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di hayley_core
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** chapter1 ***
Capitolo 2: *** chapter2 ***
Capitolo 3: *** chapter3 ***
Capitolo 4: *** chapter4 ***



Capitolo 1
*** chapter1 ***



CHAPTER 1


Era una serata fredda fuori dal Decadence, locale goth di Londra situato in una stradina nascosta. Di lì a poco avrebbe potuto anche nevicare. Io e la mia amica April eravamo sedute al bancone a bere una Coca-Cola e una birra. I 69 Eyes erano arrivati già da un po’ con altri due tipi sconosciuti e si erano seduti in un tavolo disposto verso il muro, di fronte al punto del bancone in cui eravamo sedute noi. Erano lì perché due sere dopo avrebbero dovuto esibirsi in un live e stavano ‘perlustrando’ il locale, in pratica…si stavano divertendo. Il cantante Jyrki si era già dileguato chissà dove con qualche groupie che l’aveva assalito all’entrata, Archzie, il bassista, stava limonando, e tastando i culi di due ragazze belle in carne e molto disponibili. Bazie , la prima chitarra, parlava con un tipo che probabilmente aveva conosciuto lì e il drummer boy, Jussi, stava parlando con i due tipi sconosciuti mentre April lo guardava incantata. I suoi grandi occhi marroni brillavano.
- La tua lingua sta per toccare terra.- le dissi sorridendo.
- Dio.. è troppo carino…e l’energia che ha sul palco quando suona, il fatto che non si limita a suonare la batteria ma la possiede… è una cosa semplicemente fantastica…- disse seria però con aria sognante; ma non è che la stavo ascoltando più di tanto perché ero stata rapita da degli occhi azzurri, che brillavano in mezzo a tutto il nero e l’oscurità… Timo-Timo. Sin dal primo momento in cui aveva messo piede nel pub non ero riuscita a staccargli gli occhi di dosso e il mio cuore, iniziando a battere forte, non si era più fermato. Si era seduto al tavolo con gli altri, ma non parlava con nessuno, se ne stava in un angolino sorseggiando la sua birra. Aveva la sua solita aria da ‘incazzato col mondo’ ma era proprio per questo che mi piaceva. SEMBRAVA così timido, ‘innocente’ e io avevo bisogno di innocenza…
Timo-Timo era sempre stato il mio preferito tra i 69 eyes. A parte il fatto che avevo una vera passione per i chitarristi, lui era un vero mito per come lo vedevo io.
Continuavo a guardarlo con tale intensità che quasi iniziavano a bruciarmi gli occhi e poi improvvisamente si girò verso di me quasi l’avessi chiamato con lo sguardo. Appena i nostri occhi s’incrociarono mi girai di scatto dall’altra parte. Guardai fissa la mia Coca-Cola. Quegli occhi mi avevano penetrata così nel profondo… così chiari, così innocenti…mi alzai dal mio sgabello.
- Vado fuori a fumare.- annunciai a April. Mi alzai di scatto e praticamente corsi via così velocemente che April preoccupata mi raggiunse e, prendendomi per un braccio mi chiese:
- Hey! Stai bene?-
- Si…scusami, ho solo bisogno di un po’ d’ aria…- dissi senza neanche guardarla e fuggii via.

Ero in piedi di fronte al Decadence, la sigaretta si consumava in fretta e questo mi innervosiva perché avevo bisogno di un pretesto per restare fuori da sola a pensare.
Timo…
D’un tratto sentii bussare alla mia spalla, mi girai e giuro che fui vicina allo svenimento: in piedi, lì davanti a me c’era lui.
- Scusa, hai da accendere?- mi chiese.
- C…certo…- gli risposi porgendogli l’accendino senza riuscire a guardarlo. Strano… di solito riuscivo a fare amicizia facilmente con i cantanti, chitarristi, batteristi e compagnia.. ma lui… non so, aveva qualcosa di… strano.
- Grazie.- mi rispose lui e mi ritornò l’accendino. Restò fermo un secondo poi, si girò e se ne andò. Io mi ripresi dal mio stato di semi-trance. Dovevo fare qualcosa, qualcosa per non lasciarlo andare, non sapevo cosa, ma qualunque cosa dovessi fare avrei dovuto farla subito. Così la prima cosa che mi passò per la testa fu di chiamarlo. Timo si girò.
- Si?- e adesso? Cosa gli dicevo?
-Bella serata vero?- eh? Bella serata? Ma ero scema o cosa? Timo-Timo davanti, e io mi mettevo a parlare del tempo?
- Si, fredda. A me piace il freddo.- mi rispose. Ero esterrefatta che non mi avesse mandato a quel paese.
-Davvero? Anche a me piace.- dissi io. Poi… il silenzio! Oddiooddiooddio!!
-Secondo me potrebbe anche nevicare!- dissimo all’unisono! E, per la prima volta, ci guardammo negli occhi. Lui iniziò ad abbozzare un sorriso, io anche e poi, scoppiammo in una fragorosa risata.
- Siamo telepatici!!- disse Timo ridendo.
- Ha…hai…hai rag…huahuahuahua!!- non riuscivo nemmeno a parlare da quanto mi veniva da ridere (forse anche un po’ istericamente per l’emozione). Alla fine, ci calmammo e riprendemmo il controllo. Lui finì la sigaretta e buttò a terra il mozzicone.
- Andiamo dentro?- disse indicando il Decadence.
- Si.- risposi gioiosa. Così entrammo.
- Vuoi venire a sederti al mio tavolo?- mi chiese piano.
- Certo.- risposi con un sorrisone che tradiva l’impressione di indifferenza che stavo cercando di assumere. Ci avviammo verso il suo tavolo ma…stavo dimenticando April!
- Scusa potrei prima presentarti una mia amica?- chiesi speranzosa.
- Sicur…aspetta!- mi guardò con aria pensierosa- Non mi hai ancora presentato...te stessa!- mi bloccai e pensai. È vero, non c’eravamo neanche detti i rispettivi nomi! Porsi subito rimedio.
- Piacere, Hayley.- gli porsi la mano.
- Ciao Hayley. Io sono Timo-Timo!- mi strinse la mano.
- Ma questo lo sapevo già…- mormorai.
- Come?-
- No, niente. Vieni.- lo condussi al bancone dove stava seduta April.
- Riciao!- le dissi.
- Ciao! Ma stai be…oh mio dio.- aveva visto Timo-Timo…- bè credo di si…- le sorrisi.
- April, Timo-Timo. Timo-Timo, April.- presentai.
- Tanto piacere.- disse Timo stringendo la mano ad April.
- Ma tanto piacere mio!- urlò April al settimo cielo.
- Vuoi venire a sederti al tavolo con noi?- la invitò Timo-Timo.
- Che domande…- fece lei. Io sorrisi e lei ricambiò. Ci avviammo verso il tavolo.

Seduti al tavolo c’erano Jussi, Bazie e due tipi che non avevo mai visto.
- Accomodatevi.- fece Timo indicandoci le sedie.
- Grazie!- dicemmo io e April in coro.
- Prendete qualcosa?- chiese Timo.
- Io mi prendo un’altra Coca- risposi.
- Io no, aspetto di finire la mia birra.- e continuò a bere la birra che si era portata dietro dal bancone. Fissava Jussi. Timo se ne accorse e si girò a guardarlo anche lui.
- Vuoi che te lo presento?- chiese sorridendo.
- Eh… ehm…s-si- balbettò April.
- Jussi!- Timo lo chiamò e lui si giro con aria interrogativa.
- Che c’ è?-
- Ti presento due mie amiche: lei è April…-
- P-piacere.- disse April timida.
- Ciao!- Jussi le strinse la mano.
-…e lei è Hayley.- concluse Timo.
- Ciao Hayley, bel nome.- mi disse Jussi.
- Grazie, devi sapere che anche il tuo mi piace molto.- risposi sorridendo. Lui ricambiò il sorriso.
- Ah, e lui è Bazie.- aggiunse Timo-Timo già che c’ era.
- Ciao!- salutammo io ed April all’ unisono stringendo la mano anche a Bazie.
- Ciao, piacere. Come va?- ci chiese.
- Oh bene, grazie! Non vediamo l’ora di vedervi suonare Lunedì!- dissi io tutta esaltata.
- Fantastico! Spero che vi divertirete!- fece lui.
- Bè…poco ma sicuro, sarà la nostra prima volta che vi vediamo dal vivo.- affermai io.
- Davvero? Ma allora qua ci vogliono due posti riservati in prima fila per le nostre giovani fan.- e detto questo estrasse due pass dalla tasca del giubbotto e ce li porse - questi sono per voi: perché Lunedì prima del concerto non fate un salto nel nostro backstage così passate a salutarci e possiamo riservarvi dei posti decenti?-
Ero semplicemente esterrefatta. Guardavo il pass come se fosse stato un assegno da 1 milione di euro e non avevo parole. Questo cominciava a preoccuparmi, perché di solito riuscivo a mantenere il sangue freddo mentre ora ero praticamente pietrificata fissando il pass con aria ebete.
- Hey? Mi hai sentito?- Bazie mi stava sventolando una mano davanti alla faccia. Io guardai April che mi restituì lo sguardo con la bocca aperta.
- No… cioè… si… scusa… è che io…-
- Credo che questi balbettamenti vogliano dire si.- Timo mi appoggiò una mano sulla spalla e mi guardò sorridendo. Feci un respiro profondo.
- Si… si, scusate e che ero… bah… non importa, comunque è sicuro che veniamo, potete starne certi.- dissi tutto d’un fiato - vero April?-
- Si… sisi… ovvio- acconsentì parlando con una vocina flebile flebile. Jussi non facendocela più scoppiò a ridere, seguito da Timo-Timo, Bazie e i loro due amici. Noi arrossimmo e ci mettemmo a fissare il pavimento.
- Tranquille! Non dovete essere così timide con noi!- ci rassicurò Jussi, si alzò e venne vicino a noi a stringerci in un caloroso abbraccio. Io ero al settimo cielo ed April stava per svenire. Poi qualcun altro venne ad abbracciarci: era Timo!!!! Ora stavo per svenire anch’io e quando ci si mise pure Bazie ad abbracciarci con i due amici che nemmeno conoscevamo fu il limite: scoppiammo a ridere anche noi dopo che Jussi ebbe detto ‘siamo tutti una grande famiglia!’.

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Capitolo 2
*** chapter2 ***



CHAPTER 2

Eravamo di nuovo tutti seduti tranquilli e parlavamo animatamente. Ad un certo punto Timo si rivolse a me.
- Senti, ti va di andare da qualche altra parte?-
- Oh, va bene.- siiiiiiiiiiiiiiii!!!!!
- Okay, andiamo- ci alzammo e prendemmo i cappotti.
- Noi andiamo a fare un giro- informò Timo.
- Bene, divertitevi- rispose Jussi. April mi tirò la manica del cappotto mentre me lo stavo allacciando e mi tirò a sé bruscamente.
- Hey! Che c’è?-
- Tu non mi vuoi lasciare qui da sola, vero?- sussurrò allarmata.
- Cosa? Non sei contenta di restare con Jussi? Guarda che ti faccio un favore-
- Se fossi sola con Jussi forse anche si, ma qua con Bazie e ‘sti altri due tipi che oltretutto mi pare che abbiano una faccia poco raccomandabile io non mi sento tanto al sicuro…- scoppiai a ridere.
- Ma sei matta!? Dovresti ringraziarmi, pensa se Bazie e gli altri due se ne vanno, tu resti sola con Jussi, no?-
- Ma che cavolo stai dicendo?-
- Su, su dai che ti diverti!-
- Hayley, andiamo?- mi chiamò Timo.
- Eccomi, arrivo!- dissi - bè, ciao April…- e salutai con la mano tutti gli altri.
- Hayley!- mi urlò dietro April - e se se ne va Jussi? Hayleyyyyyy!!!!-
Fuori dal bar io e Timo ci avviammo lungo una stradina.
- Allora, tu conosci un po’ Londra? Dove andiamo?- chiesi io.
- Uhm… sinceramente non ho nessuna idea, tu non conosci un qualche posto?- fece lui.
- No…- iniziai a pensare, ma conoscevo poco Londra e di bar a parte il Decadence nessuno.- tu dove alloggi?-
- In un hotel che si chiama Sevenfold-
- Uhm… lì non c’è un bar, una hall dove ci possiamo sedere a prendere qualcosa?- provai a proporre questo.
- Si… vuoi andare lì? È solo che volevo portarti in un posto più carino dell’ albergo…- ma che amore!
- Ma no, andrà bene, è inutile che vaghiamo tutta la notte per Londra e magari alla fine non troviamo niente…-
- Allora d’accordo, in più non è neanche lontano da qui-
- Ah bene, perfetto allora-
Ci incamminammo verso l’hotel parlando un po’ e poi arrivammo a destinazione. L’ albergo era enorme e lussuoso, la hall era grande praticamente come la mia casa! Però! Si trattavano bene i 69…
Timo mi indicò il bar, ci avviammo verso un tavolo. Mi avvicinai ad una sedia per sedermi, ma Timo, più veloce, scattò avanti a me e, se posso dirlo con una certa grazia, prese la sedia, la scostò indietro dal tavolo e dicendomi “prego…” mi fece sedere. Io rimasi incantata di fronte a cotanta gentilezza che riuscii a malapena a balbettargli un misero “grazie…” mentre anche lui, con il sorriso stampato in faccia, prendeva posto al tavolino.
Poi riprendemmo il discorso; parlando del più e del meno e di cose che si dicono per conoscersi meglio. Inoltre lui mi raccontò che erano a Londra per due concerti e che erano arrivati stamattina presto. Sarebbero restati per quattro giorni sabato, domenica, lunedì (giorno del primo concerto) e martedì (giorno del secondo concerto) poi sarebbero subito ripartiti.
- Verrai al concerto lunedì sera?- mi chiese Timo.
- Bè, ma mi pare ovvio, sono venuta a Londra proprio per questo!-
- Bene.-
Ordinammo da bere due birre che finimmo fin troppo presto, cosicché dovettimo chiederne altre due.
All’improvviso sentii una voce familiare che mi chiamava: mi girai.
- April!- April era assieme a Jussi , “ma che bello!” pensai. Chissà se avevano combinato qualcosa! Ma poi vidi che c’era con loro anche Bazie (Bazione!) e i miei auspici finirono in fumo.
- Ciao! Come va qui?-chiese Jussi tutto allegro (in verità doveva essere un po’ brillo…).
- Benone!- rispose Timo. Tutti e tre si sedettero al tavolo con noi.
- Timo, sai dov’è il bagno?- gli chiesi.
- E’…- incominciò…
- Ti ci accompagno io!- si offri Jussi alzandosi.
- Oh va bene, grazie.-
- Vieni.- seguii Jussi fuori dal bar, svoltammo e ci ritrovammo subito davanti al bagno.
- Ma… se era così vicino potevi dirmelo, ci andavo anche da sola…- gli sorrisi un po’ sorpresa.
- Oh vabbè, dai è uguale…- mi sorrise a sua volta - non ti preoccupare.- entrai nel bagno anch’esso gigante e raffinato. Feci quello che dovevo fare e uscii.
Fuori non c’era più solo Jussi ma tutto il resto della combriccola: Timo, April e Bazie.
- Hay, Bazie ci ha raccontato che qui vicino c’è un cimitero stupendo nel quale Jyrki li aveva portati una volta, ti andrebbe di andare a vederlo?- mi chiese April.
- Un cimitero? Uao!! Che figata! Certo che mi va.- risposi entusiasta - A proposito, ma Jyrki? Ce lo farete conoscere?- chiesi facendo gli occhioni dolci verso Timo, Bazie e Jussi. Jussi sorrise.
- Certo, non so quando visto che al momento attuale non sappiamo nemmeno noi dove si trovi, ma un giorno lo incontrerete.- promise Jussi.
- Sisi!… okay si va?- chiese Bazie.
- Andiamo, andiamo!- urlò April.
- April! Cosa gridi?- feci io.
- Scuuuusa…- ci dirigemmo verso la porta ma all’ improvviso sentimmo… SSSTRAP! Ci girammo.
- Cazzo!-
- Timo! Cosa è successo?- chiesi allarmata.
- Mi si era impigliata la camicia nelle spine di quelle rose lì dietro!- disse guardando lo strappo nella sua camicia nera. Più in là, osservai che c’era un grande vaso con tante rose rosse e rigogliose all’ interno e sui loro gambi spine lunghe e appuntite. Pur essendo in pensiero per Timo rimasi affascinata da quelle rose scarlatte e non potei fare a meno di soffermarmi due secondi a guardarle: così belle e perfette. Poi mi ripresi.
- Ti sei fatto male?- mi avvicinai a lui preoccupata. La camicia si era strappata sul petto verso la parte destra.
- No, non è niente, tranquilla- mi rassicurò. Guardai lo strappo.
- Stai sanguinando!- gridai.
- Cosa?- guardò meglio - oh cavoli, hai ragione…- anche gli altri gli si avvicinarono.
- Ahi…dovresti farti medicare, potrebbe fare infezione.- informò Bazie.
- Eh, adesso non esagerare, non è mica un taglio così profondo.- sdrammatizzò Timo.
- Uhm… forse a ragione Bazie è meglio se vai a medicarti e metterti un cerotto.- disse April.
- Ma dai, non fatela tanto grave. Guarda, mi dispiace più per la camicia…- fece Timo.
- Timo! Vai a farti medicare!- gli ordinò Bazie.
- No!- disse Timo.
- Vai, che sennò ti ci porto di peso!-
- Non voglio! Uffa, la mia camicia…-
- Timo…-
- Ah dai, basta litigare.- intervenni io, e prendendo al volo l’occasione…- Facciamo così Timo, se ti fai medicare ti ricucio io la camicia, va bene? Vedrai che viene come nuova.-
- Uhm…okay…- Timo annuì con la testa.
- Bene.- dissi - voi andate pure al cimitero sto io con lui.- feci rivolta agli altri.
- Sei sicura?- si accertò April.
- Tranquilli.-
- Okay, allora andiamo. Se vi serve qualcosa fate un fischio.- disse April strizzando l’ occhio e sorridendo. Ci salutammo e io Timo rimanemmo da soli.
- Forza tu, andiamo!- dissi a Timo.- sei peggio dei bambini…-
- Hey! E dove andiamo?- già, “dove?” mi ritrovai a pensare.
- Ehm… dove ti puoi medicare?- chiesi.
- Su in camera mia ho qualche cerotto e disinfettante se vuoi.-
- Perfetto. Ago e filo per la camicia?-
- Anche quelli.-
- Okay, andiamo su...-

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Capitolo 3
*** chapter3 ***



CHAPTER 3

terzo capitolo ^^ spero che qualcuno lo legga lo stesso anche se non conosce i 69 eyes. grazie a chi mi ha scritto dei commenti sono stata davvero felice :) scrivete pure dei commenti anche solo per dire che la storia fa schifo!! no problem :D
THANK YOU VERY MUCH!!!

La stanza di Timo-Timo era grande e spaziosa. Non potevo credere ai miei occhi perché era davvero una cosa strabiliante: appena si entrava si veniva accolti in un salotto con divano e poltrona, tavolino e tv tutto arredato con grande gusto e raffinatezza, in bianco e oro. Dopo il salotto c’era un’altra stanza: la camera da letto con bagno accanto, assolutamente magnifico.
Timo mi fece accomodare in salotto.
- Prego,siediti, fai come a casa tua-
- Grazie. Ma è tutta per te questa stanza? Non la dividi con qualcun altro del gruppo?-
- No,avevano molto spazio nell’albergo e poche prenotazioni,così ci hanno lasciato una stanza per uno.- disse sorridendo - Vado a prendere un po’ di cerotti e disinfettante.-
- Non dimenticarti ago e filo per cucire!- gli ricordai.
- Ah giusto! Torno subito.- disse.
Mentre era via io mi guardai intorno. C’erano vestiti un po’ sparsi qua e là, in effetti non era molto ordinato il ragazzo…ma d'altronde non lo ero neanche io e non potevo di certo criticare gli altri. Poi notai una chitarra acustica appoggiata al muro in un angolo…fantastica…ero tentata di prenderla e cominciare a suonare qualcosa ma in quel momento arrivò Timo.
- Eccomi qua! - aveva in mano del disinfettante, alcune garze, dei batuffoli di cotone e dei cerotti. Poi tirò fuori dalla tasca del filo nero e un ago appuntito, me li porse e fece per andare a sedersi sulla poltrona.
- Bene, spogliati.- gli dissi mentre infilavo il filo nell’ago.
- Come, prego?- disse d’un fiato e tutti i disinfettanti e i cerotti gli caddero dalle mani. Io, ripensando che la frase, per come mi era uscita poteva sembrare alquanto ambigua, mi affrettai a precisare.
- Togliti la camicia, sennò come faccio a cucirtela??-
- Ah…si…certo. Certo…giusto…- disse balbettando. Iniziò a sbottonarsi la camicia e io non potevo fare a meno di guardarlo a bocca aperta, incantata come una deficiente. Ci provavo, ma non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso, ero così rapita da lui, come lo ero stata da quelle rose rosse nel vaso della hall. Non lo so, era un difetto o un pregio ma ero affascinata dalle cose belle, particolari, oscure, diverse. E lui era diverso…
Finito di sbottonarsi la camicia, se la levò e me la porse restando a petto nudo. Io la presi dalle sue mani, erano fredde, e così pallide…mi incantai di nuovo.
- Ahi…- fece Timo. Mi destai dai miei pensieri.
- Cosa c’è?- gli dissi.
- Brucia un po’.- senza neanche che me ne accorgessi Timo si era seduto sulla poltrona e aveva iniziato a curarsi il taglio.
- Oh, aspetta, fammi vedere.- mi avvicinai a lui e gli guardai la ferita. Presi un batuffolo di cotone e lo imbevei di disinfettante. Lo passai delicatamente sulla ferita.
- Ecco fatto, ora mettiamoci un cerotto e poi sei a posto!- aprii un cerotto e glielo posai piano piano sul taglio.- Come nuovo!- gli sorrisi.
- Già fatto? Bravissima, non ho sentito niente.- mi disse e io gli sorrisi ancora di più.
- E ora pensiamo alla camicia.- tornai a sedere sul divano e mi misi all’opera. Timo si sedette vicino a me.
- Sai che hai delle mani davvero molto belle?- mi disse osservandomi le mani.
- Grazie.- risposi io.
- Le tue dita sono lunghe e affusolate, riusciresti bene a suonare la chitarra.-
- La suono.-
- Davvero?-
- Si, ma non sono brava come te.-
- Che stupidaggine, basta esercitarsi!-
- Puoi suonarmi qualcosa?-
- Certo.- si alzò e andò a prendere la chitarra appoggiata all’angolo che avevo notato prima.- Cosa vuoi sentire?- mi chiese mentre si sedeva di nuovo accanto a me.
- Uhm…io ho un’assoluta passione per Wasting The Dawn o The Chair, a te quale piace di più tra queste due?- chiesi.
- Facciamo Wasting The Dawn? Io l’adoro.-
- Perfetto.- risposi entusiasta.
Timo attaccò con il primo accordo e iniziò a cantare. Suonava divinamente; le sue dita scorrevano tra le corde come l’acqua lasciata libera in un ruscello.
- Ecco, ho finito.- gli dissi alzando davanti a me e lui la camicia - come ti pare?- Timo smise di suonare e appoggiò per terra la chitarra guardando la camicia.
- Ma…è perfetta! È meglio di prima!-
- Eheh…non esagerare…-
- No, veramente, fatta così, con la cucitura che si intravede mi pare ancora più bella di prima!-
- Bè, grazie allora!- dissi arrossendo un pochino.
- Ma grazie a te! Fantastica…-
- Grazie.- gli sorrisi e lui ricambiò il sorriso. Oh, aveva un sorriso così dolce! Però si era fatto tardi e io dovevo tornare a casa.- Io ora vado, dovrei tornare a casa.-
- Di già? Vuoi che ti accompagno?-
- No, grazie prendo un taxi.-
- Sei sicura? Guarda che a quest’ora può essere pericoloso specialmente se sei da sola.-
- No, tranquillo ho già preso un taxi la sera tardi, so badare a me stessa, non ti preoccupare.-
- Da sola?-
- Da sola. Non c’è problema. Buonanotte!-
- Posso solo chiederti…dove abiti è lontano da qui?-
- No, non tanto. Sono ospite a casa di April, i suoi sono in vacanza perciò in teoria potremmo tornare a casa a qualsiasi ora. Ma preferisco non esagerare.-
- E se invece restassi a dormire qui?- buttò lì Timo.
- Non credo, poi April si preoccupa…-
- Va bene. Allora buonanotte.-
- Buonanotte.- lui mi baciò sulla guancia.
Ero appena uscita dalla porta e non l’avevo neanche richiusa che Timo mi chiamò.
- Hayley! Mi daresti il tuo numero di telefono che magari in questi giorni prima dei concerti ci sentiamo?-
- Certo!- eeeeeevvaiiii!! Ci scambiammo i numeri poi ci salutammo.
Ero giù in strada, fuori dall’albergo, tirai fuori il portafoglio ma…
- Merda! Merda, merda, merda!!- gridai.
- Hey…che succede?- sentii una voce vagamente familiare…bassa…profonda…soffusa…alzai lo sguardo e vidi…
- Jyrki69!-
- Wow! Ma allora è vero che sono famoso…- mi rispose Jyrki.
- D- direi di si…- risposi io sconvolta.
- Bè? Che ti è successo?- mi chiese credo riferito ai numerosi “merda!” che avevo tirato.
- I- io dovevo prendere un taxi per tornare a casa…ma non ho abbastanza soldi…- dissi triste.
- Guarda, se vuoi io sto qui in questo albergo - disse indicando il Sevenfold - se vuoi passare la notte con me...- mamma mia, era uno che non perdeva tempo…
- No, non so…- ero veramente molto indecisa, sapevo che avrei dovuto tornare a casa di April, ma d’altra parte quando mi ricapitava un’occasione del genere? Così optai per l’opzione che era più ovvia (almeno per me…).
- D’accordo allora, se non ti da fastidio.- dissi sorridente.
- Fastidio? Più che felice di aiutare una ragazza in difficoltà!- rispose con aria ebete. Doveva essere un po’ ubriaco.
- Si…- su questo non ero molto sicura ma intanto lo stavo seguendo su per le scale che conducevano alla sua camera. E mentre io pensavo ai suoi secondi fini entrammo nella stanza che era grande, anzi enorme, come quella di Timo-Timo e arredata più o meno nello stesso modo.
- Waaahh… non so tu ma io sono veramente stanco!- mi disse Jyrki e si buttò sul letto ancora vestito. Io buttai la mia borsa e il mio cappotto in un angolo e mi sdraiai accanto a lui. Si girò con il viso verso di me e mi guardò.
- Carino il fiocchetto che hai tra i capelli.- sul lato sinistro della testa avevo messo un fiocchetto nero con dei minuscoli teschietti bianchi che lo decoravano, lo avevo comprato insieme ad April e anch’io lo trovavo semplicemente adorabile!
- Grazie, secondo me starebbe bene anche a te.- dissi scherzando.
- Dici?- delicatamente mi passò una mano tra i capelli e piano mi tolse il fiocchetto e se lo attaccò in testa - ebbene? Sono affascinante?-
- Seee...magnifico- risposi ridendo. Lui si alzò e andò a guardarsi davanti allo specchio.
- Uhm…si hai ragione, sono proprio bello.- disse ammirandosi.
- Eh, te l’avevo detto.- si ributtò sul letto. Mi accarezzò i capelli con la mano. Si girò. Ora era praticamente sopra di me. Si avvicinò al mio viso e poi…mi baciò. Sapeva proprio di alcol e di…canna, era senza dubbio ubriaco e forse anche fatto. Bè se quando era ubriaco era così dolce, la cosa non era poi tanto male, infatti mi stava abbracciando con dolcezza mentre mi baciava. Scese sul collo continuando a baciarmi teneramente e poi ci spogliammo.
- Jyrki, va bene tutto ma…potresti toglierti quel coso dai capelli? Mi fai troppo ridere!- dissi alludendo al fiocchetto che ancora dominava la chioma di Jyrki.
- Certo. Per le principesse gotiche questo e altro.- come si poteva non adorarlo quando diceva cose del genere?? Dopo che si fu tolto il fiocchetto ci baciammo ancora finché successe…quello che doveva succedere…

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Capitolo 4
*** chapter4 ***



CHAPTER 4

Quarto capitolo. D’ora in poi mi sa che ci metterò un po’ di più a postare ^^. Cmq grazie infinite a chi mi ha scritto dei commenti!!!! Siete carinissimi, vi adoro <3333. continuate così perché vedere che qualcuno legge mi fa felicissima. Grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie!!!!!!!!!! :] e grazie anche a chi magari ha letto e non ha scritto niente, va bene comunque, vi adoro anche a voi =3

Il giorno dopo mi svegliai, la luce del mattino illuminava la stanza, io ero distesa e Jyrki, ancora addormentato, mi cingeva le spalle con un braccio. Guardai l’orologio che c’era sul comodino: erano quasi le 10. Non ero tanto stanca, anche se la sera prima ero andata a dormire abbastanza tardi. Stavo per appisolarmi di nuovo quando mi squillò il cellulare. Lo sentii solo dopo un paio di squilli perchè l’avevo lasciato nella borsa. Mi alzai di corsa, frugai in cerca del cellulare e finalmente lo trovai e risposi.
- Pronto?- il numero sul display era segnato come privato.
- Dove cavolo sei?- urlò una voce dall’altra parte dell’apparecchio che riconobbi come quella di April.
- April? Ciao! Scusa, io sono all’hotel Sevenfold, sai dov’è?- parlavo in modo forte e chiaro così che potesse sentire bene quello che dicevo. Dovevo sembrare anche un po’ deficiente visto che quando guardai Jyrki, (che neanche a dirlo si era svegliato), lui mi fece una smorfia di compassione quasi a dire “poveraragazzaappenasvegliacheblateracosesenzasenso”.
- Si…ma cosa fai lì? Vuoi che ti vengo a prendere?-
- Questa tua proposta mi sarebbe stata utile ieri sera…- dissi più a me stessa che a lei.
- Eh?-
- Niente, ti spiego quando ci vediamo. Comunque non serve che mi vieni a prendere… per ora, casomai ti chiamo io.-
- Ceeerto…tanto qui abbiamo il servizio di taxi 24 ore su 24 a tua disposizione.- disse sarcastica.
- Dai…a proposito poi com’è andata ieri sera con Bazie e Jussi?- chiesi.
- Ah si! No, vabbè dai ti racconto anch’io quando ci vediamo, okay?-
- Vabbè, allora ti chiamo io. Ciao!-
- Okay, ciao.- e riagganciò. Io riposi il cellulare nella borsa. Mi girai e Jyrki era sparito.
- Jyrki?- cominciai a chiamare - Jyrki?-
- Sono in bagno!-
- Ah okay!-
- Va bene se ci facciamo una doccia e poi andiamo a fare colazione fuori da qualche parte?- mi chiese.
- D’accordo, per me va bene.- mi distesi sul letto in quel momento suonò di nuovo il cellulare.
- Oh Gesù! Questa è ancora April. Pronto?-
- Buongiorno! Sono Timo, ricordi? Come va?-
- Ciao, Timo! Bene, grazie e tu?-
- Bene, bene! Senti, io vado a fare colazione fuori fra un po’, vuoi venire con me?- ‘Aaahh! Che faccio?’ pensai. E se poi veniva a scoprire che avevo dormito con Jyrki quando me l’aveva chiesto prima lui? Certo che ero stata proprio una stronza, perché a Jyrki avevo detto di si e a Timo no? Che palle…
- Va bene, dove ci vediamo?- risposi senza pensare.
- Facciamo davanti al Sevenfold fra mezz’ora?-
- Perfetto.- dissi.
- Allora a dopo.-
- Si…Timo?-
- Si?
- Sai ieri sera dopo che sono andata via?- iniziai.
- Si.-
- Ecco, proprio fuori dall’albergo ho conosciuto Jyrki.-
- Veramente? Che bello, adesso ti manca solo Archzie e poi conosci i 69 al completo!-
- Eh già…senti va bene se viene anche lui?-
- Okay, adesso vado in camera sua e glielo dico.-
- Nooooo!!!! Gli telefono io e mi metto d’accordo con lui!-
- Ah, sicura?-
- Si, nessun problema!-
- Va bene allora ciao, a dopo!- mi salutò e riattaccò.
-A dopo- dissi timidamente e misi giù. Jyrki uscì dal bagno con solo l’ asciugamano addosso…era splendido.
-Hey, chi è tutta questa gente che ti chiama di mattina presto?- mi limitai a sorridere senza rispondere.
-Vado a fare la doccia- dissi e in tutta velocità mi precipitai in bagno.
Quando uscii Jyrki si era già vestito e si stava truccando gli occhi di nero. Che amore!
-Allora,- gli dissi -prima, sai, mi ha telefonato Timo…-
-Sul serio??- disse sorpreso -ma vi conoscete?-
-Già, l’ho conosciuto ieri sera.-
-Però…-
-Comunque…mi ha telefonato e mi ha detto se potevamo andare a fare colazione insieme e io gli ho detto di si, okay? A te va bene se viene anche lui?-
-Certamente, ottimo!-
-Bene, ci incontriamo fra…bè ormai un quarto d’ora, sotto l’albergo.-
-Perfetto.-
-Ah, se te lo chiede potresti dirgli che ho passato la notte da sola e non con te?-
-Va bene.-
-Grazie. Perché sai lui mi aveva chiesto se dormivo da lui ma…-
-Hey, tranquilla, guarda che non mi devi spiegazioni.-
-Ah…- ‘bè, meglio così’ pensai.
Quando ci fummo vestiti erano le 10.25 così scendemmo nella hall. Poco dopo arrivò Timo con…Jussi!
- Ciao a tutti!- disse Timo, mi si avvicinò e mi diede un bacino sulla guancia.
- Ciao…- balbettai sorridendo come un ebete.
- Viene anche Jussi, ci siamo incontrati mentre scendevamo le scale.-
- Ciao, Jyrki. Ciao, Hayley.- disse Jussi.
- Ciao!- dissimo io e Jyrki all’unisono. Pensai che se c’era anche Jussi era il caso di chiamare April per vedere se poteva venire anche lei.
- Vi spiace se chiamo un attimo April?-
- Figurati, anzi potevi dire anche a lei se voleva venire.-
- Glielo chiedo adesso.- telefonai e chiesi a April se poteva venire.
- Ovvio! Mi aspettate? Arrivo subito!- mi rispose.
- Si, muoviti.- riattaccai.- Adesso arriva.- informai gli altri.
Dieci minuti dopo April era già arrivata e ci stavamo incamminando in un bar li vicino che conosceva Jyrki.
- Un cappuccino con tanta tanta schiuma e un muffin!- stavo dicendo al cameriere che ci stava servendo.
- Bene, grazie.- avevamo appena ordinato la colazione.
- Timo, tu conosci un po’ Londra?- chiesi.
- Si, ma solo un pochino. Più tardi andiamo a fare un giro da qualche parte così la visitiamo un po’ dato che nessuno di noi due la conosce molto bene?- mi propose.
- Si, magari.- risposi radiosa.
- Timo, ricordati che pomeriggio dobbiamo girare il video nuovo.- intervenne Jussi.
- Ah cavoli, è vero.- disse. Io iniziavo già a disperarmi. - che palleeee!- aggiunse poi lui.
- Siamo qui per lavorare mica per divertimento!- lo rimproverò Jyrki e Timo-Timo, scherzando, gli rivolse una smorfia di scherno - è già tanto che, già di mattina, non ci abbiano riempito di impegni…-
- Ho capito, ho capito! Vabbè e domani mattina?-
- No, domani mattina sul presto non abbiamo impegni particolari.-
- A te va bene?- chiese rivolto a me - sei libera domani mattina?-
- Si, per me non ci sono problemi!- felicità! Felicità!
- Okay. Deciso. E se oggi pomeriggio non avete niente da fare potreste venire a vedere le riprese del nuovo video se vi va.-
- Certo che si! Non abbiamo impegni.- io e April ci guardammo e sorridemmo gioiose.
Poi pensai di raccontarle sottovoce, senza farmi sentire dagli altri, quello che mi era successo la sera prima ma, chissà perché, me ne restai zitta a bere il mio cappuccino..

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