You Aren't Ice Princess

di AlyTae
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** child love ***
Capitolo 2: *** honey ***
Capitolo 3: *** let's talk about love ***
Capitolo 4: *** pinocchio ***
Capitolo 5: *** tears ***
Capitolo 6: *** the great escape ***
Capitolo 7: *** top secret ***
Capitolo 8: *** mistake ***
Capitolo 9: *** love hate ***
Capitolo 10: *** not alone ***
Capitolo 11: *** stay girls ***
Capitolo 12: *** danger ***
Capitolo 13: *** twinkle ***



Capitolo 1
*** child love ***


CAPITOLO I

Ero appena tornata da una piccola vacanza in montagna. Ci ero andata da sola. Avevo preferito fare qualche settimana di solitudine, tra il lavoro e tutto. Avevo bisogno di un po' di risposo. Meno male che le ragazze mi capivano. Anzi, mi avevano invitata a cena, per il mio ritorno. Niente di lussuoso, solo una cena tra noi, nel nostro appartamento. Il menu sarebbe stato, ovviamente, American food.

-ragazze, vi prego, ditemi che non cucina Tiffany!!!- esclamai.

-ovviamente. Sono l'unica in grado di mettere un hamburger tra due fette di pane.-scherzò lei.

-Sono sicura di essere io la migliore in cucina.- disse SooYoung

-Per magiare, ShinShink, non certo per cucinare- rise Sunkyu

Ripensando alle ragazze, e al fatto che mi stavano aspettando con una cena probabilmente bruciata, non potevo fare a meno di sorridere. Salii in macchina per tornare in città. Feci una strada diversa. Prima volevo andare a casa a salutare i miei. Erano venuti a Seoul per qualche giorno, ma sarebbero tornati in America a momenti. Non bussai alla porta. Aprii con le mie chiavi. La sorpresa sarebbe stata maggiore. Ma la vera sorpresa non era per loro, ma per me. Una bruttissima sorpresa.

Non appena misi il piede nell'atrio vidi solo un corpo abbracciarmi e piangere.

La mamma.

Nel vederla così distrutta mi venne un attacco di panico e terrore. Cosa poteva essere successo?

Nel divano di casa c'era seduto mio padre, col le mani sul volto. Anche lui emanava la stessa tristezza e disperazione della mamma.

-Papà! Che cosa è successo? Che cosa avete?- dissi preoccupatissima.

Tra le lacrime non poterono rispondere subito. Quell'attesa per me fu devastante. Mi ritrovai ad urlare.

-Insomma! Cosa è successo? Mamma... - dissi accarezzandole il viso – Mamma, ti prego, calmati. Mi dici che cosa sta succedendo.-

Lei cercò di fare un respiro profondo e finalmente parlò:- Oh, Jessica... mai dispiace tanto... vedi, si tratta di tua sorella.-

Fu come un fulmine a ciel sereno :- Krystal? Cosa le è successo?-

-Vedi... voleva venirti a trovare. Sai com'è fatta... ama fare delle sorprese. Prese la macchina. E...-

-E..?- chiesi ancora più impaziente – Mamma, per favore, dimmelo!-

Non me lo disse. Riprese a piangere come una fontana. Fu mio padre a continuare.

-Lei... ha fatto un incidente, cara.-

Buio.

Sorpresa.

Disperazione.

Tutte in una volta.

Il mio cuore batteva per l'ansia di saperne di più, ma io non lo sentivo. Era lontano. Era morto. -Come è successo?-

-Un pirata della strada. Si sono scontarti. Lei ha battuto la testa.-

Afferrai mio padre per la camicia.

-Lei sta bene, vero? È in ospedale? Guarirà?-

Nessuna risposta. Mio padre mi fissava con compassione mentre nel silenzio della stanza si sentivano solo i singhiozzi soffocati di mia madre.

-Jessica...- mormorò mi padre. Cominciai a scuoterlo con violenza.

-Lei dov'è? Dov'è adesso? Dimmelo! Dimmelo, ti prego!-

Rabbia. Dolore. Un dolore immenso. Tutto questo si mescolò in lacrime. Sì, lacrime calde che escono dagli occhi e scivolano sulle guance. Lacrime. Ma non erano lacrime normali. Quelle lacrime facevano male. Quelle lacrime erano il sangue del mio cuore. Spezzato. E sgorgante di sangue. Mi buttai tra le braccia di mio padre. La rabbia che avevo in corpo mi ordinò di dare pugni, calci, schiaffi... Mio padre mi bloccò le mani e mi accarezzò il viso.

-È in ospedale. Ma non sta bene.- disse – La botta che prese le fece causare un grave danno celebrale. E...- si bloccò. Lo presi per mano, sperando che continui. Ma fu inutile. Mi guardò, fece un sorriso triste e tornò a fissare il pavimento. La mamma aveva smesso di piangere. Mi accarezzò i capelli.



-Lei è cieca, amore mio.-



Buio.

Sorpresa.

Disperazione.

Tutte in una volta.

E il cuore non smetteva di sanguinare.



-TaeYeon, che ore sono?-

-Tardi HyoYeon. Molto tardi.-

-Dov'è Sica? Ha detto che sarebbe tornata per cena.-

-Probabilmente è proprio della cena che ha paura-

Tiffany mi tirò addosso un cuscino.

-Non negare che ho dato il meglio di me. Ho fatto dei muffin incredibili.-

-Vedrete che per le otto sarà qui.- ci rassicurò la nostra leader



-È tutta colpa mia-

Ospedale. Io tenevo stretta la mano di mia sorella. Ero in ginocchio, con la testa appoggiata sopra il suo lettino. E piangevo. Piangevo e non riuscire a smettere. Krystal, da sdraiata, si sedette. Le guardai gli occhi. I suoi occhi, un tempo sempre allegri, erano bui, opachi, privi di emozione, privi di luce. Fissavano un punto fisso davanti a loro. Ma in fondo non fissavano niente. Mosse un braccio, rimanendo però immobile nel resto del corpo. Lo muoveva a scatti indecisi, nell'aria. Finché non trovarono ciò che cercavano. Cioè la mia testa. La mia testa bionda da accarezzare e consolare.

-Non è vero Sica.- disse. Anche la sua voce era diversa. Piatta. Senza emozioni. - Non è affatto colpa tua.-

-Sì! sì, è colpa mia invece. Se non fossi partita! Io e le mie stupide esigenze di pace e solitudine! -

-La colpa è solo mia. E del mio vizio di fare sorprese. E io ne ho pagato le conseguenze.-

-Mi odio! Sì, mio odio.-

-No Jess. Non devi. Sopravviverò Jess. Molte persone così ci nascono. Io ho già vissuto gran parte della mia vita.-

-E... il lavoro?-

Krystal girò la testa verso la mia direzione, ma non mi guardò. E questo servì solo a farmi aumentare la tristezza, l'angoscia e tanto, tanto senso di colpa.

-Ti riferisci alle f(x)?- chiese – Sono già state informate. Non posso dire che l'abbiano presa bene. Ma sopravviveranno.-

-E... tu?-

Silenzio. Odio il silenzio. Ma odio ancora di più quando le persone che restano in silenzio evitano il mio sguardo. E Krystal, sebbene non mi vedesse, abbassò il capo. Le accarezzai la mano mentre sentivo una nuova ferita aprirsi nel petto.

-Sto bene Sica. - disse – Davvero.-

La abbracciai. Lei si abbandonò completamente nelle mie braccia. Le pettinai i capelli neri lucenti con le dita. Quasi mi spaventai quando la sua testa ebbe uno scatto. Era solo un singhiozzo. Ma quel singhiozzo divenne fatale, perché si trasformò presto in un pianto. Fu fatale per me. -Sto bene.- disse lei, con la faccia completamente bagnata – Sto benissimo.-



Pronto? Pronto?-

-Pronto. Ciao HyoYeon. Sono Jessica.-

-Jessica! Ma dove sei finita? Ci stavamo preoccupando.-

-Tranquille, non dovete preoccuparvi. Sto bene.-

-Bene. Quindi stai arrivando?-

-No.-

-Come no? Dove sei?-

-A casa dei miei. Scusa, ma oggi cenerò da loro. Torno stanotte.-

-Ma... ma come? Devi venire. Fany ha fatto i muffin. I m-u-f-f-i-n! -

-Hai ragione e mi dispiace molto. Ma preferisco stare qui. Non aspettatemi alzate.-

- Jessica, è successo qualcosa? Pronto? Jessica?-

-...- aveva riattaccato.

La sua voce non era la stessa. Roca, rotta dal pianto. Forse era solo stanchezza per il viaggio. Comunque sia, mentre appoggiavo la cornetta, non potevo fare a meno di essere preoccupata. Guardai le ragazze. Mi fissavano preoccupate. Rimasi in silenzio per un po', e poi dissi tutto quello che mi aveva detto Sica, sorbendomi lamentele e sospiri delusi. E io rimanevo pensierosa...

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Per chi non l'avesse capito, le voci narranti sono DUE che si alternano. C'è un po' di confusione in effetti, però non è difficile seguire. Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto!

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Capitolo 2
*** honey ***


CAPITOLO II

J...Jessica, sei sicura che non vuoi mangiare?-

-Mamma. Ti ho già detto di no! Vattene e lasciami in pace.-

Mia madre si spaventò. Avevo alzato la voce.

-Hai chiamato le tue amiche?.- domandò

-Sì.-

-Hai detto di Krystal?-

- No.-

-Non capisco Jess. Sono tue amiche. Perché non vuoi confidarti con loro?-

-Sono affari miei! Capito? Miei!-

-Ma... continuo a non capire. Credevo fossi attaccata al tuo gruppo. Le consideravi come sorelle...-

-NON MI SERVONO SORELLE. IO NE HO GIÀ UNA. CHE SOFFRIRÀ TUTTA LA VITA PER COLPA MIA!-

-Jess... Non è vero...-

-Vattene! Vattene! Lasciami sola!- e le scaraventai addosso un cuscino. Lei chiuse la porta della mia camera. In quel momento sentii un grande dispiacere nei suoi confronti. Mi ero comportata davvero male.

Troppo brusca. E violenta. E scontrosa

. Ma pensando a Krystal questo era l'unico modo per sfogarmi, per far sentire a tutti la rabbia verso me stessa. Ma se questa rabbia la rivolgevo anche ai miei cari, non era affatto giusto. Mi buttai a terra e sbattei le ginocchia. Sentii male.

Molto male.

Ma sacrificare un po' di dolore era proprio il minimo che potessi fare.

Mi rannicchiai sul pavimento freddo, con la faccia umida, gli occhi gonfi, i capelli spettinati e sporchi.

La tinta bionda se ne stava andando. I capelli pian piano si facevano castani, poi di un marrone più intensi, poi neri. Come la notte. Come il buio. Mi stavo lentamente oscurando.



Le undici di sera. Solo a quell'ora Jessica bussò alla porta. Ci sentimmo tutte più tranquille.

-Uh, la nostra biondina è tornata mora! Sei proprio bella. Così assomigli più a me.- disse Tiffany.

Tutte noi ci siamo messe a ridere. Ma Jessica... Jessica no.

Si limitò a fare un sorriso triste e sospirare. Forse era solo stanca. O forse no.

-Come è stato il viaggio Ice Princess?-



Perché mi chiamano così? Odio quando mi chtiamano così.



-Bene grazie. - disse lei, con poco entusiasmo. - Mi sono rilassata. Ma domani si torna al lavoro.-

- Già...- disse Yuri sbadigliando. - Ma come ti è saltato in mente di venire così tardi? Dovevamo cenare insieme mi pare.-

Jessica si morse un labbro. Sembrava dispiaciuta

- Avete ragione e vi chiedo scusa. Ma non me la sentivo.-



Speravo tanto che si fossero già coricate... perché non mi lasciano in pace?



- Sica...- mormorai avvicinandomi – sicura di stare bene?

Lei mi lanciò un occhiata che pareva volermi fulminare.

- Benissimo. Ragazze, sto bene! Mi volete lasciare in pace!.-

Uscì e sbatté la porta.

Io non sapevo che dire. Ero rimasta bloccata dalla sua reazione. Mi sentii quasi in colpa.

Vidi TaeYeon che prendeva la giacca e usciva, probabilmente per andarle in contro. Sentii qualcuno che mi abbracciava.

Sunkyu.

- Sunny...- mormorai con voce rotta. Non piangere mi dissi non piangere!

Sunny mi accarezzò i capelli.

- Cosa ho fatto?- chiesi, più a me stessa che a lei. - Ho detto qualcosa che non andava?-

- No unnie*, tranquilla.- [n.d.A. in coreano ''Unnie'' è il nome con cui le persone chiamano le amiche o le sorelle più grandi]

Mi abbracciò e quel suo abbraccio mi servii molto. Almeno in parte.



Faceva freddo fuori. Rimpiansi la giacca. Solo in quel momento mi resi conto che era troppo evidente. Dovevo smetterla di prendermela con le altre. Mi avrebbero chiesto... e io che avrei risposto? Dovevo contenermi.

Sentii qualcuno urlare dietro di me.

- Jessica! Dove sei? Jessica?-

Ignorai quelle voci e continuai a camminare. Dove stavo andando non lo sapevo. Seguivo solo il marciapiede. Le voci non c'erano più. Solo un rumore di alcuni piedi che correvano verso di me. Due mani che mi fermavano. E una voce preoccupata e allo stesso tempo arrabbiata.

- Jessica, ma sei pazza? Si può sapere che ti prende?-

Non risposi. Mi limitai ad abbracciare la mia leader e a scoppiare in lacrime. Lei non sapeva cosa dire. Mi abbracciò di sua volta. Ero talmente talmente distrutta che mi uscirono delle parole dalla bocca. Troppe parole. Parole vere. Le raccontai tutto. TaeYeon rimase immobile.

- Sica... oddio... mi dispiace tanto.-

Io mi asciugai le lacrime.

-Giura che non lo dirai a nessuno.- le dissi

- Giuro.-



Tornate al nostro appartamento, trovammo SeoHyun e YoonA ad aspettarci.

- Tutto a posto ragazze.- disse TaeYeon – Jessica è solo stanca. In più è in panico.-

- Panico? Per cosa?- chiese SeoHyun

- Domani registriamo la nostra nuova canzone no?- continuò lei – Bè... la nostra Sica è senza voce.-

Che scusa! Decisamente poco convincete. Ma le ragazze se la bevvero.

- Tranquilla Jessica. Al massimo ti modificheranno un po'.- disse YoonA.

- Lo sai che odio quando mi modificano la voce.- la voce era troppo rotta.

Andai in camera, quasi fuggendo. Trovai HyoYeon seduta sul letto, che non riusciva a dormire.

- Hyo...- sospirai.

Mi sedetti e l'abbracciai.

- Scusa! Scusa tanto!-

Lei non sembrava molto convinta.

- Ti ho offesa, vero?- domanda idiota. Infatti lei annuì.

- Non lo farò mai più, Unnie, promesso. Siamo un gruppo, non voglio litigare con te.-

HyoYeon fece un sorriso senza mostrare i denti. Ma sembrava capirmi. Mi abbracciò. Mormorai un altro ''scusami''. Lei non rispose ma non servivano parole.



Passai la notte in bianco, a singhiozzare silenziosamente, con la faccia sotto il cuscino. Alle quattro del mattino decisi di alzarmi. Le altre dormivano ancora.

Andai in bagno e mi guardai allo specchio. Avevo un aspetto spaventoso, la faccia rossa e gli occhi gonfi. Meno male che le ragazze non mi avevano visto. Avrebbero capito che avevo pianto.

Mi sciacquai il viso cercando di nascondere le occhiaie ed ogni segno di quella notte con un po' di trucco.

Mi feci la tinta bionda. La preferivo e la ritenevo più saggia in quella circostanza. Mi avrebbe aiutata a sembrare meno cupa. Mi guardai allo specchio.

Dovevo mantenere quell'aspetto. Le ragazze non dovevano saperlo. Non in quel momento.



-Buongiorno Sica. - dissi io quando la vidi entrare in cucina. - Ehi. Quando te la sei fatta la tinta.?-

-Esattamente qualche ora fa.- disse lei.

La sera prima avevamo chiarito ma non sembrava allegra. Non osai farle notare questa mia osservazione. Avevo paura di litigare di nuovo.



Andare al lavoro mi preoccupava. Sicuramente la voce si era sparsa riguardo a Krystal e tutti mi avrebbero parlato per consolarmi o altro.

E alle ragazze che avrei detto? Glielo avrei detto? Decisi di no. Per quel momento. Se qualcuno si avvicinava per dirmi qualcosa in privato avrei trovato una scusa per allontanarmi dalle ragazze.



Jessica al lavoro quel giorno fu molto strana. Tesa. Tutte le volte che qualcuno le se avvicinava si allontanava con una scusa (sì, con una scusa, lo sapevo). E quella persona ci rimaneva di stucco perché magari le voleva solo dire 'ciao'.

Per esempio Yunho, che passava di lì, ci chiese se sapevamo qualcosa che lui non sapeva.

-Non sappiamo niente.- gli rispose Seohyun . -Però si comporta in modo strano da ieri sera.-

Lui alzò le spalle e raggiunse il suo gruppo che quel giorno andava piuttosto di fretta.



Molto strano. Il fatto che nessuno sapesse di Krystal. Tutte le volte che qualcuno mi si avvicinava dice un 'ciao Jessica, come va?' ed io ero già pronta a dire 'scusa, devo scappare, ci vediamo dopo' prima di rendermi conto di cosa stavo facendo. Chissà quanta gente ho insospettito stamattina! Bel lavoro Sica.

-Jessica...- mi voltai. Vidi Amber.

Diventai bianca come un lenzuolo. In quel momento non m'importò nulla di fare brutte figure o di insospettire qualcuno. Sapevo perché mi voleva parlare. Non le avrei parlato:- Ho un sacco da fare. Se vuoi parliamo dopo.-

-No, Jessica. Noi parliamo adesso. È importante.- mi bloccai.

Fantastico.

Mi prese e andammo insieme nei bagni, per una maggiore privacy. Là ci aspettavano Victoria, Luna e Sulli. Fantastico! [n.d.A. Amber, Victoria, Sulli e Luna sono, insieme a Krystal, i membri del gruppo musicale f(x)]

-Jessica. Noi...- cominciò Amber

-Voi sapete. - dissi interrompendola – Mi basta.-

Loro abbassarono la testa.

-Ci dispiace. Per te.-

-Anche a me dispiace molto. Per voi.-

-Noi... noi sopravviveremo.- disse Amber. Ma soffriva. Si vedeva che soffriva.

-È una vostra grandissima amica.-

-È tua sorella.-

Non sapevo più che dire. Mi limitai ad annuire con qualche lacrima nell'occhio, che cercai in tutti i modi di trattenere. Loro mi abbracciarono tentando di tirarmi su.

-Non è stata colpa tua Sica.-

-Vorrei solo... vorrei solo che nessuno sapesse niente.-

-Infatti nessuno sa. Solo noi.-

-Cosa? E come giustificherete la mancanza di Krystal?-

-No, cioè... solo gli artisti non lo sanno. Tutti gli altri sì. Ma non diranno nulla. -

-Oh...-

-Fidati, Sica, nessuno ti darà il tormento o verrà da te per parlarti. Noi volevamo solo avvertirti.-

-E i giornali? Cioè, lo farete sapere al mondo?-

Le f(x) abbassarono tutte lo sguardo.

-Non ancora.-

Io annuì. Le capivo. Fin troppo bene. Ci fu un attimo di silenzio piuttosto imbarazzante e molto doloroso. Alla fine dissi :- Ho un mucchio di lavoro e devo andare. Vi dispiace?-

Loro risposero di no. Feci per uscire dal bagno, ma mi fermai:

-Ah, dimenticavo di dirvelo: TaeYeon lo sa.-

-Ah, sì?-

-Sì, scusatemi, ma avevo bisogno si sfogarmi con qualcuno. Ma non dirà nulla, state tranquille.-

-Va bene. Nessun problema allora.-

Uscii dal bagno e raggiunsi le altre.

-Jessica, dov'eri finita? Ci aspettano!-

-Scusa, ero in bagno. Possiamo andare.-



Mentre andavamo verso la sala di registrazione qualcuno mi passò dei fogli e mi chiese se potevo fare delle commissioni.

In certi momenti mi sentivo come una ragazzina delle medie che andava in giro per le aule o a cercare le bidelle per fare delle fotocopie.

Comunque non mi dispiaceva passeggiare un po' per l'edificio. Poi oggi avremmo cantato una canzone. Non era giornata particolarmente pesante.

-Yuri, vieni con me?- chiesi alla ''black pearl''. Non mi andava di andare in giro da sola.

-Arrivo HyoYeon!- rispose lei.

Ci avviammo. Adoro la compagnia di Yuri. Con lei le risate sono assicurate.

Non ricordo cosa ci stavamo dicendo di così interessante, ma eravamo talmente prese in chiacchiere che andai a sbattere contro qualcuno e tutti i fogli si sparpagliarono sul pavimento.
Mi affrettai a raccoglierli. Anche lui, gentilissimo, mi aiutò. Alzai lo sguardo e lo riconobbi.



-Changmin! -

-Hyoyeon! Ciao! Oddio, scusa se ti sono venuto addosso... stavo andando di fretta e...-

-No, scusami tu. Avevo la testa fra le nuvole, come al solito.-

-Ah... lo so bene!-

Gli diedi una pacca sulla spalla.

-Ecco a te.- mi disse porgendomi i fogli. . Scusami, vado di fretta. Gli altri mi staranno cercando.-

-Va bene... allora ciao!-

-Ciao!.-

Feci per andarmene

-Ah.... Hyoyeon?-

-Sì-

Changmin si era fermato.

-Senti mi chiedevo... oggi pomeriggio sei libera?-

Rimasi immobile. Non me l'aspettavo. Con la coda nell'occhio vidi Yuri dietro di me, che m'incitava a rispondere.

-Mha... non lo so. Perchè me lo chiedi?- risposi cercando di non sembrare nervosa.

-Oggi noi abbiamo il pomeriggio libero... strano a dirsi, lo so. Gli altri vogliono rimanere in casa a dormire ma io non ho molta voglia. Non so, pensavo che se ti andava... andavamo a prenderci un caffè...-

Era imbarazzato. L'avevo capito perchè aveva parlato velocemente, come se stesse ripetendo a memoria un discorso che aveva già elaborato.

-Direi che si può fare.- risposi – Ti farò sapere.-

-Ah, fantastico.- disse lui. - Ciao Yuri!-

-Ciao.- disse lei, con un tono strano, come per dire ''ah, finalmente te ne sei accorto che ci sono anche io''. Lui se ne andò quasi correndo. Io mi girai.

-Andiamo?.- dissi.

-Ok.- rispose Yuri. Ma rimase immobile. E mi fissava.

-Che c'è?-

-Niente.-

-Perchè mi fissi?-

-Non lo so... credo ti stia venendo un brufolo sulla fronte sai?.-

-Piantala Yuri. Non è mica un appuntamento.-

-No, certo che no.-

-E allora perchè continui a fissarmi?-

Yuri non rispose e scoppiò a ridere. Anche io risi.

-Dai, Hyoyeon! Non negare! Ti piace.-

-Chi? Changmin? Ma no...-

-No eh?-

-No!.-

-Se lo dici tu...-

Ci fu un attimo di silenzio.

-Bhe...- mormorai – Diciamo che mi sta... particolarmente simpatico!.-

Continuammo a camminare, ridendo come matte.

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Capitolo 3
*** let's talk about love ***


CAPITOLO III

Hyoyeon e Yuri arrivarono alla sala di registrazione. Mentre le aspettavamo ripassavamo un po' il testo della canzone. Ma io non avevo assolutamente voglia di cantare. Era stata una bruttissima giornata e non avevo assolutamente voglia di continuarla. In più, l'operatore mi guardava in modo compassionevole e questo non lo sopportavo.

''gli artisti non lo sanno... tutti gli altri sì'' aveva detto Amber. ''Tranquilla, nessuno ti fermerà per consolarti o parlarti.''aveva aggiunto. Ma quello sguardo... non potevo far altro che ricambiarlo, e poi abbassarlo.

-Ok, - disse Yuri – possiamo cominciare.-

Già subito le prime strofe si capiva che non stavo dando il meglio di me. Si sentiva che non stavo bene. Poi, quando dovevo fare i miei soliti acuti, stonavo o li facevo malissimo.

-Che cos'hai Jess?- mi chiese Tiffany* [n.d.A. ''Tiffany'' è il nome d'arte. Il suo vero nome è Stephanie]

-Sto bene Stephanie.- risposi io. - Solo che... non mi sento molto bene.-

-Non ha voce.- disse TaeYeon al nostro manager, guardandolo con uno sguardo che diceva tutto.

-Oh...- sospirò lui. Aveva capito. Mi sentivo terribilmente a disagio. E male. Sentivo crescermi dentro di me un'angoscia profonda. Per quanto tempo avrei resistito?

-Posso fare io alcuni acuti al posto suo.- propose TaeYeon.

-Per me va bene.- dissi io, non sapendo cosa rispondere. E mentre lei gridava un Don't wanna say goodbye perfetto al posto mio... non potevo che sentirmi peggio.



Dopo la registrazione incontrammo nuovamente Yunho e i suoi compagni. La seconda volta in una giornata. Wow!

-Ciao ragazze.- disse Yunho – Come è andata?-

-Non benissimo.- dissi io. Risposi per prima, non volevo rimanere in silenzio e sentire le altre che parlavano di me. - Non ho voce. Ho cantato da schifo.-

-Oh, mi dispiace.- disse Yunho comprensivo. - Magari te lo faranno rifare quando ti sarà tornata la voce, non preoccuparti.-

Annuii, per ringraziarlo. Che dolce a darmi supporto morale!

-Scusate, ora dobbiamo proprio andare. Dobbiamo fare le ultime cosa, poi avremo il pomeriggio libero.-

-Davvero? Pensa... anche noi!- esclamò TaeYeon

-Davvero?- urlammo in coro noi.

-Oops, mi sono scordata di dirvelo. Bhe... ora lo sapete. Oggi è una giornata davvero fortunata.-

Fortunata? Ah, bella questa. Tae sapeva anche tutto. E giudicava questa giornata fortunata? Ecco, un altro attacco di rabbia... dovevo controllarmi. In fondo aveva giurato di non dire nulla a nessuno, no?

-Pensa che coincidenza.- disse Yunho -Magari possiamo organizzarci per trovarci...-

Vidi Hyoyeon che rideva sotto i baffi. E adesso cosa le prendeva? Respirò, smise di ridere e poi esclamò:- Io non posso. Ho già un altro impegno.-

Anche Changmin rideva.

-Sì, anch'io ho da fare altrove.-

Tutti ci rimasero di stucco. Eccetto me. Per quel che mi riguardava, non me ne importava nulla di cosa doveva fare Hyo e dove doveva andare Changmin.

-Cosa? Come hai fatto a prendere un impegno se non sapevi che avevamo il giorno libero?- le chiese la nostra leader.

Hyoyeon scosse le spalle. Yuri le diede una gomitata e sghignazzò. Ah, queste vanno in giro da sole per dieci minuti e chissà che cos'avevano combinato.

-A parte questi due asociali?- continuò Yunho scherzosamente – Ci state?-

-Per me va bene.- disse TaeYeon – Tutte a favore?- ci chiese.

Stavo per rifiutare, dire che preferivo rimanere a casa e farmi tornare la voce. Poi mi dissi: perché no? E se uscire con degli amici mi avesse tirato su? Se avessi distolto la mente da Krystal solo per un paio d'ore? Mi sentivo un colpa a pensare di dimenticare Krystal per un po'. In più non ero sicura di sentirmi pronta.

D'istinto guardai Tiffany.

Tiffany, che perse la madre tanto tempo fa. Tiffany, che aveva tanto sofferto. Tiffany che non si era arresa, che aveva continuato a vivere e a sorridere. Sorridere un sorriso che solo Tiffany riesce a sfoggiare. Perché è questo che sua madre vorrebbe. Vorrebbe vedere sua figlia viva. Tiffany. Solo Tiffany. Tiffany fu il mio modello.

Grazie a lei, riuscì a dire un -Sì!- convinto. TaeYeon mi guardò e sorrise.

-Perfetto allora.- disse Yunho. Ci salutò. Tutti gli altri suoi compagni ci salutarono.

Ci avviammo verso l'uscita. Non badai che Changmin continuava a girarsi per salutare mille volte Hyoyeon.



-Allora... che ne dici di questo? Mi sembra carino.-

-Non è un po' troppo elegante?-

-Yuri... io voglio essere bella per oggi... capito?.-

-Hyoyeon, tu sei SEMPRE bella. Poi non devi far sembrare questo un appuntamento. Altrimenti dai l'impressione che vuoi andare 'di fretta'. Dagli tempo...-

-Yuri, ma cosa stai dicendo? Io non voglio mica...-

In quel momento tutte le altre ragazze entrarono in camera, sbadigliando.

-Che fate?- ci chiese SeoHyun

-Scegliamo un vestito.- aggiunse Yuri, prima che io potessi rispondere.

-Ah, già... il tuo appuntamento.- disse Seo – Ora però andate in salotto a sceglierlo. Noi vogliamo dormire, prima di uscire. Yuri, meglio se ti riposi.-

-Mi riposerò dopo.-

Andammo in salotto mentre le altre spegnevano la luce e si preparavano per dormire.

-Allora dimmi tu come mi devo vestire.- dissi io.

-Semplice, come fosse un pomeriggio normale.-

-Questo NON sarà un pomeriggio normale.-

-Devi farlo sembrare. Ora, mettiti dei jeans, una maglia elegante e qualche gioiello. Poi truccati come vuoi tu, ma non troppo provocante. Ah, e fatti la coda di cavallo-

-Perché?-

-Stai benissimo con la coda di cavallo. Valorizza il tuo bel visino.-

-Sembri mia madre.-

-Tu prova.-

Trovai dei jeans e una maglia un po' scollata ma non troppo. Mi vestii e mi truccai come mi aveva detto Yuri. Mi pettinai. Avevo dei bellissimi capelli. Biondi, un po' mossi nelle punte. Non volevo farmi la coda di cavallo. Provai. Non mi piacevo. Lo feci notare a Yuri.

-Aspetta...- disse lei. Mi liberò alcune ciocche dall'elastico. Ora avevo due ciuffi biondi che facevano da contorno al mio viso. Ero davvero... wow.

-Allora... come ti vedi?- domandò.

-Sono... sono...- lo ammetto: non volevo darle soddisfazioni.

-Sei fantastica!- disse Yuri soddisfatta.- Ora vai... e stendilo!-

La mandai a quel paese mentre uscivo. Non credo mi avesse sentito.



Yuri entrò in camera e si coricò. Hyoyeon probabilmente era già uscita. Aspettai qualche minuto per assicurarmi che tutte le ragazze si fossero addormentate. Poi mi alzai dal letto e uscii. Erano le tre del pomeriggio. Il sole era ancora alto. Non faceva caldo, anzi, era fresco. Era una bella giornata. Cominciai a camminare, e intanto guardavo il cielo. C'era una sola nuvola bianca, esattamente sopra di me. Dalla forma irregolare. Mi ricordò Krystal. Candida e innocente, sperduta in un cielo azzurro e vuoto. Il vento la trasportava da qualche parte, senza che lei non lo sapesse. Perché lei non poteva saperlo. Lei non ci vedeva. Mia sorella non c'era più. Era come se non ci fosse. La immaginai nel suo letto dell'ospedale, mentre pensava ai suoi bei momenti trascorsi sul palco, con le f(x), alle risate che si era fatta insieme al suo gruppo, a quando provava la coreografia di 'hot summer' e a quante volte ha perso l'equilibrio a causa dei tacchi vertiginosi. E soprattutto sperava di aprire gli occhi e di vedere Amber, Luna, Sulli e Victoria che le portano un bouquet di fiori e le dicono 'bentornata'... ma quando li apre vede il buio. In quel momento il suo mondo era nero e scuro e lei, non sapendo dove andare né come muoversi, l'unica cosa rimanente da fare è piangere. Immaginai Krystal che bagnava il suo cuscino di lacrime. Solo il pensiero fu fatalmente straziante per me. Tanto che mi uscì una lacrima. Una sola, che scivolò giù per la guancia e per il collo, finché arrivò a bagnarmi il petto. Il cuore sentì quella lacrima. Probabilmente fu lui a ordinare agli occhi di far uscir fuori tutta l'acqua che avevo in corpo.
Jessica, piantala di piangere mi dissi. Camminai più decisa ed arrivai ad un bar. No, Jessica, non devi fare così. Devi essere forte. Krystal vorrebbe che... ma i movimenti non rispondevano al cervello.



-Jessica... Jessica. Fatemi passare, per favore. Io la conosco! Jessica...- Una voce mi chiamava e io non sapevo il perché.

Avevo la vista annebbiata e la schiena che mi faceva male. Mi stropicciai gli occhi e finalmente lo vidi. - C... Changmin...-

- Su, coraggio, ti aiuto ad alzarti.- Non appena alzai la testa misi a fuoco la situazione. Io ero sdraiata sul pavimento del bar e davanti a me c'era uno sgabello rovesciato. Ero caduta all'indietro dalla sedia. Non c'era molta gente, ma alcune persone mi fissavano preoccupate o con disprezzo. Changmin mi teneva per mano e stava cercando di svegliarmi.

- Che cosa è successo?- chiesi, più a me stessa che a lui.

- Io sono appena arrivato.- rispose - Dovevo incontrarmi con... ehm... un'amica.-

Con Hyoyeon pensai io. Ma Changmin non poteva sapere che, quando una ragazza riceve un invito dal ragazzo che le piace, lo va a dire a tutte le sue amiche. Quindi rimasi zitta, e ascoltai il resto del racconto.

- Sono entrato nel bar ed ho notato che c'era un po' di trambusto. Mi sono fatto largo tra la folla e ho visto te che litigavi con il barista.-

- Per cosa litigavamo?-

- Tu insistevi per avere un'altra birra. E ne avevi già bevute cinque o sei.-

Mi sbattei una mano sulla fronte. Merda.

- Poi sei svenuta e sei caduta dallo sgabello.- Cercai di tirarmi su. Non appena in piedi ebbi un capogiro.

- Ti aiuto io.- Changmin mi prese il braccio e lo mise sulla sua spalla.

-Devo andare... in ospedale.- mormorai.

- No ce ne sarà bisogno. Sei solo ubriaca. Ti devi riprendere e...-
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-No! Non per quello... io...- dissi, con voce più alta, agitandomi.

-Jessica, calmati.-

- Devo vedere Krystal!- ecco. Mi scappò dalla bocca così, senza preavviso. Ero proprio ubriaca.

- Cosa?- gridò Changmin. - Cosa è successo? Krystal? È in ospedale? -

Rimasi in silenzio per un po'. Ma ormai il danno era fatto.

-Prometti che non lo dirai a nessuno.-

-Lo prometto.-

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Capitolo 4
*** pinocchio ***


CAPITOLO IV

Changmin mi portò in casa sua e mi stese sul divano. I suoi genitori non c’erano. Avrei voluto alzarmi, ma ero troppo distrutta.

- Grazie – gli dissi, mormorando.

- E di che?-

- Di avermi aiutata. Ora dormo e cercherò di riprendermi. Tu ora va’.-

- Non se ne parla neanche. Io rimango qui a sorvegliarti.-

- Cosa?- gridai alzandomi a sedere – Ma Hy… ehm… la tua amica ti sta aspettando!-

- Capirà. Ora la chiamo e…-

- No!- mi alzai e gli bloccai la mano, impedendogli di prendere il telefonino.

- Jessica… che fai?- disse lui, cercando di liberarsi dalla mia presa, ma senza successo. Non volevo rovinare tutto. Hyoyeon ci teneva a quell’appuntamento, e non potevo pensare che andasse tutto in rovina per colpa mia.

- Hai bevuto decisamente troppo.- concluse lui, liberandosi. – Ora dormi e riprenditi. In ospedale ti ci porto dopo…-

- … dopo il tuo appuntamento! Changmin, voglio che tu ci vada!-

- Oddio… non mi sembra che te ne sia sempre importato qualcosa della mia vita privata.-

- Questa volta non si tratta solo della tua vita privata.-

- Cosa intendi dire?-

Non avrei mai bevuto una birra in vita mia, se quello era l’effetto. Ogni cosa che avevo in mente la dicevo. Ed ero in compagnia di una persona cui non avevo mai detto nulla di intimo.

- So tutto. Tu esci con Hyoyeon.-

Changmin rimase scioccato.

- Chi te lo ha detto?-

Alcool, non mi tradire proprio ora – Yuri.- riuscii a dire.
Non volevo far passare Hyo per una spiona.

- Ah, sì?- Changmin cominciò a parlottare tra sé e sé. – Ah! Questa me la paga. Probabilmente voleva vendicarsi per il saluto!-

Non capivo di cosa parlava e non volevo saperlo. In fondo non me ne importava nulla.

-Tranquillo, lo so solo io.-

- Giura.-

- Bhe… io e le altre. Ma non parleremo.-

Changmin sembrava più sollevato.

- E comunque, perché tutto questo segreto? In fondo si tratta solo di un caffè fra colleghi… giusto?-

- Eh? Come...? Sì, sì, giusto! Giustissimo!.- balbettò lui, incerto.
Ah, ah, l’avevo beccato.

- Andiamo, chi vuoi prendere in giro? Ci tieni a lei, di’ la verità.-

Changmin si abbandonò su una sedia. Aveva uno sguardo che sventolava la bandiera bianca.

- Ok, ok! Mi arrendo! Sì! Ci tengo a lei! Contenta?-

- Mai stata più contenta.- risposi con un sorrisetto perfido – e scommetto che ora uscirai e andrai a quel bar, e…-

- Fermati! Non parlare più, per favore! Fai paura.-

Risi.

- Ok, allora vado.- disse lui, con il viso illuminato. – Ma tu sei sicura di stare bene vero?.-

- Sto benissimo.-

- Prometti che dormi e che non farai nulla…-

- Prometto-

Uscì di casa. Io andai nella sua camera da letto e mi addormentai, per una volta, serenamente.



Dieci minuti di ritardo. Gli era successo qualcosa? O mi voleva dare buca? E perché, poi? In fondo era stato lui ad invitarmi. Cominciai a sentirmi a disagio.

Changmin, sei un idiota pensai tra me e me. Come si permetteva di lasciarmi sola in quel modo? Si divertiva a provarci con tante, forse?

Ma cosa sto dicendo? Hyo, lo conosci da un sacco di tempo… come posso pensare che…

- Salve Dancing Queen.- disse una voce alle mie spalle. Mi voltai e lo vidi.

- Spero di non aver ritardato troppo.-

- No, no… stavo solo venendo ad ucciderti.-

Lui rise.

- Sei bellissima.-

Il cuore cominciò a battermi. Non sapevo cosa rispondere. Infatti rimasi immobile e in silenzio.

- Fa freddo qui fuori. Andiamo dentro il bar. Mi hai promesso un caffè, ricordi?- riuscii a dire, finalmente.

Dentro il bar c’erano poche persone, fortunatamente.

-Due caffè, per favore.-

Il barista guardò Changmin per qualche secondo, poi esclamò
:- Ma guarda chi si rivede!-

Io non capivo. Changmin sembrava perplesso e imbarazzato.

- Prego?- disse

- Lei non è quello di prima?- gli domandò il barista – Quello che ha portato via quella ragazza ubriaca?-

Ragazza ubriaca? Prima???

- Mi dispiace…- rispose lui con un tono nervoso - … forse mi scambia con qualcun altro.-

- Trova?- continuò il barista, testardo – Eppure mi sembra proprio lei… ha un fratello per caso? Gemello, magari?.-

- No, non ho fratelli. E questi non sono affari suoi. Voglio solo i miei due caffè.-

- Sì calmi. Glieli do’ subito. Mi ricordava solo un ragazzo che era qui prima… non c’è bisogno di scaldarsi.-

Changmin pagò. Le mani gli tramavano.

Si sta sbagliando pensai io Sta decisamente scambiando Changmin con qualcun altro. È ovvio.



Sentivo rumori. Sembravano passi che salivano le scale. Anzi… era proprio qualcuno che saliva le scale.

Accidenti… sono già qui? pensai.

Volevo alzarmi da letto per nascondermi da qualche parte… ma la porta d’ingresso era già aperta.

- Grazie mille… mi sono divertita.- era la voce di Hyoyeon.

- Figurati.- disse un’altra voce, quella di Changmin.

Tornai nel letto, più tranquilla. Non sarebbero venuti in camera da letto. A meno che…

Jessica, ma cosa stai dicendo? dissi tra me e me.

Erano già le sei e mezza. Stavo quasi dimenticando l’appuntamento con i ragazzi.

- Ehi, Hyoyeon, ho un’idea. Perché non raggiungiamo gli altri? Direi che facciamo in tempo, no?-

- Sì, va bene.-

- Ti accompagno io allora.-

- Aspetta un attimo… mi dici dov’è il bagno? Vorrei sistemarmi un po’ prima di uscire…-

- È in camera da letto ma…- Changmin si bloccò. Si rese conto che in camera c’era già una persona. Io! E se Hyo mi avesse visto… avrebbe frainteso tutto. Entrai in panico totale!

- Non ce ne bisogno Hyo.- disse lui, probabilmente mentre bloccava la mia amica. – Sei bellissima così.-

- Ti ringrazio, ma preferisco rinfrescarmi un po’.- Hyoyeon aprì la porta della camera. Avrei potuto nascondermi sotto il letto, ma ero paralizzata dal terrore. L’unica cosa che riuscì a fare fu coprirmi ancora di più con la coperta. Gran bella idea… poteva benissimo vedermi anche così.

- Hyo, fidati non ce ne bisogno.- una mano prese il braccio di Hyoyeon e la tirò fuori dalla stanza.

- Aspettami in macchina, io arrivo subito.-

- Ok, va bene.- sentii Hyo uscire e chiudere la porta. Changim entrò in camera.

- Oh, ma ti fossi ammattita.-

- Anche tu, potevi metterlo da qualche altra parte il bagno… non credi?-

- In camera è più comodo.-

- Sì, va bene. Per fortuna non si è accorta di me.-

- Io vado. Tu aspetta qualche minuto prima di scendere. –

- Va bene.-

Changmin scese. Vidi dalla finestra la macchina che partiva.

Presi il cellulare e scrissi un messaggio a Yuri:

Sto arrivando. Arrivano anche Changmin e Hyo ;-)

Mentre scendevo squillò la suoneria del mio cellulare. Credevo fosse Yuri che rispondeva con qualche battuta spiritosa… invece era Victoria.

Vieni in ospedale, per favore. Ti devo parlare. Anzi, io e Krystal dobbiamo parlarti.

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Capitolo 5
*** tears ***


CAPITOLO V

Arriverò più tardi, ti spiegherò poi… inventati una scusa con gli altri. E di’ a TaeYeon che lo sai a anche tu. Sica ;-)

Questo era il messaggio che mandai a Changmin, poco prima di andare in ospedale.
Appena ci arrivai ed andai nella camera di Krystal, vidi Victoria che parlava con lei. Mia sorella l’ascoltava, con la testa leggermente piegata verso dove, secondo lei, proveniva la voce dell’amica. Cercai di trattenere le lacrime, prima di entrare.

- Jessica!- esclamò Victoria appena mi vide.

- S… Sica?- balbettò Krystal, cercandomi muovendo, inutilmente, lo sguardo.
Io schioccai un bacio sulla guancia di Victoria e abbracciai calorosamente mia sorella, piangendo silenziosamente.

- Mi sei mancata Jess.- mormorò

- Anche tu.- sussurrai. – Volevate parlarmi?.-

- Sì Jessica, estatto.- disse Victoria. – È una cosa piuttosto delicata...-

- Continuate.-

- Vedi… - cominciò Krystal. Era molto più sicura rispetto l’ultima volta che ci eravamo viste – Il fatto è che mi sono stufata di stare qui, in ospedale, a fare nulla. Voglio tornare alla S.M., voglio continuare a stare con le f(x), voglio… voglio continuare a fare il mio lavoro Jessica! E non voglio che un problema della vista rompa il mio sogno. Ho faticato tanto che si realizzasse e voglio che continui!-

Fui quasi impressionata dalla sicurezza della sua voce.
Ovviamente era davvero convinta di quel che diceva.

-Quindi stai dicendo che…-

-Esatto Sica!- sbottò Krystal, senza farmi finire – Desidero che i fan sappiano! Desidero che tutti i miei colleghi alla S.M. sappiano! Desidero cantare! Forse non ballerò le prime volte, ma ti giuro che m’impegnerò ad abituarmi ad essere cieca e, sì!, ballerò anche!-

Non sapevo cosa dire.
Guardai Victoria.

-Allora qual è il problema?- dissi. Sentivo una felicità nuova nella mia voce, una gioia che non provavo da giorni ormai. – Basterà parlarne con quelli della nostra casa discografica. Faranno sapere al mondo tutto. Non c’è niente che ci impedisce…-

-C’è invece.- disse Victoria interrompendomi. – Ho parlato con le f(x) e non sono d’accordo. Dicono che preferiscono non far preoccupare i fan.-

-Preoccupare?- dissi io perplessa –Non ha senso! Vogliono tenerle per sempre nascosto?.-

-C’è un’altra cosa che ti dobbiamo dire.- disse Victoria. Krystal era immobile e fissava il vuoto. Victoria si avvicinò e mi sussurrò all’orecchio:

- Non te lo ha detto perché odia parlarne… Vieni con me.-
E mi trascinò fuori dalla stanza, in modo che mia sorella non ci sentisse.



-Oh mio Dio!- disse TaeYeon, cercando di non svenire.

- Ti dico che è così…- disse Changmin – Ubriaca. Al bar. E mi ha detto tutto a causa dell’alcool. Io ho paura che continui così. E se le succedesse qualcosa di brutto?.-

TaeYeon sospirò e disse :- Ci parlerò io con lei.-

Ma ovviamente io non sentii la loro conversazione, perché non appena arrivammo al ristorante Yuri mi prese in disparte per chiedermi com’era andata.

-Benissimo direi…-

- Vi siete baciati?-

- Cosa?... ma va’! Poi sei stata tu a dirmi di farlo aspettare. Ma cosa dici?-

- Scherzavo… comunque è stato un buon inizio?-

-Uhm… direi di sì.-

Anche le altre volevano sapere tutto, ma visto che vicino a loro c’erano i ragazzi preferivo lasciarle sulle spine per un altro po’.

-Ragazzi, ordiniamo che ho fame.- disse Yunho.

-Manca Jessica…- osservò SooYoung.

- Viene più tardi!- sbottò Changmin – M… mi ha chiamato, e ha detto che viene più tardi…-

-Perché avrebbe chiamato te e non noi?- chiese Yoona.

- Ha chiamato anche me…- disse TaeYeon, aiutando il povero ragazzo che non sapeva più come rispondere – Forse ha trovato due numeri a caso e ci ha avvertiti.-

-Vi ha detto anche il perché?-

-No.-

Non mi insospettii molto. Avevo ancora il pomeriggio in testa.

-Ragazzi, io vado un attimo in bagno. Ordinate per me, per favore?- chiese SooYoung alzandosi

- Sì, sì, ok- disse Yunho – Tutto quello che avete in cucina, per favore.-

-Che spiritoso!- disse la ShinShink* allontanandosi. [n.d.A. ShinShink è il soprannome di Sooyoung. è soprannominata così perchà ama molto il cibo]



-Vedi…- cominciò Victoria – Il fatto è che la cecità di Krystal si può guarire.-

-Davvero?- dissi io, quasi urlando – Ma… ma questa è una bellissima notizia!!!-

- Non ne sarei molto sicura.- continuò Victoria, rimanendo cupa. – Il fatto è che dovrà fare un’operazione chirurgica…-

-E qual è il problema?-

-…un’operazione chirurgica molto difficile e che probabilmente non avrà buon fine. Pensa che i dottori hanno chiesto prima a Krystal se voleva farla… perché rischia di rimanerci secca una volta per tutte, Sica!-

La speranza che si era accumulata fino a quel momento svanì.
Come polvere spazzata via dal vento.

-Krystal cosa ha detto?-

- Di no, naturalmente. Dice che preferisce continuare a vivere cieca che rischiare di morire. Capito Jess? Lei vuole accontentarsi e vivere! È una ragazza straordinaria! E io non voglio perderla!-

Victoria aveva gli occhi pieni di lacrime. Sentivo molto male nel vederla così. D’istinto l’abbracciai!

-Dite di no, allora!-

-Io ci ho provato- disse tra i singhiozzi – Ma… ma le f(x)… loro…-

-Prendi fiato, Victoria.-

-Non vogliono far preoccupare i fan. Dicono che si fidano dei medici e che se andrà tutto bene non diranno nulla e che nessuno si sarà preoccupato inutilmente.-

- Ma… ci hai parlato con loro?-

-Parlato? Ho urlato e implorato! Con Krystal di fianco. Ma niente, dicono che la loro scelta è la migliore.-

- Ma in fondo è Krystal che deve scegliere, no?-

- Infatti non è ancora deciso nulla. Però questi sono i pareri.-

Entrai nella stanza di Krystal, che era rimasta nella stessa medesima posizione di prima e non si era mossa.

-Krys…- mormorai. Lei si voltò.

- Jess… pensi mai ai fan che ci ascoltano?-

Io non feci in tempo a rispondere che lei continuò.

-Io sì. Spesso. E sai cosa ho capito? Che noi per loro non siamo solo cantanti. Siamo modelli di riferimento. Spesso siamo dei veri e propri idoli per loro. E io non voglio dare il cattivo esempio. Non voglio fare la vittima. Non voglio rischiare la vita per ri-avere la vista. Voglio far capire al mondo che non mi arrendo e che voglio vivere. Desidero che gli altri capiscano… che anche così si può essere felici. Io sono stata sfortunata, ma non per questo voglio rinunciare.-

Dai suoi occhi, bui e opachi, caddero delle lacrime. L’abbracciai.

-Io non voglio morire, Jessica

-Non morirai.- sussurrai. Stavo piangendo anche io – Tu non morirai, Krystal! Parlerò io con le tue amiche.-

-Grazie sister… ma non credo servirà a qualcosa.-

-Io… io tenterò.-

Non servirono più parole. Ci abbracciammo in silenzio per altri lunghi minuti.

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Capitolo 6
*** the great escape ***


-Jessica, finalmente sei arrivata!- disse Sunny, appena mi vide entrare nel ristorante.

-Dov’eri finita? È mezz’ora che ti aspettiamo.-

-Ero…

-Probabilmente ha sbagliato strada e si è persa.- disse TaeYeon venendomi incontro. – Vieni, ti sei sporcata la maglia… vieni in bagno.-

Non mi diede nemmeno il tempo di finire che mi spinse in bagno, chiuse la porta a chiave a mi diede uno schiaffo.

-Ah! E questo perché?- urlai io, massaggiandomi la guancia.

-Perché te lo meriti, ecco perché.- gridò TaeYeon con un tono di voce talmente alto che quasi mi spaventò. –Si può sapere che cazzo combini? Come ti viene in mente che ti vai ad ubriacare nei bar? Ma sei pazza? La prossima volta potrebbe succederti qualcosa di brutto, lo sai?-

-Ma non è successo, no?- mormorai, cercando di trovare una via per uscire da quel discorso.

-Ma cosa dici? Sei pazza? Jessica, ti prego, sono preoccupata per te! Ti prego, ti imploro… la prossima volta pensa prima di agire.-

- Devo parlare con Amber…- pensai ad alta voce, mentre prestavo poca attenzione alla mia leader.

- Che cosa centra ora? Mi ascolti?-

- Devo andare da Amber. E dalle f(x). Devo parlare con loro.-

- Adesso?-

- Immediatamente!-

Taeyeon sarà sicuramente rimasta sconvolta da come mi stavo comportando. Ma io sentivo una rabbia ribollire insieme ad una giusta dose di preoccupazione. E dovevo liberarmi di queste emozioni così sgradevoli.

-Le vedrai domani al lavoro…-

-No! Tu non capisci, non capisci!-

-Jessica, aspetta…-

Uscii dal bagno e raggiunsi gli altri che stavano aspettando.

-Scusate, ma oggi non cenerò con voi. Devo fare una cosa.-

-Ora?- chiese Sooyoung

- Sì. Mi dispiace.- e corsi via senza nemmeno salutare. Riuscì a sentire Yunho che chiedeva a Taeyeon cos’era successo poi più nulla. Il sole era calato ed era già buio. Un leggero venticello notturno cominciava a soffiare. M’incamminai.



-Sicura? Lo devo fare?-

-Hyo, fidati… mica deve fare tutto lui.-

-Lo so ma…-

-Buttati! Cos’hai, paura?-

- Io no. –

-Allora che aspetti?-

-Intanto che la smetti di stringermi così forte il braccio, Yuri.-

Lei mi lasciò. Stavamo salutando i ragazzi.

-Bene, allora ci vediamo domani!- disse Yunho prima di entrare in macchina. Changmin stava per imitarlo, ma io lo presi per il braccio.

- Changmin, aspetta un attimo.-

-Dimmi Hyoyeon.-

-Volevo solo dirti… grazie del pomeriggio. Davvero da rifare.-

-Sul serio?-

-A me piacerebbe molto.-

-Anche a me.-

-Allora ci sentiamo, va bene?-

-Va benissimo.-

Lui salì in macchina e io tornai da Yuri soddisfatta.

-Ora ti sembro una che ha paura?-

Lei scoppiò a ridere.

-Funziona sempre sai?-

-Yuri, comincia a correre… te lo dico perché ti voglio bene.-

-…-



Bussai alla porta con violenza. Avevo fretta di parlare, urlare. Mi aprì Luna.

-Ah, ciao Sica… come mai a quest’or…-

-Krystal non farà quell’operazione!- dissi, fredda.

Luna dovette pensarci un po’ su prima di capire.

-Ah… hai saputo.-

-Certo che ho saputo! E sai cosa penso?-

-Sica…-

-Penso che voi dovreste riflettere a quello che pensano Victoria e Krustal prima di prendere delle decisioni.-

Luna si morse le labbra.

-Jessica, capiscici…-

-No! Io non voglio nemmeno provare a capirvi. Voi dovreste capire me! Io sono sua sorella.-

-Cosa succede?- disse una voce dentro la loro casa. Era Amber.

-Ah, ecco…- disse appena mi vide. – So perché sei qui.-

- Sempre molto perspicace Amber, davvero.-

- Jessica, se quella operazione riesce, non servirà dare spiegazioni inutili.-

- Quali spiegazioni? Quali? Krystal ha avuto un incidente ed è cieca. Cosa c’è da spiegare?-

-Potrebbero preoccuparsi.-

-Ma è successo. Non potete scappare dalla verità.-

- Lo so… ma se Krystal guarisse non…-

-E se Krystal muore? Eh? Se l’operazione non dovesse riuscire?-

Amber fece per rispondere. Ma poi, non sapendo cosa dire, non disse nulla.

-Risposta esatta Amber.- conclusi, e me andai.



-Ciao Hyo!- urlò una voce dietro di me. Mi girai.

-Ciao Changmin.- risposi a voce alta. Era piuttosto lontano. Lui mi salutò un’altra volta con un cenno e se andò. Sunny mi diede una gomitata.

-Ahi! Fai piano…- dissi io, massaggiandomi il braccio.

Lei rise.

-Lo rivedrai?- mi chiese.

-Oh, sì.-

-Quando?-

-Presto.-

Il cellulare squillò. Un messaggio. Guardai il display e lo lessi.

-Sunny…- dissi

-Sì?-

-Potresti ripetere la domanda di prima?-

-Ok… Lo rivedrai?.-

-Sì…-

-Quando?-

-Oggi pomeriggio.-



Durante la pausa pranzo fuggii dalla S.M. ed andai in ospedale. Non entrai subito. Rimasi seduta su di un muretto a pensare a quello che mi aveva detto Amber. Lei non scherzava. Faceva sul serio. E faceva la cosa sbagliata.

Krystal, pensai non voglio perderti. Non lo voglio e non lo permetterò.



Entrai nell’ospedale e subito notai un certo caos. Non capivo. Chiesi in giro ma tutti mi risposero che non avevano l’autorizzazione per dirmelo. Mi chiesero perché ero lì. Quando risposi che volevo fare una visita a mia sorella, un’infermiera diventò pallida e mi sussurrò qualcosa all’orecchio. Mi sentii il sangue gelare.

No, non poteva essere, NO!

Corsi verso la sua stanza, nonostante la dottoressa mi avesse pregato di non andarci. Quando aprii la porta vidi il letto vuoto. Allora era vero. Non volevo crederci, ma era vero.

Krystal era scappata.

Si era alzata da letto ed era uscita dall’ospedale. L’infermiera mi raggiunse.

-Le telecamere hanno registrato tutto.- disse, con un po’ di fiatone – Ma i controllori stavano sonnecchiando sul lavoro. Mi dispiace…-

Mi avvicinai al suo letto e abbracciai il cuscino, sperando, in qualche modo, di riuscire a sentire il suo profumo, e che questo mi guidasse fino a lei.

Spostando il cuscino notai che lì vicino c’era un foglietto di carta. Lo presi. La grafia di Krystal era cambiata. Era più disordinata, insicura e tremante. Lo lessi:

Sono cieca, ma non sorda.

Cosa… cosa significa? Pensai.

-Va tutto bene, signorina Jung?- mi chiese l’infermira.

-Sì,- dissi, mettendomi velocemente il foglietto in tasca

- Volevo dirle che è venuta qui la signorina Victoria… e si è già accertata che questa notizia non esca dall’ospedale. Voleva che lei lo sapesse, se fosse venuta qui.-

-Grazie.- risposi. Appena uscii, caddi sulle ginocchia e piansi per un tempo che mi sembrò interminabile.

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Capitolo 7
*** top secret ***


Bussai alla porta. Niente. Bussai di nuovo. Nulla.

Suonai il campanello e sentii una voce:-Sto arrivando!-

Sbuffai

-Dai Changmin. Muoviti!-

-Impaziente eh?-

-Certo! Mi hai chiamata e hai detto che avevi una sorpresa per me. Come faccio a non esserlo.-

-Bhè… sappi che mi sono addormentato sul divano e mi devo ancora vestire… Non posso uscire in mutande non credi?-

Ehm…

-Ok, ma fai in fretta per favore.-

-Tranquilla, arrivo subito.-

Erano le quasi le sei. Tra un po’ sarebbe stata notte. Changmin certe volte è davvero strano. Ma è forse per questo che mi piace tanto?

-Fatto.- usì. Vestito.

-Dai, andiamo. Voglio vedere la sorpresa. –

-Ok, ok, stai calma. Adesso andiamo.-

Credevo avessimo fatto una passeggiata… invece mi portò fino alla sua macchina.

-Sali.- mi disse, notando il mio sguardo interrogativo –Ti porto in un posto.-

-Dove?- dissi curiosissima.

-Non te lo dico per ora. Dai, sali.-



Krystal. Krystal, dove sei? Sei pazza ad uscire dall’ospedale quando non puoi vedere nulla? Ma cosa ti salta in mente? Sei proprio una stupida. Devi crescere, sorellina mia…

Queste cose le pensavo, perché non potevo né dirgliele né mandargliele per messaggio. Ho provato a chiamarla ma è staccato. La polizia la sta cercando, tenendo comunque la cosa segreta.

Dove poteva essere andata! Lei… lei era cieca! E se le fosse successo qualcosa?

Krystal, mi vuoi dire dove sei?

E quel biglietto ‘’Sono cieca ma non sono sorda’’ che cosa poteva significare.

Dopo un po’, decisi di asciugarmi le lacrime e chiamare qualcuno. Sì, ma chi?

Presi il cellulare e telefonai a Victoria. In quel momento era la persone più vicina a me.

-Pronto?-

-Vic… Victoria sono io.-

-Sica… oh mio Dio, stai piangendo? Hai saputo vero?-

Anche la sua voce era un po’ rotta a causa del pianto.

-Victoria, ti prego vieni. Ti devo parlare.-

-Arrivo subito Jess… aspetta solo qualche minuto.-



-Changmin… dove accidenti mi stai portando? Sarà un ora che viaggiamo!-

-Tranquilla siamo quasi arrivati.-

Certo, come no…

Cominciavo a scorgere la spiaggia, guardando fuori dal finestrino. Possibile che la sorpresa fosse una piccola vacanza al mare? Oppure una cena a base di pesce sulla spiaggia? Magari una passeggiata sul lungomare a guardare le stelle…

Che romantico! Pensai.

Chiusi gli occhi continuando a fantasticarci su, mentre lui continuava a guidare.



-Ecco, siamo arrivati.-

-Finalmente.-

Feci per scendere dalla macchina ma lui mi bloccò.

-No, no fermati. Prima chiudi gli occhi.-

-Che?-

-Chiudili. Ti guiderò io.-

Li chiusi. Lui mi prese la mano e mi guidò. Mi sentii avvampare.

-Non aprirli per nessuna ragione, ok?-

-Ok, ok.-

Dopo un po’ che camminavamo lui mi disse:- Ora togliti le scarpe.-

Lo feci, sempre tenendo gli occhi chiusi. Feci un passo in avanti e sentii la sabbia massaggiarmi il piede nudo. Una sensazione meravigliosa. Changmin continuava a camminare in avanti.

Cosa voleva fare, buttarmi in mare ? Finalmente si fermò.

-Non farlo!- disse mentre stavo per aprire gli occhi.

-Perché?- chiesi.

-Non è ancora il momento.-

-Cosa vuol dire?.-

-Che devi aspettare un po’-

-Ma…-

Mi sentivo un idiota a rimare lì, in piedi con gli occhi chiusi… però ero abbracciata a Changmin e ne valeva decisamente la pena.

-Ecco…- disse lui dopo un tempo che mi sembrava interminabile

–Ora puoi aprire gli occhi.-

-…-



-Guarda questo.- dissi porgendo il biglietto a Victoria. –Secondo te cosa vuol dire?-

Lei prese il pezzo di carta e lo lesse. Divenne bianca come un morto. Cadde sul mio divano. Le ragazze erano al lavoro e Hyo era all’appuntamento. Eravamo sole.

-Victoria, che hai?- dissi, preoccupatissima, cercando di farle aria con un ventaglio.

-Nulla Jessica.- mormorò lei – Ho solo perso l’equilibrio… Ma…-

-Victoria… tu hai capito di cosa sta parlando.-

-Credo di sì, Sica.- disse asciugandosi il sudore sulla fronte.

-Spiega dove si trova Krystal?-

-No. Ma spiega il motivo per cui se ne è andata.-

-Q… quindi? Parla, per favore…-

-…-



-Parla, ti prego, voglio saperne di più-

-Credo… credo sia colpa mia e di Amber.-

-…-

-Vedi, prima che tu arrivassi è venuta Amber. Voleva parlare con Krystal riguardo all’operazione. Io l’ho presa in disparte e le ho detto che avremmo lasciato perdere. Lei non era d’accordo. Diceva che era il meglio per il nostro lavoro. E io le ho detto che in quel momento non dovevamo pensare al lavoro ma a Krystal, a Krystal soltanto! Il litigio continuava. Lei, presa dalla rabbia, ha fermato un dottore e gli ha detto che avrebbe confermato l’operazione.-

-Cosa? E perché non me lo hai detto?-

-Perché non avevo nulla da dirti: il dottore ha detto che bisognava avere l’autorizzazione di Krystal ed è andato avanti, ignorando Amber… però…-

-Però..?-

-Però Krystal non ha sentito quella parte.-

-…-

-…-

-Krystal ha sentito tutto???-

-Ha sentito solo che fissava l’operazione.-

-Perché non le hai detto che si sbagliava?-

-Io… non l’ho sapevo! Mi è venuto in mente adesso leggendo il tuo biglietto.-

Mi abbracciò e cominciò a piangere. Avrei voluto piangere con lei, ma spesso il dolore è talmente forte che asciuga tutto.



-Ecco, ora puoi aprire gli occhi.-

-…-

Lo feci. Aprii gli occhi. E quello che vidi fu forse la cosa più bella che abbia mai visto. Il sole, arancione, rosso e rosa si tuffava nel mare, colorandolo con tante sfumature fantastiche. Il cielo era a strati; dal basso all’alto: giallo chiarissimo, arancio, rosa pallido, rosa, azzurro indaco, blu. In più era coperto di nuvole bianche e spumose, dai contorni violetti.

-Allora? Ti piace?-

Non sapevo cosa rispondere. Changmin aveva dovuto fare chissà quale fatica. Tra calcolare l’orario perfetto e tenermi davanti alla spiaggia con gli occhi chiusi finché non sarebbe arrivato il tramonto perfetto. Nessuno mi aveva mai fatto una sorpresa più dolce.

-È… è bellissimo.- sospirai. Lo abbracciai. -Grazie!-

-Prego… in fondo non è nulla.-

-Stai scherzando? È meraviglioso. Non me lo aspettavo, davvero.-

-E non è finita.-

-Ah, sì?-

-Adesso ci aspetta una bella cena a base di ottimo pesce. Sei pronta?-

-Eccome!-

Questo sì che me lo aspettavo…



-Dobbiamo trovarla… dobbiamo trovarla…- gridava Victoria, senza smettere di abbracciarmi né di piangere.

-Ci penserà la polizia, Vic…-

-No! La dobbiamo cercare! Non può essere andata lontano! Io…- fece una pausa – Io le voglio bene! Io non la voglio perdere.-

-Nemmeno io, Victoria.- dissi, mentre un po’ di dolore si ritraeva per lasciare spazio a qualche lacrima.



-Hyoyeon!-

-Yuri! Cosa cavolo mi chiami adesso?-

-Dove sei?-

-Sono in un bagno di un ristorante… e sappi che hai appena interrotto il mio appuntamento.-

-Oh, mi dispiace… in che ristorante sei?-

-Non ne ho idea, non sono a Seoul.-

-Ah, no?-

-No. Changmin mi ha portata al mare.-

-Woo, che carino! E state mangiando?-

-Bhe.. stavamo…-

-L’aragosta la offre lui, spero.-

-Macchè aragosta! Mica se la può permettere!-

-I soldi non gli mancano.-

-Vuoi dire che non mancano alla S.M., mica a lui!-

Scoppiò a ridere, e io con lei. Quando non sappiamo che fare ci divertiamo sempre a prendere in giro la nostra casa discografica.

-Ah, ah… a parte gli scherzi, non è l’aragosta che m’interessa.-

-Ok, ok, vi lascio soli.-

-Ecco, brava.-

-Ciao! Fammi sapere.-

-Certo. A domani!-

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Capitolo 8
*** mistake ***


Entrai dentro la casa discografica. Di malavoglia, ovvio. Non avevo voglia di lavorare! Volevo trovare mia sorella. Volevo andarla a cercare. Ma avrei destato troppi sospetti. E questa cosa non mi andava affatto bene. Ero contraria: volevo che i colleghi sapessero, che il mondo sapesse. Perchè questo è quello che voleva Krystal.

Andai prima al bar per prendermi un caffè. Forse mi avrebbe calmata.

-Sica! Sica!-

Oh, e adesso cosa c'è?

- Eccola, la nostra dormigliona!- urlò TaeYeon. Accanto a lei c'erano tutte. Ed erano tutte molto eccitate.

- Che avete oggi? Avete bevuto troppo caffè?- cercai di sembrare tranquilla.

- Non fare la finta tonta... scommetto che anche tu muori dalla curiosità- disse Sunny.

- Che?-

In quel momento mi accorsi che al centro dell'attenzione c'era Hyoyeon.

Già, proprio lei.

Sicuramente stava raccontando il suo appuntamento tra lei e Changimin. Ah, e chissenefrega? Come se non avessi molte altre cose nella testa. E le ragazze... le ragazze che pendevano dalle sue labbra. Che schifo!

Mi girai di scatto e me andai.

- Jess, che hai? Dove vai?-



Sì. Ero incavolata nera con loro. Io soffrivo, e molto, e non potevo nemmeno contare sull'appoggio e la consolazione delle mie migliori amiche. Già, loro preferivano sentire che Changmin aveva regalato il tramonto a Hyoyeon.

Sica, ragiona... loro non lo sanno

Questa voce dentro di me non la sentii. La rabbia mi otturava le orecchie.



- Ok, ragazze... facciamo una piccola pausa, ora.-

Finalmente, non ne potevo davvero più. Non c'è nulla di più stressante che controllare le schedule. Mi fa soltanto venir l'angoscia ancora di più.

Mi allontanai dal gruppo per andare a cercare Victoria. Era la mia unica amica, in quel momento.

-Vic! Vic!-

-Sica!-

Mi venne incontro con la luce negli occhi.

-Porti buone notizie???-

-No.-

La luce si spense.

-Oh...-

-...-

-Mi volevi dire qualcosa?-

-Io.. sì-

-Cosa?-

-Non lo so...-

Victoria mi guardava e io non sapevo cosa dire. Mi avrà preso per pazza. Ma in quel momento io avevo bisogno di lei. Ma lei non aveva bisogno di me. Quindi... cosa rimaneva?



- Ehi, ecco che torna Sica!-

Alzai lo sguardo e la vidi. Le corsi incontro.

-Sica, va tutto bene?-

-Sì, benissimo! Perchè?-

-Stamattina eri strana.-

-Mi sono alzata male, tutto qui.-

-Dai Hyo! Continua il racconto. Ti prego.-



Stavano ancora parlando del loro appuntamento? Possibile? Non avevano altro di cui parlare?

No, Jessica, stai calma! Devi mantenere la calma.

Mi sedetti ad ascoltare insieme alle altre. Ma ancora non mi capacitavo di come potessero sbavare di fronte a quelle sciocchezze. Insomma: loro si piacciono! Quindi? Che facciano quello che pare a loro. Non sono affari nostri.

Dopo pochi minuti esplosi. Non ce la facevo più.

-Chiudi la bocca. Non ce ne frega nulla!-

Silenzio. Hyoyeon si era bloccata e non sapeva più che dire.

-Come hai detto?-

-Ho detto che devi chiudere quella boccaccia che ti ritrovi.-

Le ragazze mi guardavano. Hyoyeon mi guardava. Le loro espressioni erano incredule. Nessuno diceva nulla. Quindi parlai ancora io.

- Era la cosa migliore che ti potesse capitare, vero?-

-Che... che cosa?-

-Trovarti un fidanzato- E che fidanzato! Changmin! Ti piace stare al centro dell'attenzione vero?-

Ancora silenzio. La mia rabbia continuò a parlare.

- E adesso che farai? Chiamerai le riviste di gossip? Certo! Adesso il mondo comincerà a guardare la nuova coppia di idols! E finalmente Hyoyeon avrà un po' di gloria.-

-Cosa? Cosa stai dicendo? Sei pazza?- era Tae che parlava.

Aveva percepito la mia cattiveria. Ma quest'ultima non ne aveva abbastanza.

- Ovvio che no! Dai, ragazze ammettetelo! Ammettete che senza le sue gambe ballerine, questa ragazza non avrebbe alcun futuro in questo gruppo! E' già tanto se ti hanno inserita come supporto vocale!-



Le sue parole... le definirei taglienti. Come il vetro. Come... il ghiaccio! Un ghiaccio freddo che mi ferì il petto e che mi toglie il respiro. Non respiravo più. Jessica si voltò e camminò verso l'uscita.

-Me ne vado.- disse - Immagino che vogliate sentire la fine di questa patetica telenovela.-

Appena uscì, riuscì di nuovo a respirare. Ma questo respiro esplose con tanta violenza da trasformarsi in un pianto dirotto. Il ghiaccio si era sciolto, ma era ancora freddo e distruttivo. E talmente rumoroso che non sentivo a malapena le voci delle mie amiche, che cercavano di consolarmi.



Uscì dalla casa discografica e camminai fino ad un bar.

E fu in quel momento che mi accorsi di aver fatto una cavolata enorme.



-------------------------------------------------------------------
Ok, scommetto che mi odiate! E come darvi torto ahahaah *cattiva Aly! cattiva Aly*
So che in giro ci sono molti antis di Jessica, quindi ci tengo a specificare che io NON sono una di loro, visto che amo alla follia tutte le SNSD senza eccezzioni...
Ma visto che cono un essere malvagio, ho fatto andare la storia così ! Brava Aly, ora ti odiano tutti u.u

Cooomunque, ringrazio tutti quelli che stanno seguento la mia ff. Le recensioni non sono molte per ora, lo so, però vedo che sta avendo comunque un buon numero di visite e questo mi fa ugualmente piacere! Grazie tutti
Scommetto che siete curiosi di sapere un mucchio di cose, tipo: dov'è Krystal? Cosa succederà a Jessica? E come andrà a finire con Hyoyeon e Changmin?
I colpi di scena non sono ancora finiti, e ci sono mooolti altri capitoli davanti a noi! Metterò il prossimo capitolo il prima possibile! E spero tanto che questa ff vi stia piacendo!

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Capitolo 9
*** love hate ***


-Oh, no! Ancora?-

Due braccia mi sollevarono da terra. Non sapevo chi fosse. La testa mi girava troppo. La vista era annebbiata.

Sentivo chiasso e rumore, che mi trafiggevano la testa tanto da far aumentare il dolore.

Una voce urlava il mio nome. Ma era troppo lontana.

Non ricordavo niente.



Il silenzio improvviso mi fece quasi sobbalzare. Sì, il silenzio. Perché spesso in mezzo al rumore il silenzio è la cosa più inaspettata.

Le braccia che mi avevano sollevata mi appoggiarono su qualcosa di morbido. Un letto forse. O un divano. Non lo sapevo. Ancora non vedevo niente.

-Ancora una volta...- disse di nuovo quella voce – Ma perché?-

-Non lo so.- risposi, con la voce rotta da un pianto che non c'era... O forse sì.



-Hyoyeon, ascolta... non prendertela.- disse Taeyeon

-Come sarebbe a dire ''non prendertela''??? Invece dovrebbe arrabbiarsi eccome!- disse Yoona

-No, no, voi non capite.-

-Allora spiegacelo, Tae!- sbottai improvvisamente. Quasi spaventai le ragazze.

Non parlavo da un po'. Ero rimasta ferita dalle parole di Jessica. Non me lo aspettavo. Piangevo in silenzio e intanto cercavo di capire cosa avessi fatto per farla arrabbiare.

E un momento prima di ricominciare a parlare, avevo capito che non avevo fatto niente.

-Spiegacelo. Se dici che non capiamo... voglio sentire il motivo per cui Jessica ha detto quelle parole. Dimmi solo il motivo. Poi, se questo è valido, capiremo. Ma prima...-

La nostra leader sembrava in difficoltà. Mi sentivo potente in quel momento. Perché per una volta ero io quella che sosteneva lo sguardo a Taeyeon, e lei era quella indecisa.

-Non posso dirtelo, Hyo.- rispose – L'ho promesso.-

-Mi basta come risposta Tae.- dissi. Credo che avesse capito che non avrei perdonato Jessica finché non sarebbe stata lei stessa a chiedermi scusa!

E forse nemmeno le scuse sarebbero bastate.



-Devi stare attenta. Non puoi continuare così-

-Non riesco a trovare altro... è l'unico amico che mi da consolazione.-

-Cosa? Sei impazzita? Jessica, l'alcool non sarà mai un tuo amico. Sappilo.-

-No, non in questo caso.-

-Jessica! Smettila di dire queste sciocchezze. Ritorna in te, ti prego.-

Finalmente riuscii ad aprire gli occhi. Vidi che mi trovavo in luogo dove ero già stata. Non appena ebbi la mente meno annebbiata, riuscì a ricordare: era la casa di Changmin. Ancora una volta lui mi aveva portato via dal bar. Ancora una volta avevo bevuto troppo.

Bella figura di merda, Sica

-Mi deludi così, Jessica.- disse lui. - Credevo che io e Taeyeon ti avessimo convinta. Credevo che tu fossi forte. Ma a quanto pare... a quanto pare mi sbagliavo.-

Sentivo tante risposte taglienti che l' Ice Princess dentro di me avrebbe detto in quel caso contro Changmin. Ma c'era una nuova Jessica faceva in modo che queste parole non uscissero dalla bocca. Non mi ero mai sentita così prima.

Per una volta, mi resi conto che in quel caso io avevo torto e che gli altri avevano ragione.

In quel momento qualcuno bussò alla porta. Probabilmente Changmin era troppo arrabbiato con me per controllare chi fosse attraverso lo spioncino.

Non l'avesse mai fatto! Che stupido.



- Hyoyeon!-

-Changmin! Scusa se ti disturbo, ma dovevo parlare con qualcuno...-

Troppo tardi. Hyoyeon spiò dentro casa e mi vide. Io ero sdraiata sul divano, e avevo un aspetto paragonabile ad un'alcolizzata (quale ero) o anche altro. Forse Hyoyeon pensò all'altro.

-Hyoyeon, fammi spiegare.- dissi, alzandomi dal divano di scatto. Ma non avevo ancora abbastanza equilibrio. E comunque era troppo tardi. Hyoyeon aveva le lacrime agli occhi e un'espressione arrabbiata nel volto.

-Hyoyeon, ti spiego tutto adesso...- provò a dirle Changmin.

-No! Ti dico io adesso come stanno le cose - sbottò Hyoyeon – Io cercavo una spalla su cui piangere, e ho scelto la tua spalla, perchè io di te mi fidavo. Ma probabilmente ho sbagliato. Che stupida. Sono una stupida. Perché tu sei uno scemo... e io ti amo!- detto questo corse via in lacrime.

-Cavolo!- urlò Changmin, mollando un calcio ad un mobile lì vicino.

-Scusa... lo so che è colpa mia.- dissi, singhiozzando.

-Ah, questo era ovvio fin dall'inizio.- urlò lui – Prima ti ubriachi, poi rovini anche la mia vita sentimentale. Accidenti, Jessica.- si massaggiò la fronte per calmarsi – Vai via, per favore.-

-Cosa? Mi abbandoni. Changmin, io sono ubriaca! Dove vuoi che vada...-

-Vai a cercare tua sorella visto che ci tieni tanto. E rovina la vita di qualcun altro, per piacere. Io ne ho già avuto abbastanza.-

Aveva alzato la voce. Mi alzai e uscii dalla sua casa, barcollando.



Correvo per la città, senza vedere dove andavo. Gli occhi erano coperti dalle lacrime e dal dolore.

Non potevo creder che nella mia vita fossero entrate due persone che avevo tanto amato, e che in quel momento mi avevano ferita.

Pensavo troppo per accorgermi che una macchina stava arrivando a gran velocità verso di me.

Sentii un colpo di clacson. Poi un dolore fortissimo alle gambe, qualcosa di freddo e metallico che mi infilzava il braccio. Poi... più nulla.



La notizia si sparse facilmente. Ne parlarono nei giornali, alla TV e anche sul web. Ma la prima a scoprirlo fu la casa discografica.

La prima di noi fu Sunny.

Fu proprio lei ad entrare precipitosamente nel nostro appartamento, con un'espressione di terrore sul volto.

-Hyoyeon ha avuto un incidente.-

Prima ci siamo guardate con orrore, poi tutte si alzarono e seguirono Sunny in ospedale.

L'unica che rimase ferma sul divano, a fissare il pavimento, incapace di muovere un solo muscolo.... quella ero io.

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Capitolo 10
*** not alone ***


I giornali ne parlavano. Ne parlavano alla TV. La gente nelle strade di Seoul parlava solo di questo. Ovvio, la notizia si sarebbe sparsa in tutta l'Asia:

Hyoyeon... era in coma.

Aveva sbattuta forte la testa ed era stata ferita in varie parti nel corpo. I medici erano riusciti a bloccare l'emorragia interna, ma questo non servì a farla svegliare. In quel momento era sospesa tra morte e vita. E la colpa? Di chi era la colpa?

-Solo tua Jessica. Tua soltanto!- aveva gridato Yuri.

-No, Jessica! Non è proprio colpa tua...- disse Seohyun. Seo, sempre così buona!

-Invece sì.- dissi io. Non per fare la vittima. Ero proprio convinta. -Oh, vedo che ci capisci qualcosa.- aveva urlato Yuri. Era l'unica a fare così, ma anche le altre mi guardavano con disprezzo.

Io non dissi nulla. Rimanevo immobile, inespressiva... finchè alla fine cedetti: il mio viso prima di contrasse, poi socchiusi gli occhi poi, alla fine, mi arresi ed esplosi in un pianto dirotto.

Tutte le mie amiche rimasero ferme immobili. Non si aspettavano questa reazione. Io caddi sulle ginocchia. Mi feci male, ma il dolore che provavo dentro non era paragonabile.

-Ragazze...- riuscii a mormorare – Ragazze...-

Loro rimanevano immobili, senza dire niente.

-Ragazze... Krystal ha avuto un incidente! E ora è cieca.-

Il velo delle lacrime non mi permetteva di vedere i loro visi sconvolti. Ma il silenzio che avvolgeva la stanza voleva dire solo una cosa: che non se lo aspettavano proprio. Andai avanti.

-Volevano operarla... ma l'operazione era molto rischiosa. Lei non voleva essere operata! Lei voleva vivere. E non le importava nulla di essere cieca. Ma le f(x)... Amber, sopratutto... non volevano sentire certe cose. Volevano tenere tutto segreto finchè lei non sarebbe guarita. Lei è... è fuggita dall'ospedale.-

Ancora silenzio. Ma era un silenzio strano. Era un silenzio pieno di parole.



La notizia si sparse. Giornali, riviste, TV... andando in giro per la casa discografica non potevo fare un passo che tantissimi cantanti mi assalivano per consolarmi, dire che erano preoccupati anche loro eccetera eccetera...

quella che mi abbracciò più forte di tutti fu BoA, dicendomi di essere forte. Io le ringraziai velocemente. Non avevo voglia di parlare.

Mi chiusi in bagno e iniziai a piangere. Perchè Krystal non era lì, e non sapevo dove fosse. Perchè Hyoyeon rischiava di morire. E se fossero morte... la mia vita non avrebbe avuto più alcun senso.



Uscii dal bagno dopo essermi asciugata le lacrime. Inciampai e andai addosso a qualcuno.

-Oddio, scusami...-

Alzai la tasta. Era Changmin!!! lui mi guardò con uno sguardo durissimo.

-Un semplice ''scusa'' non basterà stavolta, Jessica.-

-Cerca di capirmi...-

-Adesso tutto il mondo sa di tua sorella. Ce ne fin troppe di persone che ti posso capire.-

Se ne andò. E a me non restava altro che tornare in bagno.



-Sì?-

-Sono qui per vedere Hyoyeon-

-Chi è lei, scusi?-

Mi tolsi gli occhiali, per farmi riconoscere.

-Sono Jessica Jung.-

-Signorina Jung! Scusi, non l'avevo riconosciuta!.-

-Buon segno! Non volevo essere assalita dai fans.-

-L'accompagno alla stanza della signorina Kim.-



Che infermiera gentile! La seguii fino ad una stanza.

Là dentro, stesa in un letto bianco, con una maschera d'ossigeno sulla bocca e tubi di ogni tipo che le uscivano dalle braccia e dalle gambe, c'era Hyoyeon.



Qualcuno cammina, ma chi? Qualcuno si avvicina sempre più. Vorrei vedere chi è, ma come faccio? Non posso muovermi. Non sono neanche sicura di essere viva o morta.



-Hyoyeon, sono Jessica.-



Sica...Sei proprio tu?



-Non sono... non so cosa dire. Non so nemmeno se mi senti. Ma... te lo dovevo dire..-

Le raccontai tutto. Tutto ciò che riguardava Krystal, Taeyeon e Changmin.

Le dissi che lui mi aiutava solo con i miei problemi con l'alcool.

Le dissi che lui l'amava con tutto sé stesso. E che non l'avrebbe mai scambiata con nessuno.



Ma cosa stavo facendo??? Mi stavo scusando con lei, quando ormai il danno era fatto. Inutile piangere sul latte versato.

-è inutile Hyo – dissi – Rimarrò sempre la solita, insopportabile Ice Princess di sempre. Mi dispiace! -

Mi alzai e me ne andai.



Sica! Sica, sei tu! Non te ne andare. Devo dirti una cosa... una cosa molto importante!!!!







No! Sica, non te ne andare. No!!! tutto quello che mi hai detto ora lo sapevo già! Lo so da quando sono stata investita. Perchè in quel momento lì io... Jessica, ti devo dire una cosa. Non andare via!!!



[continua.....]

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Capitolo 11
*** stay girls ***


Sto camminando sopra un filo. Almeno credo. Sento come se stessi percorrendo un filo molto sottile. Si trova in mezzo a due aree: una è la vita; e l'altra... l'altra è la morte. Ogni tanto mi sembra di tuffarmi dalla parte della vita, e spesso sento che mi potrei svegliare. Altre volte invece, perdo l'equilibrio e cado, cado sempre più giù, nella parte della morte. Ma alla fine mi rendo conto che non accade né l'uno né l'altro. Qualsiasi cosa faccia, io sono sempre lì, sopra quel maledetto filo.



Andare a trovare Hyo non mi fece sentire meglio. Cosa mi aspettavo, in fondo? Che si svegliasse nel sentire le mie parole? Poi, chi me lo dice che mi aveva sentita? Niente, era tutto inutile.

Hyoyeon era in coma.

Krystal si era persa chissà dove. Cieca.

Le mie amiche mi odiavano.

Changmin mi odiava.

I mie genitori mi odiavano (sì, era così. Forse loro tentavano di nasconderlo, ma io sentivo che era così.).

E in quel momento la mia vita non aveva senso. Mentre camminavo andai a sbattere contro qualcuno. Era Victoria.

-Ah, ciao Jessica.-

-Ciao Victoria. Come stai?-

Domanda idiota!

-Insomma... ho saputo di Hyoyeon. Mi dispiace!-

-Già... senti le f(x)...-

-Sì..?-

-… bè... adesso che il mondo intero sa di Krystal... come l'hanno presa?-

Victoria rimase un attimo in silenzio.

-In questo momento sono troppo preoccupate della sparizione di Krystal per pensare a questo. Amber non l'ha presa molto bene, però...-

-Già...-

-Ora devo andare via, scusa.-

-Doveva vai?-

-A casa di Sulli... dobbiamo fare...- fece una pausa - … una cosa...-

-Va tutto bene Victoria? Mi sembri molto strana.-

-Sto bene. Sto benissimo.- e corse via.



Tornai alla casa discografica e, la primi persona che vidi, fu Sulli

. -Ehi, Sulli!-

-Sica! Dimmi!-

-Niente è che... Victoria ti cercava prima.-

-Ah sì? Bhè... ora devo andare a fare un servizio fotografico. Ci parlerò più tardi.-

-Ma... non dovevate fare qualcosa insieme voi due?-

-Che cosa?-

-Non ne ho idea.-

-Nemmeno io.- e se ne andò.

Rimasi ferma dov'ero. Ero incapace di muovermi. Avevo capito tutto: Victoria non doveva fare nulla con Sulli. Victoria voleva solo correre via da me. Mi odiava. Come tutti.



Sta arrivando qualcuno. Sì, eccolo! Sta aprendo la porta. Si avvicina. Mi accarezza. Sento la sua mano calda toccarmi la fronte.

-Ciao Hyo.-

Ciao Changmin

-Io... non so se puoi sentirmi.-

Ti sento amore mio. Parla!

-So quello che hai visto ma... ma tra me e Sica non c'è niente.-

Lo so Changmin. So tutto.

-Il fatto è che Sica era ubriaca. Ho dovuto aiutarla. Sua sorella è cieca. Ed era depressa.-

So anche questo.

-Ti prego! Perdonala! Perdonami!-

Già fatto.

-Ti amo.-

Anche io.

-Infermiera! Infermiera!-

-Sono qui! Mi dica!-

-Hyoyeon mi ha stretto forte la mano! Secondo lei vuol dire qualcosa?-

-Bhè... in un certo senso sì. Insomma, è ancora qui con noi! Però sono cose che capitano, quando qualcuno è in coma. Non credo sia una cosa importante.-

-Ti prego Hyo! Tieni duro! Svegliati!-

Ci provo.

-Coff! Coff!-

-Sta tossendo!-

Lo devo fare. Mi devo buttare dalla parte della vita. Devo svegliarmi! Devo...

-Devo...-

-Sta parlando!!! La sente???-

-Sì, la sento.-

-Coraggio Hyo! Puoi farcela!.-

Devo... Devo...-

-...-

Ce l'ho fatta! Sono sveglia!

-Devo parlare con Jessica!-

Mi alzai di scatto come appena risvegliata da un brutto sogno. La maschera d'ossigeno mi si staccò dalla bocca. Ma non ne avevo più bisogno.

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Capitolo 12
*** danger ***


-Hyoyeon! Sei sveglia!- urlò Changmin

-Devo parlare con Jessica.-

-Hyoyeon... ti senti bene?-

-Benissimo! Mai stata meglio...-

-No signorina. Lei non va da nessuna parte.- disse l'infermiera, bloccando il mio tentativo di alzarmi

-No! Io devo parlare con una mia amica...-

-Verrà lei qui.-

-Ma io sto bene...-

-È appena uscita da una coma! Deve rimanere a letto, per sicurezza.-

-No...-

-Hyoyeon, dalle retta!- disse Changmin. Io rinunciai e mi sdraiai sul letto. L'infermiera se ne andò e ci lasciò soli.

-Cosa devi dire di tanto importante a Jessica?-

-Che la perdono.-

-Ah, meno male... aspetta... perchè la perdoni? Cosa ti ha fatto cambiare idea?-

-So tutto di Krystal, eccetera... e credo di sapere anche dov'è.-

-Davvero?- Changim si alzò dalla sedia – Ci devi dire tutto! Devi avvertire la polizia.-

-No. Io devo parlare solo con Jessica.-

-Ma... ma Krystal è cieca! È scappata! La dobbiamo trovare...-

-Non è sola.-

-Come? E con chi è?-

-Basta fare domande! Krystal sta bene! Ma l'unica che può convincerla a tornare è Jessica! E le devo parlare urgentemente!-



-Ah, va bene...- disse Changmin – Comunque... quando tu sei venuta a casa mia e hai trovato Jessica sul divano, ricordi? Bhè... sappi che aveva qualche problema con l'alcool e io la stavo solo aiutando. Tra noi non c'è nulla...-

-Lo so...-

-Pure questo? Ma sai tutto... e dimmi: anche questo lo hai scoperto quando hai scoperto di Krystal?-

-No. L'ho scoperto pochi secondi fa.-

-Ah! Certo, certo, capito... COME DUE SECONDI FA? Chi te lo ha detto?-.

-Tu!-

-Ah, certo... CHE!!?-

-Vedi, ogni tanto mi capitava di sentire le persone che parlavano e in quel momento ti ho sentito.-

-Ah... e cos'altro hai sentito?-

-Ho sentito tutto. Non mi sono persa nemmeno una parola.-

-Sicura? Nemmeno una?-

Changmin era diventato tutto rosso. Certo, dichiararsi ad una ragazza in coma è facile, ma quando quest'ultima è sveglia è un tantino più difficile. Risi sotto i baffi.

-S... sì! Comunque devo andare. Vado a chiamare Sica, così le potrai parlare con calma.-farfugliò lui

-Sì! grazie mille.-

-Ok..-

-Changmin, aspetta un attimo.-

Lui si bloccò e si voltò verso di me.

-Anche io.-

Rimase in silenzio per qualche secondo.

-Come dici?-

-Anche io!-

Lui annuì e corse via.

Che timido, pensai sorridendo radiosa.



Incredibile! Incredibile davvero! Ovunque siano, le ragazze riuscivano lo stesso a fare un baccano incredibile. Persino in un'ospedale.

Sentivo i loro passi correre su per le scale. Mi scappò da ridere. Chiusi gli occhi e mi preparai all'impatto. La porta della mia stanza si aprì violentemente.

-Hyoyeon!-

Sette paia di braccia mi strinsero forte. Un altro paia di braccia mi divisero alle ragazze.

-Adesso basta!- urlò l'infermiera – Lasciatela riposare. Si deve riprendere.-

-Va bene così- dissi ridendo come una pazza.

-Hyoyeon! Ci sei mancata un sacco!- Seohyun mi abbracciò e pianse.

-Non piangere. Ora sto bene.- dissi io – Grazie di essere venute a trovarmi, ragazze.-

Ci siamo preoccupate un sacco! E non hai idea delle lettere che ci sono arrivate da parte dei fans! Migliaia!- disse Yuri

-Mi piacerebbe leggerle.-

-In bocca al lupo.-

-Ragazze... ma voi siete solo in sette. Dov'è Jessica?-

-Non lo sappiamo.- disse Taeyeon – Oggi non è venuta al lavoro.-

-Oh no!-

-Che cos'hai?-

-Ho un brutto presentimento.-



-Jessica, non lo fare!-

La voce dietro di me era di Changmin. Ne ero certa.

-Come hai fatto a trovarmi?- mormorai.

-Jessica, non ti muovere. Ti prego.-

-Tanto a cosa servirebbe?-

-Sica...-

-Non mancherei a nessuno.-

-Non ti buttare.-

-...-

-Non farlo Jessica.-

I miei piedi erano a metà tra il cemento e il vuoto. Il silos su cui ci trovavamo era molto, molto alto.

.La mia vita non ha più senso.-

-Questo non è vero...-

-Dammi un motivo per continuare a vivere.-

-Le tue amiche, la tua famiglia...-

-Amiche? Una mia amica sta per morire e tutti i miei amici mi odieranno per sempre di questo.-

-No Jessica. Vedi, Hyoyeon è...-

-Cos'è l'altra cosa? Famiglia? Certo! Mamma, papà... e sorella. Ovvio. Siamo tutti al completo, vero?-

Changmin si avvicinò a me di qualche passò. Anche io mi avvicinai di più al vuoto, in segno di sfida. Il mio corpo tremava tutto. Il mio cuore ebbe un balzo.

-JESSICA!-

Changmin era abbastanza vicino. Riuscì a prendermi per un braccio e tirarmi verso di lui. Io lo abbracciai e piansi. Non ci potevo credere che lo stavo per fare. Stavo per saltare. Mi buttai a terra. Anche il materiale duro e freddo del silos mi sembrava sicuro in quel momento.

-Io... scusa.-

-Cosa? Mi chiedi scusa perché ti volevi uccidere?-

-Io... sì.-

-Sica...- Changmin si chinò e mi aiutò ad alzarmi – Hyoyeon è viva. E ti perdona.-

-Mi perdona? E perchè?-

-Dice di sapere ogni cosa.-

-Cosa? E come fa a saperlo?-

-Ah, non lo so. Ma ti deve parlare urgentemente.-

-Io... non lo so. Mi sento ancora molto in colpa per...-

-Jessica! Lei sa dove si trova Krystal!-

-..-



-Ciao...-

-Ciao!-

Hyoyeon sembrava serena. Era seduta sul letto, ma il suo sguardo sembrava piena di energia.

-Come... come stai?-

-La domanda è... come stai tu!-

Rimasi in silenzio.

-Io starò bene solo dopo averti spiegato.-

-Sica, so già tutto.-

-Allora tu devi spiegare delle cose a me.-

Hyoyeon annuì.

-è molto semplice in verità- disse – Quando ero in coma, potevo sentire tutto quello che le persone vicino a me dicevano.-

-Ah... quindi quando mi sono scusata con te hai sentito tutto e...-

-Non esattamente.-

Rimasi in silenzio per continuare ad ascoltare.

-Ho sentito Sulli e Victoria che ne parlavano. Erano con dei poliziotti. Volevano interrogarle, o simili. Da lì sentii tutta la storia. Sulli fece anche dei commenti sul tuo comportamento. Diceva che provava pena per te, che era un periodo in cui eri chiusa e scontrosa. Victoria l'ha rassicurata dicendole che ti sarebbe stata vicino.-

Mi stupii di quelle parole. Pensai a quando Victoria mi aveva mentito per trovare una scusa di andare via da me. Perchè lo avrebbe fatto, se aveva promesso di sostenermi?

-In quel momento ti perdonai.-

-Questo non giustifica quello che ho fatto.-

-Ti voglio bene Sica. Sei mia amica. E ti vorrò sempre bene.-

Ci abbracciammo.

-Non piangere Sica.-

-Hyo... Changmin...- cercai di riprendermi dai singhiozzi -... ha detto che tu sai dov'è mia sorella.-

-Sta benissimo Jess. - disse Hyo sorridendo – È insieme a Victoria.-

-Che cosa??????-



-Che cosa?-

-Vuoi sapere come lo so?-

-Bhè... ovvio.-

-Vedi... mi hanno investita no? L'auto mi arrivò addosso violentemente. Qualcosa di metallico mi infilzò la gamba. È stato un dolore terribile. Inoltre battei forte la testa. Ma nell'ultimo grammo di forze che mi rimanevano riuscii a vedere l'autista che usciva e scappava.-

-Che vigliacco.-

-Secondo me invece ha fatto bene. Altrimenti l'avrebbero arrestata. Considera che la macchina che guidava era stata rubata. E poi non credo si sia accorta di avermi investita sai?-

-Lei!? Ma di chi stai parlando.-

-Non l'hai ancora capito?- disse Hyo seria – È stata Krystal ad investirmi.-

-Cosa? Oh cazzo...-

-Tranquilla Sica. In fondo era cieca.-

-Come le è venuto in mente di guidare una macchina da cieca?-

-L'ultima cosa che sentii prima di perdere i sensi furono le sue urla. Era al telefono. Gridava: ''Victoria! Victoria, aiutami! Vieni qui, ti prego!''. -

-Ecco perchè è andata via così di fretta l'altra volta. Doveva correre da Krystal.-

-Vai da tua sorella, Sica.-

-Hyo...-



-Ti voglio bene.-

-Anche io.-

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carissimi lettori, devo dirvi due paroline

*folla in delirio*

la prima: mi scuso enormemente per il ritardo nell'aggiornare, non lo farò mai più, giuro u.u applausi prego -->*silenzio di tomba*

ehm...ehmm.... la seconda è: QUESTO è IL PENULTIMO CAPITOLO!!!!! così finalmente finiamo questa agonia ahahahahxDDD

Jessica riuscirà a rivedere sua sorella? Krystal guarirà? Tornerà a cantare? E tra Hyoyeon e Changmin come andrà a finire?

la risposta a tutti i dubbi ci sarà nel prossimo (e ultimo) capitolo!!! Grazie a tutti coloro che hanno seguito la mia fanfic!!! <3

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Capitolo 13
*** twinkle ***


Ok, finalmente, FINALMENTE, siamo arrivati all'ultimo capitolo. Bhè, che dire ragazzi, è stata la mia prima fanfic in assoluto, e anche se non è granchè ne rimarrò sempre affezionata

Grazie a tutti quelli che hanno seguito la mia storia, grazie mille a tutti coloro che hanno recensito, mi ha fatto molto piacere.

Spero vivamente che vi sia piaciuta! Godetevi l'ultimo capitolo dunque, buona lettura^^



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Bussai alla porta, impaziente ed insicura allo stesso tempo. E quando Victoria aprì la porta rimasi quasi bloccata.

-Ciao Jessica. - disse lei – Vuoi qualcosa?-

-Sì.- respirai profondamente – Vorrei vedere mia sorella... per favore.-

Victoria si morse il labbro. Si vedeva che era preoccupata.

-Certo.- disse con un filo di voce. Entrai e la vidi. Era seduto sul divano, fissava il vuoto e si vedeva che era enormemente angosciata. Mi sedetti vicino a lei e le presi la mano. Lei sussultò.

-Jessica...-

Siamo rimaste in silenzio poi ci siamo abbracciate forte. Avevo trovato mia sorella. La mia adorata sorellina.

Krystal cominciò a piangere. Io cercai di consolarla

-No, Krystal, no! Non piangere.-

Lei si asciugò le lacrime.

-In parte sono felice. Insomma... è successo quello che volevo no? Adesso tutto il mondo sa della mia cecità.-

-Esatto.- dissi io – Ora puoi tornare al tuo lavoro. Non c'è più motivo che ti nasconda.-

-Uno c'è.-

-E quale?- ci pensai su per un po' – Oh...- dissi, in seguito – Giusto.-

Krystal ricominciò a piangere. Victoria assisteva alla scena appoggiata alla porta della stanza. Anche lei aveva cominciato a piangere silenziosamente.

-Hyoyeon ha detto che non ti denuncerà. Che ti perdona. Che capisce.- dissi.

-Davvero?- disse Krystal, con un tono di felicità nella voce.

-Jessica.... parli sul serio?- disse Victoria – Ma questo... questo è fantastico. Devo ringraziarla subito! Kry, andiamo!-

-A...andare dove?- mormorò mia sorella.

-Fuori! Andiamo alla S.M.! Andiamo dalle f(x)! chiamiamo il telegiornale e diciamo che che torni!-

-Non posso... mi sento troppo in colpa.-

-Kry... Hyo ha detto che non dirà nulla.-

-Avrebbe tutte le ragioni per farlo! E anche se mi ha perdonata, io non avrei più il coraggio di guardarla in faccia!-

Il viso di Victoria s'incupì. Aveva tanto sperato, un giorno, di rivedere Krystal felice. Ma ora... aveva perso ogni speranza.

-Sister,- dissi io – prova a parlare con Hyo. In questo modo forse riuscirai a pulirti la coscienza. E poi non voglio che tu rinunci ai tuoi sogni. Non lo vuoi nemmeno tu.-

Per un attimo Krystal ci pensò. Poi sorrise. Che bello, fu per me, vederla sorridere!

-Va bene Sica. Ci parlerò.-



Oggi è il 1 Aprile 2012. Il primo Aprile. La giornata degli scherzi, e del pesce d'Aprile. Ma questa data non la ricorderò solo per questo.

Oggi, finalmente. Hyo e Krystal sono uscite dall'ospedale.

Hyoyeon ora sta bene, tutte le ferite sono state rimarginate. E non dirà nulla a nessuno. Lo ha promesso. E io l'ho ringraziata fino allo sfinimento. Incredibile sia stata così buona e comprensiva dopo tutto quello che le ho detto.

Krystal non ha fatto la minima operazione. È cieca. E cieca rimarrà per tutta la vita. Ma adesso canta. E balla. È stato stupendo vederla ballare. Si comporta come sempre. Col tempo, ne sono sicura, riuscirà a eliminare quel terribile senso di colpa.

Ma il 1 Aprile sarà un evento memorabile anche per un'altra cosa.

Volete saperla? Ma volete saperla veramente???



-Hyoyeon-

-Changmin!-

Changmin sorride radioso. Si vede che è contento di vedermi, e di sapere che sto bene. Mi abbraccia forte, poi imbarazzato, mi lascia e tossisce.

-Bhè... che hai? Non sei contento di vedermi?- gli chiedo.

-Cosa... ehm... ma c-certo! Certo che sono contento di vederti!-

-Allora dimostralo, no?- dico. Lo abbraccio di nuovo.

Lui, con le mani tremanti, mi prende il viso e mi bacia. Rimango piacevolmente sorpresa. Finalmente il mio Changmin è veramente... mio!

Rimaniamo così per un periodo quasi interminabile.

Domenica 1 Aprile 2012. Data del nostro anniversario di fidanzamento.

Epilogo



-Scusami Hyo. Davvero...-

-Ma di cosa, Sica?-

-Di tutto. Il mio comportamento è stato... imperdonabile!-

-Jessica...-

-No. non dire nulla. È così. E forse... forse è vero quello che dicono di me.-

-Cosa? -

-Sai... sul fatto che sono un 'Ice Princess.-

Hyoyeon mi bacia sulla guancia

-No! You aren't.-

Io sorrido.

-Entriamo? Le altre ci stanno aspettando...-

-Sì.-

Una volta dentro il backstage cerco Krystal. La chiamo. Lei mi sente e mi raggiunge. Incredibile quanto si sia abituata all'essere cieca. Ora è veramente abile. Anche se non ci vede.

-Volevo dirti buona fortuna.-

-Sica, non ce n'è bisogno.-

-Invece sì. Attenta a non cadere dal palco.-

-Ah,ah! Very funny.-

-Hai finito di prepararti?-

-No.-

-Muoviti allora! Il concerto sta per cominciare. Rischi di far aspettare i fans. Sono così ansiosi di rivederti.-

-Grazie per essere qui a supportarmi, Sica. E ringrazia tutte le Soshi da parte mia.-

-Lo farò. Ora vai e stendili.-

-Certo...-

Era la prima volta che riuscivo ad avere un po' di tempo per assistere a un concerto di mia sorella. Ma so già che saranno fantastiche.

Abbraccio mia sorella, mentre lei mi sussurra all'orecchio:

- Yuo aren't ice princess.-

The End

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