Manuale di abbordaggio per zitelle spiritose.

di Ale24
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Devo parlare con un ragazzo o aspettare che mi parli? ***
Capitolo 3: *** Come trovare l'uomo ideale? ***
Capitolo 4: *** Non sono sicura di piacergli ! ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 Prologo

L’idea di questo manuale nasce quando io ho deciso di riversare tutta la mia sfigataggine, snerdaggine, zittellaggine e autoironia nel guardare dei video di un tizio inglese che insegna a rimorchiare su youtube e spiegare alla mia amica cosa questo fisicatissimo life coach diceva. 
Impresa tanto ridicola quanto inutile, il cui unico scopo era passare la serata facendosi quattro risate e magari, all’occorrenza, trarre qualche nozione che non avremo mai ricordato quand’anche ci fosse stata utile.
 
Detto questo, io sono Alessia e quelli che andrò a esporvi sono le bizzare e illuminanti parole lievemente reinterpretate di Mattew Hussey. 
Buon divertimento.

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Capitolo 2
*** Devo parlare con un ragazzo o aspettare che mi parli? ***


 Devo parlare con un ragazzo o aspettare che mi parli?

Come ogni ragazza che a diciannove anni si ritrova ancora single e (forse vergognosamente) vergine, mi sono domandata: “Devo parlare con un ragazzo o aspettare che mi parli?” Dubbio amletico che mi tormenta ogni qualvolta si presenti un ragazzo per cui mi prendo una sbandata terrificante benchè questo non sia benchè minimamente informato della mia presenza sulla faccia di questo pianeta. 

La domanda è riemersa dentro di me quando ho incontrato un ragazzo in un locale, io l’ho notato.. eccome se l’ho notato, ma lui no. Quindi ho girato la mia domanda a quello che mi piace pensare sia il mio nuovo migliore amico: Matt, alto e moro dal sorriso smagliante, Mattew mi ha assicurato di avere la risposta alla mia domanda e, datoci appuntamento per un caffè, ha iniziato a spiegarmi:
“Non c’è ragazzo che approcci una ragazza di cui è terribilmente attratto, in quando anche i ragazzi sono terrorizzati quando trovano una ragazza particolarmente attraente.”
A quest’affermazione stavano per cadermi le braccia “Ma come!? Mi hanno sempre detto di aspettare che sarebbe stato lui a fare la prima mossa se fosse stato interessato!”
Di fronte al mio sgomento Matt ha sorriso, bevuto un sorso di caffè e continuato: “Non ho detto che non verrà mai a parlarti, ma ci sono delle strategie per far sì che ti venga a parlare.”
La cosa si stava facendo interessante, quindi ho lasciato che continuasse stando ben attenta a non interromperlo.
Piano A.
Fargli capire con il linguaggio del corpo che anche tu sei interessata, ma il problema è che i maschi hanno nel cervello meno recettori per il linguaggio del corpo rispetto alle donne. 
[Incredibile un uomo sta ammettendo che gli uomini sono ritardati!]
Per intenderci: non sperare che se lo guardi una volta per poco lui se ne accorga, al massimo se lo farà penserà che stavi guardando il suo amico o al porta del bagno alle sue spalle.
Soffermati qualche secondo a guardarlo, poi torna a parlare con le tue amiche e quando lo guardi di nuovo fai un sorrisetto.”
“Ma non è semplice, sembrerei una cretina se lo fissassi sorridendo!”
“Non un sorriso da deficiente a 32 denti, un sorrisetto della serie “Sì è vero, mi hai cuzzata ti stavo guardando.” Così lui penserà: “Ahh! Non mi stava guardando male! Vuole che mi faccia avanti!”. Non devi comunicare “Hey voglio andare a letto con te” solo un “Mi incuriosisci, se ti incuriosisco vienimi a parlare.”.
A questo punto il ragazzo dovrebbe venirti a parlare, ma potrebbe anche non farlo perché è timido e poco sicuro di sé.
Capita sicuramente un sacco di volte che rinunci perché uno più timido non si fa avanti e magari viene un altro che è sicuro da far paura e flirta con le ragazze come niente, non capendo che ciò non è necessariamente un bene, perché se si comporta così vuol dire che è abituato a provarci con tutte; mentre quel ragazzo che sta appoggiato al muro, che parla con i suoi amici in disparte magari è quello giusto, non ci prova con tutte perché non ha tanta sicurezza, ma passerebbe volentieri tutta la serata a parlare con te, solo che è troppo timido per farsi avanti capisci?”
“Sì” rispondo con gli occhi a cuoricino dopo questa descrizione del ragazzo perfetto ma non popolare del più banale telefilm americano.
“Puoi guardarlo anche tre o quattro volte, ma se non funziona allora puoi decidere di passare al piano B, ovvero, devi trovare qualcosa da fare che ti porti vicino a lui, vai al bancone del bar, butta qualcosa nell’immondizia vicino a lui, questo perché potrebbe essere terrorizzato dal dover attraversare la sala, venirti a parlare, essere rifiutato e dover fare la passeggiata della vergogna tornando dagli amici; mentre avvicinandoti gli rendi più facile venirti a parlare, puoi anche guardarlo mentre vai vicino a lui, ed è probabile che rassicurato dal contatto visivo e dal fatto che ti sei avvicinata ti parlerà, ma ricorda che non vai da lui, vai lì nei dintorni. Se ancora non ti parla beh… dimenticavo! Gira sempre senza orologio!”
“Perché senza orologio?!”
“Perché così se ancora non ti parla potrai sempre attuare il piano C! Che chiamo affettuosamente il piano Canaglia, perché se in extremis anche se lo hai guardato, gli hai sorriso, hai mollato i tuoi amici e ti sei avvicina, continua a non parlarti allora prima di tornare dai tuoi amici o da ovunque tu venissi, da brava canaglia, vai da lui e gli parli.”
Quasi sputo il caffè nella tazzina: “Gli parlo!?! Ma non avevi detto che doveva essere lui a venirmi a parlare!?”
“Tranquilla non ho detto che ti devi presentare o rendere ridicola, vai e gli dici qualcosa di non spaventoso, assolutamente non sessuale, che ti permetta semplicemente di aprire una conversazione; qualcosa di completamente casuale, le indicazioni per un posto o puoi chiedergli l’ora, per questo devi girare senza orologio! Una volta fatto questo se gli piaci sarà lui a mandare avanti il discorso, altrimenti tu non ci avrai perso nulla, non ti sei fatta una figuraccia e puoi tornare dai tuoi amici serena, è una strategia sena controindicazioni.”
Sorride infine soddisfatto di avermi aperto un mondo, e non ha torto, non avrei mai immaginato una macchinazione simile.

“Ma ancora non mi torna che con quest’ultimo piano sono io a fare la prima mossa.” 
“Questo lo sai solo tu, i ragazzi è difficile che se ne accorgono, di fatto tu gli chiedi solo l’ora e lasci al tizio la possibilità di instaurare una conversazione, quindi di fatto i ragazzi fanno la prima mossa e le ragazze gli danno l’occasione per farla, con uno stratagemma sciocco come chiedere l’ora passi dall’aspettare di essere scelta a scegliere e ti tornano in mano le redini del gioco.”
 
“Questo mi fa sentire decisamente potente.”
Ride, beve finisce il suo caffè e conclude guardandomi negli occhi e dicendomi: “Quindi Ale tu inizia dal piano A e ricordati che se il tizio non si fa avanti: 
1. Potrebbe essere insicuro.
2. Il tuo linguaggio del corpo è troppo freddo, perché magari stai parlando con le tue amiche e sembri presa dalla conversazione.
3. Potrebbe effettivamente essere disinteressato.
Ma questo sta a te scoprirlo tentando di volta in volta.”

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Capitolo 3
*** Come trovare l'uomo ideale? ***


 Come trovare l'uomo ideale?

Nonostante le istruzioni di Matt e nonostante io sia tornata al locale, del ragazzo non si era vista neppure l’ombra, motivo per il quale, presa da nuova demoralizzazione avevo proposto nuovamente a Matt prenderci un caffè.
 
Matt mi guarda con aria sconsolata, sì devo sembrare proprio un caso umano..
“Domandati cosa farebbe il tuo ragazzo ideale questo weekend e vai nel luogo in cui pensi sarebbe, se tornata già almeno due volte in quel locale senza trovarlo, probabilmente ce lo avevano portato i suoi amici.”
Il ragionamento filava, e non mi era mai, giuro mai venuta in mente una cosa tanto banale, perché non cercare l’uomo dei sogni dove io stessa penso andrebbe!
“Sì ma come faccio a sapere che lui sarà dove io penso che sia? Mi stai dicendo di idealizzarlo!”
“Tanto  è palese che l’hai già fatto, quindi tanto vale che fai tornare utile questa cosa; inoltre se integri più ragazzi nel tuo giro di amicizie, invece di girare sempre solo con le stesse quattro ragazze, aumenterai le probabilità di conoscere nuovi ragazzi, dato che probabilmente questi tenderanno a farvi conoscere i propri amici. 
Quindi se mi hai detto che questo ragazzo gioca a basket, stingi di più l’amicizia con uno dei tuoi amici che gioca a basket, anche se questo ragazzo non ti piace ti permetterà di conoscere i suoi amici che giocano a basket e avrai maggiore probabilità di trovarlo.”
“Ma io non sono una di quelle ragazze che va ad una cena piena di soli ragazzi o simili!”
“Questo è innegabile, basta vedere come stai seduta.” Dice bevendo un sorso di caffè.
“Perché come sto seduta?” dico sconcertata
“E’ tutta una questione di linguaggio del corpo, se stessi più dritta trasmetteresti più sicurezza in te stessa.”
“Ma io non sto chiusa a riccio!”
“No, ma quando sei insicura tendi a chiudere le spalle e poi incroci le braccia quando dico qualcosa che non ti piace, proprio come adesso!”
E’ scoppiato a ridere in una grassa risata, nonostante la mia schermatura di rabbia.
“Su geniaccio della seduzione, illuminami! Dovrei stare dritta ed essere sensuale ed aperta, ma non troppo aperta, altrimenti potrei dare i segnali sbagliati e non vorremo mai che io mandassi i segnali sbagliati!”
“Non devi essere necessariamente aperta per essere sensuale.”
I doppi sensi galoppavano ormai allegramente e quindi l’ho guardato con aria di sfida bevendo un sorso del mio caffè.
“Per essere più sensuale ti basta fare le cose lentamente, come bere lentamente il caffè, gesticolare e parlare più lentamente, senza sembrare appena uscita da Matrix perché altrimenti ti rendi ridicola e non c’è nulla di meno sensuale di una ragazza che cerca di essere sensuale!
Il fatto è che devi diventare più sociale ed espansiva, non pretendo che tu vada a parlare immediatamente con un gruppo di ragazzi, basta che tu stia leggermente più direzionata verso la stanza mentre parli con le amiche, in maniera tale da riuscire a vedere chi c’è nella stanza e da permettere a chi desidera parlarti di iniziare una conversazione più facilmente, o più semplicemente parla con il barman quando prendi il caffè al bancone, parla con i commessi nei negozi, parla con chiunque ti capiti a tiro, così non sarai più impacciata quando parlerai con una persona che ti interessa.”
“Geniale davvero Matt caro, ma la teoria è molto più facile della pratica!”
“Beh allora per iniziare potrebbe aiutarti semplicemente camminare con più sicurezza, Oscar De La Renta ha detto che una donna dovrebbe sempre camminare come se avesse tre uomini che le camminano dietro, perché non c’è nulla di più attraente di una donna con un passo sicuro.” 
Finisco il mio caffè, lo saluto e me ne vado con passo sicuro verso la cassa, il mio atteggiamento con i maschi è tutto da cambiare, possibile che non ne faccia mai una giusta? 
 
Camminando verso casa però non posso fare a meno di notare come questo rinnovato atteggiamento mentale cambi le circostanze e gli sguardi intorno, è davvero possibile che un passo più sicuro possa fare tanta differenza!?

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Capitolo 4
*** Non sono sicura di piacergli ! ***


Non sono sicura di piacergli !
 
Come da abitudine il venerdì pomeriggio mi sono trovata con le mie amiche Sara, Alessandra e Marzia per aggiornarci sulle rispettive vite, novità in amore non ce n’erano mai troppe e quindi ho pensato di condividere quello che Mattew mi aveva da poco confidato.
“Hai presente quando ti piace un ragazzo ma non sei sicura di piacergli? Beh ci sono dei modi per capire se gli piaci!”
Le facce non sono delle più sorprese, su qualsiasi rivista femminile a partire dal Cioè fino ad arrivare a DonnaModerna non manca un aritocolo simile sotto San Valentino.
Come sempre la più entusiasta è Alessandra: ”Dai aiutaci tu Ale!”
“Il primo indizio è se lo hai sorpreso mentre ti guarda.”
“E chi mi garantisce che guarda proprio me?” Sara è la più scettica del gruppo e non manca occasione perché confermi questo primato
“I ragazzi non sono così furbi, fidati, se avete di frequente contatto visivo allora gli interessi e se guarda in continuazione il tuo gruppo è perché morirebbe dalla voglia di venire a parlarti.”
“Ah” è intervenuta Marzia “Come Fabio, quel ragazzo in università! Poverino Alessia gli sarà venuto il toricollo a furia di girarsi a guardarsi con quegli occhioni da criceto ma tu niente! Che crudeltà!”
Scoppiamo tutte a ridere al ricordo del ragazzo che aveva una cotta per me, ma che io non avevo minimamente calcolato, non accorgendomi delle sue attenzioni.
“Attenzione ragazze, secondo indizio: si posiziona vicino a te
L’avvicinarsi è sintomatico di attrazione, se un ragazzo vedere una ragazza che le interessa, state tranquille che si avvicinerà, inoltre questo è un chiaro invito al dialogo, vuole rendere più semplice parlarti o comunque sta prendendo il coraggio per farlo.”
“Oh cavoli! Allora non dovevo dire a mio fratello di andarmene dal Saturn sabato scorso!” dice Sara tutto d’un fiato.
“Perché cos’è successo sabato scorso?”
“Ero Da Saturn con mio fratello, stavamo cercando un regalo per i nostri cuginetti che sono patiti della Play Station e mentre sono entrata ho incrociato lo sguardo di un ragazzo che guardava le cover dei cellulari, sono andata oltre senza darci molto peso e poco dopo l’ho incrociato di nuovo nella sezione dei dischi e abbiamo praticamente iniziato a “giocare a rincorrerci” tra le varie corsi del negozio, ad un certo punto io mi sono fermata a guardare i televisori sperando che si avvicinasse a parlarmi, ma non l’ha fatto quindi mi sono stufata e ho detto a mio fratello di andarcene!”
“Sara mannaggia, ma almeno era carino?” non riesco a trattenere la curiosità.
“Certo che era carino altrimenti non mi sarei messa a fare su e giù tra le corsie come una scema!”
Scoppiamo tutte a ridere e una volta ritornate alla normalità riprendo a parlare: “Indizio numero tre, siete curiose?”
“Dai non tenerci sulle spine!” mi incita Alessandra.
“Tende ad inclinarsi quando parli.”
“Ma questa cosa non ha senso!” interviene Marzia.
“Fammi spiegare meglio, altrimenti lo so anche io che non ha senso!
In teoria bisognerebbe notare se durante la conversazione lui tende a beccare, ovvero se quando tu parli lui si inclina più vicino per sentire ciò che dici, intatti tendiamo a dare più attenzione alle persone che ci interessano perché ci interessa tutto ciò che dicono.
Un altro indizio è se ti da informazioni che tu non gli hai chiesto, quando fanno i pavoni in altre parole, perché anche se tu non glielo hai chiesto inizia a parlarti di barche o dei suoi risultati cercando di impressionarti dimostrando quello che ritiene siano le sue migliori risorse. Qui Marzia ti freghi tu!”.
“Solo perché ogni tanto scrivo a Pietro ricordandogli i compiti e le interrogazioni non vuol dire che faccio la pavona!” risponde lei con tono offeso.
“Ma se lui non te li chiede mai e tu glieli dici pur di avere qualcosa di cui parlare per attaccare bottone!” la riprende Sara, Marzia cerca di difendersi, ma si arrende all’evidenza e tutta rossa si nasconde dietro la sua tazza di cappuccino mentre noi scoppiamo a ridere.
“In effetti il tuo comportamento è anche simile al quinto indizio: cerca di ri-iniziare la conversazione. Potresti anche provarci Marzietta perché per fare questa prova devi avere un buon rapporto con il ragazzo e la prova consiste nel lasciar cadere una conversazione e vedere se la ri-inizia: se cerca di trovare un nuovo argomento per mandare avanti la conversazione è perché non vuole che te ne vai, se non è interessato invece lascerà la conversazione non appena finirà.
“Voglio provarci anche io con Luca.” Esordisce Alessandra.
“Infine l’ultimo indizio è se cerca scuse per creare un contatto.”
“E’ vero ne avevamo anche parlato alla lezione di scienze” interviene Alessandra “Se non ricordo male il contatto fisico scatena una reazione chimica nel nostro cervello che ci mette in sintonia con l’altra persona e aiuta a stringere la relazione!”
“La solita secchiona!” la riprende Marzia.
“Ma ha ragione” la difendo “poi i ragazzi tendono ad essere molto più fisici delle ragazze e quindi con la scusa di toccarti il braccio per gioco o gioca alla guerra dei pollici sta semplicemente cercando un contatto fisico, non importa quanto piccolo esso sia.”
“Ho un idea!” dice Sara tirando fuori una penna dalla borsa e strappa un foglio dal suo quaderno “Vediamo chi ha più indizi a suo favore!”.

 

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