A different kind of boy

di haroldsbook
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** -Chapter 1 ***
Capitolo 2: *** -Chapter 2 ***
Capitolo 3: *** -Chapter 3 ***
Capitolo 4: *** -Chapter 4 ***
Capitolo 5: *** -Chapter 5 ***
Capitolo 6: *** -Chapter 6 ***
Capitolo 7: *** - AVVISO SOSPENSIONE ***



Capitolo 1
*** -Chapter 1 ***


- Nice to meet you Darling

Harry camminava svelto per i corridoi della scuola, non aveva mai tardato ad una lezione e di certo non avrebbe iniziato oggi. Sguardo basso, ai piedi le solite converse rovinate che in quel momento andavano spedite calpestando ripetutamente le sudice mattonelle, i ricci gli ricadevano dolci in fronte e la solita andatura non perfettamente dritta ma con un non so che di elegante. Si lasciò andare ad un sospiro di sollievo quando finalmente arrivò e ancora il professore di letteratura non era in classe, sorrise tra se e se andandosi a sedere al suo amato e solitario primo banco. Prese il quaderno degli appunti e lo posizionò al centro del banco affiancando le matite e la penna perpendicolari al quadernetto, quasi con una perfezione maniacale, mentre cercava di non dar peso a tutte le palline di carta che gli arrivavano dietro la schiena accompagnate dai soliti commenti che all'apparenza potevano sembrare superficiali ma per Harry erano tutte pugnalate allo stomaco, a cui ormai il suo corpo e la sua mente erano abituati. Il professore entrò in classe scusandosi con i ragazzi per il lieve ritardo mentre in tutta l'aula il mormorio si placava.
"Allora ragazzi vorrei presentarvi la vostra nuova compagna, viene da NewYork e forse ancora non è abituata al nostro clima"- ridacchiò ironicamente il professore mentre Harry cercava di sorridere alla squallida battuta del docente – "Lei si chiama Juliette, entra pure cara" – la porta si aprì scricchiolando leggermente mentre la classe si levò in un coro sorpreso. La ragazza fece dei piccoli passi avanti con la sguardo leggermente abbassato, i capelli biondi le cadevano dritti sulle spalle, indossava una giacchetta militare di un colore simile al beige, dei jeans strappati ai lati e ai piedi un paio di stivali alti fino alle ginocchia con dei disegni floreali sparsi sulla punta. Arrivò accanto al professore e finalmente alzò gli occhi lasciando beare la classe della splendida visuale del suo viso, gli occhi erano di una bellezza quasi innaturale, un colore tra il blu acqua marina e il verde alga, ciglia lunghe e spesse adornavano gli occhi, un piccolino nasino all'insù rendeva i suoi lineamenti ancora più dolci e un tenero sorriso dipinto sulle labbra che fece sciogliere Harry. La ragazza infastidita dagli sguardi quasi prepotenti di Harry corrucciò le sopracciglia e si abbassò fino ad arrivare al viso di Harry, che diventò viola.
"Cosa hai da fissare riccio? Ti faccio una foto così viene meglio e dura di più!"-esclamò Juliette sorridendo acidamente, lo disse così piano da costringere Harry a leggere il labbiale e a soffermarsi le labbra della ragazza, erano sottili e sembravano così dolci e morbide che Harry si trattenne dall'istinto di toccarle e... baciarle. Harry a quel pensiero scosse velocemente la testa, mentre Juliette lo guardava confusa, tutti i ragazzi che aveva incontrato in quella squallida cittadina vicino Londra, a quella domanda avevano risposto sempre con la battuta maliziosa e ammiccante ma cosi idiota da far già stancare Juliette alla prima sillaba.
"Scusa... io non... mi dispiace"- balbettò Harry abbassando lo sguardo su sul quaderno ritornando con l'espressione seria e distaccata che lo caratterizzava, Juliette ancora scottata rivolse un occhiata gentile al professore che le rispose di rimando.
"Juliette puoi sederti qui accanto ad Harry, voglio seguirti bene visto che sei nuova e poi vicino al migliore studente della scuola sarai avvantagiata" – disse il professore rivolgendo uno sguardo pieno di orgoglio verso Harry che sorrise grato, gli piaceva ricevere complimenti sul suo andamento scolastico soprattutto quando era un professore a farlo, si sentiva apprezzato.
"Oh ok"- disse semplicemente Juliette andandosi a sedere accanto al ragazzo genio mentre il professore iniziò l'appello, la ragazza si maledisse mentalmente per aver anche solo pensato di mancare di rispetto al suo nuovo compagno di banco – "Comunque io sono Juliette e tu sei?"- disse sorridendo appena porgendo la mano al ragazzo, che la fissò inespressivo per un attimo e poi tornò con gli occhi al professore schioccando la lingua.
"So come ti chiami, sono Harry"- disse velocemente Harry iniziando a prendere appunti sul suo blocco, cercando di resistere alla tentazione di sapere di più su quella ragazza, non doveva innamorarsi, l'amore è la cosa più irrazionale e stupida del mondo e ad Harry non piacevano le cose irrazionali, e le persone, anche quelle che pensi che non lo farebbero mai, ti tradiscono sempre. Juliette diede uno sguardo alla sua piccola mano ancora tesa a mezz'aria e la ritrasse velocemente portandola sulle gambe, abbassò gli occhi limitandosi a sospirare mentre nella sua mente si chiedeva cosa aveva di strano questo ragazzo dai capelli ricci e gli occhi smeraldo.

Il professore si sedette sopra la cattedra iniziando a leggere una splendida poesia di uno dei primi poeti inglesi, Juliette seguiva estasiata ogni singola parola del professore mentre tutti gli altri erano distratti e solo poche persone, tra cui Harry, seguivano cercando di prendere appunti velocemente su ogni singola analisi della prosa del professore. Il giovane professore dagli occhi nocciola e dai capelli neri chiuse il libro con la poesia e guardò i suoi alunni, costatando che anche lui era li proprio in quei banchi non molti anni fa, e sapeva che alla domanda che stava appena per fare nessuno di quei ragazzi aveva la risposta.
"Ragazzi, una domanda, secondo voi... che cos'è l'amore?"-chiese il professore guardando negli occhi ogni singolo alunno, Harry trasalì leggermente mentre il resto della classe sospirò.
"E' qualcosa che ti fa sentire libero"-disse la ragazza infondo alla seconda fila, aveva dei lunghi capelli neri legati in una treccia che ricadeva sulla spalla.
"Una scopata"-disse alzando le spalle un ragazzo dagli occhi nocciola e dalle grandi e forti braccia, Harry ruotò gli occhi all'affermazione idiota di Nhoel, il capitano della squadra di football e ragazzo più popolare della scuola, tutta la classe scoppiò in una risatina leggera mentre Juliette aveva ancora gli occhi sognanti.
"Juliette, secondo te?"-chiese il professore guardando verso la ragazza che scattò poco sul posto, inumidì le labbra con la lingua e rivolse un occhiata veloce ad Harry che la guardava, aspettando forse una risposta simile alla sua.
"L'amore è qualcosa di irrazionale, chi hai mai capito come ci si innamora? Neanche i più grandi filosofi ci sono riusciti, ma solo un sorriso e uno sguardo da quella persona speciale può farti sentire protetta e amata in un solo attimo"-disse piano Juliette con una voce acuta ma non stridula che fece sciogliere Harry per la seconda volta in quella giornata, il professore sorrise e continuò a chiedere alla classe.
"E per te Harry... cos'è l'amore?"-chiese sottovoce Juliette rivolgendo i suoi meravigliosi occhi sulla figura di Harry, che girò lo sguardo verso la ragazza. Si sentiva ossessionalmente attratto da quella ragazza ed era lì con lui solo da un'ora, i suoi occhi... le sue labbra... i suoi lineamenti erano come una piacevole tortura per Harry che ogni volta che la guardava perdeva tutto il ghiaccio che aveva in corpo lasciando il posto ad una piacevole brezza primaverile.
"L'amore è qualcosa che fa male"-disse con un espressione vitrea e senza emozioni il ragazzo riccio mentre Juliette piegava leggermente la testa da un lato rendendola ancora più adorabile - "Se sei stato ferito una volta, il cuore non sopporta altre cicatrici"-sussurrò Harry ritornando con lo sguardo basso sui suoi appunti.
"Chi ti ha ferito Harry?"-chiese Juliette avvicinandosi a lui, Harry scattò la testa e la fulminò con lo sguardo, Juliette si sentì gelata da quello sguardo di fuoco e ritornò al suo posto pensando di essere troppo invadente. La seconda ora di letteratura passò rapidamente quasi quanto la prima, il professore Martinez era davvero bravo e le cose che spiegava lui rimanevano nella tua mente senza bisogno di aprire libro.

Juliette cercava disperatamente il suo armadietto, controllava ripetutamente quel numero sul foglietto stropicciato che la mattina gli aveva dato la segretaria, ma non trovava quel maledettissimo armadietto. Sbuffò esasperata e mise le mani ai fianchi piccata guardando ancora una volta tutte le pile di armadietti accanto a lei mentre i ragazzi le passavano accanto spintonandola di tanto in tanto.

"Hai bisogno di una mano?"-una voce dolce e calma arrivò alle orecchie di Juliette, che si voltò lentamente, un ragazzo più alto di lei le stava davanti, aveva dei dolcissimi occhi castani e delle labbra perfette, così perfette che Juliette pensò fossero state scolpite, i capelli erano neri come la pece e sistemati perfettamente in una cresta intatta. Juliette sorrise e gli mostrò il pezzettino di carta, il ragazzo moro sorrise e gli fece cenno con la testa.
"E' vicino al mio, sei tu la nuova ragazza americana?"-chiese il ragazzo camminando affiancato da Juliette, che annuì con un sorrisetto imbarazzato.
"Si sente molto il mio accento vero?"-chiese velocemente lei, odiava quella sua cadenza americana così strascicata, niente a che vedere con quella leggera inglese. Il ragazzo sorrise e scosse la testa, Juliette si ritrovò a pensare che fosse davvero davvero bello.
"No, anzi un po' si"-scherzò il moro e Juliette gli diede una spallata sorridendo -"Le notizie corrono veloci, si dice che hai fatto una splendida analisi dell'amore alla lezione di Martinez e si dice anche che sei stata seduta con Harry sono di ghiaccio Styles"-disse lentamente il moro arrivando all'armadietto della ragazza, che sorrise stanca e buttò i libri dentro il piccolo armadietto per poi sbatterlo con forza.
"Grazie per il complimento..."-arrossì Juliette -"Ma tu sai qualcosa sul perché di questo comportamento così freddo con tutti?"-chiese quasi sottovoce Juliette, forse con la paura che Harry potesse spuntare da un momento all'altro, o forse con la paura di iniziare a provare interesse per una persona che non riusciva a capire.
"La sua storia è famosa qui a scuola"-disse quasi con un tono di compassione il moro passandosi la mano sui suoi capelli perfetti -"Harry due anni fa circa era il ragazzo più positivo e allegro che io abbia mai conosciuto" -continuò il ragazzo sorridendo amaramente, Juliette schiuse di poco la bocca credendo di aver sentito male.
"Harry? Quell'Harry seduto con me? Stai scherzando?"-disse la ragazza, il moro sorridendo alzò le spalle.
"Difficile da credere! Era da sempre stato innamorato di una ragazza, si chiamava Becky, e per lui era la ragazza più perfetta del mondo e la riempiva di attenzioni, ma lei era anche tremendamente stronza e accettò un invito al ballo da parte di Harry per poi umiliarlo davanti a tutta la scuola in mezzo alla palestra"-disse il moro prendendo una sigaretta dal suo pacchetto, porgendone anche una a Juliette che rifiutò gentilmente.
"Ma perché lo aveva rifiutato? Anche se Harry adesso non ha un bellissimo carattere, non è male come ragazzo..."-disse abbassando la testa non nascondendo un sorrisetto che il ragazzo accanto a lei notò con piacere.
"Le ragazze popolari non stanno con i ragazzi inpopolari"-disse il ragazzo portandosi la sigaretta sulle labbre facendone un lungo tiro per poi sputare il fumo con una sensualità che Juliette trovò ipnotizzante, scosse leggermente la testa e annuì ripensando all'affermazione del ragazzo, di cui ancora non sapeva il nome. La campanella suonò inondando i corridoi quasi vuoti ormai, il ragazzo finì velocemente la sua sigaretta e la gettò nel contenitore sorridendo poi alla ragazza camminando verso la sua classe.
"Ancora non mi hai detto il tuo nome"-esclamò Juliette frenandolo per un braccio, il moro rise e si liberò della stretta della piccola ragazza e gli porse la mano.
"Io sono Zayn"-disse il ragazzo sorridendo e perdendosi negli occhi meravigliosi della ragazza di fronte a lui che gli strinse la mano.
"Juliette, è stato un piacere parlare con te Zayn"-disse Juliette lasciando un veloce bacio sulla guancia di Zayn per poi scappare in classe, il moro sorrise ancora di più e a testa bassa si avviò per la sua classe ripensando al suo migliore amico Harry. Si, perché lui era il suo migliore amico ma dopo quell'avvenimento lui si chiuse in se stesso, non volendo più uscire ne parlare con nessuno, abbandonò anche gli altri suoi tre amici per la pelle, anche amici di Zayn, Louis Tomlinson, Niall Horan e Liam Payne, dei ragazzi ormai distanti tra di loro. Dopo il distacco di Harry anche gli altri quattro ragazzi si distaccarono, ma rimanendo comunque ancora in contatto. Louis e Liam entrarono nella squadra di football diventando insieme a Nhoel i più popolari della scuola, mentre Niall era nell'orchestra della scuola ed era bravissimo a suonare la chitarra infatti era già stato preso al college di musica di Londra, uno dei più importanti dell'intera nazione. Zayn invece era la stella dell'aula di arte, ogni suo disegno era davvero sentito e bellissimo, che ogni singolo ragazzo e ragazza rimaneva incantato dai tratti splendidi e a volte confusi che lui tracciava senza alcuna fatica.

Zayn arrivò in classe, in quell'ora aveva matematica, l'unica lezione in comune con il suo vecchio amico Louis, che trovò seduto infondo all'aula con un espressione allegra e vispa come suo solito, Zayn scosse la testa sorridendo e si andò a sedere accanto al ragazzo dai grandi occhi azzurro ghiaccio.

"Ehilà Malik, qual buon vento ti porta dalle mie parti?"-disse Louis con la sua solita ironia che tutti adoravano, Zayn ridacchiò e diede una pacca sulla spalla al suo amico.
"Louis ti sei mangiato il dizionario?"-disse Zayn mentre il vecchio e rincoglionito professore di matematica iniziò ad interrogare una ragazza molto preparata.
"Sai che parlare in modo corretto ti aiuta a far colpo sulle ragazze? Io non lo sapevo!"-esclamò sorpreso Louis mentre Zayn ridacchiò ancora sentendo davvero la nostalgia del suo vecchio amico Louis e della sua amabile parlantina -"Ho visto Harry stamattina"-mormorò cambiando umore, Zayn lo guardò negli occhi.
"Secondo me si sente solo, e anche a me mancate"-borbottò sicuro Zayn, Louis sorrise ripensando a tutte le serate mitiche passate con i suoi veri amici e non con qualche idiota della squadra di football, escludendo Liam.
"La mitica lega dei cinque dovrebbe riformarsi vero?"-disse sorridente Louis alzando un sopracciglio con aria buffa, Zayn annuì porgendo il cinque al suo amico che battè immediatamente sorridendo befferdamente.

Harry stava tranquillamente ascoltando la sua canzone preferita con le cuffie del suo lettore musicale seduto sulla panchina della scuola, aveva gli occhi chiusi mentre la melodia così dolce di quella canzone mentre batteva a tempo il piede poggiato a terra. Ad un tratto una figura gli si parò davanti coprendogli il sole e facendogli aprire gli occhi lentamente, si trovò di fronte due figure così conosciute che sorridere gli venne spontaneo ma poi si tirò indietro ricordandosi che loro non erano più amici, loro erano popolari.
"Styles cosa fai qui tutto solo?"-chiese Louis con la sua solita voce allegra sedendosi accanto al riccio che sorrise amaramente mentre Liam gli si sedeva accanto dandogli una spallata amichevole, Harry si tolse lentamente le cuffie riposandole della sua sacca guardando con il suo sguardo ormai freddo e distaccato da anni i due ragazzi vicino a lui.
"Siete venuti per i compiti o per aiutare i vostri amichetti del football a picchiarmi o a togliermi le mutande per appenderle all'asta della bandiera del campetto?"-disse Harry alzandosi ormai scocciato da quella conversazione.
"Ehi quello è stato divert..."-cercò di dire Louis sorridendo al pensiero di quella scenetta ma Liam, da persona matura, lo rimproverò con lo sguardo facendolo bloccare, Harry non riuscì a non lasciarsi sfuggire una piccola smorfia che forse si poteva definire sorriso.
"Non sono solo loro a voler tornare come prima"-disse una voce poco lontana da loro, i tre ragazzi si voltarono riconoscendo la figura esile e sorridente di Niall Horan, Liam corse ad abbracciarlo, era il suo migliore amico prima e nessuno glielo avrebbe più tolto.
"Ehi Horan qual buon vento di porta qui?"-chiese Louis riciclando la stessa battuta, Harry ridacchiò per poi ritornare serio, Niall sorrise e poggiò una mano sulla spalla di Harry guardandolo negli occhi. Harry e Niall erano sempre stati come fratelli, ognuno riuscire a capire l'altro solo guardandolo negli occhi, e difficilmente sbagliavano. Harry non riuscì a sostenere lo sguardo di Niall e abbassò la testa calciando con i piedi una piccola pietra che stava sul terreno del giardino della scuola, mentre Niall sorrise per poi abbracciare il suo piccolo fratellino Harry stringendolo forte a se.
"Mi siete mancati, ma voi come farete adesso?"-disse Harry staccandosi da Niall guardando i due ragazzi fuori dall'abbraccio, Liam alzò le spalle.
"Sinceramente non mi importa di quello che pensano quei dieci ragazzoni con il pene al posto del cervello"-disse diplomaticamente Liam incrociando le braccia al petto.
"E poi mi interessano più i miei amici che il football"-disse Louis sorridendo guardando Niall e Harry negli occhi, poi si abbracciarono tutti insieme proprio come ai vecchi tempi.
"Ed io non sono stato invitato a questa riunione di condominio?"-disse ironicamente una voce dietro di loro scoppiando poi a ridere, Harry alzò lo sguardo riconoscendo subito la voce del suo storico migliore amico. Zayn sorrise appena alzando gli angoli della bocca verso il suo migliore amico che gli corse incontro saltandogli letteralmente addosso, adesso erano di nuovo insieme e dopo tanto tempo Harry si sentiva apprezzato.

 

 

Ta da ta da *voce da spettacolo*
Eccomi di nuovo qui, la vostra Juls tornata con una storia che spero abbia successo.
Il primo capitolo non è un granchè ma mi serviva per descrivervi un po' di storia dei personaggi, come al solito nelle mie storie la protagonista ha sempre il mio nome *lol* e in questa storia sarà impersonificata (?) dalla splendida e bravissima Ashely Benson che io adoro.
Nel prossimo capitolo ci sarà una scena molto importante per la coppia Harry-Juliette e soprattutto ci darà un piccolo indizio sul passato di Harry.
Spero che vi piaccia e recensite vi prego **

Peace and love, Juls

 

Ecco una tenera gif della nostra Juliette il primo giorno di scuola



E una del nostro Harry.

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Capitolo 2
*** -Chapter 2 ***


Her touch is a beautiful torture

Juliette era seduta in un banco dell'aula di francese mentre aspettava impaziente l'arrivo della professoressa, aveva sentito dire che era una perfetta imbranata e credeva a tutto quello che gli dicevi. La ragazza americana sorrise ripensando a tutti gli scherzi e alle sospensioni prese nella sua vecchia scuola, la sua tesi era sempre quella "loro mi odiano e allora perché non ricambiare tutto il sentimento?", ma i suoi genitori, un avvocato e un'insegnante, di certo non la pensavano così. Janette e Mark si preoccuparono così tanto per la figlia tanto da spostarla di scuola a riformatorio in un attimo, ma visto la grande depressione in cui era caduta la piccola Juliette decisero che un cambio d'aria avrebbe fatto bene a lei, e anche a loro. Uno scricchiolio distrasse Juliette dalle sue memorie, confuse e frastornate per lo più, accanto a lei si era seduta un esile ragazza dai capelli castani portati tutti da una parte, le ricordava molto la sua cantante preferita Cher Llyod. La ragazza si girò verso Juliette e le rivolse un sorriso timido e poi porse la mano velocemente.
"Ciao io sono Charlotte ma gli amici mi chiamano Cher, sai perché assomiglio molto alla cantante britannica, sai quella che è arrivata quarta ad x-factor non quella Cher famosa ma l'altra che si chiama Llyod mi sembra..."- Charlotte iniziò a parlare velocemente senza dar segno di fermarsi, Juliette ridacchiò e mentre ancora Charlotte stava continuando il suo lungo discorso la bloccò con un cenno della mano sorridendo.
"Ciao Cher, io sono Juliette. Cher è una delle cantanti che ascolto di più"-esclamò Juliette stringendo la mano scura e ossuta di Cher, che sorrise lasciando intravedere una leggera fossetta nell'angolo destro delle labbra.
"Sei la ragazza nuova vero? Quella americana? Quella che si è seduta con Harry non parlo con nessuno Styles?"-disse ancora più rapidamente Cher mentre l'insegnante vecchia e bisbetica di cui avevano tanto parlato a Juliette sistemava il registro di classe.
"Ma qui avete la mania di dare soprannomi strani alla gente?"-mormorò a bassa voce Juliette ruotando gli occhi – "Comunque si, si e si!"-rispose Juliette ravvivandosi leggermente i capelli mossi con una mano, Cher sorrise maliziosamente e Juliette la guardò confusa.
"Ti ha parlato?"-chiese curiosa Cher allungandosi verso Juliette che sgranò gli occhi confusa annuendo leggermente, Cher guizzò nella sedia e iniziò a battere le mani felice.
"Ok, mi fate paura in questa scuola"-disse spaventata Juliette portando le mani avanti, Cher scoppiò a ridere tenendosi la pancia con le mani, dopo essersi ripresa iniziò a parlare.
"Harry, dopo il grande incidente"-disse lei mimando la parola grande incidente con le virgolette – "Non ha più parlato con nessuno, oltre ai professori"-disse Cher come se fosse ovvio portando una mano avanti sotto lo sguardo perplesso di Juliette -"Lui è stato preso di mira dalla squadra di football, e ogni volta che lo vedono non gli fanno mica una festa allegra"- disse quasi con lo stesso tono che aveva usato Zayn la mattina stessa, Juliette annuì.
"Quindi è stato una vittima di bullismo, in parole povere?"-chiese Juliette come se stesse ordinando un bicchiere d'acqua ad un bar, Cher sgranò gli occhi e la guardò sconvolta.
"Mhh... si se vuoi chiamarlo cosi"-disse Cher iniziando a mordicchiare una matita gialla, Juliette ridacchiò e si trovò subito a suo agio con Cher. Parlarono per tutta l'ora fregandosene altamente della povera professoressa Hilson che cercava di far tacere i ragazzi, Juliette scoprì che Cher aveva origini italiane, portoricane, americane come lei e anche australiane, amava la musica pop e odiava la pittura, andava matta per le materie scientifiche a differenza di Juliette che amava quelle classiche, e scoprì anche che la piccola Cher aveva una grandissima cotta per un certo Louis occhi di ghiaccio Tomlinson o una cosa del genere, ormai dopo tre ore in quella scuola stava iniziando a prendere coscenza con soprannomi idioti tra il nome e il cognome anche lei e la cosa stranamente gli piaceva molto.
"Allora, ti piace Harry cuor di ghiaccio vero?"-chiese Cher girando attorno alla nuova arrivata mentre uscivano dall'aula di francese per andare a mensa, Juliette sbuffò.
"Oddio Cher ma non fate altro che dare soprannomi!"-sbottò Juliette fermandosi di poco davanti al suo armadietto, la ragazza ridacchiò e andò verso la mensa salutando Juliette. Mentre chiudeva il suo armadietto girandosi si scontrò con qualcuno facendogli cadere tutti i libri a terra, Juliette si portò le mani ai capelli e il ragazzo fece un ghigno di dolore all'impatto.
"Fanculo"-sbottò il ragazzo raccogliendo velocemente i libri da terra portandoseli alle braccia, Juliette si abbassò per aiutarlo e rincrociò quei famosi e tanto misteriosi occhi verdi. Non li aveva ancora potuti ammirare da vicino, ne rimase così incantate che credette si essersi persa li dentro ma non aveva via d'uscita, non riusciva a distogliere lo sguardo. Harry aveva imprecato in qualche lingua sconosciuta, per essere ancora stato picchiato da Nhoel e per non aver nascosto bene i lividi, ma dopo aver incrociato quello sguardo così dolce e allegro non potè fare a meno di calmarsi. Non riusciva a capacitarsi di come il suo cervello, così evoluto, si spegneva quando incrociava il suo sguardo, i suoi occhi... le sue labbra, non succedeva da tanto. Si da molto, e ad Harry stava bene così.
"Mi dispiace tanto"-si scusò Juliette con un sorrisetto imbarazzato rialzandosi da terra porgendo le mani ad Harry, che al contatto provò un brivido che classificò nella sua mente come "normale brivido di freddo causato da bla bla bla".
"Oh non fa niente Juliette"-disse calmo Harry toccandosi il braccio, cercando il qualche modo di coprire i vari lividi che non si potevano avere a causa di uno scontro leggero ovviamente. Juliette sorrise ma spostando lo sguardo sulle sue braccia, scoperte dalla grande maglietta grigia che indossava, notò alcuni segni violacei di una grandezza enorme e dei graffi di grande profondità che ancora sanguivano poco. Sgranò gli occhi e poggiò le sue mani sui lividi, a quel contatto Harry gemette e pregò che non gli facesse alcuna domanda. Juliette lo guardò negli occhi, ma il ragazzo nei suoi occhi non vide compassione e neanche pietà ma solo preoccupazione, forse sentita. La piccola ragazza lo trascinò con forza dietro il giardino della scuola, aprì lo zaino ed estrasse un piccolo kit di pronto soccorso.
"Siediti"-ordinò ferma ad Harry indicando una panchina verde, il ragazzo abbassò la testa e si sedette poggiando le braccia sulle ginocchia, Juliette si sedette accanto a lui e gli tirò le braccia facendolo gemere di dolore -"Scusa Harry"-balbettò velocemente lei mentre Harry sorrideva trascicato. Juliette iniziò a tamponare un poco di cotone idrofilo nei tagli istaurando un silenzio quasi imbarazzante e tagliente che Harry sopportava a malapena.

"Sei brava, porti sempre un kit di pronto soccorso?"-mormorò piano Harry guardandola nei grandi occhi azzurri, Juliette alzò lo sguardò dai tagli e sorrise di poco ad Harry.
"Sai a scuola capitava sempre di farmi male, per qualunque cosa da una caduta idiota dallo skatebord ad una slogatura in palestra, e siccome difficilmente c'era qualcuno che mi aiutava ho imparato a farlo da sola"-sorrise amaramente Juliette mentre passava della garza sui tagli.
"Perché... perché eri sempre sola?"-chiese Harry poggiando il braccio destro sulla gamba mentre lei curava l'altro, Juliette sospirò mentre completava la fasciatura al taglio più grande.
"Nessuno frequenta le brutte compagnie, ed io ero una di queste. Dire come la pensi, vestirsi come non fa nessuno ed essere se stessi non è sbagliato, e solo che non è ben visto da tutti "-disse ferma e sicura Juliette mentre tagliava il pezzo restante di garza legandolo al braccio, Harry annuì a se stesso sapendo che anche lui era nella stessa idendica situazione, lui veniva giudicato per la musica che ascoltava, perché studiava molto e amava la cultura e perché si vestiva in modo diverso da come volevano loro, ma ai suoi amici questo non è mai importato.
"Non avevi un'amica, un amico?"-chiese Harry mentre lei prendeva una sacca del ghiaccio posandola su uno dei lividi di lui facendolo rabbrividire.
"Si avevo un'amica, la migliore"-disse Juliette sorridendo -"Si chiama Nim, era la mia migliore amica, ma adesso è lontana milioni e milioni di chilometri. E comunque lei non è neanche di new york, è canadese, era un' amica a distanza"-concluse Juliette posando tutto il suo kit notando che Harry a differenza della prima volta le aveva detto qualche parola in più e molto più calma e non fredda e distaccata come quelle delle ore precedenti. Harry ormai voleva conoscere e sapere sempre di più su quella ragazza, e più le stava vicino più aveva il bisogno di creare un legame con lei.
"Mi dispiace per essere stato così brusco con te questa mattina"-si scusò con fare incerto Harry abbassando lo sguardo, Juliette sorrise.
"Oh, non fa niente. Sono stata io troppo impicciona"-disse Juliette portando le mani avanti alzandosi dalla panchita seguita a ruota da Harry -"Beh ci vediamo in giro allora..."-esclamò impacciata la ragazza mettendosi lo zaino in spalla dirigendosi alla mensa, Harry fece un cenno di saluto con la mano osservando la ragazza andare via verso l'entrata della scuola. Le sue mani e il suo tocco erano come una tortura per Harry, non riusciva a smettere di pensare ai suoi occhi così blu e così sinceri, al suo sorriso così rassicurante.
"Ehi Styles andiamo a mensa?"-una voce squillante arrivò alle orecchie di Harry, si voltò e scorse il volto del suo amico Louis. Sgranò un po' gli occhi, lui insieme ai popolari a mensa? Wow chi l'avrebbe mai detto, pensò Harry prendendo con fatica lo zaino per via dei lividi e si avviò verso Louis e Zayn che gli diedero una pacca sulla spalla.
"Non vi imbarazzate a farvi vedere con me?"-chiese Harry abbassando lo sguardo mentre entravano a scuola, Louis lo guardò e fece una smorfia con la bocca in modo buffo facendo sorridere Harry mentre arrivavano anche Liam e Niall.
"Abbiamo sbagliato ad allontanarci solo per quello che dice la gente, siete i miei migliori amici"- disse Liam in modo teatrale guardando tutti negli occhi.
"Oh ma adesso basta con tutte queste smancerie ho fame!"-esclamò Zayn attirando l'attenzione di tutti i ragazzi, mentre Niall esultava.
"Finalmente qualcuno che mi appoggia!"-sospirò Niall andando ad abbracciare Zayn mentre tutti ridevano come matti. Appena entrarono tutti e cinque in mensa tutti i ragazzi del corpo studentesco si voltarono verso di loro, Harry deglutì e Liam gli poggiò una mano sulla spalla, quando la tensione si fu un po' allentata iniziarono a camminare insieme verso un tavolo con i loro pranzi. Harry cercava disperatamente i suoi occhi blu.
"Oh oh il nostro Styles cerca qualcuno, o meglio qualcuna"-lo apostrofò Niall mentre addentava il suo panino notando lo sguardo altrove di Harry, che sentendo quel "qualcuna" si voltò di scatto abbassando la testa sul suo pranzo arrossendo.
"Io credo di sapere chi è!"-disse Zayn sorridendo, mentre gli occhi dei ragazzi si posarono curiosi su di lui ed Harry sprofondò nella sua sedia coprendosi con i suoi riccioli -"Avete in mente quella ragazza nuova americana?"-chiese Zayn poggiando le mani al tavolo avvicinandosi ai suoi amici, Niall Louis e Liam annuirono velocemente.
"Oh"-dissero al'unisono allungando l'esclamazione con un tono malizioso, Harry dondolò la testa e la abbassò ancora di più -"Mi sa che la tua fiamma è presa di mira da qualcuno non raccomandabile"-disse Louis facendo una smorfia, poi con il capo indicò due tavoli più avanti;

Cher e Juliette erano sedute ad un tavolo mentre Nhoel ci provava spudoratamente con la nuova ragazza americana, appena Harry vide quella scena qualcosa di profondamente sotterrato nel suo cuore si mosse velocemente e forse un po' troppo forte per i suoi standard. Harry era geloso, si perché.... perché.... il perché non lo sapeva neanche lui in realtà. Mentre pensava a questo si alzò senza badare agli avvertimenti degli altri e andò a passo svelto verso il tavolo di Juliette. Cher mentre sbuffava e ruotava gli occhi per la battuta senza senso di Nhoel notò che un Harry, parecchio incazzato e secondo lei geloso stava venendo verso di loro.

"Uh uh comincia lo spettacolo"- mormorò Cher sorridendo, Juliette cercava di ridere alla battuta di quello scimmione di Nhoel qualcosa, della squadra di football, che si vedeva lontano un miglio che ci stava provando con lei.
"Juliette"-tossì Harry con una voce roca dietro lo scimmione, al suono di quella voce Juliette sembrò svegliarsi da un lungo sonno, e sporse la testa dietro Nhoel incrociando gli occhi verdi e i capelli riccioluti di Harry, seguito da due ragazzi con l'aria preoccupata.
"Ciao Harry"-bisbigliò sorridendo Juliette guardandolo negli occhi, a quel contatto Harry sorrise mentre Louis si guardò con Liam con fare complice.
"Oh piccola mi dispiace tu conosca questo sfigato"-ridacchiò malignamente Nhoel girandosi verso Harry che gnignò, mentre Louis fece un passo avanti.
"Nhoel, Harry non è uno sfigato"-scandì bene le parole Louis mentre Nhoel si trovò leggermente spiazzato da quella risposta dettata dal suo compagno di squadra -"E adesso gira a largo, non capisci che la splendida signorina qui presente non ti si da neanche se gli regali mezzo milione di sterline?"-disse con ovvietà Louis alzando il tono di voce facendo ridere tutta la mensa e anche le stesse Juliette e Cher sedute al tavolo, Nhoel sgranò gli occhi per poi socchiuderli di nuovo e passi pesanti se ne andò verso il suo tavolo. Harry sorrise all'amico e gli diede una pacca sulla spalla ringraziandolo.
"Volete unirvi a noi?"-chiese Cher allegra guardando sognante l'amico che aveva appena difeso Harry, Juliette guardò confusa tutta la scena ma all'incrociare di quello sguardo così misterioso tutte le sue paure e i suoi dubbi svanirono come le nubi in un giorno d'estate.
"Ci sono anche nostri due amici se per voi non è un problema"-disse cautamente Liam indicando il tavolo poco distante da loro, le due ragazze si sporsero un po' e videro due ragazzi chiaccherare tranquillamente tra di loro, Juliette sorrise riconoscendo la splendida cresta nera già incontrata la mattina stessa e annuirono.
"Mi dispiace che Nhoel ti abbia dato fastidio"-disse piano Harry dopo essersi seduto accanto a Juliette insieme ai suoi amici, la ragazza trovò piacevole l'interessamento di Harry e dal tono della sua voce vedeva che era sentito, Juliette sorrise.
"Tranquillo Harry, quello scimmione non avrà mai niente da me"-disse Juliette facendo una smorfia schifata a quel pensiero, finalmente qualcuno riuscì a strappare un sorriso sincero ad Harry, quei sorrisi non forzati ne di convenienza, quei sorrisi che vengono spontaneamente.

 

YOOOOOOOO LETTORI
Già abituatevi al mio nuovo segsi trasgry saluto!
Non vedo l'ora che arrivino queste fottutissime settimane di vacanze, Dio sto impazzendo.
Anyway, il capitolo è molto insignificante direi ma mi piace molto per l'arrivo della nuova amica di Juliette che avrà un importante ruolo all'interno di tutta la storia e mi concentrerò un paio di capitoli anche su di lei. Ed è interpretata dalla splendida Cher Llyod che io amo akjsdhalkjdha. La scena di Harry e Juliette mentre gli cura i lividi è venuta un po' una schifezza perché non succede niente di mlmlml ma non volevo correre, ecco. Nhoel non sarà una figura di passaggio darà molto filo da torcere sia alla biondina che al nostro amato riccio ed io lo vedo proprio come Dylan Obrien l'attore di Teen wolf.

Anticipazione del prossimo capitolo:

"Sei imprevedibile, e ti conosco da poche ore"-sussurò Harry con la voce roca facendo sciogliere tutta la rabbia di Juliette.
"E'-è positivo?"-chiese Juliette ancora intrappolata tra le splendide braccia di Harry, il ragazzo sghignazzò e annuì avvicinandosi a lei portando le mani su per la sua schiena. Uh uh, spero di avervi incuriosito lol

Ringrazio le due splendide ragazze che hanno recensito la mia storia salkjdhalkjsda.

Peace and love juls
 

Una splendida gif di Cher a mensa



Una della mitica lega dei cinque lol



Una della mia amata Juliette



E questo infine è Nhoel

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Capitolo 3
*** -Chapter 3 ***


"I seen you somewhere" "where?" "in my dream"

"Io ti ho già visto da qualche parte"-disse Louis guardando la bella Cher che al suono di quella voce indirizzata a lei sobbalzò, Louis si portò la mano al mento con fare pensieroso e poi sorrise, illuminando la visuale di Cher – "Forse nei miei sogni"-disse Louis avvicinandosi a lei, Cher ruotò gli occhi e sorrise spingendo Louis dalle spalle, cercando di resistere all'istinto di baciarlo e di abbracciarlo. Quei meravigliosi occhi azzurri entravano dentro Cher cercando di leggere dentro di lei, dove tutto è confuso e caotico proprio come lei.
"Oddio Tomlinson sei proprio scontato"-disse Cher ravvivandosi un po' i capelli portandoseli da una parte soltanto, Louis rimase estasiato da quella mossa che poteva essere per tutti una cosa così comune da rimanere indifferente, ma per lui era qualcosa di paradisiaco. La cura che metteva nel posizionare i capelli e l'estrema minuziosità nel toccarli, era qualcosa di perfetto. Ed era qualcosa che lui aveva già visto fare a qualcuno...
"Come sai il mio cognome?"-chiese confuso Louis guardandola negli occhi nocciola, Cher boccheggiò cercando una risposta da dire senza sembrare una perfetta sciocca sotto il sorrisetto compiaciuto -"Allora sei tu quella che mi sogna"-sussurrò malizioso Louis avvicinandosi al suo orecchio accarezzandogli i capelli, Cher a quel contatto si sentì come in paradiso, tutti sparirono e non le importava più di niente.
"Sei... sei un giocatore della sq-squadra di football tutti ti conoscono"-balbettò imbarazzata Cher abbassando gli occhi nascondendo un sorriso, Louis sorrise lasciando beare Cher di quello splendore e annuì.
"Cher oggi hanno spostato le lezioni della Thompson"-disse Niall rivolgendogli un sorriso splendido, Cher sgranò gli occhi e fece gesto di tacere, Louis la fissò confuso.
"Canti?"-chiese Louis estasiato, Cher si battè una mano in testa e fulminò Niall con lo sguardo.
"... s-si"-rispose Cher, mentre Niall e Liam ridevano sotto i baffi. Cher era la più brava cantante dell'istituto e Niall era il solo a conoscere la sua vera identità. Si esibiva nelle partite, nei balli scolastici, in tutti gli eventi della scuola sotto falsa idendità per non farsi riconoscere, aveva questa strana paura e solo il biondino lo aveva scoperto.
"Grazie Niall"-disse tra i denti Cher fissandolo truce, Niall alzò le spalle dispiaciuto mimando con le labbra un mi dispiace.
"Wow allora sicuramente conosci quella splendida cantante che canta alle partite, cavoli ha una voce stupenda"-disse con aria sognante Louis guardando altrove, Cher sorrise.
"Si, sai Cher lui ha una enorme cotta per questa misteriosa cantante"-disse Harry accanto a Juliette che la guardava sorniona, doveva già aver capito tutto.
"Oh ma davvero?"-chiese confusa Cher, Louis fulminò Harry con lo sguardo, che alzò le spalle.
"N-n-non è proprio una cotta... diciamo che mi piacerebbe tanto conoscerla"-disse balbettando Louis, Juliette poggiò i gomiti sul tavolo e fissò la sua nuova amica.
"Può essere che l'hai già conosciuta ma non lo sai, insomma mi avete detto che tipo si maschera quando si esibisce giusto?"-chiese in modo plateale Juliette a tutto il tavolo, che annuì -"Quindi potrebbe anche essere una persona che conoscete"- disse Juliette lasciando un po' di suspance in quel tavolo, tutti i ragazzi si guardarono curiosi mentre Cher cercava di non sprofondare dalla vergogna.

Cher dopo il pranzo trascinò la sua nuova amica fuori dalla mensa approfittando dei minuti rimasti prima della sua lezione per parlare con lei.

"Hai già capito tutto vero?"-chiese supplicante quasi la ragazza sedendosi sotto l'albero del giardino della scuola, Juliette annuì incrociando le braccia al petto soddisfatta.
"Ti piace Louis, e sei la cantante di cui lui è cotto, si ho capito già tutto"-disse sorridendo la bionda -"Perché hai creato questa doppia identità alla Hannah Montana?"-chiese curiosa Juliette, Cher si portò le mani al viso.
"Non riesco a cantare in pubblico sapendo che il pubblico vede Cher, ecco il perché della doppia personalità da cantante. Vestita in modo diverso e con la maschera sul volto nessuno mi riconosce"-spiegò con ovvietà Cher portando le mani sulle ginocchia osservando davanti a se dove gli studenti parlavano tra di loro.
"Ma Niall allora?"-disse Juliette, Cher sospirò sorridendo.
"Niall mi ha scoperto mentre mi toglievo la maschera nel camerino del teatro"-ridacchiò Cher ripensando alla faccina sconvolta del povero Niall dentro l'aula canto.
"Sai che prima o poi dovrai rivelare al mondo, o almeno a scuola la tua identità?"-chiese Juliette mentre Cher si alzava per andare alla sua lezione di canto, la ragazza annuì e poi si allontanò velocemente verso il grande edificio. Juliette stava bene in quella scuola, era passata solo una giornata e aveva trovato degli amici fantastici, decise di rimanere sotto quell'albero vista l'ora buca, e prese un filo d'erba iniziando a giocarci.

Harry sbuffò uscendo dall'edificio, l'ennesima minaccia da Nhoel aveva rovinato quella mezz'ora passata con Juliette. Scorse la figura splendida della sua amata... di Juliette, sotto un albero e tutto sembro dissolversi in un attimo, sorrise poco e si avvicinò.
"Harry"-disse felice Juliette notando la figura del ragazzo, che gli fece un cenno di saluto e si accomodò di fianco a lei con un espressione assente nel viso.
"Nhoel mi ha minacciato ancora"-sputò velocemente Harry fissando il vuoto, Juliette alzò la schiena poggiata sulla corteccia dell'albero e sgranò gli occhi.
"Io lo ammazzo quel figlio di puttana"-urlò fuori di sè Juliette alzandosi dall'erbetta umida del giardino della scuola, Harry si alzò più rapidamente di lei e la bloccò fra le sue braccia. Juliette si voltò e si ritrovò a pochi centimetri da Harry stretta a lui, il ragazzo sentiva il respiro di lei sbattergli contro le labbra e gli occhi brillavano, come una goccia di rugiada su una foglia alle prime luci dell'alba, risplendendo ancora di più il bellissimo colore.
"Sei imprevedibile, e ti conosco da poche ore"-sussurò Harry con la voce roca facendo sciogliere tutta la rabbia di Juliette.
"E'-è positivo?"-chiese Juliette ancora intrappolata tra le splendide braccia di Harry, il ragazzo sghignazzò e annuì avvicinandosi a lei portando le mani su per la sua schiena. Juliette era rimasta così incantata a guardare quegli occhi verdi, così meravigliosi, che aveva perso coglizione del reale. Harry non riusciva più a controllarsi, fissava le meravigliose labbra della ragazza di fronte a se immaginando di violarle più e più volte fino a quando il fiato sarebbe finito, ma scacciò velocemente quel pensiero e iniziò a lavorare lucidamente con la mente. Sorrise leggermente e si allontanò da quel contatto forse troppo ravvicinato, con grande dispiacere di Juliette, e prese lo zaino portandolo su una spalla.
"Perché continua a minacciarti?"-chiese Juliette, Harry sospirò e alzò le spalle.
"Sono debole e gli piace vedermi soffrire"-disse Harry piano mentre la campanella suonava, Juliette annuì affranta e presa da un'impulso strano strinse il petto del ragazzo abbracciandolo. Harry strabuzzò gli occhi sentendo il calore della ragazza, era una cosa che non provava da tempo... tanto tempo... forse troppo. Era così piacevole il suo contatto e così rassicurante quasi protettivo, Harry poggiò le mani sulle spalle della ragazza stringendola a se chiudendo gli occhi, ispirò tutto il suo profumo riconoscendo l'aloe verde che emanavano i suoi capelli dal colore indefinito e si lasciò cullare da quell'odore inebriante.

Tutti i ragazzi al finire delle lezioni si riversarono nel cortile molto ampio della scuola e iniziarono ad andare a casa. Cher camminava con le cuffie nelle orecchie canticchiando la nuova canzone che avrebbe dovuto fare il pomeriggio alla partita di football, la canzone era Total Eclipse of Heart, una delle sue canzoni preferite, mentre la ascoltava ogni singola frase del testo di quella canzone gli veniva in mente Louis. I suoi occhi, i suoi lineamenti perfetti, il suo sorriso che gli illuminava il cervello e la sua adorabile voce. Ad un certo una moto gli sfrecciò davanti facendola indietreggiare, sbuffò e passò avanti superando il ragazzo che era sceso dalla moto senza togliersi il casco. Ma mentre lo stava superando questo gli bloccò un braccio, Cher si girò confusa e quando vide il ragazzo togliersi il casco gli mancò il respiro.
"Piccola dove vai così di fretta?"- una voce dura e per niente ironica arrivò alle orecchie di Cher collegando il volto del ragazzo di fronte a se con una parola: pericolo. O forse in quel momento la parola giusta era paura, una paura folle che stava prendendo il sopravvento sulla povera Cher. Il ragazzo davanti a lei era stato la sua prima volta, la sua orribile prima volta, si chiamava Sam, biondo con due occhi nocciola fantastici, all'apparenza il ragazzo perfetto. Cher credeva di aver trovato l'amore della sua vita, i primi appuntamenti dolci e romantici, i messaggi della buonanotte e del buongiorno, il primo mese di fidanzamento così perfetto che non ci credeva nessuno, e facevano bene. Dopo Sam iniziò a forzare Cher a fare sesso con lui, e lei ovviamente non si sentiva pronta, e così un giorno la constrinse con la forza, Cher poi riuscì a lasciarlo ma lui ancora a torturarla. Cher deglutì cercando di andare avanti, ma Sam era più forte della piccola ragazza.
"Ti ho visto parlare con Tomlinson, oh ingenua! Sei troppo poco per lui, insomma lui è Louis Tomlinson il mitico giocatore di football. E tu? Tu sei solo una piccola e sfigata studentessa che cerca di diventare una cantante ma non ci riuscirà mai perché non ha la grande voce che tutti si aspettano"-disse tagliente Sam, e mentre dagli occhi di Cher iniziarono ad uscire grosse lacrime lui sgommò via con la sua moto lasciando Cher li. La ragazza iniziò a singhiozzare coprendosi con la sua sciarpa, forse Sam aveva ragione.

Insomma chi era lei? Nessuno e non aveva la grande voce per diventare una cantante, invece Louis era perfetto, sia a scuola che nella sua passione, avrebbe avuto un futuro in quel campo invece lei era sempre più convinta di no. Iniziò a correre senza una meta mentre le lacrime cadevano veloci sulle sue baffute guancie rosse per il freddo, perché lei non aveva una meta. Non l'aveva nella vita e non l'aveva neanche in quel momento, arrivò al parco e si sedette in una panchina portandosi le ginocchia al petto per via del freddo iniziando a tremare mentre ancora qualche lacrima sfuggiva e cadeva lenta giù per il suo viso.

"Cher?"- arrivò alle orecchie della ragazza una voce ovattata, alzò a fatica la testa e con gli occhi appannati dalle lacrime riuscì a scorgere la figura splendida di Louis -"Oh Cher che cosa è successo?"-disse Louis preoccupato avvicinandosi alla ragazza stringendola a se. Cher in quel momento sentiva il suo cuore pulsargli nella gabbia toracica forse più veloce di una mandria di bue impazziti nella prateria, i singhiozzi iniziarono a placarsi solo a quel contatto così tanto sognato per Cher. Louis non sapeva perché era li a stringere una ragazza che conosceva a malapena, ma in quel momento qualcosa dentro di lui a vederla in quello stato si frantumò ferendolo troppo forte per i suoi gusti. Poggiò il mento sulla testa di Cher stringendola ancora di più mentre la ragazza stringeva la sua maglietta blu.
"Va meglio?"-chiese dolcemente Louis allontandola poco, Cher annuì poco -"Ti va di parlarne?"-chiese piano Louis cercando di non essere invadente, Cher tirò su con il naso.
"Louis perché non sei all'allenamento della partita?"-chiese Cher con la voce rotta dal pianto, Louis sorrise e alzò le spalle.
"Inizia fra mezz'ora, e poi adesso voglio sapere chi ti ha fatto stare così male e andargli a spaccare la faccia"-disse Louis in modo serio facendo sorridere Cher -"Vedi ti faccio anche sorridere, sono un grande"-continuò Louis in modo vittorioso.
"Non ti faccio perdere tempo, sono solo una sfigata e tu... tu sei tu, scusa Louis devo andare non voglio farti perdere tempo"- Cher fece per alzarsi ma Louis gli bloccò un polso facendola voltare.
"Chi ti ha detto che sei una sfigata?"-chiese Louis alzando un sopracciglio, Cher sbuffò.
"Oh andiamo, tu sei il grande Louis Tomlinson"-disse lei facendo le virgolette -"Bravo a scuola, gentile, dolce, bravissimo nel football, bellissimo, con una carriera davanti. Ed io sono solo Charlotte, una sfigata con una voce che non è degna di salire su un palco, è la verità e non posso illudermi che sia diverso da com'è"-concluse Cher liberandosi gentilmente dalla presa di Louis e iniziando a correre verso casa. Il ragazzo rimase impassibile davanti quella panchina, forse più confuso del perché quella strana e splendida ragazza lo tratteneva ancora li, sbattè le palpebre più volte quando squillò il suo cellulare.
"Pronto?"-disse Louis iniziando a camminare verso il campo per gli allentamenti.
"Brò sono Liam, dove sei finito? Gli allenamenti stanno cominciando"-disse Liam velocemente con un tono preoccupato, Louis alzò gli occhi al cielo e iniziò a correre.
"10 minuti e arrivo"-staccò la chiamata e posò il telefono in tasca.

 

YOOOOOOOO 'NDO CULO AI MAYA! SIAMO ANCORA QUA EHHHHH GIA'
Buona fine del mondo a tutte le mie lettrici muah!
Ecco finalmente ho avuto il tempo di pubblicare il capitolo e con l'arrivo delle vacanze avrò molto più tempo per scrivere e pubblicare, sarò la vostra tortura (povere voi) Mi piacciono molto i momenti dolci tra Louis-Cher e Juliette-Harry, è stato un parto questo capitolo davvero!

Anticipazioni del prossimo capitolo:

"Ho fatto il mio spettacolo, ora completa il tuo, buonafortuna"-disse Cher dolcemente, Louis si avvicinò e gli lasciò un bacio sulla guancia, che mandò Cher totalmente in tilt.
"Grazie piccola"-sussurrò Louis all'orecchio della ragazza per poi correre fuori dalle quinte.

Grazie mille a tutti quelle che stanno seguendo e che hanno recensito la mia storia, siete dolcissime ahgdlkajshdlkas
Peace and love Juls.

 

La "bad bitch" Cher



La dolce Juliette



Il tenero Harold



Lo sfacciato Louis

 

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Capitolo 4
*** -Chapter 4 ***


-Being a part of special makes you special

Cher era dietro le quinte, dopo la discussione con Louis e un pianto liberatorio aveva deciso che cantare era la sua vita e non l'avrebbe abbandonato solo perché secondo lei non era abbastanza brava, e aveva cambiato canzone scegliendone un'altra più dura e forte che in quel momento la rappresentava più del solito, Blow me di Pink. Indossava la sua prima maschera di scena, aveva la parrucca per capelli nera e un cordinato di jeans scuri e camicia bianca, consigliato da Juliette per telefono, iniziava ad adorare sul serio quella ragazza. Il primo tempo della partita era quasi al termine e l'ansia di Cher saliva a dismisura, mentre stava facendo degli esercizi vocali consigliati dalla sua insegnante un dito picchiettò sulla sua spalla.

"Cher"-sussurrò qualcuno, lei sobbalzò e si voltò spaventata.
"Niall mi hai fatto prendere un colpo porcaputtana"-disse Cher, dopo aver visto il meraviglioso sorriso di Niall, portandosi una mano al cuore, Niall sghignazzò.
"Quando sei nervosa diventi irritabile"-gli fece la linguaccia Niall, Cher gli diede una spallata amichevole e spostò di poco la tenda del palco notando la folla dello stadio di fronte a lei, sospirò spaventata e Niall gli strinse la mano incoraggiante -"Andrà tutto bene piccola Noè, l'aula canto ti augura buona fortuna"-disse dolcemente Niall abbracciando l'amica, che lo strinse forte a se, era uno dei ragazzi più dolci della terra.
"Grazie Nialler"-disse Cher sorridendo.
"Oh oh sai che Juliette è venuta con Harry?"-cinguettò Niall con una voce pettegola facendo sghignazzare Cher allentando la tensione, Niall sorrise e si dileguò. Il presentatore, ovvero il rappresentante degli studenti salì sul palco.
"Buonasera a tutti ragazzi della Nord High, i nostri campioni stanno vincendo con un punteggio schiacciante e per auguragli sempre buona fortuna oltre alle nostre splendide cheerleader, stasera abbiamo come sempre l'onore di accogliere sul palco la più grande cantante della nostra scuola che ci farà ascoltare la nuova hit di Pink, Blow me. Un grandissimo applauso alla nostra Noè"-dal pubblico si levò un boato assurdo di applausi e Cher si deliziò con quel suono un paio di secondi per poi fare la sua entrata trionfale sul palco salutando la folla. Arrivò in piedi davanti l'asta del microfono e sospirò leggermente poggiando entrambe le mani sul microfono mentre le prime note della canzone iniziarono a ancheggiare nell'aria, e alle prime parole Cher alzò la testa e sorrise guardando il pubblico.

White knuckles
And sweaty palms from hanging on too tight
Clench of jaw
I've got another headache again tonight.

Prese il microfono staccandolo dall'asta iniziando a camminare in avanti seguendo il ritmo della musica mentre il pubblico iniziava a gridare ed applaudire.

Eyes on fire, eyes on fire,
And the burn from all the tears
I've been crying, I've been crying,
I've been dying over you. Tie a knot in the rope,
Tryna to hold, tryna to hold,

But there's nothing to grab, so i let go.

L'esibizione tirò perfettamente fino alla fine, le emozioni che Cher aveva tirato in quella canzone erano strabilianti, tutto il pubblico era in delirio mentre Louis seduto in panchina intendo ad ammirarla era rimasto ammaliato. Più passavano le parole di quella canzone e più la trovava perfetta, la sua voce era strabiliante e l'emozione nell'interpretazione di quella canzone era così sentita e vera che neanche da una grande cantante se la sarebbe potuta aspettare.

Alla fine dell'esibizione il presentatore bloccò Cher sul palco mentre lei iniziava ad essere abbastanza nervosa, aveva paura che qualcuno riconoscesse la sua voce.

"Ohi ohi ferma mitica Noé"-disse Paul, il presentatore, bloccando la ragazza per un braccio, Cher chiuse gli occhi e sospirò cercando di mostrare un sorriso sincero -"Sei stata fantastica lasciati fare i complimenti e lasciati ammirare dai tuoi fan"-disse il presentatore mentre il pubblico applaudì alzandosi in piedi, Cher mostrò un sorriso splendido e Louis la guardò ancora ammaliato mentre Liam dietro sghignazzava insieme ai suoi compagni di squadra prendendosi sguardi di fuoco dal ragazzo.
"Oh beh grazie"-disse Cher cercando di essere più calma possibile, e cercando di non avere la sua odiosa e riconoscibile voce acuta. Mentre ringraziava con lo sguardo incrociò i meravigliosi occhi azzurri di cui si era innamorata, il respiro gli si mozzò in gola, il cuore iniziò a battergli a mille e le povere mani sul microfono iniziarono a sudare.
"Ma noè è il tuo nome d'arte giusto?"-chiese il presentatore, Cher annuì forse pentendosi della risposta -"E di che anno sei?"-continuò provocatorio il ragazzo, Cher alzò un sopracciglio.
"Noè rimarrà segreta. Grazie a tutti, alla prossima"-disse impassibile Cher sorridendo al pubblico e scappando dal palco, arrivò dietro le quinte e buttò un sospiro di sollievo subito dopo si sentì stringere forte da qualcuno.
"Oddio sei stata mitica"-l'adorabile voce di Juliette rituonò per tutte le quinte disturbando i tecnici, Cher sorrise guardando l'amica in tutta la sua euforia momentanea.
"Come sei venuta?"- chiese Cher curiosa, Juliette boccheggiò e cambiò immediatamente discorso, non voleva che sapesse che era venuta con... Harry.
"Ehm, Noè?"-chiese Juliette, Cher ridacchiò e abbracciò l'amica -"Sei stata fenomenale sul serio!"-sussurrò Juliette ancora stretta a Cher.
"Grazie ma comunque Niall mi ha detto che sei venuta con Harry!"-disse Cher facendo la linguaccia all'amica, che sgranò gli occhi e iniziò a sbuffare.
"Pff, no... pff"-Juliette storse la bocca e stava per replicare ma qualcuno arrivò alle loro spalle.
"Noè, posso farti i complimenti?"- un nervoso e imbarazzatissimo Louis era li davanti a loro in tutta la sua bellezza e con la sua divisa sporca.
"Oh io vi lascio, Har... cioè mi aspettano, ciao Noè"-disse velocemente Juliette facendo un occhiolino a Cher e salutando con un cenno Louis.
"Quindi volevo solo dirti, wow sei bravissima"-disse Louis avvicinandosi a Cher, che sorrise.
"Ohw, grazie mille, complimenti anche a te, sei un giocatore bravissimo Tomlinson"-disse Cher maledicendosi mentalmente per averlo chiamato Tomlinson.
"Come sai il mio cognome?"-chiese Louis mentre gli si illuminavano gli occhi facendo risplendere quel colore meraviglioso che racchiudevano.
"Ehm... è scritto sulla tua maglia"-balbettò imbarazza Cher, Louis si voltò e annuì sconsolato forse da quella risposta.
"Oh si, hai ragione. Ti volevo chiedere se..."-Louis cercò di completare ma il coach da dietro lo richiamò dicendogli che stava iniziando la partita, Cher sospirò e sorrise.
"Ho fatto il mio spettacolo, ora completa il tuo, buonafortuna"-disse Cher dolcemente, Louis si avvicinò e gli lasciò un bacio sulla guancia, che mandò Cher totalmente in tilt.
"Grazie piccola"-sussurrò Louis all'orecchio della ragazza per poi correre fuori dalle quinte, Cher appena lo vide scomparire iniziò a saltellare come una bimba andandosi a cambiare.

Juliette ridendo era tornata sugli spalti del campo accanto a Harry e Zayn mentre già il secondo tempo era cominciato.
"Allora conosciuta Noè?"-chiese abbastanza curioso Zayn, Juliette annuì distrattamente e Zayn si continuò ad avvicinare curioso -"Com'è la sua voce? Meglio di quando canta? E i suoi occhi? E le sue mani? Saranno soffici"-continuò sognante Zayn, Harry accanto ridacchiò.
"Oddio Malik è solo una ragazza! Se la vuoi conoscere vai tu a parlare con lei no?"-disse ingenuamente Juliette alzando le braccia al cielo, Zayn sgranò gli occhi e divenne rosso.
"N-no, cioè non mi-i importa, pff"-esclamò Zayn incrociando le braccia al petto, Juliette ed Harry si guardarono complici e poi maliziosamente guardarono Zayn.
"Ti piace Noè!"-esclamarono in contemporanea senza rendersene conto Juliette ed Harry, Zayn voltò lo sguardo verso di loro preoccupato e scosse la testa.
"Non è vero"-esclamò fermo Zayn.
"Si che è vero"-continuarono all'unisono Harry e Juliette sorridendo.
"No!"-ribattè Zayn
"Si!"-continuarono i due ragazzi, Zayn alzò le mani e Juliette ridacchiò soddisfatta.
"Primo: smettetela di parlare in sincrono fate paura coppietta sdolcinata"-disse Zayn, Harry abbassò lo sguardo sorridendo e nel viso di Juliette si posizionarono appena sotto gli occhi due chiazze rosso scarlatto dall'imbarazzo -"Secondo: ok si! Mi interessa, ma Louis è più popolare, conosciuto, simpatico, bello eccetera eccetera di me... e poi è arrivato prima"-concluse Zayn guardando altrove. Harry poggiò una mano sulla spalla di Zayn in modo affettuoso e poi si scambiarono una stretta di mano amichevole, Juliette sorrideva come un ebete davanti a quella scena provando un po' di malinconia.
Non aveva mai avuto una migliore amica, non aveva mai partecipato a straordinari pigiama party, serate programmate, uscite insieme, estati folli, niente di tutto questo. Quando era in America tutta la scuola la conosceva come "la ragazza bionda e simpatica dalla cattiva compagnia" quella che faceva sempre scherzi a tutti e aveva una sfilza di punizioni nel suo curriculum, quella che salutava tutti ma non era affezionata a nessuno in particolare, ma quello che nessuno sapeva e che la brutta compagnia non esisteva. Juliette era sempre stata felice così ma adesso si sentiva vuota e sola.

"Tutto ok bionda?"-chiese Zayn sovrastando le urla del pubblico per il punto che la squadra aveva fatto, Juliette scosse la testa e annuì sorridendo appena. Harry stava ammirando Juliette da tutta la partita se si può dire, ma senza farsi scoprire, la cosa peggiore e che più la guardava sorridere, muoversi, toccarsi i capelli, arricciare il naso dal freddo e passarsi le mani nella giacca, più pensava a quanto fosse perfetta per lui. Finita la partita Cher si disfò nella maschera e consegnò tutto a Niall che li infilò nell'armadio dell'aula canto e si fece trovare in un attimo accanto a Juliette che sobbalzò alla vista dell'amica.

"Wow, e tu da dove spunti?"-chiese divertita Juliette notando l'amica nei suoi soliti jeans, Cher la azzittì con il dito e la bionda ridacchiò per tutta quella messa in scena.
"Siete stati bravissimi"-disse Juliette alla vista di Louis e Liam imbrattati di fango con le loro divise bianche, loro sorrisero e strinsero Juliette in un abbraccio caloroso.
"Allora pizza tutti insieme?"-chiese Niall abbracciando Cher dai fianchi, tutti annuirono e presa da un guizzo di coraggio Juliette prese la mano di Harry che prontamente guardandola negli occhi incrociò le sue dita a quelle candide della ragazza. Adesso Juliette si sentiva parte di qualcosa, qualcosa di speciale e far parte di qualcosa di speciale ti rende speciale.
 

 

 

YOOOOOOOOOOOOOOOOOO LETTORI! MERRY CHRISTMAS TO EVERYONE, in ritardo ops.

Avrei voluto tanto pubblicare qualcosa ma ho aspetto che le tre recensioni (grazie splendide akjdhalskjd) arrivassero almeno nel terzo capitolo. Grazie mille anche a tutte le mie lettrici\lettori silenziosi!
La nostra Cher alias Noè, che ve ne pare di questa doppia personalità alla Hannah Montana di cui il nostro Tomlinson è davvero cotto? Entrata in scena del Malik innamorato, ohhww cucciolo. Ma soffrirà per la nostra Cher e non poco.
LA LEGA DEI CINQUE DIVENTA LA LEGA DEI SETTE!

Anticipazione del prossimo capitolo:

"Ma perché l'hai fatto?"-gli chiese Harry sussurrandogli nell'orecchio, Juliette sgranò impercettibilmente gli occhi e abbassò la testa sorridendo. Voleva urlargli che l'aveva fatto per lui, voleva urlare al mondo che si era presa una cotta per Harry in un giorno.
"Non sopporto le puttanelle"-borbottò sicura Juliette alzando la testa, Harry sorrise 

Grazie a tutte le splendide 11 recensioni che mi avete lasciato. Peace and love. Al prossimo capitolo e...
BUON ANNO! Juls.

 

Juliette.



Cher.



E i nostri ragazzi.

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Capitolo 5
*** -Chapter 5 ***



You are perfect to me

La lega dei cinque insieme alle due ragazze, che camminavano a braccetto, si avviarono allegramente verso una deliziosa pizzeria italiana poco lontano da Piccadilly Circus, il più strano posto in cui già era stata Juliette, il suo preferito.

"Allora sei qui da pochi giorni, che ne pensi di Londra?"-chiese Zayn a Juliette mentre camminavano vicini voltando la testa verso di lei, Juliette sorrise e uno sguardo sfuggì ad Harry che stava ridacchiando con Liam e Niall -"Abbiamo capito che ti piace vedi!"-continuò Zayn dandogli una gomitata, Juliette scattò la testa e arrossì impercettibilmente.
"N-no che c-cosa vai a pensa-pensare!"-Juliette iniziò ad arrampicarsi sugli specchi e stava scivolando terribilmente mentre Zayn cercava di non scoppiargli a ridere in faccia.
"Okay! Allora cosa ne pensi di Londra, tralasciando Harry"-le chiese Zayn facendole l'occhiolino e aprendole la porta del ristorante in modo molto galante.
"E' la città dei miei sogni da sempre! Adoro il clima di Londra, amo l'inverno e il freddo"-disse Juliette con gli occhi sognanti, Zayn annuì -"Poi i monumenti sono meravigliosi, e tutto il resto"-continuò Juliette gesticolando con le mani facendo sghignazzare il moro. Tutta l'allegra combriccola si diresse verso un tavolo vicino una grande finestra, Zayn prese posto a capo tavola con accanto Louis e Niall, accanto Cher e di fronte Liam, seguita da Cher la sua nuova amica Juliette ed Harry vicino a lei. Concidenza? Juliette era al settimo cielo solo avvertendo la sua vicinanza, questo la spaventava... e non poco.
"Che prendete ragazzi?"-si avvicinò una ragazza bionda con dei lunghi capelli, un rossetto troppo acceso per i gusti di Juliette, una gonna rossa e la camicia bianca, stava fissando Harry da una buona manciata di minuti, Juliette sbuffò e Louis ridacchiò beccandosi una gomitata sulle costole da Cher che lo fulminò con lo sguardo.

"Una pizza margherita e una bottiglia d'acqua per me"-disse Harry chiudendo il menù porgendolo nelle mani della ragazza imbarazzato ormai da tutti quegli sguardi, aveva i conati di vomito guardando quella bambola stucchevole con troppo trucco.
"Per qualunque cosa tesoro"-disse languidamente la ragazza sorridendo al riccio, che si passò una mano sulla nuca sempre più imbarazzato, in quel momento forse il cuore della bionda dagli occhi azzurri bruciava troppo di gelosia e stava per scoppiare.
"Non sapevo che qui a Londra le cameriere avessero due lavori"-gli disse Juliette malignamente fissandola da capo a piedi con una smorfia sulle labbra mentre gli dava il menù, la cameriera piegò la testa da un lato non capendo la doppia battuta di Juliette e se ne andò sotto lo sguardo divertito di tutti i presenti. Dopo che la cameriera\puttana varcò la cucina tutto il tavolo compreso Harry scoppiò a ridere sguiatamente attirando l'attenzione dei clienti.
"Ecco perché io ti adoro sorella"-disse Liam dall'altro lato del tavolo battendo il cinque a Juliette mentre lei sorrideva.
"Ma perché l'hai fatto?"-gli chiese Harry sussurrandogli nell'orecchio, Juliette sgranò impercettibilmente gli occhi e abbassò la testa sorridendo. Voleva urlargli che l'aveva fatto per lui, voleva urlare al mondo che si era presa una cotta per Harry in un giorno. Si voleva.
"Non sopporto le puttanelle"-borbottò sicura Juliette alzando la testa, Harry sorrise e gli passò per la mente che forse aveva provato quelle stesse sensazioni strane che anche lui aveva provato quella mattina a mensa quando Nhoel gli si era avvicinato. Come se gli avessero toccato le corde del cuore, attorcigliate e poi tirate ad ogni parola che scambiavano quei due, come se miliardi di coltelli entravano lentamente dentro lo stomaco procurando un vuoto che non si riusciva ad ignorare.
La serata passò magnificamente e Juliette e Cher si integrarono molto all'interno della mitica lega dei cinque.

"Un brindisi"-esclamò Niall ormai alla fine della cena alzando il bicchiere -"Un brindisi al ritorno dei vecchi amici e un benvenuto alle nostre due nuove ragazze che renderanno la lega dei cinque meravigliosa"-disse Niall sorridendo a tutti, che si alzarono facendo tintinnare i bicchieri gli uni con gli altri, era nata una nuova amicizia, era nato un nuovo gruppo di compagni, era nato un rapporto di fiducia.

Verso mezzanotte decisero di tornare a casa visto che l'indomani dovevano ritornare in classe e Zayn aveva verifica di matematica, Liam e Zayn tornarono a casa con la moto di Liam, Louis accompagnò Niall e Cher con la sua Lamborghini nuova di zecca di cui si vantava con chiunque e Harry fece compagnia a Juliette per il tragitto a piedi per tornare a casa della bionda non molto distante da quella del ragazzo.

"Non posso credere che quella ragazza ci stava provando con me"-esclamò Harry spezzando il silenzio che si era creato tra lui e Juliette mentre camminavano fianco a fianco sfiorandosi.
"Perché sei così sconvolto?"-chiese confusa Juliette, infondo era un bel ragazzo, i ricci scombinati sul volto, gli occhi verde smeraldo profondi ed intensi, le dolci fossette, il sorriso che toglieva il fiato, le vene che si formavano nel collo quando parlava, le grandi e soffici mani...
"Nessuno vuole un tipo come me"-sussurrò Harry abbassando il capo coprendo gli occhi con i ricci che scesero lenti sulla sua fronte, Juliette si fermò davanti a lui e gli risollevò il viso dolcemente fissandolo. Sul viso di Harry si formò uno sguardo interrogativo e contemporaneamente il fiato si spezzò vista la poca vicinanza del viso della bionda dal suo.
"Sei perfetto Harry"-soffiò Juliette sulle labbra di Harry, che sorrise intrecciando le mani della ragazza con le sue fissando quei due meravigliosi pozzi di un colore indefinito che si trovava al posto degli occhi. Sciogliendo dopo un po' la stretta avvicinò una mano al viso di Juliette timoroso, accarezzò lentamente la guancia di Juliette arrossata dal freddo con il pollice beandosi di ogni singolo centimetro di quella splendida pelle rosea.
"Tu lo sei di più"-bisbigliò Harry mentre la ragazza chiudeva gli occhi e si lasciava cullare dal tocco morbido e sinuoso delle mani di Harry sul suo viso -"Ed io credo che..."-cercò di esternare i suoi sentimenti ma le parole morirono in gola, si bloccarono all'altezza dello stomaco e ritornarono indietro di filato. Juliette aprì gli occhi e non sentendo quella frase mezzata sorrise, gli lasciò un bacio sulla guancia e si avviò a casa, Harry rimase li con il sapore di Juliette ancora vicino a lui ma con un bruciore nell'anima per quella fuga di parole.

Un vento glaciale entrò con prepotenza nella stanza poco illuminata di Harry e una giornata particolarmente nuvolosa si prospettava per tutto il tempo. Sbuffando il riccio si tolse le coperte di dosso con uno scatto rabbrividendo nelle viscere per la glaciale temperatura di ottobre, in versione londinese ovviamente. Scrollò con un gesto secco i ricci scombinandoli come suo solito, quel semplice gesto un paio di anni fa faceva cadere tutte le ragazze ai suoi piedi e Zayn lo beffeggiava sempre, ripensò a quel ricordo, ormai solo quello, con un sorrisetto amaro tra le labbra. Dopo essersi lavato e vestito in pochi minuti, scese le scale ed entrò in cucina dove sua mamma, Anne, e sua sorella, Jade, stavano facendo tranquillamente colazione.
"Buongiorno mamma, buongiorno nana"-salutò sua mamma allegramente con un bacio sulla guancia e scombinò teneramente i capelli a sua sorella, le due ragazze rimasero un po' interdetto da tutto quello spirito di vita da parte di Harry Edward Style alle otto di mattina. Di solito grugniva qualcosa e sbattendo la porta di fretta se ne andava a scuola con lo sguardo basso sulle sue solite converse, quella mattina non voleva ammetterlo neanche a se stesso ma si sentiva diverso, vivo in un certo senso...
"Okay, mi sto spaventando sul serio"- disse la piccola Jade con un tono preoccupato. La sorella di Harry era un anno e mezzo più piccola del ragazzo e frequentava lo stesso liceo ma con indirizzo linguistico, data la sua grandissima passione per le lingue. Jade era bassina e con un fisico esile, aveva un viso scarno e con i lineamenti dolci caratteristici della famiglia Styles, i capelli castani e ondulati, gli occhi azzurri simili al colore di quelli di Louis e delle labbra sottili. I ragazzi non avevano mai visto la sorella di Harry perché le volte che erano passati a salutare il ragazzo negli anni passati lei stava sempre barricata in camera, tra tutti era quella che aveva preso davvero male l'abbandono del padre. Anne e il padre di Harry che ormai il ragazzo non considerava tale visto che non gli parlava da tre anni a questa parte, divorziarono tre anni fa dopo che Anne aveva visto letteralmente scopare Rob e la sua segretaria nel letto matrimoniale di casa loro. Harry trovando sua madre in lacrime andò a picchiare suo padre che, coscente delle sue colpe, si trovò inerme e prese tutti i colpi che il piccolo tredicenne Harry gli sferrava. Jade aveva dieci anni e non capì la faccenda che stava vivendo, capì solo che suo padre con delle grandi valigie e la giacca gli diede un bacio sul ciglio della porta mormorando un dolce "ti voglio bene piccola" per poi sparire nel nulla.
"Harry caro, hai preso l'ennesimo bel voto?"-chiese dolcemente Anne poggiando sul suo piatto del bacon e una porzione di uova, che lui fece sparire in pochi secondi.
"Secondo me centra una ragazza"-lo schernì Jade dandogli dei colpetti sulla spalla mentre si alzava dalla sedia per prendere l'autobus. Harry gli fece una smorfia per poi salutare la mamma con un bacio, prendere lo zaino al volo ed urlare: "Jade forza veloce, ti accompagno io" sbattendo la porta, Jade e Anne si guardarono confuse.
"Io non ci vado in macchina con quello, può essere fatto di qualche strana droga allucinogena oppure la sua schizzofrenia è ai massimi picchi di confusione... oppure che ne so io!"-disse Jade portandosi una mano alla bocca in modo teatrale, Anne sbuffò e la incoraggiò ad andare. Prese la sua amata borsa con la bandiera americana e scheggiò via fuori da casa, cercò con gli occhi la macchina di Harry ma quando vede Liam Payne e Niall Horan camminare verso casa sua il cuore gli balzò in gola. Jade aveva una cotta per Liam da più o meno tre anni, da quando in mensa l'aiutò ad alzarsi dopo essere caduta in modo molto imbarazzante davanti a tutti, lui con lo sguardo e il sorriso più gentile del mondo l'aveva aiutata anche a ripulirsi dall'orrenda poltiglia della mensa caduta sulla sua povera camicia bianca, ma da li in poi il vuoto. Camminando velocemente si fiondò in macchina di Harry prendendo i posti dietro e si allacciò la cintura nervosamente, Harry si voltò e la guardò sconvolto.
"Ho una sorella matta"-bofonchiò Harry mentre metteva in moto -"Vengono anche Niall e Liam con noi"- Jade sgranò gli occhi a quelle parole ma non ebbe il tempo di replicare che Liam e Niall si fiondarono dentro la macchina rossa di Harry, Niall nel posto davanti e ovviamente, pensò Jade, grazie alla sua proverbiale fortuna, Liam accanto a lei.
"Ciao Jade"-salutò Niall calorosamente con il suo solito sorriso, Jade rispose con un flebile ciao non distraendo lo sguardo dal finestrino. Liam era rimasto ad osservarla per un paio di minuti, si ricordava la goffa ragazzina che aveva aiutato a mensa con la camicia sporca e non la splendida ragazza che si trovava accanto adesso, si ricordava la lunga treccia di lato e il viso pulito, e soprattutto non si ricordava alcune forme. Liam si avvicinò di sottecchi alla ragazza senza farsi notare da Harry che stava animatamente commentando l'ultima canzone di Bruno Mars con Niall, in un attimo fu accanto a lei senza che se ne accorgesse
"Buongiorno dolcezza"-sussurrò Liam nell'orecchio di Jade, che ebbe un brivido che percorse tutta la schiena. Si raddrizzò a sedere e guardò gli occhi profondi del moro vicino a lei, perdendosi dentro quel mare di dolcezza, Liam sorrise e Jade sgranò gli occhi arrosendo fortemente, la ragazza fu salvata dall'arrivo a scuola, quando Harry parcheggiò Jade volò via salutando tutti velocemente. Liam era rimasto a pensare a quanto fosse meravigliosa la piccola Styles, ma la campanella e i ragazzi in lontananza che lo chiamavano a gran voce distrassero Liam dai suoi pensieri, Harry gli si avvicinò.
"Ti voglio bene Liam, ma sta lontano da mia sorella"-mormorò Harry fissandolo in modo glaciale negli occhi, il tono con cui stava parlando Harry non era solito e questo bastò a Liam per terrorizzarlo completamente. Liam sgranò gli occhi e annuì.
"Tranquillò Styles, non ci stavo neanche pensando"-mentì Liam poggiando una mano sulla spalla di Harry, che sorrise soddisfatto per poi avviarsi in classe insieme ad i suoi amici.



YOOOOOOOOOOOOOOOOO lettrici
Sono in un tremendo ritardo lo so, ma visto le poche recensioni non credo vi sia mancata cwc
COMUUUUUNQUE ecco un nuovo personaggio che sarà in un paio di scene hot con liam mlmlm già ho un bel progetto per loro. Jade avrà il volto di Vanessa Hudgens che io amo troppo. Che ve ne sembra delle scene dolci di Juliette ed Harry?
Ma soprattutto dite ciaaaaaao al mio nuovo banner fatto gentilmente dalla splendida HungerNiall, grazie splendore è davvero meraviglioso alskda.

Anticipazione del prossimo capitolo:
"Dopo la scuola voglio portarti in un posto speciale ti va?"-chiese leggermente nervoso il riccio guardandola negli occhi, Juliette si voltò di scatto verso il viso abbassato e concetrato di Harry e rimase un po' scioccata... era un appuntamento?

Alla prossima lettrici lkajdl
With love Juls.

 

La splendida Juliette quando smerda la cameriera nel locale lool.



Il nostro Harold.



La piccola Jade a tavola con Harry e la mamma Anne.



E il nostro daddy Liam.

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Capitolo 6
*** -Chapter 6 ***


 

Meetings and clashes


Juliette entrò a scuola, era in ritardo per la terza volta quella prima settimana, non riusciva a dormire serenamente. Era già passata una settimana da quella prima sera in pizzeria con i ragazzi e il loro rapporto era sempre più forte. Cher e Juliette avevano legato moltissimo, aveva trovato in Zayn e Louis dei migliori amici che non aveva mai avuto, e in Liam e Niall due compagni ideali di scherzi e due buoni ascoltatori. Ma il rapporto con Harry era qualcosa di speciale, e lo avvertivano tutti.
"Mi scusi per il ritardo professoressa"-disse Juliette varcando la porta della sua classe di matematica, dalla classe si levò un mormorio mentre Niall cercava di fare segno per i suoi orribili capelli tutti scombinati, Juliette capendo si sistemò i capelli biondi ondulati con le mani e rossa in viso, la vecchia e ossuta professoressa si voltò verso Juliette squadrandola da sopra i suoi rotondi occhiali. La professoressa Charleston era la più vecchia del liceo, vedova, senza figli, venti gatti di cui portava anche le foto nel suo ufficio, scorbutica e assolutamente fuori moda secondo parer di Cher.
"Signorina Jefferson, è il terzo ritardo questa settimana"-gracchiò la professoressa, Juliette si morse il labbro, nella vecchia scuola non avrebbe perso tempo per fare una delle sue solite battute pungenti per far ridere tutta la classe e poi essere sbattuta dal suo caro vecchio amico, il preside Harcond, ma nella nuova scuola di certo non voleva passare per quella fannullona almeno non certo già i primi giorni di scuola.
"Mi scusi professoressa ma..."-cercò di arrancare una scusa e ne trovò una abbastanza credibile -"... ho dovuto salvare un piccolo gattino, stava per essere investito da un'auto. Non volevo lasciarlo li in pericolo, capisce vero?"-disse Juliette portandosi in modo commosso una mano al cuore, la professoressa con un sorriso di commozione gli disse che poteva sedersi al suo posto e poi continuò la lezione, Niall e Cher seduti dietro gli diedero il cinque soddisfatti e Zayn dal fondo dell'aula gli fece l'occhiolino, si andò a sedere accanto ad Harry.
"Brava la mia piccola imbrogliona"-sussurrò calmo Harry accennando un sorriso mentre continuava a scarabocchiare appunti gettandogli un'occhiata, Juliette arrossì e prese il quadernetto degli appunti -"Dopo la scuola voglio portarti in un posto speciale ti va?"-chiese leggermente nervoso il riccio guardandola negli occhi, Juliette si voltò di scatto verso il viso abbassato e concetrato di Harry e rimase un po' scioccata... era un appuntamento?
"Dove?! dove?"-chiese curiosa Juliette eccitata come una bambina di dieci anni, Harry la guardò un attimo e scoppiò a ridere beccandosi uno sguardo truce e sconvolto della professoressa, Harry calmò la sua risata e tornò con un espressione glaciale.
"Secondo te, io ti dirò il posto? Mi conosci?"-disse piano Harry continuando a prendere appunti nel suo blocco, Juliette sbuffò gonfiando le guance. Il riccio la osservò e non potè fare a meno di notare per l'ennesima volta a quando fosse perfetta quella mattina come tutte le altre mattine. Aveva una maglia poco scollata e al collo aveva una catenina con una chiave di violino, ai piedi un paio di stivali alti e dei jeans chiari, i capelli erano mossi con il ciuffo liscio di lato, nel viso un filo di trucco tanto quanto basta per non nascondere la sua splendida carnagione.
"Uffa, sei così noioso Styles, mi farai venire un esaurimento nervoso"-disse ironicamente Juliette agitando le mani per poi fare una linguaccia al suo compagno di banco, Harry ridacchiò per poi tacere per tutto il resto della lezione. Aveva preso una decisione ed era arrivato a questa grazie a Juliette, aveva deciso di affrontare Nhoel e non subire più i suoi attacchi. Certo non sapeva ancora come avrebbe fatto, ma ci avrebbe provato almeno... Harry, dopo aver salutato i suoi amici con una pacca sulla spalla e Juliette con un abbraccio si fiondò in palestra, l'unica lezione in comune con Nhoel e sfortunatamente non in comune con Juliette e i suoi amici. Prese un respiro e entrò nello spogliatoio dei maschi a testa bassa, si sedette in una panchina iniziando velocemente a cambiarsi mettendo addosso la divisa per la palestra, dopo un paio di minuti una figura si posizionò davanti a Harry, una figura che già conosceva molto molto bene. Prese un respiro e alzò gli occhi fissandolo truce come non aveva mai fatto.
"Che cosa vuoi Nhoel?"-chiese scocciato Harry cercando di alzarsi, il ragazzo muscoloso rimase un po' di stucco ma si riprese spingendo Harry verso la parete facendolo scontrare con il muro viscido e freddo della stanza.
"Oh ma guarda lo sfigato si è trovato una amichetta e adesso è più sfacciato"-disse malignamente Nhoel avvicinandosi al corpo esile di Harry, Nhoel preparò la mano per un pugno ma con grande sorpresa dei presenti, che stavano lì impalati a godersi la scena, Harry con dei riflessi fulminei schivò il pugno bloccandogli le mani dietro la schiena. Nhoel bloccato si accasciò a terra e lo guardò confuso ma quando si stava per rialzare il coach entrò di fretta nello spogliatoio urlando ai ragazzi di affrettarsi ad entrare in palestra e che le ragazze avrebbero fatto lezione con loro. Nhoel si alzò e diede una spallata al riccio passandogli accanto, lo squadrò con un ghignò e mormorò "La pagherai Styles" per poi uscire fuori dallo spogliatoio. Harry era rimasto li, con una mano tesa in aria e un espressione sconvolta e vittoriosa allo stesso tempo, non voleva ammetterlo ma... in quei momenti stava pensando al sorriso della sua Juliette, quel viso, quegli occhi, riuscivano a dargli una carica incredibile. Sorrise abbassando il capo ed uscì l'ultimo dagli spogliatoi recandosi di corsa in palestra mettendosi in fila della lunga riga bianca accanto ai suoi compagni, lontano da Nhoel che si stava già allenando con i suoi compagni di football.
"Allora ragazzi iniziamo con un paio di giri di metà campo, mettetevi in testa di NON GUARDARE LE RAGAZZE OKAY?"- il professore Bilton, insegnante burbero e veterano della scuola, aveva i capelli brizzolati quasi ormai tutti bianchi, delle rughe pronunciate nella fronte e sotto le palpebre, il fischietto legato al collo e un paio di rotondi occhiali neri. Tutti i ragazzi ridacchiarono e iniziarono i loro giri di campo, dall'altro lato le ragazze comprese Juliette e Cher stavano iniziando una piccola partita di pallavolo. La nuova ragazza americana aveva avuto l'onore di vedere la famosa Becky di cui Zayn gli aveva parlato all'inizio della settimana, e aveva potuto constatare che era proprio una vera troia, Juliette la paragonò molto alle sue oche cheerleader della vecchia scuola, tipo film americani va. Aveva gli occhi azzurri tendenti al blu sempre attorniati da una matita nera, i capelli castani molto scuri con ciocche bionde ovviamente tinte e indossava sempre vestiti, se così si potevano chiamare, molto molto molto succinti. Juliette era un po' sconvolta da come Harry poteva essersi innamorato di questa sottospecie di Barbie Baldracca, come la soprannominava Cher.
"Ragazze su formate le squadre iniziamo la partita"-gridò la coach Sue buttando il pallone nelle mani di una minuta ragazza dai capelli neri. La partita iniziò e quando toccò schiacciare, Becky lanciò letteralmente la palla su Juliette facendole perdere l'equilibrio per un attimo.
"Ehi che cazzo di intenzioni hai scusa?"-urlò parecchio incazzata la bionda portandosi una mano in testa, Becky ridacchiò e sorrise con una faccia da cucciolo.
"Scusa, non so da voi in America come si giochi a pallavolo ma lo scopo qui è vincere, e si vince schiacciando tesoro"- disse Becky gesticolando con le mani, Juliette socchiuse gli occhi e si posizionò stringendo le mani a pugno, Cher iniziò a gongolare malignamente. Aveva già visto in quella settimana lo sguardo vendicativo di Juliette, e non sbagliava mai un colpo. Una rossa dell'altra squadra lanciò la palla intercettata da Cher che la passò ad una ragazzina che la alzò a Juliette, che schiacciò con tutta la forza che aveva in corpo facendola finire dritta in faccia a Becky che cadde a terra provocando le risate delle ragazze e dei ragazzi che si fermarono a guardare, compreso Harry che guardava la scena compiaciuto e sorpreso dalla rabbia di Juliette. Le ragazze della squadra della bionda la abbracciarono mentre Becky si alzava barcollando poco come una che aveva preso una sbronza, Juliette si avvicinò alla rete.
"Mh.. Questo si chiama schiacciare! E mi dispiace, tu schiacci i ragazzi in un altro modo"- Juliette si meravigliò di se stessa e di quella frase, che lasciò Becky con gli occhi spalancati e un rossore sulle guancie.

Cher iniziò a ridere poggiando le mani sulla pancia, attirando l'attenzione di un aitante Louis Tomlinson alle prese con una corsa, il moro si avvicinò a Cher e la abbracciò da dietro baciandole dolcemente il collo, che a quel contatto sussultò.

"La tua risata è sexy"-sussurrò Louis mordendogli il lobo dell'orecchio, Cher sospirò pesantemente e il ragazzo sorrise soddisfatto -"Ascolta... ti andrebbe di andare a prendere un gelato insieme o qualcosa da bere pomeriggio?"-chiese Louis passandosi una mano sulla nuca, Cher abbassò la testa ed arrossì, non poteva farsi scappare quell'occasione ma per un momento gli tornarono in mente le parole che qualche settimana prima gli aveva detto Sam "Sei troppo poco per lui, insomma lui è Louis Tomlinson il mitico giocatore di football. E tu? Tu sei solo una piccola sfigata studentessa che non ha la grande voce che tutti si aspettano" e si incupì un'attimo... oh ma chissene frega pensò Cher.
"Oh si certo, facciamo pomeriggio alle cinque davanti Starbucks?"-domandò Cher alzando lo sguardo incrociando quello limpido e cristallino di Louis che si illuminò alle prime due parole della ragazza, il moro annuì e dopo aver baciato sulla guancia Cher si allontanò tornando alla sua corsa. Cher sbattè le palpebre e realizzò un attimo la situazione: LEI. LOUIS TOMLINSON. OCCHI SPLENDIDI. CAPELLI PERFETTI. SORRISO DA MOZZARE IL FIATO. ALLE CINQUE. USCITA. INSIEME. Scattò sul posto e corse da Juliette saltandogli letteralmente addosso urlando stridula, la bionda la guardò confusa.
"Louis, io... pomeriggio... louis...starbucks...io"-Cher iniziò a balbettare cose senza senso intervallandole con un urletto stridulo mentre Juliette sgranò gli occhi divertita, la bloccò per le spalle e la guardò per un attimo in modo truce.
"Prima di tutto... BASTA URLARE!"-esclamò infastidita Juliette, Cher annuì euforica -"Secondo... hai un appuntamento con Louis occhi di ghiaccio Tomlinson?"- chiese felice Juliette, maledicendosi subito dopo per aver preso da Cher la mania di affibiare soprannomi tra il nome e il cognome. Cher continuò a saltellare annuendo come un idiota facendo ridere Juliette, dopo un paio di minuti finita la stupida partita di pallavolo la bionda prese la sua amica a bracetto e andarono insieme a cambiarsi per poi andare in mensa.

Niall camminava tranquillo in corridoio ascoltando musica con le cuffiette del suo ipod, ma mentre si stava dirigendo in mensa si scontrò bruscamente con una figura minuta.
"Oddio mi dispiace tanto"-cercò di scusarsi Niall mentre si toglieva le cuffiette, la ragazza sorrise e raccolse i suoi fogli da terra balbettando qualcosa -"Ti aiuto"-continuò il biondo chinandosi e porgendo dei libri alla ragazza, Niall toccando le mani della ragazza alzò lo sguardo per un attimo incrociando due splendidi occhi nocciola e un sorriso smagliante.
"Tranquillo, ero immersa nei miei pensieri scusa"-balbettò imbarazzata la ragazza sistemandosi i lunghi capelli biondi, aveva delle punte rosa che Niall trovò assurdamente adorabili.
"Io sono Niall"-il biondo sorrise porgendogli la mano che la ragazza strinse sorreggendo il carico dei libri con l'altra.
"Piacere Niall, frequentiamo lo stesso corso di spagnolo se non sbaglio, io sono Demi"-disse la biondina sorridendo e sbattendo le lunghe ciglia spesse, Niall rimase ammaliato da quella ragazza. Riusciva ad infondergli sicurezza, stare così vicino a lei lo faceva sentire bene... strano.
"Demi vuoi venire a pranzo con me? Ci sono anche dei miei amici, ti va?"-chiese imbarazzato il biondo torturandosi le candide mani, Demi scattò sul posto e annuì.

Liam stava correndo verso la mensa, i suoi amici lo stavano aspettando, Juliette e Cher gli avevano mandato una decina di messaggi per il suo notevole ritardo e non era da lui ma era stato bloccato nei corridoi dalla sua insegnante di biologia. Gli aveva chiesto di far da tutor a dei ragazzi più piccoli dell'altro indirizzo per avere dei crediti extra, e Liam ben disposto aveva ovviamente accettato, gli servivano tanti crediti per l'università che aveva scelto e fare qualche attività extra non gli dispiaceva. Arrivò in mensa con il fiatone e crollò nella sedia accanto a Zayn, che sobbalzò alla vista dell'amico così stanco e affaticato, Louis sorrise malizioso.
"Wow, amico dove sei stato?"-chiese Harry dall'altra parte del tavolo accanto a Juliette che addentava un pezzo di pizza.
"La professoressa... mi ha chiesto di fare da tutor per i crediti extra"-disse il moro prendendo un sorso dalla bottiglietta d'acqua di Zayn, che gli scoccò un occhiata traversa.
"Si, si la professoressa. Sappiamo tutti cosa hai fatto Liamuccio"-cinguettò Louis maliziosamente indicando una riccia delle cheerleader, Juliette si voltò verso il dito del moro e vide una riccia con troppo stucco in faccia e troppi capelli per i suoi gusti.
"Ma dai Liam ti meriti di meglio"-sbottò Juliette disgustata, Zayn la guardò male.
"Non puoi dire che è brutta e poi un pensierino lo farei anche io"-borbottò Zayn sorridendo alla bionda che si voltò schifata, Harry ridacchiò prendendo un boccone della sua pasta.
"Secondo me ti meriti di meglio"-disse Cher portandosi i capelli da un lato, Liam sbuffò.
"Scusatemi ma io non ho detto proprio niente!"-sbuffò ancora Liam provocando la risata del tavolo, dopo pochi secondi i ragazzi si voltarono verso l'entrata della mensa notando un biondo di loro conoscenza accanto ad una biondina, mentre ridevano vicini.
"Oddio"-esclamò felice Cher.
"Ma quello è"-continuò Harry inclinando la testa.
"Il nostro"-disse Zayn sorridendo alzando le mani in aria.
"Timido e tenero"-borbottò maliziosamente Louis sorridendo.
"NIALL"-urlò tutto il tavolo della lega dei cinque agitando la mano in segno di saluto tutti e sei contemporaneamente attirando non solo l'attenzione dei due biondi ma anche di tutta la mensa, Niall fulminò i suoi amici con lo sguardo mentre Demi ridacchiò. I due ragazzi si avvicinarono e Juliette sorrise sospirando appogiando la testa sulla spalla di Harry che sorrise a quel contatto stringendola a se dal fianco.
"Ah l'amour"-disse sognante Juliette.
"Stupidi idioti mi avete fatto fare la figura del deficente"-sbottò offeso Niall con le guancie rosse, mentre i suoi amici ridacchiavano -"Scusami Demi se ti abbiamo messo in imbarazzo, non volevano mi dispiace tanto"-cercò di scusarsi Niall abbassando lo sguardo dispiaciuto.
"Ma stai tranquillo Horan, mi stanno già simpatici e poi non mi importa di quello che pensa la gente, dica quello che vuole"-esclamò sicura Demi poggiando le mani ai fianchi, Juliette si alzò dalla sedia insieme a Cher e andarono ad abbracciarla.
"NOI GIA' AMIAMO QUESTA RAGAZZA"-urlò Cher saltellando come ogni volta che era felice.
"Sposala"-esclamò Juliette dopo essersi staccata da Demi, che dopo quella frase arrossì di botto colorando la sua pelle candida sotto le guance di rosso. Demi e Niall si unirono al tavolo e iniziarono tutti insieme a fare gli idioti come sempre, le ragazze si trovarono subito a loro agio con Demi e parlarono un po' di tutto. Demi si era trasferita da Albuquerque conterranea di Juliette quindi, aveva una grande passione per la pittura e la musica, aveva anche un tatuaggio sul polso ma Cher e Juliette non scoprirono il messaggio di quel tautaggio perché appena le chiesero il significato le cambio radicalmente discorso balbettando.

La pausa pranzo finì e tutti andarono nelle loro classi, Demi e Cher avevano l'ora di arte, Zayn Harry e Louis francese, Juliette storia e Liam aveva ora buca ma doveva incontrare la professoressa nell'aula di biologia dell'altro indirizzo. Il moro si sistemò la borsa in spalla e iniziò a camminare fuori dalla scuola entrando nell'altro modulo, non ci passava quasi mai e doveva ammettere che sembrava davvero un altro mondo, molto più sofisticato e posato della grande centrale. Le finestre erano pulite e splendendi, le classi in silenzio e i corridoi liberi visto l'orario delle lezioni, i muri erano tappezzati di foto di attestati alle lingue straniere e concorsi vinti, la bacheca era piena di fogli di stage e concorsi tutti pieni di scritte di partecipazione e gli armadietti perfetti senza nessun graffio o adesivo eccetto uno. Liam si avvicinò a quell'armadietto così fuori dal comune e lo osservò in tutti i suoi strani particolari appariscenti; era tinto tutto di verde per cominciare, aveva due adesivi nel bordo finale con la scritta "you may say i'm a dreamer but i'm not the only one" la frase di Imagine la canzone di John Lennon che Liam amava profondamente, diverse scritte con la bomboletta rossa che raffiguravano il segno della pace e vari cuori e una grande scritta al centro "i'm a girl, fuck the sexism". Il ragazzo sorrise e iniziò a scervellarsi nel pensare a questa strana ragazza così forte e determinata, arrivò nel laboratorio della professoressa di biologia e bussò ricevendo un cenno di entrata dall'interno.

Jade era poggiata con la testa nel banco annoiata, stanca e assolutamente disinteressata alla lezione che quella vecchia bacucca stava spiegando, accanto a lei il suo migliore amico Brody che prendeva appunti di ogni singolo schema e formula che la professoressa scriveva alla lavagna. La piccola Styles osservò di traverso il suo migliore amico che ridacchiò, ad un certo punto qualcuno bussò alla porta del laboratorio e la figura del ragazzo moro provocò la tachicardia al povero cuore di Jade. I suoi occhi nocciola così allegri e pimpanti, i capelli sempre perfettamente ordinati, il suo sorriso imbarazzato ed adorabile, la voglia nel collo e la sua impeccabile camicia a quadretti... era Liam. Appena entrò un coro di mormori si levò in classe, delle oche sedute in prima fila iniziarono a sporgersi in avanti per far vedere il petto mentre sbattevano le ciglia al passaggio del moro, Jade sbuffò infastidita. Liam guardò tutta la classe e incrociò un paio di occhi azzurri che lui conosceva bene, forse troppo bene.
"Buongiorno professoressa"-disse Liam distogliendo lo sguardo dalla moretta che arrossì fino alla punta dei suoi capelli, la professoressa lasciò il gessetto sulla lavagna e si girò verso Liam.
"Oh salve Payne, ragazzi un po' di attenzione"-la vecchia professoressa richiamò l'attenzione degli alunni battendo le mani, ma quella di Jade era già andata da un pezzo -"Visto che alcuni di voi hanno difficoltà nella mia materia ho deciso di assegnarvi un tutor uno di questi è Liam Payne, brillante studente del corso scientifico..."-la professoressa continuò a lodare Liam mentre Jade non distoglieva lo sguardo da ogni singolo movimento di Liam.
"Styles!"-urlò la professoressa-"Tu starai in coppia con Payne"- e li Jade si sentì l'essere più a disagio e in imbarazzo del pianeta.
 

SONO TORNAAAAAAAATA LETTRICI! BITCH PLEASE JULS IS ON REPLAY (?)

Ecco il più lungo capitolo della storia scritto fin ora, ho cercato di dar spazio a tutti i ragazzi infatti ho inserito anche una nuova ragazza Demi, intepretata ovviamente dalla splendida Demetria Lovato, e la ragazza di Zayn comparirà nel prossimo capitolo non aggiungo altro. So che non mi cagate per niente la storia ma recensite e scrivetemi secondo voi qual'è la coppia più bella, perché non ci sarà per tutta la storia proprio una coppia protagonista ma ovviamente quella con la storia complicata sarà quella di Harold e la nostra Juliette.

FRA UN GIORNO E' IL COMPLEANNO DI HAROLD, COMPIE 16 ANNI E LAVORA IN UN PANIFICIO, SI SI *si autoconvince cwc*

Anticipazione del prossimo capitolo:
"Ti sta bene"-esclamò Harry guardando sorridendo la sua grande felpa sul corpo minuto della bionda, Juliette sorrise e abbracciò il riccio che la accolse nel suo petto stringendola forte a se annusando il profumo paradisiaco che emanavano i suoi capelli.
"Andiamo a casa mia invece di uscire pomeriggio? Fa troppo freddo"-disse Juliette alzando la testa incrociando gli occhi verdi di Harry, che annuì sorridendo.

AVVISO IMPORTANTE: IL PROSSIMO CAPITOLO SPERO DI RIUSCIRE A METTERE LE SCENE CON RATING ROSSO PER JADE E LIAM E HARRY E JULIETTE, DEMI E NIALL E CHER E LOUIS SONO ANCORA IN FASE DI COMPLETAMENTO.
 

Demi.



Juliette.



Cher.


Jade. 



I nostri ragazzi.



E infine lei è Becky alias Barbie Baldracca lool interpretata dalla bravissima attrice Ashley Green.

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Capitolo 7
*** - AVVISO SOSPENSIONE ***


AVVISO A TUTTI I LETTORI DI QUESTA MIA STORIA "DIFFERENT KIND OF BOY"

Ho combinato un casino con il documento che conteneva questa storia, per un po' questa storia verrà messa da parte finchè non troverò il modo di sistemare il documento di word. Nel frattempo ho creato una nuova storia, passate dal prologo.

She is my troublemaker, liarhttp://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1650581&i=1

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