A Natale puoi

di ButterflySeven
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Come innaugurare le feste natalizie? Ma ovviamente con una ff natalizia!
In realtà questa storia (di 3 capitoli in tutto), è stata scritta per un contest natalizio dello scorso anno, ma ho preferito postarla il natale successivo a contest ormai concluso.
Spero vi piaccia, ho cercato di divertirmi e di scrivere qualcosa di leggero.
Buone feste a tutti!

NOTE:

La ff non è collocata in un periodo ben preciso... Ovviamente è dopo il fidanzamento tra Shiori e Masumi, ma prima degli incidenti tra Maya e Shiori.

Capitolo 1

Neve, luci, alberi, colori, allegria, armonia, serenità, gioia, amore… In una parola: Natale!
Era il 18 Dicembre ed il cielo quella mattina era di un pallido azzurro, preannunciando una giornata particolarmente limpida e soleggiata. Maya si trovava in treno, in compagnia del suo collega Sakurakoji Yuu.
La destinazione? Beh, montagna, neve e… Una ventina di bambini di un orfanotrofio di Tokyo.
Il Natale è la festa della famiglia, della gioia e della voglia di stare insieme a chi si ama. Maya non era sola, anche se la mamma era morta, aveva il sostegno di tante persone che le volevano bene e poi, in quel periodo della sua vita, era circondata dalle persone che avrebbero interpretato con lei la famosa opera “la Dea Scarlatta”, ruolo conteso anche dall’amica-rivale di sempre Ayumi Himekawa.
La pausa lavorativa era iniziata da qualche giorno, ma come associazione teatrale, capitava spesso di operare al servizio degli altri per semplice beneficenza, e quel giorno rientrava in quest’ultima categoria. Maya e Sakurakoji, avevano una missione importante: portare il Natale a dei bambini soli e tristi. Avevano un’età che oscillava dai 6 ai 10 anni ed erano per lo più bimbi rimasti senza genitori, senza parenti, senza nessuno a crescerli ed accudirli con amore… Entrambi accettarono di buon grado la proposta fattagli dal regista Kuronuma: come protagonisti della storia, ma soprattutto per la giovane età di entrambi, sarebbero sicuramente riusciti a rallegrare l’umore dei piccoli bisognosi.
Maya era in fermento, non vedeva l’ora di toccare la neve ed abbracciare i bimbi che già li aspettavano nel grande rifugio in cima alla montagna.
- Sei contenta?- le chiese Sakurakoji, affacciando il viso dalla guida del luogo.
- Oh si!!!!!!!!!!! Non vedo l’ora di sciare, pattinare, abbracciare i bambini… Ah!!- sospirò felice saltellando nel sedile, sentendosi come un piccolo folletto, impaziente di arrivare a destinazione.
Poi, finalmente il treno rallentò, mentre una voce nell’altoparlante, annunciava l’imminente arrivo al capolinea.
- Evviva!!!!!!!!!!- gridò alzandosi di scatto, rischiando così di cadere in avanti.
- Stai attenta Maya!!!- gridò di rimando Sakurakoji, cercando di acchiapparla al volo, ma un uomo che stava passando accanto a loro per scendere dal treno, fu più veloce e, prendendola per un polso, riuscì a sbilanciare il corpo di Maya di lato, accogliendola così contro il proprio petto.
Un forte odore di muschio investì Maya, che come in trance alzò lo sguardo imbarazzata.
- Ragazzina!- sentire quella sola parola, fu capace di far sussultare il cuore di Maya.
- Si… Signor Hayami…-
- Deve fare attenzione, chibi-chan, poteva farsi molto male e rischiare di passare il natale a casa con un braccio rotto…- Maya mise su un piccolo broncio, stava per ribattere, quando una voce mielosa dietro le spalle dell’ammiratore, le fece morire le parole in gola.
- Masumiiiiiiiii!! Caro, che succede?- Shiori-san apparve in tutta la sua beltà (o pomposità, in base ai punti di vista): indossava un vestito rosso fuoco, con tacchi a spillo vertiginosi e la solita capigliatura anni ’50.
- La signorina Kitajima ha avuto un momento di difficoltà, ma nulla di grave-
- Oh…- disse con fare sorpreso. Afferrò un lembo della giacca dell’uomo, interrompendo bruscamente il contatto con la giovane attrice, che dal canto suo si sentì più piccola ed impacciata del solito- ma cosa ci fate qui?- chiese osservando prima lei e poi Sakurakji, che nel mentre aveva afferrato entrambe le loro valigie porgendo a Maya quella di color rosso.
- Siamo qui per beneficenza- disse conciso.
- oh!!!- ripetè la donna- ma che coincidenza, anche noi siamo qui per lo stesso motivo, vero Masumino?-
A Maya urtò il modo in cui stringeva il suo ammiratore, strinse la maniglia della valigia e trattenne a stento un ringhio.
- Si, è vero… E’ da tre anni ormai che per conto della Daito, mi occupo di un piccolo orfanotrofio della città di Tokyo, aiutando una ventina di bambini a trascorrere un natale più sereno…- Maya rimase colpita dalla sua generosità, ricordandosi quanto avesse aiutato lei in primis.
- E’ una cosa bellissima…- rispose illuminandosi come una piccola stella.
Un cigolio profondo, li avvisò che era il momento di scendere dal treno.
Così, poco dopo, si ritrovarono a terra, si guardarono intorno e videro poco distanti, un gruppo di bambini insieme ad un’anziana donna, che teneva un cartello piuttosto grande con su scritto “Hayami- Takamiya” in una riga e sottostante “Kitajima – Sakurakoji”
Si avvicinarono tutti e quattro e salutarono la donna.
- Benvenuti, figlioli… Vi ringrazio per aver deciso di aiutarci con la vostra presenza…-
- Ma…- iniziò Shiori indicando Maya e Sakurakoji- perché ci sono anche loro?-
- Oh signorina… I nostri bambini amano tanto la signorina Maya ed il signorino Sakurakoji… Siamo grandi amanti del teatro ed inoltre il signor Hayami ci ha donato molto spesso dei biglietti per le loro rappresentazioni teatrali…-
Shiori capì subito che la donna diceva il vero, poiché i bimbi nemmeno si degnarono di lei, circondando invece i due giovani ragazzi e stringendoli forte.
- Bambini, per favore!! Lasciateli respirare!!- ma loro sembravano non ascoltare – ah… benedetti ragazzi, un giorno o l’altro rimarrò senza un filo voce…-
- Sono solo dei bambini, signora…- rispose Masumi, prendendo una bimba riccia in braccio e portarla con se – che ne dite di andare? Fa freddo qua fuori…-
E così salirono sul piccolo pulmino per recarsi al rifugio. Maya prese subito confidenza con i piccoli ed insieme intonarono alcune canzoni di natale.
- E’ un angelo quella ragazza…- osservò la signora, seduta al lato di Masumi.
- Ha ragione, è proprio un angelo…- si, la sua ragazzina era una stella luminescente, capace di portare calore anche al cuore più freddo e ghiacciato, un cuore come il suo…

Il rifugio, era per Maya una delle cose più belle che avesse mai visto. Anche se l’aria esterna era fredda e pungente, al suo interno vi era un tale calore, da sentire persino caldo. C’erano diversi alberi di diverse dimensioni nei vari punti della sala principale, mentre due grandi camini erano posti agli angoli opposti del lato maggiore.
- Ecco le vostre stanze: signor Hayami lei ha la stanza numero 7; la signorina Takamiya la numero 8; la signorina Kitajima la 9 ed il signor Sakurakoji la numero 10… Tutto chiaro?- disse la signora consegnando le chiavi ad ognuno.
- Tutto chiaro, grazie mille!! – Salutarono con la mano i bimbi, che però afferrarono il maglione di Maya per non farla andar via.
- Lesta!!!!- disse il primo con occhioni da “gatto con gli stivali” – sisi, lestaaaaa, ti plegoooo- disse la seconda imitando l’amico. Masumi osservò la scena con una tenerezza infinita.
- Masumi, che fai?- lo chiamò Shiori, ormai dentro l’ascensore insieme a Sakurakoji.
- Si, arrivo…- disse voltandosi a malincuore.
- Su, ahahahah, lasciatemi!- cercò d’incitarli Maya, ma a quelle parole i bimbi tirarono con maggior forza, tanto da sentire le cuciture del maglione saltare una ad una. Serviva un diversivo…- oh!!!!!!!!!!!!!- iniziò fingendosi estremamente sorpresa - bambini! C’è babbo natale con le renne proprio lì fuori!- disse raggiante indicando un punto oltre le vetrate.
- Dove dove?- i bimbi si voltarono, lasciando finalmente la presa dal maglione ormai slabbrato . Come un fulmine, Maya si voltò raggiungendo di tutta fretta l’ascensore e premere il tasto “2” giusto un attimo prima che i bambini si catapultassero lì davanti, una volta capito che non vi era nessun babbo natale oltre la vetrata.
- Uff! Ce l’ho fatta!- Sakurakoji rideva come un matto, accompagnato da Masumi, mentre Shiori semplicemente sbruffò.
- Non capisco il perché di questo accanimento!- disse inacidita.
- Shiori, non essere così avvilita, è normale che i bambini si siano affezionati subito a Maya…- Shiori si voltò colpita dalla pronta risposta di lui.
- A cosa ti riferisci?- mise le mani ai fianchi, pronta a dichiarar guerra all’uomo, ma il campanello dell’ascensore suonò e le porte si spalancarono.
- Cerchiamo le stanze…- disse Maya per rompere la cattiva atmosfera venutasi a creare. Dopotutto era natale, non voleva che ci fosse un clima così teso tra loro.
- Masumiiino, saremo sicuramente vicini, le nostre stanze hanno i numeri 7 ed 8- disse entusiasta. Ma subito dopo raggelò.
- Credo che ti sbagli, le stanze sono disposte a file pari e dispari- Maya trovò la sua stanza, che per coincidenza era accanto a quella di Masumi.
- Oh beh, allora saremo sicuramente uno di fronte all’altro…- secondo secchio d’acqua. Davanti alle camere di Maya e Masumi vi erano i numeri 20-22-24…
- Credo che le vostre siano dall’altro lato, quelle alla destra dell’ascensore-
- ma non è possibile! Deve esserci un errore! Le nostre camere dovevano essere vicine! Voglio fare a cambio con la sua!- ed indicò prepotentemente Maya. Masumi a quel punto si spazientì.
- Shiori, calmati immediatamente. Sei una donna adulta e MATURA (“forse” pensò tra se), ti chiedo di terminare quest’inutile sceneggiata, Sakurakoji non ha avuto nessuna obiezione ed è bene che anche tu rispetti il posto che ti è stato assegnato, mostrandoti educata e garbata come SICURAMENTE sei in grado di fare…- Maya stava per ridere, non era abituata a vedere Masumi sotto quel profilo così… Da genitore che fa la ramanzina al figlio. Il volto di Shiori si tinse di rosso, mentre mormorò un debole:
- Va bene, farò come dici…- prese la valigia e si avviò verso l’ala opposta del piano, trascinando i tacchi pieni d’acqua dato l’impatto con la neve fuori il rifugio.
- Vado anch’io, Maya, ci vediamo dopo…- disse Sakurakoji, sporgendosi appena depositando un piccolo bacio sulla guancia della collega. Masumi avrebbe voluto picchiarlo per aver osato tanto, ma si trattenne.
- A dopo Sakurakoji-kun- maya lo vide andar via e quando fu ormai sparito dal campo visivo, si voltò verso Masumi, che la guardava severo.
- Cosa c’è? Ho forse qualcosa che non va?- si diede una rapida occhiata – in effetti posso buttare il maglione direttamente nel cestino-
- Ahhahahahh! Ha ragione, chibi-chan… E’ ridotto davvero male…- prese i lembi del maglione, come a costatarne i danni effettivi. Ma quel gesto obbligò Maya ad avvicinarsi a lui, ricreando la magica atmosfera formatasi sul treno. Alzò lo sguardo titubante e con le gote arrossate, ma non incontrò gli occhi di lui, poiché ancora intenti ad esaminare i danni provocati dai bambini – in effetti potrebbe fare una richiesta per iscritto al suo amico ammiratore, sono sicuro che le farà trovare un nuovo maglione proprio sotto l’albero- Masumi si aspettò una risposta pungente, ma si sorprese quando rispose:
- E’ una buona idea, sono sicura che gli scriverò, magari potrei fargli un regalo anch’io, per ringraziarlo per aver reso i miei natali meno tristi dopo la morte della mamma…- Masumi lasciò la presa dal maglione. Quelle parole arrivarono come un macigno, inghiottì, cercando di trattenere qualsiasi istinto.
Maya sembrò capire che l’aveva ferito, il suo intento era quello di fargli capire quanto l’avesse aiutata in quei momenti, non voleva certo tornare sull’argomento della madre… L’aveva perdonato ormai da un bel pezzo, lei adesso lo amava più di se stessa…
Fu così che gli prese le mani portandosele alla vita, si sporse in avanti e lo abbracciò.
- Ma… Ma…- balbettò Masumi completamente sconvolto.
- Buone feste, signor Hayami… Spero che i ricordi tristi svaniscano almeno in questi giorni…-
- Si, lo spero anch’io…- e con quelle parole, la strinse con forza, assaporando il profumo di pesco dei suoi morbidi, lisci, setosi capelli.
Stesero così per un po’, per poi separarsi lentamente.
- Allora buona sistemazione, saremo vicini di casa…- fece notare Masumi, inserendo nel mentre la chiave nella serratura.
- E’ vero… Spero di non infastidirla…-
- Secondo me invece è quello che speri…- disse con sguardo furbo.
- Ma cosa dice?-
- E’ ovvio: dici che non lo farai solo perché credi che ci creda, ma in realtà farai tutto l’incontrario… Anche se c’è sempre l’eventualità che lo dici pensando che non ci creda così finisci col prenderti gioco di me ugualmente…- Maya sbattè le palpebre diverse volte. Mollò la presa dalla maniglia della porta, poggiò una mano sulla schiena di Masumi e batté diverse volte.
- Hayami-san, accetti un consiglio: segua meno i consigli di Jack Sparrow…- poi si voltò, entrando nella stanza numero 7 chiudendosi la porta alle spalle, poi la riaprì, facendo affiorare solo il volto – ah, dimenticavo… La prossima volta che vede Jack Sparrow, me lo saluti tanto… E mi raccomando, non beva troppo rum, può causare seri danni celebrali…- e sparì di nuovo.
Masumi rimase immobile per qualche secondo, poi rise talmente forte che i vicini di stanza uscirono per controllare che fosse tutto regolare.
A quel punto anche lui prese in seria considerazione l’idea di smettere di bere rum…

Continua...

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Capitolo 2
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

Erano ormai le 23 di sera, Maya aveva finito di cenare da oltre due ore, eppure non riusciva a prender sonno, lì, in quella stanza così calda ed accogliente.
Aveva spento le luci, aveva spento la tv, ma la mente continuava a vagare tra i ricordi di quei giorni intensi, giorni passati a contemplare i suoi occhi, le sue labbra, il suo corpo… Maya non si era mai sentita così: aveva una voglia irrefrenabile di toccarlo e baciarlo fino a saziarsi delle sue labbra calde… Forse bastava poco a rompere l’ormai sottile strato di ghiaccio che li teneva separati, perché Maya era si una ragazzina, ma non una ragazzina stupida e cieca: Maya sapeva che gli avvenimenti di quel natale non erano casuali, così come non lo erano le mani di lui, che troppo spesso avevano indugiato sul suo corpo, come fossero vogliose di qualcosa di proibito… Sarebbe bastato sollevare le coperte, indossare qualcosa, aprire la porta della stanza, bussare alla sua, aspettare che aprisse, dire a stento qualche parola e poi… Saltargli semplicemente addosso…
- Ah, basta!!- disse ad alta voce buttando le coperte di lato. S’infilò dentro al bagno e sciacquò il viso. Non poteva andare avanti a quel modo per tutta la notte… Rientrò in camera e stavolta accese la luce, girovagò intorno, finchè prese un depliant e lo sfogliò alla rinfusa. Vide illustrate le diverse aree del rifugio, poi si fermò ad osservare la parte dedicata alle terme: vi era una piscina termale aperta 24 ore su 24, dove i vapori naturali avrebbero aiutato la dilatazione dei pori della pelle, garantendo inoltre ore piacevoli di comfort e relax.
- Mmmm, perché no?!- in fretta, preparò tutto l’occorrente, prese un piccolo borsone e si avviò verso quell’ala dell’albergo.
Passando davanti alla camera di Masumi ebbe un sussulto, bastava così poco… Ma oltrepassò la linea della porta e scese nel sotterrato.
Arrivata negli spogliatoi, indossò il costume a due pezzi rosso che si era portata, infilò l’accappatoio e si avviò all’interno della sala. Era deserta data la tarda ora, ma infondo era quello che sperava: voleva godersi un bagno caldo in piena solitudine. Appoggiò l’accappatoio in uno dei lettini posti attorno la grande piscina ed iniziò ad immergersi nel liquido bollente… Era una sensazione bellissima: i vapori salivano sino in superficie, appannando leggermente la veduta della sala; ogni pezzo del corpo sembrava rianimarsi di nuova vita, grazie all’effetto calorico dell’acqua; la mente ebbe modo di accantonare il flusso dei pensieri, godendosi quel momento di relax tanto agognato.
- Ah…- sospirò chiudendo gli occhi, abbassandosi del tutto fino a bagnare la nuca. Nuotò piano per diversi minuti, poi poggiò le braccia sulla staccionata e si lasciò cullare dal calore dell’acqua.
Stava per addormentarsi, quando ad un tratto sentì un tonfo. Sbarrò gli occhi, cercando d’identificare l’origine del rumore. Nell’ombra vide una figura scura avvicinarsi, ma non riusciva a metterne a fuoco l’immagine, data la nebbia creata dai vapori.
- Chi è?- chiese alla fine, anche se infondo non doveva sentirsi così spaventata, era una piscina aperta non solo a lei, ma anche al resto del rifugio.
La figura scura non rispose, avvicinandosi sempre più. Veniva verso la sua direzione, così Maya arretrò di poco, lasciando la presa dalla staccionata. Iniziò a vedere le linee sinuose del petto, un petto scolpito e perfetto; le spalle larghe; le gambe sode e robuste; i capelli biondi; gli occhi azzurri…
- Masumi…- disse alla fine sotto profondo shock. Era bellissimo… Non era nemmeno lontanamente paragonabile ai suoi sogni più arditi. Lo vide chinarsi fino a raggiungere l’altezza dei suoi occhi. Arrossì ancora di più.
- Chibi-chan, che fai tutta sola in un posto deserto a quest’ora della notte?-
- Ecco… Non riuscivo a dormire e così…- lo vide compiere qualche passo, per poi iniziare ad immergersi scendendo dalla piccola scaletta laterale. Arretrò un altro po’, giusto per mettere le distanze tra lei e quel corpo statuario, ma fu inutile, poiché in mezza bracciata, l’uomo le fu accanto.
Vederlo così da vicino, fu ancor peggio: gli occhi azzurri divennero più luminosi con il riflesso dell’acqua; dai fili di grano, scendevano ribelli piccole gocce d’acqua, che morivano poi sulle spalle nude, o sulle labbra carnose; le labbra erano più gonfie del normale per via dell’alta temperatura, erano semi schiuse, pronte ad essere assaporate… Maya inghiottì, non poteva resistere per molto…
- Cosa c’è, chibi-chan? Non è mai stata tanto silenziosa- ancora una volta Maya inghiottì. Voleva sparire, voleva diventare invisibile come la donna dei fantastici 4. D’istinto immerse la nuca nell’acqua, cercando di recuperare un minimo di autocontrollo, ma non bastò; così compì diverse capriole, ma anche quello sembrò non calmarla.
- Faccio qualche tuffo, vuole unirsi a me?- disse all’uomo.
- No grazie, preferisco rimanere a galla… Ahahhahaha!- così Maya si arrampicò sulla scaletta, uscì dall’acqua e si preparò a tuffarsi dalla pedana flessibile posta nel lato corto della piscina.
Ma se il tuffarsi, fu un diversivo per lei, Masumi andò in tilt venendo a conoscenza di ciò che nascondevano i vestiti sportivi che era solita indossare… Il corpo di Maya era estremamente grazioso, piccolo e minuto, ma con ogni curva al punto giusto. Non aveva gambe lunghe, non era slanciata, ma era perfetta agli occhi di Masumi. La vide compiere un bellissimo tuffo, l’acqua si spostò per accoglierla in se; i capelli si attaccarono al volto come colla, così fu costretta a scrollarseli di dosso scuotendo il capo. Per Masumi, fu un gesto fin troppo sensuale… Non avrebbe resistito, ne era certo…
E pensare che le terme dovevano essere un diversivo…Quella sera Masumi non riuscì a prender sonno, per via degli infiniti pensieri che l’assillavano. Aveva quindi deciso di schiarirsi le idee in quel posto, sicuro di trovare la piscina praticamente deserta… Non poteva certo immaginare che la causa della sua insonnia si trovasse lì. Adesso scacciare via i pensieri, si sarebbe rilevato mille volte più difficile: il profumo di lei, unito ai vapori, gli inebriavano la mente sino a non ragionare più.
Maya lo vide avvicinarsi con sguardo profondo e serio, era sicura di non averlo mai visto così deciso. D’istinto, anche lei si avvicinò. Non sapeva cosa stava facendo, sentiva solo che non poteva più schiacciare i suoi istinti, lo desiderava in modo folle ed insano, aveva bisogno di assaporarlo, o sarebbe impazzita…
S’incontrarono a metà strada, non dissero niente, preferendo fissarsi in silenzio. Entrambi sbattevano i piedi per tenersi a galla, le mani erano ferme a croce; ma per la troppa vicinanza, Masumi sfiorò un piede di Maya con il proprio e per entrambi, quel lieve contatto fu come una scarica elettrica.
In un nano secondo Masumi balzò in avanti, afferrò la vita in una presa forte e decisa, nuotò appena sino ad arrivare ad un punto dove toccassero e poi, senza lasciarle tempo per respirare, afferrò la nuca con una mano e spinse le labbra contro le proprie. Il bacio che scaturì, fu sconvolgente per entrambi: era come venire a contatto con la lava incandescente; come venire a contatto con il ghiaccio più freddo, con il vento più pungente, con l’acqua più insidiosa…
Maya sentì il cuore non rispondere più, le mani divennero padrone di se stesse, andando a tastare la compattezza del petto e la forza delle spalle.
Si divorarono in modo dolce. Piano Masumi la depositò su uno degli scalini della piscina, iniziando ad esplorare i punti più oscuri del suo corpo. E Maya lo imitò.
Dire che col tempo persero il controllo fu poco. Non distinsero chiaramente il momento in cui smisero di baciarsi per ansimare di piacere. Ma Masumi non voleva bruciare le tappe in quel modo indecoroso.
- Ferma… Maya… anf anf, aspetta…- ma la ragazza lo schiacciò nuovamente contro di se, dando vita ad un altro bacio bollente – no, ferma…- ripetè lui dandosi del pazzo.
- Cosa c’è?- chiese lei con gli occhi appannati dal piacere.
- Non è giusto, meriti più di questo, meriti una spiegazione…- Maya si sposò, alzandosi a sedere imitata da lui. Il vapore acqueo continuava ad appannargli vista e mente, ma cercò di mantenere un minimo di lucidità.
- Va bene, ma…- Maya si voltò, fissandolo intensamente. L’impulso di saltargli addosso era troppo forte – non riesco ad essere particolarmente lucida – disse con sincerità.
- Hai ragione, nemmeno io sono molto lucido in questo momento… Forse è meglio tornare in camera e parlare un po’…- propose infine.
- Si, credo sia meglio…- Masumi l’aiutò ad alzarsi, poi si divisero per andarsi a cambiare. Fu un bene quel momento di separazione, poiché poterono inglobare tutto ciò che era appena successo…
Nel tragitto dalla piscina alla camera di Masumi, rimasero praticamente in silenzio.
Quando la serratura scattò, entrarono in tutta fretta, Masumi accese la luce e maya si accomodò in una parte del divanetto.
- Ecco…- Masumi non sapeva da dove iniziare quel complicatissimo discorso, come faceva a spiegare un amore che andava avanti da anni ed anni? - forse ti sorprenderà quello che è appena successo, mi dispiace non averti nemmeno chiesto il permesso…- Maya si stupì di quelle parole.
- Non era necessario… Masumi, io so chi sei…- lo vide spalancare gli occhi.
- Co… Come?- chiese sperando che non avesse scoperto la sua vera identità. Maya si avvicinò, accarezzò una guancia e poi gli sfiorò le labbra con le proprie.
- So che sei il mio amico ammiratore…- Masumi sbarrò gli occhi per la seconda volta.
- Da quanto?- chiese semplicemente. Così Maya ripercorse a parole il modo in cui era venuta a conoscenza della sua identità, di come l’aveva sorpresa all’inizio e di quanto tutto divenne chiaro in un secondo momento. Masumi vedeva i suoi occhi illuminarsi man mano che raccontava ed ebbe il terribile dubbio che si fosse innamorata del lato di lui “ammiratore” piuttosto che di Masumi Hayami.
- Capisco…- disse rattristito – tu… Sei innamorata del tuo ammiratore…-
- No! Non c’entra… Io… Io amo te, Masumi… Credo di averti sempre amato, ma di aver lasciato che l’odio sopraffasse quello che provavo realmente per te… Ti amo perché sei tu… E non puoi capire quanto ho sperato che mi dicessi la verità nella valle dei susini, in quel tempio abbandonato… Avrei tanto voluto baciarti, avrei voluto dirti che ti amo… Ma credevo di non poter competere con Shiori-san…-
- Maya… Non è vero… Io ti amo da sempre, ho scelto Shiori credendo di non poter mai essere ricambiato da te. Ma mi rendo conto che sono stato un vigliacco: per non espormi ed evitare un rifiuto, ho rovinato tutto, ti ho fatta soffrire ed ho sofferto io stesso… Ma sappi che ti amo, chibi-chan, ti amo infinitamente…- Maya si sciolse a quelle parole, entrambi si emozionarono di fronte alle rispettive dichiarazioni e così, nuovamente si ritrovarono avvinghiati in una morsa ben salda. Stavolta non vi era nessun vapore ad offuscare la mente, ma vi era una nebbia ancora più fitta ed insidiosa, la mente venne annebbiata dall’emozione di veder ricambiati i propri sentimenti, dall’emozione di potersi accarezzare e baciare senza dubbi ed incertezze…
La neve cadeva leggera là fuori, tingendo ogni cosa di un pallido bianco, ma Maya e Masumi non si accorsero di tutto ciò, poiché intenti a fondere anima e corpo, facendole diventare un’unica entità.
Maya e Masumi, finalmente sciolsero qualsiasi barriera li tenesse divisi, adesso erano una cosa sola e tra i sospiri di entrambi, tra le lenzuola ormai sfatte, in quella stanza intinta del loro profumo, giurarono sul natale che non si sarebbero mai più lasciati, avrebbero affrontato le tormente di neve, l’uomo delle nevi, ma sarebbero rimasti per sempre insieme…

Il risveglio fu dolce per entrambi. Maya si svegliò per prima. In un primo momento non riuscì a mettere a fuoco il luogo in cui si trovava, sentiva qualcosa sotto di se alzarsi ed abbassarsi ad un ritmo regolare, mentre una mano teneva stretta qualche ciocca di capelli. Si alzò leggermente e sorrise. Era ancora più bello mentre dormiva ed aveva un’aria così serena e distesa… Tornò ad appoggiarsi sul suo petto e stavolta ascoltò di proposito il ritmo del suo cuore. Era felice, adesso poteva dirlo con certezza: la felicità esiste.
Rimase in quella posizione per un tempo indefinito, finchè sentì il ritmo del cuore mutare ed uno sbadiglio interrompere la quiete della stanza.
- Buongiorno…- disse allora accogliendo l’altro con un dolce bacio mattutino.
- Ma che bel risveglio…- Masumi si alzò a sedere, lasciando che le lenzuola scoprissero il petto scolpito – vieni qui…- accolse Maya tra se ed approfondì il contatto con le labbra.
- Vorrei svegliarmi così ogni giorno dell’anno…- disse lei.
- E chi te lo impedisce? Da questo natale sei ufficialmente di mia proprietà…-
- Uh, addirittura… Credevo di non avere più un contratto con la Daito Art Production…- disse sarcastica.
- Infatti hai appena firmato un contratto a vita con Masumi Hayami, non con il presidente della daito… In realtà siamo due persone distinte e separate…-
- ovviamente, non lo metto in dubbio… Allora dica la verità, Hayami-san, in realtà ambiva ad avere i diritti su Maya Kitajima, quella della dea Scarlatta era solo una scusa…-
- Ma certo, chibi-chan… Ero sicuro non avresti mai scoperto le mie vere intensioni, data la tua natura da “Ragazzina”…Ma forse stai crescendo…-
- Ho 21 anni ormai-
- Si, ma sei come peter pan, rimani pur sempre una ragazzina…-
- Ahhahahahah! Preferirei essere associata al folletto Puck, mi assomiglia di più…-
- Ahhahahaha, scusi l’errore, ragazzina-puck- e ripresero nuovamente a baciarsi con dolcezza ed amore…

I giorni volarono in fretta. Maya e Masumi sfruttarono ogni attimo per stare insieme ed anche i bambini sembravano aver notato il cambiamento nel loro rapporto, poiché chiesero ai due spiegazioni sempre più dettagliate sulla natura delle “cose da grandi”. Masumi in quelle occasioni non sapeva cosa rispondere, trovando quegli attimi decisamente imbarazzanti.
Shiori e sakurakoji avevano un comportamento sempre più anomalo, preferendo sempre più il rimanere soli piuttosto che con i due. Ma la spiegazione non tardò ad arrivare…
Una sera, Maya e Masumi avevano deciso di passeggiare teneramente tra la neve, in compagnia delle luci che decoravano il rifugio e della luna piena. Stavano compiendo il perimetro della zona, quando ad un tratto identificarono due ombre impegnate in un’attività che conoscevano fin troppo bene.
- Guarda Masumi…- la ragazza indicò le due ombre, non capendo nell’immediato di chi si trattasse – vedi? Non siamo gli unici pazzi ad uscire di sera al freddo ed al gelo pur di goderci lo spettacolo della neve, della luna piena e delle luci colorate- Masumi seguì il punto indicato dall’amata e rimase perplesso.
- Hanno un’aria vagamente familiare… Avviciniamoci piano- cercando di fare meno rumore possibile, i due s’improvvisarono Sherlock Holmes e John Watson, cercando di capire chi si celasse dietro quel “Gioco di Ombre”*. Erano vicini, molto vicini… Fortunatamente i due erano talmente intenti a baciarsi con foga, da non accorgersi della vicinanza due. Masumi aguzzò la vista e poi…
- NO!!!! Oh mi…MMmmm- Masumi-Holmes tappò la bocca a Maya-Watson appena in tempo. Davanti a loro, vi erano Shiori e Sakurakoji.
Masumi stentò a credere a tutto ciò, non credeva possibile che Shiori instaurasse una relazione clandestina con un ragazzo più giovane di lei di almeno 8 anni… Ma poi si disse che non era nelle condizioni di poter giudicare.
- Ma com’è possibile?- sussurrò Maya.
- Elementare Watson: si sono innamorati…- rispose Masumi.
- Ma in così poco tempo?-
- Mi sono innamorato di lei al nostro primo incontro, Watson…- Maya si voltò, fissandolo con una profonda nota d’ilarità.
- Non ti lamentare se scoppio a ridere, smettila di chiamarmi Watson o non mi trattengo, mio bel detective Holmes-
- Come desidera, Watson… Forse è meglio andare-
- Per una volta sono d’accordo, Mr Holmes- e così i due ingranarono la retro, ma accidentalmente Maya calpestò un rametto, catturando l’attenzione dei due amanti.
- Chi è la?- chiese Sakurakoji.
- Direi che è ora di darsi alla fuga, Miss Watson- Masumi la prese per mano ed iniziò a correre, ma Sakurakoji fu più veloce ed afferrò un polso di Maya costringendola a voltarsi.
- Maya, signor Hayami…- Sakurakoji rimase stupito nel vedere i due, così come Shiori, che alle sue spalle divenne una statua di ghiaccio.
- Posso spiegarti…- disse a Masumi.
- Non ce n’è bisogno, è tutto chiaro…-
- No! E’ giusto che lo faccia… Volevamo parlarvene, ma avevamo paura della vostra reazione…-
- Ci siamo innamorati- intervenne Sakurakoji, togliendo la donna da quella situazione imbarazzante – e so che può sembrare assurdo, ma l’amore…-
- l’amore non conosce il significato della parola “età” – concluse Masumi – non dovete darci nessuna spiegazione, perché anche noi ci siamo innamorati…- fece un cenno a Maya – Shiori, se tu sei d’accordo scioglierei la nostra relazione… Se non te la senti di dire la verità alla tua famiglia, possiamo concordare una scusa plausibile, in modo da prenderti il tempo per decidere cosa fare…-
- Si, ti ringrazio Masumi… Non credevo potesse accadermi una cosa simile, ma è successo e non ho potuto controllarmi…- si scambiò un’occhiata di sentimento con Sakurakoji, poi rise sollevata, si era tolta un grosso peso – non riuscivamo più a tenerlo nascosto, temevamo che i bambini potessero riferire qualcosa… Sono davvero svegli…-
- L’abbiamo notato…- confermò Maya.
- Ma bene, questo natale ha acquistato ben due coppie in più… Babbo Natale sarà contento-
- oh, si che lo sarà…-
E risero insieme felici.

La sera di Natale, i quattro ragazzi diedero i loro regali ai bimbi, che ricambiarono donando ad ognuno delle stelle di natale intrecciate col cartoncino. La serata trascorse tra mille risate, i bambini non smettevano di porre domande ai più grandi ed incitarli a baciarsi in pubblico…
Quando poi si misero a ballare, i bambini li riempirono di piccoli scherzi, specialmente al boss ed alla loro cavia preferita…
La sera, Maya e Masumi si ritrovarono ad osservare i giochi d’artificio dal balcone della stanza ed a mezzanotte, Masumi le porse un piccolo cofanetto, come regalo di natale.
- Apri…- disse invitandola a rientrare ed accomodarsi nel divanetto. Maya scartò la confezione con cura, poi aprì e rimase incantata…
- Oh… grazie!!!-
- E’ per farti capire che ti amo e che sarò con te in ogni momento della tua vita, anche in quello più difficile…- l’aiutò ad infilarsi nell’anulare sinistro il piccolo anello con rosa viola in Swarovski.
- Non so cosa dire…- si emozionò dalla dolcezza che stava dimostrando, anche se in effetti l’aveva sempre manifestata sotto le vesti dell’ammiratore – ti amo Masumi!!!- concluse, buttandogli le braccia al collo baciandolo con passione.
- Ti amo, chibi-chan… E non dimenticherò mai questa splendida vacanza natalizia…-
- Nemmeno io… Anzi, l’anno prossimo partiamo direttamente insieme…-
- magari possiamo portare i bambini in Italia sul monte bianco-
- Si!!! Ho sempre desiderato andare in Italia…-
- L’importante è rimanere insieme, il dove non importa…-
- Basta l’amore e tutto si tingerà della magia del natale che risiede in noi…-

Il momento dei saluti era arrivato e per tutti e quattro fu doloroso separarsi da quei bimbi.
- Torneremo l’anno prossimo, ve lo prometto…- disse Maya cercando di confortare l’animo dei bimbi. Ognuno la teneva bloccata per i lembi del cappotto, impedendole così di salire sul treno.
- Maya ha ragione, torneremo anche l’anno prossimo…- confermò Masumi – su, lasciatela che dobbiamo andare…-
- Allola datevi un basio…!- impose il bimbo più furbo – o lo fate o non la lassiamo…!-
- si! Ha lagione!- confermò un altro ed un altro ancora. Alzò gli occhi verso Maya, che sembrò scioccata almeno quanto lui.
- Forza bambini, sono cose…-
- Da glandi! Si, lo sappiamo!- rispose prontamente il bimbo – cosa vi costa? Solo un baciiiinoooo…- sfoggiò la più bella imitazione da gatto con gli stivali e lo fissò con dolcezza. Ma Maya approfittò del momento di debolezza per creare un diversivo.
- No!!! Bambini, guardate, c’è l’uomo delle nevi!!- i bimbi lasciarono la presa dal cappotto, voltandosi verso il punto indicato dalla ragazza.
- Dove dove?- quando capirono che non vi era nessun uomo delle nevi, fu troppo tardi, poiché Maya era già salita sul treno.
- Ma come fai?- chiese Masumi.
- Beh, deve pur servire a qualcosa essere un’attrice…-
- Nooo, non c’è l’uomo delle nevi!!- disse il bambino iniziando a piangere. Maya si rattristì, così decise di accontentare i bambini e prima che il portellone si chiudesse, afferrò il colletto della giacca di Masumi e diede vita ad un bacio dolcissimo.
- ohhhhhhhhhhh, si baciano……..- esclamarono i bimbi incantati. Masumi si staccò imbarazzato, mentre Shiori e Sakurakoji ridevano incontrollati.
- Mi raccomando, fate i bravi e non imitateci, sono cose…-
- Da glandi!!!- risposero i bambini in coro.
Il treno fischiò, le portiere si chiusero, ma i bambini e la badante continuarono a salutare seguiti dai signori sul treno.
Il viaggio era giunto al termine, ma quello dell’amore era appena iniziato.
La neve, le luci, il natale ed una dose di vapore termale, avevano contribuito a rendere ancora più magico quel natale.
Maya e Masumi capirono il significato del natale, una festa che non ha bisogno di sfarzo per essere festeggiata. Basta poco: due corpi, due cuori, due anime e la magia del natale sarebbe vissuta per sempre…

Fine

* Il riferimento a “Sherlock holmes Gioco di Ombre” è uscito casualmente, ma ho riso troppo, giuro!!

Questo è l'ultimo capitolo, è una storia molto semplice e senza particolari pretese, l'ho scritta divertendomi e spero di aver fatto sorridere anche voi... Perchè è meglio avere un sorriso in più che uno in meno, specie in questo periodo particolarmente delicato per tutti noi...
Grazie a chi mi ha recensito ed invito chi legegrà in futuro (anche ad agosto sotto 40°) a farmi sapere cosa ne pensate, mi fa sempre molto piacere!

Buon natale! ;) 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

Era il terzo giorno di permanenza al rifugio. L’atmosfera era serena e dolce come Maya l’aveva immaginata: i bambini ridevano ai piccoli siparietti inscenati da lei e Masumi; Shiori divenne la cavia degli scherzi dei bimbi, che le tiravano piccole palle di neve ogni qual volta si accingeva ad entrare ed uscire dal rifugio; Sakurakoji si divertiva parecchio a “coalizzarsi” con i bimbi, diventando così il capo gruppo. In realtà dietro i gavettoni c’era la sua mente… La sera, i bambini entravano uno ad uno nella stanza del boss, portandosi fiammiferi e candele per ricreare l’atmosfera del “proibito”; così, una volta rapita la mappa SEGRETISSIMA del rifugio, decisero i turni di appostamento per cogliere ogni volta Shiori di sorpresa… E l’ilarità aumentava di volta in volta al crescere del nervosismo della donna.
- E’ lui il vero bimbo!- disse Masumi a Maya, osservando l’amico cogliere per l’ennesima volta Shiori di sorpresa e riempirla di neve gelata.
- E’ un serial killer, altro che bimbo!- ribattè Maya ridendo con gusto – non pensavo che Shiori e Sakurakoji potessero essere così Tom e Jerry…-
- Veramente li paragonerei a Willy il Coyote e Bit bit…-
- Dici? Ma il coyote fa sempre una brutta fine…-
- proprio per questo… Stai tranquilla che la vendetta di Shiori sarà tremenda… Se non stanno attenti, sia i bimbi che Sakurakoji si ritroveranno in versione cotechino e lenticchie… Ed allora vedrai che cenone di capodanno...- Maya si voltò, osservando i magnifici lineamenti del volto dell’uomo.
- Be, almeno non moriremo di fame…- poi entrambi s’immaginarono Sakurakoji in versione cotechino con i bambini travestiti da piccole lenticchie. Si fissarono, gli sguardi s’intrecciarono diventando un tutt’uno… Persino alcuni bimbi seduti con loro li osservarono estasiati… Un bimbo prese la sua vicina per mano, prendendo a modello i più grandi…
Masumi incrinò le labbra e Maya lo imitò… E poi, non riuscendo a trattenersi, iniziarono a ridere con gusto.
- Ahahhaahahahahahahahh!!!!! E’ la cosa più comica di sempre!!- disse lei aggrappandosi alle spalle di lui per non cadere dal divano.
- Ahahahha, hai ragione… ahahhahaha!!!- lui la strinse per la vita, cercando di sostenerla e sorreggersi al tempo stesso.
Senza rendersene conto, i due si ritrovarono avvinghiati contro i rispettivi corpi, tanto che i bimbi si alzarono imbarazzati da quell’effusione pubblica.
- Ma che fanno?- chiese la bimba all’amichetto portandosi il ditino in bocca.
- Stanno amoleggiando!!- disse con ovvietà.
- E che vuol dile?-
- Sono cose da glandi…-
- Ohhhhhhhhhhhhh- la bimba aveva capito tutto.

- Allora bambini! Siete pronti per sciare?- chiese Masumi osservando uno ad uno i piccoli ometti.
Si trovavano nella zona sciistica, in una parte poco distante dal rifugio.
- Siiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!!- risposero in coro seguiti da Maya.
- Bene! Allora vi lascio al vostro maestro… Ricordate di fare i bravi, di stare vicino ai compagni e di non allontanarvi… Ma in ogni caso noi siamo qui, va bene?- per la seconda volta i bimbi alzarono in aria i pugni gridando “siiiii” – Maya, guarda che tu non eri inclusa nel discorso…- disse facendole morire il bellissimo sorriso che aveva fino ad un attimo prima.
- Oh…- abbassò il pugno tristemente, sostituendo il sorriso ad un tenero broncio – ma io non so sciare…- disse per giustificarsi. Masumi si avvicinò e la prese per mano.
- Infatti sarò io il tuo maesto…-
- davvero? Sai sciare?- chiese illuminandosi speranzosa.
- Ahahhaha, ovvio che so sciare, chibi-chan…-
E così Masumi iniziò a darle dei buoni consigli. Per Maya era stupendo imparare da lui… Senza contare che aveva l’opportunità di restargli accanto senza destare sospetti …
Quando cadeva, lui era sempre pronto a rialzarla e regalarle ogni volta un piccolo abbraccio o qualche lieve carezza…
- Bravissima! Stai andando più che bene!- la incoraggiò. Ma appena lo fece, Maya balzò in avanti con troppa energia, rischiando così di rotolare nella neve.
- Aiutoooo, cado!!!!!!!!!- gridò sbattendo le braccia come fossero pinne.
- Ahhahaha, attenta!!- Masumi l’afferrò in un baleno, accogliendola nel petto che si alzava e si abbassava al ritmo della calda risata.
- Uffa, sono un disastro…- si lamentò la giovane apprendista.
- Su Maya, non darti per vinta…- Masumi le alzò il viso, sorrise dolcemente ed accarezzò una guancia.
Maya era caduta in uno stato di trance… La montagna poteva anche franare in quel preciso istante e lei sarebbe morta felice…
- E’ un ottimo maestro, Hayami-san… Grazie…- Maya si alzò in punta di piedi, intrecciò le mani dietro al collo di Masumi, socchiuse gli occhi e poggiò le labbra su di una guancia.
Il cuore di masumi perse diversi battiti, sentiva quel punto bruciare come fosse stato punto dal ferro incandescente…. Poi Maya si staccò e sorrise felice.
- Continuiamo?- chiese allora. Così Masumi riprese a darle ripetizioni e Maya fu certa di non aver mai prestato così attenzione ad una lezione sportiva.

Passarono delle ore, i bambini si stavano divertendo moltissimo a sciare e giocare con la neve… Il massimo per loro fu quando affittarono lo slittino e scesero a coppia su e giù da una piccola collina di neve.
- Dai, andiamo anche noi!- disse Maya prendendo Masumi per le mani trascinandolo con forza – Ok, si tenga stretto Hayami-saaaan!!!- disse Maya sedendosi davanti ed intrecciando le braccia di Masumi sulla propria vita.
- Sei pronta?- masumi spinse forte le gambe in avanti, dando così lo slancio allo slittino che prese a scendere a velocità supersonica.
- Uhoooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!- gridarono entrambi, lasciando che il freddo si addentrasse tra gli occhiali e gli spifferi del cappello in lana. Ridevano come matti, Masumi la stringeva fortissimo e Maya si lasciava cullare… Poi lo slittino iniziò a rallentare, a quel punto Maya avrebbe dovuto frenare con la piccola leva, ma non lo fece, godendosi gli ultimi residui di velocità.
- Maya, frena!!!- le gridò Masumi da dietro – Maya, guarda che andremo a finire contro un albero...!!-
Ma quando Maya azionò il freno, la velocità era troppo elevata… L’albero si avvicinava sempre più…
- Aiutooooo!! Sbattiamo!!!- Masumi allora azzardò una mossa avventata: sbilanciò il peso corporeo di lato, portandosi dietro anche quello di Maya. Lo slittino oscillò pericolosamente ed in un attimo si ritrovarono a rotolare sulla neve, con lo slittino ormai caduto di fianco.
Maya e Masumi si fermarono a metri di distanza dallo slittino, erano abbracciati e parecchia neve si era depositata sugli abiti imbottiti.
- Sei proprio una Ragazzina!!- disse Masumi cercando di riprendere fiato.
- Non è vero…- Maya iniziò a sbattere le mani sulle braccia e sulle gambe, facendo cadere la neve in eccesso – è solo che mi sono lasciata prendere la mano…-
- beh, la prossima volta frena!!- strinse un pugno e diede un piccolo buffetto sulla nuca dell’allieva.
- Ahia!!- rispose massaggiandosi quel punto – non è leale!-
- Si che lo è… Comunque, adesso ci aspetta la risalita…- Maya alzò lo sguardo. Erano scesi parecchio!
- Caspita! Ma è lontano!!-
- Si, quindi è meglio incamminarci…- Masumi l’aiutò a rialzarsi e recuperando lo slittino, iniziarono la scalata.
- Chissà cosa fanno Shiori e Sakurakoji…- nemmeno il tempo di dirlo che li videro scendere in velocità, facendo un perfetto slalom tra gli alberi.
- Ma sono bravissimi!!- disse Maya in modo sincero.
- Chi l’avrebbe mai detto: Shiori e Sakurakoji abili sciatori… Adesso mi spiego perché non hanno voluto seguirci… Saranno andati senz’altro nella pista olimpionica!-
- Si, sono d’accordo…- diedero un’ultima occhiata ai due, ormai arrivati a valle, poi iniziarono a risalire.

Un’ora dopo…
- Basta!!!- Maya si lasciò cadere sulle ginocchia, respirava faticosamente e le mani erano praticamente gelate.
Per disgrazia una forte nevicata li aveva sorpresi durante la risalita, rallentando così il loro passo.
- Su Maya, siamo quasi arrivati…- fece coraggio lui afferrandola per un polso per rialzarla – fai un piccolo sforzo…-
- Va… Va bene…- Maya si aggrappò forte e finalmente ripresero il cammino.
Istintivamente percorsero gli ultimi metri tenendosi per mano, sostenendosi e lanciandosi sguardi stanchi e sfatti.
- Ma come hanno fatto i bambini a salire così in fretta? C’erano almeno 3 km tutti in salita da fare!-
- Ah guarda… Anf anf… Non lo so….-
Ad un tratto, alzarono lo sguardo e come un miraggio si ritrovarono davanti al rifugio.
- Terra!!!!!!!!!!!- gridò Maya sentendosi tanto Cristoforo Colombo.
Un soffice calore li riscaldò una volta entrati. Le guance divennero rosse dall’improvviso cambio di temperatura; i bimbi andarono incontro ai due, ancora fermi all’ingresso per la troppa stanchezza.
- Siete arrivati finalmente!- disse sakurakoji aiutandoli a levarsi i cappotti in piuma.
- Ma… Ma come…- inizò Maya – quando sei arrivato?-
- Ma come? Non ditemi che vi siete fatti la salita a piedi!-
- perché?... Anf… Anf…- riuscì a chiedere masumi in preda all’affanno.
- Ahahhahaah, no!!! Avete fatto un sacco di strada inutilmente! C’era la tram via a meno di 50m, proprio giù a valle…-
- Non l’abbiamo notato…- disse Maya prendendosi per stupida – non ci credo, abbiamo fatto tanta fatica per niente…- lanciò uno sguardo a Masumi, che ricambiò avvilito.
- Dai, sedetevi e bevete una tazza di cioccolato…-
I bambini aiutarono i due a percorrere quei pochi metri trascinandoli per le mani, li fecero sedere ed il cameriere portò loro due tazze fumanti di cioccolato.
- Bene, noi andiamo a pattinare- disse Shiori non prestando particolare attenzione ai due – i bambini vengono con noi, se vi va potete raggiungerci…-
- Va bene…- rispose Masumi debolmente.
- Allora a dopo…- Sakurakoji salutò con una mano, guardò Maya per un attimo, ma poi tornò a prestare attenzione a Shiori, che si arpionò ad un braccio e prese a parlare fitto fitto.
Per un po’ Maya e Masumi stesero in silenzio, troppo stanchi anche solo per fiatare. La cioccolata era talmente bollente, che una volta inglobata sembrava sciogliere il freddo depositato nelle membra.
- Mi dispiace- iniziò Masumi -potevo evitare di affaticarti così tanto, invece…- strinse il manico della tazza, sentendosi profondamente in colpa. Maya posò la sua sul tavolo, prese la mano di lui intenta a tamburellare sul legno e la strinse forte.
- Non devi sentirti in colpa, infondo ci siamo divertiti! Ahahahahh, almeno avremo qualcosa da raccontare una volta a casa…-
- Hai ragione…- si rasserenò leggermente vedendo il suo sguardo disteso ed allegro. Improvvisamente, Masumi si rese conto del comportamento di lei, sentiva che qualcosa stava cambiando tra loro… Ripercorse con la mente, le mille effusioni scambiati in quei giorni; la complicità di cui si erano riscoperti… Che il semaforo stesse realmente scattando a verde? Nel suo profondo, lo sperò con tutto se stesso…
- Ah, adesso mi sento meglio!- disse lei stiracchiandosi le ossa – ti va di andare a pattinare?- in realtà Masumi si sentiva talmente distrutto, d’addormentarsi sul tavolo stesso, ma non voleva deluderla, così acconsentì e s’incamminarono nei corridoi, che li avrebbero condotti nel pala ghiaccio del rifugio.
- Brr, fa freddo…- disse lei cercando di riscaldare le braccia con le mani.
- Vieni qui…- Masumi le circondò le spalle con un braccio, trascinando il corpo vicino al suo, facendoli entrare a contatto. La mano depositata sulla spalla, andò a strofinare in modo dolce tutto il braccio, mentre con la bocca, soffiò sulla nuca, spostando leggermente alcune ciocche castane. Maya avvampò, non si aspettava un gesto tanto dolce… Istintivamente chiuse gli occhi, godendosi quel contatto così caldo ed appagante.
Quei metri, sembrarono quasi infiniti… Non parlarono, decidendo di rimandare qualsiasi spiegazione al dopo. E poi il momento magico terminò con l’arrivo al pala ghiaccio. Masumi sciolse l’abbraccio che li teneva uniti, Maya si voltò fissandolo tristemente.
- Grazie…- e poi sorrise, giusto un attimo prima di spalancare il portone che ancora li divideva dal resto della compagnia. Ciò che videro, fu capace di farli bloccare all’ingresso. Maya schiuse la bocca, si voltò e vide che anche Masumi era nel suo stesso stato. Tornò a fissare la pista di ghiaccio, dove Sakurakoji e Shiori si stavano esibendo in una performance mozzafiato sulle note di una musica veloce e ritmata.
Maya vide i due compiere delle trottole perfette, poi Sakurakoji l’afferrò per i fianchi, aiutandola a compiere un bellissimo triplo salto lanciato. La loro esibizione si fece via via più avvincente, con l’aumentare delle prese e dei salti.
- Non ci credo…- sussurrò Maya. I bambini battevano forte le mani ed i due s’inchinarono con gioia una volta terminata l’esibizione.
- Ma dove hanno imparato? Possono gareggiare tranquillamente in competizioni olimpioniche…- Maya fu d’accordo con lui. Non credeva che Sakurakoji fosse così bravo negli sport invernali e sembrava che anche Masumi non fosse a conoscenza di quel lato di Shiori…
- Masuuumiiii!!- salutò Shiori uscendo dalla pista per andare incontro ai due – hai visto che bravo Sakurakoji-kun? E’ il partner che ho sempre desiderato…- Sakurakoji si imbarazzò a quell’affermazione.
- Shiori è troppo gentile…- rispose così.
- Be, noi andiamo in camera, abbiamo bisogno di un bagno caldo…-
- Esatto… A dopo, Maya-chan…- Masumi si preparò ad osservarlo dare un bacio alla sua ragazzina, ma con suo grande stupore non lo fece. Sakurakoji salutò appena e si avviò nel corridoio al fianco di Shiori.
- Sento che ci sta sfuggendo qualcosa…- l’anticipò Maya.
- Sai una cosa? Per una volta hai ragione, chibi-chan…-
- Che vuol dire per una volta? E’ sempre il solito, hayami san…- e gli fece una linguaccia. Masumi rise forte, poi insieme andarono a mettersi i pattini ed una volta in pista, si divertirono come matti ad imparare a pattinare. La sala si svuotò poco dopo, rimanendo soltanto loro due.
- ahhahaha, siamo incapaci!- rise Maya trovandosi per l’ennesima volta seduta sul ghiaccio freddo insieme a Masumi.
Cadevano in continuazione, ma non si davano per vinti: prima o poi avrebbero compiuto un giro del palazzetto senza cadere.
- Stai a vedere, chibi-chan…- Masumi si rialzò a fatica, acquistò un minimo di equilibrio e piano tentò di camminare sul ghiaccio. Con impegno portò a termine il primo quarto di pista, ma il problema era in curva… Così sbilanciò leggermente il corpo, inclinò i pattini e… Bum! Cadde dolorosamente a terra.
- Ahahahhahh, ottima prova, Hayami-san…- anche maya si rialzò, ma stavolta si fermò vicino all’amato ammiratore.
- Sa cosa le dico? A vedere gli altri sembra molto più semplice, ma prima o poi impareremo…-
- Già, prima o poi…- Masumi si rialzò, prese maya per mano ed insieme uscirono di pista, cercando di bilanciare i proprio corpi per non cadere l’ennesima volta.
Lasciarono il pala ghiaccio estremamente doloranti, salirono nelle proprie camere e si diedero appuntamento per la cena.
- Allora a dopo… Riposi un po’, chibi-chan, è stata una giornata abbastanza faticosa…-
- Ma anche molto divertente… A dopo, Hayami-san…- si lanciarono una lunga occhiata e poi ognuno entrò nella propria camera, dove presero ad ansimare in preda all’emozione…
Il vento stava cambiando…


Continua...

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