Baby I'm not like the rest

di _littledreamer_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The prologue ***
Capitolo 2: *** 1.please don't forget... ***
Capitolo 3: *** 2.Can you fix a heart? ***
Capitolo 4: *** 3. It's time to be happy ***
Capitolo 5: *** 4.Memories... ***
Capitolo 6: *** 5.Please Remember! ***
Capitolo 7: *** 6. Everything is possible.. ***
Capitolo 8: *** 7.For the First time... ***
Capitolo 9: *** 8. You are everything I need... ***
Capitolo 10: *** 9. Heart Attack ***



Capitolo 1
*** The prologue ***


<-buongiorno amoreeee!- le urlò la madre, presentandosi stranamente felice vicino al suo letto.
-mmmh, ancora 5 minuti mamma!- cercò di bofonchiare la ragazza.
Era nel meglio del suo sogno e come al solito, la madre le rovinava sempre il finale.
Quello dove lui baciava lei e vivevano sempre felici e contenti.
Ma i finali così esistono solo nelle favole e Amber non era mica una protagonista delle favole.
Anzi..
-alzati o farai tardi per l’ennesima volta!- questa volta il tono della madre sembrava essere più duro, quasi da non ammettere repliche.
-va bene, va bene. Basta che non attacchi con i tuoi sermoni, mà!- spostò velocemente il piumone di dosso e appoggiò i suoi piedi caldi sul freddo parquet sussultando al contatto. Prese poi, a striracchiarsi fino ad alzarsi velocemente per dirigersi verso l’armadio.
Ecco qua che arrivò alla domanda tanto critica “cosa mi metto?”
Ammettiamolo, tutti, anche le super modelle si fanno questa domanda ogni mattina.
La mente della donna è contorta, pieni di complessi e domande, talvolta, inutili.
Ma, Amber non era una ragazza del genere. La mattina non si poneva nessun tipo di domanda, no.
Lei  utilizzava sempre un paio di leggins e un magliettone abbastanza largo da poter coprire le sue orribili, così le chiamava, forme.
Purtroppo Amber non era una di quelle ragazze benedette dal cielo con un fisico statuario, no.
Lei era una tipica ragazza un po’ rotondetta, con l’apparecchio.
Tutto di lei sembrava essere negativo.
Solo lei una cosa non aveva capito, che la vita, riserva delle sorprese che si, possono essere belle e brutte, ma dopo anni di bullismo e autocommiserazione, forse ora potevano essere belle.
Dopotutto, tutte le sue disgrazie e gli anni di sofferenza, potevano essere ricompensati con un po’ di felicità. Il momento era attivato, quale? il suo momento.
 
Indossò velocemente i suoi abiti per poi dirigersi in bagno e truccarsi leggermente.
Dietro quei suoi grandi occhiali, non si sarebbe visto un prezioso lavoro di sfumature, ma non era nemmeno sua intensione farlo, quindi si passò semplicemente una linea di eye-liner e una passata di mascara giusto per non sembrare uno zombie e per donare un minimo di definizione al suo sguardo spento da una notte passata insonnie.
Oggi era il grande giorno, e, anche se lei non lo dava a vedere , era super emozionata.
Anche se l’eccitazione, cessò subito non appena si ricordò di chi era.
Chi avrebbe ami potuto notare una quasi diciottenne paffutella con l’apparecchio e gli occhiali?
Nessuno, ecco.
Basta con tutta questa frenesia.
Oggi sarebbe stato un giorno come tutti gli altri.
Niente di più, niente di meno.
Si osservò per l’ultima volta nello specchio, dando un’ultima sistemata ai suoi capelli color nocciola con qualche sfumatura nel dorato per poi sistemarli con un fermaglio al lato destro della sua testa. Prese poi, ad osservare i suoi occhi marroni tendenti al verde..
-ce la posso fare, Amber ce la puoi fare!- cercò si ripetersi un’ultima volta.
Posò velocemente la spazzola sul ripiano del bagno per scendere velocemente le scale di legno che la separavano dalla cucina.
Cercò di mostrarsi il più felice possibile entrando con un sorriso a 32 denti e salutando i genitori con un leggero bacio sulla guancia.
-buongiorno patatina. Come va?- il padre, si ostinava a darle quel soprannome che lei tanto odiava.
Poteva risultare simpatico per qualsiasi altra persona, ma per lei no.
Lei detestava quel nomignolo, le faceva solo ricordare quanto fosse orrenda e grassa.
Si grassa. Lei odiava il suo corpo, odiava il fatto di non poter avere un fisico tanto invidiato da altre persona, odiava il fatto di non poter indossare un vestitino senza se la sua quinta di seno abbondante stonasse con il resto delle ragazze, che stonasse con lei.
Era come se fosse destinata a dover utilizzare sempre dei magliettoni enormi.
Lei odiava farsi vedere dagli altri.
Lei odiava farsi vedere da lui.
-papà!- lo riproverò, facendogli un’occhiataccia mentre si posizionava al tavolo per fare colazione.
Quanto avrebbe preferito non mangiare nulla, quando avrebbe preferito morire di fame invece d dover continuare a mangiare, e invece no.
-eddai Mike, la vuoi smettere! Non hai capito che la metti in imbarazzo?- questa volta fu la madre a parlare.
-facciamo una bella cosa, ci vediamo stasera ok? Ciaoooo!- ogni mattina sempre la stessa storia.
Faceva finta di mangiare qualcosa e poi scappava a scuola prima che i genitori potessero replicare.
La ragazza afferrò con vigore il suo zaino e se lo posizionò sulle spalle.
Uscì velocemente dalla porta, quando una ventata gelata l’avvolse.
L’aria invernale di Londra l’avvolgeva e le fece arrossare la punta del naso, scappato alla morsa dello sciarpone che ricopriva il viso di Amber.
Velocemente si incamminò verso la metropolitana.
Passò il suo abbonamento annuale sull’apparecchio metallico e si diresse su uno dei tanti vagoni della metro. Prese il suo adorato mp3 e lasciò tutti i cattivi pensieri per qualche minuto per potere assaporare il piacere di abbandonarsi nel meraviglioso mondo della musica –il suo mondo-
Fin da piccola ha sempre saputo di avere una bella voce, ma non ha mai cantato in pubblico.
Lei si vergognava troppo, ma non perché credeva di non essere brava, no.
Lei si vergognava del suo essere.
Qualsiasi cantante era sotto tutti i punti di vista e soprattutto quello fisico, perfetto.
Lei invece non lo era.
Solo con una persona riusciva a cantare e a sentirsi Amber Parker senza bisogno di doversi vergognare,solo  con una persona lei si sentiva se stessa, la stessa persona che l’abbandonò anni prima lasciandola in balia della cattiveria delle persone.
Solo il suo migliore amico, l’aveva aiutata a rimettersi in carreggiata dopo il brutto colpo da lei incassato: la partenza di quella persona che proprio oggi stava tornando, fu uno dei colpi più forti che Amber abbia mai ricevuto. Lui era il suo punto di riferimento, lui era il suo tutto, e, tristemente l’aveva abbandonata. Certo, non per sua volontà, ma per il lavoro del padre, ma aveva promesso che si sarebbe fatto sentire, e invece dopo pochi mesi le telefonate incominciarono a scarseggiare, i messaggi quasi più inesistenti, fino a quando non la calcolò più.
 
-ciao Niall!- entrando nell’atrio della scuola non potè non notare la figura del suo migliore amico che la stava aspettando vicino al suo armadietto e non potè certo non salutarlo.
-Ciao Amber!- il biondino le sorrise prontamente prima di avvolgerla in un abbraccio caldo e dolce.
-hai sentito anche tu cosa dicono?- le chiese staccandosi dalla morsa delicatamente.
-si, e purtroppo è tutto vero. Ho sentito parlare mia madre ieri con sua madre e si sono già dati appuntamento per fare shopping… quindi deduco che sia vero.-la guardò sospettoso per poi riprendere a parlare- come ti senti?-
-tutto bene Niall, non ti preoccupare. Sarà una giornata come tutte le altre, fidati!- cosa mai poteva pensare? Il suo cuore batteva all’impazzata e il solo pensiero di poter rivedere quelle iridi color caramello fuso, le fecero mancare l’aria e la terra sotto i piedi, ma no. Lei non avrebbe fatto proprio nulla.
Non poteva cancellare tutto il male che le aveva fatto, ma non poteva nemmeno cancellare quello che provava per lui.
La campanella suonò e la ragazza roteò gli occhi al cielo prima di dirigersi con Niall al suo fianco, nell’aula di biologia.
Si posizionarono ai loro soliti posti, fino a quando la professoressa non la fece sussultare.
Quel ragazzo che le stava affianco vicino alla cattedra era proprio lui.
Niall e Amber si scambiarono un’occhiata complice, fino a quando lei non abbassò lo sguardo e il capo fino a sprofondare nel banco per rendersi il più invisibile possibile.
-bene, oggi abbiamo un nuovo compagno, prego caro, puoi anche presentarti- la professoressa cercò di darsi un contegno da grande regina, ma fu poco credibile in quando il ragazzo la guardò di sbiego.
-Ciao a tutti sono Zayn M
alik.- queste furono le uniche parole che pronunciò il ragazzo prima di posizionarsi nel banco dalla professoressa indicato.

*Spazio Autrice*

Eccomi qua, di nuovo con una nuova storia. 
No, non vi preoccupate, non abbandonerò l'altra. Diciamo solo che stamattina mi è venua una certa ispirazione, forse perchè è il compleanno di Zayn... Ho buttato giù questo capitolo... Che ve ne pare?
Continuo? La storia vi piace? Fatemelo sapere nelle recensioni, che spero ci siano.
Alla prossima
_littledreamer_

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Capitolo 2
*** 1.please don't forget... ***


                                                                                                                         1.please don’t forget.


 
Amber continuava ad osservare il bel moro dal banco cercando di non far incontrare i loro sguardi nello stesso momento. Era esattamente come se lo ricordava, solo un po’ più alto. No, molto più alto, più muscoloso e decisamente più sexy. In una cosa però sembrava non essere cambiato per nulla: il suo carattere. Era sempre stato un ragazzo alquanto riservato e anche un po’ tenebroso e questa cosa, almeno a primo impatto, sembrerebbe essergli rimasto.
Il suo portamento decisamente differente da quello di un bambino di qualche anno fa, le fece intuire che lui fosse cambiato profondamente a livello caratteriale.
O per lo meno, era quello che pensava dopo aver trascorso un’ora ad osservarlo.
Lei lo stava osservando, o meglio lo stava studiando attentamente, proprio come si fa con un animale o un esemplare raro. Aveva osservato come si passava le mani fra i capelli, come sbuffava quando la professoressa si girava, come si sedeva nel banco. Erano anni che non si vedevano, anni che non si sentivano, anni che ormai non conoscevano niente l’uno dell’altro. Lei lo avrebbe rincontrato a tutti i costi e a quanto pare, il destino stava facendo il suo corso.
Per quanto avesse fantasticato su quel momento, non se lo ricordava, ma lo aveva desiderato ardentemente.
La campanella riempì l’aria con il suo trillo, facendo destare Amber dal suo studio e riportandola alla realtà.
Prese velocemente il quaderno dove per tutta l’ora non fece altro che scarabocchiare qualcosa invece di ascoltare la professoressa.
Era troppo impegnata a studiare Zayn per prestare attenzione a quell’insulsa lezione.
Diede un’ultima occhiata al moro per poi correre letteralmente fuori dalla porta nel momento preciso che Niall si avvicinò a Zayn. 
Lei non sarebbe mai andata da Zayn, no. 
Lei, voleva capire se si ricordava ancora di lei. Aveva anche pregato Niall di non dire nulla su di lei senza che lei lo sapesse. Non avrebbe sopportato l’idea di essere riconosciuta e presa in giro anche da lui. 
Già le faceva male essere trattata male dagli altri, ma da lui no, lui gli avrebbe distrutto il cuore peggio di come avesse fatto anni fa.
E lei non era ancora pronta a riaprire quella cicatrice troppo profonda. 
Camminando nel corridoio, immersa nei suoi pensieri, si scontrò con un ragazzo il quale non vedendola le fece cadere tutti i libri per terra.
-scusami, non ti ho proprio vista- il bel ragazzo, l’aiutò a prendere tutti i libri caduti e Amber si meravigliò del suo comportamento. Come mai lui era stato così gentile con lei? 
-grazie mille, ma non c’era bisogno- cercò di rispondere lei, mentre le sue gote diventarono di un colore purpureo.
-certo che dovevo, sono stato io a combinare tutto ciò- il ragazzo le sorrise dolcemente per poi aiutarla ad alzarsi, tendendole una mano.
-beh, allora grazie.. tu sei?- chiese leggermente imbarazzata. 
Lei non aveva certo una grande popolarità a scuola, ma anche solo di vista conosceva i ragazzi della scuola e questo ragazzo proprio non l’aveva mai visto.
-ah, giusto sono Liam, scusami sono proprio un maleducato.. e tu invece sei?- il bel moro le rivolse un sorriso che venne subito ricambiato da Amber. Certo che era proprio un bel ragazzo: alto, muscoloso, occhi di un marrone profondo, certo niente a che vedere con i suoi occhi, ma di un marrone che ti lasciavano di stucco. 
-io sono Amber…- la mora si posizionò lo zaino sulle spalle e fece per andarsene, quando il moro la prese per un braccio delicatamente richiamandola un’altra volta.
-scusami Amber, io sono nuovo e la prima persona che ho conosciuto sei tu.. non è che potresti aiutarmi con le classi e lezioni?- i suoi modi così dolci e gentili non fecero opporre nessun tipo di resistenza alla ragazza, la quale si aprì dolcemente in un sorriso. I due si guardarono per una manciata di secondi, fino a quando Amber si riprese.
-dimmi un po’, che lezioni hai oggi?- domandò, mentre frugava nel suo armadietto cercando il libro di letteratura inglese.
-ora dovrei avere letteratura inglese e poi dopo spagnolo..- la ragazza si voltò di scatto, chiudendo l’armadietto alle sue spalle con un rapido movimento, per concentrarsi sul ragazzo.
-bene, abbiamo le stesse lezioni oggi, quindi se non ti vuoi perdere stammi vicino- sorrise e allo stesso tempo si maledisse per aver osato dire quelle parole. 
Lei non era una di quelle ragazze che poteva provarci con un ragazzo, lei sarebbe risultata inopportuna e sciocca. Fortunatamente al ragazzo non diedero fastidio quelle parole, anzi sembrava felice.
Fortunatamente il moro comprese che stava scherzando e amichevolmente di mise a braccetto.
Erano passati solo pochi minuti, ma sembravano essere amici da una vita.
Insieme si diressero verso l’aula di letteratura e si sedettero vicini.

La lezione sembrava non finire più e la povera Amber in un momento di debolezza, si lasciò avvolgere dalle braccia di Morfeo per sprofondare in un sonnellino. Il moro la guardò divertito e se possibile intenerito da quella scena. Portò lentamente e con molta cautela una mano su una ciocca dei capelli di Amber per poterli accarezzare. Constatò che erano morbidi proprio come lui aveva pensato. 
Amber incominciò a russecchiare scatenando una risatina del ragazzo.
Una cosa era sicura: al moro Amber già stava simpatica, ma percepiva che qualcosa in lei non andasse.
Percepiva che nei suoi occhi non c’era la vitalità che si sarebbe aspettato per un tipo come lei.
Percepiva che era un essere molto fragile. 
Come lo aveva intuito?
Osservando semplicemente come si vestiva. Ne era quasi certo che lei indossasse cose quasi ed esclusivamente larghe per coprirsi. 
L’aveva osservata mentre cammina e aveva percepito il suo imbarazzo nel parlare con persone che non conoscesse. Trovava però, tutte queste caratteristiche molto adorabili.
Lui non era come gli altri, lui non badava solo all’aspetto esteriore di una persona,no.
A lui non piaceva mettere in imbarazzo le persone, a lui non piaceva trattare male gli altri.
Lui l’aveva vissuto sulla propria pelle e aveva promesso di non commettere anche lui questo errore in futuro.
In un certo senso, lui si riconosceva in Amber.
-Amber, al meno non russare come un procione!- la rimproverò Liam, mentre le dava una gomitata per farla riprendere dal suo sonnellino.
-mmmmh, che vuoi?- chiese spaesata. Dopo pochi secondi ricompose le idee e si mise di scatto nel banco.
-mi dispiace averti svegliato, ma russavi come un procione. Pochi minuti e la prof se ne sarebbe accorta.-la ragazza sorrise e lui riprese a parlare – e noi non vogliamo che lo scopri, vero?- lei lo guardò velocemente per poi ridere sotto i baffi immaginandosi la prof diventare rossa come un pomodoro per poi scoppiare.
-Grazie Liam- sussurrò la ragazza per poi rimettersi a seguire la lezione cercando di non addormentarsi più. 
La presenza di Liam la metteva chiaramente a disagio. 
Non era mai riuscita a tenere una conversazione con uno sconosciuto per più di cinque minuti, mentre con lui stava andando tutto liscio.
L’ora d’inglese passò relativamente veloce e i due si avviarono verso l’aula di spagnolo.
Ridevano complici e finalmente Amber aveva trovato un amico.
Finalmente c’era qualcuno che non la giudicasse, finalmente c’era qualcuno che l’accettava per quello che era.
La professoressa Sancez entrò in classe esibendo il suo accento tipicamente latino americano.
Tutti i ragazzi, compreso Liam, incominciarono a seguirla imbambolati. 
D’altronde la prof era davvero una bella donna: pelle ambrata, occhi e capelli marroni, gambe snelle e slanciate, forme prorompenti e un portamento davvero favoloso.
Tutte le caratteristiche che la nostra Amber avrebbe desiderato ardentemente e che purtroppo non aveva.
-Vale chicos, faremo un esercizio a coppia. Preparatevi.- stava per scorgere i nomi dell’elenco quando una sagoma, la sua sagoma fece capolinea alla porta, scusandosi con la prof per poi sedersi in un banco.
-bene, bene..Parker e Malik.. Payne e Smith…- concluse decisa.
Il lavoro consisteva nel raccontarsi qualcosa del passato in spagnolo ovviamente in coppia.
Amber, si avvicinò al banco di Zayn col batticuore. Il solo pensiero di dover parlare del suo passato, del loro passato le metteva non poca ansia.
-tu sei Parker? Non so perché, ma hai qualcosa di vagamente familiare… -
A quelle parole si gelò il sangue nelle vene di Amber e il cuore smise di battere per un secondo.
Che l’avesse riconosciuta?








*Spazio autrice*
Ta-da, eccomi qua. 
Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno letto, recensito e messo fra le preferite\ricordate\seguite questa storia. 
Davvero, mi fate troppo felice. 
Passiamo a noi... Zayn avrà riconosciuto Amber? .... Chissà... 
Lascio a voi i commenti, anche perchè spero di ricevere qualche recensione.
Me la sono meritata o no? 
RECENSITE e ditemene cosa ne pensate. Grazie mille a chi lo farà.
Alla prossima!
_lilltdreamer_

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Capitolo 3
*** 2.Can you fix a heart? ***


                                                                                                                        2.Can you fix a heart?



Un’altra giornata come le altre era passata e la giovane ragazza potette finalmente andare a casa, suo unico e protetto rifugio da occhi indiscreti. Stranamente oggi non aveva avuto problemi con i bulli della scuola, forse perché al suo fianco c’era stata la rassicurante figura di Liam.

Doveva proprio ammetterlo, era una persona fantastica e non solo dal punto di vista fisico, no.
Aveva un carattere da sposare, aveva una personalità decisa, ma non dispotica e  dei modi gentili che la facevano sentire amata e protetta.
Avvoltasi nella sua sciarpa e nel suo giubbotto si diresse alla metropolitana per fare lo stesso rituale di ogni giorno, quando venne interrotta da una voce familiare che sentiva sovrastare la melodia che ascoltava tramite le sue amate cuffie.
-Parker, aspettami!- il moro urlò a pochi passi dalla ragazza.
-chi è?- chiese la ragazza mentre si girò di scatto verso il suo interlocutore trovandosi davanti il moro dalla pelle ambrata. Nella mente della ragazza incominciarono a frullare una miriade di pensieri sul come e perché fosse lì in quel momento.
-sono Zayn, ciao! Ti ricordi di me?- il moro le sorrise dolcemente.
Se se lo ricordava?    Ah, cosa avrebbe voluto dirgli la ragazza, ma annuì semplicemente con un gesto del capo.
-cosa ci fai qui?- chiese semplicemente.
La sua mente era troppo sconvolta per formulare domande di senso compiuto.
-anche io devo prendere la metro, mi sono appena trasferito.- rispose lui, mentre insieme si avviarono verso il vagone più vicino a loro.
-ah, capito- nel cuore della ragazza viaggiavano milioni di emozioni: dalla felicità alla tristezza.
Come si era potuta illudere che Zayn, l’avesse riconosciuta?
Forse per lui era solo un brutto ricordo, eppure sembravano tanto  legati.. i loro sentimenti sembravano essere così puri e veri che la ragazza non si ostinava a credere che non si ricordasse più nulla.
E questo pensiero la faceva uscire letteralmente di senno.
Si sedettero velocemente su una poltroncina di velluto e incominciarono a parlare.
Il cuore di Amber, sarebbe potuto uscire dal suo petto da un momento all’altro, ma no. Lei si doveva contenere. Lei era forte e non avrebbe ceduto alla tentazione di abbracciarlo e rivelarle chi era.
-quindi dov’è che abiti?- chiese il moro dopo qualche istante.
-vicino a Finsbury’s Park.. tu?- la ragazza non potette contenersi dal chiederlo.
-ma che strana coincidenza, anche io abito lì. Forse siamo vicini di casa- ipotizzò il ragazzo.
Ad ogni parola che riportavano alla situazione di molti anni prima, quando i due erano davvero vicini di casa, le provocava un senso di tristezza infinita.
Chiaramente, la ragazza voleva rivivere i bei momenti passati in sua compagnia e sembrava che il destino le stesse dando una mano.
Attenta però Amber, il percorso è ancora lungo…
 
-Allora a domani- le disse il moro, schioccandole un dolce bacio sulla guancia, prima di scomparire dietro a un vicolo a pochi isolati dal suo.
La mora sentì andare a fuoco quel pezzo di carne baciato dal moro. Avrebbe giurato di poter morire da un momento all'altro.
Fortunatamente i due non erano vicini di casa e la ragazza sembrava esserne un po’ più sollevata.
Percorse il tratto che la separava dall’uscio di casa sua con estrema lentezza, come se non volesse rientrare.
Arrivata sulla porta, strusciò i piedi sul tappetino per poi entrare nella sua confortante casa.
Un profumo le invase le narici, segno evidente che il pranzo era ormai pronto.
Gettò la sua cartella con poca delicatezza in un angolo remoto del salotto per poi rivolgersi al bagno per potersi lavare le mani. Entrò in cucina successivamente per salutare sua madre con un leggero bacio sulla guancia.
-amore sei pronta che fra 10 minuti si mangia?- chiese la madre mentre si cimentava a concludere la preparazione del pranzo.
-si mamma sono pronta, ti serve una mano?- la ragazza era stranamente felice e la madre sembrò accorgersene.
-nono, andiamo è pronto- rispose mentre l’analizzava da capo a fondo.
Mentre pranzavano alla madre balzò un pensiero che sembrò essere scappato dalla sua mente.
-amore, muoviamoci che abbiamo appuntamento dal dentista- le ricordò, strabuzzando gli occhi.
Finalmente Amber oggi avrebbe tolto quell’aggeggio infernale chiamato “machinetta”.
Finalmente oggi avrebbe avuto un motivo in più per sorridere.
 
-allora ci vediamo fra una settimana per vedere come va?- chiese il dottor Smith, mentre le accompagnava alla porta.
-certo, alla prossima- rispose gentilmente la madre mentre osservava la figlia presa da una grande euforia.
Finalmente Amber poteva sorridere senza che qualcuno le rivolgesse insulti del tipo “sorriso d’argento” oppure “sorriso prezioso”.
Anche se lei non lo dava molto a vedere, questi insulti la ferivano prepotentemente rendendola sempre più vulnerabile e triste.
La ragazza non riusciva a smettere si ammirarsi nello specchio, non riusciva a comprendere che quel magnifico sorriso fosse il suo, non riusciva a comprendere che le cose cambiavano e questa volta in meglio per lei.
-Amber aspettami un attimo, dobbiamo andare un secondo dal farmacista.- la madre accelerò il passo verso il negozio e comprò velocemente qualcosa per poi uscirne tutta trafelata.
La ragazza che era rimasta fuori ad aspettarla l’osservava divertita.
Era davvero buffa quando le gote della madre si coloravano di rosso e i capelli divenivano tutti arruffati.
Le due rientrarono in casa e Amber scomparve in camera sua.
Il pomeriggio lo strascorse quasi ed esclusivamente a studiare.
I professori l’avevano riempita di compiti e Amber era sempre stata una studentessa modello, solo che quel pomeriggio sembrava non passare mai e quella montagna di compiti non esaurirsi mai.
Una vibrazione improvvisa la fece trasalire e si sporse verso il suo cellulare dove vi trovò un messaggio.
<< ma che fine hai fatto oggi che non ti ho più vista?>> ovviamente era stato il bel biondino a massaggiarla.
Amber non perse tempo e in breve tempo gli inviò la risposta.
<< scusami, sono stata con Liam, poi domani ti spiego>>
la ragazza rideva di gusto al pensiero della faccia che avesse fatto Niall quando avrebbe letto il messaggio.
In effetti i due non erano fidanzati, ma Niall era parecchio geloso di Amber e questo lei lo sapeva.
Il loro rapporto si poteva definire come una specie di fratellanza.
Si, ormai erano diventati come fratello e sorella.
Era un rapporto strano ma allo stesso tempo bello.
Si potevano confidare senza problemi e potevano parlare di qualsiasi cosa senza avere paura di essere giudicati.
<>
Come aveva previsto Niall, fremeva dal sapere tutti i dettagli.. solo che non era successo nulla o forse si?
Abbandonò i suoi compiti per appoggiarsi al letto e rivisse tutti gli eventi che erano successi in un solo giorno.
Finalmente aveva rivisto il suo Malik, anche se non l’aveva riconosciuto.
Aveva conosciuto Liam che sembrava un angelo disceso dal cielo.
E dulcis in fundo (?) aveva tolto l’apparecchio.
Questa giornata non poteva andare meglio di così.
La ragazza immersa nei suoi pensieri si lasciò portare nel mondo dei sogni dal quale si sarebbe destata solo la mattina dopo.



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*Spazio Autrice*
Allora PEOPLE, wow, sono quasi morta vedendo che questi due capitoli sono arrivati già a 24 recensioni. 
Mi volete morti? Ceh, WOW. GRAZIE a tutti.
Che ve ne pare di questo capitolo? Lo so che fa un po' penare, ma abbiate pietà.
Detto questo:- r.e.c.e.n.s.i.t.e-                                        
Vanne bene anche critiche perchè mi serve a capire cosa devo migliorare! 

Ringraziamenti: Grazie a tutti quelli che hanno messo la storia nelle preferite\ricordate\seguite.
Vi amo tutti snjdsklda*---*
                          Grazie a tutti quelli che hanno recensito gli scorsi capitoli e quelli che recensiranno questo.
                           Grazie a chi legge in silensio. 
Ora mi dileguo!
Alla prossima!
_littledreamer_

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Capitolo 4
*** 3. It's time to be happy ***


                                                                                                                                      3. It's time to be happy...


Ogni mattina per la mora era sempre la stessa rutine, ma oggi no. Oggi aveva deciso di cambiare qualcosa.
Per prima cosa aveva deciso di truccarsi un po’ meglio e di indossare un paio di lentine grazie alle quali i suoi occhi sarebbero stati più visibili.
Cercò di evidenziarli ulteriormente con una spessa linea di eye-liner e una generosa passata di mascara.
Decise di piastrarsi i capelli a dovere e di sorridere il più  possibile. Il suo sorriso ,che le era costato tante sofferenze, ora doveva essere portato con allegria.
Scese velocemente in cucina, salutò i suoi genitori per poi uscire velocemente da casa sua.
Stranamente, quella mattina Londra non era avvolta nella sua solita nebbia mattutina, anzi il cielo era limpido e in cielo si poteva vedere chiaramente un sole caldo pronto a sciogliere anche i cuori più freddi.
Si incamminò verso la metro quando una voce familiare la chiamò.
-Amber, andiamo insieme?- gli chiese il moro, mentre si affrettava a raggiungerla con un toast in mano.
-Hem.. certo, su andiamo o perdiamo la coincidenza- gli rispose, prima che il suo cuore incominciasse a battere ad un ritmo incontrollato.
-stamattina non ho proprio voglia di andare a scuola- gli disse Zayn mentre prendevano posto sulle poltroncine di velluto. La ragazza lo guardò intensamente per poi sospirare e roteare gli occhi al cielo. Nemmeno lei aveva voglia di andare a scuola quella mattina.
Avrebbe preferito sicuramente andare a fare una passeggiata in uno dei meravigliosi parchi di Londra.
-non me lo dire, che nemmeno io ho voglia di andarci, soprattutto oggi … l’ora di fisica con Mrs. Muffet non riesco proprio a sopportarla.- la ragazza si aprì in un dolce sorriso.
Il ragazzo la fissò intensamente per svariati minuti prima di afferrargli il cellulare che aveva in mano per digitargli qualcosa e infine restituirglielo.
La ragazza rimase un po’ interdetta dal suo gesto e il ragazzo provvide subito a spiegarle cosa aveva fatto.
-ti ho lasciato il mio numero. Così la mattina mi fai uno squillo e ce ne andiamo insieme. Mi piace andare a scuola con te. Tu non sei come le altre… sei diversa.. –la ragazza avvampò pericolosamente per poi incominciare a fissare le sue scarpe che improvvisamente erano diventate più interessanti del moro dagli occhi ambrati.
-ora però mi devi dare il tuo numero.- disse, porgendogli il cellulare che la ragazza afferrò per scrivere qualche numero e porgerglielo.
-siamo arrivati- le disse, dandogli una leggera pacca sulla spalla.
La ragazza si riprese dal suo stato di coma \ trance per alzarsi di scatto e incamminarsi al fianco del moro verso l’entrata di scuola che distava svariati metri.
-dimmi un po’ che materia hai alla prima?- chiese il moro mentre si  abbottonava la felpa.
-ho inglese, tu invece?- la ragazza era sempre più sorpresa e delusa da ogni cosa che faceva.
Possibile che non si ricordasse nemmeno minimante chi fosse? Possibile mai che lei avesse contato così poco per lui?
-ho ginnastica.. va bene, ci si vede.. a dopo!- urlò mentre si avvicinava al biondino.
La mora e il biondo si salutarono e si scambiarono uno sguardo carico di significato.
Amber non aveva proprio voglia di parlare di quello che era successo, le cose dovevano seguire il proprio corso e lui non avrebbe dovuto mettersi in mezzo in nessun modo. Era stata categorica.
Si affrettò ad arrivare al suo armadietto, superando i due ragazzi che parlavano animatamente della partita della scorsa serata.
Inserì la combinazione velocemente e si mise a cercare il libro di inglese.
Dopo qualche secondo lo trovò e si girò di scatto perché qualcuno le tastò la spalla.
Era pronta per spaccare la faccia a qualsiasi idiota che era pronto a deriderla, ma fortunatamente era solo Liam che le sorrideva caldamente.
-buongiorno zuccherino- le disse, facendola scoppiare in una risata contagiosa.
-zuccherino? Bella questa- disse la mora cercando di placare le sue risate e portandosi un mano sulla pancia.
-mi piace vederti sorridere, sei più bella- il moro sorrise a sua volta per incamminarsi verso l’aula di inglese con lei.
Secondo il moro, Amber aveva qualcosa che non riusciva a descrivere.
Loro due andavano indubbiamente d’accordo e si era instaurato anche un rapporto di complicità alto, ma per il moro non era solo una semplice amicizia.
Lui non aveva visto solo le caratteristiche fisiche di quella ragazza, ma anche la sua personalità e nonostante si conoscessero da pochissimo, credeva di averla già inquadrata.
I due si assomigliavano più di quanto immaginassero, ma sarebbero mai stati compatibili?
Il moro la riteneva come una pietra grezza. Brutta all’apparenza, ma se lavorata con costanza e impegno sarebbe diventata la più bella fra le pietre preziose.
Non si spiegava  questa sua mania di doversi nascondere da tutto e da tutti.
Lei era una bella ragazza e non gli importava proprio per nulla se avesse qualche kilo di troppo.
Lei era perfetta nelle sue imperfezioni.
-a cosa pensi? Sei così “pensieroso”- chiese la ragazza, facendo ritornare alla realtà il moro.
-niente, andiamo prima che la prof entri!- rispose seccamente.
La mora non sarebbe venuta a conoscenza di cosa stava pensando il moro.. almeno per il momento.
Entrati in classe un messaggio le illuminò lo schermo del cellulare.
<< hai un sorriso stupendo…>>
Non appena vide il destinatario, Amber perse un battito.
Zayn le aveva scritto che il suo sorriso era stupendo.
Ora si, che la giornata era cominciata bene.
 
-Ora tu mi dici tutto, dall’inizio alla fine.- disse il biondino prendendola per un braccio e trascinandola fuori in giardino dalla mensa.
La mora sbuffò un secondo e poi si fece portare nel luogo deciso da lui.
-allora, sto aspettando. Vuoi che faccia notte? Parli?- sputò a raffica il biondino, non dando nemmeno il tempo alla mora di poter rielaborare i pensieri.
-Niall, mi dai il tempo!- lo ammonì la mora per poi prendere un grande respiro e iniziare a raccontare tutto per filo e per segno al biondino occhi cielo.
-no, non mi piace. Non sa che già ce l’hai un migliore amico?- domandò il biondo dopo aver ascoltato il racconto della ragazza.
-Horan!–lo zittì la mora.
-che c’è, dico solo la verità- rispose il biondo facendo le spallucce.
-non parlare così di lui, è il primo a trattarmi bene in questa scuola.. non come Tomlinson o Styles, quindi rispetto!- cerò di ammonire il ragazzo.
-non dico questo.. solo che…- la ragazza bloccò il ragazzo per guardarlo in malo modo per poi sorridere in modo compiaciuto.
-che c’è Horan, geloso?- chiese la mora mentre si alzava dal posto dove si era seduta.
-si e anche molto. Guai a chi tocca la mia migliore amica.- rispose il biondo, salutandola con un bacio sulla guancia.
La mora stava per tornare in classe quando il biondo gli disse –comunque hai un sorriso spettacolare.. non capisco perché ti ostini a nasconderlo!- per poi allontanarsi verso la mensa.
-a dopo Horan!- rispose semplicemente lei.
 
“ci mancava solo ginnastica con Liam oggi!” pensò la mora prima di dirigersi negli spogliatoi.
Lei odiava profondamente doversi cambiare e mettersi un completino.
Lei odiava dare spettacolo del suo –orrendo- fisico.
Lei odiava dover farsi vedere in pantaloncini dai ragazzi, soprattutto perché era consapevole che l’avrebbero derisa. Ogni schernimento, ogni parola contro di lei era come una lama che le si andava a conficcare nel cuore per poi corroderlo fino all’estremo. Era arrivata a odiare talmente tanto quelle maledette ore che era sempre l’ultima ad arrivare in palestra. Era sempre l’ultima a spogliarsi.
Non voleva far vedere il suo –diverso- corpo alle altre ragazze.
Le sue forme erano così diverse: lei fin troppo rotonda e le altre delle vere e proprie mazze.
Quando avrebbe voluto avere la forza di mostrarsi forte..
 
-Amber, devo dirti una cosa- esordì il ragazzo subito essere terminata l’ora di ginnastica.
-dimmi tutto, però muoviti che manchiamo solo noi e io una nota non la vogl…- il moro non fece finire la frase  alla ragazza che le lasciò un dolce bacio a fior di labbra alla mora .
Certo il luogo non era proprio il migliore che ci fosse, ma al moro non mi importava. Lui aveva bramato per toppo tempo di poter tastare quel candore delle sue rosee labbra.
Solo che, non erano completamente soli..
Infatti Anche Zayn e Niall erano testimoni della scena.
In quel momento a Zayn sembrò ritornare alla mente un ricordo a lui lontano a sfocato.


Image and video hosting by TinyPic                                *Spazio Autrice*
no, non sono morta.. Sono viva!!! 
Dovete scusarmi se non aggiorno da una vita, ma c'è stata la chiusura del quadrimestre ... vi lascio immaginare i miei impegni...
TORNIAMO A NOI.
Vorrei ringraziarvi infinitamente per le magnifiche recensioni che mi lasciate, davvero. 
Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento..
r.e.c.e.n.s.i.t.e.                   
Spero di aggiornare al più presto. Un bacio a tuttiii! 
_lilttledreamer_                    





 
 

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Capitolo 5
*** 4.Memories... ***


                                                                                          4.  Memories…

 
-Zayn, Zayn ci sei?- continuava a ripetere al moro Niall, vendendolo totalmente sconnesso dalla realtà, mentre si incamminavano a scuola.
-hum.. certo che ci sono!- rispose confuso il moro, cercando di essere il più convincente possibile.
Anche se lui non c’era proprio.
Non riusciva a capire il sogno che l’aveva tormentato tutta la notte.
Continuava a vedere sempre la stessa scena per poi interrompersi sempre allo stesso punto, fino a quando il suono della sveglia non lo faceva catapultare dal letto.

*Flashback*
-Niall, muoviti che dobbiamo andare a prendere…- non terminò la frase che vide una bambina, della quale non si ricordava il nome, ma estremamente familiare, essere baciata da un grassottello.
-che cosa hai fatto?- rispose la bambinetta verso il bambinetto un po’ paffutello, toccandosi le labbra. Era incredula dal gesto che aveva compiuto, non riusciva a comprenderlo ed era allo stesso modo confusa e sorpresa. Quella scena, alla quale lui aveva assistito di nascosto gli provocò una rabbia incontenibile, tanto che andò vicino a questo bambino e gli diede un pugno.
Lei era solo sua.  O almeno era quello che credeva. Sentiva il suo cuore rompersi in mille pezzi.
Camminò verso la bambinetta  per chiedere spiegazioni.
-come mai hai scelto lui a me. …? 
*fine Flash back*
 

Non riuscendo a completare il sogno, il moro non riusciva ad associare la bambina a un nome.
Era buffo come il sogno si interrompesse sempre allo stesso punto. Ed era proprio per quello che Zayn, non sembrava proprio esserci.
Il bel moro, stava uscendo pazzo per cercare di capire chi fosse quella bambinetta e perché quel ricordo gli fosse apparso davanti agli occhi alla vista del bacio fra Liam e quella… non si ricordava come si chiamava..
Ah, si.. Amber.
 
 Il freddo di Londra, si faceva sentire, costringendo il ragazzo ad allacciarsi la sua felpa.
Si guardò attorno in cerca di uno sguardo, il suo , ma purtroppo non lo trovò.
 Lui non avrebbe mai saputo che la ragazza era rintanata a casa sua perché assalita da miriadi di dubbi.. o forse si?
-Zayn, ci vediamo a pranzo ok? Ma sicuro di stare bene?- chiese il biondino, dando una leggera pacca sulla spalla dell’amico.
-sisi, sto benissimo. A dopo Bro!- rispose lui.
Si sentiva strano, sentiva solo un dolore costante alla testa e una confusione mai provata prima.
Stava davvero bene?
 
-Amber alzati!- urlò, come da routine, la madre dalla cucina.
La ragazza, decisa a non andare a scuola, escogitò un piano per poter rimanere  a casa: prese un panno caldo e lo mise sul suo termosifone per poi poggiarselo sulla testa in modo da poter simulare una febbre. Solo una cosa c’era ancora da sistemare: il termometro.
Lo prese e lo mise anche questo vicino al termosifone, stando attenta a non far salire troppo la temperatura: la ragazza voleva rimanere a casa, non voleva mica andare al pronto soccorso.
Quando sentì che la  madre  stava salendo le scale, con uno scatto felino, si mise nel letto raggomitolata su se stessa. Cercò di essere il più convincente possibile.
Doveva ammetterlo che era proprio una grande attrice, si avrebbe potuto diventare qualcuno un domani.
Sperava solo che la sua dote, non le fosse mancata proprio ora, nel momento del bisogno.
-Piccola, cosa hai?- le chiese la madre, passandole una mano sulla fronte alla vista malconcia della mora.
-non mi sento molto bene, ma non è niente!- stava per alzarsi quando fu fermata dalla madre con un gesto repentino.
-aspetta un secondo, sei calda. Misurati la febbre, sta sul tuo comodino il termometro. Io arrivo fra 5 minuti- una volta concluso il suo discorso, chiuse la porta della stanza per poi scendere in cucina.
La mora si alzò di scatto e fece di tutto per far alzare la temperatura fino a un livello accettabile per saltare la scuola. Pochi minuti dopo, ecco che la madre ritornò a controllare.
-38,2.. Amber rimani a casa oggi, hai l’influenza.- dichiarò la madre.
-ma mamma, devo andare a scuola!- cercò di replicare la mora, giusto per far sembrare più convincente la farsa.
 Che grande attrice.
-Amber, tu oggi rimani a casa. Punto e basta!- concluse la madre, alzandosi dal letto della figlia per dirigersi verso la stanza affianco.
La farsa era andata in porto.
La ragazza, si rimise sotto il piumone e riprese a pensare a cosa era successo il giorno prima.
No poteva credere che Liam l’avesse baciata così su due piedi.
Non riusciva a credere che un ragazzo sia davvero interessato a lei.
Non riusciva e non voleva credere a ciò che stava succedendo.
E sapete perché?
Perché nella sua vita, l’unico ragazzo che l’avesse davvero amata e apprezzata era stato solo Lui, Zayn.
Quei due occhi color caramello sciolto, non riuscivano a non apparire come una costante nella mente di Amber.
Nella sua mente ora si presentava un bivio: scegliere di assecondare Liam, o semplicemente, scegliere di continuare a sperare che il moro dagli occhi color caramello si ricordasse di lei e che potesse ricominciare tutto d’accapo.
Ma era davvero possibile?
Ad Amber, non erano mai capitati problemi di questo tipo, quindi si sentiva strana doppiamente a pensare una cosa del genere. Una cosa però doveva ammetterla: con Liam si trovava magnificamente.
Anche se si conoscevano da poco, i due andavano davvero d’accordo.
Un sorriso ebete, spuntò sul viso di Amber, al solo pensiero del bacio scambiato con Liam.
Si passò velocemente una mano sulla bocca per rievocare quel dolce momento.
Sentiva il dolce sapore del cioccolato delle sue labbra.
Quel contatto anche se per poco, l’aveva fatta stare bene, chissà se fosse stato quello giusto per lei?
 
-Zayn, mi accompagni da Amber? Non è venuta oggi e io devo dirle una cosa.- chiese il biondo, mentre si incamminavano verso la metro.
-Amber?! Certo!- sputò velocemente il moro, tanto che fece rimanere di stucco lo stesso biondo.
-wow.. devi dirmi qualcosa Zayn?- il biondo si avvicinò prepotentemente al moro.
-ma quando mai! Non fare lo scemo e andiamo.- rispose secco.
Niall, sospettava che Zayn stesse ricominciando a ricordare, ma non ne aveva la conferma.
-siamo arrivati- annunciò il biondo.
-suona no?- rispose con un fare ovvio, mentre analizzava l’amico indugiare sul suonare il campanello.
-certo, ora suono.- raccolse le forze e suonò con vigore il campanello.
Aspettarono alcuni minuti, ma la mora non andava ad aprire.
-come mai Amber non viene ad aprire?- si chiedeva il biondo, camminando nervosamente per il viale.
-forse starà dormendo no?- l’amico poteva avere ragione e Niall, preso da un lampo di genio prese il cellulare e chiamò la bella mora.
Dopo pochi minuti la stessa venne ad aprirli.
La scena era abbastanza raccapricciante.
Cosa ci faceva Zayn lì?
E soprattutto perché continuavano a fissarla male?
Ah, forse era per il suo pigiamino con gli orsacchiotti e i suoi capelli non perfettamente a posto, pensò la mora.
Li fece accomodare e sospirando chiuse la porta.
-Parker, bel pigiamino!- le disse il moro.
Non sapeva spiegarsi perché, ma a quella affermazione il suo cuore si fermò.
 
-bene, cosa ci fate qua?- chiese la mora, guardandoli perplessi.
-Colpa mia!- disse il biondo, alzando un braccio e posizionandolo sulle spalle della mora che ancora mezza stordita, cercava di seguire il discorso.
-dimmi tutto, ma velocemente.- la mora era assonnata. Tutta la notte era rimasta a pensare a Liam e a quel bacio..
-bene, ma tu non devi dirmi qualcosa? Non fingere ti ho visto!- affermò il biondo con aria inquisitoria e se possibile, con un pizzico di gelosia.
-Horan, tu sei venuto fino a qua per chiedermi del bacio con Liam? Tu non stai bene. Ne parliamo domani a scuola. – la mora cercava di tagliare a corto quel discorso, anche perché nemmeno lei aveva capito bene cosa fosse successo.
-Parker, scusami se ti disturbo, ma potrei avere un bicchiere d’acqua?- chiese il moro dirigendosi verso la cucina.
-certo, fai come se fossi a casa tua!- si morse il labbro a quella affermazione: una volta quella era anche casa sua.
-devi dirmi tutto di te e Liam!- il biondo continuava a stressare la mora con questa storia fino a quando non furono interrotti dal campanello.
Parli del diavolo e le corna spuntano.
 Ecco.
-ciao Liam, che ci fai qua?- chiese la mora.
-sono venuto a chiarire per ieri… - entrò in casa, seguito dalla mora per poi fermarsi di botto quando vide Niall e Zayn seduti tranquillamente sul divano.
Rivolse un’occhiata di fuoco ai presenti, fino a puntare lo sguardo sugli occhi di Amber.
La situazione era strana e imbarazzante allo stesso tempo.
La tensione si poteva toccare con mano.
-andiamo di sopra, vieni Liam- prese in mano la situazione la mora, tirandosi il moro in camera sua.
Dovevano chiarire e al più presto.




Image and video hosting by TinyPic       *Spazio Autrice*                                                                                                                    

Alloraaaa, eccomi tornata. Scusatemi davvero se non riesco ad aggiornare velocemente, ma la scuola mi sta togliendo un casino di tempo. Ed è anche per questo che     non rispondo alle vostre recensioni sempre. IO LE VEDO TUTTE e mi fanno davvero emozionare! Grazie mille a tutti! :3                     

                                         Detto questo, passiamo al capitolo: che ve ne pare?                                                 
                                                                                                  r.e.c.e.n.s.i.t.e.                                                                                                  

Voglio le vostre opinioni.  
Alla prossima!                    

_littledreamer_

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Capitolo 6
*** 5.Please Remember! ***


                                                                                                                                                                               


                                                                                                                                                                                                    5. Please, remember!
 
Gli occhi di Liam sembravano essere pieni di odio e rancore verso Niall e Zayn.
Amber lo percepiva, fino troppo.
Diede un altro sguardo ai due compagni rimasti lì in silenzio per salire velocemente in camera con Liam al suo seguito.
Possibile mai che un giorno non andava a scuola e si dovesse ritrovare tutto il mondo a casa sua? Se non era andata a scuola un motivo c’era ed ora se lo ritrovava davanti.
Era davvero pronta a rispondere alle eventuali domande che le avrebbe posto?
Era davvero pronta a fidarsi di una persona di nuovo?
Era davvero pronta a ricominciare tutto d’accapo?
Una cosa non riusciva a non pensare però, in quel momento: come mai Liam era così strano in presenza di Niall e Zayn? 
Non riusciva a capirne il motivo, d’altronde il moro appena li conosceva.
Sembrava essere un’altra persona, totalmente differente da quella appena conosciuta.
Questo dubbio l’ assillava la mente, era come un martello pneumatico che le si era ficcato in testa.
Doveva avere delle risposte e anche subito, altrimenti sarebbe scoppiata.
-Liam, si può sapere perché continuavi a fissarli male? Sembrava che li volessi uccidere con lo sguardo!- chiese la mora, facendo ricadere le mani sui suoi fianchi e aggrottando la fronte.
 Il moro roteò gli occhi al cielo e fece spazio sul suo volto a un sorrisetto amaro.
-niente, niente piccola- affermò prima di catapultarsi letteralmente sulla ragazza.
-che fai scemo?- Amber sorrise, compiaciuta.
Anche se non aveva ancora capito cosa stesse succedendo, decise di non dare ascolto alla sua vocina interiore e si lasciò travolgere dal presente.
-niente, volevo solo baciare la mia ragazza.- disse, mordendosi le labbra.
Mille pensieri si facevano spazio nella mente del moro. Avrebbe voluto dirle tutta la verità, ma non ci riusciva. Sentiva solo che quello che stava facendo era la cosa giusta. Non poteva spiegarle i suoi motivi dell’accanimento per quei due, non avrebbe capito e lui, certamente non avrebbe voluto iniziare una storia con il piede sbagliato.
-la..la tua ragazza?- chiese titubante Amber.
-certo, o almeno quello che spero che diventerai.. ma questo dipende tutto da te.- la afferrò per i fianchi dolcemente, incastrò i suoi occhi scuri in quelli verdastri della mora per sorriderla compiaciuto.
-non saprei.. devo controllare sull’agenda- rispose vagamente.  
La mora sentiva crescere una frenesia pazzesca nel suo corpo, ma non lo voleva dare a vedere.
Non voleva fargli credere che pendesse dalle sue labbra, no. Doveva avere un minimo di contegno.
Vide un’espressione delusa comparire sul viso del moro e la morsa, farsi più debole.
Di tutta risposta, la mora si fiondò sulle labbra di Liam.
Un bacio che significava tutto e niente.
Cosa aveva deciso, avrebbe lasciato stare la storia di Zayn?
Si sarebbe messa l’anima in pace?
Avrebbe vissuto la sua “storia” con Liam, non pensando minimante a Zayn?
Non diciamo cavolate.
Nella mente della mora, compariva solo il viso di Zayn, comparivano tutti i bei momenti che avevano passato insieme. Era troppo difficile dimenticare.
-devo dedurre che sia un si- la mora sorrise nervosamente, lasciandosi andare a un bacio ancora più dolce del primo. Si sentiva bene, ma era davvero quello che voleva?
No, non era quello che avrebbe desiderato di più.
Lei avrebbe desiderato sentire il sapore della labbra di Zayn sulle sue, avrebbe voluto perdersi nel profumo dei suoi capelli..
Ma al suo posto c’era Liam. Cosa doveva fare?
Niente.
Il destino aveva deciso così.
Sorrise ancora una volta, fregandosene altamente di quello che la sua contorta mente stava pensando.
 
-ci sentiamo dopo, mi mancherai- disse il Liam, ormai fuori dalla porta di casa della bella mora.
-a dopo, mi mancherai anche tu- il ragazza affondò una mano nei suoi capelli e le regalò un tenero bacio.
Le gote della ragazza si fecero velocemente purpuree e con un gesto repentino, chiuse la porta dietro di se, raggiungendo i ragazzi indaffarati in una partita alla play.
-dicevamo?- la mora si posizionò fra i due ragazzi con un sorrisino stampato in faccia.
Anche uno scemo avrebbe capito che era felicissima.
-ohoho, la piccola Amber è arrossita!- ammiccò il biondo, guardandola attentamente.
- Biondo, finiscila!- si alzò e corse in cucina per specchiarsi nel vetro del forno e potette constatare che davvero era diventata un pomodoro.
Prese un bicchiere d’acqua e quando finalmente realizzò cosa le era successo, si stampò un cinquino in fronte. Non poteva crederci, non poteva o non voleva?
-dai, andiamo a prepararci il pranzo!- disse la mora, riprendendo la situazione sotto controllo e scemando l’imbarazzo, evidente, che si era creato.
 
<> la mora prese velocemente il cellulare e dopo aver letto il messaggio, rispose un po’ titubante.
<< posso portare anche Zayn e Niall… sai com’è non vorrei essere scortese>> la risposta di Liam arrivò subito.
<> Amber, non potette che avvampare alla vista di quelle dolci parole.
Ogni minuto, ora, giorno che lo conosceva di più, se ne innamorava di più.
 Ma forse innamorarsi è una parola un po’ troppo grande per la mora.
Nel suo cuore c’è e ci sarà sempre un solo ragazzo.
-ragazzi, io vado a prepararmi, andiamo al parco con degli amici di Liam.. vi va?- chiese, avviandosi verso le scale. Sentì un “va bene” di rimando dalla stanza.
Corse sotto alla doccia per farsi una veloce doccia rigenerante, si avvolse nel telo candido e mi mise davanti all’armadio in cerca dell’ispirazione divina su cosa mettersi.
Non si era mai posta il problema di cosa mettersi, ma questa volta era diverso.
Questa volta, voleva provare ad essere carina per un ragazzo. Voleva provare a non risultare sempre la solita e goffa Amber.
Mentre indossava l’intimo, le venne un lampo di genio: si ricordò del vestitino regalatogli dalla madre qualche tempo fa. Era praticamente perfetto: arrivava leggermente sopra al ginocchio ed era a forma di magliettone, solo un po’ più elegante e scendeva morbido su una spalla, la fantasia era a righe e il colore di uno splendido rosa con delle strisce che andavano dal grigio al nero e viceversa con delle strisce rosa ogni tanto. Ci avrebbe abbinato un leggins di jeans e un paio di converse. Ci abbinò una sciarpone di lana grigiastro in tono con la maglia, e si prese un giacchettino di pelle.
Sistemò i capelli, pettinandoseli velocemente.
Si truccò leggermente e dopo 10 minuti buoni, scese dai ragazzi che l’aspettavano impazienti.
-andiamo belli!- la mora afferrò le chiavi di casa e trafelata scese le scale. Si voltò un’ultima volta per vedere se avesse lasciato qualcosa a casa, prese un respiro e chiuse la porta non appena comprese che tutto era nella norma.
 
-piccolaa, finalmente!- il moro sorrise e Amber divenne color ciliegia di nuovo.
-ciao- rispose timidamente, la mora era in imbarazzo. Non riusciva ancora a familiarizzare con questa situazione.
-questi sono i miei amici- disse, girandosi di novanta gradi e mostrando due figure molto note ai ragazzi.
-STYLES, TOMLINSON!- sputò la mora, in preda ad un attacco di rabbia.
-tu ora mi spieghi che ci fanno loro qua!- riprese a parlare, rivolgendosi a Liam questa volta.
-sono dei miei amici di vecchia data, tu non lo sai, ma io da piccolo stavo qua a Londra e poi mi sono trasferito..- incominciò a torturandosi le mani, vedendo la mora perdere la pazienza ogni secondo che passava.
-Beh, tu sai i tuoi amici- fece il gesto delle virgolette con le mani il biondo per poi proseguire a parlare – cosa le hanno fatto in questi anni? Lo sai, eh?- Niall, stava andando in incandescenza.
-no, cosa?- chiese confuso, guardando i suoi amici con la coda dell’occhio.
-l’hanno riempita di insulti e via dicendo.. tu non sai niente delle persone che hai affianco.- sputò il biondo per poi prendere per un braccio la mora e trascinarla verso il laghetto, posizionato non lontano da loro.
-ma..ma..- il moro guardò i suoi amici incupendosi sempre si più e lasciò che Niall e Zayn se ne andassero senza opporre resistenza.
Gli occhi della mora si riempirono di lacrime, avrebbe voluto ritrarle, ma non ci riusciva. Continuava a vedere flash degli insulti che aveva dovuto subire, flash di tutto il dolore che aveva dovuto subire.
Inaspettatamente, Zayn le si avvicinò e le asciugò prontamente le lacrime. 
Posò su di lei i suoi occhi color caramello e con una dolcezza assurda le sussurrò qualcosa di incomprensibile.
La mora strabuzzò gli occhi e sorrise dolcemente.
-oh, finalmente. Sei più bella quando ridi!- esclamò Zayn, alla vista del sorriso che si fece spazio sul viso di Amber.
-vieni dai, andiamo a prenderci un gelato!- questa volta, era Niall.
E chi se no?
-niall, tutto tranne il cibo. Già sono una piccola balenottera..- disse Amber in un sussurro, che però doveva essere più di un sussurro, perché venne sentito anche da Zayn, il quale le prese il viso fra le mani  e le disse –tu sei bellissima, non ti fare tutti questi complessi. Dai, andiamoci a prendere questo gelato.- Amber sentiva una voce dentro.. una voce che le diceva di fidarsi si lui.
-va bene, ma piccolo- il moro l’afferrò la mano, intrecciandola alla sua.
Come poteva essersi dimenticato di tutto?
Erano proprio nei momenti come quelli che alla mora, saliva un magone.
Avrebbe voluto sentire di nuovo le labbra del moro con gli occhi caramello sue, avrebbe voluto potergli saltare addosso, avrebbe voluto dirgli che era stato un tremendo coglione, avrebbe voluto fare un sacco di cose, ma al momento non poteva.
Doveva far sì che le cose seguissero il proprio corso.




Image and video hosting by TinyPic *Spazio Autriceee*
Alloraaaaaa, in primis auguri a tutti gli innamorati!
Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento. Finalmente le cose si iniziano a fare un po' più movimentate eh? 
Vi assicuro che il prossimo lo sarà ancora di più *-*
Amyway... che dirvi? 
GRAZIE a tutti quelli che stanno recensendo questa storia.
Quelli che l'hanno messe fra le preferite, seguite e ricordate. 

VI GIURO IO VI AMO! <3
please, LASCIATEMI UNA RECENSIONE! <3
Alla prossimaaaaa!
_littledreamer_

 

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Capitolo 7
*** 6. Everything is possible.. ***


-menomale che ti avevo detto che doveva essere piccolo!- Amber guardava il suo gelato quasi disgustata.
-si è piccolo- rispose di rimando Niall leggermente triste.
-allora abbiamo due concezioni differente di “piccolo”- questa davvero Niall era nel torto.
Amber si era fatta convincere da Zayn a prendere un gelato, ma aveva detto di volerlo piccolo, e invece Niall gliene aveva portato uno enorme.
Era enorme si, ma aveva i gusti che piacevano a lei.
Dopotutto dopo anni di amicizia, qualcosa il biondo l’aveva imparata sulla sua amica.
-e cosa vuoi che sia!- il biondo era visibilmente dispiaciuto, ma cercava di scherzarci su.
-ok, allora te lo mangi tu il resto- rispose la mora.
-no ho già il mio, chiedi a Zayn-  cosa stava udendo Amber, Niall che rifiutava del cibo?
La fine del mondo era vicina, pensò tra se e se.
-ho sentito bene?- sbatté gli occhi incredula per poi osservare Zayn di sott’occhi.
-fai poco la scema e mangia!- rispose velocemente lui.
-basta non ne voglio più,Zayn tieni!- passò velocemente il gelato al moro il quale lo prese e lo fissò intensamente.
-scusami, ma che gusto è questo azzurro?- Amber perse un battito a quella domanda.
Possibile che non si ricordasse proprio nulla? Quel gusto, quel gelato… quanti ricordi.
-è il gusto puffo. È molto buono, assaggialo.- il moro la guardò un po’ perplesso per poi portare una minima parte di quello strano gusto alla bocca per poterlo assaggiare. Lo trovò insolitamente buono. Era un misto di anice e menta. Più andava avanti a mangiarlo, più sentiva un calore espandersi nel petto.
-Zayn, aspetta un secondo!- Amber gli si avvicinò dolcemente e gli pulì la bocca dolcemente con un fazzolettino. Nonostante fossero passati anni, non sapeva proprio mangiare un gelato senza sporcarsi.
Il moro la guardò titubante, cercando di capire il suo gesto, fino a quando non scorse il fazzoletto appoggiarsi teneramente sulle sue labbra.
Alzò lo sguardo per incontrare gli occhi  della mora. Pochi secondi e  li trovò. Il modo si perse negli occhi della ragazza.
Non erano i soliti occhi azzurri o verde bosco, no i suoi erano semplicemente marroni tendenti al verde, ma avevano un non so cosa di particolare che facevano perdere i sensi al moro.
-sei sempre il solito!- riuscì a sentire quella frase a fior di labbra detta da Amber.
Non appena pronunciata, una strana scenetta gli si presentò davanti agli occhi, annebbiandogli i sensi per pochi secondi.
 
*flashback*

-Zayn, Zayn, vieni quaaa! Sei tutto sporco di gelatoo aaahhha sembri un piccolo puffo bluuu!- ripeteva una bambinetta che poteva avere su per giù 5 anni, con due codini buffissimi ai lati del viso che le incorniciavano il volto che lo rincorreva. Indossava un vestitino arancione e il suo sorriso la faceva stare bene.
-Noooo, non mi prenderai maii!- ripeteva lui. continuava a correre e correre per quel giardinetto con mille fiori.
-vieni qua, che sei sempre il solito sporcaccione!- la bambinetta prese per un braccio Zayn e gli pulì delicatamente il viso, mettendosi a ridere dolcemente.
-Una risata pura e cristallina- di quelle che ti riescono ad illuminare le giornate più buie.
Risero complici insieme, prima che Zayn abbracciasse quella bambinetta.
*fine flashback*
 
-Zayn, Zayn ci sei?- chiese il biondo, vedendo il suo amico assente ormai da qualche minuto.
Zayn si riprese da quello strano stato di trance per guardare i due che lo fissavano interrogativi.
-ci sono, ci sono- continuava a ripetere ai due che non desistevano dal sapere cosa fosse successo.
-va bene, ma sei strano- affermò Niall, finendo il suo enorme gelato.
-come dite voi… Amber come stai?- la ragazza rimase di stucco a quelle parole.
Non riusciva a credere che il bel ragazzo le avesse fatto una domanda del genere.
Cosa gli avrebbe mai potuto rispondere?
Avrebbe potuto riempire tutti i libri del mondo, tutti i fogli del mondo e nemmeno sarebbero bastati per descrivere come si sentiva.
Sentiva il suo cuore diviso, sentiva la sua anima rotta in mille pezzettini, sentiva che sarebbe potuta morire da un momento all’altro, sentiva un enorme vuoto che le pesava sul cuore, sentiva che una parte importante della sua vita era andata via, si sentiva calpestata, maltrattata, si sentiva semplicemente una schifezza o forse non lo sapeva nemmeno lei come stava. Forse non lo sapeva perché forse, non c’erano parole esistenti in grado di spiegare cosa stesse provando da anni a questa parte. Era stata debole per troppo tempo,ma no. Lei doveva essere forte.
-tutto bene Zayn, grazie.- rispose semplicemente. Mostrò un sorriso al moro prima di rabbuiarsi di nuovo.
La voglia di saltargli letteralmente addosso e di poterlo abbracciare, la voglia di baciarlo, la voglia di picchiarlo per tutto quello che le stava facendo passare era davvero forte, ma riuscì lo stesso a reprimerla.
-vedrai che con Liam si sistemerà tutto, non preoccuparti!- la rassicurò lui.
-no, lei non farà pace proprio con nessuno. Lui è amico di quelli e tu non devi proprio avere niente a che fare con loro, hai capito? Ti hanno fatto soffrire fin troppo.- la guardò negli occhi con lo sguardo di chi la sapeva lunga mentre Zayn li guardava stranito –ci siamo spiegati?- richiese il biondo, vedendo la sua migliore amica abbassare lo sguardo e accennare un debole “si”.
Sapeva che non sarebbe stato così, ma l’istinto protettivo che emergeva in lui, proprio non riusciva a reprimerlo. Non riusciva a concepire come delle persone come Tomlinson e Styles riuscissero ad essere amici di quel certo Payne che sembrava così per bene. Quelle due persone erano davvero due carogne.
Avevano letteralmente reso un inferno tutto il liceo di Amber, e questo il biondo se lo ricordava bene. Lui c’era sempre stato a consolarla, c’era stato a strapparle un sorriso
Amava vederla sorridere.
Amava vederla felice.
Era la sua migliore amica, avrebbe fatto qualsiasi cosa per vederla felice. La sua felicità era la felicità del biondo. E non avrebbe mai permesso che un idiota di farla soffrire. Lei era una gemma rara e preziosa, lei non era come tutte le altre e lui avrebbe fatto di tutto per non farla cambiare.
Lei era perfetta nelle sue imperfezioni.
-Niall, non incominciare a fare così!- intervenne stranamente Zayn, prendendo le difese di Amber.
-è normale che stia così, capiscila!- questa volta fu la mora a guardarlo in mal modo.
Lui non aveva anzi, loro non avevano proprio capito il motivo per il quale lei stava male.
Certo, centrava un po’ Liam, ma la vera ragione era una.
Era un nome che racchiudeva mille emozioni, mille momenti, sorrisi, pianti  ed emozioni, mille momenti che la riportavano in un modo perfetto, dove c’erano solo lui e lei.
Zayn era il problema.
-Hem..ragazzi, io vorrei ritornare a casa, scusatemi. – la mora si alzò dal tavolino posizionato al centro del parco in prossimità della fontana per poi sistemarsi lo sciarpone che la proteggeva dal vento tipico di Londra. Accennò un saluto con il capo ai due ragazzi e si diresse verso casa.
Non era molto distante e nonostante i due avessero insistito pr accompagnarla a casa, non ne volle sapere nulla. Lei aveva bisogno di schiarirsi le idee, senza quel ragazzo che la riusciva ad andare in tilt con uno sguardo. Il suo letto era di sicuro il posto migliore per la sua situazione.
Percosse velocemente il tratto, assaporando ogni minimo dettaglio di quella città così speciale e altrettanto grigia per i suoi gusti. Arrivò al viale e dopo aver riposto la chiave nella toppa, facendola girare 3 volte si catapultò in camera sua. Indossò il suo mitico pigiamino, le sue babbuccie, si legò i capelli e sprofondò nel letto.
Stava per prendere sonno, quando il suo cellulare vibrò, facendola sobbalzare.
Prese quell’aggeggio e lo portò velocemente all’orecchio senza nemmeno vedere il mittente di quella chiamata.
-chi è?- rispose con voce impastata.
-piccola, volevo ancora scusarmi. Ti prego perdonami!- purtroppo i presentimenti della ragazza si erano avverati, la voce proveniente dal telefono era di Liam. Proprio quella persona che avrebbe voluto non sentire in assoluto al mondo.
-non è momento Liam, ne parliamo domani a scuola- la mora era molto fredda e distaccata, ma nella sua situazione, sfiderei ad avere un tono differente.
-va bene, come vuoi tu. Posso dirti un’altra cosa?- la mora roteò gli occhi al cielo, sprofondando nel cuscino morbido per poi spostarsi una ciocca di capelli dal viso. Con la poca voce che le era rimasta e con la poca voglia che le era rimasta, rispose.
-dimmi- Liam sentì il sangue raggelarsi nelle vene al sentire il tono della ragazza così distaccato, ma pensò lo stesso di riprendere il discorso.
-ti voglio bene, e lo so di essere banale, ma fidati quello che provo per te è vero. Non so che idea ti sia fatta di me, ma quello che provo per te è vero. Dormici sopra e domani mi farai sapere cosa vorrai fare. Buona notte principessa.- attaccò il telefono Liam, schioccando un bacio dal telefono.
La mora era terribilmente esterrefatta dalle sue parole.
Bene, ora le cose si sarebbero complicate ancora di più.
 
-Niall, posso farti una domanda?- chiese Zayn, mentre tornavano a casa.
-certo bro, dimmi tutto- Zayn, raccolse tutto il coraggio e provò a formulare una frase di senso compiuto adatta alla situazione.
-mi devi dire la verità ti prego!- sputò dopo svariati secondi.
-giuro, ma parla o divento vecchio!- come glielo avrebbe dovuto dire? Zayn, mandò a fanculo mentalmente la sa stupida vocina che gli riempiva la mente e senza giri di parole chiese cosa voleva sapere al biondo.
-Mi sembra che io Amber già la conosca.. mi sbaglio Niall? Solo che non riesco a collegare il tutto.- il biondo lo guardò strabuzzando gli occhi incredulo. Davvero quelle parole erano uscite dalla bocca del moro?
-Spiegati meglio- rispose colpendo il petto per non affogarsi.
-si, ogni volta che sto con lei, ho dei flashback e non so perché ma quella bambinetta che vedo le assomiglia sempre di più. Solo che non riesco a capire perché non mi ricordo nulla di lei…- lasciò la frase in sospeso per vedere meglio il biondo che cercava di sfuggire allo sguardo del moro.
Amber era stata chiara, lui non doveva in alcun modo rivelargli chi fosse, doveva ricordarselo lui.
-Brò, non saprei dirti. Cerca di conoscerla meglio e  vedere se ti riesci a ricordare qualcos’altro. – si, una risposta diplomatica, pensò il moro.
Ma non aveva tutti i torti, avrebbe fatto così, avrebbe seguito il suo consiglio.
Avrebbe finalmente capito che era quella ragazza, avrebbe capito perché ogni volta che vedeva Amber negli occhi, un calore gli si espandeva nel cuore.
-va bene Niall, farò così. Grazie.-



Image and video hosting by TinyPic *Spazio Autrice*
Bene, bene... Sono tornata dopo... 10 giorni? Scusatemi per l'assenza, ma ribadisco che il liceo non è una cosa semplice ç.ç
Comunque... Che ne pensate del capitolo e della situazione che si sta creando?
Zayn sta ricordando qualcosa?
Amber cosa prova per davvero?
E Liam che fine farà? 
Voglio sapere le vostre idee e i vostri pensieri, quindi RECENSITE <3
Grazie a tutti quelli che leggono e che hanno la storia fra le preferite\ricordate\seguite. <3
Alla prossimaaaa!
_littledreamer_

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Capitolo 8
*** 7.For the First time... ***


                                                                                                                                                                  7. For the first time..

 
Zayn continuava a fissare Amber mentre un dolce sorriso gli comparse sul viso al vedere la  ragazza sbadigliare e accucciolarsi sulla poltrona della metro.
Era così cucciola in effetti.
-Amber, piano o ti farai male!- la rimproverò Zayn.
Amber stava andando a sbattere contro il seggiolino con la testa.
-Scusami Zayn, ma stamattina non riesco proprio a carburare… sono proprio un guaio!- disse la ragazza, spostandosi i capelli ricadutigli sulle gote per poi prendere lo zaino e trascinarsi letteralmente verso il moro.
-Amber, ti posso chiedere una cosa?- esitò un po’ a chiederglielo, ma una volta pronunciata la frase, si sentì più sollevato.
Tutto consisteva nell’iniziare.
-dimmi tutto, però ti ricordo che non sono del tutto lucida quindi se si tratta di scuola, lascia perdere!- sorrise mezza addormentata per fermarsi ad un centimetro dal petto di Zayn con gli occhi chiusi.
-senti..che ne dici di saltare scuola con me?- era stato un po’ troppo diretto? Beh, era l’unico modo che conosceva.
-uhm… mi è sembrato di sentire di chiedermi di marinare la scuola insieme, ma sto sognando vero?- chiese sbattendo le ciglia innumerevoli volte, forse con il tentativo di svegliarsi dal quel meraviglioso sogno.
-no, hai sentito bene.. allora che fai?- il moro si stava letteralmente uccidendo le mani a sangue.
 Possibile mai che fosse così ansioso?
-va bene, solo che…-
-fammi indovinare.. è la prima volta che marini la scuola?-
la ragazza, avvampò improvvisamente e abbassò il capo.
Zayn  capì al volo che quei gesti, altro non erano che una sua conferma.
Doveva ammetterlo, amava il suo essere così timida, il suo non essere sfacciata, amava la sua innocenza.
-non ti preoccupare, se non te la senti ..- non riuscì nemmeno a terminare la frase che Amber rispose decisa: -non fa niente, voglio venire lo stesso.. – il moro la fissò intensamente.
-Sicura sicura?- la ragazza, sicura come non mai rispose un forte e deciso “si” accompagnato da un movimento del viso.
-va bene, però decidi tu dove andare.. io non conosco molto di qua..- il viso della ragazza si rattristò di botto, quasi a diventare buio e cupo. Quanti momenti, pensieri e attimi le ritornarono alla mente con quelle semplici parole.
Come faceva a dire che non conosceva questo posto? Lui ci era cresciuto, aveva vissuto la sua infanzia qua.
-ho detto qualcosa che non va?- chiese il moro ad Amber, vedendola triste.
-nono, figurati! Dicevi..- Zayn l’attraversò con il suo sguardo per poi riprendere il discorso.
-dicevo, cosa hai voglia di fare?- la ragazza alzò il capo in direzione dell’orizzonte e poi dopo qualche istante rispose: -mi piacerebbe andare al St. James Park.. sempre se a te va..- il moro vide gli occhi della ragazza brillare e assecondò il suo desiderio.
-dimmi come ci si arriva e ci andremo!- sorrise di gusto e la ragazza gli si accodò.
-non ti preoccupare, tu seguimi che dobbiamo fare dei cambi, ma non è complicato.-

Dopo aver mandato un messaggio al biondo nel quale lo informava della sua “fuga” con Zayn, Amber prese in mano la situazione e insieme al bel moro, si diresse verso il suo parco preferito.
Forse anche il più bello di tutta Londra.
Amber adorava quel parco, non solo per la legenda a lui legato, ma per una circostanza ben legata a quel posto.
Era lì che i suoi sogni erano diventati realtà per la prima volta, era lì che si era sentita davvero completa per la prima volta.
Dopo poco tempo trascorso a parlare animatamente del più e del meno, i due ragazzi arrivarono.
Il moro rimase a bocca aperta a contemplare quello spettacolo. Era pur sempre uno dei parchi più belli di tutta Londra e anche uno dei più antichi.
Si, forse si potrebbe definire la sua bellezza come delicata e preziosa. La prima cosa che si nota entrando nel parco, sono i viali alberati e i laghetti e sicuramente i giardini fioriti.
-Zayn, non sei un merluzzo, chiudi la bocca!- la ragazza rise di gusto vedendo la faccia a pesce lesso del bel moro.
-ma cosa stai dicendo? Ahahhaha, mo se ti prendo ti riempio di solletico.- Amber strabuzzò gli occhi e incominciò a correre come una forsennata per tutto il parco. Il solletico no. Tutto, ma il solletico no. Era pur sempre il suo punto debole.. che se lo fosse ricordato?
-ti ho presooo! E ora incomincia a tremareeee!- disse il moro ad un soffio dal viso, visibilmente andato in fiamme della ragazza. Incominciò a farle il solletico e la videcontorcersi sotto il suo tocco leggero e delicato.
Era incredibile quanto soffrisse il solletico.
Zayn si soffermò a pensare a quanto fosse bella quando rideva.
Quanto fosse bella proprio in generale. Non riusciva a capacitarsi di come lei si odiasse, quando in realtà fosse bellissima.
-bastaaa Zaynnn!- urlò la ragazza, quasi con un urletto stridulò al limite della sopportazione con tanto di lacrime le rigavano il viso per il troppo ridere.
Il moro si fermò a guardarla per qualche istante concedendole un attimo di tregua per poi mettersi a cavalcioni su di lei. Il cuore di Amber sarebbe potuto esploderle da un momento all’altro.
-solo ad una condizione!- rispose beffardo il moro.
“e ora cosa vuole” pensò la ragazza.
-cioè?- vide Zayn avvicinarsi pericolosamente al suo viso fino ad arrivare ad un palmo dal suo viso e sussurrarle dolcemente – voglio un tuo bacio –  non diede nemmeno il tempo alla mora di poter replicare che posò il suo viso sul suo petto e si rannicchiò sulla ragazza.
L’abbracciò con una dolcezza e con una repentinità tale, da far rimanere senza parole Amber.
Si chiedeva da dove fosse uscito tutto questo bisogno di sentirla vicino?
Come mai voleva proprio un suo bacio?
Perche le aveva chiesto di  passare la giornata con lei?
Tante domande e poche risposte per la ragazza.
Presa dall’emozione, si lasciò andare all’abbraccio e strinse a se il ragazzo.
-non credo proprio- sussurrò la ragazza dopo pochi minuti. Il moro la guardò confuso, sbattette le ciglia interrogativo.
-A cosa ti riferisci?- la ragazza abbassò il viso e non proferì parola.
- niente- cercò di sviare la conversazione, cercandosi di alzare.
-dove scappi, io aspetto ancora il mio bacio!- la strinse ancora di più in una morsa ancora più piacevole e calda fino al arrivare a toccare con le sue labbra il suo gelido nasino.
-non credo proprio Malik!- rispose tremando.
-piccola cosa ti succede? Stai tremando e sei caldissima-
-niente, niente.. andiamo al caldo che ho fredd…-
non riuscì  terminare la frase che svenne fra le braccia del suo amico.
Zayn visibilmente preoccupato, passò una mano sulla fronte di Amber, sentì chiaramente che aveva la febbre alta.
Non sapeva cosa fare, non sapeva come muoversi.
-Amber, Amber.. ti prego non mi far spaventare, svegliati!- continuava a strattonarla, ma Amber non si svegliava. La situazione diventava sempre più critica.
Velocemente compose il numero di Niall per spiegargli la situazione. Il biondo rispose dopo qualche squillo.
-Niall, Amber è svenuta e non so né cosa devo fare né dove andare.. aiutami!- la voce impastata del ragazzo, faceva comprendere che da poco si fosse svegliato.
-Niall, mi stai ascoltando?- il biondo finalmente si decise a rispondere a Zayn e gli comunicò che nel giro di 10 minuti sarebbe arrivato. Il moro potette finalmente tirare un sospiro di sollievo all’udire quelle parola, ma restava sempre Amber su una panchina priva di sensi,
Preso da non si sa qual lampo di genio si avvicinò rapidamente al corpo della ragazza. Sporse un po’ il capo verso le labbra di Amber dove fece combaciare le sue labbra con quelle morbide e soffici della ragazza.
Cercò una risposta della ragazza che però non arrivò.
Cosa si era messo in testa?
Non era mica il principe azzurro e lei  non era di certo Biancaneve.


Nonostante tutto, si sentiva stranamente e dannatamente bene solo con quel minimo contatto.
Tutto ciò che lo circondava diventò come strana ovatta e il suo morale alle stelle, uno sciame di farfalle danzavano nella sua pancia.
Un secondo, perché si sentiva così?
Ogni volta che incontrava quegli occhi così familiari, ogni volta che incontrava quella figura così familiare, ogni volta che scambiava anche una semplice chiacchiera con Amber, il moro si sentiva in paradiso.
Come mai era riuscito a provare cose così forti per una ragazza da poco conosciuta?
Questi pensieri vennero interrotti da un Niall ansimante e visibilmente preoccupato che si avvicinava al moro rapidamente.
 
-Buongiorno dormigliona! Ci hai fatto prendere uno spavento!- la mora scosse il capo e cercò di alzarsi dal letto, ma fu fermato dal biondo che la rimise a letto.
-buondì bella addormentata, come va?- questa volta fu a  parlare Zayn.
Un momento, ma dove di trovava?
La ragazza era in un letto, però la stanza non era la sua…
Sulle pareti c’erano vari disegni e sembrava una stanza decisamente maschile.
Un secondo….
-dove sono?- sperava di cuore di non essere in camera di Zayn.
E poi, come ci era arrivata? Cosa era successo?
-sei nella mia stanza. Sei svenuta perché hai la febbre alta e dato che i miei non ci sono, ti ho portato qua. Fine della storia- disse, accompagnando il suo discorso con dei movimenti ristretti delle braccia e un sorriso dipinto in volto.
-va bene, allora grazie.. io andrei, sai non vorrei disturbare- era partita in quarta. Da sempre quando era visibilmente in imbarazzo, la mora parlava a raffica.
-dove vai?- chiese il moro – tu rimani qua fino a quando non stai bene..cioè.. fino a quando i tuoi non rientreranno. I miei faranno tardi, quindi non ti preoccupare.- la mora si passò una mano fra i capelli imbarazzata, e ritornò sotto le calde coperte. Ogni centimetro di stoffa odorava di lui, ogni dannato centimetro di quella coperta e di quel cuscino la facevano uscire terribilmente di senno.
Quel profumo lo sentiva espandersi nei suoi polmoni fino ad inebriarle i sensi.

-misura- ordinò Zayn, porgendo il termometro ad Amber.
Misurò la febbre con riluttanza e dopo quei fastidiosi Beep , porse il termometro a Niall il quale per poco non si affogò con la sua stessa saliva.
-porcabomba Amber, hai la febbre altissima!- il biondo non era melodrammatico, no. Davvero Amber stava male e anche Zayn se ne accorse.
Amber incominciò di nuovo a tremare e a sudare copiosamente.
Provò ad alzarsi, ma i suoi movimenti furono subiti interrotti da un giramento di testa per poi finire con il capo  sul cuscino.
Stava attraversando da diversi minuti una face di coscienza non coscienza…
-ma cosa stai dic..- perse di nuovo i sensi. I due ragazzi assistettero a una scena al dir poco raccapricciante: Amber che delirava.
La povera ragazza era in totale balia della febbre, incominciò infatti a dire frasi sconnessa fra di loro e a rigirarsi freneticamente nel letto.
-Zayn, che dobbiamo fare? Sta peggiorando!- il moro riflesse un po’ fino ad arrivare alla conclusione di chiamare un dottore.
-chiamiamo un medico, nono ho idea di cosa abbia- prese velocemente la cornetta del telefono e compose il numero del medico di famiglia.
-Dtt Stilton, la prego potrebbe venire a casa urgentemente?- la persona al di là della cornetta, rispose velocemente con voce spigliata e cosciente. Dieci minuti e sarebbe arrivato.
-Niall, dieci minuti ed è qua- si girarono di scatto verso la ragazza, quando Zayn le si avvicinò.
-Zayn, perché mi stai facendo soffrire così? Non ti ricordi della piccola Ambi?.. Ahhhh- gridò la ragazza in preda al delirio. Un piccolo riverolo scesa daglio occhi di Amber prima di addormentarsi stremata.
-cosa sta dicendo Niall?- il biondo prese a guardarsi le scarpe diventare tutto ad un tratto interessantissime per cercare di sviare la conversazione.
-Niall, rispondimi!- Zayn stava incominciando a dare di matto.
Voleva sapere, voleva capire e forse era proprio quella la chiave.
-non lo so, forse sta solo delirando. Ha la febbre alta no?-










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                                                                                                                                                                                             HOLAAAAAAAAA! 
                                                                                         Non sono morta ancora! AHAHAHAH lol Scusatemi, ma ho avuto una montagna di impegni ç.ç
                                                                                                                                                                                      PASSIAMO A NOI!
                                                                                                                                                                                  Vi è piacuto il capitolo?
                                                                                                                                                     Cosa ne pensate della situazione Zayn-Amber .
                                                                  A proposito, vorrei sapere se siete più a favore della coppia Zayn-Amber o quella Liam-Amber. 
                                                                                                                                                                                   Voglio sapere tutto eh!
                                                                                                                                                                                        A VOI I COMM£NTI! <3

Grazie a tutti quelli che leggono, recensiscono, hanno la storia fra le seguite, ricordate, preferite...
GRAZIE, io scrivo per voi...
Vi lascio andare, ma prima me la lasciate una piccola recensione???? *---*
Alla prossima!
_lilltedreamer_

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Capitolo 9
*** 8. You are everything I need... ***


                                                                                                                  8. You are everything I need..
 

Da quella strana conversazione passarono svariati giorni durante i quali Zayn continuò a riflettere sulle parole di Amber.
L’ipotesi del delirio l’aveva scartata a priori. Sapeva benissimo che nelle parole della mora c’era una verità.. la verità.
Doveva solo cercarsi di sforzare.. e forse la madre sapeva qualcosa..
Sapeva che Amber era una persona speciale per lui, ma non ricordava il perché.
Ma ce l’avrebbe fatta.
Si, ne era sicuro.
 
Mentre attraversava il vialetto che lo separava dalla porta d’ingresso vedeva ritornare alla mente un episodio diverso che lo riconduceva ad Amber.
Non riusciva a capire come una ragazza come lei, fosse riuscito a entrarle nel cuore di quella maniera.
Lui non era un tipo che si affeziona troppo alle persone e questo era un dato di fatto, ma quando aveva visto Amber svenire sotto ai suoi occhi, si era sentito mancare.
Non era una ragazza particolarmente bella fisicamente, non aveva due occhi color azzurro come tutte le altre, no. Lei aveva quegli occhi cangianti e così particolari di un colore fra il verde scuro al marroncino chiarissimo all’arancione fuso. Quegli occhi così particolari erano come un incantesimo per il cuore di Zayn tanto che se ne perdeva dentro ogni volta che lo sguardo di Amber si posava sul suo.
Non era una taglia 38 né tantomeno era perfettamente in forma, ma le sue forme così morbide l’attiravano come miele con le api.
Non aveva i capelli biondi grano come tutte le ragazze inglesi, no. Lei aveva dei capelli marroni così belli e particolari. Non riusciva a capire come mai lei non si accettasse. Forse è vero, non possedeva una bellezza fisica assurda, ma aveva una bellezza che non poteva essere quantificata: la bellezza del cuore.
La sua bellezza era di sicuro più apprezzata di quelle delle altre gallinelle senza cervello.
Era così bello poterla vedere imbarazzata e abbassare lo sguardo.
Era così bello poter parlare con lei come con nessun’altra.
Era così bello riuscirla a proteggerla, era così bello essere con lei.
 
-mamma ho bisogno di chiederti una cosa importante- Zayn ruppe il silenzio venutosi a formare a tavola.
Quella mattina c’erano solo lui e la madre a casa. Niente sorelle, niente padre. Solo lui e la madre.
Ed era sicuramente il momento migliore per poter parlare dei suoi dubbi,
-Zayn, così mi fai prendere un colpo.. che cosa è successo?- per poco la madre non si strozzava.
-non fare la melodrammatica mamma, è solo un dubbio.. tutto qua.- gli occhi di Zayn si posarono su quelli così simili della madre posizionata proprio davanti a lui. L’osservava mangiare il pasticcio che aveva preparato con cura. Appoggiò la forchetta nel piatto e sospirò.
-mamma, tu conosci per caso una certa Amber.. Amber Parker?- Trisha perse un battito al solo udire il nome di quella ragazza. Visibilmente agitata, afferrò con forza il bicchiere davanti al suo piatto e benne il suo contenuto tutto di fila.
-mamma, mi vuoi rispondere invece di temporeggiare? Ti conosco ormai e questi giochetti non funzionano più- colpita ed affondata. Era da una vita che flash della vita passata di Zayn ritornavano, ma Trisha non era mai riuscita a rivelargli tutta la verità e in un modo o in un altro era sempre riuscita a sviare l’argomento.
Ma stavolta era difficile, troppo.
-amore mio, mi sa che è arrivato il momento di fare un bel discorsetto..- Zayn strabuzzò gli occhi a quella risposta. Diceva tutto e nulla, ma una cosa la diceva sicuramente: quel nome faceva parte della sua vita, se no non avrebbe risposto così.
Con una calma invidiabile, sfoderò un sorriso a trentadue denti e incitò la madre a continuare.
-vedi..tu sai vero che quando eri più piccolo siamo stati qua a Londra a vivere prima che ci spostassimo per mezzo mondo, no?- il moro annuiva interessato al discorso –bene, tu non lo sai, ma tu qui ci sei nato. Ci sei cresciuto fino a sei anni fa. Sai, la vita qua è stata sempre bellissima,piena di gioia e di divertimenti..- il moro la fermò bruscamente prendendo parola.- mamma, non girarci attorno, vai dritta al sodo- la madre rigirò la forchetta fra le mani fino a posarla rumorosamente nel piatto. Guardò di nuovo Zayn e dopo essersi morsa il labbro ricominciò a raccontare.
-come ben sai, noi qui ci vivevamo e avevi degli amici, no?-
-certo mamma.. ad esempio Niall. Giusto?-

-giusto.. ma non solo. Nonostante fossi piccolo, hai sempre legato con una bambinetta che frequentava la tua stessa scuola. Eravate così bellini, siete stati insieme per quasi cinque anni, eravate così inseparabili. Quella bambinetta era proprio Amber…- a quelle parole Zayn perse un battito.
Tutte le sue certezze vennero a cadere. Tutto quello che pensava che fosse in un modo, ora scopriva essere totalmente l'opposto.. ma PERCHE'?
Perchè la madre non gli aveva detto nulla?
Ecco svelato tutto, ecco perché si sentiva così completato con lei, ecco perché lei le era così familiare.
-mamma, perché non mi hai detto nulla?- urlò furioso.. anche se la cosa che non riusciva a capire era il fatto di non ricordarsi nulla. Si alzò di scatto dalla sedia per poi sbattere di colpo la porta dell’ingresso pochi minuti dopo.
Aveva bisogno di capire, aveva bisogno di stare da solo..o quasi.
Erano poche anzi pochissime, le volte che perdeva le staffe e la madre rimase al quanto scioccata dal comportamento di Zayn, ma dopo pochi secondi che  rimase impalata con la bocca aperta a tavola, comprese che era perfettamente normale.
Era esplosa una bomba...
 
-che ci fai qua, Zayn?- chiese Amber vedendolo in preda al panico sulla sua porta di casa.
-ho bisogno di parlarti, per favore prendi il cappotto e vieni con me!- a quelle parole, la ragazza non potette fare altro che assecondare la sua richiesta. Afferrò velocemente il cappotto sull’appendiabiti, lo infilò con cura e prese il cellulare prima di catapultarsi in giardino dove l’aspettava il ragazzo.
-finalmente sei arrivata!- Zayn si sentiva dannatamente bene ogni volta che la vedeva.
-scusami se ci ho messo un po’, sono qua. Dimmi tutto.- di certo la ragazza non si sarebbe mai aspettato quello che Zayn le stava per rivelare.
-so tutto, cioè quasi tutto.. so di noi però… perché non mi hai mai detto nulla?- chiese di botto, facendo rimanere  Amber al quanto sbigottita. Era letteralmente incredula dalle parole che stava udendo.
Stava sognando o era la realtà?
-Zayn, con calma. Che cosa sarebbe di preciso quello che sai?- Zayn la prese dolcemente per un braccio e la trascinò verso un parco là vicino.

 -camminiamo, ti spiego tutto mentre andiamo- Amber afferrò il braccio di Zayn e lo guardò profondamente negli occhi, quasi come a scrutarlo.
 
Doveva capirecosa gli passasse per il cervello, ma l’unica cosa che realmente notò, fu lo sconcerto e la paura nei suoi occhi.
-andiamo, su- l’incitò di nuovo.
A quelle parole, Amber si fece convincere.
Zayn le afferrò dolcemente la mano destra e l’intrecciò con la sua.
Amber avvampò velocemente e abbassò lo sguardo.
Zayn non potè che sorridere a quella scena. Era proprio quello che aveva previsto.
Non che gli dispiacesse, anzi. La trovava terribilmente adorabile.
-Amber, ti ricordi quando sei svenuta e hai avuto la febbre?- chiese il moro, riportandola alla realtà dopo un momento di pura estasi.
-si, perché?- rispose.
-bene, in quella occasione tu mi hai detto una frase ben precisa. Mi hai detto “Zayn, perché mi stai facendo soffrire così? Non ti ricordi della piccola Ambi?”, bene.. io ci ho riflettuto sopra e qualcosa mi è frullato per la mente. Non riuscivo a tenermi tutto dentro e ho chiesto a mia madre se sapeva qualcosa di più su di te..- Zayn si morse il labbro quasi a sangue prima di riprendere il discorso lasciato in sospeso. Giusto il tempo di trovare il consenso a proseguire da parte della ragazza.
Amber lo guardava stralunata. Possibile mai che stesse succedendo tutto d’accapo?
-bene, lei mi ha detto di noi, di te.. beh, non proprio..- Amber raccolse un briciolo di coraggio dentro di se, e provò a capirci di più.- che cosa stai dicendo? Spiegati meglio. Come mai non sai tutto?- non sapeva più cosa pensare.
Non si era ricordato tutto lui, no.
Si era messa in mezzo la madre.. e poi come mai non si ricordava nulla di lei?
Troppi dubbi l’assalivano e troppi pensieri le frullavano in testa, quando la risposta alle sue domande ce l’aveva  di fronte.
-Amber, l’unica cosa che mi ha detto è che noi eravamo fidanzati, che passavamo le giornate  insieme. Il resto non lo so, solo perché me ne sono andato. Non potevo accettare il fatto che mi avesse mentito. Volevo solo sapere la verità e credo che non ci sia persona migliore di te per saperla. Io ho bisogno di sapere di noi. Amber, io sto uscendo pazzo. Ti prego!-  respirò rumorosamente prima di prendere il viso della ragazza fra le mani e dargli un dolce bacio sul naso. Amber sentì qualcosa di salato rigarle il viso, ma non era lei quella a piangere.
Non questa volta.
-Zayn, dire che tu sia stata la persona più importante della mia vita, è dire poco. Io e te abbiamo condiviso tutto. Il nostro primo bacio, il nostro primo ginocchio sbucciato il nostro primo tutto. Io e te eravamo felici come non mai. Tu eri il mio punto di riferimento. Senza di te non riuscivo a starci nemmeno un giorno. Mi ricordo ancora quando mi hai chiesto di diventare la tua ragazza. Quel giorno sai, sudavo a freddo. Pensavo che mi avessi chiamato per dirmi di non essere più tua amica e invece poi mi hai baciato così al St James. In quel momento davvero posso aver giurato di aver toccato il cielo con un dito. Tutto andava al meglio fra noi, fino a quando quel giorno di 6 anni fa te ne sei andato. Mi hai lasciata da sola.. non ti ricordi nulla di tutto quello che abbiamo passato vero? – Zayn, abbassò lo sguardo. Ecco tutto quello che voleva sapere..

-La cosa più dolorosa però, è quella che tu sei andato avanti nonostante tutto, mentre io ti amo ancora dopo 6 maledettissimi anni. Sei anni durante i quali ho continuato a scriverti senza risposta, durante i quali ho sempre sperato che un giorno mi avresti pensato di nuovo e invece a ogni messaggio ricevevo solo un freddo “ a dopo” o un “ora non posso”.. ci sono stata di schifo e il peggio è che tu non ricordi ancora nulla, mentre io speravo che nonostante ci fossimo allontanati, dopo tutto questo tempo passando di nuovo del tempo con me ti saresti di nuovo potuto innamorare di me.. e invece.. tu sei qui, solo per curiosità- questa volta fu Amber a piangere. Piangere a singhiozzi.
Il suo sogno si era magicamente distrutto e il suo cuore andato in mille pezzi.
Le avevano detto mille volte di lasciare stare i futili pensieri, ma niente da fare.
-Amber.. non è come tu pensi..- Zayn le alzò il viso fra le mani cercando di far riscontrare i loro sguardi, ma non ci fu verso di convincere la ragazza.
-Amber, io.. non ricordo tutto quello che è successo, ma ti assicuro che non è come pensi tu. Io per te provo qualcosa.. ora tu sei libera o meno di crederci..- Amber avrebbe voluto credere a quelle parole, ma una parte del suo cervello glie lo impediva..

Inaspettatamente Zayn annullò le distanze fra loro, travolgendola in un bacio pieno d’amore e carico di significato…
 Cosa significava però quel bacio? 
Avrebbe davvero risolto tutto?


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MA DOVE LA METTO LA FACCIA?
Mi dispiace un casino di non aver potuto aggiornato per 2 SETTIMANA, mi sento davvero in COLPA.
Mi farò perdonare, PROMESSO. :*
Passiamo alla storia ora djnfhjsc*---*
Si, lo so.. Sono cattivissima perchè vi ho lasciato con questi interrogativi, ma DON'T WORRY che nel prossimo capitolo si spiegheranno un po' di cosette, nel frattempo penso che abbiate capito un poì per grandi linee la situazione di Zayn,no?
Che ne dite del capitolo, è una cacchetta? 
FATEMI SAPERE TUTTO CON UNA RECENSIONEEEEE! <3
AAAAH, quasi mi dimenticavo: GRAZIE A TUTTI QUELLI CHE RECENSISCONO, METTONO FRA LE PREFERITE,SEGUITE O RICORDATE LA STORIA...
IO VI AMOOOOOOOO!

Ora mi dileguo, ma non prima di avervi detto che sto ascoltando UAN e che sto piangendo come una scema... 
Alla prossima!
_littledreamer_

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Capitolo 10
*** 9. Heart Attack ***


Volevo scusarmi per l'enorme quantità di tempo che ho impiegato per aggiornare, ma ci sono stati problemi che vi spiegherò nello spazio autrice se vi andrà di sapere-
Buona letturaaa!    





                                                                   
             9. Heart Attack.

 
-Zayn cosa hai fatto?—chiese sorpresa Amber al moro.
-Quello che il mio cuore mi diceva di fare. Baciarti.. ho fatto male?- Zayn non sapeva minimamente perché l’avesse baciata, ma lo sentiva dal profondo del suo cuore. Sentiva di dover provare di nuovo il suo sapore delle labbra sulle sue,sentiva il bisogno di aver un contatto così intimo con lei, sentiva di voler almeno tentare a risentirla come sua come una volta. Doveva ritornare a ricordare perché lui avvero stava impazzendo.
Zayn non voleva che Amber stesse male, non voleva che nessuno le si avvicinasse.
 Lei era sua, era di sua sola proprietà e basta.
Ma non nel senso che fosse un oggetto, no.
L'affetto che provava con lei, l'attrazione che provava per quell'esemplare così raro di ragazza diversa fosse suo.
A volte si sentiva di impazzire al solo pensiero che qualcun'altro potesse aver sfiorato quelle sue labbra così perfette.
Ogni curva di quei pezzi carne l'attiravano irrefrenabilmente.
La ragazza dal canto suo si sentiva spaesata. Tutto quello che aveva sognato per anni si stava magicamente realizzando, ma c’era sempre un ma. Sentiva che quello che Zayn provasse per lei non fosse del tutto vero e sincero. Non pensava minimamente che stesse fingendo, ma riteneva semplicemente che l’amore se così si poteva definire, che provava verso di lei non fosse quello di una volta.
È certamente noto che la memoria di Zayn non gli fosse totalmente tornata ed  era anche vero che l’avesse baciata.. ma Amber sentiva che non era tutto apposto.
-Zayn, ti devo credere?- incastrò il suo sguardo in quello di Zayn. Stava cercando di scrutare una possibile bugia negli occhi color caramello del moro, ma non ci riuscì. Riuscì solo a perdersi in un mare di confusione.
Non voleva ritornare ad illudersi per nulla, che poi proprio nulla non era. 
Era pur sempre un bacio e fino a prova contraria o meglio per lei  non era niente, anzi. 
Finalmente una vaga speranza del potersi nuovamente realizzarsi il suo sogno, ora effettivamente c'era, ma parliamoci onestamente: chi non avrebbe incominciato a dubitare anche minimamente dei suoi sentimenti? 
Possibile che non riuscisse a viversi il momento senza doversi fare mille problemi? No, non ci riusciva.
Il fatto che non ricordasse ancora e il perché di questa sua amnesia le ronzavano prepotentemente nella mente deconcentrandola dal momento, deconcentrandola da Zayn.
-Si, non sono mai stato più sincero in vita mia. Ti prego credimi- le mani di Zayn si erano congiunte e posizionate sotto il mento quasi come se la stesse pregando. Amber si limitò ad annuirgli per poi rivolgergli un flebile sorriso. Zayn non era certamente scemo, e aveva intuito le preoccupazioni di Amber tanto che afferrò dolcemente il suo viso e avvicinarsi al suo volto fino ad arrivarle ad un soffio.
-ti prego, non farmi pentire di quello che sto per fare..- avvicinò il suo viso a quello di Zayn  e lo baciò dolcemente.
Le loro labbra si incontrarono di nuovo e diedero vita ad una scia di fuochi d’artificio nello stomaco di entrambi.
Quelle labbra erano fatte per essere baciate l’uno dall’altra, e questo loro lo sapevano.
Zayn si era baciato anche con altre ragazze, ma non aveva mai provato quella stupenda sensazione che provava quando posava le sue labbra su quelli di Amber.
Ogni seconto, ogni millesimo di secondo il bacio diventava sempre più bello. 
I due erano talmente presi da quel magico bacio tanto che non si accorsero che iniziò a piovere.
L’ambiente che li circondò rese il momento dannatamente romantico: il rumore della pioggia che batteva insistentemente sulla schiena di entrambi, li faceva rabbrividire più di quanto già non facessero per i baci, gli sguardi metallici dei due vennero accentuati dallo scurirsi del cielo.
Il giardino dove erano collocati, magicamente divenne il loro nido d0amore. 
Gli alberi bagnati e lo scilluntichio delle goccioline sulle foglio che risplendevano con quel poco di luce che stava andando via rendeva l'atmosfera al quando magica.
Zayn spostò una ciocca di capelli bagnati dalla testa di Amber per poi baciarle dolcemente il collo.
Amber di sua risposta rabbrividì.
Alzò timidamente il viso nella sua direzione per poi poggiare le sue mani sul petto del moro ed adagiarsi nelle sue braccia che non tardarono a stringerla quasi a volerla proteggere.
-senti qua- dichiarò Zayn, interrompendo il silenzio venuto a formarsi, animato solo dai loro respiri.
Portò la mano di Amber sul suo petto, batteva forte il cuore di Zayn, forte come non mai.
Amber si fece guidare da Zayn e quando posò la sua mano in prossimità del suo cuore e iniziò a sentire che il battito di Zayn era accelerato, avvampò improvvisamente sussultando.
Riprese a guardare Zayn che la fissava compiaciuto.
-vedi quale effetto mi fai?- la mora annuì.
-e me lo fai solo tu. Nessuna è mai riuscita a farmi provare quello che sto vivendo con te.- Amber prese un briciolo di coraggio che le era rimasta e cercò di togliersi tutti i sassolini dalle scarpe.
-Zayn, io ho bisogno di sapere.. prometti che mi risponderai sinceramente alle domande che ti farò?- La ragazza sperava di avere una risposta affermativa con tutto il cuore.
-dimmi tutto, dopotutto te lo devo, no?- il bel ragazzo di posizionò davanti ad Amber e si sedette incrociando le braccia al petto che lo rendevano ancora più sexy di quanto non fosse per via della maglietta bagnata e dei suoi addominali messi in bella mostra.
Ma questo è un altro discorso.
-Zayn, come mai non ti ricordi di me mentre di Niall si?- Zayn perse un battito al solo sentire quella domanda tanto che per poco non si strozzò con la sua stessa saliva.
-ti prego, rispondimi.. io ho bisogno di sapere..- questa volta Zayn prese coraggio e incominciò a parlare, non prima di aver fatto adagiare Amber davanti a lei. Non voleva perdere il contatto visivo.
-vedi, non è esattamente come tu credi.. il fatto è molto più complicato. Se mi ascolti e non mi interrompi, cercherò di spiegartelo il più chiaro possibile.- fissò Amber per una decina di secondi.. giusto il necessario per percepire quella sensazione positiva per poter iniziare a parlare.
-vedi.. per quello che riesco a ricordare o anzi.. per quello che mi hanno raccontato dovrebbe essere andata così. Tu mi hai detto che non ti ho incominciato a più a rispondere ai messaggi.. beh, sembrerà strano, ma io non sapevo nemmeno che tu me li mandavi. La mia scheda dopo l’incidente se l’era presa mia madre per non so quale strano motivo e non ricordandomi praticamente nulla di quello che avevo fatto precedentemente la lasciai fare. –
-C’è tu mi stai dicendo che tutti i messaggi che ti inviavo non eri tu che mi rispondevi? E poi.. che cosa è sto fatto dell’incidente? No, spiega tutto che sto uscendo pazza!- Amber era visibilmente confusa.
-ecco perché volevo non essere interrotto.. comunque.. Stavo dicendo che si.. si, ah ecco. Dunque, cinque anni fa feci un incidente davvero pericoloso. Per poco non ci persi la vita. A quando mi hanno raccontato, mentre stavamo tornando a casa un ubriaco colpì la macchina dove c’ero anche io e che ci prese proprio in pieno.
Quell’incidente mi fece andare in coma direttamente per due mesi. Due mesi nei quali non facevo nulla, mi raccontavano che sembrava tutto finito, quando un giorno aprii gli occhi e ricominciai a vivere. Vivere per modo di dire… la riabilitazione dal coma fu lunga e non poco dolorosa.. ma la cosa più complicata da recuperare fu proprio la mia memoria, tanto che ancora dopo circa 4 anni non ricordo perfettamente quello che facevo prima dell’incidente. Non mi ricordo di te, non mi ricordo dei miei nonni, non mi ricordo della mia vita qui a Londra, non mi ricordo la mia infanzia nei minimi dettagli, ma secondo i medici è tutto normale. Normale un corno, aggiungerei io.- si girò di scatto verso Amber, la quale stava piangendo in silenzio mentre ascoltava attentamente il suo racconto- sai quanto è stato difficile dovermi riprendere giorno dopo giorno un pezzettino del mio passato con la speranza di potermi ricordare tutto un giorno remoto? Sai quanto mi faccia soffrire il fatto che non sia padrone dei miei ricordi? Puoi solo minimamente immaginare? Per questo ti chiedo di avere pazienza con me. –
Amber corse in contro al moro per poi posizionare due dita sulle labbra di quest’ultimo.
-basta, ho saputo abbastanza. E sai che ti dico? Che sono disposta anche ad aspettare tutta la vita nell’attesa che ti ricordi tutto quello che abbiamo vissuto. E sai perché? Perché io ti amo, ti amo come non ho mai amato in vita mia, io amo ogni singolo centimetro, anzi no, amo ogni fottutissimo millimetro di te. Amo i tuoi pregi, amo il tuo essere così misterioso e imprevedibile, ma allo stesso tempo amo i tuoi pregi, amo il tuo essere un romanticone, amo la tua dolcezza, ammiro la tua tenacia e soprattutto amo le tue labbra..- si fiondò sulle labbra del moro lasciandoci leggeri baci, fino a farli diventare sempre più profondi. Le loro lingue si scontrarono finalmente dopo pochi minuti e iniziarono a danzare una danza che conoscevano solo loro. Tutto aveva acquistato un senso, tutto era ritornato al proprio posto.
Quasi tutto.
Zayn l’afferrò per i fianchi e la strinse più avidamente a sé.
Lasciò che il profumo di Amber le invadesse le narici, lasciò che la persona che sentiva di amare di prendesse cura di lui, lasciò che finalmente fosse il suo cuore a prendere il sopravvento in questa situazione e guidato dai movimenti dettati dal cuore, incominciò ad accarezzare le guance di Amber in maniera nuova. In quel preciso momento un ricordo lo investì.
*Inizio Flashback*
 
-Giuri di amarmi per sempre? Guarda che io sono serio- disse un bambino che l’assomigliava molto.
-giuro di amarti per sempre, sul serioo scemo!- rispose dolcemente una bambinetta di 10 anni circa posizionato davanti al bambino.
-allora tu sei la mia fidanzata. Mia e di nessun altro eh!-
-Certo Zayn, sono solo tua!- i due si scambiarono una risatina complice prima di scambiarsi un tenero bacio a fior di labbra.
*fine Flashback*

 
A Zayn non ci volle molto per realizzare che quei due bambinetti fossero lui e Amber da piccoli.
Sorrise sulle labbra di Amber prima di passarla a guardarla intensamente.
Si, stava incominciando a ricordare e tutto ciò non poteva che renderlo felice.
-che ti ridi?- chiese Amber.
Che cosa mai poteva saperne di tutti i momenti che gli ritornavano alla mente? Nulla.
-niente, mi sono solamente ricordata di quando avevamo 10 anni e ti baciai. Ti ricordi?- Amber alzò il viso sorpresa e le si illuminarono gli occhi. Stava ricordando qualcosa.
-certo che mi ricordo. Come potrei dimenticare solo un secondo passato con te? Quelli erano i miei ricordi più belli…-
-erano? Perché cosa è successo che ti ha fatto cambiare idea?-
chiese Zayn leggermente confuso.
-i miei momenti preferiti, sono quelli che sto passando ora in tua compagnia. Perché senza di te io non sarei nulla. Vedi di mettertelo in testa, zuccone!- sorrise dolcemente, come al moro piaceva vedere e Zayn la sollevò da terra per farla girare vorticosamente.
-finiscila che sono pesanteeee!- urlò Amber in preda al terrore.
-non è vero, sei bellissima!- la poggiò per terra e la baciò castamente sulle labbra.
-certo come no… andiamo a casa va che se no ci prendiamo un raffreddore!- disse prima di incrociare le mani del moro con le sue e di abbandonare quel posto magico che tanto aveva significato e che tanto avrebbe significato per lei per incamminarsi verso casa.
Le questioni non erano risolte.. anzi
Era solo l’inizio.
Perché Trisha aveva nascosto la verità al figlio?
Perché Amber sentiva nel suo cuore che quello sarebbe stato solo l’inizio???

*Spazio Autrice*
Se siete arrivati fino a qua, già è qualcosa e vi amo profondamente.
Voi mi dovete scusare se non ho aggiornato per 3 settimane, ma vi GIURO che non ho avuto proprio tempo di mettermi davanti al pc e postarvi il capitolo.
Ho letto le vostre recensioni e vi giuro sono sempre più felice quando me le lasciate perchè in fondo è proprio quando mi scrivete che vi piace che io mi metto come un'idiota a saltellare per casa con un sorriso stampato in faccia.
Io scrivo solo ed esclusivamente per voi.
Mi scuso ulteriolmente per il ritardo con la speranza che non capiti mai più. 
DETTO QUESTO, Grazie a tutte quelli che mettono la storia fra le preferite1ricordate\seguite...
Grazie a chi legge in silenzio
Grazie a chi recensisce e grazie a chi mi fa degli appunti per migliorare.
GRAZIE 
Senza di voi non sarei nulla!
Alla prossima,
_littledreamer_

 
 

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