Rebirth ~ Una nuova vita

di Francesca Akira89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ~ Il ritorno di Thor ***
Capitolo 2: *** Arrivo allo S.H.I.E.L.D. ***
Capitolo 3: *** Di illusioni e specchi infranti ***
Capitolo 4: *** Qualcosa in più ***
Capitolo 5: *** Il ritorno del Falco e del Ragno ***
Capitolo 6: *** Ferite aperte ***
Capitolo 7: *** Baby-sitting Time! ***
Capitolo 8: *** Fratture ***
Capitolo 9: *** A Good Man ***
Capitolo 10: *** Il puzzle dell' inganno ***
Capitolo 11: *** Not a great plan... ***



Capitolo 1
*** Prologo ~ Il ritorno di Thor ***


Salve a tutti!
Prima di tutto, qualche informazione su questa fanfic. "Rebirth - Una nuova vita" fa parte di una serie ed è il sequel di "Den Siste Beldrag - L'ultimo inganno" (sez. Thor, 6 capitoli, conclusa). Non è però strettamente necessario aver letto "L'ultimo inganno" per poter leggere questa fanfiction (anche se è consigliato), figuratevi che inizialmente meditavo addirittura di scrivere e pubblicare prima "Rebirth" e poi di pubblicare "L'ultimo inganno" come prequel.
"L'ultimo inganno" vuol essere un seguito immaginario ai films "Thor" e "The Avengers", una sorta di "Thor 2", insomma. Allo stesso modo, quindi, "Rebirth" va visto come una sorta di "The Avengers 2". ^_^
Non so quanti di voi conoscano kid!loki (noto anche come Serrure), finora la cosa più vicina ad una redenzione canon di Loki nei fumetti, ma diciamo che questa serie è nata più o meno dall'idea: "Come si potrebbe fare per inserire kid!Loki in maniera realistica nel contesto del film?". Insomma, volevo creare un kid!loki versione movieverse. Ed eccoci qui.
Naturalmente il giovane Loki di "Rebirth" avrà diverse somiglianze con quello dei comics, ma sarà anche un po' diverso... visto che comunque loki!comicverse e loki!movieverse differiscono in diversi punti.
Ad esempio, nella mia ff, la situazione di Loki ad Asgard non è eccelsa ma il principino non è neanche in disgrazia come nei fumetti, visto che rispetto ai fumetti nel film Loki:
1) si è macchiato di meno crimini
2) solo pochi sono informati di tutta la situazione (inoltre alla maggior parte degli Aesir importa poco sia di Jotunhaim sia di Midgard, quindi non sono particolarmente sconvolti dall'attacco a l'una e l'altra)

Detto questo… Vi auguro buona lettura!




 
- Thor?- Steve Rogers sbatté le palpebre, fissando il direttore Nicholas Fury, leader della S.H.I.E.L.D.- E’ tornato?
L’ uomo da un occhio solo annuì.
- Qualche giorno fa le nostre apparecchiature hanno rilevato una tempesta magnetica simile a quella percepita cinque anni fa. Ho ricevuto adesso la conferma. Sembra che Thor al momento si trovi nell'appartamento della dottoressa Jane Foster.
- Grande. E’ andato a far visita alla sua ragazza. Questa sì che è una notizia.- Tony Stark appoggiò il gomito allo schienale della sedia, con la sua consueta aria indisponente.- Un filino in ritardo, magari. E’ vero che l’inferno fa meno paura di una donna umiliata, ma non credo che quanto la signorina Foster deciderà di fare a Thor per fargliela pagare sia un caso di sicurezza nazionale. Non penso lo ucciderà. Forse. Beh, almeno non credo possa riuscirci.
Steve gettò a Tony un’occhiata di rimprovero.
Bruce Banner si schiarì discretamente la gola.
- Credo che… quello che Tony stia chiedendo… è per quale ragione siamo stati convocati.
- Perché? Non era chiaro?
- Zitto, Stark.- Nick Fury rivolse la sua attenzione a Banner. – Riteniamo possa esserci di nuovo ragione di mettere in piedi il progetto Avengers…
Steve Rogers si raddrizzò sulla sedia, e anche Tony assunse un’espressione seria.
- Incombe un pericolo?
- Non ne abbiamo ancora la certezza.- tagliò corto Fury.- Ma riteniamo sia opportuno convocare Thor allo S.H.I.E.L.D., visto che ha fatto nuovamente ritorno sulla Terra.
- Potevate mandare una macchina come avete fatto con me... strappandomi al mio lavoro, a Pepper e alla mia spiaggia a Malibu. E se proprio volevate risparmiare benzina, perché non avete semplicemente telefonato a Jane Foster perché gli dicesse di venire qui in volo?
Fury sospirò esasperato.
- Se tu mi lasciassi finire di parlare, Stark, risparmieremmo una buona fetta di quel tempo che sottrai al bere e che lamenti io ti faccia perdere per parlare della sicurezza del tuo pianeta.- ignorò il finto lamento ferito emesso dal miliardario alle sue parole, e proseguì: - Il punto è che la scorsa volta Thor si è unito agli Avengers principalmente per recuperare il Tesseract e suo fratello. Venendo meno queste due cose, potrebbe rifiutarsi di collaborare nuovamente con noi.
Steve aggrottò le sopracciglia:
- Veramente…- disse.- Thor ha ampiamente dimostrato di essere un protettore della Terra quanto noi. Mi sembra ingiusto dire che…
- Ciò che preoccupa Nick…- lo interruppe Tony, il tono cantinelante.- Non è la possibilità che Thor decida di lavarsene le mani qualora il pianeta si trovasse in pericolo, ma che lo faccia senza seguire la musica del sommo pifferaio. Non ho ragione?
Il leader della S.H.I.E.L.D. lo gelò con lo sguardo:
- Continui a sottovalutare quanto sia importante poter garantire un certo controllo sulle forze sovraumane, Stark. Ma…
- Se decidesse di non tornare, lo capirei. Voglio dire, non nego tu abbia un certo fascino, Nicky, ma credo che la dottoressa Foster possa offrire al nostro dio del tuono argomenti ben più convincenti. O almeno due belli grossi, a giudicare dalle foto che ho visto…- Tony distolse lo sguardo dal volto furibondo di Fury e sbirciò la reazione del supersoldato accanto a lui.
Steve rimase per qualche secondo con un’ espressione confusa sul volto, poi diventò rosso come un pomodoro e boccheggiò come un pesce.
Tony sospirò soddisfatto e tornò a guardare di fronte a sé. Il buono e puro (sessualmente represso) capitano non deludeva mai...
Bruce nascose un sorriso dietro la mano.
- Ritengo…- ringhiò Fury, scegliendo di nuovo di ignorare Tony.- Sia consigliabile che Thor venga contattato da qualcuno che conosce e di cui si fida, piuttosto che da un anonimo agente della S.H.I.E.L.D. o da una telefonata...
- Cioè, ci sono più probabilità che risponda se la chiamata arriva dai suoi amici barra compagni in armi. Bella pensata, Nick. Sei machiavellico. Ma perché non hai chiesto semplicemente alla nostra affascinante spia o a Legolas?
- Gli agenti Romanoff e Barton sono impegnati in un’altra missione, al momento.- il leader della S.H.I.E.L.D. si rivolse a Steve:- Andate a recuperare Thor. E, se vi riesce, fatelo senza che tutta la città lo sappia. Dottor Banner… avremo bisogno della sua collaborazione circa una certa faccenda…

***

- “Fatelo senza che tutta la città lo sappia”…- gemette Steve, osservando Iron Man sfrecciare nel cielo sopra di lui.
Sospirò e diede più gas alla sua moto, cercando di tenergli dietro.
- Tony!- urlò.- Fury ci aveva detto di non farci notare!
- Fidati, è meglio così!- la risposta giunse attutita dalla maschera metallica dell’armatura, ma nitida:- In questo modo Thor saprà subito che stiamo arrivando!
Steve storse la bocca, e notò con sollievo che erano giunti a destinazione.
Frenò la moto, e si tolse il casco. Poco più avanti, Iron Man planò in mezzo ad una folla di curiosi, che andava via via infoltendosi.
Il supersoldato sospirò, scuotendo la testa.
Almeno non c’erano ancora i giornalisti…
- Amici miei!- una voce tuonò poco distante.
- Visto?- Tony sollevò la parte frontale della maschera, e gli lanciò un sorriso da schiaffi, mentre un gruppetto di ragazze già incantate dall’arrivo di Iron Man strillava deliziato nel veder comparire il dio del tuono, in elmo e martello.- Nessun modo migliore che una svolazzata sulla città per trovare chi stai cercando!
- Se non pensi al fatto che noi SAPEVAMO GIA’ dove si trovava!- rispose Steve esasperato, massaggiandosi le tempie.
Tuttavia, sorrise con calore quando Thor atterrò di fronte a loro e aprì le braccia in segno di saluto.
- Che lieto evento, rivedervi!
- Ne è passato di tempo, Point Break!- Tony riuscì a districarsi dai fans e dai ragazzini che volevano toccare la sua armatura, e si avvicinò al biondo Aesir.
Thor aggrottò le sopracciglia.
- Non molto, in verità.
- Forse per te…- osservò Steve, avvicinandosi a sua volta. La folla, complice la presenza dei due altri vendicatori, sembrava aver finalmente realizzato chi fosse malgrado i suoi panni civili, e molte ragazze parevano ormai sul punto di svenire (anche se non prima di aver scattato loro un centinaio di foto con il cellulare). Il supersoldato fece diplomaticamente finta di niente. Fury li avrebbe ammazzati.
- Cinque anni sono un periodo lungo per dei miseri mortali, amico.- concordò Tony. Gli diede un amichevole colpetto sulla spalla.- Ma l’importante è che tu adesso sia qui. Dì un po’, come l’ha presa la tua squinzia…
Steve tossicchiò.
- Ah-ehm. Siamo qui per conto dello S.H.I.E.L.D. ... Nick Fury ritiene che la Terra possa essere nuovamente minacciata, e sta pensando di rimettere insieme i Vendicatori. Vuole sapere se sarai dei nostri.
- La Terra… minacciata?- curiosamente, gli occhi di Thor guizzarono in un punto imprecisato tra le case, prima di tornare nuovamente su di loro. Il dio del tuono appariva turbato, poi la sua espressione si distese di nuovo.- Se una qualunque minaccia dovesse abbattersi su Midgard, io e il mio Mjolnir saremo pronti a intervenire per ricacciarla da dove è arrivata!
Steve aprì la bocca per dire qualcosa, ma Tony lo batté sul tempo.
- Grazie Thor. Ne eravamo sicuri.- disse, pimpante.- Ora, circa la signorina Foster…
Steve lo spinse indietro con una gomitata (facendosi male al braccio, essendosi dimenticato che Stark portava ancora l’armatura) e prese di nuovo la parola:
- Fury vuole vederci tutti al quartier generale dello S.H.I.E.L.D., siamo venuti per portarti là.- spiegò.- E’ possibile? Capisco che è… molto che non vedi la tua fidanzata, e che…
- Oh, no.- gli occhi di Thor assunsero un’aria un po’ malinconica.- Jane è molto impegnata con il proprio lavoro. Stamattina è partita insieme ad Erik Selvig per alcuni rilevamenti lontano da qui.
Tony voleva chiedere per quale ragione non l’avesse accompagnata anche lui, ma si trattenne in tempo. C’era un limite alla mancanza di tatto, e a quanto pareva ridendo e scherzando ci aveva azzeccato: sembrava proprio che l’assenza di cinque anni del dio del tuono avesse creato dei guai in paradiso.
Beh, gli è andata anche bene. Se io ritardo di cinque ore ad un appuntamento Pepper mi toglie il saluto per due settimane. Lui ritarda cinque anni e lei gli permette ancora di vivere a casa sua.
- …trovare mio fratello.
- Come?- Tony sbatté le palpebre, riscuotendosi dai suoi pensieri.
- Sì, Thor, come hai detto?- Steve sembrava sconcertato.
Il dio li guardò stranamente.
- Ho detto… il tempo di trovare mio fratello, e verremo subito con voi.
- Vuoi dire che Loki è evaso?!- esclamò Tony.- E’ questa la vera ragione per cui sei qui?!- In tutta sincerità, aveva sperato che la fantomatica minaccia fosse una delle solite paranoie di Fury. Nel corso di quei cinque anni li aveva radunati (coloro che erano disponibili, almeno) già una decina di volte, la metà delle quali i timori si erano poi rivelati infondati, mentre l’altra metà delle volte si era trattato di problemi di cui si sarebbero potuti probabilmente occupare con successo anche i normali agenti della S.H.I.E.L.D. . Ma a quanto sembrava stavolta la situazione era più seria del previsto.
- Avresti dovuto informarci subito, Thor!- si stava scaldando Steve.
Thor sollevò entrambe le mani in segno di pace.
- No, amici, vi sbagliate…- disse, sorridendo in maniera conciliante.
Questo calmò un po’ gli altri due vendicatori.
- …Hai altri fratelli?- chiese Tony, alzando un sopracciglio. Che avesse voluto presentare Jane Foster alla famiglia…?
- Certo che no!- fu la sconcertante risposta. Thor si voltò e chiamò:- Loki!
Tony e Steve si guardarono immediatamente intorno allarmati, e il capitano si maledì mentalmente per non aver pensato di portarsi dietro lo scudo.
Comunque, dopo qualche momento carico di tensione, i due avengers appurarono con sollievo la totale assenza nei dintorni di tracce di distruzione, elmetti cornuti e/o persone inginocchiate, e tornarono a rilassarsi.
Si voltarono di nuovo verso il dio del tuono, con la mezza idea di chiedergli se fossero scherzi da farsi, ma con loro sommo sbigottimento notarono che il biondo aveva ora una mano poggiata sulla spalla di un ragazzino di circa dieci anni.
- Ti ho detto mille volte di non allontanarti troppo, Loki. Questa non è Asgard. Ti potresti perdere.
Stark guardò i due con aria perplessa, corrugando le sopracciglia.
- Uhm... Thor, solo perché tuo fratello è uno psicopatico e non vuole avere a che fare con te, non significa che puoi andare in giro a rapire bambini dando loro il suo nome...
Il biondo fissò Iron Man con sguardo vacuo, uno di quelli che di solito faceva quando Tony sparava una qualche citazione da un film.
- Questo E’ mio fratello. Loki. La sua reincarnazione.- disse, come fosse la cosa più normale del mondo.
Il ragazzino nel frattempo aveva lasciato cadere il cappuccio e li stava fissando con mal celata curiosità. Tony si sentì trafiggere da due magnetiche gemme verdi, che sembravano frugare la sua anima e al contempo cercare il modo migliore di carpirne i segreti.
- …Giusto. La sua reincarnazione. Come ho fatto a non arrivarci da solo.
Steve si limitò a guardare allucinato il bambino, sembrando aver perso l’uso della parola.
Tony sospirò e si passò una mano sulla faccia. Dandosi una dolorosa botta sul naso, dato che indossava ancora i guanti dell’armatura.
Questa sarebbe stata divertente da spiegare a Fury…



Note:

Nel fumetto Thor ha altri fratelli oltre a Loki (il più famoso è Baldr, ma ci sarebbero anche Tyr e Hermod - che però non si fila nessuno), ma visto che nel film non compaiono né se ne parla, suppongo che possiamo dire con certezza che nel movie!verse non esistono.

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Capitolo 2
*** Arrivo allo S.H.I.E.L.D. ***


Bruce Banner avrebbe dato qualsiasi cosa per non essere stato contaminato dai raggi gamma
In quel momento, però, si sentiva intimamente sollevato che quella sorte fosse toccata a lui e non a qualcun altro. Nello specifico, il direttore Fury.
Se fosse stato Fury a dover condividere il suo corpo con l’ Hulk, beh… in quel momento di sicuro di New York non sarebbe rimasto altro che un cumulo di macerie.
- COSA-TI-E’-SALTATO-IN-MENTE?!
Thor aggrottò la fronte e spinse dietro di sé con fare protettivo il ragazzino pietra dello scandalo che, a dirla tutta, non sembrava essere granché spaventato o preoccupato dalla situazione.
- Non accetto che ci si rivolga al figlio di Odino in siffatto modo. Modera i tuoi toni.
Fury lo fissò furibondo.
- Oh? E io non accetto che un criminale internazionale venga re-introdotto come nulla fosse sulla Terra, soprattutto senza che IO ne venga prima informato!
- Non era necessario informare nessuno, Loki non rappresenta un pericolo!
- Considerato che sono passati solo cinque anni da quando ha quasi raso al suolo New York cercando di conquistare il pianeta, perdonami se ho qualche dubbio al riguardo!
L’ espressione fredda di Thor si fece ancora più distante, e i suoi occhi sembrarono tingersi di tristezza.
- Per voi…- mormorò.- Per Loki ne sono passati molti di più…
- Già, a questo proposito, riccioli d’oro…- Tony si fece avanti. Si era tolto l’elmo di Iron Man, ma la presenza di Loki – sia pur in formato ridotto – libero e in salute, non lo metteva tanto a suo agio da consentirgli di togliere l’armatura. Sembrava che Steve, inizialmente, avesse pensato di seguire il suo esempio e andare a indossare il suo completino luccicante da Capitan America, ma poi era rimasto così com’era, limitandosi a tenersi addosso il giubbotto (anche se non gli era chiara la ragione, visto che a quanto ne sapeva la pelle non era un repellente per gli incantesimi). Cosa che lo indispettiva alquanto, visto che – Thor a parte, ma lui era sempre vestito in quel modo – in quel momento Tony era il solo dei Vendicatori nella sala ad essere bardato per la battaglia. Era come essere la sola ragazza in jeans ad una festa del liceo.- Vuoi spiegarci un po’ meglio come mai il piccolo cervo è diventato letteralmente piccolo?
A quelle parole gli occhi di Loki incrociarono i suoi, e Tony dovette trattenersi da alzare minacciosamente il proprio guanto laser.
 Thor lo fissò perplesso.
- Te l’ho già spiegato, uomo di metallo.
- Mmm. No, non mi pare. A meno che tu non intenda quella storia assurda su una sua reincarnazione. Perché quella non era una spiegazione.
- E’ la verità.- Thor lo fissò con le sopracciglia inarcate, e per quanto non fosse gradevole essere guardati in quel modo dal dio del tuono, Tony non si fece intimidire.
Prese un paio di passi indietro, ma non si fece intimidire.
- No che non lo è!- disse, non appena si fu assicurato di aver messo abbastanza distanza tra lui e il biondo da costringere quest’ultimo a muoversi nel caso volesse colpirlo con il suo martello.- Tanto per cominciare, io non credo nella reincarnazione. Poi, anche se fosse possibile, sono passati solo cinque anni e quel ragazzino ne dimostra più di dieci. Infine, sai… non sono sicuro di come funzioni per voi… ma da queste parti si è sempre detto che per reincarnarsi bisogna essere… beh… morti!- concluse Tony, piuttosto soddisfatto del suo ineccepibile ragionamento. Senonché, sul volto di Thor si dipinse un’espressione addolorata che lo fece istantaneamente sentire in colpa.
- Uhm…
- Thor, che cos’è successo a Loki?- la voce di Bruce, rimasto fino a quel momento in sacro silenzio (probabilmente impegnato ad impedire all’ Hulk di dire la sua opinione sull’argomento), li fece sussultare tutti.
Thor lo guardò per qualche istante, e poi spostò lo sguardo su Loki (che sembrava aver perso interesse per la conversazione e stava fissando con curiosità i vari monitor della S.H.I.E.L.D.).
Steve parve capire l’antifona, e si avvicinò cautamente al ragazzino. Il dio del tuono parve sul punto di attaccarlo per un secondo, ma poi lo lasciò fare.
- Uhm… Lo… Loki?- il bambino alzò lo sguardo e Steve si sforzò di sorridere. Con gentilezza, gli mise una mano sulla spalla e lo condusse a sedersi poco distante.
Fury sembrò sul punto di protestare, ma visto che il ragazzino si era lasciato portar via docilmente ed era comunque al momento sotto l’occhio vigile di più di una decina di agenti S.H.I.E.L.D. armati, finì con il restare in silenzio e sfogarsi lanciando occhiatacce a chiunque avesse la sfortuna di essere nel suo campo visivo.
Meno Bruce, che nel frattempo si era alzato e si era avvicinato al gruppo. Anche una super spia ultra-addestrata non aveva il coraggio di provocare l’ Hulk.
- E’ morto, giusto?- chiese il dottore, con gentilezza.
Tony fissò il compagno con aria ferita. Non poteva credere che il suo “science bro” lo pugnalasse alle spalle in quel modo.
- Oh, andiamo, Bruce… non crederai che…
Steve fu abbastanza assennato da evitare gomitate, stavolta, e lo fece stare zitto con uno scappellotto. Tony fu tentato di restituirglielo (con i guanti dell’armatura, però), ma poi lasciò perdere perché Thor aveva emesso un sospiro tragico (chissà se tutti gli Aesir erano così pomposi, o il loro amico era un caso particolare?) e aveva preso a parlare:
- Era il solo modo. Una magia antica, e molto potente. Il suo corpo è stato ridotto in atomi e la sua anima guidata verso un sito sicuro.
Tony gemette mentalmente.
- Potresti… essere un po’ meno poetico e un po’ più specifico?- stavolta Tony evitò lo scappellotto di Steve, e per buona misura gli pestò un piede. Purtroppo ciò gli impedì di evitare lo scappellotto di Fury, e il fatto di averne ricevuto uno da lui lo scioccò tanto da farlo rimanere in silenzio fino a che Thor non ebbe finito di spiegarsi in maniera più esauriente.
- Quindi…- fece Bruce, perplesso.- Tuo padre ha fatto giustiziare Loki solo per farlo tornare in vita…
- E inserire la sua anima in un corpo già morto che gli fosse compatibile.- gli fece eco Steve, ugualmente sbigottito.
- Insomma, quello di là è uno zombie!- tutti lo guardarono male, e Tony sbottò: - Cosa?! E’ così!
Thor probabilmente non aveva idea di cosa fosse uno zombie, ma si affrettò a spiegare:
- Il suo corpo e la sua mente hanno riacquisito le sue caratteristiche divine nel momento in cui ha sfiorato il Mjolnir…- disse.- I legami attuali con il suo vessillo mortale sono scarsi, se non nulli…
- E, sapendo questo, sostieni che non sia una minaccia?- Fury non sembrava essere rimasto particolarmente colpito dalla storia di Thor, e di sicuro non appariva rassicurato.
Thor lo fissò con durezza.
- E’ un BAMBINO. Non ha memoria di quanto avvenuto cinque anni fa sulla Terra. Non ha neanche i poteri che aveva allora. NON è una minaccia.
- Sì, sì, questa l’abbiamo già sentita…- disse Tony.- Io però non ci credo…
- E neanche io.- lo sguardo infuocato di Fury rivaleggiava con quello di Thor.
- OSATE accusare il figlio di Odino di mentire?!- ringhiò Thor.
- Loki deve averti fatto qualche incantesimo al cervello, vecchio mio… ma non temere, quando Natasha tornerò provvederemo con una bella ricalibrazione cognitiva…- Tony s’interruppe. L’espressione sul viso di Thor sembrava suggerire che il dio avesse ogni intenzione di provarla adesso su di lui, e Iron Man decise di battere diplomaticamente in ritirata.
- Comunque, ho bisogno di un bicchierino…
- Thor…- Steve s’intromise nella conversazione.- Non stiamo dubitando di te… Ma… esattamente, perché l’hai portato qui?
L’ espressione furibonda di Thor si sciolse in una un po’ imbarazzata.
- Ero preoccupato a lasciarlo solo…
I vendicatori, più Fury, lo fissarono increduli.
Fury aprì la bocca…
E fu interrotto dal rumore di Loki che faceva ruotare la sedia su cui era stato messo da Steve.
- …
Thor sorrise con aria di scuse:
- L’ha fatto anche nello studio di Jane. Gli piace molto. Sapete, ad Asgard non abbiamo sedie con le ruote.
Ci fu un momento di silenzio, disturbato solo dai cigolii della sedia.
Tony sentì ancora più il bisogno di farsi un bicchierino.
Steve invece osservò con aria preoccupata gli agenti che circondavano Loki, alcuni dei quali sembravano piuttosto innervositi dallo spettacolo e stavano guardando Fury come aspettando il permesso di sparare.
- Uhm…- fece Bruce.- Non credo dovrebbe fare così… Il meccanismo di rotazione è piuttosto delicato, e a volte quel tipo di sedia ha la brutta abitudine di…
In quel momento, il sedile si staccò dal supporto e Loki si schiantò a terra insieme alla parte superiore della sedia.
- …svitarsi.
- Sì, è successo anche nello studio di Jane!- disse Thor, allegramente.
Tony fissò il biondo come se fosse il peggior baby-sitter sulla faccia della terra.
- Sei il peggior baby-sitter sulla faccia della terra!- asserì. Sospirò e si voltò.- Vado a bere qualcosa. E comunque, continuo a non credere alla tua storia.
Steve non resse più agli impulsi inviatigli dal suo spirito di boy-scout, e si precipitò a vedere se il bambino stesse bene.
Fury distolse lo sguardo dal suo supersoldato che tastava la testa di Loki in uno sfoggio di agitazione degno di una giovane madre o insegnante alle prime armi, e ringhiò all’indirizzo di Thor:
- Ad ogni modo, anche se credessi alle tue parole, cosa che non faccio, resta il fatto che non può stare qui. Lo S.H.I.E.L.D. non è certo il posto adatto ad un bambino!
Il dio del tuono si limitò a guardarlo freddamente.
- Non mi separerò da mio fratello.- sentenziò, prima di girare i tacchi e raggiungere Loki e Steve.
Bruce sospirò, massaggiandosi le tempie. Sarebbe stata una lunga giornata…


Note:

Un attimo di silenzio per tutte le volte che sono caduta dalla sedia con le rotelle della segreteria di mia zia, prego.
Capitolo di spiegazioni, tra un po' si entra nel vivo.ù_ù 

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Capitolo 3
*** Di illusioni e specchi infranti ***


- Per la cronaca, io ancora non ci credo.
- Oh, piantala, Tony!
- Era solo per precisare...
Bruce lo sbirciò da sopra le lenti degli occhiali.
- Per quale ragione sei pronto ad accettare l'idea di magia, ma non che questa sia capace di far rinascere un essere vivente?
Tony incrociò le braccia e voltò il viso dall'altra parte.
- Con te non ci parlo. Traditore.
Steve parve esasperato, poi fece un sorrisetto.
- Visto? A Tony Stark non serve un incantesimo per essere un bambino.
Tony scattò:
- Non è l'idea del trasferimento dell'anima che non riesco ad accettare!- sbottò.- Cioé, certo, anche quello... è grottesco e mette i brividi... ma non è questo il punto... Il punto è che stiamo parlando di LOKI. Quel tipo è il dio dell'inganno. E sembra che ve ne siate tutti dimenticati.. beh, a parte Nick...
Dopo l'ultimatum di Thor, Fury era stato costretto a capitolare (più che altro perché non potevano né prendere in custodia Loki né rimandarlo nel suo mondo senza il benestare di Thor - a meno che di non voler rischiare un incidente diplomatico con Asgard - e il direttore aveva concluso fosse meglio averlo sott'occhio piuttosto che in giro chissà dove per lo Stato senza poterlo controllare). Loki alloggiava al momento nella stessa stanza di Thor. Steve si chiedeva tra sé e sé se fosse stato aggiunto un letto o i due fratelli dormissero insieme. Per quanto Loki fosse ora piccolo, vista la stazza di Thor dubitava che nel letto ci fosse abbastanza spazio per due.
- Ti sbagli.- Bruce aveva un' aria mortalmente seria.- Non l'ho dimenticato. Se credi abbia dimenticato quanto accaduto cinque anni fa, o che mi fidi di Loki solo perché ora ha quell'aspetto, ti sbagli. Io più di chiunque altro so che le apparenze ingannano.
Tony parve sollevato, mentre Steve si massaggiò il collo imbarazzato. In tutta sincerità, faticava a far combaciare l'immagine dell'individuo contro cui aveva combattuto a Stoccarda con quella del ragazzino che cadeva giù da una sedia con le ruote.
- E' pur sempre un bambino...- osservò.- Quanti danni può fare? Magari Thor ha ragione, quando dice che è innocuo.
Tony gli scoccò un'occhiata poco convinta.
Rimasero in silenzio per qualche minuto.
- Avete visto mio fratello?
I tre fecero un salto sulla sedia e Bruce lasciò cadere il libro che stava leggendo. Steve ebbe per qualche febbrile secondo il terrore di vederlo trasformarsi in Hulk, ma il dottore riuscì a riprendere presto il controllo.
Loki era in qualche modo riuscito a sgattaiolare alle loro spalle senza farsi minimamente sentire. Se Thor non avesse detto che non aveva poteri, avrebbe pensato al teletrasporto. Il ragazzino aveva il passo di un gatto.
- Credevo fosse con te...- disse il biondo, non appena il suo cuore ebbe ripreso il suo battito normale.
Loki scosse la testa.
- Quando mi sono svegliato non c'era.- disse, con aria piuttosto contrariata.
Tony sembrava più concentrato su altro.
- Tu... parli.
Loki sollevò un sopracciglio, fissandolo come si farebbe con un matto.
- ...Sì?
- Ieri non hai detto una parola!- protestò Tony.- Credevo che ciò che ti ha tolto un... migliaio d'anni ti avesse tolto anche la voce.- il ''pia speranza'' fu pronunciato solo con la voce del cuore.
Loki scrollò le spalle.
- Ho capito subito che quel tipo con la benda era uno nervosetto, quindi mi sono cucito la bocca. Ma nessuno ha visto Thor?
Tony, Steve e Bruce si scambiarono uno sguardo.
- Cominciamo bene...- sospirò Tony.

Come presto vennero a sapere, Thor era stato "sequestrato" da Fury. Non avendolo potuto monitorare come aveva fatto con gli altri componenti del gruppo, il direttore gli stava facendo il terzo grado sugli ultimi cinque anni, per poter aggiornare il fascicolo che lo riguardava.
Loki non era parso per nulla contento della cosa, e dopo un infruttuoso tentativo di sfuggire allo sguardo vigile degli agenti per esplorare il quartier generale dello S.H.I.E.L.D., aveva reagito rivolgendo la sua attenzione ai restanti vendicatori.
- Cos'è quella cosa luminosa che hai sul petto?
...Il che li conduceva al problema corrente.
- Giù le mani!- Tony scacciò la mano di Loki, che aveva provato a pungolare il suo reattore arc con il dito.
- E' strano...- il ragazzino arricciò il naso.- Non riesco a sentire il tuo battito... Ma ce l'hai il cuore?
Tony s'irrigidì.
Steve decise di intervenire.
- Ehm, Loki? Ti va di andare a prendere qualcosa da bere?
Il bambino smise di guardare con occhi sospettosi Tony (il quale dal canto suo aveva un'aria omicida) per andare a fissare il capitano.
- Perché?
- Perché se non ti allontani da me nel giro dei prossimi due secondi, ti strangolo!
- Tony!- protestò Steve, stupito da quello scoppio d'ira.
Il miliardario si riscosse, e dopo aver preso un respiro profondo, si allontanò, un' espressione turbata sul viso.
- Cosa gli è preso?- chiese il supersoldato, dopo aver dato a Loki degli spiccioli per andare a prendere delle bibite dal distributore.- Sembrava... sconvolto, fuori di sé...
Bruce strinse le labbra.
- Non ne sono sicuro.
Conosceva la storia del reattore arc di Tony, naturalmente. Era stato proprio il miliardario a parlargliene. E tutti sapevano che le Stark Industries producevano armi, prima di diventare ciò che erano adesso.
Ma i dettagli di quanto accaduto durante e dopo il sequestro che l'aveva reso Iron Man... Tony non li aveva mai rivelati.
Comunque, non era difficile immaginare che la sua reazione alle parole di Loki fosse connessa a qualcuna di quelle cose, ma non sarebbe stato lui a parlarne con Steve.
Rispettava il bisogno di una persona ad avere segreti e pensieri di cui non poteva parlare a nessuno.
Fortunatamente, il ritorno di Loki impedì a Steve di continuare a indagare sull'argomento.
- Hai fatto in fretta...- commentò, sorridendo debolmente.
- Non conoscevo gran parte delle bevande, così ho preso dell' acqua...- disse il ragazzino, poggiando la bottiglia sul tavolo.- Mio fratello dice che il caffé è buono, ma c'era solo in lattina. Ho sentito che le lattine con la linguetta sono state inventate solo dopo il 1960, quindi pensavo che magari non ti sarebbero piaciute...
Steve sembrò sorpreso e toccato da quella premura, ma Bruce aggrottò la fronte.
- Come fai a sapere che Steve è nato in quel periodo?
Loki sorrise.
- Internet!- cinguettò allegramente.
Bruce alzò un sopracciglio:
- La signorina Foster ti ha insegnato a usare il suo computer?
- Ho imparato da solo!- fu la fiera risposta.
Steve fece una smorfia. Nonostante gli anni passati nel ventunesimo secolo, i computer continuavano a non andargli a genio.
- Dovresti dare qualche lezione a capitan passato allora. Scommetto che Stewie non vede l'ora di scoprire quanti fans club online ci sono dedicati al suo fondoschiena.
Steve sobbalzò stupito.
- Tony! Cosa...
Tony appariva stanco e con le ''piume'' ancora un po' arruffate, ma decisamente più calmo di poco prima.
- Sono andato a prendere i bicchieri. E un po' di birra per gli adulti, e un' aranciata per il giovane dio delle domande inopportune. Ringraziatemi!
Posò tutto sul tavolo e si sedette, con un sospiro.
Steve lo guardò, preoccupato, e aprì la bocca, ma Tony gli lanciò un' occhiata che lo spinse a versarsi un bicchiere di birra e immergerci il naso. Tony seguì il suo esempio.
Bruce allungò il braccio per prendere la bottiglia dell'acqua, e Loki lo osservò con curiosità.
- Il suo corpo trema sempre leggermente...- commentò, come se stesse parlando del tempo.
Bruce sollevò lentamente lo sguardo dal suo bicchiere.
- Com' è che al buon dottore dai del ''lei''?- intervenne Tony.
Loki lo ignorò.
- Dottor Banner, è vero che si trasforma in un bestione verde quando si arrabbia?
Steve si strozzò con la birra.
- Mio fratello racconta sempre del combattimento avuto con lei quando è ubriaco! Dice che è stato il solo mortale che è riuscito a farlo sanguinare!
- Sentito? E noi invece siamo di serie B!- fece Tony dando dei colpetti sulla schiena di Steve.
- Posso vedere come fa?
- No!- Steve tornò a respirare e scacciò Tony con il gomito, che stava iniziando a dargli pacche un po' troppo in basso.- Non è proprio il caso...
- Perché no? Se ci tiene tanto...- Tony sembrava non vedere l'ora.
Steve lo ignorò e versò dell'aranciata nell'ultimo bicchiere.
- Bevi.- disse, deciso, porgendolo a Loki.
Il ragazzino, un po' imbronciato, lo prese e ne esaminò il contenuto con sospetto.
- Tranquillo, non l'ho avvelenata. Per quanto...
Loki ormai doveva aver imparato lo stile nazionale, perché ignorò del tutto Tony e si rivolse di nuovo a Bruce.
- Anche la mia pelle cambia colore!
- Ah sì?- chiese Bruce, alzando un sopracciglio.
- Però non succede quando mi arrabbio... e non divento enorme.- finalmente, prese un sorso dell'aranciata e storse il naso.- E' calda...
- Sì, beh, non c'era ghiaccio.- disse Tony.
- Mmm...- Loki aggrottò la fronte, e poggiò entrambe le mani sul bicchiere. A Steve sembrò di vedere le dita tingersi di un vago colore azzurrino... prima che il bicchiere esplodesse, schizzandoli di aranciata.
- Uh...- Loki si passò le dita fradice sugli occhi, mentre l'aranciata gli colava giù dal mento.- Di solito funziona...
Tony boccheggiò incredulo, fissando dei pezzetti di aranciata ghiacciata galleggiare nella sua preziosa birra.
- Ma cosa hai fatto?- disse Steve, balzato in piedi allo scoppio. Fece cenno agli agenti che si erano avvicinati allarmati che era ''tutto ok''. Sperando lo fosse davvero...
- Ho solo cercato di raffreddare il drink...- disse Loki.
- Credevo che Thor avesse detto che eri senza poteri...- Bruce si tolse gli occhiali, le cui lenti adesso erano schizzate d'aranciata e si massaggiò il viso in maniera rilassante.
Loki - da sotto il velo di succo d'arancia, che aveva colpito per lo più lui - lo guardò sorpreso e disse:
- No, ha solo detto che non avevo più i poteri di prima...
- Credo sia il caso di fare altre due chiacchiere con Thor circa il suo frasario...- borbottò Tony tetro, asciugandosi le mani con un fazzoletto.
- Dunque...- Steve sospirò, e mise una mano sulla spalla di Loki.- Lo porto in bagno a darsi una sciacquata. Vieni...
Tony aveva l'aria di volerlo incitare ad affogarlo nel lavabo, ma rimase zitto.
Forse Loki notò le occhiate caute che Steve gli lanciava mentre lo accompagnava al bagno, perché mormorò:
- Mi dispiace...
Steve lo guardò con sospetto, e poi sospirò.
- Non importa.- disse.- Ma la prossima volta, chiedi semplicemente se qualcuno può portarti del ghiaccio...
Raggiunsero il bagno, e il biondo fece cenno al più piccolo di entrare.
- Ti aspetto fuori. Sai come si usa il lavandino?- chiese.
Loki gli scoccò un'occhiata di sufficienza, e Steve arrossì.
- Beh, non si può mai sapere...
Trascorse qualche minuto, che Steve passò a esaminarsi le macchie sulla camicia. Poi gli parve di udire una voce provenire da dietro la porta chiusa.
- Loki?- chiamò, incerto.
Un rumore di vetri infranti lo mise subito in allarme.
- Loki!
Irruppe nel bagno, e si bloccò di fronte allo spettacolo che gli si parò di fronte.
Loki aveva un' aria scossa, e il pugno ancora alzato.
Lo specchio sopra al lavandino era completamente in frantumi, il lavabo e il pavimento pieno di scheggie.
- C'era... un... ragno...- balbettò il bambino, tremante.
Steve alzò le sopracciglia.
Rimase qualche attimo in silenzio, contemplando la superficie spaccata che un tempo era stata uno specchio.
- Ti sei fatto male?- chiese, infine.
Loki scosse la testa e uscì in fretta dal bagno.
Steve lo seguì, ricordando con nervosismo le parole di Tony, e rendendosi solo adesso pienamente conto di quanto fossero sensate (per quanto lo irritasse ammetterlo). Anche così, Loki aveva dei poteri e una forza superiore a quella degli esseri umani, non era paragonabile ad un normale ragazzino. Probabilmente lui, o gli avengers, non avrebbero avuto problemi a confrontarlo in caso di bisogno, ma non sarebbe stato così per un comune essere umano.
Occhieggiò il visetto pallido di Loki, e sentì un po' della sua tensione sciogliersi.
- Ti fanno così paura i ragni?
- Mh? N...sssì!
- Con chi parlavi, prima, nel bagno?
- Io? Non parlavo con nessuno!- Loki lo fissò, con occhi spalancati.- Stavo solo cercando di farlo andare via!
Steve aggrottò la fronte. C'era qualcosa di strano nelle parole di Loki, ma non riusciva a capire cosa.
Alla fine sospirò e gli mise una mano sulla spalla.
- Su, andiamo...- mormorò- Probabilmente Thor è tornato...
Questo sembrò tirare su il ragazzino, che riprese un po' di colore e sorrise.
Il resto del tragitto fu percorso in silenzio.

Note.

Probabilmente chi ha letto Den Siste Beldrag si sta chiedendo quando io abbia intenzione di parlare di quel piccolo colpo di scena con cui si è chiusa la ff in questione.
Tranquille, non me ne sono dimenticata.
Se ne parlerà presto (in questo cap c' è già un' avvisaglia), come si parlerà presto di Asgard e di come mai Loki parli con tanta non chalance della propria pelle blu...

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Capitolo 4
*** Qualcosa in più ***


- ...totalmente inaccettabile. Non importa che tu faccia parte dei vendicatori... diavolo, proprio perché ne fai parte, dovresti dimostrare una maggiore responsabilità e rispetto delle nostre leggi...
Thor bloccò le sue vie uditive alla voce di Fury e fece vagare la mente. L' ''aggiornamento'' era durato ore, e il principe Aesir non poteva fare a meno di essere divorato dall' ansia al pensiero di Loki. Sperava solo che suo fratello stesse ancora dormendo, o in caso contrario avesse avuto il buon senso di restare nella stanza che era stata loro assegnata.
Ammesso che non avesse avuto uno dei suoi incubi...
Negli ultimi tempi, il sonno di Loki sembrava essersi fatto più tranquillo. Ma i primi mesi del suo ritorno ad Asgard, era accaduto spesso che il ragazzino si svegliasse nel cuore della notte per venire a cercare conforto da lui. O dalla loro madre...

Era già buio. La serata si era protratta a lungo, i suoi amici erano stati d'umore particolarmente gioviale quella sera (Hogun a parte), e Thor aveva finito con l'esagerare con il vino...
Si stava dirigendo con passo malfermo verso le sue stanze, quando alla fine del corridoio vide una piccola ombra passare rapida, in direzione della camera da letto dei sovrani. Istintivamente, mise mano alla sua fedele arma e la seguì.
Di soppiatto, spiò da dietro l'angolo.
La porta della camera da letto si aprì, e la luce colpì la figura misteriosa, rivelando...
Il visetto pallido del suo fratellino.
Thor fece un profondo respiro, sentendo la tensione abbandonarlo, e ripose il martello alla cintura.
Tuttavia, incuriosito, si accostò con discrezione alla porta, che Loki aveva lasciato semi-aperta nell'entrare.
- ...non riesco a dormire.- stava dicendo il ragazzino, al suo interno.
- Hai fatto un brutto sogno?- la voce gentile di sua madre lo raggiunse e lo riempì di tenerezza.
- Mh-mh.- un frusciare di lenzuola lo informò che Loki doveva essersi infilato nel letto.-
Lui come sta?
Thor si accigliò. Odino era caduto nel suo Sonno ristoratore ormai da qualche giorno.
Quando erano bambini, Loki si era sempre dimostrato molto turbato quando il Sonno di Odino si manifestava. Era inconcepibile, per lui, che un uomo forte come loro padre - un
re - potesse venire colpito da una cosa del genere.
Questa volta, era difficile dire cosa stesse provando. Settimane prima i loro genitori avevano preso la decisione di dire a Loki, questo Loki, la verità sulle sue origini prima che potesse scoprirla da solo, in un tentativo di evitare di commettere gli stessi errori del passato. La reazione alla notizia era stata dapprima quella aspettata, seguita poi da un'altra di più difficile interpretazione. Nessuno era riuscito a capire cosa si agitasse nella mente del giovane principe. L'unica cosa certa, era che da allora Loki avesse iniziato sottilmente ad evitare l' All-father. Il vecchio re ne era stato certo addolorato, ma preso com'era dagli impegni del regno, aveva accettato la cosa e aveva come sempre soffocato i propri sentimenti per dedicare le sue energie ad Asgard.
- Sta bene. Tornerà presto in piedi, più forte che mai. Fortunatamente, questa volta non ci sono state eccessive complicazioni. Sapeva di poter lasciare il regno in mano sicure, e si è addormentato sereno...
- Ma...- la voce di Loki aveva un che di petulante.- Ha affidato il regno al consiglio, piuttosto che a te o Thor! Perché?
Dallo spiraglio della porta, Thor vide l'espressione di Frigga sobbalzare sorpresa, e poi ammorbidirsi.
- Perché io e tuo fratello, in questo momento, dobbiare dedicare tutta la nostra attenzione a qualcosa di più importante del regno.- rispose, teneramente.- C'è sempre una ragione dietro ciò che tuo padre fa...
Loki si mordicchiò il labbro.
- E per questo... mi ha adottato?
Thor sentì una lieve fitta di dolore nel petto.
- Oh, Loki...- le braccia di Frigga avvolsero Loki in maniera rassicurante. Lui la lasciò fare.- Tu non sei stato adottato... Sei stato scelto, e questo ti rende speciale. Sei un bambino molto speciale, Loki.
- Non voglio essere speciale... Cioé, forse sì. Ma non così!
Frigga rise un po', ma la risata era venata di malinconia.
- Tu sei il punto d'incontro tra due popoli del tutto diversi. E' normale che la cosa ti spaventi. Ma, figlio mio, significa solo che hai qualcosa di più rispetto a tutti gli abitanti di Asgard...
Loki alzò un sopracciglio, scettico.
- Non è possibile che io abbia qualcosa di più dell' All-father... o di Thor...
Il dio del tuono fece un mezzo sorriso, e si chiese non per la prima volta cosa sarebbe accaduto se i ricordi di Loki si fossero risvegliati del tutto, e non solo (appena?) prima che amore e ammirazione si tramutassero in amarezza e rancore.
Sentì sua madre ridere di nuovo, stavolta con più allegria.
- Credimi, rimarresti stupito dal sentire quanti potrebbero vantare di aver qualcosa in più di Thor...
- Deridi i miei talenti di fronte a mio fratello, madre?- Thor fece il suo ingresso, sorridendo leggermente.- Sono ferito...
Frigga parve un po' imbarazzata. Poi sorrise:
- Vedo che orecchiare da dietro le porte non è solo prerogativa di tuo fratello...
- Forse avrei dovuto attendere, prima di rivelarmi. Sono curioso di sapere: chi sono questi baldi Aesir che vantano qualcosa in più del figlio di Odino?- fece Thor, solo per metà scherzando.
- Beh...- la voce di Loki li sorprese enrambi.- Volstagg ha più peli...- disse, in tutta serietà.
Frigga e Thor scoppiarono a ridere, e Loki si unì presto a loro.
Thor osservò il volto serenamente addormentato di suo padre, e fu certo che anche il vecchio re, dentro di sé, stesse ridendo...


-...Mi stai ascoltando?!- la voce irritata di Fury interruppe le sue rimembranze.
Thor sospirò esasperato, e guardò il direttore con occhi duri.
- No. Abbiamo finito? Devo tornare da...
- Ehi, Point Break! Sei libero finalmente?
Alzò lo sguardo. Camminando, lui e Fury erano arrivati in una delle sale riunioni, dove seduti intorno al tavolo Thor vide i suoi amici Banner e Stark.
Sorrise loro calorosamente, come di consueto, nel contempo prendendo nota della loro aria stressata e dei vestiti macchiati.
- ...Mio fratello si è svegliato?
Tony strinse la mascella.
- Cosa te lo fa pensare?!
- Thor!
In quel momento, Loki entrò di corsa seguito da Steve Rogers, e gli si buttò tra le braccia.
Thor lo accolse con gioia, stringendolo a sé, sollevato. Il suo fratellino aveva su un curioso odore di agrumi, ma decise di non preoccuparsene. Era meglio non farsi troppe domande, quando si trattava di Loki.
A parte, certo, quella di rito...
- Hai fatto il bravo?- chiese, rimettendolo a terra.
- Un angioletto...- rispose tetramente Stark.
Purtroppo, Thor non era mai stato troppo bravo a discernere il sarcasmo.
- Ottimo!- esclamò, arruffando i capelli del fratello.
Lui s'imbronciò e si affrettò a rimetterseli a posto con le dita.
L'espressione serena di Thor vacillò un po', nel vedere le espressioni dei suoi compagni. Bruce Banner sembrava spossato, Tony Stark era livido e Steve Rogers appariva stranamente ansioso. E non aveva bisogno di voltarsi per sapere che Fury stava guardando suo fratello come se avesse voluto fulminarlo (Loki ricambiava con uno dei suoi sguardi indagatori che avevano fatto saltare i nervi a innumerevoli persone ad Asgard, prima ancora che il bambino iniziasse effettivamente a parlare).
Fu illuminato da un raro momento di saggezza e decise che era il caso di condurre via il fratello, prima che fosse...
- Come l'ha perso l'occhio?
...Troppo tardi.


 



No


Note.
Wow, un capitolo di cui sono quasi soddisfatta. Festeggiamo. Recensite in tanti, voglio un commento da almeno la metà di quelli che seguono la storia. Su su! :)
Almeno ci ho provato...

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Capitolo 5
*** Il ritorno del Falco e del Ragno ***


Era incredibile con quanta velocità gli esseri umani si abituassero alle situazioni.
Qualche giorno senza eventi degni di nota (se non si contava Thor che sfondava per sbaglio il distributore di bibite), e già la maggior parte del personale dello S.H.I.E.L.D. aveva iniziato a rilassarsi e a comportarsi come se la base non stesse ospitando un criminale alieno magicamente ringiovanito.
Certo, Loki continuava a ficcare il naso ovunque seccando tutti, ma la reazione che questo suscitava nei comuni agenti era mutata da “terrorizzato” a “infastidito”.
Chi di sicuro non aveva dimenticato il passato era Fury, che sfruttava ogni occasione per cercare di far cadere l'ingannatore in fallo.
Il suo ultimo tentativo era consistito nel mostrare a Loki una replica della gabbia di vetro in cui era stato rinchiuso cinque anni prima.

- Secondo il progetto iniziale, questa cella doveva essere costruita per sostare a diversi piedi dal suolo. Premendo poi questo pulsante, veniva espulsa e precipitava insieme a coloro che vi erano contenuti…
Loki inclinò il viso da un lato e occhieggiò la gabbia, con un’aria curiosa ma vagamente perplessa.
- Uh, impressionante. Che paura.- fece infine, per nulla convinto.
- Stivale. Formica. Capisci?
A quello il ragazzino alzò le sopracciglia, e poi aggrottò la fronte, fissando Fury con aria chiaramente costernata:
- Veramente no. E’ sicuro di sentirsi bene?


Tony aveva riso fino alle lacrime, quando Steve gliel’aveva raccontato.
Thor, invece, non aveva trovato la cosa affatto divertente, e da allora si era assicurato di non lasciare mai Loki da solo. Cosa di cui gli altri vendicatori erano immensamente lieti, dato che il bambino tendeva a comportarsi in modo più tranquillo ed educato quando era in presenza del fratellone.
Insomma, proprio quando la tensione era iniziata a scemare, Fury aveva deciso di far cadere la bomba…
- Gli agenti Barton e Romanoff hanno concluso la loro missione e sono rientrati alla base.
Tony smise all’istante di provare a convincere Steve che gli sms erano meglio della posta, e decise rapidamente che era giunto il momento di tornare alla Stark Tower a dare un'occhiata ai propri affari. Steve assunse un’aria preoccupata. Thor, essendo Thor, invece sorrise entusiasta:
- Che fausta notizia! Spero che lady Natasha e il prode Barton siano tornati vittoriosi dalla loro impresa!
Bruce ripose gli occhiali sul tavolo e si schiarì la gola:
- Sanno di…- accennò con discrezione a Loki, in quel momento impegnato a giocare a galacta con lo stark phone di Steve.
- Sono già stati informati della situazione.- rispose Fury.
Tony alzò le sopracciglia:
- E…?
Thor sembrava (finalmente) aver afferrato il problema, e aveva messo su un’ espressione giustamente ansiosa.
- Non ci sarà nessun problema.- tagliò corto il direttore.

E in effetti, quando infine Clint e Natasha fecero la loro comparsa e incontrarono il piccolo Loki, entrambi sfoggiavano una straordinaria faccia da poker, che avrebbe fatto invidia a Richard Marcus in persona.
Non ci fu, quindi, alcuna freccia vagante che andò a conficcarsi nell’occhio del giovane dio degli inganni, con conseguente furia del dio del tuono, come temuto dagli altri vendicatori.
Se tutti, però, avevano atteso con preoccupata trepidazione la reazione di Clint nell’incontrare di nuovo Loki, nessuno aveva preventivato quella di Loki stesso nell’incontrare Clint.
- Io credo di ricordare l’agente Barton…- stava dicendo il ragazzino, per forse la terza volta.
- No, Loki. E’ impossibile.- tagliò corto Thor.
Il biondo stava (saggiamente) facendo del suo meglio per tenere Loki lontano da Clint, ma l’impresa stava venendo ostacolata dal ragazzo stesso, che sembrava provare un bizzarro ed enorme interesse per l’arciere.
- Ma…
- Loki!
Il bambino s’imbronciò e si zittì, ma i suoi occhi verdi continuarono a scrutare intensamente Clint.
Il danno però era ormai fatto. L'affermazione di Loki non aveva certo calmato gli animi, e l’aria già tesa si fece ulteriormente appesantita. Clint e Steve erano visibilmente innervositi. Natasha era impassibile come sempre, ma le sue dita vagavano un po’ troppo vicine alle pistole che portava alla cinta. Bruce era, come al solito, impegnato a concentrarsi su altro.
Alla fine, Thor si scusò e si ritirò nella propria stanza, trascinando un ragazzino piuttosto reticente con sé.
- Beh, è andata bene…- fece Steve.
L’occhiata scoccatagli da Clint e Natasha lo fece accartocciare tanto sul posto da renderlo simile al se stesso prima del trattamento per diventare supersoldato.

***

- Ehilà! Che mi sono perso?
Bruce alzò lo sguardo dai monitor e fissò Tony.
L'uomo d'affari aveva un vago colorito abbronzato che gli fece venire dei dubbi circa la natura lavorativa dell’ “impegno” per cui si era eclissato il pomeriggio prima.
- C’è stata una strana vibrazione dalle parti di Broxton, Thor e Steve sono andati a investigare…
Tony alzò le sopracciglia:
- E Loki che fine ha fatto? Non mi dire che è insieme a Fury…- chiese, metà allarmato metà divertito.
- No, appena Thor se n’è andato, si è attaccato a Clint…
Il miliardario fissò il compagno, interdetto, pensando ad uno scherzo. Poi si ricordò che stava parlando con BRUCE, e cacciò un sospiro.
- Non sarà pericoloso?- chiese, seriamente.
- No, Clint è in grado di controllarsi…- disse Bruce, con una tranquillità invidiabile.
- Mh, e io invece no…- Tony sospirò.- E visto che neanche Thor lo è, se permetti, vado ad assicurarmi che il fratellino non sia diventato un bersaglio per il tiro con l’arco… Non per dubitare di Robin Hood, ma…
Bruce gli gettò un’occhiata in tralice.
- Hawkeye non farà del male ad un bambino. Abbi un po’ di fiducia in lui.
- Oh, di lui mi fido…- disse Tony, poco convinto.- E’ del “bambino” che mi fido poco…

***

- Hai intenzione di seguirmi ancora per molto?
Loki ignorò la sua domanda e scrutò con attenzione le sue armi.
- Quelle sono tutte frecce truccate?
- In un certo senso… ehi!- con uno scatto della spalla, Clint tolse la faretra dalla portata di Loki e gli afferrò il polso.- Non provarci mai più!- ringhiò.
Negli occhi del ragazzino guizzò un lampo di paura. Clint si morse l’interno guancia, e allentò la stretta. Respirando profondamente, gli voltò le spalle e si passò nel contempo una mano sul viso, cercando di riprendere il controllo. Avere a pochi passi da sé l'individuo che anni prima si era preso la sua mente per giocarci gli faceva venire i nervi a fior di pelle. Il fatto che ora avesse l'aspetto di un bambino peggiorava solo le cose. Se fosse stato adulto almeno avrebbe potuto prenderlo a pugni...
- Ho letto molto su di te, su internet…- la voce di Loki gli fece riaprire gli occhi.
Il ragazzino si stava massaggiando il polso. L’ espressione era ancora un po’ cauta, ma c’era un che di determinato nel suo sguardo, che subito mise Hawkeye in guardia.
- A dire il vero, sei il vendicatore di cui si parla meno… però ci sono comunque moltissime informazioni…
Clint alzò un sopracciglio.
- Davvero?
- Ad esempio, so che sai centrare anche un bersaglio in movimento a grandissima distanza, che usi frecce speciali, che tu e Natasha Romanoff avete una “storia”… e che devo starti almeno a 50 metri di distanza…
Entrambe le sopracciglia dell’arciere si sollevarono.
- Anche quello era scritto su internet?
Loki sorrise angelicamente.
- No, quello me l’ha detto Thor!
- Oh…- fece Clint. Lo scrutò per qualche secondo, e poi si sistemò di nuovo la faretra sulla spalla.- Non lo sai che bisogna sempre dare retta ai propri fratelli maggiori?- si voltò e riprese ad avviarsi verso il poligono di tiro.
Loki non lo seguì. Clint ne fu sollevato, dato che in quel momento era troppo impegnato a preoccuparsi per il fatto che – a quanto pareva – Wikipedia riportasse i dettagli della sua vita sentimentale…
Natasha non ne sarebbe stata per nulla felice...

***

- Siete tornati! Avete trovato qualcosa?
Steve si tolse la maschera e la gettò sul tavolo. Sia lui che Thor apparivano distrutti.
- Solo un bel po’ di fumo e di puzza. Sembra che qualcosa abbia bruciato il terreno per miglia e miglia, ma quando siamo arrivati noi si era già estinto. E’ una fortuna che abbia mancato la zona abitata. Anche se le Broxton Rocks sembravano uscite direttamente dall'inferno…
- Un incendio, quindi?- chiese Bruce.- Pensate sia collegato alla vibrazione rilevata dall' apparecchiatura dello S.H.I.E.L.D.?
Thor sembrava pensieroso:
- Il danno era esteso. Le fiamme… sembra abbiano divorato il suolo anche in profondità. E anche le rocce. Di qualsiasi cosa si sia trattato… non era normale.- deglutì.- Se non fosse impossibile, penserei al Distruttore…
- Il Distruttore?- ripeté Bruce, interrogativo.
- L’arma con cui Loki attaccò Thor e rase al suolo una cittadina, sei anni fa…- la voce di Barton li fece sussultare.
L’arciere si accostò al tavolo e poggiò arco e faretra contro la sedia, prima di accomodarsi.
Tony lo guardò preoccupato.
- Dov’è il ragazzino, Clint?
Lui scrollò le spalle.
- Non l’ho visto. Torno ora dal poligono.- l’occhiata che lanciò a tutti loro esprimeva chiaramente cosa ne pensava del fatto che permettessero al dio dell’inganno di girare senza supervisione.
Tony avrebbe voluto fargli piccatamente notare che era stato lui l'ultimo a vederlo e quindi a lasciarlo da solo, ma un'occhiata a Natasha lo fece desistere dall'impulso.
- Sarà nella nostra stanza!- disse Thor.- E' meglio che lo raggiunga!- si sistemò l’elmo sotto braccio e si avviò verso la porta.
- Thor… aspetta…- il biondo dio nordico si voltò e guardò Clint. L’arciere lo fissò con aria un po’ titubante. Poi sospirò stancamente: - Ascolta… non devi preoccuparti… Non ho intenzione di fare qualcosa a Loki, non c’era bisogno gli dicessi di starmi lontano…
Thor apparve perplesso.
- Non capisco di cosa tu stia parlando, amico Barton…- mormorò.- Io non gli ho mai parlato di te…
Clint restò interdetto.
- Ti ringrazio, comunque.- sul volto di Thor si dipinse un sorriso lieto.- Non avevo dubbi sulla tua onorabilità… come su quella degli altri prodi compagni di Midgard, del resto…
L’animo leggero, il dio del tuono uscì dalla stanza, il mantello scarlatto che gli svolazzava alle spalle.
Natasha si voltò verso Steve:
- Quindi, riguardo a Broxton...
- Ha mentito.
Tutti si irrigidirono, e rivolsero la loro attenzione a Clint.
- Come hai detto, Legolas...?- chiese Tony, perplesso.
Il viso dell'arciere era pallido e duro.
- Sto parlando di Loki. Stamattina mi ha detto che Thor gli aveva raccomandato di tenersi a distanza da me. Ha mentito!
Gli altri vendicatori si scambiarono degli sguardi preoccupati.
- Uhm...- mormorò Steve.- Beh, strano. Perché mentire su una cosa del genere?
- I bambini mentono. E' nella loro natura. E poi... è Loki.
- Appunto!- il tono di Clint li fece sobbalzare.
Tony scrutò la fredda furia sul volto dell'agente e pensò: Non così controllato quanto ti piace fare credere, eh?
Natasha gli poggiò una mano sul ginocchio, e Barton parve calmarsi. Solo di poco però.
- Se Thor non gliel'ha detto...- insistette.- Come poteva sapere che doveva evitarmi?
Steve e gli altri si agitarono sui loro posti, leggermente a disagio.
- Beh, sai, Clint...- Bruce si schiarì la voce.- Non è che fosse proprio difficile da capire...
- Già.- Tony si inclinò all'indietro, le braccia incrociate, rivolgendo il viso al soffitto.- A quanto mi è stato detto, ieri Thor non ha fatto che cercare di impedire i contatti tra voi due, per ovvie ragioni... Magari ciò il ragazzino intendeva dire è che Thor gli ha fatto capire che era meglio per lui starti alla larga...
Clint li fissò incredulo:
- E' così che la pensate?!
- Non fraintendermi... non è che mi fidi di lui... Dico solo che se iniziamo a vedere minacce e complotti anche dove non esistono... non ci dormiamo più la notte...
- Io sono cinque anni ormai, che non dormo più bene la notte...- sibilò Clint.
A quello, Tony inarcò le sopracciglia:
- Non credere d'essere il solo qui ad aver subito dei traumi...
- Stark!- la voce di Natasha scattò gelida, letale.
- Clint...- iniziò Steve, la voce calma e il tono ragionevole, almeno nelle intenzioni.- Capisco quello che provi.. ma...
- Loki si prende gioco di noi.- lo interruppe l'arciere.- Si è sempre preso gioco di noi...
Tony sospirò e si massaggiò le tempie.
- Di che stai parlando, adesso? L'abbiamo sconfitto, no? Esercito distrutto, conquista sventata, Hulk che pulisce i pavimenti con la sua faccia... Hai presente? L'hai colpito con una freccia esplosiva, cribbio!
Sul viso di Clint si dipinse un sorriso tirato, vuoto, che li mise tutti a disagio.
- E' una bella storia. Ma... dimmi una cosa, Stark... Se davvero è andata così, se davvero noi abbiamo vinto e lui ha perso...- occhi freddi percorsero la sala, scorrendo sui volti incerti e ammutoliti dei compagni.- ...Come mai adesso si trova di nuovo qui?

***

- Loki? E' ora di dormire!
- Arrivo, fratello. Il tempo di andare in bagno.
La porta del bagnetto adiacente la stanza cigolò leggermente.
Il ragazzo cercò di evitare il piccolo specchio affisso alla parete, ma la voce lo raggiunse ugualmente.
- Ti avevo detto di stargli lontano...
Loki gettò un' occhiataccia alla superficie lucida. Perché i mortali mettevano specchi ovunque, comunque?
Il suo riflesso aveva le fattezze di un uomo, i capelli neri e gli occhi verdi come i suoi, anche se meno limpidi, i tratti più spigolosi per via dell'età, e - in quel momento - le labbra serrate in una smorfia di disapprovazione.
- E io ti avevo detto di sparire...- disse il piccolo Loki, freddamente.- Ma le cose non vanno sempre come vorremmo, vero?
L'altro Loki, il Loki nello specchio, strinse gli occhi.
- Fa' attenzione. Fa' molta attenzione. Midgard non è un parco giochi, come sembri pensare. Non c'è luogo meno sicuro dello S.H.I.E.L.D. per te, a parte forse Jotunheim. E nessuno, tra i mortali, ha sofferto per mano tua quanto Clint Barton.
- Mia? Tua!
- Nostra.
- Non c'è ''noi''.
- Siamo un'unica persona, Loki.- il tono quasi paterno era snervante.
- Sì?! Beh, io non mi fido affatto di te!- ribatté il più giovane, corporeo Loki.
Sul volto del riflesso si dipinse un sorriso a labbra strette, tanto strette da renderle esangui.
- E quella...- mormorò.- E' probabilmente la decisione più saggia che tu abbia compiuto da che ti sei risvegliato...

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Capitolo 6
*** Ferite aperte ***


Thor li stava fissando sbattendo lentamente le palpebre.
- No.- disse infine.- Assolutamente no.
Steve si agitò un po':
- Suvvia, Thor...
- La mente di mio fratello non sarà esaminata da nessun mortale!- ringhiò il figlio di Odino, brandendo il suo martello.
Bruce sospirò, massaggiandosi la fronte. Avevano decisamente sbagliato approccio, anche se dubitava che Thor avrebbe dato il suo assenso in ogni caso, non importa il modo di esporre la questione.
- Thor...- mormorò.- So che la spiegazione di Steve può esserti suonata... oscura, ma ti assicuro che non c'è niente di pericoloso in uno psicologo...
Tony tossicchiò, e Bruce gli gettò un'occhiataccia.
Il viso di Thor rimase di pietra.
- Non permetterò che un estraneo esamini e sputi fuori una valutazione su uno dei figli di Asgard, sulla base della sua limitata visione dell'universo... Loki non sarà oggetto di alcun esame...
- Beh, per il bene della squadra, qualcosa deve essere fatto!- sbottò Steve. Quando Thor assumeva l'aria di superiorità da "io-sono-un-dio-e-tu-no" riusciva ad essere estremamente irritante. Il supersoldato sospirò:- Cerca di capire, Thor... tuo fratello è un criminale internazionale...
- E' un bambino!
- Ebbene, la testimonianza di un esperto sulla questione potrebbe aiutare ad acquietare gli animi...
- Come potrebbe, se non basta neanche ciò che vi dicono i vostri occhi?
- Oookay, calmiamoci tutti!- Tony tamburellò con la matita sul tavolo.- Messo a verbale che io continuo a non credere alla storia della reincarnazione...
- Cribbio, Tony, vuoi desistere?
- No, mai. Dicevo, messo a verbale questo... e il fatto che Fury non crede né che Loki sia innocuo né che sia smemorato... e il fatto che Clint pensi tutte queste cose insieme e di più, beh...
Tony scrollò le spalle.
- E' vero che Fury è Fury e Clint ha un complesso di persecuzione paranoide, ma...
- Tony!- protestò Steve.
- Ehi, quando il dottor Strange è stato qui, Legolas non ha fatto altro che controllarlo a vista tenendo sotto mano l'arco come se si aspettasse di vedergli sputare fiamme da un momento all'altro...
- Anche Natasha.- osservò Bruce.
- Sì, ma lo sguardo di Clint metteva più i brividi. Insomma, magari farlo parlare con una delle psicologhe della S.H.I.E.L.D. non risolverà nulla, ma potrebbe aiutare tutti a sentirsi più tranquilli... Senza offesa, Point Break, ma sei stato tu a portarlo qui. Devi assumertene la responsabilità.
Thor lo fissò con durezza.
- Hai ragione, uomo di metallo.- disse.- E' una MIA responsabilità.
Il dio del tuono marciò fuori dalla sala, lasciandoli perplessi. Qualche secondo dopo, con loro sorpresa, lo videro rientrare portando con sé Loki.
Non si poteva dire che il ragazzino stesse venendo trascinato, ma a giudicare dalla sua espressione sembrava aver capito di essere nei guai e non appariva affatto entusiasta d'essere là.
- C'è qualche problema, fratello?- chiese, ansiosamente.
Thor si voltò a guardarlo con aria severa.
Steve aveva abbastanza esperienza con quel genere di situazioni da capire all'istante che stavano per assistere ad una scena molto sgradevole.
Tony evidentemente doveva essere giunto alla stessa conclusione, perché borbottò:
- Forse è il caso che andiamo...
- No!- la voce tonante e autoritaria di Thor li incollò ai posti. Considerata la sua solita aria bonaria, i suoi compagni tendevano a dimenticare che il biondo asgardiano era stato cresciuto per essere un re.- Restate qui!- tornò poi a rivolgere la sua attenzione a Loki, che stava ondeggiando nervosamente sul posto.
- Loki...- esordì.- E' vero che hai detto un menzogna a Clint Barton?
A credito (o forse a sfavore, viste le circostanze) di Loki, la sua espressione mutò di ben poco.
- Uuuhm, quale?- chiese.
Thor inarcò le sopracciglia e Loki si mordicchiò il labbro, abbassando lo sguardo.
- Gli hai detto che ti avevo messo in guardia da lui?
Il ragazzino gettò una rapida occhiata con la coda dell'occhio in direzione di Steve e gli altri, e poi abbozzò un sorriso.
- Aah, quella bugia...
- Non sono dell'umore giusto per scherzare, Loki!- ringhiò Thor.- Perché l'hai fatto?!
Loki sussultò.
- Io...- il ragazzino si tormentò un po' l'orlo della maglia con le dita.- Nessuna ragione... volevo solo... vedere la sua reazione... penso...
Ci fu qualche secondo di silenzio. Poi Thor sospirò stancamente.
- Loki, è mai possibile che tu...- s'interruppe e scosse il capo.
L'espressione delusa con cui Thor stava fissando il fratello ricordava fin troppo a Tony suo padre Howard, e non poté fare a meno di sentirsi molto a disagio nel vedere gli occhi di Loki farsi lucidi.
Un'occhiata a Steve e Bruce gli fece capire che anche loro stavano provando i medesimi sentimenti.
Loki aprì la bocca per dire qualcosa, ma poi la richiuse di scatto.
- Non volevo fare niente di male...- sussurrò infine.
Thor lo guardò per qualche istante con la stessa espressione stanca.
- Le cose non vanno sempre come vogliamo, Loki.- mormorò.- Va' a dormire. Domani chiederai scusa all'agente Barton.
- Ma Thor...
- Adesso, Loki!
Il ragazzino si morse il labbro e scappò via.
Thor sospirò e si voltò a guardare gli altri vendicatori. La rabbia nei suoi occhi era così evidente che Bruce pensò fosse arrivato il loro turno di essere rimbrottati.
Ma alla fine il futuro sovrano di Asgard non disse nulla e girò i tacchi, uscendo dalla stanza.
- Ok...- fece Tony.- Che diavolo è appena successo?

***

Thor indugiò un po', prima di aprire la porta e sbirciare dentro la stanza.
- Loki...?
Suo fratello era steso sul letto, ancora vestito, con la testa affondata nel cuscino.
Il biondo entrò e si sedette pesantemente sul letto, facendolo ondeggiare sotto il suo peso. Loki sobbalzò insieme al materasso, ma a parte quello non si mosse.
Thor gli fissò la nuca per un po', e poi sospirò.
- Sei arrabbiato con me?
- Credevo che TU fossi arrabbiato con me.
- Non sono arrabbiato...- mormorò Thor. Ed era vero. Non era arrabbiato con suo fratello. Solo un po'... deluso, ecco tutto. E non solo dal comportamento di Loki.
Loki alzò il viso. Aveva le guance arrossate, ma i suoi occhi brillavano di indignazione.
- Adesso chi è il bugiardo?!
- Loki...
- Sei ingiusto!
Thor alzò le sopracciglia:
- Oh?
- Se non ti sta bene ciò che faccio, dimmelo in privato! Non c'era bisogno di umiliarmi di fronte a tutti!
- Qui non si parla di ciò che sta bene a ME...- sbottò Thor.- Loki... sto cercando di PROTEGGERTI! I miei compagni di Midgard sono brave persone, ma non capiscono... e neanche tu capisci...
- Forse capirei di più... se qualcuno si decidesse a spiegarmi qualcosa...- borbottò Loki.- Ogni volta che si affronta l'argomento, sia tu che i nostri genitori diventate vaghi e sfuggenti... So di essere rinato, ma non so davvero il PERCHE'... non so perché sia successo tutto questo...
- Loki...
- Vorrei solo riuscire a sapere davvero COSA HO FATTO!- si sfogò il ragazzino.
Thor lo avvolse tra le braccia. Suo fratello non si sottrasse al tocco, ma il suo corpo rimase teso.
- Loki, credimi... Quello che sai è sufficiente...- disse.- Conoscere i dettagli ti farebbe solo male...
- Forse...- mormorò Loki.- Ma...
- Fratello, devi pensare solo alla vita che puoi avere adesso...- Thor si scostò leggermente da lui e gli mise le mani sulle spalle, occhi azzurri in occhi verdi.- Che senso ha rivangare il passato? Che bene può portare?
- Forse nessuno...- ammise Loki, combattuto.- Ma...
- Fidati di me, fratellino...- Thor si girò e si alzò, iniziando a togliersi l'armatura.- Va tutto bene, così come va adesso...
Gli parve di udire una risatina soffocata alle sue spalle, e voltò leggermente il capo.
- Hai detto qualcosa?
- Solo che è buffo come l'unica persona che possa davvero dirmi la verità, sia quella che mente sempre...
Thor aggrottò la fronte, perplesso.
- Come?
- Nulla.- Loki sbadigliò.- Solo un pensiero della buona notte. Sogni d'oro, fratello.
Thor fissò la schiena del ragazzino, vagamente inquietato. Lo addolorava sapere il fratello in collera con lui, ma l'idea di permettere ad un estraneo di esaminarlo e fare le sue valutazioni su di lui... No. Era un trattamento indegno per un principe di Asgard, e se i suoi compagni non fossero stati scusati dalla loro ignoranza mortale, l'audacia di proporre una cosa simile avrebbe condotto ad un duello per lavarne l'onta.
Eppure, per quanto il suo intervento potesse essere stato umiliante per Loki, sentiva che non sarebbe bastato ad acquietare l'animo degli altri vendicatori.
Se solo...
Di colpo, il principe asgardiano ebbe un'illuminazione. C'era, dopotutto, un modo di risollevare il morale a suo fratello e ai suoi compagni di squadra...
Sarebbe stato come colpire due daini con una sola freccia. O magari tre, pensò sorridendo.

***

- Dì un po', Thor... hai detto a Fury che Eric Selvig poteva aiutarci a scoprire cosa c'è dietro le vibrazioni e lo strano incendio in Oklahoma solo perché volevi rivedere la tua Jane, vero?
Gli altri vendicatori, tutti riuniti ad attendere l'arrivo del dottor Selvig e della dottoressa Foster, alle parole di Tony si voltarono verso il biondo asgardiano.
Thor parve un po' arrossire, ma riprese subito il suo solito contegno regale.
- No, amico Anthony. Sono fermamente convinto che la sua presenza possa essere di grande aiuto a tutti noi.
- Sì, certo, come no...- Tony sogghignò e gli altri vendicatori ridacchiarono sotto i baffi, per quanto Steve fissasse con disapprovazione Stark per il bene della forma.- Oh, era ora...
Selvig e la dottoressa Foster fecero la loro comparsa nella sala, accolti da Fury e Maria Hill.
Gli occhi di Jane trovarono subito Thor e gli altri vendicatori cercarono in fretta qualcos'altro su cui concentrarsi mentre i due innamorati si scambiavano i loro personali saluti (beh, almeno così fece Steve). L'impresa non fu poi così difficile, giacché pochi minuti dopo un piccolo proiettile vestito di verde partì sparato in direzione di Selvig, con un urlo entusiasta:
- Ciao Eric!
- Ehi, giovanotto... Oof!!- Selvig rilasciò un lamento quando Loki gli balzò al collo, mandandolo quasi a gambe all'aria.- Piano, ragazzo... non sono tuo fratello io, sono solo un povero mortale...
Loki lasciò la presa. Il giovane dio esibiva il sorriso più radioso che gli avessero visto da che era arrivato allo S.H.I.E.L.D., e i vendicatori si scambiarono occhiate stupite. Clint fissava la scena con occhi dubbiosi.
- Posso usare il tuo portatile?
- Ah, la calorosa accoglienza quindi era interessata...- Selvig scosse il capo e diede al ragazzino una scherzosa tirata d'orecchi.- Chissà perché non sono sorpreso...
Loki s'imbronciò.
- E' importante! Con la scusa della sicurezza da quando sono qui non mi lasciano toccare neanche uno dei computer della base! Proprio ora che avevo iniziato a navigare su internet!
- Oh, che tragedia...- Jane e Thor avevano smesso di scambiarsi effusioni, e si erano avvicinati al gruppo.- Bisognerà rimediare...- la dottoressa estrasse dalla tasca il suo palmare e lo porse a Loki.
Thor fece una smorfia:
- Non sono convinto sia un bene per mio fratello lasciarsi coinvolgere tanto da...
Jane alzò un sopracciglio:
- Cosa? Inutili intrattenimenti di Midgard?
- Mia amata Jane, io...
- Non litigate, fa male al bambino.
Un enorme "COSA?!" rimbalzò sui volti di tutti i presenti, che fissarono prima Loki, e poi Jane e Thor, a occhi sgranati.
Eric si schiarì la gola:
- Jane, tesoro, devi dirmi qualcosa?
Thor si voltò a fissarla a sua volta con un'espressione che sarebbe stata più adatta ad un pesce che al futuro re di Asgard.
Sotto tutti quegli sguardi, Jane si fece rossa come un pomodoro.
- Assolutamente no! Loki se l'è inventato!
Il viso di Thor fece una serie di strane contorsioni, come se avesse cercato di esprimere sollievo o delusione nello stesso momento.
Poi:
- Loki!!!
- Troppo tardi...- fece Tony, trattenendo le risate.- Se l'è squagliata...
Fury tossì rumorosamente.
- Dottor Selvig, se volete seguire il dottor Banner e il signor Stark nel laboratorio...

***

- Direi che è la cosa più strana che io abbia mai visto, ma è da quando ho incontrato Thor che evito di fare affermazioni simili... da allora è diventato difficile fare una classifica delle stranezze che si sono manifestate nella mia vita...- Selvig abbozzò un sorriso nella loro direzione e tornò a studiare la pietra al microscopio. Si trattava di un frammento che Steve e Thor avevano riportato dalla zona dell'incendio, in Oklahoma.
- Qualche idea della causa?
- Difficile dirlo. Per ora, tutto ciò che posso dirvi è che questa roccia è passata sotto un'enorme fonte di calore, tale da danneggiarla nella parte superiore e tramutare in vetro la sabbia in cui affondava nella parte di inferiore.- sollevò con cura la pietra per mostrare la patina leggermente lucida di cui era incrostata.- Nulla che non aveste già scoperto da soli, insomma. Mi aiuterebbe visitare il sito in cui è avvenuto il fatto...
- Per il momento, lo S.H.I.E.L.D. sta cercando di tenere lontani i curiosi e far passare tutto per un normale incendio...
- Il che vuol dire che non possiamo piazzarci là con impalcature e tendoni.- disse Tony.- Credo che Nick pianifichi di mandarci a fare dei rilevamenti travestiti da pompieri...
Bruce ridacchiò all'aria preoccupata di Selvig.
- Qualche idea riguardo alle vibrazioni...?
Il dottore si passò una mano sulla fronte.
- Mah...- fece.- Se da una parte ricordano le emissioni d'energia rilasciate dal Tesseract, dall'altra...
Il lieve sibilo della porta automatica che si apriva lo interruppe. I tre scienziati si voltarono, sorpresi di vedere Clint Barton varcare la soglia del laboratorio.
- E tu che ci fai qui?- esclamò Tony, sinceramente perplesso.
La perplessità aumentò ulteriormente quando Clint parve quasi... in imbarazzo.
I suoi occhi saettarono su Selvig.
Bruce parve intuire qualcosa, e si schiarì la gola:
- Tony, stavo giusto pensando che ho voglia di un caffé. Andiamo a prenderlo insieme?
L'interpellato fissò il compagno come se il suo mondo si fosse improvvisamente capovolto.
- Tu non bevi caffé...
- Uh, giusto. Un the, allora...- il dottor Banner mise da parte la diplomazia e trascinò letteralmente via un esterrefatto Tony Stark, che protestava: "Non hai mai bevuto neanche the!"
Rimasti soli, Eric e Clint si scrutarono per qualche secondo.
- Quanto tempo, agente Barton.- disse il dottor Selvig, tornando al suo microscopio.- Sta bene?
- Non mi lamento...- l'arciere si accostò al piano di lavoro, fingendo di interessarsi alle varie boccette e apparecchiature.- E lei...?
- Oh, io sto bene.
- Bene.
- Già.
- ...
- ...
Selvig grattò leggermente la base della roccia e ne raccolse i detriti con una pinzetta, lasciandoli cadere poi in una delle ampolle.
Sospirò leggermente, mentre la pietra reagiva esattamente come una... pietra, a contatto con l'acido.
Era dura effettuare degli esami quando non sapevi cosa stavi cercando...
- Dottor Selvig...- la voce di Barton (si era quasi dimenticato della sua presenza) lo distolse da quelle gravose elucubrazioni.- Lei come ci riesce?
Eric rimise a posto l'ampolla.
- A cosa si riferisce?
- Come fa... a trattarlo come nulla fosse?
Selvig non ebbe bisogno di chiedergli di chi stesse parlando.
- All'inizio non è stato facile... Le prime notti che Loki ha passato a casa di Jane sono rimasto sveglio temendo di perdere nuovamente il controllo della mia mente... Ma più il tempo passava, più era difficile identificare in quel ragazzino il mostro che cercò di ucciderci tutti anni fa...
Clint parve comprensivo, ma un po' deluso:
- Tutto qui?
- No...- ammise Selvig.- Una volta appurato che Loki non era più una minaccia, ero comunque irritato con Thor per averlo portato sulla Terra, riaprendo vecchie ferite...
- Infatti!- esclamò Barton.
- Poi però ho capito che poteva essere un'ottima opportunità...
- Opportunità...?
- Per liberarsi del trauma...- Selvig alzò gli occhi.- Ho pensato che se fossi riuscito... a istituire un buon rapporto con questo Loki, a cancellare l'astio che provavo per lui... avrei potuto cancellare anche l'angoscia che mi ha animato per cinque anni, e venire a patti con quanto mi era successo...
L'agente Barton aggrottò la fronte e abbassò lo sguardo, pensoso.
- A volte...- mormorò Eric.- Ci sono ferite che possono essere curate solo da chi le ha inflitte. Da questo punto di vista, capisco bene ciò che prova Thor...

***

Loki evitò abilmente il dottor Banner e Tony Stark che bevevano di fronte alla macchinetta nel corridoio, parlottando animatamente (o meglio, Stark stava parlando animatamente, Banner sembrava fingere di trovarsi altrove).
Era più di un'ora che stava cercando l'agente Barton, senza risultato.
Stava ormai per rinunciare, quando lo vide uscire dal laboratorio.
Gli parve strano, ma in quel momento era troppo nervoso per farci caso. Deglutì e trotterellò verso di lui.
- Agente Barton!

Clint stava ancora rimunginando su quanto detto da Eric Selvig, e ritrovarsi davanti Loki gli provocò sentimenti conflittuali. Su tutti, comunque, spiccava la frustrazione. Dopo la sua conversazione con Selvig avrebbe voluto più tempo per prepararsi ad un nuovo confronto.
Notò che Loki era stranamente silenzioso rispetto all'ultima volta che avevano parlato. Il ragazzino stava evitando il suo sguardo, e ondeggiava nervosamente sulle piante dei piedi.
- Che cosa c'è?- chiese infine, sbrigativo. Aveva fretta di andare a riflettere in pace...
- Ehm... uhm...- borbottò il bambino.
Clint alzò un sopracciglio.
- Mi dispiace molto... per quella bugia...
L'agente lo guardò confuso e per un momento ebbe un moto di panico, poi ricordò la faccenda dei cinquanta metri di distanza...
- Ah...- fece, accigliandosi.- Non importa...- si costrinse a dire.
Il viso di Loki si illuminò. Sembrava aver tirato il più grosso sospiro di sollievo della sua vita, e Clint non poté farne a meno. Gli sfuggì un sorriso.


Note.

Fine della crisi?
Eeeh, vi piacerebbe.
Non sapete quanto sia stato difficile per me finire questo capitolo dopo quanto successo nell'ultimo numero uscito di Journey into Mystery... :'( Se non seguite il fumetto/temete gli spoiler potete scoprirlo andando sul mio blog...
Inoltre il computer di mia mamma (che uso di solito) s'è beccato non so come un virus, uno di quelli che ti bloccano il computer fingendosi la polizia informatica, per spillarti soldi...
Così ora è inutilizzabile!
Uffa...
ps. Non so se c'entri, ma è successo subito dopo aver cliccato su un link trovato sulla pagina facebook The Rainbow Side of Marvel, che rimandava ad un articolo sulle fan art giapponesi sui personaggi marvel.
  

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Capitolo 7
*** Baby-sitting Time! ***


Jane, Eric e il dio del tuono erano seduti insieme quando Loki li raggiunse.
- Fatto! Mi sono scusato con Clint!
Thor alzò un sopracciglio:
- Lo chiami Clint, adesso?
- Sì, perché?
- LUI lo sa?
- Mmm... no, non credo...
Jane rise un po', ma Thor non parve divertito e continuò a guardare il fratello severamente.
Il ragazzino tentò di sbirciare il computer di Selvig, ma quest'ultimo lo spinse indietro. Loki s'imbronciò e incrociò lo sguardo del fratello.
- ...Cosa?
- Sto aspettando...
- ...?
- Le tue scuse per QUELL' ALTRA bugia...
Loki lo fissò.
- Cosa?- chiese, cautamente.
- Come ti è venuto in mente di dire che Jane aspettasse il mio erede?
Jane tentò di intervenire:
- Dai, Thor...
- Io non ho detto questo...
- Loki, TI GIURO...
Il ragazzo fece spalluccie.
- Io ho solo detto che le litigate fanno male al bambino... E c'è solo un bambino qui, io... Credevo l'avreste capito...- si strinse nelle spalle.- Per questo me ne sono andato... Non mi piace vedervi litigare...- disse, guardandoli con aria vulnerabile e malinconica.
Selvig diede un piccolo sbuffo.
I due innamorati parvero imbarazzati.
- Non litighiamo sul serio, Loki...- spiegò Jane, gentilmente, poggiando una mano sulla testolina mora del ragazzino.- Non devi preoccuparti di questo...
Diede poi di gomito a Thor, che con aria colpevole, mormorò:
- Mi spiace, fratellino...
- Non fa niente...- rispose Loki, con aria sostenuta.
Dopo poco, Jane e Thor salutarono e si allontanarono mano nella mano, probabilmente a fare le cose che le coppie fanno per evitare o dimenticare i litigi.
Eric Selvig gettò a Loki un'occhiata in tralice, scuotendo lentamente il capo:
- Sei davvero incredibile...
Il ragazzino gli fece una linguaccia:
- Taci e dammi il tuo computer, con il palmare di lady Jane non posso guardare i video su youtube...

***

Alla fine, nessuno dovette travestirsi da pompiere come predetto da Tony.
Nick Fury decise però di inviare Capitan America (in costume d'ordinanza) e la Vedova Nera dall'altra parte della città, per distrarre i curiosi e la stampa, mentre Banner, Foster, Selvig, Stark e i ricercatori dello S.H.I.E.L.D. esaminavano quanto restava della zona colpita dallo strano "incendio".

Sfortunatamente, quello stesso giorno...

- Si è verificata una nuova vibrazione anomala in Colorado...- il direttore dello S.H.I.E.L.D. fissò i suoi ultimi vendicatori rimasti con aria chiaramente incollerita.
Era l'espressione che Nick aveva sempre quando qualcosa sfuggiva al suo controllo, e Clint aveva imparato a farci l'abitudine, anche se essere sottoposti a quello sguardo era spesso gravoso per i nervi.
- Ho avvisato Rogers e Natasha Romanoff, ma ci vorrà del tempo prima che arrivino a destinazione...
- Vado a dire agli agenti di preparare l'elicottero...
- Per quanto i vostri mezzi possano essere veloci, la potenza del Mjollnir è superiore! Precederò io il figlio di Rogers e lady Natasha!- intervenne Thor.
L'arciere fissò il compagno inarcando le sopracciglia, urtato.
- Ehi...
Il biondo prese da parte Clint toccandogli il braccio, cosa che lo sorprese abbastanza da lasciarlo fare.
- Ascolta, amico Barton...- disse Thor, con aria cospiratoria.- Ho un favore da chiederti... Devi tenere d'occhio mio fratello... Non posso permettere che qualcuno approfitti della mia assenza per portarlo da uno... psicometro...
"Psicosa?" pensò Clint, alzando le sopracciglia. Poi la sua mente registrò il resto delle parole di Thor: - No, aspetta... Fammi capire... Dovrei rinunciare ad una missione per fare il baby-sitter?!
- Ti prego, amico mio...- Thor sgranò gli occhi finché non somigliarono molto a quelli di Bambi, dando al suo viso un'aria da cucciolo patetico. Clint non poté fare a meno di chiedersi come fosse possibile che un'espressione simile non apparisse fuori luogo sul volto di un uomo della sua stazza.- Sei l'unico di cui possa fidarmi...

Quanto accadde dopo fu uno dei dubbi irrisolvibili che tormentarono il resto della vita di Clint Barton.

- Come ha fatto a incastrarmi?- borbottò, costernato.
Dietro di lui, Loki saltellava per tenere il suo passo.
- Dove andiamo?
- Al poligono. Visto che sono bloccato qui, almeno impiegherò il tempo in qualcosa di utile...
- Se sei già così bravo a colpire cose con le freccie, a che ti serve allenarti ancora?
- Proprio perché sono bravo, non voglio smettere di esserlo...
- E io?
- Tu stai là buono e guardi.
- Non voglio!
Clint si fermò e gli lanciò un'occhiataccia da sopra la spalla.
- Come prego?
Loki gonfiò le guance.
- Non voglio passare la giornata così! Mi annoio!
Clint alzò un sopracciglio.
- Buffo... Fino a qualche giorno fa non facevi che spiarmi e seguirmi contro la mia volontà... Adesso che hai l'opportunità di farlo con il mio benestare, ti annoi?
Loki non disse nulla e rimase là imbronciato, dondolandosi leggermente sulle punte.
- Forse ti va di fare qualcosa solo se ti è stato vietato di farlo?
Dall'espressione sul volto del piccolo principe, Clint capì di aver colpito nel segno. (come al solito)
Sorrise leggermente e riprese a camminare.
- Beh, spiacente, piccoletto... Ma io non sono Thor, o Steve, o Bruce... E oggi farai esattamente quello che ti viene detto di fare...- incrociò uno degli agenti addetti al lavoro d'ufficio.- Ciao Matt...
- Agente Barton...- Matt lo guardò stranamente.- Perché sta parlando da solo?
L'arciere si voltò, e vide che Loki si era volatilizzato.
"Maledetto..."


Note.

Mai, MAI dire a Loki cose che suonano come una sfida!
Lo so che è corto (avrebbe dovuto essere più lungo ma poi ho deciso che mi piaceva più così), quindi il prossimo capitolo arriverà molto presto! :)
Nel frattempo... divertitevi a immaginare.
Che fine ha fatto Loki? Che farà Clint?
Cos'è successo in Colorado?
Come mai a Thor riescono gli occhi da cucciolo?
E infine... è meglio bere latte o coca cola, la mattina?
Questo e altro, nel prossimo capitolo di...

REBIRTH

UNA

NUOVA

VITA!

ps. Devo davvero smetterla di guardare "A tutto reality"...

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Capitolo 8
*** Fratture ***


Una nuvola di fumo nera come la pece si levava da quella che, dall'alto, appariva a prima vista come una buffa pista di pattinaggio dalla forma a ciambella.
Tony si apprestava a sorvolarla evitando con maestria i vapori cinirei, quando la sua armatura parve di colpo "spegnersi", e il multimiliardario si ritrovò a precipitare.
Prima che avesse il tempo di entrare in panico, sentì qualcosa afferrarlo. Riconobbe una ventata di capelli biondi e un mantello rosso e tirò un sospiro di sollievo... prima che il contraccolpo gli facesse assestare una sonora ginocchiata proprio sul naso del dio del tuono. Lui e Thor caddero al suolo di schianto, rotolando per qualche metro.
Tony gemette.
- JARVIS?
Per un terribile momento, non udì niente. Poi tirò un sospiro di sollievo nel sentire il sistema tornare operativo. Ora, se solo fosse riuscito anche a capire se aveva ancora tutti gli arti al loro posto...
- Siete feriti?!
Un baluginio blu e bianco di fronte ai suoi occhi lo informò che il buon capitano era arrivato sulla scena.
Tony riprese finalmente possesso delle sue articolazioni e sollevò il braccio per alzarsi la visiera.
- Che cos'è successo?
Stark roteò gli occhi, incontrando lo sguardo imperturbabile della vedova.
Tossicchiò.
- Sembra che qualcosa, qui, stia interferendo con la mia armatura...
Capitan America aggrottò la fronte (probabilmente; difficile dirlo, con quella mascherina):
- Ma in Oklahoma non hai avuto problemi, vero?
- No, ma là erano passati giorni...- si sollevò.- Tutto bene, Point Break? Grazie per il salvataggio...
Thor mugolò qualcosa. Un rumore da brivido gli disse che il dio doveva essersi appena rimesso a posto il naso.
Tony tornò a rivolgersi a Steve.
- Non avete notato niente la prima volta che siete andati a investigare?
Lui scosse la testa.
- Io e Thor non facciamo uso di apparecchiature elettroniche, Tony...
- Cos'è... questo?- Natasha s'era avvicinata con cautela alla superficie lucida nella sabbia.
- Un magnifico caso di crop circles... peccato che non siamo in un campo di grano...- borbottò Tony.
Steve e Thor (che si era rialzato) lo guardarono con aria vacua. Tony alzò gli occhi al cielo.
- Cribbio, Steve... posso capire, Thor... ma tu? Ormai sei nel nostro tempo da anni! Mai sentito parlare dei cerchi nel grano? No? Secondo alcuni studiosi, si tratta di testimonianze di vita extraterrestre...
Steve alzò le sopracciglia.
Thor fece lo stesso.
- ...Prego?
- Sì, insomma... messaggi lasciati da astronavi...
Steve assottigliò gli occhi.
- Questa specie di cerchio sarebbe un messaggio?
Tony sbuffò.
- Non ho detto questo, Steve...
- Stiamo rasentando la fantascienza...- intervenne Natasha.
- Intanto, la passata esperianza ci ha detto che gli alieni arrivano attraverso portali, e non astronavi... quindi l'idea che questi segni siano stati causati dalla partenza di un disco volante è moooolto improbabile...
- E allora da cosa sono causati?
Tony si strinse nelle spalle.
- La stessa cosa della volta scorsa... una mostruosa fonte di calore ha trasformato la sabbia in vetro... solo che qui c'era molta più sabbia che in Oklahoma, dov'è avvenuto il fatto...
Steve sospirò.
- Fortuna che non ha colpito il centro abitato...
- Fortuna? Sì, può essere... ma io non ci giurerei...
Natasha si accigliò.
- Pensi che, di qualunque cosa si tratti, stia evitando la popolazione di proposito?
- Una minaccia coscienziosa? Sarebbe la prima volta...- osservò il capitano.
- Non ho detto che lo stia, o lo stiano, facendo per proteggere i civili... forse il deserto è più adatto ai loro scopi... o forse non vogliono farsi vedere...
- Non è che siano esattamente discreti...- commentò Natasha, accennando al circolo fumante.
Tony si accigliò.
- Però intanto ancora non sappiamo di chi o cosa si tratta, giusto?
- Il che comporta un altro quesito... come fanno a colpire e sparire così in fretta?
- Che mi dite della possibilità che si tratti di un fenomeno naturale...?
L'occhiata di Tony fu più che eloquente.
- Cosa facciamo?- chiese Natasha.- Diciamo a Bruce e agli altri di raggiungerci qui?
- Io direi di passare la palla ai ricercatori e tornare alla base... tanto, di chiunque si trattasse, li abbiamo mancati ancora...- Tony si esaminò nervosamente le giunture del braccio.- E io devo accertarmi di quanti e quali danni abbia riportato la mia armatura...
Steve annuì.
- Chiamo Bruce per dargli l'ok, allora...
- Thor...?
I tre vendicatori si voltarono, perplessi. Il loro compagno martello munito era in piedi immobile di fronte alla superficie cristallizzata. La sua mente sembrava ad anni luce di distanza.
- Thor?- Iron Man gli si avvicinò, dandogli un colpetto sul braccio.- Tutto a posto?
Thor si riscosse e sollevò lo sguardo.
- ...Sì. E' solo... strano...
- Oh, puoi dirlo forte...- brontolò Tony.- Non oso immaginare la reazione di Fury...
- L'importante è che non ci siano state vittime...- ragionò Steve, mentre risalivano sull'elicottero.
Sia Natasha che Tony sbuffarono.
- Sei un ingenuo se pensi che Fury si farà ammorbidire da questo...

***

- Com'è possibile che non abbiate trovato nulla?!
- Nulla? Io non direi...
- Nulla di UTILE, Stark!
- Direttore Fury...
- Ehi, Nick, è facile sbraitare quando sono gli altri a lavorare, vero? Se non sbaglio, sono io quello che ha quasi rischiato di sfracellarsi...
- Scommetto che è successo mentre ti stavi divertendo a fare le piroette in aria invece di controllare la situazione...
- Ouch. Questo è un colpo basso, Nicky, davvero basso. Così basso che...
- ...Dov'è mio fratello?
Fury scoccò a Thor un'occhiata disgustata. Sembrava sul punto di dirgli dove sarebbe stato suo fratello se fosse dipeso da lui, quando Maria Hill si affrettò a intervenire:
- L'ultima volta che l'ho visto era in quel corridoio a leggere...- disse, indicandogli la direzione.
- Grazie.- Thor si tolse stancamente l'elmo dalla testa e si allontanò.
- Ehi!- sbottò Fury.- Dove credi di andare?! Non...
- Rilassati, Nicky, siamo tutti a pezzi... lascia che i tuoi vendicatori si svaghino un po' con la loro cosa preferita, ok? A questo proposito... dov'è finita la mia cara, sexy amica Vodka?
- Credevo che Pepper ti avesse proibito di bere...- disse Steve.
Mutamente, Fury li fissò andare dietro Thor.
Incrociò lo sguardo di Natasha, che gli fece un cenno di scuse, prima di seguire i compagni.
Maria Hill si tolse a sua volta, saggiamente, dalla linea del fuoco, e andò a rimbrottare alcuni agenti che stavano usando il computer governativo per scaricare Final Fantasy XIV-1/2 bis.

- Loki?
Come aveva detto la Hill, Loki era seduto su una delle sedie del corridoio, con il viso immerso in un libro.
Alla voce di Thor, sobbalzò leggermente.
- Oh, ciao... Bentornato, fratello...- disse, senza sollevare lo sguardo.
Il biondo si accigliò.
- Lettura interessante?- chiese diplomaticamente Steve, nel vedere l'espressione irritata del compagno. Poteva capirlo, in fondo era la prima volta che Loki non lo accoglieva festante al suo ritorno da una missione (o dal bagno, se era per quello).
- Abbastanza...- rispose il ragazzino.
- Loki...- Thor si avvicinò, impaziente.- E' maleducazione non guardare le persone quando ti rivolgono la parola...- con un gesto deciso, gli tolse il libro dalle mani, e... rimase interdetto.- Cos'hai fatto alla faccia?
Tony, che aveva scoperto la bottiglietta nascosta di Natasha e stava cercando di convicerla a offrire, voltò leggermente il capo, così come la spia, e fece una smorfia.
- Ahi. Deve fare male...- mormorò, osservando il giovane principe.
Steve gli aveva preso il mento e girato il viso per esaminargli l'occhio: l'ematoma era esteso allo zigomo, e piuttosto gonfio.
- Sono caduto...- spiegò Loki, cercando di sottrarsi al tocco del capitano.
- Di nuovo la sedia con le ruote?- chiese Thor, preoccupato.
Loki abbassò lo sguardo.
- Mh... Già...
- Ti avevo detto che era pericoloso... Stai bene?
- Sì... sembra peggio di quello che duole...
- Veramente...- ci tenne a precisare Tony.- E' stato Bruce a dirgli che giocare con la sedia girevole era pericoloso, fosse stato per te...
Un agente dello S.H.I.E.L.D. fece capolino dalla porta e chiamò Thor, dicendo che la dottoressa Foster era in linea. Il volto del biondo si illuminò, e dopo aver arruffato i capelli di Loki in atto consolatorio, si allontanò... seguito da Tony, che sperava di scambiare due chiacchiere con Banner.
Steve e Natasha rimasero dov'erano e continuarono a fissare Loki con sguardo indagatore. Il ragazzo li ignorò e tornò a dedicarsi al suo libro. Alla fine Natasha distolse gli occhi da lui e chiese:
- Dov'è Clint?
Loki sobbalzò e alzò lo sguardo di scatto, sorprendendo i due adulti. Sul suo volto guizzò un lampo di timore, per poi sparire un attimo dopo.
- Non... so.- bisbigliò, dopo un secondo di esitazione.- Devo andare...- si rimise in piedi con un salto e scappò via di corsa, il libro sotto braccio, lasciando i due vendicatori a fissarsi increduli.

***

Natasha era seduta al tavolo, facendo ondeggiare piano il liquido nel suo bicchiere, l'espressione illeggibile.
- A che pensi?- Steve le si sedette vicino.
- Sai bene a cosa...
Steve appoggiò i gomiti sul tavolo, incrociando le braccia.
- Non sono... una spia, non so leggere nel pensiero, né il linguaggio corporeo... ma... ho avuto abbastanza a che fare con situazioni simili da saperle riconoscere... Ho passato buona parte della mia infanzia a nascondere lividi con bugie improbabili...
Cadde il silenzio.
- Magari non si tratta affatto di Clint...- osservò Steve.- Lui che cosa ti ha detto?
- Nulla.- Natasha ingollò un sorso di vodka, gli occhi distanti.- Quando l'ho visto era... distratto. Mi ha detto che aveva delle cose da fare ed è uscito senza che avessi neanche il tempo di informarlo sull'esito della missione...
Steve si mordicchiò il labbro. Quella non era una buona notizia.
- Forse dovremmo discuterne con gli altri...
- Ma non con Thor.- disse improvvisamente Natasha.
Steve deglutì, immaginandosi la reazione del dio del tuono all'ipotesi che l'occhio nero di Loki non fosse dovuto a un incidente.
- No. Con tutti gli altri, tranne Thor...

***

- Perché Loki dovrebbe mentire... oh, aspetta...- Tony si fermò a pensarci due secondi, e poi riprese, correggendosi:- Perché dovrebbe proteggere qualcuno che l'ha picchiato, dicendo di essere caduto? Non ha senso...
- Per paura... o per orgoglio...- disse Steve.- Non è una cosa facile da ammettere...
- Sappiamo tutti che il passatempo preferito del ragazzino è far saltare i nervi al prossimo...
- Che ragionamento è? Questo non ci autorizza certo a mettergli le mani addosso... Noi siamo i buoni!
- E chi lo dice che sono stati i buoni? Ammesso e non concesso che a procurargli quel livido sia stato un pugno e non una caduta, perché dovrebbe essere stato proprio Clint?
- Thor l'aveva affidato a lui, e non credo che Clint l'abbia lasciato girare liberamente... non si fida di lui...
- Non è certo il solo...
- Per favore...- Bruce si massaggiò le tempie.- Cerchiamo di mantenere la calma... Perché siete così convinti che le cose non stiano semplicemente come vi ha raccontato Loki?
- Era chiaro che stesse nascondendo qualcosa...
- Io ho avuto la sensazione che nascondesse qualcosa dal primo momento che l'ho visto. Avremo bisogno di qualcosa di più per accusare un nostro compagno.
- Io non voglio accusare nessuno...- disse Natasha.- Men che meno Clint. Se pensassi che tutto si riduca a questo episodio isolato, non me ne darei neanche pensiero.- ignorò lo sguardo risentito di Steve, e proseguì:- E' per Clint che sono preoccupata... Non vorrei che l'odio che prova per Loki lo portasse a...
- ...Un incontro ravvicinato del terzo tipo con il martello di Thor?
La spia alzò gli occhi al cielo.
- Mi riferivo a problemi di natura più psicologica, Stark... ma in effetti...
- Se Thor venisse a sapere di una cosa simile sarebbe la fine della squadra...
- Ammesso che le cose stiano davvero così... voglio dire, non stiamo parlando di un povero bimbo vittima di abusi, ma di LOKI... Il ragazzino non è esattamente indifeso, ha fatto esplodere un bicchiere!
- E ha rotto uno specchio con un pugno.- aggiunse Steve.
- Cosa..?- Tony spostò lo sguardo sul capitano.- Questo non ce l'avevi detto...
- E' successo quando l'ho portato in bagno a sciacquarsi, subito dopo l'incidente del bicchiere...- spiegò Steve, a disagio.- Ha detto di aver visto un ragno sul vetro...
Tony alzò un sopracciglio.
- Uh, buono a sapersi. Ricordatemi di non presentargli mai Peter Parker...
- Tornando all'argomento principale...- intervenne Natasha.- Dobbiamo cercare di ricostruire cosa è successo... se Loki ha fatto qualcosa che richiedeva un intervento di forza...
- In quel caso Clint avrebbe informato subito Fury, no?- osservò Bruce.- Io credo che l'unica cosa che possiamo fare sia chiedere ai diretti interessati...
- Non possiamo fidarci di ciò che dice Loki...
- Allora fa in modo da far parlare Legolas...- tagliò corto Tony, stufo della discussione. - Sei la sua ragazza, no? A Nick probabilmente importa poco se Loki è caduto dalle scale o contro il pugno di uno dei suoi agenti, ma tieni presente che se il piccolo cervo decide di ritrattare in privato con suo fratello, potresti restare vedova anzitempo...
- Non credere che il direttore Fury condoni tanto facilmente cose simili, è una questione di principio, aborre tutto ciò che non è sotto il suo controllo...- Natasha scosse la testa.- D'accordo... Vado a parlargli...
- Vengo con te!- si affrettò a dire Steve.

I due vendicatori si inoltrarono nel corridoio.
- Cosa facciamo se... Loki non è caduto?- chiese Steve, con esitazione.
- Convinciamo il ragazzo a non ritrattare la sua prima versione...- rispose la spia, con un tono che non ammetteva repliche.
Steve si accigliò:
- Ma...
- E...- Natasha lanciò al capitano un'occhiata raggelante in tralice.- Ci assicuriamo che non succeda più...- la sua espressione diceva chiaramente che era tutto ciò che era disposta a concedere, e che l'idea di informare Nick Fury o Thor non era minimamente da prendere in considerazione. E morirai tra atroci tormenti se provi a contraddirmi...
Steve deglutì. Era Capitan America, era sopravvissuto a esperimenti folli e a ibernazioni, aveva combattutto nazisti, mostri, alieni e dei, eppure le donne forti riuscivano ancora a metterlo in soggezione. Doveva essere una conseguenza dell' ''imprinting'' di Peggy...
Si fermarono, e Natasha bussò alla porta di Clint.
Dall'interno si sentì un rimestio. Poi Barton aprì la porta, l'aria un po' stanca.
- Natasha...- mormorò, rilasciando il respiro.- Capitano...- aggiunse, aggrottando la fronte.- E' successo qualcosa?
- Dovrei chiedertelo io...- disse Natasha, sorridendo.- Prima sei scappato in un modo...
- Avevo da fare...- Clint si fece da parte, lasciandoli entrare.- Com'è andata la missione?
- Nulla di fatto, purtroppo... Così come in Oklahoma, abbiamo trovato solo fumo... Non ti sei perso niente...
- Capisco... Il direttore non ne sarà stato felice...
- Nessuno di noi. Tony ha avuto dei problemi con l'armatura...
Clint aggrottò la fronte.
- Sul serio?
- Ha smesso di funzionare per qualche minuto... Un'interferenza...
- Tony è riuscito a individuarne la causa?
- Bruce e il dottor Selvig ci stanno lavorando, ma crediamo sia connesso a quanto accaduto...
- Beh, questo mi sembra ovvio...- l'arciere spostò lo sguardo da l'una all'altro.- Siete venuti apposta per informarmi?
- Anche. Volevamo chiederti...- Natasha esitò.- Com'è andata la tua giornata?
Clint le scoccò un'occhiata.
- Secondo te? Ho passato tutta la giornata alla base, nulla da dichiarare...
- Ma Loki si è fatto male...
Clint guardò Steve e Natasha si trattenne dallo sbattere la testa contro il muro. Non c'era da chiedersi come mai il capitano fosse un soldato d'assalto e non una spia.
- Beh, sì...- l'arciere aggrottò la fronte.- Ma non è nulla di grave... Sembra peggio...
- ...Di quello che è. Sì, l'ha detto anche lui...- disse Steve.
La fronte di Clint si corrugò ancora di più.
- Bene, no?- disse.
- Eri lì quando è... caduto?
- Sì... cioè, che importanza ha?- sbottò Clint, irritato.- Non è stata colpa mia...
Natasha lo guardò negli occhi.
- Perché dovrebbe essere colpa tua?
Clint distolse lo sguardo e si passò una mano sulla nuca, sospirando.
- Non lo è, appunto... Ora, volete spiegarmi cosa...
- Clint, l'hai colpito tu?
L'arciere si immobilizzò.
- ...Cosa?- alzò lo sguardo.- Cosa?- I suoi occhi balzarono da Natasha a Steve.- COSA?! Ma che state...- s'interruppe.- ...E' stato Loki a dirvelo?!- chiese, rabbiosamente.
- No...- Natasha chiuse gli occhi. Decisamente, non era la reazione in cui stava sperando.
- Lui ha detto di essere caduto... Ma è ciò che non ha detto ad essere inquietante...- spiegò il capitano.
Clint li fissò incredulo per qualche istante, poi il suo viso si deformò per l'ira.
- NON ve l'ha detto... eppure siete qui e mi accusate di...- si bloccò.- Non posso crederci!- esplose.- E' questo quello che pensate di me?!
- Clint, noi...
- Chi altro la pensa così? Tutti voi?
Steve sospirò.
- A parte Thor, ne abbiamo discusso con la squadra e abbiamo deciso di venire a parlarti per cercare di... capire...
- Non posso crederci!- ripeté l'arciere. Afferrò faretra e arco, e Steve provò l' assurdo impulso di mettere mano al suo scudo (che non aveva), prima di riscuotersi.- Spostatevi. Voglio uscire.
- Clint, ti prego...
- Non voglio sentire altro...- spintonò Steve da un lato e uscì dalla stanza, furiosamente.- Andate all'inferno!

***

La freccia sibilò, andando a conficcarsi nel muro.
Clint rilasciò un verso di frustrazione e gettò a terra l'arco.
- Hai mancato il bersaglio...
Alzò di scatto la testa, incrociando lo sguardo di Loki.
- Che spirito d'osservazione, grazie per averlo notato...- disse, a denti stretti. Raccolse l'arco da terra e prese un'altra freccia, preparandosi a scoccarla, ma la concentrazione era lontana anni luce. Riusciva a pensare solo alle espressioni di Steve e Natasha (Natasha!), e i suoi occhi recepivano a malapena ciò che aveva di fronte.
Loki si tormentò un po' l'orlo della maglia.
- Come procede con...
- Ci sto lavorando...- lo interruppe Clint.- Non assillarmi...
- ...Scusa.
L'arciere sospirò.
- Come va la faccia?- si costrinse a chiedere.
- Meglio.- rispose Loki. Osservò curiosamente il volto di Barton, mentre un'altra freccia faceva la fine della prima.- Sei arrabbiato...
- Sei venuto qui a dire cose ovvie?!
- Per colpa mia...?
Clint si bloccò e abbassò l'arco. Si voltò a guardare il ragazzino, che lo fissava con aria ansiosa.
- No...- mormorò, rendendosi conto che era la verità. Il che peggiorava solo le cose.- E' proprio quello il problema... La colpa non è tua...
Loki sbatté le palpebre, ma non commentò oltre.


Note.

Come nell'universo Ultimate qui gli Avengers sanno che Peter è Spiderman. Così tanto per...
Tanto per rassicurarvi... non vi siete persi nessun pezzo (credo), sarà tutto spiegato nel prossimo cap. Mi ecclisso. :P
Grazie a tutti per le recensioni!

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Capitolo 9
*** A Good Man ***


“…all’età di dodici anni, il suo primo motore. All’età di diciassette ottiene la laurea summa cum laudae alla MIT. Poi, la morte di un titano: Howard Stark…”
- Loki?
Il giovane jotun chiuse di scatto il portatile, bloccando la voce del video.
Alzò lo sguardo. Di fronte a lui, Steve Rogers, con alle spalle Natasha Romanoff, Tony Stark e Bruce Banner. Corrugò la fronte. Il gruppo dei vendicatori al completo, con l’esclusione di suo fratello (brutto segno) e di Clint (brutto segno… forse).
- Sì?- chiese, togliendosi le cuffie collegate al computer.
- Mi auguro tu non stessi guardando dei porno… se il computer di Selvig prende un virus e perdiamo informazioni fondamentali per capire cosa sta trasformando il deserto in una pista di pattinaggio di vetro, a Fury potrebbe venir voglia di giocare a palla con la tua testa… più di ora, intendo…
- Silenzio, Tony.- Steve gli gettò un’occhiata severa da sopra la spalla, e poi tornò a puntare il suo sguardo su Loki.
Il ragazzino nascose un sorriso nel vedere Stark fare il verso mimato al capitano alle sue spalle.
- E’ successo… qualcosa…?- chiese poi, prudentemente.
I vendicatori si scambiarono uno sguardo.
- Come va il viso?- domandò Steve.
Inizio diplomatico. Un bel dieci a Capitan America., pensò Loki.
- Molto meglio…
Il gonfiore era passato, e il nero del livido di molto attenuato. Merito dei suoi geni di Aesir… Jotun, si corresse mentalmente, con riluttanza.
- Ascolta, Loki…- la vedova si fece avanti, e Loki sbatté le palpebre stupito. Era veramente raro che Natasha Romanoff gli rivolgesse direttamente la parola.- Noi pensiamo che tu non ti sia fatto quel livido cadendo da una sedia…
Oh-oh.
- Le uniche sedie girevoli che non si trovano in uffici rigorosamente chiusi a chiave, sono quelle della sala comandi. E tutti sono sicuri di non averti visto là quel giorno.- spiegò Banner.
- Si saranno sbagliati… Hanno sempre così tante cose da fare… Tenere d’occhio le lucine, prendere il caffè, giocare online mentre fanno finta di lavorare…
Steve sospirò.
- Senti, Loki, qualsiasi cosa abbia fatto Clint…
- Lui non c’entra!- l’interruppe Loki. I vendicatori lo fissarono sorpresi.
Il ragazzo li scrutò mordicchiandosi il labbro e poi rilasciò un sospiro.
- Sono caduto… sul serio…

Loki respirò a fondo l’aria fresca, aggrappandosi alla ringhieria e sbirciando il panorama sottostante.
Quando suo fratello gli aveva detto che sarebbero andati nella nuova città di York, si era sentito entusiasmato. Internet descriveva il luogo come brulicante di vita e movimento, ed era stato molto interessato a visitarla.
Non si aspettava certo di passare tutto il periodo del loro soggiorno rinchiuso in una base e sorvegliato a vista…
Sbuffò.
I primi giorni era stato anche divertente, ma una volta che il nuovo non era più tale, anche un posto come lo S.H.I.E.L.D. diventava un luogo estremamente noioso…
Dopo aver osservato per un po’ i piccoli puntini delle automobili sfrecciare giù in strada, Loki sollevò lo sguardo e fissò la superficie lucente dei grattacieli che circondavano il palazzo governativo.
Erano talmente tanti e alti, che sembrava di essere chiusi tra quattro mura persino là fuori, pensò costernato.
Osservò allora con interesse il rialzo al centro del tetto, su cui spiccavano decine di antenne di tutti i tipi e le forme.
”Chissà se da lassù, la vista è migliore?” pensò, avvicinandosi ed occhieggiando attentamente i diversi punti di appiglio..
Aveva appena preso ad arrampicarsi, quando all’improvviso…
- Cosa stai facendo?!
Colto di sorpresa, Loki mise male il piede e perse l’equilibrio. D’istinto, afferrò una delle antenne, che si spezzò sotto il suo peso, facendolo precipitare.
Il viso sorpreso e spaventato di Clint fu l’ultima cosa che vide prima che il dolore gli esplodesse sullo zigomo e l’immagine si dissolvesse in un mare di stelle.


- …Ecco cos’è successo.- finì di spiegare Loki.
I vendicatori rimasero a guardarlo sbigottiti.
- Ma perché non l’hai detto subito?- esclamò Steve.
Loki abbassò lo sguardo e dondolò un po’ i piedi.
- Thor mi aveva proibito di salire sul tetto… Ed ero preoccupato… perché avevo rotto l’antenna... Ma Clint mi ha detto che ci avrebbe pensato lui a rimetterla apposto, prima che qualcuno se ne accorgesse…- li guardò di sottecchi, mordicchiandosi il labbro.- Lo direte a mio fratello e a Fury?
I vendicatori si scambiarono uno sguardo imbarazzato, e Natasha sospirò, passandosi una mano tra i capelli.

***

Clint poggiò la sacca sul letto e iniziò a svuotarla. Qualche secondo dopo sentì dei passi familiari alle sue spalle, ma non si voltò.
Natasha sorrise debolmente.
- Sei riuscito a sostituire l’antenna?- chiese.
I movimenti di Clint si bloccarono per un momento, ma poi riprese ad armeggiare con le sue cose come nulla fosse.
- Capisco…- disse.- Loki ha vuotato il sacco. E meno male che aveva raccomandato A ME il segreto…
- Avresti potuto dirmelo…
Stavolta Clint gettò da parte la sacca e si voltò, furibondo.
- TU avresti potuto FIDARTI di me!
- Clint…
- Come hai potuto pensare che io…- s’interruppe, respirando a fondo e scuotendo la testa.- Credevo che tu mi conoscessi abbastanza bene…
- Anch’io lo credevo…- Natasha gli poggiò una mano sul braccio.- Ma a quanto pare… riesco sempre a sottovalutarti… Forse perché io non sarei mai stata così altruista da aiutare la persona che mi ha fatto del male…
Clint rilasciò uno sbuffo sarcastico.
- Non è altruismo…
Natasha aggrottò la fronte.
- Non mi andava che si sapesse in giro che Clint Barton, Occhio di Falco, un agente scelto dello S.H.I.E.L.D., non è neanche in grado tenere sotto controllo un bambino…- rispose l’arciere.- E… mi sentivo un po’ in colpa, visto che era caduto dopo che l’avevo spaventato…
Evitò lo sguardo morbido di Natasha. Di solito, lo rendeva felice sapere di essere l'unico a cui Natasha mostrava quella dolcezza, ma stavolta lo metteva solo a disagio.
- Non sono altruista come pensi, Nat… Sto cercando di perdonare Loki per ciò che mi ha fatto solo perché… ho pensato che così forse riuscirò anche a perdonare me stesso per aver permesso che accadesse…- sospirò, e alzò lo sguardo.- Non sono una brava persona…
La spia scosse il capo, facendo ondeggiare leggermente i riccioli rossi.
- SEI un brav’uomo, Clint Barton…- mormorò, abbracciandolo.- E' una cosa che so da molto tempo, da quando la mia vita è iniziata davvero, a Budapest... E non devi perdonarti nulla…- lo guardò negli occhi.- Non commettere il mio stesso errore, fidati di me... almeno su questo...

***

- Perché quel muso lungo? E’ andato tutto bene, no?
Loki alzò lo sguardo e gettò un’occhiataccia allo specchio.
- Certo, l’occhio nero è stato uno sfortunato inconveniente, ma entro domani sarà già sparito del tutto…
- Se pensassi che facendomi male, riuscirei a far provare dolore anche a TE, andrei a fare un altro volo dal tetto in qualunque momento…
Il suo riflesso rise.
- Spiacente, non è così che funziona…
- La vita è ingiusta.
- Dillo a me…


Note.

Il video che Loki sta guardando all’inizio del capitolo è quello che viene trasmesso alla cerimonia di premiazione di Tony Stark nel film “Iron Man”…
Il dialogo finale tra Loki e il suo riflesso ricalca uno tra Thor e Don Blake nel numero 147 di “Thor & i Nuovi Vendicatori”…
In realtà non avrebbe dovuto ridursi a quello, ma mi sono dimenticata cosa dovevano dire… -_-“
ps. I recensori sono in sciopero, o il cap è davvero così brutto? :(

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Capitolo 10
*** Il puzzle dell' inganno ***


Nuova pagina 3

“…fino al ritorno a casa del figliol prodico ventunenne, che viene consacrato amministratore delegato delle Stark Industries. Con in mano le chiavi del regno e con il patrimonio spirituale del padre, Tony introduce una nuova era, creando armi intelligenti, robotica all’avanguardia, targeting satellitari. Oggi Tony Stark ha cambiato radicalmente il volto dell’industria bellica, garantendo libertà e protezione.”

Loki scrutò sbattendo le palpebre la copertina in scorrimento sul video, su cui capeggiava l’immagine di Tony Stark con il titolone: “Tony Stark vuole salvare il mondo”.

”Wow…” pensò il ragazzino, alzando un sopracciglio. "Se davvero esistono persone disposte a bersi questa roba, inizio a capire come mai il vecchio me stesso credesse di poter riuscire a farsi passare per messia…”

Appena Eric era partito, Loki si era appropriato del suo portatile. Non aveva potuto usarlo finché gli amici di suo fratello (Thor difficilmente avrebbe capito cosa stava facendo) gli stavano con il fiato sul collo, ma dall’incidente la sorveglianza sembrava essersi fatta meno pressante.

C’era voluto del tempo prima di vincere la paura e cercare ciò che più gli stava a cuore.
Su internet c’erano diversi articoli sull’attacco alieno di cinque anni prima.
Quelli amatoriali erano i più divertenti, ma naturalmente anche i meno accurati, e di conseguenza poco interessanti.
Aveva esitato prima di cliccare sui video. Non ce n’erano molti (non di autentici, almeno), e la qualità di quelli disponibili era assai scarsa. L'unico video decente che aveva trovato era la registrazione di un concerto dell'opera: il concerto stava venendo registrato dalle tv locali tedesche, e le telecamere avevano continuato a trasmettere anche dopo che l'evento era stato bruscamente interrotto da... Loki. Il Loki che era stato almeno, ma inconfondibilmente lui.
All'apparizione seguiva un monologo che aveva lasciato il ragazzino un bel po' turbato.
Eppure, l'essenza del discorso non era stata l'unica fonte del suo turbamento. C'era qualcosa che non quadrava, anche se non riusciva a capire di che si trattasse.
Invece che dargli delle risposte, le sue ricerche su quanto accaduto cinque anni prima erano solo riuscite a confonderlo.
Si mordicchiò il labbro.


- Non è così che troverai quello che vuoi.
Loki sobbalzò.
- Non riuscirai mai a ricostruire quanto accaduto in base a quelle informazioni di seconda mano...
Il ragazzino deglutì.
- Te l'ho già detto. Non mi fido di te.
- Non devi farlo...- un sorriso sfiorò le labbra del riflesso.- Vuoi qualcosa di cui poterti fidare? Nel database dello S.H.I.E.L.D. si trova tutta la documentazione sull' invasione dei Chitauri... Ogni video registrato dalle telecamere di sicurezza, ogni indagine, ogni rapporto... Se davvero vuoi sapere che cos'è successo...
Loki sbuffò:
- Per quanto mi vanti di aver rapidamente acquisito una certa padronanza della tecnologia midgardiana, dubito che il portatile di Eric sia sufficiente per penetrare in un sistema di protezione 200...
- Sembra che quegli anni passati su Midgard privo dei tuoi ricordi abbiano avuto su di te un impatto più forte del previsto... pensi proprio come un mortale...- la voce dell'altro se stesso poteva o non poteva essere velata di disprezzo, Loki non ne era certo. Il vago riferimento ai suoi giorni come "Serrure" era stato abbastanza perché una sgradevole sensazione di gelo gli scendesse giù per lo stomaco, paralizzandolo.- Tu sei un dio... fai uso dei doni che la natura ti ha concesso...
- Sarebbe a dire?- Loki alzò un sopracciglio, voltandosi infine pienamente verso lo specchio.
Il riflesso gli sorrise.

***

La zona ad accesso limitato era l'unico piano non raggiungibile con l'ascensore. Glielo aveva spiegato Jane quando Loki si era chiesto come mai sulla pulsantiera mancasse il numero cinque. Non che fosse importante, dato che "zona ad accesso limitato" voleva dire che solo il personale autorizzato poteva accedervi, e Loki non ne faceva parte. Proprio come non era autorizzato ad usare l'ascensore da solo.

Si dondolò nervosamente sulle piante dei piedi, guardando la luce risalire lungo la pulsantiera fino a fermarsi sul sei.
Le porte dell'ascensore si aprirono con un "dlin" e Loki si precipitò fuori, travolgendo un' agente e facendole sfuggire di mano una gran quantità di scartoffie.
- Ah!
- Mi... mi scusi...- frettolosamente, Loki si chinò a terra insieme all'agente, aiutandola a raccogliere i fogli.
- Non dovresti correre in quel modo...- borbottò la donna. Lo scrutò attentamente, accigliata.- Che ci fai qui?
Loki deglutì.
- Sto cercando mio fratello... non lo trovo da nessuna parte...
- Tutti i vendicatori sono in missione oggi... Nessuno te l'aveva detto?
- Forse... non volevano svegliarmi... Mi alzo tardi la mattina...- si affrettò a spiegare.- Dopotutto, che senso ha alzarsi prima che il sole abbia avuto il tempo di farlo? Va contro l'ordine naturale delle cose...
L'agente sospirò e si tolse i capelli dalla faccia con le dita, raddrizzandosi.
- Mi sembra di sentire mio figlio...- le sfuggì un sorriso.
Loki la scrutò attentamente. Era una donna non troppo alta, i capelli lunghi raccolti in una crocchia, più giovane di Frigga ma più vecchia di Sif. Eppure, aveva qualcosa di entrambe,notò mentre la guardava negli occhi.
- Ho qualcosa in faccia?
Il moretto scosse la testa.
- No...- disse.- Stavo pensando... che ha degli occhi davvero belli...
La donna lo fissò stupita, e poi sorrise.
- Oh, grazie...- fece, arruffandogli i capelli.- Ma non puoi comunque stare qui, giovanotto. Credimi, non c'è nulla di interessante per un bambino. O per chiunque, penso.- aggiunge, sospirando e gettando un'occhiata insofferente ai fascicolo che trasportava. Se li mise sotto il braccio e tornò a rivolgersi a Loki:- Tuo fratello starà per tornare. E' meglio che scendi ad accoglierlo.
Il piccolo annuì.
- Sissignora!
Lei sorrise e si allontanò in un rumoroso ticchettio di scarpe femminili.
Loki la guardò sparire in fondo al corridoio e poi si diresse verso le scale, acquattandosi dietro l'angolo tra i gradini.

Si rigirò tra le mani il tesserino appena sottratto all'agente - Agnes Clyne, lesse. Il sesto piano ospitava gli uffici. Proprio perché lì si trovava il materiale cartaceo e i file destinati all'archiviazione, quasi tutti gli agenti che vi lavoravano erano autorizzati ad accedere al piano cinque.
La conversazione avuta quella mattina con l'altro se stesso gli balenò in mente.


- L' archivio riguardante fatti di sicurezza nazionale si trova nella zona riservata, cui gli agenti autorizzati accedono solo tramite un pass e un esame della retina. Anche se la tua magia è ridotta al minimo, le tue abilità di mutaforma sono innate e non dipendono direttamente dai tuoi poteri. Ti basterà unire questa capacità alla tua abilità con i giochi di mano, e avrai la chiave per penetrare all'interno dell'archivio S.H.I.E.L.D. ...
Loki si mordicchiò il labbro, incerto.
- Cosa c'è? Non mi dire che non ti interessa...
- L'ultima volta che ti ho ascoltato, mi sono ritrovato con un occhio nero...
- Non ti ho certo detto io di cadere. E poi, da quel giorno, i compagni di Thor hanno smesso di starti con il fiato sul collo. Non credo tu ti possa lamentare del risultato.
- Clint ha avuto dei problemi...
Il riflesso alzò le sopracciglia.
- Non potevo prevedere neanche questo.
- Sul serio?- Loki lo scrutò. Il suo riflesso gli rimandò lo sguardo, impassibile.
- In passato era diventato un hobby accusarmi della fragilità dei rapporti altrui. Credo tu sia abbastanza intelligente da capire quali siano i miei limiti. O
i tuoi.
 

Sospirò, colpevolmente. In dieci minuti scarsi era riuscito a contravvenire a buona parte delle raccomandazioni di suo fratello: non prendere l'ascensore da solo, non mentire, non rubare...
Quell'ultima aggiunta era stata fatta poco tempo dopo il suo rientro ad Asgard, quando Thor aveva notato un certo scompiglio tra i servitori a causa della sparizione di cibo e oggetti di svariata natura. Informato da Heimdall sull'identità del responsabile, il biondo aveva inizialmente pensato che Loki lo stesse facendo per dispetto, e la cosa aveva portato ad una tediosa e imbarazzante predica su come bisognasse rispettare anche la servitù (cosa che a dirla tutta l'aveva stupito, perché Thor non era mai stato un grande paladino delle classi sociali, e aveva sbuffato quanto lui quando la regina li redarguiva al riguardo. Era una delle cose che gli ricordava quanto si fosse perso).
Quando poi, leggermente mortificato, Loki gli aveva spiegato che, come Serrure, allungare le mani per intascarsi quanto gli serviva era diventato un processo automatico, Thor era sembrato sul punto di piangere a sua volta. L'aveva abbracciato e gli aveva ricordato che in quanto principe di Asgard non aveva più bisogno di farlo, e l'aveva implorato di dimenticare. Dimenticare.
Scosse il capo. Thor sembrava non capire quanto quei quattro anni passati tra i vicoli di Midgard l'avessero segnato, quanto fosse difficile conciliare i suoi ricordi di Asgard con quelli sulla Terra, il tracciato mentale di Loki con quello di Serrure. O quanto fosse importante per lui riunire tutti i pezzi del puzzle, capire perché era successo.
Fissò la lucida parete di vetro di fronte a lui e, con attenzione, lasciò che le sue iridi verdi mutassero e si sciogliessero nel morbido castano degli occhi di Agnes Clyne.

Adesso, doveva solo sperare che l'agente Clyne facesse parte del personale autorizzato ad accedere al piano numero cinque.
 

Note:

Sì, lo so. Sono in ritardo mostruoso. Immagino che siate tutti irritati, se la "fuga di cervelli" da preferiti e seguite è un fatto indicativo. (sniff, traditori... ._.)
Ma vi giuro che avevo UN SACCO di validi motivi!

1- E' ricominciata l'università.
2- Il "Journey into Mystery" di Kieron Gillen, la saga a fumetti dove kid!Loki ha fatto il suo esordio (o quasi, in realtà il personaggio ha esordito nel Thor di Matt Fraction, ma in JiM era il protagonista) si è concluso in patria (in italia invece mancano ancora una decina di numeri, la serie viene pubblicata sul mensile "Thor & i nuovi vendicatori"), e come molte fan-writer di Loki (su AO3) adesso sono un po' depressa. Anche se - come ho già detto nelle note finali di Den Siste Beldrag e in quelle iniziali di Rebirth - il piccolo Loki della mia fic c'entra con quello dei fumetti meno di quanto il Loki del film c'entra con la sua controparte cartacea (ovvero, ben poco), l'ispirazione per la fic m'era comunque venuta fantasticando su JiM e su un modo fattibile di inserire il personaggio nel movie!verse. Come ho detto a Out of Mind, NON pensate che leggendo i fumetti troverete una versione disegnata della mia ff - a parte (forse) per "Serrure", JiM e Rebirth non hanno nulla in comune. Per dirne una, il kid-Loki dei fumetti finora dei Vendicatori ha incontrato solo Iron Man (e neanche si parlano). Ho pensato fosse meglio chiarire questo punto per non deludere nessuno (e per chiarire che la mia fic non è certo una versione in prosa dei fumetti. E' una fanfic. ò_ò)
3- Mi sono presa un raffreddore con i controfiocchi proprio durante le feste.
4- Di solito scrivo sul computer di mia madre, ma in questi giorni le serviva per lavorare e non riesco a starci il tempo che mi servirebbe. Ho scritto questo cap con il mio ma ha qualche problema e spesso mi saltano le lettere e devo tornare indietro a correggere... è snervante!

Detto questo, spero non siate scappati tutti!

Come avrete capito da questo capitolo, Loki ha un piccolo-piccolo problema d'identità.
Si parlerà ancora di "Serrure" e del periodo passato sulla Terra prima che Thor lo venisse a prendere (oh, eccome se se ne parlerà), ma nel caso non voleste aspettare per saperne (un poco) di più, non avete che da leggere il prequel: "Den Siste Beldrag - L'ultimo inganno"... se non l'avete già fatto. :)

ps. Il video che Loki sta guardando è il seguito di quello che guardava nel cap 9, quello della premiazione di Tony Stark prima che vedesse "la luce".

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Capitolo 11
*** Not a great plan... ***


Nuova pagina 1

- Direttore Fury…? Abbiamo un problema…
Fury si voltò e sbatté le palpebre. Su uno degli schermi del videosistema di sorveglianza, un’ inconfondibile giovane figura si aggirava per i corridoi di una zona ad accesso limitato. La fissò con sguardo vacuo.
- Mando qualcuno a bloccarlo?
Fury continuò a fissare il Loki miniaturizzato dalla telecamera. Strinse l’occhio buono.
- No.
- Signore…?
L’agente alzò lo sguardo dallo schermo, con aria interrogativa.
- Comunica a tutti gli agenti che si trovano in quella zona di tenersi pronti, ma di mantenere la distanza e non farsi notare.- il direttore aggrottò la fronte e incrociò le braccia.
”E’ l’ ora della verità, piccolo dio dell’inganno.”

***


Loki fece qualche passo incerto nel corridoio.
La tessera aveva funzionato come sperato, e il laser era stato ingannato dalla sua metamorfosi parziale.
Non aveva, però, tanto controllo sui poteri mutaforma da poter assumere totalmente l’aspetto di Agnes Clyne, e il pericolo di incontrare qualcuno degli agenti era molto alto. Fortunatamente, la zona sembrava essere deserta.
Un angolino del suo cervello continuava a ripetergli che non era normale, ma l’eccitazione che lo pervase nel vedere la porta dell’archivio scacciò via ogni altra emozione.
L’ entusiasmo si attenuò un poco quando vide ciò che lo aspettava all’interno: eleganti scaffali metallici alti fino al soffitto, che si estendevano ordinatamente in fila fino a…
In circostanze diverse, Loki avrebbe adorato spulciare e curiosare in tutti i segreti, sporchi e puliti,  dello S.H.I.E.L.D., ma adesso non ne aveva il tempo.

***

- Cosa sta facendo?
- Ha acceso uno dei computer dell’archivio, signore. Sembra stia cercando di accedere.- fece una pausa.- Interveniamo?
L’occhio di Fury rimase puntato sugli schermi, lo sguardo illeggibile.
- Ancora no…
- Signore, posso arrestare il sistema da qui e…
- Ho detto di no!- sbottò Fury.- Voglio vedere cos’ha in mente…
L’ agente aggrottò la fronte, ma obbedì.

***

Fortunatamente, lo S.H.I.E.L.D. era abbastanza al passo con i tempi da possedere un archivo telematico. Sfortunatamente, per quanto Loki fosse intelligente, la cosa più tecnologica su cui avesse mai messo le mani fino a quel momento era il portatile di Erik Selvig. 
Picchiettò nervosamente con il dito sullo schermo del computer, mentre cercava di ricordare qualche dritta assorbita dalla più affidabile maestra di vita Midgardiana: la televisione.

Di solito, nei telefilm polizieschi, ogni caso era archiviato sotto un suo codice. Loki si mordicchiò il labbro e alla fine inserì la data dell’anno che gli interessava.

La sua ricerca diede ben 20748 risultati, e dopo un po’ riuscì a capire che le registrazioni delle telecamere di sorveglianza erano archiviate in dischetti conservati nel settore Fc-18 dello schedario.
Avrei dovuto portarmi dietro uno zainetto…” pensò Loki, facendo scorrere gli occhi sulle centinaia di dischetti iridescenti ordinatamente impilati nello scomparto in questione.
Aggrottò la fronte. A quanto ne sapeva, “Loki” non aveva passato allo S.H.I.E.L.D. chissà quanto tempo. Era probabile che molti di quei dischetti non contenessero affatto ciò che stava cercando.
Tuttavia, la sigla stampata sull’etichetta di ogni disco riportava solo quello che immaginava essere il mese dell’anno dell’invasione, non il giorno, quindi era difficile stabilire su quali si trovassero le registrazioni che gli interessavano. Avrebbe potuto portar via tutto il mese, ma non sarebbe mai riuscito a trasportare una cinquantina di dischetti senza farsi notare, o senza che qualcuno si accorgesse subito della loro scomparsa.
Tornò al computer, e digitò il proprio nome, in un tentativo di restringere la ricerca, ma non andò esattamente come sperava. Fissò con sconforto la lista di codici, quando lo sguardo gli cadde su un file diverso dagli altri.

REPERTO CH150512-1 LOKIASG

Incuriosito, Loki ci cliccò sopra.

 
/Documento CH3301-l
Nome: Reperto CH150512
Stato: Tecnologia aliena
Tipo: Arma (Scettro)
Origine: Requisita alla forza ostile “Loki di Asgard”
Ubicazione presente: Piano Quinto Blocco D sezione 9


Resoconto sperimentazione n. b/2334
Il funzionamento del reperto sembra collegato al Tesseract, o cubo cosmico (vedi documentazione TSACT0001). La struttura atomica della sua energia è  simile a quella del reattore arc creato dalle Stark Industries; ma se il reattore arc riesce a funzionare con efficienza in maniera indipendente, l’energia dello scettro sembra dipendere direttamente dal cubo cosmico, ubicato ora a distanza imprecisata dalla Terra. Ogni tentativo di distruggerlo o duplicarne le funzioni è stata infruttuoso.
Il dottor Stephen Strange ha rifiutato di partecipare alle sperimentazioni...



Loki fece scorrere la pagina verso il basso e smise di leggere.
Lo scettro era stato uno degli argomenti su cui Thor si era mostrato più evasivo. L’aveva già intravisto nei video amatoriali trovati su youtube, ma non gli aveva fatto alcun impressione particolare. Non assomigliava al genere di strumenti magici che venivano forgiati a Asgard.
Chissà se…
Il piccolo aesir/jotun scese dalla sedia con un salto e tornò allo schedario aperto. Prese in blocco una decina dei dischetti segnati 2012 e se li infilò nel cappuccio della maglia; poteva solo sperare che almeno uno contenesse ciò che gli interessava. Poi tornò al computer, lo spense e uscì dall’archivio con circospezione.
Nessuno.
Forse erano tutti in pausa pranzo, pensò Loki. Il cuore iniziò a battergli un po’ più forte e il ragazzino si umettò nervosamente le labbra. Moriva dalla curiosità di vedere il famoso scettro.
 
***

Il giovane agente S.H.I.EL.D. gettò a Fury un’occhiata nervosa.
- Signore…? Sta per entrare nel blocco D…
Il direttore non lo degnò di uno sguardo, troppo occupato a fissare la piccola figura ulteriormente rimpicciolita dalla telecamera. Poi mormorò:
- Attivare la modalità chiusura.

***

Loki stava attraversando lentamente il corridoio, toccando leggermente la parete con due dita mentre camminava.
Continuava a non esserci anima viva nell’area protetta, cosa che più che rassicurarlo iniziava ad innervosirlo, anche perché gli era parso di vedere dei movimenti con la coda dell’occhio quando era giunto all’incrocio in cui si snodavano i blocchi B e C.
Stava giusto pensando di lasciar perdere e filarsela da là, quando le luci all’improvviso sobbalzarono e si tinsero di rosso.

ATTENZIONE”  risuonò una voce dal timbro metallico “ATTIVAZIONE DELLA MODALITA’ CHIUSURA IN CORSO. RIPETO, MODALITA’ CHIUSURA ATTIVATA”

- Modalità chiusura…?- ripeté Loki sbattendo le palpebre.
Un soffio d’aria gli colpì le dita e il ragazzo fece un salto all’indietro. Appena in tempo, prima che una parete metallica scendesse dal soffitto sbarrandogli la strada.
Allarmato, Loki si voltò e vide che stava succedendo lo stesso anche nel resto del corridoio che lo separava dalla porta d’ingresso all’area. Si gettò a correre a capofitto…

 ***

- Bloccatelo!- ringhiò Fury nel microfono.
- Dico agli agenti fuori di aspettarlo all’entrata?- suggerì un agente.
Fury lo trafisse con un’occhiata di fuoco.
- Vuoi insegnarmi come si lavora, agente?!
Il giovanotto deglutì e tornò doverosamente a guardare il monitor.

“Ok, il capo è lei…” pensò, costernato.

***

Loki ansimò, continuando a correre.
- Fermati!- tre agenti dello S.H.I.E.L.D. erano saltati fuori da un angolo e lo stavano inseguendo.- Sei in un mare di guai, ragazzo!- Ok, QUELLO l’aveva sentito anche troppe volte nella sua vita.
Loki si voltò parzialmente e lasciò che la pelle della sua mano si tingesse del suo colore natio, per poi soffiarci sopra.
- Che diavolo…?!- gli agenti rallentarono, quando qualcosa di freddo li colpì in faccia.- …Neve?
L’ennesima porta si richiuse alle sue spalle e il giovane mago avrebbe riso, se non avesse visto che anche la parete che si trovava qualche metro di fronte a lui stava per richiudersi. In preda al panico, i suoi occhi si posarono su un estintore appeso al muro. La sua mente ebbe un guizzo. Senza pensarci oltre, lo strappò dalla parete e lo lanciò verso la porta. L’estintore rotolò e rimbalzò, con un gran fracasso, e si incastrò sotto la parete/porta in chiusura, lasciando quanto spazio gli bastava per passare. Sollevato, Loki si acquattò rapidamente per terra e ci s’infilò, sbucando dall’altra parte.
Quando si precipitò ad aprire la porta da cui era entrato, però, scoprì che era irrimediabilmente bloccata.

Ormai senza fiato, Loki si accasciò a terra.
Si coprì il viso con le mani, respirando a fondo. A ben pensarci, era logico che finisse così. Non sapeva neanche perché si fosse messo a scappare.
Dopotutto, dove poteva andare? Una volta uscito dall’area, si sarebbe trovato comunque all’interno dello S.H.I.E.L.D. . Ma era stato l’istinto. Non riusciva a non fuggire quando qualcuno lo inseguiva, è ciò che aveva fatto per anni.
Sbuffò e alzò lo sguardo, incontrando “l’occhio” lucente di una telecamera. Ovvio che l’area fosse videosorvegliata. Era andato proprio a cercare le registrazioni delle telecamere, no? Eppure per qualche ragione aveva dato per scontato che i video venissero registrati proprio per essere visionati DOPO e che non trasmettessero... "in diretta".
- Stupido, stupido, stupido…- borbottò. Thor sarebbe stato FURIOSO.
Era immerso in queste cupe riflessioni, in attesa del suo destino, quando un sibilo sinistro e uno scricchiolio attirarono la sua attenzione. Voltandosi, ebbe appena il tempo di vedere il metallo deformato dell’estintore, piegato sotto il peso della parete metallica.
Poi la bombola esplose.



Note.

Chiedo venia. (davvero)
Questo capitolo è stato un tantino difficile da scrivere. Come avrete visto, non sono capace di scrivere le scene d’azione. =_= Me le immagino benissimo ma replicarle su carta è un’altra cosa…
In realtà doveva continuare, ma poi ho preferito chiudere il capitolo così.
Devo dire, sono rimasta stupita che la maggior parte dei lettori dessero per scontato che il piano di Loki avrebbe avuto successo. Era di una semplicità così disarmante! xD Come dice il saggio, “l’importante non è entrare, è uscire”. :P
Non dimentichiamoci che anche se Loki è Loki, è pur sempre un Loki bambino. Pochi poteri, nisba esperienza… e anche un tantino confuso.
Spero che il capitolo non faccia troppa pena. Il prossimo capitolo arriverà più in fretta di questo (spero).
Ah, il titolo del capitolo è una citazione da The Avengers, chi indovina di chi vince un disegno di kid!Loki che manda il suo amore... ^w^
ps. Lo ammetto, sono ignorante, non so se davvero un estintore sottoposto a pressione possa esplodere in quel modo, ma se non dovesse essere così, diciamo che l'estintore non era affatto un estintore ma una roba futuristica della S.H.I.E.L.D. con chissà quale gas dentro... xD

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