Momenti random di RiSo di Liberty89 (/viewuser.php?uid=56500)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tramonto mancato ***
Capitolo 2: *** Morning ***
Capitolo 3: *** Carpe diem ***
Capitolo 4: *** Incubi ***
Capitolo 5: *** Regalo inatteso ***
Capitolo 6: *** Contagiarsi ***
Capitolo 7: *** Cicatrici ***
Capitolo 8: *** Rain ***
Capitolo 9: *** Un passo indietro - Cioccolata ***
Capitolo 10: *** Vaniglia ***
Capitolo 11: *** Gelosia ***
Capitolo 12: *** Shampoo ***
Capitolo 13: *** Christmas Time ***
Capitolo 14: *** Bacio senza perché ***
Capitolo 15: *** La mamma è sempre la mamma ***
Capitolo 16: *** Glasses ***
Capitolo 17: *** Imperfect ***
Capitolo 18: *** Incompresioni ***
Capitolo 19: *** I modi di fare l'amore ***
Capitolo 20: *** Soramente suo ***
Capitolo 21: *** Incubi (2) ***
Capitolo 22: *** Simple ***
Capitolo 1 *** Tramonto mancato ***
Titolo:
Tramonto mancato
Autore:
Liberty89
Genere:
Fluff, Romantico
Personaggi:
Riku, Sora
Pairing: RiSo
Avvertimenti:
One-shot, Shonen-ai
Note dell'autrice:
Buondì :3 Inauguro questa raccolta con una shottina scritta
di getto mentre ascoltavo la versione Music Box di "Simple and Clean".
Adoratela come me <3 Ultimamente ho la fissa con il Luogo
Segreto e la baia delle Destiny Islands... non fateci troppo caso
ù.ù Buona lettura :3
Disclaimer: i
personaggi di questa raccolta non mi appartengono e la fic non
è stata scritta a scopo di lucro.
Tramonto mancato
Simple
and Clean (music box version)
Erano andati sull’isola dei bambini per stare insieme e
godersi quel tramonto che con estrema gioia avevano riabbracciato al
loro ritorno a Destiny Islands, riempiendosi gli sguardi con le sue
sfumature rosse e oro che man mano svanivano e accompagnavano il viola
e il blu della notte. Il risultato era stato un po’ diverso
rispetto al progetto iniziale: erano stati insieme, questo
sì, ma del tramonto non avevano visto nemmeno un raggio,
poiché si erano dedicati a un’altra
attività, molto più piacevole.
Nell’attesa del crepuscolo si erano chiusi nel Luogo Segreto
e si erano appoggiati alla porta che custodiva l’ingresso al
cuore del loro mondo. Avevano iniziato a parlare di qualsiasi cosa,
senza seguire un filo preciso e dopo un silenzio più lungo
dei precedenti, Riku si era sporto verso l’amico, ormai
amante, e l’aveva baciato con dolcezza, ottenendo
immediatamente una risposta audace e vogliosa. In pochi minuti, la
caverna si era riempita di vestiti buttati qui e là, di
sorrisi, risatine e, infine, di gemiti e sospiri, sussurri e due nomi
che si facevano eco l’un l’altro.
Così era passato il tempo e quando uscirono dal Luogo
Segreto, il sole si era già nascosto oltre
l’orizzonte, probabilmente ridendo di loro e della faccia
imbronciata di Sora, sicuramente soddisfatto di come aveva trascorso le
ultime ore, ma deluso perché a quel tramonto ci teneva, poco
gli importava che avrebbe potuto vederlo il giorno dopo, per lui doveva
essere quello e quello soltanto perché così aveva
deciso.
Sbuffando con aria rassegnata di fronte alla dimostrazione
d’infantilità del proprio compagno,
l’argenteo mise in atto il piano B, cui aveva pensato mentre
cercava il primo contatto con le labbra dell’altro,
poiché sapeva che sarebbe finita in quel modo. Lo prese per
mano, ignorandone le domande e trascinandolo verso l’altro
lato dell’isola, dove il buio era già calato da un
pezzo e avrebbero potuto godersi l’alba della notte.
L’intera zona sembrava passata sotto le abili e svelte dita
d’un pittore, che aveva passato acquose pennellate di blu
sulle rocce, sugli alberi e la sabbia, che aveva assunto un brillante
colore azzurro, mentre il mare con i suoi placidi mormorii era divenuto
una chiazza scura come l’inchiostro, tranne il punto in cui
si rifletteva la luna. Una candida sfera luminosa, circondata dal
luccichio delle stelle, che splendeva come un faro su di un
promontorio, gettando fasci argentei e impreziosendo il cobalto che era
colato sull’ambiente.
Sora osservò la baia come se fosse davanti a un gioiello
prezioso d’inestimabile valore e sorrise, stringendo le dita
del maggiore che ricambiò il suo sguardo felice con uno
gentile e soddisfatto.
-So che non è la stessa cosa, ma…-
-Mi piace.- lo interruppe il castano. -Stiamo qui, insieme.- aggiunse,
sedendosi a poca distanza dalla riva, come quella volta dopo la loro
ultima battaglia.
Riku lo imitò, dopodiché si sporse ancora una
volta per posargli un casto bacio sulla guancia e soffiargli il suo
amore nell’orecchio, guadagnandosi un sorriso così
luminoso che avrebbe fatto impallidire l’astro notturno e
quello stesso tramonto che non avevano visto.
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Capitolo 2 *** Morning ***
Titolo:
Morning
Autore:
Liberty89
Genere:
Fluff, Romantico
Rating: Verde
Personaggi:
Riku, Sora
Avvertimenti:
Drabble, Shonen-ai
Note dell'autrice:
Salve :3 Eccoci qua con la seconda storiella di questa raccolta.
Abbiamo una drabble fluffosa di 110 parole, nulla di troppo complicato.
Infatti non c'è molto da dire... tranne che continuo ad
avere la fissa con il Luogo Segreto xD Quindi vi auguro solo buona
lettura e spero che vi piaccia :3
Morning
I raggi dell’alba s’insinuarono nelle fessure tra
le radici che formavano parte del tetto del Luogo Segreto,
rischiarandone l’interno e dando un lieto e placido
buongiorno ai suoi occupanti. L’unico che avvertì
quella carezza sugli occhi fu il più giovane dei due
dormienti, che si svegliò mugugnando infastidito.
Sbadigliò senza ritegno, ricordandosi solo in un secondo
momento di non essere solo in quel grande sacco a pelo.
Portò lo sguardo celeste sul viso dell’argenteo,
disteso e sereno grazie alla magia del sonno. Sora sorrise e si
accoccolò al suo petto, sentendosi stringere in un abbraccio
istintivo da parte dell’altro.
Poteva esserci al mondo posto più sicuro e perfetto di
quello?
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Capitolo 3 *** Carpe diem ***
Titolo:
Carpe diem
Autore:
Liberty89
Genere:
Romantico, Comico (?)
Rating: Verde
Personaggi:
Kairi, Riku, Sora
Avvertimenti:
Flash fic, Shonen-ai.
Note dell'autrice:
Buona sera :3 Dunque, questa fic l'avevo già postata tanto
tempo fa con pairing RokuNami, ma era stata cancellata quasi
immediatamente perché era troppo corta per essere
considerata anche solo una drabble. L'ho ripresa in mano due sere fa e
l'ho modificata di parecchio per partecipare a una piccola sfida su un
gruppo di librofaccia... Io non devo provare a scrivere SoKai, l'ho
già detto vero? <3
Carpe diem
“Cogli la rosa quando
è il momento,
che il tempo lo sai che
vola
e lo stesso fiore che
oggi sboccia
domani
appassirà.”
Dal film
“L’attimo fuggente”
Con le braccia incrociate dietro la nuca e un’espressione
annoiata, il castano s’incamminò lungo il
corridoio per raggiungere la propria aula prima che terminasse
l’intervallo. Tutto voleva meno che l’insegnante lo
sbattesse fuori per aver tardato.
-Sora!-
Si voltò immediatamente, ma ebbe solo il tempo di capire chi
l’avesse chiamato, perché si ritrovò un
paio di labbra rosse e piene posate sulle proprie, che diedero vita a
un bacio leggero, inaspettato, che sarebbe potuto diventare qualcosa di
più intenso.
-Kairi!- esclamò lui quando si separarono, arrossendo fino
alle orecchie e ignorando i fischi dei compagni. -Che…?-
La ragazza sorrise furbescamente e indicò sopra di
sé, rivelando la presenza di un innocente rametto di vischio.
-Colgo l’attimo.- rispose, puntando gli occhi blu alle spalle
dell’amico e incrociando lo sguardo glaciale e penetrante del
custode dell’Alba.
Al suonare della campanella, Sora raccolse le proprie cose e corse
fuori dall’aula, precipitandosi verso le scale e scorgendo
nella rampa più in basso la chioma argentea del suo
compagno. Lo inseguì rischiando di inciampare nei propri
piedi e nei gradini, evitando di chiamarlo perché comunque
la sua voce si sarebbe persa nel chiacchiericcio generale degli
studenti. Una volta fuori dall’edificio lo
agguantò per un polso, guadagnandosi un’occhiata
sorpresa in principio e una più scura poi. Tuttavia, il
maggiore non si fece trascinare quando gli tirò il braccio
per portarlo con sé nel giardino che si trovava alle spalle
della scuola.
Non perse tempo a riprendere fiato e si voltò per baciarlo
con passione, ottenendo una risposta altrettanto appassionata.
-È stata Kairi a baciarmi, ok?- chiarì, dopo aver
interrotto il contatto.
-Lo so.- fece l’argenteo con nonchalance.
-E allora quell’occhiata che mi hai lanciato prima?!-
sbottò il castano a occhi sgranati.
-Sciocco, non era rivolta a te.- rispose l’altro, tirando
fuori la mano dalla tasca e portandola sopra le loro teste per poi
posare un casto bacio sulle labbra dell’amante.
-E questo?-
-Carpe diem.- replicò, indicando con uno sguardo il rametto
di vischio che teneva tra le dita.
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Capitolo 4 *** Incubi ***
Titolo:
Incubi
Autore:
Liberty89
Genere:
Comico, Demenziale
Rating: Verde
Personaggi:
Riku, Sora
Avvertimenti:
Flash-fic, Shonen-ai
Note
dell’autrice: Buona sera a tutti! Partiamo con
una premessa, la storia numero quattro di questa raccolta doveva essere
un’altra che è ancora in fase di beta, quindi
visto che mi è venuta l’idea strampalata ho
scritto questa qui e la pubblico prima dell’altra
ù.ù Il titolo dice tutto o niente
del contenuto della fic, quindi non dico altro. Buona lettura!
Ps: Un grazie abnorme alla mia gemellina perché se ho
scritto ‘sta cosa qui è colpa sua <3
Incubi
Era tutto assolutamente
perfetto.
C’era Riku che
gli teneva la mano e gli sorrideva, era un sorriso semplice e
bellissimo che non avrebbe mai dimenticato. Il mare quieto, la spiaggia
silenziosa e il cielo sereno facevano da sfondo a quel momento perfetto
che avrebbe potuto vivere all’infinito. Chiuse gli occhi e
prese un profondo respiro. Niente e nessuno avrebbe mai avuto il
coraggio di interferire in quei meravigliosi momenti, rovinando i suoi
ricordi. Stava così bene da sentirsi leggero come una piuma,
come se non avesse più il terreno sotto i piedi e stesse
galleggiando nell’aria.
-Sora?!- urlò
l’argenteo all’improvviso, tirandogli un braccio e
facendogli spalancare gli occhi.
-Che succede?!-
replicò il castano, notando che effettivamente era sollevato
da terra di venti centimetri buoni.
Quando si
sentì trascinare verso l’alto, alzò il
viso e ciò che vide lo gettò nel panico
più totale.
-Una coscia di pollo
alata!- gridò quasi in falsetto, stringendo
d’istinto la mano del compagno e porgendogli
l’altra. -Riku non lasciarmi!- implorò
sull’orlo delle lacrime, ma quella strana cosa
risultò più forte del previsto e
riuscì a sciogliere la loro stretta con un ultimo strattone.
-Riku!-
Quando sentì il suo nome gridato con tanta disperazione
saltò letteralmente per aria e aprì di colpo le
palpebre per poi voltarsi verso il proprio amante che, ancora immerso
nel mondo dei sogni, scalciava e piangeva.
-Sora!- esclamò, scrollandolo per le spalle. -Svegliati, So!
Dai svegliati!-
All’improvviso il castano schizzò a sedere nel
letto sfatto, ansimando come se avesse corso per mille chilometri, e
quando l’altro lo chiamò con dolcezza, attirando
la sua attenzione, non riuscì a trattenersi e si
fiondò sul suo petto per abbracciarlo.
-Va tutto bene, hai avuto solo un incubo.- spiegò Riku,
carezzandogli la schiena. -Ti va di raccontarmelo?-
-…mi portava via…- mormorò il minore
singhiozzando. -Mi portava via da te…-
Il custode dell’Alba lo strinse di più a
sé, lasciandogli un bacio sulla tempia sudata. -Chi?-
-Una coscia di pollo gigante con le ali!- rivelò, scoppiando
a piangere per fermarsi l’attimo dopo, quando udì
il rumore tipico di uno schiaffo. -Uh? Riku, perché hai una
mano in faccia?-
Ringrazio Lizzie Sora per avermi commentato le fic
precedenti e per averla messa tra le seguite; ringrazio anche cola23 che ha messo la raccolta tra le
seguite e le preferite; e ringrazio Yuuumi_96 per averla messa tra le
ricordate. E ovviamente si ringrazia anche chi legge soltanto!
ù.ù
Ci vediamo alla prossima
fic che non arriverà tanto tardi!
See ya!
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Capitolo 5 *** Regalo inatteso ***
Titolo:
Regalo inatteso
Autore:
Liberty89
Genere:
Fluff, Sentimentale
Rating: Verde
Personaggi:
Riku, Sora
Avvertimenti:
One-shot, Shonen-ai
Note
dell’autrice: Buona sera a tutti :3 Eccomi qui
con la quinta fic della raccolta, che doveva essere la quarta, se solo
quella coscia di pollo con le ali non si fosse messa in
mezzo… Comunque! Questa idea mi è venuta mentre
leggevo una doujinshi a rating verde e ho visto un'immagine di Riku che
personalmente mi ha colpita. Era un dettaglio, forse insignificante, ma
io ho la fissa per le cose piccole che magari passano inosservate x3
Spero che la shot vi piaccia! Buona lettura!
Regalo inatteso
Finito l’esercizio, Sora abbandonò la matita sul
libro di matematica e con un sospiro stanco vi si appoggiò
col viso e le braccia incrociate. Sollevò lo sguardo color
cielo e lo puntò sul suo compagno, seduto
dall’altro lato del tavolino, che profondamente concentrato
sulla lettura di un libro non s’era assolutamente accorto del
suo esame. Ne studiò il profilo del collo e del viso dalla
pelle lattea, circondato dai lunghi capelli argentei, e
risalì ai suoi occhi, perdendosi nell’acquamarina
dell’iride come gli accadeva spesso quando incrociavano gli
sguardi.
Inaspettatamente, la mano sinistra si mosse in un gesto automatico,
scostando una ciocca, che ostacolava la vista al suo proprietario, per
posizionarla dietro l’orecchio, dopodiché
tornò in basso e voltò con leggerezza la pagina
conclusa. Il castano realizzò in quel momento che non era la
prima volta che assisteva a quell’azione, ma non vi aveva mai
dato molto peso, riconoscendovi solamente un atto involontario,
poiché Riku raramente si lamentava di qualcosa. Inoltre, per
quello che sapeva, il pensiero di tagliarsi i capelli non gli sfiorava
nemmeno l’anticamera del cervello. Fu il ripetersi di quel
movimento, stavolta nei riguardi del lato destro, a destarlo dalle sue
riflessioni e dedusse che forse, per una volta, poteva essere lui a
fare qualcosa per l’altro.
Annuì a se stesso e sorrise, convinto che la sua idea
avrebbe fatto piacere al proprio compagno.
-Perché sorridi?- gli domandò
quest’ultimo, attirato con la coda dell’occhio dal
suo cenno.
-Mh? Nulla, nulla.- rispose Sora. -Lo sai che io sorrido sempre.-
-Non saresti tu, altrimenti.- replicò, donandogli un
sorriso. -Però, il più delle volte un motivo ce
l’hai.-
-Vero, ma questa volta non posso dirtelo.-
-Come siamo misteriosi.-
-Non prendermi in giro!- esclamò il castano, scatenando il
riso dell’altro. -Riprendi a leggere piuttosto!-
-D’accordo, d’accordo… riprendi pure ad
ammirarmi.- lo schernì ancora, prima di tornare al suo libro
e lasciare che Sora si perdesse nuovamente a osservarlo.
Perché, in effetti, al keyblader piaceva davvero restare a
guardarlo, anche per ore, mentre svolgeva qualsiasi attività
e in quel frangente non fu da meno. Soprattutto perché la
sua immaginazione stava aggiungendo un dettaglio non insignificante ai
suoi occhi.
Con un sopracciglio inarcato dalla curiosità, Riku prese
l’oggetto cilindrico, avvolto in una sgargiante carta regalo
con la trama a fiorellini, dalle mani del compagno che glielo stava
porgendo con uno dei suoi sorrisi enormi e luminosi.
-Non è il mio compleanno, So.- disse scettico, cercando di
ricordarsi se si fosse scordato qualche festività.
-Lo so benissimo.-
-E non ci sono altre feste nei prossimi giorni o in quelli
scorsi… hai paura di dimenticartelo e hai deciso di portarti
avanti?-
-Ma no!- esplose il minore, serrando le palpebre e stringendo i pugni
lungo i fianchi. -Ho solo voluto farti un regalo! Dev’esserci
per forza una festa di mezzo?!- sbottò poi, fissando
l’altro che stava comodamente appoggiato al tronco
dell’albero di Paopou.
-Ah… non pensavo che ti sarebbe mai venuta una simile idea,
grazie.- rispose l’argenteo, con una piccola risata.
-Quando fai così sei davvero antipatico sai?-
ribatté Sora, incrociando le braccia. -Bè?
Aprilo, no?-
Senza farselo ripetere due volte, il maggiore, ancor più
incuriosito, scartò il pacchetto e rimase perplesso di
fronte allo scatolino di plastica trasparente e al suo imprevisto
contenuto.
-Elastici per capelli?- chiese dubbioso, osservando i sottili nastri
chiusi da una placca di metallo, impilati uno sull’altro
secondo l’ordine cromatico che andava dal bianco al blu
intenso, passando per ogni sfumatura possibile di azzurro.
Sora annuì con un cenno del capo. -Ho notato che spesso,
mentre leggi, i capelli ti danno fastidio e li sposti. Con questi
risolvi il problema, e poi…- s’interruppe,
avvicinandosi al compagno e raccogliendo le preziose ciocche in una
mano. -…staresti benissimo con la coda.- completò
con un sorriso furbo e malizioso, guadagnandosi un bacio breve e casto.
-Saprò ringraziarti a dovere…- ghignò
Riku.
-Oh, non vedo l’ora.- replicò il castano,
avvicinandosi di nuovo per avere un anticipo di quanto appena
promessogli.
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Capitolo 6 *** Contagiarsi ***
Titolo:
Contagiarsi
Autore:
Liberty89
Genere:
Demenziale
Rating: Verde
Personaggi:
Riku, Sora
Avvertimenti:
Flash-fic, Shonen-ai, OOC
Note
dell’autrice: Buona sera mondo! :3 Non
c’è molto da dire, potete vedere questa flash come
un seguito di “Regalo inatteso” e stavolta,
sarà Riku a sorprenderci tutti quanti, anche se
andrà OOC per questo... ma capita a tutti di avere certi momenti, no?
ù.ù Buona lettura a tutti!
Ps: un grazie speciale alla mia patatrottola che mi ha
dato l’idea per questa fic demenziale <3
Contagiarsi
Ultimamente era sempre in giro a cercarlo, stavolta però,
quando lo trovò, rimase a osservarlo senza farsi notare. Non
che fosse così difficile avvicinarsi a Sora senza che se ne
accorgesse, specialmente se era impegnato a fare qualcosa come in quel
momento: strano a dirsi, ma era concentrato sul libro di biologia e
doveva essere incredibilmente determinato visto che si era rifugiato
nella casa sull’albero dell’isola dei bambini per
studiare in tranquillità. Quasi gli dispiaceva disturbarlo,
ma il desiderio di fargli quella sorta di scherzo si era fatto
stranamente forte e attraente.
-Ehi, So!- lo chiamò quando oltrepassò la soglia
della stanzetta.
-Mh? Riku?- rispose il castano incuriosito dalla sua presenza, alzando
il volto dal libro. -Qualcosa non va? Hai una faccia
strana…- aggiunse, guardandolo mentre gli si inginocchiava
di fronte.
Con un’espressione a dir poco indecifrabile,
l’argenteo posò le mani sulla testa
dell’altro per fargli, con dita abili e veloci e sfruttando
uno dei suoi nuovi elastici, un codino a fontanella molto simile a
quello che si adoperava per i cagnolini. Terminato il proprio lavoro,
il maggiore rimase a osservarlo con un sopracciglio inarcato, studiando
con occhio critico il risultato ottenuto, al contrario, il castano
posò la mancina tra le proprie ciocche e sollevò
lo sguardo come per cercare di vedere cosa mai gli avesse combinato
l’altro. L’istante seguente, però,
sussultò a causa della risata del suo compagno, che era
esplosa all’improvviso.
-Ma che…?- commentò, guardandolo con gli occhi
sgranati e increduli, perché mai gli era capitato di vedere
il grande Riku ridere così tanto e così di gusto,
persino con lui si limitava a sorrisi piccoli e risatine innocue e
quasi silenziose. -Oi, ma sta bene? Riku?- domandò,
ottenendo una risata ancora più fragorosa e giungendo a una
conclusione sola: se l’argenteo era stato capace di
influenzarlo con la sua vicinanza, al punto da fargli capire il valore
dello studio, probabilmente la sua presenza, ora molto più
stretta e intima, stava facendo altrettanto con lui e in maniera del
tutto bizzarra.
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Capitolo 7 *** Cicatrici ***
Titolo:
Cicatrici
Autore:
Liberty89
Genere:
Fluff, Romantico, Sentimentale
Rating: Verde
Personaggi:
Riku, Sora
Avvertimenti:
Flash-fic, Shonen-ai
Note dell'autrice:
Ma salve a tutti, bella gente! È tanto che non mi faccio
viva con questa raccolta, ma tra una cosa e l’altra (avevo
un’idea e l’ho persa… eppure me
l’ero segnata, ne sono certa ç_ç) mi
sono dedicata ad altro, poi ieri mattina ero a zonzo, stavo aspettando
l’arrivo della mia collega e bè, sapete
com’è, no? Ho preso fuori il quaderno e la penna e
ho scritto xD Detto questo, prendete il salvagente e preparatevi a
tuffarvi nel diabetico fluff! Buona lettura! :3
Cicatrici
Non c’era niente di più bello del restare
abbracciati dopo aver fatto l’amore. Ovviamente, il fare
l’amore rientrava in una propria categoria e aveva un altro
metro di misura, poiché nulla avrebbe potuto competervi.
Per Sora, comunque, quei minuti di pace e silenzio post amplesso, in
cui lui e il suo compagno restavano stretti l’uno
all’altro ad accarezzarsi, erano la cosa più bella
del mondo. Immobile e con gli occhi chiusi, il castano si
lasciò guidare dai polpastrelli che correvano lentamente sul
corpo latteo di Riku, misurandone ogni curva e seguendo il profilo dei
muscoli ben sviluppati, verso cui ammise di provare una certa dose
d’invidia. Fu passando sul fianco sinistro che
percepì qualcosa di insolito al tatto: una superficie liscia
e tirata, che pareva uno stretto e sottile solco.
Mosso dalla curiosità, sollevò le palpebre e
guardò il punto in cui s’erano fermate le sue
dita, mentre l’argenteo, ignaro della sua indagine,
continuava a carezzargli la nuca. Quando vide la lunga cicatrice,
così bianca persino da svettare sulla pelle pallida che la
ospitava, sgranò gli occhi e rabbrividì, mentre
ricordava come e quando il custode dell’Alba se
l’era procurata, per poi chiedersi con profondo orrore come
aveva potuto non notarla fino a quel momento.
-Qualcosa non va, So?- domandò il maggiore, sentendolo
irrigidirsi tra le sue braccia.
Non ottenendo risposta, Riku sollevò un sopracciglio
stranito, dopodiché cercò di incrociare le iridi
azzurre del minore, concentrate tuttavia su qualcosa in particolare. Ne
seguì la direzione e scorgendo l’oggetto del suo
taciturno interesse, comprese cosa avesse iniziato a muoversi nella
testolina bruna del suo amante.
-Non pensare di addossarti una colpa che non hai, chiaro?-
affermò l’argenteo, attirando
l’attenzione dell’altro che si voltò a
guardarlo con gli occhi spalancati e lucidi, pieni di dispiacere.
-Ma… è per salvare me che…-
balbettò Sora, stringendo la presa sul suo fianco.
Riku sospirò appena, avvolgendo la sua mano bronzea con la
propria, per poi intrecciarne le dita e unire i palmi.
-Stai tranquillo. È solo una cicatrice, non fa male.-
asserì. -Se fosse stato necessario, ne avrei sopportate
altre cento. Se ti avessi perso… quella ferita non sarebbe
guarita mai più.- proseguì serio, prima di
abbracciarlo di nuovo per donargli prima un bacio sulla fronte e poi
uno a fior di labbra, leggero e casto. -Ti amo.-
Il castano arrossì e sorrise, stringendo le palpebre sugli
occhi umidi, che bagnarono le ciglia scure. -Anch’io ti
amo…- sussurrò, accoccolandosi contro il petto
dell’altro e respirando a pieni polmoni il suo profumo.
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Capitolo 8 *** Rain ***
Titolo: Rain
Autore:
Liberty89
Genere:
Fluff, Hurt/Comfort, Romantico
Rating: Verde
Personaggi:
Kairi, Riku, Sora
Avvertimenti:
One-shot, Shonen-ai
Note dell'autrice:
Buongiorno!
Le vacanze fanno bene e, infatti, eccomi qui a spolverare la raccolta
:3 Credo che qui dentro ci sarà solo roba fluff, ma immagino
che
a voi non darà fastidio ù.ù Il titolo
non
c’entra quasi nulla col contenuto, però
boh… lo
trovo adatto e non c’entra niente il fatto che nella fic sia
presente la pioggia. Spero che vi piaccia :3 buona lettura!
Ps: Grazie ai miei due pupilli che mi hanno fornito dei suggerimenti
assurdi da inserire nella fic <3
Rain
Con odio profondo, Riku guardò prima il cielo coperto di
plumbee
nubi borbottanti e poi scese a guardare il cortile della scuola,
colpito senza pietà da una pioggia torrenziale scoppiata
praticamente dal nulla. Lui, ovviamente, era senza ombrello.
Sospirò sconsolato, psicologicamente pronto a mettersi in
cammino, ma non a lavarsi da capo a piedi e rischiare di prendersi una
storica polmonite. Si mosse per compiere il primo passo, ma una voce
inaspettata lo frenò.
-Riku che fai?!- esclamò Sora, affiancando
l’argenteo.
-Vado a farmi la doccia, non si vede?- replicò con sarcasmo
il
maggiore. -Tu, invece? Credevo fossi uscito da un pezzo, mi avevi detto
che dovevi fare delle commissioni per tua madre.- proseguì,
ricordandosi le parole pronunciate dal castano quella mattina.
-Il professore ci ha tenuti in classe qualche minuto in più,
colpa degli esami in avvicinamento.- spiegò con voce stanca.
-Comunque, prendi.- aggiunse subito, porgendo all’altro il
proprio ombrello.
-E tu? No, chiederò un passaggio a qualcuno.-
protestò
l’argenteo, spingendo l’oggetto verso il
proprietario.
-Scorbutico come sei, farai scappare via tutti. Prendilo.-
-Ma So, ti bagnerai.-
-Non fa niente! Devo correre qui e là, mi sarebbe solo
d’impiccio.- assicurò il minore con un sorriso
smagliante,
cacciandogli il manico tra le dita. -Me lo rendi stasera. Vieni quando
vuoi, tanto sono solo in casa.- sussurrò poi, facendogli
l’occhiolino. -A più tardi!-
-Aspetta! Sora!- provò a chiamarlo, mentre lo guardava
oltrepassare il cancello e al contempo rabbrividire per il brusco
contatto con l’acqua gelida. -È andato.-
-Non dirmelo, l’ha fatto ancora?- intervenne una nuova voce
alle
sue spalle, costringendolo a girarsi. -Ti ha lasciato il suo ombrello?-
continuò Kairi, prendendo l’ombrellino dalla borsa.
-Già…- rispose il custode della Via per
l’Alba con un sospiro. -Quello stupido, spero che non si
ammali.-
-Tranquillo, sai bene che Sora ha la pellaccia dura.-
ridacchiò
la rossa. -È tutto uguale.- proseguì, seguendo
l’amico sotto la pioggia.
-Mh? Di che parli?-
-Tu che sei senza ombrello e Sora che ti lascia il suo
perché a
lui darebbe solo fastidio.- spiegò lei, guardandolo dal
basso.
-Non ricordi? È già successo qualche mese fa.
Stessa
identica scena.-
Improvvisamente, Riku ricordò quel giorno e
ricordò anche com’era finita quella sera.
***
Suonato il campanello,
il ragazzo
attese che qualcuno arrivasse ad aprirgli. Chiuse meglio la zip della
felpa, nonostante avesse smesso di piovere e non ci fosse vento,
l’aria umida era comunque fredda e pungente.
-Eccomi Riku! Scusa se
ci ho messo
tanto!- esclamò il padrone di casa, dopo aver spalancato la
porta. -Entra.- invitò, scostandosi e lasciandogli lo spazio
per
passare.
-Grazie So. Permesso.-
rispose lui,
pulendosi i piedi sullo zerbino e facendosi avanti
nell’ingresso,
dove trovò il consueto paio di ciabatte ad aspettarlo. -Sei
solo?- chiese, levandosi le scarpe e posando l’ombrello avuto
in
prestito nell’angolo.
-Sì, mia
madre…
etciù!- tentò di spiegare, prima di essere
interrotto da
una sfilza infinita di starnuti, attirando così lo sguardo
verde
mare dell’amico, che solo in quel momento si accorse delle
sue
condizioni.
Occhi lucidi, gote rosse
e pigiama lungo coperto da una felpa pesante. Sora non metteva mai il
pigiama lungo.
-Tua madre sa che sei
conciato così?- domandò, posandogli una mano
sulla fronte sudata. -Sei bollente.-
Il minore scosse la
testa. -Non
è ancora rientrata, mi ha lasciato un biglietto sul tavolo
in
cui diceva che sarebbe tornata in serata.- disse, liberando un colpo di
tosse. -Ma stai tranquillo, ho già preso qualcosa per
abbassare
la febbre…- aggiunse debolmente, appoggiandosi alla parete
dell’ingresso.
-Infatti stai sudando di
brutto.- costatò l’argenteo, prendendogli poi un
braccio per sorreggerlo. -Dai, andiamo.-
Arrivati nella stanza
del castano,
Riku lo aiutò a sdraiarsi e gli rimboccò le
coperte,
dopodiché andò in bagno a recuperare una
bacinella
d’acqua e una pezza per rinfrescargli la fronte. Non appena
avvertì il fresco sulla pelle, il custode del keyblade
sospirò di sollievo e si abbandonò totalmente
nella
morbidezza del materasso.
-Scusa, Ri…-
mormorò,
chiamandolo con il diminutivo che usavano solo tra loro. -Ti sto
costringendo a farmi da balia, quando dovevi solamente riportarmi un
ombrello…-
Il maggiore sorrise,
scuotendo il capo. -Non pensarci, dovevo insistere di più.
Io mi sarei arrangiato in qualche modo.-
-No… non
potevo permetterti di
raffreddarti.- replicò Sora con un ghigno. -Quando sei
malato, a
parte me non ti sopporta nessuno, nemmeno tua madre…- rise
per
poi girarsi verso la parete, scosso da un altro attacco di tosse.
-Anzi, forse è meglio se vai… non vorrei
attaccarti
qualcosa…- concluse, mentre riprendeva fiato.
-Correrò il
rischio.- disse
l’altro, ignorando il commento sul suo carattere e sedendogli
accanto. -Non posso lasciarti solo in queste condizioni.-
-Grazie.- rispose,
regalandogli il sorriso più luminoso che gli concesse il suo
pessimo stato.
E Riku, non
riuscì a non
innamorarsi di quel sorriso, desiderando di vederne un altro uguale
oppure uno ancora più bello. Tuttavia, mise da parte quei
pensieri, poiché era certo che il prescelto del keyblade non
provasse altro che una fraterna amicizia nei suoi confronti. Sapeva
già da qualche tempo di sentire qualcosa di diverso
dall’amicizia, ma l’aveva sempre messo da parte e
tenuto
nascosto per timore di incrinare il loro rapporto e, nonostante tutto,
gli andava bene comunque.
Si limitò
quindi a stare accanto al castano e ad assisterlo come meglio
poté.
Passate un paio
d’ore, la
febbre del più giovane parve aumentare invece di diminuire e
diede inizio a un teatrino di comico e inquietante delirio, in cui il
malato affermava di vedere e sentire cose talmente assurde da far
preoccupare seriamente il custode della Via per l’Alba: aveva
chiesto di far smettere i cori natalizi di Halloween Town; a un certo
punto si era voltato, a dir poco schifato, perché aveva
visto
Pippo ballare un valzer con Paperino; dopo un po’ aveva
cominciato a discutere con la Lepre Marzolina sulla posizione delle
stelle e di quanto fossero belle le fontane di Radiant Garden; ma aveva
toccato il punto critico quando si era messo quasi a piangere tra le
risate mentre diceva di vedere Roxas che urlava qualcosa come
“È il fuoco d’Inferno!”,
mentre ballava la
conga con i tre ragazzini di Twilight Town. Oltre a essere preoccupato,
l’argenteo cominciò anche a spaventarsi.
-Guarda…
guarda, Ri…
c’è Kairi che cammina sulle mani…-
farfugliò
a un certo punto il castano con gli occhi lucidi e semi-chiusi e il
respiro corto.
-Ehm…
d’accordo,
So… prova a dormire un po’ adesso.-
tentò di
convincerlo, bagnandogli la fronte.
-Perché?
È
troppo… divertente… guarda, sta camminando sul
soffitto e
imita una foca…- rise Sora, in pieno delirio, indicando il
lampadario, per poi lasciarsi andare sul letto, come se
all’improvviso gli avessero prosciugato le energie.
-Sora? Ehi, mi senti?-
lo chiamò in fretta il maggiore, scuotendolo piano per una
spalla.
-Uhm…
sì…- biascicò, per poi girarsi su un
fianco e chiudersi a riccio.
-Che succede, So?-
-Freddo…-
riferì, tremante, aggrappandosi alle due coperte che aveva
addosso.
L’argenteo si
alzò,
andando a frugare nell’armadio della stanza per richiuderlo
con
un sospiro quando non trovò nient’altro che
vestiti,
puliti fortunatamente, ammucchiati uno sull’altro
e…
“cose” di dubbia natura. Si girò
sconfitto,
guardando l’amico febbricitante che aveva ripreso a
bofonchiare
cose assurde su Roxas che chiedeva l’aiuto di una certa Maria
per
salvarlo da un incantesimo, e riprese a pensare a un modo per
riscaldarlo senza mettergli altra roba addosso, che probabilmente non
avrebbe risolto comunque il problema.
Gli venne in mente
un’idea
soltanto, ma si trattenne un istante dal metterla in atto, valutando se
era o no la cosa migliore da fare. Non provava vergogna, quello no,
perché non era la prima volta che dividevano il letto,
avevano
dormito insieme un sacco di volte da bambini,
però… come
poteva farlo ora, alla luce dei suoi sentimenti verso l’altro?
Fu un richiamo
dell’amico a
destarlo dai suoi dubbi amletici. Un richiamo debole e quasi impaurito
a causa della sua assenza.
-Sono qui.- disse,
quando fu tornato al suo fianco. -Scusa, ero andato a cercare una
coperta.-
-Mh… non
andare più.-
borbottò Sora, puntandogli addosso gli occhi lucidi. -Resta
qui
con me, adesso sono stanco… non potrei venirti a
cercare…-
Riku rise appena,
scuotendo il capo.
-Tranquillo, non vado da nessuna parte.- assicurò per poi
sdraiarsi accanto a lui, sotto le coperte e abbracciandolo per
riscaldarlo. -Ora fai il bravo e dormi ok?-
-Mh, ok.- concesse il
malato, accoccolandosi contro il petto dell’altro, per poi
alzare il viso. -Ehi, Ri…-
-Dimmi…-
sospirò
l’argenteo, ricambiando il suo sguardo e sussultando appena
nel
trovarlo così vicino.
-Sai… mentre
viaggiavo…
ho scoperto una cosa…- esordì, fissandolo con
intensità. -Non la sa nessuno.-
-Vuoi dirla a me?-
domandò, incerto, sentendosi stranamente trafitto da quelle
iridi rese blu dalla febbre.
-Mi mancavi
tanto…- riprese,
come se non l’avesse sentito. -Ho scoperto che mi
piaci…-
continuò, per poi avvicinarsi e baciarlo sulle labbra,
godendo
della loro freschezza sulle proprie, roventi. -Non andare via
più… verrei a cercarti, ma… non andare
via…- farfugliò poi, posando la testa sul cuscino
e
crollando in un sonno pesante e ristoratore.
In tutto quel frangente,
il maggiore
l’aveva inizialmente ascoltato, per poi sgranare gli occhi
per
quel contatto improvviso e inaspettato. Rimase stordito e incredulo per
un paio di minuti buoni, mentre la sua mente gli riproponeva a
ripetizione le parole del castano e il suo gesto, sicuramente dettato
dall’alta temperatura ma senza ombra di dubbio sincero.
Quando,
infine, tornò a osservarlo, sorrise e scosse il capo,
riflettendo sul fatto che al suo risveglio probabilmente avrebbe dovuto
riferirgli quanto accaduto, anche se sperava nel contrario.
Dopodiché mise da parte ogni pensiero e gli baciò
la
fronte, stringendo l’abbraccio e addormentandosi a sua volta.
***
-Ciao Riku! Entra!- esclamò contento Sora, spalancando la
porta.
-Ciao, tutto bene?- domandò, avanzando
nell’ingresso.
-Una meraviglia!- rispose l’altro, incrociando le braccia
dietro
la nuca. -Non posso mica ammalarmi ogni volta, ti pare?- aggiunse,
attirandosi un’occhiata stranita e incredula. -Che ho detto?-
-Cioè… mi stai dicendo che tu ti ricordi di
quella
volta?- chiese il custode della Via per l’Alba, bloccandosi
con
una scarpa in mano.
Offeso, il minore inarcò un sopracciglio. -Comincio a
pensare
che tu mi ritenga un idiota totale, grazie tante. Puoi spiegarmi come
faccio a dimenticarmi della volta in cui mi sono involontariamente
dichiarato?- replicò piccato. -Ok, ero delirante per via
della
febbre, e, infatti, devo ancora trovare un modo per cancellare
l’immagine di Paperino e Pippo che ballano un valzer in abito
da
sera, ma…- spiegò, fermandosi per chiudere la
porta alle
spalle del maggiore, che continuò a guardarlo come se avesse
davanti un enigma. -Di averti detto quelle cose non mi
dimenticherò mai. Certo, ho dovuto chiedere conferma a te
perché ero completamente fuso, però- la sua frase
fu
interrotta di colpo dal bacio del compagno, che lo spinse fino alla
parete.
-Ah, stai zitto.- lo rimproverò dopo che si separarono. -Con
te,
devo smetterla di sorprendermi.- ammise, poggiando la fronte sulla sua
e gettandosi nell’azzurro dei suoi occhi, mentre lui lo
incantava
con la sua risata. -Quindi sei qui tutto solo?-
-Già, vuoi restare?- chiese il minore con fare innocente.
-Non vado da nessuna parte.-
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Capitolo 9 *** Un passo indietro - Cioccolata ***
Titolo: Un
passo indietro - Cioccolata
Autore:
Liberty89
Genere:
Comico, Fluff, Romantico
Rating: Verde
Personaggi:
Riku, Sora
Avvertimenti:
One-shot, Shonen-ai
Note dell'autrice:
Buongiorno mondo :3 Il mare mi ha fatto proprio bene, mi sono riposata,
rilassata e ho scritto un sacco di cose e ne ho progettate altrettante.
Per ora vi lascio questa shottina che è legata alla
precedente, “Rain”.
Spero che vi piaccia :3 Buona lettura!
Ps: Ringrazio Syranjil
Sarephen per il betaggio finale :3
Un passo indietro - Cioccolata
Perché fosse
così nervoso, Sora non lo sapeva proprio.
Insomma, non era la
prima volta che dopo la scuola lui e Riku andavano al bar insieme,
quindi non poteva essere quello il motivo. Probabilmente
c’entrava la sua dichiarazione fatta durante il delirio
febbrile, perché quelle parole implicavano parecchie cose:
innanzitutto il fatto che ora non fossero più solamente
amici. Per lui, almeno, era così.
Deglutì,
arrossendo appena, e sbirciò il viso dell’amico
che gli camminava accanto. Lo trovò rilassato e tranquillo
come sempre e si chiese cosa si stesse muovendo nella sua mente.
Fissò il suo profilo e l’intenso verde mare dei
suoi occhi, trovandoli più belli di quanto ricordasse e
desiderando di non vederli mai chiudersi. Distolse immediatamente lo
sguardo, puntandolo davanti a sé e dandosi
dell’imbecille patentato, perché era quella la
figura che aveva fatto due giorni prima.
Si era svegliato con
Riku accanto ed era sbiancato l’istante seguente, convinto
che l’immagine di Riku disteso al suo fianco per scaldarlo
fosse soltanto un sogno. Restava da vedere se anche quello che credeva
di aver detto fosse reale o meno, e ovviamente quando chiese
stupidamente conferma all’argenteo, questo non aveva potuto
far altro che ripetere la sua mezza dichiarazione e riferire, con un
pesante velo d’imbarazzo a imporporargli le guance, che
l’aveva anche baciato. Figura da imbecille cronico, per
l’appunto.
Si erano poi rivisti
solo quella fresca mattina di fine inverno, ma non si erano detti
granché fino alla pausa pranzo, ossia quando il custode
della Via per l’Alba gli aveva chiesto se voleva andare con
lui al bar quel pomeriggio. Stava seriamente rivalutando
l’aver accettato quell’invito, ma era troppo tardi
per inventarsi un impegno che non c’era e se ci avesse anche
solo provato, il maggiore l’avrebbe scuoiato vivo
lì in mezzo alla strada.
Pochi minuti dopo erano
seduti uno di fronte all’altro al tavolino del famoso bar, in
attesa di un’ordinazione che Sora non ricordava nemmeno di
aver fatto. Ma era certo che entro sera si sarebbe dimenticato pure il
suo nome, la cosa grave era che non si trovava ad Oblivion Castle, eh
no. Cominciò a pensare di soffrire d’Alzheimer
prematuro, quando l’amico lo riportò nel mondo
reale.
-Ehi, So…-
chiamò l’argenteo con un sospiro, ottenendo
un’esplosione che non aveva nulla da invidiare a quella di
una bomba.
-Ah, Riku!- rispose il
minore, tremando e guardandolo un attimo solo, prima di incollare di
nuovo gli occhi celesti sul legno del tavolino. -Mi
dispiace… per quello che è successo…
io non volevo… cioè, in realtà
sì… però, ecco… non in
quella maniera…- balbettò a raffica, piantando le
unghie nell’imbottitura della panca con
l’involontario intento di ucciderla.
-Per tutti i mondi,
Sora, calmati…- lo frenò prima che si mordesse la
lingua, mettendogli una mano sulla spalla e facendogli così
rialzare il viso.
Incrociò le
sue iridi azzurre, larghe e sull’orlo di un pianto isterico
dettato dal panico immotivato che aveva preso possesso di quella
testolina bruna. Sospirò ancora, alzandosi e andando a
sederglisi accanto, ma per un attimo se ne pentì
perché il minore sembrava pronto a collassare sul pavimento.
-Calmati, ok?
È tutto a posto.- disse convinto, cercando di farlo capire
all’altro.
-Come… come
fa a essere a posto…?- singhiozzò, senza versare
lacrime. -Io… ho detto… ho fatto…-
riprese a balbettare, interrompendosi solo quando l’argenteo
gli posò una mano sulla nuca e lo tirò a
sé per baciarlo con leggerezza, senza forzarlo
più di quel tanto, così che avrebbe potuto
tirarsi indietro se non avesse gradito.
Tuttavia, Sora non si
mosse di un solo millimetro, nemmeno quando il maggiore si
allontanò.
-Visto? Tutto a posto.-
disse soltanto, risvegliandolo dallo stato catatonico.
-Vuoi dire
che… va bene? Cioè, io… e
te…?-
Riku annuì,
paziente. -Sì, va bene.- rispose, sorridendogli e ottenendo
in cambio un sorriso molto più luminoso del suo, ma
soprattutto stracolmo di gioia.
Fu posando la mano sul
tavolino che Sora si accorse della presenza di una coppia di tazze di
cioccolata fumante, spuntate da chissà dove.
Tornò a guardare il maggiore, che ricambiò
l’occhiata e lo imitò, raccogliendo la tazza e
bevendo come se nulla fosse accaduto.
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Capitolo 10 *** Vaniglia ***
Titolo:
Vaniglia
Autore:
Liberty89
Genere:
Fluff, Romantico
Rating: Verde
Personaggi:
Riku, Sora
Avvertimenti:
Shonen-ai, Flash-fic
Note dell'autrice:
Buona sera! Eccomi qua di nuovo con una flluffosissima fic. Stavolta
c'è da stare attenti, tutto 'sto zucchero potrebbe far male
a qualcuno xD Anticipo tutti i ringraziamenti, quindi: grazie a Lizzie Sora e Lulu_00 per aver
messo la raccolta tra le preferite; grazie a Yuuumi_96 per averla
messa tra le ricordate; e grazie a cola23,
Lizzie Sora
e Yuuumi_96
per averla messa tra le seguite. E ovviamente, ringrazio anche chi
legge soltanto :3 Bon, vi ho annoiati abbastanza, buona lettura :3
Ps: dedicata a Claudia
perché sì <3 e un grazie enorme a Syranjil Sarephen
per il betaggio finale <3
Vaniglia
Il tramonto era sempre uguale e sempre diverso allo stesso tempo. Ogni
volta era in grado di stupirlo con le sue sfumature che si
sfilacciavano nel cielo in un modo forse simile ma mai uguale a quello
precedente. Guardarlo con il suo compagno poi, non poteva che renderlo
ancora più bello e speciale.
Si voltò a osservarlo: comodamente seduto sul tronco
dell’albero di paopou e con gli occhi color acquamarina
puntati sull’orizzonte. La sua attenzione fu rapita
l’attimo dopo dal verde delle ampie foglie
dell’albero e dai suoi frutti a forma di stella. Gli
balzò in mente un’idea germogliata dal nulla, che
crebbe in un battito di ciglia, riempiendosi di determinazione.
L’attimo dopo s’era già mosso,
oltrepassando Riku e arrampicandosi sul ramo affusolato.
-Che stai facendo?- domandò il custode della Via per
l’Alba riservando al castano uno sguardo scettico e dubbioso.
-Aspetta e vedrai.- rispose Sora, sporgendosi e staccando un frutto per
poi tornare indietro, facendo attenzione a non cadere o perdere il
“bottino” che teneva sotto braccio.
Si sedette accanto all’argenteo e rimase qualche secondo a
fissare il paopou che teneva tra le mani. Infine annuì e si
girò, puntando gli occhi azzurri in quelli
dell’altro.
-Vuoi… dividerlo con me?- chiese in un sussurro, come se
stesse rivelando un segreto che nemmeno l’isola stessa doveva
sapere.
Riku arrossì un istante, sentendosi travolto da quella
proposta improvvisa e dai suoi toni più che mai intimi. Poco
dopo, però, sorrise e si sporse per posare un bacio leggero
sulle labbra dell’altro.
-Sì, voglio intrecciare il mio destino al tuo.- disse,
allontanandosi e godendosi il rossore comparso sulle sue guance.
Morsero una punta ciascuno, nello stesso momento, e masticarono
lentamente, gustando il sapore dolce e fresco del frutto, stretto da
entrambi con una mano, mentre quelle libere si erano irrimediabilmente
cercate per intrecciarne le dita.
-Vaniglia.- pronunciarono all’unisono una volta inghiottito
il boccone.
Risero insieme per poi dare un nuovo morso, e poi un altro, sentendo
che sapeva ancora di vaniglia e del loro amore. Un sapore che era
soltanto loro e che per nessun altro sarebbe stato identico. Proprio
come i tramonti che non erano mai uno uguale all’altro.
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Capitolo 11 *** Gelosia ***
Titolo:
Gelosia
Autore:
Liberty89
Genere:
Generale
Rating: Verde
Personaggi:
Riku, Sora
Avvertimenti:
Flash-fic, Shonen-ai
Note dell'autrice:
Buongiorno :3 Eccomi tornata con la nuova flash, ma stavolta niente
fluff ù.ù Tranquilli (?), tanto torna
ù.ù xD Grazie a oOPoisonGatebOo e JLuna_Diviner per
aver messo la raccolta tra le preferite; e grazie a NezUmi9671, PuffaEmo, S e r e n a e sasuchan7 per averla
messa tra le seguite. Ovviamente, grazie tantissime anche a chi
commenta e a chi legge soltanto :3 Buona lettura!
Ps: Grazie a Syranjil
Sarephen per il betaggio finale :3
Gelosia
Quando lo vide quella mattina scorse immediatamente quel dettaglio.
Aveva passato tante di quelle giornate a guardarlo che ormai riusciva a
cogliere anche il minimo cambiamento.
-Ehi, Sora.- esordì, affiancandolo.
-Oh, Riku! Buongiorno!- salutò il castano, allegro come
sempre. -Qualcosa non va?- chiese subito dopo, notando che il compagno
non gli aveva risposto come faceva di solito.
Osservandolo meglio in viso e negli occhi capì che doveva
avere qualcosa che lo impensieriva.
-Quel polsino… come mai…?- domandò il
maggiore, indicando con un cenno la fascetta di tessuto nero che
l’altro portava al polso destro.
-Mh? Ah, questo.- fece lui, per poi allungare le labbra in un sorriso
malinconico. -Non so di preciso perché l’ho messo.
Ricordo di aver sognato Roxas stanotte, ne aveva uno anche lui, ma il
suo era a scacchi e lo portava a sinistra…-
raccontò, incatenando l’altro alle sue parole.
-Stamattina ho trovato questo in un cassetto e me lo sono infilato
senza pensarci. Non ti piace?- proseguì, tornando a
incrociare il suo sguardo acquamarina.
-Eh? No, no… mi è solo sembrato strano,
è la prima volta che porti qualcosa del genere.- si
affrettò a rispondere Riku, celando i suoi veri pensieri.
A quel punto Sora alzò le spalle e riprese a guardare avanti
con un nuovo sorriso a illuminargli il volto.
Con un sospiro l’argenteo lo seguì, sperando che
la presenza del biondo Nobody non si facesse più invadente
di così nella loro relazione.
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Capitolo 12 *** Shampoo ***
Titolo:
Shampoo
Autore:
Liberty89
Genere: Fluff
Rating: Verde
Personaggi:
Riku, Sora
Avvertimenti:
Flash-fic, Shonen-ai
Note
dell’autrice: Buondì mondo!
È un sacco che non mi faccio vedere, mea culpa. No, ma che
dico è colpa dell’università,
perché sì mi sono iscritta di nuovo e sono
nuovamente una matricola! *tira una testata al muro* Ma non parliamo di
cose brutte! ù.ù Avevo detto che sarebbe tornato
il fluff, ebbene eccolo qua!
Prima di lasciarvi alla fic faccio i ringraziamenti. Grazie a HopeNero per aver
messo la raccolta tra le preferite e grazie a Lulu_00 e The_pirate_wife per
averla messa tra le seguite! Ovviamente, ringrazio anche chi commenta e
anche chi legge soltanto ù.ù Detto questo, buona
lettura! :3
Ps: Grazie a Syranjil
Sarephen per il betaggio <3
Shampoo
Se l’avesse raccontato in giro nessuno gli avrebbe creduto.
Rivelare una cosa del genere l’avrebbe fatto passare per un
pazzo che voleva prendersi gioco degli altri raccontando la
più assurda delle barzellette. Si sarebbe sentito dire che
si era trattato solamente di un bel sogno.
Eppure era tutto reale ed era unicamente suo. A quel pensiero si
sentì terribilmente fortunato e affondò ancora di
più il viso tra le braccia incrociate, posate a loro volta
sul bordo della vasca. Nel frattempo, le dita sottili del suo compagno
si muovevano con una delicatezza incredibile sulla sua testa.
S’infilavano rapidamente ma con dolcezza tra le ciocche
argentee per sfregare con tocchi morbidi la cute insaponata, passando
da un lato all’altro fino alla nuca. E quando la raggiunsero
di nuovo, Riku non riuscì a trattenere un sospiro di piacere
e apprezzamento, seguito da un mugolio che chiedeva di averne ancora e
ancora.
Sora ridacchiò, sporgendosi per baciargli la guancia. -Temo
di averti viziato.- commentò, riprendendo a lavare i lunghi
capelli dell’altro con una cura e una leggerezza che nessuno
avrebbe mai creduto possibile da parte sua.
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Capitolo 13 *** Christmas Time ***
Titolo:
Christmas Time
Autore:
Liberty89
Genere:
Fluff, Comico
Rating: Verde
Fandom:
Kingdom Hearts
Personaggi:
Riku, Sora
Avvertimenti:
Flash-fic
Note dell'autore:
Buona sera a tutti! Sono tornata con una bella fic RiSo dai toni
natalizi ù.ù Poco fluff, ma c'è
ù.ù Ringrazio tanto tanto Syranjil Sarephen per il betaggio finale :3 Detto questo, vi auguro una buona lettura!
Christmas Time
-Sora, cosa stai facendo…?- chiese il custode della Via per
l’Alba, guardando il compagno con un sopracciglio inarcato e
un principio di incredulità misto a isteria che gli stava
causando un tremolante tic al rispettivo occhio.
Il castano si girò, smettendo di rimirarsi al proprio
specchio dopo essersi messo un completo natalizio che ricordava molto
gli abiti che indossava solitamente a Christmas Town. C’erano
solo due differenze: questo era di uno sgargiante verde smeraldo e
invece dei denti da vampiro aveva un paio di brillanti ali
semitrasparenti, lunghe quasi mezzo metro, attaccate alla schiena che
vibravano a ogni minimo movimento.
-In che senso?- replicò lui, cacciandosi meglio in testa il
berretto col pelo.
-Perché ti sei conciato così?- domandò
Riku con un sospiro rassegnato.
-Per la recita natalizia!- rispose il minore tutto contento.
-Piacerò ai bambini secondo te?-
-Sono certo che gli piacerai.- assicurò con un sorriso. -E
che parte avresti tu?-
-Sarò Trilli!- annunciò orgoglioso. -E tu farai
Peter Pan!-
Il maggiore divenne di un inquietante color cadavere e
sgranò gli occhi per qualche istante, per poi tornare serio
e cupo con le braccia incrociate sul petto.
-Te lo scordi.- dichiarò con tono grave. -Non ci tengo
minimamente a vestire i panni di quell’irritante galletto
volante.-
Sora s’imbronciò e portò le mani sui
fianchi, dopodiché si alzò letteralmente in volo
sbattendo rapidamente le ali che sembrarono tintinnare come i
campanelli di una slitta, e atterrò di fronte
all’amante che si ritrovò seduto sul letto con una
smorfia quasi spaventata.
-Quelle cose… sono vere?-
-Ovviamente! Ho usato la magia per cambiare il costume!-
spiegò nervoso il castano. -E comunque, non puoi darmi buca!-
-Ma non ci somiglio neanche a quello lì!-
-Perché io sono il gemello di Trilli, vero?-
L’argenteo aprì la bocca per ribattere ancora, ma
si trovò privo di argomenti, quindi la richiuse e
chinò il capo, sconfitto. Al contrario, il prescelto per
antonomasia tornò allegro e sfoggiò un sorriso
enorme, che avrebbe fatto impallidire le sottili ali che indossava in
quel momento tanto era luminoso.
-Ottimo! Mettiamoci subito al lavoro!-
L’unico regalo che Riku chiese mentalmente per Natale fu la
propria sparizione prima che fosse la sua dignità ad
abbandonarlo in maniera definitiva.
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Capitolo 14 *** Bacio senza perché ***
Titolo:
Bacio senza perché
Autore:
Liberty89
Genere:
Fluff, Sentimentale, Romantico
Rating: Verde
Personaggi:
Riku, Sora
Avvertimenti:
Drabble
Note dell'autore:
Zalve~
Ritorno dopo davvero tanto tempo con una cosetta piccina
picciò.
Da dove nasce? Beh, sapete come vanno queste cose (?): vedi
un’immagine e puf! Ecco la fic ù.ù
Spero che vi
piaccia! Buona lettura!
Bacio senza perché
Riku sapeva bene che Sora poteva dimostrarsi imprevedibile, gliel'aveva
provato tante di quelle volte da perderci il conto. Tuttavia non si
aspettava che potesse rivelarsi anche molto intraprendente -al di fuori
di uno stato influenzale particolarmente molesto*.
La sorpresa nel ritrovarsi all’improvviso le labbra
dell’altro sulle proprie fu enorme. Sgranò gli
occhi,
fissando quelli azzurrissimi di Sora, che approfondì il
contatto
e non lo lasciò finché non fu a corto
d’aria.
Quando indagò sul perché di quel saluto
così caloroso ricevette un ghigno e pura
sincerità.
-Mi sei mancato e ti amo. Serve qualche altro motivo?-
Poi lo baciò ancora e Riku comprese che no, non serviva
davvero nessun’altro motivo.
* riferimento alla One-shot “Rain”.
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Capitolo 15 *** La mamma è sempre la mamma ***
Titolo: La
mamma è sempre la mamma
Autore:
Liberty89
Genere:
Comico, Fluff
Rating: Verde
Personaggi:
Riku, Sora
Avvertimenti:
Flash-fic
Note dell'autrice:
Yo! Con la RiSo questa flash c’entra… poco,
però datemela buona, è pur sempre un loro momento
random, no? ù.ù Buona lettura dunque!
La mamma è sempre la
mamma
Riku sbatté le palpebre un paio di volte. -Credo di non aver
capito bene.- esordì, guardando l'amico che si teneva la
testa dolorante con una mano. -Ripeti da capo.-
Sora sbuffò. -Quando mi ha visto sulla porta sembrava sul
punto di piangere...- spiegò, sedendosi per terra a gambe
incrociate. -Mi aspettavo frasi come "Finalmente sei tornato!" oppure
"Ero preoccupata!", insomma, cose che pensano le mamme.-
-Invece?- domandò il maggiore, affiancandolo e dando
un'occhiata al bernoccolo.
-Invece mi ha urlato contro.- borbottò il castano.
-Dove diamine sei stato tutto
questo tempo?!- urlò la donna, avanzando minacciosa verso il
figlio.
-Beh, ecco...
è un po' difficile da spiegare su due piedi mamma...- il
ragazzo deglutì. -Perché non ci sediamo...?-
-Sei scappato dalla
finestra! Durante una tempesta! Incosciente!- gridò lei,
tirandogli un pugno in testa.
-Ahia! Mamma!-
protestò lui, portandosi una mano alla parte lesa e
trovandosi un indice puntato addosso.
-Non azzardarti ad
alzare la voce con me, signorino! Adesso vieni dentro e spiegami per
filo e per segno cos'hai combinato, o ti assicuro che non uscirai
più da questa casa.-
A quel punto, Sora non
si diede neanche il tempo di annuire completamente ed entrò
in casa, seguito dalla genitrice furente.
-Beh, guarda il lato positivo: alla fine l'ha presa bene. O no?-
-Sì, sì. L'ha presa bene, è stata
contenta di sapere che non ho combinato disastri di sorta e che anzi ho
contribuito a rimettere le cose a posto... E d'ora in poi devo sempre
avvisarla quando esco. Anche per salvare l'universo...-
sospirò Sora, infine, continuando a massaggiarsi il
bernoccolo.
L'altro custode rise appena, guardandolo. -Sei un elemento...-
commentò, curandolo con la magia e baciandogli la tempia.
-Grazie... Tua madre invece come l'ha presa?-
-Non sono sceso molto nei dettagli... Appena mi ha visto è
scoppiata a piangere come una fontana, se le avessi anche detto tutto
quello che ho fatto e che mi è successo le sarebbe venuto un
infarto, come minimo.- spiegò. -Se ti consola, anche lei da
adesso vuole sempre sapere dove vado e perché.-
-Anche se si tratta di salvare l'universo?-
-Anche per salvare l'universo.-
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Capitolo 16 *** Glasses ***
Titolo:
Glasses
Autore:
Liberty89
Genere:
Romantico
Rating: Verde
Personaggi:
Riku, Sora
Avvertimenti:
Flash-fic, Shonen-ai
Note dell'autrice:
Buona sera carissimi~ Che ne dite di rituffarci a capofitto nella cara
RiSo che ci piace tanto? Questa cosetta è ferma nel mio pc
da… più di un anno. Perché? Banalmente
non sapevo come concluderla né cosa farci esattamente,
quindi è rimasta là a far la polvere
finché non mi sono decisa ad aprirla in un momento di noia e
le ho dato una ragion d’essere (?). Ora, prima di lasciarvi
alla fic, mi prendo qualche riga per i ringraziamenti perché
è davvero tantissimo che non lo faccio. Dunque…
ringrazio Hope_Estheim
ed EternalSunrise
per aver messo la raccolta tra le preferite; ringrazio chaos control3 per
averla messa tra le ricordate; e infine ringrazio Blue Sun, BlueFlame, Doll_Enamel, Jack Le Fleur, JLuna_Diviner, kokka_barcucci, Scipione1 e supermarika1000 per
averla messa tra le seguite. Siete così tanti
ç^ç *regala abbracci e baci a tutti* Grassie
ç^ç
Ora vi faccio leggere in santa pace ù.ù Buona
lettura!
Glasses
Cowboy Bebop - Piano bar
Come facevano quasi ogni pomeriggio, si erano chiusi nella stanza
dell’argenteo per fare i compiti. Come sempre si erano
accomodati sul morbido tappeto, ai lati opposti del tavolino basso.
Ogni giorno eseguivano sempre gli stessi gesti, prendendo dalla
cartella libri, quaderni e tutto il necessario, ma in quel momento, il
custode della Catena Regale stava osservando un’inaspettata
novità.
Riku, infatti, aveva tra le mani un astuccio scuro, che si era richiuso
con un forte schiocco; dopodiché aveva aperto le sottili
bacchette di quel paio d’occhiali e li aveva inforcati con
una naturalezza e un’eleganza che lasciarono il suo compagno
a bocca e iridi spalancate. Indeciso se essere scioccato da quel
cambiamento o dal fatto che riuscisse a risultargli sexy anche con un
movimento così… banale come il mettersi gli
occhiali.
-Mh?- fece l’argenteo, notando l’espressione da
pesce lesso dell’altro. -Oi So, che ti prende? Qualcosa non
va?-
Il castano sbatté le palpebre e riuscì a fuggire
dalla bolla di sapone in cui si era ritrovato intrappolato. -No!
Cioè, sì! Da… da
quand’è che porti gli occhiali?!-
esclamò stupito, salvandosi in corner e sdraiandosi sul
tavolino per fissarlo dal basso.
-Da quasi un mese, prima li usavo solo a scuola durante le lezioni
più pesanti, ma da qualche giorno ho iniziato a usarli anche
a casa per fare i compiti quando sento gli occhi stanchi.-
spiegò, spingendosi gli occhiali sul naso con il dito medio
della mano destra. -È un problema per te?-
-No!- replicò immediatamente il minore, tornando al suo
posto. -Assolutamente no! Mi chiedevo soltanto perché non me
l’avessi detto…-
L’argenteo si grattò la nuca. -Beh, non
è che mi piaccia portarli… e poi non è
che siano tutta ‘sta gran cosa…-
-Mmh… non ti stanno male, anzi.- disse Sora, donandogli uno
dei suoi sorrisi enormi. -Trovo che ti stiano davvero bene.-
Riku ghignò malizioso, avvicinandosi col viso al castano.
-Ah sì? E io che pensavo di non piacerti più con
questi affari sul naso…-
L’altro deglutì e avvampò per un motivo
non ben definito dalla sua mente confusa dalla vicinanza di quel
sorriso furbo e di quegli occhi color acquamarina celati per
metà dalle lenti che erano scivolate ancora.
-M-Ma no! Come puoi aver pensato una cosa simile?!-
tartagliò Sora, deglutendo.
-Quindi ti piaccio di più?-
-Ehm… sì…?- rispose il minore,
balbettando.
-Non mi sembri convinto…- rincarò la dose Riku,
sistemandosi un’altra volta le lenti per guardare meglio
l’altro ragazzo.
Ripresosi immediatamente dall’imbarazzo e cogliendo al volo
la sfida -sia mai che l’eroe dei mondi fugga di fronte a una
sfida-, Sora si sporse a sua volta, catturando le labbra del maggiore
con una calma e una dolcezza impreviste. Il custode della Via per
l’Alba apprezzò l’iniziativa e
ricambiò immediatamente il gesto del compagno, cercando un
contatto più profondo.
-Soddisfatto adesso?- chiese il castano, scostandosi di poco dal volto
di Riku, che ghignò ancora.
-Mh, non saprei. Credo che più tardi ti chiederò
un’altra dimostrazione, sai, per essere sicuri al cento per
cento che queste antipatiche lenti non ti disturbino.-
Il quindicenne sorrise a sua volta. -Sarò felice di darti
tutte le conferme che ti servono.-
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Capitolo 17 *** Imperfect ***
Titolo:
Imperfect
Autore:
Liberty89
Genere:
Romantico, Sentimentale
Rating:
Giallo
Personaggi:
Riku, Sora
Avvertimenti:
Flash-fic, Yaoi, Lemon
Note dell'autrice:
Dunque, dunque, eccomi qua ad alzare il rating della raccolta. Era da
un po’ che avevo in mente di scrivere una fic del genere, ma
l’ispirazione giusta s’è presentata solo
ora, in occasione del compleanno della mia patatrottola,
a cui questa piccolina è dedicata e regalata ~<3 Poi,
prima di lasciarvi alla fic, ringrazio pagos per aver messo
la raccolta tra preferite e seguite e Purple_Rose (ciao!
Non pensavo di trovarti anche qui :3) per averla messa tra le seguite.
Infine, come sempre, ringrazio anche chi legge soltanto, siete sempre
così tanti ç^ç *distribuisce baci e
abbracci* Detto questo, buona lettura :3
Imperfect
Nonostante fossero ormai pelle contro pelle, Sora non riusciva proprio
a spegnere i pensieri e perdersi nel piacere che Riku gli stava dando.
Avevano fatto l'amore così tante volte che aveva smesso di
contarle, preferendo includerle una dopo l'altra in un'unica grande
bolla di ricordi dolci e perfetti. La loro prima volta,
però, aveva meritato un posto speciale nel suo cuore e nella
sua memoria. Quella preziosa prima volta in cui si erano amati
totalmente e senza fretta, andando incontro alle esigenze reciproche,
ai tempi confuse e intervallate da una buona dose d'imbarazzo. Almeno
per Sora, a cui il compagno era apparso sì titubante, ma
anche sereno come mai l'aveva visto.
Gemette e arrossì quando Riku si spinse dentro il suo corpo,
mentre gli baciava il collo, mordendolo di tanto in tanto. Il castano
gettò la testa all'indietro, lasciando più spazio
all'altro che colse immediatamente il segnale silenzioso, e si
prodigò per donargli altro piacere.
La prima volta non avevano fatto altro che baciarsi e guardarsi negli
occhi, cercando l'approvazione del proprio amante e non avevano fatto
caso ai punti più sensibili che avevano incontrato lungo il
percorso. In quel pomeriggio di tempesta, in cui i fulmini squarciavano
il cielo nero illuminandolo a giorno, erano stati goffi e impacciati,
impazienti ma comunque attenti. Riku soprattutto, era stato cauto e
sempre pronto a fermarsi per non fargli del male, e quando l'aveva
visto stringere i denti e tremare appena sotto il dolore di quella
prima unione, era quasi andato nel panico. L'aveva abbracciato e si era
scusato in ogni modo, finché non fu Sora stesso a zittirlo
con un bacio e a tirarlo più vicino.
Quel dolore era presto sparito e avevano potuto amarsi senza
più impedimenti. Forse quella fu l'unica volta in cui Sora
perse la cognizione di se stesso, abbandonandosi totalmente al loro
amore.
Abbandonando per un attimo quel ricordo, Sora raggiunse l'apice del
piacere con un gemito, che si perse nel bacio che il suo amante gli
rubò, per soffocare anche il proprio poco dopo. Fece
scorrere le dita tra i capelli argentei del proprio compagno e poi
sulle guance nel momento in cui si separarono per riprendere fiato.
Fissò gli occhi color acquamarina e gli sorrise per poi
dargli un altro bacio leggero e sfuggente, ringraziandolo in silenzio
per avergli donato un nuovo ricordo dolce e perfetto da aggiungere agli
altri.
La loro prima volta era stata diversa: alla fine si erano ritrovati
ansanti, spossati e talmente sommersi dall'accaduto da addormentarsi
l'uno tra le braccia dell'altro. Era stata travolgente e imperfetta, ma
comunque bellissima e ineguagliabile, e solo per questo Sora le aveva
riservato un posto tutto suo nel proprio cuore.
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Capitolo 18 *** Incompresioni ***
Titolo:
Incomprensioni
Autore:
Liberty89
Genere:
Comico
Rating: Verde
Personaggi:
Riku, Sora
Avvertimenti:
Drabble
Note dell'autrice:
Non c’è molto da dire su questa drabble che
da… due anni (?) faceva la polvere nel mio pc, solo che
è banale xD Forse, in futuro ne scriverò il
seguito... forse. Per ora, vi auguro buona lettura :3
Incompresioni
Sgranò gli occhi. Il volto era ancora girato a causa del
colpo ricevuto.
L’argenteo si portò la mano destra alla rispettiva
guancia, incredulo e incapace di comprendere il perché di un
simile gesto nei suoi confronti. Sbatté le palpebre e
tornò a guardare il proprio compagno con le iridi color
acquamarina, trovandolo esattamente come l’aveva lasciato: il
palmo alzato, lo sguardo serio e le labbra serrate.
Si era solo sporto per baciarlo, come faceva sempre, cosa aveva
sbagliato?
-Perché…?- domandò, ancora troppo
sconvolto per pensare anche solo lontanamente di arrabbiarsi.
-Avevi una zanzara sulla guancia.- rispose Sora, candidamente. -Ti ho
fatto male?-
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Capitolo 19 *** I modi di fare l'amore ***
Titolo: I
modi di fare l'amore
Autore:
Liberty89
Genere:
Erotico, Sentimentale
Rating:
Giallo
Personaggi:
Riku, Sora
Avvertimenti:
Flash-fic, Lemon, Yaoi
Note dell'autrice:
Ecco qua la seconda RiSo a rating giallo ù.ù
Spero che vi piaccia! Prima di lasciarvi in pace, ringrazio Fireslot per aver
messo la raccolta tra le seguite <3 E ora buona lettura!
I modi di fare l'amore
Sora gemette di piacere all'ennesima spinta e al morso che ricevette
all'incavo del collo. Il suo compagno era sempre dolce e premuroso
quando si trattava di fare l'amore ma ogni tanto capitava che si
comportasse in maniera più impetuosa e selvaggia, proprio
com'era successo quel pomeriggio.
Si era appena accostato al letto posto al centro della stanza, che Riku
ce l'aveva letteralmente buttato sopra per poi aggredirlo con un bacio
a prova di fiato. Esigente e quasi affamato aveva poi
attaccato la sua pelle ovunque riuscisse ad arrivare, finché
non l'aveva spogliato del tutto per amarlo al completo. Comunque, il
ragazzo restava attento a non fargli mai male né a
procurargli disagio di qualsiasi tipo.
E Sora quasi preferiva questo suo modo di amarlo, travolgente e attento
insieme, perché era un'altra sfaccettatura della sua
personalità che l'argenteo mostrava unicamente a lui.
Quasi, però. Perché a Sora bastava fare l'amore
con Riku in qualsiasi modo lui volesse.
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Capitolo 20 *** Soramente suo ***
Titolo:
Soramente suo
Autore:
Liberty89
Genere:
Comico, Sentimentale
Rating: Verde
Personaggi:
Tidus, Sora, Riku, Nuovo personaggio
Avvertimenti:
One-shot, shonen-ai
Note dell'autrice:
Buonsalve! Era da un po’ che non aggiornavo la raccolta, ma
ehi, l’ispirazione è una bimba capricciosa
ù.ù Ma parliamo della fic: nasce da una sfida
lanciatami da un esimio
collega che consisteva nello scambiarci tre immagini a
tema yaoi una soft, una di medio grado e poi una hard. Questa
è ovviamente per il livello soft, e nell’immagine
c’era Riku che teneva un braccio attorno al collo di Sora,
mentre gli strofinava la testa col pugno, entrambi in uniforme della
scuola… Capirete presto che la mia mente fa salti tripli
carpiati all’indietro per concepire storie simili da
un’immagine che non dice un cacchio <.<
Se siete interessati alle altre due, le troverete prossimamente sul mio
forum (relativi link prossimamente sulla mia pagina di librofaccia)
perché qui su EFP non saprei dove inserirle visto che KH fa
giusto da sfondo generale. Tranne una, credo. Boh, ci
penserò. Nel frattempo godetevi questa RiSo, in cui
troverete citazioni e riferimenti a gogo, a partire dal titolo (in
corsivo perché sì
ù.ù)… basta cambiarci una lettera
ù.ù Per il resto, se siete fan dei vecchi Final
Fantasy, allora le coglierete al volo.
Per concludere ringrazio Elia
per l’aiuto che mi ha dato per il titolo! Buona lettura!
Mi prendo un ultimo paio di righe per ringraziare iris dedivitiis e Le Donnacce per aver
messo la raccolta tra le preferite, e black dalia, sasuchan7, Scipione1, supermarika1000 e Yuumi_96 per averla
inserita tra le seguite. Grazie millemila a tutti <3
Disclaimer: i
personaggi di questa fic non mi appartengono. La fic non è
stata scritta a scopo di lucro.
Soramente suo
-Ehi Sora!- chiamò Tidus dalla porta dell’aula,
attirando l’attenzione dell’amico. -Ti cercano!-
Con un sospiro, il castano si scusò con i compagni con cui
stava parlando e uscì dalla classe, trovando l'amico accanto
a una ragazza che non aveva mai visto, ma che doveva frequentare la
loro scuola vista la divisa. Il custode la studiò senza
troppe cerimonie, scrutandole il viso latteo, circondato da due lunghi
codini di capelli biondo scuro, e gli occhi color ambra, che
però non osavano guardarlo per più di due
secondi. Poco dietro di lei, poi, scorse un’altra ragazza, un
po’ più alta, dai capelli castani raccolti in una
coda e due speranzosi occhi neri, e con un libro in mano che guardava
distrattamente fuori dalla finestra.
-Questa ragazza del primo anno voleva parlarti.- lo informò
il biondo, facendogli l’occhiolino prima di sparire oltre la
porta dell’aula.
Ringraziando il compagno, Sora si mise le mani in tasca e
sfoggiò un sorriso tranquillo. -Come ti chiami?-
-E-Eiko… Sono del primo anno, sezione B…-
mormorò lei, sollevando appena lo sguardo su quello azzurro
dell’altro.
-Bene Eiko, cosa volevi dirmi?-
-P-Possiamo andare sul tetto?- chiese con un leggero balbettio.
Intuendo immediatamente il discorso che avrebbe dovuto affrontare, il
castano non ebbe nulla da obiettare. -D’accordo. Viene anche
la tua amica?- disse, accennando alla brunetta che sussultò
nel sentirsi tirata in causa.
-Ehm…- titubò Eiko, con le guance rosse,
voltandosi leggermente verso la compagna. -Lenna…?-
Lenna sospirò, chiudendo il libretto e dichiarandosi
scoperta. -Vi seguo.-
Come immaginava, la ragazza del primo anno le aveva confessato di avere
una cotta per lui, consegnandogli una lettera d’amore con
tanto di adesivo a cuoricino per chiuderla e chiedendogli un
appuntamento per quel fine settimana. Buono com’era, Sora si
era sentito un verme a dirle che era dispiaciuto e che non poteva
uscire con lei. Al suo rifiuto, Eiko aveva insistito, quasi
supplicandolo di concederle almeno un’uscita di prova, e lui
non aveva visto altra soluzione se non dirle che era amava
già qualcun altro. Le ragazze lo fissarono con tanto
d’occhi, una in lacrime e l’altra quasi pronta a
saltargli addosso per farlo a pezzi pur di difendere l’onore
dell’amica, e rimasero interdette per un secondo, prima di
domandargli di chi fosse innamorato e in special modo, se fossero
già fidanzati. Sora mostrò loro un sorriso
strano, ambiguo, quasi amaro, dopodiché scosse la testa,
scusandosi perché preferiva non parlarne.
Salutando in silenzio le due primine, il keyblader lasciò il
tetto e s’incamminò lungo i corridoi per tornare
al secondo piano. Si ritrovò però trattenuto
contro la sua volontà poco prima di imboccare le scale
principali, un braccio forte e conosciuto, ma soprattutto per nulla
intenzionato a lasciarlo andare, si era stretto attorno al suo collo e
lo aveva costretto a cambiare direzione. Quasi inciampando nei suoi
stessi piedi, Sora si vide trascinare verso il terrazzo delle scale
anti-incendio.
-Riku!- si lamentò il castano, finalmente libero di voltarsi
verso il suo “rapitore”. -Che modi sono questi?-
-Stavolta si sono dichiarate in due?- chiese l’argenteo,
appoggiandosi con la schiena alla porta del terrazzo.
Il custode sbatté le palpebre un paio di volte, prima di
grattarsi la nuca con la mano destra. -No, solo la più
bassa. La seconda era l’amica che avrebbe dovuto assicurarsi
che non ferissi i suoi sentimenti…- spiegò,
sospirando. -Non ne posso più, è già
la terza questo mese! Perché da te non vengono mai?!-
protestò a bassa voce. -Ma che lo domando a fare? Tu le fai
scappare tutte le ragazze!-
Riku rise e allargò le braccia, invitando l’altro
ragazzo a raggiungerlo. Senza farselo ripetere due volte, il castano
schizzò verso il proprio compagno e lo abbracciò,
per poi sollevare il viso, ponendo una muta richiesta unicamente con
gli occhi celesti.
Felice di obbligare, il maggiore gli prese il volto tra i palmi e lo
baciò con leggerezza.
-Solo una ragazza ci ha provato con me.- confessò poi.
-Faris della sezione D, nella classe accanto alla mia.-
-Ma chi? Quella violenta con i capelli viola?!- chiese il minore a
occhi sgranati. -Scherzi?!-
-No, ed è bastato dirle che ero già impegnato per
farla desistere.- rispose prima di baciarlo ancora, stavolta
più a lungo.
-Dobbiamo risolvere questa faccenda…- asserì
Sora, riprendendo fiato.
-Mh.- annuì l’argenteo, strofinando la punta del
naso contro la guancia dell’altro. -Non oggi
però.- replicò poi, unendo di nuovo le loro
labbra.
E Sora non poté far altro che assecondarlo, dicendosi che ci
avrebbe pensato il giorno dopo alle ragazze e alle loro lettere
d’amore. Forse.
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Capitolo 21 *** Incubi (2) ***
Titolo:
Incubi (2)
Autore:
Liberty89
Genere:
Comico
Rating: Verde
Personaggi:
Riku, Sora
Avvertimenti:
One-shot, Shonen-ai
Note dell'autore:
Buonsalve~ La raccolta prosegue e questa volta può
considerarsi una sorta di special. Tutti i riferimenti assurdi e poco
coerenti fanno riferimento alla long-fic che ho concluso da poco "Le mirabolanti avventure di
Capitan Riku e Mr. Paopou" e il merito del loro
inserimento è tutto del mio amico Fireslot,
che con una sua recensione mi ha dato l'idea per scrivere questa
piccola shot. Perciò, gli rendo tutti gli onori del caso
dedicandogliela ùwù
Ora, prima di lasciarvi alla fic, ringrazio loveyouso per aver
messo la raccolta in tutto il mettibile che questo sito poteva offrire
*^* Grazie mille! *inchino profondo* Poi ringrazio _Aelon_ per aver
inserito la raccolta tra le preferite e TheLightning per
averla messa tra le seguite! Grazie mille anche a voi :3 Ovviamente si
ringrazia sempre chi legge e commenta e anche chi legge soltanto
ù.ù Detto questo, buona lettura!
Incubi (2)
Scattò a sedere con un respiro affrettato, come se avesse un
disperato bisogno d'aria dopo essere stato per troppo tempo in apnea.
Gli occhi sgranati guardavano fissi in avanti, senza realmente vedere
il muro e ciò che vi stava contro, le mani erano strette
alle lenzuola, aggrappandovisi come a una corda di sicurezza. La mente
congelata per ciò che aveva vissuto in quella specie di
strano incubo che non l'aveva spaventato più di tanto, ma
sconvolto sì. Parecchio.
Si passò una mano sulla fronte imperlata di sudore freddo,
poi guardò sul comodino e la sveglia gli disse forte e
chiaro che era ancora troppo presto per alzarsi, ma Riku di tornare a
dormire non aveva tutta questa voglia. Si voltò alla propria
destra, trovando il suo amante placidamente addormentato a pancia
all'aria e con un'espressione così beata che quasi gli
dispiacque doverlo disturbare, però non poteva aspettare.
-Sora?- chiamò, scuotendolo per una spalla. -Sora svegliati,
dai.-
Gli ci volle meno del previsto per svegliare il castano, che si mise a
sedere con gli occhi mezzi chiusi ed esibendosi in un gran sbadiglio.
-Mh… Riku, che succede?-
-Devo parlarti.-
-Non potevi…- Sora s'interruppe per sbadigliare.
-…aspettare domani mattina? È così
urgente?-
L'argenteo annuì, abbassando lo sguardo sul materasso. Un
abbraccio e un bacio sulla guancia lo destarono dal suo stato di cupa
riflessione e ricambiò la stretta.
-Cos'è successo?- domandò il minore, passando una
mano tra i capelli dell'altro.
Deglutì, vergognandosi all'improvviso. Grande com'era aveva
dovuto svegliare il suo compagno per condividere con lui
quell'esperienza orribile perché non riusciva ad affrontarla
da solo. -Ho… ho avuto un incubo.-
A quella rivelazione Sora si preoccupò e si
allontanò dal corpo del maggiore per poterlo guardare in
viso. Pensò che doveva aver sognato qualcosa di veramente
brutto per averlo spinto a raccontare. -Dimmi tutto.-
L'argenteo ingoiò altra saliva. -Mi trovavo in una specie di
scantinato, era una stanza piccola con il soffitto basso, una sola
lampada e un tavolo rotondo al centro.- iniziò a narrare,
ricordando senza difficoltà i dettagli di quell'inquietante
incubo di cui era stato l'indiscusso protagonista. -Poi, dall'ombra
è comparso Topolino.-
-Il Re?- indagò Sora, incuriosito.
Riku annuì. -Indossava una mascherina nera e una specie di
mantello rosso con tante stelline gialle disegnate sopra. Dopo di lui
è arrivato Pippo, con addosso una specie di pigiama di
flanella rosso e un mantello blu...- proseguì, raccontando
sempre più velocemente. -Poi è comparso anche
Paperino con una tuta nera, la mascherina e un mantello rosso e blu che
invece dello scettro magico aveva uno strano scudo sul braccio destro...
-E… e poi, c'eri anche tu, accanto a me, come se fossi
sempre stato lì. Eri vestito con una calzamaglia gialla
sotto degli slip arancioni, e avevi maschera e mantello a forma di
paopou!- esclamò col fiato corto. -Abbiamo iniziato a
parlare di difendere i mondi dagli Heartless, di strani mezzi di
trasporto e di un tale Generale Scar che dovevamo
sconfiggere… e alla fine mi sono girato per guardarmi in uno
specchio e anch'io avevo addosso una calzamaglia come la tua, ma era
blu con gli slip rossi sopra, e avevo anche il mantello e la maschera!-
spiegò ormai preda di un delirio feroce, gli occhi larghi e
pieni di terrore.
Sora sbatté le palpebre un paio di volte, perplesso. Molto
perplesso. L'ultima volta era stato lui a sognare cose assurde -anche
se una coscia di pollo gigante con le ali che tentava di rapirlo
avrebbe avuto bisogno di aggettivi migliori- e non se ne stupiva
granché, ma trovarsi davanti a Riku, il suo calmo e
riflessivo compagno, senza fiato per la paura come se avesse corso una
maratona, per un… incubo abbastanza grottesco e particolare
era qualcosa di sconcertante. Per amor proprio il castano non
osò immaginarsi con addosso una calzamaglia gialla, in
compenso riuscì a immaginare benissimo Pippo col pigiama di
flanella e rabbrividì.
Mentre rifletteva, il suo impaurito amante aveva proseguito il suo
avvincente racconto. -…e mi ha chiamato Capitan Riku, mentre
tu eri Mr. Paopou!-
Sarebbe partito con un altro fiume di spiegazioni deliranti se Sora non
l'avesse baciato per zittirlo e calmarlo almeno un secondo. Riku si
abbandonò a quel contatto fresco e piacevole quasi subito,
permettendo al bruno di fare ciò che voleva, quindi si
lasciò spingere verso i cuscini e tornò a
sdraiarsi, prendendo un profondo respiro quando il bacio si interruppe.
-Meglio?- domandò l'eroe dei mondi, carezzandogli la fronte
sudata.
-Un po'…- disse con un sospiro. -Mi dispiace averti
svegliato…-
-Non preoccuparti, hai fatto bene.- assicurò. -Ma da dove ti
è uscito 'sto sogno, si può sapere?-
-Non ne ho idea e non sono sicuro di volerlo sapere.- rispose Riku,
abbracciando l'altro quando si stese nuovamente accanto a lui.
-Forse hai ragione, ma per sicurezza da domani sera mangi leggero.-
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Capitolo 22 *** Simple ***
Titolo:
Simple
Autore:
Liberty89
Genere:
Romantico, Sentimentale
Rating: Verde
Personaggi:
Riku, Sora
Avvertimenti:
One-Shot, Shonen-ai
Note dell'autrice:
Buonsalve!
Anche la raccolta delle RiSo vuole il suo contributo ogni tanto
ù.ù Questa fic è il sequel di
“Soramente suo”,
in cui il povero Sora era continuamente preso di mira dalle giovani
pulzelle della sua scuola che volevano dichiarargli il loro
amore… sciocchine v.v Riku ovviamente non poteva starsene
troppo
tempo con le mani in mano e alla fine s’è
inventato
qualcosa per ovviare al problema. Buona lettura!
Simple
Brian Crain - Promise
Non faceva molto freddo quel giorno, finalmente l'inverno stava cedendo
il passo alla primavera e le temperature cominciavano ad alzarsi. Alle
Destiny Islands la stagione fredda non durava molto, però
era
sempre rigida e la maggior parte degli adolescenti ne approfittava per
gustarsi una cioccolata calda e fumante in questo o quell'altro bar non
appena ne avevano occasione. I due custodi del keyblade, in quella mite
sera di fine inverno, non facevano eccezione.
-Sai Sora, l'altro giorno ripensavo al fatto di queste ragazze che
vengono a dichiararti il loro amore.- esordì Riku a un
tratto,
attirando l'attenzione dell'altro su di sé.
Il castano posò la tazza con la cioccolata calda ancora
fumante
sul tavolino e lo fissò incuriosito. -Ah sì?-
L'argenteo annuì, mostrandogli un'espressione serena e
felice
che era unicamente per lui. -E credo d'aver trovato una soluzione. Se
per te va bene, possiamo metterla in pratica.-
Sora spalancò gli occhi azzurri, speranzoso. -Cos'hai in
mente?-
A quella domanda, il sedicenne mise la mano in tasca e tirò
fuori una scatolina nera, quadrata e molto sottile, senza segni o
diciture sulla superficie, poi la posò con delicatezza al
centro
del tavolino, tra le loro tazze. -Aprila.- disse poi, poggiando il viso
sul palmo sinistro e restando in paziente attesa.
Il più giovane rimase senza fiato per un attimo: sapeva
perfettamente cosa c'era in quel piccolo e insospettabile contenitore
dall'aspetto anonimo e semplice. Deglutì e
allungò la
mano destra per prendere la scatolina e quando sfilò il
coperchio, tirandolo verso l'alto, al suo interno trovò due
oggetti ancora più semplici. Due cerchietti di liscio e
lucido
argento ricambiavano la sua occhiata colma di emozioni dal fondo bianco
di quell'imprevisto scrigno del tesoro.
Quando risollevò lo sguardo, Sora trovò ad
attenderlo il
sorriso più semplice e luminoso che Riku poteva donargli, ed
era
bellissimo. Era tutto così semplice da risultare
meraviglioso ai
suoi occhi e il suo cuore minacciava di uscirgli dal petto tanto era il
suo bussare.
-Ti piace?- chiese il maggiore, nonostante la risposta fosse molto
più che ovvia ed evidente.
L'eroe dei mondi raccolse uno dei due cerchi, quello che sembrava
appena più stretto, tenendolo tra i polpastrelli dell'indice
e
del pollice, tremanti quasi avessero timore di arrecarvi danno.
-Io… non so cosa…- tentò, sentendo la
bocca arida
come sabbia. -È bellissimo…-
Ampliando quel piccolo sorriso, l'argenteo gli prese l'anello dalla
mano per infilarlo al suo anulare sinistro e fare lo stesso con il suo
gemello e il proprio dito.
-In questo modo, tutti sapranno che sei impegnato senza dichiarazioni
ufficiali né troppo appariscenti. Certo, quando faranno il
collegamento ci sarà un po' di confusione, ma possiamo
cavarcela.- spiegò poi, stringendogli la mancina nella sua.
-Che
ne pensi?-
Privo della voce e con gli occhi lucidi per l'emozione, Sora si
limitò a fare un cenno deciso col capo mentre intrecciava le
proprie dita con quelle dell'argenteo, che accettò
quell'affermazione silenziosa.
In risposta, Riku sollevò le loro mani e baciò le
nocche
di quella del castano, puntando le iridi acquamarina in quelle color
cielo per mostrargli ancora una volta tutto il proprio amore. Ottenne
un sorriso brillante e caldo, che avrebbe potuto sciogliere la poca
neve rimasta sulle strade, così semplice e spontaneo che se
ne
innamorò di nuovo.
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