Ma come Cacchio ti Vesti, Demente?

di Walpurgisnacht
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Jin, credi davvero che Thermos Vuoto sia una brava persona? Illuso ***
Capitolo 2: *** Ed ecco a cosa portano le idee geniali di Cina ***



Capitolo 1
*** Jin, credi davvero che Thermos Vuoto sia una brava persona? Illuso ***


Storia scritta per la Staffetta in piscina della community lj Piscina di prompt, con il prompt orfano Anche chi è vestito male può essere una brava persona e la categoria Crossover.
Crossover Tekken/King of Fighters ftw <3
NONSENSE EVERYWHERE <3
E sì, il riferimento a un noto show di Real Time è assolutamente VOLUTO e PRETESO.
Vi auguriamo buona lettura, sperando di divertirvi come ci siamo divertiti noi a scriverla!
_Mana e Kaos.




"Mi stai prendendo per il culo, Jin. Non puoi essere serio".
Lo guardo mentre lo addenta un hamburger. Non lo facevo tipo da americanate del genere, proprio no.
Mi giro indietro, dove Hwoarang e Benimaru si stanno scambiando consigli di moda. Ogni tanto senti uno dei due saltar su dicendo qualcosa tipo "ma quand'è che andiamo a fare shopping, io e te?", oppure "no guarda, quest'anno il fucsia non tira per niente". Se ne stanno lì, seduti vicino a un cespuglio, a darsi pacche sulle spalle e a ridere come due beoti.
Quel che dice il mio amico ha senso, lo ammetto. Ma rimango della mia idea.
"No, non ti sto prendendo per il culo. Nonostante le apparenze, il colore dei capelli, il carattere, la stupidità, l'ignoranza, l'essere vagamente effemminato quando sta coi suoi simili... oddio, nonostante Hwoarang in quanto Hwoarang, per farla breve, confermo quel che ho detto: anche chi si veste male può essere una brava persona".
Iori finisce di zaccagnare il suo pasto, poi si volta nella mia direzione dopo essere sceso dallo sgabello del carretto e mi fulmina dicendo "Kazama, ti prego, ho già Kusanagi che mi riempie la testa di boiate. Da te mi aspetto qualcosa di più intelligente".
Sorrido. Anche se non credo riuscirò a convincerlo della mia posizione trovo divertente questo scambio. Mi fa rilassare ed essere tranquillo.
Gli rifilo un buffetto sulla spalla mentre ribadisco il mio pensiero. Al che lui si volta di nuovo nella mia direzione e ferma un pugno infuocato a dieci centimetri dal mio naso: "Non. Toccarmi. Più. Senza. Permesso".
Minchia. Si irrita facilmente il ragazzo.
"Ok ok, chiedo scusa! Basta saperlo!" commento, alzando le mani in segno di resa. E poi dicono a me che sono scorbutico.
Iori mi guarda di sottecchi, gli occhi ridotte a due fessure.
"...fa niente. E' che non sono abituato a gesti del genere, non in maniera amichevole" commenta, incrociando le braccia sul petto "di solito chi mi tocca in quel modo cerca rogne. E finisce male."
Non riesco a non trattenere un sorrisone.
"Che hai da ridere, ora?"
"Niente, è che mi ricordi me tanti anni fa" commento, ricordando i tempi in cui Hwoarang era una presenza costante nel cortile della mia scuola, la sua mano che costantemente mi acchiappava la spalla per provocarmi, e il mio pugno che costantemente gli accarezzava il naso. Aaaah, bei tempi quelli!
Iori mi osserva, poi accenna un sorriso.
"Credo sia per questo che non ti ho ancora ucciso" commenta, accendendosi una sigaretta con una delle sue fiamme blu "abbiamo parecchio in comune."
"Ma come sei carino Kazama, tu e Yagami sembrate fatti l'uno per l'altro!"
Ovviamente il mio coreano tutto speciale non perde occasione per cercare di sfottermi. Ormai non glielo impedisco neanche più, sarebbe crudele privarlo del suo unico passatempo.
"Oh sì, siamo pappa e ciccia come la terrificante magliettina leopardata di Benimaru e il tuo completo in pelle di coccodrillo con ombellico in vista!"
Iori, se fossi gay ti sarei già saltato addosso. Ma non lo sono, quindi mi limiterò a un amore platonico per il tuo sarcasmo al vetriolo.
Hwoarang non batte ciglio e lo fissa dritto negli occhi, le mani sui fianchi in una raffinata imitazione di un contadinozzo della contea di Hazard.
"Fossi in te non parlerei, visti i tuoi completini!" commenta, indicando Iori con un cenno della testa. "Quella cinghia alle gambe fa tanto punk loli di Harajuku 1998. E il colletto della camicia? Stile Tony Manero? Vogliamo parlarne?"
"Hwoarang, per favore... poco fa stavo giusto illustrando a Iori quanto tu fossi una brava persona, nonostante il look di merda... non farmi ricredere."
"Disse quello con il fetish per i completini traspiranti in pelle nera, che per toglierteli di dosso ti devi sbucciare come una banana."
"...TI GRATTUGIO SULL'ASFALTO."
"Chiaro Kazama, chiaro. Mi hai minacciato di svariate morti scenografiche: mangiato da un mammuth scheletrico, schiacciato da una vecchia di centosettanta chili, costretto a leggere l'intera produzione letteraria di Shakespit in lingua, perforato dagli spilletti intinti nel curaro. Grattugiarmi sull'asfalto è persino noioso".
Gli apro la testa come un melone a mani nude, giuro.
Faccio il gesto di tirargli un pugno in faccia ma Iori mi blocca, inusualmente poco voglioso di vedere cervella sparse per terra: "Jin, mi sei simpatico e non voglio vederti strisciare al livello di questa ameba. Sei superiore e lo sai".
"Sì, ma...".
"Buonino, su. Anzi, torniamo al tuo bizzarro teorema. Cioè, sul fatto che anche la gente con il senso estetico di una lumaca potrebbe essere una buona persona. Sei tu che devi portare l'onere della dimostrazione, non io. Hai qualche idea in proposito?".
Mi prende in contropiede. Non è un esperimento scientifico con dati e misurazioni, è una semplice sensazione empatica. Come cacchio gli dimostro una cosa del genere?
"Sono... un po' a corto di argomenti oggettivi, a dire il vero".
"Eeeeeh, un vero peccato. Fintanto che non me lo farai vedere chiaramente rimarrò della mia opinione da misogino della domenica".
In lontananza vedo Benimaru avvicinarsi a noi, un sorriso smagliante rivolto alla schiena di Hwoarang. Forse Iori non ha tutti i torti.
"Allora caro, vogliamo andare a fare 'sto giro per compere visto che non hai nulla da fare?" cinguetta con un tono da comare. La sua mano si appoggia alla spalla di Corea, che si volta e gli restituisce lo sguardo ebete sottintendendo una risposta positiva.
Ho avuto un'idea.
"Yagami, perché non seguiamo due esemplari nel loro habitat naturale? Così potremo stabilire, senza ombra di dubbio, chi fra noi due ha ragione e chi ha torto".
Yagami mi guarda per un lungo momento, indeciso se prendermi sul serio o meno; poi sposta lo sguardo verso le due bestie rare, intente a pianificare un itinerario all'insegna del trash.
Infine mi guarda di nuovo, e si lascia scappare un sorrisone.
"Mi sembra una magnifica idea!"

Il tour per negozi si rivela dannatamente esilarante.
Intanto, abbiamo scoperto che certi negozi di Tokyo sono miniere d'oro del trashume, roba che gli anni '80 erano un periodo sobrio ed elegante.
La cesta coi leggins in svendita in cui ho visto tuffarsi Nikaido mi hanno fatto rimpiangere la Madonna di Material Girl.
Inoltre ho imparato che l'animale Hwoarang, se lasciato libero di scorrazzare per il suo habitat, diventa peggio di una donna in periodo di saldi.
E io di svendite ne ho viste. Tante. Ho visto Xiao aggirare come un ninja le folle di ragazze inferocite, impegnate a contendersi l'ultima magliettina rimasta. E uscendone vittoriosa.
E Corea, devo dire, non è da meno.
L'abbiamo inseguito per i corridoi del Reparto Uomo, perdendolo di vista davanti alla zona Intimo -  dove abbiamo ritrovato Nikaido intento a studiare dei tanga leopardati. E di quello non abbiamo voluto saperne nulla.
"Sei ancora convinto della tua tesi, Jin?" commenta Iori, riprendendo fiato su un puff posto strategicamente accanto ai camerini.
"Per ora abbiamo solo la conferma che è veloce come una faina" sbuffo, appoggiato a un agghiacciante manichino che infesterà i miei incubi per mesi.
"E ora che si fa? Non ho voglia di fare su e giù per il negozio..."
"Lo staneremo, prima o poi..." commento, osservando inquieto quelle facce in plastica dai ghigni inquietanti "...nel peggiore dei casi lo facciamo chiamare dalle casse, come i bambini piccoli."
Ma non c'è bisogno di richiamare la sua attenzione usando gli altoparlanti, perché lo vediamo uscire dai camerini.
Dio sceso in terra e risalito in cielo per l'orrore di questa visione.
"Allora Jin, sei ancora legato alla tua stramba idea?" chiede Iori alzando la testa verso il cielo, come se non si stesse rivolgendo a me ma a qualche entità superiore che gli deve dare la forza.
Come biasimarlo?
Hwoarang è un concentrato del peggio del metal anni '80: indossa una specie di bustino aperto sul davanti, con il petto villoso ben in vista e i fili che si intrecciano obliquamente all'altezza degli addominali. Alle mani porta dei tamarrissimi guanti rosa senza le dita, con dei... boh, trucioli? Pezzi di stoffa, comunque. Non so, non mi intendo di stracci.
Tocco finale: attorno alla fronte ha una fascia leopardata spessa una decina buona di centimetri, abbinata a una giacca con le spalle quadrate che presenta lo stesso motivo.
Ho sempre pensato che i quadri di Mondrian o Kandiskij fossero incomprensibili. Poi ho visto lui e il livello è precipiato a peso morto.
Eppure... eppure...
"Iori, non hai la minima idea di quanto mi costi quel che sto per dirti ma sì, lo credo ancora. Quest'essere non ha la minima decenza ma so che, sotto i chili di ciarpame che osa vestire, c'è qualcosina di buono. Piccolo, sporco e marcio ma c'è".
"Non ti facevo così illuso, Kazama. La realtà parla una lingua diversa dalla tua, direi. Non c'è possibilità di redenzione per un tale invertebrato. E dubito che Benimaru, che per mia somma gioia abbiamo perso da qualche parte, sia conciato tanto meglio. Rassegnati".
Sto per rispondere quando...
Una voce femminile alle mie spalle.
"Jin, sei tu? Cosa ci fate voi maschioni da queste parti? E... zioporcoimbevutodistricnina. Coreano, ti hanno assoldato per far venire un infarto a qualcuno?".
"Taci Cina, che tu e i tuoi codini non capite niente di stile!"
"E ne siamo lieti..."
Xiao mi si avvicina trotterellando, curando i miei poveri occhi feriti da tanta tamarraggine col suo sorrisino. Sì, ok, quando ce l'ho attorno spargo miele come Winnie the Pooh, anche se non lo dò a vedere.
"Dimmi che ti pagano per portare a spasso Hwoarang in quello stato, ti prego" cinguetta, prendendomi a braccetto.
"Disgraziatamente no" commento, concentrandomi su di lei pur di non fissare Hwoarang inguainato in quei pantaloni di pelle aderentissimi "io e il qui presente Yagami stavamo conducendo un esperimento di grande rilevanza sociale."
"Ovvero sguinzagliare Corea per negozi e studiarne gli effetti devastanti per il genere umano?"
"...sì, all'incirca. E dimostrare che si può essere brave persone, anche se vestiti come circensi bulgari."
Xiao volge lo sguardo verso Hwoarang, impegnato ad ammirare il suo riflesso nello specchio, poi verso Iori.
"Beh, non me ne voglia il tuo amico" commenta, inarcando un sopracciglio "ma lui non mi sembra nella posizione migliore per poter giudicare il look altrui."
"Faccino d'angelo e lingua tagliente" replica Iori avvicinandosi a noi, con un sorrisetto sulle labbra "sei piccolina ma saresti proprio il mio tipo."
Il ringhio bestiale che emetto gli ricorda la mia presenza.
"A cuccia Jin" alza la mano "se hai la precedenza su di lei basta dirlo, non frego le donne agli amici."
Gli lancio una delle mie peggiori occhiatacce, mentre Xiao se la ride. E io avvampo d'imbarazzo, ringhiando.
"Comunque concordo con Jin-kun" prosegue la cinesina "non è certo il look che definisce la bontà o meno di qualcuno. E Hwoarang... si veste di merda, è stronzo, odioso e intelligente come una scarpa. Ma non è cattivo, davvero."
"Lo devo prendere come un complimento...?"
Alziamo tutti gli occhi al cielo, anche per non vedere cos'altro sta provando dentro quei camerini infernali.
"Siete proprio decisi a prendere le difese del Dee Snider della domenica, vedo" sbuffa Iori, le cui colte citazioni musicali mi galvanizzano non poco "ma di lui che mi dite?"
Con un cenno indica il reparto Intimo, dove Nikaido fa moine davanti a uno specchio, con indosso un agghiacciante slip leopardato - e ringrazio davvero che non sia un tanga.
"...è proprio necessario commentare?"
"Sì, è necessario. Sei tu che devi convincere me, non il contrario. Commenta". Yagami, ma sarai uno stronzo fatto e finito. Anche se, al contrario del resto della marmaglia con cui usualmente mi circondo, sei uno stronzo cerebrodotato. Ed è già qualcosa.
"E che devo dire di Nikaido? Manco lo conosco. È più, concedimi il termine, amico tuo che mio. Anzi, questa sarà la... quarta volta che lo vedo in vita mia?".
"E anche 'stocazzo, eh".
"Bonjour finesse, Rosso Malpelo" fa Xiao e io le faccio degli evidentissimi gesti che, se il buonsenso le è ancora amico, dovrebbero spingerla a evitare certi rimarchi in presenza di una testa calda come Iori. Il quale, come volevasi dimostrare, non la prende troppo bene e mostra i canini verso la mia cinese tascabile preferita.
"Vi prego, vi prego. Non prendetevi a botte nel bel mezzo del negozio. Vi pare il caso?" li imploro facendo appello a qualcosa che non sono sicuro possiedano. Ma per fortuna, giusto per non smentire la mia considerazione di prima sulla sua intelligenza, Iori sospira e decide di lasciar perdere.
Si volta e fa per andarsene. Poi si ferma e ruota leggermente la testa all'indietro, centrando i suoi occhi sui miei: "Per ora la tua teoria si sta dimostrando buona come una partita di eroina tagliata col vetro. Dovrai fare di più per convincermi". Dopodiché sparisce in mezzo a camerini, giacche appese e paia di scarpe.
"Accidenti a me" mi lascio sfuggire "e all'attaccarmi per principio a frasi assurde". Devo aver tirato fuori un visino da cucciolo bastonato perché Xiaoyu mi si avvinghia al braccio per tentare di consolarmi: "Su Jin, io la penso come te. Corea ha una marea di difetti, lo sappiamo entrambi, ma non è una brutta persona".
"Io lo so e tu pure. Il problema è dimostrarlo a lui".
"Eh, hai ragione. È una bella grana".
"Comunque cercherò di essere depresso più spesso se ti porta a questi slanci di affetto".
"A me sta bene".
Jin Jin Jin, tieni il tirannosauro a bada. Non è appropriato saltarle addosso nel bel mezzo di un centro commerciale, men che meno con una comare come Hwoarang a poco più di tre metri di distanza. Ci vorrebbero quattro secondi per far finire il nostro filmato amatoriale su YouPorn.
"Oh. Ho appena avuto un'idea" dice lei a un tratto. Abbasso lo sguardo nella sua direzione e la vedo sorridermi, quel sorriso dolce e nel contempo inquietante che ho imparato a temere.

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Capitolo 2
*** Ed ecco a cosa portano le idee geniali di Cina ***


“Xiao, tu sei sicura che la tua idea funzionerà?”
“Certo che lo sono, ho piena fiducia nelle mie capacità.”
“E cosa ti rende così fiduciosa, se posso?”
“È il tipo di idea in cui cadreste tu e quell’altro allocco di Hwoarang.”
La guardo di sottecchi, un pelo irritato dal suo commento. Che razza di idea ha di me e… no, che razza di idea ha di me E BASTA. Hwoarang è un allocco e si sa; perché deve paragonarmi a lui?
“Grazie del paragone con il trashy-corean-guy” borbotto “ma non so se con Iori funzionerà, è tutt’altra storia.”
“Oh sì, mi sono accorta che lui è intelligente” prosegue nel suo perculamento ai miei danni “ma è anche un maschio, e poco prima che gli ringhiassi contro come un carlino inferocito ci stava provando con me. Posso sfruttare la cosa per farlo cadere nella mia trappola!”
Sgrano gli occhi, lasciando che il mio cervello elabori scene perverse di seduzione che vanno ben oltre la mia immaginazione.
“Tu COSA-“
“Taci e osserva, e magari impara qualcosa!”
Esce fuori dal nostro nascondiglio – un appendiabiti di quelli da negozio, pieno dei più brutti cappotti in pelo di lana di cane che io abbia mai visto, e che tanto vanno di moda tra le yamamba che ancora infestano certi quartieri di Tokyo. Si dirige dritta verso Iori, intento a passare in rassegna camice di dubbio gusto.
“Trovato qualcosa di carino, Yagami?” cinguetta con fare frivolo. Iori alza un sopracciglio e la fissa dubbioso. Non so se uno così navigato come lui ci casca…
“Non saprei, mi sembra tutta spazzatura…” commenta, avvicinandosi a lei. Vai così Jin, tu sì che capisci la gente.
“Sì, lasciano un po’ a desiderare in effetti, ma chissà che cercando bene…” continua lei, quasi facendo le fusa. Ero così distratto dalle sue grandi doti recitative che mi accorgo solo adesso che ha in mano un enorme bicchiere di frappè. Bicchiere che, chissà come, finisce addosso a Iori.
“Oh cazzo!”
“Oddio mi dispiace Yagami, sono così sbadaaaataaaa!” trilla Xiao, la falsità fatta persona. Ma guardala come recita, sono sconvolto!
“E ora che faccio, me lo dici?” commenta lui, decisamente alterato. Lei, senza fare una piega, lo spinge dentro i camerini, suggerendogli di togliersi gli abiti.
“Vedrai che ti trovo qualcosa da indossare, abbi fede!”
E lesta, sottrae gli abiti di Iori, che incurante li aveva lasciati penzolanti dall’asta della tendina.
E finalmente capisco il piano di Xiao.
È un maledetto genio del crimine.
E a me sono sempre piaciuti i genti del crimine.
Sento i rumori provenienti dal camerino, al quale mi avvicino di soppiatto. Principalmente Iori che si lamenta, si agita, scalcia e respinge profferte audaci della mia cinese preferita. Niente di scabroso, sia chiaro. Perché in quel caso, fiamme o non fiamme, avrei fatto brodino di Iori Yagami.
"Allora, te lo vuoi provare questo top o no?" dice lei.
"Ma la smetti di tirar fuori roba indecente, santo cielo?" risponde lui.
Oh, cosa darei per essere dentro e vedere con i miei occhi. Invece mi siedo su una poltroncina lì nei pressi, attendendo che escano.
Ogni tanto Xiao esce e va a recuperare altra roba. La seguo con lo sguardo chiedendomi come stia andando, ma senza esternarlo ad alta voce. Anche perché lei mi rivolge sempre degli sguardi molto rassicuranti, in alcuni casi corroborati da occhiolini e gesti vari, per rassicurarmi sul buon svolgimento del piano.
Passa qualche decina di minuti e loro ancora non emergono.
Dovrei preoccuparmi?
Sto per alzarmi quando il duetto dei tamarri sopraggiunge dalla mia destra. E, anche se me ne avvedo distrattamente, loro sembrano felicissimi di aver trovato una faccia conosciuta in questo mare di stoffa, scarpe e accessori di gusto pacchiano.
"Kazama!" fa tutto allegro Hwoarang trotterellando verso di me tipo pony zoppo "Finalmente! Non hai idea di cosa ci siamo arraffati io e il mio socio in affari".
"Qualcosa per spaventare i bambini come neanche It?".
"Sempre spiritoso come un comodino, tu. No, ecco, guarda". E così dicendo comincia a tirar fuori capi d'abbigliamento sinceramente orribili: gilet viola a strisce rosse, bracciali multicolori che potrebbero essere usati come segnalatori per elementi nocivi alla società, fasce per capelli da far rizzare non solo i suddetti capelli. E altre schifezze che prima dimentico e meglio sto.
Il suo compagnuccio di merende sfoggia oggetti non tanto migliori, anzi alcuni persino peggiori. Non c'è proprio mai fine allo scempio, pare.
Per fortuna la salvezza, si fa per dire, arriva con la voce di Xiaoyu.
"Et voilà. Guardate chi vi porto in dono".
Ci voltiamo tutti e tre verso il camerino.
Per la barba di Odino…
Ciò che Xiao è stata capace di combinare va oltre l’umana comprensione, travalica i confini del buon gusto in fatto di estetica e li sputa via come un chewingum masticato da ore.
“Oddio…” sussurro, portandomi una mano davanti alla bocca. Meglio che Iori non mi veda ridere.
“Yagami, cosa cazzo…” esordisce Nikaido, che finora si era espresso in maniera anche piuttosto forbita; ma mi rendo conto che quella visione possa tirar fuori il camionista che alberga in ognuno di noi.
Hwoarang si limita ad osservarlo con un sorrisone beota stampato in faccia.
“Tu, ragazzina…” ringhia Iori, mentre Xiao lo osserva serafica. Sto seriamente osservando uno degli outfit più brutti mai pensati da mente umana. E quello alla Dee Snider di Hwoarang era già qualcosa di orribile!
Iori indossa una camicia a fiori strappata di dosso a un hippie; la suddetta camicia è infilata in un paio di terrificanti pantaloni a zampa ascellari, tenuti fermi da una cinta la cui fibbia è una gigantesca stella glitterata; ovviamente, ai pantaloni a zampa vanno abbinate delle zeppe alla Disco Stu – per fortuna senza pesci dentro. Completano l’outfit una giacca svasata color vinaccia con disegno cachemere, un cilindro con piume di pavone e un paio di terrificanti occhiali anni settanta con montatura bianca ed enormi lenti gialle.
“Allora, che ne pensi Yagami?”
“Dico che se ti metto le mani addosso diventi più bassa di quel che già sei…”
“Dio santo Yagami, sembri un incrocio tra Elton John degli anni d’oro e Willy Wonka…” commento, incapace di trattenermi.
“Taci Kazama, TACI” ringhia lui, giustamente inviperito.
“E questo ci riporta al quesito a cui tu e il caro Jin-kun cercavate di dare risposta” continua Xiao “ovvero: si può essere brave persone pur essendo vestite di merda?”
“No, confermo la mia tesi” ringhia Yagami “perché in questo momento ho un’insana voglia di uccidere qualcuno!”
“Uhm, mi sa che usarti come cavia è stata una pessima idea, sei più irascibile dello Stronzone con le lucette” commenta lei, per nulla spaventata dalla furia omicida di Yagami.
“Eppure a me piace” commenta Nikaido, serissimo “trovo che quel look sia davvero adorabile!”
"Benimaru, azzardati a dire ancora una singola parola e prendo quel cilindro giallo che spacci per i tuoi capelli, lo stacco con un colpo secco, gli do fuoco e te lo faccio entrare dal culo e uscire sempre dal culo dopo avergli fatto esplorare tutte le tue interiora". L'accusato, molto saggiamente, fa il gesto di chiudersi la bocca con una zip e si ammutolisce.
Iori è veramente fuori di sé. È circondato da un'aura violetta. Non farmi scherzi e non diventare una pira funeraria, per favore.
"Xiao, riportalo dentro e fagli togliere quell'ammasso di ciarpame di dosso" le dico, sperando che questo basti a quietarlo. Lo sguardo di lei si intristisce, ma rimango fermo nella mia posizione e ribadisco l'ordine. Qua rischiamo seriamente la pellaccia, e non per modo di dire.
Per fortuna se ne convince e lo ritrascina nel camerino, fra lo sconcerto e la tristezza generalizzati dei due cialtroni.
"Ma era un tesoro..." commenta sconsolato Hwoarang con la voce da checca isterica francese.
"Eh sì. Una gran perdita per il genere umano" gli dà manforte quell'altro scarto di galera.
Sapete cosa? A 'fanculo. Aveva ragione lui. 'Sti due bipedi sono la feccia della terra e devono morire male.
Me ne vado borbottando. Sento che mi stanno seguendo ma li ignoro, sono troppo sconvolto da quanto successo per preoccuparmene.
Voglio uscire da questo posto del cazzo. Ora.
E qui succede una cosa che, a uno sguardo esterno, può sembrare persino divertente.
Mi perdo.
Questo fottuto centro commerciale è grande e dispersivo, senza la minima segnaletica interna. Dà per scontato che i pervertiti che vengono qui a fare acquisti siano pratici del posto, quindi non si spreca ad aiutare noi povere persone normali con un semplice cartello "Uscita ->".
Dopo essere passato per la terza volta di fronte al camerino da cui emerge Iori, per grazia divina tornato al suo aspetto solito... che per carità, sarà opinabile per certe cose ma è comunque molto, molto, molto, molto, molto meglio di quella pagliacciata di prima... beh, diciamo che mi parte un pugno dalla frustrazione.
E diciamo che gli sfioro la guancia.
E diciamo che improvvisamente mi sento un morto che cammina.
Oh merda.
Oh santissima merda d’artista inscatolata.
“Jin… perché vuoi morire giovane?” commenta lui, scostando il mio pugno dal suo viso, stringendolo con una mano e avvolgendolo con le sue fiamme blu. Ahia.
“Scusami ti giuro che non volevo è la frustrazione perché non trovo l’uscita-“
“Peggio per te.”
E un’enorme palla di fuoco si materializza davanti ai miei occhi. E punta verso di me.
“Cazzo!” urlo, piegandomi all’indietro in una spericolata imitazione di Neo in Matrix; sono piuttosto sicuro di aver sentito degli inquietanti crack provenire dalla mia spina dorsale.
“Vieni qui se hai coraggio!” urla il mio assalitore, le mani entrambe avvolte dalle fiamme blu; fiamme che, nel frattempo, hanno incenerito metà del reparto uomo. Il che non è una grave perdita, in termini di abbigliamento.
“Non ci penso nemmeno, oggi mi diverto a fare il pusillanime!” rispondo, facendo lo slalom tra cappotti in pelle di caimano e minigonne giropassera che nemmeno Anna Williams quando aveva l’età per indossarle. Iori però non demorde, e continua a inseguirmi tra un reparto e l’altro, portando scompiglio, fiamme e distruzione di pessimi capi d’abbigliamento.
“Dai Iori, ti ho pure chiesto scusa!” urlo, usando Hwoarang per parare un’altra palla di fuoco. Lo lancio via, mentre mi urla un “Vaffanculo Kazama! I miei capelli hanno preso fuoco!”, ma non me ne curo.
“Chissenefrega, vieni qui e lascia che ti faccia flambè!”
“Giammai!”
Finalmente davanti a me vedo l’uscita di questo posto del cavolo.
Sto per varcarle quando sbatto contro qualcosa.
“Nulla da dichiarare, ragazzini?”
Alzo gli occhi e mi ritrovo a fissare quelli della panciuta guardia del negozio.
Oh. Merda.

“È stato davvero un bel pomeriggio, non trovi?”
“Assolutamente, dovremmo ripeterlo più spesso!”
“A parte, magari, i capelli bruciati…”
Quella comare di Hwoarang lancia uno sguardo torvo a me e Iori, nell’inutile intento di farci sentire colpevoli per la sua defunta chioma – al momento rimpiazzata da una terrificante parrucca rossa.
“Però quella parrucca ti dona tantissimo” prova a consolarlo comare Nikaido “sei un a-mo-re!”
“Tu dici?!”
“Dio santissimo, se devi uccidermi prendimi ora, subito!” borbotta Iori.
“Oh taci” mi azzardo “se non fosse per la tua indole piromane non avremmo dovuto pagare i danni a quel posto di merda, né gli acquisti di quelle due galline!”
“Se tu e la tua nanetta non aveste architettato quel piano idiota io non avrei fatto niente! E poi figurarsi, il presidentissimo di stocazzo della Mishima Zaibatsu ce li avrà pure gli spiccioli per pagare due straccetti, no?” Gli lancio un’occhiataccia, continuando a tossire per colpa del fumo.

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