Ehi, Mr. Lennon!

di C_Lennon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Let it be...8-12-1980 ***
Capitolo 2: *** Goodbye, Johnny...see you soon. ***
Capitolo 3: *** Now even the sky cries for john lennon ***



Capitolo 1
*** Let it be...8-12-1980 ***


Autore: Vegetina 99(LosMilanos!!) 
Titolo: Leti t be- 8/12/1980 
Fandom: The Beatles 
Personaggi: John Lennon, Yoko Ono, Mark David Chapman 
Tipo di coppia : accenni di Yoko/ John 
Genere/i: Triste, Angst, Drammatico 
Rating: giallo 
Note dell'autore o breve introduzione: *in fondo alla storia* 
 
 
 
 
“Ehi! mr. Lennon” 
Cinque spari. Sento quattro colpi trapassarmi schiena, fianco e spalla. Capisco solo ora cosa significa avere quattro proiettili in corpo. È un dolore terribile. Come se qualcuno mi stesse spaccando un asse di legno sui punti colpiti. Ma è peggio, perché il dolore non svanisce subito, continua, si espande attraverso gli squarci lasciati dal passaggio della pallottola. 
Qualcuno urla. Yoko. 
“I was shot…” . Mi hanno sparato. 
Il mondo mi crolla addosso udendo quelle parole uscirmi dalla bocca. Faccio ancora qualche passo, traballante, cadendo poi a terra. Il sangue sgorga copioso mentre mi porto convulsamente le mani nei punti feriti. 
Mi soccorrono mentre cerco di combattere contro la vista che, lentamente, si offusca. 
Vengo caricato in ambulanza verso il Roosevelt Hospital, ma so già che non ce la farò. 
Mentre perdo conoscenza, rivolgo i miei ultimi pensieri a mia moglie e a mio figlio ed agli altri ex-Beatles, Paul, George e Ringo. 
Mi accorgo all’istante di aver paura di morire, di non farcela. È questa paura che aumenta il mio dolore, perché mi fa capire di aver tradito i miei ideali, di non averli rispettati . Non ero forse io che avevo detto che morire era come “ scendere da un’auto e salire su un’altra”? 
Ora, invece, so che non ci sarebbe stato altro, solo il nero più assoluto. Mi prende il panico e comincio ad agitarmi, aumentando il battito cardiaco e quindi il dolore. 
Intanto mia moglie ed i due poliziotti che mi hanno trascinato in ambulanza continuano a parlarmi, cercando di tenermi sveglio; ma io non ce la faccio, comincio a sentirmi stanco e gli occhi si fanno pesanti. 
Il cuore perde battiti, stanco di pulsare e di tenermi in vita, così lo accontento e chiudo abbasso finalmente le palpebre. 
Quando arriviamo in ospedale, i medici fanno di tutto per salvarmi, ma io ormai non ci sono più, non riesco a trovare la via per uscire dall’oblio che mi avvolge. 
Sono le ventitrè e sette minuti quando finalmente riesco ad abbandonare il mio corpo con tutto il suo dolore. 
Ora non sento più niente e mi libro leggero verso il paradiso. 
In lontananza sento le ultime note di All My Loving, seguite da un urlo straziante della mia Yoko. 
Perdonami Yoko. Perdonami Sean. Perdonatemi Paul, George e Ringo, ma io me ne vado. 
Addio anche a voi che avete letto la storia della mia morte. Auguro a tutti voi una vita lunga e felice. 
 
 
 
 
 
 
 
Note autrice pazza e demente: 
Ma buongiorno!! Iniziamo dall’inizio( scusate il gioco di parole...):io i Beatles li conosco da poco più di due settimane, fatto sta che da quando la prof di musica ce li ha fatti “incontrare” mi sono subito innamorata di loro (alla faccia di tutti coloro che dicono che l’amore a prima vista non esiste… ?).Poi, giovedì , il fattaccio: ho scoperto che il grandissimo John Lennon è stato ucciso da un pazzo del cavolo che voleva essere “ qualcuno”…che odio!!!!! La storia per il contest, all’inizio, doveva essere su fandom Naruto, quando ho letto un articolo sulla morte del genio occhialuto e mi è scesa una lacrimuccia. Bene: da quella lacrimuccia è nato l’orrore che avete appena letto… 
Lanciatemi pure tutti i pomodori che volete: SONO PRONTA! 
Ora mi congedo, semplicemente chiedendovi di recensire. 
p.s:.. per chi l’avesse notato, l’ultima frase l’ho tratta dal libro “amabili resti”… 
I HOPE YOU ENJOYED THIS… 

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Capitolo 2
*** Goodbye, Johnny...see you soon. ***


 

Goodbye, Johnny…see you soon.

 
 
Sei morto, John?
Sei davvero morto?
Te ne sei andato senza salutare, senza lasciare neanche un bigliettino e senza dire neppure uno straccio di parola.
Hai avuto paura, Johnny, mentre morivi?
Ma certo che no.
Non sarebbe da te, John Winston Lennon, aver paura della morte.
-Morire- dicevi –È come scendere da un’auto per salire su un’altra.-
Che idiozia. Un’altra delle tue frasi senza senso…
 
Mentre penso a te, comincia a venirmi in mente una canzone. Non so se te la ricordi. Era uno dei nostri ultimi pezzi da Beatles, l’ho scritta io…
-When I find myself in times of trouble…-
Le guance cominciano a inondarsi di lacrime mentre mi alzo lentamente in piedi a cantare.
Mi volto e ti vedo, John, sei qui accanto a me, vivace ed allegro come sempre.
Intoniamo insieme le tristi note di quella triste canzone mentre ti dico addio.
Mi sento giovane come quando l’abbiamo scritta, alla fine degli anni sessanta.
Quando anche l’ultima nota si libra dalla mia bocca, ti volti verso di me, poggiandomi una mano sulla spalla.
Piangi, John?
-Let it be, Paul…-
Pronunciando queste parole, cominci a sbiadire, ad andare via.
-No, non andartene!-
Mi trema la voce.
-Non ti voglio perdere, idiota!-
Tu, invece, continui imperterrito a scomparire.
-Lascia che sia…-
Scompari del tutto, mi lasci qui tutto solo a piangere…
-JOHN!!!-
                                                ***
Mi sveglio di soprassalto, la fronte sudata, così come tutto il resto del corpo.
Sei venuto a dirmi addio? Di nuovo?
Se è questo che vuoi…
-Addio, Johnny…ci vediamo presto.-

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Capitolo 3
*** Now even the sky cries for john lennon ***


Questa storia la dedico al Prof. Carabelli,

perché dopo tre anni nella stessa classe mi sembra impossibile lasciarlo ;(

ed anche a tutti coloro che

leggono/recensiscono/seguono/ricordano e

preferiscono la storia: vi amo, ragazze/i!!

***

Ringo si guardava intorno, smarrito, perso in quel turbinio di gente che quasi lo sommergeva.

Amici, parenti, giornalisti, perfetti sconosciuti: tutti piangevano, chi con gli occhi, chi solo con il cuore, uno dei suoi migliori amici.

John Winston Lennon.

Il cantante. Il genio. L'amico. L'ex-Beatle. Uno di quei quattro bastardelli di Liverpool che erano riusciti a sfondare.

Il suo corpo oramai senza vita era disteso sopra un lettino bianco, con il viso che ostentava calma, gli occhi chiusi e ben visibili sotto le lenti dei suoi occhialetti tondi preferiti.

Richard lo sapeva, però, che in realtà John non se n'era mai andato, ne mai l'avrebbe fatto.

Sapeva che in realtà in quel preciso istante era accanto a Yoko, aiutando Paul, anch'esso con gli occhi gonfi e pieni di lacrime, a sorreggerla ed a consolarla, magari lasciando sulle guance rigate di tristezza di questi ultimi un dolce bacio.

Oppure era da George, che se ne stava in disparte con Olivia, intimando entrambi a smetterla di piangere per lui, che tanto era inutile, non sarebbe più potuto tornare indietro, assicurando al chitarrista che era lì ad aspettarli tutti, ma di fare con calma, mi raccomando!

E se invece fosse stato proprio lì, accanto a Rings?

Beh, di sicuro lo avrebbe intimato a smetterla di fissare tutti in quel modo, anche perché cominciava a sembrare davvero inquietante...

Ed inoltre gli avrebbe detto di non azzardarsi a versare neanche una lacrima, perché in fondo era il più grande, lui, non poteva permetterselo! Doveva cominciare a tirare fuori un po' più di coraggio, insomma, doveva cominciare ad avere un po' più di stima verso se stesso!

Non doveva certo fare lo smidollato...eh no!

Ed alla fine si sarebbe sicuramente messo a ridere di gusto con quella risatina che ti faceva venire tanta voglia di prenderlo dritto a ceffoni in faccia, ma che alla fine faceva scoppiare a ridere anche te, nonostante cercassi di trattenerti dal farlo.

E così, chiedendo scusa a John per la sua debolezza , anche Richard crollò e si mise a piangere.

E pianse, pianse, pianse, senza riguardo, finché anche le ultime lacrime , come perle, gli scivolarono parallele lungo le guance e caddero sull'asfalto freddo e si mischiarono con la pioggia che, a quanto pareva, aveva appena cominciato a cadere.

Ringo, accorgendosi delle minuscole gocce che gli carezzavano il viso, i capelli, il naso, la giacca, bagnandolo sempre di più, alzò il volto verso il cielo e mestamente, sorrise.

Ora anche il cielo piangeva per John Lennon.

***

Angolo Autrice Estremamente In Ritardo:

Ed eccomi con un nuovo capitolo della storia!!...ovviamente sono vergognosamente in ritardo, già già!!...

Perdonatemi, anche perché questo capitolo doveva essere dedicato a Yoko, però il compleanno di Ringo è arrivato e così anche l'ispirazione...avrei pubblicato anche il 7 luglio, ma purtroppo il mio computer si è distrutto poco prima del 7...che sfiga, avevo anche più capitoli che mi ero preparata per una storia nuova (avere capito bene: una storia nuova...a settembre, se tutto va bene- penso di cominciare una long...mi avrete fra i piedi ancora per mooooolto tempo! MWHAHAHA!! *lampi e lupi che ululano*) e alla fine mi si è cancellato tutto (da notare che avevo pronti gli appunti per tre capitoli di questa e per due di quella nuova... ;C) ora sto riscrivendo tutto con iPod e carta&penna, ma trovo qualche difficoltà...comunque il prossimo capitolo sarà su George o su Yoko, la quale ho imparato a conoscere meglio quest'estate e devo dire di rispettarla, anche se non mi starà mai simpatica come un John o come un Ringo! Mi scuso anche per l'orrenda presentazione del capitolo: faccio cagare con l'html...-.-"

ora vi lasciò, perché sono a causa di problemi tecnici sto facendo tutto l'html a mano e mi sono stufata!! ù.ú

Bacioni,

Milly (vi prego, chiamatemi così :3)

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