Che mondo sarebbe senza Blair

di firephoenix
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


Avvisi:

Come al solito i pensieri sono in corsivo... in più i personaggi potrebbero essere un po' ooc però non so... bè ditemi voi e buona lettura! :)

 

 

Pov. Liz

Caro diario...

è così che si inizia di solito, vero? Insomma, diciamocelo, non ho mai scritto su un diario e nei film di solito si inizia così quindi... ehi senti e se iniziassi con una cosa tipo “ehi bello” o “come ti butta amico?” non sarebbe più originale? Magari posso darti un nome! No, pessima idea considerato che di questi tempi c'è solo un nome che mi gira per la testa... mamma santa mi sento come quelle ragazze associali in preda agli ormoni che scaricano tutto su un diario rosa shocking con le piume! Però dopotutto io ho delle amiche e tu non hai le piume perciò... perché cazzo non ti butto nel cesso e parlo con le mie amiche? Probabilmente perché le suddette sono troppo impegnate con i loro morosi del cavolo e poi perché in questo momento al “cesso” c'è Kid che si fa la doccia... ecco, lo sapevo... non riesco a passare 5 minuti senza pensarci... ma porca di quella vacca!!!!!! Perché cazzo non mi hai lasciato dov'ero invece di raccattarmi su per la strada con quello sguardo da superiore e trasformarmi da “demone di Brooklyn” a “cagasotto di Death City”?? Perché non te ne sei andato semplicemente e non mi hai lasciato con mia sorella?? Perché hai costretto la mia anima e il mio cuore ad attaccarsi indissolubilmente a te?? Perché non mi hai lasciato


«...libera»
Sussultai e, chiudendo il diario con uno schiocco secco, mi girai fulminea in direzione di chi aveva parlato. Death The Kid, shinigami, coinquilino, shokunin nonché colui di cui sono pazza, se ne stava fermo esattamente al centro della porta di camera mia con le braccia incrociate al petto muscoloso e con indosso solo un asciugamano intorno alla vita. I capelli corvini, fradici, gli ricadevano sensualmente sulla fronte e sul collo e le gocce d'acqua che ne scaturivano scendevano lentamente sul suo corpo delineandone i muscoli perfetti. Per un attimo il mio cuore perse un battito quando lui piegò leggermente la testa di lato e alzò un sopracciglio nero con uno sguardo tra l'interrogativo e... c'era qualcos'altro nei suoi occhi, ne ero sicura.
«Ci sei, Liz? Ho detto che la doccia è libera adesso se vuoi andare tu...»
Ma dai! Non me ne ero accorta!!
«Oh... si, si certo a-adesso vado» deglutii. Lo vidi sorridere in un modo strano e seguii i muscoli della sua schiena perfetta muoversi mentre si allontanava, non riuscendo a desistere i miei occhi dal dare una sbirciatina al fondo schiena... avevo detto che era anche uno gnocco da paura col culo più perfetto della storia dei culi (ammesso che ne esistesse una) nella lista? Con sicurezza presi la penna e riaprendo il diario scrissi velocemente:

destino beffardo.

 

Pov. Kid 

Dovevo ammetterlo. Era stato piuttosto divertente quanto inaspettato guardarla arrossire. Certo, sapevo di avere un certo fascino in quanto shinigami, ma pensavo che su Patty e su Liz non avesse alcun effetto e invece... mi dirigetti verso la mia stanza per vestirmi e, giunto davanti al mio simmetrico armadio (si, ne andavo molto fiero) decidetti di infilarmi solo un paio di pantaloni e di trascurare la camicia perché faceva un gran caldo e la faccia della mia buki era stata talmente inappagabile, che avrei fatto di tutto per vederla arrossire così simmetricamente un'altra volta. Come si dice, due piccioni con una fava.

 

Pov. Liz

La mia risposta è no! Non mi sarei sottomessa alla gnoccaggine di Kid! Adesso sarei uscita dalla mia camera, sarei andata da lui e gli avrei detto, in nome del pudore e per rispetto dei miei ormoni, di non venire a parlarmi quando è mezzo nudo, anche se probabilmente sarebbe equivalso a una zappa sui piedi, MA avendo diritto alla sanità mentale sarei andata da quel bonazzo di uno shinigami e gliene avrei dette 4! Anzi 8! (non vorrei essere troppo cattiva sai com'è...) Però magari... potrei farmi insegnare come si tira un bel Maka-chop e stenderlo atterra! Ghignante, tirai su la cornetta del telefono e digitai il numero di casa Albarn/Evans, dopo pochi secondi mi rispose una voce squillante:
«Proooonto! Maka chan e Soul kun non sono in casa in questo momento! Se volete parlare con loro chiamate più tardi, ma se volete consolarvi giocando con Blair io sono sempre disponibile! Nya!»
«Ehm ciao Blair veramente sono Liz... volevo parlare con Maka ma se non c'è fa stesso»

«Oh ciao Liz! Se vuoi puoi dire a me! Magari posso darti una zampa! Nya! Sopratutto se riguarda quel bel bocconcino dello shinigami! Sono brava a dare consigli, dimmi pure!»
«Oh be grazie ma fa davvero lo stesso, ciao Blair ci si vede in giro!» la salutai e posai la cornetta sulla base del telefono. Ma pensa te! Quasi mi faccio dare consigli da una gatta malizios... oh mamma... oooooh mamma! Ecco cos'era la strana luce negli occhi di Kid! Era malizia! Il mio sguardo si fece più sadico che mai. Vuoi giocare shinigami? Bene, giochiamo! Detto questo ripresi in mano la cornetta del telefono e digitai lo stesso numero che avevo digitato poco prima. Coraggio Blair... illuminami.

 

Aprii la tendina della doccia e ne sgusciai fuori elegantemente puntando verso il mobiletto che conteneva 8 asciugamani per ogni grandezza, forma e colore. Dopo un'accurata selezione ne presi uno azzurro del tipico modello che non-lascia-spazio-alla fantasia e me lo avvolsi attorno al corpo. Lanciai uno sguardo veloce allo specchio e arrossii. Shinigami se è corto! Il suddetto asciugamano mi arrivava a mala pena sotto il sedere, conteneva per poco il mio seno ed era un miracolo divino che stesse chiuso senza doverlo tenere su con la mano. Blair si era fatta raccontare cosa era successo con Kid e mi aveva consigliato di ripagarlo con la stessa moneta, indossando un asciugamano che “più corto è meglio è!” aveva detto. Chiusi gli occhi e inspirai lentamente, quando li riaprii il rossore sulle guance era scomparso così sorrisi, mi gettai i capelli umidi sulle spalle e uscii dal bagno.

 

Pov. Kid

Con un gesto deciso il vasetto di marmellata si spostò esattamente dove volevo, in modo che risultasse in ordine e in armonia col resto dei suoi simili nella dispensa. Stamattina Patty era uscita di casa in fretta e, dopo aver fatto colazione, aveva lasciato la cucina in totale disordine così mi era toccato metterla a posto per evitare una crisi di nervi e adesso finalmente era sistemata. Fu più o meno quando chiusi la dispensa che sentii la sua voce alle mie spalle:
«Ehi Kid, dove aveva detto che andava Patty oggi?»
Passai lo sguardo su Liz dall'alto verso il basso fissandone prima le gambe sensuali incredibilmente nude, poi il piccolo asciugamano intorno al suo busto, il seno pronunciato, le braccia magre, le dita affusolate delle sue mani, la destra appoggiata allo stipite della porta e la sinistra sul suo fianco, il collo bagnato dai capelli lunghi e castani e infine il viso immerso in una muta espressione di indifferenza. Sorrisi sornione. Ma non mi dire. Pare proprio che la cattiva ragazza di Brookiyn sia tornata tra noi.
«Mmmm... fammi pensare» dissi avvicinandomi lentamente a lei vediamo quanta resistenza alla tentazione possiede la mia buki «ah si! Credo sia dall'estetista...» mi ci fermai di fronte, poggiai la mia mano su quella calda di lei e dolcemente gliela spostai dal fianco allo stipite della porta, in modo che avesse le braccia completamente aperte «o forse dalla parrucchiera...» le dissi infilando le mie dita tra i suoi capelli, lisciandoglieli «aspetta, forse è uscita a correre, sai che non riesce mai a stare ferma» le sussurrai all'orecchio mentre la mia mano passava velocemente dai suoi capelli alla sua coscia sinistra sfiorandola. Strano, avevo iniziato questo gioco perverso per agitare lei e quello che stava iniziando ad agitarsi ero io, non che lei fosse indifferente si intende. Prima di cambiare idea mi staccai bruscamente da lei camminando all'indietro per godermi la sua faccia porpora, mi fermai sulla porta della cucina che dava al salotto e, guardando come era messa, dissi:
«Così si che sei perfettamente simmetrica!» e mi allontanai lasciandola basita.

 

Pov. Liz

Non.Ci.Credo. Qualcuno mi spiega che cazzo sta succedendo?!?!?!? Per quale assurdo motivo Kid è uscito dal bozzolo del perfetto e controllato shinigami e,in un nano secondo, ha risvegliato gli ormoni dormienti ed è diventato un play boy seduttore e malizioso da far invidia alla versione maschile di Blair?? Ma sopratutto! Per quale motivo io glielo ho lasciato fare senza muovere un muscolo? Insomma... o io sono completamente cretina o lui è fottutamente geniale! Mi ha fatto cadere nella mia stessa trappola! Cioè... quanto tempo è passato? Mezzora? E io sono ancora qui con le mani ai lati della porta e la bocca aperta! Ok, calmiamoci. Abbandonai le braccia lungo i fianchi e socchiusi le labbra in un flebile sospiro. Ancora un po' scombussolata mi avviai verso la camera che dividevo con la mia sorellina, mi buttai sul letto e chiusi gli occhi, indecisa sul da farsi. Di certo non gliela avrei data vinta, però non sapevo proprio cosa fare, insomma solitamente con i ragazzi non basta solo mostrare un pezzo di coscia per farli impazzire? Evidentemente no. Aprii piano gli occhi e mi sollevai dal letto, con l'intenzione di andare a cercare qualcosa da mettermi, quando mi accorsi che qualcuno mi stava chiamando sul cellulare, che vibrava in modalità silenziosa.
«Pronto?» dissi accostando il cellulare all'orecchio, dimenticandomi di guardare chi era.
«Ciao Liz! Sono Blair! Allora come è andata con il bocconcino?»
«Oh... non bene direi... e adesso non so che fare»
«Mmmmm abbiamo a che fare con una preda difficile! Sentiiiii...» dal tono di voce, pur senza poterla vedere, avrei giurato che la sua faccia avesse appena assunto l'espressione da seduttrice spietata e ne ebbi la conferma quando concluse la frase dicendo «non è che hai una porta semitrasparente?»

 

Pov. Kid

Mi stiracchiai compostamente sedendo nella parte centrale del divano in salotto pensando all'episodio avvenuto poco prima. Liz riusciva a incantarmi. Penso sia l'unica persona che mi lascia senza fiato anche quando assume posizioni sexy asimmetriche. E poi, quell'asciugamano... mi passai una mano nei capelli tra le strisce bianche quell'asciugamano dovrebbero bandirlo decisamente dal commercio. E giusto per sottolineare l'affermazione, una Liz ancora svestita passò davanti ai miei occhi fermandomisi di fronte.
«Hai visto per caso il vestito che mi ha regalato Tsubaki da qualche parte?» mi chiese lei.

«Si, dovrebbe essere ancora in lavanderia da quando è stato lavato ieri» le risposi con la sensazione di star dicendo qualcosa che sapeva benissimo.
«Ah giusto! Che sbadata!»
Te lo avevo già detto che sei una pessima attrice? Che intenzioni hai Elizabeth Thompson?
Scrutai attentamente la mia arma dirigersi verso la meta di fronte a me muovendo i fianchi, entrare nella lavanderia e accendere la luce della stanza chiudendosi la porta alle spalle. E capii. La suddetta porta della nostra lavanderia era fatta di un materiale che, una volta accesa la luce all'interno della stanza, lasciava vedere con distinta chiarezza l'ombra delle figure che vi si celavano dietro. Quasi mi strozzai con la saliva quando vidi la sagoma di Liz alzare un braccio all'altezza del petto e, con un solo gesto secco, sganciare l'asciugamano che cadde pesante a terra lasciando scoperto il suo corpo dalle linee perfette e mi sentii male al pensiero che pochi metri davanti a me, dietro un'insignificante porta, c'era una donna completamente nuda che stava facendo questo spettacolo con tutto l'intento di farmi impazzire. E per la maschera di mio padre! Ci stava anche riuscendo benissimo! Se alla performance di prima in cucina ero riuscito a mala pena a resistere, questo era decisamente troppo! I miei occhi gialli si rifiutavano si eseguire l'ordine di una chiusura immediata per preservare l'integrità mentale da parte del mio cervello e le immagini dell'ombra del corpo sensuale di Liz, che si piegava e si muoveva in modi decisamente sconvenienti alla ricerca del presunto vestito, mi riempivano la testa ormai in siccità di sangue, già impegnato a confluire in tutt'altri posti. Con uno scatto degno di un felino mi lanciai verso la porta della lavanderia e per grazia divina mi fermai, riacquistando un barlume di lucidità, un momento prima di sfondare la porta e fare solo-mio-padre-sa-che-cosa. Cercando di seguire i consigli della parte del mio corpo che stava sopra il collo e di tenere a freno la parte che invece stava al di sotto dell'ombelico, cambiai direzione e mi fiondai in bagno dove immersi la mia asimmetrica testa sotto il getto dell'acqua ghiacciata del lavandino, sperando di calmarmi.

 






 

Salve salvinooo!!

Ok! Eccomi qui di nuovo per la vostra felicità... si fa per dire...con la terza ff! Come ho anticipato sarà a capitoli, ma non sarà lunghissima!
In più, come è lecito fare alla terza ff (per me è lecito già già) mi sento in dovere di ringraziare tuuuuuutti quelli che hanno recensito le mie due precedenti storie e le hanno messe tra preferite, da ricordare e seguite! Grazie di cuore davvero!!
RECENSITE in tanti che il prossimo capitolo forse vi premio con un disegnino! :) Recensite recensite e recensite ancora!!! Accetto ogni tipo di critica quindi più sono meglio è!

XOXO

firephoenix 

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Pov. Liz

 

«Bingo!» Esultai. Se si era illuso anche solo per un istante che non avessi visto come mi stava per saltare addosso era proprio senza speranze! E così il caro shinigami non è poi così insensibile eheh! Finalmente soddisfatta, mi diressi verso la lavatrice per prendere il mio vestito che era stato in bella vista tutto quel tempo e me lo infilai. Dopo aver recuperato anche della biancheria, uscii dalla stanza e mi diressi verso il comodino di camera mia per prendere il cellulare e aggiornare la mia dispensatrice di consigli pervertiti sull'accaduto. Quella gatta a modo suo sapeva essere un genio! Insomma, era riuscita a trasformare Kid in un animale con la bava alla bocca! Non è una cosa da tutti!
Dopo aver aggiornato Blair, la quale aveva dichiarato soddisfatta che si sarebbe comprata un nuovo super sexy reggiseno di pizzo visto il successo della sua idea, mi sedetti alla scrivania e, con in mano la scatoletta degli smalti, cominciai un'attenta analisi su quale colore si adattasse meglio al mio vestito e alla fine scelsi per il rosso. Tutta soddisfatta intinsi il pennellino nella boccetta di smalto trasparente e iniziai ad applicare la prima passata con accuratezza sul mignolo della mano sinistra. D'altronde si sa! Quando si è di buon umore non c'è niente di meglio di una bella manicure per concludere la giornata in bellezza! Mentre passavo a dare poi la passata di smalto rosso sulla stessa mano, la mia mente ripercorreva gli eventi della giornata: Kid e i suoi muscoli statuari, io in asciugamano, la sua mano bollente sulla mia coscia (mamma se mi era piaciuto!) il mio spettacolino... sembrava quasi un gioco, si, un gioco di seduzione pericoloso ed eccitante senza regole o inibizione, dove avevamo già disputato due turni ciascuno e, solo Shinigami sa perché, dopo il due c'è sempre ed inevitabilmente il tre.
Il mio smalto era già asciutto da un po' quando sentii il mio coinquilino chiamarmi dal corridoio:
«La cena è in tavola Brooklyn!» urlò chiamandomi con il soprannome che usava per me e mia sorella i primi tempi di convivenza. Perchè Brooklyn? Per sapere la risposta basta contarne le lettere... “Patty” e “Liz” erano troppo diversi per lui... finché non lo ho praticamente pestato a sangue e allora ha cambiato idea “Dopotutto la loro somma fa otto” aveva dichiarato e io avevo capito per la prima volta che sarebbe stata una lunga e difficile convivenza.
«Arrivo nanetto!» al tempo non c'era neanche da chiederselo perché lo chiamassi così, mi arrivava alle spalle... adesso però, se ripensavo al suo roco sussurro nel mio orecchio di poco prima. Rabbrividii e, cercando di concentrarmi su come fossero venute bene le mie unghie, uscii sul corridoio per poi entrare in cucina. Appena oltrepassata la porta la prima cosa che notai era la tavola apparecchiata per due.
«Patty non mangia a casa?» feci rivolta verso Kid, già seduto al suo posto.
«No, mi ha mandato un messaggio con scritto che si tratterrà a dormire a casa di Kim e Jacqueline, siamo soli stasera» e mi rivolse uno sguardo che sapeva da “paura?”
«È bello che si diverta un po' anche lei» gli risposi alzando un sopracciglio alla “di te?”
Lui annuì e io mi sedetti di fronte a lui. La cena procedette in un teso silenzio carico di sguardi. Era ovvio che entrambi stavamo pensando a ciò che era successo e a ciò che forse doveva ancora succedere. Imbarazzante? No. Strano? Forse. Eccitante? Ai limiti del possibile. Stavo per dire qualcosa di cui mi sarei pentita tipo “smettila di fissarmi così o ti salto addosso” quando notai che alla mia destra sul tavolo c'era una coppa con otto fragole della stessa grandezza e due bombolette di panna che mi guardavano invitante.
«Fragole» sussurrai con l'acquolina in bocca.
«Già» disse prendendone una e mettendola in bocca con una lentezza estenuante. Brutto stronzo! La metti così eh! Avvicinai la mia mano alla coppa e all'ultimo, con uno scatto, cambiai direzione prendendo la panna e spruzzandogliela in faccia.
«Cos... waaa che fai? Smettila!» mi urlò lui da dietro un muro bianco e soffice.
«Merda si è bloccato! Non riesco a fermarlo!» mi alzai in piedi con impeto spruzzando panna ovunque e scivolai per terra con un tonfo ribaltando la coppa di fragole. I deliziosissimi frutti rossi si sparsero per il pavimento, ormai ricoperto di panna (cazzo quella bomboletta sembrava infinita!) e Kid, fuori di testa per il disastro, si ribaltò dalla sedia finendo anche lui in mezzo al bianco proprio di fronte a me. Esasperata trasformai la mia mano sinistra in pistola e sparai furiosamente alla bomboletta che finalmente smise di rigettare fuori il suo contenuto. Per un attimo un silenzio di tomba pervase la stanza, poi un frutto rosso scivolò dolcemente sul pavimento ormai bianco, proprio in mezzo a noi. Bastò un rapido scambio di sguardi e fu battaglia all'ultima fragola. Mani ovunque, schizzi di panna sopra ogni cosa, lotta libera, urla di vittoria e parolacce quando l'oggetto del desiderio finiva in bocca all'avversario. Tutto questo era decisamente poco igenico ma poco importava! Se Blair sapesse che ci stiamo praticamente rotolando nella panna sarebbe qui in meno di un istante! Pensai afferrando un'altra fragola e mangiandola facendomi beffe dello shinigami.
«Fermi tutti!» urlò poi lui in tono plateale.
«Che c'è? Che hai?» dissi preparandomi ad assistere alla crisi di nervi più grande nelle storie delle crisi di nervi.
«È l'ultima»
«Che cos...» e poi mi accorsi della fragola che galleggiava in un punto dove la panna era più concentrata. Di certo non avevo bisogno di uno specchio per sapere che la mia faccia assomigliava alla faccia di Scrat davanti a una ghianda. Feci per fiondarmi nell'ultima epica battaglia quando lui mi chiese titubante:
«Quante ne hai mangiate?» alzai le sopracciglia stupita.
«Non so... tre, quattro... ma che razza di domande fai?»
«Dunque... considerato che ne ho mangiata una prima che iniziasse tutto... a sì... poi c'era quella e... ok ci sono!» lo guardai illuminarsi come un bambino a natale mentre si levava un po' di panna dal naso «io ne ho mangiate quattro e quindi tu devi averne mangiate per forza tre, dunque, detto questo, quella fragola è tua di diritto. Prego» concluse poi indicandomela con un ampio gesto del braccio.
«Ma sei cretino?» giuro che certe volte mi trovo a pensare che Excalibur abbia ragione «sicuro di non voler combattere un ultima battaglia?» dissi maliziosa prendendo la fragola tra il pollice l'indice «Questa potrebbe essere la fragola più buona. Sicuro di volerci rinunciare?» mi avvicinai gattonando in mezzo alla panna fino a trovarmi a due centimetri dal suo viso «Se non la provi non lo saprai mai»
«È tutta tua» sorrise e io cercai traccia di inganno in quel gesto, ma non vedendone alzai le spalle e lentamente presi il frutto tra le labbra e lo feci scivolare in bocca assaporandolo, senza staccare lo sguardo da Kid neanche per un momento.
«Sublime» sussurrai divertita.
«Stai quasi sicuramente mentendo» disse sicuro e io risi.
«Comunque sia non lo scoprirai mai, no?»
«Vogliamo scommettere?»

 

Pov. Kid

 

Prima che riuscisse a ribattere qualcosa, la rovesciai per terra e feci qualcosa che fino a pochi giorni fa non avrei mai pensato di fare: mi lanciai addosso a lei e le infilai sgraziatamente (e già qui ho detto tutto) la lingua in bocca, passandogliela veloce sul palato e all'interno delle guance. Lei lanciò un gemito di sorpresa ma, dopo essersi ripresa dallo shock, mi afferrò per i capelli e ricambiò quello che solo con gran fantasia si poteva davvero definire un bacio. La sua bocca sapeva davvero da fragole e avrei potuto giurare con tutta sicurezza che, quell'ultima, fosse davvero la fragola più dolce e deliziosa che avessi mai assaggiato in tutta la mia vita. Prima di staccarmi da lei con la stessa foga con cui mi ci ero lanciato sopra, ne approfittai per accarezzarle le cosce sporche di panna che le erano state lasciate scoperte dal vestito, alzatolesi in vita, con l'intento di sentirla sospirare ancora. Una volta che mi fui staccato e ebbi ripreso fiato, le leccai veloce un po' di panna dalla guancia, strinsi le labbra e con finto fare critico e pensieroso le dissi:
«Si... devo ammettere che non era per niente male» detto questo mi alzai e mi allontanai soddisfatto.

 

 Tutto in me bruciava. Andava letteralmente a fuoco. Le mie mani, le mie dita, il mio petto, le mie gambe... e poi c'erano le mie labbra, semplicemente bollenti. Tutto in me ribolliva per la smania di stringerla ancora, solo questo importava ormai. La mia testa era completamente in tilt e il mio cervello poteva anche essere evaporato nel frattempo, probabilmente lo era, ma proprio non riusciva a importarmene. La sua pelle morbida, le sue labbra carnose, i suoi capelli profumati, il suo viso incantevole, le sue dita veloci, le gambe allenate... probabilmente se qualcuno mi avesse letto nel pensiero avrebbe pensato che stessi ripassando una lezione di anatomia degna di Grey's Anatomy (lo ammetto ogni tanto seguivo le serie tv insieme a Liz la sera) oppure che ero un maniaco...
Da non crederci. Liz era riuscita a rendermi un maniaco e senza particolari aiuti poi...
questa ragazza riesce sempre a stupirmi. Cercai di darmi un po' di pace chiudendo gli occhi e concentrandomi su qualsiasi altra cosa che non fossero il corpo o le labbra di Liz ma, così facendo, mi sembrò di sentire dei bisbigli provenire proprio dalla camera delle sorelle. Feci per alzarmi e andare a vedere che cosa succedeva quando tutte le luci della casa si spensero. Inizialmente allarmato (in quanto shinigami so che la prudenza non deve mai essere sottovalutata) acuii subito la capacità di percepire le anime, ma quando individuai solo quella di Liz mi tranquillizzai. Indeciso su cosa fare mi misi ad osservare la sua anima trovandomi a pensare che fosse davvero meravigliosa e adesso anche la mia stava bruciando dal desiderio di entrare in risonanza con quel capolavoro. Un brivido mi oltrepassò quando nel buio più totale vidi quella luce venire verso di me e, quando la notai tremare, proprio come la mia, per puro ed irrefrenabile desiderio, mi abbandonai alle sensazioni che mi venivano dettate dalla sua sola presenza, immaginando già che quello che provavo ora sarebbe stato solo qualcosa di insignificante rispetto a tutto ciò che mi sarebbe esploso nel petto dopo. Perché il mio amore per lei era paragonabile solo a questo: un esplosione. Un enorme e devastante esplosione di sentimenti in grado di mandare in confusione anche il più potente tra gli dei della morte.

 

 

 

 

 

Salve salvino!

Ed ecco il secondo capitolo!! piaciuto?? spero che sia così per voi! Perché ce n'è un terzoooo (ed ultimo) va bè bando alle ciance! Spero sul serio che questo capitolo vi sia piaciuto e quindi fatamelo sapere assolutamente! In più come donna d'onore ho mantenuto la mia promessa e ho messo anche un disegno su scene tratte dalla storia. Questo giro mi sono concentrata un po' di più su Liz (e Blair -nya-) perché al prossimo capitolo metto un disegno solo su Kid a cui sto lavorando da un po' quindi don't worry!! detto questooooo vi lascerò alle recensioni!

XOXO

firephoenix 

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


Pov. Liz


Camminavo a tentoni nel buio verso il salotto (perché quello doveva essere il salotto giusto?) cercando, con le mani protese in avanti, il mio partner. Davvero un idea brillante quella di Blair “Maka chan dice sempre che quando non puoi vedere tutti gli altri sensi diventano più forti! Al buio riuscirai sicuramente a far impazzire quel bel pesciolino! Nya! Se la vista non è bastata ci penseranno il tatto, l'udito, il gusto e l'olfatto a farlo sciogliere! Devi essere sfuggente, però! Dagli un assaggino delle tue qualità femminili e poi scappa via lasciandolo insoddisfatto, fidati di Blair! Nya!” mi aveva consigliato e io scioccamente ero andata fino al contatore per staccare tutte le luci della casa. Già, un'idea stupefacente la sua... il mio stinco sinistro sbatté rumorosamente contro lo spigolo del tavolino davanti al divano e io trattenni a fatica un gemito di dolore... peccato che avevo trascurato un piccolo e insignificante dettaglio: IO NON HO LA VISTA NOTTURNA DI UNA GATTA!
Ma almeno adesso ero sicura di essere in salotto.

Stavo imprecando in tutte le lingue conosciute o meno quando poco distante a me, alla mia destra, sentii un rumore sordo seguito da un piccolo gemito e da una bestemmia masticata. Quel tavolino ha proprio voglia di fare amicizia stasera. Stavo per deridere Kid quando inciampai in un tappeto sollevato e caddi di faccia sui cuscini del divano che si spostò in avanti, facendo un casino pazzesco. Sentii il moro scoppiare a ridere come uno scemo e, senza riuscire a trattenermi, mi misi a ridere anche io, trasportata dal tono della sua meravigliosa risata. Un altro tonfo e le lacrime cominciarono a solcarmi le guance per il troppo ridere.
«Aspetta... Kid» dissi a fatica «dove sei? Oddio non vedo un cazzo!» mi sollevai dal divano e cominciai a tastare tutto ciò che mi capitava sotto mano in cerca dello shinigami.
«Sono qui» la sua voce mi arrivò da destra «aspetta non muoverti vengo io così evitiamo di rovinarci in due» mi disse mentre ridacchiava.
Incredibile come una cosa che doveva entrare nella storia come “incredibilmente sexy” ne stesse uscendo fuori come “imbarazzante e estremamente ridicola”.
«Oh padre! Che cavolo è questa cosa viscida??» esclamò Kid suscitando le mie risate «ok non lo voglio sapere. Decisamente non lo voglio sapere»
«Ehi sei sicuro di star andando dalla parte giusta? Adesso vengo lì io» mi asciugai veloce le guance e, sorridendo come un'idiota, feci qualche passo in direzione di dove avevo sentito la voce del mio compagno di disavventura l'ultima volta e la mia testa incontrò la sua in modo decisamente poco piacevole.
«Oh santo dio! Certo che la tua testa e più dura di quanto pensassi!» esclamai massaggiandomi la fronte.

«Parla quella fatta di metallo!» si lamentò lui.
«Guarda che sono in forma umana adesso, idiota!» urlai tirando una sberla alla cieca che purtroppo non andò a segno.
«Adesso stai ferma e zitta che così magari riesco a concentrarmi e ti raggiungo» disse e lo sentii muoversi con calma verso di me.
«E come pensi di trovarmi se non faccio alcun rumore, dio dei miei stivali
«Ricordati che posso vedere la tua anima intelligentona» trasalii quando la risposta arrivò ad un soffio da me. Kid posò delicatamente la sua mano all'altezza del mio seno dove, evidentemente, la mia anima era ben visibile ai suoi occhi ambrati «non puoi avere segreti con me, non puoi celarmi i tuoi sentimenti e i tuoi desideri, non puoi nasconderti» arrossii.
«Oh smettila di fare il figo! Ammetti che era solo una scusa per toccarmi le tette!» Kid ridacchiò e ritrasse la sua mano lasciandomi una sensazione di fredda solitudine.
«Allora Elizabeth... vorresti gentilmente spiegarmi perché hai spento le luci della casa»
«A ehm... perché pensi che sia stata io? Insomma potrebbe essere saltata la corrente»
«Ma davvero? Anche Black*star sarebbe più credibile di te!»
«Ehi!» dissi tirandogli un pugno sul petto «guarda che io non centro proprio nulla» esclamai suonando falsa anche alle mie stesse orecchie. Kid sbuffò come seccato, mi si avvicinò ancora di più e incrociò le dita delle sue mani alle mie. Per un attimo pensai, sperai, che mi stesse per baciare davvero, senza foga, senza malizia... ma lui si limitò a sussurrarmi una domanda sulle labbra:
«Se è saltata la corrente allora mi spieghi perché non è ancora tornata?»
Avete presente quando nei film c'è un momento in cui il protagonista pensa cose tipo “sono nella merda” o “adesso sono morto” o “è la fine” e poi capita sempre quella botta di culo pazzesca che ribalta la situazione? Ecco. Come a invocarla la luce tornò accecandoci sia nella vista che, per quanto mi riguarda, nella mente. Non feci in tempo a pormi la domanda che la risposta mi venne data da una vocina nella testa che diceva più o meno “forse era meglio cercare la levetta giusta del contatore invece di perdere la pazienza e spararci contro facendo davvero saltare la luce... di mezza Death City”
Bé che c'è? Avrei voluto vederti te alle prese con un contatore con più di 200 levette! Questa villa ha troppe stanze maledizione!
Nonostante il mio monologo mentale riuscii a cogliere l'occasione al balzo:
«Visto? Che ti avevo detto?» dissi a Kid che mi guardava perplesso mentre io ringraziavo mentalmente chiunque avesse riattaccato la corrente con cotanto tempismo.
«Però toglimi una curiosità... che cosa avresti fatto se fossi riuscita a raggiungermi al buio?» mi chiese il mio shokunin alzando un sopracciglio. La mia spavalderia lasciò il posto all'imbarazzo più totale. Balbettai qualcosa senza senso indietreggiando, mentre lui mi si avvicinava con un sorriso furbetto sul viso. Fu proprio quando la mia schiena toccò una delle pareti del salotto che sentii il mio cellulare squillare nella mia stanza e, usando questo colpo di fortuna come scusa, scappai dall'ipnotico sguardo di Kid.

 

Pov. Kid
 

Fissai la schiena della maggiore delle Thompson mentre si allontanava da me a gran velocità e per un istante temetti che per lei tutto questo fosse solo un gioco. Ma che vado a pensare! Mi passai una mano sulla fronte scompigliandomi i capelli. Aspetta... scompigliandomi i capelli?? Divino padre! Liz ha decisamente una cattiva influenza si di me! Partii in quinta verso il bagno per sistemarmi il ciuffo in modo simmetrico quando, passando davanti alla camera delle mie buki, sentii Liz che parlava al telefono parecchio concitata. Dando per scontato che l'interlocutrice fosse Patty, decisi di approfittarne per farmela passare e dirgliene quattro (per due) per il casino che aveva lasciato in cucina quella mattina e feci per aprire la porta socchiusa della camera. Fu la voce di Liz a bloccarmi:
«No! Non ha funzionato!..... Certo che ho fatto come mi hai detto! Il problema non è quello........... Per favore puoi evitare di chiamarlo “pesciolino”?? Mi sembra di star cercando di sedurre una scatoletta di tonno!........... Certo che mostrava interesse, per lo meno sembrava così.................................. COSA???????? Per carità di dio no che non è gay!............. No! Non ho bisogno di prove per affermarlo!................. Lo so e basta! Senti adesso provo a pensare qualcos'altro io, va bene?.............. Ok ci sentiamo, ciao Blair»
Ciao BLAIR???? Ma che cazzo...?
Senza fermarmi a pensare un secondo di più, spalancai la porta della stanza, afferrai una Liz totalmente sconvolta per i fianchi e la scaraventai non troppo gentilmente contro il muro schiacciandola col mio stesso corpo.
«Esigo. Immediate. Spiegazioni.» le soffiai in faccia.
«Io... Io...» ansimò lei completamente stravolta con le guance imporporate, le labbra rosse socchiuse e gli occhi spalancati e lucidi. Incredibile come la sua bellezza riuscisse a incantarmi anche in un momento come questo.
Per evitare di incrociare il suo sguardo le presi i polsi con le mani, li sbattei contro il muro ai lati della sua testa e poi infilai il mio viso nell'incavo del suo collo.

«Perché mi fai questo effetto? Perché prima ti avvicini, poi scappi e poi... Blair? Si può sapere a che gioco stai giocando Liz?» Premetti ancora di più il mio torace nudo sul suo corpo e infilai il mio ginocchio tra le sue gambe per ancorarla maggiormente alla parete in attesa di una risposta «allora?» sibilai. La sentii prendere fiato.
«Bé adesso non mi dirai che l'idea non ti piaceva?» disse a fatica.
«Quale idea scusa?» mi scostai leggermente da lei il tanto che bastava per guardarla negli occhi.
«Tutta questa cosa di sedursi a vicenda per vedere chi si arrendeva per primo» spiegò lei e qualcosa in me si ruppe.
«Quindi per te era solo un gioco fin dall'inizio»
«Hai iniziato tu ti ricordi? Se non fosse stato per te io non...»
«Bé adesso non dirmi che l'idea non ti piaceva» la interruppi scimmiottandola.
«Ma finiscila!» mi disse lei dandomi una leggera spinta.
«Io almeno ho avuto la dignità di non piegarmi a chiedere aiuto ad una gatta ninfomane» risposi spingendola nuovamente alla parete.
«Touchet... ma almeno le nostre idee erano fantasiose, tu non hai fatto altro che baciarmi impunemente»
«Devo scimmiottarti un'altra volta? O preferisci che faccia altro? Magari vuoi che ti mostri come si fa a far impazzire qualcuno senza l'aiuto del Kishin»
«Tsk, dubito che tu ci riesca, a Blair è persino venuto il dubbio che tu fossi ga...» un sospiro strozzato da un gemito uscì dalle labbra di Liz quando le presi rudemente la coscia sinistra e tirai la sua gamba vicino al mio fianco. Senza darle il tempo di dire alcunché, feci lo stesso con l'altra gamba e afferrandola per il sedere, mentre lei attorcigliava le sue lunghe gambe e le sue morbide braccia rispettivamente dietro i miei fianchi e dietro il mio collo, la sollevai e la lasciai ricadere pesantemente sulla sua scrivania rovesciando un paio di smalti colorati. Grazie a dio lei era troppo frastornata per accorgersene. Delicatamente, iniziai a baciarla lungo il collo e con le mani ridiscesi le sue braccia cominciando ad abbassarle le spalline del vestito. Scesi a baciarle la spalla sinistra, inebriato dai suoi sospiri.
Attenzione, attenzione! È stato smarrito un cervello, chiunque lo trovasse è pregato di presentarsi da lord Shinigami che provvederà a restituire il prima possibile il suddetto al proprio figlio.
«Kid...» sussurrò Liz prendendomi il viso tra le mani e poggiando le sue labbra sulle mie.
Fanculo l'autocontrollo, fanculo il mio cervello! Se qualcuno lo trova che se lo tenga pure!

 

Pov. Liz
 

Sentivo la mano aperta del mio partner dietro la mia schiena, sotto il mio vestito, percepivo con distinta chiarezza l'altra mano appoggiata troppo vicina, decisamente troppo vicina, al mio interno coscia, avvertivo ancora la scia dei suoi baci dal collo alla spalla ed era una sensazione semplicemente pazzesca, ma niente era come l'interno calore che si provava a ad avere le sue labbra sulle mie. Era qualcosa di indescrivibile, paradisiaco persino, un piacere antico ed immortale che stavo vivendo sulla mia pelle. Gli passai le dita tra i capelli e sospirai sulle sue labbra aperte sentendo la sua mano che passava dalla mia coscia ai miei fianchi, sollevando il mio vestito più di quanto non fosse già. Mi domandai quanti lembi di pelle mi stesse coprendo... pochi ormai, questo era sicuro. Inarcai la schiena in preda alle scariche elettriche che mi procurava il contatto con la sua pelle diafana, la spallina destra del mio vestito cedette e ne sentii scivolare il tessuto fino a metà schiena. Arrossii quando realizzai di non avere il reggiseno addosso, ma poco importava, come aveva già detto lui non potevo nascondermi in nessun modo, ero già nuda ai suoi occhi. Lo baciai profondamente fino a quando non ebbi più fiato nei polmoni, solo allora concedetti meritato riposo alle mie labbra e riaprii gli occhi. Kid mi stava già guardando e io, scioccamente, feci l'errore di perdermi in quei pozzi d'ambra fino quasi a guardargli l'anima. Sentivo il mio stomaco percosso da un meraviglioso e piacevole sfarfallio che non mi abbandonava un secondo, sentivo il mio corpo così leggero che mi sembrava di poter spiccare il volo se solo lui mi avesse lasciato andare, sentivo che avrei potuto piangere di gioia fino a svuotarmi completamente da tutto ciò che era negativo, sentivo la follia invadermi, ma non quella follia perfida e malvagia che ti avvolge nel suo ghigno malefico, bensì una follia del tutto diversa, una follia che ti fa sentire in grado di fare qualsiasi cosa, di affrontare le tue paure peggiori, di lasciare tutti e tutto solo per la persona che hai di fronte, di poter fare tutto quello che lui ti chiede ad un solo batter del suo ciglio... se non è follia questa... allora è amore.
Stavo per dirglielo. Si, insomma, se dovessi cercare un momento adatto per dire ad una persona... bé... quelle due paroline, quelle rispettivamente da due e tre lettere che sono tanto agogniate, ma molto dure a venir fuori, questo sarebbe stato almeno tra i primi cinque momenti perfetti per farlo. Peccato che le parole di vendetta siano evidentemente molto più facili e veloci da estrarre.
«Qualche altro dubbio sulla mia eterosessualità?» mi sussurrò all'orecchio prima di lasciarmi e di andarsene senza neanche avermi degnato di uno sguardo (insomma ero pur sempre mezza nuda!). Ancora a bocca aperta, sentii Kid urlare dal corridoio:
«Seducimi Thompson! È il tuo turno!» e io capii di esserci cascata come un pollo.

  

Mi lanciai sul letto senza sistemarmi il vestito. Diciamocelo, ero troppo impegnata ad insultare pesantemente la forma di sottospecie più infima e laida di shinigami che sia mai esistita su questo pianeta per preoccuparmene. Sospirai appoggiando il braccio sinistro sulla mia fronte e chiudendo gli occhi. Se non fosse per questo stupido orgoglio andrei in camera sua e lo ammazzerei di baci. Dio, non ci credo... mi sono fatta abbindolare come una scema... Alla fine ha vinto lui... è davvero riuscito a farmi impazzire. Appoggiai la mano destra sul petto che si alzava e abbassava ancora molto velocemente. Se il mio cuore potesse parlare mi avrebbe già mandato a cagare da un pezzo. Un altro sospiro. Aspetta un attimo! Spalancai gli occhi. Che fine hanno fatto i miei iniziali ideali fermamente contrari alla sottomissione delle donne verso gli uomini/shinigami gnocchi dal sexy culo?! Non mi sarei arresa così! Avrei trovato qualsiasi forma di stratagemma oscuro e complesso per farlo impazzire, così l'avrebbe smessa con quella facile ironia, echecazzo! Feci per chiamare Blair, ma poi, ripensando a ciò che Kid mi aveva detto, decisi che avrei trovato da sola una soluzione in modo che non avesse avuto più nulla di cui accusarmi.
«Oh cazzo!» un idea folgorante? Il piano perfetto? L'ispirazione tanto attesa? No. Solamente due dei miei smalti preferiti completamente rovesciati e sparsi sulla scrivania.
Oh merda, oh merda, oh merda, shinigami fa che i miei sospetti non siano veri!! Con un interpretazione degna da ragazzina spaventata in un film horror, afferrai lentamente un lembo del mio vestito, mi girai piano piano, deglutendo, e diressi lo sguardo verso il mio sedere.
«Nooooooooooooooooooooooooooooooo!! Ma questo è un incubo!!» una bella (si fa per dire) macchia di smalto tra il blu e l'arancione se ne stava indisturbata sul dietro del mio vestito all'altezza del mio sedere. Mi gettai a terra sulle ginocchia, agonizzante, con il labbro inferiore tremolante e le lacrime agli occhi. Il mio povero vestito rovinato... e tutto per colpa di quel pervertito di Kid! Ma dico io! Non ne ha altre di scaraventarmi di peso sui miei smalti! Un motivo in più per fargliela pagare. Ma prima di ogni cosa, urgeva un cambio d'abito. Spalancai le ante dell'armadio e l'odore dei vestiti mi investì. Aaaa quanto mi drogherei di questo odore!! Mi ricorda lo shopping! Pensai, eccitata dall'idea di migliaia e migliaia di vestiti nelle mie mani. Frugai un po' nei cassetti, mi immersi nelle magliette e ispezionai gli abiti appesi alle grucce, finché non vidi qualcosa che mi fece sorridere: appeso tra un vestitino cachemire e un maglione, si trovava un completo formato da un top rosso con una piccola cravatta e dei blue jeans, appena sotto, su una pila di pantaloncini corti, era appoggiato un cappello che ricordava quello di un cowboy. Presi il top tra le dita, assaporandone il tessuto morbido. Quanti ricordi... quante missioni... con Kid che dava di matto perché Patty voleva indossare i pantaloni corti, la mia sorellina che si divertiva come una scema e io che morivo di paura dietro i fantasmi. Se poi ripenso alla piramide! Quell'idiota si è quasi fatto uccidere per la simmetria! Per fortuna poi si era ripreso... si, aveva letteralmente smontato uno dei più bei monumenti dell'età egizia, ma si era ripreso. Questo è Kid dopotutto. Kid, il pazzo nevrotico che per la simmetria farebbe di tutto, colui che non può resistere al dolce richiamo dell'ordine. Mmmm aspetta...farebbe di tutto? Non può resistere? Forse la soluzione del gioco è più facile di quanto pensassi. Riorganizzando meglio le mie idee vedevo la risposta delinearsi sempre più chiaramente davanti ai miei occhi. Tolsi velocemente il vestito ormai irrecuperabile (sig) sfilandolo dalla testa e mi infilai nei jeans che stranamente mi andavano ancora bene, poi sgusciai dentro il top rosso, strinsi la piccola cravatta e mi sistemai la chioma bionda dietro le spalle.
Mi girai per mirare il mio riflesso nello specchio, attaccato all'anta sinistra dell'armadio, e mi venne quasi un colpo. Sembrava quasi di essere tornati indietro nel tempo. Uh, quasi dimenticavo. Mi chinai per prendere il cappello caduto per terra e, dopo averlo spolverato un po', me lo infilai in testa.
Guardai lo specchio.
Sorrisi.

 

Il mio cuore stava scoppiando, la mia anima tremava e fremeva mentre stavo ferma davanti alla porta della camera dello shinigami. Ormai ero così colma di qualsiasi tipo di sentimento ed emozione che mi veniva difficile rimanere concentrata per più di due secondi. Cavolo nelle serie tv sembra tutto così semplice. Devo smetterla di guardare quella roba. Non lo avrei mai fatto, lo sapevo, ma stavo cercando di pensare a qualcosa che non fosse Kid, le sue mani, le sue labbra, i suoi muscoli e le sue espressioni da “I'm sexy and I know it”. Più cercavo di non pensarci, più ci pensavo. Kid, Kid, Kid, Kid, Kid, Kid, Kid, Kid, Kid, Kid, Kid, Kid, Kid, Kid, Kid, Kid, Kid, Kid
«Kid!» urlai come una scema lanciandomi nella sua stanza. Ci fu un momento imbarazzo da brivido. Il mio shokunin mi guardò basito, non so esattamente se per la mia entrata in scena o per il mio completo che non vedeva la luce del sole da tempo immemore, ma la sua faccia allibita mi riportò temporaneamente alla realtà «volevo dire... e-ehm, Kid...» dissi maliziosamente questa volta (per quanto maliziosi si possa essere dopo una figura di merda).
«Liz...» disse lui ancora un po' perplesso.
«Volevo... ecco... farti una domanda» dissi schiarendomi la voce.

«Prego...» fece Kid, risoluto come sempre.
«Ecco... prima ho pensato ad una cosetta...» presi una ciocca di capelli con l'indice e iniziai a rigirarla «una cosa su questo gioco che stiamo facendo, che vorrei tanto sapere a dove porterà» mi appoggiai con la schiena alla porta e la richiusi, facendola sbattere, in allusione al fatto che tutto ciò che era stato iniziato, in un modo o nell'altro, sarebbe stato concluso lì dentro «dunque, come ogni gioco che si rispetti deve avere dei turni, giusto?» lo vidi alzare il sopracciglio e cercare di capire a dove volessi arrivare «allora, tu hai giocato... vediamo... 4 turni se non sbaglio: l'entrata in camera mia, quella volta sulla porta della cucina, l'episodio con la panna» mi avvicinai lentamente a lui mentre contavo con le dita quello che stavo dicendo «e infine... quella... e-ehm cosa di prima» gli girai intorno come un predatore fa con la sua preda, potevo vedere i suoi neuroni muoversi veloci per capire dove volevo andare a parare «per quanto riguarda me invece, se contiamo la mia apparizione in asciugamano, lo spettacolino dietro la porta della lavanderia» ammiccai verso di lui e vidi le sue guance tingersi leggermente di rosso, mentre alzava gli occhi al cielo «e il tentativo (miseramente fallito) della casa al buio che, ribadisco, non è stata una mia idea ma stavo solo approfittando del momento in cui è saltata la luce» precisai quando lo vidi sorridere sornione «...siamo a 3 turni quindi... questo... si presupporrebbe essere il mio quarto turno, no?» gli diedi le spalle e mi diressi verso il grande letto nero «Sai... non sono mai stata molto brava in matematica» mi girai e lo fissai negli occhi, a pochi metri da me. Alzai le mani sulle quali erano ancora segnati i turni miei e di Kid, 4 dita erano alzate sulla destra e 3 sulla sinistra «però se non sbaglio...» feci scattare l'anulare sulla mano sinistra «questo dovrebbe essere l'ottavo round»
Sorrisi maliziosa e perfida insieme.
Kid sgranò gli occhi.
Io mi lasciai cadere sul letto.
E non ci fu bisogno di aggiungere altro.

 

Pov. Blair
 

Balzai agilmente, nella mia forma di gatta, sul davanzale della finestra della camera di Liz. Avevo provato a chiamare più volte “la sorella” nell'ultima mezzoretta per chiederle se il pesciolino avesse abboccato e se voleva che le comprassi un perizoma leopardato per festeggiare, ma lei non aveva risposto e allora avevo deciso di andarla a trovare. Così magari Blair può dare una dimostrazione pratica per insegnare, nya!
Sbirciai dentro i vetri: la luce accesa permetteva la visuale di una camera di media grandezza con due letti, una scrivania in legno piuttosto in disordine,un comodino sul quale stava appoggiato il cellulare di Liz, un grande armadio spalancato pieno di vestiti sparpagliati ma Kid non era un nevrotico? E le pareti piene di poster di band musicali, modelli con i muscoli scolpiti e giraffe. Nessuna traccia di essere umano (o shinigami che sia). Scesi dal davanzale e tornai in forma umana. Guardai la villa del bocconcino e non vidi nessun'altra luce accesa.
«Nya! Promette bene!» sorrisi e feci apparire una grande zucca sulla quale sedermi, dopodiché iniziai a volare attorno alla casa, canticchiando allegramente. Stavo superando una delle tante finestre, quando il mio udito da gatta captò un rumore sommesso. Tornai indietro e saltai ritrasformandomi in gatta su un davanzale. Allungai il muso e miagolai soddisfatta. La stanza non illuminata era maniacalmente simmetrica, al centro di essa si trovava un letto a due piazze, del colore delle tenebre, sopra, due figure si muovevano all'unisono nel nero più profondo, presi da una passione ardente che solo l'occhio più esperto sapeva distinguere dalla follia e si cercavano costantemente in preda a qualcosa di simile, ma ben più forte. L'intensità dei loro sguardi e dei loro tocchi rasentava l'insanità, ma se si osservava più accuratamente, se non ci si lasciava ingannare dai corpi nudi e dai sussurri, si potevano scorgere le loro anime, la loro anima, unita, inseparabile che sussurrava nel buio, nella notte, parole che solo le due figure in quel momento potevano capire, poiché andavano oltre qualsiasi altra umana comprensione. Si poteva scorgere, quasi toccare, l'elettricità che quell'anima scatenava e l'aumentare del battito di due cuori che uniti sembravano voler urlare, sopra i frequenti sospiri, che effettivamente quella particolare follia, che sembrava avvolgere i due corpi, poteva divorarti e imprigionarti quanto voleva, ma che l'amore, quello vero, è decisamente un miglior carceriere.
 

Scesi dal davanzale e mi avviai trotterellando verso casa.
Come farebbero le persone senza Blair? Nya!

 

 

 

 

Salve salvino!

 

Ed ecco la fine! Spero davvero che vi sia piaciuta! Io sono un po' triste perché mi stavo divertendo un sacco a scriverla e adesso quasi mi dispiace che sia finita! Sig! :'(
Vabbè, vorrà dire che mi consolerò scrivendo altro!!! E come promesso, ecco altri disegni!
Un ultimo grazie a tutti coloro che hanno avuto la pazienza di seguire la mia storia e a tutti quelli che la hanno recensita! Davvero grazie mille!!!
Alla prossima!

 

XOXO
firephoenix  

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