Perché tra quelle mura non c'è solo odio

di _Hikari
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La stoffa dell'illusione. [Jane/Aro] ***
Capitolo 2: *** Seduzione. [Heidi/Demetri] ***
Capitolo 3: *** Faro. [Marcus/Didyme] ***
Capitolo 4: *** Nonostante tutto. [Alec/Corin] ***
Capitolo 5: *** Come Penelope amava Ulisse. [Sulpicia/Aro] ***
Capitolo 6: *** La sua Atena. [Athenodora/Caius] ***
Capitolo 7: *** Ragione di vita. [Afton/Chelsea] ***



Capitolo 1
*** La stoffa dell'illusione. [Jane/Aro] ***


La stoffa dell’illusione.
#01
[Jane/Aro]

Jane assaporò il gusto delle labbra di Aro, morbide, sensuali, ed allo stesso tempo vogliose.
Ma poi lui si staccò.
Un sorriso di scuse gli si dipinse sul volto marmoreo. Un sorriso perfetto, proprio come la sua maschera. Una maschera che Jane non vedeva. Che non voleva vedere.
La ragazza si strinse al petto del vampiro, felice di poterlo fare, di essere l’unica che lui voleva ed, allo stesso tempo, per cercare di ignorare la consapevolezza che lui doveva andarsene.
Aro le accarezzò la guancia e dalla sua bocca uscirono le parole che lacerarono quell’illusione, come delle mani premurose e dai gesti delicati lacerano accidentalmente un pezzo di stoffa. Ma si sa, l’illusione è una delle stoffe più pregiate, una di quelle in cui la notte ci piace tanto avvolgerci dicendoci che non potrà accadere niente di brutto mentre ci crogioliamo nell’oblio.
«Mi dispiace tesoruccio, ma devo andare».
«Da Sulpicia» aggiunse mentalmente Jane mentre lui si allontanava dopo essersi alzato.
La porta emise un ultimo cigolio e si chiuse con un tonfo lasciandola sola. Sola, come tutte le notti di San Valentino.
Anzi, come tutte le notti in generale. E, come quando quella dannatissima solitudine diventava eccessiva si diresse verso le segrete per ricucire la stoffa dell’illusione, quella secondo cui quando Aro la guardava negli occhi c’era un lampo di vera dolcezza. Sì, vera dolcezza, ma non quella che si prova per una specie di figlia…
O per la propria bambolina, oppure, ancora meglio, per il gioiellino di una collezione a cui si è particolarmente affezionati.
Aggiunse una voce aspra nella sua testa impedendole di terminare la frase.
Ma Jane sapeva come farla tacere.
«Dolore» sussurrò puntando lo sguardo su un prigioniero, per poi scoppiare a ridere con la sua risata infantile. Quel rimedio funzionava sempre, e non solo con le voci ma anche con le ombre del passato e sì, in qualche modo riusciva anche a ricucire - malamente - la stoffa.

317 Parole.


Note autrice: Salve a tutti, tengo a precisare che la coppia Jane/Aro non è proprio mia xD però l’ho adottata dopo averla trovata in diverse fan fiction ed è… semplicemente perfetta :3 e sì, lo so, ad alcuni potrebbe anche non piacere.
Comunque, spero che abbiate gradito la questa OS e vi prego, vi prego, vi prego, lasciate almeno una recensione please. çwç
P. s. La raccolta potrebbe allargarsi e parlare di altre coppie oltre che a quelle dei Volturi, dipende da ciò che mi verrà in mente. xD

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Capitolo 2
*** Seduzione. [Heidi/Demetri] ***


Seduzione.
#02
[Heidi/Demetri]

Vampiri, predatori pericolosi che ammagliano le proprie vittime seducendole, che le attraggono.
Heidi sapeva di essere nata per divenire un’immortale.
Sapeva di essere una predatrice, era consapevole di padroneggiare in modo irripetibile l’eccelsa arte della seduzione.
Nessuno poteva resisterle.
Nemmeno Demetri, tanto freddo ed apparentemente distante, quello dal ferreo autocontrollo.
Era riuscita a vincere anche su di lui, eppure sapeva anche che allo stesso tempo aveva fallito.
«A cosa pensi?» le chiese lui una sera.
«Hai presente la prima regola della seduzione?» ribatté lei seria.
«Sì, è non innamorarsi».
«Ecco, io credo di non essere riuscita a rispettarla».
Ci vollequalche secondo perché il russo comprendesse il messaggio, ma appena lo fece, attirò a se la compagna scoccandole un bacio sulle labbra carnose.

123 parole.


Note autrice: quella di Aro e Jane è stata ignorata... Beh, io non mi arrendo ç_ç, spero che almeno questa la consideriate. ^^

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Capitolo 3
*** Faro. [Marcus/Didyme] ***


Faro.
#03
[Marcus/Didyme]


Marcus ricordava Didyme con i capelli corvini sempre arruffati, gli occhi rossi grandi illuminati da un sorriso perennemente stampato sul volto.
Quel sorriso che, come le torce dell’isola di Faro illuminavano la meta dei marinai nelle notti più buie, rischiarava le sue giornate peggiori dando un senso alla sua vita.
Ma adesso quel sorriso non c’era più, qualcuno aveva spento la luce del suo faro e nessuno sarebbe mai stato in grado di riaccenderlo.
Il vampiro sospirò.
Il suo sogno d’immortalità si era trasformato in un incubo. Un incubo da cui non sarebbe mai potuto fuggire, come i marinai senza quel faro non si sarebbero potuti sottrarre alla morte.

108 parole.



Note autrice: ciao a tutti! :) Questo capitolo si riferisce all'Isola di Faro che era situata nei pressi di Alessandria, ma penso che ormai la conosciate tutti (?).
Okay, adesso smetto di annoiarvi e vi invito a recensire. ^.^

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Capitolo 4
*** Nonostante tutto. [Alec/Corin] ***


Nonostante tutto.
#04
[Alec/Corin]

Alec aveva lo sguardo puntato sulle colline toscane che si stagliavano contro il cielo azzurro e limpido punteggiato da qualche candida nuvola bianca senza realmente vederlo.
Era assorto nei suoi pensieri ed infondo, come non esserlo? Sua sorella stava soffrendo, se n’era accorto dal suo sguardo, dai suoi gesti, anche la sua andatura tradiva il suo dolore.
Un dolore che lui non comprendeva.
Ma non importava. In quel momento contava solo il fatto che, se lei stava male stava male anche lui.
Poi un senso di leggerezza aleggiò nell’aria, un senso di benessere da cui nemmeno lui, che sfuggiva a qualunque sensazione, desiderò sottrarsi.
Un delicato bacio sulla sua guancia lo fece voltare ma sapeva già chi si sarebbe trovato difronte: Corin.
Istintivamente abbracciò quel piccolo ed all’apparrenza fragile corpo lasciandosi avvolgere da quell’aura che emanava. Quella che riusciva a farlo sentire bene nonostante tutto.

145 Parole.


Note autrice: eccomi. Sì, all'inizio sembrava una Alec/Jane ma non è colpa mia se quel fanciullo di preoccupa sempre per la sorella.
E sì, so anche che non è niente di che, a dir il vero non mi piace ç_ç, ma è il meglio che sono riuscita a scrivere, scusatemi.

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Capitolo 5
*** Come Penelope amava Ulisse. [Sulpicia/Aro] ***


Come Penelope amava Ulisse.
#05
[Sulpicia/Aro]

Forte, elegante, regale.
Sulpicia sapeva di esserlo eppure sapeva anche che quello non bastava.
Sapeva di non essere abbastanza.
Sapeva di non essere mai stata abbastanza.
Lasciò andare il davanzale di marmo della finestra su cui erano ormai impresse le impronte delle sue lunghe dita affusolate ed iniziò a misurare la stanza a lunghi passi mentre la gelosia mista ad angoscia le stringeva lo stomaco in una morsa d’acciaio.
Lo odiava.
Odiava il suo sorriso.
Odiava la sua facciata gentile.
Odiava l’essere sempre al secondo posto.
Odiava venire dopo quella ragazzina.
Odiava Aro.
La porta cigolò facendola sussultare mentre l'Aro in questione faceva il suo ingresso nella stanza con la sua solita grazia.
«Mia cara» le disse semplicemente e Sulpicia capì che no, non lo odiava.
Semplicemente non poteva ed, a suo discapito, lo amava esattamente come Penelope amava Ulisse.

141 parole.


Note autrice: eccomi,nella speranza che qualcuno commenti almeno questa cosetta.
Non so fino a quanto ci sta il paragone con Penelope ed Ulisse ma a me sembrava starci, insomma, lei lo aspetta sempre e comunque. xD

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Capitolo 6
*** La sua Atena. [Athenodora/Caius] ***


La sua Atena.
#06
[Athenodora/Caius]


A Francy Voltura Potter.



Lo osservava, captava la sua rabbia, la comprendeva.
Eppure non poteva fare niente, era impotente, terribilmente impotente ma non si sarebbe arresa.
No, perché Athenodora era forte.
Era ostinata, ed avrebbe continuato ad esserlo per entrambi.
Avrebbe continuato a cercare un modo di alleviare quella furia intrisa di invidia che consumava Caius.
Avrebbe continuato ad essere la sua Atena, come lui amava chiamarla.
Avrebbe continuato a farlo sorridere con la sua risata dinanzi ai suoi tentativi di esprimersi in versi.
Ma non rideva per beffarsi di lui, rideva solo perché quello che vedeva non era suo marito, non era il suo Caius.
E dopo un paio di minuti avrebbero riso insieme facendo scomparire la rabbia che in genere aleggiava nell’aria, essendo semplicemente loro stessi.
Lui felice e semplice, senza improvvisarsi poeta.
Perché non lo era.
Lui era semplicemente Caius e lei era solo… sua.

144 parole.


Note: Atena, nell'antica Grecia era la dea della guerra, difensiva o comunque, per nobili scopi e, personalmente, mi ha fatta pensare ad Athenodora.
Angolo autrice: eccomi, vi confesso che scrivere questo capitolo non è stato per niente semplice ma ce l'ho fatta e, per giunta, relativamente in anticipo! Spero lo abbiate gradito e che mi lasciate un commento. xD

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Capitolo 7
*** Ragione di vita. [Afton/Chelsea] ***


Ragione di vita.
#07
[Afton/Chelsea]

Afton non aveva mai avuto paura della morte.
Tutto ha un inizio e tutto ha una fine, è inevitabile.
«Cosa fai?» gli chiese Chelsea sedendoglisi accanto e distogliendolo dai suoi pensieri sulla donna dal volto incappucciato, una falce fra le mani e un velo di tenebra intorno a sé.
«Penso alla morte».
«Ancora? Ma Afton noi siamo immortali!» esclamò la ragazza con un sorriso.
«L’essere vampiri non è altro che un contrattempo». Un contrattempo che aveva accettato solo per lei e per quella flessione di labbra che, pensandoci bene, ormai da qualche tempo era l'unico motivo per il quale osservare il caldo sole della bella Volterra, lasciar fluire il tanto buono nettare scarlatto lungo la gola e continuare ad esistere. «Prima o poi accadrà».
«Ed io sarò lì con te, esattamente come lo sono adesso. Anche quando il nostro “per sempre” finirà» promise la giovine, scostandogli una ciocca di capelli dal volto.
«Chel., il “per sempre” non esiste e di conseguenza non l’abbiamo mai avuto». Poi, nel vedere il viso della vampira rabbuiarsi, aggiunse: «ma per il nostro amore sì, almeno io la penso così».
Allora le braccia della compagnia lo cinsero, stringendolo in un abbraccio, «ovvio, scemotto».
L'uomo socchiuse le palpebre, grattandosi la nuca con inconsueto imbarazzo. Ma, se ci credeva lei, ci avrebbe creduto anche lui perché, in fondo si sa, la speranza è l’ultima a morire, compresa quella di Afton.


Note: grazie mille a chi ha recensito gli scorsi capitoli, spero che anche questa flashfic sia stata di vostro gradimento. :)

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