You gave my life a direction

di She loves writing
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Don't be afraid to jump then fall ***
Capitolo 2: *** Torn ***
Capitolo 3: *** Un passo avanti ***
Capitolo 4: *** Oh mio Dio.. ***
Capitolo 5: *** To Nando's with 1D!! ***
Capitolo 6: *** Luna Park! ***
Capitolo 7: *** Ashley. ***
Capitolo 8: *** Brian. ***
Capitolo 9: *** Al Jowis Frenkly Show.. ***
Capitolo 10: *** Nella 'Direction's Home' ***
Capitolo 11: *** Quando arriviamo?? ***
Capitolo 12: *** E' stato orribile.. ***
Capitolo 13: *** Un altro tour. ***
Capitolo 14: *** Ora voglio una carota! u.u ***
Capitolo 15: *** Mi sa che siamo messi male riccio.. ***
Capitolo 16: *** Quei ragazzi SONO meravigliosi, punto. ***
Capitolo 17: *** Io aspettavo che tu tornassi. ***
Capitolo 18: *** Io guarderei qualcosa di istruttivo e filosofico.. ***
Capitolo 19: *** Partenza. ***
Capitolo 20: *** Fight for this love. ***
Capitolo 21: *** Forse ero io ad essere sbagliata.. ***
Capitolo 22: *** What's happened? ***
Capitolo 23: *** Sei sempre la stessa. ***
Capitolo 24: *** Noi volevamo davvero giocare! ***
Capitolo 25: *** Voglio solo sapere cos'è successo. ***
Capitolo 26: *** Ti ho mai detto che hai degli occhi meravigliosi? ***
Capitolo 27: *** Non avevi una felpa ieri.. ***
Capitolo 28: *** Sono fatti l'uno per l'altra! ***
Capitolo 29: *** Ed ora perchè parli come un cinese fatto male? ***
Capitolo 30: *** Mi fate schifo! ***
Capitolo 31: *** L'ho già detto che era bellissima? ***
Capitolo 32: *** Solo io e te? ***
Capitolo 33: *** Sarebbe la soluzione perfetta! ***
Capitolo 34: *** No one ever look so good in a dress.. ***
Capitolo 35: *** Uno di quelli che ti toglie il respiro.. ***
Capitolo 36: *** You are beautiful. ***
Capitolo 37: *** Quindi sei solo mio? ***
Capitolo 38: *** Waitress?? ***
Capitolo 39: *** As red as love. Have I just told you I love you? ***
Capitolo 40: *** Liz. ***
Capitolo 41: *** They went out together! ***
Capitolo 42: *** Forget it. ***
Capitolo 43: *** Lui ti ama davvero.. ***
Capitolo 44: *** I love you. ***
Capitolo 45: *** Happy ending? ***



Capitolo 1
*** Don't be afraid to jump then fall ***








“.. He takes your hand, I die a little. I watch your eyes and I’m in riddle..”
La sveglia del cellulare suonò dolcemente, mentre un raggio di sole si fece strada tra i vetri della finestra. Segno che un altro giorno noioso stava per cominciare.
Aprii un occhio e mi girai verso il telefono per spegnerlo. Stavo per riaddormentarmi, quando scattai in piedi. Cavolo, quello non era un giorno normale. Quello doveva essere il mio giorno!
Il giorno in cui avrei realizzato il mio sogno e avrei dimostrato a tutti che si sbagliavano su di me. Mi vestii in fretta, scesi di corsa le scale e.. STOP, prima voglio presentarmi.

Mi chiamo Alice Sherly e ho diciassette anni. Ho i capelli neri ricci e gli occhi sono l’unica cosa che mi piace di me stessa. Sono grigi e sfumano all’interno in un blu intenso. Ho un fisico normale ma non mi definisco particolarmente bella.

Vivo a Londra, per ora da sola. I miei genitori sono separati ed entrambi in viaggio per lavoro.
Mia madre fa la parrucchiera e sta seguendo un corso in Spagna. E’ lì da poco, infatti fino a due mesi fa vivevo con lei.
Mio padre invece ci ha lasciate dieci anni fa, è l’assistente di un manager e probabilmente ora lo sta seguendo in un tour. Vado ancora a scuola purtroppo, dove sono circondata da persone false.
Per fortuna c’è lei, il mio tutto, davvero. Non so cosa farei senza di lei, è l’unica che mi ha sempre aiutata in tutto ed è l’unica in grado di capirmi. Si chiama Eleanor e, nel caso in cui non l’aveste capito, è la mia migliore amica.
In ogni caso, tornando a quella mattina, scesi di corsa le scale e mi affrettai a preparare e mangiare due pancake. Infine presi il cellulare e mi precipitai a casa di El.
Mi aprii sua madre e mi sorrise.

“Ciao Al, Eleanor è nella sua camera, ti aspetta. Sei pronta per oggi?”
“Ciao Rose! Se devo dire la verità, no. Sto tremando al solo pensiero che tra meno di due ore potrò stare su quel palco..” Non ci state capendo niente, eh? Bhe, semplicemente quel giorno  sarei dovuta andare ai provini per X Factor.
Amavo la musica, sapevo suonare la chitarra e il piano e cantare faceva praticamente parte di me.
“Tesoro!” Esclamò El correndo verso di me.
“Mamma, noi usciamo un po’, stasera la guardiamo in TV con papà, vero?”
"Certo, non ce la perderemmo per niente al mondo. Al, stai tranquilla andrà tutto bene. Divertitevi!”
"Grazie Rose.” Le sorrisi. Ormai quella donna era come una madre per me, passavo praticamente tutto il giorno a casa sua e le volevo un bene immenso. Eleanor chiuse la porta alle sue spalle, poi cominciò a saltare da tutte le parti.
“Aww non posso credere che vincerai x-factor!” La guardai con la fronte aggrottata.
“Ma se non mi hanno ancora presa!”
“Ah, sono sicura che andrai alla grande, insomma sei qualcosa di unico e, bhe c’è da dirlo, con una migliore amica come me..”
"Ah, ma stai zitta e fermati che ci guardano tutti!” Eravamo arrivate in un parco e lei continuava a saltellare avanti e indietro.
“No, sono troppo fiera di te!” Disse sorridendo. Così un po’ per fermarla, un po’ perché quelle parole mi avevano commosso, le saltai addosso e la abbracciai forte.
“Ti voglio troppo bene.” Le stampai un bacio sulla guancia.
“Anche io baby. Allora, che ti va di fare nelle tue ultime ore da persona normale? Perché da domani sarai piena di fan e la tua vita non avrà più niente di normale..” Risi.
“Tu esageri sempre El.. Comunque, andiamo a fare shopping? Io ancora non so che cosa mettermi!”
“Eh? Davvero non hai ancora scelto il vestito?”
“No, ma non indosserò un vestito. Che sia chiaro.”
“Sempre la solita.”
“E’ per questo che mi ami, no?”
“Ehm..”
“Ehi, non mi starai mica tradendo!?”
“.. Domanda di riserva?” Spalancai la bocca trattenendo le risate.
“Questa me la segno Calder.” Dissi puntandole un dito contro.
“E se mi facessi perdonare?”
“Troppo tardi.”
“Tanto non riesci a stare senza di me.”
“Ti odio quando hai ragione.” Ridemmo. Si, eravamo completamente andate, ma che dire, forse erano quei cinque idioti ad averci contagiato.
Perché non ve l’ho detto? Sia io che Eleanor amavamo i One Direction. Quelle cinque voci che insieme formavano una melodia meravigliosa, erano semplicemente perfetti.
“Ok, ora però andiamo, altrimenti facciamo tardi, tra un ora e mezza devo essere allo studio!” Entrammo in vari negozi ma niente mi colpì particolarmente. Poi passammo davanti ad un piccolo negozio ed Eleanor rimase incantata dal vestito azzurro in vetrina.
Si, eravamo a Londra, tutti i negozi del mondo a nostra disposizione e noi ci fermavamo in un negozietto quasi invisibile. L’ho detto che eravamo pazze!
“Devi assolutamente provarlo.”
“Ma assolutamente no! Ti ho detto e ridetto che non indosserò un vestito!” Diedi un occhiata veloce all’interno del negozio e vidi una maglietta che attirò la mia attenzione. Trascinai la mia amica dentro e la andai a provare.
Era una semplicissima maglietta, davvero non c’era niente di più semplice. Era larga, con una spalla da fuori. Nera con delle strisce bianche e in basso a sinistra la scritta “1D” bianca.
“Tieni, se proprio devi indossare dei jeans, fa almeno che siano carini!” Disse passandomi un paio di jeans stretti con due catenine bianche che scendevano dalle tasche anteriori.
Infine la commessa mi passò un paio di scarpe nere con un po’ di tacco e direi che non avrebbe potuto scegliere di meglio. Indossai tutto e uscii dal camerino.
“Allora?” Chiesi alla mia amica e alla commessa.
“Odio dover dire che hai ragione, ma questa maglia è perfetta per te. E anche tutto il resto.”
“Bhe, la maglia è dei ragazzi, se non è perfetta così..”
“Ed anche questo è vero. Comunque, stai una favola e questo è esattamente il tuo stile, non c’è ragione per cui non debba comprarlo.”
“Ok..” Ritornai nel camerino e mi rivestii, poi andai alla cassa e pagai tutto. Quando uscimmo Eleanor mi bloccò.
“Aspetta! Tieni..” Mi diede una bustina argentata.
“E questo è per..?”
“Perché ti voglio bene. Non è niente, una sciocchezza, ma spero ti porti fortuna.” Aprii la bustina. C’era uno di quei braccialetti di gomma colorati. Lo cacciai fuori e con gli occhi che mi brillavano lessi la scritta: “Don't be afraid to jump then fall” Eleanor sapeva che quella era una delle frasi che amavo di più. Lo indossai, non me lo sarei tolto mai, per niente al mondo. Poi le saltai addosso e la strinsi forte forte.
“Aww, sei meravigliosa El! Ma che ore sono?”
“Le dieci e venti.. Oh Santo Cielo, sbrigati, mancano dieci minuti!” Spalancai gli occhi, poi cominciai a correre. Arrivammo davanti casa di Eleanor, lei era maggiorenne da poco e aveva la patente, quindi poteva guidare. Salii in macchina e partimmo.
Arrivammo nell’arco di cinque minuti, oserei dire un record. Bhe, si, avevamo rischiato più volte di scontrarci contro un muro, un albero e un signore, ma alla fine eravamo arrivate sane e salve.
“Salve, sono Alice Sherly, sono qui per i provini..” Dissi ad un uomo grande e grosso tutto vestito di nero. Controllò se il mio nome fosse presente su un foglio, poi ci lasciò entrare. Andai nel primo bagno che trovai e mi cambiai in fretta. Poi raggiunsi El che intanto aveva trovato un estetista.
“Ehi, tu sei Alice, vero?” Annuii sorridendo.
“Bene, io sono Hannah. Siediti, tra dieci minuti tocca a te, ti metto un po’ di trucco.” Obbedii, poi cominciai a sfogarmi con la mia migliore amica.
“Ho una paura tremenda.” Confessai.
“Andrà tutto bene.”
“Facile a dirsi.. E se sbagliassi?”
“Non sbaglierai fidati.”
“Ma se lo facessi? E se mio padre avesse ragione?” In realtà X Factor non era solo l’opportunità per realizzare il mio sogno di diventare cantante, ma anche un occasione per dimostrare a mio padre che valevo qualcosa.
Perché, si, mio padre non aveva mai creduto in me. Lui non c’era mai, sempre in giro per il mondo, in poche parole non lo conoscevo. Per lui ero solo una bambina con troppa fantasia. Non mi ha mai voluto bene e secondo lui per la gente contavo meno di zero.  
“Smettila di farti queste paranoie assurde. Sappiamo entrambe che hai un talento unico e se tuo padre non l’ha capito, pazienza. E’ lui che ci ha perso, non tu.”
“Scusami, puoi mettermi solo un filo di matita? Non amo truccarmi.” Dissi all’estetista che intanto cercava chili di fard e di fondotinta da passarmi in faccia.
“Sicura?”
“Certo.”
“Ok.” Prese una matita nera e disegnò il contorno dell’occhio.
“Comunque, ero qui vicino e ho sentito quello che hai detto alla tua amica. Non preoccuparti, se sei qui è perché hai talento e di certo non sarà sprecato. Avrai la tua occasione e sono sicura che saprai coglierla al volo.” Disse sorridendomi mentre ricalcava l’altro occhio.
“Grazie, ma sono tesissima.”
“E’ normale, insomma non capita tutti i giorni di andare in televisione. Respira profondamente prima di entrare e sii te stessa. E’ questo che piace ai giudici.”
“Grazie, davvero.” Le sorrisi.
“Alice Sherly! Alice Sherly!!”
“Tocca a te. Vai e spacca tutto tigre!” Disse Eleanor abbracciandomi. Seguii i consigli di Hannah. Feci un enorme respiro ed entrai in scena con le note di ‘Call me maybe’ di Carly Rae Jepsen. Cantai con tutto il coraggio che riuscii a trovare, sotto gli occhi indagatori dei giudici.

“Hey I just met you and this is crazy, but here’s my number, so call me maybe!”

Era solo per divertirmi, non volevo far provare nessuna emozione in particolare, solo l’adrenalina che suscitava in me il canto. Dopo il primo ritornello non mi importava più se a guardarmi c’erano milioni di persone, cominciai a saltare sul palco e a fare smorfie strane che rappresentavano la canzone.
Solo quando arrivai all’ultima frase mi resi realmente conto di quello che stavo facendo. Forse la musica mi aveva trasportato un po’ troppo, perché le facce dei giudici non erano particolarmente sorridenti.  Il pubblico invece sembrava entusiasta. Cominciò a parlare Simon Cowell.
"Ok, inizia col dirci il tuo nome.”
“Oh si, mi chiamo Alice Sherly. Ho diciassette anni e vivo a Londra.”
“Mm.. Fan dei One Direction?” Disse indicando la mia maglietta nuova.
“Assolutamente si.” Dissi sfoggiando uno dei miei sorrisi più sinceri.
“Allora saprai che anche loro sono stati su questo palco. Segui le loro tracce?”
“In un certo senso. Mi piacerebbe arrivare dove sono arrivati loro, ma non ci spero più di tanto.”
“Posso chiederti cosa hai provato quando hai cantato Call me maybe?”
“Mm.. Divertimento.”
“Bhe si è visto.” Si intromise Cheryl Cole.
“Già, hai trasmesso molta energia.” Concluse Dannii Minogue. Io sorrisi.
“Ok, per me è si.” Disse Cheryl.
“Anche per me.” Gli feci un enorme sorriso.
“Io.. Ok, sei stata forte, anche per me è si.” Mi portai una mano alla bocca, incredula, poi ringraziai tutti più volte e tornai dalla mia amica. Appena la vidi le saltai addosso.
“Inutile dire che sei stata favolosa!”
“Ti voglio bene!”
“Si, ma ora andiamo a mangiare. E’ l’una ed io ho fame!” Risi.
“Va bene, va bene.” Uscimmo dagli studi e ci dirigemmo verso Nando’s. E dove saremmo mai potute andare?
Ci sedemmo ad un tavolo e ordinammo, poi mi arrivò una chiamata. Mamma.




Saaalve gente! 
Allora, premetto che questa è la mia prima FF quindi non siate troppo cattive ^_^
Non so nemmeno io dove ho trovato il coraggio di pubblicare questa storia,
spero solo che non sia tanto pessima come immaginavo.
Bhe, ovviamente le recensioni mi farebbero più che piacere, anche se sono critiche
perchè ripeto, questa è la mia prima FF e non sono una scrittrice.
Inutile dire che sono una directioner, penso che lo avrete capito ;)
Bhe, non so che altro scrivere, quindi vi saluto.. :)
Bacii C.  

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Capitolo 2
*** Torn ***







Guardai lo schermo del telefono, poi mi feci coraggio e risposi.
“Non credi di dovermi dire qualcosa signorina?” Si, lei non sapeva che avevo fatto i provini.
“No, perché?”
"Non lo so, magari qualcosa che ha a che fare con X Factor, magari..” Mi chiedevo come facesse a saperlo, visto che la puntata andava in onda di sera.
“Che c’è mamma?!” Le chiesi scocciata.
“Senti, mi ha chiamato Rose, so tutto. No, ora dimmi, quando avevi in mente di dirmelo?”
“Te lo avrei detto oggi.”
“Si, certo.”
“Ok, scusami se non ti ho avvisato. Però prima di arrabbiarti guarda la puntata di stasera. Poi se non vuoi non parteciperò più.”
“Ti hanno presa?!” Sembrava quasi sorpresa.
“Guarda la puntata e lo scoprirai. Ora devo andare, sto con Eleanor. Ciao.”
“Al..” Troppo tardi, avevo già attaccato. 
“Tua madre?”
“Si. Voleva sapere perché non le avevo detto dei provini.”
“Capito. Cambiando discorso, guarda chi sta arrivando!” Mi voltai di scatto e.. Era solo il cameriere con le nostre ordinazioni. Guardai El poi scossi la testa.
“Sai, a volte sei peggio di Niall.”
“Nhaa, ho solo fame!”
“Appunto.” Mangiammo tra una chiacchiera e l’altra, poi andammo a pagare e ci avviammo verso casa sua. 
“Alice! Allora com’è andata?” Disse la madre di El appena aprì la porta.
“Sono passata con tre si!”
“Ahh, che bello!” Urlò abbracciandomi. 
“Già, ancora non posso crederci!” Io ed Eleanor andammo in camera sua. Mettemmo il CD dei One Direction a tutto volume e a ripetizione e cominciammo a cantare e ballare per tutta la stanza. 
"Ragazze! E' pronto!!" Gridò la madre di El dalla cucina.
“Ehi ehi ehi. Aspetta. Che ore sono?” Guardai l’orologio e aprii leggermente gli occhi. 
“Le nove meno dieci!” Avevamo davvero ballato tutto il pomeriggio?? 
“Mamma, papà, sta per iniziare!” Disse El dopo cena accendendo la televisione. Rose e Jerard, il padre di El, si sedettero su due poltrone ed io e la mia amica ci spaparanzammo sul divano giusto in tempo per la sigla.
Quell’anno c’erano ragazzi davvero, davvero bravi, non credevo di avere possibilità di vincere. Rividi la mia esibizione e i miei ‘saltelli’ sul palco e scoppiai a ridere. Si, mi ero proprio divertita. Alla fine della puntata chiamai mia madre.
“Pronto, mamma?”
“Tesoro!”
“Allora, hai visto X Factor?”
“Si.”
“E..??”
"Sei stata meravigliosa. Sono così orgogliosa! Ora potrò dire a tutti ‘Ehi, quella è mia figlia!’” Sorrisi.
“Grazie mamma.”
“Ti voglio bene, non dimenticarlo.” 
“Anche io, tanto.”
“Ehi, ora vado, tu dormi da El?”
“No, torno a casa. Ci sentiamo, ciao.”
“Ciao piccola.” Attaccai, poi salutai Eleanor e i suoi genitori e me ne tornai a casa a piedi. Appena arrivai mi fiondai nel letto e mi addormentai. La mattina dopo mi svegliai con una chiamata dagli studi di X Factor.
“Alice Sherly?”
“Si.”
“Bene, volevamo avvisarla che oggi ci saranno le seconde selezioni. Ne faremo una al giorno, perché siamo già in ritardo. Può venire allo studio tra un oretta?”
“Credo di si. Grazie.”
“La aspettiamo. Arrivederci.” Inutile dire che stavo per riaddormentarmi quando realizzai che in un ora non ce l’avrei mai fatta. Si, facevo questo quasi tutte le mattine.
Presi una maglia dall’armadio e mi vestii in fretta, poi volai da Eleanor.
“El! Mi serve un passaggio, ora!”
“Dove devi andare?”
“C’è la seconda selezione di X Factor e devo essere allo studio tra..” Guardai il display del cellulare.
“Un quarto d’ora.”
“Ah! Un secondo, mi metto le scarpe e sono pronta a rischiare la vita come ieri.” Sorrisi. Dopo un po’ uscì e andammo allo studio. Incontrai di nuovo Hannah che come il giorno prima mi tranquillizzò e mi mise un filo di matita poi realizzai di non avere nessuna canzone pronta.
“El.. Ho.. Un piccolo.. Problema.”
“Che succede ora?”
“Ehm.. Ecco.. Come dire? Non ho una canzone.”
“Eh??”
“Si, mi hanno chiamato stamattina ed è già molto se sono arrivata in tempo, non ho pensato a cosa cantare.”
“Mm, vediamo..” In quel momento squillò il mio cellulare e partì ‘Torn’. Risposi mentre El sembrava aver pensato alla canzone perfetta. 
“Pronto?”
“Al?”
“Ehi mamma! Che c’è?”
“Alice, che cosa canterai? Dobbiamo preparare la base!” Disse un signore avvicinandosi.
“Ci penso io.” Disse Eleanor per poi avvicinarsi al suo orecchio e sussurrargli il titolo della canzone.
"Ottima scelta.” Poi se ne andò. Intanto mia madre continuava a balbettare.
“Tesoro, ho bisogno di un favore piccolo piccolo..”
“Che ti serve?”
“Ecco, qui c’è una tipa che mi è molto antipatica. Ieri ha visto le esibizioni di x Factor e gli sei piaciuta da morire. Certo con un talento come il tuo è impossibile non piacere, sei pur sempre mia figlia..”
“Mamma, ti voglio bene e grazie, ma andrei un po’ di fretta. Arriva al punto..” 
“Oh si certo. Comunque stamattina le ho detto che tu eri mia figlia e non mi ha creduto. Non è che potresti parlare con lei e farmi fare bella figura?”
“Dio, mamma, nemmeno io ed El facciamo certe cretinate!”
“Lo so, scusa tesoro è solo che quella tipa mi fa davvero urtare i nervi..” Sospirai.
“Va bene, passamela, però fa presto che devo andare.”
“Grazie! Lucy! Vieni un po’ qui, guarda con chi sto parlando?”
“Pronto?” Disse una voce abbastanza acuta.
“Tu sei Lucy? Ciao, sono Alice Sherly, sono la figlia di Jenn.” Mia madre si chiamava Jennifer, ma per rendere meglio il concetto le diedi un soprannome.
“Si ed io sono Beyoncè.”
“Scusa, non ho tutto il tempo del mondo, che devo fare perché tu mi creda?”
“Canta la canzone di ieri sera.” Canticchiai una strofa.
“Se vuoi ti faccio parlare con Simon, è qui fuori.” Mentii.
“Oddio, sei davvero la figlia di Jennifer?”
“Si.” 
“Io.. Devo andare.”
“Grazie tesoro, ti voglio bene.” Disse mia madre riprendendosi il telefono.
“Mamma tra poco tocca a me. Non preoccuparti, conta sempre su di me, per qualunque cosa. Anche io ti voglio bene, ci sentiamo.” Attaccai. 
“El, che canzone devo cantare??”
“Torn.”
“Ah, se non ci fossi tu!” 
“Eh già!” Ridemmo, poi mi chiamarono e tornai su quel palco. 
“Tu sei Alice, vero?”
“Si.”
“E cosa canterai?”
“Torn di Natalie Imbruglia” Partì la base e anche stavolta mi lasciai trasportare dalla musica.
Quando finì la canzone il pubblico applaudiva , una parte si era persino alzata in piedi. 
“Arrivo subito al punto. Per me è si.” Disse Simon.
“Perché hai scelto questa canzone?” Chiese invece Dannii.
“In realtà l’ha scelta la mia migliore amica. Cinque minuti fa.”
“Cinque minuti fa?”
“Si, non ho avuto il tempo di sceglierla e quindi la mia amica mi ha aiutato. Anzi, volevo ringraziarla, lei è davvero tutto per me.” Sorrise debolmente ma rimase in silenzio. Ok, è stato bello finché è durato, avrebbe sicuramente detto di no..
Perchè non rispondeva? Ok, stavo cominciando a tremare e questa cosa non mi piaceva per niente.. 

 

JNkasjnkjs I'm back.
Non sarò di molte parole, volevo solo ringraziarvi per le visualizzazioni
del primo capitolo *--*
Ahahah, niente, mi avete fatta felice :D
Bacii <3 C.

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Capitolo 3
*** Un passo avanti ***







“Ok, comunque per me è si.” Disse Dannii dopo molto tempo. A me poteva anche bastare, certo non mi aspettavo quello che successe dopo!
“Secondo me tu farai strada ragazza. Hai una voce davvero fantastica, credo che potresti cantare qualunque cosa.”
“Era un si, Cheryl?”
“Assolutamente si.”
“Grazie, davvero, non ho parole.” Dissi mentre una lacrima scendeva sul mio viso. Tornai dietro alle quinte.
“Sono davvero tutto per te?” Chiese Eleanor.
“Dovresti saperlo ormai, baby..” Le sorrisi e lei mi abbracciò.
“El, però io non stavo parlando di te.” La guardai per qualche minuto, lei era sbiancata. Poi scoppiai a ridere.
“Stavo scherzando.” Il suo viso riprese colore.
“Ah, si eh?” Prese un cuscino dal divanetto che c’era vicino allo specchio e me lo lanciò addosso. Da qui scoppiò una guerra di cuscini che se non fosse stato per lo staff dello studio non sarebbe più finita!
Ce ne tornammo a casa sua e questa volta mi sarei fermata anche a dormire. La sera rivedemmo la puntata e- direi proprio a tradimento- mandarono anche dei video nel backstage trai quali c’eravamo io ed Eleanor nel bel mezzo della lotta con i cuscini.. Io la guardai e scoppiammo a ridere.
“Guarda te, oh che figure che mi fai fare!”
“La prossima volta impari a fare certi scherzi. Guarda che c’ero rimasta male!”
“Ok, siamo pari. Sorry.” Le feci una faccia da cucciolo alla quale era praticamente impossibile resistere e infatti mi abbracciò.
“Io, comunque, sono senza parole e completamente d’accordo con  Cheryl.” Sentenziò Rose. Sorrisi.
“Ci sai fare ragazza. Davvero tanto. Brava la mia piccola!” Disse Jerard abbracciandomi.
“Grazie sul serio, non sapete quanto sono felice di essere qui.” Loro erano davvero la mia famiglia.
“Tesoro, ma stavo pensando.. Tu non vai più a lavorare?” Si, oltre alla scuola dovevo anche lavorare, altrimenti col cavolo che avrei potuto vivere a casa mia.
“Si, ritorno dopodomani, subito dopo la scuola.”
“Ah ok, allora ti accompagno. Domani andiamo al parco?”
“Yes baby.” Di nuovo partì Torn e il mio cellulare vibrò.
“Alice, domani c’è l’ultimo provino. Vieni agli studi di X Factor sempre alle dieci e mezza.”
“Ok, a domani.” Velocemente conclusi la chiamata.
“Non dire che mi hai rimpiazzato così facilmente!”
“No, era la redazione di X Factor, domani c’è l’ultima selezione.. UNA CANZONE! Ho bisogno di una canzone, ora!”
"Ehi, perché non canti What makes you beautiful? Scusa, amate quei cinque ragazzi perché non portare una loro canzone?” Disse Rose.
“Si, non sarebbe una cattiva idea..” Concordò El.
“Mm, si però mi gaserei troppo..” Dissi ridendo.
“Ahh, ai giudici piace quando ti gasi. Dai!”
“Ok, va bene, che What makes you beautiful sia!” Accettai ridendo.
“Yeah!” Dissero battendosi il cinque. Io scossi la testa divertita.
“Ora però andate a dormire, altrimenti domani non vi alzate nemmeno per mezzogiorno!”
“True story. Andiamo.” Entrammo in camera di El e avvicinai il mio letto al suo. Si, aveva due letti perché come ho già detto praticamente io vivevo con lei. Passavo quasi tutte le giornate lì e tornavo a casa mia solo la sera una volta ogni tanto.
“Ancora non posso credere di essere passata alle prime selezioni senza nemmeno una critica.”
“Io invece me lo aspettavo. Ti ho sempre detto che sei spettacolare.”
“Si, ma un conto è sentirselo dire dalla tua migliore amica, un altro e vedere il pubblico che applaudisce e sentirselo dire da tre persone che non ti conoscono!”
“Com’è stare sul palco?” Chiese.
“Dire meraviglioso è dire poco. Non lo so mi viene un adrenalina unica, mi sento così bene e a mio agio..”
“Dev'essere bello!” Commentò chissà persa in quali pensieri.
“Lo è, ora però dormiamo che ho sonno.” Dissi sbadigliando.
“Ok.”
“Notte panda.”
“Notte bellezza.” Dopo un minuto ero già nel mondo dei sogni.

La mattina dopo mi svegliai con un enorme secchio d’acqua in faccia.
“Ti prego El, dimmi che non l’hai fatto davvero..”
“Non so dire bugie.” Rispose lei con un sorrisino.
“Ti conviene iniziare a correre se non vuoi finire sotto la doccia.” Dissi alzandomi lentamente. Lei spalancò gli occhi, poi corse via. Andai in bagno e riempii lo stesso secchio che aveva usato lei con acqua gelata. Poi scesi in cucina con aria indifferente.
“Tesoro, perché sei tutta bagnata?” Chiese con un sopracciglio alzato.
“Lo vorrei sapere anche io.” Dissi cercando Eleanor con lo sguardo. La trovai dietro il divano, non poteva scapparmi. Mi avvicinai a lei che era girata di spalle e le rovesciai il secchio addosso. Lanciò un urlo poi si girò di scatto.
“E’ congelata, cazzo!”
“Piccola vendetta.” Dissi ridendo, per poi andare a cambiarmi. Mi misi il jeans che avevo comprato con Eleanor due giorni prima e sopra una camicetta bianca. Mi infilai le ballerine bianche e tornai giù.
“Che ore sono?”
"Le dieci meno dieci. El vai a prepararti!”
“Ok.” Salì al piano di sopra per poi tornare venti minuti dopo pronta.
“Andiamo?”
“Yes, baby. Ciao Rose, ciao Jerard.”
“Ciao ragazze, buona fortuna!” Uscimmo e andammo in macchina. Neanche a farlo apposta alla radio partì WMYB e la mia amica rise.
Arrivammo agli studi in meno di cinque minuti e Hannah come sempre iniziò il suo ‘lavoro’. Dissi il titolo della canzone ai collaboratori e loro cercarono sul computer per poi tornare da noi un minuto dopo.
“Alice, purtroppo non abbiamo la base della canzone.”
“Ok, El ho bisogno dei tuoi super poteri, trova un'altra canzone che conosca a memoria.” Dissi cercando di mantenere la calma.
“Ehm.. Veramente avrei un idea migliore.” Disse sfoderando un sorrisino misterioso.
“Devo preoccuparmi?”
“Non lo so. Potresti suonarla tu.”
“Eh??”
“Si, alla chitarra! Viene anche meglio come cover. Dai!”
“E’ un ottima idea. Sai suonarla, giusto?” Chiese il tecnico.
“Si, ma no! Non posso suonare davanti a tutte quelle persone!”
“Ma dai! Canti e non suoni?” El me l'avrebbe pagata, sicuro!
“No, è deciso. Tieni, accorda questa. Suonerai la chitarra e canterai.” Disse il tecnico andando via.
“El, sai che ti odio, vero?”
“Ok, inizio a scappare, così dopo non puoi trovarmi.”
“Brava ragazza che mi capisce al volo.” Dopo cinque minuti mi chiamarono. Presi la chitarra, respirai profondamente ed entrai sorridendo sul palco.
“Ciao Alice!”
“Sera a tutti!”
“Chitarra?”
“Dietro le quinte mi hanno detto che non c’era la base della canzone che avevo scelto e mi hanno praticamente costretto a suonare.”
“E cosa suoni?”
“What makes you beautiful, dei 1D” Dissi sorridendo ampiamente.
“Bhe, allora facci vedere cosa sai fare.” Non me lo feci ripetere due volte e mi sedetti su uno sgabello, poi cominciai a suonare.

“..You’re insecure, don’t know what for.. You turning heads when you walk through the d-o-o-or..”

Dagli applausi del pubblico capii che non ero andata male. Passai ancora con tre si.
“Ok, da ora sei ufficialmente una concorrente di x Factor.” Mi affidarono ad un giudice -Cheryl Cole che ringrazio ancora oggi, mi ha aiutata moltissimo- poi tornai a casa. Il pomeriggio andai al parco con Eleanor e il giorno dopo tutto era tornato normale. La scuola, il lavoro, gli amici falsi, e qualche chiamata in più di mia madre. Poi di nuovo x Factor chiamò.
“Alice, il programma sta per cominciare. Prepara le valige e vieni allo studio giovedì alle 15 e 30.”
“Ok, grazie.” Attaccai e corsi a dirlo ad El.
“Ovviamente tu verrai a vedere TUTTE le puntate in studio, vero?”
“Ho alternative?”
“Non credo proprio.”
“Ecco. Ti ho già detto che sono fiera di te?” E mi abbracciò.
Ok, ora posso andare avanti di qualche mese?
Tutto successe velocemente, le puntate, Eleanor, Rose e Jerard, il pubblico, io e il palco.. In poche parole mi ritrovai al giorno della finale. Ero super agitata.
La sveglia del cellulare continuava a suonare le note di I wish, per un secondo mi sembrò di essere tornata a quel giorno, quello del primo provino. Ed invece erano passati mesi, di strada ne avevo fatta eccome, Cheryl mi aveva insegnato moltissimo, ero migliorata davvero ed una parte del pubblico in studio aveva dei cartelloni con il mio nome in ogni puntata. Era  tutto così dannatamente bello che avevo paura di svegliarmi da un momento all’altro. Presi il cellulare e staccai la sveglia, poi mi alzai e mi andai a lavare. Indossai gli stessi vestiti che avevo il giorno del primo provino e mi sedetti sul letto della camera che mi avevano affidato. Cominciai a pensare a tutte le persone che mi circondavano, poi il mio sguardo cadde sul poster dei One Direction, di fronte al letto. Guardai le loro facce, poi presi la chitarra e cominciai a suonare Superstar.
Erano irraggiungibili, cinque angeli che avevano il potere di farmi sorridere anche solo dicendo una lettera. Dio, li amavo da morire ed ero sicura che sarebbe stato così per molto tempo..  




I'm baaaack! :)
Volevo dirvi che così come la storia è tutta inventata,
anche la parte di x Factor lo è.. Nel senso, ho inventato anche questa parte, perchè non avevo le idee proprio chiarissime su come si svolgesse il programma.
Anyway, ho una buona notizia :D
Nel prossimo capitolo, FINALMENTE, Alice incontrerà i 1D!
E magari, oltre ad incontrarli e ad avverare il sogno di ogni directioner, avrà l'occasione di
far nascere delle amicizie vere, come poche ce ne sono in giro. ;) 
Non vi anticipo niente, bacii xx
C.

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Capitolo 4
*** Oh mio Dio.. ***








 Guardai l’orologio appeso alla parete, era tardi. Mi alzai, sorrisi ed uscii. Tremavo come una foglia, io davvero non me lo sarei mai aspettato, ero in finale!
Cominciai a girare per la casetta, dovevo rilassarmi un po’.
Continuavo a mangiucchiarmi le unghie nervosamente, quando andai a sbattere contro una ragazza.
“Oh, scusami, non ti ho vista!”
“Non fa niente, non ti preo..” La guardai e lanciai un urlo abbastanza acuto.
“Ahh, El!”
“Al! Ti stavo cercando!”
“Che ci fai qui?”
“Ti stavo cercando!? Sei agitata?”
“Troppo.”
“Sei arrivata fin qui, vedrai che andrà bene anche ora.”
“Mi sembra tutto così surreale!”
“Stai tranquilla!” Disse abbracciandomi. La strinsi forte a me. Poi lei si staccò e mi prese le mani. Il suo sguardo finì sul mio polso.
“Oh santo cielo, ce l’hai ancora!” Disse indicando il bracciale di gomma.
“Non l’ho mai tolto.” Dissi sorridendo. Restammo in mezzo al corridoio a chiacchierare ancora un altro po’, poi i tecnici mi chiamarono.
“Devo andare, ci vediamo dopo baby.”
“Ok, ciao tesoro.” Le scoccai un bacio sulla guancia e andai via.
“Cosa canterai?” Chiese uno dei tecnici
“More than this, 1D.” Disse Cheryl sorridendomi. 
“Davvero?”
“Si, dopo vieni con me e la proviamo.”
“E poi?”
“Poi canto SOS di Rihanna.” 
“Davvero?”
“Si, dopo vengo con te e la proviamo.” Dissi prendendola in giro. Lei rise e annuì.
“Ok, grazie.” Il tecnico se ne andò ed io e Cheryl andammo in una camera insonorizzata che ormai conoscevo a memoria. Passavo lì le mie giornate a provare le canzoni per le puntate.
“Ok, iniziamo con More than this.”
“Perfect.” Provammo entrambe le canzoni più volte.
“Cheryl, non ce la faccio, sono super agitata..”
“Ehi, calmati, sei forte, vai e spacca tutto.” Respirai profondamente, poi andai da Hannah.
“Pronta?”
“No.”
“Ma dai che sei bravissima.”
“Grazie Han.” Mi truccò poi mi diede un bacio sulla guancia. Salii sul palco il pubblico gridò e i giudici sorrisero.
“Inizia con SOS” Partì la base e diedi il meglio di me, davvero. Quando la canzone finì feci un sorriso enorme e soddisfatto, ringraziai il pubblico e tornai dietro le quinte. Restai lì dietro per assistere alle prove degli altri concorrenti. Cavolo se erano bravi! Davvero eccezionali, mai ascoltato niente del genere. Cioè, non avevo nemmeno l’1% di probabilità di vincere. Fu di nuovo il mio turno, entrai con le note di More than this.
“And as you close your eyes tonight, I pray that you will see the light that shining from the stars above..” Stavo per iniziare il ritornello, quando sentii qualcosa di diverso.
Nella mia mente pensai: “Hanno cambiato la base?” Guardai di lato i tecnici, ma loro si limitavano a sorridere. Poi capii. Avevo smesso di cantare eppure un'altra voce continuava la canzone al posto mio.
Mi voltai di scatto e mi trovai a due centimetri di distanza con un ragazzo. Lo guardai meglio e cominciai a tremare.
Bhe, si di fronte a me c’era Harry Styles in persona, bello come non mai. Mi persi nei suoi occhi verdi mentre continuava a cantare more than this. Qualcosa cambiò ancora e alla sua si aggiunsero altre quattro voci. Come non riconoscerle, quattro persone favolose.
Essì, su quel palco insieme a me c’erano proprio loro ai quali quella stessa mattina avevo dedicato una canzone e che avevo definito irraggiungibili. La ragione dei miei sorrisi, i One Direction. Li guardai uno ad uno poi guardai il palco, il pubblico e i giudici. Era davvero tutto così surreale che non riuscii a trattenere le lacrime. Insomma i miei sogni si erano avverati, tutti. Cominciai a piangere di gioia mentre un sorriso si impossessava del mio volto. La canzone finì ed Harry mi abbracciò.
“Contenta?”
“Da morire.” Dissi staccandomi da Harry e asciugandomi le lacrime.
“Grazie, davvero.”
"Ti ho sentito cantare stamattina. Per loro.” Disse Cheryl. Abbassai lo sguardo imbarazzata.
“Hai cantato per noi?” Chiese Harry.
“Ehm.. Non pensavo che qualcuno mi ascoltasse.”
“E se stamattina ti ho ascoltato solo io, stasera lo farà tutta l’Inghilterra. Girati.” Obbedii e mi ritrovai un immagine di me seduta sul letto con la chitarra in mano mentre guardavo un poster. Poi l’immagine cominciò a muoversi e.. Bhe, si era un video della canzone che avevo cantato.
Diventai rossa come un peperone, mentre i ragazzi guardavano il video sorridendo.
“Non so che dire, questa era proprio a tradimento!” Dal pubblico si levò una risata.
“Sono curioso di sapere da casa che ne pensano..” Disse Simon.
"Si, anche io..” Sorrisi ancora con le guance in fiamme.
“Bhe, direi che può bastare, si è imbarazzata abbastanza. A dopo.” Ridacchiò Cheryl.
“Grazie ancora per tutto. E grazie anche a voi.” Dissi guardando i ragazzi. Poi mi affrettai a tornare dietro le quinte. Appena fui lontana dalle telecamere mi lanciai addosso ad El e soffocai un urlo.
“Non posso crederci. Sono loro e hanno cantato con te. Oh mio Dio.” Disse fissando il palco.
“Ehm.. Scusate, ragazze?” Mi staccai da Eleanor e mi voltai di scatto. Rimasi immobile.
“Ciao.. Ecco noi volevamo dirti che sei stata veramente brava. Quando abbiamo avuto un po’ di tempo libero abbiamo seguito x Factor e bhe, hai una voce meravigliosa.” Disse Niall sorridendo. Io continuai a guardarlo.
“Già, e poi volevamo anche ringraziarti, insomma per la canzone di stamattina. Era molto bella.” I miei occhi si spostarono su Liam, poi deglutii e mi ripresi.
“Oh, grazie mille. E per la canzone, bhe è stato alquanto imbarazzante..” Dissi abbassando lo sguardo.
“In ogni caso lo abbiamo apprezzato.”
“Sono una directioner qualunque, sicuramente non è la prima volta che qualcuno vi canta una canzone.”
“Si, è vero, però bhe tu ci hai messo davvero il cuore.” Disse Zayn.
“Era il mio modo di ringraziarvi per tutto quello che mi fate provare.”
“Sei molto dolce, sai?” Oh Harry, non hai idea di quanto lo sia tu!
“Oh, bhe.. Grazie.” Lui sorrise facendo spuntare le sue meravigliose fossette che, al contrario delle mie, facevano invidia a chiunque. Eleanor mi diede una leggera gomitata.
“Ah, ragazzi, lei è Eleanor, la mia migliore amica.”
“Ciao! Io sono Louis.” Disse sorridendo.
“Piacere. So chi siete, sono anche io una vostra fan.”
“E’ meraviglioso avere fan così carine.” Eleanor arrossì e sorrise.
“Vi va di venire a fare un giro con noi, domani?” Chiese Niall.
“Si, certo.” Rispose subito El.
“Non so se posso allontanarmi dalla casa..”
“A questo ci  penso io e poi il programma è finito, dovresti poter tornare a casa tua.”
“Non lo so, vi faccio sapere più tardi, ora devo andare. Grazie ancora.” Gli sorrisi riconoscente, poi tornai dai giudici.
“Bhe, direi che è arrivato il momento di nominare il vincitore.”
“Anche se meritano tutti di vincere.” Commentò uno dei giudici.
“Già. Ragazzi avete un talento incredibile davvero.” Dopo qualche altra parola di incoraggiamento finalmente i presentatori si decisero ad aprire la busta con il verdetto. Ok, dire che tremavo era poco, ma ero psicologicamente preparata al terzo posto. Insomma, gli altri concorrenti (un ragazzo e una girlband) erano davvero, davvero, davvero fenomenali.
“Allora, ragazzi. Prima di annunciare il vincitore vorrei dire che sono completamente d’accordo con i giudici. Siete davvero molto bravi e meritereste tutti di vincere. Purtroppo il premio può andare ad uno solo di voi e sono felice di annunciarvi che questa persona è..” ..Sorrisi guardando le ragazze. Si, avevano vinto loro. Saltavano, gridavano, piangevano e si abbracciavano. Ero felice davvero per loro. Certo, un po’ ci ero rimasta male, ma come ho già detto non mi aspettavo di vincere e per me era già un traguardo essere arrivata fin lì. Dissi le stesse identiche parole a Kate e lei mi sorrise.
“Bene, perché la seconda classificata, in base al voto del pubblico sei proprio tu, tesoro.” Spalancai gli occhi, mentre l’ultimo concorrente, Mike, mi venne ad abbracciare.
“Brava piccola, sono fiero di te.” Io e Mike avevamo legato molto in quei mesi, ci sostenevamo a vicenda, io tremavo e lui mi calmava, lui si agitava ed io lo calmavo. Ci eravamo uniti molto.
“Hai molto talento, sono sicura che le case discografiche la pensano come me.” Gli sussurrai prima di stampargli un bacio sulla guancia.
“Lo spero. Io invece sono sicuro che le sorprese per te non siano finite..” Lo guardai curiosa, poi seguii il suo sguardo che portava ad un uomo sulla quarantina, robusto e un po’ grassoccio.
“Credo che Mike abbia ragione. Bhe, lui è Lucas e vorrebbe parlare un po’ con te, Alice.”
“Sera a tutti. Ciao ragazzi. Allora devo dire che, come vi avranno ripetuto tutti milioni di volte, siete molto bravi, avete capacità canore davvero pazzesche.. Tuttavia ho molto apprezzato il lavoro di Alice in particolare.” Mi guardò sorridendo poi continuò.
“Credo che tu possa veramente andare molto lontano. Sono uno dei collaboratori della Sony Music e sono qui perché ci piacerebbe avere un contratto discografico con te.” Ok, potevo morire in pace.
“A me? Oddio, davvero?”
“Si. Magari dopo ne discutiamo meglio ma che te ne pare?”
“Ho sempre sognato di firmare un contratto discografico con la Sony, non ho parole, grazie di cuore, davvero.”
“Lo prendo come un si.”
“E’ assolutamente un si.” Diedi un occhiata veloce dietro le quinte e vidi i ragazzi sorridermi ed Eleanor che cercava di trattenere le lacrime. La serata andò avanti più o meno fino a mezzanotte, poi Kate diede la buonanotte a tutti e un'altra edizione di x Factor si concluse. Ancora sconvolta da tutto quello che mi era successo tornai dalla mia amica.
“Quante volte ti ho detto che sono orgogliosa di te?”
“Non lo so, tre?”
“Poche, devo rimediare.” Cominciò a ripetermi queste parole senza fermarsi neppure un secondo, poi all’improvviso si bloccò come se si fosse ricordata una cosa importante.
“Che c’è, hai smesso di essere orgogliosa di me?”
“Nah, mi sono solo ricordata di una sorpresa che ti aspetta.”
“Ancora? Tutte queste sorprese mi faranno venire un attacco cardiaco.”
“Questa di sicuro. Vieni? Ahh, domani usciamo con i One Direction, cavolo l’ho detto, non posso crederci.”
“Davvero?”
“Si, puoi tornare a casa già da ora.”
“Wow.” Intanto eravamo arrivati davanti alla mia camera.
“Entra.” Obbedii e aprii la porta. Istintivamente il mio sguardo si posò sul letto dov’era seduta una donna giovane e bella. Molto bella. La guardai meglio e.. 

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Capitolo 5
*** To Nando's with 1D!! ***


“.. Mamma..” Una lacrima scese sulle mie guancie mentre lei si alzava. Le corsi incontro e la strinsi forte a me.
“Mi sei mancata molto piccola.”
“Anche tu! Tanto. Ma che ci fai qui?”
“Bhe in realtà non resterò molto. Domani mattina devo già ripartire per la Spagna, sono venuta solo per vederti.”
“Ti voglio bene.”
“Anche io, non immagini quanto. Allora.. hai già firmato il contratto?”
“No, ti va di accompagnarmi?”
“Certo cucciola.”
“Io torno a casa, tesoro noi ci vediamo domani.” Disse Eleanor.
“Non vieni con noi?”
“Non voglio disturbare.”
“Fingerò di non aver sentito la tua ultima frase. Ripeto, non vieni con noi?”
“Bhe, se me lo chiedi così..”
“Ecco.” Le feci un sorriso enorme, poi insieme andammo da Lucas.
“Oh eccoti. Allora..” Discutemmo del contratto per una buona oretta, lo lessi insieme a mia madre due volte, poi finalmente lo firmai. Lucas mi diede una copia poi ci salutò e se ne andò.
“Bhe, ora ci vorrebbe proprio una beeella dormita.”
“Già, sto morendo di sonno.” Accompagnammo Eleanor, poi io e mia madre tornammo a casa. Non ci entravo da moltissimo tempo e mi fece uno stranissimo effetto. Mi sedetti sul letto mentre mi rigiravo continuamente il contratto tra le mani. Ancora non potevo credere che tutto quello stesse accadendo a me. Poco dopo mi addormentai cullata dal silenzio.
“IT’S TIME TO GET UP!!!!!” Ok, i miei timpani erano partiti.
“Ma che cazz..”
“Ehi, ehi, ehi.. Keep calm con le parole baby!”
“El, che vuoi a quest’ora? Ho sonno!”
“Dobbiamo accompagnare tua madre all’aeroporto e divertirci con i 1D.”
“Si, certo. Come no.”
“Se non ti alzi ora con le buone sarò costretta a..”
“Ho capito. Ma tu prova a svegliarmi di nuovo così e giuro che la mia vendetta te la ricorderai a vita Eleanor Calder.”
“Tremo di paura.” Disse sarcastica.
“Fossi in te non sarei così tranquilla.” Poi mi alzai e mi andai a vestire. Feci colazione in fretta, mentre mia madre finiva di prepararsi.
“Ok, tesoro, io vado. Ci sentiamo per telefono e mi mancherai..”
“Anche tu mi mancherai mamma, molto.” La abbracciai, poi andammo in aeroporto e lei partì di nuovo.
“Ok, ora vai a cambiarti poi usciamo.”
“E dove andiamo?”
“Te l’ho già detto pulce. Usciamo con i One Direction.” Scoppiai a ridere.
“Eleanor, va bene che anche io li amo da impazzire e sogno tutte le notti di incontrarli anche solo per un secondo. Anche stanotte ho sognato che io ed Harry cantavamo insieme. Però non dirlo con così tanta convinzione e non inventarti cose che non sono vere.”
“Ma che ti sei fumata stamattina?”
“Io??? Tu piuttosto?”
“Guarda che tu hai veramente cantato con Harry ieri sera, poi abbiamo parlato con Niall e Louis e Liam e Zayn e ci hanno invitate da Nando’s. Al, mi prendi in giro?”
“Eh? Davvero?”
“Come fai a dimenticarti una cosa del genere?? Davvero, poi dopo hanno annunciato i vincitori, tu sei arrivata seconda ed hai ottenuto un contratto con la Sony music.”
“Ma.. Allora.. Non era un sogno?”
“Santo cielo, no. Ed ora sbrigati, non voglio arrivare tardi per colpa del tuo cervello senza zuccheri. (?)” Cavolo ero davvero convinta di aver sognato tutto. Ahahahah vabbè.. Tornai a casa e mi vestii in fretta, poi tornai in cucina, presi El per un braccio e corsi fuori.
“Poco impaziente mi dicono.”
“SI! Voglio vedere H.. I ragazzi.” La mia amica scoppiò a ridere.
“Stavi per dire un'altra cosa.”
“NO! No, no, assolutamente no. Stavo dicendo che voglio vedere i ragazzi, tutti.”
“Ok, allora non ti dispiacerà sapere che Harry non può venire.” Mi fermai di colpo.
“Cosa? E perché no?”
“Louis mi ha detto che doveva uscire con la Flack.” La incenerii con lo sguardo. Lei rise ancora più forte di prima.
“Dovresti vedere la tua faccia! Ahaahah.”
“Lo trovi divertente?”
“Si. Stavo scherzando, Harry non deve uscire con nessuno se non con noi.”
“Fottiti Eleanor. Davvero.” Ricominciai a camminare a passo veloce. Arrivammo fuori da Nando’s con El che ancora rideva. Bha! Entrammo e notammo subito i ragazzi. Insomma erano gli unici ad indossare il cappuccio e gli occhiali nel ristorante. Mi avvicinai al tavolo con un sopracciglio alzato.
“Ciao.”
“Ehi, Alice, ciao! Che succede?” Chiese Zayn.
“No, scusate, ma perché siete conciati così?”
“Per le fan. Non devono riconoscerci, vogliamo passare una giornata tranquilla.” Sorrisi sotto i baffi.
“Scusate ancora, io vi adoro, ma davvero vorreste passare inosservati in questo modo? Sapete posso capire fuori, ma qui dentro non è normale indossare quelle enormi felpe e gli occhiali da sole. Liam, mi meraviglio di te..” Lui guardò gli altri poi si grattò la fronte confuso.
“Oh, sai, credo che tu abbia ragione.”
“Già..” Finalmente si tolsero quel travestimento inutile e potetti perdermi nei loro meravigliosi occhi.
“Bhe in ogni caso buongiorno.”
“Buongiorno.”
“Ciao ragazzi.”
“Ciao Eleanor! Siediti.” Lei sorrise e si sedette affianco a Louis.
“Vieni qui bellezza!” Niall mi indicò un posto tra lui ed Harry e mi affrettai a raggiungerlo.
“Bhe, hai già firmato il contratto?”
“Si, ieri sera. Non vedo l’ora di cominciare a lavorare.”
“Attiva la ragazza.”
“Si, sono super eccitata.”
“Ti capisco anche io ero così quando abbiamo firmato il nostro primo contratto.” Disse Niall.
“No, non è vero. Ti sei lamentato un giorno intero dicendo che c’erano troppe cose da fare e che non avresti avuto tempo per mangiare.”
“.. Grazie per averlo detto a tutti amico.” Risi di gusto.
“Ok, non prendetemi per pazza ma..”
“Sarà difficile.” Mi interruppe El.
“Ah-Ah. No sul serio.. Dicevo, io.. posso.. avere..”
“Magari entro stasera Al.”
“Posso abbracciarti?” Dissi tutto d’un fiato guardando Niall. Lui mi guardò stranito.
“Vuoi abbracciarmi?”
“Si.” Sorrise poi alzò le spalle.
“Credo che la mia maglia dica tutto.” Disse indicando la scritta ‘Free hugs’. Gli feci il più bel sorriso che potessi fare e gli saltai addosso. Lui rise poi ricambiò il mio abbraccio.
“Ora dimmi, non sono i migliori i suoi abbracci?” Dissero El e Louis nello stesso momento. Io e Niall ci staccammo e scoppiammo a ridere. Loro si guardarono e sorrisero imbarazzati. 
“Si, sono veramente i migliori.” Ridemmo di nuovo poi il cameriere ci portò le nostre ordinazioni e cominciammo a mangiare.
“Bhe, ragazze parlateci un po’ di voi.” 
“Cosa volete sapere?”
“Siete fidanzate?” Chiese Louis. Liam gli diede uno schiaffo sul collo ed io cercai di trattenere un'altra risata.
“No. Bhe io no. La signorina qui di fronte non si è ancora capito.” La fulminai con lo sguardo. Harry e Niall mi guardarono.
"Alice?”
“E’ un po’ complicato da spiegare, comunque no, non sono fidanzata.”
“Avete finito la scuola?” Chiese invece Zayn.
“Purtroppo no. Per fortuna questo è l’ultimo anno.”
“Mm, ma il contratto discografico non prevede il ritiro?”
“Si, infatti domani passo a scuola per definire tutto. Però lei deve continuare.” Dissi indicando El.
“Va bhe, manca poco comunque.”
“Se vuoi ti accompagno io domani.” Disse Niall.
“Davvero? Bhe grazie!”
“E’ un piacere.” Gli stampai un bacio sulla guancia.
“Vengo anche io. Si, cioè, insomma io e Louis siamo gli unici a guidare, vi do un passaggio..” Guardai Harry che fino a quel momento non aveva spiccato parola.
“Ok.” Gli sorrisi e lui ricambiò. Rimanemmo a chiacchierare tutto il pomeriggio, i ragazzi erano ancora più simpatici di quello che mi aspettavo. Non ho smesso un secondo di ridere! Era quasi sera, così ci riaccompagnarono a casa.
“Ahahah, allora ragazze, ci vediamo domani?”
“Va bene Horan.”
“Mangiamo insieme?”
“Se vi fa piacere..” Disse Eleanor.
“Certo. Ti vengo a prendere io.” Disse Louis.
“A scuola?”
“Si.”
“Sicuro?”
“Certo, non ti preoccupare.”
“Ok, allora ci vediamo domani.” Salutai tutti e per ultimo Harry.
“Non voglio sembrare invadente, ma qualcosa non va?”
“No, tutto bene. Perché me lo chiedi?”
“Non hai parlato molto..”
"Oh, ero sovrappensiero, ma tranquilla non capita spesso.” Disse sorridendo. Ricambiai.
“Bhe, allora ci vediamo.”
“Non vedo l’ora.” Gli diedi un bacio sulla guancia, poi presi la mano di Eleanor ed entrai a casa sua.
“Oh mio Dio.” Disse sospirando.

Seraaaa!! Come va?
Ho appena visto il TT #dontworryzaynyouarebrusleeanyway
Ahahahah chi lo ha inventato ha tutta la mia stima!
Ma poi come si è fatto male? Io ho sentito mentre giocava a golf
ma non è sicuro.. Anyway questo è il quinto capitolo, che ve ne pare?
Non è niente di che, ma mi piacerebbe sapere cosa ne pensate della storia in generale..
Bhe, ora vi saluto, a big kiss <3
C.

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Capitolo 6
*** Luna Park! ***


"Oh mio Dio" Disse Eleanor sospirando.
“Che c’è?”
“Ti rendi conto che siamo appena uscite con i nostri idoli? Che abbiamo mangiato, parlato e scherzato con loro? E che domani li rivedremo?”
“Già. E’ una cosa pazzesca.”
“E tutto grazie a te e al tuo straordinario talento.”
“E questo che c’entra?”
“Se non fossi stata brava non li avremmo mai incontrati, fidati.”
“Ah El, non cambierai mai.”
“Meglio no?”
“Già.” Risposi ridendo. Andammo in cucina e quando vidi Rose cucinare le saltai addosso.
“Oddio, Al, quanto tempo! Come stai?”
“Mi sei mancata molto, sai? Va tutto perfettamente bene. El ti ha detto che ho firmato un contratto? Dopo il tour di x factor inizio a lavorare e ancora non posso crederci.”
“Davvero?? Raccontami tutto!”
“Si, mamma, anche a me va tutto bene. Certo che voglio parlarne con te, aspetta preparo la cioccolata calda.” Disse El sarcastica. Scoppiai a ridere.
“Ehi, non prendertela se vuole più bene a me. In fondo io sono così coccolosa.”
“Bhe si, su questo hai ragione.”
“Visto?” Rose intanto guardava la scena divertita. Alla fine ci sedemmo davvero tutte e tre sul divano con la cioccolata calda a parlare come tre amiche. Dopo un oretta circa rientrò anche Jerard che mi salutò affettuosamente. Raccontai tutto anche a lui poi cenammo. La mattina dopo mi svegliò come sempre il cellulare con ‘I wish’. Mi andai a lavare, poi svegliai anche Eleanor che stranamente non si era ancora alzata e mi andai a vestire. Scesi in cucina e mi sedetti al tavolo per fare colazione. Mentre bevevo il mio fedele latte al cioccolato e addentavo un pancake il mio sguardo volò all’orologio. In un secondo ingoiai tutto e corsi di sopra. Presi il contratto discografico, la borsa e il braccio di El, poi corsi giù. Salutai di fretta tutti e mi catapultai fuori seguita da Eleanor che ancora non aveva messo a fuoco quello che era successo.
“Al, cazzo, fermati!”
“E’ tardi!! Corri!”
“Al! Al! Alice!!” Mi prese un braccio e mi bloccò.
“Che vuoi?!!”
“Non dobbiamo andare a piedi.”
“Si e a scuola ci vuoi arrivare volando? El, muoviti!” Dissi ricominciando a camminare velocemente.
“Alice! Calmati! Ci sono Niall ed Harry!” Mi indicò un Range Rover nera.
“Oh..” *figuradiniente*
"Ehi ragazze salite, è  tardi!” Disse Niall sporgendosi dal finestrino.
"Si, ciao ragazzi.”
“Buongiorno!” Disse Harry sorridendo.
“Scusate ragazzi ma questa ragazza” Mi indicò.
“Ogni volta che va a dormire dimentica tutto ciò che ha fatto il giorno prima.” Niall fece una faccia così O.o
“El!! Non è vero. E’ successo solo ieri! Mi ero dimenticata che dovevamo incontrarci, o meglio credevo di aver sognato.. e stamattina.. Bhe avete visto.” Ero imbarazzata, molto. Harry ridacchiò.
“Allora in questo caso..” Si girò verso i sediolini di dietro dove eravamo sedute io ed Eleanor e mi tese la mano.
“Piacere, Niall.”
“-.-” Lui rise poi tornò a guardare avanti. Intanto Harry aveva già messo in moto ed era partito.
“Ragazze a che scuola andate?”
“E’ un piccolo liceo, non so se lo conoscete. Comunque, vai sempre diritto, poi giri a destra, dopo di nuovo a sinistra poi diritto e siamo arrivati.”
“Ok.” Tra una chiacchiera e l’altra in cinque minuti arrivammo.
“Allora ci vediamo oggi?” Chiese El.
“Si, viene Louis a prenderti. Alice, ti accompagnerei ma c’è troppa gente. Ti aspettiamo un po’ più avanti poi ci andiamo a fare un giro per Londra.”
“Ok baby!” Eleanor salutò tutti e due poi scendemmo dall’auto. Harry ripartì subito e si fermò un isolato dopo.
“Wow, da quanto tempo non venivo qui.”
“Già. La classe è così vuota senza di te..”
“Ti voglio bene El.”
“Anche io” Mi abbracciò.
“Oh, guarda chi si rivede! Sherly cosa ti porta qui?” La sua voce stridula l’avrei riconosciuta tra mille. Alzai gli occhi al cielo, poi mi voltai.
“Ashley,  ma che sorpresa. Vorrei dirti che mi sei mancata, ma non so dire bugie, mi dispiace.”
“Oh, fidati qui non sei mancata a nessuno.” Nemmeno il tempo di finire la frase che una decina di ragazzi si avvicinò urlando.
“Ti prego, ti prego mi fai un autografo??” Mi chiese una ragazzina, probabilmente di prima, allungandomi un foglio e una penna.
“Io??”
“Si! Tu sei Alice, giusto?”
“Si, sono io. Come fai a conoscermi?”
“Mi prendi in giro?? Quasi tutti ti conoscono! Insomma, hai quasi vinto x Factor! Ed hai talento da vendere”
“Oddio grazie.” Presi il foglio e la penna con gli occhi che brillavano.
“Tieni. Come ti chiami?”
“Ann.”
“Sai, quello era il mio primo autografo!”
“Davvero?? Sappi che sono una tua grande fan. E preparati perché loro la pensano come me.” Disse indicando la massa di ragazzi attorno a lei.
“Grazie, non ho parole.” Poi mi girai verso Ashley.
“Scusami tesoro, dicevi?” Lei mi fulminò con lo sguardo, poi girò i tacchi e se ne andò. Sorrisi e tornai a firmare autografi *---*. Poco dopo suonò la campanella e lentamente il cortile si spopolò. Accompagnai El in classe e ne approfittai per salutare qualche vecchia amicizia. In classe feci un paio di foto, poi entrò la professoressa e regnò il silenzio.
“Bene, signorina Sherly, vedo che è tornata a farci compagnia! Si sieda al suo posto.”
“Ehm.. Veramente non sono tornata. Stavo solo salutando i ragazzi, devo andare in segreteria per ritirarmi.”
“Oh, in fondo mi dispiace che se ne va. In ogni caso, buona fortuna per la sua carriera, insomma ho visto x Factor e non me lo aspettavo sinceramente. Mia figlia è pazza di lei.”
“Grazie davvero. Bhe se vuole un autografo per sua figlia.. Ci sto prendendo gusto a firmare.” Dissi sorridendo. In effetti quella situazione mi piaceva da morire. La classe ridacchiò.
“Oh grazie! Te ne sarei grata.” Feci un ultimo autografo, poi salutai di nuovo tutti e mi diressi in segreteria. Mostrai il contratto alla preside, che firmò alcuni permessi, quindi uscii. Mi guardai intorno e vidi la Range Rover nera di Harry parcheggiata di fronte la scuola, così la raggiunsi.
“Fatto.”
“Quanto ci hanno messo a firmare due fogli??”
“Oh scusate è stata colpa mia. Mi sono fermata a fare autografi. Non mi aspettavo di avere già dei fan! E’ stato incredibile!” Harry mi sorrise.
“Che cosa bella. E’ un ottimo inizio.”
“Già. Allora guys, dove mi portate?”
“Al luna Park?”
“Yeahh!” Ci divertimmo davvero moltissimo, ogni tanto qualche fan si avvicinava ai ragazzi, ma niente di esagerato.
“Che ore sono?” Harry guardò l’orologio al suo polso.
“L’una e mezza.”
“Di già! A che ora esce Eleanor?” Chiese Niall.
“Alle due. Noi dove andiamo a mangiare?”
“Credo da Nando’s.” Annuii.
“Bhe, abbiamo un'altra mezz’ora per divertirci.” Sorrisi indicando le montagne russe.
“Ehm.. Credo proprio che non ce la facciamo in tempo, insomma è tardi e noi..”
“Si, certo come no. Ammettilo Styles, hai paura.”
“Io?? No! Non ho paura.”
“Allora vieni.” Gli presi la mano e lo trascinai in fila.
“Al, davvero non ce la facciamo in tempo..”
“Ma dai! Il giro dura meno di dieci minuti, e noi abbiamo mezz’ora.”
“Però..”
“Te lo chiedo un ultima volta. Hai paura?”
"NO!”
“Allora tappati quella bocca!”
“Ragazzi!!! Ho fame!” Si lamentò Niall.
“Non credo sia una buona idea mangiare ora.”
“Ma io ho fame!”
“Niall, tu hai sempre fame. Mm.. Ho un idea. Ti accompagno a comprare qualcosa.” Disse Harry.
“Non se ne parla proprio, tu vieni con me. Niall, lì vendono lo zucchero filato, aspettaci qui se proprio non resisti al cibo.”
“Grazie.”
“Perché lui lo lasci andare e a me vuoi farmi soffrire così?”
“Perché, soffri?”
“No, si, no, cioè..” Risi.
“E’ il nostro turno, non puoi tornare più indietro.”
“Ma io non sono mai voluto venire avanti!”
“Shh!” Me lo trascinai sulle montagne russe e alla fine secondo me in fondo in fondo si divertì anche lui.
“Ora ce ne andiamo però.” Risi e annuii.
“Va bene, tanto so che prima o poi mi ringrazierai.”
“E per cosa?”
“Un emozione come quella delle montagne russe non si prova tutti i giorni e se non fosse stato per me non ci saresti mai salito perché, l’ho capito Styles, te la facevi sotto dalla paura.”
“Ma.. Non è vero!”
“Come vuoi Harold.”
“Non avevo paura e non chiamarmi Harold!” Si stava irritando e la cosa mi divertiva da pazzi.
“Scusami Harold.”
"Alice!!!”
“Sei troppo divertente!” Dissi scoppiando in una risata.
“Ah si? Lo trovi divertente?” Si avvicinò minacciosamente. Lo guardai e mi allontanai lentamente ancora ridendo.
“Che.. Che cosa vuoi fare?”
“Lo soffri il solletico?” Spalancai gli occhi.
“No, ti prego. No.”
“Troppo tardi.” Disse cingendomi i fianchi. Cominciai a dimenarmi e a ridere ancora più forte di prima.
“Ti prego, per favore, lasciami! Ti prego!” Lui sorrise, ma non mi lasciò.
“Per favore, faccio tutto quello che vuoi, giuro.” Lui allentò la presa.
“Tutto tutto?”
“Bhe non proprio tutto, però..” Così ricominciò a farmi il solletico.
“Si, si, tutto tutto! Smettila però!” Lui mi lasciò i fianchi sorridendo compiaciuto. E ora che aveva in mente??

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Capitolo 7
*** Ashley. ***


“Domani dormi con me.” Disse sorridendo.
“Che cosa??”
“Si.” Ci pensai su. Insomma era un ragazzo ed effettivamente lo conoscevo solo da due giorni.. Eppure qualcosa mi diceva che potevo fidarmi e questo,  aggiunto alla voglia matta di stargli vicino perché era sempre il mio idolo, mi convinse ad accettare.
“Ok, si, si può fare.”
“Davvero?”
“Si certo. Ora però andiamo che è tardi.” Lui sorrise, poi raggiunse Niall che salì in macchina mentre Harry prendeva posto al volante.
“Divertito Hazza?”
“Non immagini quanto.” Disse sarcastico.
“Non farci caso, sono sicura che è stato il momento più divertente della sua vita.” Il biondino rise.
"Sei proprio perfida.”
“A mia discolpa posso dire che lui ha negato di aver paura. Io gliel’ho chiesto. Se lui avesse detto la verità non lo avrei costretto a salire.”
“Tutte chiacchiere. Ma mi vendicherò.”
“Io direi che ti sei già vendicato con il tuo ricatto.”
“Che ricatto?” Chiese Niall.
“Nha, niente di che. So che morivi dalla voglia di accettare, ti ho solo agevolato il lavoro.”
“Si, certo.”
“Ma di che state parlando?”
“Al dorme da noi domani.”
“Oh che bello. Ti ospiterei nella mia stanza se qualcosa non mi facesse pensare che lo ha già fatto Harry.”
“Esatto. Quindi sta zitto.” Niall rise ancora, prima che l’auto si fermasse davanti Nando’s. Non c’era ancora nessuno dei ragazzi, così entrammo ed iniziammo a prendere posto.
“Mi sono sempre chiesta perché nonostante tutte le volte che sono venuta qui non via abbia mai incontrato.”
“Non mangiamo quasi mai in questa parte del ristorante.”
“Ma questa è l’unica parte!”
“In realtà dietro quella tenda c’è un'altra sala. Mangeremo lì oggi, perché ieri abbiamo avuto qualche piccolo ed insignificante problema con le fan.”
“Io non ho visto niente.”
“Siamo riusciti a mandarle via senza scatenare una guerra.”
“Wow.”
“Sei stata anche tu come loro un tempo?”
“In realtà no. Cioè non fraintendermi. Ho sempre sognato di incontrarvi, ma non vi seguivo ovunque. Non sono mai neppure riuscita a venire ad un signin e l’unica volta che sono venuta ad un concerto sono arrivata tardi e mi hanno spiaccicata al cancello. Ero lontanissima da voi. In ogni caso, Niall caro, io sono ancora una directioner. Non lo sono stata solo ‘un tempo’ come hai detto tu.”
“Directioner è per sempre, no?” Disse Liam sbucato dal nulla.
“E’ proprio vero!”
“E tu da dove spunti?” Chiese Harry.
“Eccoci meraviglie!”
“Ciao ragazzi. Al, non sai cos’è successo oggi!!” Disse El raggiungendomi.
“Cosa??”
“Prima di tutto durante l’intervallo sono stata sommersa di domande, nemmeno fossi io quella famosa. Poi Ashley! E’ uscita tutta sorridente dall’aula di biologia seguita dal suo cagnolino, Wendy, sai che quella ragazza la segue ovunque. In ogni caso l’ho vista entrare in una limousine bianca seguita dalle telecamere. Era tutto così strano!” Feci una smorfia.
“Chi è Ashley? Una vostra amica?” Chiese Louis. 
“NO!! Assolutamente no!” Rispondemmo insieme io ed Eleanor.
“Ehi, calma era solo per chiedere!”
“Scusa.”
“Si, ma non è nostra amica e non lo sarà mai! E’ capace di renderti la vita un inferno in meno di un minuto.” Dissi facendo una smorfia.
“Addirittura?”
“Oh si.”
“Oh mio Dio, Al! Guarda!” Mi indicò un televisore. In primo piano c’erano gli strati di trucco che solo Ashley era capace di mettersi.
“Scusi, può alzare un po’ la voce? Grazie.” Dissi rivolta ad un cameriere. Lui annuì e due secondi dopo riuscii a sentire l’intervista che le stavano facendo.
“Allora, Ash, posso chiamarti così?” Chiese la presentatrice.
“Certo!”
“C’è un motivo preciso per cui hai voluto iscriverti a questo programma oppure è solo per divertimento, perché ami il canto e vuoi cantare?” Canto?!
“Ma che programma è?”
“Uno dei programmi più seguiti a Londra, dopo gli show pomeridiani. In pratica chiunque pensi di avere un briciolo di talento per cantare può presentarsi lì. Affronta due puntate, se poi ai conduttori piace ed anche al pubblico automaticamente parte un tour.” Rispose Niall..
“E’ il Jowis Frenkly Show?”
“Si, lo conosci?”
“Lo guardavo con El ogni tanto.” Dissi riprendendo a guardare la TV.
“No, è proprio per quello che hai detto. Per cantare.” Rispose Ashley.
“Bene, allora.. Ti faccio qualche altra domanda, poi puoi esibirti.”
“Ok.”
“Le telecamere ti hanno visto uscire dalla LS School. E’ la stessa scuola in cui stamattina è stata vista Alice Sherly, una delle stelle di x Factor. La conosci di persona?”
“Visto che sei famosa??” Si intromise El con un sorriso soddisfatto. 
“Shh! Fammi sentire.”
“Oh si. A te piace?” Chiese Ash.
“Moltissimo. Anzi ne approfitto per salutarla!” Sorrisi, nonostante tutto.
“Bhe, lei è la mia migliore amica. Siamo molto unite.” Alzai un sopracciglio e spalancai la bocca.
“Davvero?” Chiese la presentatrice.
“Davvero?” Chiesi io. Niall rise.
“Si. Ci conosciamo da cinque anni e in tutto questo tempo abbiamo condiviso praticamente tutto.”
“Già, soprattutto i ragazzi.” Commentai con sarcasmo. Ero davvero infuriata, insomma dire di essere la mia migliore amica solo per piacere alla conduttrice e al pubblico. Ridicola, davvero.
“Mm.. Vorrei poterti fare qualche altra domanda, ma purtroppo non c’è tempo. Bhe, è arrivato il momento di dimostrare ciò che sai fare..” Poi continuò guardando la telecamera.
“Sono davvero curiosa di sapere se ha talento come la sua amica!” Poi fecero partire la base della canzone, mentre El si torturava le unghie.
“E’ lei Ashley?” Chiese Lou. Annuii.
“Non avevi detto che non era tua amica?”
“Infatti non lo è! Si è inventata tutto.”
"E perché avrebbe dovuto farlo?”
“Non lo so. Credo per piacere al pubblico.”
“Però è carina.” Commentò Harry. Lo incenerii con lo sguardo.
“Cioè.. Voglio dire..”
“Lascia stare.”
“Possiamo mangiare?” Chiese Niall.
“Io non ho fame. Tieni.” Disse Eleanor passandogli il suo piatto.
“El.. Vieni con me?” Lei mi guardò per qualche secondo, poi annuì impercettibilmente. Ci allontanammo un po’.
“Che hai?”
“Niente.”
“El.. La verità.”
“Niente, Alice, davvero.”
“E’ successo qualcosa a scuola?” Lei scosse la testa.
“Allora è per Ashley?” Lei non rispose.
“Eleanor.. Non devi starci male.”
“No, Al. Mi da fastidio il suo comportamento. Sono IO la tua migliore amica, lei non può prendere il mio posto dopo tutti questi anni.” Risi.
“Dici davvero? Davvero credi che lei abbia preso il tuo posto?” Lei alzò lo sguardo, che fino a quel momento aveva girato a vuoto per il locale, su di me.
“El.. Sei tu la mia migliore amica. Lo sarai sempre. Sai che Ashley.. Bhe sai che la odio con tutta me stessa. Non potrebbe nemmeno essere una mia conoscente, figurati se prende il tuo posto! Ascolta.. Lei può dire quello che vuole! Qualunque cosa. Può anche inventarsi di essere mia sorella. Il punto è che non sarà mai la verità e prima o poi se ne accorgeranno tutti.” Lei annuì.
“Ora torniamo di la. E ricordati che ti voglio bene. Sempre.”
“Anche io. Tanto.” La abbracciai, poi tornammo dai ragazzi.
“Tutto ok?” Chiese Louis avvicinandosi ad Eleanor. 
“Si grazie.” Rispose sorridendo.
“Ehi baby ti è squillato il cellulare.” Mi avvicinai alla borsa e presi il cellulare. Appena lo toccai tornò a squillare.
“Pronto?”
“Salve, parlo con Alice Sherly?”
“Si sono io. Chi è?” L'invito che mi fecero dopo avrei dovuto aspettarmelo. E allora perchè ero così sorpresa di sentire quelle parole?


http://theauburngirl.style.it/files/2012/04/chiara-ferragni_290x435.jpg Avevo immaginato così Ashley..
Doveva essere carina, e doveva avere un viso dolce, ma in grado di nascondere  la vera
parte di se, quella che ormai Alice conosceva bene..
Che ve ne pare? :)
A domaniii! (Anche se inizia la scuola :S)
Baci! C.  

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Capitolo 8
*** Brian. ***


“Buonasera. Sono dello Jowis Frenkly Show. Ha visto la puntata di oggi?”
“Si, allora?”
"Ci chiedevamo se le andrebbe di duettare con Ashley.”
“Cosa?? NO! Non se ne parla!”
"Ma perchè no? Nemmeno per un intervista, così, senza cantare?” Guardai El.
“Quando?”
"Domani alle due e venti?”
“Ci sarò. Ma solo per l'intervista.”
“Ok. Vuole che le mandi un auto?”
“No, vengo da sola, grazie. Arrivederci.”
"A domani.” Attaccai.
“Chi era?” Indicai la televisione ancora accesa.
“Loro. Volevano fare una ‘sorpresa’ ad Ashley.”
"Che sorpresa?”
“Volevano che duettassi con lei.”
“Ed hai accettato?”
“No!  Però ci andrò comunque. Voglio chiarire le cose.”
“Capito..”
“Posso accompagnarti?” Chiese El.
“Certo che si.”
“Grazie.” Le feci l’occhiolino.
“Molto bene Ashley.. A quanto pare hai un talento che il pubblico sembra apprezzare. Ora è il momento delle richieste. Sai come funziona?” Chiese la presentatrice ad Ashley.
“In un certo senso..”
“In poche parole il pubblico dice il titolo di una canzone e tu devi cantarla.”
“Oh.. ok..”
“Iniziamo.. Allora.. La ragazza lì.”
“Salve.” Disse una ragazzina sui tredici anni.
“Come ti chiami?”
“Monique. Sono Francese.”
“Oh che bello. Allora, la canzone?”
“Conosci i One Direction?”
“Certamente!” Rispose Ashley.
“La conosci More than this?”
“Si.”
“Ok, Jeorge abbiamo la base?” Disse riferendosi al tecnico. Lui annuì ed Ashley cominciò a cantare.
“Fortuna che siete qui e che non potete cantare con lei.” Dissi abbastanza irritata. Per fortuna, ebbi la soddisfazione di sentirla stonare di brutto, soprattutto durante l’assolo di Zayn. Bhe, non aveva proprio stonato.. Aveva solo cambiato un po’ la melodia. Ma per me era come se avesse stonato. Il pubblico invece applaudiva entusiasta.
“Oh, ma per favore! Niall, puoi spegnere? Grazie.” Lui afferrò il telecomando che il cameriere ci aveva lasciato sul tavolo e premette il bottone rosso.
“Perché la odi così tanto?” Mi chiese Harry.
“Niente.”
“Al..”
“Niente, Harry. Davvero.”
“Non puoi odiarla se non ti ha fatto niente.”
“Senti, scusa, ma non voglio parlarne. Ok? Ok.” Mi faceva male, anche se non volevo ammetterlo. Ashley mi aveva fatto male. Ed ora era troppo tardi per piangerci su. Dovevo lasciarmi alle spalle il ricordo di quella sera, ma la mia mente non ne voleva sapere di collaborare, ed Harry non mi aiutava di certo.
“Andiamo al parco? Non dovrebbe esserci gente a quest’ora..” Disse Niall forse per sciogliere la tensione. Annuimmo tutti ed uscimmo dal locale.
“Ehi Al, sai che sembri un panda?” Disse ridendo.
“Eh? Quando? Cosa?” Scoppiarono tutti in una risata e mi bloccai davanti al vetro di una macchina parcheggiata.
“Ohw El!! Non è vero!”
“Ah? Si invece, sei così cucciolosa!”
“Mi hai fatto prendere un colpo!” Lei rise. Risi anche io. In due secondi ci ritrovammo all’entrata del parco.
“Oh cazzo! El, vieni qui..”
“Che c’è?” Chiese avvicinandosi.
“Ti prego dimmi che è un allucinazione e che quello laggiù non è davvero Brian.” Indicai una panchina. Lei seguì con lo sguardo il mio dito, poi sbarrò gli occhi.
“Ehm.. Vuoi che andiamo via?”
“Io.. Io non lo so.”
“Ragazze? Avete piantato le radici in questo soffice (?) pezzo di terra??” Chiese Louis.
“Lou.. Possiamo andare in un altro posto?”
“Perché?”
“Ecco.. Perché..”
“Niente, El, lascia stare. Dai entriamo.”
“Sicura? Ti vedrà!”
“Si, sicura. In fondo non sono io quella che si deve nascondere.” La mia amica sorrise, poi seguì Louis.
“Ehi, tutto ok?” Chiese Niall.
“Eh? Si, certo.” Dissi abbastanza triste.
“Mm..” Mise le mani sui miei fianchi. Lo guardai confusa, lui sorrise, poi cominciò a farmi il solletico.
“Oh santo cielo, Niall! Smettila!!” Urlai ridendo.
“Se è l’unico modo per farti sorridere non posso smettere.” Awww che tenerezza quel ragazzo!
“Niall!! Ahh!! No ragazzi! Basta!!” Dissi ai ragazzi che si erano uniti a Niall.
“Vi prego, non respiro!!” Niall rise di gusto, poi finalmente mi lasciò. Mi misi una mano sulla pancia che mi faceva male dalle risate, mentre mi guardavo intorno. Si erano girati tutti dalla nostra parte sentendo le mie urla. Alcuni ragazzi sorridevano divertiti.
“Ehi, Al! Che ci fai da queste parti?” Mi voltai di scatto. Ah.
“Brian..” Sforzai un sorriso e alzai le spalle.
“Sto con dei miei amici. Tu?”
“Idem. E’ da un po’ che non ci sentiamo..”
“Si, ma non provare a dare la colpa a me!”
"Ci pensi ancora? Alice, mi dispiace! Quante volte devo dirtelo?”
“Veramente questa è la prima!”
“Non puoi proprio perdonarmi? Io..”
“Tu cosa?”
“Ti amo ancora..” Disse in un sussurro che nessuno riuscì a sentire.
“Eh?”
“Ti amo ancora..” Ripeté sempre a voce bassa. Stavolta però riuscii a sentirlo.
“Ah si?? Non credi sia un po’ tardi?”
“Al..”
“Senti, devo andare. Ciao.” Dissi girandomi verso i ragazzi che si erano allontanati un po’.
“Aspetta!” Mi prese un polso e mi voltò verso di lui, poi senza aggiungere niente mi baciò. Rimasi lì, immobile. Siete mai stati sul punto di realizzare qualcosa che avete sempre sognato per poi scoprire che non era ciò che volevate davvero? Ecco. Era esattamente così che mi sentivo. Avevo aspettato questo bacio per ben sei mesi, da quando ci eravamo lasciati e ora? Ora che finalmente lo avevo avuto, perché non provavo niente? Perché non c’erano le solite farfalle a svolazzarmi nello stomaco come c’erano nei due anni in cui Brian era stato il mio ragazzo? La testa mi stava scoppiando dai dubbi, quando finalmente si staccò.
“Questo.. Non dovevi farlo.” Dissi cercando di riprendermi ed andarmene.
“Al.. Non.. Non hai provato niente?” Abbassai lo sguardo.
“Io.. No. Scusa, ma ora devo proprio andarmene. Ciao Brian.” E lo lasciai lì. Mi avvicinai ai ragazzi, tutti mi guardavano. Lanciai ad Eleanor uno sguardo supplichevole. Lei sospirò poi annuii.
“Ragazzi, vi dispiace se io ed Alice torniamo a casa? Io dovrei.. Ehm, si ecco! Dovrei studiare.. Domani è giovedì e devo andare a scuola..”
“Oh.. Ok, va bene.” Annuì Liam.
“Vi va se ci rivediamo domani?” Chiese Zayn.
“Sono cose da chiedere Zayn? Certo che si!”
“Bene, allora ti mando io un messaggio e ci organizziamo. Ciao ragazze.” Disse Louis.
“Ehm.. Lou?”
“Si?”
“Come fai a mandarmi un messaggio se non hai il mio numero?”
“Ah.” I ragazzi risero. Io feci un sorriso un po’ tirato. Si scambiarono i numeri.
"Posso avere anche io l’onore di avere il tuo numero?” Mi chiese Harry.
“Non so se sono disposta a dartelo.”
“Ti ricordo del patto che abbiamo fatto. Come farai a sapere dove abitiamo se non hai il mio numero?”
“Verrà anche El?”
“Se vuole..”
“Allora lo chiederò a lei. Ciao Styles!” Gli stampai un bacio sulla guancia, poi presi il braccio di Eleanor e me la trascinai via. Andammo a casa mia.
“Cos’è successo?” Mi chiese una volta in camera.
“Non hai visto?”
“Sai che non intendevo quello.”
“.. Ha detto che mi ama ancora.”
“E tu?”
“Me ne stavo per andare, però mi ha preso il polso e mi ha baciata.” Lei rimase in silenzio aspettando che continuassi da sola.
“Sai meglio di me quanto volevo quel bacio. Eppure, quando le sue labbra hanno sfiorato le mie.. El, non ho sentito niente.”
“Niente, niente?”
“Niente, niente.” Confermai.
“Oh.. Al.. C’è qualcosa che devo sapere?” 

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Capitolo 9
*** Al Jowis Frenkly Show.. ***



"Oh.. Al.. C'è qualcosa che devo sapere?
“Cosa?”
“Non lo so.. Non è che ti sei innamorata di un altro?”
“Eh?? No, non credo proprio. E di chi poi? No, no..”
“Mm..”
“El? Vieni con me dai ragazzi domani?”
“Perché?”
“Harry. Mi ha invitato a dormire lì.”
“Ah.. Ok.”
"Grazie.”
“E se fosse lui?”
“O.O eh??”
“No, dico.. E se fosse di lui che ti sei innamorata?” Scoppiai a ridere.
“El! Mi prendi in giro?? Ahahah io e Styles? Cosa hai bevuto?”
“Dico sul serio.”
“No. Non sono innamorata di Harry! Cioè non in quel senso. Il mio è solo l’amore di una fan. E poi perché proprio lui e non Zayn? O Niall? O Louis?” Alzò le spalle.
"Tu non potresti innamorarti di Louis!”
“E perché no?”
“.. Ehm.. Perché no e basta.”
“El, non è che sei tu a dover dire qualcosa a me?”
“Io? Ok, si vede così tanto?” Lanciai un urlo.
“Ahhh! Eleanor è innamorata! Eleanor è innamorata! Eleanor è innamorata!” Cominciai a saltare sul letto.
"Alice! Smettila!”
“Vi siete baciati?”
“Magari! No, però è così.. Bello, dolce, simpatico..”
"Ahh, l’amour.” La interruppi sospirando.
“Sherly, smettila o finisce male.”
“Che paura Calder!! Tanto non puoi farmi niente, sei troppo stracotta di una certa persona per pensare a me. u.u”
“Bhe, vogliamo parlare di Styles?”
“Ancora con questa storia? Non sono innamorata di lui!” Dissi arrabbiandomi. Perchè poi? Insomma non avevo motivo per prendermela tanto..
“Ehi, calma, la mia era solo un ipotesi.”
“Bhe, eliminala dalla tua mente. NON SONO INNAMORATA DI NESSUNO.”
“Ok, tigre. Keep calm!” Passammo il resto del pomeriggio a chiacchierare, la sera si addormentò da me. Il giorno dopo passai la mattinata a girare per casa, senza fare niente, poi finalmente Eleanor tornò da scuola. Mangiammo insieme velocemente, poi entrammo in macchina e andammo agli studi del Jowis Frenkly show. Dietro le quinte la conduttrice ci salutò con entusiasmo.
“Alice! Non sai quanto sono felice che tu sia venuta, per noi è un piacere averti qui.” Disse più tardi davanti alle telecamere.
“Grazie, anche a me fa piacere essere qui, anche perché volevo chiarire un paio di cose..”
“Bhe, vorrei farti un intervista degna di nota, purtroppo però il programma deve andare avanti, quindi posso solo chiederti perché sei qui.”
“Ecco.. Ieri ho visto una parte della puntata. Precisamente quella in cui cantava Ashley.” Lei annuì quindi andai avanti.
“Io vorrei che venisse qui.. E’ possibile?”
“Subito! Jeorge puoi chiamarla?” Dopo tre secondi ebbi l’onore di vederla accomodarsi vicino a me. Mi sorrise amichevolmente ed io ricambiai con una smorfia. Si, avevo deciso che quel pomeriggio sarei stata stronza u.u
“Allora.. Diteci un po’.. Com’è iniziata la vostra amicizia?”
“Già, me lo sono chiesta anche io. Dì un po’ Ash, com’è iniziata e, soprattutto, quando?”
“Ehm.. Io..”
“Non te lo ricordi?” Dissi guardandola con finta commozione. Lei scosse la testa.
“Oh, sai che neanche io? Chissà perché!”
“Ragazze, non ci girate intorno. Avete qualcosa da dirci?”
“No.” Disse lei.
“Si.” Annuii invece io.
“Bene, Alice..”
“Ho visto la puntata ieri e la prima cosa che ho pensato è stata che questa ragazza avesse molta fantasia. Troppa. Poi ho pensato che fosse davvero ridicola perché, e giuro che ho dei testimoni, stesso ieri mattina abbiamo avuto una delle nostre solite litigate.”
“Spiegati meglio.”
“Non voglio sembrare cattiva, perché non lo sono, ma io e Ashley NON SIAMO AMICHE. Non lo siamo mai state e non lo saremo mai!”
“Ma.. Allora Ash perché ieri hai detto che lei era la tua best?”
“Perché.. Io.. Mi dispiace. E’ solo che, lei non lo sa, ma l’ho sempre invidiata. Ho sempre voluto essere sua amica e, visto che non potevo esserlo ho detto qui che.. Mi scuso con tutti.” Disse abbassando lo sguardo. Se non l’avessi conosciuta le avrei creduto. Peccato che Ashley aveva smesso di saper recitare con me da molto tempo.
“Oh..” La conduttrice le posò una mano sulla spalla in segno di conforto.
“Io credo che avresti dovuto essere meno fredda con lei, Alice.”
“Si, mi dispiace. Non sapevo provasse tutto questo.” Ashley mi guardò sorpresa, come a dire ‘Ci hai davvero creduto?’. Scossi impercettibilmente la testa e lasciai cadere il discorso. L’ultima cosa che volevo era passare per quella senza cuore. Quando io ed Eleanor uscimmo dagli studi mi infuriai veramente moltissimo.
“Non posso crederci El! Ha vinto di nuovo. Grrr che rabbia, le strapperei quei quattro capelli finti che ha in testa uno per uno! Ti rendi conto? Non posso crederci!”
“Al calmati.”
“Calmarmi? E secondo te io dovrei calmarmi dopo quello che è successo?! No, cioè, tu l’hai sentita?! Era chiaro come l’acqua, stava mentendo!”
“Lo so, ma non agitarti così! Adesso ce ne andiamo a fare una bella passeggiata, ci fermiamo in un bar, ti prendi una camomilla e smetti di fare avanti e indietro.” Respirai profondamente.
“Ok, mi calmo. Ma se la incontro, non rispondo delle mie azioni.”
“Si, si, ora andiamo.” Andammo al parco e facemmo il giro completo. Dopo essermi stancata parecchio, perché girare l’intero parco NON era una passeggiata, ci fermammo ad un bar. Eleanor ordinò una camomilla per me e un semplice bicchiere d’acqua per lei.
“No, dico, stai scherzando? Vuoi davvero farmi prendere una camomilla? So controllarmi El, non mi serve.”
“Bhe, non si direbbe proprio. Sei super stressata Al.”
“Non è vero.”
“Si invece. Ora bevi.”
“No!”
“Alice..” Mi guardò con rimprovero, poi indicò la tazza fumante avanti a me. Sbuffai, ma obbedii. Ammetto che aveva ragione, mi calmai e parecchio anche. Dopo altri dieci minuti di cammino tornammo a casa mia.
“A che ora dobbiamo andare dai ragazzi?”
“Bho! Chiedi a Lou.” Dissi con un sorriso malizioso.
“Cos’è, ora ti diverti a prendermi in giro?”
“Dai El! Abbiamo solo il suo numero! Sbrigati.” Lei sbuffò.
“Anzi, ci parlo io. Dammi il telefono.” Dopo due squilli rispose.
“El!!”
“Mi spiace deluderti carrot, ma sono io.”
“Oh Al! Perché chiami dal telefono di Eleanor?”
“Mi scocciavo di copiare il numero sul mio. Allora, Harry vi ha detto che stasera dormiamo da voi?”
“Si, ce ne ha appena parlato.”
“Bene, a che ora?”
“E chiedilo a lui!”
“Calmino Tomlinson. Dopo ti passo El!”
“No, davvero, chiama Harry e chiediglielo.”
“Eh se avessi il suo numero..” Me lo dettò, poi diedi il cellulare ad Eleanor.
“Lou? Sono io. Si, anche a me.” Continuarono a chiacchierare.
“Presto, che mi serve il cellulare!” Urlai.
“Ma lei non ce l’ha?” Sentii perché avevo l’orecchio attaccato al telefono.
“Si, Louis, ma la cosa non ti riguarda. Muovetevi a fare le vostre smancerie, su!” El arrossì e mi fulminò con lo sguardo. Due minuti dopo si decise ad attaccare.
“Ti strozzerei.”
“Lo faresti, ma mi vuoi troppo bene. Ora dammi il cellulare, devo chiamare Harry.”
“Ma perché lo devi chiamare col mio?”
“Mi piace troppo stuzzicarlo. Ieri mi ha chiesto il numero, ma non gliel’ho dato. Quando chiamerò penserà che è il mio telefono e invece voglio vedere cosa farà quando saprà che è il tuo!”
“E menomale che non eri innamorata!”
“Ma che c’entra?? Smettila e dammi il cell.”
“Ok, ok.” Chiamai Harry.
"Pronto?" Rispose dopo quattro squilli.

Seraaa!!
Today is a special dayyyy *w*
Happy birthday Niallllllll <3 <3
Ohww il nostro Isrish Boy compie 19 anni! :')
Tanti auguri a tee, tanti auguri a tee, tanti auguri a Niall, tanti auguri a te!!
Ok, basta u.u
Vi saluto, perchè devo scendere, baciii :*
C.

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Capitolo 10
*** Nella 'Direction's Home' ***



"Pronto?" Rispose dopo tre squilli.
“Ehilà Styles!”
“Alice? Come hai avuto il mio numero se ieri..”
“Louis.” Mi affrettai a rispondere.
“Senti, a che ora dobbiamo venire stasera?” Continuai.
"Alle sette?”
“Non è presto?”
“Non vorrete solo dormire spero! Liam si è messo a cucinare e non moriremo da soli.” Risi.
“Verrà anche Dan.”
“Dan?” Chiesi.
“Danielle, la ragazza del cuoco!”
“Ah ecco! Oh mio Dio! Danielle Peazer?”
“Si, Al. Quante Danielle conosci che sono fidanzate con Liam? E comunque, baby, ora ho il tuo numero.”
“Ahhhhh!! Ci vediamo alle sette! Ciao! Ah, per la cronaca, questo è il numero di El. Se non mi credi chiedi a Lou. Ciao!!” Dissi attaccando.
“Che ti ha detto?” Chiese Eleanor.
“Ma sei sorda?”
“No, ma il tuo grido mi ha rotto un timpano.”
“Alle sette. Io. Tu. I One Direction. E Danielle.”
“Danielle, quella Danielle?”
“Proprio lei!”
“Ahhhh! Non ci posso credere!”
“Già! Che ore sono?”
“Le quattro.”
“E perché sto morendo di sonno?”
“E lo chiedi a me?”
“Se mi addormento mi svegli?”
“Se non fai addormentare anche me si.”
“Va bhe ho capito, metto la sveglia.”
“Meglio.” Ci addormentammo e ci risvegliammo alle sei meno dieci.
“El!!!!! E’ tardi!”
“Si mamma. Altri cinque minuti.”
“Non sono tua madre, muoviti!” Dissi tirandole una gamba.
“Eh? Cosa?”
“Dobbiamo prepararci, sono le sei! La sveglia non è suonata, oppure non l’abbiamo sentita, non lo so. Però muoviti.”
“Ok, ok.” Andai a farmi una doccia e mi vestii. Eleanor fece lo stesso, poi avvisò sua madre ed uscimmo.
“Ehm.. Piccolo problema. Dove abitano i ragazzi?”
“Aspetta.” Prese il cellulare e chiamò Louis.
“Metti il vivavoce.” Lei annuì ed obbedì.
“Pronto?”
“Lou? Sono io.”
“Principessa! Dove siete?” Principessa? Guardai El con la bocca spalancata e un sorriso divertito. Lei arrossì fino alla punta dei capelli.
“Ehm.. Siamo appena uscite, ma dove abitate?”
“Oh certo. Allora, sai dov’è lo Starbucks? Un po’ più avanti c’è una rotonda, la prendi, alla fine della strada giri a destra. Il numero civico è 13.”
“Ok, arriviamo.”
“A tra poco baby.”
“Ciao Lou!!” Dissi ridendo.
“Ciao pazza!” Eleanor attaccò, poi salì in macchina. Dopo cinque minuti arrivammo. Seguimmo le indicazioni di Louis e ci ritrovammo di fronte ad una villa enorme. Wow.
“Ehi! Ragazze!! Ciao bellezza!” Disse Niall dandomi un bacio sulla guancia.
"Dov’è Danielle? Oh, ciao biondino sexy!” Lui rise.
“Siete così impazienti di conoscerla?”
“Si, cazzo. Io amo quella ragazza.”
“Non ti abbiamo persa, vero?”
“Niall, torna a mangiare và!” Rise di nuovo e ci fece entrare.
“Ciao ragazze!!” Disse Zayn.
“Ehi!!”
“Finalmente siete arrivate!” Esclamò Harry.
“Impaziente il riccio?”
“Si, quasi quanto te con Dan.” Disse Niall.
“Chi mi chiama?” Chiese sorridente una testa riccia sbucata dalla cucina.
“Ehi! Tu sei Alice Sherly, vero?!”
“Danielle? Ok, potrei morire ora. Qui.”
“Bhe evita.. Comunque. Danielle-Alice, Alice-Danielle.” 
“Non credo servissero presentazioni Hazza.” Disse continuando a sorridere.
“Lei è la mia migliore amica. Si chiama Eleanor.” Indicai El.
“Oh.. ciao! Io sono Danielle.” Disse rivolta alla mia amica.
“So chi sei. Sei sempre stata un mito.”
“Solo perché sono la ragazza di Liam? Bhe.. Grazie.” Disse incerta.
“Oh, non solo! Ti conoscevamo da prima, ti ho visto un paio di volte in qualche video. Balli davvero bene.”
“Oddio, davvero?”
“Certo, per cosa credi che fossimo tanto emozionate prima?” Lei sorrise.
“A proposito, quella bellezza del tuo ragazzo dov’è?” Dan alzò un sopracciglio.
“Ehi, sono una directioner anch’io.” Mi giustificai.
“E’ in cucina. Ha pensato bene di provare a fare il cuoco, nel caso in cui la carriera da cantante fallisse miseramente.” Risi di nuovo, poi mi trascinai El in cucina.
“Mm, che odorino!”
“Ehi ragazze, come va?”
“Non potrebbe andare meglio. Cioè sono con la mia migliore amica a casa dei One Direction e ho appena conosciuto uno splendore di ragazza. Cosa puoi volere di più dalla vita?”
“Concordo.” Disse El.
“Che ci prepari di buono?”
“Vedrai Al, ti stupirò.”
“Sapevo che Harry aveva qualcosa in mente.” Dissi scuotendo la testa.
“Cosa?”
“Niente. Vuoi una mano, Liam?”
“No, oggi la cucina è proprietà privata. U.u”
“Ok! Andiamo di là.” Nel salotto Danielle aveva acceso la televisione e Niall si era spaparanzato sul divano.
“Però, che accoglienza eh!” Esclamai divertita mentre Harry e Zayn correvano per tutto il salotto inseguiti da Louis che li accusava di tradimento.. xD
“Scusa la domanda, ma tu fai sempre così?” Chiese Danielle divertita.
“Così come?”
“Si, Danielle. Me lo sono chiesta anche io quando l’ho conosciuta. Lei è fatta così, è completamente pazza!” El sorrise.
“E’ vero.” Confermai orgogliosa anche se non avevo capito niente del loro discorso.
“Ahah, lo vedo.. Siete simpatiche.”
“Anche tu.” Sorrisi.
“Ehi bellezza vieni qui!” Disse Harry indicandomi un posto vicino a lui.
“Ehi Lou, ti sei arreso così facilmente?”
“No Al, sto torturando Zayn, dopo penserò al ricciolino.”
“A. I. U. T. O.” Urlò Zayn. Risi, poi mi sedetti vicino ad Harry.
“Ah ragazzi purtroppo verrà anche Paul.” Gridò Liam dalla cucina.
"Yeahh!” Esclamammo io ed Eleanor.
“Yeah? Non potremmo fare niente.” Disse Harry.
“Non so cosa tu avevi intenzione di fare stasera, ma a me fa piacere che venga. Lo stimo quasi come stimo voi.”
“Perché ci rimprovera continuamente?”
“Perché vi sopporta ogni santo giorno e sono sicura che non è facile.”
"Ehi!!”
“Già, questo è un lavoro da directioner e non credo che Paul lo sia.” Disse Eleanor. Harry sorrise, ma il suo sorriso si trasformò in una smorfia quando vide Louis avvicinarsi.
“Oh-Oh.” Disse cominciando a correre. Ridemmo tutti, poi Liam ci chiamò per la cena. In quel momento arrivò Paul.
“Wow, tempismo perfetto!” Dissi aprendo la porta.
“Oh ciao! Tu sei Alice, vero?”
“Si sono io.”
“Io sono Paul. I ragazzi, ed uno in particolare, hanno passato tutto il loro tempo libero a vedere le tue performance a x Factor. Ti devo un favore, sono stati degli angioletti.” Risi.
“Uno in particolare??” Chiesi poi curiosa.
“Se ti dico chi, sono sicuro che non vedrò più la luce del sole, quindi scusami se non faccio nomi.”
“Ook.” Tornammo in cucina. La serata passò tra scherzi e risate e la mattina dopo..

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Capitolo 11
*** Quando arriviamo?? ***



“Dai, cos’è successo? Prometto di non dirlo a nessuno! Puoi fidarti.”
"Non è successo niente.” Disse Louis sospirando.
“Assolutamente niente.” Aggiunse.
“Niente, niente, niente? Un piccolo bacio innocente?” Chiesi speranzosa. Lui scosse la testa.
“Niente.” Alzò le spalle.
“Ma ti piace almeno un po’, vero?”
“Mi piace molto più di un po’, Al. Però voglio andarci piano. E poi non la conosco ancora bene.”
“Io posso assicurarti che è quasi pazza quanto me, il che è un bene ovviamente. Poi a parte questo è dolcissima e bhe, una volta che la conosci non puoi stare senza di lei.”
“Si, sto iniziando a capirlo. Mi vado a vestire, così la accompagno.” Gli feci l’occhiolino, poi mi stesi sul letto. Dieci minuti dopo Eleanor uscì dal bagno e correndo prese la borsa.
“Ciao tesoro, ci vediamo oggi!” Mi diede un bacio poi fece per uscire.
“El, aspetta! Ti accompagna Louis, si sta cambiando.”
“Davvero?”
“Yes baby. Oh eccolo.”
“Ehi, ti accompagno io, così arrivi prima. Noi usciamo, ciao Al.”
“Sciao belli!” Sorrisi, poi tornai giù.
“Ah Al, grazie per avermi risposto prima eh!” 
“Scusa Hazza. Che mi hai chiesto?”
“Che facciamo oggi??”
“Mha, io sarei felice di tornare a dormire..” Dissi indicando le scale.
“Io invece scarrozzo questa bella donzella al centro commerciale.” Disse Liam guardando Danielle.
“Aww, che tenerezza.” Dissi mordendomi un labbro.
“Trovi tenero il fatto che mi porti al centro commerciale?” Chiese Danielle.
“Trovo tenero il fatto che ti abbia chiamato bella donzella!” Esclamai sorridendo. Sorrise anche lei.
“Tu che fai biondino?” Niall alzò le spalle.
“Lou è uscito con El, ma credo che torni tra poco.. Decidiamo quando arriva.” Annuii.
“Allora se non vi dispiace, io mi faccio un bel riposino.”
“Ti svegliamo quando viene Louis.” Disse Zayn.
“Ok, mi fido eh!”
“si, si.” Salii le scale ed entrai nella camera di Harry. Mi stesi sul letto e mi addormentai in mezzo secondo. La ‘discussione’ con Brian mi aveva distrutta.
Mi svegliai con un tocco delicato sulla guancia. Aprii lentamente gli occhi e notai subito una massa di ricciolini.
“Ohw, che bel risveglio.” Dissi per poi mettermi una mano davanti alla bocca. –Non posso averlo detto ad alta voce!- Pensai imbarazzata. Harry sorrise, poi si sedette vicino a me.
“Non mi sembra di averti dato il permesso di usare il mio letto.”
“Ah già, il fatto è che era terribilmente irresistibile e non ho saputo dirgli di no.”
“Il letto?”
“Si. Mi ha chiamato ieri e mi ha chiesto di passare un oretta insieme, noi due, soli soletti.. Era talmente ‘morbidoso’ che non ho saputo dirgli di no. (?)” Lui mi guardò ridendo.
“Sei completamente pazza.” Alzai le spalle.
“Si, si lo so. E’ arrivato Louis?”
“Cinque minuti fa.”
“Allora andiamo. Anche io voglio essere scarrozzata al centro commerciale come una bella donzella.”
“Non è proprio quello che avevamo in mente per te, però ti piacerà.”
“Cosa, cosa, cosa, cosa? Dove mi portate?”
“Scendi giù e lo saprai.” Sbuffai.
“Dai, Harold, un indizio..”
“Come mi hai chiamato?” Sorrisi.
“Harold. Perché, ti da fastidio, Harold?”
“Comincia a correre, Sherly.” Scesi di fretta giù.
“Ehilà! Guarda chi si rivede!” Disse Zayn sorridendo.
“Eccola! Pronta? Alice, ma sei ancora in pigiama!” Disse Louis.
“Lo so.”
“E che aspetti a vestirti? Dai, che dobbiamo uscire!”
“Mi vesto se mi dite dove andiamo.”
“Che giorno è oggi?” Chiese Niall alzandosi in piedi con aria trionfante.
“Bho!”
"Dai! Un piccolo sforzo!”
“Che giorno è? Giuro che non ne ho idea. Non ho dimenticato nessun compleanno, vero?”
“No, no. Oggi è un giorno di sole.” Disse Zayn ridacchiando. Li guardai.
“Mi prendete in giro?”
“Guarda che sei ferma, non stai girando.” Chiarì Louis. Mi sbattei una mano sulla fronte.
“Esatto Zayn, e cosa si fa in un giorno di sole, Al?” Chiese di nuovo Niall.
"Si prende il sole?”
“Si e poi?”
“Bho! Dai, dimmi dove andiamo e basta.”
“Lasciagli fare gli indovinelli!” Esclamò Zayn.
"Già. Non distruggere i suoi piccoli momenti di gioia.” Disse Liam.
“Sei crudele.” Concluse Louis. Alzai un sopracciglio.
“Vaaaaa bene. Non preoccupatevi ragazzi, sono sicura che guariremo.” Dissi fingendo compassione. Gli altri risero, poi finalmente Niall mi disse dove saremo andati.
“Mettiti il costume.”
“Andiamo a mare?”
“Mettiti il costume e lo saprai.”
“Non puoi fare sempre così Harold!”
“Alice!!!!!”
“Giuro che è troppo divertente farti arrabbiare così!” Dissi ridendo. Dopo salii di nuovo in camera per poi scendere in cucina un secondo dopo.
“Problema.”
“Che c’è ora?”
“Si, ecco.. Non ho il costume.”
“Metti il mio.” Disse Harry. Annuii sarcastica mentre Niall scuoteva la testa.
“Ah già.. Allora..”
“Vestiti, ti accompagniamo a casa, ti cambi e andiamo.” Disse Louis. Gli alzai il pollice, poi mi andai a vestire. Scesi tre minuti dopo, pronta.
“Dan e Liam sono già usciti?” Chiesi.
“Si, andiamo?”
“Ok, ma mi sentiranno. Così imparano a non salutarmi u.u” Dissi entrando in macchina.
“Baby devi dirmi dove abiti.” Disse Louis.
“E se non volessi?” Scherzai.
“Ti buttiamo a mare con tutti i vestiti.”
“Alla prima gira a destra, vai dritto, di nuovo a destra e siamo arrivati.”
“Et volià!” Disse poco dopo parcheggiando fuori casa mia.
“Ti aspettiamo qui. Ti prego, fa presto.” Disse Zayn.
“Si, si, non preoccuparti. Massimo due ore e sono qui.” Gli feci l’occhiolino poi entrai in casa. Mi misi in fretta il costume, presi un telo da mare e gli occhiali da sole, poi tornai dai ragazzi.
“Due ore eh? Siamo qui da ben tre ore e mezza!” Esclamò Zayn. Sbarrai gli occhi e guardai l’orologio. Erano passati si e no dieci minuti. Gi diedi uno schiaffo dietro la testa, poi entrai in macchina. Louis accese la radio e dopo qualche canzone partì WMYB. Sorrisi mentre lui picchiettava la mano sullo stereo a ritmo, esattamente come nel video. Cominciai a cantare la parte di Liam, seguita da Harry e poi dagli altri nel ritornello. Zayn cantò il suo assolo, poi di nuovo insieme il ritornello. “Baby you light up my world like nobody else..” Cantò Harry guardandomi negli occhi, poi continuo guardando la strada per poi finire insieme agli altri con un sorriso.
“Lou!!” Esclamai dopo un po’, a cantilena.
“Quando arriviamo?”
“Non cominciare.” Disse.
“Lou!! Quando arriviamo?”
“Alice..”
“Lou!! Quando arriviamo?”
“Smettila.”
“Lou!! Quando arriviamo?” Dicemmo io e Niall.
“Niall, ti prego.”
"Lou!! Quando arriviamo?” Dicemmo io, Niall ed Harry. Infine si aggiunse anche Zayn e alla fine dopo un paio di risate trattenute da Niall anche Louis cominciò a chiedersi quando arrivassimo. Dopo un quarto d’ora di scherzi e cose varie finalmente sentii la sabbia sotto i piedi. Sistemammo le asciugamani sulla spiaggia, poi senza aspettare un minuto in più ci tuffammo. O meglio, i ragazzi si tuffarono. Io entrai lentamente, l’acqua era più che congelata.
“Dai Al! Vieni!” Esclamò Lou. 
“Arrivo, arrivo. Un secondo e..” Non riuscii a finire la frase perchè..

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Capitolo 12
*** E' stato orribile.. ***



La mattina dopo mi risvegliai in un letto che non era il mio. Mi alzai leggermente per guardarmi intorno, poi vidi Harry dormire accanto a me e realizzai dove mi trovassi. Sorrisi ripensando alla sera prima. Avevamo cenato tra le risate, Paul e Danielle erano esattamente come li immaginavo, due miti. E i ragazzi, bhe loro erano meravigliosi, come sempre. Dopo mangiato Paul, vedendo che ce ne stavamo ‘buoni buoni’ se ne era andato, noi avevamo messo un film, poi Danielle e Liam erano andati a dormire per primi, seguiti da Niall. Avevamo chiacchierato un po’, poi anche Zayn se ne era andato, quindi Eleanor aveva dormito con Louis ed io, rispettando il patto, con Harry. Guardai il ricciolino steso affianco a me e sorrisi. Cercai di alzarmi senza fare rumore, ma Harry si svegliò comunque.
“Ehi.. Buongiorno.” Disse stiracchiandosi.
“Giorno Styles.” Mi diede un bacio sulla guancia che mi fece arrossire, poi si alzò. Solo in quel momento mi accorsi che era in boxer.
“Oh santo cielo.” Dissi quasi senza rendermene conto.
“Cosa?” Chiese. Cercai di riprendermi e distolsi lo sguardo.
“Vestiti, per mille carote!” Lui si guardò, poi rise.
"Nhaa, magari dopo.” Poi uscì. Mi alzai e lo seguii. In cucina c’erano Niall, Danielle e Liam, che stava preparando dei pancake.
“Buongiorno ragazzi. Ehi Liam, vedo che fai sul serio, allora!” Dissi indicando la pentola.
“Perché, vorresti dire che la cena di ieri non ti è piaciuta?”
“Al contrario. Sei stato un cuoco coi fiocchi. Sul serio.” Niall guardò Harry, poi rise.
“Anche tu fai sul serio Al, eh?” Disse indicandolo con la testa. Gli diedi un piccolo schiaffo dietro la nuca.
"Ehi, io ho provato a farlo vestire.”
“Dovresti sapere che con Harry non c’è storia.” Risi, poi annuii.
“Bhe, se non lo sapeva, se ne è accorta ora.” Scossi la testa divertita mentre Zayn ci raggiungeva.
“Giorno a tutti.”
“Ehi Dj Malik.” Lui sollevò un sopracciglio.
“Eh? Che c’entra?”
“Niente, volevo solo chiamarti così.” Alzai le spalle.
“Ehi, è un cellulare?” Chiese Niall. Tesi meglio le orecchie, per poi sentire la suoneria del mio telefono.
“E’ il mio. Torno subito.” Andai in camera di Harry, dove avevo messo le mie cose e presi il telefono. Risposi subito.
“Pronto?”
“Non attaccare, ho bisogno di parlarti.” Quella voce, troppi ricordi. Per un secondo fui tentata davvero di attaccargli il telefono in faccia, ma ero proprio curiosa di sapere cos’altro voleva.
“Che vuoi Brian?”
“Parlare.”
“Ti ascolto, ma fai presto che non ho tutto il tempo del mondo.”
“Volevo ripeterti che mi dispiace. Molto.”
“Cosa ti dispiace di più, eh? Il fatto che tra noi due sia finita o il fatto che non voglio più tornare con te?!”
“... Entrambi, penso.”
“Se, va bhe. Ciao.” Stavo per attaccare davvero.
“Aspetta! Almeno ascoltami. Tu non sai perché ho fatto quello che ho fatto e voglio spiegartelo.”
“No, hai ragione. Non lo so. Ma so perché hai aspettato sei mesi per venire a chiedermi scusa. E questo mi basta.”
“No, non sai nemmeno questo.”
“Credi che sia stupida?!”
"Al, ti prego ascoltami.” Rimasi in silenzio per un po’.
“Parla.” Dissi infine.
“Io.. Non volevo che tra noi finisse così. Non volevo che tra noi finisse e basta. Quella sera Ashley.. Non lo so, credo mi abbia messo qualcosa nel bicchiere, o mi ha dato troppo punch corretto. Non sapevo quello che stavo facendo.”
“Ah, certo.”
“E’ la verità!!”
“Allora spiegami perché mi hai mentito per andare a casa sua.”
“Era una festa e tu non mi avresti mai fatto partecipare.”
“Non cercare di farmi ricadere la colpa di tutto questo, perché davvero finisce male.”
“Non ti sto dando la colpa. E’ solo che se te lo avessi detto tu non mi avresti fatto andare.”
“Sai che non è vero, e poi, anche se fosse, avrei fatto bene, visto quello che è successo!”
“Comunque quello che ti ho detto è la verità. Io non ho fatto niente, Al.”
“Scusa, dimenticavo che a letto con Ashley ci sono andata io, hai ragione.”
“Non intendevo quello.. Santo cielo Al, sono passati sei mesi, possibile che tu sia ancora arrabbiata??!”
“Non sono arrabbiata. Non più. Ma la delusione rimarrà sempre e, cazzo, Brian, come faccio a fidarmi di te?”
“Puoi Al! Ti sto dicendo che non ero consapevole delle mie azioni!!”
“Perché hai aspettato tutto questo tempo allora?”
“.. Perché.. Volevo che ti passasse. Così avremo potuto parlare civilmente.”
“E ti sembra che sia andata così?”
“Sei tu che sei impossibile, Al!”
“Se sono impossibile, allora, perché vuoi tornare con me?”
“Te l’ho già detto! Perché ti amo ancora.”
“Per me questa conversazione può anche finire qui.”
"Per me no e non finirà fin quando non saremo tornati insieme.”
“Scordatelo.”
“Dai Al, so che lo vuoi anche tu.”
“Ti sbagli. Non sono più innamorata di te e pensavo di avertelo anche dimostrato al parco.”
“Non puoi smettere di amarmi da un momento all’altro. A questo punto comincio a pensare che tu non mi abbia mai amato.”
“Eh? Dio, lo sai quanto eri importante per me! Pendevo dalle tue labbra Brian! E’ a te che non è mai importato niente di me! Lo sapevo, eppure ho continuato a stare con te, perché, fino a quel giorno, non mi avevi mai fatto mancare niente. Non sapevi nemmeno che in quel periodo avevo cominciato a fumare, non ti sei mai accorto di niente! TU non hai il diritto di venire a dirmi che non ti ho amato, perché se qui c’è qualcuno a cui non è mai importato niente, quello sei tu Brian! Sai che c’è? Ne ho abbastanza di te, dei tuoi giochetti. Non cercarmi più e mettiti in testa che tra noi è finita!” Attaccai. Lanciai il telefono in una parte lontana della camera, poi mi appoggiai al muro, scivolai per terra e cominciai a piangere.
“Ehi Al, tutto bene? Ti ho sentita urlare che.. Ehi! Piccola che succede?” Alzai leggermente la testa per vedere chi fosse. Avevo gli occhi velati di lacrime, ma riuscii a scorgere la chioma bionda di Niall. Non risposi, mi limitai a riappoggiare la testa sulle ginocchia, cominciando a singhiozzare.
“Ehi, calmati, va tutto bene. Non preoccuparti. Shh.” Disse sedendosi accanto a me e accarezzandomi i capelli. Mi strinsi forte a lui, continuando a piangere.
“Cos’è successo?” Cercai di calmarmi, ma le lacrime volevano continuare ad uscire.
“Brian.” Dissi solamente.
“Chi è Brian?”
“Il mio ex. Siamo .. Siamo stati insieme due anni.. Poi mi ha tradita con Ashley.. Mi ha mentito per andare a casa sua per una festa e.. io sono andata lì perché una mia amica mi aveva chiesto di accompagnarla all’ultimo minuto e.. E’ stato orribile.” Dissi stringendolo ancora più forte.
“Ehi, no, no, no, non piangere.. Tranquilla, è tutto finito. Tesoro, non devi piangere. Non per uno come lui, capito?” Annuii debolmente mentre finalmente le lacrime finivano.
“Menomale che non sei truccata!” Lo guardai distrattamente.
“Questa è la mia maglia preferita.” Disse indicando la T-Shirt tutta bagnata. Mi staccai e feci una mezza risata.
“Scusami.” Lui scosse la testa sorridendo dolcemente. Poi mi abbracciò di nuovo e mi accarezzò di nuovo i capelli.
“Non voglio vederti così mai più. Chiaro?”
“Grazie Niall.” Sorrisi.
“Non dirlo nemmeno. Conta su di me per qualunque cosa, piccola.” Mi scoccò un bacio sulla fronte, poi si alzò e mi invitò a fare lo stesso. Prima di tornare dagli altri andai in bagno per sciacquarmi la faccia.
“Tutto ok?” Chiese quando scesi in cucina. Tutto era rimasto come lo avevo lasciato.
“Si, non preoccuparti.”
“Allora che si fa oggi?”
“Ma che ore sono?” Liam guardò l’orologio.
“Le otto meno venti.”
“Eleanor è già uscita?”
“No, a meno che non abbia saltato dalla finestra.” Sbarrai leggermente gli occhi, poi corsi in camera di Lou. Aprii la porta e li vidi tutti accoccolati. Mi fecero una tenerezza assurda, tanto che pensai per un secondo di tornare in cucina e lasciarli dormire. Poi però cambiai idea e mi lanciai su di loro. El urlò.
“Eh? Cosa? SI!” Disse Louis. Lo guardai con la fronte aggrottata mentre mi alzavo.
“Alice, che cazzo vuoi?!??” Chiese Eleanor con la sua solita finezza :')
“Ehi, ehi, ehi baby! Modera i termini. Indovina un po’ che ore sono?!”
“Per come sei fatta tu saranno le sei, lasciami dormire!” Disse sbattendo di nuovo la testa sul cuscino.
“Panda, sono le otto meno venti e tu devi andare a scuola!” Eleanor si alzò di scatto e guardò la sveglia.
“Cazzo!” Esclamò prima di correre in bagno. Mi sedetti al suo posto mentre Lou mi guardava stranito.
“Che c’è Tomlinson?”
“No, dico.. Lei deve andare a scuola e tu devi svegliare anche me?!”
"Si, altrimenti ci avrebbero pensato gli altri con una sorpresa non molto gradita, dato che sei l’unico che ronfa ancora.” Lui sbuffò.
“Bhe??”
“Bhe cosa?” Chiese.
“Che è successo?”
“Che doveva succedere?”
“Sai come stavate dormendo, vero?”
“Chi?”
“Il mio gatto e mia nonna.”
“E io come posso saperlo?”
“Sei proprio scemo, Lou!”
“Come stavamo dormendo?”
“Praticamente appiccicati.”
“Ohw, davvero?” Annuii. Chissà perchè, ma avevo la sensazione che, se ancora non era successo, presto sarebbe scattata la scintilla tra quei due...

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Capitolo 13
*** Un altro tour. ***


“Arrivo, arrivo. Un secondo e..” Non riuscii a finire la frase che sentii tante goccioline congelate inondarmi la schiena e la pancia. Spalancai la bocca, poi allungai una mano dietro di me e toccai una testa di ricci.
“Harry, ti conviene scappare, questo non dovevi farlo.” Dissi chiudendo gli occhi.
“Era solo un abbraccio innocente!”
“Innocente, innocente eh?” Mi girai di scatto mentre lui lasciava la presa, poi cominciai a rincorrerlo anche se l’acqua rendeva tutto più difficile. Gli altri ragazzi accorsero in aiuto ad Harry, quindi Louis e Zayn mi presero in braccio e Niall cercava di tenermi ferma perché continuavo ad agitarmi e a gridare ridendo. Dopo due secondi mi ritrovai sott’acqua. Passammo un ora a mare a schizzarci e a ridere, poi uscimmo dall’acqua. Mi stesi sull’asciugamano e provai ad asciugarmi al sole inutilmente, perché subito dopo un enorme secchio di acqua gelata inondò il mio corpo.
“Chiunque sia stato può ritenersi morto.” Esclamai alzandomi. Guardai i ragazzi che sorridevano. Il secchio era poggiato a terra.
“Chi è stato?” Lou indicò Niall, Harry indicò Zayn, Niall indicò Harry e Zayn indicò Louis.
“E va bene, vorrà dire che mi occuperò di ognuno di voi.”
“Che hai intenzione di fare?” Chiese Zayn.
“Lo vedrai, mio caro Malik. Ricorda, la vendetta è un piatto che va servito freddo.”
“Fai paura così.” Disse Louis.
“Bene.” Mi stesi di nuovo sull’asciugamano sorridendo e chiusi gli occhi.
“Ok, ti prego, ti prego, ti prego, non ne posso più. Vendicati ora, altrimenti stanotte non riuscirò a dormire.” Disse Niall dopo un po’. Risi.
“Eh no, così ci pensate due volte prima di farmi diventare un iceberg vivente.”
“Sei cattiva.” Disse facendo una faccia da cucciolo.
“Awww Niall, sei tenerissimo.” Dissi dandogli un bacio.
“Ehi, è questa la tua vendetta su di lui?! Non vale così.” Disse Harry sedendosi vicino a me.
“Non posso farci niente, è troppo cuccioloso.”
“Tu e le tue parole strane!” Alzai le spalle e mi accoccolai vicino al biondino.
“Hai già scelto con chi canterai durante il tour di x factor?” Chiese Niall.
“E da quando si canta con qualcuno?” Lui alzò le spalle.
“Simon ha detto che quest’anno insieme ai nuovi talenti canteranno alcune celebrità o cose del genere.”
“Oh non lo sapevo.”
“Forse te lo dirà prima di partire.” Annuii.
“Voi verreste con me se ve lo chiedessi?” Harry tossì.
“Io penso proprio di si.”
“Ehm.. Io non credo sia una buona idea.” Disse il riccio.
“Perché no?”
“Cioè in realtà io verrei molto più che volentieri, è solo che non possiamo.”
“Perché?” Chiese Niall.
“Abbiamo da fare Niall, non ricordi?”
“Veramente Paul ci ha dato il permesso di partecipare al tour, glielo abbiamo chiesto io e Zayn un paio di giorni fa.”
“Allora venite!” Dissi io sorridendo.
“Si.”
“No.” Disse di nuovo Harry.
“Perché?”
“Ecco.. Abbiamo già preso un impegno.”
“Davvero?” Chiese Niall. Lui annuì.
“Per cosa?”
“Apriremo un altro tour.”
“E ti fai tutti questi problemi per dirlo, Styles? Non fa niente!” Dissi alzando le spalle.
“Quale tour?” Chiese invece Niall. Harry lo guardò, poi guardò me.
“Harry, quale tour?!” Chiese il biondino più preoccupato.
“Quello di..”
“Di?” Lo incoraggiai.
“Ashley.” Disse sospirando.
“Scusa, non ho sentito bene. Quale tour aprirete?”
“Quello di Ashley.” Disse abbassando lo sguardo.
“E chi lo ha deciso?” Chiese Niall. 
“Bhe.. L’ho incontrata ieri pomeriggio dopo il programma. Mi ha detto che ha vinto e poi mi ha chiesto di aprire il suo tour.”
“E tu hai accettato?”
“Si.”
“PERCHE’?!?” Esclamai.
“Mi sembrava aveste chiarito.. E poi è stata così dolce..”Chiusi gli occhi e abbassai la testa.
“Bhe, chiamala e dille che non andremo.”
“No, Niall, lascia stare. Non importa.” Dissi.
“Non lo dico solo per te  Al. Io non voglio cantare con lei.”
“Perché no?” Chiese Harry.
“Perché no e basta. Chiamala.”
“Gliel’ho promesso Niall.”
“Non m’importa. E in ogni caso avresti dovuto prima chiedere a noi.”
“Ok, basta. Non fa niente, andate in tour con lei.” Mi intromisi.
“No. E poi tu con chi andrai?” Chiese Niall.
“Non lo so, chiedo a Mike.”
“Chi è Mike?” Domandò Harry.
“Il terzo classificato ad x factor.”
“Non può cantare con te. Anche lui parteciperà al tour.” Disse Niall.
“Allora chiederò a Cheryl Cole.”
“Ma..”
“Sono sicura che troverò qualcuno Niall, non preoccuparti.”
“Mi dispiace..” Alzai le spalle.
“Non è la fine del mondo.”
“Non lo sarebbe stata se il tour fosse stato di qualcun altro.”
“Perché?” Chiese Harry.
“Niente.”
“Ormai ci sono abituata.” Dissi.
"Ho visto la puntata ieri.” Disse Niall.
“Ah si.”
“Stava mentendo vero?”
“Probabilmente si.”
“E perché non lo hai detto a tutti?”
“Perché non funziona così Niall. Non con Ashley. Qualunque cosa io avessi detto sarebbe stata usata contro di me, soprattutto se l’avessi detta davanti alle telecamere. Lei vince sempre, non c’è storia.”
“Non ti facevo così rassegnata.”
“Ormai mi sono stancata anche solo di sentir parlare di lei. Non voglio più problemi.”
“Di che chiacchierate voi tre?” Chiese Louis sedendosi vicino ad Harry.
“Lou, tu sapevi che tra un po’ partiremo in tour con Ashley, l’amica nemica di Al?” Chiese Niall ironico.
“Davvero?”
“Davvero?” Chiese Zayn avvicinandosi anche lui.
“A quanto pare..” Lanciò un occhiataccia ad Harry.
“E chi lo ha deciso?”
“Il nostro CARISSIMO amico Harry.” Disse indicandolo.
“Quando?”
“Ieri, tutto da solo.”
“E dai Niall, smettila.” Disse Harry.
“Harry, non sei un cantante solista, fai parte di una band, non puoi prendere impegni senza prima chiedere a noi!” Esclamò Niall.
“Ha ragione, riccio.” Disse Zayn.
“Ok, ma non fatene una tragedia. E’ solo un tour.” Disse invece Louis.
“Voi  non capite.” Disse Niall scuotendo la testa.
“Allora perché non ce lo spieghi? Non possiamo non fare il tour con Ashley solo perché ad Alice sta antipatica senza motivo!” Si alterò Harry.
“Il motivo c’è, sei tu  che non lo capisci.”
“Ok, basta! Niall grazie, ma ora smettila. Siamo venuti qui per divertirci, non per litigare.” Dissi alzandomi in piedi.
“Quoto.” Disse Louis.
“Già, ora basta. Che ore sono Lou?” Chiese Zayn.
“E’ l’ora di ieri a quest’ora.”
"E che ora era ieri a quest’ora?” Ridacchiai.
“E’ l’ora di ora. (?)”
“E che ora è?!”
“L’ora di ieri a quest’ora!”
“Sono le due meno venti Zayn.” Dissi ridendo.
“Grazie bellezza.”
“Dobbiamo andare a prendere El.” Disse Louis.
“Oh ma guardalo, sta sempre a pensare ad El!”
“Si, El di qua, El di là, ieri l’ha chiamata ‘principessa’!” Dissi imitando male la sua voce. Si levò un coro di Ohhhh.
“Stavi ascoltando?”
“Eri in vivavoce tesoro.”
“Ah.” Sorrisi.
“Bhe, che problema c’è?” Disse dopo un po'.
“E chi ha detto che c’è un problema?”
“Già! Ora andiamo a prendere la tua principessa Lou, altrimenti facciamo tardi e lei sposa un altro pretendente.” Disse Niall.
“Andiamo?” Chiese Lou in fretta alzandosi. Ridemmo tutti, Harry gli diede una spinta leggera, poi ci mettemmo in macchina e tornammo. Alle due precise eravamo fuori scuola.
“Mission complete, la principessa è ancora libera.” Dissi ridacchiando.
“Cretini.” Disse scendendo. Salutò El, poi rientrarono entrambi.
“Ciao banda.”
“Ora siamo un covo di pirati?” Chiesi.
“Potremmo diventarlo! Mi piace l’idea!” Disse Niall.
“Si e la nostra missione è quella di salvare una principessa..” Disse Zayn. Louis tossì e lo fulminò con lo sguardo. Io e gli altri ridemmo, tranne Eleanor che ci guardava confusa.
“Che cosa avete fatto stamattina per tornare con quelle teste?”
“Perché le teste si cambiano?” Chiese Harry.
“Siamo andati in spiaggia.” Dissi tornando seria.
“Senza di me? Ingrati!”
“Tu devi acculturarti!”
“Si, certo. Liam e Danielle?”
“Ohw, Liam ha scarrozzato la sua bella donzella al centro commerciale.”
“Sei impazzita con questa storia.” Alzai le spalle.
“Ero pazza anche prima biondo.” Risero tutti.
“Come darle torto!”
“La mia migliore amica è sempre gentile soprattutto con me.” Dissi sorridendo.
“Si, infatti.” Mi stampò un bacio sulla guancia.
“Aww, visto?” Dissi ricambiando.
“Allora, che si fa ora?” Chiese El.
"Si mangia.”
“Ohw si! Sto morendo di fame.”
“Nando’s?” Niall ed Eleanor annuirono energicamente.
“E che Nando’s sia.” Disse Louis mettendo in moto. Passammo una bella giornata tutti e sei insieme. Verso sera Harry e Niall mi accompagnarono a casa, mentre Louis e Zayn accompagnarono El. Harry fermò la macchina di fronte alla strada. Scesi e solo mentre prendevo le chiavi notai la figura di un ragazzo alzarsi..

Seraa!! Come va?
Volevo ringraziare tutti quelli che leggono questa storia
e volevo dirvi che mi piacerebbe se lasciaste qualche recensione..
Giusto per sapere cosa ne pensate! :)
Vi saluto, mi raccomando, recensitee!
Bacii <3 C. 

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Capitolo 14
*** Ora voglio una carota! u.u ***


Guardai meglio, poi riaprii lo sportello e mi rituffai in macchina.
“Che ti sei dimenticata?” Chiese Harry.
“Niall. Puoi venire con me? Ti prego.” Dissi ignorando la domanda del riccio che mi rispose con un “Perché?”.
“Niall, per favore, giuro che tra cinque minuti sarai sano e salvo di ritorno a casa.” Lo ignorai di nuovo.
“Ehm, ok, aspetta qui Hazza.”
“Vengo anche io..”
“NO! No, solo Niall. Ti prego Harry, non fare domande.” Niall scese, Harry ci guardò in modo strano.
“Bhe se fremete tanto dalla voglia di stare da soli resta a dormire qui Niall.” Ci guardò di nuovo in quel modo, poi partì. Niall sbuffò.
“Spero per te non sia un problema.” Disse il biondino guardandomi.
“Figurati, anzi scusami.”
“Allora, che succede?” Indicai il ragazzo vicino al cancello di casa mia.
“E’ Brian. Non mi va di affrontarlo da sola, non so nemmeno cosa ci faccia qui e in realtà ho un po’ paura.”
“Tranquilla. Entriamo in casa, tu fa finta di non vederlo.” Annuii, poi mi diressi verso il cancello. Lo aprii seguendo il consiglio di Niall.
“Alice..” Provò lui. Finsi di non aver sentito e feci entrare Niall. Poi entrai anche io e feci per richiudere il cancello. Brian però entrò prima che ci riuscissi. Mi prese un braccio e mi costrinse a guardarlo.
“Ascolta.”
“Non abbiamo niente da dirci.”
“Io si.”
“Credevo mi avessi già detto tutto al telefono.”
“Si, ma tu non hai ascoltato.”
“Ho ascoltato perfettamente e ti ho già detto che non credo a una parola. Che altro vuoi?”
“Torna con me.”
“Non se ne parla nemmeno.”
“So che lo vuoi, te lo leggo negli occhi.”
“Allora cambia insegnante perché non sai leggere per niente.”
“Ti prego..” Disse avvicinandosi.
“Tornatene a casa e NON. CERCARMI. PIU’!” Lui si avvicinò ancora di più.
“Ehi, hai sentito? Lasciala in pace.” Si intromise Niall.
“E lui chi è? Il tuo nuovo ragazzo? Dimentichi in fretta a quanto pare.”
“Prima di tutto il primo a dimenticare sei stato tu quando ancora stavamo insieme. E poi se è o no il mio ragazzo sono fatti miei. Ora va via.”
“E va bene. Me ne vado. Ma sappi che se esco ora da quel portone io e te abbiamo chiuso per sempre. Mi sono scocciato di starti dietro.”
“Ciao, ciao.” Dissi agitando la mano. Lui mi fulminò, poi per fortuna uscì. Sospirai chiudendo gli occhi mentre Niall mi stringeva a se.  
“Grazie. Entriamo?” Lui annuì.
“Aspetta.. Vedo se qualcuno dei ragazzi può venirmi a prendere, non voglio disturbare..”
“Non dirlo nemmeno per scherzo, puoi restare, è solo per una notte. E poi tu non disturbi mai.” Lui sorrise.
“Ok, ma dormo sul divano.”
“Puoi dormire nella camera dei miei.”
“Non ci sono?”
“Vivo da sola.”
“Oh.. Perché?”
“Mio padre se ne è andato dieci anni fa, per lavoro. Mia madre è in Spagna per un corso di parrucchieri..”
“Ok, sicura che a loro non da fastidio?”
“Niall, va a dormire.” Lui mi abbracciò ancora.
“Ti voglio bene Al. Non dimenticarlo.”
“Ti voglio bene anche io.” Mi diede un bacio sulla fronte, poi salì le scale. Lo vidi scendere subito dopo.
"Ehm.. Dov’è la camera dei tuoi?” Risi, poi salii con lui e gli mostrai la stanza. Infine entrai nella mia e mi addormentai quasi subito. La mattina dopo mi svegliò l’odore di pancake. Mi stiracchiai poi scesi in cucina. Niall stava già mangiando.
“Ehi! Buongiorno!”
“Giorno. E questi?” Chiesi indicando il suo piatto.
“Oh si, tra le altre cose sono anche un cuoco eccezionale..” Lo guardai.
“.. E non ho saputo resistere al richiamo del bar qui affianco.” Risi.
“Bhe se non altro non dovrò cucinare.”
“E chi ti dice che li abbia presi anche per te?” Feci la mia faccina da cucciolo.
“Sono vicino al frigo.” Disse scuotendo la testa e tornando a mangiare. Sorrisi soddisfatta, poi presi i miei pancake e stampai a Niall un bacio sulla guancia.
“Grazie.” Sussurrai per poi addentare la mia colazione. 
“Che facciamo oggi?”
“Io e i ragazzi abbiamo un intervista. Ti va di accompagnarci?” Annuii.
“Allora va a vestirti, a meno che non voglia venire in pigiama!”
“Chi vi intervisterà?”
“Una stazione radiofonica.”
“Forte!” Niall scosse la testa divertito mentre io salivo al piano di sopra. Mi preparai poi tornai in cucina e mi accorsi che Niall era rimasto esattamente come lo avevo lasciato.
“Scusa, ma a che ora dovete andare?”
"Alle tre.” Guardai l’orologio.
“E perché mi hai fatto vestire ora?!” Lui ridacchiò poi alzò le spalle.
“Così finivo la mia colazione in pace e poi ora ho il bagno tutto mio.” Disse correndo di sopra.
“Ehi! Ti ricordo che questa è casa mia!” Gridai.
“Proverò a non dimenticarmene!” Sorrisi, poi mi lanciai sul divano e accesi la televisione giusto il tempo perché bussassero alla porta. Mi alzai borbottando qualcosa che  non capii nemmeno io ed aprii.
“Ciao bella! Ci chiedevamo cosa avesse combinato tu e Niall stanotte..” 
“Ciao Louis, si a me va tutto bene, a te come va? Bene, oh ne sono felice! No, non disturbi non preoccuparti anzi entra forse è avanzata qualche briciola della colazione..” Risposi sarcastica. Lui fece una smorfia.
“Ciao tesoro!”
“Ciao El, e gli altri?”
“Dormono beati nei loro lettini.” Disse Louis.
“E tu hai pensato bene di venire a svegliare noi, no?”
“Esattamente! Dimmi ci sono riuscito?”
“Non ti darò questa soddisfazione caro. Come puoi BEN vedere io sono già pronta u.u”
“La prossima volta veniamo prima.” Disse rivolgendosi ad Eleanor.
“Si, e ditemi, come mai siete insieme voi due?” Dissi spegnendo il televisore e prendendo il cellulare.
“Bhe la testa geniale di Lou ha creduto che per riuscire a svegliare Niall avesse bisogno di un aiuto in più e indovina un po’ a chi ha pensato?”
“Già, sono stato dieci minuti a bussare al campanello di casa sua perché dormiva ancora. Alla fine mi ha aperto la madre abbastanza irritata..” Risi.
“Oh si. E poi ti ha urlato con una scopa in mano: Insomma ti sembra questa l’ora di bussare a casa delle persone che dormono?” Dissi imitando la voce di Rose. Lui annuì sorpreso.
“Si, Lou, non sei il primo che ha certe idee folli.. E poi mia madre non ha quella voce!” Disse Eleanor.
“Odio chi mi fa concorrenza. Sono io quello simpatico.” Risi.
"Ah Louis, non preoccuparti, lo sappiamo.”
“Si, ma mi stai rubando tutte le idee.” Disse incrociando le braccia e fingendosi offeso.
“Oh, no, non fare così..”
“Ora voglio una carota.” El ci guardava con un sopracciglio alzato.
“No, dico, ma voi siete così di natura o avete subito qualche shock emotivo quando eravate piccoli?”
“Credo che la prima sia la risposta giusta.” Dissi.
“Già..” Confermò Louis.
“Al, parli da sola?” Chiese Niall scendendo.
“No Niall, non metterle strani pensieri in testa altrimenti comincia davvero a parlare da sola.” Disse El.
“Oh ciao ragazzi!” Sorrise Niall.
“Però.. Sarebbe divertente.. Ehi me come va oggi? Tutto bene, stavo guardando la Tv. Oh ma che coincidenza anche io!” Dissi. El si sbatté una mano in fronte.
“Dio aiutatela!” Io, Louis e Niall ridemmo.
“Bhe, come ve la siete spassata tonight?” Chiese Louis.
“Oh, il letto della camera dei genitori di Al è molto comodo..” Disse sorridendo.
“Comodo per fare cosa, Niall?”
“Oh Lou, non puoi neanche immaginarlo!” Dissi con una vocina strana.
“Già, sei troppo vecchio ormai per queste cose.”
“Questo è scorretto. Dai, voi dovevate contraddirmi non assecondarmi!” Risi e Niall mi seguì.
“Scusa Lou, ma la mia amica sa tenere testa a tutti. Andiamo dagli altri?” Disse El. Le sorrisi poi annuii.
“Tu sei pronto biondino?”
"Super pronto. Andiamo? Ad Harry spetta una bella ramanzina!”
“Perché?”
“Ultimamente sta dando i numeri..”
“Uh-uh ha vinto?” Chiese Louis.
“Cosa?”
“Ha detto che sta dando i numeri, chiedevo se avesse vinto a lotto.” Lo guardai.
“No, seriamente, questa potevi risparmiartela.” Lui sorrise soddisfatto.
“Che è successo?” Chiese alzando gli occhi al cielo e rivolgendosi a Niall.
“Prima decide da solo con chi andare in tour, si arrabbia se glielo faccio notare e infine decide di mollarmi per strada nel bel mezzo della notte!”
“Ah, per questo hai dormito qui?”
“Si, Lou che ti aspettavi?”
“Va bhe, andiamo?” Spinsi tutti fuori, chiusi la porta a chiave poi entrai in macchina. Eleanor ed io ci sedemmo dietro.
“Ieri è venuto Brian.” Le sussurrai.
“Che voleva?”
“Mi ha chiamata anche ieri mattina. Mi ha chiesto di tornare insieme, poi dopo ha detto che si era stancato di aspettarmi e se ne è andato.”
“E tu?”
“Ed io spero che abbia detto la verità perché non ne posso più.”
“Ragazze, non lo sapete che non si parla a bassa voce in due quando si è in compagnia?” Chiese Louis con una vocina stridula.
“Ehm.. No, non lo sappiamo.”
“Di che spettegolate?”
“Niente, siamo arrivati?” Lui sbuffò poi rispose con un si secco.
“Lo sai che ti voglio bene Lou?”
“Si, certo. Ora cerchi solo di rimediare.” Disse scendendo.
“E ci sono riuscita?” Lo raggiunsi.
“Forse.”
“E se ti dicessi che ti voglio tanto, tanto bene?”
“Te la caveresti con una raffica di solletico.” Disse passando all’attacco.
“Louis, Lou smettila!” Ridevo come una pazza. La porta si aprì all’improvviso..

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Capitolo 15
*** Mi sa che siamo messi male riccio.. ***


La porta si aprì all’improvviso ed Harry ci lanciò un occhiataccia.
“Ehi buongiorno ricciolino sexy.” Disse Louis lasciando la presa ed entrando in casa.
“Ciao Lou.” Poi senza degnarci di uno sguardo lo seguì. Niall sbuffò e ci fece segno di entrare.
“Oh ciao ragazze.”
“Giorno Liam! Danielle?”
“E’ a casa sua.”
“Ohw.. Peccato.” Dissi alzando le spalle.
“Zayn dorme?” Liam annuì. Sorrisi malefica poi salii al piano di sopra. Vagai per il corridoio e dopo essere entrata in due bagni finalmente trovai la camera di Zayn. Mi lanciai su di lui e gli urlai di svegliarsi. Lui aprì gli occhi di scatto.
“Ma che c.. Al! Oh fammi dormire.” Disse mettendo la testa sotto il cuscino.
“Dai, alzati!!! Oh grazie Lou, un secchio con acqua gelata era proprio quello che mi serviva.” Finsi.
“Sono sveglio!” Gridò sedendosi. Sorrisi.
“Bene, allora vieni giù.” Mi alzai ed uscii. Lo sentii borbottare qualcosa.
“Gente! Che si fa oggi?” Chiese Eleanor.
“Oh, noi abbiamo un intervista. Venite anche voi?” Rispose Louis.
“Possiamo??”
"Certo!”
“Allora ok.”
“Perché hai dormito da Al, Niall?” Chiese Liam. Lui mi guardò poi scosse la testa e alzò le spalle.
“Niente, doveva dirmi una cosa ed Harry mi ha mollato da lei.”
“Oh, mi avete chiaramente fatto capire che volevate restare da soli.” Disse Harry fulminandolo con lo sguardo.
“Harry che problema hai?” Chiesi.
“Io?? Voi due piuttosto. Se volete stare insieme ditelo e basta.” Disse alzandosi e salendo al piano di sopra proprio mentre Zayn scendeva ancora mezzo addormentato.
“Ma che ha?” Chiese quest'ultimo sedendosi a tavola.
“Me lo chiedo anche io.”
“Vado a parlare con lui.” Disse Louis. Annuii.
“Come hai fatto a svegliarlo?” Chiese Liam guardando prima Zayn poi me.
“Oh è stato facile.”
“Si certo. Me la pagherai, Al, lo giuro.” Disse il moro.
“Che tattica hai usato? Sai di solito non si alza prima di mezzogiorno..” Disse Niall.
"Non è vero!”
“Giusto, a volte fa anche le due..” Disse Liam. Risi.
“Bhe, ho i miei metodi. u.u”

#Louis’s Pov

Salii al piano di sopra e bussai alla camera di Harry. Nessuno rispose, così la aprii. Mi guardai intorno, non c’era nessuno. Uscii e salii in terrazza. Feci il giro completo e mi sedetti su una sdraio in un angolo in fondo.
“Che succede?” Chiesi al riccio seduto affianco a me.
“Niente.” Disse continuando a guardare avanti.
“Harry.. So che c’è qualcosa che non va. Stanotte non hai chiuso occhio.”
“E tu come lo sai?”
“La tua camera è affianco alla mia e bhe si sente tutto. Proprio tutto. E preferirei non aver sentito niente la notte in cui hai invitato la Flack qui..” Lui sorrise.
“Allora, che hai?” Lui tornò serio e scosse la testa.
“Sei.. Geloso?” Si voltò di scatto.
“No! No non sono geloso. Di che poi? No, assolutamente no.” Lo disse con un po’ troppa foga così capii di aver centrato il punto.
“Di Niall?”
"No, Lou, non sono geloso.”
“Sicuro?” Lui mi guardò, poi abbassò lo sguardo.
“Credi di non essere geloso ma ti da fastidio vederli insieme.” Conclusi. Lui annuì debolmente.
“Ti piace?” Lui mi guardò con un sopracciglio alzato.
“Alice. Ti piace?”
“Non lo so. E’ .. strano.”
“Cosa?” Lui si strinse nelle spalle.
“Quando stavo con Caroline non ero così. Non mi dava fastidio che passasse del tempo con altri.”
“Infatti tu e Caroline non state più insieme.”
“Si, ma.. Non lo so Louis, è la prima volta che provo cose del genere. Lei mi fa ridere, mi fa sentire.. bene.”
“Ahia.”
“Che c’è?”
“Se una ragazza ti fa ridere non ci metterai molto ad innamorarti di lei. Se non lo sei già.”
“Ah, ma dai, fa ridere anche a te e tu non ne sei innamorato. O no?”
“Si, ma è diverso. A te piace Harry e molto.”
“.. Può darsi. Ma anche se fosse lo hai visto, a lei interessa Niall.”
“Perché hai accettato di cantare con Ashley se a te piace Al?”
“E questo che c’entra? Ho accettato perché me lo ha chiesto.”
“Si, ma tu sapevi che potevamo aprire il tour di Alice ed hai accettato comunque.”
“Vedi? Quindi questo significa che non mi piace Al.”
“Oppure significa che sei un emerito cretino.”
“Grazie.”
“Sai che sono sempre sincero con te.”
“Questo mi conforta molto.”
“Oh andiamo Harry.. che intenzioni hai? Perché sappi che se Alice è solo un'altra delle tue conquiste non ti aiuterò.”
“Non sarei qui se fosse solo una come le altre.” Disse sorridendo amaramente.
“Bene, allora ti conviene darti una mossa e smetterla di avere questi attacchi di gelosia perché così la allontani solamente.” Lui non rispose.
“Bhe, visto che siamo in tema, non è che devi dirmi qualcosa su una certa Eleanor?” Disse dopo un po’. Sorrisi.
"Siete già usciti insieme?”
“No. Come ho già detto ad Al mi piace, ma voglio andarci piano.”
“E da quando sei uno che ci va piano?” Risi.
“Mi sa che siamo messi male riccio. Insomma le conosciamo da quanto, cinque giorni? E già ci fanno quest’effetto..”
“Mi sa che hai ragione Boo Bear.”
“Harry non chiamarmi così!” Lui rise.
“Grazie Lou. Ti voglio bene.” Si alzò e mi abbracciò.
“Dai andiamo.” Dissi tornando in cucina.
“Che ore sono?” Chiesi saltando intorno al tavolo.
“E’ l’ora che ti fermi Lou.” Disse Liam. Sbuffai e guardai l’orologio.
“Io direi che piuttosto è l’ora di mangiare.” Disse Niall.
“Ma sono le undici e mezza!” Esclamò Alice.
“E quindi?”
“Sei un pozzo senza fondo Niall.” Disse El scuotendo la testa.
“Senti chi parla! Scommetto che hai fame anche tu.” Disse Al.
“Bhe, ora che mi ci fai pensare.. Non direi di no a un bel piatto di pasta..” Alice rise e scosse la testa.
“Harry?” Chiese poi.
“Sta venendo.” Risposi.
"Che aveva?” Chiese di nuovo Zayn.
“Niente è solo un po’ stanco.”
“Ehi riccio, tutto ok?” Disse Liam vendendo Harry scendere le scale.
“Si. Scusate per prima.”
“Ok, ora ci siamo tutti, andiamo a mangiare?” Chiese impaziente Niall.
“Ma sono le undici e mezza!” Disse Harry.
"Gli ho detto la stessa cosa.” Disse Alice. Sorrisi.
“Se mangiamo qui dobbiamo andare al supermercato. Non è rimasto quasi niente.” Disse Liam.
“Vado io.” Sbuffai.
“Ti accompagno.” Rispose El.
“Ci vediamo dopo.” Dissi salutando gli altri e seguendo Eleanor fuori casa. Giurerei di averli sentiti ridacchiare.
“Ok, cosa mangiamo?” Chiese entrando nel supermercato.
“Pasta.”
“Capitan ovvio. Con cosa?”
“Ah non lo so. E’ Liam il cuoco.” Lei rise poi cominciò a riempire il carrello. Chiacchierammo del più e del meno, quando una bambina sui dieci anni ci fermò.
“Ciao.”
“Ciao. Come ti chiami?” Chiese El sorridendo.
“Taylor.”
“Che bel nome! Ti serve qualcosa?”
“Ehm.. Posso avere un autografo?” Chiese dandomi un foglio e una penna.
“Certo.” Firmai il foglio poi mi abbassai alla sua altezza.
“Dimmi, sei una directioner?” Lei annuì.
“Lei è la tua fidanzata?” Chiese indicando Eleanor che intanto era andata a prendere una scatola di pomodori. Sorrisi.
“Non ancora, ma spero che lo diventi presto.”
“Posso darti un bacio?”
“Ok.” Lei si avvicinò e mi stampò un bacio sulla guancia. Poi mi abbracciò.
“Tay, dai vieni, papà ci aspetta!” La chiamò una signora da lontano.
“Vai piccola, è stato un piacere conoscerti.”
“Ciao!” Mi salutò con la mano e corse via. Io sorrisi di nuovo poi tornai da El.
“Hai fatto conquiste vedo!” Disse ridacchiando.
“Eh che vuoi farci, la mia bellezza colpisce anche le bambine..” Lei rise, Dio quanto era bella..
“Che hai preso di buono?” Domandai.
“Credo che oggi dovrete accontentarvi.” Disse indicando ciò che aveva preso. Andammo a pagare, poi entrammo in macchina.
“Sai, è sorprendente il modo in cui trattate le vostre fan.” Alzai le spalle.
“E’ grazie a loro se siamo arrivati così in alto. Quando diciamo che le directioner sono fantastiche lo pensiamo sul serio.”
“E’ bello sentirsi dire certe cose.”
“Bhe tutte le directioner sono fantastiche, tranne quelle che si chiamano Eleanor Calder.”
“Ehi!!” Disse spingendomi un po’.
“Bhe sai che ti dico? A me piacciono i One Direction, ma quel Louis Tomlinson proprio non lo sopporto.”
“Ma dai, mi ami alla follia!”
“Ti piacerebbe!” Sbaglio o era arrossita? Bussai alla porta e mi aprì Liam. Non aprì bocca, nemmeno per salutare. In cucina Niall era pallido e Zayn lo guardava preoccupato. Harry ed Alice non c’erano.
Io: “Che succede?” 

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Capitolo 16
*** Quei ragazzi SONO meravigliosi, punto. ***



#Louis's Pov

“Che succede?”
“Non lo so, ma tutto questo non promette niente di buono.” Disse Liam.
“Niall ed Harry hanno discusso.” Aggiunse Zayn.
“E lui dov’è ora?” Chiesi.
“Con Alice, sopra.”
“Perché hanno discusso?” Chiese Eleanor sedendosi. 
“Lei ha letto un messaggio ed è impallidita di colpo, poi è scoppiata a piangere ed è corsa via. Niall ed Harry volevano seguirla, quindi hanno pensato bene di mettersi a litigare per chi dovesse andare. Alla fine Harry l’ha raggiunta ed ora stanno parlando.”
“Vado a vedere.” Disse El.
“No, aspetta. Ancora un po’. Si è calmata parecchio da quando sono saliti.” Affermò Liam.
“Sicuri che stiano solo parlando?”
“Non credo sia il momento di scherzare Lou.” Disse Niall.
“Era messa così male?”
“Non puoi nemmeno immaginarlo. E’ stato orribile vederla così.” Disse Zayn.
“Al..” Sussurrò El. Poi senza aspettare altro corse sopra. Nessuno fece niente per fermarla.

#Alice’s Pov

Louis ed Eleanor erano usciti da meno di trenta secondi. Io e i ragazzi stavamo facendo stupide battute per passare il tempo quando sentii il mio cellulare squillare.
“Torno subito.” Cominciai a salire le scale e sentii Zayn ridere.
“Al, è qui il telefono.” Feci retromarcia e ridendo insieme a loro aprii il messaggio.  Non ebbi nemmeno il tempo di realizzare ciò che avevo appena letto che mi arrivò una chiamata. -Forse ho letto male- Pensai e ancora ridendo risposi. –No, non ho letto male.- Conclusi mentre il mio sorriso si trasformava in meno di un secondo in lacrime. Lasciai cadere il cellulare e i ragazzi si voltarono a guardarmi preoccupati. Scossi la testa mentre la frase di una persona che nemmeno conoscevo mi tormentava. –Non può essere vero.-
"Ehi, tutto ok?” Chiese Liam avvicinandosi. Lo guardai, sussurrai uno “Scusa” poco convinto poi corsi via. Non sapevo dove andare e sinceramente ora come ora non mi importava volevo solo andare via da tutto e tutti. Mi fermai poco dopo in un parco. Non ci ero mai stata e un po’ mi dispiaceva che lo vedessi per la prima volta in quello stato perché, ma me ne sarei accorta solo dopo, era un parco veramente meraviglioso. Solo che in quel momento non riuscivo a pensare ad altro che a quella voce e a quella frase. Piansi per una buona decina di minuti.
“Finalmente.” Disse Harry prima di abbracciarmi. Non mi chiese niente e questa fu una cosa che apprezzai non poco. Rimasi tra le sue braccia ancora un po’.
“Ehi, torniamo, ti va?” Mi strinsi ancora di più a lui ma rimasi in silenzio. L’unico rumore che si sentiva era quello dei miei singhiozzi e dei passi di una persona che passava ogni tanto. Mi accarezzò i capelli.
“E’ tutto ok, ci sono io.” Dopo qualche minuto riuscii a calmarmi, ed ora riuscivo a sentire i battiti accelerati del suo cuore. Mi staccai controvoglia.
“Torniamo. Devo.. Chiamare mia madre.” Lui sorrise e annuì, poi mi prese una mano ed insieme tornammo a casa sua.
“Tesoro come va?” Chiese il biondino appena entrammo. Anche lui mi abbracciò come aveva fatto la mattina prima. Ero tra le sue braccia, ma la mia mano era ancora intrecciata a quella di Harry e quando sentii che stava per mollare la presa la strinsi.
“Vieni con me.” Disse Harry quando Niall si staccò. Presi il cellulare e lo seguii senza spiccare  parola. Si stese sul letto della sua camera ed io mi accoccolai al suo petto.
"Cos’è successo?” Mi chiese dolcemente. Ripresi a piangere in silenzio mentre gli passavo il telefono. Lui lesse il messaggio e sbiancò.
“Ma.. Ehi, potrebbe essere uno scherzo.. Certo, di pessimo gusto, ma comunque..” Scossi la testa.
“Mi ha chiamato l’ospedale. Mamma ha fatto un incidente.”
“Vuoi.. Vuoi che ti accompagni da lei?”
“Non è a Londra.”
"Perché?”
“E’ una parrucchiera ed è andata a seguire un corso in Spagna.”
"Vuoi andarci?”
“Appena posso vado a comprare il biglietto.” Lui annuì mentre qualcuno bussava alla porta.
“Si può?” Chiese una voce che avrei riconosciuto tra mille. La porta si aprì ed Eleanor si avvicinò.
“Non.. Non volevo disturbarvi.” Disse arrossendo un po’. Solo allora mi accorsi di essere praticamente incollata ad Harry. Mi alzai di scatto.
“Non disturbi mai.”
"Vi lascio sole, trattamela bene El.” Disse Harry prima di uscire.
“Come va?”
“Potrebbe andare meglio.” Dissi mentre mi raggiungeva.
“Cos’è successo?”
“Mamma è in ospedale. Ha fatto un incidente ed ora è in coma. I medici dicono che è grave.”
“Cosa? Ma..”
“Devo tornare a lavoro El. Il prima possibile. Non ho abbastanza soldi per il biglietto.”
“Te li do io, sai che non sono un problema.”
“Non se ne parla nemmeno. Non li accetterei mai, lo sai. Però puoi accompagnarmi al pub. Non mi va di tornarci da sola.”
“Conta su di me, per qualunque cosa.”
“Sei sempre la migliore El.” Dissi abbracciandola.
“Ti voglio bene.”
“Anche io. Ehi, ora mi dici cos’è successo con Styles?”
“Eh? Cosa? Niente, che doveva succedere?”
“Ah ma dai! Sai di cosa sto parlando.”
“No, non lo so. E comunque non è successo niente. Tu piuttosto. Che avete fatto tu e Lou?”
“Ehm.. La spesa?”
“Immagino!” Lei rise.
“No, davvero.”
“Farò finta di crederci Calder, ma non me la racconti giusta. Andiamo?”
“Ok, ok.” Scendemmo al piano di sotto.
"Ehi, Al! Vieni, ti accompagno a casa tua.” Disse Harry.
“Veramente non devo andare a casa..”
“Si che devi.” Affermò Niall.
“Già tesoro, le valigie non si fanno da sole.” Disse Louis.
“Perchè devo fare le valigie?”
“Vuoi andare o no in Spagna?” Chiese Liam.
“Devo ancora fare il biglietto, è inutile farle ora..”
“Sbagliato baby. Guarda un po’ qui..” Disse Zayn entrando in quel momento dalla porta con una busta bianca in mano. La aprii.
“Ma.. no ragazzi, non dovevate farlo.” Dissi un po’ troppo severamente.
“Shh, non fare storie e vieni con me.” Disse Harry.
“No, sul serio, no. Non voglio che spendiate soldi per me.”
“Ehi, fino a prova contraria i soldi sono l’ultimo dei nostri problemi..” Disse Niall. Sospirai.
“Dai Al, hai il volo tra meno di un ora, sbrigati.” Annunciò Liam.
“Grazie ragazzi, sul serio.” Dissi abbracciandoli tutti ed uscendo con Harry.
“Vorrei poterti accompagnare. Ti giuro che verrò domani stesso. Promesso.”
“Perché domani?”
“Ecco perché.. Oggi io e i ragazzi abbiamo un intervista e Paul ci ha categoricamente vietato di rimandarla.”
“Oh giusto..”
"Verrò domani.”
“Non preoccuparti Harry, non c’è bisogno.”
“Ma io voglio venire.”
“Perché? Cioè, perché fate tutto questo per me? Insomma effettivamente ci conosciamo solo da quattro giorni..”
“Cinque.” Mi corresse.
“Perché ti vogliamo bene Al. E poi a me sembra di conoscerti da sempre.”
“Anche io ti voglio bene Harry.” Lui sorrise poi parcheggiò l’auto e mi aiutò a fare le valigie.
“Senti, so che non è il momento ma... Tu.. Si, insomma, tu e Niall state insieme?” Alzai un sopracciglio poi risi. Ok, Niall era un ragazzo fantastico e si, mi piaceva, ma non in quel senso..
“Perché?” Lui aprì leggermente gli occhi, poi scosse la testa e alzò le spalle.
“Curiosità.” Disse chiudendo la valigia.
“Allora state insieme o no?”
“No.”
“Ma tu lo vorresti?”
“Sinceramente.. No.” Lo sentii tirare un sospiro di sollievo, ma dopo mi convinsi che era la mia immaginazione. Portammo la valigia (che in realtà era un borsone u.u) in macchina e partimmo.
“A che ora è il volo?”
"All’una e mezza, ma dovresti arrivare prima in aeroporto per il check-in..”
“Capito.” Dopo soli cinque minuti arrivammo e imbarcammo la valigia.
“Grazie. Si, siete i miei idoli e ho sempre pensato che foste fantastici, ma non immaginavo che.. bhe si, insomma, grazie.” Non sapevo che dire. Ancora una volta mi avevano lasciato senza parole. La verità era che molti pensavano che i siti web ingigantissero tutto, che le fan fossero troppo generose nel parlare così dei loro idoli e sinceramente lo pensavo anche io fino a una settimana prima. Solo ora mi rendevo conto che in realtà, in questo caso, il web non aveva ingigantito niente. Anzi in quel momento pensavo addirittura che fosse stato un po’ riduttivo. E non lo dicevo solo perché mi avevano regalato un biglietto per andare da mia madre. Quei ragazzi erano meravigliosi, punto.
“Conta su di noi per qualunque cosa.” Disse abbracciandomi. Ecco, appunto, era a questo che mi riferivo.
“Ehi, ci siamo anche noi.” Disse Eleanor arrivando con tutti gli altri. Non so quante altre volte ringraziai ognuno di loro, poi una voce metallica chiamò il mio volo.
“Torna presto e, tesoro? Sii forte.”
“Ti voglio bene El.”
“Anche io.” Salutai tutti con un bacio, poi dopo un meraviglioso abbraccio di gruppo salii sull’aereo. Un piccolo sforzo, mamma. Sto arrivando.

















Let's go crazy crazy crazy till we see the sun!
Oh mio Dio, questa canzone è veramente jznksdjkjsa *-----*
And live while we're young <3
Sono sempre più orgogliosa di quei ragazzi, mi sorprendono ogni volta
di più, sono senza parole. 
E vogliamo parlare del video?? Quando l'ho visto mi mancava il respiro..
Awww *w*
Tornando alla storia, grazie a tutte quelle che l'hanno messa tra le ricordate e le seguite
e a chi ha recensito, lo apprezzo molto :')
Ok, ora vado a rivedere il video per la centesima volta, bacii ;) C. <3

 

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Capitolo 17
*** Io aspettavo che tu tornassi. ***


“Si avvisano i passeggeri che l’aereo sta per atterrare. Vi preghiamo di tornare al vostro posto e di allacciare le cinture di sicurezza.” Mi svegliai di scatto e mi guardai intorno. Ero su un aereo, in prima classe e stavo per mettere piede in Spagna. Allacciai la cintura, poi vidi una ragazza due file più avanti lanciarmi qualche occhiata furtiva. Rimasi a guardarla per un po’. Aveva uno strano foulard in testa ed un paio di occhiali da sole enormi, ma era molto bella. Stavo per chiederle se le servisse qualcosa, quando la stessa voce metallica che mi aveva svegliato ci avvisò che il viaggio era terminato e che era tutto ok. Lasciai perdere la ragazza e mi affrettai a scendere dall’aereo. STRANAMENTE la mia valigia arrivò subito, riconoscibile dai mille disegnini che io ed Eleanor avevamo fatto insieme durante l’ultima estate. La afferrai al volo poi mi avviai all’uscita dell’aeroporto. Chiamai un taxi e mi diressi alla stazione. L’aereo era atterrato a Madrid e mia madre viveva in un paesino lì vicino, ma comunque non in centro. Entrai in uno dei vagoni e lasciai cadere la valigia per terra. Poco dopo entrò una ragazza. -Ehi, aspetta un momento.. Quella ha un viso conosciuto, ma chi è??- Mi chiesi osservandola. Lei sorrise debolmente e si sedette di fronte a me. Bhe, nel caso in cui ve lo stesse chiedendo era la ragazza dell’aereo, ma vista da vicino sembrava più.. familiare. Scossi la testa e presi il telefono che stava vibrando.
‘Tutto ok il viaggio? Io e i ragazzi abbiamo appena finito l’intervista, ci hanno chiesto anche di te ;) Chiamami appena puoi. xx Harry.’ Sorrisi, poi guardai il cellulare confusa.
‘Ehi riccio! Tutto ok, ora sono in treno, grazie ancora per tutto. Piccolissima curiosità, com’è che hai il mio numero tu? :P Salutami tutti! xx Al.’
‘Oh bhe, Louis non resiste al fascino dei miei ricci ;) Ah, chiama El, era preoccupata.’ Andai nel registro chiamate e chiamai la mia migliore amica. Uno, due, tre squilli, poi un continuo Tutututututu.. Staccai il telefono dall’orecchio e lo guardai con la fronte corrugata.
‘Ehi panda, vas happenin??? I love you <3 xx.’ Scrissi velocemente ed inviai il messaggio. Alzai lo sguardo sulla ragazza di fronte a me, anche lei usava il cellulare. Guardai al di fuori del finestrino, il paesaggio aveva cominciato a muoversi ed io non me ne ero neppure accorta. Poco dopo mi arrivò un altro messaggio. Stavolta di Eleanor.
‘Hey tigre, se alzassi lo sguardo sulla ragazza che hai di fronte a te come stai facendo da circa mezz’ora e la guardassi meglio capiresti..’ Seguii il suo consiglio, la tipa sorrideva. Riguardai il cellulare, poi di nuovo la ragazza. Infine urlai. El si affrettò a lanciarsi su di me e a tapparmi la bocca, anche se nel vagone con noi c’era solo un signore che per di più dormiva russando e parecchio anche.
“Non ti avrei mai lasciato partire da sola baby.” Disse abbracciandomi. Non stavo piangendo, no, erano solo i miei occhi che si stavano facendo una doccia perché durante il viaggio si erano sporcati.. (?)
“Non posso crederci El..”
“Secondo te quel signore che ora ci sta fulminando con lo sguardo cosa sta pensando?” Mi girai, poi sorrisi.
“Non lo so, ora riesco solo a dire che non posso non essere felice che tu sia qui.”
“E’ una frase un po’ contorta, ma ormai ci sono abituata. Non ti avrei mai lasciato affrontare questa situazione da sola.” Disse sorridendo.
“Ti ho mai detto che sei la migliore?”
“Oh, ma lo sapevo già, non preoccuparti!” Risi.
“Non vorrei disturbare il tuo piccolo momento di modestia, ma siamo arrivate.” Dissi asciugandomi l’ultima lacrima che era scesa. Lei annuì, poi prese la sua borsa ed insieme scendemmo dal treno.
“Ehm.. El? Tu sai parlare spagnolo?”
“Perché, tu dici che se parliamo inglese non ci capiscono?”
“Non lo so.. Penso di si, però..”
“Proviamo, altrimenti ho un arma segreta.”
“Quale?”
“Posso solo dirti che è bionda, ha due occhioni azzurri ed è stata creata in Irlanda.” Disse sorridendo mentre si avvicinava ad un passante. Fortunatamente “l’arma segreta di El” rimase indisturbata e dopo circa dieci minuti di cammino riuscimmo ad arrivare davanti all’ospedale.
Feci un respiro profondo prima di entrare. Chiesi ad un infermiera dove fosse mia madre.
“Oh, è nella camera 116, primo piano sulla destra.” Annuii e salii al piano di sopra seguita da Eleanor. 110, 112, 114, 116, eccola! Vedemmo un dottore uscire dalla stanza.
“Siete parenti della signora?” Disse quando chiesi notizie.
“Sono sua figlia.”
“Ah. Ehm.. Potete entrare, ma una alla volta e mi raccomando non toccate niente.”
“Si, ma, come sta??”
“Non lo sappiamo ancora con certezza, ma sembra essere abbastanza grave. Mi dispiace, ora devo andare, scusate.” Disse per poi scomparire in una delle camere di fronte. Abbassai lo sguardo.
“Dai, entra, ti aspetto qui.” Disse El abbracciandomi. Annuii debolmente, poi mi feci coraggio ed aprii la porta. L’immagine che vidi mi fece venire i brividi. Avevo già visto mia madre in quelle condizioni, dieci anni prima, quando mio padre se ne era andato, ma allora avevo solo sette anni e non pensavo fosse grave. Il suo corpo era trapassato da aghi e fili e la sua pelle era pallida.
“Ehi..” Sussurrai sedendomi vicino al lettino.
“Ormai credo che tu mi conosca, sai che non sono esattamente il tipo da discorso strappalacrime, sai che non sono brava con le parole ed ora come ora ancora meno..” Feci un respiro.
“Ho sempre pensato che parlare col cuore solo quando si vede un parente o un amico in questo stato sia inutile e superficiale, ma a quanto pare sono parecchio contraddittoria perché sto facendo esattamente questo. Il fatto mamma, è che è proprio vero che si capisce l’importanza di una cosa solo quando la si perde, perché fino a quel momento si da per scontata. Bhe, volevo solo dirti che ti voglio bene. Perché tu ci sei sempre stata per me e anche se magari, ultimamente, non eri accanto a me di persona, so che mi hai sostenuta sempre e comunque. So che sei forte mamma. Hai passato momenti peggiori ed hai lottato quando non avevi nessuno per cui farlo. So che ti riprenderai, ok? Ci credo davvero. DEVO crederci, perché la verità è che senza di te non potrei andare avanti.” Dissi torturandomi le unghie.  La guardai e scoppiai a piangere.
“Probabilmente sto parlando a vuoto, probabilmente non stai ascoltando nemmeno una lettera di quello che sto dicendo ed io mi sento così stupida e impotente.. Impotente perché non posso fare niente per aiutarti, per farti uscire da questo posto e farti ricominciare la tua vita da dove l’hai lasciata.. non so nemmeno da quanto tempo sei qui o come ci sei finita.. Come ho già detto non sono brava con le parole e so che in questo momento non servono a niente, però parlarti è l’unica cosa che sono in grado di fare ora. Sai, ce l’ho fatta mamma, alla fine sono riuscita a realizzare quelli che molti chiamano sogni e bhe, in realtà se sono qui è proprio grazie a questo. Ti.. Ti ricordi quando entravi in camera mia con gli occhi chiusi e poi li aprivi lentamente per non avere subito l’impatto con i muri tappezzati di poster dei One Direction? Ancora non riesco a credere che li abbia incontrati. Ancora non riesco a credere che questo non sia più solo un sogno. Però, mi spieghi perché quando credo di essere completamente felice succede qualcosa che subito mi fa ricredere? Non è la prima volta, è già successo. Con papà, con Brian, non voglio che te ne vada anche tu mamma. Sei.. Sei la persona più importante della mia vita e vederti ridotta così mi fa male. Molto. Ti voglio bene e scusa se alcune volte non mi sono comportata come ti aspettavi, scusa se qualche volta ti ho deluso. Se potessi ti abbraccerei, ma ho troppa paura di farti male.” La guardai di nuovo. Tutte le certezze che avevo sempre avuto si stavano distruggendo davanti ai miei occhi, mi sentivo debole, non avevo ne il coraggio ne la forza di restare lì, ma dovevo. O almeno, avrei dovuto.
“Io.. Scusa.” Conclusi uscendo di corsa dalla stanza. Stavo per tornare al piano di sotto quando Eleanor mi tirò per il polso e mi abbracciò.
“Andrà tutto bene. Te lo prometto.”

#Un mese dopo
‘Dove siete?’ Inviai il messaggio ad El e la cercai con lo sguardo. Ero appena tornata a Londra, dopo un mese passato in Spagna da mia madre. Eleanor era rimasta solo qualche giorno, perché aveva la scuola, io invece ero rimasta per un mese. Un mese intero ed avevo preso l’aereo per Londra solo quando un medico mi aveva detto che la situazione stava migliorando. Avrei voluto restare fino al suo risveglio, ma avevo il tour di X Factor e Simon insisteva con le chiamate.
‘Al, mi sono dimenticata di dirti che c’è solo Hazza, sorry.. Noi ti aspettiamo a casa! xx’ Mi incamminai verso l’uscita rileggendo il messaggio e senza rendermene conto andai addosso a qualcuno.
“Oh mi scusi, non volevo..” Dissi alzando lo sguardo. Ci misi si e no quattro secondi per mettere a fuoco una chioma riccia e due occhi smeraldo che sorridevano.
“Harry!!” Gli lanciai le braccia al collo ed intrecciai le gambe dietro la sua schiena. *Feellikeakoala* LOL!
“Baby..” Sussurrò stringendomi. Mi allontanai di poco per vederlo in faccia e i miei piedi toccarono di nuovo terra.
“Come va?”
“Tutto bene, te? I ragazzi?”
“Tutto ok, sono a casa, ti aspettano tutti.. Mi sei mancata.” Disse prima che lo abbracciassi di nuovo.
“Allora, cos’è successo in questo mese?” Chiesi più tardi entrando in macchina.
“Bha, credo che El ti abbia detto di lei e..”
“Oh si! Sono così felice per loro!”
“Anche loro lo sono.” Sorrisi. Eleanor e Louis erano usciti insieme più di una volta e si erano messi insieme una settimana prima. :’)
“Gli altri?”
“Liam e Danielle come sempre, Niall aspetta ancora di incontrare qualcuno che lo ami davvero e Zayn ha fatto conquiste..”
“Conquiste?”
“Si, ultimamente sta uscendo con una certa Perrie.. O qualcosa del genere.” Annuii.
“E tu?” Chiesi infine.
“Io aspettavo che tu tornassi a Londra.”

I'm baaack!
Ok, questo capitolo fa particolarmente
schifo, ma sono praticamente fuori uso da un paio di
giorni per la scuola, quindi sorry! ^_^
Proverò ad aggiornare il più presto possibile, ma non vi prometto
niente, anche perchè il mio pc ultimamente
da i numeri, è completamente impazzito..
Vabbè lasciamo stare, ora vado, kissss <3
C.

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Capitolo 18
*** Io guarderei qualcosa di istruttivo e filosofico.. ***


“E tu?” Chiesi infine.
 “Io aspettavo che tu tornassi a Londra.” Oh bhe, certo, dovevo imma.. Aspetta, COSA??
“Che..Che tornassi?” Sussurrai. E’ incredibile il modo in cui la temperatura cambia da un secondo all’altro u.u Lui sorrise divertito, poi parcheggiò.
“Alice!” Esclamò Niall correndo fuori e saltandomi addosso. Ohww *--*
“Ehi biondino!!”
“Al!!”
“Ciao Liam! Zayn!” Appena mi liberai dall’abbraccio di quei tre, mi catapultai letteralmente su Eleanor e Louis.
“Aaaaaauguri!!!” Esclamai ridendo.
“Ciao anche a te Al!” Disse El sorridendo.
“E’ tornata la pazza!!” Disse Lou stritolandomi in un abbraccio carotoso (?). Entrammo in casa e un ondata di profumo mi travolse.
“Stavi cucinando?” Chiesi a Liam respirando a fondo quel profumino *-* Niall non aspettò nemmeno la risposta che già era in cucina.
“Si.. Tra poco arriva Dan e più tardi Paul.”
“Perfect!” Dissi lanciandomi sul divano.
“Come se fossi a casa tua eh!” Disse Louis, che subito dopo mi imitò.
“Si, non preoccuparti.” Risposi facendogli l’occhiolino.
“Andate voi!” Gridò Liam quando il campanello suonò. All’improvviso mi trovai dieci occhi puntati addosso.
“Ehi, è casa vostra, aprite voi!” Dissi non avendo la minima intenzione di muovermi. Niall mi fece gli occhi dolci e mi ritrovai davanti alla porta sbuffando.
“Alice!! Ciao, come va?” Una chioma riccia mi abbracciò come se mi conoscesse da una vita.
“Ehi Dan!! Tutto ok, te?”
“Non mi lamento. Ciao ragazzi! Liam?” Disse entrando mentre io mi riconquistavo il mio posticino sul divano.
“Cucina, ormai ha trovato la sua vocazione.” Rispose Zayn.
“Già, e la cosa non mi dispiace per niente.” Aggiunse Niall sorridente. Eleanor annuì energicamente, visibilmente d’accordo col biondino.
“Ho un idea!” Disse Zayn balzando in piedi con un sorriso che gli andava da un orecchio all’altro. Corse vicino ad un mobile e cercò qualcosa. Prese un dvd poi tornò e ce lo mostrò.
“Just dance?” Chiese Danielle ritornando nel salotto.
“Just Dance 4!” Specificò lui contento.
“Oh si! Ti avviso Malik, non hai speranze contro di me.” Dissi scattando in piedi.
“Oh questo è da vedere Sherly!” Disse mentre metteva il gioco. Cominciammo a ballare ed è inutile dire che lo stracciai miseramente! u.u Lui mi guardò scioccato ed io scoppiai a ridere.
“Ehi, io ti avevo avvisato!” Dissi ancora ridendo. 
“No, no, non può essere.” Mormorò mentre tornava a sedersi sempre con quell’espressione.
“Allora, qualcun altro che crede di potermi battere?” Chiesi guardando i ragazzi.
“Dan, mi dai il cambio?” Urlò Liam.
“Arrivo!” Disse lei andando in cucina.
“Allora, chi devo sconfiggere?” Chiese spavaldo mentre si toglieva un grembiule e si sfregava le mani.
“LEI!” urlò Zayn. Niall lo guardò preoccupato.
“Zayn, amico, stai bene?”
“Mi ha battuto! Nessuno batte Zayn Malik, no che non sto bene!”
“Ohw, tranquillo Jawaad, anche se ho vinto io tu sei sempre il migliore.” Dissi stampandogli un bacio sulla guancia.
“Bhe si, in effetti..” Disse riprendendosi. Risi di nuovo, poi guardai Liam con aria di sfida.
“E così pensi di poter vincere, eh?”
“Sbagliato mia cara, io non penso, io sono SICURO di poter vincere.” Disse avviando la canzone. Vinsi di nuovo io, in quel momento mi sentivo mooolto realizzata u.u
“Ok, ora tocca a me.” Disse Harry.
“Quando vuoi.” Dissi passandogli il telecomando. Lui mi guardò negli occhi, poi sorrise. Lanciò una piccola occhiata a Louis, poi tornò a fissarmi.
“Ho vinto!” Esultò infine staccando il suo sguardo dal mio e lanciandosi su Lou. Guardai la TV, il mio punteggio era fermo a zero. Eh grazie, non mi ero mossa di un millimetro, incatenata nei suoi occhi smeraldo..
“Ehi!!! Non vale, questo si chiama barare!” Urlai mettendo il broncio. Harry alzò le spalle.
“Non ti ho obbligato a rimanere ferma, hai fatto tutto tu, quindi teoricamente ho vinto correttamente.” Arrossii.
“Teoricamente! Sei un bastardo Harold.” Lui mi fulminò con lo sguardo.
“Vado ad aiutare la tua bella donzella.” Dissi rivolgendomi a Liam che sorrideva soddisfatto. Lo sorpassai ed andai in cucina.
“Vinto?” Mi chiese Danielle alle prese con i fornelli.
 “No, Styles è stato più furbo.”
“Ma se è quello che se la cava peggio tra loro!”
“Si, infatti ha vinto con l’inganno u.u”
“Immagino!” Disse ridendo.
“Ehi!” Scossi la testa ridacchiando.
“A tavola!!” Gridò la riccia mettendo l’ultimo piatto sulla tavola. Niall entrò correndo seguito da Eleanor che si lasciò sfuggire un “Finalmente!”. Risi mentre arrivavano tutti gli altri. Mi sedetti tra Niall e Liam, di fronte a me c’erano Zayn ed Harry che continuava a guardarmi divertito.
“Vuoi smetterla Styles?? Mi dai sui nervi!” Dissi dopo un po’.
“Che c’è, non accetti la sconfitta?” Chiese provocandomi.
“No, Harold, anzi, dopo voglio la rivincita!”
“Mi dispiace Sherly, ma qui si perde una volta sola, non vorrei ci rimanessi troppo male dopo!”
“Oh non preoccuparti per me, piuttosto preoccupati della tua reputazione, perché dopo la sconfitta che subirai oggi dovrai scavare trecento metri sottoterra per sotterrarti dalla vergogna.” Subito si levò un coro di Ohhh seguito da una delle battute di Louis.
“Wow, riccio sei passato da tre metri sopra il cielo a trecento sottoterra!” Niall scoppiò a ridere. Finimmo di mangiare ed io ed Harry ci catapultammo davanti alla televisione per una battaglia all’ultimo sangue :’) Proprio nel bel mezzo della sfida qualcuno suonò al campanello, ma erano tutti troppo impegnati a scommettere su chi tra me e il riccio vincesse, per andare ad aprire. Continuarono a bussare incessantemente per ben cinque minuti, io ed Harry eravamo in completa parità ma quel campanello era veramente fastidioso, così commisi l’errore fatale di urlare un “Aprite quella cazzo di porta!”. In un secondo il riccio si trovò in netto vantaggio, ma i suoi sogni si frantumarono sul nascere, perché quando Liam si decise ad andare ad aprire, recuperai un bel po’ di punti, e per qualche secondo mi trovai persino in vantaggio! Con la coda dell’occhio vidi Liam ritornare vicino a Danielle sul divano.
“Ciao ragazzi!” Esclamò Paul entrando in salotto. L’unica che rispose fu Danielle, perché El e Louis erano impegnati a litigare per la sfida, Niall si stava ingozzando di patatine e Zayn stava facendo il tifo per Harry affinché mi battesse. Liam lo aveva già salutato prima ed io mi ero distratta fin troppo. La canzone era finita, ne approfittai per bere un sorso d’acqua, salutai Paul prima di iniziare l’ultima canzone. “You’re insicure.. Don’t know what for.. You’re turning heads when you walk through the do-o-or..” Io ed Harry ci lanciammo un occhiata di sfida, poi cominciammo a muoverci a tempo di musica. Di nuovo in parità, quando mancavano meno di venti secondi alla fine. Sorrisi soddisfatta e tirai fuori la mia arma segreta. Feci il mio ‘passo segreto’ giusto in tempo per la fine di WMYB. Mi sedetti a terra esausta e guardai Harry, prima di spostare il mio sguardo sullo schermo.
“Ho vinto!” Esultò Eleanor alzandosi di scatto dal divano. Poi indicò Louis e gli fece una linguaccia.
“Mi devi un uscita!” Disse tornando seria e seduta. LOL!
“Scusa riccio, dicevi?” Dissi maliziosamente dopo aver lanciato un ultimo sguardo soddisfatto al punteggio della partita. Mi alzai e andai in cucina. Aprii il frigo e presi una bella bottiglia di coca cola.
“Anche io!” Gridò Niall. Tornai in salotto.
“Cosa?” Chiesi guardandolo.
“Qualunque cosa tu abbia preso in cucina. La voglio anche io se è commestibile.” Risi e gli porsi la bottiglia.
“Oh.. Ci voleva proprio dopo le patatine, grazie.” Disse dandomi un bacio sulla guancia.
“Ti ho già detto che sei tenerissimo?” Lui sorrise, poi si scolò mezza bottiglia. Scossi la testa divertita e mi lanciai sul divano, non facendo caso al fatto che fosse tutto occupato.
“Ahia!! Alice!” Esclamò Zayn.
“Ragazzi, non vi stancate troppo, Harry riposati che alle cinque avete un signing.” Disse Paul.
“Posso venire anche io??” Chiesi sedendomi mentre Zayn imprecava sottovoce ^_^
“Se riesci a stare buona e a non fare casini si.”
“Ahhh grazie!” Dissi correndo ad abbracciarlo. 
“Ehi Paul! Che ore sono?” Chiese Niall.
“Le tre.”
“Allora io mi vado a fare un bel pisolino. A dopo!” Disse salendo al piano di sopra. Louis ed El continuavano a scambiarsi baci smielati, così come Liam e Danielle. Zayn si stava aggiustando il ciuffo, Paul era appena andato in cucina ed io ed Harry non avevamo idea di come passare quelle due ore che mancavano.
“Film?” Propose il riccio guardandomi.
“Si, dai!” Disse Liam.
“Noi raggiungiamo Niall nel mondo dei sogni.” Disse Lou prendendo la mano di Eleanor e cominciando a salire le scale.
“Si, e noi ci crediamo Tomlinson!” Esclamò Zayn. El arrossì, poi rise e salì seguita da Louis.
“Che vuoi vedere?” Chiesi ad Harry.
“Non lo so.. Love actually?”
“Ma dai Harry, lo avrai visto minimo venti volte!” Disse Liam sbuffando.
“E allora?” Lui scosse la testa.
“Bhe, tu cosa proponi Payne?” Chiese andandosi a sedere sul divano.
“Io guarderei qualcosa di istruttivo e filosofico.” Disse Danielle guadagnandosi un occhiataccia da Zayn.
“Io invece qualcosa di comico.” Disse il moro tornando a pettinare il suo ciuffo.
“Romantico.” Optò Harry.
“Bene.” Disse Liam mentre il suo viso si illuminava.
“Ho il film perfetto. E’ istruttivo, comico e romantico, e in più è veramente bello.”
“Quale?” Chiesi sedendomi tra Zayn ed Harry.
“Toy Story.” 





Heilà!!! Che si dice di bello?
Questo è il capitolo (ma và? xD) che ne pensate??
Mi raccomando, recensite, vorrei davvero sapere
come vi sembra la storia..
Vi lascio con questa foto jnakjdns, mentre comincio a scrivere
l'altro capitolo, visto che oggi non ho niente da fare. :D
Baci! C. <3

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Capitolo 19
*** Partenza. ***



“Ho il film perfetto. E’ istruttivo, comico e romantico, e in più è veramente bello.”
“Quale?” Chiesi sedendomi tra Zayn ed Harry.
“Toy Story.”

Arrivammo nel posto in cui ci sarebbe stato il signing verso le cinque meno cinque. Ad aspettare c’erano tipo un migliaio di fan, tutte munite di poster, CD e cose varie. I ragazzi ebbero giusto il tempo di guardarsi allo specchio per un secondo, prima di cominciare a firmare autografi e scambiare quattro chiacchiere con le directioners.
“Scusa, non so come mi sono ritrovata qui, sai dirmi dov’è l’uscita?” Mi girai per vedere chi stesse parlando e mi trovai di fronte una ragazza, sui quindici anni circa che mi guardava.
“Oh mio Dio, ma tu sei.. Alice!!” Disse allargando il volto in un sorriso.
“Ehm si, sono io. Ci conosciamo?”
“Bhe forse tu no, ma io so perfettamente chi sei! Prima che me ne vada, mi fai un autografo?” Rimasi paralizzata per circa dieci secondi, poi sorrisi ampiamente ed annuii felice. Insomma, non è da tutti i giorni trovarsi davanti una persona che non conosci e che ti chiede l’autografo! Almeno non per me, anche perché dopo quell’episodio a scuola nessuno mi aveva più riconosciuta..
“Tieni.” Disse passandomi un quaderno. Lo aprii e trovai gli autografi dei ragazzi. Firmai anche io, poi le sorrisi di nuovo.
“Come ti chiami?” Chiesi poi.
“Jade.” Disse arrossendo appena.
“Sei di Londra?” Lei scosse la testa.
“In realtà sono di Holmes Chapel, ma mi sono trasferita qui a tredici anni.”
“Capisco..”
“Bhe ora dovrei andare..”
“Oh si, l’uscita è da quella parte, in fondo a sinistra.”
“Grazie, non sai quanto sono felice di averti incontrata.”
“E’ stato un piacere conoscerti.” Dissi. Lei sorrise, poi se ne andò. Dopo circa due minuti il mio cellulare prese a squillare.
“Pronto?”
“Ehi piccola! Sono Simon, Cowell.. volevo ricordarti che il tuo tour inizia tra pochi giorni, quindi vedi di non ammalarti, ok?”
“Si, certo, non preoccuparti. Con chi canterò? *w*”
“Cher.”
“Lloyd?”
“Quante altre ne conosci??”
“Bhe, tante u.u” Lui ridacchiò, poi cominciò a darmi qualche informazione sulla partenza e sul tour in generale.
“Ti esibirai per prima visto che gli altri li hanno già visti tutti. Mi dispiace che tu ti sia persa la prima serata Al.”
“Anche a me, ma recupererò ;)”
“Questo lo so.” Subito dopo arrivarono i ragazzi così ci salutammo.
“Chi era?” Mi chiese Liam.
“Simon, per il tour.” Dissi sorridendo.
“Com’è andata?” Chiesi poi io.
“Benissimo, le fan sono la cosa più bella che abbiamo, anche se alcune sono completamente impazzite..” Disse Zayn. Risi prima di seguirli in macchina.

I giorni seguenti passarono in fretta, tra un uscita al parco, un pranzo da Nando’s e qualche notte a casa Direction, arrivò il giorno della loro partenza. Sarebbero partiti un giorno prima di me, perché il tour di Ashley iniziava prima.
“La sveglio?”
“Eh no, vuoi lasciarla dormire qui?”
“Però.. E’ così tenera quando dorme..”
“Dai Harry, se non lo fai tu lo faccio io, quindi muoviti.” Riuscii a distinguere la voce di Eleanor che si era alzata appena di un tono. Sentii la porta socchiudersi, ma non aprii gli occhi.
“Alice.. Al, svegliati..” Una mano mi scosse dolcemente.
“Ehi..” Disse una voce maschile.
“Io sono tenera anche quando sono sveglia.” Mugugnai girandomi dall’altro lato. Dopo due secondi di silenzio una risata sonora invase tutta la camera.
“Dai, alzati altrimenti ti lascio qui e parto senza salutarti.”
“Ciao.” Sussurrai infilando la testa sotto il cuscino.
“Va bene.” La porta si aprì per poi chiudersi subito dopo e lentamente aprii gli occhi e mi misi a pancia in su per controllare. Harry era appoggiato alla porta e aveva un ghigno soddisfatto stampato in faccia.
“Sei un grandissimo bastardo, lo sai?”
“Me lo dicono in molti.” Rispose alzando le spalle. Poi rise.
“Dai Al, vai a prepararti, devi finire di preparare le tue valigie e devi accompagnarci in aeroporto.”
“Ok, cinque minuti e mi alzo.”
“Tra cinque minuti ti voglio pronta in cucina a fare colazione.”
“Va bene papà.”
“Dai scema..” Disse prima di uscire, stavolta davvero. Mi alzai, un po’ controvoglia perché la sera prima avevamo fatto davvero tardi e stavo morendo di sonno, e andai in bagno. Dieci minuti dopo scesi in cucina.
“Hai tardato di cinque minuti signorina.” Disse Harry indicando l’orologio.
“Vuoi mettermi in punizione ora?”  Risposi sorridendo divertita.
“Bhe, te la meriteresti.” Disse avvicinandosi.
“Ok, però dopo, ora ho fame.” Dissi dando un morso ai miei pancake.
“Ho sentito odore di torta dalla mia camera. Dov’è??” Chiese Niall in piedi alla fine delle scale.
“Hai fatto una torta?” Chiesi a Liam.
“No, Niall è quella di ieri sera. Ne ho solo riscaldato un pezzo per Zayn.”
“Bene, vorrà dire che ne scalderai uno anche per me e per questa bella riccia.” Disse il biondino sedendosi accanto a me.
“Mi dispiace, ma dovrai arrangiarti, vado a svegliare Dan.”
“Ma Liam! Sei tu il cuoco, non puoi lasciare la TUA cucina nelle NOSTRE mani!” Esclamai con un tono supplichevole.
“Dovete solo scaldare una fetta di torta in un microonde, non ci vuole un genio, perfino Louis ci riuscirebbe!”
“Ehi!” Esclamò quest’ultimo fingendosi offeso. Liam sorrise alzando le spalle, poi salì al piano di sopra.
“Ok, ma sappi che se la cucina brucia ci avrai sulla coscienza!” Gridò Niall prima di mangiare i MIEI pancake.
“Oh fai pure Niall, io non ne volevo più..” Dissi quando ormai aveva pulito per bene tutto il piatto.
“Lo so.”
“Ora dovrai riscaldarmi la torta.”
“Io la mangio fredda.” Disse avvicinandosi.
“Eh no! Mi hai rubato la colazione, ora questa la prendo io.” Dissi afferrando il vassoio e mettendolo nel microonde. 
“Ragazzi, siete pronti??” Chiese Liam tornando seguito da Danielle già vestita e truccata o.o
“Io devo solo mettermi le scarpe.” Disse Niall guardando con gli occhi lucidi la mia fetta di torta.
“Noi invece siamo tutti pronti.” Rispose Harry.
“Bene, allora Al fai in fretta così usciamo.” Guardai un ultima volta Niall, poi sbuffai e gli passai il mio piatto.
“Mi devi un favore.” Dissi andando davanti allo specchio in salotto per darmi un ultima sistemata ai capelli. Dopo circa dieci minuti uscimmo di casa e alle dieci meno un quarto eravamo  in aeroporto. I ragazzi fecero il check-in poi insieme entrammo in un bar in attesa che chiamassero il loro volo.
“Ashley non parte con voi?” Chiese Eleanor all’improvviso.
“No, è lì già da ieri, per le prove.” Rispose Zayn fissando il cellulare.
“Mi mancherete.” Dissi dopo un po’.
“Insomma, sono appena tornata e già dobbiamo salutarci di nuovo..”
“Anche a noi mancherete.” Rispose Louis per tutti.
“Già.” Acconsentì Niall passando un braccio sulle mie spalle. Mi strinsi a lui sospirando.
“Quanto dura il vostro tour?” Chiese Danielle a Zayn.
“Un mese circa.”
“E il tuo?” Chiese poi rivolta a me.
“Due.”
“Bhe allora voi potreste raggiungerle e seguirle l’ultimo mese. Ovviamente io verrei con voi eh!” Harry sorrise.
“Si, forse si può fare.”
“Ragazzi, mi dispiace, ma vi ricordo che anche noi abbiamo un lavoro. Non sarà proprio normale, ma è comunque un lavoro e dobbiamo cominciare il nuovo album, non possiamo restare fermi un mese intero.” Ammise Liam. Eleanor si alzò e si andò a sedere in braccio a Louis. Poi poggiò la testa sulla sua spalla.
“Due mesi Lou?” Disse a bassa voce, ma non abbastanza perché non la sentissi.
“Ti chiamerò ogni giorno piccola.” Rispose lui lasciandole un bacio sulla fronte. Restarono in quella posizione ancora dieci minuti, poi la voce metallica dell’aeroporto li avvisò che l’aereo stava per partire.
“E’ già arrivata l’ora?” Chiese Niall.
“Mi sa di si.” Dissi sorridendo tristemente.
“Abbraccio di gruppo?” Chiese Louis allargando le braccia. Ci stringemmo tutti in un abbraccio e dopo qualche altro saluto Louis diede un ultimo bacio ad El, io abbracciai di nuovo tutti, uno per uno, poi i ragazzi sparirono tra la folla.
“Shopping?” Chiese Dan alzando le spalle.
“Forse è quello che ci vorrebbe ora.” Rispose El annuendo.
“Per me va bene.” Acconsentii infine. Passammo una mattinata più o meno tranquilla, i ragazzi ci chiamarono quando furono atterrati e il pomeriggio ci riunimmo tutte e tre a casa mia per chiudere le valigie.
“No, ora spiegami io e Danielle cosa facciamo senza te e i ragazzi per un mese intero!” Esclamò Eleanor sedendosi su una valigia.
“Lo sai che se fosse stato per me vi avrei fatto venire entrambe..”
“Mi mancherai tanto Al..”
“Shh, non è ancora il momento dei saluti, ci penseremo domani mattina. Ah stasera dormite qui tutte e due, vero?” Improvvisai. Danielle rise.
“Va bene, però io non ho il pigiama.”
“Te ne presto uno io.” Disse El.
“Nemmeno tu ce l’hai El..” Le fece notare la riccia.
“Giusto. Allora andiamo a casa mia a prenderli.”
“Ah, guardate che io due pigiami ce li ho eh!” Mi intromisi. Loro risero, poi ci lanciammo tutte sul divano e ci demmo alla pazza gioia con qualche film strappalacrime e un bel pacco di popcorn. Ci addormentammo sul divano verso le undici e mezza, pensando al fatto che la sera dopo a quell’ora avrei cantato davanti ad un intera arena. Ancora non potevo crederci, quello era davvero il mio sogno e tra meno di ventiquattro ore lo avrei realizzato..

Sera!!
No, niente, non ho molto da dire,
solo che oggi ho letto la notizia di Liam e Danielle..
Non so se crederci, però è stato veramente un colpo anche
perchè stamattina io e una mia amica stavamo proprio parlando
di quanto stessero bene insieme..
Vabbè, penso che siano comunque fatti loro, spero che Liam non
stia soffrendo, e niente, è tutto. xD
Ok, ora vi saluto perchè non so più cosa scrivere, il mio cervello è
totalmente sconnesso. Proverò ad aggiorare al più presto, intanto
mi farebbe piacere se lasciaste qualche recensione ^_^
Nottee <3 C.

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Capitolo 20
*** Fight for this love. ***


“Devi girare, non saltare Al! Te lo avrò ripetuto almeno un miliardo di volte, si può sapere che hai? Eppure non mi sembra difficile, devi solo incrociare i piedi e fare una giravolta!” Mi disse Cheryl sbuffando. Ero atterrata a Sheffield, la prima tappa del tour, da si e no tre ore ed ero già sfinita. Non avevo avuto nemmeno il sistemare le valigie che già Simon mi aveva chiamata per le prove e Cheryl mi stava dando il tormento con quella mossa.
“Ok, ok, scusa.” Dissi mentre lei faceva ripartire la base. Riprovai la stessa canzone per un numero di volte che mi sembrò infinito. Le continue correzioni di Cheryl furono interrotte dal suono del mio cellulare.
“Perfetto, non solo non si impegna, viene anche distratta!” Borbottò.
“Rispondi, schiarisciti la gola, fatti una bella passeggiata, poi spegni quell’aggeggio e impegnati Alice!” Disse prima di dirigersi verso un bar. Sospirai e tirai fuori il telefono dalla borsa.
“Pronto?”
“Riccia!!!” Era Niall. Sorrisi.
“Biondo!!! (?)”
“Come sta oggi la mia quarta cantante preferita?”
“Sentiamo irlandese, quarta perchè..?” Risposi scherzando.
“Ma mi sembra normale, per quanto tu possa essere brava il mio cuoricino sarà sempre occupato da Bieber e dalla Lovato. E poi ovviamente al primo posto ci sono i One Direction..”
“Il tuo cuoricino mi sta facendo sentire tradita, sai?” Dissi trattenendo una risata. Lui invece rise liberamente.
“No, piccola, sei pur sempre la quarta, devi esserne fiera!”
“Credevo di essere l’unica per te!”
“Oh, scusa se ti ho dato quest’impressione, mi dispiace, davvero. Sappi che, anche se per quarta, ci sei sempre nel mio grande cuore.” A quel punto non mi trattenni più e scoppiai a ridere.
“Come vanno le prove?” Chiese il biondo dopo un po’.
“Male, non riesco a concentrarmi e non so perché! A voi?”
“Non meglio di come va a te, ti giuro qui è un inferno!” A quelle parole mi sentii sollevata.
“Ah una buona notizia.” Mi lasciai sfuggire.
“E’ sempre bello sapere che c’è qualcuno che ti supporta, eh Al?” Chiese ironico.
“Non intendevo quello.” Ridacchiai.
“Si, certo. Vedi, ne Demi ne Justin mi avrebbero mai detto una cosa del genere.”
“Ma dai, io invece credo che lo avrebbero fatto.”
“No.”
“Si.”
“No.”
“Si.”
“No!”
“Alice, dai attacca, devi finire le prove!” Mi urlò Simon alzando un braccio per farsi notare. Sospirai.
“Niall devo andare, mi stanno chiamando, ci sentiamo ok?”
“Anche io devo andare, Ashley reclama i suoi nuovi amici.”
“Nuovi amici?”
“Secondo lei..”
“Ok, basta. Non voglio sapere i dettagli. Ci sentiamo biondo, salutami gli altri.”
“Ciao bella.”
“Ciao bello.” Lanciai il telefono in borsa e andai dietro le quinte, dove c’erano le macchinette. Presi una bottiglina di  acqua CONGELATA, poi tornai sul palco dove Cheryl stava finendo una tazza di the mentre ascoltava Mike cantare. Dio, quel ragazzo era qualcosa di incredibile, aveva davvero un talento unico. Infatti quando finì la canzone lei gli sorrise, posò la tazza ormai vuota su una sedia e gli applaudì.
“Stasera spaccherai, me lo sento.” Dissi facendoli voltare entrambi verso di me.
“Alice!!” Esclamò Mike correndo ad abbracciarmi. Lui non sapeva ancora che fossi arrivata anche io.
“Oh finalmente! Dov’eri finita?” Chiese Cheryl avvicinandosi.
“Sono solo andata a prendere l’acqua!”
“Si, ma sei pronta? Dai riproviamo, Mike tu puoi riposarti, vai a farti un giro, sei apposto per stasera.” Lui annuì ma si sedette su una sedia e mi sorrise.
“Che c’è?” Chiesi confusa.
“Dai, canta.” Rispose lui.
“O..Ok.” Cheryl fece partire la base. E di nuovo sbagliai.
“E dai Al, ma si può sapere cos’è successo di così grave da farti deconcentrare in questo modo??” Chiese spazientita.
“Non lo so, non possiamo semplicemente cambiare questo pezzo, senza farmi perdere così tanto tempo?”
“No. I ballerini gireranno e girerai anche tu, nessuna eccezione, quindi, dal momento che sto davvero per finire la pazienza, vedi di farti riuscire questa mossa, oppure scordati di provare con me per il prossimo concerto.” Mike la guardò.
“Cheryl, è tutto ok?” Chiese poi.
“Si, Mike, si. Riproviamo.” Sbuffai mentre le prime note di Fight for this Love risuonavano nelle mie orecchie. Inspirai profondamente, poi provai a concentrarmi e riuscii a fare tutta la canzone come la voleva Cheryl.
“FINALMENTE!!!! Ora vai di là, ti aspettano per trucco, parrucco e cose varie, è già tardi.” Esclamò lasciandosi andare un sospiro di sollievo.
“Ah, Alice??” Mi richiamò proprio quando stavo per andarmene.
“Si?”
“Stasera vedi di impegnarti, perché se sbagli davanti a tutti, l’unica che ci rimette sei tu.” Disse accennando un sorriso. Alzai gli occhi al cielo.
“Ho appena scoperto di poter venire da te per un po’ di conforto.” Mike, che era ancora seduto e aveva colto l’ironia nel mio tono di voce, rise. Cheryl invece sorrise ampiamente e annuì.
“Sempre tesoro.” Disse prima di voltarmi le spalle e raggiungere un altro ragazzo. Scossi la testa e andai dietro le quinte. Appena Hannah mi vide sorrise e mi trascinò davanti ad uno specchio enorme.
“Stasera sei nelle mie mani, niente matita leggera, al trucco ci penso io.” Disse soddisfatta.
“Devo proprio?” Mugugnai.
“Si, devi proprio. E’ il tuo primo concerto, dovrai essere ancora più bella di quello che sei già.” Arrossii leggermente.
“Ok, mi fido allora.” Mi rassegnai.
“Non te ne pentirai.” Disse lei prima di cominciare ad armeggiare con ombretti e fondotinta. Alla fine non mi diede nemmeno il tempo di guardarmi allo specchio che subito mi lanciò tra le braccia di una signora un po’ più anziana.
“Ciao tesoro! Io sono Hope e sarò la tua stilista per tutta la durata del tour.” Disse sorridendomi.
“Oh, ma sei meravigliosa! Ho l’abito perfetto per te.”
“Un.. Un vestito?” Chiesi visibilmente contrariata. Non mi andava di cantare con un vestito addosso, ero sicura che non mi avrebbe fatto sentire a mio agio. Il viso di Hope tradì una smorfia di delusione.
“Non ti va?” Disse rattristendosi.
“Oh, peccato. Avevo un vestito che ti avrebbe reso divina. Però se non ti va, non c’è problema, ho un altro milione di cose che ti andrebbero bene.” Disse mentre il volto le si illuminava di nuovo. Sorrisi dolcemente, intenerita.
“Magari un'altra volta, Hope. Ti prometto che indosserò il tuo vestito durante un concerto. Ma non ora.” Lei riacquistò totalmente la felicità che pochi secondi prima l’aveva abbandonata e mi prese per mano, facendomi entrare letteralmente nell’armadio dello staff.
“Mm.. Gonna o pantalone?” Lanciai un occhiata al palco, poi ad Hope che mi guardava speranzosa, infine sorrisi sospirando.
“Credo che per stasera potrei osare.. Vada per la gonna.” Lei sorrise ancora di più e mi lanciò tra le mani una minigonna fucsia fluorescente. Guardai quell’indumento con gli occhi sbarrati, poi scossi vigorosamente la testa.
“No, no, no, non se ne parla. Per gonna intendevo qualcosa di più lungo e con un colore meno.. Acceso.” Hope sbuffò, poi mi passò un'altra minigonna, stavolta nera.
“Ehm.. Hope, credo che tu non abbia afferrato il concetto di LUNGO.”
“Ma dai, tesoro, così sembri più vecchia di me e fidati, non è un complimento! Metti questa gonna, e se proprio non resisti mettiti anche questo paio di calze. Ora passiamo alla maglia.” Alla fine ne uscì qualcosa di accettabile per entrambe. Le calze nere riuscivano a coprire quello che la minigonna lasciava intravedere e che non avrebbe dovuto essere in mostra. La canottiera sopra era bianca con dei brillantini neri che formavano una scritta che non riuscii a decifrare. Lanciai una rapida occhiata al display del cellulare per vedere l’ora e oltre a notare il fatto che il concerto sarebbe iniziato tra meno di venti minuti, notai anche un messaggio non letto. Lo aprii, era di Eleanor.
‘Ehi tigre, in bocca al lupo per stasera! Ho sentito i ragazzi, Lou mi ha detto che gli manco e che vorrebbe lasciare tutto per tornare qui, non è dolcissimo?? Xx’ Sorrisi e non persi tempo a risponderle.
‘Panda! Grazie, sono emozionata, penso che tra poco mi vedranno saltellare avanti e indietro mentre sparo cazzate a non finire! Hahaha, scherzo, o almeno spero.. Va bhe, lasciamo stare. PS. Lou non era dolce El, era smielato, da voltastomaco, davvero. Jxx’
‘So che non lo pensi davvero, in fondo tu sei molto più smielata tesoro ;) PS. Mi immagino già la faccia di quella povera gente mentre pensa che sei totalmente impazzita! Hahaha’ Fu la sua risposta che non tardò ad arrivare. Sorrisi, però non risposi, mi limitai a posare il telefono nella borsa e a cercare qualcuno che mi aiutasse con i capelli. Alla fine, presa dai vestiti che avrei dovuto indossare non avevo ancora visto il trucco di Hannah e la cosa cominciava a spaventarmi, dal momento che aveva usato parecchia roba per dipingermi il viso. Passai avanti ad un camerino che aveva la porta aperta e vidi un uomo sulla trentina che armato di spazzola e phon aggiustava il ciuffo ribelle di Mike. Risi, poi bussai e senza aspettare alcun permesso entrai.
“Dopo tocca anche a te bellezza. Io sono John.” Disse quell’uomo sorridendo.
“Alice.” Risposi ricambiando il sorriso.
“Wow.” Si limitò a dire Mike.
“Cosa?” Chiesi curiosa.
“Sei.. wow.” Risi mentre arrossivo dalla radice delle scarpe alla punta dei capelli.
“Grazie, anche tu sei.. wow.” Dissi lanciando uno sguardo al suo abbigliamento. Era vero, Mike era davvero bello quella sera.
“Bene, con te ho finito, puoi andare.” Disse John.
“Lì dietro c’è uno specchio se ti serve. Siediti Alice.” Disse poi riprendendo in mano la spazzola.
“Ok.” Dopo dieci minuti finì la sua opera d’arte e mi disse le stesse cose che aveva detto a Mike. Mi alzai e seguendo il suo indice mi avvicinai allo specchio. Lanciai prima un occhiata veloce, poi mi soffermai su quell’immagine riflessa. In quello specchio ci vedevo una ragazza con dei ricci ribelli che nemmeno John era riuscito a domare, con un trucco che non avrebbe mai pensato di farsi e con dei vestiti come poche volte ne aveva indossati. Mi ritrovai a sorridere, per la prima volta felice di ciò che vedevo. Felicità che fu spazzata via in meno di un secondo quando a me si affiancò una delle ragazze della girlband che aveva vinto x factor. Bionda, fisico perfetto, un vestito che le stava d’incanto e dei capelli perfettamente ondulati. Mi guardò dallo specchio e mi sorrise, abbattendo ogni sorta di autostima che mi si era creata negli ultimi tre minuti. Si girò verso di me e mi tese la mano.
“Tu sei Alice, vero? Io sono Perrie, sono una componente delle Little Mix.” Strinsi la sua mano e rimasi a pensare al suo nome.
“Perrie? Sai che l’ho già sentito il tuo nome?” Dissi.
“Oh.. Se non è per la band forse è per.. Zayn?” Azzardò.
“Malik?” Non ci misi molto a fare due più due mentre ripensavo alla frase di Harry. ‘Zayn ha fatto conquiste.. Ultimamente sta uscendo con una certa Perrie..’
“Eri tu?” Chiesi alzando leggermente le sopracciglia.

Ehilà!! Come va gente??
Scusate per il ritardo, è solo che è già molto se sono riuscita
ad aggiornare ora, ho già mille compiti in classe e,
sinceramente non ne posso più.
In ogni caso, spero vi piaccia, mi raccomando, recensite! ;)
Ora vado a studiare T.T
Bacii e spero che a voi le cose vadano meglio <3 C.

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Capitolo 21
*** Forse ero io ad essere sbagliata.. ***


A volte mi chiedo come sia possibile che una persona riesca ad entrare a far parte della tua vita senza che tu nemmeno te ne accorga. Perché se ora sono qui, a scrivere della mia incredibile avventura, è proprio per questo. Non mi ero accorta di tutto quello che mi stava succedendo, a partire dalla fama che stavo guadagnando, all’amicizia di sei persone che si poteva dire conoscessi davvero poco. Non me ne ero accorta, fino a quando qualcuno non mi ha portato via tutto.
Ironia della sorte, lo avevo detto a mia madre quando era in ospedale, che capisci l’importanza di una cosa solo quando l’hai persa. Ma in quel momento ogni cosa era riferita a lei, non mi sarei mai aspettata che quel concetto valesse anche in altre circostanze. Eppure se quel 15 aprile mi ritrovavo chiusa nel mio camerino, in attesa dell’ultimo concerto del tour, senza mostrare nemmeno una nota di entusiasmo o di qualunque altra emozione, un motivo c’era. E quel motivo aveva un nome, un nome che era stato causa di odio e di discussione sin dal primo momento. Un nome che iniziava con A e finiva con SHLEY. Perché quella ragazza mi stava rovinando l’esistenza, davvero. Aveva approfittato della storia dell’intervista al Jowis Frenkly Show per farsi dei fan, e come se non bastasse il suo FINTO tono dolce aveva conquistato il cuore di Harry e l’amicizia dei ragazzi che appena avevano finito il tour l’avevano presentata a Danielle, anche lei ammaliata dalla sua dolcezza. In più, perché Ashley non si sarebbe mai accontentata solo di questo, era riuscita a diventare una delle cantanti più ricercate di tutta l’Inghilterra e persino Eleanor mi aveva confessato che ‘In fondo non è così male come credevamo.’ Testuali parole. Non sentivo nessuno di loro da circa due settimane e quando provavo a chiamare, la conversazione durava si e no tre minuti, anche con quella che era la mia migliore amica. E ovviamente in quei tre minuti mi raccontavano di quanto Ashley fosse diversa da come l’avevo descritta. Cominciavo seriamente a prendere in considerazione l’idea che ad essere sbagliata fossi io. Che mi trovassi nel posto sbagliato al momento sbagliato con le persone sbagliate. E iniziai a capire che in fondo era sempre stato così. Era il 15 aprile, più o meno le nove meno dieci. Il concerto sarebbe iniziato tra meno di mezz’ora ed io ero ancora in jeans, con la matita sciolta lungo le guancie, chiusa in un camerino mentre mi rendevo conto che a nessuno importava che mi trovassi in quello stato.
Partendo da Cheryl, Mike, Hope, Hannah e John che si trovavano a Birmingham con me, fino ad arrivare ad Eleanor, Louis, Liam, Danielle, Niall, Zayn ed Harry.
Per non parlare di mia madre poi, che da quando aveva ricominciato a lavorare mi aveva chiamato una sola volta in due mesi. Sentii un urlo provenire da fuori. O meglio, un insieme di urli. Poi la voce di Kate, la presentatrice mi arrivò alle orecchie come una manciata di spine taglienti. Il concerto era appena iniziato ed io ero nello stesso stato di mezz’ora prima. O di due ore prima. Possibile che nemmeno Simon si fosse accorto che io non mi ero ancora preparata? Mi alzai di scatto, guardai allo specchio il mio corpo che da giorni non ingeriva più niente, se non acqua, mi asciugai le ultime lacrime e mi aggiustai il trucco. Poi fregandomene altamente del mio abbigliamento arrivai dietro le quinte, notando Cheryl che mi osservava con gli occhi sbarrati.
“Che diamine stai combinando Alice??” Mi chiese quasi urlando.
“Non mi ero accorta fosse così tardi. Nessuno mi ha avvisato.” Provai a difendermi.
“Non posso crederci, non provare a giustificarti, Hope aveva lavorato giorni per quel vestito e tu indossi un paio di jeans strappati, una maglia che di bello non ha niente, semplicissime converse, non sei truccata e i tuoi capelli hanno appena finito di combattere la terza guerra mondiale. Hai il coraggio di farti vedere da milioni di persone in questo stato?!”
“Ho altra scelta?” Chiesi retorica.
“Potrei non farti cantare per niente. Questo si che risolverebbe tutto.” Disse aspettandosi una mia reazione. Reazione che però non arrivò, sostituita da una scrollata di spalle.
“Fa come ti pare.” Dissi guardando il palco e di conseguenza Cher Lloyd che ci era appena salita.
“Stai scherzando, vero?” Chiese Cheryl guardandomi sconvolta.
“No. Se non posso cantare così non canto, non m’interessa. Non ho voglia di cambiarmi ora, magari la prossima volta qualcuno si degnerà di venire a chiamarmi.”
“L’abbigliamento è un problema tuo, ormai sei grande. Inoltre, Alice, abbassa la cresta, perché non sei così importante da avere degli schiavi pronti a servirti e a ricordarti ogni tuo impegno.” Disse con rabbia. Non sei così importante. Non sei così importante. Non sei così importante. Quelle parole mi tormentarono tutta la sera. Non perché m’importassero la fama e la popolarità, ma perché mi ricordarono ciò che ero prima e ciò che in pochi giorni ero diventata. Cher finì la canzone, ringraziò tutti, poi mi presentò. Infine lasciò il palco e mi sorrise prima di sparire in un camerino.
(http://www.youtube.com/watch?v=QGJuMBdaqIwSe vi va, come sottofondo..)
Come ormai facevo sempre, presi un grande respiro, mentre la batteria si diffondeva in tutta l’arena facendo partire la base di Firework. “Do you ever feel like a plastic bag, drifting through  the wind wanting to start again..” Chiusi gli occhi per un secondo e tornai con la mente a un mese prima, quando, durante la mia esibizione, mi ritrovai improvvisamente davanti, in prima fila, Eleanor e Louis.

*Flashback*

Ero sul palco, la mia voce cantava e con essa tutte le cellule del mio corpo, non riuscivo a non essere felice. L’unica cosa che mi mancava erano i miei amici, quelli con cui avevo legato in maniera indissolubile, quelli di cui sapevo tutto e allo stesso tempo non sapevo niente. Sorrisi al pubblico, che batteva le mani a ritmo di musica, quando dalla prima fila una ragazza cominciò ad urlare il mio nome ripetutamente seguita poco a poco da tutti gli altri. Sorrisi ancora di più, per quanto fosse possibile e lanciai un occhiata veloce alle prime tre file. Terza fila, fan che urlano. Seconda fila, fan che urlano. Prima fila, fan che urlano ed El che balla con Louis. Tutto perfetto. Eh? Ma aspetta. El che balla con Louis?? Tornai a fissare la coppia che avevo visto di sfuggita e si, quella che si scatenava come una pazza insieme al suo ragazzo era proprio Eleanor. Verso la fine della canzone smise di dimenarsi e mi guardò. Mi sorrise e agitò una mano a mo’ di saluto, poi andò via trascinandosi Lou dietro. Scossi la testa divertita, mentre presentavo il prossimo cantante. Tornai dietro le quinte e venni travolta da un ondata di imprecazioni.. Risi di gusto, vedendo la mia migliore amica che si guardava intorno non riuscendo a trovare la strada. La mia risata attirò l’attenzione di Louis che non appena mi vide mi saltò addosso gridando.
“Alice!! Sei stata veramente un bijou.” Disse baciandosi la punta delle dita. Risi di nuovo alla sua affermazione, poi un altro corpo mi travolse in un abbraccio.
“Si, la mia migliore amica è veramente uno splendido bijou.” Disse annuendo.
“Lou, l’hai contagiata troppo, hai visto come ballava prima?” Dissi scoppiando a ridere. Again.
“Ehi, cos’hai contro la mia danzzza afrigana?” Disse con una voce strana.
“Ecco, vedi?” Dissi guardando il ragazzo con la maglia a strisce che sorrideva soddisfatto.
“Che ci fate qui?” Dissi cambiando discorso.
“Surprise!” Esclamò El allargando le braccia.
“A beautiful surprise!” Aggiunsi.
“Si, purtroppo domani sera ripartiamo. Però il concerto ce lo siamo goduto.” Disse Louis mentre annuiva e sorrideva.
“I ragazzi?”
“A casa. Troppo stanchi per affrontare un altro viaggio.” Continuò con un sorrisetto tirato.

*Ritorno al presente*

Bhe, che fossero troppo stanchi non lo metto in dubbio, ma forse la verità era che non volevano lasciare Ashley da sola. “You just gotta ignite, the light and let it shine! Just own the night, like the Fourth of July!” Mi portai una mano in petto, sfogandomi con tutto il fiato che avevo in gola. Non serviva alla canzone, ma serviva a me. E mi servì ancora di più quando aprii gli occhi e tornai alla realtà.
Erano più o meno le undici e mezza, ma questo non interessa a nessuno. Il concerto era appena finito, ed io avevo un disperato bisogno di sentire qualche voce familiare. Dopo quella che sembrò una sequenza infinita di ‘tu’ finalmente Niall rispose.

#Niall’s Pov.

Una risata di almeno tre ottave sopra dal normale mi fece svegliare di colpo. Ero appena riuscito ad addormentarmi dopo una lunga giornata di shopping sfrenato con Ashley e non pensavo di chiedere nulla di sbagliato quando dicevo di voler riposare almeno due ore e mezza.
“Niall, ma tu dormi sempre?” Gridò con una vocetta stridula la mia nuova compagna di stanza. Alzai gli occhi al cielo.
“Scusa Ash, potresti smetterla di gridare? Grazie.” Ributtai la testa sotto il cuscino, ma lei prese a cantare, non lasciandomi dormire.
“Ma dico, non puoi andare a rompere le scatole al tuo ragazzo? IO VOGLIO SOLO DORMIRE!”
“Come sei noioso biondino!” Disse mentre al canto aggiungeva anche un balletto sul MIO letto.
“HARRY!!” Gridai spazientito. Lui arrivò dieci minuti dopo con l’aria tutta assonnata, visibilmente irritato.
“Che cazzo vuoi Niall, ho sonno!”
“Anche io, ma la tua ragazza non mi lascia dormire. Puoi portartela per favore?”
“Mamma mia biondo, che caratterino che hai!” Esclamò Ashley smettendo di cantare.
“Ash, ti prego, fallo dormire.” Si limitò a dire Harry.
“Ma amore, è presto per andare a letto, io non voglio dormire e mi scoccio di stare da sola.” Stavo letteralmente morendo dal sonno e non ne potevo più di sentirla parlare.
“Dai Ash, fai dormire Niall, così siamo tutti felici. Ora vado anche io se non ti dispiace.”
“Harry! Ti prego, ti prego, ti prego, ti prego, ti prego.”
“Harold, se non te la porti subito via, giuro che non rispondo delle mie azioni.” Dissi cercando di mantenere la calma.
“E come dovrei fare?” Chiese lui.
“Non lo so, scopatela o mettila a giocare con le Barbie, quello che vuoi, ma falla stare zitta, ti prego.”
“Sai Harry, la prima non sarebbe una cattiva idea.” Si intromise Ashley.
“Ma io ho sonno!” Si lamentò il riccio.
“Potete discuterne di la?”
“No.” Risposero entrambi insieme. Sbuffai sonoramente, poi fregandomene del fatto di non essere totalmente vestito presi il mio cuscino ed uscii.
“Dormi in camera mia Hazza!” Gridai fuori la porta per farmi sentire. Io invece andai nella camera del riccio e mi stesi sul suo letto morbido e coccoloso (?) *---*
Stavo per riaddormentarmi, ma a quanto pare quella sera la fortuna non era dalla mia parte, perché il telefono cominciò a squillare. “I wanna stay up all night and jump around until we see the sun!” Lo presi e stavo per premere il tasto rosso, quando il mio cervello connesse la canzone che squillava. Up all night, non era la mia suoneria generale, era quella che avevo quando a chiamarmi era Alice. L’avevamo messa pochi mesi prima insieme, perché l’energia di quella canzone mi ricordava tanto la sua. In un secondo il mio dito cambiò direzione, schiacciando il pulsante verde.
“Niall?”
“Ehi, riccia!” Provai a sembrare allegro, ma il sonno non mi era ancora passato, quindi la mia voce mi tradì sul nascere.
“Stavi.. Dormendo?” Chiese trattenendo una risata.
“Chi? Io? No, non preoccuparti.”
“Sicuro?”
“Si, si. Ma perché chiami a quest’ora?”
“Ohw, niente, ho appena finito il concerto e mi mancavate, tutto qua.” Sorrisi.
“Anche a noi manchi tanto.” Lei non rispose.
“Al? Ci sei ancora?” Di nuovo silenzio.
“Al??” Riprovai. Subito dopo sentii un singhiozzo.
“Al ma stai piangendo? Piccola che succede?”
“Niall.. Io..” Riuscii a distinguere solo questo, prima che un continuo “Tu-tu-tu-tu-tu” sostituisse la sua voce.  

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Capitolo 22
*** What's happened? ***



#Niall's Pov

Provai a richiamarla più volte, ma il telefono risultava spento o irraggiungibile. Mi alzai di scatto dal letto e andai in camera di Louis. Provai ad aprire la porta, ma era chiusa a chiave. Sapevo cosa significava e mi dispiaceva interromperli, ma dovevo assolutamente parlare con El. Cominciai a bussare, prima piano, poi sempre più forte.
“LOUIS! Apri questa fottutissima porta!” gridai quando dopo il sessantacinquesimo battito l’unica risposta che ricevetti fu un assordante silenzio.
“Niall, calmati, che succede?” Mi chiese Zayn uscendo dalla sua camera.
“Zayn!! Hai parlato con Alice ultimamente?” Chiesi sperando che lui potesse aiutarmi.
“No, non la sento da molto tempo.. Perché?” Sbuffai, poi tornai a bussare alla porta di Louis.
“Lou!!” Gridai di nuovo.
“Niall, si può sapere che ti prende stasera?” Disse Harry raggiungendoci in corridoio.
“Tu non l’hai sentita, vero?”
“Chi?”
“Alice.” Ci avrei scommesso qualunque cosa, persino l’intera dispensa della cucina, che Harry, a quel nome, sussultò. Scosse la testa.
“Perché?” Chiese anche lui.
“Niente, lascia stare. Louis, vuoi aprire???!” Urlai aumentando la potenza dei pugni sulla porta. Finalmente sentii la chiave girare mentre un Eleanor assonnata compariva davanti ai miei occhi.
“Niall, che diamine vuoi?” Disse stropicciandosi gli occhi.
“Devo parlarti.” Risposi semplicemente. Le presi un polso e la trascinai con me in terrazza.
“Ah, che sia chiaro. Non provate ad origliare, che mi arrabbio per davvero.” Dissi rivolgendomi ad Harry e Zayn.

#Harry’s Pov

Le urla continue di Niall mi salvarono dai baci poco casti che mi aveva riservato Ashley.
“Niall, si può sapere che ti prende stasera?” Chiesi uscendo dalla sua camera. Zayn era già in corridoio.
“Tu non l’hai sentita, vero?” Rispose lui con un'altra domanda.
“Chi?”
“Alice.” Già, Alice. Cos’aveva quella ragazza per farmi sentire in questo modo con il suo solo nome? E soprattutto, perché Ashley, che teoricamente era la mia ragazza da un mese e mezzo circa, non mi faceva quell’effetto? Scossi la testa.
“Perché?” Chiesi poi cercando di non pensare a lei.
“Niente lascia stare.” Rispose prima di tornare ad urlare. Quando finalmente Eleanor aprì, lui la trascinò via, ma non prima di averci praticamente obbligati a non origliare. Non sapevo cosa fosse successo e a quanto pare neppure Zayn, entrambi però eravamo convinti che qualunque cosa fosse, avesse a che fare con Alice.
“Amore, cos’è successo??” Disse Ashley prendendomi per mano. Zayn le accennò un sorriso, poi il suo sguardo si illuminò.
“Forse so come saperlo.” Disse parlando più con se stesso che con noi. Dopo pochi secondi era già sparito in camera sua. Feci per seguirlo, ma Ash mi bloccò.
“Harry..”
“Un secondo Ashley, arrivo subito.”
“Aspetta. Non mi piace lasciare le cose a metà.” Disse provando a baciarmi.
“CHE COSA??” L’urlo di Zayn mi salvò, di nuovo. Entrai nella sua camera e lo vidi fare avanti e indietro mentre con una mano parlava al telefono, con l’altra si accendeva una sigaretta.
“Dove siete ora?” Lo sentii chiedere. Non avevo idea di chi stesse rispondendo dall’altro lato del telefono, ma sembrava una cosa abbastanza importante. Zayn non fumava mai in camera, anzi, ultimamente non fumava e basta.
“Ok, ok va bene. Si mi calmo. Ok. Si. Ma.. Ok, va bene.” Disse ancora agitato. Poi sorrise rilassando le spalle.
“Anche io. Ok, ciao.” Concluse prima di attaccare.
“Allora?” Chiesi. Lui si voltò sussultando. Davvero non mi aveva sentito entrare?
“Allora cosa?” Chiese spegnendo la sigaretta ancora intera e sedendosi sul letto.
“Chi era?” Lui lanciò uno sguardo all’Iphone, rimanendo in silenzio un paio di secondi, poi scosse la testa.
“Nessuno..”
“Novità?” Sembrava in difficoltà, evidentemente era indeciso su qualcosa. Mi lanciò uno sguardo preoccupato che subito dopo si spostò su Ashley.  
“No. Nessuna.”
“Com’è possibile El??!” Il grido di Niall arrivò fino alla camera di Zayn. Sentii la porta della stanza accanto aprirsi e chiudersi velocemente, segno che Louis era uscito probabilmente per raggiungerli in terrazza. Perché noi non potevamo nemmeno ascoltare? Socchiusi gli occhi sentendo la rabbia crescere dentro di me. Era evidente che fosse successo qualcosa di grave e se così era, avevo il diritto di saperlo anche io. A passo svelto salii al piano di sopra e mi avvicinai a Niall ed El che discutevano con Louis.
“Ok, che succede?” Chiesi incrociando le braccia in petto.
“Niente. El riprova, non può svanire così nel nulla.”
“Ci sto provando Niall, non risponde! E’ staccato!”
“Di che state parlando, accidenti!?” Chiesi nervoso. Odiavo quando la gente parlava in codice e ancora di più se lo faceva quando il motivo era importante. E in questo caso qualcosa mi diceva che lo era davvero.
“Ehi Harry, calmati, non lo sappiamo ancora. Se ci sono novità ti facciamo sapere.” Disse Louis appoggiandomi una mano sulla spalla.
“L’unica cosa che voglio sapere è cosa vi ha fatti preoccupare così tanto. E voglio saperlo ORA.” Zayn ci raggiunse seguito da Ashley e Niall che aveva provato a parlare si zittì subito.
“Ma certo!!” Esclamò il biondino prima di strappare il telefono dalla mano di El e comporre un numero alla velocità della luce.
“Simon? Sono Niall. Si, scusa, lo so è solo che.. Esatto.” Restò in silenzio pochi secondi prima di stringere la sedia con una mano.
“Ma.. E’..” Ascoltò le parole di Simon con un pizzico di paura che gli traspariva dagli occhi prima di annuire con la testa.
“Si, ok. Ti prego, fammi sapere come procede. Va bene. A domani. Ciao.” Attaccò e lasciò il cellulare ad El prima di tornare in casa.
“Niall, aspetta!! Niall! Che ti ha detto?” Chiesi correndo per raggiungerlo.
“Niente Harry, domani saprete tutto anche voi.”
“Niall, hai saputo qualcosa in più?” Chiese Zayn dietro di me.
“In più a cosa?”
“Ho chiamato Perrie.” Si limitò a rispondere lui.
“Ah, quindi lo sai..” Zayn annuì tristemente.
“No, mi ha solo detto che per ora nemmeno loro sanno niente, ma che tornano comunque domani.”
“Capisco.. Sono preoccupato, cioè..”
“Non potete fare così, cazzo!” Esclamai fuori di me dalla rabbia. DOVEVO sapere cosa fosse successo ad Alice.
“Scusate ragazzi, ci penso io, però dopo ci direte tutto!” Disse Louis arrivando all’improvviso e trascinandomi via, nonostante le mie evidenti proteste.
“Riccio, calmati un po’! Non sarà niente di grave, altrimenti ce lo avrebbero già detto, no?”
“Lo spero per loro, Lou.”
“Che hai?” Chiese dopo un po’ sedendosi sul letto. Scossi la testa.
“Niente.”
“Allora non ti dispiace se vado a dormire, vero? Sto morendo di sonno..” Disse sbadigliando.
“No, anzi ora vado anche io. Notte Lou.”
“Notte ragazzo dai ricci sexy.” Gli sorrisi mentre usciva lasciandomi solo. Mi addormentai dopo circa tre minuti.

Ero in un parco che aveva un aria familiare, ma non riuscivo a ricordare quando ci fossi stato. Continuavo a camminare senza una meta precisa, l’unica cosa che volevo era pensare. Camminai per dieci buoni minuti, poi mi fermai di scatto quando vidi una ragazza piangere. Era bella, molto bella, anche se aveva tutta la matita sciolta e le guancie arrossate. A parte in questo piccolo punto, era pallida e tremava. Eppure era bella, o almeno lo era per me. Mi avvicinai di più e lei, notandomi, alzò lo sguardo facendo incastrare i nostri occhi in una presa micidiale, che mi rubò ogni tipo di emozione fino a lasciarmi senza fiato.
“Tutto bene?” Chiesi accovacciandomi alla sua altezza. –Che domanda stupida Styles!- Mi rimproverai. Lei distolse lo sguardo poi annuì.
“Hai freddo?” Le chiesi prima che scuotesse la testa. Cos’era quello, il giorno dei contrari? Era ovvio che non le andava tutto bene e che aveva freddo! Senza aggiungere altro le passai un braccio sulle spalle e la strinsi a me, provando a infonderle un po’ del mio calore corporeo. Quando si rannicchiò sul mio petto singhiozzando ebbi l’impressione di conoscerla da sempre e solo allora mi resi conto di non sapere nemmeno il suo nome.
“Come ti chiami?” Lei aprì la bocca per rispondere, ma una forte luce mi accecò facendo un rumore assordante. Chiusi gli occhi per un secondo, quando li riaprii la ragazza era sparita ed io ero nel mio letto con un batticuore esagerato. –Un sogno. Era solo un fottutissimo sogno.- Pensai tristemente. Lasciai andare un sospiro amaro mentre la porta della mia camera si apriva facendomi intravedere una chioma bionda sorridente con un vassoio in mano.
“Amore!!” Esclamò Ashley correndo vicino a me.
“Sei già sveglio?” No, di solito dormo con gli occhi aperti. -.-
“Si, ieri ho dimenticato di chiudere la finestra e la luce del sole mi ha svegliato.”
“Bene, allora preparati che oggi ho un bel programma per noi due.” Disse mentre cominciavo a bere la bevanda che mi aveva portato. Bevanda che sputai due secondi dopo.
“Ma è caffè??”
“Si tesorino, l’ho fatto io! Solo per te.” Disse sorridendo. Accennai anche io ad un sorriso, totalmente falso. Non solo io odiavo il caffè di prima mattina, quello faceva anche schifo.. Solo che non potevo dirglielo.
“Grazie, però io non bevo caffè di mattina..”
“Ah. Bhe allora mangia!” Annuii poco convinto.
“Ti dicevo, ho un bel programmino per noi due oggi.”
“Quale?”
“Shopping!!” Esclamò entusiasta. Il cornetto mi andò di traverso.
“Ma ci siamo andati ieri!!”
“Si, ma siamo stati poco tempo e..”
“Dieci ore e quarantacinque minuti Ash! Abbiamo girato mezza Londra!” La interruppi.
“Già, e l’altra metà ci aspetta, quindi sbrigati e vai a prepararti.” Mi stampò un bacio sulle labbra poi uscì. Sbuffai sonoramente, poi finii la mia colazione e mi trascinai in bagno. Mi guardai allo specchio mentre mi aggiustavo i capelli e per un secondo, per un microscopico secondo, rividi la ragazza del sogno. O meglio, rividi i suoi occhi. Ero sicuro di averli già visti da qualche parte e mi stavo rimproverando da circa mezz’ora. Insomma, due occhi così non si possono scordare!
“Harry, sei pronto??” Mi urlò Ash dal piano di sotto.
“Si, arrivo!” Dissi prima di lanciare un ultimo sguardo allo specchio. Mi aggiustai la camicia, poi uscii dal bagno e scesi in cucina. Liam e Zayn stavano facendo colazione, Niall era incollato al telefono ed El e Louis lo guardavano preoccupati.
“Giorno.” Dissi facendo voltare Liam e Zayn. Gli altri tre mi ignorarono liberamente :’)
“Che succede ancora?” Chiesi sedendomi. Liam alzò le spalle.
“Simon sta venendo qui con Paul.”
“Perché?”
“Per Al.” Sussultai. Due immagini si stavano continuamente alternando nella mia testa. Alice, la ragazza del sogno, Alice, la ragazza del sogno, Alice la ragazza del sogno.. Urlai guadagnandomi un occhiataccia di Ashley e gli sguardi impauriti di tutti i ragazzi.
“Io.. Scusate, torno per pranzo.” Dissi prima di uscire velocemente di casa.


Eccomiii! :D
Allora, giuro che questo è il penultimo capitolo depressivo,
poi, dopo il prossimo, tornerà tuuuutto normale :)
O almeno lo spero.. Anyway, graziee
a tutti quelli che seguono la storia,
magari qualche recensione in più mi farebbe piacere, però vabbè..
Scusate per il ritardo, solo che non ho molta ispirazione e come se non
bastasse questo ho tantiiiiissimi compiti da fare, quindi non ho proprio tempo.. :/
Ok, vi lascio con Styles che fa il figo davanti allo specchio *----* lol
Baciii e recensite u.u <3 C.

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Capitolo 23
*** Sei sempre la stessa. ***



#Alice’s Pov

Ho sempre odiato avere quella sensazione di vuoto nello stomaco, quella che hai quando sai che sta per accadere qualcosa di brutto.
Mi svegliai con un mal di testa atroce, sembrava fossi appena uscita da una sbornia pesante. Provai a sedermi sul letto, procurandomi solo un mal di testa ancora più forte. Ci misi più di mezz’ora per capire dove mi trovassi. E anche quando lo capii ero confusa. Un uomo sulla cinquantina entro nella camera e mi squadrò accennando un sorriso.
“Ehi! Ti sei svegliata vedo! Erano tutti preoccupati.” Alzai un sopracciglio e corrugai la fronte.
“Scusi, cos’è successo?”
“Tu cosa ricordi?” –In questo momento assolutamente niente.- Pensai.
“Se glielo chiedo significa che non lo so, giusto?” Chiesi retorica. Sarò anche sembrata antipatica, ma sapete, con un mal di testa come quello, l’ultima cosa che riuscivo a fare era ricordare.
“Uhm, immagino di si. Comunque te lo spiegherà ..”
“ALICE!!” Esclamò una terza voce entrando in camera. Istintivamente mi portai le mani alla testa.
“.. Lei.” Concluse il tipo che, lo notavo solo ora, indossava un camice bianco.  
“Oh mio Dio, finalmente!!” Continuò ad urlare lei.
“Scusi, può smetterla di urlare?” Chiesi chiudendo gli occhi.
“Oh, si. Scusami. Perché mi dai del lei?” Disse abbassando la voce.
“Ehm… Non lo so, di solito do del ‘lei’ alle persone che non conosco più grandi di me..”
“P-Persone che.. non conosci?” Chiese aprendo leggermente gli occhi. Poi lanciò un occhiata intensa al tipo col camice.
“Dottore, che significa?”
“Signora può uscire un secondo? Faccio qualche controllo poi le faccio sapere.” La donna annuì, poi uscì.
“Sono in ospedale?” Chiesi riconoscendo finalmente le pareti bianche.
“Purtroppo si. Allora, sei sicura di non ricordare niente?”
“Niente.” Confermai. Lui sospirò, poi annuì.
“Va bene, non ti muovere.” Disse aprendo un cassetto e prendendo alcuni medicinali.
Poche ore dopo mi svegliai accorgendomi che il mal di testa era diminuito. Nella stanza entrò la stessa donna di poco prima.
“Ehi.. Come stai?”
“Meglio.” Risposi sorridendo.
“Hai.. ricordato?” La guardai negli occhi, poi abbassai lo sguardo e scossi la testa.
“Mi dispiace, ma non ho idea di chi sia.”
“Mi chiamo Cheryl.”
“Oh.. E sei..?”
“Una cantante. Sono stata il giudice in questa edizione di x factor, in cui tu sei arrivata seconda.”
“Mi prendi in giro?!” Chiesi alzando un sopracciglio.
“No. Hai anche firmato un contratto e.. bhe il resto non posso dirtelo, il dottore ha detto che dobbiamo darti poche informazioni alla volta.”
“Ma.. Io voglio sapere.”
“Vedrai che riuscirai a ricordare tutto.” Disse allungandosi e stampandomi un bacio sulla fronte.
“Come ci sono finita qui?” Chiesi accennando un sorriso. Lei scosse la testa.
“Non lo so. E’ stato Simon a trovarti, dovresti chiedere a lui.”
“Chi è Simon?”
“Oh.. E’ un altro dei giudici. Eravamo in tour e probabilmente sei svenuta, ma non so nulla di più.”
“Capisco..” Restammo in silenzio per un po’, poi la porta si spalancò di scatto.
“Al!!” Alzai lo sguardo sulla ragazza che era appena entrata. Piangeva e stringeva la mano ad un ragazzo un po’ più alto di lei, anche lui con gli occhi lucidi. Avevano un viso familiare, ma non avrei proprio saputo dire chi fossero.
“Ciao..” Mi limitai a dire abbastanza in disagio.
“Tesoro!” Disse la ragazza stritolandomi in un abbraccio.
“Io.. mi dispiace, è tutta colpa mia! Non avrei dovuto.. Scusa.” Continuò. Sorrisi, poi guardai Cheryl chiedendole aiuto con lo sguardo.
“Ehi, piccola..” disse il ragazzo abbracciandomi subito dopo.
“Non fare più certi scherzi allo zio Lou, ci hai fatto prendere un colpo.” Continuò sorridendo.
“Ehm.. In realtà..” Cominciai arrossendo imbarazzata.
“C’è stato un piccolo incidente di percorso, ragazzi..” Continuò Cheryl al posto mio.
“Cosa? Oh, fuori ci sono Niall e Zayn, vogliono vederti.” Disse la ragazza sorridendo tra le lacrime. Mi grattai la fronte.
“Niall e Zayn?” Chiesi confusa.
“Si! Liam e Danielle vengono più tardi ed Harry.. Bhe lui è uscito stamattina e non sappiamo dove sia.”
“Ok, ragazzi, forse dovreste uscire..” Disse Cheryl lanciandomi un occhiata preoccupata.
“Cosa, perché?”
“Le state dicendo troppe cose contemporaneamente. Sta già male di suo.”
“Non ti seguo.” Disse il ragazzo.
“Ecco.. Vedete, Alice non ricorda nulla. Non ha la più pallida idea di chi siamo.” La ragazza spalancò la bocca, poi mi guardò. Annuii sorridendo nervosamente. Mi sentivo in colpa, in fondo si vedeva che quelle persone tenevano a me e mi dispiaceva non ricordare chi fossero.
“Ma.. Al..” Cominciò lei.
“Sono Louis. Ti ricordi di me?” Disse il ragazzo accanto a lei.
“No, ragazzi, mi dispiace moltissimo, sul serio. Ma non mi ricordo di nessuno di voi. E di nessuno dei nomi che mi avete detto.”
“Ah.”
“Al, sono io, Eleanor, davvero non ti ricordi? Se è uno scherzo è di pessimo gusto, sappilo.” Disse tornando a piangere. Mi sporsi un po’ verso di lei e la abbracciai.
“Non piangere, ti prego. Non sai quanto mi dispiace..” Dissi sentendo gli occhi inumidirsi. Lei sciolse l’abbraccio, poi scosse la testa.
“Non.. Non preoccuparti, non è colpa tua.. Io.. Lou, chiamiamo gli altri?” Lui annuì sorridendo appena.
“Ci vediamo dopo piccola.” Disse dandomi un bacio sulla fronte. Eleanor fece lo stesso poi mi lanciò un ultima occhiata triste ed uscì. Mi lasciai sfuggire un sospiro di sollievo.
“So che è difficile.” Disse Cheryl.
“Già.” Riuscii a dire prima di vedere due ragazzi stesi sul pavimento. Si alzarono entrambi fingendo di niente mentre io provavo a trattenere una risata.
“Cos’è, era talmente irresistibile che vi siete chinati a baciarlo?” Chiese Cheryl ridendo apertamente indicando il pavimento. Osservai i due ragazzi, erano davvero belli. Il moro fece una smorfia.
“Simpatica come sempre Cheryl.” Disse per poi spostare lo sguardo su di me e sorridere.
“Che cazzo hai combinato?” Chiese avvicinandosi.
“Fine come sempre Malik.” Rispose Cheryl scuotendo la testa. Risi.
“Come stai?” Chiese invece il biondino vicino a lui lasciando cadere una lacrima. Mi si strinse il cuore, non credevo di riuscire a sopportare altre lacrime.
“Oh no, ti prego. Non iniziare a piangere.”
“Non sto piangendo.” Disse passandosi una mano sulla guancia destra.
“Si invece.”
“No.”
“Si.” Il moro rise.
“Sei sempre la stessa, qualcosa di positivo c’è.” Sorrisi istintivamente.
“Loro sono Niall e Zayn.” Disse Cheryl indicandomi prima il biondo, poi il moro.
“Immagino voi sappiate già chi sia io.” Loro due si lanciarono un occhiata.
“Allora è vero che non ti ricordi di niente?” Scossi la testa.
“Le uniche persone di cui mi ricordo sono mia madre e mia sorella.”
“Tu non hai una sorella.” Disse Cheryl con un sopracciglio alzato.
“Si, invece.”
“E come si chiama?” Chiese.
“Liz.”
“Non esiste questo nome.” Disse Zayn sicuro di se. Stavolta fui io ad alzare un sopracciglio.
“E’ il diminutivo di Elizabeth, esiste eccome.” Niall gli diede uno schiaffo sulla nuca.
“Sta’ zitto.” Disse mentre Cheryl ridacchiava.
“Davvero hai una sorella?” Annuii.
“Non me lo hai mai detto.” Alzai le spalle.
“Forse perché non la vedo da molto. Non parlo mai di lei.” Dissi sincera. Liz era una delle persone che mi mancava di più. Quando eravamo piccole eravamo inseparabili, poi mio padre se ne andò in viaggio con il suo lavoro e  lei acconsentì ad andarsene con lui. Non le ho mai dato la colpa di niente, in fondo aveva solo cinque anni, però mio padre non l’ho mai perdonato per averla portata via. Mia madre finì  in ospedale ed io non sapevo cosa fare. Avevo sette anni, non riuscivo neppure a capire cosa stesse succedendo.
“Perché?” Chiese Niall sedendosi vicino a me. Scossi la testa.
“Non lo so. Mi sento male quando ne parlo.” Lui sorrise tristemente poi mi strinse a se sospirando.
“Non importa che tu non ricordi chi siamo. Sarai sempre la nostra piccola Alice e la mia quarta cantante preferita.” Disse ridacchiando.
“Quarta?”
“Lunga storia. Ricorderai prima o poi.” Disse facendo un cenno con la mano. Sbuffai.
“Ehilà, ci siamo anche noi!” Esclamarono altri due ragazzi entrando. Erano un maschio e una femmina, lei con i capelli un po’ più ricci dei miei ma castani.
“Chi sono?” Chiesi a Niall nell’orecchio.
“Liam e Danielle.”
“Tesoro! Come stai?” Chiese lei abbracciandomi. La stessa cosa fece Liam dopo.
“Bene, ma questo fatto della memoria mi da sui nervi. Insomma, così tante persone, possibile che ne ricordi solo due che tra l’altro non ci sono nemmeno?” Esclamai contrariata.
“.. Memoria?” Chiese Liam confuso.
“El e Louis non vi hanno detto niente?” Chiese Zayn.
“Bhe, stava per parlare ma siamo entrati direttamente qui.. Cos’è successo?”
“Al ha perso la memoria. Cioè ricorda solo la madre e la sorella di cui nessuno sapeva l’esistenza.”
“Zayn!” Lo riprese Cheryl dandogli uno schiaffo sulla testa.
“Ahi! Ma ce l’avete tutti con me oggi?” Chiese massaggiandosi la nuca. Io e Niall ridemmo.
“Hai una sorella?” Chiese Danielle. Mi limitai ad annuire.
“Figo.” Disse lei facendomi sorridere.
“Allora ditemi un po’.. Come vi ho conosciuti?”
“Ah, questa è facile. Sei una nostra fan. u.u” Disse Zayn stavolta proteggendosi la testa. Sorrisi.
“Siete cantanti?”
“Si, io, Zayn, Liam, Louis ed Harry che ora non c’è. Formiamo un gruppo e tu eri una nostra fan.”
“Lo è ancora!” Urlò Zayn.
“Ti conviene chiudere quella bocca Zayn.” Disse Liam. Lui sbuffò sonoramente poi si sedette sulla sedia affianco al lettino.
“E tu ed Eleanor?” Chiesi indicando Danielle.
“Io sono la ragazza di Liam ed eravamo diventate amiche. Eleanor sta con Louis, ma è la tua migliore amica da sempre.” Sorrisi.
“Si, lo avevo intuito.”
“Vado a chiamare Simon, così sapremo cosa è successo, il dottore lo ha detto solo a lui, antipatico.” Disse Cheryl facendo una smorfia. Risi.
“Mi raccomando, non datele troppe notizie tutte insieme! E non la traumatizzate ragazzi, non è più abituata alle vostre cretinate.” Concluse. La seguii con lo sguardo fin quando non si richiuse la porta alle spalle.




  

Tadannn! Hahaha che ne pensate?
#stapersucceDere mette ANSIAAAA,
quando si decideranno a dirci le date??
>.<  Speriamo siano buone notizie, in fondo
li aspettiamo da molto tempo u.u
Spero vivamente che riescano a fare più tappe, nord
centro e sud, perchè alla fine ce lo meritiamo tutte.
Bheee, niente, ci stanno facendo leggermente
morire d'ansia, ma va bhe, dettagli..
Ok, io vado, ditemi cosa ne pensate del
capitolo!
Baciiii C. <3

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Capitolo 24
*** Noi volevamo davvero giocare! ***




Era vero, non ricordavo niente di quei ragazzi, ma era incredibile come mi fossi sentita subito a mio agio con loro. Parlavamo, scherzavamo e ridevamo come se ci conoscessimo da una vita. Bhe, certo, era evidente che li conoscessi anche prima. Erano passati tre giorni da quando mi ero svegliata. Tre giorni, ed ero ancora su quel lettino, con due aghi infilati nel braccio e con zero ricordi.
“Da quanto ci conosciamo ragazzi?” Chiesi guardando Eleanor ridere ad una battuta di Louis, mentre Liam si metteva una mano sugli occhi e scuoteva la testa rassegnato. Danielle e Zayn smisero di ridere e mi guardarono.
“Come, scusa?” Chiese lei sorridendomi amichevolmente.
“No, dico, da quanti anni ci conosciamo?” Liam sorrise divertito.
“Veramente sono si e no tre mesi..” Spalancai gli occhi.
“Solo tre mesi?!”
“Bhe, noi due no, ci conosciamo da moltissimi anni.” Disse Eleanor stringendosi a Louis. Annuii.
“Wow.” Dissi infine guadagnandomi un occhiata confusa di Zayn.
“Cosa wow?” Chiese infatti quest’ultimo. Avrei voluto dirgli tutto quello che pensavo. Che trovavo incredibile il fatto che li conoscessi da così poco e che già si fossero preoccupati così tanto per me. Che gli ero grata per essermi stati vicino e per avermi fatto sorridere. Invece sorrisi e scossi la testa.
“Siete fantastici.” Mi limitai a dire.
“Bhe, tesoro, dicci qualcosa che non sappiamo già.” Disse Louis modesto facendomi ridere, ancora. Zayn annuì convinto.
“Non saprei da dove iniziare, mi metti in difficoltà Lou, voi siete così colti..” Dissi mentre El mi lanciava un occhiata divertita.
“Ah-Ah-Ah, ma quanto può essere simpatica questa piccolina?” Disse scompigliandomi i capelli.
“Tanto tanto.” Dissi facendo la voce da bambina e sorridendo.
“E’ bello sapere che non hai finto tutto questo tempo.” Se ne uscì Liam all’improvviso con un sorriso dolce stampato in faccia.
“In che senso?” Chiesi.
“E’ bello sapere che in questi tre mesi sei sempre stata te stessa.”
“E tu come fai ad esserne sicuro?” Dissi beffardamente. Lui alzò le spalle.
“Ora non ricordi niente, eppure ti comporti esattamente come prima.”
“Ed è un bene?”
“Certo che si!” Disse abbracciandomi. Sorrisi, non aspettandomi certe affermazioni.
“Ok, io ora proporrei un party hard.” Disse Louis.
“Si mangia?!” Chiese Niall scattando in piedi. Lo fissammo tutti e lui, imbarazzato, tornò a sedersi borbottando qualcosa di incomprensibile. Poco dopo Louis ridisse la stessa frase. L’effetto che provocò fu lo stesso, solo che ad alzarsi e ad urlare era stata Eleanor. Tutti gli occhi si spostarono su di lei, che come Niall si sedette abbassando lo sguardo.
“Ok, io ora proporrei un pa..”
“Abbiamo capito Louis.” Disse Danielle.
“Quindi?” Chiese Lou aspettando una risposta.
“Quindi no, perché Al non può uscire di qui.” Concluse Liam.
“E chi ha detto che dobbiamo uscire?” Rispose con un sorrisino.
“IDEA!”
“No. Di nuovo Just Dance no, Zayn.” Disse Niall. Lui scosse la testa.
“No, la sconfitta mi basta una volta, anche se avrò la mia rivincita.” Disse lanciandomi un occhiata che non riuscii a decifrare.
“E cosa allora?” Disse Eleanor prima che potessi chiedere spiegazioni.
“Obbligo o verità. Cosa c’è di meglio in questi casi?” Propose il moro. Gli altri sembrarono pensarci su, poi tutti annuirono entusiasti.
“Ma è scontato!” Dissi invece io.
“Appunto. Non possiamo infrangere le regole, non mi pare ci abbiamo mai giocato insieme, quindi quale momento migliore di questo?” Chiese sorridendo. Alla fine mi arresi anche io.
“Scusate..” Disse una voce femminile bussando alla porta. Istintivamente alzammo tutti lo sguardo sulla ragazza appena entrata. Era bionda e bella. Molto. Le sorrisi.
“Ciao.” Dissi invitandola ad entrare. Lei ricambiò il sorriso poi si richiuse la porta alle spalle e si sedette vicino a Zayn.
“Come va?”
“Insomma.. Non ricordo ancora niente, però sto bene. Tu sei..?”
“Perrie. Mi chiamo Perrie.”
“E’ la mia ragazza.” Disse Zayn facendola arrossire. Sorrisi ancora di più.
“Bhe, noi stavamo giocando, ti unisci a noi?” Chiesi. Lei lanciò un occhiata al ragazzo al suo fianco poi si lasciò andare ed annuì.
“Ok, era il turno di El. Obbligo o verità?” Chiese Liam.
“Ehm.. Obbligo?”
“Devi saperlo tu, amore.” Disse Louis ridacchiando.
“Si, obbligo.” Affermò Eleanor.
“Oh. Allora devi..” Si guardò intorno.
“Va bhe, sono buono, un innocente bacio.”
“A?” Chiese El guardando i quattro ragazzi.
“Louis.” Sbuffai.
“Ma, Liam, che obbligo è? Già si baciano per conto loro!” Lui alzò le spalle.
“Eh non ho molta fantasia oggi..” Intanto Eleanor si era seduta sulle gambe di Louis e si stavano scambiando un bacio che tutto era, tranne che innocente.
“Ok, ragazzi, basta, andiamo avanti..” Provò Dan senza ricevere risposta.
“El? Lou?” Niente ancora.
“Ragazzi!?” Mi lasciai sfuggire una risata, erano talmente presi a baciarsi che non ci sentivano nemmeno. Zayn sbuffò.
“Ok, visto che lo fanno loro..” Guardò Perrie, prima di far combaciare le loro labbra. Lanciai un occhiata a Liam e Danielle.
“Vi prego, non emarginatemi.” Implorai mentre Danielle rideva.
“Non preoccuparti, a differenza di altri, NOI VOLEVAMO DAVVERO GIOCARE!” Urlò l’ultima frase per farsi sentire dalle due coppie. Eleanor finalmente si staccò da Louis.
“Eh?” Chiese poi.
“Niente, lascia stare.”
“Ma quei due?” Chiese Louis indicando Zayn e Perrie.
“Vi hanno voluto copiare. Ok, penso che a questo punto niente più gioco.”
“No, no, eccoci, ci siamo, continuiamo.” Disse Zayn aggiustandosi il ciuffo. Nel bel mezzo del gioco, mentre il moro si teneva in piedi su una sola gamba, girando su se stesso con un dito sulla testa ripreso col cellulare da Louis, qualcuno bussò alla porta. Inizialmente nessuno se ne accorse, poi i colpi aumentarono e Danielle si alzò e andò ad aprire.
“Oh, ciao Cheryl. Simon.” Disse lasciando entrare i due nuovi arrivati.
“Ehi Alice! Lui è Simon, ti ho parlato prima di lui.”
“Si, mi ricordo.” Sorrisi all’uomo davanti a me.
“Bene. Ragazzi, scusate potreste.. Zayn?!” Disse alzando un sopracciglio.
“Che stai facendo?” Lui si fermò immediatamente deglutendo.
“Niente. Assolutamente niente.” Disse sedendosi con un sorriso inquietante sul viso.
“Se pubblichi quel video sei un uomo morto.” Continuò rivolto a Louis.
“Ok, va bene, come volete, ora potreste uscire un attimo?” Chiese Cheryl guardando ognuno di loro. Liam annuì, poi mi lasciò un bacio sulla fronte ed uscì. Gli altri lo imitarono e alla fine in quella camera eravamo rimasti solo io, Cheryl e Simon.
“Allora, come ti senti?” Chiese Simon accennando un sorriso.
“Meglio. Anche se devo ammettere che è triste aver conosciuto delle persone così belle e non riuscire a ricordare niente.” Lui annuì.
“Il fatto che lei non ricordi niente non ci aiuta Cher.” Bisbigliò alla donna al suo fianco credendo che non riuscissi a sentirli.
“Ehm.. Al? Cos’hai mangiato stamattina?” Mi chiese Cheryl. La guardai confusa.
“Quello che mi ha portato il medico.. Perché?”
“Tutto?” Annuii.
“Si, ho lasciato solo un bicchiere di cereali.”
“Mm.. Ok.” Guardò Simon e sospirò.
“E ieri?”
“A colazione? Si, ho mangiato anche ieri. Perché, che succede?”
“E a pranzo? Hai mangiato tutto anche a pranzo e a cena?”
“Si, Cheryl, non credo di aver mai mangiato così tanto come ieri. PERCHE’?”
“E i primi due giorni?”
“Bhe, un po’ di meno, perché avevo dei conati di vomito. Andiamo, ora volete spiegarmi che succede?”
“Niente, tu ti senti bene? In forza?” Chiese Simon sorridendo. Annuii sbuffando.
“Odio quando la gente risponde ad una domanda con un'altra domanda.”
“Si, scusami, ora noi andiamo, tra dieci minuti verrà il medico a fare il controllo e tra un ora e mezza c’è il pranzo. Mi raccomando, mangia Al.” Disse Cheryl prima di uscire senza lasciarmi il tempo di controbattere.
“Ehi..” Disse Niall entrando e sedendosi vicino a me sul lettino. Ormai quella stanza era diventata un continuo via vai di persone, una cosa assurda.
“Ciao.” Gli sorrisi mentre lui mi fissava con quei due occhioni blu. Ricambiò il sorriso, poi aprì le braccia mentre mi fiondavo su di lui e mi accoccolavo sul suo petto.
“Mi sei mancata.” Si limitò a dire accarezzandomi i capelli.
“Immagino che anche voi mi siate mancati.” Sussurrai stringendolo più forte. Non sapevo che tipo di rapporto avevamo, però tra le sue braccia mi sentivo bene. Fin troppo.
“La tua assenza si è fatta sentire in questi mesi che siamo stati in tour.” Sorrisi.
“Allora è vera questa storia? Siete davvero famosi?” Lui ridacchiò.
“Si, e anche se ancora poco, lo sei anche tu.”
“Già, Cheryl mi ha accennato qualcosa. Niall noi eravamo amici prima?”
“Direi proprio di si babe.”
“Per caso ti ho detto qualcosa su Liz che non ricordo? Vorrei parlarle.” Lui scosse la testa.
“Mi dispiace, ma non sapevo nemmeno che avessi una sorella. Però se vuoi cercarla ti aiuterò.”
“Non so da dove cominciare. Non ho idea di dove sia, potrebbe essere in qualunque parte del mondo in questo istante e non ricordo nessun particolare che possa aiutarmi.”
“Mm.. Potresti chiedere ad Eleanor!” Esclamò.
“Tu e lei vi conoscete da praticamente sempre, dovrebbe sapere qualcosa su questa Liz.”
“E’ un ottima idea. Dopo provo a chiederglielo. Grazie.” Mi scoccò un bacio sui capelli.
“Voglio passare almeno due ore da solo con la mia migliore amica. Oggi sei tutta mia.”
“Come vuoi Horan.” Dissi sorridendogli. Proprio in quel momento qualcuno bussò alla porta.
“Sappi che a meno che non sia davvero, davvero, davvero, ma davvero urgente, non lascerò entrare nessuno.” Disse staccandosi controvoglia dall’abbraccio.
“Forse è il dottore. Doveva venire per alcuni controlli.” Si alzò sbuffando ed andò ad aprire. Ma il ragazzo che comparve sulla soglia della porta non aveva affatto l’aria di un dottore.
“E tu che ci fai qui?!”




No, ma io vi amo!
Cioè, davvero, ho avuto molte più visualizzazioni
di quanto mi aspettavo.
Ok, non saranno moltissime, ma diamine, sono entusiasta! :D
Quanto è bello Malik in questa gif, eh? EH?
Hahahaha, non fateci caso, sto sclerando, ma lui è davvero figo.
Dio, quel sorriso mi fa impazzire.
Ok, basta, lo sapevamo già tutti. ^_^
Che ne pensate del capitolo?? Recensite!
Baci!  <3 C.

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Capitolo 25
*** Voglio solo sapere cos'è successo. ***


“Oh andiamo! Si vede lontano un miglio che sta fingendo!!” Esclamò Danielle. Eravamo tutti nella camera dell’ospedale, io, lei, Liam, Zayn, Perrie, Niall, Louis ed Eleanor.
“Secondo me no, invece.” Disse Liam.
“Liam, potrebbero dirti che un elefante è atterrato sulla luna e tu ci crederesti, che vuoi saperne?!” Esordì poi la sua ragazza.
“Non è vero.”
“Sono d’accordo con Danielle su Liam, ma neppure secondo me sta mentendo.” Disse Louis tranquillo, stringendo Eleanor per i fianchi.
“GRAZIE EH!” Esclamò Liam sconcertato. Ridacchiai e lo abbracciai.
“Nha, io non ci credo. Sembra così cucciolo..” Dissi riferendomi alla storia dell’elefante.
“Lo è, ma si fida di tutti, cioè se un ladro gli facesse una rapina dicendogli che i soldi gli servono per aiutare babbo natale a costruire i giocattoli, lui ci crederebbe!”
“Guarda che esiste gente che vuole aiutare babbo natale, perché non dovrei crederci?!” Esclamò Liam incrociando le braccia al petto.
“Si, ok, in ogni caso, secondo me Danielle ha ragione. Ti sta prendendo in giro Al.” Disse Zayn parlando per la prima volta in quella ‘riunione’.
“Già.” Confermò Niall.
“Potete smetterla di parlare così di lui? Almeno non davanti a me!” Dissi sbuffando. La verità è che non ero per niente d’accordo con le opinioni dei miei amici.
“Ti stiamo solo avvertendo Alice. E’ EVIDENTE che sta mentendo.” Ribadì Danielle.
“Io invece credo che dica la verità.”
“No.”
“Si.”
“Al..” Provò Eleanor.
“Che c’è?”
“Hanno ragione. Ora non ricordi, ma.. Bhe non andavate così d’accordo come ora.”
“Le persone cambiano, magari prima non andavamo d’accordo, ma ora..”
“Ora niente, è tutto come prima e non puoi stare con lui!”
“Si invece!”
“No, Al. Non ti lascerò fare una cosa del genere CONTRO te stessa.”
“Scusa, Eleanor, ma se permetti, decido io con chi stare e con chi non stare, fino a prova contraria questa è ancora la mia, di vita.” Lei sembrò guardarmi davvero negli occhi solo quando dissi l’ultima frase. Sembrava delusa e a me faceva male parlarle così. In fondo, anche se praticamente la conoscevo solo da qualche giorno, le volevo bene ed ero sicura che prima dell’incidente o qualunque cosa mi fosse successa, era la mia migliore amica. Annuì guardandomi ancora in quel modo.
“Va bene, ok. Io ti ho avvisato e quando ti ritroverai in lacrime per colpa sua, non contare sul mio appoggio, perché sappi che in quel momento non ci sarò.” Poi si liberò dalla presa di Louis ed uscì dalla stanza.
“Non credi di aver un po’ esagerato?” Mi chiese Niall.
“Mi da fastidio che parliate male di lui così apertamente.”
“Ti farà soffrire Al. Volevamo solo aiutarti.”
“Scusate, posso?” Chiese qualcuno aprendo di poco la porta.
“No.” Rispose Niall in fretta.
“Sei ancora qui tu?” Chiese Brian entrando senza ascoltare la risposta del biondino.
“Ah-Ah, domanda sbagliata. TU sei ancora qui?” Chiese alzandosi.
“Non mi pare la camera sia di tua proprietà, fino a prova contraria posso starci anche io.” Rispose Brian, mentre Niall si avvicinava pericolosamente.
“Sparisci.”
“Già, vai via.” Concordò Zayn raggiungendoli. Sbuffai rumorosamente attirando l’attenzione di tutti e tre.
“Potete non litigare?” Chiesi.
“Non stiamo litigando. Ma lo faremo, se quest’individuo non lascia questa camera tipo ORA.” Disse Niall.
“Forse non ti è chiara una cosa biondino. Se c’è qualcuno che è di troppo qui, quello sei tu.”
“Oh, io non credo proprio.” Si intromise Louis.
“Ed ecco un altro paladino della giustizia. Avanti, chi manca ancora all’appello?”
“Ragazzi.. Smettetela.”
“Potete lasciarci soli?” Chiese Brian guardando Niall.
“No.” Risposero insieme il biondo e Danielle.
“Ok, ora basta, uscite.” Dissi spazientita. Non capivo perché se la prendessero tanto con Brian, in fondo non pensavo mi avesse fatto niente di male in passato, e poi sembrava così disponibile, così.. preso da me..
“Ma Al..” Iniziò Liam. Scossi la testa. Ma lui e Louis non erano d’accordo con me? Perché ora appoggiavano quei tre pazzi? Perrie si alzò e si sedette sul letto vicino a me.
“Secondo me dovresti ascoltare Niall e Zayn.”
 “Ma perché?!”
“Perché Niall sa cosa è successo in passato e vuole evitare che si ripeta. E Zayn è un tipo intuitivo, credo abbia identificato subito il tipo di persona che è Brian.” Mi sussurrò mentre guardava il resto del gruppo lanciare occhiatacce a Brian, che naturalmente ricambiava.
“Voglio saperlo anche io. Cos’è successo di tanto grave da farmi allontanare da lui?”
“Non lo so, ma, così, a pelle, non credo che sia la persona giusta per te.”
“Forse dovrebbe parlare con Harry.” Disse Liam aggiungendosi alla nostra conversazione bisbigliata. Gli altri intanto avevano ripreso a litigare.
“Chi è Harry?” Chiesi.
“Lo ha nominato anche El l’altro giorno..” Continuai confusa.
“E’ un nostro amico. Canta con noi nella band e, bho, sembravate così uniti..”
“Io non credo.” Dichiarai.
“Perché no?”
“Perché altrimenti lo avrei visto almeno una volta. Se eravamo così uniti come dici, perché non è ancora venuto a trovarmi?” Chiesi insicura.
“Vorrei saperlo anche io, credimi.”
“E’ a casa?” Chiese Perrie.
“No. E’ sparito, sono quattro giorni che non abbiamo sue notizie. Io non so più che fare, non è da nessuna parte!”
“Zayn mi ha parlato di una certa Ashley..”
“Non so che fine abbia fatto. Da quando ha saputo di Alice è scomparsa anche lei.”
“Forse sono insieme.”
“Non credo. Harry ha il cellulare spento, non lo ha acceso neppure un secondo, ne sono sicuro, e nessuno sapeva dove stesse andando. No, non credo sia con lui.. Piuttosto starà lavorando.”
“Scusate, chi è Ashley? E che lavoro fa?” Anche se non era il momento, vista la guerra in atto in quella stanza, volevo sapere quante più cose possibili sulle persone che frequentavo, ero sicura che più cose scoprivo, più in fretta avrei ricordato.
“E’ una nostra amica, è una cantante.”
“Oh.. E’ famosa?”
“Abbastanza. Solo che a te non era molto simpatica. Non chiedermi il perché, io la trovo quasi adorabile.” Alzai le spalle.
“Che sia chiaro. Se me ne vado ora è solo perché mi sono ricordato che devo fare una cosa importante. Però, giuro, che se le fai qualcosa, non ci sarà NESSUNO a fermarmi in tempo.” Disse Niall prima di uscire.
“Liam, mi accompagni a casa? Questo tipo mi ha fatto venire un mal di testa assurdo.” Disse Danielle fulminando Brian con lo sguardo. Liam mi lasciò un bacio sulla guancia, seguito da quello di Dan, poi entrambi uscirono.
“Io non ho intenzione di muovermi da qui.” Esclamò Zayn incrociando le braccia.
“Ma dai, la vedete praticamente tutti i giorni, vi costa tanto lasciarmela qualche oretta?” Chiese Brian sospirando. Perrie sbuffò, mi lanciò un occhiata preoccupata, poi annuì.
“E va bene. Ma l’avviso che ti ha fatto Niall vale anche per noi. Vieni Zayn, torniamo tra mezz’ora circa. Ti tengo d’occhio.” Disse puntandogli un dito contro. Poi intrecciò la sua mano in quella del moro, che facendo una smorfia contrariata, seguì la bionda fino alla porta, per poi sparire dietro di essa.
“Finalmente!” Esclamò sedendosi sul letto.
“Come stai?”
“Bene, grazie.”
“Quello che ti ho detto ieri era vero, Al.” Annuii.
“Lo so.”
“Allora? Mi manchi davvero.”
“Io.. Non ho la più pallida idea di cosa abbia spinto Niall e gli altri a reagire in questo modo, però non lo so, non credo tu abbia cattive intenzioni, e ti dirò, sei anche molto carino..” Dissi arrossendo. Lui sorrise.
“Lo prendo come un si.” Concluse prima di avvicinarsi e sfiorarmi le labbra. Sorrisi leggermente, prima di approfondire quel bacio. In un secondo alla mia testa balenò l’immagine di una coppia, lei troppo presa, lui troppo menefreghista, eppure entrambi felici. Si tenevano per mano, mentre qualcuno tra la folla di ragazzi intorno a loro li incitava a baciarsi.
“Tutto ok?” Mi chiese Brian staccandosi per riprendere fiato. Annuii.
“Credo di aver appena ricordato qualcosa.” Dissi sorridendo ancora. Lui spalancò gli occhi.
“Ri.. Ricordato, dici? Ehm.. Cosa? Io.. Tu.. Cioè.. Insomma..” Ridacchiai anche se non capii il perché della sua improvvisa .. paura?
“Niente di che, solo una scena in cui ci tenevamo per mano. E c’erano delle persone attorno a noi, a scuola, mi pare..” Lui si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo.
“Ah.. Si, è possibile..” Feci una smorfia delusa.
“Solo possibile?”
“No, no, è quasi sicuramente certo. Era il.. il.. Ah si! Il nostro primo bacio. Credo.”
“Quindi, noi stavamo insieme prima?”
“Si. E potremmo stare insieme anche oggi e domani, e dopodomani e tra due anni, vero?” Chiese riavvicinando il suo viso al mio.
“Immagino.. Immagino di si.” Mi baciò ancora, poi mi abbracciò. In quel momento entrò il dottore in camera.
“Scusate, non vorrei disturbarvi, ma devo parlare con Alice. Puoi uscire un attimo, ragazzo?” Brian sbuffò, ma uscì senza fare commenti. Senza dire o fare ASSOLUTAMENTE niente. Si alzò e uscì, senza nemmeno salutarmi. Ma ok.
“C’è qualche problema?” Chiesi notando l’espressione seria del dottore.
“No, non preoccuparti.” Rispose rilassando i muscoli.
“Volevo solo che sapessi finalmente cos’è successo, cosa ti ha fatto perdere la memoria.”
“Cosa?”
“Bhe, le persone che erano con te durante il tour, non so se Cheryl te ne ha parlato, mi hanno detto che erano parecchi giorni che non mangiavi. E’ una cosa grave, Alice, il tuo corpo ha bisogno di cibo, non puoi vivere solo con un po’ d’acqua.”
“Ero.. anoressica?” Chiesi disgustata.
“Per fortuna no. Non eri ancora arrivata a quello stato, ma un altro paio di giorni e lo saresti diventata Alice.”
“Ma.. Questo che c’entra con la memoria?”
“Ti hanno ritrovata in un camerino, con le guance bagnate e stesa per terra già priva di sensi. Non si sa cosa sia esattamente successo, ma per il 99% dei casi o hai avuto una brutta notizia, o non era proprio un bel periodo per te. Il tuo corpo, che era già senza forze a causa del tuo digiuno, non ha retto il peso e sei svenuta. Solo che quando questo è successo eri in piedi e non c’era nessuno con te, quindi sei caduta e hai sbattuto la testa. Questo spiega la perdita di memoria e il tuo mal di stomaco. Detto questo, ora stai bene, hai ripreso a mangiare regolarmente e non hai nulla di grave, per cui, tra due giorni potrai tornare a casa.” Annuii.
“Grazie.” Dissi infine.
“Un ultima cosa. Almeno per questo mese non ti conviene vivere da sola. Purtroppo non ricordi ancora niente e forse stare in compagnia ti farà bene.”
“Ma io vivo con mia madre, non sono sola.”
“Non è quello che mi ha detto la signora che era qui fuori, ma comunque regolati tu, l’importante è che non resti da sola.”
“Tra quanto tempo potrò ricordare, dottore?”
“Un mese o due. Massimo due mesi e mezzo.” Annuii sorridendo, prima di scorgere un viso familiare che mi guardava attraverso il vetro fuori dalla stanza.





Ciao bellezze!
jndkjnaakd siete fantastiche, davvero.
Grazie a tutti quelli che seguono la storia, che la hanno tra le
preferite, che l'hanno recensita e anche a chi la legge in silenzio.
A MASSIVE THANK YOU!
Hahahaha, niente, stavo prendendo in considerazione
l'idea di scrivere un OS.. Qualcuno lo leggerebbe secondo voi?
Bho, se ho qualche idea ci provo comunque.
Ora vado, e grazie ancora a tutti :')
Bacii <3 C.

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Capitolo 26
*** Ti ho mai detto che hai degli occhi meravigliosi? ***


-La metà di una bugia non fa la verità, quindi nonostante tutto non potrò più amarti..


Il dottore continuava a parlare, ma la mia mente era costantemente occupata a pensare a quella persona che mi guardava da dietro il vetro. Lo avevo già visto, ne ero sicura. Conoscevo quel ragazzo, ma per quanto mi sforzassi non riuscivo a capire chi fosse.
“.. Quindi per quanto possa sembrare assurdo, strano o incredibilmente noioso, ti assicuro di aver parlato per mezz’ora senza che tu non ascoltassi nemmeno una parola.” Scossi la testa e concentrai la mia attenzione sul dottore.
“Niall?!” Chiesi alzando un sopracciglio.
“Che ci fai qui? Non c’era il medico?”
“Ecco, questo conferma la mia teoria secondo il quale non solo tu non hai ascoltato un H di quello che ho detto, ma non ti sei nemmeno accorta che il dottore è uscito tre quarti d’ora fa ed io sono qui da ben mezz’ora. Alice!! Ma a che pensi!?” Feci un sorrisino innocente.
“A niente, scusa.” Lui sbuffò.
“Si, va bhe.”
“Eddai, scusa, e poi guarda che le H sono le più difficili da ascoltare u.u” Lui mi fissò per tre secondi, poi si schiacciò una mano sulla fronte.
“Sei un caso perso.” Sorrisi.
“Grazie.” Lui scosse la testa rassegnato, poi si sedette.
“A che pensavi?” Chiese ancora.
“Ehm.. per caso conosci il ragazzo che c’era prima qui fuori?” Lui ci pensò un attimo, poi scosse la testa.
“No, a parte i ragazzi, non ho visto nessun viso conosciuto. Perché?”
“No, niente, ero sicura di averlo già visto.”
“Ma come?! Ti ricordi di uno che non conosci e non di me?! Brava, complimenti davvero Al.” Disse fingendosi offeso e facendomi ridere.
“Awww, sei tenerissimo!” Dissi abbracciandolo e scoccandogli un bacio sulla guancia. Lui sorrise.
“Me lo dicevi sempre, prima.” Sorrisi anche io e alzai le spalle.
“Si vede che era la verità.”
“Ti voglio bene.”
“Anche io.” Lo abbracciai di nuovo.

#Harry’s Pov.

Finalmente mi decisi ad accendere il telefono. Ero nella hall dell’hotel in cui ero rimasto in quei quattro giorni. Non sapevo neppure io bene il motivo per il quale me ne ero andato in quel modo. Dopo quella scenata, poi. Forse la verità mi aveva colpito diritto in faccia in troppo poco tempo, tutto in una sola volta e non ero riuscito ad affrontarla. In quei giorni non avevo fatto altro che riflettere. Su ciò che avrei davvero voluto e su ciò che avevo. In poche parole su Alice ed Ashley.

137 chiamate perse e 39 messaggi. Le chiamate erano un po’ di tutti, qualcuna anche da Paul. Le ignorai tutte ed aprii qualche messaggio.
‘Dove cazzo stai?!’ La finezza di Zayn mi stupiva ogni giorno di più.
‘Harry, dove sei? Chiama appena puoi, siamo preoccupati!’ Così come la dolcezza di Liam.
‘Dove diamine sei da tre giorni?!’ Questo invece era Niall.
‘Porca puttana, Harry, rispondi! Alice è in ospedale!’
 
 Alice è in ospedale!
E’ in ospedale!
In ospedale!


Il mio corpo agì di conseguenza, mi alzai di scatto e mi avviai verso l’uscita, mentre le mie dita premevano il tasto verde del telefono. Una risata arrivò al mio orecchio, subito accompagnato dalla voce di Louis.
“Pronto?”
“Lou, sono Harry, cos’è successo ad Al?” Silenzio.
“Louis?”
“Sei un emerito coglione!” Si limitò ad urlare.
“Ti rendi conto che sei stato via quattro giorni!? Liam e Paul stavano per farsi venire una crisi isterica, Zayn ha fumato più in questi ultimi giorni che in tutta la sua vita ed io e Niall continuavamo a chiamarti ricevendo come risposta quella voce del cazzo della segreteria telefonica! Dove sei?”
“Vicino al Trafalgar Square, voi dove siete?”
“Dall’altro lato della città! Harry, che fine hai fatto?!”
“Siete ancora in ospedale?”
“Si.”
“Quale?”
“Il più vicino all’aeroporto.”
“Venti minuti e sono lì.”
“Harry..” Non gli diedi il tempo di finire la frase che attaccai. Chiamai un taxi e mi ci catapultai dentro. Esattamente diciotto minuti dopo ero davanti all’entrata dell’ospedale. Guardai titubante il grande edificio avanti a me, poi mi decisi ad entrare.
“Harry??” Mi voltai di scatto, trovandomi davanti Liam e Danielle.
“Ragazzi! Alice?” Liam mi guardò sconvolto mentre Danielle sorrise.
“No, cioè, aspetta. Tu sparisci per quattro giorni e quando ritorni la prima cosa che ti interessa sapere è Alice?!” Chiese alzando sempre di più la voce.
“E’ al piano di sopra, stanza 24.” Rispose Danielle annuendo.
“Grazie. Giuro che dopo vi darò delle spiegazioni. Se ne trovo.” Dissi prima di correre su per le scale. Appena arrivai al primo piano ci misi circa trenta secondi a trovare la stanza. Stavo per bussare, poi però cambiai idea e mi avvicinai al vetro alla destra della porta. Bho, forse non ero ancora pronto per rivederla, perché quello che si scatenò in me quando i suoi occhi grigi incrociarono i miei fu indescrivibile.
“Ha perso la memoria.” Disse la voce di Louis alle mie spalle. Mi girai a guardarlo e notai la figura di Eleanor al suo fianco.
“Già. Non si ricorda di nessuno di noi.”
“Cosa? Ma.. che le è successo?”
“E’ svenuta e ha sbattuto la testa. Harry, in questo momento non m’importa sapere perché tu te ne sia andato in quel modo sparendo completamente, io ed El pensiamo che tu debba parlarle.”
“Perché?”
“Perché.. Bhe.. Ecco.. vuole tornare con il suo ex.” Quelle parole furono come ricevere una cascata d’acqua gelata diritta in faccia.
“E… E allora?” Chiesi fingendo noncuranza. Louis che probabilmente sapeva come mi sentivo mi lanciò un occhiata di rimprovero. Eleanor invece mi guardò supplicante.
“Non può tornare con lui! La sta solo prendendo in giro e non voglio farla soffrire. Ti prego Harry, a noi non da retta!”
“E perché dovrebbe darne a me?”
“Non sto dicendo che ti ascolterà. Ti sto solo chiedendo di provarci. Ti prego.”
“Io credo che Al sappia benissimo a cosa va incontro tornando con lui, non vedo perché dovresti impedirglielo.” Non so perché continuai con quella sceneggiata. Neanche io volevo che la MIA Alice si mettesse con un tipo di cui non sapevo neppure l’esistenza. O meglio, non volevo che si mettesse con nessuno e basta.
“No, non lo sa. Non ricorda niente! Non ricorda cosa gli ha fatto quello stronzo, tutte le lacrime che ha speso per lui, non ricorda cos’ha passato durante il periodo che ha seguito la loro rottura, non ricorda niente di niente! E non le lascerò fare lo stesso errore di due anni fa. Ti scongiuro Harry, provaci, non ti costa niente!” Il fatto che avesse sofferto così tanto per questo ragazzo bastò per farmi annuire con energia e per farmi borbottare un ‘va bene’ convinto. El sorrise soddisfatta e Louis annuì compiaciuto.
“Grazie Hazza.” Sorrisi e mi voltai giusto in tempo per vedere Niall entrare nella stanza di Al.
“Tra quanto tempo tornerà a casa?” Chiesi indicando la porta con la testa.
“Due giorni. Il medico mi ha appena detto che dovrà vivere in compagnia per il prossimo mese, affinchè ricordi.” Disse Zayn raggiungendoci insieme a Perrie.
“Dove sei stato?” Chiese poi.
“In un hotel. Scusate, non avrei dovuto andarmene così. Mi dispiace.”
“Avete saputo? Al verrà a vivere da noi!” Esclamò Liam spuntando dalla fine del corridoio.
“Con noi?” Chiese Louis.
“Si, il medico ha detto che deve vivere con qualcuno e visto che la madre non c’è verrà da noi, no?”
“Questa si che è un ottima idea!” Disse Zayn.
“Già.” Mi limitai a dire io.
“Vieni anche tu, vero?” Chiese Lou guardando Eleanor. Lei gli sorrise e alzò le spalle.
“Se posso..” Louis la baciò, poi tornò a guardarmi.
“Credo che dovresti parlarle ora.” Disse indicando Niall uscire dalla camera e avvicinarsi.
“Ehi rag.. Harry?!”
“Ciao biondo.”
“Che fine hai fatto!?”
“Ora non ho tempo, ti spiegano loro.” Dissi notando un viso familiar avanzare verso la porta della stanza di Al. Con uno scatto precedetti quel ragazzo e bussai. Poi aprii la porta lentamente.
“Non credo di aver mai visto tante persone entrare in una stanza in così poco tempo.” Disse ridacchiando mentre alzava lo sguardo su di me. Appena mi vide si bloccò e strinse di poco il cuscino.
“Ehi..” Dissi richiudendo la porta alle mie spalle.
“C.. Ciao.”
“Come stai?”
“Bene.. Ci.. Ci conosciamo?”
“Si.” Lei rimase in silenzio, poi dopo un po’ sbuffò.
“Ok, basta, ti prego, dimmi il tuo nome, mi sto sforzando di ricordare ma non ci riesco, cioè, mi ricordo di te, ma non so chi sei..” Risi.
“Era così anche con gli altri ragazzi, vero?” Lei scosse la testa.
“Di loro non ricordavo niente, invece tu hai un viso conosciuto..”
“Davvero?”
“Si..” Le andai vicino e mi sedetti sul lettino. Poi le appoggiai la testa sul mio petto e le diedi un bacio un po’ troppo lungo sulla fronte. Lei sussultò, poi mi abbracciò.
“Harry?” Chiese con un filo di voce.
“Perché ti ricordi solo di me?”
“Non lo so, davvero.”
“Mi manchi.”
“Anche tu.”
“Eppure ora sei qui con me.”
“Si, ma mi manchi comunque.”
“Anche a me.” Alzò di poco il viso e mi guardò negli occhi.
“Ti ho mai detto che hai degli occhi meravigliosi?” Chiesi senza pensarci. Lei sorrise e arrossì imbarazzata.
“Grazie. Ma i tuoi sono più belli.” Ormai c’erano si e no due centimetri di distanza tra noi ed il mio cervello stava andando in tilt così come il mio cuore, che aveva smesso di battere per un nanosecondo prima di cominciare una maratona di 40mila kilometri.
“Al?” Sussurrai mentre le nostre labbra si cercavano sempre di più.
“Si?”
“Sei fantastica.”
“Anche tu.” Poi successe. Le mie labbra sfiorarono leggermente le sue, pronte ad approfondire quel bacio, quando la porta si spalancò facendo allontanare subito Alice.



Ehilà! :D
Mi scuso per il ritardo, ma la fantasia sembra
avermi abbandonata .-. Hahaha, come va?
Non ho molto tempo, quindi vi lascio così,
fatemi sapere cosa ne pensate, #muchlove
Baciii <3 C.

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Capitolo 27
*** Non avevi una felpa ieri.. ***




#Alice’s Pov

Alla fine lo sapevo, quel ragazzo faceva parte della mia vita già da prima. Lo avevo capito quando mi aveva guardato negli occhi la prima volta attraverso il vetro, ne ero convinta anche quando Niall mi aveva detto di non conoscerlo, lo avevo capito quando mi aveva abbracciata e ne avevo avuto la certezza quando mi aveva baciata. Una serie di immagini non ben identificate aveva sfilato nella mia mente, fermandosi a quella dei suoi occhi smeraldo che mi ritrovai di fronte la prima volta che lo vidi sul palco di x Factor.
“Al?”
“Si?”
“Sei fantastica.” Mi disseguardandomi negli occhi. Eravamo vicinissimi, quando le sue labbra sfiorarono le mie, quando in un secondo riuscì a farmi vedere il paradiso, prima che qualcuno aprisse la porta. Mi staccai di colpo, mentre le mie labbra bruciavano ancora di quel contatto. Se ci ripenso, bruciano anche oggi. Harry riesce sempre a farmi lo stesso effetto, anche ad anni di distanza. Lanciai un occhiata alla porta e mi ritrovai di fronte una ragazza bionda. Era bella, molto, ma l’espressione che aveva stampata sul viso non mi lasciava intendere nulla di positivo. Si avvicinò a noi, mi lanciò un occhiataccia, poi finalmente si rilassò e sorrise ad HARRY.
“Finalmente sei tornato amore! Dov’eri finito? Mi sono preoccupata da morire!” Disse con una voce che mi fece venire subito mal di testa, mentre lui si alzava e la guardava abbastanza in colpa.
“Ash.. Oh.. Ehm.. Io.. No, niente, scusa anche tu, non dovevo sparire così, hai ragione.”
“..Ah. Ma che ci fai qui?”
“Bhe, ho saputo che Al non era stata bene e sono venuto a.. trovarla.”
“Oh già, si ho saputo anch’io.” Mi lanciò un'altra occhiata, poi, senza preoccuparsi di altro, tirò a se la camicia di Harry e lo baciò. Con foga. Con passione. Con gelosia. Con possessività.
Avete presente quella sensazione quando un secondo prima siete le persone più felici della terra e quello dopo il mondo vi è praticamente crollato addosso? Quella quando si passa, come si dice, dalle stelle alle stalle.. Ecco. Mi sentivo esattamente così. Credevo di aver trovato il mio paradiso con Harry, invece era solo la calma prima della tempesta. Perché si, ora quella che si stava scatenando dentro di me era una vera e propria tempesta, che mi faceva battere il cuore, ma, purtroppo, non per la gioia. Spostai lo sguardo sulla finestra, mentre cercavo di trattenere le lacrime, quando sentii la porta chiudersi. Non volevo girarmi, ma la curiosità di sapere se Harry aveva davvero avuto il coraggio di andarsene così mi divorava, quindi con la coda dell’occhio guardai alla mia destra. Harry e la bionda c’erano ancora, ma non si stavano più baciando. Invece, era un'altra persona ad essere entrata nella stanza.
“Ash?! Che.. che ci fai tu qui?” Chiese Brian spalancando gli occhi e rimanendo spiaccicato contro la porta. La bionda ebbe la stessa reazione e fece quattro passi indietro. Avevano entrambi qualcosa di strano, ma mi convinsi che era solo una mia impressione.
“Qualcosa non va?” Chiese invece Harry diretto.
“N.. No, niente. Io devo.. Andare in bagno. Mi accompagni?” Chiese Ash non staccando un secondo gli occhi da Brian.
“In bagno?” Chiese Harry alzando un sopracciglio.
“Si, ti prego.” Disse degnandosi finalmente di guardarlo. Lui mi lanciò un occhiata triste, poi annuì.
“Va bene.” Disse prima di sparire dietro la porta con la sua ragazza.
“Che.. Che ti ha detto? Sappi che qualunque cosa, posso spiegarti.” Disse Brian avvicinandosi.
“Cosa? Che mi doveva dire?”
“Non.. Non ti ha detto niente di me?”
“In realtà non mi ha proprio parlato. Perché, c’è qualcosa che devo sapere?” Lui rise nervosamente.
“No, no. No, figurati!” Disse.
“Sicuro?”
“Ti ho detto di no, cavolo, fidati!” Esclamò alzando la voce.
“Ehm.. Si, mi fido, non ti agitare così!”
“Non sono agitato!” Urlò di nuovo prima di stamparmi un bacio sulle labbra. Quel ragazzo era la coerenza in persona, eh? In ogni caso, quel gesto mi fece sfuggire una smorfia di delusione. Avevo appena quasi-baciato Harry, e quel poco che mi era rimasto del suo meraviglioso sapore se lo era portato via Brian con il suo bacio quasi violento.
“C’è Niall fuori?” Chiesi cercando la chioma bionda da dietro il vetro.
“Perché ti interessa?”
“Volevo parlare con lui.”
“Ma ora ci sono io. Puoi parlare con me.”
“Scusa, ma non è la stessa cosa.”
“Perché?!” Alzai le spalle.
“Sono il tuo ragazzo, Al, mi da fastidio che pensi a quel biondo ossigenato anche quando sei con me!”
“Calmati, ho solo detto di dover parlare con lui! Si può sapere che hai?!”
“NIENTE! NON HO NIENTE!” Urlò.
“Ma ti proibisco di vedere ancora quei ragazzi.” Disse assumendo un tono serio e con voce più calma. Lo guardai scioccata, poi scoppiai a ridere.
“Ti faccio ridere?” Chiese arrabbiato.
“Io credo che oggi sia una giornata ‘No’ per te.. Perché non torni più tardi? Dopo una bella camomilla magari e anche una bella dormita.” Risposi.
“Non ho sonno, e non è una giornata no.”
“Si che lo è. Ti stai comportando in modo strano e penso che un paio di orette di puro sonno ti faranno schiarire le idee.” Lui sospirò, poi si lasciò cadere sulla sedia.
“Non sono strano Al.” Disse rassegnato.
“E’ solo che volevo passare un po’ di tempo con te e sapere che non la pensi allo stesso modo fa male.” Aggiunse avvicinandosi.
“Non è vero che non voglio passare tempo con te, Brian. Volevo solo dire una cosa a Niall, ma se non vuoi, posso parlarci dopo.” Mi baciò, stavolta più dolcemente.
“O domani..” Continuai sorridendo sulle sue labbra.
“O dopo domani.” Disse lui baciandomi ancora. Ero felice, amavo essere coccolata così dolcemente da qualcuno, eppure ero consapevole che quello che mi faceva provare Brian era totalmente diverso da quello che in un secondo mi aveva fatto provare Harry. -Già, solo che lui è fidanzato Al..- disse una vocina nella mia testa. E forse fu proprio questo a spingermi a restare con Brian. Non mi faceva mancare niente, e a parte quell’insignificante discussione su Niall, non alzava mai la voce con me, era dolce e mi dedicava un milione di attenzioni. –Perché privarti di tutto questo? Harry probabilmente è solo confusione.- Continuò a ripetermi quella vocina. E alla fine le diedi ascolto.
E no. Se volete saperlo, non me ne pento. Non me ne pento perché se non l’avessi fatto probabilmente non sarebbe mai successo quello che oggi mi ha portato ad essere felice.

#Due giorni dopo
“Tadaaaaaaan!” Esclamò Louis aprendo la porta di casa.
“Benvenuta nella nostra umile dimora, mia principessa.” Continuò Niall facendo un inchino. Sorrisi divertita, poi gli presi la mano ed entrai. La mia bocca si spalancò imitando i miei occhi.
“E tu la chiami UMILE DIMORA?!? Cioè, voglio dire.. Eh!” Zayn rise.
“Si, abbiamo capito.” Disse andando a sedersi sul divano. Mi guardai attorno soffermando lo sguardo sulla televisione.
“Quella mi è familiare.” Dissi indicandola. Zayn mi fulminò con lo sguardo, mentre Liam rise.
“Bhe, ci hai passato davanti un intero pomeriggio, ci credo!” Disse continuando a ridere. Guardai Niall interrogativa.
“Ci hai sfidato a Just Dance.” Spiegò lui annuendo.
“Ahhh. Bhe, sicuramente ho vinto.” Dissi sorridendo e alzando le spalle.
“Si, infatti fossi in te non mi girerei a guardare Zayn in questo momento.” Disse Danielle ridacchiando. Inutile dire che mi girai, notando l’occhiataccia che il moro mi aveva riservato con amore :’)
“In realtà, una partita l’ho vinta io.” Disse una voce alle mie spalle facendomi immobilizzare. Non lo avevo più sentito, Louis mi aveva detto che era venuto qualche volta in ospedale, ma io non lo avevo visto. Mi voltai lentamente trovando Harry appoggiato allo stipite della porta che mi guardava con un sorriso triste.
“Ciao Al..” Disse accennando il saluto con un cenno della testa quasi invisibile. Ricambiai solo il gesto, non avevo la forza di parlare.
“Lou, Niall venite con me in cucina? Voglio cucinare qualcosa di speciale.” Disse Eleanor lanciando un occhiata d’intesa agli altri due.
“Si, Zayn, Perrie, ci aiutate?” Chiese Louis. La bionda annuì e tutti e cinque sparirono in cucina.
“Liam! Ehm.. Si, Liam, non è che mi accompagneresti un attimo sopra? Non mi ricordo dove ho lasciato.. il cellulare.”
“Ce l’hai in mano, Dan..” Rispose lui alzando un sopracciglio. Lei gli fece una smorfia.
“Il cellulare? Hahaha, no, volevo dire.. La felpa! Si, quella viola.”
“Non avevi una felpa ieri.”
“SI CHE CE L’AVEVO, LIAM! Vieni con me!”
“Fidati, sai che ho una buona memoria, quando sei arrivata non avevi nessuna felpa viola.”
“Liam, porco cactus, alzati e vieni di sopra!” Urlò afferrandogli un polso e trascinandolo via. Mi lasciai sfuggire una risata divertita.
“Come va?” Chiese Harry mentre riportavo il mio sguardo su di lui.
“Bene. Benissimo direi.” Dissi mentre realizzavo che ci avevano lasciati da soli.
“Senti Al, mi dispiace per quello che è successo l’altro giorno, io non..”
“Non preoccuparti.” Lo interruppi.
“Non è successo niente, io ho già dimenticato.” Continuai forzando un sorriso. Lui scosse la testa.
“Ma io no.”
“Forse dovresti farlo.”
“Non ci riesco.”
“Perché?” Si avvicinò pericolosamente.
“E’ così difficile da capire?” Chiese.
“Se non me lo dici, si.”
“Cosa vuoi sapere?”
“Perché non puoi semplicemente dimenticare quello che è successo l’altro giorno? Io ci sono riuscita, non mi è sembrato complicato.”
“Per me lo è.”
“Perché?!” Domandai quando tra noi c’erano si e no dieci centimetri.
“Perché tu..”
“Amore!!” Abbassai lo sguardo e mi staccai in fretta.
“Harry! Avevi detto che saresti tornato subito.. Ti aspettavo sopra..”
“Non sono passati neppure dieci minuti, Ashley.” Sbuffò il riccio. Sentii un borbottio provenire dalla cucina.
“Vado ad aiutare i ragazzi in cucina.” Dissi. Poi senza aspettare una risposta aprii la porta della cucina, trovandomi improvvisamente un ciuffo moro, due chiome bionde e due castane, spalmate ai miei piedi. Li guardai con la fronte aggrottata.
“Non stavamo origliando. No.” Disse Eleanor rialzandosi di scatto.
“Si, ha ragione lei.” Aggiunse Zayn imitandola. Uno per uno si rialzarono tutti e cinque e contemporaneamente mi rivolsero un sorriso innocente.
“Non.  Muovetevi. Di. Qui.” Dissi, prima di salire al piano di sopra. Non fu difficile trovare Liam e Danielle, erano in cima alle scale, anche loro con le orecchie ben tese. Sorrisi divertita.
“Voi due venite con me.” Liam rosso dall’imbarazzo mi seguì insieme a Danielle in cucina. Quando entrammo chiusi la porta alle mie spalle e li guardai uno per uno.
“Bene, ora voglio sapere cosa sapevate, cosa avete scoperto e cosa vi aspettate, perché io ed Harry siamo stati, siamo e resteremo sempre e solo amici, chiaro?” Niall rise.
“Chi, noi? Non ci aspettiamo, non sappiamo e non sapevamo niente, Al, puoi fidarti.” Disse con un sorriso che mi trasmetteva tutto, tranne che fiducia.
“Ah bhe, in questo caso..” Chiusi la porta a chiave e la misi in tasca, poi mi avvicinai al tavolo e mi sedetti comodamente sopra.
“Resteremo qui finchè uno di voi non si deciderà a parlare.”
“Dai Alice, non puoi chiuderci dentro! E poi non è importante sapere cosa ne pensiamo noi.” Sospirai.
“E’ importante, primo perché siete miei amici e m’importa la vostra opinione. Secondo perché ora come ora voglio solo riacquistare la memoria, ma se nessuno si decide a parlare altro che un mese, non ci riuscirò nemmeno tra un anno!” Esclamai incrociando le gambe. Niall lanciò un occhiata agli altri.
“E va bene. Però facci uscire, te lo diremo io ed El.” Disse, appunto, il biondo. Sorrisi soddisfatta mentre gli altri annuirono.
“Ok, ma non disturbate la coppietta felice, mi raccomando.” Dissi avvicinandomi alla porta con una smorfia. Smorfia che racchiudeva tutto il mio disappunto su quella faccenda.




You make me happy, seriously.
Cioè, io vi amo, davvero, grazie a tutte, non
finirò mai di ripeterlo, siete fantastiche!

Ah, buon Halloween a chi si sta divertendo a qualche festa e anche a chi, come me,
è rimasto a casa a non fare niente ^__^
Ok, ora parliamo delle tappe del tour.
No, forse è meglio che non ne parliamo, và..
Ok, come non detto, sono curiosa, quante di voi ci andranno? *---* Godetevelo
anche per tutte le directioners che non potranno vederli! :)
E domani? Quante li vedranno domani a Milano?

kjsnkjsnkjnfajfnkafkn!
Questo era per Little Things.
Dio, quella canzone è meravigliosa, la sto sentendo da quando è uscita lunedì
a palla, è stata la colonna sonora di questi tre giorni, e,
tanto per cambiare, la sto sentendo anche ora mentre scrivo. Ma che posso
farci se è meravigliosa? u.u <3 

Anyway, sono orgogliosa di me stessa, questo capitolo è un po' più lungo
del solito, e ho cominciato a scrivere anche il prossimo, sto quasi a metà, spero di riuscire ad
aggiornare il più presto possibile :) Ho cominciato anche un OS, che però fa piuttosto schifo..
Ok, detto questo vado, non vi angoscio più..
(Non ho mai scritto così tanto a fine capitolo, stasera mi sorprendo sempre di più!)
Hahahaha, notte bellezze! <3 Bacii
C:

 

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Capitolo 28
*** Sono fatti l'uno per l'altra! ***




Zayn, Perrie, Liam, Danielle e Louis uscirono, permettendomi di richiudere la porta a chiave. Ora in cucina eravamo rimasti solo io e i miei due migliori amici.
“Bene. Parlate.” Dissi incrociando le braccia al petto.
“Parlo io.” Disse El.
“No, io.” Disse Niall.
“Sono io la sua migliore amica, devo dirle prima io quello che penso.”
“Anche io sono il suo migliore amico e anche io ho il diritto di parlare per primo!”
“Si, ma io sono la sua prima migliore amica.”
“Ed io il suo primo migliore amico.”
“Ma io lo sono da più tempo!”
“Ma io le voglio più bene.”
“Non è vero!!!” Esclamò Eleanor.
“Sarebbe impossibile.” Continuò.
“Invece lo è. Quindi parlo prima io.” Controbatté il biondino.
“No, prima io.”
“Io.”
“Io.”
“Ok, basta. Parlo io.” Mi intromisi mettendo fine a quel litigio da bambini.
“Siete entrambi i miei migliori amici e a quanto ho capito, la pensate allo stesso modo, quindi Niall, comincia tu, ma fai finire il discorso ad El, ok?” Il biondo si girò a fare una linguaccia alla mia amica, che ricambiò con una smorfia.
“Bhe, in poche parole, noi pensiamo che tu ed Harry stareste benissimo insieme.”
“Già, e crediamo anche che più Brian ti sta lontano, meglio è.” Aggiunse El.
“Si, e poi, Ashley sarà anche buona e dolce, ma è davvero insopportabile.”
“Concordo. E poi tu ed Harry siete fatti per stare insieme.”
“Si, siete praticamente identici.”
“No, non sono identici. Per questo sono fatti l’uno per l’altra.”
“Si, invece, sono identici.”
“Ho detto di no! Se gli opposti si attraggono, non sono identici.”
“Che discorso è? Anche due persone identiche si attraggono.”
“Ma loro non sono identici.”
“Si, invece.”
“La smettete?!?” Domandai a metà tra l’esasperato e il divertito. Si, erano i miei migliori amici, ma vederli litigare come due bambini mi faceva ridere.
“La pensate allo stesso modo, ora tocca a me. Mettetevi in testa che io ed Harry non siamo identici..”   
“Visto?!” Mi interruppe El facendo una smorfia a Niall.
“Ma non siamo nemmeno fatti l’uno per l’altra.. Lui sta con Amanda, Ashley, Amy o in qualunque modo si chiami la biondina che sta in salotto, ed io sono FELICE con Brian.” Continuai fulminandola con lo sguardo.
“Se la ragazza di Harry è insopportabile non cercate di fare avvicinare ME a lui, parlategli e basta.”
“Non lo diciamo solo per noi, Al. A noi Ashley è indifferente. Se siamo qui a dirti certe cose è perché crediamo che sia la cosa migliore per te!” Disse Niall.
“E anche perché ci hai segregato in cucina.” Aggiunse El ridacchiando. Sorrisi, nonostante non approvassi il loro discorso.
“Non dovete preoccuparvi per me. Sto bene così, non voglio cambiare le cose. Non so Harry cosa farà, ma io resterò con Brian, perché con lui sto bene. In ogni caso, mi sento in dovere di ringraziarvi.. Siete i migliori amici di sempre.” Conclusi allargando le braccia. Loro si lanciarono uno sguardo di sfida.
“Prima io.” Cominciò Eleanor.
“Prima io.” La seguì Niall. Alzai gli occhi al cielo ridendo.
“E se fossimo tutti e tre migliori amici?” Chiesi. Loro si guardarono, poi sorrisero.
“Forse solo per questa volta..” Ipotizzò Niall.
“..Si, si può fare.” Disse El, prima che si unissero a me in un meraviglioso abbraccio di gruppo *--*
“Ok, basta.” Dissi dopo un po’ staccandomi.
“Perché?” Chiese Niall con una faccia da cucciolo.
“Già, perché? Stavo così bene!” Confermò El.
“Ohw, abbracciatevi voi due, a me sta salendo il diabete a  tre mila!”
“Esagerata.” Disse Niall mentre allargava le braccia.
“Solo perché sei morbido.” Affermò Eleanor prima di fiondarsi sul biondino. Risi, poi aprii la porta e tornai in salotto. Ashley era ancora lì, stavolta però seduta comodamente sulle gambe di Harry, mentre Zayn e Perrie erano misteriosamente scomparsi e Liam, Danielle e Louis chiacchieravano tra loro.
“Di che parlate?” Chiesi sedendomi tra Danielle e Louis e sorridendo.
“Di te.” Rispose Lou.
“Me?”
“Si te.” Confermò Danielle.
“E cosa dite di bello sulla mia cogliona preferita?” Chiese Eleanor seguita da Niall. Mi alzai per far sedere il biondino, poi mi stesi praticamente su di lui, mentre El andava direttamente da Louis.
“Stavo pensando che dovremmo chiamare Lucas, il manager che ti ha fatto firmare il contratto.. Dovresti iniziare a lavorare dopodomani, ma credo che sarebbe meglio rimandare..” Disse Lou.
“Ho firmato un contratto discografico?” Chiesi sbarrando gli occhi.
“Si!” Esclamò Eleanor sorridendo.
“Dopo la finale di x Factor.” Continuò Liam.
“Ah si, me lo ha detto Cheryl qualche giorno fa.. Davvero sono arrivata seconda?” Chiesi.
“Yess, prima di te c’era il gruppo di Perrie, che ha vinto.”
“Perrie canta in un gruppo?”
“Si..”
“Ohw non lo sapevo..  Figo!” Esclamai infine.
“Già.. Allora lo chiamiamo Lucas?” Disse Louis.
“Ma perché scusa?” Chiesi.
“Per rimandare di qualche giorno l’inizio del tuo lavoro.. Per via dell’incidente, dico..”
“Lou, grazie, ma guarda che io ho perso la memoria, non la voce, riesco a mantenermi in piedi e fisicamente sto una favola. Che senso ha rimandare? Io voglio cantare!” Liam rise.
“Ha ragione, che amore che sei!” Disse tirandomi le guancie. Lo guardai sconvolta.
“Che cosa gli avete dato?” Chiesi facendo ridacchiare Danielle.
“Oh, tranquilla, è normale, sono solo i suoi momenti di dolciosità.” Disse prima di regalargli un bacio. Niall mi guardò scuotendo la testa.
“Da quando ti hanno conosciuto, li abbiamo persi tutti. Liam, bhe lo hai visto. Danielle comincia ad usare parole strane, come ‘dolciosità’, Louis si è rincretinito ancora di più, perché dice che ora ha la concorrenza, Zayn ha cominciato a fare battutine tristi ed io anche. Per non parlare di Harry ha cominciato a sognarti la notte!” Risi per tutto il discorso, tranne all’ultima frase. Mi girai a guardarlo e lui capì ciò che aveva appena detto.
“Forse questo non dovevo dirlo..” Disse a bassa voce sbarrando gli occhi e rivolgendo un occhiata ad Harry.
“Non ha sentito, ti prego, ti scongiuro, sei la mia migliore amica, non dirgli che te l’ho detto!” Mi implorò. Guardai anche io il riccio, proprio nel momento in cui Ashley si lanciò sulle sue labbra. Scossi la testa.
“Non preoccuparti, non ce n’è bisogno.”
“Al, devo andare in centro, mi accompagni?” Chiese Louis.
“Perché io?” Lui alzò le spalle.
“Se vuoi vengo io..” Disse El.
“No, volevo passare un po’ di tempo con Alice..” Eleanor lo guardò confusa.
“Ehm.. Devo avere paura?”
Chiesi. Lui rise.
“Scema.”
“Ok, quando avete finite mi avvisate!”
Disse El alzandosi e salendo al piano di sopra. Louis la guardò preoccupato.
“Non potevi dire di si e basta?!” Mi chiese dopo sbuffando.
“Non si è arrabbiata davvero..”
“No, però ora pensa chissà cosa!”
“Che devi fare in centro?” Chiese Danielle.
“Volevo comprarle un regalo. Tra un mese è il suo compleanno e speravo che Al potesse aiutarmi a organizzare qualcosa di incredibile.”
“Oh, davvero? Che giorno?”
“Il sedici luglio.”
“Ohw, che carino che sei!” Disse Dan sorridendo.
“Bhe, allora che ci facciamo ancora qui? Su, andiamo!” Esclamai alzandomi di scatto.
“E a lei che diciamo?”
“Niente, dovevi comprare una cosa in centro, no?” Gli sorrisi e mi avviai alla porta.
“Dove andate?” Chiese Harry improvvisamente interessato alla conversazione.
“In centro.” Rispose Louis sorridendomi. Gli feci l’occhiolino.
“Voi due?”
“Si.”
“Da soli?”
“Si..”
“Perché non ci vai con El?”
“E a te perché interessa?” Si intromise Ashley guardando Harry.
“No, era solo per sapere.”
“Sei un po’ troppo curioso Styles.” Gli dissi uscendo. Louis mi raggiunse subito dopo.
“Allora, hai già pensato a qualcosa o devo fare tutto io?” Chiesi prima che cominciasse a fare domande sul riccio.
“Ehm.. Veramente ho una mezza idea su cosa farle, ma mi serve il tuo aiuto..”
“Dimmi tutto!” Dissi salendo in macchina. Lui accese la radio.
“Mm, non lo so, avevo pensato ad una serenata stile romeo e giulietta oppure ad una gita in un parco acquatico..” Alzai un sopracciglio.
“Sei serio?” Lui rise.
“Non ho niente contro i parchi acquatici e non ricordo ancora i gusti di Eleanor, ma non credo proprio che per il suo compleanno voglia fare una.. gita. Per la serenata è un no netto.” Dissi. Lui rise ancora di più.
“Ma dai, Al! Stavo scherzando, non le farei mai una cosa del genere. Voglio che sia un giorno speciale.”
“Di solito le feste speciali si organizzano per un anniversario o cose del genere, non per un compleanno.”
“I mesiversari, perché agli anni non ci siamo ancora arrivati, li abbiamo già organizzati, ogni volta andremo in una città diversa..”
“E quando finiranno le città?” Lui mi guardò un istante prima di tornare con gli occhi sulla strada.
“Ma a te che importa?” Chiese poi divertito.
“Giusto, pensiamo al compleanno, va! Allora, seriamente stavolta. Cos’hai in mente?”
“Mm.. Una festa a sorpresa?”
“Bella, ma scontata..”
“Una festa a sorpresa alle Hawaii?”
“Portacela ad un mesiversario alle Hawaii, conservati le città per altri momenti.” Lui rise.
“E.. Una specie di caccia al tesoro?” Ci pensai su. Alla fine era sempre quello che stupiva la gente.
“Si, questa non sbaglia mai. Che caccia al tesoro sia. Che poi il tesoro saresti tu?” Chiesi ridendo.
“Bhe, che problema c’è?” Risi di nuovo.
“Sei il tesoro meno tesoro che abbia mai visto.”
“Ehi!” Esclamò offeso.
“Ma anche il più divertente.” Continuai.
“Bhe, almeno ho riavuto il mio posto. Ricorda, sono io quello simpatico, non tu.” Disse facendomi una linguaccia. Ricambiai, poi mi accorsi che eravamo arrivati.
“Ok, che inizi la nostra caccia al tesoro, per trovare una caccia al tesoro degna. (?)”
“Si, sono d’accordo.” Mi disse un ragazzo passando.
“Grazie!” Gli urlai sorridendo e alzando il pollice. Lui rise, poi continuò a camminare.
“Certo che tu attiri gente strana eh!” Esclamò Louis.
“Bhe, basta guardare con quali amici mi sono ritrovata!” Dissi indicandolo.
“E pure hai ragione.” Disse fiero di se.
“Dai, cominciamo a cercare.” Risposi entrando nel primo negozio che trovai. 





Hi!!! :)
Ok, prima di tutto, quante di voi sono riuscite a prendere
i biglietti in tempo e quante, (ovviamente come me) no? :/
Spero che ne mettano in vendita altri,
anche perchè non è giusto che molte di voi, soprattutto chi
aveva la possibilità di andarci, ma che non ha trovato i biglietti, non li veda.
Anyway, Brian in questo capitolo non c'è proprio,
e la cosa mi piace, perchè mi è parecchio antipatico (lol)
però vi anticipo che, con grande sforzo,
lo farò essere dolce e coccoloso, almeno in presenza
di Alice, poi scoprirete il perchè. ;)
Ok, con questo chiudo, grazie di nuovo a tutti quelli che seguono
la storia, grazie <3 Bacii :) C.

 

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Capitolo 29
*** Ed ora perchè parli come un cinese fatto male? ***




“Certo che tu attiri gente strana eh!” Esclamò Louis.
“Bhe, basta guardare con quali amici mi sono ritrovata!” Dissi indicandolo.
“E pure hai ragione.” Disse fiero di se.
“Dai, cominciamo a cercare.” Risposi entrando nel primo negozio che trovai. Senza tirarla per le lunghe, la mattinata passò più o meno così, tra un negozio e l’altro. Il mio telefono prese a squillare proprio mentre io e Louis ci battevamo il cinque urlando ‘Missione Compiuta!’. Lo presi e risposi ridendo, senza nemmeno guardare il display.
“Ehi..” Rispose una voce maschile. Ammetto che ci misi un po’ a capire che si trattava di Brian.
“Ehi, ciao!”
“Come va?”
“Bene, tu?”
“Tutto ok. Dove sei?”
“In giro con Louis a fare shopping.”
“Perché sei uscita con Louis?”
“.. Per fare shopping?” Chiesi retorica.
“Non potevi chiamare me?”
“Perché ogni cosa devo farla con te?!”
“Non fai mai niente con me, Al!”
“Non è vero.”
“Si invece.” Sbuffai.
“Amore non mi va di litigare, ok? Se ti fa stare meglio sappi che stiamo tornando a casa.” Dissi mentre Lou mi guardava annoiato.
“Ok, chiamami appena arrivi.”
“Va bene. Ciao.”
“Ciao, ti amo.”
“Anche io.” Poi attaccai seguita dal sospiro di sollievo di Lou.
“Finalmente!” Esclamò lui entrando in macchina.
“Non abbiamo parlato nemmeno cinque minuti..”
“Quel tizio non mi va molto a genio.”
“Tu non eri quello che credeva che fosse un bravo ragazzo?”
“Hai detto bene, CREDEVO! Non arrabbiarti con lei, ma El mi ha detto quello che ha fatto ed ora sono completamente d’accordo con gli altri. Tu meriti di più.”
“Sono l’unica a non sapere cosa mi ha fatto. Non è che potreste aggiornarmi voi sulla MIA vita sentimentale?”
“No, ma più lontana gli stai meglio è.”
“Non gli starò lontana, perché, per quanto ne so, non mi ha fatto niente di male finora.”
“Non è così, e poi io tifo per Harry.”
“E lui cosa c’entra ora?”
“Niente,  ma tu e lui state bene insieme. Non come con quel.. tipo.” Disse indicando il cellulare che avevo ancora in mano. Sbuffai sonoramente.
“Ok, ascoltami bene, perché mi sono stancata di ripetere sempre le stesse cose. IO. ED. HARRY. SIAMO. AMICI. E. BASTA. Così come lo siamo io e te, io e Niall, io e Zayn, io e Liam e gli altri. Ok? Smettetela di dire che staremmo bene insieme. Che poi come avete solo fatto a pensare ad una cosa del genere? Perché su Niall, per esempio, non mi avete mai detto certe cose?”
“Perché Niall è il tuo migliore amico. E perché per quanto non sembri, mia cara, noi essele molto fulbi. Noi capile che tla te ed Hally essele scoppiata scintilla!” Lo guardai rassegnata.
“Ed ora perché parli come un cinese fatto male?” Lui accennò una lieve risata.
“Pelchè essele diveltente. Tu plovale.”
“No grazie.”
“Daii, io sapele che tu in fondo volele pallale come me.”
“Davvero è divertente?”
“Si, plova!” Risi di gusto, dimenticandomi completamente del discorso che stavamo tenendo.
“E va bene. Allola signol Louis, noi andale a casa ola?”
“Si, essele unico posto dove noi potele andale, anche pelchè io avele taaaanta fame.”
“Si, anche io, ma noi dove nascondele i legali?”
“I legali?”
“Si, I legali che tu avele complato a mia amica.”
“Ahh, i legali, legali! Tu no pleoccupale, io pensale a tutto.” Disse annuendo e sorridendo.
“Io avele idea glande glande!” Esclamai all’improvviso.
“Io dovele pleoccupalmi?”
“No, scemo. Noi potele pallale così con i lagazzi anche, così lolo lidele tanto tanto e noi essele tanto felici.”
“Tu essele felice se lolo lidono?” Annuii.
“Sei troppo dolce.” Disse sorridendo.
“Aww, lo so.”
“E modesta anche.”
“Si, so anche questo.”
“A volte mi ricordi Zayn. Poi però cominci a mangiare e diventi come Niall. Poi sei tutta seria e preoccupata e sembri Liam. E poi sei divertente e rubi il posto a me. Infine sei tutti noi messi insieme, esattamente come Harry. Per questo credo che tu e lui stiate bene insieme. Vi adattate alla gente che vi sta intorno senza farvi condizionare troppo, siete voi stessi sempre e comunque, volete bene alle persone che frequentate e vi fate voler bene. E poi sei l’unica persona di cui non sono geloso. Nessuno deve avvicinarsi al mio Hazza.” Risi mentre miliardi di tweet mi passavano per mente.
“Larry is real!” Esclamai senza rendermene conto.
“Cosa?” Chiese confuso.
“Niente, mi sono appena ricordato della bromance tra te ed Harry.”
“Oh, è un buon inizio. Almeno ora sai che devi contenerti con lui, è sempre mio eh!”
“Si, ma sappi che ho ricordato anche quella mia con El, quindi da ora la condividerai con me. u.u”
“Eh? No, tieniti Hazza.”
“Scemo.”
“Io no essele scemo, tu contagiale me!” Risi di nuovo.
“Siamo arrivati?”
“Si, inizia ad entrare, io metto queste nel portabagagli.” Disse indicando le buste con un cenno della testa.
“Agli ordini!” Dissi scendendo e bussando alla porta.
“Si mangia!!!” Sentii urlare. Zayn aprì la porta scuotendo la testa.
“Niall?” Chiesi alludendo all’urlo.
“E chi altri? Entrate o il biondino mangerà noi.” Lo sorpassai senza dire niente ed entrai in cucina.
“Vi sono mancata?” Chiesi allargando le braccia.
“Tanto, ma ora vieni a tavola.” Rispose Niall accarezzando la forchetta.
“Non potevi mangiare senza di noi?”
“Liam ha detto di no.”
“Ohw.” Dissi mentre Lou entrava.
“Oh, finalmente.” E senza aspettare un secondo di più Niall si fiondò sul suo piatto di pasta e lo divorò in meno di cinque minuti.
“Poco affamato mi dicono.” Disse Louis.
“Allola lagazzi.. Come avele passato mattina tutti voi?”
“Si, come? Io e Louis avele complato tante belle cose, ma noi avele mangiate tutte.”
“Si, elano buone, peccato che non c’eli Niall.”
“Avete mangiato senza di me?”
“Si, tante cose buone, ma poi Louis dile a me che noi dovele tolnale a casa..”
“Si, a me fale molto male la pancia.”
“El, scendi??” Gridò Danielle per farsi sentire.
“Lei limanele in camela tutto tempo?” Chiesi dispiaciuta.
“Si, e smettete di parlare così, date sui nervi.” Rispose Liam.
“Noi solo volele fal lidele voi. Cattivi.” Disse Louis incrociando le braccia al petto.
“Non ho fame Dan!” Gridò Eleanor in risposta.
“Vado io.” Dissi salendo al piano di sopra. Non avevo la più pallida idea di quale fosse la camera di El, quindi feci il corridoio avanti e indietro una volta. Poi sentii una leggera musica venire da una camera e poiché lei era l’unica a non essere scesa, immaginai fosse la sua stanza, quindi bussai.
“Dan, non ho fame, davvero!”
“Ehm.. Non sono Danielle.”
“Ah. Al non ho voglia di parlare con nessuno, davvero.” Sbuffai ed entrai non ascoltando le sue parole.
“Al..”
“Cos’è successo?”
“Niente, sono solo un po’ stanca.”
“Magari mi dici la verità, eh?”
“Davvero non è successo niente, ora non posso nemmeno rimanere da sola? Prima ero di troppo, ora non sono di buona compagnia, ma che volete da me?” Disse alzando il volume. Mi avvicinai allo stereo e lo spensi.
“Prima di tutto tu sei sempre di buona compagnia. Anche quando sei intrattabile come ora.”
“Se pensi che sia intrattabile che ci fai qui? Va a mangiare e divertiti con Louis!”
“.. Sei gelosa.”
“No.”
“La mia non era una domanda. Sei gelosa e molto anche. Però, perché? Io e Louis siamo solo amici e tu lo sai bene.” Lei si mise a sedere sul letto e sospirò.
“Non sembrava prima..”
“Solo perché mi ha chiesto di accompagnarlo in centro?! Ma ti senti? Lou ti ama e se vuoi saperlo abbiamo parlato di te per il 90% del tempo.” Finalmente si degnò di guardarmi negli occhi.
“Davvero?” Annuii. Restò in silenzio per un po’.
“Scusami. E’ solo che, non lo so, sono passati mesi da quando li ho incontrati, eppure ancora non riesco a credere di trovarmi qui. Cioè erano i miei idoli, e lo sono ancora, non credevo di poterli incontrare e di innamorarmi di uno di loro.. Ho solo paura che tutto questo possa finire, che Lou trovi una ragazza più bella e più simpatica di me e il fatto che tu lo sia non mi aiuta molto..” Sorrisi intenerita.
“Ehi.. El, sei una delle ragazze più belle che abbia mai visto, una delle più dolci, una delle più simpatiche e fantastiche! Non capisco perché tu abbia tutte queste insicurezze, davvero non lo capisco.” Scosse la testa.
“Non lo so neanche io. Però vedi, per esempio anche ora, non sono riuscita a credere a tutto quello che mi hai detto, il mio cervello si è voluto fermare a ‘Una Delle.’ Significa che ci sono molte ragazze come me, magari anche migliori. E la mia paura è che voi preferiate loro a me.” La abbracciai di scatto.
“Non devi avere paura, perché resterai sempre la mia migliore amica, ti voglio troppo bene perché non sia così. E anche Louis. Ti ama El, davvero.” La sentii sorridere.
“Ti voglio bene Al.”
“Anche io, tanto.”
“Troppo.” Mi staccai dall’abbraccio e ricambiai il sorriso.
“Ok, ora però vieni a mangiare, e in fretta anche, che Niall mi è sembrato parecchio affamato.”
“Nhaa, io credo sia stata solo una tua impressione.” Disse ironica. Risi. Lei scosse la testa ed aprì la porta.
“A pappa!” Esclamò prima di catapultarsi giù.










Sera gente!
Ok, volevo solo ringraziarvi, again e
niente, siete fantastiche. :)
Jajsdnkasjdn Louis ed El in questa foto sono
qualcosa di indescrivibile! L'amore fatto persona, sul serio!
*---* Io li trovo dolcissimi insieme <3
Si, ora vado, perchè sto congelando e, anche se
probabilmente non dormirò, ho un lettino caldo
caldo che mi chiama ^__^
Bacii e continuate a recensire :D C.

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Capitolo 30
*** Mi fate schifo! ***




#Narratore Esterno

Erano passate due settimane da quel giorno, due settimane in cui erano successe poche cose, ma significative. Tanto per dirne una, Alice e Brian si erano rimessi ufficialmente insieme. Il clima in quella casa non era sempre rose e fiori, soprattutto quando c’era Ashley. Al non capiva perché, ma quella ragazza nascondeva qualcosa.. Era troppo misteriosa, spariva troppe volte senza lasciare tracce, usava troppi giochi di parole. Ed a lei non piaceva quel tipo di persona. Ad accrescere ancora di più le loro ostilità era la memoria di Alice, che anche se non completamente, cominciava a tornare, portando con se da un lato, bei ricordi, come le giornate trascorse con i ragazzi, dall’altro però la consapevolezza che Ashley non era la persona che faceva vedere di essere. Ci aveva messo un intera settimana, ma alla fine tutte le litigate con la bionda le erano tornate in mente, tutte le parole pesanti che le erano state rivolte in maniera gratuita, poi l’improvvisa pace durante l’intervista al Jowis Frenkly Show e infine la scelta di Harry di cantare al suo tour. Per fortuna, però, le era tornato in mente anche il suo percorso ad x factor, aveva sentito i ragazzi cantare e inaspettatamente aveva scoperto di conoscere le canzoni a memoria, aveva sentito dei brividi percorrerle tutto il corpo ad ogni assolo e ad ogni ritornello, aveva riscoperto e ricordato le emozioni che provava quando uno di loro faceva una twitcam, quando uscivano senza preavviso in televisione, quando aveva avuto Up All Night tra le mani la prima volta, quando era andata ad un loro concerto e, seppur lontanissima dal palco, li aveva visti e sentiti cantare dal vivo, cosa che le era bastata ad essere felice per tutto il mese successivo, aveva ricordato le emozioni che aveva provato quando la sua voce si era unita a quella di Harry durante la finale di x factor, quando aveva abbracciato Niall da Nando’s la prima volta, quando, sempre il biondino, l’aveva consolata durante un pianto di cui non ricordava la ragione, quando Harry le era stato vicino dopo l’incidente della madre, quando Zayn era rientrato a casa con il biglietto aereo per la Spagna e, purtroppo, aveva ricordato anche la crisi di pianto che aveva avuto quando Ashley le aveva portato via i suoi amici. Le uniche cose su cui c’erano ancora ombre erano la sua storia con Brian, di cui ricordava solo un piccolissimo episodio, sua sorella Liz e il suo rapporto con Harry prima dell’incidente. A quest’ultimo argomento, più che altro, Alice non aveva voluto pensarci. Ormai era chiaro anche ai muri che per lei il riccio era più di un semplice amico, ma la sua storia con Brian (come d'altronde quella di Harry ed Ashley) andava così bene che aveva preferito restare in silenzio e non rischiare di rovinare tutto. Nel frattempo aveva anche cominciato a lavorare, Lucas, il manager, sembrava sempre più entusiasta della sua voce e, insieme agli altri collaboratori della Sony aveva appena proposto ad Alice un paio di canzoni per incidere un album.
“And so, this is what I think about we.” Così più o meno finiva la canzone più dolce che Al avesse mai ascoltato.
“E’ meravigliosa.” Si limitò a dire lei annuendo. Era sempre più convinta, voleva incidere quel disco, voleva cantare quella canzone e voleva scriverne una lei.
“Bene, se ti piacciono Marcus ne scriverà altre e intanto noi cominciamo ad incidere. Ti va?”
“E me lo chiedi?!” Esclamò sorridendo. E così si erano messi al lavoro. L’album sarebbe stato pronto dopo circa tre mesi, stavano ancora lavorando alla prima canzone.
“Si, è incredibile! Ha capito subito il mio genere, ha adattato tutte le canzoni alle mie tonalità, e poi, cavolo, i testi sono fantastici!” Aveva detto ai ragazzi quando era tornata a casa. Stava parlando di Marcus, l’autore delle canzoni, anche lui lavorava per la Sony.
“E come lo chiamerai?” Chiese Liam preso dal racconto e felice come se l’album fosse il suo.
“Non lo so ancora. Ma c’è tempo per il nome. Siamo solo all’inizio.” Rispose sorridendo.
“Voglio incidere anche io un album!” Esclamò Niall.
“Tu ne hai già inciso uno..” Gli disse Al.
“Si, ma voglio farne un altro. Il primo è stato troppo divertente, voglio rifarlo!”
“Noi stiamo incidendo un album Niall.” Gli ricordò Liam sbattendosi una mano sulla fronte.
“Si, ma io voglio.. Aspetta, stiamo incidendo un album? Davvero?!” Liam lo guardò scioccato, Louis rise.
“Take Me Home ti dice niente?” Chiese Zayn alzando un sopracciglio.
“Ci sei già a casa, perché dovrei portarti io?” Chiese confuso il biondino.
“Dio, quanto sei scemo!” Rise Alice abbracciandolo.
“No, sul serio, perché?”
“E’ il nome dell’album Niall. Da quanto tempo non mangi?” Lui ci pensò su, mentre Danielle andava ad aprire la porta. Il campanello era appena suonato.
“Ora che ci penso da più di quattro ore. Mm.. Vado a rimediare.” Disse andando in cucina e suscitando una risata generale.
“Alice! Vieni qui.” Gridò Danielle dall’ingresso per farsi sentire. Al si alzò e la raggiunse, ritrovandosi Brian davanti.
“Amore!” Disse stampandogli un bacio.
“Ehi! Dici a questa tipa che, dal momento che questa è anche casa tua, ho tutto il diritto di entrare?”
“Eh?”
“Lei! Non vuole farmi entrare.” Disse Brian indicando la ragazza di Liam.
“Perché no?” Chiese Alice fulminandola con lo sguardo.
“Perché no. Sai anche tu che non è una presenza gradita.”
“Ma è il mio ragazzo.”
“Non dovrebbe esserlo.” Al sbuffò prendendo il braccio del suo ragazzo e tirandolo dentro casa.
“E che non succeda di nuovo, Dan.” Disse dirigendosi in salotto.
“Chi era amore?” Chiese Liam.
“Io.” Rispose Brian. Tutti i presenti  nella stanza fecero una smorfia.
“Resto con voi.” Continuò.
“No.” Si oppose Zayn.
“Si invece.”
“No.” Accordarono Liam e Louis.
“Chi è?” Chiese Niall con la bocca piena affacciandosi dalla cucina.
“Lui e vuole rimanere.” Rispose Louis.
“No.” Disse semplicemente il biondino, prima di tornare a mangiare. Alice sbuffò sonoramente.
“Vattene.” Ringhiò Eleanor.
“Oh, ma guarda chi c’è! Da quanto tempo Calder..”
“Va via Brian.” Continuò senza badare alle sue frecciatine.
“Sentito?! E lascia in pace la MIA ragazza.” Disse Lou stringendola a se.
“Oh, puoi tenertela, non m’interessa. Però io rimango qui. In questa casa PURTROPPO vive anche la mia ragazza. Ed io non ho intenzione di andarmene.” Rispose facendo entrare Niall in salotto.
“Io non credo proprio. Alice è l’unica persona su nove che vuole che resti, la maggioranza vince, per cui ti conviene andare via. E in fretta anche.”
“Forse è meglio se andiamo da qualche altra parte, sto per arrabbiarmi davvero.” Sussurrò lei rivolta a Brian.
“No Al. Ora basta. Stiamo insieme, devono accettarlo.” Intanto il campanello era suonato ancora.
“Vado io.” Disse Danielle di nuovo. Uno sbuffo arrivò fino al salotto seguito da una voce acuta.
“Tesoro!” Strillò Ashley entrando in salotto. Stava per fiondarsi su Harry, che guardava Brian con lo sguardo di fuoco, quando notò una figura di troppo e si bloccò all’istante.
“Ash? Che .. Ancora tu?!” Chiese Brian sbarrando gli occhi per un secondo.
“B..Brian. Che fai qui?”
“Niente! Niente, stavo per andarmene. Vieni con me?” Chiese cercando di suonare più sicuro, rivolto ad Alice.
“No, resta qui.” Si intromise Niall. Al sospirò.
“Magari ci vediamo domani e usciamo un po’, ok?” Chiese sperando in una risposta positiva.
“Perfetto. Ciao.” Le diede un bacio velocissimo e corse via. Niall strinse i pugni e lanciò un occhiata ad Ashley.
“Tu perché sei qui?” Chiese poi alla bionda.
“No, sono passata a.. a salutare! Si, però mi sono appena ricordata di avere un impegno di lavoro, devo scappare. Mi dispiace, ciao!” Disse uscendo anche lei.
“Io non ti ci vedo proprio con quello.” Disse Harry parlando per la prima volta.
“Bhe, io non ti ci vedo con quella se è per questo.” Rispose a tono Al.
“Però mi avete stancato. Sono due settimane che andiamo avanti così, se siete davvero miei amici, lasciatemi in pace ed accettate la mia storia con Brian!” Disse prima di prendere il giubbotto ed uscire. Non aveva idea di dove fosse andato il suo ragazzo, quindi dopo aver guardato a destra e a sinistra per almeno dodici volte si decise a camminare e girò a sinistra. Peccato che ciò che vide non era esattamente ciò che si aspettava. Dovette aspettare un po’ prima di raggiungere il centro, mentre camminava chiamava Brian, attendendo in una risposta che però non arrivava. Continuava a guardarsi intorno, sperando di scorgere una figura familiare e quando la trovò il suo sollievo si trasformò in pura delusione. Quello che provava vedendo Ashley avvinghiata a Brian non era comparabile a quello che aveva provato nelle ultime settimane vedendo la bionda con Harry, ma faceva comunque male. Molto. Ci aveva creduto davvero, al fatto che lui l’amasse. E invece la complicità che vedeva ora tra quei due al centro di Londra lasciava chiaramente intendere che quella non fosse ne una casualità, ne tantomeno una prima volta. Faceva male anche pensare che i suoi amici l’avevano avvertita. Sempre. E lei non gli aveva mai creduto. E faceva male anche pensare che ad essere stata presa in giro non fosse stata solo lei, ma anche Harry. Si avvicinò ai due, prima lentamente, poi sempre più arrabbiata, mentre sentiva le lacrime salirgli agli occhi.
“Io non ho parole.” In realtà di parole ne aveva fin troppe in testa, ma dalla bocca le era uscito solo quello. Brian si staccò lentamente da Ashley, per vedere chi li avesse interrotti. Era scocciato e non poco.
“Che cazzo vu.. Al?!” Lei scosse la testa mentre riduceva gli occhi a due fessure.
“Sei un bastardo.” Disse con una calma che non credeva di avere.
“Aspetta, ti posso spiegare, io non..”
“STA ZITTO. Non rivolgermi più la parola, mi fate schifo e tu..” Continuò rivolta ad Ash.
“Non cercare nemmeno di pensare di tornare in quella casa, perché sappi che se ti vedo di nuovo non rispondo delle mie azioni.”
“Al ascolta, ti prego, io..” Riprovò Brian, ma lei non lo lasciò parlare.
“Sta zitto!” Ripetè.
“Non provare ad avvicinarti, mi sembra chiaro che tra me e te finisce qui. Se mai è iniziata.”
“Si che è iniziata Al, lasciami spiegare!”
“Non voglio sentirti. Non voglio ascoltare le tue, le vostre bugie! Perché sono sicura che qualunque cosa tu mi dica sia una bugia.” Guardò i loro corpi ancora troppo vicini e fece una smorfia, mentre anche l’ultimo tassello del puzzle tornava a posto. Aveva ricordato tutto. Sia cosa fosse successo con sua sorella, sia cosa provava per Harry, ma soprattutto aveva ricordato cosa l’aveva fatta stare così male per mesi interi.
“Ve lo dirò un ultima volta. Fatevi vedere in giro e ve ne pentirete.”
“E’ una minaccia Sherly?” Chiese Ashley stanca di dover ascoltare quelle parole.
“Si.” Si limitò a rispondere prima di voltarle le spalle e correre via. Mentre la velocità del suo corpo aumentava sempre di più, le lacrime cominciavano a scendere.
“Eh no, cazzo!” Urlò cercando di asciugarle. Non voleva piangere, non per lui, non se lo meritava. Di lacrime per quella storia ne aveva versate fin troppe, ed era stanca. Voleva rimanere da sola, andare lontano da tutti, invece la direzione in cui correva era la stessa che aveva percorso all’andata. Stava tornando a casa. Rimase dieci secondi ferma di fronte alla porta, poi si decise a bussare. Le aprì Louis.
“Al? Cos’è successo?” Le chiese facendola entrare. Non rispose, non riusciva a parlare, gli unici motivi per cui era lì e non era andata in un posto isolato erano una chioma riccia e due occhi verde smeraldo.
“Harry dov’è?”
“Di sopra. Perché?” Scosse la testa e salì le scale, mentre un unico pensiero le offuscava la mente e le impediva di ragionare su qualunque altra cosa. Lui doveva sapere. Non voleva farlo soffrire, ma non meritava quello che la biondina gli stava facendo, quindi, se ora si trovava davanti alla sua camera ancora in lacrime e senza rimorsi, era solo ed esclusivamente per il suo bene. Perché ce ne aveva messo un po’ a capirlo, ma ad Alice importava di Harry. Molto più di quello che credeva. E la stessa cosa, naturalmente, valeva per lui.

















Seraa! :)
Wow, è già il trentesimo capitolo?
Hahaha, stasera sarò di poche parole (Non che le altre volte abbia scritto
di più eh) perchè devo scendere. Volevo solo dire che mi ero rotta le scatole
di Brian e Ashley, in teoria sarebbero dovuti
durare di più, ma non ce la facevo più a parlare di loro, quindi
Tadann, da ora in poi scompariranno. O quasi.
Anyway, che ne pensate? Mi fate felici quando aumentate le visualizzazioni :')
Ma quanto può essere bella questa foto, eh? janfkjnfjnakns *------* Come sono
cresciuti.. Dio, sono così fiera di loro! *w*
Ok, ora però vado davvero, a presto! Bacii <3 C.

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Capitolo 31
*** L'ho già detto che era bellissima? ***




#Harry’s Pov

“Però mi avete stancato. Sono due settimane che andiamo avanti così, se siete davvero miei amici, lasciatemi in pace ed accettate la mia storia con Brian!” Disse Al prima di uscire. Ma che aveva di speciale questo tipo? A me stava solo parecchio antipatico e, a quanto pare, anche agli altri. E lei? Lei lo amava così tanto come diceva? Scossi la testa per scacciare via quel pensiero.
“Io vado con lei.” Esordì El.
“No, lasciala. Ehi, prima o poi capirà che noi lo diciamo per lei.” Disse Louis.
“Si ma.. Lou soffrirà. Ed io non voglio vederla soffrire.” Neanche io El, fidati. Neanche io.
“Nessuno di noi vuole vederla soffrire, ma se vuole restare con Brian, magari, avrà i suoi motivi..” Lei scosse la testa.
“No, non ce li ha.” Disse prima di andare al piano di sopra. Louis sospirò poi fece per seguirla.
“No, aspetta. Posso andarci io?” Chiese Danielle. Lui la guardò per qualche secondo poi si arrese e annuì.
“E tu?” Chiese sedendosi mentre mi lanciava un occhiata interrogativa.
“Io cosa?” Chiesi alzando un sopracciglio.
“Quando ti deciderai a lasciare Ashley?”
“Perché dovrei lasciarla?”
“Andiamo, sai meglio di me il perchè.”
“No, Lou. Non lo so.” Niall e Liam si alzarono contemporaneamente e sparirono in cucina con Perrie e Zayn, lasciandoci soli.
“E’ appena uscito da quella porta il tuo perché. Ti ostini a volerla dimenticare Styles?” Si. Devo farlo, per forza.
“No, io l’ho già dimenticata.” Lui rise.
“Sai, a volte sei davvero simpatico. Ma ora fai il serio e smetti di fare battute.” Disse. Roteai gli occhi e mi alzai.
“Non era una battuta Lou.”
“Si, invece. A te piace ancora. E non capisco perché continui a stare con Ashley se invece pensi ad Al.”
“Perché Alice è fidanzata e, come hai potuto BEN vedere, è felice con quello, quindi che senso ha lasciare Ash?”
“Ti ricordi cosa ti ha detto El in ospedale, vero? Lui la sta prendendo in giro Harry, la sua felicità è solo apparenza.”
“Secondo me no.” Sbuffò.
“Non credevo ti saresti arreso così facilmente.”
“Non mi sono arreso. Se lei è felice con un altro che diritto ho io di farli separare?”
“Sai benissimo che con te sarebbe più felice.”
“E a te chi lo dice?”
“Lei! Tu! Il modo in cui vi guardate, in cui vi cercate e, quando ci sono anche gli altri due, il modo in cui vi ignorate a vicenda!” Volevo ribattere, ma le uniche parole che mi venivano in mente erano dei banalissimi ‘hai ragione’, quindi preferii stare in silenzio.
“Non vi vuole un genio a capirlo Harry. Però ammetto che lo nascondete bene.”
“E se non lo stessimo nascondendo? Cioè, se non fosse vero e basta?” Lui ridacchio.
“Styles, Styles, Styles.. Quante cose hai da imparare! Sai, anche se a volte non sembra, io non sono stupido. E poi sono il tuo migliore amico. Se unisci le due cose, come fai a dubitare di quello che ti sto dicendo?” Chiese sorridendo. Sorrisi anche io e sospirai.
“E va bene. Hai ragione, contento?”
“Mm, un po’ più di convinzione non guasterebbe.” Sbuffai.
“Hai ragione Louis.”
“Ah-Ah, hai mancato un pezzo. Hai ragione..?”
“Louis?”
“Già lo hai detto. Hai ragione..?” Lo fulminai con lo sguardo mentre lui mi guardava divertito.
“Hai ragione Louis, come sempre. Ok? Ora posso andare?” Lui annuì soddisfatto. Scossi la testa e salii al piano di sopra. Presi il cellulare e mi stesi sul letto. Stavo messaggiando con Gemma, quando qualcuno bussò alla porta silenziosamente. Pensai di aver sentito male, ma mi alzai comunque per controllare. Aprii la porta e fui travolto da due occhioni grigi, lucidi.
“Al? Stai piangendo? Che cosa è successo?” Lei mosse la testa cominciando a singhiozzare.
“Al? Alice? Ehi..” Louis aveva davvero ragione, per quanto volessi negarlo. A vederla così vennero gli occhi lucidi anche a me, non volevo stesse male, qualunque fosse il motivo. Le presi le spalle e la tirai verso di me, stringendola quanto più possibile. Dopo un po’ quando riuscì a calmarsi si staccò e abbassò lo sguardo.
“S..Scusa. Non volevo, ero venuta solo per dirti..”
“Non importa Al, che cosa è successo?” Mi guardò negli occhi prima di ricominciare a piangere.
“Niente, scusa Harry.” Disse uscendo e lasciandomi da solo in mezzo alla camera, con mille pensieri per la testa, troppo occupato a pensare, per seguirla. Quando mi resi conto che non avevo nessuna spiegazione valida alle sue lacrime, finalmente mi decisi ad uscire.
“Al? Dove sei? Al ti prego..” Cominciai ad aprire tutte le porte, dalla prima all’ultima, fermandomi davanti alla camera di Louis.
“Non vorrei essere indiscreta, però cazzo Al, io te l’avevo detto!” Quella era chiaramente la voce di Eleanor.
“Lo so El, lo so. E mi dispiace, avrei dovuto ascoltarti, ma quel bastardo fingeva così bene..”
“Però non piangere, ti prego.”
“Non voglio piangere. Non so neanche io perché sto piangendo. Non riesco a fermare le lacrime. Ci sto provando, credimi.”
“Se incontro quella bionda ossigenata giuro che le strappo quei quattro spaghetti che ha in testa!” Esclamò El.
“Dovevo immaginarlo..” Continuò.
“Lo hai detto ad Harry?”
“No.”
“E che aspetti? La carrozza di cenerentola? Vai subito a parlarci Alice!”
“E cosa gli dico? Non se lo merita El. Non posso essere così cattiva.”
“Ma tu non sei cattiva! E’ quell’altra che lo fa soffrire, tu lo fai per il suo bene! Non si merita nemmeno di continuare ad essere ingannato così!”
“Ashley non metterà più piede in questa casa. L’ho avvisata.”
“E credi che ti ascolterà? Non appena saprà che non hai detto niente ad Harry tornerà subito Al.” Ma che..? Decisi di intervenire.
“Cosa dovevi dirmi Alice?” Lei sussultò.
“Harry..”
“Perché Ashley non verrà più qui?”
“Al diglielo. Vi lascio soli.” Disse El.
“NO! Resta, per favore.” Rispose Alice.
“Ok, ma diglielo. Altrimenti parlo io.”
“Ho.. Ho visto..” Cominciò.
“Cosa?” Chiesi impaziente. Lei mi guardò, poi mentre quasi si scusava con gli occhi sussurrò qualcosa.
“Eh?”
“Ho visto Ashley e Brian insieme.”
“Ah e ci voleva tanto a dir.. Aspetta, Ashley e Brian, quegli Ashley e Brian?” Eleanor roteò gli occhi.
“Si, Harry, quanti altri ne conosci?” Commentò.
“Insieme.” Ripetei.
“A fare?” Eleanor sbuffò.
“Harry, non è difficile da capire, non vedi che le fa male dirlo?” E ora perché era così aggressiva?
“El..” Sussurò Al.
“Che c’è?”
“Ci lasci soli? Solo un secondo.”
“Ok, tanto ormai glielo hai detto.” Disse prima di uscire.
“Come stai?” Le chiesi titubante. La verità era che a me non importava niente che Ashley mi tradisse o meno, ma se quello che mi aveva detto era vero, Brian l’avrebbe pagata cara. NESSUNO poteva trattare così Al. Nessuno.
“Male. Chissà da quanto va avanti questa cosa ed io che gli credevo davvero!” Disse sedendosi sul letto.
“Quello stronzo si è approfittato del fatto che non ricordassi niente.. Ed è riuscito a prendermi in giro di nuovo..”
“Di nuovo?” Chiesi sedendomi vicino a lei. Abbassò la testa e si spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
“Non è la prima volta che succede. Ash e Brian sono già stati insieme mentre io e lui stavamo insieme. Dopo due anni me ne sono accorta. Due anni di continue prese in giro, di finti ‘ti amo’, di finti baci.. Non posso credere di aver dimenticato tutto questo ed esserci ricascata.” Che bastardo.. Ora capisco perché Ashley ed Al non sono mai andate d’accordo. Scosse la testa e sorrise amaramente.
“E sai qual è la cosa più triste di tutte? Il fatto che lui non mi ha mai amato nemmeno un fottuto secondo in quei due anni. E non lo farà mai. La scema sono io, che gli ho creduto davvero.”
“Al, uno come lui non ti merita. E non merita nemmeno tutte queste lacrime. E’ impossibile non amarti nemmeno per un secondo, sei incredibilmente perfetta e se lui non l’ha capito, fidati, ha perso l’occasione più grande di tutta la sua vita.” Fu tutto quello che riuscii a dirle stendendomi e abbracciandola. Sorrise con la testa appoggiata al mio petto mentre le accarezzavo i capelli. Si passò una mano sulle guancie per cacciare via le lacrime.
“Harry, scusa, ma tu lo hai capito che la tua ragazza stava baciando un altro?” Chiese con un velo di ironia. Alzai le spalle.
“Non dirlo a Louis, altrimenti dovrò sopportarlo per il prossimo decennio, ma volevo lasciarla già da un po’.” Accennò una risata.
“Perché?”
“Perché mi sono accorto che di lei non mi è mai importato più di tanto. E a quanto pare neppure lei si faceva troppi problemi.”
“Mi dispiace.”
“Non devi. Non dispiace a me, perché dovrebbe a te?” Dissi scoccandole un bacio tra i capelli. Un forte profumo di mela mi avvolse.
“Hai usato il mio shampoo?” Lei rise mentre i battiti del mio cuore aumentavano sempre di più.
“Forse.” Rispose.
“Sherly!!”
“Che c’è Styles?”
“Non mi pare di averti dato il permesso.”
“Bhe tu no, ma il tuo shampoo si. Continuava a ripetermi che moriva dalla voglia di pulire i miei capelli.”
“Mm, questa scena l’ho già vista. Hai usato anche il mio letto senza permesso.” Rise di nuovo.
“Può darsi.”
“Un giorno ti troverò con i miei vestiti addosso e non me ne accorgerò nemmeno?”
“E’ un ottima idea, dopo do’ un occhiata al tuo armadio, magari ci esce qualcosa anche per me.” Mi lasciai trasportare dalla sua risata mentre lei si stringeva di più al mio petto.
“E potrei usare anche il tuo bagnoschiuma. Hai un profumo meraviglioso.” Disse alzando lo sguardo e incrociando i miei occhi.
“Grazie Harry.” Disse sorridendomi dolcemente. Dio, quanto era bella!
“Per lo shampoo?” Chiesi strappandole un'altra risata.
“Anche.” Rispose prima di lasciarmi un bacio sulla guancia destra.
“Che ne dici se andiamo a farci un bel giro al parco?” Proposi.
“Dico che è un ottima idea, a patto che mi lasci usare la tua felpa.” Risi e annuii.
“E va bene. Ma solo per questa volta.”
“Si, certo, come no.” Disse prima di alzarsi. Mi fece un ultimo sorriso, poi sparì dietro la porta diretta nella mia camera. Sorrisi anche io, di nuovo, toccandomi la guancia. Andai nella mia stanza e vidi Alice guardarsi allo specchio con una felpa blu addosso che le andava tre taglie più grande. Al.. L’ho già detto che era bellissima?




























Swaaaaaag!
Salve bellezze! Come vi va la vita?
Domani esce Take Me Home. Domani esce Take Me Home. Domani esce Take Me Home.
Domani esce Take Me Home. Domani esce Take Me Home. Domani esce Take Me Home.
Domani esce Take Me Home. Domani esce Take Me Home. Awwww non posso ancora crederci!
Jkajsnkjsnfsdfj non vedo l'ora di sentire le canzoni, perchè si,
non le ho ancora sentite. Ho ascoltato solo Last First Kiss, per puro caso (si fa per dire)
e bhe, inutile dire che me ne sono innamorata! Awwwww sono assolutamente
perfetti quei ragazzi, parlerei di loro all'infinito, ma devo andare, perchè, anche
se a scuola entro alle dieci, domani devo svegliarmi presto, quindi
vi saluto. :) Notteee <3 C.

 

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Capitolo 32
*** Solo io e te? ***




(#Harry’s Pov.)

“Già fatto?” Chiesi appoggiandomi alla porta. Lei si voltò di scatto e quando mi vide sorrise alzando le spalle.
“Non ci vuole tanto tempo per infilarsi una felpa. A proposito, questa l’hai persa, sappilo.” Disse indicando, appunto, la felpa.
“Ah si?” Lei annuì. Risi poi feci una smorfia.
“Ma era la mia preferita!”
“Si, ma tanto a  me sta meglio ed ora che l’ho trovata non la lascio più, no.” Scossi la testa divertito.
“Dai vieni.” Lei fece un saltello e scese giù.
“Dove mi porti, Styles?”
“Al parco?” Sbuffò.
“Sei noioso.”
“Uscite?” Chiese Louis che, me ne ero appena accorto, era seduto sul divano.
“Si!”
“Yes, ma Harry vuole andare al parco. Ormai lo conosco a memoria, Harold, credevo tu fossi capace di sorprendermi un po’ di più!”
“Alice!! NON. CHIAMARMI. HAROLD!” Lei rise.
“Harold, Harold, Harold, Harold..” Ok, non amavo quando mi chiamavano così, ma se lo diceva lei avrei potuto ascoltarlo per ore.. Ok, basta, troppo sdolcinato.
“Si, ok, ok. Andiamo?” La interruppi mettendo una mano sulla maniglia della porta.
“Okk, ciao bello!!” Esclamò lanciando un bacio a Louis e uscendo.
“Ciao Lou.”
“Harry, aspetta.” Mi fermò.
“Sai che  quando è entrata stava piangendo e dopo che ha parlato con te è tornata.. così?” Chiese indicando la porta semiaperta.
“E.. E allora?”
“Niente, ripensa a quello che ti ho detto prima. Con te sarebbe davvero felice.”
“Harold, ti muovi??” Urlò Alice vicina alla macchina.
“Arrivo!”
“Vai, ma pensaci Harry.” Disse Louis prima di tornare a guardare la televisione.
“A dopo Lou.” Dissi semplicemente, prima di uscire. Chiusi la porta e sorrisi ad Al entrando in macchina.
“Allora, vuoi ancora portarmi al parco?” Chiese facendo una piccola smorfia.
“Si, ma vedrai che quando arriveremo ti pentirai di tutto quello che stai dicendo ora.” Lei fece un cenno con la mano.
“Tutte chiacchiere. Piuttosto, accelera un po’ che io già mi sono stancata di aspettare.” Dopo circa due minuti arrivammo e scesi dall’auto seguito da Al. Lei si guardò intorno, sorridendo, mentre io facevo incrociare le nostre dita.
“Vieni?” Le chiesi indicando l’entrata con la mano libera. Annuì. In realtà non ero mai stato in quel posto, o almeno non lo avevo visto tutto. L’unica volta in cui ci ero andato era stata quando avevo seguito Alice, quando sua madre aveva avuto l’incidente. Quella mattina volevo portarla al parco che entrambi conoscevamo come le nostre tasche, poi ero passato affianco a questo e avevo pensato di restare lì. Per questo ora Al sorrideva. Era un posto nuovo, e bhe, ammetto che era bellissimo.
“Dici la verità, ti ho sorpreso eh?” Chiesi entrando.
“Ci sono già stata qualche volta?” Chiese lei in risposta.
“Si, sei venuta qui qualche mese fa, ma credo fossi troppo sconvolta per godertelo.”
“Ah già. Guarda!” Esclamò indicando due enormi alberi piegati l’uno verso l’altro, con le foglie e i rami che toccavano terra. Se le radici fossero state più vicine, sarebbe stato un cuore meraviglioso. Strinse più forte la mia mano e cominciò a correre verso quegli alberi.
“Che vuoi fare?”
“Vieni!” Esclamò. Si infilò tra le foglie degli alberi spostandole leggermente e mi ci trascinò dentro. Non appena la mia vista non fu più accecata dai rami, alzai lo sguardo e sorrisi.
“Come hai fatto a vederla?” Chiesi guardando la piccola cascata che scorreva a qualche metro da noi.
“Ho sentito il rumore dell’acqua. Poi le foglie erano umide e prima non ha piovuto, quindi..”
“Che intuito sviluppato Sherly!” La presi in giro.
“Si, Styles, continua a prendermi in giro, tanto lo so che pagheresti oro per avere un intuito come il mio!” Rise, poi ci pensò su e il suo sorriso scomparve.
“Anzi, no. Hai ragione, nemmeno io vorrei avere il mio intuito. Fa schifo, non mi sono nemmeno accorta che Brian mi nascondeva qualcosa..” Puntai il mio sguardo su di lei, poi senza pensarci, la strinsi a me.
“Ehi, neanche io me ne ero accorto. Sono loro che lo hanno nascosto bene, non tu che non l’hai capito.”
“Non l’hanno nascosto bene Harry. Se ci pensi, tutte le volte che erano insieme erano strani. Si conoscevano già da prima e il fatto che non ricordassi quello che mi avevano fatto mi fa arrabbiare ancora di più.”
“Non è colpa tua Al!”
“Si invece!” Sbuffai.
“Quando fai così sei insopportabile.” Dissi.
“Allora perché continui ad abbracciarmi?” Chiese evidenziando il fatto che si trovasse ancora tra le mie braccia.
“Perché non posso farne a meno.” Risposi sincero.

#Alice’s Pov

Lo guardai come se fosse la prima volta, come se fino ad allora non l’avessi mai davvero visto. E, anche se aveva detto solo sei stupide parole, mi sentii compresa. Come se finalmente qualcuno riuscisse a capirmi. Perché era così che mi sentivo anche io. Volevo dimenticarmi di Harry, ma ogni volta che i nostri sguardi si incrociavano, tutti i miei progetti svanivano all’istante. E solo perché non potevo farne a meno. Non potevo fare a meno di lui, in generale. I momenti che avevamo condiviso erano, tutto sommato, pochi, eppure ognuno di questi era speciale e mi aveva creato dipendenza. Come se Harry Styles fosse la marca di un pacchetto di sigarette, o il nome di una droga. Avevo toccato una volta le sue labbra ed, ora che mi teneva così stretta a se, mi chiedevo come avevo fatto a starne tutto questo tempo senza. Ora che mi abbracciava come se fossi la cosa più importante del mondo, tutti i problemi passavano in secondo piano, Brian, Ashley, tutto scompariva. Ed io cominciavo davvero ad esserne dipendente.
Volevo avvicinarmi, mettere fine a quella distanza che c’era tra noi e assaporare di nuovo le sue labbra, ma non lo feci. Invece affondai di nuovo la testa sul suo petto e mi lasciai cullare dallo scorrere dell’acqua e dal battito del suo cuore.
“Ti voglio bene Al.” Disse dopo un po’.
“Anche io Harry.” Dissi sorridendo. Mi lasciò un bacio sui capelli poi si staccò.
“Allora, hai il coraggio di tuffarti o devo farlo io?” Chiese ridacchiando.
“Eh?? Non ci penso proprio, non voglio bagnarmi e poi..” Inutile, non finii la frase che ero già sott’acqua.
“Scusa, dicevi?” Chiese quando tornammo a galla. Si, quel cretino si era tuffato con me. Cercai di non pensare alla sua maglia bagnata che metteva in risalto i suoi muscoli e scoppiai a ridere. Dopo un po’ alla mia risata si aggiunse anche la sua.
“Ma non era la tua felpa preferita questa?” Chiesi sempre ridendo indicando la felpa zuppa. Lui fece una faccia fintamente disperata.
“Non solo me l’hai fregata, l’hai anche rovinata! Sei crudele!” Disse asciugando una finta lacrima. Risi ancora di più, poi cominciai a schizzarlo.
“Ehi!!” Esclamò dando inizio ad una vera e propria guerra. Dopo una buona mezz’ora uscimmo dall’acqua.
“E ora?” Chiesi strizzando i capelli.
“Ehm.. Non lo so, ma si muore di freddo.” Disse sfregandosi le mani.
“Ma se siamo a metà luglio! Io ho caldo!”
“Si, ma tu hai una felpa addosso. Tra l’altro, come hai avuto il coraggio di metterla se prima faceva così caldo?” Alzai le spalle.
“Lo sai che sono strana!” Lui rise.
“Si, ma io ho freddo comunque.”
“Non ti darò la MIA felpa Styles, se è questo che aspetti.”
“A parte il fatto che è la MIA di felpa. E poi no, non mi serve.”
“Potevi pensarci prima di lanciarti in acqua e trascinarci anche me!”
“Lo sai che io non penso prima di fare qualcosa.”
“Scemo.” Mi fece una linguaccia che ricambiai. All’improvviso mi ricordai dei cellulari.
“Se è morto, ti uccido, sappilo.” Dissi toccandomi la tasca del jeans e sperando in un miracolo. Magari aveva avvertito il pericolo ed era scappato! (?). Purtroppo il mio telefono era lì, completamente andato. Provai ad accenderlo, ma niente.
“Harry!” Sbuffai. Lui prese il suo iPhone, realizzando che anche il suo telefono ci aveva abbandonati.
“Ah. Se Liam mi chiama e non mi trova mi uccide. Sicuro.”
“Che ore sono?”
“Ed io che ne so?” Sospirai.
“Torniamo a casa, va!”
“No, se Paul e Liam mi vedono così sul serio mi uccidono!”
“E vuoi prenderti un raffreddore e un influenza?” Lui guardò di nuovo il suo telefono.
“Se cercassimo aiuto?”
“Harry, siamo solo bagnati, non ci siamo persi!” Risi. Lui sorrise.
“Ah già.” Sbuffò.
“E va bene, torniamo a casa. Ma io volevo restare qui un altro po’!”
“Ci torneremo. Anche a me piace questo posto.”
“Promesso?” Chiese alzando il mignolo. Risi di nuovo.
“Promesso.” Risposi stringendolo. Lui mi attirò a se.
“Solo io e te?”
“Come vuoi tu.”
“Lo prendo per un si.” Disse appoggiando la sua fronte alla mia.
“Mm-Mm.” Mugugnai perdendomi nei suoi occhi smeraldo che brillavano riflettendo i miei.
“Solo noi due.” Disse ancora.
“Solo noi. Promesso.” Sussurrai. I nostri nasi si sfiorarono, lui sorrise facendo sorridere anche me. Mi guardò un ultima volta, poi con un sospiro si staccò e mi tese una mano.
“Forza, andiamo!” Un po’ ci rimasi male, poi però, quando la mia mano raggiunse la sua mi sentii in paradiso. Annuii e lo seguii fino alla macchina. Durante il tragitto scherzammo un po’ su tutto e solo quando arrivammo mi accorsi che era quasi buio. Altro che mezz’ora, erano passate come minimo tre/quattro ore!
“Cazzo! Stasera veniva Paul a cena!! E sono le otto meno dieci!” Esclamò guardando l’orologio dell’auto.
“Forse siamo ancora in tempo.” Dissi uscendo di corsa e bussando alla porta. Ci aprì Zayn.
“Finalmente! Vi stiamo chiamando da un ora, Paul arriva alle.. Perché siete tutti bagnati?” Chiese alzando un sopracciglio.
“A che ora arriva Paul?” Chiese Harry catapultandosi dentro e ignorando la sua domanda.
“Tra venti minuti. Al usa il bagno di sotto, Harry tu vai in quello al piano di sopra e fatevi una doccia. Ci manca solo che vi ammaliate! In fretta, non c’è tutto questo tempo, Paul doveva dirci una cosa importante.” Disse Liam spuntando dalla cucina.
“E’ ancora alle prese con i fornelli?” Chiesi a Danielle, riferendomi, appunto, a Liam.
“Si, ormai è quella la sua vocazione.” Rispose la riccia alzando le spalle. Risi, poi salii in camera e presi dei vestiti puliti. Tornai al piano di sotto ed entrai in bagno. Mi spogliai e mi infilai sotto la doccia, lasciando che l’acqua calda scorresse sulla mia pelle e ripensando a quel pomeriggio. Harry aveva un potere straordinario su di me. Cioè, avevo appena scoperto che Brian mi tradiva e dopo nemmeno mezz’ora stavo già ridendo come se tutto andasse perfettamente bene. Forse quello che provavo per lui era molto più serio di ciò che credevo. 












Seraaa! :)
JNkajsnjnfkjnasdkfnkjssaasjjasdn sto ascoltando
Take Me Home per la 2388498347 volta, e ogni volta
mi manca il respiro! Aww quanto possono essere bravi? Eh?? *------*
I wanna be last, yeah, baby let me be your last, your last first kiss!
AMO. QUELL'ALBUM. TUTTO.
jnfkjsdkfjdsakjd ok, sto sclerando, basta.
Anyway, questo è il capitolo (ma và?) Hahaha, no, dicevo,
lo so che vi aspettavate che si baciassero dopo la promessa,
ma io sono crudele, quindi ho rimandato il momento che, don't worry, arriverà presto. 
:D
[Bella io che fingo che non m'importi del trumbl di Harry, mentre in realtà sto impazzendo
letteralmente! Hahahahahah]
 Ok, detto questo, vado, perchè è un po' tardi e, purtroppo, 
domani devo svegliarmi presto (per modo di dire) anche se è domenica :S
Vabbè, ora vado, baciii :D C. <3

 

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Capitolo 33
*** Sarebbe la soluzione perfetta! ***




Il sorriso ruffiano che aveva Paul non mi piaceva per niente, lasciava intendere che quello che ci avrebbe detto non era una cosa piacevole. Con lo sguardo supplicava Harry, sorrideva a Zayn e Louis e chiedeva a Niall di aiutarlo. Tutto senza spiccare parola ed ormai erano dieci minuti che se ne stava seduto così sul divano.
“Che succede Paul?” Chiese Zayn stufo di aspettare ancora.
“Ehm..”
“A tavola!” Esclamò Liam. Paul sospirò, poi, sempre con lo sguardo, ci incitò ad andare in cucina.
“Allora, cosa volevi dirci?” Chiese Liam cominciando a mangiare.
“In realtà è una cosa che riguarda anche Alice..”
“Dimmi tutto.”
“Ecco.. Ieri ho parlato con Lucas e con il produttore discografico.” Annuii.
“Si, me lo hanno detto oggi, durante la registrazione. Allora?”
“Ti hanno detto anche cosa vorremmo facessi?” Alzai un sopracciglio, poi scossi la testa. Stavolta annuì lui.
“Sapevo avrebbero lasciato a me la parte più difficile.” Sussurrò.
“Ok, allora una cosa alla volta.” Disse alzandosi. Andò in salotto sotto le occhiate incuriosite di tutti, tornando qualche secondo dopo con una rivista in mano. La mise sul tavolo, poi tornò a mangiare. Allungai una mano e la presi, notando la foto di Ashley ed Harry in primo piano. Sotto a caratteri cubitali una scritta che metteva chiaramente in discussione la sua serietà nelle relazioni. Riposai il giornale e guardai Paul.
“Ed io che c’entro con loro?” Chiesi.
“Hai letto cosa c’è scritto?”
“Si, ma continuo a non capire.” Lui fece un enorme sospiro, poi guardò Harry che lo fissava confuso.
“Ecco noi.. Io e Lucas.. Avevamo pensato che forse c’è una soluzione che aiuterebbe sia te che lui.”
“Me?”
“Si, con l’album, intendo.”
“Non capisco Paul, puoi spiegarti meglio?” Harry spalancò leggermente gli occhi.
“Io forse ho capito e no, P. Non puoi chiederle una cosa del genere!”
“E’ la soluzione perfetta Harry!”
“Posso sapere anch’io?” Chiesi sbuffando.
“Se tu ed Harry fingeste di stare insieme per un po’ di tempo, ecco, magari..” Il boccone che stavo masticando mi andò di traverso e cominciai a tossire. Niall mi passò un bicchiere d’acqua che bevvi tutto d’un sorso.
“Scusa?” Chiesi sperando di aver sentito male.
“Si, se i giornalisti pensassero che state insieme lui smetterebbe di essere considerato puttaniere” Disse indicando Harry.
“E tu venderesti molti più dischi!” Continuò. Scossi la testa ridacchiando nervosamente.
“Scordatelo!” Mi limitai a dire.
“Ti prego Al, ci guadagnereste tutti e due!”
“No Paul, ho sempre odiato questo tipo di pubblicità e non smetterò di odiarlo ora!”
“E’ solo per poco tempo, promesso!”
“No!” Continuai a ripetere. Paul sbuffò.
“Perché no?”
“Perchè no e basta, Paul non mi presto a certe cose.” Lui guardò Niall alzando impercettibilmente le spalle. Lo guardai anche io e il biondino mi sorrise annuendo. Anche lui era d’accordo.
“No. Ragazzi sul serio, voglio aiutarvi, ma no. Questo no.”
“E’ l’unico modo!”
“E perché proprio io devo fingere?” Chiesi. –Perché non riusciresti a vedere nessun’altra con Harry, stupida!- Mi sgridai mentalmente.
“Te l’ho detto, venderesti molti più dischi! Hai già fatto strada, ma se nessuno ti conosce non hai molte possibilità. Harry è molto famoso, se tu e lui stesse insieme allora si che spaccheresti con le vendite Al!”
“Ma questo non è normale! Io voglio che la gente compri il mio cd perché ama la mia musica, non perché sono la FINTA ragazza di Harry!”
“E questo è giustissimo, ma il vostro finto fidanzamento servirebbe solo a farti conoscere, se le persone non sanno chi sei come possono apprezzare la tua musica?”
“Non voglio che mi conoscano così. Ci sono molti altri modi. E questo, scusami Paul, ma credo sia il peggiore.”
“Ti prego Al, non è solo per te o per Harry! E’ per tutta la band! Ultimamente la storia di Harry ci ha fatto avere un notevole calo di ascolti e noi non vogliamo smettere di condurre questa vita.” Disse Zayn. Harry lo fulminò con lo sguardo.
“Ma io non ho mai fatto niente!!” Esclamò appunto il riccio offeso.
“Si, ma i giornalisti non la pensano come te. E qualcuno deve pur fargli credere il contrario! E, ripeto, questo sarebbe perfetto per entrambi.” Sbuffai per la cinquantesima volta dall’inizio di quell’assurda conversazione. Gli sguardi supplichevoli di Zayn e Niall furono interrotti dalla suoneria del cellulare di Paul.
“Pronto? Si. Si, mi ricordo. Ora?? Ah. Ok. Si va bene. Dieci minuti. Ok ciao.” Attaccò e sorrise.
“Scusate ragazzi, ma devo andare, mi dispiace.”
“Ora?” Chiese Liam un po’ deluso.
“Si, ho un impegno urgente, ci sentiamo più tardi. Al ti prego, pensaci! Spero in una risposta positiva.” Poi dopo averci salutato uscì. Niall avvicinò di più la sua sedia alla mia e, a circa dieci centimetri di distanza dal mio volto, fece una faccia da cucciolo che non ammetteva repliche.
“Ti prego!” Disse solamente. Sbuffai sonoramente e alla faccia di Niall si aggiunse anche quella di Eleanor, alla mia sinistra.
“Siete inquietanti.” Dissi senza dargli una risposta.
“Dai, Al! Non ti costa niente..” Disse Zayn.
“E’ tanto importante per voi che faccia questa.. cosa?” Chiesi scocciata.
“Si.” Rispose Louis.
“Perché?”
“Perché si.” Mi zittì Liam. Lanciai un occhiata ad Harry.
“E tu perchè non dici niente?” Gli chiesi. Lui alzò le spalle.
“Neanche a me piace questa storia, però hanno ragione.” Mi lasciai andare ad un ultimo sospiro.
“Vi odio, lo sapete?” Chiesi retorica.
“E’ un si?” Chiese Niall sorridendo. Sospirai.
“Ok, ma solo per poco.” Harry mi sorrideva. Ricambiai. Bhe, forse non sarebbe stato così tanto male..
“Dopo avviso Paul!” Squittì Liam.
“Ah, grazie.” Disse Zayn, anche lui entusiasta. Scossi la testa e finii la mia cena. Andammo in salotto e potei giurare di aver visto Niall ed El battersi il cinque.
“Ragazzi, io ho sonno, vado a dormire, domani che facciamo?” Chiesi sbadigliando.
“Noi dobbiamo lavorare al disco..”
“Perché non vieni un po’ a casa? Mia madre dice che gli manchi e che io non apprezzo la sua cioccolata calda come fai tu.” Risi all’affermazione di Eleanor.
“Ok, mi manca anche lei..”
“Venite anche voi?” Chiese a Perrie e Danielle. Quest’ultima annuì energicamente, Perrie con un sorriso imbarazzato.
“Perfetto, allora vado, buonanotte!” Salutai tutti con un bacio sulla guancia, poi salii in camera.
“Ah, Al?” Mi bloccò Harry a metà delle scale.
“Si?”
“Domani sera esci con me.” Sorrisi.
“Notte ragazzi.” Dissi di nuovo prima di entrare in camera e chiudermi la porta alle spalle. Mi misi il pigiama e mi catapultai sul letto. Era incredibile quante cose fossero successe quel giorno. No, in realtà solo quattro, ma a me sembravano molte di più! Prima le canzoni del mio primo album, poi Brian e Ashley insieme, poi ancora io ed Harry al parco e infine la storia di Paul..Troppe cose per una che si stava abituando all’andamento estivo che prevedeva il dolce far nulla dalla mattina alla sera. Ciò nonostante, sorrisi un ultima volta, prima di addormentarmi in preda alla stanchezza.


Il mattino dopo mi svegliai tranquillamente, con i raggi del sole che mi accarezzavano il viso, gli uccellini che fischiettavano.. No, scherzavo. Mi svegliai con quelle due pazze di El e Dan che saltavano sul letto e cantavano a squarciagola una canzone non ben identificata dal mio orecchio.
“Tutto quello che mi chiedo è dove sono andata a cercarle due amiche così?!” Dissi alzandomi e scendendo in cucina. Perrie stava preparando la colazione, quando mi vide e mi sorrise.
“Buongiorno!” Esclamò allegra.
“Ehi! Che cucini di buono?”
“Oh, pancake. E’ tutto ciò che so fare.” Disse accennando una risata.
“C’è un buon profumo!” Dissi.
“Oh, dimmi che non hanno svegliato anche te così!” Le dissi indicando quelle due scalmanate che ballavano sulle scale. Perrie rise.
“No, mi sono svegliata presto stamattina.”
“Come mai?”
“Non riuscivo a dormire.”
“Dici la verità, è Zayn che ti ha tenuta sveglia!” Esclamò El alzando e abbassando le sopracciglia. Scossi la testa rassegnata.
“Ma tu sei così dalla nascita o hai avuto qualche incidente di percorso?” Chiesi.
“Dovresti saperlo baby!” Esclamò addentando un pancake che Perrie aveva appena messo in tavola.
“Mm, buoni!” Disse con la bocca piena alzando la forchetta.
“Già!” Concordò Dan.
“Grazie.” Disse semplicemente la bionda.
“Liam ha concorrenza!” Disse di nuovo Dan. Risi. Finimmo la colazione con calma, poi andammo a vestirci e alle undici eravamo già in strada per andare a casa di Eleanor.
“Alice!!” Esclamò Rose appena aprì la porta. Mi lasciai andare ad una risata mentre mi abbracciava.
“Sorpresa!” Disse El sorridendo.
“Loro sono Danielle e Perrie, siamo venute a trovarti, stare in casa da sola con quello stupido di papà non ti fa molto bene!” Continuò lanciando la borsa sulla poltrona.
“Anche io ti voglio bene tesoro!” Urlò il padre prima di comparire in salotto.
“Ciao bellezza!” Disse venendo ad abbracciarmi.
“Ciao Jerard!”
“Danielle, Perrie,lui è mio padre, lei è mia madre. Dategli del tu, altrimenti si sentono vecchi e fate come se foste a casa vostra.” Disse El stendendosi sul divano. Rose annuì, come per dare conferma di ciò che aveva detto la figlia.
“Bene, allora, come vanno le cose?” Chiese andando in cucina.
“Ohw, tutto normale, ho solo iniziato ad incidere un album, niente di che..” Dissi fingendo indifferenza. Rose si voltò di scatto.
“Un album?!” Esclamò spalancando gli occhi.
“Eleanor, possibile che tu non mi dica mai niente di queste cose?!” Risi di nuovo.
“E quando uscirà?” Chiese rivolta a me.
“Più o meno tre mesi. Non vedo l’ora!”
“Voglio essere la prima a sentirlo!”
“Eh no, sarai più o meno la… decima!” Disse El contando le persone sulle dita.
“Prima ci siamo noi!” Esclamò.
“Antipatica.” Disse Rose facendo una smorfia. Quelle due erano sempre così. Come migliori amiche, il loro rapporto era meraviglioso. Rose non sembrava essere la madre di Eleanor, la capiva sempre ed era aperta a qualunque tipo di battuta. E mi rendeva felice pensare che avessi anch’io lo stesso rapporto con lei. La abbracciai di scatto.
“Mi sei mancata.” All’inizio non se lo aspettava, poi ricambiò.
“Anche tu piccola mia.” Disse e la sentii sorridere.







Eccomiii :)
Lo so che sono in ritardo, escuse moi,
ci ho messo tre secoli a scrivere questo capitolo, non trovavo mai il 
tempo! Anyway, ora inizio anche il prossimo, così almeno una parte l'ho già
pronta! E provo ad andare avanti anche con la OS,
mi serve solo qualche alra idea.  u.u
Grazie millee per le recensioni, sono feliceee, siete ogni
giorno di più, asjkasdjksnsjdksj!
Thanks so muchhh <3 :)
Ah, ma avete saputo di Zayn e Tom dei The Wanted?
Hahahahhaha, non lo so, a me fa ridere, Zayn è stato fortissimo!!
Hahahaha, è uscito fuori
il suo spirito da Bruce Lee, e ha anche battuto il suo record di tweet in un giorno!
Hahahaha, ok, basta, ora vado a vedere i cesaroni, fatemi sapere che ne pensate del
capitolo! Bacii :) C.

PS: Malik versione 'Ti preeeeeeego! *u*'
Kjkjasdnfkjasndkjsa quanto è cuccioloso! <3 <3

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Capitolo 34
*** No one ever look so good in a dress.. ***




“Mamma! Ricordati che tu sei sempre MIA madre!” Eclamò El quasi urlando.
“Dai El, puoi condividerla con me!”
“E anche con me! Tua madre è fortissima!” Disse Danielle ridendo. Eravamo sul divano, con la cioccolata calda, come ai vecchi tempi, solo che ora c’erano anche Dan e Perrie.
“Bene, Perrie ne vuoi un po’ anche tu? Sembra un dolce da condividere!” Sbuffò.
“Bhe, non mi dispiacerebbe..” Disse arrossendo Perrie. Rose sorrise.
“Quindi tu sei la ragazza di Zayn?” Chiese alla bionda cambiando discorso. Perrie annuì.
“Zayn è quello col ciuffo biondo vero?”
“Si, mamma, si.”
“Oh. E tu quella di Liam, che invece è quello con i capelli castani.” Danielle sorrise.
“Si.”
“Louis ho avuto modo di conoscerlo.” Disse ridacchiando.
“Se ne è innamorata.” Disse El roteando gli occhi.
“Rose! Non ti facevo così .. Così.. Amante dei giovani, ecco..” Dissi facendola ridere. Eleanor alzò le sopracciglia.
“Era un modo di dire Al! Louis è il mio ragazzo!”
“Lo so El, non preoccuparti, nessuno te lo ruba!” Risi.
“E tu?” Chiese Rose guardandomi.
“Io..” El mi diede una gomitata.
“Lei sta con Harry.” La guardai. Veramente stavo per dire che io e Brian ci eravamo appena lasciati.. Lei mi lanciò un occhiata e sorrise alla madre.
“Quello riccio, l’amico di Lou.”
“Bello, non lo sapevo!”
“Già, neanche io.” Dissi. Rose mi guardò confusa.
“Nel senso che è da poco che stiamo insieme e non è ancora ufficiale, si.” Mi corressi.
“Ah!” Esclamò annuendo.
“Bhe, quindi ora è rimasto solo il biondino, com’è che si chiama?”
“Niall. Si chiama Niall.”
“Si, lui. E’ fidanzato?” Scossi la testa.
“Capisco..
Allora, dai su, parlatemi un po’ di voi due, finora so solo che siete fidanzate e amiche di queste due pazzoidi. Poi?” Chiese Rose a Danielle e Perrie.
“Lo prendo come un complimento.” Dissi sorridendo. Lei mi fece l’occhiolino, poi tornò a guardare loro.
“Bhe, io sono un pò più vecchia, ho ventiquattro anni..”
Cominciò Danielle ridendo.
“Ah, ricordo i miei ventiquattro anni come fosse ieri.. Sempre felice e spensierata, feste ogni santo giorno, ma questo non dovrei dirlo..”
“Tu avevi quell’età quando sei rimasta incinta..” Constatò El.
“In realtà ne avevo quasi venticinque. Quando andavo alle feste i 24 li avevo appena compiuti..”
“Ah. Quindi Danielle potrebbe rimanere incinta tra qualche mese..”
“Ehm.. El, credo sia un tantino presto per parlare di certe cose..” Ammise la riccia.
“Forse.” Disse Eleanor alzando le spalle. Risi, mentre Dan continuava a parlare di se stessa a Rose. Restammo a chiacchierare tutto il pomeriggio e scoprii di non essere affatto stanca di tutto quello. Anzi, sarei volentieri rimasta ancora un po’, se il mio cellulare non avesse preso a squillare incessantemente.
“Pronto?” Dissi portandomi il telefono all’orecchio, sotto gli occhi curiosi della madre di El e delle mie amiche.
“Al? Dove siete tutte?”
“Harry? Siamo a casa di Eleanor, ve lo avevamo detto che venivamo qui..”
“Si, ma non pensavamo ci restasse fino a quest’ora!” Guardai l’orologio sul polso di Perrie e sbarrai gli occhi.
“Noi dovevamo uscire..” Sussurrò poi lui.
“Lo so Harry, scusa, non ci siamo rese conto, non credevo fossero già le otto e dieci! Stiamo arrivando.” Esclamai lanciando un occhiata significativa alle altre. Mandai un bacio a Rose e a Jerard che era appena entrato in salotto e mi avviai fuori.
“Ti aspetto allora.”
“Si. Scusa, davvero.”
“Avete già cenato?” Chiese ancora.
“No. Te l’ho detto, non pensavo fosse così tardi.”
“Nemmeno noi abbiamo mangiato. Ti va di uscire comunque?” Annuii sorridendo, rendendomi conto solo dopo che lui non riuscisse a vedermi.
“Si.” Dissi semplicemente.
“Bene, perfetto, fantastico!” Esclamò. Ridacchiai.
“Ehm.. Cioè, va bene.. Ok. Finisco di prepararmi. Voi dove siete?” Chiese poi riprendendo il controllo.
“Siamo appena entrate in macchina.” Dissi mentre El metteva in moto.
“Tra dieci minuti siamo lì.”
“Perfetto.
A tra poco allora.”
“Ciao Harry.” Sorrisi attaccando.
“Che ti ha detto, che ti ha detto, che ti ha detto??” Chiese El.
“Mm, non so se meriti di saperlo..”
Dissi.
“Lei no, ma io si, che ti ha detto?” Chiese Danielle. Risi.
“Stasera usciamo insieme.”
“Aww, e dove andate?”
“Non ne ho idea. Un posto vale l’altro.”
“Si, poi con Harry Styles, ancora meglio! Potrebbe portarla anche dietro i bidoni della spazzatura, a lei andrebbe bene comunque, no?” Chiese Eleanor prendendomi in giro.
“Ah-Ah-Ah.
Divertente, molto. Non farmi parlare di te e Louis!”
“Louis sceglie solo il meglio per me.” Disse vantandosi prima di scoppiare a ridere subito dopo.
“Tu lo dici per scherzare, ma intanto è la verità!” Esclamai annuendo.
“Lo so.”
“Bene.”
“Bene.”
“Scusate, che c’entra questo con il tuo appuntamento?” Chiese Danielle.
“Mettiamo le cose in chiaro riccia. NON. E’. UN. APPUNTAMENTO.” Dissi scandendo le parole.
“Si, invece.”
“No.”
“Si. Ha detto che sareste usciti da soli, quindi lo è.”
“Da amici.”
“Ti ricordo che non siete più solo amici.”
“Non lo erano neanche prima Dan. Hanno solo ufficializzato le cose.” Disse El.
“Per finta!” Ci tenni a precisare.
“Si, come vuoi tu.” Continuò con un gesto disinteressato della mano.
“Intanto ora tutto il mondo penserà che siete fidanzati. Quindi la vostra uscita rimane un appuntamento.”
“Io continuo a dire di no.”
“Io dico di si.”
“Che polemiche inutili che vi fate! Piuttosto, facciamo presto che non sai ancora cosa metterti!” Disse Eleanor parcheggiando fuori casa dei ragazzi e scendendo. Bussò alla porta e dopo un po’ le aprì Louis. Entrai di corsa.
“Tranquilla baby, è ancora in bagno.” Disse Zayn dando un bacio a Perrie. Sospirai.
“Allora vado a cambiarmi anche io.”
“Ti accompagno!” Disse El raggiungendomi al piano di sopra.
“Ok, che mi metto? Una cosa veloce e non troppo elegante.”
“Veloce da togliere?” Chiese con uno sguardo che lasciava intendere tutto ciò che nascondeva quella frase. In risposta le lanciai un cuscino in testa.
“Dai El!”
“Vediamo un po’.” Disse aprendo il mio armadio. Cominciò a cacciare tutto quello che c’era dentro. E quando dico tutto intendo proprio tutto.
“Dopo metti a posto tu. Niente storie.” Dissi.
“Al! Mi ha detto Harry che devi cambiarti!” Disse Niall entrando in stanza.
“Ah, lo stai già facendo a quanto pare!” Notò raggiungendomi.
“Ha detto che devi vestirti elegante, perché probabilmente ci saranno i giornalisti.” Sbuffai.
“Non ho niente di elegante. Lo sai che indosso quasi sempre jeans.” Lui alzò le spalle.
“Invece qualcosa c’è.” Disse Eleanor sorridendo e cacciando fuori la testa dall’armadio.

#Harry’s Pov

Dieci minuti. Dieci minuti e sarebbe arrivata. Avevo dieci minuti per rendermi presentabile dopo la geniale idea di Louis di lanciarmi in piscina alle otto di sera.
“Harry, stavo pensando che magari potrei avvisare qualche giornalista della vostra uscita, così la notizia si diffonderà prima, no?” Mi chiese Zayn fuori la porta del bagno.
“Ehm.. non era proprio quello che avevo in mente, ma se serve alla band va bene.” Sospirai. Era vero, la sera prima non avevo chiesto ad Al di uscire perché i paparazzi ci vedessero insieme, lo avevo fatto solo perché volevo. Perché quel pomeriggio ero stato fin troppo bene con lei e volevo continuare a sentirmi così.
“Perfetto, la avviso io Alice!” Esclamò Niall.
“Ok.” Mi limitai a dire mentre cercavo di asciugare i capelli nel miglior modo possibile. Quando finalmente dieci minuti dopo ci riuscii e uscii dal bagno, Niall mi aspettava con un sorriso soddisfatto stampato in volto.
“Che c’è?” Chiesi.
“C’è che quando la vedrai non potrai resisterle.” Disse. Più di quanto non faccia ora? Mi chiesi mentre prendevo il telefono dal tavolino.
“El, so ancora camminare!” Sentii protestare alle mie spalle e divertito mi voltai verso Al. Solo che quella che vidi non era Al. O meglio, era lei, ma praticamente irriconoscibile. Gran parte dei capelli ricci e ribelli era raccolta in uno chignon, mentre qualche ciocca le ricadeva sulle spalle scoperte. Il viso era ricoperto da un trucco leggero che esaltava i suoi occhi grigi. Il vestito blu cobalto, stretto fino ai fianchi e poco più largo sotto, la faceva sembrare una vera principessa e, anche se non lo avevo mai ammesso veramente, era proprio questo che Alice era per me. Un principessa e non riuscivo ancora a pensare che quella sera sarebbe stata mia.
“Styles, smetti di sbavare, lo sappiamo che è figa.” Disse Eleanor riportandomi alla realtà.
“Eh? Ah.. Ehm.. si..” Mormorai arrossendo. Alice rise poi mi stampò un bacio sulla guancia.
“Anche tu sei figo Harold, non preoccuparti.” Disse sorridendo.
“Allora, andiamo?”
“Quando vuole madame.” Dissi facendo un inchino.
“Molto gentile monsieur.” Rispose uscendo.
“Ci vediamo dopo ragazzi!”
“Usate le precauzioni!”  Urlò Louis prima che chiudessi la porta.
“Sai Sherly, una ragazza normale avrebbe messo dei tacchi sotto questo vestito.” La stuzzicai notando le sue ballerine blu e aprendole la portiera dell’auto.
“Ma che gentiluomo Styles.” Rispose entrando in macchina. Feci il giro e la raggiunsi.
“Riguardo alle scarpe, ho due motivi validi. Il primo è che io non sono una ragazza normale. Il secondo è che non volevo provocarti troppo. Se solo il vestito ti ha fatto quest’effetto..” Rispose maliziosa lasciando in sospeso la frase. Sorrisi pensando che per quanto potesse essere dolce, Alice aveva carattere. Senza dubbio. 



Ehilà! :)
I'm backk, come va?
Sono stata veloce stavolta, dai! u.u
Allora, su twitter non si parla d'altro che di mr X.
All'inizio mi faceva un po' paura, però alla fine dai, è stato divertente
un po'.. poco. Poco poco.
No, ok, basta. Comunque  ho letto un twitlonger
in cui c'era scritto che il presunto mister x era solo un modo per far
calmare le fan, per farci rendere conto che Larry e Ziam  non sono veri
e che dovremmo smetterla di dire che Eleanor e Perrie sono solo una
copertura..
Premetto che io non ho mai detto una cosa del genere, non sono una Larry Shipper o
altro e trovo sia El che Perrie due ragazze meravigliose. Però tutte quelle
frasi strane, sulla tempesta, gli uccelli, il 3 dicembre.. Alquanto ambiguo.
Hahahahah ok, ora basta sul serio, parliamo del capitolo..  Quando  l'ho scritto ho seriamente
pensato di cancellarlo tutto e rifarlo, i pensieri di Harry li  trovavo parecchio
smielati.. Poi alla fine li ho solo cambiati un po', e questo è il risultato :')
Che ne pensate? Fatevi sentire! **
Baci! <3 C.

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Capitolo 35
*** Uno di quelli che ti toglie il respiro.. ***




#Alice’s Pov

Stavamo chiacchierando animatamente da circa un ora e mezza, Harry mi sorprendeva sempre di più. Mi aveva portata in un ristorante abbastanza famoso, ovviamente c’erano i giornalisti e il mio imbarazzo mentre ci fotografavano era alle stelle, eppure quando mi sorrideva mi sentivo subito a mio agio. Ad interrompere quella piacevole conversazione era stato il cameriere che per la trecentesima volta veniva a chiedere come stesse andando la cena, sorridendomi maliziosamente ogni volta.
“Si, va tutto bene, può non interromperci più?!” Sbuffò Harry scocciato. Il cameriere spostò lo sguardo su di lui.
“Certo, mi scusi.” Mi sorrise un ultima volta, poi andò via. Ridacchiai.
“Potevi essere un po’ più gentile.” Lo stuzzicai.
“Perché? E’ la decima volta in tre minuti che viene a chiederci come ci troviamo qui.”
“Ed è la decima volta in tre minuti che rispondi allo stesso modo.”
“Fa sempre la stessa domanda!” Risi.
“E’ simpatico!” Esclamai.
“Perché chiede sempre la stessa cosa? Posso esserlo anch’io allora.”
“Non per quello.”
“Perché ti sorride in quel modo allora? Io lo trovo disgustoso.” Affermò.
“Sei geloso?” Chiesi ridendo ancora.
“Io? No.”
“Allora perché ti da fastidio?”
“Non mi da fastidio.”
“Quindi non ti dispiace se ti dico che sta tornando.” Si girò di scatto e sbuffò sonoramente.
“Come va la cena?” Chiese appunto il cameriere che avrà avuto più o meno un anno in più a me.
“Bene. Ora se se ne va, gentilmente, è l’ultima volta che glielo dico, altrimenti ce ne andiamo noi.” Rispose Harry fulminandolo con lo sguardo. Trattenni un sorriso.
“Jack, vieni qui. Subito.” Disse un tipo chiamando il cameriere che mi stava ancora sorridendo. Ammetto che era snervante.
“Scusate, devo andare.”
“Vai e cerca di non tornare più.” Disse ancora il riccio prima di tornare a mangiare. Quando Jack si allontanò scoppiai a ridere.
“Non sei geloso, vero?”
“No.”
“Faccio finta di crederci Styles.”
“Dovresti.” Rispose sorridendo. Finimmo la cena in pace e dopo aver pagato uscimmo. Nemmeno il tempo di mettere piede fuori che centinaia di flash mi accecarono.
“Ehm.. Forse sono un po’ troppi..” Sussurrò Harry facendosi strada.
“Sarebbe stato meglio portarci Paul dietro, non ci lasceranno in pace..” Dissi.
“A meno che non gli diamo ciò che vogliono.”
“Vuoi metterti a fare un intervista qui? Ora?” Chiesi.
“Non serve.” Rispose girandosi verso di me.
“Che vuoi fare allora?”
“Credo che dovremmo..”
“Cosa?”
“Ehm.. Ecco.. Si, insomma..”
“Dovremmo?” Non rispose, si avvicinò e mi cinse i fianchi con le braccia. Istintivamente portai le mani sul suo petto.
“Scusa.” Sussurrò prima di far unire le nostre labbra. Inizialmente era un bacio di scena, anche se non me lo aspettavo, avevo gli occhi aperti e vedevo tutti i giornalisti scattare foto, capendo le intenzioni di Harry. Poi, quando cercò di approfondire il bacio, chiusi gli occhi e mi lasciai andare. Ora non eravamo più Alice Sherly ed Harry Styles, i due cantanti che stanno insieme. Eravamo semplicemente Al ed Harry, due ragazzi normali, che provano qualcosa che va oltre l’amicizia, ma che è troppo piccolo per essere amore. Attrazione? Probabile. Non lo so, so solo che quel bacio mi fece andare in tilt, mi dimenticai di ogni cosa, qualunque, tutto attorno a noi era sparito, c’eravamo solo io, lui e i nostri cuori che battevano forte. Era un bacio di quelli che ti tolgono il fiato, di quelli che sai che non dimenticherai facilmente, un bacio di quelli che ti fanno innamorare, che ti fanno sorridere inconsapevolmente, uno di quelli su cui non ci dormi la notte, uno di quelli magici. Che ti fanno sentire leggera, che ti fanno sentire come se fossi tra le nuvole, in paradiso, uno di quelli che non ti stancano mai, che quando finiscono ne vorresti sempre di più e ancora e ancora. Le nostre labbra combaciavano perfettamente, come se fossero state create per stare insieme e quando Harry si staccò per prendere fiato sentii la testa girarmi. Appoggiò la sua fronte alla mia, sentivo il suo respiro sulla mia pelle e quando sorrise non potei fare a meno di ricambiare. Mi stampò un altro bacio leggero, poi mi prese per mano e mi trascinò via. Tornammo in macchina e per tutto il viaggio di ritorno nessuno dei due spiccò parola. Stavo per scendere dall’auto, quando una mano mi fermò. Mi girai verso Harry guardandolo confusa.
“Aspetta.. Forse.. Credo che dovremo parlare.” Disse.
“Ah. Dimmi.” Sospirai aspettandomi di tutto.
“Sei..”
“Ehi ragazzi!!” Esclamò Niall aprendo la porta di casa e raggiungendoci. Probabilmente ci aveva visto arrivare, dalla finestra.
“Com’è andata?” Continuò. Scendemmo entrambi dall’auto ed entrammo in casa.
“Bene.” Rispose Harry.
“Si, ci hanno fotografati.” Continuai io abbassando lo sguardo. Eleanor sorrise.
“Bene!”
“Dove sono Dan e Liam?” Chiesi cambiando discorso.
“A dormire.” Rispose Zayn sbadigliando.
“Noi stavamo aspettando voi due.” Continuò.
“Oh, perché?” Chiesi conoscendo già la risposta.
“Per sapere com’era andata.” Disse Louis alzando le spalle.
“Bhe, ora che lo sappiamo, noi andiamo a dormire. Notte!” Disse Eleanor prendendomi un braccio e portandomi al piano di sopra. Entrò nella sua stanza e chiuse la porta. La guardai con un sopracciglio alzato.
“Bhe?” Chiesi.
“Ti ha baciata?” Chiese diretta. Arrossii violentemente, sentii le guance andarmi a fuoco.
“E’ un si?” Chiese El con un sorriso a 36 denti. Abbassai lo sguardo e annuii.
“Ahhhh lo sapevo!” Urlò. Mi buttai su di lei tappandole la bocca.
“NON URLARE!” Le dissi mentre cercava di divincolarsi.
“Scusa!” Sussurrò alzando le mani.
“Non ci posso credere, racconta!” Disse poi sedendosi sul letto.
“Non c’è niente da dire, mi ha baciata solo perché c’erano i giornalisti.” Dissi dando voce ai pensieri che mi avevano trafitto la mente durante il viaggio di ritorno.
“Io non credo.” Disse lei sorridendo.
“Si invece. Altrimenti perché?”
“Perché gli piaci?”
 “No. Me lo ha detto lui, era un modo per togliersi i giornalisti di torno.”
“Mm.. E com’è stato?”
“Ehm.. Devo per forza dirlo?” Chiesi arrossendo di nuovo.
“Si.” Rispose seria. Sospirai.
“Meraviglioso.” Mi limitai a dire. Lei sorrise.
“Poi?”
“Fantastico. E questo mi spaventa. Non dovrebbe essere così, El. Non ora che stiamo insieme solo per lavoro.”
“E chi lo dice?” La guardai confusa.
“Potreste anche stare insieme e basta. Cioè non deve essere per forza per lavoro. Se tu piaci a lui e lui piace a te, non vedo dove sia il problema.” Spiegò lei.
“Il problema è che io non so se piaccio a lui.”
“E se ti dicessi di si?”
“Lo dici tu? E che senso ha?”
“Perché non glielo chiedi?”
“Perché ho paura di rovinare tutto.” Ammisi.
“Secondo me dovresti dirglielo.”
“Non lo so.”
“Provaci almeno.” Scossi la testa.
“Non ci riesco.”
“Non ci hai provato Al.”
“Lo so già. Insomma, lui è Harry ed io..”
“Tu sei una delle ragazze più belle che abbia mai visto. Dentro e fuori. Al smettila di sottovalutarti così.” Mi sedetti su una sedia e mi portai una mano in faccia per nascondere l’imbarazzo con il quale dissi la frase di dopo.
“E’ stata una delle più belle serate in tutta la mia vita El. Ma se da un lato vorrei fosse sempre così, dall’altro ho una paura incredibile.”
“Di cosa?”
“Te l’ho già detto. Di rovinare tutto. Non voglio che Harry si allontani da me.”
“Non lo farà.”
“Come fai ad esserne così sicura?”
“Lo so e basta.” Scossi la testa.
“Io vado a dormire, sono stanca. Grazie El, notte.” Mi alzai e le diedi un bacio sulla guancia, poi uscii.
“Notte Al.” La sentii dire, prima di chiudermi la porta alle spalle. Andai in camera di Niall.
“Ehi..”
“Posso dormire con te?” Chiesi subito guardandolo. Lui mi fissò per qualche secondo poi sorrise e alzò le spalle.
“Questa è anche la tua camera, lo sai.” Mi disse sorridendo.
“Vado a cambiarmi e arrivo.” Lui annuì mentre io entravo nella mia camera e mi mettevo il pigiama. Mi guardai allo specchio, poi tornai dal biondino e mi accoccolai vicino a lui.
“Cos’è successo?” Mi chiese.
“Niente. Volevo solo passare un po’ di tempo con te.” Risposi sincera.
“Ti ha baciata?” Chiese anche lui accarezzandomi i capelli. Annuii.
“E..?” Disse aspettando che continuassi. Sospirai, prima di ripetergli ciò che avevo detto ad El.
“Mi è piaciuto anche troppo.”








Eccomi :)
Awwwwww, l'ho già detto che siete meravigliose?
Siete tantissime, non potrei essere più felice! :')
Come vi va la vita? Qui sono le 00:03
ed io ho appena finito di scrivere questo capitolo, quindi
capitemi se fa schifo. ^_^
Anyway, visto che non è proprio prestissimo, io devo andare, stasera
sono di poche parole. L'unica cosa che ci tenevo a dire (ancora)
è un Grazie a tutte, perchè avete avuto il coraggio di leggere
fino a qui e non potrei esserne più felice.
Notte! Bacii <3 C.

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Capitolo 36
*** You are beautiful. ***




“Quindi alla fine hai accettato!! Grande, sapevo di poter contare su di te, grazie!” Disse Paul sorridendomi. Era appena arrivato con un giornale in mano. E ovviamente chi poteva mai esserci in prima pagina? Io ed Harry, of course.
“Le fan su twitter stanno impazzendo.” Annunciò Liam da dietro lo schermo del computer.
“Io lo avevo detto che sarebbe successo.” Fu l’unica cosa che riuscii a dire.
“Non tutte in senso negativo. Alcune sono felici per voi.”
“Quante, tre su tre milioni?” Chiesi sarcastica.
“Ah-Ah, perché non vieni a vedere invece di sparare certi commenti?” Chiese Eleanor che era attaccata al lato sinistro di Liam come una cozza, mentre a quello destro c’era Niall nella stessa posizione.
“Tieni.” Disse invece Zayn lanciandomi il suo iPhone. Lo presi per un miracolo divino.
“La prossima volta passamelo come le persone normali, non voglio averlo sulla coscienza.” Dissi aprendo la pagina di twitter. Chissà da quanto tempo non ci entravo! L’ultima interazione di cui mi ricordavo era di El. Ora invece il mio profilo stava quasi per esplodere, arrivavano tweet su tweet, ogni secondo di più. Ah, un altro particolare. Il numero dei follower era passato da 793 a 26.924. Un dettaglio insignificante, insomma. Feci una smorfia vedendo il mio nome e quello di Harry tra le tendenze mondiali. Nonostante tutto ci cliccai sopra, la pagina ci mise un eternità a caricare.
‘Io sono felice se stanno insieme. Ci ho sempre sperato in fondo.’ Uno dei tanti commenti che mi fece sorridere inconsciamente. Ovviamente ce ne erano moltissimi contro, quasi il 70%, ma me lo aspettavo. Ciò che non mi aspettavo erano tutte quelle fan che invece erano felici di questa cosa. O quanto meno tutte quelle che non mi odiavano a morte.
“Non è andata tanto male.” Ammisi.
“Ah Al, un giorno imparerai che noi abbiamo sempre, sempre, sempre ragione.” Si vantò Zayn. Io e Perrie gli demmo contemporaneamente uno schiaffo sulla nuca, poi ci battemmo il cinque.
“Malefiche.” Sussurrò lui massaggiandosi il punto colpito.
“Te la sei cercata.” Risposi retweettando un po’ di menzioni.
“No, smettila!” Urlò Harry. Ci girammo tutti contemporaneamente verso di lui. Lui sorrise innocente, prima di lanciare un occhiata di fuoco a Louis che gli mimò uno ‘scusa’. Li guardai un ultima volta confusa, poi tornai al cellulare di Zayn.
“Ti chiamano.” Dissi quando comparì un numero sulla schermata. Lui guardò lo schermo e sorrise.
“Torno subito.” Annunciò, prima di uscire. Alzai le spalle e mi sedetti vicino a Niall.
“Novità?” Mi sussurrò all’orecchio. Scossi la testa.
“Glielo hai detto?” Mi chiese di nuovo, ricevendo la stessa risposta.
“Perché?”
“Te l’ho già detto, ho paura.”
“Ed io ti ho già risposto. Non devi averne.” Stavo per rispondere, quando Liam spense il computer e si alzò.
“Usciamo?” Chiese sorridendo.
“Tutti?” Chiese Paul cominciando a scuotere la testa in segno di disapprovazione. Liam si avvicinò e gli sussurrò qualcosa.
“Tranquillo, li tengo d’occhio io.” Aggiunse poi ad alta voce. Paul sbuffò e incenerì Niall con lo sguardo. Non sapevo cosa gli avesse fatto quel poverino, quindi quando vidi la sua faccia terrorizzata, scoppiai a ridere.
“Ma dai, povero! Lascialo stare, è Liam che ha proposto di uscire!” Esclamai.
“Si, certo.” Mi liquidò con un gesto della mano.
“Allora, possiamo?” Continuò appunto Liam.
“E va bene. Ma se succede qualcosa, io non c’entro niente.” Disse sparendo in cucina.
“Grazie!” Urlò Louis aprendo la porta.
“Dopo di lei madame.” Disse facendo un inchino ad El. Lei rise, poi gli prese il polso e con la delicatezza di un elefante lo trascinò via, stampandogli un bacio prima di entrare in macchina.
“Dove ci portate?” Chiese Perrie.
“Andiamo in centro?” Chiese Eleanor urlando dalla macchina. Le alzai un pollice.
“Quando?” Chiese Zayn rientrando dal giardino.
“Ora.”
“Come andiamo?” Chiesi agli altri.
“Tu, Niall, io e Danielle con Harry, Zayn, Perrie ed El con Louis.” Disse Liam prendendo le chiavi di casa. Fece uscire tutti, poi chiuse la porta e si avvicinò all’auto di Harry. Non so ne come ne perché, ma mi ritrovai seduta avanti, affianco ad Harry. Mi guardò e mi sorrise, prima di mettere in moto e partire. Quando arrivammo, Liam, Danielle, Eleanor e Louis si separarono subito dal resto del gruppo, imitati poi da Zayn e Perrie che dovevano ‘assolutamente parlare di una cosa importante’. Resoconto della favola? Liam aveva proposto a tutti di uscire ed ora ci eravamo ritrovati solo io, Harry e Niall.
“Io vado al bar. Mi trovate lì, quando avete finito avvisatemi.” Disse il biondino, prima di andare via anche lui.
“Aspetta, veniamo con te, no?” Chiesi.
“No, io resto lì un bel po’, andate a farvi un giro.” Concluse. Poi senza ne aggiungere, ne aspettarsi niente, entrò nel primo bar che vide, lasciandoci soli.
“Bhe, allora.. Dove mi porti riccio?” Chiesi cercando di non pensare ai battiti del mio cuore che accelleravano ogni secondo di più.
“Per quanto mi alletti l’idea di fare shopping con lei signorina, io preferirei di gran lunga un giro su quella.” Disse indicando la London Eye che sbucava da dietro alcuni palazzi.
“Ma è lontana!” Mi lamentai.
“Dai Al, sono due passi, che ti costa?”
“Mi scoccio.”
“Se non vieni ti lascio qui.”
“Ok.” Finsi.
“Al..”
“Che c’è?” Sbuffò.
“Guarda un po’ che mi costringi a fare!” Esclamò. In un attimo mi ritrovai tra le sue braccia, con le mie mani intrecciate al suo collo.
“Ahh! Harry!” Urlai divertita. Mi fissò un secondo negli occhi, poi sorrise e cominciò a camminare.
“Va bene, ok, cammino! Harry fammi scendere, sono pesante!” Dissi ancora ridendo.
“Sei leggerissima, non fare storie!”
“Non è vero!”
“Si invece e non agitarti che siamo quasi arrivati.” Disse cercando di mettere fine ai calci che continuavo a lanciare in aria.
“Scusa.” Dissi zittendomi.
“Oh! Finalmente!” Esclamò ridendo.
“Ehi!” Risposi fingendomi offesa.
“Siamo arrivati.” Disse mettendomi giù.
“Senti un po’, ma tu non eri quello che aveva paura? Com’è che ora vuoi sfidare l’altezza Styles?” Chiesi prendendolo in giro.
“NON HO PAURA. E se ti riferisci alla storia delle montagne russe che, tra l’altro, devo ancora farti pagare, sappi che non ero spaventato, e se lo sono sembrato era solo per la velocità.” Disse, probabilmente ripensando ad una delle nostre prime uscite, al luna park. Risi.
“SI, certo.” Risposi.
“Che c’è? Non mi credi?”
“Nemmeno un po’.”
“Non dovevi sfidarmi Sherly.” Disse entrando nella cabina. Insieme a noi c’era solo un'altra coppia, credo fossero marito e moglie, non lo so.  
“Scusa, tu sei Harry Styles?” Chiese la donna.
“Si, sono io.”
“Oh, nostra figlia è pazza di te. Posso avere un autografo?” Harry sorrise e annuì. La donna cacciò fuori dalla borsa un foglio e una penna e fece firmare Harry.
“Grazie.”
“Di niente.” Disse lui prima di tornare a guardarmi.
“Dov’eravamo rimasti?”
“Mha, lo sai che non me lo ricordo?” Finsi.
“Peccato, io ricordo benissimo.” Disse prima di cominciare a farmi il solletico. La ruota intanto aveva cominciato a girare.
“Harry!! Harold, smettila immediatamente! Harold!” Urlai tra le risate.
“Bhe? Insisti?” Chiese continuando.
“Ok, ok, scusa! Mi dispiace, lasciami!!” Ormai avevo le lacrime agli occhi, ridevo tantissimo e i due signori ci guardavano, scioccati, ma divertiti.
“Non ho sentito bene..”
“Scusa!” Urlai di nuovo, prima che si decidesse a lasciare in pace i miei poveri fianchi.
“Sei un bastardo Styles.” Gli dissi dopo essermi ripresa.
“Tu invece sei bellissima.” Rispose. Arrossii di colpo, mentre lui mi sorrideva avvicinandosi. La ruota si era bloccata di colpo, particolare a cui non feci molto caso, occupata com’ero a perdermi in due oceani verde smeraldo. L’ho già detto che i suoi occhi erano stupendi? No? Bhe, lo erano. Sul serio. Il suo sguardo vagava continuamente dai miei occhi alle mie labbra, avevo capito cosa volesse e, anche se ero imbarazzata, non feci niente per fermarlo. E così successe, le mie labbra si unirono alle sue per la terza volta, provocandomi di nuovo i fuochi d’artificio nello stomaco, facendomi venire i brividi. Mi strinse a se, mentre le mie mani giocavano con i suoi capelli. Dio, che cosa meravigliosa. Sarei rimasta così per sempre, io e lui, con Londra che si estendeva sotto di noi, mentre ci completavamo in tutto e per tutto. Un colpo di tosse mi fece tornare alla realtà, separandomi da Harry. Mi voltai verso destra, trovando la coppia di sposi a fissarci. Mi voltai imbarazzata dall’altro lato sussurrando un paio di scuse e mi accorsi di quanto fantastica fosse la città da lì sopra.
“Wow.” Dissi sorridendo.
“L’avevo detto che era meglio questo dello shopping.” Soffiò Harry vicino al mio orecchio. Un brivido partì dal collo e mi arrivò fino alla punta dei piedi.
“Ed io non ti ho contraddetto.”
“Lo so.”
“Già.” Mi fece voltare di nuovo verso di lui e mi baciò ancora.
“Non farlo troppo spesso, o potrei abituarmi.” Sussurrai, con chissà che coraggio, sulle sue labbra.
“E chi ti dice che non sia questo il mio intento?” Chiese.
“Mm, non credo mi lamenterei in tal caso.” Risposi continuando a giocare con i suoi ricci. Mi sorrise, un sorriso che mi fece sciogliere completamente, ormai ero andata, il mio cervello era sconnesso, l’unica cosa a cui riuscivo a pensare erano le sue labbra che erano di nuovo incollate alle mie. Non mi ero neanche accorta che la ruota aveva appena finito di girare e che in teoria avremmo dovuto scendere.
“Vieni.” Disse Harry intrecciando la sua mano alla mia e cominciando a correre.
“Dove andiamo?” Chiesi.
“Tu seguimi e basta.” Corremmo altri dieci minuti, poi ci fermammo per riprendere fiato e mi disse che eravamo arrivati. Alzai lo sguardo e mi ritrovai di nuovo Londra ai miei piedi, solo che stavolta non ero in una cabina al chiuso, ma in un piccolo rilievo all’aperto e in un giardino.
“Ogni secondo che passa mi rendo conto che non smetterai mai di stupirmi.” Dissi sorridendo.
“Ed è una cosa positiva?” Chiese affiancandomi. Mi girai per guardarlo negli occhi.
“Assolutamente.” Risposi prima che mi regalasse un altro bacio.
“Secondo me stiamo diventando troppo smielati. Peggio di El e Louis! E fidati, ce ne vuole per essere peggio di loro.” Dissi ridacchiando.
“Può darsi, ma per ora non mi ha ancora stancato tutto questo. E ti dirò di più, non credo mi stancherà in fretta.” Disse mentre intrecciavo le braccia dietro il suo collo.
“Lo sai che non ci sono giornalisti qui? Ne fan, ne altre persone?”
“Si.” Sorrisi, non avendo il coraggio di chiedergli ciò che avrei voluto sapere.
“Lo so, ma non m’importa. Al, davvero non l’hai capito?”
“Cosa?” Ora che ci ripenso, quella domanda era davvero stupida, anche perché io mi ero perfettamente accorta di cosa stava succedendo. Solo che quando ti ritrovi due occhi così che ti guardano sorridenti, a meno di cinque centimetri dal tuo viso, le uniche cose che riesci a dire sono queste. Sciocchezze. E non t’importa di passare per una stupida, perché tutto ciò che hai sempre desiderato sta per realizzarsi, perché tutto ciò a cui sei capace di pensare è il tuo cuore che non smette di battere nemmeno un secondo, che sta per scoppiarti nel petto, che vorrebbe immediatamente uscire per unirsi al suo. 








Seraa! :D
The only thing I want to tell you è che nel prossimo
capitolo finalmente, e sottolineo, FINALMENTE, Al ed Harry
si metteranno insieme ufficialmente, e la cosa andrà avanti per due o tre
capitoli, ma, C'E' UN MA, purtroppo non sono destinati ad essere felici
insieme a lungo, almeno non per ora, perchè ho una spiacevole
sorpresa che si metterà tra loro due :(
Anyway, siamo davvero già al 36 capitolo?? Se continuo così sarei capace di
scriverne cento e non accorgermene nemmeno!
Spero di non avervi annoiate troppo e, in ogni caso, a meno che non mi venga un
improvviso colpo di genio, credo che la storia finisca con questa 'sorpresa'.
Ci sono ancora parecchi capitoli, purtoppo per voi (lol), però
sono tutti concentrati su questo, quindi..
Ok, basta, vi sto dicendo troppe cose, ora vado và che è meglio.
Ah, evito di parlare di cosa sta succedendo in questi giorni,
e non mi riferisco solo alla mia situazione, ma anche e soprattutto ai gossip tra
Harry e Taylor e Liam e Danielle.
Voglio solo dire che sono molto fiera di loro, il Madison Square Garden era il loro sogno
e realizzandolo hanno realizzato anche una parte del mio. <3
Ora vado davvero, bacii! :D C.

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Capitolo 37
*** Quindi sei solo mio? ***




“Al, davvero non l’hai capito?”
“Cosa?”
“Mi piaci. Noi non siamo mai stati davvero solo amici e non so quanto ci ho messo a capirlo, ma ora me ne sono reso conto e l’unica cosa che mi rimane da fare è aspettare che anche tu te ne accorga. Mi piaci davvero, Al, ci ho provato, a farmela passare, ma non ci sono riuscito. E se devo aspettare, aspetterò, perché è inutile continuare a negar..” Non gli diedi il tempo di finire la frase che lo baciai. E fu esattamente come la prima volta.
“Forse non dovrai aspettare poi così tanto.” Sussurrai sulle sue labbra. Sorrise.
“Che significa?” –Certo che, se io sono stupida, tu non sei da meno, eh Styles!- Pensai divertita.
“Che anche tu mi piaci. Solo che avevo paura di rovinare tutto. Non voglio perderti.” Ammisi.
“Non mi perderai. Io non voglio lasciarti andare.”
“Non farlo allora.”
“Non lo farò, infatti.”
“Quindi? Ora stiamo..”
“Insieme? Si, se lo vuoi.”
“Quindi da oggi sei il mio ragazzo?” Annuì.
“Ed io sono la tua ragazza?” Annuì di nuovo.
“Quindi sei solo mio?”
“Si. Ma anche tu sei solo mia.”
“Era un dato di fatto Styles. Ed ora sta zitto e baciami.” Dissi, prima che obbedisse.
“Giusto per precisare, non sono io a dover stare zitto, sei tu che continui a fare domande.” Commentò staccandosi per un secondo.
“Ah, dettagli.” Dissi con un cenno della mano, come a dirgli di lasciar perdere. Sorrise divertito, poi mi baciò ancora. Il resto del pomeriggio lo passammo lì sopra, tra chiacchiere e baci, abbracci e risate ed era tutto assolutamente incredibile, tanto che per un attimo credetti di sognare. Fu la suoneria del mio cellulare ad interromperci e farmi tornare alla realtà.
“Pronto?”
“Al, sei con Harry?”
“Si Niall, perché?”
“Dove siete? Sono le otto passate!”
“Davvero?” Chiesi guardando Harry e indicandogli il polso. Lui lo guardò e notò l’orario.
“Si. Noi siamo in macchina, vi aspettiamo? Anche perché Harry dovrebbe guidare..”
“Si, aspettateci, arriviamo subito. Siete al parcheggio?”
“Ci stiamo per entrare.”
“Ok, dieci minuti e siamo lì. Aspettateci!” Dissi alzandomi dal prato su cui ero comodamente seduta e tirandomi dietro il riccio.
“Va bene, fate presto.”
“Si, ciao.” Attaccai.
“Sono al parcheggio, andiamo.” Mi diede un ultimo bacio, poi fece intrecciare le nostre mani e cominciò a camminare.
“Al, lo diciamo ai ragazzi?”
“Come vuoi tu. Per me va bene.” Gli sorrisi.
“A casa?”
“A casa.” Confermai. Dopo dieci minuti esatti entrammo in macchina.
“Finalmente!” Si lamentò Niall.
“Horan ci abbiamo messo dieci minuti esatti, come previsto, cosa vuoi?”  Dissi.
“Dieci minuti sono tanti.” Sussurrò.
“E’ il tempo che ci vuole per arrivare fino a qui.” Risposi. Ok, forse di tempo ce ne voleva la metà, però se ci aggiungiamo tutti i baci che ci sono scappati durante il tragitto e qualche abbraccio ogni tanto, bhe eravamo giustificati.
“Ma dov’eravate?” Sbuffò il biondino non contento.
“In un posto.” Rispose Harry vago.
“Nel mondo.” Aggiunsi io.
“In Europa.” Continuò.
“In Inghilterra.”
“A Londra.”
“In centro.” Conclusi.
“Ah-Ah-Ah, quanto siete simpatici, davvero!” Commentò Niall sarcastico. Liam rise, mentre Harry metteva in moto.
“Bhe, vorrei ricordarti che sei stato tu a cacciarci dal bar.” Dissi.
“Per non farvi annoiare. Ora voglio sapere cosa avete fatto.”
“Niente.”
“Quindi avete fatto tardi perché non avete fatto niente?”
“Proprio così.”
“Smettetela di prendermi in giro.” Ci rimproverò.
“Dai, scusa biondino.” Dissi allungandomi verso di lui e stampandogli un bacio sulla guancia.
“Perché hai il profumo di Harry addosso?” Chiese indagando.
“Perché conosci l’odore del profumo di Harry?” Chiesi io non rispondendo alla sua domanda.
“L’ho trovato in bagno qualche giorno fa e lo usato. Allora?”
“Forse perché eravamo insieme?”
“Si, ma tu ce l’hai addosso. Cioè, viene da te. Nel senso che..”
“Ho capito Niall.” Lo interruppi.
“Bhe, quindi?”
“Niente.”
“Dai, Alice!” Si lamentò di nuovo.
“Ve lo diremo a casa. Forse. Ok?”
“No. Hai detto forse, quindi tutto lascia intendere che non ce lo direte.”
“Io ho già capito.” Disse Danielle.
“Io ho una mezza idea.” Accordò Liam.
“Bhe, io non ho capito una mazza, quindi me lo spiegate, per favore?” Chiese Niall.
“A casa.” Lui sbuffò, poi si arrese e si lasciò andare sul sediolino.
“Ok, siamo arrivati, ora posso saperlo?” Disse appena mise piede in casa.
“Cosa?” Chiese Louis.
“Al ha il profumo di Harry addosso, non vuole dirmi dov’erano e non vuole spiegarmi il perché.” Rispose incrociando le braccia al petto. Lou rise.
“Non credo ci sia bisogno di spiegazioni.” 
Disse, mentre tutti gli altri annuivano d’accordo.
 “Si invece. Avanti, cos’avete da dire?” Chiese Eleanor.
“Siete seri? Dai, persino Liam lo ha capito!” Disse Zayn scuotendo la testa.
“Ehi!” Replicò lui.
“Senza offesa.” Si affrettò ad aggiungere il moro. Liam alzò le spalle.
“Si, siamo seri. Voglio sentirlo dire da loro. Allora?” Chiese Niall alzando un sopracciglio.
“Ahh, allora la cosa è diversa! Potevi dirlo prima!” Esclamai perdendo tempo.
“Al..”
“E va bene.” Sbuffai. Guardai Harry in attesa di un aiuto o qualcosa del genere. Lui mi sorrise, poi fece passare il suo braccio sul mio bacino e mi attirò a se.
“Io ed Al stiamo insieme. Davvero stavolta.” Disse lui. Mi aspettavo cose tipo cori, saltelli, capriole, di tutto. E invece erano rimasti tutti a fissarci. Seri.
“Tutto ok?” Mi azzardai a chiedere.
“Ragazzi?” Provò Harry. El e Niall si guardarono, facendo comparire un lieve sorriso sui loro volti.
“Ehi..?” Chiesi di nuovo.
“Potete.. non so, dire qualcosa?” Propose Harry. E con questa domanda, tutto quello che mi aspettavo successe. Mi spiego. Louis che ci fissava a bocca aperta finse di scoppiare in lacrime mentre saltava. Coerente insomma.  Intanto urlava ‘Harry come hai potuto tradirmi?? Da te non me lo aspettavo!’. Allo stesso tempo Niall ed Eleanor si erano abbracciati e avevano cominciato a saltellare per tutto il salotto, mentre Zayn esultava, Perrie sorrideva e Danielle cercava di formulare una frase sensata ‘per farci gli auguri’. Infine Liam, che effettivamente era quello che consideravo il più serio e normale, non si era fatto problemi e aveva cominciato a fare capriole avanti e indietro sul divano. Io guardavo la scena sconvolta e divertita, non avendo la minima intenzione di mettere fine a quello spettacolo. Al contrario, presi la macchina fotografica dal mobiletto vicino all’ingresso e scattai un paio di foto.
“Bene, ora siete tutti altamente ricattabili.” Urlai per farmi sentire. Eleanor si fermò di colpo insieme a Liam.
“Cancellale.” Disse quest’ultimo, mentre El aveva semplicemente alzato le spalle e ripreso a saltare dicendo a Niall “Ha funzionato! Siamo dei fottutissimi geni Horan.”, battendogli il cinque. Sorvolai il significato di quella frase, troppo presa a scappare da Liam che cercava disperatamente di strapparmi la fotocamera di mano.
“Alice!! CANCELLA QUELLE FOTO, ORA!” Esclamò correndo. Mi aveva quasi raggiunto quando Louis lo fermò.
“Uhh, trenino!” Urlò prendendo Liam per le spalle e canticchiando. In meno di due secondi a lui si unirono El, Niall, Zayn, Perrie e Danielle. Liam sembrava aver dimenticato già la questione ‘foto’ ed aveva preso a fischiettare anche lui. Intanto Harry era riuscito ad afferrarmi un braccio e trascinarmi via, senza che nessuno si accorgesse di niente. Scattai un'altra foto a quell’eccitante trenino, poi mi dedicai al riccio al mio fianco.
“Bhe, l’hanno presa bene a quanto pare.” Disse lui.
“Tu dici?” Chiesi ironica.
“Già.” Disse prima di far combaciare le nostre labbra (di nuovo, aggiungerei). Ora, vorrei specificare che, anche se le voci dei ragazzi sparirono immediatamente, ciò non significa che fosse un mio problema! Cioè, si, è vero che ogni volta che succedeva il resto del mondo sembrava scomparire ed è anche vero che quella volta non sentivo nemmeno il pavimento sotto i piedi. Solo che il silenzio che ci fu non era dovuto a tutto questo. Infatti, gli altri si erano davvero zittiti e ci stavano fissando. Mi staccai imbarazzata sentendo i loro sguardi su di me e quando aprii gli occhi e mi accorsi che davvero ci stavano guardando, arrossii violentemente. Un coro di ‘ohh’ si levò per la stanza.
“Bhe? Che c’è?” Chiese Harry.
“Siete bellissimi!” Esclamò El battendo le mani.
“No. Harry è mio.” Disse Lou tirandolo verso di se.
“Ma tu hai Eleanor!” Mi lamentai.
“Io voglio Harry.” Affermò Louis.
“Bene, allora io mi prendo El.” La abbracciai facendo la linguaccia a Lou, che si staccò un secondo da Harry per guardare me.
“Ehm..”
“No, lei è mia ora.” Dissi.
“Dai, scherzavo, puoi tenertelo il riccio, dammi la mia ragazza.”
“No.”
“Ti prego, dai, guarda è tutto tuo.” Disse indicando Harry.
“Veramente, noi saremo ancora due persone eh! Non ci hanno ancora trasformato in pacchetti regalo.” Esclamò El.
“Shh. Se ti do El e mi prendo Harry, poi giuri che non te lo riprendi?” Chiesi.
“Promesso.” Rispose allungando il mignolo. Annuii soddisfatta stringendolo. Posso giurare di aver sentito Harry dire ad Eleanor che sembravano figurine da scambiare, più che pacchi regalo.
“Ah, vieni qui!” dissi buttandomi tra le sue braccia. Lui mi diede un bacio sui capelli.
“Ti perdono, non preoccuparti.” Sussurrò Harry divertito, ricevendo per risposta un pugno sul braccio. Semplici, pure ed ineguagliabili dimostrazioni di affetto. 









Tadannnn :D
Ok, chiedo umilmente scusa, ultimamente i capitoli
fanno davvero schifo. Non che prima fossero belli, ma meglio di questi
almeno.. Vabbè, comunque niente, stasera non parlo molto perchè devo
scappare, anzi,  vi saluto già da ora!
Io vado, a presto e scusate il ritardo! :) Recensite, mi raccomando,
mi fa piacere sapere cosa ne pensate! <3 
Bacii! C.

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Capitolo 38
*** Waitress?? ***




“Era assolutamente perfetta,tranne un po’ per il finale, ti dispiace cantare l’ultima frase? Poi ti do venti minuti.” Disse JJ. Non penso fosse quello il suo vero nome, in realtà non me lo aveva mai detto, si era presentato con un ‘chiamami JJ tesoro’, niente di più. Ah, comunque lui era una specie di vocal coach, era con lui che stavo registrando le canzoni del mio album. Dietro il vetro, vidi Lucas e Marcus, l’autore delle canzoni, alzarmi il pollice e sorridere. La base ricominciò dopo l’ultimo ritornello, cantai il finale e, quando conclusi, vidi JJ spegnere tutto soddisfatto.
“Secondo me questo sarà uno dei più grandi successi mai pubblicati.” Disse, appunto, mentre uscivo dalla sala insonorizzata.
“Credi che qualcuno lo comprerà?” Chiesi.
“Certo che si! E ne rimarrà entusiasta, come noi! Ottimo lavoro Al!” Esclamò Lucas.
“Grazie. Non vedo l’ora che esca il CD!”
“Vai al bar ora?” Chiese Marcus. Annuii cercando il cellulare nella borsa.
“Ok, tra venti minuti ti rivoglio qui e in forma, chiaro? Noi intanto possiamo cercare un posto per scattare la foto della copertina..”
“Le foto della copertina?” Chiesi.
“Si, la copertina dell’album. Iniziamo a pensare già da ora che immagine usare, così stringiamo i tempi. Ah, tu potresti cominciare a pensare ad un titolo, sarebbe più originale non usare quello del tuo inedito, ma inventarne un altro..”
“Certo! Ok, mi sto gasando. Vado al bar, a dopo!” Esclamai. Ero davvero entusiasta, più andavamo avanti, più trovavo ogni cosa incredibile, non riuscivo ancora a credere di essere riuscita a realizzare il mio sogno.
‘Ehi bellezza, mi fai uno squillo quando finisci? Mi manchi. xx H.’ Sorrisi leggendo il messaggio di Harry. Era passata una settimana, solo sette giorni dal nostro ‘fidanzamento ufficiale’ ed io non me ne ero nemmeno accorta. Stavo bene con lui, maledettamente bene, anche se non lo avevo visto moltissimo in quei giorni. I ragazzi stavano lavorando al loro album e i nostri orari spesso erano diversi, quindi non avevamo l’occasione per stare un po’ insieme. Mi mancavano parecchio.
Erano le undici e mezza, probabilmente erano ancora tutti a casa, il giovedì io lavoravo di mattina, loro di pomeriggio. Ogni tanto li accompagnavo o venivano loro con me, ma non succedeva spesso perché, per quanto eccitante, produrre un album era anche molto stancante (rima, lol) e i ragazzi soprattutto avevano bisogno di riposo.
“Pronto?” Rispose Louis.
“Oh mio Dio! Louis!! Ahh, non posso crederci, sono la vostra più grande fan, è davvero il vostro numero, sto per svenire! LOUUU dove abitate? Vi prego, ho bisogno di saperlo, ti scongiuro, so che tu farai la cosa giusta, ti prometto che verrò a trovarti tutti i giorni, allora?? Ahh,  non posso crederci, sto parlando a telefono con Louis William Tomlinson! Aria, ho bisogno di aria! Carote! Se mi dici dove abitate riceverai ogni secondo trenta carote. Trenta perché non sono così ricca, e le carote costano, quindi solo trenta, ma se potessi riempirei la luna di carote solo per te, tesoruccio! Sei con gli altri ragazzi? Me li passi, ti prego, ti prego, ti prego, ho bisogno di sentire le loro voci, sono la vostra prima e più grande fan in tutto il mondo, ti scongiuro! Dai, dammi il tuo indirizzo! Ho già pronto tutto, ci sposeremo in una grande chiesa arancione, io indosserò un vestito verde, tu uno arancione e il prete avrà il costume da carota! Ci sono carote anche sulle fedi che ho appena comprato e ce ne saranno anche nella stanza dei nostri ventisette figli!” Dissi con una voce molto, molto, molto acuta e senza prendere fiato nemmeno una volta.
“Ehm.. No, ha sbagliato numero.. Io non.. Non sono Louis, scusi.” E attaccò. Scoppiai a ridere. Ero molto energica, non so come mi fosse venuto in mente di fare quella cretinata, (perché di una cretinata si trattava) però il fatto che Lou ci avesse creduto mi aveva realizzato. (?) Richiamai. Stavolta rispose El.
“El, sono Alice!”
“Ehi tesoro! Lou è Alice, non preoccuparti.” Risi di nuovo.
“Cos’è successo?” Chiesi fingendo.
“Niente, una fan un po’ molto pazza ha avuto il loro numero.”
“Ehm..”
“Al.. Non glielo hai dato tu, vero?” Chiese. Risi, ancora.
“Veramente ero io. Dai, davvero non se ne è accorto?” Eleanor rimase un secondo in silenzio.
“Davvero?” Chiese.
“Si. Oddio, la voce che ha fatto prima di attaccare è stata meravigliosa!” Ancora silenzio. Poi una fragorosa risata.
“No, aspetta, tu non hai visto la sua faccia! Ma cosa gli hai detto?”
“Che voglio sposarlo davanti ad un prete vestito da carota.” Lei rise ancora più forte.
“Lo hai traumatizzato Al!”
“Dai, passamela!” Sentii esclamare.
“Aspetta, sta parlando con me!” Disse El.
“Chi è?” Chiesi.
“Il ragazzo per il quale mi hai lasciata. Traditrice, Louis ha ragione.”
“Me lo passi?” Eleanor sbuffò poi ridacchiò di nuovo.
“Va bene. Intanto vado ad avvisare Lou, non credo la prenderà bene.”
“Metti una buona parola per me, non voglio essere in pericolo.” Dissi prima che un’altra voce si appropriasse del telefono.
“Al?”
“Ehi, Harry!”
“Hai già finito?”
“No, sono in pausa, tra un po’ ricomincio.”
“A che ora torni?”
“Credo verso l’una. Voi a che ora dovete andare?”
“Alle quattro. Mangiamo fuori?”
“Io e te?”
“Si. Mi manchi.”
“Ok, mi manchi anche tu, tanto.”
“Ti vengo a prendere ok?”
“Come vuoi. Che fate di bello?”
“In realtà ci siamo svegliati circa mezz’ora fa. Stavamo decidendo cosa fare, credo che finiremo tutti in piscina.”
“Avete dormito fino alle undici??”
“Ehm.. Si?”
“Beati voi! Senti Harold, io devo andare ci vediamo più tardi, ok?”
“Farò finta di non aver sentito come mi hai chiamato, Sherly. A dopo.”
“Salutami tutti, ciao bello.”
“Ciao bella!” Attaccai con il sorriso sulle labbra, la sua voce era qualcosa di unico e fantastico. Finii di bere il caffè che la barista mi aveva appena servito, poi tornai in sala incisione. Marcus, Lucas e JJ erano accerchiati attorno un tavolino, dietro un computer.
“Forse qui..”
“No, meglio qui.” Commentavano.
“Posso aiutarvi anche io?” Chiesi alle loro spalle.
“Alice! Veramente dovrebbe essere una sorpresa. Quindi, no.” Disse diretto, Lucas.
“Ma dai!! Ti prego!”
“No. Hai già finito la pausa?”
“SI. Quindi vi aiuto, ok?”
“No, quindi ricominciamo a provare. Su dolcezza, va lì dietro e spacca tutto.” Disse JJ.
“Dopo ci pensi tu a pagare i danni.” Risposi ironica arrendendomi ed entrando nella saletta.
“Puoi contarci!” Rispose facendomi l’occhiolino.
“Uno, due, tre, quattro..” Marcus rise.
“Al, puoi fare la persona seria? Grazie.” Disse Lucas, mentre JJ scuoteva la testa rassegnato.
“Ah, su tesoro, proviamo la stessa di prima.” Annuii ridacchiando, mentre la base ripartiva e mi estraniava dal mondo, come tutte le altre volte. Credo che solo un'altra cosa riusciva a farmi l’effetto che mi faceva il canto. Harry.
Anche se, come ho già detto, non ci eravamo visti molto in quei giorni, per me erano stati i migliori. Quelle orette in cui stavamo insieme il pomeriggio erano indescrivibili, ma la parte migliore della giornata era senza dubbio la sera. Era l’unico momento in cui stavamo davvero, davvero insieme. Cenavamo con tutti i ragazzi, poi dopo una piacevole chiacchierata di gruppo ognuno si chiudeva nella propria stanza. E puntualmente, verso le dieci e mezza, sia io che Eleanor ci scontravamo in corridoio. Lei per andare da Louis, io da Harry. Lui mi aspettava sveglio, poi mi faceva spazio nel suo letto e ci addormentavamo dopo circa dieci minuti, abbracciati. E la mattina era stupendo svegliarsi con lui affianco.
Finimmo le prove esattamente all’una e cinque, salutai tutti velocemente e scesi giù. Harry era già lì, appoggiato alla portiera della macchina. Sorrisi felice e gli corsi incontro. Quando mi vide ricambiò il sorriso e mi accolse tra le sue braccia.
“Ehi, piccola.” Mi sussurrò a fior di labbra.
“Ciao riccio.” Sorrisi di nuovo, prima di baciarlo.
“Come va?” Chiese indicando con la testa l’edificio alle mie spalle.
“A meraviglia. Ho finito la prima canzone!” Esclamai entusiasta.
“Sarò onorato di essere il primo ad ascoltarla.”
“E chi ti dice che sarai tu il primo Styles?”
“Il mio intuito. E quello non sbaglia mai.”
“Io non ne sarei così sicura.”
“Io credo di si.” Si abbassò a darmi un altro bacio, poi salimmo in macchina.
“Allora, dove mi porti?”
“Sulla luna?”
“Guarda che ti prendo sul serio.” Scherzai.
“Ero serio.” Rispose facendomi ridere.
“Dai, dove andiamo?”
“A mangiare Al, dove vuoi che andiamo!” Sbuffò, fingendosi spazientito.
 “Questo lo so, mio caro Harold. Ho anche fame. Quello che mi chiedevo e che stavo chiedendo a te, era dove?” Lui alzò le spalle.
“Nel primo posto che troviamo.”
“Bene!” Commentai divertita. Mi guardò due secondi, per poi tornare a fissare la strada. Dopo cinque minuti si fermò.
“Qui va bene?” Chiese indicando un locale a qualche metro di distanza. Annuii scendendo dall’auto.
“E’ davvero il primo posto che hai trovato o ci avevi pensato?” Chiesi mentre lui faceva intrecciare le nostre dita.
“La prima che hai detto.” Risi.
“Quindi non posso nemmeno prendermela con te se si mangia uno schifo!”
“No, infatti.” Rise anche lui.
“Ok.” Entrammo e ci sedemmo in un tavolino in fondo alla sala.
“Se anche questo cameriere ci prova con te, ho il permesso di fare il ragazzo geloso?” Chiese alzando un sopracciglio.
“E se è una cameriera che ci prova con te?” Chiesi evitando la sua domanda.
“Siamo stati in tre posti diversi ed erano tutti uomini. Perché ora dovrebbe esserci una donna?”
“Bhe, chiedilo a lei!” Risposi indicando la cameriera che si avvicinava. La guardai meglio, aveva un viso conosciuto, ma non avevo assolutamente la più pallida idea di dove l’avessi vista... 


 




Helloooooo!
Dite ciao ai ragazzi che vi augurano buon
Natale! *fa ciao ciao con la manina*
No, ok, volevo solo distrarvi dal capitolo, ci ho messo tempo e 
non avevo molte idee, è solo un capitolo di passaggio, quindi non so cosa ne
è uscito.. L'ultima parte è l'unica importante, quella con la cameriera,
poi scoprirete il perchè. u.u
Va bhe, ora vado, e non vi annoio più.
:) Bacii <3 C.

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Capitolo 39
*** As red as love. Have I just told you I love you? ***




#Eleanor’s Pov

Mi svegliai con una lunga scia di baci sul collo. Mi mossi leggermente nel letto, continuando però a dormire.
“Auguri piccola.” Sussurrò una voce vicina al mio orecchio. Sorrisi riconoscendo Louis ed aprii gli occhi per guardarlo.
“Che ore sono?” Chiesi stiracchiandomi.
“Le otto e venti, ma abbiamo un sacco di cose da fare, quindi alzati.” Mi lasciò un bacio leggero sulle labbra, poi sorrise.
“Ma oggi è il mio compleanno?” Chiesi ancora mezza addormentata.
“Così sembra..” Rispose.
“Ah, ecco perché mi sentivo così vecchia.” Ridacchiò.
“Avrei voluto svegliarti diversamente, ma non ho resistito.”
“Diversamente come?” Lui alzò le spalle.
“Mha, magari prendendo a saltare sul tuo letto, o con un meraviglioso secchio di acqua ghiacciata.. o cose del genere. Però quando dormi sei troppo tenera.”
“Oh, a me va benissimo così, la prossima volta non scomodarti a usare uno di questi modi che hai elencato.” Dissi scherzando.
“Nessun disturbo!” Rispose. Mi allungai a stampargli un altro bacio, poi mi rimisi sotto le coperte.
“Eh no! Ora ti alzi e vai a vestirti. Su!” Stavo per protestare quando sentii la porta spalancarsi di scatto. Poi un peso su di me e un urlo nell’orecchio sinistro.
“Auguri!!!!”
“Il fatto che sia diventata più vecchia di un anno non significa che tu possa togliermi l’udito prima.” Mugugnai scrollandomi Alice di dosso. Lei rise.
“Scusa.” Disse sorridendo.
“Devo alzarmi per forza?”
“Si.” Risposero insieme Al e Louis.
“Che palle.” Commentai spostando le coperte.
“Ma perché dormi con quello? Non hai caldo? E’ estate in fondo!” Chiese Alice indicando il lenzuolo bianco.
“Io la notte muoio di freddo, lo sai Al.”
“Va bhe, alzati!” Disse. Sbuffai, poi li accontentai.
“E ora?”
“Ora vai a vestirti e scendi in cucina, hai un quarto d’ora massimo.” Rispose prendendo la mano di Louis e trascinandolo fuori, lasciandomi sola. Scelsi i vestiti dall’armadio, poi andai in bagno e mi vestii velocemente. Mi aggiustai i capelli allo specchio, prima di raggiungere gli altri al piano di sotto. Appena entrai in cucina partì un coro di auguri seguito dalla canzoncina.
“Io e Liam abbiamo fatto una torta.” Disse Danielle sorridendo. Abbracciai prima lei, poi il suo ragazzo.
“Grazie!” Dissi sedendomi prima di venire sommersa da un abbraccio di gruppo.
“Soffoco.” Sussurrai ridendo.
“Non fa niente.” Commentò Niall non accennando a muoversi. Quando ognuno ritornò al suo posto Dan mise la torta a tavola, poi me ne diede una fetta.
“Ma è buonissima!” Esclamai divorandola tutta.
“Si, bhe, l’ho fatta io!” Disse Liam. Risi.
“Che facciamo oggi?” Chiesi dopo un po’.
“Stasera abbiamo organizzato una festa qui, opera di Zayn. Oggi pomeriggio ci vediamo un bel film tutti insieme ed ora ti abbandoniamo perché abbiamo di meglio da fare.” Rispose Alice mentre Harry le stampava un bacio sulla guancia. Guardai Niall con fare complice. Eravamo stati eccezionali, il piano del biondino aveva davvero funzionato! E quei due erano la dolcezza in persona insieme.
“Hai la casa tutta per te, mi raccomando Calder, non farci trovare sorprese poco gradite.” Disse Zayn prendendo la mano di Perrie e uscendo seguito da tutti gli altri.
“Ma davvero mi lasciate sola?” Chiesi.
“Certo! A dopo baby!” Esclamò Al uscendo per ultima. Sbuffai sconvolta salendo in camera.
“Non posso crederci!” Sbottai lanciandomi sul letto. Girai la testa verso il comodino per prendere il telefono che stava squillando e notai un biglietto verde speranza. Risposi al telefono rigirandomi il biglietto tra le mani.
“Tesoro mio! Auguri!!”
“Ciao mamma! Grazie, come va?”
“Tutto bene, a te?”
“Bene. Che fai?”
“Niente, stavo per uscire. Piccola scusa ma devo andare, sono di fretta. Ti chiamo più tardi perché tuo padre vuole farti gli auguri, ok? Baci e divertiti!”
“Ah. Ok, ciao.” Attaccai e rimasi a fissare il biglietto. E questo? Lo aprii e la prima cosa che vidi fu un grande cuore disegnato a mano. Sotto, in una scrittura piuttosto disordinata, c’era scritto:

‘Ok, da dove iniziare? Lo so che pensi che siamo andati tutti via, ma non ne sarei poi così sicuro. Prova a scendere in salotto. x L.’

Il cuore prese a battere fortissimo, provocandomi un leggero giramento di testa. Feci un sorriso a 42 denti, correndo giù con il biglietto in mano. Mi guardai intorno, ma tutto era esattamente come prima. Vuoto e a posto. Mi avvicinai al divano, quando di fronte a me apparve un biglietto rosa. Sobbalzai e guardai in alto. Era appeso al lampadario, ma non l’avevo notato. Lo staccai e lo aprii.

‘Non così in fretta El. C’è ancora un po’ di strada da fare. Vai in camera di Alice, ma prima dà un occhiata ai piedi del divano.’

Sorrisi ancora di più e guardai per terra. Appoggiato al divano c’era un peluche meraviglioso, con in mano una rosa bianca. Li presi, poi salii in camera di Al. Sul suo letto c’era un biglietto giallo.

‘Mm, fossi in te scenderei in cucina. Ti amo. x’

Obbedii e su davanzale, vicino ai fornelli, ce n’era un altro blu.

‘Cucina? Scusa amore, ho sbagliato. Era la terrazza in cui dovevi andare.’

Sbuffai, anche se questa caccia al tesoro mi divertiva da morire. Salii al terzo piano in terrazza e mi guardai intorno. Non fu difficile trovare il quinto biglietto. Rosso fuoco.

‘Bello, rosso come l’amore. L’ho già detto che ti amo? Continua fino in fondo sulla destra. Dai che manca poco.’

Sorrisi prendendo il bracciale che c’era sul biglietto. Argento con dei ciondoli rossi, era meraviglioso. Lo indossai, poi feci come c’era scritto. Su una delle sdraio c’era ancora un altro biglietto. Azzurro stavolta.

‘Non arrabbiarti con me, non lo faccio apposta a sbagliare indicazioni. Dovevi andare nel corridoio al primo piano, di fronte la porta del bagno. Peace.’

Risi, pensando a quanto potesse essere stupido quel ragazzo. Nel corridoio c’era quello che credevo fosse l’ultimo biglietto. Viola.

‘Ok, ci siamo. Se ancora non ti sei stancata, io proporrei di fare un ultima tappa. Giardino? Quello sul retro. xx’

Con in mano tutti i biglietti colorati e il peluche con la rosa, sorrisi di nuovo, uscendo di casa. Quando arrivai avanti ad una grande torta a due piani c’era un biglietto arancione.

‘Sei una delle cose più belle che mi sia capitata, auguri piccola. Love you lots and lots. L.’

Avvertii una presa sui fianchi, mentre il suo profumo mi inebriava le narici. Mille brividi percorsero la mia schiena quando mi lasciò un bacio sul collo. Lasciai cadere tutto ciò che avevo in mano e mi voltai di scatto, trovando Louis sorridente con due occhi luccicanti che dell’aggettivo ‘brutto’ non sapevano nemmeno l’esistenza.
“Ti amo Lou.” Sussurrai prima di baciarlo. Sempre le stesse fortissime emozioni, sin dalla prima volta. Gli elefanti che non smettevano di correre nel mio stomaco, la testa che girava, i brividi per tutto il corpo, le mie mani nei suoi capelli, le sue sui miei fianchi. Tutto assolutamente perfetto.
Sempre mentre mi baciava, mi prese in braccio ed entrò in casa. Chiuse la porta con un calcio e provò a salire di sopra. Si staccò un attimo dalle mie labbra per appoggiarmi sul letto della sua camera. Sorrisi, prima che ricominciassimo quel gioco di lingue. E tutto quello che successe quella mattina lo lascio alla vostra immaginazione.

#Niall’s Pov

Non c’era niente, niente, niente di più soddisfacente che vedere la tua migliore amica felice, sapendo di essere indirettamente la causa della sua felicità.
Eravamo in un locale per il pranzo e lei ed Harry si sorridevano ogni secondo, scambiandosi qualche bacio ogni tanto. Mi chiedo quanto ci avrebbero messo a lasciarsi andare se noi non avessimo chiesto a Paul di forzarli. Perché si, la storia del giornale, del disco, della fama di Harry era tutta una grandissima cretinata. Nessuno si era mai lamentato per questo, ne lui era tanto stronzo come Paul lo aveva descritto. Semplicemente io ed El, con il consenso di tutti gli altri, lo avevamo implorato in ginocchio, perché chiedesse ad Al di fingersi la ragazza di Harry. Sapevamo che la finzione non sarebbe durata a lungo.
Una ragazza si avvicinò al tavolo chinata sul block notes e intenta a scrivere qualcosa. Quando alzò lo sguardo si bloccò di colpo, Alice forzò un sorriso.
“C.. Ciao.” Disse la ragazza ancora imbambolata.
“Ehi!” Risposi sorridendo. Lei mi fissò, poi scosse la testa riprendendosi.
“V.. Volete ordinare?”
“Si, Jade vero?” Chiese Al. Lei annuì guardando Harry.
“Come lo sai?” Chiese Liam.
“Siamo già venuti a mangiare qui. Ed Alice si ricordava di averle firmato un autografo.” Spiegò Harry.
“Quando?”
“L’autografo prima del tour, ad un nostro meet and great. Poi siamo venuti qui la settimana scorsa.” Liam ci pensò, poi annuì.
“Ah si! Eri tu quella vestita tutta di verde, vero?” Chiese. Jade arrossì violentemente sbarrando gli occhi.
“Si. Ti ricordi di me?”
“Ho una buona memoria e il tuo abbigliamento mi ha aiutato parecchio.” Ammise lui sorridendo. Con la coda dell’occhio vidi Al stringersi ad Harry.
“Cosa prendete?” Domandò dopo un po’ Jade. Ordinammo e lei sorrise al riccio, prima di andare via.
“Tutto ok?” Chiesi notando un po’ di tensione.
“Si.”
“Secondo voi cosa staranno facendo quei due a casa?” Chiese Danielle cambiando discorso. Risi ascoltando la risposta di Zayn.
“Tutto quello che non fate tu e il tuo ragazzo quando siete soli.” Aveva detto. Liam lo guardò male.
“Cosa ti fa pensare di sapere ciò che facciamo?” Danielle lo guardò divertita e complice.
“Perché cosa fate?” Lui alzò e abbassò le sopracciglia ripetutamente, con un sorriso malizioso stampato in faccia.
“Liam?!” Lo richiamai scuotendo la testa.
“Lo abbiamo perso. Chi è che lo ha ridotto in questo stato??” Perrie rise, mentre Danielle si allungava a dargli un bacio sulla guncia.
“Lasciatelo stare, poverino.”
“Tanto lo consoli dopo, quando sarete soli.” Ammiccò Zayn. Ridacchiai girandomi a guardare Alice ed Harry che non avevano ancora parlato. In realtà mi accorsi che non ci stavano nemmeno ascoltando, troppo presi a parlare tra loro.
“Sei sicuro?” Disse lei con il mento appoggiato alla mano.
“Si, puoi fidarti una buona volta?” Sbuffò lui. Al sospirò.
“E va bene. Ma se ti sfiora anche solo con un dito sappi che..”
“Lo so.” La interruppe prima di stamparle un bacio. Poi sussurrò qualcosa che non capii sulle sue labbra e lei le fece unire ancora, sorridendo. Jade arrivò proprio in quel momento, con un colpo di tosse. Alice si girò a guardarla.
“Scusate. Le ordinazioni.” Disse mettendo il vassoio sul tavolo. Harry rise, facendola voltare verso di lui.
“Che c’è?” Chiese la cameriera guardandolo.
“Niente, non preoccuparti.” Sorrise lui lanciando un occhiata ad Al. Finì di distribuire i piatti poi sorrise ancora e tornò dietro la cassa. La osservai qualche istante. Stava parlando con un cliente, scrisse qualcosa sul block notes, poi annuì. Guardò di nuovo nella nostra direzione, anzi, più che altro guardò nella direzione di Harry. E chiuse gli occhi scuotendo la testa quando vide che lui non aveva occhi che per Alice. Cominciavo a capire qualcosa, anche se non sapevo cosa fosse successo la prima volta che quei due avevano mangiato in quel locale. Sicuramente qualcosa di fastidioso per Al, considerando lo sguardo poco cordiale che le aveva riservato.
“Jade!! Sono tornata!” Esclamò una ragazza entrando con le braccia aperte nel locale. Dire che era bella era poco, aveva i capelli castani con qualche sfumatura di rosso, mossi. Gli occhi azzurri e un sorriso che ti illuminava. Una dea scesa in terra. Alice si voltò di scatto verso quella ragazza sbarrando gli occhi, mentre la cameriera si affrettava ad abbracciare la sua amica.
“Al? Tutto bene?” Chiese Harry preoccupato. Io continuavo a guardare quella ragazza, ma vidi la mia migliore amica scuotere la testa.
“Io quella voce la riconoscerei tra mille.” Sussurrò. Mi voltai verso di lei.
“Chi è?” Chiesi curioso.
“Liz.”




Sciao bellezze!! :D
Jnaskjnakjdnaskjdj cioè, ma voi capite che tra 3 ore e un quarto
Lou avrà ventun'anni? Lo stesso Louis che indossava una camicia e un
paio di occhiali e che se li è strappati di dosso trasformandosi in superman.
Lo stesso Louis che ama le ragazze che mangiano carote.
Lo stesso Louis che ha interrotto Harry urlando "No, Jimmy protested".
Lo stesso Louis che chiama una fan 'Colgate' perchè gli ha chiesto che
dentifricio usa.
Louis. Ventuno. La vigilia di Natale.


Ok, dopo questa piccola parentesi, volevo dirvi che
ho notato che mi state abbandonando. Lo so che ci metto molto ad
aggiornare e che probabilmente non sono molto soddisfacente,
ma non mi lasciate così :'(
Ahh, nota per il capitolo!  Se, come probabilmente succederà, non vi
ricordate chi sia Jade, vi consiglio di dare un occhiata al capitolo 19.
E' già comparsa nella storia.
Liz invece è la sorella di Al. :)
Ok, detto questo è meglio che vado, altrimenti resto
qui a parlare per ore. Grazie a tutte quelle che continuano a leggere la
storia, a quelle che recensiscono e che la salvano tra le preferite,
tra le ricordate e tra le seguite. I love u.
Baciii <3 C.

 

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Capitolo 40
*** Liz. ***




#Liz’s Pov

-Caro diario,
chissà perché sento il bisogno di scrivere su un pezzo di carta.
Non credo che a qualcuno possa interessare la mia storia, a me per prima non interessa.
Sai qual è il fatto? La mia vita non è mai stata tutto questo granchè. Non vedo mia madre nemmeno in fotografia da undici anni ormai. Sono cresciuta senza di lei e mi manca terribilmente. Mio padre invece se ne frega altamente di me. Mi porta in giro per il mondo come se fossi una valigia e più di una volta mi ha confessato di considerarmi inutile. Per lui sono solo una ragazzina che ha troppi grilli per la testa. Ho anche una sorella, di cui mi ricordo perfettamente ogni singolo particolare. In realtà me la ricordo perché ho una foto in cui c’è anche lei. E’ più grande di me di un anno e mezzo e l’ultima volta che l’ho vista ne aveva appena compiuti sette. Io ne avevo ancora cinque. Il maggiordomo di papà, Fred, con cui passo praticamente tutto il giorno, una volta mi ha detto che quella foto ce l’ha scattata la mamma. Ci siamo io e lei, strette in un abbraccio che solo una sorella può darti. Indossiamo entrambe un vestitino, lei a righe, io a fiori. Da quando ho trovato quella foto, non me ne sono mai separata. Ha visitato con me tutte le città in cui papà mi ha costretto a vivere. Già, perché più che rendermela un inferno, mio padre non mi ha proprio concesso di crearmela, una vita. In pratica cambiavamo città ogni tre mesi. E sono sicura che potete capire quanto poco mi sia legata alle persone che ho incontrato. E’ successo solo tre volte, che mi sia affezionata a qualcuno. I primi tre trasferimenti. Ero piccola, credevo che ogni volta fosse quella buona per restare, così cercavo di farmi tanti amici. Imparavo a voler bene ad ognuno di loro e dopo un po’ mio padre faceva le valigie e mi portava via. Poi ho capito che una vera casa io non l’avrei avuta mai. E mi sono chiusa in me stessa.
I miei unici amici erano i libri. Lì anche se qualcosa andava male, per me era tutto perfetto. Il mondo parallelo in cui mi immergo quando leggo rimane qualcosa di meraviglioso ancora oggi. Mi aiuta a sfuggire dalla realtà. La mia vita sociale è sempre stata un disastro a causa dei continui traslochi.
Per questo, quando ho conosciuto Jade ho fatto di tutto per non parlarle. Ma lei testarda come lo è ancora, continuava ad avvicinarsi a me. Non ha ceduto nemmeno quando le ho detto che probabilmente mi sarei trasferita da lì a un mese. Ora so che in realtà mi è rimasta accanto perché era lei ad aver bisogno di aiuto. Era lei ad aver bisogno di un amica della quale fidarsi e con la quale poter parlare liberamente. Così le ho permesso di conoscermi. Le ho raccontato tutto, le ho detto ogni singola parola che mi passava per la testa, senza scrupoli. Ma contrariamente a quanto credevo, ad ogni parola lei mi ha sorriso. Anche se quelle che dicevo erano le cose più orribili mai sentite sulla terra. Lei sorrideva, sempre. E ci sono cascata di nuovo. I tre mesi erano già passati e papà non accennava a volersi muovere da Londra. Quindi felice di poter finalmente cominciare ad avere una vita, mi sono affezionata a Jade. E’ diventata la mia migliore amica in assoluto e le volevo un bene dell’anima. Poi un giorno, quando sono tornata a casa, di ritorno dal centro commerciale, invece del solito divano accogliente, di fronte alla porta ho trovato uno scatolone. Mi sono guardata intorno e di scatoloni come quello ce n’erano altri cento. Ho cercato Fred che dopo avermi fatto una camomilla, ha confermato tutti i miei dubbi. Dovevo trasferirmi. Quando l’ho detto a Jade e l’ho vista piangere il mondo mi è crollato addosso. Sono atterrata a Madrid con papà due giorni dopo. Ho odiato quella città Dio solo sa per quanto tempo. Poi è successa una cosa che non mi aspettavo per niente. Un giorno, mentre stavo leggendo sul dondolo nel giardino della nuova casa, mi è passata davanti una signora. Non ho nemmeno alzato lo sguardo, immersa com’ero nella lettura. Poi però ho sentito un singhiozzo e l’ho guardata. Lei subito si è asciugata le lacrime ed ha abbassato la testa. Poi mi ha fissato di nuovo. Come se avesse paura che scomparissi da un momento all’altro, non mi ha tolto un secondo gli occhi di dosso. Era strana. Però era bella. Molto bella.
“Le serve qualcosa?” Le ho chiesto dopo un po’. Non riuscivo a far finta di niente. Lei è scoppiata di nuovo a piangere. Allora non ce l’ho fatta e ho posato il libro sul dondolo, poi l’ho abbracciata. E’ più forte di me, ho sempre odiato vedere qualcuno piangere.
“Va tutto bene, non si preoccupi.” Le ho sussurrato. Però ho sbagliato di nuovo, perché quella ha pianto ancora di più. Non sapevo più cosa fare, ogni mio movimento era causa di altre sue lacrime. Poi finalmente si è calmata e, quando le ho sorriso, ha ricambiato.
“Posso chiederti una cosa?” Mi ha domandato, facendomi annuire.
“Come ti chiami?”
“Elizabeth. Ma tutti mi chiamano Liz.” Ho risposto pensando che in realtà solo Fred e Jade mi chiamavano così. Alla fine loro erano gli unici che mi chiamavano in generale. Lei ha sbarrato gli occhi.
“Dawson? Liz Dawson?” Ha chiesto. Ho annuito di nuovo.
“Come fa a saperlo?” Avrei dovuto aspettarmelo, credevo si fosse calmata, invece ha pianto di nuovo. E mi ha abbracciata. Sai, caro diario, quando mi ha circondata con le sue braccia mi sono sentita al sicuro. Come se dopo tanti anni finalmente avessi trovato la mia casa. Poi però ho visto papà arrivare e mi sono dovuta staccare.
“Scusi, ma ora devo andare, mi dispiace.” Ho detto prendendo il libro da terra e correndo in casa. L’ultima cosa che ho visto è stata il suo sguardo incastrato in quello di mio padre. Non so chi sia quella signora, ma un giorno vorrei rincontrarla. E parlarle. Spero di ritornare a Madrid, prima o poi, solo che ora ho cose più importanti da fare. Tipo pensare a come scoprire dove lavora Jade senza farglielo sapere. Ah, mi sono dimenticata una cosa. L’ultima poi chiudo. L’aereo su cui sono in questo istante è lo stesso che sta per atterrare a Londra, dove papà ha finalmente deciso di lasciarmi vivere, quindi augurami buona fortuna!-


Piegai più volte il foglio che avevo in mano e lo chiusi. Sorrisi all’hostes quando venne ad avvisarmi che l’aereo era appena atterrato e che dovevamo scendere. Tra tutte quelle visitate, Londra era senza dubbio la mia città preferita. Dopo Mullingar, in Irlanda. Anche se pioveva troppo spesso per i miei gusti, Londra sembrava fatta apposta per una tipa come me. Piena di gente da conoscere, è una città attiva in cui non puoi annoiarti. Ed un po’ di attività era proprio quello che mi serviva. Anche se sul diario avevo scritto che volevo andare da Jade quando era a lavoro, andai comunque prima a casa sua. Non sapevo se c’era o no, ma in quel momento poco mi interessava. Bussai e quando la madre aprì mi accolse come se fossi la persona più importante del mondo. Senza giri di parole, mi disse che Jade lavorava in un locale a circa cinque minuti da li e che avrebbe finito il turno tra più o meno venti minuti. La ringraziai e corsi fuori casa. Chiesi in giro indicazioni per raggiungere il locale e quando arrivai, entrai esclamando un felice ‘Jade!! Sono tornata!’. In due secondi mi ritrovai tra le braccia della mia migliore amica. Sbuffai quando sentii che stava piangendo.
“Che palle J, lo sai che odio le lacrime.” La rimproverai, in fondo divertita.
“Lo so, lo so, ma.. cioè.. si.. sei davvero tu!” Esclamò. Risi.
“Si, sono io! E sono tornata per restare.” Le dissi facendola sorridere. Mi abbracciò di nuovo.
“Mi sei mancata tanto..” Sussurrò.
“Anche tu! Allora, che mi racconti piccola pazza?” Si asciugò le lacrime e mi trascinò con lei dietro il bancone.
“Per prima cosa, la piccola pazza è più grande di te. Non dimenticarlo eh! E poi.. Non hai la più pallida idea di chi stavo servendo esattamente cinque minuti fa!” Esclamò.
“Chi?” Mi guardai attorno.
“I One direction. Ci credi?? E ho anche una specie di appuntamento con uno di loro...”
“Davvero??! Ahh, con chi??” Mi aveva raccontato più volte di loro, tanto da farmi imparare i loro nomi ed ora sapevo perfino associarli alle foto senza confondermi. Sapevo che li amava.
“Harry.”
“Quello riccio?? Aww, quando?”
“Domani! Sei arrivata giusto in tempo, non ho proprio idea di cosa fare, anche perché..”
“Anche perché..?” La incoraggiai.
“Ecco, c’è un piccolo problema..”
“Quale? Dai, che ora c’è super Liz per risolvere tutti i tuoi problemi!” Esclamai facendola ridere.
“Ehm.. Sembra.. ecco in teoria lui è.. fidanzato.”
“Ah. E lei com’è?”
“Bella. Ed è una cantante.”
“Famosa? La conosco?”
“Non credo, forse ti ho parlato anche di lei, non mi ricordo. Si è famosa, non tanto, ma ogni giorno ha sempre più follower su twitter! Aspetta, devo portargli il conto, vieni con me, così la vedi!” Annuii mentre lei stampava lo scontrino.
“Sono sicura che lo conquisterai. Devi solo mostrargli il meglio di te ed è una cosa che sai fare molto bene, fidati.” Le dissi.
“E se invece è davvero innamorato di lei?” Chiese insicura.
“Fagli cambiare idea! Ahh, Jade, nessuno resiste a quella figa che è la mia migliore amica, credimi!” Le feci l’occhiolino divertita. Lei rise, poi prese lo scontrino e mi trascinò vicino ad un tavolo. La prima cosa che vidi furono due occhi da brivido. Ma davvero esisteva qualcuno con quegli occhi? Il mio cervello stava andando in tilt. Avrei voluto continuare a guardarlo, ma il suo sguardo si spostò su una ragazza. Sussultai vedendola, era così familiare.. Lei mi fissava, immobile. Il ragazzo che prima aveva catturato i miei occhi le sussurrò un ‘respira’ e in quel momento mi accorsi che stava trattenendo il fiato. Guardai tutti gli altri e mi accorsi che non era l’unica femmina. Jade continuava a guardare quello che doveva essere Harry mentre lui si alzava per pagare col bancomat. La mia amica lo seguì, io nemmeno me ne accorsi.
“Tu sei..?” Chiese una ragazza bionda squadrandomi.
“Ehm.. Mi chiamo Liz, sono un amica di.. di Jade, la cameriera.”
“Io sono Niall. Loro sono Liam e Zayn, Perrie e Danielle.” Rispose il biondino, quello con gli occhi da brivido.
“E tu?” Chiesi alla ragazza di fronte a me, l’unica che non si era ancora presentata e l’unica della quale m’importasse un po’.
“… Alice. Mi chiamo Alice.” Annuii mentre la trovavo sempre più familiare, come se già l’avessi vista..
“Jade mi parla spesso di voi. E’ davvero felice di avervi incontrati.” Dissi ai ragazzi per spezzare il silenzio.
“Ah si? Sembra una brava ragazza.” Disse Zayn. Annuii.
“Lo è.”
“Bene, quando volete possiamo andare.” Annunciò Harry tornando al tavolo. Jade lo seguì a ruota.
“Chi è tra loro tre?” Le sussurrai all’orecchio cercando la fidanzata del riccio.
“Quella a destra.” Ah. Alice. La guardai di nuovo, certo che era bella eh!
“Io stacco tra cinque minuti, vieni con me?” Mi chiese la mia migliore amica. Annuii e feci per tornare al banco.
“Aspetta! Liz.. Posso parlarti un secondo?” Mi voltai verso Alice, poi guardai Niall e Jade. Il primo annuì, la seconda scosse la testa. Le lanciai uno sguardo di scuse.
“Va bene.” Dissi infine. Uscimmo fuori dal locale e lei sospirò, prima di parlare.
“Non.. Ok, lo so che non mi conosci ma posso farti alcune domande?”
“Certo.”
“Scusa se sono troppo personali, ma ho davvero bisogno di sapere.”
“Dimmi pure!”
“.. Con chi vivi?” Esitai un po’ sulla risposta.
“Dovrei vivere con mio padre, ma lui non c’è quasi mai.”
“E tua.. tua madre?” 
“Non la vedo da undici anni. Lei e papà si sono separati quando avevo cinque anni e da allora non l’ho più vista.”
“Hai.. hai una sorella?” Sembrava che farmi certe domande fosse più complicato per lei che per me nel rispondere.
“Si, o almeno dovrei averla. Anche lei non la vedo da quando ero piccola, ma so che eravamo inseparabili.”
“Ah.”
“Perché vuoi sapere tutte queste cose?” Chiesi curiosa.
“Cosa ti ricordi di tua sorella?” Domandò senza rispondermi.
“Poco.. Solo l’aspetto, perché ho una foto nostra e mi ricordo che quando cadevo e mi facevo male, lei per farmi distrarre dal dolore mi prestava sempre le sue bambole.”
“Posso.. Posso vedere la foto?”
“Non ce l’ho qui. Perché ti interessa tanto?”
“Liz.. Non.. Oh insomma, non mi riconosci?” Scossi la testa, titubante.
“Tuo padre si chiama George, vero?” Annuii.
“Dawson?” Sbarrai di poco gli occhi, chiedendomi come sapesse certe cose.
“Si. Chi sei tu?”
“Liz..” Il suo tono era quasi supplichevole, sembrava che mi stesse pregando di ricordare. Furono i suoi occhi a parlare al posto suo. Erano gli stessi della foto ed ero quasi completamente sicura che quella che avevo di fronte fosse mia sorella.







Ma buona buona seraaa! :)
How is everyone? Ciao bella gente, che
fate di bello?? Io ho appena passato il pomeriggio a cercare
di rendere questo capitolo decente, ora continuo la prima OS, perchè ne
sto scrivendo due.. kjadnakjdsj ok, non so quanto vi sia potuto interessare,
comunque, visto che non posterò, vi auguro in anticipo
un ottimo anno nuovo, che possiate essere felici con i vostri
ottantamila gatti (anche se non ne avete)!
ok, stasera sparo cazzate a go-go, ma non fa niente :')
Ma che cucciolo che è Horan che dice 'Ciao'!
HAHAHAHAHAHAHAHAHAHA
Ok, vado, prima di fare altre figure di merda.
Un bacione glante glante a tutte!
Byeee <3 C.

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Capitolo 41
*** They went out together! ***





#Alice’s Pov

Continuavo a camminare avanti e indietro per la camera da circa tre quarti d’ora, ripetendomi parole tranquillizzanti che però non servivano a molto. Harry era uscito con quella Jade e per quanto provassi a fidarmi di entrambi, non ci riuscivo. Lei sembrava completamente innamorata di lui. Niall entrò nella mia stanza sbuffando.
“Vuoi smetterla di fare avanti e indietro? Guarda che si sentono i tuoi passi pesanti dal salotto e Zayn sta cercando di dormire.”
“In salotto?”
“No, in camera sua! Che ti prende?”
“Harry e Jade sono usciti insieme.” Lui si sedette ai piedi del letto e mi guardò confuso.
“Quando siamo andati la prima volta al locale lei gli ha chiesto di uscire. Ha detto che aveva bisogno di aiuto per fare un regalo al fratello e nessuno poteva accompagnarla, così, visto che era il suo ‘idolo’ ha pensato bene di chiedere ad Harry. E lui ha accettato, quindi ora sono insieme.”
“E perché sei così in ansia?” Sospirai e mi lanciai sul letto vicino a lui.
“Non lo so.” Mi sorrise dolcemente e si stese accanto a me.
“Non avremmo insistito tanto per farvi mettere insieme, se lui non ti avesse voluto bene. Quindi fidati di lui e prova a pensare a qualcos’altro.”
“Ci ho già provato.”
“Alice..”
“Non ci riesco Niall!”
“E’ appena arrivata Liz. Perché non stai un po’ con lei?”
“Davvero?!” Esclamai sorridendo. Lui annuì.
“E’ di sotto con Dan e Liam.”
“E tu l’hai lasciata sola con quei due?”
“Bhe, tu non smettevi di camminare!” Risi, mentre lo abbracciavo.
“Ti voglio bene biondino!”
“Anche io piccola.” Gli lasciai un bacio sulla guancia poi mi alzai.
“Vado giù.”
“Vengo con te.” Si alzò anche lui, poi insieme scendemmo in salotto.
“Al!” Esclamò Liz correndomi incontro e stringendomi in un abbraccio. Sembrava una bambina piccola che ha passato troppo tempo con estranei ed ha appena rivisto la sua mamma.
“Ehi!” L’avevo incontrata solo il giorno prima, ma avevamo passato tutto il pomeriggio a parlare e la sera era venuta anche lei alla festa di El. Aveva portato anche Jade, ma non m’importava più di tanto. Ovviamente avevano dormito a casa dei ragazzi. Non potevo credere di aver davvero ritrovato mia sorella. Niall sorrise e si sedette sul divano. Il cellulare che avevo in tasca squillò, facendo staccare Liz. Guardai prima lo schermo, poi mia sorella.
“E’ mamma.” Lei spalancò gli occhi, poi fece un sorriso a 32 denti.
“Aww, rispondi, rispondi!” Annuii.
“Pronto?” Misi il vivavoce.
“Tesoro! Come stai?” Vidi Liz fare una faccia confusa.
 “Bene, tu?”
“Tutto ok. Con il disco, a che punto sei?”
“Siamo ancora all’inizio, ma va tutto bene.”
“Oh.. Al, devo dirti una cosa.” La sua voce ora era seria e preoccupata, cosa che fece preoccupare anche me.
“Tutto bene mamma?”
“Si, solo che.. Ecco..” Sospirò.
“Non vorrei dirtelo per telefono, ma non posso lasciare il lavoro e devo dirtelo ora, altrimenti rischio di impazzire.” Mi guardai attorno, poi mimai delle scuse a Liz e tolsi il vivavoce.
“Cos’è successo?”
“Qualche giorno fa.. Ho incontrato tuo padre.”
“Ah.”
“E.. Ho visto Liz.”
“Davvero?”
“Si. Non mi ha riconosciuta, però mi ha abbracciata.” Sentii un singhiozzo.
“Mamma stai piangendo?” Le chiesi.
“N.. No, è solo che.. Dio erano undici anni che non la vedevo! E’ così cresciuta, così bella!” Sorrisi in direzione di mia sorella.
“Era a Madrid?”
“Si. Solo che ora non ho idea di dove sia. Subito dopo ho incontrato tuo padre e abbiamo cominciato ad urlarci contro, come al solito. E poi.. Ha detto che l’avrebbe spedita in un'altra città. Da sola. Ti rendi conto di che essere orribile è quell’uomo? Come..”
“Mamma, devo dirti una cosa anch’io.” La interruppi.
“Cosa?”
“Liz è qui ora.”
“A.. A Londra?!” Chiese.
“Si.”
“Oh mio Dio, l’hai vista?”
“E’ qui di fronte a me.” Il silenzio fu l’unica risposta che ricevetti.
“Mamma?”
“Stai scherzando?”
“Te la passo?” Liz non mi diede il tempo di rispondere che mi strappò il cellulare dalle mani.
“Mamma? Oh mio Dio, mamma!” Sorrisi e raggiunsi Niall sul divano, lasciandola al telefono.
“Non vedo l’ora di farle incontrare!” Gli sussurrai.
“Immagino non sia stato facile per lei vivere tutto questo tempo senza una madre..”
“Già..”
“Bhe, almeno hai smesso di pensare ad Harry.” Lo guardai malissimo.
“Grazie per avermelo ricordato! Secondo te che stanno facendo?” I miei cambi d’umore improvvisi erano qualcosa di incredibile. Un secondo prima ero felice per una cosa, quello dopo sbattevo nervosamente il piede a terra. 
“Al, tu che mi conosci tanto bene, perché non sto mai zitto quando devo?” Chiese più a se stesso che a me. Sbuffai.
“Me lo chiedo anch’io.” Lui sorrise ironico ed io ricambiai.
“Ahh, Niall!” Esclamai in preda all’ansia.
“Al ma cosa possono mai fare?!” Gli lanciai un occhiata che capì al volo.
“Ma davvero pensi che possa tradirti così? State insieme solo da tre settimane e ti ho già detto che ti vuole bene!”
“Si però..”
“Facciamo così. Usciamo, così ti distrai un po’.”
“No, voglio aspettare qui.”
“Al..”
“Dai Niall, poi c’è anche Liz, non posso lasciarla qui da sola!”
“Ci sono Danielle, Liam e Zayn e tra poco arriva anche Perrie. E poi è così impegnata a parlare con tua madre.. Penso che ne avrà ancora per molto.”
“Se volete potete andare, avvisiamo noi gli altri..” Disse Dan. Niall mi sorrise.
“Ma Louis ed El?”
“Sono partiti stamattina presto.”
“Ah già..” Parigi. Lou aveva deciso di portare lì El, non voglio nemmeno immaginare come abbiano fatto ad alzarsi così presto quando si erano addormentati alle due e mezza di notte…
“Andiamo?” Chiese Niall. E come dire di no a quei suoi occhioni così dolci?
“E va bene!” Sbuffai. Lui sorrise contento. Feci un cenno a Liz per avvisarla e lei ci salutò con la mano, sorridente.
“Il cellulare..”
“Chiamate me se vi serve qualcosa.” Avvisò Niall uscendo e trascinandomi via.
“Ciao!” Riuscii a salutare prima di ritrovarmi fuori casa.
“Ok, bellezza. Sono le quattro e mezza, abbiamo esattamente tre ore tutte per noi. Dopo andiamo a cena fuori con Liam.” Disse felice il biondino.
“Wow, che cosa romantica! Ho sempre creduto in Niam.” Lui rise.
“Già, peccato che ci siate anche voi!” Rispose stando al gioco.
“Il nostro compito è quello di controllarvi!” Ridemmo entrambi. Niall era davvero il migliore amico del mondo e sapevo di essere molto fortunata ad averlo accanto.

#Harry’s Pov

“Ehi, questa?” Chiese Jade prendendo una camicia. Feci una smorfia, per farle capire che io non l’avrei mai messa.
“No, eh?” Scossi la testa e lei continuò a cercare. In teoria avrei dovuto aiutarla, ma la mia mente era da tutt’altra parte. Infatti, quando mi mise davanti un’altra maglietta, sussultai.
“Troppo colorata.” Dissi.
“Mmh.. Credo che qui non ci sia niente. Ci conviene uscire.” Annuii e la seguii fuori.
“Allora.. Ehm.. Come.. Come va con Alice?” Chiese arrossendo. Alzai un sopracciglio confuso.
“Bene, perché?”
“Oh, no, così, per sapere.”
“Ah.. Tu invece?” Domandai tanto per parlare.
“Io cosa?”
“Sei fidanzata?”
“Ah, no. Ho avuto solo un ragazzo e non è finita bene.” Disse.
“Capisco.”
“Posso chiederti una cosa?” Annuii.
“Cosa sai di Liz ed Alice? Credo si conoscessero già, ma come..?”
“Non te l’ha detto Liz?”
“No, abbiamo parlato pochissimo ieri.”
“Sono sorelle.”
“Cosa?!” Chiese sorpresa.
“Si, non si vedevano da molto tempo.” Anche troppo direi.
“Oh mio Dio.. Ora.. Ah, ma certo! Ecco perché..” Mormorò sbattendosi una mano in fronte.
“Non farci caso, mi sono appena ricordata una cosa che mi aveva detto.” Continuò.
“D’accordo..” Mi guardò e sorrise.
“Grazie per essere qui.” Disse. Ricambiai il sorriso. Certo non potevo sapere che conseguenze avrebbe avuto quella cosa, altrimenti ci avrei pensato almeno una ventina di volte, prima di ricambiare… 



Seeeera!
Ok, ho taante cose da dire tonight u.u
La prima e la più importante.
Non sono una che piange spesso. Cerco sempre di non farlo e quando capita è più che altro per sfogo.
Però credetemi quando dico che ho pianto tutta la notte e non la conoscevo nemmeno. #RIPCarolina,
perchè la nostra società fa davvero, davvero, davvero schifo
e nessuno merita ciò che è successo a questa ragazza. Rendiamoci conto che aveva
solo 14 anni! Solo 14, una vita intera davanti! Non è giusto. So che non è la prima, purtroppo non
sarà neanche l'ultima, ma quando l'ho saputo ho pianto. Tantissimo. Non voglio nemmeno
immaginare come stiano i parenti e le amiche.
La seconda. Il capitolo. Ok, credo che ora si aspettino un po' tutti come andrà a finire.
Sono una tipa che AMA i lieto fine, tanto che il titolo originale di questa storia era
Never Say Never, proprio perchè doveva finire bene. Ma se non fosse così? Voi che ne pensate?
La terza. Domani esce Kiss you. kjsdkjankjsnx E' l'unica cosa positiva,
perchè inizia la scuola e non mi ricordo 'na ceppa.
Però esce il video di Kiss you! jaskjdnakjsk ok, basta.
La quarta.  HO PUBBLICATO L'OS! nkjdasnkjx Vi va di passare?
Vi lascio il link, avvisandovi che è un po' lunga.. lol

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1504036&i=1
La quinta. Scusate se ci metto tanto ad aggiornare, soprattutto da oggi, ma
dopo la scuola non sto quasi mai a casa e, tranne la sera, non ho il tempo
di scrivere i capitoli, mi dispiacee! :(
La sesta e l'ultima. Se può interessarvi ho cambiato nick, prima ero
ILoveLondon1D. :)

Con questo vi saluto e vi mando taaaaanti tanti baci.
Vi voglio troppo bene! :)
Kisss <3 C.

PS. Io amo quel sorriso.
<-----
*------* <3

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Capitolo 42
*** Forget it. ***




(A little, little bit of #Harry’s Pov)

“Grazie per essere qui.” Disse Jade, mentre io ricambiavo il sorriso. Lei si immobilizzò un secondo, poi abbassò in fretta lo sguardo e scosse la testa.
“Che c’è?” Le chiesi.
“Niente.”
“Sicura?” Lei annuì.
“Continuiamo?”
“Ok..”

#Jade’s Pov

Oh. Mio. Dio.
Non prendetemi per pazza, ma erano le uniche parole di senso compiuto che riuscivo a pensare. Cioè, provate a capirmi! Stavo andando in giro con Harry e non un Harry qualunque! Harry Styles, uno dei cantanti che mi aveva praticamente sconvolto la vita. E mi aveva appena sorriso.
“Grazie per essere qui.” Gli avevo detto e lui aveva lasciato spuntare quelle due fossette che mi rendevano la giornata decisamente migliore. Per un momento nella mia stupida testa era passata l’idea di baciarlo. Così, d’impulso, senza pensare alle conseguenze, senza preoccuparmi di ciò che potesse pensare di me, senza nessun problema. Ma era stato solo un momento, prima che mi tornasse in mente la scena di poco prima. Gli avevo chiesto come andasse con Alice e una scintilla gli era passata per gli occhi, solo al sentire il suo nome. Era chiaro come il sole che le piacesse davvero e le mie possibilità erano davvero poche. Mi sentivo così stupida, perché nonostante sapessi tutte quelle cose, il mio cuore continuava a sperarci. Continuava a credere che un giorno tra me e lui potesse esserci qualcosa. Continuava a volerlo e faceva male. Tanto.
“Che c’è?” Mi chiese mentre scuotevo la testa per scacciare quei pensieri.
“Niente.”
“Sicura?” Annuii incapace di dire altro. Poi continuammo a camminare. Mi serviva davvero un regalo per mio fratello, ma era ovvio persino al cane del signore che ci era appena passato accanto che la stavo usando come scusa per uscire con Harry. Entrammo in altri tre negozi, quando, al quarto, trovai il mio regalo. Pagai ed uscimmo velocemente.
“Bene, allora ora che si fa?” Chiese lui sempre sorridendo. Inutile dire che stavo davvero morendo in quel momento.
“Ehm.. Non lo so.. Starbucks?” Sperai vivamente che non mi dicesse di voler tornare a casa quando esitò un istante.
“.. Ok, va bene.” Acconsentì infine. Sorrisi e ci avviammo verso la caffetteria.
“Bhe, immagino tu sappia tutto di me, quindi perché non mi parli un po’ di te?” Chiese.
“Non c’è niente da dire.. La mia vita è fin troppo normale.”
“Non sempre è un male.”
“Infatti non me ne lamento.” Sorrisi. Lui mi guardò, così decisi di dire qualcosa in più.
“Ho un fratello che compie gli anni la settimana prossima e al quale ho comprato questa meravigliosa maglietta. Basta?” Lui rise.
“Vediamo.. Ah! Non mi hai ancora detto quanti anni hai!”
“Sedici.” Ci sedemmo ad un tavolo e ordinammo.
“Scuola?”
“Terzo anno, in periferia non qui a Londra.”
“Musica?”
“One Direction.” Rise di nuovo.
“Poi?”
“Bruno Mars, Justin Bieber ed Avril Lavigne.”
“Film preferito?”
“Da quando l’ho visto la prima volta, Love Actually. E non lo dico solo perché piace anche a te.” Lui annuì.  
“Una città in cui vorresti vivere?”
“E’ un test a quiz?” Chiesi in risposta.
“E’ per passare il tempo.” Sorrise alzando le spalle.
“Mm.. Forse Berlino.”
“Perché?”
“Amo la storia del muro.” Risposi, mentre il cameriere ci portava le ordinazioni seguito da cinque fan.
“Oh mamma! Harry! Ci fai un autografo?” Lui sorrise alle ragazze e annuì.
“Lei chi è?” Chiese una di loro indicandomi.
“Un’amica.” Rispose consegnando loro gli autografi.
“Grazie mille, sei speciale Hazza.” Disse un'altra avvicinandosi per abbracciarlo. Dopo aver salutato se ne andarono ed Harry tornò a dedicarmi la sua attenzione. Non potevo ancora credere che ora non ero più solo “una fan”, ma “un’amica”.
“Leggi?” Mi chiese.
“Non sempre. Liz legge molto più di me. Lei ama i libri. Io, diciamo che non ho un buon rapporto con loro.” Dissi ridacchiando.
“Ah bhe, neanche io se è per questo!” Commentò ridendo anche lui. Dopo dieci minuti avevamo finito di mangiare e stavamo uscendo dal locale.
“Ci sediamo?” Chiesi indicando una panchina poco distante da lì.
“Ma se ci siamo appena alzati!”
“Si, ma io sono stanca.. Dai!”
“E va bene!” Esclamò andando a sedersi.
“Bravo giovane.” Restammo a parlare per tipo venti minuti. Sorrideva ad ogni frase che diceva e mi mandava letteralmente in tilt il cervello. All’ennesimo sorriso il mio impulso ebbe la meglio. La voglia di toccare quelle labbra era sempre di più, la voglia di sentire le sue mani sui miei fianchi e soprattutto la voglia di rendere tutti quei sogni realtà.. Alla fine non resistetti e avvicinai velocemente i nostri visi, facendo sfiorare le nostre labbra. Brividi. Lui si sorprese, ma non si staccò. Allora chiusi gli occhi e cercai di approfondire il bacio. Lui me lo concesse, poi dopo dieci secondi si alzò di scatto.
“Scusa.” Sussurrai abbassando la testa. Sentivo il suo sguardo su di me.
“Alice..” Sussurrò invece lui. Sentii le lacrime salirmi agli occhi.
“Mi dispiace..” Riuscii a dire con un filo di voce. Lui non rispose, poi tornò a sedersi sulla panchina. Alzai lo sguardo e lo vidi scuotere la testa. Dopo qualche secondo di silenzio accennò un sorriso.
“Senti, facciamo finta che non sia successo niente, ok? Tu non mi hai mai baciato ed io non ho ricambiato, dimentichiamoci di questa storia, va bene?” Disse. Ah. Annuii mentre una lacrima sfuggiva al mio controllo.
“Ti accompagno a casa.” Continuò. Annuii di nuovo e mi alzai seguendolo. Durante la prima metà del tragitto nessuno dei due parlò, poi finalmente mi decisi a dire qualcosa.
“Harry mi dispiace davvero, io.. non so cosa mi sia preso, scusa.”
“Fa niente, non è solo colpa tua.. L’importante è che non si ripeta, ti prego.”
“Certo, scusa ancora.” Sorrise debolmente, poi regnò il silenzio per il resto del viaggio, tranne ogni tanto qualche ‘a destra’ oppure ‘sempre diritto’ da parte mia. Arrivammo a casa e parcheggiò davanti al vialetto.
“Grazie.” Sussurrai aprendo la portiera dell’auto.
“Di niente. Ciao Jade.”
“Ciao Harry.” Sorrisi, scesi e mi avvicinai alla porta. Aspettai qualche secondo fingendo di cercare le chiavi e impiegai più tempo del previsto a far scattare la serratura. Il mio cuore sperava che lui uscisse dall’auto e mi baciasse ancora. Che mi dicesse che voleva stare con me, che mi voleva bene anche solo la metà di quanto gliene volevo io. Solo che tutto questo non successe, così, con gli occhi lucidi e un sorriso finto stampato in faccia entrai in casa e mi chiusi la porta alle spalle.
“C’è qualcuno?” Urlai. Nessuna risposta, segno che ero sola. Mi lasciai scivolare sul pavimento, appoggiai la testa alle ginocchia e cominciai a piangere, inconsapevole del fatto che purtroppo non ero l’unica in quel momento..

#Perrie’s Pov

-Busso o non busso? Ma si, busso. E se poi.. No, non busso. Però lui.. Busso. Ma.. Oh al diavolo!- Pensai premendo il campanello.
“Arrivo!” Sentii urlare, prima che Liam mi aprisse la porta.
“Oh, ciao Perrie.. Entra!” Gli sorrisi ed entrai.
“Ehm.. Zayn sta ancora dormendo, ci pensi tu?”
“Ciao Danielle! Si, non preoccuparti.” Salutai la riccia che era seduta sul divano e salii al piano di sopra. Entrai nella camera di Zayn e mi avvicinai al suo letto.
“Zayn? Amore?” Provai scuotendolo un po’. Ma ovviamente, figuratevi se si alza con così poco!
“Ehi.. Dai.. Non farmi urlare tesoro, alzati.” Mugugnò qualcosa di incomprensibile, senza alzarsi.
“Zayn? Devo andarmene?” Non rispose. Gli lasciai un bacio sulla guancia.
“Ok, allora me ne vado.” Mi alzai dal letto e in un secondo la sua mano si ritrovò sul mio braccio. Sorrisi.
“Buongiorno!” Esclamai.
“Che ore sono?” Chiese.
“Le sei meno dieci.”
“Già?” Annuii.
“Quanto hai dormito?” Chiesi ridendo.
“Tre ore più o meno.”
“Allora ora sei bello carico! Dai alzati!” Sorrise e scosse la testa. Sbuffai.
“Zayn..”
“Perrie..”
“Eddai!”
“Prima voglio un bacio.”
“Prima ti alzi.”
“Non mi alzo senza bacio.”
“Allora me ne vado.”
“Non puoi.” Provai ad alzarmi, ma mi teneva bloccata con il braccio.
“Sei terribilmente fastidioso.” Sussurrai avvicinandomi a lui.
“Sei terribilmente meravigliosa.” Rispose prima di baciarmi. Sorrisi sulle sue labbra poi mi staccai.
“Ora alzati.” Ordinai. Lui sospirò.
“Eh va bene!” Esclamò scendendo dal letto. Si infilò una maglia, poi aprì la porta.
“Vieni?” Chiese. Annuii. Scendemmo al piano di sotto.
“Ciao! Tu sei .. Perrie, vero?” Chiese una ragazza che prima non c’era in salotto.
“Si.. Aspetta, mi ricordo di te, sei.. Liz!”
“Si, la sorella di Al.”
“A proposito, lei dov’è?” Chiese Zayn.
“E’ uscita con Ni..” Stava rispondendo Liam, interrotto dal suono del campanello.
“Oh, io mi sono appena seduto.” Affermò sempre Liam.
“Io non ci penso proprio a muovermi di qui.” Disse Danielle.
“Io sono appena sceso, quindi no.” Disse Zayn.
“E’ casa vostra, mica mia!” Esclamò Liz.
“Vado io.” Dissi quindi, raggiungendo la porta. La aprii, ritrovandomi davanti Alice, in lacrime. Dietro di lei, Niall che correva per raggiungerla.
“Al, aspetta!” Gridò il biondino.
“Che succede?” Chiesi prima che lei mi sorpassasse e corresse al piano di sopra. 








Ehilà!! :)
Sera gente! Come va??
NJnaksjdas passo subito al punto. Forse qualcuno se lo aspettava
che succedesse una cosa del genere con Jade ed Harry. Non sono brava a sorprendere
la gente, quindi non vi aspettate un finale 'sorprendente'.
Anzi, a questo punto credo sia abbastanza scontato, almeno per me.
Anyway, jdsakjnask credo manchino solo due o tre capitoli alla fine :(
Mi mancherete, ma non è questo il momento degli addii, quindi
lasciamo stare.
Non ho idea di cosa stia scrivendo, quindi perdon se non capite niente.
Hahaha lool
Ne approfitto per farmi un po' di pubblicità :P
Back to December

E' la mia prima OS, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate :)
Mi sono appena accorta che alla fine di ogni capitolo
scrivo più o meno sempre le stesse cose.
Che monotomia! :S
Hahahah vabbè, vi lascio a questa domenica deprimente, domani
è già lunedì! Che tristezza! :(
Ah, a proposito, chi di voi ha twitter? :*
Ok, vado.
Baci belle! <3 C.

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Capitolo 43
*** Lui ti ama davvero.. ***





#Perrie’s Pov

“Non vuole aprirmi. Sto bussando da 17 minuti e si rifiuta di aprire quella maledetta porta.” Annunciò Niall scendendo le scale.
“Provo io?” Chiese Dan.
“Non credo funzioni, ma se vuoi..” Lei annuì poi salì.
“Che cosa è successo?” Chiesi al biondino.
“.. Harry.”
“Che ha fatto?” Domandò Liam.
“Ha baciato Jade.” Liz sbarrò gli occhi.
“Davvero?” Chiese poi. Niall la guardò e annuì.
“Non risponde neanche.” Disse Danielle tornando giù. Guardai Liz.
“Perché non provi tu?” Le chiesi. Lei scosse leggermente la testa, riprendendosi dallo stato di trance in cui era caduta alla risposta ricevuta.
“Eh?” Chiese.
“Ho detto, perché non sali tu? Magari a te apre, sei pur sempre sua sorella..”
“Non credo. Se non vuole parlare con nessuno, non lo farà neanche con me, immagino..” Annuii.
Circa dieci minuti dopo, passati in totale silenzio, mi alzai.
“Dove vai?” Chiese Zayn. Scossi le spalle.
“Da Al.”
“Credi che ti aprirà?” Domandò Danielle.
“Assolutamente no. Però voglio provarci. Mal che vada possiamo chiedere ad Eleanor di chiamarla. A lei risponderà sicuro.” Niall annuì.
“Giusto!” Esclamò prendendo il telefono. Sorrisi e salii al piano di sopra. Bussai tre volte senza ottenere risposta.
“Niall, Danielle, chiunque tu sia, stai sprecando tempo, non aprirò.” Continuai a bussare, senza parlare. Lei non rispose di nuovo. Poi la sentii sbuffare e camminare fino alla porta. Uno scatto di serratura, poi di nuovo dei passi, stavolta che si allontanavano. Aggrottai la fronte guardando la maniglia. Provai ad aprire la porta e riuscii ad entrare nella camera di Alice. La richiusi alle mie spalle e mi andai a sedere sul letto. Era a pancia sotto e aveva la faccia che sprofondava nel cuscino.
“Lo so che probabilmente avresti preferito parlare con uno dei tuoi amici, o con tua sorella, ma, se vuoi, conta su di me, per qualunque cosa.” Mi decisi a dire. Lei alzò la testa guardandomi. Aveva gli occhi gonfi e rossi, con un po’ di matita sciolta. Si passò una mano sulle guancie e si mise a sedere.
“Anche tu sei una mia amica. E’ solo che non voglio parlare e basta.” Disse tirando su col naso. Sorrisi alla sua prima frase.
“Sei sicura di quello che hai visto Al? Magari hai frainteso oppure..”
“No, sono sicura.” Mi interruppe abbassando lo sguardo.
“Io.. Non so che dire, mi dispiace Al, mi sento così inutile..” sussurrai. Lei scosse la testa.
“ Perché? Neanche io so cosa fare, non pretendo che sia tu ad aiutarmi.” Disse poi.
“Non è solo questo, ma ora non ha importanza.”
“Si invece. Dai, dimmelo.”
“No, penso tu abbia già troppi problemi per poter ascoltare le mie stupide paranoie.” Ammisi arrossendo.
“Non sono paranoie, ne sono sicura. E poi, magari mi aiuti a distrarmi. Almeno per cinque secondi. Mi servirebbe.” Disse stentando un sorriso.
“Niente è solo che.. Ah, lasciamo perdere. Davvero, non è il caso.” Lei sospirò, arrendendosi.
“Allora.. Come ti senti?” Domanda stupida, ma era l’unica che mi era venuta in mente.  Lei esitò un attimo, poi sospirò di nuovo.
“.. Come se avessi perso tutto. Lo so che non è vero, che ho ancora il lavoro, mia madre, mia sorella, voi.. Però Harry è diventato importante in quest’ultimo periodo. Troppo per poterlo spiegare. Lo era già da prima, solo che ora è quasi fondamentale per me. Anzi, togliamo il quasi. In quest’ultimo periodo avevo bisogno di lui come dell’aria che respiro. E vedere con i miei occhi che lui non la pensa allo stesso modo, che abbia permesso ad un'altra ragazza di appartenergli.. Bhe, non mi fa sentire per niente bene.” Confessò mentre ricominciava a piangere in silenzio. La guardai qualche secondo, aspettando che continuasse. Sapevo che aveva ancora altre cose da dire.
“Tu ci hai mai creduto all’amore a prima vista?” Chiese invece. Colta di sorpresa da quella domanda, scossi la testa, titubante.
“Neanche io.” Disse.
“Però quando ho incrociato per la prima volta gli occhi di Harry mi sono sentita.. strana. Come se avessi trovato finalmente quello che avevo inconsciamente sempre cercato. Ci ho pensato spesso a questa cosa. E la mia giustificazione è sempre stata ‘si, sarà normale, sono una sua fan e aspettavo da tempo questo momento’. Però con gli altri non mi sono sentita così. Con Niall, Zayn, Liam e Louis sentivo, certo, fin troppe emozioni, ma diverse da quelle che ho provato con Harry.” Fece una piccola pausa, poi ricominciò.
“E’ stata la prima volta che mi ha baciato, quella davanti ai giornalisti. E’ stata quella volta che ho capito cosa ci fosse di diverso in lui. Non l’ho mai visto come un amico e basta. Per me, Harry è sempre stato tutto ciò di cui avevo bisogno. E lo è ancora. Solo che, probabilmente, io non sono ciò di cui ha bisogno lui.” Concluse abbassando lo sguardo.
“E questo chi lo dice?”
“I fatti. Stava baciando un'altra e, credimi, era perfettamente cosciente di ciò che faceva.”
“A volte l’apparenza inganna Al. Zayn dice che non ha mai visto Harry così com’è quando sta con te.”
“L’hai appena detto, l’apparenza inganna. Zayn può averci visto male.”
“Anche tu potresti averlo fatto.” Mi guardò ancora in lacrime. Sorrisi debolmente.
“Al, non sono molto presente nelle vostre vite, probabilmente non vi conosco abbastanza, però stando con voi una cosa l’ho capita anch’io.” Le dissi.
“Cosa?”
“Che alcune persone nascono per stare insieme. Come se fossero create solo per incontrarsi e restare vicini. E tu ed Harry lo siete. Siete perfetti, avete un alchimia tutta vostra, un modo di capirvi, di stare insieme.. Magari non ve ne accorgete, ma quando siete insieme la gente vi guarda e sorride. Perché si capisce da subito che siete fatti l’uno per l’altra. I vostri occhi brillano in sincronia quando siete vicini. E lui potrà baciare anche tutte le ragazze di questo mondo, alla fine sceglierà sempre te, perché, anche se non dovrei essere io a dirtelo, lui ti ama. Ti ama davvero Al.” Lei alzò di scatto lo sguardo che fino a quel momento era rimasto fermo sul lenzuolo del letto.
“.. Eh?”
“Ti ama almeno quanto tu ami lui.” Conclusi.
“Io non..” Cominciò prima di bloccarsi. La guardai soddisfatta. Finalmente lo aveva capito anche lei! Si stese affondando la faccia nel cuscino e soffocò un urlo. Ridacchiai e lei sorrise. Poi tornò seria e scosse la testa.
“Che c’è?” Chiesi.
“Non capisci che questo è un problema? Io non dovrei essere innamorata di lui!” Esclamò.
“Perché no?”
“Ha baciato Jade!” Stavo per replicare, quando il suo telefono squillò. Nello stesso momento qualcuno bussò al campanello. Lei guardò il display del cellulare, poi rispose.
“El!!” Quasi urlò. Sorrisi e la lasciai sola, tornando in salotto.
“Che cazzo hai combinato?!” Esclamò Niall alla porta. Mi avvicinai notando un Harry piuttosto in crisi.
“.. di.. di che parli?” Chiese nervoso.
“Sai benissimo di che parlo.”
“Tu.. Come lo sai?”
“Forse dovresti parlare con Alice, non con lui.” Disse Danielle.
“P.. Perché?”
“Perché vi ha visti.” Dissi io. Lui chiuse gli occhi e sospirò pesantemente piegando la testa all’indietro.
“Dov’è?” Chiese poi.
“Di sopra. Ma ora è al telefono e non credo sia un buon momento. Magari più tardi..”
“Ti ha fatta entrare?” Chiese Liz. Annuii.
“Non sapeva che fossi io.” Mi giustificai vedendo lo sguardo triste di Niall. Lui sorrise e alzò le spalle.
“L’importante è che ti abbia parlato.” Disse. Harry fece vagare lo sguardo da me al biondino, poi senza dire niente salì di sopra. Nessuno provò a fermarlo, forse era giusto così.

#Liz’s Pov

La mia mente era divisa a metà. Una parte mi diceva di correre da Jade, che sicuramente era distrutta. L’altra però mi legava a mia sorella, che a quanto pareva, non stava meglio.
“Se vuoi andare da lei, vai. Qui ci siamo noi.” Disse Niall sorridendomi.
“Cosa?” Chiesi non capendo.
“Se vuoi andare da Jade, puoi andarci.”
“Non sapevo leggessi nella mente.” Tentai di sdrammatizzare. Lui rise.
“Neanche io.” Disse.
“Sicuro?” Chiesi indicando la porta. Lui annuì.
“Si. Tanto qui ci siamo io, Danielle e i ragazzi. Jade ha bisogno di te.”
“Grazie.” Dissi avvicinandomi. Gli stampai un bacio sulla guancia arrossendo, poi gli sorrisi un ultima volta ed uscii.
Era un ora esatta che aspettavo che qualcuno aprisse la porta. Bussai un ultima volta al campanello, prima che una Jade spettinata, struccata e fin troppo fragile venisse ad aprire.
“Finalmente!” Esclamai abbracciandola di scatto. Lei scoppiò a piangere sulla mia spalla.
“Shh, ora ci sono io. Non sei più sola, tranquilla.” Mi fece entrare e chiuse la porta.
“Ho combinato un casino Liz..” Disse nascondendo la faccia tra le mani.
“No, tu hai fatto solo ciò che sentivi. Non è un errore Jade.”
“Si che lo è. Harry è fidanzato ed io non sono niente per lui!”
“Che cosa è successo?” Chiesi. Lei mi guardò.
“L’ho baciato.”
“E lui?”
“Ha ricambiato, però poi si è staccato quasi subito.” La abbracciai.
“Ehi.. Magari non è Harry, ma sono più che sicura che li fuori c’è anche il tuo principe azzurro. E non vorrebbe mai vederti così, ok? Quindi ora sai che facciamo? Tu vai a sciacquarti la faccia, ti metti i vestiti più belli che hai nell’armadio e poi andiamo a fare conquiste, eh?” Lei sorrise, ma scosse la testa.
“Non mi va di uscire Liz.”
“E a me non importa niente. Su, vai! Hai esattamente cinque minuti a partire da.. ora.” Esclamai guardando il polso sul quale c’era un orologio immaginario. Lei sorrise ancora, poi si alzò e mi abbracciò.
“Grazie Eli. Sei la migliore amica del mondo.”
“Chiamami un'altra volta Eli e ti faccio vedere io che migliore amica che sono!” Dissi facendola ridere.
“Ti voglio bene e grazie per essere qui.”
“Tu ci sei stata quando io ne avevo bisogno, essere qui è il minimo che potessi fare. Ed ora su, vai a vestirti che stasera si cena fuori!” Esclamai battendo le mani e spingendola nella sua camera.
“Cinque minuti! Non uno di più, non uno di meno!” Urlai tornando a sedermi sul divano. Sentii il telefono vibrarmi in tasca, risposi senza neanche vedere il numero.
“Pronto?”
“Prepara le valigie, domani torni a casa.” Papà




Ma sciaoooo! :)
Kmlkdmsa questa gift è un colpo al cuore, il mio piccolo Styles.. :'(
Anyway, che fate di bello?
Io mi annoio, come ogni domenica, così ho pensato "Perchè non
aggiornare la storia a quelle belle donzelle che la seguono?" E quindi
eccomi qui :P
Manca ufficialmente un solo capitolo alla fine più
l'epilogo, quindi in teoria due..
Ora piango :( Però visto che oggi non ho proooprio niente da fare,
che ne dite se ne comincio a scrivere un altra? Eh? akljsndkjad
Si, la scrivo. Ok.
Vabbè, niente, vi lascio a questa NOIOSISSIMA domenica, sperando
che il capitolo vi sia piaciuto almeno un po' ^_^
Fatemi sapere! jaekjsdnka
ahh, visto che sono moolto molto pigra e mi scoccio di incollarvi il link,
anche perchè è la terza volta che lo dico, se andate sul mio profilo (o in qualunque modo
si chiami) c'è la mia Os, "Back to december" e' un po' lunga, però
se non avete niente da fare, mi piacerebbe che gli diate un occhiata :)
Ok, ora vado, baciii <3 C.

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Capitolo 44
*** I love you. ***




"Non sono bravo a dirlo, forse neanche a dimostrarlo, ma ti amo." -Il gioco proibito.



#Alice’s Pov

Avevo appena attaccato, parlare con Eleanor mi aveva aiutata molto, come sempre. La porta della mia stanza si aprì di colpo, facendo entrare Harry. Il mio cuore si fermò un secondo, poi riprese a battere sempre più veloce.
“Al..” Sussurrò.
“Che ci fai qui?”
“Dobbiamo parlare.”
“Ora non ho voglia, esci.” Lui scosse la testa e si avvicinò al letto.
“Harry va via.”
“No, finchè non mi avrai ascoltato.”
“Non voglio sentire nessuna scusa, nessuna giustificazione, vattene.”
“Non voglio giustificarmi. Ho sbagliato e non so neanche che mi sia preso in quel momento. Mi dispiace, non so dire altro. Scusa davvero Al.”
“Harry, sul serio, esci da questa stanza, magari ne parliamo in un altro momento.”
“No. Voglio parlarne ora, non voglio rimandare.”
“Bene, allora parla e poi va via.” Lui sospirò, ma rimase in silenzio.
“Allora?” Chiesi mettendomi a sedere. Le finestre erano chiuse e le persiane abbassate, inoltre la luce era spenta ed era sera, quindi eravamo completamente al buio. Eppure riuscivo a vedere perfettamente i suoi occhi che scrutavano i miei.
“Mi dispiace.”
“Lo hai già detto.”
“Lo so, ma mi dispiace davvero tanto. Non voglio inventare nessuna scusa, non servirebbe a niente, però Al..” Sentii il suo corpo avvicinarsi al mio, poi fui avvolta da un abbraccio che mi fece rabbrividire. Ti amo Harry.Non provai nemmeno a separarmi, in realtà sarei rimasta così per sempre.
“Scusami, ti prego. Non voglio lasciarti andare.”
“N.. Non.. Non farlo allora.” Lui strinse di più la presa.
“Questa scena mi sa di deja vu..” Sorrise ed io lo seguii a ruota. Si allontanò di pochi centimetri, giusto il necessario per far incrociare di nuovo i nostri occhi. E non ci fu più bisogno delle parole. Mi guardava come se fossi una delle cose più importanti al mondo e, allo stesso modo, io guardavo lui. Il suo sguardo mi diceva tutto ciò che le parole non riuscivano ad esprimere, era meglio di qualunque giustificazione, migliore di qualunque ‘ti voglio bene’, forse persino di qualunque ‘ti amo’.
“Posso baciarti?” Chiese facendomi ridere.
“E da quando sei uno che i baci li chiede?”
“Da quando ho capito che non voglio perderti.” Sussurrò prima di far combaciare le nostre labbra. Brividi, brividi ovunque, farfalle nello stomaco, tutto ciò che mi accadeva ogni volta che lui mi era vicino.
“Ti amo.” E no, non era un sogno. Lo aveva davvero detto, facendomi rischiare un attacco cardiaco. Sbarrai gli occhi, sorpresa.
“C.. Cosa?” Chiesi arrossendo. Lui sorrise e mi baciò di nuovo.
“Ti amo Al.” Ripeté dopo guardandomi negli occhi.
“Io.. Ti amo anch’io Harry.” Mi diede un altro leggero bacio, poi mi abbracciò. Ci stendemmo sul letto e appoggiai la testa al suo petto, mentre lui mi accarezzava i capelli.
“Ti amo.” Disse di nuovo, prima di cominciare a ripeterlo continuamente, con tono sempre più entusiasta, come se ne fosse felice. E forse lo era davvero, in fondo. Risi, poi lo zittii con un bacio.
“TI AMO. E scusa se probabilmente non te lo dimostro.” Disse infine sorridendomi. Mi strinsi di più a lui, per quanto possibile.
“Ti amo anche io e non hai bisogno di dimostrarmelo.” Sussurrai.
“Baby, you light up my world like nobody else.” Cantò. Poi si impossessò di nuovo delle mie labbra, rendendo il bacio sempre più passionale e in un secondo mi ritrovai sotto di lui. Fece incastrare la sua mano destra con la mia, mentre con l’altra mi accarezzava il corpo. Sciolsi la presa per aggrapparmi al suo collo, prima di scendere fino al bordo della t-shirt. Lui si staccò un secondo, permettendomi di sfilargliela, poi tornò a baciarmi. Sorrisi sulle sue labbra accarezzandogli il petto, mentre la mia maglietta faceva la stessa fine della sua.
“Ti amo.” Gli dissi un ultima volta, prima di lasciarmi andare completamente.

“CASA?! MA QUALE CASA, CHE CON LUI NON L’HO MAI AVUTA?! Ma tanto, certo, qualunque cosa io dica non è rilevante, senza importanza, ZERO!” Mi svegliai di colpo sentendo qualcuno urlare. Corrugai la fronte capendo che era Liz che parlava da sola. Mi alzai e mi avvicinai alla porta, lasciando Harry sul letto.
“Ah, ma stavolta, stavolta lo giuro, non me ne starò in silenzio. Stavolta mi sentirà, sono stanca di essere trattata così!” Continuò mia sorella salendo le scale. Sentii i suoi passi pesanti nel corridoio, così mi rivestii in fretta, uscii fuori e la bloccai.
“Ehi, Liz! Che succede?” Chiesi prendendole il braccio. Lei si voltò verso di me e in quel momento notai che aveva gli occhi lucidi. Mi guardò un istante, poi mi abbracciò piangendo.
“Papà.. Vuole.. Vuole farmi tornare a Madrid, ma ha detto che appena arriverò ci trasferiremo.”
“COSA?! Perché?”
“Non lo so!” Esclamò.
“Non mi ha dato neanche mezza spiegazione e quando ho provato a chiamarlo ha riattaccato subito!” Continuò.
“Non può farlo!”
“Si che può.. io sono ancora minorenne.”
“Ma.. Liz…” Lei scosse la testa e si staccò dall’abbraccio.
“Vado a fare le valigie. Anzi vado a chiuderle, perché ci sono stata talmente poco qui che non le ho neppure disfatte..” Si passò il dorso della mano sulle guancie per asciugare le lacrime, poi entrò nella camera di Eleanor, in cui dormiva anche lei e chiuse la porta. Tornai nella mia stanza, e mi affrettai a prendere il cellulare. Harry intanto si era appena svegliato.
“Ehi..” Disse stiracchiandosi.
“Buongiorno..” Risposi sorridendo leggermente.
“Vieni qui?” Chiese battendo una mano sul materasso. Scossi la testa.
“Devo fare prima una chiamata urgente, poi ti raggiungo.” Lui si mise a sedere.
“Che succede?” Mi chiese. Sospirai mentre facevo partire la chiamata.
“Mio padre vuole far tornare Liz a Madrid, per poi farle cambiare di nuovo città. Ma io non voglio che se ne vada. Non ora, che l’ho appena ritrovata!” Chiarii.
“E dai, rispondi cavolo!” Esclamai battendo il piede a terra. Dopo una serie incessante di tututu, finalmente una voce rispose al telefono.
“Pronto?”
“Stavi dormendo?” Chiesi lanciando un occhiata all’orologio.
“Mamma, sono le dieci e mezza!”
“Alice? Lo so, ma ieri ho fatto tardi e.. Oh, lascia stare. Tutto ok?”
“No. Papà vuole far tornare Liz da lui. Hai detto che è a Madrid, prova a parlarci, ti prego!”
“Lo sapevo e ci ho già provato, quell’uomo è un essere orribile. Ha scoperto che anche tu sei a Londra e non vuole che vi incontriate.”
“Cosa?!”
“Si. Non preoccuparti Al, tua sorella rimarrà con te, ho già trovato un avvocato, spero solo che il giudice gli tolga la tutela..”
“E se non lo farà?”
“.. Non ci pensiamo ora.”
“Lui lo sa già?” Chiesi riferendomi a mio padre.
“Si, la sentenza c’è domani. Fino ad allora Liz non deve muoversi da Londra.” Annuii, consapevole del fatto che non potesse vedermi.
“Ora devo andare, mi stanno chiamando al telefono, ci sentiamo più tardi tesoro.”
“Va bene.. Ciao mamma.”
“Ciao.” Attaccai e mi lanciai sul letto. Spiegai ad Harry ciò che mi aveva detto mia madre, poi mi accoccolai sul suo petto.
“Andrà tutto bene, vedrai.” Disse lasciandomi un bacio sui capelli.
“Lo spero.”

#Liz’s Pov

Mi guardai intorno per controllare di non aver dimenticato niente, poi sbuffando affondai la faccia nel cuscino. Sentii la porta aprirsi per poi richiudersi subito. Non mi alzai nemmeno, convinta che fosse solo qualcuno che avesse sbagliato stanza. Invece sentii il materasso sprofondare affianco alla mia pancia, segno che qualcuno si era seduto. Girai di poco la testa, quanto bastava per ritrovarmi la chioma bionda di Niall di fronte.
“Ciao!” Esclamò muovendo la mano. Ridacchiai.
“Che ci fai qui?”
“Ho sentito una bella bambina urlare e il mio istinto da supereroe mi ha detto di andare a salvarla.” Risi.
“Cos’è successo?”
“Torno da mio padre.”
“Perché?!” Chiese improvvisamente serio. Scossi la testa.
“Non lo so. Mi ha detto che non posso restare a Londra e che devo andare con lui.” Mi abbracciò e sentii il suo profumo inondarmi le narici.
“Non puoi andartene. Sei qui da soli due giorni! Gli altri ti vogliono già bene. Io ti voglio già bene. Non puoi lasciarci ora.”
“Non voglio! Non è colpa mia!” Dissi subito, per poi fermarmi a pensare alla sua frase.
“Tu.. Mi vuoi bene?”
“Certo!” Sorrisi sciogliendo l’abbraccio per lasciargli un bacio sulla guancia.
“Te ne voglio anch’io Niall.”
“Ancora!” Esclamò con la voce da bambino.
“Cosa?” Chiesi ridacchiando. Lui si indicò la guancia.
“Un altro!” Risi prima di dargli un altro bacio.
“Di nuovo, di nuovo!”
“Ma tu non eri un supereroe?” Chiesi divertita mentre portavo automaticamente le labbra sulla sua guancia.
“Si, ma anche i supereroi hanno bisogno di una ricarica.”
“E la tua è questa?” Chiesi arrossendo. Lui annuii portando di nuovo l’indice alla guancia. Andammo avanti così per dieci minuti, poi quando mi rifiutai, si lanciò di scatto su di me cominciando a farmi il solletico.
“Allora?” Chiese mentre io non avevo più fiato per le risate.
“Va bene, va bene!” Esclamai scalciando. Si fermò ed io mi allungai per stampargli l’ennesimo bacio, quando all’ultimo secondo, girò il viso verso di me facendo scontrare le nostre labbra. Una scossa elettrica mi attraversò la schiena. Mi guardò per un secondo,  poi mi baciò. E come dimenticarlo? Il mio primo bacio..
“Grazie.” Mi ritrovai a dire.
“Per cosa?” Alzai le spalle.
“Per tutto. Grazie per esserti preoccupato prima, per avermi fatto ridere e anche per.. quello.” Dissi arrossendo. Lui sorrise e in quel momento mi venne in mente una frase che mi aveva letto Jade qualche mese prima dal pc. ‘Quando loro sorridono, il mio mondo si illumina.’ Era incredibile il modo in cui ora fosse il MIO mondo ad essere illuminato, solo grazie al suo sorriso.
‘Quando lui sorride, il mio mondo si illumina. Il cuore smette di battere, per poi riprendere la sua corsa, sfondandomi il petto solo per unirsi al suo. E’ un emozione della serie non ci dormo, non mangio, tocco le stelle, sto per fare goal alla finale della coppa del mondo.. E’ una sensazione unica, che non scambierei con nessun altra al mondo. E’ qualcosa che non ho mai provato prima. Ti fa sentire importante, come se al mondo non ci fossi che tu, ti infonde tutto il coraggio che ti manca, ti da sicurezza, ti fa volare in alto ed è sempre pronto a prenderti, se dovessi cadere.’



 

 



Sera gente akjsdnka
Il tempo passa ed io nemmeno me ne accorgo!
Cioè ci ho davvero messo una settimana a scrivere 'sta cagata di capitolo?
Hahah siete libere di insultarmi in tutte le lingue del mondo! :P
Ok, questo è l'ultimo capitolo, manca solo l'epilogo ed io sto
per diventare una fontana :')

Mi mancherà Alice. Cucciola! Hahahaha ok, sto male,
ma questo si sapeva già, no? LOOOL
Ammetto che la frase che va da "E' un emozione della serie.."
a "sto per fare goal alla finale della coppa del mondo.." l'ho copiata al
film "MATRIMONIO A 4 MANI" lol
scusate, ma ho sempre amato quella frase! asbndkjns qualcuno di voi
ha visto il film? :)

akjsdnakjs I RAGAZZI AGLI NRJ AWARDS IN FRANCIA.
Sono senza parole, quindi a parte sndkjfnwekjs non so cosa dire!
Oggi è 27 gennaio, ed Hitler non è mai morto. Lui è in ogni persona che 
giudica, discrimina un gay o un uomo di colore, o di un'altra religione,
o semplicemente qualcuno che è diverso da lui.
E questa cosa è assurda. E' assurdo pensare che nonostante tutto ciò
che sia successo ci siano alcune persone che continuano a pensare certe
cose. #pernondimenticare.
Va bien, vi lascio, poi nel prossimo capitolo
scrivo tutto il discorso che NON ho preparato perchè mi scoccio :'D

Ah, se vi va questa è la pagina fb che abbiamo io ed una mia amica:
My life would suck without you
Dovrei smetterla di usare questo spazio per farmi pubblicità! lol
E' incredibile la mia capacità di cambiare discorso in meno di mezzo secondo!
Hahahahah sciaoo bellezze!
PS. So che non vi interessa, ma ho cambiato l'introduzione della storia!
Baciii <3 C. 

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Capitolo 45
*** Happy ending? ***




EPILOGO (http://www.youtube.com/watch?v=fYpWU1L8INQ)

#Narratore Esterno

“Alice! Alice! Alice!” Un boato riempiva l’intera arena del Madison Square Garden.
Alla fine ci era riuscita. Mai prima di quel momento si era sentita così completa come ora lì, su quel palco. Il suo album aveva venduto milioni di copie in tutto il mondo, diventando persino primo nelle classifiche di alcuni paesi. Ed ora era in una degli stadi più belli che avesse mai visto, con un pubblico che la seguiva ovunque, con il suo ragazzo e i suoi migliori amici.
“Non posso ancora credere di essere qui.” Disse dopo aver salutato tutti.
“Stasera è la nostra serata! Grazie a tutti per essere qui e per aver reso tutto questo reale.” Continuò mentre le prime note di una sua canzone si diffondevano per tutta l’arena. Quella sera cantò davanti a 20 mila persone, col cuore che batteva a mille, l’adrenalina nel corpo e soprattutto con le persone alle quali doveva tutto. Erano tutti li, in prima fila, per lei. Eleanor, Louis, Zayn, Perrie, Liam, Danielle, Niall, Liz, sua madre, Lucas, Marcus, JJ, persino Jade, che il suo principe azzurro lo aveva trovato proprio a New York, Cheryl, Simon, Hope, Hannah, Mike e John. Eppure all’appello mancava ancora una persona. Forse quella più importante.
Verso la fine del concerto, una sensazione cominciò a farsi strada dentro di lei. Non sapeva come definirla, ma aveva l’impressione di sapere cosa sarebbe successo di li a poco. E più si domandava cosa significasse, più non trovava risposte.
Dopo aver ringraziato più volte tutti, la base dell’ultima canzone partì: Key to my heart.
L’aveva scelta sin dall’inizio. Era stata la prima canzone a cui aveva pensato quando Lucas le aveva chiesto che cover avesse voluto fare.

“Boy you put me on the spot,
I don’t know what to say,
But I’m trying anyway..”


Lei ed Harry. Perchè in qualche modo lui l’aveva messa alle strette. Le aveva rubato il cuore e non c’era molto che Alice potesse fare per rimediare.

“Like my heart's gonna drop,
My mind drifts away
And I can’t control the pain..”

Sua madre. Perchè era stata quella che aveva sofferto di più.

“Words are spinning in my head,
Don’t know why I’m holding back
I should just tell you how I’m feeling..”

Eleanor e Louis.Perchè ci avevano messo tanto a dichiararsi, ma ora erano felici, insieme.

“But I don’t wanna act a fool,
Don’t wanna look confused,
If I let you know about the way I feel,
Don’t know what you gonna do..”


Perrie e Zayn. Perchè l’insicurezza di lei li aveva più volte ostacolati, senza mai, però, farli cadere.

“So I keep it locked inside,
And imagine you were mine,
And I’m feeling you so close but yet so far,
You hold the key to my heart..”

Di nuovo Alice ed Harry. Perchè non c’era coppia al mondo che si amasse così tanto. Forse non se lo dicevano ogni giorno, ma entrambi avevano imparato che spesso le parole erano solo tempo perso. Tra di loro bastava uno sguardo, un piccolo gesto, per trasmettere tutto ciò che provavano. Si appartenevano, così come le chiavi dei loro cuori.

“But if I never tell you, then you’ll never know,
And the secret it’s getting heavy to hold,
This is more than just a crush..”


Niall e Liz. Perchè alla fine lei era partita. E non aveva avuto il tempo di dirgli tutto ciò che provava davvero. Lo aveva custodito dentro di se, talmente tanto, che appena aveva rivisto Niall era esplosa. Gli aveva confessato tutto d’un fiato ciò che lui fosse per lei: Più di una semplice cotta.

“So I may stutter when I speak,
And my knees may get a little weak..
But I’ve got nothing to lose and only you to gain,
Tell me do you feel the same?”

 

Liam e Danielle.Perchè non avevano smesso di amarsi un solo minuto, nemmeno quando avevano preso una ‘pausa’. Ed ogni volta che erano da soli balbettavano, sentendosi le gambe tremare. Un amore da favola.

 

“You hold the key to my heart.”


Quella canzone rappresentava un po’ tutti loro. Ma quella frase non era stata Alice a cantarla.
“Harry..” Sussurrò sorridendo, quando sentì una presa sui fianchi ed un respiro caldo sul collo.

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“Non lo dico per vantarmene, ne per essere popolare. Non m’importa nulla.
Lo dico perché fino a due settimane fa non ci credevo neanche io.

Sono una directioner, una come le altre e vivo in Italia, in un posto totalmente invisibile agli occhi dei miei idoli.
Prima ero una di quelle ragazze che piangeva la notte, perché pensava di non poter mai realizzare il suo sogno, anche se non ha mai smesso di crederci.
Oggi posso dire che il ‘Never say never’ esiste. Perché io il mio sogno l’ho realizzato.
Sono riuscita ad incontrarli. Ho incontrato Alice, Liam, Niall, Zayn, Louis ed Harry.
Ero in un bar a New York, dopo il concerto di Al, quando sono entrati insieme a Perrie, Danielle, Eleanor ed una ragazza che non ho mai visto. Si sono seduti al tavolo accanto al mio ed ho capito che la maggior parte delle cose che si dicono sul web sono tutte stronzate.
Perché? Prendiamo Perrie e Zayn.
Lei non è affatto la ragazza che pensate che sia. Sempre sicura di se, perfetta in qualunque cosa faccia, sfacciata e ribelle.
Perrie è insicura. Si sente sempre inferiore agli altri e pensa che Zayn sia troppo per lei. La sua insicurezza li ha fatti litigare spesso, portandoci a credere che la loro non fosse una relazione seria. Invece lo è. Sono entrambi innamorati, si vede, si capisce dal modo in cui si guardano.
Poi ci sono Louis ed Eleanor.
Bhe, loro vivono in un mondo a parte. Se Louis è il nostro Peter Pan, Eleanor è la sua Wendy. Niente di nuovo, ho sempre sostenuto che fossero fatti per stare insieme e ciò che ho visto me ne ha solo dato la conferma.
Liam e Danielle. Smettetela di insultare quella ragazza solo perché si sono lasciati. Prima di tutto, non è vero che lei lo ha tradito. Assolutamente. Ed in realtà la loro era solo una ‘pausa di riflessione’ che non ha fatto altro che unirli ancora di più. Sono tenerissimi insieme e Danielle non è la ragazza insensibile che sembra.
Anche Niall sembrava innamorato, ma non sono riuscita a capire di chi, anche perché il mio inglese è buono, ma non eccellente.
Infine ci sono Alice ed Harry. Ammetto che la loro coppia non mi è mai piaciuta. Amo follemente entrambi, infatti ero a NY per il concerto di Al, però nel profondo, quando vedevo le loro foto, speravo sempre che un giorno si lasciassero. Non mi sono mai abituata a vederli insieme. Loro non erano fatti l’uno per l’altra. In alcun modo. All’inizio, Alice non andava a genio a nessuno. Quelli di lei ed Harry erano solo rumors, nessuno voleva crederci e lei veniva spesso insultata ingiustamente. Poi sono uscite le foto. Il loro primo bacio, che forse tanto ‘primo’ non era. E aveva fatto male pensare che l’avessero nascosto per così tanto tempo. Poi, gli annunci ufficiali. Un colpo al cuore. Come molte directioners ero convinta che fosse solo finzione. Non era l’amore, nemmeno l’amicizia a tenerli legati. Solo un contratto. Faceva male pensare che il cuore della persona che amavo fosse stato rubato, quindi semplicemente mi rifiutavo di crederci. Ma ancora una volta il mio pensiero era influenzato dall’assurda quantità di bugie che si dicono su internet.
Se li aveste visti quando hanno cantato insieme.. Gli occhi di lei si sono illuminati in un secondo solo al suono della sua voce. Ed Harry? Non l’ho mai visto sorridere così. Mai. Anche quando erano al bar, si guardavo in un modo che non saprei descrivere.
E tutti i rumor su lei e Niall, tutte cazzate. E’ vero, si vogliono un bene dell’anima, ma sono solo amici. Migliori amici. Non so su cosa vi siate basati per dire che lei tradiva Harry con lui, qualunque cosa fosse era un enorme bugia.

Quella sera, al Madison Square Garden, per la prima volta mi sono pentita di aver creduto a queste cose. Il modo in cui gli occhi di lei si sono illuminati quando lui l’ha abbracciata, i loro sorrisi mentre cantavano, le loro mani intrecciate e gli sguardi complici mi hanno lasciato capire tutto ciò che da un semplice computer non ti arriva. Si amano. Si amano davvero. Non è una cosa passeggera, non è solo una cotta. E’ uno di quegli amori che io definirei da film. Quello che dura per tutta la vita. Lui è la persona giusta per lei tanto quanto lei lo è per lui. Proprio come succede nei film. Solo che la loro non è finzione. Alice ed Harry si amano davvero. E stranamente, sapere questa cosa non fa male. Anzi, guarisce tutte le ferite che si sono aperte nel vederli insieme, prima. Se si amano, nessuno dei due farà mai nulla per far soffrire l’altro. E a me basta sapere questo.
Inoltre, quella sera, in quel bar, ho capito che non c’era una sola persona nel tavolo accanto al mio che non amasse Alice. Lo facevano in modo diverso, ma ognuno di loro l’amava. Primo tra tutti, quel ricciolino dagli occhi color smeraldo.
Ora siete liberi di continuare a pensarla come vi pare, io ho solo cercato di farvi aprire gli occhi.
PS. Lo so che origliare non è una bella cosa, ma se ho scoperto tutto questo è perché li ho sentiti parlare, quindi poco importa. In fondo non ho detto niente che non si sapesse già. No? ;) ”

 

#Liz’s Pov.

Alice continuava a cantare, ignara di ciò che sarebbe successo di li a poco. I ragazzi invece si lanciavano occhiate complici. Una  mezza idea l’avevo anch’io, ma non ne ero certa. I miei dubbi si confermarono a mezzanotte e un minuto, quando da dietro le quinte uscì Harry che si affrettò a raggiungere mia sorella al centro del palco. Cantò al posto suo, abbracciandola da dietro, poi quando la canzone finì, le indicò un punto dietro di noi, in alto. Lei alzò la testa, facendosi scappare un sorriso meravigliato. L’intera arena del Madison Square Garden alzò lo sguardo insieme a me, spostando la visuale dal palco all’enorme scritta di fuochi d’artificio “One year of us.”
Un anno di noi. Era il loro primo anniversario.
“Wow.” Cominciò Harry.
“Tutto questo mi ricorda la nostra esibizione qui. Una delle sere più belle della mia vita.” Sorrise.
“In teoria, il concerto è finito. Mi spiace, ma questa era l’ultima canzone. Però, se me lo permettete, io avrei una sorpresa.” Disse prima di rimanere in silenzio per avere il consenso del pubblico. Ovviamente le urla di affermazione si espansero in un secondo in tutto lo stadio.
“Che hai in mente?” Chiese Alice guardandolo.
“Bhe, per chi non lo sapesse, proprio come dicevano i fuochi d’artificio, oggi è un anno di noi. E’ un anno che stiamo insieme e non posso credere sia passato già così tanto tempo.” Disse ignorando la sua domanda.
“Già, dovrebbero farmi santa per averlo sopportato così a lungo.” Lo prese in giro lei suscitando una risata dal pubblico.
“Divertente.” Commentò lui sarcastico.
“In ogni caso... Ecco vedi? Mi hai rovinato il momento. Ed io che avevo in mente tutto un discorso romantico..” Sbuffò. Lei rise.
“Dici la verità, mi stai accusando solo perché te lo sei dimenticato!” Il pubblico rise di nuovo.
“Smettila!” Esclamò divertito Harry. Scossi la testa, sapendo cosa sarebbe successo di li a poco. Andavano avanti così da un anno.
“Harold.”
“Alice!”
“Harold, non trovate sia un nome meraviglioso?”
“Che stronza..” Sussurrò lui. Lei gli fece l’occhiolino, prima di abbracciarlo.
“Va via.” Scherzò lui.
“No, Harold.”
“Smettila di chiamarmi così!”
“Ah, io proprio non ti capisco! Hai un nome così bello, perché lo odi?” La fulminò con lo sguardo quando si staccò, per poi spingerla di nuovo tra le sue braccia.
“Volevo solo dirti che ti amo.” Disse stringendola. Sorrisi intenerita a quella scena. Era vero che lo facevano praticamente sempre, però ogni volta era qualcosa di indescrivibile. Prima si prendevano in giro per ore intere, qualche volta finivano persino per litigare, poi lei lo abbracciava e lui le diceva di amarla. Quella sera avevano solo ristretto di molto i tempi.
Dal pubblico si levò un coro di ‘aww’, mentre Alice sorrideva arrossendo.
“Ti amo anch’io. Grazie per tutto.” Disse mentre alcune note si diffondevano nell’aria.

“I’m broken, do you hear me? I’m blinded, ‘cause you’re everything I see..”Lei sussultò sentendolo cantare. Harry arrivò fino al ritornello.
“Canta con me.” Le sussurrò, prima che lei iniziasse la seconda parte.
“If I’m a louder, would you see me? Would you lay down in my arms and rescue me..”Poi di nuovo lui, nel ritornello.
“’Cause I can’t love you more than this.” Il pezzo di Zayn lo cantò lei, poi Harry per finire insieme.
“Can’t love you more than .. this.” Cantarono facendo esplodere il pubblico. Chi in pianti isterici di gioia, chi in urla, chi in applausi, chi, come Eleanor, Perrie e Danielle, in tutte e tre.
“Come tutto ebbe inizio..” Disse Eleanor sorridendo dolcemente. La guardai confusa.
“Si sono conosciuti con questa canzone. In tutti i sensi. E’ stata la prima canzone dei ragazzi che Alice ha ascoltato ed è stata la prima che ha cantato con loro. Si sono visti per la prima volta mentre la cantavano, ad x Factor.” Spiegò.
“Aww, che cosa dolce!” Esclamai facendola annuire.
Quando tutto lo stadio si fu svuotato, raggiungemmo Alice ed Harry dietro le quinte, per poi andare in un bar. New York era fantastica, attiva persino a quell’ora di notte..
Chiacchierammo un po’ di tutto ciò che ci era successo, ognuno disse ciò che provava, fu come una sorta di confessione per tutti. Bhe, tutti non proprio. Sia io che Niall restammo in silenzio. Oh meglio, io non parlai per niente, lui disse giusto qualcosa per partecipare.
“Forse è meglio andare, che domani si festeggia!” Disse Harry ad Al.
“E che facciamo?”
“Siamo a New York ed io prima ho detto che avevo una sorpresa..” I suoi occhi si illuminarono.
“Quale?”
“E che sorpresa è, se te lo dico?” Disse lui. Si guardarono un attimo, poi lei si avvicino di poco, per far combaciare le loro labbra.
“Liz.. Possiamo parlare?” Chiese Niall attirando la mia attenzione. Annuii un po’ titubante. Si alzò porgendomi una mano che afferrai due secondi dopo. Salutammo tutti ed uscimmo dal bar.
“Tutto ok?” Gli chiesi. Era da giorni che non ci rivolgevamo la parola, non ne potevo più. Ero tornata a Londra il giorno prima della partenza per New York, giusto in tempo perché potessi andare con loro.
Alla fine mia madre non ci era riuscita, a vincere la sentenza. Ed io ero partita con mio padre, per un paesino sperduto in Russia. Lo avevo odiato così tanto.. Insomma, mi aveva portato via tutto ciò che stranamente ero riuscita a costruire, in un luogo che non era segnato nemmeno sulla cartina locale e poi era partito perché il suo lavoro era in un'altra città. Ma dico, non poteva portarmi con lui? Ovviamente no, che domanda stupida..
Poi però un giorno era venuto un signore a casa. Non avevo idea di chi fosse, ma Fred mi aveva detto di rispondere a tutte le sue domande, così lo avevo fatto senza chiedere nulla. Mi aveva chiesto perché vivessi solo col maggiordomo, dove volessi vivere e con chi. Ed io avevo risposto senza divagarmi troppo.
Poi mi aveva chiesto se fossi felice con mio padre e dopo un attimo di esitazione avevo scosso la testa e gli avevo detto tutto ciò che pensavo a riguardo. Lui mi aveva ascoltato scrivendo ogni tanto in una cartellina, mi sembrava tanto uno psicologo.. Poi mi aveva salutato e se ne era andato.
Pochi giorni dopo mi aveva chiamato mia sorella, dicendomi di preparare le valigie e la mia mente aveva capito che quel signore era un notaio. In poche parole, la sentenza era stata riaperta e stavolta, date le circostanze, l’aveva vinta mia madre.
Appena ero arrivata a Londra, la prima cosa che avevo fatto era stata parlare con Niall. Gli avevo detto tutto ciò che provavo. Lui aveva sorriso, però eravamo stati interrotti da Zayn, che ‘doveva assolutamente parlargli’. E da lì, anche se era strano, non avevamo più avuto un solo momento per chiarire.
“Mi sei mancata..” Disse rispondendo, in qualche modo, alla mia domanda.
“Anche tu.”
“L’altro giorno tu.. mi hai detto che..”
“Ti amo.” Lo interruppi. Lui mi guardò, prima di aprirsi in uno splendido sorriso.
“Bhe, volevo dirti che ti amo anch’io.” Bum. Bum. Bum. Bum. Lo sento ancora oggi, il mio cuore che perde un battito e ne acquista tre mila. Lo sento ogni volta che mi guarda, che mi sorride, che mi prende la mano, che mi bacia..

Happy ending? Forse. Per ora posso solo dire ‘Live while you’re young’, perchè io che ne ho avuto la possibilità non cambierei assolutamente niente di ciò che è accaduto.
E, anche se non so cosa succederà in futuro, in realtà non ci penso più di tanto. Per ora mi godo il presente, con l’irlandese migliore del mondo, una nuova famiglia e degli amici fantastici che, ne sono sicura, renderanno i prossimi giorni indimenticabili. 
 



         







Che finale popopopo di merda!
Hahahahah seraaaa girls! :D
E' ufficialmente l'ultimo capitolo :'( le cry! :(
Volevo fare un discorso degno di nota, ma non ho tempo!
:/ Di male in peggio.
Ok, dico solo che mi dispiace se vi ho deluso, anche
io mi aspettavo qualcosa di diverso, però
vabbè..
Jnaksjdnas ringrazio tutte quelle che hanno letto
la storia, grazie a chi l'ha recensita,
a chi l'ha messa tra le ricordate/seguite/preferite,
grazie anche a chi l'ha letta in silenzio, non posso
credere che il primo capitolo sia arrivato a
1000 visualizzazioni! *o* hsadhsnkjdsakjdnae
A MASSIVE THANK YOU.
aksjdnaskjdnkjas 
Spero di cominciare al più presto una nuova storia,
nel caso, qualcuno la leggerebbe?

Vi saluto, e grazie ancora a tutte! :')
LOVE YOU ALL.
Baciii <3 C.





 

                   

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