There's Only One Thing Left to Do, Say Goodbye.

di Honest
(/viewuser.php?uid=77785)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ~ Il Sapore di Blair ***
Capitolo 2: *** ~ L'Odore del suo Veleno ***
Capitolo 3: *** ~ L'Eco di quello Schiaffo ***
Capitolo 4: *** ~ Il Bacio dell'Addio Sbagliato ***



Capitolo 1
*** ~ Il Sapore di Blair ***


"I'm honored to be playing even a small role in your deflowering"

"You're disgusting."

 

[Chuck/Blair, 1x02 - The Wild Brunch]

 

~ Il Sapore di Blair 

 

Le colazioni che suo padre organizzava almeno una volta al mese, si rivelavano sempre inquinate da rigidi estranei in giacca e cravatta e da docili quarantenni, fedelmente agganciate ai portafogli dei loro mariti.
Chuck si era abituato da tempo a quel clima da banchetto, che da un lato lo divertiva con la sua rincuorante quotidianità e dall'altro lo nauseava con le sue finzioni e le sue ipocrisie. Non che fosse tipo da far troppo caso a certe cose, lui che viveva di limiti infranti e di bugie sussurrate, ma alzarsi prima del solito di Domenica mattina lo innervosiva, così come il sentirsi in dovere nei confronti di suo padre. Generalmente sapeva come sedare il proprio desiderio di fuga, trovando una ragazza quanto meno allettante o semplicemente ingurgitando il doppio dello  scotch che gli era permesso consumare.
Eppure quella volta, mentre beveva il liquido ambrato nel suo bicchiere, non sentì il bisogno di fare nulla, se non ammiccare ad una cameriera bionda e un po' sciatta e prendere  passivamente parte alla conversazione, che i suoi cosiddetti compagni stavano intrattenendo. Qualche insignificante riferimento al padre di Isabel bastò, per farlo concentrare su tutt'altro. 

Blair era seduta al suo fianco, i boccoli castani tenuti a bada da un cerchietto blu scuro e il corpo fasciato da un abito bianco, che le stringeva dolcemente la vita. Quel colore vestiva le sue curve accattivanti  di purezza ed innocenza, e per meno di un istante Chuck dimenticò che quelle forme appartenevano ad un'astuta manipolatrice. 

Quella ragazza sapeva bene come nascondere la sua vera natura dietro un sorriso, essendo in realtà capace delle peggiori nefandezze, nel momento in cui la maschera cadeva e l'incurvatura delle sue labbra si rovesciava. Una caratteristica della sua Blair, la Blair che Nate non aveva mai conosciuto, che il giovane Bass ammirava da sempre. Le diede un'ultima sfuggente occhiata, badando bene che non notasse il modo attento con il quale la osservava, e bevve un altro sorso dal proprio bicchiere. 

Dalla parte opposta della sala Nate fissava Serena, appena entrata con quell'illuso del suo accompagnatore di Brooklyn,  e subito lanciò uno sguardo piuttosto angoscioso alla sua ragazza. Chuck, nel vedere quel siparietto, si portò istintivamente una mano sul volto ancora dolorante a causa del  precedente scontro con la nuova vittima della sua It Girl preferita. Ma quando colse il sorriso diabolico di Blair rivolto a lui, non a Nate o a chiunque altro, parve tranquillizzarsi e, prima di alzarsi per seguire colei che di lì a poco sarebbe stata l'ideatrice di un nuovo complotto, si lasciò andare ad un gesto che non gli era mai stato concesso.
Prese il calice di Blair e assaporò con un piccolo sorso il succo d'arancia della ragazza, facendo attenzione a poggiare la labbra sul segno del suo rossetto, sentendo per la prima volta un nuovo sapore, il sapore di Blair. 

Si leccò un angolo della bocca, incrociando lo sguardo accigliato dell'oggetto delle sue riflessioni.
Stava aspettando lui, non Nate. 

Tutto sommato se fosse riuscito a godersi la vittoria maligna di quella ragazza o al contrario il suo broncio da bambina, quella non sarebbe stata una Domenica sprecata.

 




Dopo moltissimo tempo ho deciso di tornare a pubblicare su questo fandom e ho voluto farlo con una piccola raccolta di sei capitoli.  
Ogni capitolo sarà ambientato in una stagione diversa e cercherò di volta in volta di descrivere i Chuck e Blair che ho amato in questi sei anni. 
Confesso che ho trovato una buona scusa per riguardare tutte le puntate e un bel modo per salutare questa serie ...
Spero che la storia vi sia piaciuta.
Honest

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** ~ L'Odore del suo Veleno ***


"The worst thing you've ever done - the darkest thought you' ve ever had -  I will stand by you throught out everything."

"And why'd you do that ?"

"Because .. I love you."

 

[Blair/Chuck, 2x13 - O Brother, Where Bart Thou ?]

 

~ L'Odore del suo Veleno

 

La prima volta che gli si era addormentata accanto, socchiudendo gli occhi castani e bisbigliando un commento indistinto contro il suo petto, sembrava essere solo un sogno sfocato, se confrontata all'immagine del corpo tremante di Chuck sul suo letto. 

Il ragazzo giaceva nella semioscurità di quella stanza, cercando il fiato per parlare e raccontare, ma senza riuscire davvero a dire ciò che Blair aveva bisogno di sentire. Tre parole. Sette lettere.

Ma, dopo che lei lo aveva visto spoglio della sua rabbia, completamente vulnerabile e solo, le parole non erano servite, perché l'abbraccio che si erano scambiati feriti e distrutti, sorreggendosi a vicenda e stringendosi l'una all'altro, era bastato per cancellare del tutto le cicatrici causate da mille silenzi. Dopo alcuni momenti che erano sembrati ad entrambi senza fine, lo sguardo vuoto e dolorante di lui era sparito, i suoi occhi bui e pieni di amarezza si erano chiusi e gli avevano finalmente concesso il caldo riposo, che credeva non avrebbe mai più assaporato. Così si era rannicchiato su un fianco senza lasciar andare le dita esili della ragazza che gli accarezzavano il braccio, facendosi cullare dai suoi baci delicati e dai suoi sussurri dolci. Dormire fra le braccia di Blair riportò alla luce sensazioni tanto piacevoli che, anche se sconvolto e provato, desiderò lucidamente di non risvegliarsi mai più. 

Sentire i suoi capelli morbidi che gli sfioravano il collo, restare stordito dal ritmo del suo respiro, nascondere il viso contro la sua scapola pallida, rivestita da una spallina dorata ormai bagnata da delle lacrime di rifiuto e compatimento, erano piccole cose che Blair gli regalava, nonostante non le meritasse davvero. Piccole cose che da sempre avevano gridato l'amore che lei provava e che avrebbe sempre provato verso di lui che, lo aveva già dimostrato, non era in grado di ricambiarla. 

Nel momento in cui Chuck arrivò a capirlo, osservando quel volto ammorbidito dal sonno e illuminato dalle luci di una New York assopita, comprese anche che quell'amore confessato per strada con foga e disperazione, avrebbe pian piano consumato la Blair che venerava fino a svuotarla del suo calore e della sua bellezza. 

Scivolò via dalla sua stretta e, sedendosi contro i cuscini, posò una mano sui suoi fianchi, accarezzando il suo profilo elegante e sporgendosi per annusare un'ultima volta il profumo inebriante dei suoi capelli e della sua figura incosciente, rendendosi conto tristemente che era ormai stato contaminato dall'odore aspro di sigarette ed alcool, che ancora gli avvelenava la giacca e la camicia. Deluso le baciò la fronte e si alzò da quel letto, con un "ti amo anch'io" nascosto fra le labbra.

 





Penso che questa scena sia stata descritta almeno un migliaio di volte, quindi spero di non essere stata banale nel farlo.
Nonostante fosse un po' abusata ho deciso comunque di dedicarle il mio secondo capitolo, dato che non ho saputo resistere alla sua indiscutibile emotività.
Chuck e Blair erano così intensi e i LeightEd sono stati eccezionali nel far trasparire il loro dolore e la loro passione.
Grazie, Honest

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** ~ L'Eco di quello Schiaffo ***


 

"All I ever did was love you"

"You went there on your own .."

 

[Blair/Chuck, 3x17 - Inglorious Basstards]

 

~ L'Eco di quello Schiaffo

 

Chuck era abituato ai rimproveri e agli sguardi di disappunto. Gran parte della sua adolescenza l'aveva passata a deludere tutti coloro che lo circondavano, anche quando cercava di non farlo, anche quando il meglio che poteva si rivelava inutile, e lui si ritrovava a fallire. Questo lo aveva in qualche modo reso immune ai rimorsi e ai dispiaceri, insensibile di fronte all'inadeguatezza che si ritrovava spesso ad impersonare. Così aveva imparato ad ignorare le urla di Bart, sapeva come sfuggire agli occhi amareggiati di Lily e come evitare conversazioni scomode con Serena, che non era mai credibile dall'alto del suo pulpito dorato. Non c'era nulla tanto importante o abbastanza potente da scalfire la corazza che si era abilmente costruito, nulla fino a che Blair Waldorf non si era sfilata quella sensuale sottoveste color avorio e aveva iniziato a torturarlo e ad ossessionarlo con il suo corpo perfetto, i suoi sorrisi furbi, gli sguardi piuttosto lascivi che rivolgeva solo a lui e i baci irruenti che gli regalava approfittando dell'oscurità dei sedili posteriori della sua limousine. Quando finalmente era riuscito a dirle ciò che provava era stato felice e allo stesso tempo vulnerabile come mai prima d'ora. 

Era quella stessa vulnerabilità a spaventarlo e a preoccuparlo, quella sensazione irrazionale di pericolo dovuta alla mancanza di qualsiasi difesa gli impediva di nascondersi dietro il suo scudo, anche se era un prezzo più che ragionevole da pagare se significava avere Blair, poterla stringere, toccare, baciare. Ma Chuck era riuscito a deludere anche lei. L'aveva usata e con un fastidioso vuoto alla bocca dello stomaco aveva letto nei suoi occhi castani e lucidi, a causa delle lacrime che non riusciva a trattenere il dolore, il rimorso, forse un barlume d'odio misto a quella disperazione che si portava dietro dai tempi in cui sua madre controllava la sua vita. 

Blair era a pezzi, l'ombra di se stessa. Il cappotto nero nascondeva il vestito scelto per lei da Jack, le labbra umide erano prive del consueto rossetto, la voce rotta dal pianto faceva una domanda al quale Chuck non poteva dare risposta, devastato per ciò che aveva fatto e comunque deciso a non chiedere perdono, perché nessuno l'ha obbligata

E proprio mentre lo diceva ad alta voce, mentre lo scandiva con fermezza aveva sentito la mano delicata e femminile di Blair colpirgli il volto, non abbastanza forte da fargli del male, ma con l'intensità necessaria per fargli capire quanto fosse orribile ciò che le aveva fatto. L'eco sordo di quello schiaffo riecheggiò per il corridoio vuoto, così come il rumore che fecero i suoi tacchi a spillo, quando voltandosi aveva lasciato che i boccoli castani le si posassero sulle spalle esili. Se ne era andata con un respiro mozzato e con un dolore nel petto abbandonando Chuck che, per un istante, sentendo gli occhi divenirgli lucidi, pensò che quell'addio potesse essere davvero la fine di tutto, che per un istante credette che quell'eco sordo sarebbe stato l'ultimo addio della sua Blair.



 





Uno dei momenti più intensi della terza stagione, almeno per quanto mi riguarda. 
Gli autori hanno rotto tutti gli schemi ed i Chair felici ai quali eravamo abituati hanno iniziato a cadere a pezzi ..
Mi auguro che l'aggiornamento possa piacervi. Non avete idea di quanto questa serie mi manchi.
Grazie a tutti i recensori, siete voi che risollevate le mie giornate.
Honest

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** ~ Il Bacio dell'Addio Sbagliato ***


"There's a difference between a great love and the right love. 
This is your chance at happiness.
I need to let you go. You need to let go."

[Chuck, 4x22 - The Wrong Goodbye]

 

Il Bacio dell'Addio Sbagliato

Sin da quando Blair era solo una bambina, vestita di rosa pastello e con i boccoli castani sempre in ordine, era convinta di sapere cosa fosse il vero amore, l'amore delle principesse e delle eroine dei suoi libri preferiti, l'amore delle favole a lieto fine e dei film strappalacrime. Crescendo, aveva progettato e sognato ad occhi aperti una vita felice con l'uomo perfetto, il principe azzurro che con un sorriso sincero ed affascinante avrebbe coronato ogni sua fantasia. E poi, senza neanche rendersene conto aveva perso il controllo, tutto era cambiato e il film della sua vita era diventato irriconoscibile ai suoi stessi occhi. 
Un giorno si era guardata allo specchio e aveva improvvisamente capito, con qualche timore e allo stesso tempo un'ombra di triste rassegnazione, che l'amore che aveva cercato per così tanto tempo, quello che forse meritava davvero, non era lo stesso riservato ad Audrey Hepburn. Era infatti il sentimento malato, violento, irrefrenabile, contorto, doloroso e logorante con il quale Chuck Bass l'aveva costretta a confrontarsi. Era stato difficile, quasi impossibile, smettere di fantasticare come un ragazzina innamorata su qualcosa che, ormai era chiaro, non avrebbe mai potuto ottenere, perché per quanto Blair provasse con tutte le sue forze a realizzare i propri sogni d'amore, poteva sentire nel profondo del suo cuore che ciò che pensava di volere, non era ciò di cui aveva realmente bisogno.
Le serviva Chuck, lui la completava e l'amava nel modo in cui desiderava essere amata, lui era il suo Gregory Peck e dopo tanto lottare con se stessa e con il mondo, era stata certa di aver trovato il grande amore. Blair Waldorf avrebbe rinunciato a tutte le sue fantasie per poter essere felice con l'uomo sbagliato ma, nel momento in cui lo aveva scelto ed era stata pronta a rinunciare alla sua favola perfetta, quest'ultimo si era trovato a sua volta pronto, pronto per lasciarla andare. Dopo averla avuta per un'ultima volta, colto da un misto di passione e dolcezza, l'amore della sua vita aveva deciso che l'unico modo per renderla felice era lasciarla libera, era lasciare che il sogno da adolescente sul quale fantasticava da una vita divenisse realtà, forse perché troppo spaventato per vedere la delusione negli occhi di lei e realizzare che la felicità di una notte potesse valere molto più di mille balli reali. 
Per questo le aveva dato la sua benedizione, ma purtroppo per lui era stato incapace di andarsene senza almeno una spiegazione, sussurrata in un atrio vuoto, ma comunque colmo dei loro respiri. E mentre Chuck le parlava davanti alla grande scalinata di marmo scuro, Blair tentava con tutte le sue forze di non gridare, di trattenere le lacrime e di continuare a respirare, nonostante sembrasse tutto inutile, ogni protesta, ogni appello a quella folle decisione, presa in un istante in cui la lucidità era servita per mettere fine ad un grande amore, il grande amore dei film da premio Oscar o dei famosi romanzi classici, perfino delle canzoni sdolcinate di qualche musicista con il cuore spezzato.
Blair aveva imparato cosa fosse un grande amore, solo nell'attimo in cui era scivolato via dal suo tenero abbraccio e si era accontentata dell'amore giusto, quello che le scaldava tiepidamente il cuore, ma che non la faceva ardere di pura passione.
E fu solo dopo aver ricevuto un casto bacio sulla fronte, il bacio dell'addio sbagliato, che Blair Waldorf comprese la differenza tra un grande amore ed un amore sbagliato.



 





Sono una  grande fan di questo singolare momento, probabilmente uno dei meglio riusciti di tutta la serie, nonostante la sua mostruosa incoerenza.
Ho amato ogni singola parola e avrei voluto citare l'intera scena, ma alla fine ho scelto la parte che mi sembrava più in linea con ciò che avevo scritto.
Non so se è all'altezza degli altri capitoli, ma spero comunque di ricevere le vostre recensioni.
Grazie, Honest

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1455617