Nobody compares to you. di eppy (/viewuser.php?uid=134402)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo due ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro ***
Capitolo 5: *** Capitolo cinque ***
Capitolo 6: *** Capitolo sei ***
Capitolo 7: *** Capitolo sette ***
Capitolo 8: *** Capitolo otto ***
Capitolo 9: *** Capitolo nove ***
Capitolo 10: *** Capitolo dieci ***
Capitolo 11: *** Capitolo undici ***
Capitolo 12: *** Capitolo dodici ***
Capitolo 13: *** Capitolo tredici ***
Capitolo 14: *** Capitolo quattordici ***
Capitolo 15: *** Capitolo quindici ***
Capitolo 16: *** Capitolo sedici ***
Capitolo 17: *** Capitolo diciassette ***
Capitolo 18: *** Capitolo diciotto ***
Capitolo 19: *** Capitolo diciannove ***
Capitolo 20: *** Capitolo venti ***
Capitolo 21: *** Capitolo ventuno ***
Capitolo 22: *** Capitolo ventidue ***
Capitolo 23: *** Capitolo ventitre ***
Capitolo 24: *** Capitolo ventiquattro ***
Capitolo 25: *** Capitolo venticinque ***
Capitolo 26: *** Capitolo ventisei ***
Capitolo 27: *** Capitolo ventisette ***
Capitolo 28: *** Capitolo ventotto ***
Capitolo 29: *** Capitolo ventinove ***
Capitolo 30: *** Capitolo trenta ***
Capitolo 31: *** Capitolo trentuno ***
Capitolo 32: *** Capitolo trentadue ***
Capitolo 33: *** Capitolo trentatre ***
Capitolo 34: *** Capitolo trentaquattro ***
Capitolo 35: *** Capitolo trentacinque ***
Capitolo 36: *** Capitolo trentasei ***
Capitolo 37: *** Capitolo trentasette ***
Capitolo 38: *** Capitolo trentotto ***
Capitolo 39: *** Capitolo trentanove ***
Capitolo 40: *** quaranta ***
Capitolo 41: *** quarantuno ***
Capitolo 42: *** Capitolo quarantadue ***
Capitolo 43: *** Capitolo quarantatre ***
Capitolo 44: *** Capitolo quarantaquattro ***
Capitolo 45: *** Avviso ***
Capitolo 46: *** Capitolo quarantacinque ***
Capitolo 47: *** Capitolo quarantasei ***
Capitolo 1 *** Capitolo uno ***
La
penna si muoveva frettolosamente da sinistra a destra del foglio,
lasciando scie di inchoistro dappertutto, e ripeteva quel meccanico
andirivieni per centinaia di volte, si fermava un attimo, poi
riprendeva sempre più frettolosa, sembrava che qualcuno le
stesse
correndo dietro; lei alzò di poco lo sguardo dal foglio e si
imbattè
nell'enorme orologio al centro della stanza, osservò per una
manciata
di secondi quelle lancette avanzare e avvertì i loro
movimenti in modo
sempre più acuto, come se rimbombassero nella stanza, subito
dopo tornò
a concentrarsi sul foglio e continuò a stringere tra le mani
quella
penna, fin quando un suono non la fece sussultare "posate i fogli, il
tempo è finito" si sentì chiaramente nella
stanza, lei fece come gli
era stato detto, si sentiva osservata anche se nessuno la stava
guardando "ora potete firmare il vostro esame, non dimenticate la data,
poi qualcuno passerà per i tavoli e ritirerà i
vostri lavori".
Tirò
un sospiro di sollievo, finalmente, era finita, non poteva crederci, il
primo esame scritto del trimestre era stato svolto, aveva studiato come
una pazza per prepararsi e sperava di essere riuscita a fare del
proprio meglio; riprese quella penna in mano e firmò. Eh
già, nella sua
firma si leggeva chiaramente 'Summer Jonson'. I suoi occhi si
soffermarono a guardare la sua stessa calligrafia, forse per rilassarsi
un po', mentre la sua mente cominciò a formulare mille
domande...
Chi
era? Una ragazza mora con occhi color nocciola, magra e non troppo
alta, una ventenne, una studentessa all'Università di Roma,
questo era
ciò che avrebbe detto chiunque l'avesse incrociata nei
corridoi o nelle
enormi aule.
Scrisse
la data, 4 dicembre 2015, era passato poco più di un anno,
da quando
nella sua vita era cambiato praticamente tutto, e ricordava ogni
singola parola, ogni misero gesto, non li avrebbe mai dimenticati...una
domenica mattina di fine novembre, dopo essere andata a far colazione
con Valerie, Sarah e Mary da Bunny, era tornata a casa, aveva
chiacchierato un po' con Harry, il suo ragazzo da ormai due anni, e poi
era scesa per il pranzo. Aveva notato una strana aria in casa sua, non
c'era mai stata prima, apparentemente non c'era nulla di diverso, suo
padre era seduto a capotavola e stavo immergendo mezzo barattolo di
formaggio nei maccheroni, insomma tutto nella norma, sua madre mangiava
e poi tornava ai fornelli per controllare che la carne non si
arrostisse troppo, lei si lamentava del fatto che il giorno seguente
avrebbe avuto compito di latino, la materia che odiava più
il mondo;
chiacchieravano tranquillamente come avevano sempre fatto, eppure c'era
qualcosa nel tono di voce che tradiva entrambi i genitori, non ci
voleva un genio per rendersene conto.
Dopo mangiato si misero a
sedere sul divano, c'era la partita e suo padre non ne aveva mai persa
una, lei accese come al solito la televisione e si mise a sedere
accanto a lui, ma suo padre le disse di spegnerla, e fece
ciò che le
aveva chiesto guardandolo stranita "tesoro, dobbiamo parlare" ecco, se
lo aspettava, due parole, dobbiamo parlare, le più tragiche,
quelle che
possono anticipare di tutto, anche il più tragico degli
avvenimenti.
Sua
madre li raggiunse in batter d'occhio, smise di fare ciò che
stava
facendo in cucina, e lì Summer ebbe la certezza che si
trattava di
qualcosa di grosso "non devi prenderla male, non è colpa di
nessuno, ma
non abbiamo scelta" cominciò a dire il signor Jonson "papa
perfavore,
dimmi che mi devi dire, vedremo dopo come prenderla" esclamò
lei con le
mani tremanti, non sapeva davvero che cosa aspettarsi "ho ricevuto una
promozione, occuperò un posto più importante
nella mia azienda, ma come
sai, ci occupiamo anche di faccende estere, e con sorpresa di tutti,
quest'anno c'è stato un grande aumento delle vendite e delle
spedizioni
in Italia, il mio datore di lavoro mi ha offerto di curare
personalmente questo nuovo mercato che potrebbe essere una miniera
d'oro per la Sic (il nome dell'azienda) ma per farlo, è
necessario che
io mi renda conto di ciò che succede in Italia
quotidianamente e non
posso farlo con un telescopio dal mio uffcio di Dublino" Sum non seppe
cosa dire... Italia?
Aveva
sempre sempre pensato che fosse un posto straordinario, ci era stata
qualche giorno in vacanza con Harry l'anno prima, e aveva avuto la
conferma, l'Italia era meravigliosa, erano stati bene, ma loro due
sarebbero stati bene anche sulla vetta del K2, non c'era da
stupirsi..." dovrai andare a vivere li?" domandò timorosa,
ma sapeva
già la risposta, la sua era una domanda retorica, sapeva
perfettamente
che quel dovrai doveva essere usato al plurale "Summer, vuoi davvero
che tuo padre si trasferisca in Italia e io e te rimaniamo qui?" si
aspettava anche quella domanda, fece un no quasi impercettibile con la
testa, suo padre l'abbacciò "mi dispiace, io e tua madre non
siamo
disposti a separarci così, significherebbe vederci una volta
all'anno
forse, non possiamo farlo, o tutti o nessuno" "c'è
possibiltà di
scelta?" domandò la ragazza con le lacrime agli occhi,
pronte a rigarle
il volto "no, tesoro, non possiamo essere così egoiste,
è una grande
occasione per papà, se restassimo qui, potremmo rimpiangerlo
a vita" le
rispose sua madre; in un attimo le crollò il mondo addosso,
ora ne era
più che certa, non c'era via di scampo,trasferirsi in
Italia, non se lo
sarebbe immaginato neanche tra un milione di anni...ma come poteva
lasciare Dublino?
Era
la città che l'aveva vista nascere, crescere, era la
città che amava,
perchè la conosceva come se fosse sua...e le ragazze? le sue
migliori
amiche, Valerie, Sarah e Mary, con loro condivideva tutto, con loro
aveva instaurato un solido rapporto di amicizia, loro erano la sua
seconda famiglia, non riusciva neanche a pensare di non rivederle
più,
non poteva essere vero, perchè? Cosa aveva fatto di male per
meritarsi
tutto quello che sarebbe irrimediabilmente accaduto?
"
quando?" domandò semplicemente "a gennaio inizierai
lì la scuola" la
rassicurò sua madre "che cosa? no, io non posso andare via
così presto!
Non ce la faccio, lo giuro! Quest'anno ho gli esami di
maturità, non
potete farmi cambiare scuola così come se niente fosse! E'
un disastro,
no, non posso andarmene da Dublino, vi prego, non andiamo via"
urlò tra
le lacrime "non possiamo almeno aspettare fino a giugno?"
urlò ancora
in preda alla disperazione "mi piacerebbe dirti di si, ma purtroppo,
dobbiamo trasferirci adesso, è questione di giorni"
spiegò suo padre, a
quel punto si alzò e corse in camera sua.
Ricordava
perfattemente che aveva pianto fino a non avere più lacrime,
fino a
quando non si era resa conto della cosa peggiore, stava per mettere
fine alla miglior cosa che le fosse capitata, stava per rinunciare alla
persona che amava più della sua vita, questa volta sarebbe
stato
veramente impossibile riuscire a resistere, ci erano riusciti per due
anni e il loro amore era cresciuto di giorno in giorno, ma non erano
mai trascorsi più di due mesi senza vedersi, e ora come
avrebbero
fatto? Tutto era contro di loro, la distanza si sarebbe moltiplicata,
vedersi sarebbe stato quasi impossibile, forse avrebbero potuto farlo
una o due all'anno, sarebbero impazziti, non era giusto che soffrissero
così tanto.
Questa
consapevolezza la uccise a tal punto che non ebbe più
nemmeno la forza
di piangere o di urlare, voleva soltanto chiudere gli occhi, immaginare
di essere tra le sue braccia e svegliarsi la mattina dopo
rendendosi
conto che era stato soltanto un brutto sogno, un terribile incubo, ma
non riuscì nemmeno a dormire, stava male, aveva la
sensazione che
qualcuno fosse entrato nella sua stanza e si fosse divertito a
strapparle il cuore, così per gioco, per farle capire cosa
si prova
quando si sente dire 'mi è caduto il mondo addosso, con
tutto il suo
peso'.
Sia
sua madre che suo padre tentarono di farla ragionare, ma non ci fu
verso, trascorse tutta la notte a vomitare, nonostante non avesse
mangiato assolutamente niente, si sentiva come se gli ultimi residui
del suo cuore dovessero essere espulsi, non chiuse occhio, eppure la
mattina si alzò ben presto e lasciò un biglietto
ai suoi genitori in
cui spiegava le sue intenzioni e il motivo per cui non sarebbe andata a
scuola. Cosa pensate? No, non stava scappando di casa, ma stava andando
in stazione, direzione Londra, aveva bisogno di lui più di
qualunque
altra cosa al mondo, doveva parlargli, doveva sentirsi protetta, ne
aveva assurdamente bisogno.
Due e tre ore più tardi era arrivata
come una furia a casa sua, lo aveva trovato seduto su un divano con la
chitarra in mano, lo aveva letteralente travolto, Harry non se lo
aspettava e si sentì il ragazzo più felice del
mondo quando realizzò di
averla tra le braccia, si baciarono, si coccolarono, risero,
scherzarono, si sussurrarono parole dolci nell'orecchio, si amarono, e
Sum per quella mezza giornata dimenticò tutto...questo era
il potere
che quel ragazzo aveva su di lei, la faceva stava bene come non
riusciva a fare nessun altro. Trascorsero l'intera giornata
abbracciati, per Harry era stata la sorpresa più bella di
sempre,
dovevano vedersi solo due settimane dopo e invece lei, non aveva
resistito così tanto quella volta, avvertiva il bisogno di
sentire i
loro corpi vicini, voleva che le sue braccia le circondassero i
fianchi, desiderava che lui la tenesse stretta a se per sempre, voleva
perdersi all'inifnito nei suoi occhi blu-verdi, i più belli
del mondo,
bramava suoi baci, e si sentiva completa solo percependo il respiro di
Harry fondersi con il proprio.
Era l'amore della sua vita, e non
poteva pensare a ciò che stava per fare, ma doveva farlo,
per il bene
di entrambi, avrebbero sofferto tutti e due all'inverosimile, lo
sapeva, ma non c'erano altre soluzioni, si sentiva come se stesse per
partire per un viaggio sul pianeta rosso e non poteva sperare di
ritrovare tutto come prima al suo ritorno, se mai ci sarebbe stato un
ritorno, erano due ragazzi, avevano il diritto di vivere, di
divertirsi, non era affatto giusto che rimanessero legati a dei
ricordi, perchè era questo che la loro storia sarebbe
divenatata, un
ricordo, perchè non avrebbero avuto la possibiltà
di rendere quel
meraviglioso ricordo, realtà; Summer sapeva di fare la cosa
giusta, la
miglior cosa per il bene di entrambi, eppure dall'altra parte era
consapevole di star per commettere il più grande sbaglio
della sua
vita, qualcosa che avrebbe rimpianto in eterno, stava per fare la
cazzata del secolo.
"quindi, dobbiamo arrenderci così?" domandò
lui sull'orlo delle lacrime, erano in camera sua, sul suo letto,
abbracciati "tu cosa vorresti fare?" sussurrò la ragazza
"vorrei stare
con te per sempre! ma in Italia? dio, è lontanissimo!"
"sarebbe
impossibile no?" Harry annuì mestamente "non possiamo
resistere
vedendoci una o due volte all'anno, non possiamo vivere con il cuore
spezzato"proseguì la ragazza, lui trattenne a stento
un'amara lacrima
"pensavo che questo momento non sarebbe mai arrivato, pensavo che
saremmo stati insieme per sempre" disse guardandolo negli occhi "non ci
possiamo nemmeno tentare?" appena fiinì la frase si diede la
risposta
da solo, non era possibile, se ne rendeva perfettamente conto "non ti
sembra una pazzia? Si, insomma, non abbiamo mai vissuto nella stessa
città, per noi la distanza c'è sempre stata,
l'abbiamo superata, ne
siamo usciti più forti, e ora? ci lasciamo sconfiggere dal
nemico che
pensavamo di aver annientato?" Sum scoppiò a piangere a
quelle parole
terribilmente vere, e lui la strinse di più a sè,
gli faceva male
vederla così triste, così spenta "E' proprio
così, hai ragione, è una
pazzia, ma che altro possiamo fare?" "niente...l'Italia sarà
il più bel
posto del mondo forse, ma ora lo sto odiando come non ho mai odiato
nulla in tutta la mia vita" disse lui cercando di strapparle un sorriso
"1862 chilometri" sussurrò Sum sul suo petto "nulla, in
confronto a
quanto ti amo" aggiunse alzando di poco la testa "perchè?
perchè?
sapevo che noi due, il nostro amore, era tutto troppo perfetto per
durare" disse lui tirando violentemente un cuscino a terra con la mano
libera, con l'altra giocava con i capelli di Sum "ti prego, tienimi
stretta a te fino all'ultimo secondo, voglio restare intrappolata tra
le tue braccia" piansero entrambi, l'uno sulle spalle dell'altra, calde
lacrime bagnarono irrimediabilmente i loro volti, lacrime prepotenti,
aggressive, singhiozzi che risuonarono in quella stanza fino a tarda
notte.
Si sentivano
tutte e due vuoti, non erano stati capaci di staccarsi nemmeno un
secondo, avevano saltato la cena, erano rimasti a piangere avvinghiati
fino a quando non avevano esaurito di nuovo tutte le lacrime, a quel
punto Harry l'aveva guardata negli occhi e l'aveva baciata, con una
foga e una passione inaudita, lei aveva risposto a quei baci con lo
stesso desiderio, si erano amati, con una dolcezza e una
violenza mai
provata, e l'alba li aveva trovati ancora privi di indumenti e privi di
felicità.
Sum ricordava di essere partita quella sera stessa, da
allora non si erano più sentiti, lo avevano deciso di comune
accordo,
era stata la scelta più dolorosa che potessero immaginare, i
saluti in
stazione erano stati strazianti, forse perchè quella volta
non era un
semplice arrivederci, ma un addio..come si può dire addio
alla persona
che si ama? Era la sensazione più brutta, orribile,
mostruosa, acuta
che un essere umano fosse in grado di provare, eppure così
stavano i
fatti, e non potevano farci assolutamente niente.
Tornò
improvvisamente alla realtà distratta dal suono di un'altra
campanella,
vide la stanza svuotarsi, sapeva di dover andare via da lì,
ma era come
paralizzata dai ricordi, era passato un anno, ma pensare a Harry, a
quanto loro due si amavano, a quanto erano stati felici e al modo
brutale in cui tutto era finito, le faceva ancora male, molto male; si
alzò lentamente e raccolse le sue cose tentando con tutte le
sue forze
di impedire a quelle lacrime di sgorgare, non doveva piangere ancora,
era già stata male, fin troppo, meritava di sorridere,
eppure non era
ancora sicura di poterci riuscire del tutto senza di lui al suo fianco.
ECCOMI QUA GENTEEEE :DD
Ecco il primo capitolo del seguito di 'Summer Paradise'!
Per chi non ha letto il
vero inizio di tutto, vi do qualche informazione che potrebbe esservi
utile per capire meglio la storia :)
Dovreste sapere cosa è accaduto a grandi linee nella mia
prima fanfiction. I protagonisti sono Harry e Summer, lui è
il figlio del Primo Ministro Inglese e vive a Londra, ma non
è contento della sua vita, perchè non
è come vorrebbe, i suoi genitori sono troppo impegnati con
il lavoro e sembrano non accorgersi di lui, si sente invisibile, si
sente escluso, un estraneo in casa sua; Summer è una ragazza
come tante che vive a Dublino ed è felice grazie alle
piccole cose, vive la vita di tutte le adolescenti e le sue giornate si
alternano tra scuola, compiti e amiche.
Questi due si incontrano in un camping estivo e si innamorano
perdutamente, nel camping ci sono anche Niall, Liam, Zayn e Louis e le
amiche di Summer, Valerie, Sarah e Mary. Vivono una storia d'amore
bellissima e intensa, poi sono costretti a tornare a casa e
lì cominciano i guai, sono innamoratissimi ma la distanza
gli impedisce di soddisfare il bisogno di essere amati, trovano
escamotage per rivedersi e tutto sembra andare per il meglio, fin
quando Harry non comincia ad essere tormentato dal segreto che
custodisce da sempre...nessuno sa chi è realmente, soltanto
Zayn.
La storia va avanti fin quando Sum non scopre da sola il segreto e
giustamente si arrabbia tantissimo, ma è innamorata di lui,
lo ama allo follia, e riesce a perdonarlo; i due fanno pace e il loro
amore regna incostrato per ben due anni.
Le altre coppie formatesi nel corso della prima fanfiction sono Valerie
e Louis, e abbiamo lasciato in sospeso un Liam che si è
preso una cotta per Sarah.
Spero di avervi reso l'idea :)) e se avete domande, non esitate a
chiedere :D
E se volete farmi sapere cosa ne pensate, non siate timidi, e
interagite con me. Grazie se lo farete <3
Per chi ha seguito
'Summer Paradise'
Alloraaaaa? Ciao bellezze ♥
Beh, come avete visto la situazione è cambiata radicalmente,
come la vita di Sum. Questo ovviamente è solo l'inizio e la
storia non sarà fondata sul suo trasferimento, la distanza
è un problema che abbiamo già affrontato in '
Summer Paradise' e non ho intenzione di ripetermi :)
Ve lo aspettavate? E cosa pensate del fatto che Sum si sia trasferita
proprio in Italia? Vi piace come idea oppure no? dai ditemi tutto :3
Nei prossimi capitoli, ritorneranno tutti gli altri personaggi della
storia, e vi anticipo già che succederà ancora
una volta qualcosa di grosso.
Bene, penso di aver detto tutto :DD
Non esitate a farmi sapere il vostro parere, sapete che per me
è importante :3
Ora vado, ormai mi conoscete, e conoscete anche il mio saluto ahahahahah
Alla prossimaaaaaaaaaaaaaa
♥♥♥♥♥
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Capitolo 2 *** Capitolo due ***
Camminava
per le vie di Roma a testa bassa, preferiva guardarsi i piedi piuttosto
che incontrare lo sguardo della gente, le sue scarpe non avrebbero
fatto domande, non si sarebbero soffermate per potergli leggere nella
mente, come invece avrebbe tentato di fare la gente; l'asfalto era
bagnato, umido come il suo viso, non riusciva a capire l'oscuro motivo
per il quale pensare a Harry, al ragazzo che aveva amato più
di se stessa, le facesse ancora così male.. era trascorso un
anno, un anno senza sentirsi, nemmeno per sbaglio, un anno durante il
quale entrambi avevano continuato a vivere la propria vita,
completamente diversa, un anno che non leggeva il suo nome sul display
del cellulare, un anno che si addormentava senza la sua buonanotte e si
svegliava senza il suo messaggio, un anno in cui la sua vita era
cambiata radicalmente, un anno che le era sembrato il più
lungo di tutti, più lungo di un secolo.
Si
passò una mano sul viso per asciugarsi qualche lacrima che
non ne aveva voluto sapere di scomparire confondendosi con la pelle
rosea, si disse che in fondo doveva essere felice, quello doveva essere
un bel giorno, era riuscita a superare il primo esame scritto e
confidava nel fatto di averlo superato in maniera quasi eccellente, non
c'era motivo per deprimersi..ma quando nella sua mente raffioravano
quel tipo di ricordi, non riusciva a evitarlo.
In
fondo si era anche ambientata a Roma, era una bella città
sotto molti aspetti, ma completamente diversa dalla sua Dublino; era
l'Italia, gli italiani, che non avevano nulla a che vedere con i suoi
connazionali, storia diversa, tradizioni diverse, costumi diversi,
culture diverse...aveva imparato che in Italia, entrando in un bar di
prima mattina, si prende un caffè o al massimo un cornetto
da immergere nel cappuccino, ma mai nessuno si sognerebbe di ordinare
uova, bacon o salsiccia; aveva imparato che persino quando si
lavora esiste un momento chiamato unanimamente 'pausa
caffè', le venne da ridere pensando a quanto gli italiani
potessero essere fissati con quel caffè, quasi come gli
inglesi lo erano con il thè pomeridiano!
Aveva
scoperto che la maggior parte degli italiani sono molto loquaci,
chiacchieroni, rumorosi..al contrario degli abitanti della sua
città che rispettavano severamente il codice della
riservatezza, a volte le faceva piacere essere coinvolta in una
conversazione, o che qualcuno si sedesse di fianco a lei nel pullman o
a lezione, la faceva sentire meno sola in un certo senso, ed era una
bella sensazione. Lì la gente era positiva, con il sorriso
sulle labbra e con la battuta sempre pronta, lì la gente era
più disponibile, anche se attraversare le strada senza
strisce pedonali era sempre un'avventura, lì le persone
erano geneticamente più predisposte a instaurare nuovi
rapporti, meno timide, meno chiuse in se stesse, più aperte
al mondo.Aveva conosciuto alcuni modi di fare caretteristici, aveva
sentito espressioni davvero buffe, si era resa conto dei motivi per i
quali lo Stivale era amato e conosciuto come il paese del buon cibo,
dell'arte e della risata, praticamente in tutto il mondo!
Non
poteva dire di disprezzare quella nuova vita, sarebbe stata una bugia,
ma c'erano dei giorni in cui le mancava la sua città con
tutti i pregi e i difetti della sua gente; non era
più tornata a Dublino ma contava di farlo presto, moriva
dalla voglia di rivedere le sue più grandi amiche, le
sentiva spesso ma desiderava riabbracciarle, ne sentiva il bisogno,
erano state troppo importanti per lei, erano cresciute insieme, avevano
condiviso tutto, erano le uniche che potevano capire quanto avesse
sofferto per quella situazione...e i ragazzi? Zayn, Niall, Louis e Liam
non avevano mai smesso di far parte della sua vita come era successo
con Harry, anzi, erano rimasti accanto ad entrambi e avevano fatto
l'impossibile per far tornare il sorriso a tutti e due.
Zayn
conservava, e anche gelosamente, il titolo di migliore amico, un
weekend l'aveva persino raggiunta a Roma, le aveva fatto una sorpresa e
Summer ne era stata così felice che per poco non era svenuta
quando se lo era ritrovato davanti la porta, non aveva idea di come
fosse riuscito a concincere i suoi genitori a farlo partire per
raggiungerla, ma non le importava, quei due giorni di metà
aprile erano stati senza dubbio i migliori dell'anno; non avevano fatto
nulla di speciale, erano andati al cinema, a mangiare una pizza, a
correre, nulla di straordinario, ma si erano resi conto entrambi di
quanto fossero legati. Non parlarono di Harry, anche se Sum era stata
tentata di chiedergli tutto di lui, avrebbe voluto sapere semplicemente
come stava, se era riuscito a ricucire un rapporto con la sua famiglia,
se credeva ancora che le nuovole piangessero di felicità, se
aveva scritto qualche altra canzone, se aveva dedicato i suoi sorrisi a
qualcun'altra, si chiedeva se conservasse ancora il braccialetto che
lei gli aveva regalato tre anni prima, se gli capitasse di pensare a
lei quando non riusciva a dormire, se si lasciasse rattristare
dai loro ricordi, se facesse o provasse tutto quel che lei sentiva
soltanto sentendolo nominare...ma non domandò niente di
tutto questo a Zayn, era sicura che non lo avrebbe più
rivisto, non sarebbe servito a niente continuare a rimuginare sul
passato.
Facendo
un bilancio di quei mesi trascorsi a Roma, poteva affermare
di conoscere di vista quasi tutti gli studenti
dell'Università, sapeva nome, cognome e data di nascita di
tutti i suoi compagni di corso, ma le persone con cui aveva scambiato
più di un "ciao" o di una banale chiacchierata avvenuta
più per noia derivante dal fatto di dover aspettare un
pullman perennemente in ritardo, o di dover fare la stessa fila al
supermercato, si potevano contare ancora sulle dita delle mani. L'unica
persona che sentiva di poter considerare sua amica, era una ragazza che
aveva conosciuto all'inizio, Laura, si erano incontrate a scuola,
quando frequentavano l'ultimo anno, avevano stretto amicizia quasi
subito, e si erano aiutate e sostenute a vicenda durante gli esami di
stato; dopo la maturità sembrava che le loro strade stessero
per dividersi, avevano scelto corsi di laurea diversi, ma con somma
felicità da parte di entrambe si erano ritrovate vicine di
casa (entrambe avevano affittato un monolocale in città per
potersi dedicare allo studio e raggiungere l'università
facilmente). Da allora il loro rapporto si era rafforzato e avevano
imparato a essere amiche, ma nemmeno Laura sapeva di Harry, Summer era
troppo legata a quella parte della sua vita, troppo legata a quel
ragazzo, non voleva condividerlo con nessuno, la loro storia era stata
meravigliosa e voleva tenerla per sè, voleva custodirla per
sempre come il pezzo migliore, la più bella esperienza della
sua vita, la parte più intima di se.
E
poi c'era Daniel...si erano conosciuti all'università,
durante una delle tante 'pause caffè' che ormai erano
entrate a far parte delle sue giornate, si erano ritrovati alla stessa
macchinetta un pomeriggio nebbioso di inizio settembre, entrambi
avevano avuto una giornata non facile all'università,
entrambi avevano bisogno di quel caffè per rigenerarsi un
po', e Daniel, da vero gentiluomo, aveva domandato a Sum cosa
desiderasse e lei gli aveva risposto cordialmente, il ragazzo aveva
notato immediatamente il suo accento irlandese e non era riuscito a
fare a meno di chiederle da dove venisse; a quel punto avevano
cominciato a chiacchierare e lei aveva scoperto che Daniel era inglese,
ricordava di essersi sentita come se avesse trovato un vecchio amico,
qualcuno che riuscisse a condividere con lei il disagio di trovarsi in
una nazione diversa dalla propria, e dal quel momento, ogni volta che
gli era capitato di incontrarsi si erano fermati a scambiare quattro
chiacchiere.
Dopo
un paio di settimane, Daniel aveva trovato il coraggio di invitarla ad
uscire, era visibilmente attratto da lei e Sum se ne era resa conto, e
in fondo era anche un bel ragazzo, ma ovviamente non
accettò, non poteva, non voleva, non era pronta...ma lui non
si era arreso, aveva fatto di tutto per conquistarla e dopo due mesi
era riuscito a portarla a cena fuori. Sum era stata insicura sul
da farsi fino all'ultimo minuto, poi, dopo aver parlato con
Valerie e con Zayn, si era convinta ad accettare; Daniel aveva scelto
un posto tranquillo, non troppo romantico, e lei gli fu grata per
quella scelta, perchè semplicemente non se la sentiva ancora
di aprire il suo cuore a qualcuno che non fosse il suo Harry...
nonostante tutto era stata una bella serata, si era divertita
più del previsto, lui aveva tentato di baciarla per darle la
buonanotte, come nel più classico dei film, ma anche quella
volta si era sottratta a quel contatto.
Quando
si erano guardati negli occhi, le si era chiuso lo stomaco, non aveva
retto, Daniel aveva i capelli biondi e corti e gli occhi...beh, il
problema erano proprio gli occhi, troppo simili a quelli di cui si era
innamorata, a prima vista le era sembrato quasi di rivederli dopo un
anno, ma poi si era scossa improvvisamente e si era tirata indietro,
perchè nonostante fossero quasi uguali a quelli di Harry,
stessa forma dolce, stesso colore indefinibile, stesse sfumature da
togliere il fiato, non le avevano fatto perdere la testa, non avevano
avuto su di lei quell'effetto, non era stata nemmeno vicina
all'annegarci dentro, non aveva provato nemmeno un briciolo, la
milionesima parte, di ciò che provava con colui che era
stato il suo primo, il suo vero amore.
Daniel
era così preso da lei, che non si diede pervinto nemmeno
quella volta, continuò a rivolgerle continue attenzioni fin
quando la ragazza non si convinse di poterci riprovare, desiderava
andare avanti, vivere qualcosa di nuovo, e forse ci stava
riuscendo...il fatto che calde lacrime spuntavano come funghi sul suo
bel viso quando ripensava a loro due, era soltanto un suo segreto, un
momento di debolezza in cui precipitava ogni tanto, quando una
qualsiasi cosa, anche la più insignificante, la riconduceva
con la mente a quei giorni passati...esattamente come le era successo
quel giorno.
Erano
passate tre settimane dal giorno in cui aveva deciso di riprovarci, e
stava andando tutto bene, lui la trattava come se fosse una
principessa, la faceva sentire importante e speciale, e sembrava che
Sum fosse tornata a sorridere dopo mesi in cui non aveva fatto altro
che piangere, si vedevano quasi tutti i giorni, di solito si limitavano
a pranzare insieme soltanto, non erano una di quelle coppie che non
riescono a staccarsi nemmeno un secondo, Summer aveva imparato a sue
spese cosa significa dipendere in tutto e per tutto da un'altra
persona, non voleva rischiare troppo, non voleva soffrire ancora.
Stare
con Daniel era semplice, non era un tipo di ragazzo troppo possessivo e
le lasciava vivere la sua vita tranquillamente, quando erano insieme
parlavano del più e del meno, non erano sdolcinati e forse
non lo sarebbero mai stati, Summer si lasciava baciare e coccolare ma
non erano mai andati oltre, non se la sentiva, non ne avvertiva il
bisogno, non lo voleva; a volte le capitava di paragonare qualche
atteggiamento di Daniel a Harry e malediva se stessa quando lo faceva,
sapeva che nessuno l'avrebbe mai resa felice come lo era stata con
Harry, ma doveva guardare avanti..anche se si rendeva perfettamente
conto del fatto che il suo nuovo ragazzo non le aveva mai fatto perdere
la testa, nel vero senso della parola, non l'aveva mai fatta dubitare
della sua sanità mentale, non era mai riuscire a dire
sciocchezze e assurdità con lui, non le avrebbe mai retto il
gioco; Daniel era quel tipo di ragazzo che non si spinge troppo in
là nemmeno con i sogni, persino in quelli dimostrava di
avere i piedi per terra, non era uno spirito libero come Harry, come
Summer, come loro due insieme.
Nonostante
queste nette differenze dal punto di vista caratteriale, era un ragazzo
per bene, si vedeva, e si era innamorato di lei sul serio...e Sum? Era
innamorata? Domanda da un milione di dollari...ovviamente no, ma in
fondo sperava di si, sperava davvero di potersi innamorare di quel
ragazzo, così tutto sarebbe stato più
semplice..ma come poteva riuscirci se a ogni passo avanti, si imbatteva
in qualcosa che la riportava a Harry?
Il
suo era un atteggiamento contraddittorio, per certi aspetti incoerente,
perchè da un lato desiderava quasi dimenticare il passato,
così sarebbe stato più facile aprirsi al presente
e al futuro, e dall'altro, continuava a pensarci e ripensarci senza
trovare mai una risposta; l'unica cosa di cui era certa era doveva
andare avanti, per il suo bene, doveva riuscire a innamorarsi di nuovo,
doveva ritrovare quella felicità in un altra persona, ma tra
il dire e il fare, c'è di mezzo il mare, e lei lo sapeva
bene...ma che poteva fare? aspettarlo in eterno? che poteva fare se era
andata a finire così? non era stata colpa di nessuno,
soltanto del destino, e solo il destino poteva provare a risistemare le
cose, ma lei non ci credeva, non più, e non aveva la
più pallida idea di cosa, invece, il fato aveva in serbo per
lei e per il ragazzo che aveva amato più dei suoi sogni.
Eccomi quaaaaa :)
Allora., come prima cosa, devo ringraziarvi!
Ma vi posso amare? certo che vi posso amare! 14 recensioni per un solo
capitolo, non me lo sarei mai aspettato, davvero!
Grazie, mi fa davvero piacere sapere cosa ne pensate, è
bello che riusciamo a interagire, forse voi non ve ne rendete nemmeno
conto, ma a volte mi consigliate inconsciamente, non se se mi sono
spiegata bene...comunque non smetterò mai di ringraziarvi
per tutto l'interesse che state mostrando verso questa storia e anche
verso la precendente :) Mi rendete veramente felice, continuate
così <3 GRAZIE
Ora passiamo al capitolo. Allora, Summer si è ambientata a
Roma e mi sono divertita a descrivere qaulche tipica abitudine degli
italiani attraverso i suoi occhi, spero non avervi annoiato. Diciamo
che ci sono dei giorni in cui mollerebbe tutto e tornerebbe a Dublino,
dei giorni in cui non riesce a non piangere pensando a Harry e altri
giorni in cui è soddisfatta , o così sembrerebbe,
della sua nuova vita.
In questo capitolo abbiamo introdotto Laura, che sarà amica
di Sum, e Daniel. Beh, sono stata molto indecisa su ruolo di questo
ragazzo nella storia e alla fine ho deciso di introdurlo,
perchè vorrei che questa storia non sembrasse soltanto
fantasia, e nella realtà sappiamo tutti che queste cose
succedono..dopo un anno, è facile che ci si arrenda e ci
cerchi di trovare quella felictà in qualcun'altro, o almeno
così la penso io :)
Poi mi derete la vostra anche su questo, vero? :3
Comunque ci troviamo di fronte a una ragazza che sta provando a
ricostruirsi una nuova vita, ma siamo all'oscuro di quello che
succederà...
Nel prossimo capitolo, inizieranno ad entrare in gioco anche tutti gli
altri personaggi :DD
Bene, penso di avervi già rubato abbastanza tempo, quindi vi
lascio in pace ahahah
No davvero, ora me ne vado! Grazie ancora
♥♥♥♥
e BUON NATALE!
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Capitolo 3 *** Capitolo tre ***
"ei,
come stai?" Summer sorrise instintivamente sentendo quella voce
"Valeeeee!" gridò euforica, incurante del fatto di essere
ancora per strada "sto bene, e tu?" rispose subito dopo cercando di
controllarsi "anche io,alla grande Sum" disse l'amica facendole intuire
di avere qualche novità "spara!" "cosa?" esclamò
lei ridendo "spara ciò che mi devi dire!" "ma non posso
nasconderti nulla?" "no, sai che non puoi farlo. Mi accorgo dalla tua
voce che che è successo qualcosa, e pensa un po', credo
anche che sia una bella notizia!" Valerie scoppiò a ridere,
era incredibile come riuscissero a capirsi al volo, senza guardarsi
negli occhi da ben dodici mesi "okay, allora...hai presente il mio
ragazzo?" domandò all'amica "quello un po' pazzo con gli
occhi azzurri e la simpatia innata?" "esattamente! beh, Sum ancora non
posso crederci, te lo giuro, sono troppo felice, non ce la faccio
nemmeno a dirtelo" "hai intenzione di tenermi sulle spine ancora per
molto?" "no, hai ragione, te lo dico" esclamò felice, poi si
sentì uno strano rumore che Summer non riuscì ad
identificare bene, dopo qualche secondo "ciaoooo" era proprio lui "Lou!
sei a Dublino?" domandò sorpresa la ragazza "no, sono a casa
mia guarda, però io, tu e Vale stiamo facendo una
conversazione a tre, come Lizzie, Miranda e Gordo" si era sempre
divertito un sacco a prenderla in giro, ma le voleva tanto bene
"divertente!" disse lei ironica "ma che ci fai lì?"
domandò subito dopo rintracciando di nuovo un tono di voce
allegro "è questa la novità, ho deciso di
frequentare l'università qui, nella tua Dublino, per stare
vicino alla ragazza che amo" a quelle parole Sum pensò
immediatamente a Harry, era logico, istintivo, ricollegare ogni minimo
gesto, ogni singola parola a lui, continuava a essere automatico come
respirare "hai fatto una cosa dolcissima, davvero, sono felice per voi,
potrete stare sempre insieme, ve lo meritate" disse poi sinceramente
"il fatto è che mi sono reso conto che ora, sono finalmente
libero di fare ciò che voglio, e i miei non hanno avuto
niente in contrario quando gli ho detto che intendevo trasferirmi qui,
mi hanno solo fatto promettere di tornare a casa almeno una volta una o
due volte al mese" spiegò il ragazzo "ma tu, come va Sum?"
"bene, sto bene, dovete stare tranquilli" "con quel tipo, Daniel?" le
domandò ancora l'amico "Lou, tutto a posto, ci sto
riprovando e per ora va tutto bene" gli rispose cercando di
nascondere anche a se stessa il fatto che ogni tanto si ritrovava con
il viso umido quando ripensava al sorriso, alle fossette, agli occhi,
agli abbracci, ai baci di Harry.
Era
incredibile, Daniel era un ragazzo d'oro, e per certi aspetti
assomigliava a Harry, soprattutto gli occhi, ma non lo sguardo...non
era mai riuscito a disorientarla, non era mai riuscito a comincarle
così tanto, non era riuscito a farla innamorare, eppure a
prima vista, quegli occhi potevano essere quasi confusi; Sum
pensò che gli occhi dei due ragazzi fossero come due stelle
distanti anni luce, entrambe brillavano, ma lei avrebbe sempre posato
lo sguardo su una sola, non per colpa sua, ma perchè il
raggio d'orbita, la potenza visiva di un essere umano,non è
tanto vasta da riuscire a individuare due puntini così
distanti senza spostare lo sguardo, poteva scegliere una sola stella da
fissare e avrebbe scelto la stessa stella, la sua prima stella, per
tutta la vita, ne era più che certa...ma se le stelle si
fossero spostate? se all'improvviso, quella che aveva scelto, non
sarebbe più stata visibile ai suoi occhi? Era giusto posare
lo sguardo su un'altro puntino luminoso o avrebbe dovuto cercare la sua
stella per tutti i cieli, fino a ritrovarla? E se non l'avesse mai
più ritrovata? sarebbe stata felice di aver sprecato tutte
le sue notti a cercarla, senza nessun risultato?
In
fondo sapeva che le cose cambiano, è inevitabile, nella vita
può succedere di tutto, ed è giusto godersi il
presente, cogliere le opportunità, andare avanti,
vivere...ma allora perchè aveva impiegato così
tanto tempo per capirlo, e soprattutto perchè, a volte,
nelle classiche giornate no, arrivava a sentirsi quasi colpevole quando
era insieme a Daniel, perchè sentiva di star tradendo
l'amore della sua vita, nonostante non dovesse considerarlo
più tale? Il cervello ci riusciva ad andare avanti, ma tutti
sappiamo che non può agire da solo, e quando incontrava il
suo acerrimo nemico, la sua antitesi, la sua memesi, il cuore, iniziava
la guerra....non è che le capitasse ogni giorno, c'erano
giornate in cui stava bene con se stessa, con Daniel e con il mondo, ma
c'erano altri giorni in cui la sua mente era così offuscata,
come la sua vista, aveva gli stessi sintomi che avverte un soggetto che
soffre di ipermetropia, riusciva a vedere meglio le cose lontane.
"ok,
ti credo Sum, ora ti ripasso Valerie che mi sta letteralmente togliendo
il telefono dalle mani, ti voglio bene" esclamò salutandola
"anch'io Louis, ti voglio bene" rispose la ragazza.
"
Sum, hai sentito Zayn?" domandò la sua migliore amica appena
ebbe rinconquistato il telefono "si, l'ho sentito la settimana scorsa"
le rispose lei non capendo dove l'amica volesse andare a parare "in
questi ultimi giorni? no?" domandò ancora "no ma..che
succede?" a quel punto Sum cominciò ad insospettirsi "nulla"
"non gli è successo niente, vero? dimmi se sta bene" "ma
certo che sta bene, sta tranquilla" rispose l'altra "Vale, che stai
cercando di dirmi?" domandò "nulla, ho già detto
troppo" si sentì rispondere, Sum decise di lasciar perdere,
magari lo avrebbe chiamato più tardi, l'importante era che
stesse bene.
"
c'è un'altra sorpresa!" urlò Sarah, dovevano
essere lì a Dublino tutti insieme, e desiderò con
tutte le sue forze che il teletrasporto non esistesse soltanto nelle
formule magiche, si sentì una stupida a chiudere gli occhi
immangindo di essere su un tappeto volante, ma lo fece ugualmente,
quando li riaprì si rese conto di non essersi mossa
dalla panchina sulla quale era seduta, a Roma, in Italia, a quasi 2000
km dalle sue amiche e amici.
"ei
Sarah! che mi racconti di bello?" " tutto bene, tutto come al solito,
tu?" le chiese l'amica "bene anche qui" Summer tirò un
sospiro "mi mancateeeee" urlò poi così forte in
modo tale da essere sentita da tutti "non torni a Dublino per Natale?"
"non credo, mio padre è impegnatissimo con il suo lavoro,
starà a casa soltanto il 25 e il 26, avevo pensato di
partire da sola, magari sarei andata a stare dai miei zii, ma i miei
vogliono che trascorriamo il Natale tutti insieme, e poi a gennaio ho
un'altro esame importante, non posso distrarmi" spiegò con
malinconia "capisco...ma se non ti fai riabbracciare entro due o tre
mesi, sappi che veniamo lì a strapparti da quei libri, con
la forza!" la minacciò scherzosamente "e che aspettate? su,
venite, ho bisogno di voi" rispose lei "magari Sum, ma te lo prometto,
in qualche modo ci rivedremo" "spero presto" sussurrò la
ragazza alzandosi e riprendendo a camminare "Liam fa il bravo?"
domandò cambiando argomento "si, è un ragazzo
d'oro" le rispose l'amica, Sum sorrise tra sè.
Ricordate
quando Liam le aveva confessato di essersi preso una cotta per Sarah?
La ragazza era ancora fidanzata con Anthony e Liam era confuso, non
sapeva bene ciò che provava...ma un giorno apparentemente
uguale a tutti gli altri, Sarah aveva visto Anthony baciare una ragazza
della sua classe in palestra, il loro rapporto non era più
così solido e così speciale come lo era stato ai
tempi del camping, ma comunque non si sarebbe mai aspettata un
comportamento simile, una delusione del genere. Inizialmente ci era
stata male, le sue amiche le erano state accanto, Summer non poteva
assolutamente dimenticare tutte le volte che lei, Valerie e Mary erano
andate a casa sua e l'avevano tirata su di morale, ma d'altra parte si
erano rese conto che chi riusciva a farla sorridere, non erano tutte le
cioccolate calde e tutti i barattoli di nutella in cui avevano
affondato il cucchiaio insieme, ma un amico, che pur vivendo in
un'altra città, appena aveva saputo l'accaduto, non aveva
mai smesso di starle accanto.
Liam
le telefonava ogni giorno, le raccontava ciò che aveva
fatto, le battute che aveva sentito, insultava i suoi professori e
imprecava contro tutti i compiti che aveva da svolgere per il giorno
seguente, la faceva distrarre e riusciva sempre a strapparle un
sorriso; cominciarono a sentirsi con frequenza, a messaggiarsi durante
le lezioni, esattamente come facevano Summer e Harry e Valerie e Louis,
Sarah cominciò a pensare a lui in maniera diversa,
cominciò a immaginare di essere stretta dalle sue braccia
sempre più spesso, si accorse che i suoi sentimenti per
l'amico stavano cambiando, ma non glielo disse mai.
Per
il ragazzo era esattamente lo stesso, ma continuarono a dire di essere
soltanto amici fino al giorno in cui, si incontrarono di nuovo;
capitava infatti sempre più spesso che i ragazzi si
recassero a Dublino per il weekend, erano le uniche volte in cui le due
coppiette riuscivano a stare insieme, ma se Sum e Harry ogni tanto
facevano i furbi: scappavano
entrambi dagli impegni quotidiani e salivano sul primo treno, avevano
imparato a incontrarsi in una cittadina quasi a metà strada
tra Dublino e Londra, il cui nome geografico o politico era Nottingham,
ma loro lo chiamavano "il nostro posto".
Comunque sia, quando i ragazzi erano tornati a Dublino nel mese di
febbraio di due anni prima, tra Liam e Sarah era successo tutto in modo
naturale, istintivo: nel momento in cui lui era sceso dal treno, si era
diretto dritto verso di lei e invece di abbracciarla forte come aveva
sempre fatto fino da allora, l'aveva baciata, così, senza
nessun preavviso, ma forse Sarah se lo aspettava, dato che aveva
risposto a quel bacio con la stessa voglia e la stessa passione; da
quel momento, non c'era nemmeno più stato bisogno di parole,
sapevano entrambi cosa volevano, finirono per trascorrere tutta la
giornata appiccicati, e si poteva dire che che coppie erano diventate
tre...ma la cosa bella era che, nonostante ogni coppia desiderasse
ritagliarsi dei piccoli momenti solo per se, stavano bene tutti e nove,
come erano stati bene al camping, non provavano nessun imbrarazzo tra
di loro e soprattutto non c'era nessun tipo di gelosia, non c'era mai
stata, e mai ci sarebbe stata.
Poco dopo Summer riattaccò, appena in tempo per girare la
chiave nella toppa del suo monolocale, entrò e
poggiò sul tavolo i libri dell'università, quel
giorno non era stato particolarmente pesante, non aveva neanche
incontrato Daniel, lui le aveva detto che era impegnato per pranzo e
che sarebbe passato da lei nel pomeriggio, non obiettò, non
sentiva la sua mancanza, e si sentiva in colpa anche per questo,
perchè se lui c'era, stava bene, la sua presenza era
gradita, ma se lui aveva da fare, non gli pesava affatto la sua
mancanza.
Raggiunse il computer, lo accese e guardò l'ora, le quattro
del pomeriggio, doveva sbrigarsi, aveva in mente di leggere almeno una
ventina di pagine di quel mattone chiamato comunemente libro di testo,
controllò le e-mail ricevute come al solito, e si
preoccupò visibilmente quando notò che il
mittente dell'ultimo messaggio ricevuto era Zayn. Una mail,
perchè non un semplice messaggio? Ma che avevano tutti quel
giorno? Prima Valerie che le aveva domandato se lo avesse sentito
ultimamente, poi quella mail...c'era desisamente puzza di bruciato...
La aprì e i suoi occhi si soffermarono su quelle poche righe
"Ciao Sum, come stai? tutto a posto? ti stai chiedendo
perchè ti sto scrivendo un' e-mail? lo scoprirai presto!:)"
questo sì che mi tranquillizza, pensò tra se la
ragazza, poi continuò a leggere "volevo soltanto dirti che
mi manchi tanto, ma ci rivedremo presto, prima di quanto pensi. Un
abbraccio, il tuo migliore amico" sbarrò gli occhi, che
diavolo significava? Era più che sicura che Zayn volesse
farle capire qualcosa in più con quel messaggio, lo
conosceva abbastanza da sapere, che era in qualche modo, una specie di
avviso, di anticipo di qualcosa di grosso, importante, ma non sapeva
cosa potesse essere...ci rivedremo presto, prima di quanto pensi, aveva
scritto, beh, doveva ammettere che non preannunciava niente di
catastrofico, anzi, non vedeva l'ora di riabbracciarlo! Decise di
pensare positivo, magari sarebbe stata una bella sorpresa.
Ecco il terzo capitolo!
Spero come al solito che vi sia paciuto, ditemi tutto dai, mi
raccomanado :D
Nel prossimo entrerà finalmente in scena Harry.. lo
so,questi capitoli iniziali possono sembrare noiosi, ma come ho detto
già mille volte, è soltanto l'introduzione, la
vera storia inizia ora e capirete perchè :)
Basta, non voglio più tenervi sulle spine, quindi me ne
vado, perchè sono stanchissima, ma non prima di avervi augurato
BUON ANNOOOO :DD
Anche se, forse potrei riuscire a postare un altro capitolo prima della
fine del 2012, ma nel dubbio, vi faccio già gli auguri :3
Recensite, recensite, recensite, potete dirmi tutto ciò che
vi passa per la testa, adoro quando lo fate! :))
Ciaooooooo alla prossimaaaaa
♥♥♥♥
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Capitolo 4 *** Capitolo quattro ***
Tamburellò
nervosamente le dita sul computer chiuso, lo sguardo assorto, la mente
altrove. Portò l'altra mano vicino al viso e poi vicino alla
tempie, con la destra continuò a colpire il portatile a
ritmo..ma che aveva combinato? Come faceva ora, ad uscire da quella
situazione? troppo tardi.
"
Zayn" si sentì chiamare e sobbalzò "che stai
facendo?" Harry lo guardava un po' confuso "controllavo la posta,
già, la posta elettronica" rispose lui troppo velocemente
per essere vero, ma Harry non sembrò badarci "forse dovresti
accenderlo il computer però" si limitò a dire
sedendosi accanto a lui, Zayn si sentì un perfetto idiota,
scosse la testa e ripose il computer sulla scrivania "sei pronto?"
domandò all'amico parandosi in piedi di fronte a lui "direi
di si" rispose Harry rialzandosi a sua volta "perfetto, Roma ci
aspetta" esclamò il moro avviandosi verso la porta, Harry lo
seguì.
Uscirono
da quella che sarebbe stata la loro casa per ben sei mesi e misero
piede sul suolo di quella città, si guardarono intorno non
sapendo che strada prendere, poi optarono per quella sulla destra,
aveva l'aria di essere una delle vie principali, e loro due avevano
soltanto intenzione di farsi un giro, quale direzione migliore del
cuore pulsante della città?
Durante
il tragitto non parlarono molto, non era da loro, di solito non
riuscivano a stare nemmeno un minuto senza dire stronzate, ma
Zayn era desisamente preoccupato, ansioso, pensieroso, e l'amico se ne
era accorto, ma per il momento aveva preferito non indagare, erano
appena arrivati a Roma, era comprensibile che si sentissero un po'
spaesati e avessero soltanto voglia di sentire un po' più
propria l'aria di quella città.
Una
cosa era sicura: quando tutti e due avevano deciso di voler provare
l'esperienza di uno stage di sei mesi in una nazione diversa dalla
propria, e si erano ritrovati a dover mettere una stupida x accanto a
una delle opzioni, una misera x che non sapevano quanto gli sarebbe
costata, una banale x che avrebbe ricapovolto tutto da capo,non avevano
avuto nessun dubbio, tra Spagna, Italia e Francia, avevano scelto senza
pensarci due volte l'Italia. Harry lo aveva fatto perchè
amava quella nazione, perchè ci era stato in vacanza con
Sum, avevano trascorso dei giorni meravigliosi... e poi era stata
proprio l'Italia a portargliela via, ma nonostante ciò,
l'aveva scelta all'istante, centrava in qualche modo con la sua storia,
e non nascondeva a sè stesso che nel momento in cui aveva
letto 'Italia' su quel foglio, un briciolo di speranza lo aveva fatto
sperare di poterla rincontrare, e in quello stesso secondo aveva
posizionato la penna nera accanto alla scritta e aveva disegnato quella
maledetta x; Zayn lo aveva fatto per lo stesso motivo,
perchè per lui Italia significava Summer, significava essere
più vicino alla sua migliore amica...ma non avrebbe mai
immaginato di finire proprio a Roma, nella sua stessa città.
Harry
non sembrava essere minimamente preoccupato e in fondo non poteva
esserlo, non sapeva dove, in quale città italiana vivesse
Sum, non la sentiva da un anno, ed era stato lui stesso a non voler
sapere dove si trovasse la ragazza che amava, temeva che in un momento
di debolezza, di tristezza, e ce erano stati veramente tanti, sarebbe
salito su un areo
qualsiasi e l'avrebbe raggiunta, ma non poteva, non doveva, avevano
deciso insieme che sarebbe stato troppo doloroso portare avanti una
relazione vedendosi due volte all'anno, non poteva mandare tutto
all'aria e andare da lei; era più che sicuro che ne sarebbe
stata felice, le sarebbe parso di toccare il cielo con un dito, di
abbracciare l'universo, sarebbe stata la sorpresa più
gradita della storia, ma poi...che avrebbero fatto? Lui sarebbe dovuto
ritornare a Londra...e che avrebbero risolto? assolutamente niente,
anzi, probabilmente avrebbero sofferto ancora di più a
riabituarsi all'assenza dell'altro/a. Dio, come gli era mancata, e come
continuava a mancargli!
Harry era convinto di non poter in alcun modo dimenticare l'unica
ragazza che lo aveva sconvolto a tal punto da fargli rivelare il suo
segreto, la ragazza che lo aveva fatto innamorare dall'inizio, che lo
aveva compreso, che aveva letto tra le righe così bene, come
non era riuscito a fare nessun altro... Summer Jonson era stata la sua
salvezza, la sua felicità, in un periodo in cui andava male
tutto il resto, soprattutto il rapporto con i genitori; era stata la
sua fuga dal mondo reale e allo stesso tempo il suo coraggio per
affrontare quel mondo che gli incuteva timore; era stata la sua vita,
il suo ossigeno, la sua ancora..e il problema più grande
è che continuava a esserlo; soltanto il suo cuscino poteva
sapere quante notti aveva trascorso a piangere da qual
maledetto giorno in cui lei lo aveva raggiunto a Londra e si erano
amati per l'ultima volta, soltanto la sua chitarra poteva sapere quante
note e quanti accordi armonici era riuscito a comporre
pensando a lei, e soltanto le pareti della sua camera potevano dire di
sentirsi osservate senza essere guardate, perchè il suo
sguardo era perennemente rivolto al passato, al loro passato, e
soltanto l'aria che respirava poteva contare i sospiri, le urla
soffocate, i pugni dati a vuoto, come se fosse stata colpa di qualcuno;
e soltanto i suoi meravigliosi occhi potevano contare a una ad una le
amare lacrime che gli umumidivano il volto e gli spegnavano il sorriso,
il suo sorriso, il più bello al mondo.
Per i primi mesi non aveva trovato pace, ora, dopo un anno, aveva
imparato a convivere con la sua mancanza e per quanto potesse fargli
ancora male, la sofferenza non era più paragonabile a quella
iniziale..Harry era uscito con un paio di ragazze, ma nulla di serio,
non si sentiva ancora pronto a legarsi a qualcuno, la verità
è che stranamente non ne sentiva nemmeno il bisogno,
arrivava alla conclusione di preferire la solitudine piuttosto che
stare con una ragazza che non era capace di sconbussolarlo neanche la
milonesima parte di come faceva Sum; per lei era stato diverso,
perchè Daniel le era stato dietro, si era comportato da buon
amico per più di due mesi, prima di convincerla a uscire,
invece le ragazze con cui era uscito Harry quelle rare volte, si
volevano divertire e basta, nessuna di loro cercava qualcosa di serio.
Tornando al fatidico giorno in cui misero la x accanto alla sigla
'Italia' , tutti e due avevano inconsciamente sperato la stessa cosa,
avevano riposto le speranze in lei, nel rivederla, per quell'attimo che
si era rivelato accecante...soltanto quando dieci giorni prima, gli era
stato comunicato che la città italiana in cui avrebbero
alloggiato era Roma, Zayn aveva rischiato seriamente un infarto.
Perchè? Perchè non sapeva le reazioni
che avrebbero avuto la sua migliore amica e il suo migliore amico
quando si sarebbero rivisti, perchè sapeva che Summer se la
sarebbe presa con lui, lui sapeva che viveva a Roma...
perchè lei stava tentando di ricominciare,non voleva
più piangere per Harry, e il suo migliore amico, che cosa
stava facendo? le stava servendo il suo ex su un piatto d'argento, le
stava servendo il motivo della sua tristezza, della sua indecisone e
per giunta lo stava facendo alle sue spalle; si rendeva perfettamente
conto che avrebbe messo in uno stato confusonario la vita di entrambi,
e loro due erano le persone a cui voleva più bene al
mondo...ma che poteva fare? Era stata la sorte a scegliere Roma, certo
loro due erano colpevoli di aver scelto l'Italia, ma quante
possibilità c'erano di capitare proprio in quella
città? una su un milione? bene, loro avevano colto quell'una
su un milione.
E come poteva riuscire a guardare negli occhi Harry sapendo di
nascondergli una cosa di importanza vitale per lui? sapete quando si
dice, che uno si trova tra l'incudine e il martello? beh, Zayn si
trovava tra due incudini e due martelli: non sapeva se fosse meglio
preparare entrambi al loro incontro e se fosse meglio lasciare fare al
destino, era rischioso in entrambi i casi...se avesse detto a Summer
che non solo si sarebbero rivisti loro due, ma avrebbe rivisto anche
Harry, non era sicuro che lei avrebbe gioito, era più
probabile che si sarebbe torturata su come affrontarlo, sul trovare il
modo di non perdersi nei suoi occhi quando li avrebbe avuti di
fronte...e se lo avesse detto a Harry, poteva essere anche peggio, se
lui, in preda alla confusione, all'agitazione, all'esaltazione forse,
avrebbe annullato la stage? No, non poteva permetterlo,
perciò aveva deciso di non immischiarsi più di
quanto non avesse già fatto, aveva timore di rendere
entrambi infelici e avrebbe fatto l'impossibile per vederli sorridere,
figuriamoci se avrebbe rischiato tutto così....
E poi c'era un altro fatto che non gli permettava di dormire
tranquillo...Daniel, lui sapeva di Daniel, Sum gli raccontava tutto,
dal giorno in cui si erano conosciuti alla macchinetta del
caffè, a quando si era accorta degli sguardi del ragazzo su
di lei, a quando avevano cenato insieme per la prima volta, al bacio
mancato e al suo tentativo di riprovarci, lui sapeva tutto, e la cosa
peggiore è che era stato proprio lui, insieme e Valerie e
alle altre ragazze, a spingerla tra le braccia di quel ragazzo, quando
ancora non sapeva che Harry poteva essere ancora in gioco, che aveva
ancora la possibilità di giocare le sue carte migliori e di
ribaltare il risultato della partita, e del campionato...ma magari si
fosse trattato di un campionato e basta, lì c'era in gioco
molto di più, c'erano la felicità e i sentimenti
delle due persone che amava più al mondo dopo i suoi
genitori, Harry e Sum, il suo migliore amico e la sua migliore amica .
Come poteva sapere di star spingendo la ragazza tra le braccia di uno
sconosciuto praticamente, come poteva sapere di star togliendo l'ultima
possibiltà al suo migliore amico? Non poteva in alcun modo
saperlo, eppure si sentiva colpevole.
Harry, dal canto suo, aveva trascorso le prime settimane, dal giorno in
cui avevano scelto l'Italia, a sperare di riabbracciarla,
aveva pensato e ripensato a come comportarsi in caso fosse successo sul
serio, poi aveva mandato tutto all'aria, si era autoconvinto di star
sognando ad occhi aperti, si perchè gli pareva un sogno
poterla stringere di nuovo, affondare il viso nei suoi capelli...poi
aveva cambiato completamente idea, aveva pensato al fatto che lei
potesse essersi fatta una nuova vita dove non c'era
più spazio per lui, aveva pensato che qualcun'altro potesse
averle fatto perdere la testa, che lei fosse felice, senza di lui,
senza il suo amore incondizionato, e questa consapevolezza lo aveva
ucciso a tal punto da fargli quasi rinunciare a quell'esperienza, non
avrebbe sopportato di vederla assieme a un altro, non sarebbe riuscito
a rimanere calmo se avesse visto qualcuno baciarla, stringerla tra le
braccia, sussurrarle parole dolci, non avrebbe retto, Summer sarebbe
dovuta essere soltanto sua.
Poi si era reso conto che Italia e Summer non erano sinonimi,
all'inizio li aveva confusi, ma non avevano niente a che vedere l'uno
con l'altra, certo, Sum si era trsaferita in Italia l'anno prima, ma
dai, quante città c'erano in Italia? e quante
possibilità aveva lui di capitare proprio lì,
nella sua stessa città? era da pazzi credere in una
cosa simile! Sarebbe andato in Italia per sei mesi con Zayn per uno
stage universitario, ma non l'avrebbe rincontrata... se ne era a poco a
poco convinto e aveva finito per credere sul serio che dovesse andare
così, che la loro storia fosse finita per sempre.
" Harry, ei Harry, ma mi stai ascoltando?" si vide sventolare una mano
davanti agli occhi e si scosse, ora era lui quello perso nei propri
pensieri "si..dicevi?" "a che stavi pensando?" gli domandò
l'amico "al fatto che siamo in Italia, sono in Italia, lei è
in Italia, ma questo non cambierà nulla" disse sicuro, Zayn
non seppe cosa dire, era stato zitto fino a quel momento, non poteva
tirargli la zappa sui piedi proprio allora, ormai era
fatta "tu che stavi dicendo invece?" chiese Harry, visto che
non aveva afferrato prima "niente..ho voglia di bere qualcosa, che ne
dici di fermarci al bar?" l'amico annuì e lo precedette
all'ingresso del bar.
Appena mise piede in quel bar, Zayn ebbe una sorta di dejavu, gli era
quasi...familiare quel posto, lo guardò bene, gli ci volle
un attimo per collegare tutto, arrivò alla conclusione di
esserci già stato proprio con Sum quando era venuto a
trovarla a Roma; a quel punto chiamò Harry che camminava
incerto davanti a lui, era più avanti già di
qualche metro, stava per raggiungere il bancone "Harry, Harry aspetta"
disse, ma il ragazzo non lo sentì "Harry devo dirti una co-"
e si bloccò di colpo, rimase lì fermo a
guardare la
scena che gli parava di fronte, era incredulo..no, seriamente, non
poteva essere, ,ma dai, strabuzzò gli occhi ma non si mosse
di un millimetro, li chiuse e un attimo dopo li riaprì, come
se fosse convinto che si trattasse di pura immaginazione, ma si
sbagliava, si sbagliava alla grande!
Sono tornataaaaaaaaaaa :DDD
Allora...che ve ne pare? Zayn e Harry sono a Roma per uno stage
universitario e ci rimarranno per sei mesi, Harry non sa che Sum vive
proprio lì e non si aspetta minimamente di incontrarla,
anche se all'inizio ci aveva addirittura sperato...e Zayn non sa se
farsi i fatti suoi e lasciare che succeda quel che succeda, o preparare
entrambi al loro imminente incontro :)
Mi rendo conto che ho concluso il capitolo sul più bello, ma
vi prometto che aggiornerò presto :DD
Dai, dai ditemi tutto..ve lo aspettavate? come pensate che
succederà ora?
Se vi va potete fare pronostici e condividerli con me :3
E ora vado...perchè ho un miliardo di compiti e libri che
aspettano di essere presi in mano, aperti, e studiati soprattutto!
A prestooooooooo
♥♥♥♥♥♥
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Capitolo 5 *** Capitolo cinque ***
Le
ultime parole che percepì e che seppe distinguere furono '
Harry devo dirti una co-" poi il blocco, entrò in uno stato
d'animo che non riuscì a definire nemmeno lui stesso, era a
pochi passi dal balcone, stava camminando in maniera indifferente e a
un tratto si era costretto a fermarsi; non c'era stato bisogno di
schiaffeggiarsi o di darsi un pizzicotto, era pienamente cosciente,
sapeva di non star sognando...e avrebbe riconosciuto quella sagoma tra
mille, tra dieci mila, tra tutte le genti del mondo, era lei e non
esistevano equivoci, la guardò per qualche secondo, i
capelli, i suoi boccoli con i quali aveva giocato migliaia di volte,
quelle spirali che si attorcigliava attorno alle dita dolcemente, le
ricadevano sulle spalle, erano più corti rispetto a quanto
ricordasse, ma la sua postura, le sue mani che tenevano saldamente una
tazza, il suo sorriso mentre chiacchierava con il barista, sarebbero
stati per sempre inconfondibili.
Restò
lì paralizzato a fissarla forse per tre o quattro secondi,
che gli sembrarono infiniti, durante i quali non potè fare a
meno di ammettere quanto fosse felice di averla rivista, nonostante
tutto, Sum non si era accorta di niente e continuava a parlare del
più o del meno con il barista, fin quando il signore con il
grembiule, che poteva essere suo padre volendo, non
l'avvicinò e le sussurrò qualcosa in un orecchio.
"
c'è un ragazzo lì, penso che ti conosca" a quel
punto lei aveva poggiato la tazza incuriosita e si era voltata in modo
naturale, appena il suo raggio visivo si spostò abbastanza
da riuscire a vedere Harry, agì d'istinto, non
pensò a nulla, fece quello che fece senza interessarsi delle
conseguenze, si alzò velocemente seguendo i movimenti delle
proprie gambe, corse, seppur si trattasse di una distanza molto breve,
corse, non riuscì ad avere un'andatura normale, sembrava che
avesse molta fretta, inutile dire che Harry seguì tutto con
lo sguardo e suo malgrado, con un sorriso ebete dipinto sul viso;
quando la vide alzarsi pensò che volesse scappare via,
lontano da lui, e provò una sensazione inebriante quando
invece le braccia delle ragazza si aggrapparono al suo collo.
L'accolse
e la strinse forte a sè, si sentì di nuovo
completo, come non si sentiva da tempo, esattamente dall'ultima volta
che erano stati insieme, dio quanto stava bene, quanto era felice di
quell'abbraccio, così vero, così spontaneo...poi
Sum si staccò "scusa, ti ho travolto" sussurrò a
testa bassa, evitando di stabilire un contatto visivo, lui le
poggiò una mano sotto il mento e Sum fu percorsa da un
brivido a quel contatto, non poteva credere che le sue mani fossero di
nuovo sul suo viso, Harry le alzò delicatamente il volto
fino a costringerla a guardarlo negli occhi, poi sorrise, per lei era
troppo, in un sola volta doveva reggere quegli occhi e quel sorriso
"stai scherzando vero?" sussurrò lui guardandola "vieni qui"
sussurrò ancora, a quel punto Sum abbattè tutte
le barriere e si lasciò abbracciare, questa volta si
strinsero più forte di prima se possibile, quasi volessero
annullare ogni minina distanza esistente tra i loro corpi, Harry
affondò il viso nei suoi capelli e le sue narici furono
inebriate da quel profumo naturale di shampoo, la abbracciò
forte e lei si lasciò stringere, faceva quasi male, ma era
un male che desiderava, che desideravano entrambi.
Zayn
era stato ad assistere alla scena, sul suo viso un'espressione
sbigottita...lui aveva trascorso gli ultimi dieci giorni a torturarsi e
a trovare il modo per far ingoiare la pillola ad entrambi, pensava che
sarebbe stata dura riuscire a stare tutti insieme come un tempo,
pensava che ci sarebbe stato imbrarazzo, confusione, indecisione tra di
loro, e invece? Quei due non avevano fatto nemmeno in tempo a rendersi
conto di ciò che stava succedendo che già erano
l'una tra le braccia dell'altro!
Aveva
visto bene, Harry l'aveva fissata estasiato per qualche secondo,
poi lei si era accorta della sua presenza e non ci aveva
pensato due volte ad abbracciarlo, era stato un gesto istintivo, forse
inaspettato anche per Sum, lo aveva abbracciato con enfasi e subito
dopo si era staccata, aveva detto qualcosa a testa bassa, poi lui le
aveva alzato il mento con l'indice e aveva sorriso, Harry aveva
sorriso, lo aveva visto sorridere, un sorriso vero, spontaneo, di
quelli che non vedeva da tempo, aveva sussurrato anche lui qualcosa e
poi le aveva circondato il corpo con le braccia, sta volta era stato
lui a prendere l'iniziativa..si rese conto di non aver mai capito a
fondo i sentimenti che legavano quei due, forse nemmeno i diretti
interessati erano capaci di misurarli...ma Zayn ebbe la certezza che in
modo o nell'altro tutto sarebbe tornato come prima, vedendoli
lì abbracciati non poteva pensarla diversamente, anche se
dimenticava tanti piccoli particolari che necessitavano di essere
chiariti, e il particolare più fastidioso per la loro
storia, si chiamava Daniel.
Comunque
sia, Sum e Harry sorridevano, si abbracciavano, incapaci di dividersi
di nuovo e lui non poteva che esserne felice.
"non
è che vi siete dimenticati di qualcuno?" esclamò
picchiettando un dito sulla spalla di Sum e strizzando l'occhio a Harry
"scusa scusa scusa, mi perdoni?" disse lei mentre Zayn la sollevava da
terra, come faceva sempre "mi sei mancata Sum" gli disse rimettendola
giù e stringendola ancora "anche tu, tantissimo"
esclamò sincera, poi si staccarono e presero posto tutti e
tre a un tavolo "è incredibile!" disse lei guardandoli
entrambi, non se lo sarebbe mai aspettato, o meglio, non si sarebbe mai
aspettata di poter riabbracciare Harry, il suo Harry, era felice e
glielo si leggeva in faccia "ma..che ci fate qui a Roma?"
domandò subito dopo "io e Zayn abbiamo deciso di fare uno
stage, è per l'univerisità, abbiamo scelto
l'Italia...e eccoci qua" le rispose Harry senza smettere di fissarla
"staremo qui per sei mesi...non sei contenta?" proseguì Zayn
"credimi, lo sono" sussurrò la ragazza sorridendo, non
sapeva come comportarsi, dopo l'abbraccio iniziale, dopo le sensazioni
che si erano rinnovate in lei quando era tra le sue braccia, non sapeva
che fare, non sapeva più cosa fossero loro due....dio, si
sentì mancare, pensava che non lo avrebbe più
rivisto, pensava di dover voltare pagina, ma appunto, lo pensava, era
il cervello a fare tutto...il cuore non le aveva dato nemmeno il tempo
di realizzare di averlo di fronte,che già aveva azionato
tutti i muscoli e le ossa delle gambe e l'aveva fatta correre da lui,
adesso si rendeva conto che aveva bisogno di quegli abbracci, di quella
voce, di quel sorriso, di quegli occhi, non aveva mai smesso di amare
Harry, questo lo sapeva, ma non pensava che sarebbe corsa da lui dopo
un anno, che si sarebbe fiondata così tra le sue braccia, ma
evidentemente in quel momento non era stata la ragione a dettare le
regole.
Lui
non riusciva a torglierle gli occhi di dosso, era così
felice di essere di nuovo con la ragazza che non aveva mai dubitato di
non amare, che aveva dimenticato tutto il resto, era di fronte a lui,
in carne e ossa, dopo un anno non ci sperava più, e invece
si era dovuto ricredere, aveva la possibilità di recuperare,
desiderava prenderla per mano e portarla via, desiderava averla tutta
per sè e baciarla, in ogni centimetro della pelle,
desiderava averla accanto a lui per sempre, ora che l'aveva ritrovata,
non l'avrebbe lasciata andare mai più.
"ciao
tesoro" un ragazzo biondo si avvicinò al loro tavolo, Sum
fece un cenno di saluto e guardò Zayn, Daniel intanto si
avvicinò a lei e la baciò di sfuggita sulle
labbra, voleva approfondire il bacio, ma Sum si lasciò a
malapena sfiorare, si staccò bruscamente, e tutto sotto gli
occhi di Harry "disturbo?" domandò allora il ragazzo
rendendosi finalmente conto di aver interrotto davvero qualcosa, Sum
non riusciva a parlare, aveva visto Harry abbassare di colpo lo sguardo
nel momento in cui Daniel si era chinato su di lei, si
perchè lei stava guardando Harry in cerca di risposte e lui
invece stava progettando di ricostruire tutto ciò che aveva
distrutto la distanza "Summer? stai bene?" domandò ancora
Daniel preoccupandosi "si..senti Daniel, non è un buon
momento questo,ti dispiace se ci vediamo dopo?" "ma che succede?"
"niente, ho bisogno di stare con loro" disse con una
sincerità disarmante indicando sia Harry che Zayn "va
bene...mi chiami tu quando hai finito?" si arrese il ragazzo, Sum fece
sì con la testa e lo guardò allontanarsi.
"
è lui Daniel quindi?" chiese Zayn cercando di essere il
più naturale possibile, lei annuì preoccupata e
fissò Harry, aveva ancora lo sguardo basso e si torturava le
mani strofinandole violentemente l'una contro l'altra, Zayn era l'unico
che poteva riportare la conversazione a un livello normale, come poco
prima, ma non sapeva neppure lui che dire in quella situazione
"è il tuo ragazzo?" domandò finalmente Harry
alzando lo sguardo "usciamo insieme da tre settimane" gli disse la
verità, non sapeva che altro fare "Harry..io non lo volevo
che lo scoprissi così.." cominciò a dire in poco
più di un sussurro "vi lascio soli, è meglio"
esclamò Zayn alzandosi " e ti assicuro che quando
sono corsa tra le tue braccia prima, è stato il gesto
più vero che io abbia mai fatto, perchè mi sei
mancato in una maniera folle, non c'è neanche bisogno che te
lo dica, lo sai, il tuo cuore lo sa, e quando mi hai tenuta stretta a
te, quando mi hai alzato il viso, non so dirti cosa ho provato, di
tutto...il problema è che un anno è tanto, in
questi dodici mesi mi sono ambientata a Roma e sto provando a rifarmi
una vita, ero straconvinta di dover andare avanti, di dover fare il
possibile per non pensarti, perchè puntualmente non riuscivo
a trattenere le lacrime pensando a noi due, e non riesco a farlo
nemmeno ora per la verità, e Daniel, mi è stato
vicino, all'inizio, per ben due mesi, è stato soltanto un
amico, poi mi ha convinta a dargli una possibilità, e io ho
accettato. Ho accettato perchè avevo bisogno di essere di
nuovo felice, non mi sono mai illusa di provare con lui quello che
abbiamo vissuto noi due, so che unico, ma Daniel mi ha fatto sentire
amata e io necessitavo di sentirmi importante per qualcuno...e ora tu,
il ragazzo che mi ha fatto scoprire l'amore, sei di nuovo di fronte a
me e non so più che fare, in un attimo hai annullato tutte
quelle che sembravano essere le mie certezze" "Sum, va bene,
è ovvio che le cose stiano diversamente rispetto a un anno
fa" disse lui tentando di mascherare la tristezza che gli stava
invadendo il corpo, la cosa peggiore è che aveva davvero
creduto di poter riprendere da dove si erano interrotti e quella ancora
più brutta è che aveva desiderato coccolarla e
baciarla, e continuava a farlo "senti...io direi di ripartire da capo,
senza nessuna fretta, facciamo come se non ci fossimo mai visti prima
d'ora" si rese conto di quanto potessero sembrare assurde, spropositate
e prive di ogni fondamento le sue parole, ma era disposto a anche a
quello, a esserle amico, pur di non perderla di nuovo "dici sul serio?"
domandò la ragazza alzando lentamente lo sguardo "si, dico
sul serio, non sono disposto a perderti di nuovo, fai parte della mia
vita e non puoi uscirtene così, non dopo tutto quello che
abbiamo passato" rispose, nonastante la fermezza delle sue parole,
dentro di lui stava prendendo vita l'inferno, era ovvio che avrebbe
sofferto ancora, era ovvio che voleva essere di più di un
amico, ma si era reso conto della confusione di Sum e siccome l'amava,
l'amava alla follia, non voleva metterle fretta, desise che si sarebbe
dovuto accontentare di starle accanto come amico per il momento...e in
fondo confidava nel fatto che lei sarebbe corsa tra le sue braccia di
nuovo, e questa volta per sempre.
Si
meravigliò di se stesso, dell'autocontrollo che era risciuto
ad avere, l'anno prima probabilmente si sarebbe alzato dal tavolo e
avrebbe mandato tutto all'aria, vedendo quel Daniel tentare di baciare
l'amore della sua vita, o se la sarebbe presa a morte con Zayn per non
avergli detto niente riguardo Roma, invece ora sentiva addiruttura di
doverlo ringraziare, perchè dopotutto l'aveva rincontrata e
non l'avrebbe mai più persa di vista e sarebbe riuscito a
riportare le cose come prima, il tempo sarebbe stato dalla sua parte e
lui non si sarebbe scoraggiato al primo ostacolo, non si sarebbe
comportato da ragazzino geloso, in fondo aveva quasi 21 anni, era ora
che si comportasse da uomo.
....ma
era proprio lui, Harry Styles, a pensare quelle cose? Prima di partire
i suoi genitori gli avevano detto che ormai era cresciuto, e forse per
la prima volta avevano ragione, stava dimostrando di essere un ragazzo
maturo, pronto a combattere e a lottare per i propri sogni, e in questo
caso, per la ragazza che amava più della sua stessa vita.
"sei
la persona migliore del mondo" sussurrò lei guardandolo
negli occhi, restando paralizzata ancora una volta e rendendosi conto a
quanto fosse disposto, pensò di non meritare tutto quello
che Harry stava facendo, lui la distrasse prendendole la mano "piacere,
sono Harry Styles" le disse sfoderando il suo miglior sorriso, a Sum
venne da ridere, davvero si stavano presentando, loro due che si
conoscevano meglio di quanto conoscessero se stessi, era senza dubbio
una situazione buffa, ma non c'era poi da stupirsi così
tanto, ne avevano dette tante di cavolate e potevano essere arrivati
anche a quello, loro due, Harry e Sum, insieme, sarebbero stati capaci
di tutto, tutto.
" io sono Summer Jonson, e vivo qui a Roma da un anno" rispose "io
invece sono qui per uno stage universitario, ma mi avrai fra i piedi
per sei mesi" Harry era addirittura divertito "perfetto" rispose la
ragazza "ah dimenticavo! sono il figlio del Primo Ministro inglese,
meglio chiarirlo subito" aggiunse con aria complice, Sum sorrise mentre
lo 'sconosciuto' le teneva ancora la mano.
Eccomiiiiii :))
Dai sono stata brava, non vi ho fatto aspettare troppo :)
Allora....vi è piaciuto? che ne pensate? avevate immaginato
il loro incontro diversamente?
Su su, ditemi tutto che ciò che pensate, sono stracuriosa :3
e....niente, in verità non ho molto da dire oggi, a parte il
fatto che vi avviso già da ora, che siccome domani si
riaprono i cancelli di quell'inferno chiamato scuola, non
avrò più molto tempo a disposizione
purtroppo...come sapete tutti, è gennaio, è il
mese in cui si tirano le somme e so già di dovermi
concentrare parecchio sullo studio. Ovviamente continuerò a
scrivere, non vivrei senza, ma è possibile che impieghi
qualche giorno in più per aggiornare..che so, una settimana?
:)) Si, penso che una settimana dovrebbe bastarmi, inizialmente magari
anche meno :D
okay, detto questo, vi lascio e torno a fare i compiti.... :(
Mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate, per me è
importante! e adoro interagire con voi :DD
Vado sul serio, alla prossimaaaaaa
♥♥♥♥♥
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Capitolo 6 *** Capitolo sei ***
"
il tuo colore preferito?" le domandò dandosi già
la risposta "azzurro" disse lei consapevole del fatto che Harry lo
sapesse già, non poteva essere diversamente " ma mi piace
anche il verde" aggiunse, il ragazzo si aspettava anche quello, lo
sapeva perchè quando una volta, si erano trovati a Londra,
Sum lo aveva trascinato a un mercatino ed aveva impiegato dieci minuti
per decidere se comprare un braccialetto azzurro o verde, identico al
precendente e diverso soltanto per il colore, Harry ricordava di aver
pazientemente aspettato che lei decidesse e ricordava di essere rimasto
affascinato dal modo in cui girava per quel mercatino tenendogli la
mano e coinvolgendolo in tutto, stentava ancora a credere di
non essersi annoiato, mai.
"
cibo preferito?" domandò, sorridendo ancora a quel ricordo
"pizza" dissero all'unisono e scoppiarono tutti e due a ridere, era
incredibile, si stavano facendo domande come se non si conoscessero per
davvero e a ogni domanda si rendevano conto che invece sapevano
perfettamente la risposta che l'altro/a avrebbe dato "questa
è difficile" scherzò lei "frutto preferito?"
Harry la guardò negli occhi e vide un luccichio in quelli
della ragazza "fragola" rispose tornando a concentrasi sulla strada "e
se siamo in ottobre?" Summer si stava divertendo nonostante tutto,
trascorrere del tempo insieme a lui era la cosa più bella
che le fosse capitata da un annetto a quella parte, stava bene, gli
voleva bene, no, era ovvio che gli voleva molto più che bene
e in quelle ore che trascorsero insieme, non pensò a nulla,
soltanto a quanto fosse dannatamente bello riaverlo accanto "se siamo
in ottobre...mandarino" lei sorrise accorgendosi che avrebbe detto lo
stesso "e il tuo frutto preferito?" il viso della ragazza si contrasse
in una smorfia, non aveva mai amato la frutta e Harry lo sapeva "il
kiwi" rispose infine tentando di restare seria "non è vero!"
protestò lui "certo che è vero!" "no, tu odi il
kiwi" "ma se ci stiamo conoscendo adesso, come fai a saperlo?"
domandò ridendo, lui ci pensò su un attimo, aveva
perfettamente ragione, se stavano fingendo di non essere mai stati
l'uno l'ossigeno dell'altra, non poteva sapere quanto lei detestasse il
kiwi "il mio sesto senso mi dice che menti" sussurrò
avvicinandosi pericolosamente tanto da metterla a disagio "allora il
tuo sesto senso saprà dire cosa mi piace invece"
"se parliamo di frutti, direi che quelli che mangi più
volentieri sono i frutti che si trovano d'estate, le pesche
soprattutto...parlando d'altro posso dirti che.. ami l'estate, che
è la tua stagione preferita in assoluto, adori il mare, il
rumore delle onde che si infrangono contro le barriere, la sabbia che
ti scivola tra le dita; ma in fondo ti piace anche l'inverno, adori
leggere vicino al fuoco con un plaid che ti avvolge il corpo, ti piace
la neve e so per certo che a volte preghi in arabo perchè
avvolga tutto ciò che ti circonda...e la pioggia ti fa
sempre pensare, di solito non modifica il tuo umore ma ti fa riflettere
tanto; e poi adori la feste, specialmente il Natale, ti fa tornare
bamibina e ti fa pensare che tutto ciò che desideri possa
essere reale, ti fa credere nei sogni, ti induce a considerarli
realizzabili e ti aiuta a vivere con un pizzico di magia."
prese un respiro prima di continuare "e hai dei modi di fare che ti
rendono speciale. Ad esempio, il modo in cui giochi senza sosta con i
tuoi capelli quando sei nervosa, il modo in cui contrai il tuo viso
dando vita a mille espressioni quando sei davanti a uno specchio, il
modo in cui ridi così sponteneamente, per niente a volte, il
modo in cui prendi in giro te stessa dandoti della tonta, il modo in
cui inizi a sclerare quando non trovi qualcosa che era stato
lì accanto a te fino a un attimo prima; il tuo essere timida
all'inizio e esplosiva quando prendi confidenza, il tuo disinteresse
per gli abiti firmati e le scarpe con il tacco, il tuo essere
sempre..te, semplice, naturale, bella; e il modo in cui poggi il mento
sulle ginocchia quando aspetti, il tuo cammianare sempre scalza per
casa, e il modo in cui ti addormentavi tra le mie braccia"
Sum
non seppe che dire, le ci volle qualche minuto per riprendere
controllo di se stessa, lui sapeva tutto di lei, cose di cui non era al
corrente nemmeno lei stessa, ma Harry aveva captato ogni singolo
particolare di lei, della sua vita e lo aveva tenuto dentro per
tutto quel tempo, segretamente custodito nel suo cuore "mi
conosci meglio tu, di quanto io conosca me stessa, e questo gioco non
ha alcun senso" sussurrò fermandosi "e tu conosci me, meglio
di qualsiasi altra persona al mondo, meglio delle persone che mi hanno
dato la vita" rispose Harry, lei sorrise, sapeva che aveva ragione,
avrebbe potuto scrivere un intero libro su di lui "che stiamo facendo?"
domandò la ragazza "stiamo ricominciando da zero, anche se
non sarà mai zero il nostro punto di partenza, piuttosto
mille, da stiamo ricominciando da lì, perchè
abbiamo bisogno di metabolizzare l'accaduto" "in questo preciso momento
non so dirti se rivederti è stato un fulmine a ciel sereno,
o più probabilmente un raggio di sole in un giorno di
nebbia...so soltanto che è stato inaspettato, mi ero quasi
convinta che non ci saremmo rivisti mai più Harry, e averti
qui, sentirmi pronunciare il tuo nome, stare con te oggi, è
stato meraviglioso nonostante tutto. Perchè sto bene con te
ora, esattamente come stavo bene allora e penso che sarà
così per sempre; ho soltanto bisogno di far chiarezza prima
di tutto con me stessa... mi sento incoerente, mi sono sempre sentita
incoerente, perchè mentre Daniel mi abbracciava e mi
stringeva a sè, io vedevo te in lui, vedevo te nei suoi
occhi, sognavo te la notte e non lui...dicevo a me stessa di dover
andare avanti e pensare soltanto al futuro e poi io stessa mi
aggrappavo al passato, alla nostra storia..e ora tu sei qui e io devo
scegliere, voglio scegliere, ma per farlo ho bisogno di essere in pace
con me stessa, sto letteralmente impazzendo!" spiegò
cercando di fargli capire come si sentisse "ascoltami
Sum...è ovvio che tu ti senta confusa, è ovvio
che rincontrarmi era l'ultima cosa che ti saresti aspettata, e per me
è lo stesso, non sapevo che tu vivessi a Roma, e non avrei
mai immaginato di poter finire proprio qui, ma sono strafelice
che sia accaduto perchè semplicemente ho bisogno di te nelle
mia vita, non ho mai smesso di averne bisogno, ma è giusto
che tu abbia provato a rifarti una vita e non ti nascondo che ci ho
tentanto anche io, senza nessun gran risultato, ma ci ho
provato...perciò è tutto a posto, siamo tutti e
due sotto shock per ciò che è successo, e
dobbiamo andarci piano, perchè non è
così facile come può sembrare, perchè
un anno non è un giorno, e in anno possono accadere tante di
quelle cose; ora come ora so soltanto che non voglio perderti per
nessun motivo al mondo" "neanche io, non di nuovo" sussurrò
lei "e allora ci comporteremo da amici, quali non siamo mai stati
forse, ma ci possiamo provare, e poi vedremo cosa accadrà."
spiegò sapendo perfettamente di dover fare uno sforzo
disumano per esserle amico, ma effettivamente era ciò di cui
entrambi avevano bisogno, del tempo per capire che cosa ne sarebbe
stato di loro,anche se era perfettamente consapevole del fatto che, se
pure fosse passato un secolo, i suoi sentimenti per Sum non sarebbero
cambiati, ma stavano diventando adulti e stavano imparando a ponderare
le proprie scelte "viviamo alla giornata, senza essere ossessionati dal
futuro..ci stai?" propose la ragazza "ci sto" rispose lui sfoderando il
suo miglior sorriso.
Un'oretta
dopo Summer tornò a casa, le scoppiava la testa, si sentiva
confusa e stanca, ma per quanto potesse essere stata una giornata
pesante sotto molti punti di vista, era stata la giornata
più bella che avesse vissuto da quando era a Roma,
semplicemente perchè lui era rientrato nella sua vita come
un fulmine a ciel sereno e come un raggio di sole in una giornata
nebbiosa, perchè il semplice fatto di riaverlo accanto le
provocava il sorriso, perchè guardarlo negli occhi era stata
una sfida, perchè sapeva che se fosse riuscita a reggere il
suo sguardo senza che le tremassero le gambe e che le morisse la voce
in gola, voleva dire che era riuscito a superarlo, che era andata
avanti, e ovviamente aveva fallito...quegli occhi non avevano
minimamente perso il potere di ipnotizzarla e di disorientarla, di
farla innamorare di lui ogni giorno; per non parlare del sorriso, le
mozzava il respiro, come sempre.
Fantasticava
ancora su Harry, su quanto fosse maledettamete perfetto il tempo
trascorso insieme a lui, ogni singolo istante, e si accorse a
stento che qualcuno stava bussando alla sua porta; si alzò
controvoglia e andò ad aprire trovandosi davanti due occhi
verde-azzurri, ma non gli stessi che le facevano perdere ogni tipo di
logica...
"
Daniel, che-che ci fai qui?" disse facendolo accomodare "casa mia si
è allagata, ci vorrà qualche giorno per
rimetterla a posto, mi chiedevo se potevo stare qui con te nel
frattempo" chiese gentilmente, Sum stette un attimo a
pensare, no, non lo voleva intorno, aveva bisogno di stare un po' da
sola, ma d'altronde non poteva chiudergli la porta in faccia, non se lo
meritava "certo" disse sforzando un sorriso, lui poggiò a
terra il borsone che si era portato dietro e la baciò, lei
non si scostò ma allo stesso tempo sentì di star
facendo la cosa sbagliata.
" si può sapere che ti è successo oggi?"
domandò mentre Sum si sedeva accanto a lui dopo aver
cenato"che intendi?" domandò per prendere tempo, non aveva
ancora pensato a cosa dirgli riguardo Zayn e soprattutto riguardo Harry
"chi erano quei due ragazzi? tuoi amici?" sei completamente fuori
strada, pensò, Zayn è il mio migliore amico e
Harry, è il mio ex, colui che continua a capovolgere tutto
ogni volta che mi guarda "si, sono miei amici" sentì invece
se stessa rispondere, forse Daniel si aspettava che lei dicesse
qualcos'altro ma non lo fece "non li vedevi da tanto?" "un anno, da
quando mi sono trasferita qui" rispose calma, mentre nella sua testa
era in atto la guerra "beh...che mi dici di loro?" Sum non sapeva
quante altre domande avrebbe retto, anche se che Daniel non aveva
nessuna colpa, anzi, stava dimostrando di tenere non solo a lei, ma
anche ai suoi amici "sono molto legata a loro, sono molto importanti
per me, Zayn, quello moro con gli occhi scuri è il mio
migliore amico, e Harry, beh Harry, noi... ecco siamo stati insieme un
po' di tempo fa" e si bloccò, Daniel la guardò
cercando di capire quanto era stato importante per lei,
com'è che si chiamava, Harry?
" sono esausta..scusami, ma vado a dormire" disse alzandosi, lui
prontamente la seguì, era la prima volta che dormivano
insieme e Sum non lo desiderava, ma casa sua era allagata e
non c'erano alternative, Daniel si stese accanto a lei e la
baciò teneramente sulle labbra, si vedeva che desiderava
andare oltre quella volta ma Sum gli fece capire che non era il caso,
non se la sentiva, non poteva, non dopo averlo rivisto.Il ragazzo
rispettò la sua decisione e si limitò ad
abbracciarla quando lei era già caduta tra le braccia di
Morfeo.
"fammi capire, le hai detto che sarete amici? veramente pensi che voi
due potrete essere amici?" Zayn era incredulo "si...lei ha bisogno di
tempo e io glielo darò, perchè la amo, non ho mai
smesso di farlo" "ma è assurdo Harry! So benissimo che la
ami e sono più convinto che anche lei ti ama, glielo si
legge negli occhi, ve lo si legge negli occhi, e sono d'accordo con te,
ha soltanto bisogno di tempo...ma proprio perchè la ami, non
puoi startene con le mani in mano!" Zayn era risoluto "non voglio
piangermi addosso e non lo farò...cosa sarà mai,
aspettare un po'?" domandò più a se stesso che
all'amico "tu non ti rendi conto di quello che dici, ok, sarete amici,
quindi suppongo che diventerai amico del suo ragazzo, magari usciremo
tutti insieme qualche volta, lui la bacerà, la
stringerà, le dirà cose dolci..e tu? starai a
guardare?" non era arrabbiato, voleva soltanto far capire al suo amico
di dover fare qualcosa, Harry pensò a una situazione del
genere, e si rese conto da solo che non avrebbe retto "e che dovrei
fare?" domandò in cerca di un consiglio, Zayn ci
pensò su per qualche istante "ci sono! allora, tu le sarai
amico, anche se sarà veramente difficile, dovresti trattarla
come la tratto io e evitare di guardarla come la guardi e desiderare di
tenerla stretta a te e tutto il resto, le sarai amico, ma un amico
geloso, devi farle capire che ci tieni, che la ami alla follia" "non
sembrerò soltanto un ragazzino viziato? sono cresciuto per
queste cose" lo interruppe "Harry, la gelosia non è una roba
da bambini" su questo Zayn aveva ragione "e come dovrei comportarmi?
non voglio metterle fretta..soltanto riprendermela" disse sicuro "ma
che sciocchezza! E' già tua! è esattamente
ciò che farai, le starai accanto come un amico ma allo
stesso tempo la farai rendere conto che sei molto di più di
quello, lei già lo sa, deve soltanto trovare il coraggio di
cancellare tutto ed andare a capo, con te" forse Zayn aveva ragione,
forse era ora di dimostrare quanto l'amasse, forse doveva comportarsi
quasi da stronzo nei confronti del povero Daniel, forse un po' di
gelosia non avrebbe fatto male a nessuno, forse.
Buonsalve (?)
A parte la mia sparata...Ciaaaaaaaaao sono tornata! :))
Allora...che ve ne pare? In questo capitolo vediamo un Harry pazzamente
innamorato e disposto a tutto pur di non perderla, e una Summer
shoccata per averlo rivisto all'improvviso, ma allo stesso tempo felice
per aver riavuto la possibilità di averlo accanto, felice
perchè Harry è Harry e lei non potrà
mai dimenticare ciò che hanno vissuto insieme.
E c'è anche un Daniel dolce ma abbastanza rompiscatole che
si piazza con nonchalance a casa di Sum per qualche giorno..che ne
pensate di questa nuova situazione? che succederà?
E Zayn? Consiglia a Harry di fare qualcosa per riprendersela, di fare
il geloso, e vi anticipo già che non gli riuscirà
affatto difficile!
Non penso che sia il massimo come capitolo, ma mi serviva per
chiarire meglio la situazione, e spero di esserci riuscita. :)
Se volete essere avvisate quando aggiorno, basta chiedere :DD
E vi rinngrazio, chi legge, chi segue, chi mette tra preferiti e
ricordate e soprattutto chi recensisce ogni singolo capitolo, giuro che
vi adoro, siete fantastiche, mi fate un sacco di complimenti, sono
strafelice che la storia vi sia piaciuta fino ad ora e spero che
continuerà ad appassionarvi fino alla fine, che chiariamo,
è ovviamente molto lontana... :))
Recensite recensite recensite, perchè leggendo
ciò che mi scrivete, vedendo che ci tenete e che vi
interessa, mi migliorate la giornata, dico davvero ♥
Ora vi lascio in pace, vi ho già tediato troppo.....alla
prossimaaaaaaaaa
♥♥♥♥♥
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Capitolo 7 *** Capitolo sette ***
Si svegliò giusto
in tempo per raggiungere l'università, aprì
lentamente gli occhi senza rendersi conto di quanto fosse tardi,
sentì il proprio corpo quasi intrappolato e le ci volle un
attimo per rendersi conto che Daniel dormiva ancora al suo
fianco e la teneva abbracciata, lo scostò piano e
scese dal letto, raggiunse il bagno e si sciaquò il viso per
svegliarsi, poi tornò il camera e lo chiamò
piano, anche lui doveva seguire dei corsi quella mattina, quando fu
sicura di averlo svegliato andò in cucina, fu allora che si
accorse di non aver nemmeno il tempo di farsi un caffè, era
veramente tardi.
Daniel la raggiunse e le diede il buongiorno, mangiarono entrambi
qualche biscotto e poi lei corse a prepararsi, fece una doccia veloce,
e mentre l'acqua scivolava dolcemente lungo il suo corpo non
potè fare a meno di focalizzare tutti i suoi pensieri su
Harry, aveva voglia di rivederlo, di abbracciarlo, avrebbe volentieri
annullato ogni impegno e trascorso tutta la giornata con lui, ma sapeva
di non poterlo fare...si insaponò e si risciaquò
il più velocemente possibile, uscì dal box doccia
e si vestì altrettanto celermente, quasi non fece caso a
cosa indossò, sicuramente un jenas e poi un maglioncino di
lana bianco, perfetto per quei giorni, il primo che tirò
fuori dall'armadio; aspettò una decina di minuti e quando
anche Daniel fu pronto, uscirono di casa insieme.
Il ragazzo le prese la mano mentre si incamminavano, lei lo
trovò un gesto dolce e suppur andassero di fretta a avessero
un'andatura veloce, lasciò le le loro dita si
intrecciassero, Sum camminava con la testa bassa consapevole di essere
in ritardo, ma quando i suoi occhi si focalizzarono sulle loro mani
intrecciate, non seppe spiegare nemmeno lei cosa successe, non
riuscì a decifrare cosa accade in quel momento nella sua
mente, soprattutto in quel pugno chiuso responsabile di tutto, chiamato
cuore dai comuni mortali, ma le parve di tenere la mano a
lui, a Harry, e sorrise instintivamente, poi alzò lo
sguardò e rimase quasi..delusa quando si rese conto di
essere con Daniel.
Capì che non si trattava di un buon segno; nei giorni, nei
mesi precedenti aveva pensato molto spesso a lui, con una frequenza
inaudita, aveva addirittura inconsciamente paragonato alcuni
atteggiamenti dei due ragazzi e si era più volte maledetta
per lo stesso motivo, ma non le era mai capitato di stringere la mano a
Daniel e, credere, fingere, non lo sapeva neppure lei, che fosse Harry.
L'averlo rivisto, l'averlo abbracciato, aver trascorso un intero
pomeriggio insieme a lui a dire cavolate, a stare così bene
in sua compagnia, l'aveva scossa a tal punto, non riusciva a
capacitarsene.
" ei amore, mi ascolti?" Daniel le diede un buffetto sulla guancia, lei
lo fissò un attimo spaesata "scusami, davvero, perdonami,
ero sovrappensiero" disse sensentosi realmente in colpa "me ne ero
accorto" le rispose lui, ma sorrise, pensò di non meritare
un ragazzo come Daniel, non era possibile che fosse così
dolce e così premuroso "ti stavo dicendo, che ho sentito
l'idraulico, e mi ha detto che entro domani sera, al massimo
mercoledì a pranzo, rimetterà tutto a posto,
toglierò il disturbo" le spiegò "sai che non
è un disturbo, sei il benvenuto...a proposito, hai dormito
bene?" domandò, era sincera, all'inizio non le era piaciuta
l'idea di averlo intorno giorno e notte, ma lui aveva rispettato i suoi
spazi e le sue cose, e non era stato affatto male, a parte quando
tentava di baciarla, come era normale che fosse, e lei si sentisse
irrimediabilmente in colpa, nei confronti di tutti e due!
" si, sono stato benissimo" disse lui, Sum sorrise "siamo arrivati, per
fortuna" aggiunse guardando l'orologio, dieci minuti di ritardo, poteva
andare peggio "ci vediamo all'uscita?" le domandò dandole un
bacio di sfuggita e scomparendo dalla sua vista "certo!"
esclamò lei, non fu nemmeno sicura che l'avesse sentita, ma
non le importava più di tanto, aveva un problema
più grande a cui rivolgere l'attenzione...esattamente come
pochi minuti prima, come le era successo con le loro dita intrecciate,
ebbe la sensazione, o inconsciamente il desiderio, di essere con Harry.
Quando Daniel l'aveva baciata, lei aveva chiuso istintivamente gli
occhi, e anche in quel nanosecondo, quando li aveva riaperti, non
capì per quale oscuro motivo, si aspettava quasi di
ritrovarsi Harry davanti...pensò di stare impazzendo sul
serio, non poteva provare o vedere o credere o illudersi o fingere o
bramare cose simili, pensò di star decisamente esgerando
mentre varcava la soglia di una delle aule nelle quali si
tenevano i corsi.
" scusi il ritardo" esclamò guardando il professore, l'uomo
seduto alla cattedra le fece cenno di accomodarsi, Sum prese posto
accanto a Laura, l'aria sconvolta "che è successo?"
bisbigliò l'amica "lunga storia, te la racconto dopo"
rispose semplicemente "sei strana oggi" le disse ancora l'amica,
tornando a rivolgere l'attenzione al prof, sì era
decisamente strana quel giorno "passi da me nel pomeriggio?" le
domandò Sum intenzionata a parlarne con lei, Laura
annuì "ah no aspetta, c'è Daniel da me, vengo
io?" di corresse subito dopo "certo, va bene" le rispose, voleva farle
mille domande ma pensò che non fosse il caso, avrebbe
aspettato. Sum cercò di concentrasi sulla lezione, ci
provò con tutte le sue forze, ma quella mattina, non ci
riusciva proprio, pur di non pensare di nuovo a Harry, si
focalizzò sul professore, ma non sulle sue parole; si
sentiva in una bolla di vetro, lo osservava, la sua bocca era in
continuo movimento e probabilmente stava assaporando le più
belle perle di saggezza del secolo, ma a Sum non arrivò
nemmeno 'A'.
Era seduto sulla sua poltrona in fondo all'aula, un uomo che sembrava
sprizzare intelligenza e vitalità da tutti i pori, Summer
aveva sentito parlare di lui come del professore più
preparato dell'intera università e aveva scelto di seguire
il suo corso volentieri, lo trovava interessante, ma non quel
lunedì 11 dicembre; indossava sempre giacca e cravatta e
ricordò di aver notato più di una volta un
orologio probabilmente molto costoso legato al suo polso destro, ma non
era mai stato troppo severo riguardo gli orari e non era un tipo
intransigente con gli studenti, si vedeva che amava il suo lavoro, per
lui insegnare non era soltanto un mestiere ma una vera e propria
passione, tentava di fare del suo meglio per accontentare gli studenti
e capirli in un certo senso, anche se poteva essere considerato quasi
loro nonno, i sessanta nel suo orologio personale erano suonati
già da un pezzo.
Suonò la campana delle 12.00 e la lezione
terminò, ma non la sua giornata, si alzò e
raggiunse l'aula a destra di quella che aveva assistito alle sue
paranoie per ben tre ore, quel giorno avrebbe terminato alle tre, non
era sicura di potercela fare, considerando il fatto che non aveva avuto
nemmeno il tempo di prendere un caffè; anche la lezione
della professoressa Kunt non sembrava avere nulla a che fare con lei
quella mattina, niente, era più forte di lei, non riusciva a
seguire. Rassegnata, cercò il cellulare nella sua borsa,
volendo, avrebbe potuto uscire dall'aula e gironzolare senza meta per
l'intero edificio, oppure andare a casa, ma non voleva stare da sola,
non voleva pensare a quanto amasse ancora Harry, perchè non
c'erano dubbi su questo,altrimenti non avrebbe avuto strane sensazioni
o non avrebbe inconsciamente desiderato di essere insieme a
lui, perchè nonostante avesse fatto il possibile per non
pensarlo, era arrivata alla conclusione che le sensazioni provate
quella mattina non erano altro che la manifestazione nella sua forma
meno comune, del suo desiderio di stare insieme a lui.... e si sentiva
in colpa nei confronti di Daniel.
Preferì restare lì con il cellulare in mano,
trovò subito un messaggio di Zayn, diceva semplicemente
"ciao" con una faccina sorridente accanto, che nonostante tutto
riuscì a scatenare anche il suo, di sorriso...lo
salutò a sua volta e dopo nemmeno trenta secondi le
arrivò la risposta "come stai?" lesse, e rispose "bene" dopo
qualche secondo l'oggetto tra le sue mani vibrò di nuovo
"okay, ci riprovo. come stai?" sorrise, sapeva che a Zayn non avrebbe
potuto nascondere i suoi sentimenti "quanto tempo hai?" gli
domandò a sua volta "anche tutta la vita!" ma quanto poteva
volergli bene? non aveva mai avuto un migliore amico più
dolce, più buono, più divertente, più
disponibile di Zayn "mi bastano un paio d'ore!" rispose lei, Zayn rise
nell'altra aula "racconta.ora." le scrisse subito dopo; Summer
cominciò a digitare ininterrottamente, gli scrisse che non
si aspettava di rivederlo, ma che era felice di riaverlo accanto, gli
confidò come le sue gambe sembrava che avessero preso
chissà quale rincorsa per raggiungerlo, seppur distasse solo
di qualche metro, parlò del modo naturale in cui le sue
braccia si erano automaticamente posate intorno al collo di Harry, di
come si era sentita quando le aveva alzato il viso e sussurrato 'vieni
qui', del gioco che si erano divertiti a fare poco dopo rendendosi
conto di conoscersi alla perfezione, della decisione di entrambi di
vivere il presente senza pensare 'e poi?', raccontò quanto
lui fosse stato dolce, sorvolò per ovvi motivi le due strane
'visioni' che aveva avuto quella mattina, ma non ebbe problemi a
confessargli di amarlo ancora, in fondo si trattava solo di una
conferma, Zayn lo sapeva già, e gli parlò anche
della situazione di disagio con Daniel.
Messaggiarono per tutta la durata della lezione, fino alle tre, Sum
sapeva di potersi fidare, sapeva che certe cose non glie le avrebbe
rivelate ed era più che sicura che Zayn stesse facendo lo
stesso con Harry, era il migliore amico di entrambi ed era leale con
tutti e due, perciò sia lei che Harry si fidavano
ciecamente; intervallarono i discorsi seri a battute divertenti e
risate, e il tempo passò in fretta.
Alle tre in punto Sum uscì dall'aula e si immerse nei
corridoi, come al solito erano super affollati ma non
impiegò molto tempo a individuare Zayn, il ragazzo le aveva
detto che l'avrebbe aspettata fuori, era di spalle, e lei gli
gettò le braccia al collo raggiungendolo da dietro, appena
di staccarono si rese conto che tra tutte quelle chiacchiere si era
dimenticata di domandargli come fosse andata la sua prima giornata
all'università di Roma, rimediò immediatamente
"allora? il primo giorno, com'è andata?" "le prime tre ore
interessanti, le ultime tre... penso sappiamo entrambi il livello della
mia soglia di attenzione!" disse ridendo e Sum lo seguì
"ottima risposta, Malik" esclamò subito dopo facendosi
seria, l'amico sorrise "dovevi vedere Harry! sembrava concentrato!" "un
secondo, ma tu eri accanto a lui mentre io ti scrivevo?"
domandò la ragazza allarmata "ma per chi mi hai preso? ti ho
detto che era concentrato, e poi non sono uno sprovveduto, e non
abbiamo il telefono in comune" spiegò ironizzando "per
fortuna" ribattè Sum sentendosi un po' più
sollevata "te lo giuro Sum, non ha visto nulla e non vedrà
nulla" "mi fido di te Zayn, è semplicemente che non vorrei
che venisse a leggere tutte le mie paranoie, nel momento in cui
sarò pronta, gli parlerò io" Zayn si
avvicinò al suo orecchio "lo ami?" sussurrò, Sum
annuì senza pensarci due volte, non c'era cosa
più vera dei sentimenti che provava nei suoi confronti,
ormai ne era sicura e forse lo era sempre stata, ma doveva chiarire con
Daniel, il prima possibile. Si corresse subito, forse sarebbe stato
meglio aspettare qualche giorno, non era un attegiamento di codardia o
vigliaccheria, semplicemente Daniel viveva in casa sua al
momento e non voleva che ci fosse tensione tra di loro.
Si stupì di come fosse riuscita a trovare risposta alla sua
confusione in meno di due giorni, ma probabilmente non era mai stata
confusa riguardo i suoi sentimenti, riavere Harry accanto era stato
schoccante e sembrava che quello schock le avesse annebbiato la vista,
ma non aveva mai dubitato di non amarlo, anzi, era stato
così schoccante riaverlo accanto all'improvviso proprio
perchè lo amava ancora, il suo inconscio lo aveva sempre
saputo, ma la notizia era arrivata in modo inequivocabile al suo
cervello solo con le due 'visioni', o sarebbe più
appropriato chiamarli desideri?
" Buongiorno!" soltanto sentendo il suono della sua voce le tremarono
le gambe, Harry
la baciò su una guancia e la ragazza sentì la
propria pelle andare a fuoco, gli sorrise, un sorriso vero, spontaneo,
giusto, felice, Harry ricambiò avvertendo il battito del
cuore prendere la rincorsa, gli parve che una ferrari di ultima
generazione avesse preso il posto delle valvole cardiache "ma che fine
avevi fatto?" domandò Zayn all'amico, rompendo senza volerlo
il loro gioco di sguardi "devo chiederti il permesso per andare in
bagno?" esclamò lui di tutta risposta, scatenando la risata
di entrambi "ciao a tutti! amore, com'è andata oggi?" Daniel
comparve all'improvviso, poggiò il mento sulla spalla di Sum
e le braccia avvolte attorno alla sua vita, la ragazza rimase
inderdetta, ma le diede quasi fastidio, quello era il suo momento con
Harry, e con Zayn, non voleva nessun altro intorno, ma Daniel
sembrò non accorgersene e mentre la teneva ancora
abbracciata, Harry divenne paonazzo dalla gelosia.
Amore? l'aveva chiamata amore? ma certo! era normale che fosse
così, era il suo ragazzo! e la stava abbracciando? quel
Daniel poteva abbracciarla e stringerla a sè e
baciarla...no, pensò, non doveva andare così,
doveva essere lui l'unico a raggiungerla e chiederle come fosse andata
la giornata abbracciandola e coccolandola, doveva essere lui a baciarla
sulle labbra, su ogni centimetro della pelle, e non solo sulla guancia;
doveva essere lui a tenerle compagnia per tutta la giornata, doveva
essere lui a trascorrere il resto della sua vita assieme a Sum, voleva
essere lui quello che occupava il posto più speciale nel suo
cuore.....e non si era reso ancora conto che non aveva mai perso quel
posto, e che non lo avrebbe mai perduto, era come se ci fosse scritto
il suo nome con un pennarello indelebile, come se chiunque si
avvicinasse trovasse un cartello con scritto 'riservato', e quel posto
nel cuore di Sum sarebbe stato riservato per sempre a lui, e in fondo
ne era consapevole, poteva leggerlo nel luccichio degli occhi della
ragazza.
La guardò dritta negli occhi mentre quel Daniel tentava di
attirare la sua attenzione senza alcun risultato, nonostante lui la
tenesse stretta a sè, Sum non aveva interrotto il contatto
visivo con Harry, non ne era stata capace, e quasi non avvertiva la
presenza del suo attuale ragazzo accanto a lei "che ne
diresti di un caffè?" le domandò lui
sfacciatamente, un sorriso si impossessò del volto della
ragazza, era proprio quello di cui aveva bisogno, non il
caffè, o meglio, anche un caffè, ma
ciò che necessitava maggiormente era trascorrere del tempo
con Harry "volentieri" rispose e il ragazzo le tese prontamente il
braccio, lei scivolò via dalle braccia di Daniel
e si aggrappò al braccio che Harry le aveva
gentilmente teso senza pensarci due volte, e si avviarono insieme verso
l'uscita, lui con un sorriso soddisfatto e accecante dipinto sul volto,
lei con l'intero zoo nello stomaco, non si voltarono indietro neanche
una volta, neanche per accorgersi della risata di gusto di Zayn e
dell'espressione confusa e stralunata di Daniel.
Buonsalveee, questa strana parola è il mio nuovo saluto!
ahahahah D: non prendetemi per pazza!
Allora, ecco qua il settimo capitolo....che ve ne pare? vi è
piaciuto? spero di sì :3
Beh, che dire, Sum si rende conto che la sua confusione riguardo i
sentimenti per Harry non è mai esistita, la parte
più segreta di se stessa ha sempre saputo di amarlo alla
follia, ma riaverlo accanto di punto in bianco è stato un
vero e proprio shock per lei, e per un attimo si è sentita
persa, non ha saputo che fare...ma ovviamente, già il giorno
dopo averlo rincontrato, si accorge chiaramente che Harry è
Harry,è l'amore della sua vita, e Daniel non
potrà mai prendere il suo posto. Decide di aspettare qualche
giorno per parlare al suo attuale ragazzo, ma questo non deve essere
visto come segno di debolezza o vigliaccheria, Sum vuole soltanto
aspettare che lui torni a casa sua, perchè, ammettiamolo,
parlargli di Harry e di tutto ciò che consegue quando lui
vive in casa sua, non è proprio il massimo.
Non so perchè ho scritto questa specie di mini-riassunto del
capitolo, mi piace essere chiara e spero di riuscire ad
esserlo :))
Quindi, secondo voi, che succederà ora? dai ditemi cosa ne
pensate, amo interagire con voi, nel caso non lo aveste capito :DD
E a questo proposito mi sento in obbligo di ringraziarvi
perchè recensite sempre e ciò mi rende davvero
felice ♥
Un ringraziamento va anche a chiunque legge, segue o preferisce la
storia, a chiunque si fermi nella mia pagina insomma. :DD
Vi anticipo che purtroppo prevedo di aggiornare non prima di cinque
giorni, perchè sarà una settimana decisamente
infernale a scuola...anche per voi, vero?
Vabbè, pazienza, comunque recensite recensite recensite come
sempre, siete meraviglioseeee :3
Un bacio e alla prossimaaaaa
♥♥♥♥♥
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Capitolo 8 *** Capitolo otto ***
"ei,
finalmente sei arrivata!" Laura abbracciò Sum ancora sulla
porta di casa sua e la invitò ad accomodarsi "come mai
questo ritardo? sei sempre puntuale!" le fece notare
gentilmente "tu non hai idea di chi sia Harry, vero?"
domandò Sum di tutta risposta, aveva trascorso quasi tutto
il pomeriggio con lui, dopo il caffè avevano fatto una
passeggiata insieme e ovviamente erano stati non bene, di
più, tra loro due era così, e l'intesa, la
complicità, la sintonia che condividevano non sarebbero mai
cambiate. "no, non so chi sia questo Harry, ma potrei essermene fatta
una vaga idea giusto ora" le rispose l'amica "che vuoi dire?" "ma ti
sei vista Sum? Io non ho idea di chi possa essere questo ragazzo, per
quanto ne so, potrebbe essere tuo cugino, un tuo compagno di giochi di
quando eri piccola, un amico che non vedi da tanto, forse un tuo ex,
non lo so, ma è certamente stato, ed è importante
per te" esclamò Laura con sicurezza "beh, ci hai preso, in
una delle quattro ipotesi ci hai preso...ma sono davvero un libro
aperto allora?" " i tuoi occhi parlano al posto tuo, i tuoi occhi non
sanno mentire, nel momento in cui hai pronunciato il suo nome,
è successo qualcosa di quasi impercettibile, ma avrai
imparato che io sono un'ottima osservatrice e non mi sfugge nulla,
è come se il tuo sguardo avesse voluto parlare per te"
spiegò la ragazza, Sum si mise seduta pù comoda
come a volersi concentrare "ti racconto tutto dall' inizio" disse,
prima di perdersi in quelli che erano stati i due anni migliori della
sua esistenza.
"
Tre estati fa, io e le mie amiche decidemmo di andare in vacanza
insieme, optammo per un camping, era appena terminata la scuola e
avevamo bisogno semplicemente di distrarci, di divertirci, e non avrei
mai immaginato che quell'esperienza mi avrebbe cambiato la vita.
Conobbi Harry, Zayn, Liam, Niall e Louis il giorno in cui arrivai o al
massimo quello dopo, ma non so ancora dirti per quale motivo, fui
colpita da Harry. Non lo conoscevo, non ci avevo mai parlato, non lo
avevo mai visto prima di allora, eppure qualcosa in lui mi
colpì all'istante... ricordo ancora la prima volta che lo
vidi, era seduto sul molo, la testa piegata all'indietro come se
volesse liberarsi da tutti i pensieri, le braccia saldamente poggiate
sul suolo, i piedi nudi che sfidavano l'oceano, sfiorandolo appena e
poi tornando nella posizione iniziale, era di spalle, e i suoi ricci
alla fioca luce del tramonto mi trasmettevano un senso di
tranquillità, ancora oggi non riesco a spiegare il motivo
per il quale rimasi a fissarlo per più di dieci minuti,
penso che già allora era scattato qualcosa in me. Assurdo,
pensarai tu! E hai ragione, ma mi sentivo come se quel ragazzo di cui
ignoravo l'esistenza fino a mezzora prima, non potesse più
uscirmi dalla mente, perchè allora, credo che la
razionalità fosse ancora in gioco dentro me" si
fermò un attimo e sorrise d'istinto, era da tanto tempo che
non raccontava quella parte della sua vita, o forse non lo aveva mai
fatto prima, dato che le persone a cui teneva di più in
assoluto avevano vissuto quell'esperienza con lei, ma era bello
ricordare la loro storia "il giorno seguente lo incontrai nell'area
sportiva del camping, ricordo tutto come se fosse accaduto oggi stesso,
giocammo a ping pong e ci presentammo,iniziammo a parlare del
più o del meno, la verità è che
ricordo esattamente le nostre parole, forse erano banali, riferite al
ping pong, ma fu la prima volta che ci trovammo faccia a faccia e non
lo dimenticherò mai. Come ti ho detto, aveva già
suscitato il mio interesse quando lo avevo visto seduto sul molo, ma fu
quando incontrai il suo sguardo per la prima volta, che persi
l'orientamento; se tu vedessi i suoi occhi, sono meravigliosi, sono
profondi, sono il mio punto di riferimento, penso che mi innamorai di
lui senza nemmeno aver il tempo di rendermene conto, mi innamorai di
quegli occhi, di quello sguardo...e non avevo ancora visto il mondo
disegnato con una prospettiva migliore,grazie al suo sorriso"
Laura
la ascoltava attentamente, aveva l'impressione che Sum stesse
raccontando la più bella delle favole d'amore, e mentre
parlava sorrideva inconsciamente o si bloccava un attimo, come se
parole fossero inutili, come se volesse provare a rivivere
ciò che aveva vissuto in prima persona, ebbe la sensazione
che la sua amica avrebbe fatto l'impossibile per riportare le lancette
del tempo indietro, fino a quei giorni.
"...e quella sera i proprietari del camping avevano
oraganizzato un falò sulla spiaggia, fu lì che ci
incontrammo di nuovo e conobbi Zayn, che è il mio migliore
amico,e Niall, Liam e Louis, a cui voglio un bene dell'anima. Io ero
già innamorata di Harry, non avrei mai immaginato che fosse
possibile diventare dipendenti dallo sguardo, dal sorriso di un ragazzo
in così poco tempo, ma non mi ero mai innamorata prima di
allora; e fui fortunata perchè per lui era esattamente lo
stesso...trascorremmo tutta la serata insieme, a parlare, a raccontarci
qualche piccola cosa su di noi, già quella sera mi resi
conto di quanto lui mi prendesse, stavo benissimo in sua compagnia, mi
resi conto di quanto mi fosse apparso naturale aprirmi con lui, gli
confidai addirittura la mia fobia per gli squali, e Harry mi propose
un'immersione; è probabile che in quel momento lo giudicai
pazzo, lo ammetto, ma mi rassicurò al punto da farmi
cedere,e ci lasciammo con la promessa di quell'immersione. Da quella
sera, trascorremmo il maggior tempo possibile insieme e arrivai al
punto di amarlo in soli cinque giorni! Per essere più
precisa, il primo giorno mi innamorai dei suoi occhi e del suo sorriso
magnetico, della sua risata, del suo tono di voce rauco, e non lo avevo
ancora sentito cantare, ma cinque giorni dopo, ero arrivata a un punto
di non ritorno, non riuscivo a non pensarlo, non riuscivo a non
desiderare la sua presenza al mio fianco, bramavo i suoi abbracci e mi
sentivo come se stessi volando soltanto quando la nostra pelle si
sfiorava"
Si
interruppe di nuovo e si voltò verso Laura "se ti sto
annoiando, dimmelo, è che senza rendermene conto mi faccio
prendere dai ricordi..." cominciò a scusarsi "non mi sto
affatto annoiando, anzi, ho l'mpressione di star leggendo un libro non
scritto, continua" la rassicurò l'amica e Sum
proseguì.
"
In quei giorni Harry mi portò in una specie di rifugio
segreto, conosceva il camping come le sue tasche, era stato in vacanza
lì sin da bambino, e si era costruito un proprio angolo di
mondo, mi disse che si chiamava la laguna dell' Airone Blu, era un
posto meraviglioso, e dal quel momento in poi fece diventare quel posto
'nostro' e non soltanto suo, fu lì che parlammo di cose
assurde, spropositate, fu lì che ci raccontammo i nostri
sogni, fu lì che mi dedicò quella canzone che mi
fece piangere...e a volte mi viene da pensare che il mio cuore batta
ancora al ritmo di 'Moments'.
Ci
scambiammo il nostro primo bacio su una barca a vela, era il giorno in
cui ci immergemmo nell'oceano, Harry era esperto e mi tenne dolcemente
per mano per tutto il tempo che restammo sott'acqua, saltammo insieme
dal bordo della barca che aveva affittato, mi fidai di lui, superai la
mia paura, fu un'esperienza meravigliosa e accarezzamo dei delfini,
ricordo tutto, tutto perfettamente, anche tutte le cose dette dopo quel
bacio, ricordo i nostri respiri affannati, la nostra pelle percorsa dai
brividi in piena estate, e ricordo la convinzione di Harry nel credere
che le nuvole piangessero di felcità, soprattutto ricordo la
mia, la nostra felicità.
Diventammo
inseparabili senza nemmeno essere pienamente coscienti di dove quella
situazione, quei sentimenti ci avrebbero portato, cominciammo a vivere
praticamente in simbiosi e ci amammo, io lo amai e lui mi
amò, mi fece provare sensazioni a me sconosciute, mi indusse
a credere che tutto sarebbe andato per il meglio se lui fosse stato
accanto a me, in brevissimo tempo diventammo l'uno l'ossigeno
dell'altra, lui diventò la ragione del mio sorriso, e furono
dei giorni assolutamente..perfetti, quindici giorni durante i quali
provai le emozioni più forti, i sentimenti più
acuti, le sensazioni più vere.
Dio, se lo amavo!
Sapevamo benissimo che tutto sarebbe cambiato una volta che la vacanza
fosse terminata, ma nessuno di noi due aveva la minima intenzione di
dimenticare ciò che avevamo vissuto, ciò che ci
univa era troppo forte per essere spezzato così, come se
niente fosse, eravamo fermamente convinti che il nostro amore sarebbe
uscito addirittura rafforzato dagli ostacoli che avremmo superato
insieme...ma fu difficile, nei primi giorni specialmente, eravamo
distrutti, avevamo dannatamente bisogno di stare insieme e tutto
ciò che potevamo fare erano ricariche infinite ai nostri
cellulari per poter restare sempre in contatto, almeno in quel modo. "
si bloccò di nuovo ricordando il mese d'agosto di tre anni
prima, Laura poteva soltanto immaginare ciò che Sum le stava
raccontando, capiva fino a un certo punto, perchè non aveva
mai vissuto un amore così grande.
"
...mi addormentavo la sera con la sua maglietta tra le mani, me la
portavo al petto e la stringevo forte, quasi a voler fingere
che Harry sarebbe riapparso all'improviso e mi avrebbe tenuta stretta a
se per tutta la notte, per tutto il giorno seguente, e quello dopo
ancora, per tutta la vita; ogni notte le mie narici erano inebriate dal
suo candore naurale, ogni notte mi addormentavo sognando il nostro
prossimo incontro...e imparai ad amarlo ogni giorno sempre di
più, e mi chiedevo se fosse davvero possibile, se non stessi
vivendo un sogno, ma ero perfettamente cosciente, cosciente del fatto
che la mia vita era legata in modo indissolubile alla sua, il mio
sorriso al suo, la mia risata alla sua, il mio corpo fatto apposta per
combaciare con il suo, come due tessere adiacenti dello stesso puzzle.
Siamo stati insieme due anni, vedendoci una volta ogni due mesi, e
pensandoci con una frequenza maggiore di ogni due millessimi di secondo.
Una
volta sola litigammo, ricordo anche questo. Mi fece incazzare di brutto
-disse con enfasi- avevo scoperto che mi aveva tenuto nascosto una cosa
importante -decise di non urlare ai quattro venti ciò che
per Harry era stato un passato difficile- e rimasi malissimo,
ma lui non smise nemmeno un secondo di provare a riconquistare la mia
fiducia, mi parlò a cuore aperto, salì sullo
speaker corner di Hyde Park a Londra e cominciò a raccontare
una storia, la nostra storia, io restai ad ascoltarlo rapita, ma non lo
avevo ancora perdonato, ero arrabbiata e forse anche orgogliosa, ma
quando lo vidi appisolato su una delle poltrone scomodissime
dell'albergo in cui alloggiava la mia scuola, d'istinto, presi una
coperta e lo raggiunsi, poi salii in camera più confusa di
prima, non chiusi occhio per tutta la notte, mi resi conto di non
riuscire nemmeno più a immaginare la mia vita senza di lui,
capii che lo amavo ancora di più di quanto pensassi, e corsi
tra le sue braccia poco prima dell'alba; ma quando scesi giù
non lo trovai e non sapevo che stesse progettando una caccia al tesoro
davvero speciale, soltanto per me. Dopo quel giorno, non fummo mai
più capaci di litigare o di tenerci il muso, pensavamo che
sarebbe durata per sempre, come nelle favole, credevano nel 'vissero
felici e contenti in eterno' perchè la nostra storia aveva
tutte le carte in regola per essere una favola, e lo stata sul serio,
fino a poco più di un anno fa"
"
e poi? perchè vi siete lasciati?" "Io mi sono trasferita qui
con la mia famiglia, ci saremmo potuti vedere soltanto due volte
l'anno, la distanza si moltiplicava e noi, io sapevo già che
non ce l'avrei fatta, so che esistono gli aerei e molti altri mezzi di
trasporto per raggiungere anche il polo nord in poche ore, ma decidemmo
di comune accordo di separarci, soltanto il pensiero di essere
così distanti ci uccideva, e forse pensavamo di riuscire a
rifarci una vita, ognuno a modo suo. Fu straziante, trascorsi giorni,
mesi a piangere in silenzio, in un attimo avevo perso tutto, l'amore
della mia vita, le mie migliori amiche, la mia Dublino con tutti i suoi
pregi e difetti, sentivo di aver perso anche me stessa, e non l'ho mai
confidato a nessuno, nemmeno a te, ma fino a due giorni fa mi capitava
di ripensare a tutto questo, a lui, nei classici momenti no, e lasciavo
i miei occhi inumidirsi." fece una pausa più lunga delle
precedenti, non riusciva a credere di averlo detto davvero, di averle
condidato come si sentisse realmente, ma la domanda successiva a Laura
sorse spontaneamente "e Daniel?" "Daniel mi è stato accanto,
mi ha sopportato tutte le volte che gli detto di no, è stato
realmente mio amico per un paio di mesi, e siccome stavo bene in sua
compagnia, mi ero convinta di potermi innamorare di lui, ma sono stata
una stupida, perchè senza accorgemene cercavo Harry in lui,
forse sono stati gli occhi a ingannarmi, più di tutto il
resto, sono dello stesso colore di quelli di Harry ma non mi hanno mai
fatto perdere l'orientamento come successe con lui al camping,
già il primo giorno. Non ho mai pensato che fossero simili
come persone e non ho mai pensato di poter provare emozioni
così forti, ma probabilmente mi faceva comodo pensare che il
classico 'chiodo scaccia chiodo' funzionasse sul serio, e ho sbagliato,
ho sbagliato anche soltanto a pensarlo...stamattina volevi sapere
perchè avevo quella faccia? indovina? Harry è
tornato, starà a Roma per sei mesi insieme a Zayn, e io non
ho mai smesso di amarlo, ecco tutto.
Sono
più che certa che il mio cuore lo abbia sempre saputo, mi
dispiace doverlo dire, ma non sono mai stata innamorata di Daniel, gli
ho voluto bene, gliene voglio ora e gliene vorrò ancora in
futuro, tanto bene,veramente tanto, ma non lo amerò mai come
amo Harry Edward Styles, questa è la verità, e il
mio io interiore l'ha sempre saputa, al cervello è arrivata
più tardi, si sa che ci sono spesso interferenze tra i due
'capi' del corpo umano... ma ora è arrivato il momento di
tornare a essere la ragazza forte e determinata, forse un po' pazza,
quella che sono stata fino allo scorso novembre, non la Summer che
è ossessonata dai ricordi del passato e che bagna il viso di
lacrime, non voglio più stare male, voglio tornare a
sorridere, quel sorriso vero, quello di quando pensavo che tutto
sarebbe stato perfetto se avessi avuto lui al mio fianco, ho
l'opportunità di essere felice, di nuovo, perchè
mi basta sapere che mi ama per vedere il mondo a colori, e anche io lo
amo, follemente. Ma l'ultima cosa che voglio al mondo è far
soffrire Daniel, non pensare che non mi importi di lui
perchè non è così, perchè
gli voglio un bene dell'anima, e non scherzo, non potrei non
volergliele, è un ragazzo d'oro e ne sono consapevole..ma
che ci posso fare che sono perdutamente innamorata di Harry,
è stato il mio primo amore e sento che sarà anche
l'ultimo; parlerò con Daniel appena tornerà a
casa sua, non mi va di tenere il piede in due staffe, so che non
è corretto, e poi Daniel ha tutto il diritto di sapere e io
sarò trasparente con lui, cercherò di dirgli
ciò che devo, evitando di ferirlo, mi servono le parole
giuste, e devo trovarle al più presto, devo uscire da questa
situazione in cui mi sono cacciata, e voglio urlare a squarciagola che
amo Harry, che lui è il proprietario legittimo del mio
cuore, gli altri sono tutti abusivi, lui, Harry, è il mio
sorriso."
Buonsalveeeee :DD ahahahah ogni volta che scrivo questa
parola mi viene da ridere D:
Come state? Come va la settimana infernale a scuola? Io non vedo l'ora
che finisca l'intero mese!
Alloraaaaa, a parte tutte queste chiacchiere...ecco l'ottavo capitolo!
:DD
Sinceramente, pensavo che ci avrei impiegato molto di più
per scriverlo, ma mi è bastato ieri sera, ho finito di
ripassare prima di cena, ero stanca morta ma avevo voglia di scrivere,
perchè mentre lo faccio, sogno a occhi aperti... e
così è venuto fuori questo capitolo :))
Per me ha un significato davvero speciale, perchè ripercorre
tutta la storia, dall'inizio, e come ho detto, pensavo che mi sarebbe
servito più tempo, ma quando mi sono seduta al computer, le
parole mi sono uscite così spontaneamente che quasi mi sono
spaventata!
Okay, magari non vi intetessa un tubo di quello che ho scritto, ma
sapete che a me piace convividere tutto con voi che leggete, e niente,
volevo dirvi che questo capitolo per me è importante,
è stato meraviglioso scriverlo, e spero che sia stato bello
leggerlo....chi ha seguito Summer Paradise, la fanfiction
precedente, sicuramente mi capirà ♥ e chi non
l'ha seguita, ora ha un'idea più chiara della storia di Sum
e Harry.
Come al solito mi sono dilungata troppo, quindi vi lascio e aspetto
come sempre che mi diciate che ne pensate :3
vi è piaciuto? ve lo aspettavate? ditemi qualunque cosa vi
passi per la testa, io sono qui :DD
Alla prossimaaaaaaaaa meraviglie!
<3<3<3<3<3
|
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Capitolo 9 *** Capitolo nove ***
Quella
sera, dopo aver accompagnato Summer a casa della sua amica, Harry
rientrò a casa verso le 19.30, e non appena la sua
chiave si incastrò nella serratura e gli permise di aprire
la porta, vide l'amico intento a cucinare qualcosa; aveva sempre saputo
che Zayn non era esattamente il tipo di ragazzo a cui piace mettersi un
grembiule e sporcarsi le mani per trasformare il contenuto dei
barattoli in qualcosa di perlomeno commestibile, e non
riuscì a fare a meno di scoppiare in una sonora risata
quando l'amico smise di fare ciò che stava facendo appena si
accorse della sua presenza, come se stesse facendo qualcosa di
proibito...Harry pensò immancabilmente a lei,
immaginò che avrebbe riso insieme a lui alla vista di Zayn
impacciato in cucina, ma poi Sum sarebbe corsa ad aiutarlo, magari
avrebbero finito per tirarsi del cibo addosso, non si sarebbe affatto
stupito se fosse accaduto, ma avrebbe comunque cercato di aiutarlo,
più che altro perchè avrebbe avuto fame e se Zayn
fosse rimasto ai fornelli, per il suo stomaco non c'erano grandi
possibilità di soddisfare quel naturale bisogno.
Si
comportò esattamente come avrebbe fatto lei, raggiunse
l'amico e prese le redini della cucina, non disse una parola, ma lo
fece di proposito, sapeva quanto Zayn fosse sulle spine, quanto ci
tenesse a sapere cosa si erano detti lui e Sum, e si divertiva
osservandolo aspettare pazientemente che lui si decidesse ad aprire
bocca, Zayn cominciò a fissarlo facendolo sentire a disagio
e alla fine Harry cedette "cos'è che muori dalla voglia di
sapere? vuoi sapere dove siamo stati? prima al bar, e poi in giro,
senza una meta ben precisa, abbiamo chiacchierato un po', abbiamo
tentato di mantenere la conversazione su un tono neutrale, abbiamo
scherzato e detto cose improbabili come sappiamo fare solo noi due e
...ovviamente, è stato meraviglioso" spiegò
sorridendo inconsciamente "ti sei comportato da amico sul serio,
quindi?" "si, morivo dentro, morivo dalla voglia di abbracciarla
fortissimo, di baciarla, di dirle quanto la amo, volevo avvicinarmi a
lei, volevo prenderle la mano mentre passeggiavamo, mi sembrava un
gesto così naturale, mi sono dovuto trattenere e non
è stato facile, lo ammetto, ma non me la sentivo, e sono
più che certo che se mi fossi avvicinato, lei non avrebbe
opposto nessun tipo di resistenza, glielo leggevo negli occhi, Summer
voleva e vuole ciò che voglio io. Se mi fossi avvicinato,
lei si sarebbe lasciata stringere, ma si sarebbe sentita
inevitabilmente colpevole, è una sensazione assurda,
credimi, perchè io so che ci amiamo, può dire
tutto ciò che le passa per la testa, ma io sono capace di
leggere dove non ci sono parole, e Sum mi ama, lo so, non è
un atteggiamento di presunzione, è semplicemente che...non
so neanche come spiegarlo, Zayn, io e lei siamo fatti per stare
insieme, lei è il mio ossigeno, lo è stato sin
dal giorno in cui ci siamo incontrati e durante quest'anno in cui non
c'è stata, sai meglio di me come stavo, mi sentivo come se
mi mancasse qualcosa, il mio cuore era letteralmente spezzato in due,
mi sentivo come se in me convivessero due cuori differenti, e solo oggi
ho capito che nel mio petto c'è sempre stato un cuore
spezzato a metà, la prima metà è il
mio cuore, la seconda metà è il suo."
Zayn
lo fissò come a voler capire dove volesse arrivare con
quella frase, stava dicendo che il suo cuore era per metà
suo e per metà di Sum? che cosa?
"
Mi credi pazzo, vero? Forse lo sono..quello che voglio dire
è che...quando qualcuno si innamora, si dice che l'altra
persona gli abbia rubato il cuore, e credo che sia esattamente
così, per due anni non sono stato più razionale
perchè il suo cuore era dentro di me, e il mio dentro di
lei, sono certo che sia stato così, ma quando ci siamo
lasciati, è come se lei si fosse ripresa metà del
suo cuore per continuare a vivere e io avessi fatto lo stesso...ecco
perchè mi sentivo male, male dentro, perchè nel
mio petto convivevano due cuori distinti, che per quanto potessero
essere simili, non erano capaci di combaciare, semplicemente
perchè la forza che li aveva divisi era stata
così brutale da escludere ogni possibile rincastro, e
ora...ora sto di nuovo bene, ho l'impressione che entrambi abbiamo di
nuovo due cuori integri, lei ha il mio per intero e io ho il suo per
intero, penso che sia stato quell'abbraccio iniziale ad aver rimesso a
posto le metà.
Ok,
sono pazzo, non sono normali discorsi del genere, ne sono perfettamente
consapevole...ma che posso farci? Non sono più padrone del
mio cuore, e questa è la cosa più bella che mi
sia capitata in tutta la mia vita"
Harry
riprese a cucinare, mentre Zayn lo fissava sbalordito, era rimasto a
bocca asciutta, non aveva mai sentito parole del genere, non aveva mai
pensato che un ragazzo fosse capace di arrivare a tanto, avrebbe
sfidato anche il peggior demonio, Lucifero in persona, a negare che il
suo migliore amico fosse stato accecato, in modo positivo, da Sum; e
sapeva che anche per lei era esattamente lo stesso... e se qualcuno gli
avesse mai domandato se avesse conosciuto il vero amore, avrebbe
risposto certamente di sì, non parlando per sè,
era felicemente single, ma parlando dei suoi due migliori amici.
"
E quando pensi di riavere indietro il tuo cuore?" domandò,
buttandola sul ridere "allora non hai capito, il cuore, quando lo si
dona, non si può riavere indietro, o almeno non per intero,
il mio è suo per sempre, e se mai, facendo corna tremila
volte, dovessimo separarci di nuovo per cause più grandi di
noi, nei nostri petti conviveranno sempre due metà distinte,
ma nessuno di noi due avrà indietro il proprio cuore
integro. Ora basta con questi discorsi, mi stai facendo sentire come se
dicessi cose dell'altro mondo!" esclamò, guardò
l'espressione di Zayn e si corresse da solo "si, è
decisamente un ragionamento alieno" disse poi scoppiando a ridere
contagiando anche il suo amico "Harry, ti arrabbi se ti dico una cosa?"
"spara" "sei il ragazzo più dolce dell'universo... anche di
quello alieno" confessò " lo so" rispose lui sciaquandosi le
mani e portando il piatto a tavola. Non sapeva che giusto in quella
mezzora Sum aveva ripercorso tutta la loro storia, sin dal primo
giorno, e aveva preso una decisione importante riguardo loro due, Harry
aveva ragione, Sum lo amava.
"
sono due giorni che viviamo qui,e questa casa è gia
paragonabile a un campo di battaglia" a differenza di Harry, che sapeva
soltanto cucinare, Zayn era più responsabile per
ciò che riguardava l'ordine "secondo te dovremmo chiamare
qualcuno che ci dia una mano?" chiese il riccio addentando la pasta
"si, e con quali soldi? quelli del mio stipendio invisibile o del tuo
inesitente?" Harry sembrò ragionarci su "preferisco quello
invisibile" disse poi ridendo "eh certo, è il mio!" rispose
Zayn, come se stessero parlando di cose reali, risero entrambi "a parte
gli scherzi, siamo uomini, è assolutamente comprensibile che
non siamo capaci di tenere su una casa.." proseguì
il ragazzo dagli occhi scuri "io so cucinare, tu non sai fare nulla, a
parte mettere il bucato nella lavatrice e
stirarlo, ma sei un manico dell'ordine" "non sono un maniaco
dell'ordine, è che non mi piace particolarmente vivere in un
porcile!" precisò il ragazzo "e sono d'accordo, abbiamo
bisogno di qualcuno che ci dia una mano, ma non possiamo permetterci di
pagare una squadra di pulizie" spiegò Harry "io mi
accontenterei di una persona sola.." esclamò Zayn, erano due
ragazzi di vent'anni che condividevano un monolocale e si erano resi
conto di non essere capaci di svolgere tutte le faccende di casa, anche
se tutti e due, cercavano da fare del proprio meglio: Zayn lasciava che
Harry si occupasse della loro alimentazione e si faceva andar bene
qualunque cosa cucinasse, e Harry si faceva andare bene i ritmi delle
lavatrici e i jeans e le camicie stirate dal suo migliore amico alla
meno peggio, ma per quanto riguardava tutto il resto, avevano
decisamente bisogno di una mano "che ne dici se chiediamo a Sum di
darci una mano? almeno fin quando non troviamo qualcun'altro.." propose
il ragazzo dall'accento orientale "la mia ragazza non è la
tua serva!" gli rispose Harry con fare teatrale "tecnicamente non
è la tua ragazza" si divertiva a punzecchiarlo in
continuazione, ma avrebbe dato tutto pur di vederlo sorridere, di
vederli sorridere entrambi "ritornerà tutto come prima"
rispose il riccio, sicuro delle proprie parole "ma intanto...dai,
pensaci, potrebbe essere addirittura divertente, Summer potrebbe
aiutarci a imparare a fare le faccende, e nel frattempo trascorreremo
del tempo insieme, saremo almeno un terzo della squadra che siamo
sempre stati" spiegò "vista così...credo che non
ti sarebbe potuta venire idea migliore! ma a una condizione, non
sarà lei a riordinare casa e noi staremo stravaccati sul
divano, hai detto che siamo una squadra, giusto? allora lo saremo a
tutti gli effetti, riordineremo insieme" "si papà"
esclamò Zayn prendendolo in giro, Harry gli fece la
linguaccia, poi si alzarono entrambi da tavola e lavarono i piatti,
almeno quello, sapevano farlo entrambi.
Dopo un'oretta Zayn prese il suo portatile e se lo mise sulle gambe,
mentre Harry si rilassava giocando con il suo i-pod "oh, c'è
Niall in linea" esclamò il moro aprendo la chat
"Niaaaaaaaaall" urlò "Holaaaaa" si sentì
rispondere "hai un pessimo accento, sei sicuro di vivere in Spagna?"
gli domandò Harry "simpaticone! non è facile
parlare un'altra lingua dall'oggi al domani!" "come stai?" gli
domandò Harry non curandosi della sua risposta "buenos" "ma
la smetti di dire parole a caso?" lo rimproverò Zayn ridendo
"ok" "dai racconta, come te la passi?" gli domandò allora
"beh, devo dire che mi sto divertendo, la Spagna è bella, ho
conosciuto tanta gente, e mi dispiace quasi dover tornare a Mullingar a
fine mese" ammise, così come Harry e Zayn avevano scelto
l'Italia per il loro stage, Niall aveva optato per la Spagna, non
perchè non desiderasse venire in Italia, ma le destinazioni
variavano da università a università e nel suo
modulo da compilare, non era mai apparsa l'Italia "bhe, puoi sempre
fare il giro largo, e passare da qui" propose Harry "mi piacerebbe, ma
mia madre ha già cominciato a preparare dolci, a organizzare
feste con amici e parenti per il mio ritorno" spiegò
l'irlandese "ma potrei venire a trovarvi un'altra volta, magari nei
primi mesi dell'anno" si autoinvitò "per noi va benissimo"
rispose Zayn "e voi? Sbaglio o Sum vive in Italia? non ricordo il nome
della città però..." "si, vive in Italia...ma hai
la minima idea di quante città ci siano qui? Venire qui con
la speranza di incontrarla è stato simile a cercare il
classico ago nel pagliaio" spiegò Zayn "e lo abbiamo
trovato" lo interruppe Harry "che? l'ago?" domandò il biondo
non capendo "si genio, l'ago!" esclamò il riccio cercando di
rimanere serio "o c'è qualche interferenza o è
diventato più tonto di prima!" disse Zayn sbellicandosi
dalle risate, Harry lo seguì "idioti" commentò
Niall dall'altra parte inducendo i suoi amici a ridere ancora di
più, quando Harry si riprese "l'ho incontrata Niall, tra
milioni di città, siamo capitati proprio qui, nella sua
stessa città" "sei ancora innamorato di lei"
affermò con sicurezza il biondo "accidenti! ma come fate a
rendervene conto tutti?" "ti conosciamo Harry, sappiamo quanto l'hai
amata, quanto vi siete amati, e non è possibile credere che
abbiate dimenticato tutto" spiegò Niall, e Zayn
annuì come a volergli dire che pensava esattamente la stessa
cosa "madonna quanto la amo!" fu il suo spontaneo commento. "e tu? hai
trovato una ragazza?" "io sono felicemente single, riuscite a farvelo
entrare in quella testolina o no?" evidentemente Zayn non aveva ancora
trovato il vero amore, ma la verità era che non lo stava
nemmeno cercando, per il momento stava bene così "come non
detto!" esclamò Harry e Niall annuì "tu
piuttosto? esci ancora con Ellen?" Zayn prese di nuovo la parola "si,
mi trovo bene con lei, è una ragazza fantastica,ma non so
cosa ne sarà di noi quando tornerò a casa.."
ammise il ragazzo dagli occhi cielo "se vi amate davvero, vi
ritroverete, come me e Sum" "forse" si limitò a rispondere
l'amico "proprio l'altro giorno ho parlato con Lou, Dublino gli piace
da morire, mi ha dettto che gli sembra di star vivendo in un sogno,
è tutto perfetto nella sua vita" informò Harry
"penso che in tutta questa perfezione centri una certa ragazza di nome
Valerie" si aggiunse Zayn "già, lo penso anche io...e anche
Liam non se la passa affatto male, vive a 200 km da Sarah, ma la
raggiunge ogni fine settimana a Dublino e spesso escono tutti e quattro
insieme" "E Mary? non la sento da un po' a dire la verità,
mi ha detto Sum che sta studiando giornalismo e che viaggia veramente
tanto...chissà se un giorno non ce la ritrovemo qui"
esclamò Zayn "ragazzi, scusate ma devo andare...ci sentiamo
presto!" disse Niall salutandoli "va bene! ciao Niall" "alla prossima
amico!" detto ciò, Zayn scollegò il computer, lo
ripose sulla scrivania e se ne andò a dormire.
Harry fece lo stesso, pensò a Sum prima di addormentarsi, fu
addirittura tentato di mandarle un messaggio, ma poi il buon senso
prese il sopravvento sulle sue intenzioni...e se lo avesse letto
Daniel? L'avrebbe messa nei guai, lei gli aveva detto che il ragazzo si
era trasferito a casa sua per qualche giorno, e non potè
fare a meno di pensare cosa stessero facendo quei due in quel momento,
se li immaginava seduti sul divano a guardare un film, con Daniel che
le metteva un braccio intorno alle spalle e faceva cose dolci, ma gli
piaceva credere che Sum non avesse poggiato la testa sulla sua spalla,
gli piaceva credere che lei fosse soltanto sua, gli piaceva credere che
sarebbero potuti scappare insieme ancora, come avevano fatto quel
giorno, gli piaceva credere che lei stesse pensando a lui pur avendo il
suo ragazzo accanto....e non sapeva che aveva ragione, su tutto, Sum
non aveva poggiato la testa sulla spalla di Daniel e si sentiva
soltanto sua, e avrebbe ripetuto all'infinito ciò che
avevano fatto quel giorno, e lo stava pensando sul serio... il suo
ultimo pensiero prima di addormentarsi fu rivolto a Harry e l'ultimo
pensiero di Harry fu per lei.
Buonsalve!!! :DD
Eccomi qua, questa volta ho impiegato un po' di più ad
aggiornare, ma non voglio dare la colpa ai compiti, perchè
effettivamente non è stata colpa della scuola...è
che nel week-end, invece di concentrarmi su questa fanfiction, ho
scritto una one-shot, la mia prima one-shot :)
Si chiama 'Classmates', e se passerete a leggerla, grazie di cuore
<3
Ma ora passiamo al capitolo...allora? vi è piaciuto? vi
giuro, Harry è la dolcezza in persona, non so neanche come
mi sia venuto in mente di scrivere quella roba sul cuore...spero di
essermi spiegata bene e spero che vi sia piaciuto :DD
E poi, mi sono resa conto, che non avevo ancora parlato di Niall, ma
non lo avevo dimenticato, non potrei mai, semplicemente non sapevo bene
dove inserirlo, e ho pensato che questo potesse essere il modo giusto,
anche perchè ho intenzione di far apparire almeno in qualche
capitolo, i personaggi di Summer Paradise (Valerie, Sarah, Mary e
ovviamente Liam, Niall e Louis) :))
E che mi dite invece di Harry e Zayn alle prese con le faccende di
casa? non so, ho cercato di renderli simili alla maggior parte dei
ragazzi, che trovandosi fuori casa, devono imparare a cavarsela da
soli... e questi due mi fanno tanta tanta tenerezza gskdghskjghjks
Beh che dire, come sempre spero che il capitolo non vi abbia deluso, vi
ringrazio per farmi sapere sempre cosa ne pensate, siete meravigliose,
davvero. ♥
E per me è importante sapere che seguite la storia, che vi
appassiona, vorrei farvi sognare a occhi aperti come faccio io :3
Quindi ora vado, per domani ho il quinto canto dell'inferno e il libro
vuole la mia compagnia (?)
Smetto di dire cavolate, grazie di tutto, recensitee, ditemi tutto
ciò che vi passa per la testa :DD
Alla prossimaaaaaa
♥♥♥♥♥
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Capitolo 10 *** Capitolo dieci ***
Due
giorni dopo, 13 dicembre.
Summer
uscì dall'aula un po' più tardi del previsto,
quel giorno il professore parlò così tanto,
spiegò così tante cose durante quelle due ore,
che la sua mente quasi non ebbe il tempo per concentrasi su quello che
sarebbe acaduto poco dopo,ho detto quasi eh... ogni tanto perdeva il
filo del discorso, da quando Harry era tornato a far parte della sua
vita, le riusciva sin troppo facile distrarsi e pensare a lui, ma
appena si rendeva conto di dover dare un esame per la metà
di gennaio, si scuoteva e cercava disperatamente di riprendere a
seguire il prof; ma quel giorno, più che pensare a Harry,
pensò a Daniel.
La
sera prima era tornato a casa sua, le aveva detto che l'idraulico aveva
provveduto a sistemare le tubature e che tutto era tornato a funzionare
correttamente, aveva cenato insieme a lei, e poi aveva preso il borsone
che si era portato dietro quando era arrivato e si era avviato verso la
porta, Sum sapeva perfettamente cosa doveva fare, era sua intenzione
parlare con Daniel appena lui fosse ritornato a vivere in casa propria,
e voleva mantenere i suoi propositi, li avrebbe mantenuti, e per quanto
sarebbe stato difficile dirgli che era innamorata di Harry, doveva
farlo, lei e il ragazzo che le aveva rubato il cuore meritavano
un'altra occasione. "Daniel, aspetta" gli aveva detto poco prima che
lui varcasse la soglia, il ragazzo si era voltato verso di lei
sorridente "dimmi" "domani, a che ora finisci i corsi?" quanto era
stata stupida, che domanda da un milione di dollari, sapeva
perfettamente che lui avrebbe finito alle tre "alle 15.00, come sempre"
rispose il ragazzo per nulla sospettoso "beh, che ne dici se, quando
finiamo, ci vediamo al bar all'angolo, non so, magari facciamo una
passeggiata..." "ma certo tesoro!" "ho bisogno di parlare con te!"
aveva aggiunto Summer facendogli intuire che c'era qualcosa di cui
voleva metterlo al corrente, ma il ragazzo non si perse d'animo "va
bene, ci vediamo al bar all'angolo allora!" lui l'aveva salutata in
quel modo, baciandola teneramente sulla guancia per darle la buonanotte.
Gli
ultimi minuti di lezione le parvero ore, il professore non si decideva
a mettere un punto a quel discorso infinito, e la campana era
già suonata, da quasi dieci minuti, ma evidentemente quella
discussione non poteva essere lasciata insospeso, Sum fissava
l'orologio, doveva andare via, era certa che Daniel la stesse
già aspettando al bar, aveva fretta, voleva togliersi quel
peso enorme dallo stomaco, sapeva che il suo ragazzo era un tipo
estremamente puntuale, avrebbe dovuto già essere
lì.
Quando
finamente il prof congedò tutti, lei uscì
dall'aula correndo e meno di due minuti dopo, entrò nel bar
dove doveva vedersi con Daniel, varcò la soglia del locale
con il fiatone e andò dritta dritta verso quello
che era sempre stato il loro tavolo, dal giorno in cui si erano
conosciuti, tutte le volte che erano stati in quel bar, soprattutto
come amici, si erano seduti sempre allo stesso tavolo; Sum rimase
interdetta quando si accorse che lui non era ancora arrivato, si
sedette e per quanto le paresse strano quel ritardo, decise di
aspettare qualche minuto prima di chiamarlo.
Ordinò
un the caldo per ingannare il tempo, impiegò più
tempo possibile per finirlo tutto, intanto dava un'occhiata
all'orologio convincendosi sempre di più che c'era puzza di
bruciato in quella situazione, quando anche l'ultimo sorso
finì nel suo stomaco, si decise a prendere il cellulare e
chiamarlo, erano trascorsi ben venti minuti da quando era arrivata
lì, senza considerare che lei stessa si era portata avanti
altri venti minuti di ritardo, quindi quaranta minuti, impossibile,
Daniel non era mai stato così ritardatario, anzi, il suo
massimo ritardo potevano essere cinque minuti, non di più.
Provò
a comporre il suo numero un paio di volte, ma il cellulare del ragazzo
suonava a vuoto, tamburrellò le dita sul quel tavolino
ingannando il tempo per altri cinque minuti, poi rifece il numero, e
ancora, per la terza volta, non ebbe alcuna risposta; si
alzò, pagò ciò che aveva consumato e
si diresse verso casa di Daniel, ora iniziava a peoccuparsi seriamente,
temeva che gli fosse accaduto qualcosa, non sapeva spiegarsi nemmeno
lei il motivo per il quale aveva un brutto presentimento,
camminò a passo svelto e poco dopo, fu
davanti casa sua, citofonò, non sapeva cosa aspettarsi, e
esattamente come era accaduto quando gli aveva telefonato, non
ricevette alcuna risposta. Stava per chiamare tutta la gente che
conosceva per chiedere se qualcuno lo avesse visto quel giorno, voleva
addirittura avvisare la polizia, anche se si rendeva conto che forse
non era il caso di farla così tragica, ma sentiva che era
successo qualcosa, non aveva la più pallida idea di come
potesse essere definito quel 'qualcosa' ma non preannunciava nulla di
buono.
Quando
stava per girare i tacchi, per modo di dire, perchè portava
le converse, le venne in mente che una volta Daniel le aveva dato un
duplicato delle chiavi di casa propria, non si chiese se fosse il caso
di utilizzarle o meno, infilò la mano destra nella sua borsa
sperando di averle con sè in quel momento, e quando la sua
mano toccò qualcosa di estremamente freddo e metallico
tirò un lieve sospiro di sollievo, inifilò le
chiavi nella toppa e la porta si aprì.
Entrò
in quella casa guardandosi intorno circospetta, poi lo
chiamò a voce alta, ma come ormai si aspettava, non
ricevette alcunchè come risposta, imboccò il
breve corridoio e raggiunse la cucina, urlò per
ciò che vide, poi cercò di ritornare in
sè stessa e di fare qualcosa di sensato.
"
Daniel! O mio Dio, ma che è successo?" urlò
lasciando cadere la borsa pesantemente a terra e correndo verso di lui
"Daniel! Rispondi, ti prego!" disse abbassando un po' il tono di voce e
inginnocchiandosi accanto a lui, gli prese il viso tra le mani, il
ragazzo teneva gli occhi serrati, Sum cercò la sua mano,
voleva sentire la sua temperatura, fu solo allora che si accorse della
bottiglia di chissà quale schifezza contenente un alto tasso
di alcool, gliela tolse di mano rendendosi conto di tante altre
bottigliette come quella poggiate sul lavandino, rigorosamente vuote; a
quel punto non ebbe più dubbi, e con le mani tremanti
recuperò il cellulare senza smettere di guardare il ragazzo
malamente accovacciato a terra, compose il numero del 118, necessitava
di aiuto, e lei non sapeva che fare, aveva seguito un corso di pronto
soccorso quando andava al liceo, ma lì non bastava, ci
voleva ben altro, aspettò seduta accanto a lui, non
riuscendo a non porsi mille interrogativi, ma nella sua testa la
domanda che spazzava via tutte le altre con prepotenza, era una
soltanto: perchè? perchè era arrivato a tanto?
non lo sapeva, non poteva in alcun modo saperlo.
Una
mezzoretta dopo, arrivarono i volontari del 118, caricarono Daniel di
peso e lo trasportarono sull'ambulanza, Sum andò con loro,
non poteva lasciarlo da solo, in fondo lui non aveva nessuno a Roma, la
sua famiglia era rimasta in Inghilterra, e poi gli voleva bene,e il
fatto che fosse stata a un passo dal lasciarlo, non le
impediva di preoccuparsi per lui, non lo amava, quel posto del suo
cuore era riservato soltanto a Harry e sarebbe stato così
per sempre, ma Daniel gli era stato vicino quando ne aveva avuto
più bisogno e lei ci teneva a lui, sul serio, e non poteva
lasciarlo solo, non in quel momento.
Sull'ambulanza fecero il possibile per aiutarlo a riprendere
conoscenza, ma non ci fu nulla da fare, il ragazzo non dava alcun segno
di ripresa, e quando arrivarono in ospedale, i medici compresero al
volo la gravità della situazione e lo portarono in un
reparto specifico, Summer seguì tutto incredula e
sconcertata, ma ad un certo punto i medici le dissero che doveva
fermarsi lì dov'era, che non poteva accedere alla stanza
dove avevano portato Daniel, e lei tornò nella sala
d'aspetto, non sapeva che fare, cosa pensare, si sentiva la testa
scoppiare come un pallone, avrebbe voluto soltanto un appiglio al quale
aggrapparsi, forse una spalla che avesse la forma della sua testa,
sulla quale addormentarsi, non riusciva nemmeno a versare lacrime, era
troppo sconvolta persino per quello, non capiva più nulla.
Si
accorse appena del cellulare che squillava nella sua tasca, rispose
senza enfasi "Ei Sum! non ti ho vista oggi all'università,
comunque volevo dirti che io e Harry stiamo preparando la cena,
cioè lui sta preparando la cena e io apparecchio la tavola"
precisò "e lavi anche i piatti!" si sentì una
voce in sottofondo, la ragazza accennò un sorriso, persino
solo ascoltando la sua voce si sentiva meglio, aveva un dono quel
ragazzo dai capelli ricci, quello di scatenarle il sorriso, anche nei
momenti in cui era a un passo dallo scoppiare a piangere "li laviamo
insieme!" esclamò Zayn rivolgendosi all'amico "comunque, che
ne dici di venire da noi stasera?" "Zayn" sussurrò lei "che
succede?" domandò sospettoso il ragazzo, capì
subito che era successo qualcosa "sono in ospedale, io, Daniel, l'ho
trovato lì..." non riusciva nemmeno a formulare una frase di
senso compiuto "vieni" sussurrò poi, aveva bisogno del suo
migliore amico "fai conto che sono già da te" disse lui con
un tono serissimo, poi attaccò.
"Devo
andare, mi ha detto che è in ospedale..." disse Zayn
correndo verso la porta "cosa? in ospedale? sta bene? vengo con te!" il
tono di Harry era intimorito, allarmato, sospettoso, protettivo, ma non
ammetteva possibilità di scelta, salirono in macchina, Harry
alla guida, correva come un pazzo "così rischiamo di finirci
anche noi all'ospedale, con le ossa rotte però!"
esclamò Zayn cercando di tenere a bada le preoccupazioni,
non aveva capito nulla di ciò che Sum gli aveva detto,
soltanto ospedale, e quella parola era bastata per scatenare il
putiferio nella sua mente, non aveva capito che la ragazza stava
parlando di Daniel e non di se stessa; stettero zitti per tutto il
tempo, nessuno di tutti e due proferì parola, le loro menti
erano entrambe offuscate da pensieri non troppo positivi, volevano
raggiungerla e sapere che diavolo fosse successo il più
presto possibile. Una quindicina di minuti più tardi, Zayn
scese dalla macchina e cominciò a correre verso l'entrata
dell'ospedale, non sapeva nemmeno in quale reparto andare, intanto
Harry parcheggiò la macchina lì fuori, e per uno
strano scherzo del destino fu proprio lui a trovare Sum per primo.
Appena
la vide, le corse incontro chiamandola per nome dal fondo del
corridoio, lei alzò la testa appena percepì la
sua voce e meno di un secondo dopo si ritrovò stretta tra
quelle braccia, Harry la abbracciò fortissimo, quasi a
soffocarla, e lei si lascio stringere "che è successo?" le
domandò accarezzandole i capelli "stai bene, vero?
perchè sei qui?" domandò ancora, impedendole di
sciogliere quell'abbraccio, vedendo che la ragazza non rispondeva le
prese dolcemente il viso tra le mani e vide lo sconcerto nei suoi
occhi, una lacrima rigò il viso di Sum, una lacrima che non
aveva voluto saperne di scorgare fino al momento in cui si era sentita
protetta e amata tra le sue braccia, Harry le carezzò la
guancia umida asciugando con il calore della propria mano quella
maledetta lacrima "che è successo?" le domandò
ancora guardandola fissa negli occhi "non lo so, avevo appuntamento con
Daniel, lui non si è presentato, ho intuito che c'era
qualcosa che non andava e sono andata a casa sua, e l'ho trovato
accasciato a terra privo di sensi, con una bottiglia di non so nemmeno
cosa in mano e altre dieci forse sul lavandino, tutte vuote"
sussurrò tutto d'un fiato "sei stata tu a chiamare
l'ambulanza?" "si, non sapevo che altro fare...non capisco
perchè si sia ubriacato" confessò cominciando a
camminare nervosamente, Harry la bloccò accanto a una
finestra "calmati, vedrai che si riprenderà presto" le disse
per confortarla "quello che non capisco è
perchè..da quando lo conosco, non l'ho mai visto bere
qualcosa di diverso dall'acqua, a volte una mezza birra, ma nulla di
più, ero convinta che fosse astemio" "lo chiederai
direttamente a lui quando si riprenderà, ora ti prego, devi
rilassarti, sai benissimo che quest'agitazione non ti
porterà a nulla" le disse avvicinandosi di nuovo a lei, Sum
crollò nuovamente tra le sue braccia, mai come allora,
furono la sua ancora di salvezza, in quel momento nessuno dei due vide
intenzioni nascoste nell'altro, in quel momento Sum aveva bisogno che
qualcuno la sostenesse, e Harry era lì per lei, come sempre.
"
Zayn si sarà perso!"esclamò lui cercando di farla
ridere "dove l'hai lasciato?" domandò la ragazza
"All'entrata dell'ospedale, lui è sceso dalla macchina
mentre io sono andato a parcheggiare, starà vagabondando per
tutto l'ospedale!" "non è mai stato un genio riguardo
l'orientamento" rispose lei abbozzando un sorriso, Harry ci riusciva,
riusciva a farla sorridere, ma dopotutto non era affatto una
novità "immagina se è finito nel reparto
maternità!"
"divertitevi, sparlate sempre alle mie spalle, voi due" Sum gli corse
incontro "Zayn" disse, mentre l'amico l'abbracciava "ei" rispose lui
sorridendo "finalmente sono riuscito a trovarvi" aggiunse poi, tentando
di fare finta che non ci fosse nulla di strano nel fatto che si fossero
incontrati in un ospedale, poi tornarono a sedersi e Harry
spiegò a Zayn il fattaccio, era inevitabile non parlare
dell'accaduto.
Restarono
nella sala d'attesa tutti a tre, fino alle dieci di sera, nessun medico
si degnò di dirgli qualcosa in più, l'unica cosa
che erano riusciti a sapere in quelle tre o quattro ore in cui erano
stati lì, era che Daniel non aveva ancora ripreso
conoscenza, doveva aver bevuto veramente tanto, aveva decisamente
esagerato, e non c'era nessun segno che facesse sperare in un'imminente
ripresa; Harry e Zayn fecero compagnia a Sum per tutto quel tempo, ogni
tanto le raccontavano qualcosa di divertente, facevano il possibile per
farla stare meglio, e ci riuscivano, anche se la ragazza era
visibilmente preoccupata e abbattuta, non era stata di certo una bella
visione Daniel accasciato a terra privo di sensi... non lo aveva mai
amato, anche se forse aveva provato a illudersi del contrario, ma non
avrebbe mai desiderato di vederlo in quelle condizioni,
faceva male comunque, perchè prima di essere il ragazzo che
stava per mollare, era stato suo amico.
Decise
di restare a dormire in ospedale, tanto anche se sarebbe tornata a
casa, non avrebbe comunque chiuso occhio, ne era più che
certa, comunicò ai ragazzi le sue intenzioni e insistette
perchè loro tornassero a casa entrambi, non era giusto che
restassero lì tutta la notte "Noi non ti lasciamo sola" era
stata la risposta di Harry dopo un po', non lo avrebbe smosso nemmeno
un terremoto da lì, voleva restarle accanto più
di qualsiasi altra cosa, e Zayn sembrava essere dello stesso parere
"queste sedie potrebbero rivelarsi addirittura comode"
esclamò il ragazzo dagli occhi scuri scatenando il sorriso
sul volto di entrambi, tutti e tre conoscevano la brutta nominata che
le sedie delle sale d'attesa d'ospedale si portavano dietro
praticamente da sempre, ed erano tutto fuorchè comode.
A
Sum venne il mente il giorno in cui Harry aveva dormito sulla poltrona
della hall di quell'albergo a Londra, soltanto per lei, e lo avrebbe
fatto anche quella volta, in un luogo ancora meno confortante. "Harry,
andiamo a prendere qualcosa da mangiare" esclamò
Zayn "ma secondo te, cosa possiamo mai mangiare qui?" "un pacco di
patatine" rispose l'amico come se fosse la cosa più ovvia
del mondo "patatine per cena?" domandò Harry "meglio i
pop-corn!" aggiunse subito dopo "possiamo fingere di essere al cinema!"
disse cercando di smorzare la tensione, guardò Sum negli
occhi e sorrise, poi seguì Zayn nel corridoio.
Lei
si sentì inspiegabilmente meglio, qualcuno avrebbe dovuto
spiegarle come faceva Harry, come facevano quei due, ad essere
così...positivi, divertenti, a farla ridere, anche in
momenti come quello; se fosse stata da sola, ridere sarebbe stato
l'ultimo dei suoi propositi, anzi, non sarebbe nemmeno apparso tra le
opzioni nella sua mente... e fu allora che ringraziò il
cielo di avere accanto non una, ma due persone che fossero in grado di
farla stare bene, che le impedissero di sentirsi sola, che le
strappassero un sorriso sempre e comunque, che le dicessero
ciò che aveva bisosogno di sentire, se si comportassero da
idioti anche nelle situazioni meno opportune e che fossero
semplicemente così..speciali, ognuno a suo modo, e in mille
modi diversi, Harry era Harry per lei,e Zayn era Zayn, il suo migliore
amico, ed erano tutti e due indispensabili.
BUONSALVEEEEEEEE
:DD
Allora,
questa volta non mi dilungherò e non scriverò
sproloqui, come ama chiamarli il mio prof, anche qui :)
Devo
letteralmente scappare, ma non prima di avervi ringraziato per tutte le
recesnioni ricevute fino a oggi!
Ve
lo assicuro, SIETE MERAVIGLIOSE! ♥ Continuate
così, amo leggere ciò che mi scrivete :3
Ma
passiamo un attimo al capitolo...........tadatadà! Che ve ne
pare? Vi è piaciuto? Cosa vi aspettate dal prossimo?
Ovviamente
scopriremo il motivo per il quale Daniel si è ridotto in
quel modo...tranquille, non muore, in fondo sono affezionata anche a
lui :D
Dai
dai dai, non siate timidi, ditemi tutto ciò che pensate! :DD
Ora
scappo sul serio, alle prossimaaaaaaaaa
<3<3<3<3<3
|
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Capitolo 11 *** Capitolo undici ***
Harry
aprì lentamente gli occhi, ormai era mattina e un timido e
sbiadito sole di metà dicembre faceva capolino tra le dense
nubi, ma appena il suo sguardo focalizzò il pavimento
bianco, le sedie blu in fila, capì di non essere a casa, il
suo olfatto identificò quel nauseante odore di disinfettante
sparso ovunque, il suo udito si concentrò su quel silenzio
assordante interrotto soltanto dai carrelli colmi di medicinali spinti
dalle infermiere, si sentì stringere lo stomaco, non era
certo il classico luogo dei sogni, poi alzò lo sguardo e i
suoi occhi furono attaversati da una sorta di luccichio improvviso, la
osservò dormire tranquillamente e solo allora si rese conto
di pesare su di lei, come aveva fatto a trascorrere tutta la notte con
la testa poggiata sulla spalla di Sum? e soprattutto come aveva fatto
lei a non scostarsi di un millimetro? In realtà poco
importava, anche perchè si accorse che lei a sua volta aveva
dormito appoggiata a Zayn...una sorta di domino, insomma.
Continuò
a guardarla, riscoprendo la bellezza di aprire gli occhi al mattino e
trovarsela accanto, era una sensazione impareggiabile, una sensazione
che non avrebbe mai dimenticato...non erano state molte le volte in
cui, nei due anni più belli di sempre, avevano avuto la
possibilità di dormire insieme, la distanza tra Dublino e
Londra li aveva sempre attanagliati, ma quelle poche volte in cui erano
riusciti ad aprire gli occhi la mattina contemporaneamente, a baciarsi
dolcemente ancora sotto le coperte, a sussurrarsi 'Buongiorno' con la
voce impastata dal sonno, si era sentito completo, non era riuscito a
desiderare nient'altro che ciò che aveva proprio accanto; e
quella mattina di dicembre, seppur si trovassero in una situazione
assai diversa, in un luogo molto meno confortante, era stato
meraviglioso svegliarsi e rendersi conto di aver trascorso la notte con
lei, con la testa appoggiata sulla sua spalla.
Si
rizzò a sedere e poco dopo, si diresse in direzione del bar,
lasciò Sum e Zayn dormire, e quando tornò da loro
con un vassoio in mano, gli parve bellissimo poterla svegliare e
porgerle il caffè; la ragazza percepì una mano
accarezzare dolcemente i suoi capelli e stropicciò gli occhi
coprendosi il viso con le mani, a Harry fece una tenerezza assurda, lei
non realizzò subito di trovarsi in ospedale e di conseguenza
dimenticò anche il motivo per cui si trovava lì,
e vide il volto, lo sguardo, il sorriso di Harry come prima
cosa quando aprì gli occhi, e si sentì
rinascere...da quanto tempo non le accedeva di svegliarsi e vedere lui,
ancora prima della luce del giorno? quante notti aveva trascorso a
bramare di averlo accanto al risveglio? tante, troppe, e ora lui era
lì, e le porgeva una fumante tazza di
caffè, il più bel risveglio del secolo nonstante
tutto. Si mese a sedere accogendosi della presenza di Zayn accanto a
lei e sorridendo instantaneamente, poi all'improvviso, mentre
avvicinava la tazza alla sue labbra, si rese conto della situazione,
nei suoi occhi comparve il panico, come aveva potuto addormentarsi? e
se i medici avessero voluto comunicarle qualcosa? e come stava Daniel?
Si era ripreso?
Si
alzò di scatto e bevve l'ultimo sorso di caffè,
si appoggiò alla finestra, Harry al suo fianco "hai dormito
bene?" le domandò il ragazzo "considerando che non mi sarei
nemmeno dovuta addormentare, direi di si, e tu?" "una meraviglia!"
rispose lui con un sorriso "ma chi vuoi prendere in giro? sappiamo
tutti che queste sedie sono scomodissime" "vero, ma noi tre sappiamo
realizzare l'effetto domino" Sum lo guardò negli occhi
spaesata, non aveva afferrato "effetto domino?" domandò
curiosa "non te ne sei accorta? tu hai dormito su di Zayn e... io su di
te" spiegò lui, la ragazza sorrise,le aveva detto che aveva
dormito su di lei?
"
Allora ti comunico che sei una piuma! anche se lo sapevo
già" sussurrò, in fondo non era la prima volta
che Harry poggiava la testa sulla sua spalla, ricordò che lo
faceva quando era stremato e non riusciva più a fare nulla,
ma cercò di scacciare dalla sua mente quei pensieri, non era
il momento, decisamente.
"
non hai visto nessun medico?" domandò consapevole di aver
sciolto l'incanto di quell'istante, ma non poteva fingere che fosse
tutto a posto, non aveva idea di come stesse Daniel "no, ma passeranno
sicuramente tra poco" la rassicurò "grazie Harry"
sussurrò lei inaspettatamente "e di cosa?"
Di cosa? ma era serio? Gli era debitrice praticamente per tutto, oltre
che per averle fatto scoprire l'amore, per aver reso i due anni in cui
erano stati insieme i migliori della sua esistenza, doveva ringraziarlo
semplicemente per esserci sempre, per non averla lasciata sola neanche
quella volta, per aver dormito su quelle sedie soltanto per lei,
perchè era ovvio che di Daniel non poteva importargli
più di tanto, appena lo conosceva..." di esistere" disse in
un sussurro guardando qualunque altra cosa, ad eccezione dei suoi
occhi, Harry fu commosso da quelle due parole, non si aspettava di
sentirle e per il sue orecchie furono il suono più dolce mai
avvertito, non fece in tempo a replicare, furono distratti dal sonoro
sbadiglio di Zayn "e grazie anche a te!" esclamò la ragazza
muovendosi in direzione del suo migliore amico; a quel punto un uomo
con il camice bianco e il viso stanco passò nel corridoio,
Summer lo bloccò all'istante "la prego, è da ieri
pomeriggio che siamo qui e nessuno ha saputo dirmi qualcosa sulle sue
condizioni, ho soltanto bisogno di sapere come sta, se ha avuto dei
segni di ripresa, se si è svegliato..." "beh, devo dire che
il ragazzo ha rischiato grosso, ma fortunatamente lei è
arrivata in tempo, se non avesse chiamato l'ambulanza o avesse
aspettato in preda al panico, non so dirle dove sarebbe ora il ragazzo,
ma come ho detto, l'abbiamo preso per i capelli, abbiamo fatto di tutto
e alla fine Daniel si è svegliato, quindi ora è
cosciente, e appena le infermiere usciranno dalla sua stanza,
potrà vederlo" Sum aveva ascoltato tutto attentamente e
stava per ringraziare il dottore "signorina, più tardi, si
faccia dire da una qualunque infermiera dov'è il mio ufficio
e mi raggiunga, devo parlarle a quattr'occhi" Sum annuì,
leggermente spaventata da quest'ultima frase, sicuramente riguardava
Daniel, ma aveva detto che si era svegliato, giusto? Doveva pensare
positivo.
"
ragazzi, potete andare, davvero, non voglio che saltiate i corsi per
colpa mia" esclamò rivolgendosi a Harry e Zayn "anzi, se vi
capita di incontrare la professoressa Kunt nei corridoi, ditele che mi
dispiace essermi dovuta assentare alla sua lezione" "non ci
sarà bisogno di incotrarla nei corridoi, proprio ieri mi
sono iscritto al suo corso" le disse Harry sfoderando il suo miglior
sorriso "perfetto, allora potrai tenermi aggiornata sulle lezioni!"
rispose lei felice del fatto che avrebbero potuto trovare una scusa
bella e buona per trascorrere del tempo insieme "possiamo studiare
insieme qualche volta" le parve che Harry le avesse letto nella mente,
ma in fondo non c'era nulla di strano neanche in quello "ci sto"
sorrise, e salutò i ragazzi con la mano mentre si
allontanavano "ti passo a prendere dopo?" domandò Zayn sulla
soglia del reparto "no, avete già fatto troppo, e poi, non
so quanto tempo dovrò stare qui, prometto che mi
farò viva prima di cena" rispose lei tornandose a sedere.
Ora era decisamente più rilassata del pomeriggio precedente,
quando nella sua mente si riformava l'immagine di Daniel a terra e
dieci bottiglie vuote sul lavandino, si sentiva ancora stringere lo
stomaco, quando il medico le aveva detto che lo avevano salvato
prendendolo per i capelli, non era riuscita a focalizzare bene quelle
parole e ancora adesso e stento ci riusciva, significava che Daniel
aveva rischiato la vita....ma poi le aveva anche detto che si era
ripreso e che poteva vederlo, quindi aspettò ancora per
quache minuto fin quando un'infermiera le fece segno di poter entrare.
Entrò
in quella sterile stanza con le mani tremanti, non si era mai trovata
in una situazione del genere prima d'allora e temeva ciò che
avrebbe visto, Daniel era solo nella stanza e teneva gli occhi serrati,
come se stesse riposando, lei si avvicinò al suo letto e
quando fu abbastanza vicina da sfiorarlo, gli passò una mano
sulla fronte, il ragazzo aprì instintivamente gli occhi e
pronunciò il suo nome, curvò appena le labbra in
una specie di sorriso "ei, come stai?" "bene credo, ora ho
soltanto un terribile mal di testa e un pessimo senso
dell'orientamento, ma bene" Summer sorrise, stava per dire qualcosa
"sei stata tu a trovarmi, vero?" lei annuì "eri accasciato a
terra privo di sensi, mi hai fatto prendere un bello spavento!"
cercò di scherzare lei "ma mi hai salvato la vita...se tu
non fossi arrivata e non avessi chiamato i soccorsi, ora non sarei qui
a dirti grazie, sono in debito con te" "no, non devi sentirti in
debito, ho fatto quello che avrebbe fatto chiunque, e ho agito
d'istinto, ci tengo a te e lo sai" un altro mezzo sorriso sulle sue
labbra "sono un'idiota, Sum, un'idiota" esclamò lui tentando
di tirare un pugno, ma colpì il vuoto, e poi il suo braccio
cadde a peso morto sul letto "che è successo?"
domandò lei, Daniel parve voler assumere una posizione un
po' più comoda per raccontarle l'accaduto, lei lo
aiutò a sedersi sul letto e si lasciò stringere
la mano mentre il ragazzo cominciava a parlare.
"E' successo tutto ieri pomeriggio, era appena terminato il corso di
mezzogiorno e stavo per dirigermi verso l'aula all'interno della quale
si sarebbe tenuto il successivo, ma nella pausa tra una lezione e
un'altra, presi il cellulare in mano e notai quattro chiamate perse da
parte di mia madre. Mi allarmai, di solito fa il possibile per non
disturbarmi quando sono all'università, così
ricomposi il suo numero e lei mi rispose dopo nemmeno uno squillo,
doveva avere il telefono in mano, e piangeva...a quel punto le chiesi
che cosa le fosse successo, nella mia mente raffiorarono tutte le
ipotesi possibili, anche le più tremende, ma nessuna di
quelle era davvero brutta come la notizia che mi diede. Mio fratello,
Josh, ha diciassette anni, te lo detto no?" Sum annuì ma
notò che Daniel faticava a parlare "vuoi un po' d'acqua?"
non seppe che altro fare, oltre che stringergli di più la
mano per dargli la forza di andare avanti, lui fece di no con un cenno
del capo, e dopo aver preso un respiro profondo, proseguì
"Ieri pomeriggio Josh aveva appuntamento a casa di un amico,
credo che si vedessero per giocare alla psp, invece che per studiare
come facevano credere a mia madre e alla madre del suo amico, ma ieri
pomeriggio, Josh non è mai arrivato da Simon. Mia madre mi
ha detto che pioveva a dirotto, ma per mio fratello la pioggia non era
mai stato un ostacolo, era sempre stato prudente con il motorino e lo
sarebbe stato anche quella volta, non c'era motivo di preoccuparsi...e
lui è stato prudente, come sempre, infatti tutto
ciò che è accaduto durante quel breve tragitto
non è stata colpa sua.
Un
colpo di sonno. Ti rendi conto? Un colpo di sonno, mio fratello
è in coma perchè a qualcuno è venuta
la brillante idea di mettersi alla guida mezzo addormentato."
A
quel punto il viso di Daniel fu solcato da calde lacrime e anche gli
occhi di Sum diventarono lucidi, lo sguardo spento, ma negli occhi del
ragazzo oltre alla tristezza, al dolore, si leggeva soprattutto rabbia,
rabbia prepotente verso quell'uomo che in un attimo aveva distrutto una
famiglia "non so come sia successo di preciso, mia madre era troppo
sconvolta per raccontarmelo o probabilmente non lo sapeva nemmeno lei,
so solamente che ha ricevuto una chiamata da parte di Simon, il miglior
amico di mio fratello, non vedendolo arrivare a casa sua, lo aveva
chiamato e non avendo ottenuto alcuna risposta, aveva pensato di
andargli incontro, e lo aveva trovato a terra, sul ciglio della strada.
E' entrato in coma subito dopo l'impatto." si fermò di
nuovo, Summer tentò di fargli forza, anche se pure lei si
sentì mancare la terra sotto i piedi "e io non ci ho visto
più, quando ho finito di parlare con mia madre, ero
dilaniato dal dolore, mi sentivo inutile e impotente, una sensazione
terribile..sai meglio di me che non sono mai stato un'alcolista, anzi,
non avevo mai toccato quella roba prima di ieri; l'ho fatto
perchè pensavo che avrei dimenticato per un po'
quell'angoscia che mi stava mangiando vivo, l'ho fatto
perchè, non lo so, avevo bisogno di affogare quel dolore in
qualcosa, e sono andato al supermercato, ho comprato sei casse di
quella robaccia, anche la commessa mi ha guardato male, ma me ne sono
infischiato, appena fuori, ho cominciato a stappare la prima bottiglia,
poi la seconda, la terza, non riuscivo più a fermarmi...le
prime quattro casse le ho terminate ancora prima di arrivare a casa,
poi ho bevuto le altre due, ero incosciente e continuavo a bere, ad un
certo punto, quando mi restavano soltanto tre bottiglie, sono crollato,
e poi boh, mi sono svegliato qui, e ho capito che non ho risolto nulla"
"hai bevuto 33 bottiglie di quella robaccia?" Daniel annuì
"e ora non ho idea di come stia Josh". A quel punto suonò il
suo cellulare e Sum glielo passò "è mia madre,
non voglio che sappia tutta questa storia, deve badare prima a Josh,
rispondi tu" Sum non potè dirgli di no e avvicinò
l'apparecchio al proprio orecchio, ma attivò il vivavoce
"Daniel, Daniel, un miracolo! Josh è uscito dal coma durante
la notte, lo devono tenere sotto controllo per un po', dovrà
restare qui almeno per una decina di giorni, ma se tutto
andrà bene, a Natale sarà a casa! Daniel, ha
riaperto gli occhi!" il tono di voce della donna esprimeva tutta la sua
felicità e incredulità, quando terminò
la chiamata, il ragazzo parve rilassarsi "è la
più bella notizia che tua madre potesse darti, no?"
esclamò Sum con un sorriso che le andava da un orecchio
all'altro "la migliore" concordò lui tirando un sospiro di
sollievo.
Un'oretta
più tardi, dopo aver chiacchierato un po' con Daniel e aver
tentato di farlo sorridere, Summer si diresse verso l'ufficio di quel
medico, il suo umore era piuttosto buono, Daniel si era svegliato e
sembrava essere quello di sempre, aveva scoperto tutta la faccenda che
lo aveva portato a comportarsi in quel modo, suo fratello Josh stava
decisamente meglio, non trovava motivo di preoccuparsi, eppure appena
mise piede in quello studio, qualcosa nell'espressione del dottore le
fece cambiare idea, qualcosa lo tradì, e nella sua mente
tornarono a farsi spazio mille quesiti senza risposta.
"
Come le dicevo prima, Daniel è stato fortunato,
penso che potrà uscire dall'ospedale domani stesso, sta
bene, ma nel suo stare bene c'è qualcosa che non va.. mi
spiego meglio, ha bevuto una quantità industriale, oserei
dire, di quelle schifezze e il suo organismo ne risente ancora. La
gamba destra, soffre di una lieve forma di paralisi, ma siamo tutti
ottimisti, e pensiamo che tutto dovrebbe tornare a funzionare come
prima, anche in una settimana. Ripeto, al 90% delle
possibilità non si tratta di qualcosa di permanente" "lui
non ne è al corrente, vero?" "E' per questo che l'ho fatta
chiamare, può essere una notizia abbastanza frustrante per
lui, è meglio che gli venga detto da qualcuno di cui si
fida" Sum annuì consapevole del fatto che il medico avesse
ragione "tornerà a camminare però, deve tornare a
camminare" disse poi, come se l'uomo di fronte a lei avesse nelle
proprie mani il destino di Daniel, come se dovesse fargli quella
promessa "sa che non posso prometterglielo, ma ci sono tutti i
presupposti affinchè la sua gamba riacquisti la
sensibilità totale" a quel punto Sum parve rincuorarsi " va
bene, glielo dirò io" disse con tono fermo, prima di uscire
da quella stanza. Nella sua testa di nuovo l'inferno.
BUONSALVEEEEEEEEE :DD
Come state? Io bene dai, ho avuto l'influenza, sono stata due giorni a
casa, ed ecco il nuovo capitolo :))
Alloraaaaaaaa che mi dite? vi è piaciuto? vi aspettavate che
fosse successo qualcosa del genere a Daniel?
Cosa pensate che succederà ora? dai dai fatemi sapere tutto
quello che vi passa per la testa :3
E Sum e Harry? ahkhkjfhkhfashnhasfahkfn anche Zayn però
è tanto tanto dolce <3
Vi lascio perchè il capitolo è già
abbastanza lungo di suo, e non voglio mettermici anche io,
anzi...vorrei chiedervi un parere.
Secondo voi esagero, con la lunghezza intendo? Se preferite capitoli un
po' più corti non esitate a farmelo sapere, come sempre :DD
Perfetto, ora vado sul serio, mi aspetta Petrarca D:
Un grazie di cuore a tutte voi, che leggete, che seguite, che
preferite, che ricordate, soprattutto che recensite la storia!
FANTASTICHE , TUTTE ♥♥♥
A prestoooooooooo <3<3<3<3<3
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Capitolo 12 *** Capitolo dodici ***
Entrò
in casa sua a pezzi, poggiò distrattamente la borsa sul
divano o forse sul tavolo, non se ne rese nemmeno conto, e raggiunse la
camera da letto, non si tolse neanche le scarpe, si buttò a
peso morto sul letto e non appena il suo viso entrò in
contatto con il mobido cuscino, ciò che aveva accumulato
durante quelle due giornate, incomprensione iniziale, preoccupazione,
disorientamento, tristezza, sgomento, si trasformarono in lacrime;
pianse per un po', lasciando che il suo viso fosse rigato dalle
lacrime, esternò tutto ciò che provava con
sinceri singhiozzi, poi, come mossa da chissà che cosa,
forse dal desiderio, dalla forza di volontà, si
rialzò e si diresse verso il bagno.
Doveva essere forte, si disse, forte per se, forte per Daniel, forte
per tutti, non sopportava che Harry e Zayn dovessero consolarla
all'infinito, non sopportava di essere così dannatamente
sensibile...
Erano
le sette meno un quarto, era appena tornata dall'ospedale, era stanca,
ma rifiutò di starsene stesa sul letto con i suoi
perchè, piuttosto decise di fare una bella doccia
rigenerante, ne aveva proprio bisogno, e quando fu sotto il getto caldo
dell'acqua, la sua pelle si rilassò, si lavò
anche i capelli, aveva la sensazione che quello fosse un buon modo per
ingannare il tempo, ma in ogni caso, non potè fare a meno di
volgere i suoi pensieri a Daniel, a tutto il putiferio che aveva preso
luogo poco tempo prima.
Era
tornata nella stanza del ragazzo con il sorriso, non sapendo ancora
bene come dire a Daniel ciò che doveva, non si era preparata
un discorso e tantomeno aveva intenzione di farlo, ma avrebbe dovuto
sforzarsi al massimo per trovare le parole giuste, anche se si rese
conto che forse non esistevano...come si può trovare il modo
giusto di dire a un ventenne che è affetto da una forma di
paralisi non permanente? era sicura che lui si sarebbe focalizzato
sulla parola 'paralisi' e non avrebbe nemmeno tentato di capire tutto
il resto, ma era giusto che sapesse, si trattava della sua salute e
doveva esserne messo al corrente, certo, i medici avevano lasciato a
lei il compito più difficile, ma sospettava che avessero
pienamente ragione quando le avevano detto che sarebbe stato
meglio se fosse stata una persona cara a rivelargli quella scomoda
verità...però non si aspettava di essere trattata
in quel modo...
Quando
uscì dal box doccia, si asciugò lentamente e si
vestì, indossò un paio di jeans chiari e puliti e
un maglione azzurro, poi cominciò ad asciugarsi i capelli,
quando ebbe finito, aprì il mobile in cerca di un fermaglio
per raccoglierli, ma non lo trovò, chissà dove lo
aveva lasciato, stava per richiudere e dirigersi in cucina, quando una
boccetta di profumo regalatale da Valerie
catturò la sua attenzione, pensò alla
sua migliore amica, che cosa avrebbe dato per averla accanto in quel
momento... non che Laura non fosse all'altezza, era una ragazza
fantastica e Sum le voleva davvero bene, ma Valerie sarebbe stata per
sempre insostituibile, semplicemente perchè la conosceva
meglio di se stessa, perchè c'era sempre stata,
perchè in cinque anni avevano condiviso tutto, anche il
sonno, e non avrebbe mai dimenticato le risate, gli sguardi d'intesa,
le prese in giro, gli abbracci stritola-tutto che si erano scambiate;
la differenza stava nel fatto che a Laura doveva spiegare tutto a
parole pur avendola di fronte, Valerie si accorgeva del suo stato
d'animo soltanto sentendo la sua voce.
Richiuse
il mobiletto senza mettersi il profumo, prese il cellulare e compose il
numero con il prefisso di Dublino, dall'altra parte una voce squillante
e allegra "ciaaaaao bellezza!" "ciaaaaaaaao meraviglia!" rispose Sum
sorridendo "come stai?" le domandò l'amica, probabilmente
sapeva già tutto "stanca, sono appena tornata a casa, ho
fatto una doccia e mentre cercavo un fermaglio per i capelli, mi sono
imbattuta nel tuo profumo e sono stata assalita dalla tua mancanza.."
"non hai ancora terminato il mio profumo?" il tono di Valerie era
sconvolto e accusatorio, Sum rise "no...sai che non lo metto quasi mai,
ma lo faccio soltanto pechè voglio tenerlo il più
a lungo possibile, non voglio che finisca" rispose lei "sei strana
ragazza, ma ti voglio un mondo di bene lo stesso" "anche io Vale"
esclamò sinceramente "che devi dirmi?" domandò
poi l'amica con tono serio, Sum non fu colta alla sprovvista, sapeva
che a Valerie non sfuggiva niente "che mi manchi" "si, questo lo so, e
anche tu manchi come l'aria qui, ma c'è dell'altro" "Daniel"
sussurrò allora "ho saputo, me lo ha detto Lou che
a sua volta lo ha sentito da Harry, come sta?" ecco, appunto, sapeva
già tutto "stamattina si è svegliato, ha ripreso
conoscenza, mi ha raccontato il motivo per cui si è
comportato in quel modo-" "gli morto il gatto?" "ma smettila di essere
sempre così spiritosa! stavolta è una cosa
seria.." "scusa. continua pure" "suo fratello è stato
vittima di un'incidente stradale, è entrato in coma subito
dopo l'impatto, ora sta già meglio e ha ripreso anche lui
conoscenza, sono stati entrambi molto fortunati, ma c'è un
problema" Sum si fermò un attimo, l'amica intuì
al volo "gli effetti dell'alcol sono ancora presenti sul suo corpo,
vero?" "esatto" sospirò rumorosamente "lieve paralisi alla
gamba destra, i medici sono quasi certi che non si tratta di qualcosa
di permanente, sono ottimisti, dicono che forse in una settimana si
sistimerà tutto, ma Daniel non ci crede, l'ha presa
malissimo" spiegò lei ricordando tutto ciò che si
erano detti, o meglio, urlati contro, tutte le parole a cui lei non
riusciva a trovare un senso.
"
ti ha urlato contro?" fu l'unica domanda da parte di Valerie "si,
abbiamo litigato, o meglio lui ha litigato con me, non conoscevo questo
lato del suo carattere sinceramente, è stato tremendo Vale,
mi ha fatta sentire in colpa per avere ancora tutte e due le gambe, non
avevo mai visto tanta rabbia e tanto odio nei suoi occhi, e nei miei
confronti, mi ha urlato di andarmene perchè non potevo
capire quello che stava provando a sentirsi dire che al momento non
è capace di camminare senza l'aiuto di una stampella o senza
appoggiarsi al braccio di qualcuno...non era in lui, e la cosa
più assurda è che lo capisco anche, mi ha
trattata malissimo, mi ha rivolto le peggiori accuse, ma io non posso
essere arrabbiata con lui, non posso lasciarlo solo...capisci?" "
capisco soltanto che è fortunato ad averti accanto"
"no,Vale, lo sai che stavo per lasciarlo, io amo Harry, ma ora che
faccio? non posso dirgli 'bene, è stato un piacere, sono
innamorata persa di un altro, ma mi raccomando, riprenditi presto, ci
vediamo in giro!" l'amica soffocò una risata dall'altra
parte, poi ritornò seria "hai ragione, non puoi, lui ora ha
bisogno di qualcuno che gli stia accanto e solo tu puoi farlo, la sua
famiglia è in Inghlterra, ma deve badare anche a Josh.."
"non posso lasciarlo solo" fu la risposta di Sum "Harry
capirà, Harry ti ama alla follia e ci sarà sempre
per te" "lo so e giuro che per me è lo stesso, quando mi
abbraccia, Vale, io sento che siamo fatti per amarci, è
l'amore della mia vita! Stamattina, eravamo all'ospedale, mi ha
svegliato accarezzandomi i capelli e porgendomi una tazza di
caffè, è stato il miglior risveglio da un anno a
questa parte..." sussurrò con sguardo sognante "ascolta, ora
devi stare accanto a Daniel, devi aiutarlo a superare tutto questo, ma
quando lui starà meglio, pensa alla tua di
felicità, ti prego" lo disse con tono dolce "te lo
prometto!" rispose lei desiderando abbarcciarla con tutte le sue forze
" vuoi sfogarti? vuoi dirmi comè andata? io sono qui" Sum
cominciò a raccontare non appena udì quelle
parole.
"
Sono entrata nella sua stanza, abbiamo chiacchierato un po', poi lui mi
ha detto che aveva voglia di fare quattro passi, e lì
è cascato l'asino...non sapevo nemmeno da dove cominciare a
dirglielo, così l'ho aiutato ad alzarsi, abbiamo fatto
qualche passo insieme, speravo che tutto sarebbe accaduto naturalmente,
non so nemmenio io perchè, ad un tratto mi ha detto 'non mi
sento più la gamba' io ho preso un respiro profondo e gli ho
detto 'hai bevuto veramente tanto,e il corpo ne risente, ma i medici
pensano che la tua gamba dovrebbe tornare come nuova entro pochi
giorni' e da lì è partita la serie di insulti 'mi
stai dicendo che sono paralizzato? non posso più camminare?
E' una bugia! non puoi essere sicura che tutto tornerà come
prima...e se restassi così per sempre?' urlava, urlava
tantissimo, io ho tentato di farlo calmare, gli ho detto che i medici
erano ottimisti, che gli sarei stata accanto, che avremmo superato
tutto quello insieme, che poteva contare su di me, ma lui continuava a
urlarmi contro 'non te ne rendi conto, vero? E certo, tu hai tutte e
due le gambe e puoi correre! Tu non hai idea di cosa voglia dire
sentirsi immobile! Tu non ne avrai mai di questi problemi, giusto? Tu
non sarai mai così sconsiderata da attaccarti a una
bottiglia e rischiare di morire...Tu hai tutte e due le gambe cavolo!
non puoi capire, non provarci nemmeno, anzi va via, vattene, averti qua
mi rende solo più consapevole di ciò che
è accaduto! vatteneee' sbraitava, mi puntava il dito contro
'non voglio vederti Summer! Non capisci....TU HAI TUTTE E DUE LE
GAMBE!' non ho versato neanche una lacrima davanti a lui, sono stata
forte, ma sono crollata sul letto appena rientrata a casa, poi mi sono
detta che dovevo reagire e così ho fatto, ma se ci sto
riuscendo è perchè so di avere accanto persone
che darebbero la vita per me, tu, Zayn... Harry."
"
non so cosa dire davvero...Sum, mi mancano le parole, ed è
grave! so soltanto che tutto questo passerà, Daniel si
riprenderà, tornerà a essere quello di sempre, e
tu potrai finalmente essere felice con il ragazzo che ami davvero...te
lo giuro, supererai questo periodo, e io, Lou, Zayn, Liam, Sarah,
Mary,Niall e soprattutto Harry, ti aiuteremo, saremo sempre con te" la
rassicurò la sua migliore amica "sei la migliore, Vale!
Grazie, di tutto. Darei anche ciò che non ho per
abbracciarti, per abbracciarvi tutti" sussurrò con una
sincerità disarmante "ora ti lascio, Louis ti sta
aspettando, vero? Beh, divertitevi" "ti voglio tanto tanto tanto bene
Sum" "io di più. ciao Vale" disse attaccando.
Meno
di un quarto d'ora dopo, Laura si precipitò da lei per
essere messa al corrente di tutto, Sum le raccontò di
Daniel, ma tralasciò la parte degli insulti, a Valerie lo
poteva dire, a lei poteva dire tutto, con lei poteva sfogarsi
sul serio, ma Laura conosceva Daniel di persona e gli voleva bene, e
Sum non aveva intenzione di farlo passare come il cattivo o il pazzo
della sitazione, le aveva fatto del male, sicuramente, le aveva urlato
in faccia di avere tutte e due le gambe come se fosse una colpa, o
peggio, come se fosse colpa sua se lui non ne aveva più una,
quella era stata la cosa peggiore, ma non nutriva risentimenti nei suoi
confronti, in fondo aveva capito che anche il suo era stato un modo per
sfogarsi, contro di lei, ma per sfogarsi.
Quando
ebbe finito di raccontare tutto a Laura, l'amica disse che sarebbero
potute andare a trovarlo insieme l'indomani, e Sum annuì,
poi sentì il campanello di casa suonare per la seconda volta
e andò ad aprire.
"Salve signorina, l'abbiamo vista un po' giù di morale oggi,
quindi abbiamo pensato di portarle una bella pizza!" "Harry e Zayn, vi
ho scoperti!" esclamò lei togliendogli il cartone dalle mani
e rendendo visibili i loro volti "è strano dirlo ma, ne
avevo bisogno!" disse sorridendo e invitandoli ad entrare, mentre
apparecchiava velocemente la tavola, presentò Laura ad
entrambi e la invitò e restare a cena da lei, l'amica
accettò e si misero tutti e quattro a divorare quel mezzo
metro di pizza. Quando ebbero terminato di mangiare si sedettero in
salotto, evitarono di parlare di Daniel, piuttosto chiacchierarono e
scherzarono come sapevano fare solo loro, anche se Sum non riusciva a
non pensare a quelle urla, a quel 'hai tutte e due le gambe',era stato
tremendo, ma tentò di non darlo a vedere, intanto Harry e
Zayn conobbero meglio Laura e Sum fu felice al pensiero che la sua
amica potesse andare d'accordo con loro, in realtà sperava
che tra lei e Zayn nascesse qualcosa, loro due non avevano ancora avuto
il tempo per rendersene conto, ma lei che li conosceva entrambi, aveva
sempre segretamente pensato che potessero essere un'ipotetica bella
coppia. Verso le undici Laura si congedò, Zayn da bravo
gentiluomo si offrì di accompagnarla a casa, e quando Sum si
chiuse la porta alle spalle dopo che loro due erano usciti,
provò un briciolo di desiderio proibito rendendosi conto di
essere sola con Harry.
Tornò a sedersi sul divano "cos'è che ti
tormenta? non posso vederti così..." disse lui, la stanza
era buia, illuminata soltanto dalla luce artificiale emessa dalla tv
accesa, ma nessuno di tutti e due si degnava di rivolgerle un solo
sguardo "nulla..è stata una giornata pesante, tutto qua"
"non ti credo! Ti conosco, mi basta guardarti negli occhi per capire
che c'è qualcosa che non va...è per via di
Daniel? sta meglio?" le domandò ancora Harry avvicinandosi a
lei in maniera quasi impercettibile "si, si è svegliato, ma
..la gamba destra soffre di una lieve forma di paralisi, i medici
dicono che riacquisterà presto la sensibilità
totale, ma lui non l'ha presa bene, e credo proprio che non
riuscirà ad accettarlo facilmente" spiegò,
rendendosi conto dei movimenti cauti del ragazzo per esserle
più vicino "mi dispiace, sul serio, ma non può
prendersela con nessuno, è stato lui ad aver fatto quella
cazzata" "vorrei tanto che se ne rendesse conto" sospirò
alzando gli occhi al cielo, e quando si voltò, si accorse
che erano più vicini del dovuto, Harry si morse il labbro
con la stessa consapevolezza, e lei desiderò baciarlo
all'instante, fargli capire tutto quello che provava, voleva dirgli che
lo amava più della sua vita, voleva fare l'amore con lui,
voleva sentirsi sua, per sempre, ma tentò di darsi un
contegno " invece, com'è andata oggi
all'università?" domandò cercando di tenere a
freno i suoi sentimenti nonostante stessero esplodendo "bene, la
professoressa Kunt ha parlato dei..." Harry parlava, spiegava, ma lei
non ascoltava, lo guardava desiderando cose che non avrebbe dovuto
desiderare, provando sensazioni che non avrebbe dovuto provare,
amandolo con gli occhi e con il cuore come non credeva nemmeno di
essere capace di fare; lo fissava mentre lui spiegava e
sorrideva, rischiò sul serio un infarto quando il ragazzo si
fece ancora più vicino di prima e lei si ritrovò
di fronte quegli occhi, i suoi, nell'oscurità della
stanza sembrava che fossero color ghiaccio, meravigliosi, ed erano
ancora più luminosi del solito, quelle sfumature argentee...
erano perfetti, lui era perfetto, loro due erano perfetti ... "non mi
stai ascoltando!" esclamò Harry sorridendo, consapevole
degli occhi della ragazza fissi nei suoi, Sum avvertì
qualcosa all'altezza del cuore, pensò che da un momento
all'altro sarebbe potuto saltargli fuori dal petto "scusa"
sussurrò, sapendo di non riuscire a dire nient'altro "non
importa, ne parliamo domani" rispose Harry poggiandole un braccio
intorno alle spalle e rendendole ancora più difficile
controllarsi. Erano vicinissimi e lui percepì chiaramente il
suo profumo, ma non era un profumo particolare, erano semplicemente i
suoi capelli puliti che profumavano, erano quelle ciocche ribelli che
lei spostava sempre dietro l'orecchio, erano quei boccoli
così morbidi, era quella sua maglietta aderente che
le stava d'incanto, era quel jenas consunto, era il suo sguardo, il suo
sorriso, le sue labbra e fargli desiderare cose proibite.
Si avvicinarono entrambi l'uno all'altra, ogni secondo un po' di
più, incapaci di smettere di bramarsi a vicenda, fin quando
Harry non poggiò dolcemente le labbra sulla sua guancia,
strofinò il naso contro le sua pelle, sorrise, senza
smettere di lasciarle teneri baci sulla gota, lei era immobile,
tratteneva il fiato e lo lasciava fare, se si fosse mossa, non sarebbe
più riuscita a fermarsi, se si fosse mossa, lo avrebbe amato
fino in fondo, se si fosse mossa avrebbe raggiunto l'apice della
felicità.Continuarono così per qualche minuto, il
ragazzo non riusciva a smettere di coccolarla e baciarle teneramente la
guancia facendole il solletico, e Sum non riusciva a
spostarsi, non voleva che lui smettesse.
Ringraziarono e maledirono allo stesso tempo il rumore della serratura
della porta che li distrasse, e Zayn che entrava nella stanza, ignaro
di ciò che non era ancora successo, e li trovò
così, avvinghiati, il braccio di Harry intorno alle spalle,
e le sue labbra a contatto con la pelle di Sum, il suo naso che si
strofinava contro la guancia della ragazza, e i suoi occhi che la
amavano in modo inequivocabile, poi spostò lo sguardo su di
lei e quasi avvertì i movimenti del suo petto e i battiti
accellerati del cuore.
Buonsalveeeeeee :DD
Innanzi tutto.......HAPPY BIRTHDAY TO YOU, HARRY!
Vi giuro, non mi sembra vero che oggi abbia compiuto 19 anni,
è assurdo, mi ricordo di lui a x-factor come se fosse
passato soltanto un mese....
Sono fierissima di lui, di loro, della strada che hanno percorso, di
quella che stanno seguendo ora, e di quella che percorreranno.
Non so spiegare a parole quanto li amo, è impossbile, non ci
sono parole che possano rendere giustizia a ciò che provo
♥
E starei qui ore e ore a raccontarvi del modo in cui li ho conosciuti,
della velocità con cui ho imparato i loro nomi, di come ho
imparato a riconoscere i loro volti all'inizio e le loro
voci...è passato un bel po' di tempo, ma ricordo tutto alla
perfezione, ogni singolo particolare.
Ma penso che non vi interessi, quindi me lo tengo per me, mi lascio
cullare e stravolgere da ciò che ho dentro in silenzio....e
come sempre vi domando cosa ne pensate del capitolo :) Siamo qui per
questo, no? Ma dovevo dedicare assolutamente un po' di spazio a Harry,
quello reale :)
Allora....che ne pensate? Daniel ha sfogato la sua rabbia per la
condizione in cui si trova su Sum, lei si è sentita
rivolgere quelle accuse, ma ha capito che è stato soltanto
uno sfogo, e sebbene ami Harry con tutta la sua anima, penso si sia
capito da un pezzo ormai, si sente in dovere di stare vicino a Daniel,
non ha intenzione di abbandonarlo in un momento così
difficile, e sembra che sia la sola a poterlo aiutare.
E' ricomparsa Valerie! La amo ahahahahah In realtà amo il
loro rapporto, è quello che ho sempre sognato di avere con
un'amica :DD
E che mi dite della parte finale? Io penso che sia un'immagine
dolcissima, prima parlano un po', poi si rendono conto tutti e due che
le parole sono superflue, Harry le mette un braccio intorno a spalle e
inizia a baciarle dolcemente la guancia, è incapace di
smettere e lei si sente svenire, vorrebbe abbandonarsi tra le sue
braccia ma sa che non può. Comunque si amano alla follia
akghudkhkhjkhg
Bene, non so perchè ho scritto tutta questa roba, a volte mi
viene così, perdonatemi :3
E vi anticipo che il prossimo capitolo sarà...diverso,
faremo un salto a Dublino a vedere come vanno le cose in
città (?) :))
GRAZIE GRAZIE GRAZIE per tutte le recensioni, siete meravigliose!
♥
Ora vado, un bacio e alla prossima !! :DD
ps. Buon compleanno Harry! ♥
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Capitolo 13 *** Capitolo tredici ***
Dublino,
14 dicembre.
Gli
occhi esploravano con cura le vetrine illuminate, soffermandosi per
qualche istante su un articolo e poi proseguendo, Valerie percorreva
con andatura lenta il viale dello shopping di Dublino, osservava tutto,
prendeva nota mentalmente di qualcosa che sarebbe potuta essere di suo
gradimento, di tanto in tanto entrava in qualche negozio riparandosi
dal freddo pungente di quella sera, poi riprendeva la sua folle corsa
alla ricerca del regalo perfetto.
Era
il terzo anno che il Natale la trovava insieme a Louis al suo arrivo,
ma quella volta voleva fare un regalo davvero speciale al suo ragazzo,
perciò impiegava così tanto tempo per scegliere
cosa comprargli, era ovvio che conoscesse tutti i suoi gusti, ma nulla
fino a quel momento l'aveva davvero convinta, e finì per
tornare a casa senza nussuna busta tra le mani e con gli stessi soldi
che aveva prima di uscire.
Una
volta a casa, salutò sua madre e filò dritta in
camera sua, accese il computer come faceva sempre e prese controvoglia
qualche libro, si sdraiò sul letto e cominciò a
leggere ad alta voce quelle notizie di cui avrebbe volentieri fatto a
meno, aveva intenzione di evidenziare le parti più
importanti, quelle che i prof chiamavano 'parole-chiave', ma come al
suo solito, finì per colorare di giallo due o tre intere
pagine del libro. Sbuffò rendendosi conto di non essere
capace di 'sottilineare le parti più importanti', quando
andava al liceo, Sum era la sua vicina di banco e in genere era propio
lei che si occupava di evidenziare, schematizzare gli argomenti
spiegati dai prof, erano i suoi libri quelli colorati, sporcati da
inchiostro giallo, verde e arancione, Valerie si era sempre limitata a
studiare insieme a lei senza preoccuparsi di farlo per conto proprio;
sorrise, le mancava da morire, studiavano insieme tutti i pomeriggi,
spesso si univano a loro anche Sarah e Mary e persino le ore di studio
diventavano piacevoli...per non parlare delle mille risate condivise
tra i banchi, dello stress per le interrogazioni e i compiti in classe,
dei pacchetti di patatine e dei tarallini sgranocchiati di nascosto dai
prof, avevano condiviso tutto in quegli anni, e la cosa che ricordava
con maggior tenerezza erano le volte in cui litigavano per stronzate e
si tenevano il muso, ma dopo nemmeno un minuto, si guardavano in faccia
e scoppiavano a ridere, ecco ciò che le mancava, il suo
rapporto con Sum, la loro amicizia indiscussa.
Non
si vedevano da un anno, decisamente troppo, in qualche modo si doveva
rimediare...mentre pensava ancora alla sua migliore amica, si rese
conto di non aver studiato ancora nulla e tentò di
concentrarsi su quei libri, ma ancora una volta venne distratta, questa
volta da qualcosa di reale, non da ricordi.
Sentì
il proprio cellulare squillare e lo cercò sotto i libri,
lesse il nome sul dispay e rispose "ciao amore!" esclamò
salutando affettuosamente il suo ragazzo "che fai?" le
domandò Louis "indovina!" "ti diverti a colorare libri"
rispose lui spiritoso, Valerie rise "esattto" "tu che stai facendo?"
domandò a sua volta "in questo preciso istante sto aprendo
la finestra, ecco fatto, ora sto camminando in direzione del mio letto"
come faceva a essere così idiota? Non lo sapeva, ma era
convinta di amarlo anche per quello "lungi da te studiare, vero?" "la
distanza tra me e lo studio è direttamente proporzionale
alla distanza esistente tra il dito del mio piede e la Scandinavia"
"...pensavo peggio!" esclamò Valerie scatenando la sua
risata.
Le
loro conversazioni erano sempre così, divertenti, spiritose,
piene di ironia, Louis le telefonava più volte al giorno
nonostante vivessero nella stessa città e si incontrassero
quotidianamente, ma non erano certo una di quelle coppiette che non
riesce a staccarsi nemmeno un attimo, loro erano diversi; difficilmente
trascorrevano le ore al telefono a scambiarsi frasi sdolcinate,
difficilmente i 'ti amo' volavano via così, come parole al
vento, se lo dicevano poche volte, ma quando lo facevano erano sinceri,
e soprattutto non si erano mai trattenuti al telefono per decidere chi
dovessse chiudere per primo, non lo avevano mai fatto e mai lo
avrebbero fatto, semplicemente non era nella loro indole... e non si
tenevano nemmeno per mano quando camminavano per strada, pensavano che
non fosse necessario mostrare alla gente la loro relazione, piuttosto
camminavano per strada dandosi spintoni come due vecchi amici o al
limite, tenendosi sotto braccio; non si erano mai fatti sorprendere nei
corridoi a baciarsi appasionatamente, erano due persone riservate
riguardo la loro storia, e estroverse in tutto il resto, ma
ciò non significava che non si amassero, anzi, erano legati
da qualcosa di più profondo, un sentimento che andava oltre
l'amicizia e oltre l'amore, qualcosa di cui solo loro due erano a
conoscenza.
Passavano le ore al telefono, questo sì, ma a parlare di
sciocchezze, dei corsi, dell'università, degli esami
imminenti, a prendersi in giro a vicenda, a ridere a crepapelle...era
quello il loro modo di amarsi, un modo tutto loro che forse mai nessuno
avrebbe compreso, perchè condividevano tutte quelle cose che
si possono fare con un amico, e agli occhi di tutti sembravano soltanto
amici, ma nessuno ad eccezione di loro due era in grado di comprendere
i propri sentimenti....la gente aveva la strana convizione che le
persone che si amano davvero sono quelle che non riescono nemmeno a
prendere fiato, che già si ritrovano bocca a
bocca, quelle che non resistono strandosene lontane e che si mandano
sms tutto il giorno....no, non si dimostra in questo modo il vero
amore, è vero amore quando oltre a sbaciacchiarsi per tutto
di tempo, si è capaci di ridere, di scherzare, di prendersi
in giro, di fare discorsi campati in aria; è vero amore
quando si rischia di svenire per un sorriso, quando si annega in degli
occhi, quando ci si incatena a uno sguardo; è vero amore
quando si riesce ad amarsi pur stando lontani, quando la distanza non
fa altro che amplificare le emozioni, quando si muore a sentire il
suono di una risata, una voce che si riconosce tra mille....vero amore
era quello che avevano avuto la fortuna di trovare sia Sum e Harry, che
Valerie e Louis, in modi assai diversi, ma veri, terribilmente veri.
" amore, dove andiamo stasera?" le domandò Lou "se questo lo
chiami un invito, al cinema ci vai da solo" Louis rise, era innamorato
perso di Valerie anche per i suoi modi a volte bruschi e poco delicati
"non voglio andare al cinema" disse lui "pensavo a qualcos'altro...non
so, voglio che stasera sia speciale" "a che ora passi da me?"
domandò lei sorridendo all'idea "alle otto" "Lou?" "che
c'è?" "dove vuoi portarmi?" di solito si vedevano dopo cena
"stai zitta per una volta e fidati di me!" esclamò lui
pensando all'espressione che si sarebbe dipinta sul suo viso un paio di
ore dopo "ok, mi cucio la bocca" "metti il più bel vestito
che hai!" le consigliò "sto cominciando a preoccuparmi" fu
la risposta di Valerie, non era affatto abituata a indossare vestiti,
Louis rise dall'altra parte, ecco la ragazza che amava, la
stessa che era fan sfegatata di felpe e tute da ginnastica "devo farmi
bella?" "sei già una dea, ma stasera devi essere la
più bella" "sarò la tua Venere?"
domandò lei sorridendo tra sè "no" si
sentì rispondere "...Afrodite!" esclamò subito
dopo Lou "devi sempre rovinare le mie frasi a effetto!" si
lamentò lei, ecco, era tornato tutto alla
normalità "chi è il fidanzato di Afrodite?"
domandò Valerie "che vuoi che ne sappia!" "sono felice di
avere al mio fianco il ragazzo più colto al mondo"
scherzò lei "mi dispiace, ma tutto quello che so
è che quei libri non servovo a nulla" rispose Louis
"convinto tu, amore" non era affatto uno studente modello, nemmeno
all'università "ciò che c'è nei libri
è triste, è passato" "il presente siamo noi" gli
fece eco lei "vedi, io sono orgoglioso delle perle di saggezzza della
mia ragazza!" risero entrambi "vuoi che questa serata sia speciale?"
domandò inaspettatamente Valerie "assolutamente" "allora lo
sarà" esclamò prima di attaccare "a tra poco
amore" rispose lui elettrizzato al massimo.
Un'oretta più tardi, Valerie scese in cucina, sua madre
stava preparando la cena, non voleva darlo a vedere ma era su di giri,
non perchè non le capitasse mai di ricevere un invito da
Luois, uscivano insieme tutti i fine settimana e nei giorni feriali in
un modo o nell'altro si vedevano lo stesso, ma quella sera c'era
qualcosa di diverso nel tono di voce del suo ragazzo, si era sempre
comportato da idiota al telefono, ma lei aveva percepito soprattutto
dolcezza nella sua voce...quandò suonò il
campanello Valerie salutò sua madre,uscì di casa
e si richiuse la porta alle spalle.
Louis stava in piedi davanti a lei, le diede un bacio sulle labbra
"buonasera" sussurrò sorridendo "Lou sei....perfetto!"
esclamò lei non riuscendosi a trattenere, il ragazzo rise,
indossava un jenas scuro, una giacca ivernale altrettanto scura che
metteva in risalto la sua camicia bianca, e i suoi occhi azzurri davano
il tocco finale, era elegante e ciò insospettì
maggiormente la ragazza "Grazie...anche tu sei meravigliosa, amore"
disse lui, pur non riuscendo a vedere oltre il cappottino e la sciarpa
che nascondevano un vesitito lungo fino alle ginocchia, ai piedi
portava le ballerine e i lunghi capelli mossi le ricadevano sulle
spalle e lasciavano appena vedere i pendenti che aveva scelto di
indossare "dove mi porti?" domandò lei aggrappandosi al suo
braccio "ti dico soltanto che questa sarà una serata diversa
dal solito, spesso trascorriamo il sabato sera al cinema, al bowling,
da te o da me, o con Liam e Sarah, saremmo capaci di uscire con la tuta
e le scarpe da ginnastica, e adoriamo ingozzarci al mc donald, ,ma
stasera no, stasera ti porto un posto degno di te" rispose
Louis accellerando il passo "sei dolce..ma mi stai facendo paura!"
commentò lei, non era affatto abituata a essere trattata in
quel modo, non era abituata a indossare vesiti, non c'era nulla di
simile a tutte le altre milioni di volte in cui erano usciti
insieme...di solito passavano la serata a prendersi in giro e
scherzare, come sempre, e tra un bacio e l'altro mangiavano patatine
fritte, erano fatti così, a loro piacevano le cose semplici,
quelle piccole cose gli bastavano per essere felici.
" ma se tipo, non so, magari...ti fidassi di me? Chiedo troppo?"
"assolutamente si" "questa me la segno!" scherzò lui
continuando a camminare, Valerie rise "anch'io segnerò
questo giorno" aggiuse guardandolo negli occhi, alternavano sempre
momenti di dolcezza a momenti di battute e prese in giro "e che cosa
scriverai?" "non lo so, forse che il mio ragazzo mi sta trascinando non
so dove, per non so quale motivo e non so a fare cosa" rispose
"ma questo alone di mistero mi intriga un sacco" aggiunse
subito dopo, Louis si fermò, le prese in viso tra le mani,
la guardò dritta in quegli occhi scuri e lei
fissò i suoi azzurri pensando che fossero in grado di farla
annegare, e anche se era raro che lo dicesse, sapeva di esserne
perdutamente innamorata; si baciarono dolcemente, Valerie
portò le braccia intorno al suo collo, lui a la strinse a
se, le cinse i fianchi "a volte penso che dovrei dirti più
spesso quanto-" sussurrò la ragazza "non dirlo!" la
bloccò lui "cosa?" "ti amo" Valerie lo guardò
confusa "dovevo dirlo io!" disse Louis semplicemente, ecco, riusciva a
essere divertente e spiritoso in ogni occasione, lei lo
baciò ancora lasciandogli intendere che sentiva lo stesso
sentimento nei suoi confronti, ma Louis lo sapeva già, lo
sapevano entrambi, tutti e due erano consapevoli di non aver mai amato
nessun'altro nel modo divertente, ironico, dolce, raro, tenero, unico
in cui si amavano loro due.
"eccoci qua" esordì
Louis "complimenti per la scelta, è un posto meraviglioso"
disse lei tendendogli la mano e lasciandosela stringere "lo so, ho
fatto un ottimo lavoro!" "la vista è grandiosa"
sussurrò Valerie sporgendosi un po' di più e
passando in rassegna con gli occhi il panorama sottostante,
meraviglioso, Dublino vista dall'alto, non sapeva che fosse
così bella, non sapeva che la sua città
nascondesse così tanto fascino "giuro, è
bellissimo questo posto" disse ancora, prima di voltarsi verso di lui e
baciarlo con passione, assaporò le sue labbre imprimendone
il sapore sulle proprie "prima l'hai detto tu, ora tocca a me" Louis la
fissò dritta negli occhi "ti amo" sussurrò lei
lasciandosi soffocare da quell'abbraccio, sì, si amavano
davvero, a discapito di tutto e tutti che non avrebbero mai scommesso
un euro sulla loro storia, e invece, erano insieme sull'attico di un
elegantissimo ristorante e godersi il panorama e a darsi prova del loro
amore, faceva freddo, era metà dicembre e non poteva essere
diversamente, ma i brividi che percorsero la loro schiena non erano
dovuti di certo a quello.
Roma.
" Harry..." tossì Zayn addentrandosi nel piccolo
appartamento di Sum, loro due rimasero immobili, come se fossero stati
sorpresi a rubare o chissà a fare cosa, invece stavano
soltanto facendo ciò che gli veniva meglio, la cosa
più naturale, si stavano coccolando al buio "Harry,
è meglio se torniamo a casa" esordì di nuovo Zayn
rivolgendosi all'amico, il ragazzo si allontanò da Sum
controvoglia e si alzò "è tardi" disse guardando
l'orologio, consapevole che fosse giunto davvero il momento di andare,
ma desiderando restare lì con lei con tutta l'anima, avrebbe
voluto farla sua, abbracciarla per tutta la notte, sentire il suo corpo
nudo a contatto con il proprio, aveva dannatamente bisogno di amarla,
sul serio "ci vediamo domani" sentì invece se stesso dirle,
lei annuì con un velo di tristezza negli occhi e
Harry capì che desiderava lo stesso.... ma allora
perchè era tutto così complicato,
perchè non poteva correre da lei, prenderle il viso tra le
mani, baciarla, prima dolcemente, poi con desiderio, perchè
non poteva stringerla a sè durante le notte,
perchè non poteva lasciarle baci sul collo e sulle labbra,
perchè il suo limite dovevano essere le guance? Non
c'è neanche bisogno di domandarselo, Daniel, maledetto
Daniel, ecco la risposta.
Sum si sentiva in dovere di stargli accanto, di sostenerlo, ed era
giusto che fosse così, ma nei suoi occhi si leggeva
chiaramente ciò che provava nei confronti di Harry, amore,
una sola parola, la più semplice e la più
complicata di tutte... doveva solo aspettare, si disse il ragazzo, poi
finalmente sarebbero potuti essere felici insieme, loro due, anche se
fossero finiti su un'isola deserta, si sarebbero completati a vicenda,
come sempre.
Summer salutò Zayn abbracciandolo e lui ovviamente
ricambiò trasmettendole tutto il bene che le voleva, poi
arrivò il turno di Harry, si fiondò tra le sue
braccia in un modo così naturale che spaventò
persino lei stessa, come quando lo aveva rivisto al bar dopo un anno,
come all'ospedale, quando era stata in preda al panico e Harry
era arrivato lì per lei, per un attimo non aveva pensato
alle conseguenze, lui la strinse a sè fortissimo e le
baciò i capelli prima di lasciarla andare, Sum si chiuse la
porta alle spalle, spegnendo tutte le luci e andandosene sotto le
coperte; l'unica che riuscì a pensare prima di essere
accolta da Morfeo, fu la pelle della sua gota accaldata al tocco dolce
e leggero delle labbra di Harry, e il fatto che l'indomani nessuno
l'avrebbe svegliata accarezzandole i capelli e porgendole una fumante
tazza di caffè, provò una stretta al cuore,
violenta, si sarebbe dovuta accontentare del fastidioso e martellante
suono della sveglia, voleva imbattersi nei suoi occhi e nel suo sorriso
ancora prima di essere riscaldata dalla luce del sole, voleva Harry.
Buonsaleveeee :DDD
Eccomi qua, dai sono stata veloce :))
Beh, diciamo che è un capitolo abbastanza leggero, avevo
deciso di dedicarlo soltanto a Valerie e Louis, ma non potevo non
scrivere qualche riga su Sum e Harry, capitemi :3
Mi sono divertita da matti a scrivere di quei due, giuro, secondo me un
rapporto di questo tipo è semplicemente meraviglioso, ridono
, scherzano, si prendono in giro e si amano..che potrebbe esserci di
meglio? Li adoro akfjbkjfgjkabkajfbgakja
In questo capitolo volevo dimostrare che pure loro due, anche se in un
modo assai diverso da Sum e Harry, sono innamorati e stanno bene
insieme :DD
Invece tra i due protagonisti la situazione si complica....si amano
alla follia e questo si è capito, ma questa volta non basta,
sono condizionati dalla gente che li circonda, da Daniel soprattutto,
ma non so dirvi quanto resisteranno ancora! ahahahahah :DDD
Allora....vi è piaciuto? Spero di non avervi deluso, mi
dispiacerebbe tantissimo...
Ditemi tutto tutto ciò che pensate, e se avete qualcosa da
consigliarmi o propormi per i prossimi capitoli, fatevi pure avanti :))
Non ho perso l'ispirazione, so bene come far proseguire la storia, ma
vorrei rendervi il più partecipi pissibile :3
E poi, come sempre, devo ringraziarvi, siete meravigliose, voi che
recensite ogni singolo capitolo, voi che leggete, ricordate, preferite,
seguite la storia :)
Vi voglio bene ragazze ♥
E ora vado, spero di riuscire ad essere altrettanto veloce a scrivere
il prossimo capitolo!
Un bacione grande grande, a prestooooo
♥♥♥♥♥
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Capitolo 14 *** Capitolo quattordici ***
I
palmi delle mani appoggiati sul viso, i gomiti sulle ginocchia e i
pensieri sparsi ovunque, la testa dappertutto tranne che sul collo.
Harry guardò l'orologio, il quadrante formato dalle lancette
indicava le diciotto e qualche minuto, era solo in casa, Zayn quel
giorno aveva i corsi fino alla sera, e non riusciva a non pensare a
lei, alla sua dolce metà, l'amava molto più di
quanto egli stesso pensasse, e non si sarebbe mai stancato di lei, era
praticamente impossibile, Summer Jonson era il suo ossigeno, la ragione
più intima di ogni suo sorriso e in fondo sapeva che lui era
il motivo dei sorrisi della ragazza.
Avete
presente? Le loro esistenze dipendevano ormai l'una dell'alltra, che
loro potessero essere d'accordo o meno, tutto era consequenziale, tutto
legato da un rapporto di causa ed effetto, i loro sguardi si
esprimevano molto meglio di quanto fossero in grado di fare le parole,
e i loro sorrisi erano l'uno la causa e contemporaneamente l'effetto
dell'altro, non so se mi sono spiegata bene, quando erano insieme, era
come se tutto fosse più semplice, come se la vita, il mondo,
la gente, qualunque cosa cambiasse colore, diventasse più
bella, più allegra, più divertente,
più colorata, migliore.
Conoscete
la classica storia dell'uovo e della gallina? Nessuno è in
grado di dire cosa sia nato prima, e ora probabilmente vi starete
domandando che diavolo centra con Sum e Harry, e invece penso che sia
l'esempio più azzeccato per farvi capire ciò che
intendo...dicevamo, non sappiamo se ci sia stata prima l'uovo o prima
la gallina, così come non sappiamo se fosse il sorriso di
Sum a scatenare quello di Harry o il contrario, perchè
quando lei sorrideva, sul viso del ragazzo comparivano quelle adorabili
fossette, che la inducevano a sorridere ancora; e quando era lui a
sfoderare il proprio sorriso, Sum non era capace di resistere e sul suo
viso appariva un'espressione caratterizzata da uno sguardo sognante,
che a sua volta scatenava un'elettrizzante sensazione nel cuore del
ragazzo che lo portava a non distogliere l'attenzione, a fissarla
dritta negli occhi nocciola, e ovviamente, a sorridere.
Harry
ripensò alla sera precedente, lui che l'ascoltava
parlare di Daniel mentre si avvicinava senza dare nell'occhio, quel
momento in cui si erano entrambi resi conto di essere pericolosamente
vicini e lui si era morso il labbro per cercare di controllarsi, gli
occhi di Sum fissi nei suoi mentre le raccontava degli argomenti
spiegati dalla professoressa Kunt, e il suo cuore colpito e affondato
in un sol colpo quando lui le aveva messo un braccio intorno alle
spalle e aveva cominciato a baciarle dolcemente la guancia facendole il
solletico, e poi l'arrivo di Zayn, la consapevolezza di dover tornare a
casa e la voglia di restarle accanto per tutta la notte, per sempre,
gli occhi della ragazza tristi quando loro erano andati via,
quell'abbraccio trasmettitore di tutte le emozioni, il bacio che le
aveva lasciato sui capelli, e poi il ritorno a casa, in macchina con
Zayn.
Il
suo migliore amico si era messo al posto del guidatore e lui sul sedile
del passeggero, Zayn teneva gli occhi fissi della strada e Harry
fingeva di trovare interessante il panorama fuori dal finestrino,
nessuno di tutti e due aveva aperto bocca, eppure erano migliori amici,
eppure avrebbero avuto molto da dire, ma sembravano entrambi troppo
concentrati, smarriti nei propri pensieri per instaurare un dialogo con
qualcuno; soltanto a qualche centinaio di metri dalla loro abitazione
Zayn parve svegliarsi all'improvviso "ti prego, non starle
così addosso, non fai altro che renderle le cose
più complicate" gli aveva detto svoltando l'angolo, la voce
calma e pacata, un consiglio evidentemente dettato dal profondo del
cuore "non riesco a starle lontano, non riesco a fare l'indifferente, o
l'amico" Zayn annuì, se lo aspettava, infatti si era dovuto
trattenere dal ridergli in faccia quando Harry era tornato a casa
convinto che lui e Sum potessero essere amici "non riesco a non amarla,
credo che ormai i miei sentimenti nei suoi confronti facciano parte del
mio Dna, del codice genetico, ho l'impressione che si siano sostituiti
alle basi azotate complementari, mi sento come se fosse l'amore che
nutro verso di lei a farmi sopravvivere" "se non fosse che hai detto un
cumulo di stupidaggini in una sola frase, saresti anche dolce" disse
tirando il freno e poggiando la mano sinistra sulla portiera "che vuoi
dire?" uscirono entrambi dall'abitacolo e si incamminarono verso casa
"sono realista Harry, ora, così come stanno le cose, anche
se sul serio fosse possibile una sostituzione delle basi azotate, lei
si sente in dovere di stare vicino al suo ragazzo, e ti giuro che ti
ama alla follia, ma non è il momento per dimostrartelo"
"sei tu che dici fandonie ora!" sbottò Harry
entrando in casa "Sum dimostra di amarmi con ogni sguardo, con ogni
sorriso, con ogni abbraccio, te lo posso assicurare" "forse non mi sono
spiegato, credimi, so benissimo che vi amate, e se fossi convinto del
contrario non sarei qui a darti delle dritte, voglio un mondo di bene
ad entrambi, ma per me state sbagliando" Harry andò in
cucina e si riempì un bicchiere d'acqua "che dovremmo fare?"
domandò poggiandolo sul lavandino dopo aver bevuto "non
credere che io lo sappia! dico soltanto che il fatto che vi state
così addosso, non è un bene per nessuno, nemmeno
per voi due... devi lasciare che si prenda cura di Daniel, che ti
piaccia o no,ora lui è il suo ragazzo, e ha bisogno di lei"
"ma Sum ha bisogno di me" "infatti" esclamò Zayn guardandolo
negli occhi "ha bisogno di te, ma non in questo modo, ha bisogno di te
allo stesso modo in cui ha bisogno di me, come amico, Harry" a quelle
parole il ragazzo si sedette al tavolo in cucina, si sentiva
vulnerabile "non ti sei mai trovato in una situazione del genere, vero?
e mi auguro che non ti accada mai, non puoi capire cosa significa
essere soltanto amico della persona che ami, è una pugnalata
dritta dritta al cuore, ed è ancora peggio quando sai che la
persona che ami ricambia il tuo sentimento, ma ci sono altre persone,
altre condizioni che ti tengono a freno e ti impediscono di fare
ciò che desideri..." "hai ragione, non mi sono mai trovato
in una situazione del genere e probabilmente farei bene a starmene
zitto visto, ma tengo troppo a tutti e due, e non riesco a starne
fuori, mi dispiace" sussurrò Zayn sincero "no, non devi
scusarti, per me è una salvezza averti e poter parlare con
te, se tu non ci fossi impazzirei" rispose Harry e l'amico sorrise
"voglio soltanto che siate felici, e se lo siete insieme è
ancora meglio, ma forse non è il momento adatto...non
frainterdermi, se continuate a starvi addosso sappiamo tutti cosa
succederà, se non fossi arrivato io, non so se ti seresti
fermato a baciarla sulla guancia...
Non potete stare insieme ora, sai che non sarebbe giusto, non puoi
pretendere che lei lasci Daniel che non si regge nemmeno in piedi da
solo! Ragiona Harry, ti prego, ora sono io a dirti che devi fare il
possibile per esserle amico, una settimana fa ti avrei riso in faccia,
ma ora la situazione è cambiata, Sum ha bisogno soltanto di
un amico, anzi due, ha già un fidanzato e deve badare a
lui...poi quando arriverà il momento giusto, sarà
lei stessa a correre tra le tue braccia, è questione di
tempo, devi solo aspettare, ma non puoi permetterti passi falsi" quelle
parole lo scalfirono, lo fecero riflettere, sapeva che il suo migliore
amico aveva ragione, ma sentirsi dire ciò che Zayn gli aveva
appena detto, non era stato facile, per niente facile.
Prese un respiro profondo "temo che tu mi abbia detto esattamente
ciò che dovevo sentire, ma facevo il possibile per tapparmi
le orecchie...è così, Daniel ha bisogno di lei in
questo momento, e io, comportandomi come ho fatto stasera, non ho fatto
altre che rendere le cose più difficili, hai ragione, non
posso continuare a confonderla-" "non è confusa, ti ama
Harry, TI AMA, è praticamente impossibile non accorgersene"
"lo so, ma così le faccio del male, la faccio sentire in
colpa nei confronti di quell'idiota, e le faccio bramare cose che non
fanno altro che appesantirle la mente, che pesare sulla sua
coscienza...è da pazzi ciò che sto per dire, ma
è la cosa giusta da fare, proprio perchè la amo
così tanto, proprio perchè ci amiamo
così intensamente, devo trattenermi, non devo più
avvicinarmi a lei in quel modo, devo tentare di comportarmi come fai
tu, e non conosco cosa più difficile, ma devo farlo, per
lei, per noi"
" credo che tu abbia capito cosa intendevo" esclamò Zayn,
tirando un sospriro di sollievo "non capisco come ho fatto a non
rendermene conto da solo" sussurrò Harry alzandosi
"è a questo che servono gli amici, no?" ripose il ragazzo
dagli occhi scuri, si abbracciarono "grazie Zayn" poi ognuno si
rintanò nella propria camera per dormire. Fine della serata,
e pure del flashback.
Harry si alzò con l'intenzione di andare a prendere una
boccata d'aria alla finestra, ma mentre camminava, urtò
contro qualcosa, si chinò per vedere che cosa avesse
intralciato il suo cammino e la vide, era lì, come sempre,
bella, immobile, in attesa di essere riutilizzata, la sua chitarra; la
prese in mano e tornò a sedersi sul letto rinunciando ai
propri propositi, non ebbe nemmeno il tempo di strimpellare qualcosina
buttata giù così, nella sua mente si fecero
spazio le parole suggerite dal cuore.
Il
flashback ripartì da capo nella sua mente, come se non fosse
mai terminato, passò in rassegna quei trenta minuti che
poteva definire allo stesso tempo i migliori e i peggiori che avesse
trascorso da quando era arrivato a Roma, migliori perchè non
poteva nemmeno immaginare una sensazione, un'emozione più
bella di quella provata stando con lei da solo e coccolandola al buio,
peggiore non perchè sapeva che per il resto del mondo,
stavano facendo la cosa sbagliata, ma semplicemente perchè
era agonizzante starle così vicino e non poterla baciare,
non poterle dire 'ti amo' 'non ho mai smesso di farlo' 'ne mai lo
farò'.
Fece ciò che più lo aiutava ad esprimere i propri
sentimenti, cantare.
" Don't try to make me stay
or ask if I'm okay
I don't have the answer"
...Non voleva che Sum gli chiedesse di restarle accanto,
sapeva che non sarebbe stato giusto, non voleva che lei gli domandasse
se stesse bene, diceva che gli sarebbero mancate le parole per
rispondere, eppure le conosceva sin troppo bene.
" Don't make me stay the night
or ask if I'm alright
I don't have the answer"
No, Sum non doveva chiedergli di farle compagnia durante la notte o
domandargli se fosse tutto apposto mentre stava varcando la porta e
scomparendo dalla sua vista, perchè non avrebbe avuto dubbi
sul da farsi, sarebbe tornato indietro e avrebbe detto di
sì. Anche se era più comodo fingere di non avere
risposte.
"Heartache doesn't last forever
I'll say I'm fine
Midnight, ain't no time for laughing
When you say goodbye"
Avrebbe dovuto forse dirle 'non soffriremo per sempre, andrà
bene'... invece non aveva avuto nè tempo nè
voglia di aprire bocca e apparire ottimista, quando lei gli aveva dato
la buonanotte.
"It makes your lips so kissable
and your kiss unmissable
your fingertips so touchable
and your eyes
Irresistible"
E tutta quella situazione, così complicata,
così enigmistica come un rebus o un cruciverba senza
soluzioni, di tutta risposta, non faceva altro che accendere, che far
ardere nel suo cuore il desiderio di sfiorare le sue labbra
così pericolosamente vicine, troppo vicine...in quel momento
avrebbe dato tutto pur non avendo nulla, per strapparle un
bacio illecito, per stringerle la mano trasmettendole tutto il suo
amore, per fissarla negli occhi, incatenarsi al suo sguardo come se
fosse stata una calamita, una forza alla quale non è
possibile sottrarsi, irresistibile.
"I try to ask myself
Should I see someone else
I wish I knew the answer"
Si, era decisamente meno rischioso continuare a dire di non aver
risposte pur avendole scalfite come cicatrici incancellabili nel cuore,
e sapeva per certo che non sarebbe mai riuscito a vedere nessu'altra,
anche se ci avesse provato mettendosi d'impegno. Lei sarebbe stata
sempre l'unica in grado di sconbussolarlo in quel modo, l'unica a
fargli bramare cose impossibili, l'unica ad avergli insegnato
ad amare, e la sola che a cui avrebbe dedicato canzoni, parole che si
formavano nella sua mente e si traducevano direttamente in accordi
musicali, le parole del cuore.
"But I know If I go now
If I leave
Then I'm on my own tonight
I'll never know the answer"
E nonostante tutto, stava andando via, per la sua strada, stava
fingendo che fosse tutto apposto, stava facendo finta che trovasse
giusto allontanarsi da lei e lasciarla sola nella notte...ma se solo
Sum gli avesse chiesto di restare, avrebbe mandato all'aria tutti i
buoni propositi, non avrebbe saputo articolare una risposta, ed era
vero, non conosceva una risposta, non sarebbe stato in grado di
parlare, avrebbe soltanto agito, soffocandola di dolci baci.
"Midnight doesn't last forever
Dark turns to light
Heartache slips my world around
I'm falling down, down, down that's why"
La mezzanotte non dura per sempre, il buio diventa luce. ...Certo che
lo sapeva, ma nel momento in cui aveva varcato quella soglia, il gelo
della notte aveva colpito non solo i suoi vestiti e il suo corpo, ma
anche il suo cuore, e aveva dimenticato che
l'oscurità non è eterna e la
notte si trasforma in mattina; si sentiva come se stesse scivolando
giù, come se il suo mondo fosse stato sconvolto, ma...
"I find your lips so kissable
your kiss unmissable
yout fingertips so touchable
and your eyes
Irrestistible"
...Non riusciva a non desiderare di stringerla a sè ancora
più ardentemente, era come se la consapevolezza di star
compiendo l'illecito lo eccitasse ancora di più e voleva
soltanto dimenticare tutto ciò che non fossero loro due
insieme, baciarla, entrare in contatto con le sue labbra, con il suo
corpo, con il suo cuore, non perdersi nemmeno uno dei suoi baci....e
tenerla per mano, camminare per sempre al suo fianco senza smettere di
guardarla negli occhi e realizzare ogni minuto di non poter avere di
meglio. Era attratto da lei, dal suo essere così vicina e
così lontana, così timida e così
estroversa, così disordinata e così precisa,
così bella e così semplice, così
bambina e così donna.
"Irrestistible. Irresistible.
Irresistible. Irresistible."
Speciale? Meravigliosa? Unica? Perfetta?....No, speciale non rende
l'idea, meravigliosa non basta, unica è una parola troppo
comune, perfetta, beh la perfezione è soltanto un'ullusione
umana, un'utopia che non si concretizzerà mai, non
è giusto nemmeno cercarla e non è possibile
definirla.
Irresistibile. Qualcosa che attrae senza via di scampo, che sconvolge,
una forza potentissima che piega tutti gli ostacoli, un magnete al
posto degli occhi, delle labbra, delle mani, delle gambe, del cuore.
Irresistibile, ecco la parola giusta.
"It's in your lips
and in your kiss
it's in your touch
and your fingertips
it's in all the things and other things
that make you who you are
and your eyes, your eyes, your eyes
Irresistible"
Era nelle sue labbra, e nei suoi baci, e nel suo dolce tocco, e in
tutte le cose e le altre cose che la rendevano ciò che era ,
e nei suoi occhi, irresistibile.
Buonsalveeeeeeeee :DDD
Eccomi qua con un nuovo capitolo :)
O mio Dio, vi giuro, ho ascoltato Irresistible mentre scrivevo l'ultima
parte del capitolo, e boh, ho rischiato un infarto D:
A parte questo, come al solito vi chiedo che ne pensate :D
Ecco, si parla soprattutto di Harry, di ciò che consiglia
Zayn...secondo voi ha ragione? E' meglio se non stanno così
appiccicati?
Dai dai sono curiosa di sapere cosa ne pensate :3
E vogliamo parlare di questa canzone semplicemente meravigliosa che
Harry dedica alla sua dolce metà? asbfbkjsbfabasbfajkb io
sarei già morta!
Non lo so, l'ho trovata perfetta per descrivere la serata che hanno
trascorso insieme <3 Siete d'accordo con me?
Ovviamente, vi sarete accorte che a volte la traduzione non
è letterale, mi sono permessa di interpretarla un
pò a modo mio, e nemmeno i tempi verbali corrispondono
sempre, l'intera storia come avrete notato è
scritta al passato e ho dovuto continuare ad utilizzarlo....
Bene, ora devo andare, sto pregando anche in aramaico perchè
nevichi, ma fino ad adesso non sembra funzionare, quindi
sarà meglio che studi un po' :)
Siete fantastiche e non smetterò mai di dirvelo, davvero,
dolcissime ♥
Un bacione e alla prossimaaaaaa!
<3<3<3<3<3
|
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Capitolo 15 *** Capitolo quindici ***
"
ecco, tenga, questa è la cartella clinica. All'interno del
fascicolo troverà le ricette che indicano il nome e la
quantità dei farmaci di cui Daniel dovrà servirsi
per stare meglio, alcuni dovrà assumerli regolarmente, e su
questo faccio affidamento su di lei, altri saranno necessari solo in
caso di dolore, non si preoccupi, troverà tutto scritto
all'interno di questo fascicolo" il dottore alzò finalmente
la testa e guardò Sum e Daniel seduti di fronte a lui "credo
di non aver altro da aggiungere" disse poi togliendosi gli occhiali e
poggiandoli delicatamente sulla propria scrivania "va bene, penso di
aver afferrato tutto" Sum si alzò e aiutò il
ragazzo a fare altrattanto "Daniel, non hai motivo di essere
così pessimista riguardo le tue condizioni, ci vediamo tra
una settimana per un controllo, e nel frattempo non combinare altri
guai" aggiunse il dottore in tono quasi affettuoso, il ragazzo
sforzò un sorriso, nemmeno quell'uomo era in grado di capire
ciò che stava provando, per lui era soltanto un caso come
tanti, si aggrappò rassegnato al braccio di Sum, lei
salutò cordialmente il medico ringraziandolo di tutto, e poi
uscirono insieme.
Quando
quella mattina era entrata in camera sua, le aveva chiesto scusa per i
toni utilizzati il giorno precedente, e Summer aveva fatto finta che
fosse tutto il posto, che non avesse sofferto, quindi avevano
chiacchierato un po', e poi era arrivata anche Laura, lo aveva salutato
come se nulla fosse successo, come se lo avesse incontrato nei corridoi
all'università, ma si era trattenuta poco, aveva detto di
avere una lezione molto importante da seguire....e Sum invece le stava
perdendo tutte, ma non poteva fare diversamente, Daniel aveva bisogno
del suo sostegno, non solo morale ma anche fisico, e doveva stragli
accanto, sì, era diventato un dovere ormai, soltanto un
compito che sperava di poter portare a termine il più presto
possibile per tornare alla sua vita da studentessa spensierata, per
poter tornare da Harry. Si odiava per essere arrivata a tanto, in fondo
Daniel non lo meritava... ma che colpa ne aveva se nel momento in cui
si era imbattuta negli occhi e nel sorriso di Harry, tutto il resto si
era trasformato in un'immagine sfocata?
Quella
mattina si era svegliata con la sua impronta addosso, non che si
trattasse di qualcosa di tangibile, visibile o quantomeno reale, era
soltanto il calore ancora appiccicato alla sua guancia, la sensazione
che le provocava il suo dolce tocco; era andata in bagno a sciacquarsi
il viso, si era buttata in faccia dell'acqua fredda per tentare di
ragionare e rendersi conto di doversi controllare quando erano insieme,
non poteva rischiare di cadere, di restare intrappolata nei suoi
occhi...anche se, a dirla tutta, più che finire in una
prigione, avrebbe soltanto riconquistato la libertà, ma non
era il momento di pensare a essere libera, non poteva permetterselo in
quel momento, non c'era tempo per correre il rischio di essere felice.
Mentre
tornava a casa con Daniel, si ritrovò a pensare
agli ultimi giorni trascorsi. Era perfettamente consapevole di aver
salvato la vita al suo ragazzo, glielo avevano fatto notare i medici, i
ragazzi, tutti, persino Daniel stesso, quando non si era ancora messo
nella condizione di essere furioso con il mondo per la sua gamba al
momento immobile, sapeva di avergli salvato la vita nel senso letterale
della parola, ma si rese conto che c'era qualcun'altro che invece aveva
salvato la sua, di vita. Non aveva mai rischiato di morire, questo
no... ma davvero per essere salvati ci si deve trovare necessariamente
tra la vita e la morte?
Domanda
da un milione di dollari, eh? Alcuni risponderanno di si, certo
che si deve essere in punto di morte, altrimenti che
salvataggio sarebbe? E potrebbero anche aver ragione, ma se io vi
parlassi di un altro tipo di salvataggio?
Non
ditemi che non vi è mai capitato di essere salvati da
qualcuno, da qualcosa, non ditemi che non vi siete mai sentiti come se
fosse stati tratti in salvo, anche se non eravate in mezzo al mare e
circondati dagli squali. Ciò di cui parlo è
differente, completamente diverso.
Da
quanto si era trasferita a Roma, Sum era inevitabilmente cambiata,
forse era soltanto cresciuta, forse aveva smesso di essere una
ragazzina e si era ritrovata a essere una donna, ma paradossalente si
sentiva più forte quando aveva sedici o diciassette anni che
a ventuno; era sempre stata determinata, ottimista, fiduciosa, forte, e
non vulnerabile come si sentiva da un anno a quella parte. Due parole,
un semplice, banale, comune 'dobbiamo trasferirci' era bastato per
farle crollare il mondo addosso, in un attimo aveva osservato diventare
irragiungibili le persone a cui teneva di più al
mondo, aveva lasciato Valerie, la sua miglior amica, Sarah, Mary, i
ragazzi, e aveva lasciato Harry, ecco la cosa peggiore di tutte. Era
trascorso un anno e in quei dodici mesi pensava di aver imparato a
vivere senza di lui, si era illusa di poter stare bene tra le braccia
di un altro, e soltanto quando il ragazzo era improvvisamente riapparso
nella sua vita, si era resa conto, che durante il tempo nel quale erano
stati divisi, non aveva fatto altro che percorrere una strada piena di
buche, e senza nemmeno prenderne atto, si stava pian piano avvicinado
al baratro, ecco perchè l'aveva salvata. Era arrivato in
tempo, in tempo per restituirle ciò che lei era sempre stata.
Inutile
negarlo, in quell'anno aveva progressivamente perso la voglia di
sorridere alle battute idiote, di lavare il pavimento ascoltando la
musica e ballando intorno alla stanza, di ridere dal nervisismo e fare
tutte quelle piccole cose che a prima vista possono apparire
insignificanti, ma che riempivano la sua vita e facevano parte delle
sue giornate, aveva invece preso l'abitudine di trattenere le lacrime
il più possibile per poi scoppiare quando era da sola, di
tenere dentro ciò che provava per non risultare pesante e
opprimente agli occhi della gente; la sua vita si era ridotta a una
scomoda e monotona routine...la mattina la sveglia presto,
l'università, la testa tra le nuvole, gli incontri con
Daniel e Laura, nulla di più. Oltre ad aver perso le persone
più importanti della sua vita, aveva perso se stessa, ecco
qual'era il problema, e per uno scherzo del destino, il ragazzo che
aveva amato più di se stessa, quello che avrebbe amato per
sempre, lo stesso che credeva di non rivedere mai
più, era arrivato all'improvviso e le aveva
riportato quella parte di se che considerava ormai un ricordo lontano.
E sfido chiunque a negare che si tratti del più dolce e del
più nobile dei salvataggi.
Da
quando Harry era a Roma e con lui ache Zayn naturalmente, si era
sentita come se tutto avesse riacquistato un senso, come se la ruota
avesse ricominciato a girare dalla sua parte, aveva ripreso a
sorridere, anche senza un motivo preciso, e il suo cuore aveva
ritrovato un motivo per battere, battere per qualcuno che amasse sul
serio; lui era tornato con più bello dei regali: le aveva
riportato se stessa, e la felicità, perchè lei, a
dispetto di tutti i cinici che sono convinti che non si possa essere
felici, che la felicità non esiste, che non sia possibile
definirla o che sia irragiungibile, Sum sapeva per certo che la
felicità c'era, e non bisognava nemmeno cercarla nelle
grandi imprese, lei l'aveva conosciuta sul serio e non poteva fingere
il contrario, il suo essere felice risiedeva nel rapporto con la sua
famiglia, le sue amiche, e soprattutto negli occhi iponizzanti, nello
sguardo intenso, nel sorriso mozzafiato, nelle mordibe labbra, nelle
forti braccia, in Harry....quando era insieme a lui, si sentiva
completa, appagata, felice, stop.
Ecco
svelato il motivo per il quale aveva la sensazione che lui fosse un
eroe, ma non uno di quelli con la tunica, il mantello e il potere di
volare, non come superman, non come batman, Harry era semplicemente il
ragazzo che le aveva rubato il cuore il giorno in cui si erano
conosciuti e che lo avrebbe costudito per sempre come un tesoro
inestimabile, era il ragazzo che le aveva restituito il sorriso, quello
vero... un eroe, non quello che protegge
l'umanità, ma quello che salva il suo mondo.
"
non fare storie e butta giù, è per il tuo bene"
disse porgendo a Daniel il bicchiere contenente la medicina, si sentiva
un po' una mamma, un po' un'infermiera, non una ragazza che si prende
cura del suo fidanzato, lui obbedì sbuffando sonoramente
"Sum, puoi andare, sul serio, sei stata tutto il giorno qui e sarai
stanca" " non posso lasciarti fin quando non ti inflili sotto le
coperte, come posso andarmene sapendo che non puoi muoverti?" "allora
accompagnami nella mia stanza e torna domattina per la
colazione" "te ne stai approfittando per caso?" domandò lei
con l'intenzione di strappargli un sorriso "è questo che
pensi?" ecco, aveva dimenticato che Daniel non era più il
solito Daniel, da quando era successo ciò che era successo
"andiamo a letto" gli disse alzandosi, lo accompagnò in
bagno, lo sostenne mentre si lavava i denti, l'aiutò a
mettersi il pigiama, gli aprì il letto, l'aiutò a
stendersi, gli diede la buonanotte e spense la luce nella sua stanza.
Pochi
minuti dopo uscì da casa del ragazzo, un'infermiera
pensò, stava facendo l' infermiera...tecnicamente stavano
ancora insieme e praticamente non si scambiavano un bacio o delle
coccole, da quando? Ormai aveva perso il conto, ma ovviamente la cosa
non le pesava affatto, anzi, era sollevata al pensiero di non doversi
sottrarre ai baci del ragazzo o di non doversi sentire in colpa nei
confronti di Harry, per trascorrere tutto il suo tempo con Daniel.
L'orologio
al suo polso segnava quasi le nove, e stava camminado in direzione di
casa sua, quando ad un tratto, la superò e
proseguì, non aveva cenato ma non le importava, necessitava
di un abbraccio, e chi meglio del suo migliore amico? E poi, anche se
preferiva non ammetterlo ad alta voce, cercava una scusa per vedere
Harry, ma questa volta si era imposta di doversi controllare a tutti i
costi.
Suonò
il campanello, avvertì dei passi, e subito dopo la porta si
aprì e vide Zayn "ei bellissima!" esclamò lui
sorrindendo, Sum non rispose e si gettò direttamente tra le
sue braccia, lui la strinse, poi si staccarono e la invitò
ad entrare, Sum si guardò intorno e notò che
Harry non c'era, Zayn probabilmente la lesse nel pensiero "è
sotto la doccia da tre quarti d'ora" aggiuse sorridendo "non so se ho
fatto bene a venire qui, ma non volevo stare da sola" il ragazzo si
andò a sedere sul divano accanto a lei "considera questa, la
tua seconda casa" lei sorrise, quanto poteva volergli bene?
"brutta
giornata?" le domandò Zayn, Sum annuì
incerta "sputa il rospo!" proseguì lui incitandola
a parlare "non brutta, soltanto pesante...stamattina Daniel
è uscito dall'ospedale, ma non si regge i piedi, ora come
ora, non è nemmeno autosufficiente, e ho trascorso tutta la
giornata con lui, in più ci si mette il fatto che l'aria
è diventata pesante da quando ha saputo della sua gamba, e
non si può più scherzare, ridere, soltanto
lamenti... per carità, ha tutte le ragione del mondo, so che
non è facile, ma vorrei che si rendesse conto che questo suo
atteggiamento non aiuta, anzi, peggiora soltanto le cose"
spiegò "è troppo, è un peso troppo
grosso, non puoi reggerlo da sola, non c'è nemmeno bisogna
che ti dica che per qualunque cosa, io ci sono, noi ci siamo" disse
Zayn sinceramente "lo so, e credimi, è l'unica ragione per
cui non sono crollata" "ce la farai, ce la faremo" sussurrò
rassicurandola, Sum sorrise "grazie, di tutto"
"Hai fame?" il suo miglior amico cambiò argomento per farla
distrarre "effettivamente non ho cenato, ho preparato qualcosa per
Daniel ma non mi andava di mangiare alle sette meno venti!" "gli orari
da ospedale, nulla di più deprimente!" esclamò
lui e risero entrambi "comunque, se ti va, possiamo preparare qualcosa"
"ma no dai, non mi va di piazzarmi qua a casa vostra e fare i miei
comodi" "forse non ci siamo capiti, sto morendo di fame anche io,
perchè come ben sai non so cucinare, e Harry sembra essersi
vaporizzato insieme all'acqua della doccia" Sum non riuscì a
trattenere una risata "quindi, se tu, cioè noi, prepassimo
qualcosa di commestibile, non sarebbe una cattiva idea!"
continuò Zayn "in questo caso...penso che dovrai dirmi dove
trovare una pentola, e anche tutto il resto"
esclamò la ragazza alzandosi e dirigendosi verso la cucina
seguita dall'amico.
Cucinarono
insieme e tra una risata e l'altra, parlarono anche di Harry. Sum si
confidò con Zayn, e lui si comportò allo stesso
modo in cui si era comportato con Harry la sera precedente, le disse
che secondo lui, dovevano fare il possibile per non finire in
situazioni equivocaboli come avevano fatto a casa sua, e Sum seppur
a malincuore gli diede ragione, sapeva di doversi prendere
cura di Daniel ora, era l'unica a poterlo fare, non poteva lasciarlo da
solo in un momento così difficile...e così, ora
tutti e tre conoscevano il modo in cui si sarebbero dovuti comportare,
ma come dice un vecchio detto, tra il dire e il fare c'è di
mezzo il mare, e nessuno, nemmeno Zayn, era poi così sicuro
che avrebbe funzionato, che loro due avrebbero resistito a lungo,
perchè per quanto ci avessero provato, si amavano, e la
forza dei loro sentimenti era paragonabile a un mare forza otto, a
un'uragano.. il loro migliore amico era pronto a mettere la
mano sul fuoco scommettendo che nonostante i buoni propositi,
nonostante i suoi consigli, sarebbbero finiti labbra contro labbra, e
cuore contro cuore in poco tempo.
Sum
avvertì dei passi silenziosi dietro di sè,
convinta che fosse Zayn non si voltò neppure, ma quando
percepì una mano spostarle dolcemente una ciocca di capelli
dal viso, trattenne il respiro, e nello stesso momento un profumo da
uomo inebriò le sue narici, quella mano le
accarezzò il braccio intento a girare qualcosa nella
pentola, la sua pelle andò a fuoco a quel contatto,
cercò di controllare i battiti cardiaci, era certa che Harry
percepisse ciò che stava provando, ma era totalmente
inutile, non riusciva a resistergli; quando pensava di poter svenire
tra le sue braccia, lui si avvicinò di più e
poggiò entrambe le mani sui fianchi della ragazza, intanto
le baciò teneramente il collo, Sum si rilassò
completamente nel momento in cui le labbra di Harry sfiorarono la sua
pelle e alzò lentamente la testa lasciandola cadere sulla
sua spalla, lui continuò a imprimere baci sul collo della
ragazza, fin quando lei, consapevole di non essere in grado di fare
nient'altro, si voltò lentamente e si
ritrovò a faccia a faccia con l'amore della sua vita "ciao
Harry" mormorò, facendo il possibile per non essere
minimamente influenzata dal fatto che lui indossasse una maglietta
bagnata dopo essere uscito dalla doccia, e avesse i capelli per niente
asciutti, Harry le sorrise in un modo che le fece dimenticare tutto
ciò che le aveva appena detto il suo miglior amico. Ecco,
appunto, stavano proprio mantenendo le distanze!
"Era ora che ti facessi vivo! Se non fosse arrivata Sum, mi avresti
trovato stecchito!" esclamò Zayn masticando qualcosa, ci
pensò lui a riportare la conversazione su un livello normale
"dovresti imparare a cucinare, lo sai?" gli disse Harry allontanandosi
dalla ragazza e
dandogli una pacca sulla spalla ,
lui e Zayn si scambiarono un'occhiata indecifrabile, Harry lo avrebbe
ucciso per aver rovinato il suo momento con Sum, ma allo stesso tempo
sentiva di doverlo ringraziare, altrimenti chissà dove
sarebbero arrivati... "lo so, dovrei...ma sai meglio di me, che ora non
è tra le mie priorità" rispose Zayn "beh dovrebbe
esserlo...non puoi rischiare di morire di fame" aggiunse Summer "ma non
è colpa mia, se quello si addormenta sotto la doccia!"
sbottò Zayn, poi scoppiò a ridere e gli
altri due lo seguirono a ruota, come sempre.
Dopo
aver cenato insieme, trascorsero la serata a sbellicarsi dalle risate,
fu quasi tutto merito di Zayn, che si divertì a raccontare,
o meglio a ricordargli, tutte le cazzate che avevano condiviso in
quegli anni pur vedendosi non spessissimo, parlarono di Valerie, di
Louis, di Niall, di Sarah, di Liam, di Mary, della squadra che erano
stati sin dal primo giorno in cui si erano conosciuti, e della
necessità di ritrovarsi tutti, di nuovo, come ai vecchi
tempi.
Stettero
bene e si divertirono, le loro risate riempivano la stanza, fu una
serata tranquilla, quella che si può definire una classica
serata tra amici, ma gli sguardi inequivocabili che si scambiavano Sum
e Harry di tanto in tanto, facevano intendere che in quella stanza non
regnava soltanto l'amicizia, ma anche l'amore con A maiuscola.
Buonsalveeeeeeeee :DD
Come state? tutto bene? :) io mi sto rilassando in questi giorni, il
cielo che promette neve (oddio ho citato laura pausini ahahah D:) e
soprattutto il fatto di non avere scuola fino a mercoledì,
aiuta sicuramente...quindi ecco qua un nuovo capitolo :)
Beh, a dire la verità, non mi convince, boh è un
capitolo abbastanza tranquillo, non succede nulla di
sorprendente, ma è necessario, secondo me si può
considerare una sorta di anticipazione per il prossimo, più
o meno :D
Comunque non mi convince del tutto, ma come sempre, i giudici siete voi
:3
Alllora...diciamo che Sum e Harry non ce la fanno più a
resistere e si vede, quindi....quindi qualcosa dovrà pur
succedere :DD
Daniel è tornato a casa, ma la sua gamba non ha ancora
riacquistato la sensibilità, e Zayn è il miglior
amico che tutti vorremo, no? jzkzgjkafjkfgkajv ♥
Va bene, oggi non sono di molte parole, quindi me ne vado ad ascoltare
la musica :)
Meravigliose come sempre, voi che recensite sempre sempre , che
leggete, che seguite, insomma che date uno sguardo alla storia
♥ GRAZIE!
Un bacione grande grande e alla prossimaaaaaaaaa
<3<3<3
|
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Capitolo 16 *** Capitolo sedici ***
Una
settimana dopo. La mattina del 22 dicembre Sum si alzò con
l'intenzione di adattare la sua casa e il suo stato d'animo alla tipica
atmosfera di festa che da un mesetto a quella parte aveva letteralmente
invaso Roma, ma nonostante ciò, lei era stata
così impegnata in quegli ultimi giorni, che non aveva
nemmeno avuto il tempo di addobbare l'albero di Natale e appendere la
calza...non si aspettava di certo che qualcuno gliela riempisse di
dolciumi e caramelle, non sperava nemmeno nel pacchetto sotto l'albero,
ormai era grande per queste cose, ma aveva sempre amato il Natale, e
non le sembrava giusto estraniarsi del tutto da quella festa
quell'anno. Dopo l'estate, il mese di dicembre era sempre stato il suo
preferito.
Se
chiudeva gli occhi riusciva ancora a vedere se stesse bambina, a casa,
a Dublino, quando intimava a sua madre di andare a dormire presto la
sera del ventiquattro, altrimenti Babbo Natale non si sarebbe fermato a
casa sua vedendo le luci ancora accese, ricordava i salti che faceva
per scendere dal letto per raggiungere l'albero di Natale in soggiorno
la mattina successiva, le piaceva rivivere tutti i momenti in cui aveva
scartato i regali con il tipico entusiasmo di una bambina, e poi i
pranzi con tutta la famiglia e la perenne sensazione di pesantezza allo
stomaco quando si alzava da tavola, accompagnata dall'intenzione di non
mangiare più fino all'anno successivo, per poi trovarsi a
tavola punto e da capo soltanto qualche ora dopo. Da piccola,
costringeva tutta la famiglia a giocare a tombola e trascorreva quasi
tutto il tempo delle feste, tra le braccia di un cugino di sei o sette
anni più grande di lei, che vedeva soltanto in quel periodo,
e che adorava.Ovviamente, era affascinata anche dal senso religioso
della festa, le piaceva ripetere le novena la sera pur non capendo che
cosa stesse dicendo, e le piaceva anche vedere come tutti si
preparavano per la messa di Natale; pur essendo piccola, aveva sempre
partecipato alla messa di mezzanotte, amava il fatto che chiunque
incontrasse per strada le desse gli auguri, anche solo a parole...rise,
pensando a tutte le volte che era crollata sui banchi della chiesa e
pensando a suo padre, ai suoi zii, o anche a suo cugino stesso che la
prendevano in braccio durante la via del ritorno a casa. Doveva proprio
ammetterlo, a volte fingeva soltanto di dormire, perchè non
aveva voglia di camminare o semplicemente perchè voleva che
qualcuno la coccolasse.
Il
Natale per lei era sempre stata quella festa che riuniva la
famiglia....e pensare che quell'anno l'avrebbe trascorso soltanto con i
suoi a Roma, le mise tristezza.
Facendo
colazione, immaginò i suoi zii, zie, sua nonna seduta a
capotavola, nella sua bella casa di campagna a Dublino, e la tavola
imbandita, e magari l'albero di Natale in soggiorno con le luci
accesse, la calza appesa al camino, il presepe fatto a mano sulla
mensola più bassa, e anche il cd natalizio alla radio....per
lei trascorerre il Natale in quel modo era sempre stato un fatto ovvio,
per certi aspetti scontato, una tradizione, e soltanto allora, sola
nella cucina del suo appartamento, si rese conto di quanto invece fosse
speciale e unico il Natale di quando era bambina. Da adolescente, aveva
sicuramente smesso di credere alla leggenda di Babbo Natale, delle
renne e della Befana, e non si addormenteva più in chiesa
nel bel mezzo della celebrazione, ma quando camminava per le strade di
Dublino assieme a Valerie, a Sarah e a Mary in cerca di regali, le
pareva ancora di vivere in una favola, la sua città, pareva
diventare lo sfondo perfetto di una fiaba durante quel periodo, e il
Natale non aveva perso la sua magia, anche perchè tutto il
resto era rimasto uguale, soprattutto i momenti trascorsi in famiglia.
Mentre
addobbava l'albero si sentì piccola come una mosca, in una
città che pur avendo imparato ad amare, non era la sua.
Più
tardi uscì di casa e raggiunse Daniel, come ormai faceva
ogni giorno dall'incidente, gli faceva compagnia fino a sera non
potendolo lasciare da solo, ma da un paio di giorni le cose erano
iniziate a migliorare, i farmaci che prima assumeva quasi con
regolarità a causa del dolore alla gamba, non gli servivano
più, il suo umore andava lentamente migliorando e lo stesso
si poteva dell'atteggiamento del ragazzo; il giorno precedente lo aveva
accompagnato in ospedale per un controllo e i medici avevano isistito
perchè provasse a camminare senza l'aiuto di nessuno, Daniel
aveva storto il naso all'inizio, ma quando aveva appoggiato il piede
destro a terra si era reso conto di potercela fare, certo, non era in
grado di camminare come prima, questo no, ma stando attento a non
perdere il precario equilibrio, aveva fatto qualche piccolo passo.
Aveva esultato, Sum aveva rivisto il sorriso sul suo viso, ma i dottori
gli avevano intimato non provare a rifarlo a casa da solo, se fosse
caduto, non ci sarebbero state più speranze, ecco
perchè Sum continuava a fargli da infermiera.
Tuttavia,
Daniel aveva deciso di partire per raggiungere la sua famiglia per
Natale, voleva riabbracciare i suoi genitori, e soprattutto Josh che
sembrava aver recuperato in fretta dopo il fattaccio, un miracolo,
continuava a dire sua madre; all'inizio i dottori gli avevano
sconsigliato di partire, ma poi, avendo saputo tutta la storia, avevano
soltanto detto a Sum di assicurarsi di lasciarlo seduto in aereo, e a
lui di farsi aiutare una volta atterrato a Londra a raggiungere i suoi,
che l'avrebbero aspettato il più vicino possibile alla
pista, quindi....l'indomani Daniel sarebbe partito e si sarebbero
rivisti soltanto il due gennaio, al suo ritorno a Roma.
Per
ciò che riguardava l'università, Sum, come al
solito doveva ringraziare il cielo di avere Harry, che ogni sera
cercava di spiegarle almeno sommariamente, gli argomenti del corso
della Kunt, che era il più importante; ogni sera si vedevano
e ogni sera desideravano di essere soli, ma Zayn non gli lasciava
scampo, da quando aveva sorpreso Harry a baciarle il collo, si era
autoconvinto di non poterli lasciare soli, e loro due non sapevano se
essergli grati o strozzarlo per tutto quello che stava facendo...ma si
vedeva che Zayn agiva animato dalle migliori intenzioni quando cambiava
discorso e si sedeva tra loro per evitare situazioni equivocabili, e
sia Sum che Harry, nonostante gli impedisse di fare ciò che
desideravano, gli volevano ancora più bene, se possibile.
Ma
quella sera, Zayn era stato invitato a mangiare una pizza dai suoi
compagni di corso e Harry lo aveva convinto a non rifiutare, non poteva
smettere di avere una vita sociale soltanto perchè si
sentiva in dovere di evitare che lui e Sum finissero per amarsi, nel
vero senso della parola, e quando la ragazza arrivò da Harry
per la solita spiegazione, lo trovò ad aspettarla da solo in
camera sua.
"qual'è
l'argomento di oggi, prof?" domandò avvicinandosi, Harry
fece qualche passo verso di lei guardandola dritta negli occhi "che ne
dici di fare una passeggiata e poi mangiare qualcosa fuori?" le chiese
sfoderando il suo miglior sorriso, quel sorriso a cui Sum non sapeva
resistere "mi sembra un'ottima idea" disse soltanto, ormai aveva preso
l'abitudine di mangiare insieme a Zayn e Harry la sera, ma non erano
mai usciti "ho pensato che avessi voglia di uscire un po', saranno
dieci giorni che non fai altro che il tragitto da casa tua a casa di
Daniel, e poi vieni qui" aveva ragione, perfettamente ragione, e
nonostante ci fossero soltanto pochi gradi sopra lo zero, e le
previsioni metereologiche portassero neve, aveva proprio voglia di fare
un giro "come riesci a sapere sempre cos'è il meglio per
me?" gli domandò rimettendosi il cappotto e avvolgendo la
sciarpa intorno al proprio collo "perchè tu sei la cosa che
mi sta più a cuore" sussurrò il ragazzo facendosi
sempre più vicino quasi a sfiorarla, lei trattenne il fiato
"e comunque, non pensare di cavartela così oggi eh! ricorda
che sono sempre il tuo prof, e devo spiegarti l'argomento del giorno!"
scherzò lui mentre uscivano di casa.
"
Sei il mio prof preferito!" disse lei dolcemente, poi, come se fosse la
cosa più naturale del mondo, le loro dita si intrecciarono
in modo quasi automatico, entrambi guardarono in basso pensando che era
esattamente così che doveva essere...loro due, che
camminavano tenendosi per mano in città, scherzando e
ridendo, loro due che uscivano insieme di sera, da soli, che si
sedevano in un posto appartato e ordinavano qualcosa da mangiare senza
smettere di guardarsi negli occhi e sorridere, Harry che parlava di
chissà che cosa e Sum che faceva fatica a seguirlo,
perchè era più semplice rimanere imbambolati a
sognare a occhi aperti.
Verso le 23.00 uscirono dal ristorante "grazie della serata" disse lei
trattenendosi dal baciarlo "non è ancora finita"
sussurrò Harry, lei lo guardò come per arrivare a
capire dove volesse andare a parare "hai intenzione di
lasciarmi solo?" domandò il ragazzo fingendosi offeso, Sum
rise "hai paura del buio?" "ho paura a stare senza di te"
sussurrò appena, ma lei lo sentì chiaramente e
rischiò un attacco al cuore, Harry non le lasciò
il tempo di reagire "e poi, non ho ancora capito se hai capito la
lezione...quindi, ripeti!" le ordinò con finto tono
autoritario e facendo un giro di parole; Sum cercò di
mettere insieme tuttò ciò che aveva capito e lo
ripetè ad alta voce, a volte dicendo cose giuste,
altre volte inventando su due piedi e facendo ridere Harry, e a quel
punto rideva anche lei e si rendeva conto di quanto potesse esserle
mancata una serata così. Non avevano fatto nulla di
speciale, soltanto una passeggiata tenendosi per mano e una
cena al ristorante, ma il suono delle loro risate spensierate riempiva
l'aria, penetrava il gelo della notte, e arrivava al cuore
convincendolo che non potesse esistere una melodia migliore.
Dopo
un po' rientrarono a casa, Zayn non era ancora tornato, e loro due si
diressero in camera di Harry, Sum terminò di ripetere
ciò il ragazzo le aveva spiegato "ora basta!" disse poi
strofinandosi le mani per trarne un po' di calore "beh...oggi sono
buono, una sufficienza la meriti!" "una sufficienza? Solo?"
domandò lei fingendosi indignata "vada per la sufficienza,
sono esausta, mi rifarò la prossima volta" aggiunse poi
buttandosi sul letto con la schiena aderente al materasso e le braccia
aperte, Harry si fiondò su di lei con una
velocità inaudita, si mise a cavalcioni sul suo letto e su
Sum e cominciò a farle il solletico, la ragazza
iniziò a muoversi sotto di lui cercando di liberarsi dalla
sua presa, inutilmente, lui continuò a farle il solletico,
ridevano entrambi a crepapelle, risate belle, spontanee, e sorrisi
veri, in grado di illuminare l'intera città; ma ad un certo
punto, le risate cessarono, e due ragazzi che nei giorni precedenti
avevano fatto di tutto per non finire così, non trovarono il
modo per sgattolaiare dai propri sentimenti.
Harry
smise di farle il solletico accorgendosi di essere troppo vicino al suo
viso, Sum non riuscì a pensare ad altro, vide soltanto i
suoi occhi fissi nei propri, vide ogni sfumatura e ogni ombra, le parve
che il mondo potesse essere racchiuso in quelli, e si
innamorò del suo sorriso, delle sue fossette, dei suoi
ricci, del suo naso, delle sue sopracciglia, come ogni giorno; successe
tutto in un paio di secondi, ma si sa che in questi casi gli eventi si
vivono in slow motion.
Harry
si avvicinò piano, sempre di più, fin quando le
sue labbra sfiorarono quelle della ragazza, fu un bacio casto e dolce,
ma Sum si sentì morire ugualmente, a quel contatto
così vero, così autentico, così
spontaneo,bramato da così tanto tempo, entrambi abbatterono
tutte le difese che avevano cercato di ergere dal momento in cui si
erano ritrovati; e a quel bacio dolce e puro, ne susseguirono tanti
altri, colmi di passione e desiderio, non volevano altro che quello,
che amarsi in silenzio una sera come tante, in una camera come tante.
Le
mordibe labbra di Harry incollate alle sue, che bramavano ogni
centimetro della sua pelle, le davano la sensazione di essere in
paradiso, le mani del ragazzo sul suo viso e le proprie mani attorno al
suo collo, sembrava che quello fosse il loro posto, sembrava fossero
destinate a finire così, e continuarono a baciarsi con
passione per un po', fin quando Sum avvertì dei dolci baci
sul collo e sotto il lobo dell'orecchio, che le fecero capire che Harry
desiderava di più.
Afferrò
i lembi della felpa del ragazzo e cominciò a giocarci, lui
le scoprì la spalla destra e le lasciò avidi baci
sulla parte scoperta della pelle, Sum gli sfilò con un solo
gesto la felpa, lasciando che lui facesse lo stesso con la propria, un
brivido percorse la sua schiena quando il suo ventre scoperto
entrò in contatto con il torace di lui, a quel punto Harry
si staccò e la fissò ancora dritta negli occhi,
avrebbe voluto dirle tante di quelle cose...ma si rese conto che era
come se Sum le avesse già ascoltate, non avevano bisogno di
parole, erano superflue per loro due, come lo erano sempre state.
Continuò
a baciarla con passione, come desiderava fare da troppo tempo,
l'orologio battè la mezzanotte, a quel punto Sum mise le
mani tremanti sul suo petto nudo spingendolo un po' più
indietro per poterlo guardare negli occhi, dio quanto stava bene, non
riusciva nemmeno a immaginare un momento migliore di quello che stavano
vivendo, ma non aveva ancora perso del tutto la meroria....
"
stiamo facendo la cosa più sbagliata" sussurrò
quasi ridendo "la più giusta" la corresse Harry baciandole
la guancia
"
la più spropositata!" continuò "la più
razionale" disse lui permettendo ai loro nasi di sfiorarsi
"
la più impulsiva" cominciava a piacerle quel gioco "la
più coinvolgente" il ragazzo tornò a baciarle il
lobo dell'orecchio
"
la peggiore per il resto del mondo" sussurrò Harry
anticipandola "la migliore per noi due" disse lei incatenandosi ancora
una volta al suo sguardo.
Stettero
per qualche minuto così, a fissarsi, incapaci di fare altro,
ad amarsi con gli occhi, oltre che con il resto dei sensi, poi
crollarono di nuovo, si scambiarono altri dieci, cento, mille baci con
la voglia di appartenere per sempre l'uno all'altra, dimenticando per
quell'ora l'umanità, i guidizi, i fatti, la
realtà e concentrandosi soltanto su loro stessi, e su quel
sentimento più potente di tutto, più forte della
razionalità, dei problemi, del mondo, persino più
forte di loro due forse, che li legava come se ci fosse stato un filo
invisibile, inafferrabile, ma incorruttibile.
Si
scordarono di tutto ciò che non fossero loro due,
lì, sul quel letto singolo, ad amarsi. Se qualcuno avesse
avuto il compito di descrivere la scena che gli si parava davanti,
avrebbe detto che vedeva un ragazzo e un ragazza, sui vent'anni forse,
stesi su un letto a baciarsi incuranti di tutto il resto, perfino dei
candidi fiocchi di neve che facevano da cornice a quello sfondo, lui a
petto nudo e con i jeans, lei in reggiseno e con i jeans, un ragazzo e
una ragazza che si amavano a dispetto di tutto e di tutti, e che
avevano trovato il coraggio di abbandonarsi ai propri sentimenti poche
sere prima di Natale, un ragazzo e una ragazza che sapevano cosa vuol
dire scambiarsi i cuori, e non solo le carezze, un ragazzo e una
ragazza che conoscevano l'amore e non il sesso.
... Per Sum e Harry, la strada non era ancora del tutto spianata,
però loro due avrebbero superato insieme tutti gli
ostacoli, giusto?
Buonsalveeeee :))
Eccomi qua con il nuovo capitolo. :D
Sarò breve perchè devo andare a finire
filosofia....beh, finalmente no?
Scrivere questo capitolo è stato da un lato complicatissimo
e dall'altro semplicissimo, non so spiegarmi nemmeno io il
perchè, ma è esattamente quello che provato.
Comunque bando alle ciance (?)
Vi è piaciuto? Spero di non aver deluso le votsre
aspettative! :))
Sum e Harry sono l'amore proprio shbfajbfjfabfjakfb ♥
E ammetto che parlare di Natale in questo periodo, fa un effetto
strano, ma personalmente lo adoro, per me è un periodo
davvero speciale e non potevo non fargli qualche accenno :DD
In realtà avevo intenzione di far finire il capitolo
diversamente, ma come al solito mi sono dilungata troppo, e
concluderò nel prossimo :))
Dai dai dai ditemi tutto ciò che vi passa per testa! sono
curiosa :3
E ovviamente, grazie di cuore a chi recensice sempre (vi adoro,
davvero) ♥ e anche a chiunque legga la storia, la segua, la
preferisca, grazie :))
Vado sul serio, come al solito ho già scritto troppo...
Un bacione e alla prossimaaaaaaaa
<3<3<3<3<3
|
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Capitolo 17 *** Capitolo diciassette ***
L'orologio
sopra il comodino di Harry puntava la lancetta piccola sul numero uno e
quella più grande sul due, era l'una a dieci di quella che
sarebbe diventata la mattina del ventritre dicembre, fuori la neve
continuava a imbiancare il paesaggio donandogli un non so che di
magico, tipico del Natale, le strade erano ormai quasi deserte e le
luci a intermittenza poste sugli alberi e sulle insegne, si
intravedevano appena e sbucavano sotto quel manto bianco, i fiocchi
volteggiavano nell'aria per poi posarsi sui tetti delle case, sui
marciapiedi, sulle automobili e sulla carreggiata stessa, quella notte
non era umida, e se Sum e Harry si fossero affacciati alla finestra
avrebbero potuto ammirare quello spettacolo che sembrava potersi ben
inserire in un quadro pittorico, ma loro due, a luci spente,
continuavano ad amarsi. Nonostante facesse veramente freddo,
la neve a terra posta a testimonianza di ciò, loro due non
si erano infilati sotto le coperte ed erano rimasti lui a petto nudo e
lei in reggiseno, le metà più basse dei loro
corpi erano tenute al caldo dai jeans che entrambi indossavano, avevano
addirittura ancora le scarpe addosso.
Nè
il lento e continuo avanzare delle lancette dell'orologio,
nè la neve che avvolgeva Roma, furono in grado di
distoglierli l'uno dell'altra, si amavano baciandosi, alternando
momenti di tenerezza a momenti di pura passione, staccandosi ogni tanto
e guardandosi negli occhi al buio, i loro occhi brillavano di una luce
unica e speciale, sorridendosi e sussurrandosi parole dolci
nell'orecchio, coccolandosi e riscaldandosi grazie al calore prodotto
dai loro corpi l'uno a contatto con l'altro, e il freddo, il tempo, la
razionalità erano soltanto entità sbiadite nelle
loro menti.
L'unica
cosa che li costrinse a tornare al mondo reale, fu la serratura della
porta di casa...sembravano aver dimenticato che anche Zayn abitava
lì e che non era ancora tornato; avvertendo quel rumore
inconfondibile Harry fu costretto a staccarsi da lei, si accorse con
stupore di quanto fosse tardi, poi tornò da Sum "era ora che
tornasse!" sussurrò non smettendo di tenerla stretta a se
"che ore sono?" domandò lei a sua volta e Harry le rispose
"accidenti come vola il tempo!" sussurrò subito dopo la
ragazza facendolo ridere, poi sentirono i passi del loro amico farsi
sempre più vicini e furono colti dal panico.
"Non fiatare" sussurrò lui sulle sue labbra prima di
lasciarle un altro bacio, Sum obbedì, rimasero immobili,
Zayn aprì lentamente la porta della camera del suo
coinquilino cercando di fare il meno rumore possibile, era certo che il
suo migliore amico si fosse addormentato già da un pezzo, la
luce era spenta, e Sum e Harry pregarono che lui non l'accendesse per
controllare che fosse tutto apposto, intanto Harry affondò
il viso nei suoi capelli e la strinse ancora di più, Sum lo
sentì bisbigliare qualcosa che non riuscì a
cogliere, ma più probilmente stava soltanto cercando di
trattenere una spontanea risata, esattamente come lei; per qualche
strano motivo, Zayn si limitò a dare un'occhiata in giro
piuttosto superficiale e non gli venne in mente di accendere la luce,
richiuse la porta e si allontanò, pericolo scampato.
Soltanto
quando sentirono girare la serratura della porta del bagno, si
lasciarono andare a una risata colpevole....era decisamente strana
quella situazione, in fondo si stavano nascondendo dal loro migliore
amico, che sapeva meglio di loro come stessero le cose e seppur facesse
il possibile per tenerli distanti in quel periodo così
complicato, era dalla loro parte, lo sarebbe sempre stato, e tifava per
il loro amore.
Ma
se li avesse visti così, a baciarsi quella notte, insieme,
nello stesso letto, come avrebbe reagito? Come minimo avrebbe dato di
matto, poi si sarebbe messo a ridere e avrebbero trascorso il resto
della serata a fare gli idioti, magari avrebbero preso una coperta e
sarebbero andati in cucina a sgranocchiare qualcosa tutti e tre
insieme, e per quanto fosse una bella prospettiva per trascorrere una
nottata in bianco, Sum e Harry preferivano di gran lunga starsene
lì, soli, indisturbati.
"
Misà che ti toccherà restare con me tutta la
notte" sussurrò Harry a pochi centimetri dalla sue labbra "a
meno che tu, non mi accompagni a casa" rispose lei provocandolo
scherzosamente "no..preferisco averti qui" disse lui a bassa voce e
riprendendo a baciarla, poggiò le mani sul suo viso
accarezzandolo dolcemente, fece aderire nuovamente i loro corpi, poi si
staccò per riprendere fiato e sfoderando il suo miglior
sorriso, percorse il contorno delle labbra di Sum con l'indice
imparandolo a memoria, come se non lo sapesse già, poi fece
lo stesso con le labbra, suscitando in lei emozioni impareggiabili.
Continuarono
così per un bel pò, in silenzio, ad amarsi e
coccolarsi come desideravano fare da troppo, troppo tempo...poi
finirono per addormentarsi entrambi, l'una stretta tra le braccia
dell'altro, stesi sul letto in diagonale, con le converse perfettamente
allacciate che sporgevano di qualche centimetro dal letto.
Nonostante
avesse dormito soltanto un paio d'ore, all'alba Sum era
già sveglia, aprì di scatto gli occhi e si
adagiò meglio tra le braccia di Harry, non aveva dimenticato
di essere insieme a lui nemmeno per un istante, e il suo ultimo
pensiero prima di farsi cullare da Morfeo era stato rivolto ovviamente
a lui, si sentì rinascere quando si rese conto che
finalmente, dopo aver bramato per così tante notti, anche
quando a separarli era solo la distanza tra Londra e Dublino, di
addormentarsi al suo fianco, con il corpo aderente a quello di Harry,
il suo odore naturale sulla pelle, il respiro in simbiosi... finalmente
era riuscita a svegliarsi tra le sue braccia, stentava ancora a
crederci.
Si girò su un lato senza far rumore, non si coprì
nemmeno allora, il calore dei loro corpi a contatto era più
che sufficiente per farla stare bene, mi mise a osservarlo mentre
dormiva ancora, e alla fioca luce dell'alba, non potè fare a
meno di notare che il viso del ragazzo appariva ancora più
bello del solito, se possibile.
Teneva gli occhi chiusi e restò a fissarlo per lungo tempo,
non c'era il pericolo di restare intrappolata in quello sguardo,
osservò come alcuni ricci gli ricadevano sulla fronte
spaziosa, ma non li spostò, lo avrebbe svegliato e poi
pensava che gli donassero, poi posò il proprio sguardo sulle
sopracciglia, sul naso, sulle gote, e infine sulle
labbra sottili, sorrise istintivamente e come una reazione del
proprio inconscio, anche Harry sorrise, a quel punto lei non
riuscì a resistere e lo baciò dolcemente,
sfiorandolo appena, e pensando a quanto fosse stata fortunata a trovare
tra sette milioni di persone, proprio lui, un ragazzo dagli occhi
profondi e dal sorriso mozzafiato, dalla voce roca e dall'indole buona
e dolce, che l'aveva amata sin dal primo istante e per cui lei, avrebbe
donato la vita.
Ma
in quel momento le venne in mente anche il fatto che quella notte si
erano amati in segreto, stando ben attenti a non farsi scoprire, come
se stessero facendo qualcosa di sbagliato, come se dovessero
nascondersi...immancabilmente si focalizzò su Daniel,
inutile usare mezzi termini, anche se non era arrivata a denudarsi del
tutto, aveva amato Harry con tutta sè stessa, e aveva
tradito Daniel; quella consapevolezza le fece venire un nodo alla gola
e la indusse ad alzarsi, non poteva continuare così, non era
un bene per nessuno, nemmeno per se stessa, aveva preso la decisione di
rompere con il suo ragazzo prima dll'incidente, poi la situazione si
era complicata e aveva dovuto desistere dal proprio proposito, non
potendolo nemmeno lasciare da solo... ma Sum amava Harry, non aveva mai
nutrito nessun dubbio su questo, e quel giorno Daniel sarebbe tornato
in Inghilterra per le vacanze, anche se probabilmete i voli sarebbero
stati cancellati per la neve, ma al massimo sarebbe partito l'indomani,
non poteva essere così egoista da rovinargli il Natale
mollandolo di punto in bianco, o ancora peggio, lasciarlo senza nemmeno
guardarlo negli occhi, con una sterile telefonata....no, non poteva,
avrebbe dovuto aspettare il suo ritorno a Roma, ma giurò a
se stessa che quel benedetto due gennaio gli avrebbe detto tutto, fosse
cascato il mondo, ma avrebbe messo le cose in chiaro una volta per
tutte, e sarebbe corsa tra le braccia di Harry, alla luce del sole, e
lo avrebbe baciato davanti alla gente, avrebbe urlato a tutto il mondo
quanto lo amava, e per chi non avesse voluto ascoltare, che fosse
andato a comprarsi un paio di tappi per le orecchie! Lei non si sarebbe
più trattenuta, avrebbe fatto esattamente ciò che
le avrebbe suggerito il cuore, sarebbe stata felice per davvero, di
nuovo...ma oltre a urlare 'ti amo' a squarciagola con gli occhi rivolti
alle stelle e alla luna, glielo lo avrebbe sussurrato ogni giorno, a
ogni risveglio, ogni volta che c'era qualcosa che non andava e ogni
volta che poteva dire di toccare il cielo con un dito, ogni volta che
si perdeva nei suoi occhi, e ogni sera prima di andare a dormire,
sempre... per sempre.
Mentre
osservava dalla finestra il paesaggio imbiancato e ancora semi-avvolto
dall'oscurità, sentì il respiro di Harry
esattamente dietro di sè, e un attimo dopo le braccia del
ragazzo attorno alla sua vita, si voltò verso di lui "scusa"
sussurrò semplicemente, alludendo al fatto di averlo
svegliato, ma soprattutto a ciò che stava per dirgli, Harry
le alzò il viso con l'indice e la guardò negli
occhi "forse ancora non ti è chiaro... com'è
possibile che impari più velocemente tutte quelle nozioni
noiosissime e non il fatto che io non posso immaginare una vita senza
di te? Sum, ti aspetterò, anche se dovesse essere per tanto
tempo, sono pronto a questo e altro per difendere ciò che
abbiamo...ti aspetterò semplicemente perchè fai
parte della mia vita, e perchè so per certo che con
nessun'altra persona al mondo riuscirò a condividere tutto
ciò che condivido con te. Nessuno, con nessuno
riuscirò a ridere come faccio con te, nessuno mi
sosterrà quando dirò cose campate in aria,
nessuno scatenerà il mio sorriso in modo così
naturale, nessuno riuscirà a farmi innamorare di occhi che
non sono i tuoi, nessuno mi farà bramare così
tanto un bacio, nessuno si accontenterà di essere coccolato
al buio, nessuno vorrà far l'amore con i jeans e con le
scarpe addosso, nessuno è come te, nessuno sarà
in grado di farmi ridere a crepapelle anche in situazioni in cui ci
sarebbe da fare tutt'altro che ridere, come quando si sta per essere
scoperti da un migliore amico...nessuno sconvolgerà il mio
mondo come hai fatto tu e come continui a fare ogni singolo giorno"
Sum
dovette trattenersi dallo scoppiare in lacrime, perchè era
troppo, era troppo ciò che le aveva sussurrato a pochi
centimetri dal suo viso, senza smettere di tenere lo sguardo incatenato
al proprio "Harry...io ti amo" disse semplicemente, le parole
più semplici e più complicate allo stesso tempo,
vennero fuori dalla sua bocca automaticamente, non c'era nulla di
più vero.
"Ti ho amato da quel pomeriggio estivo in cui ti ho visto
seduto al molo e sono rimasta a fissarti per dieci minuti immaginando
la tua storia, senza nemmeno conoscere il tuo nome. Ti ho amato il
giorno successivo, quando abbiamo giocato a ping pong. Ti ho amato la
sera del falò quando mi hai fatto credere di poter superare
la mia paura e mi hai indotto ad accettare di immegermi con
te. Ti ho amato quel pomeriggio trascorso al camping con i bambini. Ti
ho amato quando mi hai portato alla laguna del Grande Airone Blu e mi
hai parlato un po' di te. Ti ho amato quando mi hai abbracciato in
piscina e mi hai offerto un gelato.Ti ho amato quando ci siamo
addormentati in riva al mare. Ti ho amato quando ti ho dato la mano
fidandomi di te, un attimo dopo avevo sul serio superato la mia fobia.
Ti ho amato quando il telefono e la squillante voce di Valerie hanno
interrotto il nostro primo quasi-bacio.Ti ho amato quando mi hai
costretto a accarezzare quel delfino.Ti ho amato quando le tue
labbra si sono posate sulle mie per la prima volta, quando ci siamo
confessati di amarci a vicenda giocando a parlare in terza persona. Ti
ho amato quando pur sapendo che ci saremmo dovuti separare pochi giorni
dopo, non abbiamo pensato neanche un secondo che il nostro potesse
essere soltanto un amore estivo.Ti ho amato quando siamo andati al luna
park con i ragazzi/e. Ti ho amato quando mi hai dedicato Moments, il
mio cuore batte ancora a ritmo di quella dolce canzone. Ti ho amato
quando hai fatto irruzione in cucina e mi hai portato via da tutti e da
tutto.Ti ho amato quando sembravi arrabbiato con il mondo che
non ci lasciava un attimo da soli. Ti ho amato quell'ultima sera,
quando Summer Paradise, la nostra canzone, ci ha condotti a fare
l'amore per la prima volta in una tenda.Ti ho amato quando mi hai
lasciato la tua maglietta, che custidisco ancora, non sapendo quante
volte si sarebbe bagnata delle mie lacrime. Ti ho amato quando ti ho
regalato il mio braccialetto.Ti ho amato quando ci siamo salutati con
le lacrime agli occhi e il cuore ridotto in pezzi. Ti ho amato quando
mi hai fatto desiderare di fermare il tempo ogni volta che eravamo
insieme. Ti ho amato quando sentivo che mi mancavi come l'ossigeno. Ti
ho amato quando mi facevi ridere al telefono.Ti ho amato quando ho
confessato a Zayn di essere super agitata quando voi ragazzi ci avete
raggiunto a Dublino per la prima volta quell'agosto di tre anni fa. Ti
ho amato quando mi hai sorpreso alle spalle in stazione e quando mi hai
baciata bloccandomi la strada mentre stavamo camminando, e quante volte
lo hai fatto ancora!
Ti ho amato quando la pioggia si abbatteva con violenza contro i vetri
della casa in campagna della nonna di Sarah, dandoci la
possibiltà di stare insieme un giorno in più del
previsto.Ti amato nei mesi successivi, e quando ci hanno comunicato
della gita a Londra. Ti ho amato quando pensavo che una visita alla
residenza del primo ministro mi avrebbe impedito di vederti-" fece una
pausa per riprendere fiato e notò soltanto allora gli occhi
ludici di Harry.
"Ti ho amato anche quando me ne sono andata togliendoti la
possibilità di spiegare, me ne sono andata proprio
perchè ti amavo. Ti ho amato quando sei salito sullo speaker
corner e hai raccontato a tutti la nostra storia, come se stessi
raccontando la più bella delle favole.Ti ho amato quando ti
ho visto appisolato su una delle poltrone nella hall dell'hotel e ti ho
portato istintivamente una coperta, pur essendo arrabbiata con te. Ti
ho amato quando mi hai fatto fare quella caccia al tesoro, quando mi
hai abbracciato in cima al London Eye,quando mi hai detto quelle frasi
dolcissime sotto il Big Ben. Ti ho amato quando entrambi sapevano che
ti avevo già perdonato, ma abbiamo comunque terminato quel
gioco. Ti ho amato a casa tua, e quando ci siamo baciati con
lo sfondo del Tamigi alle spalle e i nostri migliori amici intorno.
Ti ho amato per tutti i giorni successivi, quando io ero a Dublino e tu
a Londra. Ti ho amato ogni volta che mi hai raggiunto e ogni volta che
ci siamo incontrati a Nottingham, al nostro posto. Ti ho amato ogni
volta che mi hai preso per mano, mi hai fissato negli occhi, mi hai
sorriso facendomi credere che non esistesse nulla al mondo
più bello di quello, di un tuo sorriso. Ti ho amato ogni
volta che mi hai spostato una ciocca di capelli dal viso e ogni volta
che mi hai fatto dubitare della mia sanità mentale...il mio
cuore ti ha amato segreto anche durante quest'anno e la vita ha cercato
di confendermi le idee facendomi conoscere Daniel, ma dal momento in
cui ti ho visto lì al bar, ti sono corsa incontro e non ho
capito più nulla. Ti ho amato quando abbiamo giocato a fare
gli sconosciuti rendendoci conto che invece sappiamo ogni minimo
particolare del corpo, del viso, del carattere dell'altro. Ti ho amato
quando mi hai proposto di essere amici anche se sapevano entrambi che
non avrebbe funzionato.
Ti ho amato quando sei arrivato all'ospedale e mi hai stretto in un
abbraccio, quando la mattina mi hai svegliato con un caffè,
quando Zayn ci ha lasciati soli a casa mia e hai cominciato a farmi
bramare cose impossibili baciandomi senza sosta la guancia, la mattina
dopo sentivo ancora le tue labbra, il tuo tocco sulla pelle e mi sono
dovuta gettare dell'acqua fredda in faccia per riprendermi. Ti ho amato
quando sei arrivato sorprendendomi alle spalle e hai cominciato a
baciarmi il collo. Ti ho amato ogni volta che ti ho guardato negli
occhi, ogni volta che Zayn si è seduto tra di noi o ha
cambiato discorso. Ti ho amato in tutti questi giorni, quando mi
spiegavi qualcosa e io facevo fatica a concentrarmi perchè
sognavo a occhi aperti. Ti ho amato ieri sera quando mi hai proposto di
uscire, quando mi hai detto che avevi paura a stare senza di me. Ti ho
amato stanotte mentre mi baciavi, mi coccolavi, persino mentre
cercavamo di soffocare una risata per non farci scoprire da Zayn. Ti ho
amato quando ho aperto gli occhi stamattina, e Ti amo ora,
sì, Harry ti amo, ora davanti a questa finestra, all'alba,
con il paesaggio innevato che fa da sfondo e i tuoi occhi lucidi
perchè hai ripercorso tutta la nostra storia con la mente, e
con il cuore" si fermò nuovamente per riprendere fiato, non
gli diede il tempo di replicare.
" e sai una cosa? ti amerò per sempre" sussurrò
infine "qualunque cosa dica ora, risulterà banale, non
c'è assolutamente niente in grado di tenere testa alle tue
parole" disse, non provando neppure ad asciugarsi gli occhi umumiditi
da lacrime di gioia, d'amore; Sum si gettò tra le sue
braccia come risposta e lasciò che lui la stringesse forte,
fortissimo "nessuno, tranne te, sa dell'esistenza di una voglia,
piccolissima, che ho proprio sotto il seno" sussurrò, era un
modo indiretto per dirgli che non aveva mai fatto l'amore con
nessun'altro, se non con lui, e Harry lo capì, e senza dire
una parola la strinse ancora di più, impedendole di fuggire
via "io e te saremo felici insieme, te lo prometto" sussurrò
la ragazza staccandosi leggermente e posando le sue labbra su quelle di
Harry, quasi a voler sugellare quella promessa, un bacio dolce e
autentico che sapeva tanto di futuro
BUONSALVEEEEE :DD
Eccomi qua! Beh dai stavolta, cercherò davvero
di fare in fretta...il capitolo è venuto
lunghissimo...perdon :)
Spero che vi sia piaciuto :)) Sum e Harry si amano, e questa non
è affatto una novità, ma non possono ancora stare
insieme liberamente...c'è sempre Daniel di mezzo e il senso
d'umanità di Sum che gli suggerisce di non poterlo piantare
in asso proprio quando lui sta per raggiungere la sua famiglia, proprio
quando ha riacquistato una sorta di felicità, non
può mollarlo proprio a Natale... siete d'accordo?
Comunque, ha intenzione di riprendersi la sua vita non appena lui
sarà rientrato a Roma, e questa volta, succeda quel che
succeda, lei riuscirà a correre tra le braccia di Harry.
Dai ditemi tutto quello che pensate, adoro chattare con voi :DD
Secondo Zayn resterà all'oscuro di tutto? e se lo
scoprirà, come reagirà?
Vado, un bacione grande grande e a prestoooooooo!
♥♥♥♥♥
Ps. Oggi è un anno da quando si sono esibiti a Sanremo!
safakjfhfhakfhakfhskfh ricordo quella sera alla perfezione, non mi
fregava nulla del festival, aspettavo soltanto di vederli cantare
lì sapendo che sarebbero stati felici di essere in Italia,
godendomi quel grazie, quel 'se amo numero uno', ridendo tra le lacrime
quando Louis ha fatto i complimenti a Morandi per il papillon, e
facendomi prendere per pazza da mia madre. Indimenticabile ♥
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Capitolo 18 *** Capitolo diciotto ***
"svegliarsi
la mattina standoti accanto e fare colazione a letto con te...non
conosco cosa più bella" Sum sorrise a quelle parole, avrebbe
dovuto mollare la sua fetta di pane e nutella e fiondarsi su di lui, e
baciarlo, ancora e ancora, fino alla mattina successiva, ma avevano
messo le cose in chiaro, lei gli aveva promesso che sarebbe stata di
nuovo la sua fidanzata, non voleva altro, ma era ovvio che non se la
sentisse di tenere il piede in due staffe, si sentiva in dovere di
chiarire prima le cose con Daniel, per quanto le risultasse quasi
impossibile resistere a Harry. Anzi, spesso, era proprio impossibile.
Gli si avvicinò con naturalezza e
gli stampò sulle labbra un bacio al sapore
del cioccolato che aveva appena mangiato, Harry riuscì a
godersi ogni millesimo di secondo, sapeva che non sarebbe successo
così tanto spesso fino a quando le cose con Daniel non
fossero state chiarite, ma a lui andava bene così...l'aveva
tenuta stretta a sè per tutta la notte, l'aveva coccolata,
l'aveva baciata, aveva riso con lei mentre si amavano, e la
mattina si era sentito rinascere quando aveva aperto gli occhi e
l'aveva vista lì, accanto alla finestra...per non parlare di
tutto ciò che lei gli aveva detto, ricordava ogni
particolare dei momenti trascorsi insieme, e anche il senso di
soffocamento che aveva provato senza di lui, tutto.
Strano,
vero? Di solito la gente dice di sentirsi soffocare quando qualcuno gli
sta troppo intorno da impedirgli di muoversi, è questo il
tipo di soffocamento che conoscono tutti..ma per loro era nettamente
diverso, si erano sentiti soffocare quando erano troppo distanti con il
corpo e troppo vicini con il cuore, invece, paradossalmente, quando sul
serio rischivano di soffocare negli abbracci che si scambiavano, si
sentivano come se non fossero mai stati più liberi.
Sum
saltò giù dal letto sentendo il suo cellulare
squillare, non ricordava più nemmeno dove avesse messo la
borsa, ma per fortuna riuscì a trovarla e a estrarre
l'apparecchio prima che Zayn si svegliasse infastidito da quel suono,
rispose, pur non sapendo ancora cosa dire "ei Sum!" "ciao" disse lei
piuttosto impacciata "se hai bisogno di me..lasciami il tempo di fare
colazione..arrivo" iniziò a dire senza nessuna voglia di
fare ciò che proponeva lei stessa "no...ti chiamo per
questo...senti, ho chiamato in aereoporto e i voli programmati per oggi
sono stati tutti annullati a causa della neve, quindi penso proprio che
partirò domani...per la colazione stai tranquilla, mi
arrangio da solo" "sei sicuro? non azzardarti a muoverti senza
stampelle" gli raccomandò un po' preoccupata, ormai qualche
passo da solo riusciva a farlo, ma sempre con l'aiuto di gambe
artificiali "tranquilla! ....però ti aspetto per pranzo!"
disse lui a quel punto "certo" esclamò rassegnata all'idea
di dover trascorrere il resto del pomeriggio con Daniel, avrebbe
preferito starsene lì con Harry, su questo non c'erano dubbi.
"
tutto a posto?" domandò il ragazzo che stava ancora
divorando la propria colazione sul letto, Sum scrollò la
testa " i voli di oggi sono stati annullati, Daniel non può
partire...e mi aspetta per l'ora di pranzo" aggiunse tornando a sedersi
al suo fianco, Harry le mise un braccio intorno alle spalle e lei
appoggiò la testa sulla sua spalla, sembrava che la sua
testa fosse stata fatta apposta per finire lì, in quella
posizione, si incastrava perfettamente; il ragazzo le lasciò
un bacio tra i capelli prima di stringerla di più a
sè allontanando il vassoio ormai vuoto "gli
parlerò, lo farò, voglio chiarire, ma non posso
piantarlo in asso proprio il giorno di Natale, sarebbe disumano..ha
appena riacquistato un briciolo di felicità al pensiero che
la sua gamba sta lentamente migliorando e finalmente potrà
riabbracciare i suoi genitori e suo fratello, mi sentirei uno schifo a
fargli crollare il mondo addosso proprio ora che sembra aver appena
riacquistato un precario equilibrio...ma appena tornerà a
Roma gli parlerò, te lo prometto Harry, voglio soltanto
stare con te" sussurrò ancora stretta nel suo abbraccio,
c'era qualcosa di estremamente dolce e tenero nel tenersi l'uno stretto
all'altra seduti sul letto e parlare a bassa voce di prima mattina,
stavano bene entrambi.
" devo crederti?" domandò Harry alzandole il viso e
provocandola "perchè non dovresti?" chiese Sum a sua volta
"non lo so, forse ho soltanto bisogno di qualcosa, un gesto, un
bacio..." disse con tono volutamente vago "se pensi di cavartela
così, ha capito male" disse lei fingendo di fare la dura
"quanto male?" "molto male" continuò Sum lasciandosi
scappare un sorriso, era inevitabile, erano ancora abbracciati e non
sembravano avere nessuna voglia di fare qualcosa che non richiedesse un
contatto fisico, avevano atteso per troppo tempo momenti del genere,
solo per loro due, e volevano goderseli fino in fondo, Harry le
alzò il viso con l'idice costringendola a guardarlo, vide il
mondo riflesso negli occhi della ragazza che amava, non gli importava
niente di tutto il resto, aveva soltanto bisogno di averla accanto "non
preoccuparti, io so aspettare, perchè tu vali dieci miliardi
di volte l'attesa che mi si para davanti" poggiò le sue
labbra su quelle di Sum e le rubò un ultimo bacio dolce e
allo stesso tempo passionale, un contatto perfetto e due cuori che
battevano all'impazzata.
"devo ammerterlo, hai avuto proprio una bella idea" esclamò
lei quando si staccarono, e indicando il vassoio poggiato ai piedi del
letto "non potevamo fare colazione in cucina, Zayn tra un po' si
sveglierà, e ti avrebbe trovata lì" "quindi hai
intenzione di tenermi qui fino all'ora di pranzo?" "anche per sempre"
sussurrò lui guardandola dritta negli occhi "e chi ti dice
che io sia d'accordo?" scherzò Sum, sempre a bassa voce
"nessuno potrebbe offrirti più di quanto ti offro
io...colazione a letto tutte le mattine e tutti i baci dell'universo"
okay, se stava cercando di farla crollare, ci stava riuscendo, e pure
alla grande.
Sum
rise con uno scintillio negli occhi che Harry riuscì a
cogliere, era dannatamente bello essere lì con lui a
fantasticare di prima mattina con la voglia di chiudersi per davvero in
quella stanza, magari non sempre, ma fino a quando non si fossero
stancati di amarsi...quindi si, diciamo pure per sempre.
Quando
finirono di fare colazione Harry riportò il vassoio in
cucina, intanto Zayn sembrava aver occupato il bagno, due minuti dopo
si ritrovarono tutti e due nella stessa stanza "buongiorno"
esclamò il moro con un sorriso, Harry fece cadere un
cucchiaio sul pavimento, e l'amico rise "e poi non ti lamentare quando
ti chiamano 'mani di ricotta'" disse prendendo una tazza, ma si accorse
che quel gesto nascondeva una certa agitazione, il suo migliore amico
si era sempre fatto cadere oggetti dalle mani quando era sulle spine
"com'è andata ieri?" domandò Harry "bene, la
pizza era buonissima, la compagnia lo stesso, mi sono divertito" "te lo
avevo detto che avresti fatto bene a uscire.." "e avevi ragione. Tu che
cosa hai fatto, o meglio, che cosa avete fatto?" a quella domanda Harry
sospettò che l'amico sapesse tutto e facesse finta di niente
soltanto per vedere se glielo avrebbe confidato, poi l'indiferrenza di
Zayn mentre portava alla bocca un cucchiaio di cereali immersi nel
latte, gli fece cambiare idea, si era fatto un film da solo, forse
"siamo usciti, abbiamo cenato insieme, ho pensato che Sum avesse voglia
di fare un giro, e poi siamo ritornati qui, le ho spiegato gli
argomenti.." disse piuttosto vago, Zayn lo conosceva troppo bene, si
accorse che c'era decisamente dell'altro "e poi?" "poi nulla" rispose
troppo velocemente per farlo sembrare vero; a quel punto gli occhi di
Zayn si illuminarono, si alzò di scatto e corse di sopra.
"dove
sei? dove sei?" urlò raggiungendo la camera di Harry,
spalancò la porta, la vide e si gli si buttò
letteralmente addosso "ciao Zayn" disse lei mentre la stringeva "lo
sapevo, lo sapevo! come ho fatto a non pensarci ieri sera?" li
raggiunse anche Harry "copertura saltata" commentò
scoppiando a ridere subito dopo.
"
come hai fatto a capire che ero qui?" esclamò Sum, ora erano
tutti e tre in cucina "prenditela con lui, è troppo
sgamabile" rispose Zayn indicando il suo miglior amico "che hai fatto
cadere stavolta?" domandò lei, lo conosceva troppo bene,
Zayn rise "un cucchiaio..." borbottò Harry pensando a quanto
effettivamente lo conoscessero bene, sia Sum che Zayn, erano le personi
più importanti della sua vita, anche più
importanti dei suoi genitori, con i quali aveva cercato di ricucire un
rapporto ottenendo buoni risultati, ma continuava a risentire della
loro assenza durata troppo tempo.
"comunque potrei anche far finta di credere che tu sia
rimasta qui perchè le strade erano bloccate dalla neve"
disse strizzando l'occhio a entrambi "infatti, è stato
proprio così! Abbiamo studiato fino a tardi, e quando
abbiamo finito ci siamo accorti che mezza Roma era scomparsa sotto la
neve...non potevo lasciarla andare a casa" raccontò Harry
"si, poi ha pensato che sul divano avrei dormito male, e non potevo di
certo occupare il tuo letto" continuò Sum "quindi, ti sei
sacrificato per tutti facendola dormire nel tuo,di letto." concluse
Zayn sapendo che non era vera una singola parola di ciò che
avevano detto.
Scoppiarono
a ridere tutti e tre "e adesso?" domandò poi il moro
facendosi più serio "adesso mediterò un modo per
far fuori Daniel" rispose Harry scherzando "e adesso?" Zayn si
voltò e rivolse la stessa domanda a Sum "adesso
conterò i giorni fino al momento in cui potrò
correre tra le sue braccia" Zayn scosse la testa "mi volete dare una
risposta...normale?" esclamò alzando gli occhi al cielo, Sum
cercò la mano di Harry sotto il tavolo e gliela strinse "il
nostro amore è più forte di tutto, giusto?" il
ragazzo annuì convinto, poi sfoderò il suo
meraviglioso sorriso "ed è destinato a vincere"
proseguì continuando la frase al posto della ragazza "in
altre parole, mollerai Daniel?" domandò Zayn a quel punto, e
Summer annuì.
" bene, ora direi che possiamo anche tornare bambini e
andare a buttarci nella neve!" propose il moro trascinando Sum e Harry
fuori casa, i fiocchi avevano smesso di cadere dal cielo già
da un po', ma l'aria era fredda e rigida e il manto bianco sotto i loro
piedi ancora soffice...era raro che Roma venisse colpita da una
nevicata del genere, proprio due giorni prima di Natale, Sum ricordava
di non essere riuscita a mettere piede nei viali principali della
città in quel periodo, ma quella mattina, nonostante fosse
il 23 dicembre e ci fossero ancora persone in cerca di regali e
preparativi vari per i giorni successivi, tutto appariva tranquillo,
c'era poca gente per strada, e nessun veicolo, soltanto qualche padre
di famiglia che spalava per non far formare il ghiaccio e rischiare
brutte cadute, le signore preferivano assistere allo spettacolo che si
parava davanti ai loro occhi comodamente affacciate alla finestra del
soggiorno, e si sentivano soltanto le urla, le risate dei bambini che
si divertivano nella neve. Loro tre camminarono per un po', fin quando
non giunsero in un parco vicino alla casa dei ragazzi e si fermarono,
Zayn sembrava essere in vena di scherzi quella mattina, si
chinò e toccò la neve con le mani,
modellò la classica sfera e mirò a colpire Sum
che camminava poco più avanti insieme a Harry, la ragazza si
voltò divertita e fece lo stesso, lanciò una
palla di neve a Zayn, non aveva mai avuto una bella mira, ma
chissà per quale oscuro motivo, quella volta lo
centrò giusto in faccia, appena si accorse di ciò
che aveva combianto corse incontro al suo migliore amico chiedendogli
scusa, intanto Harry assisteva alla scena e se la rideva alla grande
"mi perdoni?" disse raggiungendo Zayn e aiutandolo a liberarsi della
neve "dovevi imparare ad avere la precisione di un mirino proprio
adesso?" esclamò lui piuttosto divertito "è stata
solo fortuna" si limitò a rispondere Sum scrollando le
spalle, li raggiunge anche Harry, non riusciva a smettere di ridere, a
quel punto Zayn li spinse tutti e due con la precisa intenzione di
farli cadere a terra, e riuscì nel suo intento. Sum e Harry
finirono sulla neve, uno affianco all'altra, si guardarono complici e
soffocarono una risata, il loro migliore amico invece non si
preoccupò minimamente e continuò
a ridere di gusto, nonostante ciò, tese tutte e
due le mani per aiutarli a rialzarsi, ma Summer e Harry senza nemmeno
mettersi d'accordo, afferrarono le sue mani e invece di aggrapparsi per
rimettersi in piedi lo tirarono giù, e Zayn finì
su di loro.
" avrei dovuto aspettarmelo!" commentò tra una risata e
l'altra "già!" risposero gli altri due all'unisono dopo
essersi rimessi in piedi, a quel punto cominciò a nevicare
di nuovo ma loro tre restarono lì non curanti di tutto il
resto, Harry abbracciò Sum cogliendola di sorpresa da
dietro, come sempre, e Zayn gli scattò una foto con il
cellulare, poi si unì a loro e lasciò che fosse
l'autoscatto a immortalarli, iniziarono a prenderci gusto e finirono
per scattarsi tante foto tutti e tre insieme; i candidi fiocchi
continuavano a scivolare sui loro indumenti, e Sum e
Harry finivano per abbracciarsi di continuo, non riuscivano a
evitarlo, ma a un certo punto lui la prese in braccio sollevandola da
terra e facendo aderire le gambe della ragazza al suo bacino, lei
portò le braccia intorno al collo di Harry e si spinse la
testa indietro permettando alla neve di finirle giusto sul viso, il
ragazzo a quel punto cominciò a girare su se stesso mentre
le risate di Sum riempivano l'aria e Zayn faceva finta di essere un
fotografo professionista divertendosi a fotografarli prima da lontano,
poi avvicinandosi un po' di più, spostandosi di lato,
immortalandoli da tutte le angolature possibili. Quelle foto erano
meravigliose, ritraevano un ragazzo che teneva in braccio una ragazza,
e sorrideva, e si divertiva, si godeva quel momento...si notava dalle
loro espressioni di pura gioia e spensieratezza, non potevano
immaginare di stare meglio di come stavano in quei momenti, nella neve.
Sulla via del ritorno, continuarono a scherzare e ridere, Sum e Harry
camminavano con le mani saldamente intrecciate, erano incapaci di
dividersi, si amavano tacitamente in ogni modo possibile e Zayn li
prendeva in giro divertendosi un sacco, e l'unica cosa su cui
riuscirono a focalizzarsi oltre che sulle risate e sugli sguardi
complici fu l'assenza di Valerie, Louis, Sarah, Liam, Niall e Mary...da
quanto non trascorrevano una giornata insieme come ai vecchi tempi?
tanto, troppo tempo. E quanto sentivano la loro mancanza? In una
maniera inaudita...si doveva fare qualcosa, assolutamente.
"volete sapere una cosa?" esclamò Zayn fermandosi di colpo,
Sum e Harry si voltarono verso di lui incuriositi "vi voglio bene"
disse semplicemente.
Ti voglio bene, tre parole, probabilmente sono tra le più
comuni al mondo, ma restano tra le più belle.. a
volte sembrano talmente banali, prive di significato, delle parole
bonus che si adattano a tutto o che tentano di salvare l'insalvabile,
servono per rimettere a posto i cocci di qualcosa che si è
frantumato, e vengono pronunciate con una facilità
scandalosa, troppo di frequente, e in questi casi assumono lo stesso
valore che può avere un 'ciao'...ma altre volte, quando a
utilizzarle sono determinate persone, significano tutto, a volte
è difficile pronunciarle perchè equivale a
mettere a nudo la propria anima e non tutti sono disposti a farlo,
talvolta vengono fuori con una spontaneità disarmante e
irrefrenabile, ed è in questi ultimi casi che un semplice
'ti voglio bene' è capace di scalfire il cuore. "noi di
più" esclamarono Harry e Sum soffocandolo di abbracci.
Buonsalveeeee :DDD
Forse ho impiegato un po' in più per scrivere questo
capitolo, immaginerete a chi/ cosa attribuire la colpa :)
Ecco, non è esattamente un capitolo movimentato, si
chiarisce la situazione tra Sum e Harry, anche se non sanno resistere e
si vede...Zayn scopre tutto e ovviamente è dalla loro parte,
ci stiamo avvicinando al Natale, Roma è sommersa dalla neve
e i ragazzi si divertono a giocare come bambini :DD
Io li trovo dolci *---* e trovo tenera anche il 'vi voglio bene' di
Zayn, tutti e tre insieme sono perfetti, anche se la mancanza degli
altri ragazzi e di Valerie, Sarah e Mary si avverte
parecchio...
Beeeeeeeeene i giudici come sempre siete voi, e aspetto i vostri pareri
:DD
Vi è piaciuto? lo immaginavate diverso? che vi aspettate dal
prossimo? ... le mie solite domande! :))
Vi ringrazio come sempre per ogni recensione lascita a questa storia,
ringrazio tutti, chi legge, chi segue, chi ricorda, chi preferisce la
fanfiction, chiunque passi nella mia pagina e ovviamente le mie
recensitrici (non credo si dica così) comunque
siete fantasticheeeee ♥
Scappo, un bacione grande grande e alla prossimaaaaaa!
<3<3<3<3<3
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Capitolo 19 *** Capitolo diciannove ***
"
sei felice di tornare a casa?" "certo che sì! Ho bisogno di
trascorrere un po' di tempo con Josh, voglio assicurarmi che stia
davvero bene" Sum teneva la mani saldamente poggiate sul volante e
guidava con estrema prudenza, facendo attenzione a qualche pezzo di
ghiaccio sparso qua e là che il sole di quella mattina non
era riuscito a sciogliere "pensi che tua madre ti dica che sta bene
solo per non farti preoccupare?" domandò, voltandosi verso
il ragazzo seduto al posto del passeggero "non lo so... è
probabile, mi fido di lei, ma voglio rendermene conto personalmente"
rispose lui torturandosi le mani "non conosco tua madre, ma secondo me
non ti sta nascondendo nulla, non sarebbe giusto....e poi hai parlato
diverse volte con Josh da quanto è uscito dal coma, e
sembrava tutto a posto, no?" "esatto, spero che sia così"
disse Daniel fissando la strada, erano quasi arrivati in aereoporto ed
era ansioso di lasciare Roma e raggiungere la sua città, Sum
lo stava accompagnando, si sarebbero rivisti soltanto dopo
Capodanno...ma a nessuno dei due sembrava importare troppo.
Erano
arrivati al punto di trascorrere quasi tutta la giornata insieme, ma
non parlavano mai di loro due, di progetti, di futuro, come era normale
che facessero due innamorati, non si scambiavano mai tenere effusioni,
era come se stessero insieme formalmente ma fossero distanti anni luce
con la mente e con il cuore; Sum non aveva piani che includessero anche
lui, lei amava Harry, e Daniel pareva essersi accorto che qualcosa era
cambiato, era il loro rapporto a non essere più lo stesso da
quando quei due amici della sua ragazza erano arrivati a Roma, ma non
sapeva spiegarsene il motivo e preferiva fare orecchie da mercante e
continuare a fare finta di avere i paraocchi, e per quanto Sum facesse
il possibile per essere dolce e premurosa con lui, capiva che si era
rotto qualche equilibrio e la loro storia era in balia delle onde, ma
gli risultava più comodo pensare che fosse tutto apposto.
Quando
l'aveva conosciuta, era una ragazza spenta, una ragazza appena ventenne
rassegnata alla vita, lo aveva colpito sin da quel primo
caffè, e aveva intuito quanto avesse sofferto per quel
trasferimento improvviso molto prima che lei glielo confidasse, erano
diventati amici quasi subito, il fatto che fossero stranieri a Roma li
aveva certamente avvicinati, poi lui si era convinto che potesse
esserci qualcosa in più, era visibilmente attratto da lei, e
aveva iniziato a invitala a uscire ripetutamente, Sum aveva sempre
rifiutato, doveva aver vissuto un'amore indimenticabile, nonostante
fosse così giovane, e soltanto dopo diversi mesi pareva
essersi decisa a lasciarsi tutto alle spalle, era diventata la sua
ragazza e le cose andavano piuttosto bene, non erano la classica coppia
che non riesce a staccarsi nemmeno un minuto, ma avevano diversi
interessi in comune e stavano bene insieme...e Daniel era consapevole
che Sum non era follemente innamorata di lui, ma aveva
accettato la sfida ugualmente, ed entrambi desideravano che lui la
vincesse.
Sum
non si era mai spinta troppo oltre, e non aveva mai fatto l'amore con
lui, diceva di non essere pronta e Daniel la rispettava, alla
fine gli andava bene così, sarebbe stata forse una sfida
più impegnativa del previsto, ma contava di poter farle
perdere la testa... poi un giorno come tutti gli altri, l'aveva trovata
al bar di fronte l'università a chiacchierare con due
ragazzi, quando lui l'aveva raggiunta, lo aveva liquidato velocemente;
la sera Daniel si era trasferito a casa sua e Sum gli aveva spiegato
chi fossero quei due ragazzi, aveva persino confessato di essere stata
insieme a Harry per un certo periodo di tempo, ma in quel momento
Daniel non lo aveva trovato rilevante, e ancora non si era reso conto
di quanto fosse stato cieco. Da quel pomeriggio le cose tra di loro
erano cambiate, la ragazza era diventata sfuggente, piuttosto
pensierosa e sembrava aver deciso di abbandonare la sfida, non voleva
più innamorarsi di Daniel. Dopo l'incidente lui
era cambiato, e ora i loro cuori risultavano
incompatibili, ma a dispetto di tutto, Daniel si era accorto che Sum
sembrava più felice, era ritornata la ragazza che era stata
prima di trasferirsi e che lui non aveva mai conosciuto, era tornata a
essere la ragazza che aveva fatto perdere la testa a Harry l'estate di
tre anni prima e la stessa che lo avrebbe fatto innamorare di lei ogni
giorno...non più spenta e rassegnata, ma viva in
ogni cellula del corpo. Tutto merito di Harry.
"
bene...allora ci vediamo il due! Buon Natale, anche alla tua famiglia!"
esclamò Sum poco prima che Daniel passasse il check-in
"grazie per essemi stata vicina in queste settimane, so che non
è stato facile, so che il mio comportamento è
stato fastidioso, e mi dispiace...ma grazie per non avermi abbandonato"
a quelle parole Sum sorrise sinceramente colpita "vai, altrimenti
l'aereo partirà senza di te, e non voglio sentirti lamentare
che non trascorrerai il Natale con la tua famiglia" disse buttandola
sull'ironico, quello era rimasto l'unico modo per parlarsi senza
pensare a dove quella situazione li stesse inetivabilmente portando,
questa volta fu Daniel ad abbozzare un sorriso, poi si fece coraggio e
provò ad avvicinarsi a lei, lo fece lentamente per
permettere a Sum di capire cosa stesse succedendo e per darle la
possibiltà di decidere cosa fare, e lei si scostò
automaticamente prima che fosse troppo tardi, non voleva che
nessun'altro sfiorasse le sue labbra, solo Harry poteva farlo, anche
per tutto il giorno, tutto l'anno o tutta la vita.
Si
sentì in imbarazzo a rifiutare quel bacio, ma non
potè evitarlo, ogni secondo trascorso accanto a Daniel le
dava l'impressione di star tradendo Harry e non poteva sopportarlo,
anche se a rigor di logica, doveva essere tutto il contrario, ma la
logica lì era di troppo, contavano di più le
emozioni "tutto a posto?" domandò lui allontanandosi
bruscamente, Sum socchiuse gli occhi, che doveva fare? Aveva promesso a
se stessa di aspettare fino al suo ritorno, non voleva sconvolgere
quell'equilibrio che Daniel pareva essersi costruito con tanta fatica
dopo il fattaccio, e anche se non erano una coppia affiatata e forse
non lo erano mai stati, certamente la sua confessione non avrebbe
lasciato indifferente il ragazzo, capiva di non poter essere
così egoista da rovinargli il Natale, ma si rendeva anche
conto di non riuscire a resistere a Harry, alla sua dolcezza, alla sua
spontaneità, al suo sorriso, alle sue carezze, ai suoi baci.
"
Non è tutto a posto...senti Daniel" "ultima chiamata per il
volo 23107 per Londra, i gentili passeggeri sono pregati di
affrettarsi e raggiungere il check-in. Ripeto, ultima chiamata per .."
tempismo perfetto! Sum restò lì ferma, indecisa
sul da farsi, non sapeva se maledire in tutte le lingue colui o colei
che l'aveva interrotta o se tirare un sospiro di sollievo per non
essere riuscita a completare la frase "dicevi?" domandò il
ragazzo guadandosi intorno e dando l'impressione di avere una certa
fretta "ne parleremo al tuo ritorno" sussurrò lei non troppo
convinta, da una parte voleva semplicemente bloccarlo e dirgli tutto in
due parole, dall'altra capiva che per quanto lo desiderasse, non era il
momento, non poteva fargli perdere il volo e costringerlo a trascorrere
un Natale senza la sua famiglia, e anche senza di lei, completamente
solo; a quel punto il ragazzo si avviò senza voltarsi
indietro "Daniel?" lo chiamò con poca voce, lui le rivolse
un ultimo sguardo "salutami Londra" disse semplicemente e per un
istante fu tentata di salire su quell'aereo e atterrare a Londra,
respirare quell'aria così familiare, visitare tutti i posti
in cui l'aveva portata Harry, e poi proseguire per la sua Dublino e
riabbracciare le sue amiche, andare a fare colazione da Bunny,
camminare per quei vicoletti che conosceva come le sue tasche, e
trascorrere le feste nel modo in cui lo aveva sempre fatto, le mancava
terribilmente la sua città, e se il pensiero di lasciare a
Roma Harry e Zayn non l'avesse trattenuta, forse sarebbe partita.
Osservò
l'aereo decollare e sparire lentamente dalla sua vista, prima di
girarsi, uscire dall'aereoporto e dirigersi verso la macchina; mise in
moto, allacciò la cintura di sicurezza e riprese la strada
principale, decise di ascoltare un po' di musica durante il tragitto di
ritorno per non pensare a quello che era stata sul punto di fare e non
aveva fatto, per fortuna o per sfortuna, giudicate voi.
Erano
le cinque del pomeriggio del 24 dicembre e si trovava a pochi
chilometri da casa sua quando il display del suo cellulare si
illuminò e notò un nuovo messaggio,
accostò la macchina e lo lesse "ei, non ci vediamo da un
po'...passi da me?" era un messaggio di Laura, effettivamente aveva
ragione, aveva trascorso gli ultimi dieci giorni con Daniel e appena
poteva scappava da Harry e Zayn "va bene,tra dieci minuti sono da te!"
rispose e continuò a guidare; poco dopo era seduta sul
divano accanto alla sua amica.
"
allora...come stai Sum?" "bene, non mi sono più
fatta vedere soltanto perchè non ho avuto un attimo di
tempo" Laura sembrò valutare quella risposta, non era quello
ciò voleva sapere, dopo che Sum le aveva raccontato di
Harry, voleva capire come andassero le cose dal punto di vista
sentimentale, detta così fa sembrare che fosse interessata
soltanto al gossip, in realtà le stava a cuore la
felicità della sua amica "assaggia questi, li ha
fatti mia nonna" disse passandole dei biscotti "sono ottimi" rispose
Sum senza nemmeno assaggiarli, l'amica la guardò confusa
"anche mia nonna li faceva sempre a Natale, credo che li abbia fatti
anche quest'anno..." aggiunse gustandone uno "dimmi la
verità...quanto ti piarebbbe essere a Dublino da uno a
dieci, in questo preciso istante?" le domandò Laura
mangiandone uno anche lei "cento!" rispose Sum senza esitazione,
l'altra ragazza rise per la spontaneità di quella risposta
"è così brutta Roma?" "no, è
meravigliosa, forse addirittura più bella di Dublino, ma non
è la mia città, non è qui che sono
nata e cresciuta" spiegò "hai ragione, anche io mi sentirei
male a trascorrere un Natale fuori Roma senza i miei parenti e i miei
amici più stretti" convenne Laura "ma come dice la
Kunt 'la vita è qui e ora' e poi non potevo mica
lasciare i miei genitori da soli con Harry e Zayn!" aggiunse Sum
divertita "passeranno il Natale da te?" domandò allora
l'amica "si, le loro famiglie non sono a Roma e non tollero che se se
stiano completamente soli in giorni così speciali, i miei
non hanno avuto obiezioni quando gli ho proposto di invitarli a stare
da noi" "allora non potevi proprio svignartela così.." le
disse Laura puntandole scherzosamente un dito contro "ma non lo avrei
fatto! la verità è non riesco e non voglio stare
lontano da Harry, nemmeno per pochi giorni... e da Zayn" "eh certo...da
Zayn!" rispose l'altra ironicamente, Sum rise.
"Daniel
è partito?" annuì in senso affermativo "dovrebbe
essere a Londra tra un'oretta" aggiunse guardando l'orologio al suo
polso "sta meglio?" "decisamente, utilizza sempre le stampelle per
sentirsi più sicuro, ma sono convinta che presto non gli
serviranno più, potrà camminare di nuovo" sorrise
a quel pensiero, in fondo le sarebbe piaciuto tornare sua amica come ai
primi tempi, ma non si faceva nessuna illusione "menomale, non riesco a
vederlo così..." le confidò Laura a quel punto
"Laura, io non lo amo, non l'ho mai amato e so che la cosa
più giusta da fare è lasciare che viva la sua
vita mentre io vivo la mia, sono stata sul punto di mollarlo proprio
oggi.." disse guardandola negli occhi, si fidava di lei, e le voleva
bene, anche se nessuno avrebbe mai potuto sostituire Valerie "che stai
combinando Sum?" domandò l'amica con tono affettuoso
incintandola a raccontare.
"non lo so..anzi, in realtà lo so benissimo, sono
innamorata di Harry Edward Styles da sempre e per sempre, è
quando sono con lui che mi sento svenire ogni volta come se fosse la
prima, è nei suoi abbracci che desidero di fermare il tempo,
è il suo tocco che mi fa venire le vertigini, è
nei suoi occhi che annego ogni volta, è nel suo sorriso che
vedo riflesso il mio, è il suo bacio che mi completa. Daniel
è stato soltanto un proprietario abusivo del mio cuore,
Harry è quello legittimo, e io lo amo con tutta me stessa"
confessò non riuscendo a controllare le proprie parole "ti
ho persa!" fu il commento di Laura "posso farti una domanda?" aggiunse
subito dopo "spara!" rispose Sum cercando di ritrovare un contegno "hai
parlato degli occhi di Harry che mi fanno annegare eccetera, ma non
sono dello stesso colore di quelli di Daniel?" la ragazza sorrise,
soltanto lei poteva coglierne le differenze "si, il colore è
lo stesso, ed è senza dubbio meraviglioso...ma penso che gli
occhi non siano caretterizzati soltanto dal colore, quello è
certamente importante, ma c'è dell'altro" tentò
di spiegare "tipo?" "tipo ciò che riescono a
trasmettermi..ci credi se ti dico che la prima volta che ho guardato
Harry negli occhi, mi sono sentita svenire, non riuscivo a reggere il
suo sguardo per più di un secondo, perchè temevo
che potesse leggermi l'anima, mi sentivo vulnerabile e non volevo che
lui se ne accorgesse, e due ore più tardi invece ne ero
diventata dipendente; all'inizio avevo paura perchè quello
sguardo era capace di trasmettermi sensazioni paradisiache che non
conoscevo, e in realtà non conoscevo neanche Harry, ma non
sono riuscita a evitare quella pioggia di sentimenti che si
è abbattuta su di me, e non riesco a evitarla nemmeno ora,
non voglio fuggire, mai più.
E tutto questo soltanto al primo sguardo... sono emozioni che provo
tuttora e temo proverò in eterno, ma con Daniel non
è mai successo. E' vero, per la gente i loro occhi
sono facilmente confondibili, ma non per me, i primi sono diventati la
mia casa, la mia ancora, il mio porto sicuro, i secondi sono soltanto
comuni occhi blu-verdi che si confondono nella folla. So che non dovrei
dirlo, ma è così" "ora che farai?"
domandò allora Laura "non mi resta che aspettare che Daniel
torni a Roma per parlargli... tu che pensi che dovrei fare?" Laura
riflettè un attimo sulla risposta da dare alla sua amica,
poi le prese una mano "mi dispiace che tra te e Daniel le cose non
siano andate nel migliore dei modi, mi piacevate un sacco come coppia e
voglio tanto bene a tutti e due, ma è piuttosto evidente e
inequivocabile ciò che tu provi per Harry, e ciò
che lui prova per te, e dopo che tu mi hai raccontato tutta la vostra
storia, ho notato che eravate innamorati pazzi l'uno dell'altra la sera
in cui sono rimasta a mangiare da te, facevate il possibile per stare
vicini e misà tanto che io e Zayn eravamo il terzo e il
quarto incomodo...quindi non posso consigliarti nulla di diverso dal
seguire il tuo cuore. So per certo che Daniel ne soffrirà,
lo conosco meglio di te, ma in questo modo state soffrendo entrambi,
anzi siete in tre a soffrire, e il vostro rapporto non è
più quello di prima e non lo sarà mai,
è meglio prendere strade diverse" rispose sinceramente
"è quello che penso anche io, e non ho dubbi su
ciò che devo fare, spero che questi giorni passino in
fretta" continuò Sum, poi guardò l'orologio e
notò che erano le sette passate "devo andare, i miei mi
aspettano per la cena" "come mai?" "non so se te ne sei accorta, ma
oggi è la vigilia di Natale" la riprese Sum "giusto...ma io
me ne starò ugualmente qui, sto dai miei genitori domani a
pranzo, e anche dopodomani" rispose l'amica con un sorriso "mi madre mi
ha convinta a tornare a casa per le festività, i miei vivono
in una canpagna alla periferia di Roma, onestamente è un bel
posto, di solito vado a trovarli ogni settimana quando vado
all'università, ma proprio perchè in questo
periodo i corsi sono sospesi, mi madre ha insistito fino alla nausea
affinchè chiudessi la mia casetta di città per
quindici giorni e tornassi da loro, credo che le manchi avermi per
casa, e in fondo manca a me addormentarmi la sera sapendo che
i miei genitori sono nella camera accanto" ammise abbottonandosi il
cappotto e coprendosi per bene "allora quando ci vediamo?" "tranquilla,
non mi segregheranno in casa e sarò qui a romperti le
scatole prima di quanto pensi" "ti aspetto" disse Laura accompagnandola
alla porta "e tu, aspettati un mio messaggio a mezzanotte" aggiunse
ancora "tu il mio!" così dicendo Sum la salutò e
rientrò in macchina, fece un salto a casa sua per prendere
il trolley con qualche indumento da indossare in quei giorni, il beauty
e poi si chiuse la porta alle spalle e rientrò in macchina,
un quarto d'ora esatto e sarebbe arrivata a casa dei suoi genitori;
durante il breve tragitto, fu costretta a fermarsi a uno dei semafori,
prese il cellulare e mandò un messaggio a Harry e a Zayn
"domani mattina vi voglio a casa dei miei alle dieci! Non pensate di
cavarvela soltanto con il pranzo, c'è tanto lavoro da fare"
un attimo dopo le arrivò la risposta "noi pensavamo di
venirti a prendere stasera per la messa di mezzanotte!" lesse e rispose
"perfetto, a dopo allora" inviò il messaggio, ma ne
ricevette un altro "Buon Nataleeeee"anzi due "ps.Harry ti ama" era
stato Zayn a inviarlo, oppure era stato Harry e aveva parlato in terza
persona, non ne aveva idea, ma sapeva quanto fosse vero il contenuto di
quel messaggio e finì per arrivare a casa dei suoi con un
sorriso ebete dipinto sul viso che la diceva lunga, le erano bastate
quelle tre parole per dimenticare tutto il resto e sentirsi la ragazza
più fortunata del mondo, si, perchè lui l'amava e
Sum non poteva chiedere di meglio.
BUONSALVEEE :))
Ecco il nuovo capitolo! Okay, mi rendo conto di essere parecchio in
ritardo con il Natale D: ma vi dovete perdonare, è il
periodo dell'anno che preferisco dopo l'estate, e siccome ho
già ambientato nella stagione estiva 'Summer Paradise', mi
è sembrato giusto amibientare 'Nobody Compares To You' a
Natale.
Quindi, ricapitolando...Daniel è partito, Sum è
stata a un passo dal dirgli tutto ma alla fine non ce l'ha fatta, e lui
è andato via senza sapere la verità,
anche se si è accorto benissimo che qualcosa nel loro
rapporto non va e continua a fingere che sia tutto apposto.
Sum trascorre qualche ora con la sua amica Laura e si confida con lei,
ribadendo ancora una volta i suoi sentimenti per Harry e le comunica le
sue intenzioni.
Harry e Zayn trascorreranno il Natale a casa dei genitori di Summer con
lei e la sua famiglia, essendo soli a Roma, e...credo di aver detto
tutto :))
Ci saranno tante sorprese e spero con il tutto il cuore che questa
storia non vi annoi e che non vi deluda mai :DD
Che ne pensate del capitolo? vi è piaciuto? ditemi tutto
quello che vi passa per la testa :3
Devo andare, un bacione grande grande e a prestoooooooo! ♥
Ps. GRAZIE DI CUORE A CHI RECENSISCE, A CHI LEGGE, A CHI PASSA NELLA
MIA PAGINA! MERAVIGLIOSE COME SEMPRE <33333
|
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Capitolo 20 *** Capitolo venti ***
harlotte
Jonson aveva appena terminato di chiacchierare con la propria madre e
il proprio fratello, la sua famiglia si era riunita a Dublino come ogni
anno e mancavano soltanto loro all'appello, era triste pensarlo,
indubbiamente, ma lei e suo marito non avevano potuto organizzarsi
diversamente, e aveva appena augurato un felice Natale alla sua
famiglia tramite telefono, quando sentì suonare il
campanello e si precipitò ad aprire, il signor Peter Jonson
era uscito per una passeggiata.
Si
trovò davanti due ragazzi, li conosceva, non li vedeva da un
po', ma ricordava perfettamente i loro volti, sorrise raggiante "ciao
ragazzi! mi fa piacere rivedervi!" "salve signora Jonson, anche noi
siamo contenti di essere qui" disse Zayn per niente timido "e buon
Natale!" aggiunse Harry sorridendole un tantino più in
imbarazzo, la madre di Sum li abbracciò entrambi "datemi del
tu da ora in poi" esclamò subito dopo chiudendosi la porta
alle spalle "abbiamo portato il dolce!" Zayn consegnò un
cesto nelle mani della padrona di casa "grazie, non dovevate
disturbarvi" "è un piacere" sorrise Harry "dov'è
Summer?" domandò subito dopo il ragazzo scatenando una
risatina da parte dell'amico, non era riuscito a resistere "quella
dormigliona? sarà ancora nel mondo dei sogni, sentiti pure
libero di andarla a svegliare" rispose la madre della ragazza, Harry
moriva dalla voglia di raggiungerla, ma davvero poteva farlo?
Guardò Zayn, che si limitò a fargli un cenno con
il capo, Harry ciondolò sui piedi "davvero, puoi andare, lei
ne sarà felice, e io mi risparmierò di chiamarla
tre o quattro volte se la svegli tu" il ragazzo capì che
Charlotte era seria, nonostante lo avesse detto con tono scherzoso,
quindi imboccò le scale promettendo alla madre della ragazza
di scendere presto insieme alla figlia.
"Zayn
accomodati, fai come se fossi a casa tua" disse poi, prendendo posto in
salotto di fronte al migliore amico di Sum, rivolse lo sguardo alle
scale e sorrise "Dio solo sa quanto è importante per ragazzo
per mia figlia! Quante volte l'ho osservata dormire abbracciata alla
sua maglietta quando lui era a Londra, quante volte ho visto il suo
sorriso, più luminoso che mai, e i suoi occhi felici quando
faceva il conto alla rovescia e metteva una x sul calendario sui giorni
che la separavano dal rivederlo, e quante volte l'ho sentita
singhiozzare nei giorni e nei mesi sucessivi al trasferimento! Mi
sentivo impotente e colpevole, perchè non potevo fare nulla
per farla stare meglio e perchè sapevo che era unicamente
colpa della decisione presa da me e mio marito se Sum si era ridotta
così...ha sofferto in una maniera atroce standogli lontana.
Poi è arrivato Daniel, ma non l'ha mai portato qui, nemmeno
per un caffè, non l'ho mai conosciuto di persona e tutte le
volte che glie ne domandavo il motivo, lei mi rispondeva che prima o
poi lo avrebbe fatto; ma io sono sua madre e la conosco meglio di
tutti, e sapevo perfettamente che in un angolo remoto del suo cuore
sperava ancora di poter varcare la soglia di quella porta tenendo Harry
per mano...e ogni volta che mi parlava di un pomeriggio trascorso con
Daniel, mi accorgevo che aveva il viso di Harry stampato nella mente e
inciso sul cuore soltanto guardandola negli occhi o ascoltando il suo
tono di voce. E ora lui è tornato, insieme a te, e ne sono
felice, non so come stiano le cose tra di loro, ma ho visto mia figlia
rinata da quando voi due siete a Roma, e ciò mi basta" Zayn
si sentì in dovere di dire qualcosa "anche per Harry
è stato lo stesso, durante ques'anno gli sono stato molto
vicino, e giuro, ha sofferto all'inverosimile.Quando abbiamo fatto
domanda per uno stage in Italia e ci hanno comunicato di doverci
trasferire qui a Roma, Harry non sapeva che Sum vivesse proprio qui, se
lo avesse saputo sarebbe salito sul primo aereo diretto a Roma un sacco
di volte, ma sarebbe stato soltanto peggio se si fossero visti sapendo
di doversi separare qualche ora dopo, quindi ha preferito tenersi
all'oscuro di tutto, per il bene di entrambi; ma quando si sono
incontrati in quel bar, si sono abbracciati come se non si fossero mai
divisi ed è lì che ho capito che sono anime
gemelle. Charlotte, tua figlia ama Harry e lui ama Sum, te lo posso
assicurare" Zayn pareva molto serio "lo so, sono convinta che sia
così, altrimenti non l'avrei incoraggiato a salire di sopra,
so che c'è qualche problema con Daniel, Sum mi ha detto del
brutto incidente, ma sono certa che troverà la forza di
parlargli, non resisterà a lungo" "è incredibile
che mia figlia si sia innmorata così a soli diciassette
anni, ed è ancora più assurdo che ora, a venti,
quasi ventuno, lo ami ancora così intensamente. Io ho avuto
tre ragazzi prima di incontrare mio marito all'età di
ventotto anni, ma con nessuno dei precedenti avevo mai pensato di
costruire un futuro..invece Sum, non lo so, ho l'impressione che non si
innamorerà di qualcun altro quando sarà
più adulta, ha vissuto emozioni troppo forti da dimenticare,
ci sarà sempre e solo posto per Harry nel suo cuore"
"è bello sentirla- scusa, sentirti parlare così,
non tutte le madri capirebbero, Sum è davvero fortunata" si
complimentò Zayn "faccio ciò che posso, ma dimmi,
tu come stai? tutto bene?" domandò Charlotte al ragazzo in
tono affettutoso e materno, chiacchierarono per un po' del
più e del meno mentre apettavano che Harry e Sum scendessero.
Harry
entrò in camera sua con un sorriso ebete dipinto sul viso,
era stato importante per lui sapere che la madre della ragazza non
aveva niente in contrario se lui avesse trascorso del tempo da solo con
sua figlia, nonostante sapesse quanto Sum fosse stata male quando si
era trasferita a Roma; avanzò piano, fin quando non
raggiunse il suo letto e si sedette delicatamente, Sum dormiva
beatamente e non si accorse di nulla, l'avrebbe volentieri svegliata
con un bacio, ma sapeva di non poterlo fare, quindi si
avvicinò lentamente a lei pensando a quanto la trovasse
bella e a quanto l'amasse, e quando fu abbastanza vicino al suo
orecchio "E' arrivato Babbo Natale!" sussurrò, restando in
quella posizione, la ragazza non si mosse di un millimetro per paura di
trovarsi troppo vicina o forse troppo lontana da Harry quando avrebbe
aperto gli occhi, sorrise in modo naturale e spontaneo mentre le sue
iridi nocciola si perdevano in quelle verdi-azzurre del ragazzo che le
aveva fatto perdere la testa "buongiorno!" sussurrò senza
smettere di fissarlo "Buon Natale principessa" disse Harry stampandole
un tenero bacio sulla guancia, Sum sentì il cuore battere
all'impazzata e si sforzò di restare calma, il ragazzo si
allontanò di qualche centimetro per permetterle di sedersi
sul letto, lei si mise a guardarlo negli occhi incapace di fare altro,
i raggi di sole che filtravano timidamente dalla finestra le davano
l'impressione di essere nel bel mezzo di un sogno, troppo bello per
essere vero, Harry seduto sul suo letto con un sorriso mozzafiato la
mattina di Natale, ecco il vero regalo, altro che Babbo Natale.
"
che c'è?" domandò lui vedendo che non smetteva di
fissarlo, Sum si scosse "niente, stavo soltanto pensando...ogni Natale
ho ricevuto tanti regali, soprattutto quando ero bambina, decine di
giocattoli e tante altre cose, ora sono cresciuta e non ho
più bisogno di tutto questo, ora ho soltanto bisogno di te,
sei tu il mio regalo" disse con un sorriso "ma ti voglio trovare
impacchettato sul mio letto tutto l'anno, non solo a Natale" aggiunse
subito dopo "vuoi che indossi anche il papillon? così
avrò tutto l'aspetto di una confezione regalo con tanto di
nastro!" scherzò lui facendola ridere "va bene anche senza,
basta che tu sia accanto a me" "è l'unica cosa che voglio!"
rispose Harry con una sincerità disarmante " aspetta ancora
qualche giorno" disse lei, quasi in un sussurro, di colpo cosciente
della propria situazione "aspetterò, perchè ti
amo. E ora sbrigati, altrimenti tua madre non mi farà
più salire a svegliarti!" "ti ha mandato lei?"
domandò la ragazza sorpresa "più o meno" a quel
punto Sum si alzò "se vuoi puoi aspettarmi giù,
faccio in fretta" disse diringendosi verso il bagno "no, ti apetto qui"
rispose il ragazzo guardandosi intorno, Summer tornò
indietro e si avvicinò a lui, gli lasciò un dolce
bacio sulla guancia "Buon Natale anche a te!" disse prima di ritornare
sui suoi passi.
Summer
si liberò del pigiama e catturò il proprio
riflesso nello specchio prima di entrare nella doccia, vide se stessa
sorridere senza neanche rendersene conto e pensò a Harry
nella sua camera, poi si infilò sotto il getto caldo
dell'acqua e fece il possibile per fare in fretta come aveva promesso;
intanto Harry aspettava seduto sul suo letto, anche lui sorrideva,
sorprendosi a pensare quanto fosse tenera in pigiama, l'amava con tutto
se stesso; poi si alzò in piedi e raggiunse la sua
scrivania, era lì che aveva studiato come una pazza durante
l'ultimo anno di liceo, era lì che si era
addormentata tante volte in preda allo stress per gli esami, e magari
era lì che aveva alzato la testa dal libro, aveva poggiato i
gomiti sulle pagine ancora aperte e sottolineate, e si era tenuta la
testa tra le mani pensando a lui, ai momenti che avevano trascorso
insieme, a quel maledetto trasferimento, e si era lasciata travolgere
dalle emozioni.
Abbassò
lo sguardo poggiandolo sulla sedia accanto alla scrivania e
notò una maglietta azzurra a mezze maniche sulla
spalliera, l'avrebbe riconosciuta tra mille, sorrise incredulo, la
teneva ancora lì, pensò che l'avesse messa su
quella sedia prima di conoscere Daniel, ma ciò che ignorava
era che la sua maglietta, tutta stropicciata, aveva assorbito le
lacrime silenziose di Sum fino al giorno in cui non l'aveva rivisto, a
quel punto non ne aveva più avuto bisogno e l'aveva
riportata a casa dei suoi genitori pregando sua madre di non lavarla e
lasciarla lì; Harry la prese tra le mani,
l'avvicinò al petto esattamente come aveva fatto Sum
migliaia di volte e riuscì a sentire ancora il profumo della
propria pelle di quel luglio di tre anni prima, ma ora percepiva anche
l'odore della pelle di Sum, quante volte doveva averla tenuta stretta
al proprio corpo! Provò un impeto di tenerezza, ormai quella
maglietta sapeva di entrambi, del loro amore, non era nè
solo sua e nè solo di Sum, era loro, di tutti e due.
La
tenne stretta ancora per qualche istante ricordando il giorno in cui
glie l'aveva data, e il giorno in cui l'aveva tenuta addosso, quando
quella maglietta aveva un significato pari a tutte le altre, e poi era
diventata la sua preferita quando se l'era sfilata dopo aver baciato
Sum per la prima volta.
Tornò
a sedersi sul letto, aveva una voglia matta di raggiungerla e baciarla,
coccolarla, amarla, ma doveva trattenersi, ora più che
mai....un collage di foto sul comodino catturò presto la sua
attenzione, all'interno vi erano tante foto disposte alla rinfusa,
senza un ordine cronologico preciso, e si perse a guardarle...nella
prima era stata immortalata una bambina tra le braccia dei suoi
genitori, Sum doveva avere quattro o cinque anni quando era stata
scattata quella foto, ma aveva lo stesso sorriso di adesso, magari con
un dentino mancante; poi posò lo sguardo sulla successiva,
c'era sempre lei, questa volta un pochino più grande, ma
sempre bambina, era distesa sulla sabbia e un grazioso cappellino la
proteggeva dai raggi solari, Harry non potè fare a meno di
sorridere ancora; la terza foto la ritraeva insieme a Valerie, Sarah e
Mary in un parco, dovevano essere in gita alle superiori; nella quarta
invece, la prima foto della seconda riga, c'erano loro due, un primo
piano bellissimo e un ragazzo e una ragazza sorridenti e stretti in un
abbraccio; e poi c'era una quinta foto che immortalava Summer insieme a
sua nonna, probabilmente risaliva a quando lei aveva dodici anni, poi
ce n'era una con Zayn, qualcun'altra con Valerie, una dove Sum bambina
era seduta sulle ginocchia di un ragazzo che non conosceva di persona,
ma che le somigliava parecchio, un cugino; poi c'era una che li
ritraeva tutti e nove, al camping, la sera che erano andati alle
giostre e nell'ultima, la dodicedima, c'erano ancora loro due mentre si
guardavano negli occhi, Harry si soffermò su quella foto che
rappresentava a pieno i loro sentimenti, e non si era mai accorto di
avere uno sguardo perso e una luce negli occhi ogni volta che si
imbatteva in lei, e anche Sum non scherzava, aveva un sorriso che le
congiungeva un orecchio all'altro, si guardavano come se il resto del
mondo non esistesse, come se ogni altra cosa non avesse di colpo
più importanza, come se ci fossero soltanto loro due e il
loro amore; quasi si commosse a vedere quella foto, meravigliosa.
Spostò lo sguardo un po' più in là e
scorse un'altra foto, non faceva parte del collage e non era
incorniciata, ma ne stava ugualmente lì sul suo comodino,
Sum doveva averla guardata ogni sera prima di addormentersi e a ogni
risveglio, e doveva anche averla tenuta in mano per tanto tempo
considerando che i bordi erano tutti spiegazzati, Harry
pensò che non l'avesse incorniciata proprio per quel motivo,
per poterla stringere tra le mani ogni volta che ne avesse avuto
voglia, la prese e non potè fare a meno di sfoderare il suo
miglior sorriso, e nonostante avesse gli occhi lucidi, vide Sum seduta
sulle sue ginocchia, erano al parco, a Dublino, la prima volta che lui
e gli altri ragazzi le avevano raggiunte, si baciavano
incuranti di Niall che gli stava scattando una foto e per niente
preoccupati di essere bagnati fradici per colpa di Liam che in un
attimo di follia, se così si può chiamare, aveva
azionato tutte le pompe di irrigazione del parco...ricordava quel
giorno alla perfezione, e rise pensando che chiunque avesse visto
quella foto, avrebbe pensato che si stavano baciando nel bel mezzo di
un temporale, solo loro nove sapevano invece, che non era affatto
così e che avrebbero potuto spostarsi e andarsi a coccolare
altrove, dove la pioggia artificiale non li avrebbe bagnati, invece
loro erano rimasti lì, immobili, persi in quell'attimo di
paradiso.
Girò la foto sul retro per vederne la data, anche se la
sapeva a memoria, 31 agosto, chi l'avrebbe più dimenticata!
E si trovò invece a dover fare uno sforzo immane per non
scoppiare in lacrime quando i suoi occhi si soffermarono sulla frase
scritta da Sum a penna, sul retro della foto:
"Oggi a scuola mi hanno assegnato un compito, dovevo dire
dov'è la mia casa. Sembra un esercizio da scuole elementari,
vero amore? Ma non intendevano la casa come edificio, piuttosto il
luogo in cui mi sento come se fossi a casa. Beh, in questo caso, la mia
casa non ha una sede fissa, ha le ruote e ti segue sempre, la mia casa
è in quell'angolo di mondo dove i tuoi piedi si poggiano sul
suolo, e anche se dovessi trasferirti al polo Nord o in un posto dove
piove perennemenente come in questa foto, la mia casa, Harry,
sarà sempre dove ci sei tu"
A quel punto il ragazzo sentì i passi di Sum e mise a posto
la foto controvoglia, glie l'avrebbe volentieri rubata e l'avrebbe
tenuta con se per sempre, ma la mise a posto mentre cercava di
scacciare dal viso qualche lacrima prepotente, lacrime di gioia "sono
pronta" esclamò lei comparendo sulla soglia, Harry la
guardò estasiato nonostante non indossasse nulla di
speciale, e la raggiunse "dov'è il mio regalo?"
domandò il ragazzo mentre imboccavano le scale "il tuo
regalo? perchè ti aspetti un regalo?" disse lei cercando di
essere più seria possibile, Harry sembrò non
sentirla nemmneno "dov'è il mio regalo di Natale?"
domandò ancora cominciando a farle il solletico e ridere,
Zayn e Charlotte li guardavano con disappunto mentre li raggiungevano
al piano di sotto.
" ti sembro Babbo Natale per caso?" "si, sei anche vestita di rosso, ti
manca solo la barba, la cintura di cuoio, gli occhiali da lettura, gli
stivali con le fibie, il cappello e mezzo quintale di peso" rispose
continuando a ridere, ormai erano arrivati giù, Harry la
tirò per un braccio prima che lei andasse a fare gli auguri
a Zayn e sua madre "ma saresti bellissima lo stesso" le
sussurrò in un orecchio, lei lo guardò negli
occhi, avrebbe voluto saltargli tra le braccia, ma si accorse che non
era il caso, quindi si limitò a sorridere e annegare per
qualche decimo di secondo nel suo sguardo.
" Buon Natale" esclamò pochi attimi dopo abbracciando Zayn
"Buon Natale anche a te! Memomale che avevi detto che ci volevi qua
presto, che c'erano un sacco di cose da fare...!" esclamò il
suo migliore amico "Zayn ha proprio ragione! mi ero dimenticata quanto
fosse difficile svegliarti la mattina!" concordò sua madre
"se tu ad avermi voluta qua" rispose Sum abbracciandola "lo so, ma
resta il fatto che sei una dormigliona" rispose Charlotte baciandola
sulla fronte "dov'è papà?" "è uscito,
ma tornerà tra poco" "possiamo aprire i regali ora?"
domandò Zayn impaziente, e a quel punto, si spostarono sotto
l'albero di Natale e si scambiarono sul serio dei regali, nessun
oggetto particolarmente costoso o raro, quei doni non erano importanti
per nessuno, nonostante ci avessero scherzato su tutta la mattina, i
veri regali erano ciò che ognuno di loro rappresentava per
gli altri.
Trascorsero il resto della mattinata ad aiutare Charlotte a preparare
il pranzo, a imbandire la tavola e fare tutte quelle piccole cose che
si fanno a Natale, rientrò a casa anche il signor Jonson e
scambiò qualche chiacchiera con i ragazzi mettendoli a loro
agio, poi arrivò l'ora di pranzo e presero posto a tavola,
le pietanze erano ottimi, i dolci squisiti, la compagnia
piacevole...certo, non fu il tradizionale Natale, ma sia Sum che i
ragazzi si sorpresero a pensare che fosse addirittura molto meglio,
solo perchè erano seduti allo stesso tavolo. Charlotte
invitò i ragazzi anche per il giorno successivo e loro
accettarono volentieri; terminato il pranzo, Sum, Harry e Zayn uscirono
per una passeggiata, mentre in casa Jonson il telefono ritornava a
squillare...
" Pronto? Charlotte, dimmi che sei tu!" "tesoro! certo che sono io!"
esclamò la padrona di casa salutandola, Valerie
tirò un sospiro di sollievo "innanzi tutto, Buon Natale! Ho
sentito Sum per messaggio, ma volevo farti gli auguri personalmente"
"sei stata gentilissima! come stai?" domandò "alla grande,
davvero! tu, Peter?" "tutto bene anche noi" "Sum è uscita
con Harry e Zayn, se vuoi ti faccio richiamare quando torna..."
aggiunse la madre della ragazza "no no no, tassativamente no! ho
bisogno del tuo aiuto" esclamò la ragazza facendola
proccupare "che succede?" "nulla di grave, anzi, è una
fortuna che Sum non sia in casa, quello che ti dirò ora non
deve saperlo nessuno, nemmeno i ragazzi. Ho bisogno della tua
copertura" spiegò Valerie "mi stai facendo paura..ma ti
ascolto." Quando ebbero finito di parlare al telefono, Charlotte
sorrise tra sè pensando che quelle feste stessero andando di
bene in meglio.
BUONSALVEEEE :DDD
Okay, questa volta sono davvero in ritardo...pensavo di
riuscire a scrivere il nuovo capitolo durante il weekend come al
solito, ma c'è stato un imprevisto, e non ho potuto.
Comunque, Buon Natale (?)
Ahhahahah no, so perfettamente di essere fuori tema, ma come
avrò già detto mille volte amo il Natale e ho
deciso di ambientare la storia in questo periodo :)
Sarò veloce, promesso :DD
Vi è piaciuto il capitolo? Spero di sì :3 Che
nasconde Valerie? E quanto sono dolci tutti quanti? hjdbjhbdjbjhbjk
Non esitate a farmi sapere tutto quello che pensate, mi raccomando
<3
E grazie infinite per tutte le recensioni ricevute negli scorsi
capitoli, vi adoro! ♥♥♥
Ovviamente, grazie anche a chi legge, a chi segue la storia, a chi la
inserisce nelle preferite e nelle ricordate, e a chi passa dalla mia
pagina :))
Vado, a prestooooooooooo <33333
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Capitolo 21 *** Capitolo ventuno ***
"
Sono ottimi mamma, davvero" Sum addentò un terzo, o forse
quarto biscotto al cioccolato "ho sempre saputo di essere una brava
cuoca" Charlotte era seduta di fronte a lei, impegnata a gustare quei
biscotti esattamente come stava facendo la figlia, Summer rise
fragorosamente "non ti montare la testa, è la prima volta in
venti anni che ti vengono bene" le fece notare prendendola
scherzosamente in giro "credo di aver scoperto il segreto di questa
ricetta" sua madre si sporse verso di lei con l'aria entusiasta, tipica
di una bambina che ha appena scoperto l'utilità di qualche
utensile...a volte era come se si scambiassero i ruoli, a Charlotte
piaceva ritornare bambina o adolescente per qualche minuto, e Sum si
divertiva a farle da mamma ogni tanto, ma quando c'era qualche problema
o questione da risolvere, Charlotte tornava a ricoprire il suo ruolo,
quello di madre di famiglia e donna matura su cui si
può sempre contare, e sottolineo sempre.
"
che preparate di buono oggi?" Peter Jonson comparve sulla soglia, dopo
aver fatto la sua solita passeggiata mattutina "E' Santo Stafano,
classico menù" rispose sua moglie con un sorriso "aspettiamo
che Harry e Zayn ci portino ciò che ci manca per cominciare"
continuò a spiegare Sum "va bene, se avete bisogno sono di
là" esclamò l'uomo allontanandosi e sedendosi in
salotto...non era mai stato un tipo molto socievole, ma Sum e Charlotte
ci erano abituate e gli volevano bene anche per quello, non era mai
stato un tipo di molte parole, anche se con Harry e Zayn stava
superando se stesso in quei giorni, ma in compenso era un fidato
lavoratore, un uomo intelligente e soprattutto un padre e un marito
presente, una bella persona.
"
ho chiamato la nonna ieri" esordì la mamma, sapendo quanto
Sum ci fosse rimasta male nello scoprire che non avrebbero trascorso il
solito Natale in famiglia, ma la ragazza sembrava non pensarci
più di tanto "fammi indovinare...ieri hanno finito di
mangiare all'ora di cena come al solito, zio Ryan ha fatto storie per
tutto il tempo dicendo che la nonna e le zie avevano cucinato troppa
roba, e alla fine ha mangiato più di tutti gli altri; poi
Ben e Ally hanno preparato le tartine, e sul tavolo ci sarà
stata la tovaglia rossa, e i segnaposto conservati nel secondo cassetto
del mobiletto in cucina , e poi ovviamente hanno giocato a tombola e la
zia Ketty ha sbancato tutto...e oggi faranno esattamente lo stesso"
disse Sum con una punta di nostalgia "è inutile dirti che
hai azzeccato tutto, ma era sin troppo facile da indovinare" "sai
mamma, è stato un Natale diverso quello di quest'anno, ma
sinceramente mi è piaciuto...certo, sarei stata felice di
essere a Dublino e assistere a tutto quello che ho appena descritto, ma
in fondo è stato bello anche stare qui" confessò
sorprendendosi delle sue stesse parole "lo dici soltanto per Harry e
Zayn" "probabile!" a quel punto risero entrambe "quando hai intenzione
di tornare con lui?" le domandò sua madre lasciandola a
bocca aperta "che c'è? mi credi scema? io mi accorgo di
tutto" Sum sospirò, avrebbe dovuto aspettarselo, decisamente
"non c'è niente da dire, a parte il fatto che amo Harry"
"questo si nota, tesoro" "tanto?" domandò sapendo
già la risposta "più di quanto tu creda...ma
Daniel, che farai?" domandò cauta "gli parlerò
appena sarà di nuovo a Roma, voglio chiarire tutto, mi
dispiace, gli voglio bene, ma ho sbagliato soltanto a pensare di
potermi innamorare di lui...mi hai sempre detto che l'amore vero arriva
una sola volta nella vita, e so di avere solo ventanni, ma nessuno
escluso me e lui può capire i nostri sentimenti, e io e
Harry ci amiamo sul serio. Mamma non può essere una
cotta...hai mai sentito parlare di una cotta durata più di
qualche mese? ... Già al camping avevo capito di essermi
innamorata sul serio...senti non so spiegarlo, lo trovo assurdo anche
io, ma continuerò ad annegare nei suoi occhi ogni volta come
se fosse la prima, e mi sembrerà di svenire ogni volta che
mi regalerà un sorriso o che mi starà troppo
vicino, vorrò fermare il tempo a ogni abbraccio e a ogni
bacio, e per essere felice mi basterà sapere che lui
c'è. E posso sembrarti pazza in questo momento, e forse un
po' lo sono, ma desidero trascorrere il resto della mia vita con lui,
perchè nessuno mi completa come fa Harry, nessuno
è come lui, niente è come me e lui insieme, e se
questo non è amore, beh, allora mi dispiace, ma l'amore non
esiste...l'amore non è qualcosa di astratto e
incomprensibile, l'amore è tangibile in ogni carezza, in
ogni sguardo, in ogni parola, l'amore siamo noi due"
"
sei cresciuta Sum, forse in fretta, ma non sei più una
ragazzina, non mi avresti mai parlato così liberamente di
ciò che provi, soltanto qualche mese fa, stai diventando
pian piano una donna, e io posso soltanto dirti di godertela, goditela
tutta, la vita, perchè è una, e il tempo, per
quanto tu lo voglia, non tornerà mai indietro, anzi, ad un
certo ti sembrerà che abbia preso la ricorsa e ti
sembrerà anche di non poter stare al suo passo, e allora ti
ritroverai a dire a tuoi figli ciò che io sto dicendo ora a
te, ma non preoccuparti, lo sanno tutti che la vita è una
scalata, però non è detto che tu non riesca a
fermarti ogni tanto, e quando sarai a metà dell'altezza
della montagna, non guardare mai indietro, potresti avere le vertigini,
o nostalgia del passato, chiamala come vuoi, e non spingerti nemmeno
troppo in avanti, potresti temere il futuro..quando ti fermerai, guarda
semplicemente ciò che ti sta di fronte, e goditi quella
vista, perchè ti basterà compiere un solo passo
per avere una prospettiva diversa. E se hai scelto di investire le tue
speranze e i tuoi sogni nel sorriso di Harry, beh, nessuno
potrà dirti con sicurezza se sia giusto o sbagliato, ma
proprio per questo motivo devi fare ciò che vuoi,
ciò che ti rende felice, tutto il resto
è secondario."
Sum e Charlotte sentirono suonare il campanello "ricevuto"
esclamò la ragazza lasciando un bacio sulla guancia della
madre, prima di accogliere i due ragazzi; il resto della mattinata
passò in fretta, e anche il pranzo, trascorsero delle ore
insieme divertendosi come avevano fatto il giorno precedente.
Erano le tre di pomeriggio quando Charlotte si alzò da
tavola con una scusa e raggiunse la soffitta, aveva detto semplicemente
di dover sbrigare una faccenda di casa, al che nessuno si era
insospettito, ma quando mezzora più tardi, sua
madre non era ancora tornata in salotto, Sum decise di raggiungerla, la
cercò per tutte le stanze, ma non c'era traccia della donna,
quindi salì in soffitta e la trovò lì
accovacciata sul pavimento "che cosa stai facendo?"
domandò avvicinandosi a lei "credo fosse giunta l'ora di
mettere un po' in ordine quassù" "il giorno di Santo
Sfefano" obiettò la figlia "si..non avevo niente da fare"
"mamma, potevi restare giù con noi, sei praticamente
sparita" Sum ora cominciava a sospettare qualcosa "tesoro, ho quasi
finito, tranquilla" tentò di rassciurarla sua madre "devo
darti una mano?" "no..torna giù, tra un quarto d'ora sono da
voi" rispose riprendendo a spolverare, Sum si alzò
rassegnata e quando fu sulla porta "io, Harry e Zayn vogliamo vedere un
film, papà è già al computer per
lavoro da un po', tu che fai? ti unisci a noi?" domandò
prima di varcare la soglia "no, non posso...devo...uscire,
sì, devo uscire, ma tornerò presto" Charlotte non
sapeva più che dire per tenere sua figlia all'oscuro di
tutto "tu, non me la conti giusta" esclamò Sum uscendo e
puntandole scherzosamente un dito contro "non nascondo nulla"
obiettò la donna "ecco, ora ne sono sicura, sai qualcosa che
non so, ed evidentemente non vuoi farmela sapere, va bene" Sum
tornò in salotto un po' preoccupata, sapeva che qualcosa non
quadrava, ma non aveva la minima idea di cosa potesse essere!
Era piuttosto raro che sua madre fosse così misteriosa,
c'era decisamente qualcosa sotto...ed era altrattanto raro che le
venisse voglia di mettere a nuovo la soffitta, il giorno dopo Natale
per giunta, subito dopo pranzo...quello stanzone che si estendeva per
tutta la grandezza dell'abitazione, ma al piano di sopra, non era mai
stato abitato prima di allora e conteneva tutti quegli scatoloni pieni
di ricordi e suppellettili vari che la famiglia Jonson non si era
sentita di abbandonare, una volta lasciata Dublino; ma in un anno
intero, quasi non ci avevano messo piede in quel posto, ecco
perchè per Sum c'era puzza di bruciato in quella storia. Lei
personalmente amava quella soffitta, era enorme, una mansarda con il
tetto spiovente, sarebbe stata ottima per un pigiama party, o qualcosa
del genere, se solo ci fossero state le sue migliori amiche...ma ora,
proprio non capiva perchè sua madre avesse tutta quella
fretta nel renderla abitabile...che stessero per arrivare degli ospiti
e avesse pensato di sistemarli lì? Abbastanza assurda come
idea, in condizioni normali glie ne avrebbe sicuramente parlato e
magari l'avrebbe pure costretta ad aiutarla, ma non quel giorno; e poi
si aggiungeva il fatto che aveva detto di dover uscire, senza
specifcare la meta...se fosse stato un giorno qualunque forse Summer ci
sarebbe passata sopra, ma era il 26 dicembre, un giorno in cui si
è soliti fare tutto, tranne che pulire un'enorme soffitta e
uscire per conto proprio senza dire a nessuno dove si è
diretti!
Quando tornò in salotto, i due ragazzi si accorsero del suo
turbamento "tutto a posto?" domandò immediatamente Harry
prendendole la mano mentre erano seduti sul divano in attesa che Zayn
scegliesse il film da vedere e si occupasse di inserirlo nel lettore
dvd "mia madre si comprta in modo strano, è in mansarda, la
sta rimettendo a nuovo per non so per quale motivo, non vuole
che le dia una mano, e dice di dover uscire tra poco, ma non ho la
più pallida idea di dove andrà"
spiegò, lasciando che il ragazzo le stringesse la mano e
glie l'accarezzasse dolcemente disegnando dei ghirigori sul suo palmo
con il pollice "c'è qualcosa che mi sfugge"
continuò lei pensierosa "forse non è il caso che
ti preoccupi così tanto, magari sta oraganizzando qualcosa
di assolutamente fantastico e non vuole che tu lo sappia, potrebbe
essere una sorpresa" disse lui con un tono così dolce e
premuroso che a Sum venne voglia di crederci all'istante "sai qualcosa
che non so?" domandò lei con un'espressione investigatrice,
Harry rise "no, ne so quanto te" disse poi "giura" esclamò
lei avvicinandosi al suo viso, forse troppo, perchè si
bloccò incapace di tirarsi indietro "giuro" lo disse un poco
più di un sussurro, e la ragazza parve calmarsi del tutto,
ritornò a poggiare la schiena sulla spalliera del divano con
movimenti molto lenti, si stringevano ancora la mano, Zayn si mise a
sedere vicino a loro dopo aver inserito il film, ma non si
preoccuparono di allontanarsi o cambiare posizione, Sum
poggiò in modo quasi automatico la testa sulla spalla del
ragazzo e continuò a sentirsi protetta, Harry le mise un
braccio intorno alle spalle e l'avvicinò di più a
sè senza smettere di coccolarla, percepiva i respiri
regolari della ragazza e si sentiva in pace con se stesso, e con il
mondo " stai bene?" le domandò piano, avvicinandosi al suo
orecchio, Sum alzò la testa e lo fissò negli
occhi per qualche decimo di secondo "benissimo" sussurrò
stringendosi di più a lui, come se quel suo 'stare bene'
fosse inversamente proporzionale alla distanza esistente tra i loro
corpi, più quello spazio diminuiva, più si
sentiva come se potesse volare, più erano vicini e
più la sua mente e il suo cuore erano affetti da un'amnesia
che la portava a dimenticare qualunque altra cosa, anche una
mamma insolitamente misteriosa.
Restarono in quella posizione quasi per l'intera durata del dvd "vi
è piaciuto?" domandò Zayn con un sorriso che gli
andava da un'orecchio all'altro, era uno dei suoi film preferiti e
parlava di amicizia "fantastico!" concordò Harry battendogli
il cinque "si, sono assolutamente d'accordo!" esclamò Sum
con un sorriso " anche noi rincontremo i nostri amici e torneremo a
essere una squadra, come ai vecchi tempi" esclamò l'amico,
Sum e Harry pensarono immediatamente a Valerie, Louis, Niall,
Liam, Sarah e Mary, sentivano tutti la loro mancanza.
Charlotte era uscita da un po', quando i ragazzi si sedettero in cucina
e Sum preparò per tutti una fetta di pane e nutella, come se
non avessero già mangiato abbastanza in quei due giorni, poi
riempì tre bicchieri di succo e continuò a
chiaccherare con Harry e Zayn, felice di essere con loro, e
assolutamente ignara di tutto il resto, e per quanto possa sembrare
strano, nemmeno i ragazzi sapevano cosa stesse per succedere, ma tutti
e due, in un modo o nell'altro, avevano fatto centro; Harry ci aveva
preso dicendo che Charlotte stava organizzando una sopresa per Sum, ma
anche per loro due, e Zayn aveva indovinato dicendo che si sarebbero
rivisti presto... ma nessuno di tutti e due era consapevole di quanto
fosse andato vicino alla realtà.
Un'oretta più tardi, verso le sei del pomeriggio, mentre
erano ancora tutti e tre in cucina, Sum percepì il rumore
del rombo del motore della macchina di sua madre, lo riconosceva a
distanza, come quello della macchina di suo padre e di quella di Zayn,
che da quando erano a Roma, utilizzava anche Harry, la sentì
parcheggiarla nel vialetto e continuò a chiacchierare con i
ragazzi; si stupì invece quando sentì suonare il
campanello di casa, sua madre doveva aver dimenticato la chiave,
piuttosto insolito anche questo, ma in fondo capita a tutti, no? anche
a una persona così precisa e attenta come Charlotte.
Lasciò Harry e Zayn in cucina e andò ad aprire,
si avvicinò alla porta e fece scattare la serratura con
disinvoltura, la porta si aprì e per un istante fu
indecisa sul da farsi, restò immobile e confusa per qualche
centesimo di secondo, poi se la richiuse alle spalle
e sopirò rumorosamente, si allontanò, non
avvertendo alcun suono, e tornò dai ragazzi "un miraggio"
pensò, poi un
"ti sembra questo il modo di accogliere un amico?" fece scattare
qualcosa nelle sue gambe e cominciò a correre come aveva
fatto soltanto quando aveva rivisto Harry al bar una ventina di giorni
prima, corse più veloce del vento e non ebbe nemmeno il
tempo di realizzare il tutto, che si ritrovò stretta in un
tenerissimo abbraccio, inutile dire che Harry e Zayn la seguirono a
ruota, avevano riconosciuto tutti quella voce così calda e
così familiare, Sum abbracciò forte Niall e poi
si staccò da lui per permettere ai ragazzi di fare lo stesso
"non vedevo l'ora di rivedervi, e negli ultimi giorni ho trascorso il
tempo a immaginarmi questo momento, nella mia mente era tutto
esattamente così" disse il nuovo arrivato abbracciandoli
ancora tutti e tre "già, avevamo previsto proprio tutto...
tranne una porta in faccia!" esclamò qualcun'altro alle sue
spalle, Sum rise di cuore prima di fiondarsi tra le sue braccia, tra le
braccia di Louis, si abbracciarono tutti, increduli di essere di nuovo
insieme "Lou, dov'è Valerie?" domandò la ragazza
mentre l'amico era ancora soffocato da Harry e Zayn, ma lei non stava
più nella pelle "ehh.." l'interessato si portò
una mano dietro alla testa e si grattò teatralmente la nuca
"mi dispiace, ci teneva tantissimo a vederti, ma non è
proprio potuta venire..." si scusò, riuscendo a stento a
trattenere una risata sotto i baffi, a quel punto Harry, Niall e Zayn
si scambiarono un'occhiata d'intesa "valla a raccontare a
qualcun'altro!" esclamò Sum tentando di oltrepassarlo,
sicura di poter riabbracciare la sua migliore amica, Louis
tentò di ostacolarla, sbarrandole la strada e stringendola
ancora a sè, ma la ragazza riuscì a varcare la
soglia, e una volta fuori si guardò intorno, vide la
macchina di sua madre parcheggiata al solito posto, e Charlotte con
delle valigie in mano, ne se accorsero anche i quattro ragazzi e si
precipitarono a darle una mano, mentre qualcuno sbucava da quella
macchina e le correva incontro.
A quel punto cominciò a correre anche Sum, dio quanto era
felice di rivederla, era trascorso un anno dall'ultima volta, e si
erano tenute costantemente in contatto, ma tutte e due sapevano che non
era la stessa cosa... certo, meglio di nulla, direte voi...quante sono
le amicizie a distanza nel mondo? Dieci, cento mila? un miliardo o
forse anche di più? Ma ognuna è diversa
dall'altra, ogni amicizia, e parlo di amicizie vere, è una
storia, un libro a parte, a cui hanno accesso soltanto i protaginisti.
Pensateci soltanto un attimo, un fottuto "dobbiamo trasferirci" e la
vista che si annebbia, la mente vaga senza sosta e senza meta, e il
cuore che annaspa per respirare; provate a pensarci soltanto un
secondo, due ragazze che si conoscono dal primo anno di liceo, che sono
compagne di banco da allora, che condividono tutto, che trascorrono
insieme tutti i pomeriggi e spesso anche le notti, che non hanno
bisogno di parole per comunicare, che si capiscono al volo, che
scoppiano a ridere in mezzo alla gente per qualcosa, magari una
sciocchezza, ma che sanno solo loro, che trascorrono gran parte della
giornata a prendersi un giro, che si danno dell' 'idiota', della
'stupida' quotidianamente ma che non sopportano se qualcun'altro si
prende l'ardire di fare lo stesso; due ragazze che vivono in simbiosi
da quattro anni, che non potrebbero essere più diverse
caratterialmente, ma che si sono trovate nella stessa stanza una volta,
per puro caso, e non si sono più separate...come vi
sentireste voi, se all'improvviso, come un fulmine a ciel sereno, vi
accorgereste di non poter più scherzare, ridere, a volte
piangere, abbracciare, sclerare, parlare, confabulare, persino
litigare, con la vostra migliore amica?
Non vi sentireste come se aveste perso parte della vostra vita? Ma
'perdere' non è la parola giusta, non per Sum e Valerie,
loro non si erano perse e mai lo avrebbero mai fatto, sapevano a
memoria le gioie e le preoccupazioni dell'altra pur
essendo distanti migliaia di chilometri, erano soltanto state
allontanate da forze più grandi di loro, resistenze a cui
non avevano potuto opporsi..come con Harry, starete probabilmente
pensando.
Ma no, nemmeno questo è un paragone giusto, ecco, Harry e
Sum si erano persi a vicenda, ma non nel senso che avevano smesso di
essere tutto l'uno per l'altra, persi perchè da
quell'ultima volta in cui si visti a Londra, avevano preferito non
tenersi più in contatto, lo avevano fatto perchè
si amavano troppo e avrebbero sofferto all'inverosimile, ma ora, con il
senno di poi, si erano entrambi resi conto di aver sofferto forse anche
di più di quanto avrebbero fatto vedendosi due volte l'anno,
in fondo la distanza per loro c'era sempre stata e l'avevano superata
alla grande in quei due anni, non avevano dubitato nemmeno una volta
dei loro sentimenti, e non lo avevano fatto nemmeno durante l'anno in
cui erano stati divisi, nonostante avessero tentato di imparare a
vivere l'uno senza l'altra ... quindi sì, diciamo pure che
si erano persi, ma in ogni caso, si erano soltanti persi di
vista, persi di contatto, i loro cuori non avrebbero mai perso
l'abitudine di accellare il battito quando erano troppo vicini, i loro
volti non avrebbero mai perso l'abitudine di sorridere e i loro occhi
di brillare quando erano insieme, e le loro labbra e la loro pelle non
avrebbero mai perso l'odore, il sapore dell'altro.
Ma quella tra Sum e Valerie erano soltanto una bellissima amicizia,
come quella con Sarah e con Mary, un legame che poteva allentarsi, una
corda che poteva essere deformata, ma mai e poi mai spezzata.
Si abbracciarono fortissimo e rimasero così per tanto tempo,
forse un quarto d'ora o probabilmente di più, si strinsero
fortissimo, erano incapaci di interrompere quell'abbraccio desiderato
per più di un anno, restarono l'una tra le braccia
dell'altra, immobili su quel vialetto, fuori senza giacca, quel
ventisei dicembre, si lasciarono scappare qualche lacrima tutte e due,
affondarono il viso l'uno sulla spalla dell'altra e continuarono a
stringersi forte, fortissimo "mi sei mancata" riuscì a dire
Sum quando trovarono la forza di staccarsi, non le sembrava ancora vero
di averla di fronte; le raggiunsero anche i ragazzi e si unirono a
quell'abbraccio, erano felici, mancavano Liam, Sarah e Mary e non
potevano considerarsi una squadra senza di loro, ma si sa che non si
può avere tutto dalla vita, e loro sapevano accontentarsi;
Sum, Harry, Valerie, Louis, Zayn e Niall si strinsero ancora in un
ennesimo travolgente abbraccio, mentre Charlotte li osservava dalla
finestra, contenta di essere riuscita a portare a termine la sopresa, e
Sum le rivolse prima un sorriso di riconoscimento e poi le fece
l'occhiolino lasciandole intuire di averla resa felice con tutte quelle
sue stranezze di quel giorno, che di comune a tutti gli altri, non
aveva assolutamente niente.
Era speciale, come erano speciali i loro abbracci e la contentezza nei
loro dodici occhi.
Buonsalveeeeee! :DD
Eccomi qua, sta' volta sono stata veloce dai! :))
Ieri sono andata in gita, è stato bellissimo, mi sono
divertita un sacco e ho camminato all'inverosimile, e ho ancora le
gambe indolenzite ahahahah D:
Comunque oggi non sono andata a scuola dato che ieri si è
fatto parecchio tardi, e ho avuto il tempo di terminare il capitolo.
Allora...ecco svelate le intenzioni di Valerie, una bellissima sorpresa
per Sum, Harry e Zayn, oraganizzata con Louis e Niall e la
complicità della mitica mamma!
E' stato bello scrivere dei ragazzi che si abbracciano dopo
così tanto tempo :DD
Comunque si scoprirà di più sulla loro permanenza
a Roma e tutto il resto nel prossimo capitolo...per il momento sappiamo
soltanto che si sono ritrovati e che si vogliono più bene di
prima, se possibile; mancano Liam, Sarah e Mary, ma non li ho affatto
dimenticati, tranquilli :DD
Bene, spero con il tutto il cuore che vi sia piaciuto♥
Come sempre, sentitevi liberi di dirmi tutto quello che pensate, adoro
le vostre recensioni e vi ringrazio per tutto ciò
che mi scrivete, siete meravigliose come al solito! <3333
Grazie di tutto. Alla prossimaaaaaaa :DD
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Capitolo 22 *** Capitolo ventidue ***
"avete
intenzione di rimanere lì a gelarvi ancora per molto?"
Charlotte si affacciò dalla finestra del soggiorno e
invitò sua figlia e i suoi amici a rientrare, a quel punto i
sei interruppero quel meraviglioso abbraccio e si diressero verso la
porta d'ingresso "non posso crederci che sei qui!" disse Sum
abbracciando la sua amica per le spalle e conducendola dentro "e chi ti
dice che non stai sognando a occhi aperti?" le domandò
Valerie a sua volta, amava ribaltare le carte in tavola e confondere le
idee "se aspetti che ti chieda di tirarmi un pizzicotto per svegliarmi,
puoi aspettare anche in eterno" esclamò Sum, intuendo le
intenzioni della sua migliore amica, come sempre, Valerie
rise "e allora come farai a capire se sei sveglia o no?" "non
c'è nulla da capire, lo so, lo sento" rispose con
naturalezza "ti voglio troppo bene, Sum" "lo so, e anche io te ne
voglio".
Una
volta entrati in casa, Sum abbracciò sua madre d'istinto
"grazie per aver dato retta a questa pazza e avermi confuso le idee" le
disse, aveva capito tutto, era stata Valerie a coinvolgere sua madre in
ciò che stava organizzando, ovviamente Louis e Niall erano
stati complici, e Zayn e Harry erano all'oscuro di tutto, per quanto
potesse sembrare che le cose fossero esattamente contrarie rispetto a
come apparissero.
"
va bene, allora, innanzi tutto benvenuti, fate come se foste a casa
vostra, le valigie sono tutte lì, accanto alle scale, Summer
vi mostrerà dove riporle, se avete bisogno del bagno,
è in fondo a destra... mi sento la receptionist di un
albergo" disse, tanto per mettere gli ospiti a proprio agio
"io e tuo padre andiamo a fare la spesa, voi sistematevi, ci vediamo
per la cena" continuò poi, rivolgendosi prima e Sum e poi a
tutti gli altri "aspetta, vediamo se ho capito, dormiremo tutti e sei
insieme in soffitta?" domandò Sum su di giri "credo sia
abbastanza grande, no? in fondo avete pochi giorni per stare insieme,
meglio sfruttarli al meglio, non siete d'accordo?"
esclamò la donna rimettendosi il cappotto, una serie di "si,
certo" "grandioso!" "ci divertiremo!" "perfetto" invasero la stanza;
poco dopo i ragazzi, Sum e Valerie restarono soli.
"ecco
la soffitta!" esclamò Sum aprendo la porta e accendendo le
luci "wow" si lmitò a dire Zayn, stupito "sembra un rifugio
segreto!" aggiunse Louis, Valerie, Harry e Niall annuirono, davanti ai
loro occhi si estendeva uno stanzone con il tetto spiovente, sui due
lati maggiori erano ammassati una serie di materassi, Sum li
contò mentalmente e notò che erano giusto sei,
sua madre aveva pensato a tutto, non esistevano reti, comodini, o
mobili vari, quindi dedussero che avrebbero dormito per terra, separati
dal pavimento soltanto tramite i materassi, e Charlotte gli aveva
lasciato la libertà di disporli come volevano; oltre ai
materassi ammassati sui lati, in un angolo della stanza,
c'era una pila di scatoloni, Sum li guardò più
attentamente e capì che dovevano essere i giochi da tavola,
era quasi sicura di averli lasciati a Dublino nella confusione del
trasferimento, invece erano lì. Non videro nient'altro in
quella stanza, a parte uno stereo e un paio di sedie poste accanto alla
finestra, più di trenta metri quadro di spazio quasi
completamente vuoto, assolutamente fantastico.
"
complimenti per il gusto nell'arredamento!" scherzò
Louis poggiando a terra il suo trolley, Niall
scoppiò a ridere "grazie mille, in effetti è
stato complicato scegliere quali mobili comprare, davvero, sono caduta
nell'imbarazzo della scelta e ho finito per non comprare nulla" rispose
Sum dopo aver spalancato le persiane dell'unico finestrone
esistente nella stanza "sempre a lamentarvi voi due!" si intromise
Valerie, assolutamente soddisfatta del suo nuovo alloggio, il suo
ragazzo le fece una linguaccia, poi si avvicinò, le prese il
viso tra le mani e la baciò teneramente; Harry e Sum li
osservarono, poi si scambiarono un'occhiata colma di desiderio, gli
altri non se ne accorsero "questo posto è fottutamente
perfetto!" sbottò Zayn, come se si fosse svegliato allora,
gli altri risero di cuore, era dannatamente bello ritrovarsi tutti
insieme nella stessa stanza.
"
Liam e Sarah sono in vacanza insieme, gli sarebbe piaciuto venire, ma
noi tre abbiamo deciso di partire pochi giorni fa, e loro due non
potevano annullare il viaggio già prenotato"
spiegò Valerie, ora erano seduti sul divano in salotto "ma
ovviamente ci hanno detto di portarvi i loro saluti, si faranno vivi
appena possibile" proseguì Niall "e Mary? Dove diavolo
è finita?" si interessò Zayn "l'ho sentita pochi
giorni fa, anche lei sta facendo uno stage per l'università,
giornalismo è una facoltà fantastica, ti permette
di girare il mondo, ed è esattamente quello che sta facendo
lei" rispose Sum, l'ultima volta che le aveva parlato, l'amica le aveva
detto di sentirsi una trottola che non smette mai di girare, era
sicuramente stressante una vita del genere per una che quando era fuori
casa, passava le giornate a rilassarsi, e all'inizio per Mary era stato
difficile abituarsi a quello stile di vita...quando aveva scelto
giornalismo, aveva avuto l'illusione di terminare gli studi, prendersi
una laurea e apparire sullo schermo della tv di tutte le case con un
sorriso smagliante e un'acconciatura perfetta, e a dire la
verità, era stata quasi costretta a partire per quello
stage... dato che non era mai stata una ragazza molto studiosa nemmeno
al liceo, quando all'università aveva scoperto di poter
aggirare alcuni esami e guadagnare qualche punto extra utile nei
concorsi lavorativi, accettando quello stage, non ci aveva messo molto
a convincersi a mollare tutto e partire, in fondo non perdeva niente,
con Noè aveva litigato da un pezzo, era felicemente single,
e anche se le dispiaceva lasciare Sarah e Valerie, sapeva che sarebbe
durato soltanto otto mesi, poi, con ogni probabilità avrebbe
proseguito gli studi nella sua Dublino.
"
a me ha detto di essere stata in Francia, Austria, Egitto,
Russia, Svizzera...e ora dovrebbe essere in India"
spiegò Valerie "ma tra non molto farà una
capatina in Giappone, la nostra Mary sta diventando una donna di mondo"
proseguì "Mary? Sei sicura che stiamo parlando
della stessa Mary? Non era lei quella ragazza a cui piace stare
sdraiata al sole tutto il giorno, anche quando è ormai
tramontato?" domandò Zayn ricordando i giorni al camping
"si, e all'inizio non deve essere stato falice essere sballottata da
una parte all'altra del mondo, come un pacco regalo che non arriva mai
nelle mani del proprio destinatario, ma mi ha giurato di stare bene, di
essersi abituata a questi nuovi ritmi, e non ci crederete mai, ma mi ha
detto anche che cominciano a piacerle" esclamò Sum, gli
altri la guardarono sconcertati "confermo" disse Valerie in tono
solenne "ma quando torna a casa?" domandò Niall a quel punto
"non la sento da molto tempo, sarà più di un mese
ormai, e tutte le volte che ci ho parlato, andava sempre di fretta e
abbiamo dovuto staccare subito" confessò Zayn, un tantino
dispiaciuto "alla fine di aprile terminano gli otto mesi e
ritornerà a Dublino" "potremmo organizzarle una sorpresa!"
propose Louis, sempre in vena di feste, gli altri furono tutti
d'accordo e decisero che avrebbero trovato il modo per rivedersi per
quella data, tra l'euforia generale Harry riuscì
a distinguere la voce di Zayn "non vedo l'ora di
riabbracciarla" esclamò il suo migliore amico con un
meraviglioso sorriso stampato sul viso.
"
e Liam e Sarah? Per quale meraviglia del mondo ci hanno abbandonati?"
domandò Sum curiosa di sapere dove fossero finiti, aveva
parlato con Sarah qualche settimana prima, ma evidentemente allora non
avevano ancora deciso di partire, sennò glie lo avrebbe
sicuramente confidato "Sono a Parigi! Dieci giorni fa, mentre Liam
navigava sul web, gli è apparso uno di quei messaggi sul
desktop, parlava di voli diretti alle maggiori capitali europee, lo ha
aperto più per scrupolo che per altro, gli è
apparsa la finestra di ricerca e ha subito inserito Parigi, io ero con
lui, pensava che sarebbe stata una perdita di tempo, invece si
è inbattuto in un'offerta strepitosa, un volo low cost a
soli 29 euro tasse incluse, ha chiamato Sarah su di giri, e lei senza
capire granchè di quello che stava succedendo, gli detto che
le sarebbe piaciuto volare a Parigi con lui per Capodanno, Liam ha
confermato all'istante...sono partiti stamattina" disse Niall
"però gli è dispiaciuto un po', quando hanno
scoperto che noi altri saremmo venuti qui" aggiunse Louis "ma non
è stata colpa nostra, noi ne avevamo parlato all'inizio di
dicembre, ma poi la cosa era finita là, abbiamo deciso di
prenotare il volo soltanto cinque giorni fa" preoseguì
Valerie "wow Parigi, che romantici!" Sum sognava a occhi aperti, e
Harry che era seduto di fronte a lei, intercettò il suo
sguardo e promise tacitamente che l'avrebbe portata a Parigi,
e anche in capo al mondo, pur di renderla felice... ma non si rendeva
conto che a lei bastava sapere di essere la sua stella, per brillare?
"
ed ecco la notizia bomba!" Louis si alzò in piedi e
guardò negli occhi la sua ragazza "io e Valerie, abbiamo
deciso di raggiungerli tra qualche giorno" "Sum ti rendi conto? Parigi!
Questo ragazzo che mi porterà nella città
dell'amore" esclamò la ragazza piuttosto entusiasta, la
fissarono tutti sbalorditi "che fine ha fatto la mia migliore amica?
quella cinica, che pensava di non essere la ragazza che fa certe cose,
tipo innamorarsi?" risero tutti "quella ragazza ero sempre io, e non
volevo darti retta, mi ostinavo a pensarla in quel modo, proprio
perchè per la prima volta, sapevo di essere pronta a donare
me stessa a qualcuno e avevo tremendamente paura" confessò
Valerie, e Sum l'abbracciò forte "ce l'hai fatta ad
ammetterlo" le sussurrò in un orecchio, la sua migliore
amica annuì ricambiando l'abbraccio, Sum capì che
era felice e si ritrovò a esserlo anche lei.
Incrociò
di nuovo lo sguardo di Harry e sorrise automaticamente, si parlarono
con gli occhi per una manciata di secondi, e se prima il ragazzo si era
limitato a promettere a sè stesso che l'avrebbe portata a
Parigi, senza emettere alcun suono con la bocca, ora "si, ci andremo
insieme" le sussurrò, in modo che nessun'altro potesse
udirlo oltre Sum, la ragazza si sentì scoppiare il cuore a
quelle parole, ancora una volta si era capiti al volo, e desideravano
la stessa cosa, lei aveva tacitamente espresso un desiderio soltanto
soffermandosi sui suoi occhi e lui le aveva risposto, come se Sum
avesse parlato, e in realtà Harry l'aveva udita sul serio la
sua voce, nel cuore.
"quando
partite?" domandò Zayn ai due innamorati "il trenta, e
torniamo il due gennaio, sono soltanto tre giorni, ma ci basteranno"
"però dopodomani dobbiamo tornare a Dublino, per preparare
tutto" "quindi staremo insieme per soli due giorni?" domandò
Zayn, un po' rammaricato "si..purtroppo si, ,ma li renderemo
indimenticabili" sorrise Niall "questo è sicuro" rispose
Valerie, felice di poter trascorrere quei due giorni contati con Sum,
le era mancato da morire abbracciarla, e anche prenderla in giro,
scherzare con lei, ridere, le era mancato praticamente tutto, e lo
stesso valeva per la sua migliore amica.
"E tu? che novità ci porti dalla
Spagna?" domandò Harry a Niall "beh..è
stata una bella esperienza tutto sommato, ma sono felice di essere
tornato a casa, sono stato bene, ho conosciuto tanta gente, ma sono
poche le persone con cui mi sento ancora" "tra queste c'è
Ellen?" si intrufolò Zayn "ecco dove volevate andare a
parare!" disse l'irlandese con un'aria da 'so tutto io' che fecere
ridere tutti "si..c'è, mi sento ancora con lei, ma non
stiamo insieme, ammetto che il nostro è un rapporto strano,
e io le voglio davvero bene, sono affezionato a lei, ma non sono pronto
a vivere una relazione a distanza. Dopo essermi reso conto quanto avete
sofferto voi due- indicò Sum e Harry- a stare lontani, ho
capito di non essere pronto a sacrificarmi così tanto,
può sembrare un atteggiamento menefreghista, ma non voglio
impegnarmi con lei sapendo che potrò vederla pochissimo, non
ce la farei, quella ragazza mi piace davvero e non smetterò
di telefonarle e mandarle messaggi, ma farò un passo
più grande soltanto quando mi sentirò pronto"
spiegò il ragazzo dagli occhi cielo "ma lei che ne pensa?"
"sono fortunato, perchè è d'accordo con me,
nemmeno lei è disposta a vivere una relazione a distanza,
tanto vale non cominciarla nemmeno, e aspettare di essere un po'
più maturi e indipendenti prima di buttarsi a capofitto in
qualcosa di più grande di noi" continuò "non mi
sembra che Sum, Harry, Valerie e io, ci siamo fatti questi
problemi" fu l'inevitabile commento di Louis "lo so" rise Niall "voi
non siete riusciti a fermarvi in tempo, e quando è terminata
la vacanza ci eravate troppo dentro per rendervi conto della
difficoltà dell'impresa, e questo è stato un
bene, perchè ce l'avete fatta e alla grande, ma io, non sono
ancora arrivato al punto di non poter vivere senza Ellen, voglio dire,
le voglio bene, sto bene in sua compagnia, è una ragazza
dolce e premurosa, è socievole, bella, e mi piacerebbe che
fosse la mia fidanzata, ma voglio assicurarmi di essere pronto a starle
accanto pur a chilometri e chilometri di distanza , prima di
dichiararle il mio amore e compiere un passo più lungo della
gamba."
"
in fondo hai ragione anche tu, ognuno è libero di vivere
l'amore a modo proprio" concluse Zayn dandogli una pacca sulla spalla
"parla lui che si dichiara 'felicemente single' da non so quanto
tempo!" esclamò Harry scatenando la risata di tutti gli
altri "guarda che sto bene così, sul serio, non sento il
bisogno di legarmi a qualcuno, forse non ho ancora trovato la ragazza
giusta, quando la troverò magari perderò la testa
anche io" "vuoi sapere la verità Zayn?" si intromise Sum
"all'inizio pensavo che tu e Laura poteste formare una bella coppia, ma
probabilmente era solo una mia idea, perchè tu non provi
niente per lei, ne sono sicura, ti conosco e me ne sarei
certamente accorta, ma ho la netta impressione che qualcun'altro, che
conosciamo tutti qui, stia lentamente facendo breccia nel tuo cuore"
gli disse dolcemente, non c'era bisogno di pronuniare il nome della
ragazza alla quale si riferisse "Mary" confermò Harry tra un
colpo e l'altro di tosse cercando di camuffare il nome, esattamente,
proprio ciò che intendeva Sum; Zayn non si scompose
più di tanto, conosceva Sum e Harry più di
chiunque altro e sapeva di essere un libro aperto ai loro occhi,
esattamente come lo erano loro due per lui, si erano avvicinati ancora
di più in quei giorni, e si aspettava che lo intuissero, ma
il punto era, che forse lo avevano capito prima loro due che il diretto
interessato, Zayn non si sentiva innamorato, non avvertiva le farfalle
nello stomaco e non stava ore e ore a pensare a lei e a maledirsi per
non esserle accanto, nulla di tutto questo, voleva semplicemente sapere
come stava, cosa stesse facendo, dove fosse, gli mancava chiacchierare
con lei come facevano prima che partisse, e gli sarebbe piaciuto
poterla riabbracciare, tutto qua...eppure loro due, chissà
perchè, ci avevano visto qualcosa in più.
" volete che racconti a tutti che cosa avete fatto 'per colpa della
'neve?" li provocò il moro, Sum e Harry risero pensando a
quella notte e al modo in cui si erano fatti sgamare la mattina
"allora, era la sera del ventidue dicembre, io ero uscito con un gruppo
di compagni dell'università, e loro due si sono visti come
ogni sera per studiare, però hanno pensato bene di
uscire quella sera, sono andati al ristorante, e poi sono tornati a
casa, e erano soli, i fiocchi di neve facevano da cornice e-" "basta!"
esclamò Sum alzandosi di colpo e saltandogli addosso per
tappargli la bocca, gli altri risero, avevano già capito
tutto.
Continuarono a chiacchierare per un bel po', raccontandosi
ciò che non avevano potuto condividere durante il periodo in
cui erano stati separati, risero a crepapelle, si presero in giro,
scherzarono, si abbracciarono e dimostrarono anche una volta di essere
amici, per davvero; poi Charlotte e Peter Jonson fecero ritorno in casa
propria e si sedettero tutti a tavola, e una volta terminata la cena,
Sum, Valerie, Harry, Louis, Zayn e Niall si rifugiarono in soffitta.
Sistemarono i letti a modo loro, praticamente misero quattro materassi
su un lato e due sull'altro, ma li spinsero tutti e sei verso il centro
della stanza, così da essere più vicini, Sum e
Valerie ovviamente si posizionarono l'uno accanto all'altra e unirono
addirittura i propri materassi, come se stessero nello stesso letto,
come avevano fatto migliaia di volte a Dublino, a sinistra di Valerie
si mise Louis per poterle stare accanto, e destra di Sum, chi
poteva mettersi, se non Harry? Zayn e Niall invece si posizionarono sui
materassi di fronte, ma quella combinazione servì veramente
a poco, perchè finirono per infilarsi il pigiama, unire i
quattro letti sullo stesso lato e mettersi sopra tutti e sei, chi a
gambe incrociate, chi in ginocchio, chi seduto su un lato, chi a pancia
in giù, ma tutti lì, insieme.
Restarono così per quasi tutta la notte, approfittarono
degli scatoloni contenenti i giochi da tavolo, si divertirono
particolarmente con il monopoli e con i giochi a squadre, e restarono
svegli fino alle quattro del mattino continuando a ridere e scherzare,
Sum e Valerie finivano sempre per abbracciarsi, anzi, Valerie si
divideva tra la sua migliore amica e il suo ragazzo, Harry e Sum si
fissavano spesso negli occhi e non potevano fare a meno di sorridere, e
Zayn e Niall, pur non avendo nessuno con cui scambiare dolci sguardi e
tenere carezze, stavano benissimo, era una serata perfetta, una serata
tra amici che desideravano trascorrere da tanto tempo e che finalmente
era arrivata, e si era rivelata addirittura migliore del previsto.
Risero e scherzarono insieme come non facevano da troppo tempo, a volte
non riuscivano a trattenersi e le loro risate riempivano l'aria, altre
volte parlavano a bassa voce, consapevoli che i genitori di Sum
stessero dormendo al piano di sotto, e poco prima dell'alba, finirono
per addormentarsi tutti, ma nessuno si preoccupò di occupare
il proprio letto, piuttosto si posizionarono a domino, Valerie
crollò su Louis e si addormentò con il corpo
contro quello del suo ragazzo, Sum che le stava accanto,
finì per appisolarsi su di lei, e Harry, che poco prima di
abbandonarsi a Morfeo, l'aveva stretta a sè in un tenero
abbraccio, si addormentò proprio in quella posizione, con le
braccia intorno alla vita della ragazza, steso su un lato, Niall era
accanto a lui e Zayn chiudeva il domino; sei persone in quattro letti
singoli, si erano addormentati così, l'uno sull'altro, senza
preoccuparsi di nulla, e per chiunque l'avesse vista, sarebbe stata una
scena tenerissima.
Buonsalveeee :DD
Eccomi qua con il nuovo capitolo! Allora, diciamo pure che
è un capitolo di passaggio, ci sono molti dialoghi e il tema
centrale è ovviamente l'amicizia tra i ragazzi e le regazze;
ho pensato di chiarire che fine avessero fatto Liam, Sarah e Mary, e
come avete visto, stanno tutti benissimo :DD
I primi due se la spassano a Parigi, e presto saranno raggiunti da
Valerie e Louis, e Mary gira il mondo :))
A proposito di Mary, secondo voi Sum e Harry hanno ragione? Potrebbero
essere un'ipotetica bella coppia lei e Zayn?
Dai ditemi come la pensate, sono curiosa :3
E poi, ho un'altra domanda per voi...volete un capitolo dedicato alle
coppie a Parigi? Fatemelo sapere :))
E ora vi lascio e torno a studiare...
Un bacione grande grande e a prestoooooo <3
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Capitolo 23 *** Capitolo ventitre ***
Valerie
si stropicciò gli occhi per evitare di addormentarsi di
nuovo, sentì le labbra di Louis sulla sua guancia e si
voltò per guardarlo negli occhi, il ragazzo le
circondò il corpo con le braccia "penso sia ora di svegliare
tutti" le sussurrò tenendola ancora stretta, sul viso di
Valerie si fece spazio un'espressione piuttosto contrariata che fece
ridere il suo fidanzato "ho ancora sonno!" si lamentò la
ragazza, facendo il possibile per restare sveglia "lo so, ma non
possiamo permetterci di sprecare così le giornate, in fondo
domani andiamo via.." le ricordò Lou, a quel punto lei si
alzò di scatto mettendosi a sedere sul letto "in questo
caso...buongiorno" esclamò chinandosi su di lui ancora
sdraiato, ma perfettamente sveglio, e baciandolo teneramente, poi fece
per allontanarsi, ma Louis la bloccò "tre giorni, soltanto
tre" sussurrò guardandola negli occhi, si riferiva
ovviamente alla partenza per Parigi, e tutti e due non vedevano l'ora,
anche se Valerie doveva ammettere che le sarebbe piaciuto portare Sum
con sè, e ovviamente anche Harry, ma era escluso, non si
poteva fare, a meno che non li avesse nascosti in valigia! Era ormai
troppo tardi per prenotare il volo, e stessa cosa valeva per l'hotel,
ma oltre a questi problemi prettamente tecnici, si aggiungeva il fatto
che avrebbero dovuto lasciare Zayn da solo, o magari avrebbero dovuto
convincerlo a partire... ma quanto poteva convenirgli andare a
trascorrere il Capodanno nella città dell'amore per
eccellenza con delle coppie felici e innamorate? Sicuramente non
molto...e poi, aveva tralasciato un irrilevante (si fa per dire)
dettaglio, Sum e Harry non stavano insieme, anche se non ci voleva
certo un genio per accorgersi che erano pazzi l'uno dell'altra, si
vedeva chiaramente...Valerie si trovò a pensare che a Daniel
mancasse qualche grado alla vista, altrimenti non avrebbe potuto non
rendersi conto da solo della situazione.
Ma
tornando a Parigi, l'idea di trascorrere qualche altro giorno con la
sua migliore amica, la stuzzicava parecchio, pensò che
almeno un tentativo lo avrebbe fatto, sennò non si sarebbe
chiamata Valerie Dawson, uno spirito libero in tutte le cellule del
corpo.
"
so cosa stai pensando...e la risposta è no!"
esclamò Louis intuendo le sue intenzioni, ormai riusciva a
capire quando nella testa le passavano idee piuttosto folli, soltanto
guardandola negli occhi "però sarebbe bello!" rispose lei,
erano seduti entrambi sulla loro porzione di materasso "fantastico, di
sicuro...ma sai meglio di me che non si può fare questa
volta" le ricordò il ragazzo; Louis, che era il
giocherellone del gruppo ed era sempre in vena di scherzi, aveva capito
che due teste pazze, quali erano loro due, si sarebbero potute cacciare
in parecchi guai se avessero dato retta soltanto al proprio istinto,
perciò a volte, era costretto a ostacolare i progetti della
sua ragazza, per il bene di entrambi. Valerie, dal canto suo, spesso si
trovava a fare lo stesso con lui, e anche sotto questo punto di vista
il loro rapporto era assolutamente perfetto..potevano trascorrere
giornate intere a dire cose campate in aria, ma quando uno dei due si
rendeva conto che era arrivato il momento di tornare alla
realtà, lo si faceva, ed era un bene per tutti e due,
diciamo che erano stati fortunati a trovarsi a vicenda, stavano
maledettamente bene insieme, e non si sarebbero mai stancati l'uno
dell'altra.
"
okay, hai vinto" si arrese la ragazza, sapendo che Louis aveva ragione
"c'ho pensato anche io a nasconderli in valigia" le confidò
lui con un luccichio negli occhi, ecco cosa intendevo, erano uguali;
Valerie rise, poi prese il viso del suo ragazzo tra le mani e lo
baciò, quando si staccarono, lei iniziò a fare il
solletico alla sua migliore amica, che dormiva ancora beatamente.
"
Ti odio" disse Sum guardandola male "sai che sei molto dolce di
mattina?" risero entrambe "sarai tenera tu, a svegliare una persona
facendole il solletico al collo!" Valerie le fece una linguaccia, e la
sua migliore amica sorrise, incredibile da dire, ma le erano mancati
anche questi risvegli piuttosto movimentati, Sum stava per alzarsi
quando "attenta" Louis le fece l'occhiolino e indicò
qualcosa poco più in basso, e fu soltanto allora che Sum
rivolse lo sguardo al proprio ventre e si accorse delle mani di Harry
che non si erano spostate di un millimetro e le stringevano la vita,
come se temessero che potesse scappare da un momento all'altro; Sum
poggiò le proprie mani su quelle del ragazzo avvertendone
tutto il calore, le intrecciò per qualche secondo con le
proprie, si chiese come fosse possibile che non se ne fosse resa conto
prima che Louis l'avvertisse, la sua presa era decisa ma allo stesso
tempo dolce, ecco il motivo per cui non se n'era accorta;
spostò delicatamente le mani del ragazzo, si girò
dall'altro lato e poi riposizionò le mani di Harry intorno a
sè di nuovo, ma essendosi girata, questa volta finirono
sulla sua schiena, e in tutto questo sembrava che lui avesse continuato
a dormire, ignaro di tutto.
Si
ritrovò con il viso a pochi centimetri da quello di Harry,
Valerie e Louis erano scesi giù e Zayn e Niall erano ancora
nel mondo dei sogni, era vicinissima e non potè fare a
meno di guardarlo, aveva le sembianze di un angioletto, ed
era bello, bellissimo; i capelli ricci che gli coprivano più
di metà fronte gli davano l'aria da bambino, i suoi
meravigliosi occhi erano ovviamente chiusi e le labbra sottili erano
curvate in un mezzo sorriso...era dannatamente difficile stargli
così vicina e non poter far altro che guardarlo in silenzio,
avrebbe voluto svegliarlo con una carezza, con un dolce bacio, avrebbe
voluto stringersi ancora di più a lui, eliminare ogni
distanza superflua tra i loro corpi... "ti amo" sussurrò
inavvertitamente, non lo fece di proposito, ma non potè
farne a meno, quelle semplici due parole uscirono dalle sue labbra in
modo del tutto spontaneo ed estraneo alla sua volontà, ma
tutti sanno che al cuore non si comanda.
Le
labbra di Harry si allargarono in un meraviglioso sorriso... ma allora
era sveglio, si era tradito da solo "furbacchione che non sei altro!"
esclamò lei a quel punto, ormai era sicura che il ragazzo
stesse soltanto fingendo di dormire, e l'aveva sentita, forse sapeva
pure che aveva trascorso gli ultimi cinque o dieci minuti a fissarlo in
silenzio, e si era anche lasciato spostare le mani "non fingere di
dormire, tanto lo so che non è così" Sum
avvertì un brivido percorrerle la schiena, al solo pensiero
che Harry avesse sentito forte e chiaro quel 'ti amo' e che si fosse
lasciato scappare quell'irresistibile sorriso, un microsecondo dopo
aver scalfito nel proprio cuore quelle due parole; a quel punto il
ragazzo aprì gli occhi e rese più stretta la
presa, l'avvicinò a sè tenendo ancora le braccia
intorno al suo corpo e Sum si sentì mancare l'aria, ma non
perchè facesse caldo o fosse in qualche modo sofferente,
nulla di tutto ciò, era soltanto troppo vicina al ragazzo
che amava con tutta se stessa.
Zayn
si svegliò autonomamente e notando che il suo amico dormiva
ancora, pensò bene di svegliarlo a cuscinate, Niall si
lamentò nel sonno, e visto che l'altro sembrava averci preso
gusto e non smetteva di colpirlo scherzosamente, il biondo
finì per arrendersi e si mise a sedere sul letto "hai la
delicatezza di un elefante in calore nello svegliare le persone"
bofonchiò sbadigliando ancora, Zayn non potè fare
a meno di trattenere una risata a un'affermazione del genere, e
coinvolse anche Sum e Harry che erano ancora lì "non hai
fame? Sarà quasi mezzogiorno" esclamò il moro
rivolgendosi a Niall, l'amico annuì e i due scesero di sotto
"se tra cinque minuti non siete giù, vi mando Valerie e
Louis a farvi il solletico" aggiunse con tono minaccioso,
prima di scomparire dalla vista degli ultimi due rimasti, tutti
sapevano che quando Vale e Lou si mettevano d'impegno con il solletico,
era difficile uscirne vivi, e Sum lo aveva già
provato quella mattina, risero tutti e due a quel punto, e una volta
rimasti soli, trascinati da una risata e l'altra, finirono per
stringersi in un tenero abbraccio, e restarono così, in
silenzio,per quei cinque minuti che avevano a disposizione, Harry la
teneva stretta contro di sè, le mani avvolte intorno al
corpo della ragazza e Sum aveva la testa perfettamente incastrata
nell'incavo del suo collo "se non scendete tra dieci secondi,
arriviamo....10-9.." sentirono Louis urlare dalla scale e saltarono
letteralmente in aria, erano sulla soglia della porta e i loro amici
continuavano a fare il conto alla rovescia, "6-5.." quando
Harry bloccò Sum prima che iniziasse a scendere le
scale "vorrei poter avere un risveglio del genere tutte le mattine,
essere strappato dal mondo dei sogni con un 'ti amo' è la
cosa più bella del mondo" sussurrò, lei stava per
spingerlo contro il muro e baciarlo fregandosene di tutto il resto,
mandando all'aria tutti i suoi buoni propositi, ma non fece in tempo
perchè Valerie la trascinò giù con
sè prima di darle il tempo di riflettere. Una volta giunta
al piano di sotto, la ragazza sbuffò "avresti preferito se
non ti avessi fermato?" "no..hai fatto bene" confidò
all'amica un po' più lucida "non voglio approfittare
dell'assenza di Daniel, anzi, in realtà non vedo l'ora che
torni, è brutto da sentire lo so, ma non mi manca
affatto, voglio soltanto parlargli una volta per
tutte...è così fottutamente difficile resistere a
Harry" confessò; due minuti dopo i ragazzi le raggiunsero in
cucina e fecero colazione tutti insieme, era mezzogiorno passato,
quindi decisero che quella fetta di pandoro con lo zucchero a velo
sarebbe stato il loro pranzo e avrebbero trascorso il pomeriggio del 27
dicembre in giro per Roma, in fondo era la capitale dell'Italia e una
città meravigliosa sotto ogni punto di vista, che meritava
di essere esplorata.
Sum
lasciò un biglietto per sua madre e suo padre, che quella
mattina erano rientrati al lavoro, poi a turno si preprarano tutti e
verso l'una e mezza uscirono, strano orario, lo so, arrivarono in
centro per le due, e decisero di prendere un caffè prima di
cominciare il loro tour.
I quattro ragazzi camminavano qualche passo più avanti
rispetto a Sum e Valerie, avevano deciso di lasciare un po' di spazio
alle due migliori amiche, in fondo il giorno successivo si sarebbero
dovute separare di nuovo per rivedersi a fine aprile, forse, quando
avrebbero messo in atto la sorpresa pensata per il ritorno di Mary, ma
anche quello di lasciarle chiacchierare un po' per conto proprio, non
era altro che una conferma, una dimostrazione della foza del legame che
li univa ormai da quasi quattro anni...eh già, ancora
qualche mese e poi sarebbe arrivata l'estate, il calendario sarebbe
stato impostato sul mese di luglio e loro avrebbero ricordato con
estremo piacere quella vacanza di quattro anni prima. Come
dimenticarla? Lì, era iniziato tutto, lì le loro
vite si erano incrociate per la prima volta, per caso, e lì
avevano provato emozioni nuove, lì avevano imparato a essere
amici, qualcuno ad amarsi, ed era quel camping simile a tutti gli
altri, che era stato la loro partenza e il loro punto di arrivo.
"Sei felice?" domandò Sum alla sua migliore amica, la
ragazza esitò un istante "si"
sussurrò specchiandosi negli occhi dell'amica, poi
sorrise e lei la strinse a se in forte abbraccio "fino a pochi anni fa,
mi avresti riso in faccia se ti avessi posto una domanda del genere"
osservò rendendosi conto di quanto Valerie fosse cresciuta,
ma aveva il vago sospetto, che più che del tempo, il merito
era di un ragazzo dagli occhi chiari e pazzo quanto lei "ti giuro, se
ci penso non ne vengo a capo, non riesco a spiegarmi come possa essere
possibile che stia andando tutto così bene...intendo con
Lou, si insomma, tra noi non c'è quella passione
incontrollata che tu e Harry nutrite l'uno verso l'altra, non mi sento
come se stessi per svenire a ogni sguardo, altrimenti passerei le
giornate stesa a terra-" era ironica pure quando parlava di cose serie,
a Sum venne da ridere "non annego nei suoi occhi, e non fremo dalla
voglia di baciarlo in ogni istante della giornata, ma soltanto
perchè sono io che non sono così...sai benissimo
che non sono mai stata una romanticona, non escludo che potrei
diventarlo, e il fatto che tra due giorni andremo a Parigi
aiuterà sicuramente, ma non raggiungerò mai i
tuoi livelli" le disse, quasi a volerla prendere in giro "sono
esagerata?" domandò a quel punto l'altra ragazza "no...sei
tu Sum, sei te stessa, e non c'è cosa migliore di vivere la
propria vita senza voler imitare nessun'altro, dico davvero. Ci sono
persone che sono brave soltanto a parole, poi con i fatti si imbattono
in qualche difficoltà, ci sono persone che dicono di essere
pronte a tutto, che dicono di non poter vivere senza quel qualcuno al
loro fianco, c'è gente che trascorre le giornate a
raccontare alle amiche, o semplicemente a mezzo bar, di come
si senta bene quando sta tra le braccia di quel qualcuno,
c'è gente che va volare i 'ti amo' e i 'per sempre' al
vento, come se fossero palloncini d'elio, c'è gente che un
attimo prima 'lui è tutta la mia vita" poi si imbattono in
un altro ragazzo, magari più carino e più
sfacciato, o si stancano della solita rotuine, e di quel 'sei tutta la
mia vita' resta soltanto un misero 'sono giovane, voglio vivere, quindi
è meglio che ognuno vada per la propria strada'...e poi ci
sei tu, che hai provato a innamorarti di un altro ragazzo, ma ogni
volta che ti abbracciava, ogni volta che ti prendeva per mano, non
riuscivi a fare a meno di pensare, di fingere, di illuderti, di
desiderare che fosse lui; tu, anche se lo volessi, uno più
carino di Harry non lo troverai mai perchè non riusciresti
nemmeno ad accorgerti della presenza di un altro ragazzo,
perchè per te il più bello, il più
divertente, il più simpatico, il più dolce, il
migliore, rimarrà sempre lui. E tu muori davvero
per il suo sguardo, e allo stesso tempo ti senti più viva
che mai..com'è possibile? non chiederlo a me, certe cose
succedeno e basta, certe cose non devono essere spiegate, certe cose
vanno vissute e basta, e l'amore, quello vero, è una di
quelle cose"
" meriteresti una statua d'oro per quello che hai detto adesso,
è vero, ogni volta che lui posa gli occhi sui
miei....è inspiegabile ciò che mi succede, e le
emozioni non sono mai cambiate, succedeva la stessa e identica cosa
anche tre anni fa..pensi che mi succederà in eterno?"
Valerie rise compiaciuta "penso che non dovresti preoccuparti,
più che altro, dovresti ritenerti fortunata se
continuerà a succederti, come presumo sarà, per
sempre." le rispose "a volte mi faccio paura per ciò che
dico, giuro! Ma credimi, non ho mai visto nessuno che si ama come vi
amate voi due, non lo so, ma si vede che è così,
fidati, nemmneno nei migliori film romantici esiste un amore
lontanamente simile al vostro" esclamò Valerie, la sua
migliore amica l'abbracciò forte, di nuovo, le era mancata
in una maniera folle.
" e tu non sogni a occhi aperti, vero?" "no, assolutamente, io sto bene
insieme a Lou, mi diverto con lui, mi sento donna e bambina allo stesso
tempo, passiamo ore e ore a parlare al telefono senza stancarci mai, e
siamo piuttosto casti in pubblico, conosco a memoria ogni cosa che lo
riguarda, condividiamo tutto, e nessuno di tutti e due è un
sognatore, noi siamo soltanto due pazzi che sono fratelli, amici e
fidanzati allo stesso tempo, tra di noi non c'è nessun
segreto e sappiamo prenderci in giro a vicenda per giornate intere, e
per il momento, è tutto perfetto così. Siamo
felici insieme, sono felice con lui, e anche se a volte sono ancora
restia a dimostrarlo, sto imparando a sciogliermi, e lo amo, lo amo
davvero, amo la sua compagnia, amo il suo sorriso e anche i suoi
occhi..te l'ho detto, non mi capita spesso di restarci imbambolata, ma
credimi, ci sarebbe da affondare sul serio, sono semplicemente io che
non faccio certe cose, non è nel mio dna" Sum sorrise "ecco,
ora ti riconosco, ora sei tornata in te" le disse, a volte il suo
vecchio lato cinico riusciva a prevalere ancora, ed ebbe la sensazione
che non fossero mai state divise "per il resto?" "monotonia totale!" a
quel punto risero entrambe e attirano l'attenzione dei ragazzi che
invece avevano trascorso gran parte del tempo a parlare tra loro, di
cose assai diverse, ma era giusto che fosse così.
" allora? Vi è piaciuta Roma?" domandò Zayn
soddisfatto, Louis, Valerie e Niall annuirono, dopo la chiacchierata
tra amiche, le due ragazze si erano unite al resto del gruppo e avevavo
trascorso il resto del pomeriggio in loro compagnia "si, stupenda, ma
sono esausto!" si lamentò Niall "anche io a dire la
verità" si aggiunse Harry "devo portarti a fare jogging con
me la mattina" gli disse Zayn facendo ridere tutti "io invece sono in
perfetta forma, e progongo di ricominciare il tuor da capo,
è davvero una bella città" era ovvio che Louis
scherzasse, ma tutti lo guardarono contrariati "te lo sogni!" gli
rispose la sua ragazza, a quel punto lui, preso da uno slancio di
tenerezza, si alzò e andò ad abbracciarla, Sum
sorrise tra sè pensando che fossero davvero una strana
coppia, ma ben assortita, ed era felice per entrambi, perchè
la sua migliore amica era felice "che dite che vi porto ad assaggiare
la pizza migliore di Roma?" domandò entusiasta, tutti
annuirono e si convinsero ad incamminarsi di nuovo, lei si
avvicinò a Harry e seguì l'istinto, gli
sbarrò la strada e poggiò le braccia intorno al
suo collo abbracciandolo dolcemente, non sapeva perchè lo
aveva fatto, ma ne aveva sentito il desiderio e la
necessità, e a nessuno importava il motivo, l'unica cosa
degna di nota era lo spontaneo e meraviglioso sorriso che si fece
spazio sul viso del ragazzo.
Buonsalveeeeeee :DD
Allora, oggi sono contenta perchè mi ero
svegliata mezzora prima per ripetere, e mentre sistemi ed equazioni
faticavano ad entrarmi nella testa, dal cielo iniziavano a cadere
candidi fiocchi di neve...D:
Morale della storia, si è posata a tempo record, impedendomi
di andare la scuola :DD Ovviamente il compito è soltanto
rimandato, ma sono contenta lo stesso. E questo disguido, mi ha
permesso di terminare il capitolo :))
Bene, ho finito di raccontare le cose che non importano a
nessuno...quindi, passiamo alla storia :))
Vi è piaciuto? Spero di sì, e per qualunque cosa
non esitate a contattarmi, io ci sono :DD
Grazie di tutto, siete meravigliose, a prestooooooo
♥♥♥♥♥
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Capitolo 24 *** Capitolo ventiquattro ***
"Ragazzi
perfavore, sbrigatevi, o perderete l'aereo" la voce di Charlotte
rimbombò per le scale e i tre ospiti si affrettarono a
chiudere definitivamente le valigie, era arrivata l'ora di separarsi.
"ok ok, ce l'ho il piano! Niall, fai finta di non riuscire a trovare
qualcosa di estremamente importante e perdi tempo" esclamò
Louis amimato dal desiderio di restare lì a Roma ancora per
un po', gli altri sorrisero, ma era un sorriso che nascondeva
tristezza, erano consapevoli di ciò che stava per accadere
"il cellulare, nascondetemi il cellulare!" rispose il biondo stando al
gioco "nah..troppo semplice, basterà farlo squillare per
capire dov'è" obiettò Zayn "beh allora...fatti
venire il mal d'aereo" propose Valerie "ma perchè io?" a
quel punto risero tutti "è soltanto colpa vostra" disse
Harry indicando prima Lou e poi Valerie "se non fosse per voi
due che dovete andare a Parigi, potremmo trascorrere il Capodanno tutti
insieme" spiegò in tono scherzoso, ma visibilmente
rammaricato "hai ragione" Sum la pensava allo stesso modo "devi proprio
andare via?" domandò un secondo dopo alla sua migliore
amica, a quel punto Valerie andò a stringerla forte a
sè e rimasero intrappolate in quell'abbraccio per qualche
minuto, non volevano separarsi, e a dirla tutta, sia Valerie che Louis,
nonostante fossero su di giri per il viaggio a Parigi, non avevano
calcolato quanto sarebbe stato difficile lasciare i propri amici dopo
aver trascorso con loro due giorni meravigliosi. I due si scambiarono
un'occhiata complice, e anche se avevano deciso di rinunciare a quella
che effettivamente sembrava una pazzia, non ce la fecero, e ancora una
volta dimostrarono di saper essere veramente pazzi "venite con
noi, no? tutti a Parigi!" propose Louis, le due migliori amiche erano
ancora abbracciate "ti piacerebbe?" sussurrò Valerie
all'amica, Sum annuì stringendola ancora "magari!"
esclamò Harry guardandole, erano tenerissime, si stringevano
in un abbraccio convulso, per poco non scoppiavano a piangere, e lui
avrebbe fatto di tutto pur di non vedere Sum così, l'avrebbe
persino portata a Parigi, ma era ovvio che non si potesse fare, e non
solo perchè non avevano prenotato nulla.
"
non possiamo salire su un'areo senza biglietto" disse Zayn, abbattendo
definitivamente ogni speranza, le due ragazze riuscirono a staccarsi,
avevano entrambe gli occhi lucidi, e i quattro le abbracciarono
teneramente, quell'abbraccio era simile a quello che si erano scambiati
nel vialetto quando erano arrivati, ma questa volta era un arrivederci,
non un benvenuto; passarono altri dieci minuti, mancava un'ora al
decollo dell'aereo e secondo gli standard degli aereoporti, erano
già in ritardo, ma non importava a nessuno, era come se
facessero tutto il possibile per perdere tempo, come se in quel modo
avessero avuto un buon pretesto per non partire "ragazzi, forza, non
vorrete perderlo sul serio quest'aereo?" Charlotte li raggiunse e li
trovò abbracciati, non potè fare a meno di
sorridere a quella scena, loro si staccarono, e rassegnati, scesero
giù con le valigie in mano "grazie di tutto" le disse
Valerie buttandosi tra le sue braccia "torna quando vuoi, tesoro" le
disse lei in modo materno, stringendola "tornate tutti quando volete,
siete i benvenuti" aggiunse subito dopo la padrona di casa, anche Niall
e Louis l'abbracciarono e la ringraziarono per averli ospitati "e
saluti il signor Jonson da parte nostra" aggiusero con un mezzo
sorriso, prima di varcare la soglia della porta d'ingresso e salire in
macchina, pronti a lasciare Roma.
Utilizzarono
due automobiili per arrivare in aereoporto, e fecero giusto il tempo a
passare il check-in "scherzando, scherzando, tra un po' restavamo qui
davvero" esclamò Louis prima di abbracciare un'ultima volta
Harry, Zayn e Sum "vai, Parigi ti aspetta" gli disse il riccio
abbracciandolo "pretendo una cartolina!" aggiunse Zayn salutandolo a
sua volta "se ti comporti male con la mia migliore amica, ti spezzo le
gambe!" gli disse Sum seria, poi lo abbracciò forte "ti
voglio tanto bene anche io, Sum" esclamò il ragazzo
stringendola a sè, quello era il loro strano meraviglioso
modo di dimostrarsi affetto "a presto Lou!" gli disse baciandogli una
guancia, poi fu il turno di Niall "facci avere tue notizie, ogni tanto"
esclamò Zayn "e non combinare guai! ti vogliamo bene
biondo!" disse Harry salutandolo a sua volta, Sum si buttò
tra le sue braccia e si lasciò stringere forte "ci vediamo
ad aprile Niall" gli disse mentre erano ancora abbracciati; era rimasta
soltanto Valerie, le ragazza salutò Zayn e Harry,
abbracciandoli e sussurrando qualcosa nell'orecchio di quest'ultimo "te
lo prometto" riuscì a sentirgli dire, e Valerie sorrise
compiaciuta, poi le due migliori amiche si strinsero in un ultimo
abbraccio "divertiti a Parigi! e saluta Liam e Sarah da parte di tutti
noi" "sarà fatto" rispose l'altra "sento già la
tua mancanza" esclamò Valerie con tono divertito, facendola
ridere, nonostante fosse quasi sul punto di piangere "non puoi, sono
qui con te" "e lo sarai sempre" "ti voglio bene idiota" sorrisero
entrambe "anch'io scema!" e si salutarono così, i tre
passarono dall'altra parte e Sum sospirò, ora si sarebbero
rivisti ad aprile "andiamo a guardarli decollare?" propose Zayn
poggiandole un braccio intorno alle spalle, si spostarono tutti e tre
verso il grande finestrone e osservarono l'aereo prendere quota, Sum
aveva assitito alla stessa scena soltanto pochi giorni prima, quando
aveva accompagnato Daniel all'aeroporto, ma ora era totalmente diverso.
"
bene, direi che possiamo andare" i due ragazzi la seguirono "sono stati
dei giorni fantastici, vero?" esclamò prendendoli entrambi
sotto braccio e sforzandosi di non essere triste, in fondo non era
morto nessuno, si stavano soltanto separando dai propri migliori amici
per qualche mese, Sum si voltò verso Zayn e il ragazzo
annuì, poi guardò Harry e lesse una tacita
domanda nei suoi occhi "si, tutto a posto" sussurrò senza
smettere di guardarlo, il ragazzo le sorrise e Sum fece lo stesso,
pochi minuti dopo giunsero alla macchina, e visto che ne avevano due,
furono costretti a separarsi.
Una
mezzoretta dopo arrivarono a casa dei ragazzi, non avevano nessun
programma per il pomeriggio, quindi si limitarono a sedersi sul divano
e guardare distrattamente la tv, o almeno così sembrava,
fino a quando Zayn non la spense improvvisamente e guardò in
direzione del suo migliore amico, Harry lì per lì
non afferrò, ma l'amico gli fece l'occhiolino e allora
capì, Sum li fissò con un'espressione confusa e
allo stesso tempo curiosa sul viso, e in cambio ricevette soltanto due
meravigliosi sorrisi "ma che vi prende?" domandò, c'era
desisamente qualcosa sotto "che dici, glielo diciamo?" Harry
annuì e Zayn proseguì il proprio discorso " tra
pochi giorni è Capodanno" iniziò, come se stesse
annunciando qualcosa di assolutamente inaspettato, Harry non
potè fare a meno di ridere per l'originalità
dell'affermazione dell'amico "bell'esordio!" esclamò
divertito, scatenando anche la risata di Sum "lasciami finire!
Dicevo..che tra pochi giorni è Capodanno, e noi non sappiamo
ancora cosa fare, le coppiette felici a Parigi, Niall al concerto di
non-mi-ricordo-chi in piazza con alcuni amici del suo paese d'origine,
tutti si sono organizzati tranne noi" gli altri due restarono ad
ascoltarlo, anche se Harry sapeva già cosa stesse per dire,
avevano preso quella decisione insieme " io e Harry abbiamo avuto
un'idea!" " rullo di tamburi.....che ne diresti se partissimo anche
noi? Magari in una località di montagna, un Capodanno
diverso dal solito!" "si, mi piacerebbe!" rispose lei sorridendo, in
fondo non le sarebbe dispiaciuto qualche giorno di vacanza fuori Roma,
a quel punto Harry consegnò una busta nelle mani di Sum, lei
la prese non sapendo cosa aspettarsi, ma aveva la sensazione che le
sarebbe piaciuto il contenuto; visto che esitava ad aprirla
"tranquilla,non è una bomba, non ti scoppierà in
mano" esclamò Zayn "scemo" commentò lei aprendola
lentamente, adorava le sorprese, ma di solito tentava di farle durare
il più possibile, ecco perchè apriva quella busta
con movimenti lenti; pochi secondi dopo si ritrovò a
stringere tra le mani quattro rettangoli di carta
prestampata e plastificata, alzò lo sguardo
sorridendo a entrambi "cosa?" "accidenti Sum, credevo avessi imparato a
leggere!" sbottò Zayn prendendola in giro "ricordami di non
darti mai più il succo Ace per colazione, ti fa uno strano
effetto" disse Harry rivolgendosi all'amico, poi tornò a
concentrarsi su di lei.
Summer teneva ancora il contenuto della busta stretto tra le mani, ma
pochi decimi di secondo più tardi, si alzò
buttando all'aria il tutto e si fiondò tra le braccia di
Harry, il ragazzo l'accolse con un sorriso a trentadue denti stampato
sul viso, Sum lo strinse forte trasmettendogli tutto il suo entusiasmo,
non esisteva distanza tra i loro corpi, erano un tutt'uno e entrambi si
sentivano completi in quel momento; poi la ragazza fu costretta a
staccarsi per andare ad abbracciare anche Zayn "grazie" disse
rivolgendosi a entrambi, notò che Harry sorrideva ancora,
quel sorriso...le avrebbe fatto commettere pazzie.
Poi si voltò verso Zayn, il suo migliore amico se ne stava
in piedi con le mani nelle tasche dei jeans "allora? si parte?" le
domandò, lei a quel punto riprese i biglietti del treno tra
le mani, guardò la data di andata, trenta dicembre, e quella
di ritorno, primo gennaio, poi posò lo sguardo sulla
destinazione, un paesino in montagna che non aveva mai sentito nominare
prima, ma poco le importava, sarebbero partiti tutti e tre insieme, e
si sarebbero divertiti, quello era sicuro "domani mi
toccherà preparare le valigie" disse semplicemente,
lasciandogli intuire che non vedeva l'ora di partire, fece per
rimettere i biglietti nella busta, ma notò che erano quattro
"chi è il quarto?" domandò curiosa "chi vuoi,
magari una tua amica" le rispose Zayn "che hai in mente?"
domandò subito lei, il ragazzo rise "nulla" disse alzando le
mani "ma più siamo, più ci divertiamo, no?" gli
fece eco Harry, e lei annuì, in fondo avevano
ragione...avrebbe invitato Valerie a unirsi a loro a occhi chiusi, ma
visto che la sua migliore amica aveva già dei piani, e anche
molto emozionanti, decise che l'unica a cui avrebbe potuto
chiedere di unirsi era Laura, escludendo per ovvi motivi anche Sarah e
Mary "Laura?" domandò ai due ragazzi "perchè no!"
rispose Zayn con un'alzata di spalle "per me va bene" disse Harry con
tono neutro; si, lo avrebbe domandato a lei.
Sum si andò a sedere sul divano prendendo posto tra i due
ragazzi "ma quando avete prenotato? e chi ha pagato? cosa aspettavate
per dirmelo?" domandò un po' su di giri, da un momento
all'altro non aveva capito più nulla, Zayn le aveva fatto
uno strano discorso, poi le aveva proposto di trascorrere qualche
giorno fuori Roma in occasione del Capodanno, ma non aveva idea che
invece fosse già tutto organizzato, Harry le aveva
consegnato quella busta con i biglietti del treno e lì si
era rallegrata all'istante, le piaceva la prospettiva di trascorrere un
paio di giorni in montagna, e anche se avrebbe preferito non
ammetterlo, c'era qualcosa di eccitante nel partire insieme a lui, e
sapeva che Harry stesse pensando esattamente lo stesso.E poi ci sarebbe
stato anche Zayn ovviamente, il suo miglior amico, e forse anche
Laura... si, sarebbero stati bene.
" quando abbiamo scoperto che Valerie e Louis raggiungevano Sarah e
Liam a Parigi, è venuta voglia di partire anche a
noi...ovviamente abbiamo optato per una soluzione meno costosa, e
abbiamo prenotato quando tu e Valerie eravate nel vostro mondo,
all'inizio volevamo chiederti un parere, ma Harry ha insistito per
farti una sorpresa" spiegò Zayn "e dovresti anche
ringraziarmi, perchè lui aveva intenzione di rapirti e
portarti lì, magari con una benda sugli occhi" Sum a quel
punto lo guardò stranita "ti saresti avventurata con noi
due, non sapendo dove ti avremmo portata?" domandò
Harry avvicinandosi di più a lei e fissandola negli occhi
"prendimi pure per pazza, ma sì, mi sarei fidata" rispose,
non riuscendo a guardare qualcosa di diverso dal viso del ragazzo "ne
ero sicuro" sussurrò lui sorridendole, Sum aveva detto era
la verità, non avrebbe mai dubitato di loro "ma poi abbiamo
pensato di prendere un quarto biglietto, e a quel punto dovevamo
dirtelo per forza" continuò Zayn "non me lo aspettavo, siete
stati bravi a tenere il segreto, non avevo idea di cosa ci fosse in
quella busta, anche se ero certa che non mi avreste deluso..ma quello
che avete fatto è meraviglioso, grazie" disse con una
sincerità disarmante "sapevamo che eri triste all'idea che
la tua migliore amica ti avrebbe lasciato per Parigi, e io-" la ragazza
zittì Harry con un dolce bacio sulla guancia "grazie" gli
disse ancora una volta specciandosi nei suoi occhi "okay, io vado a
chiamare Niall, vedo se sono arrivati a Dublino" esclamò
l'altro ragazzo prima di voltarsi, ma Sum non potè fare a
meno di raggiungerlo e buttargli le braccia al collo, era felice, era
grata ad entrambi per quella bella sorpresa, Zayn la strinse forte a
sè in modo affettuoso prima di scomparire in camera sua.
Sum tornò a sedersi accanto a Harry, lui poggiò
un braccio intorno alle sue spalle e la ragazza adagiò la
propria testa sul suo petto, nella stanza c'era silenzio assoluto e se
al posto di loro due ci fossero state altre due persone, persino se si
fosse trattato di una coppietta felice, in una situazione del genere
nessuno si sarebbe stupito se avessero provato imbarazzo a starsene
lì da soli, in assoluto silenzio, magari non avrebbero avuto
niente da dire, invece per Sum e Harry era il contrario, avevano fin
troppo da dirsi, ma sapevano che le parole avrebbero soltanto tolto un
po' di magia a quel momento tutto loro, avrebbero soltanto rotto
l'incanto...ciò di cui loro due avevano bisogno era
esattamente quello, stare insieme, abbracciati, in silenzio, non
muovendo le labbra e non utilizzando le corde vocali per esprimersi, ma
facendolo attraverso gli sguardi, i sorrisi, e i piccoli gesti.
Sum si lasciava stringere e lui le accarezzava dolcemente i capelli
provocandole una sensazione di pace e tranquillità, non
aveva mai dimenticato quanto Harry trovasse rilassante e piacevole
giocare con i suoi capelli, e non aveva mai dimenticato nemmeno le
emozioni che si impossessavano di lei ogni volta che sentiva le dita
del ragazzo tra i capelli, non aveva dimenticato nulla, ma riviverlo,
aveva risvegliato in lei sensazioni inspiegabili a parole; e quando
restavano soli, gli veniva spontaneo stringersi in un abbraccio,
coccolarsi, era ciò che desideravano più
ardentemente e non provavano neppure a porre freno ai propri
sentimenti, sapevano tutti e due che sarebbe stato inutile, tutto
ciò di cui necessitavano era stare l'uno tra le braccia
dell'altra, poi sarebbe anche potuto finire il mondo, tutto sarebbe
andato bene, perchè erano insieme e perchè
avevano una certezza che pochi possono vantare, loro due si amavano, ma
di un amore puro, vero, più potente di ogni forza
distruttrice...si erano rivisti dopo un anno, e senza nemmeno rendersi
conto di ciò che stava succedendo, si erano ritrovati
abbracciati, e innamorati, come se non fossero mai stati divisi.
Nessuno riusciva a immaginare quanto fosse bello e importante per loro
due, restare lì accoccolati, senza fare nè dire
nulla, nutrendosi di quel momento, di quegli attimi, evitando di
pensare a tutto il resto, come se fossero finalmente riusciti a fermare
il tempo....fino a quel momento, avevano soltanto desiderato di
bloccare quelle maledette lancette milioni di volte, e ora avevano
invece capito che potevano farlo davvero, bastava che si stringessero,
che fossero insieme, che si guardassero negli occhi per avere
l'impressione di essere completamente estranei a ogni fattore
temporale, c'erano loro due e basta, la loro voglia d'amarsi, le loro
emozioni e il desiderio di non separarsi mai più. In quel
momento non stavano pensando ai loro migliori amici, alla tristezza
nell'averli visti partire, non pensavano nammeno al Capodanno che
avrebbero trascorso, nè al momento in cui Sum avrebbe
parlato con Daniel, no, quei minuti erano troppo brevi e troppo
importanti per essere sprecati a pensare...e infatti, riscivano
soltanto a starsene abbracciati senza dare di conto a tutto il resto,
erano concentrati soltanto sulla sensazione di pura completezza che
percepivano dentro, e tutto ciò che erano in grado di
contare, non erano i minuti, le ore, i giorni, i mesi, ma i battiti dei
loro cuori che sembravano addirittura essersi sincronizzati, allo
stesso modo in cui Sum e Harry avevano sincronizzato le proprie vite.
...E non sarebbe bastato un magnete per deviare quell'andamento, non
sarebbe stato sufficiente utilizzare la calamita più grande
del mondo, semplicemente perchè il sentimento che li legava
non era meccanico, non dipendeva da un complesso sistema di ingranaggi
e non avrebbe potuto incepparsi, era spontaneo, naturale, e come il
sole, le stelle e i tramonti, sarebbe durato per tutta la vita.
Riuscite a immaginare di svegliarvi una mattina senza la luce del
giorno o di addormentarvi senza che sia apparsa la luna? Ecco, loro due
non erano capaci di svegliarsi, vivere e riaddormentarsi senza provare
amore nei confronti dell'altro.
Buonsalveee :DDD
Ecco il ventiquattresimo capitolo! :))
Allora...Valerie, Louis e Niall partono, è difficile per
tutti separarsi di nuovo, ma non si può fare
altrimenti...comunque si danno appuntamento ad aprile, quando anche
Mary tornerà a Dublino e saranno di nuovo tutti e nove. Fino
ad allora, ognuno continuerà la propria vita...ma
a proposito di questo, volevo chiedervi una cosa.
Vorreste un capitolo ambientato a Parigi con le due coppie? :) Fatemi
sapere dai :DD
Harry e Zayn fanno una bella sorpresa a Sum! Partiranno tutti
per la montagna, e ci sarà anche Laura :) Vi piace come
idea??
E poi, vabbè, i due innamorati riescono sempre a trovare il
modo per stare insieme, si amano alla follia e non riescono a
resistere, si abbracciano e si coccolano senza dire una parola, ma loro
non ne hanno bisogno sjhfbfabfjas ♥
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere tutto quello che
vi passa per la testa :DDD
Un bacione , a prestoooo <3<3<3
PS. GRAZIE DI CUORE PER OGNI PAROLA CHE MI DITE, PER TUTTO L'AFFETTO
♥
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Capitolo 25 *** Capitolo venticinque ***
Si
avvicinò con andatura regolare allo stereo,
poggiò il dito sul pulsante per accenderlo, immediatamente
partì una canzone, e lei si allontanò
canticchiandola, ne aveva proprio bisogno, quel pomeriggio avrebbe
dovuto fare le valigie e cosa poteva esserci di meglio che riempire il
suo trolley muovendosi per la stanza a ritmo? Era felice, non vedeva
l'ora di partire, era certa che sarebbe stata bene con Harry, Zayn e
Laura. Raggiunse l'armadio e lo aprì con un unico
gesto, i suoi occhi si soffermarono su alcuni capi di abbigliamento,
c'erano migliaia di jeans, tantissimi maglioni invernali, una ventina
di felpe, due paia di leggins, un paio di vestiti e una sola gonna;
afferrò i suoi jeans preferiti d'impulso, erano chiari e
stretti, modello skinny, li adorava, decise che avrebbe indossato
quelli per il viaggio, magari abbinati con una delle felpone invernali
che le avrebbero impedito di avvertire il freddo persino al polo nord,
prese tra le mani quella grigia, era semplice e le andava un pochettino
grande, gliela l'aveva comprata suo padre qualche mese prima, e se
aveva indovinato alla perfezione i suoi gusti, non si poteva dire lo
stesso per la taglia. Quella felpa le stava un po' larga, ma era
caldissima e anche molto carina..diciamola tutta, con gli skinny jeans
chiari faceva la sua figura, quello di Sum era un modo di
vestire semplice, casual, come la maggior parte delle ragazze delle sua
età, aveva una fissa per i maglioni invernali e per le
felpe, d'estate invece adorava indossare canottiere di tutti i colori
possibili e immaginabili e i pantaloncini corti per lei erano un must.
Poi
scelse un jeans più scuro e decise di portare il maglione
rosso, stava per richiudere l'armadio soddisfatta, quando si rese conto
che la sera di San Silvestro, non poteva presentarsi in jeans, anche se
lo avrebbe fatto volentieri, ma sicuramente sarebbero stati ospiti di
qualche festa e non voleva di certo sfigurare; riaprì
l'armadio e si mise a ispezionare i pochi vestiti che possedeva, alla
fine ne scelse uno e dispose il tutto in valigia.
In
breve tempo il trolley si riempì di tutte le sue cose,
mancava soltanto in beauty case, ma quello lo avrebbe preparato la
mattina successiva, quindi chiuse la valigia controllando ogni cosa e
sperando di non aver dimenticato niente, si buttò sul suo
letto, ma non perchè fosse stanca, semplicemente la
rilassava ascoltare la musica sdraiata, era uno dei suoi passatempi
preferiti insieme a leggere romanzi, andare al cinema e divertirsi
all'aperto.
Era
ancora comodamente stesa sul suo letto, quandò
avvertì qualcosa rimbalzare contro la finestra, si
alzò e si affacciò per capire cosa fosse stato;
non potè fare a meno di sorridere quando lo vide accanto al
portone di casa sua "funziona ancora il campanello" esclamò
"lo so, ma sono le tue orecchie che non sono al massimo della loro
efficienza, quando ascolti la musica" Sum sorrise di nuovo, Harry la
guardava dal basso "dai è romantico, ho tirato una
pietrolina come nei film" disse lui senza smettere di fissarla "arrivo"
sussurò prima di richiudere la finestra e scomparire dalla
sua vista, per rendersi visibile un minuto dopo "ciao" lo
salutò mentre erano ancora sulla porta, Harry non
riuscì a trattenersi e le baciò dolcemente la
guancia, la ragazza avvertì il proprio cuore accelerare il
suo ritmo, bastava un semplice bacio sulla guancia, vi rendete conto?
Riusciva
a sentirsi bene, amata, protetta, anche soltanto ricevendo un bacio
sulla gota, figuriamoci cosa poteva provare, cosa poteva accadere
all'interno del suo corpo, quando si stringevano in un abbraccio, si
sussurravano qualcosa, si amavano con gli occhi o si scambiavano dei
baci veri...tutto andava in tilt, ad eccezione di quel muscolo
involontario grande quanto un pugno umanno, che invece prendeva la
rincorsa e arrivava al punto di scoppiare, di felicità.
"
che stavi facendo?" le domandò Harry quando arrivarono in
camera sua "ho appena finito di preparare le valigie, mi manca soltanto
il beauty e poi sono pronta per partire" rispose con un tono pratico,
ma sorridendo "io mi ridurrò a farle all'ultimo momento come
al solito" era sempre stato un suo vizio, quello di preparare i bagagli
dieci minuti prima della partenza, e Sum ne era a conoscenza "lo so"
sussurrò, perdendosi nei suoi occhi per qualche istante,
incredibile, le avrebbero fatto sempre lo stesso effetto, non sarebbe
mai stata capace di guardarlo senza imbambolarsi e sembrare un'idiota
agli occhi di tutti gli altri, ma per Harry era ancora più
bella "misà che devo imparare da te e da Zayn, anche lui ha
già tutto pronto" disse lui sedendosi sul suo letto "e ora
dov'è?" domandò Sum riferendosi all'amico, di
solito quando venivano a trovarla erano sempre insieme, e questa volta
Harry era solo, non che le dispiacesse, chiariamo, ma era curiosa di
sapere dove fosse finito.
A
quel punto Harry si avvicinò di più a lei,
arrivò a sfiorarle l'orecchio con le labbra "è un
segreto" le sussurrò con aria complice e con un luccichio
negli occhi, Sum rise "è uscito con un amico, o almeno
così mi ha detto" "e cosa c'è di segreto?"
domandò la ragazza, Harry si aspettava quella domanda "il
fatto che il suo amico abbia lunghi capelli biondi e indossi tacchi
alti, sette giorni su sette" rispose lui "nooooo non ci credo" Harry
annuì "perchè non ce lo ha detto?" "probabilmente
la reputa una cosa insignificante, anche l'altro giorno ha detto di non
aver ancora perso la testa per qualcuno, ma Camilla non è un
tipo che si arrende facilmente, gli ha chiesto di uscire più
volte, nemmeno lei cerca qualcosa di serio, così
Zayn ha deciso di dargliela vinta per farle passare lo sfizio e non
farsi stressare più la vita, o questo è quello
che penso io" spiegò "sai anche il suo nome?" fu l'unica
domanda di Sum, il ragazzo intuì il suo gioco "certo,
perchè ha chiesto anche a me di uscire, prima di provarci
con Zayn" disse tranquillamente, la ragazza studiò il suo
volto con attenzione, e lui a quel punto si avvicinò fino a
far sfiorare i loro nasi, Sum si sentì mancare il respiro
"sei gelosa" affermò Harry guardandola negli occhi e
mordendosi il labbro inferiore, aveva troppa voglia di baciarla "no"
disse lei in un sussurro appena udibile "si" ribattè Harry
non scostandosi di un centimetro "no" disse di nuovo con la voce
spezzata, gli stava troppo vicino "si" ripetè lui
mostrandole un sorriso mozzafiato "no" "si" "no" "si" "no" si divertiva
a fare quel gioco ed era più che ovvio che Harry avesse
ragione...la verità era che Sum si era sempre fidata
ciecamente di lui e avrebbe continuato a farlo per tutta la vita, non
le era mai capitato che un'altra ragazza ci provasse con Harry, anche
se dovevano esserci state in quei due anni in cui erano stati insieme,
ma non si era mai preoccupata del fatto che lui potesse concedergli
attenzioni, si fidava, e perciò non aveva mai avuto un
attacco di gelosia o qualcosa di simile, anche se doveva ammettere che
era piuttosto normale che delle ragazze fossero attratte da lui, era
meraviglioso in tutto e per tutto...ma soltanto suo.
"
okay...no" esclamò il ragazzo, fingendo di dargliela vinta e
facendo per allontanarsi da lei, Sum lo bloccò afferrandogli
il braccio e lo tirò verso di se, finirono per trovarsi
nella stessa posizione di prima, naso contro naso "si, tantissimo"
sussurrò lei guardandolo negli occhi e facendosi rossa in
viso, Harry sorrise soddisfatto, gli piaceva che Sum fosse gelosa di
quella ragazza che neanche aveva mai guardato negli occhi,
perchè non vedeva nessun'altro all'infuori di lei,
perchè quando quella Camilla gli aveva chiesto di uscire,
lui le aveva detto di essere già impegnato; a quel punto si
appoggiò alla spalliera del letto trascinando Sum con
sè e cingendole le spalle con le braccia
"gelosa-gelosa-gelosa-gelosa" disse baciandole ripetutamente la
guancia, la ragazza rise "per me esisti solo tu" sussurrò
lui con una dolcezza disarmante, poi la strinse ancora di
più e la baciò sulla fronte, avrebbe voluto
dimostrargli il senso di quella frase con un bacio vero, sulle labbra,
amandola sul serio, ma visto che non poteva, si limitò a
coccolarla soltanto.
"
andiamo a vedere cosa fanno?" esclamò di punto in bianco
mentre si tenevano ancora abbracciati "cosa?" domandò Sum
alzando la testa "si, dai, ti prego, sono anni che Zayn non esce con
una ragazza, e so che non è una cosa seria, quindi non
rovineremo niente" spiegò "tu sei matto" disse la ragazza
ridendo "si sono pazzo, ma sono curioso" insistette lui
"scherzi vero?" "mai stato più serio" rispose il ragazzo con
un luccichio negli occhi, lei si limitò a guardarlo "ma non
possiamo spiarli!" obiettò "so essere un ottimo
investigatore" a quel punto Sum rise ancora di più, e Harry
si ritrovò a pensare a quanto fosse bello il suono della sua
risata, poi si scosse "dai, ti prego ti prego ti prego"
esclamò facendo gli occhi da cucciolo...e ora, come avrebbe
fatto a resistere?
"
Sei veramente pericoloso Harry Edward Styles!" disse lei con tono
serio, poi si sciolse in un sorriso "perchè?"
"perchè non riesco a dirti di no!" esclamò
perfettamente consapevole che quella fosse la pura realtà
"quindi questo è un si?" domandò il ragazzo
speranzoso "sei bravo a capovolegere la frittata!" Sum si
alzò "e tu a cambiare discorso!" rispose lui, poi si decise
ad abbandonare il letto e la raggiunse, la ragazza era in piedi accanto
alla scrivania ma era voltata di spalle, Harry le cinse la vita
abbracciandola da dietro e prendendola alla sprovvista, lei si
girò trovandosi con il viso a pochi centimetri da quello del
ragazzo che amava, a quel punto Harry rese la presa più
decisa e Sum si ritrovò imprigionata tra il suo corpo e le
sue braccia che la tenevano ancora stretta "vieni con me?"
sussurrò lui fissandola negli occhi "se ci scopre,
dirò che è tutta colpa tua" scherzò la
ragazza, ma aveva il fiato corto, Harry allentò la presa e
permise al suo respiro di tornare regolare "è un rischio che
posso correre" esclamò, prima che entrambi scendessero al
piano di sotto, indossassero i propri cappotti e uscissero di casa.
"dove andiamo?" Sum si sedette in macchina al posto del passeggero "non
ne ho idea" le rispose lui mettendo il moto e sorridendole, la ragazza
roteò gli occhi incredula "ma sei matto!" gli disse
sporgendosi verso di lui "sarà divertente!" si
limitò a risponderle premendo il piede sull'acceleratore
"oltre a doverli spiare di nascosto, li dobbiamo anche cercare!" disse
lei scoppiando a ridere "l'avrà portata sicuramente al
cinema, il problema è capire quale dei dodici cinema di
Roma!" esclamò Harry guardandola "direi quello
più vicino all'università, è uno dei
migliori, e poi è vicino a casa vostra, e visto che la sua
macchina la stiamo usando noi, direi che non può essere
andato lontano" ipotizzò Sum "accidenti, saresti la degna
compagna di un'investigatore professionista" "...cioè mia"
aggiunse un secondo dopo, e la ragazza sorrise divertita, le piaceva
trascorrere del tempo con lui in qualunque situazione, non si sarebbe
mai annoiata, sentita a disagio o in imbarazzo, il suo posto era dove
c'era Harry, e anche se questo significava rendersi complice di un
ragazzo che non ha nulla da fare a parte spiare il suo migliore amico,
aveva una sola certezza, voleva stare con lui, sempre, per sempre,
voleva condividere con il ragazzo che amava, tutto, dalle cose serie
alle stupidaggini, tutto.
Una ventina di minuti più tardi pargheggiarono davanti al
cinema, sicuramente Zayn doveva aver portato Camilla allo spettacolo
pomeridiano, quello delle diciassette secondo i cartelloni, Sum
guardò l'orologio, si sentiva tanto l'agente poliziotta dei
servizi segreti, ma si stava divertendo, erano le diociotto e trenta,
il film doveva essere quasi finito, si rilassò appoggiandosi
al sedile e voltandosi verso Harry, il ragazzo si limitò a
contemplarla sorridendole, passò qualche altro minuto e loro
due restarono così, completamente immersi nei loro
sentimenti.
Ma ad un certo punto Harry notò la sagoma di una figura
conosciuta, fece segno a Sum di abbassarsi sul sedile e lei lo fece
intuendo che avesse visto Zayn uscire dal cinema, il ragazzo camminava
al fianco di quella che doveva essere Camilla, ma non si tenevano per
mano, anzi, sembravano piuttosto distaccati, Harry li
osservò e si rese conto che ormai il suo miglior amico era a
un passo dalla macchina, e quindi a un passo dallo scoprirli, quando
ormai era troppo tardi " oh merda!" sussurrò, e un meno di
un secondo dopo si nascose chinandosi su Sum "investigatore
prefessionista" lo canzonò lei scherzosamente, ma quando si
ritrovò a pochi centimetri dal suo viso, le si
bloccò il respiro, di nuovo, Harry non rispose ma la
guardò negli occhi per qualche istante, poi, si
chinò di più su di lei fino a far combaciare le
proprie labbra con quelle di Sum e le rubò un bacio, non era
riuscito a trattenersi e lei si sentì straordinariamente
bene quando le loro labbra si sfiorarono, un contatto perfetto, come se
fossero due tessere di uno stesso puzzle che devono per forza
incastrarsi tra loro, perchè non può essere
altrimenti, perchè solo in quel modo il puzzle
risulterà completo e perfetto. Provate a pensarci un
secondo, se tentaste di unire tra loro due tessere che evidentemente
vanno separate, il vostro puzzle non sara mai 'corretto', quelle due
tessere unite con la forza stoneranno sempre nell'insieme, e l'intero
puzzle sarà rovinato a causa di due, solo due tessere...beh,
Sum e Harry erano due tessere di un gioco a pezzi chiamato vita, e il
loro posto era l'una accanto all'altro, altrimenti tutto il resto
sarebbe stato alterato; se non fossero stati insieme, il loro puzzle,
la loro vita, non sarebbe mai stata completa.
Harry si staccò lentamente da lei e si guardarono di nuovo
negli occhi, ed entrambi lessero tanta voglia di amarsi, erano ancora
vicinissimi, e sembravano aver addirittura dimenticato il motivo per il
quale si trovavano lì, anche il pericolo di essere scoperti
da Zayn era fuori gioco ormai, come sempre, esistevano soltanto loro
due, ed ancora una volta si erano catapultati nel loro mondo; stettero
a guardarsi ancora per qualche istante, incapaci di distogliere lo
sguardo e di impedire al cuore di fare pazzie, Harry desiderava
baciarla di nuovo,e di nuovo, con tutte le sue forze, ma sapeva di non
essere libero di farlo fino a quando lei non avesse chiarito con
Daniel, il due gennaio sarebbe arrivato presto, non mancava
poi tanto...
"Harry... baciami ancora, ti prego" Sum lo disse con la voce bassa,
quasi come se volesse che restasse un segreto tra loro due e basta,
Harry sorrise d'istinto a quelle parole, non aspettava altro che un suo
segnale, non se lo fece ripetere due volte e accettò la sua
richiesta, poggiò di nuovo le sue labbra su quelle della
ragazza e lasciò che sensazioni paradisiache si
impossessassero di lui, si scambiarono cinque, dieci, forse cento baci,
ma questa volta non si trattava di baci rubati, questa volta li
bramavano entrambi; Harry le prese il viso tra le mani senza staccare
le labbra da quelle di Sum e lei legò le proprie braccia
attorno al suo collo attirandolo verso di sè, e continuarono
così per un arco di tempo che non seppero definire,
perchè quando si sta bene, si perde la cognizione spazio-
temporale e si finisce per baciarsi appasionatamente in una macchina
parcheggiata di fronte a un cinema..romantico ed elettrizzante a modo
suo.
" Tana per Sum e Harry!" esclamò una voce che proveniva da
dietro, inutile dire che tutti e due saltarono in aria colti di
sorpresa, e un secondo dopo si voltarono e fissarono sconcertati Zayn
che era seduto sul sedile di dietro "torna da Camilla, tu" gli disse
Harry quando ritornò lucido, e lui scoppiò a
ridere "solo se ammettete che siete venuti qui per me" disse il moro, a
quel punto Sum e Harry scoppiarono a ridere, aveva capito tutto, Zayn
li seguì a ruota "com'è andata?"
domandò lei quando smise di ridere "una meraviglia proprio!
E' stata tutto il tempo ad anticiparmi cosa sarebbe successo nel film,
praticamente mi stava appiccicata, e mi mangiava in faccia" si
lamentò il ragazzo e gli altri non riuscirono a fare a meno
di ridere di nuovo "va bene, troverai quella giusta Zayn!" gli
disse il suo miglior amico dandogli una pacca sulla spalla "almeno ora
questa qui non mi assillerà più" " l'hai fatta
scappare a gambe levate?" domandò Sum "no, in
realtà è ancora qui, vuole che l'accompagni a
casa e mi sta aspettando, ma le ho parlato chiaramente, e la cosa
ovviamente finisce qua" spiegò il moro "bene"
esclamò Harry "allora accompagnala!" aggiunse subito dopo,
facendo intuire al suo migliore amico di voler essere lasciato solo con
Sum "ricevuto!" Zayn scese dalla macchina facendo l'occhiolino a
entrambi "ma come hai fatto ad entrare in macchina?" gli chiese Sum
prima che andasse via, se lo erano ritrovati dietro di loro
all'improvviso... "non vi avrebbe distolto da ciò che
stavate facendo nemmeno un cannone, figuriamoci il mio delicato gesto
di aprire e chiudere la portiera!" rispose allontanandosi
definitivamente.
" lo sapevo che ci avrebbe scoperti!" disse lei guradando Harry "ma chi
se ne frega!" ripose lui riprendendo a baciarla, le loro labbra
combaciarono di nuovo, si muovevano al'unisono e sembrava che non ci
fosse nulla di più naturale, era così che doveva
essere, era così che doveva andare, Sum portò le
mani tra i capelli del ragazzo e lui non smise di baciarla nemmeno per
un secondo, stavano dannatamente bene, e si staccarono soltanto per
riprendere fiato; a quel punto si guardarono negli occhi per qualche
istante, Sum si specchiò negli occhi verdi-azzurri del
ragazzo e arrivò a credere che non esitesse nulla di
più importante che restare lì con lui in quel
momento, e Harry si fece cullare dalla dolcezza dei suoi occhi
nocciola, erano il suo porto sicuro.
Dopo qualche secondo, entrambi, come se fossero stati mossi da
chissà quale forza, si avvicinarono sempre di più
e senza dire una parola, ripresero a baciarsi.
Buonsalveeeeeeee :DDD
Eccomi quaaaaa :))
Allora, dalle vostre scorse recensioni, ho capito che vi farebbe
piacere un capitolo ambientato a Parigi, non so, forse vi aspettate che
fosse proprio questo, comunque ho deciso di inserirlo, non ho ancora
deciso bene quando, ma ci sarà :DD
Detto questo.........sakfasjkafkhkfakjfk ♥ Ma quanto sono
dolci Sum e Harry? Cioè, dai sono tenerissimi!!! :3
E Zayn che esce con questa ragazza, Camilla? Che ne pensate?
Non preoccupatevi, è stata soltanto una comparsa questa
ragazza....non avrà un ruolo nella storia.
Comunque il capitolo è soprattutto concentrato sui due
proragonisti e, penso si sia capito, per me sono L'AMORE.
Bene, devo proprio andare, un bacione grande grande grande, a
prestoooooooooooo <33333
Ps. GRAZIE DI TUITO, SIETE MERAVIGLIOSE!
♥♥♥
|
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Capitolo 26 *** Capitolo ventisei ***
" Perfetto!
Siamo già in ritardo!" Laura alzò gli
occhi al cielo e si strinse nel suo cappotto "sto congelando...vogliono
farci aspettare fino a domani?" aggiunse qualche secondo dopo "mi
dicono che sei un tipo paziente..." la prese in giro Zayn "tantissimo,
amo aspettare, non si vede?" rispose lei camminando nervosamente su e
giù, il ragazzo rise "ok, Lau? Devi calmarti, in fondo non
ci importa niente a che ora arriveremo, questa è una
vacanza, non abbiamo orari, vogliamo soltanto divertirci e fare
qualcosa di diverso dal solito, giusto?" esclamò Sum, si
notava che era felice e aveva tutte le intenzioni di godersi quei due
giorni fino in fondo, Harry si ritrovò a fissarla e a
desiderare di andare da lei e interromperla con un bacio, non ci
sarebbe stato niente di più rude e di più
romantico.
"
Gentili viaggiatori Trenitalia vi informa che l' Eurostar 61022
proveniente da Napoli e diretto a Milano, è in arrivo al
binario 3. Si prega i gentili passeggeri di allontanarsi dalla linea
gialla" era il loro treno, stava per arrivare, Laura sorrise
soddisfatta, Sum si spinse con lo sguardo il più lontano
possibile per scorgere il treno, e i due ragazzi si affrettarono a
prendere i bagagli "si parte!" esclamò Harry sorridendo,
pochi secondi dopo avvertirono il rumore che il treno produce
percorrendo i binari farsi sempre più vicino, in quel
momento lo scorsero, lo videro rallentare e passare davanti a loro, poi
si fermò e il capostatione diede l'ordine di aprire le
porte, e soltanto a quel punto si accorsero di quanto fosse affollato,
per lo più erano gruppi di ragazzi come loro che avevano
intenzione di trascorrere il Capodanno con la propria comitiva di
amici, ma non mancavano le coppiette, e c'era qualcuno che viaggiava da
solo o da sola, in tutto, alla stazione di Roma salirono sul treno una
sessantina di persone.
Raggiunsero
la carrozza a loro destinata, avevano i posti tutti e quattro vicini di
numero, ma si resero conto di essere capitati nella zona del treno con
gli scomparti, nel loro c'erano sei posti, e un ragazzo e una ragazza
erano già seduti l'uno accanto all'altra, quindi rimaneva un
solo posto libero nella fila rivolta nello stesso senso di percorrenza
del treno,e Summer occupò quel posto perchè era
accanto al finestrino e lei amava guardare fuori e registrare con lo
sguardo il mutamento del paesaggio circostante. Il posto di fronte a
lei, quindi accanto all'altro finestrino, fu occupato da Harry e gli
altri due, ovviamente, da Zayn e Laura; quando ebbero finito di
sistemare i bagagli, si rilassarono completamente, tanto non sarebbero
arrivati a Cesine prima di quattro ore.
La
ragazza seduta accanto a Sum era concentrata nella lettura di un libro,
teneva la testa china e gli occhi bassi, quel romanzo doveva averla
presa a tal punto da non farla accorgere quasi di nulla, aveva alzato
la testa in segno di saluto soltanto quando loro quattro erano
arrivati, poi aveva continuato a essere immersa in quel libro e
sembrava che non le importasse assolutamente niente di tutto il resto;
il ragazzo al suo fianco invece sembrava non aver niente di meglio da
fare a parte fissare i nuovi arrivati nello scomparto, si notava subito
che era un tipo molto socievole e chiacchierone e poi era seriamente
incapace di restare fermo anche solo per un minuto!
Sum,
Harry, Laura e Zayn restarono zitti per gran parte del viaggio,
intuirono che se avessero cominciato a chiacchierare tra loro come
facevano sempre, non si sarebbero più fermati, e avrebbero
disturbato quella ragazza intenta a leggere, quindi preferirono
appisolarsi per un po', mentre quel tipo continuava a dare
l'impressione di voler intavolare un discorso e a restare zitto; Sum
teneva lo sguardo fisso sul paesaggio circostante, ma percepiva gli
occhi di Harry sempre addosso, lui non riusciva a smettere di
guardarla, era difficile resisterle, starle così vicino e
doversi allontanare subito dopo, e lei aveva capito che il ragazzo, per
quanto volesse, non riusciva più a reggere quella situazione
e sapeva anche che avesse perfettamente ragione, ma non poteva mollare
proprio allora, non poteva comporre il numero di Daniel e dirgli 'ei
ciao, sono la tua ragazza. Come stai? e la tua famiglia? Scommetto che
hai ripreso a camminare, giusto? Beh, ne sono felice...e ora che mi
sembri più tranquillo e sereno, ti sferro un bel
colpo. Sono sempre stata innamorata di Harry, lo amo alla follia e
voglio condividere con lui il resto della mia esistenza, quindi tra noi
è ufficialmente finita... e per terminare in bellezza:
perdonami ti prego, non avevo intenzione di ferirti, io ti voglio bene,
non ho mai voluto prenderti in giro e mi piacerebbe se tornassimo a
essere amici. Beh tu pensaci, nessuna fretta..ci si vede in giro
Daniel!'....no, non poteva farlo, anche se nulla l'avrebbe resa
più felice; riusciva a immaginare la scena, lei che
riagganciava il telefono, lo rimetteva in borsa e correva, correva,
fino a quando non si imbatteva in Harry, e lì lo
avrebbe abbracciato d'istinto, sarebbe annegata nei suoi occhi, avrebbe
vissuto del suo sorriso, e quando si fossero staccati e lui
l'avrebbe guardata con quell'aria dolce, dolcissima e al tempo stesso
triste per non poterla amare anche fisicamente, lei lo avrebbe colto di
sorpresa baciandolo, gli avrebbe regalato un bacio tenero ma intriso di
significato, e poi lui l'avrebbe guardata stupito, confuso ma
innegabilmente felice, e Sum lo avrebbe baciato ancora, con
più passione, e si sarebbe lasciata cullare da quelle
emozioni, avrebbero continuato così, fin quando lei, tra un
bacio e l'altro, tra il respiro corto e il battito a mille, gli avrebbe
sussurrato a fior di labbra 'gli ho parlato, e ora sono soltanto tua' e
poi avrebbero continuato ad amarsi in quel modo per il resto dei loro
giorni....ma stava soltanto fantasticando a occhi aperti.
Zayn si era addormentato sul serio, e Laura aveva gli occhi incollati
al display del suo cellulare, non smetteva di digitare e quando Sum
incrociò il suo sguardo, la ragazza lo riabbassò
immediatamente sul cellulare come se non volesse che l'amica sapesse
con chi stesse messaggiando e cosa si stessero dicendo, ma Summer non
si accorse assolutamente di nulla, anzi, non notò nulla di
strano nel comportamento della sua amica e le sorrise anche,prima di
tornare a guardare fuori dal finestrino. Pensò che stava
seriamente impazzendo, o quel benedetto due gennaio si sarebbe sbrigato
ad arrivare, e non sarebbe stata più responsabile delle
proprie azioni; se riusciva a vedere se stessa stretta tra le braccia
di Harry, ipnotizzata da un suo bacio, allora aveva seriamente qualche
rotella fuori posto. Evitava di guardarlo, se lo avesse fatto, gli
avrebbe comunicato troppe cose, perchè lui sapeva leggere e
decifrare alla perfezione ogni particolare dei suoi occhi, e sapeva
benissimo che sarebbero finiti naso contro naso, a costo di dover
occupare il lurido bagno del mezzo sul quale stavano viaggiando; ne
aveva avuto la conferma il giorno precedente...dopo che lui le aveva
rubato quel primo bacio, erano stati a fissarsi per un po', e poi non
sapeva nemmeno lei dove avesse trovato la voce avendolo così
fottutamente vicino, ma lo aveva pregato di baciarla ancora, non
desiderava altro, tutti e due non volevano che quello e Sum si era resa
conto che in fondo Harry non era affatto l'unico che doveva sottoporsi
a uno sforzo sovraumano per resistere.
Pensò di aver bisogno di una doccia fredda, mentre colui che
era capace di mandarla in confusione soltanto posando i suoi occhi su
di lei, le stava proprio di fronte e si mordeva involontariamente il
labbro inferiore pensando a quanto potesse essere bella per i suoi
occhi, amava tutto di lei, il suo sorriso, le sue guance
che facilmente si coloravano di rosso, il suo collo elegante,
i capelli arruffati appena sveglia, le ciocche che si spostava
sistematicamente dietro le orecchie, il suo nervosismo perpecibile dal
movimento delle mani, il suo modo di portare il ritmo sbattendo il
piede a terra quando ascoltava la musica, quel suo modo di ridere
portando la testa all'indietro, il calore delle sue mani, la
completezza dei suoi abbracci, la perfezione dei suoi baci, il suo
essere...lei, in tutto e per tutto, in ogni singolo gesto. Harry poteva
giurare di saperle leggere il cuore, e da quella volta, l'unica volta
che litigarono sul serio, quando Sum scoprì da sola la sua
identità, non aveva trovato mai più il bisogno,
la necessità di nasconderle qualcosa, da quel giorno in cui
lei aveva deciso di completare quella caccia al tesoro per non
deluderlo, pur avendolo già perdonato, si era reso conto che
niente, assolutamente niente, si sarebbe potuto mai intromettere tra
loro due...e così era stato, aveva avuto ragione,
perchè anche durante quell'anno in cui erano stati divisi,
nessuno di tutti e due aveva mai smesso di amare l'altro, certo,
avevano tentato di andare avanti, di rifarsi una vita, ma ormai non
possedevano più il proprio cuore, lo avevano completamente
donato all'altro e non era per niente facile, anzi, era impossibile
sostituire di propria volontà quel muscolo responsabile
della vita...era come se Harry fosse riuscito a ritrovarla seguendo la
sua scia, era come se quel filo che li legava non si fosse mai spezzato
sul serio e li avesse riavvicinati quando meno se lo aspettavano, e ora
potevano dirlo, non era affatto un caso che Roma fosse stata scelta
come meta di stage internazionali, era stato il destino o l'amore, non
si sa chi dei due, ad averci messo lo zampino.
"
ei scusa" Sum teneva gli auricolari e ascoltava la musica, quando la
ragazza seduta al suo fianco la interruppe "scusa se ti disturbo"
"dimmi" disse lei gentilmente "potresti dare un'occhio al mio libro
mentre mi sgranchisco un po' le gambe?" domandò la tipa
"nessun problema" esclamò Sum sorridendole, poi prese il
libro dalle mani della ragazza e lo mise accanto alle sue cose
"tornerò presto" disse ancora la sconosciuta, prima di
voltarsi e scomparire insieme al ragazzo che occupava il sesto posto
del loro scomparto, Sum la vide allontanarsi, forse non era poi
così timida come sembrava, portava degli occhiali da vista
con la montatura nera, ma aveva gli occhi scuri e dei capelli
facilmente riconoscibili, rossi, mossi e
straordinariamente...belli! Era decisamente un tipo che non passa
inosservato, e forse era pure simpatica, ma in quelle due ore non aveva
avuto occhi che per il suo libro, e Sum rimase piuttosto stupita dato
che aveva deciso di affidarglielo senza nemmeno conoscerla, doveva
averle ispirato fiducia forse.
Ora i due posti accanto a lei erano liberi, e desiderò
tacitamente che Harry prendesse l'iniziativa di occupare quello
più vicino a lei, voleva appoggiare la testa sulla sua
spalla e sentirlo vicino, voleva che i loro respiri diventassero uno
solo, ma si rimise gli auricolari e continuò ad estraniarsi
dal mondo, fin quando non avvertì qualcuno sedersi davvero
al suo fianco e strapparle dolcemente uno degli auricolari dalle
orecchie "anch'io voglio sentire la musica" si sentì dire e
non potè fare a meno di soridere, non poteva credere che lui
le stesse accanto, come se le avesse letto nel pensiero, il ragazzo si
appropriò di uno degli auricolari, Sum si
appoggiò a lui e Harry le circondò il corpo con
le braccia, le lasciò un bacio sulla fronte, prima che
entrambi chiudessero gli occhi restando in quella posizione; Laura li
guardò di sottecchi mentre continuava ad armeggiare con il
cellulare, vide un ragazzo e una ragazza che ascoltavano la musica
dallo stesso apparecchio, si accorse dei loro respiri praticamente
sincronizzati, si stringevano a vicenda in un abbraccio, avevano
entrambi gli occhi chiusi, ma sorridevano e chiunque avrebbe intuito
che erano follemente innamorati, si percepiva che stavano
maledettamente bene, perchè erano vicini e perchè
si amavano nel modo più profondo, erano tenerissimi, e Laura
ebbe l'impulso di scattargli una foto... forse in quel modo anche lui
si sarebbe arreso all'evidenza.
La ragazza del libro, così come la chiamava Sum, non sapendo
il suo nome, ritornò in compagnia dell'altro ragazzo, poco
prima che il treno si fermasse alla stazione di Cesine, fu allora che
Harry fu costretto a tornare al suo posto "grazie" esclamò
la rossa riprendendosi il proprio libro "figurati! Comunque sono
Summer, piacere" esclamò lei porgendole la mano "ciao, io mi
chiamo Elena" rispose la ragazza sorridendo e stringendole la mano "e
lui è mio fratello Marco" aggiuse un secondo dopo, indicando
l'altro ragazzo, Sum gli sorrise e strinse la mano anche a lui "beh
invece loro sono Harry, Zayn e Laura" disse a sua volta "dove siete
diretti?" domandò subito il ragazzo appena conosciuto "a
Cesine, trascorreremo il Capodanno lì" rispose Zayn "voi?"
domandò Harry "andiamo a Milano, saremo ospiti dei nostri
cugini" rispose Elena "mi chiedo se arriveremo entro domani sera!"
esclamò sarcasticamente Marco e gli altri risero, era cosa
nota a tutti che i treni non fossero mai, e sottolineo mai, in
orario.
Chiacchierarono per un po' del più e del meno, fin quando
non arrivarono a Cesine "noi siamo arrivati" esordì Laura
"chissà forse ci rincontreremo!" aggiunse Zayn "ciao Elena,
ciao Marco" esclamò Sum "buon proseguimento del viaggio"
concluse Harry mentre si avviavano verso le porte "grazie! ciao
ragazzi" li salutarono i due; pochi minuti dopo scesero dal
treno, attraversarono vari sottopassaggi e si ritrovarono fuori dalla
stazione di Cesine, non avevano idea di dove fosse il posto in cui
avrebbero alloggiato, era ormai buio fuori e non potevano avventurarsi,
quindi decisero di optare per un taxi; furono fortunati a trovarne
subito uno e lo fermarono, Zayn occupò il posto davanti e
gli altri tre i sedili posteriori, comunicarono al tassista l'indirizzo
verso il quale erano diretti e partirono.
Harry e Sum erano seduti vicini, si fissarono negli occhi per qualche
istante e si sorrisero a vicenda, poi Sum si avvicinò a lui
e posò le proprie labbra sulla guancia del ragazzo, un
meraviglioso sorriso si impossessò del volto di Harry "a
cosa lo devo?" domandò sotto voce "non c'è un
motivo, mi andava di farlo" rispose in modo naturale, effettivamente
aveva agito d'istinto, il ragazzo a quel punto cercò la sua
mano, non ebbe difficoltà a trovarla e la strinse mentre
disegnava dei ghirigori con il pollice, a quel punto fu Sum e guardarlo
e a porgli una tacita domanda "ho bisogno di averti vicina"
sussurrò lui continuando a tenerle la mano e accarezzarla,
la ragazza sorrise e lasciò che le loro mani restassero
intrecciate per il resto del tragitto.
" la smetti con quel cellualre?" Zayn aveva osservato Laura armeggiare
con quell'apparecchio dallo specchietto retrovisore, la ragazza si
limitò a guardarlo senza rispondere "che c'è?
nascondi dei segreti? hai un nuovo ragazzo e non vuoi farlo conoscere
ai tuoi amici?" la incalzò lui, ovviamente stava scherzando,
ma Laura tossì come se le fosse andato qualcosa di traverso,
e gli altri non seppero come interpretarlo; pochi minuti dopo
arrivarono allo chalet, pagarono il taxi e si guardarono
intorno piuttosto spaesati, non conoscevano quel posto, ma non gli
importava, erano tutti tranquilli e rilassati, persino Sum
era riuscita a calmarsi del tutto, e ovviamente era stato merito di
Harry, della sua dolcezza...e il ragazzo non era da meno, era felice di
essere lì, Zayn sorrideva ed era perfettamente a suo agio,
soltanto Laura sembrava guardarsi intorno con aria sospetta.
" dai entriamo" esclamò il moro precedendo tutti, una volta
raggiunta la reception dello chalet, presero le chiavi delle due stanze
che avevano prenotato e salirono al piano di sopra "ci vediamo a cena
tra mezzora!" esclamò Harry muovendosi verso la propria
stanza, Zayn e Laura subito presero possesso delle proprie camere,
erano l'una di fronte all'altra e Sum e Harry rimasero qualche secondo
in più sulla soglia, si scambiarono uno sguardo dei loro e
poi si chiusero la porta alle spalle.
"non è che nascondi davvero qualcosa?" domandò
Sum alla sua amica, che finalmente era riuscita a staccarsi da quel
cellulare "io? cosa dovrei nascondere? non c'è nulla da
dover nascondere! perchè dovrei nascondere qualcosa? Non
nascondo niente" rispose l'altra "hai detto più volte
'nascondere' negli ultimi venti secondi, che in tutta la tua vita" le
fece notare l'amica e Laura si limitò a guradarla senza dire
nulla, per poi alzarzi e occupare il bagno, un secondo dopo
ritornò, si accorse che aveva lasciato il cellulare sul
comodino e lo riprese, per poi scomparire di nuovo in bagno. Si
comportava in modo decisamente strano e sembrava tenere al contenuto di
quei messaggi che aveva scritto per tutto il pomeriggio, più
che alla sua stessa vita.
Buonsalveeeeeee :))
Finalmente ce l'ho fatta! :DD
Allora...non so cosa mi sia venuto, ma questo capitolo non lo avevo
programmato e mi venuto tutto mentre lo scrivevo, soprattutto la
stranezza del comportamento di Laura! D:
Beh secondo voi è sincera fino in fondo? cosa ci
sarà di tanto importante in quel cellulare? e
perchè non vuole che Sum, Harry e Zayn sappiano qualcosa?
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate :))
Riguardo il nome del posto in cui sono finiti, Cesine...è
stato puramente casuale, non so se in Italia esiste davvero un paese
che porta questo nome, io l'ho scelto perchè è il
nome di una contrada del mio pesee e mi suonava familiare, ma se per
caso esistesse un posto con questo nome, sappiate che la mia scelta
è stata puramente casuale :DD
Quindi...siamo arrivati al giorno 30, i ragazzi sono arrivati allo
chalet... e non ci resta che aspettare Capodanno, no?
Spero di riuscire ad aggiornare presto :))
Vado, un bacione e grazie di tutto
♥♥♥♥♥
Grazie per tutte le recensioni, Grazie a chi legge, Grazie a chi segue
la storia, a chi la inserisce tra le preferite e ricordate, GRAZIE a
tutti ♥
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Capitolo 27 *** Capitolo ventisette ***
"
Toc toc" Laura fu l'unica ad avvertire quel suono, e di conseguenza fu
costretta ad alzarsi per andare ad aprire la porta visto che Sum
dormiva ancora beatamente, aveva un sonno un tantino più
pesante del suo, si stropicciò gli occhi velocemente e si
sedette sul letto, si alzò senza nemmeno preoccuparsi di
trovare le ciabatte e fece girare la chiave nella serratura
"Buongiorno!" esclamarono i due ragazzi, già pronti per
uscire, quella mattina avevano deciso di ispezionare un po' la zona e
fare una passeggiata in montagna "shh..Sum dorme ancora" disse lei,
facendoli entrare e chiudendosi nuovamente la porta alle spalle; Harry
e Zayn annuirono comprensivi, ma un secondo dopo si buttarono,
letteralmente, sul letto sul quale giaceva la ragazza, gli finirono
addosso e lei fu costretta a svegliarsi, Sum aprì gli occhi
piuttosto confusa, si era solo sentita addosso un peso enorme
all'improvviso e non aveva capito granchè, ma nel momento in
cui vide Harry e Zayn malamente sdraiati sul suo corpo, sorrise "bene,
ora è sveglia!" affermò il suo migliore amico
scostandosi leggermente "grazie, siete stati molto delicati"
esclamò lei divertita, entrambi le sorrisero e Sum si
ritrovò a pensare a quanto potesse essere meraviglioso il
loro rapporto, a Zayn voleva un bene dell'anima e Harry, beh, non c'era
neanche bisogno di ripeterlo, Harry era tutta la sua vita.
Il
ragazzo era ancora sdraiato su lei e non sembrava essere intenzionato a
spostarsi, i loro corpi combaciavano alla perfezione l'uno sull'altro e
Summer si sentì mancare il respiro, non era sicura di
riuscire a resitere ancora per molto, e quella specie di vacanza, la
possibilità di stare insieme in ogni singolo momento della
giornata, di certo non l'aiutava, e per lui era lo stesso; Harry le
prese teneramente il viso tra le mani, la guardò per qualche
secondo senza scostarsi di un millimetro, poi si avvicinò di
più a lei, i loro nasi si sfiorarono e le loro labbra erano
a meno di un centimetro di distanza l'una dall'altra, ne erano
perfettamente consapevoli, lui si fece sempre più vicino, ma
un attimo, giusto un attimo prima che si sfiorassero, Harry
alzò lentamente la testa baciandola sulla fronte, e Sum
riuscì a respirare di nuovo regolarmente soltanto quando il
ragazzo andò a sedersi accanto a Zayn, permettendole di
alzarzi.
"
Dateci mezzora" esclamò Laura guardando l'orologio, subito
dopo prese il cellulare, notò che c'era un
messaggio non letto e le si illuminò il viso, gli altri se
ne accorsero, ma preferirono non fare domande già di prima
mattina "vi aspettiamo giù" disse Harry prima che lui e Zayn
uscissero dalla camera delle ragazze per permetterle di prepararsi;
furono abbastanza puntuali e dopo quaranta minuti uscirono tutti e
quattro dallo chalet, diretti a nord.
Era
la mattina del 31 dicembre, e dire che a Cesine faceva freddo, era dire
poco o niente, praticamente si gelava, potevano esserci un paio di
gradi sotto lo zero o forse anche di più, il cielo era
perfettamente bianco e sembrava promettere una bella nevicata, ma i
metereologi erano piuttosto ottimisti e avevano affermato che sarebbe
stata soltanto una giornata molto fredda e che presto i nuvoloni
avrebbero fatto la propria comparsa interrompendo a tratti quel manto
bianco che sembrava essere diventato il cielo. A discapito del freddo
pungente, si poteva dire che quel paesino era una piccola oasi naturale
dimenticata dal resto del mondo, e per questo molto intima e
accogliente, lo chalet nel quale i quattro alloggiavano era l'unico nel
raggio di una decina di km, ma era diventato famoso nel corso degli
ultimi anni, per essere il posto perfetto dove poter trascorrere
qualche giorno in compagnia e in completo relax; da quanto avevano
saputo Harry, Sum, Zayn e Laura, i proprietari dello chalet erano
riusciti ad esaurire i posti durante quel periodo, dopo aver
oraganizzato un weekend, quello dell'ultimo dell'anno, esclusivamente
per i giovani, quindi alla festa di Capodanno di quella sera ci
sarebbero stati soltanto gli ospiti dello chalet, e dato che le camere
erano 35, i ragazzi calcolarono che quella sera sarebbero stati non
meno di una settantina di persone, probabilmente anche ottanta, ma
tutti rigorosamente con un'età compresa tra i diciotto e i
trenta anni. I presupposti per trascorrere una serata indimenticabile,
per fare nuove amicizie e per ricordare quel Capodanno almeno nei
prossimi vent'anni, c'erano tutti, e stava a loro decidere il resto.
Harry,
Sum, Laura e Zayn camminavano su un tipico sentiero di montagna,
ovviamente era stretto, non asfaltato e caratterizzato da migliaia di
ciottoli sparsi qua e là, era rigorosamente in salita e
anche piuttosto ripido, ma a loro non importava più di
tanto, quella era una vacanza, non avevano nessuna fretta e il loro
umore era decisamente dei migliori; riuscivano a malapena a tenere
tutti e quattro lo stesso passo e a non superarsi a vicenda, visto la
larghezza del sentiero, ma chiacchieravano allegramente, ridevano e
scherzavano come al solito, o meglio, Sum, Harry e Zayn formavano quel
trio perfetto che erano stati sin dall'inizio, e Laura, pur apprezzando
la loro compagnia e ridendo di tanto in tanto con loro, sembrava
prestare molta più attenzione ai messaggi e alle
conversazioni presenti sul suo cellulare. I tre erano ormai certi che
ci fosse qualcosa di sospetto nel suo comportamento, non ci voleva mica
un genio per capire che sicuramente nascondeva qualcosa, anche se lei
si ostinava a dire il contrario, ma avevano deciso di lasciar perdere
per non rovinarsi la vacanza, le avrebbero chiesto spiegazioni una
volta ritornati a Roma, non era il caso di intossicarsi quei due giorni
insoliti e sicuramente piacevoli.
Continuarono
a camminare fin quando non giunsero alla fine di quel sentiero, non
avevano portato nessuna mappa, ma lì non c'era rischio di
perdersi, il proprietario dello chalet gli aveva assicurato che tutti i
sentieri confluivano in quello principale, quasi come se fossero tutti
affluenti di uno stesso fiume e facessero tutti parte della foce a
delta, quindi, anche se avessero perso l'orientamento, in un modo o
nell'altro sarebbero comunque finiti sul sentiero principale che li
avrebbe ricondotti allo chalet.
Avevano
deciso che sarebbero ritornati alla base in tempo per il pranzo, l'area
che avevano intenzione di visitare non copriva nemmeno l'estensione di
un kilometro quadrato e tenendo un buon passo sarebbero riusciti a
percorrerla per intero e persino a riposarsi un po', in caso ne
avessero avuto bisogno; dopo aver camminato per un bel po' di tempo
sempre in salita, si accorsero di essere arrivati in una piccola area
pianeggiante vicina alla vetta della montagna che si stanziava di
fronte a loro in tutta la sua maestosità, e decisero di
fermarsi per riprendere le energie.
Quel
posto era particolare, molto suggestivo, nessuno si sarebbe mai
aspettato di trovare un piccolo angolo di prato verde con tanto di
ruscello poco distante, nel bel mezzo di un sentiero di montagna,
eppure quel posto non era frutto della loro immaginazione, esisteva sul
serio, ed era assolutamente meraviglioso, ma per Sum e Harry, e solo
per loro due, era molto simile a qualcosa di già
visto, già amato, e già impresso nella
memoria per sempre.
"
fantastico!" esclamò Laura stendendosi su quella porzione di
prato, quella passeggiata l'aveva un po' stancata e poi aveva dovuto
prestare molta attenzione a dove metteva piedi, dato che aveva tenuto
il cellulare in mano per tutto quel tempo, si erano scambiati messaggi
per tutta la mattinata, esattamente come avevano fatto il pomeriggio
precedente in treno, anzi, in realtà lei era dipendente da
quell'oggetto da due giorni, il suo interlocutore forse viveva anche,
nel frattempo "ci voleva proprio!" esordì Zayn andandosi a
sedere a sua volta, rivolse lo sguardo alla montagna che gli si parava
di fronte, e si sentì piccolo come una mosca rispetto a
quello spettacolo della natura, era come se quel monte solcasse il
cielo, come se ne facesse parte e avesse il ruolo di distogliere
l'attenzione da quel manto uniforme e facesse restare a bocca aperta
chiunque avesse il privilegio di ammirarlo da così vicino.
Ma
Sum e Harry, seppur affascinati dalla bellezza di quella vista, avevano
altro per la testa, restarono lì in piedi per una manciata
di secondi in più rispetto ai loro amici, non c'era nemmeno
bisogno che dicessero ad alta voce ciò che pensavano,
bastava che si guardassero negli occhi e sarebbe venuto fuori il
più articolato dei discorsi, ma privo di parole, loro due
conoscevano un linguaggio incomprensibile per il resto il mondo, era
soltanto loro, era il loro modo di comunicare, il loro modo di riempire
i silenzi, il loro modo di dimostrarsi a vicenda di essere stati fatti
per trovarsi, per stare insieme e per non separarsi mai più;
Sum incrociò i suoi occhi, le facevano perdere il fiato come
al solito, non riusciva a capacitarsi di cosa fossero capaci, era
incredibile, ogni singola volta che si imbatteva in quegli smeraldi che
a volte sembravano tingersi di azzurro, non riusciva a evitare di
restare imbambolata, non poteva fare a meno di pensare di essere a
casa, era incapace di deviare il suo sguardo, e si sentiva perforare
l'anima e vibrare il cuore ogni, ogni volta.
Si fissarono per qualche secondo, sapevano di star pensando alla stessa
cosa, sorrisero entrambi, come se davvero si fossero parlati, Zayn e
Laura di tanto in tanto li guardavano e non capivano, ma d'altronde non
potevano capire....se vi dicessi, Laguna dell'Airone Blu?
L'avete mai sentita nominare, la conoscete? Penso proprio di
sì, ma più che un posto appartato,
segreto e assolutamente bellissimo per ogni occhio umano, per loro due,
era un pozzo di ricordi.
Era esattamente lì che Harry l'aveva portata quel primo
pomeriggio, nel mese di luglio, introducendola nel suo mondo, era
lì che avevano chiacchierato e si erano raccontati qualcosa
riguardo le proprie vite, era lì che avevano pensato che
'Summer Paradise' fosse la canzone perfetta per quella vacanza,
perchè era stato davvero un paradiso estivo; e poi era
lì che si erano rifugiati tutte le volte che desideravano
stare un po' da soli, lì Sum lo aveva sentito cantare per la
prima volta, e la sua voce era capace di attraversare pelle,
sottopelle, sterno e gabbia toracica e arrivare dritta al cuore, dolce
e leggera come un alito di vento e profonda più
dell'oceano; era quello il loro posto, il rifugio segreto, il
loro nido d'amore al camping. Tre parole soltanto, una sigla come tante
altre, Laguna dell'Airone Blu, e un mare di emozioni...un pozzo di
ricordi che appartenevano solo a loro due e non sarebbero mai potuti
sbiadire del nulla, troppo importanti e troppo vivi per poter essere
dimenticati, e dovunque fossero andati, qualunque cosa avessero fatto,
quei giorni, i migliori della loro esistenza fino a quel momento, li
avrebbero accompagnati in eterno.
Erano quasi in cima a una montagna e tutto poteva esserci tranne che
una laguna, ma la conformazione di quel posto, l'intimità
forse, la semplicità, riportarono Sum e Harry a quei giorni
e li indussero a desiderare di tornare indietro nel tempo, la ragazza
chiuse gli occhi mentre restava seduta lì e
immaginò la voce di Harry mentre le dedicava Moments,
esattamente come quell'estate di tre anni prima, era persa nei loro
ricordi quando..
" If we could only have this life, for one more day,
If we could only turn back time"
Il ragazzo si accostò al suo orecchio e cantò a
bassissima voce, in modo che potesse sentirlo soltanto lei, e Sum
restò lì con gli occhi chiusi, incapace di
muoversi e forse pure di respirare, quella voce, l'aveva ipnotizzata,
dio quanto le era mancato sentirlo cantare, e cosa stava accadendo
dentro di lei in quei precisi istanti... quella voce l'aveva
tatuata sul cuore, e per le sue orecchie non ci sarebbe mai stata una
melodia migliore. Quando trovò il coraggio di guardarlo
negli occhi, provò il desiderio di prenderlo per mano,
portarlo chissà dove e amarlo con tutta la sua anima fino a
quando non si sarebbe addormentata tra le sue braccia. Ma
ovviamente non poteva.
Poco dopo ripresero a camminare, ma Sum continuava a sentirsi
rimbombare nella testa le parole di quella canzone, non riusciva a
spiegarlo nemmeno lei, ma si era sentita svenire quando lui le si era
accostato e le aveva dedicato quei versi...e a meno che Harry non fosse
sul serio capace di leggere nel pensiero, era impossibile che sapesse
che lei stesse ripercorrendo con la mente e con il cuore esattamente
quei minuti in cui lui le aveva dedicato Moments, eppure ancora una
volta si erano capiti al volo, e ancora una volta desideravano poter
rivivere quei giorni; Dio solo sa cosa avrebbero dato se fosse stato
possibile...avrebbero potuto amarsi senza riserve, non ci sarebbe stato
nessun Daniel, nessun comportamento sospetto, e poi sarebbero stati
tutti e nove insieme, ci sarebbero stati Valerie, Louis, Niall, ma
anche Liam, Sarah, Mary, tutti, quella vacanza, sarebbe rimasta per
sempre la migliore al mondo.
Il sentiero ora era tutto in discesa e fu molto meno faticoso e
impegnativo percorrerlo, era mezzogiorno ormai, e un timidissimo sole
faceva capolino tra le nubi che si erano stanziate nel cielo,
calcolarono che in una mezzoretta al massimo sarebbero rientrati allo
chalet, ed erano ormai prossimi alla costruzione di legno che li
ospitava, quando quella giornata prese una piega del tutto diversa.
Stavano percorrendo quel sentiero in ripida discesa, e Laura
naturalmente stava armeggiando con il proprio cellulare, non stava
particolarmente attenta a dove metteva i piedi, per lei le discese non
erano mai state pericolose, temeva di più le salite, ma
quella mattina fece un passo falso e scivolò sulla breccia,
Sum, Harry e Zayn la videro perdere l'equilibrio e scivolare
giù di due o tre metri, un secondo dopo avvertirono un urlo,
e spaventati quanto lei, accorsero in suo aiuto "sei tutta intera?"
domandò Zayn "non ne sarei tanto sicura" rispose lei tra una
smorfia di dolore e l'altra, a quel punto Summer notò che le
si era strappato il pantalone all'altezza del ginocchio sinistro, e si
accorse che sanguinava, Laura quasi svenne alla vista di quel sangue,
era priva di forze "ti fa molto male?" domandò Harry
abbastanza preoccupato, come lo erano Zayn e Sum, la ragazza
annuì in senso affermativo "ci vuole un medico" disse Sum
togliendosi la sciarpa dal collo e avvolgendola attorno al ginocchio
ferito, non si aspettavano di trovarsi in una situazione del genere e
non erano preparati "sentite, non manca tanto allo chalet, saranno
duecento-trecento metri a occhio e croce, penso di potercela fare"
così dicendo Zayn si caricò Laura sulle spalle
"la porto allo chalet e dico di chiamare un dottore, voi state
tranquilli, e raggiungeteci con calma" continuò rivolgendosi
ai suoi migliori amici "sei sicuro di farcela?" domandò Sum,
il ragazzo annuì e poi si avviò con Laura in
spalla.
" spero non le sia successo nulla di grave" esclamò la
ragazza rimasta da sola con Harry "no..penso di no,
è ovvio che le faccia male, ma secondo me non ha nulla di
più grave di un bambino che si è sbucciato il
ginocchio cadendo dalla bicicletta" le rispose lui cercando di
tranquillizzarla, Sum sorrise un po' più sollevata "e poi
dai...se l'è cercata!" aggiunse Harry, e la ragazza non
potè che dargli ragione "c'è qualcosa
lì per terra" disse lei percorrendo un altro paio di metri,
Harry la seguì "accidenti, ha fatto un bel volo"
esclamò Sum prendendo il mano il cellulare dell'amica, tutto
sommato sembrava integro, premette il dito sul pulsante di sblocco
tasti per verificare che funzionasse ancora, non aveva la minima
intenzione di curiosare, ma ciò che gli si parò
davanti la fece restare a bocca aperta; premuto il tasto di sblocco,
sul display del cellulare era apparsa una finestra di conversazione,
lesse il nome di Daniel in cima e restò piuttosto sorpresa,
certo, sapeva che erano amici e Laura lo conosceva anche da
più tempo rispetto a lei, e non c'era assolutamente nulla di
sbagliato nel fatto che si scambiassero messaggi, era tutto
fuorchè gelosa, non poteva esserlo perchè non lo
amava, ma non potè fare a meno di leggere gli ultimi
messaggi inviati da Laura e le ultime risposte di Daniel, non li aveva
cercati, ma li aveva davanti agli occhi.
>Ora abbiamo ripreso a camminare
< Ma ne sei convinta?
> Si, stiamo camminando! D:
< idiota <3
< sei sicura di quello che mi hai detto prima?
> senti, sei libero di non crederci, e puoi continuare a far
finta di niente se ti fa più comodo, ma lei non importa
più nulla
> non glie ne mai importato nulla...e in fondo lo sai anche tu.
< le sta sempre appiccicato vero?
> si, ma a lei non dispiace affatto...lo ama Daniel, LO AMA! e
si vede
< stronza.
< forse hai ragione tu, forse non glie ne mai fregato nulla, ma
non ero ancora pronto ad ammetterlo
> ti ha fatto cambiare idea la foto?
< no...quella è stata solo una conferma che preferivo
non avere
A quel punto Sum guardò Harry con gli occhi lucidi, aveva
letto tutto, ma non stava per piangere, era piuttosto sconvolta e
arrabbiata, cercò la foto di cui parlava la sua "amica" , e
quando la vide sbarrò gli occhi, c'erano loro due
abbracciati mentre ascoltavano la musica dallo stesso ipod in treno, si
stringevano a vicenda e si percepiva persino da una stupida foto che
stavano bene...ma Laura, come aveva potuto farlo, come aveva pouto
inviare quella foto a Daniel? Non riusciva a capacitarsene, si sentiva
tradita, era convinta di potersi fidare di lei, ma evidentemente si
sbagliava.
Ok, poteva anche essere tutto vero, anche se Sum non aveva mai avuto
intenzione di prenderlo in giro e se aveva aspettato fino ad allora
prima di dirglielo, era proprio perchè non voleva ferirlo,
non voleva fargli perdere quel briciolo di felicità
riacquistata dopo l'incidente...se davvero non le fosse importato nulla
di Daniel, lo avrebbe lasciato subito, non pensando a quanto potesse
fargli dal male, e allora sì, in quel caso sarebbe stata
egoista; invece lei stava provando a resistere con tutte le sue forze
fino al suo ritorno, era difficilissimo ma non le piaceva affatto
l'idea di tenere il piede in due staffe, per Sum era una questione di
principio, e per la stessa ragione, doveva essere lei a dirgli tutto,
non Laura.
< adesso devo andare, altrimenti si insospettiscono ancora di
più
> saluta Harry da parte mia, con un bel pugno in faccia, privalo
di quel sorriso che l'ha fatta innamorare di lui.
< ahahhahahahahahahah
> e dì alla mia ragazza che con lei, facciamo i conti
tra qualche giorno. stronza.
< vuoi davvero che lo faccia?
> spaccherei la faccia a tutti e due
< calmo...
> grazie per avermi aperto gli occhi, sei l'unica di cui mi fido
ciecamente ora
< <3 <3 <3 ti voglio bene
Fine della conversazione. Sum e Harry si fissarono increduli e
sconcertati da quelle parole, lui la prese per mano e senza dire una
parola si diressero verso lo chalet, con quella stretta le diceva
tacitamente 'tranquilla, sono qui, sono qui per te, e andrà
tutto bene, non permetterò a nessuno di farti del male' ma
Sum lo sapeva già, conosceva a memoria le parole che le
avrebbe detto se avesse parlato, e quel tenersi stretti per mano aveva
un significato molto più profondo anche del miglior discorso
"Dovranno passare sul mio cadavere per toglierti il sorriso"
sussurrò lei guardandolo negli occhi e Harry
sentì che il proprio cuore stava per scoppiare, la amava
troppo. Ma questo non è amore, avete ragione... è
di più, di più di qualunque altra cosa.
Buonsalveeeeeeee :))
Allora...oggi sono particolarmente felice, e penso lo
siate anche voi, perchè finalmente potrò
dimenticarmi di prof, compiti e interrogazioni almeno fino a
martedì. A proposito, da me si torna il giorno dopo
Pasquetta a scuola, di solito si rientrava mercoledì...anche
da voi è sempre stato così, giusto? :)
Ma scuola a parte, passiamo al capitolo.
Ok, siamo al 31 dicembre, i ragazzi decidono di fare una passeggiata in
montagna, si divertono, ridono e scherzano come al solito, anche se
notano tutti che Laura si comporta in modo ambiguo (come direbbe una
persona a cui voglio un mondo di bene ♥) comunqueeee la
mattinata trascorre tranquilla, i ragazzi si ritrovano in un posto che
per Zayn e Laura è soltanto molto suggestivo, invece per Sum
e Harry, è molto, molto di più.
Li riporta indietro all'estate di tre anni prima, quando si rifugiavano
alla Laguna dell'Airone Blu, e ancora una volta, vengono entrambi
travolti dai ricordi, al punto tale che nello stesso momento in cui Sum
rivive con la mente i momenti in cui lui le aveva dedicato Moments, il
ragazzo canticchia quella stessa canzone al suo orecchio, dandole di
conferma di star provando esattamente lo stesso....ah l'amore! <3
Ma il punto di svolta arriva quando Laura, per prestare attenzione al
cellulare, perde l'equilibrio e scivola, Zayn si offre di riportarla in
spalla allo chalet, e Sum e Harry restano indietro, lei trova il
cellulare dell'amica e scopre ciò che non si sarebbe mai
aspettata di scoprire.
Laura tiene aggiornato Daniel su ogni gesto compiuto da Sum e Harry, e
insieme, tramite messagini, sparlano alle loro spalle....Summer
è sconvolta dal comportamento di quella che credeva fosse
una sua amica, ma Harry la calma prendendola per mano e conducendola
allo chalet. :D
Scusate il riassunto, volevo soltanto assicurarmi di essere stata
chiara. Ecco dove siamo rimasti.
Bene, adesso è ora che mi levi dalle scatole, questo
capitolo è esageratamente lungo....perdonatemi :)
Mi farebbe tanto piacere sapere cosa ne pensate ♥
Grazie, un bacione, a prestoooooo <3333333
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Capitolo 28 *** Capitolo ventotto ***
Sum
e Harry rientrarono insieme allo chalet, varcarono l'ingresso e
chiesero le chiavi delle proprie camere, ma la ragazza alla reception
gli disse che quelle della camera di Sum erano già state
prese, Zayn doveva aver portato Laura lì "ei, se non ti va
di vederla, andiamo in camera mia" le disse lui mentre si avviavano,
Sum sembrò pensarci su un secondo "ce l'ho ancora un
cuore..vadiamo come sta" rispose sorprendendo anche se stessa, era
arrabbiata con lei, furiosa, non riusciva ancora a trovare una ragione
valida per il suo comportamento, non capiva, e si era pentita di averle
chiesto di trascorrere il Capodanno con loro, ma proprio
perchè quello era un giorno diverso da tutti gli altri, non
aveva voglia di discutere, di urlargli contro e sfogare tutta la sua
rabbia, non voleva rovinare la vacanza a tutti, perciò
decise che le avrebbe fatto un bel discorsetto a quattro occhi quando
fossero state sole.
Salirono
le scale e Harry bussò alla porta della stanza di Sum e
Laura, Zayn aprì un secondo dopo "finalmente!"
esclamò vedendo i suoi migliori amici, la ragazza gli
rivolse un sorriso triste, e lui non potè fare a meno di
notarlo "è successo qualcosa?" domandò
avvicinandosi a lei e guardandola negli occhi, Sum non sapeva mentire
al suo migliore amico e fece uno sforzo enorme per non spiattellargli
tutto ciò che aveva scoperto "no" disse soltanto, deviando
il suo sguardo, Zayn capì che non aveva intenzione di
parlargliene, ma era più che certo che qualcosa l'avesse
turbata, guardò in direzione di Harry e lui gli fece segno
di lasciar perdere "dopo mi racconti tutto, intesi?" disse a quel punto
rivolgendosi di nuovo alla ragazza e Sum annuì, erano ancora
sulla porta "dov'è Laura?" domandò lei
"è qui, sul letto, il ginocchio le fa ancora male, ma non ha
nulla" sorrise, Sum e Harry entrarono nella stanza "ei! sono ancora
viva!" esclamò la ragazza salutandoli, ora era lei a non
sospettare nulla "è venuto un dottore?" chiese Sum non
riuscendo nemmeno a guardarla in faccia "più o meno,
fortunatamente uno degli ospiti dello chalet si sta laurendo in
medicina, e le ha dato un'occhiata" spiegò Zayn "crede che
se fossi caduta da una bicicletta avrei ottenuto lo stesso risultato"
aggiunse Laura "sono un fottuto genio" esclamò Harry a quel
punto, e Sum sorrise intuendo cosa intendesse con quella frase.
"
ok, beh, noi andiamo" affermò Harry pochi minuti dopo,
mettendo un braccio intorno alle spalle di Sum "dove?"
domandò Laura "in camera mia e di Zayn" rispose il ragazzo
"perchè?" domandò il suo migliore amico, si
aspettava che Sum gli desse il cambio e restasse con la sua amica
"perchè abbiamo fame" rispose non sapendo che dire "e andate
a mangiare in camera" "non possiamo?" "basta che non fate arrivare
briciole di qualsiasi genere sul mio letto" li minacciò
scherzosamente Zayn, aveva capito che era meglio non fare domande, e
aveva capito che quello che stava succedendo aveva sicuramente a che
fare con il sorriso triste visto sul volto della sua migliore amica
pochi minuti prima, voleva sapere quale fosse il problema, ma dai loro
sguardi, aveva intuito che glielo avrebbero detto soltanto quando
fossero rimasti soli, non riusciva a immaginare cosa fosse
però; i due si avviarono verso la porta, e anche Laura
notò una sorta di freddezza, di distacco da parte di tutti e
due nei suoi confronti "ah dimenticavo" Sum si avvicinò al
suo letto "questo cellulare deve aver fatto un bel volo! Per s-fortuna
l'abbiamo trovato, è tutto intero, funziona alla perfezione"
disse porgendoglielo, a quel punto Laura si rabbuiò, forse
aveva letto tutto, forse sapeva cosa aveva detto a Daniel, che
disastro! "grazie" esclamò riappropriandosene,
cercò di incontrare gli occhi dell'amica ma Sum non glielo
permise "mi ha chiamato qualcuno?"azzardò, cercando di
mantenere un tono normale "no, non mi pare" rispose lei prima di
raggiungere Harry sulla porta e scomparire dalla sua vista.
"ma
hai intenzione di mangiare sul serio?" domandò Sum vedendo
che il ragazzo aveva dato un colpo di telefono alla reception, dicendo
di farsi portare il pranzo in camera "certo..ho fame!" rispose
andandosi a sedere accanto a lei, Summer sorrise "allora ti
farò compagnia" "no guarda, pensavo di ingozzarmi da solo
senza darti la possibiltà di prendere la forchetta in mano"
esclamò divertito "hai rovinato i miei piani!" aggiunse un
secondo dopo, tirando un leggero pugno sul braccio della ragazza che
amava, lei rise di cuore, ecco cosa era capace di farle Harry, sapeva
esattamente come prenderla, sapeva cosa lei desiderasse soltanto
guardandola negli occhi, sapeva strapparle un sorriso vero, sincero,
anche in una giornata del genere, nessun altro sarebbe mai stato in
grado di farlo, ma Harry era Harry, l'amore della sua vita.
Poco
dopo qualcuno bussò alla porta e un uomo vestito di bianco
che spingeva un carrellino fece il suo ingresso nella stanza...avete
presente, quando nei film i due protagonisti ordinano una cena
raffinata, con tanto di champagne in camera, e cenano a lume di candela?
Bene,
loro non fecero nulla di tutto questo, ma fu molto meglio. Quando il
cameriere andò via, Harry iniziò ad armeggiare
con il cibo presente sul carrello, Sum scese dal letto e si
offrì di dargli una mano, ma il ragazzo non ne volle sapere,
le disse soltanto di mettersi sul suo letto, ricordando le
raccomandazioni di Zayn, la ragazza obbedì, mentre lui
spargeva maionese sulle patatine fritte, riempiva i bicchieri di coca
cola e afferrava due panini, sì, avete capito bene, il
tipico pranzo di un mc donald, schifezze su schifezze, una
più gustosa e calorica dell'altra; raggiunse Sum e si
sedette accanto a lei, le diede il suo panino sorridendole e poi si
appoggiarono entrambi con la schiena alla spalliera del letto di Harry
e gustarono il loro raffinatissimo, si fa per dire, pranzo.
"
non potevi avere un'idea migliore" esclamò lei con la bocca
piena, il ragazzo rise "lo so" disse mangiando il proprio hamburger "e
ora immagina di star gustando dell'ottimo sushi, di essere nel miglior
ristorante giapponese, e fai finta che sia notte fonda e che una
candela sia piazzata al centro del nostro tavolo" aggiunse un secondo
dopo, Sum chiuse gli occhi stando al gioco e lui la guardò
pensando a quanto fosse assolutamente perfetto il tempo trascorso
insieme a lei, qualunque cosa fecessero, stavano maledettamente bene,
soltanto godendosi la compagnia dell'altro.
"non funziona!" esclamò Sum riaprendo gli occhi, diede un
altro morso al proprio hamburger "riprova" rispose il ragazzo e lei lo
fece "no..niente da fare" disse qualche secondo dopo "è
perchè non lo stiamo facendo insieme" esclamò lui
a quel punto "si, quando siamo insieme funziona tutto"
sussurrò lei scatenando un prepotente sorriso sul viso
Harry, aveva ragione, bastava che stessero insieme e tutto il resto
diventava secondario, passava in secondo piano, e esisteva soltanto
ciò che provavano l'uno per l'altra. Restarono
lì, seduti su quel letto, a mangiare hamburger e patatine
fritte, solo loro due, e sarebbe potuta sembrare una cosa banale e
scontata, ma per loro non poteva esserci niente di meglio, e quella era
la dimostrazione che quando si sta la persona giusta, non
c'è bisogno di strafare, di fare chissà che
cosa...a loro bastava un menù da mc donald divorato in
camera, per sentirsi felici.
Quando terminarono il loro pranzo salutare, si sdraiarono entrambi
sullo stesso letto, vicini, Sum si mise a fissare il soffitto mentre
Harry teneva un braccio intorno alla sua vita impendendole di scostarsi
anche di un solo millimetro "interessante..." commentò lui
imitandola e alzando gli occhi "sì, devo dire che quella
macchia appena visibile, attira la mia attenzione, chissà da
quanto tempo è lì, e chi l'ha fatta, in che modo,
con quale strumento, e se ce la possibilità di toglierla da
lì, accidenti, non riuscirò a dormire stanotte,
devo trovare risposta ai miei quesiti" rese la presa più
salda e con la mano libera indicò ciò di cui
stava parlando "guarda, per me è di importanza vitale
scoprire il mistero della macchiolina sul soffitto" sussurrò
al suo orecchio, come se stesse dicendo qualcosa di sensato, Sum
scoppiò a ridere, sapeva benissimo che a Harry non importava
un fico secco di quella macchia, ma sapeva anche che il suo era stato
soltanto un modo per strapparle una risata, ed era riuscito nel suo
intento, lei rideva di cuore e la stanza era più accogliente
se scaldata dal suono delle sue risate.
" ti racconto una barzelletta" disse lui sfoderando il suo miglior
sorriso "allora, Pierino è a scuola e la maestra lo
interroga. Gli domanda: qual'è la lingua madre? E sai cosa
risponde Pierino?" Sum lo ascoltava guardandolo negli occhi, ormai non
pensava più a fissare il soffitto, era molto più
impegnata ad annegare negli occhi del ragazzo, ascoltava rapita "quella
che fa star zitto il padre!" esclamò Harry ridendo, lei lo
guardò per un secondo stranita "ma è pessima"
esclamò divertita, e a quel punto Harry, che fino ad allora
l'aveva tenuta stretta a se, ribaltò le posizioni e fece in
modo di trovarsi esattamente sopra di lei, iniziò a farle il
solletico e lei a dimenarsi e a ridere come una pazza, le loro risate
riempivano l'aria e non esisteva un suono migliore, il ragazzo
continuò a farle il solletico e a farla ridere a crepapelle
fin quando Sum non lo afferrò per il colletto della
maglietta e lo attirò a sè, si guardarono negli
occhi per qualche istante "è la barzelletta migliore che
abbia mai sentito" esclamò "così va
decisamente meglio" rispose Harry smettendo di farle il solletico e
tornando a sdraiarsi accanto a lei.
Restarono lì a ridere e scherzare fino alle quattro del
pomeriggio, Harry era stato capace di farle dimenticare tutto il resto,
era riuscito a farla ridere, a farla stare bene, nel modo
più semplice e genuino possibile, condividendo con lei un
hamburger e delle patatine fritte, raccontandole una barzelletta,
facendole il solletico e tenendola stretta contro di sè,
eppure in quelle ore Sum era riuscita a rilassarsi completamente,
dimenticando Laura, Daniel e ciò che l'aspettava una volta
tornata a Roma...ma non c'era da meravigliarsi, era ovvio che Harry, e
lui soltanto, fosse capace di farle cambiare umore, e lei lo amava alla
follia.
" che vuoi fare?" le domandò ad un certo punto, mentre erano
ancora sul letto "ciò che vuoi fare tu" rispose
semplicemente "allora vieni con me" disse lui alzandosi e trascinando
Sum con sè, uscirono dalla camera e arrivano al piano della
reception, Harry consegnò le chiavi, poi poggiò
le proprie mani davanti agli occhi della ragazza "dove andiamo?"
domandò lei lasciandolo fare "ti fidi di me?" Sum
annuì convinta e lui cominciò a guidarla
camminando dietro di lei, Sum perse l'orientamento, ma non le
importava, si lasciava guidare da lui "bene, ora puoi aprire gli occhi"
sussurrò togliendo le proprie mani dal viso della ragazza,
lei restò a bocca aperta, una piscina, ciò che
aveva davanti era una piscina. "Grazie" sussurrò
guardandolo, era un grazie collettivo, si sentiva debitrice per tutto,
grazie semplicemente per esserci, sempre; Harry la prese per mano e
corsero insieme fino al bordo, Sum si inginocchiò per
toccare l'acqua con le mani, lui le stava dietro e la teneva per le
spalle, ma ad un certo punto lei si ritrovò in acqua,
l'aveva spinta, con tutti i vestiti addosso.
Quando riemerse lo guardò sbellicarsi dalle risate, la stava
prendendo in giro, ma non esisteva niente di più bello di
vederlo ridere così "quando hai finito, avrei bisogno di una
mano" disse lei fingendosi offesa, Harry la raggiunse e le tese la
mano, Sum l'afferrò e lo guardò negli occhi, lui
capì le sue intenzioni al volo "no" esclamò
tentando di allontanarsi, ma la ragazza non mollava la presa "invece
si" "provaci" la provocò, e a quel punto si
ritrovò anche lui in acqua "questa me la paghi"
esclamò spingendola sott'acqua, finirono tutti e due sotto
la superficie e non seppero spiegare nemmeno loro la dinamica di quel
che accadde dopo, l'unica cosa di cui si resero conto era che si
stavano baciando nella piscina dello chalet, quando riemersero le loro
labbra erano ancora unite, toccavano entrambi con i piedi sul fondo e
non si staccarono, continuarono a baciarsi fino a quando non ebbero
più fiato, a quel punto si allontanarono di poco e si
fissarono ancora una volta, i loro vestiti erano fradici, addirittura
avevano le scarpe addosso, se fosse arrivato qualcuno li avrebbe
sicuramente ammoniti, ma non se preoccupavano; Sum gli prese il viso
tra le mani, poi toccò i suoi capelli bagnati, glieli
spostò dalla fronte e si soffermò di nuovo sui
suoi occhi, Harry l'avvicinò di più a se a la
strinse un tenero abbraccio.
" ma voi due siete completamente matti!" urlò il loro
migliore amico notando che erano tutti e due in piscina, vestiti "ciao
Zayn!" lo salutarono loro "ma che ci fate qui? Mi avete lasciato per la
bellezza di sei ore, lì con lei, abbiamo esaurito gli
argomenti!" sbottò, scatenando la risata di entrambi "scusa"
disse Sum uscendo dalla piscina, seguita da Harry "come facevi a sapere
che eravamo qui?" domandò il ragazzo "istinto" rispose
semplicemente Zayn, e a loro sembrò bastare quella risposta
"ma si può sapere perchè diamine siete spariti?"
domandò un secondo dopo, e a quel punto Sum capì
che era ora di raccontargli tutto, si sedettero tutti e tre su delle
sdraio e lei raccontò tutto ciò che era successo,
partendo dal ritrovamento del cellulare di Laura, ai messaggi con
Daniel, alla foto...Harry ogni tanto interveniva e Zayn ascoltava
allibito, non poteva crederci, e pensare che lui era stato
così gentile da portarla sulle spalle e farle compagnia per
tutto quel tempo, se lo avesse saputo non lo avrebbe mai fatto, nessuno
di tutti e tre riusciva a capacitarsi che quella che consideravano a
tutti gli effetti un'amica, gli avesse giocato un tiro così
mancino.
" e ora che faccio?" domandò Sum, quando ebbe finito di
raccontare, più a se stessa che a loro due, Zayn
andò a sedersi accanto a lei e la strinse in un abbraccio
fregandose del fatto che lei fosse completamente bagnata, era la sua
migliore amica, e sentiva il bisogno di farle sapere che lui c'era, ci
sarebbe sempre stato, e di certo, il fatto di bagnarsi da capo a piedi,
non lo spaventava "adesso, prima di tutto ti vai a mettere qualcosa di
asciutto" le disse tenendola ancora stretta "e poi le parli" concluse
Harry, guardandola teneramente e ricevendo l'approvazione di Zayn, la
ragazza annuì, era quello che doveva fare "non so cosa farei
senza di voi" disse stringendoli entrambi in un abbraccio, erano un
trio perfetto. Poco dopo si allontanò e i due ragazzi
restarono soli "Harry, fammi capire, tu l'hai portata in camera tua, le
sei stato accanto per il tutto il tempo e l'hai, ci metto la mano sul
fuoco, buttata in acqua e, baciata in acqua, soltanto per farle
dimenticare questa storia e strapparle un sorriso?" il ragazzo
annuì "è fortunata ad averti" disse Zayn "lo
siamo entrambi" rispose Harry e l'amico sorrise, non aveva mai visto un
amore simile in tutta la sua vita, nessuno si amava come facevano loro
due.
Sum entrò nella propria camera a testa bassa "ma chi si
vede! dov' eri finita? Dove ti ha portato Harry?" le domandò
l'amica, fingendo che non ci fosse un'aria tesa, lei rispose
con un'altra domanda "non hai nulla da dirmi?" chiese avvicinandosi a
lei "beh...sto meglio, e penso proprio che staserà
sarò perfettamente in forma per la festa" disse, schivando
il suo sguardo "sai che non mi riferisco a questo" "non so di cosa tu
stia parlando!" Laura voleva fare la finta tonta a tutti i costi, e
quella frase fece andare Sum su tutte le furie, si avvicinò
di più al suo letto e la fissò in silenzio "tu
piuttosto, cosa sai?" domandò Laura con tono aggressivo "che
stai facendo il doppio gioco, che stai recitando, ti stai fingendo
amica, non solo mia, ma anche dei ragazzi, soltanto per spifferare a
Daniel ogni passo che compiamo io e Harry, ci stai prendendo in giro
tutti" rispose con voce apparentemente calma, ma dentro era una furia
"no...io vi voglio bene sul serio" disse l'altra urlando "bel modo di
dimostrarlo" rispose Sum senza scomporsi più di tanto, Laura
la osservò per qualche instante, non riusciva a capacitarsi
che la stesse affrontando senza urlare, invece lei si sentiva colpita e
l'unico modo per difendersi e sembrare più forte era quello,
urlare "Daniel ha il diritto di saperlo!" sbottò sempre
più furiosa "non lo metto in dubbio, ma non
è compito tuo dirglielo" le rispose Sum, senza perdere le
staffe "tu mi hai tradito, io mi fidavo di te" disse ancora,
guardandola dritta negli occhi e non leggendoci assolutamente nulla
"bene, vai a piangere tra le braccia di Harry, vai a farti consolare da
lui, e mettimi contro anche Zayn" urlò rabbiosa "non ti
riconosco più" sussurrò Sum "ah si
perchè sono io quella che sta con due ragazzi
contemporaneamente?" "quindi sei convinta di aver fatto la cosa giusta
a dirgli tutto?" a quel punto Laura non rispose "gradirei una
risposta!" le disse Sum alzando di poco il tono di voce "ma non ti
rendi conto che Daniel sta soffrendo per questa storia? per quanto
tempo vuoi portarla avanti? per quanto tempo vuoi ingannarlo? secondo
te il tuo comportamento è corretto? non ti importa niente di
lui" Laura le urlava contro e a quel punto Sum non riuscì
più a parlarle con calma "so benissimo di non essere una
santa, ma non azzardarti a dire che non mi importa di lui,
perchè se così fosse, non ci avrei pensato su
neanche per un secondo, l'avrei mollato il giorno prima di Natale, in
aereoporto, o ancora prima, lo avrei lasciato solo quando stava male
per l'incidente, lo avrei abbandonato quando non poteva camminare, gli
avrei detto 'senti mi dispiace, ma tra noi è finita, non
cercarmi più...e buona guarigione!' " Sum prese un respiro
"ti sembra che io abbia fatto questo? dai, rispondimi adesso, mi sono
comportata così?" Laura si ammutolì
"vattene, sto male, la mia gamba potrebbe risentirne!" Sum
riuscì a trattenere a stento una risata "la tua gamba? ti
sei sbucciata un ginocchio! perchè non pensi invece che io
potrei risentirne di quello che mi hai fatto? il tuo ginocchio
guarirà in fretta, ti ricrescerà la pelle sulla
ferita e in un paio di giorni, sarà come se non fosse mai
accaduto...invece non basterà una pezza per riaggiustare la
nostra amicizia, non tornerà come nuova." "pensaci un attimo
prima di giudicarmi. Fai finta che hai vissuto una storia
più bella di una favola con un ragazzo che ti ha rubato il
cuore dal primo istante e che non sei riuscita a dimenticare
nemmeno vivendo a migliaia di chilometri da lui, e poi all'improvviso
lui è ricomparso nella tua vita, e vi è bastato
gurdarvi per capire che tra voi non era mai finita,e mai
finirà. Tu che cosa faresti se trovassi un ragazzo che ti fa
stare bene soltanto con un sorriso, che ti fa credere nei sogni, che ti
da la forza di lottare contro tutti e tutto soltanto tenendoti la mano
e permettendoti di restare ancorata ai suoi occhi..cosa faresti se
entrambi aveste la sensazione di non poter stare senza l'altro, se i
vostri abbracci, i vostri baci, il modo in cui scherzate dicendo cose
campate in aria, il vostro modo di farvi il solletico, ti facesse
sentire bene, amata? che faresti, perderesti l'oppurtunità
di essere felice?" Sum lo disse tutto d'un fiato "non mi mai capitato"
rispose l'altra urlando ancora di più "allora non puoi
neanche immaginare cosa provo per lui, cosa ha fatto al mio cuore
Harry" concluse, allontanandosi e uscendo dalla stanza senza nemmeno
salutarla, Laura sentì sbattere la porta con un tonfo, e
tirò un cuscino a terra con tutte le forze che aveva nel
corpo "ma Daniel deve sapere tutto questo!" urlò, e Sum
rientrò nella stanza "hai ragione, Daniel deve saperlo, ma
tu non centri niente in questa storia..scusami se non volevo farlo
stare male, scusami se ho pensato che non fosse una buona idea
lasciarlo con una stupida telefonata, o quando sarebbe stato capace di
compiere pazzie. Sono io che gli sono stata accanto per dieci giorni,
sono io che non me la sono sentita di lasciarlo nemmeno per un secondo,
sono io ad aver subito il suo comportamento scontroso, il suo essere
così sgorbutico, violento, il suo voler incolpare tutti, i
suoi pianti disperati per il fratello. Secondo te, era nelle condizioni
di sopportare anche il fatto che la sua ragazza fosse innamorata di un
altro? Mi dispiace Laura, ma non tu non c'eri in quei momenti, non
c'eri quando l'ho trovato steso a terra privi di sensi, e si, ho avuto
paura, ho pensato che se lo avessi mollato allora, lo avrei abbattutto
definitivamente, e stava già male per conto suo. E poi,
secondo te per me è facile reggere questa situazione? Per
Harry è facile? Noi non ce la facciamo più...ma
tu, che cosa hai risolto dicendoglielo? Pensi che ora lui sia felice,
ci sta maledicendo in tutte le lingue del mondo!
Dovevo essere io a dirglielo, e lo avrei fatto, non vedo l'ora di
potergli parlare, non metto in dubbio che si sarebbe infuriato
ugualmente, magari mi avrebbe urlato in faccia chissà che
cosa, ma dovevamo essere noi due a sbrigarcela, sarei andata
all'aeroporto da sola e avrei chiarito tutto, ma dovevo essere io a
farlo, non tu, questo è il punto."
Buonsalveeeee :DD
Eccomi qua! Sono riuscita ad aggiornare prima di Pasqua,
la verità è che ieri e oggi non ho fatto
assolutamente nulla e mi sono dedicata al capitolo, spero che vi sia
paciuto :))
Devo dire che ci troviamo proprio con i tempi ahahahahahah D:
Scrivere di Capodanno qualche giorno prima di Pasqua non è
il massimo, lo ammetto....ma pazienza :D
Allora....ma quanto sono dolci Sum e Harry? fhkahfaskjfakjs
Cioè, lui le ordina il pranzo (e che pranzo!) in camera, le
sta accanto tutto il tempo, cerca di tirarle su il morale in tutti i
modi possibili, le racconta barazellette, ride e scherza con lei, la
porta in piscina, la butta in acqua, e la bacia in acqua, soltanto per
farle dimenticare per un po' l'accaduto, vuole strapparle un sorriso a
tutti i costi, e Sum gli è infinitamente grata per questo.
♥ Poi arriva Zayn, è il trio è
completo, sono perfetti insieme, no? :DD
Alla fine, ovviamente, Summer decide di affrontare Laura, e la ragazza
resta del parere di aver fatto la cosa giusta a spifferare tutto a
Daniel, perchè lui aveva il diritto di saperlo, e su questo
Sum è d'accordo con lei, ma è furiosa
perchè è convinta che spettasse e lei, e soltanto
a lei, fare chiarezza con il ragazzo.
Quindi le due si scontrano aspramente, anche se Laura urla come una
pazza, e Sum cerca di mantenere un tono fermo e deciso, ma
più pacato.
Beh, ora spetta a voi giudicare... che ne pensate? vi è
piaciuto?
Dai dai non siate timidi e ditemi tutto ciò che vi passa per
la testa, anche se avete dei consigli relativi ai prossimi capitoli,
accetto tutto, li valuteremo insieme :))
Okay, devo andare, un bacione grande grande e a presto! <3333333
Ps. BUONA PASQUAAAAA :DDD
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Capitolo 29 *** Capitolo ventinove ***
Valerie
e Louis erano atterrati all'aeroporto di Parigi la sera precedente,
quasi nello stesso momento in cui Harry, Sum, Zayn e Laura erano
arrivati allo chalet, invece Liam e Sarah si trovavano in quella
meravigliosa città già da qualche giorno; i due
ragazzi si erano fatti trovare in aeroporto all'arrivo degli amici, si
erano salutati, e poi visto che era ormai ora di cena, avevano deciso
di cenare tutti e quattro in uno dei ristoranti più
caratteristici della città. Valerie e Louis erano rimasti
piacevolmente sorpresi da quell'aria di festa che si respirava a
Parigi, si notava che quello era un periodo dell'anno particolarmente
bello per visitare una città del genere; dopo cena avevano
passeggiato per un po', Sarah e Liam avevano imparato ad orientarsi
abbastanza bene in quei giorni, o sicuramente meglio di quanto fossero
in grado di fare gli altri due, quindi condussero i propri amici in
giro per Parigi, percorsero alcune delle strade, dei vicoli
più caratteristici, e si divertirono molto, la
città era meravigliosa, ai lati degli enormi viali
presenziavano degli alberi altrettanto grandi e disposti in maniera
simmetrica, e dai rami pendevano e si intrecciavano in modo a dir poco
strategico, mille file di luci natalizie, i lampioni illuminavano
l'intera città come se fosse giorno, e le due coppiette
camminavano tenendosi per mano e assaporando fino in fondo un'aria
così diversa da quella di Dublino, da quella di
Roma...Parigi sembrava a tutti gli effetti la città delle
principesse, c'era un inconfondibile clima fiabesco, che a dispetto di
ciò che si può pensare, a Valerie piaceva molto,
dava a tutti la sensazione di vivere quasi in una realtà
parallela ed era bello allontanarsi dalla monotonia quotidiana e
godersi un po' tranquillità e relax in compagnia.
Verso
la mezzanotte, erano rientrati in albergo e si erano addormentati poco
dopo, ma quell'atmosfera da favola li aveva indotti a decidere di
programmare una gita molto particolare per il giorno successivo; Liam e
Sarah avevano già visitato posti noti in tutto il mondo per
l'esposizione di bellezze artistiche come il museo del Louvre, la
cattedrale di Notre-Dame e le indiscusse tappe di chi si ferma a Parigi
per qualche giorno, avevano fatto un romantico giro sulla Senna a bordo
di un battello, avevano pranzato agli Champes Elysee e si erano
scambiati un romantico bacio sotto la Tour Eiffel, quindi si sarebbero
annoiati sicuramente a ripetere quel giro per permetttere a Louis e
Valerie di fare lo stesso, ma non volevano nemmeno separarsi dai loro
amici, perciò decisero di comune accordo che avrebbero
trascorso la giornata dell'ultimo giorno dell'anno nel posto
più magico al mondo, nel parco divertimenti mondiale che
attrae tutti, grandi e piccoli, si sarebbero lasciati trasportare dalle
sensazioni e dai sogni che gli avrebbe regalato Disneyland Paris.
In
fondo a Louis e Valerie, non importava affatto di visitare musei e
luoghi del genere, diciamo pure che non avevano una spiccata vena
artistica, o meglio, ammettiamo che non gli importava niente dei luoghi
di cultura e volevano soltanto trascorrere quei due giorni all'insegna
del puro divertimento e della spiensieratezza..e cosa poteva esserci di
meglio che immergersi del tutto nel mondo delle fiabe? Nulla, o almeno,
loro la pensavano così.
La
mattina del 31 dicembre si svegliarono ben presto e pieni di
energie, fecero un'abbondante e gustosa colazione in hotel e poi
partirono alla volta del parco divertimenti "eccoci qua"
esclamò Liam spingendosi con lo sguardo oltre le cancellate
rigorosamente rosa e fissando con un certo stupore il
castello che dominava l'intera area "wow! Non pensavo che esistesse
davvero un castello delle principesse" gli fece eco Sarah mentre si
tenevano per mano "è meraviglioso, vero amore?"
domandò Valerie al suo ragazzo "si, stupendo" disse Louis
fissando quella struttura "una piccola domanda" aggiunse un secondo
dopo, portandosi un dito accanto al naso "spara!" gli rispose Liam "ma
qui è tutto rosa?" domandò Louis guardandosi
intorno e indicando le cancellate principali, la staccionata che faceva
da recinto, alcuni dei padiglioni, le mattonelle a terra e
quell'immenso castello, Valerie alzò gli occhi al cielo
sorridendo, gli altri due trattennero una risata "mi da nausea!"
sbottò il ragazzo, Valerie si avvicinò di
più a lui "si..questo è il regno del rosa,
qualunque cosa qui è rosa, pensa che anche i biscotti sono
ricoperti di glassa rosa, e se li mangeremo, anche noi diventeremo
rosa, rosa shoking" disse con fare teatrale "preferivo che avessero la
faccia di biancaneve!" rispose Liam e gli altri scoppiarono a ridere
"oddio, abbiamo cominciato a fare gli idioti già di prima
mattina" esclamò Sarah cominciando a camminare, il suo
ragazzo la raggiunse "tesoro, non abbiamo mai smesso di fare gli
idioti" le fece notare mettendole un braccio intorno alla vita "bene,
immergiamoci nel rosa , allora!" esclamò Louis con un
sorriso a trentadue denti, poi prese Valerie per mano e si affiancarono
ai due amici.
Quel posto era di dimensioni megagalattiche, e per acquistare un senso
d'orientamento perlomeno sufficiente per poter passare abilmente da
un'area all'altra del parco, decisero di salire a bordo di un trenino
monorotaia che godeva della particolarità di viaggiare non a
livello del terreno, ma sospeso a diversi metri d'altezza, persino
più in alto delle cupole del castello rosa; i quattro vi
salirono a bordo, cercarono di guadagnarsi i posti più
esterni per godersi meglio il bizzarro viaggio; il trenino
partì, non aveva un'andatura veloce, quindi riuscirono ad
osservare tutto ciò che si estendeva sotto i loro occhi con
una certa precisione, Sarah notò la presenza di molte aree
verdi e pensò che quelle fossero il posto adatto per gustare
il pranzo, videro strutture enormi, padiglioni giganteschi, giostre
all'aperto di ogni tipo, piste automobilistiche, personaggi delle fiabe
a grandezza umana, castelli fatati, boschi tenebrosi, laghetti
cristallini, navi dei pirati, città in miniatura, fortezze
mediavali, sentieri intralciati da draghi, balene mangia-bambini,
carrozze trianate da cavalli, razzi galattici, elefanti volanti, grilli
parlanti, tappeti magici, tazzine ballerine e labirinti di
proprietà della regina dei cuori.
Una volta terminato il giro sul trenino monorotaia, si ritrovarono su
una pista automobilistica in miniatura, salirono su quelle macchine
animate come se fossero bambini, ma non si sentivano fuori luogo o
ridicoli, perchè all'interno di quelle cancellate, come
avrebbe sottolineato Lou all'infinito, rosa, tutti tornavano a essere
bambini nel cuore, persino i genitori si lasciavano trasportare da
quell'aria così fiabesca e salivano sulle giostre insieme ai
loro figli; Valerie, Lou, Sarah e Liam si divertirono da matti a
scontrarsi con le automobili, ci presero gusto a tamponarsi a vicenda
con le auto da corsa targate Cars, e quando il giro terminò,
furono sul punto di chiedere un altro gettone, ma alla fine
rinunciarono pensando che c'erano veramente troppe attrazioni da
provare.
Louis e Liam convinsero le proprie ragazze ad entrare nel castello dei
pirati, era un posto buio e tenebroso, disordinato e assolutamente
realistico, sembrava quasi che ci vivessero sul serio i pirati, e poi
era una fortezza su un isolotto circondato dal mare; mentre
passeggivano all'interno del castello, ignari di tutto il resto, una
voce li avvisò che la battaglia stava per cominciare, loro
non capirono cosa si intedesse con quella frase fino a quando un altro
gruppo di ragazzi si affiancò a loro e gli spiegò
ciò che stava succedendo "noi che siamo qui, siamo i pirati,
ci è vietato rifugiarci nelle camere del castello, dobbiamo
restare all'aperto e cercare di non farci beccare dalla gente che sta
sotto" "ah" osservò Liam piuttosto confuso "ma con cosa ci
dovrebbero beccare?" domandò Lou "sono soltanto pistole ad
acqua, ma sono potentissime, vi avviso" rispose quel tipo "grande!"
esclamò Valerie sorridendo, pronta a schivare ogni colpo; il
gioco cominciò e i ragazzi cominciarono a correre nel
cortile del castello dei pirati, il loro compito era di doversi
affacciare alle finestre e non ritirarsi bagnati fradici, anche
perchè faceva freddo e avrebbero rischiato un accidenti, i
quattro cominciarono a scostarsi, ad affacciarsi, a riabbassarsi, a
correre evitando di essere colpiti, i più abili erano Lou e
Liam, ma anche le ragazze non se cavavano affatto male, si divertirono
come pazzi, e quando quello strano gioco in cui erano stati coinvolti
terminò, si ritrovarono non troppo bagnati.
" bene, adesso facciamo un giro sulla carrozza trainata
dai cavalli di Cenerentola?" propose Sarah e gli altri annuirono, in
fondo avevano bisogno di rilassarsi un po' per poi catapultarsi da
quache altra parte, il giro non fu lungo, ma piacevole, i cavalli erano
veri e un nocchiero stava al posto del guidatore della carrozza
"benvenuti principi e principesse, state visitando il mondo di
Cenerentola, e la tappa finale di questo giro sarà la sala
da ballo" i quattro si guardarono con aria incerta, poi decisero di
lasciar perdere e le coppiette si tennero dolcemente per mano mentre
osservavano con occhi entusiasti tutto ciò che li
circondava, per strada incontrarono quella che doveva essere la stessa
Cenerentola mentre discuteva con la fatina, ma videro anche le
sorellastre cattive, la matrigna, e ovviamente il principe, la carrozza
si fermò quando si ritrovarono davanti a un padiglione a
forma di scarpetta, la classica scarpetta di Cenerentola, il nocchiero
gli disse di salire le scale che erano disposte lungo il tacco, e
godersi quello che sarebbe venuto dopo; a Vale e Sarah non sembrava
vero un posto del genere, ma lo fecero ugualmente, e una volta scalato
il tacco, scivolarono lungo la pianta, sembrava uno di quegli scivoli
dei gonfiabili, urlarono durante quella ripida discesa, ma non erano
soli, e quella era una scarpetta grande quanto una casa, alla fine si
ritrovarono alla punta, ma lì si accorsero che il
divertimento doveva ancora cominciare.. si ritrovarono in una sala da
ballo, delle signore trascinarono i ragazzi da una parte e le ragazze
dall'altra e li condussero in quelli che dovevano essere dei camerini
"scegliete il vestito che vi piace di più, e fatevi
trasportare in pista dal vostro principe" disse una delle signore prima
di sparire, per andare ad accogliere altre principesse; Valerie e Sarah
si guardarono incredule, non se lo aspettavano proprio, comunque
decisero di stare al gioco e indossarono degli abiti da principessa
lunghi e con lo strascico, gli sembrava di essere ritornate al
Carnevale, quando da bambine si vestivano, indossavano la corona e
facevano finta di essere principesse e regine, a quel punto pensarono
istintivamente a Sum e Mary, sarebbe piaciuto ad entrambe trascorrere
un viaggio del genere, e Valerie si domandò cosa stesse
facendo la sua migliore amica in Italia, ma si disse che stava bene,
era in compagnia, soprattutto c'era Harry, e lei sapeva che le bastava
quello per essere felice. Però le mancava da morire.
Louis e Liam si dimostrarono degli ottimi cavalieri, le presero per
mano e le condussero sulla pista da ballo, anche loro erano vesiti da
principi, ballarono per un po' muovendosi in modo leggiadro e
disinvolto, in fondo non avevano avuto la possibilità di
accompagnarle al ballo scolastico e stavano provando a rimediare "so
che non te lo dico abbastanza spesso, ma sei la mia principessa"
sussurrò Lou all'orecchio della propria ragazza mentre
ballavano "è come se lo dicessi, io lo sento lo stesso, dal
modo in cui tutto diventa migliore quando sei al mio fianco" disse lei
lasciandosi abbracciare "quindi sono il tuo principe?"
domandò il ragazzo "no" "..il mio ranocchio preferito" disse
lei e Louis scoppiò a ridere sulla sua spalla "puoi essere
seria almeno un minuto?" "senti chi parla!" le rispose lei a tono, e
Louis rise di nuovo, poi le prese il viso tra le mani e la
baciò teneramente nello stesso momento in cui la musica
terminava e tutti tornavano alla realtà. Era come se fosse
arrivata la mezzanotte e fosse ora di tornare a casa, era stato bello
sentirsi principi e principesse per un quarto d'ora, ma era ora di
rimettersi i propri vesititi e continuare a godersi quella strana,
meravigliosa giornata a Disneyland Paris.
Liam mise un braccio intorno alla spalle di Sarah e la baciò
sulla fronte, lei si lasciò stringere, stava bene tra le sue
braccia, si sentiva protetta e sicura, e lo amava "non ti
ringrazierò mai abbastanza per avermi portato a Parigi"
disse lei guardandolo negli occhi scuri, il ragazzo sorrise e Sarah si
sentì scaldare il cuore "puoi provarci" disse lui tenendola
ancora stretta, a quel punto Sarah si guardò intorno, un
secondo dopo lo prese per mano e lo trascinò dietro un
cespuglio, poggiò delicatamente le proprie labbra su quelle
di Liam, fu un bacio dolce, lui la strinse a se "non hai ancora saldato
il debito" le disse il ragazzo rubandole un bacio all'altezza del
collo, a quel punto Sarah lo baciò con più
passione e lasciò che le mani di Liam le accarezzassero la
schiena, continuarono così per qualche minuto, fin quando
Vale e Louis non li raggiunsero "scusate il disturbo, ma noi vogliamo
andare al labirinto della regina dei cuori" esclamò la
ragazza tenendo la mano a Lou "arriviamo" risposero gli altri due
incamminandosi dietro di loro "Vale?" il ragazzo le sbarrò
la strada "che c'è?" domandò lei guardandolo
negli occhi "ti amo" le disse prima di rubarle un bacio e poi
rincamminarsi stringendole la mano, la ragazza restò
piuttosto sorpresa da quella frase, si amavano, questo si, ma era raro
che passassero le giornate a sussurrarselo, l'aria di Parigi doveva
aver dato alla testa anche a Lou, però ne era felice.
Il Labirinto della Regina dei Cuori, ovvero quello della fiaba di
'Alice nel paese delle meraviglie' era composto da una serie di
sentieri tutti intrecciati tra loro e pieni zeppi di ostacoli di ogni
tipo, anche all'interno di quell'attrazione si svolgeva un
gioco come nel castello dei pirati dei Caraibi: tutti i partecipanti
erano in competizione tra loro, potevano anche formare delle squadre,
dovevano superare ogni ostacolo presente sul sentiero, e riuscire a
trovare il coniglio bianco che porta il tempo il prima possibile, una
volta trovato, dovevano cercare l'uscita, ma il coniglio era ovviamente
uno solo e i partecipanti più di venti, quindi il primo o la
prima squadra che lo avesse trovato, doveva uscire dal labirinto e
consegnarlo nelle mani dello staff, a quel punto sull'orologio del
coniglio ci sarebbe stato segnato il tempo impiegato, e a coloro che lo
avessero trovato sarebbe stata data la possibilità
di partecipare all'estrazione finale di qualche ora dopo, avrebbero
potuto vincere un intero weekend gratis per due persone, da trascorrere
all'interno delle mura rosa. Liam, Sarah, Lou e Valerie non aspiravano
al premio, ma gli piaceva l'idea di mettere alla prova la loro
abilità di distreggiarsi in quel labirinto, quindi formarono
la propria squadra e parteciparono al gioco; trovare sia il coniglio di
Alice, che la via d'uscita, si rivelò più
difficile del previsto, e finirono per trascorrere lì dentro
una buona oretta, saltando assi di legno, arrampicandosi sugli alberi,
interprentando indizi apparentemente confusi, incontrando i personaggi
della fiaba, scappando dalle grinfie della regina dei cuori,
liberandosi dalle chacchiere del cappellano matto, passando sotto carte
da gioco viventi e spaventandosi di fronte alle apparizioni e
sparizioni del gatto...erano tutti modi per distrarli dall'obiettivo
finale e per farli perdere tempo, e loro risero a crepapelle dal primo
all'ultimo secondo, persero un sacco di tempo per passare attraverso
una finestrella abbastanza piccola, che rapprensentava la via d'uscita,
e finalmente furono fuori dal labirinto, ma continuarono a ridere e a
divertirsi anche durante il pranzo. Scelsero di mangiare sul prato e
quando ebbero finito, si diressero verso il maxi cinema a forma di
balena che ospitava le avventure di Pinocchio. Assistirono allo
spettacolo del burattino di legno in quello strano cinema 3D, si
lasciarono scappare qualche grido e qualche risata successiva quando la
balena inghiottì Pinocchio, anche loro ebbero l'impressione
di essere nello stomaco del mostro marino e saltarono letteralmente in
aria, poi si ripresero e continuarono a godersi lo spettacolo.
Si era ormai fatto tardi, avevano trascorso il resto del pomeriggio a
divertirsi come matti in quel mondo che di reale non aveva quasi nulla,
l'orologio segnava le sette passate e Parigi stava per essere avvolta
dall'oscurità e dall'atmosfera del Capodanno, i quattro
decisero di sperimentare cosa si prova a viaggiare a bordo di un
elefante volante, prima di ritornare in albergo, e prepararsi per la
serata altrettanto magica che avrebbero trascorso di lì a
poche ore, proprio sotto la Torre Eiffel; si posizionarono a bordo dei
Dumbo volanti, gli elefanti cominciarono a girare e Valerie, Louis,
Sarah e Liam ebbero il privilegio di ammirare il parco dall'alto, ormai
era buio e la zona era stata illuminata, il castello rosa che avevano
visto all'ingresso brillava nella notte, e tutte le attrazioni
avevano acquisito un aspetto diverso, forse addirittura più
magico, era uno spettacolo meraviglioso quello che si estendeva sotto i
loro occhi, ed era anche romantico ammirarlo sospesi in aria e ancorati
a un Dumbo volante... quel giorno non era destinato a essere
dimenticato facilmente, era stato assolutamente perfetto, avevano riso
e scherzato, si erano persi in un labirinto, bagnati con delle pistole
ad acqua, ballato come delle principesse e dei principi,
erano stati inghiottiti da una balena, si erano scontrati con le
macchine targate Cars, avevano visitato la casa di Biancaneve,
incontrato il grillo parlante, scivolato sulla pianta di una scarpetta
gigante e osservato l'intero parco con la sensazione di star volando su
un elefente Dumbo, ma più di ogni altra cosa si erano
divertiti tutti e quattro, avevano trascorso una giornata speciale,
stavano bene l'uno in compagnia dell'altro, e sia Valerie e Lou, che
Sarah e Liam erano due splendide coppie.
Quando tornarono in hotel, si prepararono velocemente e poi uscirono di
nuovo, avrebbero trascorso la serata in giro per Parigi, avrebbero
girato per le piazze dove c'erano concerti, avrebbero ballato, cantato,
e aspettato l'arrivo del nuovo anno con il fiato sospeso e lo sguardo
rivolto ai fuochi d'artificio che avrebbero dominato sulla Torre Eiffel
e regalato a tutti i parigini e a tutti i turisti, una visione
spettacolare, indimenticabile.
BUONSALVEEEEE :)
Eccomi qua! :)) Buone feste fatte! :DD
Beh, avevamo deciso insieme che ci sarebbe stato un capitolo ambientato
a Parigi, giusto? Ed eccolo qui :)
Non mi andava di scrivere dei ragazzi che giravano per la
città e rimanevano a bocca aperta sotto la Torre Eiffel, o
che ammiravano opere d'arte e quadri in musei e cattedrali, ho pensato
che avrebbe annoiato, quindi ho optato per Disneyland Paris!
Non so come mi sia venuto...io non ci sono mai stata lì e
non ho idea di cosa ci sia, e tutto ciò che ho scritto, me
lo sono inventato di sana pianta e spero di non aver esagerato...la
battaglia d'acqua al castello dei pirati, le macchine da scontro Cars,
le carrozze, la sala da ballo, il labirinto, il cinema, il trenino
monorotaia, i Dumbo volanti e tutto il resto...boh,ho dato libero sfogo
alla fantasia proprio :DD
Volevo inserire anche Sum, Harry e Zayn, ma come ben sappiamo loro sono
da tutt'altra parte e vivranno un Capodanno totalmente diverso :))
Spero tanto che vi sia piaciuto ♥
Come sempre, ditemi tutto ciò che pensate senza problemi,
adoro chiacchierare con voi, e vi ringrazio per tutte le
recensioni <333
Un ringraziamento va anche a chi legge e a chi inserisce la storia in
una qualsiasi lista :DD
Vado, un bacione, a prestoooooooooo <333333
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Capitolo 30 *** Capitolo trenta ***
Sum
si guardò allo specchio per un ultima volta prima di
scendere giù e accedere al locale dove si sarebbe svolta la
festa, restò lì per qualche secondo a fissare il
proprio riflesso, o almeno così parve a Laura, era ferma
davanti a uno specchio, ma non le importava più di tanto del
lato esteriore, voleva provare a guardarsi dentro...quei due giorni a
Cesine trascorsi accanto a Zayn, a Laura, ma soprattutto accanto a
Harry, le avevano fatto capire di amare quel ragazzo in una maniera
davvero folle, non che prima non ne fosse convinta, ma pensava di
riuscire a controllarsi un po' di più, invece ogni volta che
Harry si avvicinava tutto il resto perdeva forma e dimensioni e
diventava soltanto lo sfondo indefinito di una realtà che si
sintetizzava in quegli occhi blu-verdi che le avevano fatto perdere la
testa milioni di volte, che la confondevano al punto tale da renderla
incapace di distogliere lo sguardo, e allo stesso tempo costituivano la
sua ancora di salvezza; per non parlare di quel sorriso che sarebbe
stato capace di far brillare l'intero mondo, il suo mondo...lo amava in
un modo così intenso che spaventava persino lei stessa, e
non sapeva se avrebbe resistito ancora, ecco perchè tentava
di guardarsi dentro, voleva una risposta, voleva che il buon senso la
frenasse e la facesse ragionare, in fondo non avrebbe dovuto aspettare
all'infinito, ma quei due giorni scarsi, in quel momento le parvero
decenni, ogni minuto passato lontano da lui le lasciava l'amaro in
bocca, soprattutto perchè sapeva quanto Harry stesse
soffrendo a reggere quella situazione, più di lei.
"
sbrigati che stai benissimo" si sentì dire e si
voltò verso quella che fino a poche ore prima, considerava
sua amica "andiamo" disse soltanto, decidendosi a lasciare la stanza
"Sum, aspetta un attimo" si voltò "possiamo parlare? giusto
un minuto" "senti, mi sembra che ci siamo già dette
tutto, non prendertela, ma non mi va di litigare in una
serata del genere, per stanotte lasciamo perdere" le disse, prima di
uscire sul serio dalla stanza; era ancora furiosa con Laura, ma non
poteva nemmeno rovinarsi il Capodanno per colpa sua, non aveva voglia
di parlare con lei, ma non riusciva a ignorarla del tutto visto che
condividevano la stessa camera, semplicemente non era quella la
giornata adatta per discutere, e Sum aveva già troppi
interrogativi per conto suo, per potersi preoccupare anche delle
ragioni di Laura. Mentre si accingevano a raggiungere la sala della
festa, continuò a pensare come stava facendo pochi minuti
prima, davanti allo specchio...dov'è che eravamo rimasti?
Ah
si, giusto, amava Harry alla follia e non sapeva se avrebbe saputo
resistere ancora, stava disperatamente cercando di capire cosa fare,
quando se lo ritrovò di fronte, si sentì i suoi
occhi addosso e lo guardò intensamente, lui si
avvicinò un po' di più, e Sum si
ritrovò a leggere la risposta che cercava dentro se stessa,
negli occhi del ragazzo; si stava chiedendo quale fosse la cosa giusta
da fare, far prevalere i sentimenti o dare ascolto alla ragione, quando
si ritrovò intrappolata nel suo sguardo e allora si rese
conto che niente, assolutamente niente, l'avrebbe uccisa di
più che farlo soffrire ancora, che farlo stare in bilico in
quella strana situazione, perchè a dispetto di tutti i
sorrisi, gli abbracci che le regalava, sapeva che Harry ci stava male,
e non andava bene.
"
volete restare qui a fissarvi ancora per molto, o pensate di voler
ballare?" si intromise Zayn, a quel punto si scossero entrambi
"arriviamo" disse Sum senza interrompere il contatto visivo con il
ragazzo, camminarono entrambi verso il centro della pista, ma una volta
arrivati lì, decisero tacitamente di andarsi a sedere ad un
tavolino appartato; Harry non le aveva staccato gli occhi di dosso
nemmeno per un secondo, Sum non si rendeva conto di cosa fosse riuscita
a fare al suo cuore, lui non riusciva a smettere di pensare che fosse
meravigliosa in quel vestito verde-azzurro che richiamava la
tonalità del colore dei suoi occhi, aveva uno scollo a cuore
e aderiva perfettamente alla vita della ragazza, per poi scendere
dolcemente lungo i suoi fianchi e terminare pochi centimetri sopra il
ginocchio, era semplice e sbarazzino, ma le stava d'incanto,e per Harry
sarebbe stata sempre la più bella.
Dal canto suo, Sum era rimasta altrettanto senza fiato osservandolo
indossare un jeans chiaro, una camicia bianca e una giacca di un colore
più scuro, era perfetto "mi sembrava di aver detto
'ballare', non stare seduti a un tavolo a mangiarvi con gli occhi"
così dicendo, Zayn li prese entrambi sotto braccio e li
costrinse a ballare insieme a lui, e finalmente si divertirono tutti e
tre, Sum smise di essere torturata dai suoi stessi pensieri, Harry e
Zayn ricominciarono a fare gli idioti, e tutto tornò
assolutamente normale, trascorsero un paio d'ore a ballare con gli
altri ospiti dello chalet, e decisero di godersi quella serata.
Riuscirono a lasciarsi tutto alle spalle fino a quando, al dj della
festa, non venne la brillante idea di mettere una canzone romantica al
posto della musica da discoteca "questo ballo non me lo puoi negare"
sussurrò Harry prendendola per mano, Sum si
abbandonò completamente tra le sue braccia e si
lasciò stringere, inerme, nella sala risuonavano le note di
una canzone che conoscevano e amavano entrambi, Sum poggiò
la testa sulla spalla di Harry e le braccia attorno al suo collo, lui
la strinse di più a se e cominciarono a muoversi seguendo
quel dolce ritmo.
" I'm falling in, I'm falling down" Sum cantò a bassa voce
vicino al suo orecchio
" I wanna begin but I don't know how" continuò, lasciandosi
stringere di più, se possibile
" to let you know how I'm feeling" sussurrava quasi quelle parole, e il
ragazzo capì che voleva che ascoltasse il suo cuore battere
soltanto per lui
" I'm high on hope, I'm winning" e Harry lo stava ascoltando sul
serio, sentiva il cuore della ragazza pulsare contro il suo
petto
" And I won't let you go" la interruppe e continuò al suo
posto
" now you know" la teneva stretta contro di se quasi a farle mancare
l'aria
" I've been crazy for you all this time" l'aveva amata sin dal primo
istante
" I've kept it close, always hoping" e non aveva più la
forza di attendere
"with the heart on fire, heart on fire" era pazzo, aveva il cuore in
fiamme per lei
"hand in hand" adorava tenerla per mano come se fossero bambini
" sparkling eyes" e avrebbe trascorso giornate intere a parlarle con
gli occhi
" the days are bright and so are the nights" i suoi giorni erano
migliori se c'era lei
" cause when I'm with you I'm grinning" perchè aveva il
meraviglioso potere di farlo sorridere
"once I was screwed, now I'm winning" voleva soltanto poterla amare
alla luce del sole
" No I won't let you go" Sum si staccò da lui per poterlo
guardare negli occhi
" now you know" continuò a cantare sorridendogli
" I've been crazy for you all this time" aveva preso la sua decisione
" I've kept it close, always hoping" aveva tentato di tenere dentro
ciò che provava, ma non ci riusciva più
" with the heart on fire, heart on fire" non lo avrebbe lasciato
più andare, aveva il cuore in fiamme per lui
Quando la canzone terminò, Harry le baciò la mano
come un vero principe, poi però la guardò negli
occhi e cominciò a lasciarle baci lungo tutto il braccio
scoperto, fino ad arrivare al collo, lei sentì la propria
pelle prendere fuoco a quel contatto e restò lì
immobile, lo lasciò fare imprimendo nel cuore quei momenti
per sempre, fino a quando il ragazzo si allontanò
bruscamente "ho bisogno di aria" le disse con il respiro affannato,
prima di voltarsi e lasciarla lì, ma Sum sapeva
perfettamente cosa fare, mancavano pochi secondi alla mezzanotte, forse
una ventina scarsa, si scosse improvvisamente e capì che era
ora di dimostrargli quanto lo amava, non riusciva più ad
averlo accanto senza poterlo amare anche fisicamente e sapeva quanto
fosse difficile per lui rispettare la sua decisione...era stata mezzora
a interrogarsi di fronte allo specchio senza arrivare a nessuna
conclusione, e poi le era bastato restare intrappolata nei suoi occhi
per accorgersi che una volta tanto, provava l'ardente desiderio di
infrangere le regole, e poi non aveva nulla da perdere, Daniel sapeva
già tutto, e non c'era motivo di prolungare quell'attesa;
guardandolo aveva avuto la conferma che cercava, nessuno di tutti e due
avrebbe resistito più a lungo di quanto non avessero fatto,
ed erano rimasti lì seduti a quel tavolo, ad amarsi con gli
occhi, fn quando Zayn non li aveva letteralmente trascinati in pista e
costretti a ballare per un paio d'ore. Era riuscita a liberare la mente
da tutto, si era divertita, e poi era arrivata 'Heart on fire' a
ribaltare tutto, Harry l'aveva stretta a se e lei aveva trovato il
coraggio di parlargli con le parole della canzone, lui l'aveva
ascoltata continuando al suo posto e poi nell'lutimo ritornello, Sum
aveva ripreso a cantare perdendosi nei suoi occhi, pochi istanti dopo
la musica era finita e lui le stava baciando il braccio per arrivare al
collo, subito dopo le aveva detto di aver bisogno d'aria, e la ragazza
aveva capito perfettamente cosa intendesse con quelle parole, era come
se le avesse detto 'devo allontanarmi da te, altrimenti
smetterò di essere padrone delle mie azioni! devo andare via
ora, o non lo farò più! O mi fermo adesso, o ti
bacio!'
E pochi secondi prima che arrivasse il nuovo anno, Sum corse fuori
dallo chalet, lo vide subito, era di spalle e guardava il cielo, lo
raggiunse correndo, lo afferrò per un braccio senza dargli
il tempo di capire nulla, e cominciò a correre di nuovo
trascinandolo con se, percosero alcuni metri, arrivarono alle spalle
dello chalet, e a quel punto Sum lo spinse contro il muro con una
dolcezza e una passione assurda, di nuovo non gli diede il tempo di
fare domande, e lo baciò premendo le proprie labbra contro
quelle di Harry, lui rispose al bacio non scostandosi da quel muro e
facendo aderire il corpo di Sum al proprio, si baciarono fino a quando
non ebbero più fiato, e il conto alla rovescia, le urla, gli
auguri per il nuovo anno, facevano soltanto da cornice a quel momento,
li sentivano lontani e non gli importava niente di tutto il resto, a
pochi passi da loro la gente festeggiava con lo spumante e teneva il
naso all'insù per ammirare lo spettacolo messo in atto dai
fuochi d'artificio, e loro due continuavano a baciarsi con foga
"basta!" disse lei a fior di labbra, e Harry smise di baciarla, la
guardò con occhi tristi e fece per allontanarsi di nuovo, ma
lei lo bloccò prima che potesse andare via e lo
immobilizzò di nuovo contro il muro, lui si sentì
morire, amava quando Sum lo spingeva contro i muri e gli impediva di
staccarsi da lei, lo faceva sempre quando aveva troppa voglia di
baciarlo, la ragazza gli prese il viso tra le mani "ma che hai capito?
Basta aspettare, basta trattenere i sentimenti, basta fingere che vada
bene così, basta aver paura di ferire le persone e
dimenticarsi di star facendo soffrire chi si ama, basta tutto, io
voglio stare con te, e non c'è più nulla che
possa fermarmi" "e allora non fermarti" sussurrò con la voce
roca "non lo farò, non più, non un'altra volta,
non di nuovo. Sono stanca di dar retta alla testa, voglio ascoltare il
cuore" disse lei non smettendo di guardarlo negli occhi, sentivano gli
scoppi dei fuochi d'artificio e li confondevano con i battiti del
cuore, entrambi pulsavano forti "e cosa ti dice il cuore?" le
domandò Harry cingendole la vita con le braccia "pensi che
sia stata la testa a consigliarmi di spingerti contro un muro e
baciarti fino a quando non avrei avuto più fiato?" il
ragazzo rise, quanto poteva amarla? Non un valore, non un simbolo, non
una scritta, non due parole, non un numero, nemmeno il più
elevato, loro si amavano molto di più "vuoi essere la mia
ragazza?" le disse con gli occhi che gli brillavano, Sum se ne accorse
anche al buio "nulla mi renderebbe più felice" rispose, poi
ripresero a baciarsi di nuovo, non si sarebbero mai stancati di farlo.
Pochi istanti dopo venne a piovere, ma a loro due non
importava nulla nemmeno di quello, continuarono a baciarsi con ardente
passione, ogni volta, non smettevano fino a quando non restavano senza
fiato, lasciarono che l'acqua bagnasse i loro indumenti e la loro
pelle, si strinsero ancora di più, Harry portò le
mani sul viso della ragazza e poi le accarezzò i capelli
senza che le loro labbra si separassero, lei fece aderire i loro corpi,
nemmeno l'aria riusciva più a tenerli lontani, si baciavano
sotto la pioggia come se non esistesse nient'altro al mondo e ogni
secondo che passava, aumentava la loro voglia di amarsi, i loro
movimenti erano dettati dal desiderio e sarebbero potuti rimanere
esattamente lì fino alla mattina successiva "so cosa stai
pensando" sussurrò lui, sempre tenendola stretta e
guardandola dritta negli occhi, Sum sorrise "ci credi ancora?" gli
domandò teneramente e il ragazzo annuì "si, e
questa è soltanto l'ennesima conferma che tu, proprio tu,
sei ciò che mi completa" le disse rubandole un altro bacio
"e le nuvole stanno piangendo di felcità per noi"
sussurrò la ragazza, facendogli intuire di ricordare tutto
di quel giorno in barca, di quell'immersione, ma più di ogni
altra cosa, la sua strana convinzione che le nuvole avrebbero pianto di
felicità quando lui avesse baciato la ragazza giusta, e
aveva piovuto nel pieno dell'estate quando l'aveva baciata per la prima
volta, quando si erano promessi amore,e ora, a distanza di
più di tre anni, aveva piovuto di nuovo quando lui le aveva
chiesto di essere la sua ragazza per la seconda volta, Sum lo
baciò ancora sotto la pioggia scrosciante e Harry la prese
in braccio stringendola forte a sè e non smettendo di far
combaciare le loro labbra, cominciò a camminare tenendola in
braccio "ma dove state andando sotto l'acqua?" Zayn vide Sum tra le
braccia di Harry e lui che camminava "fai finta di non averci visto"
rispose la ragazza sorridendo a più non posso, il suo
migliore amico le fece l'occhiolino "hai presente quel posto di cui mi
hai parlato prima?" esclamò Harry, rivolgendosi a Zayn, lui
capì al volo e tornò a ballare con un sorriso
dipinto sul volto "finalmente!"disse tra sè pensando a quei
due.
Harry aprì la porta di quella specie di capanna con una
spallata, adagiò Sum sul letto, lei si mise in ginocchio e
lo tirò a sè buttando le braccia attorno al suo
collo e baciandolo ancora, il ragazzo poggiò le mani sui
suoi fianchi mentre lei gli scompigliava i capelli, il vestito di Sum
era bagnato fradicio e lui glielo sfilò con un unico gesto
mentre la baciava, la ragazza fece lo stesso con la sua giacca e gli
sbottonò la camicia per intero, il tutto senza staccarsi, i
loro indumenti caddero a terra e loro due continuarono a baciarsi con
passione fino a quando non ebbero più forze e finirono per
stendersi vicini, Sum era rimasta in biancheria intima e Harry con la
camicia completamente sbottonata e i jenas, si tennero stretti per
qualche minuto, non avevano fretta, quella notte era soltanto loro... e
se a Parigi la magia era prodotta per lo più dall'atmosfera
e dai fuochi d'artificio sotto la Torre Eiffel, e Louis, Valerie, Sarah
e Mary se la stavano soltanto godendo tutta, a Cesine la situazione era
diversa, non era un posto magico di per sè, ma lo era
diventato, quando Sum e Harry avevano cominciato a baciarsi con le
spalle contro il muro, erano stati loro a crearla, con i loro corpi
l'uno a contatto con l'altro, ed era quella la vera magia,
perchè era nata dal nulla e non si sarebbe spenta con le
luci dell'alba di un nuovo giorno. Loro due insieme erano pura magia.
" hai freddo?" domandò premurosamente il ragazzo, notando un
pizzico di pelle d'oca sulla pelle di Sum, lei aveva avuto i brividi,
ma non era sicura che fossero conseguenza del freddo o della pioggia,
Harry si spogliò della propria camicia e fece sedere la
ragazza sul letto per potergliela infilare, cominciò ad
abbottonargliela partendo dal basso, le sfiorò il ventre con
le mani mentre appuntava i bottoni e Sum si sentì in
paradiso a quel contatto, gliela abbottonò tutta, arrivando
a sfiorarle anche il seno e il collo, lei lo lasciò fare,e
Harry si ritrovò a pensare che fosse perfetta anche
così, soprattutto così, con soltanto la sua
camicia addosso e le gambe nude "amore, ma non-" iniziò a
dire lei, ma fu interrotta "cos'hai detto?" "ancora niente" rispose a
bassa voce "ripeti" sussurrò Harry e a quel punto Sum
capì, lo attirò a sè, lo
guardò dritto negli occhi rischiando di svenire "amore"
sussurrò baciandolo a fior di labbra, il ragazzo
sfoderò il suo miglior sorriso e la fece stendere di nuovo
posizionandosi su di lei "mi mancava sentirmi chiamare così"
"amore, amore, amore" ripetè lei mentre Harry si avvicinava
sempre di più al suo viso e le faceva perdere il senso
dell'orientamento perforandole l'anima con lo sguardo " non ti
mancherà più, te lo prometto, perchè
te lo ripeterò ogni fottuto minuto" a quel punto lui si
chinò del tutto e riprese a baciarla con la voglia di amarla
in ogni cellula del corpo.
Non trascorsero nemmeno due minuti, che cominciò a
sbottonare la camicia che poco prima le aveva appuntato lui stesso, ma
non resisteva più, Sum lo bloccò con la mano "ma
sei scemo?" gli domandò ridendo riferendosi alla camicia "ti
riscaldo io" le disse lui privandola dell'indumento, Sum si
sentì morire, continuarono a baciarsi, Harry sopra di lei,
fino a quando anche il jeans del ragazzo e la biancheria di entrambi
non andarono ad aggiungersi al mucchietto a terra, insieme a tutti gli
altri vestiti, e fecero l'amore esplorando i loro corpi e amandosi con
il corpo e con l'anima, trascorsero tutta la notte ad amarsi come
desideravano fare da troppo tempo, ogni tanto si staccavano per
riprendere fiato, si fissavano negli occhi, sorridevano e si
sussurravano qualcosa, e poi riprendevano ad amarsi, senza fretta, con
la voglia di essere dov'erano e fare ciò che facevano "ti
amo Harry Edward Styles" "anche io, tantissimo, Summer Emily Jonson" e
quelli non erano dei 'ti amo' come tutti gli altri, perchè
loro se lo erano sussurrati a fior di labbra, mentre i loro corpi si
muovevano all'unisono in una notte speciale, e se lo erano detti
perchè lo sentivano nel cuore, perchè si stavano
amando per davvero, finalmente.
Buonsalveeeeeeeee :))
Eccomiiiiiii!
Allora...che mi dite? che ne pensate? :3
Sum si è resa conto di non poter più aspettare,
ma soprattutto ha intuito che Harry soffre per questa situazione un po'
particolare, e siccome lo ama più di se stessa, ha deciso di
fregarsene di tutto il resto, spingerlo contro un muro e dimostrargli
il suo amore, cosa che avrebbe voluto fare già molto tempo
fa, lui le chiede di essere sua la ragazza e finalmente ritornano
insieme :DDDDDDD.
E poi la faccenda delle nuvole, ve la ricordate? :DD
Zayn è ovviamente dalla loro parte, e Laura non è
sparita nel nulla, semplicemente è stata per conto suo alla
festa visto che ha litigato con gli altri...
La capanna dove Harry porta Sum tenendola in braccio sotto la pioggia?
sfhajkfhskjffsk ♥
E tutto quello che accade lì dentro? hsjbfajasbfashf
♥
Okay basta, smetto di fare domande. Ditemi tutto ciò che vi
passa per la testa, adoro leggere ciò che mi scrivete! :DDD
E colgo l'occasione per ringraziarvi di tutto. Un bacione, a
prestooooooo <3333333
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Capitolo 31 *** Capitolo trentuno ***
Vestiti
per terra, lenzuola che avvolgevano due corpi nudi abbracciati, un
raggio di sole e tanto amore nell'aria, ecco ciò che avrebbe
visto e percepito chiunque si fosse ritrovato nella capanna alle spalle
dello chalet la mattina del primo dell'anno, ma loro due erano soli e
l'unico a sapere dove poterli trovare era Zayn, di certo
però non si preoccupava, sapeva che erano insieme e
già quella consapevolezza bastava a far passare tutto il
resto in secondo piano. Sum e Harry si svegliarono contemporaneamente,
non lo fecero apposta, ma aprirono gli occhi nello stesso istante e si
specchiarono l'una nello sguardo dell'altro, la ragazza richiuse gli
occhi e poi li riaprì di scatto, come a volersi
autoconvincere che fosse tutto vero, non riusciva a credere di potersi
svegliare al suo fianco, annegare nei suoi occhi già al
mattino, baciarlo sotto coperte, sussurrargli il buongiorno con la voce
impastata dal sonno e poltrire nel letto il più possibile
stretta contro il suo petto, con la testa nell'incavo della sua spalla,
era troppo bello per essere vero, era un sogno, il sogno di entrambi, e
si sentirono tutti e due completi quando si resero conto di essere sul
punto di realizzarlo. Harry restò a guardarla mentre lei si
svegliava del tutto, non si erano staccati di un millimetro, i loro
corpi erano avvinghiati l'uno all'altro, si tenevano stretti e non
avevano la minima intenzione di separarsi, quella notte era stata
meravigliosa, ma no, che dico, era stata molto più di
quello, fantastica, semplicemente perfetta, si erano amati sul serio,
con ogni singola cellula del corpo e con ogni sospiro dell'anima.
"
Buongiorno amore mio" sussurrò lui baciandola sulla fronte,
e Sum si sentì svenire soltanto a sentirgli
pronunciare quelle due parole, l'aveva chiamata amore e lei non ci era
più abituata, Daniel aveva cercato di attirare
così la sua attenzione un sacco di volte, come era normale
che fosse, ma lei non ci aveva mai fatto caso, non si era mai
soffermata su quelle parole, non avevano alcun valore, invece quella
mattina un brivido le percorse la schiena quando Harry la
chiamò 'amore' con la voce ancora impastata dal sonno,
ancora più graffiata del solito, e diciamolo, più
sexy; Sum poggiò una mano sul suo viso, accarezzandolo
dolcemente, percorrendo con l'indice la guancia destra e tracciando con
lo stesso dito il contorno delle sue labbra, poi gli sorrise e lui
giurò che quello fosse uno dei migliori risvegli di sempre,
subito dopo la strinse ancora di più sè
e cominciò a giocare con i suoi capelli attorcigliandoli tra
le dita come faceva ai vecchi tempi, e Sum si ritrovò con la
testa incastrata nell'incavo del collo di Harry, le sue mani si
posarono sulla schiena nuda del ragazzo, si lasciò
coccolare, adorava sentire le sue dita muoversi tra i propri capelli,
le provocavano una fitta al cuore, e restarono così per un
po', nudi, abbracciati e avvolti dalle lenzuola che si erano impregnate
dell'odore della loro pelle e di tutti i piaceri provati in quella
notte.
Dopo
un po', Harry si staccò da lei controvoglia e si
rivestì, ma non del tutto, indossò i jeans e
restò a torso nudo, si stese di nuovo al suo fianco, mentre
Sum si appropriava di tutto il lenzuolo per coprirsi, la ragazza si
sedette sul letto con le braccia avvolte attorno alle gambe e
poggiò la testa sulle ginocchia, lui le si sedette accanto,
si guardarono negli occhi per qualche istante e poi sorrisero entrambi,
si sentivano come se all'improvviso avessero scoperto il modo per
imparare a volare, come se avessero passato tutti gli esami che la vita
gli aveva sottoposto e ora avessero la possibiltà di godersi
l'estate, si perchè, si poteva dire che fossero riusciti a
superare l'anno con il massimo dei voti, ma sapevano che il settembre
successivo avrebbe portato con sè nuove
difficoltà, e loro due erano disposti ad affrontarle tutte,
insieme, tenendosi per mano e non lasciandosi mai, come se bastasse
quello per scoraggiare chiunque e qualunque cosa avesse provato a
mettergli i bastoni fra le ruote.
Non
so se ci avete mai fatto caso, ma il condividere la vita con un'altra
persona, può essere paragonata a un anno scolastico, sembra
assurdo, lo so, ma provate a seguire il mio ragionamento: l'anno
scolastico rappresenta la maggior parte del tempo, esistono dei mesi un
po' più tranquilli, e altri davvero incasinati, basta citare
gennaio e maggio, sono i due periodi che incutono timore solo a
sentirli nominare, e poi c'è ottobre, novembre,
metà dicembre, febbraio, marzo, aprile, dove si respira di
più rispetto a gennaio e maggio, ma i compiti e le
interrogazioni ci attanagliano lo stesso, e capita di pensare di non
farcela, e allora ci si sforza di più, si imposta un po'
prima la sveglia la mattina, si fa il possibile per mettersi in pari...
e poi c'è l'estate, che è il periodo che tutti
aspettiamo, quello che bramiamo per tutto l'anno, che ci godiamo dal
primo all'ultimo secondo perchè non abbiamo più
nessun tipo di preoccupazione e stiamo bene; ecco, e ora vi
starete chiedendo 'e questo che diavolo centra con lo stare insieme a
qualcuno?'
Per
quanto due persone possano amarsi, e per quanto forte e indistruttibile
possa essere il loro amore, non è possibile che la loro vita
sia tutta rose e fiori, è logico che non possa sempre andare
tutto nel verso giusto, perchè i momenti difficili esistono
e ci sono per tutti, e servono anche a farci godere quelli belli; se
non esistessero le sofferenze, fossimo sempre felici come delle pasque,
non credete che sarebbe tutto monotono, che non riusciremmo a
distinguere l'allegria dalla tristezza, e di conseguenza non saremmo
capaci di desiderarare di fermare il tempo o rivivere un determinato
momento in eterno, oppure farci scappare una lacrima ripensando a
qualcosa che forse abbiamo perso, ma che abbiamo la
possibilità di ritrovare...è difficile crederci,
ma forse sono proprio le cosiddette 'giornate no', gli attimi i cui ci
sentiamo privi di forze e avremmo voglia di gettare la spugna e
rassegnarci alle avversità della vita, forse sono proprio
quei momenti che ci inducono a sperare in qualcosa di
migliore, che ci fanno per venir voglia di credere che i
sogni diventino realtà...pensateci, se tutto fosse perfetto
nella vita, quale sarebbe il ruolo dei sogni, cesserebbero di esistere?
Probabilmente si, e allora, non sarebbe un'esistenza vuota,senza sogni
e speranze?
Ma
ci stiamo allontanando dall'argomento principale, stavamo dicendo che
esistono dei momenti come ottobre, novembre, febbraio, marzo che
trascorrono tranquilli, dandoci delle preoccupazioni e delle nottate in
bianco solo ogni tanto, sono quei periodi della vita in cui qualche
equilibrio si altera leggermente, ma poi passa tutto, esattamente come
scompare l'ansia quando si consegna il foglio con le risposte al prof,
e si pensa 'ormai è fatta, è inutile rimuginarci
su'; e poi ci sono momenti come gennaio e maggio, sembra che non
finiscano mai, e per superarli devi dare il massimo, devi mettere tutto
te stesso, ti senti con l'acqua alla gola, non sai da che parte
voltarti, perchè nascono problemi come i funghi e la sera
vai a dormire domandandoti come riuscirai ad affrontare il giorno
successivo, un po' come quando tutti i prof sembrano mettersi d'accordo
per programmare compiti e interrogazioni di tutte le materie senza
lasciarti respiro, come alla fine dei quadrimestre; e poi
c'è anche l'estate, quel periodo in cui tutto sembra essersi
risolto, i mesi delle vacanze, della felicità pura,
esattamente come quando chiudi i libri e li riponi in uno scatolone,
contento di non doverli sfogliare per un bel po', allo stesso modo in
cui ti scrolli i problemi di dosso e ti godi la vita.... e Sum e Harry,
erano disposti a trascorrere insieme tutti i mesi, senza nessuna
eccezione,e per tanti, tantissimi anni.
Erano
ancora seduti sul letto, quando si spostarono diminuendo ancora una
volta le distanze fino ad annullarle del tutto, i loro visi erano l'uno
di fronte all'altro, si guardavano negli occhi senza
possibilità di scampo per nessuno dei due, le loro fronti si
scontrarono, i loro nasi si sfiorarono e le loro labbra combaciarono,
fu uno di quei baci che hanno un significato tutto loro, speciale, un
bacio tenero e dolce, poi Harry la fece stendere di nuovo e si
chinò su di lei, le accarezzò il viso senza
smettere di guardarla, Sum sorrise, e lui affondò la testa
nel suo collo, le lasciò tanti piccoli romantici baci sul
collo, prima di rubargliene un ultimo sulle labbra, e poi permetterle
di alzarsi.
Poco
dopo uscirono dalla capanna che era stata testimone del loro amore, si
tenevano per mano come bambini, erano felici di poterlo fare alla luce
del sole, anche se tecnicamente Sum stava ancora con Daniel, era
arrivata al punto di fregarsene del giudizio della gente, lei amava
Harry in un modo folle, e poi gli unici a essere a conoscenza di tutte
le loro dinamiche erano Zayn e Laura, gli altri ospiti ovviamente non
potevano saperne nulla, e il loro migliore amico tifava per il loro
amore, mentre Laura, beh, non si capiva da che parte stava, ma a Sum
non importava nulla, se non del fatto di poter camminare al suo fianco
stringendogli la mano e amandolo con ogni sguardo; giunsero allo chalet
pochi minuti dopo, e si sedettero a fare colazione insieme a Zayn.
"
macciao" esclamò il loro migliore amico con un sorrisone
dipinto sul viso "buongiorno!" "ei Zayn" lo salutarono "come avete
dormito?" gli domandò fissandoli come uno che la sapeva
lunga, Sum e Harry rimasero impassabili "alla grande!" rispose il
ragazzo e Zayn sorrise "farò finta di credere che abbiate
dormito sul serio" "ma noi abbiamo dormito, forse poco..." aggiunse
Sum, poi afferrò un cornetto e gli diede un morso "e tu? che
cosa hai fatto da mezzanotte in poi?" domandò Harry
all'amico "sono stato qui a ballare fino alle tre credo, poi sono
andato a letto" il ragazzo annuì prendendo una fetta
biscottata e spalmandoci sopra del burro e della marmellata di
albicocche "ti sei divertito?" domandò Sum tra un boccone e
l'altro "si, è stato un bel Capodanno, ho conosciuto un
qualche ragazzo e un paio di regazze, ci siamo fatti compagnia ballando
e conoscendoci un po', dei tipi simpatici" rispose Zayn, poi immerse il
viso nella tazza davanti a sè e bevve qualche sorso di latte
macchiato "ma quindi...è ufficiale?" domandò ai
suoi amici, Sum e Harry capirono al volo, si scambiarono uno dei loro
sguardi e sorrisero entrambi "ho il piacere di presentarti la mia
ragazza" esclamò lui mettendo un braccio intorno alle sue
spallle, Sum stette al gioco e tese la mano, Zayn gliela strinse
ridendo "scommetto che si chiama Summer, ha vent'anni, quasi ventuno,
ama gli animali, i libri, la musica, i bracciali, i tuoi vestiti, la
pioggia e la nutella, e odia l'università, i tacchi a
spillo, l'autunno, fare la spesa, stare lontano da chi ama, il kiwi e
la spigola all'acqua pazza" disse divertito "perspicace"
commentò Harry ridendo a sua volta "copertura saltata,
è stata scoperta la mia identità, sono un
indovino" e a quel punto scoppiarono a ridere tutti e tre
pensando fino a che punto sulla scala di idiozia potessero arrivare
quando erano insieme, e a quanto fosse meraviglioso il loro trio;
ciò che avevano loro tre era unico e inimitabile...
è difficile trovare tre giovani, due ragazzi e una ragazza,
che vanno così d'accordo, che sono migliori amici, anche
quando due di loro sono fidanzati e si amano, e il terzo non
è geloso nè dell'uno e nè dell'altra e
non si sente mai a disagio o fuori posto, il loro legame era qualcosa
di speciale e tutti e tre ci tenevano tantissimo.
"
ma dove è finita Laura?" domandò Sum accorgendosi
di averla persa di vista dalla sera precedente "non ne ho idea" rispose
il suo migliore amico "l'ultima volta che l'ho vista, credo che fosse
mezzanotte, ci siamo scambiati gli auguri e poi boh,sparita"
precisò "sarà sicuramente in camera, magari non
scende perchè sa che ce l'abbiamo con lei per ciò
che ha fatto" aggiunse Harry, Sum ci pensò su un attimo, non
le piaceva di certo quella situazione, non aveva in programma di
litigare con lei e anche se fece fatica ad ammetterlo a se stessa, le
voleva bene...come si può smettere di voler bene a una
persona da un giorno all'altro? aveva conosciuto Laura appena arrivata
a Roma, si erano legate in breve tempo e Sum si era fidata ciecamente
di lei, le aveva confidato tutto, e ora, anche se era furiosa per la
faccenda di Daniel, avrebbe detto una bugia se avesse affermato di non
tenere più a lei.
"
vado a raccogliere le mie cose in camera, così vedo se
è lì" esclamò alzandosi "anche noi
dovremmo andare a sistemare i bagagli, abbiamo il treno per Roma tra un
paio d'ore" disse Zayn guardando l'orologio e l'amico annuì,
Sum era ormai in piedi, si mise dietro di Harry, poggiò le
braccia attorno al suo collo e si chinò su di lui, il
ragazzo alzò la testa e le sorrise, lei lo baciò
dolcemente sulle labbra, mentre Zayn fingeva di non sopportare quella
scena, loro due risero e si scambiarono un altro bacio, poi Sum
andò dal suo migliore amico, gli buttò le braccia
al collo e gli diede un bacio sulla guancia, se ne
andò e i due ragazzi sorrisero mentre la
osservavano scomparire nell'ascensore.
Sum
bussò alla porta della sua camera e Laura le andò
incontro "ciao" sussurrò la ragazza guardandola negli occhi
"ciao" disse lei con tono disinvolto "sono venuta a rimettere un po' a
posto, tra due ore si torna a casa" aggiunse "come
è andata ieri? ti sei divertita?" a quella domanda
Sum decise di dirle la verità "io e Harry siamo tornati
insieme" esclamò con un sorriso che le andava da un orecchio
all'altro "vai pure a raccontarlo a Daniel,tanto domani mattina
chiarirò tutto" disse poi, iniziando a mettere le cose in
valigia "non ti facevo così rancorosa!" "non lo sono"
rispose senza guardarla "senti Sum, io e te dobbiamo chiarire, ti
prego" "mi stai chiedendo scusa?" le domandò "no! io sono
sicura di aver fatto bene a informare Daniel, lui aveva il diritto di
sapere tutto, e visto che tu non ti sbrigavi a dirglielo, mi sono
sentita in dovere di farlo io!" "è questo il punto!
perchè ti sei sentita in dovere di farlo tu?"
domandò smettendo di fare ciò che stava facendo e
concentrandosi su di lei "perchè gli voglio bene"
sussurrò l'altra "ti racconto una cosa. Quando Harry e Zayn
sono arrivati a Roma, io non ne sapevo nulla, Zayn mi aveva informato
che ci saremmo visti presto, ma pensavo che intendesse soltanto io e
lui, non mi aveva detto che sarebbe venuto anche Harry,
perchè non sapeva come l'avrei presa, è probabile
che avrei fatto i salti di gioia se me lo avesse detto, ma è
anche possibile che mi sarei torturata su come comportarmi una volta
che lo avrei avuto di fronte, non vedendolo da un anno e avendolo avuto
nella testa e nel cuore ogni fottuto secondo di quell'anno, e Zayn ha
taciuto, lo ha fatto per me, ha lasciato che seguissi l'istinto e
facessi ciò che mi consigliava il cuore in quel momento,
nulla di premeditato. E sai una cosa? Si è comportato allo
stesso modo con Harry, non gli ha detto che io vivevo a Roma, non gli
ha detto che c'erano moltissime probabilità che finissimo
per rincontrarci, eravamo all'oscuro di tutto, sia io che lui, e quando
ci siamo rivisti abbiamo agito d'istinto, e Zayn se ne è
stato in disparte, ha lasciato che decidessimo da soli cosa fare,
perchè vuole un bene dell'anima a tutti e due e non si
è schierato dalla parte di nessuno.
Anche
tu ti sei trovata in una stuazione simile, giusto? Eri amica sia mia
che di Daniel, eri a conoscenza di qualcosa che poteva alterare il
nostro rapporto, ma hai preferito lui a me. Hai la minima idea di
quante cose abbia raccontato a Zayn riguardo i miei sentimenti
per Harry, durante quest'anno, e hai la più pallida idea di
quante cose gli abbia raccontato Harry su di me? Credo che ne avesse la
testa piena, ma non si è mai, mai lasciato scappare nulla
con lui, ne sono assolutamente certa, potevo e posso raccontargli
tutto, perchè so che certe cose rimarranno tra noi e basta,
e so benissimo che si comporta alla stessa maniera con Harry, ci sono
alcune cose che non mi dirà mai, e a me va bene
così, non voglio saperle...lui è il miglior amico
che potessi desiderare, è leale con entrambi e non puoi
capire quanto io lo ammiri per questo, è una
persona fantastica." le raccontò, con una
sincerità disarmante "ho afferrato il punto, e va bene, lo
ammetto, hai ragione, forse avrei fatto meglio a starmene fuori e a
lasciarvi risolvere la cosa da soli, ma non ho retto, ho agito
d'isitnto" affermò tentando di celare ciò che
voleva nascondere a tutti i costi "okay, ho capito, vuoi più
bene a lui che a me, non posso fartene una colpa, volevo soltanto che
capissi perchè penso che tu abbia sbagliato" rispose con
tono naturale "okay" esclamò l'altra cercando un contatto
visivo "sbrighiamoci, o perderemo il treno" le disse Sum affrentandosi
a raccogliere tutte le sue cose, non si poteva dire che fossero tornate
a essere amiche come prima, assolutamente no, Sum ancora non riusciva a
capacitarsi di ciò che Laura avesse fatto, ma quella
chiacchierata aveva fatto bene ad entrambe, lei le aveva spiegato il
suo punto di vista, e l'altra l'aveva ascoltata e aveva tentato di
comprenderlo, pur restando fondamentalmente della propria idea;
comunque sia, erano riuscite a superare quel momento di lite furiosa e
di urla, avevano parlato civilmente e forse un giorno, sarbbero
riuscite a chiarire del tutto la faccenda. Per ora non avevano voglia
di prendersi a cuscinate e non si sentivano a disagio se erano nello
stesso posto, Sum ci avrebbe pensato non due, cento volte, prima di
confidarle qualcosa, a meno che Laura non fosse riuscita a
rinconquistarsi la sua fidicia, lei lasciava uno spiraglio aperto, in
fondo una seconda possibilità andava concessa a tutti, ma
stavolta sarebbe stata più attenta, non aveva intenzione di
scottarsi di nuovo; l'unica cosa di cui si dispiaceva era di aver
indotto Harry e Zayn a litigare con lei per colpa sua, non voleva che
tutti e due si sentissero in dovere di essere arrabbiati con lei per
dimostrarle che erano dalla sua parte, quello glielo avevano
già dimostrato in tutti i modi possibili.
"
noi siamo pronti" esclamarono i due ragazzi piombando nella loro
stanza, Sum e Laura stavano raccogliendo le ultime cose in silenzio, ma
anche Harry e Zayn si accorsero non c'era aria tesa nella
stanza, dovevano aver chiarito, almeno parzialmente, Sum
andò in bagno per controllare di non dimenticare niente, e
Harry la seguì, non era la testa ad azionare le sue gambe e
lo sapevano entrambi, le stava dietro seguendo ogni minimo gesto e Sum
sorrideva soltanto per quello, poi lui le mise le braccia intorno alla
vita e poggiò la testa sulla spalla della ragazza mentre
fissava la loro immagine riflessa nello specchio del bagno della camera
delle ragazze, sorridevano entrambi e non esiteva nulla di
più giusto, di più perfetto di loro due insieme,
persino lo specchio era d'accordo, Sum a quel punto si voltò
verso di lui e lo guardò negli occhi, Harry le tolse di mano
ciò che stava prendendo dallo scaffale e lei lo
lasciò fare, poi le prese le mani e le poggiò
intorno al proprio collo, le lasciò e posizionò
le proprie sui fianchi di Sum, si sorrisero per qualche decimo di
secondo restando esattamente così, le loro labbra si
ritrovarono; e si stavano ancora baciando quando sentirono Zayn
richiamarli sull'attenti "ditelo se volete far perdere il treno a
tutti!" gli disse, e loro due risero, poi Sum si staccò e
fece per aprire la porta e raggiungere gli altri, ma Harry la
bloccò per un braccio e la tirò a sè
di nuovo, la baciò ancora "sono felice, e tu ne
sei responsabile" gli sussurrò lei a fior di labbra
"allora siamo colpevoli a vicenda" disse lui, lasciandogli intendere di
essere la ragione del suo sorriso, si scambiarono un ultimo dolcissimo
bacio, prima di decidersi a lasciare lo chalet... per la
felicità di Zayn e Laura che avevano avuto sul serio timore
di perdere il treno per Roma!
BUONSALVEEEE :))
Ecco il trentunesimo capitolo! :DDD
Non so da dove mi sia uscita quella roba dell'anno scolastico, non
chiedetemi perchè ma ho pensato che potesse rappresentare a
pieno ciò che intendevo dire.
La vita è fatta di alti e bassi, i problemi sorgono anche
quando l'amore è fortissimo e inconstrato, penso che
un'esistenza senza sofferenza sarebbe quasi surreale, tutto sta nel
riuscire ad affrontare questi inevitabili problemi, potendo contare
sull'appoggio della persona giusta, superandoli proprio grazie a
quell'amore così profondo. Mi rendo conto che quelli che
affrontiamo noi studenti quotidianamente, sono tutt'altro che
problemi... magari le sofferenze reali consistessero nell'ansia
esagerata per un compito in classe o nella rabbia per un'interrogazione
andata male, ma ho trovato che le due cose potessero essere paragonate
pur essendo così lontane...quella della scuola è
la nostra realtà quotidiana, quella che conosciamo meglio di
qualunque altra cosa, e proprio perchè è
un mondo così vicino a noi, alla nostra portata, ho pensato
che potesse far capire meglio il concetto di una vita che non
è tutta rose e fiori.
Spero di essermi spiegata, per qualsiasi chiarimento, chiedete pure :DD
Poi...Harry e Sum, vabbè, che ne parliamo a fare?
ngjngjngsngkswn ♥♥ li amo!
E per quanto riguarda Laura? che mi dite? Le due non hanno ancora
chiarito, però hanno fatto un passo avanti, no?
E l'amicizia stupendamente meravigliosa (questo agettivo non esiste, ma
okay) tra Sum, Harry e Zayn? :3
Basta, smetto di fare domande, ditemi soltanto tutto ciò che
vi passa per la testa :DDDD
Grazie mille per tutte le recensioni, siete meravigliose
♥♥♥ e grazie anche a chi legge, segue,
preferisce la storia :DDD
Un bacioneeeeeee a presto! <333333
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Capitolo 32 *** Capitolo trentadue ***
"
si può sapere che stai facendo?" "ti sto preprarando il
pranzo" Zayn fu sorpreso da quella risposta "e perchè?"
domandò un secondo dopo, avvicinandosi al suo migliore amico
"forse perchè tu non ne sei capace da solo" rispose
continuando ad armeggiare con cibo e padelle "giusto"
osservò l'amico, e Harry sorrise "tu non mangi?" gli
domandò Zayn, lo stava stuzzicando perchè lo
divertiva farlo, sapeva perfettamente che Harry aveva altri programmi
per quella giornata "se ti dico che non ho fame, mi credi?"
domandò voltandosi verso di lui "naturalmente...no" Harry
rise, se lo aspettava, per Zayn lui era un libro aperto, esattamente
come lo era Sum, e non gli sarebbe sfuggito nulla "dove vuoi portarla?"
chiese a quel punto il moro stravaccandosi sul divano "non lo so, in
nessun posto particolare, voglio soltanto averla tutta per me, ho
bisogno di starle accanto" disse tranquillamente, con il suo migliore
amico era se stesso, non sentiva neppure la necessità di
nascondere ciò che provava, non perchè fosse
sicuro che lui non l'avesse preso in giro, quello era già
messo in conto, ma perchè considerava Zayn un fratello e
sapeva di potersi fidare di lui "e Daniel? viene con voi?" ecco,
appunto, il fatto che lui lo avesse preso in giro era scontato, Harry
si allontanò dai fornelli, afferrò un cuscino e
glielo scaraventò addosso ridendo, Zayn se lo
beccò giusto in faccia "sai che giorno è oggi?"
l'altro mosse la testa da sinistra a destra e poi da destra a
sinistra, in senso negativo "è il giorno in cui
griderò al mondo che Sum è la mia ragazza"
esclamò con un sorriso che gli andava da un
orecchio all'altro, il suo migliore amico si alzò e gli
dette una pacca sulla spalla "finalmente" esclamò subito
dopo guardandolo in viso, poi si diresse verso la cucina "dove stai
andando?" gli domandò Harry alzandosi a sua volta "tu avrai
anche il cuore in fiamme, ma io non ci tengo ad avere una casa, in
fiamme!" il ragazzo lo guardò con disappunto, poi
scattò come se avesse avvertito un campanello, corsero
entrambi ai fornelli, il loro olfatto avvertì puzza di
bruciato e tossirono tutti e due, si affrettarono a spegnere tutti i
fornelli accesi, nulla di grave, si erano soltanto bruciate le zucchine
che avrebbe dovuto mangiare Zayn un paio d'ore dopo, Harry aveva
dimenticato di girarle "questo è un chiaro segno
premonitore, significa che devo imparare a cucinarmi da solo, quando
pensi a Sum ti dimentichi di tutto il resto, persino del mio pranzo!"
esclamò il moro riandondosi a sedere sul divano "e poi
perchè lì dentro c'erano delle zucchine? non mi
piacciono!" sbottò subito dopo scatenando la risata
spontanea dell'amico "okay, lo ammetto" disse Harry tra una risata e
l'altra "il mio piano era di farti rimanere digiuno,
così la prossima volta ti saresti organizzato da solo per
non morire di fame" spiegò piuttosto divertito "esiste
questo oggetto, chiamasi telefono, e avere la funzione di rintracciare
persone e a volte, di ordinare cibo" "perchè parli
all'infinito?" Harry non riusciva a trattenere altre risate, l'amico
scrollò le spalle "tu non stai affatto bene oggi" concluse
tirandogli un secondo cuscino addosso "sono io quello che stava
architettando un piano malefico per eliminare il proprio migliore amico
privandolo del cibo, o peggio, ingozzandolo di zucchine?" a quel punto
scoppiarono a ridere tutti e due, quando ci si mettevano, avrebbero
potuto vincere il nobel per la coppia di amici più idiota
dell'anno, gli riusciva bene prendersi in giro a vicenda,
tirarsi cuscini addosso e tutto il resto, ma sapevano entrambi quando
era il momento di smettere di essere bambini e comportarsi da uomini,
ed era questo che li rendeva speciali, il fatto di saper fare i cretini
e un minuto dopo confrontarsi e confidarsi su faccende serie, di
importanza vitale.
"
va bene, allora vieni a mangiare con me e Sum, dopo però
sparisci!" propose Harry, e l'amico annuì "devo imparare a
cucinare" concluse tornadosene in camera sua, ma stavolta lo pensava
sul serio "si, devi" urlò Harry prima di accendere la tv,
pochi minuti dopo Zayn lo raggiunse di nuovo in salotto e
cominciò ad armeggiare con il portatile seduto sul divano di
fronte all'amico.
Summer,
dal canto suo, era tutt'altro che in vena di scherzi, era all'aeroporto
di Roma da circa mezzora e stava aspettando Daniel, quel fatidico due
gennaio era arrivato, e ora doveva parlargli come aveva promesso,
voleva parlargli, desiderava chiarire le cose una volta per tutte, e da
una parte era sollevata di non dover partire da zero e di non doverlo
lasciare completamente spiazzato, grazie a Laura che si era messa in
mezzo, Daniel sapeva già tutto, quindi sarebbero potuti
andare al sodo senza perdere tempo, quello era l'unico lato positivo
della faccenda dei messaggi, Sum avrebbe potuto evitare quello scomodo
'dobbiamo parlare', il viso preoccupato di Daniel e gli attimi
successivi; camminava nervosamente avanti e indietro pensando alle
parole giuste, a ciò che avrebbe dovuto dirgli per non
offenderlo e ferirlo, ma allo stesso tempo, sentiva l'esigenza di
essere sincera con lui, voleva spiegargli tutto, voleva mettere un
punto a quella storia.
Sentì
il proprio cellulare squillare e sorrise vedendo il nome di chi la
stava chiamando "ei" gli disse teneramente "ritieniti occupata a
partire dall'ora di pranzo, per tutto il pomeriggio" Sum sorrise
e anche se lui non la vedeva, lo percepì "che hai
in mente stavolta?" domandò immanginando quello che
avrebbero fatto "pranzo al fast-food con me e Zayn, e poi boh, non ho
programmi, mi basta che stiamo insieme" spiegò Harry "non
vedo l'ora" rispose, e questa volta fu lui a sorridere, poi le
raccontò della faccenda delle zucchine bruciate e del fatto
di essere riuscito a convincere il loro migliore amico a mettersi ai
fornelli, Zayn a quel punto si intromise nel discorso e Sum rise
insieme a loro, dimenticò per un attimo di essere in
aeroporto a un passo dall'affrontare quello che tecnicamente era il suo
ragazzo, ma aveva smesso di esserlo dal momento in cui Daniel le aveva
stretto la mano e lei aveva immaginato,e desiderato, che fosse stato
Harry.
"
ok basta, torniamo seri" Harry riportò Sum e Zayn al'ordine,
poi si diresse in camera sua con il cellulare in mano "come ti senti?"
le domandò semplicemente, l'aveva chiamata perchè
sapeva quanto Sum fosse tesa, l'aveva fatta ridere raccontandole di
quanto erano stati idioti lui e Zayn quella mattina, ma poi era tornato
serio, con quella telefonata voleva contemporaneamente provare il
piacere di sentire la sua voce e proporle di stare insieme quel
pomeriggio, tenerle compagnia mentre aspettava e soprattutto farle
capire che lui c'era, era lì per lei "non lo so... agitata"
Sum non provò neppure a nascondergli come si sentiva "amore
ascoltami, prenditi tutto il tempo che ti serve, offrigli qualcosa al
bar magari, parlagli con calma, digli quello che senti, e se lui
comincerà a gridare o a insultarti, allora tu non abbassarti
ai suoi livelli, dimostragli che sei una persona meravigliosa. E'
strano per me dirti queste cose, ma sono un ragazzo e so che in certe
situazioni è difficile non sfoggiare il lato violento, il
più delle volte si tratta soltanto di un atteggiamento
assunto dai maschi per mostrarsi più forti di quanto non
siano, non preoccuparti se lo vedi agitato o furioso, l'importante
è che tu gli dica tutto ciò che desideri, che ti
senta in pace con te stessa, e sopratutto che tu sia felice. Ricordalo
sempre amore mio." Sum si sentì svenire a quelle parole, ma
quanto poteva amarlo? Non rusciva a credere che l'avesse chiamata per
tranquillizarla, per consigliarle come comportarsi con Daniel,
pensò che Harry fosse un angelo, il suo angelo, venuto
apposta per salvarla, non riusciva neppure lei a spiegare che cosa
avessero significato per lei quelle parole, tutto, tutto l'amore che
nutriva nei suoi confronti, nella sua mente, nel suo cuore non c'era
spazio per qualcosa di più grande, più
importante, più bello, più speciale del
sentimento che la legava a Harry. Lo amava, con tutta se stessa, e le
mancavano le parole, forse anche il fiato per rispondergli "io...se tu
non ci fossi, giuro, non avrei ragione di esistere, sei la mia vita"
sussurrò con la voce spezzata, Harry dall'altra parte
sorrise a più non posso, Sum aveva capito il suo messaggio
"ti aspettiamo al fast-food di piazza Venezia quando hai finito" disse
soltanto "a dopo amore" rispose lei chiudendo la telefonata.
Ma
vi rendete conto? Non le aveva detto di sbrigarsi, di cantargliene
quattro e di piantarlo in asso senza spiegazioni, non si era comportato
come un fidanzato geloso, non aveva pensato soltanto a se stesso, al
desiderio di togliersi di torno Daniel come avrebbe fatto chiunque
altro al suo posto, Harry teneva al sorriso della ragazza che amava
più di qualunque altra cosa al mondo...perciò le
aveva detto di prendersela con comodo, addirittura di bere qualcosa con
lui al bar, parlargli con calma e spiegargli tutto ciò che
lei avrebbe ritenuto opportuno, e questa era l'ennesima dimostrazione
che il sentimento che nutriva verso Sum era autentico e lei lo
ricambiava alla stessa maniera, si completavano a vicenda.
Ecco
ciò che intendevo quando ho scritto che Harry era una
persona speciale, perchè era capace di scherzare senza
limiti ma anche di essere un amico, un fratello, un ragazzo con i piedi
per terra, dai sani valori, principi, sentimenti, emozioni, e Zayn non
era da meno...pur non avendo avuto una vera e propria famiglia, Harry
era stato educato, pur avendo vissuto in una realtà dove
trattati e firme sembravano essere più importanti di lui,
aveva imparato a distinguere le cose importanti da quelle
futili, crescendo stava diventando un uomo valoroso, e Sum
aveva capito quanto potesse essere speciale prima ancora di
guardarlo negli occhi e innamorarsi perdutamente di lui.
Quando
la ragazza vide Daniel arrivare, gli andò
incontro, lui quasi strabuzzò gli occhi, non pensava che
sarebbe venuta a prenderlo in aeroporto nonostante tutto, certo, aveva
intuito che lei avrebbe cercato un modo per parlargli, ma pensava che
si sarebbero incontrati con più calma; restò
ancora più stupito quando la vide avvicinarsi con il viso
abbassato, lasciò cadere le valigie a terra e
aspettò che la ragazza arrivasse da lui, la
osservò camminare a passo svelto, ma con il volto rivolto a
terra, quando fu abbastanza vicino a lei da poterla quasi sfiorare,
provò l'impulso di abbracciarla, in quel momento
capì che nonostante tutto era ancora innamorato di lei ed
era addirittura pronto a perdonarla, ma quando Sum alzò lo
sguardo, vi lesse soltanto fermezza, determinazione, e non seppe come
interpretarlo...quando si erano conosciuti lei era una ragazza fragile
e sofferente per un cambiamento improvviso che le aveva scombussolato
la vita e privata dell'amore, e ora invece era una persona diversa, lui
pensava che fosse cambiata nell'ultimo mese, ciò che
ignorava era che lei era tornata a essere se stessa proprio in quei
venti giorni, grazie a Harry e a Zayn; la Summer che aveva conosciuto
Daniel era una ragazza spenta, e quella che aveva di fronte in quel
momento era un fiore appena sbocciato, lui non aveva mai conosciuto la
vera Sum, se la trovò di fronte per la prima volta
lì all'aeroporto, e anche non si vedevano da poco
più di dieci giorni, era impossibile non notare la
differenza,era praticamente rinata, e gli fece male pensare che lo
avesse fatto senza di lui al suo fianco, quella improvvisa
consapevolezza lo irritò addirittura.
"
dov'è quello stronzo che ti ha incantata?"
domandò in modo brusco e con il tono di voce alto "se hai
intenzione di prendertela con qualcuno, insulta me, lascia stare Harry"
disse lei con gli occhi ridotti a due fessure, non si aspettava di
dover subire un affronto del genere "ecco la paladina della patria"
rispose lui con un fastidioso sorrisetto sul viso, ora si metteva pure
a difenderlo a spada tratta "sono venuta da sola, siamo io e te a dover
parlare" gli rispose guardandolo dritto in faccia, si
ritrovò a sostenere uno sguardo piuttosto ambiguo, quegli
occhi blu-verdi simili a quelli di Harry per tonalità e
diversi per tutto il resto, facevano trasparire rabbia e frustazione
"ma se è tutta colpa sua!" rispose Daniel con fare teatrale,
poi si avvicniò di più a Sum e lei fu
costretta ad indietreggiare "ti sbagli, la colpa è mia, non
mi ha fatto nessun incantesimo, non ho bevuto nessuna pozione, sono
innamorata di lui nel modo più naturale e autentico
possibile" "per me resterà comunque uno stronzo!"
ribattè Daniel riavvicinandosi di nuovo a lei quasi a
soffiargli in faccia quelle parole, i sentimenti dentro di lui
contrastavano alla grande, perchè c'era una parte di lui che
l'avrebbe uccisa, che li avrebbe uccisi entrambi, e un'altra parte che
invece lo spingeva ad avvicinarsi sempre di più e lei,
gridarle in faccia, non lasciarle il tempo di replicare, e
ammutolendola con un bacio rude "adesso basta, non ti permettere di
dare a Harry dello stronzo, non lo conosci e non puoi giudicarlo!" il
tono di Sum era fermo e deciso ma dentro di lei stava scoppiando una
bomba, aveva voglia di andarsene e piantarlo in asso
così, Harry aveva ragione, Daniel stava mostrando il suo
lato peggiore, ma lei ricordò le parole del ragazzo che
amava e si convinse che quello fosse soltanto un fastidioso
atteggiamento, privo di sostanza "non lo conosco? è
vero...ma a me sembra di non conoscere più te"
confessò diminuendo di nuovo le distanze, si sentiva un
pazzo, voleva farle pagare ciò che aveva fatto, magari farla
scoppiare in lacrime se ci fosse riuscito, e poi consolarla, stava
dando di matto "prendiamo qualcosa al bar?" propose lei, ricordando
sempre i suggerimenti di Harry, Daniel annuì poco convinto,
poi prese le valigie a terra e la seguì fino al tavolo dove
lei aveva scelto di sedersi "che vuol dire che non mi conosci
più?" "che sei diversa" rispose fissandola negli occhi, lei
deviò lo sguardo "in che senso?" domandò, a quel
punto Daniel ordinò qualcosa al cameriere in modo scortese
"mi sembri più...viva" rispose avvicinando il bicchiere alla
bocca e squadrandola come se quella di sentirsi più viva,
come l'aveva definita lui, fosse una colpa, Sum non seppe che dire
"quando ci siamo conosciuti a quella macchinetta del caffè,
e nei mesi successivi, eri una ragazza chiusa in se stessa, e mi
attraevi anche per questo, mi piacevi da matti e quando finalmente sono
riuscito a farti capitolare, o perlomeno pensavo di esserci riuscito,
eri ancora quella ragazza rassegnata, bellissima, dolce, simpatica, ma
rassegnata. E quando ci siamo fidanzati, io ho promesso a me stesso che
con il tempo sarei riuscito a darti quella vitalità, quello
schizzo di..non lo so, forse pazzia, che sembrava mancarti, e mi pareva
che tutto stesse andando bene, ero determinato ad aver pazienza, volevo
essere il responsabile del tuo sorriso al mattino e c'ho creduto sul
serio, pensavo che ci sarei riuscito alla fine, fino a quando non sono
apparsi quei due, non è apparso il tuo Harry,
così, dal nulla, dall'oggi al domani, e il nostro rapporto
è cambiato, ho finto di non essermene reso conto, non volevo
ammetterlo a me stesso, ma sapevo che stavo per perderti,
però non me ne facevo una ragione e preferivo credere alla
favola che mi ero scritto in testa, invece che alla realtà.
Poi ci si è messo l'incidente, e quello è servito
a tenerti ancorata a me ancora per qualche tempo...già
quando sono partito, eri una ragazza diversa da quella con cui stavo,
ma ancora una volta ho preferito fare orecchie da mercante e continuare
a tenere una benda davanti agli occhi, e ora, che sono passati altri
dieci giorni, e so che sei stata con lui per tutto il tempo, e ti vedo
così forte, determinata, pronta a goderti la vita, mi da
fastidio, volevo essere io la ragione del tuo cambiamento."
Sum lo aveva ascoltato per tutto il tempo senza interromperlo, aveva
capito come dovesse sentirsi Daniel, era innamorato di lei davvero, e
desiderò tanto che non fosse così "hai ragione,
quando mi hai conosciuto tu, ero una ragazza spenta e rassegnata, lo so
perfettamente, ma non sono cambiata, non sono diventata un'altra
persona in questi giorni, il discorso è molto più
semplice....io sono sempre stata la ragazza con cui stai parlando oggi,
le nostre vite si sono incrociate in quello che era un brutto periodo
per me, che è durato un annetto, ma che sarebbe potuto
durare per sempre se Harry non fosse ritornato a far parte della mia
vita. Senti, mi dispiace che tu lo debba sentire, ma voglio
essere sincera con te, e la verità è che quando
io e Harry ci siamo incontrati al camping tre estati fa, ci siamo
innamorati a prima vista, siamo diventati in pochissimo tempo l'uno
l'ossigeno dell'altra, il nostro amore era fortissimo, in quei quindici
giorni siamo stati capaci di provare emozioni impareggiabili, in quei
quindici giorni siamo arrivati al punto di donarci l'uno all'altra
completamente, e il fatto che siamo stati insieme due anni vedendoci
una volta ogni due mesi, dovrebbe farti capire quanto potesse essere
forte e vero ciò che provavamo...e in quel periodo, in quei
due anni e anche prima, da bambina, sono stata la ragazza che ti sta di
fronte ora, e sono cambiata quando ci siamo separati, sono cambiata
perchè lui non c'era più, perchè non
volevo addormentarmi senza la sua buonanotte e non volevo cominciare la
giornata senza il suo buongiorno, non volevo passare le ore a
fantasticare su quando lo avrei riabbracciato, contando i giorni che
mancavano fino al nostro prossimo incontro, per poi rendermi conto che
non ci saremmo visti. E' bellissimo che tu ti sia preso la briga di
promettere a te stesso di riportarmi il sorriso, ma avevi
già perso in partenza.... io mi ero ridotta in quel modo per
il trasferimento, è questo quello che lasciavo credere a
tutti, ma sapevo perfettamente che il trasferimento era soltanto un
aggravante, stavo male perchè soffrivo la sua assenza,
perchè mi mancava come l'aria, e ora sono tornata a essere
me stessa perchè lui è tornato, unicamente per
quello. Era lui che mi mancava, era di lui che avevo bisogno, era la
sua assenza a ridurmi così, e soltanto rivederlo, riaverlo
accanto a me, mi ha sanato il cuore.
Il
tuo era un nobile proposito, ma non poteva essere realizzato...hai
presente quando hai la sensazione che ti manchi qualcosa, e sai
esattamente cosa, potrai sforzarti quanto vuoi ma niente
potrà essere in grado di sostituire ciò di cui ha
bisogno, ed è quello che è successo a me, ho
legato la mia esistenza a quella di Harry più di tre anni
fa, e ho stretto un nodo così forte da deformare la corda
per sempre. E' come se riuscissi a completare un puzzle e poi qualcuno
venisse a rubarti una tessera, e le altre ci sono ancora tutte, ma tu
sai perfettamente quale tessera ti manca, e non puoi inserirne una
qualsiasi, è proprio quel pezzo che ti serve, e il gioco non
sarà mai completo senza, ecco, Harry era la tessera che
mancava, e la mia vita non era completa senza di lui, allo stesso modo
in cui non è lo quell'ipotetico puzzle, ed lui
ciò di cui io necessito, nessuno potrà
sostituirlo"
"
mi stai dicendo che mi hai preso in giro dal primo istante, giusto, ho
capito bene?" a quel punto Daniel si alzò di scatto e
alzò nuovamente la voce "no, non è mai stata mia
intenzione prenderti in giro, credimi, io sapevo di aver bisogno di
lui, ma mi ero illusa di poter imparare a vivere, di potermi abituare
alla sua assenza, mi mancava folllemente, ma credevo che sarei riuscita
a superarlo, volevo poterlo dimenticare e innamorarmi di te, e ci ho
provato, ho sbagliato, lo so, ho utilizzato la classica formula del
'chiodo scaccia chiodo' perchè ero convinta che non lo avrei
più rivisto e volevo provare a rifarmi una vita, ma quando
Harry è tornato mi sono resa conto che fino a quel momento,
senza di lui, avevo solo sopravvissuto, non vissuto, era lui
ciò che mi mancava per essere felice, poi è
riapparso e mi ha ridato ciò che avevo perduto, mi ha ridato
me stessa, nessun altro poteva farlo al suo posto. Mi dispiace, ma io e
te ci siamo conosciuti quando quel nodo aveva già deformato
la corda." spiegò, tentando di essere il più
sincera possibile, Daniel tornò a sedersi di fronte a lei e
le strinse la mano "ma non possiamo riprovarci?" domandò
all'improvviso il ragazzo, come se non avesse ascoltato nulla di
ciò che gli aveva detto Sum, ma l'aveva sentita sin troppo
bene, glielo domandò con un tono dolce e malinconico che
faceva a pugni con quello utilizzato da lui stesso fino a pochi minuti
prima, Sum scosse la testa convinta "nemmeno un tentativo? perfavore!"
Daniel si stava arrampicando sugli specchi, sapeva di non avere
speranze, ma ci provava lo stesso perchè teneva a lei "io
sono innamorato di te, sono disposto a ripartire da zero, a dimenticare
quest'ultimo periodo" Sum a quel punto gli strinse di più la
mano, non si aspettava un cambiamento così
repentino in lui e capì che ci stava male
"dimenticami, ti prego" sussurrò guardandolo negli occhi,
poi ritirò la mano e si alzò con calma, fece un
cenno di saluto a Daniel e si incamminò dandogli le spalle,
lui restò lì seduto e gli si illuminarono gli
occhi quando la vide ritornare "ho dimenticato di dirti che sono
contenta che tu sia tornato a camminare, ero sicura che ce l'avresti
fatta, e spero che Josh si sia ripreso" disse con un mezzo sorriso, poi
senza aspettare risposta, si allontanò di nuovo e raggiunse
la macchina, entrò nell'abitacolo e tirò un
sospiro di sollievo, era riuscita a parlargli, non era stato facile, ma
sentiva di avergli detto tutto come le aveva consigliato Harry, ed era
assolutamente sicura di ciò che aveva fatto, aveva scelto,
lo aveva dimostrato con i fatti questa volta, con le azioni... anche se
il suo cuore non aveva mai avuto dubbi, aveva scelto gli occhi, il
sorriso, la dolcezza, la spontaneità, la
solarità, la simpatia, la sfacciatagine, pure l'idiozia,
aveva scelto Harry all'inizio e lo avrebbe scelto ogni giorno della sua
vita.
Buonsalveeeeeee :DDD
Questa volta sono un pochino in ritardo, volevo pubblicare
il capitolo ieri, ma Internet ha fatto i capricci per tutta la
giornata, quindi mi sono ridotta a doverlo pubblicare oggi :)
Allora..lasciando stare la prima parte dove davvero non so che mi sia
venuto, vogliamo parlare di Harry che chiama Sum mentre lei
è all'aeroporto e tenta di tranquillizzarla, di darle dei
consigli su come affrontare l'incontro con Daniel? bjnfsabnabnnfs E'
l'amore, non pensate? :3
E poi, finalmente aggiungerei, è arrivato questo benedetto
due gennaio e Sum ha parlato a Daniel spiegandogli tutto sin
dall'inizio, il loro incontro è stato particolare, a tratti
violento e aggressivo, poi addirittura dolce e malinconico, poi di
nuovo forte e determinato, fino a quando Daniel non ha chiesto a Sum di
riprovare a costruire qualcosa insieme, perchè passata la
rabbia iniziale, si è reso conto di tenere a lei sul serio,
e allora le ha proposto di tornare insieme come se nulla fosse successo
e come se non avesse ascoltato una parola dei loro discorsi
precendenti, ma la ragazza è stata ferma nella sua
decisione...ama Harry alla follia e non si farà scappare
l'opportunità di essere felice con lui ♥
Scusate il riassuntino, volevo accertermi di essere stata chiara :DD
Adesso come sempre, i giudici siete voi :) Spero che questo capitolo vi
sia piaciuto :DDDD
Ditemi tutto che sono stracuriosa ♥
E grazie, grazie, grazie per tutte le recensioni, siete
meraviglioseee!!!!!!!
Un bacione, a prestooooooo
<3<3<3<3<3
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Capitolo 33 *** Capitolo trentatre ***
L'orologio
al suo polso segnava le tredici precise, era ora di pranzo, e Sum
camminava per le vie di Roma respirando a pieni polmoni, aveva
parcheggiato la macchina a qualche isolato di distanza e optato per una
passeggiata a piedi con destinazione Piazza Venezia, dove la
aspettavano Harry e Zayn; stranamente aveva la mente libera, si sentiva
tranquilla, in pace con se stessa e perfettamente a suo agio nonostante
l'incontro avuto con Daniel... aveva certamente capito che il
sentimento che il ragazzo nutriva nei suoi confronti era sincero, non
aveva dubbi e non ne aveva mai avuti, ma era altrettanto sicura di aver
fatto la scelta giusta, perchè anche se teneva a Daniel,
quello che la legava a Harry era totalmente diverso e non le era
passato nemmeno per l'anticamera del cervello di poterci rinunciare,
non ne aveva motivo, lo amava così intensamente che sarebbe
stata pronta a rimettere in discussione tutto pur di stargli accanto,
era disposta a seguirlo persino in capo al mondo se fosse stato
necessario, Harry Edward Styles era l'unica persona di cui aveva
bisogno per stare bene e sarebbe stato folle rinunciare a chi la
rendeva felice soltanto rivolgendole un sorriso o guardandola negli
occhi, per pietà di un ragazzo a cui voleva soltanto tanto
bene.
Le
sarebbe piaciuto restare amica di Daniel, ma quando si era resa conto
che lui provava ancora qualcosa in più, aveva intuito che
chiedendogli di restare amici avrebbe soltanto peggiorato le cose,
perciò era rimasta zitta... e ora si sentiva come se si
fosse tolta un fastidioso peso dallo stomanco, ora aveva voglia di
godersi la vita, di godersi Harry e tutto quello che avrebbero potuto
costruire insieme, non che non le importasse di Daniel, ma non poteva
farsene una colpa, era innamorata di Harry, e l'amore è una
forza selvaggia, si sa, ma è qualcosa di assolutamente
naturale, spontaneo, imprevedibile, che non può essere
represso, e Sum non poteva farci niente, fosse cascato il mondo, ma lei
avrebbe sempre scelto il ragazzo che le aveva regalato momenti
indimenticabili, desideri proibiti, mancanza d'ossigeno, lacrime amare,
sospiri silenziosi, l'unico che avesse mai amato, l'unico che le avesse
fatto comprendere cosa vuol dire vivere nel senso più vasto
del termine, godersi la giovinezza, cogliere le opportunità
al volo, fare pazzie, ridere a crepapelle, rischiare di svenire per un
sorriso o uno sguardo troppo intenso, sentirsi non tre metri, tre
chilometri sopra al cielo e un secondo dopo vicini al centro della
terra, odiare il mondo dal profondo e vederlo sotto una prospettiva
diversa grazie a un qualcuno che si prende la briga di affrontare con
te le avversità e gli ostacoli, amare fino a farsi male,
amare fino allo sfinimento, amare con ogni forza, amare con l'anima,
semplicemente amare in tutte le forme e i colori...ecco, Harry era
riuscito a farle provare tutto questo, le aveva insegnato a rapportarsi
con il mondo, le aveva insegnato a diventare ciò che era, e
soprattutto voleva continuare a tenerla stretta contro il suo petto in
una notte temporalesca o brulicante di stelle, poco importava,
desiderava abbracciarla, incoraggiarla di giorno, e tenerla
per mano non solo lungo il percorso da casa all'università,
per la vita.
Camminava
con andatura normale, le sue converse toccavano il suolo alternandosi,
e dai piedi partiva la sua ombra e si rifletteva sul marciapiede, il
sole le irraggiava le spalle e donava brillantezza ai suoi capelli, Sum
avanzava guadandosi intorno e poi riabbassando lo sguardo, osservava
una Roma ancora influenzata dallo spirito natalizio, ma già
pronta ad accogliere un nuovo periodo, già bramosa di
primavera, e ciò che le stava intorno non era altro che una
riproduzione piuttosto grande dello specchio della sua anima, anche la
parte più intima di sè era ancora influenzata
dagli eventi passati, sarebbe risultato strano se fosse stato
diversamente, ed esattamente come la città non poteva
liberarsi del tutto dalle luci e dagli addobbi natalizi, lei non poteva
districarsi da quello che era stato l'ultimo anno fino ad allora, se lo
portava dentro come una parte di se, ma allo stesso tempo era pronta a
vivere qualcosa di nuovo, e così come il sole illuminava la
strada che stava percorrendo, una sorta di luce interiore la induceva a
pensare alla primavera, all'estate, quella del cuore, ed era un segno
premonitore che faceva trasparire la sua voglia di andare avanti, di
mettersi in gioco, di accelerare il passo e godersi ciò che
nascondeva l'incrocio successivo, bene o male che fosse stato,
desiderava affrontarlo e lasciarsi coinvolgere dai sentimenti nella
maniera più totale, più intensa e
più bella.
Rivolse
lo sguardo a terra in modo spontaneo e imprevedibile, e sorrise
calorosamente quando notò un'altra ombra accanto alla sua,
le bastò osservarla per qualche decimo di secondo per
riconoscerla, non si era accorta che Harry fosse dietro di lei, ma
prima ancora che lui la bloccasse stringendola a sè, la
propria ombra proiettata sul marciapiede lo tradì, la
ragazza si voltò e si imbattè negli occhi che
tanto amava, lui l'abbracciò d'istinto e Sum si
sentì maledettamente bene, quando si staccarono Harry le
prese il viso tra le mani e la guardò negli occhi "tutto a
posto?" sussurrò non distogliendo lo sguardo "capitolo
chiuso, ora ho voglia di scoprire cosa si cela nel prossimo" disse lei,
completamente ipnotizzata da quegli occhi "penso di averne una vaga
idea.." bisbigliò Harry "ti ascolto" "beh pensavo che,
insomma, io credo, desidero- Sum lo interruppe poggiando le proprie
labbra su quelle del ragazzo, fu un bacio dolce ma che voleva dire
tutto "esattamente ciò che intendevo" disse lui sulle sue
labbra, e la ragazza sorrise ancora, Harry aveva vagheggiato
volutamente, voleva che lo interrompesse in quel modo e Sum lo aveva
baciato a pochi metri da Piazza Venezia, lo aveva baciato non
preoccupandosi della gente che l'avrebbe vista, lo aveva baciato in
mezzo alla strada, liberamente, senza doversi nascondere, e non c'era
stato nulla di più bello; a quel punto Harry le cinse i
fianchi e la baciò di nuovo, a nessuno dei due importava di
essere al centro di un marciapiede, si tenevano stretti e si baciavano
fino a restare senza fiato "Zayn ci sta aspettando" disse infine il
ragazzo, rubandole un altro bacio e raggiungendo l'amico tenendo la
mano intrecciata a quella di Sum.
Trascorsero
un paio d'ore tutti e tre insieme, mangiarono scherzando e ridendo come
avevano sempre fatto, si divertirono a prendersi in giro a vicenda, a
raccontarsi ciò che avevano fatto durante la giornata, Sum
riportò a Harry e Zayn il succo del discorso con Daniel, e
loro due capirono che lei non nutirva nessun rancore nei suoi
confronti, semplicemente aveva deciso di voler condividere la propria
vita con il ragazzo riccio che le stava seduto di fronte, e ora niente
avrebbe potuto impedirglielo, anche i ragazzi percepirono la sua
serenità interiore, non si sentiva in colpa
perchè non considerava una colpa amare qualcuno alla follia,
sorrideva e stava bene, aveva la mente sgombra da pensieri e
preoccupazioni, c'erano soltanto nuove speranze e tanti tanti
sogni, se solo avesse avuto una bacchetta magica, Harry li
avrebbe realizzati a uno a uno, ma non si rendeva ancora conto che
tutti lo includevano?
Zayn,
dal canto suo, era contento di vedere la sua migliore amica
così rilassata e allo stesso tempo piena di progetti, ma non
aveva mai nutrito dubbi in proposito, sapeva che Sum era una persona
positiva, ottimista per natura, e anche se in quell'ultimo periodo le
cose sembravano essersi capovolte, il loro ritorno le aveva riportate
alla normalità, e ora lei sentiva di essere stata sincera
fino in fondo e chiara con Daniel, e sarebbe stata pronta ad
abbracciarlo di nuovo, a chiedergli come stava, persino a mangiare una
pizza con lui, ma nulla di più, avrebbe trascorso le notti
ancorata al petto di Harry, era lui che avrebbe annoiato con tutte le
sue paranoie prima degli esami, e non avrebbe avuto la
necessità di raccontargli niente, perchè
avrebbero vissuto tutto insieme.
"
io vado" esordì Zayn verso le tre del pomeriggio "ci vediamo
stasera!" esclamò con un sorriso, poi si alzò e
diede una pacca sulla spalla a Harry e un bacio sulla guancia a Sum,
era il momento di lasciarli soli e non gli dispiaceva affatto, anzi,
era felice della ritrovata freschezza del loro amore e tifava per loro,
sempre e comunque, non aveva mai visto nulla di simile in tutta la sua
vita, quei due erano stati fatti per trovarsi, nessuno avrebbe reso Sum
felice come era in grado di fare Harry e viceversa, quello era poco ma
sicuro.
" e noi che facciamo?" domandò la ragazza mentre si
incamminavano, solo allora notò che Harry aveva portato con
se la chitarra "iniziamo con il rincorrere la corriera che abbiamo
appena perso, poi si vedrà!" le rispose Harry cominciando a
correre tenendola per mano, Sum lo seguì ridendo a
crepapelle, non aveva importanza come avrebbero trascorso quel
pomeriggio, l'unica cosa degna di nota era che erano insieme, e quelle
ore sarebbero state perfette soltanto per quello; Harry correva
trascinandola con sè, agiatava una mano per attirare
l'attenzione dell'autista, l'altra le teneva saldamente intrecciata a
quella della ragazza, e Sum faceva lo stesso con la mano libera,
rincorsero quel mezzo ridendo a crepapelle e stancandosi come non mai,
fino a quando, dopo trecento o al massimo quattrocento metri, qualcuno
li notò e l'autista si fermò permettendogli di
salire, una volta a bordo corsero verso i pochi posti liberi rimanenti,
Harry si sedette e automaticamente fece in modo che la ragazza si
mettesse sulle sue gambe, Sum non obiettò e si tenne a lui
durante il breve tragitto "è cominciata bene, direi" disse
lui spostandole una ciocca di capelli dal viso "inseguire una corriera
in corsa era il mio sogno nel cassetto" rispose lei divertita "anche il
mio!" rispose il ragazzo dandole corda, e Sum scoppiò a
ridere "tu sei pazzo!" sussurrò perdendosi nei suoi occhi
"è troppo banale se ti rispondo che sono pazzo di te?"
domandò lui rendendo più salda la presa sui suoi
fianchi, la ragazza fece di no con la testa e poi si
avvicinò a lui fino a far scontrare le loro fronti, si
guardarono negli occhi sorridendo, e non si resero nemmeno conto che
mezzo pullman stava fissando una ragazza seduta sulle ginocchia di un
ragazzo, che sorrideva e si lasciava coccolare, quella gente,
in un primo pomeriggio come tanti si ritrovò di fronte una
scena assai rara...certo, di coppiette Roma ne era piena, ma non si era
mai vista un'intesa così palpabile tra le due parti e la
freschezza di un amore così giovane e pronto a combattere
contro tutti e tutto, di nuovo, come ai vecchi tempi.
" tu sai perfettamente dove stiamo andando!" lo accusò lei,
ancora seduta sulle sue ginocchia, il posto accanto a Harry era libero,
anzi, era occupato dalla chitarra, e loro due stavano bene
così, era stato sponteneo e naturale per entrambi sedersi
l'una in braccio all'altro, e Sum si sentiva maledettamente felice, era
bello stare sulle sue ginocchia e avvertire le mani del ragazzo
cingerle la vita in mezzo alla folla, non dovevano più
nascondersi, potevano essere se stessi e non riuscivano a immaginare
niente di meglio "no, assolutamente" rispose lui nascondendo una risata
"giura" ribattè Sum con tono apparentemente serio, poi non
potè fare a meno di sciogliersi in un sorriso "giuro che ti
piacerà" disse lui, e a alla ragazza sembrò
bastare... sarebbe più corretto dire che non le diede il
tempo di replicare, visto che fece combaciare le loro labbra mozzandole
il respiro ancora una volta e rubandole tanti dolci teneri baci, fino a
quando non scesero dalla corriera.
Continuarono a baciarsi anche dopo, mentre camminavano per strada, a
tratti Harry le sbarrava il percorso e le faceva provare la sensazione
di abbracciare l'intero universo, prendendole il viso tra le mani,
soffermandosi sui suoi occhi e poggiando le labbra sulle sue, Sum
sentiva di poter morire da un momento all'altro, era troppo bello per
essere vero, le pareva di star vivendo in un sogno, quel ragazzo dai
capelli ricci, il sorriso contagioso e il cuore d'oro, era tutto
ciò che le era mancato, tutto ciò di cui aveva
bisogno, tutto ciò che avesse mai desiderato.
Si fermarono soltanto quando poggiarono i piedi su una piccola porzione
del suolo romano che Sum ancora non conosceva, un prato verde
irraggiato da un sole di inizio gennaio che, pur essendo timido, faceva
già pensare alla primavera; Harry le lasciò la
mano, appoggiò la chitarra a uno dei pochi alberi e corse
verso il centro del prato, allargò le braccia e
alzò gli occhi al cielo mentre recuperava il fiato "Summer
ti amooooooooooo" urlò con tutto il fiato che aveva in gola
e lei restò dov'era, incapace di muoversi e fare qualsiasi
cosa, era paralizzata dalla dolcezza del ragazzo,e a quel punto Harry
si voltò, le corse incontro e insieme indietreggiarono fino
a trovarsi sotto un albero, lei lo baciò prendendo
l'iniziativa, la sua schiena era poggiata al tronco dell'albero, e
Harry la teneva stretta contro di sè, quando si staccarono
"sarà la terza volta che lo dico, ma tu sei davvero pazzo!
Mi hai portato fin qui per questo?" domandò con la voce
spezzata, emozionata soltanto all'idea "anche per rincorrerti, come i
bambini che giocano a 'ghiaccio e sole'" rispose lui sorridendo
"3...2.." cominciò a contare e Sum iniziò a
correre per quel prato come se non avesse una preoccupazione al mondo,
riuscì a resistere e a non farsi prendere per qualche
minuto, mentre correva si voltava indietro ridendo, sul suo viso c'era
un prepotente sorriso che faceva andare Harry in tilt, letteralmente.
Quando la raggiunse, le cinse la vita con il fiato corto e caddero
tutti e due a terra, rotolarono sul prato tenendosi abbracciati e
continuando a ridere, poi smisero e Sum si ritrovò
perfettamente sdraiata su di lui, era il suo turno e senza scostarsi,
alzò la testa "ti amooooooooooooo" gridò
rivolegendosi al sole, alle nuvole, a tutto, poi
riportò gli occhi sul ragazzo "ti amo Harry"
ripetè con tono più basso, mentre l'eco del suo
grido precedente riempiva l'aria "e poi sarei io il pazzo"
obiettò lui facendo in modo che la ragazza si stendesse al
suo fianco "tu sei pazzo, ma lo sono anche io" rispose lei guardandolo
negli occhi mentre erano entrambi stesi sull'erba e girati su un lato
"a volte mi chiedo cosa ho fatto per meritarti" "e cosa ti rispondi?"
domandò lei sottovoce "che non lo so" sussurrò
Harry, non era una domanda a cui si poteva trovare una risposta,
nessuno aveva 'fatto' niente per meritare l'altro, i loro destini si
erano incrociati e non ne volevano sapere di dividersi, non
avrebbero potuto più dividersi, mai più, tutto
qua.
"secondo te è normale che sarei pronta a seguirti
dappertutto?" Sum lo guardava dritto negli occhi godendosi quel
pomeriggio fino all'ultimo secondo "no, affatto" "e allora che si fa?"
"facciamo che ti prometto che non ti costringerò mai a
buttarti in un pozzo per starmi accanto!" Sum rise di cuore, lo amava
anche per quello, lo amava nel modo più totale, in ogni
gesto, in ogni parola, in ogni sorriso, in ogni sguardo, in ogni
abbraccio, in ogni bacio, ogni giorno, ogni notte, ogni tempo
"però tu devi promettermi lo stesso, perchè ti
seguirei pure all'inferno" sussurrò lui con una dolcezza
disarmante "visitare il regno dell'oltretomba non è nella
mia agenda, al momento" rispose, poi si avvicinò di
più a lui e poggiò la testa sul suo petto "questa
volta è per sempre?" domandò tenendosi stretta a
Harry "non hai più via di scampo, queste braccia sono le tue
sbarre" le disse, riferendosi alle proprie braccia "e questa
è una prigionia che mi fa sentire libera"
sussurrò Sum alzando la testa e guadandolo negli occhi,
Harry ribaltò le posizioni e la fece stendere sotto di se
"per sempre" sussurrò sulle sue labbra prima di baciarla
dolcemente e non smettere di farlo fino al tramonto.
Potevano essere le sei forse, ma loro non avevano cognizione del tempo,
e quando si rimisero in piedi, il cielo era si era tinto di arancio, e
un soffio di vento li costrinse a ripararsi sotto lo stesso albero dove
Harry aveva lasciato la sua chitarra, gli parve un peccato non
utilizzarla in un momento così magico, quindi la prese in
mano e cominciò a strimpellare qualcosa mentre il tramonto
metteva in scena il suo spettacolo alle loro spalle.
"People say we shouldn't be together la gente dice che non dovremmo
stare insieme
we're
too young to know about forever che siamo troppo giovani per
conoscere il 'per sempre'
but
I say they don't know ma io dico che loro non sanno
what they're talk talk talkin' about non sanno di cosa stanno parlando
Cause this love is only getting stronger perchè questo amore
sta diventando sempre più forte
so I don't wanna wait any longer perciò
io non voglio più aspettare
I just wanna tell the world that you're mine girl voglio dire al mondo intero che
sei mia, ragazza
They don't know about the things we do loro non sanno le cose che
facciamo
They don't know about the "I Love You's" loro non sanno dei nostri 'ti amo'
But I betcha if they only knew ma
scommetto che se lo sapessero
They would just be jealous of us sarebbero
solo gelosi di noi
They don't know about the up all night loro non sanno delle notti
passate svegli
They don't know I've waited all my life loro non sanno che ho aspettato
tutta la vita
Just to find a love that feels this right per trovare un amore che mi
faccia sentire così giusto
Baby they don't know about, they don't know about us piccola non sanno
nulla, loro non sanno nulla di noi
One touch and I was a believer un
solo tocco e ci ho creduto
Every kiss gets a little sweeter con
ogni bacio diventa tutto un po' più dolce
It's getting better, keeps getting better all the time girl sta diventando migliore, continua
sempre a diventare migliore
They
don't know about the things we do loro
non sanno le cose che facciamo
They don't know about the "I Love You's" loro non sanno dei nostri 'ti amo'
But I betcha if they only knew ma
scommetto che se lo sapessero
They would just be jealous of us sarebbero
solo gelosi di noi
They don't know about the up all night loro non sanno delle notti
passate svegli
They don't know I've waited all my life loro non sanno che ho aspettato
tutta la vita
Just to find a love that feels this right per trovare un amore che mi
faccia sentire così giusto
Baby they don't know about, they don't know about us piccola non sanno nulla, loro non
sanno nulla di noi
They don't know how special you are loro
non sanno quanto sei speciale
They don't know what you've done to my heart loro non sanno come hai fatto al
mio cuore
They can say anything they want possono
dire ciò che vogliono
Cause they don't know about us perchè
non sanno nulla di noi
They don't know what we do best loro
non sanno quello che facciamo meglio
Is between me and you, our little secret è tra me e te, il
nostro piccolo segreto
But I wanna tell'em, I wanna tell the world that you're mine girl ma voglio dirglielo, voglio dire
al mondo intero che tu ragazza, sei mia
They
don't know about the things we do loro
non sanno le cose che facciamo
They don't know about the "I Love You's" loro non sanno dei nostri 'ti amo'
But I betcha if they only knew ma
scommetto che se lo sapessero
They would just be jealous of us sarebbero
solo gelosi di noi
They don't know about the up all night loro non sanno delle notti
passate svegli
They don't know I've waited all my life loro non sanno che ho aspettato
tutta la vita
Just to find a love that feels this right per trovare un amore che mi
faccia sentire così giusto
Baby they don't know about piccola
non sanno nulla
They
don't know about the things we do loro
non sanno le cose che facciamo
They don't know about the "I Love You's" loro non sanno dei nostri 'ti amo'
But I betcha if they only knew ma
scommetto che se lo sapessero
They would just be jealous of us sarebbero
solo gelosi di noi
They don't know about the up all night loro non sanno delle notti
passate svegli
They don't know I've waited all my life loro non sanno che ho aspettato
tutta la vita
Just to find a love that feels this right per trovare un amore che mi
faccia sentire così giusto
Baby they don't know about, they don't know about us piccola non sanno nulla, loro non
sanno nulla di noi
They don't konw about us" la
gente non sa nulla di noi.
Alla fine della canzone, Sum gli tolse la chitarra di mano e si
buttò spontaneamente tra le sue braccia, il ragazzo
l'accolse stringedola forte a sè, e sentì la
propria maglietta bagnarsi, Sum non riuscì a trattenere i
singhiozzi, era decisamente troppo, Harry le prese il viso tra le mani
e la guardò negli occhi "amore, perchè
piangi?" le domandò con tono dolce, lei abbozzò
un sorriso tra quelle lacrime che le stavano rigando il volto
"tranquillo, non è un pianto di cui devi preoccuparti"
rispose, mentre Harry le accarezzava il viso bagnato "piango
perchè sono felice, perchè ti amo e non riesco a
immaginare di stare bene in un posto che non siano le tue
braccia" "abbiamo aspettato tanto, forse anche troppo, ma ti prometto
che nessuno ci separerà di nuovo... sei soltanto mia" le
disse lui senza smettere di guardarla, Sum si strinse al suo petto,
sarebbe potuta restare così anche per...vediamo..per sempre?
Aveva la voce spezzata e le mancava il fiato per respirare mentre lui
la teneva ancorata contro di sè e le baciava i capelli, ma
il ragazzo sentì forte e chiaro ciò che Sum gli
sussurrò subito dopo "ti amo, ti amo infinitamente Harry."
Buonsalveeeeeeeeee :DDD
Sono viva, in caso ve lo foste chiesto! Scusate, perdonatemi, ho
impiegato un sacco ad aggiornare, ma davvero non ce la faccio,
e a proposito di questo volevo dirvi che visto che la
settimana prossima andrò in gita e non ci sarò,
poi sarà maggio al mio ritorno... credo che non
aggiornerò tanto in fretta nel prossimo mese. Il punto
è che sono in terzo, quest'anno ci sono i crediti e devo
impegnarmi tanto se voglio raggiungere una buona media...mi dispiace
tantissimo, ma non posso fare diversamente...la storia non è
finita, anche se non manca tantissimo, e io non la
abbandonerò, mai, vi sto soltanto dicendo che
impiegherò un po' in più ad aggiornare, tutto qua
:DD
Detto questo, passiamo al capitolooooooo
Allora, Sum e Harry finalmente insieme in tutti i sensi e si amano
tanto fajkkasfakf ma questo lo sapevamo già, no? ♥
Spero tanto che il capitolo vi sia piaciuto, non vorrei mai deludervi,
grazie per ogni singola parola che mi dite tramite le recensioni,
davvero <333
Continuate a farmi sapere cosa ne pensate, adoro chiacchierare con
tutte voi! :DD
Ora scappo, un bacione grande grande, e questa volta il mio 'a presto'
sarà un pochino più lungo, ma non preoccupatevi :)
Alla prossimaaaaaa <3<3<3<3<3
|
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Capitolo 34 *** Capitolo trentaquattro ***
In
una delle aule situate nell'ala destra dell'edificio, regnava silenzio
assoluto, la professoressa Kunt teneva gli occhi fissi sui suoi
studenti, li osservava in ogni singola mossa spiandoli con i suoi
occhiali da vista poggiati sulla punta del naso, a tratti focalizzava
la propria attenzione su un giornale, senza mai smettere di tenere un
sopracciglio alzato volto a controllare gli studenti, poi poggiava il
quotidiano sulla cattedra e si metteva con le braccia conserte con aria
annoiata, come se tutto quel suo comportamento austero fosse una
prassi, ogni tanto si alzava dalla sua sedia e cominciava a camminare
per l'aula, passando tra i banchi come alle superiori e controllando
almeno esteticamente l'elaborato di ogni studente. I ragazzi sapevano
che quella donna sulla cinquantina non era una persona diffidente o
aspra, voleva bene alle sue classi, ne dava prova quando perdeva ore e
ore a spiegare le lezioni cercando di renderle il meno noiose possibile
e concedendo una pausa di tanto in tanto, sorrideva spesso e capitava
che a volte si fermasse a prendere un caffè con gli
studenti, per lei erano i figli che non aveva mai avuto, ma quando si
trattava degli esami, diventava la donna più severa
esistente sulla faccia della terra; proprio perchè teneva ai
suoi allievi, pretendeva tanto e non ammetteva bigliettini, scambi di
battute o anche soltanto sguardi, era convinta che ognuno dovesse
imparare a cavarsela da solo o da sola, voleva agevolarli e abituarli
agli ostacoli che la vita che gli avrebbe posto davanti, e continuava a
dare l'idea dell'antipatica, anche se si vedeva chiaramente che il suo
era soltanto un atteggiamento, un voler fare la dura, lo si percepiva
dal modo annoiato in cui si metteva a braccia conserte e fissava
alternativamente l'orologio posto sulla parete opposta e gli studenti,
quasi come se volesse dar l'impressione di non vedere l'ora di chiudere
i libri e tornare a casa, odiava assistere i suoi alunni durante gli
esami, le facevano pena le occhiate che si ritrovava a dover sostenere,
e se fosse stata meno severa con se stessa, avrebbe dato una mano agli
studenti spesso e volentieri, ma puntalemente dava ascolto al proprio
io interiore, che le suggeriva di abituare gli alunni a cavarsela da
soli, invece che agli sguardi imploranti di risposte.
A
Sum era sempre stata simpatica, se non altro perchè le
ricordava la sua professoressa di italiano di Dublino che aveva la
capacità di catturare la sua attenzione e incuriosirla sulla
vita di Dante, Petrarca e Boccaccio senza annoiarla, e la Kunt
assomigliava alla sua ex prof anche esteticamente, capelli corti e
neri, lisci, occhi altrettanto scuri, occhiali rossi e corporatura
esile...l'unica differenza era che la Amelia Kunt, inglese da parte di
padre, era la sua tutor all'università, e quello che stava
affrontando non era un tema d'italiano, ma uno degli scritti
più impegnativi dell'anno, il penultimo... per il resto
l'atteggiamento delle due donne era più o meno lo stesso,
socevoli e divertenti in classe, aspre e severe durante le sessioni
degli esami.
Mancavano
pochi minuti alla fine quando la ragazza terminò il proprio
elaborato e si voltò d'istinto verso Harry subito dopo
averlo consegnato, lui le sorrise e Sum capì che era andato
bene, Harry consegnò a sua volta, e poi uscirono insieme
sotto lo sguardo compiaciuto della prof; anche lei sapeva che stessero
insieme, come il resto della gente che frequentava i loro stessi corsi,
e sebbene non lo desse molto a vedere, trovava tenero il modo in cui si
scambiavano qualche sguardo durante le lezioni o uscissero insieme
dall'aula nelle pause, le era persino capitato di vederli abbracciati
sulle scale e li aveva visti scambiarsi teneri baci appoggiati contro i
muri, era evidente che fossero innamorati pazzi l'uno dell'altra, e la
cosa strana, ma indubbiamente meravigliosa, era che dopo quattro mesi
il loro amore non aveva perso la freschezza, non aveva perso
l'affiatamento, non aveva perso nulla, era sempre lo stesso, un
sentimento così forte e puro come lo era stato sin
dall'inizio.
"
ce l'abbiamo quasi fatta, ancora uno scomodissimo esame e poi potremo
dire di aver concluso il primo anno" esultò Sum mentre si
sedeva sulle scale del cortile interno accanto al suo ragazzo "voglio
che quest'estate sia fantastica" disse lui guardandola negli occhi e
donandole uno dei suoi sorrisi "lo sarà" rispose avvicinando
il proprio viso a quello di Harry e rubandogli un bacio, lui le prese
il viso tra le mani e continuò a baciarla dolcemente, Sum
era il suo ossigeno, l'avrebbe baciata tutto il giorno senza mai
stancarsi, aveva bisogno di averla accanto e ogni sera si addormentava
con il sorriso sulle labbra sapendo che lei lo stava pensando, o meglio
ancora, accorgendosi di poter sentire il suo respiro fondersi con il
proprio quando dormivano insieme.
Erano
trascorsi quattro mesi, la data scritta a penna sull'elaborato che
avevano consegnato pochi minuti prima si leggeva come 26 aprile, e
durante quel periodo ne erano successe di cose, molto era cambiato,
qualcosa era rimasto uguale, ma l'unica equazione matematica, tra tutte
quelle che avevano studiato, che dava sempre lo stesso risultato, erano
loro due, Sum e Harry, Harry e Sum, era come se fossero due numeri
jolly, due numeri perfetti che potevano avere il valore 0 o 1.000.000,
avrebbero bilanciato tutto il resto, tutto ciò che non
andava, erano l'uno il complementare dell'altro ed erano i due numeri
chiave per la risoluzione dei problemi, non solo goemetrici o
algebrici, ma anche di quelli che non sono provvisti di ipotesi e dati
e sembrano non avere soluzione.
In
quei quattro mesi, la ragazza aveva recuperato sufficientemente il
rapporto con Laura, certo, era ancora un po' restia a confidarle tutto,
ma da quel giorno in cui l'aveva vista imbarazzata davanti l'uscita
dell'università e subito dopo l'aveva osservata mentre
fermava Daniel, chiacchierava con lui sorridendo in modo spontaneo poi
raccoglieva tutto il coraggio per chiedergli di uscire, era cambiato
tutto, Sum aveva capito di colpo il motivo per cui l'amica aveva fatto
ciò che aveva fatto, aveva trovato un senso ai suoi 'gli
voglio bene' quando cercava di giustificarsi, ed era stata lei stessa a
chiamarla il pomeriggio e a dirle che era tutto apposto, che aveva
finalmente capito le sue ragioni. Quel giorno Daniel aveva accettato di
uscire con Laura, ma per quanto ne sapeva, da ciò che le
raccontava l'amica, non stavano insieme, la ragazza era innamorata di
lui e anche Daniel se ne era reso conto, ma non riusciva a lanciarsi,
era più forte di lui; gli capitava spesso di vedere
Sum insieme a Harry, di rendersi conto che con lui stava
davvero bene, che si amavano e non c'era niente di più bello
del loro modo di condividere ogni cosa, ma non si sentiva pronto a
iniziare un'altra storia, soprattutto perchè si trattava di
Laura, e come era successo per Sum che era stata inizialmente sua
amica, temeva di poter risubire lo stesso colpo. Ma non si sentiva
solo, anzi, stava bene con se stesso, desiderava soltanto capirci
qualcosa in più prima di buttarsi a capofitto in una nuova
storia, voleva bene a Laura, e voleva assicurarsi di essere all'altezza
del ruolo che lei gli stava offrendo, la verità era che
stava temporeggiando alla grande, non smaniava di abbracciarla e
baciarla come era successo con Sum subito dopo la rottura, ma non
voleva nemmeno perderla, aveva soltanto bisogno di fare un po' di
chiarezza con se stesso, e intanto trascorreva molto tempo in sua
compagnia e faceva tutto il possibile per dimenticare quella ragazza
che aveva trovato, o meglio, ritrovato la felicità negli
occhi di chi l'aveva ipnotizzata dal primo istante .
Quando
si incontravano per strada o all'università, Sum e Daniel si
salutavano come conoscenti, a volte scambiavano qualche chiacchiera
sugli esami, sul tempo fuori o sul menù della mensa,
trascorrevano qualche minuto a parlare, e poi ognuno riprendeva la
propria strada, la ragazza non nutriva nessun rancore nei suoi
confronti, ma per Daniel all'inizio era stato difficile parlarle in
modo neutro senza ricadere nella loro storia, però si stava
lentamente abituando e dopo ben quattro mesi, poteva addirittura
affermare che parlare con Sum lo aveva aiutato a superare il colpo
inflitto da lei stessa...strano vero?
Stava
crescendo, era riuscito ad accettare la sua decisione, e non intendeva
più intromettersi nella sua vita, e forse era proprio merito
di Sum se pian piano stava riuscendo ad aprire il suo cuore a Laura.
Invece, il rapporto tra Sum e Harry in quei quattro mesi non era
affatto cambiato o se aveva subito qualche lieve mutamento, sicuramente
era diventato ancora più bello di prima, stavano insieme,
ridevano, scherzavano, si coccolavano, si baciavano, si amavano nello
stesso modo disinvolto, impacciato, forte, fragile, passionale,
dolce... come sempre. Tutte le mattine Harry le inviava un messaggio di
buongiorno, anche se entrambi sapevano che si sarebbero visti qualche
ora dopo, la loro era una tenera abitudine, in quel modo si sentivano
come se la loro storia non si fosse mai interrotta, come se non fossero
mai stati divisi e non avessero mai smesso di mandarsi messaggi al
mattino e di sera, come facevano quando a separarli era soltanto la
distanza da Londra a Dublino; Zayn li prendeva in giro in ogni
occasione per questo loro comportamento, ma non poteva fare a meno di
ammettere che fosse maledettamente dolce...Sum ormai non teneva
più impostata la sveglia, l'aveva disattivata, a farla
ritornare nel mondo reale era il messaggio di Harry, si svegliava
quando sentiva quel suono familiare proveniente dal suo cellulare, e
non aveva più l'istinto di buttare a terra
l'aggeggio e ripiombare sotto le coperte sperando di poter dormire
ancora un po', era così che si era comportata nell'ultimo
anno, ma le cose erano radicalmente cambiate da quando stava insieme a
lui, e appena avvertiva il suo messaggio, cercava il cellulare con le
mani, lo afferrava e se lo portava davanti al viso, la prima cosa che i
suoi occhi si ritrovavano davanti era il suo dolce buongiorno, e come
da copione, Sum sorrideva con lo sguardo sognante prima di
rispondergli, poi si buttava giù dal letto con un energia e
una vitalità nuova, che aveva acquistato soltanto grazie a
Harry; la mattina si svegliava con la voglia di vivere una nuova
giornata, di vederlo, abbracciarlo, baciarlo, amarlo come se fosse il
primo giorno. Era questo il segreto del loro amore: ogni mattina si
salutavano dolcemente scambiandosi dolci baci, a volte si incontravano
al bar assieme a Zayn, a volte Sum li raggiungeva a casa loro, altre
volte si vedevano direttamente all'università, ma dovunque
fossero e chiunque ci fosse intorno, loro due si guardavano negli occhi
più innamorati che mai, si salutavano, chiacchieravano per
qualche minuto e poi correvano nelle aule con un sorriso ebete dipinto
sul viso; quando si ritrovavano nella stessa aula, si tenevano in
contatto con lo sguardo e sgattolaiavano via insieme appena potevano,
capitava spesso che Harry la spingesse contro una parete appena usciti
dalla classe e la baciasse facendole provare sensazioni paradisiache,
non lascendola andare, tenendola stretta a se, come se volesse far
sapere al mondo che Sum era soltanto sua, la coccolava, la baciava come
se non lo facesse da mesi, come se fosse in astinenza, come se avesse
bisogno di quel contatto così giusto e così
perfetto per continuare la giornata, e Sum si sentiva come se stesse
camminando sulle nuvole, sorrideva e ricambiava quei baci,
convincendosi di essere la ragazza più fortunata del mondo.
C'erano dei giorni in cui entrambi erano costretti a restare
all'università fino al tardo pomeriggio, e in quei casi
pranzavano insieme, spesso li raggiungeva anche Zayn, poi ognuno
tornava a seguire i prorpi corsi fino all'ora di uscita, a quel punto
si ritrovavano fuori e tornavano a casa di solito esausti; quando
invece le lezioni gli impegnavano soltanto la mattinata, restavano a
casa a studiare fino a sera, a volte lo facevano insieme, soprattutto
quando si trattava di prepararsi per gli esami della Kunt, era utile
per entrambi studiare in compagnia, riuscivano a prepararsi meglio e
soprattutto le ore passate sui libri pesavano meno, perchè
intervallate da sguardi complici, risate e baci. Di solito stabilivano
prima di iniziare fino a che ora avrebbero duvuto studiare quel giorno,
dovevano per forza darsi degli obblighi, altrimenti avrebbero trascorso
tutta la giornata a coccolarsi sul letto, e per l'esame non sarebbe
stato produttivo; in altri pomeriggi studiavano soli, ognuno a casa
propria, ma si pensavano costantemente e chiudevano la giornata con una
lunga telefonata durante i giorni feriali, vedendosi nei festivi.
Trascorrevano tutti i weekend insieme, spesso restavano a Roma e
facevano un giro per la città, altre volte andavano al
cinema, a volte restavano semplicemente seduti al parco, sdraiati sul
prato o in riva al fiume, godendosi il semplice fatto di essere
insieme, non avevano alcun bisogno di strafare per stare bene, bastava
che trascorressero i giorni l'uno tra le braccia dell'altra; ogni tanto
si avventuravano in qualche gita fuori porta, di solito sceglievano
luoghi dove poter stare all'aperto e divertirsi, Harry non dimenticava
mai la sua chitarra e spesso le dedicava canzoni guardandola dritta
negli occhi e sentendosi completo, stavano bene dovunque
andassero, ma sapevano tutti e due che nulla avrebbe sostituito le
coccole nel letto della domenica mattina.
Nei fine settimana, la pizza con Zayn era un must ormai, poi Harry
restava spesso a dormire a casa di Sum, Zayn tornava a casa non prima
di avergli lanciato qualche occhiatina d'intesa, e loro due restavano
abbracciati a guardare film sul divano fino a tardi, poi andavano a
dormire, qualche volta riuscivano soltanto a chiacchierare
per un quarto d'ora tra un bacio e l'altro, poi crollavano sfiniti e si
addormentavano abbracciati, altre volte invece, pur essendo molto
stanchi, erano incapaci di risistere e la passione prendeva il
sopravvento sulla stanchezza, facevano l'amore come solo loro erano in
grado di farlo, amandosi con gli occhi, e con l'anima oltre che con
ogni centimetro di pelle, si guardavano, sorridevano, si sussurravano
qualcosa di dolce, ridevano e si tenevano stretti, passavano ore prima
che tutti e due restassero senza vestiti, trascorrevano tutta la notte
avvinghiati, non avevano nessuna fretta; a Harry piaceva giocare con i
capelli della ragazza e baciarli stringendola forte a se, adorava il
profumo naturale che emanevano, ma nessun altro riusciva ad avvertirlo,
perchè non era una fragranza, e nemmeno l'essenza di uno
shampoo sofisticato, erano semplicemente i suoi capelli ad avere un
odore particolare, quello di Sum, e lui lo adorava... e poi terminava
il gioco, spostandole i capelli su una spalla e baciandole avidamente
quella scoperta, fino ad arrivare al collo, regalandole brividi sulla
schiena e tenendola sempre stretta contro di sè; mentre lei
si teneva ancorata alla schiena nuda del ragazzo e disegnava con le
dita qualsiasi cosa le venisse in mente, spesso scriveva anche, e poi
si divertiva a fargli indovinare cosa aveva scritto dal movimento delle
sue dita, Harry ci prendeva raramente, ma stava sempre al gioco e si
godeva quel contatto fino all'ultimo secondo, ed era così
che aspettavano l'alba, giocando, ridendo, essendo complici in ogni
cosa al buio della stanza, amandosi con un'intensità
così piena di vita, mentre le strade erano deserte e il
resto della città dormiva perdendosi tutto; si
perchè, per quanto potessero stare tutto il giorno
abbracciati, era la notte, con i suoi giochi di ombre, con il suo lieve
abbaglio di luce, con la sua atmosfera tetra e allo stesso tempo
accogliente a scatenare la loro voglia di appartenere l'uno all'altra.
E l'alba spesso li trovava completamente privi di vestiti e
addormentati vicini in un groviglio di lenzuola. Quando si svegliavano,
non avevano la forza di alzarsi e spesso non riuscivano a ricordare il
numero di ore trascorse nel sonno, forse perchè erano al
massimo due, e si sentivano sempre come se non dormissero da giorni, ma
ridevano e si scambiavano il buongiorno senza scostarsi l'uno
dall'altra, Harry di solito di faceva coraggio per primo e andava ad
aprire le persiane in boxer, poi ritornava nel letto e si stendeva
accanto a Sum, lei si raggomitalava contro il suo petto, non si
curavano mai dell'orario, restavano così abbracciati per
tanto tempo, parlando a bassa voce, e di qualunque cosa, dalle
stupidaggini alle questioni serie, beandosi di quei momenti e trovando
insieme il modo per superare tutto; Sum poggiava la testa sul suo petto
e con le mani accarezzava timidamente i pettorali del ragazzo, lui la
lasciava fare, e restava a fissarla per ore senza mai stancarsi, e
continuavano a ridere, a scherzare, persino a prendersi in giro,
amandosi in ogni modo possibile.
Trascorrevano quasi tutte le domeniche mattina in questo modo, restando
nel letto a coccolarsi fino a mezzogiorno, ecco perchè
entrambi le reputavano insuperabili, non riuscivano a immaginare
qualcosa di più bello che starsene lì da soli
mentre il sole irraggiava la loro pelle scoperta; poi si preparavano
appena in tempo per recarsi dai genitori di Sum a pranzare, spesso
invitavano anche Zayn, odiavano lasciarlo solo, e anche se lui aveva
ormai imparato a cavarsela da solo ai fornelli, non disdegnava mai un
invito di Charlotte, e poi la sua compagnia era gradita a tutti.
In quei quattro mesi avevano trovato il modo di stare insieme senza
farlo diventare una scomoda routine, anzi, era assolutamene piacevole
svegliarsi sapendo già cosa avrebbero fatto, i giorni
all'università erano monotoni di per sè, per
tutti, ma Sum e Harry riuscivano a spezzare quella
quotidianità a modo loro, e anche per quanto riguardava i
weekend, amavano le gite fuori porta o le uscite al cinema, ma
preferivano di gran lunga il sabato sera a casa e 'la domenica
mattina', quella tutta per loro.
" Al penultimo esame superato, a noi, e a Dublino" Zayn fece un
brindisi con Sum e Harry dopo cena, non era sabato ma si erano
ritrovati per festeggiare la riuscita dell'esame "amore, mi aiuti tu a
preparare la valigia?" domandò Harry prima di dare un sorso
allo spumante, lei alzò gli occhi al cielo "non imparerai
mai, vero?" esclamò posando il bicchiere a avvicinando il
proprio viso a quello del ragazzo "qui ci vogliono maniere drastiche
Sum! Come quando lui ha fatto bruciare le zucchine di proposito per
convincermi a cucinare, tu potresti mettergli nella valigia i tuoi
vestiti, così la prossima volta la farà da solo"
spiegò Zayn beccandosi un'occhiataccia dall'amico
"effettivamente è una bella idea, oltre a fargli imparare la
lezione, riuscirei anche a portare più roba" disse lei
facendosi seria, Harry la guardò mordendosi il labbro
inferiore e Sum si sciolse in un sorriso seguito da una candida risata
"prometto che è l'ultima volta"disse lui, facendo gli occhi
da cucciolo "sarà meglio" esclamò Sum baciandolo
teneramente, tanto se lui glielo avesse chiesto, lo avrebbe aiutato
anche la volta successiva e quella dopo ancora "sei contenta di tornare
a Dublino?" le domandò Zayn piuttosto su di giri "certo, non
vedo l'ora di riabbracciare tutti, mi mancano tantissimo, non
riesco a credere che saremo di nuovo tutti e nove, proprio tutti, come
ai primi tempi..e poi mi manca anche l'aria della mia città"
Harry la guardò sorridendo senza dire una parola
"però anche tu mi sembri felice di partire"
esclamò Sum, rivolgendosi al suo migliore amico "ho
già capito dove vuoi andare a parare, quindi te lo dico
direttamente, tanto lo capiresti comunque, non vedo l'ora di
riabbracciare... Mary" disse con un sorriso e i due, che lo avevano
ascoltato, sorrisero a loro volta.
Ricordate di quella promessa di rivedersi a fine aprile a
Dublino, quando Mary avrebbe terminato i suoi otto mesi di stage di
giornalismo? Bene, quel giorno era arrivato, e la mattina successiva
Zayn, Sum e Harry sarebbero partiti, Dublino e due giorni magici tutti
da trascorrere con i loro amici, erano le uniche cose che occupavano
costantemente le loro menti e i loro cuori da qualche giorno, e adesso,
erano pronti ad immeggersi in una nuova avventura. Il volo partiva alle
sette.
Buonsalveeeeeeee :DD
Sono riuscita ad aggiornare prima di partire per la gita
:))
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, sono trascorsi quattro mesi,
siamo a fine aprile, quindi direi che mi sono messa in pari con i tempi
ahahhaah D:
No vabbè, a parte gli scherzi, in questo capitolo non ci
sono molte parti dialogate, è più che altro una
narrazione, spero che vi sia piaciuto ugualmente, diciamo che ho
tracciato un po' le linee lungo le quali si sono svolte la storia di
Sum e Harry, sempre meravigliosa e unica in tutto e per tutto, ma anche
il rapporto tra Sum e Laura, recuperato anche se non proprio
totalmente, i misteri su quei 'gli voglio bene' rivolti a Daniel
(qualcuno di voi aveva già capito tutto da un po'!
:DD)
Il capitolo è però incentrato sul rapporto tra
Sum e Harry, non poteva essere diversamente no? ♥ E' uno
spaccato sulle loro vite quotidiane :DD
Ma c'è una bella novità in vista, il ritorno a
casa di Mary e una rimpatriata in suo onore!! :))
Allora, lei e Zayn sono soltanto amici, chiariamo, ma sarei curiosa di
sapere come li vedreste come coppia, visto che Sum e Harry ci hanno
visto qualcosa in più :DD
Adesso vi lascio in pace, recensite recensite recensiteeeeeee vi adoro
<3<3<3<3<3
Grazie di tutto, alla prossimaaaaaaaaaaa ♥♥
|
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Capitolo 35 *** Capitolo trentacinque ***
"
Gentili passeggeri, benvenuti a bordo, vi preghiamo di allacciare le
cinture di sicurezza, saremo in arrivo all'aeroporto di Dublino alle
ore 11:00, salvo imprevisti. Lo staff vi augura buon viaggio e buona
permanenza sul nostro aereo" Sum, Harry e Zayn presero posto sui sedili
a loro riservati, come al solito la ragazza scelse quello vicino al
finestrino, Harry si sedette al suo fianco e Zayn al posto proprio
davanti a loro, si liberarono delle giacche, poi allacciarono tutti e
tre le cinture come gli era stato ordinato, si misero comodi e attesero
che l'aereo prendesse quota, Sum non era mai stata su un mezzo come
quello prima di allora, e anche se tentava di nasconderlo, era in
trepidazione per il volo.
"Adesso si schianta, finiamo in un lago profondissimo e ghiacciato e
moriamo tutti!" le disse Harry con l'intenzione di farla spaventare, ma
lei scoppiò a ridere "finiscila" esclamò, mentre
lui poggiava la testa sulla sua spalla e guardava fuori dal finestrino
da quella posizione " non sono così fifona da aver paura di
un aereo nel ventunesimo secolo" obiettò avvertendo il peso
della testa del ragazzo su di lei " però mi stai stringendo
la mano dal momento in cui siamo saliti" "dettagli" sorrise Sum
abbassando il volto, guardandolo negli occhi e sentendosi sicura e
protetta "se ti da fastidio la lascio" disse poi fingendosi offesa, e
fece per ritirare la mano "neanche per sogno! sei mia!"
sussurrò lui impedendole di lasciargli la mano e continuando
a tenere la testa sulla sua spalla, Sum lo guardò di nuovo
incapace di non sorridere, si chinò su di lui e lo
baciò sulle labbra, subito dopo Harry prese il suo ipod e le
diede uno degli auricolari, partì la musica, la ragazza
appoggiò la testa al finestrino godendosi lo spettacolo
delle nuvole sotto di loro e rendendosi conto di aver superato la fase
critica, quella del decollo, non se ne era nemmeno accorta grazie a
Harry; il ragazzo socchiuse gli occhi e continuò a starle
accanto pesando su di lei,ma per per Sum non era affatto un peso, anzi,
era una sensazione molto piacevole, poteva guardarlo in silenzio e
rubargli qualche altro bacio mentre lui sonnecchiava, che poteva
esserci di meglio?
Dopo
una mezzoretta di volo, Harry aprì nuovamente gli occhi e
senza cambiare posizione, cominciò a lasciarle piccoli baci
sul collo, la ragazza lo lasciava fare e si godeva quell'esperienza
sensoriale che provava al contatto della sua pelle con le
labbra del ragazzo che amava, l'ipod continuava a riprodurre canzoni, e
loro due a coccolarsi castamente in aereo; "come ti aspetti di trovare
la tua città?" domandò lui tra un bacio e l'altro
"non lo so, vorrei che fosse esattamente come l'ho lasciata" "magari
non è cambiato nulla" sorrise il ragazzo "ci manco da un
anno, non è possibile che sia tutto esattamente come
prima..Valerie mi ha detto che il cinema dove andavamo sempre ha
chiuso, ne hanno aperto uno nuovo, più grande,
più bello, con più sale" spiegò
"amore, non riuscirai mai a fermare il tempo, ci abbiamo provato un
sacco di volte, no? Dobbiamo soltanto imparare a convivere con
ciò che lo scorrere delle lancette si porta dietro"
sussurrò Harry "immagino che tu abbia ragione, anzi, hai
perfettamente ragione, ma è difficile" "lo so" "non mi
riferisco al cinema, parlo in generale, sono super felice di tornare a
Dublino, ma ho paura di sentirmi un pesce fuor d'acqua..lo so che ci
sono cresciuta, che lì c'è casa mia, anzi,
è proprio questo il problema, casa mia... come
farò a passarci davanti sapendo che non potrò
entrarci mai più, sapendo che ci vive un'altra famiglia, che
dei bambini si divertono a giocare nella mia cameretta, si siedono a
tavola al mio posto, buttano gli zaini a terra vicino all'attaccapanni
e riempono i cassetti della mia scrivania con i loro ricordi...sono
un'egoista, vero?" domandò guardando Harry, sapeva che le
avrebbe detto la verità "forse un po', ma penso che mi
sentirei allo stesso modo" confessò il ragazzo "è
che non ci avevo mai pensato prima, nemmeno in questi giorni, ero
felice di poter respirare di nuovo l'aria della città in cui
sono cresciuta, e lo sono ancora, tantissimo, ma è la prima
volta che mi ritrovo a pensare a come sarà passare davanti a
quella che è stata la mia casa per quasi diciannove anni, ho
paura di sentirmi un'intrusa nel luogo che amo di più al
mondo" Harry si sciolse in un sorriso, le faceva una tenerezza assurda
"facciamo così, se mai dovessi sentirti un'intrusa come dici
tu, anche se non accadrà e ne sono sicuro, ti
farò compagnia e saremo due intrusi insieme! ...non ha senso
ciò che ho detto, ma te lo prometto, non sarai mai sola"
Harry moriva dalla voglia di dirle tutto ciò che la sua
geniale testolina aveva elaborato, ma non poteva, l'avrebbe resa
sicuramente felice, ma non poteva permettersi di rovinare una sorpresa
del genere "ma quanto posso amarti?" domandò lei
retoricamente sorridendo come un'idiota "1.000.000.000 di volte la
lunghezza da casa tua all'università? "troppo poco"
ribattè la ragazza "allora 1.000.000.000 di volte il
percorso da Londra a Dublino?" "non rende l'idea" si
giustificò "1.000.000.000 di volte la muraglia cinese?"
"ancora non ci siamo" disse divertita "1.000.000 di volte la
circonferenza terrestre?" "di più" sussurrò
dolcemente "1.000.000.000 di volte la distanza dal centro della terra
ai tuoi piedi?" "romantico, ma no" esclamò con un sorriso
"1.000.000.000 di unità astronomiche, 1.000.000.000 di volte
l'estensione della nostra galassia, 1.000.000.000 di volte il calore il
sole, 1.000.000.000...non conosco qualcosa di più vasto e
intenso!" si arrese Harry "ora ci hai preso! nemmeno io conosco
qualcosa di più grande di ciò che provo per te"
sussurrò, e il ragazzo non potè fare a meno di
baciarla all'improvviso prendendole il viso tra le mani e
trasmettendole di tutto, era più che sicuro che avrebbe reso
Sum la ragazza più felice del mondo con la sua sorpresa, ma
lei lo era già, dal momento in cui erano tornati insieme.
" Cucù" Zayn pose la propria testa tra i due sedili davanti
a Sum e Harry e si voltò verso di loro "ho sentito Lou, sono
già all'aeroporto, il volo di Mary arriverà
alle 11.20, quindi la aspettiamo direttamente lì,
lei non sospetta nulla" spiegò entusiasta "non vedo l'ora di
riabbracciare tutti" esclamò Harry, anche Sum non stava
più nella pelle, aveva dimenticato le preoccupazioni grazie
alla disarmante dolcezza del suo ragazzo, e smaniava di riabbracciare
la sua migliore amica, quella che non l'aveva mai abbandonata e mai lo
avrebbe fatto, quella che sapeva ogni particolare della sua vita pur
vivendo così lontana, la stessa che non vedeva da fine
dicembre ma che sentiva per telefono quasi tutti i giorni; da quanto
stava con Harry si sentiva completa, e Zayn era il miglior amico
perfetto, ma non avrebbe mai dimenticato tutto ciò che aveva
condiviso con Valerie alle superiori, praticamente tutto, anche il
sonnno, e nonostante fosse felice sul serio, quando pensava a lei non
poteva fare a meno di sperare di rivederla presto; e che dire di Louis,
Niall, Sarah, Liam, e Mary?
Stentava a credere di poter riabbracciare tutti, voleva un bene immenso
ad ognuno di loro, come loro ne volevano a lei, doveva tutto a quella
vacanza al camping, oltre ad aver trovato l'amore della sua vita,
perchè intendeva sul serio restare tra le braccia di Harry
per tutta la vita e non aveva nessun dubbio che così sarebbe
finita, aveva scoperto cosa vuol dire amicizia, non più
amicizia solo tra ragazze, come per lei era sempre stato, ma amicizia a
trecentosessanta gradi, aveva trovato in Zayn, Niall, Louis e Liam
quell'intesa e quella complicità che non era riuscita a
trovare con i compagni di classe, ecco la differenza: quelli che
chiamiamo comunemente 'amici' sono le persone con cui trascorriamo gran
parte della giornata, quelle persone che condividono con noi ansie e
preoccupazioni per un compito o un'interrogazione, quelle persone con
cui gioiamo quando un prof si assenta, ma provate a pensarci un
attimo...se all'improvviso vi trasferiste e smetteste di convividere
ciò che ho appena elencato, vi sentireste comunque
quotidianamente? avreste lo stesso qualcosa da dirvi? riuscireste a
essere 'amici' anche non avendo più niente in comune?
Certo, non è così per tutti, tra i banchi nascono
amicizie vere e durature, è risaputo, e non sarò
io a negarlo, Sum, Valerie, Sarah e Mary ne sono un esempio, e sono
pronta a scommettere che come loro quattro, esistono milioni di
gruppetti di amiche, ma penso anche che bisogna fare una distinzione
tra amici e compagni di scuola, perchè sono due cose
completamente diverse che troppo spesso vengono confuse...i compagni di
scuola non si scelgono, ci si ritrova per caso insieme in un aula con
la consapevolezza di dover condividere quello spazio per anni, si cerca
di instaurare un buon rapporto con tutti, e nascono delle amicizie
naturalmente, alcune belle, sincere e durature, ma gli altri?
Quando finiscono le lezioni e suona la campanella a fine giornata,
aspettate l'autobus, la corriera, insieme alla vostra classe? Quando
siete fuori dall'edificio scolastico, continuate a essere una classe ?
O piuttosto ognuno di voi raggiunge il proprio gruppetto di amici, e
saluta i compagni dandogli appuntamento all'indomani? Non escludo che
tra il gruppetto di amici/amiche possano esserci persone della stessa
classe, esattamente come per le nostre protagoniste, ma sono pronta a
scommettere sul fatto che non sia possibile instaurare un rapporto di
vera amicizia con ogni componente del registro del prof.
E' un fatto fisiologico, siamo diversi, ed è normale che ci
si trovi meglio con qualcuno piuttosto che non qualcun'altro, ci sono
persone che ci stanno antipatiche a pelle, non è
così? Magari sbagliamo di grosso sul loro conto senza
nemmeno accorgercene, ma siamo diffidenti verso di loro a prenscindere,
è un fatto spontaneo...e ci sono altre persone che invece ci
sembrano simpatiche solo perchè, una volta, nei corridoi ci
hanno sorriso, non vi capita mai?
Ed ecco che all'interno della stessa classe si formano i gruppetti, e
ciò non vuol dire che siano in competizione tra di loro o
che non si possano vedere, semplicemente ci si rende conto di avere
qualcosa in comune con quelle quattro, cinque, magari dieci persone, e
con gli altri no. Però è raro che consideriamo
quei dieci amici, e gli altri dieci soltanto compagni, o almeno
così succede a me, utilizziamo il primo termine per
designare tutti, forse perchè pensiamo che il trascorrere
molte ore al giorno insieme accomunati dalla stessa voglia di evedere
da quella che per noi è quasi una prigione,
implichi che siamo amici; ma l'amicizia, quella vera, è
un'altra cosa. Non è amicizia quando ci si sente soltanto
per domandare i compiti, o comunque per parlare sempre e solo di
scuola, e sapete perchè non si hanno altri argomenti?
Perchè non esiste quel rapporto di, non so come chiamarlo,
parallelismo forse, tra le nostre vite, perchè una volta
fuori da quelle mura, non siamo più nessuno, non siamo
più accomunati da nulla, non condividiamo la stessa vita e
gli stessi interessi, la verità è che non siamo
amici, ma parlo sempre di quei dieci compagni... ecco il termine
adatto, compagni.
Se poi ci pensate, succede anche i prof e a ogni adulto, spesso sul
posto di lavoro si instaurano amicizie, ma nessuno riuscirà
a essere amico/a di tutti coloro che prestano servizio presso lo stesso
luogo, una piccola parte potrà essere costituita da amici,
il resto saranno soltanto colleghi, e ciò, esattamente come
a scuola, non vuol dire che si odiano, ma che magari hanno caratteri
diversi, opposti, non compatibili, e di conseguenza quel rapporto di
confidenza viene a mancare.
Può essere triste da pensare, lo so, ma è l'unico
modo per renderci conto di chi siano i veri amici. La risposta?
Più semplice di quanto potrebbe apparire... amici sono
quelle persone che si incontrano una volta per caso e da allora non si
separano più, amici sono quelle persone che entrano in
sintonia quasi dal primo istante, amici sono quelle persone che anche
dopo una litigata, torneranno a volerti più bene di prima,
anzi, non smetteranno mai di volertene, amici sono quelle persone che
si mandano messaggi pur non avendo granchè da raccontare,
riempiendo il display del cellulare di cose senza senso, pur di ridere
insieme e sentirsi vicini, amici sono quelle persone che nonostante la
distanza, riescono a tenersi in contatto e a raccontarsi ogni minimo
dettaglio della propria vita come se si vedessero tutti i giorni;
è ovvio che ci siano anche le dovute eccezioni, ovvero
quelle persone che scoprono di poter avere qualcosa in comune in un
secondo momento, ma se pure così fosse, amici sono quelle
persone con cui si fanno le migliori cazzate, amici sono quelle persone
con cui si ride a crepapelle per niente, quelle persone che ti prendono
in giro di continuo ma che ti difendono a spada tratta se qualcun'altro
ha l'ardire di fare lo stesso, amici sono quelle persone che desideri
abbracciare in ogni momento della giornata e lo fai sempre preamboli
quando ne hai possibilità, e ti senti come se mancasse
qualcosa quando invece la distanza si diverte a mettersi tra di
voi...amici erano cinque ragazzi e quattro ragazze che finalmente, dopo
più di anno, si sarebbero potuti riabbracciare di nuovo, e
durante quel periodo non avevano mai smesso di considerarsi a vicenda
parte dell'altro/a.
" Avviso per i viaggiatori: l'atterraggio all'eroporto di Dublino era
previsto per le ore 11.00 ma a causa di un rallentamento dovuto a una
perturbazione, arriveremo a destinazione con quarto d'ora di ritardo.
Grazie dell'attenzione e buon proseguimento del viaggio".
" Zayn?" Sum si sporse in avanti e attirò l'attenzione del
suo migliore amico "ti brillano gli occhi" gli disse sorridendo, lui lo
guardò un attimo confuso "ma va!" disse poi gesticolando con
la mano, la ragazza rise e Harry fece lo stesso "dovete smetterla con
questa storia! Sono felice di poter riabbracciare tutti, e ovviamente
anche Mary, non la vedo da un sacco, non la sento da un sacco, prima
che partisse chiacchieravo con lei molto spesso, mi è
mancata" spiegò rivolgendosi ai suoi amici "anche a noi
è mancata, ma ancora non siamo arrivati al punto di guardare
l'ora ogni due secondi per vedere quanto manca al momento in cui la
riabbracceremo" "non c'è niente di male ad ammettere che
forse, e dico forse, stai cominciando a pensare a lei come a qualcosa
di più di un'amica" disse Sum, il ragazzo non rispose,
probabilmente avevano centrato il punto.
Poco dopo, scesero dall'aereo, erano le 11.12, persero altri sette o
otto minuti per il check-out e per riprendersi i bagagli, Sum e Harry
presero Zayn sotto braccio "ti sei arrabbiato?" gli domandarono
teneramente, lui scosse la testa "no, è che so che quando vi
convincete di qualcosa, è impossibile farvi cambiare idea"
esclamò divertito "non hai tutti i torti" disse Harry
ridendo a sua volta "ma quella è Mary!" Sum
indicò qualcuno,ma si tappò la bocca un
secondo dopo, i due seguirono con lo sguardo il dito della ragazza, non
doveva andare così, dovevano accoglierla a braccia aperte
tutti insieme, non doveva vederli lì, Harry
trascinò Sum con se tra la folla, cercarono di chiamare
anche Zayn, ma lui era già andato incontro all'amica; Mary
non lo aveva ancora visto, era intenta a cercare qualcosa nella borsa
mentre Zayn si avvicinava e si rendeva conto a ogni passo di quanto
fosse cambiata, la ricordava come una ragazzina dai capelli castano
chiaro, portati all'altezza delle spalle e ricci, gli occhi un
po' più scuri di quelli di Sum e la corporatuta media, e
invece si ritrovava a fissare una ragazza ventenne dai lunghi e mossi
capelli biondi, con gli occhi coperti da un paio di occhiali da sole, e
perfettamente in forma; Zayn si fermò a pochi passi da lei,
voleva correre e abbracciarla sorprendendola da dietro, ma non fece in
tempo perchè la ragazza si voltò per caso verso
di lui e lo vide, sorrise instintivamente e si alzò gli
occhiali da sole poggiandoli tra i capelli a mò di
fermarglio, a quel punto si avvicirano entrambi fino a trovarsi faccia
a faccia "Zayn" sussurrò lei, mentre il ragazzo era rimasto
a bocca aperta "Mary" disse con voce appena udibile, poi si
avvicinarono di più e si strinsero in un caloroso abbraccio,
tutti e due si sentirono a casa e provarono una strana sensazione, che
non avevano mai provato in tutti gli abbracci che si erano scambiati in
precedenza "ma che ci fai qui?" domandò la ragazza mentre si
tenevano ancora stretti, Zayn ci pensò su un attimo, non
poteva dirle tutto "non ha importanza, tu piuttosto? che cosa ti
è successo? sembri..non lo so, sei bellissima" non fu capace
di trattenersi "non esageriamo adesso" sorrise lei sentendosi lusingata
per quel complimento gratutito "i capelli, Mary sono diventati
più chiari, più lunghi, sei persino
più alta, e più magra" esclamò lui
guardandola da capo a piedi "grazie" disse lei guardandolo negli occhi
e restando imbambolata per qualche istante "è stato il sole
dei paesi dell'est a schiarimi i capelli" disse tentando di riprendere
un contegno, il ragazzo annuì "andiamo a prendere qualcosa
al bar?" domandò Zayn subito dopo porgendole il braccio,
Mary si aggrappò a lui, non sapendo che al bar l'aspettava
un accogliente benvenuto.
Appena Sum e Harry misero piede in quel bar, la ragazza si
buttò tra le braccia della sua migliore amica , si strinsero
in un forte abbraccio che sostituiva le parole e si tennero strette per
qualche istante, poi Sum salutò Sarah abbracciando anche
lei, intanto Harry salutava Lou, Liam e Niall, poi si scambiarono non
sapendo chi abbracciare per primo, finirono per buttarsi l'uno tra le
braccia dell'altro convulsamente, salutandosi, fino a quando non si
unirono in un tenero abbraccio di gruppo e decisero di aspettare Mary e
Zayn fuori dal bar; li videro arrivare chiacchierando, ma non appena la
ragazza si rese conto della presenza dei suoi amici, lasciò
la valigia a terra e corse ad abbracciarli tutti, anche Zayn
salutò i propri amici stringendoli calorosamente e
trascorsero forse una ventina di minuti fino a quando tutti riuscirono
a staccarsi "non posso crederci, ci siete tutti" esclamò
Mary più felice che mai "beh dai, dopo otto mesi di assenza,
meritavi una sorpresa speciale" esclamò Liam "Sum, Harry,
Zayn, siete venuti anche voi!" disse ancora, con un sorriso che le
andava da un orecchio all'altro "non potevamo mancare" "oddio non me lo
aspettavo!" continuò sull'orlo delle lacrime,
l'abbracciarono di nuovo tutti "e tu? che intenzioni avevi? dovevi
farmi perdere tempo mentre loro si preparavano?" domandò con
tono accusatorio a Zayn "no, giuro di no" disse lui ridendo "anzi, io
ero in comapagnia di quei due, ad un certo punto Sum ti ha
vista, e lei ed Harry sono scappati via per non rovinare la sorpresa,
io non c'ho pensato più alla sorpresa, invece"
confessò a bassa voce, gli altri risero "pensate di voler
restare qui fino a stasera?" domandò Louis, il solito
burlone "no, andiamo a mangiare in un posto speciale!"
annunciò Sarah "dove?" domandò Harry curioso "un
posto che conosci bene, e che si trova appena fuori Dublino"
spiegò Niall dandogli qualche indizio "è quello
che penso?" esclamò Mary su di giri "dipende" sorrise Liam
"okay, credo di aver capito anche io" disse Sum guardando Harry e
ricevendo un meraviglioso sorriso come risposta "però
aspettate, devo passare un attimo a casa, i miei mi daranno per
dispersa, già non mi vedono da otto mesi" così
dicendo Mary si avviò anticipando tutti "qualcuno mi fa
compagnia?" domandò un attimo dopo voltandosi, Sum e Zayn
spinsero con forza Zayn verso di lei "a quanto pare io!"
urlò il ragazzo apparentemente confuso, le si
affiancò, poi si voltò indietro e sorrise ai
propri amici, gli fece l'occhiolino come a dirgli che era
ciò che voleva, ma era troppo timido per proporsi da solo
"ci siamo persi qualcosa?" domandò Valerie prendendo Sum
sotto braccio e riferendosi ai due amici che camminavano davanti a loro
"non lo so, lui si ostina a dire di essere felicemente single,
però lo conosciamo troppo bene, gli occhi non mentono, e i
suoi non hanno mollato Mary nemmeno per un secondo da quando si sono
rivisti" spiegò Sum "è diventata ancora
più bella, e poi mi sembra che le faccia piacere la sua
compagnia" rispose Valerie, Sum annuì "chi vivrà
vedrà!" esclamò ridendo "tu come stai?" le
domandò la sua migliore amica "bene, sto bene Vale, Harry
è tutto per me" disse sincera "lo so, siete fatti l'uno per
l'altra, lo abbiamo sempre saputo" "ci amiamo alla follia" rispose Sum
con uno sguardo sognante, poi abbracciò l'amica "e tu? Louis
è sempre il solito scemo, vero?" "ovviamente! ma ci
completiamo a vicenda, quest'estate saranno quattro anni che stiamo
insieme, non pensavo di essere il tipo da relazione, e tu lo sai, ma
con lui mi sento libera, felice" confessò a sua volta
"Sarah? Vieni qua, raccontaci un po'" invitarono l'amica a raggungerle
"allora? come va?" le domandò Sum "alla grande! Sono
soltanto un po' indietro con gli esami all'università, ma
è colpa di Liam che si presenta nel bel mezzo delle lezione
e mi porta via" le due amiche risero e si strinsero in un nuovo
abbraccio, era troppo bello essere di nuovo tutte insieme, come ai
vecchi tempi.
A quel punto si avvicinarono anche i ragazzi, Louis e Niall presero
sotto braccio Sum mentre Sarah e Liam chiacchieravano con Valerie e
Harry "come si comporta il ragazzo?" le domandò Niall "se ti
fa arrabbiare, ci pensiamo noi a conciarlo per le feste" aggiunse Lou
continuando a tenerla sotto braccio, lei rise di cuore, gli voleva
tanto tanto, ma tanto bene, li guardò entrambi negli occhi e
sorrise " non sono mai stata così felice come in questi
quattro mesi, ed è tutto merito suo" confessò
"sono contento che siate riusciti a tornare insieme come prima" le
disse Niall "si, quando ci siamo visti a fine dicembre, tutti e due non
ce la facevate più a stare lontani, ve lo si leggeva in
faccia" esclamò Louis, la ragazza sorrise, lo sapeva sin
troppo bene "e voi?" domandò rivolgendosi ai due amici "se
vuoi sapere se sono ancora innamorato di Valerie, la risposta
è si, accentata pure!" "sei il solito Lou, ma ti voglio
tanto bene" disse lei "e tu Niall?" "continuo a sentirmi con Ellen, ma
non stiamo insieme, quest'estate verrà in Irlanda, ci
incontreremo e capirò se davvero sono pronto a combattere la
distanza come avete fatto voi, pur di starle accanto..ci tengo a lei,
tantissimo, ma ogni volta che penso che viviamo così
lontani, mi scoraggio, quando la rivedrò non
innalzerò nessun tipo di barriera, lascerò che il
cuore decida per me" spiegò "awww sei tanto tenero, e spero
che riuscirai a essere felice anche tu, te lo meriti Nialler" disse Sum
incoraggiandolo; a quel punto i quattro che erano rimasti un po'
più indietro li raggiunsero, Harry poggiò le mani
intorno alla vita della propria ragazza e la tirò a
sè, lei lo baciò dolcemente, Lou
abbracciò Valerie e Sarah prese la mano di Liam, subito si
accorsero che Niall era rimasto solo e senza pensarci nemmeno un
secondo, si mischiarono di nuovo e cominciarono a
chiacchierare del più e del meno, a tratti i ragazzi
camminavano qualche passo più avanti e ridevano, si
prendevano in giro, facevano gli idioti tra loro, erano felici di
essere di nuovo insieme, mancava Zayn in quel momento, ma sapevano che
era in buona compagnia, camminavano affiancati e le loro risate, le
loro parole, la loro intesa, il loro esserci sempre nonostante la
distanza, la loro splendida amicizia riempiva l'aria.
Sum,Valerie e Sarah camminavano poco più dietro, ridendo
anche loro, raccontandosi qualcosa, stando insieme come ai vecchi
tempi, ovviamente mancava Mary, ma presto lei e Zayn li avrebbero
raggiunti e a quel punto sarebbero tornati a essere La squadra, il team
più affiatato di sempre.
" Eccoci qua" Mary e Zayn ritornarono "ora possiamo andare!"
annunciò Sarah e tutti gli altri la seguirono, raggiunsero
le macchine di Louis e Liam parcheggiate fuori dall'aeroporto (fino ad
allora avevano passeggiato all'interno dell'enorme struttura) e
partirono verso il casale di campagna della nonna di Sarah, ormai lo
avevano capito tutti; durante il breve tragitto chiacchierarono ancora
come degli amici veri che hanno sin troppo da raccontarsi e non
abbastanza tempo a disposizione, Sum guardava fuori dal finestrino a
teneva la mano stretta a quella di Harry mentre osservava la sua
città, i viali erano gli stessi, gli alberi pure, la
disposizione delle case, delle strade, dei cartelli stradali era quasi
uguale a come la ragazza la ricordava, certo, notava degli elementi
nuovi qua e là, come era normale che fosse, ma nel complesso
la sua Dublino non era cambiata molto, e lei non si sentiva affatto
fuori posto, si voltò verso Harry domandondosi come avesse
potuto soltanto pensare di sentirsi un pesce fuor d'acqua
lì, dove era cresciuta, dove vivevano ancora le sue amiche e
i suoi amici, non sarebbe mai stata un'estranea nella sua
citttà, era persino ben disposta a vedere cosa ne fosse
stato della sua casa, sapeva che un po' di nostalgia l'avrebbe assalita
comunque, ma accanto a lei c'erano le persone più importanti
della sua vita insieme ai genitori, Harry in primis, e poi Valerie,
Louis, Zayn, Sarah, Mary, Liam, Niall, tutti.
"Tutto a posto" sussurrò rispondendo alla tacita domanda che
il ragazzo che le aveva rivolto guardandola e stringendole di
più la mano, sorrisero entrambi, Harry le baciò
una guancia più felice che mai all'idea di ciò
che stava per proporle, lei non sospettava nulla, e sarebbe stato tutto
perfetto; poi continuarono a chiacchierare con i propri amici per il
resto del tragitto.
BUONSALVEEEEE :DD
Allora, eccomi qua, mi scuso per il ritardo, ma stavolta
davvero non è stata colpa mia, giuro :)
Sono stata in gita scolastica in questi giorni, sono tornata
mercoledì notte ma non avendo dormito per la bellezza di
cinque giorni, ieri ho recuperato tutto il sonno perso, o quasi, e sono
riuscita a sedermi al computer soltanto oggi pomeriggio.
Come avevo già anticipiato, a maggio sarò con po'
più lenta ad aggiornare per via della scuola, ma non
abbandonerò mai la storia.
Allora, si sono rincontrati tutti e nove a Dublino, Mary è
cresciuta, è diventata più grande, più
bella, più donna e a Zayn non è certo
sfuggito..non che le altre ragazze non siano cambiate, ma si sa che il
cambiamento è molto più evidente quando non ci si
vede da parecchio tempo; comunque si sono rivisti tutti e
trascorreranno due giorni insieme jfsbaffabsjf ♥
Secondo voi Mary e Zayn potrebbero formare una bella coppia? Ce li
vedete, oppure no?
Per ora sono soltanto amici, e detto sinceramente, non ho ancora deciso
se trasformare la loro amicizia in qualcosa di più o
no...volevo un vostro parere o consiglio :))
E poi, altra cosa, si è capito che Harry sta organizzando
una sorprsa speciale per la sua Sum, qualche idea? Scervellatevi se vi
va ♥
Vado, grazie di tutto, un bacione grande grande e a prestooooooooooo
<3<3<3<3<3
|
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Capitolo 36 *** Capitolo trentasei ***
Alzò
gli occhi al cielo e fu subito costretto a distogliere lo sguardo, era
un pomeriggio primaverile di fine aprile, ma a Dublino faceva molto
caldo, sembrava quasi che fosse estate, e Harry si ritrovò a
sorridere come un'idiota all'idea che la bella stagione si stava
facendo sempre più vicina, perchè non ci
sarebbero più stati gli impegni universitari e avrebbe
potuto coccolare la sua ragazza per tutto il giorno senza che i libri
si mettessero sempre in mezzo; smaniava di vedere la sua espressione
quando le avrebbe detto ciò che aveva in mente per loro
due..state pensando a una vacanza ai Caraibi, una crociera o un viaggio
alla scoperta delle suggestive bellezze orientali? Beh, se è
così, non siete sulla buona strada...Harry aveva in mente
molto di più di questo, non voleva che fosse qualcosa che
avesse una scadenza, una settimana, un mese o un anno, non la durata di
una stagione, ciò che aveva organizzato era molto
più impegnativo, e di sicuro molto più bello.
"
amore?"Sum attirò la sua attenzione, erano seduti nel
giardino del casale della nonna di Sara, avevano pranzato e ora
ciondolavano sul dondolo "ti vedo pensieroso" azzardò la
ragazza guardandolo negli occhi, lui sorrise inconsciamente "sto
pensando a noi due" le sussurrò in un orecchio, e Sum si
accoccolò contro il suo petto, quella risposta le
sembrò bastare e non fece più domande, Valerie
era seduta accanto a lei, Louis e Liam di fronte, Zayn vicino a Harry e
Sarah e Mary si erano allontanate con Niall con la scusa di andare a
prendere il dolce.
Continuarono
a chiacchierare tutti insieme per un bel po' di tempo, Niall
tornò con il dolce, e Sum e Valerie fecero le porzioni
distribuendole a tutti, trascorsero altri dieci minuti nel frattempo
che gustavano il dolce preparato da Sarah il giorno prima, e le due
ragazze non erano ancora tornate; e a quel punto anche Sum e Valerie si
allontanarono con l'intenzione di andarle a cercare, per Harry e Louis
quello fu un bene, non perchè non volessero le loro ragazze
accanto, ma proprio perchè Harry aveva bisogno di parlare
con il suo amico riguardo alla sorpresa e non poteva farlo in presenza
di Sum, altrimenti avrebbe iniziato a sospettare qualcosa, e anche se
lui fosse riuscito a rimanere sul vago e a darle mezze risposte senza
particolari specifiche, voleva che per lei fosse qualcosa di
assolutamente inaspettato, soltanto Lou era a conoscenza del piano, lo
aveva aiutato a trovare il posto giusto, il modo giusto, ma Harry gli
aveva fatto promettere di non spifferare nulla a Valerie, sapeva che
tra lei e Sum non c'erano segreti e poi conosceva Valerie, quando si
trattava di dover tenere un cecio in bocca, riusciva sempre a cacciarsi
in qualche guaio, non lo faceva mica apposta, ma Harry aveva insistito
perchè Louis mantenesse il segreto e il ragazzo alla fine
aveva ceduto, lo aveva fatto per Sum, perchè le voleva un
bene infnito e perchè si era convinto che non appena Valerie
lo avesse saputo avrebbe soltanto saltato di gioia con la sua migliore
amica, non avrebbe pensato a nient'altro.
Harry aveva preferito tenere all'oscuro dei fatti anche Zayn, non era
stato difficile visto che il suo migliore amico negli ultimi giorni
sembrava essere troppo confuso persino per capire che cosa ci facesse
lì e cosa lo avesse spinto a organizzare tutto quello
scompiglio unicamente per il suo ritorno, eppure lo aveva fatto, era
stato lui a pilotare tutto da Roma, insieme a Sarah, Liam,
Louis,Valerie e gli altri ovviamente, ma l'idea era stata sua, e ancora
non si rendeva conto di quanto le cose stessero cambiando tra lui e la
ragazzina che era partita come tale, ed era tornata più
bella di prima e pronta a sconvolegere del tutto quello che fino a quel
momento era stata la sua vita.
Tutte le volte che aveva ribadito a Sum e Harry di essere felicemente
single, di star bene con se stesso e di non aver bisogno di una ragazza
al suo fianco, non aveva mai mentito, effettivamente la pensava
così, forse non aveva ancora la testa sulle spalle,
più probabilmente credeva di non essere capace di donarsi
completamente a qualcuno come aveva fatto il suo migliore amico con
Sum; e in fondo al cuore sognava anche lui un amore del genere, ma si
era autoconvinto che non esistesse nel mondo qualcosa di neppure
lontanamente confondibile con quello che avevano loro due,
però non si era soffermato a pensare che potesse esserci
qualcosa di diverso, ma altrettanto bello.
Non si poteva dire che si fosse innamorato di Mary a prima vista e lo
avesse tenuto nascosto per tutto quel tempo, sarebbero soltanto
fandonie, Mary per Zayn era sempre stata una cara amica, quasi quanto
Sum, ma nonostante ciò, non riusciva nemmeno a posizionarle
sullo stesso livello, semplicemente perchè quest'ultima per
lui, oltre a essere la sua migliore amica, era stata sin dall'inizio la
ragazza di cui era perdutamente innamorato il suo migliore amico, era
stato così dal primo giorno, e Zayn aveva frenato sin
dall'inizio ogni tipo di pensiero su Sum, non
perchè non lo attraesse fisicamente, anzi, ma per lui era
sempre stata off-limit dato che c'era Harry di mezzo, e doveva
ammettere che, se così non fosse stato, probabilmente
all'inizio ci avrebbe provato con lei; invece con Mary era diverso
perchè non aveva mai neppure pensato che potesse piacerle, e
si era comportato allo stesso modo con cui si rapportava a Valerie e
Sarah, erano sue amiche, tutto qua.
Eppure in quei mesi aveva sentito la mancanza di Mary molto di
più di quanto avesse sentito quella delle altre due, eppure
si era preso la briga di organizzare per lei quella fantastica
sorpresa, eppure quando Sum e Harry lo prendevano in giro dicendogli
che stava cominciando a pensare a lei come a qualcosa di diverso da una
semplice amica, o come quando gli amici gli avevano detto che gli
brillavano gli occhi poco prima di scendere dall'aereo, sapeva che un
fondo di verità nelle loro parole c'era, si ostivana a
negarlo sia a se stesso che agli altri, ma era elletrizzato all'idea di
rivederla dopo tanto tempo, e pensava che fosse soltanto
perchè aveva voglia di riabbracciare una vecchia amica.
Quando l'aveva incontrata all'aeroporto aveva notato subito quanto
fosse cambiata e non era riuscito a trattenersi dal confessarglielo,
poi si era sentito stranamente appagato all'idea di accompagnarla a
casa e trascorrere un po' di tempo con lei, in quei momenti,
quando camminava al suo fianco, quasi non aveva saputo cosa dirle,
improvvisamente era diventato timido e introverso e temeva di dire la
cosa sbagliata, o magari di sembrare noioso agli occhi di una ragazza
con cui si divertiva a dire corbellerie tramite sms, che ne aveva
sentite di tutti di colori e che di certo non si aspettava di
ritrovarsi accanto uno Zayn così serio e... imbarazzato?
Ci aveva messo un po' per trovare qualcosa da dire, non sapeva neppure
lui il motivo per il quale era alla ricerca di un argomento neutro, ma
le piaceva la sua compagnia e pur stando inizialmente in silenzio, non
aveva accerezzato nemmeno per un attimo l'idea di andare via per
estraniarsi da quella situazione che forse gli stava sfuggendo di mano;
alla fine si erano ridotti a parlare delle esperienze di Mary avute in
giro per il mondo durante il periodo dello stage di giornalismo, lei
aveva raccontato di quanto fosse stato bello viaggiare, spostarsi in
tanti posti diversi, impararne i costumi e raccontarne le storie, era
innamorata di ciò che la vita le stava regalando ed era ben
determinata a cogliere al volo ogni opportunità che le si
fosse presentata, perchè si sa, è raro che il
treno si fermi due volte nella stessa stazione e aspetti i passeggeri
per proseguire la tratta; Mary gli aveva confessato di essersi sentita
peggio di una trottola all'inizio e ciò lo aveva fatto
sorridere, gli aveva riportato alla mente la ragazzina capricciosa il
cui sogno era non fare nulla di più impegnativo di prendere
il sole su una sdraio, Zayn non era mai stato innamorato di quella
diciassettenne, eppure, per un oscuro motivo, ricordarla distesa sulla
sabbia e baciata dai raggi del sole quel luglio di quasi quattro anni
prima, gli faceva un certo effetto, ma fu abile a nasconderlo e la
ragazza non lo colse.
Ad un certo punto, durante quella passeggiata, le loro mani si erano
inavvertitamente sfiorate, e lui non aveva perso tempo a rimettersele
in tasca per evitare ogni tipo di contatto, era stato un gesto
impulsivo, forse troppo, dettato soltanto dalla paura di lasciare che i
sentimenti prendessero il sopravvento...per lui era strano e bizzarro
persino parlare di sentimenti diversi dall'amicizia verso
Mary, ma era come se Sum e Harry con le loro ipotesi gli avessero messo
la pulce nell'orecchio e lui non riuscisse più a definire
nitidamente ciò che provava. I sintomi di un malato d'amore
li aveva quasi tutti, ma ancora non si era deciso a cercare una cura
per debellarli o per intensificarli, e nonostante si iniziasse a
rendere conto da solo di aver imboccato una strada a senso unico, che
lo conduceva soltanto a voler provare a specchairsi in quegli occhi
scuri, a cibarsi di quel sorriso rassicurante e a passare il tempo
attorcigliandosi quei capelli biondi tra le dita, non era ancora
minimamente disposto ad ammettere che qualcosa stava cambiando,
nè a se stesso e nè agli altri, e ciò
di cui non si rendeva conto, era che sia la sua parte più
intima, sia le persone a lui più care, lo sapevano
già, ma Zayn aveva paura, come non ne aveva mai avuto in
tutta la sua vita, nemmeno quando da piccolo aveva rischiato di
affogare, questa volta era diverso, allora la paura di non farcela lo
spingeva a divincolarsi e muoversi in tutti i modi possibili pur di
restare a galla, ora, credeva che l'unico modo per sopravvivere e per
restare a galla fosse quello di 'fare il morto' in superficie e restare
perfettamente immobile mentre le onde trascinavano il suo corpo in alto
mare, pensava che fosse stato meglio svegliarsi quando sarebbe stato
fuori pericolo, la sua mente era completamente offuscata dalla paura di
immergersi in qualcosa di più grande di lui, qualcosa che
non aveva mai conosciuto prima e gli incuteva timore, e non si rendeva
nemmeno conto quanto stupido fosse il suo comportamento...
chissà forse aveva in mente di ritornare a Dublino e far
finta che lei non esistesse, non avendola di fronte sarebbe stato tutto
più semplice, oppure si sarebbe complicata ancora di
più la situazione? Non lo sapeva, forse sarebbe stato
addirittura peggio e ne sarebbe pentito a vita, forse si sarebbe
chiarito le idee, per quanto ne poteva sapere, sarebbe potuto succedere
l'impossibile, e nonostante tutto, non riusciva a scrollarsi quella
paura di dosso, e se stava seduto con i suoi amici in giardino con lo
sguardo perso nel vuoto, la mente fusa a causa di un utilizzo intenso,
e il cuore in corsa.
" ohhh sei su questo pianeta?" Liam gli sventolò una mano
davanti "si, okay...datemi un'altra fetta di dolce" disse lui di tutta
risposta, i ragazzi lo guardarono in modo strano, Niall
scoppiò a ridere contagiando anche Louis, sul viso di Liam
si dipinse un'espressione piuttosto confusa, un misto tra 'sto per
scoppiare a ridere anche io, ma temo che tu abbia bisogno di serio
aiuto, da parte un psicologo intendo', e Harry fu l'unico a restare
quasi impassibile e a chiedergli dove
avesse la testa, a
cosa stesse pensando, "a tutto" rispose l'amico senza esitazione, gli
altri smisero di ridere e gli si affiancarono "a niente" si corresse
subito dopo, portandosi una mano sul viso.
"Torno subito" annunciò Harry dirigendosi verso la cucina,
lì trovò le ragazze intente a sciacquare i piatti
e chiacchierare fra loro "a che punto siete?" domandò
affacciandosi sulla soglia "dieci minuti e abbiamo fatto" gli rispose
Valerie mentre lui raggiungeva Sum e l'abbracciava da dietro prendedola
per i fianchi, la ragazza di voltò d'istinto e
poggiò le mani bagnate sul suo viso sorridendogli
calorosamente,lui restò impassibile a quel contatto
piuttosto freddo, e prese le mani di Sum stringendole tra le sue "io e
ragazzi andiamo a fare un giro" disse mentre le stringeva ancora le
mani "se aspettate dieci minuti, veniamo anche noi" propose la ragazza,
a quel punto Harry si sentì mancare la terra sotto i piedi,
aveva intenzione di portare i suoi amici in un posto, per
metterli al corrente della sorpresa che stava organizzando per la sua
dolce metà "è per Zayn" sussurrò
guardandola dritta negli occhi, e in parte era vero "che succede?"
domandò lei al quel punto "ha bisogno di distrarsi, non
è in lui" spiegò, e Sum stava per aggiungere
qualcosa, ma furono tutti e due costretti a voltarsi indietro "colpa
mia" disse Mary frettolosamente mentre raccoglieva un paio di forchette
che le erano cadute a terra mentre le stava asciugando "tutto a posto?"
le domandò Sum piuttosto confusa, l'amica annuì e
continuò a fare ciò che stava facendo "dicevo,
andiamo a fare un giro, meglio se siamo solo noi ragazzi, non lo so,
cercheremo di parlargli" Sum annuì comprensiva e
notò che l'amica si era fermata e li ascoltava, stava
decisamente succedendo qualcosa di strano "Mary, sbrigati!" la
incitò Sarah vedendola lì impalata, e la bionda
si scosse "amore? ci vediamo tra poco" esclamò Harry
avvicinandosi a lei e baciandola teneramente sulle labbra, poi fece per
allontanarsi, ma Sum lo bloccò, gli prese il viso tra le
mani e si soffermò sui suoi occhi, Harry se ne accorse e
fece combiaciare le loro fronti per permetterle di guardarli meglio "ti
amo" sussurrò lei perdendosi in quegli smeraldi screziati da
sfumature azzurre, non sapeva perchè avesse sentito il
bisogno di fermalo per dirgli che lo amava, era ovvio che fosse
così, ma era perdutamente innamorata di quegli occhi e
spesso provava il desiderio di guardarli restandone ipnotizzata, e
Harry adorava quando lei lo bloccava e si soffermava a leggergli
dentro; il ragazzo sorrise dimenticando per un attimo tutto il resto e
pensando soltanto a quanto fosse bello quando le loro fronti si
scontravano, i loro nasi si sfioravano e le loro labbra si univano come
diretta e irrefrenabile conseguenza, si scambiarono un altro bacio, e
quando si staccarono, Sum poggiò le mani sul suo petto "mi
nascondi qualcosa" disse sicura di se, ma per nulla arrabbiata; solo in
quel momento Harry si rese conto che doveva aver captato qualcosa nei
suoi occhi, soltanto lei era in grado di farlo, avrebbe dovuto essere
più prudente, ma quando Sum lo aveva bloccato con la tenera
intenzione di ancorarsi al suo sguardo, non aveva capito più
nulla, cuore e cervello erano andati in tilt come sempre "io nascondo
qualcosa? come ti salta in mente?" tentò di deviarla "so che
è così" insistè lei "ma ti sembro il
tipo che fa certe cose?" disse lui, e la ragazza scoppiò a
ridere "mi sembri il tipo che vuole rendermi felice"
sussurrò lasciandogli intuire che non lo avrebbe costretto a
dire ciò che aveva in testa, sentiva che era qualcosa di
bello, e pur non avendo la più pallida idea di cosa potesse
essere, si fidava ciecamente di Harry "e tu lo sei? sei felice amore?"
domandò seriamente, Sum annuì "lo sarai ancora di
più" sussurrò sulle sue labbra, prima di rubarle
un ultimo bacio e sparire.
Le ragazze avevano osservato tutta la scena, e ora fissavano Sum con
aria stra-curiosa "come hai fatto a capire che Harry, proprio lui,
è la persona che amerai senza limiti e senza condizioni?"
Mary le rivolse quella domanda, lasciandola piuttosto sorpresa
"sediamoci in giardino, tanto i ragazzi saranno andati via" tutte e tre
annuirono e la seguirono, Valerie si sedette al suo fianco e si
scambiarono un'occhiata di intesa, anche Sarah sembrava aveva capito
tutto, Sum decise di prenderla alla larga e non fare subito nomi o
domande a cui probabilmente Mary non avrebbe saputo rispondere; Sarah e
Valerie l'avevano osservata per tutto il tempo mentre Sum era con Harry
e avevano letto negli occhi di Mary la voglia di vivere un nuovo amore,
con Noè era finita ancora prima di iniziare, troppo uguali
per poter stare insieme, e durante i mesi dello stage la ragazza non
aveva avuto nemmeno il tempo di pensare all'amore, ma ora che era
tornata a casa e aveva visto tutte e tre le sue amiche felici, si era
resa conto di essersi persa un po' di cose...e si soprese a pensare che
in quella cucina, al posto di Sum e Harry a coccolarsi, parlare e
baciarsi, potessero esserci lei e Zayn, aveva subito scacciato dalla
mente quel pensiero così nitido tanto da sembrare reale, ma
ne aveva subito l'effetto.
Non si aspettava di incontrarlo all'aeroporto e pur avendolo pensato
nel periodo in cui era stata in viaggio, non lo aveva mai fatto
prendendolo singolarmente, estraniandolo dal gruppo e soffermandosi
soltanto su di lui, lo aveva pensato allo stesso modo in cui aveva
pensato Liam, Niall, Louis, Harry, come un amico; ma quando se lo era
ritrovato di fronte e si erano abbracciati, si era sentita stranamente bene,
aveva dato la colpa al fatto che non lo vedesse da tanto tempo e avesse
voglia di abbracciarlo, quando però non aveva provato lo
stesso abbracciando gli altri, si era resa conto che qualcosa non
quadrava...le aveva fatto piacere essere accompagnata da lui a casa, ma
proprio durante quella passeggiata, mentre Zayn cercava ancora un
argomento, si era improvvisamente accorta di quel leggero imbarazzo che
era calato tra di loro e che non c'era mai stato, e poi era rimasta un
pochino delusa quando subito dopo averle sfiorato la mano, il ragazzo
se l'era messa in tasca. Aveva provato a non pensarci, ma quando Harry
era entrato in cucina e lo aveva nominato dicendo che era confuso o
fuori di se, aveva inavvertitamente fatto cadere quelle posate a terra
e attirato l'attenzione di tutti, il culmine però lo aveva
raggiunto proprio quando li aveva visti in atteggiamenti teneri e dolci
e aveva immagianato che ci fossero lei e Zayn al posto di Sum e Harry.
Si rendeva conto di star dando di matto, decisamente,
e voleva saperne di più, voleva capire che cosa le stesse
succedendo, e soprattutto perchè ci era rimasta male al
mancato contatto tra le loro mani, perchè era calato il
silenzio tra di loro, perchè si era fatta cadere roba dalle
mani (sullo stile di Harry) quando lo aveva sentito nominare,
perchè aveva addiruttura immaginato di baciarlo come Sum
faceva con l'amore della sua vita, e perchè si stava
tartassando la mente con tutte quellle domande, in fondo sapeva che era
inutile, c'era soltanto una spiegazione, ma contrariamente a Zayn,
aveva voglia di scoprire cosa sarebbe accaduto tra di loro vivendo
giorno per giorno e non facendo finta di nulla, Mary era pronta a fare
un tentavivo, anche se solo il giorno prima non ci avrebbe nemmeno
pensato, ma visto l'atteggiamento del ragazzo, aveva paura che il loro
rapporto fosse a senso unico.
" Vuoi sapere quando ho capito che Harry sarebbe stato l'amore della
mia vita? La risposta è la più semplice di tutte,
io l'ho capito al primo istante, quando l'ho osservato al molo mi aveva
già colpito, ancora oggi non so spiegarmi il
perchè, quando abbiamo giocato a ping pong e l'ho guardato
negli occhi per la prima volta, ho perso l'orientamento, poi mi ha
sorrriso e lì ho perso anche le facoltà
cognitive, a cena, quella sera stessa l'ho pensato per tutto il tempo,
desideravo rivederlo e stare con lui conoscendo soltanto il suo nome, e quando me lo sono
ritrovato accanto vicino al falò e ho stretto la mano a
Valerie per paura che mi lasciasse sola con lui, in realtà
non volevo altro che quello, il mio cuore ha capito che non lo avrebbe
mai più dimenticato nel momento stesso in cui si sono
incrociati i nostri sguardi, il cervello come al solito, ci
è arrivato un po' dopo, ma soltanto con qualche ora di
ritardo, perchè quella sera stessa, quando abbiamo parlato e
ci siamo lasciati con la promessa di un'immersione, già mi
fidavo di lui al punto tale da permettergli di aiutarmi a superare la
mia paura, già mi ero innamorata" spiegò la
ragazza, ricordando quel giorno, Mary annuì "ma non
è detto che debba essere così per forza, tra me e
Harry è stato un colpo di fulmine, l'amore è
imprevedibile, e proprio per questo, può manifestarsi in
ogni momento, magari nel meno opportuno, e puoi innamorarti di una
persona che vedi per la prima volta, o che conosci già da
tanto, non è detto che nel primo caso sia amore vero e
nell'altro no...sono convinta che centri poco il modo, il tempo, in cui
si ci innamora, con l'intensità del sentimento. Posso
soltanto dirti che quando non riesci a pensare ad altro che a lui,
quando lo includi in ogni progetto della tua vita, quando i suoi occhi
ti ipnotizzano e il suo sorriso ti fa perdere un battito, quando ridi e
scherzi insieme a lui e ti rendi conto che non c'è nulla di
meglio, persino quando sembri una perfetta idiota agli occhi degli
altri, ti fai cadere oggetti dalle mani e hai lo sguardo perso, o ti
immobilizzi soltanto sentendolo nominare..beh allora c'è ben
poco da fare, significa che cupido ha colpito anche te!"
" tu hai capito tutto vero?" le domandò Mary, Sum
l'abbracciò forte, fu quella la sua risposta "sapete tutto
anche voi!" esclamò la ragazza osservando Sarah e Valerie
"cosa dovremmo sapere?" la prese in giro Valerie "che sto impazzendo"
"per un vecchio amico?" la incalzò Sarah, Mary sorrise
annuendo "non so che fare, è successo tutto troppo in
fretta, da quando l'ho rivisto, boh, non ho smesso di pensarlo per un
secondo, ed è strano, perchè non me lo sarei mai
aspettato!" confessò "e tutto questo lui lo sa?"
domandò Sum "no, non credo almeno, non lo so, ma quando le
nostre mani si sono sfiorate mentre passeggiavamo, lui l'ha ritirata
subito, mi sto facendo un film da sola..." "io non ne sarei tanto
convinta" obiettò Sarah "avevo dimenticato quanto fossero
belli i suoi occhi scuri, o forse non lo avevo mai notato, ma ora, sono
l'unica cosa che ho in mente, mi stanno offuscando la vista, non vedo
altro che lui, mi sto cacciando in un guaio, lo so" disse tutto d'un
fiato " si, potrebbe essere così" le diede ragione Valerie
"oppure..." continuò Sarah lasciando la farse a
metà "...ti stai soltanto innamorando!" concluse Sum, poi si
unirono in un abbraccio stringendola forte.
BUONSALVEEEEEE :)))
Sono viva! E voi come state? :DD Oggi mi sono tolta ben
due interrogazioni e sono contenta :)) Voi tutto apposto? :DD
Avevo anticipato che a maggio avrei aggiornato con maggior lentezza, ma
eccomi quaaaaaa
Allora..spero che il capitolo vi sia piaciuto ♥
Non abbiamo ancora scoperto cosa trama il nostro Harry, ma prometto che
nel prossimo lo saprete ;)) Io amo quei due insieme sjhbhjsbbhb<3
E poi...c'è qualcosa che bolle in pentola per Zayn e
Mary...tutte e due stanno iniziando a rendersi conto di ciò
che provano, ma contrariamente a quanto si potrebbe immagianare, quello
più spaventato e più restio a gettarsi a
capofitto in una storia è sicuramente Zayn; Mary invece pur
non capacitandosi di come sia possibile che i suoi sentimenti stiano
cambiando in quel modo, è ben disposta ad accettare quello
che verrà, e l'unica cosa che pone freno alla sua voglia di
vivere questo nuovo amore, è proprio l'atteggiamento del
ragazzo.
Diciamo pure che per ora non navigano in acque tranquille... e dai non
poteva essere sempre tutto rose e fiori, no?
Comunque nei prossimi capitoli ovviamente si chiariranno le cose e
scopriremo cosa succederà :DD
Scusate il mio solito rassiuntino, voglio essere sicura di essere stata
chiara, è un mio vizio :))
Grazie per tutte le recensioni, vi adoro, e grazie anche a chi
inserisce la storia in qualche lista, o chi la legge soltanto :DD
Scappo, un bacione, a prestoooooooooo
<3<3<3<3<3 recensite, receniste,
recensite ♥♥♥
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Capitolo 37 *** Capitolo trentasette ***
Il
pomeriggio precedente...
*"Wow"
fu tutto quello che riuscì a dire Liam dopo aver saputo le
intenzioni di Harry "sfido chiunque a negare che la ami alla follia"
aggiunse Zayn, era tornato nel mondo reale grazie ai suoi amici "Sum
sverrà tra le tue braccia, ti avviso" esclamò
Niall osservando ancora ciò che gli stava di fronte "e io la
sorreggerò impedendole di cadere" sussurrò il
ragazzo con una sincerità disarmante "si va bene, bando alle
ciance, qui nessuno si è accorto che il posto l'ho trovato
io, è mio il merito, lui mi ha soltanto chiamato tre volte
al giorno per assicurarsi che fosse tutto a posto, che non avessi
spifferato nulla a nessuno, che avessi parlato con chi di dovere..."
spiegò Louis poggiando un braccio sulla spalla dell'amico
"pensate che le piacerà?" domandò Harry ansioso
"stai scherzando, vero?" esclamò Liam "io ti sposerei
all'istante" aggiunse Niall, gli altri risero divertiti "ricordati
però che verrò a rompervi le scatole molto
frequentemente!" disse Zayn sorridendo "si, perchè non lo
fai già abbastanza a Roma?" gli rispose il suo miglior
amico, e l'altro rise di cuore dimenticando per un po' quel chiodo
fisso che lo assillava da qualche giorno, Mary.*
"Buongiorno
a tutti!" esclamò Sum entrando in cucina e tenendo Harry per
mano, diede un bacio sulla guancia alle sue amiche, poi si sedette a
tavola per la colazione "i programmi per oggi? che si fa?"
domandò Sarah curiosa "io devo andare a trovare mia nonna"
annunciò Sum mangiando qualcosa "bene, quindi noi andiamo a
trovare sua nonna stamattina, voi ci aspettate al fast-food, mangiamo
lì e dopo...dopo si vedrà" spiegò
Harry fissando i suoi amici per assicurarsi che avessero ricevuto il
messaggio "non dimenticare che alle otto avete l'aereo!" disse Louis un
po' dispiaciuto, quei due giorni stavano letteralmente volando "faremo
in tempo" gli rispose Harry, lasciando perplesse le ragazze, Valerie
stava per chiedergli qualcosa ma Sum le fece segno di lasciar perdere e
la ragazza restò zitta "chi mi accompagna a fare un po' di
shopping stamattina?" domandò Mary entusiasta "sei la
solita" la rimproverò dolcemente Niall "dai, dovete capirmi,
in questi otto mesi non è stato affatto facile corrompere
qualche collega e farmi dare per ammalata, mentre giravo per i negozi
più strampalati!" aggiunse la ragazza raccogliendo i lunghi
capelli biondi in una coda, i suoi occhi incontrarono quelli di Zayn e
sorrise spontaneamente, il ragazzo scosse la testa in segno di pura
disapprovazione, lei ne accorse e si alzò dalla sedia per
andarsi a sedere sulle sue ginocchia, Sarah la guardò
compiaciuta e per nulla sorpresa, Mary non era di certo una ragazza
timida, non lo era mai stata, e poi lo faceva sempre prima di partire
per lo stage; al contrario, Zayn divenne rosso in viso quando si rese
conto di averla tra le braccia "cos'hai da obiettare?"
domandò la ragazza puntandogli un dito contro "shopping,
shopping, shopping..c'è spazio per qualcos'altro in questa
testolina?" domandò il ragazzo, decisamente più
rilassato 'certo che c'è dell'altro, per esempio i tuoi
occhi, il tuo sorriso, il tuo nome, ci sei tu, da quando ti ho rivisto'
avrebbe voluto rispondergli "al momento no" disse invece, mentendo
spudoratamente, Zayn annuì "come pensavo" esclamò
poi divertito, era riuscito a rilassarsi, nonostante Mary fosse seduta
sulle sue ginocchia e fossero vicinissimi, gli sembrava di essere
tornato ai vecchi tempi, quando erano cari amici e si divertivano a
prendersi in giro e scherzare in quel modo, Zayn pensò che
fosse positivo, che avesse avuto un abbaglio il giorno precedente, si
illuse di poter continuare a esserle soltanto amico, meglio
così, avrebbe evitato di imbattersi in qualcosa che reputava
più grande di lui.
'
come pensavi? no, no, è tutto sbagliato...perchè
non te ne rendi conto? perchè non ci arrivi?
perchè desidero che tu mi abbracci e mi tieni stretta?'
Nella mente di Mary, era in corso una guerra, pur parlandogli come ai
vecchi tempi, sentiva che per lei non era più lo stesso, e
non lo sarebbe mai più stato, perchè lo aveva
pensato per tutta la notte, aveva immagianato di averlo accanto quella
mattina al risveglio, e ora, proprio in quel momento, desiderava che
Zayn si offrisse di accompagnarla in giro per la città,
aveva voglia di trascorrere tutto il giorno con lui "facciamo una
scommessa: secondo te riuscirò a finire questo barattolo di
nutella?" gli domandò voltandosi verso di lui, Zayn rise di
cuore "perchè vuoi finirlo?" anche gli altri sembravano non
capire, ma non aprirono bocca "tu dimmi soltanto se secondo te posso
farcela" continuò lei "no, è enorme!" rispose
Zayn senza pensarci troppo, a quel punto Mary gli tese la mano e lui la
strinse sicuro di se, a quel contatto così delicato
provò una strana sensazione, bella, ma decise di ignorarla,
convinto di essersi sbagliato quando aveva pensato che Sum e Harry
potessero aver ragione riguardo il suo rapporto con Mary.
"
questa ragazza è un genio!" sussurrò Harry a Sum,
lei lo guardò negli occhi e sorrise "avete già
capito dove vuole andare parare?" si intromise Sarah "è
troppo prevedibile!" sussurrò Liam divertito "siamo noi che
la conosciamo troppo bene" lo corresse Sum, poi si accorsero di essere
fissati e smisero di confabulare "ma se vinco io la scommessa?"
domandò Zayn "non lo so, deciderai tu cosa farmi fare"
annunciò Mary, cominciando a mangiare nutella, tutti gli
altri la osservavano facendo commenti e battute di tanto in tanto "hai
altri cinque minuti a disposizione!" "non ho mai parlato di tempo!"
"dai, è un classico, lo sanno tutti che esiste un tempo
massimo per ingozzarsi di nutella!" disse Niall divertito, come se
fosse la cosa più naturale del mondo; Mary
accettò la sfida, mentre tutti gli altri se la ridevano alla
grande guardandola, Zayn non riusciva a trattenersi e ogni tanto faceva
finta di farla scivolare dalle sue ginocchia, ma la ragazza era ben
determinata a vincere quella stupida scomessa, per lei c'era un palio
molto di più che un barattolo di nutella "finito!"
annuciò poco dopo tenendo in mano il boccaccio vuoto "hai
perso!" esclamò ancora trionfante
voltandosi verso Zayn, teneva ancora le mani in aria e il ragazzo le
prese tra le sue abbassandogliele, non capiva perchè avesse
voluto fare quella scommessa "adesso, siccome ho vinto, tu farai per
tutto il giorno ciò che voglio io!" spiegò, con
gli angoli della bocca e il mento sporco di cioccolato, il ragazzo rise
"cioè?" domandò subito dopo, Mary si
alzò e lo trascinò con se fuori "ci vediamo a
pranzo!" urlò salutando gli altri, Zayn non stava capendo
più nulla, ma la seguì, la ragazza
cominciò a correre per la strada trascinandolo "aspetta!"
esclamò lui bloccandola, poi le poggiò due dita
sul viso, all'altezza delle macchie di nutella, e glielo
pulì dolcemente sorridendo, Mary provò una fitta
al cuore nel momento in cui le mani del ragazzo sfiorarono la sua pelle
"adesso mi accompagni a fare shopping, è il prezzo che devi
pagare per aver perso la scommessa" annunciò tentando di
riprendere un contegno, poi riprese a camminare, lui la
guardò con occhi sbarrati, avrebbe dovuto aspettarselo da
Mary, in fondo la conosceva bene "questa me la paghi!" disse fingendosi
arrabbiato, ma la ragazza scoppiò a ridere e
proseguì "mi ascolti? questa me la paghi!" ripetè
Zayn, ma lei rise ancora più forte, a quel punto lui la
raggiunse e le si affiancò, tutto sommato gli piaceva l'idea
di trascorrere la mattinata con lei.
Intanto,
al casale non era rimasto più nessuno, Sum e Harry erano
andati a far visita alla nonna della ragazza, Niall, Liam e Louis
avevano deciso di portare Sarah e Valerie nello stesso posto in cui
erano stati il pomeriggio precedente con Harry, non riuscivano
più a tenere quel segreto, e poi le ragazze li avevano
tartassati di domande per saperne di più sulle parole di
Harry di quella mattina.
" allora tesoro, raccontami, come stai?" Sum bevve l'ultimo sorso di
the e poi sorrise a sua nonna, non la vedeva da più di un
anno, certo sua madre gliela passava spesso dato che telefonava ogni
domenica, ma non era la stessa cosa, Sum le era molto affezionata ed
era felice di averla potuta riabbracciare "io sto bene nonna, ti
ricordi di Harry, vero?" la donna vicina agli ottanta con mille
accacchi ma ancora perfettamente lucida di mente, guardò il
ragazzo "come potrei dimenticarlo? E' il ragazzo che hai conosciuto al
camping e per cui hai versato fiumi di lacrime, no?" la ragazza
annuì, era vero, per Harry aveva bagnato il cuscino tante di
quelle notti, sia quando desiderava averlo accanto più di
ogni altra cosa e lui era a Londra, sia quando lo aveva mollato a causa
del trasferimento commettendo l'errore più grosso della sua
vita "però sono sicura che adesso, è proprio lui
il motivo del tuo stare bene" aggiunse la donna massaggiando la gamba
dolorante "esatto" sussurrò Sum "nonna, lui è la
mia vita" aggiunse subito dopo dando una mano alla vecchia e l'altra al
ragazzo, la donna sorrise "mi sembra di rivedere tua madre quando aveva
la tua età, non so se lo sapete, ma Charlotte aveva avuto
due fidanzati prima di incontrare tuo padre" Sum si rassegnò
all'idea di dover stare ad ascoltare tutto ciò che sarebbe
venuto dopo, quando sua nonna iniziava a raccontare, non la fermava
più nessuno, il fatto era che lei sapeva quella storia a
memoria, sua nonna gliela aveva raccontata sin da bambina, cercando di
darle impliciti consigli sull'amore "come si chiamavano?"
domandò Harry incuriosito, la nonna gli sorrise e Sum lo
guardò a bocca aperta, era strano che qualcuno le desse
corda, ma evidentemente Harry era speciale, e lei era felice
che il ragazzo avesse deciso di accompagnarla senza che lei glielo
avesse chiesto, insomma, avrebbe potuto trascorrere la mattinata con i
suoi amici, ma come sempre aveva scelto lei "il primo si chiamava
Robin, era un ragazzo alto e muscoloso, tua madre lo aveva conosciuto a
scuola, era timidissimo, non parlava quasi con nessuno, lui e Charlotte
erano compagni di banco, e cominciarono a parlare soltanto quando
furono costretti a svolgere un compito insieme, da quel momento
diventarono amici, Charlotte lo portava spesso a casa, e un giorno li
vidi baciarsi timidamente, non mi intromisi e non dissi nulla a tuo
nonno, ma già qualche settimana dopo Robin era scomparso
dalla vita di mia figlia. Scoprii cosa era successo solo molto tempo
dopo, quando Charlotte mi raccontò che si erano lasciati
a causa di un equivoco, ma quel malinteso gli
fornì soltanto la scusa per allontanarsi, non erano fatti
l'uno per l'altra. Tua madre non aveva mai parlato di lui come tu parli
di Harry." fece una breve pausa per riprendere fiato "e poi
è arrivato Kevin, beh, Kevin era l'opposto di Robin, e forse
Charlotte si prese una bella sbandata per quel ragazzo, proprio
perchè era l'enrgia, la vitalità fatta persona,
la mandava in tilt, mi ricordo di una volta che la sentii chiacchierare
con delle amiche... com'è che si dice oggi? Era cotta di
Kevin Parker, ma per lui tua madre non era mai stata importante,
l'aveva portata molte volte al cinema, a ballare, forse persino al
bowling, e Charlotte era felice, ma sapeva che testa calda fosse Kevin
e pur avendo soltanto diciotto anni, era consapevole che la loro storia
non avrebbe avuto un 'per sempre', infatti qualche mese dopo, Charlotte
tornò a casa in lacrime dopo averlo visto con un'altra
ragazza. Ne uscì distrutta, e quando incontrò
Peter tre o quattro anni dopo, tuo padre faticò parecchio
per conquistarla, lei non ne voleva sapere più nulla dei
ragazzi, ma le risultò impssibile resistere alla dolcezza,
alla semplicità, alla spontaneità con cui Peter
le sorrideva e la invitava fuori. Dopo la prima uscita, Charlotte
sembrava rinata, e dopo nemmeno due mesi, annunciarono di volersi
sposare." raccontava parlando con calma, ricordando ogni particolare e
incantando i suoi due ascoltatori, Sum doveva ammettere che pur avendo
ascoltato quella storia milioni di volte, ogni volta ne restava
affascinata, non perchè fosse qualcosa di particolare o
unico, ma perchè le permetteva di conoscere sua madre da
ragazzina "sapete una cosa?" la nonna si sporse verso sua nipote e
Harry, pur avendo male alla schiena "nè quando stava con
Robin, nè quando stava con Kevin, Charlotte ha mai detto
'quel ragazzo è la mia vita' mai, con Peter
sì...me lo ricordo come se fosse ieri, anche se saranno
passati una trentina d'anni quasi, eravamo sedute proprio a quel
tavolo, vedete?" indicò il soggiorno con le mani tremanti e
le nocche gonfie, poi riunì la mano a quella della nipote e
tese l'altra in direzione di Harry, lui non esitò nemmeno un
attimo e la strinse, avevano formato un cerchio tenendosi tutti e tre
per mano "..ed a un certo punto è suonato il campanello, era
lui, Peter, io lo vedevo per la prima volta, Charlotte me lo
presentò, e di punto in bianco gli prese la mano da sotto il
tavolo e mi disse 'mamma, lui è mia vita'. Lo disse con una
naturalezza assurda, con lo sguardo fiero e il sorriso dolce,
esattamente come hai fatto tu tesoro. Sei arrivata qui insieme a lui, e
mi ha detto 'nonna, lui è la mia vita', e io ti credo come
ho creduto a tua madre tanti anni fa" a quel punto la ragazza si
alzò e le gettò le braccia al collo, stando
attenta a non strattonarla troppo, quella storia la sapeva, ma l'ultimo
pezzo non lo aveva mai sentito prima di allora, forse sua nonna non
glielo aveva mai raccontato perchè mai prima di quella
mattina le parole della nipote le avevano ricordato quelle della
figlia, Sum pensò che dovesse essere questo il motivo "ti
voglio tanto tanto bene nonna" sussurrò mentre teneva ancora
le braccia ancorate al suo collo, Harry sorrise di fronte a quella
scena, era di una dolcezza assurda, come il momento in cui l'anziana
signora aveva teso una mano verso di lui, sentiva di potersi realmente
affezionare alla nonna della sua ragazza, in fondo lui ne aveva
conosciuta soltanto una da bambino, ma era sempre vissuta lontano, e
poi si era spenta naturalmente un giorno come tutti gli altri, era
andato al suo funerale ma non aveva versato nemmeno una lacrima, non
perchè non gli dispiacesse ma perchè non la
conosceva, l'aveva vista troppe poche volte per imparare a volerle bene
"anche io tesoro, ti voglio tanto bene" disse la donna con gli occhi
lucidi "tutto a posto?" domandò prontamente Harry, e lei
sorrise "ragazzo mio, io sono vecchia, mi vedi anche tu, posso a
malapena camminare, le forze mi stanno abbandonando, e sono sola qui,
è raro che qualcuno mi venga a trovare, e sono contenta di
aver trascorso un po' di tempo con voi oggi, poi ripartirete e non so
se mi sarà concesso rivedervi un'altra volta" "nonna non mi
dire così, tu sei forte" "si, sono forte come una roccia, lo
sappiamo tutte e due, e adesso lo sa anche Harry, ma volte non basta
tesoro, è il corso della vita, noi non possiamo fermarlo"
Sum annuì con aria malinconica "però la vostra
compagnia mi ringiovanisce, dovreste venire più spesso,
sapete?" tentò di ritrovare un accenno di allegria, Harry si
fece all'improvviso serio e prima guardò Sum negli occhi, vi
lesse paura di perderla e si sentì in dovere di fare
qualcosa, si avvicinò alla nonna "gliela
riporterò presto, promesso!" esclamò stando con
le ginocchia sul pavimento, tenendo entrambe le mani della donna e
indicando Sum con il capo, in quel momento tutte e due, nonna e nipote,
chi per la prima o seconda volta forse, chi per la miliardesima, si
ritrovarono a pensare a quanto quel ragazzo dai capelli ricci, dal
sorriso contagioso e dagli occhi che rispecchiavano la bellezza del suo
cuore, fosse dolce, tenero, meraviglioso, assolutamente perfetto.
Sum si sentì il cuore scoppiare quando lo vide
inginocchiarsi accanto a sua nonna, prenderle le mani e assicurarle che
sarebbero tornati presto a trovarla, l'anziana donna gli aveva sorriso
calorosamente e poi Harry l'aveva baciata su una guancia; e poi il
tempo era volato, si era fatto tardi, era ora di andare, Sum
abbracciò di nuovo la sua cara nonnina, più di
una volta, la donna volle abbracciare anche Harry, e poi addirittura li
strinse insieme, era più che certa che quel ragazzo amasse
sua nipote alla follia e che lei ricambiasse allo stesso modo, se
così non fosse stato, Sum non lo avrebbe portato da lei e
lui non si sarebbe preso la briga di trascorrere la mattinata in
compagnia di un'anziana signora piena di acciacchi, ma tanto premurosa;
quei due si amavano e la donna se ne accorse pur essendo quasi
diventata cieca da un occhio, e quella era la dimostrazione che la
vista e i sensi non centravano nulla, bastava respirare quell'aria
così intrisa di complicità e di dolcezza per
capire che fossero anime gemelle. E loro due lo erano, indubbiamente.
Pranzarono tutti e nove insieme come avevano stabilito e trascorsero il
pomeriggio a rilassarsi, scherzarono e si divertirono come sempre,
sfruttarono al massimo quelle ore che avevano a disposizione per stare
tutti insieme come una vera squadra, stavano benissimo, poi venne il
momento in cui Harry prese per mano Sum e la portò via con
sè, gli altri sette li seguirono camminando a qualche metro
di distanza, ormai sapevano tutti della sorpresa, Mary e Zayn
camminavano affiancati ma tra loro l'aria non era tesa come il giorno
precedente, avevano trascorso la mattinata insieme, la ragazza si era
ormai convinta dei suoi sentimenti, lui aveva preferito evitare di
pensarci, perchè temeva che se lo avesse fatto, sarebbe
arrivato a una conclusione abbastanza ovvia che non era ancora pronto
ad accettare, eppure Mary lo intrigava sempre di più, era
attratto da lei, non poteva più negarlo, e dopo aver
trascorso del tempo insieme a lei, non provava più nessun
tipo di imbarazzo, il loro rapporto era tornato quello di sempre, solo
che si stava innamorando, pur non volendo ammetterlo.
" Harry, grazie, grazie per avermi accompagnato da mia nonna, grazie
per essere stato paziente e averla ascoltata senza battere ciglio,
grazie per essere stato così dolce, grazie per averle tenuto
le mani e averle promesso di tornare presto facendola sorridere, grazie
per tutto, grazie per esserci sempre...quando ho detto che sei la mia
vita, non scherzavo" sussurrò mentre camminavano "e tu sei
la mia" disse lui dolcemente, Sum si sentì morire "sai una
cosa? non ho detto a tua nonna che ti avrei riportato da lei solo per
farla sentire meglio, io ti permetterò sul serio di starle
accanto, le staremo accanto insieme, amore" "che cosa vuoi dire?" a
quel punto il ragazzo tirò fuori un mazzo di chiavi e le
consegnò nelle mani di Sum, lei le fissò non
sapendo cosa farne, poi Harry la prese in braccio e cominciò
a camminare in direzione di un portone, Sum non riusciva a spiccicare
parola "avanti, apri" disse lui più emozionato che mai
tenendola ancora tra le braccia, la ragazza fece ciò che le
aveva detto, e varcarono la soglia di quell'abitazione insieme, Sum
stretta contro di lui; una volta dentro si chiusero la porta alle
spalle e la ragazza riprese contatto con il pavimento, gli occhi
luccicavano, il cuore le batteva a mille, le gambe le tremavano "avrei
voluto prendere in affitto la tua casa, quella in cui sei cresciuta, ma
come già sai ci vive una famiglia, quindi ho optato per
questa qui, lavoremo e studiaremo per potercela permettere, faremo
sacrifici come tutti, io e te, insieme" sussurrò guardandola
dritta negli occhi "perfavore, se è un sogno non svegliarmi
mai più" riuscì a dire lei con la voce roca,
Harry sorrise "è tutto vero, amore mio. Siamo a casa nostra,
questa da luglio sarà casa nostra, mia e tua" "casa nostra"
ripetè Sum incredula "sono pronta a trascorrere il resto
della mia vita chiusa tra queste quattro mura con te, tu sei la miglior
persona che esista sulla faccia della terra, sei il mio tutto, e potrei
ripeterlo anche all'infinito, le mie parole non ti renderanno mai
giustizia. Tu hai fatto tutto questo per me, per farmi tornare nella
mia città? Tu sei la miglior cosa che mi potesse accadere
Harry Edward Styles, e io sono la ragazza più fortunata del
mondo perchè mi ami, perchè ti ho trovato e non
ti lascerò mai più, mai. Dovrai sopportarmi per
il resto dei tuoi giorni, perchè io voglio essere tua per
sempre" lo disse quasi piangendo "tu sei mia per sempre"
ribattè lui prima di annullare le distanze tra loro con un
bacio molto passionale, le loro labbra aderirono perfettamente le une
alle altre, si assaporarono avidamente, si desideravano esattamente
come il resto dei loro corpi "ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo,
ti amo" Harry la interruppe con un altro bacio ardente "ei, ci siamo
anche noi qua!" sentirono gridare da fuori, e furono costretti ad
aprire la porta, Sum gettò le braccia al collo di Valerie,
poi di Sarah e di Mary, poi del resto dei ragazzi, dire che era al
settimo cielo era minimizzare il tutto, il suo cuore stava esplodendo
di amore per Harry, e infatti, dopo aver abbracciato tutti e scambiato
qualche chiacchiera soprattutto con Valerie e Zayn, dopo averli
abbracciati di nuovo insieme a tutti gli altri, si voltò
verso di lui e in un baleno fu di nuovo tra le sue braccia, era come se
avesse volato, lo baciò prendendogli il viso tra le mani,
poi attirò l'attenzione di tutti "voglio semplicemente dirvi
grazie, a tutti voi, Valerie, Zayn, Sarah, Liam, Niall, Mary, Lou per
aver voluto condividere questa gioia con me, e a te, amore della mia
vita, perchè sei la ragione del mio sorriso, sei la luce nei
miei occhi, sei la mia ancora in mare aperto, ma sei soprattutto il
ragazzo che mi ha stravolto l'esistenza, e lo stesso che ha in mano la
mia vita, io non conosco aggettivi che rendano l'idea di quanto tu sia
speciale, non ho verbi per dire quanto ti amo..sei tu il mio mondo"
concluse con la voce spezzata dall'emozione, Lou strinse Valerie in un
abbraccio, Liam prese per mano Sarah e Zayn e Mary si limitarono a
guardarsi reciprocamente, era un momento meraviglioso, Sum stentava
ancora a credere che qualche mese dopo sarebbe ritornata a Dublino e
avrebbe condiviso una casa con l'amore della sua vita, sarebbe stata
tutta loro, un sogno.
Si appartarono in un angolino e continuarono a baciarsi senza tregua,
dimostrandosi ancora una volta quando forti e indistruttibili fossero i
loro sentimenti, amandosi in silenzio, mentre i loro amici
festeggiavano nella stanza accanto.
Buonsalveeeeeeee :)
Eccomi qua con il nuovo capitolo! :DD
Spero tanto che vi sia piaciuto, come avete potuto notare è
incentrato soprattutto su Zayn e Mary e Sum e Harry.
Allora, i primi due, non sono una coppia, la ragazza è
innamorata di lui, non ci sono dubbi, e per quanto strano possa
sembrarle visto che fino al giorno prima se qualcuno le avesse detto
che avrebbe provato qualcosa per Zayn, gli avrebbe riso in faccia,
desidera trascorrere le giornate in sua compagnia ed è
capace di inventarsi di tutto pur di riuscirci. Zayn, pur essendo
attratto da lei sempre di più, è ancora convinto
che il loro rapporto possa restare quello di sempre, sta maledettamente
bene con lei, ma non si decide a confessarglielo, non ha mai avuto una
vera e propria ragazza prima, e teme di non essere all'altezza della
situazione, non sa come comportarsi, è in atto una guerra
dentro di lui.
Harry ha affittato una casa a Dublino con l'intenzione di condividerla
con Sum! Ecco svelata la sorpresaaaaaa :DD
Non è una cosa dolcissima? E l'incontro con la nonna della
ragazza? Che ne pensate? :)))
Ditemi come sempre tutto quello che vi passa per la testa, sono
curiosissima :DDD Spero che vi sia piaciuto! :))
Un bacione, a prestooooooo
<3<3<3<3<3<3
|
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Capitolo 38 *** Capitolo trentotto ***
"
Harry ha avuto un'idea meravigliosa!" esclamò Sarah super
entusiasta "ma ci pensate? Vivranno tutti e due qui a Dublino, la mia
migliore amica, non ci separeranno più tutti quei
chilometri!" esultò Valerie felice come una pasqua "secondo
me Sum ancora non ci crede!" disse Niall "dio mio, cioè boh,
non ho parole, ma quanto la ama?" domandò Mary retoricamente
"voi dovevate parlargli per telefono quando si chiudeva in bagno per
non farle capire nulla e si informava sulla posizione
della casa, se era arredata o no, sul prezzo..."
spiegò Louis "sono così contento per loro!" gli
fece eco Liam, erano tutti e sette nell'ingresso della loro casa, in
piedi, visto che l'abitazione non era arredata "lo giuro su chi volete,
non immaginate quanto hanno sofferto tutti e due prima di rimettersi
insieme, non riuscivano a stare lontani, Sum si sentiva in dovere di
stare accanto a Daniel dopo l'incidente, ma non riusciva a respirare
ogni volta che Harry si faceva troppo vicino. Non sapete quante volte
mi sono messo tra di loro per separarli, lo facevo per il loro bene, ma
non ce l'ho fatta, non ce la può fare nessuno, è
bastato che una sera andassi a mangiare una pizza e li lasciassi
soli..." ricordò Zayn "loro sono fatti per stare insieme"
aggiunse Mary guardandolo con aria un po' triste; la verità
era che non capiva, erano stati bene quella mattina, ma ogni volta che
lei aveva cercato un contatto o comunque uno sguardo più
intenso, il ragazzo aveva sempre deviato la conversazione, era evidente
che faceva il possibile per mantenere le distanze, eppure, a volte,
senza nemmeno accorgersene, tra una battuta e una presa in giro, le
teneva le mani giocando, o le dava un buffetto sulla guancia, la
rincorreva prendendola per la vita e continuando a ridere, mozzandole
il respiro ogni volta. Lui non se ne rendeva conto, forse il suo era
una condizione psicologica, quando si trattava di scherzare e fare
l'idiota con lei, sarebbe arrivato al punto di tenerla stretta contro
di se senza capire, nè cosa stesse scatenando nella mente e
nel cuore di Mary, nè rendendosi conto della vicinanza tra
di loro e dei suoi gesti; quando invece camminavano affiancati e le
loro mani erano a un passo dall'intrecciarsi, fuggiva da quel contatto
alla velocità della luce, e dieci minuti dopo, tornava a
scherzare con lei prendendola in giro a pochissimi centimetri dalle sue
labbra.
Forse
non si accorgeva nemmeno di comportarsi in modo così strano,
non era colpa sua, ma Mary pesava ogni suo gesto sia di avvicinamento,
sia di allontanamento, ed era sempre più confusa, non
capiva, lei era riuscita a chiarirsi con se stessa in poco tempo e a
rendersi conto di provare qualcosa di reale e irrefrenabile per lui,
Zayn pur rendendosi conto di pensarla costantemente, era ancora
determinato a non confondere i sentimenti, tra le altre cose
aveva anche paura di rovinare quella meravigliosa amicizia.
"
quando verremo a vivere qui adotteremo un cagnolino" propose Sum,
teneva le braccia avvolte intorno al collo del ragazzo, lo guardava
negli occhi fantasticando "e lo porteremo a spasso" aggiunse lui
tenendo ben salda la presa sui suoi fianchi "ci prenderemo
cura di lui" continuò, erano in piedi nel corridoio della
loro casa "però non salterà sui divani, chiaro?"
Harry leggeva pura contentezza negli occhi della sua ragazza, e si
sentiva realizzato "quali divani?" domandò lei guardandosi
intorno, la casa non era quasi per niente arredata, solo il bagno e la
cucina erano a posto "quelli che andremo a comprare insieme"
"li voglio gialli" "perchè?" "non lo so" sorrise lei "e
giallo sia!" disse a quel punto il ragazzo, lei lo baciò
dolcemente "voglio pitturare il bagno d'azzurro" esclamò lui
spostandole una ciocca di capelli dal viso "così
sarà come entrare in piscina, giusto?" domandò
Sum, il ragazzo annuì con aria sognante "e poi compreremo un
dondolo e trascorreremo le sere d'estate a guardare le stelle
abbracciati" "esprimeremo dei desideri" proseguì lui "e li
relizzeremo a uno a uno" Sum era convinta che con Harry al suo fianco,
sarebbe stata felice "saremo una famiglia" sussurrò lui
stringendola di più "io, tu, e le creature a cui daremo la
vita" quanto era bello strasene lì a sognare a occhi aperti?
"due gemelli, un maschio e una femmina" disse lui serio "ci
sveglieranno ogni notte e ci faranno alzare con le occhiaie" "tanto
sarai tu ad avere l'istinto materno e a nutrirli" Sum rise "allora tu
avrai l'istinto paterno e sarei particolarmente bravo a cambiargli i
pannolini" ribattè divertita, Harry fece una faccia schifata
e lei rise ancora di più "io li accompagnerò a
scuola, giocherò a calcio con Matt, coccolerò
Alis, gli leggerò una storia e gli darò la
buonanotte" "io invece farò la spesa, mi occuperò
della casa, aiuterò Tommy e Sophie a fare i compiti...."
continuò Sum "amore, te lo prometto, sarò un buon
padre per Matt e Alis" la ragazza sentì che il proprio cuore
si stava sciogliendo, stavano fantasticando alla grande, tenendosi
abbracciati in un corridioio mentre i loro amici li aspettavano di
là, Sum sapeva perfettamente che fossero parole che avrebbe
portato via il vento, era normale che fosse così alla loro
età, avevano soltanto ventun'anni ed era presto per tutto
quello di cui stavano parlando, ma per uno strano motivo, lei ebbe la
senzazione, anzi la certezza, che Harry avesse parlato con il cuore in
mano quando aveva detto che sarebbe stato un buon padre per i suoi
figli, sapeva che a lui non faceva piacere scherzare su una
faccenda tanto delicata "sarò migliore di mio padre"
sussurrò ancora, guardandola dritta negli occhi nocciola,
come se le avesse letto nel pensiero "tu sarai il miglior padre del
mondo" disse la ragazza a bassa voce, accarezzandogli dolcemente il
viso "..per Tommy e Sophie" aggiunse subito dopo ridendo "Matt e Alis"
ribattè Harry divertito, lei rise "ok, Matt mi piace" si
arrese "e a me piace Sophie" esclamò lui
accontentandola.
"
il piccolo Matt avrà i tuoi occhi e il tuo sorriso,
manderà in tilt un sacco di ragazze al liceo" questa volta
fu Harry a ridere "e Sophie sarà bella come la sua mamma"
"Matt sarà il mio principino" "e Sophie l'unica ragazza che
amerò oltre te" Sum lo baciò di nuovo "vero che
andremo in vacanza d'estate?" domandò lei quando si
staccarono "ovviamente, con i ragazzi e le ragazze" le rispose Harry "e
con Alis che sarà" "..la figlia di Lou" il ragazzo
completò la frase al suo posto "giusto! e con Tommy" "figlio
di Liam e Sarah, perfetto!" esultò lui divertito "e Niall
avrà una ragazza in attesa" disse Sum "e non avranno ancora
deciso il nome del nascituro..." "ci chiederanno consiglio lui e sua
moglie" ipotizzò Sum "sarà una bambina di
nome..Charlie" concluse Harry "e Zayn ci starà ancora
ripetendo di essere felicemente single" "no, non credo" rispose lei
ridendo.
"ma
quanto stiamo male?" sussurrò il ragazzo senza mollare la
presa sui suoi fianchi "tanto" disse lei "ma poi cosa ti aspettavi?
Dopo una sorpresa del genere, bellissima e indimenticabile, pretendi
che dica cose di senso compiuto?" "no, mi mandi in tilt anche quando
dici sciocchezze" "magari è soltanto troppo presto per
pensarci" ipotizzò lei "voglio davvero formare una famiglia
insieme a te, tra qualche anno" "è la cosa più
bella che mi sia mai stata detta" sussurrò Sum con voce roca
"forse dovremo limitarci a decidere soltanto per noi, è
probabile che Valerie non voglia chiamare sua figlia Alis" "okay,
allora potrà scegliere tra Alis e Allie" "sei fissato
allora!" "un po'...Sophie Alis Styles, come suona?" Sum
scoppiò a ridere "tranquillo, è questione di
abitudine" disse fissandolo negli occhi.
"
Non pensi che ci avranno dati per dispersi?" domandò lei
poco dopo, rendendosi conto di aver perduto la cognizione del tempo
"resterei qui con te all'infinito, ma hai ragione, dobbiamo
raggiungerli" disse lui rubandole un altro bacio e poi muovendosi in
direzione dell'ingresso; erano ormai le cinque del pomeriggio, ancora
un paio d'ore e poi sarebbero dovuti ripartire "ah ma allora siete
vivi?" esclamò Louis vedendoli arrivare "scusate, non ci
siamo resi conto di essere stati lì per così
tanto!" si giustificò lei "solo una mezzoretta"
precisò Sarah divertita "vi perdoniamo solo
perchè da luglio in poi, vi romperemo le scatole in maniera
incessante" annunciò Valerie strizzando l'occhio all'amica,
Sum le sorrise divertita "ma per curiosità...ma diavolo
avete fatto nel corridoio?" domandò Mary senza peli sulla
lingua "hanno stabilito che Matt, Sophie, Tommy, Alis e non so chi
altro, faranno non so che cosa" era evidente che Zayn aveva capito
soltanto i nomi "chi?" domandarono gli altri in coro, Sum e Harry
tapparono la bocca del loro migliore amico prima che potesse dire altro
"non me la contate giusta!"esclamò Niall
portandosi una mano sul mento "nemmeno a me!" gli fece eco
Liam "okay, stavamo giocando a The Sims con le nostre vite" "esatto,ed
era tutto perfetto" aggiunse Harry "magari nella vita reale non
sarà perfetto come nel nostro strampalato progetto, ma sento
che sarà ancora più bello" disse la ragazza
fermamente convinta delle proprie parole, lui sorrise calorosamente, la
amava alla follia, si amavano alla follia.
"
e ci sarà spazio anche per me?" domandò Valerie
all'amica "per te? sempre" le rispose Sum andandola ad abbracciare
forte "scusa, non abbiamo avuto molto tempo per noi in questi due
giorni, e tra un paio d'ore partiamo, ma avremo tutta la vita per
recuperare" sussurrò Sum mentre era ancora stretta tra le
braccia della sua migliore amica "non vedo l'ora! Forse il tuo Harry
non si è ancora reso conto, che oltre ad aver fatto un
ragalo a te, lo ha fatto anche a tutti noi, vivremo di nuovo nella
stessa città, e ci incontreremo ogni giorno
all'università, usciremo insieme e...spero che luglio arrivi
in un baleno" rispose Valerie entusiasta, poi anche Sarah e Mary si
unirono all'abbraccio "e tu vedi di far qualcosa, prima che lui salga
sull'aereo" disse Sum e bassa voce, rivolgendosi a Mary, lei
restò un attimo perplessa, poi annuì "andiamo a
prendere un gelato prima della partenza?" propose Liam "io ci sto!"
rispose subito Niall "anche io, tris di cioccolato e kinder bueno con
doppio strato di panna montata!" annunciò Louis "vai sul
leggero insomma!" lo prese in giro la sua ragazza "ovviamente amore"
rispose lui "io credo di non poter mangiare nutella per un po'" si
lamentò Mary, ripensando a quella mattina, e scatenando la
risata di tutti "sei stata tu a voler fare una scommessa" la
provocò Zayn "lo so" "ma che ti è saltato in
mente?" domandò lui "dovevo fartela pagare" "per cosa?" la
stuzzicò ancora "per aver insultato lo shopping?"
le domandò divertito, Mary avrebbe dovuto rispondere di si
"perchè sei un tonto e non ti accorgi di nulla!"
urlò, ormai era troppo tardi per frenare la parole che
involontariamente le uscivano di bocca "ho dovuto finire un barattolo
di nutella per trovare una scusa decente per trascorrere un po' di
tempo con te!" ammise guardandolo negli occhi, Zayn restò
pietrificato, non se lo aspettava, non in modo così diretto
"sono stato bene" disse soltanto, riferendosi alle ore trascorse in sua
compagnia e Mary abbozzò un sorriso "ragazzi, è
tardi" Liam odiava fare il guastafeste, ma dovevano andare via da
lì e raggiungere l'aeroporto, il gelato lo avrebbero preso
lì.
Mary
si affiancò alle proprie amiche, consapevole di quello che
aveva appena confessato, e Zayn restò zitto; qualche istante
dopo Sum e Harry chiusero a chiave la porta d'ingresso e portando con
loro le chiavi, si incamminarono, arrivarono in centro e raggiunsero le
macchine, vi salirono tutti, diretti all'aeroporto di Dublino.
Erano le sette e mezza passate, quando Liam e Louis svoltarono non
appera videro l'insegna 'aeroporto', erano decisamente in ritardo, i
ragazzi accelerarono e pochi minuti dopo furono sul posto, scesero
velocemente dalle auto, presero i bagagli e si avviarono, non appena
furono dentro, controllarono i tabelloni e si diressero
immediatamente sulla pista, non c'era più tempo per mangiare
un gelato tutti insieme, sarebbe stato per la prossima volta; Sum
buttò le braccia al collo di Valerie, si strinsero forte,
poi fece lo stesso con Sarah e Mary, notò una
strana agitazione negli occhi di quest'ultima e
capì che si era davvero innamorata di Zayn e non voleva che
partisse, glielo si leggeva negli occhi "Vi rivedrete presto!"
sussurrò all'orecchio dell'amica, tentando di tirarla su,
poi abbracciò Louis ringraziandolo per tutto ciò
che aveva fatto per lei e Harry "voglio un bene dell'anima a tutti e
due, non c'è altro da aggiungere" le rispose l'amico
stringendola forte e scompigliandole i capelli, poi fu il turno di
Niall, abbracciò anche lui, e infine Liam, intanto Harry e
Zayn salutavano le ragazze, Harry le abbracciò tutte
calorosamente, Zayn strinse a sè prima Valerie e Sarah, e
poi quando fu il turno di Mary, non seppe trattenersi e le
buttò le braccia al collo stringendola forte a
sè, la ragazza sorrise mentre i loro corpi aderivano,
restarono così per qualche secondo, poi Zayn si
staccò da lei e la guardò negli occhi, si accorse
che gli dispiaceva partire, ma non era nemmeno pronto a confessarle
tutto e restare lì con lei, non aveva ancora avuto il
coraggio di ammettere a se stesso che si stava innamorando, gli piaceva
da morire la compagnia della ragazza, ma ancora non aveva le idee
chiare.
La verità era che non sapeva nemmeno lui cosa volesse, era
evidente che provava qualcosa per Mary, altrimenti non avrebbe avuto
l'impulso di stringerla così, ma aveva paura di gettarsi a
capofitto in una storia d'amore, semplicemente perchè non lo
aveva mai fatto prima, e intanto la stava lasciando andare.
" vado a comprare dell'acqua" annunciò mentre Sum e Harry
passavano il check-in salutando tutti "ti accompagno!" urlò
Mary troppo presa per tirarsi indietro, gli si
affiancò mentre tutti gli altri restavano lì ad
aspettare che l'aereo partisse, non poteva lasciare che finisse
così, senza nemmeno cominciare, aveva voglia di mettersi in
gioco e di rischiare, dal momento in cui lo aveva rivisto la mattina
precedente, non aveva smesso di pensarlo nemmeno un istante, non
avrebbe mai pensato che fosse possibile innamorarsi così
velocemente di un amico, ma evidentemente Sum aveva ragione, l'amore
è imprevedibile e l'aveva colpita con tutta la sua forza,
non riusciva a non pensare ai suoi occhi scuri, a quel sorriso dolce, i
momenti passati insieme a lui scorrevano nella sua mente come un nastro
infinito, rivedeva loro due mentre ridevano, scherzavano, si prendevano
in giro, e poi quell'ultimo abbraccio così intenso, doveva
fermarlo.
Lo osservò pagare una bottiglietta d'acqua alla cassa, poi
il ragazzo le sorrise avviandosi verso l'uscita "a presto Mary" le
disse, avvicinandosi a lei con l'intenzione di darle un bacio sulla
guancia, la ragazza non fu più responsabile delle proprie
azioni, e un attimo prima che le labbra di Zayn si posassero sulla sua
guancia, girò il viso facendo il modo che lo loro labbra si
sfiorassero, il ragazzo senza rendersene nemmeno conto si
ritrovò a baciarla, fu un bacio veloce, troppo veloce, si
sfiorarono appena senza andare oltre, lei si staccò per
guardarlo negli occhi e osservò per un attimo Zayn, era
praticamente immobilizzato "devo..io...devo..andare" disse con un filo
di voce, poi si voltò con l'intenzione di raggiungere Sum e
Harry, dentro di lui si stava scatenando una furia, Mary lo aveva
baciato, ma la ragazza non si perse d'animo e lo rincorse, Zayn stava
su un altro pianeta, troppo lontano persino per accorgersi dei passi
che si facevano sempre più vicini, poi si sentì
tirare per un braccio, non ebbe nemmeno il tempo di voltarsi e rendersi
conto di quello che stava per succedere, Mary era lì di
fronte a lui, e successe tutto in un attimo, lei gli prese il viso tra
le mani e posò le proprie labbra su quelle del ragazzo, Zayn
non si ritrasse, lei schiuse le labbra e trasformò quel
casto bacio in qualcosa di più, a quel punto il ragazzo la
baciò come non aveva mai baciato nessun'altra, le
circondò la vita con le braccia senza interrompere il
contatto con le sue labbra, la strinse forte senza rendersi conto delle
proprie azioni, faceva ciò che gli suggeriva il cuore, si
baciarono con una passione inaudita per una manciata di
secondi che a entrambi sembrarono troppo pochi, non erano
più consci delle propri gesti, stavano impazzendo, avevano
aspettato troppo, bramavano quel contatto dal momento in cui si erano
rivisti "avviso per i signori passeggeri, ultima chiamata per il volo
02056 diretto a Roma, affrettatevi" quella voce attirò
l'attenzione di tutti e due e li fece staccare, Mary lo
guardò per qualche istante negli occhi e poi corse via
lasciandolo interdetto, era lei che aveva desiderato baciarlo, era lei
che aveva preso l'iniziativa, non c'erano dubbi, ma scappò
via perchè lui non aveva aperto bocca, non le aveva detto
una sola parola, si, l'aveva baciata con passione, questo non si poteva
negare, ma quando si erano staccati e lei lo aveva guardato negli
occhi, era rimasto lì impassibile, e Mary avrebbe voluto che
lui facesse qualcosa, che le dicesse qualcosa, o che la baciasse
ancora, o che le prendesse le mani, o che la stringesse a
sè, o che le dicesse anche 'ti ho baciato, ma ho sbagliato'
qualunque cosa, qualunque gesto, sarebbe stato più
apprezzato di quell'inutile restare imbambolato che l'aveva indotta a
fuggire in lacrime pensando di essersi innamorata di un ragazzo che
avrebbe continuato a considerarla soltanto una cara amica.
Zayn si scosse quando lei era già sparita dalla sua vista,
corse a più non posso per raggiungere l'aereo, adesso aveva
soltanto voglia di tornare a Roma per schiarirsi un po' le idee, si
erano baciati, lei lo aveva fermato una seconda volta per baciarlo, lui
le aveva tenuto i fianchi mentre le loro labbra si assaporavano, e poi
Mary era scappata via, non capiva più nulla, non si rendeva
conto del perchè la ragazza lo avesse lasciato lì
impalato dopo quei baci così profondi, intensi,
meravigliosi, temeva sul serio di stare per impazzire.
Tutti e tre trascorsero gran parte del vaiggio a dormire, erano
stanchi, quella notte chi per un motivo, chi per un altro, non avevano
quasi chiuso occhio, e quando scesero dall'aereo Sum e Harry pensarono
che quella di Zayn fosse soltanto stanchezza, non sapevano cosa fosse
successo con Mary e lui era troppo sconvolto per raccontarglielo
"amore, dormi da me stanotte?" domandò la ragazza, Harry
annuì abbracciandola per le spalle, il loro migliore amico
fu felice al pensiero di stare un pò solo con se stesso, se
ci fossero stati Harry e Sum si sarebbero accorti che c'era qualcosa
nell'aria e lui avrebbe dovuto raccontargli tutto, invece desiderava
soltanto riposarsi senza pensare a nulla, anche se già
sapeva che quei baci gli sarebbero tornati in mente e avrebbe trascorso
la notte a dargli un senso, a dare un senso alla sua fuga.
Non appena Sum e Harry si chiusero la porta alle spalle, buttarono i
bagagli per terra e si guardorono negli occhi, la ragazza lo spinse
contro la porta , un meraviglioso sorriso si fece spazio sul volto di
lui, Sum lo baciò ripetutamente con dolcezza "non ti ho
ancora ringraziato abbastanza" sussurrò sulle sue
labbra e con un luccichio negli occhi, lui sentì il
proprio cuore esplodere, avevano tutti e due voglia di fare l'amore; le
loro labbra si unirono, le mani di Sum si posarono intorno al suo
collo, quella destra di Harry circondava la vita della ragazza, e la
sinistra si mescolava ai suoi capelli, si scambiarono baci
ardenti di passione per qualche minuto, poi lui infilò le
mani sotto la sua maglietta facendole il solletico, senza interrompere
il contatto con le sue labbra le sbottonò il reggiseno con
un abile gesto, ancor prima di toglierle la maglietta, il reggiseno
cadde a terra, Sum comcinciò a sbottonargli la camicia e poi
gliela sfilò lentamente, cadde anche quella a terra,
continuarono a baciarsi con desiderio fin quando Harry non la prese in
braccio mentre erano ancora sulla porta, continuò ad amarla
senza sosta, infilò le mani sotto la sua maglietta arrivando
ad accarezzarle i seni, mentre lei si teneva aggrappata alla sua
schiena nuda, Harry con un braccio la sorreggeva e con l'altro le
sfilava quella maglietta, continuarono così per un po', Sum
tra le sue braccia, erano tutti e due privi di vestiti fino alla vita
quando lui la portò in camera da letto senza smettere di
baciarla.
" ti amo Harry" sussurrò lei qualche ora dopo mentre
facevano l'amore "anche io amore mio" rispose lui guardandola, poi
continuarono ad amarsi in quella stanza, avvinghiati, nudi, felici,
fino a quando non arrivò l'alba di un nuovo giorno a
destarli dal loro sogno che soltanto un sogno non era.
Buonsalveeeeeeee :)
Ecco il nuovo capitolo! Spero tanto che vi sia piaciuto e
che sia riuscito a farvi dimenticare per qualche minuto di essere a
casa in un giorno speciale..
Sono contenta che tante tante ragazze tra oggi e domani realizzeranno
il loro sogno, è una cosa assolutamente meravigliosa, ma
questo capitolo è per tutte coloro che sono a casa come me,
avremo anche noi la nostra occasione :)
Vi giuro che ci sto malissimo, non riesco a smettere di pensarci, ma
continuo a crederci, un giorno o l'altro riuscirò a
guardarli negli occhi senza che una tv o un desktop mi separino da
loro, e quello sarà un giorno indimenticabile ♥
Comunque, tornando al capitolo, Harry e Sum sognano a occhi aperti e a
ruota libera, hanno tutte le intenzioni di trascorrere il resto dei
loro giorni insieme <3
Zayn e Mary, beh, i due si baciano in aeroporto, ma poi la ragazza
scappa via lasciandolo interdetto, Zayn non capisce il motivo della sua
fuga ed è confuso...nel prossimo capitolo ne sapremo
ovviamente di più :D
Vabbè non sono di molte parole oggi, darei tutto per essere
lì a Verona!
Fatemi sapere tutto quello che vi passa per la testa, amo leggere
ciò che mi scrivete e interagire con voi, e vi ringrazio
come sempre per tutte le recensioni, siete meravigliose, davvero
<3<3<3
Vado, un bacione grande grande, a prestoooo :DD
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Capitolo 39 *** Capitolo trentanove ***
Il
resto del mondo si era svegliato già da un pezzo, le strade
di Roma brulicavano di vita, e un tiepido sole primaverile incorniciava
il paesaggio, penetrava dalle fessure delle finestre e irraggiava i
volti di quei pochi che ancora non si erano decisi a lasciare le
lenzuola, era lunedì mattina, ma stranamente nè
Sum, nè Harry e nè Zayn avevano lezione
all'università, i giorni passavano e non mancava molto agli
esami finali, per cui i prof avevano interrotto le spiegazioni e di
conseguenza non c'erano più corsi da seguire, il mese di
maggio era completamente dedicato alla preparazione dell'esame di
chiusura dell'anno accademico, e i ragazzi si radunavano in biblioteca
o studiavano a casa, era una loro scelta, ma non erano più
vincolati dall'obbligo di frequenza come accadeva per i restanti mesi.
La
ragazza aprì gli occhi a causa dei raggi che illuminavano la
stanza, se li stropicciò per svegliarsi del tutto, si
avvolse il lenzuolo intorno al corpo stando attenta a non svegliare
Harry, poi si voltò verso di lui, dormiva beatamente, come
sempre si mise ad osservarlo, gli spostò delicatamente un
ciuffo ribelle dalla fronte mentre ripensava a quello che aveva fatto
per lei, ricordava di non essersi mai sentita felice quando lui non era
al suo fianco, ed era consapevole della portata, dell'importanza che
avrebbe avuto sulla loro vita il fatto che sarebbero andati a vivere
insieme a Dublino, era un passo importante, impegnativo, ma Sum si
sentiva assolutamente pronta a trascorrere il resto dei suoi giorni
cibandosi del suo sorriso rassicurante, leggendo i suoi
meravigliosi occhi, e amandolo in ogni modo possibile.
Si
alzò, afferrò il pigiama ancora comodamente
piegato sotto il cuscino, aprì i cassetti dell'armadio alla
ricerca di un cambio intimo, e poi raggiunse il bagno, legò
i capelli in una coda di cavallo, si sciaquò il viso e si
infilò sotto la doccia, il getto freddo dell'acqua
contribuì a svegliarla del tutto, e dieci minuti dopo
uscì dal box, si asciugò e infilò il
piagiama che avrebbe dovuto indossare quella notte; diede una
sbirciatina in camera e notò che Harry dormiva ancora,
comprensibile, quella notte si erano addormentati veramente tardi, e
poi la luce del mattino non era mai stata un grande problema per il suo
ragazzo, decise quindi di andare in cucina, aprì il
frogorifero tirando fuori il caffè, poi si diresse verso la
credenza e recuperò la caffettiera, la riempì
d'acqua fino alla valvola, poi con gesti automatici vi aggiunse il
caffè in polvere, completò l'esercizio chiudendo
la macchinetta e poggiandola sul fuoco; mangiò qualche
biscotto aspettando che il caffè posse pronto, poi prese un
vassoio e una tazzina, ne versò la bevenda all'interno e
aggiunse un cucchiaino di zucchero, si avviò verso la cemera
da letto, ma tornò indietro per aggiungere un altro
cucchiaino di zucchero, sapeva che Harry lo preferiva dolce, poi
raggiunse la sua camera e poggiò il
caffè fumante sul comodino; salì a cavalcioni sul
letto e si avvicinò al ragazzo, lo svegliò con un
dolce bacio sulle labbra.
"Buongiorno
amore" sussurrò lui con la voce reduce di qualche ora di
sonno, Sum gli diede un altro bacio come risposta, poi si
spostò permettendogli di mettersi a sedere sul letto, Harry
lasciò che il lenzuolo gli coprisse la parte di corpo
dall'ombellico in giù e si stiracchiò ancora
assonnato, poi la guardò teneramente "sento un certo
profumino" disse inspirando con il naso, a quel punto Sum gli
passò la tazzina di caffè e lui la prese
regalandole un meraviglioso sorriso già di prima mattina,
quando ebbe finito, Harry poggiò l'oggetto sul vassoio
"vieni qui" disse facendole spazio, lei non se lo fece ripetere due
volte, si accoccolò contro di lui "ti sei superata" le disse
riferendosi alla bevanda, la ragazza sorrise e lui la baciò
prima sulla guancia, poi sul collo, e infine sulle labbra, lo fece con
una naturalezza assurda, si tenevano stretti come se non potesse essere
diversamente da così, Sum si lasciò stringere di
più e si ancorò al suo petto nudo, restarono
così per un po', senza dire nulla, il silenzio per loro due
non era mai stato pesante, fecero aderire le loro labbra di nuovo per
un bacio più profondo al sapore di caffè, la
ragazza avvertì tracce di caffeina sulle sue labbra ma
continuò a baciarlo godendosi ogni singolo istante.
" è il campanello, vero?" domandò Sum, riluttante
a lasciare quelle lenzuola "temo di si" rispose il ragazzo non
smettendo di coccolarla, lei fece per allontanarsi con l'intenzione di
andare ad aprire "dieci baci che è Zayn!" esclamò
Harry bloccandola "hai già vinto la scomessa" disse lei
lasciandogli un ultimo bacio sulle labbra, non poteva essere nussun
altro se non il loro migliore amico "ho detto dieci!"
insistè lui impedendole di muoversi, si avvicinò
e contò a uno a uno dieci baci dati alla velocità
della luce, ma andò avanti, senza contarne altri cinque o
sei successivi "basta" sussurrò lei allontandolo
controvoglia e poggiandogli le mani sul petto nudo per spingerlo di
nuovo sul letto, poi corse ad aprire.
"
cornetti per i dormiglioni" annunciò il ragazzo con un
sorriso, poi salutò Sum baciandola su una guancia come
faceva sempre "grande! non abbiamo ancora fatto colazione"
esclamò lei "ma dai?!" le rispose il moro divertito, lei
rise "dov'è Harry?" domandò poi "o nel letto, o
sotto la doccia" rispose Sum e l'amico annuì "hai una cera
migliore rispetto a ieri sera, Zayn" disse poi guardandolo "lo so"
"ascolta, sono passato a salutarvi, devo scappare, dillo tu a Harry,
sono già in ritardo" annuciò lui sorridendo
"frena, frena, frena" lo bloccò la ragazza "dove vuoi
andare?" Zayn si aspettava quella domanda, era ovvio che avesse dovuto
sapere cosa rispondere "a Dublino" disse senza troppi preamboli, Sum
restò senza parole "devo parlare con Mary" aggiuse il
ragazzo "adesso?" "se mi accompagni in aeroporto, ti racconto tutto"
non se lo fece ripetere due volte "il tempo di recuperare Harry e una
maglietta" disse alzandosi "forse anche un jeans" aggiunse mentre si
allontanava "e magari le scarpe" le consigliò il suo
migliore amico, visto che indossava ancora le ciabatte "fai in fretta
però, tra meno di un'ora devo essere sull'aereo"
esclamò sicuro della sua scelta, sorridendo tra
sè.
"
amore, sbrigati, dobbiamo uscire" annunciò Sum bussando alla
porta del bagno, intanto tornò in camera e si
rivestì, indossò un jenas pulito, il primo che
tirò fuori dall'armadio, una canottiera bianca e un
maglioncino rosso, poi infilò le converse e si
pettinò i capelli mentre Harry rientrava in camera vestito e
con un punto interrogativo dipinto in faccia, lei gli si
avvicinò e gli rubò un bacio "adesso ti
spiego" sussurò prendendolo per mano e trascinandolo
all'ingresso, i due ragazzi si salutarono, poi Sum afferrò i
cornetti portati da Zayn e si chiuse la porta alle spalle, entrarono in
macchina e partirono.
"
Stiamo andando all'aeroporto" disse Zayn con tranquillità,
ad Harry per poco non andò di traverso il boccone di
cornetto che stava gustando "Zayn ha intenzione di volare a Dublino,
prova a immaginarne il motivo" il riccio a quel punto si
rilassò e sorrise "non potevi renderti conto di essere cotto
di lei quando eravamo lì?" domandò all'amico "no,
cioè si, avrei dovuto, ma è successo un
casino..." spiegò Zayn, gli altri due restarono zitti
intuendo che il loro migliore amico non aspettava altro che confidarsi
con loro "beh, ve ne eravate accorti prima di me voi due, e avevate
ragione...da quando l'ho rivista non ho capito più nulla,
è bellissima, poi quando l'ho accompagnata a casa, mi sono
mancate le parole da dire, sono diventato timido all'imprivviso, ho
avuto paura di sembrare noioso, petulante o invadente, con lei, la
ragazza con cui mi divertivo a dire stronzate tutti i giorni prima che
partisse; non ho smesso di pensarla nemmeno per un secondo, e
nonostante tutto questo, ho fatto l'impossibile per convincere me
stesso che non mi stessi innamorando di un'amica, e fossi soltanto
felice di rivederla. Questa scusa ha retto per un po', la mattina dopo
mi sembrava che fosse tornato tutto alla normalità mentre la
prendevo in giro sullo shopping, sono stato con lei fino all'ora di
pranzo, e sono stato maledettamente bene, se vogliamo escludere quei
dieci minuti di esasperazione perchè quella ragazza non
riusciva a decidere se comprare la stessa maglietta rossa o blu"
a quel punto Sum e Harry soffocarono una risata "..ma mi sono
sentito, non lo so, appagato, felice, non so nemmeno come definirlo, e
me ne sono reso perfettamente conto, però ho fatto di nuovo
tutto il possibile per non darlo a vedere e per eliminare quella
piacevole sensazione dalla mente, e sopratutto dal cuore, ho avuto
paura, non mi sono mai innomorato sul serio, è la prima
volta che provo certe cose verso una ragazza e me ne sono spaventato
come non mai. Quando lei mi ha detto di aver inventato la scommessa
sulla nutella per trascorrere del tempo insieme a me, ho capito di non
essere l'unico a provare qualcosa, giuro che prima di quel momento non
ci avevo fatto nemmeno caso, ero troppo concentrato a fuggire da
ciò che mi stava accadendo per rendermi conto di essere
ricambiato.
Da quel momento la testa ha cominciato a girare forte, e il cuore di
più, stavo impazzendo, perchè avevo capito che
non era una cosa a senso unico, ma quella maledetta paura di tuffarmi
in una relazione, di non esserne all'altezza forse, non ne ha voluto
sapere di abbandonarmi e lasciarmi in pace" Sum e Harry lo ascoltavano
senza battere ciglio mentre lui li guardava di tanto in tanto,
spostando gli occhi dalla strada ai suoi migliori amici, loro due
capivano alla perfezione come si sentisse Zayn, lo avevano intuito
prima di lui, e sapevano che in quel momento aveva soltanto bisogno di
parlare e sfogarsi, aveva bisogno di quattro occhi sinceri e quattro
orecchie attente che lo ascoltassero senza fare domande o
intromettersi, ed era esattamente ciò che Sum e Harry
stavano facendo.
"
Quando eravamo all'aeroporto ho provato l'impulso di stringerla forte,
mi sono accorto di non voler partire, ma non ero nemmeno pronto ad
aprirmi con lei, avevo ancora quel timore addosso, pensavo soltanto che
mi stavo cacciando in un guaio, e sono rimasto zitto, però
quando sono andato a prendere l'acqua è successo quello che
non mi aspettavo, ma che in fondo desideravo, adesso lo so. Mary mi ha
accompagnato, e proprio quando stavo per salutarla di nuovo con un
bacio sulla guancia, lei ha girato il volto e..le nostre labbra si sono
appena sfiorate, non si può dire che sia stato un bacio vero
e proprio, troppo veloce, poi lei mi ha guardato negli occhi e io come
un cretino le ho detto che dovevo andare, avevo più
paura di prima" raccontò lentamente, ricordando quegli
attimi " ho cominciato a camminare, incredulo per quello che era appena
successo, ma lei mi ha raggiunto, mi sono sentito tirare per un braccio
e senza che me ne rendessi conto, mi sono ritrovato a baciarla;
è stata lei a prendermi il viso tra le mani e baciarmi sul
serio, io non ho trovato nè la voglia, nè la
forza di oppormi, lei ha continuato a tenere le labbra contro le mie, e
lì, in quel preciso istante, tutte le mie unitili paure sono
scomparse, non prima, non dopo, ciò che mi aveva assillato
fino a quel momento, è andato via, come se non ci fosse mai
stato, nel momento in cui lei mi ha baciato sul serio, non
più un bacio a stampo come quello precendente, ma uno vero;
a quel punto ho soltanto seguito il cuore, l'ho stretta a mè
e l'ho baciata con passione, e siamo rimasti così fino al
momento in cui l'altoparlante ha chiamato per l'ultima volta il nostro
volo. Non so cosa mi sia successo, ma quel contatto
così...giusto forse, mi ha fatto rinascere, mi ha fatto
capire che non potevo continuare a far finta di niente, mi ha fatto
capire che desideravo quei baci quanto lei; quando ci siamo staccati
non sono stato capace di dire 'a', ma perchè ero troppo
sconvolto e anche troppo felice per articolare parole, desideravo
restare lì con lei e baciarla ancora, ma non ho reagito, non
ho fatto in tempo, mi sono perso nei suoi occhi per qualche istante e
prima che tornassi nel mondo reale, lei era sparita, nel nulla, e sto
ancora cercando di capire perchè" ammise il ragazzo.
Sum
fece un salto e andò a sedersi sul sedile del passeggero,
accanto a lui, erano quasi arrivati in aeroporto "lo hai appena detto
perchè è scappata via" disse
guardandolo "perchè?" le domandò il ragazzo "dai,
ci sono arrivato anche io" aggiunse Harry "perchè?"
domandò una seconda volta il moro "perchè non hai
fatto nulla, perchè dopo averla baciata non le hai detto
niente, voleva essere abbracciata o sussurrata qualcosa nell'orecchio"
spiegò Harry, e Sum lo guardò con un'espressione
che tradiva i suoi sentimenti, Dio se lo amava "avrebbe preferito che
tu le avessi detto che quei baci erano stati un errore per te,
piuttosto che restare nel dubbio, aveva soltanto bisogno di una
conferma che non ha avuto, perciò è scappata via"
continuò la ragazza "ma io non ho fatto in tempo, mi
sarò immoblizzato lì come un cretino mentre la
guardavo, e lei deve aver capito l'opposto di ciò che volevo
capisse!" "e adesso devi raggiungerla per dirle-" Zayn non la
lasciò finire "che sono stato un pefetto idiota, che mi sono
lasciato coinvolgere da quella stupida paura di innamorarmi,
perchè era questo il problema, perchè non mi
è mai capitato prima, ma il suo bacio ha cambiato tutto,
come se avesse avuto i poteri magici...ci sono cascato anche io!"
esclamò poi incredulo, ma felice " è la trappola
più bella del mondo, te lo posso assicurare" disse Harry
incoraggiandolo e sorridendo alla sua ragazza, Sum si sentì
scoppiare il cuore come al solito "ci devi cadere per capire il senso
della vita" aggiunse lei di rimando, poi scompigliò i
capelli al suo miglior amico mentre lui si accingeva a girare, erano
arrivati.
"Sei
sicura di aver preso tutto?" "spero di si" esclamò Mary
sedendosi sul letto esausta "vesiti, intimo, pigiami, ciabatte, scarpe,
beauty..penso di non dimenticare nulla" disse calcolando mentalmente di
non aver lasciato niente, Sarah le regalò un mezzo sorriso
"ah aspetta" esclamò l'amica alzandosi di scatto e
dirigendosi verso il proprio comodino "dimenticavo questa!" disse poi
stringendo tra le mani una foto scattata un po' di tempo prima, una
foto che li ritraeva tutti e nove insieme, la guardò per un
secondo e se la strinse al petto, poi la posò in cima alla
montagna di vestiti già sistemati in valigia e la
fissò ancora, questa volta non riuscì a fare a
meno di concentare la sua attenzione su Zayn, le sue labbra si
curvarono dando vita a un'espressione triste che Sarah colse al volo
"si sistemerà tutto" le disse soltanto, stringendola in un
abbraccio "non lo so" rispose l'altra per nulla fiduciosa; a quel punto
la mamma di Mary e Valerie entrarono nella stanza "pronta tesoro?"
domandò la donna con un sorriso, la ragazza annuì
"ma devi proprio andare?" le domandò Valerie con un
espressione da cucciolo "devo" "puoi anche dire di no" le
ricordò l'amica "non mi piace sprecare le
opportunità" "non ti cambieranno la vita un paio di mesi
trascorsi in Croazia" obiettò Sarah, Mary si mise a sedere
tra le sue amiche mentre sua madre osservava la scena, nessuno voleva
che partisse, ma non c'era verso di fermarla.
"Mary ripensaci, sei appena tornata da uno stage durato otto
mesi, e sei già pronta a stare via fino all'inizio
dell'estate?" "mamma, ti prego, mi macherai tanto, mi
mancherà papà, mi mancherà Denny, mi
mancheranno le migliori amiche e amici che abbia mai avuto, ma devo
andare" rispose lei decisa "tuo fratello ci resterà male, va
via per un weekend sapendo di poterti riabbracciare al ritorno e tu
riparti senza aspettarlo" la ragazza andò ad abbracciare sua
madre, intuiva come dovesse sentirsi, era stata via per ben otto mesi,
e se ne stava riandando, avevano ragione tutti a volerla fermare, lo
sapeva, ma non avrebbe cambiato idea "..se sei felice di iniziare
questa nuova avventura, per me e tuo padre va bene" si arrese infine la
donna, poi le carezzò una guancia sforzandosi di sorridere e
lasciò sole le ragazze.
"non puoi andartene, chiaro?" dissero le due amiche
all'unisono, Mary si lasciò andare a una risata amara "ho
già detto che non intendo perdere opportunità"
ripetè decisa "ma è possibile che non te ne rendi
conto? ma cos'hai in quella testa?" la rimproverò Sarah
"stai dicendo di non voler sprecare occasioni, e non ti accorgi nemmeno
che scappando così, stai perdendo quella più
importante di tutte" continuò Valerie, la ragazza si
coprì il viso con le mani e le due amiche corsero ad
abbracciarla "si perchè magari io parto, e nel momento in
cui il mio aereo sarà decollato, atterrerà il
suo, e non potrò vederlo correre più veloce del
vento, e sentirgli dire che mi ama!...sognate di meno" disse
rammaricata "e se accadesse davvero?" ipotizzò Sarah
"no...l'ho baciato come non ho mai baciato nessuno in tutta la mia
vita, penso di essere stata abbastanza chiara, e lui non ha aperto
bocca, è restato lì impalato...se avesse provato
ciò che ho provato io, mi avrebbe fermata" spiegò
convinta delle sue parole "e adesso?" le domandò Valerie
"adesso nulla, accetterò questa specie di lavoro in Croazia,
mi aiuterà a dimenticarlo" le due annuirono, anche se
pensavano che non lo avrebbe dimenticato così in fretta,
soprattutto perchè le si leggeva negli occhi quanto fosse
cotta di lui, e poi perchè era stato un caro amico, Mary
sperava di poter cancellare gli ultimi giorni e continuare a essergli
amica quando lo avrebbe rivisto, senza provare il desiderio di baciarlo
e essere imprigionata dalle sue braccia.
" mi mancherete tantissimoooooooo" esclamò mentre si
tenevano ancora abbracciate "anche tu, da morire" risposero le altre
due all'unisono e si strinsero ancora di più "c'è
posto anche per noi?" le tre
ragazze si voltarono staccandosi e permisero a Louis e Liam di
aggiungersi all'abbraccio, anche Niall era ritornato nella sua
Mullingar, ma lui raggiungeva Dublino ogni weekend visto che le due
città irlandesi distavano una mezzoretta di treno; "a che
ora hai l'aereo?" le domandò Liam "tra un'ora e mezza, devo
sbrigarmi a chiudere tutto, pranzerò a Zagabria insieme a
una decina di ragazze e ragazzi che ho conosciuto durante lo
stage, anche a loro è stata offerta questa
opportunità, in Croazia è in corso una specie di
rivolta studentesca, e cosa c'è di meglio che intervistare
giovani coraggiosi e fiduciosi, per un'aspirante giornalista?"
nonostante tutto, Mary sembrava felice di partire, quella missione
l'affascinava, e poi desiderava andare via da lì per
dimenticare un vecchio amico che in realtà non avrebbe mai
più potuto essere tale, e i suoi amici lo capirono, si
resero conto che era quello che lei voleva, e Mary era testarda, non
l'avrebbero potuta fermare così facilmente...
La ragazza chiuse le valigie, poi scesero tutti insieme al piano
inferiore, Lou, Liam e suo padre l'aiutarono con i bagagli,
abbracciò tutti di nuovo, la sua mamma, il suo
papà, Sarah, Valerie, e i ragazzi "dite a Denny che mi
farò perdonare" disse riferendosi al fratello minore, poi
entrò in macchina salutando tutti con la mano, prese posto
accanto al suo papà, respirò rumorosamente,
voleva partire, principalmente perchè ciò che
avrebbe vissuto l'attirava, e perchè doveva dimenticare un
amore mai iniziato, ma si rendeva conto di star scappando via, capiva
perfettamente perchè tutti avessero tentato di distoglierla
dal suo proposito, e sapeva bene che lei avrebbe sentito la loro
mancanza allo stesso modo, ma la voglia di cancellare quei due giorni
che erano stati i più belli della sua vita, aveva avuto la
meglio su tutto il resto; abbassò il finestrino mentre suo
padre metteva in moto, la mamma e i ragazzi erano in piedi sulla soglia
"ti vogliamo bene, Mary" gridarono "anche io" sussurrò lei,
poi sorrise e si sporse "ci vediamo all'inizio dell'estate!" disse,
prima di fuggire dalla sua città.
Buonsalveeeeeeee :DDD
Sono finalmente risucita ad aggiornare!! :))
Quindi, quindi, quindi...pare proprio che le cose vadano al contrario
di come dovrebbero andare per Mary e Zayn, lui racconta a Sum e Harry
di aver capito di essersi innamorato di lei nel momento in cui si sono
baciati sul serio, e dice di non aver aperto bocca per
l'incredulità e la felicità, dice di non aver
avuto nemmeno il tempo di fermarla, di essersi perso nel guardarla e
aver perduto il contatto con la realtà, restando imbambolato
e inducendo la ragazza a pensare che per lui fosse stato tutto un
errore.
E invece Zayn non si accorge nemmeno della sua fuga così
impegnato com'è a ritornare con i piedi per terra, e quando
si rende conto che lei è sparita, non gli resta che partire,
è visibilmente scosso quando ritorna a Roma, cerca
di addormentarsi ma non riesce a smettere di trovare un senso alla fuga
della ragazza; e la mattina dopo, decide di raggiungerla a Dublino.
Intanto lei, è convinta di non essere ricambiata e accetta
la prima opportunità che le si presenta per allontanarsi e
tentare di dimenticare un amore mai iniziato, tutti provano a fermarla,
ma Mary è testarda... e l'abbiamo lasciata in macchina con
il suo papà, diretta all'aeroporto.
E adesso che cosa potrà mai succedere? Che ne pensate? Sono
curiosaaaaa :3
Poi vabbè, Sum e Harry, è inutile persino
parlarne..lei si sveglia prima e gli prepara il caffè, torna
in camera e lo sveglia con un bacio, e poi ritornano sotto le coperte a
coccolarsi fino a quando non si presenta Zayn alla porta
akjfnjksfnanfkjf ♥♥♥
Adesso vi do una bella notizia, o almeno credo che lo sia, no?
Avevo detto che non manca molto alla fine della storia, ma se pensate
che sia questione di 2-3 capitoli, potete stare tranquilli,
perchè mi sono resa conto di aver bisogno di molto
più spazio per scrivere tutto ciò che mi sono
prefissata, e poi continuano a venirmi idee e sinceramente rischio di
arrivare addirittura a 50 capitoli! Ma non prendetela come una notizia
certa, perchè effettivamente non riesco a quantificare i
capitoli che mancano alla fine D:
Vi ringrazio per tutte le recensioni, siete M E R A V I G L I O S E !
♥ E ringrazio anche chiunque legga, o inserisca la storia in
una qualche lista <3
Fatemi sapere tutto quello che pensate, amo leggere ciò che
mi scrivete, e poi sono stracuriosa! :DDD
Un bacione, a prestooooooo <3<3<3
|
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Capitolo 40 *** quaranta ***
"
Ei Sum! Volevo soltanto dirti che mi hanno offerto di curare una
rivolta studentesca a Zagabria, e ho accettato, starò
lì per un paio di mesi. Mi farà bene cambiare
aria, anche se ero appena tornata...sono già all'aeroporto,
tra dieci minuti decolliamo. A prestooooo ti voglio tanto bene" la
ragazza fissò quel messaggio per qualche secondo, non poteva
crederci "ps. salutami Harry, e perfavore, non farne parola con Zayn"
lesse il secondo messeggio inviato da Mary e la sua espressione si fece
ancora più cupa, Harry se ne rese conto all'istante e senza
che nemmeno le chiedesse quale fosse il problema, la ragazza gli
mostrò i due messaggi, si guardarono non sapendo cosa fare
"chiamo Valerie" esclamò lei, recuperando un briciolo di
speranza, il ragazzo annuì mentre cercava di spingersi con
lo sguardo il più lontano possibile per vedere se riusciva a
scorgere ancora Zayn "Vale, ascolta, Mary mi ha mandato un
messaggio...non può partire ora, dovete fermarla" disse alla
sua migliore amica "non siamo con lei...l'ha accompagnata suo padre
all'aeroporto" spiegò l'altra, Sum a quel punto si rese
conto da sola che se pure avessero preso la superstrada e rischiato di
ammazzarsi superando i limiti di velocità, non l'avrebbero
fermata, l'aeroporto era a quaranta minuti a piedi da casa di Mary, e
in macchina avrebbero impiegato meno di un quarto d'ora in condizioni
normali, ma a Dublino gli ingorghi di traffico in prossimità
di stazioni e aeroporti erano all'ordine del giorno, e poi avrebbero
impiegato altri dieci minuti per arrivare sulla pista "cavolo no!"
"è troppo tardi Sum" esclamò Valerie rammaricata,
poi si scosse e le venne in mente di chiederle perchè
avrebbero dovuto fermarla "Zayn è un passo dal salire su un
aereo, sempre che non sia già salito, sta venendo
lì per lei" spiegò frettolosamente "cosa?"
Valerie era sconvolta "non ci credo" disse subito dopo pensando al
momento in cui Mary aveva considerato impossibile che lui la
raggiungesse a Dublino, e invece si sbagliava alla grande "si,
è così, e dobbiamo fermarlo prima che venga
lì inutilmente e ci resti ancora peggio!" "okay, fammi
sapere" disse l'altra chiudendo la telefonata "speriamo bene, ciao
Vale" la salutò "a dopo Sum".
La
ragazza si guardò intorno e fortunatamente scorse subito
Harry, lo raggiunse e gli disse che non c'era più nulla da
fare "corro da Zayn" disse lui facendosi spazio tra la gente, spingendo
qualcuno, chiedendo scusa un secondo dopo, correndo a più
non posso, doveva assolutamente impedirgli di partire, Sum lo seguiva a
qualche metro di distanza sperando con tutta se stessa che il suo
migliore amico non la prendesse tanto male, non ci voleva proprio, per
la prima volta si era convinto dei propri sentimenti, per la
prima stava facendo una follia per una ragazza, per la prima volta Zayn
si era innamorato, ed era Mary a fuggire.
Harry
arrivò al check-in in un minuto scarso, spinse con forza la
sicurezza che non voleva lasciarlo passare, rischiò di
perdere l'equilibrio, ma riuscì a superare quell'ostacolo,
continuò a correre alla velocità del vento, si
ritrovò sulla pista di decollo e si guardò
intorno spaesato, si sentì piccolo come una mosca di fronte
a quei mezzi con i motori accesi, pronti a prendere il volo, non si
accorse nemmeno che un altoparlante stava annunciando la presenza di un
ragazzo sulla pista di decollo e gli intimava di levarsi di mezzo
"Harry, fa attenzione!" gridò la ragazza con tutta la voce
che aveva in gola, le guardie di sicurezza la tenevano ferma, lui la
sentì e si voltò facendole un segno mentre
correva in direzione di quell'aereo che recitava la sigla 'British'
sulla fusoliera, doveva essere quello che era diretto a Dublino, i
motori erano accessi e producevano un rumore fastidioso e assordante
per lui che si avvicinava sempre di più, per un attimo
pensò di non farcela, poi si piazzò davanti al
mezzo e sventolò le mani in aria, i motori del mezzo si
spensero, probabilmente perchè il pilota era stato avvisato
dai suoi colleghi di terra della presenza di un 'intruso' sulla pista,
Sum tirò un enorme sospiro di sollievo, degli uomini
raggiunsero Harry chiedendogli quali fossero le sue intenzioni, lui
disse soltanto di dover parlare urgentemente con un passeggero che era
su quell'aereo che aveva provato a fermare.
"
avviso per i passeggeri: il signor Zayn Malik, ripeto Zayn Malik,
è pregato di scendere, qualcuno ha chiesto di lei" Zayn fece
ciò che gli era stato ordinato senza capire nulla, due
hostess lo cercarono tra i passeggeri e lo accompagnarono fino a quando
il ragazzo non riprese contatto con il suolo, appena vide Harry, lo
raggiunse "ma sei matto? hai fermato un aereo? che ti prende?" gli
domandò piuttosto confuso "vai a riprenderti il
bagaglio...fidati di me" disse con il fiato corto "ma Harry..."
provò a protestare l'amico "fidati di me" ripetè
lui piegandosi in due per la fatica, Zayn ritornò a prendere
il bagaglio a mano piuttosto confuso, l'amico lo aspettò
dov'era, poi si incamminarono insieme permettendo all'aereo di
decollare, con qualche minuto di ritardo "Mary è partita di
nuovo, non potevamo farti arrivare lì, ci saresti rimasto
ancora peggio, no?" domandò mentre si allontanvano
lentamente "partita? dove? quando? perchè?" "te lo
spiegherà Sum tra un minuto" disse lui, riuscendo appena ad
articolare quelle parole, aveva corso tantissimo e gli era venuto male
al fianco per lo stress eccessivo e improvviso, e poi aveva sul serio
rischiato molto parandosi davanti a un aereo in partenza, Zayn
annuì intuendo che l'amico era stremato e gli
circondò le spalle con il braccio fino a quando non
raggiunsero Sum; la ragazza gli corse incontro, si buttò tra
le braccia di Harry stringendolo forte e sostenendolo allo stesso tempo
"non farai mai più una cosa del genere, vero?" disse senza
mollare la presa "tutto a posto amore" sussurrò lui
riprendendosi lentamente "tra un po' ti ammazzavi per
impedirmi di partire" disse Zayn mentre lui e Sum lo sorreggevano chi
da un lato e chi dall'altro fino al bar "ma ti ho fermato" "e non ti
piazzerai mai più sulla pista di decollo, mi hai fatto
morire" ammise Sum, lui la guardò negli occhi e le sorrise
teneramente "appena avrò ritrovato il fiato, ti
riempirò di baci e dimenticerai ogni paura"
sussurrò dolcemente, lei lo strinse di più "ma
non lo farai più comunque" disse poi "promettilo" gli
intimò Zayn, si era reso conto anche lui del capitolo corso,
e nonostante gli fosse infinitamente grato per averlo fermato in tempo,
capiva perfettamente che aveva rischiato di rimetterci la pelle
"promesso" si arrese Harry.
Una
volta giunti al bar, presero posto e ordinarono qualcosa a
caso, Sum teneva la mano al suo ragazzo, che piano piano stava tornando
a essere quello di sempre, si era preoccupata sul serio vedendolo rosso
in viso, senza fiato e piegato in due dal dolore al fianco causato da
quella pericolosa, decisamente, e folle corsa.
"
perchè è ripartita?" domandò Zayn con
un nodo alla gola, dopo essersi assicurato che il suo migliore amico
stesse bene "mi ha mandato un messaggio, diceva di aver avuto
una nuova opportunità, a Zagabria, da quel che ho capito
c'è una sommossa ad opera degli studenti e lei
sarà lì per intervistarli" spiegò Sum
con calma, vide il volto di Zayn rabbuiarsi e prese anche la sua mano
"ei, sono un paio di mesi, si tratta soltanto di aspettare, passeranno"
aggiunse subito dopo guardandolo negli occhi "si ma...proprio adesso
doveva partire?" "te l'ha detto lei stessa di voler cogliere tutte le
occasioni al volo,no?" domandò retoricamente Harry, ormai in
forma "si, lo so, ma dai...ci vuole sfiga proprio" gli altri non
poterono far altro che dargli ragione " non ci credo, per una volta che
sentivo di star facendo la cosa più folle e più
giusta contemporaneamente, ci si mettono gli studenti croati!" Zayn era
visibilmente giù "e poi chissà che diavolo
succederà in questi due mesi, io avevo bisogno di parlarle
adesso, ero pronto a rischiare, a fare un tentativo, e ora, che
faccio?" "due mesi, Zayn, due mesi passeranno in fretta, e si
sistemerà tutto, pensa che io e Harry non ci siamo visti e
sentiti per un anno.." "e non mi pare che le cose stiano tanto male"
completò la frase il ragazzo "siamo felici, e lo sarete
anche voi" disse Sum sicura delle proprie parole, poi guardò
il suo ragazzo e gli sorrise istintivamente "lei è cotta
quanto te, e anche se è scappata via, o all'inizio
farà la dura, la conosciamo, è nel suo carettere,
non è così orgogliosa da non ammettere di essere
fuggita troppo in fretta, avrete il tempo di chiarirvi"
cercò di tirarlo su Harry "è lei che ti ha
baciato e questo significa che prova qualcosa per te, si
sistemerà tutto" continuò Sum, e Zayn
accennò un sorriso, voleva credere a tutto quello che i suoi
migliori amici gli stavano dicendo, sperava davvero che fosse
così.
" Dai, torniamo a casa!" Harry lo prese sottobraccio da un lato e Sum
dall'altro mentre raggiungevano l'auto, stavolta giudò
Harry, l'amico era troppo occupato a guardare fuori dal finestrino
mordendosi le mani per non averla fermata in tempo, per non aver mosso
un dito al momento giusto, prima di lasciare Dublino, Sum accese lo
stereo e restarono zitti per il resto del tragitto, sia lei che Harry
avevano capito che non era il caso di continuare a parlare di Mary,
già ci era rimasto abbastanza male, e in questi casi si sa
che la musica esprime ciò che le parole non sono in grado di
dire.
Quando furono tutti e tre a casa dei ragazzi, Zayn se ne
andò in camera sua e si stese sul letto, Sum e Harry
restarono seduti sul divano abbracciati, il ragazzo cominciò
a baciarle teneramente la guancia e lei si rilassò
completamente, poi passò al collo, le laciò dolci
baci facendole il solletico, lei non si mosse di un millimetro "si
può sapere perchè mi fai quest'effetto?"
domandò un attimo dopo, quando le labbra di Harry sfioravano
ancora la sua pelle delicata "quale effetto?" domandò il
ragazzo fingendo di essere sorpreso "anche se fosse la peggior
giornata al mondo, arrivi tu, mi abbracci, mi coccoli, e tutto torna ad
avere un senso" sussurrò guardandolo negli occhi e
disegnandogli il contorno delle labbra con un dito, Harry le
regalò un sorriso meraviglioso, uno dei suoi, e altri baci
"ti sei spaventata davvero oggi?" domandò poi facendosi
serio "forse non te ne sei reso conto, ma ti sei piazzato davanti un
aereo, non macchina, una bicicletta, che è pericoloso lo
stesso, un aereo in procinto di decollare, e hai alzato le braccia in
aria per impedirgli di partire" "dovevo fermarlo" "lo so" ammise lei
"è stato un gesto degno di un eroe amore, e lo sa anche
Zayn, ma io ti amerei anche se ti vedessi scappare a gambe levate con
un cagnolino impertinente alle calcagna, riderei, questo sì,
e fidati chiunque lo farebbe,ma ti amerei alla follia lo stesso" Harry
le sorrise di nuovo "non lo farò più, promesso"
disse lui riprendendo a baciarla "però sono il tuo eroe,
vero?" "ovviamente" sussurrò la ragazza con una
sincerità disarmante.
" Dobbiamo fare qualcosa" esclamò Sum un quarto d'ora dopo
"è chiuso in camera e non vuole sapere di fare niente" le
riportò Harry sedendosi di nuovo accanto a lei dopo essere
andato da Zayn "non mi importa, non può restare
così" "non è da lui" concordò il
ragazzo "c'è sempre stato per noi, sempre, e adesso
è il nostro turno" spiegò Sum "giusto, lui non
vuole uscire..." cominciò Harry lasciandole intuire il
seguito della frase "e invece uscirà!" concluse Sum
"pensiamo a qualcosa che gli piace tanto fare" "escludendo cinema,
bowling, e gelati..." "è una bella giornata, una passeggiata
al parco in bicicletta e un picnik non guasterebbero"
ipotizzò Harry "amore sei un genio" disse lei rubandogli un
bacio e alzandosi "dove vai?" "a preparare i panini!" rispose
con un sorriso "no aspetta, ho un'idea migliore" disse subito dopo
aprendo il frigo e prendendo l'occorrente che le serviva;
tagliò i pomodori, i wurstel, aggiunse il mais, il tonno,
qualche foglia di insaltata e mise a cuocere il riso "mi aiuti con la
macedonia? gli piace tanto..." Harry annuì sorridente e
prepararono insieme il mix di frutta mentre il riso cuoceva, dieci
minuti dopo fu tutto pronto "mancano solo piatti e posate, e un
tavoglia" esclamò lei entusiasta dell'idea "sono
là sotto, io intanto controllo le bici" disse Harry uscendo,
Sum mise tutto in un cestino e poi glielo portò in
cortile, Harry posizionò il cestino da pranzo sull'apposito
cestello di una delle biciclette e corse di sopra a prendere l'acqua,
Zayn era ancora chiuso in camera e sembrava non essersi accorto di
nulla "vado un attimo a casa, devo cambiarmi" esclamò Sum
sulla soglia "ma sei perfetta anche così" le disse lui
prontamente, indossava un jenas lungo e una canottiera bianca coperta
da un maglioncino a maniche lunghe rosso che aveva indossato quella
mattina "si ma ho caldo!" rispose, e Harry rise, la raggiunse sulla
soglia con le bottiglie d'acqua fresca in mano e le cinse la vita con
un braccio "ci vediamo tra poco" le disse facendo scontrare le loro
fronti e guardandola negli occhi, poi la lasciò andare.
Quello che avevano loro due era qualcosa di unico e inimitabile,
dimostravano di amarsi nel modo più semplice e genuino del
mondo in ogni singolo istante della giornata, e non lo facevano
perchè ormai era diventata un'abitudine o una noiosa
routine, no, loro due si abbracciavano, si coccolavano, si baciavano
spontaneamente, perchè gli andava di farlo,
perchè non riuscivano nemmeno più a immaginare
una vita senza l'altro/a al loro fianco, era come se per tenersi in
vita avessero bisogno dell'ossigeno, come ogni altro essere vivente
sulla terra, l'unica differenza era che gli altri traevano motivo di
vivere dalle emissioni nell'ambiente di sostanze chimiche, e per Sum e
Harry era totalmente diverso, erano l'uno l'ossigeno
dell'altra, e ciò che li teneva in vita era la chimica,
certamente, ma intesa come la reazione perfetta prodotta dai loro
rispettivi sentimenti.
" eccomi" esclamò la ragazza riapparendo sulla soglia, aveva
indossato un jenas che le arrivava appena sopra il ginocchio e una
maglietta di cotone a mezze maniche, i capelli legati in una coda per
sopportare meglio il caldo "pronta a iniziare la missione
butta-Zayn-giù-dal-letto?" le domandò lui e Sum
annuì, si recarono entrambi in camera e come si aspettavno,
trovarono il loro migliore amico steso sul letto "ei Zayn" lo
salutò Sum con tono allegro, lui si voltò
abbozzando un mezzo sorriso "ho già detto a Harry che non
voglio fare nulla" disse poi "lo so" rispose l'altro ragazzo, e a quel
punto Zayn si accorse che c'era anche Harry "infatti tu non devi fare
niente, abbiamo pensato a tutto noi" aggiunse la ragazza "che vuol
dire?" Sum e Harry si guardarono reciprocamente, poi lo presero per i
piedi, chi da un lato e chi dall'altro e lo tirarano giù con
forza, lo spostarono di una ventina di centimetri ma non riuscirono a
farlo alzare come avevano sperato, Zayn opponeva resitenza, sembrava
aver perso la voglia di fare qualunque cosa e volersene stare
lì a maledirsi per non averle parlato chiaramente a tempo
debito "va bene, se non ti alzi così, passiamo alle maniere
forti" esclamò Harry, un secondo dopo lui e Sum erano seduti
a cavalcioni su di lui e gli facevano il solletico alla pancia, dove lo
soffriva di più, il ragazzo tentava di scansarsi senza
riuscirci e rideva fortissimo per l'effetto del solletico, lo
aveva sempre sofferto più di tutti, e Harry e Sum ridevano
di conseguenza, Zayn riuscì a resistere per qualche minuto
"okay, basta, mi arrendo, facciamo tutto quello che volete, basta che
la smettiate" i due sorrisero e si scambiarono un cinque, battuto in
segno di vittoria, poi lo lasciarono in pace "metti qualcosa di
più leggero,e sportivo magari, ti vogliamo tra cinque minuti
giù in cortile" il ragazzo annuì piuttosto
confuso mentre Sum e Harry si allontanavano.
" a questo punto mi cambio anche io" esclamò il riccio
trascinando con sè la sua ragazza in camera "metti questi"
gli suggerì lei indicando un paio di pantaloni di
tuta leggeri di colore blu e una maglietta bianca a mezze maniche "va
bene amore" disse lui rubandole un bacio e cambiandosi, poi si
ritrovarono tutti e tre giù.
Montarono sulle biciclette e iniziarono a pedalare, Zayn seguiva i suoi
amici senza capire granchè, ma muoveva le gambe in modo
alternato permettendo alla bicicletta di avanzare, non aveva notato il
cestino da pranzo sulla bici di Sum, quindi non aveva idea di
ciò che quei due avessero organizzato, e per i primi cento o
forse duecento metri lì seguì svogliatamente, poi
iniziò a sciogliersi e poco alla volta arrivò
addirittura a pedalare più veloce di quanto facessero Sum e
Harry. La sua mente era costantemente focalizzata su Mary, su quella
partenza improvvisa che non poteva attuarsi in un momento meno indicato
di quello in cui era avvenuta, pensava a quei due mesi che lo
separavano dal rivederla di nuovo, chissà come si sarebbero
messe le cose, aveva finalmente capito di essersi innamorato di lei, ma
ne sapeva così poco dell'amore, che gli pareva quasi
impossibile credere che durante quei due mesi il cuore, le emozioni o
semplicemente il corso degli eventi, non gli avrebbero giocato qualche
brutto scherzo; non era capace di smettere di immaginare cosa sarebbe
successo se l'avesse fermata subito dopo averla baciata, se avesse
perso quell'aereo e fosse rimasto lì con lei a Dublino,
chissà forse sarebbe stata la scelta più
spropositata della sua vita, ma avrebbe comunque corso il rischio di
essere felice; e poi nella sua mente scorrevano senza sosta i momenti
trascorsi insieme, quella scommessa inventata da lei su due piedi e la
successiva ammissione di voler stare un po' con lui, Zayn non poteva
credere che fosse successo anche lui, che cupido lo avesse scambiato
per un bersaglio, eppure era così che stavano le
cose...più nella sua mente si affollavano immagini e
pensieri apparentemente confusi e in contrasto tra di loro, che in
realtà erano ordinatissimi ed erano soltanto pezzi di un
puzzle che una volta completato avrebbe riflesso il volto di Mary,
più accellerava la pedalata, era come se si sforzasse di far
seguire anche alle gambe il ritmo incessante dei suoi pensieri, e
pedalava velocissimo, acquistando grinta e forza a ogni metro percorso,
era come se avesse trovato un modo per sfogarsi molto più
efficace e produttivo di starsene sdraiato sul letto, e sapeva
perfettamente che era merito del suo migliore amico e della sua
migliore amica.
Aveva sempre amato andare in bicicletta, sin da bambino,
perchè gli faceva pensare di essere libero, e in effetti
è così..quando si pedala si è
completamente autonomi, ci siamo soltanto noi, la nostra bici, e poi la
strada che stiamo percorrendo, e allora dobbiamo scegliere se pedalare
soltanto per goderci il panorama o una bella giornata di sole, senza
pensare a nulla, con la mente completamente sgombra dai pensieri,
assumendo un atteggiamento passivo e disinteressato nei confronti della
vita; oppure possiamo accelerare la pedalata e percorrere kilometri e
kilometri senza rendercene conto, in città o in aperta
campagna, concentrandoci semplicemente su noi stessi, su ciò
che vogliamo davvero, sul metodo migliore per raggiungere i nostri
obiettivi, torturandoci con le nostre domande senza risposta, e
aumentando sempre di più la velocità, fino ad
arrivare al punto di girarci indietro e osservare compiaciuti la strada
appena percorsa, meravigliandoci di dove siamo riusciti ad arrivare, e
cominciando a credere che in fondo non è così
tragico se prima di colmare i nostri dubbi, c'è bisogno di
una stancante pedalata perchè, ovviamente è
stacante, le gambe non risponderanno più agli impulsi del
cervello, ci ritroveremo con il fiatone, saremo costretti a bere
qualcosa per non rischiare di finire disidratati, ma come per pura
magia, avremo la mente libera.
Semplicemente perchè ci saremo resi conto che bisogna
pedalare per giungere alla meta, passeggiando incantandoci di fronte al
paesaggio ci impiegheremo molto di più ed è
probabile che finiremo per stancarci del viaggio prima di arrivare a
destinazione..che cosa significa? Che bisogna attraversare la tempesta
senza arrenderci alla sua forza distruttiva, allo stesso modo in cui
pedaliamo senza lasciarci intimidire dalla stanchezza, e soprattutto
bisogna sforzarsi di non guardare costantemente la strada percorsa,
altrimenti perderemo di vista quella che ci sta proprio di fronte,
altrimenti non ci accorgeremo dei sassi disposti lungo la
carreggiata e di conseguenza non potremo scansarli; dobbiamo credere
nel nostro obiettivo e fare il massimo per realizzarlo, lasciando
perdere i rimpianti sul passato e concentrandoci su ciò che
vogliamo... e quella famosa pedalata ci indurrà a trovare il
coraggio di combattere aumentando la velocità, affrontando
con grinta e determinazione l'intero percorso, senza lasciarci
scoraggiare dalle gambe atrofizzate, o dal rischio di bloccarci e
perdere di vista i sogni.
Su Zayn aveva avuto effetto. Giunsero in aperta campagna e si fermarono
per il pranzo dopo una pedalata durata più di un'ora e
mezza, Sum fece le porzioni all'ombra di un albero e tutti e tre
mangiarono con gusto "ne avevo bisogno!" esclamò Zayn
stendendosi sul prato dopo aver mangiato con appettito tutto
ciò che Sum e Harry aveva preparato per lui "di
rimpinzarti?" lo prese in giro l'amico "no, di montare su una
bicicletta, non lo facevo da tanto, e avevo dimenticato quanto fosse
bello pedalare a tutta velocità, mettendo a dura prova la
resistenza degli arti inferiori, e poi guardarsi indietro rendendosi
conto della strada percorsa" gli altri due sorrisero a quelle parole
"è così..la vita è una pedalata, ed
è decisamente meglio affrontarla con grinta, piuttosto che
lasciarsi scoraggiare dalle avversità" "quindi ora che
farai?" "di sicuro non mi arrenderò senza aver lottato, non
so ancora come, ma troverò il modo...in fondo anche voi due
avete lottato per stare insieme, no?" Harry annuì stringendo
la mano della sua ragazza, poi tutti e tre si rilassarono su
quel prato, Sum guardò Harry negli occhi e lui
capì al volo cosa volesse dirgli, le circondò le
spalle con un braccio "ce l'abbiamo fatta" le sussurrò in un
orecchio, riferendosi a Zayn, lei si strinse di più e
poggiò la testa sul suo petto sorridendo "ei?" Zayn
attirò l'attenzione di entrambi "grazie per avermi costretto
a lasciare il letto" "pensavi sul serio che ti avremmo abbandonato
lì?" domandò Harry "siamo i tuoi migliori amici,
avevamo l'obbligo morale di fare qualcosa" aggiunse Sum "e poi non ti
sopportiamo con il broncio" proseguì il ragazzo "vogliamo
vederti sorridere"concluse Sum guardandolo negli occhi "ma io vi amo di
bene!" esclamò Zayn piantandosi in mezzo a loro, i due
risero divertiti e lasciarono che il loro migliore amico li
abbracciasse entrambi, e restarono così, distesi sul prato e
stretti in un tenero abbraccio, fino a quando non ripresero le
biciclette per tornare a casa.
Buonsalveeeeeeee :))
Eccomi qua con il nuovo capitolo :D
So bene che la maggior parte di voi sperava in un incontro
all'aeroporto per Zayn e Mary, e ammetto che inizialmente avevo pensato
di concludere la faccenda proprio così, ma poi mi sono resa
conto che sarebbe stata una scena troppo simile a quelle dei
film..insomma, credo di aver visto decine e decine di film in cui i due
protagonisti si dichiarano amore in aeroporto o in stazione; spesso
assistiamo a una corsa sfrenata da parte di uno dei due per impedire
all'altro di partire e di solito il lieto fine è assicurato,
oppure i due protagonisti partono da aeroporti o stazioni diverse e si
incontrano a metà strada per colpa di una perturbazione che
costringe l'aereo ad atterrare nell'aeroporto più vicino, o
un casualissimo incidente che fa in modo che i rispettivi treni si
fermino nella stessa stazione. Senza nulla togliere a quelle scene,
sono meravigliose, le amo e mi fanno sempre restare con il fiato
sospeso, ho provato a dare un tocco di originalità alla
storia e spero con tutto il cuore che non vi abbia deluso.
Qui la corsa sfegatata non è degli amanti, ma di Harry, di
un ragazzo che vuole a tutti i costi evitare una delusione troppo
grande al proprio migliore amico, e la preoccupazione e
l'ansia appartengono a Sum, che si tranquilizza soltanto quando riesce
ad abbracciarlo di nuovo.
Zayn ci resta molto male, ma i suoi amici non sono disposti a vederlo
soffrire così, e decidono di organizzare una bella pedalata;
a proposito di questo, perdonate un altro dei miei assurdi paragoni,
spero che vi sia arrivato il messaggio che volevo dare: così
come bisogna pedalare senza lasciarsi intimidire dalla stanchezza e
guardare indietro soltanto una volta raggiunto il traguardo, non
dobbiamo lasciarci abbattere dalle tempeste della vita, non dobbiamo
arrenderci, ma guardare avanti, e affrontare l'intero perocrso ad alta
velocità, con grinta e determinazione :)
Sono solo belle parole, lo so..ma ogni tanto abbiamo bisogno di
ascoltarle, no? :DD
Devo andare, ma voi non esitate a farmi sapere cosa ne
pensate, e anche se mi credete pazza, ditemelo, non mi offendo :))
Grazie per tutte le recensioni, siete fantasticheeeeeeee
<3<3
A presto!! ♥♥♥♥♥
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Capitolo 41 *** quarantuno ***
Due
settimane dopo.
Era
un venerdì mattina di fine maggio, il sole splendeva su
Roma, l'estate si faceva sempre più vicina e tutti gli
studenti, che si tratti di bambini delle scuole elementari, delle
medie, ragazzi delle superiori o universitari, erano stanchi di
trascorrere le giornate chinate sui libri e pronti a godersi una nuova
fantastica stagione, ma prima di poter buttare tutto in aria, c'erano
le ultime verifiche da superare, le più toste.
Zayn
quella mattina era rimasto a casa a studiare, aveva intenzione di
prepararsi al meglio per l'esame conclusivo del suo primo anno di
università, doveva superarlo a tutti i costi, anche se di
certo non si poteva dire che fosse il classico studente modello, ma
essere bocciato alla fine dello stage, significava dover restare a Roma
almeno fino al Natale successivo, e per quanto quella città
gli piacesse, non aveva nessuna intenzione di restare lì
quando Sum e Harry sarebbero tornati a Dublino insieme, sarebbe rimasto
solo, e l'idea non lo attraeva affatto.
Anche
Harry avrebbe dovuto superare l'esame di fine corso, erano trascorsi
ben sei mesi dal giorno in cui erano arrivati in Italia, e lo stage che
avevano accettato di fare mettendo una x su un modulo tanto tempo
prima, era giunto al termine; gli accordi erano che i due ragazzi
avrebbero dovuto superare un esame alla scadenza dei sei mesi per
ritornare a casa, ecco perchè Harry aveva calcolato tutto e
aveva deciso di affittare quella casa a Dublino, perchè lui
sarebbe dovuto ritornare a casa, a meno che non avesse sbagliato le
risposte di proposito per restare con Sum, e lo avrebbe fatto senza
battere ciglio se fosse stato necessario, semplicemente
perchè rifiutava a prescindere l'idea di tornare a Londra e
lasciare il suo cuore a Roma, non voleva nemmeno sentir parlare di
doversi separare di nuovo dall'amore della sua vita, era sicuro che il
loro amore sarebbe rimasto sempre forte e indistruttibile anche a 2000
km di distanza, ma avrebbero sofferto tutti e due all'inverosimile se
si fossero divisi, perchè ormai trascorrevano tutti i giorni
insieme e si amavano alla follia, erano felici così, e poi
non lo confortava la prospettiva di rivivere da capo quello che avevano
provato durante quei due anni in cui si erano amati a distanza, Sum non
poteva ritornare a passare le notti abbracciata alla sua maglietta
azzurra, voleva che le trascorresse tutte tenendosi stretta al suo
petto.
Ed
ecco che aveva trovato la soluzione perfetta, l'avrebbe portata con se,
la ragazza avrebbe chiesto un semplice trasferimento
all'università, e avrebbe frequentato il secondo anno nella
sua Dublino; forse Harry ancora non si rendeva perfettamente conto di
ciò che aveva fatto per lei, ma Sum ne era completamente
consapevole e gli sarebbe stata debitrice a vita.
Ma..stavamo
parlando di Zayn, giusto? Beh, lui ce la stava mettendo tutta, stava
concentrando tutte le energie nello studio, o quasi, dato che
continuava costantemente a pensare a Mary...non l'aveva più
vista da quando era scappata via all'aeroporto, e non l'aveva nemmeno
sentita, provava a chiamarla sistematicamente almeno un giorno si o un
giorno no, ma lei non aveva mai risposto; all'inizio Zayn aveva pensato
che la ragazza si rifiutasse addirittura di parlargli, poi parlando con
Sarah aveva scoperto che in Croazia, dove era finita, le schede
telefoniche europee non valevano, era come se si fossero smagnetizzate,
lì utilizzavano delle sim diverse, e l'unico modo per
tenersi in contatto con lei restava il computer, ma nemmeno in quel
modo era mai riuscito a parlarle, un po' per colpa dei fusi orari, un
po' per sfortuna, non era mai riuscito a trovarla in linea; e anche in
questo caso aveva finito per pensare che lei lo facesse di proposito,
che fingesse di non esserci mettendo ogni volta la spunta sulla voce
'invisibile', unicamente per evitare di parlargli, ma quando Sum,
Valerie, Liam, Niall gli avevano confidato di non essere mai riusciti a
contattarla, aveva recuperato un briciolo di speranza...e continuava a
comporre il suo numero un giorno si e uno no, pur sapendo come stessero
le cose viveva nell'illusione che in qualche modo quel telefono sarebbe
ritornato all'improvviso in funzione, la verità era che non
riusciva a capire per quale motivo le sim europee
lì non valessero, la Croazia faceva parte dell'europa fino a
prova contraria, eppure doveva esserci qualcosa di diverso
laggiù.
Trascorreva
gran parte del giorno a studiare, e appena si rilassava anche solo per
un minuto, la sua mente andava automaticamente a focalizzarzi su di
lei, gli mancava da morire, come gli era mancata durante lo stage
precedente, ma questa volta non si meravigliava se si ritrovava a
desiderare di stringerla tra le braccia e baciarla fino a non avere
più fiato, si era innamorato di lei, ormai si era arreso
all'evidenza, e continuava a provare a contattarla con tenacia, lo
faceva di sera di solito, in un modo così sistematico, che a
volte finiva per riporre il cellulare chiedendosi che cosa le avrebbe
detto se Mary avesse risposto; davvero non avrebbe saputo da dove
cominciare, ma attaccarsi a quel cellulare era diventato
così naturale per lui, che componeva il suo numero
digitandolo a memoria e senza nemmeno preoccuparsi del discorso che le
avrebbe fatto, era convinto che gli sarebbe bastato sentire la sua voce
per fargli tornare alla mente ciò che aveva perduto
lasciandola andare a Dublino.
Sum
e Harry invece, a volte sceglievano la biblioteca
dell'università per studiare, proprio come quella mattina.
Erano seduti uno accanto all'altra e leggevano tutti e due a bassa
voce, sottolineando le frasi più importanti e le parole
chiave, aiutandosi a vicenda quando non riuscivano a comprendere
qualche concetto, facendosi i dspetti con gli evidenziatori, e
scambiandosi di tanto in tanto qualche sguardo che terminava in un
sorriso e che significava 'basta! andiamo a sederci sulle scale e
restiamo abbracciati fino a stasera' ma poi ritornavano a concentrarsi
sui libri e a studiare come due compagni di banco, Sum
arrivò addirittura a chiedersi come sarebbe stato avere
Harry come compagno di banco alle superiori, ma non c'era nemmeno da
domandarselo, si sarebbe innamorata dei suoi occhi smeraldo screziati
d'azzurro e del suo sorriso paralizzante, il primo giorno di scuola, di
sicuro.
Quella
mattina la biblioteca era particolarmente affollata, e tutti e due non
si stupirono più di tanto quando si accorsero che Laura e
Daniel si erano seduti proprio al loro stesso tavolo; si salutarono
tutti e quattro educatamente "si vede che siamo a fine maggio, eh?"
esordì Laura "già, la biblioteca non è
mai stata così piena di gente nei mesi precedenti"
concordò Sum "infatti, non c'è nemmeno un tavolo
libero" disse Daniel guardandosi intorno un po' imbarazzato "potete
restare" esclamò Harry con un sorriso che sorprese
soprattutto Daniel, i due presero posto e si sistemarono liberandosi
delle giacche "ei Sum, come stai? non ci incrociamo da un po'..." "alla
grande! Ma non vedo l'ora di liberarmi di quest'esame" disse
rivolgendosi a quella che fino al dicembre precedente aveva considerato
sua grande amica, ora le cose erano cambiate, anche se tutte e due
avevano ormai messo da parte il motivo per cui si erano scontrate, Sum
non si fidava più di lei come una volta, e non si
incontravano mai fuori dalle mura dell'università, diciamo
pure che si erano allontanate, ma quando si incrociavano nei corridoi,
si fermavano sempre a scambiare quattro chiacchiere "a chi lo dici!"
rispose l'altra "e tu come stai?" "bene...tutto procede come al solito"
i due ragazzi inizialmente non presero parte a quella conversazione e
si limitarono a restare zitti ascoltandole; Sum annuì
voltandosi verso il suo ragazzo, Harry sembrava perfettamente a suo
agio e ciò la rincuorava, non avrebbe mai creduto possibile
sedersi a un tavolo con l'amore della sua vita, il ragazzo che aveva
mollato, e la sua ex grande amica, ma la vita riserva parecchie
sorprese...
Chiacchierarono per una manciata di minuti forse, poi tornarono tutti
con le teste sui libri, Harry prese la mano della ragazza da sotto il
tavolo e fece in modo che si intrecciasse con la sua, Sum sorrise
fissandolo negli occhi per qualche istante, poi riabbassò la
testa senza lasciargli la mano; Daniel non poteva fare a meno di
guardarla di sottecchi fingendo di star studiando, era impossibile per
lui tenere gli occhi sui libri mentre colei che era stata la sua
ragazza per un paio di mesi scarsi, gli stava giusto di fronte.
"ma cosa vuol dire?" si lamentò Harry a bassa
voce, rivolgendosi al libro come se quello potesse rispondergli, Sum lo
sentì e rialzò il capo, si guardarono, poi lei si
avvicinò di più al ragazzo e lesse insieme a lui
ciò che c'era scritto sul libro, si tenevano ancora per mano
sotto il tavolo, quando sul viso di Sum si dipinse un'espressione
piuttosto confusa, lui scoppiò a ridere guardandola "che
c'è?" domandò lei tirandogli un leggero pugno sul
braccio, Harry continuò a ridere guardandola dritta negli
occhi, senza accorgersi che Daniel li guardava con la coda dei suoi
occhi "non ho capito!" ammise Sum, poi si tappò la bocca
visto che gli altri sembravano essere concentrati sui propri libri, ma
in realtà non era così "rileggiamo" propose lui,
e Sum si fece di nuovo più vicina, Daniel li
osservò mentre leggevano tutti e due dallo stesso libro,
erano vicinissimi e anche se non avrebbe mai potuto accorgersi che si
tenevano per mano, riusciva a rendersi perfettamente conto di
quanto fossero complici in ogni cosa; fino ad allora avevano parlato a
voce bassa con l'intenzione di non disturbare lui e Laura, lo si
intuiva, e si vedeva che non lo facevano per farsi notare o per
dimostrare qualcosa a qualcuno, persino Daniel si era accorto che il
loro era un comportamento assolutamente spontaneo, sarebbero stati
complici sia se fossero stati da soli, sia che si fossero trovati tra
la folla; osservò i loro visi molto vicini e
captò persino un celerissimo e dolcissimo scambio di sguardi
"beh?" sussurrò Harry quando ebbero finito di leggere per la
terza volta probabilmente "sembra scritto in arabo" esclamò
lei, scatenando di nuovo la risata del ragazzo "comunque credo proprio
che voglia dire che..." spiegò parlando sempre a bassa voce,
mentre lui annuiva "è la stessa cosa che ho pensato io"
disse alla fine, trovandosi d'accordo con lei; se Daniel e Laura
avessero provato a farsi i fatti propri invece che fissarli di
sottecchi, non si sarebbero nemmeno accorti dei loro movimenti, dei
loro sorrisi e delle loro parole, neanche quando studiavano Sum e Harry
riuscivano a ignorarsi, per loro sarebbe stato assurdo comportarsi da
perfetti estranei, ciò che li legava era irrefrenabile, per
loro era naturale e spontaneo aiutarsi a vicenda o tenersi per mano in
biblioteca, lo facevano sempre.
La ragazza tornò a concentrarsi sul suo testo, e soltanto
per un attimo, le parve di essere fissata e alzò lo sguardo
guardando Daniel, ma pensò di essersi sbagliata visto che il
ragazzo seduto di fronte non aveva avuto difficoltà a
fingere di essere completamente immerso nello studio, però
non appena lei riabbassò il capo, lui tornò a
fissarla, Sum si domandò se alla fine lui e Laura si fossero
messe insieme, a vederli sembrava che fossero soltanto buoni amici, poi
si scosse e abbandonò quel pensiero rendendosi
conto che non le importava affatto; invece si concentrò sul
suo ragazzo, se fosse stato un altro, non avrebbe accettato di buon
grado lo stare seduto allo stesso tavolo con l'ex della propria
ragazza, ma Harry era così sicuro dei suoi sentimenti e di
quelli di Sum nei suoi confronti, che reputava inutile avercela con
Daniel, lui amava Sum e lei lo ricambiava nello stesso e identico modo,
tutto il resto del mondo avrebbe potuto pensare,dire, fare tutto
ciò che voleva, aveva la certezza che il loro amore fosse
indistruttibile.
Poco dopo suonò la campanella delle undici, di solito a
quell'ora tutti gli studenti facevano un break "finalmente!"
esclamò Daniel stiracchiandosi, come se fino a quel momento
avesse studiato "andiamo a prendere qualcosa da mangiare?" gli
domandò Laura, lui annuì "Sum, Harry, volete
qualcosa?" domandò gentilmente la ragazza "no, grazie"
risposero gli interessati mentre Laura e Daniel si allontanavano "non
è ...strano essere seduti allo stesso tavolo?"
domandò Sum mettendosi a sedere a cavalcioni sulla panca
come la maggior parte degli studenti, e voltandosi verso di lui
"decisamente!" esclamò lui sorridendole, poi la
imitò nella posizione e le prese il viso tra le mani, Sum si
specchiò negli occhi che tanto amava "..ma so che tu mi ami,
e tutto il resto non mi importa"sussurrò avvicinandosi
sempre di più al suo viso, completamente ignaro di essere
spiato da Daniel; i loro nasi si sfiorarono teneramente e meno di un
istante dopo le loro labbra erano le une sulle altre, si baciarono
dolcemente, poi si staccarono senza allontanarsi e si fissarono negli
occhi, Sum vide tutto il suo mondo riflesso negli occhi del ragazzo che
amava e per lui fu esattamente lo stesso, poi tornarono a baciarsi in
biblioteca, Harry la teneva per la vita e Sum aveva avvolto le braccia
intorno al suo collo, e le loro labbra erano unite e si muovevano
lentamente e all'unisono, assaporandosi e desiderandosi pudicamente, si
baciavano fino a non aver più fiato, poi si guardavano negli
occhi per qualche istante parlandosi senza parole, e riprendevano a
baciarsi nel modo più tenero e più vero
possibile, un incastro perfetto quello delle loro labbra.
Che cosa vedeva Daniel osservandoli di soppiatto? Beh, con l'organo
della vista soltanto un ragazzo e una ragazza che conosceva, seduti a
uno dei tanti tavoli della biblioteca, uno accanto all'altro, tutti e
due a cavalcioni sulla panca di legno, lui la teneva per la vita e lei
gli avvoleava il collo con le braccia, non sembravano curarsi di niente
e di nessuno, un po' come facevano tutti gli studenti, la biblioteca
era diversa dall'aula, era il luogo preferito degli studenti
all'università, un po' come lo sono i bagni, i corridoi e i
distributori al liceo, era la parte di edificio riservata soltanto a
loro e brulicava di vita come non mai soprattutto a maggio. C'erano
centinaia di persone da poter osservare, ma lui era concentrato su loro
due che si baciavano con passione e tenerezza allo stesso tempo, e poi
interrompevano quel contatto per guardarsi parlandosi con gli occhi,
dopo tornavano a baciarsi, e poi ancora a guardarsi con occhi
innamorati, e poi a baciarsi, fino alla fine dell'intervallo. Se li
avesse spiati da perfetto estraneo, avrebbe giurato che quei due
stessero insieme massimo da due o tre giorni, che si comportassero
così perchè il loro amore era ancora fresco,
perchè stavano insieme da pochissimo tempo ed era una
novità ciò che provavano, perchè erano
ancora in quella fase iniziale in cui non si riesce a stare
lontani...invece sapeva perfettamente che Sum e Harry si conoscevano da
un bel po', erano stati già insieme per due anni, e poi si
erano ritrovati, ed erano già trascorsi cinque mesi da
quando erano tornati insieme, non due giorni come sembrava, cinque mesi.
Ecco perchè la vista non bastava a determinare
ciò che stava osservando, Daniel si rese improvvisamente
conto che per quanto lui fosse stato innamorato di Sum, non l'aveva mai
nemmeno guardata negli occhi come faceva Harry, non si erano mai
sorrisi così, non si erano mai baciati in un modo
lontanamente simile a quello; di colpo capì che Harry, lo
stesso ragazzo che aveva maledetto innumerevoli volte da quando era
arrivato a Roma, rendeva Sum molto più felice di quanto
fosse stato in grado di fare lui, e poi lei lo amava più di
se stessa, lo si percepiva, e ciò che avevano condiviso loro
due durante quei due mesi era assolutamente nulla, anche solo in
confronto al modo fottutamente dolce e vero con cui si baciavano.
Tornò al tavolo insieme a Laura, dopo aver sgranocchiato
qualcosa, con quella nuova consapevolezza, pensò addirittura
che aveva bisogno di capire quanto si amavano per togliersi
completamente dalla testa quella ragazza, per stare di nuovo bene con
se stesso... e finalmente ci era riuscito.
Prima di quel momento, non era mai riuscito a dimenticarla sul serio, e
aveva preso l'abitudine di cercare di evatarla il più
possibile pensando che fosse utile per comportarsi come se lei non
fosse mai esistita, ma si era sbagliato alla grande, perchè
ogni volta che gli capitava di incontrarla, per quanto rari e brevi
fossero quegli incontri, non poteva fare a meno di chiedersi
come si sarebbe sentito, se lei quel giorno all'aeroporto avesse deciso
di restare e concedergli un'altra possibilità, ma ora si
rendeva perfettamente conto che se Sum gli avesse detto di si quel
giorno, avrebbero inevitabilmente discusso qualche giorno dopo al
massimo, e lei sarebbe comunque tornata tra le braccia di Harry,
semplicemente perchè non lo aveva dimenticato e
perchè provava per lui qualcosa che andava persino oltre
l'amore, ora lo capiva, era quello il suo posto, e anche se la vita si
fosse divertita a separarli di nuovo, loro due si sarebbero sempre
ritrovati, era come se fossero legati da un filo invisibile e
spessissimo che non si sarebbe mai potuto spezzare, era come se uno
tenesse in mano un capo di quel filo, e l'altro l'estremità
opposta, e se pure avessero girato intorno al mondo, sarebbe bastato
che uno di loro due tirasse il filo, e l'altro sarebbe finito tra le
sue braccia...e quel filo c'era sempre stato, forse non se ne rendevano
conto, ma Harry era finito proprio a Roma per merito di quel legame
indissolubile che lo portava sempre dalla sua Sum.
Quando suonò di nuovo la campanella, gli studenti si
rassegnarono al fatto che l'intervallo fosse terminato e tornarono a
studiare, Laura e Daniel presero di nuovo posto a quel tavolo, ma
questa volta il ragazzo si concentrò sul serio sui libri, si
sentiva in pace con se stesso, perchè aveva capito che non
c'era più nulla da fare, niente e nessuno si sarebbe messo
tra Sum e Harry, ciò che li legava era molto più
forte di qualsiasi tempesta, e lui poteva finalmente dire di essere
risucito a chiudere quel capitolo della sua vita, certo, non l'avrebbe
mai dimenticato, ma voleva andare avanti da solo, e non nutriva nemmeno
risentimento nei confronti della ragazza che lo aveva mollato... adesso
era libero.
Nonostante ci fossero centinaia di studenti, si poteva dire che in
biblioteca ci fosse silenzio, si sentivano soltanto parole sussurrate,
qualche starnuto e di tanto in tanto qualche risata che allentava la
tensione per gli esami.
Era quasi mezzogiorno, quando il cellulare di Harry squillò
e il ragazzo si allontanò per rispondere, Sum restò a
studiare seduta a quel tavolo in compagnia di Laura e Daniel, ogununo
era concentrato sul proprio libro e l'aria era tranquilla, per certi
aspetti addirittura amichevole; la ragazza si concentrò
sullo studio e non rese nemmeno conto che quasi mezz'ora dopo Harry non
era ancora tornato a sedersi accanto a lei, guardò
l'orologio e si chiese se fosse il caso di andare a vedere dove fosse
finito, non voleva essere assillante e di solito non lo era affatto, ma
era strano che lui sparisse dopo una telefonata, tirò fuori
dalla tasca il cellulare e vide che il pulsante delle notifche
lampeggiava, era un suo messaggio "sono certo che ti stai
già domandando dove sono finito, sono in cortile amore" lei
non perse tempo e raccolse le cose di entrambi "ragazzi, io vado, ci
vediamo!" li salutò amichevolmente, poi uscì
dalla biblioteca, attraversò i corridoi e uscì
dalla porta sul retro, era una sorta di uscita di sicurezza dalla quale
sgattaiolavano fuori sistematicamente quando le lezioni erano troppo
noiose e avevano voglia di starsene un po' da soli, il loro posto
preferito dopo le scale a chiocciola dell'ultimo piano; appena fu fuori
dall'edificio lo vide seduto su una delle panchine e lo raggiunse,
arrivò alle sue spalle ma Harry se ne accorse lo
stesso, conosceva a memoria persino il rumore dei suoi passi, e si
sentì un po' più rilassato quando le mani della
ragazza cominciarono a massaggiargli dolcemente la schiena "eccomi qua"
gli disse sorridendogli e lasciandogli un tenero bacio sulla
guancia "vieni qui vicino a me" la invitò lui a sedersi, e
Sum lo fece, quando gli fu accanto, le bastò guardarlo per
un microsecondo negli occhi per rendersi conto che Harry aveva qualcosa
da dirle "indovina chi era al telefono?" iniziò
lui "che ha combinato sta volta Zayn?" domandò lei, anche se
intuiva che doveva essere qualcosa di più grosso, il ragazzo
rise voltandosi verso di lei "no, stavolta lui non centra" disse poi
tornando serio "lo immaginavo" ribattè Sum "allora qualcuno
dei ragazzi a Dublino ti ha detto qualcosa di assolutamente
senzazionale" ritentò "magari" le fece eco lui non riuscendo
a smettere di guardarla "ultimo tentativo" l'avviso subito dopo, e Sum
annuì "si vabbè, chi vuoi che ti abbia chiamato,
il Presidente della Repubblica?" domandò piuttosto
divertita, ma dall'espressione di Harry capì di non essere
andata poi così lontana dal vero, le ci volle un attimo per
ricollegare tutto "tuo padre?" gli chiese, quasi sussurrando, il
ragazzo annuì e lei gli si fece più vicina "eh
già, il Primo Ministro Inglese si è ricordato di
avere un figlio! Non lo sentivo da mesi, probabilmente da Natale...di
solito è mia madre che si prende il disturbo di parlare con
me ogni dieci giorni circa, ma lui no, come al solito è
troppo impegnato con il lavoro, e soltanto adesso forse sta iniziando a
capire davvero che cosa ho provato io in tutti questi anni" disse senza
peli sulla lingua, con Sum riusciva a parlare di tutto, e gli sembrava
naturale aprirgli il suo cuore "ce l'hai ancora con lui?"
domandò la ragazza stringendogli la mano "no...non lo
so...è che mi ha sorpreso" spiegò senza sapere
nemmeno se fosse positivo o negativo "andiamo a casa, amore?" propose
lei guardandolo negli occhi "si, così ti spiego meglio"
rispose Harry alzandosi, fecero il giro perimetrale dell'intero edifcio
fn quando non furono sulla strada di ritorno, Sum inviò un
messaggio a Zayn dicendogli di raggiungerli nel pomeriggio, sarebbero
rimasti tutti e tre a casa sua a guardare un film, o a fare qualsiasi
altra cosa, sarebbe stato uno di quei pomeriggi che tutti e tre
adoravano, Sum lo faceva soprattutto per Harry, voleva che si
rilassasse un po' perchè aveva capito che la telefonata di
suo padre lo aveva sconvolto parecchio, come era normale che fosse, non
si sentivano da troppo tempo.
Mentre cammianvano verso casa, Harry le cirocndò le spalle
con il braccio e la baciò ripetutamente sulla guancia
"grazie" sussurrò tra un bacio e l'altro
"perchè?" domandò lei "per esserci" rispose
semplicemente rubandole altri baci "non dire sciocchezze"
ribattè la ragazza, lasciandosi perforare l'anima dal suo
sguardo "lo capisci che io senza di te non vivo? Ti ho scelto, per la
vita, ho scelto il tuo cuore, e lo amerò sia quando
scoppierà di gioia, sia quando sarà abitato da
incertezze, sempre" sussurrò a pochi centimetri dal suo
viso, Harry le rispose con un bacio dolcissimo. Si, l'amava
all'inverosimile.
BUONSALVEEEEE :))
Finalmente ce l'ho fatta ad aggiornare! So di avervi fatto
aspettare decisamente troppo, ma spero che il capitolo vi sia piaciuto
e che mi perdonerete :))
Allora, Zayn e Mary ancora non riescono a parlarsi, Daniel si mette
l'anima in pace con Sum dopo averla vista sinceramente felice insieme a
Harry, e non potrebbe essere diversamente, e tutto sembra essere di
nuovo tranquillo....fino a quando Harry non riceve una telefonata da
suo padre che lo lascia piuttosto sorpreso visto che i due non hanno, e
non hanno mai avuto un buon rapporto.
Adesso che succederà? Quale sarà il motivo della
telefonata? Ti anticipo che non serve che vi preoccupiate troppo,
prometto che non sarà niente di triste o tragico, anzi :DD
Stavolta riuscirò ad aggiornare presto, visto che la scuola
è finalmente finitaaaaaaa :DDDD ancora non ci credo :DDDDD
Ringrazio chi legge, chi inserisce la storia tra
preferite/seguite/ricordate e ovviamente chi recensisce
<3<3<3
SiETE DOLICISSIME e io vi voglio bene pur non conoscendovi affatto D:
GRAZIE ♥
E se avete un pochino di tempo da perdere o vi state annoiando,
potreste passare da questa one-shot che ho scritto da poco :)
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1894076&i=1 Spero
che non vi deluda :))
Se leggete e mi fate sapere
cosa ne pensate, mi rendete felice :DD
A prestooooooooo ♥♥♥
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Capitolo 42 *** Capitolo quarantadue ***
"
ti rendi conto di riuscire a farmi fare tutto quello che vuoi?" Sum lo
guardò negli occhi e sorrise "lo so" le rispose lui
baciandola sulla fronte "grazie di essere venuta" sussurrò
poi al suo orecchio provocandole solletico, la ragazza gli prese la
mano "andrà tutto bene" disse poi stringendogliela forte, e
restarono così per il resto del tragitto, ogni tanto si
sporgevano per guardare fuori dal finestrino, godendosi la
città che tutti e due amavano e che in un certo senso aveva
anche fatto da sfondo alla loro storia d'amore. Credo proprio che
abbiate capito che sto parlando di Londra...ebbene sì, Sum e
Harry erano a Londra, diretti a casa del ragazzo, dopo la telefonata
effettuata dal Primo Ministro, nonchè papà di
Harry.
Si
erano dovuti organizzare in meno di mezza giornata, di certo non se lo
aspettavano, e forse il padre del ragazzo aveva scelto il momento meno
opportuno per farsi vivo, dato che soltanto un paio di giorni dopo
Harry e Zayn avrebbero dovuto sostenere gli esami di fine corso, e
dovevano superarli entrambi a tutti i costi, Londra era stata come una
doccia fredda, ma non se l'erano sentita di rifiutare, per Harry
avrebbe significato peggiorare i rapporti con la sua famiglia, e voleva
assolutamente evitare che accadesse qualcosa del genere, già
quelli erano abbastanza tesi senza il bisogno di ulteriori
complicazioni.
Il
pomeriggio precedente.
Sum,
Harry e Zayn erano seduti tutti e tre sul divano a casa della ragazza,
avevano deciso di guardare uno di quei film comici e rilassanti, ne
avevano bisogno dopo lo stress di maggio dovuto agli esami di fine
sessione, si erano ripromessi di riprendere a studiare subito dopo la
fine del film, stavano bene come al solito e divoravano sacchetti di
patatine e bibite gasate illudendosi di essere al cinema, tutto
procedeva tranquillo, come ogni pomeriggio trascorso in quel modo,
quando a pochi minuti dai titoli di coda, Sum ebbe la certezza che il
suo ragazzo fosse tormentato da qualcosa, ma aspettò che
fosse lui a parlargliene, tanto lo avrebbe fatto di sicuro, forse stava
ancora metabolizzando l'accaduto, infatti, pochi minuti dopo
Harry disse qualcosa che fece restare la sua ragazza e il suo migliore
amico a bocca aperta.
"
mio padre mi ha invitato al matrimonio di mio cugino!" Sum
restò un attimo interdetta, ma si riprese subito
"è una bella notizia amore, no? quando si sposa?"
domandò curiosa "dopodomani" disse lui poco convinto, a Zayn
andò la coca cola di traverso e tossì "fammi
capire, tu stai dicendo che dopodomani devi andare al matrimonio di tuo
cugino a Londra?" gli domandò non appena si fu ripreso "non
so se ci andrò" disse Harry fissando il sacchetto vuoto di
patatine "per via degil esami?"ipotizzò l'amico "anche"
rispose lui "beh ma quelli non sono un problema, hai studiato
più o meno regolarmente per tutto l'anno, e nell'ultimo mese
ti sei impegnato tantissimo, i prossimi giorni dovevano essere dedicati
al ripasso generale, ma puoi farcela amore, possiamo farcela insieme"
disse la ragazza guardandolo negli occhi e inducendolo a sorridere "tu
avevi capito che mi stavo tenendo qualcosa dentro, vero?" Sum si
limitò ad annuire "non lo so" sospirò il ragazzo
"è un occasione per stare con la tua famiglia"
tentò di spronarlo Zayn "ed è una festa, mica un
funerale" continuò Sum "se tuo padre ti ha chiamato, vuol
dire che sotto sotto gli manchi" proseguì il suo migliore
amico "e di sicuro mancherai anche a tua madre" concluse lei "siete
impossibili!" si lamentò Harry fingendo di essere irritato,
ma loro capirono che era soltanto il suo modo per dirgli che in fondo
pensava che avessero ragione, Harry sorrise a conferma di
ciò che Sum e Zayn stavano pensando.
" ci andrai?" gli domandò Sum facendo scontrare le
loro fronti e scatenando un ennesimo sorriso sul viso del ragazzo "no"
esclamò lui spiazzandoli, Zayn sbuffò beccandosi
una cuscinata in faccia da parte di Sum "intendevo dire che non ci
andrò, da solo" "adesso mi stai facendo paura"
esclamò il ragazzo dalla pelle ambrata "tranquillo, so
benissimo che devi studiare anche tu, quindi sei salvo per questa
volta" disse rivolgendosi con tono scherzoso all'amico, Zayn
tirò un sospiro di sollievo e Harry rise, poi prese il viso
di Sum tra le mani e la baciò sulla punta del naso, subito
dopo sulle labbra "tu invece" sussurrò, staccandosi prima di
rubarle altri baci "sei condannata a seguirmi anche all'inferno,
ricordi?" le domandò dolcemente baciandola una terza,
quarta, quinta volta sulle labbra e rievocandole quel giorno di inizio
gennaio al parco, quando si erano promessi a vicenda che ci sarebbero
stati sempre l'un per l'altro "la tua famiglia vuole te"
provò a resistere Sum, e in effetti aveva anche ragione "e
se ti dicessi che la mia famiglia sei tu?" la ragazza fece il possibile
per evitare di perdere il controllo, ma dopo aver sentito quella frase,
non tanto con l'organo dell'udito, ma con il cuore, le risultava
impossibile restare ferma e impassibile; lo baciò con una
tenerezza e una passione inaudita facendogli provare sensazioni
paradisiache, poi si staccò, le venne in mente che Zayn era
lì, ma notò se si era allontanato parlando al
telefono, probabilmente con Niall, o Liam, o Lou, e riprese a baciarlo,
Harry le prese il viso tra le mani e continuò a tenere le
labbra premute contro quelle della ragazza fino a quando tutti e due
non restarono senza fiato "quindi, rettifico la frase: io voglio te,
non fa una piega" sussurrò la ragazza a pochi centimentri
dalle sue labbra, Harry amava quando giocava con lui, quando lo baciava
di sorpresa, quando gli teneva la mano, quando, quando..non esisteva
nessun quando e nessun tempo per loro, si amavano in ogni singolo
istante della giornata.
"
io voglio te" ripetè la ragazza inducedolo a sorridere, uno
di quei sorrisi mozzafiato, uno dei suoi "tu vuoi anche venire con me"
sussurrò lui guardandola dritta negli occhi e mandandola in
tilt "non è vero" protestò lei "invece si" disse
lui arrivando a far sfiorare i loro nasi "ti ho detto di no"
sussurrò perdendosi in quegli occhi blu-verdi che
continuavano a farle credere che non esistesse nulla di più
bello sulla faccia della terra "io non voglio andarci senza di te" non
le diede nemmeno il tempo di replicare, le rubò un altro
tenero bacio "se tu non ti muovi di qui, non lo faccio nemmeno io"
disse poi, più determinato che mai "sei terribile!"
esclamò la ragazza ridendo "perchè?" "lo so che
avevi già calcolato tutto" disse, mentre lui si riavvicinava
di nuovo "non ho idea di che cosa tu sia parlando" si difese,
guardandola negli occhi nocciola "non sei credibile, amore mio!"
sussurrò lei "e secondo te, io adesso dovrei permetterti di
rinunciare all'occasione di rividere la tua famiglia?" "questo
è un si?" domandò Harry sicuro di avercela fatta,
Sum tentennò ancora per qualche istante, poi si sciolse in
un sorriso "si" sussurrò "non ho sentito" esclamò
lui poggiando la testa sulla sua spalla "si" disse la ragazza
rendendosi conto ancora una volta che non c'era nulla da fare, Harry
l'aveva in pugno, aveva in pugno il cuore, la sua vita, e lei
ne era fottutamente felice.
"
così però non vale!" esclamò subito
dopo, riferendosi al modo in cui l'aveva convinta "ti amo" le
sussurrò Harry in un orecchio di tutta risposta "anche io,
tanto" disse lei con il cuore in corsa; a quel punto rientrò
Zayn "allora? mi libererò di voi due per qualche giorno?"
domandò felice come una Pasqua "sembra di si, ma ti faremo
scontare tutto dopo" annunciò Sum divertita, il loro
migliore amico si buttò sul divano e finì per
stendersi metà su Harry e metà su Sum facendo
male a tutti e due, ma era un male del tutto sopportabile, piaceva a
tutti e due quando Zayn si buttava in mezzo a loro, si era sempre
comportato così,sin dal primo giorno, e certe cose non
sarebbero cambiate mai, esattamente come la loro meravigliosa amicizia.
"
ho parlato con Niall, tutto bene anche a Mullingar" esclamò
poi di punto in bianco, Sum e Harry sorrisero "dopo questo maledetto
esame, devo riuscire a contattare Mary, altrimenti impazzisco" "si
sistemerà tutto, Zayn" gli disse la ragazza, voleva davvero
che il suo miglirore amico fosse felice "è già
passato quasi un mese, non ti tocca aspettare così tanto in
fin dei conti" le fece eco Harry, poi tutti e tre si scossero, avevano
completamente dimenticato di aver promesso a se stessi di studiare dopo
il film.
L'auto
si fermò di fronte a una cancellata che Sum riconobbe
all'istante, Harry si voltò verso di lei senza smettere di
lasciarsi stringere la mano "andrà tutto bene?" le
domandò in preda a un sentimento di pura agitazione "si
amore" sussurrò lei avvicinandosi abbastanza da potergli
baciare una guancia, il ragazzo sembrò rilassarsi almeno un
po', poi scesero dall'auto e suonarono al citofono per farsi aprire.
Un minuto dopo, camminavano sul vialetto adiacente all'entrata
principale della residenza del Primo Ministro Inglese, tutti e due
trascinavano un trolley dietro di loro, ma Harry teneva Sum per la
vita, aveva assurdamente bisogno di averla vicina, e lei c'era, era
lì unicamente per lui, per stargli accanto.
" Bentornato a casa Harold!" alzò gli occhi e si
ritrovò di fronte il maggiordomo di fiducia di suo padre
"ciao Sebastian!" lo salutò sorridendo "oh vedo che sei in
dolce compagnia..." aggiunse l'uomo guardando Sum "che memoria corta
che ti ritrovi!" esclamò il ragazzo, prendendolo
scherzosamente in giro, stranamente aveva iniziato a sentirsi a suo
agio "mi ricordo perfettamente della sua fidanzata, forse è
lei che ha dimenticato di avermi stressato le ore di lavoro quando la
signorina qui presente si è trasferita" Harry
restò a bocca aperta, era vero, quando si erano lasciati in
quel modo così brutale, era stato talmente male, che aveva
finito per parlare di lei anche con i maggiordomi, in particolare con
Sebastian, gli era sempre stato simpatico in fondo "Summer, giusto?"
domandò l'uomo porgendo la mano alla ragazza e portandola
galantemente alle labbra, lei sorrise un po' imbarazzata, non si
aspettava di certo il biaciamano "ritiro tutto, hai una memoria di
ferro" l'uomo si lasciò scappare una timida risata "felice
di riverderla signorina" disse poi rivolgendosi alla ragazza "la prego,
mi chiami Summer, non sono abituata a essere trattata con tanta
riverenza, e sono felice anche io di rivederla" disse sforzandosi di
non risultare impacciata, l'uomo le sorrise gentilmente, poi
invitò i due ragazzi ad entrare; Harry continuava a tenerla
stretta a sè, e fu costretto a mollare la presa soltanto
quando vide sua madre andargli incontro.
" Harry" sussurrò la donna abbracciandolo forte, il ragazzo
non se lo aspettava, ma ricambiò l'abbraccio "tesoro mio!"
sua madre continuava a stringerlo e a lui mancavano le parole, Sum
osservava la scena intenerita "senti, io non sono stata una buona madre
e lo sappiamo tutti e due, ma in questi mesi in cui sei stato a Roma,
mi sei mancato sul serio...lo so che non abbiamo mai trascorso molto
tempo insieme, ma saperti in giro per casa mi tranquillizzava, e anche
se ruscivo a dedicarti soltanto una mezzoretta scarsa al giorno, per me
era importante. Non lo so, forse non sono stata capace nè di
dirlo, nè di dimostrartelo, ma io ti voglio tanto tanto
bene, e non puoi immaginare quanto sia felice di averti tra le braccia"
la donna gli prese il viso tra le mani "perdonami" sussurrò
costringendolo a guardarla negli occhi; Harry non sapeva che dire, che
fare, era rimasto spaizziato da quell'abbraccio così
convulso e dalle parole della madre, si limitò ad
abbracciarla di nuovo lasciandosi stringere da lei come forse non aveva
mai fatto prima di allora, sentì sua madre piangere sulla
sua spalla e non riuscì a trattenersi nemmeno lui
"è tutto apposto mamma, tranquilla, non ho mai pensato che
tu non mi volessi bene, mi sono sentito solo moltissime volte,
è vero, ma non posso avercela con te solo perchè
hai avuto la fortuna di essere moglie e segretaria di uno degli uomini
più importanti di tutta l'Inghilterra, non sono arrabbiato,
non più, perchè a modo tuo mi hai insegnato a
dare il giusto valore alle cose, e adesso so per che cosa vale la pena
di combattere" disse senza interrompere l'abbraccio "sei diventato un
uomo" sussurrò lei emozionata, poi gli scompigliò
i capelli come aveva fatto troppe poche volte, e Harry sorrise,
sinceramente felice di essere riuscito ad abbracciare sua madre, la
donna che gli aveva donato la vita.
Quando si staccarono, il ragazzo si guardò intorno e
notò che Sum si era allontanata lasciandolo solo con sua
madre e stava chiacchierando ancora insieme a Sebastian, la raggiunse
scioccandole un tenero bacio sulla guancia e la trascinò
dentro con se "mamma" richiamò la sua attenzione, la donna
si voltò verso di lui e notò che teneva per mano
una ragazza, la riconobbe all'istante e le andò incontro
"Summer! Come stai? Mi fa davvero piacere che tu sia qui"
esclamò stringendo anche lei, in fondo quello era soltanto
un modo per ringraziarla tacitamente, perchè sapeva
benissimo che se c'era qualcuno che poteva vantare di essere
responsabile del sorriso sul volto di suo figlio e del luccichio nei
suoi meravigliosi occhi, quella persona non poteva essere che lei, la
ragazza del campeggio estivo, quella gli aveva fatto perdere la testa
in un modo assurdo in pochi giorni, la stessa con cui era stato per due
anni, quella per cui era stato male, la ragazza che il suo cuore aveva
sperato di rincontrare a Roma, la stessa con cui desiderava condividere
il resto della sua vita...doveva ammetterlo, lei non ci aveva creduto
all'inizio, aveva pensato alla classica cottarella estiva, ma erano
trascorsi quasi quattro anni ormai, e Sum le stava di fronte, Harry la
teneva per mano e la guardava con gli occhi a forma di cuore.
" va bene, ora vi lascio in pace" esclamò qualche istante
dopo congedandosi "Summer, fai come se fossi a casa tua, ci vediamo a
cena" disse prima di voltarsi definitivamente "grazie di tutto signora
Styles" la donna le sorrise "ah, dimenticavo la cosa più
importante! Harry, sitsemati e poi scendi di nuovo, tuo padre ti
aspetta" il ragazzo annuì, poi portò Sum in
camera sua.
Aprì la porta e si sentì... bene, la sua camera,
e il laghetto dietro casa, erano i luoghi in cui poteva dire di aver
trascorso quasi tutta la vita, andò ad aprire la finestra e
vi si affacciò, la ragazza lo raggiunse e lo
abbracciò da dietro poggiandogli la testa su una spalla
"è bello tornare a casa?" gli domandò
teneramente, lui annuì osservando i giardini che si
estendevano sotto i suoi occhi, quante volte li aveva attraversati
correndo da bambino, quante volte era caduto dalla bici sbucciandosi le
ginocchia, si, in fondo quel posto gli era mancato, anche se avrebbe
giurato di odiarlo fino a poche ore prima, ma ritornarci era bello; si
voltò verso Sum e la baciò sulle labbra
trasmettendole tutto quello che provava in quel momento, poi si
buttò sul letto, il suo letto, e naturalmente la
trascinò con se, Sum cadde sopra di lui e scoppiarono tutti
e due a ridere per l'impatto, poi si chinò su di lei e la
guardò negli occhi mentre la ragazza gli legava le
braccia intorno al collo e lo attirava a sè, Sum era finita
con la testa sulle sue ginocchia, fecero combaciare le loro labbra e si
baciarono dolcemente in quella posizione, passò forse una
mezzoretta, e loro continuarono così fin quando non si
resero conto dello scorrere del tempo, il Primo Ministro stava
aspettando suo figlio.
Harry ritornò al piano inferiore e raggiunse l'ufficio
personale di suo padre, fece un profondo respiro prima di entrare, poi
bussò, non sentì alcuna risposta e
tentò una seconda volta, alla terza aprì la porta
e con sorpresa si accorse che lì non c'era traccia di suo
padre, la richiuse e si diresse in soggiorno, forse per una volta aveva
deciso di avere un incontro informale; quando lo vide attraverso una
delle porte di vetro, non idugiò ulteriormente e lo
raggiunse, suo padre si alzò in piedi e lo salutò
"adesso dovrei rimproverarti perchè sei in ritardo, ma non
lo farò, perchè mi sono accorto che non
c'è nessuno più in ritardo di me" Harry non seppe
come interpretarlo e si limitò a sedersi di fronte a lui
guardandolo "lascia stare!" si sentì dire, nemmeno suo padre
sapeva come cominciare, eppure aveva tanto da dirgli, e l'eloquenza non
era mai stato un suo problema, ma lì, di fronte al figlio
che non vedeva fisicamente da quasi sei mesi, ma che non abbracciava da
molto tempo prima, gli mancavano le parole "sono contento di essere
venuto, in realtà se non fosse stato per Sum e Zayn, a
quest'ora sarei ancora a Roma, ma in fondo questa è sempre
casa mia, no?" esclamò lui, tentando di spezzare il
ghiaccio, dopo aver chiarito con sua madre, non era nemmeno
più arrabbiato con lui, aveva capito che non ne valeva la
pena, era pronto a mettere una pietra su tutto e cominciare da capo, ed
era arrivato a questa conclusione sempre per merito della sua fidanzata
"lo sai? dubitavo che saresti venuto, e misà che mi tocca
ringraziare Summer e Zayn, ma il punto è che in questi mesi
ho capito più cose di quante ne abbia scoperte in tutta la
vita. Non ti ho mai dedicato tanto tempo, e non sono stato capace di
essere il padre che tu meritavi, ed è stato un bene
per me che tu sia partito, perchè soltanto in questo modo mi
sono reso conto della tua mancanza, e mi sono domandato per la prima
volta come ti sei sentito tu quando cercavi un padre, una madre, una
famiglia, e trovavi solo porte d'ufficio chiuse. Mi sei mancato sul
serio Harry, ho sentito la casa vuota pur essendo piena di gente,
perchè ho capito di aver sempre dato la tua presenza per
scontato, e ho sbagliato; e tu ti sei sentito per tutta la vita, nel
modo in cui mi sono sentito io per pochi mesi, sono stato una mancanza
costante per te, e me ne sono reso conto solo negli ultimi tempi. Mi
dispiace" confessò con la voce roca "ecco perchè
ti dicevo che sono in ritardo, perchè mi sono perso i tuoi
anni migliori e sono imperdonabile" aggiunse, il ragazzo sorrise,
finalmente, finalmente ci era arrivato, aveva capito davvero sta volta
"ricominciamo da capo, ti va papà?" gli domandò
alzandosi, un secondo dopo l'uomo gli gettò le braccia al
collo e Harry si lasciò stringere "non capisco come tu abbia
fatto a diventare una persona così speciale, con il padre
che ti ritrovi" esclamò tentando di buttarla sul ridere, ma
era fiero di lui, veramente tanto "grazie" disse alla fine, prima di
sciogliere l'abbraccio e permettere a Harry di andare a prepararsi per
la cena.
Lui tornò in camera con un sorrisone dipinto sul viso, Sum
lo stava aspettando lì, Harry entrò e senza
curarsi di chiudere la porta, la sollevò da terra e la
strinse a sè mentre girava in tondo, era felice, quando la
rimise giù, le raccontò tutto, poi scesero
giù per la cena; per la prima volta probabilmente si
comportarono come una famiglia, Harry non riusciva ancora a
capacitarsene, ma quella nuova situazione gli piaceva da morire, si
sentiva realmente a casa, e stava bene.
Dopo un paio d'ore tornarono in camera sua, la madre di Harry aveva
fatto preparare una camera da letto per la ragazza, ma tutti erano
sicuri che quella stanza e quel letto sarebbero rimasti intatti; Sum
rimase da sola in camera del ragazzo quando lui utilizzò il
bagno, ebbe la fortuna di far cadere a terra l'elastico con cui aveva
intenzione di legarsi i capelli, e nel cercarlo, gattonò
fino ad arrivare sotto la scrivania, ma oltre a ciò che
cercava, trovò un foglio che attirò la sua
attenzione, lo prese e si accorse subito che si trattava di una
canzone, la lesse a bassa voce immergendosi in quelle parole, strinse
quel pezzo di carta al petto e si lasciò bagnare il viso da
qualche lacrima, era troppo, non poteva aver scritto quella canzone,
soltanto per lei e basta.
Quando Harry rientrò nella stanza la vide inginocchiata
accanto alla scrivania e si mise dietro di lei in silenzio, diede una
sbirciatina al foglio che aveva tra le mani "questa canzone l'ho
scritta la notte prima di fare domanda per uno stage in Italia, mi
mancavi in una maniera allucinante e sentivo di aver bisogno di te,
avevo già la certezza che nessuno avrebbe mai potuto
sostituirti, stavo male e l'unico modo che mi rimaneva per evitare di
stare peggio, era mettermi in contatto con te, anche solo con una
canzone. Ho passato tutta la notte a scriverla, la mattina dopo
sembravo un sonnambulo, ma quando su quel modulo ho letto 'Italia' non
ho capito più nulla, e senza permettermi di pensarci una
seconda volta, mi sono ripetuto le parole che ti avevo dedicato la
notte prima, ho messo una x accanto a quella voce, e sono tornato da
te. Perciò in un certo senso è partito tutto da
questo foglietto che stai stringendo" le disse dolcemente, Sum era
senza parole, sul serio le morivano in gola, non sapeva che dirgli, se
non che lo amava più della sua vita, ma sarebbe stato troppo
banale,e poi Harry lo sapeva già...era dannatamente bello
pensare che lui avesse disegnato una x accanto alla voce Italia,
ripetendo tra sè e se la canzone che le aveva dedicato la
notte precedente, non c'aveva visto più quando aveva letto
quella scritta, e anche se aveva pensato che ci fosse una
possibilità su un milione di capitare proprio nella sua
stessa città, c'aveva creduto mettendo in gioco il proprio
cuore, per lei, per ritrovarla e tenerla stretta per sempre.
" me la canti?" fu tutto quello che riuscì a dire, con la
voce spezzata dall'emozione "adesso?" domandò lui "no,
aspetta" Sum mi mise in pigiama sotto il suo sguardo confuso ma
sognante, poi si infilò sotto le coperte e lo
invitò a raggiungerla, Harry non se lo fece ripetere due
volte, si mise al suo fianco "spegni la luce" sussurrò lei
accoccolandosi contro il suo petto, una scia di luce regalata dalla
luna piena le permise di guardarlo negli occhi "ora"
sussurrò "ma non ho la chitarra" "è la tua voce,
lo strumento che mi fa vibrare l'anima" disse senza distogliere lo
sguardo, il ragazzo la strinse forte forte a sè senza
fiatare, e cominciò a cantarle nell'orecchio.
"
You're so pretty when you cry, when you cry
wasn't ready to hear you say goodbye
now you're tearing me apart, tearing me apart
you're tearing me apart
You're so London your own style, your own style
and together we're so good, so girl why are you
tearing me apart, tearing me apart
you're tearing me apart
Did I do something stupid?
yeah girl if I blew it
just tell me what I did and let's work through it
there's gotta be some way
to get you to want me like before
Cause no one ever looked
so good in a dress
and it hurts cause I know you won't be mine tonight
No one ever makes me feel like you do when you smile
baby tell me how to make it right
now all of my friends say it's not really worth it
but even if that's true
No one in the world could stop me from not moving on
baby even if I wanted to
Nobody Compares To You
Was so Paris when we kissed, when we kissed
I remember the taste of your lipstick
now you're tearing up my heart, tearing up my heart
you're tearing up my heart
Did
I do something stupid?
yeah girl if I blew it
just tell me what I did and let's work through it
there's gotta be some way
to get you to want me like before
Cause no one ever looked so good
in a dress
and it hurts cause I know you won't be mine tonight
No one ever makes me feel like you do when you smile
baby tell me how to make it right
now all of my friends say it's not really worth it
but even if that's true
No one in the world could stop me from not moving on
baby even if I wanted to
Nobody Compares To You
Nobody Compares To You"
BUONSALVEEEEE :DD
Eccomi qua, sono riuscita ad aggiornare :))
Allora, ve lo aspettavate? Harry è ormai stanco di avercela
con i suoi genitori, e finalmente riesce a chiarire con loro,
finalmente a cena si respira un'aria tranquilla e il ragazzo si sente
in famiglia, come forse non si era mai sentito prima.
Sum ovviamente gli sta accanto e condivide tutto con lui, e per puro
caso, trova un foglietto con il testo di una bellissima canzone, e
scopre che è stata proprio Nobody Compares a spingere
Harry a scegliere l'Italia per lo stage... da qui il titolo
della storia :DDDD
Tranquilli, non è ancora finita, c'è ancora
qualche faccenda da risolvere ahahah :))
Grazie come sempre per tutte le recensioni ♥ ♥
♥ ♥ ♥ ♥ ♥
♥ ♥ ♥ (volevo scrivere 260 cuori, uno
per ogni recensione, ma mi sono resa conto che non è
un'impresa facile, magari lo farò alla fine) :DDDDD
Spero tanto che questo capitolo vi sia piaciuto e aspetto tutti
i vostri commenti :)))
Colgo l'occasione anche per dirvi che ho appena aggiornato anche
l'altra fanfiction :))
Se vi va di passarci, mi rendete ancora più felice
♥
Un bacione grande grande, a prestoooooooooooo
<3<3<3
|
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Capitolo 43 *** Capitolo quarantatre ***
"
Buongiorno amore!" Harry le lasciò un bacio sulla fronte,
uno sulla punta del naso, e infine uno sulle labbra "ti amo, in un modo
assurdamente folle" esclamò lei, non riuscì a
trattenersi "mi aspettavo un 'buongiorno anche a te', ma questo
è molto meglio" sussurrò lui riavvicinandosi, Sum
si sciolse in un sorriso, prima che le loro labbra combaciassero
nuovamente "che ore sono?" domandò la ragazza quando si
furono staccati "le nove, abbiamo due ore per prepararci, alle undici
dobbiamo essere in chiesa" le rispose lui dolcemente, poi fece per
alzarsi, ma Sum lo bloccò prendendogli la mano "torno
subito" sussurrò lui sorridendo, andò ad aprire
le persiane e si affacciò, era una bella giornata, il sole
già splendeva alto, e dal piano di sotto proveniva ogni tipo
di rumore, quella mattina in casa sua erano tutti in ansia, si sarebbe
sposato suo cugino.
Un
istante dopo tornò a sdraiarsi nel suo letto accanto a Sum
"domani ho un'esame" esclamò stringendola forte "lo so" "e
lo supererai" aggiunse un attimo dopo guardandolo negli occhi "non mi
sento pronto...sono strafelice di essere qui, insieme alla mia
famiglia, ma mi sembra di aver dimenticato tutto!" le
confidò "è soltanto un impressione, capita a
tutti, ma se davvero ne hai bisogno, possiamo ripetere insieme in
aereo... se non ci addormentiamo prima" propose la ragazza "lo faresti
sul serio?" lei annuì e Harry la baciò di nuovo
"chissà come se la sta cavando Zayn" ipotizzò Sum
"chiamiamolo" propose lui prendendo il cellulare e componendo il numero
del loro migliore amico; quando dieci minuti più tardi
chiusero la telefonata, tutti e due furono d'accordo nell'affermare che
Zayn sembrava abbastanza rilassato, si stava impegnando tanto "ce la
farai" Sum gli prese il viso tra le mani e lo costrinse a guardarla,
Harry le regalò uno dei suoi sorrisi come risposta "dimmi
piuttosto come farò io oggi, il novanta per cento degli
invitati sono persone che non ho mai visto in tutta la mia vita"
sussurrò lasciandosi stringere "starò
accanto a te per tutto il tempo" le disse il ragazzo chinandosi per
baciarla ancora "non conosco nemmeno gli sposi" "non importa amore mio,
annuncerò a tutti che sei la ragazza che amo, e farai
immediatamente parte della famiglia che ho appena ritrovato" il tono di
Harry era di una dolcezza disarmante "che cosa vuoi fare tu?"
domandò la ragazza facendo scontrare le loro fronti "oh si!"
le rispose lui prendendole il viso tra le mani e premendo le proprie
labbra contro quelle di Sum, fu un bacio tenero ma passionale, in meno
di un minuto Harry si ritrovò su di lei, poggiò
le mani sui fianchi della ragazza e le accarezzò le gambe
nude che sbucavano fuori dal pigiama estivo che lei indossava, il
ragazzo aveva dormito a torso nudo, quindi Sum lo abbracciò
avvolgendogli le braccia intorno al corpo, le mani sulla schiena
scoperta, smisero di baciarsi soltanto quando non ebbero più
il fiato per farlo, si fissarono per qualche istante negli occhi
chiedendosi se quello che stavano vivendo non fosse soltanto un
meraviglioso sogno, poi Harry la baciò nuovamente, stavolta
in modo più dolce e casto, oltre che sulle labbra,
le lasciò piccoli baci sul collo e sul lobo dell'orecchio
"sarà una giornata perfetta, tu sei già perfetta"
sussurrò accarezzandole i capelli, Sum lo sapeva, sapeva di
non essere affatto perfetta, ma il semplice fatto che lui pensasse che
lo fosse le faceva intuire quanto la amasse "se non ci decidiamo a
lasciare questo letto, saremo perfettamente in ritardo"
esclamò lei mettendosi a sedere, gli gettò le
braccia al collo abbracciandolo forte, lo baciò per
un'ultima volta, poi scese dal letto, seguita da Harry.
Mezzora
più tardi, ritornarono in camera dopo aver fatto colazione,
Sum raggiunse la camera che era stata messa a sua
disposizione per prepararsi.
Si infilò sotto la doccia permettendo al getto tiepido
dell'acqua di scivolare sulla sua pelle, tirò la testa
indietro e bagnò i capelli, poi afferrò con un
mano la boccetta dello shampoo e sparse il liquido color crema sulla
cute, si rilassò completamente mentre portava le mani sulla
testa e massaggiava i capelli con gesti lenti ma precisi,
pensò a quanto fosse felice che Harry fosse finalmente
riuscito a chiarire con la sua famiglia, per quanto lui facesse il
possibile per evitare di parlarne, lei aveva sempre saputo che ci stava
male, era inevitabile che fosse così, e adesso finalmente
era riuscito a metterci una pietra sopra; sapeva anche quanto fosse
importante per Harry averla al suo fianco quel giorno, e nonostante
avesse il timore di non essere all'altezza della situazione, si sarebbe
trovata faccia a faccia con decine di visi che non aveva mai visto
prima e che vivevano in un modo, e anche in un mondo, molto diverso dal
suo, al suo fianco ci sarebbe stato il ragazzo che amava più
di qualsiasi altra persona al mondo, e quello sarebbe bastato a farla
sorridere, ne era assolutamente sicura.
Sciaquò i capelli una prima volta, poi tornò a
insaponarli, e li sciaquò una seconda volta, si
versò del balsamo sulle mani e lo applicò sulle
lunghezze, intanto insaponò il resto del corpo, poi
chinò la testa per pettinare i ricci, e soltanto dopo aver
eliminato ogni residuo di balsamo dalla testa e bagnoschiuma dal corpo,
uscì dal box doccia. Restò con un asciugamano
legato intorno al corpo e mò di copricostume fino a quando
non ebbe finito di asciugare i capelli, poi si decise a indossare il
vestito che aveva messo una volta soltanto da quando lo aveva
nell'armadio, doveva essere accaduto più di un anno prima,
lo aveva indossato a Roma, alla cresima di Laura; quella che un tempo
era stata una sua amica, si era cresimata in aprile, ai tempi del loro
ultimo anno di liceo, e quel vestito lo avevano scelto insieme, Sum lo
aveva conservato nell'armadio sperando di riutilizzarlo almeno un'altra
volta, e l'occasione era arrivata quando meno se lo aspettava...quando
aveva deciso di accompagnare Harry al matrimonio del cugino, non aveva
nemmeno pensato al fatto che le servisse un vestito elegante, e quando
le sera precedente aveva aperto l'armadio, l'occhio era caduto proprio
su quello della cresima di Laura, era l'unico che poteva andar bene,
l'unico elegante se vogliamo essere precisi, e Sum lo aveva riposto in
valigia senza pensarci due volte.
A Londra, quando lo tirò fuori e lo poggiò sul
letto, le venne in mente quel giorno. Era andata a casa di Laura per
aiutarla e prepararsi prima della Messa, e si erano aiutate a vicenda
con i vestiti, erano persino arrivate insieme in chiesa, e Sum aveva
assistito a tutta la funzione seduta soltanto un paio di banchi dietro
l'amica, poi il fotografo le aveva scattato una foto, Laura aveva
voluto farne una con ogni invitato, dopo erano andate al ristorante e
Sum ricordava di aver mangiato una quantità esagerata di
stuzzichini, tutti deliziosi, d'altronde il cibo italiano non aveva
eguali; la festa era finita a notte fonda, era stato divertente.
Sedette sul letto e ripensando a quel giorno, toccò con
delicatezza il vestito che aveva scelto insieme all'amica, e si rese
conto che in fin dei conti lei e Laura avevano tanti bei ricordi
insieme, la cresima della ragazza era sicuramente quello più
...serio, ma nell'ultimo anno di liceo, prima degli esami, durante gli
esami e anche dopo, erano state inseparabili, e adesso si accorgeva che
non potevano permettere a una litigata come quella avuta a fine
dicembre, di condizionare il loro rapporto; nessuna delle due nutriva
rancore o rabbia nei confronti dell'altra, ormai avevano superato da un
pezzo ciò che le aveva divise, ma se pure scambiavano
qualche chiacchiera quando si incrociavano all'università,
non potevano dire di essere tornate amiche...Sum decise che una volta
tornata a Roma l'avrebbe cercata, le era venuta voglia di trascorrere
ancora un po' di tempo con lei, ricordare l'anno passato insieme come
compagne di banco, prima di partire per Dublino e non avere
più la possibilità di vederla.
Una mezzoretta dopo, Harry entrò nella stanza, la ragazza
aveva indossato il vestito e si stava guardando allo specchio un'ultima
volta prima di raggiungere la chiesa, ma quando lo vide entrare, smise
di concentrasi su di sè e guardò Harry
"pronta?" sorrise istintivamente e lo osservò
senza voltarsi, tramite lo specchio, lui la raggiunse e la prese per i
fianchi, a quel punto Sum si voltò e lo guardò
negli occhi, lo baciò dolcemente prima che i suoi occhi lo
percoressero da capo a piedi. Indossava uno smoking nero che lo rendeva
molto elagante, sotto una semplicissima camicia bianca, non poteva
vestirsi in un modo più semplice e meno
appariscente di quello, eppure era perfetto, il ragazzo
abbassò la testa scuotendola per sistemare i suoi ricci
ribelli, ogni volta che lo faceva Sum impazziva, poi tornò a
posare gli occhi sulla ragazza che amava "sei bellissimo" gli disse lei
seriamente folgorata dallo splendore del sorriso del suo fidanzato "mi
hai tolto le parole di bocca" esclamò lui emozionato
all'idea di presentare la sua ragazza a tutti; la baciò
trasmettendole amore e sicurezza, ciò di cui Sum aveva
bisogno "andiamo?" disse poi prendendola per mano e conducendola al
piano di sotto dove li aspettavano i genitori del ragazzo.
" ma siete stupendi!" la signora Styes non riuscì a
trattenersi alla vista del fglio vestito di tutto punto che teneva per
mano la ragazza di cui era innamorato; un grazioso vestitino color rosa
antico, tendente al pesca, donava a Sum un'aria sbarazzina ed elegnate
allo stesso tempo, il vestito aveva uno scollo a cuore e scendeva
dritto e aderente lungo il busto, una cintura nera di poco spessore
metteva in risalto la vita della ragazza, e una gonna dello stesso
colore rosa antico partiva al di sotto della cintura e le copriva la
parte superiore delle gambe fino a poco più sopra del
ginocchio, il vestito scendeva leggero lungo i fianchi e la pieghe
della gonna contribuivano a dargli un'aria giovanile, il colore si
sposava benissimo con la pelle della ragazza appena abbronzata e
metteva in evidenza delle gambe snelle e affusolate, i tacchi non
troppo alti davano slancio alla sua figura, i capelli ricadevano sulle
spalle dando vita a delle onde che le incorniciavano il viso quasi per
niente truccato...era meravigliosa.
E Harry al suo fianco era bello da togliere il fiato, tanto che la
donna che gli stava di fronte fece uno sforzo per non scoppiare in
lacrime vedendo suo figlio così elegante, ma sopratutto
felice; raggiunsero la chiesa in tempi relativamente brevi, presero
posto e attesero l'arrivo della sposa "come hai detto che si chiama?"
domandò la ragazza sottovoce "Sally, e lo sposo si chiama
Brad" spiegò lui divertito "com'è Sally?" "l'ho
vista pochissime volte, l'ultima volta aveva un caschetto biondo, ha
gli occhi verdi e un piercing al naso...lo sai, non ho
trascorso molto tempo con lei nonostante Brad l'abbia conosciuta sei
anni fa, ma quelle poche volte che ci siamo trovati per qualche cena di
famiglia, mi è sembrata simpatica" Sum sorrise e lui le
strinse la mano "e Brad?" domandò curiosa "E' un
rompiscatole assurdo, credimi, ha quasi trent'anni ma si comporta come
se ne avesse diciotto, ha un carettere molto aperto, e gli piace
scherzare in ogni situazione...non ho idea di come Sally gli abbia
fatto mettere la testa a posto" disse ridendo "ma in fondo, potresti
trovarti davanti persone completamente diverse da quelle che ti ho
descritto, nonostante Brad sia mio cugino, non lo vedo da un bel po' di
tempo, probabilmente ci siamo incontrati soltanto alle feste comandate,
del resto così come non avevo un rapporto con i miei
genitori, non lo avevo nemmeno con zii e cugini" Sum si accorse
dell'amarezza nella sua voce "ei guardami" sussurrò lei
alzandogli il viso con due dita, Harry sorrise guardandola, era
perfetta "questa è l'occasione giusta per recuperare almeno
un po' del tempo perduto, promettimi che sfrutterai ogni secondo di
questa giornata per sentirti parte di una famiglia che è
pronta ad accoglierti a braccia aperte" sussurrò mentre
tutti gli invitati si alzavano in piedi per assistere all'ingresso
della sposa, Harry le regalò un sorriso meraviglioso "un
giorno o l'altro porterò anche te lì sopra" le
sussurrò in un orecchio indicando l'altare, Sum si
sentì avvampare, ma aspettò che Sally e Brad si
sedessero al cospetto del sacerdote, per prendere il viso di Harry tra
le mani e baciarlo dolcemente.
La cerimonia terminò all'ora di pranzo, subito dopo tutti
gli invitati si diressero al casale di campagna che gli sposi avevano
scelto per trascorrere il giorno più importante delle loro
vite; si trattava di quello che un tempo era stato un ippodromo, e poi
era stato trasformato in una sorta di agriturismo,che per l'occasione
era diventata la location perfetta per una festa degna di essere
considerata una della scene più belle di quei film
americani: fuori erano stati allestiti diversi tavoli, le tovaglie
bianche, i calici, le posate d'argento, i piatti di porcellana facevano
ben intuire che si trattasse di un posto raffinato; gli ospiti
avrebbero pranzato immersi nel verde e deliziati da spendida musica, e
poi avrebbero potuto ballare, divertirsi e festeggiare gli sposi
muovendosi all'interno di un ampio spazio all'aperto che dava su una
piscina, quel posto era davvero bello.
Prima che tutti si mettessero a tavola, Sally si esibì nel
famoso lancio del bouquet, il mazzo di fiori finì addosso a
una bimba che non sapendo cosa farne, lo diede alla persona
più vicina a lei, Sum intuì che volesse cercare
sua madre, ma visto che non riusciva a localizzarla in quel momento, ed
era impaziente di tornare a giocare con un ragazzino che doveva avere
la sua stessa età, non si preoccupò nemmeno di
non conoscere affatto la persona a cui stava dando il simbolico
bouquet, e lei sorrise un pochino imbarazzata quando se lo
ritrovò in mano, tutti si soffermarono a guardarla, e Harry
che non l'aveva abbandonata neppure un attimo, la guardò
felice, poi attirò l'attenzione degli invitati e degli sposi
"non sono abituato a parlare in pubblico, quindi farò in
fretta, anche se siete la mia famiglia. Sono contento di essere venuto,
auguri Brad e auguri Sally, vi auguro tutto il bene del mondo, davvero"
prese un respiro profondo "mi sono accorto che tutti fissavate questa
ragazza quando si è ritrovata con in bouquet in mano, ve la
presento "annunciò prendendola per mano "si chiama Summer,
ed è la mia fidanzata, mi ha rubato il cuore dal primo
istante, lei è tutto ciò che desidero e che
amo...volevo soltanto che lo sapeste" concluse con la voce tremante "tu
sei pazzo amore mio! vuoi farmi venire un infarto proprio qui?"
scherzò lei, dentro si sentiva esplodere di gioia, il
ragazzo rise e la gaurdò negli occhi, Sum lo
baciò di tutta risposta, il loro amore non poteva essere
più bello di com'era.
Poco dopo, molte delle persone presenti al ricevimento furono felici di
scambiare qualche chiacchiera con Harry e Sum, così la
ragazza ebbe il piacere di conoscere un paio di zie del suo fidanzato
con i rispettivi mariti, alcuni amici di famiglia, diversi cugini e
cugine dai due ai quarant'anni, e persino gli sposi; Sally e Brad
abbracciarono Harry ringraziandolo di essere venuto al loro matrimonio,
poi la ragazza si diresse verso Sum, l'abbracciò come se la
conoscesse da sempre, mentre il suo-neomarito scambiava
quattro chiacchiere con il cugino, la sposa si sedette accanto a lei
tra una portata e l'altra e chiacchierò con Sum
raccontandole dell'agitazione che si era impossessata di lei quella
mattina, le confidò che aveva persino rischiato di strappare
il meraviglioso vestito che aveva scelto per pronunciare il fatidico
'si' all'altare, tanto il nervosismo, le disse di essere arrivata in
chiesa con il fiatone, e che tutte le paure erano misteriosamente
scomparse quando Brad le aveva teso la mano.
Sally doveva avere venticinque anni o al massimo ventisei, e dava
l'impressione di essere una ragazza piena di vita, le sue chiacchiere
indussero Sum a pensare a Valerie, la sua migliore amica, quella che
sarebbe stata per sempre come una sorella, provò un fitta
allo stomaco a pensare a lei, le mancava in un modo allucinante, e
anche se si lamentava di rado della sua assenza, si ritrovava
spesso immersa negli anni che avevano trascorso insieme, nelle notti
insonni, nei pigiama party, nelle colazioni da Bunny, persino nei libri
che aveva perso nel trasloco, e sentiva la mancanza anche di tutti gli
altri, Sarah, Liam, Niall, Lou, Mary che era partita l'unica volta che
doveva restare, e persino di Zayn, che non vedeva soltanto dal giorno
precedente; presto avrebbe potuto riabbracciare tutti, non vedeva
l'ora...ma proprio perchè aveva la certezza che sarebbero
tornati tutti insieme come ai vecchi tempi, si concentrò su
Sally.
Se la sua parlantina le aveva fatto pensare a Valerie, lo stesso non si
poteva dire dell'aspetto fisico, Harry aveva ragione, la sposa aveva
gli occhi verdi e il piercing al naso, i capelli biondi erano
visibilmente cresciuti dall'ultima volta che lui l'aveva vista, o era
più probabile che fossero cresciuti, poi tagliati, poi
cresciuti, poi di nuovo tagliati e cresciuti di nuovo, quel giorno
erano abbastanza lunghi da essere sapientamente acconciati, soltanto
poche ciocche ricadevano sul viso della ragazza; Brad invece era un
uomo alto e muscoloso, aveva i capelli neri e molto corti e gli occhi
straodinariamente azzurri...a Sum sembrava quasi che gli occhi di cui
si era perdutamente innamorata lei, fossero una specie di fusione di
quelli degli sposi, sapeva che fosse impossibile, ma ci
pensò lo stesso.I genitori del ragazzo avevano tutti e due
gli occhi scuri, più simili ai suoi che a quelli del figlio,
si domandò da dove fossero usciti fuori quegli occhi color
smeraldo incastonato nell'oceano, continuavano a essere i
più belli che avesse mai visto, esattamente come lui, il suo
Harry, era il ragazzo più affascinante che avesse mai visto.
Mentre chiacchierava ancora con Sally del più o del meno,
conoscendola un pochino meglio e scoprendola una ragazza simpatica e
dolce, Harry si avvicinò a lei tenendo per mano due bambini;
erano stati insieme per tutto il tempo, soltanto quando Sally si era
seduta accanto a lei, Harry si era allontanato "oh vieni qui Yasmine"
Sally prese tra braccia la piccola, doveva avere non
più di due anni ed era dolcissima, tenerissima "Loro sono i
figli del fratello più giovane di mio padre" le disse Harry,
e lei sorrise "tu come ti chiami?" domandò Sum al bimbo che
le stava di fronte "Zack" rispose il piccoletto, anche lui indossava
uno smoking e aveva i capelli ricci come Harry "ma lo sai che
sembri proprio un principe oggi?" gli disse Sum dolcemente "tu come ti
chiami?" le domandò in bambino "Summer, ma puoi chiamarmi
Sum" in quel momento Brad venne a chiamare sua moglie che teneva tra le
braccia la piccola Yasmine, era il momento delle foto "Harry ti affido
questa bimba bellissima" disse lei alzandosi e sorridendo a Sum; a quel
punto il ragazzo prese in braccio Yasmine e la baciò sulla
fronte, Sum provò tanta tenerezza, d'altronde aveva sempre
saputo che lui ci sapeva fare con i bambini "vieni a giocare con me
Sum?" Zack sembrava già aver preso confidenza, infatti la
prese per mano e la trascinò con sè "ei Zack, io
e te dobbiamo fare un discorsetto" esclamò Harry seguendoli
con la bambina tra le braccia "guarda che Sum è mia! non
puoi portatela via a giocare come se niente fosse" disse piuttosto
divertito, il bambino che poteva avere al massimo cinque o sei anni,
gli fece la linguaccia scatenado la risata della ragazza.
Quando giunsero a bordo piscina, Zack gli andò vicino e con
quel tono innocente tipico dei bambini lo canzonò "sei
geloso! sei geloso!" era una situazione piuttosta buffa "si, sono
geloso" Harry stette al gioco e prese Sum per mano mentre con l'altra
reggeva teneramente Yasmine, Zack non riuscì a trattenersi
"sembrate una famiglia" esclamò con una
sponteneità che indusse i due ragazzi a guardarsi negli
occhi e sorridersi a vicenda parlandosi con gli sguardi, era una cosa
troppo tenera!
" chi vuole giocare a nascondino?" domandò Sum poco dopo "io
conto!" esclamò Zack "noi tre allora ci nascondiamo"
esclamò Harry, mise giù la piccola con
delicatezza e le disse di dare la mano anche a Sum, Yasmine lo fece
senza battere ciglio, e cominciò a sgambettare felice mentre
loro due la tenevano per mano e le facevano fare dei piccoli salti che
scatenavano la risata della bambina, poi andarono tutti e tre a
nascondersi.
Il resto della giornata, lo trascorsero insieme ai bambini, fecero
appena in tempo a mangiare la torta, dare il regalo, salutare
gli sposi e i genitori di Harry, poi furono costretti ad
abbandonare la festa, per tutti e due fu un'impresa liberarsi dei
bambini, ma dovevano andare via per forza, l'aereo non li avrebbe
aspettati; promisero a piccoli che si sarebbero rivisti presto, poi li
strinsero tra le braccia un'ultima volta prima di raggungere la casa di
Harry, prendere i bagagli, e senza nemmeno cambiarsi, raggiungere
l'aeroporto, non c'era tempo.
Quando furono saliti Sum poggiò la testa sulla spalla del
ragazzo, era stata bene, si era divertita, ma era esausta "non
dimentichi qualcosa?" le domandò lui baciandola sulla
fronte, la ragazza si alzò di scatto "giusto, su forza,
prendi il libro!" esclamò scatenando il sorriso di Harry "ma
non vedi che sei stanchissima" lei si tolse le scarpe e
circondò le gambe con le braccia, dopo essersele portate
all'altezza del petto "ti avevo promesso che ti avrei aiutato, e lo
farò!" disse sbadigliando, Harry la baciò "ti ho
mai detto che ti amo?" sussurrò sulle sue labbra
"più volte di quante la Terra ha girato intorno al sole"
disse rubandogli un altro bacio "adesso prendi il libro!" un secondo
dopo, si concentrarono sullo studio "è stata una giornata
fantastica" esclamò Harry, prima di arrendersi e cominciare
a ripetere. La scena che tutti i passeggeri del volo diretto a Roma si
ritrovarono davanti, era piuttosto bizzarra: un ragazzo e una ragazza
sui vent'anni vestiti di tutto punto, lui con lo smoking, lei con un
vestitino tendente a pesca, tutti e due chinati sui libri, lei con le
braccia avvolte attorno al corpo e la testa sulla sua spalla,
visibilmente stanchi, ma determinati a studiare il più
possibile, e a coccolarsi durante le brevissime pause che si
concedevano durante il viaggio di ritorno fino a Roma.A tutti scappava
un sorriso osservandoli, sembravano un principe e una principessa a
giudicare dai vestiti, ma si trattava di un principe e una principessa
moderni, dei giorni nostri, che si amavano alla follia come quelli del
'C'era una volta..' ma che al posto delle carrozze si servivano degli
aerei, e frequentavano l'università come tutti gli
abitanti del regno.
BUONSALVEEEEEE !
Prima di tutto, mi scuso per il ritardo, il capitolo era
già pronto mercoledì sera, ma Internet ha deciso
di impallarsi ed è tornato a funzionare soltanto adesso :)
Quindi, perdonate il ritardo :D
Allora, vi comunico che ci stiamo avvicinando alla conclusione,
mancheranno al massimo tre o quattro capitoli...ma a proposito di
questo, volevo chiedervi una cosa.
Volete che ci sia un altro capitolo dedicato alle coppie di Dublino,
ovvero Valerie e Louis, e Sarah e Liam?
Vi anticipo che ad ogni modo compariranno alla fine, ma siccome
qualcuno di voi un po' di tempo fa mi aveva chiesto un capitolo su di
loro, lascio scegliere a voi...se mi dite di si, ci sarà,
altrimenti, andremo avanti. :DD
Oggi non faccio il riassuntino, perchè mi sembra che il
capitolo sia venuto abbastanza lungo di suo, quindi non vi
tedierò ancora :)
Grazie per tutte le recensioni, siete meravigliose! ♥
♥ ♥ ♥ ♥ ♥
Grazie anche a chi legge, e a chi inserisce la storia in una quasiasi
lista :DDDDD Grazie ♥
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, e niente, come al solito ditemi
tutto ciò che pensate :DDD
Un bacione, a prestoooooo <3<3<3
Ps. Ho aggiornato anche Don't let me go! ♥
|
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Capitolo 44 *** Capitolo quarantaquattro ***
Le
sue mani sfogliavano svogliatamente le pagine di uno dei libri dello
scaffale di destra della biblioteca, Sum aveva gli occhi fissi su
quelle righe, ma non stava leggendo, andava avanti troppo veloce per
essere attenta alle parole, sapeva a malapena il titolo del libro,
doveva parlare di storia, sicuramente avrebbe saputo qualcosa in
più su una determinata guerra o sull'ascesa di un papa se ci
avesse prestato più attenzione, ma al momento, per il
passato non c'era posto nè nella sua mente, nè
nel suo cuore, pensava soltanto al futuro. E dipendeva tutto dall'esito
dell'esame che Harry e Zayn stavano svolgendo.
Non
pensava affatto che si sarebbe sentita così agitata, non
aveva immaginato che ingannare l'attesa non sarebbe stato un gioco da
ragazzi, eppure si era docuta ricredere; sapeva perfettamente che tutti
e due avevano studiato, non aveva mai visto Zayn così
concentrato sullo studio come lo era stato in quei giorni, e anche
Harry si era dato da fare, avevano addirittura ripetuto insieme i
concetti più importanti durante il viaggio di ritorno da
Londra, e nonostante lui le avesse detto di non ricordare niente dopo
quella fantastica giornata che era stata il matrimonio di suo cugino
Brad, Sum si era accorta che quella del ragazzo, era soltanto una
più che giustificata ansia, un sintomo comune a
tutti gli abitanti del pianeta in procinto di affrontare qualcosa di
importante.
Quando
quella mattina i due ragazzi erano passati a prenderla prima di
raggiungere l'università, sia Harry che Zayn non le avevano
nemmeno dato il tempo per accorgersi che finalmente era estate, chi da
un lato e chi dall'altro, l'avevano presa sotto braccio e costretta a
sorbirsi di nuovo tutta la lezione, parlavano tutti e due in maniera
spedita, si coreggevano e si aiutavano a vicenda, e lei li ascoltava
annuendo ogni tanto e camminando a passo svelto insieme a
loro, per tutto il tragitto da casa sua all'università. Una
volta all'interno della struttura, tutti e tre si erano guardati
intorno e avevano visto almeno una cinquantina tra ragazzi e ragazze
che erano sul punto di strapparsi i capelli o scappare via da un
momento all'altro, si trattava di un esame orale, e molti erano
preoccupati di bloccarsi di fronte alla commissione e di non riuscire a
pronunciare assolutamente nulla. Si sedettero su una delle panchine
all'esterno, Sum preferì portare i due ragazzi lontano dagli
altri che avrebbero dovuto affrontare quell'esame, lì l'aria
era piuttosto tesa, e invece Harry e Zayn avevano bisogno di rilassarsi
un attimo per recuperare la forza e la grinta per stupire i professori.
Si erano seduti su una panchina, lei in mezzo, quando a un certo punto
si era sentita prendere la mano da entrambe le parti e li aveva
guardati con tanta tenerezza "adesso voi due vi calmate, sappiamo tutti
e tre che avete studiato, e se la commissione avrà il potere
di mettervi a disagio, voi ricordatevi soltanto che questo è
l'ultimo ostacolo da superare, poi torneremo a Dublino, e la nostra
vita cambierà" "...io e te avremo una casa tutta
nostra" disse rivolgendosi all'amore della sua vita "e tu vivrai nella
stessa città della ragazza che ami"questa volta si rivolse a
Zayn "ce la farete!" aggiunse poi sorridendo, Harry
l'abbracciò forte, la strinse a sè con una foga
pazzesca "si, ce la farò, perchè lo faccio per
noi, e quando si tratta di me e di te, sono invincibile"
sussurrò al suo orecchio, lei lo baciò dolcemente
sulle labbra e sorrise perdendosi nei suoi occhi "...sempre
che Mary non decida di scappare da me di nuovo" a quel punto sia Sum
che Harry si staccarono "non essere sempre pessimista" gli disse
l'amico dandogli una pacca sulla spalla "perchè non fai in
modo che lei non possa scappare?" domandò Sum, i due ragazzi
la guardarono con aria interrogativa "lei ora è a Zagabria,
giusto?" Zayn annuì "e fidati, non può
assolutamente permettersi di prendere il primo volo lasciando a
metà lo stage, gli organizzatori di quel trambusto gliela
farebbero pagare cara, e poi sono sicura che sarà
felicissima di rivederti" spiegò la ragazza con un sorriso
"sei un genio" il suo migliore l'amico la baciò sulla fronte
"si..è perfetto!" concordò Harry "in questo modo
riuscirei a parlarle subito, senza attendere il suo ritorno, e nel caso
lei non volesse asscoltarmi al primo tentativo, non mi
arrenderò, la raggiungerò ogni giorno, e le
dimostrerò che la amo, e tornerò soltanto quando
sarò riuscito a conquistarla" Zayn sembrava essere rinato
"secondo me non ci impiegherai molto a tornare indietro"
esclamò Harry facendogli l'occhiolino "lo spero" rispose
l'amico, il suo tono era intriso di speranza "davvero non ti era mai
venuto in mente di andare lì? gli domandò Sum
"beh qualche volta ci ho anche pensato, dopo l'ennesima chiamata senza
risposta, ma dovevo studiare per l'esame..." rispose lui, in quel
momento Zayn e Harry si scambiarono un'occhiata d'intesa, si alzarono
frettolosamente, doveva essere già cominciato mentre loro
chiacchieravano, ma non c'era nussun problema, loro sarebbero stati tra
gli ultimi studenti a sostenerlo; Sum corse insieme a loro fino
all'aula destinata alla verifica di fine semestre, era permesso entrare
soltanto agli studenti che sarebbero stati protagonisti dell'esame,
quindi si limitò ad abbracciare forte Zayn "grazie" le disse
lui baciandola sulla guancia prima di entrare.
Quando
lo vide scomparire dietro la porta si voltò verso Harry, lui
le si avvicinò prendendola per i fianchi, Sum lo
baciò teneramente sulle labbra, lui ovviamente
ricambiò il bacio, poi vedendo che il ragazzo esitava ad
entrare, gli prese le mani "amore, non stai per varcare la soglia
dell'Inferno anche se al momento ammetto che potrebbe apparire come
tale" Harry sorrise, forse la stava facendo più grossa di
quanto fosse in realtà "se ti può aiutare, quando
ti faranno qualche domanda, tu fai finta che ci sia io davanti a te,
fai finta che sia soltanto una delle tante volte in cui abbiamo
studiato insieme" lui le prese in viso tra le mani e la
baciò dolcemente sulle labbra "te l'ho già detto
che ti amo?" sussurrò guardandola negli occhi, Sum si
sciolse come al solito "vai" gli disse spingendolo verso la
porta, il ragazzo afferrò la maniglia guardandola "ti amo
anche io" sussurrò lei in piedi di fronte a lui, Harry
entrò in quella stanza con un sorriso, poi prese posto
accanto a Zayn.
Da
quel momento erano trascorse ben tre ore, Sum chiuse il libro che stava
sfogliando e si precipitò fuori dalla biblioteca, raggiunse
il distributore e acquistò un pacchetto di taralli, l'esame
doveva essere quasi terminato, si mise a sedere sulle scale, poi la
consapevolezza che quella fosse probabilmente l'ultima volta in cui
metteva piede in quell'università, le fece venir voglia di
vagabondare per la struttura, così, per un ultimo saluto.
Il
suo traferimento a Dublino era già stato ufficializzato da
entrambe le università, gli esami terminavano quel
giorno stesso con le verifiche di fine semestre, e non avrebbe avuto
più motivo di tornare in quel posto.
Mentre aspettava raggiunse l'aula in cui aveva trascorso più
tempo, le altre erano state soltanto aule di passaggio, ma quella con
la serratura della porta rotta, era la sua aula, ed era completamente
vuota come si aspettava, vi entrò e andò a
sedersi al posto che occupava di solito, poggiò i gomiti sul
banco e si guardò intorno, ripensò a quante volte
aveva desiderato fuggire da lì, a quanti esami aveva svolto
in quel posto, e si rese conto che quelle pareti bianche erano
testimoni di tutto ciò che era accaduto lì
dentro, i suoi sorrisi, le sue risate, le sue ansie, tutte le volte che
lei e Harry si erano scambiati uno sguardo durante le lezioni della
Kunt, ogni volta che le loro mani si erano intrecciate senza farsi
vedere, i messaggi inviati a Valerie, i salatini sgranocchiati durante
le spiegazioni, le innumerevoli perle di saggezza dei suoi professori,
persino le occhiatacce e gli ordini di tacere...quell'aula era stata
testimone del suo primo anno di università, e l'avrebbe
ricordata sempre con piacere.
Stava per rimettersi in piedi e recarsi per l'ultima volta in
biblioteca, anche se ci era appena stata, quando vide Laura entrare
nell'aula e sedersi al banco accanto al suo "ciao" la salutò
"ciao Sum" le rispose la ragazza, si guardarono e tutte e due sorrisero
"ho la sensazione di aver già visto questa scena"
esclamò lei voltandosi verso la ragazza che le stava seduta
accanto "dejavu?" domandò Laura, e Sum annuì.
L'aula era completamente vuota, e c'erano soltanto loro due, sedute in
dei banchi l'uno accanto all'altro, esattamente come quando Sum era
appena arrivata a Roma e le avevano assegnato il posto accanto a Laura,
era l'ultimo anno di liceo, e fu in quei mesi che le separavano
dall'esame degli esami che si legarono tanto e strinsero una bella
amicizia; e adesso, a distanza di più di un anno, seppur per
pochi minuti, tornarono a essere compagne di banco come allora.
I corsi che frequentavano all'università erano
più o meno gli stessi, ma erano gli orari a essere
differenti, e loro due si erano sempre incontrate soltanto nel
corridioio, per quanto strano possa sembrare, non sedevano una accanto
all'altra come nell'ultimo di liceo, dal giorno in cui aveva terminato
le superiori, e in fondo era bello rispolverare una vecchia abitudine.
"Che cosa ci fai qui?" le domandò Sum "sono passata dalla
biblioteca, dovevo consegnare l'ultimo libro di testo..adesso sono
libera di godermi l'estate" le rispose lei "e tu? gli esami sono
terminati, perchè sei ancora qui?" Sum capì che
era arrivato il momento di dirle ciò che ancora non sapeva
"Harry e Zayn sono ancora sotto tortura! Stanno sostenendo la verifica
orale di fine semestre, il loro stage qui a Roma è finito,
se superano l'esame come sono sicura che sarà, torneranno a
casa" le spiegò "no! di nuovo Sum? Dovrai riabituarti ad
addormentarti sentendo Harry soltanto per telefono?" "non esattamente"
disse lei con un sorriso, Laura la guardò con un punto
interrogativo dipinto sulla faccia "vado via con loro, torno a Dublino"
disse guardandosi intorno ancora una volta, poi la sua espressione
cambiò di colpo, si avvicinò di più
all'amica "ci credi se ti dico che Harry ha affittato una
casa a Dublino? E' piccolina, ma è bellissima, e
soprattutto, è soltanto nostra" disse in un sussurro, ancora
emozionata al pensiero di ciò che il ragazzo aveva fatto per
lei "ma è una notizia fantastica!" esclamò Laura
raggiante "non puoi capire quanto lo amo" "no Sum, lo capisco eccome...
l'ho capito le prima volta che mi hai raccontato la vostra storia, me
ne sono resa conto quelle poche volte che ho avuto
l'opportunità di stare insieme a voi, quando Daniel faceva
ancora parte della tua vita, e ne ho avuto la conferma quando siamo
andati in montagna per Capodanno...e in quell'occasione l'ho fatto
capire anche a qualcun'altro" disse con aria colpevole, Sum rise "alla
fine penso di doverti addirittura ringraziare, mi ha facilitato le cose
parlare con Daniel quando lui sapeva già tutto" ammise lei,
non pensava che l'avrebbe mai pensata così "beh nonostante
tutto quello che è successo in questi mesi, mi mancherai
Sum" "anche tu, e comunque non dimenticherò mai l'ultimo
anno di liceo, quando tu eri la mia compagna di banco, e presto saresti
diventata la mia nuova amica" sorrisero entrambe, poi si abbracciarono
come non facevano da troppo tempo "sono felice di averti incontrata,
intendevo parlarti, e al matrimonio di Brad e Sally ho indossato quel
vestito che abbiamo comprato insieme" Laura sorrise mentre la stringeva
ancora, anche se ignorava nel modo più assoluto chi fossero
Brad e Sally.
Quando si staccarono Sum guardò l'ora "suona la campanella
quando termina l'esame" l'informò l'amica, e lei le sorrise
"secondo me ce l'hanno fatta" esclamò fiduciosa, era
convinta che avessero dato il massimo. Qualche istante dopo si scosse
"ho dimenticato di chiederti come va con Daniel" disse guardandola, sul
viso di Laura si dipinse un'espressione buffa "ci sto lavorando...per
lui sei stata importante, però adesso l'ha superato, e ora
sa perfettamente che il tuo cuore appartiene soltanto a Harry, forse lo
ha sempre saputo, ma ci ha impiegato parecchio ad ammetterlo.
Ultimamente è tanto dolce con me! Siamo usciti insieme tante
volte, non le conto neanche più ormai, e mi sto rendendo
conto che le cose tra di noi stanno cambiando, non lo so, a me piace da
morire e lo sai bene, ma non sono ancora arrivata al punto di voler
trascorrere il resto dei miei giorni tra le sue braccia, insieme stiamo
bene, ci divertiamo, e spesso ci scappa anche qualche bacio, ma non
c'è nulla di ufficiale, e a entrambi va bene
così..a me va bene così, penso che nessuno di
tutti e due è effettivamente pronto a legarsi mani e piedi
in una relazione, noi due non siamo come te e Harry, ma come ho
già detto, va bene così, perchè siamo
diversi e abbiamo i nostri tempi, e non importa se sono più
lunghi" spiegò Laura "io ti auguro soltanto di essere
felice" le disse Sum con un sorriso.
" Ma ti ricordi quando..." trascorsero l'ultimo quarto d'ora a
sbellicarsi dalle risate riportandosi indietro nel tempo, risero di
tutte le cavolate che avevano fatto durante quel fatidico anno, il loro
rapporto tornò a essere quello di un tempo, e le loro voci,
i loro toni complici risuonarono per tutta la stanza; Sum
pensò che aveva un'altra nota da aggiungere all'elenco delle
cose viste da quelle pareti: la riscoperta di un'amicizia.
Furono distratte tutte e due dal suono della campanella, si
precipitarono fuori, Sum la salutò dicendole che in ogni
caso la casa a Dublino sarebbe stata loro da luglio in poi, quindi
avevano un altro mese a disposizione per recupare un po' di tempo
perduto, poi si precipitò da Harry e Zayn, raggiunse
l'entrata di quell'aula correndo e finì dritta dritta tra le
braccia del suo ragazzo, lui la prese in braccio sollevandola da terra
e facendola girare "allora?" domandò Sum con un sorriso a
trentadue denti quando la rimise giù "te lo avevo detto che
quando di tratta di due noi sono invincibile" esclamò lui
prendendola di nuovo tra le braccia e girando ancora su se stesso "ho
fatto come hai detto tu, ho immaginato di essere in biblioteca con te a
ripetere invece che all'esame, e mi sono rilassato, nella mia mente
avevo il tuo viso davanti, e anche la nostra casetta a Dublino, a quel
punto non poteva fermarmi più niente" spiegò
entusiasta, Sum lo baciò tramettendogli tutto il suo amore,
gli legò le braccia intorno al collo mentre lui
l'abbracciava forte senza interrompere il contatto con le sue labbra,
dopo qualche istante si staccarono rendendosi conto di essere nel bel
mezzo di un aula "ma Zayn dov'è?" domandò la
ragazza non avendolo ancora visto "per come correva, sarà
già arrivato a casa" "cosa?" Sum non aveva ancora afferrato
"ha deciso di seguire il tuo consiglio...alla lettera"
specificò Harry facendola ridere "raggiungiamolo"
esclamò lei trascinandolo con sè. Si misero a
correre e riuscirono a fermarlo, attirarono la sua attenzione
chiamandolo, il ragazzo si voltò indietro e
cominciò a correre nel verso opposto, verso di loro,
travolse Sum in un abbraccio caloroso "volevi andartene senza dirmi che
ce l'hai fatta?" domandò lei fingendosi offesa, il ragazzo
rise "scusa,scusa, scusa... è che sto andando a casa a
preparare i bagagli" rispose felice "vai, buona fortuna!" Harry gli
strizzò l'occhio e lo incitò a sbrigarsi, lui
tornò a correre "Zayn?" la ragazza lo chiamò di
nuovo "saluta Mary da parte mia, e non lasciarla fino a quando non
sarai sicuro di averle rubato il cuore" gli disse con un sorriso "agli
ordini!" rispose lui sorridendole con un carica che non aveva mai avuto
prima, era determinato a dimostarle quanto fosse stato stupido ad
averla lasciata andare via.
" e noi che facciamo?" sussurrò Harry all'orecchio della sua
ragazza "andiamo a casa a fare l'amore" rispose lei con un luccichio
negli occhi "non potevi avere un'idea migliore" sussurrò il
ragazzo rubandole l'ultimo bacio per strada, prima di prenderla per
mano e cominciare a correre, impaziente di averla tutta per
sè.
Cinque o sei ore dopo, verso sera, Zayn era a bordo di un taxi per le
vie di Zagabria. Si sforzò di prestare attenzione alle
chiacchiere dell'autista che gli indicava i monumenti delle
città, neanche fosse una guida turistica, a lui non
interessava nulla di tutti quei palazzi, quelle statue e quei campanili
che dovevano essere motivo di vanto per i croati, a lui importava
soltanto di Mary.
Si rese conto che non sarebbe stato facile trovarla in una
città come quella... il classico ago nel pagliaio, no? Non
aveva idea di come rintracciarla, avrebbe dovuto comprare una scheda
telefonica del posto, ammesso che lei rispondesse alle sue chiamate,
nella fretta aveva anche dimenticato il portatile a casa, e poi, a
dirla tutta, voleva farle una sorpresa, e parlarle dicendole di essere
in città, avrebbe rovinato tutto; a un certo punto, mentre
era ancora in taxi e fingeva di ascoltare quel tipo, gli venne in mente
che lei era a Zagabria per intervistare i partecipanti alla rivolta
studentesca che era in atto, interruppe l'autista chidendogli
informazioni sulla rivolta e facendosi dire i luoghi di incontro
preferiti dagli studenti..non fu difficile intenerirlo con la sua
storia e convincerlo a dargli le informazioni necessarie per ritovare
la ragazza alla quale aveva intenzione di dichiarare il suo amore.
Si fece accompagnare in un albergo qualunque, prenotò una
camera alla reception senza curarsi troppo nè del prezzo,
tantomeno dei confort, non si preoccupò nemmeno di disfare i
bagagli, si fece una doccia e uscì di nuovo,
comprò una cartina della città nel primo negozio
di souvenir che vide, e un'oretta più tardi, dopo diversi
'errori' dal punto di vista delle strade e qualche simpatico giro
completo intorno a un palazzo, arrivò nella piazza che gli
era stata indicata dall'autista. Restò a bocca aperta quando
si rese conto di come fosse affollato quel posto, c'erano centinaia e
centinaia di ragazzi e ragazze riuniti in cerchio, più o
meno, intorno a una fontana enorme; si guardò
intorno, tutto sommatto era un bel posto, ma c'era troppa gente, non
sarebbe riuscito a scorgere Mary così facilmente come aveva
sperato, soprattutto perchè era buio e c'erano tantissime
ragazze della sua statura, e con un fisico e dei capelli simili a suoi,
e poi non poteva nemmeno essere sicuro al cento per cento che lei fosse
lì.
Nonostante ciò, restò in quella piazza per un po'
di tempo, si mise a sedere pensando a un modo per trovarla, e si
alzò soltanto quando si accorse che molti degli studenti se
ne erano andati, doveva essersi fatto tardi; riprese la cartina in mano
e cominciò a camminare nella direzione dalla quale era
venuto, si muoveva a passo svelto tenendo quella mappa davanti al viso,
riusciva a malapena a vedere dove metteva i piedi, e non si
stupì più di tanto quando andò a
sbattere contro qualcosa, o qualcuno.
" mi dispiace, non l'ho vista, questa maledetta cartina mi restringe il
campo visivo" Mary si sentì svenire, no, non poteva
sbagliarsi, quella era sua voce, l'avrebbe riconosciuta tra mille,
restò immobile, senza dire una parola, chiedendosi se tutto
quello fosse reale, o se la sua testa avesse deciso di prendersi gioco
di lei anche prima di andare a dormire, le sembrava già
abbastanza sognare Zayn tutte le notti...fortuna che era partita con
l'intenzione di dimenticarlo per sempre. "Non è che sarebbe
così gentile da indicarmi-" si bloccò di colpo
ritrovandosela di fronte, si guardarono entrambi per quelli che a Mary
sembrarono minuti interminabili, in realtà fu poco
più di un istante, poi il ragazzo le buttò le
braccia al collo e la strinse forte a se ancora incredulo "Zayn"
sussurrò lei con un briciolo di voce, mentre si lasciava
invadere le narici dal suo profumo, l'aveva sempre amato, si
lasciò stringere forte senza opporre la minima resistenza,
poi si staccarono, il ragazzo la guardava con una luce negli occhi che
lei non aveva mai notato prima, Mary stava per sciogliersi in
un sorriso e buttarsi di nuovo tra le sue braccia, quando si
ricordò che doveva essere ancora arrabbiata con lui.
" che ci fai qui?" gli domandò in tono brusco, Zayn stavolta
aveva la risposta "beh sai, sono venuto a visitare la città,
dicono tutti che è molto bella e non sarò io a
negarlo... però mi ha portato via qualcosa a cui tenevo e
tengo tantissimo" le disse facendosi più serio verso la fine
della frase, lei lo guardò con aria confusa "sono qui per
te" si decide a confessare, Mary si sentì come se potesse
toccare il cielo sopra di lei con un solo dito "e perchè?"
continuò a fare la dura, il ragazzo non si
scoraggiò, in fondo si aspettava di non essere accolto
esattamente a braccia aperte, nonostante lei si fosse lasciata
stringere "credo che noi due abbiamo lasciato qualcosa in sospeso"
sussurrò avvicinandosi sempre di più, Mary
sentì il respiro mozzarsi quando lui l'attirò a
se, ma di nuovo non ebbe la forza e soprattutto, non ebbe la voglia di
opporsi.
Le loro labbra erano a un passo dallo sfiorarsi e coronare un sogno
d'amore, i battiti del loro cuore accelerati, le gambe tremanti, quando
svanì l'attimo perfetto "signorina McFly, si può
sapere cosa ci fa ancora in giro? Il coprifuoco è scattato
da un pezzo" Mary divenne rossa in viso, e sul volto del ragazzo si
dipinse un espressione sbigottita..coprifuoco? "vada subito a dormire"
le intimò l'uomo facendo la voce grossa, doveva essere uno
dei professori che avevano organizzato lo stage, o almeno questo fu
quello che pensò Zayn, ma non pensava che avessero un
controllo così rigido sulla vita degli studenti, e
soprattutto non immaginava che esistesse ancora un coprofuoco, poi
però pensò che in fondo Zagabria era nel mezzo di
una seppur pacifica, rivolta studentesca e forse quei modi e quei toni
autoritari nascondevano soltanto un istinto protettivo nei confronti
della ragazza.
" devo andare" gli disse Mary allontanandosi e incamminandosi, lui
restò lì impietrito "Zayn, domani mattina, verso
le dieci, in piazza, ci sarà un'intervista agli studenti"
esclamò voltandosi e sperando che captasse il messaggio, non
poteva dirgli nient'altro in presenza di quell'uomo.
Durante la strada di ritorno all'albergo, il ragazzo si
ritrovò a riflettere su quelle parole, si domandò
che senso avessero avuto, e poi sorrise, di colpo, quando finalmente
capì che quello era stato un modo un po' bizzarro, doveva
ammetterlo, per dargli appuntamento all'indomani. Mary voleva vederlo
in quella piazza alle dieci? Fantastico, non sarebbe mancato per nulla
al mondo.
Buonsalveeeeeee :))
Perdonatemi, so benissimo di aver impiegato un'
eternità ad aggiornare..non credevo che sarebbe stato
così impegnativo portare avanti due storie
contemporaneamente, ma niente paura, prometto che ce la
farò, anche perchè questa qui è quasi
giunta al termine ormai :(
Allora, avevo promesso niente riassuntini di riepilogo e
manterrò la promessa, il capitolo è
già abbastanza lungo, e l'ultima cosa che voglio
è annoiarvi.
I ragazzi hanno superato l'esame, e Zayn si è finalmente
deciso a raggiungere la sua amata! *........*
Okay basta, avevo detto che non lo facevo, ma mi è
impossibile evitarlo del tutto D:
Beh vi ringrazio con tutto il cuore per le recensioni ricevute fino ad
oggi, SIETE MERAVIGLIOSE! ♥
E un sentito grazie anche a chi legge la storia, o la
inserisce tra le preferite/ricordate/seguite ♥
La verità è che mi dispiace che stia per finire,
insomma, l'ho iniziata qualche giorno prima di Natale, e praticamente
mi ha tenuto compagnia per ben sei mesi, mi mancherà
♥..ma non può di certo durare per sempre.
Spero tanto che il capitolo vi sia piaciuto, non esitate a farmi sapere
tutto quello che pensate, per me è un piacere leggere
ciò che mi scrivete, e anche rispondervi :DDD
Un bacione, a prestoooooooo
<3<3<3<3<3
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Capitolo 45 *** Avviso ***
AVVISO
Ciao a tutti! Volevo soltanto dirvi che parto per un paio di settimane.
L'ho saputo un paio d'ore fa...quindi scusate se vi lascio
così, prometto che appena torno aggionerò
entrambe le storie :DD
Grazie, un bacione, a prestoooooo
<3<3<3<3<3
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Capitolo 46 *** Capitolo quarantacinque ***
Fu
svegliata dal ticchettio della pioggia sui vetri. Mary si
portò le mani al viso strofinandosi gli occhi, li
aprì e li richiuse un paio di volte per abituarsi alla luce
del giorno, subito dopo sbadigliò portando le braccia sopra
la testa e stiracchiandosi per bene, per poi voltarsi in direzione del
letto di Cloe, la sua compagna di stanza lì a Zagabria.
Allungò un braccio con l'intenzione di prendere il cellulare
sul comodino, e saltò giù dal letto quando si
accorse che erano le otto passate.
Quel
giorno era sabato, e a parte l'intervista con gli studenti in piazza,
non aveva nient'altro da fare.
"
Cloe, Cloe! Svegliati Cloe!" esclamò sedendosi sul letto
accanto al proprio, interrompendo il sonno della ragazza "che
c'è? è sabato!" mugugnò l'altra
girandosi dall'altra parte "lo so ma..devi aiutarmi!" disse senza
preamboli, a quel punto una testa rossa sbucò da sotto le
lenzuola e due occhi verde smeraldo si fissarono nei suoi "ti spiego
tra un minuto!" si limitò a dire Mary, correndo in bagno.
Cloe
tornò sotto le coperte, condivideva la stanza con lei da
abbastanza tempo, per sapere che Mary aveva un modo tutto suo di
considerare 'un minuto'.
Erano
state compagne di stanza anche nello stage precedente, e bisognava
ammettere che all'inizio nessuna delle due era stata disposta a fare
amicizia, anzi, nelle prime settimane trascorse insieme, se ne erano
fatte di screzi, poi un giorno come tutti gli altri, le era addirittura
capitato di litigare nel bel mezzo di un'attività di gruppo,
a quei tempi si trovavano in India, e proprio perchè erano
state troppo concentrate ad avere la meglio in quei ridicoli
battibecchi, avevano perso di vista il resto del gruppo e si erano
ritrovate a dover contare soltanto sulle proprie forze e
soprattutto sulle proprie abilità di orientamento, per
ricongiungersi agli altri. In quell'occasione, avevano capito che
continuare a litigare non avrebbe portato a niente, e da quel giorno le
cose tra di loro erano andate molto meglio. Quello
che stavano frequentando era uno stage di giornalismo, e presto
finirono per studiare e lavorare insieme in diversi casi, e
diventarono addirittura amiche; Cloe poteva giurare
di sapere a memoria le storie delle vite di Sum, Valerie, Sarah, Zayn,
Harry, Louis, Liam e Niall, senza averli visti nemmeno una volta.
E poi si erano ritrovate a condividere la stanza anche a
Zagabria, Cloe voleva bene all'amica, ma avrebbe dovuto avere
una ragione più che valida per averla svegliata di punto in
bianco, di sabato!
Dal
canto suo, Mary aveva impiegato meno del solito per farsi la doccia, e
se ne stava affacciata alla finestra del bagno con un asciugamano
avvolto intorno al corpo, a guardare le gocce di pioggia scivolare
lungo il vetro per poi sparire come magia, asciugate dal timido sole di
inizio giugno...eh già, pioveva con il sole, e lei non
riusciva a non pensare a Zayn, che si era catapultato lì in
modo così imprevedibile, quasi come la pioggia di quella
mattina.
E
pensare che lei era partita, era scappata da Dublino per
dimenticarlo...per poi finire per trascorrere tutte le notti facendo
sempre lo stesso sogno: lei tra le sue braccia. Cambiavano i luoghi,
una volta il cinema, poi un ristorante, dopo una piscina, qualche volta
il parco, e cambiavano pure le stagioni, una volta si erano abbracciati
persino nella neve... cambiava tutto tranne i soggetti e le azioni,
ogni notte si abbracciavano felici.
Però
doveva ammetterlo, se aveva accettato di venire a Zagabria per
toglierselo dalla testa dopo essersi accorta di essere innamorata di
lui quando lo aveva rivisto a Dublino, beh, allora aveva fallito alla
grande...e la cosa più bella era che per la prima volta, era
contenta del proprio fallimento.
Tutto
si sarebbe aspettata, tranne che Zayn l'avrebbe raggiunta, e
ritrovarselo lì di fronte, era stato meglio dei sogni in cui
si teneva stretta a lui, era stata quasi sul punto di gettarsi tra le
sue braccia dimenticando il motivo per cui era fuggita dall'aeroporto,
poi aveva tentato di fare la dura, si stavano per baciare e lo
avrebbero fatto se quel rompiscatole del suo professore non l'avesse
trovata in strada dopo il coprofuoco, e per finire lei gli aveva dato
un tacito appuntamento per la mattina successiva. Amava Zayn, e su
questo non c'erano dubbi, altrimenti non sarebbe partita per fuggire,
non lo avrebbe incluso nei suoi sogni, e soprattutto non si sarebbe
sentita morire quando si erano guardati negli occhi, voleva stare con
lui più di ogni altra cosa al mondo, però
stavolta si sarebbe assicurata che il ragazzo desiderasse lo stesso.
Non vedeva l'ora di rivederlo.
"
Questo?" mostrò un vestito a un'assonnata Cloe "o
è meglio questo?" esclamò piazzandogliene un
altro davanti agli occhi "sei impazzita?E' una normalissima intervista
agli studenti, non una cena romantica" le ricordò l'amica
sbarrando gli occhi di fronte a un vestito blu notte di tessuto
leggero, dalle linee mordibe e lo scollo a cuore, lungo fino al
ginocchio, e veramente carino; poi posò gli occhi su'altro
capo, anche questo un vestito, questa volta beige, sempre estivo,
stretto in vita, un paio di dita più corto del precedente e
a mezze maniche, bisognava ammettere che Mary aveva gusto nel vesitire
ed era sempre stata una patita della moda e dello shopping "che
c'è? guarda che sono molto comodi!" esclamò la
ragazza, notando l'espressione di dispapprovazione sul viso della
compagna "Mary?" Cloe si decise ad alzarsi e la guardò
tenendo le mani in vita come una che la sapeva lunga "devo incontrare
Zayn, e voglio essere carina" ammise gettando i due abiti sul letto
"è qui?" "si!" disse soltanto, con un sorriso che le andava
da un orecchio all'altro, non ci fu bisogno che aggiungesse altro.
"
comunque hai ragione, per quanto questi vesiti siano assolutamente
meravigliosi, li utilizzerò se usciremo davvero insieme.
Stamattina è una sorta di appuntamento camuffato,
perciò metterò il mio adorato pantaloncino
bianco, questo top coloratissimo che mi ricorda vagamente lo
stile indiano, e per finire, sandali legati alla schiava" ".. e il mio
cappello da reporter" aggiunse, mentre si vestiva.
Alle
dieci in punto la piazza si riempì di gente, centinaia di
studenti come la sera precendente, e decine di ragazze e ragazzi che
indossavano lo stesso cappello di Mary, era un simbolo di
riconoscimento; le interviste cominciarono quasi subito,
cominciò a porre domande su domande ai croati, affiancata da
alcune ragazze e ragazzi dello stage, svolse il suo compito come al
solito, come era abituata a fare, e intanto si domandava dove fosse
Zayn. Aveva smesso di piovere, e l'aria si stava riscaldando,
continuò a intervistare gli studenti, si formarono dei
piccoli gruppetti intorno a lei, e intorno ai suoi compagni, sarebbe
venuto fuori un servizio straordinario...e mentre stava domandando a un
trio di ragazzi del posto alcune curiosità riguardanti la
rivolta, se ne aggiunse un quarto "potrei soddisfare il suo
desiderio di sapere, se viene un po' con me" a quelle parole si sciolse
in un sorriso, Zayn poteva essere benissimo confuso con un qualsiasi
ragazzo croato, magari con le pelle leggermente più scura e
ambrata, non originario di quella zona, e lui aveva avuto proprio una
bella idea a mischiarsi agli studenti per avere la
possibilità di stare un po' con lei "credo che si possa
fare!" esclamò Mary, lasciandosi prendere sotto braccio
mentre si allontanavano di qualche metro.
"
mi basta una sola risposta" sussurrò guardandolo negli occhi
e avvicinandosi un po' "anzi due" aggiunse un secondo dopo sorridendo;
era bellissima, con gli shorts, il top modello indiano, i sandali
legati intorno alle caviglie, i capelli biondi sciolti lungo le spalle
e il cappello da reporter, Zayn pensò che fosse la ragazza
più bella che avesse mai visto "dove hai comprato questo
profumo?" domandò lei avvicinandosi per annusargli il collo,
lui trattenne a stento l'impulso di baciarla, poi scoppiò a
ridere, era sempre la solita Mary, ossessionata dai vestiti, dalle
scarpe, dall'abbronzatura e anche dai profumi, profumi maschili "lo
adoro!" disse la ragazza tornando sui propri passi, Zayn sorrise
divertito, poi prese un respiro profondo.
"la seconda domanda?" "perchè sei restato
lì impalato senza dire, nè fare nulla?" l'aveva
tenuta dentro per così tanto tempo "perchè ero
sconvolto. Tu mi avevi appena baciato dopo che io avevo trascorso due
giorni a convincermi che non dovesse esserci nulla di più di
una semplice amicizia tra di noi.. però nel momento in cui
le nostre labbra si sono toccate, sono crollate tutte le certezze che
mi ero cercato di costruire, così, in un attimo, come un
castello di sabbia abbattuto da una sola onda. E sono rimstato
lì impalato come un perfetto cretino, lo so, ma dentro di me
stava accadendo qualcosa di inspiegabile, all'improvviso non avevo
più paura, di punto in bianco volevo tenerti stretta,
coccolarti, baciarti, come non avevo mai desiderato prima, in quei
pochi secondi sono riuscito ad ammettere a me stesso di essere
innamorato di te, e non ho fatto in tempo, sarebbe bastato che mi fossi
scosso un attimo prima, ti avrei fermata, di sicuro, ma quando sono
tornato con i piedi per terra, dopo quel bacio che aveva avuto la
capacità di sconvolgere tutto, dopo il tuo bacio, davanti a
me non c'eri più." Zayn le prese le mani, adesso era lei a
essere immolizzata "Ero così preso dalla convinzione di
amarti, che non ti ho nemmeno visto andare via. Poi ho raggiunto Sum e
Harry in aereo, e siamo tornati a Roma; Harry è rimasto a
dormire da Sum, e io ho trascorso tutta la notte a pensarti, e la
mattina dopo, sono andato da loro e gli ho detto che stavo per salire
su un aereo, per te. Mi hanno accompagnato all'aeroporto, e pensa che
ero già seduto al mio posto, quando una voce metallica mi ha
richiamato e mi ha detto che qualcuno desiderava parlarmi, io sono
sceso, ero confuso, ho trovato Harry piegato in due dal dolore e mi
sono preoccupato, gli ho chiesto che cosa gli fosse preso, lui mi ha
detto soltanto di andare a ripredermi il mio bagaglio, io non volevo
farlo, però Harry mi ha detto che dovevo fidarmi di lui con
quel poco di voce che gli era rimasta, e io mi sono fidato. Sum ci
aspettava al check-in, ricordo la sua espressione quando ha visto Harry
sano e salvo, lo ha stretto forte facendogli promettere che non avrebbe
mai più fatto una cosa del genere.
Ti rendi conto? Ha rischiato la vita, ha fermato un aereo quasi in
decollo, per impedirmi di arrivare a Dublino e non trovarti. Sum mi ha
fatto leggere i messaggi che le avevi mandato, e io non sono partito,
tanto tu eri già chissà dove. Harry ha impiegato
un po' per riprendersi, poi è tornato quello di sempre e
siamo tornati a casa, io non avevo voglia di fare niente tranne
deprimermi sul letto, ma loro mi hanno portato a fare un picnik in bici
e lì ho capito che non dovevo arrendermi, che dovevo lottare
per averti. Nel mese successivo, ho provato a chiamarti una sera si e
una sera no, e prima di scoprire che qui a Zagabria si usano schede
telefoniche diverse, pensavo che ti rifiutassi addirittura di parlarmi,
e non sono mai riuscito a contattarti nemmeno con il computer,
però non ho mai perso la speranza..ho studiato tantissimo
per superare l'esame di fine semestre, e proprio stamattina l'ho fatto,
l'ho superato, e su suggerimento di Sum, stavolta l'ho preso sul serio
un aereo per venire da te. E adesso sono qui, sto facendo finta di
parlarti di una rivolta di cui non so assolutamente nulla, per
chiederti di darmi la possibiltà di dimostrarti che adesso
sono pronto, sono pronto ad amarti."
Mary aveva ascoltato attentamente ogni sua parola, stentava a credere
all'episodio avvenuto in aeroporto, stentava a credere di essere stata
così stupida da essere fuggita così in fretta,
per ben due volte, la prima dopo averlo baciato, e la seconda,
scappando a Zagabria invece di dargli la possibilità di
raggiungerla a Dublino; e poi lui l'aveva chiamata quasi tutte le sere
nonostante sapesse che lei non avrebbe potuto rispondergli...avrebbe
voluto dirgli qualcosa, ma le parole le morivano in gola soltanto a
guardarlo negli occhi, lui le teneva ancora le mani.
Mary si slanciò verso di lui, le loro labbra combaciarono,
si scambiarono un bacio dolce e romantico, che fece tremare le gambe a
tutti a due, poi lei si staccò e fece per voltargli le
spalle, e senza pensarci, Zayn la bloccò per un braccio
attirandola di nuovo a se, era ciò che Mary voleva, lui
l'aveva fermata. Si guardarono negli occhi incapaci di resistere alla
forza dei loro sentimenti, poi lui le tolse il cappello da reporter
facendolo finire a terra, la baciò di nuovo, Mary
legò le braccia intorno al suo collo e si lasciò
stringere forte, lui posò le mani sui fianchi della ragazza
e la baciò sempre più appassionatamente, volendo
recuperare in pochi minuti tutto il tempo perduto, aspettavano quel
momento da troppo tempo e se lo godevano in perfetta sintonia. Si
baciarono in quella posizione fino a restare senza fiato, poi
ripresero, più innamorati che mai, fin quando non furono
disturbati da una voce "signorina McFly, come le viene in mente di
baciare uno degli studenti?" non era il prefessore che li aveva visti
la sera precedente, si trattava di un altro rompiscatole "questo
è il mio ragazzo, professor Plumb" disse lei mentre prendeva
Zayn per mano e lo trascinava altrove, lasciando il capello da reporter
a terra, nel punto esatto in cui si erano baciati, quasi come se fosse
un segno dell'inizio di un nuovo capitolo della loro vita, un simbolo
del loro amore.
" l'intervista?" domandò Zayn mentre correvano insieme "l'ho
finita" rispose lei bloccandolo con la schiena al muro in un vicolo,
lui non seppe dire se Mary diceva la verità, anzi, era quasi
sicuro che non fosse così, ma non gli importava,
perchè adesso stavano insieme, e non c'era nulla che lo
rendeva più felice, finalmente ce l'aveva fatta "perdonami"
sussurrò lei sulle sue labbra "non dovevo fuggire
così" aggiunse guardandolo dritto negli occhi "non lo
farò mai più" "adesso sei qui, e io ti amo Mary,
è l'unica cosa che conta" lei lo baciò, si
sentiva la ragazza più felice del mondo "anche io ti amo"
sussurrò staccandosi, questa volta fu lui a far combaciare
di nuovo le loro labbra "e voglio stare con te" aggiunse lei tra un
bacio e l'altro, a quel punto Zayn ribatò le posizioni, la
schiena di Mary poggiata contro il muro "ti aspetto a Dublino alla fine
dello stage" disse lui non smettendo di coccolarla "meno ventisette
giorni" sorrise la ragazza, poi si baciarono di nuovo, e
ancora, ancora, ancora....trascorsero tutto il giorno insieme, sdraiati
sull'erba, sotto una maestosa quercia, a sognare un futuro
insieme, scambiandosi tenere effusioni e baci roventi.
Finalmente si erano ritrovati.
Qualche migliaio di chilometri più a nord di Zagabria,
più precisamente in una delle più belle
città irlandesi, due ragazze e due ragazzi
chiacchieravano animatamente davanti all'entrata di un cinema,
scherzando e ridendo come al solito.
"solito posto?" domandò Sarah agitando una mano in direzione
dell'ala destra della struttura, gli altri annuirono seguendola, un
minuto più tardi si misero seduti..
Mancava una manciata di secondi all'inizio del film che avevano scelto
di vedere, e quando Louis e Liam tornarono in sala con i popcorn e la
coca cola, le luci erano già tutte spente, Liam
inciampò su un gradino e metà del sacchetto di
pop-corn che teneva in mano finì per spargersi sulla
moquette, il ragazzo si guardò intorno un po' imbarazzato
"genio!" lo canzonò Louis alzando gli occhi al cielo;
intanto le due ragazze restarono sedute, facendo uno sforzo enorme per
non scoppiare a ridere. Poco dopo Louis e Liam le raggiunsero, Sarah
sgranò gli occhi quando vide il sacchetto di leccornie
praticamente pieno per metà "un improvviso attacco
famelico?" domandò al suo ragazzo, come se non si fosse
accorta di nulla "non esattamente, più un capitombolo"
spiegò lui sorseggiando la coca, Sarah trattenne di nuovo
una risata e lo guardò dolcemente, prima di poggiare la
testa sulla sua spalla e godersi il film, e quel poco di pop-corn che
erano rimasti immuni alla caduta. Valerie tese il proprio sacchetto
verso l'amica "volete un po' dei nostri?" domandò divertita,
Liam e Sarah finsero di non darle retta e lei tornò a
voltarsi verso Louis "io volevo essere gentile" borbottò,
con la bocca piena, a quel punto notò ben due mani infilarsi
agilmente nel sacchetto che reggeva e uscirne fuori con i pugni pieni
di conflakes bianchi "grazie" sussurrano Sarah e Liam con un sorrisetto
soddisfatto, poi tornarono a interessarsi al film "non così
gentile!" disse lei ridendo, adesso era il suo sacchetto a essere
prossimo a metà.
"gliela faremo pagare!" esclamò Louis circondandole le
spalle con un braccio, lei lo baciò teneramente su una
guancia proprio mentre la musichetta di sottofondo del film alleggeriva
gli animi delle persone sedute in sala. Due ore più tardi,
uscirono dal cinema dopo aver assistito a una delle produzioni
cinematografiche più belle di sempre, le due ragazze erano
riuscite a convincere Liam e Louis a sorbirsi una di quelle commedie
super romantiche con la promessa di trascorrere il resto della giornata
in loro compagnia.
A Dublino gli esami non erano ancora del tutto terminati, i cancelli
del plesso universitario sarebbero stati chiusi alla fine della
settimana successiva, ciò accadeva semplicemente
perchè i ragazzi che studiavano nella capitale irlandese
erano più numerosi di quelli stabilitisi a Roma, e di
conseguenza occorrevano più giorni per permettere a tutti
gli studenti di sostanere gli ultimi esami; sfortunatamente il
sorteggio effettutato da chi di dovere, aveva collocato Valerie e Sarah
negli ultimi giorni di sessione, e le due amiche avevano dovuto quasi
rinunciare a vedere i propri ragazzi negli ultimi giorni, per
concentrarsi sullo studio più di quanto avessero fatto
durante l'anno, e impressionare i professori. Lou se l'era cavata a
modo suo, come al solito, aveva già svolto l'esame
conclusivo, e con un po' di fortuna e simpatia dalla sua parte, era
riuscito a superarlo abilmente senza uno studio matto e disperatissimo;
e per quanto riguarda Liam, anche lui aveva già riposto
tutti i libri, da lui chiamati 'mattoni di ferro' per il loro peso,
nella soffitta di casa sua...per tutti questi motivi, i due ragazzi
avevano acconsentito al film romantico a patto che le loro fidanzate
non toccassero libri, evidenziatori e matite fino alla mattina
successiva.
Erano le sei di pomeriggio quando uscirono dal cinema, Louis
trascinò Valerie in un minimarket spiegandole ciò
che aveva in mente e sperando di trovare l'attrezzo che gli serviva,
mentre Sarah e Liam si scambiavano dolci baci accanto alle locandine
dei film, ancora influenzati da quell'aria romantica prodotta dalla
pellicola che avevano visto; "grande!" esclamò Lou tenendo
per le spalle la ragazza e afferrando con l'altra mano ciò
che cercava, Valerie se la rideva sotto i baffi e si lasciava stringere
da lui mentre facevano la fila alla cassa "scapperanno a gambe levate"
annunciò il ragazzo pregustandosi la vendetta, lei rise
più forte mentre gli legava le braccia intorno al collo "io
ti amo Lou" sussurrò con un sorriso raggiante, lui la
baciò di sfuggita prima di pagare e raggiungere Sarah e Liam
camminando con le mani dietro la schiena. Non che il ragazzo fosse un
tipo vendicativo o permaloso, Louis non era assolutamente
così, infatti stentava persino a ricordare il motivo per cui
gli era venuto in mente di procurare delle pistole ad acqua
per se e per la sua ragazza, diciamo semplicemente che cercava qualcosa
di divertente da fare quel pomeriggio, e il caldo bestiale gli aveva
suggerito l'idea.
Sarah e Liam erano ancora in piedi intenti a coccolarsi quando Louis e
Valerie sferrarono l'attacco ridendo a crepapelle, i due ragazzi si
staccarono bruscamente, investiti da una pioggia ghiacciata, poi
cominciarono a correre sul marciapiede con i loro amici alle calcagna;
poco più in là si estendeva un parco, e finirono
per rincorrersi lì, nascondendosi dietro le quercie
secolari, e ridendo a crepapelle, fin quando non cascarono a terra
completamente bagnati. A quel punto Valerie e Louis gli concessero una
tregua e si sedettero accanto a loro perdendo per un attimo di vista le
pistole: errore madornale. Liam e Sarah si scambiarono un'occhiata e un
istante dopo la situazione si ribaltò del tutto, adesso
erano loro due a inzuppare d'acqua Valerie e Louis, e non si fermarono
fino a quando non si accasciarono a terra tutti e quattro sfiniti, con
prepotenti sorrisi sulle labbra.
Erano bagnati fradici quando ritirano delle pizze dal take away
più vicino e fecero una corsa fino a casa di Valerie,
lì si liberarono dei vestiti zuppi d'acqua depositandoli in
lavatrice, fortunatamente i genitori della ragazza erano entrambi fuori
città per lavoro come accadeva spesso, quindi Liam e Louis
non ebbero problemi a girare per casa in boxer, mentre le ragazze
indossarono delle canottiere pulite a mò di vestito;
gustarono la pizza quasi fredda ormai, e poi piombarono sul divano
stanchi morti, come i bambini che tornano dalla gita e sono esausti
dopo aver trascorso una bella giornata.
Sarah e Liam restarono su quel divano a scambiarsi effusioni tenere e
caste...loro due erano così, sarebbero stati capaci di
trascorrere l'intera giornata a baciarsi dolcemente senza mai andare
oltre, gli piaceva coccolarsi per tutto il tempo e parlarsi sussurrando
mentre si tenevano abbracciati, era quello il loro modo di amarsi, di
stare bene, e il fatto che fossero a casa dell'amica non faceva nessuna
differenza, restarono svegli tutta la notte a baciarsi, come avevano
già fatto infinite volte, e ogni volta gli sembrava
più bella della precedente, come se i loro sentimenti
crescessero di giorno in giorno, e ogni notte trascorsa
così, li avvicinasse sempre di più, rendendoli
consapevoli di custodire insieme il diamante più prezioso
del mondo: l'amore.
Per Valerie e Louis, l'amore si basava più che altro su un
eccitante gioco di prese in giro, scherzi, buffi insulti e baci rubati,
di giorno; e anche se con il tempo stavano imparando a scmbiarsi tenere
effusioni e dolci parole come era accaduto quel giorno al minimarket,
il loro rapporto restava comunque unico e inimitabile,
perchè il loro essere giocherelloni e spensierati li rendeva
perfetti l'un per l'altra, e li univa in modo così potente
che la maggior parte della gente avrebbe faticato a comprendere. Di
notte però, quando erano da soli, dopo aver scherzato e riso
insieme, anche loro si facevano vincere dalla passione e si amavano, si
desideravano ardentemente, e finivano per fare l'amore come le restanti
tre miliardi di coppie esistenti su questo pianeta.
BUONSALVEEEEEEEEEE! :DDDD
Come minimo, dovrei mettermi in ginocchio e pregarvi di
perdonarmi....non pensavo di stare via così a lungo, sono
tornata ieri e ho trascorso tutto il pomeriggio a completare il
capitolo, e anche se è stata una vacanza seriamente
fantastica, sono contenta di essere di nuovo a casa perchè
scrivere mi è mancato!
Ma bando alle ciance! Ecco il nuovo capitolo :DDD
Spero con tutto il cuore che vi sia piaicuto, il prossimo
sarà l'ultimo e mi dispiace che questa fan fiction sia
giunta al termine...
Comunque, come sempre, i giudici siete sempre e soltanto voi,
perciò sbizzarritevi, ditemi tutto quello che vi passa per
la testa! :))
Non mi stancherò mai di dire che amo leggere e rispondere
alle vostre recensioni, e non mi stancherò mai di
ringraziarvi dal profondo del mio cuore per ogni recensione ricenuta,
per ogni parola che mi avete scritto ♥
Ovviamente grazie anche a chi legge in silenzio, chi segue o preferisce
la storia, grazie davvero ♥
Aggiornerò il prima possibile anche "Don't let me go" ,
promesso, non vi farò attendere troppo :DDD
Adesso vado, un bacione, e alla prossimaaaaaa
Pronte per l'ultimo capitolo? Io no :(
|
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Capitolo 47 *** Capitolo quarantasei ***
Un
mese più tardi.
Il
pulmino superò l'ultima curva prima di arrivare a
destinazione, poi si fermò nello stesso posto di sempre,
l'autista spense i motori, afferrò una bottiglia
d'acqua, inghiottì qualche sorso svuotandola per
metà, e poi fece pressione con il dito sul tasto che
azionava le porte del mezzo; i passeggeri erano impazienti di scendere,
di riappropriarsi dei bagagli ed esplorare il posto che avevano scelto
per trascorrere le vacanze.
Eh
già, era tornata l'estate, e come ogni anno il Teen
Camp, da paradisiaca e tranquilla oasi di bellezza naturale, qual'era
durante il periodo invernale, stava per trasformarsi nella meta
più ambita da adolescenti in cerca di spensieratezza,
divertimento, nuove amicizie e inaspettati amori.
"
non ci credo!" esclamò Valerie voltandosi verso Sarah,
l'amica annuì senza aggiungere altro "è uguale a
quando siamo venuti per la prima volta!" Liam sembrava sorpreso,
stentava a credere che quel posto non fosse mutato di una virgola
"quattro anni fa" Louis mise un braccio intorno alle spalle della sua
ragazza, mentre tutti e quattro continuavano a guardarsi intorno
"é meraviglioso! Mi sento come se avessi di nuovo
diciassette anni!" disse Sarah, le brillavano gli occhi "è
un peccato che non siamo riusciti a tornarci ogni estate!"
così dicendo, Valerie cominciò a correre verso la
spiaggia tenendo la mano a Louis e trascinando con sè anche
gli altri due "aspettate! non dovremmo prima passare dalla reception?"
Liam continuava a essere il più responsabile del gruppo,
l'amico gli rispose con una pernacchia che ebbe il risultato di
scatenare la risata delle ragazze "ma perfavore!" esclamò
poi Louis continuando a seguire Valerie; Liam fece cadere le
braccia lungo i fianchi in segno di resa, poi si mise correre e in
pochi instanti superò tutti i suoi amici, raggiunge la
spiaggia, si diresse verso il molo e si fermò soltanto
quando arrivò sugli scogli.
Era sempre stato imbattibile nella corsa "é fantastico, vero
amore?" Sarah lo raggiunse insieme agli altri due, lo
abbracciò da dietro circondandogli il collo e le spalle con
le braccia "assolutamente" rispose lui lasciandosi stringere; davanti a
loro c'era il mare, una distesa azzurra che si estendeva per chilometri
e chilometri a perdita d'occhio, un panorama mozzafiato che ebbe su di
loro lo stesso effetto che avrebbe avuto se i ragazzi lo avessero visto
allora per la prima volta.
Ma la prima volta c'era già stata, e quello era
semplicemente il ritorno al posto che portavano nel cuore da ben
quattro estati.
Valerie distolse a sua volta l'attenzione dal mare, soltanto quando
avvertì il cellulare vibrarle nella tasca del pantoloncino
che indossava, afferrò l'oggetto sotto lo sguardo di Louis e
notò che c'erano due messaggi non letti "E' Sum!"
esclamò con un sorriso, a quel punto anche Liam e
Sarah si concentrarono sull'oggetto metallico "dice che stanno
arrivando, manca poco" "e che non vedono l'ora di riabbracciarci tutti
e di essere di nuovo qui, nel luogo che ha cambiato le nostre vite"
aggiunse leggendo l'altro messaggio, poi rispose all'amica
con un altro sms e mise a posto il cellulare; guardò gli
altri tre dritto negli occhi ed ebbe la certezza che anche loro
provassero le stesse e identiche sensazioni che stava provando lei. Si
sentivano a casa.
Decisero di ritornare nel punto in cui li aveva lasciati il pullman, da
lì avrebbero potuto accorgersi dell'arrivo del resto della
squadra e sorprenderli con un caloroso abbraccio; chiacchierarono tra
di loro fino a quando non sentirono il rombo di un motore, riconobbero
l'auto all'istante e corsero in direzione del mezzo nello stesso
momento in cui un'inconfondibile testa bionda fece capolino, Louis e
Liam gli si buttarono letteralmente addosso prima che il nuovo arrivato
potesse respirare quell'aria tanto familiare del camping, ci fu un
meraviglioso abbraccio tra i tre, e poi fu il turno delle ragazze.
"Niall! Allora, come stai?" gli domandò Sarah stringendolo
"alla grande! e tu?" rispose lui con un sorriso a trentadue denti
"benissimo" disse Sarah allontanandosi da lui per permettere a Valerie
di salutarlo "Vale!" esclamò il ragazzo abbracciandola
"biondo!" rispose la ragazza lasciandosi stringere. Quando gli abbracci
furono terminati, Niall si voltò indietro "Ellen?"
chiamò ad alta voce "sono qui" esclamò una
ragazza bassina, magra e con i capelli rossi "accidenti! Fai amicizia
in fretta tu!" esclamò il ragazzo raggiungendola e seguito
da due curiosissime Sarah e Valerie... era davvero lei, la famosa
Ellen? La ragazza che aveva fatto perdere la testa al loro dolce amico?
" E voi due...non importunate la mia ragazza!" aggiunse Niall
rivolgendosi a Liam e Louis che stavano chiacchierando con lei, a
quelle parole i due ragazzi lo abbracciarono nuovamente, mentre Valerie
e Sarah andarono da lei "ciao! tanto piacere, mi chiamo Valerie, sono
una cara amica di Niall, e lei è Sarah..immagino che tu
abbia conosciuto già Louis, il mio ragazzo, vedi, quello con
gli occhi azzurri come Niall, e l'altro è Liam, il ragazzo
di Sarah. Niall ci ha parlato tanto di te e sono davvero felice di
conoscerti, vero Sa-" Louis le tappò la bocca con le mani
"scusa Ellen, questa ragazza a volte parla troppo" disse divertito
"stai zitto tu che sei peggio di me!" Valerie aveva sempre la risposta
pronta, Liam e Niall che intanto si erano avvicinati, non riuscirono a
trattenere una risata, perchè era vero, Louis sapeva essere
più loquace di lei se voleva, ma fortunatamente quando uno
andava un po' fuori dalle righe, l'altra lo riprendeva e viceversa.
Ecco perchè erano perfetti per stare insieme. Il ragazzo la
baciò teneramente sulla guancia come risposta e Valerie si
zittì.
" anche io sono contenta di conoscervi, so che siete i migliori amici
di Niall e penso proprio che trascorrere questa vacanza insieme
sarà divertente!" il biondo le mise un braccio intorno alle
spalle "di sicuro, sarà meraviglioso, in questo posto non
potrebbe essere diversamente" esclamò Sarah con un sorriso
che Ellen ricambiò subito "ma quindi..? Niall..ti sei
deciso?" Liam era curioso di sapere qualcosa in più sulla
loro storia, glielo domandò mentre abbracciava teneramente
Sarah "beh..ci siamo sentiti praticamente tutti i giorni da quando sono
tornato dalla Spagna, non stavamo insieme perchè tutti e due
temevamo troppo la distanza, abbiamo continuato a prenderci in giro per
tutti questi mesi facendo finta di essere solo amici, poi, di punto in
bianco, l'altro giorno, mi sono trovato questa meravigliosa ragazza
davanti casa a Mullingar, che mi ha detto di essere venuta in Irlanda
soltanto per me, per rivedermi, e allora non ho avuto più
dubbi, l'ho baciata ancora sulla porta e le ho chiesto di diventare la
mia ragazza" a quel punto la baciò dolcemente sulle labbra e
Valerie e Sarah trattennero a stento un 'awwwww'. "E io ho detto di si!
Dopo questa vacanza ritornerò a casa, non mi aspettavo
affatto di conoscere tutti voi, e anche se pensavo che avrei trascorso
il mio tempo soltanto con Niall, quando lui mi ha proposto di seguirlo
al camping, mi sono subito dichiarata entusiasta dell'idea..volevo
davvero incontrarvi, penso che lo sappiate già, ma per il
mio ragazzo siete delle persone davvero speciali" disse con un sorriso
"lo è anche lui per noi" aggiunse Liam, parlando per tutti
"ma si può sapere perchè in questi due giorni,
quando ci siamo sentiti, hai fatto il vago?" domandò Louis
da finto offeso "sorpresaaaaaa" urlò Niall divertito.
"Qual'è la sorpresa?" una voce familiare attirò
l'attenzione, Valerie si voltò senza pensarci e fu la prima
a rendersene conto "Suuuuuuuum!" urlò correndo con
le braccia in aria in direzione dell'amica che stava in piedi a qualche
metro di distanza da loro, in compagnia di Harry e Zayn; Summer
l'accolse a braccia aperte e barcollò rischiando di perdere
l'equilibrio, ma non se ne curò e abbracciò
convulsamente la sua migliore amica, si strinsero forte, fortissimo.
Poi fu il turno di Sarah, la scena si ripetè, poi si
strinsero tutte e tre, intanto tra i cinque ragazzi ci
furono calorosi abbracci di gruppo, una scena da incorniciare
e guardare ogni volta che ci si sente soli..loro non lo sarebbero mai
stati, c'erano sempre l'un per l'altro.
Poi Sum salutò Liam, Louis e Niall abbracciando anche loro,
e Harry e Zayn fecero lo stesso con le ragazze; Niall
presentò di nuovo Ellen ai nuovi arrivati, lei e Sum
scambiarono due chiacchiere, tutti erano entusiasti e felici, quando
Zayn ruppe il silenzio con un triste "manca solo lei" i suoi amici
capirono al volo a chi fosse riferito quel 'lei' e per un attimo non
seppero che dire...per paura di rovinare tutto.
Nessuno fu in grado di rispondere, erano riusciti a reggere il gioco
fino a quel punto, ed era ovvio che se qualcuno avesse parlato in quel
momento si sarebbe lasciato scappare qualcosa, ma furono salvati tutti
in calcio d'angolo, perchè pochi istanti dopo la domanda di
Zayn, Harry e Sum intravidero Mary e si scambiarono uno sguardo
complice prendendosi per mano come facevano sempre "ce l'abbiamo
fatta!" sussurrò lui all'orecchio della ragazza, riferendosi
sia all'ormai riuscita sorpresa per Zayn, sia al fatto che fossero
tornati nel luogo dove tutto aveva avuto inizio, Sum lo
guardò negli occhi sorridendo, poi si guardò
intorno, subito dopo fissò di nuovo gli occhi del ragazzo
che amava con tutta se stessa, non riusciva a credere di essere di
nuovo lì, le venne voglia di baciarlo, ma si trattenne, e
capì che Harry provava lo stesso quando la strinse a
sè in un forte abbraccio, nell'esatto istante in cui Mary
poggiava un dito sulla spalla di Zayn "Lou..so che sei
tu.." "sei sicuro?" domandò l'interpellato, Zayn si
accorse che l'amico era in piedi, tra Valerie e Niall, e a meno che non
avesse i super poteri, non poteva trovarsi in due posti
contemporaneamente, anche perchè quel dito continuava a
picchiettare sulla sua spalla "Niall? Harry? Liam? non sono in vena di
scherzare.." nell'istante in cui pronunciò i nomi degli
amici si accorse che li aveva tutti di fronte.
"..ma allora voltati e basta idiota!" riconobbe quella voce
all'istante, si girò e senza nemmeno darle il tempo di dire
'ciao', si fiondò sulle sue labbra come se fosse in
astinenza di baci da mesi, e in effetti lo era, non vedeva Mary da
quando l'aveva raggiunta a Zagabria; la ragazza rispose al bacio con la
stessa intensità "idiota lo dici a qualcun'altro!"
esclamò lui quando si staccarono per riprendere fiato, lei
rise divertita con una luce che gli faceva brillare gli occhi, poi lo
baciò ancora, Zayn l'attirò a se mentre lei
portava le braccia intorno al suo collo e approfondiva quel bacio, si
erano dimenticati del resto del mondo.
" mi sei mancata da morire" sussurrò lui sulle sue labbra
"anche tu amore!" rispose lei, si sentiva tre metri sopra al cielo "ti
amo Zayn" disse ancora, poi si scambiarono un altro bacio come
risposta. Quando si decisero a staccarsi, Mary corse tra le braccia
delle sue migliori amiche, ci furono tanti altri abbracci di gruppo,
poi si avviarono sul serio in direzione della reception. Nessuno di
loro riusciva a immaginare di essere più felice di
così.
"Chi è l'artefice di tutto?" domandò Zayn tenendo
stretta Mary mentre si incamminavano, tutti indicarono Sum e Harry
"colpevoli" ammisero loro due, camminavano un po' più
indietro abbracciati "noi li abbiamo solo aiutati a mantenere il
segreto" aggiunse Sarah, Zayn sorrise, poi si voltò in
direzione della sua migliore amica e del suo migliore amico "io, a voi
due devo la vita!" urlò felice..erano stati loro che gli
avevano impedito di partire quando Mary era scappata via, erano stati
loro a tirarlo su di morale quando lui non riusciva a fare altro che
starsene sul letto come un depresso, erano stati loro a spingerlo a
raggiungerla a Zagabria dopo l'esame finale, erano stati loro a
suggerire a Mary di dirgli che lo stage era stato prolungato e che non
sarebbe riuscita a tornare al camping, erano stati loro a convincerlo a
seguirli in vacanza pur senza di lei, erano stati loro a ideare tutto
il piano, e lo avevano fatto unicamente per vederlo sorridere, per
vedere i suoi occhi scuri brillare, per renderlo felice come lo era
adesso.
Zayn aveva sempre amato le sorprese, e di sicuro, ritrovarsi a
stringere all'improvviso la ragazza di cui era innamorato, era stato
molto meglio che contare i giorni che lo separavano dal
rivederla...quel sorriso sembrava esssersi inciso sul suo viso, e nel
suo cuore.
Poco dopo, tra chiacchiere e abbracci, ognuno di loro si
ritrovò nella camera che gli era stata assegnata; di comune
accordo avevano deciso di prendere quattro doppie e una singola, che
con l'arrivo di Ellen si era trasformata in un'altra doppia, ma la
nuova arrivata nel gruppo e Niall erano l'unica delle coppiette a
condividere il bungalow. Summer e Valerie occupavano il primo, Harry e
Louis quello affianco, Zayn e Liam il terzo, Sarah e Mary il
quarto,e Niall e Ellen il quinto...era stata una scelta parecchio
meditata, le ragazze avevano espresso il desiderio di dormire con la
propria migliore amica, Sum e Valerie non si vedevano da mesi, per
Sarah e Mary la faccenda era la stessa, e anche i ragazzi erano stati
subito d'accordo, soprattutto considerando che Zayn non pensava di
rivedere Mary; ma erano anche stati così bravi nelle
combinazioni in modo tale che Sum avrebbe potuto dormire con Harry
quando voleva, e Valerie avrebbe potuto fare lo stesso con Louis,
bastava che Harry raggiungesse la sua ragazza e che Valerie andasse da
Louis, e la stessa teoria valeva anche per le altre due coppie. Un
gioco da ragazzi.
Ognuno di loro trascorse un paio d'ore con il proprio/a compagno/a di
stanza: Sum e Valerie avevano tante cose da raccontarsi,
così come Sarah e Mary, anche se alla fine erano finite
tutte e quattro nello stesso bungalow, un po' come ai vecchi tempi;
anche i ragazzi chiacchierarono tra loro per un po', Harry e Louis
facendo gli idioti come ogni volta che erano insieme, e Zayn e Liam
parlando di tutto quello che gli passava per la testa; Niall invece
passeggiava all'interno del camping con la sua dolce metà,
coccolandola e stringendola a ogni passo. Stava maledettamente bene con
Ellen.
" permesso?" Harry entrò nel bungalow che Sum
condivideva con Valerie, notò anche la presenza delle altre
due ragazze e tornò fuori, un attimo dopo rientrò
con Zayn, Mary non gli diede nemmeno il tempo di entrare che lo spinse
fuori e sparirono tutti e due; Harry si sedette sul letto accanto a
Sum, la ragazza si voltò verso di lui e lo guardò
negli occhi, era incredibile che dopo tutto il tempo trascorso insieme,
riuscisse a perdersi ogni volta in quello sguardo, gli occhi di Harry
erano il suo pass personale per il paradiso, e poi essere
lì, in quel camping, aveva su di loro un certo effetto. Si
scambiarono un dolce bacio "vado al molo, se mi vuoi sono lì
amore" sussurrò il ragazzo sulle sue labbra, prima di
alzarsi e lasciarle sole.
"Beh..è evidente che doveva essere qualcosa tipo...vieni al
molo con me?" esordì Valerie piuttosto divertita, Sum
sorrise scendendo dal letto e sistemandosi i capelli "si, e ti ha detto
così, soltanto perchè sa che siamo molto legate e
che non ci vediamo da molto tempo, e non ha voluto chiederti di
separarti da noi" spiegò Sarah "ma quanto può
essere dolce quel ragazzo!" esclamò Sum con uno sguardo
sognante "aspetta! non vorrai correre da lui adesso?" "non
sarà neanche arrivato al molo!" la presero in giro "non mi
importa... questo posto è troppo speciale, so
perchè è andato proprio lì, e so che
mi vuole al suo fianco" spiegò "beh, questo è
poco ma sicuro!" disse Valerie "vai! ci vediamo a cena!" aggiunse
Sarah, Sum le abbracciò entrambe farfugliando una specie di
scusa "stanotte pigiama party come ai vecchi tempi" propose la ragazza
uscendo "Mary non ne sarà entusiasta, vorrà stare
con Zayn, non si vedeno da un bel po'" le avvisò Sarah
"affittiamo una tenda, una di quelle da dodici posti, e stiamo tutti
insieme..che ne dite?" Valerie era fiera della propria idea
"si..perfetto! ditelo ai ragazzi!" esclamò Sum prima di
sparire dalla loro vista.
"vedi che fine hanno fatto quei due.." Sarah si stese sul letto a peso
morto "quei due sono proprio qui!" annunciò Louis
piantandosi sulla porta insieme a Liam, Valerie trattenne a stento una
risata, poi si misero tutti e quattro sul letto e chiacchierarono tra
una coccola e l'altra, in attesa di raggiungere gli altri in spiaggia;
avevano saltato le presentazioni di proposito, ormai erano anche un po'
troppo grandi per certe cose, ma al falò di benvenuto non si
poteva rinunciare, era un rito.
Summer si bloccò quando lo vide seduto
all'estremità del molo, l'acqua gli bagnava i piedi, le mani
erano appoggiate con il palmi aperti sulle assi di legno e i suoi occhi
erano rivolti verso il mare; restò lì a guardarlo
per qualche istante, ferma e immobile, chiuse gli occhi,
percepì un leggero tremore alle gambe e si sentì
come se quei quattro anni, tutto ad un tratto non fossero mai passati.
Avevano tutti diciassette anni, erano appena arrivati al camping, lei
era in compagnia di Valerie, Sarah e Mary, avevano deciso di andare a
fare un giro in spiaggia poco prima delle presentazioni... si
sforzò di tenere ancora gli occhi chiusi, e vide un ragazzo
passarle di fianco correndo, lo seguì con lo sguardo, il
ragazzo si sedette nello stesso punto in cui era Harry in quel momento,
stessa posizione; vide se stessa imbambolarsi a fissarlo, vide le sue
amiche sventolare le mani davanti al suo viso per riavere la sua
attenzione, le sentì prenderla in giro per essersi presa una
cotta dopo neanche mezzora dal loro arrivo, vide se stessa negare tutto
con un sorriso ebete dipinto sul viso..nessuno si aspettava tutto
quello che sarebbe successo dopo, Sum lo aveva fissato per
più di dieci minuti senza motivo intuendo ciò che
il ragazzo stesse pensando, ma fu quando incrociò il suo
sguardo alla partita di ping pong che si innamorò di lui
senza rimedio, senza nemmeno sapere il suo nome.
Quando aprì di nuovo gli occhi si ritrovò a
correre verso di lui, quasi lo travolse gettandogli le braccia al collo
e stringendolo forte mentre Harry era ancora seduto "sapevo che saresti
venuta" sussurrò lui prendendole le mani tra le sue e
alzando il viso per guardarla negli occhi "non resistevo più
nemmeno un minuto senza di te..questo è un posto speciale
per noi, no?" rispose lei mettendosi a sedere al suo fianco, Harry
annuì sorridendo "stavo pensando a quando mi sono seduto qui
per l'ultima volta, era il giorno in cui ci siamo incontrati" disse lui
a bassa voce "tu eri esattamente qui, sarei pronta a giurare che ci
sono lo stesso numero di assi di legno, sia alla tua destra che alla
tua sinistra, di quante ce erano allora. Eri qui" Harry le strinse di
nuovo la mano e l'attirò a se, la ragazza poggiò
la testa sulla sua spalla "anche allora avevi i piedi per
metà nell'acqua, il viso rivolto al cielo, le mani aperte
che poggiavano sulle assi come pochi minuti fa" ricordò con
un sorriso "mhm..devi avermi osservato bene" rispose lui guardandola
negli occhi per poi mordicchiarle dolcemente l'orecchio, Sum rise
lasciandolo fare.
"e io invece ero laggiù con le ragazze, tu non si
sei accorto della nostra presenza, e io ho continuato a fissarti
indisturbata per tutto il tempo, fino a quando Valerie, Sarah e Mary
non mi hanno portata via quasi con la forza...poi vabbè,
è successo tutto il resto" "la partita di ping pong"
sussurrò il ragazzo lasciandole un bacio all'angolo delle
labbra "il falò in spiaggia" le baciò una spalla
scoprendola delicatamente "la promessa dell'immersione" le
lasciò un bacio sotto l'orecchio "la laguna dell'airone
blu.. e tutte le cavolate che ci siamo detti lì"
proseguì iniziando a baciarle il collo, Sum si sentiva in
paradiso "la giornata con i bambini, i castelli di sabbia, il pranzo in
spiaggia" continuò a baciarle il collo con dolcezza e
passione nello stesso tocco, ricordava ogni minimo particolare "la
serata trascorsa in spiaggia, e il giorno dopo in barca" "le nuvole che
piangono di felicità" aggiunse Sum rivivendo ogni momento,
lì, stretta tra le sue braccia "l'immersione"
continuò Harry stringendola ancora di più se
possibile "avevo paura degli squali" ricordò lei
"però ti sei fidata" precisò Harry riprendendo a
baciarla di nuovo nel punto in cui aveva smesso, le lasciò
un ultimo bacio sul collo prima di tornare su e sfiorarle dolcemente le
labbra "il nostro primo bacio" sussurrò "e tutti i
successivi" aggiunse lei posando nuovamente le sue labbra su quelle del
ragazzo "il luna park" disse lui quando si staccarono per riprendere
fiato"ci torniamo?" domandò Sum come una bimba "ovviamente
amore"
"..gli ultimi giorni al camping" "la tua irruzione in cucina!"
ricordò Sum con un sorriso, lui scoppiò a ridere
mandando in fiamme il cuore della ragazza "Moments e i baci in piscina"
aggiunse facendo in modo che Sum si stendesse lentamente
sulle assi di legno "la nostra prima volta in tenda sotto le note di
Summer Paradise" "il regalo più bello che tu mi abbia mai
fatto: la tua maglietta azzurra, quella che ha asciugato più
lacrime di quante gocce d'acqua si possono contare nell'oceano" ormai
Sum era completamente stesa e Harry era su di lei, parlava sussurrando
a pochi centimetri dalle sue labbra e trattenendosi dal baciarla
all'infinito "e dopo tutto il resto...la sensazione di soffocamento
quando tu non c'eri, i due giorni a Dublino con tanto di
temporale-blocca-partenze, la litigata a casa mia, il tuo schiaffo, la
nostra storia raccontata come una favola ad Hyde Park, il tuo perdono,
la caccia al tesoro, i due anni successivi trascorsi vedendoci ogni due
mesi e passando il tempo a contare i giorni che ci separano dall'essere
di nuovo insieme, il tuo trasferimento, l'anno più brutto di
sempre, il nostro incontro a Roma, Daniel, il suo maledetto incidente,
la nostra voglia di amarci, Capodanno in montagna quando siamo tornati
insieme, i mesi successivi, la nostra casetta che ci aspetta a Dublino,
altri mesi trascorsi insieme, l'esame più temuto di
sempre..e adesso siamo qui" Harry la guardò dritta negli
occhi "pronti a triplicare, quadruplicare, a rendere infinita la lista
dei momenti da custodire per sempre nel cuore" aggiunse lei con il
fiato corto, a quel punto il ragazzo si chinò di
più baciandola con passione, Sum portò le mani
tra i suoi capelli e Harry si distese completamente su di lei, si
baciarono fino a restare senza fiato.
"c'è una sola cosa diversa da quando ti ho visto qui quattro
anni fa: allora sembravi avere lo sguardo perso nel vuoto, sembravi non
sapere cosa desideravi-" Harry continuò la frase al suo
posto "è vero..non mi vedrai mai più con lo
sguardo perso nel vuoto, adesso so perfettamente cosa voglio, e voglio
te. Fino alla fine dei miei giorni" sussurrò giocando con i
suoi capelli.
"potrà accaderci di tutto fino a quel momento..la nostra
è una favola, ed è molto più vera di
tutte quelle che mi hanno raccontato da piccola.
Ci hai mai fatto caso? Il libro finisce nel momento in cui il principe
e la principessa si promettono eterno amore, termina sempre con il
famoso 'e vissero felici e contenti', e non c'è una sola di
quelle favole che si prenda la briga di descrivere la vita dei
protagonisti dopo il primo bacio..per noi due è diverso, la
nostra favola la stiamo ancora scrivendo, e anche se ne abbiamo passate
tante prima di riuscire a stare insieme come adesso, è
impossibile che per noi le sfide siano finite. Io credo 'al sempre', ma
non quello senza problemi, io credo al sempre incasinato.
Una volta ho letto che la chiave della felicità non
è vivere senza guai e incomprensioni, ma riuscire a
superarli insieme, amarsi ogni giorno di più nonostante gli
ostacoli che la vita ci porrà davanti, ed è
quello che faremo noi.
Però tu promettimi una cosa, promettimi che ti
ricorderai per sempre di quel legame che ci ha unito sin dal primo
istante... E se mai mi allontanerò da te, tu non dovrai fare
altro che tirare quel filo, tornerò, perchè ti
appartengo, perchè ti amerò per sempre Harry
Styles, senza se e senza ma, io ti amerò ogni singolo
istante."
Il ragazzo quasi si commosse a quelle parole "e tu amore mio,
promettimi che farai lo stesso con me. Voglio essere soltanto tuo, fino
alla fine" non aveva più le forze di pronunciare altro,
amava Summer più di ogni altra cosa al mondo, e fece
combaciare le sue labbra con quelle della ragazza con un trasporto
travolgente e inaudito, a lei mancò il respiro, come ogni
volta, ricambiò il bacio con la stessa voglia e lo stesso
desiderio di appartenergli per sempre, Harry era steso su di lei, Sum
portò le braccia sulla sua schiena attirandolo di
più a sè senza smettere di baciarlo, lui le prese
il viso tra le mani con dolcezza, poi l'afferrò per i
fianchi continuando a tenere le labbre premute sulle sue, e
continuarono a baciarsi per un asso di tempo indeterminato, un'ora,
due, tre..non lo sapevano.
" Ti amo" sussurrarono nello stesso istante, poi ripresero ad amarsi.
Dopo aver fatto un giro esplorando il camping in lungo e in largo,
Niall e Ellen si erano fermati nell'area sportiva e chiacchieravano
tenendosi teneramente abbracciati "quindi tutti e quattro i
tuoi amici hanno trovato l'anima gemella in questo posto?"
domandò la ragazza, sembrava una di quelle storie che si
vedono soltanto nei film "no..non è stato così
semplice. Questo camping è stato soltanto l'inizio di
tutto." cominciò a raccontare Niall sorridendole "che
è successo di preciso?" Ellen era curiosa di sapere tutto,
le sembrava che quel posto fosse quasi..magico, eppure non era altro
che un camping estivo come tanti altri.
"Credo di averti detto che io e i ragazzi ci incontravamo qui
ogni estate, sin da bambini, e quando ci siamo ritrovati qui quattro
anni fa pensavamo di trascorrere la stessa estate di sempre,
divertimento sfrenato e scherzi a tutte le ore del giorno..quell'anno
però le cose andarono diversamente, e fu molto meglio del
solito.Summer, Valerie, Sarah e Mary erano quattro amiche, un gruppo,
esattamente come noi cinque, ma noi non le conoscevamo e viceversa"
spiegò "e come avete fatto a stringere amicizia
così in fretta?" domandò lei "credo proprio che
partì tutto da Sum e Harry...loro due si incontrarono il
pomeriggio stesso che arrivammo, giocarono a ping pong insieme, e ti
assicuro che erano già infatuati l'un dell'altra dopo quella
singola partita; la sera ci fu il falò sulla spiaggia, Harry
ci parlò di Sum per tutto il tempo.
Quello stesso pomeriggio Valerie aveva incontrato Louis e Liam e aveva
scambiato due chiacchiere con loro in piscina; e mentre io ero con
Harry e Zayn seduto di fronte al falò, Louis e Liam
incontrarono le ragazze passeggiando sulla spiaggia, lo riferirono a
Harry non appena ci raggiunsero, e lui raccolse tutto il coraggio che
aveva per andare a sedersi accanto a Sum che era sola con Valerie, ma
che presto sarebbe stata sola a tutti gli effetti. Trascorsero tutta la
serata insieme a chiacchierare, io e ragazzi andammo al bar a prendere
qualcosa da bere, e tu non ci crederai, ma incontrammo di nuovo
Valerie, Sarah e Mary, chiacchierammo un po' visto che Liam e Louis le
conoscevano, si fa per dire" agitò una mano in aria
divertito "trascorremmo una bella serata in loro compagnia, ma se non
fosse stato per Harry che ormai era cotto di lei, e per Sum che lo
ricambiava nel modo più assoluto, non credo che saremmo
finiti per sederci allo stesso tavolo tutti i giorni a mensa, che
saremmo finiti per trascorrere tutto quel tempo insieme...penso davvero
che la cosa sarebbe finita quella sera stessa, anche perchè
ci era già capitato altri anni di trascorrere una serata in
compagnia di un gruppo di ragazze, ma non eravamo mai diventati amici,
perchè nessuno di noi si era mai preso una bella cotta per
una di loro, e aveva cercato ogni pretesto per averla accanto"
spiegò "e dopo? Sum e Harry si sono messi insieme?" Niall
sorrise guardandola "in effetti non ci hanno impiegato molto a darsi il
primo bacio, erano completamente andati l'una per l'altro, e se li
vedi, ti accorgi che lo sono anche adesso, forse addiritttura
più di prima. Erano inseparabili e lo sono ancora, sono
riusciti a stare insieme per due anni vedendosi una volta ogni due o
tre mesi, erano pazzi l'uno dell'altra, e litigarono di brutto una
volta sola, quando Sum scoprì da sola che Harry non le aveva
detto la verità sulla sua famiglia. Ma erano troppo
innamorati e fecero pace in pochi giorni.. tutto andava per il meglio,
tralasciando la costante mancanza che spesso finiva per farli piangere
con la testa sul cuscino, però si amavano, e i momenti
trascorsi insieme ripagavano tutta la sofferenza. Crollò il
mondo addosso ad entrambi quando Sum fu costretta a trasferirsi in
Italia, un anno terribile per tutti e due, fino a quando Harry e Zayn
non sono arrivati a Roma per uno stage universitario, un po' come
quello che ho fatto io in Spagna...e quello che viene dopo lo sai
già, te l'ho già raccontato" "il loro
è un amore che ha superato tutto, è un amore che
nessuno riuscirà a comprendere fino in fondo,
perchè è unico,e perchè è
troppo grande" Ellen sorrise, gli occhi verdi luccicavano, si
domandò se anche lei e Niall sarebbero stati in grado di
resistere alle intemperie e uscirne più forti di prima, si
amavano, ma era troppo presto per esprimersi.
" Louis e Valerie?" "quei due pazzi? Lei non credeva di essere la
persona adatta a innamorarsi, e lui era distrutto dopo una relazione
finita male con Betty. Erano attratti l'uno dall'altra, ma sono stati
capaci di essere soltanto amici fino all'ultimo giorno del
campeggio...ci credi se ti dico che si sono messi insieme dieci minuti
prima di dividersi per la partenza?" Ellen non riuscì a
trattenere una risata "anche loro hanno combattuto la distanza
all'inizio, però è stato più facile,
si amavano, ma riuscivano a sopportare meglio la mancanza dell'altro,
credo che sia dipeso dal fatto che loro due, a differenza di Sum e
Harry, al camping non erano mai stati insieme, non erano stati
così inseparabili. Però non si sono mai lasciati,
anzi, Louis adesso vive a Dublino e si amano ogni giorno di
più...sono una coppia decisamente bizzarra, due matti, in
tutti i sensi, ma non si sa come, hanno trovato il loro equilibrio, e
adesso oltre che a scherzare tutto il giorno e a prendersi in giro,
riescono anche a scambiarsi tenere effusioni in pubblico..sono dolci,
li adoro!" concluse Niall.
Ellen lo ascoltava interessata, era bello che il suo neo-ragazzo le
raccontasse le storie dei suoi migliori amici, speravano tutti e due
che il loro amore potesse aggiungersi alla lista "e poi ci sono Sarah e
Liam. Quattro anni fa erano tutti e due fidanzati, e sono pronto a
scommettere su tutto, che loro due al camping erano davvero soltanto
amici, in quei quindici giorni diventammo inseparabili, e nei
mesi successivi facemmo l'impossibile per rivederci tutti e nove.
Eravamo una squadra perfetta ed è bello pensare che lo siamo
ancora. Quattro anni dopo.
Liam comiciò ad invaghirsi di Sarah durante l'autunno, ma
lei stava ancora con..Anthony, mi sembra che si chiami così,
e Liam riuscì a tenersi tutto dentro, a esserle amico..ma
come spesso succede in questi casi, quando Sarah e il suo ragazzo
litigarono, lui si prese la briga di consolarla ogni giorno,
si scrivevano sms per tutto il tempo, erano arrivati al punto di sapere
ogni minimo particolare della vita dell'altro..si scrivevano anche cose
del tipo 'adesso ho storia, che palle!" oppure "mia madre vuole che
vada a fare la spesa e io non ne ho voglia" o ancora "ho appena visto
un cagnolino per strada, voglio portarlo a casa!".. Liam le
telefonava ogni giorno, le raccontava ciò che aveva fatto,
le battute che aveva sentito, insultava i suoi professori e imprecava
contro tutti i compiti che aveva da svolgere per il giorno seguente, la
faceva distrarre e riusciva sempre a strapparle un sorriso; Sarah
cominciò a pensare a lui in maniera diversa, ma nessuno di
tutti e due ne fece parola con l'altro.
Poi, quando ci incontrammo di
nuovo tutti a Dublino, successe tutto in un secondo... ricordo ancora
la scena! Liam che scende dal treno e corre dritto verso di lei, e
invece di abbracciarla come sempre, la bacia, così, di punto
in bianco..Sarah risponde al bacio e da quel momento le coppie
diventano tre" Niall sorrideva raccontando le storie dei suoi migliori
amici, in un certo senso si sentiva coinvolto, perchè anche
se le coppiette riuscivano a ritagliarsi qualche momento di
intimità quando si rivedevano, continuavano a stare bene
quando erano tutti e nove insieme.
" mancano Zayn e Mary" puntualizzò Ellen "ma se quei due si
sono messi insieme il mese scorso! Ma se lo vuoi sapere, quattro anni
fa Mary era innamorata di un certo Noè, un tipo che
frequentava la sua scuola, sembravano essere più che amici,
ma non stavano insieme, non lo sono mai stati. Zayn invece aveva la
testa tra le nuvole e pensava a tutto tranne che all'amore. Non sono a
conoscenza del preciso istante in cui tutti e due si sono resi conto di
quello che gli stava succedendo, ma ti posso assicurare che
è successo non molto tempo fa, e come sempre eravamo tutti a
Dublino, proprio per fare una sorpresa a Mary che tornava dallo stage
di giornalismo.
Beh, credo che quando si sono rivisti dopo così tanto tempo,
boh, è scoccata la scintilla, per tutti e due..solo che Zayn
non era ancora pronto ad ammetterlo a se stesso. Si sono baciati in
aeroporto, lui è rimasto imbambolato senza dire nulla, e
Mary ha travisato le cose, ha pensato che non fosse innamorato di lei,
è fuggita con la scusa di un'altro stage, e nonostante
Zayn sia riuscito ad ammettere di amarla quella notte stessa,
non ha fatto in tempo a raggiungerla per confessarglielo, e ha dovuto
aspettare la fine degli esami, per andare a riprendersela a
Zagabria"concluse.
"wow" eclamò Ellen "tra Sum e Harry è stato un
colpo di fulmine, per Valerie e Louis un gioco, e le altre due coppie,
anche se hanno impiegato più tempo per rendersi conto di
ciò che gli stava accadendo, non ci sono dubbi che tutto
abbia avuto inizio proprio qui...se non vi foste mai incontati
quell'estate.." "non voglio nemmeno pensarlo, sono le persone migliori
che io abbia mai conosciuto" continuò Niall con un sorriso
che Ellen ricambiò.
" lo sai che ti amo?e lo sai che anche noi partiremo esattamente da
qui?" "si..questo posto ha l'aria di essere magico!" disse lei
guardandolo negli occhi, erano della stessa tonalità del
cielo "ti amo anche io Niall" aggiunse mentre lui la stringeva di
più a sè baciandole la fronte.
Poco più tardi si ritrovarono tutti in spiaggia. Erano
sdraiati sulla sabbia a pochi metri dal falò "mi
è mancato da morire questo posto" esclamò Harry,
rendensosi conto di parlare a nome di tutti, Sum poggiò la
testa sul suo petto lasciando che lui la stringesse forte a
sè "è fantastico essere di nuovo qui" stavolta
parlò Valerie, la ragazza era distesa accanto alla sua
migliore amica e teneva la mano intrecciata a quella di Louis
"sarà un'estate fantastica" disse Niall guardando negli
occhi la sua dolce metà "ricordate quella foto che ci ritrae
tutti in acqua? Dobbiamo farne un'altra uguale, con la scritta 'Quattro
anni dopo' e con Ellen!" propose Liam, con la testa poggiata sulle
gambe di Sarah "e chi si aspettava tutto quello che sarebbe successo
quando siamo arrivati qui diciassettenni..." Mary parlava tenendosi
abbracciata a Zayn. Cinque ragazze e cinque ragazzi, cinque dolci
coppie, ma soprattutto nove amici dell'anima e una che era appena
entrata a far parte del gruppo, distesi abbracciati sulla sabbia
accanto a un falò, a chiacchierare sommessamente del tempo
che scivola via e di ciò che resta per sempre, come la loro
amicizia.
" guardate là!" esclamò Ellen indicando un punto
fisso nel cielo "una stella cadente" esclamò Sarah seguendo
con lo sguardo il dito della ragazza "sapete che significa?"
domandò Louis non smettendo di fissare il cielo "dobbiamo
esprimere un desiderio" rispose Zayn con un sorriso, Summer si
guardò intorno, poi alzò la testa e Harry le
diede un bacio sulle labbra "fatto" sussurrò un attimo dopo.
Che cosa aveva chiesto alle stelle? Semplice. Che ogni estate
riuscissero a tornare tutti al camping, a trascorrere il tempo
chiacchierando abbracciati in spiaggia, riscaldati da un
falò, almeno fino a quando qualcuno non li avesse cacciati
via a pedate, perchè non più adolescenti.
Desiderava che quel momento potesse replicarsi ancora nel tempo, e che
la loro amicizia durasse per tutta la vita.
Non chiese nulla alle stelle riguardo Harry, semplicemente
perchè non riusciva a immaginare qualcosa di più
bello di ciò che avevano loro due, stare con lui le sarebbe
bastato per essere felice anche se tutto il resto sarebbe andato male,
credeva alle promesse che si erano scambiati quel pomeriggio, non
vedeva l'ora di vivere insieme a lui a Dublino, e soprattutto, aveva
già la certezza che tra loro sarebbe durata per sempre.
Non chiese nulla alle stelle riguardo l'amore, perchè aveva
Harry, e ciò significava che tutti i suoi desideri erano
già stati esauditi.
Fine.
Buonsalveeeeeeeeee :))
Scusate se ho impiegato così tanto ad inserire
l'ultimo capitolo di questa fanfiction...tralasciando il fatto che sia
a luglio che ad agosto, ho avuto davvero pochissimo tempo, non volevo
scrivere qualcosa di fretta e furia, proprio perchè si
tratta della conclusione della storia, e desideravo che fosse perfetta.
Spero davvero di essere riuscita a raggiungere il mio obiettivo. :DD
Beh, che dire, se non che questa storia mi mancherà da
morire? Non ci credo che sia finita! :/ Quando ho messo la spunta sulla
voce 'completa', è stata una strana sensazione, quasi mi
sono emozioanata D:
E adesso passiamo ai ringraziamenti :
- Un grazie immenso alle 12 persone che hanno inserito questa storia
tra le ricordate:!
♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥
♥♥
- Un grazie speciale alle 42 persone che l'hanno inserita tra le
preferite!
♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥
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♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥ ♥♥
- Un grazie sentito alle 58 persone che l'hanno inserite tra le seguite!
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♥♥♥♥♥♥♥♥
- Un grazie di cuore a coloro che mi hanno fatto raggiungere le 285
recensioni!
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Prima di lasciarvi, vi chiedo un ultimissimo favore: anche chi non lo
ha mai fatto prima d'ora, chi è timido o introverso, fatemi
sapere cosa pensate almeno di quest'ultimo capitolo..ci tengo tanto :DDD
E adesso vado sul serio, ancora GRAZIE!
Se vi fa piacere, ci risentiamo con Don't let me go :))
Ciaooooooooo ♥
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