Shin Seiki Evangelion: The Assassins' War

di Mfelewzi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cattive acque ***
Capitolo 2: *** Prologo: Come far incazzare l'intero Pianeta e farla franca ***
Capitolo 3: *** Cap. 1: Lodate Allah, o esisterebbero Asini con le ali ***



Capitolo 1
*** Cattive acque ***


Allora, voglio invitare i signori che leggeranno questa fanfiction a sapere due cose:

1: scrivo per riuscire a risvegliare la mia creatività, che negli ultimi tempi è andata a farsi benedire insieme alla bravura nello scrivere ed alla grammatica(anche se questa non è presente da un bel pò. Ma sarà in ritardo?);

2: collegata alla prima: se troverete che la fanfiction non merita di essere considerata tale, vi inveterei (tutti voi che leggerete, naturalmente) a essere clementi con le recensioni. Vorrei fare lo scrittore, non demoralizzatemi!

Ed ora, VAI COLLA FICTION! AZIONE(Ahi, che male, fa attenzione!)

ah, dimenicavo:  non aspettatevi che scriva un capitolo ogni giorno: la scuola è la scuola,  e mia madre idem.

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Capitolo 2
*** Prologo: Come far incazzare l'intero Pianeta e farla franca ***


ATTENZIONE, PROSSIMA FERMATA NEO-TOKIO 31.
-E io che credevo di scendere ad Abu Dhabi-
Lester si massaggiò le tempie, svegliato dal richiamo dell'autoparlante. Poteva dire che quelle ore passate a dormire potevano essere definite come le peggiori di tutta la sua esistenza. Ma non era quello il momento adatto: era arrivato a destinazione, e questo significava una cosa sola. -Dio, se scopro chi ha inventato la festa del lavoro, giuro che gli svito la testa.- Intanto, Lester alzò un pò la testa e, guardando il finestrino, vide l'aeroporto della città, e non solo quello. -Diavolo, non mi pare affatto una fortezza.- -Non comprendo come fai a dire questo, Lester.- Seduto accanto a lester c'era un uomo sui quarant'anni, di media statura, completamente calvo e con un pizzetto castano, con un'espressione neutra nel viso. -John, sarai anche un genio, ma...- -Cambio di pressione!- Subito dopo quelle parole, un improvviso dolore alle orecchie lancinò Lester, che si portò le mani alle orecchie, mentre il compagno, John, rimaneva impassibile. -Come cazzo fai a sapere quando avviene?- Come Lester sapeva bene, il compagno rispose con un sorriso colmo di sarcasmo. -Il cambio di pressione è un fenomeno che...- -Ok, grazie per la lezione di scienze, dottor Cawley.- Mentre diceva questo, Lester si levò le mani dalle orecchie. Il dolore cominciava a diminuire. Appena l'aereo si fermò, i due si levarono la cintura. -Chissà dove sarà il Geo Front!?- Disse Cawley, alzandosi compostamente dal sedile. Lester, alzandosi, si prese un pacchetto di sigarette dalla tasca della giacca e disse: -Bé, credo che troveremo qualche cartello.- John Cawley, professore di psicologia, davanti ad una frase tanto idiota rispose a modo suo.-Oh, davvero, pensavo di chiedere informazioni ai passanti!-

Geo Front
<-"Bene, può andare!"-> Ritsuko fece finta di niente. Conosceva molto bene il maggiore Katsuragi, alias Misato alias Maggiore Katsuragi, e di conseguenza conosceva anche i suoi sbalzi d'umore. Certo, raramente aveva visto la sua amica collega arrivare a compiere una versione recitata di qualcn'altro, ma non era proprio una novita. Almeno per lei. Per Maya, invece, che era accidentalmente entrata ell'ufficio, vedere il Magiiore Katsuragi, Responsabile Tattico della Nerv oltre che degli Evangelion e dei Children, seduta sopra un tavolo mentre imita il comandante Ikari con una voce comica seguita da un insulto, non era proprio uno spettacolo d'ordinanza. Tantomeno per Misato. Infatti era stata costretta a scendere dal tavolo ed a ritirare il dito medio rivolto al Comandante Ikari, Responsabile e Capo dell'Agenzia Nerv fortunatamente assente. <-Se-Sempai,-> Balbettò Maya, ancora sbigottita dalla vista del ex maggiore Katsuragi mentre parodiava lo stesso comandante della Nerv. <-Dovevo consegnare al capitano...-><-Grazie Maya.-> Disse subito Ritsuko con voce conciliante. <-Lascia a me i documenti, e per favore...-><-Nessun problema!-> Consegnati una pila di documenti alla Dottoressa Ritsuko, Maya Ibuki abbandonò l'ufficio. <-Stava dicendo, magg... Volevo dire, Capitano Katsuragi?-> Misato rispose con un dito medio alzato. Fatto questo subito si voltò per tornare alla scrivania. Ma proprio quando si trovò davanti alla sedia mollò un calcio, che rivoltò la sedia e la schiantò contro il muro. <-Guarda che mi deve capitare!-> Sbraitò Misato, afferrando i documenti e gettandoli per aria. Ritsuko rimase impasibile, come sempre. <-Poteva arrestarti per insubordinazione, Misato. Prendila in maniera positiva...-><-Per aver insultato un deputato e picchato un consulente delle Nazioni Unite?-> Disse Ritsuko, avvicinandosi alla scrivania della collega. <-Non sapevo che si desse un premio a chi provoca uno...-> Ma la dottoressa non riuscì a concludere la frase poiché il Capitano Misato Katsuragi, da poco degradata, urlò contro di lei. <-AVEVA SOSTENUTO CHE NOI DELLA NERV SIAMO IRRILEVANTI E CHE PRODUCIAMO SOLO DANNI ALL'ECONOMIA! COSA AVREI DOVUTO FARE? LASCIARLO CHE BLATERASSE TUTTE LE STRONZATE CHE SI SONO INVENTATI PER TOGLIERCI I FONDI?->

Per il Comandante Ikari quella era una sconfitta. Ed anche per Fuyutsuki era così, nonstante avesse dovuto chiedere scusa a quei burattini del Governo e delle Nazioni Unite. Aveva dovuto sorbirsi quella discussione fino alla nausea, e se non fosse stato per Katsuragi, probabilmente le cose non sarebbero andate bene, nonostante il Vice-Comandante tentasse di tutto per convincere i delegati del contrario. <-Dovremo sorbirci anche questo sciocco.-> Disse il Comandante, seduto, mentre si sistemava gli occhiali. Ma non volle pensarci. Non era poi un gran problema trovare i fondi. Il vero problema era trasformare l'Organizzazione da lui, oltre che da Fuyutsuki e... Non doveva pensarci. Comunque, non era il massimo per lui dover chiedere assistenza finanziaria ad un'altra organizzazione. Perché erano arrivati a questo, purtroppo: le Nazioni Unite avevano ritirato tutti i conti della Nerv, e i vari governi del mondo cominciavano a chiedere indietro soldi alla Nerv, come un avvoltoio cerca di rubare carne ad un leone ferito. In Messico erano arrivati addirittura a chiudere le varie basi della Nerv. Non c'erano alternative, o si indebitavano con qualche stato od una banca, o accettavano di fondere la propria organizzazione con un'altra, più ricca e abbastanza influente da far tacere Nazioni Unite e stati. <-Fossi in te starei attento.-> Rispose Fuyutsuki, da dietro il comandante. Il vice-comandante della Nerv, infatti, si era dimostrato diffidente dall'organizzazione che aveva inviato una strana offerta. L'organizzazione era un centro di ricerca cino-americano, dedita alla ricerca informatica ed alla neuroscienza e la neuropsicologia. -Da quel che sappiamo, l'Abstergo ha avuto a che fari con dei scandali su vari personaggi.- Continuò il vecchio vicecomandante. -E comunque, l'offerta che ci ha mandato...- Ma il comandante non rispose. Non sapeva perchè questa Abstergo avesse inviato una richiesta due giorni dopo lo scandalo e la decisione ONU di interrompere i finanziamenti alla Nerv, ma due cose di sicuro le sapeva: l'Abstergo prometteva assistenza monetaria ad una condizione. Quale fosse, anche quella non si sapeva.Eppoi, l'Abstergo, per qualche ignota ragione, non era stimata dalla Seele. E se accettare le condizioni di quest'organizzazione significava rendersi indipendenti dai vecchi della Seele, allora non dovevano esserci problemi. -L'Abstergo ha partecipato a diversi scandali,- Disse il Comandante, spostando le mani. -E se sanno uscire dai problemi giudiziari, sanno anche come scatenarli contro qualcun'altro- Sì, era perfetto. Tutto sarebbe andato secondo i piani, forse anche meglio, se finiva come credeva. Già aveva dovuto umiliarsi ai vecchi della Seele. Quest'altra la poteva anche accettare. Però, stiamo per entrare nella storia. O almeno spero. Signori, grazie per aver ascoltato i vaneggiamenti di questo povero pazzo.

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Capitolo 3
*** Cap. 1: Lodate Allah, o esisterebbero Asini con le ali ***


-Bene, siamo arrivati.- Vladic, tirando un pò col naso, si alzò ed uscì dal treno. Si girò intorno, osservando cartelloni digitali, schermi ed altro ancora. - Eccosi questo è il Geo-Front. - Vladic rimase un pò ad osservare l'ambiente, sia l'interno che l'esterno. Ma non gli pareva niente di speciale. Dopotutto, quell'"Avamposto dell'Umanità" non gli pareva tanto diverso dalla sua sede a Roma, ben più grande e avanzata. Ma non era quello il momento adatto per pensarci. -Prima il dovere, poi il piacere!- Si disse lui, e mai una frase gli era parsa tanto adatta alla situazione. -Andiamo a parlare conl nostro amicone.- Detto questo, il Dottor Vladic si incamminò lungo i corridoi del Geo-Front.

Raramente le giornate erano buone, per Maya. Anzi, le giornate erano caratterizzate dall'essere costantemente schifose. Svegliarsi la mattina in una stanza d'appartamento consistente in pochi metri cubi, mangiare alla Nerv un caffè nauseabondo la mattina ed un riso scotto mattina e sera, l'intero giorno lavorare davanti ai computer nel caso i Magi intercettassero qualcosa, andare a dormire nella stanzetta del cavolo in quel cavolo d'appartamento in quel cavolo di città. In pratica, una giornata del cavolo. E nemmeno il lavoro produceva molto piacere. Certo, formulare calcoli, inviare notizie ed informare gli ufficiali in caso di Attacco degli Angeli aiutava a distrarsi dalla giornata, ma quando gli Angeli attaccavano... Quando Shinji era venuto la prima volta insieme a quell'angelo, si era maledetta a sentire la mancanza dell'appartamento o, addirittura, delle case popolari. Già quel giorno si era ricordata della sua vecchia casa, a Pyongyang, nelle case popolari costruite dal "compagno presidente", come le chiamava la madre, una contadina coreana emigrata dal Sud in cerca di lavoro. E delle giornate che la mamma le proponeva sempre, con la divisa della Gioventù del Popolo a festeggiare quel Presidente, quel Compagno, Guida della Rivoluzione. Se li ricordava tutti, i nomi che la madre dava al presidente. E quei nomi, accompagnati dalle marcie in piazza e da quelle poche volte in cui poteva vedere la mamma sorridere, le erano apparse... Ma non voleva pensarci. Lei non era in Corea del Nord, e non portava la divisa rossa che la mamma portava davanti ai compagni, sorridente ed orgogliosa. Lei era a Neo-Tokio 3, in Giappone, la mamma non c'era più, era morta, distrutta dal suo stesso presidente, e doveva portare subito il rapporto a... Ma all'improvviso tutto divenne buio. Cadde a terra, perdendo tutti i fogli. Si portò le mani al naso dolorante, e subito sentì una voce. -Va tutto bene, signorina?- Maya aprì gli occhi, per osservare la fonte del richiamo e dell'incidente, ma bastò guardare la faccia della persona davanti per perdere la voce.

-Allora, BakaShinji, vuoi uscire?- Dopo un pò, la porta dello spogliatoio si aprì, e Shinji uscì fuori, vestito del plug suit. -Alla buon'ora!- Disse Asuka, spazientita dal dover attendere il collega. Shinji non ci fece caso: purtroppo Asuka era fatta così, e non poteva farci niente. Certo avrebbe anche potuto dirle di aspettare, ma non sarebbe servito a granché. Andava sempre così: bastava fare una critica, anche riguarsdante soltanto le patate bruciate o il riso scotto, e subito si vedeva la rossa germanica imprecare il povero nipponico con accuse ed insulti di ogni tipo, a volte in tedesco. Soltanto il giorno prima Shinji si era lamentato che lei non aveva controllato l'autobus per la scuola e subito l'aveva accusato di essere uno scansafatiche miope e di essere la causa del ritardo. "come se l'autobus venga in ritardo solo per.." Ma non potè continuare, poichè dallo spogliatoio femminile uscì Rei Ayanami, col suo plu suit bianco e lo sguardo freddo, che si mosse senza parlare a compiere i test. Questo bastò a levare l'attenzione di Asuka verso il povero Ikari. Shinji rimase un attimo a fissare la ragazza da dietro. A parte il carattere, era davvero attraente. I capelli d'oro rosso, che tanto risplendevano nella carnagione di madre-perla e nel plu suit rosso acceso. Se solo lo avesse lasciato parlare. Se solo non fosse così scontrosa, allora... -Ehi, ti vuoi muovere?-

Misato pareva volare, tanto era veloce. Sapeva perfettamente di essere in riardo per i test, ma non riusciva a comprendere come facesse Ritsuko a presentarsi in pochi secondi nella sala di controllo. Dovevano esserci dei passaggi segreti, pensava il capitano. Si, non c'era altra spiegazione. Altrimenti come.... all'improvviso Misato si schiantò contro qualcuno, finendo a gambe all'aria a un metro dal punto d'impatto. Si alzò da terra, dicendo: -Guarda dove vai, brutto stron...- Ma appena alzò la testa, si accorse che lo "stronzo" era solo Maya. Subito si morse il labbro e si precipitò ad aiutare il tenente, ancora a terra. -Ti senti bene, Maya?_ Chiedeva Misato, intenzionata a scusarsi. Ma Maya rispose con un distratto: -No, colpa mia, colpa mia.- Misato si tranquillizzò, ma subito si accorse di qualcos'altro. La povera Maya potava ancora i rapporti di dieci minuti fa. -Maya, che ci fai ancoracon il rapporto?- A quelle parole, il Tenente rimase ammutolito, senza risposta, ma subito fu interrotta dal capitano. -Spiegerai dopo, prima i test di sincronizzazione.

Ma quando si presentarono alla sala controllo la trovarono chiusa. C'era soltanto Ritsuko al suo interno, con i computer spenti. Misato e Maya rimasero esterrefatte davanti a quella scena. I test erano programmati per quel giorno, eppure non c'era anima viva. -Sempai, cosa sta succedendo?- Chiese il tenente. La dottoressa Akagi, seduta davanti ad un computer, rispose con tono preoccupato. -Oggi i test sono annullati.- -Cosa?- Tuonò Misato, esterrefatta. Ritsuko non si scompose. -Riporta i children a casa, subito.- -Ma Ritsuko...- -Capitano katsuragi!- Le parole della dottoressa, dette con un tono duro, lasciavano presagire che quello che aveva detto era un ordine. Allora, Misato fece dietrofront ed uscì. Maya, invece, rimase pietrificata dalla notizia. Ritsuko, appena vide il capitano uscire, si alzò dalla sedia  e si diresse verso il tenente. Davanti a lei disse: -Oggi l'Abstergo si è presentata.-

-Ecco il treno.- Cawley accolse la notizia del collega con freddezza. Appena il treno si fermò ed aprì gli sportelli, sempre con una certa noncuranza, i due medici entrarono nel mezzo. Lester, appena dentro, spostò un attimo lo sguardo per sapere le varie destinazioni, ma fu subito interrotto da Cawleiy. -La prima fermata è la nostra.- Lester, esausto, si levò un attimo la giacca. -Secondo te, quando dovremo iniziare il lavoro?- A quelle parole, il Dottore ribattè: -Appena Vladic entrerà, la Nerv sarà già nostra.- -Allora, dovremo subito farci il culo.-
Scusate per questo capitolo che vi appare privo di senso, ma purtroppo serve pe entrare di più nella storia. Se poi vi parrà penoso, sappiate che concorderò. Grazie per aver letto.

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