MAI PIU'

di danyazzurra
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** 1 CAPITOLO ***
Capitolo 3: *** 2 CAPITOLO ***
Capitolo 4: *** 3 CAPITOLO ***
Capitolo 5: *** 4 CAPITOLO ***
Capitolo 6: *** 5 CAPITOLO ***
Capitolo 7: *** 6 CAPITOLO ***
Capitolo 8: *** 7 CAPITOLO ***
Capitolo 9: *** 8 CAPITOLO ***
Capitolo 10: *** 9 CAPITOLO ***
Capitolo 11: *** 10 CAPITOLO ***
Capitolo 12: *** 11 CAPITOLO ***
Capitolo 13: *** 12 CAPITOLO ***
Capitolo 14: *** 13 CAPITOLO ***
Capitolo 15: *** 14 CAPITOLO ***
Capitolo 16: *** 15 CAPITOLO ***
Capitolo 17: *** 16 CAPITOLO ***
Capitolo 18: *** 17 CAPITOLO ***
Capitolo 19: *** 18 CAPITOLO ***
Capitolo 20: *** 19 CAPITOLO ***
Capitolo 21: *** 20 CAPITOLO ***
Capitolo 22: *** 21 CAPITOLO ***
Capitolo 23: *** EPILOGO ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***


“ Questa situazione deve finire “
Lily sgranò gli occhi guardandosi intorno, Alice doveva essere impazzita ad urlare in quel modo.
E’ vero, erano lontani dai posti che erano soliti frequentare i suoi fratelli o i suoi genitori, ma non era comunque il caso di attirare l’ attenzione.
“ Alice per favore” sussurrò Lily, dando un’ ultima occhiata al tavolo accanto.
Alice si alzò in piedi, il bar era piuttosto pieno e diverse teste si voltarono verso di lei “ non ho intenzione di ascoltarti più, devi reagire e basta “ le disse decisa, prima di voltarsi.
Lily la fermò per un braccio “ Per favore Aly” le disse con la disperazione negli occhi.
“ Per favore ho soltanto te” la pregò ancora.
Alice cercò di calmare la sua rabbia e guardò negli occhi la sua migliore amica.
Erano ormai adulte, i tempi di Hogwarts erano soltanto un ricordo ma era pur sempre la sua migliore amica, era la ragazza con cui ne aveva combinate di tutti i colori, la ragazza che l’ aveva ascoltata e consigliata quando aveva capito di essersi innamorata di Albus, suo fratello e la ragazza a cui aveva dato consigli quando lei e Scorpius avevano iniziato a frequentarsi.
Ma erano solo ricordi.
Adesso di quella ragazza non restava niente.
Da quando aveva rotto con Scorpius, da quando la loro storia era andata a rotoli per quella stupida cosa, da quando Lily si era fidanzata con Brian le cose erano completamente cambiate.
Non sembrava neanche più lei, il braccio con cui l’ aveva trattenuta sembrava quasi scheletrico, sembrava avere la consistenza di uno stecchino, sembrava che chiunque avesse potuto sbriciolarlo in qualsiasi momento.
Si risedette con un sospiro. Era vero aveva solo lei.
Solo lei poteva ancora vederla e avvicinarla, sempre, anche quando si faceva negare con tutti gli altri, anche quando sembrava sparire, lei era l’ unica da cui si faceva vedere.
 “ Ti rendi conto del male che stai facendo agli altri oltre che a te stessa ?” le chiese con rabbia.
Questa storia doveva finire. Lily doveva reagire.
“ Nessuno soffre perché nessuno sa “ disse Lily in un sospiro.
Alice ebbe un moto d’ impazienza “ certo metti pure a tacere la tua coscienza così” le disse alterata.
“ Nessuno soffre, perché dovrebbero soffrire ?” chiese ironica, inarcando le sopracciglia corvine.
“ Forse perché la loro figlia non si fa’ vedere per settimane adducendo sempre una scusa diversa ? o forse perché non riescono a capire come mai la loro sorella li eviti e non voglia star con loro ? e con me…con me non ti sembra di essere egoista ?” le chiese ancora, sempre più arrabbiata.
“ So tutto ma non posso dire niente, ascolto ogni giorno le tue confidenze e non posso fare niente, non posso dire niente “ Alice si portò un bicchiere d’ acqua alle labbra con mani tremanti. Doveva stare calma.
“ Ho le mani legate Lily “ le disse per scuoterla.
Lily abbassò gli occhi, chiudendo le mani attorno al bicchiere con forza “ cosa dovrei fare ?” le chiese tornando a guardarla negli occhi.
Alice emise una mezza risata, decisamente questa non era la Lily che conosceva, ogni giorno la vedeva diventare sempre più un’ estranea, se avessero continuato di questo passo l’ avrebbe persa.
Lei era una curatrice, aveva studiato per anni su queste cose, sapeva che la vittima tendeva a diventare sempre più complice, ma non credeva che sarebbe potuto succedere a Lily.
Non alla forte e tenace Lily.
“ Lasciarlo” disse sicura, come se fosse la cosa più evidente del mondo “ oppure schiantarlo, sei una strega Lily e sei sempre stata abile con la bacchetta”
Lily strinse con ancora più forte il suo bicchiere di succo di zucca, se avesse continuato così probabilmente lo avrebbe rotto “ non posso” disse in un sussurro.
Si chiedeva spesso anche lei perché glielo permettesse, perché non prendesse la sua bacchetta e lo schiantasse sul posto o perché non combattesse di più, ma semplicemente non riusciva ad essere pronta con lui, non riusciva ad opporsi a lui.
Alice scosse la testa “ lui mi ama” determinò Lily “ E’ l’ unico che mi ama “ ribadì.
Alice rise forte e cominciò a frugare nella sua borsa, ne tirò fuori un piccolo specchio e si andò a posizionare alle spalle di Lily “ Ti ama ?” le chiese, costringendola a specchiarsi.
“ Neanche tutto il trucco magico di questo mondo può coprire fino in fondo quello che ti fa’, Lily” le disse.
Lily voltò la testa, non voleva specchiarsi, non voleva vedere, ma Alice le prese il viso da sotto il mento, riportandola a specchiarsi “ un uomo che ti ama non ti fa’ questo “ le disse indicando il suo viso.
Lily si guardò, aveva usato davvero molti incantesimi curativi, aveva usato il trucco magico, ma nonostante questo riusciva a intravedere il livido violaceo sotto il suo occhio destro e le sue labbra sembravano screpolate, ma in realtà, lei sapeva che non era così.
Doveva essere il suo colorito pallido che risaltava il livido, forse avrebbe dovuto truccarsi di più, forse aveva sbagliato.
Sentì le lacrime salirle agli occhi e spazzò via con forza la mano di Alice che teneva lo specchio.
“ E’ stato un incidente” si giustificò “ non ricapiterà “ disse sicura.
Alice alzò gli occhi al cielo esasperata.
“ E’ questo che dirai domani alla mia festa di fidanzamento ?” le chiese innervosita.
“ Devi amarti Lily “ le impose ancora più arrabbiata.
Lily si torse le mani nervosamente “ Aly non verrò domani” le disse piano, anche per quello aveva dovuto incontrarla, teneva troppo ad Alice doveva dirle che non era il caso che lei andasse.
Alice spalancò la bocca “ Sei la mia testimone” le disse in un soffio.
Lily annuì “ E Scorpius è il testimone di Al…non posso vederlo” disse scuotendo i suoi capelli rossi e ripensando alla reazione di Brian all’ idea che lei vedesse Scorpius.
“ E poi lo hai detto anche te…questo” disse toccandosi l’ occhio “ si nota” le disse sarcastica.
“ Non puoi non venire, Albus sarebbe distrutto, i tuoi genitori e James dispiaciuti ed io…” lasciò in sospeso la frase.
Guardò Lily i suoi grandi occhi castani sembravano così spaventati, sapeva che la stava mettendo in una brutta situazione.
Fece un gesto veloce con la mano, si detestava per questo ma doveva aiutarla. Lily contava sul suo aiuto.
“ Ok facciamo così” propose sorridendole per incoraggiarla.
“ Tu convinci Brian a presentarsi o ancora meglio, mandalo a quel paese e vieni domani” le propose, Lily storse la bocca, sapeva che Brian non avrebbe mai accettato.
Alice prese un respiro “ Tu convincilo e poi domani mattina presentati a casa mia” continuò.
“ Albus non ci sarà, ha un appuntamento con Scorpius ed io ti sistemerò…come sempre” concluse.
Si detestava davvero, non meritava aiuto o meglio non era lei a non meritarlo ma quel verme del suo fidanzato ma Alice non avrebbe mai abbandonato Lily.
La guardò aprirsi in un sorriso, decisamente non l’ avrebbe mai abbandonata.
***
Appena Lily rimise piede in casa sospirò.
Si sentiva sempre come se un peso le opprimesse le spalle e la costringesse a stare male.
Entrò in cucina, un enorme vaso ricolmo di gigli bianchi faceva bella mostra di sé.
Ne annusò una, ma le parve quasi avessero l’ odore della colpa.
Della sua colpa. Della sua stupidità a vivere in una situazione del genere.
Quando una mano le toccò il collo sobbalzò.
“ Calma piccola, sono io”
Lily rabbrividì.
Sono io e doveva tranquillizzarla ?
Si mosse lateralmente fuggendo dal suo abbraccio “ lo sai che mi dispiace” le disse lui, guardandola negli occhi.
“ Cosa vuoi che faccia che mi frusti ?” insisté.
Lily si voltò verso di lui, i suoi occhi neri la stavano fissando.
Era così diverso da Scorpius.
Scorpius con i suoi occhi azzurri, con quei suoi occhi del colore della tempesta ma che erano sempre così caldi con lei, mentre gli occhi di Brian erano neri.
Neri come la sua anima.
Quando Scorpius l’ aveva lasciata per quel motivo banale, lei era caduta nella depressione più nera.
Le era sembrato di non riuscire ad uscire da quel tunnel fatto di tristezza ed angoscia e aveva trovato rifugio in Brian, un ragazzo semplice, un commesso di Mielandia, un ragazzo adatto a lei con un lavoro stabile e gli stessi valori.
“ Lily ieri sera ero stanco…il lavoro…lo studio…sai che non devi provocarmi” le spiegò calmo, cercando di prenderle le mani.
Provocarlo ? Lily scostò le sue mani, come se si fosse bruciata.
Ieri sera era stanco, la sera prima era nervoso, quella prima ancora lei lo aveva fatto arrabbiare.
Sorrise a sé stessa per la sua ingenuità.
Era intrappolata da mesi in una storia da cui non sapeva uscire.
“ Non ti amo più “ disse in un sussurro.
Questa era la verità, anzi forse non lo aveva mai amato, ma era stata la voglia di dimenticare, era stata la tristezza e la rabbia a farla avvicinare a lui.
Quella era stata la loro storia, pochi mesi di semplici amplessi pieni di rabbia che lei inizialmente aveva scambiato per passione e adesso era diventato un rapporto basato sulla rabbia e sulla violenza da parte sua.
Violenza Fisica e Psicologica.
“ Lily so che sei arrabbiata, domani andiamo alla festa di tuo fratello ok ?”   
Devi amarti, Lily. Questa frase continuava a rimbombarle nelle orecchie.
Scosse la testa “ basta così Brian è davvero finita, domani torno a casa dai miei” gli disse determinata, cercando di controllare il tremito nella voce.
Aveva paura.
Lei non era così, non era mai stata così, non era giusto, non voleva essere così.
“ Non può finire “ si arrabbiò lui, afferrandole di scatto i polsi “ Tu sei mia “ rimarcò, guardandola fissa negli occhi.
Le passò la mano libera tra i capelli e Lily spostò il viso di lato “ non toccarmi” sibilò.
“ Perdonami Lily “ le disse, chinandosi su di lei e baciandola sulle labbra, Lily si mosse per evitare il suo contatto.
“ Ti prego non essere cattiva con me” le disse, passandole una mano sulla curva dei suoi glutei.
Cattiva ? Cattiva lei ?
“ Mi fai male” le disse, muovendo i polsi all’ interno della sua morsa.
Brian si guardò le mani e la lasciò “ Perdonami Lily “ le disse baciandola sul collo.
“ Perdonami ti prego” continuò passandole le mani, sui seni.
Lily rabbrividì di sdegno scostandosi, lui le alzò il viso “ Non riuscirei a vivere senza di te “ le disse con gli occhi pieni di lacrime.
Gli occhi di Lily si riempirono a sua volta di lacrime “ verrai davvero domani?”
Brian annuì “ Ti amo così tanto Lily “ le disse sorridendole e notando il suo cedimento.
Lily gli sorrise timidamente “ Non farlo mai più “ gli disse, mentre due lacrime le scendevano sulle guance.
Brian scosse la testa “ Mai più “ ribadì, prendendola tra le braccia per condurla nella loro camera.
COMMENTO : OK SO CHE ANCHE QUESTA STORIA HA UN ARGOMENTO PARTICOLARE, MA MI PIACE AFFRONTARE ARGOMENTI IMPORTANTI  E DOPO “ NON DIMENTICARE “ CI RIPROVO… SONO PRONTA PER QUALSIASI CRITICA VOGLIATE FARMI…SO ANCHE CHE IN QUESTO MOMENTO MI STATE ODIANDO…IO DESCRIVO SEMPRE UNA LILY CORAGGIOSISSIMA MA QUESTA E’ UNA SITUAZIONE PARTICOLARE…HO CONOSCIUTO PERSONE CHE SUBISCONO TALI VIOLENZE E PURTROPPO SONO DAVVERO COSI’…MAGARI CERCANO ANCHE DI LASCIARLI, MA POI CI RICADONO…PURTROPPO SONO VITTIME IN OGNI SENSO !! SPERO CHE DARETE UNA POSSIBILITA’ A QUESTA STORIA E MI FARETE SAPERE SE VALE LA PENA DI CONTINUARLA !! ANCHE SE PREMETTO CHE GLI AGGIORNAMENTI NON SARANNO VELOCISSIMI IN QUANTO PRIMA VOGLIO FINIRE “ SE TORNERAI “ UN BACIONE A TUTTI !!

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Capitolo 2
*** 1 CAPITOLO ***


“ Dobbiamo proprio andare ?” La voce di Brian le arrivò dal bagno, mentre Lily si stava mettendo gli orecchini e la collana.
“ Certo che dobbiamo andare, anzi se potessi sbrigarti” gli disse nervosa.
Il giorno prima le aveva detto che sarebbe venuto e adesso stava facendo di tutto per farle far tardi.
Era tornato dal lavoro e si era addormentato, poi con calma si era svegliato e soltanto adesso si stava infilando sotto la doccia.
Lei era pronta e lui doveva iniziare a prepararsi.
Erano già in ritardo e lei odiava arrivare in ritardo.
“ Magari potresti dire che non ti senti bene” le propose varcando la soglia della camera.
“ Magari potresti prepararti “ gli disse stizzita, ma si pentì subito gli occhi di Brian si oscurarono ancora di più e la stava guardando con la sua espressione più cattiva.
La sua espressione che non prometteva mai niente di buono.
“ Non darmi ordini” le impose.
Lily abbassò gli occhi rabbrividendo al tono della sua voce “ Scusami” mormorò.
Scusami ? ma aveva perso del tutto la testa, però non era il momento per farlo arrabbiare, dovevano andare alla festa.
Alice e Albus, meritavano, che lei andasse alla loro festa.
Si guardò allo specchio mentre Brian si vestiva, Alice aveva fatto un lavoro perfetto non si notava più niente.
Brian le arrivò alle spalle, deponendole un piccolo bacio sul collo “ saprei come ripagarti se saltiamo la festa dai tuoi “ le disse in un sussurro, mentre Lily si scansava leggermente inquietata.
Alzò gli occhi su di lui “ non ora Brian “ gli disse sfuggente.
Brian emise un gemito d’ impazienza e Lily rabbrividì “ sei pronto ?” gli chiese.
Brian annuì e la guardò “ verremo via presto” gli disse, per cercare di calmarlo.
Lui sorrise “ sei bellissima “ le disse e Lily annuì con un mezzo sorriso, prendendogli la mano e procedendo alla smaterializzazione.
“ Eccoli “ urlò la voce entusiasta e sollevata di Alice.
Lily vide dai suoi occhi che era preoccupata, le fece passare un’ occhiata veloce lungo tutto il corpo e quando vide che stava bene, le sembrò di sentire il suo corpo rilassarsi.
“ Ciao Aly “ disse Lily, ammonendola con gli occhi, stava guardando Brian in una maniera non adatta.
“ Ciao Lils, Brian” disse salutandoli.
Prese Lily sotto il braccio “ Ti dispiace se te la rubo qualche attimo ?” chiese a Brian in finto tono gentile.
Lily avrebbe voluto tirarle un pizzicotto, la stava mettendo nei guai.
“ Solo un attimo, per una cosa da donne “ ribadì, cercando di esibire un sorriso diretto a Brian.
Lui annuì e si recò in salotto mentre loro si allontanarono dirette al bagno.
“ Tutto ok ?” le chiese Alice, guardandola preoccupata “ non arrivavate più “ le disse giustificandosi.
Lily sorrise “ Tutto ok” rispose scostandosi leggermente imbarazzata, perché doveva sempre pensare che non fosse tutto ok ?
“ Mi ha chiesto scusa e mi ha detto che non capiterà mai più “
Alice la guardò seria “ sai che lo ha già fatto un milione di volte, vero Lily ?”
Lily sospirò “ Alice, non capiterà mai più “ le disse scandendo le parole una per una.
Alice non potè trattenersi dal guardarla con un’ occhiata poco convinta.
“ Ora andiamo o mi metterai nei guai “ le disse Lily, cercando di sorriderle.
“ Ti rendi conto dell’ assurdità della cosa vero ?” le chiese prendendole le mani.
“ Non dovresti essere spaventata all’ idea di stare un po’ con me”  le disse seria.
Lily sospirò e Alice tese le mani davanti a sé  “ come vuoi, stasera ci divertiremo” le disse.
Non poteva insistere troppo, doveva farglielo capire, ma doveva essere lei a capire, se lei avesse insistito troppo avrebbe perso la fiducia in lei e non si sarebbe più confidata e Lily aveva bisogno di un’ amica.
“ Scorp è con Amelia stasera”
Lily sentì il fiato mozzarglisi in gola.
Con Amelia, una delle mille ragazze che aveva visto vicino a lui sulle copertine dei giornali.
Ogni giorno lo vedeva sui giornali, il grande campione di Quidditch, sempre accompagnato da una ragazza diversa, sorridente, perfetta, bellissima.
“ Non è felice Lily “ le disse studiando la sua reazione, dallo specchio del bagno.
Lily strinse i pugni un attimo ma fu solo un attimo, prima di voltarsi verso l’ amica con un sorriso.
“ Non m’ importa “ le disse, con un tono tranquillo che non sentiva di avere.
Alice annuì e tornarono verso il salotto.
Harry e Ginny le andarono subito incontro “ avevamo paura di non riuscire a vederti “ le disse suo padre, baciandola sulla guancia.
Lily sentii automaticamente le lacrime pungerle i lati degli occhi, mentire a suo padre era la cosa che più detestava, fare finta di niente con lui, quando avrebbe solo voluto urlare e farsi consolare era la cosa più difficile per lei.
“ Sai il lavoro di Brian gli occupa tanto tempo “ disse spostando leggermente gli occhi.
“ E’ diventato duro lavorare da Mielandia” disse, con tono poco convinto.
Lily annuii senza riuscire a rispondere.
“ Tutto ok ? mi sembri così magra ?” le chiese sua madre.
Non ce la faceva, non riusciva a continuare così, le occhiate indagatrici del padre, le frecciatine di sua madre.
Sicuramente entrambi sospettavano che le cose tra lei e Brian non andassero bene, ma se solo avessero sospettato fino a che punto, probabilmente lo avrebbero distrutto con le proprie mani.
Lily si esibii in uno dei suoi sorrisi migliori  e abbracciò Ginny “ mamma sei continui ad essere così apprensiva diventerai come nonna Molly “ le disse scherzosa.
Ginny squadrò la sua bambina, il suo volto rideva ma i suoi occhi erano tristi “ Amore, se le cose tra te e Brian non vanno…” iniziò, ma Lily la interruppe subito.
“ Vanno molto bene mamma” le disse guardandola negli occhi e cercando di sembrare convincente.
“ Siamo solo molto presi dalla vita quotidiana” rimarcò.
Ginny la studiò un altro secondo, non era convinta, ma era sempre così impossibile parlare con lei di Brian, diceva sempre che andava tutto bene e se lei insisteva non si faceva vedere per settimane.
Non voleva perdere la sua bambina.
“ Andiamo a salutare Albus e Alice e lasciamo la festa ai giovani” disse Harry, per toglierla dall’ impiccio.
Lily annuii sorridente e abbracciò al padre “ ti voglio bene” le disse tra i capelli e in quel ti voglio bene Lily, vi vide nascosti tanti significati.
Sentì di nuovo le lacrime agli occhi ma  le ricacciò dentro con forza e si sciolse dall’ abbraccio del padre.
Gettò un’ occhiata intorno a sé e vide James, seduto sul divano a  parlare con Jennifer la sua ragazza e con Brian.
Vide il  volto di Brian quasi rilassato, mentre suo fratello scherzava con lui e Lily si morse un labbro, era così perfetto al di fuori della loro vita privata, un ragazzo simpatico, che stava agli scherzi e che parlava con tutti, un ragazzo adorabile, ma soltanto lei sapeva che bravo attore fosse.
Spostò lo sguardo su Albus e Alice stavano parlando con Harry e Ginny ma lui le circondava la vita, passandole le dita in una lenta carezza sul fianco come se per lui fosse un tesoro prezioso, come se fosse la cosa più importante per lui.
Per lei non era così. Non era così ormai da troppo tempo.
Doveva finirla pensò guardando Brian che adesso parlava con i suoi e beveva un whisky.
Sentii l’ aria mancarle nei polmoni, la sua vita era solo una finzione, lui non l’ amava e lei lo proteggeva.
Aveva ragione Alice, era una stupida.
“ Sono belli vero ?” la voce sussurrata di Scorpius al suo orecchio la fece rabbrividire.
Si voltò verso di lui e lo guardò negli occhi, perdendosi come sempre in quell’ infinito cielo in tempesta.
“ Albus e Alice, sono davvero belli insieme “ ripeté, studiandola con la sua espressione indecifrabile.
Lily lo guardò, aiutami, urlava dentro di sé.
Perché ?
Perché era stata così stupida, quando il suo cuore le gridava di essere ascoltato.
Perché aveva rotto l’ unica cosa bella della sua vita ?
“ Stai bene ?” le chiese Scorpius, preoccupato dalla sua assenza di risposta.
Lily annuì “ scusami, ho bisogno di aria “ gli disse, passandogli accanto.
“ Lily “ la richiamò Scorpius, fermandola per un polso.
Lily gemette di dolore, l’ aveva presa nello stesso punto dove Brian l’ aveva afferrata il giorno prima, anche se la sensazione era stata completamente diversa, anche se il suo tocco era stato gentile e non prepotente come quello di Brian.
Scorpius abbassò lo sguardo sul suo braccio per poi puntarlo sui suoi occhi.
In un attimo la rabbia passò nelle sue iridi, era tanto che sospettava qualcosa, tanto che dai racconti di Albus cercava di mettere insieme gli indizi.
“ Hai un livido “ le disse, cercando di contenere la rabbia nella sua voce.
Lily si maledì, li aveva fatti sparire tutti ma non aveva pensato a quello, in fondo, non era stato niente.
Niente in confronto a quello che succedeva di solito.
“ La mia pelle si riempie subito di lividi” gli disse con un sorriso “ ed ora scusami” continuò, liberando il suo braccio e sorpassandolo per uscire fuori.
Appena fuori si aggrappò con  le mani al bordo della terrazza e inspirò l’ aria a pieni polmoni.
Le sembrava quasi di vivere in un sogno, di essere fuori dal suo corpo e di osservarsi prendere lunghe boccate d’ aria per cercare di sopravvivere.
“ Cos è successo ?” le chiese Scorpius, raggiungendola.
Lily sospirò, l’ aveva seguita fuori, se Brian lo avesse visto sarebbero stati guai per lei.
“ Torna dentro” gli disse atona, senza neanche voltarsi.
Scorpius la fece voltare verso di sé e di nuovo i suoi occhi la fecero impazzire di dolore, di senso di colpa, di mancanza.
“ Cosa è successo ?” ripetè piano, senza smettere di guardarla, come se stesse cercando una risposta dentro di lei, come se cercasse di leggere dentro la sua mente.
Lily spostò automaticamente gli occhi verso la sala e vide Brian ballare piuttosto sguaiatamente con una ragazza che non conosceva.
“ E’ stato lui ?” le chiese, seguendo il suo sguardo.
Lily rise di una risata priva di allegria “ cosa stai dicendo ?” gli chiese con voce stridula “ e soprattutto cosa vuoi da me?” gli chiese ancora.
Doveva mandarlo via, doveva andarsene, poteva finire nei guai.
“ Voglio che tu sia felice” le disse tornando a guardarla negli occhi
Lily emise una risata ironica “ e visto che vuoi che sia felice, mi hai lasciata “ gli disse sprezzante.
“ Vorrei che tu fossi felice insieme a me”  continuò avvicinandosi.
Lily si sentii nuovamente senza aria, la stava prendendo in giro ?
“ Amelia dov’ è ?” gli chiese con rabbia “ dov’ è la ragazza numero trecento di questo mese ?” gli chiese.
Un lampo di rabbia attraversò i suoi occhi.
“ Amelia non è la mia ragazza, tantomeno la numero trecento” le disse con rabbia.
Ancora ribolliva di rabbia se pensava alla mancanza di fiducia di Lily, soprattutto perché lui non l’ aveva mai tradita e l’ aveva sempre amata.
“ Adesso vuoi dirmi se è stato lui ?” chiese, la rabbia impressa nella voce.
“ TI HO GIA’ DETTO DI NO “ urlò Lily, prima di sorpassarlo per rientrare nella stanza.
Si fermò davanti alla porta finestra, la mano già sulla maniglia “ Tu mi hai lasciato” gli disse senza neanche voltarsi “ Tu mi hai detto che non eravamo fatti per stare insieme e lo hai fatto appena hai visto che le cose cominciavano ad andare male” gli ricordò con tristezza “ Adesso voglio essere felice “ concluse, cercando di autoconvincersi delle sue stesse parole.
Scorpius la guardò rientrare, non era così che doveva andare.
Il suo amore per lei non era mai finito, ma la loro relazione non era mai davvero iniziata.
Si frequentavano da quando erano dei ragazzini e pochi mesi dopo il diploma era stato normale andare a  vivere insieme.
Scorpius ricordava quei mesi, la loro felicità, il loro amore, sembrava che niente potesse distruggerlo.
Invece successe quella disgrazia.
Quella cosa orrenda che gettò Lily nella depressione più totale.
Scorpius sentiva ancora le mani tremare di rabbia se ripensava a quei giorni, a quei giorni in cui Lily aveva cominciato ad allontanarsi da lui, aveva cominciato a rifiutarlo e si era chiusa in sé stessa e nella sua depressione, aveva rifiutato il suo aiuto e l’ aiuto di tutti, aveva cominciato quasi a non alzarsi più dal letto.
Rose era morta. La sua migliore amica,  sua cugina era morta durante un esperimento finito male mentre Lily nonostante fosse stata nella stessa stanza era sopravvissuta.
Lei non se lo era mai perdonato.
Scorpius non aveva trovato soluzione, aveva solo potuto guardarla allontanarsi da lui e da tutti, guardare la sua gelosia quando usciva per cercare di resistere, per cercare di non affondare con lei.
Fino a quando tutto era finito.
Non era stato facile per lui lasciarla, ma gli sembrava quasi di non essere in grado, di non essere la persona giusta per aiutarla e lo aveva fatto.
In quel momento tutto gli era parso giusto, ma adesso si rendeva conto di quanto fosse stato stupido. Si rendeva conto di essere stato come sempre un Serpeverde vigliacco e non aver saputo affrontare la loro vita insieme. Di non aver saputo affrontare il dolore.
La guardò mentre camminava all’ interno della sala. Le cose per lei non erano cambiate, era stato uno stupido, era solo riuscito ad aggiungere dolore al dolore e adesso lei si stava ricostruendo la vita con un altro, stava cercando di uscire da quel tunnel senza di lui.
Lily cercò Brian con lo sguardo e lo vide ballare ancora con la solita ragazza e stringersi a lei, facendo scorrere le sue mani lungo le curve dei suoi glutei.
Le vennero le lacrime agli occhi, perché quell’ ulteriore umiliazione ?
Vide suo fratello e Alice guardarla stupiti e Lily sorrise nella loro direzione, doveva far finta che la cosa non la toccasse, in fondo non ci voleva niente era diventata bravissima a fingere.
Fingeva con i suoi, fingeva con Brian a volte fingeva anche con sé stessa.
La sua vita era una completa finzione.
Si avvicinò a lui e lo fece voltare verso di lei “ che ti salta in testa ?” gli chiese, la rabbia nei suoi occhi castani.
Brian sorrise a favore di pubblico e si chinò a parlare ad un centimetro dall’ orecchio “ Tu puoi divertirti con il tuo ex ed io devo stare a guardare ?” le chiese.
Lily rabbrividì, il suo tono di voce era furioso “ non stavo facendo niente con Scorpius “ si giustificò cercando di riportare il battito del suo cuore a livelli normali, fino a quando fossero stati in pubblico, lui sarebbe stato il solito ragazzo perfetto.
Ma dopo cosa sarebbe successo ?
Tremò al pensiero, doveva finirla. Credeva di aver trovato un appiglio, un aiuto per uscire dalla disperazione di quei momenti ed invece quello che viveva con lui non assomigliava neanche più ad una storia d’ amore.
Si voltò senza più guardarlo, senza aspettarlo.
Si sentiva gli occhi di tutti puntati addosso e aveva sempre detestato quella sensazione, incrociò solo un attimo gli occhi di Scorpius e lo vide con la sua espressione indecifrabile.
“ Me ne vado” disse baciando sulla guancia il fratello.
Alice le sorrise dolcemente “ sola ?” chiese abbracciandola.
“ Sola” rispose determinata, cercando di trasmetterle con gli occhi la sua decisione “ salutatemi James” concluse.
Alice annuii impercettibilmente e Lily si smaterializzò.
Entrò nella camera e si sedette sul letto.
Quel letto teatro di tante finzioni e cominciò a chiedersi da quanto tempo non stava bene con Brian, da quanto tempo la sua storia era divenuta solo una stupida recita e soprattutto perché continuasse a farlo.
Erano sei mesi che convivevano e dalla convivenza erano cominciati i problemi, la gelosia sempre più assidua di lui, le sue violenze, i suoi obblighi, i suoi ordini.
Le lacrime cominciarono a scenderle sul viso senza che se ne accorgesse, se ne stava lì, seduta sul letto al buio, il lampione che le illuminava le mani rendendole bianche ai suoi occhi.
Era stanca, non era che una patetica imitazione di vita, una pallida prova di esistenza.
Aver visto Scorpius, poi, l’ aveva veramente provata, sapere che cos’ era l’ amore, ricordare che cosa significava essere amata e capire che quello che stava vivendo non si avvicinava neanche un po’.
Il rumore della materializzazione la fece voltare. Brian era arrivato e adesso lei avrebbe chiuso questa situazione.
Lo avrebbe fatto davvero.
COMMENTO : BE’ LILY SEMBRA DAVVERO DECISA A LASCIARE BRIAN !! HA RIVISTO SCORPIUS, HA RICORDATO COSA VOLEVA DIRE AMARE UNA PERSONA E ADESSO VUOL LASCIARE IL BASTARDO MA CE LA FARA’ ?  IL MOTIVO PER CUI SCORPIUS HA LASCIATO LILY PUO’ SEMBRARE EGOISTA MA SPESSO QUANDO SI DEVE AFFRONTARE UN FORTE DOLORE SI TENDE AD ALLONTANARCI L’ UNO DALL’ ALTRO !! RINGRAZIO ICEPRINCESS / LUISA 21 / ALWAYS 89 / MIKILILY / ARYELLE / RISA SLITHERIN / DOLCENERA E EVAAINEN PER LE RECENSIONI E GLI INCORAGGIAMENTI !! SPERO MI FARETE SAPERE ANCHE IN QUESTO CAPITOLO !! RINGRAZIO ANCHE CHI MI HA AGGIUNTO TRA LE PREFERITE/ SEGUITE E RICORDATE !! ED ANCHE CHI HA LETTO SOLTANTO !! UN BACIONE !!

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Capitolo 3
*** 2 CAPITOLO ***


Lily si alzò lentamente dal letto.
Fingere di dormire era l’ unica cosa che era riuscita a fare, l’ unica cosa che lei stupida e ingenua ragazza era riuscita a fare.
Non aveva neanche più considerazione di sé stessa, si faceva schifo.
Glielo aveva permesso di nuovo, non era riuscita ad opporsi, non aveva neanche pensato di prendere in mano la bacchetta.
L’ unica cosa che era riuscita a fare era stata fingere di dormire e tenere  gli occhi ostinatamente chiusi, trattenendo il respiro quando lui si era chinato su di lei per posarle un bacio sulla testa.
Adesso aveva un senso di nausea incredibile, si faceva schifo.
Quando la sera prima aveva provato a lasciarlo, ne era nata una lite furibonda che si era conclusa come sempre.
Si alzò dal letto, tenendosi una mano sul fianco dolorante.
Era inutile provarci, perdeva sempre. Non poteva lasciarlo.
Le spalle si scossero dai singhiozzi, mentre il petto le sembrava si squarciasse.
Mai più, si disse e invece accadeva sempre più spesso, non poteva andare avanti così.
Si mise davanti allo specchio, la sua immagine le dava il voltastomaco, era soltanto una debole.
Si passò le dita sopra il gonfiore del suo occhio destro, stava già divenendo molto nero, dubitava che questa volta sarebbe riuscito a coprirlo.
Passò le dita anche sopra le sue labbra, erano spaccate in due punti e le facevano molto male.
Si mise le mani sopra il viso, era sempre più violento, sempre più duro e lei non ce la faceva più.
Non riusciva neanche più a calmarlo, a muoverlo a compassione, ormai era la normalità.
Prese una manciata di polvere magica e la gettò nel camino.
 “ Alice” sussurrò, guardò l’ orologio e pregò con tutta sé stessa che Albus stesse ancora dormendo.
“ Alice “ provò di nuovo.
Aveva bisogno di Alice, aveva bisogno della sua amica per sfogarsi, per piangere, per disperarsi per la sua stupidità.
“ Alice” ripetè con la voce rotta dal pianto.
“ Lily” la voce di Scorpius la fece rabbrividire, cosa ci faceva a casa di Alice e Albus ?
Non lui. Non ora, pensò mentre voltava la testa per non farsi vedere in viso “ puoi chiamarmi Alice per favore?” gli chiese con voce tremante.
Doveva regolare la sua voce o lui avrebbe sospettato qualcosa.
“ Sta dormendo “ le disse e Lily capii dal tono della sua voce che era sorpreso.
“ Perché non ti volti ?” la domanda che Lily aveva tanto temuto era arrivata e adesso come poteva uscirne ?
“ Per favore dì ad Alice che l’ ho cercata, che non mi sento bene e avrei bisogno di lei “ disse interrompendo la connessione.
Si alzò in piedi, era davvero stanca.
Non aveva dormito tutta la notte e il suo corpo era pieno di dolori, inoltre si faceva schifo.
Schifo perché ogni volta che lui la picchiava, tornava sui suoi passi scusandosi e lei lo perdonava.
Schifo perché non sarebbe più dovuto succedere ed invece succedeva sempre più spesso.
Schifo perchè si era aggrappata all’ unica persona che credeva l’ amasse ed invece le faceva tutto questo male.
Appena suonò il campanello, Lily andò verso la porta e guardò dallo spioncino.
Cazzo, era Scorpius. Doveva immaginarsi che non si sarebbe arreso.
Si strinse di più nella sua vestaglia di morbida spugna “ vattene” gli disse, senza aprire la porta.
“ Aprimi” rispose lui deciso.
C’ erano troppe cose che non gli tornavano, piccoli pezzi di puzzle che era deciso a collegare tra loro.
“ Scorpius per favore, ti ho detto che non mi sento bene” gli disse.
Scorpius sospirò, non gli avrebbe aperto, doveva usare l’ astuzia, in fondo quello era uno dei motivi per cui era stato un Serpeverde.
“ Va bene, ti lascio qua fuori delle pozioni che Alice ha preparato per te” le disse, si sentiva un idiota a parlare attraverso la porta.
Posò le pozioni a terra e si spostò dal suo campo visivo, fingendo di andarsene, ma aspettando appoggiato al muro accanto alla porta.
Dopo pochi minuti la serratura scattò e Lily aprì leggermente la porta “ fregata” disse Scorpius con un sorriso, comparendole davanti agli occhi.
Lily alzò gli occhi impaurita e il sorriso di Scorpius si congelò nel suo volto “stai scherzando” mormorò incredulo, mentre guardava ogni centimetro del suo bellissimo viso deturpato dalla violenza.
Gli occhi di Lily si riempirono di lacrime “ non è brutto come sembra” mormorò.
Scorpius sentì la rabbia devastarlo, invaderlo in una maniera tale che il suo corpo tremava e il sangue nelle sue vene ribolliva così forte che tutti i suoi arti s’ informicolarono “ lo ammazzo” disse soltanto, prima di voltarsi per andarsene.
Lily vide il suo sguardo duro, la bocca stretta in una linea sottile, sapeva che lo avrebbe fatto, conosceva Scorpius in ogni sfaccettatura.
Lo avrebbe fatto davvero.
Lo afferrò per un braccio “ NO” lo pregò, il pianto nella voce.
“ Scorpius credimi non è stato lui”
Scorpius aprì leggermente la bocca, era impazzita ?
Si era l’ unica spiegazione, era impazzita od era sotto maledizione Imperius, perché la Lily che conosceva lui, non si sarebbe mai abbassata a mentire in un modo così stupido.
“ Ah no?” chiese, il suo sguardo era così arrabbiato che i suoi occhi sembravano emettere saette.
“ No, io sono…io mi sono fatta male da sola” si giustificò Lily, abbassando lo sguardo.
Scorpius sbuffò, stringendo i pugni. Perché mentiva?
Perché lo proteggeva?
Amava così tanto lui e così poco sé stessa ?
“ Vuoi raccontarmi anche che tuo padre non ha mai sconfitto Voldemort ?” le chiese, sprezzante, arrabbiato.
Lily trattenne il respiro e cercò di rientrare in casa ma Scorpius la fermò mettendo un piede a incastro nell’ arco della porta.
“ Ti farò un incantesimo” lo minacciò Lily, guardandolo negli occhi e afferrando la propria bacchetta.
Scorpius rise, una risata rabbiosa “ fallo” le disse, i suoi occhi erano tempesta pura in quel momento.
“ Fallo” le disse alzando leggermente la voce.
Lily sobbalzò e Scorpius inspirò per calmarsi, non doveva perdere la pazienza ma era così furioso.
“ Almeno capirò che della Lily che conoscevo non è rimasto più niente” le disse con cattiveria.
Lily sentì le lacrime scorrerle lungo le guance.
“ Perché la Lily che conoscevo io, non avrebbe mai mentito per un mostro del genere, la Lily che conoscevo io non avrebbe permesso una cosa del genere” sentenziò sicuro.
Lily si tappò le orecchie con forza voltandogli le spalle.
Scorpius entrò in casa subito dopo di lei e si chiuse la porta alle spalle “ Non vuoi sentire ?” chiese arrabbiato.
Lily continuò a tenersi le mani sulle orecchie, Scorpius si avvicinò a lei “ non sei più la ragazza che conoscevo” le disse amareggiato, ed era vero la ragazza che conosceva avrebbe combattuto, anche adesso con lui, non gli avrebbe permesso di trattarla così, si sarebbe opposta, non si sarebbe tappata le orecchie e basta.
Le prese le mani, scostandole delicatamente dal suo viso, Lily gemette e Scorpius si sentii inondare sempre più dalla rabbia.
Le sue braccia erano piene di lividi che cominciavano a formarsi e lui sentiva la sua rabbia forte, impetuosa, come un fiume che rischia di straripare.
Non poteva restare lì o se la sarebbe presa con lei e lei non meritava questo.
Si girò su sé stesso e si avvicinò alla porta, sotto lo sguardo allibito di Lily “ stasera voglio trovarti da Al e voglio che quel coglione sia in mano agli Auror o ci penserò io “ le disse, voltandosi un attimo verso di lei.
Lily sentì le lacrime scenderle sulle guance, le sembrava quasi di provare dolore, ma non sapeva se erano i lividi o lo sguardo di delusione che vedeva negli occhi di Scorpius a farle più male.
Il rumore della smaterializzazione le fece sgranare gli occhi e fermare il cuore.
Brian.
Scorpius.
Brian e Scorpius nello stesso momento, in quel momento.
Vide gli occhi di Scorpius assottigliarsi e il suo corpo irrigidirsi, poi si voltò verso Brian e vide i suoi occhi neri talmente dilatati che sembravano non avere neanche più la pupilla.
“ Che ci fa’ lui qua ?” chiese Brian, guardando Lily con una rabbia che la fece rabbrividire.
“ Lui…lui è venuto a portarmi delle pozioni…Alice sapeva che non stavo bene…” cercò di giustificarsi Lily, ma Scorpius la interruppe.
“ Io “ disse sicuro, guardando Brian come se volesse ucciderlo, come se si stesse trattenendo a forza dal saltargli addosso “ Io sono qua per portarla via” disse semplicemente.
Brian si avvicinò a Lily “ di cosa sta parlando ?” chiese “ mi vuoi lasciare ?” chiese ancora “ di nuovo ?”
Scorpius aggrottò le sopracciglia in attesa della risposta di Lily, ma lei scosse la testa “ no…non so cosa sta dicendo” si oppose impaurita.
Brian sorrise e le cinse la vita con un braccio “ credo tu possa andartene Malfoy” gli disse strafottente.
Scorpius si avvicinò “ Ti senti potente vero ?” gli disse, muovendo un passo e poi un altro, infine un altro ancora, senza smettere di guardarlo negli occhi, senza posare gli occhi su Lily che tremava.
Si avvicinò fino ad essere a pochi centimetri da lui, fino a quando non poteva sentire il suo respiro, lento, profondo, rabbioso “ Picchia me” gli disse in un sussurro.
Brian continuò a guardarlo negli occhi ma parve quasi sobbalzare per la rabbia che era impressa nella sua voce “ Sono qua, davanti a te “ lo sfidò “ o ci riesci solo con le ragazzine che sono la metà di te “ lo provocò.
Lily urlò, quando vide Brian staccarsi di colpo e tirare un pugno a Scorpius.
Scorpius reagì tirando un pugno a Brian così forte che lo fece barcollare, Brian si riprese e tornò alla carica ma Scorpius lo fece cadere a terra e lo sovrastò cominciando a riempirlo di pugni.
Lily tremava, aveva paura.
Aveva sempre pensato che Brian fosse l’ unico che l’ amava, in fondo lui le  aveva raccolto i cocci e l’ aveva rimessa insieme dopo quello che era successo a Rose.
Scorpius non smetteva, vedeva il viso di Brian voltarsi da una parte e dall’ altra, vedeva il suo viso riempirsi di sangue.
Doveva dividerli.
Prese la bacchetta, con un incantesimo non verbale li separò.
Entrambi si voltarono verso di lei, due paia di occhi la guardarono pieni di rabbia.
“ Maledetta “ disse Brian, alzandosi a fatica e tenendosi una mano sul labbro “ cosa ti sei inventata maledetta stupida “ le disse, andandole incontro.
I suoi occhi non erano occhi innamorati, i suoi occhi erano pieni di odio per lei, pieni di rabbia.
Lily mosse la bacchetta ed evocò uno scudo di protezione.
“ Non permetterti” le disse con rabbia e tirando fuori anche la sua bacchetta.
Scorpius fu più veloce di lui e puntò la bacchetta contro Brian affiancando Lily “ Finirai ad Azkaban” lo minacciò.
Brian si voltò verso di lui “ non mi denuncerà “ lo sfidò con un sorriso, continuava a perdere sangue dal sopracciglio ma in quel momento non sembrava importargli.
“ Lo farò “ disse Lily tremante “ non succederà mai più “ gli disse per convincersene lei stessa.
“ Non hai prove” si oppose Brian.
Scorpius scoppiò a ridere, senza alcuna allegria “ se le prove che ha sul corpo non bastassero, le faremo esaminare la memoria” gli disse.
Brian guardò Lily e poi Scorpius il suo sguardo era furente, prese un paio di respiri un po’ più forti, cercando di calmarsi “ Io ti amo Lily non lui, io ci sono sempre stato per te, lui ti ha lasciato” le disse.
Gli occhi di Lily si riempirono nuovamente di lacrime, stava davvero tradendo l’ unica persona che l’ avesse mai amata ?
“ Sai che non accadrà mai più “ le disse con voce dolce, molto dolce, come solo una persona subdola come lui poteva fingere.
“ Non mi ami più ?” le chiese e Scorpius si schifò nel vedere che aveva le lacrime agli occhi, la sua ipocrisia e la sua falsità potevano arrivare fino a questo punto ?
Lily non riusciva a rispondere, sentiva come se la vicinanza di Scorpius le stesse trasmettendo forza, come se quegli occhi che adesso la guardavano in attesa di una sua risposta le stessero comunicando che l’ amore non era quello.
Puntò i suoi occhi dentro quelli di Scorpius “ Non ce la faccio Scorpius” disse muovendosi di qualche passo.
“ Ti aiuterò “ le disse Scorpius, le stava tendendo la mano, lei doveva solo accettarla.
“ Io…non…io non posso “ e senza aspettare girò su se stessa e si smaterializzò.
Scorpius rimase a fissarla come inebetito, non capiva, sembravano arrivati alla fine e invece era scappata.
Doveva essere davvero sconvolta, Lily non scappava mai.
Nello stesso istante sentì nuovamente il rumore della smaterializzazione.
Maledizione si era lasciato distrarre. La preoccupazione per Lily e per dove potesse essere andata gli aveva fatto abbassare la guardia.
Sentii di nuovo la rabbia riempirgli le vene, come poteva essere stato così ingenuo, adesso Brian era fuggito e Lily poteva essere in pericolo.
Doveva assolutamente trovarla.
COMMENTO : OK LILY E’ FUGGITA E COSI’ ANCHE BRIAN…ALLA FINE LILY HA REAGITO MA NON CE L’ HA FATTA A REGGERE AL DOLORE E ALL’ UMILIAZIONE PREFERENDO ALLONTANARSI DA TUTTI !! NON CONSIDERATELA TROPPO MALE E' IMPAURITA E IN PIENA CONFUSIONE MENTALE !! RINGRAZIO ICE PRINCESS / LUISA 21 / ARYELLE / MIKILILY /  ALWAYS 89 / EVA AINEN / TELYN /  CREEM SWEET STORY E VINCICESAPI !! SPERO MI FARETE SAPERE ANCHE PER QUESTO CAPITOLO !! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE !!

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Capitolo 4
*** 3 CAPITOLO ***


Scorpius si materializzò dentro casa di Albus e Alice.
Era loro ospite e lo sarebbe stato ancora per qualche mese.
Sarebbe stato loro ospite fino a quando la stagione non fosse finita e le ragazze e i giornalisti non avessero smesso di assediarlo.
Era stata un’ idea di Albus e Scorpius inizialmente era stato restio ad accettarla, aveva paura di invadere l’ intimità dei due fidanzati e invece era stata la sua fortuna.
Se non fosse stato lì non avrebbe mai scoperto di Lily.
Se non fosse stato loro ospite non avrebbe potuto aiutarla.
La rabbia s’ impadronì di nuovo di lui.
Come se l’ avesse aiutata.
Lily era sparita e lui non era riuscito neanche a fermare Brian e in questo momento non sapeva dove fossero nessuno dei due.
Potevano essere insieme.
“ MALEDIZIONE” imprecò con rabbia.
Lily poteva essere in pericolo.
Forse l’ aveva trovata.
Tirò un calcio alla sedia accanto a lui e questa volò inerme contro il muro.
Sentiva il respiro mozzarglisi in gola, respirava a fatica ansimando.
Gli sembrava quasi che dei piccoli puntini gli si stessero formando davanti agli occhi, tanta era la fatica di mantenere il controllo, di non distruggere tutto quello che aveva a portata di mano.
La rabbia gli stava offuscando la mente, davanti a lui solo l’ ultima immagine di Lily.
Davanti a lui solo i suoi occhi, lividi, piangenti.
“ Scorpius che succede?”
Scorpius scosse leggermente la testa come per tornare alla realtà, davanti a lui c’ era Alice.
Doveva averla svegliata con il baccano che aveva fatto all’ inizio.
La guardò e finalmente comprese.
Alice sapeva. Sicuramente Alice sapeva cosa stava succedendo a Lily e non gli aveva detto niente.
“ Perché non mi hai detto di Lily ?” chiese cercando di modulare la sua voce, ma capii di non esserci riuscito quando vide Alice sobbalzare.
Erano amici da una vita e ormai conosceva le sue reazioni.
Era la ragazza storica di Albus, si erano messi insieme quando erano dei ragazzini e Scorpius aveva imparato a conoscerla piuttosto bene.
“ Che stai dicendo Scorpius ?” chiese Alice impaurita, voltandosi per riprendere la sedia capovolta.
Scorpius la prese per un braccio “ non mentire Alice” le disse, facendola voltare verso di lui.
“ Non mentire più” ribadì e i suoi occhi sembravano trasmettere tutta la rabbia che provava in quel momento.
Alice si morse il labbro inferiore nervosamente, Scorpius era fuori di sé, poteva solo voler dire che davvero sapeva cosa era successo, era inutile continuare a mentire.
“ Non sono affari tuoi Scorpius” gli disse, liberandosi il braccio.
“ Non sono affari miei ?” chiese Scorpius con rabbia.
“ Tu non l’ hai vista” le disse in un sibilo “ non hai visto come quel verme l’ ha ridotta” continuò.
Alice sentii le lacrime invaderle gli occhi. Era successo di nuovo.
“ Mi aveva detto che lo avrebbe lasciato” sussurrò.
Scorpius si voltò di scatto, portandosi le mani ai capelli.
Lo voleva già lasciare ?
Era stato quello a provocare quella reazione in lui ?
Eppure solo la sera prima Lily aveva quel livido “ da quanto va’ avanti ?” chiese.
“ Scorpius chiedilo a lei, io non tradirò la sua fiducia” disse Alice decisa.
“ MI STAI PRENDENDO IN GIRO ?” urlò Scorpius.
Alice sgranò gli occhi, Scorpius urlava soltanto quando doveva impartire degli ordini sul campo da Quidditch.
Scorpius era sempre controllato, metodico.
“ Lo sa anche Albus ?”
“ So cosa ?” chiese Albus, scendendo le scale “ e poi si può sapere cosa hai da urlare ?” lo rimproverò.
Scorpius guardò il suo migliore amico.
I suoi occhi verdi sorpresi e pieni di rimprovero, il fatto che non capisse perché aveva perso la pazienza con Alice, fece pensare a Scorpius che probabilmente non sapeva niente.
Guardò Alice con rabbia, aveva tenuto il segreto anche con lui “ pensavi davvero di aiutarla così ?” le chiese incredulo.
Alice abbassò gli occhi ma li rialzò subito dopo “ se si fosse allontanata anche da me chi le sarebbe rimasto?” gli chiese con rabbia.
“ Avanti dimmelo, chi le sarebbe rimasto, tu forse ?” gli chiese ironica.
Albus passava lo sguardo dalla sua fidanzata al suo migliore amico senza riuscire a capire di cosa stavano parlando.
Li guardava con attenzione e dal linguaggio del loro corpo poteva solo evincere che erano furiosi l’ uno contro l’ altra.
Scorpius e Alice erano sempre andati molto d’ accordo, Alice lo aveva aiutato convincendo Lily ad andare  alla loro prima uscita a quattro. Avere Alice dalla sua parte era stato sempre molto utile a Scorpius.
“ ORA BASTA” urlò per sovrastare le loro voci.
“ Siete impazziti ?” chiese loro, quando si voltarono verso di lui “ Cosa sta succedendo?” chiese ancora, sempre più stupito e passando lo sguardo dall’ uno all’ altra in attesa di una risposta.
Scorpius rise senza allegria, Albus conosceva bene quella risata fredda, strafottente.
“ La tua futura moglie non è sincera con te” disse semplicemente.
Albus aggrottò le sopracciglia, non avrebbe mai dubitato di Alice, quindi Scorpius doveva essere impazzito.
“ Scorpius hai bevuto?” gli chiese stupito, finendo di scendere gli scalini e ponendosi al fianco di Alice.
Scorpius lo guardò “ Alice era al corrente di quello che stava passando tua sorella e l’ aiutava a coprire il verme “ gli spiegò in poche parole.
Albus provò a stargli dietro ma non capiva “ Lily ?” chiese voltandosi verso Alice.
“ Hai altre sorelle ?” chiese Scorpius con rabbia.
“ Non ho altre sorelle ma non capisco cosa stai dicendo” gli disse con rabbia.
Adesso si stava arrabbiando.
Cosa Diavolo stava dicendo? Aveva sempre capito Scorpius al volo anche nelle sue battute più subdole, ma non era mai riuscito a capirlo quando le cose riguardavano Lily.
Lo aveva perdonato per aver lasciato sua sorella in un momento tanto brutto, aveva cercato di capire la sua logica, aveva visto che lui non si era mai ripreso, ma adesso non lo capiva assolutamente.
“ Stamani Lily ha chiamato via camino” spiegò Scorpius.
Alice dilatò gli occhi. Ecco come aveva saputo.
“ Cercava Alice, sono andato da lei perché mi sembrava piangesse, non si faceva vedere e mi sembrava disperata” continuò, guardando di nuovo Alice.
Alice lo pregò con gli occhi di fermarsi, di non dire niente, ma la rabbia di Scorpius era oltre e non si fermò.
“ Era stata picchiata Al “ disse infine.
Albus trattenne il respiro, mentre le guance di Alice si riempivano di lacrime.
“ E’ stata aggredita ? da chi ? sta bene ? perché non è con te ? è al San Mungo ? “ Albus riversò tutte le domande addosso a Scorpius, il suo viso era il ritratto della paura e Scorpius desiderò per la prima volta non aver detto niente.
Alice lo guardò ancora, le lacrime ormai le scuotevano le spalle “ dov’ è ?” gli chiese tra i singhiozzi.
Scorpius prese un respiro, il senso di colpa che cominciava a farsi spazio dentro di lui.
Chi l’ aveva detto che un Malfoy non si sentiva in colpa ? che non aveva sentimenti ?
Il suo cuore in questo momento sembrava strizzato in una morsa.
La preoccupazione per Lily, la rabbia verso quell’ essere e la colpa verso i suoi amici.
Tutto questo lo stava facendo sentire sempre più male.
“ Non lo so” disse cercando di calmarsi “ Tu hai idea di dove potrebbe essere ?” chiese ad Alice, la rabbia era sparita nelle sue parole, ormai voleva solo trovare Lily a qualsiasi costo.
Alice scosse la testa e Albus lo prese per le braccia “ l’ hanno aggredita e l’ hai lasciata sola ?” chiese arrabbiato.
“ Sei impazzito ? dovevi riportarla a casa” gli disse e Scorpius vide le iridi verdi di Albus che quasi ballavano nei suoi occhi per la preoccupazione “ dovevi portarla qua o da Brian” .
Scorpius sospirò. Portarla da Brian ?
Portarla dal suo carnefice ?
“ Albus tua sorella è una strega ed è una strega molto brava, si è smaterializzata e se ne è andata” gli disse “ non l’ ho lasciata andare” concluse allontanandosi da lui.
Albus scosse la testa “io…io non capisco” disse continuando a scuotere la testa come se non riuscisse a far combaciare tutte le cose che aveva appena saputo.
“ Dimmi cosa è successo Scorpius “ gli ordinò fissando gli occhi nei suoi.
 “ Non capisco perché mia sorella è stata aggredita e se ne è andata, perché non si è rivolta a noi, perché te la sei presa con Alice, devi dirmi tutto “
Scorpius sapeva che Albus non l’ avrebbe mai lasciato andare che avrebbe preteso di sapere tutto, conosceva lo sguardo di rabbia mista a supplica con cui lo stava guardando, conosceva il suo amico.
“ Albus, Lily è stata aggredita da Brian” disse in un fiato.
Il tempo parve essersi fermato per un attimo.
Albus lo stava guardando senza neanche battere le ciglia, lo stava guardando come se fosse impazzito.
“ Albus” lo chiamò Scorpius.
Albus non rispose, continuando a restare nella stessa posizione, l’ unico cenno di vita erano stati i pugni che si erano stretti in una morsa e il respiro che si era fatto accellerato.
“ Dov’ è ?” chiese con una voce che non sembrava neanche la sua.
“ Non lo so, ti ho appena detto che tua sorella si è sm….”
“ Dov’ è il figlio di Puttana “ specificò Albus, alzando gli occhi su Scorpius e rivelando i suoi occhi pieni di lacrime di rabbia.
Scorpius sospirò  “ mi è scappato” disse in un sospiro.
Albus ebbe uno scatto di rabbia e si girò su sé stesso “ stai scherzando vero ?” gli disse con rabbia.
“ Non sai dov’ è mia sorella e non sai dov’ è Brian ?”
“ Albus calmati “ disse Alice, poggiandogli una mano sul braccio.
Albus la scansò “ Non era la prima volta vero ?” le chiese, guardandola con delusione.
“ Tutti i vostri incontri, te che riuscivi a vederla anche quando si faceva negare da tutti” prese un respiro, sperava tanto che Alice negasse, ma lei non rispose “ non è la prima volta vero ?” chiese di nuovo.
Alice abbassò gli occhi, facendo cenno di diniego con la testa.
Albus si allontanò di un passo, quasi spaventato.
Alice gli aveva nascosto una cosa così importante, si sentiva ingannato.
Era sua sorella e non aveva avuto neanche la possibilità di aiutarla.
“ Aveva solo me Al…devi capirmi…Lily aveva solo me e sai anche tu come stava dopo che Rose…”
Scorpius si scollegò dai loro discorsi.
Rose.
Se era rimasto ancora qualcosa della vecchia Lily aveva appena capito dove poteva trovarla.
“ La porterò qua “ disse, prima di smaterializzarsi velocemente sotto lo sguardo stupito dei due amici.
***
Lily si strinse di più nella sua vestaglia.
Si era smaterializzata di getto, senza pensare.
Senza riflettere neanche che essendo gennaio la temperatura fuori era quasi polare.
Sospirò e una piccola nube di fumo caldo fuoriuscì dalla sua bocca.
Non era riuscita a lasciarlo.
Scorpius le aveva teso una mano, aveva cercato di aiutarla, l’ avrebbe portata via e lei se ne era andata.
Lo aveva difeso quando Scorpius lo stava picchiando.
Ma che razza di persona era diventata ?
Quando era diventata così debole, così vile ?
Si sedette accanto alla lapide, ignorando il freddo che il terreno le stava scaricando addosso.
Voleva sentirsi viva, voleva sentire il freddo pungerle la pelle, voleva sentire la neve attraversare il fine tessuto della sua vestaglia e bagnarle le gambe.
Lei era viva.
Non sapeva se lo meritava era solo quello il nocciolo della questione.
Da quando Rose era morta, era solo riuscita a sprecare la sua vita.
Da quando si era svegliata al San Mungo viva, aveva pensato che sarebbe dovuta morire anche lei.
Prima si era chiusa in sé stessa allontanando tutti, allontanando Scorpius, poi si era buttata in questa storia ed era riuscita ad annullare sempre di più sé stessa.
Era riuscita a diventare sempre più piccola fino a sperare di scomparire, fino a sperare che la morte l’ accogliesse come aveva accolto Rose.
Dove era finita la vera Lily ?
La Lily combattiva e che non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno.
Scorpius aveva ragione non era più lei.
Non si riconosceva più, la sofferenza l’ aveva annullata, fino a farle pensare che meritava tutto, meritava ogni sofferenza che lui le aveva inflitto.
“ Rose aiutami” disse in un sussurro.
Chiedeva aiuto ad una foto, forse era davvero impazzita, ma si sentiva davvero impazzita.
In realtà chiedeva aiuto all’ universo, chiedeva aiuto alla speranza a tutto ciò che potesse aiutarla a rialzarsi e a ritornare sé stessa.
“ Non ti risponderà “
Lily sobbalzò al suono della voce di Scorpius.
L’ aveva trovata.
“ Vattene” gli intimò asciugandosi una lacrima.
Scorpius avrebbe voluto abbracciarla, era stato così preoccupato per lei.
Ma l’ unica cosa che era riuscito a fare appena l’ aveva vista era tirare un sospiro di sollievo, non era nessuno per abbracciarla, non era nessuno per cullarla e stringerla a sé e se lei lo avesse rifiutato lui non avrebbe retto.
Si sentii stupido. Si stava davvero preoccupando per sé stesso e per il suo orgoglio ferito ?
Lily era davanti a lui, tremante, piangente e in delle condizioni in cui non avrebbe mai voluto vederla e lui si stava davvero preoccupando di sé stesso ?
“ Sai benissimo che lei è andata avanti “ le disse.
Si lo sapeva, sapeva che Rose non era un fantasma.
Lo avevano chiesto ad Harry, a Ron e Hermione, persino al ritratto di Silente, ma sembrava che a Lily questo non importasse.
Doveva venirgli in mente subito.
Doveva capire che sarebbe andata da Rose.
Ogni volta che lei doveva sfogarsi, ogni volta che era triste e aveva bisogno di un momento andava al cimitero.  Andava da Rose.
Non aveva mai compreso fino in fondo come potesse farla star meglio, ma ogni volta che tornava sembrava leggermente più in pace con sé stessa ed a lui questo bastava.
Saperla felice gli era sempre bastato ed era stato questo il suo errore.
Lasciarla andare.
Credere che sarebbe potuta essere più felice senza di lui.
“ Ti congelerai” le disse guardandola negli occhi, anche se ogni sguardo era una pugnalata per lui.
Si avvicinò e si chinò accanto a lei “ Ti porto da Albus e Alice” le disse dolcemente.
Lily scosse la testa e Scorpius credette di sentire per un attimo i suoi pensieri, la sua vergogna.
“ Ti aiuteremo” le disse, allacciandosi un braccio dietro le spalle e sollevandola.
Era così leggera. Era così fredda e sicuramente il fatto che non si fosse minimamente opposta denotava anche che non stava bene.
Quelle ore passate lì sembravano averla congelata psicologicamente oltre che fisicamente.
La strinse forte a sé e si smaterializzò.
COMMENTO: OK TUTTI CONTRO ALICE LO SO…MA METTETEVI NEI PANNI DI SCORPIUS E ALBUS, LA RABBIA E’ TANTA E HANNO CAPITO CHE LEI SAPEVA TUTTO E NON SI RENDONO ANCORA CONTO CHE SE NON DICEVA NIENTE C’ ERA UN MOTIVO !! LILY E’ ANCORA MOLTO PROVATA E MOLTO DEBOLE MA COME HO SEMPRE DETTO IO AMO LA LILY FORTE E TENACE E NON PREOCCUPATEVI PIANO, PIANO TORNERA’ FUORI !! GRAZIE MILLE A CHI MI HA INCORAGGIATO LO SCORSO CAPITOLO OVVERO ICEPRINCESS / LUISA21 / ALWAYS89 / ARYELLE / FEDERCHICCA / TELYN / MIKILILY / MARY GRIFONDORO / SCORPIONCINA / TATAMATTA  E ANGELA POTTER !! SPERO MI FARETE SAPERE ANCORA !! GRAZIE ANCHE A CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE A CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE A TUTTE !!

 

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Capitolo 5
*** 4 CAPITOLO ***


Scorpius si materializzò direttamente nella camera che occupava a casa di Albus e Alice.
Guardò Lily, aveva gli occhi chiusi e una mano poggiata sulla sua spalla, come se cercasse di trarne forza.
Guardò il suo volto così bello ma così pieno di lividi per la rabbia di quell’ essere.
Cercò di tenere a bada la rabbia al pensiero di esserselo fatto scappare, al pensiero che lei si fosse lasciata fare tutto questo.
La pose piano sul letto facendo scorrere il braccio che era avvolto a lui, ma quando fece per scostarsi Lily gli prese un polso.
Sorrise, non poteva dire che fosse esattamente una presa ferrea, una presa dalla quale non potesse liberarsi.
Aveva l’ impressione che soltanto muovendo la mano, la sua presa sarebbe venuta a mancare.
Era così debole in quel momento e lo stava guardando con un’ espressione così triste in quei suoi occhi castani.
Non sapeva neanche lui perché gli facesse così rabbia.
Vederla così debole e così indifesa era un colpo al cuore per lui.
Non era la Lily forte e indipendente della quale si era innamorato.
“ Non lasciarmi” lo pregò in un sussurro.
A Scorpius parve che gli avessero tirato un pugno direttamente nello stomaco.
Il suo stomaco cominciò a dargli fitte dolorose “ perché ?” le chiese con un moto d’ urgenza nella voce.
Non sapeva neanche lui cosa voleva chiederle.
Perché non ti devo lasciare? Perché gli hai permesso di farti questo ? Perché non hai reagito ?
Aveva mille perché in mente e quello che aveva esternato era generico e lei avrebbe potuto interpretarlo come voleva.
Lily non rispose.
I suoi occhi si riempirono nuovamente di lacrime.
L’ aveva vista piangere più volte in quel giorno che in tutto il tempo che si conoscevano.
Lily non piangeva.
Lily reagiva, anche da piccolissima, quando i fratelli le facevano i dispetti, quando lui si rendeva complice dei loro dispetti, Lily non piangeva.
Reagiva. Si vendicava.
Doveva riuscire a trovare il modo per riportare a galla la vecchia Lily.
Rivoleva la sua Lily e che lui fosse stato dannato, se la sarebbe ripresa lottando con le unghie e con i denti.
“ Devo avvertire Albus che sei qua” la informò, mettendo una mano sulla sua per farle aprire la presa sul suo polso.
Toccò le sue dita per aprirle e una scarica elettrica gli attraversò il corpo.
Era stato uno stupido a lasciarla andare. Anche così, anche se in quel momento la rabbia verso di lei era tanta, non riusciva a smettere di avere certe sensazioni.
Era stato uno Stupido, solo uno stupido idiota.
“ Glielo hai detto ?” chiese Lily in un sussurro.
Scorpius la guardò.
I suoi occhi erano inorriditi, la paura e la vergogna le si potevano leggere sul volto.
“ Lily dovevano saperlo, dobbiamo trovare Brian” si giustificò Scorpius.
Lily scosse la testa, alzandosi dal letto “ lo sanno tutti ?” chiese impaurita.
Le gambe tremarono sotto il suo peso e oscillò pericolosamente.
Scorpius la prese per un avambraccio “ cosa credi di fare ?” le chiese tenendola salda.
“ Me ne vado” disse liberandosi dalla sua presa e dandogli le spalle.
Scorpius aprì la bocca sorpreso “ che cosa ?” chiese cominciando a sentire di nuovo la rabbia dentro di lui riempirgli le vene.
Lily si voltò verso di lui, ansimando per lo sforzo di restare in piedi, forse aveva anche la febbre, pensò Scorpius.
“ Me ne vado a casa mia” ripetè “ Per favore mandami Alice” continuò e alzò la sua bacchetta per procedere alla smaterializzazione.
Scorpius fermò la sua mano, prendendole poi la bacchetta dalle dita.
“ Stupida” le disse e Lily spalancò gli occhi.
Scorpius la stava guardando con accusa.
Era uno sguardo che Lily non aveva mai visto in lui.
“ Stupida, egoista e incosciente” rincarò.
Lily guardò ancora un attimo i suoi occhi.
Mai come in quel momento nei suoi occhi sembrava esserci una vera e propria tempesta.
I suoi occhi di quell’ azzurro così particolare da sembrare quasi grigi erano incupiti e sembravano emettere lampi di rabbia.
“ Dammi la bacchetta” gli disse tendendo la mano.
Scorpius fece cenno di diniego “ se ti comporti come una bambina verrai trattata come tale” le disse semplicemente, continuando a tenere la sua bacchetta tra le proprie mani.
“ Mi spieghi cosa vuoi da me?” gli chiese con rabbia.
“ Non puoi sempre scappare, non puoi fuggire da tutto” le disse con altrettanta rabbia.
Fece un gesto d’ impazienza con la mano “ mi sembra assurdo fare questo discorso con te” le disse “ Tu non sei mai fuggita” aggiunse.
Lily era nera di rabbia, le mani le tremavano, ma come si permetteva di dirle tutte quelle cose ?
“ Tu…tu…” balbettò.
Non sapeva neanche lei cosa voleva dirgli. Come osi ? come puoi rinfacciarmi di fuggire quando sei stato il primo a farlo ?
“ Io cosa Lily ?” le chiese Scorpius, sperando di averla smossa un po’, di essere riuscito a trovare una traccia di lei in tutta quella marea di dolore e rabbia.
Lily si portò le mani ai capelli, spostandosi nervosamente una ciocca dietro l’ orecchio.
 “ Io voglio che tu mi stia lontano” disse con rabbia e la sua testa cominciò a fischiare.
“ E’ quello che hai sempre voluto no ?” gli chiese, appoggiandosi al letto e sentendo le forze diminuirle sempre più.
Scorpius arretrò meccanicamente, quelle parole gli facevano così male, era davvero questo che pensava Lily? Pensava davvero che la volesse lontano ?
 Strinse i pugni, era così pieno di rabbia, era così arrabbiato per la situazione, per il fatto che lei non capiva quanto l’ amasse, per il fatto che era stato così stupido.
Era così arrabbiato.
“ Hai ragione non ti conosco” le disse “ non conosco la Lily che si è fatta fare tutto questo” disse indicando il suo viso “ non conosco la Lily che vuole fuggire a costo di spaccarsi per una materializzazione fatta male, o di incontrare di nuovo quel maledetto e rischiare che questa volta vada ancora peggio, fregandosene di quante persone soffrirebbero ” continuò “ non conosco la Lily che non vuole prendere quel verme e sbatterlo ad Azkaban” concluse con rassegnazione.
Prese fiato e fissò gli occhi ancora più profondamente nei suoi “ ma conosco la Lily che c’ è dietro” le disse “ conosco la Lily che aspetta solo di tornare fuori” concluse.
 Lily lo guardò a lungo, sembrava quasi sul punto di scagliarsi contro di lui, di assalirlo, di arrabbiarsi e dirgli di non dire queste cose, ma poi  il suo sguardo vacillò.
Si fissò le mani come se la sua impotenza dipendesse da queste e cominciò a piangere.
Scorpius non riusciva a distogliere lo sguardo da lei, piangeva singhiozzando, piangeva senza riuscire a calmarsi e lui era basito.
Si ritrovò nella stessa situazione di pochi minuti prima, voleva abbracciarla, confortarla, dirle che sarebbe andato tutto bene, che lui l’ avrebbe aiutata, ma qualcosa lo bloccava sul posto, nonostante il cuore gli facesse male a vederla piangere così, a vedere la sua disperazione aveva paura. Paura di non riuscire ad aiutarla, paura di non essere all’ altezza dei suoi problemi e questo gli faceva tenere i piedi piantati sul posto incapace di muoversi.
“ Vado a chiamare Albus e Alice ” le disse piano, forse loro avrebbero potuto aiutarla meglio di lui.
Lily non rispose e mentre usciva Scorpius la vide chinarsi su sé stessa e tuffare il viso tra le sue mani.
Gli sembrava che il cuore gli fosse sceso nello stomaco mentre scendeva le scale che lo separavano da Albus e Alice.
Sperava di aiutarla, di far uscire di nuovo la vecchia Lily ma forse non era questo il modo.
Voleva spronarla a tornare sé stessa, ma aveva ottenuto solo di farla chiudere ancora di più.
“ Sei tornato” Albus lo vide quando era ancora a mezze scale.
Scorpius guardò il suo migliore amico e vide che aveva il viso stravolto, poi spostò lo sguardo su Alice e vide i suoi occhi rossi, le sue lacrime.
Immaginò che Albus e Alice avessero impiegato tutto il tempo della sua assenza a litigare, capì che aveva fatto un casino, aveva creato dissapori tra i suoi due migliori amici.
“ E’ su” disse piano.
Albus non attese neanche che lui finisse di scendere e si precipitò su per le scale.
Scorpius guardò ancora Alice.
Provava una gran pena per lei.
Certo aveva sbagliato, ma chi può dire come sia giusto comportarsi in questi momenti.
Alice aveva soltanto avuto paura di perdere la sua amica e non per egoismo, ma perché sapeva che Lily aveva scelto lei e se anche lei l’ avesse tradita, avrebbe perso la fiducia, si sarebbe allontanata e chissà cosa sarebbe successo.
Poteva fargliene una colpa ?
Poteva accusarla di essersi comportata male ?
Certo se avesse detto qualcosa, anche una minima cosa, un minimo indizio che potesse far loro capire qualcosa forse non sarebbero arrivati a questo punto.
Ma in fondo lei aveva pensato a proteggere Lily.
“ Andiamo su” le disse.
Alice lo guardò  poi si asciugò con rabbia una lacrima con il dorso della mano e alzando il viso si avviò su per le scale senza più guardarlo.
Maledetto orgoglio Grifondoro.
Scorpius era stufo di tutto l’ orgoglio che avevano le due ragazze, si girò su sé stesso e seguì Alice a ruota.
Quando arrivarono davanti alla camera, Albus era ancora fermo davanti alla porta e non accennava a voler entrare.
Guardava sua sorella piangere e non riusciva a muoversi.
“ Lei non piange” disse in un sussurro.
“ Lei non piangeva” lo corresse Alice superandolo “ adesso lei piange, si dispera, non mangia” lo informò con rabbia “ si lascia morire lentamente” concluse entrando dentro la stanza e chinandosi su di lei.
Si lascia morire lentamente, le ultime parole colpirono Scorpius come un pugno in pieno viso.
Lily che non reagisce, Lily che si lascia morire, Lily che si rassegna al suo destino.
Non era lei. Semplicemente non era lei ed era così doloroso guardare questa nuova Lily.
Albus aprì la bocca e la richiuse subito, voleva dire che non era così, che si stava sbagliando, che Lily era forte, ma le parole gli morirono in gola quando vide Alice avvicinarsi a Lily e sua sorella gettarsi quasi di peso tra le sue braccia.
“ Non ce la faccio Aly” disse Lily tra i singhiozzi.
Alice le alzò il viso per accarezzarla e Albus avrebbe voluto urlare “ deve andare al San Mungo” disse.
Scorpius lo guardò, sembrava scollegato.
Sembrava quasi che vedesse la scena dall’ esterno.
“ Vai da lei Albus” gli disse Scorpius per smuoverlo.
Albus scosse la testa ed uscì dalla stanza.
“ Dove vai ?” lo rincorse Scorpius.
Albus si voltò verso di lui “ da mio padre” sembrava quasi un ringhio.
“ Tua sorella ha bisogno di te” gli disse Scorpius.
Possibile che per entrambi fosse così difficile ?
“ Non ce la faccio Scorpius” gli disse con gli occhi pieni di lacrime “ L’ HAI VISTA ?” gli chiese urlando, poi prese un respiro e si calmò, cercando di ricacciare indietro le lacrime “ Chiamerò James, lui e il suo spirito Grifondoro ce la faranno sicuramente” concluse prima di smaterializzarsi.
***
Scorpius era seduto sul divano.
Aveva lasciato Lily e Alice sole, era giusto che Lily potesse parlare con qualcuno che potesse sfogarsi e parlare come non aveva fatto con lui.
Continuava a pensare ad Albus, continuava a pensare a cosa potesse aver combinato e continuava a pensare a Brian a dove poteva essersi cacciato quel maledetto.
Quando sentì il rumore della materializzazione si voltò di scatto e quando vide James  e Albus il suo umore peggiorò.
James era sempre stato una testa calda e se gli si toccava la sorellina andava letteralmente in ebollizione.
Lui ne sapeva qualcosa, quando aveva lasciato Lily si era presentato a casa sua e gli aveva detto di non riavvicinarsi mai più alla sorella, che era una persona vigliacca e codarda a lasciare Lily in quel momento in cui aveva soltanto bisogno di aiuto, dopodichè gli aveva addirittura tolto il saluto.
“ Dov’ è Lily ?” chiese e sembrava fuori di sé dalla rabbia.
 “ Potter ascolta…” iniziò Scorpius ma James lo interruppe.
“ Non voglio parlare con te” gli disse alzando una mano come per dirgli di smettere e guardando il fratello.
“ Voglio sapere perché mio fratello si è presentato a casa mia…” disse indicando Albus e Scorpius lo guardò, in quel momento non sembrava neanche lui, i suoi occhi verdi erano così cupi “ Voglio sapere perché è venuto da me dicendomi che Lily è stata aggredita da Brian e che lui non ce la fa’ a starle vicino” disse e i suoi occhi castani sembravano fuoco puro.
“ Senti Potter è davvero meglio se ti calmi” gli disse minaccioso Scorpius, cercando di ricordare a sé stesso che non era il momento di litigare e che dovevano solo pensare a Lily.
James lo guardò con rabbia prima di spostare lo sguardo verso le scale “ non ho tempo per te” gli disse rabbioso e cominciò a salire di corsa le scale.
Scorpius e Albus arrivarono dietro di lui in tempo per vederlo spalancare la porta con rabbia e entrare nella stanza “ Lily “ la chiamò.
Lily tremò e alzò lentamente il viso, mentre Alice si spostava per far spazio a James“ CAZZO” urlò James guardandola inorridito.
Lily si sentì di nuovo pericolosamente vicino alle lacrime, il suo labbro tremava e non riusciva a staccare gli occhi dal fratello “ Jamie” disse in un singhiozzo.
James la prese tra le braccia stringendola a sé “ stupida cretina” le disse “ dovevi parlarne con me” continuò e la sua voce sembrava spezzata.
James Potter sembrava sul punto di cedere alle lacrime.
Tra i tre fratelli forse quello più sensibile, quello con cui era più facile parlare era Albus.
Lily e Albus avevano sempre avuto un rapporto speciale, Lily aveva sempre saputo tutto di Albus e viceversa.
Era con Albus che Lily si era sfogata, confessandogli di essersi innamorata di Scorpius, era ad Albus che chiedeva sempre aiuto quando aveva bisogno di parlare e di sfogarsi, con James era sempre stato diverso.
Lily adorava James tanto quanto Albus ma con James scherzava, rideva, si divertiva, sembrava quasi che ognuno dei due fratelli fosse un punto saldo per Lily.
Sembrava che in maniera differente il carattere di entrambi formasse tutto quello di cui Lily aveva bisogno, tutto quello che cercava in un fratello.
Però adesso James non scherzava, adesso vibrava di rabbia ma nonostante tutto era lì a tenere sua sorella tra le braccia, a confortarla, mentre Albus non riusciva a fare altro che guardarla con i pugni stretti in una morsa così forte che le sue nocche erano sbiancate.
Dopo qualche minuto James si alzò e si pose davanti a Scorpius “ voglio sapere dov’ è quel cazzone” disse con rabbia.
Scorpius lo guardò negli occhi “ è fuggito” gli disse.
James ebbe uno scatto di rabbia, fino a quel momento si era preoccupato solo di Lily ma adesso voleva tra le mani quell’ essere.
“ FUGGITO ?” urlò sbattendo un pugno contro la porta.
“ COME HAI POTUTO FARTELO FUGGIRE ? “ chiese ancora.
Scorpius sentì la rabbia cominciare a scorrere dentro di lui, si sentì esplodere.
“ Come al solito non hai capito niente Potter” gli disse e i suoi occhi erano sempre più vicini ad avere il colore di una tempesta.
“ Se ti fermassi a pensare prima di aprire quel forno, capiresti che io non ho fatto fuggire nessuno” gli disse ancora, la sua voce era calma ma piena di rabbia e chiunque lo conoscesse sapeva che quello era un indicatore di pericolo.
James sbuffò di rabbia e strinse i pugni “ mi spieghi, allora, come ha fatto a fuggire?” disse senza spostare lo sguardo dal suo.
Scorpius cercò di controllare la sua rabbia, schiantare James Potter non sarebbe servito a niente.
Guardò Albus ma lo vide ancora intento a guardare Lily, come se nient’ altro intorno a lui lo toccasse.
Lily si alzò in piedi tremando sulle gambe “ è colpa mia” disse facendo appello a tutto il suo coraggio Grifondoro.
Quelle parole dette da Lily furono poco più di un sussurro ma Scorpius e James si voltarono verso di lei.
“ Non è colpa tua Lily” le disse James rassicurante.
Non era colpa sua ?
Nessuno diceva che era colpa sua e invece Lily voleva che glielo dicessero.
“ E’ colpa mia” ribadì Lily, appoggiandosi lentamente al letto.
“ Devi dirlo James, dovete dirlo tutti, come me lo ha sempre detto Alice, come me lo ha detto Scorpius”
Albus guardò Alice ma lei non lo degnò di un‘ occhiata.
“ Sono una stupida, sono sbagliata, sono una debole e una vigliacca” disse e Scorpius ebbe l’ impressione che se Lily avesse avuto il fiato, probabilmente avrebbe urlato.
Lily oscillò nuovamente e Alice la raggiunse “ possiamo parlarne quando starai meglio” le disse, aiutandola a stendersi sul letto e Lily sembrava non avesse aspettato altro, i suoi occhi le si fecero pesanti e le forze sembrarono abbandonarla del tutto.
 COMMENTO : OK IMMAGINO CHE NON VE LO ASPETTAVASTE VERO ? ALBUS E’ SEMPRE IL FRATELLO COMPRENSIVO E ADESSO SI TIRA INDIETRO MENTRE JAMES CONSOLA LILY…OK VI DIRO’ CHE NON HO STRAVOLTO I CARATTERI CHE MI SONO SEMPRE IMMAGINATA PER I FRATELLI POTTER, SEMPLICEMENTE ALBUS IN QUESTO MOMENTO E’ SPAVENTATO DAL CAMBIAMENTO DELLA SORELLA MENTRE JAMES E’ SEMPRE IL FRATELLO APPRENSIVO E IMPULSIVO, MA LE COSE SONO IN COSTRUZIONE E ALBUS E LILY AVRANNO MODO DI PARLARE TRA LORO : )) STESSA COSA VALE PER SCORPIUS IN FONDO E’ UN SERPEVERDE COME ALBUS E IL CORAGGIO NON E’ UN LORO TRATTO DISTINTIVO E POI E’ UMANO E HA PAURA DI PEGGIORARE LE COSE…MA SAPETE COME LA PENSO NO ?? ;)) ANCHE PER QUESTA STORIA CI SARA’ LA PAUSA VACANZA PER CUI CI VEDIAMO DOPO IL 20 AGOSTO !! RINGRAZIO ICEPRINCESS / LUISA 21/ ALWAYS 89 / ARYELLE / MIKILILY / FEDERCHICCA / MARY GRIFONDORO / TATA MATTA / TELYN / CREEM SWEET STORY / ANGELA POTTER E SPAOLA !! RINGRAZIO ANCHE CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE/ SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE E BUONE VACANZE !!

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Capitolo 6
*** 5 CAPITOLO ***


Lily aprì gli occhi.
Le sembrava di aver dormito così tanto.
Gli arti le dolevano ed anche i muscoli si facevano sentire.
Nel complesso si sentiva davvero male.
Si guardò intorno, era nella camera degli ospiti di suo fratello.
La consapevolezza di tutto quello che era successo quel giorno la investì, come un’ auto in piena corsa.
Sentì il fiato bloccarglisi nei polmoni, faticava a respirare.
Ricordare quella mattina, lo sguardo rabbioso di Scorpius e lo scontro che avevano avuto lui e Brian, la sua fuga e il confronto con i suoi fratelli, le stava facendo mancare il respiro.
Come aveva potuto.
Guardò fuori. Era buio e la casa era immersa nel silenzio.
Odiava tutto quel silenzio, così irreale ed effimero.
Era un silenzio finto perché la sua testa urlava.
Urlava e sperava che qualcuno l’ ascoltasse.
Urlava di rabbia e incomprensione.
Urlava per la sua umiliazione e per non essere mai riuscita ad opporsi al suo destino.
Si alzò a sedere, mettendo le gambe fuori dal letto.
Non poteva più rimanere sdraiata ad osservare il buio, a farsi assalire dalla disperazione.
Continuava a vedere le immagini di tutto quello che era successo in quella giornata, come se fossero state le immagini di un film che non avrebbe mai voluto vedere.
I suoi occhi si erano abituati al buio e si potè alzare senza neanche accendere la luce.
Vide due persone addormentate sulle poltrone vicine al suo letto e si avvicinò leggermente.
Suo padre e sua madre erano là.
Si morse un labbro con disagio.
Perché ?
Perché li avevano informati ? Perché gli avevano detto tutto ?
Non era abbastanza umiliante che i suoi fratelli fossero a conoscenza della sua stupidità ? che Scorpius fosse a conoscenza della sua vigliaccheria ?
Guardò suo padre, era così accigliato anche nel sonno, gli sembrava quasi di poter sentire i suoi pensieri sopiti, i suoi pensieri su come prendere Brian e poter far tornare la sua bambina ad essere felice.
Guardò sua madre, la bocca leggermente increspata, stretta in una morsa, come se la rabbia e la preoccupazione, fossero state le ultime cose che aveva provato, prima di essere vinta dal sonno e probabilmente, era davvero così.
Infine vide le loro mani unite, le loro dita incrociate l’ una con l’ altra, come se volessero darsi una consolazione a vicenda, come se volessero trasmettersi coraggio.
Si sentì in colpa, non solo era stata una vigliacca per sé stessa, ma anche per gli altri.
Ma lei non aveva sottovalutato quanto suo padre e sua madre avrebbero potuto soffrire, semplicemente per quanto fosse assurdo e irrazionale, aveva pensato di non dirlo mai a nessuno.
Continuava a dirsi che prima o poi si sarebbe opposta, che prima o poi sarebbe riuscita ad uscirne, da sola, senza l’ aiuto di nessuno.
Non riusciva più a vedere, non voleva più vedere.
Uscì dalla stanza silenziosamente e cominciò a scendere le scale gradino per gradino.
I suoi piedi nudi si muovevano con leggerezza, non voleva rischiare di svegliare qualcuno.
Non voleva affrontare nessuno.
Indugiò sull’ ultimo scalino.
Il buio e il silenzio erano intorno a lei e Lily sperò che la potessero avvolgere, che quel buio potesse risucchiarla, che quel silenzio potesse inghiottirla.
Sperò con tutta sé stessa che potessero prenderla con sé, attirarla dentro le pareti e racchiuderla, proteggerla, farla sparire senza farla più tornare.
Si fermò un attimo quando il parquet del salotto emise un leggero cigolio sotto il suo peso.
Era immobile nel salotto, il respiro pesante e la testa piena di paure.
Non voleva si svegliasse nessuno. Non voleva affrontare nessuno.
Avrebbe voluto farli cadere in un sonno incantato fino a quando non fosse stata pronta, proprio come nella favola babbana che amava tanto da piccola.
Proprio come ne “ La Bella Addormentata”.
Sospirò entrando in cucina e aprendo il frigorifero per prendere un po’ d’ acqua.
Ma lei sarebbe mai stata risvegliata da un principe azzurro ?
Doveva smettere di pensare come una ragazzina, la vita non era una favola e ne aveva avuto, ormai, tante dimostrazioni.
Prese l’ acqua sedendosi su uno degli sgabelli davanti all’ isola nella cucina del fratello.
Appoggiò la fronte sopra la bocca della bottiglia e gemette tra le labbra, perché Alice non l’ aveva guarita?
“Ti rimarrà il segno ”
la voce di Scorpius era stata poco più di un sussurro.
Un sussurro nella notte, a malapena udibile, ma i nervi così tesi di  Lily la fecero sobbalzare come se avesse urlato.
Voltò lo sguardo verso di lui.
Era illuminato dalla luce della bacchetta e questo faceva sì che i suoi occhi sembrassero davvero grigi e i suoi capelli assumessero una tonalità talmente dorata da sembrare quasi bianchi.
“ Come mai sei al buio ?” le chiese entrando nella stanza e sedendosi sullo sgabello accanto al suo.
“ Il buio mi fa’ star meglio “ si giustificò Lily, abbassando gli occhi.
Scorpius trattenne un sospiro, avrebbe voluto continuare a guardarla negli occhi.
Tenere il contatto con i suoi occhi gli permetteva di non vagare sul suo volto. Di non vedere cosa ne era del suo viso.
Era sempre stato così.
Gli occhi di Lily, quello sguardo con cui lei diceva tutto.
Era impossibile non leggere nei suoi occhi tutto quello che provava, o almeno era così per Scorpius.
Era sempre stata un libro aperto per lui.
Per quello l’ aveva lasciata.
Quando la sofferenza nei suoi occhi aveva cominciato ad aumentare, quando aveva visto la sfiducia nel suo sguardo, Scorpius si era sentito perso, impaurito.
“ Non dovevi mettere in mezzo la mia famiglia” disse Lily, interrompendo il silenzio che si era creato tra loro.
“ Cosa dovevo fare ? lasciarti lì forse ?” chiese, cercando di modulare la rabbia nella sua voce.
“ Ci sono i miei genitori di sopra” ribattè Lily.
Scorpius annuì “ lo so, sono arrivati mentre dormivi, li ha chiamati Albus” le spiegò.
Lily si morse l’ interno della guancia sempre più nervosa “ I miei genitori non si perdoneranno di non essersi accorti di niente” sentenziò semplicemente.
“ Non sono gli unici” disse Scorpius con naturalezza.
Lily si alzò, non riusciva a stare vicina a lui, la rabbia si mischiava alla colpa e questo mix la metteva a disagio.
“ Dovevi lasciar perdere. Non sono la tua ragazza, non sono niente per te” gli disse fissandolo negli occhi.
Scorpius strinse i pugni passandoseli più volte sopra i pantaloni in un vano tentativo di calmarsi.
Doveva lasciar perdere ?
No, lei non capiva, lei non aveva idea di tutto quello che era scaturito nel suo cervello e nel suo cuore dal momento in cui l’ aveva vista.
“ Non sono più niente per te” ripetè in un sussurro, prima di voltargli le spalle.
Scorpius scese dallo sgabello con un balzo e la fermò per un polso, vide la sua smorfia di dolore e allentò subito la presa.
“ Hai ragione” le disse fissando il suo sguardo nel proprio.
Vide i suoi occhi brillare di lacrime represse e la mano si mosse senza che lui riuscisse a fermarsi.
Le accarezzò una guancia, passando il pollice sotto i suoi occhi “ Hai ragione” ripetè a voce ancora più bassa.
“ Se tu fossi stata ancora la mia ragazza tutto questo non sarebbe successo” le disse.
Lily si chiese se nel suo tono di voce ci fosse davvero la tristezza e la colpa che le sembrava di sentire, ma si scostò di un passo.
“ Ma non è così giusto ?” gli chiese con rabbia “ quindi non avevi alcun diritto di fare quello che hai fatto” gli disse prima di voltarsi di nuovo.
Scorpius rimase fermo.
Basito. Sconvolto.
“ Dovresti essermi grata” le disse pieno di rabbia.
Possibile che non capisse che l’ aveva salvata?
Lily si fermò e si voltò verso di lui “ per cosa?” gli chiese e la sua voce era incredula.
Poi si battè un palmo sulla fronte “ ma certo” disse illuminandosi come se avesse appena ricevuto un’ illuminazione.
“ Grazie mio principe per avermi salvato dall’ orco cattivo” disse sarcastica.
Scorpius aprì la bocca per rispondere, ma Lily alzò una mano “ non sei il mio principe. I principi non lasciano le principesse alla prima difficoltà “ disse con amarezza.
Lo guardò negli occhi “ la mia vita è già abbastanza incasinata e tu l’ hai complicata ancora di più” continuò sentendo la rabbia aumentarle.
“ La vita non è una favola, Lily” si oppose Scorpius.
Lily sbuffò, ma per chi la stava prendendo?
“ Stammi lontano Scorpius” disse semplicemente, prima di uscire dalla cucina.
Scorpius si passò una mano tra i capelli.
Perché tutto con Lily doveva essere così difficile ?
Perché ogni volta lo faceva impazzire di rabbia e di desiderio?
Appoggiò i gomiti sul tavolo.
Però nei suoi occhi aveva visto una scintilla di rabbia.
Non aveva pianto, non si era disperata, si era arrabbiata con lui e per quanto la cosa sembrasse assurda, lui era felice di questo.
Sorrise, forse aveva ragione lei.
Non era un principe ma l’ avrebbe salvata ugualmente, l’ avrebbe salvata da sé stessa.
***
Lily salì le scale quasi di corsa.
La rabbia le stava facendo venire la pelle d’ oca.
Perché Scorpius le aveva detto quelle cose?
Perché sembrava solo volerla ferire?
E’ vero non era stata forte, si era lasciata andare ad una vita di soprusi, ma non poteva pensare che lei gli potesse essere grata.
Chiuse la porta e si appoggiò contro di essa, il fiato corto, i capelli che le ricadevano ancora più disordinati nelle spalle.
Cercò di regolarizzare il respiro, era inutile mentire.
Inutile continuare a dirsi che era stata una stupida, che era stata sfortunata per gli incontri che aveva fatto.
Inutile continuare a recitare con sé stessa.
Era questo che voleva dalla sua vita?
Una continua recita con sé stessa e con gli altri ?
Almeno in questo Scorpius aveva ragione, non aveva senso, fingere con tutti che la sua vita fosse una fiaba, che la sua vita fosse perfetta.
Lei non era perfetta, lei aveva fatto un sacco di errori e doveva farsi aiutare.
La luce si accese all’ improvviso e Lily si portò istintivamente una mano a proteggersi gli occhi.
Strinse gli occhi e poi mise a fuoco, suo padre e sua madre la stavano guardando.
Entrambi perfettamente svegli.
Entrambi seri e corrucciati, se non avessero avuto gli occhi aperti, Lily avrebbe potuto pensare che ancora dormissero, visto che le loro espressioni erano le stesse di quando li aveva guardati la prima volta immersi nel sonno.
“ Lily “ la chiamò sua madre  alzandosi e avvicinandosi a lei.
“ Come stai amore?” le chiese stringendola tra le sue braccia e Lily sentì un conforto che le nasceva dal cuore.
L’ unico conforto che ti permette di scaldarti l’ anima, l’ unico abbraccio in cui tutti si sentono improvvisamente meglio.
L’ abbraccio di una mamma.
Lily fece passare le braccia intorno al torace della madre chiudendo gli occhi per goderne ancora meglio.
Sentì la mano di suo padre sulla propria e aprì gli occhi per guardarlo dritto nelle sue iridi verdi.
Non le diceva niente, non sorrideva, lasciava che Ginny l’ abbracciasse aspettando il suo turno, ma nei suoi occhi Lily vide tutto l’ amore che suo padre aveva per lei.
L’ amore, quello che gli aveva permesso di sconfiggere Voldemort, come amava sempre ricordarle sin da quando era bambina.
Suo padre era pieno di amore e la sua famiglia era al centro del suo mondo.
I suoi figli erano la cosa più importante per lui e adesso Lily vedeva nel suo sguardo, tutto l’ amore che aveva per lei, tutta la sua preoccupazione, tutta la sua rabbia.
Si staccò da sua madre “ non dovevate venire, è tutto ok” minimizzò.
Ginny la guardò con il classico cipiglio arrabbiato degli Wesleay “ Tutto ok ?” le chiese e la sua voce uscì leggermente stridula.
“ Non è tutto ok, guarda come ti ha ridotta” disse con rabbia e passando il suo sguardo su di lei.
Lily si rabbuiò e abbassò lo sguardo, ma suo padre le prese le mani e lei rialzò lo sguardo su di lui.
“ Perché non ce l’ hai detto ?” le chiese.
Lily sentì le lacrime salirle agli occhi “ io…” s’ interruppe un nodo alla gola le impediva di parlare.
“ Ti avremo aiutata” le disse semplicemente.
Lily annuì “ sono un gran casino papà “ disse e questa volta non riuscì a fermare le lacrime.
“ Io ho qualcosa che non va’” disse in un sussurro.
“ Lily…” si oppose Harry, ma Lily lo interruppe e scostò le mani dalle sue.
“ No…tu non capisci…io ho qualcosa che non va’” ripetè Lily, alzando di un tono la voce.
“ Lily…” anche sua madre venne interrotta.
“ Nessuno riesce a capire…neanche io riesco a capire…la mia testa deve avere qualcosa di sbagliato”
Lily si muoveva per la stanza, sempre più sconvolta.
“ Da quando Rose è morta…da quando io sono sopravvissuta…da quando la mia storia con Scorpius è finita…niente…niente ha avuto più senso” si appoggiò contro il muro, la sua testa contro il suo braccio.
Harry si avvicinò e le accarezzò i capelli “ Ne verremo fuori insieme” le disse dolcemente.
Lily scosse la testa “ io meritavo quello che mi succedeva” disse in un singhiozzo, continuando a scuotere la testa.
“ Io me lo merito, io me lo merito, io me lo merito” ripetè continuando a scuotere la testa, non si accorse di urlare e di tremare, fino a quando Harry non la fermò, avvolgendola in un abbraccio così forte che quasi le impediva di respirare.
Harry aveva capito e per ora non poteva fare altro che abbracciarla.
Aveva capito che il peso di vivere, il peso di sopravvivere per lei era stato troppo.
Quante volte si era sentito così ?
La prima volta che ne aveva ricordo era stato quando era sopravvissuto a Cedric.
Erano accanto e lui era morto mentre Harry era sopravvissuto, esattamente come Lily e Rose.
Certo non c’ era nessun mago oscuro di mezzo, soltanto il destino, ma Lily era sopravvissuta e ora portava quel peso.
Lily alzò lo sguardo e cercò quello della madre, vide la lacrime nei suoi occhi, poi spostò leggermente lo sguardo e vide la porta aperta.
Alice, Albus, James e Scorpius erano sulla porta e la guardavano.
Ma mentre nello sguardo di James e di Alice si poteva leggere la compassione e la tenerezza, Albus aveva lo sguardo perso nel vuoto, sembrava quasi che non riuscisse a guardarla. Che non volesse guardarla.
Scorpius invece aveva uno sguardo indecifrabile, come al solito non riusciva a capire cosa pensasse.
Cercò di ricacciare indietro le lacrime e alzò lo sguardo sul soffitto.
 “ Scusate…la pazza non urla più “ disse ironica, staccandosi da suo padre.
“ Lo spettacolo è finito” disse guardando Scorpius “ tornate a letto” concluse, prima di chiudersi in bagno.
COMMENTO : OK LILY E’ IN UN MOMENTO DI RINASCITA E PASSA DALLA DEPRESSIONE, ALLA RABBIA, DALLA RASSEGNAZIONE ALLA CONSAPEVOLEZZA CHE MERITA DI PIU’…NON SONO COSE SEMPLICI…CI VUOLE TEMPO E TUTTO L’ AIUTO POSSIBILE !! SPERO CHE MI FARETE SAPERE COSA NE PENSATE !! RINGRAZIO LE MITICHE RAGAZZE CHE RECENSISCONO SEMPRE ICEPRINCESS/ LUISA 21 / ARYELLE / TELYN / MIKILILY / TATA MATTA / ALWAYS 89 E VBON JOVY !! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI LEGGE SOLTANTO !! UN PARERE MI FAREBBE MOLTO PIACERE !! UN BACIONE A TUTTE !!

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Capitolo 7
*** 6 CAPITOLO ***


Lily entrò in bagno e si appoggiò contro la porta.
Tutto andava male e adesso aveva fatto anche la figura della pazza.
Non le era mai importato molto di cosa pensassero gli altri, ma se gli altri erano la sua famiglia, se gli altri erano Scorpius.
Si staccò dalla porta guardandosi allo specchio.
I lividi adesso erano davvero neri e il suo viso assomigliava ad un bambolotto gonfio.
Si alzò le maniche e la maglia era davvero piena di lividi in tutto il corpo. Lo meritava davvero?
Non capiva neanche lei perché la sua testa funzionasse così.
Era tutto così assurdo.
Gli occhi le si riempirono di lacrime ma cercò di ricacciarle indietro.
Se fosse successo ad Alice…fermò subito i propri pensieri.
Non sarebbe mai potuto succedere ad Alice, Albus non l’ avrebbe mai sfiorata e Alice era una ragazza forte.
Non come lei.
Si chinò sulle ginocchia restando aggrappata con le mani al lavandino.
Era una debole, una vigliacca.
“ Debole, debole” continuò a ripetere come una litania, mentre le lacrime ormai scorrevano incontrollate.
Se le asciugò con rabbia.
Non riusciva neanche a controllare le sue lacrime.
Non riusciva a controllare niente della sua vita.
“ Stupida Lily” disse appoggiando la fronte contro il lavandino.
“ Stupida”
Ripetè l’ operazione con un po’ di forza e questo le diede quasi sollievo.
Il dolore le dava sollievo.
Brian aveva ragione era soltanto una stupida e meritava le sue punizioni.
“ Inetta” disse, battendo ancora con più forza contro il lavandino e sentendo sempre più dolore.
Il dolore. Meritava il dolore.
“ Lily” la voce di suo padre, la fece desistere dal ripetere l’ operazione una quarta volta.
“ Lily, esci ho mandato via tutti “ disse, bussando con forza.
Lily sganciò le mani dal lavandino e se le portò al volto.
Harry non attese oltre e Lily non fece neanche in tempo a sentire “ Alohomora” che Harry le fu davanti.
“ Lily tesoro mio” le disse prendendole le mani per farla alzare in piedi.
Lily alzò il viso e vide sua madre sulla porta che la guardava con tenerezza.
“ Cosa ti sei fatta?” le chiese toccandole la fronte aggrottata e scambiandosi uno sguardo preoccupato con il marito.
Lily non voleva sguardi preoccupati, non voleva la tenerezza, non voleva la pietà.
Per quello aveva sempre tenuto nascosto tutto alla sua famiglia, per quello non si era mai fatta aiutare.
Sapeva come erano fatti e sapeva che adesso i loro cuori erano pieni d’ angoscia per la figlia e che nonostante suo padre e sua madre fossero forti, questa cosa li stava mettendo seriamente in agitazione.
“ Non mi sono fatta niente” rispose Lily, stizzita e scansandosi dalle loro braccia.
Non voleva amore.
Non lo meritava.
“ Lily, senti…” suo padre la guardò e Lily capì che si stava preparando a fare uno dei suoi discorsi in cui le diceva quanto le voleva bene, che loro ci sarebbero sempre stati, che l’ avrebbero aiutata e altro ancora.
Lily alzò una mano.
Non poteva sentire.
Non poteva davvero sentire tutto questo.
Possibile che non capissero quanto si sentiva inadeguata ?
Che non capissero che lei era sopravvissuta e Rose era morta accanto a lei ?
Lily non avrebbe mai dimenticato il suo sguardo diventare sempre più opaco.
Non avrebbe mai dimenticato i suoi occhi che si chiudevano, mentre lei affannosamente cercava di chiamarla e di farla restare accanto a sé.
“ Puoi guarirmi?” chiese Lily fredda, rivolgendosi alla madre e sedendosi sul letto.
Ginny annuì prima di scambiarsi un’ occhiata preoccupata con il marito.
Un’ altra.
Lily stava impazzendo. Le mancava l’ aria,  sentiva il bisogno di fuggire.
Guardò sua madre sedersi accanto a lei “ sai nonna Molly è più brava di me, ha dovuto imparare con quegli impiastri di Fred e George” Ginny sospirò e Lily la guardò a fondo, da quando aveva memoria, ogni volta che sua madre nominava suo fratello Fred, un sospiro le sfuggiva spontaneo dalle labbra.
“ Forse parlare con George ti farebbe bene” disse Ginny, quasi soprappensiero, mentre iniziava a passarle la bacchetta sui lividi.
Lily fu scossa da un brivido.
Suo zio George aveva perso un fratello. Un gemello.
Lily non poteva neanche pensare alla sua vita senza James e Albus.
“ Ti va di parlare un po’?” chiese Ginny, passando a curarle le braccia.
Lily scosse la testa e Ginny guardò Harry “ ti dispiace?” gli chiese.
Harry aggrottò un po’ le sopracciglia ma poi uscì.
Capiva che la mamma era la mamma ed ogni genitore nella vita di un figlio ha il suo ruolo.
Ginny aspetto che la porta si chiudesse alle spalle di Harry e poi prese il viso di Lily tra le mani, accarezzandole piano una guancia.
“ Sai Lily, io capirò. Qualsiasi sia il tuo sfogo, qualsiasi cosa tu voglia dirmi, io capirò” le disse con dolcezza.
Lily sorrise.
Dov’ era finita la sua mamma che faceva fuoco e fiamme per ogni minima cosa?
Dov’ era finita la sua mamma sempre pronta a rimproverare?
“ Vedo ogni giorno mio fratello Ron combattere per andare avanti e sopravvivere. Vedo ogni giorno Hermione cercare di isolare il dolore e dedicarsi solo al lavoro. Non voglio perderti amore”  le disse con la voce rotta.
Lily quasi trasalì, sua madre non piangeva, sua madre era quella che durante il funerale di Rose, aveva sostenuto tutti e a cui tutti si erano aggrappati.
“ E’ stato doloroso anche per me perdere Rose. Era mia nipote e ancora di più quando ho perso mio fratello” le disse, prendendole le mani.
“ Sono pezzi di cuore che si staccano e non tornano mai più “ continuò asciugandole una lacrima.
“ Ma nonno Arthur dice sempre: chi muore giace e chi vive si dà pace” le disse e entrambe non poterono trattenere un piccolo sorriso, alla citazione del nonno.
“ Devi reagire Lily. Devi andare avanti. Io non voglio perderti. Tuo padre non vuole perderti “ disse ancora.
Lily singhiozzò “ è così difficile mamma” disse, tuffandosi tra le sue braccia.
“ Lo so bambina” disse Ginny con lo sguardo perso e accarezzando i capelli della figlia.
Lily si mise con la testa nel grembo della madre come quando era piccola e Ginny, iniziò ad accarezzarle i capelli, districandoli con le dita.
“ Ma non devi permettere che nessuno ti faccia del male, né farti del male tu stessa” le disse, continuando ad accarezzarla con un movimento rilassante.
Lily sentì le lacrime cominciare a fermarsi e le sue spalle che fino a quel momento erano scosse dai singhiozzi si calmarono.
“ Da domani iniziamo una nuova vita, prenderemo quel bastardo e risaliremo insieme Lily” le disse incoraggiante e Lily annuì, asciugandosi le guance nella gonna della madre.
“ Ehy signorina” la riprese scherzosa, le voltò piano il viso per guardarla negli occhi “ posso ancora sculacciarti sai?” le disse.
Lily rise senza neanche accorgersene.
Quanto tempo era che non rideva?
Non se lo ricordava neanche, probabilmente da quando Scorpius l’ aveva lasciata.
Scorpius.
Quel pensiero la fece nuovamente incupire.
“ Non farlo” le disse sua madre.
“ Parla con me, non chiuderti “ continuò “ non riesco a perdonarmi di non essermi accorta di quello che ti faceva quel mostro, adesso voglio che io e te ripartiamo assieme”
“ Non volevo che soffriste” mormorò Lily,  senza alzarsi dal grembo di sua madre.
Era così rilassante.
Ginny le accarezzò di nuovo i capelli “ ho sofferto dodici ore di dolori per metterti al mondo e tuo padre ha sofferto con me” le disse con un sorriso “ questo è niente” le disse ironica.
Lily sorrise.
Amava troppo sua madre.
Era riuscita a ridarle nuovamente la vita.
Chiuse gli occhi e dopo pochi minuti si addormentò tra le carezze della madre.
***
Lily aprì gli occhi e vide che il sole era alto in cielo.
Si alzò lentamente.
I dolori sembravano, quasi totalmente spariti.
Sua madre era stata bravissima con gli incantesimi curativi.
Andò in bagno e si guardò allo specchio, riusciva di nuovo a vedere i suoi occhi.
Era rimasta qualche ombreggiatura ma nell’ insieme il suo viso adesso sembrava un viso qualunque.
Uscì dalla stanza e sentì tante voci al piano di sotto.
Erano ancora tutti lì.
Si prese una mano con l’ altra, cercando di moderare il suo tremito, alla fine erano lì per lei no?
Prese un respiro e cominciò a scendere le scale.
Quando arrivò al pianterreno però si fermò.
Come l’ avrebbe guardata Scorpius?
L’ avrebbe considerata pazza e patetica? Forse adesso era ancora più felice di averla lasciata.
“ Papà e James si sono fatti sentire?” stava chiedendo Albus.
Lily immaginò che avesse ricevuto un cenno in risposta, perché non udì nessuna voce.
Si avvicinò alla cucina e si appoggiò allo stipite della porta.
Non l’ aveva ancora notata nessuno.
Sua madre era ai fornelli, Albus e Scorpius stavano mangiando le frittelle e Alice sembrava giocare con il cibo nel piatto.
“ Quel bastardo, spero mi capiti tra le mani” l’ ira nella voce del fratello, la fece impallidire.
Era così vivida.
Da quando era arrivata non l’ aveva guardata, non l’ aveva sfiorata.
Le mancavano gli abbracci di Albus.
Alzò gli occhi e vide lo sguardo di Alice puntato nella sua direzione.
“ Vieni Lily, si sono le frittelle e il succo di zucca” le disse, sorridendole allegra.
Lily fece un mezzo sorriso mentre tutti si voltavano verso di lei “ buongiorno” disse titubante.
Albus le sorrise leggermente, ma i suoi occhi verdi sembravano ancora così cupi, ma non fece in tempo a chiedersi niente perchè sua madre corse da lei, prendendola per le spalle e trascinandola dentro la cucina.
“ Siediti Lily, avrai fame” le disse, indicandole una sedia vuota.
Lily annuì distrattamente.
I suoi occhi erano appena stati attirati da quelli di Scorpius.
Non era possibile che per lei fossero una tale calamita.
Per quanto cercasse d’ ignorarlo e di fingere che lui non esistesse, Scorpius riusciva ad attirarla a sé.
Sono i suoi occhi. Non guardarli, cercò d’ imporsi.
Si sentiva come un pesce che cerca di risalire la corrente, voleva interrompere quello sguardo, smettere di guardarlo.
Ma lui la stava guardando dall’ altro lato del tavolo, in un modo così enigmatico che Lily non riusciva a resistere.
Lo sapeva che erano i suoi occhi, quegli occhi quasi grigi che avevano il potere di attirare il suo sguardo e tutta sé stessa verso di lui.
Ma adesso Lily non poteva permetterselo.
Adesso doveva tornare a vivere e il suo equilibrio era così fragile.
Albus si schiarì la voce e Lily spostò lo sguardo verso di lui.
Lo guardò ma lui guardava Scorpius e sembrava arrabbiato.
“ Allora Lily, che ne dici di un po’ di shopping?” le chiese Alice.
Scorpius posò la forchetta e si voltò verso Alice “ forse non è il caso che Lily esca fino a quando non avranno preso…lui” ribattè Scorpius, calcando il lui con la voce e non potendo evitare che il suo viso si contraesse in una smorfia.
“ Sono d’ accordo” disse Albus “ è meglio se…”
“ Sciocchezze” intervenne sua madre, sotto lo sguardo allibito dei due ragazzi.
“ Lily ha finito di fare la prigioniera e se andrete a Diagon Alley non correrete pericoli” disse sorridente “ gli Auror di tuo padre sono dappertutto” continuò orgogliosa.
Lily sorrise “ mi piacerebbe uscire un po’” disse rivolta ad Alice.
“ Prima però mangia” replicò la madre, mettendole davanti una pila di frittelle nelle quali aveva disegnato una faccina sorridente con la cioccolata “ sei uno stecchino” disse.
“ Mamma” la rimproverò Lily scherzosa.
Ginny le fece l’ occhiolino “ dobbiamo ripartire da capo no?”
Era ufficiale, sua madre era impazzita “ devo anche tornare ad Hogwarts ?” chiese cercando di stare allo scherzo.
Ginny sbarrò gli occhi “ Oh no, per l’ amor del cielo, tutte quelle lettere dalla preside “ disse guardando prima lei e poi Scorpius.
Scorpius trattenne un sorriso amaro.
Quanto tempo avevano sprecato litigando.
Lily finì le sue frittelle, senza avere il coraggio di spostare gli occhi dal piatto.
Il ricordo e la nostalgia dei tempi di Hogwarts le aveva fatto stringere lo stomaco “ vado a vestirmi” li informò cercando di nascondere il disagio.
Non fece in tempo ad arrivare alle scale che si sentì afferrare per un polso.
Trasalì automaticamente, ma la stretta sul suo polso non era piena di cattiveria e di rabbia.
Si voltò e quasi si rilassò quando vide Scorpius davanti a lei.
“ Cosa vuoi?” gli chiese scontrosa.
La guardava con quell’ espressione indecifrabile che faceva parte di lui e Lily si maledì di nuovo.
Non doveva guardarlo.
Scorpius parve titubante per un attimo poi prese la sua bacchetta dalla tasca.
“ Questa è tua” le disse, senza lasciarle il braccio ed a Lily sembrava che il suo polso stesse cominciando a bruciare.
O forse era lei che stava bruciando ?
Lily guardò la sua bacchetta. Non doveva guardarlo.
“ Non mi guardi neppure?” le chiese e la sua voce sembrava quasi triste.
“ Non posso biasimarti se mi odi” le disse, con la voce ridotta quasi a un sussurro.
Odiare ? lei non lo odiava affatto, era questo il problema.
Lily respirò a fondo e alzò finalmente lo sguardo su di lui.
I suoi occhi brillavano e sembravano più che mai un cielo in tempesta.
Si guardarono per qualche minuto, incapaci di distogliere lo sguardo dall’ altro, poi Scorpius  si riscosse.
“ Divertiti con Alice” le disse con un sorriso, prima di lasciarla sola.
 
COMMENTO : LA RISALITA NON E’ SEMPLICE MA ABBIAMO COMINCIATO…COMPLICE L’ AMORE DI TUTTA LA SUA FAMIGLIA E SOPRATTUTTO QUELLO DI GINNY : )) PER SCORPIUS ANCORA E’ UN PO’ PRESTO….LILY HA PAURA…SENTE DI AMARLO ANCORA…MA HA PAURA DI SOFFRIRE DI NUOVO !! VEDREMO NEI PROSSIMI CAPITOLI…MA ABBIATE FEDE : )) LA FRASE CHI MUORE GIACE E CHI VIVE SI DA’ PACE LA DICEVA SEMPRE MIO NONNO…I NONNI E LA LORO SAGGEZZA INFINITA : )) GRAZIE MILLE ALLE FANTASTICHE RAGAZZE CHE RECENSISCONO SEMPRE OVVERO ICEPRINCESS / ARIB / LUISA 21 / ARYELLE / MIKILILY / CE/ TATAMATTA /CE / TELYN E VBONJOVY !! GRAZIE MILLE PER GLI INCORAGGIAMENTI !! RINGRAZIO ANCHE CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE !!

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Capitolo 8
*** 7 CAPITOLO ***


Lily si legò un nastro ai capelli e si guardò allo specchio.
Con i capelli legati ed i Jeans sembrava molto più piccola della sua età.
Però se guardava più a fondo, se studiava gli occhi scavati nel suo volto e la sua bocca contratta in una smorfia dura, sembrava averne molti di più.
Non sei nulla. Sei una nullità.
Chiuse gli occhi passandosi le dita sulle tempie in un movimento circolare.
La rabbia la stava invadendo nuovamente.
Ogni volta che era sola le tornavano in mente quelle parole. Ogni volta che era sola, tutto quello che teneva represso, riusciva a prendere il sopravvento.
Aveva di nuovo la tentazione di farsi del male, di nuovo la tentazione di sentire dolore per sentirsi viva.
“ Che cos’ ha la mia testa?” chiese al suo riflesso, stringendo le dita attorno alla bacchetta fino a farsi male.
Le parole di sua madre le tornarono alla mente, doveva smettere.
Smettere d’ incolparsi per tutto.
Smettere d’ incolparsi per essere viva.
“ Sei pronta?” Alice le si materializzò accanto e Lily sbuffò.
“ Potresti usare le scale e soprattutto potresti bussare” la rimproverò.
Alice la guardò con un sorriso  “ e da quando ?” chiese e Lily vide che nonostante sorridesse, i suoi occhi sembravano tristi.
La sua espressione la fece addolcire.
In fondo Alice stava passando dei guai per colpa sua.
Erano tutti molto arrabbiati con lei e non si meritava che anche lei la trattasse così.
“ Scusami Aly “ le disse sincera.
Alice annuì senza dirle niente.
Era quello il bello di Alice.
Non aveva bisogno di molte parole, suo padre aveva sempre detto che era la copia sputata di Neville e che lui gli era sempre stato vicino, senza bisogno di dire tante parole.
Solo facendogli capire che lui c’ era.
“ Andiamo…lo shopping ci attende “ le disse con un sorriso frivolo.
Lily sorrise e prese in mano la bacchetta smaterializzandosi subito dopo di lei.
***
“ Finalmente “ disse Alice, lasciandosi cadere piuttosto pesantemente sulla sedia.
Avevano girato per ore.
Alice sembrava instancabile e continuava a farle comprare cose.
Lily l’ aveva lasciata stare, sapeva che lo faceva per tenerla impegnata e in effetti, Lily non si era sentita così bene da mesi.
Avevano provato un centinaio di vestiti, trovando anche i più assurdi e provandoli giusto per vedere l’ effetto.
Lily aveva riso moltissimo quando Alice si era provata un vestito nero con uno strascico lunghissimo che nel negozio volevano vendere come abito da cerimonia.
“ Chi andrebbe ad una cerimonia così ?” aveva chiesto Alice “ Bellatrix “ aveva risposto Lily fingendosi pensierosa e Alice era scoppiata a ridere.
Le sembrava di essere tornata indietro nel tempo.
Per un pomeriggio aveva cercato di dimenticare tutto seppellendo le preoccupazioni sotto a una miriade di vestiti.
Adesso si erano sedute da Fortebraccio Junior e già pregustavano il loro gelato.
“ Vaniglia e Cacao” disse Lily il menù.
Alice era una certezza, prendeva sempre gli stessi gusti.
Alice però scosse la testa “ Burrobirra e cioccolato” disse con un sorriso chiudendo il suo menù.
Lily la guardò sorpresa “ voglio ubriacarmi di gelato “ si giustificò Alice scherzosa.
Lily sorrise e chiuse il menù a sua volta “ anch’ io” le disse facendole l’ occhiolino.
Per un momento il pensiero le andò all’ ultima volta che lei e Alice erano state dentro ad un bar assieme e s’ incupì.
Lui poteva essere dappertutto.
Lily era sicura che non l’ avrebbe lasciata in pace.
Aveva letto quella promessa nei suoi occhi.
“ Allora cosa vuoi fare dopo?” chiese Alice, vedendo il suo volto rattristato.
Lily alzò gli occhi su di lei “ Scusami Aly” le disse.
Alice la guardò interrogativa “ per cosa?” le chiese, guardandosi intorno circospetta.
“ Per colpa mia hai litigato con Albus” le spiegò Lily.
“ Tra pochi mesi dovete sposarvi” rincarò con un sospiro “ la mia vita è un casino ma non dovevo incasinare anche la tua” si giustificò.
Alice alzò gli occhi al cielo e si concentrò sul volto dell’ amica “ Albus capirà “ le disse.
S’ interruppero un attimo per dare le loro ordinazioni al cameriere.
“ Non parla neanche con me” riprese Lily poco dopo.
“ Tuo fratello è un testone “ disse Alice pensierosa “ anzi a dire la verità tutti e tre voi Potter siete dei testoni” continuò.
“ Albus è ferito e amareggiato, ferito perché nessuna di noi due gli ha detto niente e amareggiato per non essersi accorto di niente” le spiegò.
Lily abbassò gli occhi sulle sue mani “ non volevo che nessuno sapesse “ disse torturandosi le dita “ ma non avrei dovuto caricare te, di una simile responsabilità “ continuò.
“ Vedi cosa intendo?” chiese Alice “ non è colpa tua, io ci sarei stata comunque, anche se mi avessi tenuta lontano, io sarei stata con te” le disse con rabbia.
“ Devi dare la possibilità alle persone di starti vicino, Lily”
Lily sospirò, aveva ragione, da quando era morta Rose, da quando si era lasciata con Scorpius, aveva allontanato tutti.
Tutti tranne la persona che avrebbe dovuto allontanare.
“ Dovresti dare la possibilità di avvicinarsi a Scorpius” Alice interruppe il flusso dei suoi pensieri.
“ Sono arrabbiatissima con lui, ma non posso negare che ti ama davvero molto” Lily alzò gli occhi su di lei, prima di scoppiare in una risatina isterica “ mi ama così tanto di avermi lasciato” si oppose Lily.
Alice la studiò “ sai ero con Albus quando la sera che vi siete lasciati venne a casa nostra “ la informò Alice.
“ Era completamente distrutto…”
“ Si è consolato velocemente” la interruppe Lily, ripensando a tutte le ragazze che aveva visto al suo fianco sui giornali.
Alice rise “ proprio tu credi ai giornali ?” le chiese “ con tutti i racconti di tuo padre ?” le chiese ancora.
Lily abbassò di nuovo lo sguardo “ non troverai verità sui giornali” le disse “ se vuoi la verità te la posso raccontare io” continuò.
“ Oh Alice, per favore cambiamo discorso” disse Lily, sapeva che l’ amicizia di Alice nei confronti di Scorpius era molto forte.
Sapeva che non sarebbe mai stata obbiettiva.
Il cameriere portò loro i gelati e lanciò un’ occhiata verso Lily.
Lily si sentì studiata mentre tirava fuori i suoi galeoni per pagare il conto.
La sensazione di disagio sparì appena il cameriere si fu allontanato.
Lily continuò a seguirlo per un attimo con lo sguardo.
Perché l’ aveva guardata così ?
“ Non essere paranoica” le disse Alice “ magari… hai fatto colpo” continuò, prendendo una cucchiaiata del suo gelato.
Lily fece un mezzo sorriso.
Aveva ragione lei, come sempre, non doveva essere paranoica.
“ Vuoi un pettegolezzo ?” le chiese.
Lily annuì felice, prendendo anche lei una cucchiaiata di gelato, le erano mancati quei pomeriggi spensierati.
 “ Lydia si sposa e io sono incinta”
Lily tossì più volte facendo scoppiare a ridere Alice.
Sgranò gli occhi puntandoli sull’ amica “ co…cosa hai detto ?” chiese, forse aveva capito male.
Il sorriso di Alice divenne ancor più voluminoso “ Lydia si sposa” ripetè scherzosamente.
Lily fece un gesto spazientito con la mano “ la seconda parte “ le disse con gli occhi che brillavano.
“ Sono incinta” confessò senza riuscire a smettere di sorridere.
Lily emise un piccolo urletto portandosi le mani alla bocca.
Si alzò in piedi correndo ad abbracciarla “ e me lo dici così ?” le chiese sconvolta.
“ E Albus che ha detto ?” le chiese ancora.
Il sorriso di Alice le morì sulle labbra “ Albus non lo sa” le disse seria.
Lily scosse la testa “ come può non saperlo ?” chiese stupita, ma poi le venne in mente la freddezza con cui la trattava e la sua bocca si ridusse a una linea sottile.
“ Se vuole sposarmi ed essere un buon padre deve imparare ad ascoltarmi” le disse soltanto.
Lily scosse nuovamente la testa.
Le lacrime agli occhi.
Era una notizia bellissima, ma se Albus non lo sapeva era solo colpa sua e del casino che aveva combinato.
“ Dovresti odiarmi” le disse sconsolata, sedendosi di nuovo al suo posto.
“ Non è colpa tua se tuo fratello è uno stupido” constatò Alice con semplicità.
Lily fece per ribattere ma Alice sgranò gli occhi e l’ ammonì in silenzio e Lily capì.
Seguì il suo sguardo e vide Albus e Scorpius dirigersi verso di loro.
Il suo sguardo venne catturato subito da quello di Scorpius.
Non guardarlo s’ impose e cercò di spostare lo sguardo in quello del fratello, ma anche lui non le rendeva le cose semplici.
La stava guardando con quell’ espressione ferita e arrabbiata che non l’ aveva mai abbandonato da quando questa storia era cominciata.
Lily sospirò “ non dire niente” mormorò Alice, prima che i ragazzi le raggiungessero.
Albus entrò dentro accompagnato da Alice per effettuare anche loro delle ordinazioni.
Lily li guardò sembrava discutessero.
“ Come è andato lo shopping?” le chiese Scorpius, distraendola dai suoi sensi di colpa.
Lily alzò gli occhi nuovamente su di lui.
“ Meravigliosamente” rispose in tono cortese.
Scorpius la guardò interrogativo e sembrava quasi deluso.
Aveva ragione Alice?
Doveva dargli la possibilità di avvicinarsi ? o si sarebbero nuovamente annullati a vicenda.
Si guardò intorno, aveva di nuovo quella strana sensazione. Aveva la sensazione di essere osservata.
“ Tutto ok ?” le chiese Scorpius e Lily vide che non le aveva tolto gli occhi di dosso.
Annuì.
Non poteva dirle che stava diventando anche paranoica.
Le mancava solo questo e poi era davvero da rinchiudere.
Scorpius si avvicinò leggermente, sporgendosi dalla sedia e in quel modo accorciò notevolmente le distanze, costringendo Lily a guardarlo negli occhi e a inalare il suo profumo.
Lily cercò di concentrarsi e di non pensare a quanto era innamorata di quel ragazzo.
A quanto ancora riuscisse ad attirarla, a quanto gli mancava il suo contatto.
Scorpius alzò una mano e Lily arretrò istintivamente facendo fermare Scorpius con la mano a mezz’ aria.
“ Mi dispiace “ disse Lily con voce contrita e abbassando gli occhi.
Scorpius la prese per il mento alzandoglielo dolcemente “ non ti farei mai niente di male, lo sai vero ? “ le chiese.
Lily lo guardò e annuì “ lasciarti è stato l’ errore più grande della mia vita” disse in un sussurro.
Che cosa?
Lily sentì le lacrime invaderle gli occhi, ma non voleva piangere più.
Era una delle tante promesse che si era fatta.
Scorpius le stava, a suo modo, chiedendo scusa?
E lei cosa doveva dire? Doveva perdonarlo?
Saltargli al collo e dirgli che lo capiva anche se aveva permesso che la sua vita affondasse e non le era stato accanto ?
“ Non ti chiedo niente Lily” le disse “ voglio solo la possibilità di starti accanto”
Lily non riusciva quasi più a respirare.
Amava Scorpius, ma aveva già sofferto così tanto e se questo l’ avesse ributtata nell’ abisso più nero ?
Per fortuna non riuscì a rispondere perché vide Alice e Albus tornare con in mano due Burrobirre.
Albus ne passò una a Scorpius e poi guardò Lily.
“ Volevamo solo vedere che fosse tutto a posto “ disse Albus, per giustificarsi del fatto che fossero andati da loro.
 “ Stiamo benissimo, nessun vestito ha aggredito Lily “ disse Alice sarcastica.
Lily si voltò verso suo fratello e lo vide guardare Alice con rabbia.
Discutevano da quando era arrivato.
Lily sbuffò rumorosamente.
Aveva già tante cose di cui sentirsi in colpa, non voleva aggiungerne un’ altra all’ elenco.
Si alzò attirando l’ attenzione di tutti e tre e prese Albus per un  polso “ devo parlarti “ gli disse con ira.
Alice la guardò terrorizzata e Lily cercò di comunicarle con gli occhi che avrebbe tenuto la bocca chiusa.
“ Subito” rimarcò strattonandogli il braccio per farlo alzare.
Albus aprì la bocca sorpreso ma si alzò seguendola.
Lily lo condusse all’ interno e si fermò davanti all’ entrata dei bagni.
“ Sei un idiota” gli disse.
“ Che cosa? Io sarei idiota?” chiese Albus con rabbia.
“ Non sono io la stupida che si è fatta picchiare e che…”
Lily alzò una mano tremante.
La rabbia che provava in quel momento era così tangibile.
Era davvero questo che pensava?
“ Non mi interessa se pensi questo di me” gli disse cercando di controllare la sua voce.
“ Sono una debole, una stupida, non è una novità e non sei il primo che me lo dice “ gli occhi di Lily erano così pieni di rabbia che Albus abbassò gli occhi.
“ Ma non puoi prendertela con Alice, lei mi è soltanto stata vicina “ gli disse.
“ Lei doveva…”
Lily lo interruppe di nuovo e gli tirò un piccolo pugno sul braccio  “ Albus Severus Potter se lei te lo avesse detto io l’ avrei allontanata e  se non avessi avuto Alice io non sarei qua a parlare con te adesso” gli disse tutto un fiato, il viso rosso come i suoi capelli.
“ E lei questo lo aveva capito” concluse con amarezza, prima di entrare nel bagno e lasciarlo solo.
COMMENTO : OK STASERA NON RIESCO A FARE UN COMMENTO DECENTE : )) QUINDI LASCIO A VOI LA PAROLA !! SPERO CHE QUESTO CAPITOLO VI SIA PIACIUTO…COME AVETE VISTO C’ E’ UN PICCOLO CEDIMENTO DA PARTE DI ENTRAMBI MA…VEDREMO : )) RINGRAZIO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE MI INCORAGGIANO E CHE MANDANO AVANTI QUESTA STORIA OVVERO ICEPRINCESS / ARIB / LUISA 21 / ARYELLE / ALWAYS 89 / MIKILILY / TELYN / CE/ V BONJOVI  E CHIARADIANA1D…SPERO MI FARETE SAPERE ANCHE PER QUESTO !! INOLTRE RINGRAZIO CHIUNQUE MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE !!

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Capitolo 9
*** 8 CAPITOLO ***


Lily si appoggiò alla porta del bagno e chiuse gli occhi.
Rimase così per qualche minuto.
Suo fratello aveva il potere di mandarla in bestia e non lo avrebbe mai sospettato.
Di solito quello che la faceva arrabbiare tra i suoi fratelli era James.
Era lui la testa calda, era lui quello con cui non si poteva ragionare.
Albus era sempre stato il fratello riflessivo, quello che si metteva seduto accanto a lei e la calmava.
Adesso invece era davvero snervante.
Come poteva non capire che Alice stava soffrendo ?
Come poteva non capire che Alice le era, soltanto, stata vicino.
Non sapeva più ascoltare?
E Scorpius?
Lui le aveva chiesto una seconda possibilità.
La possibilità di starle vicino.
Queste erano state le sue parole, questo le aveva detto.
Ma lei non sapeva quanto fossero vere le sue parole. Forse era semplicemente il suo senso di colpa a parlare.
E anche se fossero state vere, lei…
Strinse le mani e le rilasciò per far circolare il sangue.
Era gelata.
Non era una giornata fredda, ma le sembrava che il freddo le fosse entrato dentro.
Forse il freddo era dentro di lei.
Il freddo che sentiva, il sangue che non circolava, tutto sembrava morto dentro di lei.
Si avvicinò al lavandino e aprì l’ acqua.
Si guardò allo specchio lasciando che l’ acqua scorresse libera.
Erano passati solo pochi giorni, ma le sembravano passata un’ eternità.
Mise le mani sotto il getto caldo dell’ acqua e sentì i brividi spargersi sulla pelle.
Il suo corpo aveva bisogno di calore.
Quel calore che non provava da troppo tempo.
Chiuse l’ acqua e si avvicinò alla toilette.
Tanto valeva fare pipì, visto che ormai era dentro.
Guardò i due bagni, uno era occupato, ma l’ altro era libero.
Aprì lo sportello di quello libero ed entrò continuando a sospirare, per la sua testa confusa.
“ Se continui così, creerai una tempesta” si disse a voce bassa, ricordando quello che sua madre le diceva sempre quando da ragazzina la sentiva sospirare continuamente.
Le venne da sorridere.
Avrebbe voluto poter tornare indietro nel tempo.
Le sarebbe bastato tornare al giorno dell’ incidente nel laboratorio e sicuramente adesso la sua vita sarebbe stata diversa.
Ma le giratempo erano ormai tutte distrutte.
Da anni. Da decenni.
E non c’ era modo per tornare indietro nel tempo, né per riportare in vita i morti.
Lo sapeva.
Era cresciuta con i racconti della vita di suo padre e ogni giorno aveva letto nei suoi occhi, l’ angoscia e il dolore per non aver potuto far niente.
Per aver dovuto assistere a tutte quelle morti ingiuste.
Adesso lo sapeva anche lei.
Sapeva cosa voleva dire, essere là e non poter far niente se non osservare il destino che faceva il suo corso.
Uscì dal bagno distrattamente e si sentì afferrare per i capelli.
Emise un piccolo grido, prima che una mano le tappasse la bocca.
Sgranò gli occhi, quando riflesso nello specchio vide un volto sconosciuto che stava sorridendo malignamente.
Chi era ?
Che voleva?
Era complice di Brian?
Tutto il suo corpo cominciò a tremare.
Era passato poco tempo, troppo poco tempo.
“ Ciao Lily “ le disse, guardandola dallo specchio.
Lily cercò di respirare, la sua mano le stava tappando con forza la bocca ostruendole anche parte del naso.
Mugolò e cercò di districarsi da quelle braccia che la teneva imprigionata.
“ Ti avevo detto che non sarebbe finita così “ le disse con voce calma e controllata, avvicinando la sua bocca al suo orecchio.
Era Brian.
Brian.
Si mosse ancora con più forza, ma per lui non era difficile tenerla ferma.
Non era mai stato difficile.
Lily provò a muovere le gambe per tirargli un calcio, ma era appoggiata con la schiena al suo petto e non riusciva a prenderlo.
“ Adesso ce ne andremo” le disse.
Lily ansimò, il suo respiro era pesante, non riusciva quasi a respirare per colpa della sua mano, non riusciva a pensare per colpa del panico che le aveva attanagliato il cervello.
Cercò di scuotere la testa.
Quanto tempo era passato ?
Forse sarebbero venuti a cercarla.
Non poteva andare con lui, non doveva riuscire a portarla via.
Questa volta l’ avrebbe uccisa davvero.
“ Lily, ma…”
Gli occhi di Lily si voltarono di scatto, quando vide Alice entrare dentro il bagno.
Doveva essere venuta a cercarla.
Probabilmente si erano preoccupati non vedendola tornare.
Il viso di Alice si contrasse e Lily la guardò con la disperazione negli occhi, prima che Alice tirasse un urlo che avrebbe potuto tirare giù il locale di Fortebraccio Junior.
Brian alzò la bacchetta verso di lei, ma poi parve cambiare idea.
Non avevano tempo.
Non era il momento giusto.
Girò su sé stesso per procedere alla materializzazione e Lily cercò di mordergli la mano.
Non voleva andare con lui. Aveva una paura folle.
Mordeva, ma mordeva a vuoto, la sua mano era troppo attaccata alle sue labbra perché i denti riuscissero ad affondare.
Cominciò a sentire il classico strappo della smaterializzazione, ma vide Alice appendersi al suo braccio.
Brian le tirò una gomitata per farla staccare e così facendo allentò la presa da Lily che finalmente riuscì ad affondare un morso e si staccarono entrambe da lui.
Atterrarono di schiena e Lily si guardò intorno.
Erano ancora nel bagno del locale.
Brian era sparito.
Albus e Scorpius si stavano facendo strada tra tutta la gente che era accorsa.
Alzò lentamente la testa, tenendosi premuto il lato che aveva battuto.
Le faceva molto male e si sentiva le gambe molli come se avesse corso per chilometri.
Scorpius si chinò su di lei, prendendola per le spalle.
Lily avrebbe voluto rifugiarsi tra le sue braccia e piangere, ma non poteva.
Non doveva.
“ Stai bene ?” le chiese Scorpius, passando il suo sguardo lungo tutto il suo corpo.
Lily annuì e guardò Scorpius negli occhi.
Non diceva niente ma i suoi occhi sembravano così pieni di rabbia.
“ Oh Dio, Alice” la voce di suo fratello, la fece girare di scatto.
Alice aveva un taglio enorme sulla spalla “ si è spaccata” disse Albus nel panico.
Lily scosse la testa.
Non per lei.
Non per aiutare lei.
“ Dittamo…” disse guardando Scorpius “ Dittamo, subito “ capì che la sua voce era stata un urlo stridulo, quando vide le altre persone, correre per andare a prendere il Dittamo.
Lily si inginocchiò accanto ad Alice “ mi dispiace” le disse tra le lacrime.
Alice era anche incinta.
Se fosse successo qualcosa non se lo sarebbe mai perdonato.
Sarebbe stata l’ ennesima cosa che non sarebbe riuscita a perdonarsi.
Alice la guardò e Lily la vide portarsi automaticamente le mani in grembo.
Respirava con affanno “ sto…bene” le disse a fatica, ma Lily sapeva che stava pensando al suo bambino.
Stava solo cercando di non farla sentire in colpa.
Si portò una mano alla bocca. Tremava.
Sarebbe mai stata un’ amica all’ altezza, dell’ amica che Alice era sempre stata per lei ?
Il Dittamo arrivò e Albus lo mise sulla spalla di Alice.
Lily guardò la sua ferita cominciare a cicatrizzarsi e Alice alzarsi a sedere.
Gli Auror arrivarono dentro il locale e si scambiarono uno sguardo spaventati, appena riconobbero lei e Albus.
“ ADESSO ARRIVATE ?” urlò Scorpius.
I suoi occhi sembravano emettere saette.
“ SI PUO’ SAPERE DOVE CAZZO ERAVATE?” chiese Albus con rabbia, facendo appoggiare Alice al suo petto.
Gli Auror si guardarono confusi “ siamo sparsi per tutta Diagon Alley “ si giustificarono.
“ Forse è meglio se andiamo al San Mungo” disse Lily, per distrarre l’ attenzione dagli Auror.
Avrebbero già passato dei guai con suo padre, anche se in fondo Brian doveva aver usato la polisucco.
Non era lui. Ma il suo sguardo folle, Lily, avrebbe voluto non doverlo rivedere mai più.
Rabbrividì senza rendersene conto.
“ Stai bene?” le chiese Scorpius.
Non le toglieva gli occhi di dosso e Lily non sapeva se nei suoi occhi c’ era più rabbia o più paura.
“ Sto bene, grazie” gli disse, anche se sapeva che non era del tutto vero.
Il suo corpo era scosso dai tremiti e le sue gambe erano molli come se avesse appena corso una maratona.
Dubitava che sarebbe riuscita ad alzarsi in piedi, senza vacillare.
“ Andiamo al San Mungo” disse Albus, aiutando Alice con una mano.
Alice prese la mano di Albus e si alzò barcollante.
“ Come hai fatto a spaccarti ?” le chiese Albus.
“ Quando ho visto che si stava smaterializzando con Lily, ho afferrato il suo braccio e mi sono smaterializzata qua “ spiegò.
Albus aggrottò le sopracciglia “ avevo paura “ ammise Alice.
“ Era Morgan?” chiese Scorpius, rivolto a Lily.
Lily annuì cercando di alzarsi.
Le gambe le cedettero e rischiò di cadere di nuovo, ma Scorpius la prese, tenendola per la vita.
“ Andiamo al San Mungo” disse, guardando Albus.
“ Alice deve essere controllata” assentì Lily .
Alice la guardò, sapeva che stava pensando al suo bambino e Lily pregò con tutta sé stessa che stesse bene.
***
Appena arrivarono al San Mungo, i guaritori presero Alice per portarla in sala visite.
“ Voglio Lily” disse Alice.
Albus spalancò la bocca ma non disse niente.
Lily sapeva perché Alice faceva così.
Dovevano guardare se il bambino stava bene e Albus non sapeva niente del bambino.
“ Lily deve essere visitata” si oppose Albus, ma Alice scosse la testa.
“ Sto bene, vado io con lei” disse Lily, mettendo una mano sul braccio del fratello.
Albus era davvero angosciato.
Lily poteva leggere nei suoi limpidi occhi verdi tutto il dispiacere per non poter star vicino alla sua futura moglie.
“ Quando torneremo, potrete parlare” sussurrò Lily “ adesso lasciala stare” concluse.
Albus annuì e si lasciò cadere su una sedia.
Scorpius si sedette accanto a lui e lo guardò.
Albus aveva le lacrime agli occhi e lui sapeva esattamente come si sentiva in quel momento.
Impotente.
Chiuso fuori dalla persona che ama di più.
Gli strinse una spalla per confortarlo, senza dire niente.
“ Stanno bene” disse Lily, uscendo dalla stanza.
“ Stanno?” chiese Scorpius, mentre Albus la guardava.
Lily si morse l’ interno della guancia nervosamente.
Stupida. Stupida.
“ Stiamo” si corresse “ sono ancora un po’ sconvolta” disse per giustificarsi.
Anche se era vero.
Brian era arrivato a lei, come poteva stare tranquilla ?
Vivere la sua vita, fino a quando avrebbe dovuto temere di tutti ?
Non sapeva con quale faccia sarebbe arrivato la prossima volta. Non sapeva chi temere.
“ Vuole parlare con te” riprese Lily e gli occhi di Albus s’ illuminarono di speranza.
Aveva avuto così tanta paura.
Non voleva perderla e Lily aveva ragione, doveva mettere da parte la sua rabbia e parlare con lei.
“ Tu, stai bene?” le chiese suo fratello, un po’ indeciso se lasciarla sola con Scorpius.
Lily sorrise “ vai” gli ordinò.
Albus ricambiò il sorriso, forse era la prima volta che le sorrideva spontaneamente da quando era successo tutto, poi si voltò e sparì dentro la stanza.
Lily si lasciò cadere sulla sedia, prendendosi il volto tra le mani.
Era consapevole dello sguardo di Scorpius su di sé.
Odiava che non dicesse niente, che studiasse le sue reazioni senza dire una parola.
Era sempre stato così.
Era il suo indecifrabile e incomprensibile amore.
Alzò la testa con rabbia “ sto bene” gli disse con ira.
Scorpius ridusse gli occhi a due fessure “ non fai che ripeterlo, alla fine potresti crederci anche tu” le disse ironico.
Lily strinse i pugni.
Perché doveva sempre dimostrare di aver ragione, di conoscerla meglio di sé stessa.
“ Sto davvero bene” sillabò le parole una per una, guardandolo negli occhi.
Sfidandolo ad opporsi.
I suoi occhi erano ancora così pieni di rabbia.
Cos’ è che lo rendeva così arrabbiato.
Brian? Lei ?
I loro occhi stavano ancora silenziosamente combattendo.
Combattendo una guerra che tra loro non aveva mai avuto vincitori o vinti.
Nessuno cedeva. Nessuno distoglieva lo sguardo.
Il loro era amore. Fuoco. Passione.
“ Ha cercato di rapirti ” le disse Scorpius con rabbia.
“ Scusa, non l’ ho fatto apposta” ribattè Lily con sarcasmo, la sua frase sapeva d’ accusa.
“ Se non fosse arrivata Alice, tu saresti con lui adesso” disse con lo sguardo perso nel vuoto, quasi come se immaginare quella scena fosse troppo doloroso.
“ Non puoi stare bene” le disse semplicemente, passandosi le mani sopra ai Jeans.
“ Io…” Lily sentì le sue difese cedere.
Aveva ragione, aveva avuto paura. Davvero paura.
La paura che la portasse via, che la picchiasse di nuovo, che la uccidesse, che facesse del male ad Alice e al suo nipotino.
Una lacrima le scese sul viso.
Non riusciva più a controllarsi, riveda le immagini, il suo tentativo di ribellarsi, lui che era più forte di lei, l’ arrivo di Alice.
Tremò convulsamente. Era troppo, troppo, troppo.
Scorpius la prese tra le braccia e prima che potesse riflettere su quello che stava facendo, Lily si rifugiò dentro di lui, seppellendo la sua testa nel suo collo e dando sfogo alle sue lacrime.
“ Ho avuto paura anch’ io “ le sussurrò Scorpius tra i capelli.
Lily strinse i lembi della sua maglia, aggrappandosi a lui, aggrappandosi come una persona che sta affogando e cerca di restare a galla.
“ Lo troveremo, Lily “ e quella frase risuonava più come una minaccia che come una consolazione.
Lily si riscosse, spostandosi da lui e asciugandosi velocemente le lacrime.
Non doveva crollare. Lei era forte.
“ Non puoi essere sempre forte, Lily “ le disse Scorpius come se le avesse letto nel pensiero.
Le accarezzò una guancia e Lily s’ immobilizzò ma non si ritrasse.
Ecco il calore.
Lei era ancora congelata, sentiva ancora i brividi dentro di sé, ma adesso la sua guancia sembrava bruciare.
Scorpius era il suo calore e la sua cura.
COMMENTO : ALLORA PER CHIARIRE…SCORPIUS CHIAMA BRIAN PER COGNOME…PER QUELLO SCRIVO MORGAN…NON E’ UN ERRORE : )) SPERO CHE QUESTO CAPITOLO VI SIA PIACIUTO…L’ AVVICINAMENTO TRA LILY E SCORPIUS E’ MOLTO LENTO…MA C’ E’ : )) ALBUS E ALICE FORSE STAVOLTA CHIARIRANNO…VOI CHE DITE ?? GRAZIE MILLE ALLE RAGAZZE CHE HANNO RECENSITO…GRAZIE DI CUORE A ICEPRINCESS/ LUISA21 / ARIB / ARYELLE / ALWAYS 89 / SEDSED/ TATAMATTA / VBONJOVI / CE/ TELYN  E LAL !! RINGRAZIO ANCHE CHI HA AGGIUNTO LA STORIA ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI HA LETTO SOLTANTO !! UN BACIONE !!

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Capitolo 10
*** 9 CAPITOLO ***


Albus entrò nella stanza e vide Alice guardarsi la cicatrice.
In confronto ad un ora prima, non era più niente, ormai era solo una linea rossa sulla sua pelle.
“ Sei buffa sai ?” le chiese con voce divertita.
Alice spostò leggermente la testa, inquadrandolo nel suo campo visivo.
“ Felice di farti divertire, Potter” lo rimproverò.
Albus scosse la testa, la sua orgogliosa e testarda futura mogliettina.
Non aveva mai avuto dubbi che sarebbe stata la donna per lui.
Da quando l’ aveva conosciuta.
Da sempre. Da quando aveva memoria.
“ Mi dimettono subito” gli disse lei e la sua voce gli sembrava ancora così fredda.
Certo.
Le aveva detto di tutto il giorno in cui aveva scoperto di Lily, era stato così freddo e cattivo nei giorni a seguire.
L’ aveva quasi ignorata, era normale che fosse ancora arrabbiata.
“ Ho esagerato” le disse con un filo di voce, non era mai stato facile per lui scusarsi.
Alice lo guardò aspettando che continuasse.
“ Quando Scorpius ha trovato Lily in quelle condizioni, ero completamente fuori di me” si giustificò.
“ Ero divisa, Al “ gli disse Alice.
“ Tua sorella mi proibiva di dirvi qualsiasi cosa e lei non poteva perdere anche me” lo informò, ma la sua voce non si era addolcita.
Albus si chiese se sarebbero tornati alla normalità.
Se sarebbe riuscita a perdonargli tutto quello che le aveva detto.
“ Mi dispiace” le disse “ solo dopo aver parlato con Lily ho capito, quanto sia stato difficile per te” continuò.
Alice sospirò “ mi hai fatto sentire malissimo” gli disse con le lacrime agli occhi.
“ Una persona spregevole, una persona che non si interessa della sua migliore amica”
Albus le asciugò la lacrima che le era scesa “ io credo che tu abbia dimostrato che tieni moltissimo a Lily” le disse con un sorriso.
Alice alzò gli occhi al cielo “ quello che ho fatto adesso non è stato niente” gli disse con una punta di rabbia.
“ Se solo ti fossi degnato di ascoltarmi, avresti capito che la cosa veramente dura sono stati i sei mesi prima” continuò, ormai non riusciva più a fermarsi.
“ Non ti sei chiesto cosa ho provato dovendoti nascondere tutto ? non ti sei chiesto cosa provavo a dover lasciar tornare Lily a casa ? Non ti sei immaginato la folle paura che m’ invadeva ogni volta che dicevi che non riuscivi a sentirla o che nessuno l’ aveva vista ? “
Sapeva che stava piangendo e non voleva farlo, ma era l’ ora che capisse.
Era arrivato il momento che si mettesse nei suoi panni e che si rendesse conto che per lei era stato difficilissimo.
“ Quello che tu hai provato quel giorno, io l’ ho provato per sei mesi” gli disse tra le lacrime.
“ E se la volta successiva fosse stata quella definitiva? E se l’ avesse massacrata ? la tua amica torna a casa con il suo compagno e tu non sai come la ritroverai la volta successiva” s’ interruppe portandosi la mano al naso e passandosela poco elegantemente sotto le narici.
“ Potevi dirmelo” tentò Albus.
“ Certo e tu che avresti fatto ? l’ avresti fatto arrestare ? senza la denuncia di Lily non saremmo andati da nessuna parte” gli disse e i suoi occhi erano pieni di rabbia.
“ L’ avresti picchiato ? una persona del genere ? che non ha niente da perdere e che magari se la sarebbe rifatta su tua sorella ?” ormai era un treno in corsa.
“ E Lily ? l’ avresti sorvegliata ventiquattro ore su ventiquattro ? alla prima occasione avrebbe cercato di farla finita, lei era convinta che fosse l’ unica persona che l’ amasse davvero, la sua percezione era talmente distorta che credeva che quello che provava per lui fosse amore vero” concluse.
Albus aprì la bocca spaventato. Inorridito.
Era stato cieco, sordo ed anche un grande stupido.
Alice aveva visto oltre le apparenze.
“ Lily  sembra già star meglio” disse Albus, il senso di colpa che si faceva strada dentro di lui.
“ Sembra, hai detto bene” gli disse Alice.
“ Per tutto il tempo in cui è stata dentro non ha fatto che chiedermi scusa, non ha fatto che sentirsi in colpa” continuò giocherellando con il lenzuolo tra le dita.
“ Fino a quando non capirà che non è colpa sua, che niente di quello che è successo è colpa sua, non finirà “ concluse amareggiata.
“ E cosa dovrei fare secondo te?” le chiese Albus, anche se temeva già la risposta.
“ Parla con lei, lei crede in te, ti vuole bene e tiene molto a quello che le dici, se continui a mortificarla non l’ aiuti “ gli rispose.
“ Io non la mortifico” s’ indignò Albus.
Voleva bene a sua sorella.
Come poteva dirgli questo.
Alice lo fissò negli occhi, i suoi grandi occhi neri si tuffarono negli occhi verdi del marito.
“ Le hai parlato ? Hai affrontato l’ argomento con lei ? L’ hai anche solo guardata ?”
Albus abbassò il viso, colpevole.
Alice gli strinse inaspettatamente una mano “ nessuno dice che sia semplice, nessuno dice che tu non debba essere arrabbiato e furioso, ma lei è la vittima”
Ok si era appena preso una bella lavata di capo da Alice e il problema era che aveva ragione.
Era stato un egoista.
Aveva sofferto moltissimo a vedere Lily in quelle condizioni, a sapere che non si era lasciata aiutare, a venire a conoscenza del fatto che probabilmente era successo molte volte e lei non si era appoggiata a lui.
Ma lei era la vittima.
Lei era quella che aveva sofferto più di tutti e che probabilmente avrebbe sofferto ancora a lungo e nonostante avesse cercato il suo appoggio e la sua vicinanza, lui gliel’ aveva negata.
“ Sono un fratello di merda” affermò sconsolato.
Alice gli accarezzò una guancia “ si impara sempre dai propri errori. Sarai un padre migliore” gli disse sorridendo.
Albus scattò indietro come una molla.
“ Un padre?” le chiese e le sopracciglia erano arrivate all’ attaccatura dei suoi capelli corvini.
Alice annuì “ tra circa sette mesi” gli disse dolcemente.
Il volto di Albus si aprì in un sorriso enorme “ Oh Alice” disse, prima di prenderla tra le sue braccia.
***
Lily si passò una mano sopra la guancia istintivamente.
Come poteva essere così diverso il tocco di un uomo ?
Come aveva potuto essere così cieca?
Se chiudeva gli occhi, ancora riusciva a sentire la sensazione di schifo che aveva provato quando Brian le aveva tappato la bocca per impedirle di urlare.
Ancora sentiva il suo odore, il respiro sulla sua pelle quando lui si era avvicinato per parlarle.
I brividi che le aveva provocato erano serviti solo ad aumentare il freddo che aveva dentro.
Invece la carezza di Scorpius era stata fuoco nelle sue vene.
Le aveva emanato un calore immediato e le era quasi sembrato di riuscire a tornare a vivere.
Potevano essere più contrastanti i suoi sentimenti ?
Che diavolo aveva ancora la sua testa?
Si sedette sul letto prendendosi il volto tra le mani.
Respira. Respira.
Quando erano tornati a casa, suo padre e suo fratello erano corsi in ufficio.
Suo padre sembrava davvero infuriato, non ricordava di averlo mai visto così arrabbiato e indirettamente si sentì in colpa anche per quei poveri Auror.
Non era colpa loro.
Aveva cercato di spiegargli che Brian doveva aver usato la polisucco, ma aveva creato soltanto ancora più panico.
In fondo era così.
Se non sapevi chi combattere, se non sapevi chi era il tuo nemico, eri solo più impotente e più disarmato.
Sicuramente non potevano mettersi a controllare ogni persona che entrava a Diagon Alley.
Non potevano neanche essere sicuri che lui ci sarebbe tornato.
La loro soluzione era stata che Lily non uscisse più da sola.
Adesso suo padre e James erano in ufficio e sua madre era corsa a sincerarsi delle condizioni di Alice.
Lily le aveva spiegato che adesso stava bene e che stavano solo aspettando i fogli della dimissione, ma lei non aveva voluto ascoltarla.
Dopo essersi assicurata che Scorpius sarebbe rimasto con lei, si era smaterializzata.
Lily cominciava a credere seriamente che sua madre sospettasse qualcosa.
E adesso lei era fuggita.
Fuggita come al solito.
Fuggita da Scorpius.
Gli aveva detto che doveva riposarsi, ma la realtà era che non voleva stargli vicino.
La realtà era che aveva paura di incrociare il suo sguardo e di sentire quello che aveva sentito poche ore fa’.
Non era pronta. Innamorarsi di lui l’ avrebbe gettata nuovamente in un tunnel senza fine.
E purtroppo ne era così vicina, così come era stata vicina a essere portata via da Brian.
Scosse la testa all’ interno delle sue mani.
Non poteva essere stata così stupida, non poteva aver davvero creduto che potesse liberarsi di Brian.
Lui era sempre presente, nella sua testa, come nella realtà.
Era un’ ombra.
Un’ ombra che la inseguiva e che la faceva sentire pressata, placcata.
Un’ ombra che le annullava la volontà e le impediva di vivere.
La rabbia le fece tremare le mani.
Non poteva scappare.
Non sarebbe mai riuscita a fuggire.
Lui l’ avrebbe sempre trovata, come aveva fatto oggi.
Andò in bagno.
Il dolore.
Il dolore era quello che la faceva sentire viva.
Prese in mano le forbici, guardandosi allo specchio.
Non voleva usare la magia, non era la magia che le causava dolore.
Erano state le mani, i piedi, la cinghia.
Presa da uno scatto di rabbia puntò le forbici contro il suo braccio e premette con la punta.
Forte.
Sempre più forte.
Fino a quando il dolore arrivò, insieme al sangue.
Emise un sospiro, era davvero viva.
Era qua.
Si guardò allo specchio, le parole di sua madre le rimbombavano nella testa.
Sua madre l’ aveva creata e adesso lei si stava autodistruggendo.
Una lacrima le scese lungo le guance e si chinò restando aggrappata al lavandino.
Cosa aveva fatto ?
Perché aveva bisogno di questo ?
“ Lily” la voce di Scorpius la fece ridestare.
Si alzò e si tamponò velocemente la ferita, tirandosi nuovamente giù la maglia.
Uscì dal bagno cercando di impostare un sorriso sulle sue labbra.
Perché la sua vita era una continua finzione?
Perché non poteva buttarsi tra le braccia di Scorpius e dirgli quanta paura aveva?
Perché non poteva dirgli che era ancora innamorata di lui ?
“ Stai bene?” le chiese.
Lily chiuse gli occhi un secondo. Doveva essersi accorto che aveva pianto.
“ Ti avevo detto che volevo riposare” si giustificò.
Scorpius avanzò di un passo verso di lei “ dobbiamo parlare” le disse.
Il suo profumo, la sua vicinanza.
Lily indietreggiò.
“ Non ti fidi ancora di me” le disse amareggiato.
“ Non posso fidarmi di te” gli rispose lei abbassando gli occhi.
“ Io non sono lui”  sibilò, avvicinandosi ancora.
Lily sospirò e si voltò. Non poteva guardarlo, era così doloroso.
“ Lo so” sussurrò Lily.
Lo sapeva. Scorpius era totalmente diverso, non le avrebbe mai fatto del male e lei lo sapeva ma come poteva spiegargli del suo cuore spezzato ?
“ Lily, guardami”  le disse prendendola per il braccio per farla voltare.
Lily cercò di trattenere una smorfia e si portò la mano a sistemarsi i capelli.
“ Ti fa’ male il polso ?” le chiese con uno sguardo indagatore.
“ Ci sei caduta sopra ?” le chiese, vedendo che lei non rispondeva.
Lily si maledì. Era la seconda volta che lui la scopriva, solo osservando le sue reazioni.
“ Si devo esserci caduta sopra” disse, tentando di liquidare il discorso.
Scorpius tese la mano “ fammi vedere” le disse.
Lily indietreggiò ancora, portandosi il braccio al petto per difesa “ sei diventato un curatore adesso ?” gli disse stizzita.
Scorpius si passò una mano tra i capelli “ Fammi vedere come sta il tuo braccio” ripetè lento e Lily sapeva che non le avrebbe dato tregua, quindi si difese attaccandolo.
Cercando di provocargli dolore.
Quel dolore che lei tanto anelava.
“ Hai ragione non mi fido di te” gli disse con rabbia “ non credo che mi fiderò mai più “ continuò sfidandolo con gli occhi.
“ Quindi vattene” gli disse voltandosi di nuovo.
Scorpius la raggiunse “ non ti lascerò di nuovo” le sussurrò all’ orecchio e Lily si stupì che i brividi che sentiva in questo caso non erano di schifo, come per Kevin, ma erano brividi di elettricità pura.
“ Puoi mandarmi via ogni volta che vuoi, me lo merito, ma io resterò con te” le disse facendola voltare di nuovo.
Lily si accorse di respirare a fatica.
Perché le emozioni che provava con la sua vicinanza erano così intense?
Perché ogni volta che lui le era vicino, tutto, sembrava sparire ?
“ Ma prima vediamo questo braccio” disse Scorpius e prima che Lily potesse protestare le aveva già alzato la manica.
“ Lily “ disse spaventato, non riuscendo a spostare gli occhi dal taglio da cui fuoriusciva ancora del sangue.
Lily sentì gli occhi riempirsi di lacrime.
Aveva capito.
Aveva capito che era stata lei, che si era fatta del male da sola.
Ritrasse il braccio, allontanandosi di nuovo da lui.
Non le piaceva la rabbia che leggeva nei suoi occhi. Aveva paura.
“ Come hai potuto farti questo ?” le chiese con rabbia “ come hai potuto farti del male?” le chiese alzando di un tono la voce.
Lily impallidì “ Tu, mi chiedi come abbia potuto farmi del male?” si arrabbiò .
“ Proprio tu che hai preso il mio cuore e ci hai giocato a Quidditch ?” gli chiese.
Scorpius aprì la bocca stupito “ Tu che mi hai lasciato? È colpa tua tutto questo “ gli disse con cattiveria.
“ TU NON MI HAI SALVATO…TU MI HAI CONDANNATO” urlò.
Scorpius la guardò, le guance rosse e gli occhi pieni di lacrime.
Non era il momento di dirle quanto fosse sbagliato quello che aveva fatto.
Dirle che vederla autodistruggersi era per lui un colpo al cuore, sarebbe stato inutile in quel momento.
Adesso, era il momento di aiutarla.
Avrebbero affrontato il discorso dopo.
“ Ok andiamo” le disse, prendendo la bacchetta e curando quel piccolo taglio .
“ Dove…dove vuoi andare ?” chiese smarrita.
“ Voglio farti sfogare” le disse, passandole il pollice lungo il tratto della sua pelle, dove prima c’ era il taglio e di nuovo Lily sentì il calore entrare direttamente dentro di lei.
 
COMMENTO : OK SPERO DI NON ESSERE SFOCIATA NEL RAITING ROSSO PER LE TEMATICHE DURE…EVENTUALMENTE DITEMELO E PROVVEDERO’ !! FINALMENTE ALICE HA DETTO AD ALBUS DEL BAMBINO ED HA FATTO CAPIRE A QUEL CAPOCCIONE CHE CON LILY STAVA FACENDO UN GRAN CASINO : )) PER QUANTO RIGUARDA LILY E SCORP…VI AVEVO DETTO CHE LE COSE NON SAREBBERO STATE SEMPLICI…AVVICINAMENTI E ALLONTANAMENTI DA PARTE DI LILY SONO DA METTERE IN CONTO…COSI’ COME LA SUA REAZIONE ALLA PAURA…MA ANCHE SE NON SEMBRA LE COSE STANNO COMINCIANDO A MIGLIORARE : )) RINGRAZIO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE HANNO RECENSITO OVVERO ICEPRINCESS/ LUISA 21 / ARYELLE / ARIB / ALWAYS 89 / CE / TELYN E  CESCAPADFOOT !! GRAZIE DI CUORE !! SPERO CHE MI FARETE SAPERE ANCHE QUA !! RINGRAZIO ANCHE CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE !! ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE !!

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Capitolo 11
*** 10 CAPITOLO ***


Lily si mise a sedere su una delle gradinate “ non penserai che voglia giocare a  Quidditch ?” chiese rivolta a Scorpius, che stava armeggiando con la sua bacchetta.
Lui si voltò verso di lei sorridendole.
Un sorriso sincero che riportò Lily indietro di qualche anno.
Quando lei e Scorpius erano felici.
Quando Rose era viva. Quando Brian non esisteva nella sua vita.
“ Il Quidditch rilassa te, non me” disse indispettita, incrociando le braccia davanti al petto.
Non sapeva neanche lei perché era così arrabbiata.
Forse perché, quel sorriso, l’ aveva fatta emozionare più di quanto volesse ammettere.
Forse perché, quell’ emozione, l’ aveva fatta sentire viva.
Forse perché, per una volta, non aveva avuto bisogno di collegare il dolore al sentirsi viva, ma questo la terrorizzava.
Scorpius appellò un manichino e si avvicinò a lei con una mazza in mano.
Non aveva ancora smesso di sorridere e questo la fece arrabbiare, ancora di più.
Le porse la mazza guardandola negli occhi “ cosa dovrei farci ?” gli chiese nervosamente.
Perché. Perché vederlo sorridere, doveva farla sentire in quel modo?
Scorpius ormai non faceva più parte della sua vita e lei non voleva che ci tornasse. Non poteva soffrire di nuovo.
 “ Hai scordato che ero una cercatrice?” gli chiese ancora.
Scorpius scosse la testa e qualche ciocca di capelli biondi gli ricadde sulla fronte “ vuoi vincere il premio come donna più insopportabile del pianeta?” le chiese scherzoso “ su, alzati” le ordinò, porgendole una mano.
Lily lo guardò con rabbia ancora per un secondo, poi prese la mazza e si alzò “ e le scope ?” chiese portandosi al centro del campo.
“ Niente scope” rispose Scorpius “ per ora” rimarcò, vedendo lo sguardo interrogativo di Lily.
Si spostò e andò verso la familiare scatola che conteneva tutte le palle del Quidditch.
Prese un’ altra mazza e liberò un bolide.
Quando questa ricadde verso di lui, la colpì fortissimo facendola andare contro il manichino.
Lily guardò il bolide colpire il manichino e questo far rimbalzare nuovamente il bolide verso Scorpius, probabilmente un incantesimo faceva sì che il manichino lo rigettasse verso chi l’ aveva colpito.
Scorpius indietreggiò di un passo e incassò il bolide sul suo petto, fermandolo.
“ Cosa dovrei fare, secondo te ?” chiese Lily, guardandolo, mentre lui cercava di tenere fermo il bolide tra le sue mani.
“ Questo manichino lo usiamo per gli allenamenti” le spiegò ansimando per lo sforzo “ devi solo colpire il bolide e  mandarlo verso il manichino” continuò.
Lily inarcò un sopracciglio stupita “ anche verso di me, se vuoi” le disse ironico e mostrandole la mazza che era ancora nella sua mano.
Lily scosse la testa.
Questo era quello che Scorpius aveva in mente per lei ?
Non era per niente convinta che la cosa potesse aiutarla, ma visto che ormai era lì, non le restava che provare.
Guardò Scorpius ancora una volta e annuì.
Scorpius le si posizionò dietro e le infilò un caschetto sulla testa “ potresti farti male” le disse soltanto, prima di liberare il bolide.
Lily alzò gli occhi per seguire il bolide e lo vide ricadere verso di lei.
Le sue dita si strinsero più forte attorno alla mazza e appena fu alla sua altezza, colpì il bolide, con tutta la sua forza.
La sensazione che ebbe appena colpito il bolide fu di liberazione.
Il bolide si diresse verso il manichino e gli prese un braccio.
Lily si voltò verso Scorpius, sembrava soddisfatto.
Aveva ragione. Aveva ragione ancora una volta.
Chiuse gli occhi cercando d’ incanalare la sua rabbia e quando vide il bolide tornare verso di lei, lo colpì di nuovo.
Questa volta il colpo fu talmente forte che la mazza vibrò nelle sue mani e il manichino quasi si girò per il colpo incassato.
Vide gli occhi di Brian davanti ai suoi e si avvicinò di un passo.
La rabbia che in quel momento bruciava le sue vene.
Il bolide arrivò e Lily lo colpì di nuovo. Ancora più forte.
Ormai le facevano male le braccia, per la tensione che metteva nel tenere la mazza.
Le facevano male i muscoli del viso per come li teneva contratti.
Era solo lei e la sua rabbia.
Si avvicinò ancora per andare incontro al bolide.
La voglia che provava di colpirlo ancora. La scarica che sentiva nella sua pelle.
“ Lily “ la chiamò Scorpius.
Forse non era stata una buona idea. Forse era troppo presto.
Si stava avvicinando troppo e rischiava di farsi male.
La vide colpire di nuovo il bolide.
I lineamenti del suo volto sembravano trasfigurati.
La bocca era ormai ridotta ad una linea così sottile che sembrava essere assorbita dalla sua faccia.
I suoi occhi erano duri e fermi.
Riusciva ad immaginare quello che stava vedendo.
Lily colpì di nuovo il bolide e questa volta la vicinanza fece sì che le rimbalzasse direttamente addosso.
Scorpius la vide immobile e capì che era talmente coinvolta, da non accorgersi neanche che stava per essere colpita.
Corse verso di lei e la buttò a terra appena in tempo, perché il bolide le passasse sopra la testa.
“ Sei impazzita?” le chiese alterato, riportando gli occhi su di lei.
“ Possibile che ogni cosa che fai, ogni tuo movimento, sia per farti del male ?” gli occhi di Scorpius erano rabbia pura.
Lily parve vederlo per la prima volta.
Si era dimenticata che lui era con lei al campo.
Si era dimenticata che doveva essere soltanto una valvola di sfogo. Per lei era diventata una cosa personale.
Una cosa tra lei e Brian.
“ Io…”
Scorpius la guardò, era quasi completamente schiacciata dal suo corpo.
Respirava velocemente, come se fosse impaurita e ad ogni respiro il suo seno si alzava e si abbassava contro di lui.
Lo stava guardando con gli occhi pieni di lacrime di rabbia e le labbra dischiuse e tremanti, nello sforzo di non piangere. Di non mostrarsi ancora impaurita e vulnerabile.
Scorpius voleva staccarsi subito da lei, il suo desiderio per lei e l’ amore che provava erano davvero troppo forti, ma non riusciva a staccarsi, ipnotizzato da lei.
La desiderava ancora troppo.
L’ amava ancora troppo.
Le scostò una ciocca di capelli dal viso e gliela portò dietro ad un orecchio.
Lily trattenne il respiro e Scorpius avvicinò delicatamente le labbra alle sue, continuando a guardarla negli occhi e a sentire il suo respiro, fino a quando non annullò completamente le distanze.
Lily si sentì perduta. Si sentì bene.
Le sue labbra sulle proprie. Il suo corpo che aderiva quasi completamente al suo e il suo profumo che le stava invadendo le narici.
Finalmente sentiva la vita scorrere nelle sue vene e il suo cuore riprendere a battere.
Finalmente sentiva il calore che Scorpius riusciva a trasmetterle.
Ma mentre il suo cuore la stava avvicinando a lui, la sua mente le diceva di allontanarsi.
E se avesse di nuovo sofferto ?
E se lui provasse solo pena per lei ?
E se il suo cuore si fosse rotto di nuovo ?
Come poteva rischiare? Come poteva vivere nell’ incertezza di tornare in quell’ oblio dal quale stava cercando di uscire.
Incrociò le braccia sopra il seno, spingendo così il suo petto ed allontanandolo da lei.
Si alzò subito seduta, mordendosi un labbro e cercando di capire se anche per lui era stato sconvolgente.
Ma come al solito lo sguardo di Scorpius era indecifrabile.
“ Non dovevamo” sussurrò Lily.
Scorpius sospirò. Aveva ragione, era ancora troppo presto per lei.
Si era ripromesso di riconquistarla piano piano, ma quando l’ aveva avuta a pochi centimetri da lui, quando i loro occhi e le loro labbra erano state così vicine, Scorpius non era riuscito più a ragionare.
“ No. Hai ragione” le disse “ Non ricapiterà “ continuò e Lily puntò gli occhi su di lui.
Voleva davvero che non ricapitasse ?
Eppure quel piccolo bacio, l’ aveva fatta sentire viva come non si sentiva da tempo.
Il dolore non era la stessa cosa.
Quello era vita ed era calore.
Era pazza ?  Prima lo allontanava e subito dopo pensava che baciarlo fosse l’ unica cosa che la riusciva a far star bene.
“ Starai pensando che sono pazza vero ?” gli chiese Lily, con voce ancora poco ferma.
Scorpius rise “ non l’ ho mai pensato” le disse, poggiando i palmi delle mani sull’ erba per mettersi più comodo.
“ L’ unica cosa che penso è che tu abbia bisogno di tempo per capire che è Morgan quello da incolpare ” le disse con una punta di rabbia.
“ Non è Brian ad aver ucciso Rose” si oppose lei, circondando le sue ginocchia con le braccia.
Scorpius ebbe un moto d’ impazienza.
“ Devi smetterla con queste cazzate” le disse rabbioso.
“ Devi smettere di pensare che nessuno ti ami, che sia giusto farti del male, che sia giusto morire” gli disse, mentre la voce gli si riduceva quasi a un sussurro.
“ Non mi faccio del male” si oppose Lily, se lui lo avesse detto a suo fratello o a sua madre, sarebbe scoppiato un casino.
Scorpius la guardò con i suoi occhi del colore della tempesta e le prese i polsi, voltandoli verso di lei, come se ancora potessero portare i segni, ma in realtà il suo polso era bianco e candido come prima del suo gesto.
“ Ti ho vista Lily, ti ho curata” le disse, con la sua voce di una calma quasi controllata.
Lily abbassò lo sguardo “ non dirlo…” lo pregò.
Scorpius si alzò in piedi. Doveva allontanarsi, camminare, sfogarsi.
Era impossibile che lei si preoccupasse solo degli altri.
“ Questo ti preoccupa?” le chiese stupito “ ti preoccupa solo che possa dirlo agli altri ?”  
Era davvero arrabbiato. Lily aveva sempre pensato prima agli altri che a sé, ma non credeva che sarebbero arrivati a questo punto.
“ Esisti anche tu” le disse alzando di un tono la voce.
Si passò le mani tra i capelli “ Merlino Lily” disse cercando di calmarsi “ Tu esisti, e dovresti pensare a quello che provi tu” continuò “ Ti rendi conto che oggi ti sei ferita da sola ? “ le chiese.
“ Perché Lily ? Perché nessuno ti ama? O perché tu non ti ami ?” le chiese ancora.
Lily si alzò, non riusciva a resistere sotto il suo sguardo di accusa.
“ Tu devi amarti per prima, Lily “ le disse “ perché noi già ti amiamo moltissimo”
Scorpius non si rese neanche conto di quello che aveva appena detto.
Era troppo preso dal suo monologo.
La rabbia che aveva accumulato era esplosa.
Tutta la rabbia che aveva represso sin da quando aveva visto Lily in quelle condizioni quella mattina, la rabbia che aveva provato quando qualche ora prima aveva visto Lily che si era fatta del male, la paura che aveva provato quando aveva visto che quel maledetto di Morgan era riuscito ad avvicinarsi a lei. Tutto ora stava venendo a galla.
 Quando vide gli occhi di Lily dilatarsi e lei cominciare a scuotere la testa, si rese conto di quello che aveva appena detto.
“ Non dirlo, per favore, non dire cose non vere” gli disse.
Scorpius la guardò, aveva le lacrime agli occhi.
“ Se tu dici di amarmi è solo perché mi hai vista fragile, hai visto una nuova Lily a cui non sei abituato, una Lily da proteggere come un cucciolo spaurito” gli disse, cercando di ricacciare le lacrime indietro.
“ Ma sappiamo entrambi che non è così, io sono un giocattolo rotto che sta cercando di rimettere insieme i suoi pezzi e se te mi baci o dici di amarmi non mi aiuti” gli disse, voltandosi per uscire dal campo.
Scorpius la raggiunse e la fermò per un braccio “ NO” urlò Lily, scuotendosi violentemente il braccio.
“ Tu mi chiedi perché mi faccia del male ? e mi chiedi perché pensi che nessuno possa amarmi ? proprio tu che mi hai lasciato appena le cose si sono fatte appena un po’ più difficili ? è così l’ amore ? “ Lily aveva gli occhi talmente dilatati e pieni di una rabbia che Scorpius non le aveva mai visto.
“ Non c’ è nessuna differenza tra te e Brian “ gli disse con cattiveria.
Scorpius sentì la rabbia invaderlo. Come poteva paragonarlo a quel pazzo di Morgan?
“ Non dire cazzate” le disse rabbioso.
“ Hai ragione i lividi e le ferite che mi lasciava Brian si vedevano, le tue erano dentro l’ anima, dentro il cuore” si asciugò due lacrime, che avevano raggiunto la sua bocca, senza che neanche se ne accorgesse “ è questo l’amore ?” gli chiese.
“ RISPONDIMI, QUESTO E’ L’ AMORE ?” chiese di nuovo, fuori di sé.
Scorpius era a bocca aperta dallo stupore.
Sapeva che aveva ragione, che non avrebbe dovuto lasciarla, che aveva avuto paura e che si era sentito inadatto ad aiutarla.
Ma per quanto avesse sbagliato lui l’ amava.
L’ amava davvero.
La prese per le braccia e l’ attirò a sé “ è questo l’ amore” le disse, prima di chiuderle le labbra con un bacio.
COMMENTO : SI LO SO CHE SCORPIUS LE AVEVA APPENA DETTO CHE NON SAREBBE RISUCCESSO…MA ALLA FINE PARLIAMO DI SCORPIUS MALFOY  ;)) SCUSATE IL RITARDO… MA LA FINE DI “ SE TORNERAI” MI AVEVA PROSCIUGATO…CMQ SPERO CHE QUESTO CAPITOLO VI SIA PIACIUTO !! RINGRAZIO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE HANNO RECENSITO LO SCORSO CAPITOLO OVVERO ICEPRINCESS/ LUISA 21 / ARIB / ALWAYS 89 / ARYELLE / CE / CESCAPADFOOT / TATA MATTA E ROBY ALADIMPA SPERO CHE MI FARETE SAPERE ANCHE PER QUESTO CAPITOLO !! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE/ SEGUITE E RICORDATE…UN VOSTRO PARERE MI FAREBBE MOLTO PIACERE : )) E RINGRAZIO ANCHE CHI MI HA LETTO SOLTANTO !! UN BACIONE A TUTTE !!

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Capitolo 12
*** 11 CAPITOLO ***


Travolta.
Questa volta non era un bacio leggero, morbido e quasi insicuro.
Adesso era un bacio passionale. Un bacio in cui Scorpius stava mettendo tutto quello che provava per lei.
E Lily non potè far a meno di sentirsi travolta, come se una scopa in corsa l’ avesse appena caricata e la stesse portando in alto.
Le mani di Scorpius le cingevano ancora le braccia, stringendola in una morsa di appartenenza.
Il suo seno era così attaccato al suo petto che Lily non era sicura di riuscire a distinguere i suoi battiti del cuore.
I brividi si stavano spargendo nel suo corpo, liberando dentro di lei, quella sensazione di calore, di cui aveva tanto bisogno.
 Quando Scorpius mosse la mano, spostandola attorno alla sua vita, Lily, però ritrovò la sua lucidità.
Non era così che doveva andare.
Non poteva permettersi di perdersi tra le sue braccia, di perdere la cognizione del tempo e dello spazio, di perdere se stessa dentro di lui.
Si staccò di colpo e lo guardò ancora ansimante, per la passione, dalla quale si era sentita travolgere.
Aveva le lacrime agli occhi e Scorpius si maledì, per il suo continuo agire d’ impulso.
“ Lily” le disse piano, ma lei alzò una mano.
Una mano. Una barriera.
Non voleva sentire, non voleva parlare, lo stava guardando con i suoi occhi castani, pieni di lacrime represse.
“ Non posso” sussurrò, indietreggiando.
Possibile che non capisse ?
Lei non poteva innamorarsi di nuovo di lui.
Non poteva. Cosa sarebbe successo se lei fosse crollata di nuovo ?
E se lui l’ avesse lasciata di nuovo ?
Sentiva la sua testa scoppiare.
Doveva andarsene.
Tirò fuori la bacchetta “ Lily” la fermò Scorpius, prendendola per un braccio.
“ Lasciami “ sibilò Lily.
Doveva lasciarla andare via. Aveva bisogno di stare sola, di pensare.
“ Per favore, Lily “ la stava pregando.
Il suo sguardo era così intenso e così…Lily non riusciva a capire, sembrava quasi di leggere amore nei suoi occhi.
 “ NO” urlò, alzando le mani e puntandogliele contro il petto per allontanarlo da lei.
Scorpius la guardò basito e Lily si smaterializzò davanti ai suoi occhi.
***
Non riusciva a respirare.
Le mancava l’ aria nei polmoni.
Appena toccò il pavimento della casa di suo fratello, Lily si sentì quasi mancare e si dovette reggere al divano.
“ Lily, tutto ok ?” le chiese Alice.
Lily spostò lo sguardo e vide Alice e Albus che la stavano guardando con occhi sgranati.
Erano di nuovo preoccupati per lei.
Per l’ ennesima volta. Per la piccola, povera, Lily.
“ Sto bene” rispose in un sussurro e sperò di risultare convincente.
In realtà non si sentiva bene.
In realtà, lei, stava scoppiando.
In quelle ore aveva provato così tante emozioni e così diverse tra loro.
“ Scorpius non dovrebbe essere con te?” le chiese Albus, avvicinandosi sospettoso a lei.
Lily annuì non osando guardarlo, sentiva le lacrime che premevano per uscire e lei non voleva, non poteva.
“ Io…io…stavo male, sono tornata prima” si giustificò.
“ E ti ha lasciato tornare da sola ?” chiese di rimando Albus, sembrava arrabbiato, ma Lily si era già voltata avviandosi per le scale.
“ Lily “ la chiamò Albus, ma Lily non si fermò e un rumore di materializzazione le fece affrettare il passo per le scale.
Scorpius era arrivato.
“ Mi dici che cazzo succede?” la voce di suo fratello fu l’ ultima cosa che sentì, prima di chiudersi la porta alle spalle.
 Si lasciò scivolare lungo la porta affondando la testa dentro le sue gambe.
La rabbia che aveva provato l’ aveva spaventata.
La voglia di fare a Brian quello che stava facendo a quel manichino.
Ma in realtà niente l’ aveva spaventata, quanto quello che aveva sentito quando Scorpius l’ aveva baciata.
Perché ?
Perché non riusciva a smettere di amarlo ?
Perché non riusciva a capire che si faceva solo del male ?
Che quello che provava per lui, poteva solo farle di nuovo del male ?
Le lacrime le scendevano, senza controllo, sulle guance.
Basta.
Basta.
Basta.
Non avrebbe permesso a nessun altro uomo di giocare con il suo cuore.
Scorpius aveva detto di amarla, ma aveva buttato via la loro storia senza pensarci troppo.
Brian aveva detto di amarla, ma l’ aveva trattata come una donna oggetto, come la sua valvola di sfogo.
Non poteva accumunare Scorpius a Brian, era vero, non era giusto fare un paragone.
Ma il suo cuore non poteva continuare ad essere accartocciato a quella maniera.
Si toccò le labbra.
Le sembrava di sentire ancora il suo sapore.
Era quello il vero problema.
Scorpius e Brian non si assomigliavano per niente, il vero problema era il suo cuore.
Il suo cuore.  Era ancora irrimediabilmente innamorata di Scorpius.
Per quello non l’ aveva fermato.
Per quello si era lasciata baciare entrambe le volte.
Perché il suo cuore ancora non aveva capito. Non aveva imparato.
Si portò, nervosamente, i capelli dietro le spalle, continuavano a ricaderle davanti agli occhi.
Ripensò automaticamente a quando Scorpius glieli aveva presi per giocherellarci, la sensazione di pace e calore che aveva provato al suo tocco.
Anche Brian adorava i suoi capelli, diceva che non avrebbe mai dovuto cambiare pettinatura, gli piaceva prenderglieli tra le mani, ma non aveva niente a che vedere con la dolcezza di Scorpius.
“ Lily” la voce di Scorpius, accompagnata da un colpo alla porta.
“ Lily, fammi entrare” di nuovo un colpo alla porta, questa volta più forte.
Lily si alzò, se lei non lo avesse fatto entrare, lui sarebbe entrato con un incantesimo.
Si diresse verso il bagno e sigillò la porta.
Non sarebbe bastato un semplice incantesimo per aprirla e lei poteva stare da sola.
Aprì l’ acqua della doccia.
Sentiva vagamente le voci concitate provenire dalla sua stanza.
Sentì la voce di Alice chiamarla più volte, sembrava preoccupata “ ANDATEVENE” urlò.
Non le importava.
In quel momento, voleva, essere egoista.
Meritava di essere egoista.
Aprì l’ acqua della doccia e si spogliò, guardandosi dallo specchio.
“ Sei una stupida” si disse.
Per un momento le sembrò quasi che la se stessa dello specchio annuisse in risposta.
Entrò sotto la doccia e si lavò, strusciandosi a fondo.
Voleva eliminare tutto quello che aveva provato quel giorno.
Sapeva che era sbagliato, ma la rabbia che aveva provato verso Brian, quello che aveva fatto a quel manichino l’ aveva davvero fatta sentire bene.
Scorpius aveva avuto ragione.
La rabbia che aveva sentito pervaderle la pelle, la rabbia che le aveva percorso le ossa, l’ aveva fatta stare bene.
Quando uscì dalla doccia, sentì che dalla sua stanza arrivava solo silenzio.
Capì che non aveva molto tempo.
Probabilmente erano andati a chiamare James, i suoi genitori o peggio, forse stavano chiamando dei guaritori per farla internare.
Si guardò di nuovo allo specchio mentre si avvolgeva il telo attorno al corpo.
Il suo viso smagrito, i suoi capelli appiattiti alla testa.
Doveva davvero smettere.
Era stata una cretina.
Aveva davvero creduto di meritare tutto, ma in realtà lei non era sbagliata.
Lei era solo una ragazza che stava soffrendo e nessuno aveva saputo aiutarla.
Scorpius era scappato. Brian l’ aveva picchiata.
Non era lei quella sbagliata.
Vide le forbici.
Erano sempre lì dove le aveva lasciate quella mattina.
Per la furia di uscire le aveva lasciate nello stesso posto ed erano ancora sporche del suo sangue.
Si guardò il braccio, non aveva più niente.
Scorpius l’ aveva guarita.
Si passò una mano, dove avrebbe dovuto avere la cicatrice, ricordava i suoi occhi, il suo sgomento, quando aveva scoperto che si era fatta del male da sola.
Prese le forbici in mano e passò l’ indice a pulire il suo sangue, era ormai raggrumato.
Aprì l’ acqua e le passò sotto il getto lavandole abbondantemente, voleva cercare di dimenticare.
Almeno quello poteva essere lavato via.
Tutto il resto. Tutti i suoi ricordi. Tutte le volte che Brian l’ aveva picchiata.
Era tutto impresso nella sua mente.
Prese le forbici e le avvicinò al suo viso.
“ Si “ disse per infondersi coraggio e prese un forte respiro.
***
“ Come sarebbe a dire che l’ hai baciata?”
Albus era furioso e continuava a camminare avanti e indietro, aspettando che James o i suoi genitori, rispondessero al suo patronus smaterializzandosi.
“ Merlino, Scorpius ma a cosa pensavi?” la sua voce era sempre più arrabbiata.
“ Albus” cercò di calmarlo Alice, Scorpius invece non riusciva neanche a opporsi.
Aveva paura.
Lily si era chiusa in bagno e a quanto avevano detto Albus e Alice, quando era tornata, era davvero sconvolta.
Lily chiusa in bagno sconvolta, l’ immagine di quella mattina gli balenò davanti agli occhi.
Se si fosse fatta, di nuovo, del male e se questa volta fosse stata colpa sua, lui non avrebbe mai potuto perdonarselo.
Faticava già a perdonarsi di averla lasciata e di aver permesso che stesse con un altro uomo e che le succedesse quello che poi era accaduto.
Non avrebbe retto un altro peso sulla sua coscienza.
“ Non puoi giocare con lei” la voce di Albus lo riportò alla realtà.
Sentì la rabbia invaderlo “ Senti Albus, non ho mai giocato con tua sorella e non comincerò adesso” gli disse con ira.
“ L’ hai lasciata, hai chiuso con lei, devi lasciarla stare” disse ancora Albus.
Scorpius emise uno sbuffo simile ad una risata.
I fratelli Potter erano fatti con lo stampino? Lily gli aveva detto le stesse cose.
“ Albus” lo interruppe di nuovo Alice.
“ Lei è troppo fragile in questo momento” Albus la ignorò ancora.
Scorpius si portò una mano tra i capelli, si sentiva in procinto di esplodere, le parole di Albus, la preoccupazione per Lily.
“ Albus Severus Potter” la voce determinata di Alice, gli impedì di rispondere per le rime al suo migliore amico.
Si voltarono entrambi verso di lei.
Sembrava arrabbiata. Molto arrabbiata.
“ Statemi a sentire entrambi” disse decisa, incrociando le braccia al petto.
“ Tu” disse, fissando gli occhi su Scorpius “ Ti tirerai di nuovo indietro, lasciandola sull’ orlo del baratro?” gli chiese.
Scorpius sbuffò impaziente “ è quello che stavo cercando di dire” rispose con voce scocciata “ tengo troppo a Lily e ho fatto un errore” continuò “ un grosso errore” concluse, guardando gli occhi arrabbiati di Alice.
“ Tu, invece” disse ad Albus “ smettila di fare così, tua sorella ha vent’ anni e non è una bambina né tantomeno un cristallo che rischia di rompersi” lo rimproverò “ sì è vero, è fragile e dobbiamo starle vicino, ma se fai così si sentirà soffocare e scapperà di nuovo” concluse.
Poi prese fiato guardandoli entrambi “ stupidi e testardi” disse, sedendosi sul letto.
“ Stai bene?” le chiese Albus, premuroso.
“ Certo che sto bene” gli rispose, ancora un po’ arrabbiata.
Scorpius la guardò con un sorriso “ sarai un ottima Medimaga” le disse.
Alice sorrise in risposta “ ho saputo tenermi in allenamento” gli disse, nello stesso istante in cui sentirono la porta scattare.
Il fiato di Scorpius si fermò nei suoi polmoni, mentre le teste di tutti e tre si voltarono verso Lily.
“ Grazie a Godric” sussurrò Alice, quando vide il viso di Lily comparire.
Albus le balzò al collo “ Cielo, Lily” le disse, accarezzandole la testa in maniera automatica.
Dopo un paio di carezze, Albus, sentì una differenza con le altre volte.
La staccò lentamente da sé e portò il suo sguardo su di lei “ i… tuoi capelli” mormorò incredulo.
COMMENTO : DITE LA VERITA’ , CREDEVATE CHE LILY SI SAREBBE FATTA DI NUOVO DEL MALE VERO ? MA VE L’ HO DETTO CHE PIANO PIANO SI RISOLLEVERA’ ANCHE SE OGNI COSA HA BISOGNO DEI SUOI TEMPI : )) GRAZIE ALLE FANTASTICHE RAGAZZE CHE MI INCORAGGIANO SEMPRE ICEPRINCESS / LUISA 21 / ARYELLE / ARIB / ALWAYS 89 / MIKILILY / CE / FEDERCHICCA / ROBY ALADIMPA / TATA MATTA / CESCAPADFOOT E GIO98 !! SPERO CHE MI FARETE SAPERE ANCHE QUESTA VOLTA !! INOLTRE RINGRAZIO CHIUNQUE MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE !! UN PARERE FA’ SEMPRE MOLTO PIACERE : ))  INFINE RINGRAZIO ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE !!

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Capitolo 13
*** 12 CAPITOLO ***


Lily passò lo sguardo su tutti, soffermandosi un secondo in più su quello di Scorpius.
Avrebbe pagato Galeoni, per sapere, che cosa voleva dire quella sua espressione.
Deluso ? Arrabbiato ? Preoccupato ? qualunque fosse il sentimento che provava in quell’ esatto momento, la sua espressione, restava impassibile.
Le sue labbra strette e i suoi occhi fermi immobili.
“ Sei bellissima” la prima a riaversi fu Alice e Lily le fu grata che rompesse quel silenzio esasperante.
Gli angoli della bocca le si arcuarono in un leggero sorriso e guardò la cognata “ volevo cambiare” si giustificò, toccandosi una ciocca di capelli.
“ Albus, chiudi la bocca” lo rimproverò Alice e Lily sorrise appena guardando il fratello.
“ Per questo ti sei chiusa in bagno ?” le chiese Scorpius, attirando di nuovo la sua attenzione su di lui.
Lily sgranò gli occhi.
Il suo era un, non troppo velato, accenno a quello che era successo la mattina.
Non poteva parlarne davanti ad Albus.
Aveva promesso di non dire niente.
“ Per questo e per potermi lavare in pace” disse fredda, alzandosi le maniche della maglietta con indifferenza.
Scorpius seguì il suo gesto e posò i suoi occhi sulle sue braccia, candide e lisce.
Questo sembrò bastargli, perché Lily lo vide annuire e prendere un respiro.
“ Possiamo parlare?” le chiese, tornando a fissarla negli occhi.
“ Non credo proprio” intervenne Albus, fulminando il suo amico con uno sguardo.
“ Al, credo che dovrebbe dirmelo lei, non trovi ?” Scorpius, incrociò le braccia senza smettere di guardarla, come se fosse in attesa di una risposta.
“ No, perché, anche io devo parlare con lei” si oppose Albus, incrociando le braccia a sua volta.
Lily sospirò.
Perfetto, due uomini adulti che si comportavano come due bambini, era proprio quello di cui lei aveva bisogno.
Possibile che non capissero che per ricominciare, aveva solo bisogno, di essere lasciata in pace?
Voltò lo sguardo verso Alice che sembrò comprenderla al volo.
Sorrise si mise tra i due ragazzi “ Time out “ disse, senza smettere di sorridere.
“ Qualcuno di voi, ha mai sentito il detto babbano, tra i due litiganti il terzo gode?” chiese.
“ No”
“ Si “
Lily sorrise, Albus e Scorpius avevano risposto contemporaneamente.
“ Bè, te lo riassumo Scorp” gli disse Alice spiccia “ adesso te e Albus andate di sotto e preparate la cena, mentre io sistemo i capelli di Lily” poi si voltò verso Lily.
“ Sei davvero bellissima tesoro, però facendo da sola, alcuni punti sono da ritoccare” le disse scherzosa.
Albus e Scorpius si guardarono in cagnesco, poi si voltarono verso Lily, ma se ne andarono come Alice aveva richiesto.
Lily si lasciò cadere su una sedia.
“ Sembravi aver bisogno di una tregua” le disse Alice, chinandosi su di lei.
“ Non sai quanto, Aly “ rispose Lily, prendendosi il volto tra le mani.
Alice le scostò le mani “ Scorpius, ti ha davvero baciata?” le chiese dolcemente.
Lily la guardò stupita “ ve l’ ha detto ?” le chiese sconvolta.
Alice rise “ tuo fratello è furioso” le disse in risposta.
Questa volta fu Lily a ridere “ credimi, è l’ ultimo dei miei pensieri” le disse, toccandosi i capelli.
Alice la guardò interrogativa, ma poi scosse la testa.
Lily non aveva bisogno di un interrogatorio.
Era in un momento molto difficile. Stava solo cercando di rinascere e lei le avrebbe dato tutto il suo supporto.
“ E’ solo l’ ennesima cosa da aggiungere alla lista” rimarcò Lily.
Alice le fermò la mano “ sai che ti vuole bene” le disse sorridendo, poi si alzò “ bene” disse decisa.
“ Ora detto tra di noi, questi capelli sono un disastro, vediamo di rimediare” le disse, facendole l’ occhiolino.
Lily sorrise, alzandosi e seguendola verso il bagno.
Si guardò allo specchio.
In effetti, nonostante avesse dato un taglio netto, alcune ciocche restavano più lunghe.
Alice le lisciò le punte con le dita “ comunque questo taglio ti sta molto bene” le disse, prendendo le forbici in mano e pareggiando il suo caschetto “ erano diventati troppo lunghi” continuò con aria complice.
Lily sorrise e guardò Alice.
Le era grata. Sapeva che aveva capito il motivo per cui lei si era tagliata i capelli ma non le diceva niente.
Anzi, probabilmente, era proprio per questo che non le diceva niente.
Inutile dire delle ovvietà. Inutile parlare di insofferenza con sé stessa.
“ Albus che ha detto del bambino?” le chiese Lily, cercando di non pensare.
“ E’ rimasto sbalordito, ma ne è stato molto felice” le rispose Alice pensierosa.
“ Albus ti ama” le disse Lily.
Alice annuì “ anche Scorpius “ le disse maliziosa.
Lily scosse la testa “ ferma” la rimproverò Alice “ non muoverti ancora” l’ ammonì.
“ Scorpius non mi ama, lui si sente in colpa” le spiegò Lily, guardandola dallo specchio.
Alice sospirò, togliendole l’ asciugamano dalle spalle “ forse” disse Alice enigmatica.
Se avesse insistito, Lily si sarebbe chiusa.
Era parte del suo percorso, doveva capire da sola , le persone che tenevano a lei.
“ Scendiamo a mangiare?” le chiese “ sempre che quei due abbiano combinato qualcosa” disse scherzosa.
Lily sorrise “ male male potremo ordinare qualcosa di pronto”.
***
“ Scorpius, siamo amici da una vita” disse Albus, appena scesero al piano inferiore.
“ Ti prego, non giocare con mia sorella” lo implorò.
Scorpius lo guardò nei suoi occhi verdi e prese un respiro.
Non sapeva se avercela con Albus, per la considerazione che aveva di lui o capirlo e comprendere le sue paure.
“ Tu non capisci, Al “ gli disse Scorpius, cercando di restare serio.
“ Proprio perché siamo amici da una vita e mi conosci, dovresti capire quello che provo” continuò.
Albus lo guardò, tirando fuori un pollo dal frigo e infilandolo nel forno.
“ Non ti è mai successo di sbagliare?” gli chiese.
“ Sì lo so, me lo hai detto un milione di volte, l’ hai lasciata per il suo bene, lei si annullava…”
“ No” disse Scorpius e la rabbia, gli si poteva leggere chiaramente negli occhi.
“ No, sono sempre state solo scuse” disse e Albus aggrottò le sopracciglia, stupito.
“ Stai dicendo che non l’ hai mai amata?” chiese e la voce di Albus era quasi minacciosa.
“ Sto dicendo che, non ho mai smesso di amarla” gli disse “ ma che ho avuto paura, come il peggiore dei vigliacchi, non sapevo come gestire la cosa e ho avuto paura di perderla”  si giustificò.
“ Mi stava scivolando tra le dita e ho preferito lasciarla andare, pur di non vederla soffrire più” continuò.
“ Ed invece l’ ho persa del tutto” concluse, tirando un piccolo pugno allo stipite della porta.
Albus sorrise e gli tirò una piccola pacca sulla spalla “ mi basta, amico” gli disse.
“ E credo che non abbia mai smesso di amarti neanche lei” gli disse, voltandosi verso il forno, per controllare il pollo.
Scorpius aprì la bocca per ribattere, ma in quel momento scesero Lily e Alice, quindi si zittii.
Alice entrò e diede un bacio sulle labbra ad Albus “ non avete dato fuoco alla casa, è già qualcosa” disse scherzosa.
“ Ehy “ replicò Albus offeso.
Cenarono molto velocemente.
Scorpius guardò più volte Lily, cercando il suo sguardo, ma lei mangiava, parlando solo con Alice.
“ Sono stomachevoli” disse Scorpius, quando si alzarono per riporre i piatti.
Lily voltò lo sguardo verso Albus e Alice e li vide intenti a ridere e farsi i dispetti, mentre finivano di rassettare la cucina.
Istintivamente sorrise, quando vide lui circondarle la vita con le braccia e accarezzarle la pancia e lei, a sua volta, schizzarlo con l’ acqua.
“ Forse li preferivo arrabbiati” scherzò Scorpius, prendendo posto sulla sedia accanto alla sua.
Lily inspirò.
A lei sarebbe mai successo ?
Qualcuno l’ avrebbe mai amata così tanto?
Guardò Scorpius e poi posò di nuovo lo sguardo su Albus e Alice.
Meritava anche lei qualcosa di così bello. Di così intenso.
Si alzò, ma Scorpius la fermò per un braccio “ puoi smettere di fare così, non lo farò più “ le disse, fissando intensamente i suoi occhi.
Lily emise una mezza risata “ mi sembra di averlo già sentito” lo schernì.
Scorpius si alzò a sua volta e Lily fu costretta ad alzare lo sguardo per continuare a guardarlo negli occhi.
“ Non lo farò più, è vero” le disse in un sussurro.
“ Ma questo non significa che mi arrenda con te “ continuò, accarezzandole una guancia.
Lily si allontanò leggermente, non poteva permettersi di provare di nuovo gli stessi brividi.
Le stesse sensazioni. Lo stesso calore.
Scorpius chiuse la mano a pugno e la lasciò ricadere lungo il fianco “ parlavo sul serio ieri, Lily” le disse.
“ Voglio una seconda possibilità. Voglio poterti dimostrare quanto tengo a te” concluse.
Lily scosse la testa “ non ti credo. Non posso permettermi di crederti” replicò arrabbiata, dandogli le spalle per andarsene.
“ Lily” Scorpius la fermò di nuovo.
“ Perché ti sei tagliata i capelli?” le chiese.
Lily non rispose e non si voltò verso di lui e Scorpius riprese “ ti sei tagliata i capelli, per chiudere, per dimenticare, per lasciarti alle spalle la vecchia vita” sentenziò.
Lei si voltò e i suoi occhi erano pieni di lacrime di rabbia “ smettila, Scorp” lo ammonì.
 “ Anche tu, fai parte della vecchia vita” gli disse, prima di voltarsi ed andarsene.
Scorpius la guardò salire le scale. Lo aveva chiamato, Scorp.
Sorrise istintivamente.
Lei non gli aveva creduto, ma lui glielo avrebbe dimostrato.
Appena voltò lo sguardo vide Albus e Alice guardarlo dall’ arco della porta.
Albus non disse niente, ma alzò gli occhi al cielo “ vado da lei” disse Alice, ma Albus la fermò “ vado io” le disse.
Alice gli sorrise “ finalmente ” disse, tra le labbra, osservandolo salire le scale.
Albus vide che la porta della stanza di Lily era aperta e aggrottò le sopracciglia.
“ Lily?” chiamò, picchiando ugualmente, le nocche nello stipite.
Lily uscì dal bagno e guardò il fratello “ Evviva” disse con finto entusiasmo.
“ Mancavi tu, dai dimmi quanto sei deluso da me” gli disse ironica, sedendosi sul letto.
Albus sospirò. Alice aveva ragione, Lily, credeva che lui si stesse comportando in quel modo perché era deluso da lei.
Ma non poteva essere più lontana dalla verità.
“ Pensi davvero che sia deluso da te ?” le chiese, sedendosi accanto a lei.
Lily gli fece un po’ di spazio, quasi per abitudine, lei e Albus avevano passato anni a parlare, l’ uno nel letto dell’ altra.
“ Dimmelo tu” lo provocò Lily “ altrimenti non mi spiego davvero, perché non mi guardi, non mi rivolgi la parola, non sei venuto qua per chiedere, a me, cosa era successo” gli spiegò, prendendo il cuscino e avvolgendogli le braccia intorno.
Albus sospirò “ Per senso di colpa, per vigliaccheria, perché sei la mia sorellina” le disse.
Lily sbuffò “ Non hai niente da sentirti in colpa, io non ti ho voluto dire niente, io ti ho tagliato fuori” replicò lei.
Albus fissò i suoi occhi verdi in quelli castani della sorella “ perché, Lily? “ le chiese.
“ Dimmi quando abbiamo smesso di parlare, noi due” le disse.
Lily prese un respiro. Era vero, lei e Albus avevano sempre parlato così tanto, che adesso la sua mancanza era quasi insopportabile.
“ Quando Rose è morta, quando Scorpius mi ha lasciato, quando ho trovato Brian e la vita mi stava fuggendo di mano” confessò Lily.
Era arrivato il momento che Albus sapesse tutto.
Albus le prese una mano “ io ci sarei stato” le disse e Lily sapeva che era la verità.
Annuì “ lo so “ gli disse “ ma da quando Rose è morta ed io mi sono risvegliata al San Mungo, è stato come se più niente avesse più il potere di toccarmi. Non riuscivo a sentire niente. Il senso di colpa e il dolore mi opprimevano ed io continuavo ad essere sempre meno presente” continuò, abbassando gli occhi sul cuscino, tra le sue mani
Non lo aveva mai detto a nessuno, ma mentre ne parlava, le sembrava quasi che un masso le si stesse spostando dal suo cuore.
“ Lasciavo che le cose accadessero per inerzia, non amavo, non odiavo, non sentivo più “ continuò.
“ Non posso biasimare Scorpius, per avermi lasciata” disse con le lacrime agli occhi “ non aveva più una donna accanto, aveva un vegetale” continuò.
Albus fece per replicare ma si fermò quando vide Lily riprendere a parlare “ poi è arrivato Brian e ti sembrerà strano, ma inizialmente mi ha fatto sentire amata” strinse il cuscino più forte. Quasi con rabbia.
“ Poi quando è cominciato tutto, io lo giustificavo e dicevo a me stessa che in fondo meritavo di essere punita e continuavo a cadere sempre più giù “ disse, mordendosi l’ interno della guancia, le lacrime che ormai scendevano sulle sue guance.
Albus sentì le lacrime di rabbia invadergli gli occhi “ La prima volta che  Alice mi vide, non voleva lasciarmi tornare a casa, ma io scappai da lei, dicendogli che non era una vera amica, che voleva togliermi l’ unica persona che mi amasse, dopo di allora Alice ha cambiato completamente modo di fare”
Si asciugò le lacrime con rabbia “ Avresti voluto la verità ? avresti voluto sapere che tua sorella era una stupida ? ” gli chiese.
Albus non rispose, ma la strinse a sé “ mi dispiace, Lily “ le disse con voce spezzata.
“ Mi dispiace, non essere stato il fratello giusto, non essermi accorto di niente, aver permesso che soffrissi così “ si sfogò.
Lily affondò la testa nell’ incavo della sua spalla godendosi l’ abbraccio di suo fratello “ sei, sempre, il fratello giusto “ gli disse.
Albus sorrise staccandola da sé “ bè l’ altro è James, non c’ è competizione” scherzò.
Lily gli tirò un piccolo pugno “ Dai non è male neanche lui” replicò stando allo scherzo.
Albus sorrise e la guardò  “ Comunque, io non credo che Scorpius ti abbia lasciato per quello che pensi tu “ le disse.
Lily tornò seria “ Albus, per favore…”
“ No, va bene, era così per dire” le disse, facendole la linguaccia.
Lily gli tirò una cuscinata “ ehy, non sei troppo grande per le linguacce?” gli chiese, poi parve riflettere e il suo volto si aprì in un sorriso ancora più ampio “ sarai padre, ti rendi conto?” gli chiese guardandolo.
Albus arrossì “ spero di essere un padre come il nostro” disse sicuro.
“ Impossibile” affermò Lily ridendo e questa volta fu Albus a tirarle una cuscinata.
“ Adesso però, serata in famiglia” le disse, prima di alzarsi.
“ Ho chiamato anche James, il torneo di scacchi magici ci aspetta”  concluse, tendendole una mano.
“ Oh no, non so neanche più giocare” si oppose, fingendosi disperata, ma accettò la sua mano.
Scesero le scale, ridendo e scherzando.
Lily si sentiva meglio. Albus le era mancato moltissimo.
Non riusciva a credere neanche lei di essere riuscita a parlagli con il cuore in mano.
Non avevano ancora sceso tutti gli scalini che sentirono la voce di Scorpius e sembrava anche piuttosto arrabbiata “ ma che razza di Auror sei ? ” stava chiedendo.
Albus alzò gli occhi al cielo “ qualcosa… mi dice che deve essere arrivato James” disse con voce sconsolata.
“ Malfoy, non mi provocare” rispose subito la voce di James.
Lily sorrise e lo prese a braccetto “ Sì, lo credo anch’ io” confermò scherzosa.
Ma appena arrivò nel salotto, il sorriso le morì sul volto e al suo posto comparve una faccia inorridita.
Lasciò di colpo il braccio di Albus e si fermò sul posto.
Tra le mani di James vi erano un mazzo di gigli bianchi.
La testa le girò vorticosamente e il respiro le si fece pesante, mentre le lacrime le appannavano gli occhi.
I gigli bianchi.
Brian.
COMMENTO : EH EH CHI AVEVA DETTO CHE SI IMMAGINAVA STESSE PER SUCCEDERE QUALCOSA NON AVEVA TUTTI I TORTI : )) IN QUESTO CAPITOLO CI SONO STATI DEI CHIARIMENTI…MA NEL PROSSIMO CHISSA’…D’ ALTRONDE ORMAI MI CONOSCETE : )) RINGRAZIO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE HANNO RECENSITO E MI INCORAGGIANO SEMPRE OVVERO ICE PRINCESS / LUISA 21 / ALWAYS 89 / ARYELLE / MIKILILY / CE / ROBY ALADIMPA / TATA MATTA / CESCA PADFOOT / PEYTON SAWYER / FEDERCHICCA E MALANDRINA ACQUISITA  !! GRAZIE DI CUORE !! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE !!

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Capitolo 14
*** 13 CAPITOLO ***


Lily sentì le mani di Albus stringerle le braccia.
Erano le mani di Albus ? non ne era neanche sicura.
Il suo cuore aveva accelerato così velocemente che le sembrava tutto si stesse sfocando intorno a lei.
Ma una cosa riusciva a vederla nitidamente : I gigli bianchi.
“ Lily ?” la chiamò Alice, ponendosi davanti al suo viso.
Lily scosse la testa.
La cosa che la stava sorprendendo è che non aveva paura.
Non era terrore, come potevano pensare tutti, quello sul suo volto era un altro sentimento.
Rabbia.
Pura. Cieca e folle rabbia.
Quell’ ira così forte da devastarti dall’ interno.
Quella rabbia che prende gli organi, le vene, le cellule della pelle.
Si accorse di tremare, soltanto, quando Scorpius la fermò, prendendola per le braccia e mettendosi davanti a lei.
“ Non vuol dire niente” le disse.
Lily lo guardò nei suoi profondi occhi grigi.
Cosa ne sapeva lui ? Sicuramente per lui, quei fiori, erano fiori normalissimi, ma per lei no.
Per Lily, i gigli bianchi, volevano dire tutto.
Volevano dire che Brian la rivoleva. Volevano dire che era, a suo modo, pentito. Volevano dire che non si era arreso.
“ Lasciami” disse atona.
Percorse i passi che la separavano da James, sentendo le sue gambe pesanti come piombi.
Sentiva gli sguardi di tutti addosso. La stavano valutando, non sapevano come comportarsi.
Lily poteva quasi sentire l’ angoscia di tutti come se fosse stato qualcosa di tangibile.
Si avvicinò al maggiore dei suoi fratelli, sentiva il suo respiro trattenuto.
Gli prese i gigli tra le mani e ne annusò il profumo.
Si sentì invadere dai ricordi, ed ogni parte del suo corpo sembrava dolerle.
Quel profumo sembrava così forte. Sembrava catapultarla nuovamente indietro di mesi, ma Lily non avrebbe permesso, che la paura e il terrore prendessero nuovamente il sopravvento.
Tirò fuori la bacchetta e prima che chiunque avesse modo di realizzare e la potesse fermare, puntò la bacchetta contro i fiori “ incendio” mormorò e un piccolo fuoco avvolse quei fiori bianchi.
Tutti continuarono a guardare i fiori bruciare e poi, quando non rimase più niente da guardare, spostarono gli occhi sul suo viso.
“ Non mi sono  mai piaciuti i gigli” disse James, scherzoso, ma Lily sapeva che era soltanto apparenza, infatti le prese con naturalezza la bacchetta dalle dita.
Lily lo guardò, quasi, senza alcuna espressione.
La rabbia aveva preso il posto di qualsiasi sentimento. La stava divorando dall’ interno.
Non avrebbe lasciato vincere Brian.
Una mano s’ intrecciò con la sua e Lily inspirò il profumo di Scorpius. Il suo profumo così confortante, che Lily sperava riuscisse ad eliminare l’ odore di gigli che sentiva sulla sua pelle.
“ C’ era un biglietto ?” chiese, guardando Scorpius negli occhi, ma senza sciogliere la presa.
In quel momento aveva bisogno del suo calore e del suo profumo.
Aveva bisogno di qualcosa che la facesse restare lucida e non sprofondare nuovamente nella disperazione.
James annuì e Lily quasi sorrise.
Quanto era prevedibile.
C’ era sempre un biglietto assieme ai fiori. C’ era sempre stato.
Un biglietto di scuse. Una poesia. Una dichiarazione di amore eterno.
Qualsiasi cosa, potesse continuare a legarla a lui.
“ Voglio vederlo” disse e James guardò Scorpius negli occhi.
Sicuramente l’ avevano tenuto per mostrarlo a suo padre, per avere un elemento su cui indagare, ma certo, non avevano pensato di farglielo vedere. Non volevano che soffrisse di nuovo.
Perché lei, era quella sull’ orlo del baratro.
Lily tese la mano verso James “ fammelo vedere” ripetè.
James si frugò in tasca “ però non devi…” s’ interruppe, cercando probabilmente la parola esatta.
Lily si chiese cosa volesse dirle.
Non doveva spaventarsi ? piangere? Mettersi a tremare, fino a quando tutto non fosse finito ?
Gli sorrise di rimando e James sembrò solo più spaventato.
Albus le comparve nuovamente alle spalle, mentre Alice era accanto a lei dall’ altro lato, James le era davanti e Scorpius non le lasciava la mano.
Avevano paura che facesse qualcosa di avventato.
Quella consapevolezza , riuscì solo ad aumentare la rabbia in Lily.
Aprì il bigliettino e lo lesse.
“ I tuoi nonni sono sempre molto gentili con me. Sanno che sono l’ unico che può amarti come sei. Ti aspetto“
Lily rialzò gli occhi di scatto.
“ Nonna Molly e nonno Arthur ?” chiese in un sussurro, guardando spaventata James.
James sospirò “ E’ soltanto andato a trovarli, stanno bene. Mamma e papà sono con loro, gli stanno spiegando tutto e stanno mettendo le protezioni”
Ora capiva perché le erano tutti accanto.
Non era tanto i fiori, quanto la velata minaccia.
Aveva contattato i suoi nonni e avrebbe potuto far loro del male se avesse voluto, questo voleva dire che se lei non fosse tornata con lui, tutti sarebbero stati in pericolo.
“ Non succederà niente” le disse Scorpius, intuendo i suoi pensieri.
Lily guardò le loro mani intrecciate e cercò di ricacciare indietro le lacrime.
La verità era che non poteva esserne sicuro. Nessuno di loro poteva esserne sicuro.
“ Non pensarci neanche” le disse Alice “ non puoi andare da lui”.
Alice la conosceva davvero troppo bene e conosceva la sua mente e il suo modo di ragionare, ma Lily sapeva che quella era l’ unica maniera.
Stavolta l’ avrebbe affrontato.
Non si sarebbe nascosta dietro ad un dito. Non sarebbe rimasta in un angolo a piangere.
Stavolta avrebbe chiuso con lui. Doveva solo riprendersi la bacchetta.
“ Nel biglietto dice che ti aspetta “ le disse James “ ma dove?” le chiese.
Lily scosse la testa “ non ne ho idea “ disse prontamente.
“ Davvero non lo so” rimarcò, continuando a scuotere la testa.
James sembrò studiarla “ Lily dobbiamo arrestarlo. Porre fine a questa cosa” la incoraggiò, ma Lily sapeva che non ci sarebbero riusciti.
Non avrebbero potuto.
Brian non si sarebbe fatto trovare da loro.
“ Vado a dormire” disse Lily, sciogliendo le dita da quelle di Scorpius.
Quando lo fece le sembrò quasi di risentire il gelo invaderla di nuovo.
Sentì il freddo cominciare a risalire dalla punta delle sue dita, fino ad arrivare direttamente al suo cuore.
Scorpius la trattenne per un braccio “ metteremo degli incantesimi anti materializzazione” le disse.
La sua espressione era impenetrabile, ma Lily sapeva  perché lo stava dicendo.
Non era il fatto che Brian sapesse dove era lei, quanto il fatto che lui aveva capito che anche lei, sapeva dove era lui.
“ Fatelo” disse Lily, senza alcuna particolare inflessione nella voce.
Aveva salito soltanto qualche gradino, quando la voce di Alice la fermò di nuovo “ prendi un thè con me?” le chiese.
Lily scosse la testa, guardando tutti negli occhi. Avevano tutti paura che potesse rompersi da un momento all’ altro, eppure non potevano essere così lontani dalla verità.
“ Verrò a controllare come stai “ aggiunse Albus.
Lily annuì dandogli le spalle.
Si sentiva svuotata. Arrabbiata. Furiosa. Frustrata. Piena di voglia di vendetta.
Appena arrivò in camera, prese un lungo respiro e si diresse verso il bagno.
Si bagnò le gote, arrossate per la rabbia e se le tamponò velocemente.
Guardò il suo riflesso allo specchio.
I suoi occhi castani e le sue guance accese. Sembrava un fuoco.
Era un fuoco.
Ma non poteva far niente senza bacchetta e nessuno aveva accennato a ridargliela.
Era diventata così prevedibile?
Credevano davvero che si sarebbe messa di nuovo nelle sue mani ? o avevano capito che voleva affrontarlo?
Si premette l’ asciugamano sulla bocca per permettere all’ urlo che aveva dentro di venire fuori.
Il suo urlo soffocato riecheggiò per tutto il bagno.
Era arrivato ai suoi nonni.
Tutti pensavano a proteggere lei, ma nessuno pensava a proteggere le persone che le stavano vicino.
Urlò ancora e ancora fino a quando non sentì la sua gola roca, fino a quando la voce le si spezzò per mancanza di fiato.
Gettò un’ occhiata verso il lavandino e vide che le forbici non c’ erano più.
Scorpius.
Sicuramente era stato lui. Già prima che succedesse quello che era accaduto, sicuramente aveva pensato a portargliele via.
Per lavarsi la coscienza. Per non stare nella paura.
Ma lei aveva chiuso con tutto questo.
Non si sarebbe più fatta del male, voleva farlo soltanto a Brian.
Si mise sotto le coperte, vestita.
Non le importava. Lei se ne sarebbe andata in un modo o nell’ altro.
Sentì la porta aprirsi leggermente e illuminato dalla luce dell’ ingresso, vide il volto di Scorpius e Lily si affrettò a richiudere gli occhi.
“ Non devi fingere con me” le sussurrò, poi si chiuse la porta alle spalle.
***
Lily si svegliò, quando l’ ennesimo incubo fece la sua comparsa.
Brian uccideva i suoi nonni davanti a lei e poi le diceva : “ sapevi che saresti dovuta tornare”.
La voce resa ancora più profonda e temibile a causa del sogno.
Lily afferrò con le dita il lenzuolo e ne sentì la consistenza.
Non era vero niente. Era nel suo letto, sotto le coperte.
Era al sicuro.
Ma per quanto lo sarebbe stata ? Lui la perseguitava e non l’ avrebbe lasciata in pace.
Si alzò dal letto e accese la luce, guardando il suo orologio.
Erano le quattro. Aveva qualche possibilità di riprendersi la sua bacchetta e di andare da lui.
Di mettere fine a questa storia.
Afferrò le sue scarpe, prese un respiro e aprì la porta.
Questa emise un leggero cigolio e Lily restò in attesa di sentire se qualche rumore arrivava in risposta.
Si sentiva improvvisamente come quando da ragazzina, voleva sgattaiolare fuori di casa.
L’ orecchio teso ad ogni minimo rumore.
Era così concentrata che le sembrava quasi di sentire il respiro profondo e addormentato di tutti gli altri.
Mise un piede davanti all’ altro, stando attenta a non fare nessun tipo di rumore.
I gradini furono la parte più difficile, ma riuscì a scenderli, piano e con delicatezza.
Si affacciò dalla ringhiera e vide la sua bacchetta sul mobile del salotto.
Aveva immaginato che l’ avrebbero lasciata lì.
Finì di scendere tutti i gradini e finalmente tornò a respirare.
Non si era neanche accorta che aveva trattenuto il respiro per tutto il tempo.
Avvolse le sue dita intorno al legno freddo della bacchetta e sorrise.
Non era un sorriso felice, era un sorriso pieno di rabbia e vendetta.
Finalmente.
Finalmente poteva affrontare Brian.
Si avvicinò alla porta ma sentì che era chiusa.
Sarebbe uscita dalla finestra. Da bambina lo faceva spesso.
Aprì la finestra e il freddo invernale le punse la pelle.
Nessuno si sarebbe svegliato per almeno altre due o tre ore.
Nessuno si sarebbe accorto di niente.
Infilò con delicatezza le scarpe, continuando a tenere le orecchie tese verso l’ interno della casa.
Quando nessun rumore, giunse in risposta, scavalcò la finestra e si lasciò cadere di sotto.
L’ altezza era minima e sapeva che non si sarebbe fatta niente.
Il senso di colpa la invase, ma fu soltanto per un secondo, Brian voleva lei e non l’ avrebbe lasciata in pace.
Non poteva rischiare che la fermassero o volessero andare con lei.
Se lui si fosse nascosto e fosse sparito, non avrebbe saputo più trovarlo neanche lei, e sarebbero stati, soltanto, sempre più in pericolo.
Strinse la bacchetta più forte tra le dita e si preparò a smaterializzarsi.
“ Potevi, almeno, usare il mantello di tuo fratello”
Lily chiuse gli occhi. Non era possibile.
“ Ma tu non dormi mai ?” gli chiese, voltandosi arrabbiata, verso di lui.
Scorpius sorrise “ dovresti ricordarti se dormo” le disse provocatorio e Lily alzò gli occhi al cielo.
“ Non ho tempo per le tue battute sarcastiche e non ho tempo per stare a parlare con te” gli disse, voltandosi di nuovo.
“ Ah “ disse Scorpius “ Certo e dove vai ? “ le chiese.
Lily inspirò “ a fare una giretto a Diagon Alley ? a incontrare qualcuno?” i suoi occhi erano rabbia pura.
Le sue iridi sempre più vicine al colore di una tempesta.
“ Devo farlo” si giustificò Lily.
Si aspettava che Scorpius la fermasse, che le dicesse che era una stupida incosciente e invece non fu così.
Scorpius scoppiò a ridere.
Rideva così forte che i suoi ciuffi biondi rimbalzavano sulla sua fronte e la bacchetta quasi tremava nella sua mano.
Lily si chiese se fosse impazzito.
“ Fallo” le disse “ non ho più intenzione di correrti dietro e di fermarti” continuò avvicinandosi di qualche passo.
“ Da quando questa storia è iniziata, ti ho compreso, a volte ho anche provato pena per te”
Lily strinse i pugni, lei non voleva far pena a nessuno, men che mai a Scorpius.
“ Ed è così, tu sei la vittima e quello che ti ha fatto Morgan è orribile” le disse fissando i suoi occhi nei propri.
Lily non abbassò lo sguardo, continuando a fissare i suoi occhi senza paura.
“ Ed in parte è colpa mia, io ti ho lasciato e ho lasciato che quel verme di uomo trovasse un varco per infiltrarsi e conquistare la tua fiducia “ continuò stringendo gli occhi.
“ Ma stasera, quando sono passato dalla tua camera e tu hai finto di dormire, ho capito una cosa” le disse, avvicinandosi ancora.
Lily trattenne il respiro. Perché lo stava ancora ascoltando ? Perché non si era smaterializzata, lasciandolo lì da solo ?
“ Ho capito che il dolore ti ha resa egoista” le disse con rabbia.
Lily indietreggiò di un passo, stupita.
Egoista ? Lui l’ aveva lasciata, riducendo il suo cuore in frantumi e lei era quella egoista ?
Scorpius la guardò e vedendo che lei non parlava riprese “ tu non ti rendi neanche conto di pensare solo a te stessa vero ?”
“ Cosa credi che sarebbe successo domani mattina ?” le chiese irato “ quando si fossero accorti che tu non c’ eri più, che te ne eri andata e non sapevano dove?” le chiese ancora.
“ E’ un mio problema” disse Lily, parlando per la prima volta.
Scorpius scosse la testa “ è qui che ti sbagli. E’ un problema di tutti noi, è sempre stato un problema di tutti noi” le disse arrabbiato.
“ Tu non capisci. Alice poteva perdere il bambino per il dispiacere. Albus poteva prendersela con lei, crederla di nuovo complice, i tuoi genitori potevano impazzire…”
“ Io non voglio che succeda loro niente” lo interruppe Lily “ lo sto facendo proprio per questo” si giustificò con un filo di voce.
Scorpius emise uno sbuffo simile a una risata “ che cosa, fare la martire ? andare da sola a incontrare l’ uomo che ha rovinato la tua vita ? l’ uomo che non si è mai fatto problemi a calpestarti come fossi uno zerbino ? è davvero quest…”
“ Non dire così “ sibilò Lily.
Sentì le sue mani tremare, ma non era il freddo, era la rabbia.
“ Mi dici che sono egoista e poi che sono una martire, le due cose non possono stare insieme” gli disse con rabbia.
Chi si credeva di essere ? Cosa ne sapeva del perché lo stava facendo ?
Scorpius si spazientì.
“ Bene, vuoi davvero sapere tutto ? ok, io credo che tu ti nasconda dietro quello che ti è successo con Morgan, perché hai troppa paura” le disse e la sua voce era talmente arrabbiata da risultare quasi meccanica.
“ Tu non hai paura di Brian, non l’ hai mai avuta, avresti potuto schiantarlo al primo schiaffo, ma non l’ hai mai fatto, ti sei lasciata picchiare, insultare e Merlino sa cos’ altro solo…”  Scorpius non credeva di essere mai stato così furioso.
“ solo perché hai paura di vivere” le sputò con rabbia.
Il rumore di uno schiaffo echeggiò nella notte.
Lily si guardò la mano con le lacrime agli occhi “ Scusami” disse d’ impulso, alzando gli occhi su di lui.
Lui guardò i suoi occhi pieni di lacrime e si avvicinò.
Lily d’ istinto indietreggiò, Scorpius capì che Lily aveva paura della sua reazione.
Aveva paura della sua reazione allo schiaffo.
Non riusciva neanche a immaginare, cosa dovesse aver passato in quei sei mesi.
Scorpius la guardò fissa negli occhi e le prese la mano.
Lily la ritrasse ma lui intrecciò le dita alle sue e la portò verso di sé.
Non tentò di baciarla, né di dirle niente, la strinse soltanto a sé, in silenzio.
Lily respirò il suo profumo stretta contro il suo petto e lasciò che le lacrime le cadessero sulle guance.
“ Non ti lascerò, mai più “ le disse Scorpius tra i capelli.
Lily, trattenne un singhiozzo e senza neanche rendersene conto, sollevò le sue braccia e le strinse attorno alla vita di Scorpius.
Finalmente il calore sembrava entrarle dentro la pelle e dentro le ossa e forse stavolta ci sarebbe rimasto.
COMMENTO : OK QUESTO MI SEMBRA UN BEL PASSO IN AVANTI…VOI CHE DITE ?? SCORPIUS E’ RIUSCITO A FERMARLA E ORA VEDREMO COSA FARANNO !! SPERO VI PIACCIA QUESTO CAPITOLO E CHE MI FARETE SAPERE !! NE SAREI MOLTO FELICE !! RINGRAZIO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE RECENSISCONO SEMPRE OVVERO ICEPRINCESS/ ARYELLE / ALWAYS 89 / CE / ROBY ALADIMPA / JADE FREE / CESCAPADFOOD /JAMES AND LILY ARE IN LOVE  E MALANDRINA ACQUISITA  !! SPERO MI FARETE SAPERE ANCHE QUESTA VOLTA !! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE A TUTTE !!

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Capitolo 15
*** 14 CAPITOLO ***


Le settimane passarono in un soffio.
Volarono nell’ attesa che qualcosa si smuovesse, che Brian si tradisse e che riuscissero a trovarlo in uno dei posti elencati da Lily.
Alla fine Scorpius, era riuscito a smuovere l’ apatia di Lily e lei si era resa collaborativa dalla mattina dopo.
Aveva elencato tutti i luoghi che avevano un qualche significato nella storia con Brian.
Il luogo del loro primo appuntamento, il caffè dove si erano incontrati, il posto dove si erano dati il primo bacio.
Ma niente. Brian si era letteralmente dato alla macchia.
Era introvabile e questo stava lenendo i nervi di tutti.
“ Sicuramente, hai lasciato fuori qualcosa” le disse un giorno James.
“ Certo, perché sono una stupida che non vuole farvelo trovare” si innervosì Lily.
“ Forse, semplicemente perché non ci hai pensato abbastanza” la corresse James innervosendosi anche lui.
Lily lo guardò con rabbia e si alzò senza neanche degnarlo di una risposta.
Salì le scale di corsa e s’ infilò dentro quella che ormai, era diventata la sua camera da letto.
Non ci pensava abbastanza ?
Avrebbe voluto prendere la testa del fratello e scuoterla per vedere se dentro c’ era qualcosa.
Come poteva dirle una cosa del genere ?
Lei non riusciva a pensare ad altro.
Tutto quello che aveva passato con Brian, le impediva di vivere la sua vita normalmente.
Nonostante dopo la discussione con Scorpius, fosse riuscita a reagire e a dirgli tutto quello che sapeva, niente era cambiato in lei.
Continuava ad avere ogni notte gli incubi, non riusciva neanche ad avvicinarsi a Scorpius, e lui le diceva che forse non ci pensava abbastanza ?
Pose con rabbia le mani sopra la finestra, sentiva le sue mani bollire per la rabbia e la finestra fredda, sembrava lenire in parte questa sensazione.
“ Lily ?”
Trasalì. Era immersa nei suoi pensieri e non aveva sentito, Alice che probabilmente le era arrivata alle spalle già da un po’.
“ Lily, sai com’ è tuo fratello…non devi dargli troppa importanza” le disse con voce rassicurante.
Lily si voltò verso di lei e la guardò “ lui ha già dimenticato” le disse, abbassando gli occhi.
Alice la guardò, aspettando che continuasse, la vide prendere la tenda tra le dita e farla scorrere tra i polpastrelli, come se stesse seguendo un suo pensiero.
“ Sono qua da quasi un mese, nessuno ricorda quello che mi ha fatto” le spiegò, alzando finalmente lo sguardo su di lei “ ma io non lo dimenticherò mai, le mie cicatrici non sono più visibili, ma io le sento dentro la mia anima” continuò.
Poi sospirò “ Coraggio e Orgoglio” disse cercando di sorridere.
Alice la guardò interrogativamente “ Coraggio e orgoglio, due caratteristiche della nostra casa, mi sono ripromessa di non cedere mai più e di cercare di voltare pagina” le spiegò.
Alice annuì sedendosi sul letto e accarezzandosi la pancia.
Lily la guardò con un sorriso, la pancia non si vedeva ancora, ma il senso di maternità di Alice era così forte in lei che la spingeva ad essere già protettiva con l’ esserino dentro di lei.
“ E quanto c’ entra Scorpius con questa cosa ?” le chiese con un sorriso.
Scorpius? Maledizione, perché Alice era così maledettamente intuitiva?
“ Scorpius non c’ entra niente” si difese Lily, sedendosi accanto a lei.
Alice inarcò un sopracciglio, senza smettere di sorridere.
“ Amica mia, avrai tanti pregi, ma non sei mai stata brava a mentire” le disse scherzosa.
Lily prese un respiro, passandosi nervosamente i palmi delle mani sui Jeans “ Ti ho raccontato che stavo per andarmene e lui mi ha fatto riflettere “ disse, omettendo il fatto che lei lo aveva picchiato e poi si era messa a piangere sulla sua spalla.
Alice annuì “ Sì, ma sai le donne incinta soffrono di insonnia, proprio come te e Scorpius, o no? “ chiese maliziosa.
Lily si morse il labbro.
Li aveva visti o sentiti, era inutile continuare a mentire.
Ormai ogni notte, era diventato un appuntamento fisso.
La prima volta che Lily era scesa in cucina, con l’ intento di farsi un tè e di cercare di svuotare la mente per tornare a dormire, aveva trovato Scorpius, avevano bevuto insieme una burrobirra e da allora non avevano più smesso.
Ogni notte, quando la disperazione e l’ angoscia, sembravano prendere il sopravvento in Lily, lei scendeva in cucina ed ogni notte, trovava Scorpius ad aspettarla con una bottiglia di Burrobirra.
Nessuno dei due accennava al fatto che erano svegli e che non riuscivano a dormire, nessuno dei due chiedeva niente all’ altro, semplicemente, trovavano conforto l’ uno  nell’ altro.
“ Se lo sai, perché me lo chiedi ?” chiese Lily, mordendosi il labbro.
“ Sai Lily, spesso diamo per scontate molte cose, ma dovresti riflettere sul motivo per cui, tutte le notti scendi in cucina e speri di poter stare con lui “
Lily la guardò negli occhi.
Era diventata una cosa talmente naturale che Lily non ci aveva neanche riflettuto.
“ Ma io non spero di trovarlo” disse in un sussurro.
Ma in realtà, neanche lei credeva alle sue parole. Ogni notte, lei scendeva in cucina e cosa?
Cosa pensava ? La verità era che Alice aveva ragione.
Lily scosse la testa “ Per favore, dimmi che non mi sto di nuovo innamorando di lui” la pregò, guardandola con occhi supplichevoli.
Alice sorrise e le prese la mano “ non ti stai di nuovo innamorando di lui” le disse “ non hai mai smesso” aggiunse.
Lily si alzò in piedi scuotendo la testa “ no, no per favore, Alice” la pregò ancora.
Alice sorrise ancora più ampliamente “ non è una grande tragedia, visto che anche lui ti ama ancora” le disse.
L’ amava ancora ? era possibile ?
No, lei era perdutamente innamorata di lui.
Con poche mosse, Scorpius si era nuovamente impossessato del suo cuore, ma non era stato difficile, lei non aveva mai smesso di pensare a lui.
Invece nel suo caso ? Forse era solo pena e questo le faceva ancora più male che se non l’ avesse amata affatto.
“ Devo smettere” disse Lily, cominciando ad agitarsi “ non posso permettermelo, Alice capisci ? ” chiese, alzando di un tono la voce.
Alice la raggiunse e la prese per le braccia “ smettila Lily “ le disse guardandola seria “ Possibile che ogni volta che ti avvicini alla felicità, fai di tutto per scansarla ?” le chiese.
Lily fissò gli occhi nei suoi, sentiva le pupille pulsare, per la fatica di trattenere le lacrime.
“ Rose è morta e tu no, è un dato di fatto ed è ingiusto, ma se lei fosse qua ti rimprovererebbe. Non punirti più, non impedirti di essere felice” concluse Alice.
Una lacrima rigò il volto di Lily, ma se l’ asciugò immediatamente, come se volesse impedirsi di essere debole.
“ Non capisci, Scorpius non mi ama, gli faccio pena, tenerezza, forse è anche il suo senso di colpa, ma sicuramente non mi ama” affermò Lily, con voce gutturale.
Alice sbuffò “ Guarda nel tuo cuore, Lily” le disse.
***
“ Voglio parlargli “ bisbigliò Lily ad Alice, nel momento esatto in cui la mano di Scorpius si chiuse attorno al boccino.
Lily, Alice ed Albus erano andati a vedere la partita di Scorpius e lui aveva appena preso il boccino e conquistato la vittoria per la sua squadra.
Alice annuì con un sorriso “ ci penso io” le disse dando una piccola gomitata ad Albus come richiamo.
“ Ehy Al, perché non andiamo ad aspettare Scorp fuori dagli spogliatoi ?” gli chiese.
Albus passò lo sguardo da Alice a Lily, sicuramente si stava chiedendo la motivazione.
Lily non abbassò lo sguardo.
Era stufa di fingere. Dalla morte di Rose, la sua vita era sempre stata, una continua finzione.
Prima fingeva di star bene con tutti, poi fingeva con Brian, adesso non voleva fingere più.
Avrebbe chiesto a Scorpius, onestà, ma gli avrebbe detto tutto.
Su una cosa Alice aveva ragione, doveva un po’ di felicità, a se stessa.
Scesero gli scalini verso gli spogliatoi in silenzio.
Lily era tesa e vedeva che anche suo fratello, continuava ad osservare le persone intorno a loro con sospetto.
Sapevano che andare alla partita, sarebbe potuto essere pericoloso, ma Lily non poteva chiudersi in casa per sempre.
Avrebbe fatto il suo gioco. Avrebbe ottenuto quello che voleva.
Però la paura restava. Brian poteva essere dovunque. Poteva essere chiunque.
Ad ogni contatto sussultava, alzando gli occhi e fissando la persona davanti a lei, era sicura di riuscire a riconoscere Brian.
Sotto qualsiasi sembianza, se loro si fossero incontrati, se i loro occhi si fossero incrociati, lei non avrebbe avuto dubbi.
L’ espressione dei suoi occhi non avrebbe mentito.
Appena arrivarono davanti agli spogliatoi, si rilassarono.
Le persone erano piano piano scemate e adesso non rimaneva quasi più nessuno.
Videro uscire piano piano tutti i componenti delle squadre.
Le due battitrici che giocavano nella squadra di Scorpius, dovevano essere due gemelle, si somigliavano moltissimo.
Non li degnarono neanche di un’ occhiata, continuando a parlare dell’ appuntamento di una delle due.
Lily continuò a guardarle, anche mentre andavano via.
Perché per lei non poteva essere così semplice ?
Parlare di appuntamenti e di ragazzi. Aveva vent’ anni e quelli sarebbero dovuti essere i suoi argomenti preferiti.
Invece parlava di avvistamenti, di incubi, di paura di vivere.
Finalmente videro uscire Scorpius.
Albus gli battè una pacca sulla spalla “ sei stato bravissimo, amico” gli disse.
“ Come sempre” disse Scorpius, vantandosi e voltando lo sguardo verso di lei.
Lily sostenne il suo sguardo, ma come sempre non riuscì ad interpretare i suoi pensieri.
“ Torniamo a casa ?” chiese Albus per stemperare la tensione.
Scorpius si voltò verso di lui con una strana espressione, sembrava quasi che si fosse dimenticato della loro presenza.
Come sempre, quando i loro occhi s’ incatenavano, esistevano soltanto loro.
Si avviarono verso l’ uscita dello stadio, per poter procedere alla smaterializzazione.
All’ interno vi erano delle protezioni che lo impedivano, per essere sicuri che, solo le persone che avevano acquistato i biglietti, potessero assistere.
Albus e Alice li precedevano, scherzando e ridendo.
Lily li guardò, Alice stringeva la mano di Albus e sembravano immersi in una fitta discussione sul futuro nome del loro bambino.
“ Credo che siamo d’ accordo di non mettere i nomi dei nonni “ disse Alice con un sorriso.
Lily non sentì la risposta di Albus, perché l’ aveva sussurrata, ma Alice scoppiò a ridere.
Sospirò. Le parole di Alice le rimbombavano nella testa. Anche lei, meritava di essere felice.
“ Sai, qualcuno mi ha suggerito di tornare a vivere” disse Lily, rompendo il silenzio che si era creato tra loro.
“ Qualcuno che si diverte ad urlarmi contro “ disse ironica.
Scorpius si fermò e Lily si arrestò con lui.
“ Che maleducato “ disse Scorpius con altrettanta ironia “ dovresti schiaffeggiarlo” continuò scherzoso.
Lily rise “ credo di averlo fatto” ribattè, prima di tornare seria.
Scorpius era così vicino e il suo profumo così intenso.
Alzò una mano verso di lui e l’ appoggiò sopra la sua guancia.
Lo sentì trattenere il respiro “ Quando ti tocco, sento come se il mio sangue ricominciasse a scorrere” gli disse in un sussurro.
Scorpius le prese la mano, facendola scorrere per tutta la lunghezza della guancia, fino ad arrivare alla sua bocca “ sento come se il calore si irradiasse dentro di me” aggiunse Lily, cercando di non tremare.
Scorpius le baciò il palmo e passò la sua mano dietro al suo collo, lasciando il pollice libero di scorrere sulla sua guancia.
“ Dimmi di no” disse Lily, continuando a studiare i suoi occhi “ Fermami” lo implorò.
Scorpius scosse la testa “ non posso” le disse semplicemente, prima di chinarsi sulle sue labbra.
Il bacio si fece subito più intenso. Non avrebbe potuto essere più diverso dal loro bacio precedente.
Eppure il luogo era il solito.
Il tramonto era simile, tutto sembrava uguale alla volta precedente, tranne loro.
Tranne Lily e Scorpius.
Quando Lily lo sentì staccarsi da lei, sorrise. Era già in carenza di ossigeno ? Probabilmente la partita, lo aveva stancato più di quanto sembrasse.
“ Stai invecchiando male, Malfoy “ gli disse scherzosa, arretrando di qualche centimetro, ma quando gli venne a mancare il supporto che lo teneva in piedi, Scorpius cadde in avanti verso di lei.
“ SCORPIUS” urlò Lily, guardando con orrore il sangue che zampillava dalla sua schiena.
COMMENTO : PERDONO !! SPERO NON SIATE TROPPO ARRABBIATE CON ME…MA IL PERIODACCIO AL LAVORO, MI FA’ ARRIVARE ALLA SERA CON LA TESTA FUSA E VOLEVO CHE AVESTE UN BEL CAPITOLO…COSA CHE NON E’ SUCCESSA, PERCHE’ NON MI PIACE TANTISSIMO, E’ UN CAPITOLO DI TRANSIZIONE, LE COSE DOVEVANO COMINCIARE AD ESSERE LEGATE…E NON SONO RIUSCITA A RENDERLA BENISSIMO…MA SPERO VI PIACCIA LO STESSO !! E ORA SCORPIUS ?? CHE E’ SUCCESSO ? RINGRAZIO LE MITICHE RAGAZZE CHE MI INCORAGGIANO SEMPRE OVVERO ICEPRINCESS/ LUISA 21 / ALWAYS 89 / ARYELLE /  CESCAPADFOOT / CE / TELYN / JAMES E LILY ARE IN LOVE / ROBY ALADIMPA E TATA MATTA !! VI RINGRAZIO TANTISSIMO, SPERO CHE MI FARETE SAPERE ANCHE STAVOLTA !! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE A TUTTE !!

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Capitolo 16
*** 15 CAPITOLO ***


Lily allungò le braccia per tenere Scorpius e non farlo cadere, ma era davvero troppo pesante per lei.
Cadde all’ indietro nello stesso istante in cui sentì la voce di Albus e Alice chiamarli.
“ Scorpius, Scorpius “ ripetè Lily, senza osare toccarlo, senza osare spostarsi dalla sua posizione.
Lo guardò, riverso sopra le sue gambe. Non si muoveva. Non avrebbe neanche saputo dire se respirava.
Si guardò le mani e poi alzò lo sguardo sul fratello che li stava guardando scioccati.
“ Fate qualcosa” sussurrò, ma la sua voce uscì strozzata.
Il nodo che sentiva alla gola, le impediva di parlare correttamente.
Alice ed Albus si riscossero subito e si chinarono su di loro.
Albus lo spostò da sopra Lily e Alice cominciò a curarlo “ dobbiamo portarlo al San Mungo “ disse Alice, con voce spezzata.
Stava valutando la ferita di Scorpius e sembrava che il problema, non fosse solo, il sangue.
Albus cominciò a guardarsi intorno.
Le gradinate, l’ entrata degli spogliatoi. Non riusciva a vedere nessuno, eppure non era ancora buio.
Cercò di ragionare, anche se l’ agitazione gli stava mandando il cervello in confusione.
Guardò gli spogliatoi. Erano i più vicini, avrebbe iniziato da lì.
“ Lily, invia un Patronus a papà” le intimò, correndo verso gli spogliatoi.
Lily guardò Alice e la sua bacchetta che si muoveva, senza sosta, lungo la schiena di Scorpius.
Era colpa sua.
Era stato Brian, ne era sicura.
“ Lily” le urlò Alice, guardandola con urgenza  “ abbiamo bisogno d’ aiuto” le ricordò.
Lily mosse la sua mano, senza staccare lo sguardo da Scorpius.
Non riusciva a smettere di guardarlo, ma doveva fare, come le avevano detto.
Mai come adesso, era importante che lei restasse lucida.
Mosse di nuovo la mano accanto a sé, lasciandola strusciare contro la ghiaia e trovò la sua bacchetta.
La impugnò e cercò di evocare un Patronus, ma dalla sua bacchetta uscì un debole filo argenteo.
Alice alzò un momento gli occhi su di lei, sembrò stupita, ma non disse niente.
Lily sapeva evocare un Patronus, dal suo primo anno di Hogwarts.
Suo padre glielo aveva insegnato. Anche se ormai non c’ erano più Dissennatori in giro, aveva voluto, che i suoi figli non dovessero, mai, dover rischiare di trovarsene uno contro e non sapere difendersi.
Lily cercò di ricacciare le lacrime indietro.
Non aveva ottenuto il Patronus. Non riusciva ad avere un pensiero felice.
Strinse la bacchetta, cercando di annullare i suoi pensieri.
Guardò Scorpius ancora un’ altra volta e cercò di concentrarsi sui suoi bellissimi occhi azzurri.
Sui suoi occhi che qualche minuto prima, l’ avevano guardata, come se fosse la cosa più bella che avesse mai visto.
Ripetè l’ incantesimo e un piccolo cigno scaturì dalla sua bacchetta.
“ Papà, vieni subito allo stadio” disse, cercando di controllare la voce e non far sentire le lacrime.
Poi lasciò ricadere la mano sulle sue gambe, la bacchetta inerte tra le sue braccia.
“ Ho fatto l’ incantesimo di rilevazione negli spogliatoi” le informò Albus, tornando di corsa e continuando a girare su se stesso, per guardare, se era rimasto ancora qualcuno sulle gradinate.
Ma erano vuote.
“ Negli spogliatoi, c’ erano solo un paio di ragazzi della squadra, un inserviente, che ho controllato, e qualche topo ” disse, tornando a guardare Scorpius.
Alice annuì “ non abbiamo tempo, per cercare da altre parti” gli disse “ dobbiamo portarlo al San Mungo, non sono ancora una Guaritrice, loro potranno aiutarlo meglio” continuò, alzando gli occhi sul fidanzato.
Lily si alzò sui talloni e si avvicinò a Scorpius.
Gli prese la mano e la racchiuse tra le sue.
La sentì così fredda e rabbrividì scuotendo la testa.
Non doveva essere fredda. Lui era il suo calore, la sua ancora.
Strusciò la mano con la sua, come a voler produrre calore “ Sono qui” gli disse “ non ti lascio” aggiunse in un singhiozzo, usando le parole che aveva usato lui, quella sera.
Albus fece un incantesimo di levitazione e cominciarono a camminare per trasportarlo fuori.
Erano quasi arrivati all’ uscita, quando videro corrergli incontro Harry, James, Ron e il resto della squadra di suo padre.
Harry abbassò gli occhi su Scorpius e poi li alzò sulla figlia.
Vide il suo volto pallido, i capelli scarmigliati e le labbra chiuse in un singhiozzo inespresso “ appena fuori smaterializzatevi” disse “ vi raggiungiamo al San Mungo” continuò.
Lily annuì, senza parlare, aveva paura che se avesse provato a dire anche solo una parola, dalle sue labbra sarebbero usciti soltanto singhiozzi isterici.
Appena fuori si smaterializzarono.
Scorpius venne affidato a dei Curatori ed Alice spiegò loro, velocemente la situazione.
Appena i Guaritori sparirono dalla loro vista assieme a Scorpius, Lily sentì le sue ginocchia cedere e cadde a terra, battendole rumorosamente.
Albus l’ aiutò a rialzarsi e le mise un braccio intorno alle spalle  “ Starà bene” le disse, accarezzandole la spalla con una mano.
Lily non rispose e si sciolse dalla stretta del fratello, andandosi a sedere su una seggiolina della sala d’ attesa.
Non voleva sentire.
Non voleva che le dicessero che stava bene. Non finchè non avesse rivisto i suoi occhi aperti.
***
Draco e Astoria si materializzarono dopo pochi minuti.
Guardarono Lily un attimo, prima di avvicinarsi ad Albus, per chiedergli che cosa era successo.
Albus spiegò loro tutto, ma in realtà non sapeva dirgli molto.
Non sapevano, se era davvero stato Brian, anche se avevano pochi dubbi, non avevano trovato nessuno.
Lily, continuava a chiedersi, come aveva potuto attaccare Scorpius e scomparire, in un luogo dove nessuno poteva smaterializzarsi ?
Sentiva che la chiave per trovare Brian, era chiusa in un angolino della sua mente, solo che lei non riusciva a pensare ad altro che a Scorpius.
Al suo volto cinereo e a come fosse stato attaccato alle spalle mentre la baciava.
Sapeva di avvertimento.
Dovevano stare lontani. Nessuno si doveva avvicinare a lei o avrebbe fatto una brutta fine.
Scosse la testa, portandosi le mani ai capelli.
Era impossibile. Era una persecuzione e non riusciva a metterle fine.
Era talmente immersa nei suoi pensieri che non vide arrivare Draco e fermarsi davanti a lei.
Alzò gli occhi,  sentendosi osservata e quasi trasalì.
Strinse forte le mani attorno al bordo della sedia, fino a sentire quasi, l’ angolo, penetrarle nella carne.
Draco la stava semplicemente guardando, ma Lily si sentiva a disagio.
Era sempre andata molto d’ accordo con i genitori di Scorpius, durante la loro storia, ma adesso aveva quasi fatto uccidere loro figlio, ed oltre alla preoccupazione per lui, si sommava il senso di colpa nei loro confronti.
“ Allora è vero “ disse Draco.
Semplicemente quelle tre parole. Non aveva usato un tono dispregiativo, né un tono pieno di rabbia.
Era soltanto una semplice constatazione.
Ma sulle spalle di Lily, pesava quanto una condanna.
Sostenne il suo sguardo.
Era così simile a quello del figlio, ma contemporaneamente così diverso.
Scorpius aveva i suoi stessi occhi ed anche le stesse espressioni, ma il calore che riuscivano a trasmetterle, era diverso.
Sembrava che avesse uno sguardo per lei. Uno sguardo che usava soltanto quando parlava con lei.
Si morse l’ interno della guancia, imponendosi di non alzarsi e andarsene.
Doveva affrontarlo.
Draco rispose con un ghigno al suo sguardo.
“ Quindi, sei di nuovo tra noi “ commentò e stavolta, c’ era, molta, ironia nella sua voce.
“ Sei di nuovo tra i vivi” aggiunse calmo.
“ Signor Malfoy , per favore” intervenne Albus, ma Draco non si voltò neanche verso di lui, continuando a fissare Lily.
Lily sentì le mani, con le quali teneva la sedia, tremare.
Cosa ne sapeva lui ? Cosa sapeva, davvero, di lei ?
Prese un respiro, cercando di calmarsi.
Prendersela con Draco non sarebbe servito. Sicuramente lui aveva bisogno di sfogare la sua rabbia e la sua preoccupazione per il figlio e se la stava prendendo con lei.
Doveva portare pazienza.
Draco sorrise e la guardò “ non sembri neanche più tu” le disse guardandole le mani e facendole capire che non gli era sfuggito, quel particolare.
“ Ma, a quanto pare, a mio figlio, va bene così “ aggiunse.
Lily staccò subito le mani dalla sedia, portandosele in grembo e chiudendole a pugno.
“ Hai lasciato Scorpius, per un tipo del genere ? “ le chiese.
“ Io non ho lasciato Scorpius “ si oppose Lily, ma la sua voce uscì poco più forte di un sussurro.
Draco ghignò di nuovo “ non ti ho sentito” disse, alzando di un tono la voce.
“ Signor Malfoy “ anche Alice provò ad intervenire, ma venne zittita da un’ occhiata di Draco.
“ Mi piacevi sai ?” le chiese, guardandola con rabbia.
“ Tutte quelle stronzate sul fatto che eri una Potter, non me ne è mai fregato niente” le disse, enfatizzando il niente con la mano.
“ Ma non puoi credere che ti accetterò nuovamente”
Lily sgranò gli occhi.
“ Non puoi credere di poter tornare nella vita di mio figlio e rovinargliela” la sua voce era dura e fredda.
Lily si alzò in piedi, continuando a tenere serrati i pugni.
I suoi occhi erano così arrabbiati da sembrare quasi due tizzoni ardenti.
Fissò Draco dritta negli occhi.
Non aveva mai conosciuto il lato cattivo di Draco Malfoy. Certo aveva sentito racconti, da suo padre e suo zio, soprattutto suo zio, su quanto fosse stato cattivo e come avesse reso loro, la vita impossibile ad Hogwarts.
Ma lei aveva conosciuto, solo il padre amorevole, solo il padre affettuoso.
Il padre che accompagnava Scorpius a casa loro d’ estate, il padre che cercava di trasmettere valori al figlio, di fargli capire quanto fosse importante pensare con la sua testa.
Adesso però non c’era niente di quell’ uomo e Lily non riusciva a sopportare più.
“ Sai cosa ti dico, Draco ?” gli chiese, saltando qualsiasi formalismo.
“ Non me ne importa niente, se tu, puoi o non puoi, riaccettare che io stia con tuo figlio”  non si sarebbe fatta mettere i piedi in testa, mai più.
Da nessun uomo. Fosse anche stato Merlino in persona.
“ Tu sei preoccupato per tuo figlio e lo capisco, ma io sono preoccupata quanto te, perché lo amo” confessò con rabbia.
“ Lui sta rischiando la vita, solo perché non riesce a far a meno di seguirti, come un gattino che fa’ le fusa” le disse Draco, con una voce così fredda e rabbiosa che Lily, dovette far appello a tutto il suo autocontrollo, per non schiaffeggiarlo.
“ Lui sta rischiando la vita, perché un pazzo furioso è entrato nella mia vita e…”
Albus la interruppe, mettendosi tra lei e Draco.
“ Adesso basta “ disse severo, indicando con la testa Astoria, china su una sedia a piangere, con il volto tra le mani.
“ Non è il luogo, né il momento di mettersi a fare le teste calde” li rimproverò.
Lily e Draco si guardarono per qualche altro secondo e poi lui si voltò per raggiungere la moglie.
Lily seguì i suoi movimenti con lo sguardo.
Lo vide prendere la mano di Astoria e sussurrarle parole di conforto, mentre lei infossava la testa, nell’ incavo della sua spalla.
“ Lily” la chiamò Albus.
Lily alzò gli occhi su di lui “ Draco è sconvolto” le disse per consolarla della sfuriata.
Lily scosse la testa “ Draco ha ragione” affermò “ Non sono degna di lui. Scorpius ha fatto di tutto per aiutarmi e io, non ho saputo far altro che piangermi addosso”.
Vide gli occhi di suo fratello, sembravano luccicare di comprensione e compassione.
Sospirò “ lascia perdere “ disse agitando una mano e rimettendosi seduta.
Albus la lasciò stare e tornò a sedersi accanto ad Alice e Lily cominciò a riconcentrarsi sull’ accaduto.
Cosa le mancava? Le mancava un pezzo, ma non riusciva a capire cosa.
S’ infilò le mani tra i capelli, come d’ abitudine, ma poi ricordò che avendoli tagliati, il gesto non le dava più la stessa soddisfazione.
Alzò la testa di scatto, quando sentì la porta scattare e corse verso l’ entrata del reparto.
Un Curatore, un uomo, alto e allampanato si affacciò alla porta.
“ Sta meglio. Abbiamo avuto diversi problemi, perché erano due fatture combinate”  comunicò guardando Draco e Astoria.
Lily chiuse gli occhi, cercando di tornare a respirare.
Sentì a malapena la mano del fratello che si chiudeva sulla sua spalla.
“ Ma non è più in pericolo di vita, anche se…”
Lily non riuscì a sentire più niente, le sue orecchie avevano iniziato a fischiare.
Era in stato confusionale. Scorpius si sarebbe salvato.
Si aggrappò con tutta la sua forza, alla camicia del fratello e cominciò a piangere.
Forte, a singhiozzi. Senza rendersene conto. Senza poterne fare a meno.
Albus la circondò con le braccia e la portò di nuovo a sedersi sulla seggiolina della sala.
Lily scosse la testa “ no, no, voglio vederlo, voglio parlarci” si oppose, cercando di calmare i singhiozzi ed il tremore.
Albus le alzò la testa “ adesso calmati” le disse “ Alice ti sta portando un tè “ continuò “ tu lo bevi, intanto che aspettiamo che i signori Malfoy escano e dopo entri a vederlo” concluse.
La sua voce sembrava quasi divertita e Lily aggrottò le sopracciglia.
“ Che c’ è ?” chiese stupita.
“ Ricordi quando da ragazzina mi chiedesti cos’ era l’ amore ?” le chiese a sua volta.
Lily sorrise, ma non rispose.
Si asciugò velocemente le lacrime e prese il tè dalle mani di Alice.
Lo sorseggiò piano, cercando di riportare il suo corpo, ancora scosso dai singhiozzi, alla calma.
Respira. Respira.
Scorpius sarebbe stato bene. Si sarebbe ripreso, contava solo questo.
Ripensò alle parole di Draco. Aveva ragione.
Scorpius l’ aveva supportata per tutto questo periodo. Non l’ aveva solo rivoluta nella sua vita, ma aveva lottato perché lei ci rimanesse.
E lei non lo aveva capito. Aveva avuto paura di soffrire di nuovo.
Quando tutta la sofferenza, partiva da dentro se stessa.
Come nel caso di Brian.
Lui…
Si bloccò e il bicchiere le cadde dalle mani, provocando un piccolo rumore sul pavimento.
“ Lily ?” la chiamò Albus, guardandola preoccupato.
Lily non lo guardò neanche, continuando a seguire il suo ragionamento.
Poteva essere.
Ma come poteva non essersene mai accorta ?
Però più ci pensava e più si rendeva conto che, era l’ unica spiegazione che avesse un senso.
“ Lily, che succede ?” le chiese anche Alice, probabilmente preoccupata per la sua assenza di risposta.
Lily sentì il suo volto distendersi in un sorriso. Si voltò lentamente verso Albus e Alice “ ho capito” disse loro.
COMMENTO : OK, HO PROVATO A METTERE INDIZI SENZA DIRE, MA CREDO CHE CI SIATE GIA’ ARRIVATE TUTTE VERO ?? VABBE’ CMQ IL NOSTRO AMATO SCORPIUS SI STA RIMETTENDO E LILY HA CAPITO…COSA NON VE LO DICO : P  SECONDO VOI CHE COMBINERA’ ORA LILY ?? AH DIMENTICAVO…NON VI ARRABBIATE TROPPO CON DRACO…ERA SOLO UN PO’ IN ANSIA…IN REALTA’ NELLA MIA IDEA, ADORA LILY : )) RINGRAZIO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE RECENSISCONO SEMPRE E MI INCORAGGIANO OVVERO ICEPRINCESS / LUISA 21 / ARYELLE / ALWAYS 89 / CESCAPADFOOT /  ARIB / ROBY ALADIMPA / MALANDRINA ACQUISITA / CASSIE EDERA  E  TATA MATTA  !! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE !!

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Capitolo 17
*** 16 CAPITOLO ***


Ansia.
Sollievo.
Angoscia.
Soddisfazione.
Lily si portò una mano alla gola. Le sembrava quasi di non riuscire a respirare.
Era quasi sicura, che la sua intuizione fosse giusta e questo le dava sollievo e soddisfazione, perché adesso sapevano chi stavano combattendo ma allo stesso tempo la riempiva di ansia e di angoscia, perché questo non le rendeva più facile trovarlo e catturarlo.
Il suo istinto le diceva di uscire e andare a cercarlo, ma aveva promesso a Scorpius di farsi aiutare e doveva farlo.
Si girò verso Albus e Alice cominciando ad esporre loro la sua teoria.
Vide passare nei loro volti, un’ emozione dietro l’ altra, alla fine anche loro la fissavano a bocca aperta.
“ Io…ma…è possibile ?” chiese Albus, la sua voce era incredula.
“ Certo che è possibile “ intervenne Alice “ se pensi…” si bloccarono al rumore di una porta che si apriva.
Draco uscì dalla porta, passò lo sguardo su tutti e tre, aggrottando le sopracciglia per le loro espressioni sconvolte, infine li posò in quelli di Lily.
Lily si mosse a disagio, ma non spostò lo sguardo.
“ Vuole vederti” le disse semplicemente.
Sembrava che aver pronunciato quelle due parole, fosse costato davvero molto a Draco e Lily immaginò, che probabilmente, avesse provato, a distogliere Scorpius dall’ idea.
“ Noi andiamo a comunicare a papà, quello che ci hai detto”disse Albus.
Continuava ad essere agitato.
Ancora non poteva crederci, ma se ripensava a quello che Lily aveva comunicato loro pochi minuti prima, tutto collimava.
Come mai non lo avevano mai trovato, nonostante lo cercassero ormai da più di un mese ?
Come mai era riuscito ad attaccare Scorpius e sparire nel niente, in un luogo chiuso e dove la smaterializzazione era impedita ?
Tutto tornava e, per quanto sembrasse impossibile, era una cosa più che plausibile.
Lily guardò Albus e annuì “ vi raggiungo presto” disse semplicemente.
Albus la guardò allarmato “ non pensarci neanche” si oppose“ tu non ti muovi di qua, fino a quando qualcuno di noi non viene a prenderti”le disse, guardandola con uno sguardo che non ammetteva repliche.
“ Anzi” intervenne Alice “ dovremo decidere una parola d’ordine” continuò come se seguisse un suo ragionamento.
“ E’ vero per la Polisucco” disse Albus, il ricordo del precedente attacco, ancora fresco nella loro mente.
“ Verrai con noi, solo se diremo: Celestina “ disse Albus con un sorriso e pensando alla cantante preferita della loro nonna.
Lily abbassò lo sguardo. Tutto questo veniva fatto per proteggerla.
Soltanto perché si era fidata della persona sbagliata.
Perché aveva creduto di imparare a conoscere Brian, in tutte le sue sfaccettature, anche le peggiori ed invece, aveva capito che non sapeva molte cose su di lui.
Draco fece una smorfia “ se avete finito con i convenevoli, noi andiamo” disse sarcastico.
Albus rise guardandolo, conosceva bene Draco e sapeva perché era irritato “ salutatemelo” disse soltanto, poi prese la mano di Alice e si smaterializzò.
Per un attimo, il silenzio regnò nella sala d’ attesa e a Lily non era mai pesato così tanto.
Avrebbe quasi voluto dire qualcosa a Draco, ma cosa poteva dirgli ?
“ Andiamo” disse Draco, tenendole la porta aperta.
Lily prese un respiro e seguì Draco.
Il corridoio era bianco e silenzioso. Potevano sentire i loro passi rimbombare.
Ogni passo era un battito del cuore di Lily.
Continuava a torturarsi le dita, pensando soltanto che Scorpius era salvo.
Era l’ unica cosa che la tratteneva dal disperarsi. Dal sentirsi persa.
Si sorprese anche lei di come Scorpius le fosse ormai entrato dentro, di come fosse divenuto la sua ancora.
Arrivarono davanti ad una porta chiusa e Draco si fermò con la mano sulla maniglia.
“ Edema polmonare “ disse in un fiato.
“ Gli ha lanciato due incantesimi, con uno gli ha aperto la schiena e con l’ altro gli ha provocato un edema polmonare” le spiegò, guardandola negli occhi.
Lily si morse il labbro a disagio “ Cosa devo dirti ?” gli chiese.
Le sembrava una domanda stupida, ma non sapeva dove Draco volesse andare a parare.
Non capiva.
Cosa voleva Draco ? Voleva che si sentisse in colpa ? che si sentisse peggio, di come si sentiva?
“ Lui ti ama, per quanto folle e stupido, lui ti ama” le disse e Lily cercò con tutta se stessa di sostenere il suo sguardo, assimilando piano le parole di Draco.
L’ amava. Era stato lui a dirglielo ? oppure era una sua supposizione ?
Quello che era certo, era che il suo cuore, alle parole di Draco, aveva mancato un battito.
Sperava che l’ amasse davvero.
Era inutile mentire a se stessa. Ormai sperava solo che lui, potesse tornare ad amarla, come prima.
“ Tu invece?” le chiese a bruciapelo.
Lily sollevò il mento “ non credo di doverne parlare con te”disse Lily rabbiosa.
Il suo orgoglio e la sua rabbia stavano venendo fuori in maniera prepotente.
Per chi l’ aveva presa? Che cosa pensava? Che lei, fosse un essere senza sentimenti ?
“ Non sono un’ameba” aggiunse stizzita.
Avrebbe voluto gridargli il suo amore verso il figlio, ma non era con lui che doveva parlare.
Non era a lui che doveva delle spiegazioni.
“ Draco, devi finirla con questa storia” continuò, aggrottando le sopracciglia.
“ Sono sempre io” concluse, alludendo al fatto che la prima volta che lei era stata con Scorpius, erano sempre andati molto d’ accordo.
Lily era sempre stata molto diretta con lui e Draco, anche se non lo aveva mai palesato, aveva sempre apprezzato, questa qualità.
La bocca di Draco si sollevò in un ghigno “ Sei sempre tu e questo dovrebbe rassicurarmi?” le chiese.
Non sembrava arrabbiato, sembrava soltanto preoccupato.
“ Comunque, hai ragione” disse “ non devi parlarne con me, ma lui è mio figlio ed io lo amo più di me stesso” disse in un sospiro.
“ Ho fatto tanti errori nella mia vita, ma di una cosa sono orgoglioso. Ho sempre amato mio figlio e ho sempre voluto il meglio per lui” le confessò.
Lily era allibita.
Non sapeva se Draco, avesse mai aperto il suo cuore e non capiva, perché, lo stava facendo proprio con lei.
“ Ho visto mio figlio vivere con te ed essere felice, poi dopo la tragedia di tua cugina, l’ ho visto deteriorarsi ed ho visto il male che sei riuscita a fargli, fino a quando non è riuscito ad uscire da questa situazione e ti ha lasciata, adesso vi siete avvicinati di nuovo e l’ ho visto arrabbiato, stanco, furioso e oggi ho quasi rischiato di vederlo morto…” Lily aprì la bocca, ma Draco alzò una mano per interromperla.
“ Nonostante tutto, lui è felice, quindi io non posso e non voglio fargli cambiare idea, né tantomeno impedirgli di esserti sempre accanto”le spiegò.
Lily storse la bocca. Si chiese se Draco, fosse al corrente che, questa situazione, non se l’ era esattamente cercata.
“ Voglio solo che tu rifletta su una cosa. Lui è sempre accanto a te, ma chi è accanto a lui ?” chiese.
La guardò assottigliando gli occhi e per la prima volta da quando parlava con lei, un lampo di rabbia, illuminò le sue iridi grigie.
Lily avrebbe voluto rispondere che c’ era lei, che ci sarebbe stata lei, ma in realtà sapeva che Draco aveva ragione e rimase in silenzio.
Draco emise una piccola risata “ lo immaginavo” disse, aprendo la porta.
Lily non riusciva neanche a muovere le gambe.
Improvvisamente erano diventate pesanti come macigni ed il respiro si stava facendo più affannoso.
La morsa che le stringeva lo stomaco si era fatta quasi insopportabile.
Era il senso di colpa.
Quel senso di colpa che aveva sempre avuto verso Rose e che le aveva impedito di vivere e invece aveva rischiato di perdere Scorpius.
“ Le persone che amiamo non ci lasciano mai veramente” le parole che suo padre le aveva sempre detto, le rimbombavano nelle orecchie.
Aveva sbagliato. Aveva sempre sbagliato.
Non doveva sentirsi in colpa per Rose, ma per Scorpius.
Si era sentita così tanto in colpa verso Rose che era arrivata, al punto di annullarsi, ma non aveva capito che non annullava solo se stessa.
Aveva provato pietà per i morti, senza pensare a provarla per i vivi. Per Scorpius e per lei stessa.
“ Lily” la voce di Scorpius, per quanto bassa e affaticata, le fece alzare gli occhi.
Alzò piano lo sguardo e lo vide.
Era steso sul letto e appena la vide si alzò leggermente, cercando di mettersi seduto.
Il petto era fasciato e una mano stringeva il lenzuolo.
Era ancora pallido, ma le sue labbra avevano ripreso un po’di colore.
Lily sentì i polmoni ricominciare ad incanalare aria e si portò automaticamente una mano al petto.
Quando finalmente i suoi occhi incrociarono quelli di Scorpius, Lily fu scossa da un brivido.
I suoi occhi grigi.
I suoi occhi la stavano guardando, come se in quel momento, esistesse soltanto lei.
Si sentiva, come un naufrago che era appena stato trainato, al sicuro.
“ Sto bene” la rassicurò Scorpius.
Lily avrebbe voluto ridere.
Lei non aveva il coraggio di avvicinarsi e lui la rassicurava?
Draco aveva ragione. Lui l’ amava e lei aveva sbagliato tutto.
Tutto il tempo perso, credendo, che lui avesse soltanto giocato con lei.
Tutto il tempo perso dietro al proprio egoismo. Alla propria sofferenza.
Guardò di nuovo Scorpius e lo vide sorriderle.
Le sorrideva. Nonostante tutto, lui le sorrideva.
Si avvicinò lentamente a lui e cercò di sorridergli.
Sentiva lo sguardo di Draco su di sé, ma cercò di non pensare alla loro discussione.
“ Chi è accanto a lui ?” quella domanda, la stava ossessionando.
Cosa aveva fatto lei per lui ?
Chiuse gli occhi, prendendo un respiro “ stai bene ?” le chiese Scorpius.
Stava bene? Non lo sapeva neanche lei. Sapeva soltanto che il senso di colpa, la stava opprimendo fino a farle sentire del vero dolore.
Le sembrava di sentire tanti piccoli coltelli piantati nei suoi organi interni.
Cuore, stomaco, bronchi, tutto stava bruciando dentro di lei.
Era stata così tanto tempo a piangersi addosso.
Perché era sopravvissuta ? Perché aveva incontrato Brian ? Perché il mondo ce l’ aveva con lei ?
Continuamente.
Ogni santo giorno. Senza mai chiedersi che cosa provassero, le persone attorno a lei. Se stava facendo loro del male.
Adesso era il momento di cambiare registro.
Scorpius sollevò una mano e Lily intrecciò la mano con la propria “ mi dispiace” sussurrò Lily, non osando alzare il tono di voce.
Non era sicura della sua voce.
Vide Scorpius, spostare lo sguardo sui suoi genitori e questi uscirono senza dire una parola.
“ Che c’ è ? “ le chiese “ mi vedi ? sto bene” affermò anche se la debolezza della sua voce, tradiva la sua affermazione.
“ E’ tutto a posto” disse Lily, sedendosi sul letto.
Non doveva far aumentare il suo senso di colpa, facendo pesare a Scorpius, la sua consapevolezza di essere stata una stupida.
Scorpius sorrise, alzando una mano per accarezzarle il volto“ conosco bene, questa testolina e tutti i suoi ingranaggi” disse ironico.
“ Tu non c’ entri niente” sentenziò “ Prenderanno quel pazzo. Tuo padre adesso non gli darà scampo” disse con un sorriso.
Lily non riuscì ad impedire che una lacrima scendesse sul suo volto “ mi dispiace” ripetè.
Scorpius le poggiò una mano sulla guancia, asciugandole la lacrima e Lily appoggiò la propria mano sopra alla sua, facendola aderire più fortemente alla sua guancia.
Aveva così bisogno del suo calore.
Scorpius scosse la testa “ voglio solo che tu mantenga la tua promessa” le disse “ voglio solo che tu resti sempre con me” concluse serio.
Guardò le sue labbra imbronciate e le passò un pollice sopra di esse “ e questo mi ricorda una cosa” disse, con voce divertita “ dove eravamo rimasti ?” le chiese malizioso.
Lily gli tirò un piccolo pugno sul braccio “ sei uno stupido” gli disse.
“ Ho avuto una paura bestiale” gli confessò.
Scorpius accennò una risata, ma si dovette fermare per il dolore al petto “ sai che io le cose le faccio per bene” le disse scherzoso, attirandola a sé.
Lily si fermò, puntando una mano contro il cuscino di Scorpius.
“ Ti farò male” protestò, facendo cenno di diniego con la testa.
“ Tre volte” disse Scorpius, guardandole le labbra “ tre volte ho provato a baciarti e non sono ancora riuscito a farlo in un modo decente” si lamentò scherzoso.
Lily guardò i suoi occhi, brillavano e sembravano quasi luccicare.
Si avvicinò a lui “ sei sicuro?” gli chiese, avvicinandosi ancora “ Ti ho quasi fatto uccidere l’ ultima volta” gli disse, voleva risultare ironica, ma alle sue orecchie, risultò tremendamente seria.
Restavano solo pochi centimetri.
I loro respiri si mischiarono in uno solo e i loro occhi sembravano incatenati.
Scorpius emise una lieve risata e annullò completamente le distanze.
***
Erano passati tre giorni.
Scorpius era tornato a casa, ma era costretto a restare a letto.
La lista di pozioni che doveva prendere, per rimettersi completamente, era infinita.
Lily sperava che averlo nuovamente a casa, la facesse star meglio ed invece il suo senso di oppressione, era sempre presente.
Si occupava di lui. Lo aiutava e Scorpius cercava di non farle pesare quello che era successo, ma in realtà, il peso non accennava a diminuire.
“ Stai bene?” le chiese Alice, vedendola pensierosa, mentre prendeva il vassoio di Scorpius, per portargli il pranzo in camera.
Lily annuì distrattamente, ma Alice non si fece fregare.
“ Sai che quello che è successo, non è stato per colpa tua, vero ?” le chiese, studiandola con attenzione.
Lily non rispose limitandosi a guardarla.
“ E sai anche che Draco è soltanto preoccupato per il figlio e che non ti avrebbe mai detto quelle cose, altrimenti, vero ?” chiese ancora, sempre più preoccupata.
Lily guardò Alice e automaticamente il suo sguardo andò sulla sua pancia, a malapena visibile.
Alice, avrebbe dovuto preoccuparsi, solo di quella piccola meraviglia che cresceva dentro di sè e non preoccuparsi per lei.
Aprì il suo volto in un sorriso e la guardò “ Albus se la prende comoda, eh ?” chiese, cercando di deviare il discorso.
Alice sorrise “ aveva da prendere molte cose” lo giustificò calma.
Lily sorrise a sua volta.
Gli ormoni sottosopra di Alice, avevano cominciato ad influenzarne il carattere.
La sera prima, si era arrabbiata tantissimo con Albus, solo perché aveva ritardato a rientrare dal lavoro, adesso era calmissima.
E pensare che non era ancora al terzo mese.
Sollevò il vassoio e si mosse per uscire dalla stanza, ma sentì il campanello suonare e s’ immobilizzò, guardando Alice con il terrore negli occhi.
Nessuno suonava. Soltanto Draco e Astoria, ma avevano detto loro che sarebbero andate soltanto dopo pranzo.
“ Vado io” disse Alice, sicura.
Lily la guardò “ non pensarci neanche” si oppose, impaurita.
“ Potremo non aprire” propose Alice.
Lily scosse la testa “ e se fossero Draco e Astoria ?”chiese, in fondo, cercando di restare razionale, era convinta che Brian non avrebbe rischiato.
Era troppo vigliacco, non si sarebbe mai presentato a casa di suo fratello, con il rischio che fosse piena di Auror.
Ma la parte meno lucida della sua mente, aveva paura.Non voleva correre il rischio.
“ Andremo assieme” determinò Alice.
Lily sospirò, sapendo che non sarebbe riuscita a farle cambiare idea “ apro io” le disse però, facendole capire che non avrebbe ammesso obiezioni.
Si mise tra Alice e la porta. Se fosse stato Brian, l’avrebbe protetta.
Sollevò la bacchetta e si apprestò a guardare dallo spioncino.
Non c’ era nessuno.
Fece cenno di diniego ad Alice. Era quasi dispiaciuta. Aveva immaginato tante volte, negli ultimi tre giorni di trovarselo davanti e poterlo finalmente affrontare.
Aprì lentamente la porta e si prese qualche secondo per guardarsi attorno.
Il viale era completamente vuoto e riusciva ad udire soltanto il suo respiro affannoso.
Abbassò lo sguardo, solo quando sentì Alice urlare.
Albus era adagiato a terra. Gli occhi chiusi e le mani giunte in petto.
Tra le mani un giglio bianco e un biglietto.
Sembrava morto. Poteva essere morto.
No. No. No. Quelle urla rimasero nella sua testa, mentre si chinava su di lui.
Sentiva il gelo risalirle dalle punta delle dita, mentre cercava la sua vena per sentire se aveva ancora il battito cardiaco.
“ E’ vivo” urlò, voltandosi verso Alice e la vide immobile e appoggiata alla porta.
Il suo volto era bianco. La stava spaventando, sembrava potesse svenire da un momento all’ altro.
Si alzò e le prese le mani.
Erano gelide. Come le sue.
“ Alice, è vivo” ripetè, cercando di riscuoterla.
La fece chinare insieme a lei e gli pose una mano sul collo di suo fratello, per farle sentire il suo battito cardiaco.
“ E’ vivo” ripetè per la terza volta e finalmente Alice si voltò verso di lei “ Deve essere stato schiantato” ipotizzò Lily.
Alice annuì lentamente, sembrava ancora molto pallida, ma un po’ più lucida “ Innerva” mormorò.
E Lily sentì il sangue cominciare a circolare di nuovo nelle sue vene, quando finalmente vide le iridi verdi di Albus spalancarsi e la bocca aprirsi come se fosse in carenza di ossigeno.
Si gettò con le braccia al collo del fratello nello stesso istante di Alice.
Si staccò quando sentì Alice rompersi in singhiozzi, contro il petto del fratello.
Lily guardò con un sorriso, Albus accarezzarle i capelli dolcemente e spiegarle tutto.
“ Sono stato attaccato quando sono uscito dal negozio di pozioni di Astrid” disse “ alle spalle” aggiunse, guardando Lily.
Lily chiuse gli occhi per riaprirli subito dopo. Il negozio di Astrid era nell’ angolo che da Diagon Alley si svoltava verso Nocturne Alley.
Un attacco alle spalle, in un posto isolato.
Era la firma di Brian.
Come se il fiore che adesso giaceva abbandonato accanto alle gambe di Albus, non lo fosse abbastanza.
Si chinò e prese il fiore, il giglio bianco, tra le mani, prima di appoggiarlo accanto a sé.
Le sembrava che le sue mani si muovessero indipendentemente dalla sua volontà.
Come se vivesse la scena dall’ esterno.
Si sentiva distaccata, probabilmente, sapeva già che cosa significava tutto questo.
Raccolse il bigliettino e lo aprì : “ ultima possibilità “
Due sole parole, ma che avevano un significato ampio.
Voleva dirle che non sarebbe mai finita.
Che l’ avrebbe perseguitata, fino a farle perdere il senno.
Che avrebbe continuato ad attaccare i suoi cari e che il prossimo non sarebbe sopravvissuto.
Che doveva fare qualcosa. Che Draco aveva ragione, tutti si erano smossi e messi in pericolo per lei, tutto questo doveva finire.
“ Lily ?” Albus la chiamò, probabilmente era preoccupato per il suo sguardo perso nel vuoto.
Lily alzò il viso e gli sorrise “ La pagherà, Al” disse.
Poi fu tutto questione di un secondo. Alice si voltò di scatto verso di lei, capendo le sue intenzioni.
Lily si alzò in piedi, nello stesso momento in cui la cognata le puntò la bacchetta contro.
La vide mormorare un incantesimo, nello stesso istante in cui lei girava su se stessa, lasciando al suo posto, soltanto, un giglio pestato e spiaccicato con forza.
COMMENTO: OK ALLORA SO DI AVERCI MESSO UNA VITA, MA ERA UN CAPITOLO DIFFICILE E NON RIUSCIVO A RENDERE SUL CAPITOLO TUTTO QUELLO CHE IMMAGINAVA LA MIA TESTA…INFATTI NON MI PIACE MOLTO, SPERO CHE VI PIACCIA !! DRACO DA BRAVO SERPEVERDE E’ STATO UN PO’ SUBDOLO CON LA NUORA MA TORNO A DIRE CHE E’ UN PADRE PREOCCUPATO !! LE DUE CITAZIONI DEL PRIGIONIERO DI AZKABHAN E DEI DONI DELLA MORTE LE AVETE RICONOSCIUTE VERO ?? RINGRAZIO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE HANNO RECENSITO E CHE MI INCORAGGIANO TANTISSIMO OVVERO ICEPRINCESS / LUISA 21 / ARYELLE / CESCAPADFOOT / CASSIE EDERA / CE / ROBY ALADIMPA / TATA MATTA / MARY GRIFONDORO / JADE FREE E FEDERCHICCA !! GRAZIE DAVVERO !! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE !! ED ANCHE A CHI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE !!

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Capitolo 18
*** 17 CAPITOLO ***


Quando Draco arrivò davanti alla casa di Albus Potter, capì subito che qualcosa non andava.
La porta era aperta e il caos sembrava regnare dentro quelle mura.
Sentì Astoria irrigidirsi accanto a sé. Sicuramente anche lei aveva notato che dovevano esserci dei problemi.
“ Scorpius. Albus” chiamò appena ebbe messo piede dentro la casa, stringendo la mano della moglie per infonderle coraggio.
Sentì una risposta distratta provenire dalla cucina e senza neanche rendersene conto, le sue membra si rilassarsarono. Era la voce di suo figlio.
Non fece in tempo neanche a fare un passo che il rumore di una smaterializzazione, lo bloccò sul posto.
Subito dopo ne avvenne una seconda e infine una terza.
Incrociò i suoi occhi con quelli verdi di Harry Potter e vi lesse il terrore.
Harry lo guardò soltanto un secondo, prima di seguire la moglie e il suo primogenito e precipitarsi in cucina.
“ Come stai ? “ vide Ginny, correre ad abbracciare Albus, accarezzargli i capelli, come se fosse un bambino e aggrottò le sopracciglia.
Non capiva.
Guardò suo figlio, ma lui non lo guardava.
Aveva la testa tra le mani e i gomiti poggiati sopra al tavolo. La sua espressione sembrava di sofferenza pura.
Avvertì impercettibilmente la mano di Astoria lasciare la sua e la vide andare da Scorpius e circondarla con le braccia.
Spostò lo sguardo sulle altre persone presenti nella cucina.
Alice era seduta accanto ad Albus e fissava la sua bacchetta, continuando ad accarezzarsi la pancia, sembrava scioccata.
James e Harry sembravano dei leoni in gabbia e…
Mancava Lily.
Ecco il problema. Lily Potter non era nella cucina e con tutta probabilità non era neanche in casa.
“ Dov’ è Lily ? “ chiese, guadagnandosi un’ occhiata di suo figlio.
“ Si è smaterializzata” disse e sembrava che quelle parole avessero faticato molto per uscire.
Assottigliò gli occhi, cercando di mettere insieme i pezzi.
Si era sempre chiesto in quale spiacevole situazione si fosse infilata Lily Potter e qualcosa gli diceva che stava per scoprirlo.
Quando Lily era tornata nella vita di suo figlio, Draco non aveva chiesto niente e Scorpius non aveva spiegato.
Quando Scorpius era stato attaccato, lui era troppo arrabbiato, per cercare di capire cosa stesse succedendo.
Adesso Lily era sparita. Smaterializzata gli avevano detto, ma perché ?
“ Il bastardo mi ha attaccato alle spalle” spiegò Albus “ e mi ha recapitato come un pacco postale, qua davanti, con un giglio ed un biglietto” continuò, stringendo i pugni.
“ E tu l’ hai lasciata andare ?” chiese rabbioso, James.
Parlava ad Albus, ma Scorpius non ci vide più.
Alzò il viso fissando James con rabbia e scostando le mani della madre che gli accarezzavano i capelli.
Era già arrabbiato, preoccupato e adesso James li accusava, per la seconda volta, di averla lasciata andare ?
Cosa pensava, che le avessero aperto la porta e le avessero intimato di non tornare tardi ?
Lily era una donna adulta. Aveva i suoi pensieri e le sue idee.
“ Nessuno la lascia andare. Lei doveva restare. Lei lo aveva promesso” si arrabbiò a sua volta.
James e Scorpius si fissarono con rabbia per qualche secondo.
“ Non le abbiamo dato il permesso” rimarcò sarcastico.
“ Lui la ucciderà “ ribattè James in un moto di rabbia.
Tutti lo guardarono a bocca aperta, senza avere il coraggio di contraddirlo.
“ Forse non...” provò Astoria, sentendo il corpo di Scorpius divenire rigido come un legno.
“ Jamie smettila “ la interruppe Albus, concentrandosi sul fratello.
“ Se devi cercare qualcuno con cui prendertela, prenditela con lui “ disse con altrettanta rabbia.
“ L’ ha perseguitata” disse in un sospiro e senza togliere i suoi occhi da quelli del fratello.
“ Prima Alice, poi i nonni, poi Scorpius e infine me e nel biglietto c’ era scritto che sarebbe stata l’ ultima possibilità “ gli disse, porgendogli il biglietto che era accartocciato dentro il suo pugno.
“ Non ci vuole un genio per capirlo. La prossima volta avrebbe ucciso qualcuno di noi” gli spiegò.
James stava per ribattere ma Harry gli posò una mano sopra il braccio.
“ Adesso basta” disse e la sua mascella era così contratta e la sua voce era così impostata che Draco si chiese per quanto ancora, sarebbe riuscito a  trattenere le sue emozioni.
“ Dobbiamo trovarla, per cui andremo in tutti i luoghi che…”
“ Le ho fatto un incantesimo”
La voce di Alice era poco più di un sussurro, ma tutte le teste si voltarono verso di lei.
Scorpius si alzò in piedi di scatto, mal celando l’ espressione sofferente sul suo volto.
“ Perché non l’ hai detto subito ?” le chiese, piuttosto arrabbiato.
“ Sai dov’ è ?”  chiese Ginny, cercando di restare razionale.
Alice si morse il labbro inferiore nervosamente “ io non lo so…vorrei aver avuto più tempo…lei si stava smaterializzando…Albus era…io ero…”
“ Alice” Scorpius la interruppe.
Capiva la sua confusione e il suo stato di shock, ma dovevano trovare Lily e subito.
“ Scorpius” lo interruppe a sua volta Ginny, guardandolo con occhi pieni di rimprovero.
Si avvicinò ad Alice e le pose una mano sulle proprie “ Alice, so che sei sotto shock, ma dobbiamo sapere tutto” le disse, accarezzandole la mano.
Draco guardò Ginny e poi Astoria, erano due mamme preoccupate.
Ma mentre Astoria, non riusciva ad occuparsi di nessuno al di fuori del figlio, Ginny cercava di esserci per tutti.
Storse il naso. Decisamente Grifondoro.
“ Quando ero bambina, mia madre, mi ha insegnato ad effettuare la traccia” disse, guardando Ginny, con gli occhi pieni di lacrime.
“ La traccia ?” chiese Harry stupito.
Quella che il ministero effettuava sui maghi minorenni ?
Sembrava una compensazione Karmica. Per lui, la traccia era stata soltanto una condanna, forse per Lily, poteva essere una fortuna.
Alice annuì “ Mia madre sapeva farla, lavorava nel reparto del Ministero dove le effettuavano ed io…”
Si fermò un secondo puntando gli occhi su Harry.
“ Non so se ho fatto in tempo” gli disse.
Harry accennò un sorriso verso la nuora “ quindi se farà un incantesimo…” disse, come se stesse seguendo il filo logico dei suoi pensieri.
“ E se non lo fa?” chiese James e per una volta Scorpius non si oppose.
Forse perché anche lui era pieno di quei pensieri in testa.
E se Lily non avesse fatto magie ? e se, quando fosse stata davanti a lui, tutto fosse tornato come prima e lei non avesse avuto il coraggio di opporglisi ?
“ Intanto andiamo a vedere tutti i luoghi che lei ci aveva elencato” disse Harry.
I suoi occhi non avevano quasi più traccia del suo tipico verde.
Erano così adombrati che quasi spaventavano.
Draco lo guardò. Sapeva cosa stava pensando il suo antico rivale.
Lily aveva creduto che non ci fosse soluzione. Che l’ unica maniera fosse sacrificarsi per porre fine alla pazzia di quell’ uomo.
Anche Harry l’ aveva fatto. Non aveva esitato.
Era sicuramente una situazione diversa, ma purtroppo, era più simile di quello che sembrava.
“ Vengo anch’ io” disse Draco.
Scorpius alzò gli occhi su di lui e Draco gli lesse tutta la tristezza e l’ angoscia che stava provando in quel momento.
Draco gli sorrise debolmente. In fondo se Lily era in quella situazione, era anche colpa sua.
Ancora non aveva capito fino in fondo la sua situazione, ma sapeva che quello che stava succedendo non era colpa di Lily Potter.
E lui era stufo di avere colpe inutili.
Si era trascinato dietro per anni, le colpe della guerra, non sarebbe stato complice della disfatta di una povera ragazza innocente, né dell’ infelicità di suo figlio.
Scorpius si alzò “ vado a vestirmi” disse in un fiato.
“ Tu non vai da nessuna parte” si oppose sua madre, preoccupata “ ci penseranno loro” aggiunse, cercando  con gli occhi, un aiuto da qualcuno.
“ Sì, saresti solo un peso “ intervenne James.
Scorpius strinse i pugni “ io non starò qua, ad aspettare che qualcuno di voi mi porti sue notizie” disse e la sua voce seppur debole, era molto decisa.
“ Non ho bisogno del vostro permesso.O vengo con voi, o me ne vado da solo “ continuò.
Harry lo guardò solo un secondo e Draco non ebbe il coraggio di intervenire.
Era suo figlio, ma era anche un uomo innamorato e comunque sarebbe stato più al sicuro con loro che da qualche parte da solo.
“ Corri” disse Harry e Scorpius si districò dalle braccia della madre, per precipitarsi al piano di sopra.
Scorpius si ripresentò in cucina dopo un paio di minuti.
Era stato velocissimo. Draco dubitava seriamente che si fosse cambiato le fasciature o che avesse preso le pozioni, ma sapeva che in quel momento, qualunque protesta sarebbe stata vana.
“ Tu e Albus andrete a vedere alla casa che condivideva con lui” ordinò Harry.
“ Io e Draco andremo al parco e al bar che ci aveva indicato” continuò.
“ James e Ginny, guarderete nei dintorni del cimitero, dove è sepolta Rose” concluse.
Poi voltò lo sguardo verso Alice e Astoria “ Se dovesse tornare o se facesse una magia e la traccia si attivasse, mandateci subito un Patronus” ordinò loro.
Alice annuì e tornò a guardare la bacchetta.
Albus si chinò su di lei “ Aly, io sto bene e anche Lily starà bene te lo prometto” le disse, stampandole un bacio fugace sulle labbra.
“ Stai tranquilla, fallo per il nostro bambino” continuò alzandosi e lasciandole le mani.
Alice strinse le labbra e annuì, guardando Albus smaterializzarsi.
***
Lily si sedette sul tavolino da fumo, prendendosi il viso tra le mani.
Come aveva potuto essere così superba da credere di trovarlo ?
Eppure quando lui, le aveva inviato quel biglietto, lei aveva creduto che l’ avrebbe aspettata nella loro casa.
Sapeva quanto era importante quella casa per lui.
Ma se suo padre e i suoi familiari lo cercavano da mesi e non erano ancora riusciti a trovarlo, perché per lei doveva essere diverso?
Ma doveva esserlo.
Lui voleva essere trovato da lei. Lui voleva che la cosa fosse soltanto tra loro due.
“ FATTI TROVARE, MALEDETTO” urlò e la sua voce rimbombò nella stanza.
Guardò la stanza e gemette. Odiava quel posto.
Era ancora pieno di cose, ma non le aveva mai sentite veramente sue.
Brian aveva sempre avuto il completo monopolio decisionale.
Lui valutava se una cosa era degna di stare in casa, lui decideva se una cosa era abbastanza bella o adatta secondo i suoi canoni.
Non c’ erano foto dei suoi genitori o dei suoi fratelli. Non c’ erano quadri che le piacevano, né parti dell’ arredamento di cui fosse particolarmente orgogliosa.
Nei primi tempi le era sembrata una cosa, quasi, normale.
Gliele dava vinte per compiacerlo e perché non le importava più di tanto, dopo, con il passare del tempo, era diventata la regola.
Lei non aveva voce in capitolo e questo la faceva sentire sempre più stupida o inetta.
Prese una foto appesa alla parete. Erano lei e Brian al mare.
La gettò a terra con forza e osservò il vetro rompersi. La crepa aveva trapassato il volto di Brian, e gli occhi del Brian della foto, continuavano a saettare verso quella rottura.
Li guardò. Come aveva potuto credere a quegli occhi.
La cattiveria e la follia gli si leggeva dentro.
Cominciò a pestarla con forza, godendo di ogni minimo crepitio del vetro.
Poi si spostò. Vide il vaso dove solitamente le faceva trovare i gigli freschi.
Era ormai privo di fiori, ma era pieno di ricordi.
Lo sbattè con violenza contro il muro “ CHE TU SIA MALEDETTO” urlò, con tutta la forza che aveva in gola.
Le lacrime scendevano sulle sue guance.
La rabbia per tutta la sua impotenza, per tutto il suo dolore, cominciò ad invaderla.
Cominciò a prendere qualunque cosa le capitasse tra le mani e a spaccarla con forza.
Il vero amore.
Aveva davvero creduto che l’ amore fosse così ? No, non lo aveva mai creduto.
Quando lei aveva bisogno di essere risollevata, dopo la morte di Rose, Brian l’ aveva soltanto infossata di più.
Le aveva dato ragione, dicendole che era una debole, che non poteva reagire, che aveva bisogno di lui, che sarebbe stata bene solo con lui.
Prese l’ ennesimo soprammobile con le mani e lo frantumò contro il muro.
Non era così l’ amore.
Il vero amore, ti fa’ reagire, non ti permette di scendere in basso, ti dice che devi sopravvivere e a volte ti tratta anche male per spronarti a farcela.
Era quello che aveva fatto Scorpius.
Lily guardò il posacenere che aveva tra le mani. Vetro smerigliato, non le era mai piaciuto. Lo aveva sempre odiato.
Lo lanciò contro il muro, ma in quel momento un forte dolore alla testa, la fece accasciare su se stessa e perdere i sensi.
COMMENTO : OK…NON HO MOLTO DA DIRE…QUESTO E’ UN CAPITOLO DI PREPARAZIONE…NEL PROSSIMO CAPITOLO RIVEDREMO DI NUOVO IL NOSTRO AMATO BRIAN…VI ERA MANCATO ?? NO? IN EFFETTI NEANCHE A ME : )) GRAZIE MILLE DI CUORE A TUTTE LE PERSONE CHE RECENSISCONO E CHE MI SPRONANO CON I LORO COMMENTI A CONTINUARE…SIETE IMPORTANTISSIME PER ME !! OVVERO ICE PRINCESS / ARYELLE / ALWAYS 89 / CESCAPADFOOT/ CE /  CASSIE EDERA / TATA MATTA / ROBY ALADIMPA E FEDE PLUCK 93 !! UN BACIONE A TUTTE !! INOLTRE RINGRAZIO ANCHE CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE !!

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Capitolo 19
*** 18 CAPITOLO ***


Lily storse il naso, infastidita, prima ancora di aprire gli occhi.
Sentiva una leggera pressione sulla guancia. Qualcosa di freddo che sembrava carezzarle la guancia in un movimento ritmico.
Avanti e indietro. Avanti e indietro.
Aprì gli occhi confusa e immediatamente scattò all’ indietro.
Gli occhi neri di Brian erano davanti a lei.
Era accucciato sui talloni e il suo scatto per fuggire da lui, l’ avevano fatto restare ancora con la bacchetta a mezz’ aria. La sua bacchetta.
Lily cercò di respirare. Il suo respiro si era fatto subito affannoso. Spaventato e i suoi occhi non riuscivano ad abbandonare quelli di Brian.
La stava guardando con un espressione derisoria e la cosa non piaceva affatto a Lily.
“ Ti sei svegliata “ disse in una constatazione piuttosto ovvia.
Poche semplici parole ma Lily si sentì tremare fin dentro le ossa.
Lui aveva trovato lei e non il contrario.
Lei si era distratta, distruggendo tutto quello che le capitava a tiro e non portando attenzione a quello che le succedeva intorno e adesso, lui l’ aveva in pugno.
Non sapeva neanche dove fosse.
Cercava di guardarsi attorno e di memorizzare qualsiasi cosa le potesse essere utile, ma niente le sembrava familiare.
“ Finalmente possiamo parlare” le disse con voce tranquilla.
Lily riconosceva benissimo quel tono di voce, sapeva che era solo la calma che precedeva la tempesta e cominciava a sentire la paura invaderla.
Come aveva potuto credere di riuscire ad affrontarlo da sola ?
Solo il sentire la sua voce o il guardare i suoi occhi, la terrorizzava.
Sapeva che avrebbe fatto qualsiasi cosa le avesse chiesto, qualsiasi cosa le permettesse di non soffrire più. Di non patire più la sua ira.
Scorpius aveva ragione.
Aveva cercato di farle capire in mille modi che non doveva affrontarlo, che non era pronta.
Che stava a mala pena rinascendo e che avrebbe avuto bisogno della vicinanza di tutti loro.
Strinse gli occhi forte. Non voleva vedere e forse sperava che tutto sarebbe scomparso insieme alla sua paura.
“ Cos’ hai fatto ai tuoi capelli ?”
Il tocco di Brian su suoi capelli, le fece riaprire gli occhi. Era di nuovo così vicino a lei e la stava toccando.
Lei non voleva sentire il suo tocco. Non voleva sentire le sue mani su di sé.
Non rispose, limitandosi a continuare a guardarlo.
Sperava che in quel modo si scoraggiasse ma invece Brian rise “ Mia, dolce Lily “ disse calcando la parola mia con la voce.
“ Sei ancora tu, credevo di averti persa”  le disse.
Lily si morse l’ interno della guancia fino a sentire la pelle sollevarsi e il sapore del sangue mischiarsi alla saliva.
“ Sono felice che quell’ essere di Malfoy non ti abbia cambiata” continuò e Lily vide la sue labbra distendersi in un ghigno sadico.
Che cosa stava dicendo ?
Dava la colpa a Scorpius? Quando lui, l’ aveva salvata.
Pose i palmi sul pavimento, grattando con le unghie fino a sentire dolore.
Doveva sentire dolore.
Doveva ricordarsi che era viva e che non doveva restare immobile a farsi torturare psicologicamente da lui.
Non era facile.
Fosse stata la ragazza di prima non avrebbe avuto dubbi e avrebbe lottato con le unghie e i denti, ma quei mesi di tortura fisica e psicologica, l’ avevano annientata.
Da quando Scorpius l’ aveva liberata, credeva di essere migliorata, ma adesso che era di nuovo nelle mani di Brian, si era accorta di essere stata soltanto presuntuosa.
Si era accorta che Scorpius aveva ragione. Lei non doveva affrontarlo da sola.
“ Ha osato provare a mettermi contro di te” disse pensieroso “ Dovrei dargli una bella lezione” aggiunse, continuando a seguire il filo dei suoi pensieri.
Lily si sentì invadere dalla rabbia.
Sentì il calore crescerle dentro, fino ad arrivare a farle solleticare gli arti.
Come osava? Come osava parlare di Scorpius e di dargli una lezione ?
La sua mano si mosse prima ancora che il suo cervello, riuscisse a finire il ragionamento.
Il rumore di uno schiaffo non le era mai sembrato così assordante.
Forte. Nitido.
Dritto dentro le sue orecchie.
Sgranò gli occhi vedendo il volto di Brian voltarsi per la potenza che aveva impresso in quello schiaffo.
Mesi di rabbia repressa.
Tutto concentrato in un semplice, banale, schiaffo.
Non fece in tempo neanche a chiedersi che cosa avesse fatto che Brian la sollevò per la maglia e la sbattè contro il muro.
Il colpo le fece uscire il fiato dai polmoni e battere la testa violentemente e Lily dovette strizzare forte gli occhi per riuscire a vedere nitidamente.
“ Come hai osato ?” le chiese.
“ Come hai osato colpirmi ?” chiese ancora.
Era così arrabbiato che il suo volto era rosso e parlando continuava a sputacchiare un po’ di saliva.
Lily lo guardò negli occhi.
“ Tu, stupida” le disse, lanciandola sul pavimento con violenza.
Lily sbattè il braccio, ma cercò di rialzarsi immediatamente.
“ Non ci provare” Brian la prese nuovamente per il maglione e l’ avvicinò al suo viso.
“ Sono stato gentile con te” la minacciò “ ma tu, devi fare quello che ti dico io “
Gentile ? Gentile ?
Solo perché fino ad ora non l’ aveva picchiata ?
Questa sarebbe stata la sua vita ?
Non poteva. Non dopo aver conosciuto l’ amore. Non dopo essere stata di nuovo con Scorpius e aver capito che cosa voleva dire essere uomo.
Era vero, c’ era stato un prima e dopo Brian.
Era vero, tutto era diverso in lei, da quando l’ aveva incontrato.
Era vero l’ aveva annullata fin nel profondo. Cercando di uccidere Lily Potter e di creare il clone che piaceva a lui e con il quale poter fare quello che voleva.
Ma non era più così.
In quei due mesi era cambiate tante cose.
I volti dei suoi genitori si affacciarono nella sua mente. Il volto di Alice, Albus, James.
Il volto di Scorpius.
Tutte persone che avevano cercato di aiutarla. Di farla tornare ad essere se stessa.
Ce l’ avrebbe fatta per loro.
Con una forza che non credeva di avere, gli puntò i gomiti sul petto e spinse fino a fargli perdere l’ equilibrio.
Lo vide cadere all’ indietro e si alzò di scatto, avventandosi su di lui.
Un calcio. Un secondo calcio.
“ Maledetto” solo quella parola in mente.
Maledetto. Era un maledetto. Un bastardo. Un violento. Un manipolatore.
Individuò la sua bacchetta a terra a pochi metri da lui e lo scavalcò per correre a prenderla.
Era così arrabbiata.
Non riusciva a pensare. Le mani le tremavano. Non sapeva neanche lei se sarebbe riuscita a fermarsi o se lo avrebbe ucciso.
Strinse le sue dita intorno alla bacchetta, nello stesso istante in cui una mano si avvolse attorno alla sua caviglia facendola cadere a terra.
Di schiena. Di nuovo.
Ansimò fortemente, cercando di respirare.
Aprì gli occhi e vide Brian sovrastarla.
Aveva il sopracciglio aperto, probabilmente uno dei suoi calci lo aveva raggiunto in volto.
E sicuramente questo lo aveva fatto arrabbiare ancora di più.
I suoi occhi sembravano iniettati di sangue e la rabbia gli stava trasfigurando il volto.
Alzò la mano con la bacchetta, ma un calcio le colpì le costole.
“ Dovevi solo tornare con me” le disse, accompagnando la sua voce al colpo.
Lily si chiuse a riccio. Se lui le avesse preso la bacchetta, lei sarebbe stata morta.
Ma in questo modo non riusciva neanche ad usarla.
Era chiusa come un guscio.
Per proteggersi pancia, viso, seno. Ma la furia di Brian sembrava arrivare ovunque e lei cominciò a sentire dolore dappertutto.
Doveva fare qualcosa.
Doveva riuscire ad uscirne, altrimenti, lui, l’ avrebbe davvero uccisa.
Dopo qualche minuto i colpi si fermarono e si sentì afferrare dalla maglia e rivoltare in posizione supina.
“ Tu mi hai costretto” le disse, avvicinandosi a un millimetro dal suo viso.
Lily continuò a guardarlo, ma senza perdere la presa dalla sua bacchetta.
Si sentiva come in quei film babbani, che piacevano tanto ad Albus, aveva solo un colpo e non poteva sprecarlo.
Se avesse sbagliato mira o fatto un qualsiasi errore, con tutta probabilità, lui le avrebbe spezzato prima la bacchetta e poi le ossa.
Non poteva sbagliare e questo implicava, non perdere mai, il contatto visivo.
“ Rispondimi dannazione” le disse, tirandole uno schiaffo e facendole voltare la testa.
Gli occhi di Lily s’ infuocarono “ cosa vuoi che ti dica?” gli disse, rabbiosa.
Non sapeva neanche lei, da dove stava tirando fuori tutto questo coraggio.
Probabilmente era il coraggio della disperazione. L’ istinto di sopravvivenza.
“ Io, volevo dimostrarti di essere cambiato” le urlò nel viso.
“ Infatti, sei cambiato “ gli disse, ironica.
Lui la scosse più forte “ Se tu fossi venuta con me, fossi tornata con me, non sarebbe successo niente” replicò.
“ Mi hai costretto tu” aggiunse, sbattendola nuovamente contro il pavimento.
Era talmente arrabbiato che ormai la saliva colava dalle sue labbra.
Finalmente Lily lo vide per quello che era. Un animale.
Non era degno di essere paragonato ad un uomo.
Perché neanche l’ uomo più abbietto e vigliacco si comporta così.
Senza riflettere gli sputò nel viso.
Brian sgranò gli occhi spostandosi leggermente all’ indietro e liberandola dal peso del suo corpo.
Il suo viso era quasi spaventato.
Non era abituato a gestire la sua ribellione.
Lei gli aveva sempre concesso tutto. Si era sempre lasciata fare di tutto e quindi non era abituato a combattere.
Lily appoggiò l’ avambraccio sul pavimento, cercando di sollevarsi a sedere.
Vide Brian afferrare la sua bacchetta e trattenne il respiro.
Sentì uno strano calore invaderle il cuore. Era il momento.
“ Sectumsempra”
“ Aufero Spiracolum”
Due voci si accavallarono e due luci scaturirono dalle bacchette.
***
Scorpius si chinò sopra i resti di quello che una volta doveva essere stato un soprammobile.
Si scambiò uno sguardo con Albus.
Quella casa sembrava un campo di battaglia e quello non lasciava spazio a dubbi.
“ Devono aver lottato” disse Albus, raccogliendo l’ ennesimo pezzo di vetro.
Nella sua voce e nei suoi occhi si poteva leggere tutta la paura che aveva in quel momento.
“ Non doveva farlo” disse Scorpius, con voce incolore.
I suoi sentimenti rischiavano di esplodere.
Aveva talmente tanta paura che non sapeva neanche lui come gestirla.
“ Lo so, Scorp, non importa che evidenzi l’ ovvio” gli disse Albus, con una punta di acidità.
Anche lui aveva paura e farli stare in quella stanza, dove tutto sembrava raccontare odio e violenza non li aiutava, riusciva soltanto a far riaffiorare tutte le loro paure.
“ Sto solo dicendo che doveva aspettare noi “ disse Scorpius, poggiando le mani sulle ginocchia per alzarsi in piedi.
“ So anche questo” gli rispose Albus, fissando i suoi occhi in quelli dell’ amico.
“ E se dopo questo mi vuoi dire che in questo momento le potrebbe star facendo di tutto” fece una pausa per prendere fiato “ che potrebbe picchiarla, violentarla o che so ucciderla…” la voce gli si ruppe e chiuse gli occhi per cercare di ricacciare le lacrime.
“ So anche questo” disse in un sospiro e voltando le spalle all’ amico.
Scorpius rabbrividì. Le parole di Albus che gli vorticavano in testa.
Picchiarla. Violentarla. Ucciderla.
Fino a dove poteva arrivare la rabbia di quel viscido verme ?
Le immagini di Lily, la sua Lily, nelle mani di quell’ animale, lo stavano facendo rabbrividire.
Picchiò un pugno contro il muro “ Maledizione” disse con rabbia “ Cosa credi che io non sia preoccupato ?” gli chiese, prendendolo per una spalla e facendolo voltare.
Gli occhi verdi di Albus lo fissarono con altrettanta rabbia “ No, hai ragione non sono preoccupato” disse perdendo un po’ della sua famigerata calma “ sono devastato” ammise, passandosi una mano tra i capelli.
“ Immagino i suoi occhi, la sua paura, mi sembra addirittura di sentire le sue grida” gli confessò “ voglio solo trovarla, proprio come te” ammise.
“ So che sei preoccupato perché è tua sorella, ma per me è l’ amore della mia vita” concluse abbassando gli occhi.
Albus lo guardò aprendo leggermente la bocca in un’ espressione di stupore.
Sapeva che Scorpius era stato molto innamorato di Lily, ma non credeva che fosse, ancora, così innamorato e il fatto che glielo avesse confessato lo rendeva così umano e fragile che provò una grande tenerezza nei confronti del suo amico.
Stava per dirgli che era tutto a posto, che aveva esagerato e che probabilmente erano l’ ansia e la preoccupazione a farlo parlare, quando un Patronus entrò dalla finestra.
Era il gufo di Alice.
Disse un indirizzo e si dissolse in una nuvola di fumo.
Gli occhi grigi di Scorpius incrociarono nuovamente quelli verdi di Albus.
Annuirono e si smaterializzarono.
COMMENTO : RICORDATEVI CHE CON LE MALEDIZIONI SENZA PERDONO SI FINISCE AD AZKABAN : )) SO DI AVERVI LASCIATO VERAMENTE IN UN BRUTTO PUNTO…LILY E’ IN UN GRAN CASINO E ALBUS E SCORPIUS SONO UN ATTIMINO IN ROTTA,  MA SPERO CHE CMQ IL CAPITOLO VI SIA PIACIUTO !! MI PIACEREBBE RICEVERE LE VOSTRE OPINIONI DI LETTORI SILENZIOSI O ANCHE LE VOSTRE INFAMATE…VA BENE LO STESSO ; )) RINGRAZIO LE RAGAZZE CHE LO FANNO SEMPRE OVVERO ICEPRINCESS/ ALWAYS 89/ ARYELLE / CESCAPADFOOT / CASSIE EDERA  E ROBY ALADIMPA !! SPERO MI FARETE SAPERE ANCHE STAVOLTA !! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE !!

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Capitolo 20
*** 19 CAPITOLO ***


Lily strinse gli occhi e alzò contemporaneamente la bacchetta per effettuare un incantesimo scudo.
Stava usando la magia oscura.
Da quando era riuscita a tornare in sé, aveva sempre creduto che a Brian non importasse niente di lei.
Invece era in errore. Di nuovo.
Brian la odiava e probabilmente, se avesse potuto, l’ avrebbe uccisa.
L’ incantesimo s’ infranse contro il suo scudo, nell’ esatto momento in cui il suo, s’ infranse contro il muro.
Si era spostato. Aveva sbagliato.
Adesso doveva alzarsi e fuggire subito.
Fuggire prima che lui la raggiungesse.
Fuggire prima che usasse la sua forza per strapparle la bacchetta dalle dita e per sopraffarla di nuovo.
Si alzò in piedi tenendosi il fianco.
Il dolore alle costole era così acuto che le toglieva quasi il respiro.
“ MALEDETTA BASTARDA” urlò Brian, alzandosi a sua volta.
“ HAI ROVINATO LA MIA VITA” le disse ancora.
Lily si morse il labbro cercando di non rispondere alla provocazione.
Lei gli aveva rovinato la vita ? e come ?
Smettendo di farsi usare come sacco da Boxe ?
E la sua vita?
Lei che non sarebbe mai più tornata quella di prima ?
Come avrebbe potuto fidarsi fino in fondo di una persona?
Il tuo compagno. La persona a cui doni la più cieca fiducia. La persona in cui riversi tutti i tuoi sentimenti, non dovrebbe mai farti una cosa del genere.
Cercò di concentrarsi per procedere alla materializzazione.
Avrebbe dato le nuove indicazioni a suo padre, ma non poteva restare.
Non poteva rischiare di farsi uccidere.
“ MORIRAI” le urlò ancora Brian, alzando la bacchetta verso di lei.
Morirai. C’ era stato un periodo in cui non avrebbe voluto altro che questo.
Ma adesso tutto era diverso.
Scorpius l’ aveva cambiata. Era riuscito a toglierla dal tunnel in cui era entrata e adesso, Lily, sapeva che voleva vivere.
Si fermò alzando di nuovo lo scudo e guardandolo negli occhi.
Era impaurita. Terrorizzata. Ma non voleva darglielo a vedere.
Voleva cercare di mostrarsi senza paura e forse, in quel momento, lui, avrebbe avuto paura di lei.
“ No. Tu sei finito” gli disse, con un sorriso di scherno.
Brian emise un verso pieno di rabbia e le scagliò contro un incantesimo.
Lily indietreggiò leggermente, tenendo sempre saldo lo scudo davanti a sé.
“ Ucciderò tutti” minacciò Brian pieno di sé.
“ A cominciare dal tuo famoso paparino, per concludere con il tuo nuovo fidanzatino”
La rabbia le percorse il corpo a quelle parole.
Osava ancora minacciarla?
Suo padre. Scorpius.
Le sue dita erano informicolate mentre cercava di tenere la concentrazione per non annullare lo scudo e saltargli addosso.
“ Sarà colpa tua, proprio come è stata colpa tua, per Rose” le disse con un ghigno sadico.
La sua mente si abbuiò e non riuscì a contenere la rabbia.
Se fosse riuscita a restare razionale, avrebbe saputo che farlo, era un suicidio.
Se avesse pensato, avrebbe capito che, la stava provocando.
Se avesse riflettuto, sarebbe arrivata alla conclusione, che stava soltanto facendo il suo gioco.
Ma non si permise di essere razionale, né di pensarci o rifletterci.
Fu un attimo. Un istinto.
Annullò lo scudo nello stesso istante in cui Brian nominò Rose con quella luce di cattiveria negli occhi e si scagliò contro di lui.
Riuscì a prenderlo di sorpresa. Probabilmente, lui, non si era aspettato una reazione così immediata e cadde all’ indietro, battendo la testa contro il pavimento.
Lo stordimento che gli provocò la caduta, permise a Lily di avere un vantaggio momentaneo su di lui.
Ma fu solo momentaneo.
Lui ribaltò le posizioni e la schiacciò sotto il suo corpo, bloccandole ogni movimento.
“ Adesso ?” le chiese, mettendo il suo avambraccio a premere sul suo collo.
I loro respiri affannosi erano vicinissimi.
Lily cercò di spostare il viso, ma lui le girò il volto verso di lui.
Voleva che lo guardasse negli occhi, che guardasse i suoi occhi folli che le percorrevano il viso.
“ Adesso non ti senti più tanto forte, vero ?” le chiese, accarezzandole il volto e scendendo con la mano sul suo collo.
Lily non riusciva neanche più a deglutire né a parlare,  il suo braccio le stava impedendo qualsiasi movimento.
“ Così bella e così stupida” affermò “ basta parlare della tua amata cuginetta, vero ?”
Ancora Rose ?
Come osava anche solo nominarla?
Lily cercò di usare tutta la rabbia che provava per liberarsi dalla stretta, ma non ce la faceva.
“ Era così semplice” le disse.
Lily, sentì il suo respiro farsi sempre più difficoltoso.
Cercò di far leva sui suoi reni, per spostarlo, ma una fitta lancinante alle costole la fece urlare.
“ Hai sempre desiderato morire al posto suo, vero ? ” le chiese, spostando il braccio e sostituendolo con la mano.
Lily scalciò sgranando gli occhi, appena le furono chiare le sue intenzioni.
Non poteva farlo.
Cominciò a muoversi convulsamente, cercando di gridare di spostare le sue mani dal suo collo.
Doveva liberarsi.
Ma più si muoveva e si contorceva e più Brian sembrava felice e soddisfatto.
“ Eravamo felici” concluse, cominciando a stringere.
Lily lo guardò terrorizzata.
La stava strangolando.
L’ aria non le arrivava più nei polmoni.
Riuscì finalmente ad arrivare con la mano sulla sua.
Gli artigliò il polso, graffiandolo e cercando di spostarlo. Ma sembrava impossibile.
Era troppo forte.
Sentiva l’ aria cominciare a mancarle. Il suo corpo smettere di lottare e arrendersi. La sua mente cominciare a risentire della carenza di ossigeno.
Era confusa.
Non sapeva neanche più che cosa doveva fare.
Cercava di muovere le mani, di arrivare al suo viso, ma queste andavano a vuoto e non afferravano niente.
Piegò le gambe, per cercare di spostarsi ma non ce la faceva.
La forza era sempre meno.
L’ ossigeno, era sempre meno.
Nella sua mente apparvero gli occhi di Scorpius e poi più niente.
***
Scorpius fu il primo a materializzarsi dentro la casa.
Non riuscì neanche a guardarsi intorno e capire dove si trovava che delle voci e dei corpi attrassero la sua attenzione.
Il suo cuore si fermò per un attimo.
Vide la sagoma di Brian, concitata e agitata e anche se non riusciva a vedere cosa stava facendo, sapeva chi c’ era sotto di lui. Sovrastato dal suo corpo.
Sentiva solo dei versi gutturali e non la sua voce e la cosa lo fece inorridire.
Sentì il rumore della smaterializzazione ma non attese.
Si precipitò da Brian e lo afferrò per il collo del maglione, usando una tale forza che udì il rumore di uno strappo.
Fece in tempo a vedere gli occhi di Lily chiudersi e fu invaso da un furore folle.
Non poteva essere morta.
Non poteva o lui, sarebbe morto con lei.
Lo scaraventò a terra e senza neanche dirgli niente cominciò a riempirlo di calci.
Lui piagnucolava qualcosa e cercava di proteggersi ma a Scorpius non importava.
Aveva toccato Lily. Ancora.
Le sue sudice mani l’ aveva percossa. Di nuovo, fino a sopraffarla, fino ad ucciderla.
Tirò fuori la bacchetta e con un incantesimo fece letteralmente volare il corpo accucciato di Brian contro il muro.
Lui non accennò neanche ad alzarsi, ma Scorpius non voleva smettere, ormai sentiva la sua rabbia fuori controllo.
Sentiva il respiro uscire a blocchi, come se fosse bloccato nei suoi polmoni e faticasse per trovare l' uscita.
Non riusciva neanche a vedere nitidamente.
Gli occhi erano offuscati e davanti a lui, solo il volto pallido di Lily e i suoi occhi che si chiudevano.
Mormorò un altro incantesimo e il corpo, ormai inerme di Brian, fu scaraventato contro il muro opposto.
Scorpius non riusciva neanche a parlare.
Se avesse provato ad inveire contro di lui, probabilmente avrebbe urlato e gridato tutto il dolore che provava in quel momento.
Che razza di uomo era?
Un uomo grande e grosso che se la prendeva con una ragazza che era la metà di lui.
Che soddisfazione aveva provato ?
Che razza di vigliacco era?
La rabbia era sempre più prepotente in lui e probabilmente lo avrebbe ucciso davvero, se due braccia,  non gli avessero cinto la vita per allontanarlo.
“ LASCIAMI” urlò, anche se non sapeva chi lo stava trattenendo.
Voleva ucciderlo. Voleva mettere fine a questa storia per sempre.
“ Scorpius” la voce di suo padre lo fece sussultare.
Non si era accorto che erano arrivati tutti.
“ E’ viva” gli disse, fu quasi un sussurro nel suo orecchio, ma riuscì a placare la sua rabbia.
Si voltò di scatto verso Lily e la vide con gli occhi aperti.
Si voltò di nuovo verso suo padre e lui sorrise cercando di comunicargli con gli occhi che era vero. Che non aveva le allucinazioni.
La figura di suo padre era sfocata e Scorpius capì che erano le lacrime che stavano riempiendo i suoi occhi.
Si asciugò le lacrime.
Non si era neanche accorto di aver cominciato a piangere, ma averla creduta morta era stato davvero troppo per lui.
Si  voltò di nuovo verso di lei.
Aveva una mano sul collo e i lividi si stavano già formano sul suo volto e sul collo, dove quel verme aveva stretto la sua presa, ma era viva.
Sentì il cuore riprendere a battere mentre i loro occhi si incrociavano.
“ Sto bene” disse rivolta ad Albus che la stava aiutando a mettersi in piedi.
Era quasi afona, sicuramente per colpa dello strangolamento e si reggeva in piedi a stento, ma parlava ed i suoi occhi erano vivi.
Si liberò delle braccia di suo padre e corse verso di lei.
Senza ragionare. In quel momento, non gli importava di niente.
Non gli importava del fatto che fosse stata incosciente. Che non lo avesse ascoltato o quello che aveva rischiato andando da sola da quel maledetto.
Gli importava solo il fatto che lei era viva.
La prese tra le braccia e la strinse forte a sé.
Beandosi di quell’ abbraccio, inspirando il profumo della sua pelle e godendo del fatto che potesse ancora stringerla.
Quando in quei minuti l’ aveva creduta morta, tutto era morto dentro di lui.
Era sicuro che non sarebbe più riuscito a sentire niente, a parlare, a vivere.
Tutto sembrava morto con lei.
Invece era viva. Era in piedi.
Dolorante, ferita, ma tra le sue braccia.
“ Sei viva” le disse alzandole il viso “ stupida incosciente, sei viva” ripetè, posandole un bacio sulle labbra.
Lily si sentì bene. Protetta. Sicura.
Non riusciva neanche a parlare o a piangere, era totalmente scioccata, ma sentire le braccia di Scorpius attorno a sé ed il suo calore, la stavano facendo sentire di nuovo viva.
“ Hai lasciato qualche pezzo intero di quel verme? ” chiese James ironico, gettando un’ occhiata di disprezzo verso Brian.
Scorpius scosse le spalle.
Non gli importava.
Non gli interessava più. Adesso voleva soltanto poter stringere Lily.
Poter stare finalmente con lei.
Poter parlare e chiarire tutto.
Poter essere finalmente liberi.
Harry si avvicinò al corpo di Brian, ancora riverso sul pavimento e privo di qualsiasi reazione.
Lo toccò con la punta della scarpa e guardò Draco “ potresti ammanettare questo stronzo?” gli chiese, dandogli le spalle.
“ Mi fa’ schifo anche solo toccarlo” sentenziò.
Draco ghignò “ certo, Potter” disse afferrando la sua bacchetta e mormorando un Incarceramus.
“ Tanto hai sempre fatto fare il lavoro sporco agli altri” gli disse, ironico.
Harry sbuffò “ Scusa principino, non vorrei ti sporcassi le mani” gli rispose con altrettanta ironia.
Scorpius e Lily si guardarono con un sorriso.
Per fortuna i loro padri riuscivano sempre a stemperare l’ ambiente.
“ Comunque è vivo” disse Draco, dopo essersi chinato su Brian e avergli tastato il collo, in cerca di un battito.
Lo girò completamente e lo guardò “ anche se…”
S’ interruppe. Stava per dire che era davvero ridotto male, ma incrociò lo sguardo del figlio e spostò lo sguardo su Lily.
Sì, probabilmente lui era ridotto male, ma si era scontrato con un ragazzo della sua stazza.
Lily invece era stata prevaricata da un vigliacco che si era approfittato della sua superiorità fisica.
Sorrise verso Lily.
Non in maniera ironica. Non in maniera sarcastica o patetica, solo un sorriso sincero.
“ Lo porto al San Mungo, spero che sopravviva” disse “ voglio proprio vedere questo essere ad Azkaban” concluse.
COMMENTO : BUON NATALE IN RITARDO !! BUON FINE ANNO A TUTTI E MIGLIOR PRINCIPO !! MI SCUSO PER IL RITARDO PERO’ COME AVRETE CAPITO SIAMO QUASI ALLA FINE E QUINDI LE COSE SI COMPLICANO SOPRATTUTTO PERCHE’ SONO INDECISA SU UNA COSA ; )) MA VI PROMETTO CMQ CHE IN UN MODO O NELL’ ALTRO NEL PROSSIMO CAPITOLO CAPIRETE DI PIU’ SU BRIAN E VERRANNO SPIEGATE ANCHE LE COSE IRRISOLTE !! SPERO CHE COMUNQUE QUESTO CAPITOLO VI SIA PIACIUTO…A ME INSOMMA…NON VOLEVA VENIRMI FUORI COME VOLEVO IO E VABBE’…CMQ SE VOLETE LASCIARMI UNA RECENSIONE COME REGALO DI NATALE IN RITARDO O DI BUON ANNO IN ANTICIPO IO NE SAREI FELICISSIMA !! RINGRAZIO LE RAGAZZE CHE RECENSISCONO SEMPRE OVVERO ICEPRINCESS / ALWAYS 89 / ARIB / ARYELLE / CESCAPADFOOT / CASSIE EDERA / CE / MALANDRINA ACQUISITA / ROBY ALADIMPA E TATA MATTA !! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE !!

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Capitolo 21
*** 20 CAPITOLO ***


Lily.
Brian si risvegliò in un letto di ospedale.
Non sapeva neanche quanto tempo era passato, ma aveva solo quel pensiero in testa.
Lily Potter. Non voleva averla persa per sempre.
Era buio e la stanza era immersa nell’ oscurità, ma gli sembrava di avere i suoi occhi davanti a sé.
I suoi occhi castani, così lucidi, nel momento in cui stava cercando di toglierle la vita.
Folle. Questo gli aveva detto.
Ma lui non era folle, era solo innamorato.
Lei doveva essere sua e lo sarebbe stata.
Aveva fatto degli errori. Si era fatto sopraffare di nuovo dalla rabbia.
Ma le avrebbe spiegato tutto e questa volta avrebbe capito.
Guardò meglio l’ interno della stanza, ma non riusciva davvero a vedere niente.
Solo una piccola luce, posta sopra la porta, illuminava la stanza, quel tanto che bastava per vedere che oltre al letto dove era disteso, c’ erano un piccolo armadio ed un tavolino.
Guardò fuori dalla finestra. Il paesaggio sembrava quasi tetro, spettrale.
Gli alberi si distinguevano a malapena tra il buio e la nebbia.
Si tirò su, mettendosi a sedere.
Sentiva ancora dolore dove quel maledetto di Malfoy l’ aveva colpito.
Riusciva a ricordare soltanto che aveva perso la testa.
Gli occhi di Lily, mentre stava cercando di ucciderla, gli apparvero di nuovo nella testa.
Sospirò. Aveva ragione lei. Aveva dei seri problemi con la gestione della sua rabbia.
Una parola. Un gesto e tutto si oscurava davanti a lui, rendendo Lily la sua vittima.
Era riuscito solo a farle del male, ma non riusciva a provare pietà, anzi più continuava a pensarci e più la rabbia cominciava a fluire nelle sue vene.
Lo rendeva quasi come un assetato e sapeva che la sua sete poteva essere placata solo con la vendetta.
Lei avrebbe capito ne era sicuro. Avrebbe capito o lui non le avrebbe lasciato alternativa.
Sorrise dentro di sé.
Non era uno stupido. Sapeva che nessuno avrebbe lasciato solo, l’ uomo che aveva provato ad uccidere la figlia dell’ eroe del mondo magico.
Probabilmente fuori dalla sua porta c’ erano uno stuolo di Auror, pronti ad arrestarlo e portarlo ad Azkaban per molto tempo.
Non avrebbero vinto.
Non lo avrebbero separato da lei.
Lei che sembrava così dolce e remissiva e che invece si era opposta a lui.
Lasciandolo solo. Lasciandolo per sempre.
Gli aveva rovinato la vita. Aveva preferito Malfoy e le sue lusinghe a lui.
Aveva preferito il figlio di un Mangiamorte a lui, un semplice commesso.
Forse non era abbastanza in vista per lei.
Forse lei voleva di più e lui non era abbastanza.
Strinse i pugni, cercando di moderare la rabbia.
Doveva attendere l’ occasione giusta. Il suo momento di vendetta sarebbe arrivato.
Si distese di nuovo sul letto e aspettò.
Qualcuno sarebbe venuto a visitarlo o perlomeno, a vedere se era ancora vivo.
Ricadde sul cuscino e si scoprì dal lenzuolo.
La rabbia lo stava accendendo come un fuoco.
Tutti erano rimasti a guardare Scorpius Malfoy che lo picchiava, che lo usava come uno sfogo e nessuno aveva fatto niente.
Tutti avrebbero pagato. Nessuno escluso e poi si sarebbe ripreso ciò che era suo.
Sentì la porta aprirsi e la luce si accese accecandolo per un attimo.
Chiuse gli occhi e si voltò di scatto, per cercare di mascherare il suo respiro irregolare per la furia che lo stava invadendo.
“ Quindi è il quarto giorno” disse una voce maschile, sembrava una voce piuttosto giovane.
“ Quattro giorni e nessuna reazione” disse un’ altra voce.
Era anche questa, una voce maschile, ma il suo tono era più grave, sembrava appartenere ad un uomo adulto.
Vide una luce illuminare il suo corpo e poi sentì di nuovo quelle voci.
“ I parametri si stanno ristabilendo” disse il più adulto dei due.
Brian sentì qualcosa che veniva appoggiato e poi le mani dell’ uomo gli tastarono il braccio e la gamba.
“ Le fratture sembrano essersi risanate” sentenziò, subito dopo.
“ Certo che gliene ha date di santa ragione” disse il più giovane e sembrava divertito.
“ Michael” lo riprese l’ altro.
“ Sei un Guaritore e non un giudice” lo rimproverò con la voce di chi sta tenendo una lezione.
“ Certo…ma…non è esattamente un povero uomo aggredito” si difese l’ altro, leggermente mortificato.
“ Per noi è comunque un pover’ uomo aggredito” lo rimproverò ancora.
“ Anche se… quando lo avremo rimesso in sesto, spero che gli Auror che lo sbatteranno ad Azkaban, perdano la chiave della cella in cui verrà messo” aggiunse divertito.
Il ragazzo più giovane si fece scappare uno sbuffo divertito ed uscirono chiudendosi la porta alle spalle.
Brian aveva seriamente creduto di non riuscire a farcela.
Aveva rischiato di aggredire quei due medici.
Chi cavolo credevano di essere ?
Come potevano parlare di lui così ?
Lui amava Lily. Lui l’ aveva salvata.
Loro non sapevano in quali condizioni era quando lui si era innamorato di lei.
Non sapevano niente di lui.
Sì, ogni tanto la rabbia lo rendeva violento, ma era un prezzo da pagare e Lily avrebbe capito.
Le avrebbe spiegato che se era ancora viva, lo doveva a lui.
Si girò di nuovo e sgranò gli occhi.
Sul comodino vicino al suo letto, c’ era una bacchetta.
Stupidi e ingenui.
Lo avevano sottovalutato.
Era la storia della sua vita. Era sempre stato sottovalutato, nessuno lo aveva mai considerato abbastanza.
A parte Lily.
Solo lei, lo aveva considerato e lo aveva amato incondizionatamente.
Almeno, fino a quando Malfoy, non aveva rovinato tutto.
Prese la bacchetta tra le mani e se la rigirò contemplandola.
Doveva essere la bacchetta di quel Guaritore. Quello più anziano.
Quello che aveva detto che stava meglio, che le sue fratture erano guarite.
Un sorriso perfido gli increspò le labbra.
Guardò la finestra. Aveva delle sbarre, ma non sarebbero state un problema per lui.
Non adesso che aveva una bacchetta.
Si concentrò per trasformarsi.
Ma prima che potesse farlo, un urlo assordante invase la camera e la bacchetta tra le sue dita cominciò a scottare.
Lasciò la presa, tappandosi d’ istinto le orecchie.
L’ urlo non era ancora cessato, quando la porta si aprì.
Si voltò di scatto verso la porta e vide due occhi verdi e pieni di rabbia, trafiggerlo fin dentro l’ anima.
Harry Potter.
Accanto a lui c’ era James Potter, suo figlio.
“ Fermatelo” disse con la supplica nella voce.
James sbuffò “ per chi ?” chiese “ per te ?” chiese ancora sarcastico.
“ Questa è l’ evoluzione dell’ Incanto Gnaulante” spiegò James “ fastidioso vero?” gli chiese.
Brian credeva che gli sarebbero saltati addosso, che lo avrebbero aggredito, approfittando della confusione del momento.
Invece si sbagliava.
Gli occhi di entrambi sembravano volerlo uccidere, ma nessuno dei due mosse un passo verso di lui.
Harry alzò la bacchetta e con un incantesimo, non verbale, fece apparire delle manette magiche che gli circondarono i polsi.
Brian si scosse e si alzò in piedi per scagliarsi contro di loro.
Ma fece in tempo a fare appena due passi prima che con un altro colpo di bacchetta, gli bloccassero anche le gambe, facendolo cadere riverso sul pavimento.
“ Credevi davvero che non sapessimo del tuo segreto ?” gli chiese Harry e dalla sua voce trapelava tutto il suo disprezzo per lui.
“ Credevi davvero che ti avremmo lasciato agire indisturbato e che non saresti stato controllato ?” chiese ancora, agitando la bacchetta e fermando finalmente quel fracasso infernale.
Brian alzò il viso. Si sentiva come un animale in gabbia e i suoi occhi erano pieni di furia e rabbia.
“ Mia figlia ha capito che eri uno schifoso Animagus, dopo il tuo attacco a Scorpius” gli spiegò.
Brian emise dei versi di rabbia.
Lily. Lo aveva tradito di nuovo.
Aveva capito tutto e lo aveva raccontato. Condannandolo ad una vita in prigione.
“ MALEDETTA” urlò “ MALEDETTA STRONZA” urlò ancora, contorcendosi.
James scattò verso di lui, ma Harry lo fermò con una mano.
Con calma si avvicinò a lui “ Silencio” disse Harry e improvvisamente Brian sentì la sua voce, venire a mancargli.
Harry mosse ancora un passo verso di lui “ Un topo” gli disse, guardandolo dall’ alto “ Uno schifoso topo”
Harry strinse i pugni.
Un topo aveva rovinato la vita di sua figlia, proprio come un topo aveva rovinato la sua.
“ Meriteresti di morire” continuò, rivoltandolo con un piede.
Adesso sembrava davvero troneggiare su di lui.
Brian era disteso sulla schiena e si contorceva ancora.
Harry era impazzito ?  Voleva ucciderlo ? lui non voleva morire.
Si voltò verso James sperando in un suo aiuto, ma lo sguardo che vide nel suo ex cognato, gli fece gelare il sangue nelle vene.
Quando vide Harry puntare di nuovo la bacchetta su di lui, cominciò a muoversi ancora più forte “ non puoi” disse, e capì che gli aveva restituito la voce.
Perché ? Voleva sentirlo supplicare ?
“ Sei un Auror” si oppose e la sua voce era rotta dal pianto.
Harry si chinò su di lui e lo fermò ponendogli una mano sul petto, mentre con l’ altra alzò la sua bacchetta e la puntò contro il suo collo.
“ In questo momento non sono un Auror” disse e la sua voce era fredda e determinata.
“ In questo momento sono un padre” continuò premendo la punta della sua bacchetta contro il suo collo.
Harry poteva sentire la rabbia percorrergli la pelle e solleticargliela come piccole gocce di sudore.
Avere il verme che aveva giocato con sua figlia, maltrattandola, picchiandola e quasi uccidendola ad un centimetro da lui, gli stava offuscando la mente.
“ Vedi cosa succede ad avere la vita di una persona in mano?” gli chiese Harry, godendo del suo respiro affannoso e impaurito.
“ Potrei ucciderti, qua, adesso” sentenziò semplicemente.
Brian cominciò a piagnucolare, non riuscendo più a gestire la sua paura“ Non puoi…tu…tu sei il bene” disse impaurito.
Harry emise una mezza risata, ma decise di alzarsi, prima di arrivare a fare, davvero, qualcosa di cui si sarebbe pentito e che avrebbe sporcato la sua coscienza per sempre.
“ Non esistono persone totalmente buone o totalmente cattive. E’ una lezione che dovresti imparare” gli disse sarcastico.
La luce negli occhi di Harry spaventò Brian che ricominciò a muoversi convulsamente.
Come se volesse scappare. Come se legato in quel modo, mani e piedi, ne avesse effettivamente qualche possibilità.
Harry gli mise un piede sul petto, bloccandogli i movimenti “ Lily si è fidata di te, ha messo il suo cuore e la sua anima nelle tue mani e tu li hai calpestati” gli disse, con rabbia “ ed io dovrei provare pena per te?” gli chiese rabbioso.
Ma Harry sapeva che non avrebbe potuto ucciderlo.
Per quanto lo odiasse con ogni fibra del suo essere, il suo lato oscuro non riusciva a prendere il sopravvento sulla luce.
“ Ma non morirai” disse distogliendo finalmente la bacchetta.
“ Finirai ad Azkaban” gli disse con voce ironica “ e non credo che ne uscirai molto presto, con tutti i tuoi capi d’ accusa, compreso l’ essere un Animagus non autorizzato” concluse, strusciando la suola, contro la sua maglia e togliendo il piede da lui.
Gli diede le spalle e tornò verso la porta.
Appoggiò la mano sulla maniglia e si voltò verso di lui “ Ci vediamo al processo, pezzo di  merda” disse, mettendo una mano sulla spalla a James e conducendolo fuori.
Brian restò lì a contorcersi, cercando una via di uscita.
La rabbia che aveva visto negli occhi di James Potter, nonostante non avesse mosso un passo verso di lui, era pari se non superiore alla rabbia di Harry Potter.
Non avrebbe avuto scampo. Non avrebbe avuto Lily.
Non avrebbe più visto il sole per molto tempo.
Era finita. Lui era finito.
Si raggomitolò su se stesso e per la prima volta pianse.
COMMENTO : OK SO CHE SONO IN RITARDO E SO CHE NON SI VEDONO I NOSTRI AMATI LILY E SCORPIUS…MA C’ ERANO ALCUNE COSE DA SPIEGARE E CREDO DI AVERLO FATTO !! SPERO VI SIANO PIACIUTE E CHE MI FARETE SAPERE !! AGGIORNERO’ PRESTO CON IL CAPITOLO SUI NOSTRI BENIAMINI !! RINGRAZIO COME SEMPRE LE PERSONE CHE MI INCORAGGIANO CON QUESTA STORIA OVVERO ICEPRINCESS / CESCAPADFOOT / ALWAYS 89 / ARYELLE / TELYN / TATAMATTA /ROBY ALADIMPA / NEW MALANDRINA / CASSIE EDERA  E CE !! INOLTRE RINGRAZIO LE PERSONE CHE MI HANNO AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE A TUTTE !!

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Capitolo 22
*** 21 CAPITOLO ***


“La vita non è che una lunga corsa ad ostacoli, dove non ti puoi ritirare ma solo correre con chi ti ama accanto a te “ Io ci sarò 883

Lily si alzò dal letto.
Era sola, una cosa veramente rara negli ultimi giorni, visto che i suoi parenti non l’ avevano mai lasciata.
Ma adesso suo padre se ne era dovuto andare, un’ emergenza davvero importante, le aveva detto, e l’ aveva lasciata sola.
Detestava quel silenzio, le permetteva di pensare e di ricordare tutto quello che era successo, ma allo stesso momento era quello che voleva.
Un attimo di calma, senza nessuno intorno, che le permesse di riflettere.
Anche se ogni volta che chiudeva gli occhi, le sembrava di rivivere tutto, scena per scena e non era quello che voleva.
Non resistette più e si alzò in piedi.
La sua camminata non era ancora del tutto stabile, ma nonostante tutto, poteva dire di sentirsi abbastanza bene.
Entrò in bagno. Avrebbe potuto dimenticarsi tutto.
Dimenticare gli ultimi due anni. Dimenticare che Rose era morta e tutto quello che aveva comportato.
Dimenticare di non aver perso gli ultimi anni della sua vita a lottare con le unghie e con i denti per riconquistare la sua dignità. La sua libertà. La sua vita.
Ma non poteva più piangere se stessa.
Doveva cambiare e non pensare a cosa sarebbe potuto succedere se le sue scelte fossero state diverse.
Si specchiò, passandosi lentamente una mano sul collo.
Poteva distinguere nitidamente le impronte violacee delle dita di Brian.
Si era fatta curare completamente.
Si era fatta curare tutto, ma non quello.
Sarebbero guariti piano piano alla Babbana.
Forse era strano, forse era da pazzi, come avevano pensato tutti, dopo il suo rifiuto di farsi curare quei semplici ematomi.
Ma lei voleva ricordare chi era stata.
Voleva pensare quanto era andata vicino a morire e quanto avesse desiderato vivere.
Forse l’ avrebbero capita o forse no, ma in quel momento Lily, aveva bisogno di ricomporre la sua vita.
Pezzo per pezzo.
“ Ehy “ la voce di Albus, accompagnata da un colpo alla porta preannunciò il suo arrivo.
Lily si sollevò dritta e si voltò verso la porta.
“ Come stai sorellina ?” le chiese, stringendola in un forte abbraccio.
Lily rise leggermente “ starei meglio se non mi stritolassi le ossa, ogni volta che mi vedi” lo rimproverò scherzosa.
Albus si staccò da lei e la guardò “ sembri star meglio” disse, non prima di aver gettato un’ occhiata al suo collo con una smorfia.
Lily annuì “ sì sto ricominciando da capo” gli disse, cercando di sorridere.
Albus le sorrise di rimando “ e non credi sia arrivato il  momento di chiamare Scorpius ?” le chiese.
Scorpius.
Lo sguardo di Lily si fece triste “ non so…se ancora…io…”
Si contorse nervosamente le mani sotto lo sguardo del fratello, poi prese un respiro ed uscì dal bagno.
“ Lily” la richiamò lui.
Lily si bloccò sul posto.
La verità era che non ne aveva il coraggio.
Quando lui le aveva salvato la vita, lei era corsa tra le sue braccia, ne aveva tratto conforto e protezione, ma subito dopo era arrivata la realtà.
La realtà di quello che era successo. La realtà di quello che provava per lui.
Era come se improvvisamente il suo cuore fosse esploso, aprendosi nel suo corpo e mettendola davanti ai suoi sentimenti.
Lo amava.
Lo amava perdutamente e sapeva che lui avrebbe potuto fare o dire qualsiasi cosa e lei sarebbe stata comunque perduta.
Forse in realtà non aveva, neanche, mai smesso di amarlo.
Forse lo aveva amato ogni giorno, restando soltanto in attesa.
In attesa di lui.
Ma lei non poteva di nuovo donarsi anima e corpo ad un uomo.
Lei doveva restare se stessa. Doveva prima capire se stessa e quando fosse arrivata ad una soluzione, probabilmente sarebbe stata di nuovo pronta per lui.
“ Ho da fare, Al “ disse al fratello, prendendo una maglia da sopra il letto e riponendola dentro l’ armadio “ il processo e tutto il resto…” continuò vaga.
“ Chiama ogni giorno” la voce di Albus la fece congelare nell’ atto di riporre la maglia.
Chiamava ogni giorno. Chiamava per lei.
Lily sospirò. Da quando aveva preso la decisione di non volerlo più vedere, improvvisamente, tutta la sua famiglia sembrava essere diventata sua fan.
Alice, Albus, suo padre, sua madre. Una volta anche James aveva provato a chiederle il perché.
E questo rendeva a Lily tutto più difficoltoso.
Doveva già combattere contro se stessa, perché le mancava più dell’ aria, perché nonostante tutti fossero sempre intorno a lei, non riusciva a sentirsi bene e protetta, perché le sembrava che le mancasse una parte di sé.
Ma era proprio questo a spaventarla.
Non voleva più ridursi a perdere se stessa per un uomo.
“ Non capisce perché tu non voglia vederlo, si chiede se ancora non gli hai perdonato il fatto che ti abbia lasciato, si chiede se lo incolpi per quello che è successo”
Se incolpava lui ? Alla fine, lui, l’ aveva salvata.
Lily emise una piccola risata, cercando di risultare naturale, ma sembrò talmente isterica che Albus la guardò scuotendo la testa.
“ Stai facendo del male a te stessa e a lui” le disse semplicemente.
Lily prese un respiro “ Per favore, Albus” gli disse di rimando.
Albus prese il fatto che lei lo chiamasse con il suo nome intero, come un segnale di pericolo ed alzò le mani in segno di resa.
“ So che per te è difficile perdonarlo…”
“ Non è questo” si oppose Lily.
Albus aggrottò le sopracciglia “ e che cos’ è allora? “ le chiese stupito “ non lo ami ?” le chiese a bruciapelo.
Lily deglutì, sentendo la saliva mancarle, ma non rispose.
“ Capisco” disse Albus, avviandosi alla porta della sua camera.
Afferrò la maniglia e si voltò verso di lei.
“ Ti ho visto in questi giorni, Lily “ le disse “ ti ho visto spalancare gli occhi ogni volta che arrivava qualcuno e restare delusa quando poi non era lui, ti ho visto guardare fuori dalla finestra ogni momento, nella speranza di vederlo arrivare”
Lily abbassò gli occhi colpevole.
“ Lui non tornerà, non dopo che gli hai detto che non lo vuoi più vedere, non dopo tutto quello che hai passato per colpa della prepotenza di un uomo” continuò “ Probabilmente continuerà a chiamare ogni giorno, a chiedere di te, senza volere che ti chiami, ma è un Serpeverde e non tornerà se non gli dimostri che lo vuoi accanto” concluse.
“ Non voglio essere più un guscio vuoto” ribattè Lily, con un filo di voce.
“ Allora non esserlo” disse semplicemente, Albus, prima di uscire dalla stanza.
Lily sentì le lacrime invaderle gli occhi.
Stava forse cercando la felicità nel modo sbagliato ?
Sarebbe stato davvero un errore fidarsi di Scorpius ? Fidarsi di nuovo di un uomo ?
Un uomo che le era stato accanto e che l’ aveva protetta e amata?
Appoggiò la fronte contro la porta e respirò a fondo cercando di calmarsi.
Si stava di nuovo chiudendo in se stessa. In un’ altra maniera.
Con altri motivi, ma stava di nuovo chiudendo fuori tutti gli altri e la sua felicità.
Era davvero quello che voleva?
***
“ Dove vai ?”
Lily stava ancora scendendo le scale e non si era accorta di sua madre e di Alice che erano sul divano a scegliere tutine e lenzuolini per il bimbo che sarebbe arrivato presto.
“ Io vado…”
Cosa doveva dire ?
Quello che le aveva detto Albus, neanche un’ ora prima, l’ aveva colpita nel profondo.
Suo fratello aveva ragione. Doveva tirare fuori il suo coraggio Grifondoro.
Lei amava Scorpius e lui amava lei.
Non si sarebbe fatta fuggire la felicità un’ altra volta.
Sorrise determinata “ farò un giro” disse vaga.
Sua madre e Alice si aprirono in un sorriso enorme “ salutacelo” dissero, mentre lei si preparava a smaterializzarsi.
Lily prese un respiro e suonò il campanello.
Un elfo domestico apparve subito alla porta e la guardò studiandola con i suoi occhi acquosi.
Aveva un naso enorme, forse più grande di quello di Kreacher e Lily sorrise leggermente.
“ Vorrei parlare con il Signor Malfoy” disse al piccolo elfo.
Questo la guardò un altro attimo e chiuse la porta.
Lily rimase sbalordita un attimo, ma passarono solo pochi secondi prima che Draco Malfoy aprisse la porta.
Lo stupore passò sul suo viso, ma fu solo un attimo, prima che si riprendesse “ Lily Potter” disse.
Lily abbozzò un sorriso “ sì, io” disse, cercando di apparire sicura.
In realtà, sapeva benissimo cosa dire a Scorpius, ma non credeva che si sarebbe trovata davanti suo padre.
“ Ebbene ?” le chiese studiandola, negli occhi.
Lily notò che non la stava facendo entrare.
“ Dov’ è Scorpius ?” gli chiese diretta.
Draco rise, ma non era una risata allegra “ hai una bella faccia tosta a presentarti qua” le disse.
Lily chiuse gli occhi. Aveva capito. Non le avrebbe permesso di parlare con Scorpius.
“ Dov’ è Scorpius ?” chiese di nuovo.
Draco assottigliò gli occhi “ nella sua camera, come ogni santo giorno da quattro giorni” le disse con aria di sufficienza.
“ Vorrei vederlo” disse Lily.
Draco scosse la testa “ mi dispiace Lily” le disse “ davvero, da uomo sono schifato per quello che hai dovuto passare e spero che quell’ animale non esca mai più da Azkaban, ma non posso permetterti di vederlo” le disse.
“ Mi dispiace” disse e si mosse per chiudere la porta.
“ No” Lily si accorse di averlo quasi gridato.
Aveva le lacrime agli occhi e sentiva le mani tremarle, ma non poteva permettere che finisse tutto così.
Appoggiò una mano sulla porta e guardò Draco dritto negli occhi, cercando di fargli capire cosa sentiva e cosa provava.
“ Ci sarò io” gli disse.
Draco la guardò inarcando un sopracciglio “ prego ?” chiese, non capendo il senso.
“ Ci sarò io” ripetè Lily “ Quello che mi hai chiesto in ospedale…per lui, per sempre, ci sarò io” disse.
“ E dovrei crederti ?” le chiese Draco “ quando quattro giorni fa, gli hai detto che non volevi più vederlo ?”
Lily si morse un labbro, nervosa “ Hai ragione, ma ero scioccata, spaventata, dammi la possibilità di dimostrarlo” gli disse e la sua voce era quasi una supplica.
Draco sospirò e poi rientrò in casa.
Lily restò ferma. Immobilizzata dallo shock di averlo visto rientrare.
“ Allora?” le chiese, affacciandosi “ non entri ?” le chiese ancora.
Lily sorrise entrando dentro la casa, era così felice che sarebbe potuta saltargli al collo, ma poi si trattenne.
Era meglio aspettare, prima di festeggiare, doveva parlare con Scorpius.
“ Tach accompagna la Signorina Potter davanti alla camera di Scorpius”
L’ elfo si prostrò ai piedi di Draco e subito si prodigò per eseguire i suoi ordini.
Appena Lily arrivò davanti alla camera di Scorpius, sarebbe voluta tornare indietro.
Le ci vollero tutto il suo coraggio e la sua determinazione, per non farlo e si appigliò a tutto l’ amore che provava per lui, per alzare la mano e bussare.
Scorpius aprì la porta e Lily sgranò gli occhi.
Aveva delle grandi occhiaie che deturpavano i suoi bellissimi occhi, la barba era lunga e incolta e i capelli erano una massa disordinata.
Non lo aveva mai visto così neanche nel periodo in cui stavano insieme. Neanche appena sveglio.
“ Mi dispiace” gli disse.
Scorpius la stava ancora guardando, come se non credesse, che lei potesse davvero essere davanti a lui.
“ Davvero Scorp” gli disse ancora, alzando una mano verso di lui.
Scorpius arretrò di un passo e si voltò per rientrare dentro la stanza, ma lasciò la porta aperta e Lily entrò dietro di lui, chiudendosi la porta alle spalle.
“ Non chiudere” le disse “ potrei aggredirti e non avresti via di fuga” le disse.
La sua voce era sarcastica ed i suoi occhi seri.
Che fosse davvero troppo tardi ? Che si fosse arreso ?
“ Non dire sciocchezze” lo rimproverò Lily “ non ho mai creduto…”
“ Davvero ? e allora perché mi hai cacciato dalla tua vita?” le chiese arrabbiato.
Prese una maglia e la spostò dalla sedia, prendendovi posto sopra “ Spiegamelo Lily, spiegamelo perché sono quattro giorni che ci penso, quattro giorni che non riesco a dormire pensando che la ragazza che sembrava innamorata di me, che mi aveva detto che non mi avrebbe mai lasciato…” s’ interruppe passandosi una mano tra i capelli “ In realtà lo ha fatto, mi ha lasciato in pochi secondi” disse con amarezza.
Lily prese l’ ennesimo respiro.
Era arrivato il momento di dire tutto.
Di aprire completamente il suo cuore a Scorpius.
Si avvicinò a lui, ma si fermò davanti allo specchio.
Lo toccò leggermente con i polpastrelli e guardò il riflesso di Scorpius che lo specchio le trasmetteva.
“ Sai cosa vuol dire guardarsi allo specchio e non riconoscersi?” gli chiese.
“ Vedere soltanto un guscio vuoto, un corpo che non sembra appartenerti” disse, continuando a tamburellare le dita sullo specchio.
“ Ero arrivata al punto di estraniarmi da me stessa, quello che faceva Brian non mi faceva più male, poteva fare qualsiasi cosa, picchiarmi, violentarmi, insultarmi…”
“ Lily per favore” la pregò Scorpius.
Non voleva sentire. Non voleva sapere cosa aveva dovuto sopportare.
Ne aveva avuto un’ immagine molto ampia, quattro giorni prima, e quella gli sarebbe bastata per tutta la vita.
Lily si voltò verso di lui “ no, devi sapere tutto” gli disse “ se vogliamo davvero ricominciare, devi sapere” continuò.
Buttò fuori tutto il respiro per prendere coraggio.
“ Io ho imparato a vivere fuori da me stessa, a non sentire e non provare e poi sei tornato tu” gli disse abbassando gli occhi “ sei tornato da me e mi hai spronato e mi hai…” si fermò un attimo e alzò gli occhi, incatenandoli ai suoi “ mi hai salvato, quando non volevo essere salvata, quando credevo che nessuno potesse più salvarmi”
Scorpius distolse lo sguardo “ non sono il principe azzurro” disse ripetendo le sue parole.
“ No” disse Lily con un sorriso “ ma ti ci avvicini molto” continuò ironica.
Scorpius però non sorrise “ Cos’ è cambiato rispetto a quattro giorni fa’ ?“ le chiese, giocherellando con la maglietta tra le sue mani.
Lily vacillò un attimo e Scorpius credette che non sapesse cosa rispondere.
Si alzò in piedi nervoso e si avvicinò alla porta “ non posso più, Lily” le disse, aprendola e appoggiandovisi quasi di peso.
“ ogni volta che ti perdo, io mi annullo” continuò abbassando gli occhi “ Sei quella che ha sofferto di più, ma non sei l’ unica che ha sofferto” concluse, tornando a fissarla.
Lily si avvicinò nuovamente a lui e si lasciò investire dal suo profumo,avrebbe voluto sentire le sue braccia circondarla e le sue labbra sulle proprie.
“ Vuoi sapere cosa è cambiato?” gli chiese, cercando di non far trapelare la paura di perderlo.
“ Io sono cambiata, io ho avuto paura” gli confessò “ ho avuto davvero paura, perché quattro giorni fa’ ho sentito il mio cuore gridarmi tutto l’ amore che provavo per te “ disse ancora.
“ Quello che sento quando sto con te è talmente profondo e mi destabilizza, mi rende completa, mi trasmette calore, mi fa’ star bene” continuò contorcendosi le mani “ mi basta la tua presenza ed io non volevo di nuovo cadere negli stessi errori, fidarmi di un uomo, affidarmi a te con il rischio…”
“ Mi sembra di averti già detto…” la interruppe Scorpius, ma fu interrotto a sua volta da Lily.
“ Lo so, ma io avevo bisogno di sentirmi di nuovo padrona della mia vita e adesso lo so “ disse mettendogli una mano sul petto.
“ So che senza di te, non posso sentirmi viva, so che senza di te continuerò a restare un guscio vuoto, so che ti amo” gli confessò.
“ Fino alla prossima volta che avrai di nuovo paura o che ti incolperai di nuovo di qualcosa” si oppose Scorpius.
Lily scosse lentamente la testa “ non ti prometto la vita perfetta, ma se c’ è una cosa che ho finalmente capito, è che voglio vivere e voglio farlo accanto a te”
Scorpius la guardò.
Sarebbe bastato tendere la mano e lei sarebbe stata tra le sue braccia. In fondo era quello che voleva da quando tutto questo era iniziato. Da sempre.
Ma cosa gli assicurava che avrebbe superato la cosa?
Che poteva aiutarla ? e se fosse stato peggio ?
In fondo lui ci aveva provato. Le aveva dato una possibilità e lei l’ aveva buttata via.
“ Mi dispiace, Lily” le disse, distogliendo lo sguardo verso il corridoio e facendole capire che voleva che se ne andasse.
Lily sentì le lacrime invaderle gli occhi.
Era una stupida. Il suo cuore stava sanguinando di nuovo.
Lo guardò negli occhi, mordendosi il labbro più forte che poteva per impedire alle lacrime di scendere.
Annuì contraendo le labbra e cercando di reprimere il singhiozzo che voleva, prepotentemente uscire.
Avrebbe voluto dirgli che gli dispiaceva, ma sapeva che se avesse aperto la bocca, sarebbe solo riuscita a singhiozzare.
“ Addio” disse sfiorandole le labbra, prima di scendere di corsa le scale.
Vide con la coda dell’ occhio Draco, fermo sulla porta del salotto, ma non si voltò e uscì di corsa di casa.
Si materializzò direttamente in camera sua e  insonorizzò la stanza, appoggiandosi al muro e dando libero sfogo alle sue lacrime ed ai suoi singhiozzi.
Dopo qualche minuto sentì bussare ma lo ignorò.
Il bussare si ripetè, ma Lily, continuò a stare ferma, appoggiata alla porta con la testa tra le gambe.
Lo aveva perso. Non poteva crederci.
Bussarono di nuovo e Lily passò il dorso della sua mano per asciugarsi le lacrime.
Si alzò in piedi e tolse gli incantesimi dalla porta, prima di aprirla.
Non c’ era nessuno e proprio in quel momento il bussare si ripetè. Ancora.
Lily si guardò intorno smarrita, prima di incrociare gli occhi grigi di Scorpius.
Era a cavallo di una scopa ed era sospeso davanti alla sua finestra.
Poteva davvero voler dire…Lily s’ impedì di pensarci ed aprì la finestra.
“ Non mi piace la vita tranquilla” disse Scorpius, sorridendole per la prima volta “ ma mi piace l’ idea di vivere con te” continuò ed i suoi occhi brillavano.
Lily sentì il cuore batterle nuovamente e prima di riuscire a riflettere si buttò su di lui.
La scopa traballò per il colpo improvviso e rischiarono entrambi di finire disarcionati.
Per fortuna, l’ esperienza di Scorpius, li fece restare in sella.
“ Ti amo anch’ io, Lily “ le disse, appena la scopa si fu stabilizzata.
Lily gli circondò il collo con le braccia e lo baciò con passione.
COMMENTO: OK ADESSO MANCA SOLO L’ EPILOGO !! E' UN CAPITOLO BELLO LUNGO E SPERO VI SIA PIACIUTO…IO CREDO CHE PER CHI SUBISCE COSE COME QUELLE CHE HA SUBITO LILY NON SIA FACILE, FIDARSI NUOVAMENTE, AVEVO PENSATO DI DIVIDERE IL CAPITOLO, MA ANCHE I NOSTRI AMATI MERITAVANO LA FELICITA’ E QUINDI HO RISTRETTO UN PO’ I TEMPI…GIOCANDO SULL’ ELEMENTO STORIA : )) SPERO VI SIA PIACIUTO E CHE MI FARETE SAPERE !! RINGRAZIO LE RAGAZZE CHE RECENSISCONO SEMPRE OVVERO ICE PRINCESS / ARYELLE / CESCAPADFOOT / CASSIE EDERA / CE /ROBY ALADIMPA / BOBBIN / MALANDRINA ACQUISITA E MARY GRIFONDORO !! INOLTRE RINGRAZIO CHIUNQUE MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE  A TUTTE !!

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Capitolo 23
*** EPILOGO ***


ECCOMI QUA…COME ORMAI SA CHI HA IMPARATO A CONOSCERMI, IL COMMENTO PER L’ EPILOGO LO METTO PRIMA DI MODO CHE L’ ULTIMA COSA CHE LEGGIATE SIANO LILY E SCORPIUS E NON I MIEI SPROLOQUI…ALLORA ANCHE QUESTA STORIA E’ FINITA !! HO MESSO LA PAROLA FINE ANCHE A QUESTA STORIA E MI MANCHERA’ TANTISSIMO…ANCHE PERCHE’ ERA UNA STORIA CON UN ARGOMENTO IMPORTANTE E DIFFICILE E QUINDI L’ HO AFFRONTATO COME PER LA MIA PRECEDENTE STORIA CON UN PO’ DI PAURA…PAURA DI NON ESSERE REALISTICA O DI CADERE NEL BANALE !! SPERO CHE NON SIA STATO COSI’ !! MI SCUSO COME SEMPRE PER I MIEI ORRORI NELLA PUNTEGGIATURA, RINGRAZIO TANTISSIMO TUTTE LE PERSONE CHE MI HANNO INCORAGGIATO IN QUESTA AVVENTURA E CHE HANNO PERMESSO A QUESTA STORIA DI ANDARE AVANTI OVVERO ICEPRINCESS / ARYELLE / CESCAPADFOOT / CASSIE EDERA / ROBY ALADIMPA / CE / ALWAYS 89 / FEDERCHICCA E MALANDRINA ACQUISITA !! INOLTRE RINGRAZIO ANCHE CHI HA LASCIATO OGNI TANTO TRACCIA DEL SUO PASSAGGIO E LE 39 PREFERITE / 10 RICORDATE E 84 SEGUITE !! INFINE RINGRAZIO ANCHE LE 59 PERSONE CHE MI HANNO MESSO TRA GLI AUTORI PREFERITI !! COME SEMPRE MI PIACEREBBE CHE L’ EPILOGO FOSSE RECENSITO ANCHE DA CHI NON L’ HA MAI FATTO ANCHE SOLO PER DIRMI SE LA STORIA VI E’ PIACIUTA OPPURE NO !! GRAZIE DI CUORE !! AH DIMENTICAVO SE AVETE VOGLIA DI LEGGERLA HO UN’ ALTRA LILY / SCORP CHE STA PER FINIRE E TENETE D’ OCCHIO IL MIO PROFILO PERCHE’ HO GIA’ UN’ ALTRA IDEA CHE MI FRULLA PER LA TESTA !! E ADESSO COME SEMPRE…UN BACIONE E PREPARATE L’ INSULINA : ))
 

“ Sapevo che eri qua”
Lily si voltò senza cambiare la posizione.
Era accucciata sui talloni e il suo viso era parallelo a quello dell cugina nella foto.
“ Quando nessuno sa dove sei, tu sei sempre qua” disse Scorpius, porgendole una mano per alzarsi.
Lily gli sorrise, non c’ era rimprovero nella sua voce così come non c’ era nei suoi occhi.
Sapeva che ormai Scorpius aveva imparato a conoscerla e che sapeva che non sarebbe mai riuscita a restare lontano da lei.
“ Volevo raccontarle di oggi” si giustificò Lily, inviando un bacio all’ immagine di Rose.
La mano di Rose scattò verso l’ alto e con un sorriso sembrò prendere il bacio e portarselo al cuore.
“ Mi sembra giusto” disse Scorpius, stringendola in un abbraccio.
Lily si lasciò avvolgere pensando a quante cose era cambiate in quei mesi.
Lei era tornata a vivere con Scorpius e non poteva essere più felice.
Brian era stato condannato ad una vita ad Azkaban e i suoi genitori ed i suoi fratelli erano continuamente presenti nella sua vita.
“ Vorrei che ci fosse anche lei” disse Lily in un sussurro, ma a Scorpius non sfuggì.
“ Ci sarà” le disse semplicemente, guardando la foto di Rose.
“ Lei c’ è sempre stata” continuò baciandole la punta del naso e ricordando come le due fossero inseparabili.
Entrambe avevano solo fratelli maschi e entrambe avevano trovato nell’ altra, la sorella che non avevano mai avuto.
Scorpius le accarezzò istintivamente i capelli, ma Lily si scostò di scatto.
“ Sono cresciuti troppo” disse pensierosa, toccandosi i capelli che ormai le superavano le spalle.
Scorpius trattenne un sospiro.
Non era stato facile ricominciare.
Inizialmente ogni suo gesto veniva frainteso da Lily, ogni volta che alzava una mano per accarezzarla lei si spostava.
Ogni volta che discutevano lei si chiudeva a riccio, impaurita dalla sua reazione.
Aveva faticato molto per farle capire che non era sempre così.
Per farle capire che quell’ idiota di Morgan, che ormai era in prigione e non le avrebbe fatto mai più del male, era un’ eccezione.
Adesso le cose era migliorate, ma certe cose Scorpius, dubitava che sarebbero mai cambiate.
Ormai quel verme di Morgan l’ aveva segnata per la vita e Lily non sarebbe mai riuscita a dimenticare del tutto.
Non sarebbe mai riuscita a impedirsi di scattare per un suo movimento improvviso o a sopportare di nuovo che qualcuno le accarezzasse i capelli.
“ Scusa” disse Lily e Scorpius sorrise “ per cosa?” chiese fingendosi stupito.
Lily gli tirò una piccola gomitata e rise alzando il viso per andare incontro ad un suo bacio.
“ Perché tu sei tu e mi rendi tanto felice” gli disse sulle labbra.
Scorpius sorrise incatenando i suoi occhi grigi a quelli castani di lei “ anche tu sei tu e mi rendi tanto felice” le disse in risposta, poi fece una smorfia scherzosa “ andiamo o mi farai diventare diabetico”
“ E poi abbiamo un matrimonio a cui partecipare”
Lily sgranò gli occhi “ il matrimonio” disse guardando l’ orologio.
Santo cielo erano le nove, Alice sicuramente era già nel pieno della follia.
Si smaterializzarono velocemente dentro la casa di Albus e Alice.
“ Si può sapere dove eri ?” chiese Alice con voce stridula.
Lily fece un sorriso imbarazzato, la situazione era peggio del previsto.
Guardò Scorpius e sorrise “ Ciao Scorp e ora fuori” disse agitata.
“ Perdono, perdono” disse Lily con voce dispiaciuta mentre Scorpius scuoteva la testa.
“ Vai” gli sussurrò baciandolo e Scorpius si voltò per raggiungere Albus.
“ Hai idea di quante cose dobbiamo ancora fare ?” le chiese Alice e la sua voce non accennava a tornare ai livelli normali.
“ I capelli, il trucco, mia madre e tua madre ancora non sono arrivate…”
Lily si scollegò un attimo lasciando che Alice continuasse con il suo monologo agitato.
Adorava Alice ma tendeva ad essere un pochino troppo apprensiva e agitata e in un evento come il matrimonio, la cosa si ampliava.
“ Calmati Aly” le disse, fermandola per le braccia e guardandola negli occhi.
Alice si fermò e la guardò negli occhi.
“ Hai già fatto la doccia?” le chiese e quando la vide annuire sorrise.
“ Bene, ora me la faccio anche io e poi iniziamo ok ?” le chiese ancora.
Alice annuì di nuovo ma non sembrava molto convinta e continuava a guardare l’ orologio.
“ Tra due ore inizia la cerimonia” si lamentò e nello stesso istante sentirono il campanello suonare.
“ Non preoccuparti, non iniziano senza di noi” le disse facendole l’ occhiolino e andando ad aprire la porta.
Da quel momento furono travolte.
Ginny e Hannah si occuparono di loro mentre Harry e Neville andarono da Albus e Scorpius.
Trucco, capelli e vestito, tutto nell’ esatto ordine che aveva detto Alice.
“ Sposa e damigella devono essere bellissime” disse Ginny, finendo di arricciolare una ciocca dei capelli di Lily.
“ L’ attenzione deve essere catalizzata su di voi” disse Hannah, finendo di passare un po’ di cipria sul viso di Alice.
“ La damigella introduce la sposa e quindi deve essere ugualmente bellissima” continuò Ginny, sistemando qualche forcina con dei brillantini in mezzo ai ricci di Lily.
Lily alzò gli occhi al cielo e guardò Alice.
Lei la stava guardando con la stessa identica espressione, esasperata, e scoppiarono a ridere entrambe.
“ Siete pronte” disse Ginny, contemplando il suo lavoro dallo specchio.
“ Sì, bellissime” concordò Hannah.
Lily e Alice si alzarono e si guardarono a vicenda.
Una con l’ abito bianco e l’ altra con un abito di un giallo pastello molto tenue.
Entrambi gli abiti erano lunghissimi e arrivavano loro a coprire quasi i piedi.
“ Andiamo a prendere un caffè ?” chiese Ginny ad Hannah, vedendo come si guardavano le due ragazze e Hannah annuì.
“ Sei bellissima” disse Lily di getto.
Alice sorrise “ tu sei meravigliosa” le rispose.
Lily le prese la mano e la portò a sedersi sul letto accanto a lei.
Lo spazio che prendevano entrambi i vestiti era molto e scoppiarono a ridere vedendo che come si erano messe sedute si era formata una nuvola di tulle e pizzo.
Lily prese un respiro “ Volevo solo dirti che non sarei mai arrivata qui senza di te” le confessò.
“ Lily, ti vieto categoricamente di farmi piangere” disse Alice con voce severa, ma sentendo i suoi occhi riempirsi di lacrime.
“ Non voglio farti piangere, voglio solo che tu sappia che io non sarei riuscita ad uscirne e ad essere felice se non fosse stato per te, per tutto quello che hai sopportato, per avermi sempre ascoltato, aiutato a volte anche a discapito della tua felicità” disse Lily tutto un fiato.
Alice alzò gli occhi al cielo per ricacciare indietro le lacrime che ormai premevano per uscire.
“ Sei una stronza” le disse scherzosa.
Lily spalancò gli occhi. Si era aspettava un: Ti voglio bene, sei un’ amica o frasi del genere, ma non: sei una stronza.
“ Cosa, prego?” chiese stupita.
“ Sei una stronza” ripetè Alice, asciugandosi una lacrima che inevitabilmente era scesa.
“ Io ti apro il mio cuore e tu mi tratti così ?” le chiese sempre più stupita.
“ Ti avevo chiesto di non farmi piangere e tu aspetti il matrimonio per dirmi queste cose?” le chiese.
“ Ora dovrò sopportare mia madre che dovrà rifarmi tutto il trucco” si lamentò alzandosi in piedi.
Poi si girò verso di lei e le sorrise “ Comunque ti voglio tanto bene anch’ io” le disse dolcemente.
Lily si lanciò su di lei e Alice per poco non perse l’ equilibrio.
I loro vestiti gonfi e le scarpe con il tacco “ pazza scellerata” le disse scherzosa Alice, cercando di rimettersi in equilibrio.
Lily rise “ vedo che l’ ambiente matrimonio dona varietà al tuo lessico” le disse in risposta.
Alice la guardò per pochi secondi prima di scoppiare a ridere a sua volta.
“Ok che ne dici di andare, prima di distruggere trucco e vestiti ?” chiese Alice.
Lily annuì senza smettere di sorridere “ sì, andiamo” concordò.
***
Il giardino di casa Potter era addobbato con centinaia di rose bianche e girasoli.
Erano dappertutto.
Rose bianche alternate dai girasoli adornavano anche tutto il Gazebo.
Scorpius e Albus erano in piedi davanti al gazebo e tutte le persone erano sedute su delle sedie bianche adornate a loro volta da un fiore.
Quando sentirono la marcia nuziale partire si voltarono entrambi sorridendo.
Alice e Lily apparvero dal fondo del giardino, emozionate e sorridenti.
Alice iniziò a camminare fasciata dal suo abito giallo e con in mano un mazzolino di rose.
Sorrise ad Albus, prima di voltarsi verso James e guardare il piccolo Jonathan che dormiva tra le braccia dello zio.
Harry prese a braccetto la figlia “ sei davvero pronta?” le chiese.
Nell’ arco di otto mesi tutto era cambiato.
Era diventato nonno di un bellissimo bambino e la sua piccolina aveva deciso di sposarsi.
Di sposarsi con Scorpius Malfoy.
Non aveva dubbi che l’ avrebbe amata e rispettata come meritava.
Ma non avrebbe mai voluto che non si sentisse pronta e che lo facesse per gli altri, come al solito.
“ Sono sicura, papà “ gli disse, baciandogli la guancia e cominciando a camminare.
In quel momento era come se tutte le persone attorno a loro non ci fossero.
Come se fossero soltanto loro. Lei vedeva i suoi occhi in cima al giardino.
Gli occhi dell’ uomo che amava e basta.
Solo lui davanti a lei. Solo Lily e Scorpius.
“ Emozionante eh ?” disse Albus a Scorpius.
Scorpius sorrise, senza distogliere lo sguardo da Lily.
Albus lo sapeva, ci era passato pochi mesi prima.
Era emozionante davvero. Indescrivibile.
Vederla venire verso di lui, avvolta in quell’ abito bianco.
Tutta la loro attesa, tutte le loro difficoltà, tutto questo li aveva condotti a questo.
Il loro matrimonio che non era un traguardo, ma un inizio. Un inizio di una vita assieme.
“ Sei bellissima” le disse quando la raggiunse.
Lily alzò il mento fiera “ anche tu non sei male, Malfoy” gli disse scherzosa.
Il Ministro finì la sua funzione e rimasero a festeggiare a lungo.
Lily ballò con i suoi fratelli, con suo padre ed anche con suo suocero.
Adesso era tra le braccia di Scorpius.
Avvolta e protetta dal suo abbraccio e dal suo amore.
“ Grazie per rendermi felice ogni giorno” disse Lily.
Scorpius la baciò sulle labbra “ che principe azzurro sarei altrimenti ?” le chiese, con un sorriso furbo.
Lily rise “ ti sei informato, eh ? ” chiese Lily scherzosa.
“ Diciamo che ho chiesto ad Al e lui mi ha detto di leggere almeno una fiaba babbana” la informò lui, continuando a cullarla al ritmo di musica.
“ E quale hai letto ?” le chiese lei, stupita dal fatto che l’ avesse fatto davvero.
“ Cenerentola ed è stata quasi più sfortunata di noi”  le disse scherzoso.
Lily rise ancora “ E’ vero ma sai come finiscono sempre le fiabe babbane?” gli chiese, issandosi sulle punte e baciandolo sulle labbra.
“ E finirono a letto a smaltire la torta nuziale ?” propose lui con un sorriso malizioso.
Lily gli tirò una gomitata “ Malfoy “ lo rimproverò ridendo, poi lo guardò con un po’ di malizia “ bè effettivamente…forse è la migliore fine” concluse appoggiando la guancia al suo petto e sentendo il suo cuore battere.
Forse avrebbe avuto il suo vissero felici e contenti o forse avrebbe avuto una vita normalissima piena di difficoltà, ma di una cosa era sicura.
Aveva sposato il suo principe. L’ uomo che amava ed era tornata ad essere se stessa.
Non avrebbe dovuto vivere nella paura e nel terrore mai più.
FINE.

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