Il vestito viola

di HikariKanna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il ritorno di Mimi ***
Capitolo 2: *** Come vestirsi ***
Capitolo 3: *** La festa ***



Capitolo 1
*** Il ritorno di Mimi ***


Il vestito viola

Il vestito viola

Inverno 2002.

L’aeroporto è gremito di gente, ma l’allegra ed eccentrica famigliola non vede nessuno dei propri conoscenti.

“Uffa, nessuno ci è venuto a prendere!!”si lamenta la madre, una curiosa donnina minuta.

“Mamma, siamo arrivati con tre ore di ritardo, credo proprio che se ne siano andati!”
“Sì, ma avrebbero potuto, anzi dovuto, prevederlo, Mimi… tesoro!” esclama il padre, abbracciando la consorte nel proprio dolore, di ignorati dal mondo.

“Come sono plateali…”sussurra l’adolescente figlia, accasciandosi su una valigia.

Indossa un vestito viola forse troppo elegante; ha infatti provocato un infarto alla madre vederglielo addosso per un lungo viaggio in aereo. Ma sapeva bene che doveva congedarsi degnamente da Michael, e salutare i suoi vecchi amici.

Mimi, che anche se non l’ammetterà è delusa anche lei dall’assenza dei suoi migliori amici, si ferma a pensare, facendo attenzione alle pieghe della lunga veste.

Cosa strana per lei, pensare, lei sempre pronta all’azione!

Ora…Ora è tornata a casa. Tokyo. Wow.

E tra poco rivedrà i suoi amici! Sora…Koushiro…e tutte le “new entry”! Chissà se Miyako la adora ancora...!

“Ci hanno abbandonati al nostro destino…Ma non importa!!” sorride il padre della tredicenne sconsolata.

“Si torna a casa!”conclude euforica la signora Takikawa.

Mimi raccoglie le proprie tre valigie con difficoltà, e il suo beauty-case crollerebbe dal precario equilibrio se non fosse per una mano gentile che lo afferra appena in tempo.

“Grazie mille…”
La voce le muore in gola quando il suo sguardo s’incrocia con due profondi occhi neri.

“Ehi, dovresti fidarti un po’ più di noi!Credi davvero che ce ne saremmo andati senza prima vederti?!”

Una voce garbata, quei capelli rosso mattone…Quello sguardo…

“KOUSHIRO!!!” strilla eccitata lei, conficcandogli il beauty-case nello stomaco ed abbracciandolo,uccidendolo quasi.

“Sì…Anch’io…Contento, ma…”
La voce soffocata del ragazzo esce a più riprese.

Oh, cavolo, reazione forse un po’ troppo esagerata.

Mimi, rendendosi più o meno conto dell’aver attentato alla vita del suo povero amico, lo libera dalla morsa, non riuscendo a smettere di sorridere.

Controllati, diamine! Le dice una voce dentro di sé. Così si capirà subito!!
“E gli altri?”
“Oh, bè, tu ci hai fatto aspettare tre ore, lo stomaco di Taichi ha un basso, anzi infimo,  livello di sopportazione…”

La voce di Koushiro ha una sfumatura insieme di rimprovero e di ironia.

In quel momento, si vede un gruppo di circa dieci ragazzi avvicinarsi ai due, circondati dai genitori che piangono a dirotto nel vedere la loro Mimi ritrovare i suoi amici. Eh, sì, hanno la lacrima facile.

Mimi riconosce subito Taichi con un enorme cheeseburger in mano.

“Se lo vedesse sua madre, sarebbe morto…”osserva Koushiro, i cui occhi ridono e sfavillano di gioia.

“Non è cambiata, la signora Yagami?” chiede Mimi, aggiustandosi la bandana che le copre  i lunghi capelli rosa pallido.

“Lo sai come va, tutti cambiano per non cambiare mai fino in fondo.” Le sorride Koushiro.

Mimi non è sicura di aver capito il senso di quell’epigramma e rivolge lo sguardo al gruppetto, che intanto la sta mettendo a fuoco.

“Oh, ecco Jyou… E Takeru e Hikari, che carini che sono!”

Mimi non si cura affatto delle occhiate della gente, mentre lei indica tutti i suoi amici!
“Non dimenticarti Daisuke…”
“Uff, non gli è ancora passata la cotta per Hikari?”
“No, anche se forse sta incominciando a rassegnarsi… E poi, scusa, quei due sono solo amici, chi ha mai detto che…”
“Uh, ecco Miyako!!!” esclama lei, totalmente incurante della risposta di Kou. D’altronde, è sempre stato così…Mimi è una persona totalmente incostante.

“Sempre con Ken…”continua lei, imperterrita. “E il piccolo Iori… Ma si può sapere la mia migliore amica dov’è?!”
“Starà cercando di depistare assieme a Yamato Jun!” sorride divertito Koushiro, ripensando all’espressione funerea di Yamato quella mattina, quando Jun aveva seguito tranquillamente Daisuke, con la scusa di poter finalmente conoscere Mimi, sebbene in realtà volesse solo stare vicino a Yamato…

“Chi è Jun?” chiede candidamente la ragazza.

“Già, tu non la conosci! È la sorella maggiore di Daisuke, ed è innamorata persa di Yamato…”

“Senza speranza, tra l’altro.”
“Sai già della notizia?”
“Dimentichi che Sora è la mia migliore amica…RAGAZZI!!!”

Mimi si scaraventa ad abbracciare tutti quanti, spezzando così il fragile equilibrio delle valigie, che precipitano sul povero Koushiro.

Lacrime, abbracci, baci, saluti…

Mimi è entusiasta, estasiata, elettrizzata!

Il dolore di aver lasciato Michael e tutti i suoi amici americani è svanito d’incanto, di fronte a tutti quei volti cresciuti, ma sempre gli stessi!

Miyako la prende d’ assalto, gridando al mondo quanto le sia mancata, anche se non si conoscevano certo così bene…Oh, avranno tempo! E com’è bello il suo vestito!
E finalmente compaiono anche Sora e Yamato…

Sora la stringe stretta, con le lacrime agli occhi. Yamato, invece, è sempre il solito.

Solo che stavolta le ispira più simpatia.

“Ciao fidanzatino…”
“Mimi…Sono contento che tu sia tornata!”ammette lui, sincero, ma con la paura negli occhi. Si gira nervoso da ogni parte, come se aspettasse da un momento all’altro un’aggressione.

“Dove s’è cacciata quell’inutile sorella?!” domanda in maniera poco educata Daisuke.

“Eccomi! Yamatuccio, non è stato gentile da parte tua abbandonarmi in quel negozio!”

Yamatuccio…?

Una testa rossa scarmigliata, che in effetti somiglia tanto a Daisuke, esce allo scoperto, rivolgendo uno sguardo incantato al povero biondo, che cerca conforto nella sua ragazza, che puntualmente, offesa, si gira dall’altra parte.

È una reazione a catena.

Così questa è la fantomatica Jun, eh?

“Jun, cara, non volevi conoscere Mimi?”

Sora, caustica come non mai, cerca di mantenere tutto il suo sangue freddo, ma è evidente che le da fastidio avere una fan di Yamato tra i piedi.

“Oh, sì!”
Finalmente Jun stacca le proprie occhiate dall’oggetto del suo incommensurabile amore per rivolgerli sulla bentornata.

Rimane senza parole.

“Ciao, Jun! Io sono Mimi…” si esprime cordiale la ragazza, tendendole una mano.

Jun la osserva, attonita. Ne ha sentito parlare, sì, ma…

È splendida.

La carnagione così luminosa, l’altezza giusta, gli occhi chiari…E i capelli di quel colore meraviglioso! E quel vestito, poi!
Al suo confronto, si sente un vermiciattolo…

Ancora stupefatta, le stringe la mano, con un groppo in gola.

“Piacere di conoscerti… Jun, Jun Motomiya…”ripete, con tono trasognato.

Kami, quant’è strana quella ragazza!
Mimi agita la mano per mezzora ad un baccalà, in pratica.

“Sorella, ti vuoi riprendere?”scherza Daisuke, dandole un piccolo colpetto sulla schiena.

“Di che t’impicci tu?!”

Ecco la Jun che tutti conoscono. Si gira infuriata verso Daisuke, per poi mordersi un labbro e sorridere colpevole verso Yamato.

Taichi, intanto, ha finito il suo mega panino- ha rischiato di sporcare Mimi, sacrilegio!

“Ehi, ma dov’è finito Kou?”
“Come? Era qui fino a un momento fa!” si gira preoccupata Mimi.

I suoi genitori che discutono amorevolmente, le valigie ammassate…Ma di Koushiro nessuna traccia!
Poi una voce spettrale si erge dal mucchio di valigie.

“S-sono qui…”

Un braccio quasi esanime si leva dagli innumerevoli bagagli.

 

“Che figura..! Ma certo, tu a stare attento, no, eh?”
Il povero Koushiro è stato salvato, ed ora Mimi gli sta effettuando un check-up completo.

“Pare che non ci sia niente di rotto.”è il suo verdetto.

Koushiro si massaggia una spalla, mentre tanti occhi lo fissano.

“Stai bene?”chiede Jyou, semi divertito.

“Credo di sì…Mimi, ma quanta roba vi siete portati?!”
“Tu sei un maschio, certe cose non le puoi capire!”

“Tesoro, scusa se c’intromettiamo, ma si sta facendo tardi!”
Mimi torna all’ordine per merito di sua madre. “Giusto, dobbiamo tornare a casa!”

Ricompone il set di valigie, e tutti si apprestano ad uscire.

Jun si offre volontaria per aiutare Mimi a portare qualche valigia, ma un’occhiata assassina di Miyako la fa desistere.

Inoltre, se ne sta già occupando Koushiro.

“Sicuro che non sia pesante?”

“Mi sono crollate sopra, tranquilla, il peggio è passato!”
Il gruppetto dei digiprescelti è tornato quello di un tempo.

Taichi intanto racconta ai due fidanzatini cosa ci fosse nel suo cheeseburger, provocando il disgusto di Yamato, e le risate di Jun, che non si stacca più dal loro terzetto, con gran disappunto di Sora.

“Come mai non te ne sei andato in giro per l’aeroporto anche tu, Koushiro?”
Koushiro diventa rosso fino alla radice dei capelli- che già lo sono per natura-, bloccandosi.

“Oh…Bè, non m’interessava fare shopping…”
“Male, amico! C’era un negozio d’informatica che ti sarebbe piaciuto!”s’intromette Jyou, superandoli per raggiungere Iori.

Koushiro scocca un’occhiata feroce al ragazzo dagli occhiali, prima di rispondere agli occhi pieni d’interrogativi di Mimi.

“E poi, per evitare che te ne andassi, come già stavi facendo!”
“Ma vi avrei rivisti il giorno dopo…Giorno più, giorno meno, che differenza c’è?” fa Mimi leggera.

Ventiquattro ore sono tremende, per chi aspetta un ritorno,specialmente se è un ritorno agognato da tanto, troppo tempo, ma Koushiro si limita a rispondere:“Ma in fondo, che importa? Ora siamo tutti qui riuniti, ed è questo ciò che conta!”

Mimi sorride. “Ma quanti taxi dovremo prendere ora?!” si chiede sconcertata.

Oh, in effetti sono tanti!
E quando arriva anche l’ultimo taxi, Koushiro e Mimi sono costretti a separarsi.

“Allora, a domani!!” fa Mimi, allegra. Almeno in apparenza.

“Ok…”

Koushiro chiude la portiera del taxi dove prendono posto lui, Jyou e Iori, ma prima che l’autista parta, apre lo sportello e grida: “MIMI!”

Lei si gira, stupenda, con il cuore in forse, che aspettava ancora qualcos’altro.

“Sì?”

“Ti sta bene quel vestito.” È tutto quello che riesce a dire lui.

Quel qualcos’altro dovrà aspettare.

 

 

7 gennaio.

Compleanno di Yamato.
Jun sta combattendo da mezzora con creme e impacchi per dare luminosità alla sua pelle e soprattutto, far scomparire quei maledetti punti neri!

L’intento riesce, sia pure parzialmente, ma ora si propone la sfida maggiore, la più impegnativa, prima di una festa fondamentale.

Cosa indossare.

Jun è ben consapevole di aver poche speranze di far colpo su Yamato, ancor meno di fargli lasciare Sora. È frustrante da pensare, ma Yamato non la considera proprio…Forse, se si comportasse in maniera più amichevole…Ma chi vuole prendere in giro? Non riuscirebbe ad essere amica di Yamato, non ora che la ferita del suo fidanzamento ancora scotta.

Nemmeno sarà contento, lui, di averla alla sua festa, peraltro voluta caparbiamente da Sora, non da chi oggi compie 15 anni.

“Questo vestito giallo? No, mi ingrassa… Il completo…? Macché, non è una cerimonia ufficiale!Oh…Non ho niente da mettermi!!”
Nell’altra stanza, Daisuke gioca tranquillamente ad un nuovo videogioco, e non si cura minimamente degli strepiti della sorella maggiore, vista l’abitudine.

Si accorge dell’esistenza della sorella solo quando Jun strilla: “HO TROVATO! IL VESTITO VIOLA!” e bussa violentemente alla sua porta.

Cosa vorrà, stavolta?

Daisuke apre molto lentamente la porta, con un sorriso enigmatico. “Sì?”

“Dai, mi devi assolutamente aiutare!
L’ invocazione di Jun sortisce due effetti: l’allargamento del sorriso di Daisuke, e la sorpresa di un atteggiamento così implorante.

“Perché?”
“Devo sapere dove abita Mimi, e alla svelta!”
Oh, si potrebbe ricattare Jun a vita per questa segreta informazione… Peccato che… nemmeno lui lo sappia!
“Cara, credimi, mi piacerebbe tanto aiutarti, ma…non lo so.” Ammette con semplicità lui, se solo sapesse bluffare avrebbe potuto avere servigi per un po’!

“Certo che lo sai! Siete tutti digiprescelti!!”
“Ma che vuol dire…io non ne ho la più pallida idea! Dovresti chiedere a Sora, o…”
“Sì, mi farebbe a pezzi!Ho capito… Maledetto, andrò in giro e la troverò!”

Jun esce di casa adirata, infilando velocemente il cappotto e lasciando Dai con un’espressione stupefatta, che lascia intendere quanto sia volubile e ineffabile l’animo femminile. Almeno per gli uomini.

 

Una mezzora dopo, la scena si svolge esattamente uguale in casa Inoue.

Miya ha chiamato a raccolta tutti i suoi fratelli per farsi dare una mano. Hikari è irraggiungibile, chissà dov’è, e non può chiederle un consulto!
La situazione è grave.

Oggi c’è la festa di Yamato, ci sarà anche Ken e lei… Non ha uno straccio decente!! I fratelli, poi, litigano sui propri gusti e non c’è nulla da fare.

A chi piace quel vestito, a chi quel jeans, a chi niente, a chi tutto, e Miyako ha le idee confuse più che mai.

Finché non lancia fuori dalla porta tutti i suoi familiari e si ferma a pensare.

Dunque, alla festa di Natale, Ken si è dimostrato così gentile con lei! E com’era rosso al suo complimento! Questo ha fatto ben sperare Miya, ma Ken sicuramente rinuncerà ad invitarla ad uscire se lei non è perfetta!

Pensa, Miyako…Chi potrebbe darti una mano?

Hikari è introvabile, Sora è fuori discussione perché si sta occupando della festa…Mimi!!

Ma certo, la dea della moda potrà darle una mano! E se magari le prestasse quel vestito…Bè…le erigerebbe un monumento!

Sfortuna vuole che Tokyo abbia milioni di abitanti.

Jun va alla cieca, e sente che prima o poi si perderà se qualche anima caritatevole non le indicherà la strada per casa Takikawa. Ormai girovaga da venti minuti.

Ciliegina sulla torta, il fatto che abbia visto solamente negozi di musica con chitarre elettriche in bella mostra, coppiette, fratelli che si aiutavano l’un l’altro…E vetrine sfavillanti colme di vestiti firmati, che lei non si può assolutamente permettere.

Se almeno fosse bella, non avrebbe bisogno di Mimi! Le persone belle stanno bene con tutto!

Jun si passa una mano tra i capelli, sfinita.

“Uffa!! Ma perché tutte a me?!” urla, sfogando il suo malumore, che ha radici ben più profonde, su una povera lattina, scagliata ad una velocità fulminea.

Un piede la raccoglie, ci gioca ed infine riesce a buttarla in un cestino con manovre acrobatiche.

“Mi stavo giusto chiedendo chi avesse tanta forza da imprimere a quella lattina, ed eccoti qui. Ciao, Jun…”

Oh, il fratello di Hikari.

Jun lo guarda confusa, cercando di ricordare il suo nome. Lui ha fatto sì, una volta, che lei viaggiasse assieme a Yamato… Non si scorderà mai la gratitudine infinita che ha provato in quel momento, ma quel momento… è già passato, e Yamato non stava assieme a Sora.

Come diavolo si chiama?!

“Ciao, ehm…ehm…”
“Ah, scusa, evidentemente sei stata così presa da Yamato che non ricordi il nome di nessuno di noi. Taichi, il fratello di Hikari, la ragazzina che…”
“…piace a mio fratello, sì.” Jun sorride, avvicinandosi a lui. Spera almeno di non essere sembrata troppo isterica e di essere presentabile.

“Si può sapere cosa ci fai qui? Pensavo che voi donne, prima di una festa, ecco…passaste tre-quattro ore a prepararvi!” dichiara con la genuinità che lo contraddistingue. “Almeno, per Sora e Hika è così.”borbotta a mezza voce.

“Già, ma il problema è che devo assolutamente andare da Mimi!”
“Mimi?”

Taichi non capisce cosa c’entri Mimi in tutto questo.

“Sì, ecco…”

Jun deglutisce, selezionando ciò che deve dire.

“Vorrei che mi prestasse un vestito, lei ne ha tanti!”
“Oh, sì, Koushiro ne sa qualcosa!”ridacchia Tai, ripensando alla scena in aeroporto.

“Ma ancora non capisco cosa ci fai qui se devi andare da Mimi!”
I processi mentali maschili sono decisamente lenti.

“Non so dov’è, come faccio ad andarci?!”

Jun, spazientita ed esasperata, svela uno dei tanti problemi che l’affliggono ora.

“Non me lo potevi dire prima? Ti accompagno, no?”

Jun alza gli occhi.

“Cosa?”
Taichi si incammina, rispondendo naturalmente: “Ti accompagno. Muoviti, è un po’ lontano!”

Buffo come alcune persone riescano a fare delle cose belle, ma senza un briciolo di delicatezza, pensa Jun prima di accorrere al fianco di quello strano ragazzo.

È la seconda volta che gli deve qualcosa!

 

“Quindi tu vuoi andare da Mimi nella speranza che ti possa aiutare a scegliere il vestito?”
“Esatto.” Risponde Jun, arrossendo lievemente. Si sente quasi in colpa ad ammetterlo, chissà perché.

“Perché proprio Mimi?”

“Bè…perché credo sia la persona giusta a darmi questo genere di consigli!Avere un fratello non aiuta…”
“Neppure avere una sorella, se vuoi fare due tiri a pallone, sai?” fa Taichi, ridendo.

Jun allunga le mani in avanti, stirandosi.

“Ti sono sembrata così sola e disperata?”

“Cosa?”
“Bè, se mi vuoi aiutare, significa che ti sono sembrata senza speranza.”
“Accetti così tutti gli aiuti che ti vengono offerti?”
Jun preferisce non rispondere. Di solito non accetta aiuti, è convinta di poter fare tutto da sola. Quanto pagherà l’orgoglio?

“Più che altro mi sei sembrata…diversa, sì.”
“Diversa? In che senso?”

Taichi fa spallucce, certo non saprebbe definire il cambiamento dalla gioia euforica ed incosciente che caratterizzava Jun prima, e la ragazza sola e triste che ha visto poco fa.

“Perché sono innamorata senza speranza, altroché!” sussurra, più a se stessa che a Taichi.

“Puoi dirlo forte.” Gli conferma lui, tranquillo.

“Grazie, eh!” reclama indispettita. Non vorrebbe conferme, ma comprensione.

“Ehi, mica sei l’unica che ne è uscita a pezzi.”
“Di certo non eri innamorato di Yamato. E io che mi facevo i sogni per aria…Sono nata nello stesso mese di Yamato!” Esclama scettica lei, ridendo dell’assurdità delle proprie ipotesi e sorridendo alla dolcezza dei ricordi.

“Di lui no, certo” Taichi inarca un sopracciglio, schifato, ma continua, stavolta più dolcemente, abbassando gli occhi.

“Ma di Sora sì.”

Jun si sente una stupida integrale a continuare a camminare al fianco di qualcuno che ha involontariamente offeso.

“Non…Non lo sapevo. Mi dispiace.” Mormora, avvilita e sentendosi ingrata.
“Diciamo che ci dispiace per lo stesso motivo.”
“Ma tu sei stato più sportivo, hai accettato…”cerca di giustificarsi lei.

Non li conosce affatto, quei digiprescelti. Forse è stata troppo affrettata nei giudizi.
“Accettato è una parola grossa, ma so che è giusto così. Forse tu non li conosci abbastanza, ma stasera te ne accorgerai.”

“Accorgermi di cosa?”
“Non ti tolgo il gusto di scoprirlo. Eccoci arrivati.”

Taichi si ferma, indicandole un edificio che si staglia davanti a loro.

Casa Takikawa.

 

 

Ecco un’altra delle mie grandi trovate, carissimi lettori di fic che mi sopportate!XD Questa fic è un po’ particolare, nata un giorno per caso- grazie a DarkSelene e alle sue insistenze per far nascere Jun il 22 gennaio! Inoltre, Jun e Mimi, mai incontratesi, mi hanno fornito un’ottima idea! E così eccomi qui, ma non vi preoccupate! Non sarà una long-fic, il prossimo cap, ossia l’ultimo, è in fase di scrittura, e per quanto me lo consentiranno internet e i lavori a casa, pubblicherò il più presto possibile! Avevo in mente una cosa un po’ comica, un po’ romantica, ma con coppie che non utilizzo spessissimo- e, per la cronaca, non mi ricordo affatto se compare casa di Mimi a Tokyo…ecco perché la descrizione lascia un po’ a desiderare!-.

E quindi ecco una koumimi, junichi- ammesso che poi si chiami così- e kenyako! Originariamente constava di un solo capitolo, ma sarebbe risultata troppo lunga! Dunque, la festa- e inserirò elementi sorato^^- si svolge nel prossimo cap! Se ho scritto song-fic negli avvertimenti, è perché nel prossimo cap saranno presenti due canzoni molto carine, almeno per me!

Dedico quest’altra chicca a Memi-…teso spero tu abbia finito gli esami!-, Sae- che tornando a casa si è trovata a Foggia…!-, Sora89- carissima, non ti preoccupare se sei un po’ a corto d’ispirazione…io ti aspetto sempre e comunque!-, Onigiri- che è una mia affezionatissima lettrice- e a DarkSelene che ha la pazienza di sopportarmi ogni sacrosanto pomeriggio, ormai! XD E a tutti i lettori che aspettano solo che io continui a scrivere, siete la mia motivazione principale! Oggi mi sento buona col mondo e piena di gratitudine, sarà perché sono in Francia?
HikariKanna

Ps: Forse ora vi stupirete, ma credo che Tk e Kari per questa fic resteranno amici- eh, come ha avuto a dire DarkSelene, ora viene l’apocalisse! XD

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Capitolo 2
*** Come vestirsi ***


Il vestito viola

Il vestito viola

Jun si profonde in mille ringraziamenti con Taichi, ma lui risponde noncurante che non importa, e che non gli dispiace fare favori alle persone. Soprattutto ai disperati,pensa Jun metà divertita metà sconsolata.

“Ci vediamo stasera!”
“A stasera.”risponde debolmente Jun, curiosa di scoprire ciò che le ha profetizzato lui.

E se invece di Yamato, lei avesse voluto far colpo su…

Ma no, sciocca, pensa a Yamato!”

Si da una botta in testa, quando si accorge di un’altra persona che si sta dirigendo velocemente verso la porta d’ingresso.

Sospirando decisa, Jun si affretta.

Ma quella è Miyako. Oh, a casa Motomiya non è ben vista…Decisamente, lei e Daisuke litigano troppo, ma nemmeno Jun ha buoni rapporti con lei, non da quando ha scoperto che Miya adora Mimi. È una potenziale concorrente.

Miyako ha fatto una passeggiata ritemprante, ed ora è pronta per tuffarsi in un mondo di vestiti! Mimi è sempre così alla moda, e chissà quanti nuovi modelli avrà dall’America!
Quando all’improvviso nota due sagome scure venire verso casa Takikawa.

Taichi…E Jun?                                   

Tra tutte le coppie che si sarebbe aspettata di vedere, quella era la più improbabile. Coppie? Ma no, è una parola grossa. Due persone che si sono incontrate per caso, poco ma sicuro. Cos’altro ci farebbe uno come Taichi con una come Jun?

Il castano se ne va subito, salutandola. Lei si inchina innumerevoli volte, per poi sorridere e puntare dritta al campanello.

E se avesse avuto la stessa trovata?!  

NO! Lei aveva il diritto di precedenza, la priorità!

Anche Jun si è accorta di lei, a quanto sembra, ed entrambe si stanno affrettando, rivolgendosi occhiate in cagnesco.

 

Mimi sta disperatamente cercando di ricordare dove possa aver messo l’arricciacapelli, quando sente all’improvviso il trillo squillante del campanello.

“Vado io, mamma!”

Apre, tranquilla, ricordandosi nell’atto dello spalancare la porta gentilmente che l’arricciacapelli è rimasto in una valigia, nel momento in cui si becca un  bello spavento.

“Diamine, che cosa ci fate voi qui…?!

Jun e Miyako sono sulla soglia, avvinghiate furiosamente in un groviglio umano hanno ingaggiato una lotta per chi sola dovesse entrare. Quando Mimi apre loro, strillano all’unisono: “Ci presti il vestito?”,facendo gara a chi utilizza più decibel.

Sempre più esterrefatta, Mimi le divide e le fa accomodare in casa sua. La maschera di bellezza ai cetrioli dovrà attendere, sì.

“Mi spiegate cosa ci fate a casa mia e soprattutto perché stavate litigando in quel modo?”
“Lei non doveva entrare. Riferisce gelida Miyako.

“Veramente sono venuta prima io qui!” ribatte Jun adirata.

“Non è vero!!

“Come osi?!

Oh, le donne sanno essere pericolose nei combattimenti, riflette Mimi separando quelle due indemoniate e ricordando che anche Izzi aveva detto qualcosa del genere a suo tempo a proposito di un combattimento tra LadyDevimon e Angewomon…

Kami, ma come fa ogni cosa ad essere impregnata di qualcosa che riguardi anche solo lontanamente Koushiro?

Mimi si passa una mano tra i capelli che attendono solo di essere disciplinati e diventare boccoli.

Conta meccanicamente fino a dieci per calmarsi ed affrontare la situazione lucidamente, da persona civile.

Uno…

“Jun, ma tu nemmeno la conosci Mimi! Con che faccia ti presenti qui?!
Due…

Cosa vorresti dire? E se volessi allargare il mio giro di amicizie?”
Tre…

“Con le amicizie di tuo fratello?”
Quattro…

“Che c’è di male?!

Cinque…

“Ah, niente, questo la dice lunga…”
Sei…

“Lo dici tu, che parli in continuazione e non hai risolto nulla con Ken!”
Sette…

Si da il caso che io e Ken ci frequentiamo!”
Otto…

“Lo sai solo tu?”
Nove…

“Almeno io non vado a spiattellare ai quattro venti chi mi piace!”
Dieci…

“Allora non ti…”
“ADESSO BASTA!” strilla Mimi in preda ad un esaurimento nervoso. Lo scambio di battute di quelle due è davvero troppo! Contare a dieci non serve assolutamente a niente! E la civiltà…Bè, non tutto si ottiene con le buone maniere!

Come se lei non avesse altro a cui pensare!

Le due contendenti sono rimaste impietrite. Sta urlando…per loro.

No, la sua soave e armoniosa voce non può andare sprecata in questa maniera.

Come per un tacito accordo, Jun e Miya interrompono di colpo la puerile disputa, vergognandosi da morire.

“Punto numero uno: che cosa volete da me?”

A mo’ di generale severo e rigoroso, Mimi cerca di ricostruire i punti uno per uno. Prima risolve la questione, prima le due se ne andranno e più tempo avrà lei per prepararsi alla festa…E ad un altro incontro con Koushiro…

In effetti, dal giorno del suo arrivo a dicembre, non è che si siano visti più di tanto. Queste feste di solito si passano in famiglia…

Ora basta anche con le elucubrazioni, Mimi!

Jun e Miyako si scrutano. Chi dovrà rispondere per prima?
“Miya, prima tu.”decide stancamente la padrona di casa.

“Bè…io…ero qui perché oggi vedrò Ken e…”
“Volevi dei consigli?”chiede dolcemente lei.

“Sì, ma non solo… Mi chiedevo…potresti prestarmi un tuo vestito…Magari quello viola?”

Le ultime tre parole vengono occultate da un tono di voce più basso e un colpetto di tosse sapientemente orchestrato.

“Come, scusa?”fa Jun.

Che c’entri tu…Dicevo… Il vestito viola…”
Mimi invece aveva capito perfettamente. Purtroppo.

“Proprio quello viola?”

Miya la guarda con occhi smarriti, da cerbiatto. La sua dea non può deluderla. Non può non prestarle quel vestito.

E tu, Jun?”
L’interpellata arrossisce di botto.

“Sai…Sapete che…è il compleanno di Yamato e…”
“Sai benissimo che è fidanzato con Sora.”interviene caustica Miyako, osservando preoccupatissima le proprie unghie.

“Certo che lo so.” Replica Jun indispettita. “Era per fargli capire cos’avesse perso…Era per una questione di autostima.”

“Jun.”spiega Mimi con dolcezza. “Non posso illuderti… dirti che Yamato non ti scollerà gli occhi di dosso per la serata, lo sai, vero?”
Sì… Ma volevo che tu… mi rendessi bella, non dico stupenda, ma almeno…decente…per una festa…perché così Yamato forse…avrebbe visto in me qualcos’altro…perché così forse farei colpo su qualcun altro…Col quel vestito viola addosso…”

Ma quanto costa parlarne a una semi sconosciuta…

Jun si morde un labbro. Fin dove è arrivata quella stupida cotta.

Magari non è così stupida, riflette Miyako. Probabilmente ha motivazioni più serie delle sue.

“Bene. E quindi stavate litigando perché vorreste entrambe indossare alla festa quel vestito?” s’informa Mimi apparentemente noncurante.

“Esatto.”esclamano all’unisono.

Ed io dovrei scegliere tra una di voi due?”
I menti tremuli, gli occhi lucidi delle due e lo sguardo disperato non lasciano adito a dubbi.

“Bè…”

Mimi si inanella una ciocca di capelli attorno all’indice.

“Potrei scegliere Miyako perché la conosco da più tempo, per quello che abbiamo passato insieme a Digiworld…”ammette, creando un lampo di speranza negli occhi di chi ha ricevuto in eredità la propria digipietra “…Così come potrei decidere di aiutare Jun, dal momento che Yamato non è stato molto delicato nei suoi confronti…Potrei trasformarla in una femme fatale…Sì, è una possibilità.”

Sadica e crudele. Il discorso conciso ha sortito il suo effetto. Entrambe sono incerte. Chi sceglierà fino alla fine? Premierà l’amicizia? O si lascerà tentare dall’ignoto?

Cinque secondi…

Silenzio.

Mimi sorride enigmatica, quasi fosse la Monna Lisa che ride di un qualche segreto che a noi non è dato conoscere.

Dieci secondi…

Miyako si maledice per essere onicofaga.

Quindici secondi…

Jun si chiede se starebbe bene con i capelli lisci.

Venti secondi…

Sora in questo momento starà preparando la festa con Yamato.

Venticinque secondi…

E Hikari è scomparsa dalla circolazione.

Trenta secondi…

Chissà Taichi cosa fa? Si chiederà anche lui cosa mettersi?
Trentacinque secondi…

E Koushiro? Mimi scommette che sta lavorando al computer.

Quaranta secondi…

E se Ken volesse essere solo un amico di Miyako?

Quarantacinque secondi…

L’arricciacapelli sta ancora aspettando. Sicuro che sia in valigia?

Cinquanta secondi…

Quell’idiota di suo fratello sarà ancora davanti alla consolle.

Cinquantacinque secondi…

Ma Mimi quanto ci mette?

Un minuto.
“Ho deciso.”

Un enorme sospiro di sollievo si leva dai cuori che vibravano d’attesa.

Vedete, la soluzione è molto semplice. Tu, Miyako, vorresti indossare il mio vestito per spronare Ken…Tu, Jun, vorresti indossarlo per una sorta di vendetta nei confronti di Yamato…Ed io…Perché ha riscosso successo in aeroporto.” Sussurra infine.

Veramente nessuno l’ha notato a parte Izzi.

E quindi?”
Carino avere persone che pendono dalle tue labbra in tutto e per tutto. Mimi potrebbe volersi abituare a questa condizione.

“Non andrà a nessuna di noi tre, molto semplicemente.”
La notizia coglie nell’intento di zittire ancora una volta le due litiganti.

Perché?!”

Un grido allarmato di sconfitta e rabbia si leva impotente dalle due, deluse.

“Non sarebbe giusto consegnarlo ad una di voi due, a discapito dell’altra. sorride con semplicità.

“Volete chiudere quelle bocche?Insomma, ho un sacco di vestiti… venite con me!”
La prospettiva di indossare comunque dei vestiti di Mimi le mette di buonumore.

“Inoltre, Jun, quel vestito avrebbe fatto a pugni con i tuoi capelli…Tu, poi, Miya, hai la carnagione troppo pallida…”snocciola l’esperta di moda. “No, no, non sarebbe andato bene…Sareste sembrate ridicole.

Il suo tono è così sicuro che le due se ne persuadono.

E perché non lo metti tu, allora?” chiede curiosa Miyako.

“Provatevi questi!” ribatte lei senza rispondere direttamente alla domanda.

È contenta di essere una consigliera tenuta in tale conto.

 

Fammi più bella e affascinante per cortesia!

 

Mimi lancia alla rossa un completo coordinato bianco. Qualcosa di troppo scuro non le starebbe bene, ha bisogno di sembrare molto dolce e pura agli occhi di Yamato, no?

E quindi cosa c’è di meglio di una gonna a pieghe bianca e azzurra, con abbinata una giacca color cielo?

“Mimi, poi ci darai una mano col make-up?” domanda ansiosa Miya, che sta ancora aspettando ciò che le riserverà Mimi.

 

Lo diventerai,ora siedi,bimba, sei mia

 

“Certo!Saremo splendide!”

Mimi scruta attentamente Miyako. Se per Jun ha condotto un certo ragionamento, per Miya dovrà valere l’opposto…Sofisticata, ricercata, più posata e non –apparentemente- preoccupata dalla decisione di Ken. Così dovrà presentarsi.

“Vediamo…”

La padrona di casa apre l’armadio e lo sviscera fino in fondo. Lei non ha abiti così seri!

A meno che…

“Vedi come ti sta questo vestito di chiffon!”

Le porge un vestito nero e rosa, tutto meravigliosamente decorato con motivi floreali.

Ma, Mimi… Chiffon? Non avrò freddo?Dopotutto…è gennaio!”
“Sciocchezze, ti darò anche un golfino da metterci sopra, e poi saremo in un locale! Vuoi coprirti fino al naso?”
“No, no!” si affretta
a rispondere lei.

Intanto Jun ha provato il completo.

“Devo riconoscere che non ti sta male.” Osserva Miyako, alle prese col suo vestito.

Grazie… bello anche il tuo vestito!”

“Se permettete, sono entrambi miei…Comunque, Jun, girati!”

La signorina Motomiya fa una piroetta su se stessa. Ok, la gonna va un pelino stretta, ma è solo per una sera, no?
“Come ti va?” chiede critica Mimi.

“Bene, credo… Non è proprio la mia misura, ma mi ci posso adattare.”

“Perfetto! Miya, e tu?”

“Lo sto provando!”

Mimi spera con tutto il cuore che il vestito torni integro.

“Oh, pensavo fosse stretto…” nota Miyako profondamente sollevata.

“Sia chiaro che non devi mangiare e devi stare attenta a come respiri!” le impone Mimi, allacciandolo da dietro.

Soddisfatta, Mimi guarda le sue creazioni. I vestiti sono proprio belli…Quella svendita è stata proprio una manna dal cielo.

Il trucco e i capelli magari non sono il massimo, ma c’è ancora tempo!
“Bene, ragazze! Pronte per la fase successiva?”
“Signorsì!”

 

Mi fai girare la testa

Con te il mondo è sempre in festa

Lo sguardo attento

Che turbamento

Sei leggera come il vento

 

“Dopotutto, non stiamo parlando di un matrimonio, o di qualunque cerimonia troppo impegnativa,  ma di una semplice festa fondamentale per la vostra felicità nei prossimi dieci anni, giusto?”

Jun e Miyako annuiscono come se fossero due scolarette il primo giorno di scuola, attente, spaurite e pronte a sorbirsi ogni parola della maestra.

Mimi, nel frattempo, ha tirato fuori ogni suo trucco. Pennellini, matite, mascara, creme di ogni genere sono depositate sul tavolo.

“Prima di tutto, un po’ di fondotinta… Siete palliducce!”

Reprimendo uno starnuto a fatica, Jun si abbandona all’esperta.

“Ci vorrebbe un trapianto facciale di sicuro, vero, Mimi?”

Miyako ride. “Certo che ti butti giù peggio di me!”

Jun riflette che è già la seconda volta che glielo dicono. Tra l’altro in meno di ventiquattrore. Per quale motivo ha iniziato anche lei a frequentare quei digiprescelti?!

“Tu almeno hai un ragazzo che stravede per te…”

“La volete smettere? Non dovete muovervi, altrimenti sembrerete dei pagliacci!”

Un tocco leggero di matita ad entrambe, ma per Jun vengono privilegiati toni pastello per l’ombretto, mentre Miya è stata abbinata a colori appena più cangianti.

L’effetto, però, è davvero sorprendente.

“Sono io? Sul serio?!”si ritrova a chiedersi il genio informatico, toccandosi incredula.

“Ehi, ehi, toccati il meno possibile!”  intima Mimi. Non può rovinare tutto quel lavoro!

Jun tossisce per la nuvola di cipria e fondotinta che hanno sollevato in due.

“Wow, devo dire che non sono poi così male!”

“Un’ultima cosa, Miya, togliti gli occhiali!”
“Ma così non vedrò nulla! Sono…una talpa completa senza occhiali!”
Senti, vuoi far colpo su Ken o no?”

Fortuna che ha portato la custodia con sé. Miya si toglie lentamente le lenti, con tenerezza, quasi fosse l’ultima volta che le mette… Ma poi, questo modo di ragionare non sarà un po’ ipocrita? Ken, dopotutto, la vede sempre con gli occhiali! E, da quello che ha detto l’oculista all’ultima visita, Miya ha le sue buone ragioni per pensare che la vedrà sempre miope. Però…L’ha detto Mimi!

“Fatti vedere…Oh, sembri un’altra persona!”

D’accordo…Miya confida in Mimi, e quindi seguirà ciecamente il suo consiglio. In tutti i sensi.

“Ma per ora, non c’è bisogno che io li tolga.” Comunica, inforcando le lenti.

Ooooh…Luce.

Mimi sorride. Sarebbe un lavoro perfetto per lei essere una personal shopper o un’estetista! Rendere felice, e renderti felice! Mmm…sarebbe un motto vincente!

E ora bisogna tornare alla ricerca di quel maledetto arricciacapelli… E finalmente prepararsi!!
Dunque, cosa può indossare lei? Magari quella gonna mandarancio con i sandali abbinati? Oppure quell’abito lungo bianco che la farebbe sembrare una sposa? Oh, no, così Izzi si spaventerebbe e…

“Mimi…”

La voce piccola piccola di Miyako la distoglie dai suoi castelli in aria.

Cos’altro c’è?”

“Bè…Non che vogliamo essere una piaga o qualcosa del genere…”incomincia Miya, arricciandosi un ciuffo di capelli che ricade mollemente sulle spalle.

“…Ma…Ecco…credo di non sbagliarmi, parlando anche a nome di Miya… Vorremmo un ultimo aiuto!” implora Jun.

“TROVATO!”annuncia trionfalmente Mimi, recuperando quel dannato aggeggio per farle i boccoli.

Logicamente, non ha sentito una sola parola. Ma non aveva finito?

“Dicevate?” chiede candidamente, stringendo tronfia l’oggetto.

Le due non parlano, vittime forse di troppa speranza, o così disperate che alzano semplicemente una ciocca di capelli…Il loro sguardo è eloquente.

“Oh”fa Mimi, colpendo nel segno il problema “I capelli…”

Passandosi una mano tranquilla in quel cespuglio, ormai, che è la sua capigliatura, osserva l’annuire grave delle sue protette. I capelli. I capelli..!

“Ma come ho potuto dimenticarmene!!” inveisce, gettandosi con malagrazia sul letto.

“Giuro che non impazzirò…” mormora tra sé e sé con la mano ancora sugli occhi. Sta delirando. È il primo segno di pazzia. E stavolta non conta fino a dieci.

Calma. La parola d’ordine è calma, Mimi. Stai facendo una buona azione, anzi due. Insomma, ma quel corso yoga a cos’è servito?

Inspirare, espirare…Inspirare, espirare

Jun e Miyako la osservano stralunate compiere diverse posizioni yoga per rilassarsi. Oh, miseria, saranno di troppo!

“Mimi, se vuoi noi possiamo andarcene…”fa Jun, che si sente ancora più colpevole perché fino a cinque minuti prima era un’estranea.

“No, tranquilla, ho trovato la mia tranquillità…Amo il pensiero zen!”

Mimi si scioglie dalla strana posizione a fenicottero che ha messo inspiegabilmente in scena prima.

“Partiamo da te, Miya!”

 

quanto stile nei capelli

quanta armonia

dammi il vestito le scarpe la bigiotteria

 

“Per te, visto che i tuoi capelli sono normalmente lisci…Spaghetti, oserei dire…Ci vuole un po’ di volume! Utilizza questa mousse!”

Mimi, con ritrovato vigore, lancia a Miya, che sta letteralmente congelando sotto lo chiffon e ha i capelli inumiditi per volontà della dea suprema dell’acconciatura- un flaconcino bianco.

“Per te, Jun, invece…”

“Mimi, io non ho mai utilizzato la spuma per…movimentare i capelli...”interrompe colpevole Miya.

Cosa?”

Mimi strabuzza gli occhi. Come, non ha mai usato spuma o mousse o concentrati del genere?! Pretendeva di conquistare Ken sempre con la stessa scialba chioma?!

Forse aprire una scuola di moda, bon ton e affini non sarebbe una cattiva idea.

“Non ti preoccupare, è molto semplice… Prendine un po’- attenzione, che poi si gonfia a dismisura-, spalmala tra le mani e poi mettila nei capelli. Mi raccomando, non troppo vicina alla cute…Premi per ottenere maggiore effetto riccio!”

“E come cavolo faccio?!”

“Ok, ok, intervengo io!”

Mimi agita la boccetta, si spruzza una minuscola quantità di soffice spuma bianca che lievita nel giro di due secondi, se ne cosparge bene i palmi, e via!, affonda le mani nei capelli di Miya. In realtà, trova la cosa estremamente antigienica, ma si tratta di amiche, altrimenti non avrebbe mai messo le mani tra i capelli di chicchessia!

Quando ha finito, ordina a Jun di prendere il phon con annesso diffusore.

“Ora, molto lentamente, asciugati i capelli… Non fare movimenti bruschi e non avvicinare troppo il phon!”

Miya, vergognandosi per l’evidente ignoranza in materia, segue le istruzioni alla lettera, temendo di scatenare di nuovo le ire di Mimi.

Ed ora…Jun!”

Per lei, che ha giornalmente i capelli sparati in aria, vale il principio opposto.

“Piastra!”

Mentre la migliore amica di una ragazza con i capelli crespi si riscalda, Miya ha finito.

Certo, non ci si poteva aspettare che ne uscissero boccoli fluenti…Ma il risultato è più che soddisfacente!

“Mimi, ma tu sei davvero convinta che tutto questo ci servirà?” domanda scettica Jun, mentre Mimi le stira i capelli con pazienza.

“Certamente! Sai come saranno contenti di vedere tanti preparativi solo per loro? Questi maschietti hanno bisogno di una spinta..!”

Se lo dici tu…”fa Miyako.

Ehi ehi ehi…Cos’è questa sfiducia improvvisa?

Bisogna riconquistare gli animi.

“Ragazze…Ad ogni modo, imbellettarsi così serve solo a far loro ben sperare … è come avvolgere un bel regalo in una carta stupenda. Certo, la carta è bella e quasi dispiace buttarla…Ma ciò che conta è il regalo!” spiega saggiamente Mimi, come se avesse ottant’anni.

Una similitudine forse non appropriata, ma insomma…Occorre rendere l’idea.

 

non si giudica dall’esteriorità

perché non fai mai centro

la cosa che conta è quella che hai dentro

 

“Quindi dici che Ken mi accetterà anche se ogni giorno non sarò così?” esclama speranzosa Miya, con un golf addosso.

Ma certo!”la rincuora Mimi premurosa.

E Yamato…Yamato capirà che io non sono poi solo una bambina?”

Nonostante sia tardo a capire le cose, ci puoi scommettere!”

“Jun, dovresti farti la piastra più spesso!” osserva Miya. Ormai l’ascia di guerra è sepolta…Sono unite da uno scopo, ora... Essere belle, almeno per una sera. Conquistare.

Ne varrà la pena?

“Sì, certo, ma intanto mi sembra di avere due tende davanti!”

Jun si apre la fronte tra due ciuffi rossi. I suoi capelli non sono proprio adatti all’essere lisci…

“Oh, Mimi, e adesso come faccio?”
Cosa esistono a fare i fermagli?!”

La voce di Mimi è salita praticamente di un’ottava. Zen, zen, zen…

 

fammi più bella come una stella

anzi una star

è una certa avvenenza ma è soltanto apparenza

non lo scordar

 

Ora dovrebbe essere davvero tutto finito.

Vestiti…ok.

Capelli…dopo vari inconvenienti, ha trovato a Jun dei fermagli adatti. E i capelli di Miya sono abbastanza mossi da essere accettabili.

Trucco…bè, modestamente perfetto.

Oh no… Accessori.

Panico. Allo stato puro.

Jun e Miya si dichiarano soddisfatte, anzi, e abbracciano Mimi, quasi tra le lacrime, ma non possono piangere per non far sparire il fondotinta.

“Grazie di tutto!!” urla Miyako.

“Come faremmo senza di te?!” si domanda Jun, grata come mai in vita sua! Dovrà ringraziare anche Taichi, è stato lui ad averla portata sulla retta via.

“Frenate l’entusiasmo, sciocche…”

La sua voce diventa una stilettata. Come? Cosa potrebbe esserci di sbagliato? No…

Che…che voce grave…Come mai?” domanda impaurita Jun. Dopotutto, lei non conosce Mimi…E se fosse sull’orlo di un esaurimento nervoso?

Gli accessori…Borse, cinture…E le scarpe…Non vorrete andarvene senza!”

Alza gli occhi, ridendo lucidamente impazzita.

 

taglia spunta e vedrai

sarai perfetta come non mai

la bocca gli occhi il naso il mento

oh la la

ciò che conta è quello che hai dentro

e tu farai centro con quello che hai dentro

…Ci vorrebbe una collana!

 

Ma quanti oneri porta una festa?! Una buona mezz’oretta passa a cercare di coordinare foulard, cinte, scarpette, borse e quant’altro.

Dopodiché, è davvero finita.

Mimi tira un immenso sospiro di sollievo e si stende sul letto, sfinita. Ok, è un lavoro interessante, d’accordo…Ma passare tre ore della propria vita a vestire gli altri è sfiancante.

Ovviamente, Jun e Miyako non la ringrazieranno mai abbastanza. Abbracci e promesse di amicizia eterna si sprecano, ma Mimi le rifiuta tutte.

“L’unico vero ringraziamento per me, da parte vostra, sarà riuscire nei vostri intenti. Miya, ti voglio vedere fidanzata con Ken…o quantomeno con un invito a uscire. Jun…sai bene che Yamato avrà qualcun altro a cui pensare…Ma fagli mangiare la polvere e fai strage di cuori!”

Oh, è così che si sentono le madri?

“Promesso.” Esclamano all’unisono.

Fanno per andarsene, quando poi a Jun viene in mente una cosa.

“Mimi…Anche noi ti vorremmo vedere felice, stasera.

“In che senso?” domanda lei esausta. Farsi una dormita…Non c’è tempo, vero?

“Il nome Koushiro dice niente?” fa sorniona Miyako.

Oh. Ora si è svegliata del tutto.

Fuori da casa mia, voi!” strilla scherzosa. “Non mi avete già infastidito abbastanza??Su, alla festa!”

E così facendo,  le due si ritrovano sulla soglia di casa Takikawa.

“Ci vediamo presto!!” esclamano gioiose le due amiche per caso…O forse grazie ad un vestito viola.

Quando chiude la porta, Mimi si sente davvero orgogliosa. Ha aiutato due persone a sentirsi felici. Ed anche se ha speso parecchie ore ed energie, si sente un angelo buono che si libra per curare i cuori feriti…

“Tesoro, ma che hai?”

La porta si apre di nuovo e la signora Takikawa rientra a casa, dopo una spesa tale che sembra effettuata per sfamare un esercito.

“Mi sento buona, mamma! E ho finalmente capito cosa provano alcuni genitori!”

Continua a sfavillare nell’atrio e ballare sognante. Come si sente importante!

“Ne sono contenta, ma… Non dovresti essere pronta per la festa?”
Mimi si ferma di blocco, interrompendo la sua danza soave ed eterea.

“Perché, che ore sono?”
“Guarda tu stessa.

Non può essere.

Manca mezzora alla festa.

E lei non è affatto pronta, visto tutto il tempo che ha speso per vestire le altre due.

Le madri sanno passare anche al risentimento incondizionato verso i propri figli, non è vero, Mimi?

 

Ma ciao mondo!!Lo so, lo so, vi avevo promesso due capitoli, ma come al solito io scrivo troppo!XD E siccome ho ancora qualche ideuzza da tirar fuori per la festa…scriverò anche un terzo capitolo! Che, vi prometto, sarà sicuramente l’ultimo, l’epilogo di questa stramba idea! Della serie…Come si riduce una persona dopo aver letto “I love shopping” e dopo essere stata a Parigi, la capitale della moda!^^ Qui però do sfogo alla mia inesauribile vena comica…Come mi diverto!!

E spero tanto diverta anche voi, carissimi lettorucci!^^ Grazie mille a Smartgirl, memi, sae, sora89 elisa, denadena e la ‘piccola’ darkselene89 che ora è in Francia!…Come farei io senza di voi!!! Tornerò presto con la festa e una nuova colonna sonora della fic per voi!

A proposito, la canzone che ho inserito qui fa parte della colonna sonora di Cenerentola 2! Sì, vado a pescare le canzoni anche qui…Non ci fate caso, please, sono troppo contenta che quest’estate parzialmente da dimenticare sia agli sgoccioli… credo che se non fosse stato per Parigi, sarebbe tutta da dimenticare!=,( Scusate se vi rendo partecipi di un po’ tutti i miei stati d’animo…Ma la cosa importante è che ho tante idee e  sono pronta per scrivere, se i compiti me lo permetteranno! Di questo dubito fortemente, visto che il 2 liceo del classico è lì che mi aspetta…Che l’estate finisca, ok…Ma che la scuola ricominci, è un altro paio di maniche…Aiuto, non voglio!! Sto impazzendo anch’io, no sono già impazzita… Ad ogni modo, ci vediamo presto col terzo capitolo!!

HikariKanna

 

 

 

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Capitolo 3
*** La festa ***


Il vestito viola

Il vestito viola

 

“Etciù!”

Mimi si sfrega il naso, in preda ad un assurdo dimenamento dovuto al ritardo che sta accumulando.

Ma perché è stata così altruista?! Cosa costava chiudere la porta in faccia?!

“Al diavolo…Ed ora staranno anche sparlando di me!”

Giù un altro starnuto, ed ancora rimorsi. Quella festa può essere importante. Mimi vuole che sia importante…Sarebbe la prima occasione seria per poter parlare con Koushiro…

Dandosi una botta in testa, Mimi guarda sconsolata il quadrante dell’orologio. Addio maschera di bellezza. Mancano dieci minuti.

“Mimi, sei pronta?”

“Un attimo, papà!!” strilla come impazzita, correndo dall’arricciacapelli allo smalto al reparto delle borsette. Sembra una trottola che ha perso il proprio equilibrio.

“Tesoro…”

La voce dolce e preoccupata della signora Takikawa interrompe per un momento le mille preoccupazioni.

“Dimmi, mamma…” sospira pazientemente Mimi, truccata a metà e in biancheria intima.

“Ma non doveva accompagnarti tuo padre?”

Mimi sorride, come se avesse capito molte cose e guarda con aria saputa sua madre.

“Ah, è così? Mio padre non mi vuole più accompagnare? Va bene…Certo, certo.”
Continua ad annuire, finendo di passare il mascara. Cos’è, uno scherzo per stemperare la tensione?

“No, sai bene quanto tu sia la luce dei suoi occhi…Ma è sopraggiunta una novità…”

Indica ansiosamente la porta chiusa dietro di lei, nervosa.
“Ma che novità dev’essere arrivata, un principe azzurro sul cavallo bianco mi è venuto a prendere ed ora mi asp…”

Si dirige decisamente verso la porta, superando l’ostacolo costituito da sua madre. Cinque minuti.

“No, Mimi, non vorrai aprire in quelle condizioni!”

Troppo tardi.

Mimi guarda la scena a bocca aperta. È decisamente troppo. Ha doti di veggente.

Certo, non ha il cavallo bianco, e se è per questo nemmeno la macchina, ma…

“Koushiro…! Che ci fai tu qui?!”

Ride, attorcigliando intimidita delle ciocche di capelli.

“Ehm…E-ero venuto a prenderti…Per…Per la festa…”

Lui, tutto elegante con la sua nuova camicia nera, deglutisce nervosamente. La scruta attentamente, da capo a piedi. E il suo viso diventa un tutt’uno con i capelli.

“Grazie!! Ehi…Che c’è?”
Perché la guarda così? Sembra sia colpevole di provare qualcosa…
“C’è che sei in mutande, figlia mia! Oh, ma che mi sono preparato a fare per accompagnarti, me ne restavo in pantofole…”

Il padre di Mimi borbotta, allentandosi il nodo della cravatta. Adora accompagnare la figlia a qualsiasi evento mondano, ormai è una bellissima signorina… Ma perdere tempo così, è una cosa che non sopporta… E in più, sua figlia sembra un baccalà che ha preso troppo sole, e quel ragazzo una triglia lessa.

Mimi apre la bocca, incapace di articolare parola. La richiude, calma, reclinando dolcemente la testa verso il basso. Deglutendo e rialzando faticosamente il capo, chiude gli occhi, quasi a voler scacciare quell’assurda ipotesi.

“SONO IN MUTANDE?!”

L’urlo ferino frantuma le membrane interne delle orecchie degli astanti.

“E TU NON DICI NIENTE?! M…M…MANIACO!!”

Un bel ceffone disegna sulla guancia di Koushiro la sagoma di cinque dita fiammeggianti, mentre il pudore impedisce alla ragazza di pensare lucidamente.

La porta si richiude di scatto.

“Bè, non possiamo dire che non sia rimasta sorpresa…” osserva il signor Takikawa, infilandosi delle comode e buffe pantofole bianche.

 

“Oh, di sicuro avresti potuto avvertirmi!!”

Mimi, infilatasi un tubino verde smeraldo in tutta fretta, ancora non riesce a crederci. La scena più bella delle sua vita…Come in quei film americani, quando vengono ragazzi aitanti a prendere giovani donzelle in attesa…E il tuo cuore spera solo in quella sera, e se non andrà bene potrai dire addio ad un’adolescenza felice…

“Ma Mimi…Che sorpresa sarebbe stata, altrimenti?!”

Koushiro si strofina piano la guancia. E pensare che aveva messo più dei suoi soliti cinque minuti a prepararsi.

“Izzi, ma…insomma, potevi dirmelo che ero…praticamente nuda!”

Al solo pensiero anche le orecchie arrossiscono. Che figura…Che figura…!

Lui non sa che cosa replicare, mentre continua a camminare al fianco della ragazza. Non ha l’età per avere una macchina, quindi il suo accompagnamento consiste nel recarsi insieme al locale col mezzo più sano ed economico del mondo: i piedi.

Ed ora Mimi si starà anche surgelando…è gennaio…Ma come gli è venuta in mente un’idea così balzana?!

Un silenzio imbarazzante avvolge le parole che vorrebbero uscir fuori in luogo di quelle nuvolette condensate per il gelo, ma che non ci riescono. Doveva essere perfetta, quella sera. Ed invece…Ritardo, figuracce, una lunghissima camminata per arrivare al locale, malintesi con Koushiro. Tante cose negative non sono capitate in un’intera vita!

“Bè…Scusami, è solo che…”
La voce di Izzi esita a spezzare quel greve velo. Dire che era bellissima, che si era incantato…e, ok, ammettere che forse qualcosa nel suo cervellino si era mosso in maniera non propriamente decente, non è così semplice.

Intreccia le dita, cercando le parole giuste, se mai ce ne sono.

Mimi è in attesa, ma forse più che delle parole di Izzi in questo preciso momento, di quel qualcosa che aspetta fin dall’aeroporto. Di quel qualcosa che aspetta da una vita.

“Io…Non so dirlo, ma…”

“Sì…?”

Uno sguardo, una speranza, verbi che non ne vogliono sapere di venire fuori, mani che si avvicinano per toccarsi di sfuggita…Visi sempre più vicini…

“Mimi!!Finalmente siete arrivati! Bè…ora ci siamo tutti!”

Una Sora sfavillante e gioiosa li raggiunge per strada. Erano così vicini al locale?

“Oh…Ciao, Sora!”

Mimi, delusa, inghiotte un boccone amaro, distaccandosi da Koushiro e tormentandosi un boccolo.

“Oh, no…Ho interrotto qualcosa, vero?”

La rossa si gratta il capo, confusa. Anche lei è bellissima, truccata leggermente, con quelle decolleté nere, quella collana splendida…

…E quel vestito viola.

“Ma no, non ti preoccupare” fa Koushiro, palesemente amareggiato. “ E il festeggiato?”

“Eccolo. Insomma, volete entrare?? Fa un freddo qui…” suggerisce l’organizzatrice dell’evento. Eh, sì…Ci sono proprio tutti. Le sue protette…Voilà.

Ed ecco il festeggiato, in camicia e jeans, come se nulla fosse…Una festa per pochi intimi, loro digiprescelti, la band, qualche parente disseminato qui e là…

Sarebbe tutto perfetto.

“E così noi non potevamo mettere il vestito viola perché non sarebbe stato giusto, eh? Sniff…”

Miyako si avvicina a tastoni- ha seguito il consiglio di Mimi, è rigorosamente lontana dai propri occhiali, da quelle lenti salvatrici che le permettono di mettere a fuoco il suo amato Ken-, scherzando su che destinazione abbia avuto quel fatidico vestito. Inoltre sta diventando un surgelato con tutto quello chiffon.

“Non credevo che, volendolo io, l’avrebbe indossato Sora…” rincara Jun.

“E va bene, l’avevo già prestato a Sora…Comunque siete bellissime lo stesso, di che vi lamentate?”

Mimi sospira pesantemente. È quello il guaio di aiutare la gente…A volte si è così ingrati…E se non si può sopportare il peso dell’ingratitudine, tanto vale essere egoisti.

“Ehi, è successo qualcosa?”

“Nulla, Jun. Nulla.”

“Sai, Mimi…Yamato mi ha osservato più e più volte stasera…” ammette dolcemente Jun.

“Sono contenta…”

Ok, forse qualche parte del suo cuoricino davvero lo è. Ma è così remota che Mimi non riesce a permetterle di prevalere.

“E, d’altronde, è quello che volevo ottenere.”

“Mmm…”
D’accordo, per quanto le possa far piacere, diciamo anche che ora a Mimi non può importare di meno.

La ragazza stanca si strofina le tempie, sforzandosi di non lasciare che l’emicrania ed un bell’esaurimento nervoso facciano il resto.

“E allora perché non sono contenta? Me lo sai spiegare?”

Ma per chi l’hanno presa, una psicologa? Una giornalista della rubrica “Cuori solitari e/o infelici”?!

“Jun, ora basta. Te lo dico io perché. Perché tu, come tutte le ragazze romantiche di questo mondo, credevi stupidamente che lui si sarebbe accorto di te, perché tu sognavi che avrebbe lasciato Sora per te, perché tu speravi che s’innamorasse di te! Lo vuoi capire che ama Sora, dannazione!Io…credimi, potremmo diventare grandi amiche…Ma non chiedermi perché sei infelice se i tuoi sogni non si realizzano!” strilla Mimi, dando sfogo a tutto il suo risentimento, come un serpente velenoso che ha accumulato davvero troppo siero.

Jun non sembra sconvolta. Certo, si sta dando davvero da fare perché quella lacrima dispettosa non scenda, però con tono di voce incredibilmente fermo, dice: “La sai una cosa…Hai ragione. Hai perfettamente ragione. Ma ora non mi venire a dire che tu non ti eri affidata a questa festa per coronare i tuoi sogni d’amore, come tutte le ragazze romantiche di questo mondo.”

L’ultima frase è una sferzata che colpisce Mimi come un pugno in pieno volto. È vero. Se Jun inconsciamente aveva preteso l’impossibile, lei aveva voluto qualcosa che forse nemmeno c’era.

Jun si allontana fiera, guardando teneramente quel vestito viola, perfetto addosso a Sora…

“Non sa camminare sui tacchi.” È l’ultimo commento caustico di Mimi, che sorseggia un po’ d’aranciata.

 

Nel frattempo, Miyako si è allontanata dalla sua dea e dall’ex rivale. Perché ha una missione ben più rilevante. Trovare Ken, fare l’ intelligente ed essere così tremendamente bella da fargli capire che è solo lei quel che vuole. Ma Miyako non sa che lui già pensa tutto questo, senza nessuno di quei piani.

È così scuro, quel locale. Non si vede un accidente…Inconsapevolmente le sue mani arrivano alla piccola tasca dove giace la custodia degli occhiali. No, maledizione, no!!

“Miyako?”

Una voce familiare, fin troppo, l’accoglie da dietro.

“Ken!”
Ma perché la musica è così forte da non permetterle di sentire la sua voce melodiosa?!

Miyako cerca di metterlo a fuoco, ma tutto quello che vede è una zazzera scura avvicinarsi sempre di più.

“Ma hai messo le lenti a contatto?”
“Cosa?Non ti capisco!”

Lei tende un orecchio, ma le speranze sono vane. Al diavolo Yamato e il suo amore per la musica!

Vede una sagoma indistinta, forse la sua mano, agitarsi e fare un segno strano. Annuisce senza capirci molto, poi per fortuna tutto si calma. Oh, grazie al cielo, musica soft!
Ecco Ken, alto e scuro. Miya gli si avvicina, baldanzosa e convinta di far colpo.

“Allora, Ken…”chiede con la voce più suadente che le esce. “Cosa mi volevi dire, prima?”
Incrocia le gambe, si avvicina. Può sentire il suo profumo, mentre gli si appoggia contro. Che bella sensazione…

“E dai, non fare il timido!” sorride Miya, strusciandosi ancora di più a lui. Non dice niente, evidentemente può osare di più…Non sarà mai un’icona sexy, questo è sicuro.

Ma, è ingrassato? Come mai abbracciarlo è così difficile?
“Miya, ma che cavolo stai facendo??”

Oh, finalmente ha parlato! Ma si sarebbe aspettata una voce roca, calma, non certo quella stridula e attonita di un Ken con in mano due bicchieri di coca.

“Niente, perché?”

D’accordo, giochiamo la carta della nonchalance.

“Bè, forse ami l’architettura, altrimenti non si spiega perché stai abbracciando un pilastro del locale!”

Un…che?!

Oh no.

No.

Categoricamente no.

Ken, con un gesto garbato ma reprimendo a fatica le risate, estrae dalla sua tasca gli occhiali e glieli mette leggermente sul naso.

Deglutendo a fatica, Miyako si trova avvinghiata ad una colonna scura.

“Mi ha visto qualcuno?” domanda, staccandosene alla velocità della luce e trascinando Ken in un piccolo cortile adiacente al locale.

“Ma no, a parte me, stavano tutti ballando. E comunque è buio, figurati.”
“Oh, cielo…”

Miyako e Ken sono usciti fuori. Lo spiazzo è carino, e la luce lunare illumina il campetto sgangherato…Sarebbe un posto perfetto, se Miya non venisse da un’indimenticabile figuraccia.

“Chissà cos’avrai pensato di me!”
“Che avessi dimenticato gli occhiali a casa!” risponde genuinamente lui.

Com’è bello, stasera, tutto elegantemente acconciato dalla madre…E quel gel, poi, sui capelli, che li movimenta un po’!

“Oh, ti prego, non mi guardare i capelli, mia madre me li ha voluti ravvivare un po’…” fa, nascondendosi un braccio dietro la nuca. “ Ma vedo che nemmeno tu ce li hai lisci…”
“Ehm, volevo cambiare un po’.”

Esclusivamente per lui, tra l’altro. Le ore passate da Mimi sembrano così lontane, facenti parte di un’altra dimensione ora che lei è lì con lui.

“Etcì!”

Maledetto chiffon. Maledetto gennaio. Ci mancava solo uno starnuto del genere a rovinare una serata romantica!

La reazione di Ken la sorprende non poco…Una cristallina risata si leva dalle sue labbra,mentre il rossore sulle guance di Miya da luogo ad un sorriso,e ad una risata anche per lei.

“Ehi, è già la seconda volta che mi fai ridere così!” osserva, tenendosi lo stomaco con una mano.

“Già!”
Quando però le risate si spengono, una domanda sorge spontanea.

“Allora mi trovi ridicola?” chiede, con crescente delusione.

Lui sembra osservarla come se la vedesse seriamente per la prima volta. “No, certo che no.”
“Ah…”
Silenzio. Le immagini di quel Natale a casa di Ken scorrono veloci nella mente di lei. Già, lei deve sempre fare la buffona, mai una volta che sia seria…E Ken è sempre così riservato!

“Etcì!”
Meraviglioso.

Tira su col naso, sentendo le lacrime pericolosamente vicine.

“Forse è meglio se ti metti anche questo.”

Ken si toglie la felpa e la poggia amorevolmente sulle spalle di Miyako.

“Hai le mani gelide…”osserva lui, riscaldando i suoi palmi.

“E tu invece così calde…”sussurra lei come rapita da un sogno.

“Mi spieghi perché oggi volevi congelarti e restare senza occhiali?”

“Oh…Bè, volevo dare un’immagine diversa.”

Per te, grida il suo cuore.

“Perché vorresti essere diversa se vai bene così come sei?”
L’ingenuità di questo ragazzo è così disarmante che a Miya si scioglie il cuore.

“Lo pensi davvero?” domanda ansiosa, stringendogli le mani ancora di più.

“Certo…tu per me vai bene proprio così come sei. Magari sei un po’ pazza e…Mi fai ridere, ma so che sei una bravissima ragazza che mette il cuore in ogni cosa che fa…E questo mi piace davvero…Miya…tu mi piaci davvero…”

Lo sguardo di Ken si abbassa improvvisamente, e rompe ogni contatto. Si morde un labbro, forse ha osato troppo…

Dal locale, la voce di Yamato si leva. Forse sta per cantare una canzone.

“Ken…?”
“Sì?”
“Anche tu…Mi piaci sul serio. E non come amico.”
Miya si stringe nelle spalle quella felpa calda impregnata davvero dell’odore di Ken. Ce l’ha fatta. Ce l’ha fatta. Ce l’ha fatta!

Il sollievo è tale che quelle lacrime, ora di sollievo, vorrebbero scendere e liberare tutte le paure e le esitazioni.

“Yamato ha iniziato a cantare…” Ken cambia palesemente discorso, ma i suoi occhi ridono e un grosso sorriso lo abbellisce ancora di più.

“Sì…Mi piace molto questa canzone.”
“Anche a me…Vuoi ballare?”

 

Jun arranca faticosamente sui tacchi, maledicendo chi le ha messo in testa di andare a quella festa.

Se stessa.

È ancora un po’ scioccata per il dialogo avuto con Mimi. Credeva di aver trovato una nuova amica, non qualcun altro che le rovesciasse tutta la propria bile addosso e che le ricordasse quanto fosse illusa. E invece, pare proprio essere stata capace di attirarsi tutte le antipatie di quel gruppo. Yamato la considera una sanguisuga, Sora non la sopporta- anche se lei è stata fin troppo paziente-, suo fratello non la regge, Miyako l’ha considerata una rivale ed ora Mimi la detesta.

Fantastico.

Si sente così sola, ora. Lontana anni luce da quella ragazzina che pur di arrivare al suo obiettivo scalava anche le montagne più impervie. Forse è il destino della famiglia Motomiya…

“Forse sarebbe meglio uscire fuori a pensare…”riflette a voce alta, avviandosi decisa verso il cortiletto.

Oh, no. Ci sono Miyako e Ken, e l’ultima cosa che vuole è rovinare anche a loro la festa.

Chiude delicatamente la porta, per non far rumore e non sciupare quel delicatissimo momento.

Missione compiuta.

“Ed ora che faccio?” si chiede angosciata, mordicchiandosi le dita.

Un po’ d’acqua frizzante farà bene, no? Jun si dirige svelta, per quanto i tacchi possano permettere,

Ma quale acqua, ci vorrebbe qualcosa di più pesante…

Sorseggia piano il liquido trasparente, fissando vacua la sala. Tutti hanno l’aria di divertirsi un mondo.

“Scusa, me ne potresti versare un bicchiere?”

“Certo.” Risponde meccanicamente, afferrando la bottiglia piena, ma poi qualcosa si incrina…Forse il suo cuore, forse la voce, forse il tempo ha subito qualcosa.

No, sono quei tacchi.

“Attenta!”

La voce gentile la prende al volo, mentre lei gli rovina addosso, semi bagnata. Ecco, tanto per coronare il tutto!
Solo ora si avvede di chi ha urtato e bagnato. Taichi.

“Scusami…Sono un disastro…”
“A quanto pare stare da Mimi non ti ha fatto salire l’autostima.”

Lo sguardo di Taichi si perde lontano, o forse no, considerato che Yamato e Sora sono relativamente vicini.

Jun sorride amaramente. “Affatto, mi ha reso anzi…ancora più consapevole che sono una buona a nulla.”

“Alla fine l’ha preso lei il vestito.” Osserva all’improvviso lui. Non l’avrà nemmeno sentita.

Lei sospira, rassegnata. Inutile…Nessuno l’ascolta mai, nessuno la prende mai sul serio!

Un muro di silenzio si erge tra i due, che soffrono per la stessa cosa, come miliardi di cuori egoisti sparsi nel mondo, che non hanno mai minimamente pensato a cosa vogliono gli oggetti del loro amore.

“Nessuno è un buono a nulla, neanche tuo fratello!Anzi,no, forse lui…”scherza lui.

“Allora mi hai sentito…”
“Non sono mica sordo!”

Jun ride. Per fortuna che lui la prende sul ridere…Darebbe l’anima per essere sempre positiva quanto lui o suo fratello! E lo era, finché non ha conosciuto l’agrodolce sapore di un amore a senso unico.

“Senti un po’, oggi mi hai fatto fare un giro assurdo per trovare casa di Mimi, mi sei precipitata addosso, mi hai bagnato…”

Taichi sta enumerando altri errori e figuracce di Jun, che non gli è affatto grata di questo!
“Dunque, non vorrai non sdebitarti.”

“Cosa? Credevo fossi gentile!” replica a bocca aperta lei. Ma quanti lati hanno questi digiprescelti?
“Ehi, do per ricevere…Cosa sei disposta a fare?” chiede lui innocentemente, mentre Yamato si alza sul palco e incomincia a cantare…Dalle prime due frasi sembra una bella canzone. L’idea di Taichi è perfetta.

Jun non sa davvero cosa fare, si sente umiliata, mortificata, avvilita all’ennesima potenza.

Improvvisamente lui la prende per mano, trascinandola con sé.

“Ehi!”protesta lei. “Cosa mi vuoi fare?!”
“Per esempio, potresti ballare con me.” Dice serafico lui, poggiando una mano sulla sua spalla.

Le proteste verbose di Jun si trasformano in un sorriso d’incredulità, mentre per l’ennesima volta Yamato la osserva incredula e una smorfia curiosa si dipinge sul suo volto.

 

“Certo che la voce di Yamato è stupenda.” Nota Mimi, avvicinandosi a prendere qualcosa da mangiare.

“Sì, ma neppure Takeru scherza.”

Hikari risponde all’involontaria dichiarazione ad alta voce di Mimi, mentre mordicchia senza troppa convinzione un sandwich. 

“Hikari…Come mai non sei a ballare?”

“Ecco…Per via di due piccoli problemi.”

Pulendosi la bocca con un tovagliolo, una splendida Hikari, in pinocchietti bianchi e top nero, indica due ragazzi che parlano non troppo amichevolmente tra di loro.

“Chiamati Takeru e Daisuke, per caso?” chiede Mimi sarcastica.

“Cosa te lo fa pensare?” risponde lei con altrettanta ironia.

“E tu non scegli nessuno dei due?”
“Oh, Mimi…Non so cosa fare! Io voglio bene ad entrambi! Magari un pochino diversamente a Takeru, ma non me la sento di lasciare da solo Daisuke!”

-Avessi io problemi di questo tipo…-si ritrova a pensare Mimi, segretamente invidiosa.

Intanto Koushiro si avvicina a lei, forse volendo aggiustare un po’ le cose. O forse ha solo fame.

“Bè, cara…Almeno loro hanno iniziativa.” Replica a voce alta, abbastanza perché lui la senta.

Hikari capisce al volo a chi è rivolta la stilettata e si defila, promettendo ad entrambi i suoi amici di ballare con loro.

Un gioco di sguardi pericoloso si instaura tra i due, ora, come se stessero guardando una partita a tennis e non si volessero perdere nemmeno un servizio.

Ecco Jun che balla con Taichi e Yamato che la squadra con tanto d’occhi. Primo obiettivo raggiunto.

Izzi la osserva, col cuore che fa troppe capriole persino per la tachicardia, mentre lei sorride vedendo Jun che pesta i piedi sia a Taichi che a Daisuke, mettendo così quest’ultimo K.O.

Ed ecco che quindi ha campo libero Takeru.

Mimi sembra persa nei suoi pensieri, ma la parte sinistra del suo corpo, quella che si trova vicino Koushiro, trema. E non è solo gennaio.

E…Oh, no!Miyako si è messa gli occhiali! Ma quantomeno è felice, sta ballando con Ken.

E Yamato è da poco salito sul palco, ora farà sicuramente qualche dichiarazione a Sora e poi canterà una ballata dolce e un po’ rock.

“Scusatemi, una breve parentesi e poi si torna a ballare!”
Infatti…Mimi fa un evidente gesto con la mano. Se l’aspettava.

“Anzitutto…Grazie alla mia splendida ragazza, fautrice di tutto questo…Sora, sai quanto sia difficile per me parlare, ma…davvero, grazie di essermi vicina sempre…Ti amo…”
Applausi a non finire piovono sulla coppietta. Sora sta piangendo di gioia, ma stringe la mano ad un Yamato emozionato al microfono, regalandogli un piccolo bacio sulla guancia. Gli sussurra qualcosa all’orecchio, tendendo la mano alla platea che li osserva dolcemente.

“E un grazie a mio fratello, che è riuscito ad accalappiare Hikari tutta per sé! Daisuke, non ti preoccupare…Pensiamo anche a te!”
Delle risate si levano, mentre Hikari e Takeru smentiscono categoricamente tutto, ma i primi a non esserne convinti sono proprio loro.

“E…Al mio migliore amico e a Jun, che sono una fantastica neo-coppia!”
“Pfff…”

Mimi non può fare a meno di scoppiare a ridere, e Koushiro la segue a ruota. E va bene che la psicologia non è proprio materia per uomini, ma insomma…

“Come mai non negano?” si domanda incredula, vedendo anzi i diretti interessati sorridere imbarazzati.

“Credo che…Non vogliano negare la verità.” s’intromette Koushiro, visibilmente sorpreso anche lui.

Forse è stata lei a non aver capito niente.

E quindi…Obiettivo numero due centrato.

Peccato che manchi il più importante, almeno per lei…Mimi vorrebbe rispondere, ma escono solo parole così inutili.

“Fa freddino.”
“Eh, già.”

Che discorso da vecchietti al parco.

“Inoltre…Un grazie a tutti voi che siete qui per festeggiare con me! E Sora mi dice di ringraziare Mimi per il vestito! Ed ora…musica!”

Yamato ha dato addio alle ciance, finalmente.

 

“And I’d give up forever to touch you

‘cause I know that you feel me somehow

you are the closest to heaven that I’ll ever been

and I don’t wanna go home right now”

 

Miyako si stringe a Ken, chiudendo gli occhi per perdersi. È decisamente meglio di un sogno! Lui le cinge i fianchi possessivo. Ora che l’ha trovata…Non la perderà così facilmente.

“Stavo pensando…Ma non è che mi preferisci senza occhiali?” Miya getta la domanda a bruciapelo.

“Perché dovrei? Ti ho conosciuta con gli occhiali, e sarai sempre con loro!”
“Perfetto, allora!” sorride lei. Se avesse risposto affermativamente, allora avrebbe avuto un approccio troppo materiale alla vita.

E invece è perfetto per lei.

“Cosa c’è, faccio ridere?” domanda lui, notando il sorriso enorme stampatosi sulle sue labbra.

“Oh, no…Credo solo che adesso tu mi abbia modificato gli occhiali…”

“Cosa?”

Ken è parecchio confuso. Quel discorso mentre ballano, cosa sta a significare?
“Perché non vedo più come prima…”

“Oh, te li ho sporcati o rotti?” chiede preoccupato Ken.

“No” Miya si avvicina al suo orecchio, mormorando piano: “Solo che ora il mondo è rosa.”

 

“And all I can taste is this moment

And all I can breathe is your life

And sooner or later it’s over

I just don’t wanna miss you tonight”

 

Jun pesta ancora una volta i piedi a Taichi.

“Ahia!”
“Scusami!!”

“Hai già fatto fuori tuo fratello, non credi sia abbastanza?”scherza lui, stringendola leggermente a sé.

Arrossendo per non si sa quale specificata ragione, Jun sorride.

“In compenso ho fatto un favore a tua sorella.”

“Mmm…Credo proprio di sì.”
“Taichi…Ma perché non hai voluto smentire le parole di Yamato?” domanda lei, cercando per forza il pelo nell’uovo. Un meccanismo di contorto autolesionismo.

“Perché non l’hai fatto tu?” sussurra lui, ridendo.

“Bè, io…Io…” balbetta, incerta.

“Perché alla fine è un bene che siano convinti di questo…Sora non ti guarderà più così, e non si nasconderanno davanti a me…”
“Ah.”

Cos’è quella puntina di delusione?

“Taichi…”

Jun alza lo sguardo, improvvisamente ha chiaro tutto. Forse è l’atmosfera, la musica, questo strano ragazzo… Però sente che se non lo fa adesso, se ne pentirà. E tanto vale pentirsi per qualcosa che si è fatto…

“Io non ho smentito per questo…”
“Ah, no?”

Lei scuote la testa. “Bè, non te lo saprei spiegare…Forse perché, da questo pomeriggio ho sentito una sorta di…Come spiegarti…Chiamiamola riconoscenza verso di te e quindi…”
Le parole muoiono in gola, e tocca a Taichi prendere le redini del discorso, guardandola fissa negli occhi.

“Forse per questo?” suggerisce lui, sfiorandole delicatamente le labbra prima con le dita per farla tacere, e poi con le sue labbra.

E Jun sa che la sua risposta è affermativa.

 

“And I don’t want the world to see me

Cause I don’t think that they’d understand

When everything is made to be broken

I just want you to know who I am”

 

“Credevo che avresti ballato con Daisuke, fino alla fine.”
“Lo temevo anche io, Takeru…”
Hikari sospira, prendendo le mani del suo migliore amico.

“Sicura di non sentirti in colpa e che non vorresti controllare la situazione del suo piede?” indaga lui, attirandola a sé.

Di fronte alla sua incertezza, si affretta a dire: “Tranquilla, non voglio saperlo!”

Lei ride argentina, mormorandogli in un soffio ad un orecchio: “E comunque la risposta era no.”

 

“And you can’t fight the tears that ain’t coming

Or the moment of truth in your lies

When everything feels like the movies

And you bleed just to know you’re alive”

 

 “Questa canzone è bellissima…Non trovi anche tu, Koushiro?”

Insomma, cos’aspetta per invitarla a ballare?? Mimi tamburella impaziente le dita sul tavolo. Ha divorato tutte le cibarie rimaste. Al diavolo la dieta! Lo stress è il miglior alleato del sovrappeso!

“Sì, in effetti…”

“Fatti dire che sei un cretino.” Interviene Jyou da dietro, il suo migliore amico, colui che dovrebbe starlo a sentire e consolarlo!
“Potresti arrivare direttamente alla parte della comprensione?”

“Ma quale comprensione! Muoviti!”

E così dicendo lo spinge, aiutato da Iori, tra le braccia di Mimi, dove rovina goffamente.

“Sc-scusami…”
“Nulla…”risponde lei, intenerita da tutto l’amore che vede attorno.

“Invitala a ballare!!”recitano i labiali di Jyou e Iori.

Izzi li guarda disperato, mentre loro si passano una mano sugli occhi, increduli.

“Mimi…Ehm…E se…Noi due…”
“D’accordo!” fa lei, intuendo o forse volendo intuire la sua richiesta.

“Come hai fatto a capire che volevo invitarti sulla pista?” chiede lui, stupito.

“Non l’ho intuito, volevo che lo facessi.”

Appoggia il suo capo alle sue spalle, godendosi quel piccolo momento.

-Koushiro, sei veramente un imbecille se non ne approfitti- pensano entrambi, sulle note di quella dolcissima canzone.

 

And I don’t want the world to see me

Cause I don’t think that they’d understand

When everything is made to be broken

I just want you to know who I am”

 

“Finalmente questa sera va per il verso giusto.”
“Cosa intendi dire, Mimi?”
“Avanti…Ho perso un sacco di tempo per vestire loro due, ma quantomeno sono riuscita nel mio intento…Ho fatto tardi…Ho fatto quella figura…E…e da quando sono tornata io e te non abbiamo parlato per niente!” si sfoga lei, decisa a giocare l’ultima carta per la felicità.
“E cosa stiamo facendo ora?” domanda confuso Koushiro.

“Sai benissimo cosa intendo!” Mimi alza di scatto la testa, trovandosi suo malgrado in soggezione di fronte a quegli occhi neri.

In realtà lui non ha capito, ma finge di aver compreso tutto.

“Mi mancano i nostri discorsi, Koushiro…”
“Avremo tutto il tempo per recuperarli.” Fa dolcemente lui, accarezzandole i capelli.

 

“And I don’t want the world to see me

Cause I don’t think that they’d understand

When everything is made to be broken

I just want you to know who I am”

 

“Ma non è l’unica cosa…”
“E allora? C’entra Michael?”
Lei sorride. “Affatto. Sei geloso?”

“Chi, io?”

“Sì, sì…Dai che si vede!”lo punzecchia lei.

Magari fosse vero.

“In effetti, hai ragione.”

La canzone è agli sgoccioli, e Mimi è incapace di muoversi.

“Come, scusa?”

 

“And I don’t want the world to see me

Cause I don’t think that they’d understand

When everything is made to be broken

I just want you to know who I am”

 

“Sono geloso di te.” Dice lui, con una calma invidiabile. Almeno apparentemente.

“Eh??”

Mimi non riesce a credere alle sue orecchie, ha paura che qualcuno gliele possa tirare da un momento all’altro e gridare: “Sveglia, è solo un sogno!”

 

“I just want you to know who I am”


“Sono geloso di te!” urla lui, nervoso.
“E perché?”

 

“I just want you to know who I am”

 

Ma che domande sono?!

“Perché sono innamorato di te!!”

La voce di Koushiro è un fiume in piena che ha rotto gli argini e crea una tempesta.

 

“I just want you to know who I am”

 

La canzone è davvero finita. E tutti hanno sentito.

Sora si appropria del microfono, dando il benvenuto alla nuova coppia della serata.

“Ed ora, mentre aspettiamo la torta, un bell’applauso per Mimi e Koushiro!!”

Nonostante l’atroce desiderio di voler scomparire all’istante in un abisso profondo almeno quant’è la distanza dalla terra alla luna, Mimi ed Izzi si squadrano, l’una a bocca aperta e totalmente stolida, l’altro bordeaux e ansante di fatica.

Fortunatamente, arriva la torta e gli stomaci, organi affatto romantici, gridano: “All’attacco!”

Solo che due di loro sono talmente ingarbugliati e sottosopra che i due rispettivi proprietari non riescono a muoversi.

“Veramente, Koushiro?” chiede piano lei, volendosi assicurare che è vero, è tutto vero…

“S-sì…Sì, sì, sì…E credimi, te lo volevo dire da un bel po’, questa sera, e all’aeroporto, e forse…forse da Digiworld…” abbassa il capo, confuso. Davvero c’è riuscito? Davvero ora Mimi sa tutto? Quel groppo in gola si scioglie come attraversato da un balsamo miracoloso, il coraggio.

E la torta potrà essere anche stata preparata con il miglior cioccolato e la crema più dolce di questo mondo, ma certo le labbra di entrambi adesso non vogliono assaggiare niente, non ora che Mimi e Koushiro sono finalmente uniti in un bacio.

 

E tutto è andato per il meglio, come in un film americano per teenager. Mimi ed Izzi non si sono scollati un momento, sebbene lui fosse un blocco di marmo per l’imbarazzo; Ken e Miyako sono l’altra coppia della serata, assieme ad un’attonita Jun che ancora non crede a Taichi che le ha chiesto di uscire insieme, con la scusa che i loro dialoghi tragicomici gli piacciono troppo… per Takeru e Hikari forse è ancora troppo presto…Intanto Jyou ha notato quanto fosse carina la cugina di Yamato, mentre Daisuke si lamenta per il piede malandato ed ha un altro buon motivo contro sua sorella. E Iori si è divertito un mondo a vedere tutte queste strane situazioni sbrogliarsi questa sera.

L’unica nota stonata è Sora, che adesso si avvicina colpevole verso Mimi, sostenuta da Yamato.

“Cosa c’è?” chiede Mimi, visibilmente seccata dell’interruzione delle sue effusioni.

La festa è praticamente finita, e lei non potrà vedere Izzi prima dell’indomani!Insomma, un po’ di comprensione!
“Ecco…”
La voce di Sora si spegne indicando due vistose macchie brune e bianche, e l’unica cosa che Mimi, Jun e Miyako ridendo possono esclamare è...

“Il vestito viola!”

 

 

 

Sproloqui pre-scolastici…

Ed eccomi all’ultimo cap!!Cavolo quanto mi sono divertita a scriverlo!!! Specie Mimi che si arrabbia con Izzi e tutte le belle scenette romantiche…Il mio istinto takari per una volta si è trattenuto(sei sempre tu, Simo???Ma perché io ogni volta che usciamo ti parlo delle mie fic?!XD Mi vieni a chiedere sempre perché in ogni mia fic ci tengo così tanto che Take e Hika stiano insieme e stavolta ti ho dato uno schiaffo morale!=P Che poi mi picchi sempre perché dici che sono sadica…Intanto tu hai avuto in anteprima tutta la trama di Angeli del cuore…tsk, donna ingrata, e non dico di poca fede sennò tu mi fai la battuta!XD)…Scusatemi ma oggi sono particolarmente impazzita…Mi è piaciuta anche l’ultima scenetta, di quel povero vestito viola macchiato!XD Ne ha subite tante! Spero sia piaciuto molto anche a voi!

Ho voluto rigorosamente pubblicarlo il 9 settembre per un motivo molto molto semplice…Dal momento che la vedo come una fic prettamente estiva, dovevo concluderla con l’ultimo giorno di libertà…

Eh, già…Domani, almeno qui a Foggia, inizia la scuola!=,,,( Avete idea del lutto in cui versa questa povera scrittrice esaurita?? Uff, ci sono lì gli spiriti della polvere raccoltasi sui libri che si avvicinano minacciosi…NOoOoOoOo! O.ò

Per incominciare poi il quarto anno di liceo…Allegria!XD Almeno si ricomincia con la routine quotidiana che almeno nella mia vita non è mai monotona!!=) Ho un’esistenza molto varia e pazza, come probabilmente testimonierà Sora89 per le mie lettere…E quello è un piccolo assaggio, cara!^^°°°° La vita vera è molto peggio, incasinata come sono!
Comunque, a voi non interessa, vero? Magari un giorno ci farò una fic, specie sulle mie disavventure casalinghe(Memi, per dirtene un paio, l’orecchino aspirato e il lavello dorato…entrambe opere di mammina…XD), perché alcune sono davvero troppo divertenti! Ma ora bando alle ciance! Un po’ mi dispiace che questa fic sia conclusa, ma era solo una piccola chicca…Ve l’ho detto che mi dovrete sopportare ancora molto, ma molto a lungo!>=) La canzone che ho utilizzato qui- prima doveva essere “Sei parte di me” degli Zero Assoluto(*ç*), ma quella ho deciso di conservarmela alla prossima occasione!- è la stupenda Iris dei Goo Goo Dolls…Ultimamente sono un po’ fissatuccia su questa canzone, avrò fatto a DenaDena e DarkSelene89Noemi una testa così…^^°°°° Però la adoro, davvero…** E dunque, i credits li ho dati, a parte che Digimon non mi appartiene ed è opera del fantastimeraviglioso Akiyoshi Hongo, etc etc etc…Ma mancano ancora i ringraziamenti!Lettorucci miei vi lovvo!<---Sì, che sto sclerando me ne rendo conto!XD

Stavolta sarò una bambina brava e diligente, vi ringrazierò uno ad uno:

 

Sora89: tesoruccio mio che ora sei maggiorenne e ti starai ancora riprendendo del mio messaggio di auguri!!!** Che bello averti sentito, sul serio!=) Spero tu non sia rimasta così scandalizzata dalle mie lettere(eheheh), anche se mi sembra proprio che almeno emozionata sì!XD Grazie come sempre di esserci a seguire ogni sciocchezza che scrivo(proprio non ce la facevi a vedere Jun che attirava gli sguardi di Yamato!XD),anche se so che tu aspetti principalmente la fic per te, Maledette Crociere ed Angeli del Cuore!Spero che durante l’anno scolastico ci sentiremo spesso!!!Magari anche solo quando sei in crisi e hai voglia di sentirti dare ragione! J tvtttttb!

 

Memi:Bellissimaaaaaaaa!Mi hai lusingata mettendo questa storia tra le tue preferite!^^°°°° E pensare che è nata grazie ad un “diverbio”sulla data di nascita di Jun!XD Grazie davvero anche a te, carissima!!!Spero continuerai a seguirmi!Eheheh!Tvtttb!E in bocca al lupo per l’esame di domani!

 

Sae:Stupenda!!!!Che bello ascoltare l’inflessione salentino-napoletana tutta particolare che hai tu!XD Me davvero contenta per averti sentito!!=) E grazie per il continuo appoggio che mi dai!!!Mimi e lo zen è dovuto ad una mia personale reazione ad una notizia non proprio positiva!=°D Lo so che aspetti ancora altri capitoli, ma arriveranno!Come la fic per te, perché lo sai benissimo che mi sento in colpa e devo rimediare!XP Quindi aspettati qualcosa, teso! Bacioni!tvb

 

DenaDena:bellaaaaaaaaaa!Una delle mie fan più affezionate!XD Come farei se non ci fossi tu che ogni volta mi riempi di complimenti??(non avrei la testa montata!XD) No, davvero, grazie sul serio per tutto, anche per sopportarmi al di là di queste fic!!! ^^ Spero che questo cappy non ti abbia deluso, e comunque sappi che sarei stata più cattiva anche io...Sono contenta che ti piaccia il junichi!XD Ci sentiamo presto!!tvb

 

Smartgjrl:Eheheh!Ciao cara!!!Alla fine, spero ti sia piaciuta la scelta di far indossare il vestito a Sora!E tutte le cose che faccio combinare a questi pazzi pazzi digiprescelti!XD Grazie dei commenti positivi che mi lasci!!! Kiss

 

Mimi18:Grazie!Certo che se mi riempite di così tanti complimenti sverrò rossa come un peperone!X°D Grazie, grazie davvero!!!Spero proprio di non averti delusa e di non deluderti mai!!^^

 

DarkSelene89Noemi:Pensavi non ringraziassi anche te? Ma come posso?! Con te che mi parli ogni giorno, che vorresti picchiarmi ogni tanto per certe decisioni che prendo, che ieri ti sei subita la sottoscritta che ha ritrovato per strada quell’essere ignobile che è stato il suo amore per troppo tempo?!?!XD Lasciamo stare l’incontro!Comunque…Teso tu sei una delle mie motivazioni principali a continuare a scrivere, sul serio! Solo, se ogni tanto la smettessi di chiamarmi il tuo mito vivente, te ne sarei grata, perché non mi sento così importante, davvero!XD A parte gli scherzi, però, spero che anche la conclusione di questa fic ti piaccia!!Tornerò presto ad aggiornare le altre cose!Tvtrb!

 

Eheheh, come farei senza di voi!=) Ora ho scritto tuuuuuuutti i turni di aggiornamento che devo assolutamente rispettare, il seguente in questa sezione è “Quanto può essere pericolosa una top-model?”, 7 capitolo! Ci vediamo lì! A presto…Se domani mi trovate ancora viva…Vabbé che io vecchietta entro alle 10.30 dopo un’abbondante colazione al bar con tutti gli altri disperati della mitica neo II L, anche tu, Simo, ti perdono! E ti dedicherò quella fic, quando la pubblicherò, promesso…Poi ti farò leggere tutti questi sproloqui che sto dicendo al mondo intero, perché tanto so che tu vieni raramente su EFP, nella sezione Digimon…So anche che ti arrabbierai perché ti sto facendo fare brutte figure, ma è meglio farti fare brutte figure qui o recitarti Sabrina assieme a Jessica, Rebecca e Luana??XD…Ma questa è un’altra storia!!Oddio sto proprio male…E pensare che fra un po’ esco e vado in pizzeria(e c’è anche Simo)…Non posso andarci in queste condizioni, farò ridere tutti…(Perché normalmente che fai??ndAmici

Non è vero!Io sono una persona serissima!NdFede

Ceeeeeeeeeeeeerto…NdAmici

La prossima volta le ripetizioni in chimica ve le scordate!XD NdFede

No Fedeeeeee, che tu sei l’unica ad aver avuto 10…Non ci puoi abbandonare!NdAmici-che-ora-sono-opportunisti

Ah no,eh?NdFede

No, come non puoi abbandonarci in latino, greco, italiano, storia, filosofia, fisica, matematica, inglese, francese e…NdAmici

Ho capito, anche quest’anno sarà uno stress! Nd Fede-povera-ragazza-che-studia

Ma noi ti vogliamo tanto bene, pandina ex-cagnolina cricetina coniglietta gattina incrocianimaletta jappo addicted ADA sfigatina gemellina genio incompreso di questo mondo scrittrice pazza corista chitarrista ballerina mancata pittrice mancata che ora 6 filiforme e la devi smettere di prendere tutti quegli shoujo sennò la tua casella in fumetteria diventa una casella delle poste!NdAmici

-,- ora bastaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!NdFede)

Scusatemi, come si vede che io fra meno di 24 ore varcherò quei cancelli neri…XD

J Ma almeno vi ho fatto un po’ ridere!XD

HikariKanna

Ps: Questa è la traduzione della canzone!=)

 

E rinuncerei per sempre a toccarti

perché so che in qualche modo mi senti

tu sei più vicina al paradiso di quanto io lo sarò mai

e non voglio andare a casa proprio ora

 

E tutto ciò che posso assaporare è questo momento

e tutto ciò che posso respirare è la tua vita

perché presto o tardi è finita

proprio non voglio perderti stanotte

 

E non voglio che il mondo mi veda

perché non penso che capirebbero

quando tutto è fatto per essere spezzato

voglio solo che tu sappia chi sono io

 

E non puoi combattere le lacrime che stanno arrivando

o il momento di verità nelle tue bugie

quando tutto sembra come i films

sì sanguini solo per sentire che sei vivo

 

E non voglio che il mondo mi veda

perché non penso che capirebbero

quando tutto è fatto per essere spezzato

voglio solo che tu sappia chi sono io (x2)

 

Voglio solo che tu sappia chi sono(x3)

 

 

 

 

 

 

 

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