Frodo Gamgee, il Giardiniere

di Tigre Rossa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** L'ultimo dono ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo


Samvise Gamgee, lo Hobbit più importante e famoso di tutta la Contea, aveva ben 13 figli, di cui ben cinque fanciulle ed otto giovanotti, ma tra tutti i suoi ‘bambini’ il suo preferito, anche se non lo avrebbe mai ammesso, era il suo primo ragazzo, Frodo.
Eh si, non era Elanor la Bella, non era la gentile Rosa, non era l’allegro Merry o l’avventuroso Pipino, non era l’affascinante Cioccadoro o il buffo Hamfast, non era la delicata Daisy o la monella Primarosa, non era il saggio Bilbo o il ribelle Ruby, non era il movimentato Robin o il piccolo Tom, ma era Frodo, il tranquillo, il silenzioso, il sensibile, il generoso, ad avere il primato nel suo cuore.
Per carità, Sam amava tantissimo e in modo speciale tutti i suoi figli, ma con Frodo c’era un legame diverso, un legame unico, un legame più raro di una rosa rossa tra mille rose blu.
 
Inoltre, e di questo Sam ne era sicuro, suo figlio Frodo era un dono. L’ultimo dono del suo migliore amico, Frodo Baggins.

la tana dell'autrice

Non fatemi del male, vi prego! Lo so che l'idea di questa fic è stupida, ma ho bisogno di scriverla! Perdonate la mia stupidità, ma quando ho un'idea bisogna scriverla, altrimenti vola via e non la trovo più!
Ho solo pensato che, tra i figli di Sam, uno dei miei personaggi preferiti, ci doveva essere uno importante per lui. E chi, se non il piccolo Frodo? Ecco perchè ho voluto scrivere di loro due: per raccontare il profondo affetto che può legare un padre e un figlio.

Questa fic è dedicata al mio papà, anche a mo' di regalo per il suo compleanno. Ti voglio tanto bene!!!

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Capitolo 2
*** L'ultimo dono ***


L’ultimo dono
 

 
La sera del 6 ottobre dell’ultimo anno della Terza Era (almeno per gli uomini) Sam Gamgee stava rientrando a casa sua dopo aver detto addio per sempre al suo migliore amico, Frodo Baggins.
 
Sam era triste sino alla morte, perché lui e Frodo avevano condiviso più di una semplice amicizia. Erano diventati come fratelli gemelli, in quei lunghi anni passati insieme. Se Frodo stava male, Sam lo sentiva, se Sam era felice, Frodo lo sapeva. Se uno di loro aveva paura, l’altro si fermava ad aiutarlo, se l’altro si sentiva solo ed abbandonato, lui c’era sempre per confortarlo ed aiutarlo.
Quanto erano cambiati, lui e Frodo, dalla prima volta che si erano conosciuti! Ognuno di loro aveva dato all’altro un pezzetto di sé, si erano completati a vicenda, come le tessere di un puzzle.
Anche la pericolosa missione per salvare la Terra di Mezzo l’avevano affrontata insieme, sempre insieme, senza dividersi mai, anche se l’ombra di Sauron aveva cercato di insinuarsi fra di loro e di separarli per sempre. Non c’era riuscita, questo era vero, ma era riuscita a stringere Frodo nella sua morsa.
Morsa dalla quale neanche Samvise Gamgee il cuor di leone, come lo chiamava Frodo, poteva liberarlo.
Per questo Frodo se n’era andato, questa volta da solo. Per non permettere all’ombra di Sauron di avvolgere anche Sam, che già molto aveva rischiato per lui.
 
Sam questo lo sapeva, ma non lo capiva. Aveva pianto, si era disperato, aveva supplicato Frodo purché lo portasse con se. Loro non dovevano essere separati, non dopo quello che avevano passato insieme!
“Rimani per me, Sam. Fa quello che non posso più fare io. Vivi anche per me. Un giorno ci rivedremo.” gli aveva sussurrato baciandolo sulla testa. “Fino ad allora vivi la tua vita, Sam, e non essere più diviso in due a causa mia. A casa ti aspetta un ultimo dono da parte mia, mio caro Sam.”.Gli aveva stretto la mano fino all’ultimo, prima di allontanarsi per salire sulla nave che lo avrebbe portato dove Sam non poteva andare “Io sarò sempre con te. Ti voglio bene, amico mio”.
Ed era sparito, lì, su quella nave traditrice, nascosto alla sua vista dalle onde malefiche di quel mare crudele.
 
Sam strinse i pungi, mentre il sapore amaro della sofferenza e della separazione si faceva nuovamente sentire. Le lacrime uscivano copiose dai suoi grandi occhi e il suo cuore, rotto in mille pezzi, urlava dal dolore.
“Vi odio, padron Frodo. Si, avete capito bene, anzi, hai capito bene, Frodo! Ti odio, ti odio ti odio!!!” urlò allora anche lui, furioso, al vento e alla pioggia che gli bagnava il volto “Ti odio con tutto il cuore e spero di non vederti mai più, né di sentir parlare ancora di te! Hai capito, Frodo? Mai più! Mai più!!Mai più!!!”.
 
Quando tornò a casa Rosa lo aspettava all’entrata e la piccola Elanor dormiva nel suo lettino.
Lei lo guardava con i suoi occhi da cerbiatta, ma Sam non le degnò né di una carezza né di una parola dolce ed entrò subito in casa, buttandosi adirato sulla sua poltrona verde muschio.
Sua moglie si sedette di fronte a lui. I due sposi rimasero un po’ in silenzio, ma fu lei, Rosa, ad interromperlo “Allora è partito?”.
Sam alzò stupefatto lo sguardo su di lei, chiedendosi come mai sua moglie sapesse. “Come lo sai?” domandò aspro, iniziando ad avere il sospetto di essere stato l’unico a cui Frodo aveva nascosto le sue intenzioni.
“Si capiva dal suo comportamento, Sam. Ultimamente guardava tutto sospirando, cercava di sbrigarsi a finire il libro ed era giù di morale. Pensavo che te ne fossi accorto . . .” rispose lei titubante.
“Bè, a quanto pare non ero abbastanza suo amico da capire ciò che stava per fare.” disse lui sprofondando nella sua poltrona ”Aveva ragione il mio Gaffiere. Ero solo il suo giardiniere, nulla di più e niente di meno.”.
“Non dire così, Sam! Sei il suo migliore amico!” rispose Rosa.
“Si, ed è per questo che non mi ha detto niente? Bell’affetto, il suo!”
“Non lo ha detto perché voleva che vivessi la tua vita! Se te lo avesse detto saresti andato con lui, lasciando da sole me e Elanor! Lo hai già fatto una volta, e lo avresti fatto di nuovo, se lui te lo avesse chiesto! Ti voleva proteggere da te stesso! Frodo . . .”.
“Non pronunciare più quel nome in casa mia, Rosa, mai più! Mi hai capito bene? IO LO ODIO!” urlò Sam alzandosi dalla poltrona, sputandole addosso tutta la sua rabbia.
Poi si sedette, cercando di calmarsi.
“A te non è mai piaciuto. Come mai adesso lo difendi, Rosa? Cosa è cambiato?” chiese lentamente Sam, sospettoso, mentre i suoi occhi si accendevano di rabbia e timore.
“Niente di quelle cose sporche che pensate sempre voi uomini! Semplicemente tutte quelle sgridate che mi hai fatto sul mio comportamento ‘antipatico’ con il tuo amato padrone e la sua gentilezza mi hanno convinto a vederlo sotto una luce migliore . . . o almeno a provarci.” disse sbruffando “Ma per me è sempre un pallone gonfiato, uno hobbit a cui piace far scomodare gli altri al posto suo, uno stupido, pieno di sé ed antipatico . . .”
“Non parlare di lui in questo modo, Rosa, non permetterti mai più!” esclamò Sam prendendole il braccio con forza “Frodo non è come dici tu! È dolce, cortese, gentile, e pensa sempre agli altri e mai a se stesso. È per questo che io . . . io gli voglio . . . così  . . . bene . . .”
La rabbia di sentir sua moglie parlare male del suo migliore amico aveva cancellato la rabbia di essere stato abbandonato proprio da lui.
Fu allora che Sam capì, o per lo meno, il suo cuore distrutto accettò ciò che il suo cervello aveva cercato di fargli capire per tutto il viaggio: Frodo era partito da solo non per se stesso, ma per lui, per aiutarlo a vivere la sua, di vita. Aveva visto che l’amicizia e l’amore lo dividevano in due, e così si era fatto da parte, silenziosamente e con dolcezza, come aveva sempre fatto nella sua vita.
 
Sam pianse a lungo, proprio come un bambino, mentre la sua Rosa lo rincuorava e confortava. Pensava all’affetto profondo che il suo amico che gli aveva sempre dimostrato e che, in un ultimo, tremendo e straziante atto d’amicizia, gli aveva sempre donato senza chiedere nulla in cambio. E lui come lo aveva ripagato? Odiandolo, maledicendo la sua persona e il suo nome, bandendolo dal suo cuore.
“Perdonami . . . amico mio . . . “ sussurrò tristemente tra le lacrime quando l’ultimo sorriso di Frodo gli apparve di fronte agli occhi. Un sorrise vero, sincero, felice. Come quelli che gli regalava in continuazione prima della Guerra.
Lui si asciugò gli occhi, prendendo la sua decisione.
“Ascolterò le tue parole, Frodo. Vivrò la mia vita e sarò uno e saldo per molti e molti anni, fino a quando le stelle vorranno riunirci. Ma spero che ciò avvenga il prima possibile, sai Frodo? Non credo di poter resistere a lungo, senza di te.” pensò lui rivolgendo il proprio pensiero alla mente dell’amico, nel vano desiderio che potesse sentirlo.
 
Il mattino dopo Rosa gli si avvicinò con la gioia negli occhi.
“Cosa è accaduto, Rosa, per farti risplendere così di gioia?” domandò lo hobbit, sorpreso.
“Finalmente posso darti la lieta notizia che ho dovuto nasconderti per due settimane, Sam mio! Aspetto un bambino!” esclamò lei felice.
Sam rimase per un attimo immobile, non credendo alle sue orecchie, ma si riprese subito dalla sorpresa ed, euforico come era stato poche volte, abbracciò sua moglie e la baciò, sentendosi lo hobbit più felice dell’intera Terra di Mezzo.
“Oh Rosa, è bellissimo!” esclamò felice, sciogliendosi dal bacio “Ma . . . come mai non me lo hai detto prima se lo sapevi già, amore mio?”.
Rosa abbassò gli occhi “La settimana scorsa mi sono sentita male ed ero sola, perché tu e Elanor eravate usciti a fare una passeggiata. Ma il signor Frodo era appena tornato e, accorgendosi del mio malessere, aveva chiamato un medico, che mi ha dato il lieto annuncio.
Frodo era con me quando lo venni a sapere e mi chiese il favore di dirtelo solo dopo che saresti tornato dal tuo viaggio con lui, perché allora avresti avuto bisogno di tutta la felicità possibile.
Io non ne volevo sapere, ma aveva un volto così triste, quando me lo chiese, che alla fine cedetti. E adesso capisco il perché della richiesta!”.
Anche Sam comprendeva, adesso. Frodo aveva voluto lasciargli un punto da cui ricominciare a vivere la sua vita ed essere felice.
Ecco cos’era l’ultimo dono che il suo padrone gli aveva promesso.
 
 
I mesi seguenti furono duri per Sam, perché è difficile ricominciare a vivere quando il tuo mondo è andato a pezzi.
Ma per fortuna c’erano Elanor e Rosa a sostenerlo. E c’era il piccolo che avrebbe presto visto la luce.
Probabilmente, se non ci fossero stati loro, Sam si sarebbe totalmente lasciato andare.
Ma l’amore lo sorreggeva e lo ricompensava attraverso la pancia di sua moglie, che cresceva lentamente ma costantemente.
 
 
Il giorno in cui il bambino venne al mondo era una luminosa giornata di maggio.
 
Quando Sam lo prese in braccio per la prima volta, il piccolo gli sorrise così dolcemente ed allegramente allo stesso tempo che per un attimo fu sicuro di essere nuovamente di fronte al sorriso del suo migliore amico.
Il piccolino era diverso da lui e da Rosa, anche se aveva lo stesso colore dorato dei capelli del padre, ricci però. I suoi occhi, i suoi grandi occhi sorridenti erano del colore del mare.
Proprio come quelli di Frodo.
 
Sam sorrise e, accarezzando delicatamente suo figlio, sussurrò a voce bassa :”Ciao, piccolo mio. Sai, somigli tanto a un amico del tuo papà. Un amico davvero speciale. Senza di lui il tuo papà non sarebbe quello che è adesso, sai? È un amico davvero coraggioso, ma buono e puro come l’acqua cristallina. Il suo nome è Frodo. Ti piace questo nome, piccolo mio?”
Il bimbo gli sorrise di nuovo, come per dire di si “Ebbene sei fortunato, perché questo sarà il tuo nome: Frodo. Con la speranza e il desiderio che tu possa diventare anche solo la metà di come è lui, il mio migliore amico Frodo Baggins.”
 
 
Quella notte Sam non dormì dalla felicità e guardò il piccolo tutto il tempo.
Era dolce e piccolo e sembrava così debole, eppure così forte.
Era così simile a Frodo, eppure allo stesso tempo era così simile a lui, Samvise Gamgee.
Sorrise nuovamente, alzando lo sguardo verso le stelle che splendevano fuori dalla finestra. Forse anche lui, Frodo, stava guardando lo stesso cielo, chiedendosi come stava il suo Sam, se il bambino era nato e come lo avrebbero chiamato.
Sam sentì una lacrima scivolare sulla sua guancia e sussurrò al buio, con l’amaro desiderio che il suo amico potesse sentirlo “Grazie per il tuo ultimo dono, Frodo. Lo amerò come se fosse un tesoro.”.
Così dicendo prese il bambino ed iniziò a cullarlo. E il piccolino, quasi in risposta,  prese il pollice del padre ed iniziò a stringerlo dolcemente con la sua manina.



La tana dell'autrice

Ciao! Allora, volevo ringraziare di cuore le lettrici che mi hanno gentilmente lasciato la recensione e il loro incoraggiamento e spero di cuore di non deluderle.

Allora, qui parlo della nascita del piccolo Frodo e del perchè Sam lo ritiene un dono del suo amico e padrone.
Non mi sembra granchè, ma . . .

Fatemi sapere cosa ne pensate!

Bacio
T.R,
 

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