A Forbidden Love - Un amore proibito

di Saphira_chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Niente è come sembra.. ***
Capitolo 2: *** Buio ***
Capitolo 3: *** Una nuova vita ***
Capitolo 4: *** Speranza ***
Capitolo 5: *** Un ospite indesiderato ***
Capitolo 6: *** Rinforzi! ***
Capitolo 7: *** Certezze infrante ***
Capitolo 8: *** La promessa ***
Capitolo 9: *** Rivedersi ***
Capitolo 10: *** Frustrazione ***
Capitolo 11: *** Onore e rispetto ***
Capitolo 12: *** Dottore cercasi ***
Capitolo 13: *** Fra sogno e realtà ***
Capitolo 14: *** Un cruento risveglio ***
Capitolo 15: *** Sulla via della guarigione ***
Capitolo 16: *** Un'irrefrenabile gelosia ***
Capitolo 17: *** Situazioni equivocabili... ***
Capitolo 18: *** Occhio non vede, cuore non duole! ***
Capitolo 19: *** Guai, risate... e sakè! ***
Capitolo 20: *** Il bosco della perdizione ***
Capitolo 21: *** Un inganno spregevole ***
Capitolo 22: *** La fatidica scelta ***
Capitolo 23: *** Il giorno delle nozze ***
Capitolo 24: *** Desideri proibiti ***
Capitolo 25: *** Una rivelazione di troppo! ***
Capitolo 26: *** Cuore di mamma ***
Capitolo 27: *** Profumo ***
Capitolo 28: *** La dolce metà ***
Capitolo 29: *** L'orgoglio di essere padre ***
Capitolo 30: *** Ponte di anime ***
Capitolo 31: *** La battaglia finale ***
Capitolo 32: *** Il giusto desiderio ***



Capitolo 1
*** Niente è come sembra.. ***


  

  A Forbidden Love

Un amore proibito

  

  
 







 


 

Capitolo 1
 

 
Niente è come sembra 



La neve continua a scendere.
E’ da stanotte che non vuole saperne di smettere.
Ormai tutto il villaggio è sepolto da questo manto bianco.
Non che io ne sia dispiaciuto, anzi… ma mi domando se la gente del villaggio è abbastanza equipaggiata per resistere a questo freddo.
Alzo lo sguardo e vedo le gemelline di Miroku e Sango tirarsi delle palle di neve ridendo e scherzando.
Bah!
Chi le capisce è bravo! Divertirsi cosi tanto per dell’acqua ghiacciata.
I loro genitori se ne sono andati a svolgere delle commissioni, lasciandomi qua, a fare da baby-sitter a queste due pesti…
Per lo meno stavolta non mi tirano le orecchie, penso io, ringraziando i Kami che quel giorno non abbia nevicato.
Tuttavia un attimo dopo, qualcosa di bagnato mi colpisce sulla guancia, facendomi perdere l’equilibrio e cadere dalla staccionata sulla quale ero seduto.
Mi risveglio da tutti i miei pensieri e mi sbrigo a capire chi è stato quell’idiota che ha osato tirarmi in faccia una palla di neve.
Poi lo vedo e un grosso nervo pulsante mi appare sulla testa.
- Miroku! Che diavolo ti passa per la testa, imbecille! – grido io.
Il monaco mi sorride scherzoso.
- E dai!! Tutti quanti si divertano a giocare con la neve! Solo tu fai il solito musone! -
Lo incenerisco con lo sguardo e continuo a inveire contro di lui.
- Io non sono un… un… -
- … Musone! Cioè un hanyou sempre scocciato e arrabbiato! – mi dice con quella faccia da angioletto che avrei tanto voluto spaccargli tante di quelle volte!
- So cosa vuol dire bonzo! Ma se io non mi diverto a giocare con la neve come un poppante di 3 anni, non è colpa mia!! – finisco io, incrociando le braccia, sicuro di averlo zittito.
- Ma Inuyasha! Questo divertimento non ha età! – si giustifica lui alzando le mani.
Sospiro sconfitto.
Non cambierà mai. E’ rimasto lo stesso di 3 anni fa.
- Senti… non ho voglia di stare a discutere con te… visto che sei arrivato… pensaci tu alle tue bambine! – sbotto, alzandomi in piedi e avviandomi verso quella capanna che un tempo era stata di Kaede.
- Guarda che se ridi un po’ di più non ti farebbe male! – sento la sua vocina ironica dietro alle mie spalle.
- …E se tenessi un po’ più chiusa quella tua boccaccia, non ne sarei tanto dispiaciuto! – concludo io, mentre cammino.
Sorrido fra me e me mentre, grazie alle mie orecchie ultra sensibili, lo sento mormorare “ che caratteraccio! ”, immaginandomi il bonzo con la faccia rassegnata.
In effetti ha ragione.
In questi giorni proprio non sono proprio di buon umore…
Sento che sta per accadere qualcosa di brutto.
Ma non sapere cosa, mi manda in bestia!
 
Continuo a camminare e arrivo alla capanna. Ci entro senza troppi complimenti
- Ehi! Vecchia ci sei?? –
Dopo pochi secondi un’ anziana sulla settantina, dai lunghi capelli grigi, spunta da dietro una parete.
- Oh, sei tu! Credevo che non saresti più venuto! –
- Poche storie Obaba, hai finito la tisana che ti avevo chiesto? –
- Si, ecco – mi dice portandomi una pentola in cui ci dovrebbe essere quello che voglio.
- Okkey. – dico semplicemente dopo averla presa e comincio ad andarmene.
Ma proprio quando sono di fronte alla porta d’ingresso, una voce squillante mi blocca.
 
- FRATELLONE INUYASHA!!! – mi urla lei, abbracciandomi felice.
Mi irrigidisco subito imbarazzato.
Questa ragazzina proprio non la capisco!
- Sei venuto qui per salutare Rin? – domanda gioiosa la bambina di dieci anni e mi rendo subito conto che se dicessi il contrario e la facessi piangere, mio fratello Sesshomaru mi ammazzerebbe!
- Emm.. si si.. ma adesso devo andare…- mento io, abbozzando un mezzo sorriso
- Padron Sesshomaru mi ha portato un nuovo vestito, vuoi vederlo?? – sorride tutta allegra.
Ancora non riesco a capire come mio fratello, il grande Sesshomaru, si sia cosi tanto affezionato a questa ragazzina.
Mi gratto nervoso un orecchio, pronto a farmi travolgere da quel piccolo vulcano che mi avrebbe a breve trascinato nella sua stanza, per farmi vedere il suo nuovo regalo, ma Obaba interviene in mio soccorso.
- Rin! Lascialo stare! Non vedi che ha da fare? –
Per una volta, dopo un anno che la conosco, provo simpatia per quella brutta vecchietta.
Dopo che Kaede era morta, quella donna aveva insistito a prendersi cura di Rin, andando quindi a vivere nell’abitazione della defunta venerabile miko.
Infondo Rin, anche se stava crescendo, aveva comunque bisogno di qualcuno che si prendesse cura di lei, visto che Sesshomaru era sempre via e ritornava solo qualche volta per portargli un nuovo abito.
- Va bene.. Ma dopo lo vieni a vedere il vestito?? – mi domanda ancora e io cedo.
- D’accordo ragazzina, ma sarà per un’altra volta, adesso devo andare! –
Annuisce contenta e dopo avermi salutato con la manina, corre nell’altra stanza a fare forse quello che stava facendo prima che io arrivassi.
Chissà dove trova tutta quell’allegria…
- Vai dalla tua bella miko? – mi chiede di punto in bianco Obaba, spiazzandomi e risvegliandomi dai miei pensieri.
Arrossisco un po’ e annuisco.
- Emm… si, vado a portarle la tisana che le serve… - e senza aggiungere altro, esco da quella casetta e mi avvio da lei.
 
I fiocchi di neve continuano a cadere senza sosta e mi ritrovo a pensare a come sarebbe stata la mia vita se avessi avuto come compagna, l’altra sacerdotessa.
Scaccio immediatamente quel pensiero.
Non devo pensare a Lei.
Lei ci ha traditi tutti.
Non merita nemmeno di scavarsi un briciolo di spazio nei miei pensieri.
Comincio a correre, forse per la fretta di vedere la mia compagna, se cosi si può chiamare, oppure anche per la fretta di scappare da quei ricordi cosi dolorosi, che mi tormentano, più volte nella notte.
 
Sento l’ odore della mia compagnia e mi sbrigo ad andare da lei.
E’ in una casetta di legno, sento la sua voce all’interno, ma quando sto per entrare, Sango esce da quel piccolo edificio e mi si para davanti.
- Cosa penseresti di fare? – mi chiede un po’ troppo ad alta voce, alzando un sopracciglio e mettendo le mani sui fianchi.
- Bhè, mi pare ovvio! Porto la tisana a K.. –
- Dai qua! – mi interrompe lei, togliendomi la pentola dalle mani. - La dentro è in corso un parto! Non puoi entrare tu! –
Arrossisco un po’, capendo che ha ragione e sospiro rassegnato.
- Va bene… me ne vado a fare un giro se qui non serve più il mio aiuto allora –
Piego le gambe con l’intenzione di fare un salto, ma la voce della sterminatrice mi chiama di nuovo.
- Aspetta Inuyasha! Con chi sono adesso le gemelline?? – mi chiede la madre preoccupata.
- Tranquilla, sono con tuo marito.. – le rispondo semplicemente io e lei sembra rasserenarsi.  
Con un balzo, mi allontano da quella casetta di legno, avviandomi verso il bosco.
 
Raggiungo il mio albero preferito e ci salgo sopra, sperando di trovarci un po’ di tranquillità.
La vita nel villaggio è sempre monotona.
I demoni sembrano scomparsi.
Da quando Naraku è stato sconfitto, non ci sono stati più dei demoni alla mia altezza. Tutte mezze tacche.
Guardo in lontananza il villaggio.
Avrei passato in solitudine anche quel pomeriggio.
Dopo che avrebbe aiutato a far partorire quella donna, sarebbe andata chissà in quale altra casa ad aiutare il prossimo.
Infondo, ogni miko deve essere sempre pronta ad aiutare i più bisognosi… però… potrebbe dedicare anche un po’ del suo tempo a me!
Sono il suo compagno dopotutto!
 
Ritorno a guardare il cielo e ripenso a quello che sono, un mezzo demone…
Tutto sommato, anche se la nostra relazione non è ufficiale, come quella di Sango e Miroku, per essere un mezzo sangue non posso lamentarmi.
Ho comunque qualcuno che mi ama, anche se lei, non può ammetterlo pubblicamente, perché intaccherebbe la sua immagine di sacerdotessa.
Chi si sarebbe messo nelle mani di una sacerdotessa che conviveva con un demone? Addirittura mezzo demone??
Nessuno.
All’inizio, quando mi aveva detto di non dire nulla a nessuno della nostra relazione, in verità, me l’ero presa un po’ a male… lo ammetto… ma poi col tempo mi sono abituato all’idea che, infondo, aveva ragione.
Adesso era lei la miko maggiore in quel villaggio e dichiarare di aver intrapreso una storia sentimentale con me, avrebbe danneggiato la fiducia dei cittadini nei suoi confronti…
Quindi per ora, agli occhi degli altri, sono solo il povero assistente della venerabile sacerdotessa, che la segue in ogni villaggio in cui viene mandata a chiamare.
Sicuramente molte persone avranno capito che c’è qualcosa di più tra me e lei, ma francamente, non mi interessa.
Sono diventato insensibile alle chiacchere della gente.
Non mi interessa fare la parte del povero ragazzo innamorato della buona e misericordevole miko, che l’aveva accolto nel villaggio, per atto di carità.
Avevo imparato fin da bambino a non ascoltare le cattiverie delle altre persone, quindi se a lei va bene questa falsa, va bene pure a me.
 
Sospiro rassegnato.
E allora perché non sono felice?
Perché non riesco a darmi pace?
Un pensiero fa capolino nella mia mente, ma io, prontamente lo caccio indietro.
Devo smetterla di pensare a Lei.
Non fa bene alla mia salute.
Forse è per quello che sono sempre di cattivo umore con Sango e Miroku…
Ogni volta che penso a Lei, un moto di rabbia si impossessa di me e nonostante siano passati 3 anni, il rancore che porto per Lei, non accenna a diminuire.
 
Tutto impegnato come sono, non mi accorgo che l’unica donna che non mi ha mai abbandonato, è a pochi metri di distanza da me e mi sta salutando con la mano.
Scendo e con un balzo le sono davanti.
- Com’è andato il parto? – le chiedo gentile, cercando di celare il tormento interiore di pochi secondi fa
- Bene, era una femminuccia alla fine! – mi dice lei, facendo le spallucce.
 Non so se è felice o meno che fosse nata una femmina, ma francamente, non me ne importa un fico secco!
- Mmm – accenno io col capo - Sarai impegnata fino a tardi? – le domando, sapendo già la risposta
- Mi dispiace, ma ho tanto da fare giù al villaggio, mi sa che dovremo rimandare la nostra passeggiata per oggi… -
Annuisco silenzioso, senza arrabbiarmi, perché non è la prima volta che succede.
- Sei una sacerdotessa. E’ normale che tu ti occupi del villaggio… -
Lo dico, quasi più per convincere me stesso.
- Lo so e mi dispiace… - e mentre lo dice, mi mette una mano sulla spalla, accarezzandomi da sopra la stoffa, col tentativo di consolarmi.
- Possiamo rifarci stasera… - le propongo io innocentemente, senza pensare a quella cosa, ma lei fraintende le mie buone intenzioni e gira il coltello, in un tasto a me assai dolente.
- Inuyasha… lo sai che non possiamo farlo quando tu sei un mezzo demone… se rimanessi incinta… il bambino avrebbe sangue demoniaco e il villaggio capirebbe che ho avuto una relazione con un … -
- No no! – mi affretto a chiarire io - Io non intendevo quello! Speravo di fare una passeggiata la sera… non ci sono demoni tanto pericolosi in giro in questi giorni… -
- Ah! O..Okkey… scusami, avevo frainteso… - si giustifica lei.
La guardo, aspettando che lei mi dica qualcos’altro e lei, un po’ a disagio per quel silenzio che si è venuto a creare, mi porge la pentola vuota che le avevo portato poco fa.
- Senti Inuyasha… potresti riportare la pentola ad Obaba? Ringraziala da parte mia… dille che appena ho fatto bere la medicina alla neomamma, si è subito ripresa e il parto è andato tutto bene! –
Non è esattamente il genere di discorso che avrei voluto sentire, ma non fa niente.
‘ Dopotutto, io non sono un tipo da robe sdolcinate…’ mi dico fra me e me, sapendo di mentire a me stesso, perché avevo sperato che mi chiedesse di farle compagnia durante i suoi lavoretti.
Va bè. Per oggi starò un po’ per conto mio.
- Va bene. A che ora pensi di ritornare a casa? – e mentre lo dico, lei alza lo sguardo verso gli alberi, facendo un breve calcolo del tempo che avrebbe impiegato laggiù al villaggio.
Nessuno, a parte i miei vecchi compagni di viaggio, sa che convivo con lei, in una casetta ai margini del villaggio, vicino al tempio.
L' aspetto ogni sera sul tetto, e dopo aver svolto qualche faccenda di casa e chiacchierato un po’, ci corichiamo nel letto.
Fortunatamente, non è il tipo di donna che si attacca come un polipo mentre dorme.
Anche perché sa che io dormo poco.
Le dico che i più piccoli rumori, fuori dalla capanna, mi fanno allarmare e finché non esco fuori a controllare non riesco più a prendere sonno…
Ma di rumori, attorno a noi, ce ne sono davvero pochi la notte.
Sono solo i miei incubi che mi rincorrono senza sosta, a svegliarmi nel cuore della notte.
- Verso il tramonto penso di esserci… -
- Okkey – le dico semplicemente io.
In seguito, la miko si da un’ occhiata furtiva intorno a sé e dopo essersi assicurata che non c'è nessuno, mi bacia sulle labbra, tranquillizzando un poco il mio animo irrequieto.
Con la mano libera, afferro velocemente il busto della mia compagna e l’avvicino prepotentemente al mio, approfondendo il bacio.
La sento irrigidirsi per la sorpresa del mio essere rude, ma dopo lo spavento iniziale si scioglie anche lei e mi lascia fare.
Pensa che io sia passionale. Me lo ripeto anche io.
Ma so che non è cosi.
Nel profondo so che non è cosi.
E’ la rabbia a farmi comportare in questo modo.
Più sono passionale con la mia donna, più sono convinto di fare un dispetto a Lei.
So che questo mio comportamento è scorretto, ma non posso farci nulla.
Io la amo, ma una piccola parte di me resterà sempre legata all’altra temo. E il suo viso, troppo familiare al Suo, non mi aiuta a cancellarla per sempre dal mio cuore.
Lei rompe il bacio e si allontana un po’ da me, con il fiato irregolare quasi quanto il mio, e mi guarda contenta.
- Rimandiamo questo discorso a stasera, va bene? – mi suggerisce lei sottovoce e io ancora intontito da tutte quelle sensazioni contrastanti che ho provato, annuisco con il capo.
- D’accordo… a dopo Kikyo… -
 
La osservo andarsene, senza mai girarsi verso di me.
Stringo i pugni, fino a farmi sanguinare le mani.
Perché?
Perché ogni volta che bacio Kikyo, l’immagine nitida di Kagome deve sempre apparirmi nella mente?
Lei aveva fatto la sua scelta.
Aveva abbandonato tutti, proprio durante la battaglia finale contro Naraku.
Dopo che eravamo riusciti, dopo mille peripezie, ad unire tutti i frammenti della sfera dei quattro spiriti, lei aveva deciso di tradirci, consegnando la sfera al nostro acerrimo nemico.
Mi ricordo ancora come mi sentii allora.
Rabbia
Frustrazione
Delusione
Abbandono
Tutte sensazioni che non si sono ancora affievolite durante tutto questo tempo.
Ogni notte, rivedo la scena in cui Kagome, dopo aver dato la sfera a Naraku, si era messa a baciare, una delle sue emanazioni, un certo damerino di nome Byakuya, dicendo subito dopo delle assurdità sulla mia infedeltà e sulla mia poca voglia di starle accanto.
Infieriva e infieriva su di me, evidenziando tutti i miei sbagli, che avevo commesso con lei e tutte le volte che l’avevo fatta soffrire per colpa di Kikyo.
Sapevo che ogni volta che parlavo con la miko defunta, lei stava male. Ma io, ostinatamente, facevo finta di non accorgermene, sperando che mi avrebbe comunque perdonato e sarebbe ritornata sempre al mio fianco..
Ma alla fine non è stato cosi…
Abbiamo sconfitto quel bastardo di Naraku e di Kagome e della sua nuova fiamma, più niente.
Scomparsi nel nulla…
Forse si starà godendo la sua nuova vita con il suo bel Byakuya...
 
L’immagine di loro due abbracciati sotto le coperte, mi provoca una nausea improvvisa e la rabbia si rimpossessa di me.
Sapevo di essere sempre stato geloso di Kagome, ma lo avevo sempre negato… anche quando i litigi con Koga ne erano una prova certa…
Ma adesso perché continuo ad esserne geloso??
Io ho già la mia compagna!
La miko che più di cinquant’anni fa, morì per me.
Quando lo seppi, giurai che avrei pagato il mio debito e che le sarei stato accanto, anche nella morte.
Ma, dopo la battaglia finale, Kikyo ha usato il desiderio della sfera, per diventare una donna umana, viva.
 ‘Lei l’ha fatto per me’ continuo tutte le volte a ripetermi appena il tradimento di Kagome si fa vivido e reale
‘ E’ lei l’unica donna che mi ha sempre amato… che io abbia sempre amato… ‘
Poi un prurito alle mani mi costringe ad abbassare lo sguardo e solo allora mi rendo conto di essermi conficcato gli artigli nelle mani.
Sorrido sconfitto.
Potrò anche ingannare gli altri, potrò anche ingannare Kikyo, ma alla fine, io non smetterò mai di pensare a Kagome.
… perché solo quando l’ho persa, mi sono reso conto di quanto l’amavo.
Di quanto fosse più importante lei di chiunque altro…
 
Mi desto da tutti quei pensieri e mi pulisco le mani, eliminando le gocce di sangue, per evitare di ricevere domande indesiderate.
Così, mi avvio verso la casetta di Obaba, pensando che stavolta, purtroppo, nessuno mi avrebbe salvato da quella vivace ragazzina e da quel suo dannato vestito.
 
 
 
 
 
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Guardo le nubi nere sospirando.
Oggi di sicuro non è una giornata fortunata.
Poi un urlo dai sotterranei, mi convince a non pensarci.
Nonostante mi sono stancato di nascondermi sempre dietro queste mura, ho sempre il mio “giocattolo preferito” a disposizione.
Istintivamente, il pensiero di Inuyasha e i suoi amici mi fa sfuggire una risatina malefica.
Gli altri hanno pure trovato la loro “felicità”, ma io ho il mio asso nella manica.
E prima o poi, l’utilizzerò per spezzare quel lungo tempo di pace e armonia che ha rammollito tutti quanti per troppo tempo.
Rido fra me e me, vittorioso, sapendo che nessuno degli altri può mai sospettare una cosa del genere.
Nessuno può capire cosa ho in mente.
Dopo i loro primi mesi di ricerca, alla fine si erano arresi all’evidenzia e si erano tutti ritirati nelle loro vite insignificanti, piene di risate e spensieratezza…
Ma se loro sapessero…
… se Inuyasha sapesse…
non starebbe cosi tanto bene!
Un altro urlo mi costringe a guardare la porta.
Perché mai gli altri sarebbero ritornati a chiedere vendetta? Il bonzo non ha più il vortice sulla mano destra e si è sposato con quella sterminatrice e Kikyo… Beh… lei adesso ha la sua tanto agognata vita assieme a quello stupido di Inuyasha…
- che scena disgustosa… - rifletto io ad alta voce, al pensiero di loro due.. alla felicità di entrambi.
Mi alzo e mi avvio verso i sotterranei. Ormai lo faccio spesso. Passo più tempo lì, che nel mio castello.
Adoro sentire i suoi lamenti di dolore. E' musica per le mie orecchie!
 
Arrivo alla grande sala, dove ci sono due persone, una umana e una demoniaca.
- Boito! Quante volte ti devo dire di non andarci cosi tanto forte con le frustate? – esclamo, mentre mi avvicino alla figura di spalle, coperta da una tunica sporca di terra e di sangue, scoperta sulla schiena -… Altrimenti se esageri, poi c’è il rischio che svenga subito! E noi non vogliamo questo, vero? – domando, ridendo sarcasticamente.
La tortura deve essere lenta.
Deve implorarlo di smettere, ma ovviamente, nonostante siano già trascorsi diversi anni dalla sua “permanenza” al castello, non ha mai chiesto pietà al suo aguzzino, mostrando invece una tenacia combattiva che credevo non potesse esistere in nessuno.
Non l’avrei mai detto, ma quella fragile creatura, mi ha stregato per quello.
Ogni volta che incrocio i suoi occhi, aspetto con ansia la sua reazione, quasi in maniera febbrile… e nascondo ciò, infierendole altre torture, facendole ulteriormente male.
- Vai a farti fottere Naraku! – sbotta lei.
Sorrido, finalmente ho ciò che voglio.
- Boito? – il demone mi guarda timoroso, aspettando un mio comando – procedi – e lui senza farselo ripetere, scocca una frustata all’altezza delle sue spalle, facendo uscire dalle sue labbra scarlatte un altro urlo.
La vedo tremare un attimo e poi rilassare i muscoli, se cosi si può dire…
Deve essere sempre cosi testarda?
Mi avvicino al suo orecchio con fare lento e le sussurro con un tono quasi gentile, parole che sono l’esatto opposto.
- Perché devi sempre essere cosi maleducata? Eppure, essendo un ospite in questo castello, dovresti conoscere le buone maniere… - mi fermo un attimo e faccio passare un dito, sulla schiena nuda di lei, non più liscia per i profondi graffi che le ha procurato la frusta.
La vedo mordersi il labbro, nel tentativo di non darmi la soddisfazione di sentirla gridare.
Ma io non mi arrendo e continuo a far passare il dito sulla pelle ferita di lei.
- Il caro e vecchio Boito ti dedica tutti i giorni il suo tempo libero e tu, non emetti nemmeno una parolina di pietà per lui? Sei cosi tanto crudele da non levargli nemmeno questa sua grande aspirazione? – rido malignamente, sperando che lei abbia abbastanza forza per rispondermi.
- Fottiti – è la sua unica risposta.
Adesso è troppo.
Sta avendo fin troppe libertà a mio parere.
Con uno scatto fulminio, la prendo per il collo e la sollevo da terra, ammirando il modo in cui, nonostante lo stato pietoso in cui si trova, scalcia nel tentativo di liberarsi dalla mia presa.
‘ Davvero ammirevole ‘ penso io contento della sua reazione.
Stringo più forte il collo candido della mia vittima, frenando i suoi sforzi inutili.
- Non è quello che ti ho chiesto! – la minaccio serio io, cercando di spaventarla, ma ovviamente, quello che ricevo è uno sguardo omicida della fanciulla.
Sorrido per la terza volta nell’arco della giornata.
Dopotutto… non è poi cosi sfortunata questa giornata!
 
La lascio cadere a terra, provocando un gran baccano dovuto dall’ impatto delle catene che le legano i polsi, con il suolo e poi mi giro in direzione della porta di ingresso.
L’immagine dei suoi occhi combattivi non svaniscono subito dalla mia mente, e in quell’arco di tempo, mi chiedo se avrebbe tenuto quello sguardo anche quando avrei violato la sua purezza.
Un brivido di lussuria mi percorre in tutto il corpo
Se veramente lo facessi, il cuore della fanciulla non sarebbe più puro come lo è ora e questo non me lo posso permettere.
Ma una volta completato il mio piano… esaudirò il mio desiderio carnale, non c’era dubbio!
- Come vuoi tu… mi costringi a usare le cattive… - dico io, alzando le spalle.
La sacerdotessa sa a cosa va incontro, ma non fiata.
- Ti auguro buon pomeriggio… Kagome! – le dico mentre chiudo la porta delle segrete e rido malignamente, pregustandomi il momento in cui avrei svelato ad Inuyasha e agli altri che quello che avevano visto quel giorno, durante la loro battaglia “finale”, non era altro che un altro mio inganno. Uno stupido ed insignificante miraggio, ma potente abbastanza da fargli credere che Kagome avesse tradito tutti, per fuggire con una mia emanazione.
 
‘ La gelosia fa brutti scherzi, eh Inuyasha? ‘ penso fra me e me, ridendo di gusto, immaginandomi la faccia di quello stolto di un mezzo demone, quando avrebbe scoperto che in tutto questo tempo, Kagome è stata mia prigioniera…
 
‘In questo mondo primitivo e senza regole, in cui il caos e il male regnano sovrani, dovresti saperlo Inuyasha… Niente è come sembra… ‘ 







 
Angolino dell’Autrice
 

Ciao a tutti!!!
Lo so, lo so… devo sempre finire l’ultimissimo capitolo dell’altra mia fan fiction, ma al momento, il mio computer è ad accomodare e, ovviamente, parte del capitolo l’avevo già scritto lì! X(
Quindi finché non me lo riporteranno indietro, non potrò completare la mia storia… :(
Però, intanto, in questa giornata che l’ho spesa unicamente per scrivere (perché se non staccavo un po’ dai libri, ammattivo!), ho realizzato il primo capitolo di una nuova storia! :D
Tuttavia vi devo chiedere un favore!
Ho voluto provare a scrivere la storia, in prima persona e con un tempo presente, con l’intenzione di evidenziare di più gli stati d’animo dei personaggi…
Ma essendo la prima volta, visto che io ho sempre scritto in terza persona e con un tempo passato, mi serve sapere da voi, se il modo in cui l’ho scritto è leggibile o meno.
( Cioè se veramente aiuta ad entrare nell’anima dei personaggi, cosa che invece era più difficile, usando un narratore esterno! )
Perché io, a rileggere questo capitolo, non riesco a capire se è venuto bene o meno, scritto in questo modo! L
Vi chiedo di farmelo sapere, così che se ho fatto un pasticcio, (siete autorizzati a dirlo apertamente!!) posso rimediare subito e riscriverlo in terza persona, come ho fatto con l’altra mia storia.
 
Grazie a tutti voi!! :-*
 
Saphira_chan

 

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Capitolo 2
*** Buio ***








 

Capitolo 2

 
Buio
 

 
Buio.
Non riesco a vedere nient’altro…
… ma voglio capire dove mi trovo.
Mi guardo attorno e continuo a vedere il buio.
Dove caspita sono?
…. - Kagome!!! – … la voce di Inuyasha in lontananza, mi fa voltare di scatto la testa in direzione del suono.
Corro e corro, ma attorno a me continua ad esserci il nulla.
Tuttavia, col passare dei secondi, piano piano, il nero intenso, si va a sostituire con più tonalità di colori scure, andando a creare delle vere e proprie forme.
Alberi e rocce.
Sono in un bosco.
Quindi questo è un sogno?
Non potrebbe essere altrimenti…
…. – Come hai potuto Kagome!!!! – di nuovo Inuyasha.
Però… mi sembra di aver già vissuto questo momento… è come un déjà-vu…
Mi affretto a seguire la voce del mio amico e quello che vedo mi fa capire tutto.
Inuyasha che osserva sconvolto Kagome, abbracciata ad un’emanazione di Naraku e poi vedo me stesso, ferito, ma accanto alla donna che poi sarebbe divenuta mia moglie.
 
Già, mia moglie…
Ancora non riesco a credere che alla fine Sango, abbia accettato di sposarmi.
Guardo con amore la sterminatrice del sogno e poi rivolgo un occhiata a Naraku che ride beffardo.
Rivivo la situazione come tre anni fa, ma adesso come spettatore.
Nessuno dei presenti si accorge di me.
E’ come se, nel sogno, cercassi di dare una spiegazione logica a tutto ciò!
 
 
- Perché Kagome?? Perché?? –
- Perché non ce la faccio più Inuyasha!! Sono stanca di essere considerata la seconda scelta! – gli risponde Kagome –
- Che cosa diavolo stai dicendo??? Perché hai consegnato la sfera a Naraku?? – continua a urlare lui.
 
 
Anche se non lo vedo nel viso, so che sta soffrendo. Lui più di chiunque altro.
Soprattutto per il fatto di aver visto Kagome baciarsi con un altro uomo…
Ma perché, mi domando ogni volta, si è innamorata proprio di Byakuya? Che legami aveva prima con lui?
La cosa non mi è mai stata chiara.
 
 
- Ho fatto solo quello che pensavo fosse giusto per me! Per una volta in vita mia, ho voluto pensare al mio futuro! Al mio futuro con Byakuya – e mentre Kagome dice ciò, vedo quel damerino avvicinarsi a lei, passandole un braccio sulla spalla.
Inuyasha ringhia, per trattenersi, altrimenti gliela staccherebbe volentieri quella mano.
- Dopo avergli consegnato la sfera, Naraku ha giurato che ci lascerà andare… potrò farmi una vita con qualcuno e, finalmente, essere veramente felice… - conclude lei.
- E’ veramente ciò che vuoi??? Io non ci credo Kagome! Mi rifiuto di… -
- Di cosa Inuyasha?? Che sarei stata al tuo fianco per sempre, giusto il momento necessario in cui non c’era Kikyo?? – urla con le lacrime agli occhi la divina Kagome, incurante che anche la defunta sacerdotessa sta assistendo, come noi, allo spettacolo. – Ti odio Inuyasha! – esclama infine lei, facendo sbalordire tutti quanti.
 
 
La Kagome che conoscevamo non l’avrebbe mai detto. Mai.
 
 
- Ti odio perché mi hai sempre fatto sperare in una scelta, che alla fine, ho scoperto essere già stata fatta! Tu hai sempre amato Kikyo! Kikyo Kikyo Kikyo! Solo di lei ti interessa! Quindi adesso vedi di lasciarmi in pace! Non voglio essere criticata da uno stupido come te! –
Ha le lacrime agli occhi mentre lo dice e il suo nuovo compagno, le si avvicina apprensivo e le pulisce le guance dalle lacrime.
Inuyasha abbassa lo sguardo e i suoi occhi vengono nascosti dalla sua frangia argentea.
- Inuyasha… - prova il piccolo Shippo, con le lacrime agli occhi, come per dargli manforte, ma lui non si gira neppure.
Continua a stare a capo chino e a guardare il terreno, mentre stringe i pugni.
Trema leggermente.
 
 
Sono state parole dure da incassare, amico mio.
 
 
- Naraku! – parla per la prima volta, l’uomo che si è scoperto essere l’amante della nostra compagna di viaggio. - Adesso, come promesso, ci lascerai andare. Non è vero? –
Naraku, prima di rispondere guarda il mezzo demone suo rivale, ridendo silenziosamente.
- Non sono un tipo che mantiene le promesse, ma… se farti vivere assieme a Kagome, turba cosi tanto Inuyasha… ti do il mio permesso di andare! –
Lo congeda lui, sorridendo a Kikyo che stavolta, lo sta guardando con disgusto.
- Da quando…? – un sussurro di Inuyasha attira l’attenzione di tutti.
- Da quando Kagome? – riprova lui.
La miko, senza guardarlo gli risponde nella maniera più fredda possibile, infierendogli l’ultimo colpo di grazia.
- Da quando ho aperto gli occhi Inuyasha… Da quando mi sono resa conto che qualsiasi uomo, demone o umano, sarebbe stato migliore di te… Ti odio. E voglio dimenticarti per sempre. –
 
Un silenzio surreale cala nel bosco, facendomi sudare freddo. Vedo Inuyasha mordersi il labbro inferiore.
Sta soffrendo da morire. Sentirsi dire quelle cose dalla donna che ama…
Non voglio nemmeno pensarci.
 
Byakuya abbraccia ulteriormente Kagome, la quale, prima di scomparire, ci dedica la sua attenzione.
- Mi dispiace amici miei per tutto questo… perdonatemi se potete… mi dispiace… Addio… - e dopo detto ciò, scompare assieme al suo nuovo amore, lasciandoci combattere l’ultima battaglia da soli, con una sacerdotessa morta e un hanyou ferito ed affranto.
 
Poi di nuovo il buio intorno a me. Quel ricordo è finito e io mi ritrovo di nuovo nel nulla a vagare senza una meta.
Odio fare questi sogni.
Perché non sogno mai di essere in una casa di piacere??
Sospiro rassegnato e mi siedo su quello che io penso sia il terreno, ma proprio in quel momento una voce familiare mi chiama.
Sango?
 
 
 
 
 
 
- Miroku!!! E dai!! Svegliati per l’amor del cielo!!! Le gemelline sono già pronte! Manchi solo tu! E’ questo l’esempio che vuoi dare alle tue bambine?? – mi rimprovera mia moglie, mentre mi strattona il braccio.
- Uh? Cosa? … Che è successo? – Le rispondo io mettendomi  a sedere allarmato e guardandomi attorno spaesato.
Questo di sicuro non è un buon modo per essere svegliato!
- Succede che faremo tardi se non ti prepari! – mormora lei, con fare più calmo, dopo essersi accorta che forse è stata troppo brusca.
- Ma che ore sono? –le chiedo, stiracchiandomi bene bene e sbadigliando.
- E’ già l’ora di pranzo! Certo che stanotte hai dormito eh? –
Mi da un bacio sulle labbra e va dalle gemelline, per darmi il tempo di prepararmi.
 
Già.
Questa notte ho dormito abbastanza.
Ma non è la prima volta che sogno il tradimento di Kagome.
Ho come la vaga impressione che ci sia lo zampino di Naraku…
Mi guardo la mano destra.
Anche se è stato sconfitto, questa faccenda non mi è mai piaciuta!
Non è tipico di Kagome quel comportamento!
‘ Ma tanto adesso è inutile… ‘ penso con rammarico io.
Inuyasha ci aveva proibito di continuarla a cercare.
Era furioso con lei. Si sentiva umiliato e tradito.
All’inizio, quando Naraku era morto, non eravamo riusciti a convincerlo a rintracciare, assieme a noi, la divina Kagome.
Per avere chiarimenti. Per capire.
E lui, testardo che non era altro, si era rifiutato di rivederla.
Ma tutti sapevamo, che le volte in cui scompariva dal villaggio, non erano altro che dei disperati tentativi di trovarla.
Io e Sango, assieme a Kirara e Shippo, avevamo setacciato in lungo e in largo, ma niente.
Ci siamo dovuti arrendere all’evidenzia… Kagome se n’era veramente andata.
Perfino Inuyasha aveva smesso di cercarla dopo un paio di settimane.
Si era chiuso in un continuo mutismo, fino a che Kikyo usò, a nostra insaputa, la sfera dei quattro spiriti per diventare umana.
Sango voleva usare il desiderio per riportare in vita Kohaku… ma a quanto pare… Kikyo ha pensato bene a sfruttare questa grande possibilità.
Inuyasha si mise con la sua bella sacerdotessa e da allora, appena nominavamo Kagome, erano guai per tutti noi.
Tutt’ora sono guai!
Se per caso mi sfugge un commento in cui si allude alla divina Kagome, Inuyasha mi uccide con lo sguardo!
Che caratteraccio quel ragazzo!
Ma tanto… è inutile che menta a se stesso… anche se ci proibisce di pensare alla nostra amica del futuro, lui è il primo a non averla mai dimenticata…
 
 
 
 
 
 
 
 
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Buio.
Non riesco a vedere nient’altro…
… e forse, è meglio così. Non ci sarebbe niente da vedere.
Solo le solite quattro mura di sempre.
Chiudo gli occhi, per riposarmi, ma le fitte alla schiena non mi danno pace.
Oggi quel demone ha davvero esagerato!
Sono sempre un’umana dopotutto.
C’è sempre un limite a tutto!
Poi il mio sguardo cade sul mio braccio sinistro e penso che Naraku ci prenda proprio gusto a torturarmi.
I primi giorni in cui mi aveva rinchiuso in questa cella, non mi aveva toccato nemmeno con un bastoncino.
Inveiva contro di me da dietro le sbarre, ricordandomi ogni sacra volta, che quella volta i miei amici non mi sarebbero venuti a cercare.
Ma io non gli credevo.
Lo fronteggiavo ogni volta, gettando fiumi di parole di disgusto nei sui confronti, finché lui annoiato, se ne ritornava ai piani alti del castello, lasciandomi in completa solitudine.
‘ Bei tempi ’ rifletto io.
Dopo la prima settimana, tentai di fuggire da sola, perché credevo che gli altri non riuscissero a trovare il castello.
Provai più volte, ma tutti i miei tentativi furono vani.
Non riuscivo nemmeno a raggiungere il giardino della fortezza! Senza arco e frecce, sono fragile e debole.
C’era sempre stato Inuyasha per quei momenti…
Purtroppo, al terzo tentativo di fuga, Naraku mi disse di aver trovato la soluzione ai miei “capricci”, sostenendo che una ragazzina viziata come me, dovesse solo essere domata. Che doveva eliminare un po’ della mia “ irrequietezza ”.
E così cominciò l’inferno.
Mi torturava.
Voleva che io fossi debole, per non avere forze per scappare. E quando le mie ferite guarivano, me ne imprimeva altre nuove.
Era, ed è tutt’ora, una persona spregevole!
Poi arrivò Golum, un monaco al servizio di Naraku e da lì, la mia vita andò di male in peggio…
 
Il rumore della grata della cella che si apre, mi fa sussultare, ma non ho abbastanza forze per alzarmi.
Tanto so già chi è.
Lo sento entrare con fare annoiato, allontanando con un calcio la mia scodella d’acqua.
Bene. Adesso non posso nemmeno bere.
Gli faceva così tanto fatica scansarla?
Lui, capendo la mia espressione corrucciata, apre subito la sua boccaccia per ribattere.
- Senti un po’! Se non fosse per me, tu non potresti nemmeno arrivarci alla tua ciotola! Quindi vedi di non bubbolare troppo! –
E chi chiacchera scusa?
Apro un occhio stancamente e lo guardo.
Vecchio, grinzoso e arrogante!
Perché tutte a me capitano?
Richiudo l’occhio aperto.
Preferisco non ‘bearmi’ di questa visione.
Lui mi si siede accanto e si tira su le maniche, come fa sempre ogni volta prima di cominciare.
- Ma tu guarda cosa mi tocca fare! – continua lui – E pensare che avevo tutto prima! Una bella moglie, una bella casa… belle compagnie… -
Soffio dalle narici seccata.
Quante volte ancora avrei dovuto ascoltare la sua storia??
- … e poi un demone di punto in bianco, mi dice che se l’avessi seguito, mi avrebbe ricoperto d’oro dalla testa ai piedi! Ma ci pensi? … Dalla testa ai piedi!! … Ma mi stai ascoltando?? –
Io borbotto qualcosa a labbra chiuse, tanto per fargli capire che sono ancora viva e lui continua.
- Ehh… - fa un sospirone – sarebbe stato veramente un gran bel sogno… e invece guarda dove sono capitato!! –
Sento lo sfruscio della sua veste nell’aria, chiaro segno che si sta sbracciando, nel tentativo di indicare queste quattro mura. – In una cella! Fregato bene bene da quel demone! E adesso, l’unica cosa che posso e DEVO fare, è curare le tue stupide ferite! Bah! –
Sempre molto gentile devo ammettere.
Mi toglie la veste azzurra che indosso, in modo da osservarmi le ferite sulla schiena.
Per fortuna sotto, indosso la solita maglia aperta sul dietro.
Perlomeno, quel genere di privacy mi è stata concessa!
Golum mi gira a pancia in giù, con poca delicatezza, e controlla i danni da poco subiti.
- Mmm…  Che dici ragazzina, parto dal braccio sinistro o dalla schiena? –
A lui non fa la minima differenza.
Deve solo curarmi, in modo che il giorno dopo, io sia in grado di subire nuove torture.
Il braccio mi fa davvero male… è da tre giorni che la ferita non si affretta a guarire… ma se anche mi fa vedere le stelle, è meglio che prima mi chiuda i tagli sulla schiena, altrimenti non mi posso nemmeno alzare da terra.
- Schiena… - mormoro io con voce roca.
Adesso bere un sorso d’acqua mi avrebbe fatto davvero comodo.
Stupido di un Golum!
- E schiena sia! –
Accosta le mani su quest’ultima e una luce verde irradia la stanza. Sento la pelle piano piano riattaccarsi e i graffi, da poco provocati dalla frusta, scompaiono dopo diversi minuti.
 
Quel viscido di Naraku, dopo aver scoperto le grandi doti mediche di Golum, il venerando monaco di un ricco paese, aveva pensato bene di utilizzarle per velocizzare i miei tempi di guarigione… e i suoi di svago.
So che lui mi tortura per divertimento. Ne sono certa.
Tuttavia non so ancora perché mi tiene prigioniera.
Se voleva che mi improvvisassi da esca per tendere una trappola agli altri, perché aspettare tanto?
Perché tre anni??
Più i giorni passano e più mi convinco che non lo saprò mai.
- Ecco fatto! Il peggio è levato! – mi risveglia lui dai miei pensieri. – Adesso manca solo questo braccio. –
A sentirlo dire “solo”, mi fa pensare che in quella giornata non ero stata solo frustata.
Naraku si era divertito anche a provocarmi dei taglietti sulle gambe, così tanto per tenermi sveglia la mattina.
Mi scopro le gambe dalla veste azzurra e constato che i ‘ tagliettini ’ sono dei tagli veri e propri.
Golum, che mi stava ancora guardando, traduce il mio gesto in una silenziosa richiesta.
- Eh no! Quelli non valgono! Guariranno da soli! Ho già sprecato energie per la tua schiena! Se facessi anche quelli, per il braccio non ci sarebbe nulla da fare! –
Ormai non gli rispondo nemmeno. Tanto so com’è fatto.
- Anzi… - fa lui, guardando il pane che sarebbe dovuto essere la mia cena – ho bisogno di forze per guarirti quella ferita… infondo… siamo entrambi prigionieri no? … io aiuto te, e tu… aiuti me. Mi sembra ovvia la cosa, no? –
E senza tanti complimenti si alza e va a mangiarsi il pane.
Il mio pane.
Perfetto.
Peggio di cosi non può andare.
 
Ma ovviamente, proprio quando finisco di realizzare questa triste costatazione, ecco che l’artefice di tutto questo, si materializza dietro le sbarre della cella.
Il vecchio monaco, che non si era ancora accorto di nulla, quasi si strozza dallo spavento quando sente la voce alle sue spalle.
- Golum… rendi presentabile la nostra ospite… Stasera le voglio mostrare quello che succede al di fuori del castello… - Poi volge lo sguardo su di me e io rabbrividisco. – Mi sono davvero impegnato per questa serata… e voglio che tu sia perfetta, perché sarai l’ospite d’onore! Vedrai come si sono evolute le cose durante la tua assenza… – conclude ridendo, prima di allontanarsi dalla prigione.
Una cosa è sicura.
Questa serata non promette nulla di buono.
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolino dell’autrice
 
 
Salve a tutti!!
Tranquilli, lo so cosa starete pensando… in questo capitolo non accade un gran che… e in effetti avete ragione… ma era comunque importante spiegare cosa era successo 3 anni fa e mi sono un po’ sbilanciata, facendolo spiegare da Miroku, in un suo sogno! XD
Se invece di aver fatto un buon lavoro ho incasinato le vostre idee, sono sempre a disposizione per dei chiarimenti!
Nel prossimo capitolo vedremo la reazione di Kagome nel vedere Inuyasha e Kikyo insieme e un spezzone di vita quotidiana al villaggio!
….
E da quel capitolo in poi… inizierà la vera storia! ;)!!
Bye byeee
 
 
Saphira_chan
 

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Capitolo 3
*** Una nuova vita ***







 

Capitolo 3

Una nuova vita

 

- Mai una volta che arrivassero puntuali! – brontolo io.
Ho una fame che non ci vedo e mi tocca pure aspettare gli altri per mangiare.
Kikyo aveva avuto la brillante idea di invitare a pranzo i miei amici e loro avevano accettato.
Certo, ne sono felice, ma potrebbero almeno arrivare puntuali!
- Uffaaa! Qui se stiamo ad aspettarli, va a finire che non mangiamo nemmeno noi! – riprovo, sperando che prima o poi, stanca delle mie lamentele, mi dia la mia razione di cibo.
Ovviamente questo non accade.
- Inuyasha non essere infantile! Sono in ritardo di, si e no, 10 minuti! Vedrai che arriveranno! Il riso è sempre caldo non ti preoccupare! - mi rassicura lei con parole gentili.
Le rispondo con un ‘Fhè’ e incrocio le braccia, girando la testa verso la porta.
Spero proprio per loro che non arrivino quando il riso si è ghiacciato!
Con la coda dell’occhio, però, osservo la mia donna cucinare contenta.
E’ sempre così quando gli altri vengano a trovarci…
Adora fare queste ‘uscite a quattro’ … soprattutto perché in questi momenti, non nasconde a loro di essere la mia donna.
Solo i miei vecchi compagni di viaggio sanno della nostra storia…
Vabbè, bastano e avanzano, no?
E poi… anche se non me l’ha mai detto… credo che voglia entrare a fare parte del nostro gruppo, se cosi si può dire…
Prendere in pratica il posto di Kagome…
Appena mi rendo conto di aver di nuovo pensato a lei, scuoto la testa energeticamente e mi rimprovero mentalmente.
‘Basta pensare a quella ragazzina! E’ solo una stupida viziata!‘ , mi autoconvinco io, non accorgendomi che i miei amici, assieme a Shippo, sono appena entrati in casa.
- Buongiorno a tutti!!! – Saluta gioioso il monaco.
- Buongiorno un corno! Quando pensavate di arrivare?? – sbotto io incavolato nero.
- Sei insopportabile Inuyasha!! – mi urla in faccia quel ragazzino irritante e appena io mi alzo per assestargli un bel cazzotto in testa, ecco che si nasconde dietro le spalle della sterminatrice.
Fifone!
- Scusatelo, stamani è un po’ irrequieto… Venite. E’ già tutto pronto! – dice Kikyo agli ospiti, non facendo caso alla mia faccia contrariata.
Li fa accomodare in casa e comincia a servire il pasto.
Finalmente!

Mangiamo e chiacchieriamo per una buona mezzoretta, finché le gemelline di Sango non iniziano a urlare alla mamma di voler giocare con le mie orecchie.
Sono forse un giocattolo??
- No bambine… adesso non date noia a Inuyasha! Potrete giocarci quando avremo tutti finito di mangiare! – dice amorevolmente Miroku alle due piccole pesti, mentre io lo guardo truce.
- Da quand’è che decidi pure cosa farò io dopo pranzo?? –
- Eheh.. scusa Inuyasha ma è stato più forte di me! Lo sai che non posso dirgli di no quando mi fanno gli occhioni! – tenta lui, ma io non ci casco.
- Fhè! La verità è che oltre ad essere un uomo depravato, sei anche debole! –
- Io lo chiamerei piuttosto “amore paterno”… -
- “Amore paterno” un tubo! Io non mi faccio tirare le orecchie per farti contento! Falle giocare con la neve! –
- Ma fai felici le bambine! –
- Non cambio idea! –
- Inuyasha… perché sei così insensibile con le bambine? –
- Perché non vado molto d’accordo con i mocciosi! – rispondo io stizzito.
Shippo, che aveva parlato poco, stranamente, alla fine decide di intervenire, spiazzandoci tutti.
- Allora menomale che non hai avuto dei figli come Sango e Miroku! Altrimenti non avrei voluto essere nei loro panni! – esclama lui innocentemente.
Il silenzio cala nella stanza.
Cerco di nascosto lo sguardo di Kikyo, per vedere la sua reazione, ma non riesco a leggere niente nei suoi occhi.
Sta guardando senza interesse un angolino della stanza, come se quel discorso non la riguardasse minimante.
Volto scocciato la testa in direzione opposta a lei, in parte arrabbiato con me stesso, per il fatto di aver sperato che anche lei sia frustata per la situazione in cui viviamo.

Non ho figli perché le possibilità che lei rimanga incinta, sono davvero poche... dato le pochissime volte in cui lo facciamo.
Ogni notte di luna piena, per essere precisi, quando Kikyo mi permette di giacere con lei, come solo un uomo e una donna possono fare.
Solo in quei momenti, mi sento normale e accettato, e la mia condizione di essere un mezzo demone viene a meno.
So che ho sempre infamato Miroku, per la sua irrefrenabile voglia di portarsi a letto ogni ragazza… ma adesso… quasi mi vergogno ad ammettere che sono quasi arrivato a i suoi livelli…
Che aspetto con ansia la luna nuova, per appagare i miei desideri carnali e per potermi sentire uomo.
Per sentirmi amato.

Mentre rifletto, il mio amico capisce la situazione immediatamente e si affretta a risolvere la faccenda.
- Shippo non ti sembra di essere troppo piccolo per questi discorsi? – gli dice scherzosamente scompigliandogli i capelli, forse per allentare la tensione che si era venuta a creare – e poi… chi ti dice che saranno belle e dolci come le mie bambine? Sapendo che sono di Inuyasha, potrebbero anche essere infantili e scorbutici! –
- E’ vero…! – ammette Shippo pensando attentamente a quello che gli ha detto il monaco – Speriamo allora che non prendano praticamente niente da te! – mi dice lui, facendomi la linguaccia.
Io reagisco prontamente, afferrandogli la coda e sbatacchiandolo in qua e là.
- Cosa hai detto moccioso??? –
- Che sei uno stupido ecco! –
- Stupido a chi?? –
- A te, SCEMOOOO!! – e dopo avermi gridato in faccia, si libera dalla mia presa e si mette a correre per tutta la stanza, per cercare di sfuggirmi.
Le gemelline subito si mettono a ridere e vengono seguiti a ruota dai loro genitori, mentre Kikyo guarda divertita la scena.

Per lo meno, adesso non c’è la tensione di prima…

Il piccoletto, nel tentativo di sfuggire ai miei pugni, esce dalla casa, dandomi per l’ennesima volta dello stupido.
Se pensa di cavarsela così, si sbaglia di grosso.
Ma appena arrivo fuori, vedo uno Shippo impaurito corrermi incontro e nascondersi dietro le mie spalle.
- Ma che diavolo… ? –
Non faccio in tempo a finire la frase che un monaco calvo, seguito da altri quattro, si avvicinano a me, con l’intenzione di parlarmi.
Quando ce l’ho davanti, mi rendo conto di averlo già visto, qualche anno fa, durante la ricerca dei frammenti della sfera.
Lui e tutti i suoi servitori, avevano salvato un gruppo di ragazzini da un grosso demone e avevano poi cercato di convincere Rin, a non seguire più Sesshomaru…
Cosa che ovviamente lei non fece.


- Parla mezzo demone! Cosa ci fai tu in un villaggio umano? – mi domanda altezzoso e serio.
Io non gli rispondo subito e in quell’arco di tempo, lui sembra ricordarsi di me.
- Ma tu sei… quel mezzo demone che viaggiava assieme a quella sacerdotessa, vero? – mi chiede adesso più curioso, mentre io arriccio il naso contrariato per avermela fatta ricordare di nuovo – Che cosa ci fai anche in questo villaggio?? –
Alla fine decido di rispondergli:
- Non sono affari tuoi bonzo! E comunque sia… io ci abito qua! –
- Abitare? In un villaggio?? –
Sto per annuire, ma la voce di Kikyo mi ferma.
- Venerabile Ungai! Sono onorata di incontrarla! – lo saluta, accennando ad un inchino. – A cosa devo questa visita? –
Il monaco scruta me e poi anche gli altri, rimanendo in silenzio, facendo intuire che avrebbe preferito parlare in privato.
- Non si preoccupi, sono miei amici, potete parlare liberamente. – continua lei, ma Ungai continua a non essere convinto.
- Non si tratta di fiducia o meno… Si tratta di un pericolo imminente, che potrebbe scatenare il panico nei villaggi… Quindi, saggiamente, io e i miei compagni, abbiamo deciso di riferire e mettere in guardia solo ogni sacerdotessa di ogni villaggio da questa sciagura… ma preferisco non cadere nei particolari di fronte a dei cittadini – spiega lui, ignorandoci completamente con lo sguardo.
- Mi perdoni Ungai-dono, - interviene Miroku, chiamandolo rispettosamente – ma come vede, anche io sono un monaco, quindi non vedo nessun problema se lei ne parla anche con me di questo male! –
Il monaco studiò attentamente il mio amico, per decidere se trasgredire o meno l’ideale di parlare solo con la persona religiosa più importante del villaggio.
- Inoltre.. questa è mia moglie Sango. E’ una sterminatrice di demoni e il suo aiuto può essere prezioso… Sapremo mantenere qualsiasi genere di segreto che ci svelerete! – concluse Miroku, cingendo la vita della moglie.
Dopo averci pensato un attimo, annuisce con il capo.
Poi improvvisamente, il suo sguardo cade su di me e il suo viso si contrae in una smorfia.
- E tu? Qual è il tuo motivo per voler assistere a quello che dirò? – mi chiese, squadrandomi da capo a piedi.
Provo a rispondere, ma sempre Kikyo mi batte sul tempo.
- Lui è sotto la mia protezione. O meglio, lavora per me e mi aiuta nei momenti più difficili… Garantisco io per lui. –
Io annuisco non troppo convinto.
Devo accettare questa condizione.
E’ inutile che la trovi ingiusta…
E’ così e basta.
Punto.
- Va bene… vi spiegherò tutto… Qualche giorno fa, una persona ha trovato un’ antica reliquia in una caverna e, per sbaglio, l’ha aperta… Purtroppo al suo interno, vi era uno spirito maligno che si è subito impossessato del suo corpo.
Noi eravamo di passaggio in quel villaggio, quando avvenne ciò… Capimmo che c’era bisogno di un esorcismo, poiché lo spirito dentro quell’uomo, lo stava privando di tutte le sue energie. Andammo a cercare la reliquia, per incatenarci il demone all’interno, ma quando ritornammo dall’uomo, capimmo che era troppo tardi. Lo spirito aveva già assorbito tutta la linfa vitale di quella persona… -
- Quindi ve lo siete fatto scappare in poche parole… - mormoro io, in maniera accusatoria, beccandomi una gomitata da parte di Miroku e un’occhiata inteneritrice da parte del monaco straniero.
- Purtroppo, senza la reliquia dalla quale è uscito il demone, non è possibile effettuare esorcismi… - continua lui.
- Perciò, state dicendo che se una persona nel villaggio venisse “posseduta”, non ci sarebbe nulla da fare? – domanda preoccupata Kikyo
- E’ per questo che stiamo girando di villaggio in villaggio… quello spirito potrebbe essere ovunque adesso… Se dovesse comparire da queste parti, vi prego di portarci al nostro tempio situato sulla montagna dietro il fiume, la vittima dello spirito e noi, utilizzando la reliquia, esorcizzeremo e cattureremo quel demone! –
Miroku aumentò la presa sui fianchi di Sango, la quale strinse più forte le gemelline che guardavano curiose i loro genitori preoccuparsi.
Io, del resto, anche se volessi abbracciare la mia donna, per trasmetterle sicurezza, non potrei.
- D’accordo. Grazie, venerabile Ungai… Se riuscissi a scovare questo spirito maligno, mi recherò da lei e dai suoi compagni. – li congeda Kikyo, inchinandosi ancora una volta, prima che loro se ne andassero.

Shippo, che per tutto il tempo era rimasto nascosto dietro le mie spalle, saltella sulla staccionata a me vicina e ci chiede curioso:
- Ma allora questo demone potrebbe impossessarsi di chiunque? –
Io non lo ascolto nemmeno e osservo i miei amici abbracciati amorevolmente.
Non so perché, ma un moto di gelosia si impossessa di me e mi fa cambiare umore.
- Esatto mostriciattolo! Specialmente i ragazzini noiosi e petulanti come te! –
Non volevo riprendermela con lui, ma ormai il danno è fatto.
- CHE COSA?????? – esclama impaurito lui, iniziando a correre disperatamente su e giù per la staccionata.
Io con un pugno lo faccio cadere in terra.
- Smettila di frignare! Mi dai sui nervi!! – sbotto io e con un salto mi avvio verso il Goshinboku, lasciando uno Shippo piangente, stravaccato al suolo.
Lì almeno posso starmene in santa pace!

Passo tutto il pomeriggio seduto ai piedi dell’albero, fino a che Kikyo, all’ora di cena, mi viene a cercare.
- Eccoti finalmente! – fa lei per iniziare discorso, ma io le rivolgo solo un’ occhiata critica.
- Inuyasha? C’è qualcosa che non va? –
- No… niente… - le rispondo io poco convinto, dopo qualche secondo.
Lei, non ci crede e mi si siede accanto.
- Vuoi dirmi cos’è che ti affligge? –
- … -
- Avanti Inuyasha… a me puoi dire tutto tesoro… -
A quell’appellativo, arrossisco leggermente.
Mi sento a disagio quando mi chiama così… sono così rare le volte in cui mi chiama “tesoro” che devo sempre farci l’abitudine.
- Guarda che le coppie si danno questi soprannomi! Non c’è bisogno di vergognarsene! – mi spiega lei cordiale, come se mi avesse letto nella mente.
- Ma noi non siamo una vera coppia Kikyo… - le dico subito e solo più tardi mi rendo conto di quello che ho appena detto.
La vedo stringere i pugni e abbassare il capo colpevole.
Sono sicuro che se non le chiedo scusa, starà tutta la sera in quella posizione senza fiatare.
- Scusa.. – è come un sussurro, ma è l’unica cosa che mi è venuto…
Per cosa dovrei scusarmi?
Per aver detto la verità??
Lei sorride amaramente, continuando a fissare il terreno.
- No… dovrei essere io a chiedere scusa a te… forse… staresti meglio se avessi un’altra donna accanto, piuttosto che una donna inutile come me… -
- Ma che dici Kikyo?? – la rimprovero io, scattando in sua direzione – non ho mai detto che sei una donna inutile!! –
- Ma staresti sicuramente meglio con un’altra… -
- No! Smettila! – la prendo per le spalle severo, facendola girare verso di me – sei la mia donna Kikyo! Io voglio stare con te! E’ solo… che mentire su di noi… alcune volte mi fa arrabbiare… -
Ecco. Finalmente gliel’ho detto.
Lei mi guarda sconcertata.
- Oh Inuyasha… allora è per questo che avevi quel comportamento oggi? –
Io non rispondo e lei lo prende come un silenzioso “si”.
- Allora so come farti stare su di morale.. – afferma con un mezzo sorriso stampato sulle labbra, mentre si alza in piedi.
Mi offre la mano e io, tra il confuso e il curioso, l’afferro e mi tiro su anche io.
Siamo faccia a faccia.
- … purtroppo non fosso farci nulla sulla faccenda del mentire di noi due, però… -
- Però? – la incito, sperando che quello che mi dirà, dia una svolta alla nostra storia, troppo complicata per i miei gusti.
- … però… stasera potremo passare una bella serata non trovi? –
- … -
Non ho capito niente.
- Eh? –
La vedo ridere appena e poi appoggia le sue mani sulle mie spalle.
- Possiamo fare quello che fanno le vere coppie stasera… - mormora lei con uno sguardo seducente.
- Vuoi dire che possiamo farlo anche se non sono umano?? –
Quasi non ci credo.
Se davvero ho capito bene, la riempio di regali per un mese intero.
Finalmente posso amarla anche nella mia vera natura.
- Non… non avevo pensato a quello in verità tesoro… - mi corregge mortificata e tutta la mia euforia se ne va via in un secondo.
‘Devo smetterla di sperare cose inutili’ mi dico mentalmente, ma sotto sotto, ci sono rimasto veramente male.
- Ah… e a cosa avevi pensato allora? – le chiedo in maniera atona.
- Beh… potremo amoreggiare un po’ di più stasera… -
Tutto qui?
- Cosa ne pensi? – mi domanda lei a pochi millimetri dalle labbra – Così mi farò perdonare per quello che è successo oggi… -
Io sono ancora arrabbiato in verità.
Ma d’altra parte… che cosa devo fare se non accettare la sua proposta?
Non ho nessuno se non lei.
- D’accordo… - le dico più convinto possibile, facendola sorridere vittoriosa.
- Ne sono lieta Inuyasha! –
Mi da un dolce bacio a fior di labbra.
- Anzi… potremo iniziare proprio qui… - mi sussurra lei, prima di baciarmi di nuovo, con più passione, facendo scorrere la sua lingua sulle mie labbra, come per volermi invitare a quell’antica danza.
Non rispondo subito al bacio.
Volevo che questa serata finisse diversamente.
Non è cambiato niente da oggi pomeriggio.
Dovrò comunque mentire e accontentarmi di andare a letto con lei nella mia forma umana.
Niente.
Non cambierà niente!
Perché diavolo non riesco ad accettare tutto questo???
Spinto da questi pensieri, afferro prepotentemente la schiena di Kikyo e l’avvicino a me con un movimento deciso, tanto che lei dovette reggersi alle mie spalle per non cadere.
Infilo la lingua nella sua bocca con arroganza e dopo la intrappolo tra il Goshinboku e il mio corpo.
Lei sembra felice di tutte queste attenzioni.
Continuo a baciarla con prepotenza, fino a quando, senza rendermene conto, faccio scivolare la mia bocca sul suo collo bianco.
- No Inuyasha! Potresti lasciarmi dei segni con i tuoi canini! –
Io mi fermo di botto, irritato, e rifletto su quello che mi ha detto.
Le persone del villaggio avrebbero fatto due più due, alla vista dei segni rossi sul suo collo.
Torno di nuovo ad appropriarmi della sua bocca, mordendola con tenacia.
Alcune volte la sento dire “Ahi! ”, ma non l’ascolto e continuo a torturare le sue labbra.
Se non sto attento, stasera potrei farle proprio male… sono troppo frustrato in questo momento per darmi una regolata.
Mi stacco da lei confuso e, respirando a fatica, tento di allontanarmi da lei.
Ovviamente Kikyo, non vuole che io mi fermi e tirandomi per la veste mi riavvicina a lei.
Senza rendercene conto, ci troviamo seduti.
Lei sempre attaccata con la schiena all’albero, e io in ginocchio davanti a lei.
Ho in testa una confusione tale da non rendermi nemmeno conto che lei si è di nuovo avvinghiata alla mia bocca.
Dopo qualche minuto passato in quella posizione, Kikyo sembra soddisfatta e si ferma, appoggiando la testa al Goshinboku e cercando di regolare il suo respiro.
Io invece, sono rimasto nella stessa posizione e oltre che regolare il mio respiro, sto tentando invano di riordinare la miriade di sensazioni contrastanti che sono esplose nella mia mente, per ritrovare un minimo di lucidità.
Poi, improvvisamente si alza, sgusciando via dal mio abbraccio.
- Beh… è stato bello no? – mi chiede aggiustandosi i capelli e arrossendo leggermente – Adesso però andiamo a casa, sennò chi la prepara la cena? –
Sorride mentre me lo dice.
Per lei questa situazione è normale.
Anche se ci vorrà parecchio, devo seguire il suo esempio.
Non ho altra scelta.
Mi alzo silenziosamente e mi affianco a lei.
Kikyo mi prende la mano e insieme, ci avviamo verso casa.






Angolino dell’autrice

Ciao!! Finalmente sono riuscita ad aggiornare! XD
In verità questo capitolo l’ho diviso in due, perché stava venendo troppo lungo…
Quindi a momenti metterò anche il prossimo, visto che l’ho quasi finito! ;)
Grazie mille a tutti :)
Ciao ciao!

Saphira_chan

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Capitolo 4
*** Speranza ***







 

Capitolo 4

 

Speranza


- Ecco! Ho finito anche il braccio! Quello era davvero messo male! – mi dice Golum, dopo essersi asciugato il sudore dalla fronte.
- Mmh… - Non ho voglia di chiacchierare con lui. Dice sempre le stesse cose.
Con quel briciolo di forza che mi è rimasta, mi metto a sedere e mi chiudo la vestaglia azzurra.
Ho davvero tanto sonno.
Voglio solo riposarmi… e invece quel bastardo di Naraku vuole vedermi.
Cos’altro ancora vorrà infliggermi?
Non gli bastano tutte le torture che sperimenta su di me?
Il rumore della cella che si apre, mi sveglia da tutti quei pensieri.
E’ un demone di Naraku.
- Andiamo monaco. Adesso che hai finito il tuo lavoro, torna nella tua lurida cella! – gli dice con cattiveria a Golum.
Il diretto interessato, si alza con estrema lentezza, a causa della reverenda età, e si incammina verso quel demone.
- Golum? – lo richiamo io
Lui non si gira nemmeno. Sa già quello che gli voglio dire. Lo faccio tutte le volte che viene a curarmi.
- Grazie… -
Anche se è un monaco arrogante e insopportabile, merita comunque un “grazie” dopo le sue cure…
- Sei monotona ragazzina! – ribatte lui, già fuori dalla stanza.
Abbasso la testa, per un secondo, sorridendo amareggiata per quella situazione irreale e quando alzo lo sguardo, vedo Naraku in piedi, dietro le sbarre.
- Vedo che ti ha guarita il nostro Golum! Così adesso posso mostrarti una cosa… -
Fa schioccare le dita e un demone sciacallo mi si avvicina.
Mi libera dalle catene e mi tira su di peso.
Solo allora mi rendo conto di aver perso sensibilità alle gambe.
Provo a muoverle, ma niente.
Non si spostano nemmeno di un centimetro.
Dopo 3 anni senza muoversi, è normale no?
‘ E’… è solo un disagio provvisorio no? ‘ Mi convinco io impaurita.
Ma non ho tempo di fare altri tentativi per camminare, che quel demone mi trascina fino a Naraku, facendomi strusciare i piedi sul pavimento.
- Potresti anche dare un po’ d’aiuto, invece che essere solo un peso morto! – mi rimprovera malignamente il mio aguzzino, procurandosi subito un’occhiata inceneritrice da parte mia.
- Come vuoi! Allora il mio schiavo ti porterà fino alle mie stanze in questo modo! -
E senza darmi il tempo di replicare, vengo strascicata per tutti i corridoi, fino a quando non arrivo nella sua stanza.
Il demone sciacallo mi getta malamente sul pavimento e se ne va, lasciandomi sola con Naraku in una camera buia e tetra.
L’ambiente era pressoché vuoto, ad eccezione di uno specchio enorme, appoggiato ad una parete.
La luce, che proviene dalle finestre, da un aspetto grottesco e lugubre alla sua stanza.
Un brivido mi percorre per tutto il corpo.
Che cosa vuole farmi??
- Andiamo Kagome, se stai qui, ti perderai lo spettacolo! – mi ribadisce Naraku, prima di prendermi per un braccio, senza tanti complimenti, e trascinarmi proprio davanti lo specchio.
Mi rilascia cadere e quando alzo lo sguardo, vedo il mio riflesso, non capendo dove voglia arrivare.
- Ti ricordi delle doti di Kanna? – mi domanda con un ghigno dipinto in faccia e io gli rivolgo un’occhiata di sfida.
Se pensa di stare tutta la sera a fare gli indovinelli, è la volta buona che gli tiro un pugno!
Lui sorride al mio sguardo e continua a parlare.
- Dopo che Kanna è morta durante uno dei vostri contri, anni fa, feci prendere a Byakuya un frammento del suo specchio e adesso… ecco il frutto del mio duro lavoro! –
Quindi in poche parole… quello era lo specchio di Kanna?
- Ho dovuto chiamare molto demoni a lavorare questo specchio… -
- Vorrai dire “ minacciare a lavorare ”! – lo correggo io con tono aspro, guadagnando solo una grassa risata di lui.
- Ahah! Beh, devo dire che mi conosci bene allora! –
- Sai che fortuna… - continuo io non guardandolo.
- Non ti preoccupare… più tardi pagherai per questa insolenza… dove ero rimasto? –
- Alle minacce… - gli suggerisco io, come niente fosse. Voglio essere riportata più presto possibile nella mia cella. Questa stanza mi fa venire i brividi.
- Ah certo… insomma, ti stavo spiegando che ho fatto ricostruire lo specchio di Kanna durante tutti questi anni e alla fine, sono riuscito persino a realizzare uno specchio più grande del precedente! –
Si volta verso di me vittorioso.
- Vuoi un applauso? – faccio io, come se quello che ha detto non mi fa né caldo né freddo.
Stranamente lui non mi molla nessuno schiaffo.
Di solito dopo la seconda insolenza, mi punisce sempre… ma adesso… perché continua a sorridere??
- No Kagome… non voglio l’applauso… voglio che tu guardi attentamente cosa c’è dentro lo specchio… -
Obbedisco riluttante.
Vedo solo il mio riflesso.
Sto per ribattere, ma lui fa schioccare le dita e la mia immagine sparisce.
- Questo specchio non è fatto per riflettere l’immagine… serve per vedere ciò che i miei insetti vedono, fuori dal mio castello… - mi spiega altezzoso lui.

Spalanco gli occhi per la sorpresa.
Allora non mi stava mentendo prima, quando diceva che avrei potuto rivedere i miei amici!
Il mio cuore comincia a battere più forte, non appena l’idea di rivedere il volto di Inuyasha, si fa largo nella mia mente.
- Allora Kagome, vuoi vedere come se la spassano i tuoi amici? – mi chiede lui e quando vedo i suoi occhi rossi, capisco che lui non sta aspettando altro.
- Come faccio a sapere che quello che apparirà in questo specchio sarà vero? – non sono scema. Naraku farebbe qualunque cosa pur di ferirmi.
Lui ride sornione e si avvicina ulteriormente a me.
- Credi che se avessi avuto la possibilità di farti vedere un’ allucinazione, non l’avrei già fatto anni fa?? Avrei potuto usare un qualsiasi specchio e gettargli un maleficio, per creare le immagini a mio piacimento… Ma vedi… lo specchio di Kanna, è speciale… non può subire nessun maleficio e quindi… può mostrare solo la verità! –
Si ferma un attimo per osservarmi e quello che vede lo fa sorridere malignamente.
Ho paura.
Ho paura di quello che posso vedere in quello specchio.
E lui sembra essersene accorto.
- Quindi, ho fatto uscire un insetto dal mio castello per mostrarti come si sta svolgendo la vita dei tuoi “amici”… e soprattutto… del tuo amato Inuyasha… -
A sentire quel nome, rabbrividisco.
So che Kikyo ha espresso il desiderio della sfera.
Me l’ha detto Naraku.
Non ci ho messo tanto a scoprire quale fosse stato il suo desiderio e adesso... tutta questa euforia di Naraku di mostrarmi Inuyasha… mi fa temere una cosa…
Una cosa troppo ovvia in verità… ma io ho sempre sperato di sbagliarmi.
- … Su Kagome, non eri tu quella che non vedeva l’ora di vedere i tuoi amici?? Ho perfino rischiato che qualcuno si accorgesse del mio insetto, pur di realizzare questo tuo desiderio… -
Stringo gli occhi e mi raggomitolo in me stessa.
No.
Non voglio vedere!
Non voglio vederli!!
Naraku si inginocchia accanto a me, per prendermi con forza il viso e costringermi a guardare.
- Guarda! Devi guardare! – grida duro e io ho già gli occhi lucidi.
Perché?
Perché mi fa questo?
Perché non mi lascia almeno vivere nell’illusione che un giorno verrà per me?
Quel bastardo inizia a ridere notando i miei occhi.
- Ma come? Già piangi senza aver visto nulla?? – io non dico niente, mentre lui continua a ridere prepotentemente – Io, se fossi in te, non mi perderei questo spettacolo… -
E come per magia, nello specchio, cominciarono a crearsi delle immagini. Prima sfuocate e poi mano a mano sempre più nitide, fino a che non riconosco Inuyasha, ai piedi del Goshinboku.
Non è cambiato di una virgola.
E’ sempre maledettamente bello come mi ricordavo.
Per un attimo, mi sembra di non essere più sola… come se in quella stanza ci fosse anche lui.
A sostenermi in questi momenti difficili che sto passando.
Ma questa sensazione positiva sparisce immediatamente, non appena arriva Kikyo.
Tento di girare il volto, per non guardare ulteriormente, ma la presa ferrea di Naraku mi obbliga a guardare quello che io temevo di vedere.
- No Kagome.. Adesso arriva il bello… - mi mormora lui nell’orecchio, consapevole di starmi uccidendo.
Kikyo si siede accanto a lui e gli dice qualcosa.
Per fortuna non sento quello che dicono.
Almeno questa tortura mi è stata risparmiata!
Inuyasha sembra arrabbiato… forse hanno discusso…
Lei si alza e fa cenno a lui di fare lo stesso.
Si tengono per mano.
Mi fa male vederli, ma mai quanto quello che vedo dopo.
Kikyo si avvicina a lui e… e… lo bacia.
In quel momento perdo un battito e sento il mio cuore andare in mille pezzi, non appena vedo l’uomo che amo, rispondere con una passione che non avevo mai visto in lui.
Adesso sto piangendo.
Non riesco a fermare le mie lacrime.
Tento di nuovo a liberarmi da Naraku, per evitare di guardare oltre, ma lui, felice della mia reazione, mi avvicina maggiormente allo specchio.
- Ahahah! E dai, sei così naive da non riuscire a guardare due amanti amoreggiare in un bosco?? Oh Kagome, non devi piangere per loro… guarda come se la stanno spassando! –
Vedo Inuyasha rompere il bacio e un attimo dopo sono di nuovo attaccati, in ginocchio ai piedi dell’albero.
- Però… guarda come sono affiatati… - infierisce lui divertito.
Tremo per l’impotenza di fronte a questa scena.
Non posso fare niente se non guardarli.
Vedere Inuyasha baciare con foga Kikyo, mi sta facendo venire la nausea.
- Io te l’ho sempre detto Kagome… - inizia a mormorare lui, non appena i due amanti nello specchio, una volta finito di baciarsi, si alzano per andarsene mano nella mano, scomparendo dalla visuale dell’insetto. - … Inuyasha non verrà mai più a salvarti… lui adesso vive con Kikyo… perché dovrebbe venire da te, quando invece potrebbe starsene sotto le coperte del suo grande amore? –
Ogni parola che dice, è una pugnalata per me.
Tutta la mia grinta di rispondergli di poco fa, è svanita come neve al sole.
Guardo abbattuta il pavimento, sul quale erano cadute le mie lacrime.
Lui si alza in piedi e fa qualche passo verso la porta della stanza.
- Bello spettacolo, non trovi? –
Io non mi muovo di un millimetro.
- Ci siamo divertiti tutto sommato, no? Ma adesso è tempo di pagare per la tua insolenza di poco fa… -
Si affaccia nel corridoio e chiama a gran voce il demone sciacallo di prima.
- Portala nei sotterranei e legala alla lastra di pietra. Poi vai a prendere i demoni vermi che ho usato qualche settimana fa… a quanto pare… Golum ha guarito le ferite che ti avevano inferto sul braccio, no? – mi chiede poi, rivolgendosi a me.
Io continuo a fissare il pavimento. Non ha più senso lottare. Non sarei mai più uscita da quel castello.
- E’ ora che quei vermi “lavorino” anche sull’altro braccio… sono sempre cosi affamati poverini… un po’ di carne fresca gli farà bene… -
Sento la sua risata, mentre mi lascia sola in quella stanza.
Il demone sciacallo mi viene a prendere per quell’orrenda tortura, ma io non mi ribello nemmeno.
Ormai Naraku, mi ha tolto l’unica cosa che mi esortava a combattere e a vivere:
la Speranza.






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Corro senza tregua.
Cerco di ritrovare la scia di quell’odore.
Eppure non mi sembrava un illusione!
Era vero.
Un’ altra folata di vento, mi fa voltare di scatto la testa.
Trovato!
Salto sull’albero e guardo l’orizzonte.
Poi lo vedo.
La fonte di quell’odore.
L’odore di Naraku!








Angolino dell’autrice

Ecco la seconda parte del capitolo precedente!! :D
Eh già, questo capitolo è un po’ tristino… la povera Kagome che assiste alle fusioni amorose di Kikyo e Inuyasha…
Però per dare un po’ più di brio a questo capitolo, ho aggiunto un’anticipazione del prossimo capitolo!
Vabbè, si capisce che qualcuno ha seguito l’odore dell’insetto di Naraku, ma la domanda è: chi è quel o quella persona che è riuscita a scombussolare i piani del nostro antagonista?? XD
Nel quinto capitolo lo spiegherò! ;)

P.s = Per chi sta aspettando l’ultimo capitolo dell’altra storia che ho scritto, vi annuncio che il mio bel computer è ritornato bello e funzionante XD e quindi pronto per rimettersi all’opera! ;)
Perciò, ormai scrivo l’esordio di questa storia, cioè un altro capitolo e poi finisco l’altra fan fiction! ;)
Bye bye

Saphira_chan

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Capitolo 5
*** Un ospite indesiderato ***







 

Capitolo 5



Un ospite indesiderato


Mi stropiccio gli occhi, per avere un’altra prova certa che quello che sto vedendo è reale.
Riguardo di fronte a me e quell’odioso insetto è ancora lì, a volare non so dove.
Lo sapevo.
Quel bastardo di Naraku è ancora vivo!
Se fosse morto… lo sarebbero dovuti essere anche i suoi insetti velenosi!
Non c’è tempo da perdere!
Devo seguirlo senza farmi vedere.
Di sicuro mi porterà da Naraku!

Con un balzo, scendo dall’albero e non appena tocco terra, sento una voce chiamarmi.
Tempismo perfetto!
Almeno posso avvertire qualcuno di cosa voglio fare.
Vedo il mio amico raggiungermi a corsa, stremato.
- E’… mph… è… successo… mph… qualcosa?? – mi chiede col fiatone, mentre io fremo dalla fretta di seguire la mia pista.
- Si Ginta, Naraku è ancora vivo! – gli spiego io, senza tanti rigiri di parole, facendogli quasi perdere l’equilibrio per lo shock.
- Che-che cosa??? – grida lui sconvolto – Come fai ad esserne così sicuro Koga?? –
- C’è un suo insetto qua vicino! Lo devo seguire! –
- Ma capo… è pericoloso andare da solo! –
- Pensi che io sia un fifone? Mi stai dando del fifone??? – sbotto io, scattando in sua direzione e guardandolo irritato.
Lui inizia a gesticolare, cercando di scusarsi nella sua solita maniera goffa.
- NO! No capo! Io.. io pensavo ad Ayame… non sarà felice di sapere che vai a rischiare la vita! Proprio adesso che sta per nascere il tuo secondogenito! –
Il discorso non fa una piaga, non c’è che dire.
Ayame sarebbe stata furiosa…
Ma non potevo lasciarmi perdere questa occasione.
- Con mia moglie ci parlerò io, una volta che ritornerò! Tu e Hakkaku prendetevi cura della mia famiglia mentre non ci sono! – e senza aggiungere altro, corro verso l’insetto, lasciando il mio amico nel polverone di terra che ho alzato nella mia partenza.

Sono passati tre anni ormai.
Sono cambiate tante cose…
Ma l’odio che provo per Naraku e la frustrazione di non aver partecipato all’ultima sua battaglia… non sono mai riuscito a dimenticarli.
Studio di nascosto, dietro un cespuglio, l’insetto di fronte a me.
Ora avrei avuto la MIA vendetta. Quando troverò quel bastardo gliele darò di santa ragione!
In fondo, se non si è mai mostrato in questi anni, significa che è debole…
Tanto meglio… non dovrò nemmeno stancarmi troppo!
Lo schiaccerò come un dannato scarafaggio! E i miei compagni deceduti avranno la loro giustizia!

Riprendo a correre, non appena l’insetto scompare dietro un albero.
E’ meglio andare cauti.
Se mi vedesse, perderei ogni possibilità di trovare quel bastardo.
Mi nascondo dietro un altro albero, non appena l’insetto è di nuovo nella mia visuale.

Mentre aspetto che quella minuscolo demone si allontani, per trovare un altro nascondiglio più vicino a lui, un pensiero inizia a farsi spazio nella mia testa.
Forse… avrei rivisto Kagome…
Scuoto energicamente la testa, per allontanare quell’idea.
‘Questo è impossibile!’ mi rimprovero.
Lei non sarebbe mai scappata con un’emanazione di quel bastardo!
La dolce ragazza della quale mi ero innamorato, non l’avrebbe mai fatto!
Non è da lei, tradirci in questo modo!
Quando incontrai quel botolo ringhioso che mi spiegò di aver sconfitto Naraku e di quest’assurda storia di Kagome, quasi gli saltai addosso!
Sono sicuro che avesse inventato tutto, per nascondere l’evidenzia dei fatti:
Kagome si era stufata di stare al fianco di uno scorbutico e infedele mezzo demone ed era ritornata nel suo paese, per sempre.
La scusa del suo nuovo amante, proprio non stava in piedi!
Dannato Inuyasha!
E’ proprio da vigliacchi addossare tutte le colpe ad una ragazza buona e gentile come Kagome, per i propri sbagli!
Doveva pensarci due volte prima di fare il cascamorto con quella sacerdotessa morta!
Inventarsi tutto ciò solo per passare bene, è da vigliacchi!

Cambio nascondiglio, notando come, piano piano, mi sono avvicinato ad un monte enorme che mai avevo notato prima.
Forse mi sono allontanato più di quanto creda.
Sarà più difficile pedinare quell’insetto, mano a mano che salgo sulla montagna…
Gli alberi sono pressoché assenti… la montagna è coperta solo da un manto di pietre e rocce…
Sembra proprio che la natura abbia deciso di non crescere lassù…
Che sia proprio l’aura demoniaca di Naraku ad inquinare tutto il monte?
Mah, chi lo sa… ma tra poco lo scoprirò!

Guardo in lontananza l’insetto e ripenso a quando mi misi in testa di trovare il modo di attraversare quello strano pozzo, del quale una volta Kagome me ne aveva parlato, per andarla a riprendere.
O per lo meno… per vedere se stava bene…
Anche se non avevo più con me i frammenti della sfera nelle gambe, correvo abbastanza veloce per essere un demone lupo.
Ginta e Hakkaku mi seguivano ovunque io andavo. Come me, anche loro volevano rivedere la loro “sorella”, e il fatto di girare a vuoto per i più sperduti paesi, nella speranza di trovare il modo di attraversare il pozzo, sembrava non pesargli…
Era davvero una sfortuna che solo Inuyasha potesse raggiungere il mondo del futuro!
Dopo che mi disse quelle menzogne sull’ amante di Kagome, giurai a me stesso che non gli avrei rivolto più la parola.
Anche perché, se gli avessi chiesto di andare a controllare che Kagome stesse bene, lui non avrebbe fatto nulla, se non ridirmi di lasciare perdere, perché lei se n’era andata con Byakuya!
Credevo che sotto quel carattere detestabile e quella puzza di cane, si celasse del buono in lui…
E dopo aver sentito la sua versione dei fatti… mi sono davvero dovuto ricredere.

Cercammo in lungo e in largo, fino a che non si incontrò Ayame.
Anche se sapevo che nutriva ancora dei sentimenti nei miei confronti, quando gli spiegai il motivo che ci spingeva a viaggiare cosi lontano, lei si offrì di aiutarci.
Diceva che Kagome era una sua amica e che quindi, anche lei voleva sapere se stava bene o meno!
All’inizio, pensai che faceva tutto ciò per starmi vicino e basta… che di Kagome gliene fregava il giusto.
Poi notai con piacere, che tutto sommato, Ayame aveva a cuore la salute della mia amica e cosi iniziai a trattarla in maniera diversa, a vederla in maniera diversa…
Dopo un anno di ricerche, ci siamo dovuti arrendere all’evidenzia che per noi demoni, senza la sfera dei quattro spiriti, sarebbe stato impossibile raggiungere il mondo di Kagome.
E così, alla fine mi sposai con Ayame, con somma felicità di lei.
Le due tribù Yoro, adesso sono riunite e in pace, ma francamente, non la sposai solo per questo motivo.
Le spiegai che, poco a poco, mi ero innamorato di lei, per la sua tenacia e per la sua generosità.
Ogni volta che, durante il viaggio, perdevo la speranza, lei mi incitava a continuare, a lottare per rivedere la donna che amavo.
Sapevo quanto male le facesse dire quelle parole, ma lei nonostante tutto, era sempre al mio fianco e alla fine me ne innamorai.
Certo, porterò per sempre nel cuore l’immagine di Kagome, ma durante quel viaggio, mi misi l’anima in pace, perché mi resi conto di non avere speranze con lei.
Kagome non mi avrebbe mai amata come io amavo lei.
Il mio amore era un amore non corrisposto.
Lo sapevo.
Ma avevo sempre ostinatamente sperato che la situazione cambiasse, prima o poi…

Beh… adesso la cosa non ha più importanza ormai…
Kagome è al sicuro a casa sua, e se dovesse succedergli qualcosa, sia io che Ayame, ci saremo sempre per lei.
Su questo può contarci!

Vedo l’odioso insetto entrare dentro una grossa caverna e io furtivamente lo seguo.
Mano a mano che mi addentro nella grotta, l’oscurità si fa sempre più avvolgente e i miei occhi perdono sempre più visibilità.
Passano si e no due minuti, che già mi ritrovo nel buio più totale.
Niente.
Non riesco a vedere niente!
Solo grazie al mio udito e al mio olfatto posso seguire la mia preda.
Urto accidentalmente contro un masso appuntito, lacerandomi il gomito e facendo soprattutto rumore.
Dannazione!
Mi sbrigo ad acquattarmi a terra, respirando il meno possibile.
Non sento più il ronzio dell’insetto.
Brutto segno.

Sembra che il tempo non finisca mai.
Non lo vedo, ma se non sento muovere le sue ali, significa che lui si è fermato, nel tentativo di identificare la provenienza di quel baccano da me provocato.
Rimango immobile.
Fermo.
Come un masso.
Ma fortunatamente, quell’odioso insetto, dopo un tempo indeterminato, riprende a volare, inconsapevole che qualcuno lo stia pedinando.
Fiuu! C’è mancato un pelo!
Mi alzo lentamente e mi volto angosciato verso l’entrata della caverna, notando come questa si fosse ridotta ad un minuscolo puntino di luce.
Quanto ancora sarà lunga questa galleria?
Riprendo a seguire il ronzare insistente dell’insetto, stando bene attento a non urtare di nuovo nei massi che trovo sul mio cammino.
Questo strazio dura quasi per una mezzoretta buona…
Però, mentre sto ancora tastando con le mani e i piedi il terreno davanti a me, noto con piacere, come una tenue luce viola, incomincia a delineare poco a poco le linee delle rocce.
Adesso riesco persino a vedere quel dannato insetto, seppur non troppo nitidamente…
Ma la mia felicità viene subito interrotta, non appena mi rendo conto di essere appena scampato ad una trappola mortale.
Quella che credevo fosse solo una galleria lunga e buia, in realtà è più di questo!
E' un macchinoso labirinto di cunicoli e corridoi di pietra che garantisce una morte certa a chiunque vi si addentri.
Guardo preoccupato i corridoi tetri ai miei lati, che al buio, erano impossibili da notare.
Sono stato fortunato ad aver incontrato questo insetto, altrimenti, se mi fossi avventurato da solo in questa caverna sotterranea, mi sarei perso dopo tre minuti.
Io ho seguito il ronzare delle sue ali ed ho trovato la via giusta, ma… come farò dopo a ritornare indietro??
Una goccia di sudore mi bagna il viso, al pensiero di morire intrappolato in questo labirinto, ma la levo prontamente con il mio braccio.
Non è il momento di avere paura adesso!
Se sono arrivato fino a qui, posso benissimo riuscire ad andarmene!

A forza di camminare, arrivo alla fonte di luce e trattengo il respiro non appena realizzo tutto quello che sto vedendo.
Nel cuore della montagna, superato questo labirinto insidioso… c’è il castello di Naraku!
Quell’emerito bastardo!
Per tutti questi anni si è nascosto come un topo sotto terra!
E non se la passa nemmeno male, a notare le dimensioni di quest' enorme edificio.
Chissà quante stanze avrà il castello!

Studio l’ambiente cupo attorno a me.
Nessun’albero, nessuna forma di vita vegetale… né demoniaca… strano… davvero strano…
Solo l’imponente castello al centro di questa cavità sotterranea…
Ogni venti metri, a ridosso della parete, ci sono delle immense torce, che illuminano l’ambiente, con dei fuochi che si alternano fra il rossastro e viola scuro…
La torcia più vicina a me è caratterizzata da una fiamma violacea...
Ecco perché vedevo solo quel colore quando ero nel labirinto…
Scrollo la testa, rimproverandomi per aver dato un senso ad un fatto tanto inutile, quando invece dovrei pensare ad un piano di attacco per sorprendere Naraku in un momento vulnerabile!
Do una rapida occhiata dietro di me.
Quella da cui sono arrivato sembra l’unica entrata…
La sola via d’uscita quindi è il labirinto…
Mi gratto nervoso la testa, contraendo il viso in una smorfia…
Vabbè… a questo problema penserò dopo…
Adesso l’importante è che non importa più seguire quell…
Spalanco gli occhi, non appena mi rendo conto che quel piccolo parassita mi sta fissando con quegli occhietti rossi, sproporzionati rispetto al corpo.
Per un secondo rimaniamo cosi, a studiarci.
Poi lui si avventa su di me, e io lo manco per un pelo.
Non che quel misero pungiglione mi spaventa, anzi… però preferisco non provare di persona quanto velenoso sia!
L’insetto si rigira e ritorna alla carica, ma io lo scanso di nuovo.
Sul mio volto compare un mezzo sorriso, per aver schivato anche quell’affondo, però mi irrigidisco subito, non appena mi accorgo che quell’attacco, è solo un diversivo per correre al castello e dare l’allarme.
- Maledizione! –
Corro verso quel parassita e facendo un balzo, riesco a tagliare in due l’esile corpo della mia preda, mettendo la parole fine alla sua corsa.
Attero sulle gambe sopra il terreno massiccio.
Bene, pericolo scampato.
Posso contare ancora sull’effetto sorpres…

- EHY!! CHI SEI?? – mi urla uno strano demone sciacallo, correndo con l’ascia in mano verso di me.
Compiendo quel balzo, sono capitato, senza essermene conto, proprio vicino ad una delle entrate del cancello.
Osservo scocciato quella stupida guardia brandire l’arma e urlare in aria un grido di battaglia.
Perfetto.
Adesso non posso nemmeno contare sull’effetto sorpresa.













Picchietto nervoso le dita sulle mie gambe.
Il mio insetto dovrebbe essere già ritornato… perché ci mette tanto??
E se qualcuno lo avesse intercettato?
Contraggo la mascella, contrariato, ma poi il pensiero di quello che ho fatto vedere a Kagome mi fa di nuovo venire il buono umore.
Dopo tre anni… finalmente sono riuscita a farla piangere!
Mi mordo il labbro, come per fermare tutti quei pensieri osceni che la mia mente ha creato su quella dannata ragazzina…
Già… adesso non è più una ragazzina… è una donna formata…
Un ghigno malizioso si forma sulla mia faccia
… e come ogni donna… deve essere resa tale…
Mi asciugo le piccole gocce di sudore che mi bagnano la fronte.
Il desiderio carnale che provo per Kagome diventa ogni giorno più forte…
E dopo averla vista piangere… è molto più facile immaginarmela nuda, sotto di me, con il volto coperto dalle lacrime, ad implorare, - ad IMPLORARE - , che io mi fermi!
Sorrido appagato a quella scena, mentre appoggio la mia schiena contro il muro, accarezzandomi voglioso la gamba, immaginandomi che fosse la sua.
Dopo che avrò terminato il mio piano e la sua energia pura non mi servirà più… niente e NESSUNO mi impedirà di farle quello che più mi aggrada…
Soddisferà ogni mio più perverso volere e io mi crogiolerò nelle sue sofferenze!
Stringo il pugno vittorioso, ma proprio in quel momento, fa irruzione Byakuya nella mia stanza.
Non sono affatto felice della sua comparsa.
Per colpa sua, ho interrotto i miei pensieri sulla sacerdotessa, ma poi, notando la sua tensione, mi accorgo che c’è qualcosa che non va.
- Che cosa c’è? – domando serio.
- Naraku.. si tratta di quel demone lupo.. il capo della tribù degli Yoro.. E’ riuscito ad arrivare fino a qui! –
- CHE COSA??? – grido io alzandomi, fulminandolo. – Come c’è riuscito??? –
La domanda mi è venuta spontanea, ma prima che mi risponda la mia emanazione, già capisco che ha inseguito il mio insetto.
- Ha… -
- No! Lascia stare! Di sicuro ha fiutato il mio insetto... E’ da solo? – lui annuisce e io gli do le spalle, guardando dalla finestra il cortile interno del castello.
- Adesso dov’è? – la mia preoccupazione di poco fa, si è un poco affievolita.
Se è solo, non ha molte possibilità di sconfiggermi.
- Davanti al cancello ovest. Il demone di turno sta combattendo con lui.. – mi spiega con tono calmo.
Deve aver capito che questa situazione non mi turba più di tanto.
- Byakuya, vai da lui. E se quella guardia non riesce a domare quel ragazzo lupo, utilizza una delle tue allusioni… voglio l’intruso nell’atrio del mio castello fra cinque minuti. Sono stato chiaro? –
- Si – fa un inchino, ma prima di andarsene lo richiamo.
- Ah, e porta anche quell’inutile guardia se non ce la facesse contro di lui… -
Byakuya annuisce ed esce dalla stanza.

Koga eh?
Il caro buon vecchio Koga…
Se non sbaglio… aveva una cotta per la mia Kagome… quindi perché non fargliela rivedere?
Sorrido malignamente.
Sarà felice di darle un ultimo addio, prima di esalare il suo ultimo respiro.












Sei lento! Troppo lento!
Schivo l’ascia affilata di quel demone con facilità e con un pugno lo faccio cadere a terra per l’ennesima volta.
- Non ho tempo da perdere con te! – esclamo autoritario, ma quella guardia è come se non mi sentisse.
Si rialza e mi punta di nuovo quell’arma primitiva e inefficace verso di me.
Se continuo così, alla fine perderò tutte le mie forze.
E’ meglio che le utilizzi per sconfiggere Naraku, invece che con un suo scagnozzo.
Si prepara per un nuovo attacco, ma io, prima che se ne accorga, con uno scatto fulminio, sono dietro di lui e gli tiro un forte calcio alla nuca, facendogli perdere i sensi.
- Bene! Adesso devo solo... -
Non riesco a finire la frase, che mi ritrovo le mani legate dietro la schiena, come se una forza invisibile, mi avesse portato a quest’azione forzata e successivamente, anche le mie gambe vengono unite fra loro, come legate, impedendomi di fare qualsiasi mossa.
- Ma cosa diavolo…?! – provo a liberarmi, ma qualcosa mi impedisce di farlo.
Mi sembra di essere stato legato come un salame!
… ma non vedo nessuna corda!! Che diavolo sta succedendo????
Non devo aspettare molto, che una voce familiare mi risponde pacatamente.
- Davvero ingegnoso seguire l’insetto… ma adesso devi arrenderti all’evidenzia di essere stato catturato… - mi spiega una voce vicina.
Io mi rigiro come un’anguilla, cercando di capire chi è sta chiacchierando, visto che non c’è nessuno.
- Non c’è bisogno di muoversi tanto per vedermi… io sono qui! –
E in un batter d’occhio accanto a me si materializza Byakuya.
Noto anche che sono accerchiato da tre demoni e di avere i polsi e le gambe legate da una corda spessa.
- Sai una cosa? – mi dice l’emanazione di Naraku, picchiettandosi un dito sul mento – Col tempo, mi sono accorto che l’arte delle illusioni è davvero un utile arma per adescare chiunque. Basta far vedere alla gente quello che voglio e … Puff! Ottengo sempre quello che voglio. –
Digrigno i denti, tentando invano di liberarmi.
- In questo caso… sono riuscito a catturarti senza il minimo sforzo! Non ho forse ragione? – mi domanda, piegando leggermente il capo e sorridendo lievemente.
Vorrei volentieri spaccargli tutti i denti.
- Hai… hai utilizzato le tue allucinazioni per modificare l’ambiente attorno a me e farmi credere che non ci fosse nessuno, vigliacco! Mentre… - ma lui mi interrompe e finisce allegro il mio discorso.
- … mentre invece noi ti eravamo vicini, pronti ad intervenire nel caso avessi battuto la guardia… si! –
Sbuffo dal naso.
Maledizione, devo inventarmi qualcosa, per liberarmi! Subito!
- Beh, visto che sei arrivato fino a qui… meriti di vedere Naraku! Ti sta proprio aspettando nella sala principale! –
Lui… sa che sono qui?
Merda!
Due demoni mi alzano di peso e iniziano a trascinarmi verso l’entrata del castello, mentre l’altro scagnozzo, afferra la guardia priva di sensi con la quale avevo combattuto, trascinando pure lui.
Io scalcio in maniera convulsiva, creandogli dei problemi.
Se pensano di scarrozzarmi dove meglio credono, dovranno ricredersi.
Non gli renderò la cosa facile.
Li vedo ringhiare, per lo sforzo di tenermi fermo, mentre Byakuya alza gli occhi in alto disperato.
- Vuoi proprio farci ammattire vero? –
Sorrido compiaciuto non guardandolo nemmeno.
Se pensano che io mi sono già arreso, si sbagliano di grosso.
Non appena li troverò in un momento di debolezza, avrò il mio momento e tutti loro si pentiranno di avermi intralciato!
Capiranno chi è il capo della tribù Yoro!















Scendo velocemente le scale e apro la porta violentemente.
Obito smette di frustare Kagome, non appena mi vede.
- Mio signore... – accenna con il capo un inchino, ma io non lo guardo neanche.
Osservo la schiena nuda della giovane rigata dalle fresche ferite.
Non c’è tempo di farle guarire a Golum… l’avrei portata su con me in quello stato.
- Kagome? – provo io, credendo che fosse svenuta.
Mi avvicino a lei, non udendo nessuna risposta e scosto una ciocca di capelli dal suo viso, imbrattato dalla polvere e dalla terra.
Bene, è ancora sveglia… è solo ancora rinchiusa nel suo mutismo, e non vuole rispondermi.
Rilascio cadere i capelli sul suo viso e le do una pacca abbastanza forte sulla guancia, facendogliela arrossare quasi subito.
- Che caratteraccio! Ancora arrabbiata con me?? E dai che adesso ho un’altra sorpresa per te! –
Il suo viso non cambia espressione.
Continua a guardare il vuoto davanti a sé.
Ha uno sguardo spento e quasi mi dispiace… preferivo quando reagiva… almeno avevo un motivo in più per maltrattarla!
- Guarda che non voglio farti vedere lo specchio… - chiarisco subito, avvicinandomi al suo orecchio. – … speravo solo volessi vedere il nostro ospite… -
Alla parola “ospite”, nei suoi occhi, vedo guizzare un barlume di vita, sintomo che la cosa gli interessa.
Eccome se gli interessa.
Volta il viso verso il mio, tremando leggermente, forse per lo shock, forse per lo sforzo o forse per tutti e due.
- Che cosa? – sussurra lei con un filo di voce, come se non parlasse da un secolo.
Io le rivolgo un’occhiata di chi la sa lunga, e le sorrido beffardo.
- Obito. Rimettile la vestaglia azzurra… e portala nella mia sala… voglio che assista al funerale del suo amico lupo! – e senza aggiungere altro, le do le spalle e mi avvio verso l’ingresso.
Ma durante questo piccolo tragitto, lancio un’occhiata dietro di me, notando soddisfatto l’espressione di puro terrore che si è dipinto sul viso di Kagome, mentre sussurra il nome del nostro ospite indesiderato.
- Koga… -







Angolino dell’autrice

Ciao a tutti!!! Mammamia che maratona che ho fatto per finire questo cap! Tutto il pomeriggio, nel quale poi, alla fine, ho realizzato solo metà capitolo di quello che avevo in mente! :(
Uffiiiii! Ogni volta mi tocca dividere i capitoli perché li allungo troppo!!
E’ solo che, se non scrivo così nel dettaglio, mi sembra di fare tutto troppo superficialmente! -.-! E cosi alla fine scrivo di più di quello che pensavo…
Beh… diciamo che questo allora si può considerare l’inizio dell’esordio… la seconda parte ci sarà nel prossimo capitolo! ;)
Comunque sia… Alla fine il personaggio misterioso non era altro che il caro Koga! XD
Non disperatevi fan di Sesshomaru, Koga avrà anche un ruolo importante in questa parte della storia, ma il fratellone di Inuyasha risolverà una situazione moooolto complicata più avanti!
Il suo tempo di gloria deve ancora venire! Dategli tempo e arriverà! ;)
Fatemi sapere se comunque vi è piaciuto questa risvolta dei fatti, e soprattutto se sono stata troppo dispersiva con i discorsi! XD
Grazie a tutti voi che vi state interessando alla mia storia! Mi state facendo stracontenta!! :)
Bacioni a tutti

Saphira_chan


Ps: come avevo promesso, il prossimo cap che aggiornerò sarà l’ultimo dell’altra mia ff, “Intrappolata nella tana del lupo” e non appena l’avrò fatto, ritornerò a continuare “Amore proibito”! ;)

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Capitolo 6
*** Rinforzi! ***







 

Capitolo 6



Rinforzi!


Dopo cinque minuti buoni, arrivo nella stanza in cui avrei dovuto incontrare Naraku.
Mi guardo intorno allarmato, credendo che quel bastardo sarebbe potuto spuntare di punto in bianco per colpirmi.
Colpire alle spalle è proprio da lui…
Ma a quanto pare, posso stare tranquillo per il momento... la sala è vuota.
Fino a quando non arriverà Naraku, mi conviene escogitare un piano.

- Mmm… non c’è ancora nessuno… - riflette ad alta voce Byakuya.
- Ehy, non è che per caso, tutte queste allucinazioni hanno dato alla testa pure a te? – lo canzono io, ma prontamente, uno dei due bestioni che mi tengono, mi tira un pugno ben assestato nello stomaco, facendomi piegare dal dolore.
Ringhio per la sorpresa.
- Prendila come una mia risposta.. – mormora lui, non scomponendosi nemmeno.
Sputo un po’ di sangue.
Davvero comodo far fare tutto a questi scimmioni!
Scommetto che se lo sfido ad un corpo a corpo, senza le sue maledette illusioni, non durerebbe nemmeno un minuto.
Sono sempre piegato verso il pavimento, fino a che non sento dei passi in lontananza.

- Buonasera, Koga! – la sua voce mi fa alzare di scatto la testa – Da quanto tempo, non è vero? – sorride beffardo mentre lo dice, alludendo a quanto tempo lui è riuscito a farla franca, nascondendosi in questa terrificante caverna.
Gli rivolgo un’ occhiata d’odio e mi tiro su in piedi, nonostante la difficoltà, visto che sono legato.
- Naraku!! Lurido bastardo che non sei altro!! Ti sei nascosto come un coniglio eh?? –
Non finisco la frase, che di nuovo lo scimmione mi tira un altro pugno, stavolta in testa, facendomi ricadere sul pavimento.
Sta veramente iniziando a starmi sui nervi!
‘ Quando mi libererò ti restituirò anche gli interessi! ‘
- Nascosto? No… direi piuttosto che in questi anni ho aspettato.. –
- Aspettato? Che cosa vorresti dire?? – tossisco io, ancora in ginocchio.
- Solo quello che intendevo… - e mi da le spalle avvicinandosi ad una cassa, che prima che arrivasse, non c’era.
Odio le persone enigmatiche.
Scommetto che si sta divertendo un mucchio a farmi scervellare.

Mi guardo intorno, per cercare di capire come avrei potuto evadere da lì senza essere ucciso.
L’unico mio obbiettivo è uccidere Naraku, ma in questa stanza siamo in troppi.
Devo uscire di qui, farmi inseguire dai suoi scagnozzi e poi ritornare da Naraku, in modo da combattere con lui da SOLO!
Se provassi ora ad avvicinarmi a lui, di sicuro verrei ostacolato non poco…

Proprio in quel momento, mi accorgo che il demone sciacallo, con il quale avevo combattuto, si è ripreso.
Si regge a malapena… sintomo che deve aver ripreso i sensi da poco.
Ancora barcollando, si avvicina di qualche passo a Naraku, mettendosi in ginocchio e abbassando il capo umilmente.
- Mio signore! Perdonate la mia debolezza. Vi prometto che non accadrà più! L’intruso… - ma non riesce a finire la frase perché Naraku lo interrompe senza troppi problemi.
- Dimmi… e come faccio io a sapere che non succederà di nuovo in futuro? – domanda in maniera inespressiva, senza guardarlo, mentre sta tentando di togliere il lucchetto a quella grossa cassa.

Un suono sordo, all’interno di quest’ultima, mi fa sobbalzare.
Qualcosa dentro si è mosso…
Cosa ci sarà al suo interno?

Vedo il demone sciacallo sudare freddo, come se sapesse già a quale punizione andava incontro.
Gli altri demoni presenti nella sala, guardano la scena tesi, facendo bene attenzione a non fiatare, come se un movimento di troppo, avrebbe potuto compromettere la loro sicurezza!
Sono completamente impauriti… ad eccezione di Byakuya.
Lui osserva annoiato la scena.
Forse… il fatto che sia un’emanazione di Naraku, comporta dei privilegi… come per esempio l’abolizione della punizione che sarebbe toccata a quella guardia… o a tutti quei demoni che avessero deluso le aspettative di quel bastardo.

Naraku gira la testa in direzione del demone inginocchiato, ma la sua espressione seria, non cambia.
I suoi occhi rossi studiano da dietro la sua spalla, la figura alta e snella del demone.
Nessuna pietà.
Nessun ripensamento…

Mi fa davvero schifo!

Sta qualche secondo così, immobile, rivolto verso la cassa e con la testa appena girata.
Poi un suono metallico rompe quel momento statico che si era venuto a creare.
Non ci vuole molto a capire che è riuscito nel suo intento di aprire il lucchetto…
E che ha preso la sua decisione.
Il demone sciacallo si alza in piedi di scatto, fissando terrorizzato il suo Signore e tremando come una foglia.
- No! Mio Signore no! Per favore datemi solo un’altra possibilità! Solo un’altra! –
Ma Naraku alza la mano destra, facendo ammutolire all’istante quel demone.
Osservo confuso e stranito la scena.
Che cosa sta per accadere??
Di che cosa ha paura la guardia?
Cosa vuole fare uscire da quella dannata cassa??

Lo so che non dovrei, ma… quasi mi sento in colpa per quello che succederà a quella guardia.
Vederlo in quelle condizioni fa pena pure a me!

Finalmente, dopo minuti di mutismo, Naraku si rigira verso di me, e si siede sopra il coperchio della cassa nera.
- Vorresti sapere cosa c’è qui dentro vero? – mi chiede osservandomi di sottecchi divertito.
Io aggrotto le sopracciglia.

Non so perché, ma tutta la curiosità che avevo, mi è d’un colpo sparita…

- Oh andiamo… sappiamo tutti e due che muori dalla voglia di sapere cosa c’è qua dentro! –
Cerco di trovare il nesso che lega questa sua voglia di dirmelo alla punizione che aspetta la guardia…
Non devo aspettare molto per capirlo…
- Qui dentro, c’è la tua morte Koga… - sorride, aspettando la mia reazione.

Ecco perché preferivo non saperlo…

Sbuffa dalle narici soddisfatto e appoggia entrambe le mani sul sarcofago, assumendo cosi un’aria più strafottente.
- Sono dei rarissimi demoni vermi… preistorici per così dire. Li trovai per caso mentre ero dentro il monte Hakurei! Scavai così affondo, che alla fine trovai questi “fragili” esserini, che subito attirarono la mia attenzione! –
Si alza e dandoci di nuovo le spalle, apre la cassa, infilando un braccio al suo interno, con una lentezza esasperante.
Quello che tira fuori, non è altro che uno schifoso, grasso e deforme verme… troppo cresciuto per i miei gusti aggiungerei! …
Non ha occhi, né naso, né orecchie… solo una bocca chiusa.

Al momento…

Naraku non fa caso alla mia faccia disgustata e continua a raccontare.
- All’inizio, pensavo che fossero dei semplici vermi, che vivevano nelle viscere della montagna, come delle talpe cieche, ma poi ho notato una loro particolarissima capacità che mi ha subito sorpreso… - posa quella creatura abominevole sul suolo e ne prende in mano un’altra che sta per uscire dalla cassa.

Quante diavolo ancora ce ne sono??

- Purtroppo ne ho trovate solo tre di queste creature… ma tutto sommato, mi ritengo fortunato di questa scoperta! Lo sai? Sono degli ottimi strumenti di tortura… - lascia il discorso in maniera vaga, guardandomi storto, come se mi stesse nascondendo qualcosa… - … non trovi? –
Non so cosa ribattere, e francamente, nemmeno voglio farlo.
- Eh, Koga? – canzona lui, attendendo una mia risposta.
- Vuoi torturarmi per caso? – domando io azzardando.
Lui mi ride in faccia e ho la netta sensazione che mi stia sfuggendo un particolare.

Perché è così euforico?

- Ahaha! No no! Non è questo quello che avevo pensato… La tua morte sarà rapida… o meglio… ordinerò ai miei piccolini di finirti il prima possibile! Non voglio spargimenti di sangue sul mio pavimento! … ho già il mio “giocattolo” per sperimentare le mie torture… –

Ancora quello sguardo inquisitore…
Che cos’è? Vuole che sia io a torturare qualcuno?? Inizio a non capirci più niente!!

D’istinto, tralasciando l’ultimo discorso di quel bastardo, osservo quel verme giallognolo e grasso strusciare in qua e là ai piedi del suo “padrone”.
Davvero pensa che un essere del genere possa impaurirmi?
Riesco solo a provare disgusto nel guardarlo… nient’altro.
Come se avesse intuito i miei pensieri, decide di dare un po’ di spettacolo.
- E per darti una prova certa, ti farò vedere di cosa sono capaci questi piccoli demonietti! Voglio vedere nei tuoi occhi il terrore, quando andrai incontro alla tua morte! –
- Ah! Te lo puoi sognare! –
- Vedremo, vedremo…… Byakuya? –
- Si Naraku? –
- Blocca la guardia. – ordina con aria sufficiente lui, ignorando volutamente le suppliche strazianti che quel poveraccio grida, non appena si è di nuovo sentito preso in considerazione.
Il demone sciacallo, che fino a quell’ordine disumano era rimasto fermo e immobile accanto all’emanazione di Naraku, sperando in un cambiamento d’idea del suo padrone, tenta di fuggire, ma la sua azione viene bloccata sul nascere.
Byakuya, con un’altra sua fottutissima illusione, toglie la visibilità alla guardia, facendolo brancolare nel buio.
Ha gli occhi spalancati, sembra quasi indemoniato, e anche se si è gettato per terra, per tastare il pavimento di legno e avviarsi verso la porta, Byakuya gli fa credere l’opposto, e così ritorna al punto di partenza.
Grida, urla, impreca, sa di non avere scampo, di non riuscire a salvarsi.
Maledice Naraku, nonostante le sue condizioni e lui, emerito stronzo che è, non si muove di una virgola.
Osserva divertito la scena.
Solo dopo qualche minuto, tutte quelle offese iniziano a stargli strette e così, decide di liberare le sue creature.
Appoggia per terra anche il secondo verme e al suo ordine, quei due cominciano a strisciare in maniera sgraziata verso la guardia, seguiti subito a ruota da un altro verme che è uscito, grazie all’aiuto di Naraku, dalla cassa.
Quei demoni primitivi, si muovono emettendo dei sibili acuti, quasi gutturali, forse per lo sforzo che stanno facendo per raggiungere la loro preda.
La guardia, udendo questi versi, sbianca dal terrore e sbraita maggiormente, gattonando più veloce possibile in qua e là, nella tenue speranza di sfuggire a quei demoni così insoliti, così rozzi, da rendere impensabile che madre natura si sia cimentata a realizzare anche quegli esseri!
Ma, a fianco del mio disgusto per loro, per un momento il panico mi immobilizza, non appena aprono la bocca, in cerca di cibo.
Grande almeno quanto il loro corpo, quella che dovrebbe essere la loro bocca, è costernata da minuscoli ma affilati dentini aguzzi, che non si limitano a distribuirsi ai margini delle labbra rossastre, bensì si riversano su tutto il palato.
L’idea di venir divorato da quelle creature mi fa quasi venir voglia di vomitare… preferisco che sia Naraku a darmi il colpo di grazia, piuttosto che quegli esseri immondi!
Continuo a fissare la scena allibito.
I vermi, lunghi si e no quanto il mio braccio, emettono dei versi ancora più acuti, da far accapponare la pelle, e procedono in direzione più veloce verso il demone sciacallo.
Sono vicinissimi ormai..
Uno di loro tocca la gamba della guardia e lui, quando se ne rende conto, sferra un forte calcio, facendo ricadere all’indietro quell’ammasso di grasso strisciante.
Lo stesso fa con un altro verme.
Tuttavia, quando anche il terzo si avventa su di lui, accade una cosa inaspettata.
La guardia, tira un pugno a quell’essere, ma, invece di ricadere all’indietro come quegli altri due, si divide in una miriade di piccoli vermetti, identici all’originale, ma più piccoli, e quindi più difficili da allontanare.
Non ho il tempo di realizzare il tutto, che anche gli altri due demoni si trasformano in tanti piccoli esserini, dotati di denti aguzzi, e si avventano sul malcapitato.
Il corpo di quel demone sciacallo è talmente ricoperto dai vermi, che non riesco nemmeno più a vederlo.
E’ questione di qualche secondo, e poi, quando quegli esseri disgustosi si ritirano, per ritornare nelle loro fattezze originarie, della guardia non è rimasto più niente.
Solo l’armatura e qualche schizzo di sangue.


Rimango scioccato per un po’.
Che razza di demoni orribili sono quelli??
Sento una risatina provenire da Naraku.
- Bastardo! – sussurro a denti stretti. Una morte cosi indegna, la concederei solo a lui!
- Io te l’avevo detto Koga! Questi esserini sono un vero portento! – risponde lui e, facendo un fischio lungo, richiama i tre vermi, che ancora si aggiravano attorno all’armatura vuota della guardia.

- Koga… - mi chiama e io sussulto - … lo sai, vero, che non uscirai mai più di qui? – la sua voce intrisa di ironia, mi fa ribollire il sangue.
- Ahaha! Io non ne sarei così sicuro! –
Lui sorride sornione e scuote la testa come per smontarmi l’ultima cosa che ho detto.
- A quanto pare… non sei cambiato molto… sei sempre il solito testardo! –
- Lo prenderò come un complimento… -
- Ah Koga… non era un complimento il mio… - mi dice guardandomi con uno sguardo di sufficienza.
Il suo sentirsi superiore a tutto e tutti mi fa mandare in bestia!
- E’ facile chiacchierare in questa maniera quando siete sei contro uno! – mormoro fra i denti io, sperando di insultarlo o per lo meno, farlo arrabbiare.
Ma il suo solito sorrisetto non ne vuole sapere di andarsene dalla sua faccia!
Che rabbia!!
- Diciamo piuttosto che adesso non sei nelle condizioni giuste per ribattere… Comunque sia, voglio premiarti per essere riuscito a trovare il mio nascondiglio! –
- Premiare? – chiedo scettico, guardandolo di sottecchi.
- Si! Premiare! – fa una pausa un po’ troppo lunga per il miei gusti, e poi continua.
- Dimmi Koga… non eri tu quello che aveva una cotta per la nostra Kagome? –

Sgrano gli occhi per la sorpresa.
Che cosa c’entrava lei?
- Che cosa ci incastra lei adesso?? – lo urlo senza nemmeno accorgermene. Non sopporto quando vengono messe in ballo le persone a me care.
Soffoca una risata, e io gli ringhio in risposta.
- Stavo solo pensando… che prima di morire… ti sarebbe piaciuto darle un ultimo addio… -
Salutare Kagome?
Impossibile.
Lei non è qui!
Lei è a casa sua!
Ma non riesco nemmeno ad aprire bocca, che un grosso demone lucertola fa irruzione nella stanza… trascinando per un braccio una ragazza.
I capelli neri le nascondono il viso, ma è difficile sbagliarsi.
Adesso sento perfino il suo odore.
Mi irrigidisco non appena collego le parole dette da Naraku e l’odore della fanciulla.
Non è possibile!!
Lei non può essere…

- Kagome… -
Lo sussurro piano, come se in quel momento, tutta l’aria dei miei polmoni se ne fosse andata in un secondo.
Lo sussurro piano, perché spero che quel nome, non giunga alle orecchie della fanciulla e non si volti in mia direzione.
Ma è proprio in quel momento che la ragazza seduta malamente sul pavimento, alza lo sguardo verso di me.
- …Koga –


Fisso sconvolto la ragazza di cui ero innamorato davanti a me.
- Sorpreso di vederla qui eh? – dice Naraku, ma io nemmeno l’ascolto.
Continua guardare Kagome.
Faccio scorrere il mio sguardo sul suo vestito, notando come questo fosse bagnato in vari punti di sangue fresco…
No… non era possibile…
Lei non dovrebbe essere lì!
- Come… - non riesco nemmeno a formulare la frase da quanto sono scioccato.
Lei abbassa la testa abbattuta.
- Mi dispiace Koga… - mormora lei.
Di che cosa doveva scusarsi?
- No Kagome! Non è come pensi! – aggiunge Naraku, che intanto si era riseduto sulla cassa – Il tuo amico non è venuto per salvare te! Non devi sentirti responsabile per la sua morte! Lui è venuto appositamente per sconfiggermi. Nient’altro. Come vedi, a nessuno gli importa più di te… -
Kagome non si muove di una virgola.
Ha la frangetta sugli occhi, ma sento distintamente l’odore delle sue lacrime.
Un conato di rabbia mi invade per tutto il corpo.
Cosa diavolo le aveva fatto??

- NARAKU!! Cosa le hai fatto figlio di puttana!! – urlo io, al limite della lucidità.
- Che modi! Ma d’altronde, avrei dovuto aspettarmelo da te questo atteggiamento volgare… non sei altro che un rozzo demone lupo… -
- Non cambiare discorso!! Cosa cazzo lei hai fatto??? –
Lo vedo sorridere e dalla mia gola esce un ringhio così forte, che io stesso me ne stupisco.
- Niente! Ho solo deciso di farla mia prigioniera… -
- Da quanto?? Da quanto va avanti questa storia?? – chiedo, ma dentro di me ho il brutto presentimento di sapere già la risposta.
- Beh, mi sembra ovvio, no? Da quando quegli stolti dei tuoi amici credevano di avermi sconfitto! Sapevo di avere poche speranze quel giorno, e così ho giocato di anticipo, prendendomi Kagome, nel caso, come in realtà è successo, di una mia sconfitta… Ma purtroppo per loro, io sono ancora vivo! E grazie a Kagome, diventerò più forte di prima! –
Osservo scioccato il corpo fragile e martoriato di Kagome, che non appena è stato lasciato da quel demone lucertola, si è accasciato senza vita sul pavimento.
Come un cencio usato.
Provo a richiamarla, ma lei, ogni volta che prova ad alzarsi, ricade pesantemente sul pavimento, emettendo dei mugolii di dolore.
- Ahaha lasciala stare Koga! Ormai dopo tre anni c’è abituata a queste cose! – ride gioiale lui, mentre invece a me verrebbe solo da piangere a vederla in questo stato pietoso.
- PERCHE’?? Perché lei??? – sbotto rosso in viso per la rabbia.
- Adesso mi chiedi troppo! Non ti posso dire il perché l’ho sempre tenuta con me… non l’ho mai detto nemmeno a lei… figuriamoci se lo dico a te!! Ti basti solo sapere, che, grazie a lei, diventerò l’essere più forte di questa terra! E tutti dovrete avere paura di me… della mia vendetta! –
- Non dire cazzate! Kagome non ti aiuterebbe mai! –
- Ahaha su questo hai ragione! Ma… non mi importa se è nolente o volente! A me basta la sua energia spirituale e basta… poi per il resto… - osserva di sottecchi la fanciulla sdraiata - … è solo svago per me… -

Appena lo dice, mi rigiro come un’ anguilla fra le braccia di questi scimmioni che mi stanno tenendo fermo.
Se le ha messo le mani addosso… giuro che l'ammazzo con le mie mani quel maledetto bastardo figlio di puttana!!!
- Ohhh! Cos’è Koga? Ti dispiace che ogni giorno io mi diverta a torturarla?? Non te ne dovresti fare un problema, visto che ogni sera un monaco al mio servizio, le cura tutte le ferite, in modo che poi il giorno dopo possa ricominciare… - un ghigno di puro divertimento compare sulle sue labbra e la mia rabbia mi obbliga a ringhiare e a scalciare ripetutamente, nel tentativo di liberarmi e picchiarlo fino ad ucciderlo.

Ride soddisfatto del suo lavoro e poi mi rivolge uno sguardo beffardo prima di dare il fatidico ordine.
- Beh! Adesso che l’hai vista per l’ultima volta, possiamo finire anche questo teatrino! Kagome, - si gira verso di lei – saluta il tuo amico! –
Lei, trova un briciolo di forza per alzarsi, facendo leva sui bracci e mi guarda in maniera struggevole…
Nei suoi occhi leggo tristezza e abbandono… totalmente diversi da quegli occhi cosi vivaci e gioiali che mi avevano scaldato il cuore.
- Byakuya? – chiama Naraku - … bloccalo! –
Sapevo che mi sarebbe accaduto la stessa cosa di quella guardia e infatti, subito dopo sono paralizzato da un illusione.
Non vedo più niente e i miei sensi sono stati in qualche modo modificati.
Non riesco più ad orientarmi e nemmeno l’olfatto mi aiuta.
Sento il sibilare lontano di quei vermi e penso che tra pochi minuti morirò divorato da quelle creature disgustose.

Ma subito dopo, sento il grido di Naraku e quello di altri demoni.
Confuso, mi guardo in giro, sperando di intravedere uno spiraglio di luce in quel buio intenso che Byakuya ha creato apposta per me.
E’ questione di qualche secondo, e l’illusione che mi impediva di vedere, scompare, permettendomi di rivedere la scena attorno a me.

Kagome, adesso seduta, aveva sprigionato una luce cosi intensa da accecare tutti i demoni presenti in sala.
Le sue doti da sacerdotessa inoltre, tramite quel fascio di luce, le avevano permesso di stordire l’emanazione di Naraku.
Anche i vermi si erano fermati, a pochi centimetri da me, frastornati per quell’energia positiva.
Le lancio un’occhiata e capisco che ha usato tutte le sue forze, per usare la sua forza spirituale.
Mi alzo e faccio per andarla a prendere, ma la sua voce mi ferma.
- No…non hai tempo per salvare anche me… scappa! – lo dice piano, ma la sua voce dolce mi arriva forte e chiara negli orecchi.
Ho solo qualche secondo per fuggire di lì, e se fossi andato da lei, sarei stato troppo lontano dalla finestra e tutti i demoni avrebbero ripreso la loro lucidità… non avrei salvato nessuno in quel modo…
Con il cuore diviso in due, le rivolgo uno sguardo rassicuratore, mormorando con le labiali, che sarei tornato.
Lei mi sorride.
Ha capito che non l’abbandonerò in quel castello…

Con uno scatto fulminio, mi lancio dalla finestra andando a cadere su un cortile interno.
Corro senza sosta, ignorando volutamente le urla di rabbia di quel bastardo, che sono sicuro gliel’avrebbe fatta pagare cara a Kagome, per avermi aiutato a fuggire…
Devo al più presto andare via da lì!
Raggiungo l’entrata dalla quale ero arrivato e un moto di angoscia mi invade.
Come posso uscire vivo da questo labirinto?
Guardo dietro di me e noto con orrore che una notevole quantità di demoni si sta avvicinando.
Cosa posso fare??
Cosa??

Poi, un pensiero mi balena in testa.
Quando ero entrato in questa grotta… mi ero ferito…
Lancio un occhiata veloce al braccio sporco di sangue secco.
Ringrazio mentalmente i Kami di avermi fatto urtare quel masso e di essermi procurato cosi quella ferita.
Posso seguire le gocce di sangue che ho lasciato durante il tragitto!
Sorrido vittorioso per l’idea geniale che mi ha appena assicurato il biglietto di sola uscita per andarmene da questo posto e prendo una torcia viola, vicino a me.
Mi avventuro dentro i cunicoli oscuri e seguo, camminando abbastanza velocemente a causa dei demoni che mi inseguono, le minuscole tracce di sangue che avevo lasciato sul terreno.
Non senza poche difficoltà, raggiungo l’uscita della caverna e stremato, cado sulle ginocchia per la stanchezza.
Avevo temuto veramente di non farcela!

Adesso non sento più nemmeno i ruggiti di quei demoni…
Di sicuro si saranno persi nel labirinto…
Ben gli sta!

Mi alzo tremando per sforzo.
Non ho tempo per rilassarmi!
Devo riprendere le forze per ritornare lì e liberare Kagome… e stavolta… chiamerò i rinforzi!




 
Angolino dell’autrice
 
Ciao a tutti!!!! Ecco un nuovo capitolo! :)
Non ci vuole molto a capire che nel prossimo cap, Koga farà la sua bella comparsa nel villaggio di Inuyasha… XD
Finalmente vedremo la sua reazione! ;)
Grazie a tutti quelli che hanno recensito e lo faranno in futuro, perché leggere nuovi commenti mi danno la carica per scrivere altri capitoli!
Grazie a tutti quanti!! :) :)
 
Saphira_chan

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Capitolo 7
*** Certezze infrante ***







 

Capitolo 7



Certezze infrante


- Waahhh!!! Inuyashaaaa!!! Fa qualcosaaa!!! –
Socchiudo un occhio, lanciandogli un’occhiata di sufficienza.
- Tipo? – chiedo vago, guadagnando del tempo.
Se crede veramente che io scenda di qua, per salvarlo da quelle pesti, si sbaglia di grosso!
- Ti prego falle smettereeeee!!! – lagna lui, mentre una delle due gemelline gli tira la coda.
Sono proprio instancabili quelle due!
Mi sa proprio che l’hanno preso per un giocattolo…
- Fhè! E io che c’entro scusa? Sbrigatela da solo! – gli dico, prima di dargli le spalle, facendogli intendere che avrei chiuso lì l’argomento e che lui si sarebbe dovuto sbrogliare da solo.
- Cosa???? Inuyasha sei proprio unAHHHIAA!!!! Quella è la mia zampaaa!!! –
Sento il piccolo demone volpe strillare un altro po’, pregando, inutilmente, alle gemelline di Miroku di fermarsi e lasciarlo stare…
Ovviamente, Mayu e Yuna non hanno nessuna intenzione di lasciarlo andare. Qualsiasi cosa vivente, capiti loro a tiro, è sempre vittima dei loro svaghi infantili.
Poveraccio, Shippo era passato di lì solo per stare un po’ con Sango, e invece ha trovato solo il bonzo e quelle pesti…
Miroku, opportunista che non è altro, ha ben visto la possibilità di starsene un po’ in santa pace e con una scusa si è dileguato in casa, lasciando quel piccoletto in balia delle figlie.
Un ennesimo urlo, mi fa piegare le orecchie da quanto è acuto.
Direi che la sua idea di aspettare la sterminatrice a casa sua, non è stata veramente un gran che, penso, mentre un grosso gocciolone mi appare sulla testa.

Cerco di isolarmi da tutto quel baccano e lentamente, respiro l’aria fresca di mattina.
E’ cosi… pulita, mi rilassa. Non sento nessun demone o aura maligna nelle vicinanze… percepisco solo gli odori del bosco.
Anche oggi sarà una giornata piatta, senza tanti cambiamenti.

Mi accomodo meglio sul tetto della capanna e, portandomi le mani sotto la testa, torno a riammirare il cielo.
Dopo tutta questa neve, non si è ancora schiarito del tutto…
Il cielo è ancora bianco, talmente pallido, che non riesco ancora a vedere il sole…
Quando finirà quest’inverno?

- … Bambine lasciate stare il povero Shippo! … -
- … Hippo Hippo! … – ripetono in coro le pesti, mentre il loro papà le allontana di peso dal marmocchio, che corre via terrorizzato, nascondendosi dietro un albero lì vicino.

Osservo annoiato la scena.
Quando capirà che quelle due creature che ha generato sono una calamità naturale?
Stamani non mi hanno tirato le orecchie solo perché mi sono appisolato sul tetto dei miei amici e non sono ancora sceso…
E tuttora non voglio scendere!
.... almeno, fino a quando quelle due non avranno trovato qualcos’altro da massacrare!
Non ho intenzione di essere di nuovo vittima dei loro giochi “innocenti”, come dice quel cretino del mio amico.
Richiudo gli occhi, cercando di ritrovare un po’ di sonno perduto.

- … Miroku!! Potevi aiutarmi prima?? … -
- … Emm… scusami Shippo, ma… stavo pulendo casa! … -

Sospiro rassegnato.
- Per quanto ancora volete chiacchierare? Qui c’è gente che vorrebbe dormire! – sbotto io, interrompendo i loro discorsi e attirando l’attenzione di Shippo.
Il demone volpe inizia subito a battibeccare, dandomi dello stupido e rinfacciandomi di non essere sceso dal tetto per aiutarlo, ma io neanche gli rispondo…
Certo, una bella botta in testa, gli ci starebbe proprio bene, ma… ora come ora, non ho voglia di alzarmi…
… mi sa che lo picchierò più tardi…

- Già a litigare di mattinata? – la voce matura di Sango, mi desta dai miei pensieri sadici.
Porta un cesto ricco di tessuti che profumano di nuovo. – Scusa il ritardo Miroku, ma oggi al fiume c’erano davvero tante donne a pulire i panni… -
Dopo avere dato alla luce Mayu e Yuna, la sterminatrice si è dedicata interamente alla famiglia…
Non l’ho più vista combattere dopo aver ucciso Naraku… e forse questo è un bene…
E’ inutile rischiare la vita in estremi combattimenti, quando a casa si ha delle bambine da crescere…
Da allora, Sango è diventata una donna di casa modello.
- Non fa niente cara! Vieni, ti ho preparato una bella tazza di tè caldo… -
Il tono in cui il bonzo lo dice è gentile, ma subito dopo un attimo di silenzio, sento un suono secco, veloce, seguito da un lamento del monaco e non ho bisogno di aprire gli occhi per capire cosa è successo.
- Grazie, CARO! – gli mormora in maniera stirata, prima di entrare nella casa – Shippo entri dentro anche tu? – chiede un po’ più dolce rispetto a prima.
- Certo Sango! – gracchia felice lui, saltellando dalla gioia di stare un po’ in compagnia, ma prima di entrare, si rivolge al bonzo ancora in piedi dove l’aveva lasciato la moglie – Maniaco! –
Sento Miroku ridacchiare rassegnato.
Sicuramente avrà stampato in faccia un altro bel cinquino!

Non c’è proprio verso…
Miroku rimarrà sempre Miroku.

Rimango sul tetto per quasi tutta la mattinata, ma quando sento l’odore di Kikyo solleticarmi il naso, mi metto a sedere, aspettandola.
Deve aver finito i suoi compiti, per venirmi a cercare così presto!
Non devo attendere molto il suo arrivo...
La vedo uscire da una capanna, dall’altra parte del ruscello.
Sta sorridendo cordiale ad una vecchia coppietta, che sicuramente avrà richiesto il suo aiuto in qualche cosa, e lei, come sempre, gliel’ha dato.
La guardo avvicinarsi a me e quando mi ha quasi raggiunto, con un balzo, scendo dal tetto e mi posiziono di fronte a lei.
Stira le labbra in quello che dovrebbe essere un sorriso.
- Buongiorno! – mi dice lei serena.
- ‘Giorno – le rispondo docilmente come sempre. – Hai da fare molto anche oggi? –
Pochi minuti fa, avevo sentito da due contadini che stavano passeggiando lì vicino, dell’ esistenza di un bella laguna, dietro la montagna ad Est… sarà carino passare un po’ di tempo assieme lì…
Muovo le orecchie nervoso, sperando che anche oggi non mi dia buca come sempre.
… ma ovviamente mi illudo sempre troppo!
- Scusami… oggi proprio non posso! Più tardi viene a farci visita un nobile molto importante… e come “portavoce” di questo villaggio, devo essere presente, quando arriverà! – mi spiega calma lei, non scomponendosi.
Maledizione, mai una volta che azzecchi il giorno giusto!
- Mmh.. – mormoro io senza interesse.
Mi sa proprio che anche oggi mi dovrò aggregare alle faccende domestiche dei miei amici…
Ormai sto più tempo con loro che con lei!
- Tesoro, lo sai che mi dispiace… non fare quella faccia! –
- Quale faccia? – replico io stizzito.
- Quella che hai ora… -
- E’ la mia solita faccia di sempre! –
- … Quindi significa che sei sempre arrabbiato? –

Quella semplice domanda mi fa sussultare.
Frugo velocemente nella mia testa, in cerca di risposte, come per voler allontanare quel dubbio che mi assilla giorno e notte.
Io sono sempre… arrabbiato?
Beh… per la vita che sto conducendo ora… non è che sia delle migliori… ma d’altra parte sono un mezzo demone…
Non dovrei nemmeno avercela una donna!
Quindi che problemi ho?

…Quindi significa che sei sempre arrabbiato?...
La sua domanda mi continua a martellare nella mente, senza darmi tregua.
Il fatto che non riesco a trovare qualcosa che neghi questa condizione… significa che quindi… io… non sono mai felice?
NO!
Ho la mia vita!
Ho una donna che mi ama e che mi è vicina... e quindi non posso non essere felice!
Perciò, No! .. Non sono arrabbiato!
...
Ma nonostante tutti i miei ragionamenti contorti, nemmeno io sono convinto di quello che penso…

- Inuyasha? – mi richiama lei, visibilmente preoccupata.
A quella domanda mi ero chiuso in un lungo mutismo e questo mio comportamento infantile, di sicuro non è corretto nei confronti di Kikyo!
Non voglio che lei pensi che io non sia felice con lei!
Non voglio… rimanere di nuovo solo…
- Mmh? – borbotto vagamente io, mostrandomi indifferente alla situazione di poco fa.
Kami, vi prego che non abbia capito niente!
- No… niente… mi sembravi un po’ giù… - mi dice lei, con tono un po’ afflitto.
- No no! Non è nulla!! Piuttosto! Non ho ben capito chi sia questo nobile che arriverà oggi… - chiedo io, forse con troppa enfasi, per la felicità di aver trovato un ottimo argomento per deviare quell’atmosfera tesa che mi ero creato da solo con le mie stesse mani, ma per fortuna Kikyo, sembra non accorgersene..
- Oh si certo, te lo spiego subito! E’ il figlio primogenito di una famiglia molto ricca… i Takigawa… non so se ne hai mai sentito parlare… -
Ci penso qualche secondo e poi annuisco con il capo.
Certo che ne ho sentito parlare.
Ogni viandante che era passato di lì, stava ore e ore a parlare delle immense proprietà agricole di questo tizio…
In questi tempi, vedere così tanti campi, in mano ad un solo signore, è molto raro…
Ma cosa c’incastra questo nobile con il nostro umile villaggio?
- Il capofamiglia si chiama Masaru Takigawa! E’ l’uomo più ricco di tutto il paese! E solo grazie a lui, il mercato del villaggio, frutterà molti guadagni! –
- In che senso? – domando confuso e lei si sbriga a chiarirmi le idee.
- Ho mandato delle lettere al signor Takigawa, chiedendogli cortesemente se potevamo stipulare un accordo economico… lui avrebbe comprato da noi i semi del raccolto e alcuni attrezzi agricoli, e noi gli avremmo fatto un buon prezzo! In questo modo, aumenteremo i guadagni del villaggio! – esclama lei tutta la felice.
Mi stupisco a vederla così euforica.
Penso che non sia stata mai così su di giri per qualcosa!
Il villaggio per lei significa davvero tanto…
- Le mie lettere devono aver attirato l’attenzione del signor Takigawa, e perciò, nel tardo pomeriggio, arriverà suo figlio per concludere alcuni punti dell’accordo! – finisce di dirmi lei.
- Arriva il figlio? – domando scettico
- Si –
- E… parlerai da sola con lui? – Sapere che passerà tutto il pomeriggio con quel tizio, mentre io starò tutto il tempo da solo come un cane, mi irrita non poco!
Le mie orecchie si muovono continuamente… succede così ogni volta che cerco di trattenere la rabbia!
- Tranquillo Inuyasha… mica mi violenta! Ci saranno anche altri anziani del villaggio con me! E’ una faccenda seria questa! –
Beh… la situazione però non cambia… mi toccherà comunque passare tutto il pomeriggio seduto su qualche albero o con i miei amici…
Sospiro rassegnato.
Ormai mi devo arrendere all’evidenzia.
Avrebbe parlato con quell’uomo, con o senza il mio assenso.
Lei è la sacerdotessa di questo villaggio… è suo obbligo andarci…
- D’accordo… - dico amaramente - … ma stai attenta comunque! –
Ride leggermente per la mia reazione esagerata e io giro la testa, pronunciando un sonoro “Tsè”.
Odio quando ride di me!



Un vento strano, però, mi fa allarmare.
La quiete che regnava sul piccolo villaggio, viene intaccata da una presenza demoniaca, debole, in verità, ma poi scopro che è così solo per la forte distanza che ci separa…
Mano a mano che passano i secondi, aumenta, facendomi capire che quel demone si sta avvicinando.
E anche piuttosto in fretta!
Mi irrigidisco e drizzo bene le orecchie per percepire ogni suono possibile vicino a noi.
Porto la mano su Tessaiga, pronto ad attaccare in caso ce ne fosse stato bisogno.
Anche Kikyo si è accorta che qualcosa di demoniaco sta per arrivare al villaggio, non appena ha capito dal mio brusco cambiamento d’umore che c’è qualcosa che non va.
Subito dopo, grazie alle sue doti sacerdotali, riesce a dare persino una forma a quel dannato essere, che osa con tanta sfrontaggine, a presentarsi nel mio territorio, pensando di passarla liscia!
- E’ un demone selvatico. Ma non bisogna sottovalutarlo… dalla fattezza della sua aura, significa che ha un aspetto umano… quindi non rischiamo dei rischi inutili Inuyasha! I demoni di questa forma sono i più pericolosi! – mi spiega in maniera inespressiva, tendendo l’arco in un punto imprecisato del bosco.
Quando combatte contro i nemici, mantiene una calma allarmante…
Forse… è perché può permetterselo!
Con una forza spirituale potente come la sua, nemmeno io avrei timore a battermi con qualche demone…

Poi sento un fruscio dietro le mie spalle.
- Che cosa succede Inuyasha? – mi domanda preoccupato Miroku, uscendo dalla capanna.
- Niente di che… - risponde Kikyo al mio fianco, non staccando mai gli occhi dal bosco - … è solo un demone selvatico… -
- Un demone selvatico con però una buona dose di aura demoniaca! – ribatte lui, che adesso si è avvicinato a noi, brandendo il suo bastone di metallo giallo.
- Ha fattezze umane… è per questo che bisogna abbatterlo non appena spunterà fuori da quegli alberi! – ci spiega Kikyo, con il braccio teso per lo sforzo di mantenere la punta della freccia, vicina al legno dell’arco.
So che non esiterà a scoccarla, una volta che il demone finirà nella sua visuale.

Ma un odore familiare mi atterrisce.
Non l’avevo percepito prima perché eravamo contro vento, ma adesso… sento distintamente puzzo di lupo, intriso a sangue e sudore.
Subito l’immagine del lupastro mi appare in mente, non appena collego quell’odore familiare all’aura demoniaca da poco descritta da Kikyo.
- Aspettate!! – urlo io ai miei amici, che mi guardano subito confusi.
- Inuyasha ma cosa…? –
Non fanno in tempo a finire la frase, che un turbine di vento spunta dal bosco, alzando tutt’intorno a sé una marea di foglie, neve e legnetti, provocando un gran baccano.
Alzo il braccio sinistro davanti la testa, per evitare che qualche sassolino o frammento di legno mi entri negli occhi e così fanno anche gli altri.

E’ questione di un attimo, e tutto poi si acquieta.
Il demone che ha alzato tutto questo polverone, si deve essere fermato.
Senza esitare, abbasso il braccio e con mia grande sorpresa, davanti a me, c’è Koga!


Avevo già capito dall’odore che si trattava di lui, ma quello che non riesco proprio a capire è PERCHE’ lui sia qui!
Sono tre anni che non lo vedo…
Da quando…
Allontano subito quella vicenda dalla mia mente.
Si, insomma!
E’ da tre anni che non vuole più vedermi!
Cosa sarà successo??

Anche Miroku e Kikyo sono sorpresi di vederlo lì.
Il capo della tribù Yoro, ci guarda attentamente, squadrandoci uno a uno, e poi, si focalizza solo su di me.
Per qualche secondo io e Koga ci studiamo a vicenda, senza emettere una parola.
Dopo tutto questo tempo, cosa ci sarebbe da dire?
Ma i suoi occhi combattivi, mi fanno pensare che di li a poco sarebbe scoppiata una bella litigata…
E non ci vuole molto a capire con chi litigherà…
Sembra che con gli occhi voglia fulminarmi!
Fhè! Se è venuto fino a qua solo per una sfida e pensa di potermi battere così mal ridotto, si sbaglia di grosso!

Sto per mettermi a ringhiare, ma la voce di Shippo alle mie spalle, copre il mio verso gutturale, non del tutto amichevole, se così si vuol dire!
- K-Koga?? – il piccoletto deve essere uscito dalla capanna insieme a Sango, dopo aver sentito tutto il casino che ha fatto quel lupasrto al suo arrivo.
- Koga sei davvero tu? – domanda Miroku incredulo.
- EH CERTO! Conoscete qualcun altro che mi somiglia?? – risponde ironicamente, ma la sua voce, freme di impazienza, quasi rabbia.
- Oh si! – dico io spiazzando tutti e attirando la loro attenzione – … di lupi randagi ce ne sono molti nel bosco! –

Come immaginavo, Koga, non appena realizza che il mio è un insulto, si mette in posa di attacco e inizia a ringhiare, offeso, ma d’altra parte è stato più forte di me!
Lo odio quel dannato lupo!
Tre anni fa, oltre che vedere Lei, assieme a Byakuya, ho dovuto perfino subire la sua paternale!
Koga voleva fare l’eroe davanti a tutti e smentire quello che avevamo visto con i nostri occhi!

‘ - …Lei non l’avrebbe mai fatto… E’ solo colpa tua… Stai mentendo… Lei non ci tradirebbe mai… - ’ le sue parole mi riaffiorano tempestivamente nella mente.

Cazzate! Sono tutte cazzate!
Avrei voluto vedere lui, al mio posto, mentre Lei le diceva tutte quelle cose!

- Calmatevi tutti e due! – esclama autoritario Miroku, mentre si mette fra noi due.
Nonostante il mio amico si sia messo in mezzo, non riesco a fare a meno di stare in posizione d’attacco.
Dopo avermi fatto fare la figura del bugiardo e del vigliacco, davanti ai miei amici, proprio non riesco a comportarmi altrimenti!
Ma la voce infantile di Shippo e quella calma di Kikyo, attenuano un po’ la mia rabbia.
Non appena il mio corpo si rilassa, Koga smette di ringhiare e cade a terra seduto, come se fino a quel momento lo stare in piedi era una fatica immensa.
Nonostante gli altri sono riusciti a creare un tregua fra noi due, io riprendo subito la parola, non curandomi dei loro sguardi contrariati.
- Fhè! Non riesci nemmeno a reggerti in piedi e pretendi di volermi sconfiggere?? –
- Cos..? Sei proprio uno stupido cuccioletto! Non sono venuto per te! – mi risponde aspro, mentre sta cercando di ritirarsi su in piedi.
Trema leggermente nello sforzo e proprio quando ritrova un po’ di equilibrio, ricade sulla neve fredda.
Inarco un sopracciglio e penso quello, che sicuramente, staranno pensando tutti.
E’ Sango però, che da voce ai nostri pensieri.
- Chi ti ha ridotto cosi Koga? –
Lui sembra rifletterci, o forse solo valutare se dircelo o meno e quando lo fa, dice un nome che mai più avrei voluto sentire.

- … Naraku! – lo esclama con forza, come se volesse ben imprimerci quel nome da noi cosi tanto odiato.
- N-Naraku? – ripeto io sconvolto sottovoce.
Si stava forse divertendo a prenderci in giro?
Lui è morto! Morto e sepolto!
- Impossibile! L’abbiamo sconfitto tre anni fa! – balbetta Kikyo, anche lei stupita, per le assurdità che stava dicendo quel lupastro.
- Vi dico che lui è ancora vivo!! Si è nascosto per tutti questi ann.. – ma non riesce a finire il discorso, che io, in un moto di rabbia, mi avvento su di lui, assestandogli un pugno in faccia e facendolo ricadere a terra qualche metro più in là.

Dire che sono incazzato non è niente!
Come osa venire qui, ingannarci in questa maniera e pretendere il nostro aiuto??
Con un balzo sono di nuovo vicino a lui, ma Koga, riesce a schivare un altro mio attacco, e riesce, miracolosamente, a tirarsi in piedi.
- MA CHE CAZZO FAI BOTOLO?? – urla lui, sputacchiando il sangue che fuoriesce dal labbro che gli ho appena rotto.
- TI DO QUELLO CHE MERITI! CON CHE CORAGGIO OSI VENIRE QUA E PRENDERCI IN GIRO IN QUESTA MANIERA??? – come può pensare che io caschi in questo suo tranello?? Ringhio e mi preparo di nuovo ad attaccare.
- NON VI STO MENTENDO!! E’ la verità!! Naraku è ancora VIVO!!! –
Sto per picchiarlo di nuovo, quando Miroku ferma il mio braccio.
- Smettila Inuyasha!! – mi ordina severo e io sgrano gli occhi stupito.
- Ma da che parte stai??? Ti fidi ancora di lui?? –
- Qui non si tratta di stare da una parte o un’altra! Qui si tratta di capire se quello che ha detto è vero o falso! –
- Vi dico che è la verità! – si intromette ancora Koga, facendomi di nuovo saltare i nervi - … ieri sera ho sentito l’odore di un insetto di Naraku e seguendolo mi ha portato al suo covo! –
- Fhè! E come mai io non l’ho sentito??? – sbotto spazientito io.
- Perché sei un incapace botolo ringhioso, ecco perché! –
Rosso in viso per la rabbia, cerco di liberarmi dalla presa del monaco.
‘ Se Miroku ora non si scansa, picchio pure lui ‘ penso esasperato per la situazione.
In suo soccorso arriva però Sango che si avvicina a Koga, tastando le sue ferite.
- Sono ferite profonde! Cosa pensi di fare conciato così? –

Da quando i miei amici sono cosi gentili con quel lupo randagio??

- Non… non è importante! Io… io devo ritornare al suo castello! – borbotta lui, più a se stesso che a noi.
- Tsk! Ma guardati! Non riusciresti nemmeno a fare più di due passi! – dico io, guardandolo in cagnesco.
Se non ci fosse la mia amica sterminatrice lì vicina a lui, l’avrei di nuovo attaccato!
Lui abbassa la testa, amareggiato dalle mie parole, perché sa che infondo sono vere.
Ha dei lividi, qualche sgraffio e un grosso taglio sul braccio… per un demone dovrebbe essere roba da niente, ma lui sembra davvero sconvolto…
Il suo fisico deve aver combattuto più del dovuto..
- Io… lo so! Ed è per questo che sono venuto da voi! – ammette lui, ingoiando un po’ del suo orgoglio.
Chiedere aiuto agli altri, non è mai stato nel suo stile!
- Fhè! Non ci penso nemmeno!! – prima che aiutarlo, preferisco morire!
- Non è per me che dovete farlo!! –

Sbatto gli occhi più volte, non capendo dove voglia arrivare.
Cerco una risposta nei miei amici, ma anche loro sono confusi.
Che cosa sono tutti questi misteri?
- Koga? – lo chiama gentilmente Sango – Ci vuoi dire per bene cosa è successo? –
Lui fa un profondo respiro e riprende a parlare, guardando la neve sotto le sue mani.
- Sono riuscito a sfuggire dalla caverna, dove si sta rintanando qual bastardo di Naraku. Però, dopo poco, un demone al suo servizio, che è riuscito a seguirmi, mi ha colto alla sprovvista e mi ha attaccato… Sono riuscito a sconfiggerlo, ma adesso il mio corpo è al limite… Le.. le ho promesso che sarei ritornato a salvarla, ma per riprendermi dalle ferite, ci vorrebbe troppo tempo..! –
- Chi devi salvare? – domanda curioso Shippo e vedo Koga, guardarmi intensamente, come per rimproverarmi di qualcosa.
Gli ringhio in risposta, ma lui, rimane fermo stavolta.
E il suo comportamento mi fa sudare freddo.
- Chi devi salvare? – ripete Kikyo.

- … Non sono sfuggito dal suo castello solo grazie alle mie forze… sono stato aiutato… - mormora lui, abbassando gli occhi e tornando a guardare la neve - … era al limite delle forze, ma… lei mi ha salvato lo stesso… e … penso che adesso stia già pagando per avermi aiutato… -

Rialza gli occhi e li punta su di me, decisi, e un brivido mi percorre lungo tutta la schiena.
Quello sguardo… è lo stesso che mi rivolse tre anni fa quando litigammo per Lei.

- … non potevo pensare che lei fosse lì… ma invece… sembra che Naraku abbia ingannato tutti… -

Fa una pausa e poi continua, scandendo bene ogni parola.
- … l’ha sempre tenuta con sé. Non ci siamo mai accorti di niente, e lei ha pagato per la nostra stupidità! … … E’ Kagome che mi ha aiutato! –


Kagome.
Sentire di nuovo il suo nome mi fa sussultare.
Sgrano gli occhi e un capogiro improvviso mi obbliga ad appoggiarmi ad un albero.
No! Non è possibile quello che sta dicendo!
Si sta prendendo ancora gioco di me!
Con uno scatto rabbioso allontano Miroku e velocemente, colpisco Koga nello stomaco, facendolo piegare dal dolore.

No! Non può essere vero quello che dice!!

Continuo a tirargli dei calci, non pentendomi minimamente di quello che avrebbero pensato gli altri.
Infierire su un demone o umano già ferito, non è da me, ma la rabbia mi ha fatto diventare cieco.

Non può essere vero quello che dice!
Non DEVE!

Mi sento tirare per la veste, ma non mi interessa!
Non… non mi interessa più niente!
Non doveva tirare fuori quell’argomento!

Con una buona dote di forza, sia Miroku che Sango, riescono a dividermi da Koga.
- Smettila subito Inuyasha!! mi rimprovera esasperato Shippo, che si è messo di fronte a Koga, per impedire che mi avventassi di nuovo su di lui.
Ho ancora il fiatone per la foga con cui l’ho picchiato e la testa mi martella talmente tanto da percepire i suoni in maniera ovattata.
Li sento parlare, ma è come se io sia lontano anni luce da lì.

- Come è possibile che Naraku sia ancora vivo? E che la divina Kagome sia con lui? –
- Già! Lei l’ultima volta se n’è andata con Byakuya! –
- Vi… vi sbagliate tutti quanti! Lei non se n’è mai andata di sua spontanea volontà! E’ stata catturata da Naraku, prima della battaglia perché temeva di poter essere sconfitto da voi! –

Ca…catturata?
No… Lei… Kagome… ci ha abbandonati.

- E cosa vuole fare a Kagome? –
- Non lo so, non me l’ha detto! –
- Forse per la sua energia spirituale? –
- Non lo so Sango… ma nemmeno Kagome sembrava saperlo… -
- Ma sta bene? –
- No Shippo… non sta affatto bene… -

Non diciamo sciocchezze…!
Lei è al sicuro con il suo amante! E’ inutile spaventare i miei amici con queste cazzate!
Provo a rispondere, ma nessun suono sembra uscire dalla mia bocca.
Perché mi comporto così?
Tanto… tanto non può essere vero quello che dice Koga…!

- Quando me l’ha fatta vedere, era piena di sangue e di lividi… mi ha detto… che si diverte ogni giorno a torturarla… -

Tremo freddo a sentire quelle parole.
Immaginarmi Kagome… torturata da Naraku tutti i giorni… no… non PUO’ essere vero!
Perché se così fosse… io… preferirei morire!

-Vi-viene… torturata?? –
- Si… -
- Che… che bastardo! –
- Ma aspettate! Perché io non ho più il vortice del vento? –
- Non ne ho idea… -
- Miroku, non è che forse è successo come quella volta che ti tolse la maledizione solo per farci credere che fosse morto? –
- Hai ragione Sango… forse è così… -
- Secondo me, è impossibile che Naraku si sia nascosto tutto questo tempo! –

Le parole di Kikyo, mi fanno tirare un sospiro di sollievo, ma quest’attimo dura veramente poco, perché senza essermene accorto, inizio a sudare freddo e dei terribili sensi di colpa cominciano ad assillarmi, nonostante siano solo fondati sui racconti di quel lupastro.

-Lo so, lo credevo anche io, ma alla fine, sembra che non sia cosi! E ha detto che grazie a Kagome, diventerà l’essere più potente della terra! –
- Addirittura? –
- Smettila di guardarmi così sacerdotessa! Se non mi credete, andrò da solo al castello a salvarla! Fosse l’ultima cosa che faccio! –
- No Koga! Nelle tue condizioni non puoi muoverti! Verresti ammazzato subito! –
- Pensi che non lo sappia maledizione?? –
- Tu pensa a guarire e al resto, ci pensiamo noi! –

Le ultime parole dette dal monaco mi svegliano dallo stato di trance in cui ero caduto.
Ricomincio a sentire nitidamente i rumori attorno a me, ma nonostante ciò, la mia gola ancora secca, mi impedisce di parlare.
‘ Che cosa ha intenzione di fare quel bonzo? ‘

- Io, Inuyasha e Kikyo andremo a controllare! – spiega Miroku, serio in volto, a tutti i presenti.
- Io non posso venire. Più tardi arriverà una persona importante e non posso allontanarmi dal villaggio! – si affretta a spiegare la mia compagna, in maniera decisa.
- … Più importante della vita di Kagome?? – il tono di Koga era rotto dall’incredulità.
Come poteva capire, quanto a cuore le stesse il villaggio?
E poi… il villaggio era reale… Kagome prigioniera… No! Era tutto infondato!
Non poteva essere altrimenti!
- Stammi bene a sentire capo degli Yoro! Io ho dei doveri verso il villaggio! E devo rispettarli! –
Koga ringhia irritato per l’insensibilità della sacerdotessa, ma poi, dopo essersi alzato, decide da solo, che allora saremo andati io, Miroku e lui a salvare Kagome.
Io non ho ancora aperto bocca.
Non ci riesco.
Il solo pensiero che quello che ha detto Koga sia vero, mi fa accapponare la pelle.

- No Koga! Tu non vai da nessuna parte ferito così! – esclama preoccupata Sango – Ti curerò le ferite prima! –
- Allora è deciso! Solo io e Inuyasha andremo a vedere di persona se Naraku è ancora vivo! E nel caso lo fosse, libereremo subito Kagome! –

A risentire quel nome, qualcosa si spezza dentro di me.
La paura di andare a controllare di persona, mi avvolge come una spira, impedendomi di parlare, di pensare lucidamente.
Che cosa farò se quello che ha detto Koga è vero?
Un brivido freddo mi fa tremare tutto il corpo.
No.
Non voglio saperlo.
Non voglio andare!
- No! – riesco finalmente a dire io e tutti i miei amici, mi guardano amaramente.
Leggo nei loro occhi un senso di compassione.
Non devono esserlo!
Non sono affatto affranto dalle menzogne di Koga!
- Io non verrò! Sono tutte bugie! E io non gli crederò mai! –
E dopo aver gridato a tutti quelle poche parole, cariche di rancore, corro verso il bosco, ignorando i loro richiami e fuggendo, così, da tutte le mie paure e dai quei forti sentimenti che mi erano esplosi in petto non appena avevo riudito quel nome.
Kagome








Angolino dell’autrice

Ma ciao!!!! :)
Eccomi qua con un altro capitolo!! XD
Devo dire che Inuyasha non l’ha presa molto bene, no? xD E ci credo poverino! Chissà quanti sensi di colpa! ;)
Comunque volevo spiegarvi perché, nei dialoghi fra Koga e gli altri, a un certo punto, ho usato il corsivo!
Pensavo che fosse più stimolante usarlo, visto che Inuyasha, sente i loro discorsi, in maniera lontana e poi, non ho mai scritto chi era che parlava, per dare un ulteriore senso di confusione! ;)
Infondo.. siamo nella testa di Inuyasha, no? XD
Fatemi sapere se questa mia scelta vi è piaciuta, come del resto anche il capitolo :)
Grazie di cuore a tutti!
Vedere che a molti interessa la mia storia mi da una carica immensa per continuare! :D
Bye bye


Saphira_chan

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Capitolo 8
*** La promessa ***







 

Capitolo 8


La promessa


Continuo a correre fino a che non arrivo al mio albero.
La mia testa continua a martellarmi, senza darmi un attimo di tregua!
Perché le parole di quel lupastro mi hanno così tanto sconvolto?

Con un salto, raggiungo il ramo più alto, sperando che nessuno venga a chiamarmi.
Non voglio ascoltare più nessuno!
E’ inutile.
Ormai non ragiono più.
E’ bastato risentire quel nome, che il mio stupido cuore umano ha riesumato quei sentimenti forti che provavo per Kagome…
Dopo tutti questi anni… credevo… speravo… di averli cancellati per sempre!
Ogni mese che passava, il suo ricordo si affievoliva… ma non del tutto.
Qualche volta il suo volto sorridente mi appariva nei sogni e ogni mio tentativo di dimenticarla risultava vano!
Ma ho sempre sperato che questo mia problema si sarebbe risolto con il passare del tempo…
Avevo solo bisogno di più tempo!!
‘ Dannazione! ‘
Adesso ci mancava solo Koga!
Lui e le sue stupide conclusioni affrettate!
Perché doveva far spuntar fuori anche Lei? Non bastava parlare solo di Naraku??
Una sua cavolata soltanto l’avrei accettata di buon grado… ma inventarsi anche la storia su Kagome…
E’ troppo!

Mi porto le mani alla testa, che sembra volermi scoppiare da un momento all’altro.
Il solo pensiero di Kagome prigioniera… non posso accettarlo!
Già il pensarla felice tra le braccia di un altro… è già un supplizio per me… ma immaginarmela tra le grinfie di Naraku… torturata ogni giorno… No!
Non voglio nemmeno pensarci!
Vorrei morire se fosse vero!
… e forse è per questo che non voglio partire…
La mia è solo paura.
Si, paura.
Paura che tutto questo inferno sia vero…

Un rumore vicino però mi fa girare di scatto.
‘ Spero per Koga che non sia lui, sennò è la volta buona che l’ammazzo! ‘
Tuttavia è Shippo a sbucare da dietro un cespuglio.
Scocciato, riappoggio la schiena all’albero, a braccia incrociate, atteggiandomi in maniera più naturale possibile.
Fingo di essere calmo, ma in realtà dentro di me brucia un fuoco, le cui fiamme mi corrompono e offuscano l’anima.
Non voglio mostrarmi così debole gli occhi degli altri!

- Se sei venuto qua per farmi cambiare idea, ti consiglio di andartene via di qui moccioso! – grido io, molti metri più in alto di lui.
Il demone volpe, ovviamente, non ha la minima intenzione di lasciarmi stare.
- Inuyasha sei proprio uno stupido! Miroku partirà da solo se non vai anche tu!! Preferisci che Miroku rischi la vita?? –
- E io cosa centro? Se vuole dare retta a quel lupo randagio faccia pure! Io non ho intenzione di dare spago a quell’idiota! Sono affari suoi, se vuole seguirlo! –
- Ma… MA CHE RAZZA DI AMICO SEI??? – urla Shippo sbracciandosi per cercare di attirare la mia attenzione, che io non gli sto proprio dando.

Fisso un albero del bosco, pur di non guardarlo.
Non voglio incrociare i suoi occhi, per paura che possa capire qualcosa che possa compromettere il mio apparente atteggiamento..
Tuttavia, le sue ultime parole mi hanno toccato abbastanza profondamente…
Davvero me ne importa cosi poco della vita del mio amico?
Lasciarlo andare da solo, avrebbe voluto dire andare incontro a morte sicura… sempre che la storia di Koga sia vera!

Continuo a sentire la voce stridula del piccoletto, che mi grida cose poco gradevoli, ma ormai non ci faccio nemmeno più di tanto caso…
Tuttavia, a causa del mio udito ultra sensibile, mi sta quasi torturando le orecchie da quanto sta strillando!

Scatto la testa in sua direzione e lo fulmino con lo sguardo, facendogli intendere di smetterla immediatamente di fare tutto questo fracasso.
Lui, intimorito dalla mia occhiata seria, si zittisce all’istante e sul suo viso appaiono tante piccole gocce di sudore, sintomo che ha capito le mie intenzioni omicida nei sui confronti.
Bene.
Il concetto gli deve essere arrivato!

Senza degnarlo di un ulteriore sguardo, scendo giù dall’albero e mi avvio verso la capanna dei due coniugi, con la sola intensione di parlare con quello stupido del mio, purtroppo, migliore amico!


Quando entro nella loro casa, senza troppi complimenti, trovo Koga seduto che viene medicato da Sango e Miroku che sta lucidando il suo bastone mistico, pronto per la battaglia temo.
Non appena varco la soglia della loro abitazione, tutti e tre si girano in mia direzione, lanciandomi occhiate ostili.
D’accordo che prima non mi ero comportato bene, ma adesso stanno esagerando!
- Che avete da guardare? – domando non molto educatamente, mentre incrocio le braccia e giro la testa verso la mia destra.
- Cos’è botolo? Ti sono passati i sensi di colpa? – infierisce quel bastardo di un lupo.
Fhè! Ne vuole ancora per caso?
- Sta zitto lupastro!! Le tue parole non mi toccano minimamente! E se non taci giuro che stavolta ti ammazzo davvero! –
- Inuyasha! – mi rimprovera Sango ancora intenta a curarlo – smettila di attaccare briga! Koga è ferito, e se è venuto qua da noi, significa che ci ritiene suoi amici e noi non dobbiamo trattarlo cosi male! –
Sbuffo contrariato.
Da quand’è che lui è un mio amico?
Mi sedio velocemente sul terreno di legno dandogli le spalle, con la testa rivolta verso l’entrata della capanna.
In realtà sono arrabbiato anche un po’ con i miei vecchi compagni di viaggio… loro più di tutti dovevano capire come mi sono sentito nel momento in cui Koga ha parlato di Kagome… perché continuano a stare dalla parte del lupastro??

Muovo velocemente le orecchie, forse per il disagio di stare lì e per il timore di quello che il bonzo avrebbe deciso di fare.
- Allora? – esclamo io, per spezzare quel breve momento di silenzio che si è venuto a creare – Che hai intenzione di fare Miroku? Vuoi ancora andare a vedere se le menzogne di Koga sono vere? –
Sento un profondo respiro da parte sua e poi inizia a parlare.
- Inuyasha… è mio dovere andare a controllare… se quello che ha visto Koga, fosse tutto inventato, non avrei niente da perdere, ma se quello che dice fosse vero… Kagome deve essere a tutti i costi salvata! E visto che Koga è troppo messo male, ci andremo solo io e Kirara, se tu non te la senti di venire… -
- Mmh… - è l’unico suono che mi esce dalla bocca.
Temevo che dicesse questo…
Non mi sono mosso di un solo centimetro, mentre mi parlava, ad eccezione delle mie orecchie al suono del suo nome.
- E le gemelline? Non hai pensato a loro? – sbotto io, cercando di farlo desistere dalla sua decisione.
Partire da solo può essergli fatale… se muore in questa impresa, le sue bambine crescerebbero senza la figura di un padre.
- Si ci ho pensato… ma ormai ho preso la mia decisione! Partirò lo stesso. E poi… anche Koga ha due figli… eppure non si fa nessun problema a rischiare la vita per una vecchia amica! –
Mi giro in sua direzione, studiandolo di nascosto con la coda dell’occhio.
Bene.
Anche lui si è creato una famiglia… un senso di tristezza mi pervade, facendomi dimenticare per un attimo tutta la confusione che avevo in testa.
In questi tre anni avevano tutti trovato una casa in cui vivere, una donna con cui stare e dato alla luce dei figli…
E io?... cosa avevo fatto di buono in tutto questo tempo?

Niente.
Sono rimasto l’ombra della venerabile sacerdotessa del villaggio e nient’altro…

La voce di Miroku mi desta dai miei pensieri malinconici e mi fa sussultare per il tono duro che ha appena assunto.
- … Anche Sango e Shippo sono d’accordo sulla nostra partenza. Credo voglia venire anche lui comunque… Koga ci accompagnerà fino alla caverna dove ha detto si nasconde il covo di Naraku e poi il resto tocca a noi! Intanto, è meglio essere sicuri ed andare a controllare! –

Nella stanza cala il più assoluto silenzio.
So che stanno tutti aspettando una mia risposta.
Lo sto facendo anche io in verità.
Una goccia mi bagna la fronte e solo allora, mi rendo conto di quanto stia stringendo i pugni.
Eccola di nuovo.
La paura di poterla rivedere in quelle condizioni, mi travolge, facendomi sudare freddo.
Ma ormai non c’è più niente da fare…
Se Miroku partisse, senza fare più ritorno, avrei un rimorso che mi marchierebbe a vita.

Mi alzo molto lentamente.
Sento i loro sguardi curiosi penetrarmi fino alle ossa, anche se ancora nessuno di loro ha aperto bocca.
Raggiungo la porta e scosto quella sottile tenda di paglia che rappresenta la porta d’ingresso della loro casa.
Prima di uscire, però, mi fermo sull’uscio, girando leggermente la testa, ma continuando a guardare il terreno.

- Partiamo fra un’ora. Fatevi trovare pronti. –

E dopo aver pronunciato quelle poche parole, quasi mormorate, esco e mi avvio verso il tempio.
Kikyo di sicuro sarà là.


Cammino abbastanza velocemente.
Voglio parlare al più presto con lei e togliermi questo peso.
Di sicuro non sarà affatto contenta di sapere che parto con loro…

Come pensavo, trovo la mia compagna a pregare nel tempio.
E’ inginocchiata e mi da le spalle.
- So già quello che mi vuoi dire. – la sua voce calma mi fa quasi trasalire. Non credevo che mi avesse già sentito. Sono entrato più silenziosamente possibile!
- Come fai a saperlo? – domando io curioso della sua risposta, che non tarda ad arrivare.
- Ormai stiamo insieme da tre anni Inuyasha… sei il mio compagno! So già quello che farai… ti conosco troppo bene. –
Io arrossisco e mi gratto nervoso la nuca.
- Allora… sei d’accordo che io vada assieme a Miroku? – la mia domanda è quasi un sussurro e subito dopo, vedo Kikyo girarsi verso di me, guardandomi in maniera profonda.
- Non è il fatto di andare o no con Miroku, Inuyasha… io mi preoccupo per il dopo… - mormora lei, lasciando il discorso a metà.
- Q-Quale dopo? – balbetto io
- Se… se veramente Naraku è ancora vivo… e Kagome è sua prigioniera… tu andrai da lei, vero? Mi lascerai? –
Con uno scatto, afferro la sua veste, avvicinandola a me.
- No Kikyo…! Non devi preoccuparti per questo! Kagome non è da Naraku! Lui è morto tanti anni fa! Non c’è nessun…-
- Ma se fosse vero! – mi grida, allontanandomi malamente – Mi lasceresti, non è vero?? –
Quella domanda improvvisa mi coglie impreparato.
Non saprei nemmeno cosa fare se rivedessi Kagome…
Di sicuro preferirei morire, piuttosto che sapere che è stata torturata per tre anni, ma… come faccio a dirlo a Kikyo?
Lei traduce il mio silenzio in una affermazione alla sua precedente domanda e, con gli occhi lucidi, mi da di nuovo le spalle.
Io sono rimasto paralizzato.
Non l’ho mai vista così fragile.
La Kikyo con cui ho vissuto in questi anni è sempre stata fredda, decisa e calma… vedere questa sua parte debole… mi spiazza. 
Forse è la gelosia nei confronti di Kagome a farla comportare così?
- Kikyo… -
- No! Ho… ho capito… me ne farò una ragione… -
- No Kikyo guardami! – e notando il mio tono duro, si rigira in mia direzione. – Posso assicurarti che non devi preoccuparti di niente! Kagome è con il suo amante e io sono qui con te! Devi solo aspettare che ritorni da questo piccolo viaggio, e poi ristaremo insieme… -
- Promettilo! – esclama lei, di punto in bianco, portando le sue mani sul mio petto.
- C-Cosa? – abbasso le orecchie, a disagio per quella situazione che mi pare cosi tanto strana.
- Promettimi che quando tornerai, con o senza Kagome, staremo insieme e rimarremo per sempre cosi! –

La guardo confuso e sconcertato. Se avrei riportato Kagome al villaggio, sarei riuscito a continuare la relazione con Kikyo, come se niente fosse?

- Inuyasha, io mi sono donata a te! Ti ho donato la mia purezza e se tu mi abbandonassi e in futuro sarei costretta a trovare un altro uomo…scoprirebbe che non sono più una vergine e verrei etichettata subito come una poco di buono… una prostituta! Io invece ho voluto concedermi solo a te, quindi, ti prego… non abbandonarmi mai… -

La sua richiesta straziante, mi arriva dritto al cuore e non posso fare altro che abbracciarla.
Ha ragione, le avevo tolto la purezza, ma avendolo fatto come umano, non l’avevo mai marchiata…
Il suo corpo mi appartiene e non mi appartiene…
Il mio odore su di lei non è indelebile come lo sarebbe stato l’odore che avrebbe portato la donna da me marchiata.

…con o senza Kagome… ” ripenso alle sue parole.

Come avrei potuto far finta di niente?
Continuare la mia vita felice con lei, sapendo che Kagome aveva patito le pene dell’inferno??

Sento la presa di Kikyo farsi più salda.
- Prometti… - ripete lei.

Non potevo nemmeno lasciarla, dopo aver trovato Kagome però!
Dio, che casino!

Chiudo gli occhi per fare mente locale di tutto, ma ovviamente, non riesco a trovare nessuna soluzione.
Mi sono tirato la zappa sui piedi da solo.

- … Si. – bisbiglio io, mentre la vedo sorridere felice.

Perché io invece non lo sono?
Perché mi sento intrappolato?
E’ come, se tutto ad un tratto, mi mancasse l’aria.
Kikyo mi bacia prepotentemente sulla bocca, stuzzicando audacemente la mia lingua. Non le importa nemmeno se siamo in un luogo pubblico, la paura di perdermi deve averla fatta agire d’impulso…ma stavolta, anche se devo ammettere l’ho desiderato molte volte che mi baciasse cosi passionalmente, sono a disagio per questo bacio.
Rispondo per gentilezza, correttezza nei suoi confronti, ma non lo faccio di mia spontanea volontà.
Per la prima volta in tre anni, forse per la tensione, forse per tutta la confusione che ho in testa, il suo bacio quasi mi innervosisce… sento che non ci sta in quel momento, come se fosse una cosa sbagliata.
Certo, la promessa che le ho fatto è la cosa migliore da fare, ma la domanda che mi chiedo è un’altra…

‘ Se Kagome ritornerà al villaggio… saprò mantenerla? ‘










********************************************************************************







Un altro gemito di dolore fuoriesce dalle sue labbra scarlatte, ma a me non basta ancora.
Voglio di più.
Le tiro un altro pugno in faccia e poi nello stomaco, facendogli sputare sangue.
Sta tremando.
Bene, significa che al è limite delle forze.
- Te l’avevo detto che te l’avrei fatta pagare cara per quello che hai fatto! – sibilo a un suo orecchio, stringendo lievemente il suo braccio, scavato dai morsi dei miei vermi.
Era una tortura pericolosa quella, ma vederla contorcersi dal dolore e dalla paura come in quei momenti, mi dava una gioia immensa.
Appena i vermi si avvicinavano troppo all’osso del suo braccio, ordinavo loro di smetterla, così che Golum poi, avrebbe ripotuto plasmare il suo braccio, per farlo diventare come nuovo…
Mi ritrovo a pensare che se non ci fosse stato quel vecchio monaco, quei tre anni sarebbero stati davvero noiosi!

Il rumore metallico della grata che si apre, mi fa innervosire.
Chi osava interrompere il mio divertimento?

- Mio signore? – mi chiama un demone al mio servizio.
- Che c’è? – esclamo io, con un tono che non ha nulla di amichevole.
- Ho portato il prigioniero curatore… - spiega lui, mentre il mio sguardo si va a posare sulla figura di Golum, che guarda curioso la mia Kagome inerme a terra.
Anche se ha delle doti mediche, ha davvero un cuore marcio questo bonzo.
Vederla piena di sangue e lividi non gli fa per niente pena… lui aspira solo alla sua libertà… che non gli cederò mai!
Come feci per Kagura e Kanna, anche la sua vita mi appartiene.
Deciderò io quando farlo morire.

Il diretto interessato entra maggiormente nella cella, stando però bene attento a non avvicinarsi troppo a me.
Oltre che egocentrico, è anche vigliacco.
- E io dovrei curare tutte quelle ferite?? – gracchia lui, indicando con il suo dito ossuto il corpo di Kagome.
La guado anche io, compiaciuto del mio lavoro.
Dopo che Koga era riuscito a scappare, l’avevo picchiata a sangue e una volta ripresa l’avevo fatta frustare.
Non so se quel demone lupo sia riuscito o meno a oltrepassare il labirinto, visto che nessuno dei miei demoni è tornato indietro per dirmelo…
Quindi, ho dovuto dedurre che si sono tutti persi in quegli oscuri cunicoli.
Ma se nell’eventuale e sfortunato caso, Koga ce l’avesse fatta, di sicuro avrebbe chiamato i rinforzi…
E per questa piccolissima probabilità, lei doveva pagare!

- No Golum. Falle riprendere solo i sensi. – ordino io, fissando la fanciulla ai nostri piedi.
Il monaco, apparentemente sollevato per quel semplice lavoro che doveva svolgere, si inginocchia vicino a lei e le passa una mano sulla testa.
E’ questione di pochi secondi e poi, Kagome apre gli occhi, guardandoci con aria stanca.
- Ecco. Ho finito. Posso andare ora, no? - e senza aggiungere altro, il vecchio si alza velocemente, per timore che io gli affidassi un altro compito e se ne va con la guardia, che lo scorta fino alla sua cella, poco distante da quella di Kagome.

Rido fra me e me per quella scena cosi poco virile di quell’uomo e poi mi concentro di nuovo su di lei.
- E’ ora di andare Kagome – le dico, prima di afferrarla per il braccio ferito e trascinarla fino alla stanza delle torture.
La sento gridare per il dolore e il suo sangue bagnarmi la mano.

Ci può essere qualcosa di più perfetto?

Successivamente, aiutandomi anche con l’altra mano, la metto su una lastra di pietra, ordinando a Obito, che già si trovava lì, di legarle i polsi alle estremità di quel giaciglio così scomodo, in modo che non si muovesse troppo.
Il demone lucertola, sta per legarle anche le caviglie, ma io lo fermo.
- No! Lasciale stare… - adoro vederla scalciare. Quelle gambe sono tremendamente eccitanti quando si muovono freneticamente nel disperato tentativo di liberarsi dalle ferite che le infliggo.

Kagome mi lancia un’occhiata di sfida, mentre le alzo la maglia fin sotto il seno.
Le rivolgo un sorriso sadico e lei, nonostante sia al limite delle forze, sostiene al mio sguardo, fulminandomi.
Vederla così combattiva, mi eccita a dismisura.
Senza staccare lo sguardo da lei, le accarezzo il ventre piatto, così caldo, così provocante e noto nei suoi occhi una nota di disgusto.
Odia farsi toccare da me.
Me l’ha detto più volte, ma forse in questo momento è talmente stanca da non riuscire a farlo.
Continuo a tastare quella pelle così liscia e poi, con la mano libera, prendo un bastone di metallo dietro di me.
Lei non riesce a vedere cosa ho fra le mani e allora io mi avvicino al suo orecchio, lottando contro me stesso per non leccarglielo e morderlo.
- Kagome… non pensavo che fossi così calda… - le dico con voce suadente.
A malincuore, allontano la mia mano dalla sua pancia e stringo di più la barra metallica nell’altra mano.
- … ma non abbastanza come voglio io! –
Senza darle il tempo di replicare, mi allontano bruscamente dal suo orecchio e mostro il bastone che ho in mano, fissando rapito la punta incandescente che di lì a poco avrebbe sfiorato la pelle vellutata della mia prigioniera.
Leggo nei suoi occhi paura, si, paura, sgomento.
Rido appagato e poi, con un gesto svelto, appoggio la punta rovente al suo ventre, facendola urlare per il dolore.
Osservo rapito la piccola nuvola di fumo che si alza dal punto in cui l’ho bruciata e dopo pochi secondi, allontano la lastra di ferro dal suo corpo per ammirare il mio lavoro.
‘ Perfetto! ‘ penso mentre la striscia rossa sulla sua pancia arrossisce e si gonfia a vista d’occhio.
Kagome trema e mugola dal dolore, non riuscendo a trattenere una lacrima.
- Ma come? Già ti arrendi? – chiedo io ironicamente, mentre lei, troppo traumatizzata per il forte dolore, riesce solo a respirare affannosamente.
- Eppure… abbiamo solo cominciato… - le mormoro io, prima di fare ricadere quella lama ardente su quel corpo così perfetto.








Angolino dell’autrice:

Salve!! :D
Allora?? Vi è piaciuto il mio nuovo capitolo?? Sono stata troppo dura con Kagome?? XD
Quasi mi vergogno per quello che le sto facendo patire, ma d’altra parte, si tratta di quel meschino di Naraku, no? >.<
E poi… conciata cosi… vi immaginate che colpo prenderà a Inuyasha a vederla così??? XD
Poveraccio anche lui, però… è stato messo alle strette da Kikyo…
Ah, dimenticavo! *.*
Vi ricordate il figlio del ricco signore del capitolo precedente?? Mi raccomando non lo dimenticate facilmente, perché diventerà un personaggio mooolto importante nella storia… xD
Vabbè, dopo avervi fatto almeno incuriosire un po’, mi dileguo alle mie faccende di casa -.-
Grazie a tutti e alle belle recensioni che avete lasciato o che lascerete! <3
Sono contenta che la mia storia vi piaccia tanto :)
Bacioni enormi

Saphira_chan

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Capitolo 9
*** Rivedersi ***







 

Capitolo 9



Rivedersi


- Allora siamo d’accordo? – conclude lui, fissandomi severo.
- Ehi! Perché guardi solo me? Lupastro! – ringhio in sua direzione e Miroku per l’ennesima volta, si mette nel mezzo, con il tentativo di evitare una nostra nuova litigata.

Questo viaggio è stato il peggiore della mia vita!
Mai più viaggerò in compagnia di Koga.
Per fortuna siamo arrivati alla fatidica caverna. Lui rimarrà fuori ad aspettarci e noi perlustreremo la zona.
Ma cosa molto importante, non avrò più la sua faccia davanti agli occhi e la sua puzza sotto il naso!
Inoltre Miroku non sarà più costretto a mettersi nel mezzo per calmarci.

- Guardo te, perché durante tutto il tragitto non hai fatto altro che bubbolare, invece che ascoltare il piano, cuccioletto! – quell’appellativo, proprio non lo sopporto e mi rigiro verso di lui.
- Che cosa hai detto? Ripetilo sei hai coraggio! – lo minaccio facendo schioccare le nocche delle mani.
- Cos’è? Adesso sei anche sordo per caso? –

- ADESSO SMETTETELA TUTTI E DUE! Mi farete prendere un attacco nervoso se continuate cosi! – sbotta il monaco, dopo averci dato una botta in testa con il suo bastone.
Dolorante, mi massaggio il punto colpito e lo guardo in cagnesco.
Doveva per forza bastonarci quel dannato??
- Razza di… -
- Non ora Inuyasha! Prima finiamo e prima potrai ritornartene al villaggio! Quindi smettetela di battibeccare! – mi dice il mio amico e io con un “Fhè”, gli do le spalle indignato, tornando di nuovo a osservare la montagna spoglia sulla quale ci troviamo.
Questo posto ha davvero qualcosa di raccapricciante… non è normale che non ci sia nessuna forma di vita…
Non c’è nemmeno nessuna pianta… che cosa ha che non va questa montagna?

- Hai capito il piano, no? – mi chiede il monaco, interrompendo i miei pensieri.
- Ovvio Miroku, credi che non l’abbia ancora capito dopo tutte le volte che ne avete parlato? –
- Beh… trattandosi di te, è possibile Inuyasha! Sarai anche molto coraggioso, ma l’intelligenza non è il tuo forte.. – afferma Shippo, pochi metri da me.
Un grosso nervo pulsante mi appare sulla testa e quando mi giro in sua direzione, lo vedo osservarmi curioso e io non perdo occasione per assestargli un bel pugno in testa.
Quel moccioso ci ha voluto seguire comunque, anche se io gli avevo detto chiaramente di starsene a casa, ma lui non mi ha voluto minimante ascoltare…
Testardo e cocciuto che non è altro!
Faceva meglio ad avermi ascoltato invece!

Miroku e Koga sospirano rassegnati di fronte al mio atteggiamento e Shippo non fa che lamentarsi, mentre con le sue piccole mani sta tentando di toccarsi il mega bernoccolo che gli ho appena procurato.
Incrocio di nuovo le braccia e gli indirizzo un’occhiata di sufficienza.
Se non mi avessero “quasi” obbligato a venire, il loro viaggio sarebbe stato meno burrascoso.
Colpa mia, di certo non è.
Faccio quello che mi pare, io!

- Smettetela di fare quelle facce! Ho capito cosa dobbiamo fare, che credete?! Il lupastro starà fuori dalla caverna ad aspettarci e noi la perlustreremo fino a che non gli avremo dato la conferma che lì dentro non c’è niente! – spiego con aria strafottente, evitando volutamente il loro sguardo.
Koga arriccia in naso, per la modifica finale che avevo messo al loro piano, ma io non ci faccio nemmeno caso.
Il lupastro continua a sostenere che in fondo alla grotta ci sia il covo di Naraku, ma io non gli credo.
Lui la pensa in un modo, io la penso in un altro.
Fine.
- D’accordo, non prolunghiamola troppo per le lunghe! Su per giù hai capito… - mormora il bonzo, prima di avviarsi verso la caverna.

Il piano era semplice.
Avrei dovuto seguire, grazie al mio olfatto sensibile, le piccole tracce di sangue che Koga aveva detto di aver lasciato dentro quei cunicoli.
L’unica cosa che m’infastidisce è che, visto che il sangue è già seccato da circa un giorno, di sicuro è stato assorbito dal terreno e quindi sarà quasi del tutto sparito.
Dovrò fiutare accucciato lungo tutta la strada, il suo odore, tra l’altro da me poco gradito, e francamente, l’idea non è che mi alletti molto…
Koga ci ha detto che al ritorno saremo inseguiti con molte probabilità, - come no… - , dai demoni di Naraku... lui, quando era riuscito a scappare, le tracce del sangue erano ancora fresche e quindi poteva correre e sentire l’odore del sangue, senza doversi accucciare sul terreno.
Perciò Sango ci ha suggerito di portare un gomitolo di lana, in modo che al ritorno, non dovremo far altro che seguire quel sottile spago colorato per uscire dalla caverna.

Osservo Koga reggere nella mano un capo del filo rosso, mentre la palla di cotone si trova nelle mani del monaco, che si sta allontanando verso la grotta assieme a Kirara e a un dolorante Shippo, aumentando cosi la lunghezza del filo fra lui e il lupastro.
Sbuffo annoiato per quello che dovrò fare…
‘ Leviamoci questo pensiero… ‘ penso io, prima di seguire i miei amici verso quella caverna spoglia e tetra.
Prima avrei esplorato quei cunicoli, e prima sarei tornato da Kikyo… tra pochi giorni ci sarà la luna nuova… e se non sarò da lei entro quella sera, ammazzerò Koga.











Fisso il fuoco nel focolare davanti a me.
Il movimento delle fiamme incandescenti mi ipnotizza, mi strega, mi aiuta ad ignorare questa angoscia che porto nel petto.
Sono furioso e il muoversi delle fiamme, mi tranquillizza un po’…
Quello che è successo l’altra notte, mi irrita non poco.
Ogni frammento del mio corpo vibra di tensione trattenuta, che credevo fosse possibile scaricare sul corpo della mia bellissima prigioniera.
E invece…
… quella stupida, era svenuta subito!
Non appena avevo impresso su di lei il ferro rovente per la seconda volta, aveva perso i sensi.
Possibile che quella notte non me ne fosse andata bene una??
L’avevo un po’ schiaffeggiata per farla riprendere, ma lei non dava cenni di vita.
Proprio quando mi stavo divertendo!
Sembrava me l’avesse fatto apposta.
Un po’ per la rabbia, un po’ per l’insoddisfazione di quella tortura durata meno di due minuti, la ribruciai immediatamente sulla gamba, ma niente.
Una piccola nuvoletta di fumo nero, si alzò subito da quel tratto di pelle, ma lei non aprì gli occhi come avevo pensato.
Assalito dal panico, avvicinai il mio orecchio alla sua bocca e fortunatamente, respirava ancora.
Male, ma respirava.
In quel momento, sebbene per un secondo, avevo avuto paura di averla uccisa.
Tutti i miei piani sarebbero andati persi, se lei fosse morta.


Scuoto la testa, come per voler allontanare quel pensiero funesto e getto un altro pezzo di legno sul fuoco, alimentandolo ancora, credendo che più alte fossero state le fiamme, più io sarei uscito da questo stato di ansia in cui sono caduto.
Tutt’ora sono teso.
La sua vita è appesa a un filo adesso, per colpa delle mie torture… per causa mia…

Non appena mi rendo conto che mi sto rattristendo per la salute della mia prigioniera, mi alzo di scatto, stralunato per il mio stesso comportamento.
Io non sono assolutamente il tipo di preoccuparmi di una vita che non sia la mia!
Chi diavolo è quella ragazzina per farmi un così strano effetto?
Che io me ne sia… innamorato?

Non appena realizzo questa mia sconclusionata ipotesi, rido a voce alta, lasciando vagare lo sguardo di nuovo sul fuoco.
Impossibile!
Io? Innamorarmi??
Ma se nemmeno ce l’ho un cuore??
Come potrei essermi innamorato?
‘ Il mio è solo un desiderio carnale, sì! Un desiderio carnale e basta! ‘, mi ripeto nella testa come per volermi calmarmi con le mie stesse parole.
‘ E poi lei mi serve per i miei piani… Mi sono preoccupato solo per questo… ‘

Mi porto la mano sulla fronte, per cercare di recuperare la lucidità.
Se vado avanti così, finirò per impazzire!
Cammino avanti e indietro per la stanza, fino a che non mi autoconvinco del tutto, che il solo motivo che mi porta ad augurarmi che Kagome si riprenda al più presto è che non accetto che tutti i miei piani vadano in fumo, per delle torture eccessive!
Ritrovata la calma, mi risiedo davanti al focolare e ripenso a quello che era successo l’altra notte.


Quando mi resi conto che infierire maggiormente sul suo corpo non contribuiva a svegliarla, l’ho fatta portare nella sua cella e ho ordinato a Golum di mantenerla sveglia, senza però, guarirle le ferite.
Doveva comunque patire, per la sua disubbidienza.
Non poteva passarla liscia così.
Era una mia prigioniera dopotutto!
Ma nonostante gli sforzi di quel monaco anziano, Kagome, quella stupida e testarda ragazzina che era diventata una bellissima donna, non accennava a svegliarsi.
Golum era in grado a ridestare i suoi sensi, ma allora perché questa volta non apriva gli occhi?
Respirava, ma perché non dava cenni di vita?
Sembrava essere caduta in un sonno profondo… e io, anche se non riesco ad ammetterlo… ne ho paura.

- Quando si riprenderà, le farò passare un brutto quarto d’ora… così impara a farmi questi scherzetti! – dico ad alta voce, pensando già al dopo del suo risveglio, per non rimuginare più sulla sua situazione attuale.

Già tre volte sono sceso nei sotterranei per vedere se Golum era riuscito a svolgere il suo compito, ma tutte le volte, la scena che mi si parava di fronte era la stessa: Kagome in terra, priva di sensi, coperta da quella sottile veste azzurra, ormai sporca di sangue e polvere, e quel monaco in ginocchio accanto a lei, impegnato a tenerla in vita e a pronunciare delle parole di insulto credo nei miei confronti.
Dopo ore accucciato in quella maniera, aveva sprecato tutte le sue doti spirituali curative e così, gli avevo dato il permesso di andarsi a riposare nella sua cella, in modo da recuperare le forze e riprendere successivamente il suo lavoro.

Sapere che Kagome è ancora là, priva di sensi, e sola, mi fa uno strano effetto, ma cerco di non pensarci e ritorno a fissare il focolare al centro della stanza.
E’ così rilassante, così ipnotico, così…


- MIO SIGNORE!!! – urla un demone al mio servizio, facendo irruzione nella mia stanza.
Io sobbalzo al suono della sua voce così improvvisa e mi volto in sua direzione furioso.
Odio quando mi mancano di rispetto!
- Ti sembra questo il modo di entrare??? – gli chiedo in maniera severa, mentre lo sto fulminando con lo sguardo.
Spero per lui che il motivo di tanta insolenza sia per lo meno importante, sennò lo uccido seduta stante!
Ha il fiatone, segno che ha corso per raggiungermi. Sto per richiedergli di nuovo il motivo per cui ha abbandonato il suo posto di guardia, ma lui riprende la parola e la salute di Kagome scala subito in secondo piano.
- INTRUSI! INTRUSI NEL CASTELLO! –













- HIJIN-KESSOU! –
Le lame rosse generate dal mio sangue vanno a smembrare quel demone che ci ha da poco attaccati.
E’ già il quarto ormai.
Più si va avanti, più questi incontri si sono intensificati!
Sicuramente quelli che abbiamo visto, erano dei demoni che si erano avventurati nel labirinto e poi si erano persi.
Miroku aveva cominciato a parlare di come Koga, scappando dal castello, era stato inseguito dai seguaci di Naraku, ma io l’ho bloccato subito, sostenendo invece che quei demoni si erano semplicemente persi, una volta entrati nella grotta forse per catturare qualche preda.

All’inizio credevo che la mia ipotesi fosse giusta, o per lo meno non campata in aria… ma dopo qualche minuto dal nostro ultimo attacco, un odore familiare attira tutta la mia attenzione.
Alzo di scatto la testa, fissando il buio davanti a me.
- Che succede Inuyasha? – mi domanda Shippo intimorito, non appena avvicina il suo fuoco fatuo, che ci ha permesso di vedere in questo luogo buio, vicino al mio viso.
Sgrano gli occhi, e il terrore che il racconto di Koga sia realmente vero, mi impedisce di muovermi e di parlare.
Miroku mi si affianca senza dire nulla e mi guarda apprensivo.
- Che cos’ha sentito? – chiede ancora il piccolo demone volpe al monaco, sperando che almeno lui gli possa dare una risposta e da quello che dice, capisco che lui, già da qualche minuto, deve aver capito quello che ho appena scoperto io.
- Questi cunicoli, oltre ad essere insidiosi, riescono a disperdere una buona quantità di aura demoniaca…. Solo poco fa sono riuscito ad identificarla… significa che siamo molto vicini allora! –
- Ma di che cosa stai parlando? Non ci capisco nulla sei fai così! – si lamenta Shippo per la risposta enigmatica del bonzo.
Ma a me non importa che me lo rispieghi.
Ho già capito.
Miroku, anche se il suo potere spirituale non è grande come quello di Kikyo, ha percepito un’ aura maligna proveniente dal centro della montagna, ma fino a che non ci siamo avvicinati alla fonte di questa aura, non l’ha saputa identificare.
Tuttavia, una volta che è riuscito a fare ciò, ha preferito tacere, aspettando che io stesso, grazie al mio fiuto, comprendessi quell’orribile verità.
Sapeva che fino a che non l’avessi scoperto da solo, non gli avrei mai creduto.
- Che è tutto vero. Naraku è qui vicino! – afferma teso il mio amico, impugnando bene il bastone, come per voler essere più preparato a qualsiasi tipo di attacco.
Kirara ringhia alle mie spalle, una volta riudito quel nome e Shippo si volta subito in mia direzione, per scorgere una mia qualsiasi reazione.

Sono ancora immobile.
Ancora non ci credo… ma allora perché l’odore di Naraku non se ne vuole andare? Ogni respiro dal naso, mi obbliga a non nascondermi più dietro alle mie illusorie immaginazioni, create appositamente da me per alleviare un pò di quell’angoscioso senso di colpa che provavo ogni volta che mi azzardavo a dare vita alle parole di Koga nella mia mente.
- Adesso ci credi anche tu… - era un affermazione quella di Miroku, non una domanda… ma io ancora non riesco a muovermi e a pronunciarmi.
Un altro ruggito di Kirara, mi risveglia dallo stato in cui sono caduto. Altri demoni si stanno avvicinando. Dobbiamo sbrigarci.
Riinizio a seguire la scia di sangue secco, cercando di allontanare dalla mia testa l’idea di Naraku ancora vivo, eclissando così anche l’immagine di Kagome torturata.
Tremo al solo pensiero che tutto sia vero.

Continuo ad annusare, fino a che non mi accorgo, che da dietro una sporgenza, proviene una luce viola, debole in verità, ma che ci permette di vedere attorno a noi anche senza il fuoco fatuo di Shippo.
I miei amici smettono di camminare e osservano intimoriti quella luce.
- Cerchiamo di mantenere la calma, non sappiamo cosa ci aspetta al di l… - ma io non lo ascolto nemmeno e mi fiondo in direzione di quella luce soffusa, ignorando i continui richiami degli altri alle mie spalle.
Girato l’angolo, vengo quasi accecato dalla luce che mi si para davanti.
Mi stropiccio gli occhi e focalizzo cosa c’è di fronte a me.
Allargo gli occhi sbalordito, e rimango fermo sulla soglia di quella che dovrebbe essere l’entrata, mentre l’odore di Naraku mi entra nei polmoni.

Non posso crederci.
Non PUO’ essere vero!!
Come… come ha fatto in tutti questi anni a poter vivere così indisturbato??
Quindi… Koga aveva ragione… lui… ha solo fatto finta di morire!
Stringo i pugni fino a farmi diventare le nocche bianche e nella foga, finisco anche con il conficcarmi gli artigli nei palmi delle mani.
Pure i miei amici mi raggiungono, e anche se non li vedo, a giudicare dai loro gemiti di stupore, sono sbigottiti quanto me.
Ognuno di noi non credeva fino in fondo che Naraku fosse ancora vivo… ma dopo aver visto tutto questo… è impossibile pensare altrimenti!.

Poi, un attimo dopo, un altro profumo solletica il mio naso, facendomi dimenticare di respirare.
M’irrigidisco all’istante e drizzo le orecchie, come per assottigliare maggiormente i miei sensi.
Sento la voce di Miroku chiamarmi, ma io non gli presto la minima attenzione.
Questo odore è inconfondibile.
Corro verso il palazzo, senza dare nessuna spiegazione a nessuno.
Due guardie cercano di ostacolarmi, ma io con due artigliate, li spedisco lontano e continuo a correre verso la fonte di quel profumo tanto familiare, intriso di sangue e sudore.















- INUYASHA!! – riproviamo a richiamarlo, ma lui neanche ci considera.
Deve aver fiutato qualcosa e non appena ha capito da dove proveniva quell’odore, non ci ha pensato due volte a piantarci in asso.
- Ma guarda quello stupido!! Andare così da solo verso il castello! Potevamo inventarci un piano prima, no??? – mi dice Shippo esasperato sulla mia spalla.
Forse ha ragione, ma ripensandoci, il suo comportamento, non è poi cosi scontato… deve aver sentito il Suo odore, sicuramente.
Il solo pensiero mi fa rattristare.
Davvero siamo stati tanto sciocchi da non accorgerci che la morte di Naraku era stato tutto un trucco per poter agire del tutto inosservato?

Sono ancora immerso nelle mie riflessioni, quando all’improvviso, Kirara mi soleva di peso e, in un attimo, mi ritrovo a tre metri dal suolo.
Mi giro in direzione del luogo in cui eravamo prima e l’unica cose che vedo è un piccolo cratere, ancora fumante.
Qualcuno ci aveva attaccato e se non fosse stato per Kirara, saremmo tutti morti.
- Grazie amica mia – mormoro al grosso micio sotto di me, grattandogli un orecchio destro.
Tuttavia, con mio sommo dispiacere, mi accorgo di non tenere più in mano il gomitolo che mia moglie mi aveva dato prima di partire.
Allarmato, lo cerco con lo sguardo.
- Miroku…!! – mi chiama Shippo sulla mia spalla, indicandomi un punto impreciso sul terreno.
Io seguo con lo sguardo la direzione della manina del mio piccolo amico e con orrore, fisso il gomitolo bruciare e diventare cenere poco a poco.
Il filo rosso, che ci avrebbe dovuto riportare da Koga, subito fuori dalla caverna, viene in contatto con una piccola fiammella, la quale, gradualmente, segue tutto il percorso del filo, bruciandolo.
Guardo scioccato quell’insulsa fiammella scomparire dentro i cunicoli, portandoci via l’unica speranza di fuga.
- Wuahhhh!! Adesso come facciamo Miroku??? Senza il filo non possiamo più tornare indietro!! –
Sto per replicare, per dirgli che ha ragione lui, ma che troveremo un altro modo, ma ecco che una voce ben troppo conosciuta ci fa sussultare per lo spavento.

- Ma tu guarda! Il monaco, il cucciolo di volpe e il gatto della sterminatrice, tutti qui al mio castello… è davvero un onore rivedervi… - ci dice il nostro peggior nemico, ridendo di gusto, da una finestra della sua fortezza, se così si può anche chiamare.
- Naraku!! – grido io, stringendo maggiormente il pelo di Kirara per non cadere.
- Come temevo, quel capo della tribù Yoro deve essere riuscito a fuggire e ad avvertirvi! – ci spiega lui con voce grave, non scomponendosi nemmeno un po’.
Non ha ragione di essere preoccupato infatti.
Siamo stati noi a fare la fine del topo.
Maledizione, devo inventarmi qualcosa subito!
- Ma con voi non farò la stessa cosa! – mormora lui, prima di lanciarci addosso, un’altra palla di fuoco avvelenata.
Fortunatamente, anche stavolta Kirara si dimostra un’abile guerriera, schivando ogni attacco di Naraku.
Mentre ancora siamo impegnati a difenderci, guardo verso il punto in cui è sparito Inuyasha, sperando che da un momento all’altro sarebbe venuto ad aiutarci.
Ma ovviamente, questa volta ce la saremmo dovuta cavare da soli.
Così, senza aspettare oltre, ordino alla nostra amica felina di andare da Inuyasha e lei così fa.
Tuttavia, Naraku non è intenzionato a lasciarci andare.
Appena si è accorto di dove volevamo andare, ho intravisto nei suoi occhi una nota di paura, sgomento…
Forse mi sono sbagliato… però, a calcolare dall’insistenza dei suoi attacchi, sommati a quelli dei suoi demoni, a cui era stato ordinato di fermarci, mi fa pensare che nel luogo in cui vogliamo andare noi, c’è qualcosa di molto importante.

Grazie però ad una buona dose di fortuna e all’agilità di Kirara, troviamo un varco tra quei demoni ostili, grande abbastanza per catapultarci dentro quel portone in cui era scomparso Inuyasha.
Senza perdere altro tempo, voliamo verso la nostra meta e come avevo pensato, è filato tutto liscio.
E’ stata davvero un’ottima idea quella di sfruttare la confusione generale, per “sgattaiolare” finalmente dentro il castello.
I seguaci di Naraku, una volta resosi conto di essere stati fregati, si fiondano verso di noi, calcolando però male le dimensioni del portone.
-Siii!! Ce l’abbiamo fatta!! – grida vittorioso Shippo, scendendo con un balzo dalla mia spalla e facendo la linguaccia a quei mostri dotati di corna e ali.
La scena è quasi comica, quattro grossi e imponenti demoni, rimasti incastrati in quel piccolo anfratto di muro, non riuscendo più né a uscire né a entrare, bloccando la via e impedendo così agli altri demoni di raggiungerci.

Ma adesso non è ancora il momento di cantare vittoria.
Siamo rimasti intrappolati anche noi dentro il castello e non possiamo più fuggire dalla caverna dalla quale siamo arrivati.
Al momento non ho nessun piano in mente… e devo sbrigarmi a trovarne uno per uscire vivi da qui!
Afferro Shippo per la coda e lo sistemo sulla spalla.
Dobbiamo cercare Inuyasha, lui forse saprà cosa fare…













Come un pazzo, ferisco un’altra guardia che mi si è parata davanti.
Più scendo queste scale, più demoni incontro.
Più scendo queste scale, più il Suo odore diventa forte.
Il mio cuore batte all’impazzata, sembra che voglia scoppiarmi da un momento all’altro.
La fragranza del suo sangue mi fa sudare freddo, come in passato.
Ogni volta che realizzavo che era in pericolo, ogni cosa attorno a me, perdeva importanza e l’unico mio pensiero era quello di portarla al sicuro.
Sentire nell’aria tutto questo sangue… mi uccide.
Ho il terrore di quello che vedrò, ma ormai è inevitabile…
So che dopo che avrò finito di scendere queste scale, mi pentirò amaramente ma… non posso fare finta di niente e andarmene!
Questo è il suo odore maledizione!!
Non posso fare finta di nulla!
Perché? Perché non è con Byakuya?? Aveva detto che sarebbe stata felice, ma allora perché è in questo posto maleodorante??
Maledizione!!

Butto giù un’altra porta e quello che mi si piazza davanti, conferma tutte le mie paure.
Vacillando per lo shock, mi avvicino alle grate che mi separano dalla fonte di quel profumo cosi dolce, che mi arriva come una pugnalata dritto nel cuore e nella testa.
Appoggio le mani su quei ferri e continuo a fissare con sgomento, la figura immobile sul terreno.
Le vedo la schiena e i capelli, ma è impossibile sbagliarsi.
Vorrei chiamarla, ma l’unico suono che mi esce dalla bocca è un gemito sottomesso.
Mi sento gli occhi lucidi e ho iniziato a tremare più forte.
Ti prego, fa che sia solo un brutto sogno… prego io, mentre le parole di Koga mi rimbombano nella testa:
‘ - …Lei non l’avrebbe mai fatto… E’ solo colpa tua… Stai mentendo… Lei non ci tradirebbe mai… - ’
Deglutisco a fatica.
In questo momento vorrei sprofondare nella terra.

Come… come ho potuto permettere che accadesse??? Come???

Con uno scatto d’ira, spezzo la serratura delle grate, riuscendo così ad aprire la porta.
Sempre procedendo con estrema lentezza, mi avvicino a quel corpo fragile e abbandonato, ricacciando indietro le lacrime che vogliono uscire dai miei occhi.
Dopo pochi passi, le arrivo di fianco e non appena riconosco il suo volto, cado in ginocchio, emettendo un gemito di disperazione.

Appoggio entrambi le mani sul terreno e grido per la rabbia che mi è appena esplosa in petto.
Fremo, ma l’unica persona che vorrei uccidere in questo momento, non è Naraku, ma me stesso.
IO, io avevo permesso tutto ciò.
Io l’avevo abbandonata nelle mani di Naraku, senza tanti preamboli, rifacendomi una vita felice e lasciandola qui a patire.
Tiro un pugno sul terreno, maledicendomi mille volte e mordendomi il labbro inferiore fino a farlo sanguinare, con l’intenzione di farmi del male.
Ma nessun dolore fisico è paragonabile al dolore che sto provando in questo momento, dopo aver scoperto che per tre anni, mentre io vivevo tranquillamente con Kikyo, lei veniva ogni giorno torturata da quel bastardo.

Riprendo coraggio e ritorno a guardare il volto della ragazza, ormai donna, priva di sensi al mio fianco.
Le tocco una spalla e la scuoto delicatamente, come se fosse stata fatta di cristallo.
Ho paura quando rincontrerò i suoi occhi… ho paura di leggerci rabbia, disgusto… odio.
Ma infondo è questo che mi merito.
Mi merito questo e altro!
Tuttavia, lei non accenna a riprendersi.
- Kagome… - sussurro io, mentre cerco di svegliarla.
Senza accorgermene, una lacrima mi bagna la guancia, non appena realizzo che dopo quasi tre anni, ho di nuovo pronunciato il suo nome.
- Kagome, ti prego… svegliati… -
La mia è una richiesta straziante, la voce rotta dal pianto, e gli occhi lucidi.
Dio, com’è potuto succedere tutto questo??
Per farmi coraggio, mi autoconvinco che di qui a poco aprirà gli occhi e mi dirà che andrà tutto bene…
Sospiro rassegnato, scuotendo la testa in senso di diniego.
Non posso prendere in giro nessuno… l’unica che mi dava il vero coraggio era lei, era Kagome… e invece adesso, per colpa mia, è qui davanti a me, debole e moribonda…

La prendo in braccio, stando bene attento a tenerle stretto quel suo kimono azzurro, che per codarchia, non le tolgo, per paura di vedere le ferite che vi sono nascoste.
Sobbalzo, non appena mi accorgo di quanto leggera sia.
La guardo turbato.
‘ Hai sofferto anche la fame Kagome? ’ le domando mentalmente, sapendo già quale fosse la risposta.
Se fossi stato al suo fianco, non avrebbe mai vissuto questo inferno!
La avvicino maggiormente a me, per sentirla più vicina, stringendola di più fra le braccia e appoggiando la sua testa sulla mia guancia.
Respiro avidamente il suo profumo, ancora intatto miracolosamente, come se quell’odore di marcio e di muffa di quel posto non l’avesse mai toccata.
Dio, quanto mi è mancato!

- Perdonami Kagome! Ti scongiuro… perdonami… – le sussurro all’orecchio, sperando che una volta udite le mie parole, apra gli occhi.
Una nuova mia lacrima mi riga il volto e va a posarsi sul suo dormiente.

‘ Ti prego resisti! … Non morire! ’








Angolino dell’autrice

Salve a tutti!!! :D
Scusate il ritardo ma l’università mi ha letteralmente sfinito!! Ma per fortuna, sono riuscita a trovare un buchino anche per voi! ;)
Non vi potevo lasciare in suspance così, no?
Finalmente, Inuyasha e Kagome si sono rivisti!! XD …. Beh… più che altro lui ha visto lei! XD
D’altra parte, le torture che ha dovuto patire erano state davvero troppe e il suo fisico non ha retto.
Diciamo che è proprio sul filo del rasoio insomma! ;)
Ce la faranno i nostri eroi a uscire dal covo di Naraku e salvare la povera Kagome? XD
Lo scoprirete nel prossimo capitolo! ;)

Intanto fatemi sapere se questo è stato di vostro gradimento! Mi fa piacere leggere nuove recensioni e dei consigli su come migliorare il mio modo di scrivere!
Beh, che dire?
Grazie ancora a tutti che vi state interessando così tanto alla mia storiella! ;)
Bacioni a tutti!

Saphira_chan

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Capitolo 10
*** Frustrazione ***







 

Capitolo 10



Frustrazione


Non ho ancora fatto un passo.
Sono rimasto immobile da molti minuti, in piedi, con Kagome fra le braccia.
Il mio viso è marcato da una smorfia di dolore e frustrazione, nell’osservarla…
Mi sto immaginando quello che ha dovuto subire in tutto questo tempo e mentre lo faccio, ricaccio indietro le lacrime.
Non è da me piangere in questo modo, ma… quello che ho appena scoperto, mi ha sconvolto, paralizzato.
Non riesco a fare nient’altro che guardare il suo bel volto dormiente, mentre i sensi di colpa mi tormentano incessantemente.
E’ cresciuta molto, adesso non è più una ragazzina.
I suoi capelli sono diventati più lunghi e i tratti del suo viso sono più sensuali, più belli…
Stranamente, solo ora, da quando l’ho trovata, mi accorgo che la Kagome che tengo fra le braccia è ormai una donna… decisamente bellissima, anche se adesso, il suo volto è coperto da polvere e lividi.
Un senso di vergogna mi invade nel più profondo, mentre ripenso a come, fino qualche minuto fa, volessi sbrigarmi a ritornare a casa per vedere Kikyo… per… per andarci a letto…
Arrossisco violentemente e avvicino velocemente il viso di Kagome al mio collo, tanto da sentire il suo debole respiro sulla mia pelle.
Mi vergogno talmente tanto per quello che ho pensato, e fatto in questi tre anni, che non riesco nemmeno a guardarla in faccia adesso!
Maledizione!
- Scusami Kagome… - le ripeto all’orecchio, incapace di pensare ad altro se non a scusarmi.
Il suo profumo, ha avuto sempre l’effetto di calmarmi, di acquietare la mia anima, ma questa volta non è esattamente così…
Finché non rivedrò i suoi occhi color cioccolato, non posso calmarmi!
Devo sapere che avrò tempo per farmi perdonare, per rimediare ai miei errori…
Devo farle capire quanto dispiaciuto io sia, per quello che le è capitato e che d’ora in avanti nessun’altro le torcerà un capello finché io sarò in vita!

Aumento la mia presa possessiva sul suo corpo esamine e cerco di regolarizzare il mio respiro, reso più veloce dai battiti incessanti e ripetitivi del mio cuore, non abituato a momenti di puro terrore come questo.

Ma in questo piccolo lasso di tempo, mi accorgo di qualche cosa che non va.
Anche se la sua dolce essenza è più forte di qualsiasi altro odore qui attorno, riesco a percepire l’odore di Naraku sulla sua pelle.
Il solo sapere che le ha messo le mani addosso, mi fa imbestialire.
Come ha solo osato toccarla??
L’immagine di lei, sola, fragile, assieme al mio nemico, mi fa andare il sangue al cervello.
Avrei doluto esserci io lì con lei!
Avrei dovuto proteggerla!
Perché? Perché sono stato così stupido??
Continuo a cullarla fra le mie braccia, ma poi, inevitabilmente, un terribile dubbio comincia a rodermi la mente e il solo pensarci, mi fa gelare il sangue nelle vene.
Deglutisco paralizzato dalla paura che quell’orribile idea possa essere vera…

L’allontano da me, fino a quando basta per vederle il viso, coperto da alcune ciocche di capelli color d’ebano.
Il mio sguardo cade ancora più angosciato su di lei.

Fino a che Kagome non riprenderà i sensi, non potrò mai saperlo.
L’odore di Naraku su di lei è debole, ma è presente…
Che non l’abbia…
NO!
Non può averla toccata in quel modo!!
Mi rifiuto di crederci!!
Con uno scatto velocissimo, affondo nuovamente il viso nei suoi capelli, chiudendo gli occhi per eliminare quell’orrenda ipotesi e respirando avidamente tutto il suo profumo, cercando di isolare tutto il resto…

Tuttavia, adesso mi è impossibile… pensare che lui abbia abusato di lei, approfittando della mia assenza, mi fa contorcere lo stomaco dalla nausea e dall’orrore che sia tutto vero.
Inizio a tremare di rabbia e ad emettere dei ringhi cupi dalla gola, per la voglia di uccidere quel maledetto di un Naraku.
La pagherà cara!
Oh si, se la pagherà!
Lo ucciderò, fosse l’ultima cosa che farò in vita mia!



- Inuyasha!!! – sento la voce lontana di Shippo chiamarmi, e senza accorgermene, sussulto.
Loro hanno sempre voluto continuarla a cercare… sono io che dopo qualche tempo gli ho detto di smetterla, che era inutile…
Maledizione! Perché non gli ho dato retta??
- Inuyasha!!! Eccoti! Ma dove eri… - continua a sbraitare il moccioso, ma le parole gli muoiono in gola, non appena vede chi sto tenendo fra le braccia…
Sono scioccati anche loro, presumo…
Tre anni sono molti, purtroppo… soprattutto dopo aver saputo il modo in cui l’ha trascorsi..

- Ka… Ka… KAGOMEE!!! – urla Shippo terrorizzato, correndo verso di noi.
Con un salto, si aggrappa alla mia spalla e ripete più volte il nome della ragazza che per lui, era stata come una madre, una sorella e una speciale amica…
Vorrei dirgli di smetterla, che la sua voce gracchiante e infantile mi sta dando ai nervi, che Kagome non si sarebbe svegliata solo grazie ai suoi continui richiami e che quindi doveva chiudere quella dannata bocca…
I suoi sospiri sono deboli, soffocati, li sento a stento… e la voce di Shippo m’impedisce di accertarmi che continui a respirare.
Ma non riesco ad aprire la bocca.
Non riesco a fare altro se non guardare preoccupato il suo bel viso.

- Shippo! Basta… - ordina Miroku, dietro di noi, con una nota di rammarico…
Se non si è ancora avvicinato a Kagome e non ha ancora detto niente, significa che ha compreso come io mi senta in questo momento…
Cioè che ho solo bisogno di stare un po’ da solo con lei, nel mio dolore…

Ma ovviamente, non avevo tutto questo tempo.
- Inuyasha… lei… la divina Kagome… -
- NO! Lei… è sempre viva!!! – mi rigiro verso di lui, arrabbiandomi, solo perché ha tentato di dire una cosa del genere. – Kagome si riprenderà presto! Ha solo bisogno… di cure! Al più presto! – stringo più forte il suo corpo, sottolineando le ultime parole.
Miroku osserva sconcertato prima me e poi la ragazza fra le mie braccia, e successivamente muove la testa in un moto di assenso.
Sa che ho ragione… stare dell’altro in questo lurido posto non aiutava la salute già precaria di Kagome!
- D’accordo. Troviamo un modo per andarcene subito da qui allora! – dice lui, mentre si guarda attorno.
Noto nei suoi occhi una nota di preoccupazione che mi fa capire che non sarà molto facile uscire da qui…
Ma non importa… farò di tutto per salvare Kagome!!



- EHY!! Dico a voi!! – una voce anziana alle mie spalle attira un poco la mia attenzione.
Quando ero entrato in quel seminterrato, non avevo notato che c’era un’altra persona nella cella accanto.
Ero troppo occupato a fissare il corpo inanime e abbandonato di Kagome su quel terreno freddo.
- Ehy!! Ma siete sordi per caso?? – continua arrogantemente quell’uomo di poco fa, che a giudicare da un suono metallico, doveva essersi aggrappato alle sbarre della sua prigione.
Non vedo chi è, visto che sono dentro la cella di Kagome.
Solo Miroku, che non è entrato qua dentro, può vedergli il volto.
- Ma… ma chi è lei?? – domanda il mio amico, squadrandolo da capo a piedi.

Non mi sbilancio nemmeno fuori dalla cella, per vedere chi realmente fosse, perché francamente, non mi interessa nemmeno saperlo!
Voglio solo portare al sicuro la ragazza che ho fra le braccia.
Solo questo.
Tuttavia, quello che dice dopo, mi convince a prestargli tutta la mia attenzione.

- Voi, voi siete gli amici della ragazzina, vero?? Tirate fuori anche me da questa prigione! Me lo dovete! Ero io il suo guaritore personale!! Se non ci fossi stato io, la vostra amica sarebbe stata già tanto tempo fa morta e sepolta! –
Un nervo pulsante inizia a martellarmi sulla mia testa, per la sfacciataggine di quell’anziano.
Chi era lui per parlare di lei in questo modo? Di fronte a me, per giunta!
Velocemente, con ancora Kagome fra le braccia, mi avvicino a Miroku, fin quanto basta per vedere in faccia il suo cosiddetto “ guaritore personale “.
E’ un uomo basso, quasi calvo, e gobbo. Diverse macchie più scure, sono sparse su tutta la sua pelle, la quale sembra voler cadere da un momento all’altro, per conto proprio, dal suo viso da tanto che è vizzo e vecchio.
Il naso è aguzzo, sproporzionato, e sulla sua faccia è dipinto un sorrisino di attesa.
Se non avessi udito con le mie orecchie, che ha curato più volte la mia Kagome, lo avrei lasciato marcire lì dentro per la sua insolenza!

- Perché proprio tu? Perché Naraku ha scelto proprio te? – chiedo io impaziente di andarmene da questo posto.
- Perché ho delle doti curatrici speciali! E se non ti dispiace, preferirei spiegarvelo una volta usciti da questo castello! Ci sono stato anche troppo per i miei gusti!! –
- Si, ma come? Non possiamo più uscire dalla grotta da cui siamo arrivati! Il filo è stato bruciato! –
- … e una decina di demoni sono subito qua fuori ad aspettarci appena usciamo!! – finisce Shippo la spiegazione del mio amico.
Maledizione! E adesso che facciamo?
Cerco di trovare una buona idea, ma sembra che il vecchio, ne abbia una da proporci.
- E allora non usciamo! – dice lui, canzonando il demone volpe - … basterà usare il passaggio segreto che ha usato Naraku per arrivare fino a qui! –
- Passaggio segreto? – ripete Miroku, visibilmente sorpreso e più sollevato.
- Ovvio! Come pensi che quel vigliacco ci sia arrivato dentro questa montagna? Entrando dalla caverna in cui siete entrati e voi?? Credete davvero che abbia voluto rischiare la vita, perdendosi in quei cunicoli?? –

Bhè… in effetti non fa una piega…

- Io sono stato trascinato in questo buco d’inferno da lì, ho utilizzato quel passaggio segreto anni fa… Naraku, mi ingannò, dicendomi che se l’avessi seguito fino a qui… -
- Non mi interessa vecchio della tua storia! Facci vedere questa via d’uscita e facciamola finita! – sbotto io, troncando il suo discorso a metà.
Noto il suo disappunto, ma non me ne frega niente!

Affido Kagome a Miroku che la prende in braccio in maniera più delicata possibile, non appena ha visto la grossa macchia violacea sul suo volto.
Di sicuro, nella penombra di prima, non l’aveva notata...
Non averla più fra le braccia, mi rende nervoso, angosciato. Sembra che un pezzo di me si sia staccato dal mio corpo.
Spero di uscire da quel castello al più presto, per potere di nuovo sentire il suo dolce peso sulle mie bracca.
E’ un dolore fisico, oltre che mentale…
Voglio starle accanto più che posso, adesso che l’ho ritrovata e ho scoperto, e finalmente capito, che Kagome non ci ha mai traditi, che non mi ha mai detto quelle cose…

Ricaccio quel triste, e fortunatamente, falso ricordo e aiuto il vecchio ad uscire, spezzando a mani nude le grate.
- Di qua! – gracchia lui, non appena uscito dalla sua cella.
Fa qualche passo, ma io, con un movimento rapido e poco gentile, lo porto sulle mie spalle, zittando subito i suoi lamenti di disapprovazione.
- Vecchio, se seguiamo te, domattina ci siamo sempre!! – esclamo io mentre corro, con Miroku, Kagome e Shippo in groppa a Kirara dietro di me.

Il vecchio, anche se con qualche difficoltà, è riuscito ad indicarci la via da inseguire.
E’ questione di pochi minuti e arriviamo in un cortile interno, circondato dalle mura del castello.
- Sicuro che sia qui il posto, vecchio?? – chiedo impaziente. Sento odore di demoni nell’aria, potremo essere attaccati da un momento all’altro.
- Se si chiama segreto, vuol dire che è difficile da trovare Baka! E poi io mi chiamo Golum! Abbi rispetto per una persona anziana! – mi rimprovera lui, annaspando sul muro, alla ricerca di un qualche ingranaggio che ci permettesse di aprire una porta segreta.
Spostava le foglie, abbarbicate sui muri neri e tetri del castello, e lo stavo per fare anche io, con l’intenzione di velocizzare la nostra evasione, ma una voce alle mie spalle mi fa andare il sangue al cervello e tutti i miei buoni propositi di aiutare quel vecchio se ne vanno in un attimo in fumo.



- Da quanto tempo Inuyasha… te ne vai prima di aver salutato un vecchio rivale?? –
Scatto la testa in direzione del suono di quella voce tanto odiosa e un lampo di odio puro attraversa i miei occhi.
- NARAKU! Brutto figlio di puttana!! Te la farò pagare cara per quello che hai fatto a Kagome!!! –
Sono a dir poco furioso!
Ho il prurito alle mani, dalla voglia che ho di ammazzarlo!
Mostro i denti e mi metto in posizione di difesa. Se osa solo di nuovo avvicinarsi a lei, potrebbe essere l’ultima cosa che fa!
Tessaiga pulsa al mio fianco, come per volermi chiedere di voler essere estratta dalla sua custodia.
Di voler combattere.
E lo sono anche io. Non chiedo di meglio per vendicare Kagome!

- Bene Inuyasha… se è un incontro con me, quello che vuoi, sarò felice di farti contento! – esclama lui, aprendo le braccia e alzando il petto.
- Maledetto bastardo! Rimpiangerai di non essere morto l’altra volta! Ti farò patire le pene dell’inferno per quello che hai osato fare!! –
Metto una mano su Tessaiga, ma Miroku mi ferma.
Lo guardo interdetto e in parte arrabbiato.
- Togliti di mezzo Miroku! Voglio ammazzare quel verme! –
- Smettila di essere impulsivo! Non lo capisci che sta solo cercando di dividerci per renderci più vulnerabili? – mi sussurra lui vicino al mio viso, con il tentativo di non farsi sentire da Naraku, parecchi metri più in là.
- Che intendi dire bonzo?? – domando confuso io.
- Se tu ti allontani da noi, andando a combattere con lui, non esiterà a ordinare ai suoi demoni di attaccarci! Non possiamo sconfiggere tutti questi demoni da soli… senza contare che non possiamo muoverci da qui, visto che il passaggio deve essere qui da qualche parte! –
- E allora che proponi di fare? – chiedo nervoso, rilasciando cadere la lama di Tessaiga dentro il suo fodero.

- Avanti Inuyasha! Che cosa stai aspettando?? Non sei impaziente di batterti con me? – mi richiama altezzoso Naraku, e solo adesso mi accorgo di quanto sia teso.
Il suo sorriso sadico è tirato, e questo significa solo una cosa: abbiamo una possibilità di fuggire se lui è così nervoso!

Con questa flebile speranza, lancio un’occhiata d’intesa a Miroku, facendogli capire che non mi sarei allontanato da loro, ma che doveva per forza impegnarsi a trovare una soluzione per sfuggire di lì… e lo doveva fare in fretta!

Naraku, non ricevendo il mio grido di battaglia, come si stava aspettando, intuisce che stiamo tramando qualcosa e inizia a provocarmi, toccando tasti a me assai dolenti.
- Oh.. capisco.. adesso che stai con Kikyo, la vita di Kagome non ti sta più tanto a cuore come una volta, eh? –
Un ringhio profondo riecheggia nel cortile e io stesso mi stupisco, quando mi accorgo che si tratta del mio.
- Taci. Bastardo! –
- Ma sto solo dicendo la verità! In realtà, pensavo che una sacerdotessa di rango, come Kikyo, non potesse legarsi cosi tanto ad un altro uomo… che non potesse scendere a patti così… intimi, con un uomo… ma voi due mi avete davvero sorpreso!! – conclude lui, ridendo per prendermi in giro, lo so bene.
- Cosa ti fa credere che io e Kikyo… - non riesco a finire la frase che un’altra risata, più cupa della precedente, sovrasta la mia voce, facendomi sudare freddo.
- Ahaha Davvero pensi che io ci possa cascare?? Povero ingenuo! Di sicuro il bacio che vi siete scambiati sotto il Goshinboku, faceva intendere che il vostro rapporto non era poi tanto casto come mi vuoi far credere… -
Spalanco gli occhi per la sorpresa e, sebbene qualche istante fa, il vecchio monaco ci avesse bisbigliato di aver trovato l’ingranaggio per aprire il passaggio segreto, una sensazione di puro terrore s’impossessa di me.
Come faceva a sapere che poco tempo fa avevo baciato Kikyo sotto quell’albero??
- Come… come fai a saperlo? – sono sconvolto.. lui mi ha spiato e io… non mi sono accorto di nulla??
Come ho potuto essere così deficiente?? Dov’era il mio naso in quel momento??
- Come faccio a saperlo? Beh! Ho inviato un mio insetto sul vostro villaggio per mostrare alla nostra adorata Kagome, come ve la stavate spassando tutti, mentre lei era qui a pagare per i vostri errori… -
Sul suo viso si disegna un sorriso malevolo e io sbianco di botto.
Lui… Kagome… quindi lei sa… lei… sa… tutto..??
No.. non può essere vero!
Ma la voce di Naraku conferma tutti i miei dubbi, facendomi sentire un verme, mentre immagino la faccia di Kagome di fronte alla realtà dei fatti.
- Dovevi essere lì con noi, Inuyasha… Kagome, nonostante fossero trascorsi tre anni, non ha mai smesso di lottare, di credere che un giorno sareste venuti per lei… soprattutto tu, Inuyasha… ma dopo aver visto il modo in cui hai baciato Kikyo… beh… direi che finalmente ha capito che razza di persona sei… - si ferma un attimo, compiacendosi del mio mutismo e della mia faccia sconvolta per la notizia e poi continua a infierire – Dimmi Inuyasha, Kikyo bacia davvero così bene?? Per un attimo, dalla foga dei vostri baci, pensavo che io e Kagome avremo assistito anche ai vostri amoreggiamenti più spinti… Ahaha! Peccato però… sarebbe stato divertente!! –


Le sue risate di scherno mi fanno tremare di rabbia.
Come ha potuto farle una cosa del genere??
I miei amici dietro di me sono senza parole, scioccati come me, ma io non li guardo nemmeno.
Guardo Kagome, e un senso di colpa mi attanaglia come un serpente velenoso, impedendomi di respirare.
Sarà odio, quello che vedrò nei suoi occhi, adesso ne sono sicuro…
Odio per non averla saputa difendere.
Odio per averla abbandonata.
Odio per averla tradita…
Si, tradita, perché quando viaggiavamo insieme lei era sempre al mio fianco e io non perdevo occasione per scappare da Kikyo…
Ma lei era sempre lì… pronta a starmi vicino nonostante tutto…

E io… cosa le avevo fatto?
Le avevo recato solo sofferenza, nient’altro.

Ripenso a quella sera trascorsa con Kikyo e un conato di vomito mi sale in gola.
Mi faccio schifo da solo.
Sono disgustato da me stesso per quello che ho permesso che accadesse!

Senza pensarci un attimo di più, sfodero Tessaiga e lancio in aria una cicatrice del vento, illuminando tutto il castello e accecando i vari demoni che avevo di fronte.
L’onda d’urto è così forte, forse perché alimentata dal mio sdegno verso me stesso, da disintegrare tutti i demoni che vengono toccati dalla mia cicatrice del vento.
Persino Naraku, sorpreso dalla vera natura della mia spada, è costretto a correre ai ripari e a creare una barriera attorno a sé, per evitare di venire cancellato dalla faccia della terra come tutti i suoi servi.

Un forte boato rimbomba in tutta la caverna sotterranea e improvvisamente, mi sento una mano sulla spalla.
Mi giro di scatto, ma la luce del mia cicatrice del vento, è sempre troppo abbagliante, e non riesco a vedere chi sia.
La voce di Miroku però, mi salva giusto in tempo, annullando così tutti i miei dubbi.
- Che diavolo stai aspettando??? ANDIAMO!! –

Accade tutto velocemente.
Il vecchio tira verso di se un ramo abbarbicato sul muro, e dietro di noi, si apre il nostro spiraglio di salvezza.
L’effetto di Tessaiga comincia a svanire e quel manto di bianco accecante, che copriva tutto il castello, comincia a sbiadire, permettendoci di intravedere le sagome degli oggetti a noi vicini, sempre più nitidamente ogni secondo che passava.
Senza perdere altro tempo, seguo gli altri dentro questo stretto cunicolo e una volta dentro, mi volto per accertarmi che nessuno ci stia inseguendo…
O, per lo meno, non ancora…

Vedo Naraku, dentro quella sua barriera sferica, levarsi il braccio dagli occhi e cercare di focalizzare quello che è successo.
Quando si accorge che siamo ormai dentro il passaggio segreto e che la porta si sta richiudendo, emette un grido di puro terrore e sembra con i suoi occhi voglia fulminarmi.
Io fronteggio il suo sguardo ostinatamente, ma poi, richiamato da Shippo, corro con loro verso la via d’uscita, consapevole che pochi secondi più tardi, avremo di nuovo avuto Naraku e tutti i suoi demoni alle calcagne.

‘ Non è finita qui Naraku! Goditi il tuo palazzo fin che puoi… il giorno in cui ti rincontrerò, sarà l’ultimo dei tuoi giorni! ‘

Attraversiamo velocemente questo lungo corridoio sotterraneo, senza incontrare pericoli o trappole mortali lungo il nostro percorso, reso sicuramente più facile dal fuoco fatuo di Shippo, che ci permette di vedere dove mettiamo i piedi.
E pensare che io, nemmeno volevo che venisse quel moccioso… un giorno dovrò ringraziarlo per essere stato tanto cocciuto!

Respirando a pieni polmoni l’aria fresca del bosco, arriviamo alla fine del corridoio, che ci ha portato ai piedi della montagna, dove almeno lì, un po’ di vegetazione è presente…
Sentiamo in lontananza i ruggiti e i latrati dei demoni, provenire dal luogo buio da cui siamo venuti.
Non permetterò loro di passare.
Non permetterò di portarmi via ancora una volta Kagome!!!
E con un urlo disumano, lancio una nuova cicatrice del vento, verso la fonte di tutti i nostri problemi e come mi aspettavo, con un grosso schianto, l’entrata cede di fronte alla forza demoniaca della mia spada.
I massi cadono incessantemente sul terreno sconnesso e irregolare sul quale avevamo corso fino a poco fa e un polverone di terra e foglie si alza da terra, facendoci perdere l’equilibrio a causa dell’onda d’urto.

Tessaiga è ritornata quella di un tempo, dopotutto.
Shippo aveva ragione… quando si tratta di salvare la vita di Kagome, da sempre il meglio di sé!

Del passaggio segreto ormai non c’è quasi più traccia. Solo un cumulo di macerie…
Ormai anche i ruggiti dei demoni sono svaniti.
Devono essere stati schiacciati dalla frana… ben gli sta! Spero che anche quel figlio di puttana si sia trovato là sotto, mentre facevo crollare tutto! Lì la sua barriera non l’avrebbe potuto aiutare molto.

- Ahi ahi ahi!! Inuyasha!! Potevi avvertire almeno!! –
Un nervo pulsante appare sulla mia fronte e due nanosecondi dopo, Shippo è già riverso a terra, con un bel bernoccolo sulla testa.
- Fhè! Addirittura hai anche il coraggio di lamentarti? – brontolo io, mentre con lo sguardo cerco Miroku, trascurando il cucciolo di volpe imprecare contro di me.
Lo trovo seduto sgarbatamente sul prato, pochi metri più in là, con Kagome ancora fra le braccia.
Mi alzo e vado da lei.
Non appena Miroku capisce le mie intenzioni, mi porge il suo corpo, che saldamente prendo.
Non diciamo nulla.
Non c’è niente da dire.



- LIBERO!! Sono libero!!! – sbraita gioioso il vecchietto dietro di me, che si sta rotolando nell’erba.
Felice lui che è contento… io non riesco ad esserlo… finché Kagome non si riprenderà, non potrò esserlo.
- Ehi vecchio! Hai detto di essere un medico, no? Guariscila! – ordino autoritario, mentre sto sempre contemplando il suo viso, ma la sua risposta mi fa rimanere interdetto, costringendomi ad alzare lo sguardo e farlo ricadere disgustato su di lui.
- Eh no, caro mio! Adesso mi voglio godere appieno questa sensazione di libertà! L’ho guarita anche per troppo tempo!! Golum di qui, Golum di qua… adesso basta!! Ho bisogno di riposo anche io! Trovati un altro medico! –
- Ma… come fai a dire una cosa del genere???? Non eravate compagni di cella?? – urla Shippo, mentre io e Miroku, guardiamo scioccati quel monaco così insensibile e prepotente, e all’improvviso, mi viene una voglia matta di riportarlo nella sua prigione e di legarcelo pure!
- No, prego, non eravamo compagni! Io sono stato portato laggiù con l’inganno. Naraku mi obbligava a curarla per accorciare i suoi tempi di guarigione, in modo da poterla torturare più volte nell’arco della giornata, ma adesso che sono libero… mi rifiuto di farmi di nuovo comandare a bacchetta anche da voi! Io ho curato lei in tutto questo tempo, e voi mi avete liberato. Fine. Siamo pari. – e senza aggiungere altro si alza e si avvia verso un punto indefinito nel bosco, lasciandomi lì con la bocca aperta.

Lui… la faceva curare… per poi torturarla… più volte??
Irrigidisco la mascella per la rabbia e stringo gli occhi per cercare di calmare il mio sangue demoniaco.
Lo sento ribollire.
Sono frustrato a dismisura… Kagome ha sofferto più di quello che avevo pensato e questo non riesco ad accertarlo!
Maledizione!! Come ho potuto permettere che accadesse??


Adagio la ragazza esanime sul terreno, nel modo più delicato che io conosca, e abbatto tutta la mia furia sul quel monaco arrogante, prendendolo dal colletto della sua veste e alzandolo da terra con una sola mano.
Se i miei occhi in questo momento potessero esprimersi, l’avrei sicuramente bruciato vivo!
Un verso strozzato gli muore in gola, non appena incontra i miei occhi furiosi.
- La mia non era una richiesta… tu la guarirai, che tu lo voglia o no! Te lo giuro vecchio, in questo momento potrei fare una strage.. e se entro due secondi, tu non sarai lì, accanto a Kagome, a curarla, potrei iniziare da te! – esplodo io, con la voce più cupa e tetra che mi fosse mai venuta e volutamente, lascio la mia presa su di lui, compiacendomi della sua smorfia di dolore al momento della sua caduta sul terreno.
Dolorante, e mugolando qualcosa a me d’incomprensibile, si avvia verso Kagome, ma poi, proprio un metro prima da lei, si blocca, tornando a riguardare il tunnel segreto da me distrutto.
- Che altro c’è vecchio? Hai forse deciso di morire? – dico io, avanzando di un passo in sua direzione e scrocchiando le dita artigliate, con l’intenzione di spaventarlo.
- No, non ancora… se proprio devo guarirla, voglio farlo al sicuro. Lontano da qui! – mi spiega lui, osservandomi scocciato e puntando il suo indice verso il passaggio distrutto.
Ma da dove diavolo prende tutta quella insolenza??
Socchiudo gli occhi a due fessure, per pensare se questa sua richiesta, sia accettabile o meno, ma come sempre, Miroku mi precede.
- In fondo ha ragione Inuyasha… è meglio allontanarsi da qui… -

Studio scetticamente il vecchio monaco di fronte a me, che sorride vittorioso.
Tutti a me capitano questi tipi di persone?

E così, senza perdere altro tempo, mi ricarico quel tizio sulla schiena, ancora più sgarbatamente di prima, ignorando i suoi continui richiami di metterlo giù.
Se è un posto lontano quello che vuole, glielo troverò, ma a modo mio!



- E lasciami! – borbotta lui sulle mie spalle, giunti vicino a una grande quercia.
- Adesso siamo lontani vecchio! Devi curare Kagome! –
- Non avere fretta mezzo demone! Se non te ne sei accorto, dalla velocità con cui correvi, hai lasciato tutti i tuoi amici dietro! – mi rimprovera mettendosi a sedere, massaggiandosi le sue braccia indolenzite per il turbolento viaggio.
Li vedo in lontananza, su Kirara, che con grande maestria, scansa tutti gli alberi sul suo percorso.
E’ questione di qualche secondo, e arrivano anche loro sotto i rami enormi dell’albero.
Vado subito da Kagome, facendola scendere dalla gatta di Sango e la stendo sul prato ai piedi della quercia.
Trattengo il respiro fino a che non è completamente adagiata sul terreno…
Spero sempre che da un momento all’altro, apra gli occhi, in modo da potermici specchiare…
Ovviamente aspiro a troppo…

Le accarezzo una guancia con il dorso della mano, senza pensare che attorno a me ci sono anche altre persone, e mi accorgo di quanto sia fredda.
Mi irrigidisco e mi do dello stupido per non essermene accorto prima.

Con uno scatto repentino, mi volto verso il vecchio e lo fulmino con lo sguardo.
Lui, spaventato, si avvicina a noi.
Si siede accanto a me, andandole a toccare la fronte.
Un debole bagliore verde proviene dalla sua mano rugosa e non appena storce la bocca, mi accorgo che c’è qualcosa che non va.
- Allora?? – chiedo sempre più ansioso.
- La tua cara amica è sempre in uno stato di incoscienza… posso curarle qualche ferita, ma poi dovrà vedersela da sola. –
- Come sarebbe a dire vecchio? –
- Modera i termini! Sto solo dicendo che il suo corpo è talmente provato che la sua anima è più di là, che qua! –
- Più… di là? – ripeto in un sussurro, sapendo purtroppo cosa mi avrebbe risposto.
- Il suo corpo continua a vivere, ma lei è come caduta in un lungo sonno… e non si risveglierà solo quando le avrò guarito tutte le ferite! –

Di fronte alla sua spiegazione, la mia testa comincia a girarmi e se non fossi seduto, di sicuro sarei caduto a terra.
Sento che ho bisogno d’aria, ma i miei polmoni sembrano essersi chiusi, come a voler essere la giusta punizione per quello che avevo fatto passare a Kagome.
Un rigolo di sudore mi cade dalla fronte, non appena realizzo che le parole del vecchio, stavano ad indicare che la sua anima appartiene più al mondo dei morti, che a quello dei vivi.
Tremo al solo pensiero che lei non si risveglierà mai più.

- Per favore, - una supplica mi riporta alla realtà – salvi la mia amica. Almeno fin dove può! –
La voce carismatica e umile del mio amico, sembra fare presa sulla coscienza del vecchio, che dopo essersi accomodato meglio a sedere ci dice di levarle il kimono azzurro, per poter procedere a curarla.




Mai avrei pensato di vedere una cosa del genere…
E mai avrei voluto vederlo…
Eppure, è qui davanti a me… e io non posso più fare finta di nulla.
So che questa immagine mi apparirà sempre nei miei incubi più cupi e nessuno potrà salvarmi dalle mie colpe…
Fisso ciò che ho davanti agli occhi, capendo, che quello che vedo, non sono altro che errori:

I miei errori…
… marchiati a sangue, sul corpo innocente di Kagome…





Angolino dell’autrice

Ciao a tutti!!! :D
Vi prego non mi uccidete!! >.<
Lo so che sono in straritardo, ma in questi giorni ho avuto davvero tantissimo da fare! :(
Vi chiedo umilmente scusa! :(
Per farmi perdonare, ho scritto questo capitolo, un po’ più lungo del solito, e stamattina mi sono svegliata presto apposta per finirlo, visto che di pomeriggio devo riandare all’università!
Mammamia, che stress! XD

Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento! Fatemi sapere se vi è piaciuto o meno! :)
Nel prossimo capitolo ci sarà la comparsa di un personaggio da voi molto amato.. ;)
Beh, che dire?
Grazie ancora di tutto, di tutti i vostri bellissimi commenti che mi spronano a continuare la storia e ancora un immenso scusa per il mio immenso ritardo!
Bacioni

Ps: la notte in cui Kikyo e Inuyasha si baciavano, la trovate nel capitolo 3 “ Una nuova vita! “ ;)


Saphira_chan

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Capitolo 11
*** Onore e rispetto ***








 

Capitolo 11

 
Onore e rispetto
 

 
Mi aggrappo alla corteccia dell’albero, sconvolto per quello che ho visto.
Nonostante stia guardando l’erba sotto di me, con l’intenzione di calmarmi, l’immagine di quelle ferite non vuole andarsene via.
 
 
- Oh mio dio… - sussurra Miroku, mentre io sto cercando in tutti i modi di respingere un conato di vomito, dovuto dal contorcersi del mio stomaco.
 
Non riesco a pensare a nient’altro se non al suo corpo martoriato. Come può averle fatto tanto del male? E’ pur sempre un’umana maledizione!
Che tu sia maledetto Naraku!!
Sento il mio respiro farsi più corto e i battiti del mio cuore accelerare.
Stringo gli occhi e aumento la mia presa sulla corteccia ruvida dell’imponente quercia, sentendo chiaramente dei pezzi di legno appuntiti, entrarmi nei polpastrelli.
Ringhio sommessamente, ma non è il dolore… è per l’impotenza che ho di fronte alle salute di Kagome…
Se solo mi fossi fidato di lei, invece che dare retta al mio stupido orgoglio! Lei non avrebbe mai sofferto tutto questo!
Il mio sangue demoniaco ribolle dalla rabbia.
Mi sento soffocare, ho bisogno d’aria, ma l’aria gelida della notte, sembra non sfiorarmi nemmeno.
Non va affatto bene.
Per niente bene!
 
- Kagomeee – mugola Shippo scioccato di fronte a quella vista che mi ha ridotto in questo stato pietoso, indegno, per un guerriero come me.
- Cos’è? Non avete mai visto una persona torturata? – risponde il vecchio, di fronte alle nostre reazioni sbigottite, inarcando un sopracciglio e sbuffando annoiato.
 
Se è così tranquillo alla vista di queste ferite, significa che c’è abituato… ed essere consapevole di ciò, mi strazia l’anima.
Vorrei con tutto me stesso patire quello che ha dovuto subire lei, ma ormai, so che quei tre anni non riuscirò mai a cancellarli dalla sua vita… e inevitabilmente anche dalla mia…
Non riuscirò mai a perdonarmi quello che le ho fatto.
 
 
Facendomi forza, volto la testa verso Kagome.
Deglutisco a fatica, mentre il mio sguardo scorre per la seconda volta su quel corpo così perfetto e allo stesso tempo così provato, e per un attimo, riemerge in me quel forte impulso di ritornare nella caverna e ammazzare quel figlio di puttana con le mie mani!
 
I muscoli del mio corpo si irrigidiscono, non appena ripenso a lui, e sono costretto a trovare qualcos’altro a cui pensare, e anche in fretta, altrimenti potrei veramente ritornare a quello schifoso passaggio segreto, togliere i massi caduti, uno a uno, per reclamare la testa di quel bastardo!
Mi costringo a guardare la maglia stropicciata di Kagome, evitando, nonostante fosse quasi impossibile, di soffermarmi sulla gravità delle sue ferite.
Fortunatamente, come avevo sperato, il mio animo si acquieta un poco, perché nonostante quella maglia, stranamente allacciata dietro il collo, sia completamente sporca di terra e sangue, noto con piacere, il modo con cui le fascia il busto esile.
 
Quando aveva 15 anni, nonostante fosse sempre una ragazzina, aveva già tutto il corpo ben formato…
Anche se facevo di tutto per smascherarlo, fisicamente, Kagome, era perfetta...
Forme al posto giusto, nessuna traccia di grasso, un seno perfetto, che avevo avuto l’occasione di ammirare quelle poche volte che l’avevo vista nuda, mentre faceva il bagno, gambe lisce e snelle, che mi ero fermato ad osservare più volte di nascosto… insomma.. era bellissima.
Era logico che quando altri uomini la guardavano, fantasticando di sicuro su di lei, mi infuriavo!
Kagome era mia, e di nessun’altro! Solo io potevo guardarla in quel modo!
Solo io potevo bearmi gli occhi di tutta quella bellezza nel fiore della gioventù.
 
E adesso, mi accorgo stupito, di quanto le forme del suo corpo siano ancora cambiate, facendola più donna, più bella, più… sensuale.
Arrossisco a qual pensiero, rimproverandomi per aver pensato a delle cose del genere in un momento come questo.
Diamine, Kagome è fra la vita e la morte e io non so fare altro che pensare alle forme del suo corpo?
Sono proprio una persona ignobile…
 
Cerco con lo sguardo, qualcos’altro che non fosse vicino al suo petto e senza farlo apposta, le vedo un anfratto di pelle, scoperto, per via della corsa di poco fa, dall’alzamento di qualche centimetro della maglia, permettendomi di vedere dei lividi e delle bruciature.
In un attimo, senza nemmeno rendermene conto, creo nella mia mente, la scena in cui lei, veniva picchiata a sangue da quel maledetto.
Me la immagino rannicchiata in terra, indifesa e debole, mentre quel maledetto infieriva e infieriva su di lei, ridendo per il dolore che le stava imprimendo.
Non appena sento di nuovo il mio sangue scaldarsi, mi rigiro verso il busto d’albero, imprecando sottovoce la mia disperazione, con l’intenzione di non farmi udire dagli altri, che al contrario di me, nonostante siano ugualmente scioccati, hanno saputo mantenere un briciolo della loro calma.
Non avrei mai creduto che Naraku si sarebbe spinto così tanto in là!
 
- Ce la farà?? Ce la farà?? –
- Non urlare cuccioletto! Vi ho già detto prima che non so se si sveglierà… intanto le curo le ferite più profonde… parto dal braccio. – sentenzia lui, senza alcun tipo di emozione nella voce.
 
Oltre che essere capitata nelle mani del mio peggior nemico, ha anche avuto l’amara sorpresa di avere come compagno di cella questo vecchio odioso.
Era sola.
E’ rimasta sola per tre lunghissimi anni!
So bene cosa significa vivere in solitudine.. ma lei, oltre che vivere in questa triste condizione, ha dovuto anche subire le torture..
Mi mordo un labbro per la frustrazione, procurandomi un taglio con i miei canini, dal quale fuoriesce un rigolo di sangue.
 
- Chi può aver fatto una cosa del genere?? – domanda disgustato Miroku, riferendosi al braccio maciullato di Kagome.
- Demoni vermi. Naraku li ha trovati e li portati con se… a prima vista, possono apparire soltanto grassi vermi un po’ troppo cresciuti, ma non appena Naraku dà loro l’ordine di attaccare, diventato esseri letali, dividendosi in tanti piccoli vermi più piccoli, dotati di affilati dentini in grado di lacerare la carne… e il risultato lo vedete sul braccio di questa ragazzina. –
 
Ho un tuffo al cuore.
Sgrano gli occhi e fisso il bosco davanti a me, tremando, ma non per il freddo.
Penso che non potrei resistere ad altre spiegazioni.
Kagome… davvero hai potuto patire tutto questo?
Mi sento uno schifo, veramente uno schifo… non se lo meritava tutto questo!!
 
- Lui… lui usava quei demoni su di lei?? – chiede ancora il bonzo, stringendo i pugni per l’indignazione.
- Si… la vedi così strana come cosa, monaco? Infondo, stiamo parlando di Naraku! –
- Si, ma… non riesco a capire come la divina Kagome abbia potuto resistere per tutto questo tempo! –
- Ovvio! E’ solo merito mio! – si pavoneggia il vecchio – ecco perché invece che darmi ulteriori ordini, dovreste rispettarmi e ringraziarmi! –
 
Ha anche il coraggio di darsi delle arie adesso??
Maledizione! C’è a rischio la vita di Kagome e lui si vanta delle sue doti mediche??
Accidenti a lui! Vorrei tirargli un pugno in testa, ma so che questo mio gesto, dettato dalla rabbia, andrebbe solo a discapito di lei…
Kagome, ti prometto che non appena riprenderai i sensi, saprò farmi perdonare… te lo prometto!
Parlo da solo, è da sciocchi, ma devo trovare uno sfogo, altrimenti, rischio di ammattire… ho la testa che è uno sciame d’api!
Mi fa male cazzo! Non riesco più a fare dei ragionamenti sensati…
Più studio il suo corpo, più la vista mi si appanna e i rumori attorno a me sembrano svanire…
 
Calma, Inuyasha calma… Kagome ce la farà di sicuro! , mi ripeto più volte per farmi forza.
 
Dopo vari minuti, dei morsi che avevano così primitivamente scavato il braccio destro di Kagome, non c’è più traccia.
Finalmente posso rivedere il suo braccio, senza guardarle i muscoli sotto la pelle, completamente mangiata da quei vermi.
Il vecchio è stanco, ma io, dopo averlo preso per il colletto di nuovo, lo incito a proseguire le sue cure, ignorando le sue continue richieste di fermarsi per riposare.
 
- E va bene! Testardo di un hanyou! La curerò un altro po’, ma poi basta! Ho diritto a riposarmi! –
- Non hai diritto proprio a niente! – sbotto io incavolato nero. Se solo lui ha la capacità di guarire Kagome, deve farlo! Anche a costo di restare sveglio tutta la notte!
- Calma Inuyasha! Facciamolo lavorare… usare la violenza non serve a nulla adesso! – mi rimprovera il mio amico, osservando il mio pugno chiuso, ad un centimetro dalla faccia di quel vecchio.
- Fhè! – borbotto io, prima di lasciare la presa sulla veste di Golum.
 
Non mi importa di quello che pensa!
Voglio vedere il suo corpo completamente guarito e non lo farò riposare fino a che non avrà finito!
Maledizione, la mia testa sembra voler scoppiare da un momento all’altro, dalla rabbia che sto sopprimendo dentro di me, e lui cosa vuole fare?
Riposare??
Tsk! Non ci penso nemmeno! Dovrà passare sul mio corpo!
 
 
Ma proprio mentre formulo questi discorsi ostili nei suoi confronti, non mi sono accorto che il vecchio ha girato a pancia in giù Kagome, esponendo la sua schiena martoriata davanti ai miei occhi.
La sua pelle, che un tempo sembrava essere fatta di porcellana, adesso è ricoperta di lividi e profondi tagli, dai quali è possibile vedere ancora il sangue secco.
 
Questa vista mi sconvolge più di tutti. E’ la tipica goccia che fa traboccare il vaso.
Quanto poteva aver infierito, per portarla in quello stato?
Tremo, non appena associo quei lunghi e profondi tagli, a delle ferite provocate da delle frustate.
Ho dimenticato di respirare, appena ho posato gli occhi su di lei…
 
Come… come ho potuto… farle sopportare tutto questo??... come!!
La mia gola è secca, priva di saliva e i suoni attorno a me, si stanno affievolendo ogni secondo che passa.
Non riesco a distogliere lo sguardo su di lei, non riesco a capire niente, se non il suo dolore mentre la torturavano.
La mia schiena è percossa da brividi, quando mi accorgo di stare perdendo il controllo del mio corpo.
 
Devo andarmene da qui.
 
Con uno scatto repentino, fuggo via da loro, lasciando Kagome nelle mani dei miei amici e di quel monaco.
So che mi sto comportando da vigliacco, ma devo assolutamente allontanarmi da lì.
Kagome non è sola, i miei amici non le farebbero capitare nulla di male… ma se stavo un altro minuto lì, non so cosa avrei fatto. Sono troppo frustato per ragionare lucidamente… potevo fare qualcosa di cui mi sarei pentito amaramente, ne sono sicuro!
Devo riprendermi da tutto questo!
 
Corro, fino a che, l’immagine delle sue ferite invade di nuovo la mia vista, senza che io abbia interpellato quel macabro ricordo.
Un conato di vomito, mi costringe a fermarmi.
Mi inginocchio per la terra, e pianto le mani nel terreno, mentre sputo un po’ di saliva.
Respiro male, ho la testa in fiamme…
Perché? Perché ho permesso che accadesse tutto questo??
 
Tremo incessantemente.
Voglio ammazzare quel maledetto!! Lo voglio uccidere maledizione!!
La mia vista mi si sta appannando di un rosso scuro, impedendomi quasi di vedere.
 
 
Un ringhio cupo rimbomba nella foresta intorno a me.
 
 
Mi alzo fin tanto basta per guardarmi attorno, captare qualche suono, ma non c’è niente. Sono solo.
L’idea di vedere scorrere il sangue di Naraku sotto i miei artigli, mi alletta da morire.
I miei pensieri si offuscano sempre di più, fino a riuscire a non pensare ad altro che alla morte di quel bastardo.
Provo ad alzarmi, per iniziare quella dolce vendetta, ma le mie gambe non rispondono più ai miei comandi, come anche le braccia.
Dovrei essere preoccupato per questo, ma stranamente, non lo sono…
Sono solo stanco… voglio solo uccidere, si uccidere, solo di questo mi interessa.
 
 
Un altro ruggito, più cupo del precedente risuona più forte di prima.
 
 
A causa delle fitte che mi trapassano la testa, dimentico per un attimo la mia vittima sacrificale, ma non importa…
Voglio qualcuno su cui sfogare la mia rabbia, la mia frustrazione di quel momento… Voglio uccidere!!
 
Senza rendermene conto, cado in limbo senza ritorno, estraniato da tutto ciò che mi circonda, consapevole soltanto, che quel ruggito di poco fa, non era una mia immaginazione…
Era di un demone… che di li a poco avrebbe fatto qualche strage…
… e quel demone, ero io.
 
 
 
 
 
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Raggiungo la mia camera, furioso per quello che era appena successo.
Quel maledetto mezzo demone, aveva osato portarmi via Kagome! A me!!
In un moto d’ira, agguanto un tavolino che ho vicino, facendo cadere tutto quello che c’era sopra.
Le tazze di porcellana si frantumano non appena toccano terra. Quella sera, prima dell’incidente, avevo avuto l’idea di farmi portare del sakè dai miei servi, con l’intenzione di affogare nell’alcol le mie preoccupazioni per quell’insulsa ragazza, che non accennava a riprendersi!
 
Osservo scettico le macchie scure sul pavimento e i cocci ai miei piedi.
Se Kagome fosse ancora nelle mie mani… saprei di sicuro dove sfogare tutta la mia collera!
Grugnisco per quest’assurda situazione in cui mi trovo adesso.
Sarebbero bastati pochissimi giorni alla fine del mio piano!
Ormai avevo quasi finito!
… e invece… quel maledetto di Inuyasha è riuscito a fuggire!
 
Un muro della stanza viene distrutto da una mia sfera avvelenata, scagliata in quel punto, senza un preciso motivo.
Sento che sto per scoppiare da un momento all’altro!
 
L’esplosione da me provocata, allarma due delle mie guardie personali, che appaiono sulla soglia della stanza disorientate, chiedendomi se ci fosse bisogno del loro aiuto.
Un sorriso malevolo si dipinge sul mio volto.
- Si, in effetti c’è qualcosa che uno di voi può fare… - e senza aggiungere altro, scaglio la mia aura maligna su uno di loro, polverizzandolo all’istante, mentre l’altro mio schiavo, viene sbalzato all’indietro a causa dell’onda d’urto, andando a sbattere nel muro.
Guardo soddisfatto la mia mano fumante.
Bene, adesso sto meglio…
 
La guardia superstite non appena incrocia i miei occhi trema, facendomi rabbrividire di piacere.
Paura, si, che meraviglioso sentimento… peccato che Kagome non ne abbia mai avuta così tanta…
Poi però, ripenso a quello che le avrei potuto finalmente fare, una volta concluso quel lunghissimo rito… in quei momenti, di sicuro avrei potuto vedere nei suoi occhi il terrore…
E finalmente sarebbe stata mia!
I miei pensieri viziosi sulla fanciulla, mi fanno quasi dimenticare la guardia impaurita di fronte a me.
 
Devo sbrigarmi per riprendermi Kagome! La voglio! La voglio di nuovo qui, con ME!
- Schiavo! – ordino io cupo, cercando di mascherare lo stato di libidine in cui ero caduto nell’immaginarmi la ragazza sotto le mie lenzuola – Chiama Byakuya! Adesso! –
Lui, senza farselo ripetere, corre verso la direzione da cui era venuto, in cuor suo felice di non aver fatto l’orrenda fine del suo compagno d’armi.
 
Se solo Byakuya fosse stato presente all’arrivo di Inuyasha e la sua combriccola… forse non sarebbe finita cosi…
Avrebbe usato una sua illusione e tutto sarebbe finito nel migliore nei modi… peccato che l’avessi mandato a controllare a che punto era…
 
 
- Naraku! Mi cercavi? – mi domanda il diretto interessato, risvegliandomi dai miei pensieri.
- Si. Come ti ho detto poco fa, la mia prigioniera è stata portata via, quindi voglio che tu ti occupi di riaprire un varco nel passaggio segreto, affinché io possa mandare qualche demone a riprenderla! –
- Ma non puoi farli uscire dal labirinto? –
Il solito scansafatiche. Ne inventerebbe delle belle, pur di rimandare qualche lavoro faticoso.
- No. Un conto è mandare gli insetti, ma i miei servi… impiegherebbero anni per imparare le giuste indicazioni per uscire! E io non ho voglia di stare ad aspettare! Su! Non fare quella faccia e vai! Fatti aiutare da qualche demone, ma fai come ti dico. Ho altro da fare! – concludo io, mentre la mia emanazione, non del tutto convinta dalle mie parole, scompare dalla mia visuale.
 
Avevo impiegato mesi e una grande quantità d’insetti, per scoprire quale fosse la giusta via d’uscita di quelle gallerie sotterranee!
Anche se adesso, so quali sono i cunicoli da seguire, non ho la minima intenzione di rischiare la vita perché solo Byakuya non ha voglia di darsi da fare!
Dannazione, anche se è una mia emanazione, non significa che lo debba trattare come mio pari!
Io sono il padrone e lui il servo! Non ci sono dubbi su questo!
 
 
Lancio un’occhiata veloce alla finestra, intravedendolo vicino al cancello, a discutere con due demoni.
Di sicuro gli avrà detto di spostare i massi al posto suo….
Poco importa… basta che entro poco quel passaggio sia sgombro!
E’ stata veramente una fortuna che io non abbia seguito quell’insulsa comitiva!
Avrei rischiato di finire schiacciato come i miei demoni…
 
 
Faccio un grande sospiro, prima di incamminarmi verso quella reliquia speciale, che fino a questo momento, non lo era mai stata cosi tanto!
Quando me la ritrovo davanti, la prendo fra le mani, ridendo appagato.
Potevo sempre comunicare con l’esterno, nonostante quei dannati avessero bloccato tutti i passaggi…
 
Apro il coperchio, facendo ben attenzione a non rovinare quel vaso cosi fragile, con la mia forza demoniaca.
Ci infilo il braccio dentro e quello che tiro fuori, mi fa capire che ho la vittoria in pugno!
 
Quello stolto può anche credere, e far credere, di essere un mio nemico, di essersi liberato di me… ma si sbaglia di grosso!
Può fuggire, può rifiutarsi di fare ciò che voglio… non gli servirà a niente…
Avere il potere di vita o di morte su una persona, certe volte mi fa sentire un dio! Ed è quello che sarò, una volta che avrò ripreso Kagome e finito il mio piano.
 
Soddisfatto della piega che stavano prendendo gli eventi, guardo il cuore palpitante del vecchio monaco nella mia mano… stavolta avrei vinto di sicuro!
 
 
Mi concentro, chiudendo gli occhi e isolando la mia anima da questo castello.
Devo fare in modo di entrare nella mente di quel vecchio sacerdote, e sapere che cosa è successo.
Devo sapere se lei sta bene!
Una goccia di sudore mi bagna la fronte, mentre cerco di contattare telepaticamente quell’imbecille di Golum.
Dopo qualche minuto di duro lavoro, però, riesco nel mio scopo. Aggancio la sua mente e mi intrometto nei suoi pensieri furtivamente, facendo pressione sulla sua aura spirituale, ormai marcia, come il suo animo.
 
 
- Golum? – lo chiamo, per sapere se sono riuscito realmente nel mio scopo… e fortunatamente è così…
 
-Naraku?? Ma cosa…?? – nella sua voce, c’è una nota di panico, mentre realizza che la presenza che ha appena sentito dentro la sua testa, ero io. Sorrido, convinto della mia vittoria in pugno.
- Golum, dov’è Kagome?? –
- Come… come hai fatto.. tu… -
- DOV’E’ KAGOME?! – sbotto io, interrompendo i suoi balbettii.
- Io… - sentenzia solamente, chiudendo la sua mente a riccio e costringendomi a sforzarmi per mantenere il contatto. La sua mente è travolta da una miriade di sensazioni negative, dovute dal suo stato confusionario, tanto che pure io, vengo colpito da un senso di angoscia.
Lo richiamo altre due volte, e al terzo tentativo, sembra aver ritrovato un barlume di lucidità.
- E’… qui… - sussurra lui, riempiendomi di gioia. Bene, è scampata alla frana, menomale.
- La sua salute? – quanto darei per vederla! Se l’avessi sotto mano, non so veramente cosa potrei farle! … Peccato che adesso, attorno a me vedo solo buio…
Beh, poco mi importa… mi farò dire tutto da Golum!
Sono costretto a ripetergli la domanda, da tanto che è rimasto intontito dalla mia apparizione! E’ davvero un idiota questo qui!
Dopo avermi fatto spiegare nel dettaglio, tutto quello che era successo, rifletto sul da farsi, mentre ancora la sua testa è invasa da milioni di pensieri contrastanti che non riesco a comprendere…
Li ignoro volutamente e gli ordino il mio volere.
 
- Golum, adesso tu la curerai, fino a che ogni suo più piccolo taglio sarà guarito! Le starai sempre accanto e io verrò di nuovo nella tua mente per sapere i nuovi avvenimenti. Ci siamo intesi? – gli domando autoritario, facendogli intendere che non avrei voluto sentire un no come risposta.
- Ma io… - prova lui, ma io riesco a stroncare quella sottile ribellione sul nascere.
- Niente ma! La tua insulsa vita mi appartiene Golum! Ho in mano il tuo cuore, ricordatelo! Posso ucciderti in qualsiasi momento! Sarai per sempre mio schiavo! Non ti potrai mai liberare da me! -
 
Voglio che la curi, perché cosi, mentre noi saremo impegnati a rimettere in uso il passaggio, lui le farà riprendere i sensi… e io, al mio ritorno, avrò una Kagome bella e nuova da sfruttare… in tutti i sensi…
- S-Si.. – borbotta lui docilmente, prima che io chiudessi quel contatto mentale così confusionario per me.
 
 
Uff, che fatica!
Mi massaggio dolorante la fronte, ora in preda ad un forte mal di testa.
Quell’idiota aveva una tale confusione in capo, da avermi contagiato!
Borbotto qualcosa contrariato, prima di decidere di fare una passeggiata per il castello… forse è quello che mi ci vuole per stendermi un po’ i nervi…
Un ultimo pensiero mi solletica la mente, mentre sto uscendo dalla stanza…
…‘ Spero solo che Golum faccia il suo dovere ’…
 
 
 
 
 
 
 
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Pulisco la sua gamba dal sangue secco che le stava sporcando tutta la pelle e per farlo, utilizzo un fazzoletto inumidito con dell’acqua, che mi ero portato dietro per il viaggio.
Povera divina Kagome… quante ne hai dovute passare? Se Inuyasha avesse saputo… ti posso assicurare che avrebbe rischiato la vita, pur di evitarti tutto ciò…
Immerso nei miei pensieri, continuo a grattare via tutto quello sporco in superficie, scoprendo, poco alla volta, la pelle chiara e candida della mia amica.
Il piccolo Shippo è andato a prendere un po’ d’acqua ad un torrente vicino, assieme a Kirara, dal momento che avevamo ormai finito quello strano contenitore d’acqua, che Kagome ci portava dal suo tempo… credo che lo chiamasse “bottiglia”…
 
Proprio mentre alzo lo sguardo al cielo però, per concentrarmi sull’effettivo nome di quello strano oggetto del futuro, vedo quel monaco anziano pallidissimo, con una strana espressione di terrore sulla faccia.
 
- Cosa c’è? E’ successo qualcosa??? – chiedo allarmato io, avvicinandomi a lui. Se le accadesse qualcosa, mentre Inuyasha è assente, non riuscirei mai a perdonarmelo!
 
Golum continua a fissare un punto impreciso della sua schiena martoriata e io sono portato a domandarmi, che cosa avesse quella ferita, rispetto alle altre che aveva sempre guardato con aria di sufficienza.
Da quando Inuyasha era andato via, avevamo continuato a curare le ferite di Kagome…
… E fino a poco fa, il monaco era tranquillo… perché questo drastico cambiamento d’umore?
 
- Eh?.. no… niente… non… è solo… è solo più infetta, niente di che… - balbetta lui, prima di darmi la schiena. – devo… devo riposare un attimo… -
Guardo confuso quell’uomo anziano e poi la mia amica accanto a noi.
Solo lui, può curarla… sforzarlo a continuare, non serve a niente…
Così, a differenza di quel testone di Inuyasha, lo lascio riposare qualche secondo, mentre io riprendo la triste pulizia della sua gamba…
Non che io sia dispiaciuto nel toccarle il ginocchio e i polpacci… però… avrei preferito farlo in un altro contesto, ecco!
Sango sarà disperata nel vedere la divina Kagome in questo stato.. sarà un colpo per lei! Era la sua migliore amica dopotutto… quasi come una sorella.
 
‘ Se tu riprendessi i sensi prima di tornare al villaggio divina Kagome, sarebbe davvero una buona cosa! Lo spavento che farai prendere a Sango, sarebbe di sicuro più piccolo… ‘
Sorrido amaramente a questo pensiero.
‘ Mia moglie non sarà comunque felice di vedere in che condizioni ti ha ridotta Naraku…’
 
Shippo e Kirara ritornano a corsa con altra acqua da utilizzare.
‘ Povero Shippo, anche lui deve essere sconvolto, nell’averla vista cosi provata… ‘
 
Però… quello che più mi preoccupa di tutti, è Inuyasha.
Le sue reazioni erano più che normali, ma ho un brutto presentimento… è da troppo tempo che se n’è andato lasciandoci qua da soli…
Credevo che l’avesse fatto perché aveva bisogno di sfogarsi un po’, ma ora sono trascorsi troppo minuti…
Ho la brutta sensazione che sia successo qualcosa…
Meglio andare a controllare…
 
- Shippo? –
- Si Miroku? – mi chiede curioso con la sua vocina infantile.
- Vado a vedere se Inuyasha ha bisogno di qualcosa... faccio presto! Intanto tu e Kirara state qui con Kagome, okkey? –
Lui annuisce con la testa e io mi alzo, stropicciandomi la veste alla quale si erano attaccati dei fili d’erba.
Lancio un’ultima occhiata a Golum, prima di avviarmi verso il punto in cui era scomparso il mio amico.
Di sicuro avrebbe prolungato la pausa relax fino al mio arrivo, senza alcun dubbio…
Ma non per questo dovrei considerare questo monaco pericoloso! Infondo anche lui, da quello che ho capito, odia Naraku…
E’ dalla nostra parte, più o meno.
 
 
M’incammino in quel groviglio di alberi e rami secchi, non riuscendo a trovare Inuyasha da nessuna parte.
I miei richiami echeggiano in tutto il bosco, ma del mio amico, nemmeno l’ombra!
Deve essere successo qualcosa di sicuro!
Mi aggiro nella radura, fino a che una figura con sembianze umane, appare a qualche metro di distanza da me.
Focalizzo l’immagine e non appena realizzo che quello di fronte a me non è altro che lui, tiro un sospiro di sollievo.
Anche se è oscurato da una roccia altissima, le orecchiette sulla testa e la veste rossa, mi portano a pensare che non posso sbagliarmi.
 
- Inuyasha ma che fine avevi fatto! E io che mi ero anche preoccup… - non riesco a terminare la frase, perché un’intensa aura demoniaca colpisce i miei sensi spirituali, facendomi allarmare.
Mi si gela il sangue nelle vene, quando capisco che è lui la fonte di quell’aura maligna.
Sgrano gli occhi per la sorpresa, quando Inuyasha mi ringhia contro.
 
Merda! Proprio adesso doveva trasformarsi??
Lo guardo teso, mentre avanza verso di me di qualche passo, mostrandosi nella sua nuova natura, sotto la luce lunare.
Come pensavo, è diventato un demone completo.
E a giudicare da quel ghigno divertito che ha sul viso, mi sa che sono davvero in un bel guaio…
E’ stato attaccato da un demone, per essersi trasformato?
… ma non appena mi cade l’occhio su Tessaiga, ancora attaccata al suo fianco, capisco che il suo sangue demoniaco non si è svegliato per una legittima autodifesa… no… è per quello che è successo a Kagome!
Allo scrocchiare dei suoi artigli, faccio un passo indietro agitato per quello che sarebbe successo di lì a poco…
L’ Inuyasha che conosco non avrebbe mai fatto una cosa del genere, ma l’io demoniaco, non avrebbe esitato un secondo a farmi a brandelli!
 
Non faccio in tempo a pensare ad altro, che il mio amico, ormai fuori di sé, si lancia con un salto verso di me, con gli artigli puntati verso la mia gola.
Cerco di difendermi, portando il mio bastone davanti a me, nonostante sappia che non avrebbe fermato il suo affondo.
Mi preparo per il colpo mortale, ma fortunatamente, non arriva mai a destinazione.
 
Una luce abbagliante ci coglie entrambi impreparati, e l’onda d’urto da essa scaturita, ci fa volare parecchi metri di distanza più in là.
 
Colpisco la testa contro una grossa radice di un albero. Il dolore mi fa quasi vedere le stelle!
Però per lo meno, ho evitato una morte certa.
Appuntello i gomiti sul terreno a fatica, mentre sento dietro di me, i suoni di una battaglia imminente.
La botta di poco fa, non mi permette ancora di vedere bene… e il buio della notte di sicuro non aiuta.
Assottiglio gli occhi, nel tentativo di aguzzare la mia vista.
Contro chi sta combattendo Inuyasha?
 
Mentre cerco di capire chi sia il mio salvatore, noto esterrefatto, come quest’ultimo, con un unico possente colpo di spada, attacca Inuyasha, sconfiggendolo e facendogli perdere i sensi.
Deglutisco, quando lo vedo avvicinarsi a me.
Tuttavia, alla mia paura, si va presto a sostituirsi un sospiro di sollievo non appena riconosco quel demone a me già noto.
 
Con quel poco di forza rimasta, mi alzo in piedi, fronteggiandolo, e inchino la testa in segno di rispetto.
 
- Grazie… Sesshomaru-sama… -
Lui, con i suoi soliti occhi glaciali, mi studia da capo a piedi, mettendomi a disagio come sempre, prima di parlarmi autoritario:
- Raccontami cos’è successo, umano. –
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Quando ho sentito la sua voce bassa dentro la mia testa, pensavo di essere ammattito!
Che quei lunghi anni di prigionia mi avessero fatto dei brutti scherzi!
… e invece…
Naraku mi sta tenendo ancora in scacco matto accidenti!! Perché?? Perché non me ne va mai bene una??? PERCHE’?????
Che faccio adesso?? Non sarò mai realmente libero allora?
No no no, NO! Io posso fare quello che voglio! Sono un monaco rispettabile!! Mi deve rispetto! Tutti mi devono rispetto!! Anche quel tiranno di Naraku!
 
- Vado a vedere se Inuyasha ha bisogno di qualcosa... faccio presto! Intanto tu e Kirara state qui con Kagome, okkey? –
 
La voce di quel monaco mi riporta alla realtà.
Devo agire, devono capire chi sono io!
Sono da solo con il marmocchio e con quella sottospecie di gatto demoniaco.
Perfino quel giovane mi ritiene tanto insignificante da lasciarmi da solo con questi piccoli demoni!
Davvero questa è la mia vita?? Obbligato ad obbedire agli ordini di tutti?
No! Io sono Golum! E tutti devono capire che io non mi faccio comandare da nessuno!
 
Naraku vuole che la curi, eh?
Il mio sguardo cade su un piccolo masso, grande quanto la mia mano sul terreno.
E se invece non lo facessi?
Se facessi del male, alla sua tanto amata prigioniera?
Porto la mano sulla pietra, alzandola da terra.
Infondo, cosa ho da perdere?
La vita? Che significato ha per me adesso? Niente! Mi è rimasto solo l’orgoglio e il rispetto!
E in questo modo posso ancora farli valere!
Si, è così!
Se uccido questa insignificante ragazzina, Naraku ne sarebbe distrutto, ne sono convinto!!
Oh si, quanto darei per vedere la sua espressione, non appena saprà quello che le ho fatto!
Sollevo il braccio, con lentezza esasperata, facendo apparire il mio gesto, agli occhi ingenui di quei demoni, come un altro mio tentativo di guarigione…
La mia manica, copre la mia mano, impedendo loro di vedere quello che ho in mano.
Sono calmi, quei babbei, anche loro mi sottovalutano!
Illusi!
 
Fisso la testa di quella ragazzina, che avevo curato per così tanto tempo, e che adesso invece sto per uccidere.
Un colpo deciso alla nuca e Naraku avrebbe perso, si, PERSO!
 
E così, con follia negli occhi, tendo i muscoli del mio braccio, pronto per farlo ricadere.
 
Sorrido.
Perdonami ragazzina, ma morirai per una giusta causa!
 
… e senza aspettare un altro secondo, faccio scivolare velocemente la mia mano verso di lei.
 
 
 
 
 
 
Angolino dell’autrice
 
Buona pasqua a tutti!!! :D
Lo so, ho interrotto il capitolo sul più bello, ma se non c’è un po’ di suspance, che gusto c’è? :P
 
Vi ringrazio davvero di cuore per tutti i vostri bellissimi commenti e anche per il semplice fatto di continuare a leggere la mia storia! <3
 
Stavolta ho aggiornato un po’ prima rispetto all’ultima volta! :D
Sono in casa con i miei, e quindi ne ho approfittato per concludere anche questo capitolo… mi sarebbe piaciuto passare il mio compleanno in compagnia di qualche mia amica, ma purtroppo quest’anno, compio gli anni lo stesso giorno di pasqua, quando tutti sono fuori a festeggiare per le vacanze! XD
Quindi, ho pensato di passare il mio tempo a scrivere, visto che mi diverto molto ^__^!
E spero che la lettura sia stata di vostro gradimento anche a voi! :)
 
Bacioni e buona pasqua a tutti!! Mangiate tanta cioccolata, mi raccomando!! ;D
 
 
Saphira_chan
 
 
 

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Capitolo 12
*** Dottore cercasi ***








 

Capitolo 12

 
 
Dottore cercasi


 


E così, con follia negli occhi, tendo i muscoli del mio braccio, pronto per farlo ricadere.
 
Sorrido.
Perdonami ragazzina, ma morirai per una giusta causa!
 
… e senza aspettare un altro secondo, faccio scivolare velocemente la mia mano verso di lei.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Stavo versando dell’acqua fresca su una ferita di Kagome, quando un ringhio improvviso di Kirara mi fa saltare dalla paura.
Nello sbilanciamento, faccio qualche passo indietro per ritrovare l’equilibrio, portandomi sopra la testa la bottiglietta d’acqua di Miroku.
Non appena mi fermo, lancio un’occhiata sollevata al contenitore sopra di me, notando soddisfatto come, miracolosamente, sia riuscito a non far cadere nemmeno una goccia d’acqua sul terreno.
C’era mancato un pelo! Per poco non le rovescio tutta l’acqua addosso!
 
- Kirara ma cosa ti è preso?? – domando io, mentre ho ancora la coda dritta per lo spavento.
Seguo il suo sguardo e con orrore, vedo una grande quantità di sangue macchiare il manto erboso accanto a noi.
Spalanco gli occhi, non appena vedo la testa del vecchio monaco rotolare a qualche metro di distanza da noi.
 
- Wuahhhh!!!!! Ma che…?!?!? – grido terrorizzato, mettendomi in posizione di attacco.
Che qualche servo di Naraku sia riuscito a seguirci?? Al solo pensiero ho la pelle d’oca!
Anche se mi tremano le gambe all’idea di affrontare un demone, senza l’aiuto di Miroku o Inuyasha, non posso tirarmi indietro! Affronterò chiunque tenti di fare del male alla mia amica Kagome!
Il corpo senza vita di Golum cade all’indietro e sussulto a quel tonfo sordo, creato dall’impatto del peso morto sul terreno.
Accade tutto in una frazione di secondi, ma a me sembra un’eternità! Cerco con lo sguardo il nemico nella landa desolata davanti a me, ma nulla. Non c’è nessuno.
Anche Kirara è scattata in piedi, ma per qualche ragione, non si è ancora trasformata…
 
 
- Menomale! Sono arrivato in tempo! – dice una voce alle mie spalle, con ancora il fiatone per la lunga corsa.
Ogni cellula del mio corpo si rilassa, non appena riconosco quel timbro di voce.
 
 
- Koga!!! –
- Ehilà piccoletto! – mi saluta lui, con il suo solito sorrisetto strafottente. – Di un po’, quando avevate intenzione di avvisarmi che eravate usciti dall’altra parte della montagna? –
- Noi, ecco… a dire il vero… ce l’eravamo scordato! – confesso con un sorriso a trentadue denti e un enorme gocciolone sulla testa.
Sono talmente frastornato dalla paura di poco fa, che non ho avuto nemmeno la forza di pensare ad una bugia sensata…
E poi… nessuno sa resistere ad un piccolo demone volpe, con la faccia a cuccioletto bastonato! Dovrei comunque passarla liscia senza nessun bernoccolo in testa.
 
Infatti, come avevo pensato, il capo della tribù Yoro, dopo aver sbuffato scocciato, si lascia tutto alle spalle rassegnato.
Infondo, anche se caratterialmente assomiglia a Inuyasha, adesso è un padre ormai… dovrebbe essere più sensibile con i cuccioli, no?
- Grazie tante, eh! – risponde lui abbastanza inviperito, senza però tirarmi qualche pugno in testa, come invece non avrebbe tardato a fare quello scemo di Inuyasha… a proposito… ma dov’è ora?
 
Improvvisamente, il sangue mi si congela nelle vene, non appena mi ricordo della fine orrenda che aveva fatto quel vecchio.
Cavolicavolicavoliii!!! Inuyasha mi ammazzerà quando saprà che ho permesso a Koga di decapitare l’unico in grado di guarire Kagome!!
Senza nemmeno accorgermene, mi porto le mani sul viso e decine di minuscole goccioline mi scendono dalla fronte, mentre mi immagino il ritorno di quello scemo di un cane!
 
- Ehi piccoletto, tutto bene?? – mi domanda Koga, avvicinandosi alla mia amica priva di sensi.
- Come se va tutto bene??? Hai appena ucciso l’uomo che la stava curando!! Adesso Inuya… -
- Woh, frena frena!! La stava curando? Ma se la stava quasi per ammazzare! Non vedi che cosa ha in mano? – mi rimprovera lui, una volta seduto accanto a lei.
Tralasciando volutamente il dolce sguardo che Koga aveva lanciato a Kagome, cosa che sicuramente avrebbe fatto ingelosire a dismisura l’altra testa calda persa nel bosco, studio il cadavere decapitato del vecchio, accorgendomi di quella nostra svista, che sarebbe stata mortale per la nostra amica.
Miroku ci aveva chiesto di badare a lei, e invece… se non ci fosse stato Koga…
Mi vengono quasi gli occhi lucidi a pensarci e Kirara abbassa le orecchie colpevole, perché nemmeno lei era riuscita a mantenere il suo compito.
 
Una grande mano calda mi scompiglia tutti i capelli.
- Guarda che non è successo nulla! Siete riusciti a portare Kagome in salvo! E’ questo che conta! –
Lo guardo con gli occhi spalancati. Il suo istinto paterno deve aver placato un poco il suo spirito infantile di anni fa…
Sorrido docilmente, scodinzolando più tranquillo, rispetto a prima.
 
- Senti… di un po’… - mi chiede scrutando il bosco, dopo avermi dato quell’affettuosa carezza - … ma il botolo, dov’è?? -
 
 
Sto per rispondere, quando una profonda voce maschile mi fa accapponare la pelle.
- Se state parlando di quell’inutile mezzo demone, lo troverete a qualche minuto a piedi da qui. –
Come d’istinto, mi vado a nascondere dietro la schiena di Koga, mentre la gattina di Sango si mette in posizione di difesa, stando però attenta a non sfidarlo troppo con il suo atteggiamento da guerriera, altrimenti sappiamo entrambi come sarebbe andata a finire.
- Ma tu guarda, sei il fratello di quel cuccioletto, no? – domanda beffardo lui, facendomi sbiancare dalla paura per tutta questa confidenza che gli sta dando.
Lui storce la bocca impercepibilmente, come per mostrare tutto il suo disgusto al suono di quella parola.
- Fratellastro. – precisa lui in maniera tagliente.
Spero con tutto il cuore che Koga non lo contraddica un’altra volta, sennò qui siamo tutti morti!
- Mmh… - borbotta solamente il demone lupo, provocando un mio improvviso rilassamento dei muscoli del corpo.
 
Successivamente, Sesshomaru decide di ignorarci, facendo cadere lo sguardo sulla schiena scoperta di Kagome. Anche se Golum le ha tolto le ferite più gravi, ci sono ancora troppe ustioni e tagli, che le impediscono di guarire del tutto.
La sua espressione del viso non cambia. La sta ancora studiando con quei suoi occhi glaciali, senza battere ciglio.
Poi avviene una cosa strana, tanto strana, tanto è vero che mi tiro un pizzicotto sulla guancia per accertarmi che quello che sto vedendo sia vero!
 
Il grande e nobile Sesshomaru, senza che gli fosse stato chiesto nulla, fa cadere la sua mano su Tenseiga.
Mi aggrappo meglio all’armatura di Koga, per vedere più da vicino quello strano evento che poteva dare una svolta a tutta questa situazione disperata!
 
Con un movimento fluido, estrae la tanto odiata spada, ereditata dal padre, per proteggere le persone a lui care…
Ma allora… perché usarla su Kagome? Che cosa provava per lei? Nemmeno un briciolo di amicizia, questo è ovvio… ma allora perché darsi tanto da fare?
Un luccichio di Tenseiga, mi riporta indietro con la mente, evocando in me un ricordo piacevole… di me e Rin a giocare nell’acqua, mentre i riflessi delle piccole onde del fiume ci abbagliavano.
 
E’ per Rin che lo sta facendo… è lei che lo ha cambiato tanto!
Sorrido fra me e me, mentre ringrazio mentalmente quella ragazzina solare.
 
Stringe il fodero della spada, pronto a lanciare quell’agognato colpo, che la Tessaiga di Inuyasha non potrebbe mai dare.
 
Tuttavia, per qualche strana ragione, dopo aver aggrottato le ciglia contrariato, abbassa la lama di Tenseiga verso il terreno.
Non capisco il perché di quel gesto, ma poi quando rinfodera la spada, capisco che non ci aiuterà… che non salverà la mia amica Kagome.
 
In un moto di stizza, prendendo tutto il coraggio che ho in corpo, gli parlo, proprio quando ci da le spalle per andare via.
 
- Perché? Perché non puoi aiutarla? – gli chiedo con le lacrime agli occhi, mentre Koga lo sta incenerendo con lo sguardo. Sta per dire una delle sue solite provocazioni, ma per fortuna Sesshomaru parla per primo.
- Tenseiga non ha nessun effetto su di lei. La sua anima è caduta in una sorta di limbo, dovrà farcela da sola. –
- Ma! Sei sicur… -
- Stai forse mettendo in dubbio la mia parola, cucciolo di demone? –
- Brrrr no no!! – mi affretto a dire io, dopo essermi di nuovo nascosto dietro il mio amico lupo.
L’essere guardato da sopra la spalla da lui, mi ha messo più paura del solito!
- Tenseiga porta in vita i morti, è lei non lo è. Dovete solo sperare in lei in questo caso... – conclude lui, prima di riprendere il cammino verso la montagna dalla quale siamo scappati.
 
C’è un silenzio tombale, stiamo tutti guardando il punto buio nella foresta nella quale è scomparso.
 
- Ma è un vizio di famiglia l’essere così antipatici? – sbotta Koga, una volta che se n’è andato.
Un grosso gocciolone appare sulla mia testa.
Okkey, riformulo la frase… è lo stesso di tre anni fa.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Accidenti a Sesshomaru! Doveva per forza stendermi con Tōkijin, per far vedere a tutti la sua potenza demoniaca?
Fratellastro idiota! Poteva stendermi con qualche pugno e via, invece che usare quella fottuta spada!
Ogni singola cellula del mio corpo ne risente ancora!
Dannato Sesshomaru!
 
- Ehi Inuyasha, tutto apposto? – mi chiede Shippo sulla spalla di Miroku, a sua volta portato da Kirara.
- S-Si.. tu piuttosto – dico guardando il bonzo - … sicuro che vada tutto bene? Ti avverto, non voglio scenate da Sango per colpa tua! – in realtà, sono veramente dispiaciuto per quello che sarei stato in grado di fargli, ma ovviamente, tento di nasconderlo come meglio posso.
- Non è per me che farà scenate, Inuyasha… - mi dice, osservando la ragazza inerme fra le mie braccia.
Stiamo correndo da chissà quanto tempo e anche se mi sento incredibilmente stanco, ho la testa in fiamme e tutti i muscoli indolenziti, non mi fermerò fino a quando non avrò portato Kagome al sicuro nel villaggio!
La stringo forte al mio petto, perché ho paura che da un momento all’altro, possa volare via, da quanto che è leggera.
 
Quando riprenderai i sensi Kagome, mi occuperò io della tua completa guarigione!
Poi il ricordo di Kikyo, mi fa sudare freddo per un attimo.
Come la prenderà lei?
Riuscirà mai ad accettare Kagome nel suo villaggio, nonostante sappia che fra me e lei c’è qualcosa di più di una semplice amicizia?
Non so davvero cosa pensare…
So solo che se i ruoli si sarebbero stati invertiti, Kagome l’avrebbe accettata… questo è sicuro! …anche se questo, significava solo farla soffrire e basta…
Ma adesso… la situazione è diversa! Per prima cosa, è Kikyo, quella che deve saper accettare di convivere con Kagome, dal momento che il pozzo mangia ossa non è più utilizzabile per lei, e per seconda cosa, non per questo meno importante, adesso Kikyo è la mia compagna!
Non posso certo tradirla così, su due piedi! Che razza di uomo d’onore sarei?
Lei diede la sua vita per me, più di 50 anni fa, e io adesso, le ho offerto la mia, legandomi per sempre a lei…
 
Sbuffo al solo pensiero di parlarci.
Non sarà per niente semplice dirle che mi voglio occupare personalmente di Kagome… la prenderebbe come un inizio di tradimento!
Dannazione! Perché devo avere una vita così incasinata?
 
- Ehi cuccioletto! Invece che startene lì con la testa fra le nuvole, ti conviene accelerare il passo! Un demone lumaca correrebbe meglio di te! – mi insulta quel lupastro da sopra Kirara. Anche se sono passati diversi anni, continua a starmi sui nervi! Lo odio quando mi prende in giro cosi!
- A CHI HAI DATO DELLA LUMACA??? – lo so che senza di lui, Kagome sarebbe sempre nelle grinfie di quel farabutto, ma a tutto c’è un limite! Il mio orgoglio ne risentirebbe se lo lasciassi stare!
- Calmatevi voi due! Non ci vorrete far mica passare un ritorno movimentato come è stato per l’andata, vero??? – ci domanda esasperato il monaco, mentre anche Shippo ci sta studiando di sottecchi, come se fossimo noi i bambini! Tsk!
 
 
Mi domando però se Sesshomaru sia davvero andato da Naraku…
Miroku mi ha spiegato che mentre io ero a terra privo di sensi, il mio fratellastro ha voluto delle spiegazioni… ovviamente non era per il motivo della mia trasformazione… no, era per l’odore di Naraku che Kagome portava sul corpo, se lui era arrivato fino a lì.
Con un olfatto come il suo, deve essersi precipitato su quella montagna, non appena Kagome era stata portata in salvo, già me lo immagino…
E così, dopo aver compreso che Naraku era ancora vivo, se n’era andato, lasciando Miroku con un palmo di naso, da solo nel bosco, con me da rianimare, per giunta!
Odioso di un fratello!
 
 
Dopo aver viaggiato per tutta la notte, arriviamo al villaggio.
Dovrei portarla nella vecchia casa di Kaede, ma adesso lì ci vive Rin con Obaba, non posso farle vedere Kagome in queste condizioni… è ancora una bambina dopotutto… ne rimarrebbe traumatizzata!
… e Sesshomaru me la farebbe pagare!
Non ho voglia di rischiare la vita per questa cavolata! Meglio portarla in casa da Sango… la sua casa è spaziosa e inoltre ha addirittura una stanza per gli ospiti. Andrà di sicuro bene!
Quando spiego a Miroku il mio desiderio di curare Kagome in casa sua, quasi mi rimprovera per averglielo chiesto.
- Certo che può venire da me. DEVE, venire a stare a casa mia! Sango la vorrà controllare ogni minuto sicuramente! –
Sapere che i miei amici hanno a cuore così tanto la vita di Kagome, mi fa capire quanto io sia stato così fortunato ad incontrarli… ed è successo tutto grazie a lei.
Se non avessi mai incontrato Kagome, non avrei mai saputo cosa significasse l’amicizia.
 
Raggiungiamo la sua casa e senza dare delle spiegazioni a Sango, che è rimasta pietrificata quando siamo entrati in casa con Kagome, l’adagio in un letto improvvisato nella stanza degli ospiti, sapendo quello che avrei dovuto fare di li a poco.
Sento l’odore delle lacrime della mia amica nell’altra stanza, intenta a parlare con Miroku, che sicuramente starà cercando di calmarla come meglio può.
 
Mi domando quale sarà la reazione di Kikyo…
Così, dopo essermi assicurato che Kagome fosse in buone mani, e non come prima, con quel bastardo di un monaco che avrei voluto volentieri uccidere io con le mie stesse mani, mi avvio verso casa mia, dove mi starà aspettando lei.
 
In un nanosecondo, arrivo sulla soglia di quella piccola capanna.
Deglutisco agitato, ma devo farlo.
Kagome necessita di cure al più presto e lei è l’ideale per questo scopo!
Il villaggio non ha nessun dottore, perché in questi tempi, sarebbe stato superfluo, visto che c’era già una sacerdotessa a prendersi cura degli abitanti.
Anche se mi scoccia da morire, devo chiederle di adoperarsi per salvare la vita di Kagome!
 
Entro in casa, spostando con la mano la stuoia d’ingresso e trovando Kikyo ancora sveglia, intenta a preparare delle erbe medicinali.
E’ seduta in mezzo alla stanza, accanto al focolare. Il debole frastuono provocato da quella sottile tenda di paglia, la fa sussultare dallo spavento, chiaro segno che stava lavorando con tutto il suo impegno in quelle faccende domestiche.
Non appena incrocia il mio sguardo, percepisce qualcosa e i suoi occhi si assottigliano impercepibilmente, come per volersi accertare dei suoi dubbi.
Il tempo sembra essersi fermato, nessuno dei due parla.
Non so da dove cominciare, ho il timore che possa prendere male questa notizia… un po’ per Naraku e un po’ per la ricomparsa di Kagome..
In entrambi i casi, però, ho la sensazione che non sarà una cosa facile da digerire.
Dopo qualche secondo di quello scambio di parole silenziose, percepibili solo dai nostri sguardi, abbassa il capo non proferendo parola, focalizzando di nuovo la sua attenzione sugli oggetti su cui si stava impegnando poco fa.
Tuttavia, noto sollevato, che adesso li sta solo toccando per metterli apposto.
Annuisce piano con la testa, continuando a mantenere le sue labbra chiuse.
Io mi sento a disagio come non mai…
Il suo silenzio è stato perfino peggiore degli urli isterici che mi stavo immaginando, sebbene Kikyo non fosse una donna così nevrotica.
 
- Arrivo.. – sussurra solamente, continuando a mantenere quell’espressione neutra di sempre, a causa della quale mi impedisce di capire a pieno i suoi stati d’animo…
 
Tutta questa situazione mi pesa da morire, vorrei dirle che mi dispiace, ma nemmeno io riesco a parlare adesso…
Ha già detto tutto lei.
Ha appena affermato che verrà ad aiutarla…
E questo mi basta.
 
 
 
 
 
Osservo il sole già alto in cielo, prima di sbuffare.
Accidenti, ma quanto dura questa riunione??
Giuro che se non la lasciano andare, vado lì e la trascino via! Non sopporto più questa situazione!
 
Appiattisco le mie orecchie, all’ennesimo singhiozzo di Sango.
Sentirla piangere è… straziante! Mi fa capire quanto tragica sia stata la vita di Kagome in questi tre anni!
Sbuffo nervoso, mentre la osservo fasciarle le bende sul braccio…
E dovrebbe ritenersi perfino fortunata, per non averla vista come l’ho vista io!! Adesso è solo coperta di lividi e da qualche taglio…
… Almeno quell’imbecille, prima di morire, era stato d’aiuto!, penso io. Dannato vecchiaccio! Spero che la sua anima bruci all’inferno, per quello che ha tentato di fare a Kagome!
Non avrei mai pensato, che anche senza essere attaccato da qualche demone, mi sarei potuto trasformare! Ho fatto bene a fidarmi del mio istinto e ad andare via, solo che… se non fosse intervenuto Sesshomaru… da quello che mi ha detto Miroku, avrei veramente potuto ucciderlo!
Serro la mascella per quella mia debolezza. Magari, dopo aver ammazzato il mio migliore amico, avrei potuto perfino dirigermi da Kagome e in un raptus di follia, macchiarmi del suo sangue!
No, non avrei mai potuto farlo!!
… o forse, il mio “io” demoniaco, non si sarebbe fatto tanti scrupoli??
Un brivido mi percuote nel più profondo, facendomi drizzare la schiena.
No, non voglio nemmeno pensarci!
Questo non deve mai più accadere!!
Sospiro rumorosamente, mentre il mio sguardo ricade su di lei.
Riuscirai mai a perdonarmi, Kagome?
 
 
Un rumore di piedi che si avvicinano, mi sveglia dalle mie riflessioni
Finalmente, dopo un’intera mattinata di assenza, ritorna Kikyo, con delle nuove medicine.
Quando Sango la vede, smette di fasciarle il braccio e di improvvisarsi medico, e dopo avermi salutato, va nell’altra stanza dove stanno giocando le due gemelline.
A causa delle continue assenze della sacerdotessa, siamo sempre io e Sango a medicarla…
Koga è ritornato da Ayame, visto lo stato interessante in cui si trova e Miroku…
Miroku è un caso a parte… la volontà di aiutarci ce l’ha… purtroppo è la sua personalità pervertita che gli impedisce di aiutarci.
 
Osservo la sacerdotessa sedersi accanto a Kagome e riprendere da dove aveva lasciato Sango, ma la sua insensibilità nei confronti di lei, mi fa irritare non poco.
Se ne è stata tutta la mattina a parlare con quei capo villaggio o quelli che sono, e poi, viene qui, con quella faccia come se nulla fosse?
Non dovrebbe provare un po’ di colpevolezza nei confronti di Kagome? Io ne sto quasi morendo!
 
- Ma ogni volta deve essere sempre così?? – sbotto io, cercando come meglio posso di trattenere la mia rabbia, per non mancarle di rispetto. Ormai erano già trascorsi tre giorni dal nostro arrivo al villaggio e Kikyo, nonostante avesse accettato di curare Kagome nel tempo libero, non c’era quasi mai…
Quando per una cosa, quando per un’altra… un po’ come succedeva con me, prima che arrivasse Koga… però adesso è diverso maledizione! Io potevo anche non stare con lei il giorno e accontentarmi della notte, ma Kagome no! Lei aveva urgentemente bisogno delle cure di una persona esperta!! Non poteva permettersi il lusso di aspettare!
Perché non riesce a capirlo?
 
La diretta interessata volta la testa in mia direzione, fulminandomi con lo sguardo, sempre però ben attenta a non scomporsi.
- Lo sai bene che ho sempre molto da fare nel villaggio! Non posso lasciare tutto di punto in bianco! Ho i miei doveri! –
- Maledizione, lo so! Ma Kagome continua a non svegliarsi… ha bisogno di qualcuno che le stia sempre vicino… -
- … Qualcuno come te? – incalza lei, evitando volutamente di guardarmi negli occhi.
Io sussulto nell’udire quelle parole, pronunciate con una certa ironia e anche stizza. Non mi aspettavo una risposta così.
Continuo a fissarla sconvolto, mentre lei, come se nulla fosse, toglie la benda dall’altro braccio di Kagome, per sostituirlo con una nuova.
Tutta la mia rabbia di poco fa, si è improvvisamente affievolita..
 
Dalla notte che siamo ritornati al villaggio, io e Kikyo ci siamo scambiati si e no due parole…
Non ha mai dato e segni di essere delusa o infastidita dalla presenza di Kagome.
Quella sera, quando rivide la sua reincarnazione in questa capanna, la sua unica domanda fu riguardo a Naraku, chiedendo agli altri cosa fosse successo e se avevano qualche idea di che cosa aveva in mente.
Poi scrutò le varie ferite e proseguì nel curarla, senza fiatare.
Lo faceva come se fosse stato un lavoro, un dovere, qualcosa da fare senza pensarci un attimo ma senza metterci un briciolo di emozione.
Io non le chiesi nulla, nemmeno su cosa avesse provato quando ha compreso dell’enorme inganno di Naraku e del salvataggio di Kagome, perché avevo quasi paura a farlo…
Kikyo la stava curando, e temevo che se le avessi fatto quel genere di domande sarebbe potuta scoppiare.
Noi saremo finiti in una litigata e poi non si sarebbe più occupata di Kagome…l’unica a pagare le conseguenze sarebbe stata lei, e questo non lo potevo permettere!
Aveva già pagato per i miei errori… non commetterò due volte lo stesso sbaglio!
 
Così, avevo deciso di non parlarle più del dovuto e lei, come se ci fossimo messi d’accordo, fece lo stesso.
Mi rivolgeva parola solo se le domandavo qualcosa e quando mi rispondeva lo faceva con monosillabe.
E gli unici momenti in cui ci si stava insieme da soli era quando la sera si andava a casa e si dormiva insieme, anche lì, però a debita distanza.
Ci si dava la buonanotte e poi lei si coricava in un’estremità del futon e io in quell’altra, pensando che forse era meglio così.
Però… adesso la situazione comincia a pesarmi!
Cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo?
Aveva sempre la sua solita espressione seria, autoritaria, a causa della quale non riuscivo bene a capire se era indignata, delusa oppure confusa…
 
E dopo quello che ha appena detto, capisco che non è per niente felice di come siano andate le cose…
 
- Buongiorno divina Kikyo! – esclama Miroku che è appena entrato, rompendo quel silenzio che si era venuto a creare in quella piccola stanza e intuendo fin da subito la tensione nell’aria.
 
- Buongiorno monaco Miroku – gli risponde lei meccanicamente.
 
Il mio amico, ancora in piedi, fa scorrere lo sguardo da me a Kikyo e successivamente mi guarda severo, inclinando leggermente il capo in sua direzione, senza farsi vedere da lei, come per chiedermi che avessi combinato stavolta, ma io sono ancora ammutolito.
 
Che fosse… già gelosa di Kagome?
 
Trascorso qualche minuto di silenzio, intervallato da qualche accenno di tosse del monaco, riprende la parola, stanco di essersi trovato, senza volerlo, in mezzo a noi due.
- Divina Kikyo, come sta oggi la mia amica? –
- Come sempre, non ci sono grandi svolte a quanto vedo…  -
 
Dopo aver detto ciò, la stanza ricala nel silenzio, portandomi a sudare freddo.
E’ più arrabbiata di quello che penso!
Sto formulando un discorso per parlarle di quello che aveva appena detto poco fa, nonostante non sono tanto lieto di discutere dei nostri battibecchi privati di fronte a Miroku, ma quello che ci annuncia lei, mi costringe a posticipare questo odioso discorso.
 
- Dopo che le avrò cambiato le bende, devo partire subito per il villaggio dei Takigawa, ci sono stati dei problemi di comprensione con gli ambasciatori del capo villaggio ed è meglio che parta subito per parlare con lui. –
 
Nel momento in cui me lo dice, mi cadono le braccia.
Non posso crederci che lo stia davvero per fare!
 
La fisso, con la bocca aperta a “o”, e Miroku capisce la mia sorpresa nell’udire quelle parole e si affretta a chiedere spiegazione prima che mi riprenda e lo faccia io in maniera sgarbata.
- Ma… divina Kikyo, è proprio necessario? –
- Si Miroku, lo è… - fa una breve pausa e poi riprende, stavolta però guardando me negli occhi, per studiare ogni mia più singola reazione, facendomi irrigidire per la freddezza con cui lo fa. - … ma non preoccupatevi, ho già pensato ad incaricare un anziano del villaggio per andare a chiamare un dottore in un villaggio vicino. A momenti dovrebbe ritornare, quindi Kagome avrà le sue cure… Adesso però uscite, devo cambiarle le bende sul petto e sulle gambe! – conclude focalizzando la sua attenzione sulla sua paziente.
 
Sbatto più volte gli occhi, non appena ha finito di parlare.
Cazzo, è furiosa! La sua espressione è più inespressiva del solito e quando mi guardava, sembrava che la sua ombra si stesse ingigantendo rispetto alla mia.
Un rivolo di sudore mi bagna il mento, portandomi poi a deglutire.
Quando sarebbe ritornata da quel villaggio, le avrei dovuto parlare. Dobbiamo chiarire tutta questa assurda situazione.
Deve capire che sono così in apprensione per Kagome perché mi sento in colpa per quello che le è successo!! Mi sento di essere l’unico vero responsabile… è logico che passi tutto il giorno in queste quattro mura…
 
Come pensavo, questo mio atteggiamento non le va molto a genio.
Dovrò preparami bene i discorsi, prima di toccare questo tasto dolente!
 
 
Così, senza aggiungere altro, sia io che Miroku usciamo dalla stanza, tirando un sospiro di sollievo all’unisono non appena raggiungiamo il giardino.
Ci guardiamo sorpresi della nostra reazione spontanea, avvenuta nello stesso momento senza esserci messi d’accordo.
Un grosso gocciolone appare sulla testa di entrambi.
Le donne… riusciremo mai a capirle?
 
 
 
 
 
Come da Kikyo promesso, dopo aver finito il suo compito, si prepara e va assieme ad altre persone del villaggio, nella tenuta dei Takigawa.
E’ questione di qualche oretta e poi, da dietro gli alberi del bosco, spunta un vecchio contadino del villaggio seguito da un uomo con il bastone e borsa in spalla.
Di sicuro, quello è il medico che stavamo aspettando.
 
 
Senza aspettare altro, Sango lo fa accomodare nella stanza in cui dorme Kagome e gli spiega un po’ la situazione, sotto il mio sguardo vigile e attento.
Lui osserva il corpo della sua paziente, mentre annuisce al racconto di Sango e io non posso fare altro che innervosirmi per il modo in cui la guarda.
Odio quando qualcun altro che non sia io, la guarda.
Mi tranquillizzo, mettendomi l’anima in pace. Se non studia le sue ferite, non può curarla, no?
Sbuffo irritato per il mio comportamento infantile e poco responsabile.
‘ Cerchiamo di mettere da parte questa insopportabile gelosia! E’ inutile averla adesso che sto con Kikyo! ‘ continuo a ripetermi per pensare ad altro.
Quando la sterminatrice finisce di spiegargli le condizioni precarie di Kagome, lui le sorride divertito.
 
- Bene, grazie per tutte queste informazioni mia cara, ma adesso preferisco vedere di persona la gravità delle ferite! –
- Ma.. lei è in grado di curarla senza che sul suo corpo ci rimangano delle cicatrici? – chiede Sango in maniera supplichevole, sapendo che per una donna, l’avere il corpo sfregiato da cicatrici non era una gran cosa.
Lei per prima ne aveva una, che però suo marito aveva saputo accettare, tuttavia, la sua, seppur grande, era una e dietro la schiena… le cicatrici di Kagome erano circa una dozzina, sparse un po’ per tutto il corpo… senza contare tutti i lividi che aveva!
- Mia cara, vedrò di fare quello che posso! Andate pure a svolgere le vostre faccende domestiche, qua faccio io… ho visto che ci sono due adorabili pesti di là, non è vero? –
Lei annuisce imbarazzata e dopo aver scambiato altre due parole con lui, torna di là in salotto dove ad aspettarlo c’è Miroku con le bambine.
 
- Tu non vai con lei? – è la prima volta che si rivolge a me.
Ha un sorrisetto che, non so perché, mi sta sui nervi.
- No. Sto qui. – rispondo brusco dall’angolino della stanza.
- D’accordo, ma dovrai per lo meno girarti! E’ una donna dopo tutto… -
Inarco un sopracciglio, non capendo dove volesse arrivare.
- Che? –
- Quando le toglierò le bende è bene darle un po’ di privacy, no? – mi spiega lui con fare calmo, facendomi drizzare le orecchie.
Ho capito bene? Pensa davvero che gli lasci guardare Kagome nuda?
- No, non credo perché non avverrà mai quel momento. Non le cambierai tutte le bende, per quello c’è la mia amica! Sono stato chiaro? – sbotto io bruscamente, mostrando i denti e facendolo impallidire per la mia reazione esagerata.
Lui deglutisce, ma poi riprende da dove aveva cominciato.
- Non.. non devi preoccuparti! Sono un medico, sono abituato a vedere belle ragazze in intimo… posso tranquillamente… -
- NO! Tu non farai un bel niente di tutto ciò! E ora inizia a fare qualcosa! – ringhio innervosito da quel suo sorrisetto tirato.
Maledizione, proprio questo dottore doveva trovare quel contadino??
L’uomo in questione sospira sconfitto prima di focalizzare la sua attenzione su delle erbe medicinali che aveva tirato fuori dal suo zaino.
- Va bene va bene! Non c’è bisogno che ti scaldi tanto! Capisco che è una fanciulla davvero graziosa…. Davvero, non ho mai visto una così carina, quindi ti capisco che sei geloso… -
 
Le sue parole provocano in me una serie di sensazioni contrastanti tra le quali vergogna, per il semplice fatto che abbia capito che io ne sia geloso, e soprattutto indignazione, per tutte queste squallide moine che le sta rivolgendo.
Un conto è sapere che la cura senza pensare ad altro.. un altro è quello di essere consapevoli che quell’uomo considera Kagome una bella donna…
Tutte queste lusinghe mi hanno fatto venire la nausea!
- LAVORA! – esclamo rosso in faccia, fulminandolo con lo sguardo.
Lui sobbalza dallo spavento e riprende subito da quello che aveva lasciato.
Ma guarda un po’, se tutti io li devo andare a beccare quelli strani!
 
 
Dopo un paio di minuti, quell’odioso ometto riprende a blaterare cose senza senso.
- Senti, non ce la faccio a fare il mio dovere con te li fermo a fissarmi! –
- E allora? – domando io irascibile, aggrottando le sopracciglia.
- Girati per lo meno! – mi dice lui, sbraitando con le braccia.
- E perché dovrei farlo? – questo qui inizia davvero a starmi sui nervi ogni secondo che passa!
- Perché fino a prova contraria, sto curando la tua amica e quindi devi fare come dico, se vuoi che tenti di fare un bel lavoro! Quindi, per favore, girati! –
 
Anche se controvoglia, assecondo i suoi desideri, voltandomi di schiena, borbottando cose poco carine contro di lui.
Se solo Kagome non avesse così bisogno di un medico, gliel’avrei fatta vedere io!
Voglio che riapra gli occhi al più presto, ma, dal momento che la sua anima dovrà cavarsela da sola, almeno il suo corpo dovrà essere in forze!
Forse è anche per quello che non si è ancora svegliata.. il suo corpo è talmente provato che la sua anima non riesce a riprendersi…
In preda a questi pensieri, non mi accorgo dello scorrere del tempo.
Saranno passati si e no 5 minuti, ma per me è sembrata quasi un’eternità.
Avere Kagome così vicino e non sapere se va tutto bene, mi lacera l’anima!
 
Così decido di fare uno strappo alla regola e trasgredire gli ordini del dottore, fregandomi di quello che mi avrebbe potuto dire se mi avesse beccato in flagrante mentre guardavo la fanciulla vicino a lui.
 
Volto la testa con fare menefreghista, ma sono costretto ad irrigidirmi subito dalla sorpresa per colpa di quello che vedo.
Per un attimo, dimentico di respirare.
L’immagine che ho di fronte agli occhi, è quella del dottore che, con quel suo solito sorrisetto strafottente, tocca il seno morbido da sopra le bende di Kagome.
Sbatto più volte le palpebre, incapace di realizzare il gesto osceno di quel bastardo accanto a lei.
‘ Che cazzo sta facendo?? ’ mi domando mentalmente, mentre provo a trovare un nesso logico per quella palpata inopportuna.
Sento i muscoli del mio corpo irrigidirmi, quando capisco il perché volesse che non lo osservassi, e il sangue mi va al cervello non appena il mio sguardo cade sui suoi pantaloni, leggermente rigonfiati ai lombi.
 
A quel punto comincio a vedere rosso.
Mi alzo di scatto, emettendo un ringhio gutturale, ben udibile alle orecchie di quello schifoso maniaco, che non appena incrocia il mio sguardo furibondo, ritira subito la mano dal suo petto e sbianca di botto, balbettando appena.
 
- A-Aspetta! … Posso spiegarti…! – tenta lui, ma io con un pugno in piena faccia lo scaravento dall’altra parte della stanza.
- Brutto pezzente bastardo maniaco!! – latro io, sentendo ogni singolo muscolo del mio corpo contrarsi per la rabbia.
Dire che sono furioso è un complimento!
Fortuna che non l’ho guardato solo per pochi minuti! Altrimenti chissà cos’altro avrebbe potuto farle! E addirittura con me vicino!!
Schifoso verme, adesso te lo faccio passare io quel sorrisetto da ebete che avevi prima!!
 
Lo prendo per il colletto e lo alzo da terra, ignorando le sue patetiche suppliche.
- No, ti prego!! Io… non le ho fatto niente!! –
- Niente?? – urlo io, schiacciandolo contro il muro e continuando a tenerlo sospeso per aria. – Le stavi toccando il seno maledizione!! -
Dalla mia forza con cui gli sto stringendo la gola, lo sto quasi per soffocare.
Il dottore scalcia ripetutamente contro i miei ginocchi, convinto che prima o poi, uno dei suoi calci mi avrebbero danneggiato… povero illuso! Per me queste sono carezze!
 
- Inuyasha ma cosa..? – Sango fa irruzione nella stanza, assieme a Miroku e alle gemelline, che mi guardano abbastanza sconvolte.
Non stacco gli occhi dal viso ormai blu dell’uomo che tengo fra i miei artigli. Se avrei tenuto questa presa su di lui, un altro minuto e sarebbe morto per soffocamento… ma ad osservare la scena ci sono anche le bambine dei miei amici…
Loro sono troppo piccole per assistere ad un omicidio…
 
Seppur contro voglia, lascio cadere il medico ai miei piedi, che prontamente riprende a respirare con lunghi sospiri intervallati da colpi di tosse.
I miei amici hanno capito dal modo omicida con cui lo sto fissando, che era meglio non intromettersi e stare zitti.
Ottima decisione!
 
- Scu… scusa… non… lo farò più… - sussurra la mia vittima ai miei piedi, ancora inginocchiato e con il viso basso.
Ma io non mi accontento delle sue scuse…
Ha cercato di molestare Kagome, in momento che lei non avrebbe saputo nemmeno difendersi tra l’altro! E’ stato proprio un comportamento da vigliacchi!
 
Così, lo riprendo dal colletto e lo strascico fino all’entrata della capanna.
Poi, lo lancio sul terreno ancora bagnato dalla neve, a qualche metro di distanza da me, rimanendo soddisfatto dal suono di dolore che fuoriesce dalle sue labbra non appena tocca terra.
 
- Adesso va via e non tornare mai più!! Se rimetterai piede in questo villaggio ti giuro che ti strapperò la testa dal collo!! – gli ordino io con tono autoritario e per nulla tranquillo.
Lui, com’era ovvio che facesse, si alza in piedi sgarbatamente e più veloce che può, comincia a correre verso la direzione dalla quale era venuto.
 
Mentre sto osservando la sua figura scomparire nel bosco, per assicurarmi che se ne vada una volta per tutte da qui, sento i miei amici bisbigliare dietro di me ammutoliti di fronte a quest’ improvvisa scenata che ho fatto.
 
- Ma… secondo te è saggio chiedere cosa diamine sia successo? –
- Non lo so, ma di sicuro sarà meglio per la nostra salvezza evitare, accuratamente, il discorso fino a che non si sarà un po’ calmato… -
- Eh già…come dico sempre io, non svegliare l’Inuyasha che dorme! - *
 
 
 
 
 
 
Angolino dell’autrice
 
 
Ciao!! :)
Chiedo umilmente PERDONO se ho spezzato così il capitolo… lo so che avevo già annunciato che in questo capitolo avrei dovuto fare svegliare Kagome dal coma in cui è caduta, ma la scena del dottore e gli eventi prima mi sono venuti eccessivamente lunghi!  Se ci mettevo anche la scena del nuovo dottore, la discussione con Kikyo e il risveglio di Kagome veniva un capitolo troppo lungo e vi avrei fatto aspettare troppo! X(
 
Quindi, ciò che vi avevo anticipato precedentemente, vale per il prossimo capitolo! ;)
 
Fatemi sapere se ho divulgato troppo, o se vi ho interessato lo stesso, anche se in questo capitolo non è successo poi un gran che…
Per sapere se queste scenette come quella del dottore maniaco vi piacciono, così posso in futuro creare un altro episodio simile, che causi la gelosia di Inuyasha! ;D
 
I vostri commenti mi danno davvero tanta carica per continuare in questo periodaccio pieno di compiti e esami! ;)
Grazie a tutti voi!!
 
 
Ps: * questo proverbio l’ho preso dall’episodio 39 in cui Miroku lo dice a Shippo, dopo che Inuyasha l’aveva appena steso a terra con uno dei suoi cazzotti! ^__^
 
Bacioni
 
 
Saphira_chan
 

 

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Capitolo 13
*** Fra sogno e realtà ***








 
 

Capitolo 13

 
Fra sogno e realtà
 
 

 
I giorni successivi passarono molto lentamente.
Non c’erano miglioramenti sulla salute di Kagome.
Adesso che Kikyo era andata in quel ricco villaggio, passavo tutto il giorno, compresa la notte, a vegliarla… ma le sue ferite non accennavano a migliorare..
 
 
Dopo due giorni dall’incidente con quel dottore, ne arrivò un altro.
Fu un semplice caso deciso dal destino.
Il nuovo dottore infatti, si era soffermato al villaggio per qualche giorno, poiché era andato a trovare un figlio malato di una famiglia che, avendo già avuto a che fare con lui in passato, aveva deciso di andare a chiamarlo nel suo villaggio per sfruttare di nuovo i suoi servigi.
 
Fu Miroku a scoprire che lo sconosciuto ospite di quella famiglia cordiale, era un medico di innata fama. Parlandoci, e spiegandogli i problemi che aveva Kagome, a mia insaputa, questo dottore, una volta dato le cure necessarie al bambino malato, si recò da noi, scontrandosi subito con la mia ostilità.
Io ero scettico all’inizio…
Chi mi diceva che non era un altro maniaco?
 
Quando me lo vidi apparire sulla soglia, se quella in cui ero non era la casa dei miei amici, li avrei tutti mandati via! Anche quel maledetto bonzo che aveva organizzato tutto alle mie spalle, perché era ben consapevole su come la pensavo sui dottori…
Come potevano chiedermi di tollerare un altro uomo sconosciuto, dopo quello che era da poco successo?
 
Tuttavia, fortunatamente per lui, si rivelò un buon medico.
A differenza dell’altro dottore infatti, sembrò procedere alle cure delle ferite di Kagome con grande professionalità e impegno, non negandomi mai la possibilità di partecipare al suo lavoro…
Mi chiedeva sempre cordialmente fin dove potesse esporsi, poiché aveva capito la mia gelosia nei confronti della ragazza, e quando si trattava di toccarle le gambe o parte del petto, faceva fare a me, spiegandomi come dovessi procedere e procurandomi inconsapevolmente dei brividi di piacere quando facevo ciò.
Tutto sommato, stare in sua compagnia non mi infastidiva come l’altro medico, e così decisi di dargli un poco della mia fiducia, permettendomi in questo modo di non stare in continua tensione verso quell’individuo.
 
Inoltre, grazie alle sue medicine portentose, le cicatrici che prima avvolgevano quasi interamente tutta la sua schiena, vengono cancellate dopo giorni e giorni di continue attenzioni…
 
 
Non l’avrei mai detto, ma sono davvero felice di averlo incontrato! Anche se Kagome non si è ancora svegliata, ha fatto grandi progressi per quanto riguarda le ferite e i lividi…
 
 
Dopo circa una settimana, una sera, mentre io e il dottor Toru stavamo disinfettando le ferite sulla schiena di Kagome, arriva Kikyo sulla soglia di quella piccola stanza, producendo in me una strana sensazione.
Il medico, non appena riconosce i suoi abiti da sacerdotessa, capisce chi ha di fronte, e si gira verso di lei, chinando il capo umilmente.
 
- Lei deve essere l’onorevole Kikyo! Ho sentito molto parlare di voi.. sono molto lieto di conoscervi – mormora lui, non vedendo quello sguardo di stizza che mi ha appena lanciato la nuova arrivata.
 
… E’ ancora arrabbiata! Prevedo scintille stasera!
 
- Si, piacere di conoscerti… tu sei il medico che ho mandato a chiamare? – domanda lei, donandogli almeno un minimo di attenzione.
- Emm… no… sono stato chiamato qui dal padre di un bambino malato che abita nel vostro villaggio… e visto che c’ero, ho prolungato un poco la mia permanenza qui – le spiega, sistemandosi gli occhiali rotondi sul naso e guardando apprensivo il volto di Kagome, ancora steso a terra.
- Ah.. capisco.. beh, allora… visto che Kagome è in ottime mani, vado a casa… - e mentre mormora l’ultima frase, mi lancia uno sguardo gelante, che mi immobilizza al pavimento per diversi secondi.
Fatto ciò, come se niente fosse, ci da le spalle e si avvia verso casa nostra, nella quale non sono mai andato durante la sua essenza.
Spero tanto che non ci siano entrati dei briganti o dei ladri, altrimenti capirebbe che non mi sono mai mosso di qui!
Non credo ne sarebbe felice…
 
Un brivido mi percorre sulla schiena non appena realizzo che quello sguardo poteva significare solo una cosa:
“ Dobbiamo parlare”
… e non ammetteva repliche!
 
Scuoto la testa per allontanare l’idea di una litigata futura con Kikyo.
Prima di stasera, non ne avevo mai avuta una!
 
 
- Davvero una bella donna – la voce del dottor Toru attira la mia attenzione, costringendomi a sgranare gli occhi per la sorpresa - .. un po’… fredda, ma comunque una donna singolare, non trovi? –
Io continuo a guardarlo scioccato da quella confidenza, senza sapere come rispondere. Se sapesse che sono il suo compagno, non parlerebbe così apertamente nei suoi confronti…
- Oddio, non è il mio tipo… però ho fatto solo una semplice costatazione… sai, infondo lei e la tua amica qui, si somigliano molto… - poi fa una pausa, toccandosi il mento con fare pensoso - … davvero molto… -
Sbatto più volte gli occhi, mentre osservo il dottore parlare da sé.
La scena, tralasciando tutta la situazione del momento, è quasi comica.
Poveretto, non sa che Kagome è la sua reincarnazione…
Dopo qualche secondo di silenzio, mentre cercava di trovare un nesso con quell’inspiegabile somiglianza, si arrende di fronte ai fatti, sospirando sconfitto.
 
- Eh beh, sarà una coincidenza… ritornando a quella sacerdotessa, non so perché, ma mi sembra che fosse in qualche modo arrabbiata… hai presente le situazioni fra marito e moglie? Uguale! .. Ahaha ma guarda come vado a pensare! E’ logico che essendo una figura religiosa non può avere una relazione…. Anche perché, se ce l’avesse, sicuramente quello sguardo severo che aveva, starebbe a significare solo una cosa: litigata burrascosa! – mi dice ironicamente, mettendo apposto le sue medicine, visto l’ora tarda – E’ una fortuna che non abbia nessun uomo su cui sfogare la sua rabbia, non credi? –
 
Io deglutisco terrorizzato dal suo monologo lunghissimo e non emetto parola.
Senza rendersene conto, il dottore mi ha dato l’antipasto di quella seratina!
 
Ormai sapeva che io non ero un uomo con la parlantina e così, parlava lui per me… ma mai avrei pensato che il dottore sarebbe andato anche a finire su discorsi su Kikyo!
Quell’uomo certe volte mi mette paura!
 
- Beh, s’è fatto tardi! Adesso è meglio che vada a riposare… consiglio anche a te di farti una bella dormita! … non hai un bell’aspetto! – mi disse lui sereno, notando la mia pelle impallidita a quel pensiero di “andare a riposare” come dice lui…
Sarà davvero una serata con i fiocchi… anche perché, non ne ho la minima idea di cosa Kikyo mi potrà incolpare stavolta…
 
 
Faccio un lungo sospirone e, dopo aver dato un’ultima occhiata a Kagome, ancora distesa in quel maledetto futon, esco da quella stanza, avviandomi da Kikyo.
 
 
Appena entro in casa, noto come il salotto sia deserto… la stanza semibuia, illuminata solo dai raggi della luna, sembra quasi essere stata dimenticata da anni…
E’ incredibilmente spoglia, tanto da indurmi a chiedere se effettivamente avessi vissuto in quella capanna per anni.
La mia attenzione però viene colta da una luce fioca proveniente da una porta semichiusa.
Kikyo è di là nella nostra camera da letto…
Faccio un bel sospiro prima di riprendere a camminare, cercando di apparire più calmo possibile.
Varco la soglia della stanza e arrossisco d’istinto, quando mi rendo conto che se fossi entrato un minuto prima, l’avrei vista nuda, intenta a levarsi di dosso le vesti sacerdotali provate dal viaggio, per indossare un kimono bianco e lungo fino alle caviglie.
 
Deglutisco, rendendomi conto di quell’assurda situazione.
So che mi ha sentito, ma forse la sua rabbia che prova verso di me, la sprona a non girarsi, e a continuare ad allacciarsi quel semplice vestito per la notte, dandomi le spalle.
 
Così, per non starmene con le mani in mano e per non pensare a quel silenzio allarmante, mi decido a mettere altre legna sul fuoco, posto in un angolino della camera.
Certo, il focolare non è grande come quello del salotto, però per lo meno serve per riscaldare un po’ la stanza…
 
- Chi era quel medico? – domanda lei di punto in bianco, continuando a non guardarmi.
- Un dottore che passava di qua… quello che hai mandato a chiamare… non era bravo… - le risposi, evitando di proposito il discorso su quell’uomo pervertito, perché so che tanto mi infurierei e basta al solo pensiero… e non voglio che Kikyo capisca quanto mi preoccupi tutto ciò che riguarda Kagome.
- Uhm, capisco.. – borbotta lei, mentre a me sorge il terribile dubbio che lei fosse a conoscenza della personalità perversa del medico e che lo avesse mandato a chiamare apposta.
Scaccio quel pensiero ripugnante, convincendomi che Kikyo non sarebbe mai scesa così in basso solo perché non sopportava Kagome!
Ma le mie sole riflessioni non servono a smaltire i miei dubbi e perciò sono costretto a fargli la fatidica domanda:
- Tu lo conoscevi? –
- Chi? Il medico che ho fatto chiamare? No, non avevo idea di chi fosse… io dovevo partire al più presto, quindi ho chiesto ad un rappresentante del villaggio di occuparsi a trovare qualcuno che mi sostituisse… - mi spiega lei in maniera atona, continuando imperterrita a fissare il pavimento, per non darmi la soddisfazione di guardarla negli occhi.
- Capisco.. – dico, prima che la stanza ricada nel silenzio.
 
 
- Non sei obbligato a stare qui se non vuoi.. –sussurra lei improvvisamente, sorprendendomi. Giro la testa verso di lei, ma è ancora di spalle. – Va da lei se preferisci… -
- C-Come? – chiedo io confuso.
Prima mi fulmina in tutti i modi possibili per il mio comportamento e poi mi lascia andare da lei??
Da quando tutto questo affetto nei suoi confronti? Che sia preoccupata per lei tanto da lasciarmi andare? ….
No, decisamente no… ci deve essere qualcosa sotto!
- Hai sentito bene, ho detto che se te ne vuoi andare, lo puoi fare adesso! –
- Ma Kikyo… - tento io, incrociando finalmente i suoi occhi, scoprendoli delusi.
- No! Piuttosto preferisco essere trattata dal villaggio come una poco di buono, piuttosto che essere presa in giro da te!! L’ho visto come la guardi Inuyasha! Quello che provi per lei è sempre un sentimento forte! –
 
Sgrano gli occhi per come mi abbia spiattellato in faccia quello che provo per Kagome…
Fino ad allora, era stato sempre un argomento tabù:
Io, perché continuavo a nutrire una fortissima affezione nei suoi confronti e lei, perché lo sapeva fin troppo bene..
Anche se non le avevo mai parlato del nostro rapporto, diciamo speciale, che avevamo, Kikyo intuiva che era molto più di una semplice amicizia!
Era qualcosa di più forte, di più morboso…  che non mi faceva dormire la notte, occupava quasi sempre i miei pensieri.
Ma in ogni modo, in questi tre anni, ho cercato di celare tutto questo, facendole credere che i miei sentimenti con il tempo fossero cambiati… che Kagome era un capitolo passato della mia vita e che adesso avrei vissuto il mio presente con la sacerdotessa che morì per me…
Ma gli ultimi avvenimenti devono aver infranto quella fragile barriera che avevo poco a poco costruito, mostrando così a Kikyo la mia debolezza…
 
Maledizione! Devo rimediare subito!
- Kikyo io… è vero, provo qualcosa per lei.. però…-
- Però? – incalza lei, dopo essersi avvicinata incerta a me.
- … però la mia è solo preoccupazione nei suoi confronti! Tutto qui… - provo a essere più convincente possibile, ma come temevo, riesce a intuire nella mia voce quella fastidiosa nota d’incertezza, chiaro segno di menzogna.
- Credi che io me la beva così facilmente?? Pensi che io non sappia quanto tu sia affezionato a quella lì? –
- Lo so, ma prima era un conto… adesso la cosa è leggermente cambiata… -
- E cosa di grazia è “leggermente cambiata”?? –
E’ furiosa, non l’ho mai vista così!
Abbasso le orecchie intimorito ma anche in parte amareggiato.
 
Perché non può semplicemente darmi un po’ di fiducia? Lo sa che non sono un tipo da scappare dai propri doveri! Tre anni fa le avevo perfino giurato che l’avrei seguita negli inferi per riscattare i miei doveri di uomo verso di lei, sacrificando la mia vita, la mia felicità, i miei nuovi amici, Kagome…
Perché stavolta dovrebbe essere diverso?
 
Faccio un grosso respiro prima di parlare, sotto gli occhi truci della mia compagna.
- Beh.. io… mi sento l’unico responsabile per quello che le è successo! So che non mi darò pace fino a che non l’avrò vista riprendere le forze… Ti prego non fraintendermi, ma lei mi era stata vicina, anche quando tu non c’eri… perché volevi viaggiare da sola… lei era sempre al mio fianco… quindi è logico che io sia in apprensione per lei! –
- Ma adesso al tuo fianco non ci sono forse io? – sbotta lei offesa, interrompendo il mio discorso, ma faccio finta di niente e vado avanti.
- Si, e per questo che intendevo dire che le cose sono “leggermente cambiate”… adesso noi stiamo insieme… quindi… rispetterò i miei doveri e la mia promessa nei tuoi confronti, ma per favore, lascia che mi prenda cura di Kagome, fino a che non avrà almeno ripreso i sensi! E’ solo colpa mia se lei adesso è in bilico fra la vita e la morte... – concludo io, abbassando le orecchie inconsciamente, chiaro segno di quando mi sto intristendo.
 
Mi è appena apparsa in mente Kagome dentro quella cella maleodorante e non ce l’ho fatta a mantenere la mia solita faccia da duro.
Da quando l’ho portata in salvo, non sono riescito a chiudere occhio, perché ogni volta che lo faccio, mi veniva in mente lei, e il bisogno impellente di accertarmi che sia salva, mi assaliva, portandomi a sfiorarle la mano delicatamente, quando ero lì a vegliarla.
Solo in quel modo ho potuto dormire in quei giorni in cui era assente Kikyo…
Il suo piccolo contatto fisico era l’unico che fino a ora mi aveva permesso di non impazzire!
Seppur tenerle la mano durante la notte, mentre tutti erano a letto, non fosse nulla in confronto a quello che fanno le vere coppie, mi faceva sentire più tranquillo…
- Capisco… - mormora lei, riportandomi alla realtà. Noto che il suo sguardo si è per fortuna addolcito durante le mie riflessioni.
 
 
Stiamo diversi secondi a guardare il pavimento ai nostri piedi senza dirci nulla.
Uno di fronte all’altro, testa bassa e il cervello in confusione… o per lo meno, il mio lo è!
Tuttavia, non appena sussurra il mio nome, alzo il volto per fronteggiarla, capendo sollevato che la discussione per stasera è conclusa.
 
- Inuyasha… -
- Si..? – domando timoroso, mentre la vedo avvicinarsi e me e cingermi il collo con le braccia.
- Scusami… mi dispiace, dovevo fidarmi di te… se l’avessi fatto non avremmo mai litigato… -
- Tsk – riesco solo a dire, non riuscendo però a farlo sembrare un’esclamazione di stizza. Infatti c’è qualcosa nei suoi occhi che mi allarma, mi fa sentire a disagio.
C’è… malizia?
- Inuyasha… - sussurra di nuovo, più piano di prima, ad un centimetro dalle mie labbra
- … dimostrami quanto mi ami… -
 
A quella richiesta avvampo e m’irrigidisco, non sapendo come comportarmi.
Ma la mia sorpresa più grande è quando sento una mano fredda di Kikyo scendermi dal collo, lungo tutta la schiena, fino ad arrivare al mio fianco, che viene audacemente accarezzato.
 
Cazzo! Lei vuole… !
 
- Kikyo ma… non possiamo! – sono un mezzo demone, è sempre stata molto chiara su queste cose!
Lei emette una piccola risata sulle mie labbra, mentre con quella mano audace armeggia con il fiocco che tiene su i miei pantaloni.
- La mia partenza deve averti scombussolato più del solito… stasera è una notte di luna nuova! – mi spiega lei, prima che mi portassi una mano non più artigliata davanti gli occhi, per costatare quello che aveva appena detto.
 
Merda, come ho potuto dimenticarmene? Sono stato talmente impegnato da Kagome che…
 
Non riesco a pensare ad altro che Kikyo, senza preavviso, lascia cadere ai nostri piedi il suo kimono, esponendo tutto il suo corpo formoso ai miei occhi.
Si è pure allontanata di qualche centimetro dal mio viso per permettermi di vederla meglio, mentre io in questo momento mi sento più a disagio che mai..
Da quando è così intraprendente??
Deglutisco agitato, suscitando in lei un sorriso d’approvazione.
 
- Lasciati andare Inuyasha… - mi mormora lei con voce roca dopo avermi baciato il collo.
- Kikyo io… - tento di fuggire via, scostandomi appena, cercando nella mia testa un modo per evitare l’inevitabile.
 
Sembra assurdo, per tre anni ho sempre agognato questa notte per sentirmi uomo e adesso, sto cercando in tutti i modi di trovare una scusa per defilarmi!
E adesso come le posso dire che non ho voglia di farlo??
 
Lei mi guarda per un secondo e poi torna a baciarmi il collo, arrivando all’orecchio dove mi bisbiglia:
- Tesoro ti prego… ho bisogno di avere una prova concreta del tuo amore… -
 
Chiudo gli occhi sconfitto, mentre una goccia di sudore mi bagna la fronte.
Se non la faccio contenta, oltre che offenderla, tutti i miei discorsi di poco fa risulterebbero vani!
 
Deglutisco per l’ennesima volta, coscio che se anche questa notte non ne avevo proprio voglia, dovevo assecondare i suoi desideri, per dimostrarle come diceva lei di amarla…
Tuttavia, proprio quando mi lascio andare ai miei istinti umani, l’immagine di Kagome riaffiora nella mia mente.
La lingua della mia attuale compagna mi bagna il collo e fremo di piacere nell’immaginarmi che fra le mie braccia ci sia Kagome, invece che Kikyo, a riempirmi di tutte quelle sensuali carezze.
 
Apro gli occhi stordito da quel pensiero poco casto su di lei, pentendomi subito dopo di quello che avevo fatto!
Sognare di farlo con Kagome non era giusto nei suoi confronti!
Certo, non era la prima volta, che fantasticavo su di lei in quei momenti di intimità, però in passato la voglia che avevo di lei non era così forte!
No! Non posso..! Non va bene fare questo a Kikyo!
 
Ma subito sono costretto a contradirmi, non appena la sua mano si infila nei miei pantaloni, facendomi gemere a quel tocco inaspettato.
Il mio cervello inizia a non ragionare più.
La situazione è tremendamente assurda!
Credo che potrei impazzire dalla confusione che ho in testa!!
Noi due in piedi semi nudi, in procinto a ruzzolarci sul letto… le sue mani che mi stuzzicano, che mi invitano a fare altrettanto, e io che non ci riesco, perché la mia testa in balia degli ormoni maledettamente umani, mi porta a immaginare di avere di fronte la ragazza del futuro… quella dolce, quella che mi rimproverava per ogni singola cosa per poi mandarmi a cuccia, quella di cui poi mi sono inconsapevolmente innamorato…
 
La mano di Kikyo fa sempre più presa su di me, facendomi accaldare.
 
Mi inquieto non poco, quando mi rendo conto che quell’improvviso desiderio carnale è dettato solamente dalle mie fantasie su Kagome.
Penso a come sarebbe bello, se lei si fosse ripresa e adesso fosse qui davanti, pronta a farsi baciare e toccare in ogni momento da me senza timore, come farebbero due veri e propri amanti.
 
Come per dar concretezza ai miei sogni irrealizzabili, afferro la testa di Kikyo forse un po’ troppo rudemente, a causa della consapevolezza di starle facendo un torto e la bacio, introducendo fin da subito la lingua.
La sento mugolare soddisfatta.
 
 
Tutto questo è sbagliato, ma chiudere gli occhi per sognare di stare con lei, mi permette di andare avanti. Di “dimostrarle” il mio amore… non a parole…
Lo so, è un comportamento da vigliacchi ma, non posso fare a meno… è la mia testa che sta facendo tutto da sé, e il mio cuore batte all’impazzata ogni volta che vedo il suo volto…
 
Spero che quando Kagome si sarà ripresa, i miei sensi di colpa spariscano e che possa finalmente dedicarmi a Kikyo come un buon compagno…
Le sarò fedele, ma per adesso…. Non riesco a farne a meno…
 
Prendo Kikyo di peso e la poso sul letto, il nostro letto, dando sfogo a quella libidine che mi era esplosa in corpo non appena avevo cominciato a tradirla mentalmente.
Entro dentro il suo corpo senza aspettare troppo e alla fine di tutto il complesso, mi rigiro esausto verso la mia parte del letto, dandole le spalle per non farmi vedere.
Lei ovviamente non può sapere, e senza paura, mi abbraccia da dietro, schioccandomi un bacio sulla spalla e sussurrandomi una “buonanotte”.
 
E’ questione di dieci minuti, poi crolla dal sonno.
Sarà forse la stanchezza del viaggio, chissà, ma a me non importa un gran che…
Continuo ancora a bagnarmi con la lingua il rigolo di sangue che insiste a voler macchiare il cuscino candido del letto.
Dalla foga con cui mi sono morso il labbro, sono stato costretto a girarmi per non fare scoprire nulla a lei…
Perché proprio nel momento di massimo piacere, subito dopo che era venuta anche Kikyo, una forte voglia di gridare il suo nome mi aveva assalito, impedendomi di ragionare lucidamente.
Grazie al cielo, però, un briciolo di lucidità era riemersa, fermandomi appena in tempo per non commettere quell’imperdonabile errore.
Stavo per invocare il suo nome, impastato al mio piacere, senza pensarci due volte, come se fosse stata la cosa più naturale del mondo, ma purtroppo non è così…
Kikyo non mi avrebbe mai e poi mai perdonato se in quel momento avrei dato voce ai miei pensieri..
 
..Kagome..
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Sento dei suoni lontani anni luce da me…
Mi chiedo cosa sia successo…
Di solito Golum non fa tutto questo casino quando viene nella mia cella! Ma che diavolo gli è preso??
Aggrotto le ciglia, mugolando piano, come per mostrargli il mio dissenso per quello che stava facendo.. Di sicuro si sarà rimesso a raccontarmi della sua vita, ci metterei la mano sul fuoco!
Tuttavia, mi stupisco, quando fra il brusio iniziale, riesco a distinguere distintamente il mio nome…
 
- Kagome…! –
 
Provo ad aprire gli occhi, ma sono talmente indolenzita da non  riuscire a muovere nemmeno un muscolo del mio corpo! Maledizione, quello stronzo ci è andato più pesante del solito con le torture!
Sbuffo infastidita, dopo aver mosso solo qualche dito delle mani, mentre invece il mio intento era quello di alzare il braccio!
 
- Kagome! Riesci a sentirmi?? Kagome! –
 
‘ Certo che ti sento stupido! Non importa urlare! ‘ gli rispondo nello stato di dormiveglia in cui ero ancora immersa.
Ma sono costretta a irrigidirmi, non appena mi accorgo, che quella voce tanto insistente è una voce femminile.
 
- Si sta riprendendo vero?? –
- Si, si sta svegliando! – le risponde adesso una voce maschile, a me sconosciuta.
 
Ma chi diavolo ha mandato Naraku stavolta?? Perché non mi può ammazzare una volta per tutte?
 
- Ti prego amica mia, devi farcela! –
 
Sussulto, quando sento quella parola, associando subito la figura della mia amica Sango a quella voce.
Anche se sono sempre paralizzata e vedo attorno a me solo buio, sento inumidirmi gli occhi.
 
Non dirmi che…
No è un sogno..! Non può essere altrimenti!
 
Titubante, socchiudo gli occhi, venendo subito abbagliata dalla luce del sole.
Poco a poco però, le due sagome che ho di fronte alla mia visuale, cominciano a diventare sempre più nitide, fino a che non riconosco Sango e un altro signore con gli occhiali e dalla folta capigliatura castana.
 
- Kagome!!! Grazie al cielo stai bene!! – grida lei con gli occhi umidi, mentre io sono ancora immobile e scioccata dall’inaspettata sorpresa.
Non posso crederci… io… sono libera… sono a casa!
 
- Kagome, sono il tuo dottore… dimmi ti fa male qualcosa in particolare? – mi domanda apprensivo lui, capendo subito che l’unico mio problema al momento era quello di assimilare bene il tutto…
Fino a poco fa era prigioniera di Naraku e ora…
 
Una lacrima di gioia mi scende lungo il viso, bagnandomi alcune ciocche di capelli.
 
- Mi hanno detto che sei una ragazza molto forte… - dice il medico seduto al mio fianco - … i tuoi amici sono stati molto in pensiero per te..! –
 
Mi sento la testa pesante, come anche le palpebre, ma per nessuna ragione al mondo mi sarei riaddormentata!
Finalmente quella era la realtà…
Non avevo più bisogno di sognare di essere libera e al sicuro per trovare la forza di andare avanti…
 
Il mio sguardo cade sulla mia amica che mi sta osservando ancora in lacrime.
Perdonami Sango per averti fatto preoccupare così tanto…
 
Le sorrido serena, seppur con un notevole dolore fisico ai muscoli intorpiditi della faccia e come mi aspettavo, vengo travolta dal suo caloroso abbraccio.
Il dottore si allarma, dicendole di non stringermi troppo forte, per via delle ferite in via di guarigione.
Ma io continuo a sorridere, infischiandomi di tutto il resto.
Dopo tre anni, ero di nuovo una ragazza libera!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Stanotte non ho chiuso occhio.
Mi sento ancora uno schifo per quello che ho permesso che accadesse la notte scorsa…
Fino a due minuti fa, prometto a Kikyo la mia fedeltà e poi non appena mi mette le mani addosso, utilizzo l’immagine di Kagome per stimolarmi…
Sono proprio uno stupido, altro che uomo d’onore!!
 
Sospiro affranto, mentre indosso la mia giacca rossa.
Come al solito, Kikyo se ne è andata molto presto per andare al tempio, lasciandomi così molto tempo per riflettere sull’accaduto…
 
Proprio quando esco di casa, vedo Shippo correre verso di me a gran carriera, facendomi incuriosire subito per quello strano comportamento.
 
- INUYASHAAA!!! –
- Ma che urli!? Ci sento benissimo io!! –
- Devi venire subito!! – mi urla il marmocchio, mettendomi ansia già di prima mattinata.
- E’ successo qualcosa a Kagome??? – domando agitato, pronto già a scattare in direzione della capanna in cui alloggiava.
- Si!! Si è svegliata!!! –
 
Si.. è…
Deglutisco scosso da quella rivelazione.
Kagome ha davvero ripreso i sensi??
 
E cosi senza chiedere altre spiegazioni al demone volpe, corro da lei come un pazzo, desideroso soltanto di rivedere dopo tanto tempo i suoi occhi color cioccolato.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
- Miroku non sei cambiato di una virgola, eh? – la mia non era una domanda…
- Maniaco che non sei altro! Si è appena svegliata e già le chiedi di avere un figlio?? – grida Sango al povero monaco con già un cinquino stampato sul viso.
- Ma tesoruccio mio, lo sai che scherzo! Il mio era un semplice complimento per dirle che era diventata una bellissima donna!! –
- … Hai davvero un pessimo modo per dirglielo allora! – si intromette il dottore, scatenando una nostra improvvisa risata collettiva.
Lui non poteva sapere che Miroku era il classico uomo pervertito… noi ormai c’eravamo abituati… ma vedere la faccia del medico confusa e disorientata è stato veramente uno spasso!
Sono stata davvero felice di sapere che si sono sposati.
Sono davvero una bella coppia dopotutto!
 
Continuo a ridere, ma dopo qualche secondo sono costretta a fermarmi per osservare confusa i volti dei miei ritrovati amici.
Seguo curiosa la direzione dei loro occhi, scoprendo il motivo del loro inaspettato silenzio.
 
Sulla soglia della stanza, più bello che mai c’è Inuyasha.
 
Il tempo sembra essersi di colpo fermato.
Ci guardiamo negli occhi intensamente, forse per capire meglio se quello che abbiamo davanti è un abbaglio o solo un’ altra delle nostre allucinazioni…
Ma stavolta è diverso…
E’ tutto reale.
 
 
- Kagome… -
 
Il modo in cui ha sussurrato il mio nome, mi fa accapponare la pelle. Perché quella parola mi è sembrata così maledettamente dolce quando è uscita dalle sua labbra?
 
- Inuyasha… - gli rispondo, quasi senza pensarci.
Ho invocato talmente tante volte quel nome in quella cella buia da non ricordarmelo.
I muscoli del mio corpo diventano una corda di violino, quando lo vedo avvicinarsi.
Il mio cuore batte all’impazzata e ho il terrore che lui possa accorgersene.
Noi… no..
Non c’è nessun noi… non può esserci!
Lui sta con un’ altra. Sta con Kikyo! Non può esserci nulla fra di noi!!

Ma allora perché non riesco a staccare gli occhi dai suoi?
 
Ormai è vicino al futon su cui mi hanno aiutato a mettermi seduta…
Mi guarda ancora sconvolto.
Ho paura di quello che pensa in verità… e anche di quello che mi potrà dire…
 
Ma ogni mia incertezza vacilla, non appena mi ritrovo avvolta dalle sue possenti braccia.
Sgrano gli occhi per quell’inaspettato e bellissimo contatto fisico.
Dopo tanto tempo, ho potuto di nuovo provare quella sensazione di protezione che solo lui mi poteva dare.
 
- Kagome… mi sei mancata tanto… - mi sussurra all’orecchio talmente piano, che nemmeno i miei amici sono riusciti a distinguere bene le sue parole.
Ma a differenza di loro, a me sono rimbombate forte nella testa.
 
Nascondo la testa nell’incavo fra la sua testa e la spalla, per nascondere una lacrima, che di li a poco mi avrebbe bagnato il viso, respirando a pieni polmoni il suo profumo maschile che amavo fino all’inverosimile.
Sapeva di muschio, di selvaggio, di lui.
 
Annuisco con la testa, sapendo che lui avrebbe capito.
Anche a me era mancato tanto…
 
La sua presa su di me non accenna a diminuire, tanto che il dottor Tofu si intromette, per salvaguardare la mia salute.
Tuttavia, lo fa davvero in maniera discreta, in quanto si limita solo a tossicchiare, proprio per far riportare Inuyasha con i piedi per terra.
In realtà, a pensarci bene, dalla maniera possessiva in cui mi teneva stretta a sé, quasi non respiravo.
 
Inuyasha, si allontana quindi di qualche centimetro, allentando la presa, ma tenendomi comunque tra le braccia.
I suoi occhi ambrati si fondono con i miei e per un attimo mi sembra di aver raggiunto il nirvana.
Non so quante volte ho desiderato di potermi perdere in quelle pozze d’orate…
 
- Kagome io… scusami.. scusami davvero… - mi mormora lui dispiaciuto, facendomi intenerire subito.
Lo sguardo triste, le orecchiette abbassate, quella voce così profonda…
Così decido di parlare io, per toglierlo da quegli impicci…
 
Ma non riesco a finire nemmeno il suo nome, che una voce femminile alle nostre spalle ci fa sobbalzare dallo spavento.
 
- Oh, vedo che ti sei svegliata alla fine! –
 
Mi giro lentamente verso di lei, buttando giù quel poco di orgoglio che mi era rimasto, sorridendole nella maniera più convincente possibile, pronta a risponderle.
Ma in ogni caso, vederla qui mi fa male.
Vederla qui, è un’altra conferma che io ormai non ho più niente per rimanere in questo villaggio…
Non ho nessuno da poter amare liberamente..
Perché lei me l’aveva portato via.. e io non potevo farci più nulla..
Era tardi ormai.
 
- Si… grazie Kikyo… -
 
 
 
 
 
 
 
 

Angolino dell’autrice
 
Ciaooo!!!
Eccomi qui con il tanto agognato risveglio di Kagome!! ;)
Come avrete ben notato, il nuovo medico è molto meglio di quello precedente! Mi sono perfino ispirata ad un famoso personaggio di un altro anime per crearlo! ;)
 
Comunque sia, spero che questo capitolo sia di vostro gradimento, e scusatemi se invece non lo è stato per alcuni di voi, ma a mia difesa, ho avuto tantissimo da fare e quindi mi sono ritrovata tutto oggi a farlo!! Ho la testa fusa in questo momento!! XD
Ma ho voluto finirlo perché morivo dalla voglia di pubblicare il nuovo capitolo! ;)
 
Fatemi sapere cosa ne pensate e se gli sviluppi della storia vi stanno intrigando o meno! ;)
Bye bye
 
Saphira_chan

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Capitolo 14
*** Un cruento risveglio ***








 

Capitolo 14

 
Un cruento risveglio

 
- Si… grazie Kikyo… -
 
Mi sono costate tanto queste parole, ma mai quanto vedere l’espressione sorpresa di Inuyasha quando ha visto la “ sua donna” comparire nella stanza.
Di sicuro, si starà pentendo di avermi abbracciata così spudoratamente…
In fondo… adesso per lui sono solo un’amica, nient’altro…
Non posso sperare in altro…
 
Con un movimento meccanico, dettato esclusivamente dal mio orgoglio, faccio pressione sul suo petto, invitandolo silenziosamente ad allontanarsi da me.
Perdo un battito, quando lui lo fa.
Senza esitare, senza ripensamenti, e mi rendo conto di stare lottando contro me stessa per non farmi venire gli occhi lucidi.
Dio, quanto sono scema! Perché mi rattristo per una cosa così ovvia?
Lui ha sempre desiderato vivere la sua vita con lei! E io oltre che saperlo già da tempo, ho scoperto della loro relazione già qualche tempo fa… perché non riesco ad abituarmi all’idea?
 
Non appena Inuyasha mi libera definitivamente dal suo abbraccio, sento un brivido di freddo scuotermi fino al midollo.
 
- E’ da molto che sei sveglia? – mi chiede lei, con la sua solita faccia atona, ma allo stesso tempo bellissima, facendomi sentire come tre anni fa, più simile ad una bambina di 9 anni con il sex appeal pari ad un bradipo.
Non era difficile capire perché Inuyasha avesse sempre scelto lei… sono sempre stato il brutto anatroccolo dinnanzi ai suoi occhi…
 
Un velo di tristezza mi passa sopra gli occhi, fino a che la mia amica Sango interviene in mio soccorso, intuendo forse i miei pensieri.
 
- No, non da molto… io e il dottor Toru eravamo lì quando si è ripresa… -
- Mmh. – mormora lei a bocca chiusa, avvicinandosi a me.
 
Con una naturalezza disarmante, si va a sedere a pochi centimetri dal mio futon, guarda caso proprio affianco ad Inuyasha.
Gli appoggia una mano sulla spalla, costringendolo a voltarsi per guardarla.
- Va a prendere una tisana da Obaba per favore. –
- Ma… - prova lui, ma l’ordine di Kikyo sembra prevalere sulla sua testardaggine… se ci fossi stata io, di sicuro avremmo già battibeccato…
Un altro motivo per cui sicuramente ha scelto lei…
- Inuyasha, ho bisogno di quell’ungente per la tua amica.. – sussurra in maniera fin troppo bassa, come se quel discorso fosse riservato esclusivamente a loro due…
Senza contare che l’unica parola che forse ha apostrofato un po’ di più è stata “amica”…
 
 
Lo fa apposta per caso?
E’ da soli due minuti che l’ho rivista e già vorrei farne a meno!
Calma, calma Kagome..
Cosa penserebbe Inuyasha di questo comportamento?
Di sicuro farei la parte patetica della vecchia fiamma ingelosita e non corrisposta, scatenando solo la sua pietà… e poi ovviamente le cose non cambierebbero!
Farei solo la mia misera figuretta per niente!
Quindi…
Calma Kagome, calma…
 
 
Lui, appena finisce di ascoltare le sue parole, che per me sono sembrate fatte di puro miele, cerca il mio sguardo, come per chiedere un assenso credo…
Ma orgogliosamente, mi rigiro dalla parte opposta, facendo finta che qualcosa sul pavimento legnoso avesse improvvisamente catturato tutta la mia attenzione.
 
Non voglio che incroci il mio sguardo.
Ho paura di fargli capire quanto male io stia ad aver accettato tutto questo…
Io… voglio solo dimenticarlo in questo momento… come lui ha fatto con me, tre anni fa, legandosi di nuovo alla sua bella e potente sacerdotessa.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Cerco il suo sguardo, per rassicurarla, in qualche modo.
 
Quando poco fa ha provato ad allontanarsi dal mio abbraccio, non ho potuto non pensare al fatto che lei sapesse di me e Kikyo..
Quel bastardo le ha fatto vedere la scena di noi due che…
Maledetto di un Naraku! Un giorno la pagherai cara!
Spero vivamente che mio fratello non ti abbia ucciso, perché desidero farlo io con le mie stesse mani!
 
Sono sicuro che vedere Kikyo, le ha fatto ricordare di noi due sotto il Goshinboku e le avrò fatto disgusto.
Anche se contro voglia, mi sono allontanato da lei, liberandola dal mio abbraccio.
Voglio fare le cose con calma, voglio farle capire che saprò farmi perdonare, ma…
 
… perché adesso evita volutamente il mio sguardo??
Ti prego Kagome, non trattarmi come uno sconosciuto!
Ti ho deluso così tanto da non potermi mai permettere il tuo perdono?
 
Aspetto qualche secondo che lei alzi gli occhi, per guardarmi, ma niente.
La camera è piombata nel silenzio.
Sento una sottile aria di tensione, ma io l’ignoro, focalizzandomi principalmente sul viso di Kagome.
Solo il dottor Toru sembra non capire il perché di quel silenzio improvviso.
 
Dopo un tempo a me interminabile, mi alzo serrando la mascella e con il morale a pezzi, mi avvio da Obaba, senza guardare più in faccia nessuno.
Degli altri non mi importa niente adesso.
Io volevo solo il suo sguardo!
 
Ho avuto la mia prima prova di quanto lei sia arrabbiata con me.
Durante il suo “sonno”, se cosi si può dire, non ho fatto altro che ripetermi nella mia mente, tutte le possibili cause per cui Kagome dovesse odiarmi… pensavo che facendo così sarei stato più preparato al suo risveglio, ma…
…mi sbagliavo.
Non mi abituerò mai a tutto questo!
So che mi merito questo e altro, ma…. Non ce la faccio a vivere assieme all’idea di lei che mi odia!
Devo farle capire quanto dispiaciuto io sia e riconquistare la sua fiducia!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
- Grazie Dottor Toru per il suo lavoro eccellente. E’ principalmente colpa mia, se siete dovuto rimanere più del necessario in questo villaggio! –
 
 
Io non l’ascolto nemmeno.
Continuo a fissare il pavimento, sentendo il mio cuore come schiacciato da quell’insopportabile silenzio di poco fa.
L’ho ferito, lo so, ma.. è l’unica soluzione..
Per dimenticare i miei sentimenti verso di lui, devo mantenere le distanze.
E’ necessario per entrambi.
 
 
- Oh non si preoccupi onorevole Kikyo, il mio è un dovere! E poi, se ho scelto di viaggiare per i villaggi per curare le persone, significa che lo faccio volentieri! –
- Siete molto umile, vi ammiro per questo..  ma d’ora in poi mi occuperò io di Kagome.-
 
 
Inarco un sopracciglio, guardandola di sottecchi…
Da quant’è che la mia salute le sta così a cuore? Mi sono persa qualcosa?
… o forse… lo fa per evitare che metta le grinfie sul suo adorato Inuyasha?
A quel pensiero sbuffo annoiata e irritata.
Sicuramente è più probabile la seconda ipotesi.
 
 
Fortunatamente, mentre loro due continuano a parlare, Shippo e Sango mi fanno qualche domanda, tanto per distrarmi.
Dalla mia faccia ho lasciato trasudare un po’ troppe emozioni… devo stare più attenta in futuro!
 
 
Tuttavia, durante le nostre conversazioni, ritorna Inuyasha, facendomi agitare inconsciamente.
Come era andato via, ritorna da noi senza dire niente, sedendosi dove prima. Ha il volto teso… e so che la colpa è in parte mia…
 
- Grazie… - gli dice Kikyo, mentre ancora lui ha lo sguardo nascosto sotto la frangetta.
- Che cosa ci devi fare? – domanda lui in maniera atona, priva di espressione, che mi fa gelare il sangue.
- Ci devo aggiungere delle erbe medicinali e poi Kagome potrà berlo. Fino ad ora abbiamo curato le sue ferite esteriormente, ma adesso che si è ripresa, le cureremo anche dall’interno… così faremo prima! –
 
Tanta preoccupazione per me, da LEI, non me la sarei mai e poi mai aspettata!
Faccio scorrere lo sguardo dubbiosa su loro due e poi sulla ciotola che Kikyo che ha in mano.
Siamo sicuri che non mi voglia avvelenare, per levarmi prima dai piedi?
Non ci capisco più niente!
 
 
 
- Beh, se allora adesso qui il mio compito è finito, ritornerei a casa, se a voi non dispiace… - dice il medico alle mie spalle che si è appena alzato - … ovviamente però, se ci fosse di nuovo bisogno del mio aiuto, non esitate a venirmi a cercare! –
Io mi limito a sorridergli riconoscente, mentre gli altri lo ringraziano e Miroku lo accompagna alla porta d’ingresso.
Sango invece, assieme a Shippo, va nella camera adiacente, dopo aver sentito una delle due gemelline piangere.
 
Rimaniamo solo in tre… il famoso triangolo amoroso purtroppo…
 
- Non preoccuparti tesoro, puoi andare a salutarlo anche tu il tuo amico, finisco io di preparare la medicina! – mormora di punto in bianco Kikyo, facendomi sussultare per quell’amorevole nomignolo con cui l’ha appena appellato.
 
Deglutisco incapace a trovare qualche pensiero che mi aiuti a non pensare a quella parola, ma è più forte di me.
Continua a rimbombarmi nella testa senza tregua, facendomi incupire sempre di più.
Nascondo lo sguardo sotto la mia frangetta e rimango ferma e impassibile, aspettando che lui se ne vada per andare dal dottore e obbedire così al “comando” di Kikyo, come fa un buon “cagnolino”.
Lo so, è un pensiero cattivo, ma… non riesco a formulare nessun commento carino al momento…
Tutto il mio buon umore di essere stata liberata se n’è andato… sono passata da un aguzzino ad un altro, senza nemmeno rendermene conto.
 
Ho come la sensazione che Inuyasha mi stia osservando come l’altra volta, però anche stavolta non voglio guardarlo.
So che ha già capito che non ho gradito molto questa scenetta romantica ma non ho voglia di incrociare il suo sguardo.
Ho una gran voglia di piangere.
Tutta la nuda realtà mi si sta presentando davanti gli occhi e non posso fare niente!
Ti prego Inuyasha, va via!
Va a salutare il dottore, fai quello che vuoi, ma esci da questa stanza!!
 
Stranamente, come se avesse letto i miei pensieri, rispondendo alla sua compagna con un misero e freddo “ va bene “, se ne va, lasciandomi sola con lei.
 
Il mio respiro si regolarizza, e il desiderio di mandarlo a cuccia si affievolisce un poco.
Sono proprio messa male per comportarmi in questa maniera devo dire..
 
Non passa nemmeno un minuto, che la voce del mio nuovo “aguzzino” mi mette in subbuglio il cuore.
Perché nessuno mi lascia vivere in pace??
- Kagome, farò di tutto per farti riacquistare le forze… Inuyasha starà male fino a che non ti sarai ripresa del tutto, e io non sopporto di vederlo in queste condizioni! – mi parla mentre sta mescolando quell’oleosa miscela, non preoccupandosi nemmeno di guardarmi in faccia.
Ovviamente, essendo la sua reincarnazione, sono troppo poco importante per lei…
- Non ti angustiare, - le rispondo io piccata, voltando il viso in direzione opposta – non ho intenzione di mettere in crisi la vostra relazione… -
Lei smette di girare il cucchiaino di legno e stavolta mi guarda, incurvando le labbra in un minuscolo sorrisetto soddisfatto.
- Bene, mi immagino che tu abbia capito, che io e Inuyasha adesso… siamo una coppia fissa… -
Lascia il discorso in sospeso, forse aspettando un ulteriore assenso da me, mentre invece, le rispondo sgarbatamente.
- Beh… non vedo cosa ci sia da capire quando una donna chiama il ragazzo accanto a lei “tesoro”… -
- Ah giusto… scusami, mi è venuto spontaneo chiamarlo così… lo faccio sempre quando siamo soli –
 
Ecco, un’altra conferma di quanto io sia trasparente ai loro occhi..
Lascio perdere questa staccata che mi ha appena tirato e mi affretto a chiederle una mia curiosità, prima che il discorso si chiuda qui, o peggio, arrivi il diretto interessato.
 
- Perché quando siete soli? –
- Vedi, io sono una sacerdotessa, e di rango anche molto elevato per giunta, quindi ad una come me, non è concesso avere delle relazioni… soprattutto se sono… fisiche, con altri uomini e se l’uomo in questione ha nelle vene sangue demoniaco! Quindi… - riprende a rimescolare quell’odioso intruglio che di lì a poco avrei dovuto bere - … la nostra vita coniugale è segreta! Nessuno deve saperlo! –
- E come mai allora ne hai parlato con me? – riesco a dire con la gola secca, dopo aver udito quelle due parole che mi hanno frantumato definitivamente il cuore ormai maciullato dal troppo dolore.
 
Relazioni…. Fisiche….
Loro… sono… hanno già…
Una lacrima mi scende da un occhio e io prontamente, mascherando il mio gesto con l’intenzione di mettermi dietro l’orecchio una ciocca di capelli, la cancello via dalla mia guancia, sperando ardentemente che la discussione finisca al più presto e che mi lascino sola!
Ho bisogno di tempo di assimilare bene tutto questo…
Ho bisogno di tempo per farmene una ragione.
Ormai l’ho perso definitivamente… quella piccola speranza di stare con lui che ardeva dentro di me, si è appena spenta, lasciando il mio cuore freddo e indolenzito.
 
- Perché Inuyasha sicuramente te ne avrebbe parlato e ho voluto farlo per prima io! –
- Perché? –
- Perché… voglio che tu sappia questo Kagome: - mi dice, prima di posare a terra la tisana per guardarmi negli occhi, più seria che mai. – Inuyasha si sente il vero responsabile per quello che ti è successo e così, io non posso fare nulla per i suoi sensi di colpa, se non fare di tutto per curarti… in questo modo, appena tu ti sarai ripresa del tutto, la vita riprenderà a svolgersi normalmente, senza intoppi o imperfezioni… tu ti rifarai una vita, Kagome… qui o fuori da questo villaggio se vuoi, visto che non avendo più frammenti della sfera, non puoi attraversare il pozzo mangia ossa… e io continuerò a vivere la mia vita… assieme a Inuyasha… com’è giusto che sia! –
 
L’ascolto senza proferire parola e poi, accennando un lieve “sì” con il capo, mi giro dalla parte opposta, per non farle vedere gli occhi lucidi.
E’ inutile, sebbene sapessi fin da subito dove voleva andare a parare, non ne posso fare a meno… in poche parole mi ha appena detto di guarire in fretta e di non mettere le mani e gli occhi addosso al suo Inuyasha…
C’erano modi e modi per dirmelo, non era necessario usare una maniera così.. nuda e cruda!
 
In passato mi domandavo spesso quale sarebbe stato il mio futuro… avrei dovuto scegliere fra la mia famiglia del mio mondo e la famiglia che avrei creato con Inuyasha…
Adesso non avrei potuto scegliere nessuna delle due.
Ero sola.
Avrei dovuto farcela da sola, senza l’aiuto di nessuno.
 
- Bene… - sussurra lei, dopo aver notato i miei occhi lucidi - … mi spiace per essere stata così diretta, ma cerca di capire… a nessuna donna piace vedersi portato via il proprio uomo! –
 
Annuisco ancora, incapace di fare altro.
Ho il morale a pezzi.
Non oso immaginarmi come saranno i giorni successivi… mi è già bastato questo suo caloroso benvenuto!
Faccio dei bei sospironi, ad occhi chiusi, nel tentativo di riprendere il controllo di me stessa.
E’ inutile piangere sul latte versato.
La realtà è che io mi devo trovare un nuovo posto in cui stare… trovare un'altra persona da amare…
E’ l’unico modo…
Inuyasha… adesso devo solo dimenticarlo!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Sto salutando il dottor Toru, quando improvvisamente sento un sottile odore delle lacrime solleticarmi il naso.
Mi rigiro spaventato e mi avvio con il cuore in gola verso la stanza in cui ho lasciato le uniche donne della mia vita.
 
Non appena arrivo, però, lo scenario che mi si propone, mi spiazza non poco.
Kikyo è seduta dove l’ho lasciata e mi sorride prontamente, non appena si accorge che io sono lì.
Kagome invece, è con il capo basso, immobile come una statuina, e quando mi accorgo che l’odore delle lacrime è il suo, ribollisco dalla rabbia.
Che diavolo le ha detto stavolta???
Già per poco fa, le avrei fatto un discorsetto con i fiocchi, se fossimo stati soli! Era proprio necessario chiamarmi di fronte a lei con quell’odioso nomignolo?? Cos’altro ancora le avrà detto?
 
La fulmino con lo sguardo e mi avvicino a Kagome, ignorando volutamente di girarmi verso Kikyo per notare la sua espressione contrariata.
Non alza ancora la testa, nonostante mi abbia sentito.
 
- Kagome? – provo io, ma continua a ignorarmi.
- Kagome che cos’hai? – mi sono avvicinato, ma la mano di Kikyo mi blocca, costringendomi a guardarla di nuovo male.
- Lasciale del tempo… - sussurra solamente, mentre io muovo furiosamente le orecchie.
Del tempo? Del tempo per cosa??
- Cioè?? Kikyo cosa hai… -
- Niente… - la voce di Kagome è un sussurro, e anche se è soltanto pochi centimetri da me, non posso fare a meno di pensare a quanto la sua voce sia distante, fredda. – Non è successo niente… -
 
Assalito dal panico, non riesco a parlare.
Fisso la sua frangetta, unico ostacolo che mi impedisce di perdermi in quelle gemme color cioccolato e mi do dello stupido mentalmente, per averle lasciate sole.
Avrei dovuto sapere che sarebbe successo qualcosa!
Tremo nel pensare a cosa Kikyo le abbia detto!
 
 
- Davvero un buon uomo quel dottore… - sostiene Miroku entrando tranquillamente in camera - … chissà se avrà così tanto successo con le donne! Sapete, la gentilezza è un’arma… che… -
Si interrompe subito, non appena comprende la situazione tesa.
- Mi… mi sono perso qualcosa? – domanda con un grosso gocciolone sulla testa.
 
Come risvegliata da quel suo stato di coma, Kagome alza lo sguardo su di lui e quello che vedo mi fa accapponare la pelle!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
- No, non ti sei perso nulla… - esclamo io, sfoggiando uno dei miei migliori sorrisi, falsi, ovviamente - … mi stavo solo chiedendo come fosse il tempo oggi! Avevo voglia di uscire! –
In realtà, avrei proprio bisogno di starmene un po’ all’aria aperta.
Sono anni che non respiro una boccata d’aria fresca!
- Oh, emm, si, certo, divina Kagome! Ma dovrò aiutarti ad alzarti, non sei ancora in grado di farcela da sola! –
- … ti aiuto io! –
Mi volto in sua direzione, incrociando per un attimo i suoi occhi color oro, fingendomi sorda alla sua debole supplica.
Si, supplica, perché il modo in cui l’ha detto, mi fa credere che ha quasi paura a scoprire la mia reazione, che non tarda ad arrivare.
- No, mi aiuta Miroku! Penso che sia abbastanza forte da portarmi da solo, non è così? –
Il povero monaco, capendo in che pasticcio si era cacciato, sorride alla mia domanda e con una risatina nervosa, si avvicina a me, prendendomi in braccio.
- Certo che ce la faccio! Allora… dove vuoi che ti accompagni? – mi chiede sempre lui, mentre evita lo sguardo adirato di Inuyasha, che è rimasto inchiodato al pavimento.
Osserva la scena, ma non osa fiatare.
Bene, è già un inizio!
 
- In giardino va più che bene! – gli rispondo io, sempre sorridendo forzatamente e lui, senza farselo ripetere, si fionda fuori da quella maledetta stanza.
Una volta giunti ai piedi di un albero, mi posa delicatamente sul prato.
- Mammamia, odio trovarmi sempre in mezzo a questi generi di situazioni!! – mi confessa lui, con un grosso gocciolone sulla fronte, facendomi ridere, stavolta di gusto.
Per fortuna i miei amici non sono cambiati molto, anche se ho scoperto che anche loro erano caduti nella trappola di Naraku.
Certo, sono rimasta in parte delusa da loro, ma infondo, mi hanno cercata, anche se per poco…
Non si erano dati del tutto vinti!
E poi… non sono il tipo da portare rancore… soprattutto se avevano comunque rischiato la vita per me, compromettendo la loro nuova famiglia, pur di portarmi al sicuro!
Se Miroku fosse stato ucciso, le gemelline sarebbero cresciute senza un padre e Sango ne avrebbe sofferto tantissimo…
Tuttavia, avevano accettato di correre questo pericolo, pur di salvarmi da Naraku e quindi, la delusione nei loro confronti si era in parte affievolita.. soprattutto se adesso mi salva anche da quella serpe di Kikyo!!
- Grazie Miroku… - sussurro io, prima che lui si portasse una mano alla testa imbarazzato.
- Di nulla! Anzi, ti vado a chiamare Sango! Sono sicura che due chiacchere fra amiche ti faranno dimenticare i brutti pensieri! – mi fa l’occhiolino e si avvia verso casa sua, distante da noi di pochi metri.
 
Mi guardo attorno, stringendomi la coperta che Miroku, aveva portato via dal futon, quando mi aveva preso in braccio.
Sono coperta dal petto in giù, fino ai piedi, ma sono sicura che Sango mi porterà un’altra coperta per ripararmi dal freddo.
E’ tutto coperto di neve.
Solo poche zone, come quella in cui sto io, la neve sembra essersi sciolta.
Chissà, forse ci si sta avvicinando alla primavera… mi sono dimenticata di chiedere in quale mese dell’anno siamo…
 
 
 
 
Proprio mentre sto ragionando su queste frivole curiosità, un rumore imminente di zoccoli, mi obbliga ad alzare lo sguardo.
A pochi metri di distanza da me, sul sentiero che porta al tempio, un gruppo di cinque persone a cavallo, si stanno dirigendo verso la capanna dei miei amici.
Che cosa vorranno mai da loro?
Le decorazioni raffinate delle loro armature mi fanno riflettere su quanto ricchi essi siano.
Perfino i cavalli hanno una loro armatura!
 
Tuttavia, sobbalzo, quando quello che penso essere il capo di quella fiera combriccola, mi nota e ordina ai suoi suddetti di fermarsi.
Drizzo la schiena, rivolgendo la mia attenzione a quel cavaliere che ancora si ostina a fissarmi.
Non so chi sia, ma avere i suoi occhi puntati su di me, senza poter nemmeno vedere il suo volto, per colpa dell’elmo, mi fa irritare non poco!
Ma che diavolo ha da guardare??
 
Sudo freddo, quando lo vedo scendere dal cavallo e venire verso di me.
Merda!
E adesso che faccio??
Lancio un occhiata veloce verso la capanna, sperando ardentemente che qualcuno arrivi in mio soccorso, ma a quanto pare, sono ancora tutti dentro casa.
Quanto tempo gli ci vuole a Miroku a trovare la sua moglie?? Eppure la casa è così piccola!!
Intanto l’uomo con l’armatura, continua il suo lento, ma deciso, cammino verso di me.
Sono pronta ad urlare, non appena me lo ritrovo a due passi da me, ma quello che fa, mi confonde non poco.
 
Come se fosse stato il gesto più naturale del mondo, si toglie il mantello color verde smeraldo e lo adagia sulle mie spalle.
Io, che avevo alzato le mani sopra la mia testa, in maniera difensiva, guardo confusa quell’uomo, sforzandomi di capire il perché del suo gesto.
 
- Una giovane fanciulla non dovrebbe uscire così scoperta con un tempo del genere! – la sua voce è profonda e mi colpisce come una carezza.
Presa in contro piede arrossisco, e sbuffo irritata.
- Tu fai il cascamorto con tutte le ragazze che incontri invece?? –
 
Lui ride leggermente e finalmente si toglie quel dannato elmo che gli nascondeva gran parte del viso.
Osservandolo attentamente, mi rendo conto di quanto sia bello.
Occhi verdi, capelli ribelli, neri come la pece, che gli incorniciano il volto virile e snello.
Tutto sommato, adesso mi fa meno paura.
Sono costretta, però ad arrossire di nuovo, non appena mi risponde alla domanda irrisoria di poco fa.
 
- No… solo con quelle che riescono a rapirmi con un solo sguardo… -
- … -
- Il tuo nome – mi mormora soltanto, capendo il mio disagio.
- Cosa? –
- Voglio sapere il tuo nome... oppure preferisci che ti chiami “ bella fanciulla”? – mi chiede lui con l’intenzione di farmi imbarazzare più del dovuto, riuscendoci benissimo.
Dove diavolo è la mia amica quando serve???
- N-No! Il nome andrà benissimo! – replico, provocando in lui una leggera risatina. - … Kagome… mi chiamo Kagome! –
Il cavaliere si inginocchia, soddisfatto di aver sentito quello che voleva e come qualsiasi don Giovanni che si rispetti, mi prende una mano delicatamente e sfiora le sue labbra ruvide sul dorso della mia pelle, simulando un baciamano che solo nei film romantici avevo visto!
Sgrano gli occhi, quando inchioda i suoi occhi verdi nei miei marroni.
- Kagome… un nome singolare come lo è la ragazza che lo porta… - si ferma un attimo, prima di continuare con le presentazioni - Lieto di fare la tua conoscenza… io sono Hidashi, Hidashi Takigawa! -

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolino dell’autrice
 
Ciaoooo!!!
Come state??? Scusate il ritardo, ma come ben sapete, il periodo degli esami si avvicina  e sono sempre più indaffarata!
Comunque sia…
 
Che ne dite del nuovo arrivato??? Ve l’avevo detto di non sottovalutare il figlio del nobile!! ;)
Adesso Inuyasha avrà il suo bel d’affare con il nuovo pretendente! ;)
 
Grazie mille per i bellissimi commenti che lasciate ogni volta!!! Mi date un motivo in più per continuare ad arricchire la storia!!! :)
Grazie, grazie mille davvero per tutto!!
Sapere che a tante persone piace la mia storia mi fa strafelice! :)

Ps: questo è Hidashi come me lo sono immaginato io! ;)





Bacioni a tutti 
La vostra affezionata
 
 
Saphira_chan

 

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Capitolo 15
*** Sulla via della guarigione ***








 

 
Capitolo 15

 
 
Sulla via della guarigione

 
 
- Emm… piacere… - gli rispondo meccanicamente, facendo finta di essere rimasta insensibile ai suoi continui complimenti.
Ritiro velocemente la mano, riuscendo finalmente a riprendere un colorito normale.
Per colpa sua sono diventata rossa da capo a piedi!
Chi diavolo crede di essere questo qui per corteggiarmi in maniera così spudorata?
- Posso chiedervi perché ve ne state tutta sola, con un freddo del genere qua fuori? – mi domanda gentile lui, dopo aver ignorato un timoroso richiamo di uno dei suoi compagni di viaggio, che, dopo aver tentato di catturare la sua attenzione per riprendere il viaggio, era stato zittito con un suo semplice gesto.
Hidashi aveva semplicemente alzato la mano destra, senza nemmeno scomporsi per guardarlo in faccia e il povero cavaliere si era subito zittito, decidendo così di rimanere al suo posto e di lasciare che il proprio padrone continuasse a conversare con me…
Accidenti, deve essere di rango molto elevato per avere tutta questa autorità!
 
- Non sono affatto sola! Tra poco arriverà una mia amica! E poi… non sono affari che ti riguardano! – mi rendo conto del mio comportamento infantile, solo quando sento la sua risata leggera, ma non ne ho potuto fare a meno.
Il mio orgoglio non ne vuole sapere di recitare la parte della dolce e timida fanciulla in difficoltà.
E’ più forte di me!
 
- Oltre che bella, siete anche una ragazza forte a quanto vedo! La mia ammirazione per voi cresce ogni minuto che passa –
- G-Grazie… ma… non credo di essere così perfetta come credi tu! Avrai incontrato altre donne più belle, no? Anzi forse nel villaggio ne potresti trovare altre di tuo gusto! – il mio tentativo di deviare il suo interesse per me, fa quasi pena, me ne rendo conto da sola, ma al momento non riesco a pensare ad altro!
- Mmm, se devo essere sincero, no. Ho viaggiato molto, avuto molte donne, ma… non mi ricordo mai di una volta in cui il solo sguardo di una fanciulla, mi sia entrato così dentro la mente… - dice lui, fissandomi intensamente, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
 
Sangoooo!!! Ma dove diavolo sei finita!?!?
 
Un sorriso nervoso si dipinge sul mio volto.
Non sono abituata a tutti questi tipi di apprezzamenti… di solito, quando viaggiavo con Inuyasha, mi sono sentita sempre una bambina, dal punto di vista fisico…
Quel testardo di un hanyou, continuava sempre a ripetermi quanto il mio corpo fosse immaturo e quindi privo di sex appeal.
Inoltre, a causa della sua infrenabile gelosia, nessun altro uomo, a parte Koga, osava corteggiarmi.
Mentre adesso… Hidashi mi stava facendo sentire una vera donna, lodandomi insistentemente, sebbene stesse incontrando una mia debole resistenza.
 
Il mio cuore galoppa veloce, non appena sovrappongo nella mia testa, l’uomo che ho di fronte, con quello che ho sempre amato, immaginandomi i brividi di piacere che mi avrebbe senz’altro dato l’altro, nel sentirgli sussurrare con quella voce dannatamente profonda e sensuale, dei complimenti su di me.
 
Sbatto più volte gli occhi e tossicchio, provando a nascondere il rossore sulle guance e soprattutto ad eliminare dalla testa certi pensieri.
Adesso non ha senso sperare che Inuyasha ritornerà al mio fianco!
La nostra storia è morta ancora prima nascere!
Devo smetterla di pensare a lui!!
 
Forse per ripicca, o forse per una semplice soddisfazione personale, addolcisco il mio sguardo e riprendo la parola.
- Emm… Ma tu… cosa ci fai in questo villaggio? Cercavi forse qualcuno? –
- Si, in effetti sto cercando una persona, una sacerdotessa ad essere precisi. Sono venuto in questo villaggio già una volta, poiché mio padre, aveva stipulato un buon accordo con i capi di questo villaggio… se ti avessi incontrata prima però, sarei venuto più spesso da queste parti! –
Io annuisco imbarazzata, invitandolo a continuare il suo racconto.
- Di solito, sono gli ambasciatori di mio padre a venire qui o semplicemente a interessarsi di questo “accordo economico”, ma quando ci sono degli argomenti un po’ più delicati, intervengo anche io, partecipando a queste noiose assemblee! – mi spiega lui, portandosi una mano fra i capelli, scompigliandoseli con fare scocciato, e io non riesco a non sorridere spontaneamente, forse per la prima volta da quanto ci siamo visti.
- Mi immagino! –
- E’ un mio dovere dopotutto! Mio padre è il proprietario di un’immensa quantità di terre… non può abbandonare tutto per perdersi in queste lunghissime riunioni. –
- Quindi… tu sei un nobile, no? E anche molto potente immagino! –
- Si! Quando mio padre non ci sarà più, sarò io a ereditare tutto, dal momento che sono figlio unico… è una grossa fortuna questa, tuttavia, non posso non pensare che sia anche un fardello molto pesante da portare sulle mie spalle! Ecco perché ho sempre desiderato avere una bella fanciulla al mio fianco! –
- Ah, emmm… sarà di sicuro una donna fortunata quella che sceglierete allora! – esclamo io, nascondendo la testa fra le spalle, con aria colpevole e ridendo forzatamente, poiché avevo già intuito dalla sua voce, dove voleva andare a parare.
- Fosse per me… l’avrei già scelta…mi renderebbe l’uomo più felice del mondo se mi concedesse l’onore di averla solo per me… -
 
 
- Kagome!!! – mi chiama Sango, leggermente confusa nel vedermi parlare con uno sconosciuto. La vedo camminare velocemente verso di me, reggendo con entrambe le mani una grossa coperta di lana, che deduco sia per me.
 
- Grazie Hidashi, - gli dico porgendogli il suo mantello - … ma adesso c’è la mia amica a tenermi compagnia! –
Lui, fa scorrere lo sguardo da me allo strato di stoffa che mi aveva gentilmente prestato e, inchinando il capo, come segno di assenso, mi lancia un ultimo sorriso ammiccante prima di riprendersi il suo mantello e alzarsi, senza proferir parola.
 
- Kagome tutto apposto?? E tu chi saresti?? – domanda la sterminatrice, rivolgendosi in maniera apprensiva prima a me e poi in maniera più ostile al nuovo arrivato.
- Sono il figlio di Masaru Takigawa, sono qui per incontrare l’onorevole Kikyo. Tuttavia, mentre passavo di qua, ho notato che la vostra amica Kagome, non era coperta più del dovuto e ho sentito il bisogno irrefrenabile di rimediare… -
 
Le parole dolci come il miele di quest’uomo, scombussolano un po’ la mia amica che per cercare una conferma alla veridicità dei fatti, mi scambia una rapida occhiata, annuendo successivamente non molto convinta.
 
- Siete stato molto cortese, ma ora ci penso io a preoccuparmi per lei, signor Takigawa! La persona che state cercando è proprio dentro la mia casa! La prima stanza a destra. – spiega Sango, indicando la sua piccola capanna.
 
Il bel cavaliere, dopo aver ringraziato la mia amica, torna ad incatenare i suoi bellissimi occhi verdi nei miei, facendomi per l’ennesima volta cadere nel disagio…
Con un eleganza fuori dal comune, mi saluta come un principe dovrebbe fare con la sua principessa, cioè inchinandosi di fronte a me e provocando di conseguenza uno sguardo allibito della mia amica, che non aveva ancora visto e sentito niente di tutte le sue cavalleresche performance.
 
Non appena raddrizza la sua schiena, per riprendere il suo portamento fiero, mi dà un ultima prova della sua infatuazione per me, infischiandosi tranquillamente di Sango che ascoltava curiosa e allibita quello che mi avrebbe detto.
 
- E’ stato un vero onore fare la vostra conoscenza, Kagome, verrò più spesso assieme ai miei sudditi in questo villaggio… queste seccanti riunioni, potrebbero anche cominciare a piacermi… perfino il viaggio per arrivare qua, diventerebbe immediatamente gradevole, se penso che al mio arrivo, potrei subito rivedervi… -
 
Avvampo improvvisamente, di fronte al suo sorriso sghembo che mi rivolge prima di ritornare dai suoi compagni e avviarsi verso la campagna.
Ma perché capitano tutte a me???
 
- Emm… - prova Sango a chiamarmi, prima con fare menefreghista, ma le sue intenzioni di mostrarsi indifferente a quella scenetta di poco fa, viene subito sostituita da uno sguardo provocatorio di chi la sa lunga - … non perdi un attimo per fare stragi di cuori, ehh??? –
- Ma cosa..!!! Io, non!! Ohhh!!! Ma ha fatto tutto lui!! Io non ho fatto niente!! –
- Esatto! Un mega fustone ti fa già la corte e tu te ne stai lì buona senza far niente?? – scherza lei, mentre si siede accanto a me.
- Certo che non faccio niente! Mi sono ripresa 10 minuti fa e già dovrei fare la cascamorta con quello lì? E poi l’hai visto? E’… è… - mi blocco sbarrando gli occhi e dandomi della stupida.
 
Merda, non avevo nessun difetto da attribuirgli!! Cavoli, ma doveva per forza essere così bello?? E perché non formulo mai la frase prima di parlare??
 
- E’?? – mi incita lei, riuscendo soltanto a farmi arrossire di più.
- … … troppo sicuro di sé! – tento io, vergognandomi da sola per quella magra e debole offesa nei confronti di Hidashi.
- Troppo sicu… Ahahah Kagome! Non cambierai mai! E per questo ti voglio bene… - mi confessa lei, mentre io la ringrazio mentalmente per aver cambiato discorso proprio quando mi ero incartata da sola.
- Anche io Sango… sono felice di essere ritornata. –
- Mi spiace veramente per quello che hai dovuto sopportare per tutto questo tempo, però, d’ora in poi, io e Miroku cercheremo di starti il più vicino possibile per non farti mancare niente! Lo so cosa vuol dire non avere più accanto la propria famiglia, ma la tua Kagome è sempre viva e sta bene! Non devi preoccuparti per loro! Se lo vuoi, e non devi essere obbligata, potremo essere noi la tua famiglia… si, mi rendo conto che non è il massimo, considerato che è composta da un marito maniaco, due piccole pesti e me, però… -
 
Non permetto alla mia amica di continuare oltre e l’abbraccio di slancio come meglio posso, appoggiando il mio mento alla sua spalla.
- Grazie… grazie davvero Sango! – balbetto io fra le lacrime di gioia.
Anche se la mia famiglia non può essere sostituita, il regalo che mi ha fatto la mia amica, e indirettamente anche quel pervertito di Miroku, è davvero molto rassicurante per me.
Tutto sommato, anche se credo che non mi abituerò mai e poi mai a Inuyasha e Kikyo, come… come coppia fissa, ho la certezza di non essere sola.
Avrò sempre qualcuno a sostenermi.
E’ pur sempre una consolazione, no?
 
Successivamente però, un altro dubbio mi assale, facendomi ripiombare nello sconforto.
Vada per ora, ma poi non potrò rimanere per sempre sotto la protezione di miei amici!
Inoltre, dopo tutto, sono anche loro dei coniugi… vorranno avere la loro intimità, no? E io odio essere di troppo…
 
E’ una cosa inevitabile, ma prima o poi dovrò rifarmi una mia vita… ed è chiaro che non lo farò come una vecchia zitella!
Il mio pensiero ricade sul cavaliere di poco fa, facendomi avvampare le guance.
Potrebbe essere davvero lui il mio futuro??
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Fisso inviperito la porta dalla quale se ne sono appena andati Miroku e Kagome, lasciandomi qui fermo imbambolato.
Non so se alzarmi e correre da loro, oppure darle del tempo per abituarsi alla sua nuova vita e rimanere qui in questa stanza.
Il modo in cui ha mascherato la sua delusione e tristezza mi fa venire ancora la pelle d’oca!
Il rumore di una ciotola appoggiata al terreno, però mi riporta alla realtà, facendomi subito cambiare umore.
Se prima ero solo irritato, adesso sono incazzato nero!
 
- Che cosa le hai detto??? – urlo io, guardandola in cagnesco, suscitando in lei solo una smorfia di dissenso.
- Solo la verità… -
- Cosa intendi per “ solo la verità “??? –
- Di noi due che stiamo insieme… dovevo mentire per caso? –
 
Chiudo i pugni istintivamente, cercando di trattenermi nell’insultarla. Sa benissimo che questa è una stupidissima domanda a doppio taglio!
La rabbia che ho adesso in corpo mi farebbe compiere gesti di cui poi, sono sicuro, mi pentirei.
 
- E come le hai detto ciò?? –
- Le ho spiegato che avrei fatto di tutto per curarla e per farla riprendere del tutto, ma in cambio avrebbe dovuto mantenere nascosta la storia su noi due… nient’altro. –
- Davvero le hai detto solo così?? – gli chiedo io, assottigliando gli occhi per studiare ogni sua più piccola espressione.
Ho come la brutta sensazione che mi sta nascondendo qualcosa.
Kagome non può essersi spinta all’orlo delle lacrime solo per questo!
- Dalla sua faccia, non sembrava che la vostra discussione fosse stata così amichevole! – ringhio io, dopo aver incrociato le braccia e voltato la testa verso il lato opposto a lei.
Kikyo, per tutta risposta, sgrana gli occhi quasi sorpresa dal mio comportamento cosi ostile nei suoi confronti.
Fino ad ora, a parte qualche mio battibecco insulso, non le avevo mai dato involontariamente della bugiarda.
Non mettevo mai in discussione le sue opinioni… se proprio ero in dissenso con lei, me ne andavo sempre borbottando contrariato fra me e me qualcosa, ma non litigavo con lei come facevo con Kagome per qualsiasi cavolata!
 
Mi fermo un attimo titubante per quello che ho ancora fatto.
Ho di nuovo paragonato Kagome a Kikyo!
No, non va bene, devo smetterla di farlo! Ne va della mia salute mentale!
 
- Non ti fidi? Bene, se non mi credi, sei libero di non farlo! – mormora lei stizzita, senza darmi la possibilità di non fare altro se non scusarmi.
Si è voltata, per darmi le spalle e io, orgoglioso come sono, decido di non darle la soddisfazione di vedermi dispiaciuto per quello che le ho detto.
Sono ancora arrabbiato con lei, e quello indignato dovrei essere io maledizione!!
 
Sbuffo scocciato dalla situazione, prima di alzarmi e avviarmi verso la porta.
- Vai da lei? –
- Non ti fidi per caso? – domando io, scattando la testa in sua direzione, con aria di sfida.
- No, a differenza tua, io mi fido di te Inuyasha… -
 
Quella risposta mi lascia un po’ perplesso e intontito, poiché mi sembra di essere passato dalla parte della ragione, a quella del torto.
Adesso sarei io quello che ha sbagliato??
Ahhhh!!!! Al diavolo questi giochetti di parole!! Ecco perché preferisco starmene zitto il più delle volte!
 
 
- E’ permesso? – una voce maschile cattura la mia attenzione, obbligandomi di nuovo a voltarmi verso la porta per capire chi sia.
- Oh, sei arrivato finalmente! Io e gli altri capi del villaggio ti stavamo aspettando già da qualche ora! –
- Perdonatemi allora se allora vi ho fatto attendere… abbiamo trovato qualche resistenza demoniaca durante il viaggio, è per questo che abbiamo tardato! –
- Non ti preoccupare, basta che adesso andiamo a parlare con gli altri di affari per il bene dei nostri villaggi! Ah, e inoltre, puoi darmi del tu, Hidashi, non è la prima volta che ci incontriamo! –
- Certo, onorevole Kikyo. –
 
Un nervo pulsante compare sulla mia testa, facendomi innervosire più del dovuto.
Fanno finta che io non ci sia nemmeno!
E poi chi cacchio è??
Un flash di quello che mi aveva detto pochi giorni fa Kikyo però mi fa calmare.
Di sicuro questo tizio deve essere un ambasciatore o nobile dell’altro villaggio, a giudicare dall’estrosità dell’armatura che indossa…
Non so perché, ma a pelle non lo posso già sopportare!
Chi diavolo è per entrare così in casa dei miei amici e parlare tranquillamente con la mia donna, facendo finta che io non ci sia nemmeno?
Come se avesse udito i miei pensieri, mi rivolge un veloce sguardo, prima di riprendere a parlare.
 
Beh, per lo meno si è accorto che esisto! … non che mi interessi sia chiaro..!!
 
- Perdonami se metto a dura prova la tua pazienza, ma devo chiederti un favore! – dice lui di punto in bianco, mentre sul volto della miko compare un’espressione di sorpresa.
- Se posso aiutarti, dimmi pure! –
- Si tratta di una bella fanciulla che ho incontrato in questo villaggio! Vorrei sapere qualcosa in più su di lei! Mi ha veramente affascinato con un solo sguardo! –
 
Alzo gli occhi al soffitto esasperato.
Ecco un altro povero idiota innamorato!
Ma chi me lo fa fare di stare qui ad ascoltare le sue pene d’amore se neanche lo conosco?!
Con fare burbero, saluto Kikyo, e mi incammino verso il giardino, lasciandoli soli a parlare di queste cose sdolcinate.
Affascinato con un solo sguardo? Pft! E chi sarebbe questa “ bella fanciulla”, come la chiama lui??  Una divinità scesa in terra??? Ma non diciamo cazzate, ha visto una ragazza carina e si è cominciato a fare dei filmini mentali da sé!
Kagome una volta mi parlò del “ colpo di fulmine “…. Non so se sia vero, poiché io non l’ho mai avuto… ho sempre dovuto conoscere il carattere della donna in questione per innamorarmene!
Chissà, magari questo Hidaki, o come cavolo si chiama, ce l’ha avuto… mah, chissà…
Di sicuro a me non me ne interessa proprio un fico secco!!
 
Mi avvicino all’albero sul quale sono appoggiate Sango e Kagome, ma quest’ultima, non appena mi vede, distoglie lo sguardo da me.
Perdo un battito del cuore quando lo fa.
L’ultima cosa al mondo che non voglio è il suo odio!
Timoroso, chiedo a Sango di lasciarci soli e lei, dopo aver ottenuto un consenso non troppo convinto di Kagome, si alza e ritorna nella sua capanna.
 
 
Il silenzio è piombato su di noi.
Non so che fare e il suo mutismo non mi aiuta affatto.
Per cercare di spezzare quel clima teso, mi tolgo la veste rossa, sotto gli occhi sconcertati di lei.
- Ch-che diavolo stai facendo?? –
- E’ meglio se te lo metti tu sopra le spalle! Il clima è ancora freddo e… -
- Non ne ho bisogno! Non vedi che ho già una coperta? –
- Ma… - balbetto io, dopo essere stato di nuovo rifiutato.
Stringo forte la stoffa calda che ho fra le mani per la frustrazione di essere arrivato a quei livelli.
Me lo merito, è vero, ma devo fare qualcosa accidenti!
 
- Kagome io… -
- Non dire niente… non importa.. –
- Si che importa!! – le grido quasi in faccia, dopo averla costretta a guardarmi negli occhi. Le mie mani, a contatto con la pelle delle sue spalle, sembra scottare.
Perché solo lei sa darmi questo calore incredibile?
- Kagome, sono stato uno stupido idiota ad essere cascato nel tranello di Naraku! Non mi perdonerò mai per quello che hai dovuto passare in tutti questi anni! Troverò il modo di farmi perdonare da te! Farò di tutto per non farmi odiare! –
- Odiare? Pensi questo di me? – mi chiede lei, confusa dalla mia reazione esagerata, ma ormai ho superato il limite di sopportazione, devo dire tutto quello che ho rinchiuso nel mio petto, sennò sono sicuro che esploderà…
- Si Kagome, i tuoi gesti non mi fanno pensare ad altro e in effetti è quello che mi merito! – le confesso, allentando la presa sui suoi bracci e abbassando le orecchie.
- Non ti odio, se questo vuoi sapere! –
- Ma allora perché mi eviti in tutti i modi? –
- Perché preferisco così… -
La sua risposta è vaga, ma dal suo tono malinconico e arreso, capisco subito a cosa sta pensando.
- E’ per Kikyo, vero? – sussurro io piano, con la paura che quel nome le inferisse delle nuove ferite.
E’ un istante, solo un rapidissimo istante, ma la vedo tremare.
Abbasso il capo colpevole, rendendomi conto di aver fatto centro.
- N-no… non è per questo… - tenta lei, chiudendosi meglio nella coperta - … tu sei liberissimo di scegliere la donna giusta per te e poi… -
- E poi…? –
- … e poi… hai sempre desiderato vivere al fianco di Kikyo, quindi è giusto così… sono… sono contenta per voi! –
Deglutisco con il morale a pezzi. Mi sento davvero uno schifo!
L’ho anche costretta involontariamente a mentire su una cosa così ovvia! Buona d’animo com’è, non può fare altro che fingersi contenta per le fortune altrui.
Preferirei che mi rivolgesse delle parole offensive, piuttosto che le sue congratulazioni!
Mi sentirei meno un verme.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


 
 
 
Dire che sono felice per loro due, è stata la cosa più difficile da fare, da quando sono ritornata al villaggio!
Che cosa dovevo dire altrimenti??
No Inuyasha, sono veramente delusa perché speravo che dopo tre anni, dopo avermi ritrovata, saresti ritornato al mio fianco, per vivere una nuova vita insieme!
Maledizione, si può essere più patetiche?
Neppure lui, da come ha voltato e abbassato il capo, sembra aver creduto alle mie parole, ma forse, per rispetto mio e dei miei sentimenti, fa finta di crederci.
 
Tuttavia, uno strano torpore alle gambe, dovuto dalla mia intenzione a cambiare posizione, mi spiazza.
Sgrano gli occhi, incapace a pensare ad altro.
 
- Le mie gambe – sussurro con un filo di voce, ma quanto basta per farmi sentire dall’udito fine di Inuyasha.
Lui, sentendo la nota di puro terrore che ho appena emesso, scatta la testa in mia direzione, spezzando di netto l’aria deprimente di poco fa.
 
- Cosa c’è?  Che hanno le tue gambe?? –
Boccheggio, provando a calmarmi per non farlo allarmare troppo, ma mentire mi è impossibile stavolta.
 
- Kagome!! – mi richiama Inuyasha, preoccupato fino all’invero simile.
- Io… non... –
- Tu non.. ?? –
- Non riesco più a muovere le gambe…! –
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Quando mi ha detto il motivo che la terrorizzava tanto, il mio cuore ha perso un battito.
La paura che lei non potesse più camminare, mi fa sudare freddo.
Posso davvero aver causato anche questo??
Fino a quanto i Kami continueranno a infierire su di lei per le mie colpe??
Riprendendo tutto il coraggio che ho in corpo, mi inginocchio davanti a lei, prendendole il volto fra le mani, obbligandola a guardarmi.
Vedo terrore nei suoi occhi.
Anche io sono spaventato, ma non voglio farla stare peggio.
Voglio essere per lei un punto stabile di sostegno.
Voglio che non abbia paura di niente quando è con me!
- Kagome guardami!! –
- Le mie gambe… - mormora lei sottovoce.
- Kagome, andrà tutto bene, vedrai che la situazione si risolverà! Sarà una cosa temporanea! –
Lei, da prima titubante, decide di farsi influenzare dalle mie parole confortevoli.
Comincia di nuovo a tremare e stavolta non obbietta quando le poso con fare premuroso la veste sulle spalle.
Mi sembra così fragile, così… indifesa, che avrei voglia di abbracciarla forte tra le mie braccia e sussurrargli parole dolci al suo orecchio per tutto il tempo a nostra disposizione.
- Vado a chiamare Miroku e Sango! Di sicuro la penseranno come me, non devi pensare subito al peggio, okkey? –
Lei mi osserva con quegli occhioni lucidi e annuisce sempre un po’ impaurita.
Non posso fare a meno, prima di allontanarmi, di accarezzarle la testa e il viso affettuosamente.
 
Al tocco dei miei polpastrelli sul suo viso sembra calmarsi e io tiro un sospiro di sollievo.
Odio vederla piangere!
 
 
Dopo aver chiamato i miei amici, mi sento molto meglio.
Secondo Sango, è solo una paralisi temporanea, dovuta dal fatto che Kagome per quasi tre anni non avesse più messo in funzione nessun muscolo delle gambe.
Era sicura mentre lo diceva, quindi mi fido.
Come anche Kagome.
Lei è una ragazza forte, ce la farà sicuramente a riprendersi!
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ho davvero temuto il peggio!
Pensare di non potere più camminare era davvero il colmo!
Menomale che Sango mi ha rassicurato, sennò sarei veramente cascata nella depressione più totale!
 
Delle voci in lontananza mi costringono a girarmi.
Vedo Hidashi, assieme a Kikyo, raggiungere i suoi sudditi e dirgli qualcosa.
Deduco che volesse dire loro di andare, perché non appena monta in sella al suo cavallo bianco, gli altri uomini, iniziano a seguire Kikyo in sella ai loro destrieri.
 
Tuttavia Hidashi, con mio stupore, lascia andare avanti di qualche metro i suoi uomini, restando più indietro degli altri.
Sussulto, quando prima di rimettersi l’elmo, si volta in mia direzione, sorridendomi.
Sento oltre che il suo, tutti gli altri sguardi dei miei amici puntati su di me.
 
Mi sento terribilmente a imbarazzo, il modo in cui mi guarda è inequivocabile!
La voce birichina di Miroku infatti non tarda ad arrivare.
- Mi sa che qualcuno ha appena fatto colpo!! –
- Eh già! – continua il piccolo Shippo, non sapendo di farmi arrossire più del dovuto. Non mi piace stare al centro dell’attenzione!!
 
Dopo secondi, che a me parvero ore, Hidashi fa un piccolo inchino con la testa e poi comincia a trottare verso i suoi compagni, lasciandomi lì, in balia dei miei amici e delle loro inopportune domande.
 
Quando il bel cavaliere è abbastanza lontano, parte l’interrogatorio scherzoso di Shippo e Miroku, che a differenza di Sango, non avevano ancora visto il corteggiamento spudorato del nobile.
 
Ma sono costretta ad irrigidirmi non appena guardo Inuyasha.
E’ rimasto immobile come l’avevo lasciato.
In piedi, con la testa rivolta verso il punto in cui se n’era andato Hidashi e i muscoli del viso contratti in una smorfia.
Mi si ghiaccia il sangue nelle vene, quando vedo le sue mani strette a pugno.
Non è difficile capire che è furioso.
 
 
Ho come la netta sensazione, che quei due non andranno molto d’accordo…
 
 
 
 
 
 
Angolino dell’autrice
 
Ciao!!
Perdonatemi per l’enorme ritardo, ma l’università mi sta uccidendo!! Ultimamente mi è anche preso il tic nervoso all’occhio da quanto sono sempre in continua ansia per questi maledetti esami!! XD
Mannaggia che degenero! XD
 
Che ne dite di come si sta svolgendo la storia?? Vi  continua a piacere?? :D
Vi ringrazio tutti quanti di continuare a seguire la mia umile storiella! :)
Le vostre recensioni sono sempre una grande soddisfazione per me, come anche sapere che tante persone hanno messo la storia nelle preferite, ricordate e seguite!!
Grazie di cuoreee!! <3 <3 Spero di non deludervi in futuro!!
 
 
Adesso vado a nanna perché domani mi attente un lungo studio di…
….
….
…. MATEMATICAAAAAA ( voce spaventosa spiritata )
Ma perché pure all’università mi devo ritrovare questa materia??? E’ una congiuraaaa!!!
Pregate per me perché io sono veramente un danno in questa materia!!! T.T
 
Grazie di tuttooo
Bacioni
 
 
Saphira_chan

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Capitolo 16
*** Un'irrefrenabile gelosia ***








 

 
Capitolo 16

 
Un’irrefrenabile gelosia


 
- Lo conosci? – mi chiede Inuyasha di punto in bianco, senza nemmeno voltarsi per guardarmi negli occhi.
- Chi, Hidashi? – le domando io, con fare menefreghista, cercando di apparire più calma possibile, mentre invece una piccola scintilla di rabbia mi sta già attanagliando lo stomaco.
- Hida… lo… lo chiami pure per nome?? – sbotta lui, dopo essersi finalmente girato per guardarmi.
Noto che è arrabbiato, ma io spero con tutta me stessa di sbagliare a pensare che lui lo sia, per colpa della sua gelosia.
Adesso non sarebbe proprio nelle condizioni giuste per fare la parte del finto innamorato!
Un conto era quando lo faceva con Koga, ma ora, che vive addirittura con Kikyo, no!
Ci mancherebbe altro che non mi possa più avvicinare a nessun uomo, perché lui mi vuole tenere sotto chiave!! … mentre invece lui va a letto con Kikyo!
 
Quest’ultimo pensiero ancora dolente per me, mi fa rispondere sgarbatamente, non pensando minimamente alle conseguenze della mia impulsività.
- Ovvio, se quello è il suo nome, è normale che lo chiami così! E poi, è stato davvero molto premuroso e gentile con me! –
Vedo i suoi occhi allargarsi per lo stupore. Sicuramente non si aspettava che subito dopo essermi ripresa, prendessi già le difese del primo sconosciuto che passava.
Intanto, mi rendo conto che gli altri ci stanno fissando ammutoliti.
A differenza di quello stupido, hanno capito che la sua scenata di gelosia, oh si, gelosia! , è senza dubbio fuori luogo!
Pensa ancora di potersi ritenere l’unico uomo a me vicino??
 
Apre la bocca per dire qualcosa, ma subito dopo la richiude, continuando a guardarmi intensamente, fra l’arrabbiato e lo scocciato.
 
- E dai, non iniziate a battibeccare subito! Che ne dite di andare in casa a mangiare un po’?? Oggi Sango aveva intenzione di preparare una deliziosa zuppa alle verdure!! Vero cara?? – si intromette il monaco Miroku, per cercare di alleviare la tensione.
- Si si, - finge lei, stando al gioco del marito – in effetti, volevo cominciare a preparare proprio quella!! Tu che ne dici Kagome-chan? Ti piace la zuppa? O vuoi che ti prepari qualcos’altro? –
- Oh no, Sango, va benissimo! In effetti inizio ad avere un certo appetito! – dico io, distogliendo gli occhi da quelli furiosi di Inuyasha.
- Vi porto io divina Kagome? – mi chiede sempre gentilissimo Miroku, ma la voce bassa di Inuyasha lo esorta a non ribattere.
- No. Stavolta la porto io dentro. –
 
Si avvicina a me con passo sicuro, intenzionato nel suo scopo.
In un secondo, sono già circondata dalle sue braccia muscolose e senza che io potessi dire nulla, mi solleva da terra.
D’istinto mi aggrappo meglio alla sua veste e, con mia grande sorpresa, mi ritrovo a due centimetri dal suo viso.
Avvampo di colpo e più velocemente possibile, distolgo lo sguardo da lui, guardando il terreno ai nostri piedi e ringraziando il cielo che Inuyasha fosse troppo preso a guardare davanti a sé, da accorgersi del mio disagio.
Cavoli, sarebbe stato troppo imbarazzante se mi avesse visto arrossire solo per essere stata presa in braccio da lui!
Ma perché mi deve fare quest’effetto??
 
 
Dopo essere stata accuratamente adagiata al suolo, i neo coniugi, si affrettano a preparare il pranzo come avevano detto, mentre noi altri teniamo sotto controllo le due piccole birbanti Mayu e Yuna.
Sono piccole, ma già molto vivaci!
Chissà da grandi quanti grattacapi avranno da dare ai loro genitori.
Un piccolo sorriso mi sfugge dalle labbra e con la coda dell’occhio, mi accorgo che Inuyasha mi sta ancora fissando.
 
Sarà ancora arrabbiato per prima?
 
Mi volto in sua direzione, ma lui, ostinatamente, appena prevede le mie intenzioni, lascia cadere lo sguardo su un altro oggetto della stanza.
- Che c’è? – domando io, dopo aver aspettato che questa farsa finisse a breve… inutilmente.
- Niente – risponde brusco
- Sei arrabbiato –
- Tsk, questo è quello che pensi tu! – mi risponde lui incrociando le braccia
 
- Inuyasha!! – grida il piccolo Shippo, che fino a quel momento era alle prese con le due gemelline che non gli davano mai un attimo di tregua - .. ti sembra questo il modo di comportarsi? Kagome si è appena svegliata, e tu le metti già il muso?? –
 
Inclino la testa, soffocando una risatina.
In questi tre anni, in fatto di maturità, il demone volpe ha fatto passi da giganti!
 
- Tsk! Io non le sto mettendo il muso!! –
 
… e ovviamente Inuyasha invece non è cambiato di una virgola.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Accidenti a Shippo! Perché deve farmi fare queste figure davanti a lei?? Non lo sopporto proprio quando fa cosi!!
Se una delle gemelline non fosse letteralmente attaccata a lui, un bel pugno non gliel’avrebbe tolto nessuno!!
 
Quando prima, ho capito che la ragazza di cui si è invaghito quel nobile, era Kagome, mi era salito il sangue al cervello!
Cosa aveva intenzione di farci con Kagome? Un uomo ricco come lui, non può non avere almeno una decina di concubine per servirlo! E lui si ritiene innamorato di Kagome??
Ma vada al diavolo! Lei non la tocca nemmeno con un dito!
Si è appena ripresa, e già le fa la corte… idiota che non è altro!
Ma quello che mi ha sorpreso più di tutti, è che Kagome si era messa pure a difenderlo!
Il dubbio che le piaccia quell’uomo, mi ha fatto sudare freddo, forse è per quello che prima non le avevo risposto..
 
Muovo le orecchie irritato dalle parole del moccioso e con un altro “Tsk” , chiudo li il discorso.
Non posso, e soprattutto non voglio litigare con lei per uno stupido del genere!
Spero per lui che non si rifaccia più vivo, altrimenti potrebbe correre lui il rischio di non riuscire più a camminare!
 
 
 
Il pranzo, procede bene, come avevano previsto i miei amici, ad eccezione di un mio gancio destro a tradimento, in un momento di calma, sulla testa vuota di Shippo.
Cosi impara a trattarmi alla pari di un bambino!
 
- Allora, divina Kagome.. – le domanda all’improvviso Miroku, dopo aver parlato tutti insieme del più e del meno - …mi stavo chiedendo.. come tutti penso.. se sapevi quali fossero i piani di Naraku, visto che ti ha.. – si ferma un attimo per cercare le parole più delicate - .. tenuta con se per tutto questo tempo… -
Drizzo bene le orecchie, pronto ad ascoltare la verità, ma sfortunatamente, non ottengo quello che voglio.
- Tenuta con sé, mi sembra un po’ inapropriato Miroku… non importa che tu eviti accuratamente la parola torturata. – ammette lei con una nota di malinconia, portandomi a stringere i pugni più forte che posso.
Mi ribolle il sangue se ripenso a tutto quello che ha dovuto passare!
 
- Mi dispiace amica mia.. –
- Non devi preoccuparti Sango… ormai, è successo… non serbo rancori nei vostri confronti… se non vi avesse ingannato, sono sicura che sareste subito venuti a liberarmi –
- Lo avremo dovuto fare lo stesso invece… - sussurro io, non accorgendomi di aver dato parola ai miei pensieri.
I miei occhi si incatenano per un attimo con quelli di Kagome.
Avrei voluto dirle tante cose, ma nemmeno io sapevo di preciso cosa dirle.
Sapevo che ero felice che lei fosse ritornata e che mi era mancata da morire…
Ma le parole non possono rimediare gli errori che ho commesso.
 
Abbasso subito lo sguardo e lei riprende la parola.
- Ormai è successo.. è inutile piangere sul latte versato.. piuttosto, anche io, come voi sono curiosa di sapere cosa Naraku vuole da me! In questi tre anni non mi sono chiesta altro! –
- Quindi nemmeno tu sai nulla?? –
- No.. l’unica idea che ho in mente è quella che mi tenesse lì solo per divertirsi a torturarmi… non riesco a trovare altre soluzioni.. – confessa lei, aggrottando le sopracciglia e assumendo un’espressione triste.
 
Improvvisamente, un brivido mi percorre lungo tutta la schiena.
Per tutto il tempo, da quando Kagome è stata portata in salvo, non ho fatto altro che chiedermelo…
il solo pensiero mi faceva rodere lo stomaco e mi impediva di dormire.
Se Naraku le avesse inflitto anche quel genere di torture, io… non me lo sarei mai perdonato!!!
Devo chiederle se i miei incubi sono basati su paure immaginarie oppure no.
Lo devo fare, altrimenti impazzirò!
Ora o mai più.
 
- Kagome? –
- … Si? – chiede insicura lei, nell’aver udito la mia voce carica di tensione.
- Che… genere di torture… lui… - mi fermo, incapace di dire altro.
So di stare girando il coltello nella piaga, ma devo assolutamente sapere se quel figlio di puttana ha osato abusare di lei in quegli anni di prigionia!
 
- Ehh??? Inuyasha ma che domande le fai?? Non vedi che è ancora provata per… - ma il mio amico, stupendomi come al solito per il suo intuito, fa al moccioso un segno di rimanere in silenzio, portandosi il dito indice alla bocca e guardandolo severo.
Deve aver capito dove io voglia arrivare.
- Beh… torture come la frusta, che era quella che usava di più… poi qualche volta mi picchiava, solo il gusto di vedermi difendere… raramente mi teneva con la testa sott’acqua, per impedirmi di respirare per qualche secondo… poi…-
- No. – la fermo io, al limite della lucidità.
Se avesse continuato la lista, non so cosa avrei fatto. I miei sensi di colpa sono già al limite e immaginarmela in tutte le situazioni che mi descrive… no.. non avrei più risposto di me!
- Non è quello che intendevo… -
- E allora cosa mi stavi chiedendo? –
- Io… volevo sapere se lui… lui… - mi blocco di nuovo, arrossendo, non sapendo come proseguire.
- Oh. – fa lei sorpresa, capendo a cosa mi riferivo.
 
 
- Cosa? Io non ho capito niente!! –
- Shippo, lascia perdere, sei ancora un bambino! – dice il bonzo per chiudere lì il discorso e darle il tempo di rispondere. Ma ovviamente quel nanerottolo non si cheta un attimo.
Non capisce la gravità della situazione!
- Ma non è vero! Sono cresciuto!!! –
 
- E’ vero, sei cresciuto molto piccolo Shippo.. – afferma Kagome dolcemente, prima di guardarmi.
Sono scosso da un altro brivido mentre aspetto con ansia la risposta.
- ..Comunque, per fortuna, quel genere di “tortura” mi è stata risparmiata… -
Appena lo dice, tiro un sospiro di sollievo e mi appoggio esausto al muro dietro di me.
Naraku non le ha messo le mani addosso... almeno non in quel senso…sono veramente più sollevato!
 
 
- Che genere di tortura? – domanda ancora Shippo, con fare innocente.
 
Io quello prima o poi l’ammazzo!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Quando mi ha chiesto se ero stata o meno violentata, quasi mi era preso un colpo.
Parlare con lui di queste cose, mi ha sempre messo a disagio.. ma era giusto che gli dicessi la verità.. che lo tranquillizzassi.
Lo vedevo dai suoi occhi che aveva paura di sapere la risposta.
Paura di sapere che Naraku mi avesse fatto più male di quello che mi aveva già fatto.
 
- Ma Sesshomaru? – esclamo io, tentando di cambiare discorso.
- Mah! Lui vuole fare tutto da solo, lo sai com’è fatto – replica Inuyasha, visibilmente meno agitato di poco fa.
- Si ma… secondo voi ce l’ha fatta? –
Mi zittisco, squadrando ognuno di loro.
Tutti sappiamo di quanto sia forte il demone cane, ma la sua assenza dal villaggio, penso che stia cominciando a preoccupare!
La prima a dire la sua, è la mia amica Sango.
 
- E’ possibile… infondo, Naraku era in trappola… per Sesshomaru deve essere stata davvero una buona occasione.. forse non torna perché non ha motivo di venircelo a dire… -
In effetti, non ha tutti i torti.. Sesshomaru non aveva buoni rapporti col fratello…quindi perché si doveva scomodare a venire ad avvisarci che Naraku era stato sconfitto?
- E se invece fosse stato… battuto? Può darsi che sia questa la ragione per cui non ha ancora fatto ritorno al villaggio… c’è Rin qui, a regola, qualche volta ritorna sempre per portarle dei nuovi doni… e invece per ora ancora nulla! – esclama il monaco, tenendosi il mento con fare pensoso, tipico di un individuo molto riflessivo.
 
Pensare che Sesshomaru abbia perso la vita, mi sconcerta.
Nonostante ogni genere di situazione in cui si trovava, la sua freddezza e la sua calma, mi hanno sempre sbalordita.
Pensare che qualcuno potesse batterlo, era quasi impensabile… ma immaginarlo morto!! Quello era davvero arduo!!
Solo Inuyasha l’aveva sconfitto… ma perché aveva con sé Tessaiga, degna eredità del padre.
Inoltre, aveva sempre utilizzato tutte le sue forze solo per batterlo!
 
Sesshomaru è un osso duro da uccidere…
… ma Naraku ce l’avrà davvero fatta??
 
- Fhè! Io lo spero! - Sbotta di punto bianco Inuyasha, lasciandoci per un attimo tutti interdetti. – Spero veramente che quell’idiota di Sesshomaru non l’abbia ucciso, perché voglio essere io a farlo! Deve pagare per tutto quello che ha fatto!! –
 
Lo osservo, mentre tira fuori la mano destra dalla sua veste, per chiuderla a pugno.
Un sorriso mi si dipinge in volto.
Ha lo stesso spirito intraprendente e guerriero di prima… quel coraggio che mi ha, poco a poco, fatto innamorare di lui…
 
Non appena realizzo ciò che ho pensato, distolgo subito lo sguardo dalla sua figura fiera e battagliera.
Perché non riesco a farmene una ragione?
 
 
- State già mangiando? – chiede una voce alle nostre spalle che conosco già purtroppo.
- Kikyo! Eh si, abbiamo cominciato… Kagome aveva fame così… -
- Certo, mi immagino… - la interrompe lei, fingendosi, a mio parere, comprensiva nei miei confronti – però se adesso avete finito, dovrei prendere in prestito Inuyasha se non vi dispiace! –
 
Ci voltiamo tutti confusi verso di lui, non capendo a cosa gli servisse, ma a notare dalla faccia del suo “tesoro”, come lo chiama lei, penso che nemmeno lui, sappia di che cosa si tratti…
 
- Io? –
- Si, tu! Perché, dovrei chiamare altri uomini secondo te? – domanda lei, con il tono più tranquillo del mondo.
Tutti i presenti nella stanza, a parte le gemelle, sapevano quanto le scenette d’amore fra lei e Inuyasha mi avessero sempre fatto soffrire molto..
Il famoso triangolo d’amore si era ritrovato… ma stavolta sapevamo tutti chi era la vincitrice.
Solo…
… potrebbe fare meno scena almeno!
Per quante altre volte dovrà rinfacciarmi la loro nuova vita??
 
- Allora? – lo richiama lei allo stipite della porta, non udendo nessuna risposta da lui.
- Cosa c’è? – chiede dopo un po’, con fare freddo.
- Ho bisogno che tu mi accompagni in un posto qua vicino… -
 
Lo vedo tentennare a quella richiesta.
Se avesse voluto accontentare Kikyo, si sarebbe alzato.
Ma invece rimane lì, fermo, a fissare ostinatamente la sua donna.
 
Buffa come cosa.
Sembra quasi che non abbia nemmeno sentito quello che gli ha detto!
 
Passa qualche secondo e quando lo vedo aprire bocca, Kikyo lo precede, dicendo che lo aspetta fuori, senza lasciargli il tempo di parlare.
 
Certo… che quando ci si mette Kikyo è proprio terribile!
Non penso che non abbia capito che Inuyasha non la volesse seguire.
Forse…hanno litigato?
 
Tuttavia i miei pensieri vengono interrotti da Miroku, che saggiamente, onde evitare inutili battibecchi, gli consiglia di accompagnarla dove voleva senza borbottare più di tanto.
Il modo in cui gli dice di alzarsi e seguirla, mi fa capire quanto anche a lui, non gli vada molto a genio la compagnia di Kikyo…
Sembra quasi che lo invogli a non farla arrabbiare più di tanto, perché nemmeno lui si vuole sorbire il caratterino pungente della cara sacerdotessa.
E poi… il fatto che lei sia uscita senza attendere una sua risposta, fa capire che non ammetteva repliche.
 
Brontolando sommessamente qualcosa, esce dalla stanza con un “faccio veloce”, scomparendo dalla nostra visuale.
 
- Kikyo è veramente tremenda quando si arrabbia. – dice all'improvviso Sango, dopo qualche minuto – in realtà fino a qualche giorno fa, non l’avevo mai vista in questa nuova versione… ma devo dire, che francamente ne facevo volentieri a meno! –
- Davvero? – chiedo curiosa.
- Già! Continua a fare la falsa felice per giorni, fino a che non risolve il suo problema… è davvero inquietante quando ti sorride e tu capisci perfettamente che quello è una faccia falsa! –
- Mi immagino… ma quindi è da quando che sono arrivata io che è di così pessimo umore dite? –
- Chi lo sa Kagome… ma io ci metterei la mano sul fuoco! Infondo, anche lei sa che Inuyasha ti considera più di un’amica… - continua il suo marito, con voce calma, prima di riprendere a sorseggiare la sua zuppa.
 
Non sa di avermi inflitto una nuova pugnalata.
… Più di un’amica…
Già.. io sono sempre stata più di un’amica, ma meno di una compagna…
E’ per quello principalmente che Inuyasha non si è mai fatto avanti..
La risposta è semplice.
Io ero la sostituta della sua compagna.
Ero e sono, l’eterna numero due.
 
Accarezzo con i polpastrelli il piccolo piatto di ceramica che i miei amici mi avevano offerto, specchiandomi sulla superficie torbida della zuppa verdastra.
Siamo cosi simili, eppure la sua bellezza è sempre stata nettamente superiore alla mia… perfino Inuyasha, la prima volta che ci siamo incontrati, mi ha detto senza tanti giri di parole che Kikyo era più bella.
Il cuore mi fa ancora male a ripetere di nuovo quelle parole.
Più bella.
Si, aveva detto più bella…
Per Inuyasha, Kikyo è sempre stata la donna più bella…
 
Sussulto per un attimo appena mi ricordo di Hidashi.
La mia immagine riflessa scompare fra le piccole onde della zuppa, per poi ricomparire dopo qualche secondo di nuovo nitida come prima.
Quel nobile mi aveva fatto chiaramente intendere che ero una bella ragazza…
Chissà, forse per lui sono davvero la donna più bella che ha visto…
 
Da una parte, pensare ciò, mi rende piena di orgoglio, ma dall’altra… mi sento vuota, passiva, come se tutti quei complimenti fossero stati vani.
Infondo, è uno sconosciuto..
Non è la sua opinione che più mi interessa…
 
 
Sospiro sconfitta, prima di riprendere a sorseggiare la zuppa.
Non c’è niente da fare.
Sono proprio un caso senza speranza!
 
 
 
 
 
I giorni successivi passano molto velocemente.
Ogni giorno, mi “alleno” per riprendere l’uso delle gambe e poco alla volta, con sollievo di tutti, sto migliorando.
Dopo quasi una settimana riesco già a stare in piedi da sola, ma ho bisogno comunque di qualcuno che mi sostenga, perché ancora non ce la faccio a camminare indipendentemente.
 
All’inizio, la persona che mi sosteneva, mentre ero in piedi, era Miroku, poiché sebbene Sango fosse una donna forte, non sarebbe stata mai in grado di reggermi in caso di una mia caduta.
Inuyasha era sempre lì presente, pronto e desideroso di darmi una mano, di portarmi ovunque io volessi, ma il più delle volte, con fare gentile, gli dicevo che non importava, che mi avrebbe portato Miroku, ma lui non sentiva ragioni.
Il solito zuccone.
Non capiva che io stavo facendo di tutto per starci il più lontano possibile!
Non so se si rendeva conto delle occhiate indignate che Kikyo ci lanciava ogni volta che era nei paraggi, oppure era veramente sordo a questi richiami d’allarme!
Senza contare che stare a giornate intere tra le sue braccia, non aiutava per nulla il mio stato psicologico!
Cavolo! Io mi dovevo, e tutt’ora, dimenticare di lui e invece Inuyasha era sempre lì, pronto a alleviare ogni mio più piccolo dolore.
Per fortuna, se così vogliamo dire, dopo i primi due giorni di riabilitazione, Kikyo, sicuramente gelosa di tutto il tempo che il suo uomo passava con me, cominciò a portarlo con sé a giro per il villaggio, inventandosi sempre qualche scusa assurda per convincerlo a lasciarmi nelle mani dei miei amici.
 
Forse sarò io, ma… non è un tantino ossessiva quella donna?
 
 
- A cosa pensi? – mi domanda il piccolo Shippo, seduto a pochi centimetri da me sul prato.
- Uh? Nulla nulla.. – rimango sul vago, arrossendo impercepibilmente, chiedendomi se mentre ero assorta nei miei pensieri, lui mi stava parlando… perché se così fosse, non avrei sentito nulla di quello che ha detto!
- Sai Kagome? Sei diventata davvero una bella donna!! –
- Davvero?? Grazie piccolo Shippo! – gli rispondo sorridendo e accarezzandogli la testa con fare materno. Lo sento ridacchiare contento sotto quella carezza, ma subito una voce maschile alle nostre spalle ci interrompe.
 
- Che diavolo ci fai qui da sola?? –
- Uff! – sbuffo soltanto, prima di provare ad alzarmi, aiutandomi con le mani.
Lui, senza che io gli chieda nulla, si affretta a prendermi di peso per i fianchi e a mettermi in piedi.
- Si può sapere perché ogni volta che mi allontano, tu fai sempre di testa tua?? –
- Siamo alle solite… il fatto che mi faccio aiutare, per uscire di casa, e poi sto un po’ in giardino da sola, non mi sembra poi una tragedia!! E poi c’è Shippo con me! –
- Capirai che bell’aiuto ti da lui! – continua a lamentarsi, portando il piccolo demone a inveire contro di lui – Taci moccioso! Se Kagome cade, piccolo come sei non ce la faresti mai a prenderla al volo! –
- Questo lo dici tu! –  ribatte il bambino, inviperito dal comportamento rude del ragazzo che ho di fronte.
- Inuyasha, sto bene, veramente! Adesso so stare in piedi anche da sola, non c’è bisogno che tu ti preoccupi! –
 
- Ha ragione lei Tesoro, non è mica una bambina di 6 anni Kagome… può cavarsela benissimo da sola. – esclama Kikyo, appena arrivata, riferendosi al fatto che il suo adorato Inuyasha, da quando abbiamo cominciato a parlare, non ha ancora mosso le sue mani dai miei fianchi.
 
Controvoglia, con la mano destra, tocco la corteccia di un albero lì accanto, facendo capire a Inuyasha di lasciarmi, perché avrei potuto benissimo aggrapparmi a quello.
Riluttante, lui mi lascia andare, staccando le sue mani dal mio corpo sempre con fare guardingo, pronto comunque a scattare in caso di un mio cedimento.
 
Adesso mi ritrovo con la schiena appoggiata al tronco e con i due ‘felici’ sposini davanti a me.

Fantastico!
 
- Come vanno oggi le gambe Kagome? – mi domanda lei, come se fossimo da sempre grandi amicone.
- Meglio, grazie – le rispondo io, per gentilezza.
Voglio soltanto che la conversazione finisca al più presto, così se ne possono andare!
- Bene, ne sono lieta. –
 
Lieta? Mi prende per i fondelli per caso? O forse è contenta veramente, perché così Inuyasha non mi starà più vicino?
Mah… non ho più le forze di capirla questa donna!
 
- Kagome, adesso ti riporto dentro e non cominciare a brontolare! Ti sei già allenata abbastanza stamattina! Adesso devi riposarti! – mi ordina con fare autoritario Inuyasha, quando invece so che fa così solo perché è preoccupato per me.
Sono felice che lo sia in parte ma…
… io non sono mica un bambolotto inanimato! Posso scegliere da sola cosa fare!
- No no.. rimango un altro po’ qui, tanto se ho bisogno di qualcosa, c’è Sango in casa! Mi basta chiamarla e arriva subito! –
 
Lo vedo esitare un attimo, ma testardo com’è, ritorna subito all’attacco, pronto a prendermi in braccio per portarmi dentro come voleva lui.
Cocciuto di un hanyou!
Mi sono già preparata psicologicamente all’occhiata raggelante che Kikyo ci avrebbe regalato non appena mi sarei ritrovata tra le braccia del suo uomo, tuttavia, non va come avevo pensato.
 
Kikyo afferra Inuyasha per un braccio, avvicinandosi pericolosamente a lui, fino a simulare una smielata visione.
Tanto per rincarare la dose…
E’ praticamente attaccata al suo braccio..  e prima di iniziare a parlare, gli lancia un debole sorriso.
Patetico.
Vorrei essere ovunque, al di fuori di qui!
 
- C’è una sorpresa per te Kagome! – mi dice lei, dopo essersi scambiata “uno sguardo d’intesa” con il suo uomo, il quale però, dalla faccia che ha, mi pare che sia confuso quanto me.
Il gesto inaspettato della sacerdotessa deve averlo spiazzato.
 
- Che genere di sorpresa? –
Mi fingo interessata anche se poi non lo sono più di tanto.
Da lei non so mai cosa aspettarmi.
Sorride, di fronte a quella mia domanda e poi si guarda dietro, invitandomi silenziosamente a fare altrettanto.
Dietro di lei c’è solo il vecchio sentiero e tre capanne più distanti.
Ma è proprio da queste, che due secondi più tardi, fa la sua comparsa, il ricco nobile della settimana scorsa.
 
Non appena lo riconosco, sgrano gli occhi per la sorpresa.
Che cavolo ci fa lui lì??
 
In sella al suo cavallo bianco, ci raggiunge e si posiziona proprio di fronte a me.
- Che cosa ci fa lui qui?? – sbotta Inuyasha di punto in bianco, non molto felice di rivederlo.
 
E’ una mia impressione, o prima ha… ringhiato?
 
- Hidashi è venuto assieme ai suoi ambasciatori qui al villaggio stamattina… - spiega tranquillamente Kikyo, ignorando volutamente lo sguardo furioso di Inuyasha.
Sembra pronto a scattare per saltargli alla gola e sbranarlo!
Forse è per questo che Kikyo lo tiene stretta a sé…
 
- E’ vero… - continua lui il racconto, guardandomi però solo me. - … ma i miei ambasciatori stavolta, avrebbero potuto partecipare da soli alle riunioni di questo villaggio… io sono venuto per altro… -
- E… per cosa allora? – domando io insicura, dandomi subito della stupida per avergli dato di nuovo, un’ottima occasione per riempirmi di complimenti.
Hidashi infatti, scende dal destriero e una volta di fronte a me, mi riprende la mano, per simulare un baciamano, facendomi arrossire all’invero simile!
- Per potervi rivedere Kagome. Una fanciulla splendida come voi, è una gemma preziosa da ritrovare! – mi confessa lui, tranquillamente a due passi da Inuyasha, che lo sta letteralmente fulminando. Addirittura mi sembra di averlo sentito di nuovo ringhiare!
La mia faccia è rossa quando la sua veste mi sa.
Cavoli! Deve farmi questa corte spudorata proprio davanti a lui??
Che vergogna, che vergogna!!!
Ritraggo subito la mano e mi affretto a guardare il terreno, dove incrocio lo sguardo del piccolo Shippo.
Anche lui è un po’ sconcertato dalla sfacciatezza, pur sempre galante, dell’uomo.
 
Sono sicura che Inuyasha, se Kikyo non fosse stata lì, l’avrebbe di sicuro picchiato per tutte quelle moine che mi stava regalando.
Lo vedo dai suoi occhi.
E’ furioso.
Frustato.
Forse anche perché non può fare niente se non stare a guardare.
 
- Mi concederebbe l’onore di fare due passi con me? – continua Hidashi, ignaro di essere già odiato dal ragazzo che ha accanto e che nemmeno guarda.
- Non può camminare idiota! Non vedi che a malapena sa tenersi in piedi?? – interviene Inuyasha, trovando la scusa adatta per allontanarlo da me.
Ma Hidashi non è un uomo che si convince facilmente suppongo…
- Inuyasha!! Ma che modi sono!! Hidashi ha solo chiesto gentilmente di poter fare una passeggiata con lei! – lo rimprovera Kikyo, mentre invece lui continua ad incenerire con lo sguardo il nobile.
- Bene, allora non ci sono problemi. Vi porterò sul mio cavallo! – esclama Hidashi, donandomi un bellissimo sorriso.
Diamine quanto è bello però!
 
- Cosa?? Non se ne parla nemmeno!! Tu… -
- Accetto! – sbotto io, lasciando di stucco un interdetto Inuyasha e una soddisfatta Kikyo.
- Bene allora! – dice Hidashi prima di prendermi in braccio per sistemarmi il meglio possibile sulla sella.
- Non vi preoccupate, riporterò la vostra amica sana e salva! – scherza lui, degnando per la prima volta la “felice coppietta”.
Così senza aggiungere altro, sale anche lui sul cavallo, posizionandosi dietro di me, e parte al trotto verso i campi, lasciando dietro di noi un infuriato hanyou.
 
 
Se pensa che io me ne starò per tutta la vita rinchiusa nella casa dei miei amici, senza vedere nessun uomo, si sbaglia di grosso!!
Lo so, lui non vuole che mi avvicini a nessun ragazzo perché ne è geloso.
Anche se non sono la sua donna, è geloso di me… non può essere altrimenti, anche se io non vedo la ragione di esserlo!
Ormai lui ha fatto la sua scelta! Ha scelto Kikyo, ha sempre scelto lei, e io non ho mai detto nulla in contrario.
E’ la sua vita, deve fare quello che desidera…
Ma se anche dopo aver fatto la sua maledettissima scelta, continua a ritenersi geloso, non va proprio bene!
 
Deve imparare a controllare questa sua dannata e irrefrenabile gelosia!
 
 
 
 
 
 
Angolino dell’autrice

 
Ciao a tutti!!!
Finalmente ce l’ho fatta a ritornare!!XD
Si si, lo so, ho fatto trascorrere fin troppo tempo dall’ultimo aggiornamento, ma posso spiegare!!
Ho avuto un mese da incubo tra, esami, università e poi anche ospedale!!
Eh si, perché maldestra come sono, sono caduta dalla bici e mi hanno ingessato il braccio! -.-
Ho una sfiga peggio di Paperino!! xD
 
 
Comunque tornando a noi…
Vi piace il nuovo capitolo? Perché a rileggerlo a me sembra che non sia un gran che! X(
 
Lo so che non accade nulla di che, ma questo capitolo era necessario per poter spiegare degli eventi futuri… ;)
Come piccola anticipazione, vi dico che nel prossimo aggiornamento, si vedrà meglio la personalità di Hidashi e una bella litigata fra Kagome e Inuyasha, dopo che lei ritorna da questa fantomatica passeggiata! ;)
 
Un grazie di cuore a tutti quelli che lasciano un commento e a tutti quelli che seguono e leggono solamente, la mia storia! :)
Mi riempite di gioia!! :)
 
Un abbraccio a tutti! ;)
 
Saphira_chan

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Capitolo 17
*** Situazioni equivocabili... ***








 

   Capitolo 17

    
Situazioni equivocabili…
 

 
Il vento mi sposta diverse ciocche di capelli dal volto, costringendomi a staccare la presa dalla criniera bianca del cavallo, per impedire ad altri miei capelli di infastidire l’uomo che ho alle mie spalle.
Lui, tuttavia, sembra felice da quella mia mossa, in quanto adesso mi avvolge con il suo braccio sinistro i fianchi, per sorreggermi meglio, mentre con l’altra continua a tenere le redini del destriero che ci sta portando sempre più lontani da…
 
- Allora… - inizia lui senza tanti peli sulla lingua. - … che avete fatto di bello in questi giorni? –
- Oh beh… Non molto… in verità ho solo passato un po’ di tempo con gli amici e… -
- E che mi dici delle gambe? Quel mezzo demone mi ha fatto chiaramente capire che avete delle difficoltà nel muovervi… - mi interrompe lui, portandomi a storcere i margini della bocca in una smorfia.
Il modo a cui si è riferito a Inuyasha, non mi è piaciuto per niente, ma devo ammettere che non sapendo chi sia, non potesse chiamarlo altrimenti…
E poi.. quando a pronunciato la parola “mezzo demone”, il suo tono non mi sembrava disgustato, come accadeva di solito con le persone che erano ostili a questa natura ibrida, anzi… aveva mantenuto la solita voce calda di sempre.
Uomo, demone o mezzo demone che sia, penso che non si sarebbe fatto problemi a chiamarli in questo modo… non mi sembra che le sue parole fossero dettate da qualche istinto razzista!
 
- Si, mi devo riprendere perché negli ultimi anni… - mi blocco improvvisamente, non sapendo se proseguire o meno.
Hidashi era per lo più uno sconosciuto!
Era prudente dirgli tutta quanta la verità su di me? Ovviamente, dopo avergli rivelato il nome del mio aguzzino, avrei dovuto spiegargli il motivo per cui l’ha fatto… e la cosa sarebbe troppo lunga…
 
Però come al solito, il principe, come ormai lo chiamano tutti qua al villaggio, mi sorprende riprendendo la parola nel discorso.
 
- Non siete obbligata a raccontarmi adesso il vostro passato, Kagome… il solo motivo per cui vi ho chiesto di  fare una passeggiata con me, era per il semplice fatto di volervi stare un po’ più vicino, visto i tanti giorni che non vi ho potuto vedere! … E poi… -
- E poi? – incalzo io, incuriosendomi per l’espressione cupa che gli era apparsa in volto.
- … non mi piaceva il modo in cui vi guardava quel mezzo demone! Sembrava fosse furioso con noi.. posso capire con me, dato che gli ho tolto il privilegio di stare accanto ad una così bella fanciulla, ma quello che non ho tollerato è stato lo sguardo d’ira che poco fa vi ha lanciato! E’ proprio un vile per prendersela con una ragazza dolce e gentile come voi! –
 
Il suo discorso mi fa avvampare subito.
… tolto il privilegio di stargli accanto?? … si, come no!
Magari avrebbe voluto aiutarmi per portarmi nella capanna, ma mai in quel senso!!
Infondo ha già Kikyo, no? Che se ne farebbe con una come me??
 
- N-No! Penso che tu ti sia fatto un’ idea sbagliata di me e Inuyasha! – esclamo io, prima di riportare entrambi le mani sulla criniera del cavallo. – Fra me e lui non c’è niente… inoltre, lui ha già un’altra donna che l’aspetta a casa! – spiego, tralasciando volutamente il nome di Kikyo.
Se venisse a sapere che ho spifferato ai quattro venti che lei, una sacerdotessa, ha una storia amorosa con un essere demoniaco, penso che mi ucciderebbe veramente!
 
Anche questo fatto della relazione segreta, mi sembra veramente una grande bufalata…
Se due persone si amano, perché devono fare tutti questi sotterfugi? Per l’immagine di Kikyo? E che se ne farebbe lei di una bella immagine sentiamo!
E’ una grande sacerdotessa, non ha bisogno di mentire su una cosa del genere, per dimostrare di esserlo… bah!
Contento Lui!!
 
- Capisco… mi sento più sollevato in realtà… sapere che un altro uomo vi stava posando gli occhi addosso, mi procurava un lieve fastidio… - confessa lui, mentre sento la sua presa sui fianchi farsi più solida. – Vedete… è la prima volta che mi succede… in verità, in passato sono stato con molte donne… da una notte e via, intendiamoci, ma mai e dico mai, Kagome, mi era successo come stavolta… -
 
Lo zoccolio ritmico del cavallo, allievava un poco il mio animo inquieto.
Ero agitata, ma per cosa?
Che lui mi confessasse i suoi sentimenti e mi facesse qualche proposta?
Se così fosse, perché mi dovrei sentire così?
Come… in trappola..
Si, in trappola..
Ma non riesco nemmeno io a capire il perché…
 
- Ci credete nei colpi di fulmine, Kagome? – domanda di punto in bianco, guardando il cielo, dopo che il cavallo si era fermato un attimo a mangiare qualche filo d’erba.
Non so come rispondere in un primo momento.
Mi sembra impossibile che un nobile bello e gentile come lui, si sia infatuato così tanto di me.
- Mmm… può darsi, ma… non siamo un po’ troppo grandi per queste cose? –
Lo sento ridacchiare divertito, ma tremo quando avverto la sua bocca così tanto vicina al mio orecchio.
- Se ho imparato una cosa in questi giorni, è che non c’è età per queste cose… -
 
Ed ecco di nuovo che le mie guance prendono colore da sole!
E che cavolo!
Deve per forza mettermi in imbarazzo così, ogni volta?
Tuttavia un pensiero avverso mi balena in testa, non appena immagino che cosa ne sarà di me nel mio imminente futuro.
 
Se prima non riuscivo a darmi una spiegazione, sul perché mi sentissi in trappola, adesso sono quasi sicura di averla trovata.
 
Se accettassi le sue attenzioni, molto probabilmente, mi rifarei una nuova vita e me ne andrei da questo villaggio, ma se rifiutassi i corteggiamenti di Hidashi, sicuramente finirei nel continuare a vivere dai miei amici, o peggio, sola in una capanna, in questo posto troppo pieno di ricordi… vicino a loro, i due eterni amanti, sentendomi esclusa da tutto e tutti, fino a deprimermi ogni giorno di più…
Era questo che volevo?
Che cosa avrei fatto?
 
 
Non udendo nessuna risposta da me, il cavaliere da un leggero strattone alle redini, in modo che il cavallo riprenda il suo percorso.
Praticamente, stiamo girando attorno al villaggio, passando dai campi, stando bene attenti a non calpestare il terreno appena coltivato.
 
A causa del troppo silenzio che si era venuto a trovare, per smorzare un po’ la tensione, Hidashi decide di parlare un po’ di sé.
 
- Scusami per la mia impertinenza… ma non sono abituato a nascondere quello che penso… - mi dice lui con tono dispiaciuto.
Dal mio mutismo, deve aver pensato di stare parlando invano, che i suoi complimenti non mi interessano minimamente…
Ma io sono felice di ciò.. solo che… quello che continuo a provare per Inuyasha mi impedisce di vivere pienamente questo momento.
 
- No, scusami tu… ero sovrappensiero… è.. è una buona cosa quello di essere così diretti secondo me, le persone che usano troppe giri di parole, sono destinati a non raggiungere niente… - affermo io, pensando a come quella triste verità fosse già stata provata sulla mia pelle con quel testardo e orgoglioso hanyou.
- Si, è quello che penso anche io! Mi fa piacere sapere che tu la pensi come me… comunque, quello che stavo cercando di dirvi prima, è che sono intenzionato a fare le cose ammodo con te… desidero farvi conoscere mio padre… -
 
Allargo gli occhi per lo stupore, ringraziando i Kami di averlo dietro, in modo che non possa vedere la mia faccia sconvolta.
Ma mi sta davvero chiedendo di presentarmi i suoi genitori??
 
- .. Sono sicuro che sarebbe davvero felice di vederti! Gli ho già parlato di te, sai? –
- Davvero?? Cioè.. perché lo hai fatto? Infondo ci siamo visti solo due volte! –
- Beh, ve l’ho detto Kagome, sono una persona seria io… se mi fisso su una cosa, ho intenzione di portarla fino in fondo… ma comunque, non ho intenzione di forzarti… rispetterò i tuoi tempi e aspetterò quanto tempo vorrai… - mi spiega lui tranquillo, mentre il mio cuore è in subbuglio.
Non so perché ma mi da l’impressione che, nonostante sia un uomo molto gentile e virile, abbia il piccolo difetto di non sapere arrendersi…
Sembra che in un modo o nell’altro, il mio futuro deve essere per forza con lui…
Forse non si è espresso bene… o sono io che io che penso male…
- Nel frattempo… - continua lui. - … cercherò a farvi innamorare di me. –
- Non credo che un uomo possa decidere chi una donna possa amare… - gli rispondo io stizzita, ma allo stesso tempo, sorpresa per la sua determinazione.
Ha un che di Koga, visto da questo punto di vista.
- Certo, ma l’uomo in questione può tentare ogni sua carta per mostrarle il suo amore, no? –
- A-amore? – già a questi livelli??
- Si, ve l’ho già detto… la mia non è semplice attrazione… provo qualcosa di più profondo per voi… voglio solo il meglio per voi! –
Il meglio? Che intende con questa frase?
Che vuole il meglio per me, che io sia felice, oppure starebbe a significare solo se stesso?
Spinta da questi dubbi, mi autoconvinco a parlare.
Non voglio che pensi che io sia una donna senza un briciolo di volere!
- Ma io… non so se mi sento pronta per… iniziare una, emm… relaz.. – ma di nuovo vengo bloccata da Hidashi, che, udendo il tono della mia voce, aveva piegato la bocca in un triste sorriso.
- Tranquilla, ho capito… vi darò tutto il tempo che vorrete! Le porte del mio palazzo saranno sempre aperte per voi, in qualsiasi momento! –
Annuisco poco convinta, arrossendo un po’, quando mi rendo conto che siamo ritornati alla capanna dei miei amici e che Sango ci sta guardando in lontananza.
 
 
Dopo che Hidashi mi ha aiutato ad entrare in casa, mi ha salutato con il suo solito baciamano e se ne è andato dai suoi sudditi, non prima di avermi fatto ulteriori complimenti sul mio aspetto e sul mio carattere…
Sango ovviamente, non ha aspettato nemmeno che il principe scomparisse dalla nostra visuale, che mi ha subito riempito di domande.
In effetti è sorpresa.. pensava che il giorno in cui io e Hidashi c’eravamo incontrati, era stata solo la mia gentilezza a farmi rispondere alle sue ammalianti parole..
Niente più..
Mentre dopo averci visto insieme, si è dovuta ricredere!
 
Ovviamente mi sono subito chiarita con lei.
Hidashi prova chiaramente qualcosa per me, anche se non posso essere certa che sia amore… sarebbe una cosa troppo acerba, per essere un amore con A maiuscola… ma… io ancora provo qualcosa per Inuyasha.
E’ solo da pochi giorni che ho scoperto che lui ha fatto definitivamente la sua scelta..  anche se la mia testa ha parzialmente concepito questa cosa, il mio cuore ancora si rifiuta di innamorarsi così velocemente di un altro uomo..
 
 
Un rumore improvviso però, interrompe i miei pensieri.
Con arroganza, senza chiedere il permesso e senza salutare, Inuyasha è entrato, andandosi subito a sedersi, a braccia conserte nell’angolo della stanza opposto al mio.
Fantastico, adesso mi tocca pure vederlo imbronciato!
 
- Ciao anche a te Inuyasha! – scherza la mia amica, di fronte alla sua faccia corrucciata.
Lui, non degnandosi nemmeno di aprire gli occhi per guardarci, le risponde con un “Tsk” molto tirato, provocando una risatina da parte di Sango.
- Qualcuno è di malumore oggi? – continua lei, credendo di avere di fronte il solito Inuyasha, incavolato come sempre per le cose più futili.
In fondo, non è raro vederlo arrabbiato… quando viaggiavamo insieme, erano più le volte che era di cattivo umore che le volte in cui non lo era!
Ma stavolta, penso proprio che sia veramente furioso per prima.. e la povera Sango non lo sa!
Forse è meglio che la smetta di stuzzicarlo… se ci fosse stato Miroku o Shippo adesso, con le loro solite battutine, per loro sarebbe stata proprio la fine!
E’ proprio nero in questo momento!
 
- Mio marito non è ancora tornato per caso? Senti il suo odore nei dintorni? – tenta ancora lei. Ormai deve aver capito che l’hanyou è più arrabbiato del solito e così sta trovando una scusa per cambiare discorso.
Sa benissimo che Miroku tornerà stasera dal suo viaggetto per disinfestare un villaggio da dei demoni talpa… me l’ha detto lei stessa stamattina in uno dei nostri discorsi…
 
- No. – le risponde lui scortesemente.
 
Silenzio.
Non ha chiaramente voglia di parlare, è chiaro.
Sango mi guarda come per chiedermi spiegazioni, ma io alzo le spallucce con fare rassegnato.
Con chi vuoi che sia sempre arrabbiato quello scemo??
Inizio davvero a credere che se non ci fossi io, avrebbe sempre il sorriso sulle labbra!
Meglio chiarire subito la situazione, prima di passare tutto il pomeriggio in queste condizioni!
 
- Inuyasha… - inizio io, ma lui, fissandomi con quei suoi occhi ambrati, che fino a un attimo fa aveva tenuto nascosto dalle sue palpebre, mi zittisce con la sua voce carica di sdegno.
- E’ stata bella la passeggiata? –
Presa in contropiede, allargo gli occhi stupita, per osservarlo irritata subito dopo.
- Si, bellissima! –
- Bene. –
- Bene! – ripeto anche io, mentre a Sango gli sta apparendo un gocciolone sulla testa.
 
- Okkey, ho capito.. vi lascio soli.. le gemelline sono da sole di là, quindi… - ci dice lei, alzandosi e avviandosi verso l’altra stanza.
Prima però, mi lancia una rapida occhiata d’incoraggiamento.
Sospiro abbattuta, prima di riguardare Inuyasha che adesso sta fissando scocciato un angolo della camera.
Coraggio Kagome…
Ce la puoi fare a passare anche questa!
 
 
- Che vi siete detti di così importante? – incomincia lui, dopo vari minuti di silenzio a fissarci.
- Uh? –
- Ti ho detto: cosa vi siete detti??, cos’è, sei sorda per caso? – grida più forte, facendomi sussultare per il tono in cui lo ha fatto.
Mi sembra un orologio carico pronto ad esplodere da tanto che è arrabbiato!
Così tento di assumere la voce più calma che io conosca, senza però risparmiargli una piccola ripicca!
- Affatto Inuyasha, solo che queste cose preferisco tenermele per me! Non ho intenzione di raccontarti i miei fatti!–
- Non vuoi… Fhè! Razza di stupida! E io che mi ero anche preoccupata per te! –
Il mio stupido cuore perde un battito, quando mi dice che era preoccupato per me.. ha perfino lasciato Kikyo per venire da me?
… No!
La sua è solo gelosia!
Appena saprà che fra me e Hidashi non c’è nulla, ritornerà scodinzolando dietro Kikyo!
Ne ho abbastanza di queste situazioni!
- Nessuno ti ha chiesto di farlo! E poi adesso non dovresti essere con Kikyo? –
- Non sono affari che ti riguardano! – mi risponde brusco lui. Ecco che ci risiamo.
Quando qualcuno si azzarda a toccare l’argomento Kikyo, ecco che lui si prepara subito a cambiare discorso!
Eh infatti… lei è l’argomento intoccabile! Lei non c’entra mai nulla!
Questi ultimi pensieri mi fanno alzare il tono e mi costringono a guardarlo storto.
Infondo anche lui mi sta fulminando con lo sguardo!
 
- Beh, e nemmeno quello che io e Hidashi ci siamo detti, sono affari tuoi! –
- Hid… continui ancora a chiamarlo per nome? – sembra… esasperato mentre lo dice…
Adesso non posso nemmeno fare amicizia?
 
- Si, è un problema per te? – lo sfido io, mentre lui assottiglia gli occhi a due fessure.
- No, affatto! Fai quello che ti pare! Quella che sta venendo fregata sei tu scema! –
- E con questo cosa vorresti dire?? – esclamo io alle rotte. Se non la smette di fare così il vago, vado lì e lo picchio!
 
- La verità! Solo che ingenua come sei, non puoi mica arrivarci da sola… - afferma Inuyasha sicuro di sé.
- Oh, allora Inuyasha, illuminami un pó anche me della tua prestigiosa intelligenza!– lo canzono esplicitamente, sperando almeno di fargli svuotare il sacco.
- S-Scema! Io sono serio! – replica lui nervoso e leggermente arrossito.
- Davvero? Io invece credevo che era una gara di barzellette! –
- Kagome, ti avverto mi sto arrabbiando! –
- Uhh… attento a non scoppiare allora! –
- KAGOME! – Urla il mio nome lui, ma se pensa di spaventarmi così si sbaglia di grosso!
- Ci sento benissimo!! Si può sapere perché sei cosi ostile nei confronti di Hidashi?? –
- Perché ho capito dove lui vuole andare a parare, a differenza tua! –
 
Ed ecco che rifà il misterioso!!
Ma cosa accidenti vuole dirmi?? Dove vorrebbe arrivare???
 
- Allora spiegami, invece di fare tutti questi giri di parole! –
- Non è semplice! –
- Si, come no… - dico io, prima di alzarmi con non poca fatica.
Stavolta quello stupido da tanto che ce l’ha con me, non mi aiuta nemmeno!
Baka!
Fortunatamente in pochi secondi sono in piedi e mi giro verso Inuyasha che mi sta studiando dalla testa ai piedi.
- Ascolta, o mi dici questa cosa che vuoi dirmi, oppure me ne vado! –
 
Lo sento borbottare qualcosa e poi si alza anche lui.
- Non importa, me ne vado io, non ti preoccupare! – mi dice, posizionandosi tra me e l’uscita della stanza. – Comunque ti basta sapere che non hai motivo per riparlarci in futuro. Quindi, evitalo! Sono stato chiaro? –
 
Ma è rincoglionito??? Ma che modi sono questi??
 
- Cosa??? E chi ti credi di essere per dirmi queste cose??? Non sono mica una bambina di otto anni che si fa comandare a bacchetta!! Ma per chi mi hai preso?? –
- Per una ragazzina immatura ecco! Se tu fossi veramente una donna, avresti già capito a cosa quel nobile aspira! Ma casta come sei, non ci arriveresti mai, nemmeno se te lo dicesse lui stesso! –
 
No, fermi, stop!
Ho capito bene?
Vi prego qualcuno mi dica che mi sto sbagliando!!
 
- Stai.. stai forse provando a dirmi… che lui vorrebbe… - balbetto io, provando a dare voce ai miei dubbi.
- Esatto stupida! Per lui non sei nulla! Lui cerca solo un’altra ragazza per divertirsi un po’ quando viene qua in questo villaggio, e quando avrà ottenuto quello che vuole, se ne andrà via, lasciandoti qui a… -
 
Più lo ascoltavo, più la mia incredulità saliva di livello.
Non posso crederci!!
E’ davvero così geloso da inventarsi una scusa come questa, pur di cercare di allontanarmi da Hidashi???
Ma se lui non ci ha nemmeno parlato con lui!!!
Come diavolo fa a conoscerlo così bene, da sapere cosa vuole da me???
Sono tutte balle Inuyasha!
Perché non puoi solo ammettere che preferisci mettermi sotto vetro per impedire ad altri di portarmi via da qui??
 
- Basta. Ne ho abbastanza delle tue cazzate! – esclamo tetra io, bloccando i suoi discorsi.
- Ca..cazzate?? –
- Si esatto! Ti sei fumato il cervello forse?? Lui non è cosi superficiale!! –
- Kagome, ma mi hai sentito o no?? Lui vuole solo portarti a letto! Possibile che devo perfino arrivare a dirtelo io?? –
- Non ce n’è bisogno Inuyasha, tieniti per te i tuoi dubbi! E visto che ci sei, tieniti al guinzaglio anche la tua stupida gelosia! –
 
Ecco.
L’ho detto.
Peccato che ovviamente, come tre anni fa, nega tutto come sempre!
 
- Gelosia?? Ma tu sei proprio matta!! E chi sarebbe geloso di una ragazzina dal corpo da bambina, scusa?? Io ti ho solo avvisato scema! Tu eri troppo infantile per arrivarci da sola, e cosi ho dovuto spiegartelo io! – continua a infierire lui, alzando la voce a ogni discorso che faceva.
Io non ero da meno, ovvio…
Penso che dopo non avrò nemmeno il bisogno di raccontare a Sango quello che è successo…
Se è sempre nell’altra stanza deve già sentire tutti i discorsi senza fondamenta che stiamo facendo!
 
- Infantile?? Ma ti rendi conto delle cavolate che stai dicendo?? Qui l’unico idiota sei tu, baka!! –
- E’ inutile discutere su queste cose con te… infondo non ne puoi sapere niente… -
- Oh beh, mi immagino che il signorino qui presente ne sappia un monte! –
- Molto più di te di sicuro! E poi, fino a prova contraria, anche io sono un uomo! So a cosa stava pensando quello quando ti ha guardata! –
 
Quando mi ha guardata? O allora lui che mi stava fulminando con lo sguardo???
 
- Ma davvero?? Quindi ogni uomo che incontrerò, sarà un assatanato di sesso, che non aspetta altro che portarmi a letto, non è cosi?? – sbotto io, facendolo arrossire all’invero simile.
- N-Non ho detto questo!! Non tutti sono… -
- Ah no aspetta, tu no, ovvio! Che fortunata che è Kikyo! Ricordami di farle i complimenti Inuyasha quando la incontro! –
- Baka!! Che c’entra lei?? Perché non vuoi ascoltarmi?? Ti sto solo dicendo di non vederlo… -
- No! Non ho intensione di farlo! – affermo sicura io.
- Ma.. ! –
- Niente ma! Non puoi decidere tu della mia vita! Tu hai già la tua! E’ tempo che io mi faccia la mia! –
- Con quell’imbecille??? Hai davvero grandi aspettative allora!! – la sua voce è tagliente, fredda.
Non mi ricordo di aver fatto mai una litigata così con lui.
 
- E invece si! Hidashi sembra essere l’uomo perfetto! E’ bello, gentile e molto simpatico! E inoltre, è un principe! –
- E con questo? –
- Con questo voglio dirti che non vado con il primo vagabondo che capita! Lui deve essere cresciuto in un ambiente dove gli sono state insegnate le buone maniere.. è logico che non sia un uomo sgarbato ed arrogante! –
 
Inuyasha mi osserva per un attimo e poi si volta velocemente per darmi le spalle.
Non gli vedo la faccia, ma muove più volte le orecchie…
E’ un segno che è davvero furioso… sta cercando di calmarsi, ma da come stringe le mani a pugno, devo dedurre che non ci riesce molto bene…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Muovo le orecchie velocemente.
Ho capito bene?
A quella scema piace veramente Hidashi??
No… MI RIFIUTO di crederci!!
Non può farlo!! …
Ma dalle cose che ha appena detto, è impossibile pensare altrimenti…
La mia rabbia è alle stelle!
 
Quando Kagome ha accettato il passaggio di quell’individuo, quasi mi sono cadute le braccia!
Avrei veramente voluto ammazzare qualcuno in quel momento!
Si era messo perfino a flirtare con Kagome di fronte a me!!!
Dannato idiota!! Se lo incontro un’altra volta…non so cosa potrei fargli!
E quella stupida gli ha dato pure spago!!
Ma si può essere più sceme??
 
Kikyo, non appena se ne erano andati a fare la passeggiata, mi ha trascinato con se in qualche capanna del villaggio, ma dopo qualche minuto, non ho resistito più e con una scusa l’ho lasciata ai suoi doveri.
Non mi importava se dopo mi sarei dovuto sorbire la sua ramanzina, ma dovevo in tutti modi sapere cosa Kagome stesse facendo con quel tizio!
Maledizione, lei non poteva nemmeno camminare!!
E se guarda caso, le avrebbe messe le mani addosso?? Come avrebbe potuto reagire??
Non avrebbe nemmeno potuto chiedere aiuto se l’avesse portata in mezzo al bosco!
Dannazione, solo io dovevo pensarci??? Lei a queste cose non poteva arrivarci??
E poi che cavolo aveva intenzione di dire a quel nobile??
Non potevo stare un altro secondo di più con Kikyo, così me ne sono andato..
Fortunatamente, quando sono arrivato alla casa di Sango, l’ho trovata lì, sana e salva.
 
Ma il mio malumore non se ne vuole proprio andare, sebbene adesso so che non le è successo nulla!
 
Contraggo la mascella, per cercare di calmare un po’ del mio sangue demoniaco.
Sapere che quell’imbecille avrà la possibilità di parlare di nuovo con Kagome mi da il voltastomaco!
 
- Non dici più nulla? – mi richiama lei, facendo scattare inconsapevolmente in me la molla della follia, vittima del mio morboso attaccamento nei suoi confronti.
- No… ho perso le parole.. pensavo che non saresti potuta scendere a questi livelli, e invece mi sbagliavo… sei la solita donna da quattro soldi che si fa comprare per denaro. –
La sento sussultare, nonostante io le sia di spalle, ma ormai il mio orgoglio mi dice di continuare, con l’intenzione di farla ragionare sul suo sbaglio, ma purtroppo le mie parole causano l’effetto opposto.
- Un principe, eh? I miei complimenti allora! Penso che le altre donne si strapperanno i capelli, quando verranno a sapere che bottino si sono lasciati a scappare! –
Sto per continuare a infierire, ma il suo odore di lacrime mi arriva forte al naso come una pugnalata.
Mi giro di scatto e la vedo a testa bassa, con le mani strette a pugno sulle gambe.
Una lacrima cade dal suo viso, andando a bagnare il tessuto della veste.
Deglutisco a quella scena.
Merda!!
Non volevo essere così pesante!!
E’ stata la rabbia a farmi parlare troppo!
Io.. non penso veramente quelle cose!!
- Kagome io… -
- No. Vattene da questa stanza. – mi dice lei con voce cupa, distante, come se da un momento all’altro volesse piangere.
Dannazione!! Non volevo arrivare a questo!!
- Aspetta, io non… - ma ancora una volta, mi contraddice, inconsapevole di darmi una pugnalata dritta al cuore.
- Esci, non voglio più vederti per un bel po’. Voglio stare da sola! –
- Kagome… -
- Va via. – conclude lei.
 
So di aver sbagliato.
L’ultimo mio pensiero era quello di dirle quelle cose! Ma quando lei mi ha detto che avrebbe continuato a frequentare quell’Hidashi… ho visto rosso!
E non ho più avuto controllo di me.
La osservo piangere.
Adesso, più di una lacrima riga il suo bel volto.
Cavoli, ero andato da lei per parlarle, per… riappacificarmi… e invece ho finito per darle della puttana!
Dio!! Si può essere più idioti??
Perché ogni cosa che faccio, finisco sempre con il ferirla??
Io vorrei solo la sua felicità!
Nient’altro! … perché invece le procuro solo altra sofferenza?? Perché???
 
Dopo averle dato un’ultima occhiata, mi avvio verso l’uscita, straziato nell’anima, lasciandola sola come mi aveva chiesto.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Calde lacrime continuano a scendere.
Perché?
Perché siamo arrivati a questi livelli?
Che cosa ho fatto di male per meritare tutto questo?
Mi accascio sconfitta sul pavimento, portandomi le mani al viso.
Perché mi ha detto quelle cose orrende?
 
Continuo a piangere, fino a che non sento delle braccia circondarmi.
Inuyasha?
 
- Oh Kagome… mi dispiace… - mi dice Sango nel vano tentativo di consolarmi.
E tutto inutile.
Finché vedrò Inuyasha, o gli starò solo vicino, sapendo quanto irraggiungibile egli sia da me, non sarò mai felice.
Mai.
 
 
 
La giornata passa per lo più veloce, fino a che non arriva l’ora di cena.
E’ arrivato perfino Miroku con una valanga di sacchi di riso e cose varie.
Ha dovuto perfino farsi prestare un carro per portare via tutto!!
Bah… Il lupo perde il pelo ma non il vizio! Ha spennato fino all’ultimo quattrino quei poveri contadini!
… Speriamo che i demoni da purificare fossero almeno reali!!
 
Stiamo mangiando serenamente, quando una voce di cui avrei fatto a meno di sentire, attira la nostra attenzione.
 
- Buonasera! Vedo che avete già iniziato a mangiare! E’ andato bene il vostro viaggio Miroku? –
- Buonasera divina Kikyo, si, il viaggio è andato tutto bene grazie! – le risponde lui, gentile come sempre.
- Ma… Inuyasha è qui con voi? – domanda lei, squadrandoci uno per uno.
 
No Kikyo, il tuo Tesoro non è qui!
Penso acida io.
Per fortuna c’è Sango a rispondere per me… in maniera un po’ più educata!
 
- Mmm… no, è da oggi che non lo vediamo… non era con te? –
- Se era con me, l’avrei visto, che domande! Comunque avrei da chiedervi un favore… -
- Che genere di favore? – chiede la mia amica, ma quando vedo entrare Hidashi nella capanna, quasi mi viene un infarto!
Oggi proprio non mi vuole dare tregua!!
Menomale Inuyasha non c’è, sennò erano dolori per lui!
 
- E’ permesso? – dice lui cordiale come sempre.
Quando però incatena il suo sguardo al mio, incurva gli angoli della bocca in un piccolo sorriso, che non impedisce alle mia guance di prendere fuoco.
- Il figlio del signor Takigawa? – esclama ad alta voce Miroku, come per voler trovare un nesso all’assurda situazione.
Infondo, questa è casa loro… chi è Kikyo per decidere chi poter far entrare e chi no?
 
- Si, Hidashi è costretto a passare la notte qui al villaggio, come anche i suoi quattro sudditi… ho già chiesto ad altri abitanti del villaggio se per cortesia, potevano ospitare uno di loro per questa notte… - spiega Kikyo, mentre noi la osserviamo confusi.
 
Un grosso gocciolone mi appare sulla testa.
E’ una coincidenza che solo il principe sia rimasto senza un tetto e casualmente, l’abbia portato qui??
 
- E quindi ci state chiedendo se potevamo ospitarlo qui? – domanda truce Sango, che come me deve aver intuito il gioco sporco di Kikyo.
- Esatto. Ovviamente non siete obbligati, se non potete, chiederemo a un'altra famiglia, non c’è nessun problema. –
- Non è che noi non vogliamo, ma, se te lo sei dimenticato Kikyo, la nostra sala degli ospiti, al momento è già occupata da Kagome! – replica la mia amica, mostrandosi indifferente all’argomento.
Ma la conosco troppo bene, per capire quando una cosa la innervosisce o no.
E in questo caso è Kikyo.
Contro Hidashi penso che nessuno abbia qualcosa da ridire..
- Posso dire una cosa? – chiede umilmente il nobile, catturando subito la mia intenzione.
- S-Si, dicci pure. – farfuglia Miroku, incapace di prevedere cosa sarebbe successo di lì a poco, come di solito fa.
- Innanzi tutto, vi chiedo perdono, se abbiamo interrotto la vostra cena. Non è mia intenzione mancarvi di rispetto, si chiaro. Solo che stiamo vagando di capanna in capanna, per chiedere un po’ di ospitalità, per questa notte. Non mi importa se non ho una camera tutta per me e non è necessario che mi prestiate un futon, nell’ipotesi che accettiate di ospitarmi. Mi basta dormire sotto un tetto e basta, per ora. Infondo per arrivare in questo villaggio, io e i miei uomini abbiamo dormito anche nel bosco, quindi ci sappiamo adattare. –
 
Un vero oratore, non c’è dubbio.
Per tutto il suo discorso, non faceva altro che scorrere lo sguardo su ognuno di noi, come per non mancare di rispetto a nessuno.
Vedo Miroku voltare la testa in mia direzione e fissarmi serio.
Ho un brutto, bruttissimo, presentimento!
 
- Divina Kagome? –
- Siiii??? –
 
Kagome, calma!
Non ti chiederà mica…
 
- Devi decidere tu, infondo, sei tu che dormi nella camera degli ospiti! Se non te la senti… -
 
Mirokuuuuuuuuu!!!! Adesso fai cadere tutte le responsabilità su di me!! Mi stanno guardando tutti!!
Mi giro, molto lentamente, verso Hidashi.
Bene.
Adesso mi sta fissando anche lui!
Non è nel mio genere non aiutare qualcuno bisognoso di una mano… anche se questo, ahimè, significa fare il giochetto di Kikyo!
 
Faccio un sospirone prima di iniziare.
Oramai penso che i Kami si divertono a vedermi in difficoltà!
 
- Va bene… ma tu Miroku verrai a dormire con noi di là! – ordino con sguardo gelido al marito della mia migliore amica.
- Ahh… Lo sapevo! – afferma lui  sconfitto, abbassando il capo in avanti.
- Ma il futon è solo uno Hidashi, come hai detto prima, ti toccherà dormire sul pavimento! Non ci sono problemi, no? – domanda Sango con fare guardingo, cercando di vedere la reazione di Kikyo di fronte a tutto ciò.
 
Mi scoccia dargliela vinta, ma non posso nemmeno farlo dormire fuori al freddo e al gelo, solo perché pensiamo che lei lo abbia fatto apposta di portarlo qui!
 
- Si, state tranquilla, non c’è nessun problema! E poi, preferisco che sia Kagome a dormire nel futon! Mi sacrifico più che volentieri! –
 
Avvampo di colpo e svelta mi rigiro a contemplare la ciotola di riso che ho fra le mani.
Che vergognaaaa!!!
Speriamo che almeno stanotte mi lasci dormire!
Con la coda dell’occhio, vedo Miroku ridere sotto i baffi per le mie guance che avevano preso fuoco.
 
- Guarda che anche tu devi dormire sul pavimento baka! – interviene Sango, anticipandomi sul tempo.
- Uffa! Ma perché ce l’avete sempre con me voi due?? – ci domanda con voce esasperata lui e con gli occhi lucidi.
- Semplice. Perché sei un maniaco pervertito, ecco perché! – gli spiego io, ridendo subito dopo con la mia amica e le gemelline, che se anche non hanno capito nulla del nostro discorso, non possono non fare a meno di ridere, di fronte alla faccia abbattuta del padre.
 
 
Così dopo che Kikyo se n’è andata, abbiamo continuato la nostra cena, offrendola un po’ anche  a Hidashi e poi siamo andati a letto.
Il nobile, si è tolto l’armatura ed è rimasto con una leggera veste bianca e i suoi soliti pantaloni neri.
Stasera fa davvero molto caldo, è logico che almeno l’armatura se la deve togliere!
Mica deve andare in guerra da un momento all’altro!
Sia Miroku che Hidashi si sono addormentati appoggiati al muro.
La posa in cui si sono addormentati, mi ricorda tanto quella di Inuyasha.
Appena penso a lui, però, mi rigiro dall’altra parte per non pensarci.
Lo devo dimenticare.
Anche se è così dannatamente difficile!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Guardo quel libro pesante che ho fra le mani.
Spero con tutto il cuore che questo servirà per mettere le cose apposto.
 
 
Subito dopo che sono andato via dalla capanna dei miei amici, mi sono sentito perso.
Una gran voglia di tornare dentro e abbracciarla mi stava corrodendo, ma non potevo.
Non stavolta… l’avevo combinata grossa.
Odio essere arrabbiato con lei.
E’ una cosa che proprio non sopporto.
Sono stato un emerito idiota e quindi l’unico mio pensiero era quello di rimediare…
Ma il problema era… ma come?
Con le parole, come è successo prima, riesco solo a fare più danni che mai!
Quindi dovevo trovare un altro modo… e così ho fatto.
Senza pensarci un secondo di più, corro verso il pozzo, sperando che funzioni ancora.
Ma per fortuna, una volta entratoci dentro, quando ho sollevato lo sguardo verso il cielo, ho visto solo delle vecchie travi, chiaro segno di essere giunto a destinazione.
Sono andato dalla sua famiglia, che come sempre, mi ha accolto molto cortesemente, anche se era da tanto tempo che non li andavo a trovare e gli ho spiegato tutto.
Mamma Higurashi, si è messa subito a piangere quando le ho spiegato la verità.
Sapere che sua figlia è stata tenuta prigioniera per tre lunghi anni, non deve essere cosa da niente..
Il nonno ha cominciato a inveire contro l’aguzzino della sua nipotina e Sota, il quale è cresciuto molto dall’ultima volta che l’ho visto, mi continuava a chiedere di tutto e di più sulla sua sorellina.
Senza rendercene conto, abbiamo passato tutta la notte a parlare, e io ascoltavo interessato, con l’intenzione di riferire tutte le novità di quegli anni a Kagome, che sono sicuro avrebbe apprezzato.
Dopo ore di chiacchere, mamma Higurashi, mi ha chiesto gentilmente di portare un album di famiglia a Kagome, in modo da farla sentire più vicina a loro, visto che lei, essendo un’umana e non avendo più la sfera dei quattro spiriti, non avrebbe mai più potuto attraversare il pozzo.
 
 
Ormai è l’alba.
Stringo più forte l’album che quella donna mi ha dato, in parte sollevato.
Sono sicuro che apprezzerà il mio pensiero.
E poi sarà felice di vedere queste strane figure, che le mostreranno quanto la sua famiglia stia bene.
Un sorriso mi si dipinge sulla faccia.
Si, quella è la soluzione giusta per rimediare, ne sono sicuro!
 
Pochi minuti e sono vicino alla capanna dei miei amici.
Grazie al mio udito fine, riesco chiaramente a sentire Sango chiamare il suo marito per aiutarla a calmare Mayu, che piangeva disperata.
Ma Miroku è già sveglio per non essere con lei a quest’ora??
C’è bisogno di urlare così?
In questo modo sveglieranno anche Kagome, anche se è nella camera opposta della capanna!
Mah!
Valli a capire loro!
 
 
Entro in casa, e mi avvio verso la camera degli ospiti stringendo più forte possibile quel libro nero.
Penso a come svegliarla e mi preparo psicologicamente per farlo nella maniera più dolce possibile, per farle capire quanto io sia dispiaciuto per quello che è successo, ma quando arrivo a destinazione, mi blocco sconvolto.
 
Vedo Hidashi, in piedi, a pochi passi da Kagome, con solo una vestaglia e le sue armature appoggiate in un angolo della stanza.
Non riesco a parlare, non riesco a trovare il filo logico!
Ogni singolo muscolo del mio corpo è teso e i miei polmoni si stanno rifiutando di respirare quell’aria così intrisa del suo odore, così diverso da quello di Kagome.
Lui… ha dormito lì!
Non è possibile!!! Non può essere vero!!
Deglutisco a fatica, mentre una goccia di sudore mi cola dalla fronte.
 
Quel nobile si accorge di me, e mi fissa severo, come per volermi dire andarmene.
Si, io voglio andarmene, ma le mie gambe sembrano non volersi muovere.
Guardo scioccato il corpo esile di Kagome ancora sotto le coperte, ignara che io sia lì, con il cuore a pezzi per quello che sto vedendo.
 
L’album di famiglia cade inerme sul pavimento, non appena realizzo che quei due… hanno… hanno…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Un rumore improvviso, mi obbliga a svegliarmi.
Sento silenzio però nella camera, che cavolo potrà mai essere successo?
Miroku ne ha ancora prese da Sango? Non è un po’ presto per picchiarsi di prima mattina??
Apro gli occhi assonnati lentamente, e dopo aver messo a fuoco, mi rendo conto che c’è Inuyasha, infondo alla stanza.
Mi sta guardando… sconvolto?
Che ho stavolta che non va??
Mi isso sui gomiti, aggrottando le sopracciglia, per rendere più nitida la sua immagine, ma quello che vedo non mi piace per niente.
C’è rabbia, tristezza… delusione, nei suoi occhi.
 
- Inuyasha..? Ma che… - ma non riesco a finire la frase che un flash mi fa ricordare quello che era successa la scorsa sera.
Hidashi!
Mi volto per accertarmi, per sperare, che se ne fosse già andato via.
Ma lui era lì… pronto per rivestirsi e ripartire per il suo viaggio, ma era sempre lì!
 
Merda!!!
Adesso Inuyasha penserà…!!
No NO NO!!!
 
- Inuyasha!! Posso spiegare!! – tento io, dopo essermi di nuovo girata verso di lui che non si è ancora mosso di un millimetro, ma la sua faccia sembra ancora più disgustata e afflitta.
Senza darmi il tempo di spiegare la situazione, se ne va, lasciando a terra un libro nero, che riconosco subito essere un album di famiglia.
 
Il cuore sembra dovermi esplodermi nel petto!
Cosa ho fatto!! Adesso lui penserà davvero che io sia una poco di buono!!
Maledizione!!
Sembra che i Kami, stanno cercando in tutti i modi di farci allontanare sempre di più!
 
“ Ti prego Inuyasha… “ penso io, non sapendo che altro fare in quel momento
“ Ti prego non odiarmi! ”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolino dell’autrice
 
Eccomi qua!!
Adesso ho anticipato abbastanza presto no?? L’ho fatto anche un po’ più lunghino del solito per scusarmi per i miei passati ritardi di pubblicazione! ;)
Che mi dite, vi piacciono queste situazioni?? XD Io mi sono divertita un monte a scriverle!
 
Volevo ringraziare tutte quelle persone che hanno messo la mia storia nelle seguite, nelle ricordate e nelle preferite!
 
Inoltre un bacione enorme come una casa a chi commenta i miei capitoli, in modo da farmi capire, quali sono le scene più amate dai lettori!
Infatti, dalle vostre recensioni passate, mi sembra di aver capito che le scene di gelosia vi piacevano molto, e così ho inserito questa chicca per voi! ;)
 
Spero che sia stato di vostro gradimento questo capitolo! :)
Fatemi sapere quello che ne pensate! ;)
Baci
 
Saphira_chan

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Capitolo 18
*** Occhio non vede, cuore non duole! ***








 

Capitolo 18

 
Occhio non vede, cuore non duole!
 



Non ci posso credere.
NON CI POSSO CREDERE!!!!
Perché i Kami ce l’hanno con me???
Adesso Inuyasha non mi vorrà nemmeno vedere come minimo!!
 
Smetto di correre a perdifiato e mi aggrappo a un tronco vicino.
Aspetta un attimo…
Perché devo sentirmi così in colpa?
Non va affatto bene che mi preoccupi così tanto se Inuyasha mi ha visto assieme ad un altro uomo… o almeno… se PENSA, che io sia andato con un altro uomo!!
Cosa farò allora quando succederà veramente?
 
Alzo lo sguardo verso il cielo, disperata.
Se mamma fosse stata qui con me, mi avrebbe sicuramente suggerito cosa fare… lei sapeva sempre qual era la scelta giusta da prendere…
Io invece sono più confusa che mai!
Ogni cosa che faccio, ogni mio pensiero… diventa inevitabilmente sbagliato, se vedo che per Inuyasha reca dispiacere…
… e tutto questo non è giusto!
Io devo farmi una nuova vita!
Aspetta, ho detto “Devo”, invece che “ Voglio”?
Va proprio contro la mia volontà cancellare Inuyasha dalla mia vita?
No, non ci voglio pensare ora.
Devo innanzitutto spiegare la situazione a quello stupido hanyou!
 
Faccio un lungo sospirone, cercando di ignorare le fitte alle gambe che pulsano tremendamente, facendomi venire i brividi di freddo.
Questa corsa forzata non fa proprio bene alla mia salute.
 
Corro e corro, finché non arrivo all’albero preferito di Inuyasha.
E’ lassù girato di spalle, con le gambe e braccia incrociate.
Vorrei camminare ancora un pò, aspettare di arrivare alle radici dell’albero per poi chiamarlo, ma sono arrivata al limite delle forze.
Un rivolo di sangue mi scende giù per il polpaccio.
Sono caduta due volte, prima di arrivare qui... e mi sono procurata dei piccoli sbuccetti sui ginocchi…
Ma non mi importa… voglio solo fare pace con lui adesso… e lasciarmi alle spalle questo assillante senso di sbagliato che ho.
 
Ma prima che io dica qualcosa, lo vedo drizzare la schiena e voltarsi sconvolto verso di me.
Deve aver sentito l’odore del mio sangue.
 
- Inuyasha! – sussurro, consapevole che le sue orecchie mi avrebbero sentito comunque, nonostante la distanza che ci separava.
 
Lui però, rimane muto.
Continua a fissarmi incredulo, mettendomi in agitazione.
Perché Inuyasha? Perché mi guardi così?
 
- Inuyasha io… non è come pensi! Per favore devi credermi! – lo supplico io, intenzionata a non fare durare un minuto di più quell’insopportabile silenzio.
Mi aspetto che mi ridia le spalle, pronunciando imbronciato uno dei suoi soliti “Tsk”, ma non fa niente di tutto questo.
Si limita ad effettuare un lungo balzo in mia direzione e ad atterrare a pochi centimetri da me.
 
- Sei ferita. – mi dice soltanto, facendomi angosciare per il modo freddo in cui me l’ha detto. Non mi guarda neppure negli occhi.
- Non è nulla – mi giustifico io, pulendomi velocemente con la mano il ginocchio sporco di terra e sangue – sono solo dei piccoli taglietti… -
 
Lui non dice nulla, si limita solo a fissare una roccia.
 
- Inuyasha ascolta… -
- Dovresti farti vedere da Sango. Potrebbe venirti qualche infezione se non levi la terra dalla … -
- Maledizione guardami! – gli urlo io, provocando in lui solo un piccolo brivido ma null’altro.
- Lo sto facendo.. – borbotta lui con fare sufficiente, dopo aver spostato lo sguardo sulla mia gamba dolorante.
- No affatto! Voglio che mi guardi in faccia mentre ti sto parlando! –
- Mpth! Non ne vedo il motivo… - borbotta lui, incrociando le braccia con fare scocciato, ma guardandomi per lo meno.
- Beh, io si! Voglio spiegarti cos’è successo prima! –
- Non importa! Non mi interessa che tu scenda nei particolari… - mi dice sprezzante, alludendo quasi sicuramente a dei particolari sessuali.
 
Stupido di un Inuyasha! Perché devi intestardirti cosi??
 
- Scemo! N-Non è successo nulla di quello che tu pensi! –
- Si come no… e quell’imbecille c’è capitato per caso in camera tua! –
- Se mi lasci spiegare, magari ti potresti un po’ calmare! – esclamo innervosita dal suo comportamento infantile, portandomi la mani sui fianchi.
- Io sono calmo. –
 
Si, come no..
 
- Non credo proprio… e allora perché non riesci nemmeno a guardarmi negli occhi per due minuti di fila? Cos’è? Stai pensando a me a letto con Hidashi? –
 
Come ripreso dal suo stato di totale disinteressamento, una scintilla di rabbia attraversa i suoi occhi e in un nano secondo mi ritrovo con la schiena schiacciata alla corteccia di un albero.
D’istinto, chiudo gli occhi e mi porto le braccia al petto, come per cercare protezione, ma non appena realizzo la situazione in cui mi trovo, sono costretta ad arrossire di colpo.
Le sue grandi mani fanno presa sulle mie spalle, impedendomi di allontanarmi dal suo corpo possente.
 
Oro colato e cioccolato fondente sono diventati una cosa sola.
Se non avessi tutta questa fretta di risolvere la situazione, rimarrei incatenata in questa posizione per ore…
A-Aspetta!
Ma che cosa sto pensando??
La devo smettere con questi sogni utopici!!
 
Vedendo che lui si limitava solo a fissarmi, decido allora di riprendere la parola io.
 
- Non è successo niente di tutto ciò, se è questo che vuoi sapere! E poi… ti sembra che io porti il suo odore addosso?? – balbetto io, ancora imbarazzata per questo avvicinamento improvviso.
 
Lui, sussulta non appena finisco di parlare e mosso dalla razionalità, avvicina il suo naso al mio collo per due secondi, costatando che effettivamente Hidashi non mi aveva mai messo le mani addosso.
- E allora mi spieghi che ci faceva quel nobile nella stanza con te?? – mi domanda adesso, però visibilmente piu tranquillo.
- Ha dormito li stanotte.. -  lo vedo muovere nervosamente le orecchie, come per mostrarmi il suo disappunto, e cosi mi affretto a finire di spiegare - ... a sedere sul pavimento, come anche Miroku –
- Miroku? Che ci incastra Miroku adesso? –
- Forse è meglio che ti racconti tutto dall’inizio… -
- Tsk! Sarà meglio! – borbotta lui, prima che io cominci a spiegargli la vera versione dei fatti.
 
 
 
 
 
 
- … e poi sei arrivato tu. – concludo io il racconto, osservando sollevata che il rancore che prima serbava Inuyasha nei miei confronti, si è affievolito mano a mano che gli spiegavo cosa era accaduto la sera prima.
Sfortunatamente però, sebbene il suo sguardo si sia calmato, Inuyasha non si muove un solo centimetro da me.
Siamo troppo vicini.. troppo, per i miei gusti!
Sento il suo fiato sul mio viso…
Maledizione Inuyasha, vuoi farmi impazzire forse??
 
- Mmh.. – sussurra lui, convinto sulla veridicità delle mie parole.
Faccio un profondo sospiro, felice di aver chiarito la situazione, ma sono obbligata a non respirare, quando lo vedo inginocchiarsi di fronte a me.
- C-Che cosa stai facendo?? – esclamo io sconvolta, mentre l’osservo sbigottita, avvicinare il suo viso alle mie gambe e con la mano, alzare fin sopra il ginocchio il mio kimono da notte.
Lui, quasi confuso dalla nota di panico nella mia voce, mi risponde con tono calmo, guardandomi dal basso verso l’alto.
- Mi sembra chiaro stupida! Ti aiuto a guarire la ferita! Sei stata un incosciente a correre in quel modo nelle tue condizioni! –
- Stupida a chi? E poi non è solo colpa mia se… - ma le parole mi muoiono in gola non appena sento la sua lingua calda sulla mia pelle.
I battiti del mio cuore accelerano paurosamente, quando la sua mano destra, si va a infilare sotto il mio vestito.
Da dietro il ginocchio, la sento salire fino alla coscia, fermandosi poco prima del sedere, fin quanto basta per mostrarmi rispetto…
Ma cavoli però!
Sebbene mi stia toccando solo la coscia, ho dei limiti!
Sono pur sempre una donna! Sono abbastanza sensibile in quel punto!
Sento la sua mano bruciare, penso che sia fatta di fuoco scarlatto da quanto mi sta facendo accaldare!
 
Realizzo il perché del suo gesto, solo pochi secondi più tardi.
Per facilitarsi il suo “compito”, ha ben pensato di reggermi con la mano, la gamba, che non la voleva smettere di tremare e di sottrarsi ai suoi continui colpi di lingua.
 
Oh Kami santissimi! Perché mi fate tutto questo??
 
Chiudo gli occhi, nel tentativo di pensare ad altro, per non cadere in fantasie non esattamente caste, diciamo così, ma mi è impossibile al momento.
Il suo fiato caldo sul ginocchio mi sta mandando nel pallone più totale!
 
Successivamente, dopo secondi che per me sono sembrate ore, passa al ginocchio successivo.
Ringrazio il cielo che almeno quel taglio, è più piccolo del precedente.
Se questo supplizio fosse durato come quell’altro, non ho idea di come il mio corpo avrebbe reagito!
 
E’.. è normale che io mi senta cosi solo con lui?
La voglia che io ho di stare con Inuyasha, mi porta ad eccitarmi con un semplice gesto del genere?
Perché i miei sentimenti devono essere così tanto forti?
 
- Ecco fatto… - mormora lui, rosso in viso, ma mai quanto me - … grazie alla mia saliva questi piccoli tagli guariranno più in fretta e non avrai nessun rischio di infezione. –
- G-grazie… - riesco solo a dire io, con lo sguardo chino, per impedirgli di vedere il mio imbarazzo.
- Di nulla – risponde impacciato, dopo essersi rialzato.
- I-Inuyasha? – lo chiamo io, per allentare quel sottile strato d’imbarazzo che ci aveva avvolti.
- Mmh? –
- Grazie anche per l’album di famiglia… -
- N-Non c’è di che.. avrei voluto solo.. dartelo con un po’ più calma, ecco. – confessa lui, grattandosi imbarazzato la testa con la mano e riferendosi a quello che era successo in casa di Sango e Miroku.
- Non importa.. l’importante è che adesso sia tutto apposto! – dico con un falso sorriso sulle labbra.
Dire che è tutto apposto, mi ha fatto riportare alla mente, la triste condizione in cui ci troviamo.
 
Il sorriso è’ falso, perché la mia vita non potrà mai essere legata all’unico uomo che io abbia mai amato.
E’ falso, perché la notte, desidero sempre che ci sia un uomo al mio fianco, che non potrò mai avere.
E’ falso, perché il mio destino sarà di diventare la compagna di un uomo che non amerò mai.
 
- Inuyasha? – provo io, sapendo di stare toccando un tasto dolente per entrambi.
Ma è necessario che io lo faccia.
Nessuno dei due potrà a continuare a vivere in questa assurda situazione di stallo…
Forse lui ce la potrà anche fare… ma non io.
Io non ce la faccio a vivere in queste speranze illusorie.
 
- Dimmi – mi risponde, ignaro di quello che sto per dirgli.
- Perché non sopporti Hidashi? – chiedo io, senza tanti giri di parole.
- Lo sai il perché. – mi risponde subito, incupendosi in volto.
- Lo odi solo perché pensi che mi voglia a letto o c’è dell’altro? –
- Dell’altro cosa? –
- Beh… non so, altro in generale! – mento io, sfuggendo al suo sguardo inquisitore.
- Tsk! Non sono geloso, se è questo a cui ti riferisci! –
 
Si si, come no..
 
- Bene, allora non avrai nessun problema a vedermi più spesso con Hidashi, no? –
- In che senso? – mi chiede, guardandomi in un modo che non mi piace affatto.
- Nel senso che la tua teoria non sta né in cielo né in terra, perciò non dovresti arrabbiarti quando sto con lui. –
- Kagome, ma ti stai ascoltando mentre parli? Perché diavolo credi che quell’imbecille non voglia.. –
- Ha già parlato di me a suo padre. – lo interrompo io – … e le sue intenzioni sono serie. –
- S-Serie? E quando… – balbetta lui, stralunato da quella mia inaspettata confessione
- Ieri.. durante la passeggiata.. mi ha fatto capire che mi vorrebbe… come.. – mi fermo, incapace di trovare le parole adatte, ma la voce agitata di Inuyasha, mi costringe a continuare.
- Come?? -
- … come compagna di vita. – concludo, facendolo rimanere di sasso.
 
Silenzio.
Nessuna sfuriata, nessun borbottio..
.. niente.
Solo due gemme d’orate che mi fissano sconvolte.
 
- Inuyasha.. dì qualcosa! – lo imploro, non sopportando più quel silenzio che si è venuto a creare.
- E tu? – sbotta serio lui, facendomi accapponare la pelle.
- Cosa? –
- E tu vuoi essere la sua compagna? – mi domanda teso.
 
Vorrei urlargli che non è quello che voglio.
Che l’unico mio desiderio è quello di vivere al suo fianco, di svegliarmi la mattina fra le sue braccia e costruirmi una famiglia con lui.
Vorrei confessargli tutte volte che ho sognato di poterlo baciare, di essere ricambiata, per sentirmi amata.
Eppure la paura di rimanere un’eterna seconda mi fa prendere una ferrea e opposta decisione.
 
 
Non potremo mai amarci completamente Inuyasha…
Sebbene questo sia quello che più desidero, tu hai già un’altra donna ad aspettarti a casa.
Qualcuno che ami, che ti ama e che ha la fortuna di averti accanto.
Per me adesso, un uomo vale l’altro.
La mia vita sentimentale, sarà basata solo sull’affetto, sull’amicizia, poiché l’amore è un lusso che ormai non posso più concedermi.
 
 
Con gli occhi lucidi, vergognandomi di farmi vedere da lui, abbasso la testa, colpevole, consapevole di stare per calpestare i miei e in parte, credo, i suoi sentimenti.
 
 
- Si. – mormoro solamente, ottenendo come risposta il suo silenzio.
Fa male, sapere di starlo deludendo di nuovo, ma… è giusto così.
Uno di noi due doveva dare un taglio a questa situazione.
E se non ci aveva pensato lui, ho dovuto farlo io.
 
- Ti riporto da Sango – mi dice in maniera atona, evitando di guardarmi negli occhi.
Mi prende in braccio e inizia a correre.
 
Io mi aggrappo alla sua veste, come una bambina bisognosa di amore, che lui però, non può darmi.
Troppe volte sono stata fra le sue braccia, per non accorgermi che adesso è teso.
Il modo in cui mi tiene, lo sguardo solenne di fronte a sé, i muscoli rigidi che si contraggono durante la corsa, mi fanno capire che anche lui, come me, ha appreso la verità.
Non potremo mai stare insieme.
Il nostro destino sarà quello di prendere strade diverse.
Ci siamo trovati, amati, ma questo sembra davvero essere il punto del non ritorno, il bivio delle nostre strade.
Mi ero illusa che le nostre vite, si erano congiunte grazie al filo rosso del destino… ma mi sbagliavo.
I Kami hanno deciso di tagliare quel sottile filo che teneva viva la mia speranza, obbligandomi a rinnegare i miei sentimenti nei suoi confronti…
… a rinnegare il mio amore per Inuyasha.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
- Mi hai fatto prendere un colpo! Lo capisci vero, Kagome? – mi ripete per la terza volta la mia amica, mentre io sono qui a far finta di sorseggiare thè.
- Si… lo so.. – ripeto di nuovo, incapace a non pensare ad altro se non a lui.
- Quando Hidashi mi ha detto che ti eri catapultata fuori dalla stanza, credevo che mi stesse per venire un infarto! Hai idea di cosa ti poteva succedere? Nelle tue condizioni? Potevi essere aggredita da un demone o peggio! – continua Sango, spazzolando energicamente i capelli a Yuna, che al contrario della sorella, non grida e non urla istericamente.
Ultimamente in effetti, Mayu si comporta in maniera alquanto strana!
Piange in continuazione, fa i dispetti alla sorellina e non sta ferma un attimo.
Poco fa l’abbiamo ripescata a qualche metro di distanza dalla capanna, mentre stava gattonando tranquillamente fuori in giardino.
Poveri genitori…
Quanti grattacapo che gli sta dando quella piccola peste!
 
- Beh, non è successo, quindi non ti preoccupare più! Sto bene, tranquilla! –
 
Lei, finalmente, dopo vari minuti di continui rimproveri sembra rilassarsi.
Accidenti, se fossi stata Miroku, di sicuro mi avrebbe picchiata a colpi di padellate a quest’ora!
 
Il pianto di Mayu, però, ci interrompe per la terza volta, facendo esasperare la madre.
- Ma cosa avrà quella bambina? Sto cominciando a preoccuparmi! –
- Magari sarà il cambio di stagione Sango… - ipotizza il piccolo Shippo accanto a me.
- Lo spero tanto… - esclama lei, prima di affidarci Yuna e scappare nella stanza in cui si credeva che dormisse Mayu.
 
 
 
Continuo io a spazzolare la piccolina, fino a quando Inuyasha non fa irruzione nella stanza.
 
Quando i nostri sguardi si incrociano, il mio cuore perde un battito.
Perché ho questa brutta sensazione addosso?
 
- Inuyasha! Ma dov’eri finito?? – domanda in maniera fin troppo squillante il demone volpe.
Un grosso gocciolone compare sulla mia testa.
Mi sa che non è il caso di rimproverarlo adesso..
- Taci! – sentenzia lui irritato.
- Inuyasha! E’ successo qualcosa? – domanda la mia amica appena ritornata da noi con Mayu in braccio.
Anche lei deve essersi accorta della tensione che circola nell’aria.
 
- Nulla. Venivo solo a salutarvi. –
 
Quando lo dice, mi dimentico quasi di respirare.
 
Eh?
Salutarvi?
Che sta dicendo?
 
- In che senso? Dove devi andare? – gli chiede curioso Shippo, dal momento che dalla mia bocca, sembra non voler uscire nessun suono.
Pensare di non vederlo più, mi fa uno strano effetto.
 
- Degli abitanti di un lontano villaggio hanno chiesto aiuto a Kikyo, e quindi vado con lei. – mi dice duro, dopo avermi lanciato una rapida e fredda occhiata.
Deglutisco a fatica.
E’… è normale che lui vada con Kikyo…. Però… perché tutto questo mi sa di ripicca nei miei confronti?
Perché non riesco a tollerarlo?
 
- Perché proprio Kikyo? Potevano mandare a chiamare qualche altro… - tenta Sango, ma ancora una volta, quello stupido hanyou, riprende la parola nel suo modo burbero e impossibile da ribattere.
- Hanno saputo della sua forza spirituale da altri cittadini erranti e quindi hanno chiesto espressamente di lei. I demoni da sconfiggere sono forti, già altri sacerdoti hanno provato ad abbatterli inutilmente… perciò dopo che hanno saputo della potente sacerdotessa di questo villaggio, non hanno esitato a venire qui. –
 
‘Potente sacerdotessa’…
Ecco un’altra ragione per cui io sia l’eterna seconda..
Perfino in campo spirituale è migliore lei..
 
Abbasso la testa sconfitta.
Non me la devo prendere..
Le cose dovevano andare così..
Lui con Kikyo… e io con Hidashi…
 
- Quando partite? – domando atona, oscurandomi gli occhi con la frangetta mora.
Non voglio guardarlo, altrimenti.. sono sicura che tutte le parole di stamattina si sarebbero sciolte come neve al sole.
- Ora. – esclama lui, voltandosi verso la porta. – Salutatemi anche quel bonzo depravato –
 
 
Tre passi e scompare dalla nostra visuale.
Né un “ciao” detto bene, né un “stai attenta durante la mia assenza”…
Niente.
Solo un misero e freddo saluto carico di rancore e rabbia.
 
Mi mordo il labbro per cercare di pensare ad altro.
 
- Kagome… - la voce triste del piccolo Shippo mi giunge alle orecchie come un suono lontano.
- Non ti preoccupare… è tutto okkey. – mi ritrovo a mentire sotto lo sguardo abbattuto della mia migliore amica.
Ignorando volutamente le loro occhiate compassionevoli, riprendo a pettinare i capelli scuri di Yuna, che felice, si lascia coccolare da me.
 
Sorrido amaramente, prima di riguardare i miei amici.
- Mi basta che sia felice… - confesso, prima di abbassare di nuovo il volto.
 
Lo stesso fanno anche Shippo e Sango.
Ormai anche loro hanno capito che non c’è altra soluzione…
Fra me e Inuyasha non potrà mai esserci nulla.
E’ inutile sperare che la situazione si rovesci in mio favore!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
I giorni si susseguono velocemente.
Sembrano non finire mai.
Sono passati cosi tanti giorni da quel pomeriggio in cui è partito, da aver perso il conto del tempo…
Due, tre mesi?
Non lo so neppure io…
L’unica cosa che ne sono certa è che ogni notte, prego i Kami di vegliare su di lui.
Non sapere se lui sia ancora vivo, mi sta lacerando l’anima.
 
Le mie gambe sono guarite del tutto e ogni volta che mi ritrovo sola, scappo al vecchio e caro Goshinboku, sperando… illudendomi… che lui sia lì, seduto con le braccia conserte e con le palpebre chiuse, poiché può capire cosa succede attorno a lui anche con il suo solo olfatto.
Ma quando arrivo alle radici dell’albero, non trovo mai nessuno ad aspettarmi…
 
L’unico uomo che invece continua ad esserci è Hidashi.
Le sue visite al villaggio si sono intensificate, come anche il suo ferreo corteggiamento.
La situazione fra di noi, in verità è cambiata in queste settimane…
 
Proprio qualche giorno fa, ci siamo scambiati il nostro primo bacio..
Tuttavia, al contrario di quello che avevo dato a Inuyasha anni fa (*) , non avevo provato nulla.
Nessun giramento di testa, farfalle nello stomaco o battiti accelerati..
Niente di niente.
Per il principe provo una sorte di sentimento affettuoso, ma non è nulla in confronto a quello che continuo a provare per quello stupido e purtroppo bellissimo hanyou.
So che tutto questo è ingiusto nei confronti di Hidashi, ma… d’altra parte, io non gli ho mai dato motivo di fargli credere che lo amo..
Gli ho detto chiaramente, che non sono ancora pronta ad amare qualcun altro che non fosse Inuyasha e lui mi ha semplicemente risposto che rispetterà i miei tempi…
 
Parlare di Inuyasha a Hidashi, è stato… imbarazzante ma.. è giusto che lui sappia che io ho avuto una breve ma intensa “cotta” per lui…
Almeno… questo è quello che gli ho detto…
Ho mentito sul rapporto che mi lega all’hanyou…
Certo, non potevo mica dirgli che ho amato e amo tutt’ora Inuyasha!
E poi… una piccola bugia non uccide nessuno, no?
Continuiamo ad uscire, a parlare, qualche bacio, tutto nella norma insomma.
 
Ma il pensiero che più mi assilla è uno solo:
 
“ Dove sei Inuyasha? “
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
- KONGOSOHA!!! – urlo, guardando soddisfatto il demone, con sembianze di un leopardo, venire trapassato da parte a parte da un centinaio di cristalli di diamante.
 
Il grosso felino lancia un sonoro e gutturale ruggito, prima di cadere inerme sulla neve.
 
- Tsk! – pronuncio contento, prima di rinfoderare la mia fedele Tessaiga.
- Ce l’abbiamo fatta! – esclama Kikyo a pochi metri da me con un sorriso stanco sulle labbra. – Questo era l’ultimo demone! Non dovrebbero essercene dei nuovi! –
 
I demoni leopardo, che avevano assediato questo piccolo, ma tenace villaggio, collocato su un alta montagna a Ovest, sono stati tutti battuti.
Certo, è stata dura, ma alla fine ce l’abbiamo fatta!
In questi quattro mesi di assenza dal mio villaggio, ho contato di aver ucciso circa diciotto demoni… più li abbattevamo, più si moltiplicavano!
Per fortuna, adesso è tutto finito.
Possiamo ritornare a casa!
 
- Grazie mille, onorevole Kikyo, non sapremo mai come sdebitarci! – una voce maschile, credo quella del capo villaggio, mi giunge alle orecchie – se non foste venuta voi, dubito che avremo resistito ancora per molto! –
- Sono lieta di esservi stata d’aiuto, ma ora, se non vi dispiace, preferirei ritornare a casa mia… il mio villaggio potrebbe avere bisogno di me! – spiega calma la sacerdotessa, dopo essersi messa in spalla il suo inseparabile arco.
- Certo, certo, capisco. Però, prima che ve ne andiate, vorrei darvi, a nome di tutti gli abitanti di questo modesto villaggio, un pegno della nostra gratitudine! –
- Grazie, siete gentile… -
- Noi non siamo ricchi, ma il nostro riso, onorevole Kikyo, posso assicurarvi che è il migliore della contea! Il vostro assistente vi aiuterà a portarlo a casa vostra! – afferma lui, guardandomi tranquillo, mentre sulla mia faccia si è appena dipinta una nota di disappunto.
 
Odio quando si rivolgono a me così!
 
- Va bene, ancora grazie allora! – conclude lei, prima che il capo villaggio si avvii verso la capanna che sembra contenere tutte le scorte alimentari.
 
Con un cenno del capo, mi chiede di seguire quell’uomo e io senza pensarci due volte, mi affretto a raggiungerlo.
 
Non voglio stare un giorno di più in questo odioso posto!
Voglio tornare a casa… voglio rivederla.
In tutto questo tempo, non ho fatto altro che pensare a lei.
All’inizio, quando Kikyo quel giorno mi chiese di accompagnarla in questo posto sperduto, accettai subito, credendo che fosse la cosa migliore da fare.
Sapere che lei avrebbe accettato le corti già fin troppo esagerate di quel nobile, mi aveva mandato il sangue alla testa.
Pensare che qualcun altro, avrebbe potuto toccarla, baciarla… e farla sua, mi aveva fatto impazzire… tutt’ora, mi fa impazzire!
Quindi, pensavo che più lontano le sarei stato, meno avrei visto i loro incontri amorosi, più la mia gelosia si sarebbe scemata…
Ma mi sbagliavo.
 
Non c’è stato giorno in cui io non abbia pensato a lei.
Giorno e notte, costantemente.
Mi chiedevo che cosa stava facendo, che cosa stava pensando… con chi era… e quando me la immaginavo fra le braccia di quell’Hidashi, fremevo dalla rabbia e dall’impotenza di non poter fare nulla.
Perché ero troppo lontano..
.. perché aveva fatto la sua scelta.
 
Quando mi ha chiaramente fatto intendere che avrebbe continuato ad uscire con Hidashi, avrei voluto urlargli di non farlo, di non legarsi a nessun’ altro che non fossi io…
Ma questo era un pensiero meschino nei suoi confronti…
La realtà, sebbene sia ingiusta, è che io la devo lasciare andare… perché, come io mi sono costruito una nuova vita con Kikyo, devo lasciarle anche a lei la possibilità di fare altrettanto…
 
Tuttavia, sebbene la mia mente razionale sia arrivata a tale soluzione, il mio cuore non ne vuole sapere di girare pagina e di andare avanti.
 
Devo ritornare al villaggio e vedere che cosa è successo fra lei e Hidashi…
Sono sicuro che ciò che vedrò non mi piacerà, ma… la DEVO rivedere!
Ne è della mia sanità mentale!
E’ sbagliato ma..
 
Io..
… non posso vivere senza di lei!
 
 
 
 
Angolino dell’autrice

 
 
 
(*) mi sono riferita al bacio che Kagome e Inuyasha si sono scambiati nel secondo film “Il castello al di là dello specchio “ ;)
 
 
SALVE A TUTTI!!!! :)
Come state?? Spero bene!! Io mi sono liberata giusto venerdì da un esame tostissimo che ho concluso bene, ma che mi ha tenuta lontana da efp per quasi un mese intero!! T.T
Infatti vi volevo chiedere scusa per questo immenso ritardo!
Avrei voluto aggiornare prima, ma vi assicuro che tra poco non avevo nemmeno il tempo di dormire, da tanto che avevo da fare!
E se avevo un buchino di tempo libero, ero talmente fusa che scrivevo malissimo! XD
 
Grazie a tutti quanti per avermi messo fra le preferite, seguite o ricordate! E un grazie infinito per i bellissimi commenti! ;)
 
Inoltre, visto che in questo mese sono stata assente, andrò a spulciare tutte le storie che non ho più recensito, e provvederò a rimediare! ;)
 
Ditemi se questo capitolo è stato di vostro gradimento, e per farmi perdonare, metterò una piccola anticipazione del prossimo capitolo: “ Guai, risate… e sakè!

 
 


 
- Tu resti qua Kagome! – le dico io esasperato, afferrandola per un braccio.
- Non ci penso nemmeno! E poi tu non sai nemmeno giocare a carte! – esclama lei, rossa in viso a causa di quel dannato sakè!
- Ma che ci incastra? – esclamo osservando il soffitto della stanza, maledicendo Miroku per aver invogliato Kagome a bere qualche bicchiere di quella dannata bevanda!
- Ci incastra eccome! Io voglio giocare a carte! –
Ormai non mi stupisco nemmeno più di queste richieste assurde.
E’ colpa dell’alcol che gli scorre nelle vene, se le vengono fuori delle idee strampalate come questa!
- No. Tu a giocare assieme a quegli uomini balordi e mezzi ubriachi non ci vai! – pronuncio solenne.
- Allora facciamo qualcosa noi… - mi sussurra, cambiando totalmente tono e avvicinandosi a me con uno sguardo vagamente furbo.
Non mi piace questa cosa!
- C-Cosa vorresti fare?? – le domando con un grosso gocciolone sulla testa e arrossendo visibilmente per colpa degli occhi a cerbiatta che mi sta facendo.
- … facciamo l’amore qui Inuyasha… -
 

 
 



 
Beh, che dire…
Un bacione e alla prossima!! :-*
 
Saphira_chan
 

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Capitolo 19
*** Guai, risate... e sakè! ***








 

Capitolo 19

 
 
Guai, risate… e sakè!

 
 
Quest’aria fresca mi sta risollevando.
Dentro la capanna era veramente troppo caldo!
Osservo serena Yuna giocare sul prato assieme a Rin e Shippo.
 
- Qualcosa ti turba? – mi domanda curioso il mio “fidanzato”, se cosi si può chiamare, a pochi passi da me.
Avvampo di colpo, per essere stata presa in contro piede.
 
Cavoli, sono così prevedibile??
 
- Umm? No no… niente di particolare! – mento io, sorridendo nervosamente.
 
Hidashi sembra crederci e così riprende a spazzolare la criniera del suo cavallo bianco, che non la smette un attimo di nitrire felice per le continue attenzioni che il suo padrone gli sta rivolgendo.
 
- Tra poco ritornerò da mio padre.. vuoi venire stavolta? – mi chiede lui, non girandosi nemmeno.
 
Mi mordo il labbro colpevole, cercando di inventarmi a tempo record un’altra assurda scusa per rinviare.
 
La verità, è che, prima di fare un lungo viaggio da sola con lui, preferirei che ci fosse anche la mia amica Sango…
So che Hidashi non mi sfiorerebbe nemmeno con un dito, se io non lo volessi, ma… non mi sentirei nemmeno totalmente sicura ad andare con lui da sola!
Infondo.. adesso che stiamo insieme.. non farebbe nulla di sbagliato a desiderare di andare oltre il bacio..
Ecco perché voglio che ci sia qualcun altro con me!
Io non mi sento ancora pronta per questo passo con lui.. e non voglio fare l’emerita figura della santarellina che non si sente ancora pronta, quando invece la verità è che voglio avere la mia prima volta fra le braccia di un altro uomo…
 
Hidashi non è stupido..
Collegherebbe subito la mia paura di farlo, con i miei vecchi sentimenti…
E francamente quindi, finchè posso, evito di stare da sola con lui la notte.
 
- Emm, mi piacerebbe, ma preferisco stare vicino a Sango e Miroku in questo momento… - gli spiego, non mentendo totalmente.
Infatti, i miei amici ultimamente sono giu di morale per la piccola Mayu, che non fa che chiudersi in se stessa, facendo preoccupare i suoi genitori.
 
- Capisco… - aggiunge solamente in maniera atona.
 
- Mi dispiace.. –
 
- No.. non ti preoccupare.. ci saranno altre occasioni no? – mi dice, girandosi finalmente verso di me con il sorriso sulle labbra.
 
Gli sorrido di rimando, felice che anche questa volta l’ho scampata, ma una voce alle nostre spalle ci costringe a voltarci e prestare attenzione.
 
- Kagome, puoi venire per favore? – mi grida Sango dalla sua capanna.
 
Annuisco un po’ confusa, prima di alzarmi in piedi e dirigermi insieme a Hidashi nella sua abitazione.
Mi è sembrato, o nella sua voce c’era… angoscia?
 
 
 



...
- Quindi state pensando che Mayu sia posseduta? – domando sorpresa di fronte alle facce tese dei miei amici.
- Ma essendo un monaco non dovresti esserne sicuro? – dice il piccolo Shippo, che al contrario di Rin, che è rimasta a giocare fuori con Yuna, ha preferito partecipare al dialogo dei grandi.
- E’ quello che pensavo anche io, ma vi ricordate di cosa ci disse quel giorno Ungai? –
- Ungai? Il monaco che incontrammo qualche anno fa durante il nostro cammino? – domando sorpresa io, sotto lo sguardo confuso di Hidashi, che neanche lo conosceva.
- Si lui.. quando voi non eravate ancora stata liberata, è venuto qui e ci ha detto di stare attenti ad uno spirito demoniaco, specializzato nelle possessioni.. – mi spiega Miroku con tono grave -… e noi pensiamo che possa essere proprio quel demone la causa di questo malumore di Mayu.. –
 
Aggrotto le ciglia confusa, cercando di assimilare bene le parole del monaco.
- Ma io continuo a non capire, come mai nessuno riesce a percepire l’aura demoniaca del demone se è davvero posseduta! –
 
- Non lo sappiamo per certo neppure noi Kagome, però… Ungai ci disse che questo demone poteva essere tolto dal corpo della vittima, solo se fatto avvicinare ad una speciale reliquia… Forse solo la vicinanza di questa maschererà l’aura maligna del demone… sempre che ci sia! – dice Sango con fare afflitto, stringendo più forte la piccola gemellina che ha fra le braccia.
 
In effetti, anche se non sembrerebbe proprio, se Mayu fosse posseduta, spiegherebbe questo repentino cambiamento di umore e di comportamento della bimba.
 
 
 
Tuttavia, il mio cervello va in tilt, non appena sento la sua voce.
 
- Buongiorno… vedo che siete tutti qui riuniti! –
 
Deglutisco a fatica, prima di girarmi verso la porta.
Quando focalizzo l’immagine, il mio cuore inizia a battere più forte di prima.
 
- Oh! Bentornata onorevole Kikyo! – la saluta Hidashi, mentre io sto sudando freddo.
 
Se c’è lei, significa che c’è anche…
 
E come pensavo, subito dopo che “la potente sacerdotessa” è entrata completamente nella stanza, andandosi a sedere proprio di fronte ad Hidashi, ecco che fa la sua entrata Inuyasha in tutta la sua bellezza.
 
 
Non appena i nostri occhi si incrociano, perdo la cognizione del tempo. Sembra che si sia fermato nel momento in cui oro fuso e cioccolato fondente si sono uniti.
Mi sembra un’eternità dall’ultima volta che l’ho visto!
 
In un primo momento, ho potuto scorgere nelle sue iridi ambrate, un senso di pace, di completezza… ma subito viene sostituito da ira e stizza, non appena appoggia il suo sguardo su Hidashi.
 
Mi irrigidisco quando mi rendo conto che deve aver intuito che fra me e il principe c’è qualcosa di più della semplice conoscenza.
 
Senza che nessuno fiati, Inuyasha si va a sedere accanto a Kikyo, che guarda caso, è proprio di fronte a me!
 
Non ha smesso un attimo di spostare lo sguardo accigliato, da me a Hidashi, durante il suo piccolo tragitto, fino al posto in cui è seduto ora.
 
Un grosso gocciolone mi appare in testa ad osservare la nuova coppietta arrivata.
Kikyo ci sorride (miracolo!) bonariamente, mentre Inuyasha ci fissa truce.
 
Oh.Merda.
 
- Non credevo di trovarvi qui Hidashi… a cosa devo la visita? – chiede cordiale Kikyo, mentre io sorrido nervosamente, sudando freddo.
 
Serpeeeeee!!!!! Sai benissimo, visto il sorrisetto che hai stampato in faccia, per quale motivo lui è qui!!!
 
- Non per affari economici, è ovvio! Piuttosto, per rivedere una ragazza in particolare.. – dice con tono allusivo, ma facilmente chiaro a tutti i presenti nella stanza, visto che mi ha messo un braccio sulla vita.
 
Continuo a sorridere, ancora più nervosamente di prima, con gli occhi chiusi, per non vedere la reazione di Inuyasha.
 
Mi starà fulminando con lo sguardo lo so!!
O Kami! E adesso che faccio????
Kagome resta calma!!
Accidenti che figura di merda però!!
Spiattellare di noi due in questa maniera qui, è troppo per me!!
Senza contare… che Inuyasha ce l’ho proprio davanti!!!!!!
O mamma che situazione!!
E non ha ancora aperto bocca!!
Bruttissima cosa!!
 
- Oh! Quindi il vostro rapporto si è evoluto? – continua lei, mentre i miei amici sono sconcertati quanto me.
Solo lei non percepisce la rabbia di Inuyasha salire di secondo in secondo????
 
- Beh… con mio immenso piacere, si! –
 
Vi prego Kami, trasformatemi in uno struzzo, affinchè io possa mettere la testa sotto terra e evitare questo supplizio!!
 
- Davvero? Ne sono lieta! – esclama lei, quando finalmente trovo il coraggio di riaprire gli occhi.
 
Ovviamente, non appena lo faccio, vengo investita da due gemme color topazio che bruciano di sdegno e rabbia.
 
Mi si ghiaccia il sangue nelle vene a guardarlo cosi!
E’ proprio incavolato nero!
 
 
- Sono felice che voi lo pensiate, onorevole Kikyo… però adesso è tempo che vada.. si sta facendo tardi, devo ritornare a palazzo ad aiutare mio padre in faccende amministrative – spiega tranquillo il nobile, mentre io invece sono bordò per la situazione assurda.
 
- Certo, capisco… fate buon viaggio allora! – gli augura Kikyo, prima che lui si alzi e faccia un inchino accennato con la testa, tipico di quando vuole salutare gli altri.
 
Sto per sospirare sollevata per questa uscita di scena, quando ecco che improvvisamente Hidashi si inginocchia e mi bacia di fronte a tutti.
 
Non so che colore venga dopo il bordò, ma… di sicuro è la tonalità che hanno preso le mie guance!!
 
Oh santi Kami Oh santi Kami!!!!
Ma che accidenti vi ho fatto????
 
- Arrivederci Kagome! Non ti cacciare nei guai in mia assenza! – mi dice premuroso, prima di scomparire dietro la stola di paglia che separa il dentro dal fuori.
 
Io non mi muovo nemmeno.
Sono talmente imbarazzata, sconvolta e rassegnata, che nemmeno gli rispondo o faccio qualcosa.
 
- I miei complimenti Kagome! Il nobile Takigawa sembra essere uno con la testa apposto! – la sento dire io.
- E-eh già.. – le rispondo poco convinta con un grosso gocciolone sulla testa. Questa me la paghi Kikyo!
 
 
- Emm.. scusate… - interviene Sango, ansiosa di riprendere il discorso che aveva lasciato a metà – non voglio interrompervi però… non siamo qui per parlare di questo.. –
- E cosa sarebbe successo? – chiede sorpresa la miko, prima che la mia amica le cominci a spiegare quello che ha appena detto a noi, deviando per fortuna l’attenzione dal bacio rubato di Hidashi.
 
 
 
 
 
 
 
- Beh… anche io proverei… forse la sua aura demoniaca è veramente celata e finché non la portiamo dal monaco Ungai, non lo sapremo mai! – sostiene Kikyo, guardando minuziosamente la piccolina che ci sta guardando atona, senza battere ciglio.
 
Sembra che non ci sia con la testa…
Dov’ è finita quell’amorevole e chiassosa piccola peste di qualche mese fa?
Forse è davvero posseduta da quello spirito…
 
- Io e mia moglie abbiamo deciso di tentare il tutto per tutto e portare Mayu da Ungai.. Lui ha la reliquia, quindi non c’è altro da fare che andare da lui! –
- Andate insieme? –
- No Shippo, Sango rimane qui con Yuna.. sono solo io a portare Mayu.. –
- Vengo con te! – esclama il piccolo demone volpe, non facendolo nemmeno finire di parlare.
- Se vuoi venire, non ti impedirò di seguirmi… un po’ di compagnia non mi dispiace a dirti la verità! – afferma Miroku piacevolmente sorpreso del coraggio del cucciolo.
 
- Vengo anche io. Qui non ho nulla da fare. – dice con voce tetra Inuyasha, che per la prima volta da quando è arrivato, non aveva ancora aperto bocca.
 
Forse… è perché non vuole vedermi?...
No dai… non può essere per quello..
Di sicuro.. anche se fa il duro, anche lui tiene alla salute di Mayu.
 
- O-Okkey… - balbetta il monaco, terrorizzato nel declinare l’aiuto dell’hanyou. Persino lui, ha capito che è di pessimo umore!
Solo Kikyo non ci arriva!... o forse… non ci vuole arrivare!
 
- Io non posso aiutarvi… - dice quest’ultima - … sono già mancata per troppo tempo dal villaggio… ho diverse cose da fare purtroppo.. –
- Capisco, non vi preoccupate… siamo già in molti ad andare… non c’è bisogn… -
- Verrò anche io con voi! – lo interrompo io, beccandomi gli sguardi allibiti di tutti, compreso quello di Inuyasha, che non si aspettavano questa mia mossa.
 
Ovviamente, è chiaro che Inuyasha è arrabbiato con me.. quindi, per evitare stupidi battibecchi, sarei dovuta stare al villaggio…
Ma non è nella mia indole non aiutare qualcuno, quando posso farlo invece!
 
- Secondo me, la cosa più giusta da fare, è rimanere qui con Sango… se andate tutti, chi rimane con lei?? – domanda la miko, anch’essa sorpresa dalla mia intenzione di andare.
 
Riesco a leggere però nei suoi occhi, una piccola, ma presente, nota di panico, dovuta quasi sicuramente, dal fatto che viaggerò con Inuyasha senza la sua continua supervisione.
Oh si cara, adesso che ho capito cos’è che ti preoccupa tanto, non me la lascio mica scappare questa occasione!!
Te l’avevo detto che te l’avrei fatta pagare, no?
 
Lancio una rapida occhiata a Sango, che incredibilmente capisce le mie reali intenzioni e la vedo annuire con il capo soddisfatta.
Infondo, neanche a lei Kikyo le va molto a genio!
Menomale che ho un’amica così apprensiva!
 
- Beh, Sango non rimarrebbe sola… c’è Kirara, Rin, Obaba e poi… -
- … e poi? – ripete scocciata la miko, che già aveva cambiato umore.
- … e poi, ci sei tu, Kikyo! Sbaglio, o hai appena detto che devi rimanere al villaggio, data la tua lunga assenza? – affermo trionfante con sguardo furbo, crogiolandomi nella soddisfazione di vederla messa con le spalle al muro.
 
Come diceva la mia mamma…
“Chi la fa, l’aspetti!”
Non c’è mai stato un detto più veritiero di questo!
 
Lei, con un’espressione atona, quando invece dentro sta ribollendo di rabbia, annuisce impercepibilmente con la testa.
 
Vedo con la coda dell’occhio, la mia amica sorridere e farmi l’occhiolino.
Sango… se tu non ci fossi, bisognerebbe inventarti!
 
- Quando si parte? – chiede il piccolo Shippo cambiando discorso.
- Anche ora! – gli risponde Miroku, dopo aver preso dalle braccia della moglie la figlia.
 
Ci alziamo tutti e quando raggiungo la porta, sono costretta a fermarmi poiché se non l’avessi fatto, sarei andata a sbattere contro il corpo statuario del mezzo demone, che stava per uscire nello stesso momento in cui lo volevo fare io.
Dopo essersi fermato anche lui, mi lancia un’occhiata carica di sdegno e pronunciando uno dei suoi soliti “Tsk” imbronciati, esce dall’abitazione.
 
Un grosso gocciolone appare sulla mia testa.
Questo viaggio sarà parecchio turbolento mi sa!
 
 
 
 
 
 
 
 
Dopo ore di stancante cammino, e come mi aspettavo, di continui battibecchi, si arriva di fronte ad una abitazione, che notiamo essere, con mio sommo sollievo, una locanda per stranieri.
Finalmente potrò dormire su un comodo letto per una volta!
 
Miroku, come suo solito, inscena una disinfestazione demoniaca nell’abitazione, e ci assicura una camera ciascuno per dormire, senza spendere una sola moneta.
Nonostante io sia contraria a queste cose, per una volta, posso chiudere un occhio… questi tre giorni di duro cammino mi hanno ucciso!
Abbiamo camminato anche diverse ore la notte!
Accidenti, sono proprio fuori allenamento!
Tre anni fa, avrei resistito anche più di questi miseri giorni!
Vabbè… lasciamo perdere il passato!
… Godiamoci piuttosto questo alloggio gratis!
 
Prima di andare a coricarci nei nostri rispettivi letti, però il proprietario della locanda, ci invita a sederci per qualche oretta nella sala principale, in modo così da offrirci anche la cena.
 
A dire la verità, il riso che ci ha dato non è un gran che, però non posso lamentarmi…
E’ pur sempre del cibo!
 
Inoltre… l’atmosfera di questa locanda, mi piace!
Ci sono tante persone, fra cui molti uomini, che non la smettono un attimo di fare battute su battute, facendoci ridere tutti.
 
 

- E allora sapete che gli dice?? – chiede beffardo un uomo sulla quarantina.
- No, cosa? – ripete un vecchio, ansioso di conoscere la risposta, come tutte le altre persone in sala ovviamente.
- Ma vallo a chiedere alla vacca della tua moglie!! –
E lì di nuovo tutti a ridere.
Solo Inuyasha rimaneva serio, pronto a fulminare con lo sguardo, chiunque mi lanciasse delle occhiate fin troppo languide per i suoi gusti.
 
Maledizione, fino a quanto avrà intenzione di fare il gelosone? Tanto, anche se non lo ammette apertamente, solo uno stupido potrebbe non notarlo!
 
- Divina Kagome, sentite quanto è buono! – mi dice all’improvviso Miroku, mentre già una persona stava cominciando un’altra barzelletta sulla solita moglie bisbetica.
 
- Che cos’è? – domando ingenuamente, prendendo fra le mani un bicchiere pieno di una qualche bevanda.
- Tsk! Solo una ragazzina come te, non può arrivarci da sola! – mi dice sprezzante Inuyasha.
 
Io lo fulmino con lo sguardo e apro bocca per inveire contro di lui, ma per fortuna il monaco mi precede, impedendo così un futile battibecco.
 
- E’ dell’ottimo sakè! Penso di non averne mai assaggiato uno così buono! –
- Lascia stare Miroku, di sicuro non ha nemmeno mai bevuto del sakè! – continua Inuyasha, osservando Miroku con fare altezzoso.
 
Brutto cafone che non è altro!
Da quando mi ha visto con Hidashi, non fa altro che tirarmi dietro battuttine sprezzanti!
Ma ora te lo faccio vedere io!
 
- E invece so benissimo che sapore ha il sakè! – mento io, squadrandolo di sottecchi.
 
Successivamente, bevo, per la prima volta, quella bevanda alcolica sotto il loro sguardo attento.
Strano ma il sapore del sakè… mi piace!
 
- E’ veramente buono! – dico sorpresa, sorridendo a Miroku e sfidando con lo sguardo Inuyasha.
- Fhè! Ti consiglio di ridare il calice al bonzo, prima di ubriacarti! –
- Stai forse provando a dire che non riuscirei a reggere del comune Sakè forse? – gli domando irritata io, mentre un grosso nervo pulsante mi appare sulla testa.
- Non sto “provando”… lo so di sicuro! – afferma convinto, girando il volto in direzione opposta a me.
 
Ahhhh!!!! Quanto lo odio quando fa cosi!!!!!
 
- Emm… ragazzi… non c’è bisogno di esser… - tento il monaco, ma io lo interrompo subito.
E’ giusto mettere subito le cose in chiaro!
 
- E invece ti sbagli! Io lo so reggere benissimo l’alcol! –
- Ne dubito –
- E invece ti dimostrerò che hai torto marcio! – esclamo io trionfale, già pregustandomi la sua faccia per la mia futura vittoria. – Miroku? –
- S-Si?? –
- Passami la bottiglia! – ordino io tranquillamente, ignorando la faccia incredula del bonzo e di, finalmente, anche Inuyasha.
- Scema, che intenzioni hai?? – mi chiede lui, guardandomi storto.
- Ti dimostro che so reggere l’alcol! – affermo sicura io, mentre Miroku fa un sorrisetto nervoso.
Di sicuro anche lui pensa che non ce la posso fare, ma non mi interessa!
 
Ormai ho giocato il tutto per tutto!
 
 
Passano diversi minuti, e dopo le esilaranti barzellette, in sala siamo rimasti solo io, Inuyasha Miroku e un gruppo di uomini, di tutte le età, che si sono messi a giocare a carte.
Shippo e Mayu si erano addormentati, così li abbiamo portati in camera prima di essere ritornati qui in sala.
 
- E’ meglio che vada anche io.. – esclama Miroku, dopo aver bevuto il terzo bicchiere di sakè. – Vado da Mayu e Shippo… voi non andate a dormire? –
 
- Naaa – rispondo io allegramente, con la testa che mi gira - io rimango un po’ qui.. però.. se Inuyasha ha sonno, può tranquillamente andare.. –
- Io non ho sonno! – ribatte offeso lui, facendomi sorridere.
 
Vuoi vedere fino a che punti resisto, eh Inuyasha?
Beh, spiacente, ma dovrai ricrederti!
Non sono più una ragazzina acqua e sapone!
 
Ho la testa che mi gira, le palpebre pesanti, ma riuscirò a vincere l’ubriachezza con la sola mia forza di volontà!
Ti farò vedere quanto io sia brava a reggere l’alcol!!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Io l’avevo detto che non ce la faceva a reggere l’alcol!!
E lei, “ no, ma cosa dici?? Io ce la faccio!! “
Si si, come no!
Dire che è brilla è un complimento!
Non fa che ridere di continuo ad ogni cosa che quei tizi dicono!
 
Se non fossi qui, di sicuro, tutti gli uomini di questa stanza le sarebbero saltati addosso!
Ormai hanno bevuto anche loro e vederli giocare a carte in maniera così scoordinata e confusionaria, quasi mi infastidisce!
 
Per quanto ancora Kagome avrà intenzione di stare qui??
 
Senza contare che io sono furioso con lei!!
Quando l’ho vista assieme a quel nobile, ho dovuto faticare contro me stesso per non ammazzarlo con le mie mani!
Temevo che Kagome si sarebbe avvicinata a lui, ma vederlo con i miei occhi… è stata un’altra cosa!
Appena Miroku ha parlato di andarsene per un po’ di giorni dal villaggio, ho subito voluto cogliere al volo l’occasione e partire… così almeno avrei avuto dei giorni per smaltire il tutto… Soprattutto la scena di Kagome che bacia quell’imbecille!!!
Dannato idiota! Proprio a pochi centimetri da me doveva baciarla???
Se ci ripenso, mi viene una gran voglia di andare da lui e affondare gli artigli nella sua giugulare!
 
 
- Ehi? – esclama un uomo a pochi passi da noi, che sta fissando Kagome con un sorriso da ebete sulla faccia.
- Che vuoi? – dico irritato io notandolo.
- Perché non venite a giocare con noi? –
 
Giocare? Ti sembro forse uno che gioca a carte e schiamazza in compagnia??
Sfortunatamente, però, Kagome non la pensa come me..
 
- Siii che bello! Inu andiamo?? – mi chiede con le mani intrecciate a mo’ di preghiera e con gli occhi languidi.
 
- No –
 
- Daiiiii -  continua lei, punzecchiandomi la veste che ricopre il mio braccio.
 
Un grosso gocciolone compare sulla mia testa.
Menomale che non si sarebbe ubriacata!
E poi… sbaglio o mi ha chiamato Inu??
Accidenti a Miroku!
Questa me la paga!
 
 
- E dai!! La tua amica vuole venire con noi!! Lasciala andare!! – mi propone l’uomo, inconsapevole del mio istinto omicida nei suoi confronti.
 
- Neanche morto! – dichiaro io, non muovendomi di un centimetro.
- Uffii sei cattivo però!! – mi mormora lei, mettendomi il broncio.
 
Sono costretto a girarmi dalla parte opposta.
Vederla con le guance arrossate per colpa del sakè e con quel visino così imbronciato, mi mette un po’ a disagio…
Lo so, non è il momento adatto per pensare a certe cose, ma…
Kagome è davvero carina con quella espressione lì… fa quasi tenerezza…
 
- Vieni.. – le dico esasperato io, ignorando volutamente l’uomo di fronte a noi. - .. andiamo a prendere un po’ d’aria fresca.. –
 
Senza attendere una sua risposta, mi alzo e tirandola per un braccio, l’aiuto ad alzarsi.
L’accompagno fino al retro della sala, in cui vi è una tettoia che da su un piccolo laghetto… Almeno lì non saremo disturbati da quegli ubriaconi senza ritegno!
 
Ha avuto davvero un bel coraggio quello lì a chiedermi di affidargli Kagome!
Mi prudono le mani a pensare a quanto gli ci sarebbe stato bene un bel cazzotto in faccia!
 
Mi giro a chiudere lo scorrevole dal quale siamo passati, in modo da sentire il meno possibile le risate di quei tizi.
 
Do un’ultima e rapida occhiata all’uomo che prima le ha chiesto di andare con lui, e con uno sguardo minaccioso, gli faccio intendere di non seguirci.
 
Dopo di che, con un rumore secco, chiudo quello dannato scorrevole.
 
- Inu… ho caldo.. – si lamenta lei dietro di me.
- Ma che dici? Guarda che fuori è sempre freddo e… … MA CHE CAVOLO STAI FACENDO???? –
- Mi spoglio – mi spiega lei, come se fosse la cosa più naturale del mondo, mentre invece io arrossisco fino alla radice dei capelli.
 
Ha una spallina abbassata, che mi mette sotto gli occhi, buona parte del petto.
Se ero un umano, a quest’ora, mi sarebbe venuto un infarto a vederla cosi!
L’idea che si sta spogliando davanti a me è… troppo dannatamente erotica!
 
- D-Dannata non ti azzardare!! – mi sbrigo a dirle io, fermando con una mano le sue, che impacciate tentavano di sciogliere il fiocco che teneva su il suo kimono, e con l’altra aggiustandogli la spallina che aveva fatto cadere.
 
- Perché? Ti scoccia cosi tanto vedere il mio corpo? Sono tanto brutta? –
 
Eh?
Brutta lei??
Ma se sto facendo i salti mortali per non far vedere che mi sta eccitando in maniera vergognosa??
 
- N-No! Io non… non ho detto questo! –
- E invece si! Tu mi dici sempre che ho un corpo da bambina! Io … io… a CUCCIA!! – mi grida lei, portandosi le mani al viso e simulando un pianto isterico, tipico di tutte le donne.
 
O santi Kami, ma che vi ho fatto per meritare tutto questo???
 
- S-Scema! Non ho più il rosario! Me l’ha levato Kikyo! –
 
Tuttavia, non appena pronuncio quel nome, abbassa le mani dal suo viso e mi guarda truce.
Un grosso gocciolone compare sulla mia testa.
Che cosa ho combinato stavolta??
 
- Kikyo Kikyo Kikyo!! Sempre di lei ti interessi!! Perché stai qui a rompere le scatole a me, quando invece pensi a lei?? –
 
Aggrotto le ciglia confuso.
Come può pensare che io pensi a lei in un momento del genere??
 
- Io non sto pensando a lei! – affermo convinto, ma quello che mi chiede dopo, mi spiazza di nuovo.
- E’ perché lei è più bella? –
- Eh????? –
 
Miroku maledetto! Questa me la paghi cara!!!
 
- E’ così invece!! Sei un idiota!! A me continui a ricoprirmi di insulti e invece lei la riempi di complimenti! – si lamenta lei, prima di girarsi e darmi le spalle offesa.
 
Questa poi… io, che riempio di complimenti Kikyo!!
Quando mai sarebbe successo??
 
- Ma Kagome, stai vagamente ascoltando quello dici??? Non è assolutamente vero che la riempio di complimenti!! –
- E quando l’hai soprannominata, “la potente sacerdotessa”!! … era un nomignolo affettuoso per caso?? – mi grida, dopo essersi girata di scatto in mia direzione.
 
A causa del brusco movimento, perde l’equilibrio.
E’ normale, nelle condizioni in cui si trova… non dovrebbe nemmeno stare alzata!
Figuriamoci fare queste mosse!
 
Senza pensarci un attimo, la prendo al volo, impedendo così la sua caduta e ritrovandomela fra le braccia.
 
Il suo respiro accelerato sul mio collo, rischia di farmi impazzire!
 
Fortunatamente per me, tempo pochi secondi e Kagome con uno spintone si allontana da me, ancora irritata per la piega che aveva assunto la nostra bizzarra conversazione.
 
- Ma che..?? Quello è solo un dato di fatto! Non stavo mica alludendo a qualche genere di complim… - ma vengo di nuovo interrotto dalla sua voce, ora stranamente calma.
 
O Kami santissimi!
Questi sbalzi d’umore non li sopporto più!!
Non so più come comportarmi quando fa cosi!!
 
- Vabbè basta, io me ne ritorno da quegli altri –
- Tu cosa??? In queste condizioni?? – sbotto io, mettendomi fra lei e la porta.
Se pensa che la lasci andare di là indifesa, in balia di quegli uomini con gli ormoni alle stelle, si sbaglia di grosso!
 
- Perché? L’essere un po’ brilla mi deve impedire di andare di là a giocare a carte?? –
 
Kagome, loro di giocare a carte non ne hanno nessuna voglia!!
 
Perché non lo riesce a capire???
Se la lasciassi sola, di sicuro le metterebbero tutte le mani addosso!! E questo non posso tollerarlo!!
Dannato Sakè del cavolo!!
 
- Kagome, tu non sei “un po’ brilla”, tu sei ubriaca maledizione!! – preciso scettico.
- Naaaaa, sono solo un po’ allegra… -
- Alla faccia dell’allegra! –
- Scemo!! Io me ne vado allora! Buonanotte! – mi dice facendomi la linguaccia e provando a superarmi… con scarsi risultati però.
 
- Tu resti qua Kagome! – le dico io esasperato, afferrandola per un braccio.
- Non ci penso nemmeno! E poi tu non sai nemmeno giocare a carte! – esclama lei, rossa in viso a causa di quel dannato sakè!
- Ma che ci incastra? – esclamo osservando il soffitto della stanza aperta, maledicendo Miroku per aver invogliato Kagome a bere qualche bicchiere di quella dannata bevanda!
- Ci incastra eccome! Io voglio giocare a carte! –
Ormai non mi stupisco nemmeno più di queste richieste assurde.
E’ colpa dell’alcol che gli scorre nelle vene, se le vengono fuori delle idee strampalate come questa!
- No. Tu a giocare assieme a quegli uomini balordi e mezzi ubriachi non ci vai! – pronuncio solenne.
- Allora facciamo qualcosa noi… - mi sussurra, cambiando totalmente tono e avvicinandosi a me con uno sguardo vagamente furbo.
Non mi piace questa cosa!
- C-Cosa vorresti fare?? – le domando con un grosso gocciolone sulla testa e arrossendo visibilmente per colpa degli occhi a cerbiatta che mi sta facendo.
- … facciamo l’amore qui Inuyasha… -


Eh?
Ho… capito male??
 
Sgrano gli occhi sconvolto, cercando di assimilare bene nella mia testa le parole che ha appena pronunciato.
Lei… mi ha detto… che.. che…
 
La mia faccia inizia a prendere fuoco, non appena capisco che Kagome mi ha realmente chiesto di farlo qui con lei!!
 
OsantiKamiosantiKami!!!
 
Deglutisco a fatica, mentre la guardo con quel suo sorriso stranamente malizioso.
 
- C-CHEEE??????? – grido in maniera strozzata, dopo aver fatto cadere l’occhio sulle sue dolci forme.
Accidentiaccidentiaccidenti!!
Perché deve avere un corpo tanto perfetto??
Perfino nella mia forma di mezzo demone è difficile resisterle!!... figuriamoci se fa queste proposte indecenti!!
 
- La cosa è tanto deplorevole per te? – la voce di lei è quasi un sussurro, ma arriva forte e chiaro alla mia testa, già in preda degli istinti maschili.
 
- K-Kagome… Ma.. ma… che stai dicendo?? – balbetto imbarazzato, mostrandomi restio alla sua proposta, mentre invece l’unica cosa che vorrei è strapparle di dosso quel dannato kimono e farla mia!!
 
No Inuyasha aspetta!
Respira e inspira..
Stupidi ormoni del cavolo!
Fare l’amore con lei in queste condizioni, significherebbe abusare di lei!!
Non è in sé in questo momento!!
 
- Tu… non mi vuoi Inuyasha?? – mormora lei, abbassandosi un poco di nuovo la spallina destra.
 
E no Kagome…
Cosi non vale!

Maledizione però! Sono un hanyou!
E’ possibile che non riesca a resistere a questi istinti così maledettamente umani??
Guardo un punto impreciso della stanza, con l’intenzione di calmare il mio sangue, che come impazzito, ha cominciato a martellare sia nella testa, che nei lombi.
 
Respira Inuyasha, respira…
 
- Okkey… ho capito… - esclama lei delusa, dopo qualche secondo di silenzio.
- C-Cosa? –
- Non vuoi perdere tempo con una brutta copia come me… -
- Brutta copia?? No, Kagome io… -
- Pazienza!! – esclama lei improvvisamente, impedendomi di continuare e cambiando per l’ennesima volta il tono della voce - … di sicuro gli uomini di là in sala, apprezzeranno molto più di te la mia compagnia… quindi se non ti dispiace.. ora andrei di là a giocare con loro! –
- No! Tu non ti muovi di qua se non per andare nella tua camera a dormire! – affermo serio io, sempre con le guance arrossate per tutte le parole dette e non dette di poco fa.
- E perché?? Tu puoi fare tutto quello che ti pare, perfino andare a letto con la sacerdotessa del villaggio e io non posso nemmeno divertirmi ad un gioco da tavolo??? –
 
Aspetta.
Ha detto… andare a letto?
C-Come fa ad essere cosi sicura che io e Kikyo…??
 
- Co-cosa stai dicendo Kagome?? E poi chi ti ha detto queste cose?? –
- Beh, mi sembra ovvio, no?? La tua Tesoruccia! Cos’è? La “potente sacerdotessa” non ha detto nulla al suo caro cagnolino?? –
 
Un ringhio basso fa vibrare impercepibilmente la mia gola.
Kikyo l’ha davvero combinata grossa!
Era proprio necessario dire a Kagome queste cose???
L’ha fatto apposta come minimo!
Quando la rivedo mi sentirà!
 
- Adesso basta Kagome, stai sclerando! E poi lei non è la mia “Tesoruccia” e io non sono il suo cagnolino! – sbotto arrabbiato, sia per aver scoperto che sa che io e Kikyo abbiamo avuto dei rapporti fisici e sia per avermi sopranominato cagnolino.
- Ma se gli scodinzoli sempre dietro! –
- Non è vero!! – le dico io seguendo il mio orgoglio, ma sapendo che infondo ha ragione…
 
Gli ultimi mesi ne sono una prova certa…
L’ho seguita in quel villaggio in montagna..
Ma io… l’ho fatto solo per Kagome…
Sono andata con lei, solo per soffrire meno.. anche se poi ho ottenuto l’effetto opposto!
 
- Se se… bella scusa! Farò finta di crederci! Buonanotte! –
- Ma che… dove pensi di andare? – le chiedo scocciato, sapendo già quale sarà la sua risposta.
- Dagli altri, problemi? –
- Si, molti! Problemi? –
 
Non sopporto di vederti così indifesa con degli uomini che potrebbero farti del male, lo riesci a capire?!
 
Ci fissiamo negli occhi per qualche secondo, sfidandoci, fino a che una voce irritante ci costringe a voltarci.
 
- Ehilàà!!! Buonascera! Scusate l’intromissione… ma mi è scembrato di capire che la scignorina vuole venire.. hic!... con noi a giocare… non è vero??.. hic! – dice un vecchio apparso sulla porta, tenuto in piedi da un altro ubriaco.
Entrambi hanno addosso un puzzo orrendo di alcol… chiaro segno che sì, la mia scelta di tenerla lontana dalla sala principale è la cosa giusta da fare!
 
Con la coda dell’occhio, vedo Kagome aprire bocca, ma io prontamente, le metto una mano sulle labbra, impedendole di pronunciare qualsiasi parola.
Mi guarda furente, ma io non ci faccio nemmeno caso.
 
Con l’altro braccio libero, la prendo in collo e nonostante scalci per mostrarmi il suo disappunto, continuo per la mia strada.
 
- Affatto! Va a dormire adesso! – esclamo serio, avviandomi verso il dormitorio.
- Ma… - tentano loro con tono deluso.
- Vi conviene togliervi di mezzo, a meno che non vi volete ritrovare con un braccio o una gamba spezzata. – li minaccio io, trucidandoli con lo sguardo e mostrando i denti.
 
I malcapitati, indietreggiano impauriti e come avevo pensato, mi lasciano passare.
Uno di loro è pure caduto in terra, pur di starmi il più lontano possibile, mentre passavo dalla porta…
 
Fhè! Razza di imbecilli!
 
Kagome invece me la sta facendo sudare abbastanza!
Non che questo voglia dire che è più forte di me, ci mancherebbe..
Solo che durante tutto il tragitto, non ha mai smesso di scalciare e di provare a levarsi dalla bocca la mia mano.
 
- Mi dispiace Kagome, ma mi ci hai portato tu a questo punto! – esclamo severo, dopo essere entrato nella sua camera.
Chiudo la porta scorrevole dietro di me con il piede, dal momento che ho entrambe le braccia occupate e mi vado a sedere in un angolino della stanza.
Kagome, ancora fra le mie braccia, grazie al cielo, smette di divincolarsi e mi guarda curiosa.
 
- Allora… io levo la mano… ma tu la devi smettere di dire che vuoi andare di là con quei balordi, intesi? –
 
Lei, un po’ accigliata, annuisce con la testa, e io, come promesso, tolgo dal suo viso la mia mano artigliata, che lei nemmeno con tutta la sua forza, era riuscita a muovere di un solo centimetro.
 
Sospiro sollevato nel vederla più tranquilla rispetto a prima, e quando la vedo sbadigliare, non posso fare a meno di intenerirmi..
 
Può essere irritante quanto vuole, ma il suo viso è di una dolcezza assoluta.
 
- Mi sa che è meglio che tu vada a letto… - sussurro piano, con il terrore di svegliarla da quello stato di dormiveglia in cui è caduta.
 
Ma non appena circondo con un braccio il suo busto, per adagiarla sul letto, ecco che mi stupisce ancora una volta, facendomi imbarazzare più del dovuto.
 
- K-Kagome?? – la chiamo, trattenendo il respiro per quell’abbraccio inaspettato.
- Rimani qui Inu… - mormora lei con la voce impastata dal sonno.
 
Incurante del mio stato agitato e imbarazzato, si accomoda meglio fra le mie braccia, portando entrambe le mani sul mio petto e adagiando la testa vicina al mio collo.
 
Sento il sangue già ribollirmi nelle vene, al pensiero di dormire tutta la notte, abbracciato a lei, ma dopo averle dato un’ultima occhiata, non posso più dirle di no…
 
Ha il volto così rilassato..
Mi sembra così piccola e fragile.. tanto che io stesso ho paura ad abbracciarla!
 
Più delicatamente possibile, avvolgo con le braccia il suo esile corpo, anche con l’intenzione di coprirla con le maniche della mia veste, improvvisate su di lei come coperta.
 
Sospiro sconfitto.
- E va bene… però tu adesso fa la brava e dormi.. – le mormoro più dolcemente di quello che pensavo all’orecchio.
 
Kagome annuisce impercepibilmente e il mio animo si acquieta un poco.
Tuttavia, dopo due minuti, la sento muovere fra le mie braccia.
 
Penso che forse la sto stringendo troppo a me e così allento la presa, ma non è questo ad infastidirla.
 
Con una lentezza esasperata, alza la testa dalla mia spalla e, come se niente fosse, mi bacia la guancia, per poi riposizionarsi esattamente dove prima.
 
- Buonanotte Inu.. –
 


Fisso di fronte a me la parete della stanza.
Sgrano gli occhi fino a che non mi fanno male.
E solo allora mi rendo conto di essere stato appena baciato da Kagome.
Arrossisco di colpo e sento il mio cuore correre veloce nel mio petto!
 
Ancora un po’ intontito, la riabbraccio, nel vano tentativo di riprendere la calma di poco fa.
 
E’ questione di pochi minuti e poi il respiro regolare di Kagome mi fa capire che si è finalmente addormentata.
 
 
La guardo dormire felice.
Mai un così piccolo bacio aveva scatenato in me così tante emozioni positive.
Così, incurante della mia condizione di compagno fedele, sorrido.
 
Si, sorrido, perché capisco che l’ultimo pezzo mancante della mia anima, che non mi permetteva di essere completo, era lei.
Kagome.
Senza di lei, io non sono niente.
 
Lentamente, abbasso il viso su di lei, e le bacio la fronte, con fare protettivo.
 
- Buonanotte… Kagome –
 
Respiro per tutta la notte il suo profumo.
Mi sento appagato..
..anche se…
Domattina sarà una brutta levataccia!
Devo defilarmi dalla stanza prima dell’alba, altrimenti, che gli racconterò domattina??
 
O Kami!
Che situazione imbarazzante!!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
- Ahiai, che mal di testa!! – si continua a lamentare lei, mentre io cammino pochi metri più avanti con fare apparentemente disinteressato.
- Volete fermarvi un’altra volta? – le chiede Miroku, con un evidente occhio nero segnato sul viso.
- N-No.. sennò non arriviamo più! –
- Va bene… mi spiace che per colpa mia vi siete sentita male ieri sera! – continua lui, grattandosi la nuca, sul quale spunta un bernoccolo, altro chiaro segno della sua giusta punizione.
- Non vi preoccupate.. tanto c’era Inuyasha con me.. giusto? – mi chiede Kagome, che per fortuna, si è bevuta tutta la storia che le ho raccontato poco fa.
- Eh? Si si.. – mi affretto a dire io, sollevato che gli altri sono dietro di me.
 
In questo modo non possono notare la tonalità rossa che le mie guance hanno assunto.
 
- Ma Kagome… cos’è successo esattamente?? Sei sicura di non ricordarti nulla? – le domanda il piccolo Shippo, mentre lei gli sorride dolcemente.
- No purtroppo… so solo che dopo la cena, ho cominciato a bere…e poi mi sono risvegliata nel mio letto…per fortuna c’era Inuyasha che mi ha portato in camera prima che dessi i numeri! –
 
E grazie al cielo, non si ricorda CHE numeri che ha dato!
Se solo ripenso a quando si stava per spogliare davanti a me, mi accaldo immediatamente!
 
- Ahhh…. Allora a qualcosa servi! – grida in mia direzione quel mostriciattolo, facendomi fermare di scatto.
Io lo ammazzo!!
- TU!! Razza di… VIENI QUI!! – urlo io, alzando il pugno, dopo aver visto Shippo scendere dalla spalla di Kagome e correre verso Miroku.
- Aiutooooo Kagomeeeee!!! – tenta lui, consapevole di averla tirata grossa stavolta.
- Mi spiace piccolo Shippo, - interviene lei - .. stavolta hai fatto tutto da solo.. –
- Hai sentito?? Adesso vieni qui, coraggio!!! – gli ordino prima di cominciare a rincorrerlo.
 
 
A parte quest’ultima steccata di Shippo, sono tranquillo…
Perché grazie al cielo, quello che è accaduto l’altra notte, è rimasto in quella locanda.
Se avessi raccontato la verità a Kagome, di sicuro l’avrei fatta imbarazzare… e con lei anche io.
Solo a pensarci arrossisco da solo come un idiota.
 
Certo… se Kagome mi avesse chiesto di fare l’amore con lei, in un momento di lucidità… io che avrei fatto?
Ieri sera, continuavo a ripetermi di non ascoltare i miei istinti fisici, perché era fuori di sé e le avrei fatto qualcosa che poi sarebbe potuto essere contro sua volontà…
 
Ma se non era ubriaca, con che scusa le avrei detto di no?...
… quando invece… l’unica cosa che più desidero è farla mia?
 
 
 
 
 
 
 
 
 
*********************************************************************************************
 
 
 
 
 
 
 
 
- E’ tutto pronto! Possiamo procedere? – mi domanda una voce alle mie spalle, mentre sto ammirando l’oggetto prezioso davanti a me.
 
Finalmente!
Sono mesi che aspetto!
Liberarsi di quel cane è stata dura, ma ovviamente, alla fine non è riuscito a impedirmi di continuare nel mio scopo!
 
Annuisco, come risposta alla domanda di poco fa.
 
- Occupatene tu. – gli ordino, prima che lui esca da questo tempio abbandonato e si addentri nel bosco.
 
 
 
E’ questione di poco tempo e poi potrò riaverti qui con me.
Non puoi capire per quanti giorni ho aspettato questo momento!!
Dormi serena, mia piccola e dolce Kagome…
Tra poco… ti riavrò tra le mie braccia e NESSUNO, riuscirà a portarti via!
E tu, Inuyasha… debole e patetico mezzo demone di razza bastarda… ti pentirai di avermi portato via la MIA Kagome!
Capirai con la morte, cosa vuol dire sfidare il potente Naraku!
 
 
 
 
 
 
 
 


 
 
 
Angolino dell’autrice

 
Ciao a tutti!!! :)
Eccomi qui, con un nuovo cap! ;) Avrei dovuto dividerlo, perché era esageratamente lungo come singolo capitolo, ma ormai avevo cominciato e mi sono ripromessa di pubblicare il tutto! ;)
 
E della bella rivelazione alla fine che mi dite? XD
Visto che me lo chiedevate in tanti, ho aperto una piccola finestrella finale, per farvi contenti! ;)
Naraku è ancora vivo e in carreggiata! XD Ma… Sesshomaru?? Secondo voi sarà sempre vivo?? Lo scoprirete più avanti! ;)
 
 
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere se è stato di vostro gradimento! C’ho messo un’eternità per finirlo!! :))))
Io a rileggerlo non riesco a capire se è venuto bene.. Kagome ubriaca è stata difficile da creare… spero di aver fatto un discreto lavoro.. XD
 
Detto questo, volevo ringraziare tutte le persone che stanno leggendo la mia storia, e tutte le persone che l’hanno messa fra le preferite, ricordate o seguite! <3
Siete tantissimi e vi volevo ringraziare dal più profondo del cuore! <3
 
Baci e alla prossima!! :-*
 
 
La vostra Saphira_chan

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Capitolo 20
*** Il bosco della perdizione ***








 

Capitolo 20

 
Il bosco della perdizione
 

 
 
Verso l’ora di pranzo, finalmente vediamo in lontananza delle piccole capanne.
 
- Ehy!! Guardate!! – esclamo io, puntando l’indice di fronte a noi, cercando di dare speranza al padre della piccola – c’è un villaggio! Forse è quello che stiamo cercando!! –
- Lo spero proprio.. – ammette Miroku, stringendo a sé Mayu.
 
Inuyasha invece, è sempre rinchiuso nel suo mutismo…
E’ da stamattina che non dice una parola.. ha perfino smesso di tirarmi occhiatacce e pronunciare battutine irritanti..
Strano..
Forse è arrabbiato per ieri sera?
Infondo, ha dovuto portarmi a letto lui.. ma non credo che adesso sia arrabbiato per quello..
Anzi.. prima c’è da chiedersi se è davvero arrabbiato o no!
 
… non è che mi sta nascondendo qualcosa?
Evita in ogni modo il mio sguardo, e appena i nostri occhi si incrociano, le sue guance prendono fuoco..
Chissà a cosa sta pensando….
Qualcosa di imbarazzante, sicuramente.
Ma non capisco cosa…
 
A questo punto mi viene da domandarmi se sono io la causa…
Ho forse combinato qualcosa che io non ricordo?
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Pensavo che mi sarei dimenticato facilmente di quello che è successo ieri sera, ma a quanto pare, il mio cervello non ne vuole sapere di smettere di creare dei filmini immaginari sulla base delle parole dette da Kagome!
E che cavoli!
Doveva proprio chiedermi di andare a letto con lei, quando io in questi giorni mi sto trattenendo a malapena??
 
Maledizione Kagome!
Vuoi proprio che ti violenti eh?
 
Faccio un lungo sospirone sconfitto.
E’ inutile che fantastichi su di lei..
Io sono già “impegnato”… non posso permettermi questi lussi…
 
 
 
 
Trascorrono pochi minuti e poi, giunti alla cittadella, gli altri vanno a chiedere delle informazioni, mentre io mi siedo su una staccionata a pochi passi da loro.
Anche se sono lontani, riesco facilmente a sentirli benissimo.
 
- Mi scusi.. è questo il villaggio dell’onorevole Ungai? – chiede il bonzo al proprietario della piccola capanna, posta all’estremità del paese, che scopriamo avere la sola funzione di vendere delle bevute fresche agli stranieri di passaggio.
 
 
- Mi dispiace… qui non c’è nessun monaco di nome Ungai… - afferma dispiaciuto il vecchio, dietro il balcone – però.. –
- Pero? – ripete curioso il piccolo Shippo sulla spalla di Kagome.
- Posso spiegarvi con calma dove andare… intanto… che ne dite di una buona tazza di thè? Costa pochissimo ed è molto buona! –
- Eh? D-D’accordo.. come preferite.. – balbetta Miroku, quasi costretto a sedersi assieme agli altri e a prendere da bere.
 
Li osservo parlare, non potendo ignorare quanto Kagome sia bella anche da dietro.
I suoi capelli, neri come la notte, sembrano quasi brillare sotto la luce del sole.
Stanotte non finivo più di intrigare le mie dita fra sue lunghe ciocche setose…
Per non parlare della sua vita snella!
Nonostante la sua chioma nasconda buona parte della schiena, sarebbe impossibile negare che ha un corpo dannatamente seducente!
Chissà quanto deve essere provocante la visione di lei a fare il bagno nel…
Alt!
Fermo.
Ma a cosa diavolo sto pensando?????
Non è da me fare questi pensieri sconci su una ragazza!! Soprattutto se la ragazza in questione è Kagome!!
 
Distolgo velocemente lo sguardo da lei, abbastanza imbarazzato e contrariato con me stesso, ma proprio in quel momento, mi accorgo di una presenza accanto a me, che si deve essere avvicinata durante il mio attento esame su Kagome.
 
E’ una ragazza, forse un’allieva o serva del proprietario, che cerca di rifilarmi una tazza di thè.
Indossa un kimono rosa, privo di decorazioni e porta i capelli legati in una lunga treccia scompigliata.
All’inizio, sono sorpreso quando me la vedo di fronte, con la testa bassa e con la tazza bollente in mano.
Di solito le persone cercano di evitarmi.
 
Ma quando rivolgo una rapida occhiata ai miei amici, che stanno tranquillamente parlando con il signore della locanda, sorseggiando il loro thè, capisco che Miroku deve aver pagato anche per me.
 
Così, prendo la tazza dalle sue mani, stando attento a non sgraffiarla con i miei artigli, e evitando volutamente il suo sguardo, prendo a bere quella bevanda colorata.
Anche se non la sto guardando, sento il suoi passi allontanarsi e ritornare dal suo padrone.
Non sono il tipo di troppi ringraziamenti… e poi quella tizia a fatto solo il suo dovere, no?
 
- Davvero carina! – sento dire da una voce maschile lì vicina.
 
Muovo l’orecchio destro infastidito, pregando che non stesse parlando con me.
Non sono dell’umore giusto per chiacchierare.
Ho altri pensieri per la mente!
 
- Secondo me, non ha neppure 16 anni! – continua lui, ignorando la mia espressione scocciata.
 
Ma tutti io li vado a incontrare quelli strani?
 
Mosso dalla curiosità, mi volto verso quell’individuo, scorgendo solo un uomo giovane dal lungo mantello verde.
Un verde strano, scuro, che tanto mi ricorda i posti più tetri di un bosco…
Quei posti in cui mai li raggiunge il sole.
Destinati solo a far perdere il cammino a coloro che vi si addentrano.
 
E’ appoggiato alla stessa staccionata sulla quale sono seduto io, poco distante da me, e sta fissando, con occhiate per me fin troppo furbe, la ragazza di poco fa.
Sbuffo scocciato di fronte a tanta sfrontaggine.
 
A maggior ragione, se sai che è più piccola, cerca di evitare di guardarla come un lupo assatanato no?
 
Lui, senza che io abbia ancora fiatato, ride soddisfatto, inarcando un sopracciglio.
 
- …ed è proprio questo che la rende più attraente… la sua innocenza! – esclama beato, come se quello che ha appena detto fosse una perla di saggezza.
 
Contorco la mia bocca in una smorfia di disapprovazione, senza curarmi di non farmi vedere da lui.
Parla di quella ragazza come se fosse un pezzo di carne in vendita.
Senza conoscerlo, direi che si tratta di un maniaco pervertito bello e buono!
Non vedo l’ora di andarmene da questo posto e risparmiarmi questo supplizio!
 
Do una rapida occhiata ai miei amici più in là e sento grazie al mio udito finissimo, che il padrone della capanna si è finalmente deciso a dargli spiegazioni su dove andare.
 
- Tu che ne pensi? Ti faresti, o non ti faresti una tipetta cosi? – mi chiede di punto in bianco l’uomo, facendomi sgranare gli occhi dalla domanda inopportuna.
 
Mi volto in sua direzione sconcertato e osservo disgustato come sorrida di gusto su una questione del genere.
Crede che queste sono domande da fare al primo che passa?
Per fare questi discorsi, bisogna essere proprio impazziti!
 
- Tu non hai proprio niente da fare, piuttosto che rompere a me eh? – ringhio io, volendo finire ogni sorta di dialogo con lui.
Più lontano sto da questo maniaco, meglio è!
Di già sono uno che non ama molto le chiacchere… figuriamoci poi se sono a sfondo sessuale!
 
Lui, sbuffa divertito, alzando le mani in segno di resa.
Questo tipo mi sta già sui nervi!!
 
- Ehy ehy! Calmo, non ti agitare! Io facevo solo della sana conversazione! – si giustifica spiritoso, facendomi solo innervosire ulteriormente.
- Di “sano” nella conversazione non c’era proprio nulla! – ribatto io scocciato, con una mezza idea di stenderlo a terra con un pugno, in modo che mi lasciasse stare.
 
- Dipende dai punti di vista… se consideri il sesso come qualcosa di indecoroso… beh… hai molto da imparare dalla vita! – mi dice brioso, prima di accendersi un sigaro.
 
Muovo nervoso le orecchie, ma senza dargli la soddisfazione di parlare.
Mi sto trattenendo a fatica dal picchiarlo!
Se dice un’altra parola, ritorna da dove è venuto con un bell’occhio nero!
 
Fortunatamente per lui, Kagome mi viene incontro, facendomi capire che finalmente abbiamo una via da seguire.
Era ora!
 
Per qualche secondo, rimango quasi abbagliato dalla sua bellezza.
Il kimono giallo e arancione che Sango le aveva prestato, svolazza in qua e la, mostrandomi buona parte della pelle candida che nasconde sopra i ginocchi.
Il vestito, visto da sé, non era poi un gran che…
Maniche a tre quarti, un laccio giallo, come i decori, da legare in vita e dei banali cerchietti sparsi in qua e là su tutto il vestito, si e no lungo fino alle sue ginocchia.
Non ero tanto entusiasta di far indossare a Kagome quel kimono color arancia e decorato con quei buffi cerchi gialli… pensavo non le rendessero giustizia, ma quando se l’era messo, ho dovuto smettere di respirare per qualche secondo.
Era bellissima.
 
Perfino con un semplice kimono fatto in casa, è ai miei occhi perfetta.
E se indossasse un vestito raffinato ed elegante??
Sono sicuro che sembrerebbe una dea!
 
 
- Inuyasha dobbiamo andare! Non dista troppo il villaggio di Ungai! – esclama contenta lei, svegliandomi dai miei pensieri.
- Umm? A-ah okkey.. – balbetto io preso in contro piede.
 
Lei, regalandomi uno dei suoi soliti sorrisi, si volta verso gli altri che avevano già intrapreso la marcia.
Fisso per qualche altro secondo le curve snelle di Kagome, prima di scendere dalla staccionata con un lungo sospiro pieno di rammarico.
 
Non posso.
Devo inculcarmi nella testa che fra me e Kagome non potrà mai esserci nulla fuori dall’amicizia!
Anche se la desidero da morire, ho delle responsabilità verso Kikyo…
Però…
Se continua a sculettarmi davanti così… mi rende tutto più difficile accidenti!
 
Tuttavia, quando mi decido a riprendere il cammino, mi accorgo di una cosa che avrei voluto francamente non notare..
Non sono l’unico ad ammirarla in questo momento…
L’uomo di poco fa, sta anche lui fissando la figura snella e proporzionata di Kagome.
 
Sapere che un altro uomo la sta guardando con pensieri poco casti, mi fa andare in bestia!|
Ringhio abbastanza forte da farmi sentire da quel maniaco, che spaventato, fa cadere a terra il sigaro di poco fa.
Mi sta guardando confuso, come se non capisse cosa avesse fatto di sbagliato.
 
- Non ci pensare nemmeno! – lo ammonisco io, guardandolo nel modo più truce che conosca – Lei è fuori dalla tua portata! –
E senza aggiungere altro, mi avvio verso i miei amici, che ignari di tutto, si stavano addentrando nel bosco, dietro al quale avrebbe dovuto esserci il tempio di Ungai.
 
Tsk! Se diceva una parola, una sola parola indecente su di lei, l’avrei mandato all’altro mondo!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
- E’ questo il tempio?? – domanda il piccolo Shippo con gli occhi spalancati per la meraviglia.
Non l’aveva mai visto uno cosi grande.
Sebbene disti da noi ancora un po’, il tetto del santuario, spicca maestosamente dagli alberi verdi del bosco, facendo intuire le dimensioni di tale costruzione.
Al suo interno, come minimo ci saranno potute stare almeno 100 persone!
- Tsk! Umile bonzo un cavolo! Guardate in che razza di lusso vive questo qui! – brontola Inuyasha come suo solito, beccandosi una gomitata da Miroku.
Il giovane monaco apprendista, che avevamo incontrato cinque minuti fa nella radura e che ci stava gentilmente accompagnando da Ungai, finge di non sentire le offese riferite al suo maestro, forse per timidezza o forse per paura di mostrarsi troppo scorbutico nei nostri confronti.
- Inuyasha!! Ma che modi!! Perdonatelo, lui l’educazione non sa cosa voglia dire! – si giustifica il padre della gemellina, ormai abituato a queste generi di figurette.
- Ehy!! – sbotta invece il diretto interessato, non curandosi affatto di riflettere se era nella parte del torto o della ragione.
 
Inuyasha non cambierà proprio mai!
 
- Non si preoccupi… tutti rimangono stupiti da questo tempio… infondo… Ungai è uno dei monaci più illustri dell’intero territorio giapponese! – lo elogia il discepolo, mentre noi continuiamo a seguirlo – Spero che il maestro, riesca a risolvere il vostro problema! –
- Lo spero anche io! – borbotta Miroku, guardando affettuosamente la piccola addormentata.
 
 
Una volta finito di attraversare il bosco, ci imbattiamo in un villaggio benestante, a notare dai vestiti sfarzosi ed eleganti della gente del posto.
Certo, la vicinanza di tanti monaci buddisti, ha aiutato molto lo sviluppo di questo villaggio…
Senza demoni pronti ad attaccare in qualsiasi momento, i cittadini potevano tranquillamente pensare all’economia del paese e non incorrevano nell’incubo di vedersi bruciata o demolita la propria capanna per colpa di qualche attacco dei demoni.
 
Giunti alle scale del maestoso tempio, intravediamo la figura dell’onorevole Ungai, che non esita a venirci incontro e a chiederci il motivo della nostra visita.
 
 
 
 
……
- Se il vostro timore è questo monaco, non ci resta che controllare! Seguitemi, vi porterò nella sala della reliquia.. – ci dice il vecchio, dopo aver ascoltato tutto il nostro racconto.
Tuttavia, non appena faccio due passi, sono costretta a fermarmi.
Inuyasha, mi ha appena bloccato la strada, tenendomi per i fianchi, impedendomi di proseguire.
Gli lancio un’occhiata interrogativa, ma quello che ottengo è solo uno sguardo severo, che non ammette repliche.
 
- Tu aspetti qui. –
- E perché mai?? – sbotto io, facendo un passo indietro per liberarmi dalla sua presa.
- Perché è pericoloso e non voglio che tu non corra rischi! –
 
In un primo momento, arrossisco senza proferire parola.
Mi sembra di essere ritornata ai vecchi tempi, quando lui mi assillava con le sue protettive preoccupazioni.
Poi, scrollando la testa mi riprendo da quei malinconici ricordi e riprendo la parola.
- No, voglio venire anche io! –
- Kagome, non voglio ripetertelo! Non voglio più rischiare che tu corra alcun genere di pericolo! – mi mormora, in maniera stavolta più calma, facendomi ammutolire una volta per tutte.
Sapere che si preoccupa per me… che mi vuole sapere al sicuro… non so.. mi fa uno strano effetto.
E’ come… se stesse pensando solo a me.
Niente problemi, niente Kikyo..
Solo della mia sicurezza sembra importargli… e questo mi rende felice.
 
- Shippo resterà qua fuori con te. – afferma sicuro e calmo, dopo aver dato una rapida occhiata alle sue spalle, per osservare i due monaci che si stavano allontanando. – Ma mi raccomando, state fuori dai guai! –
- Certo! Conta pure su di me Inuyasha! – esclama il cucciolo ai miei piedi, portando una manina sul petto e facendomi sorridere di gusto.
Si atteggia come un piccolo uomo.
 
Tuttavia sono costretta di nuovo ad arrossire, quando riallaccio il mio sguardo a quello di Inuyasha.
Sembra mi voglia scrutare l’anima, da quanto mi sta esaminando.
I suoi occhi hanno un che di profondo… senza alcuna sfumatura di rabbia o tristezza.
 
- Kagome? – mi richiama lui, visto che mi ero letteralmente persa in quelle gemme d’orate.
- S-si? –
- Non cacciarti nei guai! – ammonisce lui, strappandomi un sorriso.
 
Annuisco con la testa e Inuyasha, soddisfatto della mia risposta, si dirige verso il corridoio in cui sono scomparsi Miroku e Mayu, assieme ad Ungai e altri due monaci.
 
 
 
- Che facciamo adesso Kagome? – mi domanda Shippo, scodinzolando tranquillo.
- Mmm.. che ne dici di andare a comprare qualcosa da mangiare? Non so te, ma io ho fame! E sono sicura che quando arriveranno gli altri, avranno fame pure loro! – affermo convinta io, mentre osservo contenta la sua bocca tesa in un’enorme sorriso.
Si atteggerà pure a ometto, ma è pur sempre un bambino… e al cibo non sa mai dire di no!
- Ma non è che ci allontaniamo troppo? –
- Non stai tranquillo, ho visto un mercatino proprio  qui vicino! Basta scendere le scale del tempio e superare la primissima casa che incontriamo! Il mercatino è proprio lì dietro! –
- Yuppiii!! Ma allora che cosa stiamo aspettando!?! – urla entusiasta, saltandomi sulla spalla.
 
Mi incammino verso la meta, sicura di stare facendo la cosa giusta.
Infondo… che cosa mai potrà capitarci a 5 passi dal tempio??
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Un forte odore di muffa mi travolge, disgustandomi.
Odio i luoghi chiusi… soprattutto quelli sotto terra!
 
Dopo aver camminato per vari corridoi, abbiamo cominciato a scendere delle scale e alla fine siamo arrivati in questa celletta spoglia e umida, dove al centro c’è la dannata reliquia.
Il vecchio, in seguito a qualche strana cerimonia, inizia ad avvicinare il vaso alla piccola Mayu, mostrando a tutti noi, come le nostre ipotesi fossero fondate.
La reliquia comincia a scottare nelle mani del bonzo e la bambina, svegliatosi di botto, comincia a piangere convulsivamente, agitandosi fra le braccia del padre.
 
L’aura demoniaca dello spirito, in vicinanza della reliquia, non era più nascosta come prima, tanto che, perfino Miroku, riesce a percepire la gravità della situazione.
Una goccia di sudore gli cola dalla fronte, nel tentativo di tenere ferma la bambina, che si sta dimostrando più forte del previsto.
Di sicuro è il demone a dargli tanta forza.
Vuole evitare in tutti i modi di rientrare nella reliquia.
Mi alzo per prestare soccorso al mio amico, quando la voce del vecchio monaco mi ordina di restare dove sono.
 
- No! Resta dove sei! È già fin troppo pericoloso per te restare qui! Se lo spirito cambia corpo, e si trasferisce nel tuo… - mi spiega lui, non guardandomi nemmeno, intento solo ad avvicinare più lentamente possibile la reliquia a Mayu - … è la fine! Rimani nel cerchio sacro in cui ti abbiamo rilegato! –
 
Muovo nervosamente le orecchie, indispettito per il semplice fatto che mi abbiano obbligato a starmene qua seduto senza far niente, in questo cerchio fatto con della sabbia sacra.
Maledizione!
Non sopporto starmene con le mani in mano!!
 
- E Miroku? Se lo spirito finisce dentro il… - ma la voce sicura e tesa del mio amico mi interrompe, concedendomi un’occhiata veloce, ma allo stesso tempo pacata.
- Questi generi di demoni, non amano rintanarsi in corpi che emanano un’energia spirituale! Monaci e Sacerdotesse non sono i loro pasti più desiderati… e poi… sono pur sempre suo padre! Rischiare la mia vita per Mayu, è quasi un obbligo, oltre che a un mio volere! –
 
- Ma… - provo io, ma un ordine di Ungai mi precede, attirando la mia attenzione.
- Dì agli altri monaci di innalzare una barriera spirituale attorno al tempio. Nessuna creatura, demone o umana che sia, dovrà entrare o uscire da qui! Sono stato chiaro? –
 
Il mio primo pensiero, cade immediatamente su Kagome.
Pensare di non poter andare da lei liberamente, mi fa angosciare!
 
- Ehy!! – sbotto io, facendo voltare i due monaci che avevano accompagnato Ungai, tranne che lui. – Ascoltami almeno quando parlo! Perché la barriera?? Fuori ci sono due nostri compagni! –
- Smettila di agitarti tanto, mezzo demone! Se ho deciso di fare alzare la barriera, significa che l’ho fatto esclusivamente per uno scopo: salvaguardare la sicurezza dei miei cittadini e di conseguenza, anche dei tuoi amici! – mi rimprovera l’uomo anziano, facendomi sentire uno stupido per non averci pensato prima.
 
Con la barriera, lo spirito non ha possibilità di scappare… e di andarsi a rifugiare in un altro corpo!
Però… io continuo a non sentirmi tranquillo!
Spero che il rito duri poco… pensare che Kagome è là fuori con Shippo, mi angoscia abbastanza.
Mi sento struggere a stare qui fermo, senza sapere se fuori dal tempio va tutto bene!
 
Sbuffo contrariato per la situazione, ma sono obbligato a darmi una calmata.
L’essere agitato non mi aiuta di sicuro!
E poi… Kagome mi ha promesso che sarebbe stata nelle vicinanze… non ci dovrebbero essere pericoli, no?
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Con i soldi che mi aveva affidato Miroku, prendo un po’ di frutta, mentre Shippo si sta già gustando la sua razione di cibo con foga.
- Non dovresti mangiare così veloce! Ti andranno attraverso i semi sennò! – lo riprendo io, atteggiandomi a ragazza madre.
Lui, colto sul fatto, allontana momentaneamente la sua bocca dall’anguria rossa e mi guarda con i suoi occhioni.
- Ma… è troppo buona!!! Dovresti assaggiarla anche tu! – si giustifica, prima di riaffondare il viso sporco di semi sull’anguria.
 
Rido leggermente di fronte a quella scena, sperando però in cuor mio che agli altri nel tempio, la situazione stesse andando nel migliore dei modi.
 
 
Mentre sono intenta a prendere una mela rossa, qualcuno mi da uno strattone, obbligandomi a reggermi al banco della frutta, pur di non cascare.
 
- M-mi scusi!! Oh santo cielo, le ho fatto male?? – mi chiede l’uomo che mi ha spinto.
Ancora scombussolata, mi giro in direzione della voce.
Sono pronta a fare una delle mie solite ramanzine, di dirgli di fare almeno un minimo di attenzione a chi ha davanti, ma quando guardo il suo viso, rimango sconcertata dalla sua espressione sconvolta.
Che diavolo gli è successo a questo tizio?
 
- N-no. Per fortuna non mi sono fatta niente… - mi limito a dire io, tranquillizzando anche il povero Shippo, che dallo spavento che io mi fossi fatta qualcosa, ha fatto cadere in terra il suo adorato frutto.
 
L’uomo, visibilmente dispiaciuto, comincia a frugare fra le sue tasche, in cerca di qualcosa.
Non appena la trova, la cede al fruttivendolo, che alla vista della moneta d’argento, gli porge la mela rossa che prima avevo cercato di prendere.
Appena realizzo quello che vuole fare, metto le mani avanti e comincio a gesticolare.
- Non importa!! Dico sul serio! Sto bene, non dovete preoccuparvi! –
- Vi prego, accettate questa mela come le mie più sincere scuse! – mi supplica lui, avvicinandomi sempre di più quel frutto rosso.
- Ma… - provo io, ma l’individuo sembra non voler cedere.
- Vi prego… mi farebbe stare meglio per quello che stavo per farle! –
Sospiro sconfitta.
Infondo, se desidera cosi tanto che io prenda questa mela, perché rifiutarla? Non è mica avvelenata! E poi in questa maniera almeno si calma un po’!
Così incurvando le labbra in un sorriso, accetto quel dono, credendo di aver interrotto lì la discussione.
 
 
- Perdonatemi ancora… Se spingendovi vi avrei fatto del male… - continua lui, quasi soffocato dai suoi futili sensi di colpa.
- Ma non è successo nulla, no? – esclamo ottimista, per spezzare quell’aria tesa che si era venuta a creare.
Anche il cucciolo di volpe osservava sconcertato l’abbattimento di quell’individuo.
- Si… ma in quel caso avrei avuto un’altra ragazza sulla coscienza! – ammette con gli occhi lucidi e abbassando il capo.
- Un’altra? – chiede confuso Shippo
- Mia sorella! Per colpa mia lei… lei… - la sua voce comincia drasticamente a incrinarsi, mentre io comincio a sentirmi in colpa per aver tirato fuori un argomento così dolente per lui.
- Si calmi. Vedrai ci sarà una soluzione! – dico io, portandomi una mano ai capelli, non sapendo che altro dire.
- E quale? Ho chiesto aiuto ai monaci del tempio sacro, ma mi hanno detto che adesso sono tutti occupati e che potranno venire a visitare la mia sorella solo fra un’ora! E lei non ha tutto questo tempo!! – si dispera lui, reggendosi ad un pozzo lì vicino.
 
Odio vedere qualcuno soffrire in questa maniera!
Possibile che tutti i monaci del tempio sono occupati??
 
- Signore… se vuole posso provare a parlarci io con i monac.. –
- No no! Non servirebbe a nulla, sarebbe solo spreco di tempo! Andrò a corsa in un altro villaggio a cercare qualche monaco o sacerdotessa che possa aiutarmi… sempre che faccia in tempo! – si affretta a spiegare lui, già pronto a correre nella direzione opposta dalla quale era arrivato.
 
Prima però che se ne vada, un atto di compassione, mi obbliga a fare qualcosa per lui.
Non posso lasciare andare via una persona bisognosa d’aiuto!
 
- Che cos’ha la tua sorella? – sbotto io, acquistando la sua attenzione.
- E’ stata morsa da un serpente, mentre io non ero in casa… - si limita a spiegare con un sorriso triste – … solo che non so se è velenoso o meno! Lei non ha nemmeno 7 anni! Non so fin quando resisterà il suo corpicino! –
 
Senza pensarci due volte prendo la mia decisione.
 
- E’ distante da qui la tua sorellina? – domando, sicura di quello che voglio fare.
So che ho promesso a Inuyasha di non cacciarmi nei guai, però… come posso stare ferma senza far niente, mentre una povera ragazzina può perdere la vita?
E poi, se mi dice che è lontano, corro dentro a chiamare Inuyasha…
 
- Mmm? No! E’ qui vicino. E’ in una capannuccia dietro la piazza centrale… ma perché me lo chiedete? –
- Perché sono una sacerdotessa… posso aiutarti se il veleno, ammesso che ce ne sia, non ha ancora toccato gli organi vitali! -
 
Lo vedo sorridere entusiasta e sbattere più volte gli occhi per quella rivelazione.
- Tu..tu sei una sacerdotessa?? –
- Così sembra… - mi limito a dire io, meditando sul da farsi.
Se la casa è così vicina al tempio, non c’è nemmeno bisogno di allarmare Inuyasha… cosa mai mi può capitare in pieno centro?
Però… forse è meglio lo stesso avvisarlo che sto andando ad aiutare un perfetto sconosciuto…
Mmm… forse è meglio la seconda ipotesi…
 
- Shippo? Puoi farmi un favore? – chiedo improvvisamente, facendo scattare il cucciolo.
- Si?-
- Puoi avvertire Inuyasha che vado a curare la sorellina di quest’uomo? –
- Ma… Kagome, sei sicura di voler andare da sola?? Vuoi che ti accompagni? – mi domanda in maniera premurosa lui, ma su questo ho le idee chiare.
E’ meglio che Inuyasha sappia che ci siamo allontanati dalla gradinata del tempio…
Se ci succedesse qualcosa, è molto più sicuro che nei paraggi ci sia lui, anziché Shippo…
 
Ovviamente, non gli voglio dire la verità in faccia!
Sta già facendo il possibile per atteggiarsi a piccolo uomo… figuriamoci se ora gli vado a dire che mi sento più tranquilla se siamo, compreso lui, sorvegliati e protetti dal nostro scorbutico ma vigoroso hanyou.
 
- No, stai tranquillo piccolo Shippo. Basta che tu vai da Inuyasha e che gli dici che accompagno questo signore alla sua capanna per curare la sua sorellina… poi a lui basterà il suo fiuto per rintracciarmi! – gli spiego io, osservando soddisfatta la sua testa annuire e correre verso il tempio.
 
 
- Vieni! Non c’è tempo da perdere! – esclama di punto in bianco lui, prendendomi per il braccio e conducendomi velocemente verso la sua capanna.
 
Solo durante la corsa, mi fermo un attimo a studiare la sua figura robusta.
E’ un uomo giovane, slanciato, con una minuscola cicatrice sulla guancia.
Capelli corti castani, leggermente incurvati da una parte.
Il viso incorniciato da una barbetta corta, che non faceva altro che delineare i tratti spigolosi della faccia.
 
Il resto, era un mistero.
Poteva essere grasso, magro, robusto o mingherlino…
Non potevo saperlo… perché dal collo in giù, era ricoperto da uno spesso e strano mantello verde...
 
… verde, come un bosco della perdizione.
 
 
 
 
 
 
 
Angolino dell’autrice:

 
Holaaaa!!! Sono da poco ritornata dall’estero e non appena ho potuto mi sono messa all’opera! ;)
Che ne pensate di questo nuovo capitolo??
Ve lo aspettavate che l’uomo che ha urtato Kagome era il maniaco che aveva incontrato poco fa Inuyasha? XD
Spero che vi sia piaciuto il collegamento dell’idea del bosco che hanno avuto i nostri due protagonisti…
Entrambi scorgono qualcosa di tetro in quel colore, ma a differenza di Inuyasha, che ha conosciuto l’individuo in diverse circostanze, Kagome è stata imbrogliata per colpa della sua bontà d’animo..
 
 
Mi sono perfino divertita a mettere qualche simbolo extra, tipo la mela rossa che “l’uomo in verde” regala a Kagome, per alludere alla scena di Adamo ed Eva, in cui a quest’ultima, viene offerta una mela rossa da un serpente, simbolo della corruzione e della malvagità… caratteristiche dell’uomo con il mantello insomma.
 
Spero che apprezzerete questa mia intromissione di questo personaggio ostile nella storia..
So che Naraku è già una palla al piede, ma… se lo facevo apparire subito ora, rischiavo di rovinare la sua entrata in scena in un momento clou (e molto vicino) della storia! ;)
Fatemi sapere se il cap vi è piaciuto! <3 :)
 
Grazie mille a tutti voi che state leggendo la mia storia!
Non sapete quanta gioia che mi date! <3 <3 <3
 
E un abbraccio grande quanto una casa a tutti quelli che commentano! <3 <3 <3
Mi aiutano a proseguire la storia, a migliorarla e a renderla più bella ai miei occhi <3 :)
 
Grazie ancora per tutto!! :-*
Ci rivedremo nel prossimo capitolo “ Un inganno spregevole “! ^__^
 
Baci
 
Saphira_chan
 

 
 
 

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Capitolo 21
*** Un inganno spregevole ***








 
 
 
Capitolo 21
 
Un inganno spregevole

 
 
Scorgo il tempio davanti a me e senza pensarci un attimo, con un balzo, cerco di raggiungere il primo gradino.
Diversamente dalle mie aspettative però, vado a sbattere contro una barriera invisibile, che mi fa fare diverse capriole all’indietro.
Mi tocco la testa dolorante, non capendo contro che cosa sia andato a sbattere.
In confronto alla mia statura minuta, la grandezza del tempio fa quasi paura!
 
Mi riviene in mente il motivo per cui sono qui e così, stringendo i denti e muovendo la mia coda paffuta, mi ripreparo per raggiungere la gradinata del santuario.
Tuttavia, anche questo mio nuovo tentativo si rivela un buco nell’acqua!
Vado ancora a sbattere contro una barriera spirituale, che mi impedisce di proseguire.
 
- E adesso che faccio??? – dico ad alta voce, quasi sgomento per l’impotenza del momento.
 
Cerco con lo sguardo un monaco, qualcuno all’interno del tempio che potesse portare il messaggio per me, ma a quanto pare, si sono tutti rintanati nel tempio.
Accidenti però!
Potevano almeno avvertire, prima di innalzare la barriera!
E ora che faccio?
 
Non ho il naso di Inuyasha… non posso trovare con il fiuto la mia amica!!
 
Do un’occhiata alle capanne dietro di me.
Kagome deve essere là da qualche parte…
Vabbè!
Anche se non ho l’olfatto di Inuyasha, sono dopotutto un demone!
Non dovrebbe essere un problema per me ritrovarla!
 
Così, fiducioso di avere una buona dose di fortuna, mi incammino verso il mercato, con l’intenzione di trovare la mia amica Kagome.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Dopo aver corso per qualche secondo, ci fermiamo in mezzo ad una stradina.
Non ha l’aria di essere la piazza del villaggio…
Non c’è anima viva qui sebbene la strada parallela alla nostra, pullula di gente.
Perché non siamo nella via principale? Non aveva detto che la sua casa dava proprio sulla piazza?
Forse una di queste capanne è la sua casa?
Faccio per dire qualcosa, ma lui mi precede.
 
- Giusto in tempo! – bisbiglia fra i denti, facendomi aggrottare le sopracciglia.
In tempo per cosa?
 
Provo a chiedere spiegazioni, ma un dolore acuto dietro la testa mi paralizza.
Le mie palpebre iniziano a diventare pesanti e la vista mi si oscura velocemente.
Non riesco nemmeno a realizzare quello che è appena successo che svengo esamine…
… tra le braccia di qualcuno.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Sono passati diversi minuti, ma per fortuna, quel vecchiaccio ce l’ha fatta.
Mayu è fuori pericolo.
Lo spirito è stato finalmente catturato e segregato dentro la reliquia.
 
Osservo attento il volto stanco, ma entusiasta di Miroku, che sta abbracciando e coccolando la sua bambina addormentata.
Non sembra nemmeno lui in questo momento!
Dov’è finito l’idiota maniaco pervertito e più ne ha, più ne metta, di Miroku??
Diventare padre l’ha proprio cambiato… in meglio, fortunatamente!
 
Ungai, stremato fino all’invero simile, dopo aver eseguito un sigillo indelebile sul vaso, si va a sedere  su un mobile basso, asciugandosi la fronte sudata.
 
Tsk!
La vecchiaia fa brutti scherzi eh?
 
- Ehy vecchio! – lo richiamo io, un po’ per sdrammatizzare la tensione nell’aria e un po’ per ripicca per il semplice fatto di avermi costretto ad essere rilegato in questo cerchietto magico. – Non sarà il caso per te di andare in pensione? –
 
L’occhiata inceneritrice di tutti i presenti in sala non tarda ad arrivare.
Un grosso gocciolone mi appare in testa, non appena capisco di averla tirata troppo grossa.
Tutti, a parte Mayu ovviamente, sembrano volermi purificare seduta stante!
 
- Che c’è?? – esclamo io sconcertato dalla loro reazione.
- Inuyasha… sei un troglodita! L’onorevole Ungai ha sprecato tutte le sue energie per Mayu e tu esci fuori con queste parole?? – mi risponde Miroku fra l’irritato e l’esasperato.
- Troglo-che?? – ripeto io, ancora confuso per quello strano aggettivo che mi aveva appena dato, ma che di sicuro celava un significato ben lontano da un complimento.
- Lascialo stare, monaco… - interviene Ungai per la prima volta - … non può capire quanto per noi sia difficile esorcizzare una persona! –
 
- Fhè! – borbotto io, incrociando le braccia offeso.
E di sicuro loro non possono capire quanto difficile sia combattere contro un demone, dieci volte più grande di me, a mani nude! Tzk!
Per chi mi hanno preso?
 
 
 
- Grazie onorevole Ungai.. non saprò mai come sdebitarmi! – afferma Miroku, dopo aver rinvolto la bambina in una grossa coperta.
 
Il vecchio monaco annuisce con il capo e prima di lasciarci andare via, ci chiede una cosa assai strana.
 
- La piccola… ha per caso un parente molto stretto? –
 
Miroku inarca un sopracciglio di fronte a tale domanda e io mi fermo scocciato.
Speravo che la conversazione sarebbe finita lì e invece non sembra così.
Maledizione, voglio andarmene per andare da Kagome!
E da troppi minuti che non la vedo!
 
- Come scusi? – balbetta confuso il bonzo.
- Ho chiesto se ha qualche parente particolarmente legato a lei… - ripete Ungai, dopo essersi alzato e aver tirato un lungo sospiro.
- Si.. in effetti ha una gemella. Perché me lo chiedete? –
 
L’uomo anziano, sorride furbamente, come per vantarsi di qualcosa che però a noi non pare poi cosi tanto ovvia!
- Certo… come pensavo… - sussurra fra i denti, facendomi innervosire.
 
- Beh?! Che hai da ridere? – ringhio io, infastidito dal suo modo fin troppo presuntuoso.
- Non stavo ridendo… e poi vi ho chiesto se la bambina è legata a qualcuno perché, durante l’esorcismo, mi sono visto più volte in difficoltà… come se lo spirito stesse provando a sgusciarmi via! –
- .. Forse è perché siete troppo vecchio per queste cose! – preciso io, venendo però ignorato.
- E che cosa ha a che fare tutto questo nell’avere o non avere una gemella?? – domanda Miroku, già visibilmente preoccupato che anche l’altra sua figlia potesse essere in pericolo.
 
- Stai tranquillo monaco, non ci dovrebbe essere più niente di cui preoccuparsi… -
- E allora perché mi avete fatto quella domanda? –
- Niente, era semplice curiosità… rilegare il demone nella reliquia è stato particolarmente difficile… se la piccola fosse stata figlia unica, avrei dovuto incolpare solo me stesso per aver durato cosi tanta fatica per l’esorcismo… ma per fortuna, non sono io ad essere indebolito! Nonostante gli anni, sono sempre in forma! – sostiene sicuro, guardandomi severo, come per rispondermi a tutti gli insulti di poco fa.
 
Deglutisco nervoso.
Non vorrà mica purificarmi questo qui per quello che ho detto?
 
- Perdonatemi, ma ancora non capisco… mi state dicendo che la difficoltà dell’esorcismo è dovuto dal fatto che ho due figlie? – domanda il mio amico più confuso che mai, mentre i due monaci che erano con noi, se ne vanno al piano superiore, forse per avvertire gli altri che il demone è stato sconfitto e la barriera può essere finalmente infranta.
 
- Si e no – ammicca lui, con fare allusivo, ma di fronte alla faccia disorientata del bonzo, si decide una volta per tutte di darci delle spiegazioni – Avete mai sentito parlare del “ponte delle anime”? –
 
Aggrotto le sopracciglia nel sentire quello strano nome.
No, di sicuro non avevo mai sentito niente del genere.
E nemmeno Miroku sembra conoscerlo.
 
Intuendo che nessuno dei due ne aveva mai sentito parlare, Ungai si schiarisce la voce con un colpo di tosse e prosegue la spiegazione.
 
- Lo spirito di poco fa, in poche parole, stava cercando di sfruttare questo “ponte” per evitare di essere rinchiuso nel vaso. Stava perciò cercando di trasferirsi nel corpo dell’altra gemella, visto che le loro anime, sono per così dire legate! –
- E… ed è possibile? Cioè… è pericolo l’altra mia figlia? – domanda agitato Miroku, già impallidito nel pensare alla tragica idea di dover esorcizzare anche l’altra sua figlia.
- No, stai tranquillo. Ormai il rito è concluso.. però se l’altra bambina fosse stata qui, di sicuro lo spirito avrebbe tranquillamente utilizzato il ponte per sfuggirci… Fortunatamente, la distanza, ha giocato a nostro favore! Il Ponte che univa le piccole, era troppo grande per il demone… avrebbe impiegato mesi prima di insidiarsi nell’altro corpo! –
 
- Capisco… grazie onorevole Ungai – lo ringrazia nuovamente il mio amico, abbassando la testa con devozione, adesso più tranquillo rispetto a poco fa.
 
Anche il vecchio china il capo, portando la mano destra vicino al volto, ben aperta e con le dita rivolte verso il soffitto umido del sotterraneo.
 
 
 
- Però… - continua il mio amico – avrei un ultimissimo favore da chiederle… -
- Quale? – chiede Ungai sorpreso, mentre io guardo ansioso la porta dalla quale siamo arrivati.
 
Non potrebbero parlare di queste cose fuori, anziché qua dentro??
Voglio vedere Kagome e assicurarmi che va tutto bene!
 
- Se non le è troppo di disturbo, potrebbe controllare anche l’altra mia bambina Yuna? Cosi in questo modo starei molto più tranquillo… - ammette lui, piegando la bocca in sorriso.
 
Per fortuna, per la mia salute mentale, il vecchio accetta la richiesta del bonzo, non perdendosi di nuovo in inutili e lunghe chiacchere, dicendogli soltanto che sarebbero dovuti partire subito, poiché aveva altri impegni da svolgere in questi giorni e che quindi, prima ritornava qua al tempio, meglio era!
 
 
 
 
Senza aspettare dell’altro, mi catapulto ai piani superiori, ansioso di rivedere il suo viso, che però, al contrario di quello che pensavo, non c’è.
Oltre ai monaci buddisti, non c’è nessun’altro.
Un raggio di sole mi abbaglia, costringendomi a chiudere gli occhi per riabituarmi alla luce accecante del giorno.
Stare così tanti minuti in quel posto buio e chiuso, deve avermi dato alla testa.
 
Non appena le mie pupille focalizzano gli oggetti circostanti, osservo la scalinata sotto di me, per poi concentrarmi sulle piccole capanne situate proprio a pochi metri dai gradini finali.
 
Se Kagome e Shippo non sono qui, significa che sono scesi giù al villaggio!
 
Un senso di angoscia mi attanaglia, mentre il mio sguardo cade sulle persone che si muovono frenetiche fra le piccole abitazioni.
Scorgo tantissimi volti nuovi, ma non il suo purtroppo.
 
Maledizione, dove diavolo si è cacciata??
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Accidenti che mal di testa!
Ma che cavolo è successo??
 
Perché vedo tutto nero?
Sto dormendo per caso?
Sento in lontananza delle risate… ma che sta succedendo?
Maledizione, non ci sto a capire più nulla!
 
- Ehy gente! Guardate! Si sta vegliando! –
 
Non riesco a capire di chi sia la voce…
Di sicuro, non è quella di Inuyasha.
La sua è molto più profonda, rispetto a questa.
Dal timbro della voce, direi che si tratta di un vecchio…
 
Un vecchio… se non si tratta né di Miroku, né di Shippo, chi diavolo è questo qui?
Accidenti sono sempre intontita…
Forse siamo già arrivati al villaggio di Ungai e sono svenuta?
… ahhhh non mi ricordo nulla!!
 
- Calmati idiota! Tu non dovresti essere nemmeno qui! –
 
Sento dire da un’altra voce, più roca e vigorosa della precedente, chiaro segno che assieme a me c’è più di una persona.
 
- Ma tu guarda che ingrato! Se non fosse per me, a quest’ora sareste già stati puniti per quello che volevate fare! –
 
Riprende la parola il vecchio, nel momento in cui l’immagine nitida di Inuyasha mi appare nella mente.
Mi ricordo che eravamo nel tempio e mi diceva di non cacciarmi nei guai..
Quindi adesso… sarei al tempio?
Ma perché allora mi sento così stanca e faccio fatica ad aprire gli occhi?
Sono forse svenuta?
 
- Certo, su questo non avevo dubbi… ma per fortuna, hai preferito tacere e goderti assieme a noi questo prezioso bottino, non è così amico? –
 
Prezioso bottino? Ma di che cosa stanno parlando?
Sento altre risate di sottofondo.
Ci sono altri uomini.
Ho una brutta sensazione!
Dove sei Inuyasha??
 
- Come potevo rifiutare? Mi avete quasi ricattato! –
- Ricattato? Amico, noi ti abbiamo semplicemente dato la possibilità di scegliere! O andare a raccontare tutto alle autorità del villaggio, o tacere e divertirti con noi! Nessuno lo verrà a sapere… sarà un nostro piccolo segreto! –
 
Un flash-back di me e Shippo al mercato, mi fa trasalire.
Ho… ho conosciuto un uomo lì…
 
Ecco!!
Adesso ricordo!!
Lui mi stava portando dalla sua sorellina e poi… poi… mi deve essere successo qualcosa!
Perché non ricordo altro.
Solo una grande fitta di dolore dietro al capo.
 
- Lo avete già fatto altre volte? –
- Certo, che domande! Siamo briganti, mica pescivendoli come te vecchio! –
 
Deglutisco a fatica, quando realizzo il tutto.
BRIGANTI???
Ma come ho fatto a finire in mezzo a dei briganti???
 
 
Con uno sforzo sovraumano, riesco ad aprire gli occhi, ma quello che vedo, non mi piace per nulla.
Sono stesa su una stola, in mezzo ad una radura.
Sebbene vedo ancora sfuocato, posso scorgere tre uomini che bevono davanti a me, e dalle voci che sento, prevedo che ce ne siano degli altri anche dietro di me.
 
Mugugno per il dolore alla testa, chiedendomi come potevo essere arrivata lì.
 
- Oh! Buongiorno principessa! Dormito bene?? – mi domanda una voce carica di ironia, che mal cela la sua grassa risata.
 
Facendo forza sui bracci, riesco a mettermi a sedere e a vedere che cavolo sta succedendo attorno a me.
 
Il cuore mi va in gola, quando mi accorgo di essere circondata da sei uomini che mai ho visto prima.
Rabbrividisco nello studiare i loro occhi attenti su di me.
Adesso ho davvero tanta paura!
 
- Dove… dove mi trovo? Chi siete?? – domando io agitata, cercando di ignorare le occhiatine sfuggenti che si davano quegli zoticoni.
 
Nessuno mi degna di una risposta.
C’è troppo silenzio e stare al centro della loro attenzione, mi turba non poco!
Irritata per quella assurda situazione, nonostante la testa mi stia sempre facendo vedere le stelle, mi alzo in piedi, impuntandomi e stringendo i pugni.
 
- Beh? Adesso non si usa neppure più rispondere??? – sbotto innervosita, con l’unica intenzione di non mostrargli l’angoscia che sto provando in questo momento.
 
Sono pronta a ripetere la domanda, quando una voce familiare, mi giunge alle orecchie.
 
- Una tipetta battagliera! Complimenti! – mi giro di scatto, andando a incrociare gli occhi scuri dell’uomo che avevo incontrato poco fa al villaggio. Anche se non indossa più quell’orribile mantello verde, è impossibile non riconoscerlo! Prima mi era sembrato una brava persona… ma adesso… vederlo ridacchiare divertito, applaudendomi pure, mi fa quasi venire i brividi! - … ma, se vuoi un consiglio principessa… non fidarti mai degli sconosciuti… -
 
Un sorriso malevolo gli si dipinge in faccia, non appena comprende che ho capito di essere stata imbrogliata da lui fin dall’inizio.
Quindi al mercato, lui ha solo trovato una scusa per rapirmi??
E per cosa poi??
 
 
Un’idea mi balena nella mente, ma io prontamente la ricaccio indietro.
Non voglio nemmeno pensarci a quell’eventualità!
 
 
- Perché?? Perché mi hai attirato qui con una scusa?? – gli grido io furiosa, tentando comunque di pensare ad una soluzione per sfuggire, inutilmente.
 
- Non è forse chiaro? – mi risponde lui con una semplicità spaventevole.
Sudo freddo, mentre guardo di sfuggita gli altri banditi sogghignare.
 
 
No no no!
A che cosa diavolo stanno pensando???
Sembra che io sia il piatto del giorno!!
Devo andarmene da qui!!
Forse se perdo tempo, Inuyasha arriverà a salvarmi!!
 
 
- No! Fino a un attimo fa, ti ho seguito perché credevo che eri una brava persona, mentre adesso… -
- Adesso invece ti sei accorta di aver fatto la fine del topo, non è cosi?? – mi canzona lui, scatenando una risata collettiva degli altri individui.
 
Studio agitata il luogo in cui mi trovo.
Ci sono solo dei vecchi e maestosi alberi, che mi impediscono di vedere uno spiraglio di speranza.
Qualunque direzione io scelga per scappare, non saprò mai se è quella giusta!
Non ne ho idea di dov’è il villaggio!
Quanto lontano mi hanno portato dal tempio?
 
- Non ho intenzione di stare ai tuoi stupidi giochi! Dimmi che accidenti sta succedendo qui! – affermo sicura io, guadagnandomi delle occhiate sbalordite dai briganti e un ghigno divertito da parte dell’uomo con la cicatrice, che presuppongo sia il capo di quest’allegra e schifosa combriccola.
 
- Uhhh! Adesso tiri fuori gli artigli? Mi piacciono oltremodo i tipetti come te! – sussurra lui, avvicinandosi pericolosamente a me.
Istintivamente, faccio due passi indietro, ma sono costretta a scattare in avanti, quando sento delle mani grandi toccarmi i fianchi.
Un uomo tarchiato, alto si è no due metri, senza che io me ne accorgessi, si è spostato dietro di me, bloccandomi la strada.
 
Guardo disgustata quell’essere che aveva cercato di stringermi a sé e furiosa riporto l’attenzione sul loro capo, che finalmente si decide a spiegarmi cosa diavolo è successo prima di avermi portata qui.
 
- Non è stato difficile trascinarti qui… è bastato adescarti con una scusa patetica e mielosa per allontanarti dal mercato! Poi, grazie al mio amico Buntaro, qui presente… - mi dice, indicando il tizio grossolano accanto a me - … ci siamo assicurati che tu ci avresti seguito senza fiatare! –
- E sarebbe?? – continuo io, con l’intenzione di prolungare il più possibile la conversazione.
- Una botta in testa è l’ideale, quando vuoi che qualcuno ti segua senza gridare o smanaccare inutilmente! – mi spiega lui, facendomi bollire dalla rabbia.
- Dopo di che, ti abbiamo messo in un sacco e ti abbiamo portato qui… infondo, nessuno si insospettirebbe mai di un uomo con un sacco in spalla… al suo interno avrebbe potuto esserci qualunque cosa! Oggetti, cibo… -
 
- … oppure una bella e ingenua ragazza! – conclude uno scagnozzo, facendo ridere tutti i suoi compagni.
 
 
Quello… quello… emerito stronzo mi aveva portato in una via meno abitata e mi aveva colpito alle spalle???
Che razza di… di…!!!
 
 
- L’unico intoppo che abbiamo trovato è stato il pescivendolo qua presente… lui è l’unico ad averci visto… ma per fortuna, ha deciso di dividere il bottino con noi, anziché rivelare tutto alle autorità! – mi spiega il capo, guardandomi dall’alto in basso, mentre io studio il diretto interessato a pochi metri da me.
 
- Come puoi essere sceso a patti con dei briganti?? – urlo io in sua direzione, facendolo sobbalzare.
- B-Beh.. ecco io… - balbetta il pescivendolo a capo basso - … non ho più una moglie da tanti anni ormai e quindi… poi loro mi hanno dato questa occasione da usare senza spendere un soldo… perciò ho pensato che fosse la cosa migliore da fare! –
- E hai fatto bene amico! – gli dice l’uomo con la cicatrice, dandogli una forte pacca sulla schiena, facendolo quasi cascare.
 
 
Io invece non ho capito una parola di quello che ha detto!
Che ci incastra che non ha più una moglie? E il fatto che ha pochi soldi??
Ahhhhh!!! Qualcuno mi aiuti!!!
 
 
- Hai fatto bene a unirti a noi! – continua lui, fissando il pescivendolo e poi me – Oggi ti darai alla pazza gioia, dopo tanti anni di astinenza! –
 
Frena frena!!
Astinenza???
Non vorrà mica dire quello che penso???
 
- Che cosa vuoi dire?? – domando con un filo di voce sudando freddo.
- Niente… sto solo dicendo che il mio nuovo amico è troppo povero per spendere i propri miseri soldi in donne di piacere… -
 
Deglutisco a fatica quando sento quelle due parole, pronunciate con un sorriso divertito da quell’essere disgustoso.
Donne di piacere…
Oh Kami, loro vogliono veramente quella cosa da me!
 
- … e averci incontrato, deve essere stato davvero un miracolo per lui! Dopo anni, riscoprirà  cosa vuol dire sollazzarsi fra le gambe di una giovane donna! – mi dice malizioso, facendomi dimenticare di respirare per qualche secondo.
 
Le risate grasse degli altri uomini mi rimbombano prepotenti nella tempia, provocandomi un doloroso mal di testa.
Perché??
Cosa avevo fatto di male per meritarmi tutto questo??
 
- Cosa c’è principessa? Non hai più parole per esprimere la tua felicità? Non pensi che dovresti almeno concederci un grazie per quello che staremo per farti? Non tutte le donne hanno la fortuna di divertirsi con sette uomini diversi in una sola volta, non credi?? – mi chiede con ironia lui, prima di scoppiare a ridere.
 
 
Un senso di rabbia si impossessa di me, mettendo da parte la paura.
Tremo, al pensiero di quello che vogliono farmi, ma si sbagliano se pensano che starò tutto il tempo a piangere e pregarli di tenere lontane da me quelle sudice mani!
Tanto non servirebbe a nulla!
E allora tanto vale dire quello che penso!
 
 
- Credo che tu sia uno stronzo, ecco cosa penso!! – ammetto senza tanti peli sulla lingua, facendolo ammutolire per una volta.
Perfino i suoi scagnozzi sono increduli.
Mai si sarebbero aspettati un’offesa del genere da una come me.
 
- Si, hai capito bene! Sei un emerito stronzo! Come anche tutti i tuoi uomini! Avvicinare una donna con una scusa come quella della sorellina malata, è proprio da vigliacchi! E poi, se pensi di passarla liscia, ti sbagli di grosso! Inuyasha verrà a prendermi e se qualcuno di voi mi metterà le mani addosso, dovrà vedersela con lui! – affermo sicura, sperando in cuor mio che questa eventualità non accada mai!
 
L’uomo con la cicatrice serra la mascella senza fiatare, emettendo solo un lungo respiro.
Con estrema calma, si tocca il mento con la mano, strusciandosi la corta barba con fare pensoso.
Solo uno sciocco non capirebbe che è furioso per le offese da poco ricevute.
Essere umiliato di fronte ai suoi uomini, per un tipo sicuro sé, non deve essere facile da mandare giù.
Studio ogni sua più piccola reazione, capendo che questa pacatezza del suo gesto è solo un tentativo di tenere a freno la rabbia e di non mostrarsi vulnerabile alle mie parole.
 
Perdo un battito di cuore, quando lo vedo sorridere malevolo e avvicinarsi a me.
 
- In verità, non avevo calcolato questo problema… - mi sussurra a pochi centimetri dal mio viso - … quindi… fammi capire bene… se alziamo un dito contro di te, dovremo vedercela con lui? –
 
Me lo chiede con una strana luce negli occhi, mordendosi il labbro con fare interessato da quello che io dirò.
Tuttavia, essendo troppo confusa dal suo strano comportamento, mi limito ad annuire con la testa, tremando leggermente.
 
 
Senza rendermene conto, il capo dei briganti, con una mossa fulminea, mi molla uno schiaffo in piena faccia, facendomi cadere per terra con un labbro spaccato.
Dolorante, con la guancia che brucia, mi tocco il sangue che mi sta bagnando il mento e fisso spaventata l’uomo di fronte a me sorridere divertito.
 
- Che venga pure allora! Tanto… prima che riesca a trovarci, noi ci saremo già divertiti con te! -
 
Tremo impaurita di fronte alla mia precaria situazione.
I miei occhi stanno diventando lucidi, per la mia voglia di piangere.
 
“ Inuyasha… ti prego, vieni a salvarmi!! “
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ho un brutto presentimento.
Le mie orecchie scattano frenetiche in cerca di qualche rumore che mi possa portare da lei, ma niente.
Non riesco a sentire niente!
 
 
Dietro di me, sento la voce di Miroku e Ungai, ancora intenti a parlare di sedute spiritiche e altro.
- Dove sono Shippo e la divina Kagome? – mi chiede il bonzo raggiungendomi e guardandosi attorno.
- Non lo so. – rispondo nervoso, muovendo in maniera sincronizzata le orecchie e non distogliendo gli occhi dal mercato.
 
Subito dopo, sento una mano posarsi sulla spalla e istintivamente mi volto in sua direzione.
 
- Tranquillo Inuyasha, di sicuro saranno giù al villaggio a fare una camminata! – mi dice con tono pacato il mio amico, cercando di calmarmi, inutilmente.
Finché non vedrò con i miei occhi che va tutto bene, non starò tranquillo.
 
- Tuttavia adesso dobbiamo proprio andare… Ungai è stato chiaro… - continua lui con fare serio, osservando come me le capanne infondo alla scalinata.
 
- Stai forse dicendo di lasciarli qui Miroku?? – gli chiedo stupito, guardandolo sconvolto.
- No, voglio dire che io partirò subito con Ungai e tu ci raggiungerai con Kagome e Shippo, non appena li avrai trovati ovviamente! –
- A-Ah, va bene… ho capito. – mi limito a dire, un po’ imbarazzato per aver pensato una cosa così meschina su di lui.
- Noi ci avvieremo per la strada principale, per poi riprendere lo stesso percorso che abbiamo intrapreso per giungere qui… - mi spiega il mio amico, superandomi e scendendo le scale affiancato dal vecchio Ungai.
- A dopo! – mi saluta lui, non voltandosi nemmeno, sicuro che a distanza di pochi minuti avrei ritrovato gli altri.
 
 
 
Non aspettando un secondo di più, con due salti, scavalco l’infinita scalinata e mi ritrovo al villaggio.
Annuso l’aria per cercare di trovare una fonte del suo profumo, ma a colpa di tutti gli odori provenienti dalle persone e dai cibi, mi è impossibile cercare Kagome con facilità.
La via in cui mi ritrovo pullula di persone, che mi guardano con fare sospettoso, per via della mia natura demoniaca, ma io non ci faccio nemmeno caso.
 
Per fortuna, una folata di vento mi fa percepire l’odore del marmocchio.
Non deve essere lontano.
Inizio ad urlare il suo nome e quello di Kagome e dopo qualche secondo, vedo Shippo corrermi incontro, chiamandomi a squarciagola.
 
 
Un brivido freddo mi percorre lungo la schiena non appena mi accorgo che Kagome non è con lui.
 
 
- Dov’è Kagome?? – gli chiedo una volta raggiunto.
- Si può sapere perché avete alzato una barriera attorno al tempio?? Mi sono perfino fatto male quando ci sono andato a sbattere contro!! – gracchia lui arrabbiato, ma io nemmeno gli rispondo, ripetendo di nuovo la stessa domanda.
- Dov’è Kagome??? –
- Te lo stavo venendo a dire! E’ andata ad aiutare una bambina del villaggio! –
 
Aggrotto le sopracciglia confuso, ma visibilmente più tranquillo di prima.
Quindi significa che è al sicuro?
 
- Mi ha detto di venirti a dire quello che faceva, ma la barriera mi ha impedito di avvertirti! – continua a brontolarmi lui.
- Si si ho capito! – dico frettolosamente io, osservando le capanne attorno a me - Ma adesso dimmi dov’è! –
- Ecco… io non lo so… - ammette il piccoletto, facendomi sgranare gli occhi.
- Tu… non lo sai??? – Ringhio io, guardandolo in cagnesco.
 
 
Sapere Kagome da sola, mi agita non poco maledizione!
 
 
- Ehi! Non guardarmi in quel modo!! Non è colpa mia! Mi aveva detto che con il tuo fiuto saresti riuscita a trovarla! –
- Beh, spiacente di deluderti, ma stavolta non ci riesco! Il suo odore sembra essere svanito! – dico fra i denti, mentre di nuovo la rabbia di averla lasciata da sola si impossessa di nuovo di me.
- Che cosa????? Waahhhh e adesso come facciamo a scoprire in quale capanna è???? – urla il demone volpe, saltellando agitato.
- Smettila di gridare moccioso! Dimmi piuttosto da quanto tempo è che Kagome se ne è andata… con….  con chi se n’è andata??? – domando nervoso all’eventualità di scoprire la risposta.
 
Shippo si ferma improvvisamente, e quando la sua faccia inizia a riempirsi di tante piccole goccioline, si decide a parlare.
 
- Con… con un uomo… -
- Con un UOMO?????? – sbotto io, stringendo il pugno e fulminandolo con lo sguardo.
- S-Si… -
- E tu l’hai lasciata andare via… con uno sconosciuto qualsiasi????? - 
- Ecco… io volevo andare con lei, ma lei ha preferito che venissi ad avvertirti! – si giustifica lui, mentre io cerco di riprendere il controllo di me, facendo dei lunghi sospironi.
 
- Quel tipo però ha detto che la sua capanna si trova nella piazza principale! –
- Shippo, ci sono passato pochi minuti fa da lì, e ti posso assicurare che se lei era in quella piazza, l’avrei sentita, maledizione!! Dimmi com’è fatto questo tizio! – gli dico a denti stretti, mentre sento la collera risalire, ma purtroppo sono costretto a trasformarla in pura paura, quando mi spiega l’aspetto dell’uomo.
 
- Ma… Ma… non capisco! Quell’uomo col mantello ci aveva assicurato che la sua capanna era qui vicino!! Comunque era un uomo alto, capelli corti, barbetta e una piccola cicatrice sulla guancia! –
- Una cicatrice? – ripeto io inarcando il sopracciglio, cercando di pensare se conoscevo o avevo già visto qualcuno che corrispondeva a queste descrizioni.
- Si! –
- Com’era vestito? –
- Io.. io non lo so! Era coperto da uno strano mantello verde! – dice lui, inconsapevole di avermi appena dato una pugnalata alle spalle.
 
Un flash improvviso di quell’uomo maniaco, che avevo incontrato poco tempo fa, mi passa davanti agli occhi e l’idea che Kagome si trovasse con lui, mi mette i brividi.
Deglutisco agitato, guardandomi attorno in cerca di qualche indizio che mi porti il più alla svelta da lei.
 
Se veramente è da sola con quell’uomo, significa che è in pericolo!!
 
- Inuyasha??? Lo conosci??? – mi domanda Shippo, vedendomi agitato.
- Miroku sta ritornando a casa. Va con lui! – gli ordino non guardandolo nemmeno.
- Che cosa?? Voglio venire anche io con te! Voglio sapere… -
- Non discutere!!! – latro io, furioso con quell’individuo per essersi avvicinato a Kagome e soprattutto con me stesso per non esserle stato accanto. – Vai da Miroku! E’ sulla strada principale. Sta ritornando al villaggio! –
 
- E tu? Vai da Kagome? Sai dov’è? – mi chiede ansioso lui, preoccupandosi delle sorti della sua amica
- No, ma puoi giurarci che la ritroverò! – esclamo sicuro di me, prima di spiccare un balzo in direzione della piazza principale.
 
 
Non ho la minima idea di dove andare, ma se trovarla, significa setacciare in ogni angolo della città e del bosco, lo farò!
Non mi fermerò fino a che non l’avrò trovata!
 
Se l’uomo che l’ha rapita, è veramente l’uomo perverso che ho incontrato poco fa, sono abbastanza sicuro di sapere i suoi fini!
Stringo i pugni fino a farli sanguinare, mentre mi rendo conto che le uniche intenzioni che quell’individuo può volere da Kagome, sono malsane e irrispettose nei suoi confronti.
La paura che sia troppo tardi, che quell’uomo le abbia già messo le mani addosso, mi fa mancare l’aria!
 
No!
Non devo nemmeno pensarci a questa evenienza!
Perché io non permetterò che accada!!
La troverò a qualsiasi costo!!
 
E se quel maledetto bastardo, le ha osato mettere un solo dito addosso… la pagherà cara!!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
- Ehy Juichi! Ti fai addirittura picchiare da una donna??? – grida uno dei tanti brigranti che mi avevano accerchiato.
 
Dopo avermi dato quello schiaffo, il loro capo, che ho scoperto chiamarsi Kenji, si è allontanato da me e si è messo a sedere su un albero tagliato poco distante.
Non appena ha incrociato le braccia, i suoi uomini si sono avvicinati a me, famelici, iniziando a prendermi in braccio per strapparmi un bacio.
Ma non sono una tipa che si arrende facilmente!
 
 
- Taci Sanzo! Mi sto solo divertendo a darle spago!! – si giustifica lui, che sta tentando di parare tutti i calci e i pugni che gli sto dando.
Sto scalciando come una dannata, per evitare ogni sorta di contatto con lui, ma la sua presa è ferrea, e nonostante riesca a tenergli testa, non so per quanto riuscirò a farlo!
 
- Sei un incapace! Guarda come si fa!! - Un altro uomo, improvvisamente, mi strattona verso di lui, strappandomi dalle braccia dell’altro brigante.
In quel piccolo lasso di tempo però, riesco a staccarmi dal suo corpo fin quanto basta per assestargli una potente ginocchiata fra le gambe.
 
L’uomo ulula di dolore, lasciandomi andare e portandosi le mani sui gioielli di famiglia.
Sorrido soddisfatta per essermi saputa difendere, almeno da lui, ma la vittoria è assai lontana.
 
 
- Che cazzo pensi di fare puttanella?? – mi mormora l’uomo enorme, Buntaro se non sbaglio, dietro di me.
Con un gesto fulminio, mi prende il braccio e nonostante i miei strattoni, non si muove di un solo centimetro.
Gli altri ridono compiaciuti.
 
 
Merda!
Questo è un colosso, altro che uomo!
 
 
- Adesso stai buona! – mi dice prendendomi rudemente la faccia e avvicinandola alla sua, che puzza di alcol.
Nonostante le mie resistenze, non riesco ad evitare il contatto delle sue labbra secche sulle mie.
Un conato di vomito mi attanaglia, quando sento la sua lingua cercare di farsi strada nella mia bocca, che ostinatamente rimane chiusa.
Con tutta la forza che ho, gli tiro un pugno con la mano libera che ho.
 
Un dolore acuto mi sale lungo tutta la spina dorsale, non appena urto la mascella dura dell’uomo che rimane immobile dov’è.
 
Riesco ad allontanare la mia faccia dalla sua per emettere un urlo di dolore, mentre riporto la mia mano al petto.
 
Cazzo!
Credo di essermela slogata!!
 
L’uomo colosso mi guarda per un attimo sorpreso e poi inizia a ridere assieme ai suoi compagni.
 
- Non mi hai fatto nemmeno il solletico!! – mi schernisce Buntaro, lasciandomi cadere in terra.
 
A fatica, facendo leva sul braccio sinistro, mi metto a sedere, stremata e sconfitta.
Non ce la faccio più sono al limite delle forze!
 
- Fermi! – ordina il capo, un attimo prima che un altro dei suoi uomini si avvicinasse a me.
- Adesso è il mio turno… -
 
 
 
Lo fisso accigliata, non volendo dargli la soddisfazione di vedermi piegata.
Sorride trionfante quando è a pochi passi da me.
Poi, in un tempo a me interminabile, si inginocchia per potermi guardare faccia a faccia.
 
- Sai? Pensavo tu fossi una ragazza dolce e docile, ma alla fine mi sono dovuto ricredere… e per questo ne sono molto contento! -
 
Io non gli rispondo, cerco solo di fulminarlo con lo sguardo.
Non ne vale nemmeno la pena per uno come lui!
 
- Ma, aimè, come hai detto tu, il tempo è a nostro svantaggio! Il tuo principe azzurro sta venendo a salvarti, quindi, prima che ciò accada, voglio divertirmi un po’! –
- Cosa ti fa pensare che dopo che tu e i tuoi amici vi sarete divertiti, la passerete liscia?? –
- Beh, di sicuro… un cadavere non potrà mai rivelare al suo principe azzurro chi l’ha violentata, no? – mi chiede sereno, toccandomi una ciocca di capelli caduta sul davanti.
 
Sudo freddo di fronte a questa rivelazione.
 
- Vuoi… vuoi uccidermi? – domando con voce strozzata, mentre l’angoscia che Inuyasha non arrivi in tempo inizia a corrodermi l’anima.
- Principessa, stai avendo a che fare con una banda di briganti, non con dei semplici uomini! E poi sei stata tu la prima a ricattarci! Noi teniamo alla nostra pelle! Non gradiamo che i fidanzatini delle nostre vittime ci rompino i bastoni fra le ruote –
 
 
 
- Hai… hai detto uccidere?? – interviene sconcertato il pescivendolo che ancora non si era avvicinato a me. – Non mi avevi detto che volevi ucciderla! Se qualcuno ci scoprirà… -
 
- Nessuno lo farà! Smettila di frignare amico! L’abbiamo già fatto altre volte e ce la siamo sempre cavata! – sbotta Kenji, voltandosi verso il vecchio sconcertato.
- Ma..! .. Ma la ragazza avrà si e no 20 anni! Ha la stessa età dei miei figli! – continua lui, facendo innervosire il capo della banda.
- E con questo che vorresti dire?? –
- Che è ancora troppo giovane per morire! E poi il fidanzato potrebbe cercare vendetta! I miei figli rimarrebbero orfani se io morissi! –
- Ahhh!! Sta zitto vecchio! Prima accetti di divertirti con noi e poi ti tiri indietro? Se non te la senti di scoparti questa ragazza, stai lì fermo e goditi lo spettacolo! Ma non venirmi a rompere le scatole! – lo rimprovera lui, mentre io osservo disgustata la scena.
 
Essere trattata come un pezzo da macello mi fa quasi vomitare!
 
- Anche se mi uccidi – gli dico, attirando la sua attenzione – Inuyasha vi troverà lo stesso! E’ uno Hanyou cane, può fiutare il vostro odore su di me! –
 
Lo osservo pensare dubbioso sul da farsi e un barlume di gioia si accende in me, non appena lo vedo sospirare sconfitto.
Tuttavia, mi accorgo ben presto di aver cantato vittoria troppo presto.
 
Kenji, incrocia di nuovo il suo sguardo con il mio, facendomi sudare freddo.
 
- Beh, allora la cosa è semplice! Basterà gettare il tuo corpo nel fiume, così non avrà nessuna traccia da seguire, no? – afferma solamente, con uno sguardo beffardo, seguito dalla risata collettiva dei suoi uomini.
 
 
Mi sento perduta.
Non so più cosa fare.
Non so più cosa dire.
Posso solo sperare in Inuyasha.
 
Abbasso la testa impaurita per quello che sarebbe successo di li a poco, non riuscendo a controllare una lacrima che velocemente mi bagna il viso.
 
Il capo, contento del mio momento di fragilità, sorride soddisfatto mentre porta il suo coltello all’altezza del mio petto.
Sento la punta fredda e affilata pungermi la pelle.
 
- Che c’è principessa? Hai paura adesso? – mormora lui, prima di procurarmi, così, all’improvviso, un piccolo taglio sulla attaccatura del mio seno, visibile dallo scollo del kimono.
Sussulto a quella ferita inaspettata, dalla quale scivola subito un rigolo di sangue che va a macchiare il tessuto arancione, che di lì a poco, con mio sommo orrore, mi sarebbe stato tolto.
 
- Peccato… ti preferivo… più combattiva! – continua lui sogghignando.
 
 
 
Mossa da un attacco d’ira, alzo lo sguardo su di lui e senza pensarci due volte, gli sputo in faccia, per mostrargli tutto il disgusto e la nasuea che provo nei suoi confronti.
 
Un uomo che non si scomoda a violentare e uccidere una donna indifesa, merita questo e altro!
Pensare che altre ragazze hanno dovuto passare quello che tra poco passero io, mi fa davvero schifo!
 
L’uomo, punto sul vivo, mi guarda da prima in maniera incredula, poi minacciosa e per finire, mi da un forte pugno in piena pancia, facendomi cadere di qualche centimetro più indietro.
 
Dei gemiti di dolore fuoriescono dalle mie labbra, quando il mio corpo sbatte contro il terreno secco e roccioso.
 
Dovrei alzarmi, ma la consapevolezza che nessuno verrà a salvarmi da questi mostri, mi atterrisce.
Tutte le mie forze sembrano essere sgusciate via dal mio corpo, che, inerme, si raggomitola su se stesso.
Vorrei lottare, vorrei gridare ancora, ma so che ogni mio tentativo risulterebbe vano.
La mia sorte sembra essere segnata.
 
 
Kenji si alza in piedi e, non ancora soddisfatto mi tira un altro violento pugno sulla pancia, facendomi tossire convulsamente.
 
 
Chiudo gli occhi, quando realizzo che l’uomo, dalla quale mi ero fatta ingannare, ordina al colosso di occuparsi di me.
Mi sento afferrare per il collo e alzata da terra.
L’aria comincia a mancarmi, le figure intorno a me diventano mano a mano più sfuocate…
… L’immagine di Inuyasha che mi viene a salvare diventa sempre più sfuocata…
 
- Butaro, spogliala! – ordina il capo, mentre io mi sento morire.
Essere così umiliata, di fronte a tutti questi uomini, mi fa desiderare di morire.
 
Nessuna donna dovrebbe subire simili torture!
Perché?
Perché non posso mai essere felice?
Perché sono destinata a soffrire e soffrire ancora?
 
 
Una lacrima riga di nuovo la mia guancia, mentre la mano del colosso si muove verso il mio petto.
 
 
 
 
 
Poi succede tutto velocemente.
Prima che la sua mano grossolana tocchi il mio kimono, cado per terra.
Il tonfo che ne segue, sembra vibrarmi in tutte le ossa, che al momento sono stanche e provate, come la mia testa dopotutto.
Il mormorio attorno a me, mi invoglia ad aprire gli occhi e a capire che cosa sta succedendo.
 
 
Il mio cuore corre frenetico, quando vedo il ragazzo di spalle di fronte a me.
 
- Inu… Inuyasha… - mormoro con un nodo alla gola e con gli occhi lucidi, prossimi al pianto.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Non appena avevo sentito grazie al mio olfatto la scia del suo sangue, mi sono catapultato nel bosco.
Non ho esitato un attimo nell’uccidere con i miei artigli l’uomo robusto che stava tenendo per la gola la mia Kagome.
 
 
- Inu… Inuyasha… - la sento sussurrare debolmente dietro di me.
 
Mi volto verso di lei e quello che vedo, non mi piace affatto.
Ha la faccia sconvolta e i capelli scompigliati, come anche il labbro spaccato, mi fanno capire che è stata pure picchiata.
 
Una lacrima le sfugge dagli occhi e subito mi inginocchio accanto a lei per confortarla.
Quando l’abbraccio, scoppia in un pianto dirotto, forse dovuto dalla troppa tensione di poco fa.
 
- Shhh… va tutto bene Kagome… adesso ci sono io – le mormoro in un orecchio, sperando con tutto il cuore di tranquillizzarla almeno un po’.
 
La sento tremare convulsamente, mentre cerca di nascondersi il più possibile nel mio abbraccio.
I suoi singhiozzi mi lacerano l’anima dannazione!
 
Con estrema delicatezza, le accarezzo la schiena con fare apprensivo, avvicinando il più possibile il mio corpo al suo.
 
Il suo cuore va a mille, come anche il mio del resto…
In quei minuti in cui la cercavo, non ho smesso un solo istante di pensare al peggio.
L’angoscia che qualcuno le stesse facendo del male, mi stava uccidendo! Se non che, più volte sono stato costretto a stringere fra le mani Tessaiga, poiché il mio sangue demoniaco stava prendendo il sopravvento!
 
 
- Mezzo demone! – mi sento chiamare da un uomo, provocando in me un aumento vertiginoso della mia rabbia nei loro confronti. – Se accetti di non combattere, nessuno si farà del male! –
 
Giro la testa, per osservarlo da sopra la spalla, visto che non ho nessuna intenzione di allontanarmi da Kagome, che in questo momento, ha bisogno di me, come suo unico appiglio sicuro.
Tutti gli uomini, ad eccezione del più vecchio, si sono muniti di un arma.
Anche l’uomo che ha osato ingannarla sta impugnando un arco, puntato verso di noi.
 
Fhè!
Razza di idioti!
Pensano che possono fare qualcosa contro di me???
 
 
- Mi stai forse chiedendo di lasciarti andare via così??? Come se nulla fosse??? – sbotto io, stringendo ancora più forte a me, la ragazza che ho fra le braccia, che con mia somma felicità, ha smesso di singhiozzare istericamente.
 
Ho sempre odiato vederla piangere!
Figuriamoci in questa maniera!!
 
- Noi non abbiamo ancora fatto nulla alla tua… -
- Niente?!? Come puoi dire che non le avete fatto nulla???? Che cazzo di intenzioni avevate??? – grido io furioso, sapendo già cosa mi avrebbe risposto.
 
Prima di uccidere quell’uomo enorme, ho sentito chiaramente mentre stavo correndo nel bosco la sua voce che gli ordinava di spogliarla!
Maledizione!! Se ci ripenso mi sale di nuovo il sangue al cervello!!!
 
Tutti gli uomini presenti rimangono muti, guardandosi impauriti, facendo crescere ancora in me quel senso di frustrazione.
 
- Che cazzo volevate farle????? – gli domando con tono più alto, facendo indietreggiare alcuni di loro.
 
- Volevamo divertirci con lei… tutto qui… - spiega il capo ancora con l’arco teso, non sapendo di starmi facendo incazzare ancora di più di quello che sono.
- Tutto qui??? TUTTO QUI????? – latro io, mostrando i canini e trasformandomi gradualmente in un demone completo.
 
Avere la conferma che se avessi ritardato, anche di soli pochi minuti, avrebbero potuto violentare Kagome, mi fa mandare il sangue al cervello!!
Come potevano aver pensato di farle del male???
E come possono pensare di passarla liscia????
 
 
Un ringhio gutturale esce dalla mia gola, non appena l’uomo con la cicatrice in volto si prepara a schioccare la freccia.
 
 
 
- Inu… yasha… - la sento chiamarmi impercepibilmente.
La sua voce dolce, nonostante sia carica sempre di timore e paura, mi acquieta, permettendomi di ritornare alla mia vera natura di ibrido.
 
- Cosa c’è? – le domando sottovoce, nella maniera più dolce possibile e asciugandogli con il pollice alcune delle sue lacrime cadute.
- Per favore… portami via da qui… -
 
La sua supplica straziante mi arriva forte e chiara alle orecchie e non riesco a fare a meno di avvolgerla con la mia veste rossa e darle un casto bacio sulla fronte, con l’intenzione di fermare il suo continuo tremore.
 
- Va bene.. ma prima.. – le dico io, prendendola in braccio e portandola con due salti a vari metri di distanza da quel posto maledetto - … voglio sistemare quei bastardi che hanno osato farti questo! –
 
La vedo aprire bocca, come per dire qualcosa, ma io la precedo, alzandomi e scattando in direzione di quei banditi.
Mi scaravento su di loro, sfogando tutta la mia rabbia per quello che è successo su di loro.
Le loro grida di dolore sono una vera goduria per me!
Finalmente hanno quello che si meritano!
Hanno osato ferire Kagome e pagheranno con la vita!
 
Quando è il turno del capo di tutti i briganti, leggo nei suoi occhi la consapevolezza di essere sul punto di morire.
Scricchio le dita piene di sangue dei suoi compagni, pregustandomi il momento della sua caduta.
Non sono un tipo a cui piace uccidere, ma per questa volta, faccio un eccezione! Non ha senso lasciare in vita un uomo come questo, pronto a rifare del male a qualche ragazza indifesa.
 
Essendo un umano, non impego molto a farlo fuori..
Un’artigliata profonda sul suo petto, basta per fargli esalare l’ultimo respiro.
Ha pure cercato a tirarmi qualche freccia, ma inutilmente.
Sono un bersaglio troppo veloce per lui.
 
 
 
Non ho pietà per nessuno di loro, eccetto per il più vecchio.
Non appena avvicino la mia mano artigliata al suo collo, l’uomo, che puzza tremendamente di pesce, mi implora pietà, chiedendomi, supplicandomi di non ucciderlo.
Mi dice che se lo uccido, i suoi figli diventeranno orfani e cazzate varie.
 
Se non mi avesse fermato Kagome, avrei ammazzato anche lui!
Non mi importa se, come mi spiega lei, non l’ha mai toccata..
Anche lui pensava di abusare di lei!
Quindi merita lo stesso di morire!
 
Ma non voglio far agitare ulteriormente Kagome... è già provata di suo..
 
- Se per caso venissi a sapere che ti è balzata in testa l’insana idea di abusare di un’altra ragazza, ti ammazzerò io stesso! Nel modo più doloroso che tu conosca! Hai capito??? – gli ringhio a sei centimetri dal viso, mostrandogli i denti e spaventandolo fino all’invero simile.
 
Con tutta la forza che ho, lo lancio a vari metri da me e vederlo cadere su dei cespugli altamente orticanti mi da un po’ di sollievo.
Non mi piace sapere che uno di loro se la sarebbe cavata con nulla!
Almeno anche lui, la lezione l’ha imparata!
 
 
 
Velocemente, mi lavo le mani in un torrente li vicino, per togliermi il sangue fresco da dosso e, successivamente, mi avvio verso Kagome, ancora avvolta nel mio haori rosso.
Appena le sono vicino, le sussurro all’orecchio di tranquillizzarsi, mentre la prendo in braccio, e lei, con mia somma felicità, smette finalmente di piangere e si accoccola fra le mie braccia in cerca di protezione, che di certo io non le nego!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Arrivati al paesino di Ungai, Inuyasha scorge una capannina abbandonata e senza pensarci due volte ci entra dentro.
 
L’unica stanza al suo interno è spoglia e priva di qualsiasi utensile, ma per mia immensa fortuna, è pulita ed è provvista di una rientranza del pavimento per il fuoco.
 
 
Lo osservo di nascosto.
Dopo avermi fatto sedere sul suo haori rosso, si è messo ad accendere il focolare accanto a noi.
Sicuramente l’ha fatto solo per me…
Uno come lui, che non ha problemi a dormire sugli alberi d’inverno, non può soffrire il freddo!
Sarebbe un controsenso!
 
E’ di spalle e, nonostante non sia proprio il momento adatto per pensare a queste cose, non riesco a smettere di fissare la sua schiena.
La sottoveste sottile, a contrasto con la luce del fuoco, mi mette davanti agli occhi i muscoli scolpiti dell’hanyou.
Arrossisco in maniera quasi meccanica.
Come si può dire che Inuyasha non è un bel ragazzo??
Solo per il suo fisico dovrebbe avere una fila di ragazzine urlanti dietro!
 
Il ragazzo in questione, inconsapevole di essere preda dei miei sguardi languidi, continua ad alimentare il fuoco, fino a che, finalmente si gira in mia direzione.
 
Con questa luce soffusa, persino il suo volto è più bello!
 
Senza proferire parola, mi si avvicina e mi prende la mano slogata.
Appena lui me la tocca, un mugolio di dolore fuoriesce improvviso dalle mie labbra.
 
- Ti fa ancora male? – mi chiede con tono pacato, fissandomi la mano destra.
- Un po’… - ammetto dispiaciuta di farlo preoccupare cosi tanto.
- Aspettami qui, ritorno subito. – mi dice lui di punto in bianco, lasciandomi interdetta.
- C-cosa? Aspetta! Dove vai? –
- Tranquilla, vado da qualcuno qua vicino per farmi dare qualcosa per la tua mano.. – mi spiega lui, prima di uscire da questa piccola abitazione e dirigersi verso la capanna più vicina.
 
Come promesso, dopo nemmeno 2 minuti, ritorna con una bacinella di acqua fresca, se non addirittura gelata, e con due panni.
 
Mi faccio curare da lui, con estremo piacere, non curandomi della strana ma bella sensazione che si è creata.
Per farmi stare piu comoda, Inuyasha mi aveva perfino fatta stendere sulla sua veste e quindi, non ho fatto altro che bearmi delle sue attente attenzioni per tutto il tempo.
Non è giusto essere viziata e coccolata da lui, quando a casa ha un’altra donna, ma… francamente in questo momento non mi importa poi cosi tanto!
 
Le mie guance si tingono di rosso però, quando si mette a curarmi i piccoli tagli.
Come suo solito, utilizza la sua saliva, facendomi accaldare più del dovuto!
Dopo due piccoli taglietti sulle gambe, dovuti dalle mie continue cadute per terra, si concentra sul petto… e li sono davvero dolori!
 
Quell’idiota di un bandito doveva proprio ferirmi all’attaccatura di un seno???
Oh mamma che vergogna!!!
Perché devo sempre ritrovarmi in situazioni come queste con lui???
 
- Kagome? – mi chiede imbarazzato lui, con il viso leggermente rosso.
- S-Si? – balbetto io, perdendomi in quelle pozze dorate e nella sua voce diventata cosi dannatamente roca, forse dovuta dalla situazione.
Sono completamente sdraiata e vederlo piegato su di me…
Non lo so nemmeno io!
Mi agita e basta, ecco!
 
- Devo curarti anche quella ferita… potrebbe infettarsi… - continua lui, distogliendo lo sguardo da me e volgendolo altrove per l’imbarazzo.
- O-Okkey.. – riesco solo a dire io, prima di risentire, dopo qualche secondo, la lingua calda e ruvida su di me.
 
Stavolta però è diverso…
Sentire il suo fiato così vicino al mio viso…
Un conto erano le gambe… un conto è il petto!
Le sue ciocche di capelli mi solleticano il viso, ma mi mordo il labbro per evitare di fiatare… perché sono sicura che la prima sillaba che fuoriuscirebbe dalle mie labbra, sarebbe solo un gemito di piacere!
 
Cavoli quanto mi sta facendo accaldare!!
Ma sono solo io ad essere diventata cosi perversa???
No dai.. di sicuro è per il fatto che mi sta leccando parte del seno maledizione!!!
Come può restare impassibile una donna d’innanzi a queste attenzioni???
Soprattutto se è l’uomo che amo da una vita a darmele???
 
 
Passano due minuti e anche la ferita sul petto è fatta.
Quando si allontana da me, per ritornare alla sua solita posa seduta, quasi sento freddo per quell’improvviso distacco.
Tuttavia, noto con piacere, che anche lui è rosso fino alla radice dei capelli.
 
Per un tipo timido come lui, non deve essere stato facile leccare il petto ad una ragazza!
 
 
- Adesso dovresti dormire… - aggiunge lui, continuando a non guardarmi.
- E tu? –
- Io che? – mi chiede confuso, decidendosi a fondere i suoi occhi profondi con i miei.
- Tu non dormi? –
- Che domande! Ovvio che no! Devo stare attento che non arrivi nessuno. Dopotutto, siamo in una casa abbandonata, potrebbe venire chiunque. –
 
Aggrotto le sopracciglia, girandomi di lato, in sua direzione.
 
- Quindi… stai tutta la notte così seduto? – gli chiedo innocentemente, sapendo già la risposta.
Ma sapere che rimane sveglio per me, mi fa sentire in colpa.
 
- Certo! Non ho problemi io. – mi risponde sicuro, incrociando le braccia.
- Ma… -
- Ma? – mi ripete curioso.
- Io… non ce la faccio a dormire con te che mi fissi cosi… - ammetto arrossendo leggermente.
 
In effetti, a chi piacerebbe addormentarsi con un bel ragazzo che ti punta tutta la notte?? Soprattutto se sei tutta scompigliata e con il vestito sporco di terra?!?
Nessuno.
 
- Ma… Ma che diavolo stai dicendo?? Non è la prima volta che veglio il tuo sonno! –
- Si ma… - continuo io, fissando la sua veste rossa sotto di me.
- Ma? – mi ripete lui esasperato.
- … Ti dispiace dormire sdraiato come me? – mi decido a chiedergli alla fine, sapendo già che avrebbe rifiutato la mia richiesta.
 
Non sento la sua voce e così, dopo qualche secondo di silenzio, decido di alzare lo sguardo su di lui.
 
Proprio in quel momento, lo vedo sdraiarsi sul nudo pavimento, sospirando sonoramente.
Sorrido soddisfatta quando, dopo essersi messo una mano sotto la testa, immerge le sue pozze d’orate nelle mie color cioccolato.
 
- E va bene testarda che non sei altro! Ma ora vedi di dormire! – esclama lui, fingendo di apparire scocciato, quando invece so che è solo uno dei suoi modi di comportarsi quando fa qualcosa di carino per qualcuno.
- Va bene… e comunque non sono una testarda! – ribatto io, portandomi una mano alla bocca per coprire un imminente sbadiglio.
- E invece si che lo sei. –
- Invece no! –
- Altroché! – continua lui, alzando le sopracciglia con fare di chi la sa lunga.
- Stupido –
- Scema! –
- Baka! –
- Tsk! – conclude lui, mettendo fine a quella strana, ma divertente conversazione.
 
 
- Buonanotte Inuyasha – mi decido infine a dire, strofinandomi meglio alla sua veste sotto di me, che possiede l’odore di muschio e pino che lo caratterizza da sempre.
 
Lui, con mia grande sorpresa e gioia, mi sorride dolcemente, come mai prima d’ora aveva fatto, facendomi sciogliere come neve al sole.
Il suo volto, così disteso mi fa dimenticare per un attimo di respirare.
Cavoli… è… è… bellissimo.
Vorrei che fosse sempre così…
 
- Buonanotte Kagome.. –
 
 
 

 
 
 
 
 
Angolino autrice:
 
Ciao!!!
Waaaaaaa non finiva più questo capitolo!!!!
E’ stata duro da scrivere!! X(
 
Spero almeno che ne è valsa la pena!! XD Sarebbe un peccato sapere che questo capitolo è venuto male, visto tutto il tempo che ci ho messo!! XD
Di solito un capitolo singolo lo faccio di 10-13 pagine su word… adesso questo cap è di 35 pagine!! XD
 
Scusate se ci ho messo tanto per pubblicare questo nuovo capitolo, ma sapete, gli esami, gli impegni e poi anche i disegni di copertina ( che gradirei tantissimo sapere cosa ne pensate <3 :) ) che ho fatto per le mie due storielle mi hanno tenuta impegnata per un po’! XD
 
Nel prossimo capitolo, che non so se dividerò o meno da come avevo precedentemente organizzato, avverrà una cosa molto importante!! XD
 
Ci sarà una scelta! ;)
Ma la domanda è… fra chi?
 
Spero di avervi incuriosito e spero tantissimo che continuerete a leggere la mia storia!! :)
Fatemi intanto sapere che ne pensate di questo capitolo chilometrico!! XD
Baci!! <3 <3


La vostra Saphira_chan
 

 

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Capitolo 22
*** La fatidica scelta ***








 
 
Capitolo 22


 
La fatidica scelta
 
 
Un raggio di sole mi risveglia dal sonno…
 
Strano… eppure non mi ricordavo di essermi addormentato!
Cerco di stiracchiare le mie membra indolenzite, ma qualcosa me lo impedisce.
 
Nel dormiveglia in cui mi ritrovo, mi rendo conto di essere sdraiato.

Sdraiato?
Io?
Ma come diavolo ci sono finito??
 
In un attimo mi ricordo della sera precedente.
Me lo aveva chiesto lei di dormire in questa posizione!
… Ma allora… che cos’è questa strana sensazione?
 
 
 
Socchiudo gli occhi, da prima lentamente, per abituarmi alla luce e poi, appena mi rendo conto in che strana posizione mi ritrovo, li spalanco di colpo.
 
Il calore e quello strano senso che non mi permetteva di muovermi era dovuto da Kagome, che, ancora serenamente addormentata, è poggiata sulla mia spalla.
Siamo ancora entrambi sdraiati da un lato, ma la colossale differenza da ieri sera è che le nostre distanze sono state letteralmente azzerate!
Nella notte, molto probabilmente, sia io, che lei, ci eravamo avvicinati inconsapevolmente.
 
Avvampo di colpo, quando mi accorgo di quanto stretta a me io la stia abbracciando.
Le nostre gambe intrecciate e il suo respiro caldo sul mio corpo, mi fa sudare.
La mia parte umana non sta già resistendo!
Kami! E’ possibile che solo lei riesca a farmi eccitare in questo modo scandaloso???
 
Io non sono mai stato un tipo cosi pervertito!
Nemmeno quando, molti anni fa, mi capitava di vedere una donna a fare il bagno nel fiume, non mi veniva mai nessuna voglia come ora!
Di solito, arrossivo, rendendomi conto di essere capitato nel posto sbagliato al momento sbagliato e, facendo il meno rumore possibile, me ne andavo subito, lasciandole la sua privacy…
 
E invece adesso… solo abbracciandola, mi sta facendo accaldare più del dovuto!
 
Come diavolo fa ad avere un simile effetto su di me???
Ieri sera, per esempio, se non fosse stata quasi stuprata da quei tizi, sono sicuro che non sarei stato capace a trattenermi!
Leccarle le ferite è stata una vera sfida per me!
Parte di me reclamava avida la sua pelle, mi diceva di non smettere, di continuare ad assaggiarla…
Ma la mia parte più lucida, per mia fortuna, ha prevalso.
 
Come potevo farla mia, in un momento del genere??
 
Era terrorizzata e stremata…
Non volevo che pensasse che anche io volevo solo farla mia!
Quando poi mi sono messo a curarle il petto… Santi Kami… è stato un miracolo che non abbia tastato con le mie mani la sofficità dal suo seno!
Già con la lingua, potevo avvertirne la sua morbidezza…
 
 
Un sospiro un po’ più forte di Kagome, mi risveglia dai miei pensieri non del tutto casti su di lei.
 
Dorme serena, inconsapevole che la sto ammirando a tre centimetri dal suo viso.
Dovrei allontanarmi da lei, ma non lo faccio…
 
Mi limito a contemplare il suo volto.
In questi tre anni è molto cambiata…
È… più sensuale, più raffinata, più… donna.
Dannatamente bella.
 
Più la guardo e più la voglia di allontanarmi dal suo corpo, svanisce.
 
Il mio cuore comincia a battere più forte, quando la mia attenzione si va a focalizzare sulle labbra.
Sembrerebbero così soffici e carnose…
L’idea malsana di strapparle un bacio mentre sta dormendo mi stuzzica la fantasia, ma ostinatamente la ricaccio indietro.
 
Non posso farle questo!
Sta dormendo adesso, non posso approfittarmi di lei!
 
 
Tuttavia tutti i miei buoni propositi, si vanno a benedire non appena lei, muovendosi nel sonno, muove la gamba, intrecciata fra le mie.
 
Un gemito strozzato esce dalle mie labbra, quando sento premere la sua coscia tra le mie gambe, peggiorando la situazione.
 
Il contatto con la sua pelle calda contro il mio membro, mi provoca continui e intensi brividi di piacere.
 
“ Maledizione! Dovevi proprio toccarmi lì con la gamba Kagome??? “ impreco fra me e me ad occhi chiusi, cercando di ignorare la pressione che stava esercitando fra i miei lombi.
 
Il mio respiro già purtroppo accelerato, non mi da tregua.
Ritorno a fissare la ragazza fra le mie braccia fra il rassegnato e l’arrabbiato.
 
 
 
 
“ Lo vedi che mi fai fare Kagome? E’ tutta colpa tua accidenti! “ penso io, prima di poggiare le mie labbra sulle sua.
 
Lo so, è una cosa ingiusta farle questo, ma… ho dei limiti anche io!
La mia testa sembra scoppiarmi.
Non sono riuscito a trattenermi.
 
 
Però, anche se da una parte sto impazzendo mentalmente e fisicamente… dall’altra…
Mi sento in pace con me stesso.
Sentire le sue labbra morbide sulle mie… è una sensazione fantastica!
 
Il suo profumo di vaniglia, mi inebria i sensi e il suo sapore di… fragola… mi sta facendo diventare pazzo!
 
Senza nemmeno rendermene conto, inizio a leccarle le labbra, prima con delicatezza e poi, sempre con più avidità, arrivando perfino a soffocare dei gemiti per la mia impotenza di andare oltre, visto la sua bocca chiusa.
 
Più faccio passare la sua lingua sulle sua labbra, più mi accorgo di quanto il suo sapore di fragola stia diventando droga per me!
 
Nemmeno Kikyo mi ha mai fatto eccitare per un semplice bacio!
Kagome invece…
Mi sta facendo andare letteralmente fuori di testa!
 
Facendo attenzione a non svegliarla, muovo anche io la gamba, intrecciata fra le sue.
La mia mano destra, che fino a quel momento, era rimasta incatenata nel nostro abbraccio, piano piano scende, accarezzando vogliosamente la sua schiena, per poi passare a delle vere e proprie carezze maliziose una volta giunta sul suo sedere.
 
Senza mai fermarmi, faccio scivolare la mia mano sulla coscia, fino ad arrivare al suo ginocchio che, istintivamente porto dietro il mio bacino.
 
La testa mi sta andando in fiamme!
Non riesco più a controllarmi!!
Perché??
Perché sto diventando così passionale???
Perché non riesco a pensare ad altro, se non a lei nuda sotto di me, mentre la sto baciando maliziosamente??
Maledizione!
E ciò che più odio, è il fatto, che nonostante sappia quanto è sbagliato tutto ciò, non riesco a farne a meno! Voglio di più!
 
Come se avesse udito le mie esigenze fisiche, socchiude la bocca, lasciandomi la possibilità di esplorare anche l’interno della sua bocca.
Felice fino all’invero simile, introduco subito la mia lingua in quella calda apertura, costatando deliziato che ogni angolo di quella piccola cavità, sa di fragola.
Affamato, succhio avidamente tutto quel nettare, mentre con la mano sinistra l’avvicino più a me e con la destra le accarezzo le gambe snelle.
 
Non potrei essere più infiammato di cosi!!
 
 
 
 
Tuttavia un rumore esterno, mi costringe a fermarmi e ad allarmare i sensi.
Sobbalzo quando sento chiaramente dei passi vicini…
Chi diavolo c’è fuori dalla capanna??
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Una luce abbagliante, che scopro più tardi essere un raggio di sole, mi sveglia.
Sbatto più volte gli occhi cercando di abituarmi alla luce, e solo allora, mi accorgo che Inuyasha non è qui.
Sono sola.
 
Ieri sera ci eravamo addormentati vicini e, soprattutto, insieme.
Mi sarebbe piaciuto svegliarmi con lui accanto…
Come fa una vera coppia…
 
Alla parola “coppia”, però, scatto subito a sedere, maledicendomi mentalmente per aver pensato di nuovo a quella cosa.
 
E’ così tanto difficile farsene una ragione??
Quante altre donne, come me, hanno provato sulla propria pelle un amore non ricambiato?
Tantissime, oserei dire!
E perché io non riesco ad andare avanti? A voltar pagina?
 
Mi porto una mano alla testa, che sembra volermi scoppiare da un momento all’altro.
 
Ahhhh!!!! Accidenti a me! Perché il mio cuore deve essere così determinato??
Non lo sono già abbastanza io??
 
 
 
Proprio in quel momento, ecco che arriva Inuyasha.
- Buongiorno – gli dico io, mentre si va a sedere accanto a me.
- Come vanno le ferite? – mi risponde semplicemente lui, arrossendo leggermente.
 
Cosa ci sarà mai di così tanto imbarazzante?
 
- Meglio, grazie… - lo ringrazio io, notando confusa che, non mi sta nemmeno guardando negli occhi e che sta diventando rosso ogni secondo che passa!
Ma che diavolo gli prende??
Ho fatto qualcosa durante la notte???
 
Mamma mia, speriamo di no!!!
 
- Kagome? – mi domanda timoroso, alzando finalmente le sue gemme d’orate su di me.
- Siii?? -
- Ecco… io…. Pensavo… - balbetta in maniera cosi impacciata da farmi intenerire. Sta perfino muovendo quei batuffoli bianchi che ha sulla testa. Mi sforzo di non sorridere amorevolmente, sapendo che l’avrei solo fatto sentire più a disagio di quello che è. - … si insomma… che ti servisse un altro kimono, visto che quello che hai ora si è rovinato… -
 
Mentre parla, tira fuori dalla sua veste, un pacco legato, che subito mi porge.
Rimango sorpresa dal suo gesto in verità…
 
Mai Inuyasha mi aveva fatto un regalo!
Con le mani che mi tremano, sciolgo il fiocco che teneva chiuso il pacco, mostrandomi finalmente il suo meraviglioso contenuto.
 
Osservo incredula il kimono pregiato che ho fra le mani, non riuscendo ancora a crederci.
E’… E’… bellissimo!!
 
Non proferisco parola, durante il mio attento esame.
Il vestito è corto, di un verde chiaro, con delle decorazioni floreali rosate che iniziano da infondo alla gonne per poi risalire fino all’ampio scollo a “v”.
 
 
- Non… non ti piace? – mormora lui dispiaciuto, pensando che questo silenzio è dato solo dalla mia delusione. – Se non lo vuoi, vado a ridarlo indietro! Ci sono d… -
 
Non gli do tempo di finire la frase che lo abbraccio di slancio infischiandomene di quanto rosse abbia fatto diventare le sue guance.
 
- Graziegraziegrazie!!!! E’ stupendo!!! Non sarei riuscita a trovare un kimono migliore!!! Ma dove l’hai preso? – gli domando su di giri, allontanandomi abbastanza per guardarlo negli occhi.
 
Lui, ancora sorpreso dal mio abbraccio inaspettato, tossicchia un po’, prima di rispondermi.
- Emm.. io…. quando stavi ancora dormendo… ho sentito dei rumori fuori dalla capanna e sono uscito a controllare… Erano dei mercanti erranti e quando mi hanno visto, hanno subito cominciato a farmi vedere delle cianfrusaglie… sia umane che demoniache… -
Mentre parla, si gratta nervosamente la testa e distoglie lo sguardo più volte da me, chiaro sintomo che è imbarazzato per quello che aveva fatto.
- Però… quando mi hanno fatto vedere questo kimono, ho pensato che ti sarebbe tornato utile… avevo con me un sacchetto di monete che il bonzo mi aveva dato per qualche evenienza e quindi… -
- Me lo hai preso… grazie mille Inuyasha… - esclamo io sorridente, portandomi al petto il pregiato tessuto di seta, come se fosse stato l’oggetto più importante che possiedo.
 
Inuyasha, felice della mia reazione ma mostrandosi comunque indifferente, mi borbotta un “prego” e poi si gira dandomi le spalle.
 
- Ora però è meglio che te lo metti... dobbiamo ritornare dagli altri. Saranno in pensiero… -
 
Giusto! Mi ero quasi del tutto dimenticata di loro!!
Sarà meglio sbrigarsi e andare al villaggio!
 
- D’accordo. Mi cambio e si parte subito! – sentenzio io prima di iniziarmi a vestire.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Quando ho visto quel kimono verde, non ho potuto fare a meno di prenderglielo!
Su di lei, ero sicuro che le sarebbe stato benissimo!
… E così è stato!
 
La guardo di nascosto camminare accanto a me.
E’ magnifica vestita così!
Il capelli le scendono dolcemente sulle spalle scoperte e la fascia color arancia sotto il seno, le risalta le forme sinuose del corpo.
Sorrido fra me e me.
 
Di sicuro, è stato il miglior acquisto che abbia mai fatto!
 
Dopo aver raggiunto gli altri, e raccontato alla meglio e alla peggio, il pericolo che aveva corso Kagome, ci dirigiamo verso il villaggio.
 
 
 
Tuttavia, una volta giunti lì, sono costretto a ritornare con i piedi per terra.
Noto Kikyo in lontananza che cammina verso di noi.
 
E’ questa la mia vita.
Accanto a Kikyo.
Ho dei doveri nei suoi confronti…  anche se… Kagome… sono adesso fortemente convinto, non lascerà mai del tutto il mio cuore..
 
Ungai, Shippo e Miroku, si dirigono verso la capanna di quest’ultimo, per andare dall’altra gemella, mentre Kikyo, viene da me e Kagome, che non ci siamo spostati di un centimetro da quando l’abbiamo vista.
 
- Bentornati! – esclama lei felice, abbracciandomi.
 
D’istinto m’irrigidisco.
Kagome è vicina a noi, e sapere che ci sta guardando… mi da noia, ecco.
Non posso fare finta di nulla maledizione!
 
Non ricambio quindi il suo abbraccio, a mio parere proprio fuori luogo e solo per gentilezza, le do due carezze, di numero, sulla schiena…  in maniera piuttosto distaccata.
 
- Va.. tutto bene? – mi domanda, intuendo la mia freddezza nel salutarla.
Un lieve senso di colpa, fa capolino dentro di me, non appena nella mia mente riaffiora il bacio rubato di Kagome.
Oscuro immediatamente quell’immagine, onde evitare di peggiorare la situazione.
Sono sicuro che se incrociassi gli occhi di Kagome, mentre sto pensando a quello, arrossirei eccessivamente come è già successo prima.
 
E poi… io sono sempre incazzato con lei per quello che le ha detto!
Che razza di motivo aveva Kikyo per dire a Kagome che noi due andavamo a letto insieme??
Chissà quando gliel’ha detto!
E soprattutto, COME!
 
Accidenti devo subito chiarire con lei questa cosa! … ovviamente non davanti a Kagome però!
 
- S-Si… tutto apposto.. – mi affretto a dire io, fissando una casa vicina scocciato e impaziente di essere a tu per tu con lei.
 
- Dalla tua faccia non si direbbe… - obbietta la miko, facendomi inarcare una sopracciglia.
 
- Emm… scusate, io vado dagli altri.. – si intromette Kagome in maniera titubante nel discorso, ma io con sguardo severo la fermo, pronunciando un “No” autoritario e ignorando appositamente il “va bene” striminzito che Kikyo aveva appena pronunciato.
 
Entrambe mi guardano sorprese, ma io non cedo.
Non sopporto che Kagome si faccia mettere i piedi in capo da Kikyo, solo perché quest’ultima sta con me!
 
Averle detto quella cosa, significava solo volerla ferire e basta, non trovo altre spiegazioni!
 
- Perché no? – ripete la miko offesa
- Perché la voglio portare da Obaba per farle bere qualche medicina per il polso – esclamo io, inventandomi una scusa per allungare il mio tempo accanto a lei e soprattutto per fare un dispetto a Kikyo.
E’… una sorta di ripicca insomma…
Non può trattare male Kagome e pensare di farla franca!
 
Guardo di sottecchi Kagome che non osa fiatare.
Anche Kikyo è completamente sconvolta dal mio comportamento.
Mi fissa sbattendo più volte le ciglia, in preda all’incredulità.
 
 
 
Sto per afferrare un braccio di Kagome, per farmi seguire da lei, ma una voce maschile mi blocca, facendomi serrare la mascella per il nervoso.
Ci mancava solo lui dannazione!!
 
 
- Kagome!! –
- Hidashi!... che cosa ci fai qui?? – domanda lei, osservando quell’idiota raggiungerci e scendere dal cavallo col quale è giunto fino a qui.
- Stai bene?? –
- S-si… Non c’è bisogno di preoccup… - ma non riesce a concludere la frase che quel tipo l’abbraccia improvvisamente, davanti a me per giunta!
Un nervo pulsante appare sulla mia testa e lotto contro me stesso per non scattare in loro direzione per dividerli!
 
- E invece si che mi preoccupo! – si affretta a dire lui, allontanandosi di pochi centimetri da lei per guardarla in viso – Ti devo parlare! –
 
La vedo sussultare, ancora scossa dal suo improvviso arrivo e quando gli dice che può parlare anche di fronte a me e Kikyo, ecco che mi rivolge per la prima volta un’occhiata piena di odio, naturalmente ben ricambiata.
 
- No. Da solo devo farlo. – pronuncia Hidashi continuando a sostenere il mio sguardo.
Noto che tutto ciò ha un che di sfida…
Bene!
Non chiedevo di meglio!
Spero con tutto me stesso che mi chieda di duellare con lui… così ho un buon pretesto valido per ammazzarlo!
 
Purtroppo però non mi chiede niente di quello che vorrei…
 
- Ah… O-Okkey… - mormora Kagome abbassando la testa dopo avermi guardato.
Perché? Perché ha accettato??
 
Li vedo allontanarsi, impossibilitato ad andare da lei e portarla via.
Via da lui, da quello che lui rappresenta per lei…
 
 
- Inuyasha? – mi chiama Kikyo, toccandomi una spalla - … la devi lasciare andare… Hidashi è una brava persona, non le farebbe mai del male… -
 
Non la lascio nemmeno finire, che mi giro di scatto verso di lei, pronto a scaricarle tutta la frustrazione di quel momento.
Stringo i pugni indispettito e roteo più volte le orecchie in cerca di trovare un po’ di pace…
Cosa che naturalmente non trovo.
Sono troppo furioso al momento!
 
- Kikyo! Come fa a sapere Kagome che io e te siamo andati a letto?? – sbotto io, in preda alla rabbia più nera.
La vedo aprire la bocca per poi richiuderla.
Impiega qualche secondo prima di parlarmi di nuovo, non consapevole che ogni secondo che passava la mia irritabilità cresceva.
 
- Ti interessa cosi tanto il suo parere? – mi chiede inespressiva lei.
- Non rispondermi con un’altra domanda! A me interessa sapere come l’ha scoperto! –
- Si può sapere perché sei arrabbiato?? Già tempo fa ti dissi che le avevo detto di noi due! – si prova a giustificare lei.
 
Faccio scoccare la lingua sul palato e faccio un sospiro profondo, provando a riacquistare un po’ di lucidità.
 
Niente..
Questa rabbia repressa proprio non se ne vuole andare!!
 
- Si, ma non pensavo che le avessi detto anche questi particolari! – le grido quasi in faccia, facendola indietreggiare.
Ma è proprio allora, che un briciolo di collera fa capolino anche in lei.
Finalmente! Era l’ora!
 
- Particolari??? Pensi che sia così superficiale?? Mi deludi allora… - mi dice lei, mettendo il broncio… ma nemmeno io sono da meno.
- … non sei l’unica ad esserlo allora! –
- Come? – balbetta lei, confusa, mentre sappiamo entrambi che ha sentito bene quello che le ho detto!
- Lo sai benissimo che Kagome prima… non era esattamente entusiasta quando ci vedeva assieme! Figuriamoci sapere ora che andiamo a letto insieme!! –
- Appunto! – urla lei, facendomi abbassare le orecchie per l’acuto che ha lanciato – ORA! Adesso Kagome non deve più provare certi generi di sentimenti per te! Ora sono io la tua donna!! Lei deve metterselo bene in testa… Come anche tu a quanto sembra… -
 
L’ultima frase l’ha detta quasi come un sussurro e solo allora mi rendo conto di quanta sofferenza ci sia nella sua voce.
Anche lei ha capito che quel legame che mi tiene legato a Kagome, è ancora saldo..
E ne sta soffrendo..
 
Tuttavia, io non posso farci nulla…
E’ stata lei la prima ad aver fatto del male a Kagome.. e per questo non poteva passarla così liscia…
 
- Per oggi abbiamo parlato anche abbastanza.. il villaggio ora ha bisogno di me… - mormora lei a denti stretti, e con gli occhi,  a mio parere, lucidi.
 
Senza emettere una parola in più, se ne va, lasciandomi in mezzo al sentiero.
Non la richiamo nemmeno, tanto so che non servirebbe a nulla…
 
Cosi, dopo aver dato un’ultima occhiata alla sua figura, mi giro verso la direzione in cui Kagome e quell’Hidashi sono scomparsi, impegnandomi per ritrovarli e per strappare Kagome dalle sue mani!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Dopo che Hidashi mi ha frettolosamente allontanato da Kikyo e Inuyasha, mi bombarda di domande su come stavo, cosa avevo fatto e soprattutto se era successo qualcosa che lui dovesse sapere.
A quella domanda istintivamente arrossisco e riporto la mente a quella sera in cui quei briganti mi avevano aggredita e Inuyasha, per mia fortuna, era arrivato in tempo e mi aveva curato.
Ancora ho la pelle d’oca se ripenso che abbiamo dormito vicini…
Certo, se mi fossi ritrovata nelle sue braccia come nei film al risveglio… forse sarebbe stato ancora megl..
Ahhhh ma che cosa sto pensando????
Stupido cuore del cavolo!
Io con Inuyasha non ci posso stare lo vuoi capire???
 
- No no, stai tranquillo… non è successo nulla… -  mento io, abbassando lo sguardo e girandomi fra le dita una ciocca di capelli.
- Mmm – mormora lui, studiandomi dalla testa ai piedi, come per scoprire la veridicità delle mie parole. – d’accordo… ti credo… -
 
Tiro un sospiro di sollievo, contenta che abbia chiuso li la discussione, ma sono costretta ad irrigidirmi quando le sue labbra incontrano prepotentemente le mie.
Quel bacio cosi inaspettato mi blocca, impedendomi di fare altro.
Hidashi, capendo il mio stato confusionario, si affretta a staccarsi di qualche centimetro da me, mantenendo però sempre la sua fronte sulla mia.
 
- Scusami… ma mi sei mancata tanto… - ammette lui, accarezzandomi una guancia con fare premuroso, mentre il mio viso sta prendendo fuoco.
Ovvio, sono una donna, quando un bel ragazzo mi fa tutti questi complimenti sono contenta.. ma… non so… mi sento come un pesce fuor d’acqua adesso…
 
Ho come la sensazione che tutto questo mi porterà a fare dei casini…
 
E quello che pensavo, due secondi dopo è successo.
 
Un ringhio cupo ci fa sussultare entrambi, e mi sento morire di vergogna non appena incrocio gli occhi irati di Inuyasha.
 
- Che vuoi? – domanda freddamente Hidashi, fulminandolo con lo sguardo.
 
Inuyasha sposta lo sguardo accigliato su di lui e solo allora capisco quanto si stia trattenendo.
Le sue mani strette a pugno e quello sguardo cosi… deluso, mi stanno angosciando l’anima!
 
- Niente. – dice lui a denti stretti, ignorandomi del tutto - Venivo a dirle di non muovere troppo il polso, ma a quanto pare… non ce n’è più bisogno… -
 
Oh Kami!
Il mio cuore sembra voler uscire dal mio petto da quanto sono agitata!
Ti prego Inuyasha, ti prego non fare così!
 
Vorrei parlare ma Hidashi mi precede, forse intuendo le mie intenzioni.
 
- Cero! Adesso non è più necessario che la controlli! Ci sono io ed è mio dovere farlo! Mi prendo io cura di lei! –
 
Inuyasha non risponde alle parole dure di Hidashi e l’unica cosa che fa prima di andarsene, è quello di darmi un ultimo sguardo… carico di rammarico, delusione e rabbia.
Tanta rabbia… che io purtroppo non posso placare..
 
Con un balzo se ne va via, scomparendo fra gli alberi del bosco e io non posso fare a meno di sentirmi l’unica responsabile del suo malumore.
 
Sento lo sguardo inquisitore del nobile su di me, ma ora come ora non mi interessa…
So che lui ha risposto in quel modo perché deve aver capito che fra me e Inuyasha c’è qualcosa e la cosa non gli va giù, ma…
… io per prima non posso farci nulla…
Non riesco a farmene una ragione… sebbene la mia testa mi stia dicendo di voltare pagina e di concedermi completamente a Hidashi, il mio cuore me lo impedisce…
 
Riuscirò mai a compiere il grande passo che mi permetta di allontanarlo da me?

No…
Credo proprio di no purtroppo…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Nemmeno aver corso a destra e a manca per tutto il giorno è servito a qualcosa!
Pensavo che girovagare per il bosco e battermi con qualche demone di passaggio, mi avrebbe aiutato a non pensarci… e invece… Maledizione!!!!
Accidenti a me e a questa stupidissima gelosia!!!
Se solo potessi, andrei a cercare quel principe, solo per riempirlo di botte!!!
 
Con passo svelto, raggiungo la casa di Kikyo, consapevole di trovarla lì.
Vado da lei, solo per dirle che dormo fuori stasera…
Non mi va di dormire con lei.. l’immagine di Kagome che bacia Hidashi è fin troppo nitida, per potermi addormentare tranquillamente accanto a lei.
 
Anche se stasera sono, purtroppo, diventato umano, passerò la notte nel bosco…
Mi siederò sul mio albero… perché dubito che riuscirò a chiudere occhio!
 
 
Giunto in camera, trovo Kikyo seduta compostamente sul pavimento, intenta a guardare il cielo oscuro fuori dalla capanna.
 
Non posso non notare, quanto i suoi occhi siano malinconici.
Così tristi, seri…
Sebbene adesso sia di nuovo viva, le sue iridi non sono cambiate di una virgola…
Il suo animo avrà trovato la pace forse, ma quegli occhi così cupi, non sono mai cambiati… e mai cambieranno credo…
Quelli solari di Kagome invece…
 
 
- A cosa pensi? – la sua voce mi arriva debolmente alle orecchie, facendomi trasalire.
- Eh? .. No niente… - mento io, girando la testa per evitare di guardarla.
Non voglio che capisca che stavo di nuovo paragonando lei alla ragazza del futuro.
Il silenzio cade veloce nella stanza,
- Scusami.. – dice lei di punto in bianco, costringendomi ad aggrottare le sopracciglia.
- Per cosa? –
- Per prima…  non avremmo dovuto  litigare in quel modo… solo che era da tanto tempo che non ti vedevo e vederti cosi arrabbiato con me… mi hai fatto stare male… -
Abbasso la testa scocciato, sbuffando per il semplice motivo che, nonostante credessi fermamente che l’unica ad avere sbagliato era lei, alla fine sono sempre io a passare dalla parte del torto.
E che cavolo!
Se ometteva questa cosa di noi due, non mi sarei mai arrabbiato!
Le costava tanto non dire a Lei che facevamo sesso??
Avvampo di nuovo, immaginandomi Kagome che pensava a noi due sotto le coperte… ahhhhhh
Maledizione!! A questo non c’avrebbe mai dovuto pensare!!!
- Tsk.. – mi limito a pronunciare, prima di risentire la sua debole voce rimbombarmi nella testa.
 
- Mi perdoni? –
 
Francamente, anche se sono sempre contrariato per quello che ha fatto, non ho voglia di portare questa storia per le lunghe!
Infondo sono venuto da lei, SOLO per dirle che non avrei dormito con lei, nonostante stanotte è una notte di luna nuova.
 
- Va bene… però adesso esco… ho bisogno di prendere un po’ d’aria… - fingo io, girando su me stesso e avviandomi frettolosamente verso l’uscita.
 
-  Aspetta – mi grida lei da dietro, costringendomi a fermarmi.
Sento già aria di guai.
Perché non capisce che voglio stare solo??
Non vede che sono furioso?
Mi sto trattenendo a malapena!
Se si comporta così tranquillamente, penso che non abbia ancora capito che questo mio malumore sia dovuto solo da lei…
E’ il pensiero di Kagome con quel nobile che mi sta facendo uscire di testa!!!
E pensare che pochi giorni fa l’ho anche baciata!!
 
Ma che diavolo mi è venuto in mente poi?
Baciarla?? Sono proprio uno stupido!
Un emerito coglione!!
Se al mio posto quella mattina ci fosse stato Hidashi, di sicuro sarebbe stata più felice!
Svegliarsi con accanto un principe, deve essere meglio che ritrovarsi accanto un insulso mezzo demone!
Infondo la prima cosa che ha fatto Kagome appena è arrivata al villaggio, è stata quella di limonare con quell’imbecille!
Ahhhh!!! Che rabbia!!!
 
Mi fermo, osservandola con un punto interrogativo.
Che cosa vorrà ancora??
 
- Per favore.. rimani qui.. Mi sei mancato tanto… - mi supplica lei, mentre la testa mi dice di uscire di li, prima di fare sciocchezze.
So che sicuramente sfogherei su di lei la mia frustrazione! E questo non va affatto bene!
- Sono stato fuori solo qualche giorno…! – arranco io, in cerca di una via di fuga, ma poi sono quasi obbligato ad avvicinarmi a lei, quando con la mano Kikyo picchietta sul nostro futon, come per chiedermi di sedermi accanto a lei.
 
Senza fiatare, l’accontento, mantenendo però le distanze e fissando il pavimento.
Sento già che il mio corpo, in preda alla mia anima tormentata, sta cercando un modo per smaltire tutta questa rabbia repressa…
Le mie mani quasi sudano dall’impotenza del momento.
Non voglio cedere a questi miei ormoni umani impazziti!
 
Ma quando mi fa la fatidica domanda, ogni mio buon proposito di non abusare di lei, si scioglie come neve al sole.
 
- Inuyasha… ti prego.. dormi con me stanotte… -
 
Me lo dice come un sussurro, soffiandomi sulle labbra e io, incapace di trovare un’altra via per sfogare tutto il mio rancore, mi lancio sulle sue labbra rudemente, maledicendo mentalmente Kagome, per quello che stavo per fare a Kikyo.
 
La volevo.
Volevo fare sesso con lei.
Ed era questo che non mi andava giù.
Sesso.
Solo del semplice e superficiale sesso!
 
Mi sento un essere insulso, un uomo qualunque che usa una donna di passaggio per svuotarsi delle sue sofferenze… e anche se ne sono consapevole, adesso non sono più capace di fermarmi.
 
 
La spoglio velocemente e mi posiziono sopra di lei.
Lei docilmente mi fa fare, coscia del fatto che di malumore come sono, sarei stato più rude del previsto.
 
Stringo un seno fra le mie mani, sentendola gemere per il piacere.
La bacio più volte, ma senza rendermene conto, la bacio ovunque, ma raramente sulla bocca.
Perché le sto facendo questo?
Kikyo sembra apprezzare tutte queste attenzioni che le sto dando e forse è per questo che non mi faccio un  problema del mio essere rude…
 
L’immagine di Kagome sotto di me, più volte appare nella mia testa, ma io prontamente la scaccio, gridando alla mia testa che quel momento così intimo fra me e la ragazza del futuro non potrà mai accadere.
Io ho Kikyo, non posso stare al suo fianco!
E a lei… lei… piace quell’imbecille gonfiato!
Maledizione!!
 
 
Faccio scorrere la mia mano fra le sue gambe, facendola sussultare.
Devo sbrigarmi ad averla.
Io sono al limite… la mia testa sembra volermi scoppiare da un momento all’altro!
La preparo per il dopo con due delle mie dita, notando soddisfatto quanto già bagnata fosse.
 
Tanto meglio.
 
Senza nemmeno spogliarmi del tutto, mi slaccio i pantaloni e la penetro frettolosamente, tremando per il piacere fisico che sto provando.
Le mie membra sembrano rinate, il mio corpo è in piena libidine…
… ma la mia anima non lo è.
 
Il mio rancore sembra raggiungere un picco esorbitante.
Nel momento in cui entravo dentro di lei, ho subito pensato a Kagome… a quando avrà la sua prima volta…
Sicuramente con Hidashi… e questo pensiero mi fa impazzire.
Sapere che un uomo potrà sfruttare il suo splendido e delicato corpo, per poter soddisfare i propri piaceri, come sto facendo anche io adesso purtroppo, mi fa venire la nausea!!
 
E se questo tizio fosse un maniaco a letto??
Dovrà sottostare e appagare tutti i suoi desideri più perversi… e questo non posso tollerarlo!
Continuo a immaginarmi tutte queste scene oscene e per evitare di arrivare alla follia, aumento la forza e il ritmo delle spinte, tanto che Kikyo è costretta a reggersi a me per non finire con la schiena sul pavimento di legno.
 
La sento urlare di piacere e io con lei… solo che i miei gemiti sono carichi anche di collera e impotenza.
Amore, rabbia e piacere.. sono un mix di sentimenti e sensazioni che mi portano a svuotarmi dentro di lei, esausto, inconsapevole di averla fatta venire anche due volte, durante tutto il complesso.
 
Kikyo, stremata pure lei, allenta la presa su di me e io, prendendo al volo l’occasione sebbene sia stanco, mi alzo e mi ridò una sistemata.
 
Senza guardarla nemmeno negli occhi, mi avvio verso la porta.
 
 
- Dove vai? – mi chiede un po’ delusa dal mio cambiamento repentino.
 
- Fuori… ho bisogno di starmene un po’ per conto mio.. – ammetto, continuando a camminare.
- Ah… okkey.. –
 
- Non mi aspettare stanotte.. dormirò nel bosco…- aggiungo, prima di sparire dietro la stola di paglia.
 
Senza nemmeno pensarci un attimo, comincio a correre verso il bosco, ignorando il dolore dei muscoli ancora provati dagli sforzi ripetitivi di poco fa.
 
Corro per diversi minuti, fino a che non giungo in una radura lontana dal villaggio.
 
Mi guardo attorno, crollando in ginocchio per lo sforzo.
Quando mi rendo conto di essere solo, grido tutta la mia disperazione.
 
Urlo perché la rabbia che mi sta bruciando dentro non si è ancora spenta.
Urlo, perché mi sono illuso che una notte di sesso, mi avrebbe aiutato e mi avrebbe fatto sentire amato…
Ma soprattutto, urlo perché nonostante tutto, il mio desiderio per Kagome, non si è minimamente affievolito!
 
La voglio maledizione!
Voglio stare con lei, baciarla, farla mia…
E saperla con un altro…
… mi uccide l’anima!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Stanotte ho dormito malissimo…
Gli occhi furiosi di Inuyasha continuavano a non voler scomparire dalla mia mente!
Ogni volta che stavo per addormentarmi, ecco che il mio stupidissimo e inutile senso di colpa mi obbligava a svegliarmi.
 
- Onorevole Kikyo, vi siete fatta male? – sento dire a Rin, poco distante da me.
 
Ironia della sorte, sono capitata nella capanna di Obaba, che un tempo era quella di Kaede, assieme a Rin e Kikyo, visto che la vecchia è dovuta uscire un attimo.
Proprio la donna di Inuyasha dovevo incontrare stamani??
Spero proprio che il detto “il buongiorno si vede dal mattino” sia falso, senno vorrebbe dire che la giornata potrebbe rivelarsi un completo disastro!!
 
- Come? Ah.. questo? No no, non è niente Rin… - dice la miko toccandosi una macchia violacea sul collo e sorridendo lievemente.
 
Sorridere??
Kikyo??
Siamo sicuri che sia lei???
Oh andiamo! Da quant’è che sono diventata così cattiva??
Di solito io non faccio mai questi generi di discorsi!
 
- Ma è tutto scuro! Siete sicura che non vi fa male?? – continua la ragazzina, inclinando la testa per vedere meglio la “ferita”, ben nascosta dai capelli sciolti.
 
Strano… forse non si è fatta la coda per nascondere la macchia che ha sul collo…
Mah..
Accidenti a me.. sono talmente annoiata di stare qui che vado a pensare a queste cose inutili!
Cosa me ne frega onestamente se tiene o no i capelli legati?
Niente!
Bene, e adesso che ho risolto questo dubbio enigmatico, devo trovare una scusa per uscire di qui.
 
- Si Rin, ne sono sicura –
 
Prima almeno potevo ridere e scherzare con Rin…ma dopo che Obaba gli ha quasi ordinato di stendere il bucato, come fa una buona donna di casa, si è messa al lavoro e non ha più parlato… ad eccezione di queste domande curiose che a me, francamente, non interessano.
 
- Ma come ve lo siete procurato? – domanda lei innocentemente, facendo ridere lievemente Kikyo.
 
 
Allargo gli occhi sbigottita.
E adesso perché ride?
E poi…. Per quale assurdo motivo sta ridendo?
E’ raro vederla sorridere per qualcosa.. figuriamoci ridacchiare!
 
- Forse quando sarai più grande lo scoprirai da sola! – le risponde enigmatica la miko, facendomi inarcare un sopracciglio.
 
Che cavolo vorrebbe dire?
Perché Rin non può saperlo?
E’ qualcosa di pericoloso?
 
- Che cosa?? Io sono grande!! Ho dieci anni!! E dai! A Rin può dirlo! – la implora la ragazzina facendo gli occhioni dolci, mentre Kikyo continua a negare con la testa con un lieve sorrisetto divertito sulle labbra.
 
Alt. Stop.
Mi sto perdendo qualcosa!
Allungo anche io lo sguardo per vedere la macchia violacea sul collo, facendo attenzione a non farmi scorgere da nessuna delle due.
Tuttavia, dopo qualche secondo di attento studio, un’amara ipotesi fa capolino nella mia mente, facendomi congelare il sangue.
 
- Mi spiace, ma queste cose non sono da bambine! Un giorno, magari quando sarai in età da marito, ti sarà tutto più chiaro… -
 
 
Deglutisco a fatica quando realizzo il tutto.
Cerco di rendermi più atona possibile, ma adesso mi è impossibile..
Devo uscire fuori!
 
Aspetto qualche altro minuto, per non dare a Kikyo la soddisfazione di vedermi afflitta per quella scoperta, e poi, con la scusa di voler vedere come stanno Mayu e Yuna, mi avvio fuori dalla capanna.
 
 
 
Una ventata gelida mi obbliga ad abbracciarmi con entrambe le braccia.
I brividi di freddo mi partono dalla schiena per arrivarmi dritti dritti alla testa.
Eppure, sono convinta che il tremore che ho addosso, non è del tutto causato dal freddo… adesso, ho anche la prova certa che lei e Inuyasha…
No, non voglio neanche pensarci!
Dannazione!
 
 
Cammino fino ad arrivare alla capanna di Sango e Miroku, che per mia sfortuna, è vuota.
 
- Uff! E adesso chissà dove sono tutti! – mi lamento io ad alta voce, mettendomi le mani sui fianchi.
 
 
- Se li vuoi raggiungere… - la voce calda, ma allo stesso tempo distaccata di Inuyasha mi fa sobbalzare - … sono dalla famiglia Kantaro a comprare un po’ di pesce. –
 
Agitata alzo lo sguardo verso l’alto e mi salta il cuore in gola quando vedo l’hanyou comodamente sdraiato sul tetto della capanna ad occhi chiusi.
 
- I-Inuyasha! Mi hai spaventato! – gli dico per spezzare il ghiaccio, ma quello che mi risponde, mi fa capire quanta poca voglia ha di parlare con me.
 
- Ah certo! Perché mi immagino che tu avresti preferito incontrare quel nobile, piuttosto che me! – afferma lui con tono sprezzante, facendomi vacillare.
 
Sbatto più volte le palpebre, mentre ancora fisso la figura comodamente sdraiata di Inuyasha, che ancora non mi ha degnata di uno sguardo.
 
- C-come? Che cosa ci incastra Hidashi adesso?? – urlo io infastidita.
 
Quella incazzata dovrei essere io maledizione!!
E poi per cosa? Non stiamo nemmeno insieme!
Lui ha visto Hidashi baciarmi, e io ho scoperto che lui e Kikyo sono andati a letto… chi è che dovrebbe incazzarsi di più secondo lui???
AHHHHH non lo sopportoooooo!!!!!!
 
Nonostante sono passati diversi secondi, Inuyasha non apre bocca, come se io non gli avessi fatto nessuna domanda.
Ignorami okkey, ma non aspettare che io stia un altro secondo qui!
Mi giro e senza salutarlo mi avvio verso… non so nemmeno io dove, basta lontano da lui!
Ahhh se avesse avuto il rosario!!!
L’avrei sicuramente fatto rigare dritto!
 
Ma proprio quando faccio due passi, ecco che lui riparte a inveire sulla mia “relazione”  con Hidashi.
 
- Ti conviene farti un bagno! –
 
Alt.
Che ha detto?
 
- Che hai detto?? – domando io, voltandomi incavolata nera e con il tic all’occhio.
- Ho detto: ti conviene farti un bagno perché hai addosso il suo odore – continua lui, non degnandomi nemmeno di uno sguardo – Se avessi un olfatto sviluppato come il mio, sentiresti che quel tipo in un solo abbraccio ti ha lasciato addosso il suo odore… sempre che ci sia stato solo un abbraccio fra voi due ovviamente… -
 
 
A questo punto comincio a vedere rosso.
Lui… mi sta accusando di avere fatto altro oltre il bacio???
Che razza di… di…!!!!!!
 
Stringo i pugni tremando per lo sforzo.
Va bene Inuyasha, l’hai voluto tu!
 
- Ma davvero??? Lo sai?? Persino Kikyo ha un ricordino di te.. ! – mormoro io con tono tagliente, riuscendo ad ottenere la sua attenzione.
Ah si? Solo quando si parla di Kikyo ti interessa la nostra conversazione??
Sento che a breve, avrò gli occhi lucidi, ma ora come ora, non mi interessa.
Non voglio fargli capire che questo suo comportamento mi sta ferendo più del dovuto.
 
- Come? Di che cosa stai parlando??? – mi chiede lui nervosamente, mettendosi addirittura a sedere.
 
Razza di cafone!
Inuyasha sei uno stupido!!!
Uno stupido!
Solo di Kikyo ti interessa!!
Solo di lei!!
Kikyo, Kikyo, Kikyo!
E io che mi ero illusa che almeno un briciolo di legame fra di noi ci fosse sempre!
Quanto sono stata cogliona!
 
- Del vistoso segno che ha sul collo! Dubito che quel succhiotto se lo sia fatta da sola! – quando finisco di parlare lo vedo irrigidirsi e arrossire di colpo.
Bene Inuyasha, grazie tante per avermi dato la conferma che ieri sera avete fatto sesso!
 
Ma che splendida giornata di merda oserei dire!
 
- D-Di che cosa stai parlando?? – tenta lui, ma la rabbia che mi è esplosa in petto mi esorta a continuare, infischiandomene di quello che avrebbe pensato.
 
- Sto solo dicendo che se volete che la vostra relazione rimanga segreta, vi consiglio quando fate sesso, anzi… TI consiglio, di non lasciare segni cosi evidenti sul suo corpo! Persino una ragazzina come Rin si è fatta delle domande su quella macchia violacea sul collo! –
 
Le parole mi escono dalla bocca senza che io me ne renda conto.
Vedere Inuyasha cosi imbambolato, per il fatto che io abbia scoperto una cosa del genere, mi fa sollevare il morale.
 
Ben ti sta!
Adesso non rispondi nemmeno più?? Eh Inuyasha??
 
Stanca di fissare la sua faccia incredula e imbalsamata, decido di voltarmi e incamminarmi verso la capanna in cui sono andati i miei amici a prendere il pesce..
Odio dover stare sempre fra le scatole dei miei amici, ma francamente, qualsiasi posto è meglio che qui.
 
Mi allontano senza che Inuyasha dica nulla per fermarmi e in parte ne sono lieta… almeno non vede il colore che la mia faccia ha assunto!
Cavoli, sono bordò me lo sento!
 
Come??? Come ho potuto dare dei consigli sul… sul… sesso a lui?!?
Oh Kami! Non potrò guardarlo per diversi giorni mi sa!
 
 
 
 
 
Verso pranzo, purtroppo, sono costretta a stare assieme a lui.
Avrei preferito starmene per le mia, ma Sango e Miroku, hanno avuto la brillante idea, per festeggiare il completo risanamento delle gemelline, di festeggiare tutti insieme.
Mangio il mio pesce a testa bassa, ignorando volutamente gli sguardi sfuggenti che Inuyasha mi lanciava.
Anche se non lo osservo, con la coda dell’occhio noto che non ha mangiato quasi niente e non fa altro che fissare ogni mio movimento.
 
Persino Sango ha capito che c’è tensione fra noi due…
 
- Eccomi! Scusate il ritardo! – esclama Kikyo, apparendo dalla soglia.
- Divina Kikyo! Pensavamo che non sareste più venuta ormai! Ci dispiace che abbiamo già cominciato a mangiare… - esclama Miroku, visibilmente amareggiato per l’accaduto.
- Oh, non preoccupatevi… sono stata intrattenuta per un valido motivo… - dice enigmatica, voltandosi verso la stola di paglia, che funge da ingresso e dalla quale appare Hidashi.
 
Quando lo vedo, sospiro esausta.
Perché ho questa brutta sensazione??
Tutte le volte che entrano in coppia quei due, tramano qualcosa alle mie spalle!
 
- Kagome? – mi chiama Kikyo facendomi sussultare.
- S-si? – balbetto io, già cominciando a sudare freddo. Che vorrà stavolta?
- Devi ascoltare bene! E’ una cosa molto importante quella che sentirai! –
 
Eh?
Importante?
Ma che cavolo sta dicendo?
 
Cerco lo sguardo dei miei amici in cerca di conforto, ma anche loro sono confusi quanto me.
Vorrei vedere anche il volto di Inuyasha, per capire se lui ne sa qualcosa, ma l’orgoglio mi impedisce di incrociare il mio sguardo con il suo.
 
- Di che cosa vuoi parlarmi? – le domando, facendola solo sorridere divertita. Inarco una sopracciglia, confusa.
Che ho detto di divertente?
 
- Non sono io che te lo deve dire! – ammette lei, guardando il nobile dietro di lei e facendosi da parte.
 
Sposto l’attenzione su Hidashi che si inginocchia davanti a me, per essere alla mia stessa altezza credo.
 
- Kagome – comincia lui, sorridendo teneramente.
- Si?? – oddio, ma che gli prende a tutti???
- Lo so che è presto e che forse non ti senti pronta… ma io mi sento in dovere di chiedertelo lo stesso… -
 
Che vergogna però!
Odio stare al centro dell’attenzione!!!
Ti prego Hidashi, fai veloce a dirmi questa cosa!
 
- Kagome… mi vuoi sposare? – mi domanda lui, facendomi gelare il sangue nelle vene.
 
Eh?
Ho capito male?
 
- C-come? – balbetto io, incapacitata a fare altro per colpa del mio cervello che è andato in tilt.
 
Lui, facendo un mezzo sorriso, tira fuori una scatolina nera al cui interno, vi è un grosso e brillante anello.
 
Tutti i presenti nella stanza, sono increduli quanto me.
Solo Kikyo, che già sapeva delle intenzioni di Hidashi, non è rimasta con la bocca aperta.
 
Sgrano iù volte gli occhi, incapace di muovermi.
Fisso i diamanti incastonati sopra l’anello d’oro bianco, non credendo nemmeno a quello che mi ha chiesto.
 
Lui… vuole che diventi…
 
- Vuoi sposarmi Kagome? – mi chiede di nuovo lui, avvicinandomi la preziosa scatolina alla mano. – Vuoi diventare la mia moglie e la madre dei miei figli? –
 
 
Figli????
Oh santo cielo!!
Fa sul serio allora!
 
Calma Kagome calma!!
Non farti prendere dal panico!
Vedrai che si risolve tutto.



Col cavolo!!
Devo dargli una risposta subito!
E adesso che faccio?
 
E’ logico che per me è un po’ prestino però… non c’è nemmeno un valido motivo per dirgli di no!
Infondo… sono grande abbastanza per sposarmi… e poi… questo potrebbe essere un ottimo modo per rifarmi una nuova vita…
 
Un ottimo modo per dimenticarmi di Inuyasha…
 
Alzo lo sguardo su Hidashi, che non ha smesso un secondo di fissarmi, come tutti quanti del resto.
 
Anche Inuyasha lo starà facendo sicuramente.
La mia risposta cambierà drasticamente la mia vita…
 
Tuttavia, un senso di angoscia mi attanaglia lo stomaco, non appena realizzo una triste verità.
Il silenzio.
In questa stanza non c’è altro che il silenzio…
 
Sono cambiate tante cose in questi tre anni di mia assenza…
Se qualcuno, come Koga per esempio, osava solo farmi dei complimenti, Inuyasha non esitava un attimo a venire da me e con una scusa patetica, pur di non ammettere la sua gelosia, mi allontanava dal mio pretendente e arrivava a picchiarlo…
 
Mentre adesso invece…
 
Nulla… nemmeno di fronte a una richiesta di matrimonio non si smuove.
Aspetta che io faccia la mia scelta… come lui ha fatto la sua…
 
Sebbene siano passati già diversi secondi, il mio cuore mi obbliga a voltarmi verso l’uomo a cui penso apparterrà per sempre una parte di me purtroppo.
So, che se avessi letto nelle sue bellissime iridi dorate della sofferenza, avrei rifiutato la proposta di Hidashi… ma nonostante ciò, ho voluto guardarlo un’ultima volta.
 
Un senso di abbandono e di delusione mi pervade, quando mi accorgo che non ci sta nemmeno guardando.
In quel momento sento un crack provenire dentro di me.
 
Sapere che il suo interesse per me è così… inesistente, mi uccide l’anima.
 
Sento gli occhi farsi lucidi e non riesco a trattenere una lacrima.
 
 
 
Tanto vale finirla qui, Inuyasha…
 
 
 
Tiro gli angoli della bocca, come per rendere quella lacrima di addio in una di gioia.
Con la voce rotta dal pianto e il cuore spezzato, mi decido finalmente a rispondergli.
 
 
- Si -
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolino dell’Autrice:

 
Holaaaaa!!!
Perdonate il mio ritardo e soprattutto la mia “assenza” da efp, (visto che non recensisco storie da un bel po’) ma ho avuto dei problemi con internet!!
Mi sono trasferita a fine settembre in una casa, per conto mio… che non ha internet! Sono stata tutto il mese senza poter entrare nel sito!! Non potete capire come sono stata!
Persino dal mio cellulare non mi connetteva!! :(
Approfitto ora di questi due giorni che sono ritornata dalla mia famiglia per recensire le vostre storie e per pubblicare questo capitolo…
 
Se ci sono degli errori grammaticali, vi prego siate clementi, non ho fatto in tempo a riguardarlo… appena avrò modo, lo correggerò <3
 
 
Comunque… che ne pensate?? Il capitolo è venuto abbastanza bene???
La fatidica scelta è fra Inuyasha e Hidashi! E alla fine, per colpa di quella testa calda, ha accettato di sposarlo… ma… cosa succederà nel prossimo capitolo???
Inuyasha se ne starà con le mani in mano???
Mmmm…. Non credo proprio!! XD
Finalmente nel prossimo cap, ci sarà il pezzetto d’introduzione della storia, ovvero questo….
 
 

- Non possiamo Inuyasha.. - mormora lei
Chiudo gli occhi per concentrarmi.
La desidero. Più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Sento il suo respiro irregolare riscaldarmi la spalla nuda, su cui lei aveva appoggiato la sua fronte.
L'avevo delusa, tradita, abbandonata a se stessa..
ma nonostante tutto, lei era sempre lì, pronta ad alleviare la mia anima tormentata... incompleta senza di lei.
- Kagome... - sussurro con voce roca, come per mostrarle la mia difficoltà nel trattenermi.
Il corpo seminudo di lei, a contatto con il mio, mi sta facendo impazzire.
Il mio sangue ribolle, al pensiero di averla fra le braccia e non poterla avere..
Aumento la stretta sui fianchi, strappandole un sospiro profondo.
Soffro. Soffro fisicamente e mentalmente... soprattutto perchè so che anche per Kagome è lo stesso...

 
 
 
Curiosi di leggere il prossimo capitolo eh?? XD Finalmente si inizia a mettere un po’ di carne sulla brace! Ahaha :D
 
Volevo anche ringraziarvi per tutti i commenti che avete lasciato in questa storia e un abbraccio forte va alle 8 persone che hanno messo A Forbidden Love nelle storie ricordate, alle 114 che l’hanno messe nelle seguite e alle 89 che l’hanno messa nelle preferite! <3 <3 <3
Quando finirò questa fan fiction, provvederò a ringraziarvi uno per uno <3 <3 <3
 
 
Un' ultimissima cosa… visto che ero senza internet, mi sono adoperata a fare un disegno di Kagome… per farvi capire come me la immagino… purtroppo dopo anni che non disegnavo un personaggio manga, non è venuto un granché, ma spero che apprezzerete lo stesso! :)

 

Bacioni enormi a tutti :-*****
 
 
Saphira_chan

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Capitolo 23
*** Il giorno delle nozze ***







 

Capitolo 23

 
 
Il giorno delle nozze
 
 
- Kagome… mi vuoi sposare? – le domanda lui, facendomi gelare il sangue nelle vene.
 
Eh?
Ho capito male?
 
- C-come? – balbetta lei, sbattendo più volte le ciglia.
 
Sta scherzando vero??
Non.. non può chiederle la mano così… cosi presto!!
Lui non la conosce nemmeno come la conosco io!!
 
Fisso sconvolto Kagome, sperando con tutto il mio cuore che gli risponda  con un “no” deciso… cosa che invece non fa.
 
 
Lui, come per infierirmi un'altra ferita nel cuore, facendo un mezzo sorriso, tira fuori una scatolina nera al cui interno, vi è un grosso e brillante anello.
Trasformo la mia faccia in una smorfia, quando mi rendo conto che io, nemmeno volendo, avrei potuto regalarle un oggetto simile di così tanto valore…
 
Tutti i presenti nella stanza, sono increduli quanto me.
Solo Kikyo, che già sapeva delle intenzioni di Hidashi, non è rimasta con la bocca aperta.
 
 
- Vuoi sposarmi Kagome? – le chiede di nuovo lui, avvicinandole la preziosa scatolina alla mano. – Vuoi diventare la mia moglie e la madre dei miei figli? –
 
Una voglia matta di prenderlo a pugni in faccia si impossessa di me e lotto con tutte le mie forze per non muovere un solo muscolo.
Serro la mascella, irrigidendo tutto il corpo mentre aspetto la sua fatidica risposta.
 
Sentirgli parlare di figli, mi fa imbestialire oltre misura!
Lo sapevo che puntava a quello!
Lui vuole solo portarsela a letto! E questo pensiero mi uccide!!
Saperla tutte le notti nuda e abbracciata ad un altro uomo mi fa prudere le mani dalla frustrazione.
 
Sono talmente sconvolto da questa scenetta a dir poco odiosa, che sono costretto a fissare il pavimento della stanza.
Più la guardo e più la voglia di andare lì e portarla via da questo imbecille si impossessa di me!
Devo resistere… devo… solo aspettare che faccia la sua scelta e poi tutto sarà finito…
 
Spero solo con tutto il cuore che alla fine però si decida a dirgli di no.
Quell’uomo non fa per lei!
 
Dopo un silenzio pressoché lacerante, l’odore delle sue lacrime mi giunge forte e chiaro al naso.
Agitato alzo lo sguardo verso di lei, ma quello che vedo è solo l’ennesima pugnalata al cuore.
 
Sta sorridendo leggermente e una lacrima di gioia le sta rigando un guancia.
Smetto di respirare quando capisco quale sarà la sua risposta.
 
- Si -
 
 


Vi prego… ditemi che è solo un brutto sogno!
 
- Vi faccio i miei auguri allora!! Vi spero tutto il bene possibile! – esclama Kikyo, sorridendo ai due nuovi…

Non riesco nemmeno a dirlo!
Figuriamoci a vederli insieme!
 
- Kagome… sono felice per te… ma è questo quello che vuoi?? – le domanda Sango, guardandola apprensiva.
Anche lei deve essere rimasta sconvolta dalla sua risposta.
 
Io fisso sconvolto una parete spoglia della stanza, senza proferire parola..
Come posso… come posso accettare tutto questo?
 
I loro discorsi ormai mi arrivano quasi ovattati, come se fossero anni luci lontani da me.. e il ricordo delle labbra di Kagome e del nostro bacio diventa sempre più sfuocato… irraggiungibile…
 
Non potrò più tenerla stretta a me in quel modo.. e sapere ciò mi fa tremare dall’angoscia.
 
- Avrei una richiesta da farvi però… -
- Dici a me Hidashi? – chiede Miroku, sorpreso, indicandosi con l’indice.
- Esatto… siccome avevo pensato di celebrare il nostro matrimonio al mio castello… per me sarebbe un onore avere un monaco, cosi caro alla mia promessa sposa, per celebrare la cerimonia… -
 
Chiudo gli occhi per qualche secondo per cercare di assimilare il tutto…
Matrimonio… promessa sposa….
No… deve essere per forza un incubo!
Perché?
Perché mi sento così uno straccio??
Io ho già la mia donna!
Non dovrei essere in queste condizioni per questo matrimonio… infondo… è giusto così… io ho fatto la mia scelta… e lei la sua…
 
Ma allora perché in questo momento ho solo voglia di prendere a cazzotti questo dannato??
 
- Io… ecco… non so che dire… ne sono onorato, senza dubbio, ma siete sicuro di non volere un altro monaco, magari più esperto di me in materia? –
 
- No, ne sono sicuro… così almeno Kagome si sentirà più a casa quando verrete tutti al mio villaggio.. non è cosi? – le domanda guardandola con devozione, mentre io invece ho solo una gran voglia di vomitare.
 
Perché proprio qui davanti a noi dovevano chiedersi di sposarsi??
Non potevano farlo per conto proprio???
 
- Io… io… si… - balbetta lei confusa.
 
Sicuramente è talmente felice e sconvolta che non riesce nemmeno a trovare la lucidità per rispondere!
 
Continuano a discorrere per diversi minuti, parlando dei preparativi e di altro che neanche ascolto.
Sono troppo concentrato a non fare una strage di nobili in questo momento!
 
Mi mordo un labbro, quando mi accorgo che tutti, chi più e chi meno, gli hanno fatto i complimenti e che quindi manco solo io.
 
Noto che mi stanno guardando tutti, in attesa di qualcosa.
 
Se si aspettano i miei auguri, si sbagliano di grosso!!
 
Prima di parlare, finalmente, incateno i miei occhi in quelli di Kagome.
Leggo una serie di sentimenti confusi, ma francamente non ci faccio nemmeno caso.
Adesso sto solo sperando che non si accorga di quanto male io stia.
 
- Beh? Che avete tutti da guardare? – sbotto io, distogliendo lo sguardo dal suo.
 
Mi fa troppo male vederla e sapere che fra poco sarà di un altro..
Presi in contro piede, rimangono ammutoliti, ma alla fine, la mia compagna decide di parlare.
 
- Per educazione Inuyasha dovresti fargli gli auguri… -
 
Inarco un sopracciglio, guardando storto i miei amici, che mi stanno studiando da capo a piedi.
Odio fare queste scenette da idiota, ma l’ho detto e lo ripeto!
 
Non gli darò mai la soddisfazione di dargli i miei auguri!
 
 
- Tsk! La vita è la loro! Facciano un po’ quello che gli pare… Di certo a me non interessa! – mento spudoratamente, non guardando nessuno in particolare e alzandomi - .. adesso me ne vado a fare un giro. Non ho voglia di stare una giornata intera a parlare di vestiti e addobbi! –
 
Così, senza che nessuno mi fermasse, mi avvio verso la porta d’ingresso ed esco da questa capanna che in questi ultimi minuti mi è sembrata quasi priva d’aria.
 
Comincio a correre verso la foresta, provando di nuovo a far martellare prepotentemente il mio cuore nel petto per lo sforzo, visto che diverso tempo, aveva smesso di battere..
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ancora non ci credo…
Io… tra poco diventerò la sposa di Hidashi!
Non sarò più una Higurashi… ma una Takigawa…
Assurdo!
Non riesco ancora a crederci!
 
Mi alzo per l’ennesima volta dal letto e vado ad aprire una sfarzosa e pregiata scatola, collocata in un angolino dell’immensa stanza che Hidashi mi ha dato.
Osservo spaventata l’elegante vestito bianco, minuziosamente ripiegato e un groppo alla gola mi suggerisce di richiudere immediatamente questa dannata scatola e tornarmene a dormire.
Domattina è il grande giorno!
E invece io me ne sto qui a logorarmi l’anima.
E per cosa?
Va bene che le spose la notte prima delle nozze sono molto agitate, ma così è troppo!
Non riesco nemmeno a dormire!
 
Ripenso a quando il nobile mi ha donato questo vestito.
Mi aveva detto che l’aveva fatto arrivare appositamente dall’estero… più precisamente dall’occidente e mi aveva pure confessato che l’aveva fatto prendere dalle sue guardie più fidate, perché il viaggio era lunghissimo e pieno di pericoli e che quindi temeva di perderlo o che alcuni banditi glielo rubassero.
 
La domanda mi era subito balenata in testa non appena aveva pronunciato la parola “lunghissimo viaggio”…
 
Va bene che è trascorso si e no due settimane dal giorno in cui mi aveva chiesto la mano ma…
E’ impossibile che una manciata di uomini in così pochi giorni, abbiano avuto modo di fare una scampagnata dall’altro capo del mondo e poi ritornare!
 
E lui, con tutta la sua naturalezza, mi aveva risposto che aveva mandato queste famose guardie a cercare l’abito perfetto subito il primo giorno in cui ci siamo incontrati!!!
Ma lui ha davvero dei problemi!!!
Come poteva pensare che io avrei detto di “sì”?
 
Quando me lo disse, spalancai la bocca meravigliata.
Certo, il vestito è stupendo… abito vaporoso, stretto in vita, con scollatura a cuore… ma come cavolo faceva a sapere che alla fine avrei consentito a sposarlo??  ( Se volete vedere il vestito andate infondo all'Angolino dell'autrice! ;) )
 
Hidashi ha sempre avuto le idee molto chiare a differenza di me…
 
Tiro un sospiro di sconforto, chiudendo la scatolo e andandomi a sedere sul futon.
 
Ormai è da quasi una settimana che il mio futuro marito mi ha ospitata nel suo castello e anche se quasi ogni giorno, ricevo delle visite da tutti i miei amici, di Inuyasha nemmeno l’ombra…
Persino Rin e Jinenji sono venuti a trovarmi…
Ma di lui proprio non c’è traccia..
 
Ho provato qualche volta a chiedere di lui a Sango, ma lei ogni volta mi rispondeva che non lo sapeva perché quelle poche volte che lo incrociava al villaggio, evitava chiunque e poi spariva di nuovo nei boschi, senza dare spiegazioni a nessuno.
 
Stupido di uno Hanyou!
E’ dal giorno che ho detto quel maledetto “si” che non l’ho più visto!
Lo odio quando fa cosi!
Se ha qualcosa da dire, lo dica subito e mi metto l’anima in pace!
 
Mi rigiro nel letto, cercando di ritrovare la pace, invano, ancora inseguita dai mille dubbi che mi stanno logorando lo stomaco.
 
 
 
 
- Hai veramente intenzione di sposare quell’imbecille alla fine?? – mi chiede una voce maschile alle mie spalle che conosco fin troppo bene.
 
Mi giro di scatto, incontrando due gemme d’orate che mi stanno fissando in maniera ostile.
 
- I-Inuyasha? – balbetto alzandomi a sedere e sbattendo più volte gli occhi per accettarmi che questo non fosse un sogno.
 
Lo vedo inarcare un sopracciglio e guardarmi scocciato
 
- Tzk! E chi credevi che fossi scusa? Aspettavi per caso il tuo bel principino? – mi prende in giro lui incrociando le braccia e girando la testa di lato, con fare superiore.
 
Eh no!
Adesso è troppo!
Non ti fai vedere per due settimane e poi credi di avere anche il diritto di fare l’offeso????
Razza di un baka!!
 
- Cosa???? Stupido che non sei altro!! Sparisci per giorni e poi pensi di fare anche lo sbruffone?? –
- Sbruffone?? Io?? Ma se sei tu quella che si sta sposando con quel nobile pomposo! – sbraita lui, guardandomi di nuovo e fulminandomi con gli occhi.
 
Eh no Inuyasha, quella più delusa fra i due sono io!
 
- Inuyasha la vuoi smettere di offenderlo in tutti i modi possibili?? Si può sapere che ti ha fatto??? – gli domando a bruciapelo, sapendo già quale sarebbe stata la sua risposta.
Lui sicuramente continua a pensare che Hidashi mi voglia solo portare a letto.
 
Muove le orecchie spazientito, prima di parlare furioso.
 
- Cosa mi ha fatto?? Pensi che è questa la domanda giusta?? –
-Dove vuoi arrivare? – domando confusa, assottigliando gli occhi.
- Sei proprio un caso perso! Non so nemmeno perché sono venuto qui a farti cambiare idea! – sbotta lui, facendomi apparire un nervo pulsante sulla testa.
 
Quindi secondo lui dovrei dire di non voler sposare Hidashi senza motivo?
No caro mio, non ho voglia di stare ad assecondare la tua inutile e insopprimibile gelosia!
 
Mi alzo in piedi, sotto il suo attento sguardo, aprendo il più possibile la finestra dalla quale era entrato.
 
- Bene, se allora non hai nessun motivo valido per rimanere qui, te ne puoi anche andare! – lo rimprovero, mettendo le mani sui fianchi e guardandolo in segno di sfida.
 
- Stupida… proprio non lo vuoi capire eh? – mi domanda serio, alzandosi pure lui e avvicinandosi a me.
 
Il mio cuore corre all’impazzata quando mi rendo conto che si sta avvicinando più del dovuto.
 
- C-Cosa dovrei capire? – gli faccio eco io, schiacciandomi contro il muro.
 
Inuyasha, senza aprir bocca, appoggia le sue mani accanto alla mia testa, imprigionandomi fra di lui e la parete fredda di legno.
Un brivido di lussuria mi percuote quando vedo le sue iridi affilate scrutarmi dentro l’anima.
 
Deglutisco paralizzata.
Che ha intenzione di fare?
 
- Tu non lo ami. – mi dice semplicemente, facendo crollare il muro difensivo che avevo costruito in tutti quei giorni, mesi.
 
Ha ragione, io non lo amo, ma ho un buon motivo per sposarlo.
Dimenticarmi di lui.
Dimenticarmi dei miei stupidi e inutili sentimenti per lui.
 
Rimango per qualche secondo in silenzio, sforzandomi di trovare la mia calma perduta.
Sento che se parlassi adesso, avrei la voce rotta dal pianto e questo non posso farglielo capire…
Tuttavia, i miei occhi lucidi, sembrano svelare tutta la mia fragilità del momento, concretizzando così le parole del mezzo demone.
 
 
- Perché ti fai questo Kagome? – continua lui, con tono più grave e fissandomi in maniera quasi compassionevole.
 
No…
Non voglio la sua pietà… Non mi merito tutto questo!!
 
- Vattene di qui...! Voglio stare da sola… - sussurro io, ormai sul punto di piangere, ma lui scuote il capo, avvicinandosi ancora più a me.
 
- No. Io non me ne vado da nessuna parte! –
 
Una lacrima traditrice mi sfugge dal controllo e come lei, tante altre.
Kami! Come posso essere così debole??
Soprattutto davanti a lui!
 
- Vattene ho detto!! – lo urlo quasi, ma lui non si sposta di un centimetro.
 
Abbasso la testa, consapevole di avere i suoi occhi, a pochi centimetri dal mio viso, puntati su di me.
 
 
- No – ripete lui, intenzionato a rimanere lì per chissà quanto tempo.
 
Poi arriva.
L’onda di emozioni che ti spinge a giocarti il tutto per tutto, a dire la verità.
 
- Perché? Perché non vuoi capire che mi fai solo del male a fare cosi?? – singhiozzo io, portandomi le mani al viso, per nascondermi al suo sguardo.
 
Non voglio mostrarmi cosi debole..
Non davanti a lui.. non per questa cosa!
 
Sento le lacrime scendere più copiosamente sul mio viso.
Perché adesso Inuyasha?
Perché la notte prima delle nozze mi devi fare crollare?
 
Sento la sua voce calda chiamarmi dolcemente, ma adesso sono troppo impegnata a piangere da trovare la forze di guardarlo negli occhi.
Mi farebbe solo male.
Non ce la farei a sopportare tutto ciò…
 
 
Ad un certo punto, sento le sue mani calde sui miei polsi.
Lentamente, le mie mani, che prima nascondevano il mio viso, cadono inermi lungo i miei fianchi, accompagnate dalla presa ferrea, ma gentile del ragazzo di fronte a me.
 
Non ho ancora il coraggio di guardarlo in faccia e così continuo a tenere la testa bassa.
 
Ma sono costretta ad irrigidirmi dallo stupore, quando sento le labbra calde di Inuyasha sulle mie.
Apro gli occhi di scatto, come per vedere se quello che avevo sentito non fosse frutto della mia immaginazione…
 
 
 
Il mio cuore però perde un battito quando realizzo che Inuyasha mi sta effettivamente baciando.
Sono rigida come una roccia perché ancora non capisco come sia possibile tutto ciò, ma a rendere ancora più dolce la situazione solo le dolci attenzioni che mi rivolge il mio amato mezzo demone.
 
Notando il mio stato confusionario, mi stringe a sé, in un abbraccio protettivo, e con l’altra mano mi regala una impercettibile carezza alla testa.
 
Il suo bacio è qualcosa di struggente, lento, che quasi non ragiono nemmeno più.
Non una sola parola mi salta in testa per bloccarlo, per fermarlo..
 
Voglio solo godermi questo momento..
 
La sua presa su di me si fa più ferrea quando sento la sua lingua bagnarmi le mie labbra, già rosse per le sue precedenti attenzioni.
 
Finalmente, dopo secondi che per me sono sembrati minuti interi, mi decido a rispondergli, socchiudendo la bocca e permettendogli di approfondire il bacio.
 
Lui, senza farselo ripetere, comincia ad esplorare la mia bocca, prima con fare gentile e poi via via con fare sempre più passionale, facendomi perfino tremare le ginocchia.
 
Tutte queste emozioni, il desiderio di lui che sta nascendo dentro di me, mi fanno vacillare e decisa mi appiglio alle sue spalle muscolose.
 
Il suo profumo, il suo respiro sulla pelle, la sua lingua… mi stanno facendo impazzire.
 
Dopo interminabili minuti, ci stacchiamo, per riprendere fiato.
Le mie guance hanno preso fuoco nel frattempo.
 
Chi l’avrebbe mai detto che il nostro primo vero bacio sarebbe stato cosi intenso e passionale??
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Guardo soddisfatto la ragazza che tengo fra le braccia.
Questo bacio è stato incredibile.
Rifarei mia la sua bocca altre mille volte se lei me lo permettesse!
 
 
- Inuyasha… - sussurra lei a pochi centimetri da me.
Sentire il suo respiro caldo sulle mia labbra mi fa impazzire.
 
- Shhh… - le dico avvicinandomi di nuovo a lei, per baciarla di nuovo. – Non dire niente Kagome… -
 
Le nostre labbra si incontrano di nuovo, smaniose di contatto.
Si rincorrono, si cercano, si trovano.
La voglia di farla mia, aumenta ogni minuto che passa, tanto che, senza che nessuno dei due se ne renda conto, finiamo seduti abbracciati sul pavimento.
 
La sistemo meglio sopra di me, senza staccare un solo attimo le mie labbra dalle sua.
E cosi mi ritrovo in ginocchio con Kagome sopra di me.
Per chi ci vede, sicuramente penserebbe a qualcosa di sconcio.. ma a me non interessa.
 
Le sue gambe fanno più presa sui miei fianchi e mi sento morire di desiderio quando le sento sfuggire dei gemiti di piacere, causati molto probabilmente dalle mie carezze che stanno diventando sempre più audaci.
La mia testa va in tilt, quando percepisco da sopra la stoffa le mani tremanti e timide di Kagome.
Senza pensarci, mi tolgo le due vesti che mi coprono il petto, permettendole di accarezzarmi dove più vuole.
Fremo di desiderio e ogni sua carezza sulla pelle nuda, lascia una scia di fuoco ben indelebile nella mia mente.
 
La bacio con trasporto, senza capire neanche quanto tempo stia passando, ma al momento, neanche mi interessa.
 
Con movimenti lenti, sfaccio il fiocco che teneva chiuso il suo kimono da notte, permettendomi di vedere una scollatura che partiva dal collo e che finiva fino all’ombelico.
 
Sono in estasi.
Non ho mai provato cosi tante sensazioni con un solo bacio.
Kagome mi sta facendo veramente impazzire!
 
 
Quando però in un movimento, Kagome sfiora la sua femminilità, contro il mio membro pulsante, debolmente mascherato dalla stoffa dei miei pantaloni, geme sommessamente, staccando quel bacio travolgente che ci ha portato fino a qui.
 
 
- Non possiamo Inuyasha.. - mormora lei
Chiudo gli occhi per concentrarmi.
La desidero. Più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Sento il suo respiro irregolare riscaldarmi la spalla nuda, su cui lei aveva appoggiato la sua fronte.
L'avevo delusa, tradita, abbandonata a se stessa..
ma nonostante tutto, lei era sempre lì, pronta ad alleviare la mia anima tormentata... incompleta senza di lei.
- Kagome... - sussurro con voce roca, come per mostrarle la mia difficoltà nel trattenermi.
Il corpo seminudo di lei, a contatto con il mio, mi sta facendo impazzire.
Il mio sangue ribolle, al pensiero di averla fra le braccia e non poterla avere..
Aumento la stretta sui fianchi, strappandole un sospiro profondo.
Soffro. Soffro fisicamente e mentalmente... soprattutto perchè so che anche per Kagome è lo stesso...
 
 
- No… non possiamo… - mi sussurra contro la pelle, prima di staccarsi da me e accomodarsi quel kimono che prima con fatica le avevo slacciato.
 
Sento subito un brivido di freddo quando si allontana da me.
 
La osservo confuso, con la mente ancora impastata dal desiderio.
Perché si è voluta fermare?
 
 
- Perché? – le chiedo, dando parola ai miei dubbi.
 
- Perché.. non posso… e non voglio… - sussurra lei di spalle, tenendosi stretto il kimono, come se io, in un moto di follia, potessi levarglielo.
 
Sconvolto, e ancora con il cuore a mille per tutte le emozioni di poco fa, mi decido a vestirmi anche io.
Mi sta prendendo in giro forse?
Ho sentito chiaramente il suo odore farsi più intenso!
Anche le aveva voglia dannazione!
Non vorrà mica farmi passare dalla parte del maniaco pervertito ora!
 
- …Non vuoi? – le ripeto offeso, facendo qualche passo verso di lei.
- No… non cosi… - continua lei enigmatica, spronandomi a prenderla per le spalle e girarla verso di me.
- Non cosi?? Kagome, mi dici che accidenti stai cercando di dirmi? – la supplico io, esasperato.
 
- Di Kikyo… - continua lei, incatenando i suoi occhi nei miei finalmente.
- Che ci incastra lei adesso? -
- Ci incastra eccome! Inuyasha io… non voglio essere l’amante di nessuno. Lo capisci? Fino a che resterai con lei, per noi non ci sarà futuro… - confessa lei, prima di far scomparire i suoi occhi da cerbiatta sotto la frangetta.
 
Il mio cuore invece cessa di battere.
Ecco di nuovo il bivio.
Anche se adesso vorrei stare con tutte le forze con Kagome, ho dei doveri… non posso lasciarla così su due piedi Kikyo…
 
- Kagome… ma non puoi nemmeno sposare quel principe! Quello che è successo prima è un chiaro segno che… - ma lei mi precede, guardandomi delusa, facendomi morire dentro.
 
Perché riesco in ogni modo a ferirti?
 
- No Inuyasha! Non significa un bel niente se c’è un'altra persona nel mezzo fra noi due! – mi grida in faccia lei, mentre io la guardo spaventato dalla piega che sta prendendo la conversazione.
 
Fino a pochi attimi fa sembrava andare tutto per il meglio e invece ora…
 
- Kagome.. ti prometto che troverò un modo, ma tu promettimi che non sposerai Hid… -
 
- Le parole sono inutili adesso Inuyasha… - mi ferma di nuovo lei, fissandomi seria - … i fatti sono più concreti… Adesso dimmi, se io non mi sposassi domani… tu lasceresti Kikyo per stare con me? –
 
 
 
 
 
 
 
 







 
 
 
 
Lo devo sapere.
Devo sapere se Inuyasha pur di starmi accanto, sarebbe disposto a lasciare la prima donna cha ha amato…
 
Lo vedo abbassare lo sguardo, come per riflettere e sul suo viso noto una marcata smorfia di indecisione.
La solita che ha sempre avuto.
Sempre.
Ho sempre sperato che un giorno avrebbe scelto me… ma a quanto pare sembra che quel giorno non sia ancora arrivato.. e ormai è tardi.
 
 
- Io… non ti lascerei sola… - mormora lui, non guardandomi nemmeno.
 
 
Un crack sonoro si sparge dentro di me, impedendomi di respirare per qualche secondo.
Non è la risposta che avrei voluto sentire.
Non è la risposta che volevo.
 
Alla fine… lui sceglierà sempre Kikyo..
Non ci sono speranze per me.
 
 
 
- Esci. – bisbiglio io a testa bassa, stringendo i pugni per la frustrazione.
 
- Kagome… - tenta lui, ma quando vede una mia lacrima bagnarmi la guancia si blocca.
 
Per oggi, mi hai fatto piangere abbastanza Inuyasha.
E’ ora che tu te ne vada.
 
- No… Va via.. – continuo io, muovendo la testa in senso di diniego.
 
 
E’ questione di pochi minuti.
Quando rialzo lo sguardo, lui non c’è più.
Mi ha lasciato di nuovo sola.
Le mie gambe crollano e mi ritrovo in ginocchio a piangere come una bambina bisognosa d’affetto…
… che l’unico uomo che amo mi ha appena negato.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Un raggio di sole si va a infrangere contro la parete spoglia della mia stanza, avvertendomi che ormai manca poco.
 
E’ l’alba.
E con ciò significa che manca solo poche ore dal mio matrimonio…
Già… il mio…
… non il nostro…
 
Un’altra delle mille altre lacrime che ho versato stanotte, mi bagna il volto, ma io prontamente la scaccio.
Ho rimuginato abbastanza su quello che è accaduto questa notte, e il mio cuore inizia a correre più velocemente quando mi rendo conto della verità…
Se solo mi avesse detto quelle due magiche paroline…
Se mi avesse promesso che sarebbe stato pronto a lasciare Kikyo per stare con me…
.. non avrei esitato un attimo ad abbandonare questa folle idea del matrimonio con Hidashi…
 
Povero principe…
Lui mi ama, ma io… io provo solo affetto per lui…
 
Faccio un profondo sospiro e scendo dal letto per prepararmi un attimo.
Non voglio mica che le ancelle, incaricate dal mio promesso sposo a vestirmi e truccarmi, mi vedano in questo stato pietoso!
Ho i capelli sconvolti, gli occhi rossi dal troppo pianto e due occhiaie che parlano da sole.
Questa notte in bianco proprio non ci voleva…
 
 
Come già sapevo, dopo un’oretta, arrivano le famose ancelle che con grande maestria si mettono all’opera, per prepararmi al giorno più importante della mia vita.
 
Osservo il mio riflesso allo specchio, riportando i miei pensieri su Inuyasha.
Sarei stata mille volte più felice se questo abito bianco fosse stato per lui…
Ma a quanto pare, i Kami si divertono proprio a non darmi questa soddisfazione…
Inuyasha non dimenticherà mai Kikyo…
Non la lascerà mai per stare con me..
E allora devo per forza andare avanti.. sposando un altro uomo per rifarmi una nuova vita.
Questa è la cosa migliore da fare..
.. almeno lo spero!
 
L’unica cosa che voglio è riuscire a dimenticare quest’amore impossibile.
 
 
 
 
 
 
 
 
 



 
 
 
 
 
 

 
Me ne sto seduto sul mio amato albero a pensare a lei.
Ieri sera, se lei non mi avesse fermato, l’avrei fatta mia sicuramente!
La sua pelle cosi calda, il suo profumo, i suoi gemiti.. mi avevano fatto impazzire! Tutt’ora mi fanno venire la pelle d’oca!
Ma nonostante tutto, nonostante mi fossi deciso a svelare i miei sentimenti, adesso lei sarà all’altare con quel principe…
 
Stringo i pugni, fino a conficcare gli artigli nei miei palmi.
Non può farlo veramente!
Lo ha sentito anche lei, ne sono certo!
Quello che abbiamo provato l’altra notte non era semplice attrazione!
 
Maledizione!!
Perché deve essere tutto così difficile???
Perché il fantasma di Kikyo incombe sempre su di me?
Non posso lasciarla cosi su due piedi, perché infondo è la mia compagna ed è la prima donna che abbia mai amato, ma non posso nemmeno reprimere tutti questi sentimenti che provo per Kagome!
 
Sospiro sconfitto e in ansia per quello che sta succedendo a kilometri da dove sono io.
Kagome si sta sposando.
E io sono qui, nel mio villaggio a rodermi le mani!
Non posso starmene qui a fare nulla!
Devo trovare una soluzione!!
 
Devo fermare questo matrimonio!!!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 



 
 
 
 
 
La cerimonia è già cominciata da un pezzo, ma a me sembra essere passato solo un minuto.
Tutte queste persone che neanche conosco sono tutte qui per assistere al mio matrimonio…
Sposto lo sguardo sulla folla accanto a noi, nonostante Miroku stia parlando.
Dovrei stare attenta a quello che dice, ma una parte di me, vuole rivedere il volto dell’uomo che amo…
Che, come sto notando adesso, è assente.
Era quasi logico che lui non assistesse alle mie nozze però… io speravo di vederlo… almeno un ultima volta…
 
Abbasso la testa consapevole che la verità è solo una: che arrivi da un momento all’altro per fermare questo matrimonio.
 
Mi sto illudendo, lo so, non voglio solo rivedere Inuyasha, voglio che venga qua a dirmi di non farlo, di rimanere con lui… ma questa non è una fiaba…
Non sempre la vita reale ha dei lieto fine…
 
 
Con la coda dell’occhio, osservo Miroku parlare ad alta voce, per far si che tutti gli invitati sentano le sacre parole della nostra unione..
 
Non ho la minima idea se il mio amico abbia mai celebrato un matrimonio, ma di sicuro questo è l’unico che fa contro sua volontà.
Più di una volta l’ho scoperto a guardare il bosco oltre le mura e a sospirare amareggiato.
Infondo avrei dovuto aspettarmelo..
Lui e Inuyasha, sebbene i battibecchi continui, sono amici… di sicuro starà aspettando come me che lui arrivi a prendermi...
 
Strano.. entrambi lo stiamo aspettando speranzosi, ma a quanto pare la sorte ha deciso in questo modo.
La cerimonia è quasi finita e ormai ha pochissimo tempo..
 
 
Finalmente, dopo tutto questo tempo a rincorrere queste false speranze, rivolgo la mia attenzione sul nobile accanto a me.
Quando si accorge del mio sguardo su di lui, si volta in mia direzione per farmi un mezzo sorriso.
 
Hidashi…
 
Spero che un giorno mi perdonerai di non poterti mai amare quanto io amo Inuyasha…
 
Un brivido di adrenalina mi scorre nelle vene quando la voce bassa di Miroku si rivolge al principe.
 
- Hidashi, vuoi prendere questa donna come tua sposa, amarla ed onorarla, esserle fedele, vivere con lei ed essere a lei legata nel Sacro Vincolo del Matrimonio ? -
 
Il mio promesso sposo, mi regala un’altra occhiata carica di orgoglio e riportando i suoi occhi verdi sul monaco risponde.
 
- Lo voglio. –
 
 
Miroku si volta verso di me, studiandomi serio, perché sa che non sarà facile per me rispondergli con cosi tanta facilità come ha fatto lui.
 
- Kagome, - mi dice lui, con tono più grave - …vuoi tu prendere questo uomo come tuo marito, amarlo ed onorarlo, essergli fedele, vivere con lui ed essere a lui legato nel Sacro Vincolo del Matrimonio? -
 
A quella domanda l’aria sembra mancarmi.
Il mio cuore batte all’impazzata ordinandomi, implorandomi, di non farlo.
Ma come posso tirarmi indietro adesso?
L’avrei potuto fare se da qualche parte, ci fosse stato qualcuno ad aspettarmi…
Avrei detto che non potevo essere la sua moglie perché il mio cuore amava un altro, e che adesso mi stava aspettando.
 
Ma a casa, non c’era nessuno.
Solo il mio amore impossibile e il suo fantasma del passato.
 
Io non ho una casa.
Non ho Inuyasha al mio fianco…
Solo la sofferenza di vederlo assieme a Kikyo…
 
- … Lo voglio – sussurro io, guardando il mio amico con gli occhi lucidi.
 
Hidashi sorride, mentre il monaco abbassa la testa, sentendosi quasi colpevole per quello che stava accadendo.
Ci stava unendo in matrimonio, pur consapevole che io amavo e amo tutt’ora il suo miglior amico.
 
Perdonami Miroku…
Non avrei voluto metterti in mezzo…
Non sentirti responsabile per questo… se non ci fossi stato tu a rendere legale questo matrimonio, ci sarebbe stato un altro monaco, quindi in un modo o nell’altro, sarei diventata comunque la sposa di Hidashi.
 
 
- Con l'autorità conferitami, io dichiaro che Hidashi e Kagome sono ora marito e moglie. L'uomo non separi ciò che il Buddha ha unito. – Continua Miroku, sforzandosi di non mostrarsi più abbattuto di quanto lo sia già - Per quanto queste due persone siano venute liberamente per essere unite in questo rito sacro, se c'è qualcuno tra i presenti che è a conoscenza di qualcosa per cui non possano essere legalmente uniti in matrimonio, gli chiedo di parlare ora o di tacere per sempre. –
 
 
Sia io che Hidashi ci voltiamo verso la folla di presenti.
Lui, sicuro che nessuno avrebbe interferito con la nostra unione e io, speranzosa del contrario.
 
Adesso scorgo tra gli inviati comodamente seduti, la figura della mia amica, assieme a Shippo.
Mi stanno studiando, come per capire se io sia veramente sicura di quello che sto facendo.
 
Gli faccio un mezzo sorriso forzato, consapevole che loro avrebbero capito.
 
Diventare la moglie di Hidashi non è quello che più desideravo, ma ormai non posso tirarmi indietro.
Prima che Miroku finisca una volta per tutte la cerimonia, lancio uno sguardo nostalgico verso le chiome fluenti degli alberi al di là delle mura del castello.
Oramai mi sono rassegnata.
Non verrà più da me..
 
 
Mi volto delusa, consapevole che la mia vita da questo momento in poi cambierà radicalmente, ma proprio mentre sto formulando questo pensiero, una voce si breccia fra tutti i presenti.
 
 
 
- Io mi oppongo!!! –
 
 
 
Tutti si girano in direzione della voce e un coro di sorpresa, misto a indignazione si eleva per tutto il palazzo.
 
Alla sua vista, le mie guance iniziano a imporporarsi per colpa del battito accelerato.
Indietreggio, andando a sbattere perfino contro Miroku, che come me è rimasto di sasso.
Non riesco a fare altro che fissarlo sbalordita.
 
Perfino Hidashi è allarmato dalla sua comparsa.
Mai avrebbe pensato che qualcuno potesse interrompere il suo elegantissimo e sfarzoso matrimonio!
Non con tutte le guardie che aveva messo a disposizione al di fuori delle mura per evitare degli inutili e pericolosi incontri come questi.
 
 
Deglutisco paralizzata, tremando di paura quando quei brutti ricordi mi riaffiorano in mente.
 
Il demone sorride soddisfatto di essere al centro dell’attenzione, consapevole che di li a poco sarebbe scoppiato il putiferio.
 
 
 
Sembra passare un’eternità dal momento in cui lui ha pronunciato la frase che ha acceso la miccia del caos.
Il tempo sembra essersi fermato nel momento in cui Byakuya ha fatto la sua scena teatrale.
 
- Dopotutto… - continua lui divertito - … ho da riprendermi la sposa! –
 
 
 
 
 
 
Angolino dell’autrice:
 
Salveeee!!! XD
Ve lo aspettavate Byakuya?? Oppure pensavate che fosse Inuyasha ad aver detto “io mi oppongo”?? ;-P
E’ da quando che ho cominciato la storia che non vedevo l’ora di scrivere questo capitolo! XD
Spero che vi sia piaciuto! :)
Io mi sono divertita tantissimo a scriverlo! :)
Perdonate se trovate degli errori, che sicuramente ci saranno, ma non ho avuto tempo di riguardarlo!! Lo farò fra qualche giorno promesso!! XD
 
Comunque….. come piccolo spoiler posso dirvi che… il prossimo capitolo ho intenzione di chiamarlo “Desideri Proibiti
 
;)
Come titolo potrebbe interessarvi?? XD
Spero di si! XD
 
Scherzi a parte… vi ringrazio tantissimo per tutte le bellissime recensioni che mi spingono a continuare, sebbene abbia da studiare un monte e non riesca mai a trovare un briciolino di tempo per aggiornare! T.T
Questa università mi sta uccidendo!
 
Menomale ci siete voi a darmi un po’ di sollievo ^__^ 



Questo è il vestito comunque! ;)


Vabbè, non vi faccio perdere altro tempo….
Grazie a tutti quanti!!! :-* Fatemi sapere quello che ne pensate ^__^
Bacioni enormi
 
Saphira_chan

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Capitolo 24
*** Desideri proibiti ***







 
Capitolo 24
Desideri proibiti


Un brivido di freddo mi fa inarcare la schiena.
Trattengo per un secondo il respiro, prima di rilassarmi di nuovo contro la corteccia dell’albero.

La brezza sta cominciando ad alzarsi e io sono ancora qui con le mani in mano!
Ahhhhh!! Che rabbia!!!!
Perché Kagome vuole sposare quell’imbecille???
Quando la baciavo, avvertivo chiaramente la sua voglia di ricambiare…
E adesso invece è all’altare con un altro!

Scuoto la testa per scacciare quei pensieri.
E’ inutile dare tutta la colpa a lei…
L’unico coglione sono io!
Perché non faccio altro che ferirla?
Io… io voglio veramente che mi stia accanto… ma non posso nemmeno ignorare i miei doveri che ho per Kikyo…
E’ pur sempre la mia donna!

Dannazione!
Perché non riesco a mettermi l’anima in pace??
Stare con Kikyo, e pensare a Kagome, non è che sia poi tanto la cosa migliore…
Insomma… o sto con la miko che 50 anni fa morì per me, senza pensare ad altre, o sto con la ragazza del futuro!
Devo schiarirmi le idee…
Devo… devo capire come poter fare per…


Improvvisamente un odore familiare mi stuzzica le narici, facendomi irrigidire e bloccando il mio flusso di pensieri.

Alzo il viso, cercando col naso un’altra prova che quello che ho appena sentito sia vero.

Ancora con i muscoli tesi e lo sguardo rivolto in un punto impreciso del cielo, scatto in piedi digrignando i denti.

- Merda! – sbotto a denti stretti, catapultandomi verso il villaggio dei Takigawa.

“Questo… questo è il SUO odore!!” mi ripeto io mentre sto correndo come un forsennato fra gli alberi secolari del bosco.

L’immagine di Kagome in pericolo mi sta facendo sudare freddo, invogliandomi a velocizzare la mia corsa già sfrenata.


Perché Naraku ha deciso di mostrarsi proprio oggi??
Proprio il giorno in cui io non sono con lei!
Se le oserà torcerle un solo capello.. io… io..!!!!

Non ci voglio nemmeno pensare!
Devo solo sbrigarmi a raggiungerla!!



Solo dopo un po’ di tempo, giungo alle mura del castello Takigawa, con il cuore a mille, per quello che sto vedendo.

Il palazzo è invaso dai demoni e irrigidisco il mio corpo, non appena scorgo Byakuya in cima ad un tetto, con il corpo esamine di Kagome fra le mani.

- TU!! – urlo io in sua direzione, mostrando i denti e con una voglia pazzesca di affondarglieli nella giugulare.

L’emanazione di Naraku, sorpresa, si gira in mia direzione, sorridendomi e stringendo più a sé la ragazza che ha in braccio.

- Ehy!! Ma guarda un po’ che abbiamo qui! Sei carino ad essere venuto qui a farmi gli auguri! – mi prende in giro lui, facendo riferimento alla scena di tre anni fa, in cui lui se ne andava con “Kagome” fra le braccia.

- BASTARDO FIGLIO DI P… -

- Ma che modi! Non si può neanche scherzare con uno come te!! Hai mai sentito la parola “ironizzare”? – farfuglia divertito lui, facendomi solo incazzare più del dovuto.

Se Naraku non ci avesse fatto credere che lui e Kagome erano innamorati… a quest’ora non ci sarebbe stato nessun problema!
E Kagome non avrebbe mai vissuto tre anni di prigionia!

Furioso, ignorando i richiami dei miei amici, apparsi da chissà dove, estraggo Tessaiga e la punto verso Byakuya.

- CHE CAZZO LE HAI FATTO MALEDETTO??? – grido con ormai gli occhi rossi dalla rabbia.
Vedere Kagome inerme fra le braccia di quel damerino mi fa andare in bestia!

Solo pochi mesi fa, quando la salvai dal castello di Naraku, promisi a me stesso che nessuno le avrebbe fatto più del male… e invece…

- Il solito villano… - borbotta lui sottovoce, alzando gli occhi al cielo annoiato - … io non le ho fatto niente! E’ solo svenuta dall’emozione di aver visto il suo vero futuro sposo! – conclude ridendo.

Ed ecco che mi sta sbattendo di nuovo in faccia la dura realtà.
Kami, come ho potuto essere così stupido da credere che Kagome e Byakuya fossero una coppia???


- FOTTITI! – sbotto più nero che mai, stringendo la mia spada fino a farmi diventare le nocche bianche.

- Inuyasha!!! – mi chiama Sango da sopra Kirara, una volta che mi ha raggiunto – Menomale che sei arrivato! –

- Cosa è successo a Kagome?? – chiedo a bruciapelo, non staccando un attimo lo sguardo dal mio nemico.
- E’ svenuta poco fa! Byakuya ha invaso il castello con i demoni al suo servizio! Miroku e Shippo stanno combattendo contro alcuni di loro, ma sono troppi! – afferma la mia amica poco dietro di me, con il suo fedele boomerang in mano.
- E lui? Lui dov’è?? – mormoro a denti stretti, ringhiando sommessamente.
- Naraku non è qui! Ha mandato solo… - ma io la interrompo bruscamente, guardandola almeno per una volta negli occhi.
- Non mi riferivo a Naraku! –

Lo so già che quel maledetto non si sporcherebbe mai le mani in prima persona!
Fa fare agli altri il lavoro sporco… tutto per non rischiare la pelle! Tzk!!
Maledetto farabutto!!

- Mi stavo riferendo a Hidashi! –

Le chiede di sposarla e poi non riesce nemmeno a proteggerla???
Se prima avevo dei dubbi, adesso sono sicuro al cento per cento, che sì, quell’imbecille non avrà mai la MIA Kagome!

- Ecco… è andato a radunare il suo esercito… da solo non avrebbe potuto farcela… infondo è solo un nobile! –
- Già… un nobile abbastanza debole senza i suoi uomini! – dico sprezzante, ritornando a studiare l’emanazione di Naraku a pochi metri da me.


Che cosa posso fare per non danneggiare Kagome?
Non posso usare una cicatrice del vento… rischierei di farle del male!
Dannazione!!


Improvvisamente, un demone appare alla nostra destra, procinto ad attaccarci.
Non faccio nemmeno in tempo ad alzare la spada che un fuda purificatore, lo disintegra.

- Inuyasha! Era l’ora che arrivassi!! – mi rimprovera lui, con il fiatone e con un vistoso taglio in fronte.
- Fhè! –
- Sempre di molte parole eh? – ironizza il mio miglio amico affiancandomi e voltandosi verso Kagome e Byakuya.

- Kikyo sta aiutando i soldati di Hidashi… Penso sia vicino alle mura distrutte, all’entrata del castello insomma… - mi spiega Miroku, beccandosi solo uno sguardo accigliato.

Sarà forse che Kagome è in serio pericolo, ma… non mi preoccupa minimamente dove sia Kikyo… lei sa cavarsela da sola in battaglia.
Non ha bisogno di essere protetta in questo momento, come invece ne ha bisogno la sua rincarnazione!




- Byakuya! Perché Naraku vuole la divina Kagome?? – grida il bonzo, provocando solo una risata stretta del demone.
- E tu pensi che vi dica cosi tranquillamente i suoi piani? Siete proprio ottusi! –
- Dannato! Io ti ammazzo seduta stante! – latro in sua direzione, venendo subito bloccato da un braccio di Miroku, che ha stranamente ancora voglia di parlare.

Baka! Non capisci che non ci dirà niente?? Bisogna solo ucciderlo e portare Kagome al sicuro!!

- Prima o poi verrà fuori la verità! Perché Naraku vuole ancora la divina Kagome?? Non gli sono bastati tre anni?? –
- A quanto pare no! – ammette, facendo una smorfia – Questa ragazza deve fare un ultimo sforzo e poi il mio padrone avrà quello che desidera… -
- Quello che desidera?? E non poteva prenderselo prima? Kagome era già sua prigioniera! Occorre rapirla di nuovo?? – grida Sango
- No, quello che Naraku vuole da Kagome, non è una cosa semplice… richiede tempo… molto tempo… e voi l’avete sottratta a lui, proprio quando era vicino ad averla! – ci spiega enigmatico, facendomi vedere rosso.

- Se pensi che lei vi aiuterà per i vostri scopi, vi sbagliate di grosso!! – urlo io, urtato dal suo solito sorrisetto.

- Chissà… invece credo proprio che Naraku avrà presto quello che vuole… neanche il tuo fratello è riuscito a fermare i suoi piani! -

Sussulto quando realizzo nella mia mente l’immagine di Sesshomaru sconfitto dal mio acerrimo nemico.
No, lui…lui non può essere…

- Come facciamo a sapere che stai bleffando?? Sesshomaru non è un demone da abbattere facilmente!! – domanda Miroku, anche lui sconvolto da questa rivelazione.

In effetti, se Byakuya e quindi anche Naraku non sono morti, significa che il mio fratellastro non è riuscito nel suo intento…
… Forse non li ha semplicemente trovati…

Ma allora perché non è più venuto a trovare Rin?

Non ci sto capendo più niente!!!

- Infatti non vi sto chiedendo di credermi! Siete liberissimi di dubitare delle mie parole! A me non mi importa di quello che pensate.. io sono venuto solo per una cosa.. – ci risponde, guardando subito dopo la fanciulla fra le sue braccia.

Ringhio furioso per non poter far nulla.
Maledizione!!
Che posso fare???


- Vi saluto allora!! Naraku mi sta aspettando! – ci dice lui prima di spiccare il volo su uno dei suoi origami di carta.

Sento un buco allo stomaco non appena lo vedo darmi le spalle.
No! Non può andarsene di nuovo con lei!
Stavolta non gli permetterò di portarmela di nuovo via!

Scatto in avanti, piegando lievemente le gambe, procinto ad effettuare un balzo disumano verso di lui, ma una voce allarmata dietro di me, mi spiazza, facendomi quasi perdere l’equilibrio.

- INUYASHA!! AGGRAPPATI A QUALCOSA!! –

Non faccio neanche in tempo a girarmi verso Miroku, che percepisco il vento cambiare, diventare più intenso, più ostile… è come se una forza gravitazionale mi stesse spingendo indietro.

Appena mi rendo conto di stare per venire risucchiato nel vortice del mio amico, d’istinto pianto la lama di Tessaiga nel terreno, procurandomi così un momentaneo appiglio.

La potenza del buco nero del bonzo è tale da impedirmi di respirare.
Ogni cosa davanti al mio amico, viene travolta dalla forza del vortice…
Sassi, demoni, oggetti… e persino Byakuya sembra in difficoltà.
Non riesce ad allontanarsi dal castello, bensì viene attirato proprio verso di noi.

Sto lottando con tutte le mie forze per non lasciare la presa da Tessaiga, ma il vento è talmente forte che faccio quasi fatica a tenere gli occhi aperti!
Al contrario di Sango e Kirara, che sono dietro il bonzo, io sono vicinissimo al suo vortice e quindi la potenza con cui mi sta risucchiando è talmente tanta che sono quasi costretto a urlargli di chiudere quel dannato buco della sua mano.

Tuttavia, riesco a intravedere Byakuya avvicinarsi sempre di più verso Miroku, sebbene il suo origami sta cercando in ogni maniera di volare verso la direzione opposta, e stringo i denti, facendomi forza per resistere un altro po’.

E’ questione di qualche secondo e poi, finalmente, vedo l’emanazione di Naraku fare quello che il mio amico sperava.
Anziché venire risucchiato nel vortice del vento, sacrificando la propria inutile vita per un ordine, abbandona il corpo esamine di Kagome nel vuoto, credendo di creare cosi un’allettante distrazione che gli permettesse di fuggire.

Miroku chiude immediatamente il buco nero con il suo rosario e io, ne approfitto per eseguire un salto di diversi metri, verso il corpo esamine di Kagome che continua a cadere verso il vuoto.
Ma nonostante tutto, riesco a trovare anche la lucidità di indirizzare una potente cicatrice del vento contro Byakuya.
La potenza demoniaca della spada, forse per l’adrenalina del momento, riesce a battersi, furiosa, contro di lui, travolgendolo e cancellandolo dalla faccia della terra.
Sono ancora in aria mentre mi accerto che il mio colpo ha colpito in pieno il bersaglio.
Sorrido soddisfatto, ma non posso adesso stare a perdere tempo per vedere la sua disfatta e il suo volto tramutato in una maschera di terrore.

La mia spada ha centrato il bersaglio… adesso devo solo riprendermi Kagome!
Così, non appena tocco il terreno, riscatto verso di lei, superando con un altro salto, un muro altissimo e prendendo fra le braccia l’unica ragione per cui, per tutto il tempo, ho dimenticato di respirare.

L’ho presa per un pelo!
Altri due secondi e l’impatto fra lei e il pavimento di questa sala deserta sarebbe stato inevitabile.
Non ho idea di che stanza sia, ma quasi sicuramente, doveva essere una sala di riunioni, visto la grandezza… ma dubito che d’ora in poi useranno questa sala… a meno che non riparino l’enorme buco che qualche demone ha creato sul tetto!
Alzo lo sguardo sopra di me, notando soddisfatto che di Byakuya non c’è neppure l’ombra.

Ben gli sta!

Stacco lo sguardo dal cielo limpido, per osservare sollevato la fanciulla a pochi centimetri da me..
E’… bellissima con quest’abito…
Vorrei tanto che fosse per me…

- Kagome… -

















- Kagome… - questa voce… è… di Inuyasha?

Provo ad aprire gli occhi, ma l’unica cosa che ottengo è l’aggrottarsi delle sopracciglia.

- Kagome… Dai, svegliati.. è tutto finito! –

Finito? Finito cosa?

Un flash di quello che era successo mi investe e finalmente riesco a trovare la forza per aprire gli occhi.

La prima cosa che vedo, sono due pozze dorate che mi stanno studiando apprensivi.
I-Inuyasha??
Allora era davvero lui!
Oh cavoli! Che è successo??
Perché Inuyasha è qui??

E soprattutto… Perché gli sono in braccio???

Con una mossa repentina, sgrano gli occhi e divincolandomi dalla sua presa, mi metto in piedi.
Sfortunatamente, nella fretta di scappare da lui, un giramento di testa improvviso mi fa vacillare all’indietro e lui ne approfitta subito per riprendermi al volo, abbracciandomi.

Di male in peggio!

- I-Inuyasha… cos’è… cos’è successo? – balbetto io, cercando di non fargli capire quanto io sia imbarazzata fra le sue braccia.

- Byakuya è venuto a riprenderti… - mi spiega lui senza tanti giri di parole - … ma io l’ho ucciso prima che ti portasse via! –


Guardo stupita Inuyasha, che fiero di aver eliminato uno dei miei aguzzini, mi sorride, facendomi di nuovo mancare il fiato.

No, no, no, NO!
Non può farmi ancora questo effetto!!
Io lo devo dimenticare!!
Io mi sono sposata!!
Non posso crogiolarmi fra le sue braccia.


Cerco di allontanarlo, facendo leva sulle braccia, ma lui è irremovibile.
Il suo sorriso scompare e la sua espressione viene sostituita da una più attenta e seria.


- Kagome… dobbiamo parlare… - mi dice piano, scatenando le mie palpitazioni.

- Inuyasha… forse è meglio che te ne vai di qui… - gli sussurro io, non guardandolo nemmeno e spingendolo via da me, inutilmente.
La sua presa ferrea non vuole lasciarmi andare.

- Kagome… - mi supplica in un soffio, con quella sua voce roca e tremendamente sexy, ma non posso vacillare ora.
Non può farmi sperare in cose senza fondo come l’altra notte!
Ho bisogno di certezze… e lui non può darmele!

- No! Smettila di.. – provo io, ma la sua voce sussurrata al mio orecchio mi interrompe, facendomi rabbrividire.
- Ti prego… non farlo! –
Rimango qualche secondo ammutolita, incapace di trovare un buon motivo valido per contrastare le sue parole, ma la mia mente sembra andata in tilt.
Boccheggio, guadagnando tempo e riuscendo a cavarmela facendogli un’altra domanda.
Mi mostro indifferente, ma invece dentro di me si sta agitando una vera tempesta.

- Perché non dovrei? –

- Perché… - mormora lui, non finendo nemmeno la frase.
Ha la testa bassa, come se dovesse confessarsi dai suoi piu profondi peccati e, studiando meglio il suo viso, mi rendo conto che è anche arrossito.

Aspetto con ansia che lui continui la frase, ma non lo fa e così decido di tagliarla lì.
Ormai sento le voci di altre persone avvicinarsi…
E’ meglio che non ci vedano cosi abbracciati..
Sono stanca di queste frasi dette a metà.
Sono stanca di questo limbo.

- Ho capito. Non c’è bisogno che ti sforzi per dire altro! Io … -
- … Non ce la farei a vederti al fianco di un altro uomo… - sbotta di punto in bianco lui, guardandomi negli occhi.

Sgrano gli occhi cercando di assimilare il tutto.

Ho forse capito male?

Studio la sua espressione e mi irrigidisco quando capisco che fa sul serio.
E’ così… deciso di quello che dice, che quasi non lo riconosco…
Dov’è finito quel mezzo demone pieno di “ma” e di “forse”?

Apro la bocca per dire qualcosa, ma nessun suono esce dalle mie labbra…


- Ti prego… non andartene con lui… -


Una supplica struggevole, quasi dolorosa, mi ferma il cuore.
La barriera che avevo faticosamente costruito attorno a quell’organo così pieno di amore non corrisposto, si sta cominciando a sgretolare.

Si sta frantumando davanti a queste gemme dorate, lo sento…
E ciò che mi spaventa, è che non riesco a fermare tutto ciò.

Tento disperatamente di trovare tutte le ragioni possibili per aver fatto tutte quelle scelte così in opposizione con il mio cuore, e un vuoto nella mia mente mi fa capire che questa volta la ragione non mi avrebbe aiutato.
Sarei stata in balia dei miei soli sentimenti… in balia di lui…


- … Non ce la farei a perderti un’altra volta – mi soffia nell’orecchio, stringendomi a sé e facendomi capire quell’amara verità.

Chiudo gli occhi, affranta, mentre il mio cuore comincia di nuovo, dopo tanto tempo, a battere impetuoso nel mio petto, come per vantarsi di aver ripreso in mano le redini del mio destino.






- KAGOMEEEE!!!! – il mio nome urlato mi fa accapponare la pelle e mi riporta con i piedi per terra.

Merda!! Hidashi è qua vicino.

Con uno strattone allontano Inuyasha da me, beccandomi da lui solo un gemito e un’occhiata contrariata.
Per fortuna almeno mi ha permesso di sfuggire via dal suo abbraccio! Altrimenti altro che figuraccia!!


- Kagome!!! – mi grida il mio… sposo, non appena mi vede.

Già… adesso noi due siamo sposati… ancora non ci credo…
Perché mi sento nel posto sbagliato?
Perché, quando lo vedo correre in mia direzione e abbracciarmi, mi irrigidisco?
Non è quello che io volevo?

- Kagome!! Stai bene per fortuna!! – mi dice lui, prendendomi la testa fra le mani e dandomi un rapido bacio sulle labbra prima di riabbracciarmi… non senza scatenare un basso ringhio dell’hanyou accanto a noi.

Lui, come resosi conto della vicinanza del mezzo demone, lascia la sua presa su di me e si volta in sua direzione.

- E tu che ci fai qui? – chiede con voce tagliente, beccandosi un’occhiata omicida di Inuyasha.

Oh cavoli.
La vedo male.

- Quello che avresti dovuto fare tu imbecille! L’ho protetta mentre tu eri corso ai ripari! –

Boccheggio sbalordita di fronte alla sua sfrontaggine, ma più che altro, resto allibita per l’espressione che ha assunto Hidashi.

Le sue labbra, strette in una lunga linea sottile, perfettamente orizzontale fanno ben capire il suo stato d’animo.
Gli occhi chiusi a fessura, le guance leggermente arrossate, non promettono nulla di buono.

- Tu… come… osi! Se sono andato a chiamare i miei uomini per sconfiggere quel demone, non devo mica rendertene conto!! Tu non sei un umano! Non capiresti nemmeno! –

- No, hai ragione… sono umano solo per metà, ma questo non mi limita dal capire quali sono i doveri di un uomo verso la sua compagna! E di certo quello che hai fatto tu, mi ha dato un ulteriore conferma che tu non sei quello giusto per lei!! –

Vedo Hidashi spalancare gli occhi per la sorpresa di questi insulti e gonfiarsi di secondo in secondo.

Dovrei intervenire, per cercare di placare i toni, ma non riesco a muovermi.
Non mi viene in mente nessuna cosa decente da dire in questo momento!

- Per lei??? E’ di mia MOGLIE che stiamo parlando!! – sbotta lui, facendomi trasalire.

Persino Inuyasha ha sussultato nell’udire quella parola e, prima di ritornare ad attaccarlo, mi guarda per un attimo.
Sbaglio, oppure noto angoscia nei suoi occhi?
Ricambio l’occhiata, incapace di fare altro.

- Tks!! Se è davvero tardi… allora penso proprio che rimarrà vedova molto presto! – dice lui facendo scrocchiare gli artigli e trucidandolo con gli occhi.

Sudo freddo quando realizzo quello che ha appena detto e Hidashi, ferito nell’orgoglio, porta subito la mano su una spada legata sui fianchi, a mio parere usata solo per decorare la sua armatura pregiata che aveva usato in cambio del comune kimono nero da sposo.


- Aspettate!! – Urla una voce alle nostre spalle in mio soccorso.

Grazie al cielo!!!
Miroku sei la mia salvezza!!

- Si può sapere che succede qui?? Avete ancora voglia di combattere dopo tutto il casino che c’è stato fino ad ora?? – sbotta lui, mettendosi fra i due.

- Succede che adesso gli stacco la testa dal collo!! – sbraita Inuyasha, mentre anche altri soldati, che molto probabilmente avevano combattuto nel luogo in cui era il mio amico poco fa, vengono a controllare se ci sono ancora altri demoni in giro.

- Calmati Inuyasha e voi, - dice riferendosi alle guardie del principe, che già avevano sguainato le spade per essere pronti in ogni momento ad attaccare l’hanyou - ..calmatevi che lui è dei nostri! –

- Dei nostri un tubo, voglio subito questo mezzo demone fuori da qui e lontano da MIA moglie! – sbotta Hidashi facendomi storcere la bocca per il modo in cui ha nominato Inuyasha.

Un tono sprezzante, pieno di ira che mai gli avevo sentito.

- Maledetto bastardo! – grida Inuyasha muovendo un passo verso di lui, ma fortunatamente viene subito bloccato da Miroku - … Lei non sarà MAI tua, hai capito??? Tu non sei nemmeno in grado di proteggerla, dannazione!!! –


Tremo.
Ma non per il freddo.
Per quello che tra poco succederà tra poco.
Lo sento.
Tra poco sarò di nuovo messa in mezzo a un bivio.
E sconvolta come sono ora… non potrei fare nessuna scelta lucida…


Non appena il monaco riesce a calmare, apparentemente, il suo amico, Hidashi, lascia la presa sull’elsa e, con sguardo vittorioso, pone a Miroku una domanda, conscio che la risposta avrebbe di sicuro ferito il suo - ormai possiamo dire – rivale.

- Il tuo amico è proprio una testa calda! Se davvero teneva a Kagome, si sarebbe fatto avanti prima! Ancora non capisce che ormai è troppo tardi! Forse è meglio se gli dici a parole più semplici che ormai Kagome è la mia compagna di vita! –




Tutte quelle parole mi stanno facendo quasi venire la voglia di vomitare.
Sono bianca come un cencio e sicuramente sono vicina allo svenire.
Ti prego ti prego… fa che tutta questa tortura finisca presto!!


I rumori mi arrivano ovattati e sebbene altre persone, tra le quali Sango, Shippo e persino Kikyo, si aggregano a quelle già presenti, riesco a sentire e vedere nitidamente solo le tre figure maschili che ho davanti.

Osservo Miroku guardare attentamente Inuyasha, visibilmente frustato e amareggiato per la verità dei fatti.

Ma quello che mi sconcerta è quando si gira per guardare me.
Sento i suoi occhi blu scrutarmi nell’anima per scorgere ogni mia emozione.
Mi sta studiando e non capisco perché…
Un brivido mi sale lungo la schiena.
Non capisco perché stia facendo così…

- Beh? Che c’è? Non è forse la verità? – si intromette Hidashi, con una punta di sgomento nella voce e fissando quasi arrabbiato il bonzo che ancora mi sta studiando.
Sembra quasi che sia geloso per quella strana attenzione che Miroku mi sta rivolgendo.


Il monaco dopo aver fatto un profondo sospiro, si gira verso il principe e con guardo fra il dispiaciuto e l’imbarazzato, gli risponde.
Ha gli occhi di tutte le persone addosso, ma lui nemmeno ci fa caso.



- Mi spiace dovertelo dire… ma in realtà… il matrimonio non è stato concluso… e quindi… -

- E quindi cosa??? – grida il nobile furioso, mentre sta prendendo per il colletto il bonzo.
Miroku, con una calma quasi disarmante, con entrambe le mani, afferra i polsi di Hidashi e le allontana dalla sua veste, facendo uso di gran parte della propria forza, ma ottenendo il risultato sperato.

Io invece sono rimasta di sasso.
Cosa vorrebbe dire Miroku?
Anche Inuyasha è rimasto senza fiato come me.

- … e quindi, tu e la divina Kagome, non siete ufficialmente sposati… -


Sgrano gli occhi fino a farmi del male.
Davvero non siamo sposati?

Hidashi boccheggia stupito e ferito nell’orgoglio, mentre Inuyasha sorride soddisfatto.
Non so quali sono le facce dei miei amici… e quella di Kikyo più che altro… ma non ho il coraggio di voltarmi dietro di me e vederli di persona.

- CHE COSA???? – urla il principe, facendo divertire ancora di più Inuyasha. – E tu che hai da ridere insulso mezzo demone??? –

- Ehi, non c’è bisogn… - tenta Miroku, cercando di abbassare di nuovo la tensione fra i due, visto che il diretto interessato aveva già cominciato a mostrare i denti appuntiti.

- Taci monaco! Sono abbastanza furioso senza che tu cerchi di confondermi con tutte le tue moine!! – si porta le mani sulla testa, tirandosi i capelli all’indietro, con un unico gesto apparentemente esasperato.
Improvvisamente, gira i tacchi e fa tre o quattro passi, forse per smaltire il tutto e per trovare una soluzione.
Non l’ho mai visto così…
Dov’è il principe sicuro e dolce di qualche mese fa?

Come se fosse stato colpito da un fulmine, si ferma e si rivolta verso Miroku, con un’espressione trionfante in volto.
- Basterà ricelebrare il matrimonio e tutto si sistemerà! – afferma sicuro, alzando il sopracciglio in tono di sfida, rivolgendo il suo sguardo verso quello ostile di Inuyasha.

- Mmm certo… ma bisognerebbe farlo tutto da capo… - sostiene dubbioso Miroku con la mano sul mento e l’altra sotto il gomito.

- Hai qualche problema per caso? –

- No no… però mi chiedevo se andava sempre bene alla divina Kagome… - dice il mio amico facendo cadere tutta l’attenzione su di me purtroppo.

Il nobile mi si avvicina tutto sorridente e mi prende le mani, come se niente fosse.

- Certo che ti va bene, no? –


Non so se è il modo sicuro in cui me l’ha detto…
Non so se è la voglia di ritornarmene a casa, sotto le coperte…
Non so se è semplicemente ciò che veramente sta chiedendo il mio cuore, ma…

Non sono più sicura di quello che sto facendo.
Ho paura di stare facendo una cosa forzata… troppo forzata…


- Io… non so… - sussurro io, arrossendo subito, sentendo il silenzio calare nella sala.

- Non… lo sai?? – bisbiglia lui tagliente, lasciandomi le mani come se fosse stato appena scottato.

Mi mordo un labbro, per cercare di fermare il tremore che mi ha appena posseduto.
Il mio stomaco sta facendo le capriole per l’agitazione e tutta questa gente attorno mi fa sta facendo diventare gli occhi lucidi per il nervoso!!

Perché devono rimanere qui?!?
Se ne possono andare altrove???


- Kagome… forse hai battuto la testa… - continua lui, improvvisamente con tono apprensivo, facendomi alterare - … ma non ti preoccupare, fra qualche giorno avrai già le idee più lucide! -

Mi accarezza la testa con fare apprensivo, ma io sotto gli occhi basiti di tutti, allontano malamente la sua mano da me, arretrando di due passi.

Una rabbia improvvisa si impossessa di me e quello che dico mi fa capire quanto stupida io sia stata ad accettare di essere la sua moglie.
Ho sempre pensato…. o meglio… mi sono sempre consolata pensando che quelle premure di Hidashi e quel corteggiamento spietato fosse solo un modo determinato per dichiararmi il suo amore…
Ma solo ora mi rendo conto che non è così…
Mi ama, sì, ma ogni suo gesto è stato dettato dal suo egoismo…

- K-Kagome…? –
- No… sono stanca… - mormoro io scuotendo la testa e stringendo gli occhi per il forte mal di testa che mi sta salendo. – Sono stanca di fare ogni cosa che mi è stata detta… - alzo lo sguardo e lo fisso con dispiacere, ma anche con una rabbia repressa che nemmeno pensavo di avere.

-… che tu mi hai detto! – concludo, scorgendo nei suoi occhi verdi una scintilla che mai avevo visto prima.

- Kagome… ma che diavolo stai dicendo??? Io non ti ho mai obbligata a fare niente contro la tua volontà!!! –
- Appunto!! La mia volontà!! – sbotto io, facendo cadere le braccia lungo i fianchi e stringendo i pugni - L’hai soffocata la mia volontà… da quando stiamo insieme, sembra che io non sia più padrona della mia vita! Tu hai deciso che saremo diventati una coppia, prima che io ti conoscessi veramente… tu hai comprato il vestito da sposa, prima di stare insieme… e infine hai progettato il matrimonio, prima che io accettassi di sposarti! Non puoi decidere della mia vita Hidashi! Solo perché nella tua vita hai sempre avuto quello che desideravi, non significa che anche con me sarà la stessa cosa! –

Ignoro la sua mascella irrigidita dal mio lungo monologo e sostengo il suo sguardo decisa, ma allo stesso tempo impaurita.
Hidashi è sempre stato gentile con me, ma questo lato calcolatore, l’avevo sempre ignorato…
Mi illudevo sempre che lui mi voleva al suo fianco perché mi amava follemente… e in parte è così… ma non posso stare accanto ad un uomo che mi toglie la libertà!
Credevo che sarei stata felice con lui… e forse… lo sarei potuta essere… ma adesso non posso più fingere… non adesso che ho la possibilità di rimediare a tutti i miei errori…

Ho accettato di sposare un uomo che non amo, solo per cercare di dimenticarmi di lui…
Ho accettato, perché credevo che con il tempo mi sarei abituata all’idea di non potere avere accanto Inuyasha…

Ma adesso non posso accettare di vivere con Hidashi come sua moglie… visto che delle semplici frasi sussurrate all’orecchio mi hanno fatto crollare.
E’ ancora presto per cambiare pagina…
E’ stupido essersene accorti ora… ma ormai il danno è fatto… ed è giusto rimediare…



Un improvviso bruciore alla guancia sinistra mi costringe a voltare la faccia in direzione opposta.
Non casco in terra per miracolo.
Il rumore dello schiaffo di Hidashi si propaga forte in quelle mura rovinate e d’istinto, mi porto una mano sulla guancia colpita, sicuramente già arrossata.

Mi sento umiliata, ma infondo me lo sono meritato.
Se fossi stata sincera con il mio cuore, tutto questo non sarebbe accaduto…

Ingoiando buona parte del mio orgoglio, alzo il volto verso il mio vecchio fidanzato, ma quello che mi si presta davanti agli occhi è diverso da quello che mi aspettavo di vedere…

Inuyasha, non appena Hidashi mi aveva colpito, sicuramente era scattato verso di lui, e, con un pugno in pieno viso, l’aveva fatto cadere di qualche metro da me.

Sgrano gli occhi ammutolita, mentre da dietro la schiena dell’hanyou, osservo il nobile, già accerchiato da tre dei suoi uomini, alzarsi con il loro aiuto.
Una volta in piedi, si tocca il labbro sanguinante e subito dopo, rivolge un occhiata furiosa verso il mezzo demone che prontamente, si è messo in mezzo fra me e il nobile, come per proteggermi.

- Adesso picchi anche le donne bastardo?? – ringhia lui, avendo come sola risposta il silenzio e lo sguardo gelante di lui.

Il mio cuore batte all’impazzata e sussulta quando sento una mano sfiorarmi la spalla nuda.
Mi giro e noto con piacere la mia amica Sango che mi regala un sorriso di conforto, subito seguita da Shippo che si va ad appostare sull’altra mia spalla.

Adesso mi sento meno sola..
Sono contenta di avere degli amici come loro..


Dopo vari secondi di silenzio, Hidashi prende la parola, usando un tono talmente distaccato e tagliente da farmi venire i brividi.

- Andatevene tutti dal mio palazzo… ORA! –


Senza farmelo ripetere, distolgo gli occhi dai quelli verdi del nobile che non appena finisce la frase, se ne va, scortato da tutti i suoi uomini.
Sospiro rincuorata dal fatto che tutto sia andato bene e, anche se questo mio rifiuto porterà a qualcosa di negativo, per esempio una maggior ostilità da Kikyo, non mi importa.
Mi basta sapere che il matrimonio è annullato.

- Beh… mi sembra che qui non abbiamo più nulla da fare.. no? – mi sento dire da Miroku che a passi svelti si è avvicinato a me e mi ha strizzato l’occhio con fare complice.

Gli sorrido riconoscente, quando mi rendo conto che in parte è merito suo se ho avuto la possibilità di annullare il matrimonio…
Se non ci fosse stato lui, di sicuro, un altro monaco avrebbe detto che il matrimonio era ancora valido e mi avrebbero incastrato di nuovo.
Ma infondo aveva ragione Miroku… il matrimonio non era tecnicamente concluso.. ergo per cui, ho avuto la fortuna che il mio amico abbia capito la situazione e mi abbia aiutato.

Vorrei abbracciarlo, per ringraziarlo silenziosamente, ma mi limito ad annuire.
Se non ci fossero i miei amici… non so come avrei fatto!








Cosi, dopo quel clamoroso rifiuto, sono corsa insieme a alla mia amica Sango a prendere le mie poche cose e, senza nemmeno togliermi il vestito, me ne sono andata con lei, sopra Kirara, verso il villaggio, lasciando indietro Miroku e Shippo.
Non ho avuto nemmeno il coraggio di aspettare Inuyasha e Kikyo per il viaggio…
Sarebbe stato troppo umiliante.
Non so come avrei potuto guardarli… e come mi avrebbero guardato loro!

Rabbia, forse da parte di Kikyo, perché il mio rifiuto di sposare Hidashi, è una prova fin troppo lampante che sono sempre innamorata del suo compagno…

E Inuyasha? Cosa mi avrebbe detto?
Un semplice grazie? …Per poi ritornare dalla sua miko??
Adesso con che coraggio passeggerò nel villaggio? Dovrò far finta di nulla?
Come se tutto ciò non mi tocca minimamente?
No… non penso che adesso sia più possibile…

- Kagome… hai fatto la scelta giusta… - mi dice Sango, rincuorandomi almeno un po’.

Non le vedo il viso, visto che mi sta dando le spalle, ma sono sicura che mi stia regalando un mesto sorriso…
Lei prima di tutti, era consapevole che non amavo Hidashi…
Lo stavo facendo per il mio futuro, per crearmi un piccolo angolino nel mondo dove io non ero solo la brutta copia di una sacerdotessa…
Ma a quanto pare… stare con Hidashi non era il mio destino…

- Grazie… - sussurro a malapena io, appoggiando la mia testa sulla sua schiena, esausta.

Dopo quest’orrenda giornata, voglio solo riposare…
Forse a mente lucida saprò cosa fare… spero…






Non appena raggiungiamo il villaggio, ci dirigiamo verso la capanna di Obaba e Rin, dove i miei amici avevano lasciato in custodia le due gemelline e subito dopo aver spiegato alla donna quello che era successo, premurosamente, mi permette di dormire per questa notte nella sua vecchia casa, in cui abitava prima di trasferirsi in quella di Kaede per badare a Rin.
Senza pensarci due volte, accetto la sua gentile proposta e dopo aver ringraziato e salutato Sango, mi vado a rintanare nella capanna disabitata, posta ai margini del villaggio, ma non per questo, del tutto isolata.

La mia amica avrebbe preferito che io restassi a dormire da lei, nella camera degli ospiti, ma la sua preoccupazione per me, mi avrebbe fatto stare peggio.
Sono già consapevole che stanotte non chiuderò occhio… e se fossi rimasta a dormire da Sango, le avrei fatto più pena di quella che le faccio già!
Non voglio che mi veda nessuno in queste condizioni pessime…

Ho gli occhi rossi dal pianto, capelli scompigliati e se continuo a non dormire cosi, avrò anche le occhiaie!

Finalmente, dopo averlo portato tutto il giorno, mi sfilo il vestito bianco e mi metto un semplice kimono da notte color pesca.


(Gente, scusate l'intromissione, ma vi consiglio di leggere da qui in poi, ascoltando questa bellissima melodia! ;) Rende molto secondo me e inoltre è una sinfonia molto bella... eccola qui: http://www.youtube.com/watch?v=dX6PDywtUNo Buona lettura! ^^ )


Un’altra amara lacrima mi scende dagli occhi non appena ricordo le parole di Inuyasha:

… Ti prego… non andartene con lui…
… Non ce la farei a perderti un’altra volta…


Kami!! Perché devo essere cosi debole?
Mi sono bastate quelle poche parole per farmi andare nel panico più totale e mandare all’aria tutti i miei buoni propositi di dimenticarlo!
Anche se, i nostri sentimenti sono contraccambiati, non possiamo stare insieme…
Fino a che lui non lascerà Kikyo, non potremo stare insieme!
Ma allora perché mi dice quelle cose smielate?
Che cosa pensa che io faccia?
Non so più nemmeno io cosa fare!!


Con un gesto rapido della mano, la scaccio via, quasi con rabbia.
Potrò mai essere felice?
Cosa chiedo infondo?
Voglio solo smettere di piangere e soffrire… Prima Naraku, adesso persino Inuyasha è diventato causa della mia frustrazione…

Apro il futon e mi nascondo sotto le coperte, desiderosa di abbandonarmi fra le braccia di Morfeo, ma nemmeno dopo diversi minuti, un briciolo di sonno si impossessa di me.

Penso alle parole, sicuramente velenose che mi dirà Kikyo, quando un giorno saremo a tu per tu…
Penso alle continue preoccupazioni che mi daranno i miei amici, alle loro occhiate cariche di pietà, alle parole non dette…

E penso a Inuyasha…
La sua immagine possente non si vuole allontanare dalla mia mente!

Stanca di rigirarmi nel futon, mi scopro e mi dirigo verso la finestrella che da sul bosco.
Guardare questo lato oscuro della foresta, quasi mi impaurisce, mi fa diventare la pelle d’oca.
Non sento nessun rumore al di fuori del mio respiro e ciò mi inquieta…
Fuori da questa capanna, ci sono più pericoli di quanti io possa immaginare.
Demoni, animali feroci e anche uomini…

Sospiro angosciata mentre penso che forse rimanere a dormire da Sango non era un’idea così malvagia…
Mi avrebbe visto vulnerabile, ma almeno mi sarei sentita meno sola e..
No.

Io mi devo abituare a tutto ciò.
Io SONO sola.
Non avrò mai nessuno al mio fianco.
Non sono riuscita a sposarmi ora e non lo farò mai.

Un'altra lacrima mi bagna la guancia, non appena realizzo che malgrado i miei sforzi, non riuscirò mai a legarmi a qualcun altro..

Mi stringo meglio la veste con le mani, per un improvviso spiffero di aria gelida.

Chiudo gli occhi, immaginandomi di venire circondata da quell’abbraccio letale, quanto gentile che tanto conosco.

L’immagine della mia schiena, placidamente appoggiata al suo petto muscoloso, è così… vivido, che ancora una volta, una goccia salata sfugge dal mio controllo, solcando una scia umida sul mio viso arrossato.

Cerco di trovare conforto da questa scena, frutto della mia mente, troppo stanca di soffrire, e mi lascio cullare da quest’abbraccio protettivo, smettendo di pensare a Kikyo, Naraku, Hidashi…
Mi voglio solo abbandonare a questa familiare e tanto amata sensazione.

Quante volte avevo avuto paura e la sua presenza aveva acquietato il mio animo?
Troppe.

Ma sento ancora una volta la necessità di ricordare.
Di lasciarmi andare a quei ricordi cosi dolorosamente lontani.

Sorrido lievemente, come una stupida, quando riesco persino a focalizzare il suo profumo di muschio, di maschio… un’essenza che mi ha sempre stregato.

Adoravo salirgli sulla schiena quando viaggiavamo insieme… potevo respirare per quanto tempo io volessi il suo odore selvaggio, senza farmi notare da lui.

Lascio andare indietro la testa, come per immaginarmi meglio tutto questo..
Io e lui, soli in una capanna, nel cuore della notte… come se io mi fossi svegliata e lui, in un silenzioso abbraccio, mi stesse chiedendo di ritornare a letto con lui, come una coppia…
Già… una coppia..
E’ questo che vorrei con tutta me stessa…





Tuttavia, sbarro gli occhi, non appena la mia nuca va a toccare qualcosa di solido.

Boccheggio spaventata con il cuore a mille, quando mi rendo conto che quello che io credevo fosse un sogno ad occhi aperti è veramente realtà.

- I-Inu.. Inuyasha!! C-Che cosa ci fai qui?? – balbetto io, liberandomi dal suo abbraccio e tremando leggermente.

Lui, come non avessi detto nulla, si avvicina a me, accarezzandomi una guancia e togliendo con il pollice la striscia umida che mi percorre il viso fino al mento, simbolo della mia vulnerabilità del momento.

- Scusami… è sempre per colpa mia che stai piangendo… - mi sussurra dispiaciuto, con voce roca, donandomi dei brividi di piacere.

Vorrei dirgli di andarsene, di lasciarmi sola, perché devo sempre assimilare bene il tutto, ma la mia gola si è inaridita improvvisamente.
Boccheggio terrorizzata da quell’ondata di emozioni che mi sta attraversando tutto il corpo da quando lui ha posato i suoi occhi sui miei.

- Ho corso, per raggiungerti prima degli altri… - mormora lui, riferendosi a Miroku, Shippo e in primo luogo a Kikyo - … ma avevo bisogno di vedere se stavi bene… -

Abbasso la testa, sfuggendo dalla sua carezza, sentendo immediatamente la mia guancia diventare fredda.

- Come pensi che io possa stare?? – singhiozzo a denti stretti, fissando il pavimento, ma sono costretta a tornare ad ammirare quelle pozze d’oro, quando, con una gentilezza da straziarmi l’anima, mi solleva il volto con tutte e due le mani.

- Mi perdoni? –

- Per cosa? – gli domando sorridendo leggermente e lasciando cadere le mie braccia inermi lungo i fianchi, mentre le mie lacrime stanno già lottando per fuoriuscire.

Infondo non è solo colpa sua se ho annullato il matrimonio…

- Per non averti saputo lasciare andare… - lo dice in un sussurro, ma quando la sua voce calda arriva alle mie orecchie, il mio cuore smette di battere.

Sgrano gli occhi e tremo leggermente per il significato di quelle parole.

- Inu… - soffio io, sulle labbra, ormai fin troppo vicine alle mie.

Lo vedo avvicinarsi, per azzerare le distanza fra di noi, e come se fosse stata la cosa più naturale del mondo, chiudo gli occhi, socchiudendo la bocca.


Non devo aspettare tanto per risentire le sue labbra ruvide sulle mie.
Inclino leggermente la testa, mentre una sua mano lascia la mia nuca per scendere verso i miei fianchi.
Allungo le sue mani dietro la sua testa, per sentirlo più vicino, per farlo più mio.
Il suo fiato caldo mi solletica il volto, facendomi fremere.

Comincio di nuovo a piangere quando mi immagino cosa sarebbe successo al sorgere del sole.
Lui se ne sarebbe di nuovo andato.
Sarebbe tornato dalla sua amata Kikyo.

Mentre le nostre lingue stanno danzando una ballata vecchia come il mondo stesso, il mio cuore si sta dividendo in due..
Una parte sta scoppiando di felicità per questo inaspettato e piacevolissimo contatto, ma l’altra mia parte… sta morendo lentamente sotto il peso della consapevolezza di non potere mai avere quello che più voglio.


Senza preavviso, si allontana di qualche centimetro da me, rompendo quel bacio che si stava facendo via via più passionale.

Mi guarda in maniera così… profonda… che fatico a sostenere il suo sguardo.
Aggrotta le sopracciglia contrariato alla vista delle mie nuove lacrime e quasi mi sento in colpa di essere io la causa di quel cambiamento repentino di lui.

Una nota di curiosità allarma i miei sensi, non appena scorgo nelle sue iridi una determinazione che non avevo mai visto in lui.

- Kagome… - mi chiama sottovoce lui - … non voglio che tu versi nessun’altra lacrima per me…-

Abbasso il capo amareggiata, impossibilitata a mentirgli di nuovo… non su questo.

- E’… impossibile… non credo che mi abituerò mai a vederti assieme a Kikyo… -

Sto per iniziare di nuovo a piangere, quando ancora una volta, le sue parole mi colpiscono, facendomi dimenticare di respirare.

- Non dovrai più farlo… -

Alzo la testa di scatto, incrociando i suoi occhi incredula.
Ho sentito bene?

- C-Come? – balbetto io, mentre lui sposta la sua attenzione su una mia ciocca di capelli, caduta oltre la mia spalla.

Arrossisco osservando la sua devozione nel riportare dietro l’orecchio quel solitario ciuffo color ebano, cosi in contrasto con i suoi, bianchi come la neve.

- E’ inutile stare con Kikyo, se poi per tutto il tempo penso a te… - bisbiglia imbarazzato, continuando a osservare i miei capelli.

Io rimango immobilizzata.
Non so cosa dire.
Continuo a fissarlo, sconvolta, ancora incredula di quello che ho sentito.

- Io… non posso fare finta di niente ancora per molto… - mormora lui, spostando la sua attenzione su qualsiasi cosa che non siano i miei occhi.

Se non fosse per la situazione, mi arrabbierei con lui…
Siamo a pochissimi centimetri di distanza, abbracciati, e lui cerca in tutti i modi di guardare altro, per sfuggire al suo imbarazzo!

Sto quasi per invogliarlo a continuare a parlarmi, quando finalmente incrocia i miei occhi, scrutandomi fin dentro l’anima e una scossa di adrenalina mi percuote quando percepisco quello che sta per dire.


- Io… ti amo -












Ti amo…
Dopo tutto quello che è successo, finalmente, riesco a dichiararmi.
Quando l’ho vista piangere non ho saputo più resistere.

Lei si è mostrata così… fragile… e ogni mia intenzione di mostrarmi superiore a qualsiasi mio sentimento, è sfumata come neve al sole.

Aspetto in tensione la sua risposta, dimenticandomi persino di respirare.
Noto ansioso di come abbia allargato gli occhi per la mia dichiarazione e di come il suo corpo si sia irrigidito sotto le mie mani.

Ho una paura terribile, che nonostante tutto, nonostante i nostri baci di poco fa, mi rifiuti… e se lo facesse non potrei sopportarlo… non dopo aver scelto con chi stare!

- Kagome… l’altra notte tu mi hai chiesto chi avrei scelto… - inizio io, per far cessare quel silenzio così… forte, che era calato su di noi - … e adesso so quale è la cosa giusta da fare… -

- … domani lascerò Kikyo… per poter stare con te… - l’ultima frase quasi la sussurro, abbassando le orecchie, per la vergogna di mostrarmi così dipendente da lei.
Si è vero, senza di lei non sono niente…
Ho bisogno di tutto di lei… i suoi rimproveri, la sua voce, il suo profumo, le sue labbra, il suo sorriso… LEI.
Ho un disperato bisogno di lei per sentirmi completo.


Il mio cuore ricomincia a battere furioso nel mio petto, non appena Kagome, senza emettere parola, mi bacia.
Sorpreso, ma piacevolmente soddisfatto, ricambio quel casto bacio, subito trasformato da me in qualcosa di più profondo.

Quando le nostre labbra, ormai rosse, si dividono per permetterci di respirare, vado a incrociare i suoi bellissimi occhi castani, che finalmente hanno smesso di piangere.

- Quindi… accetti di avere al fianco un mezzo demone come me? – le domando sottovoce, quasi vergognandomene.

Non sono mai stato bravo a capire le donne e in una situazione come questa, ma voglio essere sicuro che questo bacio significa quello che ardentemente penso.
Non posso permettermi di sbagliarmi.

Lei ride lievemente, scaldandomi il cuore con quella sua voce cosi maledettamente suadente, appoggiando la sua testa sulla mia.

- Io scelgo TE! – bisbiglia lei a nemmeno un centimetro dalle mie labbra, guardandomi con amore.


- Anche io ti amo… non ho mai smesso di farlo… - mi dice infine, prima che io mi riappropri delle sue labbra.


Dire che sono felice non è nulla…
Faccio mie quelle labbra dal sapore di fragola più e più volte, non curandomi nemmeno di quanto poco respiro.
La stringo a me, come se volessi farla diventare un tutt’uno con me.

Le accarezzo il viso, i capelli, vorrei farle capire quanto felice mi ha fatto, dicendomi che mi accetta per quello che sono… un mezzo demone… e visto che non sono mai stato bravo a parole, uso i gesti per farglielo capire...

Alterno baci passionali a piccoli baci e lei sembra gradire.
Qualche volta, socchiudo gli occhi, per vedere il suo volto mentre la sto baciando… e i miei occhi si incantano ogni volta di fronte al suo viso arrossato.

Kami quant’è bella…
E’ diventata bellissima rispetto a tre anni fa.
Già a 15 anni era carina, ma adesso… non so nemmeno come descriverla!

Le mie mani diventano via via sempre più voraci, strappandole dei gemiti, repressi contro le mie labbra.

Ma non appena la sento sussultare, mi do mentalmente dello stupido.
Senza che me ne rendessi conto, una mia mano era scivolata sul davanti, toccandole un seno.
Arrossisco quando lei, dopo aver rotto il bacio, abbassa lo sguardo sulla mia mano colpevole, facendomi sentire un perfetto pervertito.

Kami, mi sono dichiarato da nemmeno cinque minuti, e già sento il bisogno di avere dell’altro da lei?
Sono proprio uno stupido!
Non voglio che pensi questo di me!


- Kagome... scusami! Io.. io non volevo mancarti di rispetto… - la tranquillizzo, togliendo subito la mia mano da lì e guardando il pavimento.

Ma quello che dice mi stupisce come sempre.

Con una lentezza infinita, riprende la mia mano e la riporta sul seno, arrossendo a dismisura.
La fisso sconvolto, aspettando incredulo di leggere la conferma dai suoi occhi, che al momento sono nascosti dalla frangetta scura.

- Io… mi fido… - sussurra solamente, continuando a tenere lo sguardo basso.

Sebbene anche io sono imbarazzato per questa situazione, non riesco a fare altro se non intenerirmi.
Lei si sta concedendo esclusivamente a me.
E io mi sento così potente, così… importante, per avere la possibilità di scegliere cosa fare.
Quando ero mezzo demone, io non avevo scelta.
Dovevo aspettare che fosse una notte di luna nuova per farlo…
Mentre adesso…

- Sicura? – domando debolmente sottovoce, non staccando la mia mano da quella perfetta rotondità.

Per lei deve essere difficile…
Sento chiaramente dal suo odore puro che nessuno l’ha avuta.. e questo mi riempie di gioia e di un orgoglio tipicamente maschile.
Sapere di essere il primo, e spero l’UNICO, uomo a bearsi di lei mi fa sentire la persona più fortunata del mondo.













- Sicura? –

Superando l’imbarazzo, mi decido ad alzare lo sguardo su di lui.
Scorgo nelle sue iridi un desiderio mai visto prima e anche io, fremo a pensare di diventare sua.
Spingo impercepibilmente la sua mano verso il mio petto, godendo di quel contatto così intimo e come per eliminare i suoi dubbi, annuisco debolmente, sorridendogli.

E questione di pochi attimi e la sua mano, seguita subito dopo da quell’altra, si va ad insinuare sotto il mio kimono, toccando la mia pelle calda.
Mi bacia, come se i nostri sospiri fossero l’aria di cui abbiamo bisogno per respirare…
Le mie mani, come le sue, tolgono i vestiti superflui, e solo dopo che anche l’ultimo strato di stoffa cade sul pavimento, ci guardiamo negli occhi.

Mi prende in braccio e con delicatezza, mi stende sul futon, sovrastandomi quasi subito.
Mai avrei pensato che le sue carezze mi avrebbero fatto sentire così…

I suoi baci, sul mio corpo mi fanno volare in paradiso.
Nemmeno la nudità sembra essere più un problema.
Sembra tutto così… così perfetto..
Il freddo della notte scivola via dalla mia pelle e nuove e continue ondate di calore si fanno strada in me sotto ogni sua carezza.

Sorrido completamente appagata, mentre sento una sua mano sfiorarmi la gamba.
So che tra poco tutto cambierà, tra pochi istanti sboccerò sotto di lui, ma i suoi continui baci e colpi di lingua sul collo, non mi fanno ragionare più.

Sospiro e gemo toccando il suo corpo scolpito, perfetto, che mi sta regalando sensazioni mai provate prima.

Il suo profumo si fonde con il mio e sono in estasi.
Lo lascio fare, cercando di ricambiare il più possibile il piacere che mi sta regalando e che mi sta incendiando i sensi e il corpo…












Se la perfezione potesse farsi persona, quella sarebbe Kagome.
Quando ho visto il suo corpo nudo, ho dovuto resistere per non farla mia subito.
Voglio che la sua prima volta sia perfetta, non voglio farle fretta.

La riempio di baci e carezze, crogiolandomi nell’udire i nostri gemiti sussurrati nella stanza.
E’ musica per le mie orecchie!

Mi godo appieno tutte queste emozioni, sapendo che in parte, sono nuove per me.
Non l’avevo mai fatto quando ero un mezzo demone…

Adesso grazie al mio udito finissimo, posso perfino sentire i battiti del suo cuore rallentare e battere furiosamente nel suo petto.
Lecco vorace il suo collo, baciandolo, mordendolo con delicatezza, scoprendo, dall’odore di lei, sempre più intenso, quanto piacere io le stia dando.

Il mio petto, attaccato al suo, mi eccita da morire e impazzisco di desiderio, invocando qualche volta il suo nome fra un sospiro e l’altro.
Tocco, senza stancarmi mai, quella pelle così liscia e rovente, che profuma di vaniglia scatenando così i miei istinti più umani.











La passione ci travolge, come un fiume in piena, che spazza via tutto.
Sebbene il dolore iniziale, comincia a muoversi ritmicamente sopra di me, provocandomi continue e intense scariche di piacere.

Facciamo l’amore per non so quanto tempo, ma vorrei vivamente che non finisse mai…
I suoi gemiti, il mio nome sussurrato con quella sua voce arrocchita dal desiderio… mi sta facendo volare in paradiso.
Sorrido nel vederlo con gli occhi socchiusi, così intento a proteggermi da se stesso.












Non riesco ancora a crederci…
Stiamo facendo l’amore!
Finalmente dopo tanto tempo, Kagome è diventata mia!
Scosse di piacere mai provate prima mi fanno quasi accapponare la pelle, ma dovevo aspettarmelo… con Kagome sarebbe stato così… semplicemente unico!

La stringo maggiormente a me quando, vicino all’apice dell'amplesso mi abbraccia più forte, inarcando la schiena e facendo aderire meglio i nostri corpi.

La sua pelle candida reclama di essere baciata, di essere morsa, marchiata.
L’orgasmo ci travolge nello stesso momento, investendoci con una potenza inaudita e lasciandoci deboli e tremati.

Tremo per lo sforzo.. mai avevo provato tutte queste emozioni.. corpo e mente erano un tutt’uno e il mondo attorno a me sembrava essersi annullato.
Crollo esausto su di lei, stando bene attento a non gravarle troppo, e guardo felice il marchio che le ho appena fatto fra spalla e collo.

Appena un briciolo di forza riemerge in me, facendo leva sui gomiti, bacio quel segno leggermente arrossato, così significativo per me.
Due gocce di sangue, segno dei miei canini appuntiti, fanno capolino sulla sua pelle candida, ma io, prontamente, le caccio via a colpi di lingua.

Kagome, ancora sconvolta dall’ondata di piacere che ci ha travolto, ha ancora il fiato accelerato e ad occhi socchiusi, mi lascia fare, cercando di riacquistare la lucidità perduta.

Non appena finisco il mio compito, alzo la testa di qualche centimetro per poter osservare Kagome, adesso completamente rilassata sotto di me.

Mi guarda confusa, come per cercare di capire cosa io le abbia fatto.

- E’ il mio marchio… - mi sbrigo a spiegargli, non senza una leggera punta di timore - … alcuni demoni, lo imprimono sulle loro donne… -

Lei aggrotta le sopracciglia, facendo scivolare un suo braccio lungo la mia schiena, fino a toccare con la mano il mio fianco.

- Quindi cosa significa per me? – mi sussurra lei facendomi arrossire.

- Significa che agli occhi degli altri, tu sei la mia donna… e nessuno si può avvicinare a te, all’infuori di me… -

Pensavo che mi avrebbe sgridato per la mia gelosia nei suoi confronti e invece non fa niente di tutto ciò… Mi regala uno dei suoi stupendi sorrisi…


- E’ quello che più desideravo… essere solo tua… -


Quando lo dice, fatico per non prenderla di nuovo.
Non voglio che pensi che io sia un maniaco, cosa che effettivamente non sono…

Le do un bacio casto, ma carico di passione… passione che nei giorni a venire sarebbe di nuovo scoppiata.
Mi sdraio accanto a lei, e, mentre lei si accoccola sul mio petto, allungo un braccio per prendere il lenzuolo ai piedi del futon.
Copro entrambi, abbracciandola e baciandola sulle labbra.

Vederla addormentarsi abbracciata a me, mi rende talmente orgoglioso e in pace con me stesso che quasi fatico a crederci.
Veglio su di lei, sorridendo felice ogni volta che si muove nel sonno.
La sento più vicina a me, la sento più mia.
Le passo una mano fra i capelli, cosi tremendamente morbidi e mi accorgo che finalmente avevo trovato quello che cercavo da una vita…

La mia altra metà..
Con Kagome al mio fianco, ho trovato la pace..
Adesso, per la prima volta in vita mia, non mi sento più solo…
…Per la prima volta, non mi sento più… incompleto





Angolino dell’autrice:

Salveeeeee!! Uffff quant’era lungo questo capitolo!! XD non finivo più di scrivere!! XD
Spero almeno che ne sia valsa la pena!! :)
Finalmente i due piccioncini si sono dichiarati!!!
Eurecaaaaa!!! E non solo… lui l’ha addirittura marchiata! ;)
Tutto procede per il meglio…

Ma credete che adesso filerà tutto liscio? Mmmm non mi conoscete troppo bene allora.. ;)
Il prossimo capitolo lo intitolerò “Una rivelazione di troppo” :D
Preparatevi ai colpi di scenaaaa!!! ;)))

Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo e cosa posso cambiare per migliorarlo! :)
Grazie mille di tutto!! :)
Sapere che in molti stanno leggendo la mia storia mi rende piena di gioia! :)


;)
Alla prossima!! :)
Bye bye


Saphira_chan

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Capitolo 25
*** Una rivelazione di troppo! ***







 
 
Capitolo 25



Una rivelazione di troppo!
 


 
Il picchiettare insistente alla porta mi sveglia dal sonno.
Nonostante i raggi del sole mi stanno riscaldando il viso, chiaro segno che è già pieno giorno, non riesco a muovermi.
Associo tutto ciò alla stanchezza e continuo a dormicchiare nel mio letto…
 
Ma i continui e bassi colpi alla porta non accennano a diminuire.
Diventano sempre più forti, più vicini.
 
Un rantolo contrariato fuoriesce dalla mia gola e senza pensarci due volte, nascondo meglio il viso nel cuscino caldo, sperando che prima o poi mia madre avrebbe smesso.
Che cosa aveva quella mattina da picchiare tanto sulla sua porta?
Due o tre picchiettii non bastano forse?
 
Invece i colpi non cessano.
Continuano senza tregua, in maniera ritmica.
Stanca di sentire quel rumore assordante, mi decido ad alzarmi, per dire due paroline a mia madre..
Ma quando vado a stirare le mie povere gambe, ecco che colpisco qualcosa di duro.
Lo stesso vale per le braccia, che non appena cerco di muovermi, incontrano qualcosa di caldo.
 
Un po’ intontita, finalmente mi decido ad aprire gli occhi e quello che vedo, mi fa capire che quello di prima era soltanto un sogno, dettato dalla mia nostalgia da casa.
Sono in una capanna del periodo Sengoku e quando alzo lo sguardo, arrossisco di colpo.
Ciò che mi impediva di muovermi prima, era il corpo, nudo, di Inuyasha e il bussare insistente che sognavo, non era altro che il suo cuore.
Per colpa dei raggi di sole, molto probabilmente avevo spostato la mia testa sul petto dell’hanyou, portando il mio orecchio all’altezza del suo cuore.
Mi accorgo di essere nuda e solo in questo momento mi ricordo quello che è successo stanotte…
 
Le immagini di noi due intenti a fare l’amore, mi investono con una potenza inaudita, tanto che sono quasi costretta a nascondere il viso per l’imbarazzo, in quel petto ampio e muscoloso, che solo poche ore fa avevo avuto la possibilità di tastare.
 
Mossa da un intraprendenza che nemmeno credevo di avere, mi sbrigo a svegliarlo, consapevole che se è già giorno, molto probabilmente Sango sarebbe arrivata a momenti.
Mi rialzo quel tanto basta per vederlo in viso.
Dorme così serenamente…
Mi dispiace quasi svegliarlo…
 
Sorrido felice, mentre deposito sul suo collo dei piccoli baci leggeri.
Lui mugugna qualcosa nel sonno e istintivamente, mi stringe più forte a sè, costringendomi a soffocare una risata cristallina causata dalla consapevolezza che la sua gelosia nei miei confronti non lo abbandona nemmeno quando dorme.
 
Continuo a baciargli il collo, accarezzandogli il petto sul quale mi ha inconsapevolmente schiacciato, sussurrando il suo nome per cercare di svegliarlo.
 
Lui, dopo qualche secondo e vari gemiti lievi, apre gli occhi.
 
- Buongiorno dormiglione! – lo saluto allegra, mentre lui sta ancora sbattendo gli occhi per focalizzare tutte le cose attorno a sé.
 
Tuttavia, non mi risponde subito.
 
- Va tutto bene? – gli domando timorosa, ma non faccio in tempo a finire le frase che lui si è già appropriato della mia bocca.
 
D'altronde dovevo aspettarmelo… Inuyasha preferisce i fatti alle parole.
Non appena finisce di baciarmi, mi accorgo di una cosa che mi fa subito imporporare le guance.
Le nostre posizioni si sono invertite, adesso lui si trova sopra di me e nonostante ci siamo solo baciati, un altro amico là sotto si è svegliato con lui.
 
- Inuyasha… - provo io, non guardandolo negli occhi per l’imbarazzo della situazione -… dobbiamo alzarci! Tra poco potrebbe arrivare Sango! –
 
Cerco di alzarmi, ma lui me lo impedisce.
 
Avvicina la sua bocca al mio orecchio, sorridendo malizioso e sussurrandomi con voce roca di dargli solo cinque minuti, prima di baciarmelo.
Dovrei dirgli di no, ma… l’idea di risentire le sue mani su di me… di rifare l’amore con lui… non mi sembra cosi tanto maligna..
 
Cosi, mi concedo di nuovo all’uomo che amo, con fare più inibito e soprattutto, avendo un “buongiorno” migliore di quello che mi aspettavo!
 
 
 
 
 
 
 
 
Dopo quasi una mezzoretta di vari effusioni, Inuyasha si decide finalmente ad alzarsi.
Ci avviamo mano nella mano verso la capanna di Sango, desiderosi di dirle che finalmente, dopo tanti anni, abbiamo deciso di stare insieme… come una vera coppia.
 
 
 
 
Non appena ci vede arrivare, la nostra amica sfoggia un bellissimo sorriso e mi abbraccia.
Non c’è nemmeno bisogno di dirle cosa è successo stanotte... sono sicura che i nostri occhi stracolmi di felicità stanno già parlando da soli.
Ci fa sedere e di tanto in tanto, mi lancia delle occhiate furbe, di chi la sa lunga.
Vorrebbe sapere i dettagli, lo so, ma davanti a lui non mi sembra il caso…
Quando saremo a tu per tu potremo avere la nostra “chiacchierata” fra amiche.
 
Passiamo diverse ore a ridere e scherzare e più di una volta, ho visto Inuyasha ridere di gusto.
Tutte le volte che sentivo la sua voce calda, mi voltavo verso di lui ipnotizzata, incapace di non fare altro che ammirarlo.
Tutto di lui mi attraeva.
Il suo atteggiamento fiero e combattivo, il suo modo di ascoltare attento e scrupoloso, la sua voce, il suo profumo… le sue tenerissime orecchie, i suoi occhi… e adesso… posso dire di amare follemente anche il suo corpo!
Ieri notte quasi mi sentivo a disagio da tanta perfezione!
Come mai quando in passato lo curavo, non mi ero mai accorta di quanto fosse dannatamente eccitante il suo corpo?
Ogni poro della sua pelle chiedeva di essere toccato, assaggiato, le sue braccia muscolose mi imploravano di provare il loro rigore.
Se ci ripenso, sono ancora scossa da brividi!
Chiudo gli occhi per riprendermi, non appena mi rendo conto di aver superato il limite…
Il mio corpo sta cominciando a scaldarsi e adesso, onestamente, non mi sembra il caso!
Cavoli, da quant’è che sono cosi pervertita?
 
- Kagome? Tutto bene? – mi domanda la causa primaria dei miei pensieri erotici, facendomi arrossire di più di quello che sono.
 
- E-Eh? S-Si si! Nessun problema!! – rispondo io con troppa enfasi, non convincendolo purtroppo.
Appoggia la sua mano artigliata sul pavimento dietro la mia schiena, in modo da avvicinare il suo viso al mio, forse per non farsi sentire da Sango, andata nel momento nella stanza adiacente, intenta a dividere le due gemelline che avevano appena litigato.
 
- Ti fa male qualcosa? –
- Come? – balbetto confusa io.
- Si insomma… ti fa male da qualche parte? – mi ripete lui, arrossendo leggermente.
- N-no.. perché dovrei sentirmi male? –
 
- Ecco… no, niente non importa… - mormora sbrigativo, voltando il volto nella direzione opposta alla mia.
 
E adesso che gli prende?
 
- Eh no Inuyasha! Ora mi spieghi il motivo! – sussurro innervosita, mentre riavvicino il suo volto al mio, trascinandolo per una ciocca di capelli.
 
Lui, come colto sul fatto, mi risponde, stando però bene attento a non guardarmi negli occhi.
 
- N-no ecco… non è nulla… solo… -
- Solo? – lo incalzo io.
- … Solo che credevo che ero stato io a farti male ieri notte e mi ero spaventato tutto qui… -
 
Lascio subito la presa dai suoi capelli e sgrano gli occhi per la sorpresa, mentre l’osservo guardare un punto impreciso della capanna.
Lui… temeva che la reazione di prima fosse dovuta a dei dolori improvvisi causati da.. lui??
Per quando facevamo l’amore??
 
- Scemo! Come puoi pensare una cosa del genere? Non mi hai fatto male ieri… - ma lui mi interrompe, decidendosi una volta per tutte di guardarmi.
- Kagome, puoi dirmelo, non mi offendo… io sono un mezzo demone… ho più forza rispetto a un umano qualsiasi… anche se ho provato ad essere più delicato possibile, il tuo corpo magari è comunque indolenzito… magari ti ho stretta troppo a me o magari… -
 
Stavolta sono io a non lasciarlo finire.
Gli rubo un bacio, portando le mani dietro la sua nuca.
Lui, da prima sorpreso, ricambia in maniera più passionale, stringendomi a sé e accarezzandomi la testa di tanto in tanto.
 
- Inuyasha… non dire mai più queste cose! Tu sei stato perfetto ieri notte, capito? –
Il mio cuore fa una capriola quando lo vedo sorridere e rituffarsi sulle mie labbra.
 
 
Tutto sembra procedere per il meglio.
Sango ritorna non appena Inuyasha mi libera dalla sua presa possente e riprendiamo a parlare tranquillamente, assieme anche a Rin e Obaba, che sono giunte a casa della mia amica poco tempo più tardi.
Rin aveva voglia di stare un po’ in compagnia e così Obaba, visto che non aveva nulla di importante da fare, l’aveva accompagnata fino da noi.
Ma una chiacchera tira l’altra e, alla fine, è rimasta anche lei.
 
 
Verso l’ora del crepuscolo, però, sono costretta alla resa dei conti.
Inuyasha ha sentito l’odore di Shippo, Miroku… e di Kikyo..
Già… Kikyo…
Come la prenderà lei? Male, anzi… quasi quasi sto rimpiangendo di non avere con me l’arco.. ho come la netta sensazione che mi vorrà uccidere quando verrà a sapere di me e di Inuyasha!
 
 
Come previsto, sulla soglia di casa ecco apparire Miroku, con il piccolo Shippo adagiato sulla spalla.
Un groppo alla gola mi sale non appena incrocio i loro occhi.
Male.
Molto male!
Non mi piace l’espressione che hanno.
 
Sango li ha persino salutati, ma loro si sono solo limitati a lanciarmi una rapida occhiata timorosa, prima di entrare del tutto nella capanna.
 
 
- Buonasera! Posso? –
Un brivido di adrenalina mi sale lungo la schiena quando la vedo apparire da dietro la stola di paglia.
Il momento della verità è giunto!
Adesso Inuyasha le dirà tutto e… e… mi ucciderà, molto probabilmente!
 
Sango, smette di fissare il suo marito, crucciata per il modo strano con cui è entrato e si rivolge a Kikyo.
 
- Si, certo… il viaggio è andato tutto bene? – le domanda, facendo poi scorrere lo sguardo su me e Inuyasha, in procinto di parlare e di scatenare un putiferio.
 
- Si… Non abbiamo incontrato nessun demone nemico per la via del ritorno, e poi grazie alle guardie che mi ha dato Hidashi, eravamo più al sicuro… -
 
Trattengo il respiro quando risento quel nome…
Hidashi.
Le guardie… sono forse venute a prendere me?
Il principe ha avuto dei ripensamenti nel lasciarmi andare via?
 
- Fhè! Manda altri uomini per fare il lavoro sporco?? – sbotta Inuyasha, come per dar sfogo ai suoi pensieri, che scopro essere uguali ai miei.
 
- Lavoro sporco? Stai andando fuori strada Inuyasha… il suo è stato un gesto di cortesia nei miei confronti.. – spiega con tono calmo… fin troppo calmo…
 
Inuyasha aggrotta le sopracciglia, non capendo dove voglia andare a parare la miko.
- Tuoi? –
- Esatto… a quanto pare… sembra che il principe ha capito che non c’entro nulla nell’annullamento del suo matrimonio… - il sangue mi si gela nelle vene quando sposta i suoi occhi su di me. Solo a me sembra che mi voglia fulminare seduta stante? -… e quindi mi ritiene sempre una sua alleata… -
 
- Va bene… - afferma lui, non dando peso alla sua spiegazione e alzandosi in piedi. - … Devo parlarti però… in privato… -
 
Lei, anziché guardarlo in maniera sospetta, sospira profondamente, prima di riprendere la parola.
 
Sento che c’è qualcosa che non va..
Sento che qualcosa andrà per il verso storto!
Solo a guardare Miroku e Shippo, che non hanno ancora aperto bocca, mi fa pensare che loro sappiano qualcosa… ma non sapere cosa, mi sta facendo impazzire!
 
 
- D’accordo… ma prima di appartarci in privato, devo dare una notizia molto importante… che ti riguarda in prima persona – dichiara lei tranquilla, facendomi trasalire.
 
Quello che vedo… è un sorriso?
 
- O-Okkey… di che cosa si tratta? –
 
- Io… abbandono il ruolo di sacerdotessa del villaggio! – continua lei felice, facendo confondere ancora di più l’hanyou di fronte a lei.
 
- A-Abbandoni… perché? –
- Perché aspetto un bambino! –
 
 



Cosa?
 
 
- Un bambino?? Quindi siete rimasta incinta?? – domanda Rin, dopo che tutti siamo rimasti ammutoliti.
 
No.. non può essere vero!
Nella mia testa continua a rimbombare la parola “bambino”, ovattando i suoni attorno a me.
Di sicuro ho capito male…
 
- Si! Hidashi mi ha fatto scortare dalle sue guardie in modo che non fossi esposta a troppi pericoli…-
 
Corro ad osservare i miei due amici, in cerca di aiuto.
Vorrei vedere sui loro volti un espressione incredula, meravigliata e allo stesso tempo ostile… ma tremo quando mi rendo conto che le loro facce sono oscurate da una maschera di pura pietà dei miei confronti… nei nostri.
 
Inuyasha non è ancora riuscito a spiccicare parola.
Sta ancora assimilando il tutto.
Non ha ancora staccato lo sguardo dalla miko, che sta serenamente parlando con Obaba.
 
- Quindi pensavo bene! Tu e il qui presente Inuyasha avevate una relazione ben più profonda di quanto lo facevate intendere! –
- Obaba lo so che quello che abbiamo fatto è sbagliato… ma ormai non possiamo più tornare indietro! Infondo il villaggio è in buone mani… gli anziani sapranno organizzare gli affari come sempre, anche senza la mia continua presenza e per la difesa.. non c’è nessun genere di problema.. – spiega lei, dando una rapida occhiata a tutti miei amici, rivolgendosi chiaramente a loro - … e poi… se davvero ci fosse bisogno del mio aiuto, gli abitanti del villaggio sapranno dove trovarmi… -
 
Si avvicina a Inuyasha e gli sfiora una guancia, associando alla sua faccia sconvolta, un momento di pura sorpresa, anziché di panico.
 
- Ho deciso che starò più tempo a casa con Inuyasha… I miei doveri da sacerdotessa mi hanno tenuta anche fin troppo lontana dal mio compagno… non è cosi? – gli domanda lei sempre con fare amorevole, forse per la dolce scoperta.
 
Io invece, vorrei morire in questo momento!
Ho un improvviso conato di vomito nel vederli così… uniti.
Stanno per avere un loro bambino.. e io fino a qualche ora fa ero a fare l’amore con lui!
Kami, perché non potevate fare in modo che sapesse del bambino un giorno prima??
Perché avete permesso che mi avvicinassi cosi tanto a lui, per poi riperderlo?
Perché??
 
Chiudo gli occhi per cercare di calmare il tremore.
Cosa posso fare io dinnanzi a un legame del genere??
 
Un bambino..
Posso rompere cosi, una famiglia?
Si… perché anche se mi costa molto dirlo, adesso è ciò che sono..
Una famiglia…
 
Se anche dovesse abbandonare Kikyo, una parte di lui starebbe sempre con lei… nel suo grembo…
E questo non voglio che accada…
Non voglio obbligarlo a stare con me, solo perché non sa dirmi addio.
Non voglio che stia con me, sapendo che la madre di suo figlio e il figlio stesso potrebbero in futuro aver bisogno di lui…
 
 
Alzo lo sguardo sicuro su di loro.
Inuyasha mi da le spalle, ancora intento a fissare la miko e lei... lei gli sta sorridendo.
 
Questo è troppo…
Devo uscire da qui.
Sento gli occhi inumidirsi e non voglio che mi vedano piangere.
Non voglio che mi vedano così fragile.. così… abbattuta.
 
Ho perso ormai… è ora che mi faccia da parte.
 
 
- Non ne sei felice Inuyasha? Diventeremo genitori… - mormora lei, leggermente imbarazzata nel pronunciare quella parola.
 
- I-io… -
 
- Vi faccio i miei auguri allora! – si intromette la vecchia, mentre ancora Inuyasha sta boccheggiando in cerca di parole. – Spero che la gravidanza proceda nel migliore nei modi! –
 
 
 

- Già… - mormoro io, facendo calare il silenzio su di noi.
 
Inuyasha e Kikyo improvvisamente si girano verso di me. Il primo, fissandomi agitato e la seconda, scrutandomi in maniera ostile.
 
- K-Kagome.. – sussurra lui, forse avendo già sentito, grazie al suo olfatto sviluppato, l’odore delle mie lacrime imminenti.
 
Nonostante tutto, tiro gli angoli della bocca in un sorriso.
Nonostante tutto, trovo la forza di guardarlo negli occhi.
Nonostante tutto, trovo il coraggio di lasciarlo andare.
 
- Vi… vi faccio i miei auguri anche io… -
 
Mi alzo con fatica, come se tutte le mie forze fossero state risucchiate via e nascondendo gli occhi, ormai fin troppo lucidi, dietro la mia frangetta esco da quella stanza non guardando nessuno in particolare e mormorando una frase patetica come “ scusate, ora devo andare.. “
 
 
Non appena l’aria fresca si scaglia sulla mia pelle incandescente, inizio a correre verso il bosco, consapevole di aver dato un ulteriore conferma a Kikyo dei miei sentimenti per Inuyasha.
Adesso le mie lacrime stanno scivolando libere sulle mie guance, mentre il mio cuore batte furioso per la folle corsa che ho intrapreso.
 
Voglio che batta per lo sforzo, per la fatica di aver corso fino a un ruscello di una piccola radura…
Non per il dolore che sto provando.
No, per quello ci pensa già la mia testa che mi continua a tartassare, come per rinfacciarmi di essermi concessa così facilmente a lui, con delle immagini di me e Inuyasha intenti a fare l’amore.
Il sentimento che ci ha unito ieri notte era vero.
Lo so.
 
Ma a cosa serve adesso?
A niente!
Stupido cuore!
Se non lo amassi cosi tanto sarebbe tutto più facile!
 
 
Appoggio la schiena contro un albero e scivolo lentamente verso la terra, portando le ginocchia al petto così da nasconderci il viso.
Continuo a piangere, fino a che non sento un braccio muscoloso cingermi le spalle.
 
La mia testa scatta all’insù, e sgrano gli occhi quando incrocio quelli dorati di cui mi sono innamorata.
 
- I-Inu… non dovresti essere qui! – singhiozzo io, non riuscendo però a darmi un contegno.
Non riesco a mostrarmi indifferente.
Non davanti a lui.
Non riesco a nascondergli la sofferenza che sto provando in questo momento…
 
Ma solo dopo che lui, in un gesto fulmineo mi attira a sé, capisco che il mio dolore, è solo un eco del suo.
 
Mi stringe così forte, che quasi non respiro.
 
- Kagome… io… io non lo sapevo… - mi sussurra lui, sopra la mia testa.
 
Io mi vado a nascondere meglio sul suo petto, come se i suoi lunghi capelli mi proteggessero da tutti, come se quelli fossero una cascata argentea in grado di separarmi dal mondo esterno selvaggio e crudele, buono solo per recare sofferenza altrui.
 
- Non… mi devi spiegare nulla… ti chiedo solo… di fare finta che quello che è accaduto la scorsa notte non sia mai successo… -
 
Forse, col tempo mi sarei potuta abituare all’idea di lui…

no…
non credo di poterlo mai cancellare dal mio cuore... però, se entrambi ci comportassimo come se niente fosse realmente accaduto… forse me ne sarei fatta una ragione…
Ma lui non è della mia stessa opinione e mi stringe maggiormente a sé, ringhiando offeso per quello che ho osato chiedergli.
 
- Come puoi pensare che io faccia finta di nulla?? Maledizione Kagome! Io.. io ti amo! Non posso fare finta di nulla! Ti ho… persino marchiata! E’ con te che voglio stare! –
 
Un senso di angoscia, misto ad amore, mi porta a singhiozzare come una bambina.
- Io.. lo so… ma non possiamo adesso… sia io che te, sappiamo cosa vuol dire non avere accanto a sé un padre… anche se quello che più voglio è stare al tuo fianco, è tuo dovere prenderti cura del bambino…sarei un mostro se te lo impedissi! –
 
- E’ mio dovere ma… io non… dannazione!! In che razza di situazione siamo! – latra lui, furioso con tutti e con nessuno in particolare.
 
- Va’ da lei… si starà chiedendo dove sei andato… - mormoro io abbattuta, tuttavia non del tutto decisa a sgusciare via dal suo abbraccio letale.
 
- Non mi importa… io… io voglio che tu sappia che non ti abbandonerò… che ti starò sempre vicino, che… -
 
- Inuyasha… non capisci che è inutile ormai? Non puoi includere me nella tua… famiglia… -
 
E’.. difficile da accettare, ma alla fine bisognerà farlo…
Dovremo farcene una ragione.
Entrambi.
Ma nonostante una piccola briciola di me mi stia urlando di iniziare a prendere le distanze da lui, non riesco a fare a meno di lasciarmi andare ad un ultimo bacio possessivo che mi ha rubato.
 
 
Lascio che la sua lingua guidi la mia, mentre le mie lacrime, si vanno a confondere con le sue.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Nonostante la mia rabbia sia ad un passo dall’ esplodere per colpa del suo comportamento, mi trattengo.
Vederlo andare via, sebbene gli abbia annunciato la notizia, mi lacera l’anima.
 
Come se niente fosse, saluto i due coniugi e mi avvio verso la mia casa, sempre scortata dalle guardie che il principe mi ha dato.
Un gesto gentile da parte sua…
 
E pensare che tutto questo è successo per colpa sua…
Kagome…
Cosa avrà lei che io non ho?
Io sono quella originale! Lei non sarebbe mai nata se non fosse per me!
E’ solo un pezzo della mia anima, eppure, sia Inuyasha che Hidashi, sembrano venerarla… amarla…
 
Arrivata alla mia capanna, faccio cenno alle guardie di andarsene ed entro nel mio rifugio.
Sento il passo ritmico di loro allontanarsi sempre di più e non appena cala il silenzio, mi lascio cadere sul pavimento, freddo… come lo sono io.
 
E’ forse questa mia personalità distaccata che mi ha tradito?
Forse la solarità della mia rincarnazione è qualcosa di cui Inuyasha ne è inspiegabilmente attratto?
 
 
Quando ho espresso il desiderio della sfera dei quattro spiriti, ero felice.
Ero diventata umana..
Una donna… la sua donna.
Credevo che mi era stata donata una possibilità di essere felice, amata…
Inuyasha, visto che Kagome se ne era andata, era diventato il mio compagno, coronando il sogno di una vita.
Nonostante le avversità, eravamo di nuovo insieme, l’uno al fianco dell’altro…
Vivevamo insieme, facevamo l’amore ogni volta che ne avevamo possibilità e tutto sembrava andare per il meglio…
Sapevo che una piccola parte di lui, pensava sempre a Lei, ma col passare degli anni, il suo affetto per quell’umana si affievoliva… e ogni notte, in cui diveniva umano, lui diventava sempre più mio.
Credevo di aver riconquistato il suo cuore… ma mi sbagliavo…
Lui non l’ha mai dimenticata..
Ed è bastato vederla assieme ad un altro, che la sua gelosia l’ha smascherato…
 
Ho cercato in ogni maniera di farlo ritornare da me, di sedurlo, di convincerlo a rispettare la sua fedeltà nei miei confronti…
ma il suo… amore per lei, mi rendo conto solo ora, è troppo forte.. persino per me..
 
Abbasso la testa sconfitta da quella consapevolezza.
Alcune volte, quando Hidashi corteggiava Kagome davanti ai suoi occhi, mi accorgevo di come la fissava irato.
Lo conosco troppo bene per non capire certe cose…
Ma io fingevo, per orgoglio, perché fare scenate di gelosia non avrebbe portato a niente…
 
Se lui, amava Kagome, dovevo solo dargli un motivo valido per continuare a stare con me.
Nient’altro.
Solo questo.
 
Sono sempre stata una donna dai sani principi…
Se lui mi avesse tradita con un’altra donna, di sicuro, dopo avergli fatto una buona ramanzina, avrei cercato comunque di rimediare, di capire perché ha preferito andare a letto con un’altra, piuttosto che parlare dei problemi che aveva con me… perché se non ci fossero stati problemi fra noi due, non ci sarebbero stati tradimenti… né da parte sua, né da parte mia…
 
Ma è questo il punto… se mi avesse tradito con una qualsiasi, avremo potuto risolvere…
Ma se la donna in questione è Kagome, no.
Non avrei potuto risolvere nulla..
 
Che rimedi ci sono contro l’amore?
Lui la ama più di me… e questo basta per far crollare tutta la nostra relazione.
Questo concetto, sebbene mi costi tanto dirlo, non posso cambiarlo.
Devo solo subire e basta.
 
 
…. E forse… visto che nella mia vita sono sempre stata abituata a soffrire in silenzio, lo avrei fatto.
La mia rabbia nei confronti di Kagome, sarebbe esplosa non appena l’avrei rivista da sola, non c’era dubbio, ma Hidashi mi ha offerto una possibilità…
Una possibilità di avere almeno vendetta… visto che ormai, non posso più vincere.
Inuyasha preferirà sempre Kagome a me… e questa consapevolezza mi lascia ancora l’amaro in bocca.
 
E’ strano, come il cervello umano, di fronte a un rifiuto amoroso, si mostri cosi vulnerabile, assetato di vendetta e carico di un sentimento privo di ogni sensazione positiva, che ti trascina in basso, senza possibilità di risalire.
 
 
 
 
Mi porto le mani al ventre e penso a quello che era successo dopo il rifiuto di Kagome, al castello dei Takigawa…
 
 
- Che cosa vuoi veramente da me Hidashi? – chiedo atona dopo l’ennesima domanda del principe su Inuyasha.
Dopo che era stato rifiutato da Kagome, mentre Inuyasha, Miroku e il cucciolo di volpe si stavano preparando per ritornare al villaggio, mi aveva convocata di tutta furia, per saperne di più sul “rozzo mezzo demone”, come lo chiamava lui, che gli aveva rubato la sposa.
 
- Quello che vogliamo tutti e due, no? – mi dice lui, facendomi allarmare.
- Che cosa vorresti dire? –
- Che non sono uno stupido Kikyo.. già quando venivo al tuo villaggio supponevo che tra te e il mezzo demone ci fosse del tenero… e oggi, visto lo sguardo teso che hai anche ora, mi hai dato  una conferma! Quindi, per favore, finiamola qui di mentirci a vicenda e parliamo di cose più serie… - sbotta lui di punto in bianco, facendomi trasalire.
 
Osservo sconcertata le persone presenti nella sala, che come me, erano state tutte convocate dal nobile per una ragione ben precisa ma a me sconosciuta.
 
- Non ti preoccupare, loro non parleranno, se io non glielo ordinerò. – Borbotta veloce lui, continuando a camminare irrequieto nella stanza.
Finalmente, si ferma, incatenando i suoi occhi verdi sui miei, e portandosi le mani dietro la schiena.
 
- Sia chiaro, la tua relazione con quello lì, non mi interessa minimamente e non ho né intenzione, né voglia di chiederti i particolari di cosa facciate all’insaputa di tutti! – le sue parole, dettate dalla rabbia repressa di poco fa, sembravano fuoriuscire incessantemente.
Posso chiaramente percepire il veleno che trasuda da ogni sillaba.
 
- E allora che cosa vuoi? – chiedo acida e offesa, per il modo in cui aveva precedentemente spiattellato ai suoi quattro sudditi della mia relazione segreta.
 
 
Ha parlato di me e Inuyasha senza pensarci neanche due secondi e pensa di avere quel tono irrispettoso nei miei confronti?
Chiudo gli occhi a fessura quando mi stanco di vederlo lì immobile, in mezzo alla stanza a studiarmi.
 
- Hidashi, parla adesso o me ne vado! Se ti sei fatto fregare la sposa da sotto il naso, non è colpa mia. Non prendertela con me!! – esplodo io, fulminandolo con lo sguardo, ma mantenendo la mia solita calma apparente… cosa che lui invece sembra aver dimenticato.
 
 
Lui, come resosi conto del suo stato quasi delirante, scrolla la testa e la abbassa mortificato.
 
- Ti chiedo perdono… non volevo mancarti di rispetto. Sono solo sconvolto sempre per prima… -
 
Io non dico nulla, anche io sono sempre delusa e arrabbiata per poco fa.
Quello che è successo, mi fa chiaramente rivoltare lo stomaco.
Inuyasha… sebbene mi sia sempre imposta di non pensarci, ha scelta lei.. non ha mai smesso di farlo…
Pensavo.. speravo che prima o poi la sua gelosia sarebbe scemata… ma mi sbagliavo…
Il modo in cui la difendeva, il modo in cui la guardava… sono tutti chiari segni del suo amore per lei..
E io, sciocca che non sono altro, non ho potuto impedirlo.
Si sono di nuovo innamorati…
Sempre che non lo fossero già prima…
 
Pensare a Inuyasha che mentre stava con me, pensava a lei, mi fa corrodere lo stomaco dalla rabbia!
 
- Io… vorrei solo riprendermi ciò che mio… -
- Ciò che è tuo? – ripeto incredula
- Si. E ho bisogno del tuo aiuto… -
- Non vedo come io possa aiutarti… - mormoro io indignata sempre per poco fa.
- Io invece credo di si… - mi dice, mentre un suo suddito presente in sala, senza proferir parola, gli consegna una scatoletta di legno con delle strane decorazioni intagliate.
 
Dopo aver preso in mano quel piccolo scrigno, sospira soddisfatto, prima di voltarsi verso di me.
Apre la scatola e mi mostra quello che c’è dentro.
Una fiala dal contenuto violaceo, con delle piccole scaglie nere e marrone.
 
Arriccio il naso schifata.
E forse per me quella boccetta?
Spero proprio di no!
 
 
- Questa fiala contiene una sostanza liquida portentosa, estratta da delle piante esotiche da un potente stregone di famiglia… -  mi spiega lui con fare misterioso, prendendo fra le mani l’oggetto in questione e ammirandolo - …se berrai un sorso al giorno di questo, otterremo entrambi quello che più vogliamo… io Kagome e tu… il mezzo demone… -
 
Una scintilla di curiosità attraversa i miei occhi, di fronte alle parole del nobile, ma ancora troppe cose mi restano oscure…
Che si tratti di magia?
 
 
- E’ una pozione magica? – domando scettica, ma la sua risata trattenuta mi risponde da sola.
 
- No Kikyo, niente magia! Solo erbe medicinali… ma ha differenza loro, questa non è una medicina… Vedi, tempo fa, avevo chiesto a questo stregone di creare un infuso in grado di impedire delle indesiderate gravidanze da parte delle mie cortigiane.
Il solo sapere che una delle mie schiave fosse incinta, avrebbe sconvolto la stirpe della famiglia Takigawa… -
- E non l’avrebbe sconvolta lo stesso se a rimanere incinta fosse stata Kagome? – chiedo indignata per aver scoperto così della sua vita intima, senza che nemmeno gliel’abbia chiesto.
 
Certo, pensare ad un principe, con un centinaio di donne al suo servizio, che arriva vergine al matrimonio è impensabile…
Ma un conto è pensarlo…
… e un conto è se lo dice l’uomo in persona!
 
- Kagome non è di sangue nobile, hai ragione, ma è pur sempre una sacerdotessa! Le altre donne con cui sono stato a letto, erano delle semplici schiave.. comunque sia, l’infuso che mi creò, non funzionò bene, bensì portò ad altre conseguenze… -
- Ovvero? –
- Ecco… il vecchio mi aveva detto di far bere un sorso di questa strana bevanda alle fanciulle, ogni giorno, ma nessuno poteva immaginare quali effetti collaterali avrebbe scatenato …Non rimanevano incinta, sì, però il loro ciclo veniva bloccato e la loro pancia, con il passare dei mesi, si ingrossava… non tanto quanto la pancia di una donna in dolce attesa, sia chiaro, però questo bastò per farmi impaurire di quell’evenienza. Ordinai subito alle due donne di smettere di bere quella sostanza violacea e, dopo pochi giorni, ebbero il loro ciclo, permettendo alla loro pancia di appiattirsi. –
 
Una smorfia si impadronì del mio viso dinnanzi al racconto del nobile.
Non aveva proprio scrupoli con le donne!
 
- Perché mi stai raccontando questa, se posso dire, macabra storia? –
 
Lui, come punto sul vivo, rimette l’ampolla nella scatola e me la porge, scontrando subito la mia ostilità.
 
- Se non parli entro due secondi, sappi che ti purificherò all’istante! Anche se non sei un demone, troverò il modo per farlo! – sibilo a denti stretti, intimandolo a parlare.
 
Non sono dell’umore adatto per stare ai suoi giochi!
 
- Tranquilla Kikyo, non ho intenzione di farti perdere le staffe… voglio solo offrirti l’opportunità di riprenderti il tuo compagno… in questo modo lui sarà quasi costretto a prendersi cura di te…e del vostro bambino… -
- Che cosa? Io non sono incinta razza di… - ma mi blocco, non appena Hidashi blocca la mia mano in aria, pronta a tirargli un bello schiaffo.
 
Che idiozie sta blaterando??
Io non sono mai rimasta incinta!
 
- Non ci sei rimasta, oppure non ci hai nemmeno provato? – mi domanda sicuro lui, facendomi sgranare gli occhi per la sua sfrontaggine.
 
Arrossisco leggermente, strattonando la mano ancora impigliata nella sua, arretrando di qualche passo.
 
- Bene… - mormora lui, convinto che il mio silenzio sia un tacito assenso delle sue teorie perverse. - … e allora prendi questa “medicina” e il tuo mezzo demone crederà che tu lo sia! Con un bambino di mezzo, non può di certo abbandonarti! Ti farò scortare da qualche mia guardia per rendere il tutto più credibile… sembrerà un gesto di cortesia nei tuoi confronti… infondo tu dell’annullamento del matrimonio non ne hai colpa… -
 
Tremo di fronte alla realtà che mi sta proponendo.
Vuole… vuole che finga che io stia aspettando un bambino?
Dovrei farmi crescere la pancia, facendogli credere che dentro di me stia crescendo il suo erede, mentre invece nel mio ventre si sta solo accumulando sangue?
No… non credo di riuscire a mentire su una cosa così delicata…
Sono furiosa, si… ma questo va contro la mia dignità!
 
 
- Non posso farlo.. – sussurro debolmente, suscitando l’incredulità del nobile e dei suoi sudditi, abituati a non sentire mai un “no” davanti a una sua richiesta.
Solo il modo in cui ha reagito di fronte al rifiuto di Kagome, fa capire quanto sia abituato ad avere sempre quello che vuole.
 
- Com’è possibile che non vuoi farlo? Ti arrendi così facilmente? – mi provoca lui, ma io non cedo alle sue parole tentatrici.
Sebbene sia delusa e arrabbiata con Inuyasha, non posso fingere su una cosa del genere.
Che razza di persona sarei?
Forse… se il principe mi avesse fatto una proposta più ragionevole…
… forse avrei accettato…
 
Ho così tanta voglia di fargliela pagare… ma non in questo modo!
….
E allora come posso fare?
Inuyasha è il MIO uomo…
 
Ma allora come mai sento che mi sta sgusciando via fra le dita?
Cosa posso fare per non perderlo?
Immaginarmi un futuro senza di lui, mi fa venire il voltastomaco.
 
- No, non farò finta di nulla, quello è certo… ma non posso fare quello che tu mi chiedi! Va contro i miei principi! –
 
Non appena finisco di parlare con Hidashi, chiarirò una volta per tutte con Inuyasha.
Lo chiamerò in disparte e gli farò una ramanzina, che non scorderà facilmente!
Solo a pensare a tutte quelle cose che gli devo dire… a tutte le parole non dette per i suoi precedenti comportamenti… un’ondata di emozioni rabbiose mi portano a pensare che forse l’unica punizione per il mezzo demone sia l’essere purificato seduta stante!
Si, credo proprio che farò così.
 
Conoscendolo, una singola ramanzina, gli entrerebbe da un orecchio e gli uscirebbe da quell’altro!
Oh no… troverò il modo per fartela pagare mio caro Inuyasha!
 
- Il tuo mezzo demone non è andato forse contro i suoi “principi”, amando un'altra donna oltre che te? – mi punzecchia lui, ricordandomi di nuovo quanto impotente sia io.
 
Lui la ama e questo mi basta per bloccare i miei pensieri omicidi nei suoi confronti.
Per quanto io possa fare o dire, nulla cambierà…
Lui ritornerà sempre da lei e io potrò solo guardare..
 
No!
Mi rifiuto di farmi da parte cosi facilmente!
Io sono la sua compagna!
Io sono la donna a cui ha giurato fedeltà!
Io sono quella “originale”!
 
La proposta di Hidashi si insinua silenziosamente nella mia mente, sussurrandomi che le bugie sarebbero state le uniche soluzioni, ma io prontamente faccio tacere quelle voci dannatamente ammalianti.
 
 
- Queste non sono cose che ti riguardano! Hidashi stai veramente superando il limite! – sbotto io, indignata più per la realtà che mi ha appena esposto, piuttosto che per il suo modo invadente di esprimersi.
 
Lui, come se io non avessi detto nulla, mi raggiunge a grandi falcate, porgendomi la fiala ricolma di quel liquido torbido.
Se pensa che berrò quella schifezza, si sbaglia di grosso!
 
- Te ne prego Kikyo, io ho bisogno di riprendermi ciò che è mio! Se tu tenessi impegnato il mezzo demone per un po’… io riuscirei a riprendermela! Ne sono convinto! –
- Quindi dovrei “distrarre” Inuyasha per un po’ di tempo per permetterti di riconquistare il cuore di Kagome? – ripeto io guardandolo storto.
 
Povero sciocco.
Lui non si rende conto di quanto Kagome sia irremovibile su tutto ciò.
Se l’ha rifiutato, significherà pur qualcosa, no?
 
- Esatto –
 
Faccio un profondo sospiro, cercando di tranquillizzare il mio povero cuore che ancora non ha trovato pace.
Quanto ancora sarò costretta a soffrire? Proprio quando, dopo anni di agonia e di totale solitudine credevo di aver ritrovato la mia felicità, ecco che il destino me l’ha strappata via.
 
- Ti do un consiglio principe… Kagome non è un tipo da piegare facilmente! Se ha vacillato al matrimonio, è perché non ti ha mai infondo amato! – sbotto indignata, stanca delle sue continue e inutili proposte di aiutarlo in questa folle impresa.
 
Vedo le sue guance colorarsi di un rosso accesso, chiaro segno che finalmente ho centrato il bersaglio.
Spero che adesso, dopo tutti i suoi discorsi abbia capito!
 
- Hai ragione… ed è per questo che ti ho chiesto di aiutarmi… perché è chiaro che nemmeno Inuyasha, “ti ha mai infondo amato“.. – mi ripete lui, facendomi venire i brividi.
 
Deglutisco lentamente, cercando di ricacciare quella rabbia che poco a poco Hidashi, con le sue mirate frecciatine, sta facendo esplodere dentro di me.
 
Ripenso a tutte le volte che stavamo insieme, che ci siamo baciati, … amati sotto le lenzuola…
Già… “amati”… chissà se veramente mi ha mai amata come 50 anni fa!... oppure se il ricordo di quella insulsa ragazzina è sempre stato presente nei suoi pensieri più intimi…
Stringo i pugni, ansiosa di parlare di questi miei dubbi con Inuyasha.
Sono proprio curiosa di sapere la verità!
Una vocina dentro di me mi avverte che non mi piacerà, ma io prontamente la faccio tacere scuotendo la testa e avviandomi verso l’uscita della sala in cui mi ha relegato Hidashi.
 
Mi rifiuto di credere che l’amore di Kagome è così forte da fargli dimenticare che più di 50 anni fa io sono morta per lui!
Devo parlargli!
Devo convincerlo!!
Devo trovare una soluzione!!
 
La mia mente entra nel caos più totale quando mi immagino la faccia colpevole del mio compagno di fronte alla mia sconvolta.
No! Lui aveva giurato! Aveva promesso!!
Non posso credere che lui preferisca lei!
No io non posso!!
NON VOGLIO!!
 
 
Ma quando una guardia fa irruzione nella stanza, mi accorgo di aver perso.
L’aria tesa che si è creata, blocca la mia fuga verso quella luce di salvezza dalle tenebre nella quale sto vertiginosamente scivolando.
E proprio Hidashi, che in passato si era mostrato dolce e buono, è l’artefice di questa mia caduta nell’oblio.
 
Chiudo gli occhi, sapendo che quello che avrebbe detto la guardia al principe dietro di me, sarebbe stata la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso.
Sarebbe stato quel passo in più che mi avrebbe fatto cadere nel precipizio dei miei desideri più oscuri.
 
- Mio signore? –
- Parla – ordina lui da dietro di me.
- Uno dei vostri ospiti se n’è andato senza il vostro ordine. –
 
Un crack silenzioso, ma allo stesso tempo assordante mi scuote l’anima.
Il mio povero cuore batte feroce, come per chiedere di fuoriuscire dal mio petto.
Persino lui vuole andarsene da me.
Sono una calamità di sofferenza.
 
 
- Chi e? –
- Il mezzo demone, mio signore. –
 
 
Il mio respiro si fa veloce e mi ritrovo con i piedi ancorati al pavimento per la troppa paura di svenire dal troppo dolore della verità.
 
Ora capisco.
Ora non ho più bisogno di sperare in qualcosa.
L’unica speranza, me l’ha portata via, fuggendo da me in questo modo.
Lui va da lei.
E non ho bisogno di essere troppo maliziosa per capire cosa succederà.
Quando arriverò al villaggio, sarà tutto finito.
Non avrò nemmeno la possibilità di parlare, di spiegare… niente… sarà già tutto deciso.
Deciso da loro.
 
- Va bene. Puoi andare. – ordina il principe, con tono calmo, facendomi gelare il sangue nelle vene.
Come mai tutto ad un tratto, la sua voce mi sembra così… allettante?
Vendetta, aveva detto..
Adesso non sembra così male come parola…
 
Non è forse quello che si meritano?
Loro mi hanno accantonata come un panno logoro, ormai inutilizzabile.
La vendetta non è forse l’unica cosa che mi hanno concesso di avere??
 
Mi volto verso Hidashi, con una faccia vitrea, senza emozioni, perché ormai mi sento prosciugata di tutto.
Lui invece, fa un mezzo sorriso, vittorioso dello scorrere degli eventi.
Alla fine, dopo un tempo infinito, mi decido a parlare, firmando così la mia anima nell’inferno.
 
 
- Accetto. Farò quello che vuoi. –
 
 
Lo vedo annuire, prima di avvicinarsi a me con passi sicuri e offrirmi la sua mano.
 
- Allora.. affare fatto, no? – mormora lui, sorridendo con occhi furbi, di chi non aspetta altro, mentre io, con mano tremante, stringo la sua, consapevole del fatto che quella mano, sarebbe stata quella che mi avrebbe trascinato nel buco più profondo della terra.
 
 
 
 
 
 
Il ricordo diventa livido, bruciante e io non posso fare a meno di sentirmi terribilmente in colpa per quello che sto facendo.
Sto “obbligando” Inuyasha a rimanere al mio fianco…
Ma subito la rabbia nei suoi confronti… e nei confronti di Kagome, spazza via quella briciola di purezza del mio cuore e si rimpossessa di me.
Sono loro che mi hanno portato a questo!
E’ per colpa loro che non sono più quella di un tempo!
E’ per colpa dell’amore che mi lega ad Inuyasha, che adesso sto bevendo questa schifezza racchiusa nell’ampolla che il principe mi ha dato…
 
Lo continuerò a bere, fino a che Hidashi non si sarà ripreso Kagome… come non mi importa, la sua vita per me non ha importanza…
L’unica persona che mi preme sapere al sicuro è Inuyasha…
Nessun’altro…
 
Berrò, fino a che non sarà giunto il momento di smettere, e come stabilito con Hidashi, simulerò un finto aborto spontaneo…
Seppur tutto questo mi da la nausea, non posso farne a meno…
Voglio la mia vendetta…
Voglio LUI… e non mi farò scrupoli dinnanzi alla donna che vuole portarmi via il MIO uomo!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Sapere che Inuyasha diventerà padre, mi ha spiazzato..
Ero cosi contenta per i miei amici… dopo anni di continui allontanamenti, si erano infine ritrovati…
Ma quanto ancora i Kami volevano infierire su di loro?
Quanto ancora voleva allontanarli ben consapevoli del loro amore?
Non sapevo darmi una spiegazione, e mi logoravo nel vederli così afflitti.
Entrambi non parlavano quasi mai e toccavano cibo raramente.
 
Inuyasha è abituato a queste prove di resistenza… ma Kagome no.
La vedo sempre più pallida, più stanca… e mi si spezza il cuore a vederla così!
 
Tuttavia non so che fare… toccare l’argomento è proibito, citare il nome di Inuyasha o Kikyo peggio… ho cercato almeno di obbligarla a mangiare, ma nulla… sono riuscita solo a farle vomitare quello che volevo che mangiasse.
Il suo stomaco si è talmente rimpicciolito che adesso se mangia qualcosa più del suo solito, lo rifiuta.
E Kagome non fa niente per evitare questa sofferenza.
La vedo dimagrire ogni giorno che passa…
Sono passate solo due settimane, ma io giorni sono diventati estremamente lunghi… troppo.
 
Inuyasha invece, non fa altro che stare al fianco di Kikyo… lo fa controvoglia, si vede benissimo, ma di fronte alle suppliche della miko, di aiutarla a portare l’acqua, pulire casa o altre cavolate simili, non si tira indietro.
Sa che sono i suoi doveri… e sebbene lui aveva fatto la sua scelta, non può fare finta di nulla.
 
Tuttavia, non appena Kikyo abbassa la guardia, oppure dorme, lui torna sempre a trovare Kagome, che adesso è ritornata a stare qua in casa mia.
Più volte, nel cuore della notte, ho sentito la voce di Inuyasha nella camera degli ospiti…
Lui la viene a trovare spesso, per parlarle, per vedere se sta bene… ma ogni volta lei lo scaccia piangendo.
 
 
“… Non posso amarti liberamente, lo capisci? “ gli disse una volta, inconsapevole che nonostante la parete che ci divideva, potevo sentire i loro discorsi.
 
 
Ogni volta che li sentivo parlare, mi tappavo le orecchie e mi accoccolavo meglio fra le braccia del mio marito.
Non volevo sentire.
Non dovevo sentire… queste cose sarebbero dovute rimanere fra di loro… ma infondo.. chi nel villaggio non si era accorto del velo di tristezza che era calato sui loro visi?
Non appena incrociavi il loro sguardo, potevi benissimo percepire quella straziante sofferenza alla quale sono stati sottoposti.
 
Vorrei aiutarli, ma in una situazione del genere, cosa posso mai fare?
Ogni giorno cerco di tirare su il morale della mia amica, invano.
Ripenso a quando più tre anni fa viaggiavamo tutti insieme…
Avrei giurato che prima o poi, si sarebbero sposati… ma a quanto pare, il fato li sta prendendo in giro…
 
Cosi vicini… ma allo stesso tempo cosi lontani…
 
 
 
 
 
- Sango!!! – il mio nome gridato mi fa sobbalzare, facendo cadere nel fiume il panno che stavo pulendo.
- Kagome!! Che cosa hai? – le domando preoccupata, non appena mi sono voltata.
Nei suoi occhi, adesso, oltre che tristezza, c’è paura.
 
Ha il fiatone, come se avesse intrapreso una lunga corsa di miglia e miglia.
Aspetto che parli, ma l’unica cosa che fa, è quella di guardarsi attorno, come per assicurarsi di essere sola.
 
Poi rialza gli occhi su di me e il terrore che ci leggo, mi fa trasalire.
 
- Kagome? -
 
Niente.
Il fiatone che ha, le sta ancora impedendo di parlare.
Lascio stare il panno caduto sulla riva del fiume e mi alzo, avvicinandomi a lei.
 
 
- Kagome ti prego parla! Non farmi preoccupare di più di quello che sono!! – le domando agitata mettendo le mani sulle sue spalle.
 
Lei, come scossa da una scarica di un fulmine, sobbalza, andando a incrociare i miei occhi.
Comincia a piangere e tremare e mi trovo a pensare che quello che ha da dirmi, non sarà affatto bello.
 
Apre la bocca, per dire qualcosa, ma non lo fa.
Boccheggia, scossa da nuovi brividi.
Vederla così mi spezza il cuore!
Che cosa le sarà successo?
Kikyo ne avrà combinata un’altra delle sue?? Se è così, giuro che stavolta gliela faccio pagare!
 
Abbassa lo sguardo e con un gesto quasi febbrile, porta le proprie mani all’altezza dello stomaco, stringendole a pugno.
 
- Io… - sussurra fra un singhiozzo e un altro, facendomi sudare freddo.
 
Spalanco gli occhi, sconvolta, perché finalmente ho capito.
Allontano le mani dalle sue spalle e le porto alla mia bocca, incredula.
Ho capito… e sebbene voglia aiutarla con tutto il mio cuore, non posso farlo.
La osservo impotente piangere, in cerca di parole.
Non c’è rimedio per questo…
 
 
 
- Io… sono incinta –
 
 
 
 
 
 
Angolino dell’autrice:
 
Hello peopleeee XD
Lo so, lo so… ho lasciato il capitolo “leggermente” in sospeso! XD
Ma se non l’avessi fatto, non sarei io, no? XD
Okkey, cavolate a parte… mi sento in dovere di spiegare a cosa mi sono ispirata per creare l’idea della pozione violacea! U.U
 
Allora…. Un’amica di una mia amica, due o tre annetti fa, cominciò a prendere la pillola contraccettiva (in modo da poter avere rapporti sicuri con il proprio ragazzo.. ).
Molto intelligentemente, si fece prescrivere dal dottore un tipo di pillola (senza aver fatto le analisi del sangue) e per 4 mesi le provò.
Il risultato?
Le si gonfiava la pancia e non aveva più avuto il ciclo dal giorno che aveva iniziato a prendere quelle dannatissime pillole…
 
Se avesse fatto le analisi del sangue, forse si sarebbe resa conto che in quel tipo di pillola, c’era qualcosa di chimico a cui era intollerante! U.U
 
Quindi ho pensato alla stessa cosa per Kikyo… ma anziché essere ‘formato pillola’, ho pensato di infilarci nella storia una specie di ‘succo anticoncezionale’, se così vogliamo chiamarlo…
 
Infondo… anche in passato avevano gli stessi problemi nostri, no?
Il “povero” Hidashi doveva pur inventarsi qualcosa per non diventare padre di una marea di bambini! XD povero cucciolo -.-‘
 
 
 
 
Il prossimo capitolo credo che lo intitolerò “Cuore di mamma”… :)
 
Spero di essere riuscita a riprodurre abbastanza bene i pensieri di Kikyo! ^^
Grazie mille di tutti i vostri commenti e di tutte le persone che stanno seguendo la storia! <3 <3
Vi prego di farmi sapere se questo capitolo vi è piaciuto, perché a me non è che ispiri granché…
 
Sarà l’ansia che ho per gli esami, ma non mi sembra di aver fatto un bel lavoro…
Solo che se aspettavo di finire gli esami, prima di aggiornare, questo capitolo voi l’avreste visto a metà febbraio, quindi non mi sembrava il caso… XD
 
Grazie ancora per tutto!! ^_____^
Siete fantastici <3
 
 
 
 
Saphira_chan

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Capitolo 26
*** Cuore di mamma ***







 
 
 
Capitolo 26
 
Cuore di mamma
 
 

- Io… sono incinta – sussurro bianca come uno straccio alla mia amica di fronte a me, sbigottita di questa assurda e inaspettata novità.
 
Quando l’ho scoperto, all’inizio pensavo fosse uno scherzo.
Che non poteva essere così.
Non DOVEVA essere così!
 
E invece è tutto vero…
Sono incinta!
Il cuore non ha smesso un solo istante di correre frenetico nel mio corpo dal momento in cui il dottor Toru, di passaggio nel villaggio, mi ha aperto gli occhi.
 
 
Ero tranquilla nella capanna di Obaba, assieme a Rin, intenta ad aiutarla a pulire dei panni e di punto in bianco, ecco arrivare il dottore che qualche mese fa mi salvò la vita.
 
Mi disse che, grazie al suo continuo pellegrinaggio dedito alla cure di varie persone, era capitato in un villaggio vicino al nostro e aveva pensato di fare un saluto ai miei amici e di vedere se stavo bene.
Arrossì per la gentilezza di quell’uomo.
Nonostante fossero passati dei mesi, si ricordava ancora che ero stata una sua paziente.
Gli dissi che gli altri, in quel momento erano occupati in varie faccende, ma che, nel pomeriggio, li avrebbe di sicuro trovati ospiti nella capanna di una giovane coppia nella parte est del villaggio.
Lui, mi ringraziò e poi, visto che tanto doveva aspettare un’oretta prima di andare a incontrare Sango e Miroku, mi chiese come stavo e nonostante la mia faccia tradisse tutto il mio malumore per gli ultimi avvenimenti, il dottore parve intuire il dolore che stavo reprimendo dentro di me.
 
Non potevo vacillare, me l’ero promessa, avrei dimostrato di essere forte e così, genialmente, ho avuto la grandissima idea di incolpare la forte stanchezza che accusavo in quei giorni, per dare un senso alla maschera di tristezza che il dottore, con incredibile facilità, aveva scoperto.
 
 
 
La mia pelle, una volta simile a quella di porcellana, era diventata più bianca, più provata, a causa del mio stress perenne, che il più delle volte, mi costringeva a rimettere perfino quello che mangiavo.
Sorrisi, spostando le cause del mio malumore su problemi fisici, che alla fin fine, erano anche veri.
 
Deve essere il mal di pancia”, dicevo.
 
Le occhiaie scavate sulle mie guance, dimostravano a chiunque mi guardasse, quanto poco io dormissi.
Infatti, l’immagine di Kikyo, accanto all’uomo che più amo, mi impediva di prendere sonno.
Piangevo amare lacrime, incapace di fare altro.
 
Deve essere il forte mal di testa”, dicevo.
 
 
Lui aggrottava le sopracciglia dubbioso, mentre io parlavo.
Pensai che era per colpa della sua professionalità che era rimasto cosi attento ai miei sintomi…
Pensai che stesse trovando una soluzione ai miei malumori… magari mi avrebbe diagnosticato un tipo a me sconosciuto di febbre, o un’intolleranza alimentare chissà…
Ma non poteva certo arrivare a scoprire che non mangiavo e non dormivo per problemi sentimentali!
 

 
Io credevo questo..
Credevo che mi avrebbe detto una cosa del genere… ma mai e poi mai, avrei pensato che il dottore mi avrebbe aperto gli occhi.
Io stessa credevo che il mio malore fosse dovuto esclusivamente alla mia poca voglia di andare avanti!
E invece è bastata una sola frase, poche parole, per farmi capire che non era solo quello il motivo di tanta sofferenza.
 
- Kagome… posso chiederti quando è stata l’ultima volta che hai avuto il ciclo? –
 
I primi dieci secondi, arrossì e mi preparai ad offendere quel dottore che mi aveva chiesto una cosa tanto inutile e intima come quella.
Che cosa ci incastrava il mio ciclo?
Ma nello stesso momento in cui me lo domandai, un tarlo si insinuò nella mia mente.
Un terribile e catastrofico tarlo.
 
 
Impallidii quando mi resi conto che era in ritardo.
Provai a ricontare i giorni del ritardo, più volte, aiutandomi persino con le dita delle mani, tremanti.
No non poteva essere.
Non potevo essere…
Eppure… in tutta la mia vita non avevo mai e poi mai avuto un ritardo di un solo giorno!
 
L’uomo, capendo il mio stato di shock, mi prese le mani, cercando di trovare le parole giuste per tranquillizzarmi, inutilmente.
 
- Kagome… i sintomi sono fin troppo chiari… tu non stai male… aspetti un bel bambino! –
 
Sorrideva gentile, mentre io lo guardavo con gli occhi sgranati.
Nella mia testa rimbombava la parola bambino senza identificarne bene l’immagine.
Non riuscivo a pensare a niente.
 
Bambino, bambino…
 
Pensare di stare crescendo inconsapevolmente dentro di me un bambino di… Inuyasha, mi provocò un attacco d’ansia.
L’aria cominciò a mancarmi e se non fosse stato per il dottor Tofu, non so se a quest’ora sarei sempre viva.
Mi rassicurò nuovamente, aiutandomi a ritrovare un briciolo di lucidità.
 
Quando mi ripresi, prima di uscire dalla capanna, lo pregai di non dire niente a nessuno.
 
 
Rin, per mia fortuna, era stata richiamata da Obaba, e non aveva sentito la nostra conversazione, ma adesso mi trovavo di fronte ad un bivio.
Che cosa avrei fatto?
Avrei mantenuto il segreto oppure sarei corsa da Inuyasha?
 
Diedi una rapida occhiata attorno a me, non sapendo che fare.
Se fossi andata da Inuyasha in quelle condizioni, di sicuro l’avrei spaventato a morte… per non parlare di quello che gli avrei dovuto dire dopo!!
 
Così, spaventata dalla sua reazione, ho scelto la soluzione più giusta.
Quella più accettabile.
Ne avrei parlato con la mia migliore amica.
 
E così ho fatto.
 

 
 
 
- Kagome… ma come… - mi dice Sango, dopo aver abbassato le sue mani dalla bocca.
 
E’ sconvolta quanto me.
La notizia, sebbene dovrebbe essere motivo di gioia e di felicità, in questo momento non fa altro che terrorizzarmi!
Come posso crescere un bambino da sola?
Non mi sento pronta!
Non credo di farcela!
 
Le racconto tutto.
Vedo il modo in cui mi guarda e i battiti del mio cuore aumentano a dismisura.
Speravo con tutta me stessa che una volta sentito il racconto, mi avrebbe detto che sicuramente il dottore si era sbagliato, che non potevo aspettare.. il bambino di Inuyasha…
Ma lei, appena finisco di parlare, mi fa altre domande, tutte relative alla mia salute di queste ultime mie settimane.
Lei è già stata mamma, quindi sa cosa una donna prova quando è in dolce attesa.
 
Quando finisce l’interrogatorio, si avvicina a me, mettendo le sue mani sulle mie spalle.
Oh no…
Ti prego NO!
 
- Kagome… mi dispiace dovertelo dire… ma i tuoi sintomi corrispondono tutti e… - non la lascio finire, allontanandomi di tre passi da lei.
-N-No.. non può essere! L’abbiamo fatto… solo DUE volte!! – le grido quasi furiosa, sapendo già cosa mi avrebbe detto Sango.
- Amica mia… purtroppo queste cose non si possono programmare.. Puoi rimanere incinta con una sola volta, oppure dopo cento volte… -
 
Mi accascio sul prato, sporcandomi i ginocchi con la terra umida del fiume.
 
- Che cosa posso fare ora? – domando più a me stessa che alla mia amica, che, prontamente, mi è vicina.
Porto le mani al viso, nascondendo le mie lacrime.
 
- Oh Kagome…  - mi dice solamente abbracciandomi.
 
I brividi mi scuotono tutta, come una fragile foglia in balia del vento.
Tremo, per quello che dovrò affrontare.
Tremo, perché so che in un momento difficile come questo, non potrò avere accanto l’uomo che amo.
 
E infine tremo, perché non so se riuscirò a tenere questa creatura che sta crescendo dentro di me.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Un altro giorno è passato.
Osservo il cielo tingersi di rosso, mentre il sole sta scomparendo dietro le montagne d’ovest.
Che cosa starà facendo adesso Kagome?
 
Sarà da Sango?
O da Obaba?
 
Vorrei correre da lei, anche solo per vederla, ma so che le recherei solo altro dolore.
Me l’ha detto lei stessa.
Adesso che Kikyo… aspetta un nostro bambino, la mia vista le procura solo sofferenza.
E pensare che in soli 3 minuti, potrei essere da lei.
Il suo odore vanigliato riesco a sentirlo benissimo.
 
Essere cosi vicino a lei, e non potere andare a trovarla, mi uccide.
Ma piuttosto che farle ulteriormente male, preferisco rimanere qui, lontano da lei.
Vorrei con tutte le mie forze allevare il suo dolore, dirle che le sarò sempre vicino, che l’amo e che non dovrà avere paura di niente perché la proteggerò sempre…
 
Ma adesso che sto per diventare padre…  non posso fare finta di niente… Ho dei doveri da rispettare…
 
Sebbene anche con Kikyo, prima che mi dicesse di essere incinta, avevo delle responsabilità, ero pronto a lasciarla per Kagome.
Stare al suo fianco, mentre amavo Kagome, non aveva senso.
Se la lasciavo, avrebbe continuato lo stesso a vivere la sua vita.
Kikyo è la più potente sacerdotessa che io conosca… non avrebbe avuto problemi nel difendersi da demoni in mia assenza..
Ma quando partorirà mio figlio… sarà più vulnerabile.. e non posso permettere che le succeda qualcosa… né a lei.. né al bambino…
 
 
Chiudo gli occhi frustrato quando ripenso alla notte trascorsa con lei.
Il mio cuore batte veloce nonostante stia cercando in tutti modi di pensare ad altro.
Ma è tutto inutile.
Il suo profumo, la sua pelle… lei… tutto è stato cosi dannatamente stupendo.
Il suo modo timido e dolce di concedersi a me, molto dovuto all’inesperienza, mi fa mancare l’aria.
Quel nostro primo bacio, la nostra prima volta… sapere di essere il primo ad averla fatta mia ad averle insegnato ad amare fisicamente una persona … mi ha reso così felice.
… è adesso è tutto inutile.
 
- Tesoro? – sento dire a qualche metro più in basso.  – Puoi scendere? –
 
Senza ribattere, deglutendo a disagio per quello a cui stavo pensando fino a pochi secondi fa, faccio come mi ha chiesto, ritrovandomi ad un passo da lei.
 
- Cosa c’è Kikyo? Ti fa male qualcosa? –
- No no.. va tutto bene… volevo solo dirti che andavo a fare una passeggiata… se volevi venire anche tu… -
 
La guardo un attimo, maledicendo i Kami mentalmente per quella somiglianza così ovvia che lei ha con Kagome.
Ogni volta che la guardo, non riesco a non impedire al mio cervello di creare un’immagine della sua reincarnazione.
E questo mi fa male.
Perché mi ricorda quello che le ho fatto.
L’ho marchiata, l’ho fatta mia e adesso sono costretto ad abbandonarla per mio figlio.
Il mio cuore ormai ha fatto la sua scelta.
 
Annuisco con un lieve cenno del capo, prima di avviarmi verso i campi di riso del villaggio, tanto amati dalla sacerdotessa, respirando a pieni polmoni l’aria fresca, come per spazzare via quello che il mio povero cuore, accantonato in un angolo del mio petto, mi sta sussurrando…
 
Kagome
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
- Ne sei veramente sicura? Non sarebbe più saggio… -
- No – lo interrompo io, lasciando trapelare una nota di incertezza -.. per favore, accetti la mia richiesta! –
 
Il dottore, evidentemente a disagio, volge il suo sguardo alla mia amica appoggiata allo stipite della porta.
Mi mordo nervosamente il labbro inferiore, mentre noto Sango abbassare la testa e scuoterla in senso di diniego.
Ne ho già parlato con lei e anche se non ne è molto convinta, non posso fare altrimenti…
Nemmeno lei ha trovato delle soluzioni migliori…
Nemmeno quando abbiamo chiesto il parere di Miroku, adesso seduto accanto al dottor Toru.
Persino lui, di fronte alle mie continue domande di cosa sarebbe successo in ogni eventualità, non mi ha saputo dare delle risposte soddisfacenti.
 
- Kagome.. io.. non so che dirti.. sei proprio sicura di quello che mi stai chiedendo? – mi domanda di nuovo l’uomo di fronte a me, con espressione seria.
 
 
Sussulto, consapevole di stare facendo la cosa sbagliata, ma al momento, andarsene per qualche mese dal villaggio, sembra essere la soluzione migliore.
 
Sia Sango che Miroku, mi hanno implorato di ripensarci, ma ogni volta che gli chiedevo cos’altro avrei potuto fare, aggrottavano le ciglia e abbassavano lo sguardo scettici.
 
- Io… si… - mormoro io, guardando il pavimento.
 
Scappare dai propri problemi, non va affatto bene, ma in questo caso non posso fare altro.
Dire a Inuyasha “Ehy, lo sai che sono incinta pure io?”, non mi sembra il caso.
Tralasciando il fatto che possa essere felice o meno, cosa avrebbe poi fatto?
L’avrei obbligato a scegliere fra il mio bambino e quello di Kikyo… e questo proprio non posso farlo!
Come anche non posso chiedergli di stare contemporaneamente con entrambe… sarebbe una cosa impossibile!
 
“Dovresti dirglielo divina Kagome…” mi aveva detto poco fa Miroku.. ma poi quando gli ho chiesto cosa avrebbe potuto fare Inuyasha di fronte ad una notizia del genere, nemmeno lui ha saputo rispondermi.
 
Avrei costretto Inuyasha a stare un giorno con me e un giorno con lei?
Che razza di persona può accettare una cosa del genere?
 
E poi… se anche avesse fatto una scelta, la mia vita, come quella di tutti, non sarebbe potuta andare avanti…
In questo periodo storico, non si tratta di mantenimento… di soldi… si tratta di avere qualcuno accanto, sia il giorno che la notte..
Si tratta di sapere di avere l’uomo amato accanto a te ogni cosa succeda…
 
E in questo caso non è possibile…
 
Se in un’ipotetica ipotesi, raccontassi tutto a Inuyasha e ci accordassimo per mantenere segreta la cosa, visto che Kikyo difficilmente accetterebbe di… “dividere” con me il suo compagno, la mia vita sarebbe orrenda.
 
Vivere nella consapevolezza di non poter amare liberamente l’uomo che amo… mi ucciderebbe…
Averlo vicino, e non poter baciarlo in pubblico.
Passare per l’amante, non è che mi alletta cosi tanto…
Se si venisse a scoprire, verrei odiata da tutto il villaggio, perché Kikyo è comunque una persona ben voluta dal cittadini…
 
Ma non è per me che ho deciso di andarmene via… è per il cucciolo che sta prendendo vita dentro di me.
Il bambino non avrebbe vita facile…
Crescerebbe in un villaggio già a lui ostile, senza contare che molto probabilmente sarà un mezzo demone… quindi l’allontanamento da questo villaggio, sarebbe inevitabile…
 
Se invece, me ne vado via ora, e forse in futuro ritornassi, gli abitanti del villaggio non saprebbero di chi fosse il bambino e non lo prenderebbero in antipatia…
Potrei dire che è nato da una relazione con un altro demone e forse le cose potrebbero non peggiorare…
 
Ma per andarmene da qui, è necessario che non dica nulla a Inuyasha per ora..
Non mi lascerebbe mai e poi mai andare conoscendo le mie condizioni.
L’essere consapevole di essere il padre della creatura che nasce dentro di me, lo rende in parte partecipe delle mie decisioni, quindi se lui mi ordinasse di non andarmene, non potrei biasimarlo…
Mentre renderlo all’oscuro di tutto, mi darà più possibilità a convincerlo a farmi andare via.
 
Ahhhh che confusione che ho in testa!!
Sarà dura lo stesso, ma devo provarci!
 
 
- Beh… se proprio vuoi seguirmi, non te lo impedirò, ma mi sento lo stesso in dovere di dirti che la strada da qui al mio villaggio è lunga… potrebbe essere pericoloso… - mi dice il dottore, cercando ancora una volta di dissuadermi, inutilmente.
 
- Porterò con me arco e frecce… sono una sacerdotessa infondo… so proteggermi da sola. – affermo determinata alzandomi in piedi.
 
- Verrò anche io con voi! – esclama di punto in bianco il mio amico col codino, attirando tutta l’attenzione su di sé. – Mi sentirò più tranquillo se vi accompagno… -
 
Un sorriso tenero compare sulle mie labbra di fronte alla preoccupazione di Miroku.
 
- Ti ringrazio Miroku, ma non è necessario… ve l’ho detto, con arco e frecce, sono in grado di difendermi da sola! –
- Allora, se proprio non vuoi essere accompagnata, prendi Kirara con te! Non voglio che tu stia da sola in un villaggio sconosciuto! – dice Sango avvicinandosi con la sua piccola gattina fra le braccia. – E se continui a dire di no, sappi che ti renderò la partenza impossibile, sono stata chiara?? –
 
Senza dargli tempo di fare o dire altro, l’abbraccio, annuendo lievemente con il viso e facendo forza contro me stessa per non piangere.
Scoprire di aspettare un bambino dovrebbe essere motivo di gioia, tuttavia, ancora una volta mi ritrovo ad applicarmi in scelte ingiuste e strazianti..
Non è giusto maledizione!
 
- E quindi noi dovremo convivere con Inuyasha, tenendogli nascosta una cosa del genere? – mormora Miroku più a se stesso che agli altri, passandosi una mano fra i capelli.
 
Sospira pensieroso mentre nella stanza è di nuovo calato il silenzio.
Fuggo dall’abbraccio della mia amica, prendendo delicatamente Kirara e adagiandola fra le mie braccia.
 
- Lo so che sarà dura… ma vi prometto che una volta che avrò le idee un po’ più chiare, o che avrò trovato una soluzione a tutto questo casino, tornerò e gli dirò tutto… ma fino ad allora… promettetemi di non dire nulla del mio bambino… nemmeno a Shippo… lui con i segreti non è mai andato forte… - affermo io, incurvando leggermente le labbra, ricordandomi di tutte quelle volte in cui il piccoletto aveva scatenato l’ira di Inuyasha per colpa della sua bocca troppo grande.
 
Sia Sango che il suo marito sospirano sconfitti, determinando di conseguenza il rilassamento delle mie povere membra, in tensione da più di un’ora.
Finalmente è fatta.
Almeno loro sono riuscita a convincerli…
 
- Quando partite? –
- Io avevo intenzione di riprendere il viaggio non appena vi avrei salutati… quindi… anche adesso… tu te la senti Kagome? – mi domanda il dottore, facendomi sudare freddo.
- A-Adesso? Non potete partire almeno domani?? – lo supplica la mia amica, presa in contro piede per la velocita con cui si stanno sviluppando gli eventi.
- No. – esclamo io, rendendomi subito conto dalla faccia delusa di Sango che forse avevo un po’ esagerato.
Non è che voglio andarmene da loro… voglio solo diminuire, o per lo meno, ridurre al massimo il tempo degli addii…
Perché non ho proprio idea di quello che potrà succedere fra me e Inuyasha…
Prima me ne vado, meno ripensamenti avrò.
 
- Non che io voglia  andarmene il prima possibile da voi, sia chiaro! – mi sbrigo a chiarire io - .. ma voglio dire a Inuyasha che andrò via, e poi, non appena l’avrò fatto, voglio partire. Rimanere qui altri giorni non avrebbe senso… lui troverebbe il modo di farmi rimanere, ne sono sicura… quindi… per favore… -
 
Non riesco nemmeno a finire la frase per colpa della drastica inclinazione che la mia voce ha preso.
Pensare di andare a cercare Inuyasha… parlargli e non potergli dire che aspetto un bambino da lui… mi fa quasi venire voglia di vomitare.
 
- Si.. abbiamo capito divina Kagome… non c’è bisogno di dire altro.. va da lui… -
 
Annuisco poco convinta, deglutendo spaventata di fronte all’aspettativa di dovergli dire della mia partenza, ma ormai ho preso la mia decisione.
Con ancora Kirara in braccio, mi avvio verso la porta, rivolgendomi al dottore un’ultima volta prima di uscire.
 
- Dammi solo qualche minuto… poi potremo partire. –
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
- … e poi pensavo di sistemare qualche fiore vicino alla casa, tu che ne dici? –
- U-Umh? Su cosa? – balbetto io confuso, continuando a camminare vicino a lei.
- Inuyasha! Ma mi ascolti mentre parlo? – mi domanda lei indispettita, guardandomi male.
- S-Si… non ho solo sentito l’ultima cosa che hai detto… ero sovrappensiero… - ammetto fermandomi anche io e limitandomi ad abbassare la testa e volgere lo sguardo verso il bosco.
 
La sento sbuffare, ma non fa altro.
- Va bè… non importa… -
- Forse è meglio ritornare a casa.. hai camminato abbastanza oggi… - le dico io, strappandole inconsapevolmente un sorriso tirato.
- Si.. hai ragione… - mormora Kikyo prima di prendermi il braccio e andare verso il villaggio.
 
 
Durante tutto il tragitto, nessuno dei due non proferisce parola.
Io immerso nei miei pensieri e lei nei suoi.
Ma l’odore profumato di Kagome, non appena mi sfiora le narici, mi costringe ad alzare lo sguardo.
La vedo in piedi, appoggiata al muro di legno della capanna di Kikyo, intenta a guardare il cielo.
Persino la donna accanto a me si accorge di lei e non perde tempo ad invocare il suo nome.
Se si trova qui, significa che mi stava cercando?
Oppure cercava Kikyo?
 
La osservo sussultare al suono della voce autoritaria di Kikyo e scattare in avanti, come se la capanna, all’improvviso, avesse cominciato a bruciare.
 
E’ incerta sul da farsi.
Lo intuisco dal suo modo di mordersi il labbro inferiore.
Forse aspetta che noi andiamo da lei? Che cosa avrà da dire?
Il mio sesto senso mi dice che c’è qualcosa che non va e, confuso dal suo comportamento, mi blocco, costringendo anche Kikyo a farlo.
 
Cerco il suo sguardo per qualche secondo, ma è sfuggente. Fin troppo.
 
- Cosa ti porta qui? – domanda di nuovo Kikyo mentre la sua presa sul mio braccio diventa più ferrea, facendomi sentire uno schifo.
Odio mostrarmi in atteggiamenti inequivocabili con Kikyo di fronte a Kagome.
Vorrei scansarmi dalla miko, ma questo l’offenderebbe di sicuro…  e non voglio questo.
Dopotutto sarà la futura madre di mio figlio…
Stringo i pugni impotente, maledicendomi per il dolore che sto inffliggendo a Kagome.
 
Lei, dopo aver tirato un bel sospiro, si incammina verso di noi, fermandosi solo quando siamo faccia a faccia.
 
Ci guarda velocemente e poi abbassa lo sguardo per qualche secondo.
Solo quando lo rialza, mi accorgo dello sforzo che sta facendo.
In faccia ha stampato un falso sorriso…  e vorrei morire, pur di levargli tale supplizio.
 
- C-Ciao… - mormora lei, forse per spezzare il ghiaccio, ma tutto quello che ottiene è una sguardo gelido di Kikyo, subito seguito da un mio sguardo contrariato e quasi schifato nei confronti di quest’ultima.
 
- Che cosa c’è Kagome? – Esclama lei, non notandomi minimamente.
- E-Ecco… io… -
- E’ successo qualcosa? Stai bene? – domando io, dando sfogo ai miei pensieri e ignorando di conseguenza l’espressione infastidita della miko di fronte alla mia preoccupazione per la ragazza.
 
- Si… sto bene… solo che… Kikyo? –
- Si? –
- Posso parlare un secondo con Inuyasha… in privato? – le domanda quasi timorosa della risposta che non tarda ad arrivare.
 
Non faccio in tempo ad allontanarmi da lei, che già la sua presa diviene ancora più solida, costringendomi a restare lì inchiodato a lei.
Sgrano gli occhi di fronte al suo modo di fare, quasi infantile, e sebbene possa tranquillamente usare la mia forza per allontanarla da me, non lo faccio.
 
- Kikyo! Ma cosa… ? – sbotto io, stupito dalla sua gelosia nei miei confronti.
- Se devi dirgli qualcosa, puoi farlo anche di fronte a me, no? C’è bisogno che vi andiate a nascondere dietro un cespuglio? –
- M-Ma che razza di discorso è?? Noi non… -
- No… - mi interrompe Kagome, acquietando in un istante il mio carattere bellicoso - … non importa.. posso dirlo ad entrambi, fa lo stesso… -
 
Tiene il volto basso, forse per paura di una reazione o mia o di Kikyo, e inconsapevolmente tremo per quello che ha da dirmi.
So già che non mi piacerà.
 
- Io… sto per partire… - afferma tutto d’un fiato, facendomi sbattere più volte gli occhi.

Come?
In che senso sta per partire?
 
Kikyo sta per parlare, ma io in un impeto di follia, mista a rabbia, la precedo.
 
- Che cosa vorresti dire? E’ uno scherzo per caso? –
 
Le mie membra vibrano di un sentimento negativo che già molte volte avevo già provato sulla mia pelle… l’idea che stia per abbandonarmi mi uccide dentro.
 
Lei, contrae il viso in una smorfia di rammarico, scuotendola con decisione.
Le sue ciocche fluttuano da una parte e l’altra della veste, facendomi vedere più volte il marchio chiaro che le ho impresso quella notte.
Senza nemmeno rendermene conto, mi mordo la lingua, fino a sentire il sapore ferroso del sangue, non appena mi balena in mente il significato di quel marchio.
Lei è MIA, dannazione!!
Non può andarsene così su due piedi senza darmi una ragione!
NON PUO’ MALEDIZIONE!!
 
- No, non è uno scherzo! Parto veramente… mi farò accompagnare dal dottor Toru al suo villaggio.. – esclama lei risentita, prima di bloccarsi.
Sembra indecisa sul da dirsi… ma sfortunatamente per lei, io no.
 
- Che razza di idea malsana eh?? Perché di punto in bianco vorresti partire con lui?? Cos’è? Ti sei già infatuata del dottore??? – le dico quasi ringhiando.
 
Il sapere che parte e che lo fa assieme a un altro uomo, mi fa ribollire il sangue.
Pensare che sia davvero infatuata di Toru, mi fa ingelosire a dismisura!
Fino a pochi giorni fa, lei era solo stata mia!
E lo so che prima o poi sarebbe stato inevitabile… ma vederla andare via già adesso… è troppo presto dannazione!!
 
Nonostante la mia rabbia e stupore, sia a livelli esorbitanti sono costretto a smettere di respirare quando i suoi occhi nocciola si posano sui miei.
Ho già visto questo sguardo.
E’ lo stesso che mi straziava l’anima quando le dicevo che l’amavo, ma che non potevamo stare insieme.
 
- No, Inuyasha. Voglio solo andarmene da qui per un po’.. –
 
E’ seria.
Dannatamente seria mentre lo dice.
Solo mentre pronuncia questa fottutissima frase capisco cosa il vero motivo di questa partenza.
Per colpa mia.
La sto facendo soffrire.

E sto soffrendo pure io.
 
 
- Oh… e quindi dove andresti con il dottore? E’ vicino il villaggio? – le chiede Kikyo, non cambiando espressione, mentre la mia, ormai impossessata della consapevolezza di non poter più ammirare il suo volto, si tramuta in una maschera di puro terrore.
Serro la mascella e stringo i pugni, mentre cerco disperatamente di non perdere il controllo di me stesso.
 
Ascolto attentamente le indicazioni ingoiando bocconi amari d’orgoglio per non dire qualcosa davanti a Kikyo di cui poi sicuramente mi pentirei.
Più osservo Kagome, più la sua espressione abbattuta mi convince che tutto questo è dannatamente sbagliato, ma inevitabile…
Se lei ha deciso di allontanarsi dal villaggio… da me… non la posso biasimare… io stesso neanche sono riuscito a vederla salire all’altare con un altro uomo!
Anche se l’amo più di ogni altra cosa, devo rispettare le sue decisioni…
Anche se non sono per niente d’accordo sulla sua partenza, devo lasciarla andare.
Infondo non è un addio, no?
L’andrò a trovare tutte le volte che vorrò e veglierò su di lei lo stesso…
E’ la mia donna infondo… anche se aspetto un figlio da un’altra donna, devo saper proteggere anche lei!
 
 
Non appena Kagome finisce di parlare, mi lancia un’ultima occhiata prima di salutarci di nuovo.
Si gira e se va, non domandandomi neppure il perché non abbia più proferito parola.
La sua figura snella scompare dopo pochi minuti dietro qualche albero e un senso di vuoto mi colpisce all’altezza del petto.
 
Kikyo, come se non fosse accaduto nulla, riprende il cammino, ma viene subito ostacolata dalla mia decisione nello star fermo.
Sono ancora immobile come Kagome mi aveva lasciato.
 
- Beh? Che ti prende? – mi domanda, tirandomi leggermente per il braccio.
- Tu vai pure a casa, io devo dirle una cosa. – sbotto io, non guardandola neanche.
- Cosa? E perché non gliel’hai detto subito? – sbraita lei innervosita, lasciando la presa sulla mia veste, come se improvvisamente avesse preso fuoco.
 
Non le rispondo nemmeno.
Mi limito solo a guardarla un attimo prima di scomparire anche io nel bosco.
D’accordo che stiamo insieme… ma non può pensare che io faccia qualsiasi cosa lei voglia!
E poi… se non vedrò Kagome per un po’, voglio salutarla come si deve.
 
Effettuo pochi balzi e in un istante, mi ritrovo a bloccarle la strada.
Kagome non aspettandosi di rivedermi cosi presto, sobbalza portandosi una mano alla bocca.
- I-Inuyasha!! Mi hai spaventato! –
Chiude gli occhi, facendo scivolare la mano sul petto, con l’intenzione di regolarizzare il suo respiro, inconsapevole del mio sguardo indagatore sul suo corpo.
Ogni sua parola, ogni suo gesto, è puro miele per me… e io ne sono attratto come un ape in questo momento.
Più volte, in questo pochissimo lasso di tempo, ho soffermato lo sguardo sulle sue forme sensuali.
 
- Inuyasha..? –
 
E’ un attimo.
I nostri sguardi si incrociano e il tempo sembra essersi fermato.
Ci siamo solo noi, senza problemi, senza ostacoli.
L’abbraccio di slancio, infischiandomi di tutto.
Se qualche contadino passasse di qua, non mi allontanerei da lei per tutto l’oro del mondo!
Le sue braccia esili si vanno a distendere attorno alla mia schiena e solo allora mi rendo conto che ha cominciato a piangere.
Il suo odore è inconfondibile.
Mi scosto da lei il minimo indispensabile per guardarla e mi si stringe il cuore nel vederla cosi.
 
- Scusami… io non ce la faccio… - singhiozza lei con gli occhi lucidi.
- Kagome… devi proprio farlo? Proverò a tenerti Kikyo il più lontano possibile se è questo che ti turba! Non saperti al sicuro mi logorerebbe! – ammetto io, asciugando con il polpastrello una goccia calda che le sta bagnando la guancia.
- Io… io lo so che non sei d’accordo… ma con me c’è Kirara! E poi ho arco e.. –
- Non mi interessa! – la interrompo io, stringendola più a me e fremendo di fronte a quelle labbra rosse scarlatte che non fanno altro che implorarmi di assaggiarle. – E’ l’idea di abbandonarti sola a te stessa che non mi piace! E se un demone ti attaccasse mentre dormi?  E se qualcuno con cattive intenzioni ti mettesse gli occhi addosso? No… io non so se riesco a lasciarti andare di nuovo… -
- Inuyasha… -
- No! Ascoltami Kagome, sei sicura di quello che stai facendo? Ti prego.. pensaci ancora una volta… sei sicura che non ci siano altre soluzioni? –
 
Studio ogni sua più piccola reazione, ma difficilmente riesco a vederle gli occhi.
Sono nascosti dalla sua frangetta nera e l’unica cosa che posso notare è quanto stia lottando contro se stessa per questa assurda decisione.
Sto per richiamarla visto il passare dei minuti e il suo modo accanito di torturarsi il labbro, ma quando un’altra lacrima compare da sotto i suoi ciuffi color ebano mi blocco confuso.
Perché fa cosi?
E’ cosi straziante starmi vicino?
 
Senza darmi tempo di rifletterci ulteriormente, mi bacia, andando a sovrapporre le sue labbra sulle mia, che, dopo un momento di sorpresa, riprendono in mano la situazione e trasformano il bacio casto, in uno più profondo, morboso, quasi struggente, che sia io che lei, siamo costretti a fermarci per non rischiare di andare oltre.
 
Ancora con il fiato corto, la sento sussurrare sulle mie labbra.
- Ti prego Inuyasha.. farò la brava te lo prometto… cercherò di non cacciarmi nei guai… ma io… ho bisogno di andare via un po’ da qui… poi ritornerò.. te lo prometto… -
- Mmm… - mormoro appena - … lo sai vero che verrò a controllare se stai bene ogni volta che potrò? –
- Baka! Non sono più una ragazzina! So badare a me stessa! – la sento ridere, accaldandomi il cuore.
- Lo so che non sei più una ragazzina… ormai sei diventata una bellissima donna… - le dico io, vergognandomi quasi subito della frase che ho pronunciato senza pensarci.
Non è da me fare simili complimenti.
Sebbene non è la prima volta che glielo dico, ogni volta arrossisco sempre.
 
Cosi, un po’ per cambiare discorso, e un po’ per allontanare il rossore dalle mie guance allento la mia presa su di lei, permettendole di liberarsi dal mio abbraccio.
Lei mi guarda confusa mentre mi sfilo Tenseiga dalla veste.
 
Sgrana gli occhi sorpresa quando realizza quello che voglio fare.
- Prendila. Voglio che l’abbia tu. –
- Cosa? No Inuyasha non posso… -
- Si che puoi! Mi sentirò più tranquillo cosi! –
- Inuyasha, veramente, non ce n’è bisogno! Io non so nemmeno come usarla la spada! Credimi, servirà più a te per proteggere i tuoi amici e.. e Kikyo –
- Allora.. – dico io, sfilandomi la veste sotto lo sguardo imbarazzato di lei - … prendi la mia veste… ti terrà caldo e in un certo senso ti proteggerà.. –
 
Le porgo l’indumento, e lei, dopo un’iniziale incertezza, accetta il mio dono, sorridendo gentile e dandomi un altro bacio.
Almeno…
Anche se sarà lontana, nei giorni che io non sarò lì con lei, sarà come avermi lì accanto.
La bacio con trasporto inspirando avidamente il suo profumo.
E’ inutile…
Sebbene la mia testa mi ordina ostinatamente di pensare alla mia nuova famiglia… il mio cuore non smette un solo secondo di pensare a lei.
Il suo respiro caldo dentro la mia bocca mi fa sentire cosi vivo!
Sorrido amaramente sulle sue labbra quando mi rendo conto che ormai, nonostante le vicissitudini, il mio cuore batte solo per lei.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Non avrei mai pensato che convincere Inuyasha sarebbe stato cosi… semplice.
Okkey, ha fatto un po’ di resistenza, all’inizio sembrava che mi volesse incenerire con gli occhi, ma poi..
Poi alla fine mi ha lasciato andare…
Sorrido fra me e me, ripensando teneramente alle prime volte che io e Inuyasha viaggiavamo insieme.
E’ maturato molto rispetto a quegli anni.
Quando gli ho detto che me ne sarei andata… per qualche giorno… mi ha capita, e mi ha lasciata andare per il mio bene..
 
Certo, se invece avessi detto che fra me e il dottore sarebbe potuto nascere qualcosa, sicuramente avrebbe avuto mooolto più da ridire.
Potrà essere anche maturato, ma da quel punto di vista, non è cambiato di una sola virgola! … anzi, … forse è addirittura peggiorato!
 
- Ne siete convinta? – mi domanda il dottor Toru, in groppa al suo cavallo grigio, destandomi dai miei pensieri.
- Uh? Ah si.. sicurissima. – affermo io, sistemandomi meglio la veste rossa sulle spalle, che, con mio sommo piacere, odora ancora di lui.
 
Volto la mia testa per guardare il villaggio ormai lontano, sospirando dispiaciuta.
Non avrei mai voluto arrivare a questo.
Ma se non lo facessi, sarebbe tutta inutile questa partenza…
 
- Kagome… poi, se tu vuoi, mi spiegherai il motivo per il quale stai facendo tutto ciò… ma non pensi che scappare da loro era già abbastanza? Vuoi per forza mentire anche ai tuoi amici? –
 
Mi dispiace fare anche questo a loro… ma DEVO farlo! Sennò come spiegherò a Inuyasha il pancione??
 
- Toru, ne abbiamo già parlato! Devo per forza andare in un altro villaggio! Se mi venissero a trovare, come potrei spiegare il pancione? Vuoi che finga che il padre sei tu? Non penso però che Inuyasha la prenderebbe troppo bene… -
Un grosso gocciolone appare sulla fronte dell’uomo mentre in lui si fa strada le conseguenze di tale bugia.
Sorrido divertita nel vedere un lampo di terrore attraversare il suo viso.
No, non penso che anche lui piaccia questa soluzione.
Non appena siamo partiti dal villaggio, io e il dottore abbiamo cominciato a parlare della mia situazione sentimentale… infondo, se lo meritava..
Meritava di sapere perché l’avevo quasi costretto a portarmi con sé.
Gli ho detto che provengo da un’altra epoca, che sono la reincarnazione della donna che attualmente vive con l’uomo che amo, il padre del cucciolo che sta crescendo dentro di me.
Gli ho detto che mi sono quasi sposata perché volevo dimenticarlo, ma che sotto sotto, non ho mai smesso di amare quel testardo di un mezzo demone e tanto altro.
Per tutto il tragitto non ho fatto che parlare e parlare..
Forse perché ne avevo bisogno…
Avevo bisogno di un amico che mi ascoltasse senza giudicarmi, senza guardarmi con occhi pieni di pietà ogni qual volta che mi vedeva osservare impotente Kikyo e Inuyasha l’uno al fianco dell’altro…
Sango è la mia migliore amica, ma per certi versi, non le ho mai potuto dire tutta la verità…
Mi tenevo tutto dentro, in special modo nel periodo in cui c’era Hidashi, perché sapevo che se avessi ammesso alla mia amica di voler sposare il principe solo perché soffrivo terribilmente nello stare nello stesso villaggio in cui abitavano Inuyasha e Kikyo, di sicuro si sarebbe mobilitata nel far qualcosa.
Di sicuro, ricordandomi vari episodi in cui si viaggiava insieme, sia Sango che Miroku, gli avrebbero tenuto il muso, facendogli una probabilissima ramanzina sul modo in cui mi faceva soffrire nel vederli insieme… e lui non avrebbe potuto fare altro che commiserarmi ancora di più… di lasciare Kikyo, nemmeno ci avrebbe pensato.
Infondo, prima di marchiarmi, le idee chiare non ce le aveva… quindi avrebbe continuato la sua vita come compagno della miko molto probabilmente.
 
 
E adesso, sebbene mi dispiace, sono costretta a sviare il mio cammino.
Andrò a vivere in un altro villaggio, diverso da quello che ho detto ai miei amici.. e a lui.
Lo so, sarà furioso con me…
Ma se mi venisse a trovare ogni volta, che senso avrebbe questa fuga?
Ho dovuto ingannarlo… lui si preoccupa solo per me, ma adesso, la sua preoccupazione non mi basta…
Sebbene sia felice di vederlo cosi in apprensione per me, non posso esserne totalmente contenta.
Io ho bisogno di LUI.
Mente e corpo.
Ho bisogno di qualcuno che mi stia vicino mentre il bambino, o bambina, cresce dentro di me…
E se lui non può farlo… troverò da qualche parte la forza per farmi coraggio da sola.
 
- Okkey okkey, ho capito.. non voglio rimetterci la testa! – mormora lui ironico, ridendo nervosamente – Da quello che mi hai detto, se gli dicessi che sono stato io a metterti incinta, di sicuro mi ucciderebbe! –
- Lo penso anche io – ammetto portandomi una ciocca nera dietro l’orecchio, ridendo appena.
 
- D’accordo, hai vinto tu! – esclama lui infine, sollevando le mani in segno di resa.
 
Sorrido vittoriosa, accarezzando subito dopo il manto morbido della gattina che sta dormendo in perfetto equilibrio sul dorso del mio cavallo bianco.
Mi dispiace prendermi in prestito la gattina di Sango, ma d’altronde, ha insistito lei affinché lo facessi.
I miei amici capiranno il perché l’ho fatto…
Spero che mantengano il segreto..
 
- Qual è la nostra meta allora? – domando io, ritornando a osservare il dottore in sella al suo destriero.
Lui dubbioso si porta una mano al mento, valutando tutte le possibilità di scelta che aveva.
 
- Ho trovato! – afferma dopo qualche secondo, incurvando un angolo della bocca in un sorriso gentile. – Il villaggio di mio padre potrebbe fare per il caso tuo! E’ grande, accogliente e… -
- … Lontano? – incalzo io, sporgendomi in avanti, come per voler continuare il suo discorso e trovare cosi una sua conferma.
Per fortuna però, la sorte questa volta gira a mio favore.
 
- Si! Molto più lontano del mio di villaggio! Occorrerà viaggiare per qualche settimana mi sa… non possiamo fare certo viaggiare giorno e notte! Non dimentichiamoci che sei in dolce attesa! – mi ricorda lui, facendomi uno strano effetto.
Già… ancora devo abituarmi all’idea di diventare mamma…
Scuotendo la testa, come per rinviare quei pensieri, gli rispondo determinata con una strana luce negli occhi.
 
- Si, va bene… ma prima.. voglio passare per il tuo villaggio… devo fare una cosa prima di andare nel villaggio di tuo padre… - mormoro io, suscitando la curiosità del dottore.
Ho intenzione di lasciare un messaggio a Inuyasha e gli altri, quando… mi verranno a trovare
Almeno questo glielo devo…
Sposto la mia attenzione su Toru che sta aspettando ancora che io mi metta a parlare.
Poveretto… gli ho davvero scombussolato la vita adesso!
Non potrà più avvicinarsi per un po’ al villaggio dei miei amici, a meno che non vorrà essere picchiato a sangue dal mio bel mezzo demone.
Speriamo solo che questo posto in cui andrò ad abitare per un po’, sia davvero mooolto lontano dalla molto probabile furia di Inuyasha!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
C’è un silenzio irreale fuori da questa piccola capanna.
E’ notte fonda e io, nonostante stia morendo dal sonno, non riesco a chiudere occhio…
Tutta colpa di questo monello, o monella, che non la smette un attimo di scalciare.
Accarezzo amorevolmente il pancione, fin troppo grande per i miei gusti, ma forse è colpa del sangue demoniaco del bebè.
Cinque mesi…
Sono passati quasi cinque mesi dalla mia fuga..
Ancora non ci credo.
Temevo che Inuyasha prima o poi mi avrebbe trovata, nonostante la lettera che gli avevo lasciato*…
E invece.. alla fine ce l’ho fatta.
Gli abitanti di questo villaggio sono buoni, un po’ sempre indaffarati, ma tutto sommato è meglio così.
Non mi hanno mai fatto domande riguardo al bambino o al padre… solo il padre di Toru, che adesso al momento è di nuovo in viaggio per curare qualche persona, ha voluto sapere la mia storia prima di accettarmi in casa.
Come dargli torto?
Infatti, dopo che gli ho spiegato tutte le mie vicissitudini, mi ha pure regalato una piccola capanna in cui abitare.
Mano a mano che ho conosciuto quell’uomo gentile e saggio come il figlio dopotutto, ho scoperto che la sua moglie morì di una grave malattia ed è per questo che Toru ha deciso di diventare dottore e aiutare il prossimo.
Dalla morte della moglie, non si è più legato a nessuna donna.
Le è stato fedele per tutti questi anni.
Forse è anche questo il motivo per cui mi ha regalato questa piccola capanna.. chissà..
Non vuole che nessun’altra donna prenda il posto nella loro casa e in parte è giusto così..
Spesso il padre di Toru mi porta da mangiare e si assicura che io stia bene…
 
E’ gentile, ma con il tempo, ho cominciato a sentire la mancanza di una figura maschile accanto a me.
Qualcuno con cui dormire, confidarmi…
Toru è un buon amico, ma è sempre fuori il villaggio, e suo padre è sempre occupato in faccende commerciali…
Spendo quasi tutta la mia giornata in solitudine…
Solo Kirara mi tiene compagnia, miagolando e accoccolandosi sulle mie gambe quasi sempre.
 
Mi rigiro nel futon, per cercare con lo sguardo la piccola gatta, ma non appena lo faccio mi accorgo che qualcosa non va.
E’ sveglia è ha le orecchie alzate, come per captare ogni rumore a lei ostile.
Solo quando si mette a quattro zampe cominciando a ringhiare, mi rendo conto che qualche cosa non va.
 
- Che cosa hai sentito Kirara? – sussurro io, alzandomi a sedere e prendendo arco e frecce, situate proprio accanto al mio giaciglio.
 
Lei per tutta risposta, soffia più volte prima di gettarsi fuori dalla capanna per trasformarsi in un enorme felino demoniaco.
 
La seguo anche io, facendo uno sforzo enorme per via del pancione.
Sebbene pesa molto, non posso starmene qui con le mani in mano!
E’ meglio uscire per capire cosa sta succedendo!
 
 
E’ un attimo e un ruggito agghiacciante rimbomba nel freddo della notte.
Mi guardo attorno, pronta a scoccare una freccia in ogni momento.
Altri abitanti del villaggio escono dalle loro capanne, per colpa di quel suono terrificante, e io, grazie alla mie capacità spirituali, riesco a percepire due aure demoniache abbastanza potenti.
 
Le persone, impaurite dal quel buio insistente, accendono delle fiaccole, dando colore alla notte nera e permettendoci di vedere le figure, o per lo meno le sagome di quello che si stava muovendo dietro gli alberi del bosco vicino.
 
Non dobbiamo aspettare molto.
Due grossi oni, dotati di corna appuntite e artiglia affilati cominciano a correre verso di noi, facendo tremare la terra ogni qualvolta il loro piedi toccano il suolo.
 
Il caos ben presto si impossessa dell’intero villaggio e sia Kirara, che gli uomini del villaggio si mettono sulla difensiva.
 
Cerco di lanciare una freccia, ma proprio quando ho preso la mira, un forte calcio del piccolo mi fa sussultare, costringendomi a deviare la via della freccia che si va a conficcare prontamente in una corteccia di un albero poco distante.
Mi accascio per terra, toccandomi la pancia con la mano e maledicendomi mentalmente per non aver scoccato subito quella dannata freccia.
Sento le urla delle persone, degli oni e della mia amica a quattro zampe che sta lottando con uno dei due giganteschi demoni.
 
Cerco di alzarmi, ma un forte dolore lungo la schiena mi costringe a non farlo.
Chiudo gli occhi, per concentrarmi.
Non è il momento adatto per starmene qua ferma, rannicchiata nel mio dolore!
 
 
Tuttavia, un tonfo assordante, vicinissimo a me, mi obbliga ad alzare la testa.
A meno di cinque passi, uno dei due oni, giace privo di vita, diviso in due.
Istintivamente mi porto una mano alla bocca, per cercare di non vomitare… inutilmente.
 
Una volta che mi sono ripresa, mi alzo in piedi, bianca come un cencio, notando sollevata come la mia amica a quattro zampe abbia sistemato anche l’altro demone…
Mi guardo in giro confusa, vedendo molte capanne distrutte e parecchie persone ferite… se non morte…
Sapere che avrei potuto impedire tutto questo mi fa sentire in colpa. Terribilmente in colpa.
 
Una lacrima mi scende lungo la guancia mentre mi appoggio ad un carro di legno.
E’ già tutto finito, ma a quale prezzo?
Vite umane?
Non è assolutamente giusto!
 
Osservo l’oni stranamente squarciato davanti a me, chiedendomi come Kirara avesse potuto fare una cosa simile…
I suoi artigli sono lunghi, ma non fino a questo punto!
 
Il dubbio che sia stato Inuyasha ad uccidere quel demone, si fa lentamente strada nella mia testa.
Sudo freddo, mentre studio le persone accanto a me.
No… non può essere stato lui.
Se davvero lo fosse stato, adesso sarebbe di fronte a me a rimproverarmi per quello che ho fatto cinque mesi fa.
 
Sbuffo stanca, di fronte al pensiero di dovermi prima o poi sorbire la ramanzina di Inuyasha…
Di sicuro questa fuga me la farà pagare…
 
Così, dopo aver scosso la testa per allontanare quei brutti pensieri, mi incammino verso la persona ferita a me più vicina, cercando di curarlo come meglio posso.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Osservo da lontano quel piccolo villaggio.
Davvero quegli insulsi umani pensavano di sconfiggere un oni con delle semplici frecce e spade?
Poveri stolti.
Se non ci fosse stata quel demone gatto, di sicuro sarebbero tutti all’altro mondo… come anche quella donna infondo.
Se non fossi intervenuto, squartandolo in due, quell’oni l’avrebbe uccisa.
 
Il suo odore mi ha deviato il cammino.
Infondo sono giunto fino a qui solo perché ero curioso di conoscere il motivo per cui quell’idiota di mio fratello si era allontanato cosi tanto dal suo amato villaggio.
 
Tuttavia mi sono scoperto sorpreso quando ho compreso che l’odore che stavo seguendo era quello della sua donna.
Per aver impresso un odore cosi forte su di lei, deve averla marchiata… e non solo, vedendo il gonfiore sulla pancia.
Ma allora perché lei è qui sola?
 
Inarco un sopracciglio scocciato mentre studio i movimenti della ragazza che un tempo viaggiava con lui.
 
Forse, dovrei portarla con me, ma mi rallenterebbe e basta.
E poi, non è mio compito farlo.
 
Volgo un’ultima occhiata al villaggio, prima di voltarmi e spiccare il volo verso casa.
E’ troppo tempo che non faccio ritorno nelle mie terre…
 
E’ tempo di ritornare a casa.
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolino dell’autrice:

 


*la lettera che Kagome ha lasciato a Inuyasha, verrà spiegata nel prossimo capitolo! Verrà spiegato il punto di vista di inuyasha in quei 5 mesi e non solo... XD

Ciaooo!! :)
Finalmente ho aggiornato!!! Dite voi: “era anche l’ora!!”
Lo so, lo so…. Sono imperdonabile! X(
Ma abitare in una casa con delle coinquiline che fanno il tuo stesso corso di università, ti impedisce di stare per conto tuo avvolte… anzi… sempre!
E gli esami proprio non aiutano! XD
 
Vabbè… tralasciando questi dettagli del mio mostruoso ritardo… voi come state? Vi è piaciuto il cap?... perché inizio a pensare di stare perdendo colpi…
Cioè per scrivere un capitolo ci sto sempre una vita… non come all’inizio… e mi sto un po’ demoralizzando per questa storia, visto che ancora una decina di capitoli ci sono sempre!
Spero solo che anche se ci metto un po’ a scrivere, la qualità è la stessa… X(
Lo spero tanto perché non vorrei deludervi..
 
Ps: Comunque sia, cercherò via via di aggiornarmi con le recensioni delle vostre storie perché sono rimasta “leggermente” indietro…. quindi se tante volte mi dimentico di lasciarvi un commento, ditemelo che rimedio! :)
Ho notato che sono state create cosi tante storie che credere di non saltarne una per sbaglio è impossibile! XD
Grazie della comprensione!!
 
Pps: se ci sono errori grammaticali è perché non ho avuto tempo per rileggerlo! Pensavo di riuscirci ma alla fine mi sono resa conto che se non aggiornavo oggi, mi toccava aspettare un’altra settimana… quindi ho preferito postare con qualche errorino..
Successivamente rimedierò! ;)
 
Bacioni
 
Saphira_chan

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Capitolo 27
*** Profumo ***







 
 
Capitolo 27

Profumo
 

 
Cinque mesi prima..
 

- Vuoi rimanere lassù ancora per molto Inuyasha? – gracchia Shippo a vari metri di distanza più in basso, illudendosi di aver attirato la mia attenzione.
Non ho voglia di parlare al momento..
Kagome è appena partita con il dottore, lasciandomi dell’amaro in bocca.
Ho dovuto fare forza contro me stesso per non seguirla.
 
Kikyo sicuramente sarà furiosa, lo so…
E’ da quando l’ho lasciata sola a casa, per andare a parlare e salutare come si deve Kagome, che non la vedo…
 
- EHIIII!!! Inuyasha!!! – continua il moccioso, facendomi innervosire – Ma mi ascolti mentre parlo?? Di un po’! E’ colpa tua se Kagome ha deciso di partire??? Eh Inuyasha??? –
 
Non so se è il modo arrogante con cui me lo dice..
Non so se è la sua voce gracchiante ad infastidirmi…
O peggio ancora, non so se è la mia consapevolezza che lui ha ragione, ma in ogni caso, scendo dal ramo con un balzo, andando a tramortire Shippo con un pugno sulla testa e mi avvio verso la casa di Kikyo, ignorando volutamente i lamenti del moccioso.
Tuttavia, quando arrivo alla mia destinazione, mi accorgo che lei non è lì…
La capanna è vuota e il suo odore leggero mi fa capire che se n’è da poco andata…
Giro la testa innervosito da non so che cosa, puntando accigliato un punto imprecisato del terreno.
 
Si può sapere dove diavolo è finita?
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Non posso crederci!!
Nonostante tutto, nonostante gli abbia detto del bambino, lui… lui continua a scegliere lei!!
Maledetta che non è altro!
Voleva pure che li lasciassi stare in privato!!
E’ con il MIO uomo che stava parlando maledizione!!! Perché non riesce a capirlo???
Noi siamo una coppia, NOI viviamo assieme!
Sono ritornata umana per lui…
Perché adesso questo?
Se il bambino fosse stato reale, che cosa sarebbe successo?
Avrebbe continuato a stare con me anche se amava un’altra??
 
Senza nemmeno rendermene conto, mi ritrovo nella piazza centrale del villaggio, dove alloggiano le guardie di Hidashi che mi avevano scortata fino a qui settimane fa.
Sebbene hanno svolto il loro compito, so che c’è un altro motivo che li spinge a non muoversi dal villaggio.
 
Ed è per questo che ora sono qui, davanti alla porta della locanda che li ospita.
 
Inuyasha non ha mai visto di buon occhio questa permanenza prolungata…
Ha sempre brontolato su di loro, chiedendomi nervosamente il motivo per cui loro non se ne andassero.
Io gli rispondevo sempre che oltre ad accompagnarmi durante il viaggio, loro avessero anche dei compiti… economici da svolgere nel nostro villaggio…
Sebbene il matrimonio fra Hidashi e Kagome fosse saltato, questo non significava che i nostri rapporti commerciali fossero saltati, no?
 
Ma sebbene avesse accettato razionalmente la mia spiegazione, ogni volta che li vedeva girovagare in giro, ringhiava in maniera ostile, come per voler dimostrare a cosa andassero incontro se avessero fatto qualcosa che non dovevano.
 
E per “qualcosa che non dovevano” molto probabilmente si riferiva a Kagome…
So, a mio malgrado, che ogni volta che vede loro, ripensa a Hidashi, e la paura che il principe stia tramando qualcosa per riprendersi Kagome, lo spaventa.
 
Ingoio un boccone amaro, mentre varco la soglia della locanda.
 
L’odore d’alcol mi porta a tapparmi il naso schifata.
Reprimo un conato di vomito e vado avanti.
Ormai ci sono dentro fino al collo.
E’ inutile tirarsi indietro.
Anche se tutto questo è sbagliato, va contro i miei principi di sacerdotessa, ormai è inutile.
Amo troppo Inuyasha, ho investito troppo su di lui per lasciarmelo scappare cosi fra le dita!
 
Quando entro nella camera delle guardie, socchiudo gli occhi per colpa del fumo che mi appanna la vista.
Come cavolo fanno a respirare in questa nuvola di fumo, mi domando, mentre li scorgo a giocare a carte in un angolino della stanza.
 
Appena si accorgono di me però, smettono di fare quello che fanno e mi fissano, come in attesa di qualcosa.
 
Io riprendo fiato, sebbene il fumo me lo impedisca, e alzo il viso, guardandoli con sufficienza.
Anche se sono uomini, non hanno un briciolo di autonomia.
Si muovono, parlano e mangiano sotto la volontà del loro padrone.
Non gli interessa se è sbagliato o giusto.
Lo fanno e basta.
E per questo, non si meritano il mio rispetto.
 
- Dite al vostro padrone che non importa più che venga al villaggio per andare a trovare la ragazza… lei se n’è andata poco fa… - esclamo atona, determinando varie reazione sui loro volti.
 
Sorpresa, confusione, rabbia e paura.
Paura delle conseguenze che potranno subire non appena il principe avrà percepito la notizia.
 
- Tranquilli, io so dove sta andando.. – ammetto, volgendo lo sguardo verso un punto impreciso della stanza, sentendo dei sospiri di sollievo.
 
Ecco, un altro senso di colpa che mi assale.
Quando potrò mai liberarmene?
Quando potrò smettere di fare cose che vanno contro i miei principi?
L’amore che provo per Inuyasha, la voglia che ho di tenermelo vicino, mi fa diventare cieca, sorda a ogni tipo di parola sussurrata dalla mia coscienza.
 
- Parla – esclama l’uomo più vicino a me, avvicinandosi di pochi passi.
 
Abbasso la testa quasi con stanchezza, mentre spiego per filo e per segno le indicazioni del villaggio in cui andrà a vivere Kagome.
Scommetto che non appena Hidashi scoprirà che lei se n’è andata da questo villaggio, non esiterà ad andarla a trovare per riprendere a corteggiarla…
 
Senza il mio mezzo demone fra i piedi, dovrebbe essere tutto più facile.
Avrà libero accesso a Kagome, senza essere minacciato da Inuyasha…
 
 
E forse le cose, potrebbero andare nel verso giusto per una volta..
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ormai sono passate due settimane dal giorno in cui Kagome è partita… e a me è sembrata un vita!
 
Ogni giorno volevo scappare dal villaggio, almeno per vedere se stava bene, se aveva bisogno di qualcosa…
Ma ogni volta, il continuo malessere di Kikyo mi impediva di andarla a trovare.
 
Stava sempre male, e, non per cattiveria, ma sembrava quasi lo facesse apposta…
Ogni volta che tentavo di partire, lei mi diceva che aveva dei forti dolori alla pancia, o alla testa e io mi ritrovavo incastrato fra i miei doveri di padre e di compagno.
 
Ma oggi, finalmente, posso rivedere il suo viso!
Shippo si è impuntato nel rivederla e io ho colto l’occasione per andare con lui e Miroku.
Se Kikyo si fosse risentita male, l’avrei portata con me!

Cosa per fortuna che non è successa!
Ha accettato che io andassi a trovare Kagome, senza troppi problemi… certo, non ne era entusiasta, ma almeno stavolta non si è sentita male.
 
 
Sbuffo sollevato mentre do una rapida occhiata dietro di me.
Sicuramente quando ritornerò a casa, mi toccherà sorbire una Kikyo del tutto stizzita… ma per rivedere Kagome, questo ed altro.
Mi è mancata da morire.
 
- Dovremo essere arrivati a momenti.. – borbotta Shippo, appollaiato proprio sopra la spalla destra del bonzo.
 
- Porta pazienza Shippo… anche se è da un po’ di tempo che viaggiamo, non mi dirai che questo è stato un lungo viaggio! Eppure in passato eravamo abituati anche a peggio! –
 
- Lo so, ma mi sono stancato di stare a camminare tutto il giorno! –
- Che lamento che sei! Non stai nemmeno camminando al momento! Sei sopra la spalla di Miroku se non sbaglio! Non lamentarti su cose che nemmeno fai! – sbotto io sbuffando e scatenando una reazione di sdegno del piccolo di volpe.
 
- Che cosa??? Ma mi ci sono appoggiato solo da 5 minuti!! Che diav.. –
- Taci – esclamo io, bloccandomi di colpo e muovendo le orecchie.
- Eh no! Adesso mi… -
- Shippo.. – è Miroku stavolta a interromperlo, capendo che c’è qualcosa che non va dalla mia espressione crucciata.
 
E’ minimo l’odore, ma sento distintamente del sangue nell’aria!
 
- Kagome… - sussurro in preda al panico mentre mi catapulto verso il villaggio dal quale proviene l’odore, seguito a ruota da Miroku e Shippo, che sentendomi nominare il nome della loro amica hanno capito che qualcosa non andava.
E quando superiamo una collinetta, lo scenario che si presenta davanti ai nostri occhi ci fa gelare il sangue nelle vene.
 
 
Il villaggio, nel quale Kagome aveva scelto di abitare, è mezzo distrutto.
Le persone sono tutte indaffarate nell’aiutare i più bisognosi e aggiustare carri e capanne rotte…
Sgrano gli occhi per la paura, quando associo quello che vedo, a un tipico villaggio saccheggiato da briganti.
Non è la prima volta che mi imbatto in una situazione del genere e sebbene ormai ci sia abituato, un senso di sgomento mi avvolge, facendomi dimenticare di respirare.
I miei piedi sembrano essersi ancorati al prato sottostante e tremo quando riallaccio alla scena che ho davanti, l’immagine del volto della donna che amo.
 
- KAGOME!!! – urlo correndo come un pazzo verso il villaggio, chiamando più volte il suo nome.
 
Ti prego ti prego!!!
Fa che stia bene!!
Pensare che le sia successo qualcosa… che dei briganti le abbiano messo le mani addosso….
NO!
Lei sta bene, DEVE star bene!!
 
Afferro malamente un vecchio di passaggio, che stava riaccomodando un asse di legno della sua capanna.
- Hai visto Kagome?? E’ una ragazza con un kimono verde e i capelli lunghi e neri! – esclamo con il cuore in gola, intuendo dalla sua espressione confusa e spiazzata che la mia descrizione non è il massimo per darmi informazioni su di lei.
- Ragazzo… non vedi che caos che c’è al momento? Sai quante ragazze dai capelli scuri ci sono?? – gracchia lui esasperato posando a terra un pezzo di legno ormai inutilizzabile.
 
Ringhio frustato guardandomi attorno, per capire dove poter cercare e a chi chiedere.
Ma la voce debole del vecchio mi ridesta dai miei pensieri.
 
- Però puoi provare a cercarla vicino al ruscello, dove sono raggruppate tutte le donne… -
 
Annuisco con la testa frettolosamente, e comincio a correre verso il ruscello, lasciando l’anziano alle sue faccende.
 
Non appena arrivo lì, però, un brivido gelido mi scorre lungo tutta la schiena.
Kagome non c’è.
Già l’assenza del suo profumo vanigliato mi stava suggerendo di cercarla altrove, ma io ostinatamente, ho sperato che lei si trovasse ancora lì.
 
Mi porto le mani alla tempia, che sembra voler scoppiare da un momento all’altro e respiro profondamente per cercare una soluzione a tutto questo.
 
Kagome non è qui… e allora… che l’abbiano presa i briganti?
Tremo al solo pensiero!
Il mio sangue demoniaco ribolle di rabbia mista a paura, tanto che sono quasi costretto a stringere Tessaiga nella mia mano sinistra.
Se non lo faccio, sono quasi sicuro che potrei fare una carneficina…  non rispondo più di me ormai.
L’adrenalina che mi score nelle vene, mi sta dando al cervello…
 
Riporto sgomento le braccia lungo i fianchi, respirando profondamente e cercando, invano, di rilassarmi guardando il cielo.
Farsi prendere dal panico non aiuterà di certo Kagome!
Magari è solo nascosta nel bosco.. o magari…

…No…
Non ho la minima idea di dove lei sia.. e questo mi uccide…
Pensarla adesso assieme a quei briganti….
No!
Devo ritrovarla al più presto… non posso vivere se non l’avrò riportata al sicuro!
 
 
 
- INUYASHA!! – mi chiama Miroku, un attimo prima che io spiccassi un salto verso un punto generico bosco.
- Hai scoperto dov’è?? – chiedo trepidante, sperando con tutto me stesso che mi risponda in maniera affermativa.
 
Invece, a mio malgrado, lo vedo storcere la bocca e guardarmi con… pietà?
Che cazzo ha scoperto?
 
- Nì… - mormora lui, passandosi una mano fra i capelli, non sapendo da dove cominciare.
 
- Nì?? Cosa vorrebbe dire Nì????? – ringhio io, facendo scappare dalle bocche di qualche ragazza a noi vicine un piccolo strillo di paura.
 
- Ecco… non è facile… è… è meglio se ti calmi un po’ prima di… - ma non lo faccio finire, che già lo prendo per il colletto.
 
- Miroku, se non mi dici entro due secondi dove si trova, ti giuro che ti farò rimpiangere il giorno in cui ci siamo conosciuti!! –
 
Un terribile senso di panico si impossessa di me, quando il bonzo tira fuori dalla veste un pezzetto di carta, che dopo qualche secondo realizzo essere una lettera.
Che cosa significa?
 
Continuando a fissare il foglio, lascio la presa sul mio amico che si decide finalmente a parlare.
 
- E’ di Kagome… - mormora crucciato lui, facendo scattare cosi le mie orecchie verso di lui.
- Kagome? –
- Si… ho chiesto a qualche persona in giro se l’avesse vista… e una fanciulla mi ha dato questa… - mi spiega, alzando leggermente la mano nel quale regge la lettera. – Mi ha detto che… questa l’ha lasciata per noi quando è passata di qui… -
 
- …Passata? – ripeto confuso, osservandolo, in cerca di ulteriori chiarimenti.
 
Ma quello che vedo non mi aiuta.
Non riesco a capire dove vuole arrivare.
 
- Mi dispiace Inuyasha.. ci ha… ingannati.. non lo sapevamo neanche noi… - sussurra dispiaciuto, abbassando la testa, mentre io sudo freddo per il contenuto di questa lettera.
 
Ingannati? Cosa… cosa diavolo..?
 
Ma ogni mio dubbio viene messo a tacere non appena Miroku mi porge la lettera, invogliandomi a leggerla, come prima aveva fatto lui.
 
Io, sebbene una parte di me mi urlasse di non farlo, perché sicuramente non sarebbe stato piacevole, prendo il pezzo di carta con la mano tremante.
Non appena focalizzo l’inchiostro nero sulla carta biancastra, mi dimentico di respirare e il mio cuore, improvvisamente diventa un macigno peso tonnellate di kili.
 
 
 
Cari amici
Innanzi tutto… mi dispiace.
Mi dispiace di essere sempre la causa delle vostre preoccupazioni e soprattutto, mi dispiace per quello che ho fatto, senza il vostro consenso…
Vi ho mentito sulla mia destinazione..
Il villaggio del dottore non è il villaggio in cui andrò ad abitare…
Mi dispiace per avervelo detto così, su un misero pezzo di carta, ma sapevo che se ve lo avessi detto a voce, voi me lo avreste impedito.
So che sarete furiosi… soprattutto tu, Inuyasha… ma ti prego.. non odiarmi…
Ho i miei buoni motivi per starmene un po’ per conto mio..
Starò attenta e cercherò di non mettermi nei guai.. C’è Kirara con me, ho sufficiente protezione… non c’è bisogno che vi preoccupiate.
Ho solo un favore da chiedervi.. non mi cercate.
Continuate la vostra vita come fate sempre, io starò bene nel posto in cui andrò.
Non prendetevela con il dottor Toru… è tutta una mia idea… nemmeno lui lo sapeva… gli ho spiegato quello che avevo intenzione di fare solo a metà viaggio.
Scusatemi ancora amici miei…
E Inuyasha.. Perdonami!
L’ultimo dei miei desideri era quello di ingannarti… ma sono stata costretta dagli eventi…
Non fraintendere, sarei stata felicissima di poterti rivedere qualche volta, ma… non possiamo vederci… non per ora, almeno.
Devo chiarirmi le idee e rifarmi, per quel che posso, una vita…
Non incolparti per questa mia fuga… quello che ho fatto con te lo rifarei altre mille volte.. non mi sono mai pentita.
Mai.
Ma adesso, ti prego, non cercarmi.
Vivi la tua vita… e io cercherò di fare altrettanto…
Ti amo
 
Kagome
 
 
 
Rimango vari secondi a fissare la lettera.
Sgrano più volte gli occhi e ritorno ostinatamente a rileggere quelle frasi cosi… irreali, che quasi faccio fatica a credere.
Leggo e rileggo, e solo dopo varie volte, il contenuto della lettera inizia a realizzarsi nei miei pensieri.
 
I battiti del mio cuore aumentano a dismisura, costringendomi a respirare velocemente, in cerca di aria fresca, come un uomo che sta per affogare.
 
Stringo convulsivamente la lettera e lo scricchiolio della carta mi fa venire i brividi.
 
- Dimmi che è uno scherzo. Uno stupido e fottutissimo scherzo! – latro io, sempre ad occhi chiusi, fremendo di rabbia.
 
Non può essere vero!
Ti prego! Fa che non sia vero!
 
Ma il prolungato silenzio di Miroku, adesso accentuato dal silenzio delle donne attorno a noi che hanno smesso i loro compiti per osservarci, è una conferma schiacciante delle mie paure.
 
Kagome se n’è veramente andata.
Via da me.
 
Non so se potrò mai riabbracciarla, baciarla, perché ha fatto chiaramente intendere che non è sicura di ritornare.
E tutto questo per colpa mia.
Mia! Mia! MIA!
Dannazione!!!!!
 
In uno scatto d’ira, estraggo Tessaiga dalla sua custodia e lancio una cicatrice del vento verso un punto indefinito della foresta, spaventando qualche cittadino e beccandomi un rimprovero contrariato da Miroku.
Ma ormai non lo sto nemmeno ascoltando.
 
Conficco la lama nel terreno, prima che le mie gambe cedano al peso del mio corpo.
 
Sento gli sguardi delle persone incuriosite sulla mia pelle, ignare di cosa sta accadendo dentro di me.
Lascio ricadere le braccia lungo i fianchi e copro gli occhi, credo lucidi, abbassando la testa e aiutandomi con la frangetta argentea.
 
Sento i loro bisbigli confusi e persino la voce carica di compassione di Shippo e Miroku, ma a differenza di tutte le volte, le mie orecchie giacciono schiacciate e immobili lungo i miei capelli.
 
Mi sento vuoto. Spento.
Come se non avessi più la forza di alzarmi in piedi.
I rumori diventano ovattati, quasi privi di significato, mentre la mia mente rivive tutti i bei momenti passati con Kagome.
I suoi sorrisi… come posso pensare di vivere senza di lei?
Come?
Solo con lei la mia natura ibrida non era più un problema.
Solo con lei sentivo di essere pienamente felice.
Ed è solo con lei, che avrei voluto stare…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Cinque mesi dopo…
 
 
 
 
- Sei sicura che non vuoi un po’ di the Rin? – domanda Sango alla ragazzina, visto che lei è l’unica, oltre alle gemelline e a me, a non averlo preso.
- Si si, sicurissima! Ti ringrazio lo stesso Sango! – ammette lei, sorridente, prima di ritornare a giocare con le bambine.
 
 
 
Osservo la scena con una nota di nostalgia…
Anche Kagome amava come lei i bambini…
Crescendo Rin è diventata molto simile a Kagome nel carattere.
E’ solare, intraprendente, allegra…
 
Stare in compagnia sarebbe quasi piacevole… se non fosse che mi ricorda terribilmente lei.
Sbuffo stanco, chiudendo gli occhi per non pensarci, ma mi è quasi impossibile pensare che i Kami si siano divertiti cosi tanto a punirmi per tutti i miei errori..
 
Ogni volta che vedo Kikyo, il suo viso, mi ricorda Kagome… e ogni volta che sto in compagnia di Rin, mi ricordo il suo carattere determinato e gentile.
 
Kikyo l’aspetto e Rin il carattere…
Kami!
Non c’è giorno in cui il mio cuore trova un po’ di pace…
 
Alzo lo sguardo verso il cielo aggrottando le sopracciglia pensieroso.
 
Dove sei Kagome?
 
 
 
 
- Miroku? Mi vai a prendere dei biscotti? Sono in casa… devo averli dimenticati prima… -
- Certo Amoruccio, corro subito! – esclama lui con più enfasi del solito, alzandosi di scatto e scomparendo per qualche secondo dentro la capanna.
- Ma non vi sembra che sia un po’ strano? – domanda Shippo, con un grosso gocciolone sulla testa.
- No Shippo va tutto bene… sta solo cercando di farmi passare la rabbia di stamattina, molto probabilmente… perché se non mi passa penso proprio che dormirà fuori! – spiega lei con un sorriso stampato in faccia, in netto contrasto con la voce tagliente.
- Ahhh ecco perché! – dice il piccoletto battendosi un pugnetto sull’altra mano aperta, intuendo il motivo del loro litigio. – Ha importunato qualche ragazza? –
 
 
 
Quasi scocciato, giro la testa in direzione opposta a loro, come per dimostrarmi il più disinteressato possibile ai loro discorsi, quando invece mi fanno irritare non poco.
Miroku ha avuto la possibilità di stare con la donna che ama, di farsi una famiglia con lei, e continua a fare il cascamorto con la prima donna che passa…
 
Non so che cosa darei io per poter stare con Kagome..
Se avessi lei, sarei in pace con me stesso.
 
 
E invece a quanto pare, il mio destino rimarrà sempre legato a Kikyo e al bambino o bambina che nascerà.
Mi volto verso di lei, scorgendola a sorseggiare il suo the con estrema lentezza.
Deve essere colpa della gravidanza se è cosi fragile..
La sua pelle sembra essere diventata più fredda del solito.
Continua ad avere degli attacchi di nausea nonostante non sia più al primo mese e per questo, delle volte mi chiedo se questo bambino abbia voglia di venire alla luce o meno.
Non voglio mettere a rischio la vita del piccolo per i miei sentimenti…
So che Kikyo soffre nel vedermi sempre preoccupato o triste per Kagome.. e quindi, visto che è già in uno stato di salute precario, preferisco non peggiorare la situazione anche dal punto di vista psicologico..
 
Ho dovuto tenermi dentro il dolore, per cinque mesi, senza sfogarmi con nessuno.
Mi sono dovuto mostrare forte per lei e il bambino..
Infondo… loro sono la mia famiglia… sarei un egoista se non mi preoccupassi per loro..
 
 
 
- Hai indovinato Shippo… con ben tre ragazze stamani! – esclama stizzita la sterminatrice, con un grosso nervo pulsante sulla testa.
- Woww! Addirittura tre?? Ma signor Miroku non si vergogna?? – domanda Rin, dopo essersi fermata momentaneamente a guardare il malcapitato che era appena uscito dalla capanna con dei biscotti in mano.
- Cosa? Ah no, insomma.. non è come credete! – si giustifica lui, con un grosso gocciolone sulla fronte. – Stavano portando degli enormi cesti pieni di panni e cosi la mia coscienza mi ha suggerito di aiutarle… -
- Ma quale coscienza! Hai toccato il sedere ad una delle ragazze! Ti ho visto io stessa, brutto maniaco! –
- No aspetta Sango! Non è come pensi!! Le ho posato una mano sulla schiena in principio… -
- In principio??? –
- E-Eh si… in principio… poi forse ho accusato un po’ di stanchezza e mi deve essere scivolata la mano… - continua lui con il suo solito sorrisetto colpevole, tipico di chi sa di starsi arrampicando sugli specchi, mentre Sango, ormai spazientita, si è alzata in piedi, munendosi di teiera bollente in mano.
- La stanchezza dici?? Pensi che io sia cosi scema, razza di maniaco pervertito che non sei altro?? –
- No aspetta Sanguccia…! Parliamone con calma, senza quella cosa in mano! –
- Eh no caro mio! Adesso ti becchi la conseguenza di quello che hai fatto!! – sbotta lei iniziando a rincorrere il marito e scatenando l’ilarità di tutti, ad eccezione di me e Kikyo.
 
 
 
Se al posto suo ci fosse stata Kagome…
L’ho cercata, sebbene lei mi avesse chiesto esplicitamente di non farlo…
Anche Miroku, come Sango, nonostante fossero amareggiati per la sua scomparsa, mi avevano detto di lasciarla stare….
 
Come potevo però far finta di nulla?
Come posso, adesso, vivere la mia vita, tranquillo, non sapendo se sta bene?
Il pensiero mi uccide, non mi fa dormire la notte.
Varie notti, i primi tempi che scoprì della sua fuga, tentai, mentre Kikyo dormiva, di cercarla…
Ma sebbene sia molto veloce a correre, non posso fare molte miglia se il giorno dovevo riessere al mio villaggio…
 
Cercavo di trovarla per conto mio, senza dire niente a nessuno… ma niente…
Si è nascosta troppo lontana… avrei bisogno come minimo di una settimana per andarla a cercare… e la salute di Kikyo non me lo permette…
Soprattutto LEI, non me lo permetterebbe!
Quindi ogni giorno, per la prima volta nella mia vita, prego i Kami perché lei stia bene…
Vorrei solo questo almeno…
Chiedo troppo?
 
 
Un velo di malinconia mi attraversa gli occhi e purtroppo, mi accorgo troppo tardi non essere passato inosservato.
 
- Che hai Inuyasha? – mi domanda piano Kikyo, consapevole che avrei udito la sua voce anche se è abbastanza lontana dal posto in cui sono seduto io.
 
- U-Umh? N-Niente? Perché? –esclamo io, forse in maniera troppo agitata, scattando in avanti, ma per fortuna, lei sembra non accorgersene.
- No.. niente… mi sembrava di averti visto un po’ giù… - mi dice, prima di riportare la sua attenzione sulla tazza calda davanti a sé.
 
- Te invece tutto bene? – domando io un po’ per cambiare discorso e un po’ veramente preoccupato per la sua salute.
 
La vedo portarsi la mano sul ventre rigonfio, socchiudendo gli occhi con fare pensoso prima di annuire poco convinta.
E’ giù di morale, ma non capisco il perché…
Sto facendo i salti mortali per non fargli mancare niente… ma allora perché è cosi?
Si alterna a giorni di totale spensieratezza e altri di pura depressione…
Forse saranno gli effetti della gravidanza.. chissà…
 
 
 
 
 
Ma proprio quando sto per riappoggiarmi alla corteggia del tronco, ecco che un odore familiare solletica le mie narici.
 
Drizzo immediatamente la schiena, e volto la testa verso la direzione da cui proviene la scia.
Scatto in piedi, pronunciando senza nemmeno pensarci il suo nome.
 
- Sesshomaru! –
 
 
 
 
 
Tutti, soprattutto Rin, smettono di ridere e di correre all’istante, focalizzandosi su di me.
- Cosa? – domanda confusa Kikyo, guardando come me un punto imprecisato del cielo.
Ma nessun’altro ha tempo di dire nulla che un bagliore azzurro si catapulta in mezzo a noi, scatenando un turbine di vento improvviso, costringendo quasi tutti a coprirsi gli occhi con le proprie braccia.
 
E’ questione di pochi secondi e poi, la piccola nuvola di polvere che ha alzato, svanisce, permettendoci di vederlo.
 
- Sesshomaru! Allora sei vivo! – esclamo io sbalordito, ma allo stesso tempo sollevato.
Infondo, anche se ci odiamo e siamo rivali… e pur sempre il mio fratellastro… è l’unico parente che ho.
 
- Signor Sesshomaruuu!!!!! – urla felice la bambina di 10 anni, correndo verso il suo “padrone”, come lo chiama lei. Sussulto quando lei, con un gesto estremamente normale, gli circonda il busto con le sue esili mani, in un abbraccio, non trovando, stranamente, nessuna resistenza.– Lo sapevo! Lo sapevo! Ero sicura che sareste tornato! –
 
Lui, pur mantenendo la sua solita aria di altezzosità, sposta la sua mano destra sulla testa di Rin, annuendo impercepibilmente, in un gesto che solo loro due sembrano comprendere totalmente.
 
Tuttavia, rivederlo qui, sano e salvo, mi fa sorgere una domanda lampante, di cui devo assolutamente conoscere la risposta.

- Chi non muore si rivede eh? – domando io, salutandolo a mio modo, beccandomi un occhiata inceneritrice da parte sua. – Allora Sesshomaru… dov’è quel bastardo di un Naraku?? Sei stato tanto in viaggio per rincorrere le sue tracce, no? Dimmi dove si trova! –
 
Sebbene in questi mesi non ho potuto mettermi alla ricerca di Naraku, questo non significa che non voglia ucciderlo!
Devo vendicare Kagome!
Senza contare che fino a che non sarà morto, non potremo mai essere al sicuro!
 
- Stolto mezzo demone che non sei altro! Pensi davvero che se avessi trovato Naraku, ti avrei dato il privilegio di ucciderlo al posto mio?? –
 
- Tsk! Ti sei fatto fregare da lui, ammettilo! – affermo io, facendo scrocchiare le dita, pronto a qualsiasi evenienza.
 
- Affatto. Ho trovato una notevole quantità di insetti velenosi aggirarsi vicino alle montagne del Nord, fuori dal mio territorio… quindi, è solo questione di tempo… Naraku ha le ore contate! –
 
- Beh, allora ti conviene sbrigarti a farlo fuori, perché non ho intenzione di starmene con le mani in mano, adesso che so dove cercare! –
 
L’adrenalina mi comincia a scorrere nelle vene, non appena mi da informazioni utili su quel farabutto, ma quando il suo sguardo gelido va a posarsi su quello di Kikyo, inizio a sudare freddo.
 
Senza pensarci, mi interpongo fra loro due, pronto a scattare in qualsiasi evenienza.
Sesshomaru non è il tipo di simili cose… non si abbasserebbe mai a fare del male ad una donna incinta… però se ho imparato una cosa da lui, è meglio prepararsi a tutto.
 
- Il motivo per cui sono qui, Inuyasha, in realtà è in parte per colpa tua. – afferma lui, sostenendo il mio sguardo con una nota di sufficienza, facendo crescere in me una piccola nota di curiosità. – Per un breve periodo, sentendo il tuo odore in quelle terre lontane, ho davvero creduto che anche tu, sebbene sia un patetico essere inferiore, fossi riuscito a rintracciare l’odore di quei fastidiosi insetti di Naraku… ma come pensavo, mi sono sbagliato… non ci saresti mai potuto arrivare da solo… -
 
Un forte ringhio vibra prepotente nella mia gola, facendo impaurire persino Rin a pochi passi da lui.
Odio essere trattato così!
Odio quanto si da tutte queste aria da gran signore!
Razza di maledetto! Nelle tue nobilissime vene, scorre lo stesso mio sangue..!! Razza di…
 
- Inuyasha, calmati! – mi ordina Kikyo, affiancandomi e toccandomi con la mano la spalla. – Non essere impulsivo! Siamo al villaggio, qualcuno potrebbe farsi male! –
 
Capendo che ha ragione, cerco di darmi una calmata e rispondo alla sua offesa di poco fa.
- Tks! A quanto pare, il tuo bel naso demoniaco ha fatto cilecca! –
 
- Ti sbagli ancora Inuyasha… quello che ho sentito, era il tuo odore, non mi sono sbagliato. –
 
- Come? Che cavolo stai dicendo? – chiedo confuso, non capendo dove vuole andare a parare.
Ma se prima mi ha detto di aver sentito il mio odore!
Che fa? Mi prende in giro??
 
- Ti sto solo facendo notare, che quando marchi una donna, il tuo odore va a influenzare anche il suo.. – mi spiega solamente, facendomi sussultare e irrigidire allo stesso tempo.
 
 
 
- Kagome… -
Il suo nome mi esce dalle labbra senza controllo, quando capisco a chi si riferisce.
Lui… l’ha trovata??
 
Sto per chiedergli il posto esatto in cui l’ha trovata, ma una voce distaccata e gelida accanto a me, mi fa accapponare la pelle.
 
- Tu… l’hai… marchiata??
 
….
Merda!
Non doveva scoprirlo lei!
Non cosi!
 
- Io… ecco… - tento di giustificarmi, ma al momento la mia mente sembra essere vuota.
Provo, ma non riesco a trovare parole di conforto nei sui confronti.
So che per lei non è per niente facile.
 
Cosi rimango in silenzio.
Colpevole.
Consapevole di stare causando un dolore inimmaginabile alla madre del mio primo bambino, senza poter far altro che scusarmi.
 
Sento gli sguardi dei miei amici fissi su di noi, e sebbene dovrei in parte vergognarmi di questa patetica scenetta, non posso fare a meno di non pensarci.
Ammettere di aver marchiato una donna, equivale a dire che ci sono andato a letto…
E francamente, questa cosa avrei preferito tenermela per me…
Ma non è questo a preoccuparmi.
E’ la madre di mio figlio a mettermi agitazione..
 
Vedendo che io mi limitavo solo a fissare il terreno, si è girata, dandomi le spalle e portandosi una mano fra i capelli, sconvolta.
 
- Kikyo io… - tento, inutilmente, prima che lei si volti verso di me in un moto di follia e rabbia.
- Tu cosa Inuyasha??? Pensavi davvero che non temessi una cosa del genere??? – mi urla lei, facendomi sussultare.
 
Ha gli occhi lucidi e in questo momento vorrei solo morire.
Odio fare piangere una donna.
 
- Io.. –
- Tu, tu e ancora TU! Si Inuyasha! Tu! Hai rovinato la nostra relazione, e per che cosa?? Per una MIA reincarnazione!!! –
 
I suoi strilli sono cosi forti che sono quasi costretto ad abbassare le orecchie.
Non l’ho mai vista cosi.
La faccia contratta in un’espressione delusa e gli occhi lucidi.
Capisco il suo odio nei miei confronti quando rialza lo sguardo su di me, percuotendomi fino al midollo.
Vorrei dirle che mi dispiace, ma che ormai era successo.
Vorrei dirle che anche se è successo, le sarei stato accanto per crescere il bambino.
E vorrei dirle, che è lei, la madre di mio figlio… anche se amo di più Kagome…
 
 
Gli altri ci guardano scioccati e incerti, nell’intervenire o meno e persino io, mi chiedo se sia il caso di lasciarla sfogare o di dire le mie ragioni per le quali ho finito per fare l’amore con lei.
 
In entrambi i casi, non so se sarà in grado di perdonarmi.
 
- E dimmi Inuyasha! Ti è piaciuto farlo con lei??? Ti sei divertito nell’infilarti nel letto di due donne?? – mi domanda, ormai in lacrime, mentre le mie guance iniziano ad arrossire leggermente.
 
Io non avrei detto cosi…
Anche se è vero, ho sbagliato ad averla tradita, se ho fatto quello che ho fatto, è esclusivamente in buona fede…
Non volevo ferire nessuno, sebbene sapevo che nel caso lei l’avesse scoperto, ne avrebbe sofferto..
Ho continuato a stare con Kikyo, fino a che non ero del tutto sicuro di vivere con Kagome…
Prima di allora, non l’ho mai tradita fisicamente… o almeno… non ci sono andato a letto!
E poi, se prima di salvare Kagome da Naraku dormivo la notte con Kikyo un motivo c’era! Non sono il tipo da usare una donna per i miei piaceri…
 
Io Kikyo l’ho amata, veramente…
Solo che da qualche mese… ho scoperto di amare di più Kagome… e quindi non mi sembrava nemmeno giusto continuare la relazione, se poi pensavo alla ragazza del futuro..
 
Poi c’è stato il bambino di mezzo… e i miei doveri mi si sono presentati in faccia come un’ondata di aria ghiaccia…
In realtà, io Kikyo l’amo, l’ho sempre amata… ma se metto a confronto l’amore che provo per Kagome, sarebbe più corretto dire che le voglio bene…
 
 
 
- Voglio chiederti una cosa però… Se non ci fosse stato questo bambino… tu avresti continuato a stare al mio fianco? – mi domanda lei debolmente, con occhi pieni di rammarico.
 
Ormai è inutile continuare a mentirle.
Più dolore di così non potrei farle..
E’ inutile buttare fango su altro fango.
 
Così, come se tutta l’aria dei miei polmoni si fosse prosciugata in un solo istante, le rispondo con un solo sguardo, carico di tutte quelle parole di perdono, che non sono mai riuscito a dirle.
 
Lei come pugnalata al petto, sgrana gli occhi e si allontana di qualche passo da me.
- Tu… andrai da lei lo stesso, vero? –
 
E’ una domanda stanca, quasi sussurrata, ma che mi arriva dritta nelle orecchie.
Mi do dell’imbecille, quando mi rendo conto, che lei già sa che cosa le risponderò.
 
- Io… si… andrò a vedere se sta bene, e poi tornerò da te.. da voi.. – le dico io, sottolineando la parola “voi”, come per consolarla che se anche il mio cuore ha scelto la sua reincarnazione, so bene quali sono i miei doveri di padre.
 
Ma lei, diversamente da come penso, anziché rincuorarsi di ciò, si agita come un serpente in piena difensiva, allontanandosi ancora più da me fino a che la sua schiena non va a toccare la corteccia di un albero.
 
- No! Tu.. solo del bambino ti interessa! Di me non ti importa nulla! – urla lei, al limite dell’orlo in cui inconsapevolmente mi sta trascinando.
 
- Non dire così Kikyo! Anche se… sono innamorato di Kagome… non significa che non lo sono anche di te! Altrimenti… -
 
- BASTA! – sbotta lei, interrompendomi e chiudendo gli occhi. – Adesso… basta! –
- Kikyo… -
- No… Inuyasha… sono stanca di aspettare qualcosa da parte tua… se… questo bambino non ci fosse, tu mi avresti già lasciato non è cosi? –
 
- Kikyo… io… te l’avrei detto… quando… ho marchiato Kagome… è stata la sera prima che tu mi dicessi di aspettare un bambino… - confesso io, trovando il coraggio di guardare il suo volto, contratto in una smorfia di puro dolore.
 
 
 
 
- Bambino? Sei sicuro di quello che dici Inuyasha? – sento dire da Sesshomaru, dopo qualche secondo di silenzio.
 
Muovo un orecchio in suo direzione, quasi infastidito da quello che mi ha detto.
In questo discorso non ci deve entrare lui!
 
Tuttavia aggrotto le sopracciglia confuso, quando noto che Kikyo apre di scatto gli occhi, fissando stupita il demone a vari metri da lei.
 
- Tu non ti intromettere Sesshomaru! – ringhio io, mostrando i miei canini.
Forse, la foga della nostra lite, deve averle fatto dimenticare che siamo in compagnia…
 
- Non ne ho nessuna intenzione. – mi dice, prima di spostare il suo sguardo su di me. – ma mi stupisco ogni volta che tua sia così stolto! –
 
Ignorando volutamente quest’ultima stoccata, mi sbrigo a chiarire le cose.
Non sopporto la gente enigmatica!
 
- Che cosa vorresti dire?? Non le vedi la pancia? Pensi che stia… - ma ancora una volta, per l’ennesima volta, vengo interrotto da mio fratello, che di essere contradetto, proprio non ne vuole sapere.
- Il tuo fiuto di Mezzo demone, mi dà un’altra prova certa del vostro stato inferiore… dimmi Inuyasha… pensi che quella sacerdotessa porti il profumo delle donne in gravidanza? – mi domanda facendomi sussultare.
 
In effetti… non ha il tipico odore delle donne incinta… ma ho sempre attribuito questa stranezza alle sue condizioni.
 
Da qualche mese, la sua pelle è sempre stata più fredda del previsto…
E adesso che aspetta un bambino, le medicine che lei prende, sopra valgono su di lei.
Il suo odore è cambiato, si…
Ma… pensavo che andasse bene cosi!
 
Io so che le donne in gravidanza cambiano il loro odore, diventando via via più dolce….
E lo so, perché l’unica gravidanza che ho seguito è stata quella di Sango.
Solo con lei ho potuto sentire il suo odore cambiare…
Ma il fatto che l’odore di Kikyo non sia mutato in maniera cosi drastica, non mi ha del tutto sconvolto…
 
Infondo, ho sempre pensato, che non tutte le donne sono uguali, no?
Magari ha influito sull’odore, la sua condizione precaria, il suo stare sempre vicino alle erbe medicinali e forse.. forse anche il fatto che abbia una grande potenza spirituale…
 
E poi, il pancione ne è una prova certa! L’ho visto crescere con i miei occhi dannazione!
Che cazzo vuole quell’idiota di mio fratello??
 
 
 
- Ogni donna ha il suo profumo Sesshomaru, e tu lo sai! – controbatto io, stupendomi non poco, quando sento la voce di Kikyo chiamarmi.
 
- Inuyasha… lascialo parlare.. –
- Cosa..? Ma che dici Kikyo? –
- Non ha più senso… - sussurra solamente, facendomi andare nel pallone.
Che cazzo significa?
 
 
Cerco lo sguardo di Miroku, perché in genere, era sempre lui ad avere le illuminazioni nel gruppo, ma non appena lo incrocio, ci leggo la stessa confusione che ho io.
Mi sembra che la situazione mi stia fuggendo di mano… e che non possa fare niente.
 
 
- Quindi lo confessi, sacerdotessa? – le domanda mio fratello, mentre le mie orecchie non hanno smesso un attimo di muoversi per l’impazienza.
Confessare cosa??
Se qualcuno non mi spiega che sta succedendo faccio un macello!
 
- Confessare cosa?? – grido io, rivolgendomi a Sesshomaru.
 
- Che non ci sarà nessun bambino Inuyasha. – mormora lei con voce spenta.
 
 
 
Sussulto mentre lo dice.
Con estrema lentezza, mi giro verso di lei, fissandola incredulo e sconvolto, credendo di aver capito male.
I miei amici sembrano essere scioccati quanto me.
 
 
- C-Come? –
 
Lei, finalmente, mi guarda per un istante, prima di ritornare a fissare il terreno.
 
- Non c’è mai stato – conclude lei, facendo calare il silenzio fra noi.
 
 
Io non so che fare.
Non riesco a realizzare quello che mi ha detto.
La fisso, ad occhi sgranati, senza dire nulla.
Non riesco a crederci nemmeno io.
Come… come può dire una cosa del genere?
Il.. pancione, le nausee… erano tutte… finte?
 
 
 
- Divina Kikyo… cosa state dicendo? Non capisco… - sento dire da Miroku, guadagnandosi solo un’altra risposta enigmatica e secca…
- Che vi ho mentito.. - …ma a me non basta! Voglio capire dannazione!!
 
 
In un moto di rabbia, scatto verso di lei, trovandomi a pochi centimetri dal suo volto.
La vedo sobbalzare, ma non alza lo sguardo.
Ciò mi fa innervosire ancora di più e senza pensarci, le afferro un braccio malamente, forse graffiandola un po’ con i miei artigli.
Ma al momento, non mi interessa.
Voglio delle risposte.
 
Ora!
 
 
- Mentito su cosa Kikyo?!? Guardami maledizione!! – le urlo in faccia, ignorando volutamente la mia amica Sango che mi sta dicendo di calmarmi…
 
Tuttavia mi è impossibile.
Fino a che non mi darà una buona ragione per farlo, non la passerà liscia!
 
 
- Kikyo??? Rispondimi maledizione!! – la richiamo io, ringhiando dallo sforzo di controllarmi.
 
- Io… non sono incinta… -
 
- Ma… perché??? E il pancione?? – domando confuso e allo stesso tempo irritato, mentre sto iniziando adesso ad assimilare bene quello che mi ha detto.
 
Lei… non aspetta un bambino…
Io.. non diventerò padre..
Ho costretto Kagome alla fuga per.. per… per niente!!
 
- Non c’è nessun bambino Inuyasha… E’ una pozione che mi ha dato Hidashi per… -
- HIDASHI???? – le grido in faccia furioso, quando inizio ad intuire il vero motivo per cui ha mentito sulla gravidanza. – Ti prego Kikyo, dimmi che sto pensando male… dimmi che stai scherzando!! –
 
Chiudo gli occhi per cercare di calmarmi.
In queste condizioni, potrei ucciderla.
Sento il sangue demoniaco ribollirmi nelle vene quando penso che Kikyo ha pianificato tutto questo con quell’imbecille!!
Per farmi sperare in un figlio?
Per illudermi che un mezzo demone come me possa avere una famiglia??
Per far soffrire Kagome????
 
 
Il suo silenzio però, mi da la terribile conferma di quello che temo.
 
- Perché? – domando solamente, con voce fredda e distaccata, mentre le mie unghie, diventate più lunghe a causa della quasi-trasformazione, si vanno a conficcare nella sul pelle.
 
Piano piano le cose intorno a me diventano sempre più sfocate, chiaro segno che a momenti mi sarei trasformato.
Ma la rabbia e la delusione che provo è talmente tanta, che mi lascio possedere dalla mia aura oscura, sebbene ne sia consapevole.
 
Non le farei mai del male… ma non doveva farmelo!
Non poteva mentire su una cosa del genere!!!
Anche io le ho mentito, è vero, ma ho sempre cercato di trovare delle soluzioni che facessero meno male possibile sia a lei che a Kagome! Lei invece sembra aver scelto la via più dolorosa per me!
 
- Perché non riuscivo a dirti addio… - sussurra lei, guardandomi negli occhi. - … perché speravo che, questa… falsa gravidanza, ci avrebbe unito.. come una volta… -
 
Inarco un sopracciglio furioso, quando capisco che la causa che l’ha spinta a fare ciò è stata la gelosia nei miei confronti.
Non può essere cascata così in basso però!
Come può avermi fatto questo?
Pensava che io l’avessi perdonata una volta scoperto?
Oppure, peggio ancora, avrebbe continuato questa farsa, fino a inscenare un aborto? E avrebbe gioito nel vedermi piangere la perdita del nostro finto figlio???
 
 
Un ringhio gutturale mi fuori esce dalla bocca, dovuto alla mia incazzatura nei suoi confronti.
Non credevo potesse farmi una cosa del genere.
 
- Come una volta? La Kikyo di una volta, non avrebbe mai fatto una cosa del genere! – le sibilo a un orecchio mentre sento i muscoli del mio corpo farsi più rigidi, nello sforzo di non ucciderla.
La mia parte demoniaca reclama il suo sangue in maniera oscena.
Sto faticando per non farla a pezzetti!
Anche se ora lo facessi, dopo me ne pentirei!
 
Colta sul vivo, un guizzo di rabbia, quasi pari alla mia, le incendia gli occhi, facendola reagire.
 
- L’Inuyasha di una volta, non mi avrebbe mai tradito andando a letto con quella puttan… - un mio schiaffo le impedisce di terminare la frase.
 
Ho provato a non farle male, ho buttato giù bocconi amari, pur di non alzare un dito contro di lei.
Non sono il tipo che alza le mani, ma non si deve permettere di insultare Kagome!
Questa è una faccenda fra me e lei!
Kagome non la deve nemmeno nominare! Soprattutto se la vuole offendere!!
 
 
L’osservo mentre cade in terra su un fianco, a causa della mia forza, sebbene la potenza che ho messo nel braccio è minima, rispetto a quello che potrei farle.
 
Si tocca la guancia offesa, non sforzandosi nemmeno di alzarsi.
Rimane lì, sorpresa del mio gesto.
Ma non dice o fa altro.
Non ne ha più le forze.
 
Davvero il suo amore per me è diventato cosi morboso da ferire senza problemi tutti?? Compreso me??
 
- Vorrei dirti che ti odio, Kikyo, ma forse, l’amore che provavo per te e i miei sensi di colpa per averti tradito quella volta, mi impediscono di farlo… ma mi sei davvero caduta in basso… non so se riuscirò a perdonarti… - ammetto sincero, stringendo a pugno le mani, fino a farle sanguinare.
 
La delusione che mi ha dato… non so nemmeno io come descriverla…
Voglio solo starmene lontano da lei, per ora…
Altrimenti, se continuo a guardare il suo volto inespressivo, potrei non rispondere più di me.
 
Soffro, si.
Per essere stato deluso dalla donna che mi avrebbe dovuto donare un figlio.
E soffro, perché sul suo volto non c’è il minimo pentimento… e questo mi fa più male di tutto.
 
Volto la testa stizzito, per cercare di guardare altro, ma la voce di Sango mi distoglie dai miei cupi pensieri.
 
- Inuyasha! Se non hai più nessun motivo per rimanere qui, devi andare subito da lei! C’è… C’è una cosa che non sai… –
 
Come scosso da una nuova carica, riporto la mia attenzione su Sango, mettendo subito in secondo piano la lite di poco fa.
In che senso c’è qualcosa che io non so?
Che altro mi hanno nascosto?
 
Adesso, l’unico mio pensiero è di correre da lei!
Devo andare da Kagome e dirle che possiamo stare insieme!
Stavolta non ci sarà niente che ce lo potrà impedire!
 
- Sango… - mormora Miroku, facendomi capire che persino lui sa qualche cosa che io non so…
E questo, mi fa incazzare più di quanto lo sono già!
 
- Cos’è che non so? Sapete dove si trova Kagome??? – domando io, sicuro che avrei potuto fare una strage se mi avessero risposto con un sì.
Sapevano quanto stavo soffrendo per non poter andare da lei…
 
- No! Quello non lo sappiamo! Anche a noi aveva detto che sarebbe andata a vivere nel villaggio del dottore… - mi spiega lei, toccandosi nervosamente il suo kimono rosa - …. Ma c’è una cosa che ci ha detto Kagome… prima di andare… e ci ha fatto promettere di non dirtelo… -
 
 
Ecco.
Di nuovo.
Mi ha di nuovo escluso dai suoi piani.
E ha pure detto ai nostri amici di non dirmi nulla..
Perché Kagome?
Volevi allontanarmi dalla tua vita a tutti i costi?
 
Serro la mascella, mentre guardo furioso i due coniugi, inconsapevoli che mi hanno appena dato un’altra pugnalata alle spalle.
Di loro mi fidavo.
Pensavo che non sarei stato mai tradito da loro, e invece….
 
 
- Quindi anche voi per tutto questo tempo mi avete ingannato!! E io che vi credevo miei amici!! – gli grido in faccia, mentre la rabbia repressa di poco fa sta di nuovo salendo a livelli esorbitanti.
 
E’ perché sono un mezzo demone?
Il mio destino è quello di rimanere solo? Abbandonato da tutti? Perché adesso mi sento così…
 
Tutte le persone di cui mi fidavo cecamente, mi nascondevano qualcosa di estremamente importante…
Adesso ho quasi paura a sapere cosa Kagome mi voleva tenere nascosto!
 
 
- Inuyasha noi lo siamo! Ma siamo anche amici suoi! Sebbene volesse dirtelo, non ha avuto scelta! Tu avevi già una famiglia a cui badare… sapeva che dirtelo ti avrebbe procurato solo problemi… - esclama Miroku, avvicinandosi a me con fare incerto.
 
- Che cosa mi voleva nascondere??? – grido io, esasperato, tremando appena, per la paura di scoprire la verità.
 
 
Tuttavia, la voce fredda, e stranamente ironica, di mio fratello, mi atterrisce, facendomi dimenticare di respirare.
 
- Vuoi farmi credere che questo stolto di mio fratello, non ha capito che la sua donna aspettava un cucciolo da lui, monaco? –
 
 
 


C-Come?
Un.. un… cucciolo??
Quindi… lei… lei…
 
 
Sgrano gli occhi, incredulo, mentre sento il mio cuore accelerare a dismisura.
Come…
No… non…
 
La mia gola diventa secca, arida, e la mia testa inizia a martellare di dolore per tutte le notizie che ho ricevuto oggi.
- Inuyasha… lo so che scoprirlo cosi… non è il massimo… però… devi capire il perché Kagome non ti ha detto nulla! Lei… -
- Quindi lei… lei… - balbetto io, non riuscendo nemmeno a finire la frase per lo shock.
- Si… Lei aspetta davvero un figlio da te! Solo che non poteva dirtelo! Sapeva che non avresti potuto badare ad entrambe… e quindi… ha preferito farsi da parte lei… - mi spiega Sango, infliggendomi un duro colpo all’altezza del petto.
 
Lei…
Kagome… aspetta un… figlio da… me?
Come… l’ho potuta fare andare via???
 
 
- Inuyasha perdonaci!! Noi abbiamo cercato di convincerla! Ma lei… lo sai com’è fatta! – cerca di scusarsi la sterminatrice, portandosi le mani a preghiera, consapevole di avermi deluso molto per avermi tenuto nascosta una cosa del genere.
 
Chiudo gli occhi, per fare ordine nella mia testa.
Si, Kagome è dannatamente testarda quando si mette in testa qualcosa!
 
Osservo di sottecchi i miei amici, visibilmente dispiaciuti…
Non è il momento di serbare rancori adesso…
Anche se mi scoccia dirlo… su una cosa Kagome aveva ragione.
 
Non avrei saputo cosa fare.
Sarei stato nel panico più totale..
E soprattutto non le avrei permesso di allontanarsi di un solo centimetro da me!
Su questo ne poteva stare certa!
 
 
Scuoto la testa, come per voler scacciare tutti i brutti pensieri.
 
Si, adesso non mi sembra il momento adatto per mettermi a litigare anche con loro.
Non ho proprio tempo!
Anche se due paroline le avrei trovate anche per i miei amici!
Infondo, anche loro mi hanno mentito!
Per questa volta lascerò stare…
 
Adesso voglio solo andare da Kagome!
Voglio sapere se sta bene e ho intenzione di riportarla da me!
Non appena l’avrò trovata, diventerò la sua ombra, che le piaccia o no!
 
Non appena ti avrò trovata, Kagome, vivremo insieme come ti avevo promesso quella notte!
.. E insieme a noi… il nostro figlio.. o figlia!
 
 
Lancio un’ultimissima occhiata alla donna con cui credevo, fino a stamattina, di costruirmi un futuro.
Noto nel suo sguardo una nota di malinconia e delusione, ma ormai, è tardi.
Non si può tornare indietro.
 
 
 
 
 
 
Tuttavia, prima di andare, devo sapere esattamente dove si trova… altrimenti perderei ore per nulla.
Mi volto verso Sesshomaru che mi paralizza sul posto, ma neanche ci faccio caso.
Ho altre cose a cui pensare.
 
- Hai detto di aver trovato Kagome verso le montagne a Nord.. dimmi esattamente dove! – gli ordino, dandomi subito dopo dello stupido, quando mi rendo conto che sarà difficile farlo parlare se utilizzo questo tono.
 
Lui, infatti, inarca un sopracciglio, guardandomi con fare vago, prima di riprendere la parola.
 
- Non prendo ordini da te mezzo demone. – mi dice lui - ma se dirtelo, mi risparmierà di averti ancora fra i piedi, te lo dirò. –
 
Molto probabilmente vorrà stare qualche minuto da solo con Rin…
O probabilmente vorrà aiutarmi… per una volta.
 
- Segui il fiume che passa dai territori del clan delle pantere e procedi in senso opposto… non appena avrai superato tre montagne, troverai una pianura ai piedi di altre montagne più alte… là c’è il villaggio in cui vivono la donna e il tuo cucciolo. –
 
 
Così, senza aspettare altro, annuisco, ringraziandolo silenziosamente mio fratello, prima di avviarmi verso la mia unica ragione di vita.
 
Corro senza pensare ad altro se non a lei.
Mi sento più leggero, più… libero.
La voglia e la speranza di rivederla, mi fa spiccare salti più alti del solito.
 
 
Sorrido come uno stupido, mentre l’aria fresca mi scompiglia i capelli.
Sorrido, perché finalmente, dopo quasi cinque mesi, potrò riperdermi nei suoi occhi.
 
E soprattutto, sorrido, perché sto andando a riprendermi la mia vera famiglia…

 
 
 
 
 
 
Angolino dell’autrice:
 
 
Holaaaa!!!
Mannaggia quanto mi c’è voluto per scrivere questo capitolo!!
Non finiva più! XD
 
Spero almeno però che vi sia piaciuto!! ^__^
 
Comunqueeeee, nei primissimi capitoli, l’avevo detto che Sesshomaru avrebbe avuto il suo momento di gloria, no?
L’avete o non l’avete amato quando ha svelato tutto a Inuyasha?? XD
Sennò se non ci fosse stato lui… altro che svolta della situazione! XD
Più avanti lo spiegherò, però, tanto per farvi capire meglio, i briganti che hanno attaccato il villaggio del dottore, non sono altro che le guardie di Hidashi!!
Erano andate lì per prendere Kagome, ma per fortuna, non l’hanno trovata! ;)
 
 
Vabbè… fatemi sapere se nel complesso il capitolo vi è piaciuto e vi ringrazio di cuore di stare continuando a seguire la mia storia! :)
E poi un grazie enorme per tutte le belle recensioni! ^__^
 
Mi danno la forza di continuare quando ho un po’ di tempo a disposizione! ^__^
 
Bacioni! <3
 
La vostra Saphira_chan
 
 
 
Ps: anche se in estremo ritardo, sono andata a riprendere tutti gli autori e autrici che hanno lasciato un commento nello scorso capitolo.. e ho contribuito anche io a recensire le loro storie! XD
Ve lo dico, perché andando sempre a recensire tardi, storie pubblicate molti giorni fa, non è la prima volta che non si accorgono nemmeno che ho lasciato un commento! :(
Quindi… stavolta e le volte a venire, penso di fare cosi..
Fino a che non sono in pari con le vostre recensioni, non pubblicherò nessun nuovo cap! :)
Mi sembra giusto nei vostri confronti che spendete tempo e energia per fare lo stesso con la mia storia :)
Comunque sia, spero che in qualunque modo, un commento positivo, sebbene scritto in ritardo possa farvi sempre piacere ;)
Byeee <3
 
 
 

 
 

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Capitolo 28
*** La dolce metà ***







 
 
 
 
Capitolo 28
 
La dolce metà
 
 
Finalmente ho finito!
Sono già tre ore che lavoro senza sosta…
Anche se nelle mie condizioni non dovrei, non posso fare a meno di essere utile…
Il padre del dottore si è preso per troppo tempo cura di me economicamente… non posso continuare ad oltranza a vivere a suo carico!
 
Mi asciugo con la mano la mente imperlata di sudore, maledicendomi per non essermi messa un kimono più leggero.
Cavoli quanto sto rimpiangendo i vestiti estivi che ho a casa mia! Un paio di sandali, una canottiera e dei pantaloncini, sarebbero stati l’ideale!
E invece mi tocca ribollire in questo kimono!
 
Guardo i campi, se cosi vogliamo dire, visto la loro piccola dimensione, meticolosamente curati e seminati.
D’altronde, non siamo in pianura… le terre usufruibili per la coltivazione sono un optional qua!
 
 
 
- Ehi Kagome? Mi stai ascoltando? – mi domanda la donna accanto a me, facendomi sussultare.
Ero così assorta nel guardarmi le mani arrossate, da non rendermi conto del suo avvicinarsi.
 
Lavorare la terra è un lavoro da uomini… è già una settimana che vengo qua ogni mattina e già ne farei volentieri a meno!
Se questo non fosse stato l’unico lavoro disponibile al momento… non credo che avrei faticato cosi tanto di mia volontà!
 
- Uhm? A-Ah, scusami Imako… non ti ho proprio sentita! – ammetto io, arrossendo lievemente per la figuraccia di non averla considerata.
Lei sbuffa indifferente, prima di avvicinarsi ulteriormente.
 
Lei è l’unica donna a lavorare qui con me… il padre, che non è altro il padrone di queste terre, ha pensato bene di farsi aiutare sia dalla figlia che dai suoi figli nella coltivazione di quest’anno…
Fortunatamente per me, aveva bisogno di un’altra persona e cosi, benché sia una donna, ha accettato che io lavorassi per lui.
 
Per lo meno, avrò soldi a sufficienza per essere indipendente!
 
 
- Kagome Kagome… ma dove hai la testa? Comunque sia, ti volevo avvertire che il tuo “amico” è ritornato a farti visita! – scherza lei, strizzandomi l’occhio, mentre io scatto la testa in direzione del suo pollice.
 
La prima idea che mi viene in mente è quella di scappare in casa, visto che il mio lavoro qui è concluso, fingendo di dormire o di far altro, ma, come è giusto che sia, OVVIAMENTE, non appena alzo gli occhi verso il sentiero da cui sta scendendo Ikku, incrocio il suo sguardo.
 
Ogni mio tentativo di fuga fallito. Miseramente!
Che rottura di scatole!
 
Un grosso gocciolone mi appare sulla fronte quando lui, nell’euforia di aver attirato la mia attenzione, agita il braccio in quello che io intuisco essere un saluto del tutto privo di virilità.
 
- Auguri cara – mi dice ironicamente lei, dandomi una pacca di solidarietà sulla spalla, prima di ritornare a lavorare – Domattina alla stessa ora? –
 
- Domattina alla stessa ora… - ripeto come un’ameba, non guardandola nemmeno e assumendo una faccia tra il rassegnato e l’annoiato.
Altro lavoro per domani… fantastico!
Un’altra bella levataccia! Mai una volta che inizio a lavorare verso mezzogiorno!
 
 
Sento i suoi passi allontanarsi e io, finalmente, mi decido a ad alzare il braccio e ricambiare il saluto, in maniera più decorosa, ovviamente!
 
Per fortuna Ikku non può vedere la mia espressione!
Ho un sorriso tirato e nervoso che la metà basterebbe!
 
Perché Ikku si è preso una cotta per me???
Perché non riesce a capire che non riesco a dimenticare Inuyasha… e soprattutto…
Perché deve essere cosi tremendamente carino e gentile con me??
Rifiutarlo ogni volta, mi fa sentire quasi in colpa!
Se fosse stato un pretendente altezzoso e sicuro di sé, non avrei avuto nessun problema a dirgli di smammare….
Ma se siamo in buoni rapporti…. È tutto più complicato accidenti!
Quasi quasi, tutta questa situazione, mi ricorda la mia “relazione” con Hojo… Lui che mi riempiva di regali, di premure e io, con gentilezza, lo rifiutavo o fingevo di non capire i suoi sentimenti verso di me.
 
 
- Ciao Kagome!! – mi saluta lui, sorridendomi, una volta che mi ha raggiunto sul suo mulo.
- Ciao… - rispondo, salutando anche il vecchio uomo dietro di lui, in sella ad un altro mulo, ugualmente carico di sacchi vuoti.
- Salve Kagome… - dice lui, un po’ meno euforico.
 
Deve essere provato per il viaggio… e l’unica cosa che desidera è comprare quello per cui è venuto e ritornarsene al suo villaggio.
Da queste parti usa molto mandare due o tre persone del villaggio, in un altro villaggio, per comprare ciò che quel paese, non riesce ad avere per colpa della collocazione nel territorio montuoso…
 
Per esempio, una volta a settimana, il capo di questo villaggio, manda due uomini nel posto in cui vive Ikku, per comprare la farina, visto che qui non riusciamo proprio a coltivarla…
E al contrario, gli uomini dell’altro villaggio vengono qui per comprare del pesce fresco, visto la nostra vicinanza al fiume.
Da noi dista solo qualche ora di cammino, per loro addirittura un giorno intero…
 
- Vi lascio soli – si affretta a dire l’anziano, continuando ad andare verso il villaggio – Ho un sacco di cose da fare! –
 
 
 
- Ciao pà! – esclama il ragazzo davanti a me, scendendo dal mulo, beccandosi subito un avvertimento dal padre, indispettito dal suo comportamento infantile.
 
- Guarda che se entro 30 minuti non hai riempito entrambi i sacchi di pesci, questa è l’ultima volta che vieni con me! Non è una gita questa! – afferma serio e tranquillo lui, non girandosi nemmeno.
 
 
Osserviamo per qualche secondo la sagoma del vecchio impicciolirsi, prima di ritornare a noi due.
 
Bene, e adesso che mi invento per scappare da questa situazione con eleganza?
Accidenti a me, non potevo aver finito prima di lavorare??
 
- Allora… non hai da dirmi nulla?? – inizia lui, sorridendomi sornione e prendendomi in contro piede.
 
Che? Che vorrebbe dire?
 
Aggrotto le sopracciglia confusa, non capendo dove vuole arrivare.
 
- Emm… in che senso? –
- Come in che senso?? Non hai più il pancione! Quindi devo dedurre che il bambino è nato!! – esulta felice, sorprendendomi. – E dimmi… è un bel maschietto o una femminuccia?? –
 
Senza nemmeno accorgermene sorrido teneramente, e la voglia di riprendere in braccio quella piccola creaturina si fa di nuovo strada in me.
 
- Un maschio.. È un maschio. – affermo io, contenta – Ha due settimane adesso… -
- Kagome ma è fantastico! Congratulazioni!! E come l’hai chiamato?? –
 
- Inuki.. – rispondo soltanto, prima di dare un’occhiata al villaggio.
 
Stamani, come anche le altre mattine, lo avevo dato in cura a una tata…
Visto che ho già finito, posso già andare a riprenderlo.
L’attesa di tenere in braccio quel fagottino, mi accende di una strana scintilla e cosi decido di parlare.
 
- Senti… -
- Che c’è? Dimmi? – mi interrompe lui, non facendomi nemmeno finire la frase.
 
Ikku sarà anche un ragazzo d’oro, ma quando fa cosi, gli scoccerei la bocca!
Kami, un po’ di respiro no?
Se ci fosse stato lui quando avevo le doglie, gli sarebbe preso un infarto!!
 
- Ecco… volevo dire… visto che tu hai da fare… io vado a riprendere il bambino, che stamani l’ho lasciato da una tata… semmai… - stavo per dire “semmai ci si rivedrà la prossima volta in giro”, ma purtroppo, anche stavolta è stato più veloce lui.
 
- Davvero?? Allora vengo anche io!! Voglio assolutamente vederlo! Di sicuro sarà bello quanto te Kagome! – afferma lui, con semplicità facendomi subito arrossire.
 
Se Inuyasha fosse qui, di sicuro l’avrebbe fatto a fettine!
 
- A-Ah, si, certo… ma non avevi da fare? Tuo padre… -
 
- Nahhh tranquilla, stare dieci minuti con te, mica sarà un problema! – mi dice con un sorriso a trentadue denti, mentre si sta già avviando verso il villaggio.
 
Sospiro rassegnata.
E’ inutile… più lo guardo e più mi viene in mente Hojo…
Siamo sicuri che non siano imparentati????
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Dopo giorni, che per me sono sembrati mesi, finalmente riesco ad arrivare al villaggio in cui abita Kagome.
Riesco perfino a sentire il suo profumo!
Il cuore mi batte a mille e sono sicuro che non è per l’enorme corsa che ho fatto…
No… è per il pensiero di rivederla, di riabbracciarla… di vederla con il pancione.
 
Sapere di essere a pochi passi dalla mia.. famiglia, mi destabilizza, mi da una adrenalina unica, che mi fa sentire vivo e pieno di energia.
 
Non preoccupandomi delle occhiate guardinghe e ostili che gli abitanti mi stanno lanciando, mi fido del mio naso e seguo la scia del suo profumo con il cuore in mano.
 
 
Ma una volta girato un angolo di una capanna, quello che vedo mi destabilizza non poco.
All’inizio penso sia un allucinazione, ma poi mi rendo conto che quella che sto vedendo è veramente Kagome… affianco di un altro ragazzo che non conosco.
 
Rimango fermo, pietrificato dall’idea che lei sia andata avanti, che si sia trovata un nuovo compagno.
Tremo al solo pensiero che possa essere vero!
 
L’idea che fra Kagome e quello lì ci possa essere stato un bacio o qualcosa di più, mi fa mancare l’aria e mi scuote fino all’invero simile.
 
No… non può essere vero…
Non può veramente aver…
 
Tuttavia il mio povero cuore fa una capriola, non appena la vedo sorridere a lui.
 
 
Mi sento crollare il mondo addosso.
No… vi prego ditemi che è un incubo!!!
 
La paura che mi abbia rimpiazzato mi impedisce di muovermi, e cado nell’angoscia, quando scompaiono dalla mia visuale.
Solo in quel momento, tutto attorno a me diventa più lucido e ritorno padrone del mio corpo.
 
E adesso che faccio?
Sono nel pallone più totale!
Durante questi giorni, mi sono preparato un sacco di discorsi per quando l’avrei vista… e invece adesso, non so cosa fare!
 
Ancora confuso e agitato, con un balzo, raggiungo il tetto di una capanna, in modo da aver una visuale migliore.
 
Devo assolutamente sapere se fra quel tizio e la mia Kagome c’è qualcosa!
Salto di tetto in tetto, stando ben attento a non farmi vedere…
 
Ma perché poi lo sto facendo??
Sono o non sono il suo uomo??
Non dovrei essere io a dovermi nascondere!
Perché sto facendo tutto questo??
Anche se scopro che Kagome ha una relazione con quello, non mi tirerò indietro stavolta!
Mostrerò i denti, pur di riaverla al mio fianco!!
 
Così, mentre il mio odio per quell’individuo sta crescendo di secondo in secondo, li pedino, notando che si sono appena fermati davanti a una capanna.
 
Che quella…
No!
Non ci devo nemmeno pensare!
Non può essere la loro capanna!
Di sicuro, l’ha accompagnata e basta lui… si… deve essere, per forza, cosi!
… Perché se scopro che vivono nella stessa casa… potrei non rispondere più di me!!
 
Per fortuna però, dalla capanna, esce un’anziana signora che saluta Kagome non appena la vede.
 
Fiuuu…
Per fortuna, non è come pensavo…
 
 
- Kagome, hai finito prima oggi! – le dice quella che penso sia la padrona di quella capanna.
 
Si tratta forse di una visita di cortesia? Però, a intuito, direi che la vecchia non conosce il ragazzo… forse non sono conosciuti come una coppia??
Aaahhh!!!! Che mal di testa che mi sta venendo!!!
 
E’ dannatamente frustante non sapere la verità e soprattutto non poterla riabbracciare, nonostante l’abbia ritrovata!!!
 
 
- Si per fortuna ho finito prima di lavorare… -
- Beh, tanto meglio! Nelle tue condizioni non dovresti lavorare nei campi Kagome… -
 
 
Solo allora, mi rendo conto che non ha più il pancione e una morsa mi attanaglia improvvisamente lo stomaco.
Come ho fatto a non accorgermene prima???
Ero talmente preso da capire chi fosse quell’individuo accanto a Kagome da non accorgermi nemmeno di una cosa così ovvia!!
 
Mille domande mi balenano in testa e la curiosità di sapere come sono andati i fatti, mi suggerisce di scendere dal tetto su cui sono nascosto e di mostrarmi a lei per dei chiarimenti.
 
Per esempio, cosa intende la vecchia per “le tue condizioni”…
Le è forse successo qualcosa?
E’ stata male?
Riguarda il pancione che non ha??
Le possibilità sono due… o lei… l’ha perso… o ha partorito…
 
Mi manca l’aria se penso alla prima ipotesi…
Non mi darei pace se fosse così!
Sarebbe tutta colpa mia!
 
 
- Lo so Naoki… ma d’altra parte devo pur sapermi mantenere da sola… l’unico lavoro che ho trovato è stato quello… - ammette lei, portandosi una mano dietro la nuca imbarazzata, facendomi sentire uno schifo.
 
Se fossi stato lì con lei, non avrebbe dovuto sopportare tutto ciò… mi sarei presa cura di lei… e invece… per colpa di Kikyo…
 
Stringo le mani a pugno fino a sentire le unghie appuntite lacerare la pelle.
Dannazione!
Ma rimedierò ai miei errori, oh sì che lo farò!
 
Sto per scendere, quando il ragazzo accanto a Kagome, dopo che la donna è scomparsa dentro la capanna pronunciando un “vado a prenderlo”, si decide di parlare.
 
- Kagome… la signora non ha mica tutti i torti, sai? –
- Lo so Ikku… ma come ho già detto, qua non ci sono altri lavori al momento… -
 
Ikku? Lo chiama pure per nome??
Quindi… quindi si conoscono bene!!
Oh Kami, vi prego, fate che non sia come penso!
La rabbia ricomincia a salire ma quello che dice dopo, mi convince una volta per tutti a mostrarmi.
Infondo, Kagome ha il mio marchio!
Quell’insulso umano non potrebbe nemmeno avvicinarsi a lei!
 
 
- Allora vieni a vivere da me! Al mio villaggio ci sono molti lavori più… femminili! Ti stancheresti di meno e staresti meglio! E io mi prenderò cura di te, se vuoi! –
 
 
Okkey, è ufficiale.
L’ammazzo!
Se pensa di corteggiare la mia donna in maniera così tanto spudorata, si sbaglia di grosso!!
 
 
Sto per scendere, ma un improvviso mugolio infantile, mi distoglie da tutti i miei pensieri.
Osservo sbigottito e incredulo il fagottino che la vecchia di prima, sta portando a Kagome.
 
 
- Oggi è particolarmente irrequieto.. però tutto sommato, è stato abbastanza tranquillo… non ha pianto nemmeno una volta! –
 
 
 
 
Il mio cuore smette di battere quando il bebè, nell’euforia di vedere Kagome, scosta il panno nel quale è avvolto, permettendomi di capire chi realmente fosse.
Agita le manine, grandi almeno quando un mio pollice e scalcia nell’attesa di essere preso in collo dalla mia donna, che non appena lo vede, sorride e lo abbraccia amorevolmente a sé.
 
 
 
- Ehi piccoletto, hai fatto dannare tata Naoki anche oggi? – scherza Kagome, togliendogli definitivamente la coperta bianca.
 
Smetto di respirare, appena capisco che quel bambino è… nostro.
Quel bambino… è mio figlio.
Sono.. sono diventato papà.
 
Continuo a fissare il bebè, mentre un senso di orgoglio mi pervade.
Ho i brividi di felicità nel vederlo.
Dire che sono emozionato è veramente poco!
 
Mi somiglia tantissimo.
In modo quasi inequivocabile.
Ciuffetti sparati e corti di un intenso color argenteo, orecchie canine sulla testa, non del tutto alzate e due occhi enormi e curiosi… ambrati come i miei.
 
E’… è… identico a me.. ed è… perfetto.
Mi vengono gli occhi lucidi dall’emozione e senza nemmeno rendermene conto, sorrido come un idiota, quando osservo mio figlio guardare Kagome contento, sbattendo le mani in un gesto simile ad un applauso.
 
 
- Ciao ometto! E’ davvero bellissimo Kagome! – afferma lui, dopo avergli accarezzato la nuca e un lampo di gelosia mi attraversa tutto il corpo.
 
Io avrei dovuto essere lì, con lei… non quella sottospecie di.. di..!!!
 
- Posso tenerlo in braccio per qualche secondo? – azzarda il ragazzo, facendomi vedere rosso.
 
Ma quello che ancora più mi fa incavolare è che lei, dopo un secondo di perplessità, gli da in braccio nostro figlio!
Il pensiero che quell’individuo abbia avuto il privilegio di abbracciare prima di me il mio bambino, mi manda in bestia!!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Dopo che Naoki è ritornata nella capanna e dopo qualche esitazione, gli porgo Inuki, e lui, senza farselo ripetere lo prende in braccio.
Sempre con il sorriso sulle labbra, lo tiene stretto a sé, come se fosse il padre…
 
Questa scena, a dir la verità, mi fa male.
Perché vorrei che lui fosse qui con me… e invece, credo proprio che Inuki dovrà crescere senza un padre, visto che riportarlo da Inuyasha e gli altri proprio non se ne parla.
 
Gli assomiglia troppo.
E’ la sua fotocopia.
Chiunque capirebbe che Inuki è il frutto del nostro… amore proibito
Se prima pensavo di poter ritornare al villaggio, facendo finta che il bambino non fosse di Inuyasha, in modo da non rovinare la famiglia che si è creato con Kikyo e anche la mia, adesso so di sicuro che dovrò trovare un altro modo.
 
 
Osservo Ikku e l’idea di stare con lui, soltanto per permettere a Inuki di avere una figura paterna mi attraversa la mente.
Infondo Ikku è buono, non è come Hidashi… a differenza sua, lui vuole solo il mio bene…
Ma è giusto fargli sperare in un amore che sarà sempre non corrisposto?
E’ giusto legarlo a me solo per il bene di Inuki?
 
… No… decisamente no…
 
- Ikku? – inizio io, catturando la sua attenzione.
- Dimmi! – esclama lui cercando di fermare il bambino, che ha iniziato ad arrampicarsi curioso sulla sua spalla.
 
- Io… ti ringrazio per tutto quello che mi dici… però… non posso venire a vivere con te.. –
- E perché? Non ti farei mancare nulla… devi pur rifarti una vita Kagome! –
- Lo so, ma… non ce la faccio. Scusami.. è più forte di me. –
- E’ per causa sua? E’ per il padre di Inuki? – mi dice, facendomi sussultare.
 
Si dannazione.
Lo amo follemente da non riuscire più a dormire tranquilla!
Se penso di rifarmi una vita con qualcuno che non sia lui, mi viene quasi la nausea.
 
- Io… si. – ammetto, abbassando il capo colpevole.
- Ma Kagome… è ingiusto! Lui ha una sua famiglia e tu… tu non puoi vivere da sola per il resto dei tuoi giorni! –
- Ikku io… preferisco non legarmi più a nessun uomo, piuttosto ricominciare da zero con qualcun altro… - confesso io, guardando dispiaciuta il terreno.
 
Lui è un bravo ragazzo… non si merita tutto ciò…
 
- E… quel “qualcuno” sono io, non è vero? – sussurra lui con un sorriso mesto, mentre mi ridà il piccolo, che prontamente accolgo fra le mie braccia.
 
Ecco. Come sentirmi già uno schifo di prima mattinata!
Odio dover ferire i sentimenti altrui!!
 
Mossa dalla compassione, mi avvicino a lui, mettendogli una mano sulla spalla, come a invogliarlo ad andare avanti, a rendere meno doloroso questo momento che prima o poi doveva arrivare.
 
- Non sei tu il problema Ikku.. sono io. Io ho scelto di rimanere fedele a Inuyasha… io ho deciso di non legarmi più a nessuno… tu sei un buon amico Ikku, e mi dispiace doverti obbligare a stare accanto a una donna che non potrà mai amarti… -
 
Dire tutte queste cose è ingiusto lo so.. ma è ancora più ingiusto far finta di nulla come ho sempre fatto nelle ultime tre settimane con lui…
 
- Capisco… - mormora sempre a testa bassa, grattandosi la nuca con fare nervoso, prima di incatenare i suoi occhi nei miei - … nonostante tutto questo tempo… -
 
Sorrido tristemente alla sua frase lasciata a metà, abbracciando più forte il mio cucciolo.
 
- Si… lo amo sempre… -
 
 
E’ difficile sentirsi dire dalla persona di cui sei interessato, che quella amerà sempre un altro…
Ma per fortuna, Ikku sembra prenderla abbastanza bene.
Nonostante sia dispiaciuto, mi domanda se possiamo rimanere comunque buoni amici e mi augura di stare bene.
 
Dopo pochi minuti, visto che doveva andare dal padre, mi saluta e io mi avvio verso il bosco.
 
Ho da poco scoperto una piccola sorgente e con questo caldo, è proprio l’ideale.
Cerco di portare anche con me Kirara, ma stranamente oggi, è rimane ferma sul tetto della mia capanna.
 
Provo a convincerla a scendere, ma lei mi guarda tranquilla, scodinzolando.
 
- Guarda che mi avvio da sola allora! – esclamo, prendendo arco e frecce per ogni evenienza.
 
Lei, per tutta risposta, si sdraia meglio sul tetto e si addormenta.
Strano.
Veramente strano.
 
Di solito viene sempre con me quando mi allontano da qualche parte… nel caso mi attaccasse qualche demone..
Forse rimane ferma perché sente nell’aria che non c’è pericolo…
Beh.. tanto meglio!
 
- Allora a più tardi Kirara! – dico io prima di avviarmi nel bosco.
 
 
Mentre sto camminando, tutta via, per l’ennesima volta nella mattinata Inuki alza lo sguardo verso l’alto, muovendo il naso, come fa ogni volta che vuole annusare degli odori nuovi.
 
- Che c’è Inuki? Sembri non avere pace! –
 
Lui, per tutta risposta, cerca di arrampicarsi sulla mia spalla, per guardare non so cosa.
Ci sono solo alberi attorno a noi.
 
- Buono…. – mormoro io, continuando a camminare per il sentiero.
 
Ma quando lo sento ridere da sopra la mia spalla, mi fermo per rimetterlo giù.
Forse ha sentito un odore nell’aria che lo ha particolarmente incuriosito?
Infondo è un mezzo demone come suo padre…
Magari ha sentito degli strani profumi..
 
- Si può sapere che hai Inuki? Che hai sentito? – sussurro incuriosita dal suo comportamento.
Lui, come se avesse veramente capito la mia domanda inizia di nuovo a ridere e ad agitare le manine nella direzione opposta in cui sto andando.
 
Così, senza pensarci, mi volto, notando che sul sentiero non c’è nessuno.
Riporto lo sguardo sul piccolo e mi rendo conto che anziché il sentiero, lui sta guardando in alto.
 
Con la stessa tranquillità, alzo il volto verso gli alberi, ma quasi mi viene un infarto quando riconosco la figura ferma sul ramo.
 
Deglutisco scioccata, mentre il suo nome mi esce dalle labbra.
 
- Inuyasha… -
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Quando ha detto di amarmi sempre, tutta la rabbia, tutta la paura provata in quel momento è svanita. Come neve al sole.
Nonostante il tempo passato, nonostante l’avessi abbandonata a se stessa, lei mi ama sempre.
 
Sentire rifiutare i corteggiamenti di quel tizio, per causa mia, mi ha veramente tranquillizzato.
Per un momento, ho creduto che loro due…
 
Beh, non ha senso pensarci…
 
Adesso sono qui, su un ramo a seguire la mia donna, mentre cerco in tutte le maniere di formulare dei discorsi sensati nel momento in cui saremo faccia a faccia.
 
Kirara deve essersi accorta della mia presenza… ecco perché non l’ha seguita…
Ha capito che più al sicuro di oggi lei non potrebbe essere.
 
Salto da un ramo all’altro aspettando il colpo di genio che però, sfortunatamente, non arriva.
Come posso iniziare il discorso?
 
“ Kagome! Finalmente ti ho trovata! ”….
No..
“ Ehi Kagome!! Quando aspettavi a dirmi che sono diventato padre?? “
No, questo discorso proprio non va bene.
 
 
Sto ancora pensando a cosa dire che ecco il piccolo affacciarsi dalla spalla di Kagome.
E’ un attimo e il suo sguardo curioso, si va a confondere nel mio commosso.
 
E’ questo che si prova nell’essere guardato dal proprio figlio?
 
Quando però comincia a sorridermi e ad allungare una manina verso di me, mi domando come ho potuto credere di vivere senza di loro, senza la mia famiglia.
 
 
- Si può sapere che hai Inuki? Che hai sentito? – le domanda lei, sistemandoselo meglio fra le braccia, prima di girarsi e di vedermi, finalmente.
 
 
- Inuyasha… - mormora lei, inconsapevole che di starmi facendo venire i brividi per il solo fatto di aver pronunciato il mio nome.
 
Senza attendere oltre, scendo dall’albero e mi ritrovo a due passi da lei, che ancora, ad occhi sgranati, non ha aperto bocca.
Forse pensa che sia un allucinazione?
Può darsi.
E la voglia di farla mia, per mostrarle che si sbaglia è grande…
 
E’ più bella di quello che mi ricordavo… le sue forme più rotonde, dovute dal parto ovviamente..ò la rendono più donna, più… sexy.
Deglutisco quando mi rendo conto che il suo seno è ingrandito… ho una voglia matta di tastare con le mie mani il suo corpo, assaggiarne il sapore, ma la mia attenzione viene deviata dalla piccola creatura che si sta divincolando dall’abbraccio materno, per sporgersi verso di me.
 
Questo piccolo gesto mi commuove e anche se sento gli occhi inumidirsi, non mi muovo di un centimetro.
Vorrei prenderlo in braccio, ma non voglio farlo senza il consenso di Kagome.
 
Infondo… ha detto che mi ama sempre, però…  potrebbe anche essere arrabbiata con me…
Dopotutto li ho abbandonati… non avrei nemmeno il diritto di pretendere qualcosa da loro…
 
 
- Inuyasha… ma cosa…? – balbetta lei, fissandomi sconvolta.
 
Mi sforzo per cercare di dire qualcosa, ma non sapendo da dove iniziare, lascio che gli unici rumori udibili siano i mugolii irrequieti di Inuki.
 
Sorrido amaramente, mentre lo guardo, indeciso se espormi per abbracciare lui e Kagome o se restare fermo.
Mi sento uno schifo per tutto quello che le ho fatto passare, ma.. se davvero è furiosa con me, troverò il modo di farmi perdonare!
Dovessi metterci anni!
 
 
 
- Vuoi.. vuoi tenerlo? – mi domanda di punto in bianco, facendomi sgranare gli occhi.
Ho capito bene?
Cerco di trovare conferme nei suoi occhi lucidi e per fortuna, le trovo.
 
Incurva gli angoli della bocca in un sorriso timoroso, prima di abbassare il suo sguardo sul cucciolo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
“ Vuoi tenerlo? ”
Dannazione, è da mesi che non lo vedo e l’unica cosa che mi salta in testa è di domandargli “vuoi tenerlo”????
Ma come posso ogni volta perdere la ragione quando sto con lui??
 
E poi come ha fatto a scoprire dove abito??
E di Inuki? Non è sorpreso di vedere che ho avuto un figlio??
 
Lui lo sapeva già, non ci sono altre spiegazioni…
Ma chi gliel’ha detto?
Sango e Miroku?
 
Nonostante ero scioccata però, non ho potuto fare a meno di vedere la sua espressione emozionata davanti a Inuki..
Mi è venuto naturale chiedergli se voleva tenerlo… dai suoi occhi non si capiva altro che la sua voglia di avvicinarsi a noi.
Molto probabilmente davanti a nostro figlio, non sa come comportarsi…
 
Lo vedo annuire impercepibilmente, incapace di fare altro.
 
Allungo le braccia verso di lui, per dargli il piccoletto, che non appena intuisce le nostre intenzioni, si sporge verso Inuyasha, per facilitargli il compito.
 
E’ tenerissimo da vedere.
L’ha preso in braccio, come se fosse fatto di cristallo!
 
Sorridiamo entrambi mentre osserviamo il piccolo annusare curioso la sua veste bianca, visto che quella rossa l’ha donata a me prima di partire.
 
Come se sapesse di essere in braccio al suo vero padre, si accomoda meglio in quelle braccia muscolose e chiude gli occhi, aspettando di trovare sonno.
 
Tutto ciò mi fa venire un nodo alla gola e comincio a piangere come una scema, quando mi accorgo che Inuyasha, per l’emozione, si è lasciato sfuggire una lacrima di gioia.
 
Mi mordo la lingua nel tentativo di regolarizzare i battiti irregolari del mio cuore.
 
Come ho potuto pensare di non dare la possibilità all’hanyou di fronte a me di vedere Inuki crescere??
Come ho potuto?
Come siamo potuti arrivare a tanto?
 
 
- Inuyasha… - lo chiamo debolmente, per cercare di non destare il piccolo dal dormiveglia in cui cosi velocemente è caduto. - … mi dispiace… -
 
Abbasso lo sguardo, colpevole, non appena lui incrocia i suoi occhi ambrati con i miei.
Non ce la faccio nemmeno a guardarlo in faccia dannazione!
 
- Io… non sapevo più cosa fare… avevo… avevo paura di complicare tutto dicendoti che ero rimasta incinta… se Kikyo… -
 
- Kikyo mentiva – esclama lui, costringendomi a guardarlo.
 
Serio.
E’ dannatamente serio mentre lo dice.
Come mentiva? Su cosa?
 
- In… in che senso? – balbetto io, mentre una strana idea mi balena in mente, ma prontamente la caccio indietro.
Non può avere fatto una cosa così meschina.
 
Purtroppo però le parole di Inuyasha, danno una conferma ai miei pensieri.
 
- Kikyo ha mentito sulla gravidanza… non aspettava nessun bambino. – sento il suo tono basso, diventare freddo per un momento.
 
Se già a me una notizia del genere mi destabilizza, mi immagino cosa deve aver provato lui.
 
- Ma come…? –
- E’ colpa di Hidashi… hanno pianificato tutto per tenerci separati… -
 
Sbatto più volte le palpebre, cercando di assimilare tutto.
Davvero Kikyo e Hidashi hanno pianificato una cosa del genere??
 
Mi porto una mano sulla testa, scompigliandomi i capelli.
 
- Ma… come…? – ripeto io, incapace di formulare un altro discorso sensato.
 
Lo shock di vedermelo comparire davanti, di spiegarmi i sotterfugi dei nostri ex… mi ha scombussolato abbastanza!
Ascolto senza interromperlo, trovando la sua spiegazione quasi assurda.
 
Mi sembra impossibile che Kikyo possa aver inscenato un piano del genere!
Non è da lei! Sarebbe stata veramente viscida altrimenti!
 
Ho vissuto per cinque lunghi mesi da sola per cosa allora??
 
Ma gli occhi seri e magnetici di Inuyasha, mi convincono della veridicità delle sue parole.
Kikyo e Hidashi hanno veramente allestito tutto!
 
 
- Kagome… mi dispiace… io… ci sono cascato… non credevo che Kikyo mi stesse mentendo sulla gravidanza…  ti prego perdonami! - mormora lui, ancora stringendo il piccolo Inuki, finalmente addormentato sull’ampio petto muscoloso di lui.
 
Scuoto la testa rigorosamente, mentre altre due lacrime mi bagnano le guance.
Abbasso la testa, notando dai suoi occhi, come la vista delle mie lacrime  lo demoralizzano.
 
- Non è colpa tua… tu non hai fatto nulla… non sono arrabbiata con te se questo è quello che vuoi sapere.. –
 
Lui si avvicina a me, togliendo le mie lacrime in una dolce carezza.
Arrossisco senza nemmeno pensarci.
E’ talmente tanto che non vengo toccata da lui, che quasi mi devo concentrare per assimilare tutte le sensazioni positive che mi sta donando.
 
Trovando un briciolo di lucidità, alzo lo sguardo su di lui, perdendomi in quei pozzi d’oro colato che amo tanto.
 
 
- Kagome… so che il passato non potrà essere dimenticato facilmente… ho commesso tanti sbagli con te… ma ti posso giurare, che l’unico mio pensiero era quello di vederti felice… tutt’ora il mio pensiero fisso è quello… - mi confessa lui, ancora con la mano sulla mia guancia. – Ma se me lo permetti, vorrei rimediare… standoti vicino, prendendomi cura di te… e del nostro bambino. Voglio stare al tuo fianco, Kagome. Voglio vivere… con la mia famiglia… -
 
Senza nemmeno pensarci, sorrido come una scema, nascondendo parte del viso contro la sua mano grande e portando entrambe le mie sulla sua.
Lascio un leggero bacio sul palmo della sua mano, consapevole di averlo fatto arrossire.
 
- Io… ti amo Inuyasha… non potrei chiedere di meglio… stare al tuo fianco, è tutto quello che mi serve per essere felice. – confesso, prima di rincatenare il mio sguardo al suo, carico di amore e desiderio.
 
Pochi secondi e poi le sue labbra, dopo tanto tempo, si vanno a posare sulle mie.
 
Sentire il suo sapore, il suo respiro caldo e il suo profumo, mi fa sentire viva, come non lo ero più da mesi.
Le nostre lingue si cercano, si trovano, corrono.. e più passano i secondi, più il bacio diventa passionale, i nostri respiri accelerano e siamo costretti a staccarci per colpa dei nostri corpi, che hanno cominciato a fremere…
 
Il suo respiro irregolare sulla mia bocca ancora umida, mi fa accaldare in maniera scandalosa.
Kami, è possibile che con lui deve essere sempre così?
Le nostri fronti attaccate, i suoi capelli che mi solleticano il viso… è tutto cosi dannatamente perfetto!
 
Guardo Inuki, leggermente schiacciato fra il mio corpo e quello di Inuyasha.
Adesso, ha una famiglia completa.
Adesso, potrà crescere con un padre e una madre che gli vorranno sempre un bene dell’anima.
 
 
- Kagome? – mi soffia lui sulle labbra.
- Si? –
- Che cosa eri venuta a fare nel bosco? –
- Ero venuta a fare un bagno in una sorgente che ho da poco scoperto… - gli rispondo io, riunendo le nostre labbra in un bacio casto, subito da lui trasformato in qualcosa di più.
 
- Kagome? –
- Si? –
- Non credo di resistere fino alla sorgente – ammette lui, una volta interrotto il bacio, arrossendo lievemente.
 
Muovo gli angoli della bocca in un sorriso dolce, dopo aver capito a cosa lui si riferisce.
Anche io lo desidero.
Ogni mia singola parte del corpo mi sta implorando di concedermi a lui, di sentire quelle grandi mani su di me, la sua bocca, il suo respiro, TUTTO.
Voglio tutto di lui.
 
E in che altro modo posso averlo se non facendo l’amore?
 
 
Rido lievemente di fronte alla fretta di lui, ma farlo in mezzo a un sentiero non mi sembra il caso…
Non vorrei essere interrotta poi!
Se passa qualcuno, saremo costretti a fermarci, e questo proprio non mi va!
 
 
- Vieni… - gli sussurro io, prendendogli la mano e sorridendogli maliziosamente, mentre lo conduco alla sorgente - … è vicina… - dico riferendomi alla sorgente - … e appartata… -
 
Lui, assimilando bene le mie parole, incurva un angolo della bocca in sorriso tremendamente sexy e aumentando la presa sulla mia mano, mi segue.
 
 
Non appena giungiamo alla nostra meta, mi lascia la mano e si avvia verso un punto della riva, ricoperto esclusivamente di erba fresca.
Si toglie la casacca bianca, rimanendo a torso nudo, e la stende sul prato.
Poi con molta premura, ci adagia il piccolo Inuki, ricoprendolo anche, simulando una coperta con le sue enormi maniche.
 
Deglutisco emozionata nel vederlo così intento nel preoccuparsi per suo figlio.
Ha un volto così rilassato, mentre lo copre con la sua veste…
 
Starei ore a guardare padre e figlio insieme…
Ma Inuyasha non me ne da l’occasione…
 
Dopo aver accarezzato la testa del cucciolo, si alza e a passi sicuri mi viene incontro.
 
Vedere i suoi addominali scolpiti mi fa mancare l’aria.
Non me lo ricordavo così perfetto…
 
Lui, resosi conto del mio studio attento, sorride vittorioso, prima di avvicinarsi a me, azzerando le distanze.
 
Istintivamente, già col respiro accelerato, porto entrambe le mani su quel petto scolpito, degno di un dio.
 
- …Kagome? – mi sussurra di nuovo lui, a un centimetro dal mio orecchio.
- Si? – incalzo io, chiudendo gli occhi estasiata quando lo sento depositare un bacio sul mio marchio.
- Ti desidero… -
 
Sorrido.
 
Sorrido perché nonostante sia sua, mi chiede sempre il permesso per potermi toccare.
Rispetta me e il mio corpo come un vero uomo dovrebbe fare.
Sorrido perché dopo aver annuito con la testa, lui comincia a baciarmi e a spogliarmi con desiderio.
 
Sorrido perché una volta nudi, potremo di nuovo essere una cosa sola. Potremo amarci liberamente, senza nessun ostacolo.
 
Sorrido, perché è semplicemente lui, Inuyasha.
 
 
 
 
 
 
 
 
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Vuota.
Mi sento terribilmente vuota.
 
Ormai non sento nemmeno più il freddo della notte.
Insensibile, ecco cosa sono.
 
Insensibile al tempo, ai rumori… a tutto…
Compreso l’amore.
Adesso che l’ho perso e ferito, non ho più ragione di vivere.
 
Continuo a vagare per i boschi, come facevo un tempo, quando il mio corpo era fatto di terra e di cenere, con l’unica differenza di allora, di aver perso tutto.
 
Adesso non ho nemmeno la speranza di stare accanto a Inuyasha nel mondo dei morti.
Prima, era questo il pensiero che mi spingeva, oltre alla vendetta per Naraku, di andare avanti, di incamminarmi da sola in questi posti sperduti nella foresta…
 
Ma adesso che ho?
Nulla.
Assolutamente nulla…
Solo il rimpianto di aver mentito all’unico uomo che ho mai amato.
 
Mi sento sporca, diversa… vuota.
 
 
Cammino senza una meta fino a che il rumore lontano di zoccoli di cavallo mi incuriosisce.
E’ questione di minuti e poi sette cavalieri mi circondano.
Un senso di nausea si impadronisce di me, quando mi accorgo che il settimo cavaliere è l’uomo che mi ha portato qui.
 
- Che cosa vuoi adesso Hidashi? – domando con tono sprezzante, mentre l’osservo in maniera ostile levarsi l’elmo.
 
- E’ giorni che ti sto cercando Kikyo! – continua lui da sopra il cavallo bianco, sfoggiando il suo sorrisetto, tipico di quando ha in mente qualcosa.
 
- Arriva al dunque. –
 
- Nervosetta eh? Comunque sono qui per proporti un nuovo piano. –
- Un nuovo piano? – chiedo scettica, ritrovandomi disgustata di fronte alla testardaggine del nobile.
- Per riprendermi Kagome… ormai è diventata una cosa abbastanza personale… la rivoglio con me e sebbene ho scoperto che è rimasta incinta del mezzo demone, ho intenzione di portarla al castello con me. L’altra volta ho mandato i miei uomini nel villaggio che mi hai detto… ma sfortunatamente aveva ingannato tutti… molto furba devo ammettere. E’ per questo che la voglio. E’ unica quella ragazza.. e la voglio! E tu mi aiuterai!–
 
- Per prima cosa, non ho intenzione di partecipare di nuovo ai tuoi tranelli. E per seconda cosa, ti avverto che ora che Inuyasha sa che sei in parte colpevole della falsa gravidanza, non ti potrai avvicinare a Kagome nemmeno a mezzo miglio, a meno che non vuoi avere la testa staccata dal collo. –
 
Per colpa sua, ho dato via libera alla mia parte più oscura e vendicativa e ho ottenuto solo il suo odio.
Se Inuyasha mi odia, posso immaginare cosa farà a Hidashi!
 
- Ma se ascolti il mio piano… - dice lui, prima di essere interrotto dal mio tono brusco e scocciato.
 
Non voglio più compiere delle azioni cosi subdole.
Non voglio più essere qualcuno che non sono…
Non voglio più sperare che lui un giorno possa amarmi come un tempo.
 
- Non ho intenzione di seguire i tuoi folli piani Hidashi. Se vuoi un consiglio, smetti di inseguire questa pazzia! Kagome non potrà mai essere tua, qualunque cosa tu faccia o voglia, non l’avrai vinta. Smettila di renderti ridicolo e va avanti per la tua strada… come io andrò per la mia… - concludo io, voltandogli le spalle e avviandomi verso un punto ignoto nella foresta, ignorando il suo richiamo adirato.
 
E’ inutile Hidashi, per quanto io voglia di nuovo avere Inuyasha al mio fianco, ho capito che non posso fare nulla per cambiare le cose.
Ho provato in tutte le maniere, ma non sono riuscita ad avere il suo amore…
E’ ora che anche Hidashi si renda conto di ciò…
 
Cammino, fino a che non sento altro che il suono della foresta attorno a me.
Niente più cavalieri, niente più Hidashi…
Solo la natura e nient’altro.
 
Sono sola… e la consapevolezza di ciò mi lascia l’amaro in bocca.
Infondo è sempre stato il mio destino..
Quando ho scelto di essere una sacerdotessa sapevo a cosa andavo incontro.
 
E dopo tutto quello che ho fatto, la solitudine, è forse una pena minore di quello che mi aspetterebbe…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Lasciare tutto e andare avanti?
Non se ne parla proprio!
Avevo progettato tutto con Kagome!
Una vita insieme… e una vita insieme l’avrò!
Cosa ha in più di me quel mezzo demone??
Può dargli solo l’amore lui… io invece, posso dargli oltre che l’amore, anche ricchezza e tanto altro!
Non permetterò ad un insulso mezzo demone di rovinarmi tutto!
 
Ritorno verso il mio castello, escogitando durante tutto il tragitto nuovi modi per riprendermi la mia Kagome, quando improvvisamente un uomo in mezzo al sentiero ci impedisce di proseguire.
 
 
- Io mi toglierei dal sentiero mendicante, a meno che non vuoi essere calpestato dai nostri cavalli! – esclamo ad alta voce, cercando di nascondere il più possibile la rabbia che mi stava crescendo nel petto di minuto in minuto.
 
Non è la serata migliore.
Sono abbastanza irascibile in questo momento!
Se Kikyo avesse aderito al mio piano, adesso non sarei qui a cercare di trovarne un altro, dannazione!
 
 
L’uomo, anziché spostarsi, continua a fissarmi, sorridendo divertito, facendomi salire il sangue al cervello.
Chi diavolo si crede di essere per non ascoltare minimamente le mie parole??
 
 
- Siete voi il nobile della famiglia Takigawa? Hidashi, se non sbaglio? – mi domanda lui e io, solo per semplice curiosità, gli rispondo con tono scocciato.
 
Odio avere a che fare con i mendicanti.
 
- Si, e allora? –
 
- Ho un accordo per voi. – ammette solamente lui, facendomi sbattere più volte le palpebre.
 
Dopo qualche momento di stupore iniziale, comincio a ridere di gusto, rompendo cosi il silenzio che si era venuto a creare.
 
Un accordo?? Con lui???
Cosa mai avrà da offrirmi quest’uomo??
 
- Ahahahaha Questa è buona! Una persona di così basso ceto sociale che chiede di stipulare un accordo con me! E, tanto per saperlo, su cosa volevi contrattare? – gli chiedo fra una risata e l’altra, mentre lancio delle occhiate divertite alle guardie accanto a me, che come me, hanno preso a sghignazzare.
 
- Ho saputo che avete un certo interesse per una sacerdotessa… - mormora lui, facendomi subito scattare in avanti.
 
Aggrotto le ciglia confuso, non appena comprendo il significato delle sue parole.
Sta parlando di Kagome??
 
- Chi ti ha detto queste cose?? –
- Le voci circolano – dice soltanto, mentre stringo il pugno per il nervosismo.
 
Chi cazzo è questo qui?
Che diavolo vuole??
 
Estraggo la spada e volgo la punta lucente e appuntita verso di lui, come per fargli capire chi è che comanda qui.
 
- Te lo ripeto, che cosa vuoi? –
- Fare un accordo… -
- Che genere di accordo? – domando incuriosito.
 
- Ti aiuterò ad avere la tua donna, se me lo permetti… - mi dice, stimolando la mia attenzione e portandomi a rinfoderare la spada nella sua elsa.
 
Non appena l’idea di avere Kagome tutta per me mi balza in testa, ogni mia ostilità nei suoi confronti scema.
Assottiglio gli occhi per guardarlo meglio, ma l’oscurità non mi aiuta proprio.
Chi è questo tizio per dirmi di potermi aiutare?
 
- E in cambio? Tu cosa vuoi? –
 
Rimane in silenzio per qualche secondo e poi risponde, sorridendo con strafottenza.
 
- … che tu non faccia domande sul perché lo stia facendo. – esclama lui, confondendomi non poco.
 
Un uomo così, apparso dal nulla, che mi sta offrendo la possibilità di riprendermi ciò che più voglio, mi puzza alquanto!
 
Come può un uomo essere cosi sicuro di se stesso?
 
Tuttavia, la prerogativa di avere fra le braccia la donna di cui mi sono invaghito, mi fa prendere una decisione affrettata e, forse per l’euforia, mi affretto ad accettare l’offerta.
 
- E sia! – dichiaro io, curioso di sapere cosa ha in mente di fare quest’uomo incappucciato.
 
Lo vedo annuire soddisfatto e non posso fare a meno di notare il suo sorriso furbo.
 
Forse avrei dovuto dire di no.
Rifiutare l’offerta magari.
 
Forse avrei dovuto andare a casa per cercare un'altra soluzione, ma anche se è fastidioso da ammettere, non ho altre idee per la mente…
 
Forse invece però… adesso avrei vinto…
Avrei fatto mia Kagome e l’avrei legata per sempre a me…
 
Allearmi con Kikyo non ha funzionato, ma forse…
 
… Forse, allearmi con questo uomo, coperto solo da una folta pelliccia bianca di babbuino, è stata la cosa giusta da fare.
 
Forse.
 
 
 
 
 
 
 
Angolino dell’autrice:
 

Ciao!!!!
Vi prego non odiatemi per l’enorme ritardo… ormai non trovo mai un po’ di tempo libero… quando ho da fare, mi risulta difficile concentrarmi per scrivere… quindi tutte le volte aggiorno ogni morte di papa…
Spero solo che però la vostra attesa ne è valsa la pena!
Mi farebbe davvero piacere sapere che anche questo capitolo è stato di vostro gradimento! ^_^
 
Volevo ringraziare tutte le 133 persone che hanno messo la storia nelle preferite, le 13 persone che l’hanno messa nelle ricordate e i 149 nelle seguite!
<3 <3
Mi fate davvero rendere orgogliosa della mia storiella ^__^
E ringrazio anche chi recensisce e chi non!
 
Inoltre infine, e non per questo meno importante, ringrazio la cyber famiglia di facebook, che ha avuto tanta pazienza nell’aspettare un mio aggiornamento <3
Sono terribile lo so, ma… meglio tardi che mai, no?
XD
 
Un enorme bacione a tutti e fatemi sapere se questo capitolo vi è piaciuto! ^___^
 
La vostra Saphira_chan
 
P.s = come ho detto nel p.s. dell’altro capitolo, prima di pubblicare questo cap, mi sono messa in pari con le recensioni delle storie altrui ;)
Spero vi faccia piacere! :)
Bacioni <3 <3 <3
 
P.p.s = ormai mancano 3 o 4 capitoli alla fine della storia….  ;)

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Capitolo 29
*** L'orgoglio di essere padre ***








 
 
Capitolo 29


L’orgoglio di essere padre
 
 
Un altro brivido mi scorre lungo la spina dorsale, facendomi incurvare la schiena.
Sentendo la pressione del mio seno sul suo petto, si affretta ad abbracciarmi meglio, come se quel piccolo movimento potesse veramente farmi scivolare via dalla sua presa possente.
 
Sospiro completamente appagata quando sento il suo respiro caldo riscaldarmi il collo.
 
Non credevo che l’avrei più rivisto…
Che non avrei più potuto godere delle sue carezze, delle sue parole… di  nulla.
Temevo che non avrei più potuto essere un tutt’uno con lui e invece adesso, per mia immensa gioia, è qui con me.
 
- Hai freddo? – mi sussurra lui, ancora con il viso nascosto fra la spalla e il mio collo, mentre lentamente mi accarezza la schiena.
 
Muovo leggermente la testa, per mostrargli il mio diniego, facendo più volte scorrere le labbra sulla sua pelle calda, vittima delle mie precedenti attenzioni.
Baciargli e stuzzicargli la spalla e soprattutto il collo, come lui fa sempre con me, è una tentazione a cui io non so resistere… e dal modo con cui chiudeva gli occhi e sospirava, nemmeno lui.
 
- Sicura? – mi domanda di nuovo Inuyasha, ormai ripresosi completamente dal suo precedente orgasmo – Non voglio che tu prenda qualche malanno per colpa mia… -
 
- Scemo… - gli dico ridendo leggermente, costringendolo ad alzare la testa per guardarmi. Arrossisco nel vedere i suoi occhi ancora velati dal piacere raggiunto poco fa.
Non resisto e lo bacio con passione e tenerezza, rischiando di trasformare il tutto in qualcosa di più di un semplice bacio.
 
 
- Scema sarai te.. – bisbiglia dolcemente lui, a due millimetri dalle mie labbra, con tono basso, facendomi ridere.
 
 
Finalmente dopo tanti anni, ho trovato la mia felicità.
Qui, in questa sorgente, abbracciata al mio uomo…
E forse questo che significa essere in pace con se stessi?
Perché non credo di poter essere più contenta di così…
 
Con Inuyasha al mio fianco, sento di poter fare tutto.
Tutto il mondo potrebbe essere contro di me e a me non interesserebbe… fino a che Inuyasha starà con me, non mi interesserebbe.
 
 
- A che pensi? – mi chiede lui, muovendo con uno scatto le sue orecchiette bianche.
 
Kami, se non sapessi che toccandole farei risvegliare qualcos’altro in lui, li starei già torturando quei batuffoli bianchi!
 
- Mmm.. niente in particolare.. sono felice che tu sia qui… - ammetto io, riuscendo a strappargli un sorriso. – Però forse è l’ora di uscire dall’acqua… abbiamo tante cose da fare… -
 
Dopo aver fatto l’amore sul prato, Inuyasha è stato molto chiaro.
Adesso io e Inuki siamo la sua famiglia e come tale, andremo a vivere con lui, nel suo villaggio, assieme a Sango e Miroku.
Quando gli ho chiesto di Kikyo, mi ha perfino risposto che se lei mi avrebbe infastidito in qualsiasi maniera, ci avrebbe pensato lui, anche a costo di costringerla a cambiare villaggio!
Quello che le ha fatto deve averlo ferito molto.
Essere tradito da una persona di cui ti fidi, specie con un contesto simile, deve essere davvero dura da digerire.
 
Nella sua voce non ho sentito nessuna nota di ripensamenti…
Davvero è diventato così ostile nei confronti di Kikyo?


Beh.. chi non lo diventerebbe dopo una menzogna del genere?
 
 
- Si.. hai ragione.. – dice lui, allentando la sua presa su di me, in maniera da permettermi da staccarmi da quel corpo così perfetto.
Arrossiamo entrambi, quando, con un movimento lento, lui esce da me.
 
 
Il flash di noi due, intenti a fare l’amore abbracciati in questa piccola sorgente, dopo averlo fatto anche sul prato, mi investe, costringendomi ad arrossire ulteriormente.
 
Chi l’avrebbe mai detto che Inuyasha era un tipo cosi focoso e passionale??
E soprattutto chi l’avrebbe mai detto che sarei stata così eccitata sotto le sue carezze? Spesso non mi riconosco nemmeno!
 
Ogni volta che i nostri corpi entrano in contatto, bastano pochi baci per farmi perdere la ragione.
 
 
Con questi pensieri, nuoto fino alla riva, seguita da Inuyasha.
Ci rivestiamo e dopo aver preso Inuki, ancora addormentato, ci avviamo verso il villaggio.
 
Presento il mio compagno, a tutte le persone che in questi mesi mi sono state vicine, divertendomi nel vedere l’imbarazzo, velato dall’orgoglio, di Inuyasha quando, puntualmente, gli fanno i complimenti sulla somiglianza di Inuki.
 
Ringrazio il padre del dottor Toru, chiedendogli di dire a suo figlio, una volta ritornato dai suoi soliti viaggi, che sto bene e che ritorno al mio vecchio villaggio con la mia famiglia.
Con Inuyasha.
 
 
Successivamente, dopo aver salutato tutti, mi avvio, verso casa.
La mia futura casa…
 
Il mio stomaco fa una capriola, quando, con un gesto quasi impacciato per l’emozione, mi accomodo sulla schiena di Inuyasha.
Da troppo tempo non mi portava cosi..
Mi vengono in mente tutte le volte che abbiamo viaggiato così abbracciati.
Il calore del suo corpo mi fa rilassare, e senza rendermene conto, mentre il vento mi scompiglia i capelli e quelli di mio figlio, protetto dal mio abbraccio possessivo, appoggio la testa sulla spalla di Inuyasha, chiudendo gli occhi.
 
E’ questione di pochi attimi e l’onda di emozioni che mi ha investita oggi si fa sentire, facendomi cadere in un sonno profondo..
 
 
 
 
 
 
 
 
Un vagito di Inuki mi costringe tuttavia a svegliarmi.
Aggrotto le sopracciglia confusa, mentre mi rendo conto di non stare più correndo fra gli alberi.
Sono dentro una capanna spoglia, sdraiata su un futon.
 
Frastornata, forse per aver dormito troppo, mi alzo, scostando la coperta che mi ricopre, attirando l’attenzione di Inuyasha, seduto comodamente a pochi passi da me, con il bambino fra le braccia.
 
- Menomale ti sei svegliata! – esclama lui sollevato – Non riesco a farlo smettere! –
 
Ancora confusa, mi passo una mano fra i capelli, cercando di riprendermi il prima possibile.
Cavoli, quanto tempo ho dormito?
Quando siamo arrivati qui?
Siamo già al villaggio?
 
- Inuyasha.. che è successo? Mi sono addormentata… - biascico io, stiracchiandomi la schiena.
- Me ne sono accorto! – mi prende in giro lui, con la sua solita aria di strafottenza, costringendomi a guardarlo storto.
Appena si rende conto della mia occhiata omicida, deglutisce terrorizzato, prima di rispondermi decentemente.
 
- E-ecco…. Il piccolo si era messo a piangere…  cosi, visto che ti eri addormentata, ho cercato un posto dove sistemarci per vedere cosa aveva… ho trovato questa casa abbandonata e allora ne ho approfittato…  però… -
- Cosa? – domando agitata, guardando Inuki piangere.
- Sembra non avere niente… infatti quando l’ho preso in braccio prima, si è messo a giocare… però adesso ha ricominciato a piangere! – esclama esasperato lui, volgendo subito dopo lo sguardo sulla creaturina che ha fra le mani.
 
- Forse ha fame.. – azzarda lui, non sapendo più che pesci prendere.
- Sicuramente ha fame! – dico io ridendo leggermente per la situazione, beccandomi subito il suo sguardo severo.
 
- Portalo qui.. – affermo gentilmente, impedendo così che mi risponda in maniera irritata come suo solito quando si sente preso in giro.
 
Non appena si mette seduto accanto a me, il piccolo comincia a sbracciarsi verso il mio seno.
 
- Lo so, lo so piccolino.. hai fame vero? – mormoro io, guardando con amore il cucciolo fra le mie braccia.
 
Senza fare caso all’improvviso rossore sulle guance del mio compagno, mi scosto la veste, scoprendo il seno.
Senza aspettare un secondo in più,  Inuki  ci si avventa, iniziando a succhiare forte.
 
- Ehy! Piano Inuki… - dico a bassa voce io, sbuffando divertita per la sua fame.
 
Poverino!
Voglio vedere che piangeva!
Ha una fame pazzesca a giudicare dal modo in cui sta succhiando il latte!
 
 
Sussulto, quando sento la veste calda di Inuyasha posarsi sulle spalle.
Sorpresa, mi volto verso di lui, perdendomi nei suoi occhi dorati.
 
- C-Che c’è? Ho fatto qualcosa di sbagliato? – mi chiede allarmato, sbattendo più volte gli occhi e muovendo le orecchie, tipico di quando vuole uscire da una situazione imbarazzante.
 
- No no… anzi… ti ringrazio… -
 
- Tsk! Per cosa? – dice lui, voltando la testa nella direzione opposta alla mia, rosso in viso, facendomi intenerire.
 
Che dolce…
Ha voluto in qualche modo rendersi partecipe di questo momento..
Gli rubo un bacio sulla guancia, divertendomi nel guardare la sua faccia bordeaux, e mi accoccolo contro il suo petto, venendo subito avvolta dalle sue braccia muscolose.
 
 
Allatto il piccolino, rilassandomi nel sentire il fiato caldo di Inuyasha scompigliarmi i capelli.
Nessuno dei due fiata.
Ammiriamo entrambi il nostro cucciolo completamente soddisfatto dalla pappata.
Il “nostro cucciolo”… ancora mi emoziono quando penso di aver avuto un bambino così bello con Inuyasha.
 
Una volta finito il suo pasto, lo appoggio sulla spalla per fargli fare il ruttino e, non appena lo fa, cade in un sonno profondo, sicuramente causato dalla giornata frenetica di oggi.
 
Stando bene attenta a non svegliarlo, lo adagio su un lettino improvvisato, rivolgendo successivamente le mie attenzioni all’uomo vicino a me, intento a studiare ogni mia mossa.
 
Porto l’indice sulle labbra, come per dirgli di fare silenzio e gli faccio segno di seguirmi fuori.
Voglio chiedergli un paio di cose e non mi sembra il caso di parlare a pochi passi da Inuki.
Sarà anche un bambino tranquillo, ma quando viene svegliato, inizia a piangere che è una meraviglia!
 
Non appena sono fuori, respiro forte l’aria pulita del bosco, chiudendo gli occhi per godermi meglio quella sensazione di benessere.
 
- Siamo ancora lontani dal villaggio? – domando io, appoggiandomi alla staccionata che la piccola capanna possiede.
- Beh, direi di si… per arrivare quaggiù ho impiegato diversi giorni.. quindi, adesso che dovremo fermarci qualche volta, direi che impiegheremo anche più tempo. – afferma lui di fronte a me, seduto, con la schiena appoggiata al muro di legno della capanna. – Ci hai messo davvero parecchio impegno ad allontanarti dal villaggio… e da me. –
 
L’ultima parola la sussurra quasi, ma mi fa rabbrividire lo stesso.
Il suo sguardo diventa immediatamente serio, quasi accusatorio, e io non riesco a non sentirmi uno schifo per quello che stavo cercando di fare…
Crescere Inuki da sola… senza di lui…
 
- Mi dispiace… io… volevo ritornare una volta partorito… però… - gli spiego io, abbassando il capo e girando la testa verso il giardino abbandonato dietro di me - … però Inuki ti assomiglia troppo… pensavo di ritornare al villaggio, mentendo sull’identità del padre di Inuki… -
 
- Come? Perché? – esclama confuso, aggrottando le sopracciglia
- Se fossi ritornata con un figlio avuto da un altro, sicuramente sia la mia, che la vita quotidiana di Inuki, sarebbe stata più semplice… non avrei dovuto sopportare le cattive parole dei contadini alle mie spalle… contando che sarei passata per una poco di buono, visto che tu una famiglia ce l’avevi già… forse io avrei potuto sopportare tutto questo.. ma non volevo che Inuki fosse costretto a subire una cosa simile.. – dico io, volgendo gli occhi sull’uomo davanti a me, visibilmente teso e rattristato per le mie parole.
 
Deve aver capito anche lui il motivo per cui non sarei potuta ritornare al villaggio..
 
- Vabbè… adesso tutto questo ragionamento non ha più alcun senso… Inuki ti somiglia troppo.. lo avrebbe capito perfino uno sciocco che lui è tuo figlio! – esclamo tirando su gli angoli della bocca, cercando di tirargli su il morale.
 
Odio vederlo cosi pensieroso.
Quell’espressione afflitta stona sul suo viso bellissimo.
 
- Certo che non ha più senso questo ragionamento! – mormora Inuyasha, alzandosi e poggiando le sue mani sulla ringhiera ai miei lati, incastrandomi fra di lui e il parapetto di legno. – Adesso ci sono io con te… e ritornerai al villaggio come la mia compagnia di vita… -
 
Le sue parole sono pura melodia per le mie orecchie..
Rabbrividisco di piacere nel sentire la sua voce roca graffiarmi la pelle del collo in una sensuale carezza.
 
- Inuyasha… - sussurro solamente, prima che, senza rendermene conto le nostre lingue si stanno già rincorrendo in un bacio estremamente dolce.
 
Sento le sue braccia spostarsi sulla mia schiena e io rispondo cingendogli il collo, affondando le dita nella sua chioma argentata.
 
- Kagome… - bisbiglia sulle mie labbra fra un bacio e l’altro, facendomi sentire la donna più bella del mondo. Le sue attenzioni, sono tutto quello che desidero…
 
- Mmmh… - bofonchia lui, una volta finito di baciarmi - … lo sai che se continui così, non sarò più padrone delle mie azioni! –
 
Alzo un sopracciglio sorpresa e soprattutto divertita della piega che ha assunto la conversazione..
 
- Oh-oh, qualcuno è stato contagiato da Miroku o sbaglio? –
 
- C-Cosa? Tsk! Ma se sei tu quella che mi provoca? – si giustifica lui, allentando leggermente la presa su di me.
 
- Mi stai dando della pervertita per caso? –
 
- No, ma dalle tue azioni, penso proprio che tu lo faccia apposta! –
 
- Non è che stai nascondendo le tue voglie dietro le mie “provocazioni”, come dici tu? – azzardo io, facendo gli occhi a cerbiatta.
 
Beh, infondo lo stavo solo baciando!
Sono innocente stavolta!
 
- Tsk! – borbotta arrossendo – Se mi provochi, la prima a volerlo fare sei te! –
 
- E chi ti dice che io voglio…? – domando io con voce seducente, sorprendendomi però della sua risposta.
 
- Tu mia cara… solo che non te lo ricordi… - mi dice lui, dopo qualche secondo di silenzio, sorridendo vittorioso e guardandomi con una nota di malizia negli occhi.
 
… eh?
Che cosa mi dovrei ricordare?
E perché adesso sta sorridendo cosi??
 
- C-Cosa? – chiedo confusa, ottenendo solo come risposta il suo sorrisetto furbo.
- Sei tu quella che fa delle proposte indecenti.. – mi sussurra all’orecchio, mentre sbatto più volte gli occhi.
- E quando mai sarebbe successo? – gli domando rossa come un pomodoro, facendo pressione sul suo petto per poterlo guardare in faccia.
 
- Quella sera che hai bevuto il sakè! –
 

Come??
 
- E-Eh? – balbetto io, scioccata, mentre nella mia testa rivado indietro nel tempo, fino a quella dannata sera.
 
.. Mi ricordo di aver bevuto e poi… nulla.
Non mi ricordo altro!!
 
- Ma.. Ma tu mi avevi detto che mi avevi semplicemente portato in camera mia! – esclamo io, cercando di negare la sua assurda ipotesi che io… io…
Non posso avergli fatto delle proposte indecenti!
A quel tempo, ancora non stavamo insieme!
 
Lo vedo ridere sotto i baffi e sporgersi in avanti, incastrando meglio il mio corpo fra di lui e la ringhiera.
Seguo i suoi movimenti dannatamente sensuali, sussultando quando lo sento alitarmi dentro l’orecchio destro per mormorarmi qualcosa con la sua voce arricchita, forse causata dall’eccitazione che sta crescendo in lui.
 
- E’ quello che ti ho fatto credere… mentre invece, la verità… - si ferma un attimo, bagnandosi le labbra con la saliva - … è che mi hai chiesto di fare l’amore con te… e prima ancora, hai cercato di spogliarti davanti a me.. –
 
- CHE COSA?????? CHE AVREI FATTO IO????? – grido un po’ per la vergogna e un po’ per lo shock di aver scoperto queste cose da lui.
 
Io… io avrei veramente chiesto a Inuyasha di farlo con me????
No! No no no no!!!
Oddio che figuraccia!!!
Chissà cosa avrà pensato di me!!!
 
- Shhh!!!! Sveglierai il piccolo! – mi dice lui, allontanandosi un po’ da me, con le orecchie abbassate, molto probabilmente doloranti per i miei acuti.
 
- Stai scherzando vero??? – lo prego io, ormai con la faccia dello stesso colore della sua veste.
 
- Tsk! Niente affatto! – afferma lui, inclinando leggermente la testa e chiudendo gli occhi per assumere la sua espressione superiore – Ho dovuto faticare un sacco per farti calmare quella sera! Volevi in tutti i modi toglierti il tuo kimono e una volta ci sei quasi riuscita… -
- U-Una volta? –
- Si, ero occupato a chiudere una porta, quindi ti eri quasi del tutto abbassata una spallina e sciolta il fiocco che teneva su l’abito, mentre la volta dopo, l’hai fatto solo per provocarmi e ti sei fermata quasi subito… - mi spiega lui, quasi soddisfatto dell’enorme figuraccia che avevo fatto.
 
Oh.Santi.Kami.
Non posso averlo fatto per davvero!!
 
Sgrano gli occhi mentre cerco di immaginarmi la scena, vergognandomi ogni secondo di più.
Ecco perché la mattina dopo era cosi strano!
Ogni volta che mi guardava arrossiva!
OhsantiKamiOhsantiKami!!!
 
 
Inuyasha, aprendo un occhio per studiare la mia reazione, sbuffa divertito, prima di far salire la sua mano, che era precedentemente ferma sulla mia schiena.
Arriva fino alla mia spalla e, infilando due dita dentro il kimono, riesce a scostarmi l’abito, scoprendomi la spalla destra.
 
- Se quella volta mi sono trattenuto con tutte le mie forze, adesso credo proprio non ci siano problemi ad assecondarti… - scherza lui, baciandomi la spalla nuda.
 
Ma io sono troppo sconvolta dalla sua rivelazione per rilassarmi sotto i suoi baci!
Maledizione che mega figuraccia ho fatto quella sera!!
 
Cosi con poca gentilezza lo allontano da me, facendo di nuovo pressione con le mie braccia sul suo petto e riscontrando il suo disappunto.
 
- Primo: quando pensavi di dirmelo che avevo detto e fatto quelle cose?? E secondo: se pensi che adesso sia ancora con queste “voglie” ti sbagli di grosso! Quella volta, anche se non mi ricordo nulla, ero ubriaca! Non mi sarei mai sognata di dirti quelle cose! – esclamo io, per nascondere quest’improvviso senso di vergogna che mi sta corrodendo lo stomaco.
 
Un conto è spogliarmi davanti a lui ora, un altro è farlo quando ancora nessuno dei due si era dichiarato!!
 
- Ehi calmati! Non c’è bisogno di arrabbiarsi tan… -
- Non c’è n’è bisogno??? Ma tu hai idea che vaga figura ho fatto??? Oddio ti prego dimmi che nessuno oltre a te sa di questa storia o peggio ancora, era lì mentre… mi spogliavo.. e ti chiedevo di… di… -
 
Oh Kami… ma che diavolo sto dicendo??
Mi porto le mani sulle guance per cercare di raffreddarle un po’.
Stanno andando a fuoco!!
 
- Fhè! Se qualcuno ti avesse guardato in quel momento, stai pur certa che adesso sarebbe nel mondo dei morti! – sbotta lui, mentre io ancora, ad occhi chiusi, sto cercando di farmi andare via quel dannato color rosso che si è impadronito delle mie guance.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Continua a rimanere ferma in quella posa per qualche minuto.
Che avrà da vergognarsi tanto?
Tanto ormai l’ho già vista nuda no?
E ho anche già fatto l’amore con lei!
Perché deve imbarazzarsi cosi tanto??
 
- E-Ehi? – tento io, prendendo i suoi polsi e allontanandoli dal suo viso – Non mi sembra il caso di farla cosi tragica! –
 
Il tempo di finire la frase che due occhi truci mi trapassano da parte a parte.
 
Ma che ho fatto di male??
 
- La fai semplice tu!! – sbotta lei, voltando la testa di lato, con fare imbronciato.
 
Kami, però è proprio carina quando fa cosi.
Fatico per non prenderle il volto con la mano e voltarlo per poterle baciare le labbra!
 
- Kagome, dai, non volevo offenderti… -
- … Lo so… - mormora lei, sbuffando sconfitta. – Ma sono comunque arrabbiata perché non me l’hai detto subito, baka! –
 
Eccola qui la mia Kagome.
Sfrontata e determinata come sempre.
 
Senza aspettare un solo minuto, approfitto della sua vicinanza per azzerare ogni distanza.
Le nostre labbra si scontrano smaniose, desiderandosi a vicenda.
Gli istinti più umani cominciano a risvegliarsi non appena Kagome inclina la testa e socchiude la bocca, per permettermi di approfondire il bacio.
Accarezzo ogni singolo centimetro della sua lingua, fremendo dalla voglia di spingermi oltre.
Tutto di lei mi fa impazzire.
 
E devo dirle quella cosa, prima che mi vada via il coraggio di farlo.
 
Cosi, a malincuore mi allontano dalle sue labbra, ritrovandomi a respirare affannosamente, come anche lei del resto.
 
- Kagome? –
- Mmm? – mormora lei, prima di stuzzicarmi con la bocca il mio labbro inferiore, in un sensuale bacio.
- È… importante.. – riesco a dire io, riuscendo ad attirare la sua attenzione.
- Dimmi.. –
 
All’improvviso mi sento nervoso, ho quasi caldo per la verità.
So che il discorso che farò, non è da me, ma… ho bisogno di parlarne con lei… voglio fargli capire come mi sento e ho bisogno che lei conosca il mio desiderio.
 
- So che sei stata obbligata ad andartene via da me, per colpa di Kikyo… - comincio io - … e che sei stata costretta ad affrontare la gravidanza da sola… però voglio che tu sappia che da oggi in poi ti starò sempre vicino.. –
 
La vedo annuire, con il sorriso sulle labbra, e porta le sue mani sulle mie guance.
 
- Lo so Inuyasha, ti credo… non importa che me lo dici ogni giorno che non mi lascerai più! – mormora lei ironicamente, avvicinandosi a me per baciarmi.
 
 
No, non ha capito…
Mi sono espresso male!
Dai Inuyasha devi farcela!
Infondo è la tua donna!
E’… è normale desiderare quella cosa da lei, no?
 
 
- S-Si, o-okkey, però non è solo di questo che volevo parlarti… - mi affretto a dire io, dopo essermi sottratto dal suo bacio.
 
Leggermente sorpresa, lascia la sua presa su di me, guardandomi curiosa.
 
- E di cos’altro allora? – mi domanda lei, mentre il mio viso sta progressivamente arrossendo.
 
Dannazione Inuyasha sii uomo!
 
- Volevo… volevo dirti che il dispiacere più grande per me è stato quello di non esserti stata accanto durante la gravidanza… avrei… avrei voluto vederti col pancione, soddisfare ogni tua più stramba richiesta, come faceva Miroku con Sango, e vegliare ogni notte su voi due… -
 
 
Mi soffermo un attimo a guardare il suo volto, così preso dalle mie parole.
Come può un uomo non sentirti felice a stare con una persona buona e dolce come lei?
Nonostante tutto quello che ha passato, con Naraku, Hidashi, Kikyo…
Lei… è sempre qui… al mio fianco…
Ancora fatico a crederci che possa esistere al mondo una persona speciale come lei..
E quella persona sia proprio la mia donna.
 
 
- Però ormai Inuki è nato e io non posso ritornare indietro nel tempo per starvi vicino.. – ammetto, venendo assalito da una nota di malinconia.
 
Quando Sesshomaru mi aveva detto della condizione di Kagome, quasi rischiavo un infarto.
Me la sono immaginata sola, fragile e bisognosa d’aiuto.
Il senso di colpa che provai, e che continuo a provare pensando a quel momento, credo non andrà più via, ma sarà una ferità che mi porterò sempre nel cuore, come anche i suoi tre anni di prigionia.
 
- Mi dispiace Inu… - mi sussurra lei, visibilmente rattristata per come avevano preso piega quegli eventi. - .. ma se può farti stare meglio, anche se ho sofferto il giorno del travaglio, ti posso assicurare che me la sono cavata bene! Non ho sofferto, se è questo che ti turba –
 
 
Annuisco, in parte sollevato, nonostante quel giorno mi aveva tranquillizzato più volte sulla permanenza a quel villaggio.
 
Faccio un bel sospiro, prima di farle la fatidica domanda.
 
- Kagome… so che è ancora presto, ma… devo confessarti una cosa… - ammetto, continuando il discorso una volta averla vista annuire - … io… ecco… mi piacerebbe… mi piacerebbe poter vivere di nuovo quell’esperienza che non ho mai potuto provare, vista la lontananza… Si ecco, vorrei... sempre che tu lo voglia… avere.. avere un altro bambino! S-So che questo di solito è un discorso tipico di Miroku, m-ma l’unica cosa che desidero è stare con te… e nessuna cosa al mondo mi renderebbe più felice di diventare tuo… tuo marito… Anche se abbiamo già avuto un figlio e anche se tu sei già la mia donna, vorrei… sposarti. Il marchio che ti ho impresso, è già un legame che ho creato e agli occhi dei demoni corrisponde a una sorta di matrimonio… ma voglio che tu diventi la mia donna a tutti gli effetti… celebrando anche un matrimonio come si deve.. sempre se ti fa piacere… - dico io, guardando la donna di fronte a me che non ha ancora aperto bocca.
 
Non ho mai parlato cosi tanto di fila.
Sul suo volto leggo chiaramente stupore, ma il non sapere cosa pensa, mi mette agitazione.
Muovo nervoso le orecchie, quando mi accorgo, grazie al mio udito fine, che il suo cuore sta accelerando in maniera mostruosa.
 
Lei… n-non vuole?
Forse sono stato troppo veloce?
Non volevo metterla in agitazione maledizione!
 
- K-Kagome, ti prego, dimmi qualcosa! Se non sei ancora pronta, basta che me lo dici! Non ci sono problemi! Ma ti scongiuro non stare muta a fiss.. –
 
Sono costretto a fermarmi, per colpa del bacio repentino che Kagome mi sta dando.
S-Sono lacrime quelle che vedo?
P-perché piange?
E’ per colpa della felicità o per altro?
 
Quando si allontana, finalmente decide a parlare, togliendomi un enorme macigno dalla schiena.
 
- Baka!! Come puoi pensare che non sia pronta?? Tutto quello che desidero è stare con te!! Si, si si SI! Mille volte si!! – esclama lei, abbracciandomi di slancio e cominciando a piangere come una bambina.
 
Per la prima volta, vederla piangere per me, mi procura una gioia immensa.
Arrivare a singhiozzare, per la felicità di poter diventare mia moglie, mi rende… quasi orgoglioso… mi fa sentire su di giri e mi ritrovo a pensare di non poter aver avuto dono più grande di essere quello che sono…
Senza la mia natura semi demoniaca, non l’avrei mai conosciuta probabilmente, e soprattutto, non ci saremo mai amati cosi tanto da piangere in momenti di gioia come questi.
 
Senza nemmeno accorgermene, mi ritrovo a stringere la mia futura sposa fra le braccia, con una forza talmente potente da obbligarla quasi a smettere di respirare.
Una lacrima, dettata dall’emozione, mi sfugge dal controllo e io, prontamente, la nascondo schiacciando il mio viso sul suo esile collo.
 
 
Stiamo così non so per quanto, ognuno bisognoso della vicinanza dell’altro e quando mi rendo conto che il suo respiro non è più scosso dai singhiozzi, sento la sua voce dolce accarezzarmi le orecchie in un sussurro.
 
- Inuyasha… sono contenta che tu voglia diventare padre una seconda volta… poterti dare un altro bambino, mi farebbe davvero felice… -
 
Mi allontano quello che basta per incrociare i suoi occhi velati dall’emozione, mentre le mie guance non sono ancora ritornate al loro colore originale.
Tutte queste emozioni e dichiarazioni, non mi hanno ancora permesso di eliminare tutta l’adrenalina che ho in corpo.
 
E da quello che dice dopo, mi fa capire che se n’è accorta.
 
- Sei bello quanto ti imbarazzi lo sai? Sembri un tenero cucciolo con quelle orecchiette.. – mi dice lei, penso per sdrammatizzare un po’ la situazione e per prendermi in giro.
 
Sa quanto mi imbarazzano i complimenti!
 
- C-Che? – balbetto io, non sapendo che dire e guardandola cercare di trattenere una delle sue risate cristalline.
 
Contrariato, aggrotto le sopracciglia, facendogli notare che nonostante stia cercando in tutte le maniere di non ridere, mi sono accorto benissimo della sua canzonatura.
Due secondi e la sua finta serietà crolla e la sua voce divertita mi avvolge completamente.
 
Aspetto che abbia finito, godendomi ogni secondo della sua risata, e poi decido di riprendermi la rivincita.
L’hai voluto te mia cara!
 
Furtivamente porto le mie labbra sul suo collo, col quale comincio a giocare, leccandolo e stuzzicandolo con piccoli morsi, fino a che non sento dei mugolii familiari.
 
Risalgo il suo collo fino ad incontrare il lobo del suo orecchio, che bacio con malizia.
 
- Ti sembro ancora un tenero cucciolo, Kagome? – la canzono io, mentre intanto una mia mano le sta accarezzando la coscia liscia sotto la veste.
 
Lei non mi risponde, sospira soltanto, reggendosi alle mie spalle.
 
E’ questione di minuti e il suo corpo diventa di nuovo un tutt’uno col mio.
La bacio, l’accarezzo, le sussurro cose dolci che mai avrei detto di poter pronunciare.
Ma con lei è tutto diverso.
Quando la sento sospirare e gemere per me, qualcosa all’altezza del petto si scioglie e l’unico mio chiodo fisso e fare l’amore con lei.
Lei soltanto.
Ogni altro pensiero se ne va, e rimane solo lei.
 
Stringo il suo kimono sulla schiena, mentre le mie spinte diventano più veloci e profonde, facendomi rabbrividire per le scosse di piacere che mi stanno attraversando il corpo.
 
Come un uomo assetato, la bacio con passione, ritrovandomi a sorridere per quest’assurda posizione in cui ci troviamo ancora una volta nell’arco della giornata, riferendomi a quando l’abbiamo fatto abbracciati nella sorgente.
 
Mai avrei pensato di potermi sentire tanto appagato nel farlo in posti diversi dall’abituale futon.
 
Con Kikyo era diverso.
Ormai era una cosa scontata.
Lei che si sdraiava, mi aspettava, e io la sovrastavo..
Pensavo che quello fosse l’unica posizione per poter fare l’amore con una donna, senza mancarle di rispetto.
 
Ma non avevo fatto i conti con Kagome!
Con lei è tutto cosi dannatamente bello e spontaneo!
 
- I-Inuyasha… - mi chiama lei, prossima a raggiungere il picco del piacere, assieme a me.
 
Dopo averle aperto il kimono, e aver rivisto il suo corpo nudo, le ho confessato che molto probabilmente non sapevo se sarei riuscito a raggiungere il futon.
 
Lei, con la sua dolcezza di sempre, mi ha sorriso divertita, baciandomi in un silenzioso assenso e sedendosi meglio sulla ringhiera, per facilitarmi il piacevole compito.
 
L’ho preparata con tutte le attenzioni possibili e poi, appena ho sentito il suo odore farsi più dolce, chiaro segno che il suo corpo era pronto, sono diventato un tutt’uno con lei, prendendola su questa ringhiera, qui, all’aperto.
 
Quando entrambi raggiungiamo il piacere, crolliamo esausti.
Lei si appoggia meglio sulla mia spalla e io invece fatico per rimanere in piedi, visto che tutto il mio corpo sta tremando, incluse le gambe, per la libidine che mi è esplosa in corpo.
 
 
- Ti amo Inuyasha… - sussurra solamente lei a fior di pelle, facendomi sorridere.
 
- Anche io Kagome… - mormoro io, prima di prenderla di peso e portarla dentro la capanna.
 
 
Comincia a mordicchiarmi il collo in questo piccolo tragitto, consapevole che la mia sete del suo corpo non mi è ancora passata.
I nostri corpi ancora uniti, caldi, mi fanno sentire vivo.
Soddisfatto della mia vita e di quello che mi ha donato.
 
 
Appoggio delicatamente la mia compagna sul futon, dando una piccola occhiata al piccolo dormiente dall’altro lato della stanza.
 
Riporto il mio sguardo sulla donna sotto di me, intuendo dai suoi occhi velati dal piacere, che ha capito come me, che stavolta non dobbiamo fare rumore, cercare di non svegliare il piccolo con i nostri gemiti.
 
 
Sorrido perché sarà una cosa difficile e nuova.
Ma anche se lo so, non riesco a farne a meno.
 
Mi abbasso su di lei, baciandola con dolcezza, mentre lei mi massaggia le orecchie, entrambi consapevoli che di li a poco saremo stati di nuovo vittime della nostra passione, che si sarebbe accesa come un tizzone scoperto sotto la cenere.
 
Questa volta la prenderò senza fretta, gustandomi ogni suo sospiro, assaggiando ogni pezzetto della sua pelle vellutata.
 
Perché non ho urgenza.
Non ho paura di perderla o chissà altro…
 
Sono qui, con la mia famiglia..
E non vorrei essere in nessun altro posto al mondo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Dopo qualche giorno di viaggio, arriviamo a destinazione.
Come pensavo, non appena metto piede nel villaggio, vengo assalita da tutti i miei amici.
Sango, Miroku, Shippo, Rin… Kami quanto mi sono mancati!!
 
Sango si mette subito a piangere quando mi vede con in braccio Inuki e mi chiede di tenerlo in braccio, dopo avermi fatto una mega ramanzina sulla mia fuga, giustamente.
 
Mi ha fatto accomodare in casa sua, e una volta seduta, ho cominciato a spiegargli tutto, a partire dalla fuga nel villaggio del padre del dottore, perché mi sembra giusto rimediare ai miei errori..
Loro erano stati gentili e buoni con me.. e io li avevo ricompensati ingannandoli.
L’ho fatto per Inuki e per la sanità mentale di Inuyasha, ma non posso comunque far finta di nulla e non sentirmi in colpa con loro.
 
Menomale però, sembrano perdonarmi abbastanza velocemente..
Soprattutto grazie al mio piccolo cucciolo che Miroku sta tenendo in braccio.
Sia Rin, che Sango, subito dopo che hanno incrociato gli occhi ambrati di mio figlio, hanno accantonato tutto il passato, e mi hanno chiesto subito di poter prendere in braccio il piccolo e, successivamente, anche il signor Miroku è stato contagiato.
 
 
- Ma tu guarda!! E’ proprio uguale a te Inuyasha! – esclama lui, subito affiancato da Shippo, che come lui, sta studiando il mio cucciolo.
 
- Eh già! Speriamo solo che non diventi stupido come il padre però! – dice il demone volpe, prima di essere scaraventato al suolo da un pugno del diretto interessato.
 
- Fhè! Stupido sarai tu! –
 
- UEEEEE!! Kagome mi picchiaaa!! – si lamenta lui, guardandomi con degli occhioni da cucciolo bastonato.
 
- Mi spiace Shippo, ma non ha più il rosario… posso fare ben poco se tu lo provochi… -
- Sentito??? – inveisce subito il mio compagno, felice per una volta di non poter essere mandato a cuccia.
- Ma tu smettila Inuyasha! Sennò ti potrei far rimpiangere di esserti tolto il rosario! Ho altri modi per farti rigare dritto, ricordatelo! – affermo io, riferendomi chiaramente alla nostra vita intima.
 
Anche se si tratta di Inuyasha, è pur sempre un uomo!
E ogni uomo non penso sia felice se la propria donna gli impedisce di fare qualsiasi cosa a letto, no?
 
Inizialmente, lo vedo confuso.
Non è ancora arrivato a dove voglio andare a parare io, a differenza ovviamente di Miroku e Sango che già se la stanno ridendo sotto i baffi.
 
Quando noto le sue guance bordeaux e la sua improvvisa rigidezza, mi rendo conto però che finalmente ha capito.
 
- C-Cosa??? N-Non puoi…non puoi farmi questo! –
 
- Ohh si che posso! Non puoi obbligarmi se io dico di no! – esclamo io, con fare indifferente, divertendomi nel vedere la sua faccia sconvolta alla prospettiva di non poter più fare l’amore con me per un po’.
 
- M-Ma stiamo insieme!! Certe cose non le puoi decidere da sola!! –
 
- Ahhh i grandi… - si intromette Miroku, come se Inuyasha non avesse detto nulla, rivolgendosi a Inuki, ancora fra le sue braccia- … avranno i loro battibecchi almeno una dozzina di volte al giorno i tuoi genitori, sai? E in quei momenti mi prenderò cura io di te, ti insegnerò tutti i trucchetti che ogni uomo dovrebbe sapere su una donn… -
 
- Tu non insegnerai proprio niente a mio figlio, HAI CAPITO????? –
 
- Calmati Inuyasha! Credimi, un giorno sono sicuro che mi ringrazierà! –
- Ti ringrazierà un corno! Non farai di MIO FIGLIO un uomo depravato!! E adesso ridammelo!!– dichiara lui irritato, alzandosi e allungando una mano verso Miroku, che non appena lo vede, si ritrae, stringendo il bambino più a sé e portandoselo lateralmente.
 
- Ma l’ho appena preso in braccio!! –
- Non mi importa! Ridammelo! –
- Inuyasha… e dai calmati, Miroku stava solo scherzando! – intervengo io, mentre Rin e le gemelline sono piegate in due dalle risate.
Fra i due, non so quale sia quello più immaturo in questo momento.
 
- Scherzando??? Ma Kagome l’hai sentito prima??? –
- Certo che l’ho sentito! Ma stava scherzando prima, non è vero? –
- C-Certo! Si si, era per ridere un po’! –
- Kagome Kagome non è vero!! Sta incrociando le dita!!! –
 
- Fhè!! Hai visto??? –
- Shippo ma tu da quale parte stai?? –
 
 
Sto per dire qualcosa, ma la voce di Inuyasha mi precede.
 
- Zitti! – afferma solamente.
 
E’ teso.
Brutto segno.
 
 
-Inuyasha? – lo provo a chiamare, ma neanche mi guarda.
 
 
Che… cosa ha sentito?
Perché è cosi dannatamente serio???
 
Lo guardo per qualche secondo annusare l’aria, ma proprio quando mi alzo per andare da lui, vengo trafitta dai suoi occhi ambrati.
 
Sono… agitati.
Che cosa ha sentito??
 
 
- Inuyasha?? –
 
 
 
Deglutisce con fatica.
E dopo avermi guardato intensamente, sposta il suo sguardo su Inuki.
E’… preoccupato?
 
 
- E’ qui – dice soltanto, facendomi sussultare.
 
Sgrano gli occhi fino a farmi male, quando capisco il vero significato di quelle due parole.
 
- Chi è qui, Inuyasha? – chiede Sango, ignara del pericolo che saremo stati tutti esposti di li a poco.
 
 
- Naraku! -
 
 
 
 
 
 
 
Angolino dell’autrice:
 

*** Messaggio importante ***
 
Emm..
P-Posso spiegare..
Mi rendo conto che è tanto (tantissimo dite voi) che non aggiorno..
E avete ragione a dire “alleluia” quando avete visto l’aggiornamento, ma.. non dico che questo capitolo sia l’ultimo, ma c’è una buona probabilità che non aggiornerò per un po’.. :(
 
Ne ho già parlato nel gruppo su facebook di Vanilla, ma mi sembrava giusto scriverlo anche su efp, perché ho notato ieri che mi sono arrivati molti messaggi privati in cui mi chiedevano che fine avevo fatto..
 
Quindi mi sono armata di buona volontà e ho continuato questo capitolo che l’avevo lasciato incompiuto diversi mesi fa.
Così avrei potuto scrivere questo messaggio infondo al cap…
Aggiornare, scrivendo solo questa cosa, mi sembrava un po’ terribile XD
 
 
Comunque sia…
La verità è che ho perso l’ispirazione…
Leggo i nuovi capitoli e mi sembrano più brutti… Cioè, magari ci sono meno errori grammaticali rispetto all’inizio, però… boh, non mi convincono.
 
E’ già da un po’ di tempo che mi ritrovo a scrivere al computer senza sapere bene come descrivere una situazione nel miglior modo possibile, cosa che invece all’inizio della storia, non facevo.
 
Scrivevo con passione e, tralasciando qualche erroretto grammaticale, mi risultava facile scrivere righe su righe…
 
Adesso, per colpa dell’università, parte di questa passione se n’è andata.
Sono dannatamente indietro con gli esami e non riesco a liberarmi totalmente da questa angoscia.
 
Purtroppo, quando mi immergo nel mondo di efp e quindi (almeno per me) nel mondo di Inuyasha, ho bisogno di avere la mente sgombra da qualsiasi cosa, per poter scrivere decentemente e con passione.
 
Ma con questi esami e sensi di colpa, proprio non ce la faccio.
C’è sempre quel tarlo che mi impedisce di dedicarmi alla mia storia e sebbene mancano solo ¾ capitoli, non so quando mi riprenderò da questo momentaccio…
 
 
 
Non è da me lasciare in sospeso una storia, e non penso di farlo, ma ora come ora, mi sento in dovere di farvelo sapere..
Non so quando riprenderò a scrivere decentemente, e mi scuso se in questo capitolo non succede un granché, ma vi prego di capirmi…
 
 
 
Bene… la bomba l’ho lanciata e ora non mi resta che rinchiudermi in casa  a studiare e a nascondermi da chi avrà degli istinti omicidi nei miei confronti XD
 
Nel frattempo, vado a fare un giro di recensioni, visto che sono indietrissimo!
Mamma mia gente, ci sono tantissime storie nuove dall’ultima volta che sono entrata su efp! XD
 
Vabbè… non vi annoio più…
Bacioni a tutti e a tutte :)
 
 
Saphira_chan

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Capitolo 30
*** Ponte di anime ***







 

 

 
 
Capitolo 30
 
 
Ponte di anime

 
 
Riesco a malapena a non svenire non appena sento quel nome.
… Naraku …
 
E’ dunque arrivato il giorno?
Il solo pensiero di ricadere fra le sue mani, di riassaporare il sapore amaro della tortura mi fa venire il voltastomaco.
 
Sposto veloce il mio sguardo su Inuki e il panico che lui stia correndo un grave pericolo per colpa mia, mi assale, scuotendomi fino al midollo.
Mi sbrigo ad alzarmi e raggiungere Miroku per riprendermi il bambino, mossa da una voglia improvvisa di stringerlo a me.
Lui, non appena vede alzarmi, fa lo stesso, e mi porge il bambino, non emettendo una parola.
 
Lo stringo forte a me, come se questo bastasse a proteggerlo da quel bastardo che mi ha torturato per tre lunghi anni.
 
- Kagome – la voce calda e allo stesso tempo sicura del mio compagno mi distrae da quei pensieri macabri. – Ti prometto che non permetterò che vi succeda niente! –
 
Annuisco, benché l’angoscia della minaccia imminente non si è affievolita molto.
 
- Rimani con Sango in casa! Miroku..! – esclama lui, voltandosi verso il suo amico.
- Si, non c’è bisogno che tu dica altro! Andiamo! –
Dopo aver dato un bacio a Sango e aver scompigliato amorevolmente i capelli delle sue figlie, prende il suo bastone e scompare dietro la stola d’ingresso della capanna.
 
Quando Inuyasha si avvicina a me, ho una brutta sensazione.
L’idea che questo bacio possa essere un addio mi fa quasi svenire.
 
- Ehi… - mi sussurra lui a pochi centimetri dal viso, con fare premuroso - … non preoccuparti, andrà tutto bene –
 
- Lo so.. ma ho paura lo stesso di perderti! – confesso io, lasciando andare un lacrima.
 
Le sue labbra si vanno a poggiare sulle mie e io senza pensarci due volte rispondo al bacio, cercando il più possibile di scacciare i cattivi pensieri.
 
Quasi mi rimetto a piangere quando, ancora nel sua abbraccio, vedo Inuyasha chinarsi per baciare la fronte a Inuki.
 
Successivamente mi guarda dritto negli occhi e, dopo aver fatto un piccolo accenno col capo, esce dalla capanna.
 
Un senso di vuoto si appropria subito di me e, stringendo forte Inuki fra le braccia, prego i Kami che ritorni sano e salvo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il suo odore è inconfondibile e deriva dalla foresta, in direzione del Goshinboku.
Finalmente quel bastardo di un Naraku ha deciso di uscire allo scoperto!
Non aspettavo altro che affondargli la mia spada nel petto.
Pagherà per tutto il male che ha fatto alla mia Kagome!
 
- Inuyasha! – mi avverte il monaco, guardando verso l’alto.
 
Istintivamente seguo il suo sguardo, notando più di una decina di demoni scendere dalle nubi scure del cielo verso di noi.
 
- Ma tu guarda… mai una volta che quel bastardo abbia il coraggio di combattere faccia a faccia! – borbotto sottovoce, inarcando il sopracciglio per la frustrazione.
 
Pensa forse di indebolirmi in questo modo?
Mandando avanti i suoi servi per sfiancarci? Per indebolirci?
- Tsk! – razza di stupido! Ci vuole questo ed altro per placare la mia sete di vendetta nei suoi confronti!
 
- Miroku, l’odore di Naraku viene dal bosco! – aggiungo io, dopo aver sfoderato Tessaiga e mostrato cosi la sua vera natura.
- Si, sento un aurea negativa venire in direzione del Goshinboku… dobbiamo sbrigarci se non vogliamo che si avvicini ulteriormente al villaggio.. – mi suggerisce, non staccando lo sguardo dal cielo.
 
No, lui non deve nemmeno lontanamente sfiorare la mia famiglia!
Dovrà passare sul mio cadavere per riuscirci! Adesso che finalmente ho trovato la mia felicità, non permetterò di strapparmela ancora via!
 
Sbuffo sonoramente dalle narici, tirando indietro il braccio con cui tengo Tessaiga, pronto a far partire il colpo.
 
- Beh, allora cosa stiamo aspettando? Finiamo questi demoni di basso rango e dopo andiamo ad ammazzare quel figlio di puttana! – esclamo io, prima di cominciare il “riscaldamento” per il duello finale
- Cicatrice del ventooo!! –
 
 
 
 
Dopo vari minuti, riusciamo finalmente ad arrivare presso il Goshinboku.
- Dannazione, ma quanti demoni aveva? – mi domanda col fiatone il bonzo, mentre sta ancora purificando l’ultimo demone che ci ha attaccati durante il tragitto per arrivare fino a qui.
 
- Non sprecare il fiato Miroku, siamo vicini ormai! Sento il suo puzzo benissimo ormai.. –
 
Do un ultima occhiata al villaggio dietro di noi, per assicurarmi che Kagome e il cucciolo stiano bene.
Aguzzo le orecchie, per captare meglio i suoni e noto soddisfatto che nessuna persona del villaggio stia urlando per il pericolo imminente.
La distanza e gli alberi potranno pur impedirmi di vedere la mia famiglia, ma il mio senso uditivo per fortuna non sbaglia mai.
Se tutto è tranquillo, significa che nessun altro demone ha attaccato il villaggio.
Bene.
Per ora Kagome e Inuki sono salvi.
 
 
 
- Finalmente… mi stavo chiedendo quanto tempo ancora ci avresti messo… -
 
 
La sua voce bassa è lontana, ma mi arriva fin troppo chiaramente alle orecchie.
Le sue parole mi rimbombano nella mente e il sangue comincia a ribollire nell’aspettativa di poter uccidere quel bastardo.
 
Corro, non aspettando nemmeno Miroku, e in pochi secondi me lo ritrovo davanti.
Coperto dalla sua solita pelliccia di babbuino, inclina la testa, sorridendo in maniera strafottente.
 
- Naraku! Ti abbiamo scovato finalmente! – esclama il bonzo, finalmente giunto allo spiazzo di radura in cui quel bastardo ci stava aspettando.
 
- Direi di farla finita, non vi pare? – dice lui allargando le braccia, come per invitarci a fare il primo passo.
 
Le mie orecchie scattano, mentre un ruggito di frenesia mi fuoriesce dalla gola.
Bene, non aspettavo altro!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
- Kagome cosa fai? –
- Non posso stare qua ferma ad aspettare che entri qualche demone! – le rispondo, prendendo il mio arco e le frecce.
- Ma… - tenta di nuovo Rin, spostando più volte lo sguardo da me alla culla di Inuki.
 
Staccarmi da lui in un momento simile è la cosa più insensata che possa fare, ma… se davvero Naraku è tornato per me, è meglio che non stia così tanto vicino a lui.
 
- Hai ragione, vengo anche io. Prendo Hirakotzu! – esclama la mia amica, correndo nella camera affianco e ripresentandosi due secondi dopo con l’enorme boomerang sulle spalle.
 
- Vengo anche io! –
- No Shippo, tu rimani qui con loro! Noi staremo solo fuori dalla capanna, non ci allontaneremo… - lo rassicuro, accarezzandogli la testa. – riesci a creare quella barriera di fuoco fatuo come quando io, Sango e Miroku eravamo in pericolo? – *
- Intendi, quando ci fu quell’incendio e Inuyasha non c’era? – borbotta lui, aggrottando la fronte per ricordare meglio.
- Esatto! Riesci a fare una barriera più grande? Che possa contenere la capanna? -
 
Lo vedo incerto, ma subito dopo annuisce con la testa.
 
- Perfetto! – affermo più tranquilla e dandogli una carezza sulla testa
– Mi raccomando tenete d’occhio i bambini! – dice Sango, riferendosi anche a Rin, prima di uscire dalla capanna con Kirara, seguita da me.
 
 
 
Pochi secondi più tardi e una barriera verdigna ricopre l’intera capanna.
Bravissimo Shippo!
Sapevo che ce l’avresti fatta!
 
- Il cielo è cupo… mi chiedo se dobbiamo aspettarci dei demoni arrivare da un momento all’altro… non sarebbe la prima volta che Naraku fa fare ai suoi schiavi il lavoro sporco… - sussurra la mia amica, per spezzare il silenzio che si è creato dal momento in cui siamo uscite.
 
Tutto sembra tranquillo.
Nessun demone, nessun Naraku… niente.
Mi chiedo dove stia l’inghippo.
Se vuole me, perché non è qui?
 
E soprattutto… dove sono andati a finire Inuyasha e Miroku?
 
Sto per riporre la freccia nella faretra, quando il richiamo di Sango mi desta da quello che stavo facendo.
- Kagome!! Non respirare!! – mi ordina lei, dopo aver visto un uomo del villaggio steso a terra.
Porto velocemente una mano sul naso, facendo cadere la freccia in terra.
 
Mi volto verso altre capanne e, come prima, altri due uomini sono riversi a terra.
 
- E’ veleno?? – le chiedo, pregando che l’effetto di quel gas stranamente invisibile non giunga anche dentro la capanna.
 
 
 
- No mia cara… è solo sonnifero… - mi spiega una voce alle mie spalle, seguito dal rumore dello zoccolio di un cavallo.
So già di chi è questa voce!
 
- Hi…Hidashi? – balbetto io, voltandomi in sua direzione agitata.
Che cosa ci fa lui qui?
- Sono felice che tu non ti sia già dimenticata di me.. – sussurra lui, fissandomi negli occhi e scendendo da cavallo.
 
Senza rendermene conto, Sango e Kirara mi si pongono davanti, come per proteggermi.
- Non osare avvicinarti a lei! – esclama la mia amica, mentre la sua gattina, circondatosi di fuoco, si trasforma.
 
- Oh, oso eccome… vedi, se il tuo caro maritino non si fosse intromesso, adesso lei sarebbe mia moglie! –
- Vattene da qui, se non vuoi pentirtene! – lo minaccia ancora, non arretrando di un passo.
 
Lui, per risposta, tira fuori dal mantello una strana bottiglietta al cui interno ci sono delle strane pietre color avorio.
Continuo a guardarlo senza capire che intenzione abbia.
E’… troppo tranquillo.
Ho mandato all’aria il nostro matrimonio, ho intaccato il suo onore… non dovrebbe essere furioso con me?
 
Deglutisco agitata quando, come se nulla fosse, toglie il tappo di sughero da quella boccetta, provocando un basso ringhio da parte di Kirara.
 
Finalmente, quando riporta lo sguardo su di noi, sembra accorgersi del nostro stato allarmato.
Sul suo viso va delinearsi un sorriso a trentadue denti e in quest’istante sto rimpiangendo di non aver accanto a me Inuyasha…
Ho una bruttissima sensazione che non accenna ad andarsene via..
 
- Tranquille, questi gingilli sono innocui, vedete? – ci domanda, prendendo una delle pietre e portandosela davanti al viso – E’ un regalo che mi ha dato un vecchio vagabondo che ho incontrato pochi giorni fa… -
 
Aggrotto le sopracciglia, non capendo ancora dove voglia arrivare.
 
- Sfortunatamente però… voi non ne siete immuni come lo sono diventato io… - conclude lui, soffiandoci sopra e smuovendo così una strana polvere verso di noi.
 
Mi sbrigo a scoccare una freccia, ma un improvviso torpore alle braccia mi impedisce di uccidere Hidashi. La freccia infatti, manca il bersaglio, sebbene io sia molto vicina al principe.
Un senso di stanchezza mi costringe a cadere in terra, e faccio uno sforzo sovraumano per reggermi con le braccia, per così il contatto diretto con la terra nuda e cruda.
 
Mi sbrigo a cercare con lo sguardo le mie amiche e quello che vedo non mi piace per niente…
 
Sia Sango che Kirara, sono quasi completamente riverse a terra, indifese come me purtroppo.
 
- E’ ora Kagome… - mi sento dire, prima di essere sollevata di peso e portata chi sa dove – … è giunto il momento di concludere il nostro matrimonio! –
 
Non capisco molto di quello che mi sta succedendo attorno…
Forse mi sta mettendo sul cavallo per portarmi al suo palazzo… non so niente di preciso.
Tutti i sensi mi arrivano in maniera ovattata, opaca.
 
Ma l’unica cosa che riesco a focalizzare è la capanna di Sango.
Sebbene Hidashi è riuscito a prendermi… Inuki è al sicuro.. e questo è l’unica cosa che conta.
 
E dopo essermi rincuorata con l’immunità del mio piccolo, mi lascio andare anche io da quel sonno traditore, che in un attimo, mi stava conducendo lontano dalla mia felicità.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Con una potenza inaudita, scaglio una Kongosoha dritta verso Naraku, polverizzando qualsiasi altro albero sulla traiettoria.
Sorrido fra me e me per come il combattimento ha avuto inizio.
Di sicuro non lo ucciderò subito… sarebbe troppo semplice e ormai ho capito che è un osso duro a morire… ma per lo meno, con un colpo del genere, lo ferirò come minimo.
 
Nonostante l’aria burrascosa che avevo creato, rimango ben vigile per studiare i suoi successivi movimenti.
Dove sarebbe sfuggito, come si sarebbe difeso.
Tutto quello che serve per prepararmi alla prossima mossa.
 
 
Tuttavia succede qualcosa che non capisco.
Sebbene i cristalli appuntiti siano a pochi centimetri da lui, non si scansa minimamente e attutisce tutta la potenza del mio colpo.
 
Sia io che Miroku sgraniamo gli occhi sbigottiti, cercando di trovare una soluzione logica a tutto ciò.
 
- Ma che diavolo… - mi fuoriesce dalle labbra, quando non vedo più il suo corpo davanti a me. Che sia riuscito a distruggere il suo corpo così facilmente?
No, non credo proprio…
 
 
Alzo le orecchie, stando bene allerta per un probabile attacco da parte sua.
Il mio sguardo scorre veloce tra le chiome e i busti degli alberi con la speranza di trovare un segno della sua presenza.
 
- Dove diavolo è finito? – sbotto io furioso, dopo qualche secondo di silenzio, di… nulla, maledizione!
- Non ne ho la minima idea… pensi che è sfuggito? –
- No, il suo odore seppur debole è ancora qui… - dichiaro, non allentando la presa su Tessaiga.
 
Visto che con la vista non arrivo a  niente, decido di utilizzare il naso.
Alzo il viso, respiro profondamente… e l’odore è sempre lì, davanti a me.
Esattamente dove era prima Naraku.
 
- Non mi piace questa storia… - sussurra Miroku, dando una rapida occhiata alle sue spalle.
 
Mi decido ad andare dove prima stava il mio nemico, pregando che non si tratti di una trappola.
 
Mi muovo con passi lenti, calibrati, pronto a scattare ad ogni evenienza.
Continuo ad annusare e, stranamente, mi ritrovo a dovermi accucciare per terra.
 
E’ una pessima posizione questa per difendermi, ma la scia del suo odore è questa…
Che sia scappato sotto terra??
 
- Hai trovato qualcosa? – mi domanda il bonzo a pochi metri da me, intento a guardarmi le spalle.
Sto per negare con la testa, quando vedo un pezzetto di legno conficcato sul terreno.
 
- Cosa diavolo…? – sussurro fra me e me, mentre con due dita lo estraggo, notando solo un pezzo di legno tutto graffiato e in vari punti addirittura scorticato.
 
‘ Sarà un pezzo d’albero ’ penso, pronto a rigettare quell’inutile oggetto lontano dalla mia strada.
 
Ma dopo un altro mio respiro, l’odore di Naraku mi ritorna dritto nei polmoni e quasi non collasso, quando capisco cosa sto realmente tenendo fra le mani.
 
- No… - esclama Miroku, non appena riconosce il feticcio demoniaco ** che ho fra le mani - … lui non è mai stato qui… era una trappola! –
 
Alzo lo sguardo spaventato, mentre assimilo bene la gravità dei fatti.
Se Naraku ha finto di essere qui, significa che… voleva solo allontanarci da..
 
Non finisco nemmeno il pensiero, che già scatto verso il villaggio, con il cuore in gola, seguito da Miroku.
 
 
Lo spettacolo che mi si presenta è a dir poco agghiacciante.
Dei cittadini sono riversi sul terreno e persino Sango e Kirara sembrano essere state vittime di qualche maledizione o gas soporifero.
Che diavolo è successo qui??
 
Guardo sgomento la capanna dei miei amici avvolta dal fuoco fatuo di Shippo.
- Kagome?! Kagome sei lì? – urlo per farmi sentire, per far sfogare tutta la frustrazione che ho in questo momento.
Ancora una volta mi sono fatto fregare da quel maledetto!
Ancora una volta, abbiamo fatto solo il suo sporco gioco!
 
- Inuyasha! – mi risponde Shippo da dentro la capanna. 
 
La barriera svanisce in un secondo e io non aspetto neanche un attimo per tuffarmici dentro.
 
Rin, le gemelle, Shippo… e Inuki, grazie ai Kami, sono qui… ma Kagome?
 
- Dov’è? Dov’è lei? – chiedo io, tenendo la testa bassa pronta ad esplodere da un momento all’altro.
Le mie unghie si conficcano nei palmi delle mani, intanto che aspetto la risposta.
So già quale sia.
Lui è venuto solo per riprendersela.
E sebbene le abbia promesso poco fa che non avrebbe rischiato nessun pericolo…

DANNAZIONE!!!
 
 
- Lei… era uscita con Sango.. mi aveva detto di non spezzare mai la barriera.. per tenere tutti al sicuro dentro… - farfuglia abbattuto il piccolo demone volpe, sapendo di starmi dando delle coltellate al cuore.
 
Senza chiedere altro, mi avvicino silenzioso a mio figlio che sta dormendo.
Lo prendo in braccio e lo stringo forte, cercando di acquistare un po’ di conforto.
 
La battaglia finale sta per cominciare e forse, questo sarà l’ultimo momento in cui potrò vedere e tenere in braccio il mio cucciolo.
L’ho sottovalutato, pensavo di poter sconfiggere Naraku senza perdere nulla… e invece adesso sto rischiando la vita della mia compagnia.
Non posso permetterlo..
Combatterò.. a costo di lasciarci la vita.
La mia famiglia è tutto quello di più prezioso che ho.. e lo difenderò con i denti!
 
Avvicino ancora di più Inuki al mio collo, beandomi così del suo respiro calmo sulla pelle.
 
- Ti riporterò la tua mamma… - sospiro io, a voce bassa, per non farmi sentire dagli altri - … te lo prometto… fosse l’ultima cosa che faccio! –
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Approfittando della notte, in sella al mio cavallo e con in braccio la mia futura moglie, mi sbrigo a raggiungere il palazzo, per celebrare una volta per tutte il matrimonio, lasciandomi alle spalle il caos della battaglia.
 
La prima volta era andata male, ma stavolta, non commetterò nessun genere di errore.
Mi ero fidato dell’amico di Kagome e cosa avevo ottenuto?
Una enorme fregatura!
Se a sposarci ci fosse stato un monaco al mio servizio, non si sarebbe nemmeno attaccato a quell’odioso cavillo di cui si è avvalso Miroku per aiutare la MIA promessa sposa a fuggire da me!
 
Ma adesso basta pensare al passato… ora ho quello che ho sempre desiderato.
Se prima avere questa fanciulla era solo un capriccio, adesso è diventata una vera e propria sfida per me!
Nessuna donna aveva mai rifiutato i miei corteggiamenti!
Se voglio una cosa, l’ottengo sempre.
E’ inutile desiderare anche il suo amore per ora.. so che non ricambierebbe il mio amore morboso nei suoi confronti, quindi aspetterò.
Diventerà mia moglie non appena arriveremo al mio castello, nolente o volente e poi, con il passare dei giorni, comincerà a scordare quell’inetto di un mezzo demone!
 
Il mio cavallo galoppa senza sosta fino a che, un’ improvvisa nube viola ci offusca la vista.
Il destriero, spaventato, si imbizzarrisce e poco non basta che caschi per terra assieme a Kagome ancora inerme fra le mie braccia.
 
- Ma che diavolo…!! – esclamo senza pensarci, cercando di tranquillizzare il cavallo, che spaventato riprende a nitrire senza sosta e a battere gli zoccoli furioso sul terreno.
 
- Ce ne hai messo di tempo! Temevo che metterti contro un poppante e una giovane madre, fosse un compito troppo arduo per te! – dice una voce conosciuta alle mie spalle, provocando in me una rabbia improvvisa.
Senza aspettare un altro secondo, mi volto verso quella persona, ormai non più incappucciata che mi deride così spudoratamente.
 
- Tu… come osi?? Se le mie guardie fossero state qui, ti avrei già fatto… -
- Oh.. ma le tue guardie non sono qui, giusto? Ti stanno aspettando più avanti… sei solo, mio caro principe… - mi interrompe lui, con lo stesso tono irridente, facendomi sudare freddo.
 
Perché mi sta guardando come se fossi la sua cena?
Che altro vuole da me?
Non ho forse fatto ciò che voleva? Che altro ho da spartire con lui?
 
- Tu non stavi combattendo contro Inuyasha? – provo io, cercando di sviare il discorso e mantenendo un cadenza nella voce sicura, per cercare di intimorire lui e tranquillizzare me.
Lui sbuffa divertito, guardandomi con quegli occhi rossi, quasi con bramosia.
Istintivamente deglutisco e rimpiango di non aver portato con me la mia scorta di uomini questa sera.
 
- Certo che no! E’ solo un mio manichino a combattere contro i miei nemici… Quando lo avranno sconfitto ritornerà ad essere un pezzo di legno… ma un povero sciocco come te non poteva saperlo vero Hidashi? –
 
Vedo rosso, quando ride di nuovo.
Maledetto idiota!
Se potessi ucciderlo, avrebbe già la testa staccata dal collo!!
Dannazione a lui!! Se non fosse un demone, l’avrei già a ammazzato!!
Serro la mascella frustato, mentre stringo la donna che ho fra le braccia.
 
- I tuoi insulti non mi toccano, demone – mento io, sperando di sfuggire a quello sguardo inquietante, reso ancora più temibile dall’oscurità della notte – e ora fai scomparire questa nube! Ne ho abbastanza! Il nostro accordo è stato rispettato! Hai combattuto contro Inuyasha e i suoi amici, non è quello che volevi? Io mi sono occupato della sterminatrice e del cucciolo di volpe… ognuno dei due ha ottenuto quello che voleva. Non vedo la ragione per cui dobbiamo stare ancora qui a discutere! – urlo io infastidito, e soprattutto dal senso sbagliato del mio stesso ragionamento.
 
Pensandoci bene, che cosa voleva lui?
Voleva combattere veramente con Inuyasha? O voleva aiutare solo me?
E soprattutto per quale motivo?
Non mi ha mai spiegato il perché e solo ora purtroppo, mi inizio a rendere conto che forse dovevo pensare di più su questo strano accordo che avevamo preso.
La voglia di prendere Kagome era talmente tanta, che non avevo nemmeno pensato alle conseguenze del mio gesto… e ora, a mente lucida, e soprattutto, adesso che ho Kagome, mi rendo conto che è stata una pessima idea aver dato retta a questo sconosciuto.
 
 
- Oh… ma io non ho ancora quello che voglio… - esclama lui, con quel sorriso malevolo - … quello che voglio, Hidashi, è proprio tra le tue braccia! –
 
Sgrano gli occhi, rendendomi conto di quello che ha detto.
Estraggo la spada, pronto a combattere, sebbene sia spaventato all’idea di mettermi contro di lui. Ho visto il numero di demoni che hanno attaccato il villaggio.
Ce n’erano molti… significa che è potente purtroppo.
Sudo freddo, aspettando una sua reazione.
 
- Maledetto infame!! Era tutto un trucco! Tu… tu mi hai usato!!! – latro io, ormai rosso per la rabbia e per l’adrenalina che mi scorre nel corpo.
Lui, divertito dalla mia offesa, inclina la testa e mi studia ancora con quegli occhietti angoscianti.
 
- E’ inutile piangere sul late versato principe… la bramosia ti ha corrotto la ragione e non puoi biasimare nessuno se non te stesso per quello che ti accadrà… - mi spiega lui, spostando il suo sguardo sulla fanciulla svenuta - Sono mesi che aspetto questo momento... il momento della rivincita! –
 
E’ un attimo quello che accade dopo.
Cerco di replicare alle sue parole, di dirgli che Kagome è solo mia, che non può toccarla perché è la mia futura sposa, che la sua natura demoniaca non mi impedirà la meglio su di lui… ma tutto quello che esce dalla mia bocca è solo uno spruzzo di sangue.
 
Osservo basito davanti a me, sforzandomi di capire cosa sia successo.
 
- Dopo che Kagome mi è stata portata via, non voglio più correre rischi… già sono sicuro che Inuyasha non tarderà a salvarla… non ho voglia di combattere anche contro un altro pretendente! –
 
Lo ascolto sconvolto, mentre mi accorgo della presenza di un tentacolo conficcato nel mio petto, che mi impedisce di respirare, di fare un discorso sensato.
 
- Vorrei dirti che mi dispiace essere arrivato a tanto… ma purtroppo non sono quel genere di persona! – esclama maligno lui, prima di estrarre velocemente quel tentacolo dal mio corpo.
 
Lo strattone che ne deriva, mi fa cadere da cavallo.
Non percepisco nemmeno lo strato erboso sotto di me.
Sta diventando tutto freddo e buio e la consapevolezza che la mia fine si avvicina, mi destabilizza.
 
Apro la bocca in cerca d’aria, ma sembra non essercene al momento.
Il tempo sembra scorrere diversamente.
 
Volto la testa verso il demone, notando il suo volto soddisfatto nel tenere fra le braccia la mia futura sposa.
Avrei dovuto io tenere Kagome in quel modo.
Mi sarei appropriato io di quel corpo caldo e vitale.
Avrei vegliato io sui suoi sogni
Io… le sarei vissuto accanto
 
Con tutte le forze rimaste, finalmente traggo un gran sospiro, dopo aver ritrovato finalmente l’aria attorno a me.
Non mi sarei mai immaginato però, che quel respiro, tanto agognato in quei secondi di agonizzante dolore, sarebbe stato l’ultimo.
 
 
 
 
 
 
Un rumore metallico mi risveglia dall’oblio in cui ero caduta.
Le ultime immagini mi attraversano la mente in un lampo e quasi mi maledico per essere stata presa con cosi tanta semplicità.
Cerco di riaprire gli occhi, per capire dove io sia…
I polsi mi fanno stranamente male e uno strano odore incenso mi fa arricciare il naso. Tuttavia, mentre ancora sto cercando di riprendermi dal dormiveglia in cui sono caduta, una voce bramosa mi giunge alle orecchie, costringendomi fermare il respiro per qualche secondo e facendomi trovare le forze per aprire le mie maledette palpebre.
 
- Ben svegliata… Kagome –
 
Quasi collasso nel vedere il mio vecchio aguzzino a pochi metri da me, a sorridermi malignamente.
Ansimo in cerca d’aria e noto la sua espressione mutare in una più divertita, non appena capisce il mio stato di shock.
 
C-Come… come sono arrivata fino a qui??
Non può essere davvero lui! Non può!
I-Io.. no, NO!
Perché sono da sola??
Dov’è Inuyasha??
 
Istintivamente sposto lo sguardo sgomento attorno a me, alla ricerca di aiuto, di una faccia conosciuta… ma niente… sono da sola con Naraku, in un edificio che penso sia un tempio abbandonato.
 
In un attimo una presa ferrea si appropria del mio viso e mi costringe a voltarmi in sua direzione.
 
- Ma come? Sono mesi che non ci vediamo e non mi saluti nemmeno come si deve? – mi dice lui a cinque centimetri dal viso, inconsapevole di farmi venire la nausea.
 
- Non toccarmi! – esclamo io, con una punta di terrore nella voce, mentre con uno scatto repentino sfuggo dalla sua presa possente.
 
Solo adesso però mi accorgo di essere legata.
Vecchie e arrugginite catene mi tengono in piedi e impedendo alle mie gambe di trovare ristoro.
Il dolore acuto che provavo prima infatti, non era altro che la pressione delle catene sui miei polsi legati, mentre tutto il peso del mio corpo gravava su di esse.
 
- Oh… siamo suscettibili eh? – afferma lui sorpreso, guardandomi fra il divertito e l’arrabbiato – eppure… non sarei nemmeno il primo uomo a toccarti… -
 
Il modo con cui dice l’ultima frase mi fa accapponare la pelle.
Ha uno sguardo truce e noto.. lussuria nei suoi occhi? Possibile?
 
- C-Come fai a.. – provo io, tentando di avanzare indietro, per allontanarmi di qualche centimetro da lui, ma le catene corte me lo impediscono.
Infatti, senza nemmeno darmi il tempo di finire la frase, ritorna alla stessa distanza di prima, facendo solo due passi.
 
- Come faccio a saperlo? – dice ridendo. Ma adesso la sua risata è amara, asciutta. Come se tutto ciò gli potesse dare disgusto – Il marchio che quello stupido mezzo demone ha fatto su di te è un segno ben chiaro… ma prima di passare a quest’argomento…  prima voglio una cosa da te… mia cara Kagome.. -
 
Ho il cuore che scalpita nel petto in maniera assurda… che cosa vuole da me??
Inuyasha dove sei?? Ti prego vieni a salvarmi!!
 
Senza mai staccarmi gli occhi di dosso, si allontana per andare a prendere qualcosa.
Sembra voglia mangiarmi dannazione!
Quale tortura ha intenzione di infliggermi adesso??
 
- Ti sei mai chiesta perché ti ho tenuta con me in tutti questi anni? – mi domanda lui di punto in bianco, attirando tutta la mia attenzione.
 
- Ti sei mai chiesta come mai non ti abbia mai uccisa? – mi domanda di nuovo, dopo aver preso un piccolo oggetto che per colpa della poca luce non avevo visto.
 
- Per… per poter ricattare Inuy.. – ma ancora una volta mi interrompe, scattando in un secondo verso di me e mettendomi rudemente una mano sulla bocca.
 
- No. No, quell’insulso mezzo demone non ha niente a che vedere con… questa faccenda! – esclama lui, visibilmente furioso, come se, non appena ha sentito il nome del suo nemico sussurrato da me, avesse perso la lucidità.
 
La sua azione repentina mi zittisce, lasciandomi basita per tutto questo accanimento che mi ha appena dimostrato avere verso Inuyasha.
Anni fa, sebbene io e lui non avessimo mai avuto momenti di… confessioni, non era difficile capire dai suoi discorsi arroganti che considerava il suo rivale come un essere fastidioso e ostico da uccidere, ma comunque di poca importanza.
Essendo il suo ego così forte, qualsiasi fosse la mossa di Inuyasha, vincente o perdente, lo considerava un uomo inferiore, da battere in qualsiasi momento.
Ma adesso… il solo nominare il suo nome lo fa imbestialire…
Che cosa è successo in questi mesi per fargli cambiare opinione su di lui.
 
Con un altro gesto altrettanto rude, mi lascia il viso, e dopo aver scosso leggermente il viso, come per volere allontanare i suoi cupi pensieri, nasconde velocemente la mano dietro la schiena, impedendomi di vedere.
 
Istintivamente abbasso lo sguardo per intravedere qualcosa, ma ovviamente la penombra e il suo corpo possente me lo impediscono.
Appena rialzo lo sguardo su di lui, noto una scintilla di divertimento nei suoi occhi nel vedermi cosi debole e così, dannatamente, succube delle sue intenzioni.
 
 
- Tu mi servivi… e tutt’ora ho bisogno di te… - mi dice, facendomi un mezzo sorriso e allontanandosi di qualche passo da me, facendomi, inconsapevolmente, ringraziare i Kami.
Odio quando mi è troppo vicino!
 
- Perché? – azzardo io, pentendomi subito della mia domanda.
- Perché Kikyo esaudì il suo desiderio… e la sfera scomparve… -
- E allora? –
- Oh Kagome… pensi davvero che il desiderio di Kikyo fosse veramente quello giusto? – mi domanda con un sopracciglio alzato, quasi di sufficienza, andandosi ad appoggiare ad un tavolo polveroso posto in mezzo alla stanza.
 
- Fa qualche differenza? – chiedo ancora, cercando di sembrare meno spaventata di quello che sono.
- Oh si, eccome se la fa… perché se non si esprime il giusto desiderio, sai cosa succede no? –
 
In realtà, qualche idea ce l’ho.
Viaggiando con Inuyasha e gli altri, abbiamo sempre visto quali sono gli effetti che crea la sfera nel corpo di qualche demone… tuttavia, se ad usare la sfera è la custode… non ho un ipotesi certa.
E francamente, mettermi ad indovinarla non mi va.
Non vorrei farlo infuriare, come faceva tempo fa, quando dicevo qualcosa che a lui sembrava sbagliato o non andava di sentire.
Se ancora ripenso a quegli anni di prigionia, mi sento male.
 
- Mi deludi Kagome… pensavo fossi una sacerdotessa! – mi prende in giro lui, costringendomi ad andare indietro con i ricordi, quando ancora tutti mi ripetevano che ero soltanto una brutta copia di Kikyo e non una vera sacerdotessa.
 
- So benissimo chi sono! Non ho bisogno di sentirmelo dire da, te pazzo squilibrato! – esclamo con foga, mordendomi subito dopo la lingua.
Il rancore passato, ancora non se n’è mai andato via del tutto e penso che mai mi potrò dimenticare quei momenti di rabbia e impotenza che provai in quei momenti.
Tuttavia, non avrei proprio dovuto arrabbiarmi in una situazione simile.
Kami, adesso mi uccide, me lo sento.
 
Non appena sorgo la sua espressione meravigliata, chiudo gli occhi istintivamente e nascondo come meglio posso la testa fra le mie spalle, come se da un momento all’altro debba arrivarmi un pugno.
 
Sebbene sia pronta al peggio, una sonora risata sinistra si diffonde nel tempio, costringendomi a sgranare gli occhi confusa.
E’ al solito posto di prima, ma anziché guardarmi con rabbia, sta ridendo di gusto, reggendosi la pancia con la mano libera.
 
- Ecco la mia battagliera! Mi stavo chiedendo quando avresti tirato fuori le unghie! – afferma, mordendosi subito dopo il lato destro del labbro inferiore e assottigliando gli occhi.
Un brivido di disgusto mi sale lungo la schiena e non riesco a capire il senso per il gesto che ha appena fatto.
Se fosse un demone che mangia uomini, avrei giurato che le sue intenzioni fossero quelle di mangiarmi!
 
- Ti sei guadagnata una spiegazione… - mi dice di punto in bianco, attirando la mia intenzione - Viene inglobata –
 
- I-Inglobata? – ripeto ad alta voce, cercando di capire se dare o meno valore a quello che mi ha appena detto.
Quindi, sebbene Kikyo sia la custode della sfera, non riesce ad assorbirne tutto il potere?
La ingloba come tutti i demoni contro cui abbiamo combattuto in passato?
Possibile?
 
- Esatto… e sottrare la sfera a demoni e umani è semplice… basta ucciderli… tu stessa se non ricordi male, hai ucciso il demone corvo che si era impossessato della sfera! E una volta ucciso, la tua freccia ha toccato la sfera e l’ha frammentata.. ma quella è un’altra storia… - mi spiega lui, rincominciando a camminare per la stanza, tenendo ben chiusa la mano sinistra, dove chiaramente sta nascondendo qualcosa.
 
- Quindi dentro Kikyo è racchiusa la sfera? – provo io, provando a capire un po’ di più.
 
- Sei vicina alla soluzione… - afferma in maniera enigmatica lui, ma vedendo il mio silenzio e quindi il mio stato confusionario, riprende a parlare.
 
- Era! –
 
In che senso? Che fine ha fatto la sfera?
- Era? –
 
- Vedi, Kikyo, essendo la custode della sfera non è soggetta alla sua area demoniaca e quindi il legame che c’è fra lei e la sfera è molto più forte di quello che ci potrebbe essere fra un demone o un umano… perciò se io la uccidessi, la sfera resterebbe attaccata alla sua anima, come è già successo… -
 
- Quindi a cosa ti servo io?? – domando esasperata.
- Tu sei fondamentale Kagome… in principio eri solo un ostaggio, ma quando scoprì che Kikyo aveva espresso il desiderio della sfera, capì che l’unica mia speranza di riaverla, eri tu, Kagome. –
 
Arriccio il naso all’idea di essere la complice dei suoi piani.
- Nemmeno volendo ti aiuterei! – esclamo, determinando un'altra sua risata.
 
Con passi estremamente lenti, mi raggiunge con un sorrisetto malevolo, prima di avvicinare il viso al mio.
Senza pensarci due volte, giro la faccia chiudendo gli occhi.
Con estremo ribrezzo, sento il suo alito caldo salire dal mio collo al mio orecchio.
 
- Ma tu l’hai già fatto! – sostiene lui in un sussurro, costringendomi a sgranare gli occhi.
- C-come? In che modo? – balbetto confusa, dopo che lui si è di nuovo allontanato da me di qualche centimetro.
 
- Tu hai mai sentito del ponte delle anime? – ***
- N-No.. – ammetto aggrottando le sopracciglia.
- Si narra che due persone unite da un forte legame possano godere di questa caratteristica spirituale… Vedi, è una sorta di… collegamento che si crea fra due o più persone molto unite.. e per unite non intendo un valore affettivo.. ma qualcosa di quasi fisico o mentale. Chiunque possegga questo particolare legame, può interagire con l’altro essere con la mente, tramite visioni, parole e molto altro… Ecco perché lo chiamano “ponte delle anime”… lo spirito è talmente provato dall’altro, che si può creare una sorta di… scambio fra le due parti.. che si tratti di idee, poteri, maledizioni, visioni e… anche oggetti, nel nostro caso. – mi spiega, studiandomi affondo, mentre la consapevolezza di quello che mi ha appena detto sta creando nella mia testa uno scenario a dir poco macabro -… e chi, se non una sacerdotessa e la sua reincarnazione può godere di questo ponte? –
 
Assimilo bene ogni singola parola, sudando freddo.
N-Non può… lui… vuole…
 
- … la sfera… - dico in un sospiro, mentre Naraku ancora una volta gioisce di fronte al mio stupore.
Se veramente è così… siamo spacciati!
 
 
 
 
 
 
 
 
Crogiolo nel vedere la sua espressione così… sconvolta!
Si, è questo che volevo.
Paura. Paura nei miei confronti!
Osserva ancora il vuoto davanti a se e quasi faccio forza contro me stesso per non impossessarmi subito della sua bocca rossa socchiusa, in cerca d’aria.
 
- Esatto Kagome… in tutto questo tempo, ho incanalato il potere della sfera dei quattro spiriti nel tuo corpo, aspettando che si… -
 
- Tu menti! – sbotta lei, facendomi notare con disappunto che mi ha appena interrotto.
- Pensi che ti stia mentendo? – le chiedo, cercando di mantenere una calma apparente – e perché mai dovrei mentirti? –
 
- P-Perché sei un bastardo, ecco perché! –
 
E’ un attimo e la mia mano si va a stringere attorno al suo collo delicato.
La sua pelle è estremamente liscia come ricordavo e ho i brividi nel sentire un suo gemito soffocato.
Ancora mi chiedo come abbia fatto a resisterle per tutto quel tempo che era mia prigioniera.
 
- Hai sempre la lingua troppo lunga Kagome… - mento io, nonostante mi divertisse il suo modo combattivo – ma credimi quando ti dico, che sei ancora viva, solo ed esclusivamente l’ho voluto io! –
 
- Questa – le dico, alzando la mano sinistra e mostrandole un oggetto sferico – sarà la nuova dimora del potere spirituale della sfera. Come vedi, è identica alla precedente, solo che non brilla di luce propria come quella originale – affermo eccitato, guardando con orgoglio la piccola sfera opaca che ho fra le dita.
 
Ho dovuto convocare a me vari demoni e sacerdoti per ricreare un involucro identico a quello della sfera.. capace di contenere il potere della sfera originale.
Ma adesso che ho tutto quello che mi serve, non ci sarà più nessuno a fermarmi.
 
 
- Purtroppo per me, il potere della sfera è talmente grande, che per il completo passaggio dell’essenza della sfera ho dovuto aspettare molto tempo… anni, in realtà. E’ quando ti hanno portato via da me, mancava veramente poco a completare il mio piano.. – dico io, avvicinando l’oggetto senza valore nella mia mano, verso il suo fianco - … ma a distanza da quel giorno, sono passati diversi mesi.. e credo proprio che sia giunto il momento di vedere se la sfera dei quattro spiriti è ritornata in te! –
 
Senza darle il tempo di fare nulla, premo la sfera contro il suo fianco destro e un attimo dopo una luce intensa rosa illumina tutta la stanza.
Fisso con bramosia la fonte di quella luce, mentre le urla di diniego di Kagome mi regalano una nuova adrenalina.
Ho più potere io, adesso.
Nonostante non voglia con tutta se stessa aiutarmi, non può far nulla.
E’ sotto il mio controllo.
Ho diritto di vita o di morte su di lei… e questo mi rende appagato, orgoglioso di essere riuscito in qualche modo a piegarla.
 
 
Dopo secondi che per me sono sembrati minuti interi, finalmente il bagliore intenso di prima diminuisce, permettendomi di vedere quello che è appena successo.
 
Noto soddisfatto l’oggetto sferico, dapprima vuoto, acquisire mano a mano la luce spirituale della sfera dei quattro spiriti contenuta nel corpo di Kagome.
 
Quando finalmente tutta la luce spirituale viene incanalata nella mia sfera, capisco di aver vinto.
Che ho la vittoria in pugno.
 
 
- I-Inuyasha… ti fermerà… lui.. – balbetta lei, a corto di aria per colpa della mia presa ferrea sul suo collo.
 
Con uno scatto repentino mi avvicino al suo orecchio, non riuscendo stavolta a non leccarglielo in un gesto estremamente lussurioso.
 
- Lui adesso non c’è, Kagome… e non appena il potere della sfera sarà un tutt’uno con il mio corpo e la mia mente, ti posso assicurare che mi occuperò personalmente di te.. – le bisbiglio in un orecchio, lasciando la presa dal suo collo, per spostarmi più in basso, all’altezza del petto.
 
Con arroganza, chiudo una mano su un suo seno, strappandole un gemito di disappunto e dolore.
- Credo che non ci sia spregio più grande che possa fare al mio nemico, del prendermi la sua donna con la forza! – concludo io, gioendo nel vedere l’espressione di pura paura comparire, finalmente, sul suo viso.
 
 
 
 
 
 
 
Angolino dell’autrice:
 

 
* si tratta di una scena finale dell’episodio 106 dell’anime.
 
**  per chi non se lo ricorda, i feticci demoniaci appaiono in vari episodi all’inizio, per esempio nell’episodio in cui Naraku da gli insetti velenosi a Sesshomaru (nel loro primo incontro) e quest’ultimo dopo aver capito di essere stato ingannato, lo uccide, scoprendo subito dopo che però si trattava di un feticcio.
Quindi i feticci non sono altro che oggetti che Naraku usa per fargli prendere il suo aspetto e comandarli a distanza.
 
*** il ponte di anime invece è una cosa che ho aggiunto io e già lo feci accennare al monaco Ungai nel capitolo 21 “Un inganno spregevole”
 
 
 
 
Ciao a tutti!!!!
Scusate l’immenso ritardo, ma ho avuto tantissimo da fare…
La mia vita sociale si è notevolmente ridotta per colpa dello studio e quindi accumulando lo stress e altro ancora, scrivere mi è davvero diventato difficile…
 
Fatemi sapere se il capitolo vi è risultato gradevole, nonostante sia passato molto tempo.. :)
 
Il prossimo capitolo lo intitolerò “La battaglia finale”  e sarà il penultimo capitolo…
Purtroppo per voi, sono una frana nel scrivere scene di azione e quindi non so con certezza dirvi quando lo posterò il nuovo capitolo… anche perché mi sto avvicinando alla sessione estiva… e purtroppo sono in alto mare T.T
 
Però tenevo a ringraziarvi con tutto il cuore perché solo grazie a voi ho ritrovato un po’ della mia voglia di scrivere <3
Ero scettica a concludere la storia, perché scrivevo e poi dopo 5 minuti mi fermavo… tuttavia dopo essere ritornata sul sito di efp e aver visto cosi tante belle e nuove recensioni e visualizzazioni della storia, mi sono autoimposta di postare questo capitolo.
 
Spero che il tempo che ci ho messo per scriverlo, compensi il tempo che avete dovuto aspettare! ;)
 
Grazie ancora e baci dalla vostra
Saphira_chan
 

 

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Capitolo 31
*** La battaglia finale ***






 
 
 
 
Capitolo 31

La battaglia finale
 


- Ne sei sicuro? – grida Miroku, in sella a Kirara, per farsi sentire meglio da me.
- Non abbiamo altra scelta! – replico ad alta voce, effettuando un altro balzo disumano, superando cosi una decina di alberi.
 
L’unico indizio che abbiamo su Naraku sono le informazioni che ci diede Sesshomaru… non ci sono altre soluzioni..
 
Il vento si scaglia furioso contro di me, mentre corro a perdifiato nel bosco, nel tentativo di sfruttare ogni singolo secondo di tempo a disposizione.
- Tuo fratello disse di aver percepito il suo odore, vicina al vecchio villaggio della divina Kagome.. ma non è detto che sia lì! – esclama lui, non appena, grazie a un mio salto, mi ritrovo a pochi metri da lui e a molti da terra.
- Lo so dannazione, lo so! – latro io, prima di ritoccare il terreno, sul quale mi do una nuova spinta per spiccare nel cielo ed evitare di correre a zig zag per tutti gli alberi del bosco. - Ma è l’unica nostra speranza al momento! –
Noto con la coda dell’occhio il bonzo annuire mestamente, mentre un senso di impotenza continua a crescere dentro di me.
L’odore di Naraku non è ancora percepibile, e questo significa solo una cosa… è lontano.
Dannatamente lontano!
E Kagome è di nuovo nelle sue grinfie, al contrario di cosa le avevo promesso..
Lei mi ha donato se stessa, un bambino… un futuro… che per colpa mia potrebbe non avverarsi mai!
Ringhio sommessamente per la frustrazione, dandomi dell’idiota e del debole ogni qual volta che il mio cervello ripensa a quello che ho permesso che accadesse.
Maledizione!
Maledizione, maledizione, maledizione!!
 
 
- Inuyasha!! – mi sento chiamare.
- Che c’è?? – domando agitato, notando subito che il monaco non sta più guardando davanti a sé.
- Guarda! – mi fa notare, indicando un punto impreciso dietro di noi.
 
Aggrotto le sopracciglia sorpreso, appena focalizzo un tornado venire verso di noi ad una discreta velocità.
Koga?
 
Non riesco nemmeno a proferire una parola, che mi ritrovo improvvisamente con la faccia contro il terreno.
- Dannato botolo!! Ma tu proprio non riesci a farne una giusta! – esclama lui accovacciato, con i piedi puntati sulla mia schiena.
 
Un brivido di fastidio mi percorre tutta la colonna vertebrale, facendomi trovare la forza di levarmelo di dosso.
- Tsk! Non ti fai vedere da mesi e pensi pure di poter criticare??? – ruggisco io stringendo le mani a pugno per la frustrazione. So già dove vuole andare a parare… e stavolta ha  pienamente ragione, maledizione! – E’ un problema mio lupastro! Della mia famiglia tu non ti immischiare! –
 
Cerco di fare il grosso, ma la penso esattamente come lui.
Se adesso non avessi tutta questa fretta di ritrovarla, mi sarei già autopunito in qualche modo.
- Ragazzi smettetela! Non mi sembra il caso di litigare ora! – afferma Miroku, dopo averci raggiunto – dal tuo temperamento Koga, mi sembra di capire che sai già quello che è successo vero? –
- Ovvio che lo so! – risponde lui con arroganza, mentre osserva il bonzo scendere da Kirara. – Vado a trovare la mia amica e cosa trovo?? Un villaggio che sembra un cimitero di demoni e tua moglie che mi dice che Kagome è stata appena rapita! Ma dico, che avete nel cervello?? –
 
Un ringhio basso mi esce senza controllo.
Se pensa che io stia qui a sorbirmi la sua ramanzina si sbaglia di grosso!
Sono fin troppo nervoso per sopportarlo!!
Se non chiude immediatamente la bocca, giuro che l’ammazzo!
 
- Capisco la tua rabbia Koga, ma Naraku ci ha teso una trappola! Adesso stiamo andando a salvarla, quindi… - gli dice Miroku rimontando sul felino demoniaco - … non abbiamo tempo da perdere! Se vuoi seguirci, bene, altrimenti dobbiamo rimandare la chiacchierata.. –
 
Faccio un respiro profondo, cercando di calmarmi, ringraziando mentalmente il bonzo per essere riuscito a placare almeno un po’ la furia di quello stupido.
I miei sensi di colpa stanno già toccando livelli esorbitanti… ho solo bisogno di rivedere la mia Kagome sana e salva… e non di sentire la ramanzina del lupastro!
 
- Mmh… - mugugna Koga dopo aver fatto scivolare il suo sguardo dal mio amico a me. Sto quasi per tirargli un pugno in faccia per il suo modo insistente di studiarmi.
Per sua fortuna però, riprende a parlare in maniera più pacata. Forse deve aver capito che non è proprio il momento per futili battibecchi.
 
- Beh, mi sembra ovvio no? Certo che vi seguo! Naraku è anche un mio nemico, non dimenticatelo! – sbotta lui, incrociando le braccia quasi offeso.
- Bene, allora qui non abbiamo più nulla da fare! – esclamo non guardando nessuno dei due in particolare e spiccando un balzo verso quella che spero sia la direzione giusta da seguire.
Nord aveva detto.
Presso le montagne… quando sono andato a riprendermi Kagome e Inuki, l’odore pungente di Naraku non l’avevo neanche sentito.
Se Sesshomaru ha detto che però nelle vicinanze aveva fiutato delle tracce del suo fetore…
Dannazione… non mi resta che fidarmi di quel presuntuoso di mio fratello!
 
 
- Come mai Koga non ti sei fatto più vedere per così tanti mesi? – sento dire da Miroku, a qualche metro di distanza da me.
- E’… è stato un periodo difficile… prima Ayame, che ha avuto un parto a rischio… e poi delle ribellioni da parte di una tribù di lupi particolarmente ostili… diciamo che ho avuto il mio gran da fare ultimamente –
- Capisco… ma quindi Ayame sta bene adesso? – continua il bonzo, ben aggrappato al manto di Kirara, per evitare di cadere, vista l’elevata velocità con cui li sto obbligando a proseguire per starmi dietro.
- Si certo! Adesso ho un altro bel maschietto! E da quello che ho visto… anche tu e Kagome vi siete impegnati, eh?? Cuccioletto??? –
 
Quasi non inciampo quando capisco che sta parlando con me.
E’ un attimo e la mia faccia diventa rossa quasi quanto la mia veste.
 
- C-cosa…? Dannato! Ti sembra di fare dei discorsi del genere proprio ora?? – urlo voltando leggermente la testa per farmi sentire, ma soprattutto, per non far vedere il colore che hanno assunto le mie guance.
 
- Lascia perdere Koga, ho già provato io a estorcergli qualcosa, ma è stato tutto inutile! – confessa Miroku rassegnato, sotto lo sguardo sbigottito di Koga e quello furioso mio.
- Miroku! Sei fortunato che non ho tempo da perdere, altrimenti un bel cazzotto non te l’avrebbe tolto nessuno! – esclamo, fissando davanti a me, con un evidente nervo pulsante in testa.
 
- Emm… a parte questo… - comincia Koga -… sappiamo perché l’ha di nuovo rapita? Che cosa vuole da lei? –
Non appena finisce di parlare, un velo di angoscia mi attanaglia il cuore.
- Non lo sappiamo ancora. – finisco io, tagliando ogni discorso.
 
Deglutisco a fatica, mentre migliaia di macabri e drammatici scenari mi passano davanti agli occhi.
Se solo osa storcerle un singolo capello… giuro che non gli basterà nascondersi nell’entroterra per sfuggire alla mia ira!
 
Resisti Kagome! Sto venendo a salvarti, non ti arrendere!!
 
 
 
 


 
 
 
 
 
 
 
Il rumore delle catene dovuto dai movimenti provocati da Kagome per sfuggire dalla mia presa, sono pura melodia per me.
Ancora non ci credo, finalmente, dopo anni, avrò la soddisfazione di averla.
Per quanti notti ho desiderato il suo corpo sotto il mio? Troppe.
E il sapere di non poterla avere, nonostante fosse mia prigioniera, mi ha sempre reso irascibile, arrivando perfino a divertirmi a infierire sul suo corpo perfetto.
 
Un altro lamento di lei mi desta da quei brutti ricordi.
Adesso non serve più pensarci…
Adesso è qui.
 
Sorrido maliziosamente, non diminuendo la presa sul suo seno e divertendomi nel vederla così in difficoltà.
Oh Kagome… questo è solo l’inizio…
 
Con l’altra mano prendo violentemente il suo volto con un gesto fulmineo.
“Finalmente!” penso fissando le sue labbra scarlatte.
 
Mi avvicino a lei, incrociando i miei occhi lussuriosi con i suoi impauriti.
Un sorriso malevolo mi si dipinge in faccia.
Non hai più scampo mia piccola Kagome…
Sei mia!
 
 
 
 
- Ti sei abbassato a tanto, Naraku? –
 
Un grugnito di disappunto fuoriesce dalle mie labbra.
Chiudo gli occhi, tremando leggermente per la rabbia che mi sta salendo e non muovendomi di un solo passo da Kagome, cerco di trovare un briciolo di lucidità perduta.
 
L’irritazione di essere stato interrotto, in un momento del genere, è veramente tanta.
Già mi stavo pregustando l’immagine del suo corpo nudo a contatto con il mio..
Vorrei girarmi e ammazzarlo con le mie stesse mani.
Apro gli occhi e noto irato, che lo sguardo, che prima era solo carico di paura, adesso brilla di una nuova scintilla di speranza.
 
Sbuffo infastidito, lasciando andare la presa sulla ragazza e voltandomi verso quello stolto che ha osato interrompermi.
La rabbia e la frustrazione è tanta, ma nonostante tutto, alzo gli angoli della bocca in un sorrisetto strafottente.
 
- Sesshomaru… mi stavo proprio chiedendo quanto tempo ancora ti ci voleva per trovarmi… - domando io, sapendo di stare intaccando il suo orgoglio.
 
Lui non risponde, ma si limita solo a fissarmi contrariato.
Bene… prima lo uccido… e prima potrò passare ad altri passatempi più.. piacevoli.
Lancio un ultima occhiata di sfida alla ragazza dietro di me, pregustandomi già la sia angoscia nel veder morire la sua unica salvezza.
 
- Beh… - comincio io, infilando una mano nella veste e ritornando a guardare il demone davanti a me, pronto alla battaglia - … se è la lotta quella che vuoi… sarò ben lieto di dartela! –
 
E senza aspettare oltre, afferro la sfera dei quattro spiriti e la spingo contro il mio petto.
Una nuova e strana adrenalina mi scorre nelle vene, quando il così tanto agognato gioiello, diventa un tutt’uno con me.
Ogni singola cellula del mio corpo vibra e rido nel vedere la sua figura ridursi, come tutte le cose accanto a me.
Adesso..  nessuno potrà fermarmi!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il vento gelido si scaglia contro la mia pelle e nonostante il mio essere semi demoniaco, sono costretto qualche volta a portare un braccio davanti alla fronte, per poter continuare a tenere gli occhi aperti.
Ci siamo lasciati il bosco alle spalle e stiamo scalando una montagna con non poca difficoltà.
 
- Adesso è vicino!! – esclamo io, aumentando se possibile, la velocità con cui effettuo i balzi da una roccia a un altra.
- Si la sento pure io la sua puzza! – afferma Koga, saltando agilmente davanti a me.
Non è solo.. sento pure l’odore di Sesshomaru.
Deve essere arrivato prima di noi.
 
Con mio somma irritazione siamo costretti a rallentare.
Ormai la montagna è diventata troppo ripida per proseguire a piedi…
 
Improvvisamente, un grosso masso appare dalle nubi sopra di noi, precipitando nel vuoto.
Lo scanso effettuando un balzo verso un'altra roccia laterale e mi ritrovo a pensare che se avessi aspettato un’altra manciata di secondi, sarei stato trascinato ai piedi della montagna.
 
- Tutto bene Inuyasha?? – mi chiede Miroku, fermando la salita di Kirara, per accertarsi della mia salute.
- S-si! – affermo, prima di continuare la risalita, scalando la montagna e aiutandomi con le mani. Manca poco ormai, il profumo di Kagome è vicinissimo!
- Botolo, lo senti anche tu vero?? – mi domanda quello stupido di un Koga, saldamente attaccato alla parete rocciosa, più avanti di me.
- Odore di sangue… - mormoro fra me e me, stando bene attento a mettere i piedi nelle cavità delle pareti giuste.
Per un attimo, sentendo l’odore del mio fratellastro, ho avuto un momento di sollievo…
Sebbene mi scoccia molto dirlo, è uno dei demoni più potenti che conosca..
Sapere che lui si trova già lì, sul campo di battaglia, mi ha dato una speranza in più… la speranza di avere più tempo per salvare la mia compagna.
Ma dal vento impregnato di sangue… mi fa pensare che qualcosa non va.
 
 
 
Dopo qualche minuto perso a scalare la montagna, finalmente arrivo in un grande spiazzo privo di vegetazione, ai piedi di un’alta rupe, ancora più ripida di quella che abbiamo appena scalato.
Mi rendo conto di essere giunto alla cima della montagna, solo quando mi accorgo che tale rupe termina con una punta aguzza, costituita da un accumulo di pietre congelate lì da chissà quanto tempo.
 
La mia attenzione però viene subito attirata dalle due figure che lottano sopra di noi.
Sesshomaru, visibilmente in difficoltà, sta combattendo contro un ammasso di tentacoli, molto probabilmente cosparsi di una melma velenosa. Effettuando un lungo balzo, schiva agilmente uno spruzzo di una sostanza gelatinosa che rapidamente corrode la roccia sulla quale si è schiantata.
Guardo allarmato la sua veste, sempre bianca, adesso macchiata del suo sangue caldo, che sta tuttora scendendo senza ritegno lungo tutti i pantaloni, fino a bagnare il terreno senza vita della montagna.
La ferita all’altezza del fianco è notevole e mi ritrovo a chiedere come possa Naraku aver inferto un tale colpo a mio fratello.
 
 
- Inuyasha… - una voce familiare, ma più grave, mi giunge alle orecchie e sgrano gli occhi per la sorpresa, non appena fra tutti quei tentacoli scorgo un corpo deforme e il viso di Naraku - … che gentile essere arrivato fin qui per vedermi! -
 
Studio schifato la sua metamorfosi, arricciando il naso per colpa del fetore e la forte aura demoniaca che sta rarefacendo l’aria.
Del vecchio Naraku rimane solo il volto mentre il corpo è mutato in qualcosa di più grottesco.
Il suo petto, un tempo umano, si è ingrossato e ricoperto di una folta e corta pelliccia nera, identica alla peluria che ricopre il suo corpo di ragno dalla vita in giù.
Otto lunghe e spesse gambe sbucano lateralmente dalla corporatura animalesca, mentre sulla schiena, esattamente nel punto che separa la sua forma più.. umanoide, se cosi si può dire, e quella più bestiale, spuntano una serie di tentacoli viscidi e grossolani che si muovono rapidamente nell’aria, impendendo un possibile avvicinamento.
 
- Santi Kami.. – sussurra Miroku, anch’egli disgustato dal suo nuovo corpo, mentre Koga sta ancora guardando incredulo le dimensioni che ha assunto il nostro nemico, per pianificare una qualche sorta di attacco.
 
Ringhio sonoramente, mentre lui mi fissa con aria strafottente, sorridendomi con un smorfia minacciosa, resa ancora più inquietante dai denti aguzzi che sbucano prorompenti da sotto le sue labbra.
 
 
 
 
- Inuyasha!! – la voce di Kagome però mi desta da tutti i miei pensieri e muovo lo sguardo nervosamente per individuarla.
- Kagome dove sei?? – grido io, quasi per riflesso, mentre ho già percepito la fonte del suo
profumo.
Infatti nello spiazzo, ai piedi della rupe sulla quale Naraku è appeso grazie alle sue nuove zampe, noto i resti di quello che penso sia un tempio.
 
Corro senza pensarci e mi basta poco per notare il suo corpo fra le macerie di legno e pietra.
- Kagome stai bene?? – le dico io, mentre con una sola mano elimino i resti che la stavano quasi schiacciando.
Dal suo sguardo capisco che è spaventata, ma subito la tranquillizzo abbracciandola e baciandole i capelli, ringraziando i Kami per averla ancora fra le mie braccia.
Trema leggermente, invocando il mio nome e nascondendo il viso nell’incavo del mio collo.
 
Improvvisamente però, la voce rauca di Naraku mi costringe a mettere in allerta i sensi.
Avevo così voglia di rivederla, che mi sono quasi dimenticato della troppa vicinanza dal mio nemico.
 
- NON TOCCARLA!! – grida lui, prima di far scattare uno dei suoi tentacoli verso di noi.
 
Contraggo i muscoli delle gambe appena in tempo per schivare il suo attacco e per allontanarmi dalla rupe.
Solo grazie a Kirara però evito definitivamente il suo colpo, poiché non appena mi vede effettuare il balzo, vola in mia direzione, allontanandomi maggiormente da Naraku e cosi impedendomi di toccare il terreno.
Se non l’avesse fatto, io e Kagome saremo stati colpiti da un altro tentacolo di Naraku.
 
- Grazie Kirara..! – esclamo io, mentre, ancora in volo, mi chiedo cosa possa essere successo a Naraku per migliorare cosi tanto i suoi riflessi.
E’ diventato talmente veloce che nemmeno mi ero accorto del suo altro attacco!
 
Una volta a terra, dopo che Kirara allenta la presa sul mio braccio ritorno a guardare la mia compagna, ancora aggrappata saldamente a me.
 
- Sei ferita? Ti ha fatto del male?? – domando ansioso di sapere la risposta.
Lei, alzando il viso e scostandosi leggermente da me mi risponde muovendo la testa in segno di diniego, levandomi finalmente un macigno dallo stomaco.
 
In lontananza, sento un grugnito di disapprovazione del lupastro e non appena mi volto, mi rendo conto che ha già cominciato a combattere. L’impatto di un tentacolo sul terreno, penso dove si trovava Koga, scatena un piccolo terremoto e mi ritrovo a pensare che è un miracolo se la montagna è ancora in piedi.
Do un occhiata veloce a Miroku, non ancora sceso da Kirara.
Sta guardando lo svolgersi della battaglia… spero per lui che non abbia intenzione di intromettersi…
Adesso Naraku è particolarmente forte, e lui, ormai senza vortice, rischierebbe la vita... E’ meglio che rimanga più in disparte stavolta..
 
Appena Miroku si accorge del mio studio attento, mi convinco che farlo rimanere più a distanza dalla battaglia assieme a Kagome è la cosa migliore, ma la voce di quest’ultima mi destabilizza.
 
- Naraku è in possesso della sfera dei quattro spiriti!! –
 
Entrambi scattiamo la testa in sua direzione.
Com’è possibile?
La sfera è scomparsa dopo che Kikyo ha espresso il desiderio!
Come fa ad averla?
 
- Com’è possibile? – chiede Miroku aggrottando le sopracciglia, dando sfogo ai miei pensieri.
- E’ cosi vi dico! Naraku si è impossessato della sfera dei quattro spiriti, rubandola a Kikyo nel corso degli anni… - ci spiega lei, cercando di ignorare le scosse che fanno tremare l’intera montagna, ad ogni mossa letale di Naraku.
- Kikyo aveva la sfera? – domando io, non capacitandomi di come fosse possibile che all’interno della miko potesse esserci la sfera.
Come mai non abbiamo mai percepito la sua aurea?
C’entra qualcosa il fatto che lei più di cinquant’anni fa era la custode della sfera?
- Ne sei sicura Kagome? Non è che Naraku te l’ha fatto credere intenzionalmente? – chiedo scettico, posando lo sguardo sul nemico a pochi metri da noi, occupato a fermare gli attacchi di Koga e Sesshomaru.
- Si! E’ per questo che mi ha tenuta prigioniera! Ha usato un certo ponte.. ponte.. –
- Il ponte di anime! – esclama il mio amico stupito, finendo la frase di Kagome.
- Lo conoscevi già? – domanda lei sorpresa.
- Ce ne parlò il monaco Ungai… dopo aver guarito una delle gemelline - le spiego io, cominciando a ricordare.
Lei era in balia di quei banditi, mentre Ungai ci spiegava l’utilità di questo ponte.
Lancio un occhiata veloce al monaco accanto a me, che ancora continua a riflettere su quello che era potuto succedere fino in quel momento, fissando punti imprecisati del terreno.
- Ha utilizzato il legame spirituale che lega la divina Kagome a Kikyo per impossessarsi della sfera.. – mormora lui sottovoce, provando a fare ipotesi, a mio parere al momento superflue.
 
Quello che è successo è successo.
Ormai è inutile piangere sul latte versato…
Naraku ha la sfera dei quattro spiriti e l’unica cosa che possiamo fare è ucciderlo per riprendercela.
 
- Kagome, dove si trova la sfera? – domando di punto in bianco, estraendo Tessaiga dal suo fodero, pronto alla battaglia.
- E’ nel suo petto! Ma stai attento! E’ diventato molto più forte di quel che sembra! – mi risponde lei, sgusciando via dal mio abbraccio e guardandomi con apprensione.
 
Le sorrido, felice di riaverla al mio fianco e dopo averla baciata sulle labbra mi rivolgo al mio amico.
- Rimani qui insieme a lei… ora che non hai più il vortice, è troppo pericoloso per te... –
E dopo averlo visto annuire, scatto in direzione di Naraku, pronto a fare la prima mossa.
Alzo la spada e con tutta la forza che ho, lancio un Kongosoha verso la fonte di tutti i tentacoli.
Una miriade di piccole scaglie luminose e appuntite si dirigono copiosamente verso di lui, tagliando il vento e attirando l’attenzione di tutti.
 
Tuttavia, una potente onda d’urto generata dal nemico annulla il mio attacco.
Sgrano gli occhi per l’inefficacia del mio Kongosoha, stupendomi della facilità con cui si è difeso.
 
Non si è neppure mosso quel bastardo!
Mi ha solo sorriso con la sua solita smorfia strafottente, prima di annullare il mio colpo con l’uso delle sue braccia.
 
Possibile che la sfera gli abbia conferito così tanto potere??
Nemmeno uno dei miei attacchi più potenti l’ha scalfito!
Ringhio per la frustrazione quando mi ritrovo a schivare per un pelo una sostanza corrosiva che ha appena emesso dalla sua bocca.
Un conato di vomito mi sale in gola a respirare il fetore nocivo, ma mi rendo conto che non è assolutamente il caso di far caso a simili dettagli.
Nonostante la lontananza, ha una mira e una potenza di lancio impeccabile.
 
Tento allora ad effettuare una cicatrice del vento, proprio dritto alla fonte dei tentacoli che non ci permettono nemmeno di avvicinarsi al suo corpo.
- Cicatrice del vento!!! – grido io, dopo aver effettuato un lungo salto in sua direzione, per darmi più slancio.
Però, come prima, apre le braccia e, con un gesto rapido, le richiude, unendo le mani e generando un'altra onda d’urto in grado di sopprimere il mio attacco.
 
Dannazione!
Quale diavolo sarà il suo punto debole??
 
La gravità mi riporta verso lo spiazzo roccioso e proprio mentre Naraku muove uno dei suoi tanti tentacoli verso Koga, noto qualcosa.
Qualcosa di deforme e piccolo abbandonato su delle rocce più in alto.
 
Sperando che sia qualcosa che mi possa essere di aiuto, non con senza poche difficoltà lo raggiungo, estraniandomi per qualche secondo dalla battaglia.
Mi porto il dorso della mano sul naso, per cercare di respirare il meno possibile il tanfo nocivo che proviene da questo strano oggetto.
Aggrotto le sopracciglia, provando a capire cosa possa essere.
La sostanza gelatinosa che l’ha sciolto lo ricopre quasi per intero, rendendomi più difficile il riconoscimento.
 
Solo quando intravedo con la coda dell’occhio la sagoma di mio fratello, una vaga ipotesi però comincia a farsi strada nella mia mente.
Oltre all’odore di veleno riesco a percepire un odore di sangue.
Non mi serve molto per intuire che è di Sesshomaru.
 
Mi soffermo un attimo a guardarlo, non togliendo assolutamente la mano dal naso, visto che quest’odore comincia a darmi alla testa.
 
Corre ad una velocità incredibile, evitando accuratamente tutti i colpi di Naraku… ma la ferita al fianco lo rallenta visibilmente.
Sebbene la sua faccia sia celata da una maschera di pura indifferenza, riesco a scorgere in lui delle smorfie di dolore nell’eseguire dei movimenti troppo bruschi.
Grazie al mio olfatto, percepisco una forte quantità di veleno focalizzato nel suo fianco sinistro.
Molto probabilmente non deve essere riuscito a schivare un getto di veleno corrosivo, come poco fa mi ha lanciato Naraku…
Infondo, chissà da quanto tempo lui stava lottando contro Naraku da solo…
Già in tre non riusciamo ad avvicinarci a lui o a ferirlo… posso immaginarmi come possa essere stata dura affrontarlo da solo.
 
Studio la sua ferita, riuscendo perfino a vedere in due punti, a causa della forza corrosiva del veleno, l’emergere dell’osso del bacino.
Sono sicuro che nonostante il veleno gli stesse mangiando tutta la pelle e i muscoli del suo fianco, non abbia mai smesso di combattere…
 
“E a che prezzo” penso io, riportando lo sguardo sulla brodaglia di melma violacea mista a ciò che penso essere l’unico ricordo di mio padre per Sesshomaru.
 
- Tenseiga… - sussurro io, dopo aver riconosciuto l’ormai deforme manico della spada in grado di riportare in vita i morti.
Della lama non rimane più nulla ormai. E’ questione di poco, prima che anche il manico abbia la sua stessa fine.
 
Quando Naraku ha spruzzato la sostanza corrosiva sul fianco di mio fratello, deve aver centrato anche Tenseiga… si sarà sciolta all’istante, assieme alle vesti e alla carne in quel punto…
Se Tokijin si è salvata, significa che nel momento in cui il nostro nemico gli ha centrato il fianco, la stava già impugnando.
Per lo meno, ha avuto una spada con cui contrastarlo fino al nostro arrivo.
 
 
Improvvisamente, incrocio lo sguardo di mio fratello, atterrato a pochi metri da me.
Da una rapida occhiata alla poltiglia acida fra noi due, e inaspettatamente, mi rivolge parola.
La prima volta che mi parla senza offendermi o senza mostrarmi i suoi sentimenti ostili nei miei confronti. Senza però degnarmi di uno sguardp, ovviamente.
- Non lo sottovalutare Inuyasha. – proferisce Sesshomaru, prima di lanciare contro uno dei tentacoli un attacco con la sua Tokijin.
 
 
Mi allontano fin tanto basta per lanciare un’altra cicatrice del vento contro dei tentacoli che stanno per toccare Koga.
Non so perché, ma ho la sensazione che è meglio non scoprire quando dannoso sia il contatto con quelle mostruosità esageratamente lunghe e maleodoranti.
 
- Ma cosa…?? – esclamo io indignato, quando riesco a tagliare due dei tentacoli.
Senza il minimo sforzo e soprattutto in una manciata di secondi, dalle ferite sanguinanti, esce un nuovo pezzo di carne che con rapidità va a sostituire la parte mancante del tentacolo.
 
 
- Tutto qui quello che sapete fare? – ci prende in giro lui, visibilmente contento per la piega che sta assumendo la battaglia.
 
Dannazione possibile che in tre non riusciamo nemmeno a ferirlo??
Come diavolo possiamo fare? Stare qui a schivare i suoi colpi e ad inalare questo fetore acido ci indebolisce e basta a lungo andare…
Maledetto bastardo, riuscirò a toglierti quel sorrisetto ipocrita, stanne certo!!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Osservo sgomenta gli attacchi quasi inutili dei tre demoni sotto di noi.
- Se solo avessi il mio arco e le mie frecce… - sussurro sottovoce, rompendo il silenzio calato fra di noi una volta iniziata la battaglia.
- Non crucciarti divina Kagome… anche se li avevi con te, Inuyasha non ti avrebbe mai permesso di combattere! – afferma Miroku, dandomi le spalle e girando leggermente la testa per farsi sentire meglio. – E poi, siamo in due a sentirsi inutili in questo momento, non preoccupatevi. –
 
Faccio un mezzo sorriso, ammirando il fatto che sia venuto lo stesso a salvarmi, nonostante  adesso non ha più il vortice del vento.
 
- Tutto qui quello che sapete fare? – la voce grave di Naraku ci arriva forte e chiara, nonostante siamo a molti metri di altezza e distanza da lui, su Kirara.
Mi mordo nervosamente le labbra, preoccupandomi a dismisura per la vita di Inuyasha.
Ho già visto quanto filo da torcere ha dato a suo fratello…
E sebbene sia un demone molto potente, i suoi attacchi sono risultati scarsi o addirittura nulli!
Come possono Inuyasha e Koga sconfiggerlo adesso che ha la sfera??
 
L’aria gelida mi fa tremare e, per paura di cadere nel vuoto, mi aggrappo meglio alla veste del monaco davanti a me.
 
- Adesso tocca a me attaccare… - dichiara Naraku, mostrando i denti in quello che sembra un terribile tentativo di sorridere.
 
Mi si ghiaccia le vene, non appena realizzo le sue parole.
Ho paura per quello che dovranno affrontare.
Se Inuyasha dovesse morire… no, non voglio nemmeno pensarci.
 
- Tenetevi forte divina Kagome – mormora Miroku, non smettendo di fissare sotto di lui.
Non vedo la sua faccia, ma so per certo dal tono della voce che anche lui è preoccupato quanto me.
 
Istintivamente stringo le mani sulla sua veste, mentre osservo inorridita il nemico prendere un gran respiro.
Il suo petto si gonfia e le sue spalle spropositate indietreggiano, contraendo così i muscoli della schiena.
Koga, cercando di impedire l’imminente attacco, si precipita verso Naraku, seguito da Inuyasha.
 
Tuttavia, proprio a pochi passi da lui, contrae in uno scatto i polmoni, emettendo dalla bocca un fumo violaceo capace di far indietreggiare il mio amico lupo e il mio compagno.
La potenza con cui fuoriesce il gas è talmente tanta che perfino Sesshomaru, rimasto fermo sul posto.
Forse a causa della ferita, è costretto perfino ad abbassarsi, fino a toccare con un ginocchio il terreno.
 
- Kirara..! – grido io, vedendo arrivare la nube viola, spronandola a volare più lontano, ma la velocità con cui si propaga la nuvola oscura ci raggiunge, sopraffacendoci.
 
Tossisco, incapace di fare altro.
Chiudo gli occhi e mi porto una mano alla bocca, provando a respirare il meno possibile l’aria pesante, carica di un veleno a noi ancora sconosciuto.
 
- Kagome!! – la voce di Inuyasha mi arriva ovattata e lontana. Nonostante mi decido ad aprire gli occhi, non riesco più a vederlo.
 
- Inuyasha!! – grido senza pensarci, per fargli capire che per lo meno, sono ancora viva.
Mi brucia la gola da morire e arranco sempre di più nel respirare.
 
- Che diavolo di veleno è questo?? – mormora Miroku, aggrappandosi meglio a Kirara per non cadere giù.
Infatti, per colpa di questa difficoltà nel respirare, un mal di testa improvviso mi travolge, facendomi vedere tutto in maniera sfocata.
 
Un verso gutturale e soffocato del demone gatto ci fa allarmare.
- Kirara?! – la richiama Miroku, portandosi anche lui un braccio sulla faccia per sentire meno il forte tanfo emanato dal mezzo demone.
Anche se è un demone, e quindi ha più resistenza rispetto a noi due, comincia ad emettere dei miagolii di dolore, dovuti molto probabilmente dalla sua impossibilità di mettersi qualcosa davanti al muso per diminuire gli effetti devastanti del gas.
 
Gridiamo entrambi, quando ci rendiamo conto di stare velocemente scendendo di quota.
- Kirara riprenditi!! – provo io disperata, mentre cadiamo nel vuoto.
Lei, come se mi avesse sentito, si riprende un attimo per permetterci di non schiantarci sul suolo.
Due contrazioni con le gambe e raggiungiamo lo spiazzo roccioso in cui sono bloccati anche Inuyasha e gli altri, procurandoci solo dei piccoli sgraffi sulle braccia e sulle gambe.
 
- Oddio.. Kagome!! – esclama Inuyasha dopo averci visto sbucare dall’alto.
 
Muovo lo sguardo, ma non riesco a vederlo fino a che non sento le sue braccia protettive circondarmi.
Istintivamente lo abbraccio, godendomi, per lo meno, il calore del suo corpo.
Arranco nel respirare e dal modo in cui mi parla, sento che anche per lui è lo stesso.
 
Per demoni con un olfatto sensibile come loro, deve essere dura inalare cosi tanto gas maleodorante.
 
Continua a dirmi qualcosa ma non riesco nemmeno a sentirlo.
Forse dice il mio nome..
O forse mi chiede di fare qualcosa..
 
Ma la carenza di ossigeno mi sta dando troppo alla testa..
Socchiudo gli occhi, per vedere Miroku sdraiato accanto a noi e la gatta di Sango ridotta alla sua dimensione più piccola e, molto probabilmente, con le zampe finalmente sopra il muso.
Poi lentamente vedo solo un ammasso di colori.
Un tenue giallo di Kirara.
Il blu di Miroku.
Il rosso acceso accanto a me e poi tutto intorno, varie tonalità di viola.
E’… ovunque il gas…
Non riesco… a muovere più niente… capisco solo che piano piano scivolo per terra.. assieme a Inuyasha…
 
Adesso solo rosso e viola riesco a distinguere..
Ed è questioni di pochi secondi prima che a questi due colori, si va a sostituire il nero..
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
- Non chiudere gli occhi! – le ripeto per l’ennesima volta, ma lei sembra che nemmeno mi senta.
Mi avvicino al suo volto, per scoprire sollevato che per lo meno, sebbene con difficoltà, non ha ancora smesso di respirare..
Se però non mi sbrigo a fare qualcosa, non ci sarà altro da fare se non morire soffocati!
 
Dannazione non ci voleva!!
Questa puzza orribile mi sta offuscando la mente!
Mi sollevo appena, aiutandomi con il braccio destro, cercando di mettere a fuoco davanti a me.
Le immagini sono sfocate, ma riesco a intravedere Koga e Sesshomaru a qualche metro di distanza e una sagoma più grossa e più scura, appartenente a Naraku, sgusciare senza problemi tra le nubi violacee.
 
Il terreno trema e un boato si dilaga nell’aria, chiaro segno che ha appena provato ad attaccare qualcuno.
Infatti, aguzzando la vista, mi accorgo che nel posto in cui era inginocchiato Sesshomaru, c’è un enorme voragine, dalla quale spuntano due zampe pelose e lunghe.
 
Quello che riesco a vedere, è solo lo sua ombra mastodontica zampettare velocemente fuori dalla voragine da lui generata e poi scomparire nel nulla, dentro nebbia ostile.
Cerco con lo sguardo mio fratello, inutilmente.
E’.. davvero riuscito a ucciderlo??
 
Provo con tutte le mie forze a tirarmi su, per avere dall’alto una visuale migliore del piccolo crepaccio che ha appena formato, sbucando dal nulla.
 
Niente.
Non c’è niente dentro quella buca.
Tirerei un sospiro di sollievo, se non fosse che respiro a malapena.
Vorrei effettuare un salto verso il cielo, per vedere se almeno ad una quota più alta l’aria non è contaminata dal gas… ma un senso di pesantezza alle gambe me lo impedisce.
Fatico solo per tenere gli occhi aperti…
Non posso non respirare per cosi tanto tempo dannazione!
 
Provo ad aiutarmi con i sensi uditivi, per capire i movimenti di quel bastardo, sebbene ormai inizio ad essere al limite delle forze.
 
Un tentacolo improvviso spunta dalla nebbia, puntando diretto in mia direzione.
Piu velocemente possibile, porto Tessaiga davanti a me, abbracciando meglio la donna fra le mia braccia, pronto all’impatto. Ormai schivare l’attacco, con questo stato di intorpidimento, mi è quasi impossibile!
 
Quando il tentacolo colpisce la mia spada, vengo scaraventato in aria, fino ad arrivare a pochissimi centimetri dal burrone.
- Mmh… Kagome tutto apposto? – chiedo, guardando il suo viso contratto in una smorfia.
Tento a rialzarmi, ma stavolta nemmeno più la forza nelle braccia mi è rimasta.
Apro la bocca, arrancando in cerchia d’aria pura, inutilmente.
Adesso, perfino tenere le palpebre alzate mi risulta difficile.
 
Un urlo strozzato di Koga mi giunge alle orecchie in maniera ovattata, come se se fosse a kilometri di distanza.
 
Dannazione!
Non può finire cosi!
Riprovo ad alzarmi, ma anche stavolta ricado a terra pietosamente.
Ringhio per la frustrazione, mentre, poco a poco, inconsapevolmente, mi lascio scivolare in un oblio oscuro.
 
 
 
 
Tuttavia un rumore diverso da quelli precedenti mi risveglia dallo stato semincosciente in cui stavo cadendo.
Apro gli occhi e, la prima cosa che vedo, è un accecante luce rosa provenire dai piedi della rupe.
Poi a susseguirsi, il dileguarsi graduale della nube tossica. Pochi secondi e finalmente riesco a vedere il cielo blu della notte.
Faccio un enorme respiro a pieni polmoni, prima di voltarmi definitivamente verso la fonte di tale luce.
 
Aggrotto le sopracciglia quando scorgo, al centro della montagna, una freccia conficcata nel terreno.
Ma come..??
- Kikyo..! – sussurro, mentre seguendo lo sguardo di Naraku e alzando lo sguardo la vedo, aiutata dai suoi vecchi Shinidamachu.
I lunghi corpi dei demoni l’avvolgono quasi completamente e la sacerdotessa, senza battere ciglia, vola verso il campo di battaglia.
 
La sua espressione cupa spicca sulla sua carnagione pallida e nonostante provo ancora per lei molto rancore, non riesco a fare a meno di ringraziarla mentalmente per aver eliminato quell’ odiosa nebbia nociva.
Studio disorientato la sacerdotessa di cui mi innamorai anni fa impugnare l’arco e prendere una freccia dalla faretra, non staccando un attimo lo sguardo da quello offeso e incredulo di Naraku.
 
- Kikyo… che sorpresa averti qui… - sibila lui, muovendo solo la testa e le spalle verso di lei, fino quasi a toccare una delle sue otto zampe, assumendo cosi una posizione atrocemente disumana. – Temevi forse che non sarei venuta da te? –
 
Lei, ignorando volutamente il suo tono ironico, cambia discorso, assumendo la sua solita voce fredda e staccata, tipica di quando è furiosa.
- Come mai sei in possesso della sfera? – chiede lei, mentre io intanto, grazie ai Kami, mi accorgo che sia Miroku che Kagome stanno riprendendo i sensi.
 
Naraku, quasi come si stesse divertendo, sorride enigmatico, muovendo qualche tentacolo nell’aria, permettendomi di vedere in lontananza Sesshomaru, in bilico sopra dei massi.
E’ intento come Koga, ferito ad una gamba, a respirare l’aria perlomeno più pura rispetto a prima.
Sebbene la nebbia tossica non c’è più, il fetore acido di Naraku non accenna ad andarsene via.
- Non sopporti che le cose ti siano portate via da sotto il naso eh? – la canzona lui, ridendo sommessamente. – Dimmi Kikyo, che effetto fa essere di nuovo una non-morta? –
 
Giusto…
Se Naraku le stava portando via la sfera dei quattro spiriti… significa che stava anche annullando il suo desiderio di essere una persona viva!
Forse… era per questo che la sua pelle, un tempo calda e accogliente, con il passare dei mesi cominciava ad essere sempre più fredda!
Forse… per questo non riuscivamo ad avere dei bambini…!
Lei stava… morendo.
Ogni giorno che passava… le stava togliendo la vita!
 
Aspiro veloce il suo profumo, rendendomi conto che odora di terra e cenere come un tempo.
Quando però stavamo insieme, non odorava affatto cosi…
Molto probabilmente, sebbene parte della sfera era stata trasferita in Kagome, il suo desiderio non era stato ancora annullato. Si era solo leggermente indebolito… molto gradualmente.
Per questo non ho mai sospettato di nulla…
Altrimenti non trovo altre soluzioni!
 
- Di sicuro mi ha aiutato nell’evitare di cadere nella tua trappola nociva.. – gli risponde secca, riferendosi alla nebbia velenosa di poco fa. – Essere già morte dopotutto, ha i suoi vantaggi! –
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Morte.
Quindi lei… è di nuovo una non-morta?
Si non può esserci altre spiegazioni…
Senno che ci fanno gli Shinidamachu qui? Quei demoni si affiancano solo alle persone non-morte..
 
Perciò per questo non ha avuto problemi a superare il gas.
Essendo già morta, non ha avuto bisogno di respirare e quindi inalare il gas, come invece tutti noi…
Deglutisco con difficoltà, ancora con la gola secca, portandomi una mano al collo d’istinto.
 
- Ce la fai a stare in piedi? – mi domanda Inuyasha apprensivo, dopo essersi rialzato del tutto, tenendomi in collo.
Annuisco con la testa, sebbene ho tutt’ora un forte mal di testa.
Purtroppo, non ho i tempi di ripresa dei miei amici demoni… ma non è questo il momento di fare la debole.
Anche Miroku sfoggia i suoi problemi di equilibrio, montando goffamente su Kirara, già pronta per spiccare il volo.
 
Con delicatezza mi mette in piedi e, dopo essersi accertato della mia stabilità, si allontana da me quel tanto basta per impugnare con entrambe le mani la sua spada.
- Inuyasha.. – inizio io, provando a proporre una cosa assurda, anche se io stessa la considero la cosa più giusta da fare.
Lo vedo guardarmi di sbieco, mentre ancora osserva la scena di dialogo fra Kikyo e Naraku.
 
- I suoi vantaggi… - mormora il nostro nemico, muovendo quell’orrende zampe di qualche passo. – Ma sei sicura che l’essere non-morta ti renda così invulnerabile ai miei attacchi? –
 
 
- Se provate ad attaccare tutti insieme… forse riuscirete ad ucciderlo! – bisbiglio io, già vedendo la faccia sconvolta di Inuyasha girarsi verso di me.
La sua espressione è un misto fra il meravigliato e lo scioccato.
- Cosa..? Ma hai idea che nessuno accetterà di combattere insieme agli altri?? E poi posso farcela da solo che credi?! –
Sbuffo infastidita dalla presuntuosità del mio compagno, sapendo che però, parlandone anche con suo fratello, Koga e Kikyo, avrei avuto la stessa reazione.
Fra nessuno di loro scorre un buon legame.
Ognuno è più presuntuoso dell’altro in campo di battaglia. Nessuno si farebbe da parte, per far spazio ad un altro…
Dannati stupidi!
- Fa come ti dico! – gli ordino io, non esigendo scuse e mostrandomi più sicura che mai, benché non sono sicurissima al cento per cento che un attacco combinato è proprio quello che  serve…
 
 
- C’è solo da vedere… - le sento dire, prima di alzare l’arco in sua direzione.
 
 
Sia io che Inuyasha, notiamo Sesshomaru prepararsi all’attacco, impugnando la sua Tokijin.
Il mezzo demone al mio fianco è ancora dubbioso sul da farsi, ma il mio sguardo deciso lo convince e ritorno a respirare quando lo vedo annuire.
Bene, speriamo che funzioni!
 
- Muori dannato! – grida Kikyo prima di scoccare la sua freccia e lasciare dietro di essa una scia rosea di luce.
 
- Adesso Koga! Attacca!! – urlo io al demone lupo, sperando con tutto il cuore che si fidi.
Sesshomaru intanto ha appena lanciato un Soryuha* con la sua spada, generando un bagliore azzurro tutt’attorno.
Naraku, di spalle al demone e intento a contrastare la forza purificatrice della freccia, non fa in tempo a girarsi che viene investito dalla forza devastante dell’attacco di Tokijin.
 
Un secondo dopo e anche l’attacco demoniaco prodotto dalla katana** di Koga si abbatte sul corpo del nemico, costringendolo a schiacciarsi sul terreno.
 
Mi volto verso il mio mezzo demone per vederlo spiccare un balzo in aria, brandendo la sua spada.
 
- KONGO-BAKURYUHA! – esclama lui, facendo scendere in uno scatto la spada e generando l’attacco più potente di Tessaiga.
Un turbine costernato di diamanti appuntiti si materializza dalla spada e, non appena incontra l’incrocio dei vari attacchi demoniaci e non, crea un’esplosione assurda, illuminando tutto intorno a noi.
 
L’ultima cosa che riesco a vedere prima che la luce diventi troppo accecante, è Inuyasha che, attratto dalla forza di gravità, atterra a qualche metro da me.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Il boato che ne deriva è assordante.
Una miriadi di pezzi di legno, pietre e oggetti vari, vengono scaraventati via dall’onda d’urto generata.
Senza pensarci un attimo, individuo non senza poche difficoltà Kagome, a causa dell’accecante luce generata dai nostri attacchi sincronizzati, per farle da scudo umano.
Cerco di circondarla con le mie braccia come meglio posso, sperando che la mia veste la protegga da eventuali oggetti vaganti.
Le sue esili braccia si vanno a chiudere dietro la mia schiena e respiro di sollievo quando mugugna qualcosa contro il mio petto.
 
“Stai tranquilla è tutto finito” avrei voluto dirle, ma la spinta dell’onda d’urto mi costringe a concentrare tutte le mie forze sulle mie gambe, provocando nella mia gola solo dei semplici brontolii di sforzo.
Nonostante il mio essere semi demoniaco, sono costretto ad utilizzare Tessaiga per crearmi un appiglio solido al terreno.
Lascio a malincuore la mia duplice presa su Kagome e mi decido a conficcare la mia spada nel terreno.
 
Onde di calore, misto a detriti si infrangono sulle pareti rocciose e sulla mia schiena.
- Non aprire gli occhi Kagome! Stringiti forte! – le urlo per paura di non essere sentito, nonostante la vicinanza.
La sento annuire e nascondere meglio il suo viso tra il mio petto e il collo. Non voglio che qualche cosa le entri dentro gli occhi… a questa velocità, rischierebbe di rimanere cieca.
 
Cerco con lo sguardo Miroku, tranquillizzandomi nel vederlo nascosto dietro a un immensa roccia assieme a Kirara e Kikyo.
Se gli succedesse qualcosa, Sango non me lo perdonerebbe mai. E francamente nemmeno io.
 
Improvvisamente, sento la donna fra le mie braccia irrigidirsi e allentare leggermente la presa.
- Kagome! Resisti un altro po’! – le dico, stringendola meglio contro il mio petto, mentre la sento biascicare il mio nome.
Deve essere stremata.
 
Chiudo gli occhi e mi concentro per non finire nel burrone a pochi metri da noi.
Se abbasso per un secondo la guardia, rischiamo di venire trascinati nel vuoto.
Altri pochi secondi e finalmente il tornado che si era creato inizia a scemare.
Ringrazio mentalmente i Kami, quando posso lasciare la presa da Tessaiga.
 
Volto leggermente la testa per vedere lo scenario dietro di me.
Un senso di sollievo mi pervade, non appena mi rendo conto che Naraku è sparito dalla faccia della terra. Nemmeno uno straccio del suo vestito è rimasto intatto.
L’esplosione da noi generata, deve averlo polverizzato.
Un sorriso di vittoria mi appare sul volto senza volerlo.
Abbiamo vinto!
Dopo tanti inganni e perdite… Naraku non esiste più!
Solo una piccola sfera giace inerme nel punto in cui prima c’era il mio nemico.
La sfera dei quattro spiriti.
 
Osservo divertito Koga che, stremato per lo sforzo, cade in ginocchio portando le mani in avanti. L’onda d’urto deve averlo schiacciato contro una parete rocciosa della montagna, impedendogli qualsiasi movimento. Nonostante il dolore fisico però, noto un angolo della sua bocca alzarsi, facendogli assumere la sua solita faccia di demone strafottente.
Mio fratello invece, si limita ad estrarre la sua spada dal terreno, senza emettere nessun segno di emozione.
 
Riporto la mia attenzione sulla donna fra le mie braccia, depositandogli senza pensarci un bacio sulla fronte, infischiandomene di farmi vedere da tutti.
- E’ tutto finito Kagome… torniamo a casa… il nostro bambino ci aspetta – le sussurro a un orecchio, forse per tranquillizzarla, visto che è ancora abbracciata a me e non ha alzato lo sguardo.
 
- Kagome? – la chiamo, non ricevendo nessuna risposta.
 
Quando finalmente si decide a guardarmi, la sua espressione non mi piace per niente.
Ha lo sguardo offuscato e respira a fatica.
 
- Kagome che hai? – domando iniziando ad agitarmi.
Lei apre leggermente la bocca, ma subito dopo la richiude, abbassando lo sguardo e continuando a respirare affannatamente.
 
Automaticamente, lascio la presa su Tessaiga per portare la mia mano sul suo viso, costringendola a guardarmi.
Ma nel fare ciò, l’altra mia mano scende leggermente lungo la sua schiena e solo allora mi rendo che qualcosa che non va.
Mi blocco non appena il bordo della mia mano va a toccare qualcosa di solido e ruvido.
 
Il mio cuore smette per un secondo di battere, quando come un’ondata, l’odore del suo sangue mi arriva forte al naso.
Mi sporgo da sopra la sua spalla, dopo averla fatta aderire meglio a me e smetto di respirare quando noto un pezzo di legno conficcato nella sua schiena.
Inizio a tremare, non capacitandomi di vedere il suo vestito macchiato di sangue.
 
Vorrei chiamarla, ma il terrore di perderla di nuovo mi paralizza.
Non so quanti secondi passano, prima che un briciolo di lucidità mi permetta di muovermi.
Velocemente l’allontano quel tanto basta per vederla in volto.
Ha ancora il volto contratto in una smorfia di dolore e mi accorgo che sta faticando per tenere gli occhi aperti.
 
Il suo nome mi esce in maniera cosi straziante che perfino gli altri capiscono che c’è qualcosa che non va.
Con delicatezza, tolgo quel maledettissimo oggetto, struggendomi nel vedere la sua faccia dolorante.
La richiamo, per destarla dallo stato di torpore in cui sta cadendo e mentre lo faccio, nemmeno mi accorgo che una lacrima mi è sfuggita senza controllo.
 
Se solo le avessi dato la mia veste!!
Perché non ci ho pensato??
La potevo proteggere in maniera migliore!
 
- Kagome!! Ti prego non chiudere gli occhi!! – la supplico io, dopo essermi accorto che più il terreno si impregna dell’odore del suo sangue, più le sue forze vengono a mancare.
Copro la sua ferita con la mano, in maniera quasi febbrile, tremando per il terrore di quello che potrebbe succedere.
- Non lasciarmi, te ne prego… - sussurro a pochi centimetri dal suo viso, prima che senta una mano sulla mia spalla.
 
- Inuyasha, fa vedere! – esclama Miroku, inginocchiandosi e osservando la ferita di Kagome.
 
Sudo freddo, quando noto la sua espressione afflitta.
- Non è grave, vero?!? – gli chiedo, pregando tutti i Kami che mi dica che è curabile.
Non posso pensare di vivere senza di lei! Adesso che è tutto finito!
Adesso che posso vivere una vita felice con la mia famiglia!
 
Lui non mi risponde e continua ad aggrottare le sopracciglia mentre sta studiando la schiena della mia donna.
 
- Maledizione Miroku!! Dimmi qualcosa!! – gli grido, sentendo il mio sangue ribollire per la frustrazione.
 
Ma quando si decide finalmente ad alzare lo sguardo su di me, mi destabilizza.
I suoi occhi non mi trasmettono quello che mi sarei voluto sentir dire.
 
- E’… è profonda la ferita… - pronuncia solamente.
 
Forse è il modo in cui lo dice.
Forse è Kagome che respira a malapena… ma tutto ciò mi fa pensare al peggio.
Un ringhio mi fa vibrare la gola e scruto Kagome in cerca di idee per risolvere il tutto.
 
- Dobbiamo portarla subito da qualcuno per farla visitare! – esclamo io, senza nemmeno pensarci.
So bene che il primo villaggio è a parecchi kilometri di distanza.. e l’altezza a cui ci troviamo non aiuta per niente.
 
Non aspetto nemmeno la risposta di qualcuno, che tento di alzarmi con Kagome fra le braccia.
Tuttavia sono costretto a desistere da quello che stavo facendo, poiché non appena mi muovo, un lamento di Kagome mi da la prova che sto solo aumentando le sue sofferenze. E infatti un rimprovero del bonzo non tarda ad arrivare.
- Inuyasha aspetta! Non possiamo muoverla! Il sangue  uscirebbe solo più velocemente.. –
- E allora che facciamo?? Io non me starò qui senza far niente! –
- Io… io… - balbetta indeciso lui, in difficoltà.
 
Una parte di me capisce che dal suo modo indeciso, si cela qualcosa di tragicamente orribile.
Lui ha sempre avuto la parola pronta. Sempre.
Se stavolta è in difficoltà, significa che non sa solo come dirmelo.
E per essere arrivati a questo punto significa solo una cosa…
Una cosa che non voglio sentirmi dire però.
 
- Allora correrò a prendere con la forza un dottore! Cosi.. –
- Inuyasha! – mi interrompe lui, guardandomi con… pietà? – …per fare cosa? –
 
Rimango un attimo interdetto, sgranando gli occhi per la sbigottimento di quello che mi sta dicendo.
Mi sta chiedendo di stare qui ad aspettare… che muoia?
Davvero crede che mi possa arrendere cosi??
 
- Idiota! Per fare cosa??? Mi pare ovvio!! La sua ferit.. – ma il mio amico mi interrompe di nuovo, dandomi una coltellata piena dritta nel cuore.
- E’ troppo profonda la ferita! –
 
Un brivido mi corre lungo la schiena al pensiero di perderla.
Non qui.
Non di nuovo!
 
- E’… troppo grave… non si possono guarire ferite così grosse e profonde.. un umano non può farcela… - afferma lui, abbattuto per avermi dato questa notizia.
 
Deglutisco a malapena e dopo aver cercato una qualche soluzione fra le pietre e il cielo, mi decido di fermare il mio sguardo sulla donna fra le mie braccia.
 
Il mio cuore fa una capriola, quando i suoi occhi si posano su di me.
Quante volte li ho sognati?
Quante volte mi sono ritrovato a desiderare di essere osservato con amore come solo lei poteva fare?
 
No…
Non posso permettere che muoia!
 
Scuoto violentemente la testa, non appena un mezzo sorriso le solca le labbra, facendomi sentire uno schifo.
Non l’ho saputa proteggere di nuovo!
Dannazione, dannazione, DANNAZIONE!
 
- No!! Ci.. ci deve essere un’altra soluzione!! Deve esserci!! – dico io esasperato, appoggiando la mia fronte su quella di Kagome.
 
- In effetti… c’è – afferma Koga, dietro di me.
 
Mi volto velocemente verso di lui, per ascoltare quello che ha da dire, ma quello che vedo mi fa finalmente respirare di sollievo.
Come ho fatto a non pensarci??
Ero talmente sconvolto, che me ne ero dimenticato.
 
Si avvicina a me zoppicando e posa sulla mano di Miroku, dal momento che io sto tenendo Kagome e provando a bloccare l’emorragia, il potente gioiello di cui mi ero completamente scordato.
La sfera dei quattro spiriti… come ho fatto a non pensarci??
Se Kagome esprime il desiderio di rimanere in vita…
Oddio che stupido ad essermene dimenticato!
 
Osservo rapito e sollevato la sfera passare dalla mano virile di Miroku a quella piccola e fragile di Kagome.
- Kagome… devi dire ad alta voce il desiderio di voler continuare a vivere… - le dico io, sorridendo e tremando per l’adrenalina che mi sta scuotendo fino al midollo.
Per un momento, ho pensato di doverle dire addio.
Non sarei stato pronto… non lo sarò mai, credo.
 
Le appoggio la mia fronte sulla testa, ripetendole le stesse parole, visto che non mi ha ancora risposto.
E’ ferma, respira a fatica, che aspetta a pronunciare il desiderio?
 
- Kagome? – la chiamo io preoccupato, allontanandomi quel tanto basta per vederla in viso.
Che cosa ha? Non ce la fa a parlare?
 
Sto per chiedere a Kikyo se posso esprimere personalmente il desiderio, anche se si tratta di una vita altrui, visto che la sfera è sempre stata utilizzata da chi l’aveva presa.
Nessuno ha mai utilizzato la sfera per cambiare il futuro di un'altra persona, che io sappia.
Ma la voce debole di Kagome mi spiazza, inchiodandomi al suolo e impedendomi di fare ciò che pensavo.
 
- N-no… non è… il giusto desiderio… -
 
Sgrano gli occhi, non aspettandomi una frase del genere.
Che.. che diavolo significa?
 
- Kagome?? – provo io, sperando vivamente di aver capito male.
- Non è il giusto.. desiderio, Inuyasha… - mi sussurra lei, guardandomi negli occhi, aggrottando le sopracciglia, forse per lo sforzo, o forse per la consapevolezza di starmi uccidendo dentro – Non posso esprimerlo… -
 
- Si che puoi! Basta che dici di voler vivere! – sbotto io, non capacitandomi di come siamo potuti arrivare ad una situazione simile.
Finalmente troviamo la soluzione per la sua ferita… e lei si rifiuta di coglierla?? Ma è impazzita??
 
Lei mi guarda senza proferire parola, come se non avessi detto nulla.
Come se volesse imprimere nella mente il mio volto.
Aspetto con ansia una sua parola, fino a che una lacrima le bagna una guancia.
Adesso è troppo!
 
- Perché?? Perché mi fai questo?? – le domando, arrabbiato.
Lei lo sa quanto quelle parole significano per me… “non posso…”
Dannazione! Non può??
E a Inuki non ci pensa?? A me?
 
- Al diavolo il giusto desiderio!! – grido io, al limite della sopportazione. – Non c’è un'altra soluzione per guarirti Kagome! Lo capisci? –
- Io… si… ma se esprimo quel desiderio, la sfera rimarrà dentro di me e rimarrò in vita fino a che un altro demone tenterà di impossessarsene.. –
- Io non lo permetterei mai! Ti protegg… - ma la voce debole della mia compagna mi interrompe, creando una marea di emozioni contrastanti fra loro.
- Non hai capito… quello che voglio dire… - mormora lei, tossicchiando nel frattempo per lo sforzo immane che sta facendo per rimanere sveglia - … finché ci sarà la sfera… nessuno sarà al sicuro… altri demoni verranno in futuro per il potere della sfera… e altre vite periranno per colpa di questo ciondolo… -
 
L’osservo sbigottito studiare quella piccola sfera fra le sue dita.
Anche gli altri non hanno ancora detto una parola.
Sono tutti sconcertati quanto me.
Nessuno ha il coraggio di dire nulla… a parte me ovviamente.
 
- E a Inuki non pensi? Preferisci un utopica pace a tuo figlio? – lo dico con rabbia, scattando le orecchie per cercare di calmarmi.
Non può chiedermi di accettare questa decisione.
Morire per la salvezza di tutti…
No… non lei, non Kagome!
Perché, fra tutti, proprio lei deve sacrificarsi??
- Certo che si… ed è proprio per questo che devo farlo! Io…  io voglio che viva serenamente… se la sfera diventasse un tutt’uno con me, sarebbe sempre esposto a rischi.. e anche tu lo saresti.. – dice lei, accarezzandomi il volto, facendo uno sforzo sovraumano per muovere la mano.
 
 
 
 
 
 


 
 
 
 
Lo vedo, è sconvolto, non riesce a capire come io possa dire una cosa del genere.
Le fitte alla schiena sono allucinanti e inizio a sentire freddo.
Nonostante sono tutti molto vicini a me, a parte Kikyo e Sesshomaru, sento le loro voci lontane, come sussurrate.
Fatico per tenere le palpebre aperte, ma sono diventate ormai dei macigni insopportabili.
 
- Non dire cosi Kagome! Ti ho promesso che non ti avrei mai fatto mancare niente!! Preferisco morire in una battaglia, piuttosto che perderti adesso! –
 
Eccolo, di nuovo.
Quel senso di impotenza che si veniva a creare dentro di me ogni qualvolta che lui combatteva per me.
Rischiava la sua vita per la mia e io non potevo farci nulla.
Pregavo ogni volta i Kami che avessero pietà di lui..
Non voglio che il mio futuro sia cosi.
Non voglio mettere a rischio la vita delle persone che amo.
Inuyasha e Inuki sono la mia famiglia… sono più importanti della mia stessa vita.
 
- Inuyasha ha ragione, divina Kagome… - mi dice Miroku, in aiuto al suo amico - … se questa è la tua possibilità di salvezza, prenditela! Al futuro ci penseremo… -
 
Un mezzo sorriso affiora sulla mia pelle, nel guardarlo con quell’espressione afflitta.
Davvero buffo.
Sebbene penso sia lui, la persona più intelligente fra i presenti, mi vuole fare desistere dal mio volere di esprimere il giusto desiderio.
Anche lui sa che è cosi. In futuro arriveranno nuovi demoni…
Ma piuttosto che vedere un’amica morire e un amico soffrire, preferisce negare l’evidenza.
 
Gli altri continuano a tacere.
Chi per carattere, penso divertita io.
E chi perché sotto sotto pensa che sebbene sia in punto di morte, la verità l’ho detta…
Però, per rispetto di Inuyasha, non da parola ai propri pensieri.
Quale persona suggerirebbe al compagno di lasciar morire la donna che ama per il bene di tutti?
Solo persone egoiste…
E Koga non lo è.
Senza contare che, a suo modo, mi vuole ancora bene. Come Miroku, non sopporterebbe di vedere un amica morire…
 
Kikyo invece… sebbene abbia aiutato a sconfiggere Naraku, non è nelle condizioni per proporre una cosa del genere.
Penso che Inuyasha la potrebbe uccidere se solo si azzardasse a dire di lasciarmi morire.
Ma appena il mio sguardo stanco si va a posare sul suo attento, capisco, senza bisogno di ulteriori parole, che lei la pensa uguale a me.
La sfera deve essere eliminata.
Non c’è altra maniera per garantire la pace in questo mondo assurdo, pieno di creature sovrannaturali e demoni.
 
- Kagome? – mi chiama l’uomo che amo, strappandomi una lacrima nel vederlo cosi agitato – hai capito? Non pensare al futuro! Continua a vivere con noi… con me –
 
Con le lacrime agli occhi per quell’ultima frase straziante, annuisco con il capo, venendo subito baciata sulla fronte.
E’ cosi forte e letale… ma sa anche essere dolce e attento… alcune volte mi chiedo come possa essere stata cosi fortunata ad aver trovato un ragazzo del genere.
Vivere con lui… è la cosa più bella che io possa desiderare.
 
- Pronta? – mi bisbiglia lui, aiutandomi a portare la sfera dei quattro spiriti, vicina al mio petto.
Ogni respiro è un paletto doloroso, conficcato nella schiena.
Fatico per mantenere la mente lucida.
 
- Sfera dei quattro spiriti – mormoro, prima che il gioiello fra le mie mani cominci a brillare.
 
Mi sorride, sfinito per tutte le emozioni provate fino a ora.
E’.. bellissimo quando fa cosi…
….
Vorrei solo aver visto più spesso il suo sorriso…
- Desidero… che tu sparisca! Per sempre! -
 



 
 
Angolino dell’autrice:
 
 
* E’ un attacco di Tokijin che letteralmente si traduce con “Onda d’urto del drago azzurro”. E’ una tecnica speciale che appare solamente nell’anime, poiché non è originaria del manga
 
**Koga porta sul fianco una katana che non gli abbiamo mai visto usare.. siccome, a parer mio, non è il tipo che porta con sé oggetti di solo scopo decorativo, ho pensato che, sebbene nell’anime non usa mai tale katana, sarebbe stato utile che in questo frangente che la utilizzasse. ^__^
 
 
 
Ciao a tutti!! :D
Dopo mesi che non pubblico, eccomi di nuovo qua.
Finalmente ce l’ho fatta! Non so come scusarmi per tutto il tempo che vi ho fatto aspettare.. ma per fare questo capitolo ho sudato sette camicie! Le scene d’azione ho scoperto che non fanno proprio per me!! XD
Riguardo al finale… lo so che mi volete ammazzare tutti quanti, ma ormai mi conoscete! ;D Se non finisco il capitolo con la suspance non sono contenta! XD
Kagome ha espresso il giusto desiderio per lo meno… nel prossimo capitolo, ci sarà l’epilogo della storia!
E a proposito di questo, io ho già in mente come far finire la storia, ma mi piacerebbe sapere anche il vostro parere al riguardo ^__^
Soprattutto anche su quello che pensate di questo capitolo, che a rileggerlo non capisco mai se ho fatto un buon lavoro o meno.
Spero tanto che vi sia piaciuto ^__^
 
Grazie mille a tutti!! <3 <3 <3
Bacioni
 
Saphira_chan

 

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Capitolo 32
*** Il giusto desiderio ***







 
 
 
Capitolo 32
 


 
Il giusto desiderio

 
 
 
 
- Desidero… che tu sparisca! Per sempre! –
 
Realizzo le sue parole non appena una luce potentissima si materializza davanti a me.
E’ un attimo. Il viso stanco della mia compagna viene completamente illuminato dal bagliore emanato dalla sfera dei quattro spiriti, ancora racchiusa nelle sue mani.
Non riesco a vedere altro che un intenso rosa chiaro, fino a che un rumore netto e deciso non squarcia il silenzio attorno a noi.
Poco a poco, la luce accecante diminuisce, permettendomi di vedere nelle mani di Kagome una polvere fluorescente scivolarle via dalle mani e scomparire nell’aria in una manciata di secondi.
 
Nessuno dei miei amici emette una parola.
Io non emetto una parola…
Continuo a fissare incredulo il niente fra le mani della mia donna.
Il niente… che fino a pochi secondi fa era la mia unica speranza di vivere una vita felice accanto alla donna che amavo.
 
Non riesco a formulare un solo singolo dannatissimo pensiero.
La rabbia di essere stato ingannato da Kagome mi dovrebbe spingere a fare o dire qualcosa… ma la mia bocca non accenna a muoversi, perché in realtà non è la rabbia che sto provando.
 
E’ la paura. Una tremenda paura che mi sta attorcigliando lo stomaco.
Per salvare noi e persino persone che nemmeno conosce, si è sacrificata distruggendo l’unico appiglio che aveva per sopravvivere...
Ha scelto la soluzione più giusta per eliminare tutto il male della sfera.
La soluzione per me più dolorosa.
 
Un brivido di freddo mi percuote in maniera quasi vergognosa e sebbene ci siano tutti, sento i miei occhi inumidirsi.
 
La mano fredda di Kagome mi riporta alla realtà, facendomi sgranare gli occhi e riprendere dal mio stato quasi catatonico.
 
- Scusami.. – sussurra lei, con un debole sorriso di compassione.
 
Scusami?
Di cosa Kagome? Di averti fatto esprimere il desiderio? Di non averti saputo proteggere?
Di lasciare me e Inuki da soli??
Di cosa dannazione!?!?
 
- …Perché? – sussurro a malapena io, continuando a fissarla incredulo.
 
- Inuyasha… -
 
- Perché…?!? – Ripeto, sentendo il mio cuore battere all’impazzata nel mio petto.
Ogni secondo che passa tutto diventa più reale.
Realizzo sempre di più, che la donna che amo sta per morire fra le mie braccia.
 
-PERCHE’? – le grido io con voce roca, mentre le prime lacrime vanno a bagnare le mie guance.
 
Parlami maledizione! Dimmi che c’è un’altra maniera per non lasciarti morire!
Dimmelo dannazione!!
 
- Perché ti amo.. – mormora lei, in maniera impercepibile, facendomi sobbalzare nel percepire il peso di quelle due parole, pronunciate in punto di morte - … e amo anche nostro figlio… farei di tutto per sapervi al sicuro… -
 
Una smorfia di sofferenza si dipinge sul suo volto e io mi sento morire dentro nel vederla così.
Non doveva succedere tutto questo!
Non PUO’ succedere davvero.
 
- Ascoltami bene – le dico io, mettendole una mano sulla guancia – devi resistere, ok? T-ti porterò un medico quassù da te, va bene?? –
Non so nemmeno cosa sto dicendo.
Il villaggio più vicino è  miglia e miglia di distanza.
So che pretendere da lei di lottare cosi tanto è una follia… ma… darle un’ultima speranza, sebbene incerta, è l’unica cosa giusta che mi sento di fare.
 
Tutto questo sangue… non mi fa pensare.
Sono totalmente terrorizzato dall’idea che se ne possa andare via per sempre che ho bisogno anche io di credere in una qualsiasi alternativa dello stare fermo ad aspettare che esali l’ultimo respiro.
 
- Kagome mi hai capito? Si.. si risolverà tutto… - le dico piano, mentre le mie lacrime non accennano a diminuire.
E’ sempre più pallida, fredda…
Non riesco a smetterla di guardarla negli occhi, se penso che mi rimane cosi poco tempo…
 
 
All’improvviso sento una mano poggiarsi sulla mia spalla.
Mi rendo conto che è Miroku solo quando il tintinnio degli anelli del suo bastone si scontrano tra loro e sul terreno duro della montagna. Si siede senza emettere una sola parola, se non facendo pressione con la sua mano sulla mia spalla.
 
Continuo ad accarezzarle con il pollice la guancia, morendo nel vedere la sua fatica nel tenere gli occhi aperti.
 
Mi mordo il labbro fino a sentire il sapore ferroso del sangue, sperando di deviare il dolore che sto provando. Ma è tutto inutile.
Mi sento vuoto.
Inerme.
Capace solo di guardare.
Guardarla andare via.
 
 
Percepisco l’odore delle lacrime del lupo randagio dietro di me.
Ormai tutti hanno capito cosa succederà a momenti…
Perché è solo questione di momenti…
E poi tutto sarà dannatamente diverso.
Avevo progettato una vita con lei.. altri figli… e invece…
 
Sento il bisogno di gridare, di spaccare qualcosa, ma l’angoscia di arrivare al momento fatidico mi blocca.
Non sapere quanto potrà resistere mi impedisce di fare qualsiasi cosa.
 
 
Cerco con tutte le mie forze di trovare altre parole per spezzare il silenzio che si è venuto a creare… ma la vicinanza di Kikyo mi fa sussultare.
E’ terribilmente vicina a noi.
Senza che io me ne rendessi conto, ha superato Miroku e si è posizionata davanti a me e Kagome.
Con la stessa leggerezza con cui si è avvicinata a noi, si inginocchia, non incrociando ancora il mio sguardo furibondo.
Lo sguardo di un uomo disperato e a pezzi… che non ha però bisogno del conforto da lei.
Ogni sua parola sarebbe un insulto per me o per Kagome.
Non dopo quello che ci ha fatto.
In questo momento non vorrei nessuno se non Kagome.. figuriamoci se in questi ultimi istanti ci voglio lei.
 
 
- Quando ho avuto l’occasione di esprimere il giusto desiderio, non l’ho fatto… - inizia a parlare lei, continuando a fissare il terreno -… ho dato priorità alle mie esigenze e sogni… sapendo nonostante, che la sfera sarebbe diventata parte di me… ma allora ero troppo presuntuosa per capire le conseguenze dei miei gesti. –
 
Sposta il suo sguardo impassibile su Kagome, sotto il mio ostile.
Anche solo permetterle di osservarla mi fa venire una voglia matta di ringhiare, per dimostrarle quanto io non mi fidi di lei.
 
- Se avessi ascoltato la voce della mia coscienza, avrei anche io fatto la cosa giusta… avrei scelto di eliminare la sfera una volta per tutte… -
 
Un sospiro soffocato della mia compagna attrae ogni mia attenzione.
Ormai ha gli occhi chiusi e respira a malapena…
 
Studio la sua figura snella e… bellissima..
Mi chiedo come possa essere stato cosi fortunato per essere stato scelto da lei come compagno di vita…
E tra poco lei non ci sarà più…
 
- Ma la mia voglia di continuare a vivere… di sfuggire alla morte ha prevalso… - continua a parlare lei, ma i miei occhi non accennano a staccarsi dalla figura semi incosciente tra le mie braccia.
 
- Ho… ho commesso molti errori nella mia vita… soprattutto con te, Inuyasha.. – il mio nome lo sussurra quasi, e io aggrotto le sopracciglia come per rispondergli, senza nemmeno guardarla.
 
- Io avevo scelto di essere una donna vivente per te… solo per poter vivere la vita quotidiana di una donna qualunque.. Ma adesso, non ho più ragione di lottare. Non adesso che sono di nuovo diventata una non-morta… Il mio corpo è solo l’involucro della mia anima… e non ho più ragione di lottare per continuare a vivere in un mondo non mio… -
La sento respirare sonoramente e, con la coda dell’occhio, voltarsi verso di me.
Con estrema riluttanza, alzo il volto per incatenare il mio sguardo ostile, con il suo tranquillo.
 
- Ho deciso di abbandonare questo contenitore di terra e ossa, per liberare la mia anima dai tormenti terreni che la affliggono… per riposare finalmente in pace. –
 
Deglutisco, incapace di fare altro.
La mia mandibola rimane tesa, come anche tutto il resto del mio corpo.
Sebbene sia sempre furioso con lei, sapere che tra poco cesserà di vivere pure lei mi spiazza.
Ma non intendo darlo a vedere.
Adesso le condizioni di Kagome mi premono di più.
La sua scelta mi lascia l’amaro in bocca… perché nonostante tutto, ho amato anche lei.
Ormai c’è rimasto poco o niente di quell’amore.. ma fa comunque male dirle addio.
 
Lottando contro me stesso, la continuo a guardare, non lasciando trapelare una minima emozione.
Annuisco impercepibilmente, come per esortarla a proseguire.
 
- Nonostante il mio cedimento per l’oscurità.. la luce della mia anima è rimasta intatta. La forza che mi ha permesso di lottare e di essere la potente sacerdotessa che sono, c’è sempre.. – mi spiega, portandosi una mano al petto.
 
Immediatamente una luce chiara sembra fuoriuscire dal suo torace e sussulto sorpreso, quando, come se fosse la cosa più semplice del mondo, mi sorride serenamente.
 
Mi viene un groppo alla gola quando realizzo che è a prima volta che me ne regala uno cosi spontaneo.
 
- Voglio usarla nel modo più giusto possibile… ho accumulato così tanto potere ed energia spirituale nel corso degli anni… che mi sembra quasi uno spreco portarla con me nel mondo dei morti… voglio usarla per salvarla. –
 
Sgrano gli occhi appena lo dice, e senza nemmeno pensarci mi dimentico di respirare.
Davvero.. davvero può farlo??
 
- Kikyo… - sussurro io, non sapendo più che dire.
Ho versato talmente tante lacrime, che non riesco più a fare un discorso sensato.
- Sei sicura? –
 
Non è una domanda la mia… è quasi una supplica.
E lei sembra capirlo.
 
Annuisce lentamente e sposta la mano che ha sul petto, sul torace di Kagome, trasportando così anche la luce tenue, che però via via si sta intensificando.
Una sensazione di calore mi avvolge e senza rendermene conto, la piccola luce che emanava Kikyo, si trasforma in qualcosa di splendente, quasi accecante.
Ormai tutto il suo corpo è circondato dall’ aurea bianca.
 
Sorrido come uno stupido non appena noto, con mio sommo sollievo, il volto di Kagome rasserenarsi sotto il tocco di Kikyo.
Sento il suo cuore riprendere a battere più velocemente e il colore della sua pelle ritornare ad una tonalità più rosata.
 
Mi volto di nuovo verso Kikyo, strizzando quasi gli occhi per focalizzare la sua figura ormai semitrasparente, al centro della sorgente luminosa.
Sembra così rilassata, serena…
Come se solo adesso abbia ritrovato la pace interiore.
 
- La sua vita adesso sarà più lunga di un qualsiasi essere umano…  ma non come quella di un demone… sarà una via di mezzo…  com’è anche la durata di vita di un normale mezzo demone.. –  mi spiega tranquillamente lei.
 
Sgrano gli occhi appena finisce di parlare..
Una vita… intera, al suo fianco.
Fin da quando ho deciso di diventare il suo compagno… ho sempre saputo che la mia vita sarebbe stata molto più lunga della sua.
I mezzo demoni non vivono millenni come i demoni… no, molto di meno..
Arrivare a un millennio, è la nostra prospettiva di vita più lunga.
 
Mi si inumidiscono gli occhi, immaginando di poter vivere con lei molto più a lungo di quanto pensassi.
 
Kikyo deve aver notato il mio stato commosso, e, inclinando la testa, porta l’altra mano sul mio viso.
 
- Scusami per tutto quello che ti ho fatto… e sii felice –
 
Il tempo di rivolgerle un sorriso di gratitudine e la sua figura viene completamente inghiottita dalla luce abbagliante di fronte a me.
Tutto intorno a me si riempie di frammenti di luce, che fluttuano nell’aria, spengendosi mano a mano che trascorrono i secondi.
 
 
Faccio un grosso sospiro, guardando il vuoto di fronte a me.
 
- Grazie.. – lo dico in un sussurro, quasi impercepibile.
Senza di lei, non sarei mai stato felice.
Sarei andato avanti per amore di mio figlio, ma una parte di me non ci sarebbe stata.
Sarebbe morta qui assieme a lei.
 
- Inuyasha! – il bonzo accanto a me, cerca di attirare la mia attenzione… ma non serve.
Niente mi distoglierebbe dalla mia Kagome adesso.
La guardo aprire stancamente gli occhi. Non resisto dalla tentazione di accarezzargli la guancia arrossata.
 
- Che… che cosa è successo? – domanda lei guardandosi attorno e poi incrociando il mio sguardo, in cerca di spiegazioni.
 
- Ti spiegherò tutto dopo.. adesso torniamo a casa.. – le dico solamente, prima di fare mia le sue labbra, infischiandomi di avere a nemmeno un metro di distanza il mio amico pervertito.
Nemmeno la presenza di Koga o di mio fratello mi importa.
Adesso voglio solo sentire che lei è… vera.
Voglio solo LEI.
Tutto il resto non ha importanza per me.
 
La sento rispondere al bacio, dopo un attimo di esitazione.
Sorrido all’interno del bacio, cominciando finalmente, dopo vari minuti di terrore, a respirare.
Adesso al suo fianco potrò superare qualsiasi difficoltà.
Potrò.. vivere la mia vita come ho sempre desiderato… con l’unica donna che abbia mai amato cosi tanto.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Guardo ammaliata i ciliegi in fiore colorare la foresta, respirando serena l’aria fresca di primavera.
La neve ha lasciato posto a nuovi profumi e a nuova vita. I fiori sembrano nascere con delicata innocenza sotto le continue folate di aria fresca.
Riporto dietro l’orecchio, con un movimento fluido, una ciocca di capelli caduta in avanti, colpa della brezza primaverile.
In questa giornata stupenda, non ho potuto far altro che uscire in giardino a riscaldarmi un po’ sotto i raggi caldi del sole.
Inarco leggermente il mento in avanti, godendomi meglio questa sensazione bellissima e chiedendomi cosa stiano facendo i miei amici.
 
Shippo sarà in chissà quale villaggio, ad allenarsi per diventare più forte… la sua partenza mi angosciò parecchio. Considero Shippo come un fratellino.. quindi è normale che di fronte alla sua decisione mi sia sentita in agitazione per lui…
Però, dopo lo stupore iniziale, ho compreso la sua forte voglia di continuare a viaggiare e a diventare piu forte, per difendere le persone in difficoltà.
Sono fiera di lui.
 
Mentre per quanto riguarda Sango, conoscendola, sarà uscita fuori a fare una passeggiata con la sua famiglia… da quando le gemelline hanno imparato a camminare, approfitta di ogni occasione per uscire fuori di casa e vederle correre tra le pianure verdeggianti, vicine al villaggio.
Inoltre, penso che al nuovo piccolo arrivato, un po’ di aria fresca faccia più che bene.
L’idea di chiamarlo Kohaku all’inizio mi aveva un po’ sconcertato… ma poi, dopo aver visto lo sguardo commosso di Sango, mentre lo cullava fra le sue braccia, ho capito…
I ricordi del fratello non potranno mai essere cancellati, ovviamente… ma in questo modo, ha onorato la sua memoria.
Sango mi ha confessato che l’idea era venuta a Miroku.
Aveva cominciato a piangere una bambina, quando realizzò ciò che il marito le aveva proposto.
Tutto sommato, penso fra me e me, sebbene ne abbiano passate tante quei due, finalmente hanno trovato la loro felicità.
 
Appoggio il cesto pieno di erbe appena raccolte accanto a me, per stare più comoda, visto che il materiale ruvido comincia a farmi prudere le gambe.
L’avevo portato con me fuori, convinta che avrei continuato a separare le foglie buone da quelle seccate, ma con questo sole… una volta seduta sul prato, non ho fatto nient’altro che rilassarmi.
Adesso ho persino da lavorare il doppio, visto che Rin ha abbandonato il villaggio… come io ho sempre sostenuto, al contrario di Inuyasha.
Lo sapevo che prima o poi, lei lo avrebbe fatto.
Invece Inuyasha continuava a dire che Sesshomaru non avrebbe mai acconsentito ad avere come compagna una semplice umana.
E invece..
Quando ha raggiunto l’età adulta, ha deciso di andare con il suo unico grande amore, il quale non ha rifiutato di averla al suo fianco.
Sorrido leggermente all’idea di loro due insieme… la vita sentimentale di Rin sembra tratto da uno di quei romanzi romantici in cui il grande demone cane è il tipico principe scontroso e glaciale, che si scioglie di fronte alla bellezza e alla purezza di una principessa.
Sospiro con aria sognante, sorridendo appena.
Sono felice per lei che i suoi sogni si sono avverati… in questi pochi anni che ho passato con lei l’ho vista crescere e sospirare dietro ogni regalo che Sesshomaru le offriva.
Sono stata adolescente anche io e so riconoscere uno sguardo innamorato quando lo vedo..
Quindi si, anche se prima che andasse via Rin avevo meno lavoro da fare, sono contenta che non sia più qui.
E’ con l’uomo che ama… e spero per lei che viva appieno tutte le gioie che la vita ha da offrirle.
 
Sospiro profondamente, guardando il cesto pieno di erbe accanto a me, valutando se ascoltare la vocina dentro la mia testa che mi sta dicendo di rimettersi a lavorare.
Ormai, sebbene abbia una famiglia, sono diventata la nuova sacerdotessa del villaggio e non posso permettermi di fare mancare qualcosa agli abitanti..
 
Con la coda dell’occhio noto una farfalla bianca posarsi su un fiore accanto a me, e subito dopo rialzarsi in cielo, con la stessa delicatezza con cui è arrivata.
 
Accantono definitivamente l’idea di lavorare oggi pomeriggio e mi abituo all’idea di riposarmi per un po’.
Appoggio delicatamente la testa contro l’albero dietro di me, socchiudendo gli occhi e godendomi la luce soffusa che intravedo dalle mie palpebre.
 
Sorrido immediatamente appena sento la risata di mio marito riempire il silenzio dell’immenso giardino in cui ci troviamo.
 
Chi l’avrebbe mai detto che sarebbe stato un ottimo padre?
La prima volta che ci siamo visti era così violento e rude… e invece adesso non c’è un solo istante in cui non gli vedo brillare gli occhi d’orgoglio per qualsiasi cosa dicano o facciano i bambini.
Già… Sono diventata mamma per la seconda volta con mia immensa gioia.. come anche quella di Inuyasha.
 
Sebbene la sua grande forza, non appena Inuki per gioco si lancia contro di lui, asseconda subito i suoi movimenti e si lascia spingere sul soffice manto erboso.
I fili d’erba ostacolano parzialmente la mia vista, ma posso notare ugualmente lo sguardo felice di Inuyasha che sta rivolgendo a Inuki a cavalcioni su di lui, fiero di essere “riuscito” a smuovere con la sua forza mio marito.
 
Ritorno con la mente alla notte in cui festeggiammo il nostro matrimonio.. tutto il villaggio era in festa.
I festeggiamenti durarono un giorno intero…
L’arrossamento delle guance di Inuyasha, ogni volta che qualcuno ci faceva le congratulazioni, è stata la cosa più tenera.
Lui, un valoroso guerriero con un coraggio da leoni, si imbarazzava ogni volta che qualcuno si mostrava gentile con noi.
E la cosa più dolce, era il modo in cui mi abbracciava e mi baciava… in maniera timida, per colpa delle persone vicine, ma non per questo meno intensa.
Ogni volta che mi sfiorava, potevo sentire l’amore a stento trattenuto di mio marito.
 
 
- Ho vinto, papà! –
 
La voce cristallina di Inuki è come un balsamo per le mie orecchie.
Ha già 5 anni, ed è diventato un bambino bellissimo.
E’ sempre più uguale a suo padre. E Inuyasha ne è orgoglioso. Tutte le volte mi dice che fa fatica a credere di aver fatto un bambino così… perfetto.
Perché ai nostri occhi, i nostri bambini sono così.. perfetti.
A prescindere dalla loro natura semi demoniaca.
Sono speciali cosi come sono.
 
- Anch’io, anch’io! –
 
La piccola Hikari, a pochi passi da loro, si alza goffamente in piedi e si avvia frettolosamente dal padre, tendendo le sue manine verso di lui.
Ha da poco cominciato a camminare, ma già inizia a correre come un peperino.
Mio marito, che si era appena alzato col gomito per guardarla, viene di nuovo spinto per terra da quel piccolo terremoto di appena un anno.
Lo sento ridere felice, mentre abbraccia i nostri due figli.
 
La mamma, Sota e il nonno stravedono per loro…
Sebbene solo io non posso attraversare il pozzo, sia Inuyasha che i bambini, avendo sangue demoniaco in corpo, possono farlo.
Spesso, quando mio marito porta i bambini da loro, mi fa avere delle lettere, foto o video di quello che sta succedendo nel futuro.
E io ricambio sempre, scrivendogli lettere di quanto felice sia con Inuyasha, Inuki e Hikari… identica a me, se non per le due orecchiette nere che le spuntano da sopra la testa e per gli occhi ambrati, identici al padre.
 
- Ehy! Non vale due contro uno! – esclama Inuyasha, mostrandosi più autoritario possibile, ma sorridendo al tempo stesso.
 
Entrambi i nostri figli iniziano a ridere, ma la loro attenzione viene subito catturata dalla grossa farfalla bianca che prima era comparsa accanto a me.
 
Hikari si alza subito in piedi e, accompagnata dal fratello, si mette subito a inseguirla.
Il sorriso innocente sul suo volto, mentre cerca di acchiappare quell’insetto, grande quasi quanto la sua mano, mi fa sentire in pace con me stessa.
Vedere quei due piccoli terremoti, tenersi per mano, mi fa sentire felice, di essere dove sono.
Accanto al mio mezzo demone.
 
Come se avesse sentito i miei pensieri, si alza, mettendosi seduto.
Mi regala uno dei suoi sorrisi migliori.
E il mio cuore, come ogni volta, perde un battito.
Credo che non mi abituerò mai a tutto questo.
E’… è talmente perfetto che quasi non ci credo.
 
Ricambio il sorriso, notando divertita un repentino scatto delle sue orecchiette bianche.
 
Le risate dei nostri bambini lo distraggono dal mio sguardo attento. Studio il suo volto sereno, mentre guarda i bambini giocare.
 
Abbasso il viso e poggio una mano sul mio ventre, ancora piatto, ma che nei mesi avvenire non lo sarebbe più stato.
 
Inuyasha ancora non sa nulla, ma gli farò una sorpresa stasera.
 
La vita sta di nuovo crescendo dentro di me, e mio marito se ne prenderà cura, come ha promesso.
Ci proteggerà, non ci farà mancare niente…
Ma per essere felice mi basta solo essere con la mia famiglia.
Con lui, con i bambini…
Solo questo.
 
 
Un tempo mia madre mi disse:
“Vivi la tua vita bambina mia. Non pensare al passato, ne al futuro. Pensa solo a vivere il presente, con le persone che ami. Lotta per qualsiasi cosa tu ritenga giusta e sii fiera delle tue scelte… perché se c’è una cosa che so, è che noi siamo chi decidiamo di essere, e lo decidiamo attraverso le nostre scelte… se affronterai la vita con questo stile di vita, troverai la felicità tesoro mio… ”
 
 Chiudo gli occhi, sentendo solo le risate dei bambini.
 
Adesso ho capito appieno ciò che mi avevi detto mamma.
Era tutto dannatamente vero.
Perché finalmente, grazie a Inuyasha, sono riuscita a trovarla
La mia felicità.
 
 
 
Fine
 
 
 
 
 
 
Angolino dell’autrice:
 
Ciao a tutti!!
Scusate per l’IMMENSO ritardo! Tra pochino passava un anno dall’ultimo aggiornamento XD
Quindi chiedo venia da tutti voi … ma l’università mi ha tolto tantissimo tempo e purtroppo anche l’ispirazione mi era venuta a mancare..
Anche se non sapevo da dove iniziare, mi sono autoimposta di scrivere quest’ultimo capitolo..
Mi rendo conto che non è lunghissimo... ma infatti ho pensato a questo capitolo finale come una sorta di riepilogo
Mi spiace molto avervi fatto aspettare cosi tanto.
Spero di non aver deluso le vostre aspettative con questo finale!
 
Comunque sia, bello o brutto che sia, finalmente questa storia è ufficialmente conclusa!! ^__^
Mi sono divertita un sacco a scriverla e ancora di più a leggere i vostri commenti d’interessamento.
E’ solo grazie a voi che sono arrivata alla parola “fine” di questa storia :)
Le vostre recensioni mi hanno incoraggiato a continuare a viaggiare con la fantasia e vi ringrazio tantissimo per questo <3
 
 
Inoltre voglio ringraziare anche tutte le persone che hanno messo la mia fiction fra le ricordate, seguite o preferite :)
 
 
 
Ringrazio tantissimo tutte le 29 persone che hanno messo questa storia nelle ricordate: <3
 
1 -
Ayuna
2 - CarlottAlien
3 - choppy_choppy
4 - claudunk
5 - coccolona
6 - crazyforzaynsvoice
7 - deddolina94
8 - Emmeci
9 - Eriisachan
10 - fragiolinayoyo
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12 - fresia
13 - Jasminevampire
14 - Kicka
15 - Kyuube
16 - Mayya
17 - Miriam_M
18 - namie98
19 - Overwhelms
20 - Renee13
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22 - Sara31
23 - serenella94
24 - stylvnson
25 - tempesta16
26 - vero2000
27 - Verovero95
28 - welcometomywonderland
29 - _Fiore di Loto_
 
Grazie mille a tutte le 187 persone che l’hanno messe nelle seguite, nonostante i miei lentissimi aggiornamenti:  xD  <3
 
1 -
83ginny  
2 -
Aine  
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118 -
Nicole221095  
119 -
Noa_Yoshi  
120 -
Okami chan  
121 -
Onix303  
122 -
over_the_horizon  
123 -
Petalidirosa  
124 -
Petrin  
125 -
PiccolaNeko  
126 -
pillina28  
127 -
Placebogirl_Black Stones  
128 -
poricani  
129 -
Rain Princess  
130 -
rainbow1Dsplash  
131 -
Ramocla  
132 -
Reila1997  
133 -
Renee13  
134 -
Robberta847  
135 -
robychan88  
136 -
RoseAxel89  
137 -
sailorm  
138 -
Sakura_flower  
139 -
SaraBianki  
140 -
Sara_Chuck  
141 -
savi31  
142 -
sburbiz91  
143 -
Schully  
144 -
Scorpioncina  
145 -
Selene6  
146 -
Semmy94  
147 -
serena4869  
148 -
serenella94  
149 -
serin88  
150 -
Sesshomaru_sama  
151 -
sgabalaba  
152 -
Shadow24  
153 -
shari19  
154 -
shiroganegirl  
155 -
sister C  
156 -
Sonny_chan  
157 -
stars92  
158 -
summer_day  
159 -
sunny01  
160 -
Susy_v275  
161 -
Syberie  
162 -
tempesta16  
163 -
thalia19  
164 -
The queen of darkness  
165 -
TheLadyVampire97  
166 -
thereader  
167 -
the_vampire_girl  
168 -
Tommy 531  
169 -
Trusciola  
170 -
twilightina92  
171 -
Unicornsville  
172 -
valuz89  
173 -
Veronica91  
174 -
Windancer  
175 -
xMooNxMagYx  
176 -
xxMoonLightxx  
177 -
Yin Yang  
178 -
zaffiredream22  
179 -
zero2757  
180 -
_angel91_miao  
181 -
_corvo_  
182 -
_Fiore di Loto_  
183 -
_Fy  
184 -
_Kiiko Kyah  
185 -
_missMusic_  
186 -
_Saretta88_  
187 -
_sesshomary  
 
 
E un grazie ENORME a tutte le 200 persone che l’hanno messe nelle preferite: <3 <3 <3
 
1 -
16lorena94  
2 -
8_KaGoMe_8  
3 -
Akane10  
4 -
Akane_Yuki  
5 -
Alex Uchiha  
6 -
Alexandra Acp  
7 -
Alis2201  
8 -
Ali_chan  
9 -
angel blu 90  
10 -
angelosenzali  
11 -
Angy 01  
12 -
anime_manga4ever  
13 -
Anjhela91  
14 -
Antonella84  
15 -
APTX_4869  
16 -
arcobaleno2014  
17 -
Aredhel92  
18 -
ari chan  
19 -
Arte Prime  
20 -
Arte_mis  
21 -
Aryka90  
22 -
ASAKY_CHAN  
23 -
Asra  
24 -
Ayuna  
25 -
babyclover99  
26 -
Ballerina90  
27 -
bella2012  
28 -
bettyc  
29 -
bianca___  
30 -
Blue water  
31 -
BrightIncubus  
32 -
C r y  
33 -
carlotta101  
34 -
CarlottAlien  
35 -
Cherry1  
36 -
CherryLove98  
37 -
Chiara_chan  
38 -
chidorisama  
39 -
Chocola_22  
40 -
choppy_choppy  
41 -
Chris_and_Sam02  
42 -
cicci89  
43 -
claudunk  
44 -
coccolona  
45 -
crescentmoon494  
46 -
criminol  
47 -
dancemylife  
48 -
deddolina94  
49 -
deleyasha  
50 -
DestinyandLove  
51 -
didismile94  
52 -
Dreamer_14  
53 -
Eden891  
54 -
electrath87  
55 -
elesti  
56 -
elita  
57 -
ellina  
58 -
ErikaGiorgia  
59 -
FanGirl91  
60 -
Fast  
61 -
Fa_Je1195  
62 -
Fiore_di_ciliegio02  
63 -
flyikary19  
64 -
frabulous  
65 -
fragiolinayoyo  
66 -
francypaglia  
67 -
FraPe  
68 -
funghettabrontolona  
69 -
gabriella92  
70 -
gattinabianca  
71 -
genevive  
72 -
giada1999  
73 -
Ginger Snaps  
74 -
giu e lu  
75 -
giuggy21  
76 -
Giulpa  
77 -
Grillo_che_parla  
78 -
Harmony95  
79 -
Hikaru_Tsuki  
80 -
Himeyasha 95  
81 -
ikuyo  
82 -
ilary91  
83 -
ilCiccio  
84 -
ilovebooks  
85 -
INU16  
86 -
inulena  
87 -
inumi16  
88 -
Inuyasha97  
89 -
inuyashaandKagome_love  
90 -
inuyashaekagomeful  
91 -
inuyasha_forever  
92 -
Inu_chan  
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iolm  
94 -
Janelle_  
95 -
jihen  
96 -
Jordy Klein  
97 -
Kadiri95  
98 -
kaggi18  
99 -
kagome67  
100 -
Kagome_628  
101 -
Kamelya  
102 -
kaori_kuran  
103 -
Kappa2012  
104 -
KatyaSon  
105 -
KerimaGirl  
106 -
Kicka  
107 -
Kira_San  
108 -
Kirito_93  
109 -
Kitsune 93  
110 -
kiwi2000  
111 -
Koishiteru  
112 -
kris88  
113 -
krystal86  
114 -
Lady Devonne Isabel  
115 -
lady luna love  
116 -
ladyathena  
117 -
Lady_Dragon99  
118 -
Laletterarossa  
119 -
Lena_chan  
120 -
liliana87  
121 -
LittleNatsume  
122 -
LoLa_164  
123 -
Lory_lv  
124 -
Lucry_Chan  
125 -
ludovica02  
126 -
Luffy_Mugiwara  
127 -
Lullaby 99  
128 -
Lullaby986  
129 -
LullabySunshine  
130 -
LuShita  
131 -
LuttyTheKiller  
132 -
Luxyasha  
133 -
LysL_97  
134 -
Maddy_6  
135 -
Mara Cullen  
136 -
marianaG  
137 -
Marie_  
138 -
martachan  
139 -
Marti_Stade  
140 -
Megflog90  
141 -
Meli_Chan_24  
142 -
Mia794  
143 -
Michaelsvoice  
144 -
Michiyo_Asuka  
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Miki Koishikawa 93  
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Miky_chan95  
147 -
misaki_009  
148 -
MissManga99  
149 -
Miss_Weasley94  
150 -
momyna92Chanel  
151 -
moonlight91  
152 -
nadja_chan  
153 -
Napee  
154 -
NekoYasha99  
155 -
Night_chan  
156 -
obi_wan kenobi  
157 -
Onix303  
158 -
OoO_SweetBreath_OoO  
159 -
Oscar990  
160 -
Overwhelms  
161 -
passamonti  
162 -
Pchan05  
163 -
Placebogirl_Black Stones  
164 -
pulce852004  
165 -
Ranmasha  
166 -
Red Moon  
167 -
Rehara  
168 -
Renee13  
169 -
sailorm  
170 -
SaraBianki  
171 -
Saruccia  
172 -
sasusaku4everlove  
173 -
shana93  
174 -
Shiori14  
175 -
star_of_darkness  
176 -
Strawberry Sweet  
177 -
SUGAR ONIGIRI  
178 -
Susy_v275  
179 -
SweetAinwen  
180 -
SweetHolly  
181 -
Trusciola  
182 -
Tsubasa Hope  
183 -
Tully_  
184 -
turbine rosso  
185 -
Usui Jaeger  
186 -
valespx78  
187 -
valuz86  
188 -
Vanilla_91  
189 -
Verovero95  
190 -
vicky_luna_hacyko_93  
191 -
xMooNxMagYx  
192 -
Yamaken  
193 -
Yasha 26  
194 -
yuki_kaggy  
195 -
Yunko_92  
196 -
Zaulamagica  
197 -
_Amaterasu_  
198 -
_Baka Baka_  
199 -
_Fiore di Loto_  
200 -
_sesshomary  
 
 
 
Spero che vi sia piaciuta la mia storia :)
Bacioni <3
 
Saphira_chan 

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