Momenti random di RiSo

di Liberty89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tramonto mancato ***
Capitolo 2: *** Morning ***
Capitolo 3: *** Carpe diem ***
Capitolo 4: *** Incubi ***
Capitolo 5: *** Regalo inatteso ***
Capitolo 6: *** Contagiarsi ***
Capitolo 7: *** Cicatrici ***
Capitolo 8: *** Rain ***
Capitolo 9: *** Un passo indietro - Cioccolata ***
Capitolo 10: *** Vaniglia ***
Capitolo 11: *** Gelosia ***
Capitolo 12: *** Shampoo ***
Capitolo 13: *** Christmas Time ***
Capitolo 14: *** Bacio senza perché ***
Capitolo 15: *** La mamma è sempre la mamma ***
Capitolo 16: *** Glasses ***
Capitolo 17: *** Imperfect ***
Capitolo 18: *** Incompresioni ***
Capitolo 19: *** I modi di fare l'amore ***
Capitolo 20: *** Soramente suo ***
Capitolo 21: *** Incubi (2) ***
Capitolo 22: *** Simple ***



Capitolo 1
*** Tramonto mancato ***


Titolo: Tramonto mancato
Autore: Liberty89
Genere: Fluff, Romantico
Personaggi: Riku, Sora
Pairing: RiSo
Avvertimenti: One-shot, Shonen-ai
Note dell'autrice: Buondì :3 Inauguro questa raccolta con una shottina scritta di getto mentre ascoltavo la versione Music Box di "Simple and Clean". Adoratela come me <3 Ultimamente ho la fissa con il Luogo Segreto e la baia delle Destiny Islands... non fateci troppo caso ù.ù Buona lettura :3

Disclaimer: i personaggi di questa raccolta non mi appartengono e la fic non è stata scritta a scopo di lucro.


Tramonto mancato

Simple and Clean (music box version)

Erano andati sull’isola dei bambini per stare insieme e godersi quel tramonto che con estrema gioia avevano riabbracciato al loro ritorno a Destiny Islands, riempiendosi gli sguardi con le sue sfumature rosse e oro che man mano svanivano e accompagnavano il viola e il blu della notte. Il risultato era stato un po’ diverso rispetto al progetto iniziale: erano stati insieme, questo sì, ma del tramonto non avevano visto nemmeno un raggio, poiché si erano dedicati a un’altra attività, molto più piacevole.
Nell’attesa del crepuscolo si erano chiusi nel Luogo Segreto e si erano appoggiati alla porta che custodiva l’ingresso al cuore del loro mondo. Avevano iniziato a parlare di qualsiasi cosa, senza seguire un filo preciso e dopo un silenzio più lungo dei precedenti, Riku si era sporto verso l’amico, ormai amante, e l’aveva baciato con dolcezza, ottenendo immediatamente una risposta audace e vogliosa. In pochi minuti, la caverna si era riempita di vestiti buttati qui e là, di sorrisi, risatine e, infine, di gemiti e sospiri, sussurri e due nomi che si facevano eco l’un l’altro.
Così era passato il tempo e quando uscirono dal Luogo Segreto, il sole si era già nascosto oltre l’orizzonte, probabilmente ridendo di loro e della faccia imbronciata di Sora, sicuramente soddisfatto di come aveva trascorso le ultime ore, ma deluso perché a quel tramonto ci teneva, poco gli importava che avrebbe potuto vederlo il giorno dopo, per lui doveva essere quello e quello soltanto perché così aveva deciso.
Sbuffando con aria rassegnata di fronte alla dimostrazione d’infantilità del proprio compagno, l’argenteo mise in atto il piano B, cui aveva pensato mentre cercava il primo contatto con le labbra dell’altro, poiché sapeva che sarebbe finita in quel modo. Lo prese per mano, ignorandone le domande e trascinandolo verso l’altro lato dell’isola, dove il buio era già calato da un pezzo e avrebbero potuto godersi l’alba della notte.
L’intera zona sembrava passata sotto le abili e svelte dita d’un pittore, che aveva passato acquose pennellate di blu sulle rocce, sugli alberi e la sabbia, che aveva assunto un brillante colore azzurro, mentre il mare con i suoi placidi mormorii era divenuto una chiazza scura come l’inchiostro, tranne il punto in cui si rifletteva la luna. Una candida sfera luminosa, circondata dal luccichio delle stelle, che splendeva come un faro su di un promontorio, gettando fasci argentei e impreziosendo il cobalto che era colato sull’ambiente.
Sora osservò la baia come se fosse davanti a un gioiello prezioso d’inestimabile valore e sorrise, stringendo le dita del maggiore che ricambiò il suo sguardo felice con uno gentile e soddisfatto.
-So che non è la stessa cosa, ma…-
-Mi piace.- lo interruppe il castano. -Stiamo qui, insieme.- aggiunse, sedendosi a poca distanza dalla riva, come quella volta dopo la loro ultima battaglia.
Riku lo imitò, dopodiché si sporse ancora una volta per posargli un casto bacio sulla guancia e soffiargli il suo amore nell’orecchio, guadagnandosi un sorriso così luminoso che avrebbe fatto impallidire l’astro notturno e quello stesso tramonto che non avevano visto.

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Capitolo 2
*** Morning ***


Titolo: Morning
Autore: Liberty89
Genere: Fluff, Romantico
Rating: Verde
Personaggi: Riku, Sora
Avvertimenti: Drabble, Shonen-ai
Note dell'autrice: Salve :3 Eccoci qua con la seconda storiella di questa raccolta. Abbiamo una drabble fluffosa di 110 parole, nulla di troppo complicato. Infatti non c'è molto da dire... tranne che continuo ad avere la fissa con il Luogo Segreto xD Quindi vi auguro solo buona lettura e spero che vi piaccia :3


Morning

I raggi dell’alba s’insinuarono nelle fessure tra le radici che formavano parte del tetto del Luogo Segreto, rischiarandone l’interno e dando un lieto e placido buongiorno ai suoi occupanti. L’unico che avvertì quella carezza sugli occhi fu il più giovane dei due dormienti, che si svegliò mugugnando infastidito.
Sbadigliò senza ritegno, ricordandosi solo in un secondo momento di non essere solo in quel grande sacco a pelo. Portò lo sguardo celeste sul viso dell’argenteo, disteso e sereno grazie alla magia del sonno. Sora sorrise e si accoccolò al suo petto, sentendosi stringere in un abbraccio istintivo da parte dell’altro.
Poteva esserci al mondo posto più sicuro e perfetto di quello?

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Capitolo 3
*** Carpe diem ***


Titolo: Carpe diem
Autore: Liberty89
Genere: Romantico, Comico (?)
Rating: Verde
Personaggi: Kairi, Riku, Sora
Avvertimenti: Flash fic, Shonen-ai.
Note dell'autrice: Buona sera :3 Dunque, questa fic l'avevo già postata tanto tempo fa con pairing RokuNami, ma era stata cancellata quasi immediatamente perché era troppo corta per essere considerata anche solo una drabble. L'ho ripresa in mano due sere fa e l'ho modificata di parecchio per partecipare a una piccola sfida su un gruppo di librofaccia... Io non devo provare a scrivere SoKai, l'ho già detto vero? <3


Carpe diem

“Cogli la rosa quando è il momento,
che il tempo lo sai che vola
e lo stesso fiore che oggi sboccia
domani appassirà.”

Dal film “L’attimo fuggente”





Con le braccia incrociate dietro la nuca e un’espressione annoiata, il castano s’incamminò lungo il corridoio per raggiungere la propria aula prima che terminasse l’intervallo. Tutto voleva meno che l’insegnante lo sbattesse fuori per aver tardato.
-Sora!-
Si voltò immediatamente, ma ebbe solo il tempo di capire chi l’avesse chiamato, perché si ritrovò un paio di labbra rosse e piene posate sulle proprie, che diedero vita a un bacio leggero, inaspettato, che sarebbe potuto diventare qualcosa di più intenso.
-Kairi!- esclamò lui quando si separarono, arrossendo fino alle orecchie e ignorando i fischi dei compagni. -Che…?-
La ragazza sorrise furbescamente e indicò sopra di sé, rivelando la presenza di un innocente rametto di vischio.
-Colgo l’attimo.- rispose, puntando gli occhi blu alle spalle dell’amico e incrociando lo sguardo glaciale e penetrante del custode dell’Alba.

Al suonare della campanella, Sora raccolse le proprie cose e corse fuori dall’aula, precipitandosi verso le scale e scorgendo nella rampa più in basso la chioma argentea del suo compagno. Lo inseguì rischiando di inciampare nei propri piedi e nei gradini, evitando di chiamarlo perché comunque la sua voce si sarebbe persa nel chiacchiericcio generale degli studenti. Una volta fuori dall’edificio lo agguantò per un polso, guadagnandosi un’occhiata sorpresa in principio e una più scura poi. Tuttavia, il maggiore non si fece trascinare quando gli tirò il braccio per portarlo con sé nel giardino che si trovava alle spalle della scuola.
Non perse tempo a riprendere fiato e si voltò per baciarlo con passione, ottenendo una risposta altrettanto appassionata.
-È stata Kairi a baciarmi, ok?- chiarì, dopo aver interrotto il contatto.
-Lo so.- fece l’argenteo con nonchalance.
-E allora quell’occhiata che mi hai lanciato prima?!- sbottò il castano a occhi sgranati.
-Sciocco, non era rivolta a te.- rispose l’altro, tirando fuori la mano dalla tasca e portandola sopra le loro teste per poi posare un casto bacio sulle labbra dell’amante.
-E questo?-
-Carpe diem.- replicò, indicando con uno sguardo il rametto di vischio che teneva tra le dita.

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Capitolo 4
*** Incubi ***


Titolo: Incubi
Autore: Liberty89
Genere: Comico, Demenziale
Rating: Verde
Personaggi: Riku, Sora
Avvertimenti: Flash-fic, Shonen-ai
Note dell’autrice: Buona sera a tutti! Partiamo con una premessa, la storia numero quattro di questa raccolta doveva essere un’altra che è ancora in fase di beta, quindi visto che mi è venuta l’idea strampalata ho scritto questa qui e la pubblico prima dell’altra ù.ù Il titolo dice tutto o niente del contenuto della fic, quindi non dico altro. Buona lettura!

Ps: Un grazie abnorme alla mia gemellina perché se ho scritto ‘sta cosa qui è colpa sua <3


Incubi


Era tutto assolutamente perfetto.
C’era Riku che gli teneva la mano e gli sorrideva, era un sorriso semplice e bellissimo che non avrebbe mai dimenticato. Il mare quieto, la spiaggia silenziosa e il cielo sereno facevano da sfondo a quel momento perfetto che avrebbe potuto vivere all’infinito. Chiuse gli occhi e prese un profondo respiro. Niente e nessuno avrebbe mai avuto il coraggio di interferire in quei meravigliosi momenti, rovinando i suoi ricordi. Stava così bene da sentirsi leggero come una piuma, come se non avesse più il terreno sotto i piedi e stesse galleggiando nell’aria.
-Sora?!- urlò l’argenteo all’improvviso, tirandogli un braccio e facendogli spalancare gli occhi.
-Che succede?!- replicò il castano, notando che effettivamente era sollevato da terra di venti centimetri buoni.
Quando si sentì trascinare verso l’alto, alzò il viso e ciò che vide lo gettò nel panico più totale.
-Una coscia di pollo alata!- gridò quasi in falsetto, stringendo d’istinto la mano del compagno e porgendogli l’altra. -Riku non lasciarmi!- implorò sull’orlo delle lacrime, ma quella strana cosa risultò più forte del previsto e riuscì a sciogliere la loro stretta con un ultimo strattone. -Riku!-

Quando sentì il suo nome gridato con tanta disperazione saltò letteralmente per aria e aprì di colpo le palpebre per poi voltarsi verso il proprio amante che, ancora immerso nel mondo dei sogni, scalciava e piangeva.
-Sora!- esclamò, scrollandolo per le spalle. -Svegliati, So! Dai svegliati!-
All’improvviso il castano schizzò a sedere nel letto sfatto, ansimando come se avesse corso per mille chilometri, e quando l’altro lo chiamò con dolcezza, attirando la sua attenzione, non riuscì a trattenersi e si fiondò sul suo petto per abbracciarlo.
-Va tutto bene, hai avuto solo un incubo.- spiegò Riku, carezzandogli la schiena. -Ti va di raccontarmelo?-
-…mi portava via…- mormorò il minore singhiozzando. -Mi portava via da te…-
Il custode dell’Alba lo strinse di più a sé, lasciandogli un bacio sulla tempia sudata. -Chi?-
-Una coscia di pollo gigante con le ali!- rivelò, scoppiando a piangere per fermarsi l’attimo dopo, quando udì il rumore tipico di uno schiaffo. -Uh? Riku, perché hai una mano in faccia?-







Ringrazio Lizzie Sora per avermi commentato le fic precedenti e per averla messa tra le seguite; ringrazio anche cola23 che ha messo la raccolta tra le seguite e le preferite; e ringrazio Yuuumi_96 per averla messa tra le ricordate. E ovviamente si ringrazia anche chi legge soltanto! ù.ù
Ci vediamo alla prossima fic che non arriverà tanto tardi!
See ya!

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Capitolo 5
*** Regalo inatteso ***


Titolo: Regalo inatteso
Autore: Liberty89
Genere: Fluff, Sentimentale
Rating: Verde
Personaggi: Riku, Sora
Avvertimenti: One-shot, Shonen-ai
Note dell’autrice: Buona sera a tutti :3 Eccomi qui con la quinta fic della raccolta, che doveva essere la quarta, se solo quella coscia di pollo con le ali non si fosse messa in mezzo… Comunque! Questa idea mi è venuta mentre leggevo una doujinshi a rating verde e ho visto un'immagine di Riku che personalmente mi ha colpita. Era un dettaglio, forse insignificante, ma io ho la fissa per le cose piccole che magari passano inosservate x3 Spero che la shot vi piaccia! Buona lettura!


Regalo inatteso

Finito l’esercizio, Sora abbandonò la matita sul libro di matematica e con un sospiro stanco vi si appoggiò col viso e le braccia incrociate. Sollevò lo sguardo color cielo e lo puntò sul suo compagno, seduto dall’altro lato del tavolino, che profondamente concentrato sulla lettura di un libro non s’era assolutamente accorto del suo esame. Ne studiò il profilo del collo e del viso dalla pelle lattea, circondato dai lunghi capelli argentei, e risalì ai suoi occhi, perdendosi nell’acquamarina dell’iride come gli accadeva spesso quando incrociavano gli sguardi.
Inaspettatamente, la mano sinistra si mosse in un gesto automatico, scostando una ciocca, che ostacolava la vista al suo proprietario, per posizionarla dietro l’orecchio, dopodiché tornò in basso e voltò con leggerezza la pagina conclusa. Il castano realizzò in quel momento che non era la prima volta che assisteva a quell’azione, ma non vi aveva mai dato molto peso, riconoscendovi solamente un atto involontario, poiché Riku raramente si lamentava di qualcosa. Inoltre, per quello che sapeva, il pensiero di tagliarsi i capelli non gli sfiorava nemmeno l’anticamera del cervello. Fu il ripetersi di quel movimento, stavolta nei riguardi del lato destro, a destarlo dalle sue riflessioni e dedusse che forse, per una volta, poteva essere lui a fare qualcosa per l’altro.
Annuì a se stesso e sorrise, convinto che la sua idea avrebbe fatto piacere al proprio compagno.
-Perché sorridi?- gli domandò quest’ultimo, attirato con la coda dell’occhio dal suo cenno.
-Mh? Nulla, nulla.- rispose Sora. -Lo sai che io sorrido sempre.-
-Non saresti tu, altrimenti.- replicò, donandogli un sorriso. -Però, il più delle volte un motivo ce l’hai.-
-Vero, ma questa volta non posso dirtelo.-
-Come siamo misteriosi.-
-Non prendermi in giro!- esclamò il castano, scatenando il riso dell’altro. -Riprendi a leggere piuttosto!-
-D’accordo, d’accordo… riprendi pure ad ammirarmi.- lo schernì ancora, prima di tornare al suo libro e lasciare che Sora si perdesse nuovamente a osservarlo.
Perché, in effetti, al keyblader piaceva davvero restare a guardarlo, anche per ore, mentre svolgeva qualsiasi attività e in quel frangente non fu da meno. Soprattutto perché la sua immaginazione stava aggiungendo un dettaglio non insignificante ai suoi occhi.

Con un sopracciglio inarcato dalla curiosità, Riku prese l’oggetto cilindrico, avvolto in una sgargiante carta regalo con la trama a fiorellini, dalle mani del compagno che glielo stava porgendo con uno dei suoi sorrisi enormi e luminosi.
-Non è il mio compleanno, So.- disse scettico, cercando di ricordarsi se si fosse scordato qualche festività.
-Lo so benissimo.-
-E non ci sono altre feste nei prossimi giorni o in quelli scorsi… hai paura di dimenticartelo e hai deciso di portarti avanti?-
-Ma no!- esplose il minore, serrando le palpebre e stringendo i pugni lungo i fianchi. -Ho solo voluto farti un regalo! Dev’esserci per forza una festa di mezzo?!- sbottò poi, fissando l’altro che stava comodamente appoggiato al tronco dell’albero di Paopou.
-Ah… non pensavo che ti sarebbe mai venuta una simile idea, grazie.- rispose l’argenteo, con una piccola risata.
-Quando fai così sei davvero antipatico sai?- ribatté Sora, incrociando le braccia. -Bè? Aprilo, no?-
Senza farselo ripetere due volte, il maggiore, ancor più incuriosito, scartò il pacchetto e rimase perplesso di fronte allo scatolino di plastica trasparente e al suo imprevisto contenuto.
-Elastici per capelli?- chiese dubbioso, osservando i sottili nastri chiusi da una placca di metallo, impilati uno sull’altro secondo l’ordine cromatico che andava dal bianco al blu intenso, passando per ogni sfumatura possibile di azzurro.
Sora annuì con un cenno del capo. -Ho notato che spesso, mentre leggi, i capelli ti danno fastidio e li sposti. Con questi risolvi il problema, e poi…- s’interruppe, avvicinandosi al compagno e raccogliendo le preziose ciocche in una mano. -…staresti benissimo con la coda.- completò con un sorriso furbo e malizioso, guadagnandosi un bacio breve e casto.
-Saprò ringraziarti a dovere…- ghignò Riku.
-Oh, non vedo l’ora.- replicò il castano, avvicinandosi di nuovo per avere un anticipo di quanto appena promessogli.




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Capitolo 6
*** Contagiarsi ***


Titolo: Contagiarsi
Autore: Liberty89
Genere: Demenziale
Rating: Verde
Personaggi: Riku, Sora
Avvertimenti: Flash-fic, Shonen-ai, OOC
Note dell’autrice: Buona sera mondo! :3 Non c’è molto da dire, potete vedere questa flash come un seguito di “Regalo inatteso” e stavolta, sarà Riku a sorprenderci tutti quanti, anche se andrà OOC per questo... ma capita a tutti di avere certi momenti, no? ù.ù Buona lettura a tutti!

Ps: un grazie speciale alla mia patatrottola che mi ha dato l’idea per questa fic demenziale <3

Contagiarsi

Ultimamente era sempre in giro a cercarlo, stavolta però, quando lo trovò, rimase a osservarlo senza farsi notare. Non che fosse così difficile avvicinarsi a Sora senza che se ne accorgesse, specialmente se era impegnato a fare qualcosa come in quel momento: strano a dirsi, ma era concentrato sul libro di biologia e doveva essere incredibilmente determinato visto che si era rifugiato nella casa sull’albero dell’isola dei bambini per studiare in tranquillità. Quasi gli dispiaceva disturbarlo, ma il desiderio di fargli quella sorta di scherzo si era fatto stranamente forte e attraente.
-Ehi, So!- lo chiamò quando oltrepassò la soglia della stanzetta.
-Mh? Riku?- rispose il castano incuriosito dalla sua presenza, alzando il volto dal libro. -Qualcosa non va? Hai una faccia strana…- aggiunse, guardandolo mentre gli si inginocchiava di fronte.
Con un’espressione a dir poco indecifrabile, l’argenteo posò le mani sulla testa dell’altro per fargli, con dita abili e veloci e sfruttando uno dei suoi nuovi elastici, un codino a fontanella molto simile a quello che si adoperava per i cagnolini. Terminato il proprio lavoro, il maggiore rimase a osservarlo con un sopracciglio inarcato, studiando con occhio critico il risultato ottenuto, al contrario, il castano posò la mancina tra le proprie ciocche e sollevò lo sguardo come per cercare di vedere cosa mai gli avesse combinato l’altro. L’istante seguente, però, sussultò a causa della risata del suo compagno, che era esplosa all’improvviso.
-Ma che…?- commentò, guardandolo con gli occhi sgranati e increduli, perché mai gli era capitato di vedere il grande Riku ridere così tanto e così di gusto, persino con lui si limitava a sorrisi piccoli e risatine innocue e quasi silenziose. -Oi, ma sta bene? Riku?- domandò, ottenendo una risata ancora più fragorosa e giungendo a una conclusione sola: se l’argenteo era stato capace di influenzarlo con la sua vicinanza, al punto da fargli capire il valore dello studio, probabilmente la sua presenza, ora molto più stretta e intima, stava facendo altrettanto con lui e in maniera del tutto bizzarra.

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Capitolo 7
*** Cicatrici ***


Titolo: Cicatrici
Autore: Liberty89
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale
Rating: Verde
Personaggi: Riku, Sora
Avvertimenti: Flash-fic, Shonen-ai
Note dell'autrice: Ma salve a tutti, bella gente! È tanto che non mi faccio viva con questa raccolta, ma tra una cosa e l’altra (avevo un’idea e l’ho persa… eppure me l’ero segnata, ne sono certa ç_ç) mi sono dedicata ad altro, poi ieri mattina ero a zonzo, stavo aspettando l’arrivo della mia collega e bè, sapete com’è, no? Ho preso fuori il quaderno e la penna e ho scritto xD Detto questo, prendete il salvagente e preparatevi a tuffarvi nel diabetico fluff! Buona lettura! :3

Cicatrici

Non c’era niente di più bello del restare abbracciati dopo aver fatto l’amore. Ovviamente, il fare l’amore rientrava in una propria categoria e aveva un altro metro di misura, poiché nulla avrebbe potuto competervi.
Per Sora, comunque, quei minuti di pace e silenzio post amplesso, in cui lui e il suo compagno restavano stretti l’uno all’altro ad accarezzarsi, erano la cosa più bella del mondo. Immobile e con gli occhi chiusi, il castano si lasciò guidare dai polpastrelli che correvano lentamente sul corpo latteo di Riku, misurandone ogni curva e seguendo il profilo dei muscoli ben sviluppati, verso cui ammise di provare una certa dose d’invidia. Fu passando sul fianco sinistro che percepì qualcosa di insolito al tatto: una superficie liscia e tirata, che pareva uno stretto e sottile solco.
Mosso dalla curiosità, sollevò le palpebre e guardò il punto in cui s’erano fermate le sue dita, mentre l’argenteo, ignaro della sua indagine, continuava a carezzargli la nuca. Quando vide la lunga cicatrice, così bianca persino da svettare sulla pelle pallida che la ospitava, sgranò gli occhi e rabbrividì, mentre ricordava come e quando il custode dell’Alba se l’era procurata, per poi chiedersi con profondo orrore come aveva potuto non notarla fino a quel momento.
-Qualcosa non va, So?- domandò il maggiore, sentendolo irrigidirsi tra le sue braccia.
Non ottenendo risposta, Riku sollevò un sopracciglio stranito, dopodiché cercò di incrociare le iridi azzurre del minore, concentrate tuttavia su qualcosa in particolare. Ne seguì la direzione e scorgendo l’oggetto del suo taciturno interesse, comprese cosa avesse iniziato a muoversi nella testolina bruna del suo amante.
-Non pensare di addossarti una colpa che non hai, chiaro?- affermò l’argenteo, attirando l’attenzione dell’altro che si voltò a guardarlo con gli occhi spalancati e lucidi, pieni di dispiacere.
-Ma… è per salvare me che…- balbettò Sora, stringendo la presa sul suo fianco.
Riku sospirò appena, avvolgendo la sua mano bronzea con la propria, per poi intrecciarne le dita e unire i palmi.
-Stai tranquillo. È solo una cicatrice, non fa male.- asserì. -Se fosse stato necessario, ne avrei sopportate altre cento. Se ti avessi perso… quella ferita non sarebbe guarita mai più.- proseguì serio, prima di abbracciarlo di nuovo per donargli prima un bacio sulla fronte e poi uno a fior di labbra, leggero e casto. -Ti amo.-
Il castano arrossì e sorrise, stringendo le palpebre sugli occhi umidi, che bagnarono le ciglia scure. -Anch’io ti amo…- sussurrò, accoccolandosi contro il petto dell’altro e respirando a pieni polmoni il suo profumo.

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Capitolo 8
*** Rain ***


Titolo: Rain
Autore: Liberty89
Genere: Fluff, Hurt/Comfort, Romantico
Rating: Verde
Personaggi: Kairi, Riku, Sora
Avvertimenti: One-shot, Shonen-ai
Note dell'autrice: Buongiorno! Le vacanze fanno bene e, infatti, eccomi qui a spolverare la raccolta :3 Credo che qui dentro ci sarà solo roba fluff, ma immagino che a voi non darà fastidio ù.ù Il titolo non c’entra quasi nulla col contenuto, però boh… lo trovo adatto e non c’entra niente il fatto che nella fic sia presente la pioggia. Spero che vi piaccia :3 buona lettura!

Ps: Grazie ai miei due pupilli che mi hanno fornito dei suggerimenti assurdi da inserire nella fic <3

Rain

Con odio profondo, Riku guardò prima il cielo coperto di plumbee nubi borbottanti e poi scese a guardare il cortile della scuola, colpito senza pietà da una pioggia torrenziale scoppiata praticamente dal nulla. Lui, ovviamente, era senza ombrello.
Sospirò sconsolato, psicologicamente pronto a mettersi in cammino, ma non a lavarsi da capo a piedi e rischiare di prendersi una storica polmonite. Si mosse per compiere il primo passo, ma una voce inaspettata lo frenò.
-Riku che fai?!- esclamò Sora, affiancando l’argenteo.
-Vado a farmi la doccia, non si vede?- replicò con sarcasmo il maggiore. -Tu, invece? Credevo fossi uscito da un pezzo, mi avevi detto che dovevi fare delle commissioni per tua madre.- proseguì, ricordandosi le parole pronunciate dal castano quella mattina.
-Il professore ci ha tenuti in classe qualche minuto in più, colpa degli esami in avvicinamento.- spiegò con voce stanca. -Comunque, prendi.- aggiunse subito, porgendo all’altro il proprio ombrello.
-E tu? No, chiederò un passaggio a qualcuno.- protestò l’argenteo, spingendo l’oggetto verso il proprietario.
-Scorbutico come sei, farai scappare via tutti. Prendilo.-
-Ma So, ti bagnerai.-
-Non fa niente! Devo correre qui e là, mi sarebbe solo d’impiccio.- assicurò il minore con un sorriso smagliante, cacciandogli il manico tra le dita. -Me lo rendi stasera. Vieni quando vuoi, tanto sono solo in casa.- sussurrò poi, facendogli l’occhiolino. -A più tardi!-
-Aspetta! Sora!- provò a chiamarlo, mentre lo guardava oltrepassare il cancello e al contempo rabbrividire per il brusco contatto con l’acqua gelida. -È andato.-
-Non dirmelo, l’ha fatto ancora?- intervenne una nuova voce alle sue spalle, costringendolo a girarsi. -Ti ha lasciato il suo ombrello?- continuò Kairi, prendendo l’ombrellino dalla borsa.
-Già…- rispose il custode della Via per l’Alba con un sospiro. -Quello stupido, spero che non si ammali.-
-Tranquillo, sai bene che Sora ha la pellaccia dura.- ridacchiò la rossa. -È tutto uguale.- proseguì, seguendo l’amico sotto la pioggia.
-Mh? Di che parli?-
-Tu che sei senza ombrello e Sora che ti lascia il suo perché a lui darebbe solo fastidio.- spiegò lei, guardandolo dal basso. -Non ricordi? È già successo qualche mese fa. Stessa identica scena.-
Improvvisamente, Riku ricordò quel giorno e ricordò anche com’era finita quella sera.

***

Suonato il campanello, il ragazzo attese che qualcuno arrivasse ad aprirgli. Chiuse meglio la zip della felpa, nonostante avesse smesso di piovere e non ci fosse vento, l’aria umida era comunque fredda e pungente.
-Eccomi Riku! Scusa se ci ho messo tanto!- esclamò il padrone di casa, dopo aver spalancato la porta. -Entra.- invitò, scostandosi e lasciandogli lo spazio per passare.
-Grazie So. Permesso.- rispose lui, pulendosi i piedi sullo zerbino e facendosi avanti nell’ingresso, dove trovò il consueto paio di ciabatte ad aspettarlo. -Sei solo?- chiese, levandosi le scarpe e posando l’ombrello avuto in prestito nell’angolo.
-Sì, mia madre… etciù!- tentò di spiegare, prima di essere interrotto da una sfilza infinita di starnuti, attirando così lo sguardo verde mare dell’amico, che solo in quel momento si accorse delle sue condizioni.
Occhi lucidi, gote rosse e pigiama lungo coperto da una felpa pesante. Sora non metteva mai il pigiama lungo.
-Tua madre sa che sei conciato così?- domandò, posandogli una mano sulla fronte sudata. -Sei bollente.-
Il minore scosse la testa. -Non è ancora rientrata, mi ha lasciato un biglietto sul tavolo in cui diceva che sarebbe tornata in serata.- disse, liberando un colpo di tosse. -Ma stai tranquillo, ho già preso qualcosa per abbassare la febbre…- aggiunse debolmente, appoggiandosi alla parete dell’ingresso.
-Infatti stai sudando di brutto.- costatò l’argenteo, prendendogli poi un braccio per sorreggerlo. -Dai, andiamo.-
Arrivati nella stanza del castano, Riku lo aiutò a sdraiarsi e gli rimboccò le coperte, dopodiché andò in bagno a recuperare una bacinella d’acqua e una pezza per rinfrescargli la fronte. Non appena avvertì il fresco sulla pelle, il custode del keyblade sospirò di sollievo e si abbandonò totalmente nella morbidezza del materasso.
-Scusa, Ri…- mormorò, chiamandolo con il diminutivo che usavano solo tra loro. -Ti sto costringendo a farmi da balia, quando dovevi solamente riportarmi un ombrello…-
Il maggiore sorrise, scuotendo il capo. -Non pensarci, dovevo insistere di più. Io mi sarei arrangiato in qualche modo.-
-No… non potevo permetterti di raffreddarti.- replicò Sora con un ghigno. -Quando sei malato, a parte me non ti sopporta nessuno, nemmeno tua madre…- rise per poi girarsi verso la parete, scosso da un altro attacco di tosse. -Anzi, forse è meglio se vai… non vorrei attaccarti qualcosa…- concluse, mentre riprendeva fiato.
-Correrò il rischio.- disse l’altro, ignorando il commento sul suo carattere e sedendogli accanto. -Non posso lasciarti solo in queste condizioni.-
-Grazie.- rispose, regalandogli il sorriso più luminoso che gli concesse il suo pessimo stato.
E Riku, non riuscì a non innamorarsi di quel sorriso, desiderando di vederne un altro uguale oppure uno ancora più bello. Tuttavia, mise da parte quei pensieri, poiché era certo che il prescelto del keyblade non provasse altro che una fraterna amicizia nei suoi confronti. Sapeva già da qualche tempo di sentire qualcosa di diverso dall’amicizia, ma l’aveva sempre messo da parte e tenuto nascosto per timore di incrinare il loro rapporto e, nonostante tutto, gli andava bene comunque.
Si limitò quindi a stare accanto al castano e ad assisterlo come meglio poté.
Passate un paio d’ore, la febbre del più giovane parve aumentare invece di diminuire e diede inizio a un teatrino di comico e inquietante delirio, in cui il malato affermava di vedere e sentire cose talmente assurde da far preoccupare seriamente il custode della Via per l’Alba: aveva chiesto di far smettere i cori natalizi di Halloween Town; a un certo punto si era voltato, a dir poco schifato, perché aveva visto Pippo ballare un valzer con Paperino; dopo un po’ aveva cominciato a discutere con la Lepre Marzolina sulla posizione delle stelle e di quanto fossero belle le fontane di Radiant Garden; ma aveva toccato il punto critico quando si era messo quasi a piangere tra le risate mentre diceva di vedere Roxas che urlava qualcosa come “È il fuoco d’Inferno!”, mentre ballava la conga con i tre ragazzini di Twilight Town. Oltre a essere preoccupato, l’argenteo cominciò anche a spaventarsi.
-Guarda… guarda, Ri… c’è Kairi che cammina sulle mani…- farfugliò a un certo punto il castano con gli occhi lucidi e semi-chiusi e il respiro corto.
-Ehm… d’accordo, So… prova a dormire un po’ adesso.- tentò di convincerlo, bagnandogli la fronte.
-Perché? È troppo… divertente… guarda, sta camminando sul soffitto e imita una foca…- rise Sora, in pieno delirio, indicando il lampadario, per poi lasciarsi andare sul letto, come se all’improvviso gli avessero prosciugato le energie.
-Sora? Ehi, mi senti?- lo chiamò in fretta il maggiore, scuotendolo piano per una spalla.
-Uhm… sì…- biascicò, per poi girarsi su un fianco e chiudersi a riccio.
-Che succede, So?-
-Freddo…- riferì, tremante, aggrappandosi alle due coperte che aveva addosso.
L’argenteo si alzò, andando a frugare nell’armadio della stanza per richiuderlo con un sospiro quando non trovò nient’altro che vestiti, puliti fortunatamente, ammucchiati uno sull’altro e… “cose” di dubbia natura. Si girò sconfitto, guardando l’amico febbricitante che aveva ripreso a bofonchiare cose assurde su Roxas che chiedeva l’aiuto di una certa Maria per salvarlo da un incantesimo, e riprese a pensare a un modo per riscaldarlo senza mettergli altra roba addosso, che probabilmente non avrebbe risolto comunque il problema.
Gli venne in mente un’idea soltanto, ma si trattenne un istante dal metterla in atto, valutando se era o no la cosa migliore da fare. Non provava vergogna, quello no, perché non era la prima volta che dividevano il letto, avevano dormito insieme un sacco di volte da bambini, però… come poteva farlo ora, alla luce dei suoi sentimenti verso l’altro?
Fu un richiamo dell’amico a destarlo dai suoi dubbi amletici. Un richiamo debole e quasi impaurito a causa della sua assenza.
-Sono qui.- disse, quando fu tornato al suo fianco. -Scusa, ero andato a cercare una coperta.-
-Mh… non andare più.- borbottò Sora, puntandogli addosso gli occhi lucidi. -Resta qui con me, adesso sono stanco… non potrei venirti a cercare…-
Riku rise appena, scuotendo il capo. -Tranquillo, non vado da nessuna parte.- assicurò per poi sdraiarsi accanto a lui, sotto le coperte e abbracciandolo per riscaldarlo. -Ora fai il bravo e dormi ok?-
-Mh, ok.- concesse il malato, accoccolandosi contro il petto dell’altro, per poi alzare il viso. -Ehi, Ri…-
-Dimmi…- sospirò l’argenteo, ricambiando il suo sguardo e sussultando appena nel trovarlo così vicino.
-Sai… mentre viaggiavo… ho scoperto una cosa…- esordì, fissandolo con intensità. -Non la sa nessuno.-
-Vuoi dirla a me?- domandò, incerto, sentendosi stranamente trafitto da quelle iridi rese blu dalla febbre.
-Mi mancavi tanto…- riprese, come se non l’avesse sentito. -Ho scoperto che mi piaci…- continuò, per poi avvicinarsi e baciarlo sulle labbra, godendo della loro freschezza sulle proprie, roventi. -Non andare via più… verrei a cercarti, ma… non andare via…- farfugliò poi, posando la testa sul cuscino e crollando in un sonno pesante e ristoratore.
In tutto quel frangente, il maggiore l’aveva inizialmente ascoltato, per poi sgranare gli occhi per quel contatto improvviso e inaspettato. Rimase stordito e incredulo per un paio di minuti buoni, mentre la sua mente gli riproponeva a ripetizione le parole del castano e il suo gesto, sicuramente dettato dall’alta temperatura ma senza ombra di dubbio sincero. Quando, infine, tornò a osservarlo, sorrise e scosse il capo, riflettendo sul fatto che al suo risveglio probabilmente avrebbe dovuto riferirgli quanto accaduto, anche se sperava nel contrario. Dopodiché mise da parte ogni pensiero e gli baciò la fronte, stringendo l’abbraccio e addormentandosi a sua volta.

***

-Ciao Riku! Entra!- esclamò contento Sora, spalancando la porta.
-Ciao, tutto bene?- domandò, avanzando nell’ingresso.
-Una meraviglia!- rispose l’altro, incrociando le braccia dietro la nuca. -Non posso mica ammalarmi ogni volta, ti pare?- aggiunse, attirandosi un’occhiata stranita e incredula. -Che ho detto?-
-Cioè… mi stai dicendo che tu ti ricordi di quella volta?- chiese il custode della Via per l’Alba, bloccandosi con una scarpa in mano.
Offeso, il minore inarcò un sopracciglio. -Comincio a pensare che tu mi ritenga un idiota totale, grazie tante. Puoi spiegarmi come faccio a dimenticarmi della volta in cui mi sono involontariamente dichiarato?- replicò piccato. -Ok, ero delirante per via della febbre, e, infatti, devo ancora trovare un modo per cancellare l’immagine di Paperino e Pippo che ballano un valzer in abito da sera, ma…- spiegò, fermandosi per chiudere la porta alle spalle del maggiore, che continuò a guardarlo come se avesse davanti un enigma. -Di averti detto quelle cose non mi dimenticherò mai. Certo, ho dovuto chiedere conferma a te perché ero completamente fuso, però- la sua frase fu interrotta di colpo dal bacio del compagno, che lo spinse fino alla parete.
-Ah, stai zitto.- lo rimproverò dopo che si separarono. -Con te, devo smetterla di sorprendermi.- ammise, poggiando la fronte sulla sua e gettandosi nell’azzurro dei suoi occhi, mentre lui lo incantava con la sua risata. -Quindi sei qui tutto solo?-
-Già, vuoi restare?- chiese il minore con fare innocente.
-Non vado da nessuna parte.-

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Capitolo 9
*** Un passo indietro - Cioccolata ***


Titolo: Un passo indietro - Cioccolata
Autore: Liberty89
Genere: Comico, Fluff, Romantico
Rating: Verde
Personaggi: Riku, Sora
Avvertimenti: One-shot, Shonen-ai
Note dell'autrice: Buongiorno mondo :3 Il mare mi ha fatto proprio bene, mi sono riposata, rilassata e ho scritto un sacco di cose e ne ho progettate altrettante. Per ora vi lascio questa shottina che è legata alla precedente, “Rain”. Spero che vi piaccia :3 Buona lettura!

Ps: Ringrazio Syranjil Sarephen per il betaggio finale :3


Un passo indietro - Cioccolata

Perché fosse così nervoso, Sora non lo sapeva proprio.
Insomma, non era la prima volta che dopo la scuola lui e Riku andavano al bar insieme, quindi non poteva essere quello il motivo. Probabilmente c’entrava la sua dichiarazione fatta durante il delirio febbrile, perché quelle parole implicavano parecchie cose: innanzitutto il fatto che ora non fossero più solamente amici. Per lui, almeno, era così.
Deglutì, arrossendo appena, e sbirciò il viso dell’amico che gli camminava accanto. Lo trovò rilassato e tranquillo come sempre e si chiese cosa si stesse muovendo nella sua mente. Fissò il suo profilo e l’intenso verde mare dei suoi occhi, trovandoli più belli di quanto ricordasse e desiderando di non vederli mai chiudersi. Distolse immediatamente lo sguardo, puntandolo davanti a sé e dandosi dell’imbecille patentato, perché era quella la figura che aveva fatto due giorni prima.
Si era svegliato con Riku accanto ed era sbiancato l’istante seguente, convinto che l’immagine di Riku disteso al suo fianco per scaldarlo fosse soltanto un sogno. Restava da vedere se anche quello che credeva di aver detto fosse reale o meno, e ovviamente quando chiese stupidamente conferma all’argenteo, questo non aveva potuto far altro che ripetere la sua mezza dichiarazione e riferire, con un pesante velo d’imbarazzo a imporporargli le guance, che l’aveva anche baciato. Figura da imbecille cronico, per l’appunto.
Si erano poi rivisti solo quella fresca mattina di fine inverno, ma non si erano detti granché fino alla pausa pranzo, ossia quando il custode della Via per l’Alba gli aveva chiesto se voleva andare con lui al bar quel pomeriggio. Stava seriamente rivalutando l’aver accettato quell’invito, ma era troppo tardi per inventarsi un impegno che non c’era e se ci avesse anche solo provato, il maggiore l’avrebbe scuoiato vivo lì in mezzo alla strada.
Pochi minuti dopo erano seduti uno di fronte all’altro al tavolino del famoso bar, in attesa di un’ordinazione che Sora non ricordava nemmeno di aver fatto. Ma era certo che entro sera si sarebbe dimenticato pure il suo nome, la cosa grave era che non si trovava ad Oblivion Castle, eh no. Cominciò a pensare di soffrire d’Alzheimer prematuro, quando l’amico lo riportò nel mondo reale.
-Ehi, So…- chiamò l’argenteo con un sospiro, ottenendo un’esplosione che non aveva nulla da invidiare a quella di una bomba.
-Ah, Riku!- rispose il minore, tremando e guardandolo un attimo solo, prima di incollare di nuovo gli occhi celesti sul legno del tavolino. -Mi dispiace… per quello che è successo… io non volevo… cioè, in realtà sì… però, ecco… non in quella maniera…- balbettò a raffica, piantando le unghie nell’imbottitura della panca con l’involontario intento di ucciderla.
-Per tutti i mondi, Sora, calmati…- lo frenò prima che si mordesse la lingua, mettendogli una mano sulla spalla e facendogli così rialzare il viso.
Incrociò le sue iridi azzurre, larghe e sull’orlo di un pianto isterico dettato dal panico immotivato che aveva preso possesso di quella testolina bruna. Sospirò ancora, alzandosi e andando a sederglisi accanto, ma per un attimo se ne pentì perché il minore sembrava pronto a collassare sul pavimento.
-Calmati, ok? È tutto a posto.- disse convinto, cercando di farlo capire all’altro.
-Come… come fa a essere a posto…?- singhiozzò, senza versare lacrime. -Io… ho detto… ho fatto…- riprese a balbettare, interrompendosi solo quando l’argenteo gli posò una mano sulla nuca e lo tirò a sé per baciarlo con leggerezza, senza forzarlo più di quel tanto, così che avrebbe potuto tirarsi indietro se non avesse gradito.
Tuttavia, Sora non si mosse di un solo millimetro, nemmeno quando il maggiore si allontanò.
-Visto? Tutto a posto.- disse soltanto, risvegliandolo dallo stato catatonico.
-Vuoi dire che… va bene? Cioè, io… e te…?-
Riku annuì, paziente. -Sì, va bene.- rispose, sorridendogli e ottenendo in cambio un sorriso molto più luminoso del suo, ma soprattutto stracolmo di gioia.
Fu posando la mano sul tavolino che Sora si accorse della presenza di una coppia di tazze di cioccolata fumante, spuntate da chissà dove. Tornò a guardare il maggiore, che ricambiò l’occhiata e lo imitò, raccogliendo la tazza e bevendo come se nulla fosse accaduto.


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Capitolo 10
*** Vaniglia ***


Titolo: Vaniglia
Autore: Liberty89
Genere: Fluff, Romantico
Rating: Verde
Personaggi: Riku, Sora
Avvertimenti: Shonen-ai, Flash-fic
Note dell'autrice: Buona sera! Eccomi qua di nuovo con una flluffosissima fic. Stavolta c'è da stare attenti, tutto 'sto zucchero potrebbe far male a qualcuno xD Anticipo tutti i ringraziamenti, quindi: grazie a Lizzie Sora e Lulu_00 per aver messo la raccolta tra le preferite; grazie a Yuuumi_96 per averla messa tra le ricordate; e grazie a cola23, Lizzie Sora e Yuuumi_96 per averla messa tra le seguite. E ovviamente, ringrazio anche chi legge soltanto :3 Bon, vi ho annoiati abbastanza, buona lettura :3

Ps: dedicata a Claudia perché sì <3 e un grazie enorme a Syranjil Sarephen per il betaggio finale <3


Vaniglia

Il tramonto era sempre uguale e sempre diverso allo stesso tempo. Ogni volta era in grado di stupirlo con le sue sfumature che si sfilacciavano nel cielo in un modo forse simile ma mai uguale a quello precedente. Guardarlo con il suo compagno poi, non poteva che renderlo ancora più bello e speciale.
Si voltò a osservarlo: comodamente seduto sul tronco dell’albero di paopou e con gli occhi color acquamarina puntati sull’orizzonte. La sua attenzione fu rapita l’attimo dopo dal verde delle ampie foglie dell’albero e dai suoi frutti a forma di stella. Gli balzò in mente un’idea germogliata dal nulla, che crebbe in un battito di ciglia, riempiendosi di determinazione. L’attimo dopo s’era già mosso, oltrepassando Riku e arrampicandosi sul ramo affusolato.
-Che stai facendo?- domandò il custode della Via per l’Alba riservando al castano uno sguardo scettico e dubbioso.
-Aspetta e vedrai.- rispose Sora, sporgendosi e staccando un frutto per poi tornare indietro, facendo attenzione a non cadere o perdere il “bottino” che teneva sotto braccio.
Si sedette accanto all’argenteo e rimase qualche secondo a fissare il paopou che teneva tra le mani. Infine annuì e si girò, puntando gli occhi azzurri in quelli dell’altro.
-Vuoi… dividerlo con me?- chiese in un sussurro, come se stesse rivelando un segreto che nemmeno l’isola stessa doveva sapere.
Riku arrossì un istante, sentendosi travolto da quella proposta improvvisa e dai suoi toni più che mai intimi. Poco dopo, però, sorrise e si sporse per posare un bacio leggero sulle labbra dell’altro.
-Sì, voglio intrecciare il mio destino al tuo.- disse, allontanandosi e godendosi il rossore comparso sulle sue guance.
Morsero una punta ciascuno, nello stesso momento, e masticarono lentamente, gustando il sapore dolce e fresco del frutto, stretto da entrambi con una mano, mentre quelle libere si erano irrimediabilmente cercate per intrecciarne le dita.
-Vaniglia.- pronunciarono all’unisono una volta inghiottito il boccone.
Risero insieme per poi dare un nuovo morso, e poi un altro, sentendo che sapeva ancora di vaniglia e del loro amore. Un sapore che era soltanto loro e che per nessun altro sarebbe stato identico. Proprio come i tramonti che non erano mai uno uguale all’altro.

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Capitolo 11
*** Gelosia ***


Titolo: Gelosia
Autore: Liberty89
Genere: Generale
Rating: Verde
Personaggi: Riku, Sora
Avvertimenti: Flash-fic, Shonen-ai
Note dell'autrice: Buongiorno :3 Eccomi tornata con la nuova flash, ma stavolta niente fluff ù.ù Tranquilli (?), tanto torna ù.ù xD Grazie a oOPoisonGatebOo e JLuna_Diviner per aver messo la raccolta tra le preferite; e grazie a NezUmi9671, PuffaEmo, S e r e n a e sasuchan7 per averla messa tra le seguite. Ovviamente, grazie tantissime anche a chi commenta e a chi legge soltanto :3 Buona lettura!

Ps: Grazie a Syranjil Sarephen per il betaggio finale :3


Gelosia

Quando lo vide quella mattina scorse immediatamente quel dettaglio. Aveva passato tante di quelle giornate a guardarlo che ormai riusciva a cogliere anche il minimo cambiamento.
-Ehi, Sora.- esordì, affiancandolo.
-Oh, Riku! Buongiorno!- salutò il castano, allegro come sempre. -Qualcosa non va?- chiese subito dopo, notando che il compagno non gli aveva risposto come faceva di solito.
Osservandolo meglio in viso e negli occhi capì che doveva avere qualcosa che lo impensieriva.
-Quel polsino… come mai…?- domandò il maggiore, indicando con un cenno la fascetta di tessuto nero che l’altro portava al polso destro.
-Mh? Ah, questo.- fece lui, per poi allungare le labbra in un sorriso malinconico. -Non so di preciso perché l’ho messo. Ricordo di aver sognato Roxas stanotte, ne aveva uno anche lui, ma il suo era a scacchi e lo portava a sinistra…- raccontò, incatenando l’altro alle sue parole. -Stamattina ho trovato questo in un cassetto e me lo sono infilato senza pensarci. Non ti piace?- proseguì, tornando a incrociare il suo sguardo acquamarina.
-Eh? No, no… mi è solo sembrato strano, è la prima volta che porti qualcosa del genere.- si affrettò a rispondere Riku, celando i suoi veri pensieri.
A quel punto Sora alzò le spalle e riprese a guardare avanti con un nuovo sorriso a illuminargli il volto.
Con un sospiro l’argenteo lo seguì, sperando che la presenza del biondo Nobody non si facesse più invadente di così nella loro relazione.

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Capitolo 12
*** Shampoo ***


Titolo: Shampoo
Autore: Liberty89
Genere: Fluff
Rating: Verde
Personaggi: Riku, Sora
Avvertimenti: Flash-fic, Shonen-ai
Note dell’autrice: Buondì mondo! È un sacco che non mi faccio vedere, mea culpa. No, ma che dico è colpa dell’università, perché sì mi sono iscritta di nuovo e sono nuovamente una matricola! *tira una testata al muro* Ma non parliamo di cose brutte! ù.ù Avevo detto che sarebbe tornato il fluff, ebbene eccolo qua!
Prima di lasciarvi alla fic faccio i ringraziamenti. Grazie a HopeNero per aver messo la raccolta tra le preferite e grazie a Lulu_00 e The_pirate_wife per averla messa tra le seguite! Ovviamente, ringrazio anche chi commenta e anche chi legge soltanto ù.ù Detto questo, buona lettura! :3

Ps: Grazie a Syranjil Sarephen per il betaggio <3


Shampoo

Se l’avesse raccontato in giro nessuno gli avrebbe creduto. Rivelare una cosa del genere l’avrebbe fatto passare per un pazzo che voleva prendersi gioco degli altri raccontando la più assurda delle barzellette. Si sarebbe sentito dire che si era trattato solamente di un bel sogno.
Eppure era tutto reale ed era unicamente suo. A quel pensiero si sentì terribilmente fortunato e affondò ancora di più il viso tra le braccia incrociate, posate a loro volta sul bordo della vasca. Nel frattempo, le dita sottili del suo compagno si muovevano con una delicatezza incredibile sulla sua testa. S’infilavano rapidamente ma con dolcezza tra le ciocche argentee per sfregare con tocchi morbidi la cute insaponata, passando da un lato all’altro fino alla nuca. E quando la raggiunsero di nuovo, Riku non riuscì a trattenere un sospiro di piacere e apprezzamento, seguito da un mugolio che chiedeva di averne ancora e ancora.
Sora ridacchiò, sporgendosi per baciargli la guancia. -Temo di averti viziato.- commentò, riprendendo a lavare i lunghi capelli dell’altro con una cura e una leggerezza che nessuno avrebbe mai creduto possibile da parte sua.

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Capitolo 13
*** Christmas Time ***


Titolo: Christmas Time
Autore: Liberty89
Genere: Fluff, Comico
Rating: Verde
Fandom: Kingdom Hearts
Personaggi: Riku, Sora
Avvertimenti: Flash-fic
Note dell'autore: Buona sera a tutti! Sono tornata con una bella fic RiSo dai toni natalizi ù.ù Poco fluff, ma c'è ù.ù Ringrazio tanto tanto Syranjil Sarephen per il betaggio finale :3 Detto questo, vi auguro una buona lettura!


Christmas Time


-Sora, cosa stai facendo…?- chiese il custode della Via per l’Alba, guardando il compagno con un sopracciglio inarcato e un principio di incredulità misto a isteria che gli stava causando un tremolante tic al rispettivo occhio.
Il castano si girò, smettendo di rimirarsi al proprio specchio dopo essersi messo un completo natalizio che ricordava molto gli abiti che indossava solitamente a Christmas Town. C’erano solo due differenze: questo era di uno sgargiante verde smeraldo e invece dei denti da vampiro aveva un paio di brillanti ali semitrasparenti, lunghe quasi mezzo metro, attaccate alla schiena che vibravano a ogni minimo movimento.
-In che senso?- replicò lui, cacciandosi meglio in testa il berretto col pelo.
-Perché ti sei conciato così?- domandò Riku con un sospiro rassegnato.
-Per la recita natalizia!- rispose il minore tutto contento. -Piacerò ai bambini secondo te?-
-Sono certo che gli piacerai.- assicurò con un sorriso. -E che parte avresti tu?-
-Sarò Trilli!- annunciò orgoglioso. -E tu farai Peter Pan!-
Il maggiore divenne di un inquietante color cadavere e sgranò gli occhi per qualche istante, per poi tornare serio e cupo con le braccia incrociate sul petto.
-Te lo scordi.- dichiarò con tono grave. -Non ci tengo minimamente a vestire i panni di quell’irritante galletto volante.-
Sora s’imbronciò e portò le mani sui fianchi, dopodiché si alzò letteralmente in volo sbattendo rapidamente le ali che sembrarono tintinnare come i campanelli di una slitta, e atterrò di fronte all’amante che si ritrovò seduto sul letto con una smorfia quasi spaventata.
-Quelle cose… sono vere?-
-Ovviamente! Ho usato la magia per cambiare il costume!- spiegò nervoso il castano. -E comunque, non puoi darmi buca!-
-Ma non ci somiglio neanche a quello lì!-
-Perché io sono il gemello di Trilli, vero?-
L’argenteo aprì la bocca per ribattere ancora, ma si trovò privo di argomenti, quindi la richiuse e chinò il capo, sconfitto. Al contrario, il prescelto per antonomasia tornò allegro e sfoggiò un sorriso enorme, che avrebbe fatto impallidire le sottili ali che indossava in quel momento tanto era luminoso.
-Ottimo! Mettiamoci subito al lavoro!-
L’unico regalo che Riku chiese mentalmente per Natale fu la propria sparizione prima che fosse la sua dignità ad abbandonarlo in maniera definitiva.

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Capitolo 14
*** Bacio senza perché ***


Titolo: Bacio senza perché
Autore: Liberty89
Genere: Fluff, Sentimentale, Romantico
Rating: Verde
Personaggi: Riku, Sora
Avvertimenti: Drabble
Note dell'autore: Zalve~ Ritorno dopo davvero tanto tempo con una cosetta piccina picciò. Da dove nasce? Beh, sapete come vanno queste cose (?): vedi un’immagine e puf! Ecco la fic ù.ù Spero che vi piaccia! Buona lettura!


Bacio senza perché

Riku sapeva bene che Sora poteva dimostrarsi imprevedibile, gliel'aveva provato tante di quelle volte da perderci il conto. Tuttavia non si aspettava che potesse rivelarsi anche molto intraprendente -al di fuori di uno stato influenzale particolarmente molesto*.
La sorpresa nel ritrovarsi all’improvviso le labbra dell’altro sulle proprie fu enorme. Sgranò gli occhi, fissando quelli azzurrissimi di Sora, che approfondì il contatto e non lo lasciò finché non fu a corto d’aria.
Quando indagò sul perché di quel saluto così caloroso ricevette un ghigno e pura sincerità.
-Mi sei mancato e ti amo. Serve qualche altro motivo?-
Poi lo baciò ancora e Riku comprese che no, non serviva davvero nessun’altro motivo.



* riferimento alla One-shot “Rain”.

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Capitolo 15
*** La mamma è sempre la mamma ***


Titolo: La mamma è sempre la mamma
Autore: Liberty89
Genere: Comico, Fluff
Rating: Verde
Personaggi: Riku, Sora
Avvertimenti: Flash-fic
Note dell'autrice: Yo! Con la RiSo questa flash c’entra… poco, però datemela buona, è pur sempre un loro momento random, no? ù.ù Buona lettura dunque!


La mamma è sempre la mamma


Riku sbatté le palpebre un paio di volte. -Credo di non aver capito bene.- esordì, guardando l'amico che si teneva la testa dolorante con una mano. -Ripeti da capo.-
Sora sbuffò. -Quando mi ha visto sulla porta sembrava sul punto di piangere...- spiegò, sedendosi per terra a gambe incrociate. -Mi aspettavo frasi come "Finalmente sei tornato!" oppure "Ero preoccupata!", insomma, cose che pensano le mamme.-
-Invece?- domandò il maggiore, affiancandolo e dando un'occhiata al bernoccolo.
-Invece mi ha urlato contro.- borbottò il castano.

-Dove diamine sei stato tutto questo tempo?!- urlò la donna, avanzando minacciosa verso il figlio.
-Beh, ecco... è un po' difficile da spiegare su due piedi mamma...- il ragazzo deglutì. -Perché non ci sediamo...?-
-Sei scappato dalla finestra! Durante una tempesta! Incosciente!- gridò lei, tirandogli un pugno in testa.
-Ahia! Mamma!- protestò lui, portandosi una mano alla parte lesa e trovandosi un indice puntato addosso.
-Non azzardarti ad alzare la voce con me, signorino! Adesso vieni dentro e spiegami per filo e per segno cos'hai combinato, o ti assicuro che non uscirai più da questa casa.-
A quel punto, Sora non si diede neanche il tempo di annuire completamente ed entrò in casa, seguito dalla genitrice furente.

-Beh, guarda il lato positivo: alla fine l'ha presa bene. O no?-
-Sì, sì. L'ha presa bene, è stata contenta di sapere che non ho combinato disastri di sorta e che anzi ho contribuito a rimettere le cose a posto... E d'ora in poi devo sempre avvisarla quando esco. Anche per salvare l'universo...- sospirò Sora, infine, continuando a massaggiarsi il bernoccolo.
L'altro custode rise appena, guardandolo. -Sei un elemento...- commentò, curandolo con la magia e baciandogli la tempia.
-Grazie... Tua madre invece come l'ha presa?-
-Non sono sceso molto nei dettagli... Appena mi ha visto è scoppiata a piangere come una fontana, se le avessi anche detto tutto quello che ho fatto e che mi è successo le sarebbe venuto un infarto, come minimo.- spiegò. -Se ti consola, anche lei da adesso vuole sempre sapere dove vado e perché.-
-Anche se si tratta di salvare l'universo?-
-Anche per salvare l'universo.-

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Capitolo 16
*** Glasses ***


Titolo: Glasses
Autore: Liberty89
Genere: Romantico
Rating: Verde
Personaggi: Riku, Sora
Avvertimenti: Flash-fic, Shonen-ai
Note dell'autrice: Buona sera carissimi~ Che ne dite di rituffarci a capofitto nella cara RiSo che ci piace tanto? Questa cosetta è ferma nel mio pc da… più di un anno. Perché? Banalmente non sapevo come concluderla né cosa farci esattamente, quindi è rimasta là a far la polvere finché non mi sono decisa ad aprirla in un momento di noia e le ho dato una ragion d’essere (?). Ora, prima di lasciarvi alla fic, mi prendo qualche riga per i ringraziamenti perché è davvero tantissimo che non lo faccio. Dunque… ringrazio Hope_Estheim ed EternalSunrise per aver messo la raccolta tra le preferite; ringrazio chaos control3 per averla messa tra le ricordate; e infine ringrazio Blue Sun, BlueFlame, Doll_Enamel, Jack Le Fleur, JLuna_Diviner, kokka_barcucci, Scipione1 e supermarika1000 per averla messa tra le seguite. Siete così tanti ç^ç *regala abbracci e baci a tutti* Grassie ç^ç
Ora vi faccio leggere in santa pace ù.ù Buona lettura!

Glasses

Cowboy Bebop - Piano bar

Come facevano quasi ogni pomeriggio, si erano chiusi nella stanza dell’argenteo per fare i compiti. Come sempre si erano accomodati sul morbido tappeto, ai lati opposti del tavolino basso. Ogni giorno eseguivano sempre gli stessi gesti, prendendo dalla cartella libri, quaderni e tutto il necessario, ma in quel momento, il custode della Catena Regale stava osservando un’inaspettata novità.
Riku, infatti, aveva tra le mani un astuccio scuro, che si era richiuso con un forte schiocco; dopodiché aveva aperto le sottili bacchette di quel paio d’occhiali e li aveva inforcati con una naturalezza e un’eleganza che lasciarono il suo compagno a bocca e iridi spalancate. Indeciso se essere scioccato da quel cambiamento o dal fatto che riuscisse a risultargli sexy anche con un movimento così… banale come il mettersi gli occhiali.
-Mh?- fece l’argenteo, notando l’espressione da pesce lesso dell’altro. -Oi So, che ti prende? Qualcosa non va?-
Il castano sbatté le palpebre e riuscì a fuggire dalla bolla di sapone in cui si era ritrovato intrappolato. -No! Cioè, sì! Da… da quand’è che porti gli occhiali?!- esclamò stupito, salvandosi in corner e sdraiandosi sul tavolino per fissarlo dal basso.
-Da quasi un mese, prima li usavo solo a scuola durante le lezioni più pesanti, ma da qualche giorno ho iniziato a usarli anche a casa per fare i compiti quando sento gli occhi stanchi.- spiegò, spingendosi gli occhiali sul naso con il dito medio della mano destra. -È un problema per te?-
-No!- replicò immediatamente il minore, tornando al suo posto. -Assolutamente no! Mi chiedevo soltanto perché non me l’avessi detto…-
L’argenteo si grattò la nuca. -Beh, non è che mi piaccia portarli… e poi non è che siano tutta ‘sta gran cosa…-
-Mmh… non ti stanno male, anzi.- disse Sora, donandogli uno dei suoi sorrisi enormi. -Trovo che ti stiano davvero bene.-
Riku ghignò malizioso, avvicinandosi col viso al castano. -Ah sì? E io che pensavo di non piacerti più con questi affari sul naso…-
L’altro deglutì e avvampò per un motivo non ben definito dalla sua mente confusa dalla vicinanza di quel sorriso furbo e di quegli occhi color acquamarina celati per metà dalle lenti che erano scivolate ancora.
-M-Ma no! Come puoi aver pensato una cosa simile?!- tartagliò Sora, deglutendo.
-Quindi ti piaccio di più?-   
-Ehm… sì…?- rispose il minore, balbettando.
-Non mi sembri convinto…- rincarò la dose Riku, sistemandosi un’altra volta le lenti per guardare meglio l’altro ragazzo.
Ripresosi immediatamente dall’imbarazzo e cogliendo al volo la sfida -sia mai che l’eroe dei mondi fugga di fronte a una sfida-, Sora si sporse a sua volta, catturando le labbra del maggiore con una calma e una dolcezza impreviste. Il custode della Via per l’Alba apprezzò l’iniziativa e ricambiò immediatamente il gesto del compagno, cercando un contatto più profondo.
-Soddisfatto adesso?- chiese il castano, scostandosi di poco dal volto di Riku, che ghignò ancora.
-Mh, non saprei. Credo che più tardi ti chiederò un’altra dimostrazione, sai, per essere sicuri al cento per cento che queste antipatiche lenti non ti disturbino.-
Il quindicenne sorrise a sua volta. -Sarò felice di darti tutte le conferme che ti servono.-

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Capitolo 17
*** Imperfect ***


Titolo: Imperfect
Autore: Liberty89
Genere: Romantico, Sentimentale
Rating: Giallo
Personaggi: Riku, Sora
Avvertimenti: Flash-fic, Yaoi, Lemon
Note dell'autrice: Dunque, dunque, eccomi qua ad alzare il rating della raccolta. Era da un po’ che avevo in mente di scrivere una fic del genere, ma l’ispirazione giusta s’è presentata solo ora, in occasione del compleanno della mia patatrottola, a cui questa piccolina è dedicata e regalata ~<3 Poi, prima di lasciarvi alla fic, ringrazio pagos per aver messo la raccolta tra preferite e seguite e Purple_Rose (ciao! Non pensavo di trovarti anche qui :3) per averla messa tra le seguite. Infine, come sempre, ringrazio anche chi legge soltanto, siete sempre così tanti ç^ç *distribuisce baci e abbracci* Detto questo, buona lettura :3

Imperfect

Nonostante fossero ormai pelle contro pelle, Sora non riusciva proprio a spegnere i pensieri e perdersi nel piacere che Riku gli stava dando. Avevano fatto l'amore così tante volte che aveva smesso di contarle, preferendo includerle una dopo l'altra in un'unica grande bolla di ricordi dolci e perfetti. La loro prima volta, però, aveva meritato un posto speciale nel suo cuore e nella sua memoria. Quella preziosa prima volta in cui si erano amati totalmente e senza fretta, andando incontro alle esigenze reciproche, ai tempi confuse e intervallate da una buona dose d'imbarazzo. Almeno per Sora, a cui il compagno era apparso sì titubante, ma anche sereno come mai l'aveva visto.
Gemette e arrossì quando Riku si spinse dentro il suo corpo, mentre gli baciava il collo, mordendolo di tanto in tanto. Il castano gettò la testa all'indietro, lasciando più spazio all'altro che colse immediatamente il segnale silenzioso, e si prodigò per donargli altro piacere.
La prima volta non avevano fatto altro che baciarsi e guardarsi negli occhi, cercando l'approvazione del proprio amante e non avevano fatto caso ai punti più sensibili che avevano incontrato lungo il percorso. In quel pomeriggio di tempesta, in cui i fulmini squarciavano il cielo nero illuminandolo a giorno, erano stati goffi e impacciati, impazienti ma comunque attenti. Riku soprattutto, era stato cauto e sempre pronto a fermarsi per non fargli del male, e quando l'aveva visto stringere i denti e tremare appena sotto il dolore di quella prima unione, era quasi andato nel panico. L'aveva abbracciato e si era scusato in ogni modo, finché non fu Sora stesso a zittirlo con un bacio e a tirarlo più vicino.
Quel dolore era presto sparito e avevano potuto amarsi senza più impedimenti. Forse quella fu l'unica volta in cui Sora perse la cognizione di se stesso, abbandonandosi totalmente al loro amore.
Abbandonando per un attimo quel ricordo, Sora raggiunse l'apice del piacere con un gemito, che si perse nel bacio che il suo amante gli rubò, per soffocare anche il proprio poco dopo. Fece scorrere le dita tra i capelli argentei del proprio compagno e poi sulle guance nel momento in cui si separarono per riprendere fiato. Fissò gli occhi color acquamarina e gli sorrise per poi dargli un altro bacio leggero e sfuggente, ringraziandolo in silenzio per avergli donato un nuovo ricordo dolce e perfetto da aggiungere agli altri.
La loro prima volta era stata diversa: alla fine si erano ritrovati ansanti, spossati e talmente sommersi dall'accaduto da addormentarsi l'uno tra le braccia dell'altro. Era stata travolgente e imperfetta, ma comunque bellissima e ineguagliabile, e solo per questo Sora le aveva riservato un posto tutto suo nel proprio cuore.

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Capitolo 18
*** Incompresioni ***


Titolo: Incomprensioni
Autore: Liberty89
Genere: Comico
Rating: Verde
Personaggi: Riku, Sora
Avvertimenti: Drabble
Note dell'autrice: Non c’è molto da dire su questa drabble che da… due anni (?) faceva la polvere nel mio pc, solo che è banale xD Forse, in futuro ne scriverò il seguito... forse. Per ora, vi auguro buona lettura :3


Incompresioni

Sgranò gli occhi. Il volto era ancora girato a causa del colpo ricevuto.
L’argenteo si portò la mano destra alla rispettiva guancia, incredulo e incapace di comprendere il perché di un simile gesto nei suoi confronti. Sbatté le palpebre e tornò a guardare il proprio compagno con le iridi color acquamarina, trovandolo esattamente come l’aveva lasciato: il palmo alzato, lo sguardo serio e le labbra serrate.
Si era solo sporto per baciarlo, come faceva sempre, cosa aveva sbagliato?
-Perché…?- domandò, ancora troppo sconvolto per pensare anche solo lontanamente di arrabbiarsi.
-Avevi una zanzara sulla guancia.- rispose Sora, candidamente. -Ti ho fatto male?-

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Capitolo 19
*** I modi di fare l'amore ***


Titolo: I modi di fare l'amore
Autore: Liberty89
Genere: Erotico, Sentimentale
Rating: Giallo
Personaggi: Riku, Sora
Avvertimenti: Flash-fic, Lemon, Yaoi
Note dell'autrice: Ecco qua la seconda RiSo a rating giallo ù.ù Spero che vi piaccia! Prima di lasciarvi in pace, ringrazio Fireslot per aver messo la raccolta tra le seguite <3 E ora buona lettura!

I modi di fare l'amore

Sora gemette di piacere all'ennesima spinta e al morso che ricevette all'incavo del collo. Il suo compagno era sempre dolce e premuroso quando si trattava di fare l'amore ma ogni tanto capitava che si comportasse in maniera più impetuosa e selvaggia, proprio com'era successo quel pomeriggio.
Si era appena accostato al letto posto al centro della stanza, che Riku ce l'aveva letteralmente buttato sopra per poi aggredirlo con un bacio a prova di fiato. Esigente e quasi affamato aveva poi attaccato la sua pelle ovunque riuscisse ad arrivare, finché non l'aveva spogliato del tutto per amarlo al completo. Comunque, il ragazzo restava attento a non fargli mai male né a procurargli disagio di qualsiasi tipo.
E Sora quasi preferiva questo suo modo di amarlo, travolgente e attento insieme, perché era un'altra sfaccettatura della sua personalità che l'argenteo mostrava unicamente a lui.
Quasi, però. Perché a Sora bastava fare l'amore con Riku in qualsiasi modo lui volesse.

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Capitolo 20
*** Soramente suo ***


Titolo: Soramente suo
Autore: Liberty89
Genere: Comico, Sentimentale
Rating: Verde
Personaggi: Tidus, Sora, Riku, Nuovo personaggio
Avvertimenti: One-shot, shonen-ai
Note dell'autrice: Buonsalve! Era da un po’ che non aggiornavo la raccolta, ma ehi, l’ispirazione è una bimba capricciosa ù.ù Ma parliamo della fic: nasce da una sfida lanciatami da un esimio collega che consisteva nello scambiarci tre immagini a tema yaoi una soft, una di medio grado e poi una hard. Questa è ovviamente per il livello soft, e nell’immagine c’era Riku che teneva un braccio attorno al collo di Sora, mentre gli strofinava la testa col pugno, entrambi in uniforme della scuola… Capirete presto che la mia mente fa salti tripli carpiati all’indietro per concepire storie simili da un’immagine che non dice un cacchio <.<
Se siete interessati alle altre due, le troverete prossimamente sul mio forum (relativi link prossimamente sulla mia pagina di librofaccia) perché qui su EFP non saprei dove inserirle visto che KH fa giusto da sfondo generale. Tranne una, credo. Boh, ci penserò. Nel frattempo godetevi questa RiSo, in cui troverete citazioni e riferimenti a gogo, a partire dal titolo (in corsivo perché sì ù.ù)… basta cambiarci una lettera ù.ù Per il resto, se siete fan dei vecchi Final Fantasy, allora le coglierete al volo.
Per concludere ringrazio Elia per l’aiuto che mi ha dato per il titolo! Buona lettura!

Mi prendo un ultimo paio di righe per ringraziare iris dedivitiis e Le Donnacce per aver messo la raccolta tra le preferite, e black dalia, sasuchan7, Scipione1, supermarika1000 e Yuumi_96 per averla inserita tra le seguite. Grazie millemila a tutti <3

Disclaimer: i personaggi di questa fic non mi appartengono. La fic non è stata scritta a scopo di lucro.



Soramente suo

-Ehi Sora!- chiamò Tidus dalla porta dell’aula, attirando l’attenzione dell’amico. -Ti cercano!-
Con un sospiro, il castano si scusò con i compagni con cui stava parlando e uscì dalla classe, trovando l'amico accanto a una ragazza che non aveva mai visto, ma che doveva frequentare la loro scuola vista la divisa. Il custode la studiò senza troppe cerimonie, scrutandole il viso latteo, circondato da due lunghi codini di capelli biondo scuro, e gli occhi color ambra, che però non osavano guardarlo per più di due secondi. Poco dietro di lei, poi, scorse un’altra ragazza, un po’ più alta, dai capelli castani raccolti in una coda e due speranzosi occhi neri, e con un libro in mano che guardava distrattamente fuori dalla finestra.
-Questa ragazza del primo anno voleva parlarti.- lo informò il biondo, facendogli l’occhiolino prima di sparire oltre la porta dell’aula.
Ringraziando il compagno, Sora si mise le mani in tasca e sfoggiò un sorriso tranquillo. -Come ti chiami?-
-E-Eiko… Sono del primo anno, sezione B…- mormorò lei, sollevando appena lo sguardo su quello azzurro dell’altro.
-Bene Eiko, cosa volevi dirmi?-
-P-Possiamo andare sul tetto?- chiese con un leggero balbettio.
Intuendo immediatamente il discorso che avrebbe dovuto affrontare, il castano non ebbe nulla da obiettare. -D’accordo. Viene anche la tua amica?- disse, accennando alla brunetta che sussultò nel sentirsi tirata in causa.
-Ehm…- titubò Eiko, con le guance rosse, voltandosi leggermente verso la compagna. -Lenna…?-
Lenna sospirò, chiudendo il libretto e dichiarandosi scoperta. -Vi seguo.-

Come immaginava, la ragazza del primo anno le aveva confessato di avere una cotta per lui, consegnandogli una lettera d’amore con tanto di adesivo a cuoricino per chiuderla e chiedendogli un appuntamento per quel fine settimana. Buono com’era, Sora si era sentito un verme a dirle che era dispiaciuto e che non poteva uscire con lei. Al suo rifiuto, Eiko aveva insistito, quasi supplicandolo di concederle almeno un’uscita di prova, e lui non aveva visto altra soluzione se non dirle che era amava già qualcun altro. Le ragazze lo fissarono con tanto d’occhi, una in lacrime e l’altra quasi pronta a saltargli addosso per farlo a pezzi pur di difendere l’onore dell’amica, e rimasero interdette per un secondo, prima di domandargli di chi fosse innamorato e in special modo, se fossero già fidanzati. Sora mostrò loro un sorriso strano, ambiguo, quasi amaro, dopodiché scosse la testa, scusandosi perché preferiva non parlarne.
Salutando in silenzio le due primine, il keyblader lasciò il tetto e s’incamminò lungo i corridoi per tornare al secondo piano. Si ritrovò però trattenuto contro la sua volontà poco prima di imboccare le scale principali, un braccio forte e conosciuto, ma soprattutto per nulla intenzionato a lasciarlo andare, si era stretto attorno al suo collo e lo aveva costretto a cambiare direzione. Quasi inciampando nei suoi stessi piedi, Sora si vide trascinare verso il terrazzo delle scale anti-incendio.

-Riku!- si lamentò il castano, finalmente libero di voltarsi verso il suo “rapitore”. -Che modi sono questi?-
-Stavolta si sono dichiarate in due?- chiese l’argenteo, appoggiandosi con la schiena alla porta del terrazzo.
Il custode sbatté le palpebre un paio di volte, prima di grattarsi la nuca con la mano destra. -No, solo la più bassa. La seconda era l’amica che avrebbe dovuto assicurarsi che non ferissi i suoi sentimenti…- spiegò, sospirando. -Non ne posso più, è già la terza questo mese! Perché da te non vengono mai?!- protestò a bassa voce. -Ma che lo domando a fare? Tu le fai scappare tutte le ragazze!-
Riku rise e allargò le braccia, invitando l’altro ragazzo a raggiungerlo. Senza farselo ripetere due volte, il castano schizzò verso il proprio compagno e lo abbracciò, per poi sollevare il viso, ponendo una muta richiesta unicamente con gli occhi celesti.
Felice di obbligare, il maggiore gli prese il volto tra i palmi e lo baciò con leggerezza.
-Solo una ragazza ci ha provato con me.- confessò poi. -Faris della sezione D, nella classe accanto alla mia.-
-Ma chi? Quella violenta con i capelli viola?!- chiese il minore a occhi sgranati. -Scherzi?!-
-No, ed è bastato dirle che ero già impegnato per farla desistere.- rispose prima di baciarlo ancora, stavolta più a lungo.
-Dobbiamo risolvere questa faccenda…- asserì Sora, riprendendo fiato.
-Mh.- annuì l’argenteo, strofinando la punta del naso contro la guancia dell’altro. -Non oggi però.- replicò poi, unendo di nuovo le loro labbra.
E Sora non poté far altro che assecondarlo, dicendosi che ci avrebbe pensato il giorno dopo alle ragazze e alle loro lettere d’amore. Forse.

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Capitolo 21
*** Incubi (2) ***


Titolo: Incubi (2)
Autore: Liberty89
Genere: Comico
Rating: Verde
Personaggi: Riku, Sora
Avvertimenti: One-shot, Shonen-ai
Note dell'autore: Buonsalve~ La raccolta prosegue e questa volta può considerarsi una sorta di special. Tutti i riferimenti assurdi e poco coerenti fanno riferimento alla long-fic che ho concluso da poco "Le mirabolanti avventure di Capitan Riku e Mr. Paopou" e il merito del loro inserimento è tutto del mio amico Fireslot, che con una sua recensione mi ha dato l'idea per scrivere questa piccola shot. Perciò, gli rendo tutti gli onori del caso dedicandogliela ùwù
Ora, prima di lasciarvi alla fic, ringrazio loveyouso per aver messo la raccolta in tutto il mettibile che questo sito poteva offrire *^* Grazie mille! *inchino profondo* Poi ringrazio _Aelon_ per aver inserito la raccolta tra le preferite e TheLightning per averla messa tra le seguite! Grazie mille anche a voi :3 Ovviamente si ringrazia sempre chi legge e commenta e anche chi legge soltanto ù.ù Detto questo, buona lettura!



Incubi (2)

Scattò a sedere con un respiro affrettato, come se avesse un disperato bisogno d'aria dopo essere stato per troppo tempo in apnea. Gli occhi sgranati guardavano fissi in avanti, senza realmente vedere il muro e ciò che vi stava contro, le mani erano strette alle lenzuola, aggrappandovisi come a una corda di sicurezza. La mente congelata per ciò che aveva vissuto in quella specie di strano incubo che non l'aveva spaventato più di tanto, ma sconvolto sì. Parecchio.
Si passò una mano sulla fronte imperlata di sudore freddo, poi guardò sul comodino e la sveglia gli disse forte e chiaro che era ancora troppo presto per alzarsi, ma Riku di tornare a dormire non aveva tutta questa voglia. Si voltò alla propria destra, trovando il suo amante placidamente addormentato a pancia all'aria e con un'espressione così beata che quasi gli dispiacque doverlo disturbare, però non poteva aspettare.
-Sora?- chiamò, scuotendolo per una spalla. -Sora svegliati, dai.-
Gli ci volle meno del previsto per svegliare il castano, che si mise a sedere con gli occhi mezzi chiusi ed esibendosi in un gran sbadiglio. -Mh… Riku, che succede?-
-Devo parlarti.-
-Non potevi…- Sora s'interruppe per sbadigliare. -…aspettare domani mattina? È così urgente?-
L'argenteo annuì, abbassando lo sguardo sul materasso. Un abbraccio e un bacio sulla guancia lo destarono dal suo stato di cupa riflessione e ricambiò la stretta.
-Cos'è successo?- domandò il minore, passando una mano tra i capelli dell'altro.
Deglutì, vergognandosi all'improvviso. Grande com'era aveva dovuto svegliare il suo compagno per condividere con lui quell'esperienza orribile perché non riusciva ad affrontarla da solo. -Ho… ho avuto un incubo.-
A quella rivelazione Sora si preoccupò e si allontanò dal corpo del maggiore per poterlo guardare in viso. Pensò che doveva aver sognato qualcosa di veramente brutto per averlo spinto a raccontare. -Dimmi tutto.-
L'argenteo ingoiò altra saliva. -Mi trovavo in una specie di scantinato, era una stanza piccola con il soffitto basso, una sola lampada e un tavolo rotondo al centro.- iniziò a narrare, ricordando senza difficoltà i dettagli di quell'inquietante incubo di cui era stato l'indiscusso protagonista. -Poi, dall'ombra è comparso Topolino.-
-Il Re?- indagò Sora, incuriosito.
Riku annuì. -Indossava una mascherina nera e una specie di mantello rosso con tante stelline gialle disegnate sopra. Dopo di lui è arrivato Pippo, con addosso una specie di pigiama di flanella rosso e un mantello blu...- proseguì, raccontando sempre più velocemente. -Poi è comparso anche Paperino con una tuta nera, la mascherina e un mantello rosso e blu che invece dello scettro magico aveva uno strano scudo sul braccio destro...
-E… e poi, c'eri anche tu, accanto a me, come se fossi sempre stato lì. Eri vestito con una calzamaglia gialla sotto degli slip arancioni, e avevi maschera e mantello a forma di paopou!- esclamò col fiato corto. -Abbiamo iniziato a parlare di difendere i mondi dagli Heartless, di strani mezzi di trasporto e di un tale Generale Scar che dovevamo sconfiggere… e alla fine mi sono girato per guardarmi in uno specchio e anch'io avevo addosso una calzamaglia come la tua, ma era blu con gli slip rossi sopra, e avevo anche il mantello e la maschera!- spiegò ormai preda di un delirio feroce, gli occhi larghi e pieni di terrore.
Sora sbatté le palpebre un paio di volte, perplesso. Molto perplesso. L'ultima volta era stato lui a sognare cose assurde -anche se una coscia di pollo gigante con le ali che tentava di rapirlo avrebbe avuto bisogno di aggettivi migliori- e non se ne stupiva granché, ma trovarsi davanti a Riku, il suo calmo e riflessivo compagno, senza fiato per la paura come se avesse corso una maratona, per un… incubo abbastanza grottesco e particolare era qualcosa di sconcertante. Per amor proprio il castano non osò immaginarsi con addosso una calzamaglia gialla, in compenso riuscì a immaginare benissimo Pippo col pigiama di flanella e rabbrividì.
Mentre rifletteva, il suo impaurito amante aveva proseguito il suo avvincente racconto. -…e mi ha chiamato Capitan Riku, mentre tu eri Mr. Paopou!-
Sarebbe partito con un altro fiume di spiegazioni deliranti se Sora non l'avesse baciato per zittirlo e calmarlo almeno un secondo. Riku si abbandonò a quel contatto fresco e piacevole quasi subito, permettendo al bruno di fare ciò che voleva, quindi si lasciò spingere verso i cuscini e tornò a sdraiarsi, prendendo un profondo respiro quando il bacio si interruppe.
-Meglio?- domandò l'eroe dei mondi, carezzandogli la fronte sudata.
-Un po'…- disse con un sospiro. -Mi dispiace averti svegliato…-
-Non preoccuparti, hai fatto bene.- assicurò. -Ma da dove ti è uscito 'sto sogno, si può sapere?-
-Non ne ho idea e non sono sicuro di volerlo sapere.- rispose Riku, abbracciando l'altro quando si stese nuovamente accanto a lui.
-Forse hai ragione, ma per sicurezza da domani sera mangi leggero.-

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Capitolo 22
*** Simple ***


Titolo: Simple
Autore: Liberty89
Genere: Romantico, Sentimentale
Rating: Verde
Personaggi: Riku, Sora
Avvertimenti: One-Shot, Shonen-ai
Note dell'autrice: Buonsalve! Anche la raccolta delle RiSo vuole il suo contributo ogni tanto ù.ù Questa fic è il sequel di “Soramente suo”, in cui il povero Sora era continuamente preso di mira dalle giovani pulzelle della sua scuola che volevano dichiarargli il loro amore… sciocchine v.v Riku ovviamente non poteva starsene troppo tempo con le mani in mano e alla fine s’è inventato qualcosa per ovviare al problema. Buona lettura!



Simple

Brian Crain - Promise

Non faceva molto freddo quel giorno, finalmente l'inverno stava cedendo il passo alla primavera e le temperature cominciavano ad alzarsi. Alle Destiny Islands la stagione fredda non durava molto, però era sempre rigida e la maggior parte degli adolescenti ne approfittava per gustarsi una cioccolata calda e fumante in questo o quell'altro bar non appena ne avevano occasione. I due custodi del keyblade, in quella mite sera di fine inverno, non facevano eccezione.
-Sai Sora, l'altro giorno ripensavo al fatto di queste ragazze che vengono a dichiararti il loro amore.- esordì Riku a un tratto, attirando l'attenzione dell'altro su di sé.
Il castano posò la tazza con la cioccolata calda ancora fumante sul tavolino e lo fissò incuriosito. -Ah sì?-
L'argenteo annuì, mostrandogli un'espressione serena e felice che era unicamente per lui. -E credo d'aver trovato una soluzione. Se per te va bene, possiamo metterla in pratica.-
Sora spalancò gli occhi azzurri, speranzoso. -Cos'hai in mente?-
A quella domanda, il sedicenne mise la mano in tasca e tirò fuori una scatolina nera, quadrata e molto sottile, senza segni o diciture sulla superficie, poi la posò con delicatezza al centro del tavolino, tra le loro tazze. -Aprila.- disse poi, poggiando il viso sul palmo sinistro e restando in paziente attesa.
Il più giovane rimase senza fiato per un attimo: sapeva perfettamente cosa c'era in quel piccolo e insospettabile contenitore dall'aspetto anonimo e semplice. Deglutì e allungò la mano destra per prendere la scatolina e quando sfilò il coperchio, tirandolo verso l'alto, al suo interno trovò due oggetti ancora più semplici. Due cerchietti di liscio e lucido argento ricambiavano la sua occhiata colma di emozioni dal fondo bianco di quell'imprevisto scrigno del tesoro.
Quando risollevò lo sguardo, Sora trovò ad attenderlo il sorriso più semplice e luminoso che Riku poteva donargli, ed era bellissimo. Era tutto così semplice da risultare meraviglioso ai suoi occhi e il suo cuore minacciava di uscirgli dal petto tanto era il suo bussare.
-Ti piace?- chiese il maggiore, nonostante la risposta fosse molto più che ovvia ed evidente.
L'eroe dei mondi raccolse uno dei due cerchi, quello che sembrava appena più stretto, tenendolo tra i polpastrelli dell'indice e del pollice, tremanti quasi avessero timore di arrecarvi danno. -Io… non so cosa…- tentò, sentendo la bocca arida come sabbia. -È bellissimo…-
Ampliando quel piccolo sorriso, l'argenteo gli prese l'anello dalla mano per infilarlo al suo anulare sinistro e fare lo stesso con il suo gemello e il proprio dito.
-In questo modo, tutti sapranno che sei impegnato senza dichiarazioni ufficiali né troppo appariscenti. Certo, quando faranno il collegamento ci sarà un po' di confusione, ma possiamo cavarcela.- spiegò poi, stringendogli la mancina nella sua. -Che ne pensi?-
Privo della voce e con gli occhi lucidi per l'emozione, Sora si limitò a fare un cenno deciso col capo mentre intrecciava le proprie dita con quelle dell'argenteo, che accettò quell'affermazione silenziosa.
In risposta, Riku sollevò le loro mani e baciò le nocche di quella del castano, puntando le iridi acquamarina in quelle color cielo per mostrargli ancora una volta tutto il proprio amore. Ottenne un sorriso brillante e caldo, che avrebbe potuto sciogliere la poca neve rimasta sulle strade, così semplice e spontaneo che se ne innamorò di nuovo.

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