Symmetry

di kannuki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dov'è, Tyler Lockwood? ***
Capitolo 2: *** Il forte di Mystic Falls ***
Capitolo 3: *** Un tisana fatta con cosa? ***
Capitolo 4: *** Titoli di coda ***
Capitolo 5: *** 1912 ***
Capitolo 6: *** L'inevitabile ***
Capitolo 7: *** L'irreparabile ***
Capitolo 8: *** Zombie ***
Capitolo 9: *** Dianna ***
Capitolo 10: *** La reginetta dell'Opera ***
Capitolo 11: *** Madmen ***
Capitolo 12: *** The Tenant ***
Capitolo 13: *** La trappola ***
Capitolo 14: *** Confini ***
Capitolo 15: *** Love Potion Number 9 ***
Capitolo 16: *** Brothers&Sisters ***
Capitolo 17: *** Remember me ***
Capitolo 18: *** Friends ***
Capitolo 19: *** Succo d'arancia ***
Capitolo 20: *** One night stand ***
Capitolo 21: *** C'era una volta... ***



Capitolo 1
*** Dov'è, Tyler Lockwood? ***


There's a tale about Christmas that you've all been told
and a real famous cat all dressed up in red...”

Di schiena poteva ingannarti, ma se lo guardavi bene, il viso rivelava la fine dell'adolescenza bloccata nella prima maturità dell'uomo.

Se ne andava in giro fischiettando un motivetto natalizio che aveva udito, anni prima, da un vecchio lord inglese a spasso col cane, in pieno Hyde Park.

Klaus l'aveva seguito, attratto dalla calma serenità che emanava. Era Natale, Londra era ricoperta di neve e quell'uomo poteva essere Santa Claus. Aveva la barba bianca e corta, ben curata, un vestito di lana pesante e calzava un cappello a cilindro con una fascia di seta. Il guinzaglio nella mano destra e un bastone nella sinistra. Si indovinava un incidente recente dalla sua andatura claudicante. Forse l'uomo era caduto da cavallo. Forse zoppicava dalla nascita.

Sebbene i suoi abiti non fossero di fattura meno squisita, era stato ben attento a rimanere a distanza. Il clima londinese donava un'ombra di malinconia alla sua natura già ombrosa e solitaria e in chiunque lo incontrava, sorgeva la folle tentazione di domandare, di conoscere, di entrare in contattoin qualsiasi modo, in qualsiasi modo! - con il poco più che ragazzo, meno che uomo, Niklaus Mikealsohn. Un nome terribile da portare. Un fardello sanguinoso.

I capelli ricci e biondi erano raccolti in un codino e gli donavano un'aria decadente, dandy, peccaminosa. Francese. C'erano donne, donne di malaffare - puttane da strada - che lo fermavano per offrire i propri servigi ma si ritraevano ammutolite, dopo aver incontrare il suo sguardo passivo. Tornavano dentro, nelle case, al sicuro dai predatori notturni, e c'erano ragazzette di buona famiglia ancora all'oscuro della natura malvagia degli uomini, che sorridevano da sotto i capellini e le velette, arrossivano – le loro meravigliose guance di pesca, l'incarnato chiaro della gente del Nord – mimavano un inchino e si rifugiavano sotto braccio alle madri, non osando più alzare lo sguardo sullo straniero che avrebbe popolato le loro notti e acceso qualche ardito desiderio nei grembi incontaminati.

Londra era magnifica d'inverno. L'uomo poteva essere santa Claus e forse, una volta arrivato in Kensington High Street, sarebbe montato sulla slitta e Klaus l'avrebbe visto volare via insieme alle sue renne. Invece, quando lo vide alzare il bastone da passeggio su una ragazzina cenciosa che chiedeva la carità all'angolo della strada, Klaus si fermò e ascoltò l'urto attutito e il gemito spaventato della piccola.

Lo odiò.

Non per il gesto, non per il dolore procurato alla mendicante.

No.

Lo odiò perché aveva distrutto la fiaba mentale, riportandolo alla cruda realtà della sua condizione.

Condannato a vivere in eterno.

Condannato a ricercare senza poter riposare.

Condannato a prendere senza mai ricevere indietro.

Klaus aspettò che si allontanasse e solo allora si avvicinò alla bambina. Era spaventata, congelata e dolorante per il colpo inflitto. Ne aveva viste tante da sapere che non sarebbe sopravvissuta al gelo notturno.

Buffo.

Le aveva viste, le povere creature abbandonate da Dio, ma non si era mai accorto di aver registrato tante informazioni su di loro. Poteva darle del denaro, poteva regalarle la sciarpa. Avrebbe solo prolungato la sua agonia. Un gesto caritatevole era ben poca cosa, diluito nell'eternità della solitudine. Le aveva rotto il collo, c'era voluto solo un attimo. Era morta nel terrore dell'indifferenza e nel dolore del cinismo umano. Klaus si era allontanato quando il corpo aveva perso l'ultimo calore. Aveva raggiunto l'uomo e l'aveva sbranato come un cane rabbioso che non si ciba giorni.

Non per il colpo inferto alla piccola, no.

Lei sarebbe morta lo stesso.

Il suo sogno, invece, non doveva morire.

Oooooooo Merry Christmas Saint Nick”

La città era morta alle undici di sera. La neve finta continuava ad essere risucchiata e di nuovo sparata dai piccoli cannoni all'ingresso del parco di Mystic Falls. La donna non era scivolata nella fontana. Anche se lo stomaco era pieno di champagne, c'era voluto un piccolo accorgimento per far sì che respirasse l'acqua nei polmoni. E un minuto per toglierle la vita. Klaus non provava alcuna compassione, quella sera. Aveva stretto tredici piccole vite nelle mani e tutte avevano urlato, quando avevano abbandonato il corpo.

She's candy-apple red with a ski for a wheel”

La spada era pesante, molto più pesante di quella abituato a maneggiare in duello con i fratelli. La lama era svanita e aveva dovuto forzare sulla gola della lupa per entrare. Lo schizzo di sangue gli aveva imbrattato il viso. Il problema delle spade, era il reflusso di sangue che trascinava uscendo dalle ferite. Ti sporcava i vestiti. Era difficile passare inosservato, dopo.

Rosso su bianco.

Klaus si sentì molto natalizio. Portò la spada dietro la testa, come se fosse un bastone su cui abbandonare il peso delle braccia, fece un passo avanti, un saltello e atterrò su un piede, canticchiando ora un ritornello che aveva udito provenire dallo stereo di un'automobile, la mattina stessa.

He don't miss no one and haulin' through the snow at a frightenin' speed...”*

Che cosa hai fatto...”

Il secondo piede si unì al primo e la musica si interruppe bruscamente. Klaus sollevò lo sguardo sulle candide vesti di Caroline Forbes. Il suo splendore lo abbagliava. Il terrore che trapelava dagli occhi verdi, lo riconduceva a terra. Fra i miseri e gli abbandonati da dio. Se li sentiva addosso, i suoi occhi. Colpevolizzanti, spaventati. Non voleva sapere. La domanda le era sfuggita di bocca.

Cosa ho fatto con questa spada?” domandò riportandola davanti a se. “O cosa ho fatto con le mie mani?”

Caroline risalì dalle dita lorde di sangue ai polsini fradici. Attonita, non si mosse. “Che cosa hai fatto?”

La fiducia è tutto, dolcezza. Mi sono liberato dei traditori.”

Klaus alzò la spada, puntandola alla sua gola. Caroline non guardò l'arma ma il braccio di chi la impugnava. Pian piano i suoi occhi si spostarono dalla camicia schizzata di sangue al viso disteso del vampiro. La spada fu riportata verso il fianco con un movimento troppo disinvolto per essere studiato. Caroline si chiese quante volte l'avesse fatto, in passato. Klaus piantò la lama nel terreno e Caroline lo guardò. Anche quello non era studiato.

Dov'è, Tyler Lockwood?”

Se lo sapessi, non te lo direi.”

Klaus estrasse un fazzoletto dalla tasca e si pulì le mani. Caroline lo fissò in viso per tutto il tempo. Sotto la maschera di disillusione e sangue, vide rassegnazione.

Ho ucciso sua madre, devo anche prendermi la sua donna, per stanare quel vigliacco?” ronzò a bassa voce bloccando la coscienza di Caroline per un lungo secondo. Aveva ucciso il Sindaco?! Caroline spostò il peso all'indietro e il tacco destro affondò nel terreno. Seguì lo sguardo del vampiro fino alla fontana, dove giaceva il corpo senza vita della donna. Caroline batté le palpebre per ricacciare indietro le lacrime. Klaus aveva perso la sua famiglia surrogata e aveva distrutto quella di Tyler. “Dov'è, Tyler Lockwood?” sussurrò una voce molto vicina al suo orecchio. Caroline alzò le sopracciglia, cercando di distendere la fronte al tempo stesso. Lo sforzo le stirò le labbra e il suo viso divenne una maschera di dolore e paura. “Non sporcarmi i vestiti...”

Klaus la vide formarsi all'angolo dell'occhio, la lacrima. Non aveva paura per se stessa, soffriva per la morte della donna.

Ma tutto quel candore lo abbagliava.

Girò il braccio attorno alla sua vita e la voltò verso di se. La tristezza fu soppiantata dall'incredulità. Klaus sapeva cosa stava pensando: come si permetteva di toccarla con le sue manacce luride di sangue? “E' la tua ultima possibilità per rispondere. Dov'è, Tyler Lockwood?” insistette registrando tutte le contrazioni dei suoi muscoli. Schiena dritta, stomaco in dentro, collo teso. Klaus la schiacciò contro di se. La seta bianca si macchiò del sangue dei dodici ibridi e Caroline lo guardò con un lampo omicida negli occhi. L'odore le infiammava i sensi e sebbene fosse bravissima a controllarsi, per un istante - punibile con la morte – allentò la guardia e Klaus ne approfittò: le tirò indietro la testa e conficcò lo sguardo nel suo. “Dov'è, Tyler Lockwood?” sussurrò con un impercettibile movimento delle pupille.

Non lo so” rispose aggrottando la fronte. “Ti mando il conto della lavanderia.”

E' seta, è da buttare.”

Lasciami i capelli, bifolco.”

Bifolco, dal latino classico bubulcum, 'guardiano di buoi'. Non era quella la parola che cercava, pensò con un mezzo sorriso che non arrivò gli occhi ma deturpò le labbra con un ghigno debole. “Chiamalo.”

Caroline vide le proprie mani rovistare nella borsetta, le dita comporre il numero e quando Tyler rispose, chiuse gli occhi e sospirò. Klaus le sottrasse il telefono, fissò lo sguardo sul corpo rovesciato nella fontana e lo salutò, semplicemente.

Caroline studiò il proprio vestito.

Rosso su bianco.

Molto natalizio.

Aprì di nuovo la borsetta e cercò un kleenex. Non ne trovò. Klaus la lasciò andare, sfoderò un fazzolettino candido e ricamato con le proprie iniziali e glielo porse con un gesto galante del polso. Caroline lo fissò, attonita. Non aveva smesso un secondo di mormorare minacce al suo fidanzato. Lo vide estrarre la spada dal terreno e trascinarla come un antico guerriero stanco della battaglia.

Klaus chiuse la telefonata con poco entusiasmo. Se avesse messo in pericolo la vita di Caroline, si sarebbe precipitato al primo rintocco della mezzanotte, ma era da vigliacchi farsi scudo con una donna. “Sei ancora qui?”

Tieni in ostaggio il mio cellulare” gli ricordò tenendo il fazzoletto ancora piegato fra le dita.

Klaus alzò un sopracciglio. Tendeva a non far caso a certe piccolezze. “Pardon.”

E ora?”

Prego?”

Caroline si guardò attorno, perplessa. “Rientro nella vendetta o posso andarmene a casa a fare una doccia?”

Va a casa, Caroline” mormorò riportando lo sguardo a terra. “Ho appena ucciso tredici persone, mia cara. Non posso concedermi un'altra vita.”

Caroline lo spiò finché non sparì dal parco. Guardò il vestito macchiato e il corpo del sindaco nella fontana. Si morse le labbra, prima di chiamare sua madre. Arrivò a conficcarci i denti dentro, quando dovette avvertire Stefan del problema. Il sangue si allargò sulla lingua e Caroline lo inghiottì, rispondendo a monosillabi alle domande del vampiro. Certo che stava bene. No, era stato ucciso solo il suo vestito e no, non voleva passare la notte da sola. Caroline tirò su col naso e una zaffata di sangue la raggelò, dandole la nausea. Quando si accorse che era il profumo di Klaus a stordirla, scaraventò il cellulare a terra.




*Little Saint Nick – The Beach Boys

















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Capitolo 2
*** Il forte di Mystic Falls ***


Perché la verità, era che a Mystic Falls non succedeva mai niente. Era un sobborgo che viveva di regole proprie: le villette a schiera, il prato perfettamente curato, il cane e il recinto elettrificato invisibile. Un visitatore che provenisse dalla città sarebbe rimasto incantato dalla rilassatezza del luogo, dal Municipio dalla faccia imbiancata, dalla Chiesa e il suo reflusso di fedeli. Se ne sarebbe deliziato, ma al tramonto gli avrebbe rivolto le spalle per non farvi più ritorno.

Per lei, era il luogo in cui tutto avrebbe avuto inizio e fine. Caroline Forbes non sarebbe mai uscita dai suoi confini e li avrebbe visti appassire, uno dopo l'altro, mascherando l'eterna giovinezza col trucco e le acconciature elaborate.

A Mystic Falls non era mai successo nulla, fino all'arrivo dei fratelli Salvatore. Katherine era stata la diretta conseguenza di un amore fallito. Klaus, la vendetta di un amore inespresso tramutato in odio. E poi sì, c'era il fatto del sacrificio, del rituale, le maledizioni, etc.

Caroline non voleva essere puntigliosa – non troppo! – ma se risaliva la scala dei danni, sfrondava le amicizie e le inclinazioni amorose, se si arrampicava fino alla cima e ricercava il cartello con su scritto 'colpevole', avrebbe trovato una freccia che puntava dritta dritta all'unico fratello Salvatore presente nella stanza.

Vuoi un'altra coperta?”

Un'altra coperta non cancellava l'orrore della mattanza. Un'altra coperta non le avrebbe tolto di dosso l'odore del sangue e di Klaus. Un'altra coperta avrebbe solo scaldato le spalle mentre il fuoco del camino le bruciava la faccia.

Caroline lo fulminò con un'occhiata velenosa e scosse la testa.

Aveva insistito per accompagnare Stefan nel bosco ed era entrata nella cerchia dei dodici cadaveri. L'aveva fatto apposta, per imprimersi bene nella mente quel che era capace di fare, per cancellare le risate della giornata dell'elezione di Miss Mystic Falls.

Si era sforzata di immaginare Klaus in altre vesti, l'aveva decontestualizzato e inserito in un universo parallelo in cui lui era dalla parte dei buoni. Avrebbe potuto innamorarsi di una persona del genere? Avrebbe potuto diventare il suo migliore amico? Che fosse affascinante non lo negava, aveva senso dell'umorismo ed era galante. Per fortuna, Klaus era sempre Klaus... e ora Klaus se ne andava in giro con una spada sporca di sangue come un vecchio guerriero che tornava dalle Crociate.

Caroline aveva avuto l'impressione che fosse orgoglioso del sangue che gli schizzava il viso. La sua fantasia continuava a sfornare immagini di lande desolare, campi di battaglia insanguinati e ruscelli rossi che si riversavano nei fiumi. Aveva affrontato l'orda ed era rimasto in piedi. La sua vittoria era stata facile: dopo il primo ibrido morto, gli altri avevano avuto troppa paura, ed invece di reagire come branco, l'avevano affrontato singolarmente od erano fuggiti. Non c'era unione, fra i licantropi. I piani che intessevano con i fratelli Salvatore, Bonnie e gli altri, erano di gran lunga superiori. Anche se fallivano quasi tutti, alla fine.

Caroline si riscosse con un movimento delle spalle. Infilò i mani fra i capelli, grattò il collo e posò i gomiti sulla ginocchia piegate. “Ho quasi perso il controllo...”

Quasi. Un tazza di tè?”

Caroline annuì e posò la schiena contro il divano, muovendo i piedi sotto la coperta. Il corpo di Rebekah era sparito. Non poteva essere stato Klaus, lui non voleva la sorella fra i piedi. Allora chi? Sgranò gli occhi e il suo gemito lo udì anche Stefan dalla stanza adiacente. Il ragazzo si affacciò per monitorare la situazione: se avesse perso il controllo, avrebbe dovuto sedarla? Come agivano le maniache della perfezione?

Jeremy ha dato ad April il suo braccialetto alla verbena, io ho provato a soggiogarla ma non ha funzionato e lei è filata dritta nella cripta a resuscitare quella... uuuh, mi vengono i nervi solo a pensarci!” esclamò battendo i pugni sul divano. “Alla sua età pensavo solo a diventare popolare e passavo la maggior parte del tempo di fronte allo specchio! Questa ragazze d'oggi guardano troppa tv! Sono diventate intraprendenti e noi ne paghiamo le conseguenze!”

Stefan le passò la tisana rilassante, divertito dallo scoppio indignato. Caroline grugnì e colpì un cuscino, infilando il naso fra le spire che risalivano dalla tazza. Aggrottò la fronte e la guardò, perplessa. “Ma che strano odore, cos'è?”

Non so... era nel barattolo in cucina” ammise assaggiandone un sorso. “Sa vagamente...”

Stefan, è erba!” sussurrò tirandogli via la tazza dalle mani. “Ti scagiono da ogni accusa. E' sicuramente roba di Damon!”

Damon non usa sostanze psicotrope.”

Caroline lo fissò e trasalì nuovamente, diventando rossa un attimo dopo. “Ehm...”

La festa che avete dato tu, Elena e Bonnie” concluse inclinando la testa. “Questo spiega il disordine il mattino dopo.”

Caroline alzò le spalle e tornò ad infilare i piedi sotto la coperta, incrociando le braccia sullo stomaco. “Le erbe di Bonnie ti sballano a modo loro.”

Sei fin troppo agitata per assumere droghe.”

Sono erbe magiche, ti rilassano e basta” mormorò bevendo un sorso di mistura troppo poco zuccherata. “Ti aprono la mente, basta non unirci lo champagne.” Non aveva bisogno di aiuti esterni, era fin troppo cosciente dei problemi che si accumulavano ogni ora. “Non mi ero mai accorta di quanto fosse triste.”

April era stranamente solare, per essere una ragazza che aveva appena perso il padre.

Era così, quando vi siete conosciuti?”

Stava parlando di Klaus? Nel suo desiderio spasmodico di controllare il mondo che la circondava, era arrivata al punto di desiderare di 'guarirlo'? Stefan non rispose, la guardò a lungo, affondando nel divano accanto a lei. “Non farlo.”

Cosa?”

Non cercare di entrare nella mente di Klaus e non cercare di controllarlo.”

Caroline allargò le mani e batté rapidamente le ciglia. Lo faceva sempre quando veniva smascherata.

Era solo una domanda!”

Stefan la guardò e alzò un sopracciglio.

Ho parlato con lui, ho visto il suo quadro e quello sguardo rassegnato che aveva negli occhi, stasera! Non posso farci niente, mi incuriosisce!”

Ti piace.”

No!”

Ti piace perché incarna l'iconografia del vampiro tormentato...”

Andiamo! Damon è molto più tormentato di lui!”

... e lui te lo sei portato a letto” concluse, tacendola. “Siamo stati amici per molti anni, so che effetto fa alle donne.”

Beh, non a questa donna!” esclamò arrossendo. “Non ricordarmi tuo fratello...”

Guardami negli occhi e prova a negare.”

Caroline li girò verso il soffitto, sbuffò e lo fissò, inclinando la testa. “Non nego sia affascinante...”

... e...”

Stef, smettila. Non mi farai ammettere qualcosa che non voglio ammettere!” sibilò, abbassando la voce. “Non è ancora definito nella mia mente e mi sto sforzando di ignorarlo per il bene dell'umanità. Non possiamo alterare le coalizioni. Non ci sono solo io, in questa guerra!” Caroline abbandonò il divano, girando su se stessa. Il bagliore del fuoco le illuminò i capelli, lasciando in ombra il viso. “Ho avuto paura. Per la prima volta in vita mia, ho avuto davvero paura! Mi sono sentita...” Caroline inspirò ed espirò, fissando il vuoto. “Dobbiamo pensare a Tyler. Hai idea di dove sia finito? Non risponde più alle mie chiamate da quando... quando....”

Siediti.”

Caroline si lasciò condurre di nuovo sul divano, piegò le gambe e restò a fissare il camino. La sua espressione era indecifrabile. “Ti è mai capitato di leggere un libro e di immedesimarti nei personaggi?”

Stefan annuì e Caroline si umettò le labbra, infilando le mani fra le gambe. Insaccò le spalle e si piegò un po' in avanti. “Siamo nel ventunesimo secolo, la pirateria è quasi del tutto estinta ed ancora riusciamo a guardare al passato e a crederci principesse intrappolare in torri d'avorio...” bisbigliò inghiottendo la saliva. “Non mi piace, non voglio più sentirmi così debole, non sono un trofeo di guerra e non ho bisogno... ehi... che fai...” Caroline restò rigida per molti secondi, poi ricambiò l'abbraccio, un po' impacciata.

Sto per dirti una cosa che non ti piacerà.”

Allora non dirmela...”

Non c'è niente di male...”

Alt, stop!” esclamò spingendo via il vampiro. “Eccome, se è un male!”

... a sentirsi deboli, puoi lasciarmi finire una frase?”

Caroline mugolò e tirò indietro i capelli. “Scusa.”

Puoi dormire nella mia stanza, se vuoi.”

Resto qui, grazie” bisbigliò tornando a rifugiarsi sotto la coperta. “Noi siamo amici, vero?”

Credo di sì.”

Come mio amico, mi diresti se sto sbagliando?”

Se lo ritenessi estremamente necessario...” mormorò restando a guardarla. “Care, sono stato in guerra. So come funzionano le emozioni umane.”

Caroline si morse la lingua per non interromperlo.

Di fronte un grosso pericolo, reagiamo istintivamente e quando la minaccia è passata, abbiamo bisogno di conferme.”

Non aveva bisogno di conferme, ma Klaus doveva restare molto lontano da lei, da quel momento in avanti.

Non credo di aver mai avuto tante relazioni amorose come sotto le armi” rivelò strappandole un'occhiata sorpresa. “Di fronte alla morte, reagiamo scegliendo la vita.”

Vita?! Aveva avuto una paura fottuta che se la prendesse anche con lei, altro che storie! Quando l'aveva toccata, lo stomaco le era sceso nei calzini ed era incredibile che fosse riuscita a fare del sarcasmo sul suo vestito! “Prova la tisana alle erbe magiche” sussurrò per troncare l'argomento scomodo. “Buonanotte, Stefan.”

Stefan sistemò i ciocchi in maniera che il fuoco li bruciasse lentamente fino al mattino e ricambiò la buonanotte. Ora avevano un vampiro Originale incazzato, un secondo vampiro Originale furioso col primo, dodici morti da giustificare e un licantropo orfano e in fuga. Guardò la tazza fumante e odorò una seconda volta le nuvolette che si alzavano dalla superficie. Forse era meglio gettare quella brodaglia giù per lo scarico della cucina. Scaraventò il contenuto del barattolo nel cestino dei rifiuti, si chinò a raccogliere il braccialetto d'argento che aveva visto molte volte al polso di Elena e lo girò fra le dita, sopraffatto da un'ondata di malinconia. Prima che se ne rendesse conto, aveva fatto fuori mezza tazza di erba magica. Mugolò e scaricò il resto nel lavandino. Se avevano steso una sovreccitata Caroline, avrebbero avuto lo stesso effetto su di lui?

***

Aprire la mente non era il termine adeguato. Ogni singolo poro del suo corpo traspirava e respirava e gli sembrava che la superficie dei polmoni si fosse espansa fino a raggiungere il triplo del volume. Le lenzuola avevano una strana consistenza sotto i polpastrelli. Stefan si rizzò a sedere e la stanza cambiò di prospettiva. Era drogato. Strafatto. Ghignò per l'assurdità e ripiombò sulla schiena. Perché non riusciva a dormire? Stefan tornò a sedere e ciondolò il capo avanti. Era ghiacciato. La sua pelle era congelata e il contatto del marmo freddo sotto i piedi gli trasmetteva uno strano calore. Duro. Pungente come uno spillo arrugginito. Aveva bisogno di nutrirsi.

***

Le novità erano il forte di Mystic Falls. L'ultima cosa che ti aspetti, è di trovare una Caroline Forbes seminuda sul divano del tuo vecchio amico, l'unica sera che decidi di averne abbastanza della solitudine.

Klaus afferrò la coperta finita sul tappeto e la distese sul corpo della ragazza, non prima di aver osservato le forme illuminate dal fuoco. Era bellissima e del tutto inaccessibile. Poteva aver giocato bene le sue carte alla festa, ma l'exploit sanguinoso del parco l'aveva riportata mille miglia lontano da lui. A pensarci bene, non barava mai quando era con lei. Quel che vedeva, era la pura verità. Caroline si voltò, spingendo il bacino contro la testiera del divano e infilò le mani sotto il cuscino. Klaus si sedette nello spazio lasciato vuoto dal suo corpo e le accarezzò i capelli cercando di non svegliarla. Quanto poteva averla spaventata, vederlo ridotto in quel modo? L'ironia sul vestito era la diretta conseguenza della sua paura? Caroline Forbes aveva paura di lui? Quando l'aveva afferrata, non aveva mostrato cedimenti e non aveva tremato, neppure per un istante. Era bella, forte. La stronzata della spada aveva risvegliato la sua virilità sopita dalla calma placidità del luogo e lo scontro con gli ibridi l'aveva ricondotto sul campo di battaglia, accelerandogli il sangue nelle vene. Da secoli non provava un entusiasmo del genere. Da secoli non desiderava tanto una donna come desiderava Caroline Forbes.

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Capitolo 3
*** Un tisana fatta con cosa? ***


Ragazzeeee! Grazie grazie grazie!! ^^ sono felice che la storia vi piaccia, ho una passione smodata come la coppia e anche se mi concedo 'distrazioni', torno a bomba sui nostri 'eroi'. Vi chiedo scusa per il continuo cambio di titoli, rating, avvertimenti etc, ma la storia si evolve ogni giorno in maniera diversa e mi costringe a rivedere sempre tutto all'ultimo minuto. In questo capitolo appare anche Rebekah e si ride un po'. Buona lettura! ^^


Klaus arrossì di piacere genuino. Quale sarebbe stata la prossima mossa? Svegliarla con un bacio o sollevarla fra le braccia e condurla nel suo castello incantato? L'immaginazione era l'arma più astuta creata dagli uomini. Se fossero stati in ben altri tempi, ora Caroline Forbes starebbe giacendo nel suo letto, arrabbiata, illividita di piacere e senza più voce, pronta a tranciargli di netto i testicoli per l'onta subita. Era più facile immaginarla in groppa ad un cavallo selvaggio lanciata verso il nemico, che in una torre sorvegliata da un drago. Klaus accostò la coperta alle spalle e si rialzò lentamente. Non era lì per crogiolarsi nel pensiero di una conquista impossibile, ma per proporre una bevuta scacciapensieri ad un vecchio...

Un corpo lanciato contro una superficie fragile ad accelerazione vampiresca, produce un urto anelastico, un sacco di vetri rotti e qualche osso fratturato. La vetrata del soggiorno andò in mille pezzi quando Stefan vi fu scagliato attraverso, portandosi appresso una ululante e rabbiosa Rebekah. Si indovinavano parecchi morsi sulle superfici corporee esposte e un numero imprecisato di brandelli di vestiario. Rebekah rotolò sul pavimento, scalciò scivolando sul tappeto, sguainò le zanne e si avventò sul vampiro che mostrava una lunga ferita sul torace. Stefan l'afferrò per la gola, la ribaltò a terra e la immobilizzò, digrignando i denti.

Lasciami lasciami lasciami!”

Basta?!”

Sì!”

Stefan la lasciò andare di scatto e restò inginocchiato fra le sue gambe. “Ti ha dato di volta il cervello?!”

Mi hai aggredito tu!” ululò con voce singhiozzante. “Siete tutti uguali, voi uomini! Tu e quel porco di mio fratello!”

Pensavo ci fosse un intruso in giardino, mi sono solo avvicinato e tu mi sei saltata addosso!”

Sei un bugiardo e un traditore! Hai lasciato che si prendesse gioco di me! Non te la perdonerò mai, Stefan!”

Klaus era rimasto seduto accanto a Caroline, privo di parole. Senza entrare nel merito della resurrezione di Rebekah, quello scoppio d'ira in Stefan presupponeva il ritorno dello Squartatore? Klaus ne fu deliziato. Sarebbe stato un magnifico Natale.

Caroline batté le palpebre due o tre volte e giacque languidamente fra le coperte, mugolando di piacere. Aveva le forze azzerate e il sogno le aveva risucchiato il cervello. Sembrava che qualcuno l'avesse messo sotto spirito e bevuto con la cannuccia. Non faceva più quei sogni da anni. Lo stupro, la lotta, l'inseguimento, erano tutte tematiche che riconducevano alla perdita di controllo, ad un problema di difficile soluzione e alla mancanza di serenità. Non si aspettava di riviverle, ma non si stupiva che si fossero palesate dopo l'incontro traumatico nel parco. Le erbe di Bonnie aprivano davvero la mente. Forse anche troppo. Caroline ansimò, gli occhi velati, stordita da quella che sembrava una classica carenza di sangue post aggressione vampiresca. Era intontita, intorpidita e aveva freddo. Il camino era spento e la coperta non riscaldava più granché. “Mh...”

Klaus si preparò alla reazione di sorpresa e Caroline non tardò ad accontentarlo. Trasalì, il gemito fu stroncato nel palmo della mano e Klaus le fece cenno di tacere spingendo un dito sulle labbra. L'effetto rilassante delle erbe magiche di Bonnie era svanito. Era rimasto il languore che, sommato alla sorpresa, stavano agendo nella parte più primitiva del cervello. Aprì le labbra e lo fissò dritto negli occhi. Ricordò la propria mise ridotta e un altro gemito imbarazzato si schiantò contro la mano del vampiro.

Siamo in una brutta situazione. Non gridare e non fare movimenti bruschi, rischiamo la pelle” sussurrò piegandosi su di lei e spostando piano piano le dita. “Ciao.”

Ciao...” miagolò, schiarendosi la voce un attimo dopo. “Quale brutta situazione... e tu cosa ci fai...”

Amico mio, non sapevo ospitassi donzelle nel cuore della notte!” esclamò baldanzoso, ignorando Caroline e perdendo subito il sorriso di fronte alla sorella. “Tu come hai fatto ad uscire dalla bara?”

A differenza tua, ho un'amica che si preoccupa per me!” esclamò Rebekah avvicinandosi a larghi passi al divano. Appena vide Caroline, emise un gemito e spostò lo sguardo su Stefan. Sembrava disgustata. “Scusate se ho interrotto la vostra cosa a tre!”

Caroline aprì bocca per insultarla ma Klaus le fece cenno di ignorarla, scuotendo la testa. La ragazza allargò le mani, indignata, e il vampiro sollevò le spalle, noncurante. Chissà perché le venne da ridere. Forse era la situazione. Forse gli atteggiamenti del tutto umani di Klaus. Forse il decotto non aveva ancora finito di sballarla.

Stefan lo fissò, tracimando una rabbia sorda che gli faceva digrignare i denti senza alcuna spiegazione. “Stai violando il mio territorio!”

Quella era una frase che nessuno aveva mai udito provenire dalla bocca di Stefan. Caroline tirò indietro la testa e lo fissò, basita. “Hai bevuto la tisana?”

Il vampiro grugnì in risposta e si avvicinò.

Sta lontano, Squartatore” sussurrò Klaus in tono cantilenante. “Ho visto cosa sei capace di fare quando sei... agitato.” Stefan era ben più letale di lui perché non agiva in base al freddo calcolo. “Un tisana fatta con cosa, cara?”

Erbe magiche di Bonnie. Sono molto rilassanti.”

Quanta ne hai bevuta?”

Un sorso o due...”

E tu quanta ne hai bevuta?” domandò diretto a Stefan che non rispose. “Noi ce ne andiamo!”

Caroline gelò e restò immobile: quel noi si riferiva a lei?

Stefan non è in forma e mi dispiacerebbe vederti con qualche arto in meno, domattina” disse attirando il suo sguardo perso. Klaus le sorrise, ma Caroline lo guardò appena. Stefan non faceva quelle cose. Stefan era un bravo ragazzo. Era lui, il cattivo della storia.

Cristo santo, Nik! La stai spaventando!” Rebekah girò intorno al divano, afferrò un cuscino e lo abbatté sulla nuca del fratello. Il gesto l'avrebbe fatta ridere, l'espressione di dubbia rabbia di Klaus anche, se non fosse stata... così... a contatto col vampiro.

Caroline non ha paura, ha solo avuto un brusco risveglio. Non è vero, cara?”

La ragazza annuì, chinandosi lateralmente in cerca dei jeans e dei calzini. Una carezza risalì dal collo alla mandibola e si fermò sulla guancia. La immobilizzò come un topo di fronte al serpente.

Seriamente, Caroline. Sei ospite di un killer efferato!” sussurrò incredulo, alzandole delicatamente il mento. “Non scherzavo sugli arti mancanti. Io mi limito ad ucciderla, la gente. Lui ci sfoga le frustrazioni!”

Era… assurdo! Completamente fuori dallo schema dell'universo!

Non mi piace saperti sua ospite. Su, vestiti, ti riporto a casa. Al sicuro!” esclamò diretto al padron di casa che lo guardava con una smorfia incredula. Klaus ricambiò lo sguardo e mancò poco che tirasse fuori la lingua come un bambino dispettoso.

***

La porta sbatté dietro la sua schiena e Caroline inciampò sui piedi di Klaus. La teneva con tanta forza da impedirle di camminare correttamente. Alla fine del vialetto, la lasciò andare di scatto e girò su se stesso, arrabbiato. “Perché non sei a casa con tua madre, Caroline?!”

Vuoi uccidere anche lei?” domandò svagata, finendo di allacciare le scarpe.

Lo stai consolando della recente perdita?”

Ok, ora aveva detto qualcosa di troppo! “Stefan ed io siamo sono amici!”

La storia dell'umanità dimostra che uomini e donne non possono essere amici” annunciò, un po' petulante. “C'è sempre un'attrazione fisica, cosciente o meno.” Il velo era sparito dagli occhi. Era di nuovo padrona di se. Però gli era piaciuto, per pochi istanti, vederla perdere il controllo. Un buffetto sotto il mento le strappò un altro gemito indignato. Caroline singhiozzò, irrigidì la schiena e le braccia e pestò un piede a terra. “Sei l'essere più... più... uh! Non mi viene la parola, ma sappi che non c'è nulla di lusinghiero in quello che...”

.. e tu sei la donna più seducente, forte ed intelligente che abbia mai incontrato” la interruppe con un sorriso appena accennato. “Cosa c'era in quella tisana?”

Te l'ho detto! Semplici erbe magiche! Quando le abbiamo fumate, non abbiamo avuto quell'effetto, ci siamo fatte solo molte risate” mugugnò malmostosa, allacciando la felpa sullo stomaco ed infilandoci le mani dentro. “Posso andare a casa, ora?”

Klaus stese il braccio verso la strada aperta e Caroline lo fissò, imbronciata. “Sei troppo impulsivo.”

Il braccio ricadde lentamente lungo il fianco e Klaus si voltò di nuovo verso di lei. “A cosa ti riferisci, mia cara?”

Non potevi semplicemente alzare la voce, abbaiare un po' e passarci sopra? Non avevano la più pallida idea di quel che stavano facendo! Sono stati ingannati, compreso Tyler! Posso darti nome e cognome della puttanella che ha combinato il casino!” esclamò tutto d'un fiato mentre Klaus si scuriva sempre di più. “Hayley!”

Le avevo detto e ripetuto di farsi gli affari suoi...” ringhiò scambiando un'occhiata sostenuta con Caroline. “Questo non cambia il fatto...”

... che hai ucciso tredici persone innocenti e hai messo una gran paura a me!” esclamò indicandosi. “Dove hai preso quella spada? Non siamo mica nel Medioevo! Non puoi andartene in giro a spiccare le teste dai busti!”

Non esagerare, mi sono limitato a strappare qualche cuore.”

Ah beh, perdonami!” esclamò battendo le mani sui fianchi. “Questo cambia tutto!”

Avere un debole per te, non ti mette al riparo dai cambiamenti di umore” l'avvisò avanzando verso di lei. “Sto cominciando ad arrabbiarmi, quindi modera le parole!”

Minacciarmi non serve ad un bel niente!” insistette facendo un passo avanti a sua volta. “Sei e resterai un ragazzino viziato!”

In altri tempi e in altri luoghi ti avrei fatto frustare, Caroline Forbes” sibilò piegandosi su di lei. “Mi sarei assicurato di farlo di persona!”

Oh, i miei complimenti! Anche maschilista!” insistette, lanciata e senza paracadute di riserva. Il sangue le pulsava in testa e nelle guance e non riusciva a tener chiusa la bocca. “Buonanotte!”

Klaus la bloccò, riportandola verso di se. Non le faceva male, ma lo stesso la spaventava. Caroline alzò il mento e lo sfidò a continuare.

Ti avrei fatta frustare... e poi ti avrei portata nelle mie stanze e fatta gridare tutta la notte...” ansimò, abbassando la voce, la bocca secca.

Caroline sgranò gli occhi e aprì impercettibilmente le labbra.

Fu più un urtare di denti che un bacio passionale. Era il peggiore della sua vita, completamente privo di ritmo, impacciato... e lei non gli rispondeva! Aveva raggiunto il picco del fallimento, quella sera. Klaus la lasciò andare e sospirò, passando una mano fra i capelli. “Scusa...”

Quando sei arrabbiato, conta fino a dieci, invece di dare di matto...” bisbigliò sentendo le labbra pesanti e infiammate.

Non è un buon momento di sgridarmi, sono prostrato dalla mia inettitudine.”

Caroline mugolò, lo sguardo fisso sulla sua maglietta. “No, non... preoccuparti... mi hai solo... colto di sorpresa...”

Klaus la guardò, speranzoso. Una seconda chance? No, eh?

Mi accompagni a casa?”

A casa. Certo. Dalle il braccio.

Caroline lo guardò perplessa e Klaus ebbe tanto l'impressione che lo stesse classificando come lo scemo del villaggio. Arrossì e la prese per mano. Caroline si lasciò tirare per qualche metro, poi uniformò il passo al suo, gettandogli occhiate di tanto in tanto. Aveva la mano calda e asciutta. Intrecciò le dita fra le sue e dondolò il braccio. Lo vedeva, il sorrisetto imbarazzato. Anche se cercava di nasconderlo!

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Capitolo 4
*** Titoli di coda ***


Casa Mikealsohn

Strofinastrofinastrofinastrofina.

Uhm...”

Strofinastrofinastrofinastrofina.

Sono su Whatsapp con Elijah. Vuole sapere se per Natale deve ordinare una dopplergänger su Amazon.com o se basta una cravatta...”

Klaus soffiò sulla spada, mugolò e continuò a strofinare il panno, concentratissimo sul suo lavoro.

Mi regali una bicicletta?”

Fottute incisioni...”

Tu sai andare in bicicletta?”

Mi congratulo con Elijah per il suo enorme senso dell'umorismo. Non indosso cravatte, no, non so andare in bicicletta, ma per la legge di transizione, è come fare sesso.”

A-ah” dichiarò scandendo bene le parole. “Ti ho mai confessato quale enorme disagio mi provoca udire la parola sesso uscire dalla bocca di mio fratello?”

Quale fratello?”

Rebekah lo scrutò di sottecchi e riprese a scrivere sul telefono che trillò poco dopo. “Oh!” La vampira saltò via dalla sedia e saltellò fino alla porta, strillando come un'aquila.

Che altro aveva ordinato su Ebay e quando aveva avuto tempo di farlo, se era appena scappata dalla tomba?

Ciao, fratello.”

Tu cosa ci fai qui?” L'occhiata gelida di Klaus si infranse contro il muro di sarcasmo di Kol. Tutto, in quel ragazzino, l'aveva sempre infastidito. “Non stavi frequentando un college o qualcosa del genere?”

Ero nascosto in un college. Ho finito le ragazze da scopare.”

E non potevi trasferirti in un altro?”

Kol sogghignò indicando la spada col mento. “E' quella spada...”

Non perderci il sonno” sibilò rifilando un'occhiataccia a Rebekah. “L'hai chiamato tu?”

La ragazza alzò le spalle e mise i piedi sul tavolo. Klaus batté le palpebre, infilando la spada nel fodero. “Mi urtate il sistema nervoso, voi due.”

Ho un mucchio di bagagli. Qual è la mia stanza?”

Scherzava? Certo che scherzava!, pensò con un cenno negativo del capo. “Non sei il benvenuto!”

Kol sgranò gli occhi con un'espressione ridicola e sarcastica al tempo stesso. “Ma davvero?!”

***

Doveva essere proprio scema, per infilarsi nella tana del serpente al calare della notte! Caroline si fermò all'inizio del vialetto di casa Mikealsohn e tirò indietro i capelli. Fare da paciere non le era mai sembrato più complicato. Ehi, era tutto illuminato! Stavano facendo una festa? E quel rumore metallico? Ma quanto tenevano la tv alta, quei due?

***

Sei peggiorato!”

Non era mai stato un drago con le armi da taglio, ma era imbattibile quand'era l'unico armato. Klaus scartò lateralmente, evitò un affondo e rotolò a terra.

Devi stare attento a dove metti i piedi!”

Dove aveva messo...

Stupido!”

Stupido sì. Il giardino della sua abitazione non conteneva trappole... e quel moccioso aveva acquisito una velocità... “Urgh!”

Toccato!”

Rebekah si morse le labbra: Kol era sempre più abile nel combattimento e quella ferita doveva fare proprio male. “Non potete finirla qui?”

Scherzi? Mi sono appena riscaldato. Ora cominciamo a fare sul serio.” Kol ritirò la spada lasciandola scivolare dolorosamente sul fianco di Klaus che gemette e bloccò l'uscita del sangue spingendovi la mano sopra.

Uh!” Caroline sgranò gli occhi e si ritirò dietro il muro. Una folata di vento l'avvertì che era stata scoperta, ma quando si ritrovò il fratello più giovane di fronte, restò inebetita a guardarlo. “Salve...”

Ti conosco, ti ho vista ad una festa.”

Ehm...”

Chi c'è?!”

Caroline inspirò e stirò le labbra. “Vengo in pace!” esclamò sporgendo appena la testa. Rebekah mugolò, rivolgendole un'occhiataccia e Klaus non mascherò la sua sorpresa. Gli occhi della ragazza percorsero l'intero corpo del vampiro, si fermarono sulle lacerazioni sanguigne che correvano sulla maglietta e i jeans, e risalirono spaventate al viso, per ridiscendere troppo velocemente sull'arma che impugnava. “Posso organizzare un incontro con Tyler se prometti di non ucciderlo, non staccargli la testa, ne strappargli il cuore” rantolò. Ma che cavolo aveva da fissare, quel ragazzino?! Caroline lo fulminò, conficcando lo sguardo nel suo. Kol l'afferrò per il braccio e la spinse avanti. “La tua ammiratrice necessita di un posto d'onore. Bekah, falle spazio.”

Per favore.”

Muoviti!”

Rebekah si spostò sulla panchina in legno cesellato e Caroline fu sospinta a sedere. Attorniata da tre vampiri Originali, pensò bene di tenere la bocca chiusa e attendere la fine dello spettacolino. “Perché stanno litigando?”

Vecchie rivalità...”

Kol sembrava appena uscito dalla doccia, Klaus era un ammasso di nervi e Caroline non riusciva a stare seduta. La sua agitazione si rese palese Rebekah che la studiava di sottecchi. “Klaus non l'ha mai battuto” annunciò dondolando una gamba. “Sai andare in bicicletta?”

Sì” bisbigliò girando subito la testa verso i due combattenti.

Rebekah sollevò le sopracciglia e sorrise, accarezzandosi i capelli. “Attenta, ti stai scoprendo.”

Caroline ci mise un po' a capire. “Ero venuta per parlamentare, non capita tutti i giorni di assistere ad un duello!” replicò, stizzita.

E' quasi finito, Kol ha vinto un'altra volta” mormorò indicandoli con un cenno della testa. “Non dire che tutto questo non ti fa effetto.”

Che... effetto...”

Il combattimento. Il sangue. I corpi sudati” bisbigliò spostandosi verso di lei. “Quando ero una fanciulla pura e innocente, le mie amiche ed io assistevamo di nascosto ai combattimenti fra i ragazzi.”

Non c'era internet, a quei tempi” mormorò Caroline inghiottendo la saliva. Era così stupida da lasciare che quei bifolchi… che quel bifolco le accelerasse il respiro per un po' di tric trac con una spadaccia che aveva visto tempi migliori? “Argh!”

Caroline trasalì quando la spada di Kol lo trapassò da parte a parte. Klaus si aggrappò al braccio del fratello e con un sogghigno crudele, il ragazzo girò il polso. Caroline vide distintamente il dolore sbiancargli il viso e la spada cadere a terra. Kol lo spinse via e, allo stesso tempo, estrasse la lama strappandogli un altro grido. Klaus crollò in una pozza di sangue e Caroline attese, col cuore in gola, che si rialzasse.

Il vincitore si prende la ragazza!” Kol piantò la spada a terra e sospirò, allargando le braccia. “Vieni da me, tesoro.”

Ma scherzava?! Caroline si alzò e camminò lentamente verso il moribondo. Faceva male solo nell'orgoglio, pensò analizzando l'entità delle ferite. Sorrise a Kol, certa che la sua ironia trapelasse da ogni gesto.

Klaus cominciò a sghignazzare. Non era così dolorante da non capire che suo fratello stava per essere punito. Sperava solo di non svenire per non perdere lo spettacolo.

Come funziona? Devo mostrare ammirazione, svenire, sospirare...” cantilenò muovendo una mano nel vuoto, l'altra puntata contro il fianco. “Ma credi davvero alle stronzate che dici?” Sparare in faccia ad un idiota troppo montato una dose abbondante di spray antistupro al peperoncino, l'avrebbe certamente ridimensionato. Caroline sentì i muscoli del viso cedere e le braccia abbassarsi lungo i fianchi. L'aveva soggiogata... figlio di puttana...

La bomboletta di spray cadde dalla tasca e Kol si chinò a raccoglierla. “Prevedibile” dichiarò, intascandola. “Vieni con me.”

Cavolo, pensò scavalcando il corpo di Klaus che li fissava, ammutolito. Caroline si voltò a guardarlo con espressione supplice. Rebekah smise di mandare messaggi e guardò il fratello minore con aria interrogativa. Fissò Caroline e per ultimo si dedicò allo sconfitto che arrancava per tirarsi in piedi. Schizzò verso Klaus, lo afferrò per i corti riccioli sulla nuca, lacerò il polso e lo spinse contro la bocca. Il vampiro ci si attaccò immediatamente e dopo due secondi, la ragazza sentì le forze cedere di colpo, la testa girare e un singhiozzo svanire sulle labbra e perdersi nell'immobilità dell'attimo. “Me ne devi una grossa come questa casa” sibilò con uno scappellotto alla nuca.

Klaus grugnì in risposta. Rebekah lo seguì con lo sguardo, restando inginocchiata a terra e chissà perché non si stupì, quando lo vide prendere alle spalle il fratello e rompergli il collo. I colpi bassi erano la specialità della famiglia Mikealsohn.

Caroline ricominciò a respirare, libera dalla malia. A ripensarci, forse quel momento era stato uno dei più paurosi della sua vita.

Ora possiamo parlare” dichiarò scavalcando il corpo del ragazzo, lo sguardo rassegnato di Rebekah incollato alla nuca.

L'hai preso alle spalle, almeno lui ha combattuto correttamente...”

Non è importante come si vince. Solo chi vince” dichiarò con un sorriso furbo, sbirciando Caroline che aveva perso colore. “Le scuse del licantropo dovranno essere molto sincere, molto sentite e non posso assicurarti che uscirà incolume dal nostro incontro.”

Caroline annuì, si piegò sulle gambe e frugò nella tasca del ragazzo, riappropriandosi del suo spray. Era pallida come un cencio e aveva la lingua incollata al palato.

Ehi...”

Caroline risalì lo sguardo sui vestiti ormai inutilizzabili e macchiati di sangue, sulla mano che stringeva l'elsa lavorata e finì dritta nei suoi occhi.

Le aveva appena sfiorato la guancia con le dita e aveva visto la domanda che si allargava nella sua mente: come osava il villico toccarla con le sue manacce sporche?

Grazie” bisbigliò, espirando come se avesse trattenuto il fiato per troppo tempo. “Stabiliamo che la donna alfa prende il comando e decide per il bene collettivo. Incontrerai Tyler, accetterai le sue scuse e scaglierai la tua vendetta contro quella puttanella di Hayley. Siamo d'accordo?”

Magnifica, pensò ammirato. “Sì, mia signora.”

Non fare lo stronzo” miagolò dolcemente stampandosi in faccia un bel sorriso. “Ci vediamo!”

Era magnifica. Klaus la seguì con lo guardo finché non svanì dietro la casa. Si poteva innamorare di una donna del genere. “E tu cos'hai da guardare?”

Rebekah spostò i gomiti dalle ginocchia e scosse la testa, il mento appoggiato sui palmi delle mani. “E' come stare al cinema” dichiarò con un sorrisetto. “Posso restare fino ai titoli di coda?”

Perché, che succede alla fine?” domandò svagato raccogliendo le armi e rinfoderandole una alla volta.

Si baciano, alla fine.”

Magari, pensò rientrando in casa con un altro sorrisetto scemo stampato in faccia.

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Capitolo 5
*** 1912 ***


Ciao ragazze, buona Vigilia! ^^ Capitolo incentrato su Rebekah, spero non vi dispiaccia. Mi piace inventare passati agli Originali, è una specie di droga. ^^ Buona lettura!!


Era accaduto nel 1912.

Rebekah era a Londra, suo fratello era sparito dietro una donnina di poco conto e lei si sentiva sola. Aveva conosciuto Willbourgh, passeggiando per Holland Park, lui le aveva parlato del nuovo transatlantico della White Star Line, e lei aveva dovuto decidere in fretta se lasciar cadere i guanti, per studiare meglio quella piccola vena che si intravedeva dal colletto della camicia, o accettare il suo braccio e concedergli di accompagnarla a casa. Il clima di Londra la immalinconiva e lei voleva tornare nel Nuovo Mondo. Il biglietto l'avrebbe pagato Klaus, non si sarebbe accorto dell'ammanco nella cassaforte e le loro strade si sarebbero finalmente divise. Willbourgh era un borghese che aveva creato la propria fortuna, cercava una moglie dolce e bella da sposare e lei, che non era ne dolce ne bella - a sentire il fratello - se n'era innamorata all'istante. Al momento dell'imbarco, non c'era nessuno a salutarla. Il Titanic offriva molte comodità, Willbourgh era affettuoso, le portava lo scialle quando aveva freddo – le altre signore della nave avevano sempre freddo e lei doveva mescolarsi con la folla per non apparire diversa – la imboccava a colazione e la coccolava, facendola sentire unica e speciale. Progettava una famiglia, una bambina dai capelli color del grano da inserire nell'alta società e un bambino robusto a cui insegnare ad andare a cavallo. Rebekah non sapeva nuotare e Willbourgh inserì le lezioni per la mogliettina nella sua enorme agenda di lavoro. Trovava sempre uno spazio per lei, a qualsiasi ora del giorno e della notte. Rebekah si svegliava col sorriso e si coricava felice fra le braccia del marito. Era stato stupendo, per qualche giorno. Poi c'era stato il boato. E quella stupida regola. Prima le donne e i bambini. Al diavolo, potevano anche crepare, quelle vecchie rancide e i loro grigi consorti! Willbourgh era rimasto a bordo per aiutare i passeggeri e Rebekah era stata caricata a forza sulla scialuppa. E lì aveva pensato 'l'ho perso'. Avrebbe dovuto trasformarlo la notte prima, quando le aveva detto che sarebbe morto per lei. Rebekah sapeva che erano cose che gli uomini dicevano e non vi aveva dato troppo peso. Non troppo. Quando la nave si era inabissata, alcune scialuppe si erano rovesciate e il desiderio di vedere le antiche mummie sparire nelle acque gelide e scure, era stato esaudito. Willbourgh non l'aveva più visto. Si era nutrita di alcuni sopravvissuti per mantene alto il calore corporeo e quando la Carpathia aveva individuato il canotto A, l'ultimo disperso, l'ex signora Willbourgh aveva finalmente aperto gli occhi. Era tornata Rebekah Mikealsohn, residente a Londra. No, i genitori erano defunti anni prima per cause naturali. Sì, avrebbe avvertito suo fratello, residente nel Nuovo Mondo. No, non aveva altro con se. Solo i vestiti che indossava e l'anello di Willbourgh. Quando Elijah si era presentato al porto, Rebekah l'aveva salutato con un cenno del capo, infilato la mano sotto il suo braccio e marciato compita ed eretta fino alla carrozza. E poi, Elijah aveva detto la cosa più stupida della sua vita.

Hai freddo, cara?”

Rebekah l'aveva fissato con un'espressione assente, l'unghia del pollice impegnata a roteare l'anello di Willbourgh.

Se aveva freddo.

Se aveva freddo.

Ora Rebekah desiderava che Stefan non fosse in casa. Stefan le ricordava Willbourgh, quando non se ne andava in giro a strappare arti alla gente. Era stato facile innamorarsene. Ora, lui era preso da Elena e grazie alla sua azione avventata, sarebbero rimasti insieme per sempre. Klaus si umiliava ai piedi di Caroline e lei era di nuovo sola. Una costante della sua vita. Rebekah batté una seconda volta la nocca contro la porta, poi notò il campanello e ci posò sopra il dito. Ogni volta che tornava dall'altra parte, dimenticava qualcosa e forse sarebbe arrivato il giorno in cui avrebbe dimenticato il proprio nome. Eccolo, Stefan. Sempre così serio! “Sai andare in bicicletta?”

Rebekah non si comportava come tutte le altre ragazze. C'era qualcosa di altisonante, nel suo carattere, e forse un giorno sarebbe impazzita. Stefan la fissò in viso. Empatia assente, calore umano pari allo zero. Gli unici sentimenti che provava, li mostrava solo quando Klaus la faceva arrabbiare o la deludeva.

Non ho mai imparato neppure a nuotare, se è per questo.”

Era vendicativa, immatura e pestifera. Ed era da tenere sotto controllo. “Vuoi che ti insegni a nuotare?”

Magari scegliamo un posto dove nessuno possa vederci, non voglio fare figure ridicole” mormorò, arrossendo.

Avrebbe avuto tempo per pentirsene, ma almeno lo distraeva dal pensiero di Elena e Damon insieme. “D'accordo. Con cosa cominciamo?”

***

Uahhhhhhhhh!” Rebekah allargò le gambe e la bicicletta andò avanti da sola. Era facile in discesa, doveva solo ricordarsi di frenare... e di mantenere... “uah!” L'equilibrio! “Ahio!”

Le mani sul manubrio e i piedi sui pedali. Ti sei fatta male?”

Malissimo, ma era così contenta che, anche se aveva le ginocchia sbucciate sotto i jeans, continuava a rialzarsi e a rimontare in sella. Stefan le corse dietro per un po', e quando vide che stava dritta da sola, la lasciò andare incontro al proprio destino. Sperò che non fosse un camion... e che non sbucasse dal nulla proprio nel momento in cui... “Becky!”

Non mi sono fatta niente!” urlò, ruzzolando sul prato. “Ora riprovo! Ci sono quasi.” Rebekah frenò piano piano fino a fermarsi, e quando mise i piedi a terra gli regalò uno dei sorrisi più belli della sua vita. “So andare in bicicletta!”

Damon avrebbe detto che era pazzo a perderci tempo. “Vediamo se hai anche i polmoni...”

Rebekah si rabbuiò, tormentò le marce del cambio e sussurrò che sarebbero andati un'altra volta, alla piscina comunale.

Quello era un'interessante cambio di umore. Stefan tornò indietro e frenò accanto a lei. “Hai cambiato idea?”

Non vado molto d'accordo con l'acqua dal 1912” mormorò stringendo le labbra.

Cosa è successo nel 1912?”

Uhm...” Rebekah spinse sul pedale e andò avanti di qualche metro. “Ho preso un sacco di freddo.”

Una volta ti confidavi con me.”

Una volta mi fidavo di te” borbottò, gelida. “Non è un evento privato. Collegati ad Internet, cerca '1912' e 'disastro imbarcazione' e guarda cosa esce fuori.”

Eri a bordo del Titanic?”

Se avesse saputo che ci avrebbero fatto un film, avrebbe dato qualche dritta al regista. “In viaggio di nozze” sussurrò giocherellando col campanello.

Stefan si avvicinò, posò le braccia sul manubrio e inclinò la testa per guardarla meglio. “Eri sposata?”

Sì, Stefan. Ero sposata ed ora sono vedova. Lo conoscevo appena. Non ricordo neppure il suo nome.”

Il nome nell'anello che portava al collo, quando l'aveva conosciuta, mascherato fra le collane di perle in voga all'epoca? L'anello che aveva giurato essere di sua madre e troppo largo per il suo dito?

Sta tramontando il sole. Torniamo a casa?” Rebekah non attese risposta e pedalò, un po' traballante, per le vie di Mystic Falls. Ora sapeva andare in bicicletta e prima o poi avrebbe sfidato l'enorme vasca da bagno di Klaus. Avrebbe trattenuto il fiato e avrebbe ficcato la testa sott'acqua.

Prima o poi.

Casa Mikealsohn

Chi è 'per sempre tuo, Willbourgh'?”

Brutto impiccione! “Non so, l'ho trovato per strada.” Rebekah si tolse la felpa e la gettò su una sedia. Aveva le ginocchia sporche di sangue sotto i jeans e nessuna voglia di spiegare all'irritante fratello minore il matrimonio... naufragato. “Sloggia!”

Kol scivolò via dal letto e gettò l'anello alle sue spalle. Rebekah lo osservò rotolare a terra e fermarsi all'incontro del tappeto. Continuò a slacciare le scarpe e solo quando la porta si chiuse, si chinò a raccoglierlo. Lo infilò all'anulare sinistro e strinse la mano. Per sempre tuo. Molto romantico, tesoro.

Rebekah è innamorata!”

La porta si spalancò di colpo e la ragazza trasalì e gli lanciò un'occhiataccia. “Comincio a pensare che Klaus abbia ragione a non volerti qui!”

Me ne andrò domattina. Questo posto è noioso e le ragazze non vincerebbero una gara di bellezza neppure a corrompere la giuria” dichiarò sporgendo la testa “non sei nuda, vero? Mi impressiona vedere mia sorella nuda.”

Ricordati di bussare, la prossima volta.”

Avrei perso l'effetto sorpresa!” si giustificò con un alzata di spalle. “Quella ragazzina bionda di ieri sera...”

Ricorda il tuo aspetto esteriore, Kol. Caroline ha diciotto anni, tu appena sedici.”

Novecentosedici!”

Buttati al vento” sospirò cercando della biancheria intima pulita. “Non razzolare in quel campo.”

Ha un interesse per Niklaus. Non è del tutto sana di mente, vero?”

E' intelligente e lo tiene a distanza. Nik ti strozza se ci provi con lei.”

Kol si illuminò e un sorriso maligno gli allargò le labbra. Rebekah scosse la testa e si caricò di accappatoio e detergenti personali. “Io non lo farei, se fossi in te!”

Ma tu non sei me!” le urlò dietro la porta del bagno. Solo quando aprì l'acqua della doccia, Rebekah si accorse che indossava ancora l'anello di Willbourgh. Lo posò su un ripiano e accese la radio, canticchiando a bassa voce. Quando uscì dalla doccia, era sparito. Rebekah impallidì e lo cercò sul pavimento, fra le creme, nelle tasche dell'accappatoio e addirittura nel portadentifricio. Ruggì, di fronte l'ineluttabile verità. “Kooooooooooooolll!”

Sono in cucina!”

Lo sentiva ridere, era ben più che colpevole! “Ridammelo!”

Non so di cosa stai parlando.”

E rideva. Che faccia da schiaffi! “Il mio anello, l'anello di Willbourgh!”

Non l'avevi trovato per terra?”

Non hai alcun rispetto per la proprietà altrui” sibilò portando il cappuccio a coprire i capelli bagnati.

Lo dico da una vita e nessuno mi da retta. Bekah, non sgocciolare sul parquet, per favore.”

Kol ha rubato un oggetto a me caro” rispose ad un sopraggiunto Klaus con due sacche della spesa per braccio. Il vampiro li guardò appena e scaricò il cibo sul tavolo della cucina. “Non voglio entrarci.”

Tu sai chi è 'per sempre tuo, Willbourgh'? Sembra tanto un anello nuziale.”

Klaus aprì la confezione delle uova e le sistemò nel frigo, strappò l'anello dalle mani del fratello e lo lanciò a Rebekah. “Problema risolto.”

Ti sei sposata e non ci hai invitato?”

La vampira impallidì mentre lo infilava al dito. Esitò e l'anellino cadde per terra, rotolò fin sotto la credenza e Rebekah pensò di lasciarlo lì. “Non dire scemenze!” sbottò girando su se stessa con gli occhi gonfi di lacrime. “E' una bella giornata e non voglio rovinamela! Ho imparato ad andare in bicicletta!”

Sai che conquista” soffiò Kol leggendo l'etichetta della maionese. “Non è dietetica.”

Klaus lo guardò, chiedendosi se scherzava o meno.

Le ragazze di questa città sono fissate con l'aspetto fisico” spiegò parlando lentamente come se si trovasse di fronte ad un bambino deficiente. “Se le inviti a cena, non puoi servir loro condimenti ipercalorici. A meno che non sia una mossa per metterle all'ingrasso. Ti ricordo che la quantità di sangue varia a seconda del peso corporeo... ehi, sei un genio!” esclamò Kol schioccando le dita e colpendolo su una spalla. “Imparo sempre qualcosa dal mio fratellone! Aveva ragione papà, gli anziani sono portatori di verità.”

Oppure, la verità era che avevano solo quella, al drugstore, e i tramezzini gli piacevano ben conditi. “Quando te ne vai?”

Domattina!”

Lode al cielo e agli dei in cui non credeva. Klaus sospirò, si chinò sotto la credenza, intascò l'anellino e finì di mettere a posto la spesa. La sorella la vide con la coda dell'occhio, inginocchiata a terra in cerca del monile. “Toh.”

Grazie...” bisbigliò con la faccia arrossata. “I fratelli minori sono una scocciatura!”

Klaus non commentò, anche se aveva pronta la battuta sulla punta della lingua. “Ricordi la casa di Londra?”

Come no. Bellissima, enorme e triste. “L'hai venduta?”

Se un giorno ti andasse di fare un viaggio e capitassi casualmente da quelle parti...”

Rebekah si attrezzò con coltello, pane e aprì una confezione di affettati, lanciandogli un'occhiata gelida. Si era vestita, ma aveva ancora i capelli bagnati. “Nik, non girarci intorno.”

Le lettere di condoglianze per Willbourgh sono nel cassetto in alto a destra del mio scrittoio.”

Il barattolo della maionese schizzò in avanti di tre centimetri. Rebekah arrossì e affettò il pane. “Lo sapevi...”

L'ho saputo quando un notaio ha bussato alla mia porta, recando un testamento con se. Willbourgh aveva l'occhio lungo e si era messo in affari con Charles Henry Harrod... il nome non ti dirà niente, ma alla fine del racconto capirai a cosa mi sto riferendo” continuò, laconico. “Il notaio credeva che anche tu fossi morta nell'affondamento del Titanic perché il nome che hai rilasciato al porto, non combaciava con i registri di bordo.”

Rebekah annuì, continuando a infarcire il tramezzino.

Ti sei sposata in segreto e quando Elijah ti è venuto a prendere, ti sei guardata bene dal confessarlo.”

Non erano affari vostri” dichiarò, secca. “L'eredità l'hai sperperata o c'è rimasto ancora qualcosa?”

Klaus batté le palpebre e la fissò. “Sono stato costretto a cederla, nel 1959. L'offerta era tale da non poter rifiutare.”

Parliamo di una casa, un terreno, una botteguccia?”

Parliamo di Harrod's, mia cara.”

Rebekah trasecolò e la maionese cadde dal coltellino. Klaus la raccolse con un dito e la ficcò in bocca. “Sei stata co-proprietaria dei magazzini Harrod's fino al 1959. Ho agito per tuo nome, nell'ombra, infiltrandomi in tutti i consigli d'amministrazione delle società coinvolte. Li ho mossi a mio piacimento finché non mi sono scontrato con un dio ben più potente di me. Li ho salassati e ora sei proprietaria di 600 milioni di sterline, calcolando gli interessi maturati negli anni. Li ho depositati su vari conti per evitare la mannaia del Fisco.”

Sono ricca...” bisbigliò muovendo appena le labbra. “Come Creso...”

Vuol dire che comincerai a fare la tua parte, in casa? Quelle fragole costano un occhio, sorella.”

Klaus detestava le fragole, quando erano piccoli aveva rischiato di morire di reazione allergica. Le comprava solo per lei. Rebekah scivolò dalla sedia e gli abbracciò la schiena. “Questo non vuol dire che ti perdono per avermi trafitto un'altra volta...”

Smetti di abbracciarmi” le ordinò, a disagio. “Ti devi fidare di me! Ti ho resa ricca, ti renderò anche felice.”

Niklaus la fregava sempre. Abbaiava, isterizzava e poi faceva qualcosa di tremendamente carino. “Tieni d'occhio Kol, ha puntato Caroline” gli suggerì abbassando la voce. “Probabilmente non farà niente, ma è sempre meglio guardarsi le spalle.”

Anche questo lo dico da una vita” le fece notare, afferrandole il naso e scrollandola. “Chi ti ha insegnato ad andare in bicicletta? Era un onere mio e mio soltanto!”

Non te lo dico!”

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Capitolo 6
*** L'inevitabile ***


Ciao, ragazze! Divaghiamo un po' e raccontiamo i sogni di Caroline... attente alla melassa, ne sta per arrivare a quintali! ^^ Buona lettura!

Casa Forbes, notte.

Non abbiamo tempo per il ponte, passeremo dalle fognature!”

Dalle fognature, Maestà?!”

Vedi una soluzione migliore?” gridò e già si spogliava dell'armatura, i gambali, l'elmo, e assicurava la spada alla schiena. “Ci vediamo dall'altra parte!”

Carin si gettò nel fossato e annaspò fra i liquami, il sangue e l'acqua putrida che si riversavano dalla città. Individuò la grata semi divelta e adoperandosi con il coltello, cercò di allargare la rete. Si ferì nell'attraversamento e dalle belle gambe solcate di cicatrici, spillò qualche traccia di sangue. Se ne sarebbe occupata dopo. Prima sottometteva il bastardo.

La lama era stata intaccata e lo scudo che lo proteggeva era pregno di sangue del nemico. Nikopol lo gettò via, sbarazzandosi a sua volta dell'armatura. Carin impugnò la sua fida alleata e scrollò la treccia bionda che continuava a finirle sulla spalla destra.

Dobbiamo proprio combattere, mia adorata?”

L'onore lo richiede” annaspò, consapevole del suo sguardo stanco e di quella guerra che andava avanti da mesi. “Hai preso qualcosa che non ti apparteneva.”

E tuo padre ha massacrato la mia famiglia in un agguato” concluse abbassando la voce. “Eri la mia promessa sposa, ho solo anticipato i tempi.”

Le nozze erano state stabilite, che diritto avevi di penetrare in camera mia...”

Il tuo sguardo, mia amata. Lo stesso che mi rivolgi in questo momento!” esclamò allargando il braccio armato. “La mia promessa per te: fino alla morte, Carin.”

Fino alla morte ed oltre” sussurrò puntando la spada sotto il mento. “Io ti amavo e tu hai distrutto il mio sogno!”

°°/°/°°

Ah!” Caroline saltò nel letto e gridò una seconda volta. Quel maledettissimo sogno per la terza notte di fila! Leggere qualche racconto di cappa e spada, e finire a sognare interi scenari di guerra non era salutare, nelle sue condizioni! Caroline tirò via i capelli aggrovigliati e posò il braccio sulla fronte. La sua mente continuava a sfornare filmini medioevali a luci rosse e la colpa era-tutta-di-quella-dannata-spada! Non poteva andarsene in giro a sbandierarla come un'estensione della propria virilità, era un'incapace, a conti fatti! Se avesse dovuto affrontare il drago, sarebbe morto bruciato nel fossato del castello, rantolò colpendo il materasso con il pugno. Era nell'età del romanticismo, non aveva un ragazzo fisso e Klaus le dava la botta allo stomaco. Con o senza attrezzatura sportiva. Si meritava tutto il dolore che gli aveva provocato Kol... anche se... il suo istinto da crocerossina aveva gridato fino a lacerarle i timpani, quando l'aveva visto stramazzare a terra.

Che ore sono? Solo le tre. Caroline posò la sveglia e guardò la finestra, la scrivania e le ciabattine nuove. Il sogno non era sempre lo stesso. Lo scenario non cambiava mai eppure ogni volta aveva qualcosa di diverso. Aveva anche rimaneggiato i loro nomi per creare gli avatar. La Carin che si introduceva di soppiatto nel castello di re Nikopol (Tzè! Re, addirittura!) in cerca di vendetta, era la stessa che apriva la porta al suo amante notturno, conducendo il regno alla rovina. Quel sogno voleva indurla a prendere maggiori distanze da Klaus? A ricordarle il suo schieramento nella battaglia contro di Originali? Carin cedeva alle insistenze di Nikopol non per debolezza ma per amore – era sempre una debolezza, ma veniale – e la metteva in guardia dal seguire lo stesso... ooooh, lei non era innamorata di Klaus!, pensò spingendo la testa contro il cuscino. Era incapace a baciare, figurarsi il resto.

No, il resto era meglio non immaginarlo. Che rumore strano... Caroline sollevò il saliscendi e sporse la testa. Per un attimo, pensò che le sarebbe arrivato un sassolino nell'occhio, ma appena apri la finestra, il visitatore notturno abbassò il braccio e le sorrise.

Non poteva capitare lì casualmente, quando aveva la guardia ridotta uno straccio. Era uno scherzo crudele! “Sono le tre di notte” annunciò, sollevando una spallina del top scivolata sul braccio.

E' l'ora migliore.”

Per cosa?”

Una passeggiata.”

Era fuori di testa! “Va a casa, Niklaus.”

Kol sorrise e le fece segno di scendere. Si era allenato nell'inganno mentale e aveva scoperto che più la vittima era coinvolta sentimentalmente, più cedeva all'illusione. Spacciarsi per Niklaus gli avrebbe causato non pochi problemi, ma l'indomani mattina si sarebbe trovato molto lontano da Mystic Falls, tanto valeva non procrastinare l'inevitabile.

Casa Salvatore, nello stesso istante

Chiedo asilo politico. Fratello minore in visita.”

Non poteva fare quello che faceva di solito? Pugnalarlo e infilarlo in una bara? Stefan gli lasciò oltrepassare la soglia sottolineando l'orario non proprio consono ad una visita di cortesia.

Siamo predatori notturni. Le tre di notte è l'ora di punta, per quelli come noi. Passato, il matto?”

Passato.”

C'è qualcosa da bere, in questa casa?”

C'è.”

Klaus sfoderò una bottiglia e inclinò la testa. “Tanto per esserne sicuri.”

Stefan lesse l'etichetta, pescando due bicchieri dalla credenza. “Questo non vuol dire che siamo di nuovo amici.”

Ferisci i miei sentimenti ma ti perdono. Non sono qui per chiacchierare, ma per bere con un vecchio compagno di sbronze...”

... e per parlare di Caroline.”

E la bottiglia stava per cadere. Klaus lo guardò di traverso, riempì i bicchieri, si sedette sulla poltrona e fissò il caminetto spento. “Tu sai cosa succede alla fine di un film?”

Scorrono i titoli di coda.”

Questa è una risposta sensata ma non è la stessa risposta che darebbe una donna.”

E sì, forse dovevano cominciare a bere forte.

***

Grazie, Pris. Vai pure.”

Che fosse promessa a Nikopol lo sapeva fin dalla nascita... ma le sue nozze non erano affrettate? Aveva solo diciassette anni! Carin finì di vestirsi per la notte e quando guardò fuori della finestra non vide nulla che non avesse già visto in precedenza. Il suo reame, le guardie che stazionavano nel cortile, la vecchia cuoca che camminava rasente i muri. Eppure c'era qualcosa di diverso, quella sera. Era la sera prima dell'annuncio formale delle nozze, anche se il patto era stato siglato e suggellato in privato. Aveva incontrato Nikopol solo quattro volte, in diciassette anni, e tutte le volte si era trovato di fronte un ragazzino diverso. Solo gli occhi restavano identici: azzurri e profondi. Sua madre affermava che avrebbe imparato a conoscerlo e amarlo, ma non aveva bisogno di aiuto, in quel senso. Le aveva rubato il cuore, nella sua ultima visita. Era primavera e...

Stonk – Clic.

Pris, sei impagabile!” sussurrò, certa che la sua distrattissima cameriera personale avesse perso un fermaglio o un pettine d'osso... “C-chi è?” Carin arretrò verso la finestra, la gola chiusa dalla paura. Chi era e come aveva fatto ad eludere la sorveglianza?

Shhh!”

Nikopol?! Nikopol nelle sue stanze prima del matrimonio e senza farsi annunciare? Carin lo fissò mentre scivolava via la cappa dalle spalle.

La lontananza non mi è mai parsa più insopportabile, mia cara.”

Carin vagò nella solitudine interrotta della stanza. Le bastava urlare e sua madre e tutta la guardia reale sarebbe accorsa. “Mio adorato, l'annuncio verrà dato domattina...”

Mezzogiorno è un tempo troppo lungo!”

No, mezzogiorno era perfetto per un evento in grande stile. “Se ti trovano qui...”

Le nozze sono state decise, chi ci impedisce di passare del tempo insieme?”

Il buonsenso” sussurrò avvicinandosi. “Se mio padre ti scopre, ti farà frustare a sangue!”

Il ragazzo congiunse le mani di fronte a se e inclinò la testa. Carin sorrise. “Non posso infilarmi nei vestiti buoni con la schiena in fiamme e marciare compito ed eretto davanti a tutti!”

La ragazza abbassò la guardia ma gli occhi rilucevano al fuoco delle candele. “Fallo per me. Ti prego...”

E sia ma voglio un pegno d'amore!”

Carin arrossì. Il suo primo bacio. “Posso concederti un bacio.”

Uno solo?!”

°°/°/°°

Non aveva idea di quel che era successo da quando aveva oltrepassato la porta di casa, ma era ben chiara la sensazione del selciato sotto la schiena. Caroline si sollevò a fatica, priva di forze. Continuava a fare quel sogno... brutto segno. Le era passato sopra un camion? Che ci faceva sdraiata in mezzo alla strada? Fissò le cime infuocate degli alberi e batté forte le palpebre. Albeggiava. Che freddo... Caroline rabbrividì nella giacchetta e infilò le mani in tasca per scaldarle e cercare il cellulare. Non aveva idea di dove fosse, come avrebbe fatto a trovarla? Col GPS, pensò.

Frena!”

Damon inchiodò la macchina a tre metri da Caroline che fissò la targa, spaventata. Ci mise un po' a mettere a fuoco gli occupanti dell'auto e quando lo fece, il sollievo la travolse. Era ben più spaventata di quel che credeva.

Il trucco sta nel fingere di essere morti, non cercare di essere investiti di proposito!” urlò Damon spingendosi fuori del finestrino. “Non puoi fregarmi il copyright, Barbie! Ma porca vacca...” Il vampiro smontò dall'auto, seguito da una preoccupatissima Elena che si precipitò dall'amica. “Che cosa è successo?!”

Non aveva più bisogno del GPS. Inoltre, aveva la batteria scarica. “Niente.”

Damon batté le mani sui fianchi e la tirò su di peso. “Niente! Te ne stai seduta in mezzo a due corsie, se non te ne fossi accorta!”

Me ne sono accorta.”

Damon, finiscila. Care, che ci fai qui?”

E voi?” sussurrò spazzolando i jeans. Ahio, il collo..

Chi ti ha morso?”

Caroline si incupì e il mento le tremò. “Stefan sa che state tornando a casa?”

Basta avvertirlo.” Damon sospirò e inoltrò la chiamata. “Jeremy è rimasto al lago.”

Quindi Elena tornava a casa sua. O... lui si trasferiva da Elena? Solo lei lo trovava orribile e vomitevole?

Abbiamo quasi investito Caroline sulla statale 16. E' in stato confusionale e con un bel morso sul collo. Il tuo amichetto ne sa niente? Na, la portiamo a casa noi. Tornatene a dormire, ma prima getta la spazzatura. Sono di buonumore e non voglio rovinarmi la giornata!”

Caroline lo guardò di sottecchi, si lasciò condurre alla macchina e salì sul sedile posteriore, restando buona e silenziosa. Quando Damon saltò in macchina, udì distintamente le sospensioni cigolare. “L'ha passata, la revisione?”

Se se...” sbuffò. “Sembra che Stefan abbia trascorso metà della notte a rinverdire i vecchi tempi con il principe dei demoni. Sono ubriachi e del tutto inutili, in questo momento. Ti porto a casa, stella?”

Metà della notte? La prima o la seconda? Caroline batté le ciglia, scacciando le lacrime. “Sì, grazie...”

Vuoi che resti con te?”

Che tono dolce. Ci avevano dato sotto, quei due. Caroline scosse la testa, affondando nel sedile. Chissà cosa si provava ad essere loro. “Me la cavo da sola.”

Casa Forbes

Non gliel'avrebbe fatta passare liscia. Avevano un cacciatore di vampiri testosteronico che mordeva il freno, ed erano tutti d'accordo che un Originale in meno al mondo, non avrebbe nociuto all'ambiente. Il difficile era coglierlo di sorpresa... e forse a quest'ora aveva già lasciato la città.

Caroline batté la palpebre e guardò i fornelli spenti. La doccia calda e il pigiamone in pile non l'aiutavano a scacciare il freddo. Aveva acceso il riscaldamento ma aveva ancora i piedi e le mani fredde. Se poi la smetteva di piagnucolare sulla colazione, e riacquistava la sua lucidità, le sarebbe venuto in mente un buon piano per...

Toc toc toc toc

Caroline trasalì e il cucchiaino finì nella tazza, rovesciando qualche goccia di latte. Passò le dita sotto gli occhi, uno straccetto sul tavolo e aprì la porta senza prestare attenzione al visitatore.

E' stato Kol, vero?”

Quello che le piaceva di Klaus. Andava dritto al punto senza perdersi in chiacchiere. “Gli faccio passare la voglia di fare lo stronzo. Dove tieni i pugnali da bara?”

Non puoi toccare il pugnale senza morire, me ne occuperò io.”

La sua aggressione gli aveva dato un altro motivo per fare baruffa col fratello minore e cercare di apparire un eroe ai suoi occhi. Cascava male, non era così debole da lasciargli prendere il comando. “L'ultima volta ci hai rimesso il fegato e la dignità. Sono sempre la femmina alfa, non metterti strane idee in testa e smetti di guardarmi in quel modo” mormorò conficcando lo sguardo in quello preoccupato di Klaus. “Me la cavo da sola.”

Mai avuto dubbi, dolcezza. Come ti ha attirato fuori casa?”

Mi ha chiesto di fare una passeggiata.”

Il cuore gli finì in gola. Doveva monitorare le sue insonnie, da quel momento in avanti? “E tu hai acconsentito?”

Eccolo, lo schiaffo di realtà. Caroline trasecolò al ricordo e per la prima volta, in presenza del vampiro, balbettò. “C-credevo fossi tu...”

Non ci somigliamo per niente, come hai fatto a scambiarlo per me?!”

Caroline chiuse per un attimo gli occhi e sospirò, preda degli strascichi della nottata, del sogno... e buongiorno, confusione! Quando cercava di mettere a fuoco la distanza intercorsa fra la porta di casa sua e la statale 16, cadeva in un buco bianco. Non ricordava assolutamente niente. E la cosa la spaventava a morte.

Ti ha soggiogato spacciandosi per me?”

A quella distanza era impossibile...”

Mio fratello è pieno di talenti, non sottovalutarlo. Ha trovato un altro modo per farmi sapere che può arrivare a te in qualsiasi momento” dichiarò irrigidendo la mascella. “Rebekah mi aveva messo in guardia ma non le ho dato peso. Non è cresciuto, è rimasto il solito immaturo!”

Dovevo capirlo che c'era qualcosa di strano... tu non sei mai comparso sotto casa mia alle tre di notte...”

Mezzanotte è per le streghe. Le tre, orario da vampiri. Abbiamo dovuto dividerci la giornata per evitare di pestarci i piedi” scherzò facendo una veloce analisi del suo stato d'animo. Klaus smise di sorridere e tornò serio, appoggiandosi alla cornice della porta. “Carol, sei al sicuro con me.”

Caroline assimilò l'informazione e si umettò le labbra secche. Quell'aria fredda stava congelando tutta la cucina. “Sei ubriaco?”



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Capitolo 7
*** L'irreparabile ***


Elena le rimproverava un sacco di cose. Di essere puntigliosa, di non saper tenere la bocca chiusa, di smontare la gente. Era quello che aveva appena fatto con Klaus: era corso da lei, informato del problema, e per non cedere alle sue premure, l'aveva seppellito di sarcasmo. Ma se lo lasciava entrare, succedeva l'irreparabile. Caroline si scusò con se stessa: aveva passato una nottata all'addiaccio, un cedimento era giustificato. Erano gli strascichi del sogno che le impedivano di alzare la guardia... oltre il solito livello di guardia? Lo sguardo che scambiarono fu terribile e caricò l'aria di elettricità.

Perché non ricordo più niente?”

Ti ha soggiogato per fartelo dimenticare. Posso riportarlo alla luce, se vuoi.”

Mancava solo che Klaus le scavasse la testa! Era l'attrazione principale del suo parco giochi privato... “vorrei prenderti a schiaffi, ma non posso farlo perché non è stata colpa tua...”

Un inganno mentale è difficile da smascherare. Kol riesce a farlo perché è un vampiro Antico che lascia le mutande i calzini in giro per casa.”

Se voleva farla sorridere, ci era riuscito. “Tu sai farlo?”

Non ho mai provato” ammise, abbassando la voce. “Preferisco che le mie vittime siano coscienti fino all'ultimo.”

Caroline gli scoccò un'occhiata gelida. Vittima? Adesso era la vittima?!

Klaus glissò il fulmine muto che balenò dai suoi occhi e sorrise, seducente. “Nessuno pensa questo di te.”

Bugiardo. “Non hai visto la faccia di Damon ed Elena.”

Se offri troppe certezze, un momento di bassa non ti verrà perdonato.”

Preferisco essere odiata che compatita. Entra, stai congelando tutta la cucina e non ho finito la colazione.” Caroline girò gli occhi e sospirò: la lotta si era conclusa con la sconfitta dell'intelletto.

Una cucina molto femminile, piena di robot domestici. Doveva essere una cosa da donne, anche Rebekah ci impazziva. Klaus si guardò attorno. La lavagnetta con la lista della spesa, le bollette spillate in un vassoio di legno quadrato, le tendine con un decoro floreale e il bordo di pizzo. C'era tutta Caroline, là dentro. “Ti occupi della gestione domestica, vero?”

Da quando avevo tredici anni. Liz è sempre a lavoro. Apri la marmellata, io non ci riesco” borbottò passandogli la conserva.

Voleva essere aiutata senza una richiesta palese, pensò quando la vide saltellare per raggiungere la confezione di biscotti su uno scaffale troppo alto della dispensa.

Caroline allungò il braccio e afferrò il sacchetto, fu riportata a terra e per un lungo momento non parlò. “Stavo per prendere lo sgabello” l'avvisò, con un filo di voce. Ecco, appunto. L'irreparabile.

Klaus l'avvolse fra le braccia, accarezzandole la guancia con la propria. Caroline serrò le palpebre, trattenendo il respiro, mentre le ricopriva di piccoli baci un angolo del viso. Doveva essere lineare fino all'ultimo. Non poteva accusarlo di approfittarsene, perché lei non era una vittima. Aveva solo le difese un po' basse rispetto al solito... e non c'era bisogno di stringerla in quel modo... non andava da nessuna parte... e comunque, non sarebbe riuscita... a muoversi....

Caroline si lasciò accarezzare i capelli, il viso e sollevò la fronte dietro sua sollecitazione, quando la baciò al di sotto della frangetta. Prima provò il contatto morbido della sua bocca, poi si sentì invadere dalla lingua, con una delicatezza che l'ammutolì. La carezza umida accese la miccia cortissima del desiderio. Caroline si aggrappò alle sue spalle, sollevandosi sulla punta dei piedi. Klaus continuava a baciarla e ad accarezzarla senza essere invadente o aggressivo. Era lei a stringere un po' troppo, a mordere e a spingerlo verso il tavolo della cucina. Caroline lo lasciò andare, facendo un rapido passo indietro. Klaus barcollò e si appoggiò alla superficie legnosa con un'espressione di desiderio misto a incredulità. Restò solo lo stupore, quando vide il suo sguardo liquido e bramoso. Le faceva male lo stomaco e i polmoni non riuscivano a riempirsi del tutto di ossigeno. La letteratura avvertiva sulla confusione dei ruoli. Non finiva mai bene, quando il cosiddetto Male e il tanto celebrato Bene si mescolavano.

Piscina comunale di Mystic Falls.

Devi battere i piedi...”

Così?!” Rebekah annaspò nell'acqua, affondò e tornò a galla solo quando Stefan la sospinse verso l'altro. “Sput... grazie... anf...” rantolò aggrappandosi al ragazzo. “Devo bere per forza tutta quest'acqua?!”

Prova a tenere la bocca chiusa.”

Ma entra nel naso!” miagolò soffiandola fuori. Stefan le tappò il naso con due dita e la scrollò. “Eppure ne hai avuto tempo, per imparare.”

Elijah ha provato ad insegnarmi, ma ogni volta che cominciavamo le lezioni, Klaus iniziava a ridere, Kol mi rubava i vestiti ed ero troppo spaventata da mio padre per chiedere una mano” si giustificò con voce nasale. “Dai, smettila... Stef...” Rebekah lo schizzò con l'acqua e mugugnò di gola. “Devo muovere le gambe e le braccia, quello l'ho capito... ma perché vado a fondo? Sono pesante, devo mettermi a dieta?”

Abbandonati. Chiudi gli occhi e lasciati andare. Galleggia.”

Per lasciarsi andare, doveva fidarsi. E lei non si fidava più di Stefan. Rebekah lo fissò e Stefan sentì il dovere di giustificarsi. “Si fa così, non me lo sto inventando.”

Tanto non posso morire, a cosa mi serve imparare?” mormorò annaspando fino alla scaletta.

Soddisfazione personale. Acquisire nuove abilità risolleva il morale e fa sentire sicuri di se stessi”

Se avessi saputo nuotare, Willbourgh non sarebbe morto” sussurrò issandosi sul bordo e strizzando i capelli. “Se l'avessi trasformato, non sarebbe morto di certo.”

Stefan nuotò fino alle sue gambe e si appoggiò al mattonato azzurrognolo. “E' andata come nel film?”

Non puoi nemmeno immaginare il freddo dell'aria o dell'acqua... pensavo di morire... se mi sveglio di colpo, la notte, sento ancora il rumore dell'iceberg che squarcia lo scafo... immagina mille unghie su una lavagna e non ci andrai neppure vicino” rantolò, rabbrividendo. “Il quartetto d'archi ha suonato davvero fino alla fine. Fino a che la nave non si è inclinata...”

Tu dov'eri?”

Nel primo canotto calato in acqua. Siamo stati i primi a fuggire e gli ultimi ad essere ritrovati. I miei compagni non sono morti di ipotermia, ma per sfamare me. Se Willbourgh non fosse stato così stupido da cedere il suo posto...”

Forse voleva apparire un eroe agli occhi della moglie.”

Lasciandola vedova ad una settimana dal matrimonio?!” esclamò con gli occhi gonfi di lacrime. “Lui mi voleva bene e non ci sarà mai nessun altro in grado di amarmi per come sono!” urlò. Rebekah raccolse l'accappatoio e si infilò nello spogliatoio delle donne, sbattendo la porticina.

Stefan guardò le luci in alto, sospirò e si immerse. Klaus si innamorava e anche Rebekah mostrava di avere sentimenti ben nascosti dentro di se. Erano capaci di innominabili crudeltà, asettici alle suppliche e finivano tutti, regolarmente, per perdere la ragione.

... e vuoi sapere un'altra cosa?! Tu me lo ricordi, per quello mi sono innamorata di te! Ha ragione Nik, non so scegliermi gli uomini neppure dopo secoli di delusioni e fallimenti!” esclamò indicandosi. “Dovrei giacere in quella bara, non stare qui ad urlare a te!”

Smetti di urlare, allora.”

Non ci riesco!” gridò. “Sono frustrata!”

Anche io, ma cerco di controllarmi.”

Sono stufa marcia di controllarmi!” esclamò con un gran sospiro. “Perché sei frustrato?”

Sei l'unica a non sapere la novità” mormorò risalendo la scaletta. “Elena è asservita a Damon e fa tutto quel che vuole, per compiacerlo.”

Rebekah aprì bocca e la richiuse, emettendo solo un piccolo 'Oh'. “Può capitare?!”

Tuo fratello dice di sì.”

Oh... quindi... loro.” La vampira fece una smorfia e alzò le sopracciglia. “E tu come stai?”

Stefan sorrise, ironico. “Sto attrezzando una parete.”

Simpatica. Macabra ma simpatica. “Ehi, ti va di cenare insieme? Ho scoperto di essere ricca e posso smettere di rubare soldi dalla cassaforte di Klaus quando è distratto. Ah, questo non vuol dire che mi aspetto un dopocena.”

Hai mai pensato che forse sono i tuoi soldi quelli che tiene in cassaforte?”

Rebekah allargò gli occhi e si fermò all'ingresso degli spogliatoi. “Ecco perché non si arrabbiava mai...”

Casa Gilbert

Tu che frequenti una persona riprovevole, devi consigliarmi in merito!”

E buonasera, Caroline! Aveva espresso la sua opinione sul rapporto con Damon in meno di tre secondi. Elena sussurrò un 'ok', presa in contropiede e la lasciò entrare. La ragazza si guardò attorno e la fissò con aria da cospiratrice. “E' qui?”

No, è a casa sua” mormorò facendole cenno di accomodarsi. “Questa persona riprovevole è Klaus?”

Leggi nel pensiero, ora? È una capacità di voi asservite?”

Un'altra parola e ti caccio di casa” l'avvisò con sguardo gelido. “Damon non mi ha costretto a fare niente che non volessi.”

Come funziona? Lui ti... suggerisce cosa fare...”

Hai pensato 'ordina', vero?”

Caroline annuì, a disagio. “Sei la sua schiava del sesso?”

Ti assicuro che l'interesse in materia è reciproco.”

Ma ti senti spinta a compiacerlo...”

Elena inclinò la testa e non fiatò.

Detesto essere donna, a volte” borbottò andandole dietro. “Per quanto mi sforzi di essere forte, c'è sempre quel momento che invalida anni di duro lavoro.”

Elena aprì l'armadio della propria camera, sfilò un vestito dalla stampella e lo piegò sul braccio. “Si chiama istinto di sopravvivenza. Il tuo corpo sa quando fermarsi anche se la mente dice il contrario. Non puoi controllarlo come controlli il catering e l'orchestra.”

Posso farlo eccome. Sono la femmina alfa di Mystic Falls!” esclamò allargando le braccia. “Eccola, la cattiva influenza di cui parlava mia madre...” bisbigliò subito dopo, premendo le tempie con due dita. “La mia lealtà alla causa non in discussione.”

Quale causa? Non stiamo tutti cercando la stessa cosa?” domandò scorrendo la zip e scegliendo la biancheria intima.

Ora. Quando l'avremo trovata, dovremo decidere da che parte stare.”

Mi piace questo lato, scelgo questo.”

Caroline si voltò mentre Elena si cambiava. Osservò gli oggetti sulla scrivania, il diario aperto su una pagina vuota e spostò lo sguardo sulla finestra.

Hai paura che proseguendo – qualunque cosa sia – con Klaus, tu perda l'obbiettività?”

Per quello non ci vado a letto.”

Il sesso non ha mai offuscato la tua capacità di giudizio.”

Prima di baciarlo, la pensava così. Caroline la osservò di sottecchi. Elena era cambiata o aveva le traveggole? Prima sembrava un uccellino spaurito. “Damon ti rende felice e più sicura di te stessa.”

Elena finì di litigare con il braccialetto e la guardò, sorpresa. “Mi sento meglio da quando... stiamo insieme.”

E lei si sentiva meglio quando smetteva di tenere Klaus a distanza. “Sei bellissima.”

Trovi? Avevo dubbi sul vestito...”

Tu sei bellissima” puntualizzò strappandole un'altra occhiata. “E' vero che le persone peggiori tirano fuori il lato migliore di noi.”

Care, dovresti lavorare sulla compassione.”

Ne hai in abbondanza per tutte e due. Io devo essere razionale.”

Elena infilò le scarpe e la guardò, ironica.

Tesoro, sono a casa!”

Un fottuto incubo anni 50, ecco cosa, pensò prima che Damon cominciasse a sghignazzare in salotto ed Elena facesse eco con un risolino. Caroline li osservò di sottecchi. Erano in sintonia.

Ohi, Barbie, ti sei ripresa?”

Caroline annuì, individuò la rosa nascosta dietro la schiena e si chiese se esistesse qualcuno al mondo che fosse meno prevedibile.

Abbiamo un teoria in merito all'aggressore.”

Ed io ho un'identità” dichiarò incrociando le mani dietro la schiena. “Sono avanti, Damon.”

A forza di frequentare il principe delle tenebre...” borbottò baciando Elena sul collo. “Il fratello, eh?”

Potresti evitare di farlo davanti a me? Sono ancora nel team Stefan.”

L'irritazione passò sul viso di Elena e si conficcò nella testa di Caroline. “Scusa” bisbigliò girando gli occhi su Damon, impassibile. Era riuscita a rovinare la loro serata?

Casa Mikealsohn

Un'esplosione atomica, dici? Non lo so... forse...”

Rebekah guardò il soffitto e spinse la testa contro quella di Klaus. “Saremmo così sfortunati da restare in vita e morire per carenza di sangue.”

Quello sarebbe un problema...”

Ce l'hai ancora quel paletto di quercia bianca?”

Sì e lo userò su Kol la prossima volta che metterà piede in città.”

Ti avevo detto di stare in campana. Ehi, cos'è questa storia che Elena è asservita a Damon?!” Rebekah si sollevò sui gomiti e girò sullo stomaco. “Come funziona?”

Credo si tratti di una fortunata serie di coincidenze. E' morta col suo sangue nelle vene, è stata nutrita da lui...” Klaus sollevò le spalle, portando le braccia dietro la testa. “Non avrebbe funzionato se non avesse provato amore per Damon.”

Tu hai liberato gli ibridi dal dolore e loro ti offrono obbedienza.”

Mi odiano e obbediscono se li costringo” sospirò. “E' ben diverso dal possedere una persona come Damon possiede Elena. E' totalitario... terribile” sussurrò fissando le tende della stanza. “La persona che ami non può avere tutto questo potere su di te.”

Rebekah lo sbirciò. Quando entrava nel mood malinconico, era meglio togliere le tende. Gli arruffò i capelli e scivolò via dal letto. “Vado a cena con Stefan, ti porto una pizza?”

Non ho fame. Passami il telecomando dello stereo, prima di andartene.”

Rebekah obbedì e appena fuori dalla stanza si fermò. Dal tipo di musica che sceglieva capitava tante... Jazz, porca vacca! Era proprio giù di morale.

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Capitolo 8
*** Zombie ***


Autumn in New York

That brings the promise of new love

Era arrivato a New York il 18 dicembre alle 18:30 precise. Klaus si era guardato intorno e aveva lasciato cadere la borsa con i vestiti. La città era enorme, caotica si estendeva in altezza e ovunque volgesse lo sguardo, non vedeva altro che cartelloni pubblicitari. Le persone avevano l'espressione assente di chi ha visto e udito troppo. Klaus le aveva fissate una ad una e aveva pensato 'zombie'.

New York era un cimitero di morti viventi.

Come lui.

La sera stessa era entrato in un jazz club. Ella Fitzgerald cantava Autumn In New York con Louis Armstrong. Era il 1957 e Klaus indossava il suo cappotto di cammello e il cappello a tesa rigida grigio piombo.

Autumn in New York

Is often mingled with pain

Klaus aveva ordinato una scotch doppio ad una cameriera carina e si era innamorato del suo sorriso. Allora, le donne erano donne. Si vestivano da donne. Si comportavano da donne. Lasciavano che un uomo aprisse loro la porta od offrisse una cena, senza fare tutte quelle storie ridicole che gli toglievano la voglia di essere cortesi.

Dreamers with empty hands

(They) All sigh for exotic lands

Klaus l'aveva aspettata all'uscita del locale, e le aveva offerto una sigaretta. A quel tempo, fumava ancora. Aveva smesso quando essere salutisti aveva cominciato ad andare di moda. E il tabacco aveva smesso di sapere di qualcosa. Yvonne era originaria della Carolina del Sud. Era bionda e aveva gli occhi azzurri, le sopracciglia quasi bianche che disegnava con una matita marrone. Il suo odore gli ricordava il vento che batte le scogliere. Per un momento, si era illuso. Il sogno si era infranto quando Yvonne gli aveva chiesto di andare a casa sua. Non aveva parlato di tariffe, ma Klaus sapeva ci sarebbe stata, a fine serata. Non era per i soldi ma per la delusione. Yvonne era stata la sua prima vittima, a New York. Per tutto il tempo, un sax lontano aveva continuato a suonare e non aveva smesso neppure mentre nascondeva il corpo fra i bidoni della spazzatura. Klaus si era acceso una sigaretta e il sapore del sangue si era inasprito. L'aveva schiacciata sotto il tacco, infilando le mani in tasca. Aveva dimenticato i guanti nel locale. Succedeva sempre qualcosa di brutto quando faceva freddo. Poi la neve aveva cominciato a cadere e Klaus era rimasto a guardarla, sentendosi incredibilmente solo.

(But) It's autumn in New York

It's good to live it again

La solitudine che provava in quel momento, scavava dentro come un coltello arrugginito. Caroline non si sarebbe mai fidata di lui... mh? Klaus si alzò dal letto con un balzo, aprì la finestra e guardò in basso. Un istante dopo, sorrise sinistramente.

Piscina Comunale di Mystic Falls.

Aveva mentito a Klaus. Aveva disdetto la cena ed era tornata in piscina. Galleggiava e anche se le entrava l'acqua nelle orecchie, Rebekah era soddisfatta. Mosse piano le braccia e si spostò in avanti. La spinta dell'acqua premeva sulla scriminatura centrale dei capelli e le faceva il solletico. Sorrise e mosse piano piano le gambe. Stava nuotando! Non era un granché, ma era un inizio. Ehi, che idea! Poteva diventare una nuotatrice con tutti i crismi e forse un giorno, gareggiare alle Olimpiadi! Rebekah sorrise e si aggrappò alla scaletta. L'avrebbe fatto per il puro gusto di farlo. Per una propria soddisfazione personale. Aveva tutto il tempo del mondo, pensò aprendo la prima birra del pacco da sei rubato un'ora prima dal frigo del fratello.

Casa Forbes

Aveva dimenticato di fare la spesa. Caroline rilesse la lista aggiornata da Liz poco prima di uscire, prendendo al contempo i soldi dalla biscottiera.

Non aveva nostalgia di Tyler.

Infilò la giacchetta e il denaro nella tasca anteriore dei jeans.

Era una persona orribile.

Le chiavi dell'auto? Caroline le ripescò dalla ciotola di legno all'ingresso. Non le andava di camminare fino al supermarket notturno. Anche se a Mystic Falls non succedeva mai niente, era meglio essere...

Tyler...”

sicure.

Il ragazzo abbassò il braccio, l'indice puntato sul campanello. Sorrise e Caroline si sentì in colpa.

Mi mancavi.”

La smorfia sorpresa si trasformò in un gridolino umido. Caroline lo investì con tutta la sua forza e il ragazzo spostò un passo all'indietro, abbracciandola e sollevandola contro di se. “C'è una novità” sussurrò nel suo orecchio. “Il grande lupo cattivo è morto.”

Casa Salvatore

Quale dei fratelli Mikealsohn suonava alla sua porta in un orario indegnamente normale per gli standard di un vampiro? Stefan sorrise ancora prima di aprire la porta. Profumo inconfondibile. “Ce l'hai fatta?”

Rebekah sollevò le braccia al cielo e dalle dita dondolò il pacco da sei di birre. Due anelli di plastica erano vuoti. “Pensi che potrei vincere le Olimpiadi?”

Come la mettiamo con i controlli medici?”

Non smorzarmi l'entusiasmo!” esclamò scaricandogli fra le braccia il take away del ristorante cinese. “Già staccati, i quadri?”

Mi accingevo nell'impresa.”

Rebekah sorrise e spezzò le bacchette in due parti quasi perfette. “L'angolo del buonumore anche stasera, eh? Deve essere il periodo, anche Nik è giù di morale.”

Non riesce a tradurre i disegni?”

Non mi interesso delle sue ossessioni. Raviolo al vapore?”

Passa.”

Fai 'aaah'.”

Stefan tirò indietro la testa e Rebekah abbassò le braccia. “Non sto flirtando, hai il piatto pieno” mormorò, laconica. “Facciamo così. Me ne vado, goditi la cena.”

Bex...”

La ragazza alzò le mani e infilò la porta e la giacca al volo. “Buona serata!”

Stefan restò col piatto sulle ginocchia. Non si fidava di Rebekah e non aveva alcuna voglia di darle una seconda chance. La nave era salpata da molto tempo e stava soffrendo come un cane per aver perso Elena... e non gli andava di restare solo. Alzò gli occhi al cielo e la richiamò, uscendo sul vialetto. Rebekah era ferma vicino alla cassetta della posta e li guardava. Erano in quattro e non sembravano minacciosi. Stefan l'affiancò, toccandole la mano.

Cosa credete di fare, con quei paletti?” soffiò dolcemente la ragazza.

Bex, non credo siano paletti di frassino.”

Oh...”

Oh.”

Casa Forbes

Caroline trasecolò. Il grande lupo cattivo... “Che sta succedendo?”

Ho portato i rinforzi.” Tyler si spostò dalla soglia e dietro di lui, Caroline individuò tre personaggi che avevano tutta l'aria di essere... “licantropi?”

Tutti quelli che sono riuscito a trovare. Non hai idea di che organizzazione c'è dietro, Care! Questa gente sa di Klaus e degli altri Originali da molto più tempo di noi e si prepara da secoli per affrontarlo.”

Caroline annuì, pallida come un cencio. “E come pensano di intrappolarlo?”

Tyler cambiò espressione e non rispose subito.

Non si fidava di lei, pensò guardandolo negli occhi.

Carol, è arrivato il momento di scegliere da che parte stare.”

Da quella giusta!” esclamò, in difficoltà.

Ma tu non sei un licantropo...”

... e tu non sei un vampiro! Si parla di Bene e Male, qui!”

Il tuo giudizio è offuscato quando si tratta di Klaus.” Tyler sorrise ma non stava divertendosi.

Caroline lo guardò con aria di superiorità. “Fa pure. Provaci. Provateci!” esclamò in direzione dei tre lupi mannari. “Giocherà a bowling con le vostre teste sul suo pratino all'inglese!”

Non stavolta. Siamo preparati e siamo in tanti.”

Preparati come? Caroline sciolse le braccia e gli arti crollarono lungo i fianchi. “Se lo uccidete, moriremo tutti. Noi due compresi.”

Non lo uccideremo, ci atterremo al piano precedente”

Ha funzionato, il piano precedente!” esclamò sarcastica. “Ha ucciso tua madre, il piano precedente!

Tyler si scurì e si fece distante. “Non capisco da che parte stai!” esclamò facendole sgranare gli occhi. “O sei con noi o sei contro di noi. Scegli bene e scegli in fretta perché dobbiamo farlo stanotte.”

Perché? Che succedeva quella notte? Caroline alzò gli occhi al cielo. Le nuvole si erano diradate e la luna piena era apparsa, maestosa e splendida, fra le ultime nubi.

Bliss Lounge Bar, parcheggio interno.

Ehm... abbiamo un proble.... anche tu? Ma non mi dire!”

Damon sorrise al nulla e passò il braccio sulle spalle di Elena che restò rigida e in allerta. “C'è un branco di lupi mannari assetati di sangue a Mystic Falls...”

Davvero?” esclamò con voce tremula e ironica. “Non l'avrei mai detto!”

Chiedi alla strega se può resettare tuo fratello e riprogrammarlo contro i licantropi.”

Elena lo guardò, dubbiosa, ma obbedì. “Comincio a credere che la storia dell'asservimento sia vera” sussurrò chiamando rapidamente Bonnie.

Ma sei libera di fare tutto quello che vuoi, mia adorata!” esclamò alzando le mani quando i licantropi si avvicinarono. “Potremmo dover correre.”

Ho i tacchi alti” gli ricordò con un filo di voce “e il vestito è stretto.”

Capito.”

Elena lanciò un gridolino quando Damon la caricò fra le braccia e cominciò a correre. “Mi fai cadere il cellullareee!”

Casa Salvatore. Esterno giardino.

Bex, se è quercia bianca...”

Non rompere, Stef. Non ho paura di loro” soffiò, lanciandogli un'occhiata vacua. “Avanti, hai una parete da decorare!”

Stefan sorrise sotto i baffi e l'affiancò. “Chi comanda qui?”

Non comanda nessuno. Siamo un branco, Vampiro.”

Rebekah alzò gli occhi al cielo. “Stupido! Dov'è il tuo Alfa? Portaci da lui.”

Sei impazzita?”

Voglio farla finita il più presto possibile” bisbigliò camminando dietro al lupo mannaro. “Attento ai denti. Il loro morso è letale.”

Non sono uno sprovveduto.”

Solo un traditore!” gridò spingendolo verso il quartetto.

Stefan si raddrizzò, assumendo una posizione d'attacco. Già mostrava i denti e aveva gli occhi iniettati di sangue.

Datti da fare, Squartatore!” urlò arretrando e fuggendo a tutta velocità.

Casa Mikealsohn

Capisco la tua riluttanza a lasciare le bellezze del Nord, ma è Natale e siamo sotto attacco... lupi mannari, Elijah. In quantità. Oh, non ho idea da dove provengano, ma sono certo che abbiano trovato una foresta di quercia bianca, data la quantità di paletti che vedo brandire ai pulciosi. Ma grazie, troppo gentile! Richiama Kol e digli che lo perdono – lui sa per cosa - ma che se non porta le terga qui nell'immediato, lascerò colare a picco i suoi investimenti. Planet Hollywood. Ti basta nominarlo. Grazie!” sibilò lasciando ricadere al tempo stesso la tendina della finestra.

Klaus finì di allacciare le scarpe, infilò la giacca di pelle e sospirò, chinandosi a frugare sotto il letto. E i proiettili?, si domandò grattando la fronte. Ah già. La donna delle pulizie doveva finirla di spostargli le cose, pensò caricando i proiettili d'argento e chiudendo il fucile con un movimento agile del polso. Con la spada faceva schifo, ma al tiro al fagiano non lo batteva nessuno. E quelli erano un po' di grandi, pensò accecato per un istante da un bagliore esterno. Luna piena. Diventava romantico con la luna piena.

Toc toc toc.

Che gentili, evitavano di abbattere la porta. Klaus sorrise e la spalancò.

Caroline saltò dallo zerbino al primo gradino. “Parlè!” esclamò con voce tremante. “Vengo in pace.”

Tu sì, ma loro?”

Caroline scosse la testa e lo fissò dritto negli occhi muovendo solo le labbra.

Cosa?! Non capiva, cosa cercava di dirgli?

Scappa, idiota!”

Scappa?

Klaus si accigliò e quando Caroline fu sospinta con decisione a sinistra, tutti i suoi desideri si avverano in un colpo solo: un Cacciatore di Vampiri! Mingherlina, rispetto al primo. “Tu quale sei?”

Il Terzo.”

Un nome no, eh? Klaus sorrise sinistramente e abbassò il fucile. Era inutile contro di lei. “E cosa pensi di farmi, esattamente?”

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Capitolo 9
*** Dianna ***


Ciao ragazze, buon anno!!! Torniamo a bomba con un personaggino che sta conquistando capitoli su capitoli. Da questo in poi, ci saranno molto POV in prima persona. Cominciamo con Klaus e andiamo avanti con gli altri. Gli aggiornamenti saranno un po' più lenti, dovete perdonarmi, ma far interagire Dianna con tutti i protagonisti – senza perdere il plot principale – non è semplice! Visto che nella saga originale sono tutti brutti&cattivi, portiamo un po' di buonumore e allegria. Immaginatela come Zooey Deschanel in 'New Girl' e avrete l'immagine perfetta di Dianna... e chissà a chi farà girar la testa, tutta la sua innocenza&purezza... ^^ Buona lettura!


Il Cacciatore di Vampiri potrebbe avere l'età di Caroline o tre anni di più. Abbasso il fucile, le pallottole d'argento non avrebbero alcun effetto su di lei. Me le tengo per dopo. Per Tyler. “Ti ho fatto una domanda.”

La ragazza mi studia a lungo, infila la mano in tasca ed estrae un cellulare, sfiorandone la superficie col dito. “Oh, quello giusto!” sorride aggiustando gli occhiali sul naso e chiude la porta dandomi le spalle (quale idiota che vuole ucciderti, ti da le spalle?!). Posso sentire il gemito sbigottito di Caroline. E' preoccupata per me?

Ciao, sono Dianna. Come la Arbus, non come la principessa, con due 'n'.”

Le lancio uno sguardo dei miei. Freddo, calcolatore e malfidato. Dianna abbassa la mano. Ha le unghie smaltate di una strana tonalità di rosa che brilla sulla pelle chiarissima. I suoi occhi sono neri come i capelli ondulati. La frangetta sugli occhi ha un taglio all'ultima moda che ho visto in tv. Non fa così freddo fuori, eppure indossa un dolcevita di un colore che ti ammazza la vista. Due margherite come orecchini. Un fermaglio simile nei capelli. Scommetto che le scorre zucchero filato nelle vene. “Sai chi sono, se sei venuta qui.”

Sono distratta, confondo i nomi e spesso faccio brutte figure, quindi carico i pdf e ci do un'occhiata prima di cominciare il lavoro” ridacchia, imbarazzata.

Che razza di cacciatore di vampiri ti piomba in casa per fare amicizia? Dianna ha le labbra rosse naturali, grandi e un po' lucide. Mi distraggono. Le mie difese personali fanno schifo, stasera.

Ci possiamo sedere?”

Mentre lo dice, arrossisce. Questa ragazza è strana. Sono gli occhiali? Tutti quei capelli? Il suo sguardo fiducioso? Corrugo la fronte e meccanicamente la invito a sedersi.

Dianna guadagna la poltrona e al contempo sfila la giacca e il cellulare dalla tasca, incastrandosi con le maniche. La borsa piatta che porta a tracolla scivola in terra e la chiusura si apre di scatto. E' imbarazzante per quanto è imbranata. “Ehm... scusa, mi succede sempre...” farfuglia accorgendosi solo in quel momento che sono rimasto in piedi di fronte a lei, a guardarla. E a giudicarla. E' ridicola.

Se ti siedi anche tu, diventa meno imbarazzante. Per favore.”

Le gambe si piegano da sole e quando piombo a sedere sul tavolino, davanti alla sua poltrona, sento il legno scricchiolare. Mi rivolge un altro sorriso. “Ma è uno scherzo?”

Magari lo fosse, sono tre anni che me ne vado in giro tatuata come una motociclista psicopatica” sussurra sollevando la manica del maglione.

I tatuaggi di Jeremy Gilbert sono invisibili. Perché su di lei sono così evidenti? “Meravigliosi” sussurro sollevando la manica ben oltre il gomito. “Fin dove arrivano?”

Dianna arrossisce e non risponde. Fruga nelle tasche del giubbotto con una buffa espressione e dopo poco sventola una chiavetta usb a forma di maialino. Un maialino.

Hai un pc?”

Sei davvero un cacciatore di vampiri?”

Eh sì.”

Quanti anni hai?”

Ventiquattro. Sono diplomata ed insegno...”

Non ti ho chiesto il dettaglio del curriculum. Perché sei qui e cosa vuoi da me?”

Dianna si china a raccogliere la borsa piatta. Estrae delle fotocopie e me le tende. Disegni. Disegni simili a quelli di Jeremy Gilbert. Ci perdo gli occhi sopra e anche un po' di ragione.

Tu vuoi la cura e quel che cura te, cura anche me e il resto dei ragazzi. Io sono contraria alle armi ed iscritta ad Amnesty International. Insegno ai bambini alle scuole materne, non posso andarmene in giro ad ammazzare la gente. Tutte le volte è un dilemma etico. Mia nonna pensa sia una drogata, sei lì con un ragazzo e improvvisamente – bum! - devi lasciare tutto per correre dietro ad un vampiro! E' frustrante e la mia vita sentimentale ne sta risentendo.”

Scommetto che dona il sangue un paio di volte l'anno. “Prendo il pc.”

Grazie, sei molto dolce.”

Dolce?

Dianna risponde alla mia occhiataccia con un innocente battito di ciglia e un sorriso imbarazzato che mi fa venire la pelle d'oca. Questa ragazza è strana.

***

Scusa... non avevo più inchiostro nella stampante e non potevo andare in un Internet Point.”

Continua a scusarsi e ad arrossire una parola sì e una no. Sembra abbia incontrato un vecchio amico e non un pericoloso predatore. Una così, non la morderei neppure pagato. “Non sei abituata a trattare con gli adulti, vero?”

Preferisco i bambini.”

Stai cercando di mandare in stampa i files nella periferica sbagliata.”

Dianna sposta le mani dalla tastiera. Finalmente si è arresa. Mi sento il suo sguardo addosso, quando giro il pc dalla mia parte e mi connetto alla rete wireless. “Adesso funziona.”

Oh, c'era il trucco.”

Sorride, dietro gli occhiali. Sorride sempre. E non è isteria.

Ti mostro un trucco anche io. Se sovrapponi i fogli così... guarda un po': magia!”

I vecchi disegni di Jeremy completano i tatuaggi di Dianna. Se li metto in controluce, la pazza ha ragione.

Il Quinto dovrebbe essere apparso quando il Primo è morto. Tu sai dove posso trovarlo? Dobbiamo completare la mappa per andare avanti.”

I tatuaggi sono invisibili. Credo sia legata alla sua capacità di vedere gli Spiriti. E' un cacciatore riottoso, da quando ha provato ad uccidere la sorella, è scomparso.”

Noo e ora come faccio?!”

Ha miagolato o l'ho immaginato? “Lo troviamo e lo costringiamo.”

Dianna mi lancia uno sguardo di rimprovero.

E' protetto da una strega, potrebbe essere un problema.”

Mi piacciono quelle stronze, sono facilmente corruttibili.”

Pollyanna divide i capelli in tre parti e li torce su se stessi, fermando la treccia con un elastico formato da coppia di ciliege rosse. No, neppure se stessi morendo di fame. “Ti organizzo l'appuntamento al buio se prometti di liberarmi della tua presenza.”

Dianna mi guarda e perde il filo del discorso. O forse non si aspettava la rispostaccia.

Sì, certo...” balbetta, mordendo il labbro inferiore. “Non ti ho fatto niente, perché ce l'hai con me?”

Non lo so. Però vorrei sbranarla per farla stare zitta. “Mi irriti.” Un'altra risposta che l'anima candida non si aspettava. “Dì ai tuoi amichetti di togliere le tende dal mio giardino.”

Non sono miei amici” sussurra mettendo il broncio. “Posso riavere il mio maialino?”

Prego.”

Dianna intasca la penna usb e spalanca gli occhioni dietro le lenti impolverate. “I licantropi fanno parte della coreografia. Abbiamo usato quel povero scemo per farci condurre a Mystic Falls. Nessuno ha intenzioni bellicose. Vogliamo tutti la stessa cosa.”

Mi guarda speranzosa. Crede davvero di portare la pace nel mondo con i suoi fiorellini sulla maglietta.

Senti, non sono stata addestrata da Nonna Papera. Sono brava e sono veloce. No, non fare quell'espressione sufficiente. Non mi conosci per niente.”

Io mi chiedo come faccia quell'impiastro anche solo a respirare senza strangolarsi con l'ossigeno. “Dovrai risolvere il dilemma etico, tesoro” l'avviso cercando il numero di Elena. Come sono arrivato ad averlo? Devo spiegarlo? “Ciao, dolcezza. Passami il tuo fratellino.”

***

Erano passati quasi trenta minuti, ma che stavano facendo? Caroline girò su se stessa, nervosa e si morse un'unghia. I licantropi sembravano tranquilli, solo Tyler faceva avanti e indietro, irritato. Continuava a guardare il cielo e a sollecitare i suoi 'compagni' a darsi una mossa. C'era qualcosa di strano in quel gruppo.

Rebekah fu la prima ad arrivare. Si soffermò guardare i tre lupi mannari, spostò lo sguardo su Tyler e sorrise, come faceva Klaus quando voleva uccidere qualcuno. Lo salutò con voce melodiosa. Caroline sudò freddo e sciolse le braccia che teneva incrociate sullo stomaco.

Sei qui anche tu. Mio fratello?”

Dentro... con un cacciatore di vampiri...”

Rebekah ebbe una lieve esitazione. “Da quanto tempo...”

Venti minuti.”

La vampira infilò la mano in tasca e pescò le chiavi. Caroline si umettò le labbra e la seguì all'interno dell'abitazione.

***

Dianna tira indietro la frangetta e si toglie gli occhiali, posandoli sulla scrivania. Scioglie la treccia e scrolla i capelli, passandoci le dita in mezzo. E poi mi guarda, con le labbra socchiuse e l'aria sognante. Si mette a sedere sulla scrivania dopo aver spostato la pila di disegni, prende gli occhiali e ci guarda attraverso. Soffia sulle lenti e mi spara di nuovo in faccia uno sguardo lungo. Compongo il numero di Jeremy e la fisso a mia volta. Somiglia ad un'attricetta delle sitcom. “Parlaci tu.”

Dianna sbuffa più volte facendo volare i capelli in alto. Non è casuale, sta proprio giocando. Mio dio. Sento la voce di Rebekah chiamarmi dall'ingresso. E' agitata. E poi sento qualcun altro e mi illudo che sia Caroline. Mfp! Caroline sarà con Tyler, a fare sesso nei boschi! Rebekah irrompe nella stanza, preoccupata. Guarda prima me, poi la ragazza che dondola le gambe come una bambina sull'altalena ed urla nel telefono.

Ti sto dicendo che il problema può essere risolto! Torna subirlo a casa o ti vengo a prendere di persona e non ti piacerà quando ti metterò le mani addosso, poppante!”

Rebekah sussurra 'ma chi è?' a fior di labbra e non sono molto sicuro della risposta. “Una cacciatrice di vampiri.”

Quella sarebbe....” Rebekah aggrotta la fronte e alza subito un sopracciglio. “Le cose sono cambiate.”

La spada non serve a niente. Il tuo bello ti ha mentito.”

Sai che novità, gli uomini mentono sempre. Ehi, ho imparato a nuotare!” Rebekah fa un piccolo saltello, e un sorriso enorme le arriva alle orecchie. Alzo il pollice in segno affermativo e poi la vedo, appoggiata alla parete che aspetta con lo sguardo fisso nel vuoto. Non è andata via e non sta facendo sesso col licantropo. “Carol.” Appena sente il suo nome, si riscuote.

Va tutto bene?”

Ora sì. “Sei la luce della razionalità in un tunnel di follia. Ma l'hai vista?!”

E' carina.”

E' pazza!”

Può permetterselo, con il suo look.”

No, è pazza” ripeto più lentamente. Lei sorride ed mi arriva un incudine sul petto.

A voi uomini piace un po' di follia femminile, non farla lunga. Quel Warhol è originale?”

Sì.”

E' orribile.”

Lo penso anche io.”

Allora perché l'hai comprato?”

Me l'ha regalato. Quel tipo era schizzato perso, avevo paura a rifiutare.”

Potevi soggiogarlo.”

Era strafatto di droghe, non pensavo avrebbe funzionato.”

Caroline scoppia a ridere e azzera tutto il mio malumore.

C'è qualcosa da bere, in questa casa? Muoio di sete.”

Ha finito di urlare, miss Pace&Amore? “Sicura di avere l'età legale per bere?” Dianna mi ignora ma la battuta arriva a destinazione. La vedo da come fissa il vuoto un attimo prima di stringere la mano di Caroline. “Sono astemia. Ciao, io sono Dianna, sono un cacciatore di vampiri e sono in affari con tuo fratello.”

Lei non è mia sorella.”

Dianna la scruta perplessa, scioglie la mano da quella di Caroline e smanetta il cellulare. “Ah sì. Scusate. Gli altri due dove sono?”

Stanno arrivando.”

Caroline mi lancia un'occhiata preoccupata. “Anche Kol?!”

Un'invasione di lupi mannari richiede uno spiegamento in forze. Se siamo fortunati, Kol cadrà su un paletto di quercia bianca. Ne hanno tanti, là fuori.”

Caroline non apprezza la battuta, si allontana da me e si scurisce. “Allora... io torno a casa... state tutti bene e non devo fare niente, qui...”

Carol...”

Non posso combattere contro tuo fratello, gioca sporco” ringhia a bassa voce e Dianna mi guarda cercando di capire. Non ho voglia di spiegarle le implicazioni sentimentali di tutta la città. Caroline se ne va, sbattendo la porta ed io mi accorgo di stringere i pugni. Non si fida di me. Non si fiderà mai di me.

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Capitolo 10
*** La reginetta dell'Opera ***


Ciaooo! Dianna ce la tiriamo appresso in tutti i prossimi capitoli, ho deciso. Mi piace troppo questo personaggio positivo e 'squilibrato' a modo suo. Se amate New Girl, vi consiglio di vedere 'Whitney', fa morire dal ridere. Le canzoncine che fanno da intro vogliono suggerire un'idea del ritmo allegro e/o melanconico dei capitoli. Se non trovare i riferimenti nel testo, li riporto a piè pagina, casomai vogliate trovarle su Youtube. Che altro da dire? Cercherò di essere chiara al massimo per non farvi confondere. Tento sempre di evitare la 'lista della spesa' – quello ha detto, quello ha fatto – perché lo trovo sgraziato e interrompe il ritmo della lettura... brrr, non mi piace proprio. Che altro dire? Buona lettura!


Now you say you're lonely

You cried the long night through

Dianna aveva incontrato il suo primo vampiro a diciannove anni. Lei non sapeva ancora che esistevano, e la sua cultura si poggiava su alcuni racconti reperibili in rete e i soliti film al botteghino. Lui l'aveva fatta ballare tutta la notte e all'alba, Dianna ricordava vagamente un ragazzo dai capelli dorati e gli occhi azzurri ridenti che l'aveva condotta sul tetto ad ululare alla luna come il vecchio cane pazzo del vicini. Dianna ci aveva perso il cuore, su quel tetto, sulle note di Nina Simone, sul baciamano nell'alba grigia.

Now you say you're sorry For being so untrue
Well, you can cry me a river, cry me a river
I cried, cried, cried a river over you

A ventuno, si era svegliata sul prato che circondava la confraternita, intontita e affamata, un strano tatuaggio che saliva lungo il braccio sinistro. Aveva giurato mai più feste alcoliche e aveva pianto una settimana sul disegno. Poi aveva cominciato a vederli dappertutto e a sentire la necessità di ucciderli. E si era ricordata di lui, di Chris. Chris che l'aveva fatta ballare e ridere e aveva soppresso ogni sua velleità anti-romantica, con quel baciamano perfetto. Dianna sperava ancora di incontrarlo. L'avrebbe riconosciuto, avrebbero ballato ancora una volta insieme e Dianna non sarebbe riuscito ad ucciderlo, no. Ci credeva nell'amore immortale. Era una romantica senza speranza.

Now you say, you say you love me

Well, just to prove that you do

Come on and cry me a river

Quella cittadina pullulava di vampiri. Ne poteva contare due, seduti alla sua destra e una terza in conversazione con la cameriera della tavola calda. Dianna succhiò il pollice sporco di cioccolata e aggiunse altro zucchero nel caffè, le cuffiette spinte nelle orecchie e la musica jazz ad un buon volume. Sfogliava una rivista di pedagogia infantile e si guardava attorno. La ragazza bionda della sera prima attraversò il locale dirigendosi verso la brunetta dai capelli lunghi. Dianna smise di raccogliere le briciole dal piatto e le osservò. La biondina era evidentemente in crisi e quella era una specie di migliore amica. Era interessante osservare i vampiri. Ti aspetti che siano muri di ghiaccio, inamidati fino alle orecchie ed ogni volta hai una novità inaspettata. E quello era proprio bello. Moro, occhi chiari, pelle di alabastro. Eh, ci facevi i pensieri sopra... i vampiri li preferiva ai lupi mannari, erano meno attaccabrighe. Dianna fece una panoramica del locale e tornò a guardare fuori della finestra. Vide Rebekah attraversare il parcheggio e quando entrò, non la degnò di un'occhiata. Una così bella doveva fare la modella. Dianna fissò la chioma lucente della ragazza e le punte dei propri capelli. Sbuffò e si diede della scema. Appena Rebekah si fermò al tavolo dei due vampiri, quello bello si defilò con l'espressione di chi preferirebbe un ago rovente in un occhio alla compagnia della ragazza. Dianna lo osservò avvicinarsi alla brunetta dai capelli lunghi, baciarla sulla testa e sparire in una nuvola di dopobarba costoso.

Dianna finì il caffè, spingendo avanti la tazza. Occhieggiò la biondina che sembrava inconsolabile, invidiò l'udito perfetto dei vampiri e girò la pagina. Klaus le strappò la rivista dalle mani, lesse due righe e la gettò sul tavolo, annoiato. Era apparso dal nulla e non aveva fatto alcun rumore.

Cosa stai ascoltando?”

Buongiorno no, eh? “Dov'è, il Quinto?”

Chiedilo alla sorella” mormorò indicando Elena, voltata a guardarli con aria pensosa. Caroline no, lei guardava fissa in terra cercando di nascondersi. “Voi due fate amicizia mentre sbrigo una faccenda.”

Era troppo agitato per i suoi gusti. Dianna sospirò ed eliminò le cuffiette, occhieggiando la giacca del nuovo arrivato. Lo sguardo salì rapidamente al viso e il mondo le crollò addosso.

La visita alla nonna, eh?”

Mia nonna abita davvero nel Maine!” Dianna batté le palpebre e quando Elijah le tolse gli occhiali, grattò la radice del naso.

Queste lenti non hanno gradazione. Perché li indossi?”

Perché sono più carina e mi fanno somigliare a Zooey Deschanel” dichiarò infilandoli e inclinando la testa. “Uh, stanno venendo qui. Fa il serio.”

Lui, eh?

Posso presentarti l'assassina del Primo?”

Elena gli rifilò un'occhiataccia e sussurrò il suo nome, mentre Dianna la guardava a bocca aperta. “Sei ancora viva? E la maledizione?!”

Elena è una novellina e ha ucciso un cacciatore di vampiri.” Klaus si sentì in dovere di sottolineare la frase. Elena alzò gli occhi al cielo e posò le mani sui fianchi.

Lo rimarchi per mettermi paura?”

Klaus sorrise seducente e di nuovo Dianna lo fissò, dimenticandosi di battere le palpebre.

Jeremy sta arrivando.” Elena si sedette al tavolo e intrecciò le dita fra loro. “Tu sai come liberarlo da quella maledizione?”

Ci serve una strega e una cavia.”

La cavia te la trovo io.”

Elena seguì lo sguardo di Klaus fino a Stefan e sospirò. “Non è una buona idea.”

Ma Stefan è abituato ad ammazzare la gente!” esclamò a bassa voce, sedendo accanto a lei. Elena lo fissò, sfidandolo a ripetere la sciocchezza appena detta. “Possiamo usare il tuo sire?”

Non sono asservita a Damon!”

No, eh? Guardami in faccia e ripetilo lentamente. Tu fai tutto quello che lui ti chiede senza fare storie e sei anche contenta di farlo” disse picchiettando un dito sul tavolo. “Cercalo, si trova su Internet alla voce 'contratti BDSM'.”

Elena passò attraverso varie tonalità di rosso fino a fermarsi a quello più intenso. “Io me ne vado.”

Ma tu parli davvero così alle donne?!” Dianna si tolse gli occhiali e li posò sul tavolo, Elijah li raccolse e li infilò. “Ma tu parli davvero così alle donne?” ripeté facendole il verso.

Perché la pazzia di quella ragazza contagiava suo fratello? “No, non lo dice in quel modo.”

Elijah gli passò gli occhi e Dianna sorrise, sarcastica. “Ho un sacco di paletti di quercia bianca nella mia stanza d'albergo.”

Ho un sacco di paletti di quercia bianca nella mia stanza d'albergo” squittì con un movimento del capo.

Come fate a conoscervi? Siete compagni di 'sbronze'?”

E' mio fratello!” Elijah si voltò completamente dalla sua parte, incredulo. “Ti rendi conto di quanto sei distratta?! Mi hai mostrato i files della mia famiglia e c'era un mio ritratto, non ti sei accorta della somiglianza?”

Ma quello del ritratto aveva i capelli lunghi! Lo sai che soffro di brevi perdite di memoria, è come in quel film... di cui non ricordo il nome. Credevi fossi una patita degli appunti sui post it?”

Non sono mai stato a casa tua. Non mi hai mai invitato!”

Ah, no? E chi ha riparato la perdita del lavandino?!”

L'idraulico.”

Oh...” Dianna sporse le labbra, masticando un angolo della guancia. “Sicuro?”

Elijah sospirò arreso e le afferrò la testa, scrollandola. Dianna lanciò un urletto e stette allo scherzo, ridendo. “Non scuotere l'acqua dei pesci!”

E' tutto vuoto, qua dentro. E' impossibile arrecarti un danno vero!”

Dianna sillabò una parolaccia muta e singhiozzò fino a calmarsi. Elijah era il vicino vampiro più simpatico che avesse mai abitato nel suo stabile.

*/*

Avevano iniziato la conversazione di fronte alla cassetta della posta, era proseguita per le scale e si era conclusa sul divano di un'amica di Dianna, ad una festa di Halloween. Lei era vestita da Dottor Who ed Elijah da Hobbit.

Qualcuno aveva fatto notare loro che, nella notte di Ognissanti, si doveva interpretare un personaggio spaventoso. Elijah aveva brasato il malcapitato dichiarando che trovava spaventoso che un adulto sopra i ventitré anni se ne andasse in giro sfoggiando permanente e piedi pelosi. Dianna aveva riso fino alle lacrime e gli aveva presentato tutte le sue amiche. Era forte, quel tipo. E le impediva di scendere a prendere la posta in ciabattine e pigiama, quando faceva freddo.

*/*

Klaus alzò le sopracciglia e si schiarì la voce per attirare l'attenzione. “Una cacciatrice di vampiri che esce con un vampiro? Lo trovo divertente solo io?”

Noi non usciamo insieme!”

Abitiamo sullo stesso pianerottolo.”

Klaus alzò le mani, chiedendo venia. “Un caffè doppio e qualcosa per dimenticare!” ordinò alla cameriera che si era avvicinata per ritirare mancia e tazza sporca. Caroline aveva fatto finta di non vederlo. Non se ne stupiva, ma aveva fatto male. E perché quella sciocchina gli tirava la manica della giacca? “Smettila.”

Smettila!” borbottò arrochendo la voce. “Sei come i vecchi malmostosi che mostrano il bastone e urlano contro i bambini. Al campo estivo insegnavo a ragazzini ben più difficili di te.”

Ma lui non è un bambino. E' un adulto di quasi mille anni” le fece notare Elijah con un sorrisetto.

Sono i tuoi capelli o è una permanente?!”

Mh, si credevano spiritosi, quei due. Klaus piantò gli occhi in quelli di Dianna e fece una smorfia, spingendo indietro la sedia. Le era passata la timidezza. La ragazza lo seguì con lo sguardo, girando pian piano la schiena. “Non sai stare agli scherzi!” gli urlò dietro. “E' sempre così?”

Elijah scosse la testa e tamburellò le dita sul tavolo. “E' peggiorato.”

E ti è bastata un'occhiata per capirlo?”

Quella e una telefonata di Rebekah. “Non è salutare girargli intorno quando è in quello stato d'animo.”

La ragazza alzò le spalle infilando la giacca e schioccandogli un bacio sulla guancia. “I casi disperati sono il mio forte. Trixie ti ha più chiamato?”

Usciamo insieme venerdì.”

Non farla ubriacare. Diventa molesta quando beve.”

Eh sì. Sarebbe stato proprio un problema.

Casa Mikealsohn

Gerbera, fiore dell'amicizia. Ravviva un po' l'ambiente.”

Osservo il mazzo di fiori e le lanciò un'occhiata poco convinta.

Oggi non si lavora. Andiamo fuori, c'è un bel sole.”

Sposto un disegno sull'altro e inclino la lampada. “Rivolgi le tue attenzioni ad Elijah. Ho da fare.”

Non hai niente da fare” ripete sottraendomi la matita.

Poco male. Apro il cassetto e ne tiro fuori un'altra. L'avviso che ne ho altre quarantotto a disposizione e che potrei conficcarle in quarantotto parti diverse del suo corpo, se continua a stuzzicarmi.

Ti lascio giocare con i miei occhiali se la smetti di tenere il muso.”

Li frantumo e li getto nel cestino. Se andrà in giro barcollando, sarà solo colpa sua.

Erano un regalo. Ci tenevo!”

Dovevi pensarci due volte.”

Danna sposta tutta la scrivania e per un istante mi coglie di sorpresa.

Andiamo, forza. Arrabbiati.”

Non litigo con una donna.” Rimetto a posto la scrivania e le intimo di uscire.

Dammi un buon motivo per lasciar perdere” sussurra posando le mani sulla superficie ingombra di fogli.

Non hai niente da fare, tipo... scopare mio fratello?”

Siamo vicini di casa!”

E lo sottolinei perché?”

Dianna arrossisce – di nuovo, ma non si stanca mai? – e si solleva dalla scrivania, portando i fiori al naso. Strappa un paio di petali e biascica qualcosa di intellegibile che suona come 'non sei carino con me'. Cosa posso fare per togliermela di torno, a parte morderla e/o storpiarla? “Facciamo questa passeggiata!” esclamo con un lungo sospiro. “Il tuo cadavere verrà ritrovato in brutte condizioni, sei avvertita.”

Dianna non mi prende sul serio, saltella e singhiozza un 'grazie' che mi fa alzare un sopracciglio. Non ha paura di me. Molto male. Rimedio subito.

Si può avere voglia di un gelato, a Dicembre? Conosci una gelateria... urgh!”

Aahh, il gemito della paura. La trattengo per la gola e la sollevo contro il muro. Dianna scalcia e mi afferra il polso. La schianto sulla scrivania e i fogli volano da tutte le parti. Fortuna che sono numerati.

Se faccio una cosa, la faccio bene e la porto fino in fondo. Chissà se questo c'è scritto sui suoi files. I vampiri non hanno artigli. Questo ibrido qui, sì. Quasi non ricordo come si fa, poi le unghie si allungano piano piano. “Ti scorticherò fino all'osso e banchetterò con la tua carne, miss Punti Perfetti” sussurro tirando indietro il braccio.

Un lampo passa nei suoi occhi e all'improvviso sento un dolore atroce nel collo. La lascio andare ed estraggo la matita. La mia matita! Le ringhio contro ma non la intimorisco. Sta a vedere che tira fuori le palle... eh, no. Perché piange?!

Ho dovuto prendere l'aspettativa al lavoro per finire quello che altri hanno cominciato e sono in sindrome premestruale! Non ho dormito perché il cuscino era scomodo, eppure mi sforzo di essere gentile con gli estranei! Sono stata scortese con te da quando sono arrivata?”

No...”

Ti sono antipatica?”

No...”

Allora che accidenti ti salta in mente di aggredirmi?!”

Scusa.”

Dianna spinge le dita sotto gli occhi e singhiozza ancora. Mi fa sentire un verme. “Smetti di piangere. Per favore.”

Non lo controllo, sono gli ormoni! Anche io vorrei starmene a casa, avvolta da una coperta a guardare una lacrimevole storia d'amore, però ho lasciato tutto per venire qui, da te, a portarti quegli stupidi disegni! Non li potevo spedire col corriere, sai?! Ti chiedo il minuscolo favore di organizzare un rendez vous col Quinto e te la tiri come una reginetta all'Opera. E' per questo che preferisco i bambini, non sanno cosa sia la perfidia e l'inganno!”

Anche i bambini mentono.”

Ma loro non ti aggrediscono alle spalle dopo averti promesso un disegno per il tuo compleanno!”

Non fa una piega. Questa ragazza ha un modo di vedere le cose diverso dagli altri. “E' il tuo compleanno?”

No...”

Il disegno te lo faccio ugualmente.”

Grazie...”

Ora smetti di piangere?”

Dianna annuisce, come una bambina e si allontana da me. Stavolta non mi da le spalle. Ha imparato che non bisogna mai fidarsi di un vampiro?

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Capitolo 11
*** Madmen ***


In arrivo rivelazioni dal mondo dei cacciatori, Stebekah in sottofondo e Klaroline a bomba, signore! Bisognerà alzare il rating, eh... sì...

Tenete d'occhio 'Chris'... Dianna potrebbe averlo già ritrovato ;)


Casa Mikealsohn

Rebekah si era sentita un po' in colpa per aver lasciato Stefan da solo, ad affrontare i licantropi. Ma la famiglia era la famiglia e anche se Nik erano uno stronzo, il cacciatore di vampiri era ben più temibile di uno stupido lupo mannaro.

L'aveva rivista, quella ragazza con tanti capelli, seduta accanto alla finestra a disegnare su una rivista. Avrebbe voluto farle delle domande, ma quando aveva notato i fratelli Salvatore, aveva tirato dritto fino a loro. Damon si era premunito di lasciarli soli – perché non la sopportava, non per altro – e Rebekah aveva capito subito che Stefan era alterato con lei. Non avevano parlato più di cene insieme e avevano interrotto il flusso di pensieri positivi e ricordi che si era creato in piscina. Rebekah l'aveva capito e cercato di metterci una pietra sopra. Doveva andare così. Andava sempre così fra loro.

Spiò il fratello col blocco per disegni sulle gambe e la matita in bocca e pensò che stava facendo un altro ritratto di Caroline. “Ti ho ricomprato le birre.”

Grazie.”

Klaus che ringraziava. Pazzesco. “Mi fai un ritratto?”

Te ne ho fatti un sacco.”

Quando avevo dodici anni. Poi hai smesso.”

Non ho smesso, sono stato privato dei materiali da nostro padre” le ricordò prendendo un foglio pulito.

Rebekah affondò nel divano e si appoggiò ai cuscini, pensosa. Uh, la stava ritraendo? Così, senza trucco e con i capelli raccolti? “Fammi carina. Niente caricature.”

Disegno solo quel che vedo.”

E' per quello che mi preoccupo” sussurrò chiudendo gli occhi. “Sono riuscita a rintracciare Kol e gli ho detto di tornarsene a casa.”

Klaus non rispose e la sorella lo guardò. Stilettate veloci alla sua persona e movimenti sempre più rapidi con la matita. Era entrato nel mood giusto. Rebekah tacque e pensò agli affari suoi per circa mezz'ora. Finché non suonarono alla porta. Ci sperò un po', ma quando si trovò di fronte una semi sconvolta Caroline con un cartone di pizza fra le mani, abbassò le spalle e le fece cenno di entrare. “Nik, io esco.”

Non parlare con i lupi mannari” mormorò allontanando il disegno da se. “Questo lo vuoi o lo butto via?” Il vampiro spostò lo sguardo sulla biondina dietro di se e raggelò.

Caroline lo indicò col mento sussurrando che era molto bello. Che si scusava dell'orario e del disturbo. Se si poteva nascondere lì per qualche ora.

Il licantropo ti tampina?”

Caroline mugugnò e abbassò lo sguardo a terra. Tyler era tornato e la prima cosa che aveva fatto, era stato accusarla di avere una relazione con lui. Non era riuscita a mentire del tutto, aveva ammesso il bacio e negato il resto. Tyler si era permesso di dare di matto: scompariva per mesi e quando tornava, si aspetta che nulla fosse cambiato!

*/*

C'è sempre un odore strano qui. Vernice fresca, colla da tappezzeria, legno e incenso. Appendo la giacchetta ad un gancio infisso nel muro e lo sbircio mentre solleva il coperchio della pizza di due centimetri. “Ricordavo di averti visto fare la spesa una volta. Avevi comprato il dentifricio, i popcorn da microonde, un mucchio di frutta e verdura e il mastice. Che diavolo ci fate con il mastice, voi uomini, è un mistero. In base all'analisi del tuo carrello, ho optato per una quattro stagioni con un surplus di carciofini.”

Sei una che osserva molto.”

Klaus socchiude le palpebre, studia la pizza e ne addenta una fetta, mugolando qualcosa di intellegibile. Ogni volta che si comporta in maniera normale, me ne stupisco. Si è già sporcato il mento. Trattengo il suggerimento di un bavaglino e raggiungo l'altro lato del tavolo. “Lasciami l'angolo con le olive.”

Klaus sussulta, come se ricordasse all'improvviso i doveri di un padron di casa. Mi chiede se voglio una birra e infila la testa nel frigo.

April ha bisogno di una mano con l'organizzazione della sua prima festa e non posso abbandonarla. Ho buttato giù qualche idea: il McCarthysmo e la guerra fredda, James Dean e Marlon Brando, Ray Charles e Jerry Lee Lewis.”

Puoi fare di meglio.”

Già, non è questo granché. Dopo quel bacio ho un po' di difficoltà a rialzare le difese. Sono qui per questo, per capire se è stato un errore in un momento di debolezza o se Klaus mi piace davvero quanto suggerisce il mio stomaco.

Posso...”

No.” Mi è uscito senza volerlo e ora lui mi guarda, dubbioso. “Scusa...”

Che ne pensi di usare riferimenti a Madmen per la tua festa?”

Ogni volta che ho una domanda, lui ha la risposta. Allargo le braccia e le lascio ricadere lungo i fianchi. “Ecco perché vengo qui... sei un maledetto genio...”

*/*

Si dice che un essere umano non possa smettere di pensare neppure per un secondo. Invece, ci sono solo due momenti nella vita di un uomo, in cui il cervello va completamente in bianco: un attimo prima di morire, un istante prima di baciarla.

Non è romantico.

E' spaventoso.

Caroline spinge le labbra contro le mie, il suo sapore mi riempie e fa scattare la leva nel cervello che mi grida di prenderla. E' mia, dalla prima volta che l'ho vista. E' mia. Mia mia mia.

Caroline si stacca da me, mi guarda con gli occhi lucidi e soffusi di piacere, le labbra gonfie e umide, ingoia e cerca di dire qualcosa, ma le sue labbra... le sue labbra perfette... oh dio... non posso smettere di baciarla, non adesso! La stringo contro di me, un braccio a bloccare la vita e l'altra mano attorno al suo collo per impedirle di lasciarmi, perdo il controllo e la spingo contro il muro. Caroline geme, per l'urto o forse perché l'ho spaventata, ma non perde la presa, mi stringe e chiama il mio nome. Sssh, sono qui, fidati di me... farfuglio cercando di ingannare il me stesso che vorrebbe suggerirle di scappare a gambe levate. Lasciala andare, Nik. Fa il bravo, ora smettila...

*/*

E' come se fosse strisciato sotto la mia pelle e ogni punto di contatto risuonasse dalla parte opposta, facendomi tremare. Penso alle accuse di Tyler e rabbrividisco. Lo allontano e lui mi riacciuffa in un istante, togliendomi la voglia di riprovarci. Non c'era il muro qui, prima! “Nik...”

Fidati di me...”

Fa l'amore con me...” sussurro e sento solo la pressione del suo corpo e il desiderio che appesantisce il basso ventre. Batte le palpebre una sola volta e quando mi bacia è più accorto di prima, più esitante, più dolce. Io invece sono aggressiva e lo mordo per costringerlo a reagire e a smetterla, con tutta quella dolcezza. Non la sopporto, voglio solo che mi strappi i vestiti e mi prenda, qui adesso!

*/*

Il sangue defluisce nei lombi, la pressione del suo seno sul torace mi fa girare le testa e dopo un istante mi ritrovo in camera mia, con Caroline sdraiata sotto di me. E' famelica e mi strappa i vestiti di dosso, ma non mi toglie il gusto di fare lo stesso con i suoi. Le sue mutandine sono di raso e giuro su dio, vorrei davvero farle scivolare via, vorrei essere carino con lei, ma se solo ci provassi, Caroline mi prenderebbe a schiaffi. Le lacero e per un attimo ha paura e chiude gli occhi, gemendo. No no no, va tutto bene, sei al sicuro, faccio il bravo...

*/*

E' il rumore del raso strappato che mi riporta indietro. Sussulto. Per un istante, ho paura di mandare tutto in vacca con la mia isteria. Lo abbraccio e la frustrazione sopita lentamente svanisce, portata via dalle sue carezze. Per la prima volta, c'è qualcuno più forte di me su cui poter contare. Mi fido di lui e questa sarà la mia rovina.

Mystic Falls... da qualche parte.

Lo mangi tutto?”

Ne vuoi un po'?”

Dianna tende il cono quattro gusti con rinforzo di doppia panna montata ad un dubbioso (e alquanto disgustato) Elijah. Ha esagerato, ma alla gola non si comanda. “Lo sai che posso mangiare tutto quello che voglio senza ingrassare.”

E' spaventoso quel che riesci a fare quando sei in sindrome premestruale.”

Dianna arrossisce e gli pianta una gomitata nel fianco. “Non parlare del mio ciclo, vampiro.”

Non ne parlo. Mi vedi girarti intorno quando sei... oppressa dal peso della tua femminilità?”

Ti eclissi e fai bene: se perdessi il controllo e mi mordessi, ti incasinerei le bollette per un mese. Uh uh! Dilemma: comincio dalla cioccolata o dalla panna montata?”

Ti sei sporcata il naso.

Puliscimi.” Dianna solleva il viso e un fazzoletto le struscia sul naso. “'zie!”

A forza di stare con i bambini, sei diventata come loro. Cadi, ti sporchi... perché hai i pattini?”

Porto sempre i pattini con me. Non si può mai sapere.” Dianna gli gira intorno, allargandosi in centri concentrici. La strada è libera e non ci sono macchine all'orizzonte.

Non farti investire.”

Non c'è nessuno!” grida provando un doppio incrocio che la fa finire per terra e cosa ben più grave, fa crollare la montagna di gelato. Dianna la guarda, dispiaciuta. Due dollari buttati.

Ti sei fatta male?”

No, no...” borbotta imbarazzata, cercando di rimettersi in piedi senza continuare a scivolare. “Tutto a posto! Ho salvato il cono!”

Il giorno in cui la vedrà sciogliersi in lacrime per le ingiustizie della vita, crollerà il mito. “Quel che mi piace di te, è che vedi sempre il lato ottimista delle situazioni.”

Dianna lo minaccia col cono sporco di cioccolato e finisce in mezzo alla strada, trasportata dai pattini che scivolano sulla discesa appena accennata. “Uau! Guarda come vado giù!” Si accuccia sui pattini e acquista velocità. L'inclinazione è ottimale e... oh, cavolo!

La macchina che sopraggiunge non tiene una velocità esagerata ma ha i fari puntati nella sua direzione e Dianna non ha mai imparato a frenare. Buttati a destra, pensa un attimo prima di venire tirata via e finire sull'aiuola, avvinghiata al vampiro. La macchina frena e due ragazzi saltano giù dall'abitacolo.

Grazie...”

Elijah le schianta un'occhiataccia e tanto per rimarcare la scemenza che ha appena fatto, l'accompagna ad uno scappellotto educativo.

Ahio!”

Non devi giocare in mezzo alla strada!”

Ma sono sbucati dal nulla!”

Quella curva fa schifo. L'abbiamo detto al Consiglio Comunale ma hanno fatto orecchie da mercante. Stai bene?”

Dianna si volta verso il ragazzo e lo guarda da capo a piedi. Due volte. Carino. “Non mi sono fatta nulla...” borbotta pulendo i jeans dall'erba. Solleva la manica per controllare il gomito che sente dolere e i tatuaggi spiccano improvvisi sulla pelle candida. “Mi sono sbucciata...”

Quei tatuaggi...”

La ragazza tira giù la manica e si schiarisce la voce. “Uno sbaglio di gioventù.”

Jeremy, è lei.” Elena la indica col dito e sposta lo sguardo su Elijah. “E' il Terzo.”

***

Elena succhia la sua aranciata dalla cannuccia e Jeremy continua a fissarla, come se provenisse da un altro pianeta. Dianna slaccia il primo pattino, lasciandolo cadere a terra con un tonfo e quando alza la testa, ha il viso arrossato. “Dove sono i tuoi tatuaggi?”

Sono invisibili.”

Ho bisogno che li riporti su carta, in qualche modo. Sai disegnare?”

L'ho già fatto, li hanno presi”

Chi è stato?!”

Klaus. Tu non lo conosci...”

Oh dio...” Dianna si insacca nelle spalle e sospira, stringendo le tempie. “Sento il Grande Occhio di tuo fratello puntato su di me, in questo momento...”

L'ha già incontrato.” Jeremy sussurra alla sorella, indicando la ragazza che sta infilando le scarpe estratte dallo zainetto che aveva con se.

Non importa. Affronterò il viaggio nella terra di Mordor, ma tu verrai con me, Smeagol. Quello voleva spolparmi la carne della ossa, oggi pomeriggio. Non è salutare stuzzicare una donna in sindrome premestruale. Quando avremo finito, implorerà pietà!” esclama battendo il pugno sul tavolo. “Muahahahah!”

Elena si china verso Elijah, sussurrando di farla ragionare. Il vampiro la calma, con un gesto minuscolo che non passa inosservato alla cacciatrice. “Se hai qualcosa da dire, dilla ad alta voce... ma attento: se vuoi continuare ad uscire con le mie amiche, non dire niente di sgradevole.”

Non mi interessano le tue amiche. Mi interessi tu.”

E' suonato in quel modo solo a lei? Elena lo guarda, incuriosita.

Non ingaggiare giochetti mentali con Niklaus. Prendi i disegni e vattene.”

Li deve tradurre, i disegni!” esclama, esausta. “Ti spiego come funziona: ogni secolo compare un Cacciatore che ha il compito di completare parte della mappa. Dopo averlo fatto, i tatuaggi scompaiono. La mia parte è quasi conclusa, ci servono i disegni del Quinto per andare avanti, ma se quest'idiota non fa quello per cui è nato, dovremo sopprimerlo e cercare un altro Cacciatore! Connor è morto e Jeremy ha preso il suo posto. Siamo due nello stesso secolo! E' un'anomalia che non si verificherà mai più, secondo le nostre streghe.”

Perché Klaus deve tradurre i disegni? Non può farlo qualcun altro?”

Perché è stato lui a cominciare tutto. E' la sua eredità.”

Il suo fardello” rettifica Elijah, pensoso. “E' stata nostra madre...”

Vostra madre ha provato a rimediare all'abominio creato e lui l'ha assassinata. Ha ucciso sua madre ed è giusto che ne paghi le conseguenze. Resterà in vita finché la mappa non sarà completa, troverà la cura e morirà. Così doveva essere e così sarà.” Dianna espira e tira su col naso. “Scusate, questa parte mi rattrista sempre. Me lo immagino triste e solo, rinchiuso nella sua torre oscura, circondato da cadaveri dissanguati a grattare le pareti come un cane pazzo...”

Fortuna che non può sentirti” sussurra Elena risucchiando le labbra. Elijah ride sotto i baffi ma non distoglie l'attenzione da Dianna. “Nel mio ufficio.”

La ragazza tira indietro la testa, mugugna e pesta i piedi allontanandosi col vampiro in direzione del bagno. I due fratelli si guardano, incuriositi e si pretendono sulle sedie per spiare meglio.

***

Non sbuffare.”

Prrrr!”

E non fare le pernacchie. Smettila!”

Dianna incrocia le braccia e alza gli occhi al cielo. “Perché mi stai rompendo le palle?!”

Appena capirà cosa avete in mente per lui, si adopererà in tutti i modi per farvela pagare.”

Tesoro, ha provato a fare lo stronzo come me e gli ho piantato una matita nel collo. Non sono una sprovveduta, ho un sacco di tatuaggi che lo dimostrano.”

Ti ammazzerà per il solo fatto d'aver respirato la sua stessa aria.” Elijah sorride e Dianna scrolla una mano con una vecchia regina. “Ma dai!”

Certe volte rimpiango non poterti soggiogare per accedere alla verità.”

Io non ti mento mai!”

E' indignata ma c'è un'ombra in quella verità. “Sei davvero pura e innocente come appari? No, riformulo la domanda: sei davvero così stupida e squinternata ogni singolo giorno dell'anno?!”

Sono come mi vedi” Dianna arrossisce e guarda l'omino disegnato sulla porta. “Forse se avessi i capelli splendenti come queste ragazze, la mia vita sarebbe diversa.”

Tu non hai il ragazzo perché ti vergogni a farti vedere nuda.”

Ora come ora potrei piacere solo ad un motociclista tatuato birra-dipendente...” mugugna, imbronciata. “Esci con le mie amiche tutte le sere, che ne sai tu, dell'astinenza sessuale? A te basta guardare una negli occhi e bum, la stendi!”

Non l'ho mai fatto!”

Dianna inclina la testa e lo guarda, colma di ironia.

D'accordo... nell'ultimo secolo molto meno.”

Allora mutismo e lasciami fare il mio lavoro. Ti dico forse come succhiare meglio da una vena, io? Cerca di convincere il ragazzino a finire quel che ha cominciato o trovate una strega per il trasbordo dell'essenza in un altro beccamorto facilmente manipolabile. Voglio tornare ad indossare il bikini!

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Capitolo 12
*** The Tenant ***


Via ai commenti, che stamattina ho sonno...
Cindernella: dove l'hai letto?! :) Klaus è intoccabile come al solito, deve continuare l'opera di traduzione fino alla fine dei secoli! La frase 'affronterò il viaggio nella terra di Mordor, ma tu verrai con me, Smeagol', rivela che Dianna si è spaventata alla reazione di Klaus e si illude che la presenza di un altro cacciatore (Jeremy... ma viene da ridere solo a me?!) lo possa 'intimorire' in qualche modo. La sciocchina pensava di appioppargli la commissione, trovare il Quinto, spiegargli cosa 'fare da grande' e tornarsene a casa.
Giulia_97: grazie!! volevo fare una cosina un po' sexy e un po' tenera senza scadere nel volgare ^^
Reine Margot: e non lo so se 'sti due shippano, dipende tutto da Dianna e dalla sua strana 'attrazione odio/amore' per Klaus... ^^ Rebekah e Stefan hanno un rapporto teso con punte di rilassatezza... vedremo quanto durerà =)
Poppococco: Elijah e Dianna hanno un altro tipo di rapporto, sono compagnoni. Immagino più un avvicinamento progressivo che uno strapparsi di vestiti come nel Klaroline ;)


Cripta dei Lockwood.

Agli amici dovresti poter dire tutto, ma è pure vero che certe cose non dovrebbero mai essere chieste.

Devi solo rimetterlo dove l'hai trovato.”

La piccola elsa del pugnale non si è scaldata fra le mie mani e quando April lo prende, rabbrividisce. Guarda prima la lama tagliente e subito dopo i miei occhi. Le sfugge di mano e cade fra le foglie morte e la sporcizia che imperversa nella cripta dei Lockwood. I corpi sono stati portati via, ma non le bare.

Ma ti farò male...”

Non più di un buco alle orecchie.”

A me ha fatto un male noia...”

Ho una soglia del dolore molto alta.”

Ma perché...”

Perché. Ci sono tanti perché e nessuna spiegazione accettabile, per lei. “Non mi piace questo secolo. Se non vuoi farlo, troverò qualcun altro.” Rivolgermi ad April è stata una cattiva idea. Avrei dovuto scegliere Matt. Mi odia dopo la storia di Elena. April guarda la bara aperta, guarda me, spaventata, e di nuovo mormora quel perché che mi deprime. “Se ti trovassi in una brutta situazione e ti dessero la possibilità di dormire cento anni e di risvegliarti in un mondo migliore, tu lo faresti?”

Qualunque sia il problema, ti aiuto io” mormora speranzosa.

E' veramente dolce. Cerco di sorridere ma mi è esce solo una smorfia.

Ti prometto che lo farò, ma tu pensaci altre ventiquattro ore.”

Fra ventiquattro ore troverà un'altra scusa. Torno a casa e mi accorgo che la macchina di Caroline è ancora parcheggiata dall'altro lato della strada. Oh. Ma allora... oh. Rallento il passo, incerta, e mi accorgo di una persona seduta sui gradini del portico che non dovrebbe essere lì. Stefan non dovrebbe essere lì, a far fuori il mio latte. Quando mi vede, schiocca le labbra e riavvita il tappo. Poi sorride. “Sei stupita quanto me?”

Di più” ammetto sedendomi a poca distanza da lui.

Sei andata a nuotare?”

No.”

Hai gli occhi rossi.”

Non ho dormito. Non pensavo fosse il caso di restare e ho girovagato un po'” ammetto, abbracciando le gambe. “Hanno avuto tempo per stare insieme. Ora vado dentro...”

Te la rischi?”

No, non me la rischio. E a dirla tutta, la cosa mi mette a disagio. Preferisco aspettare sotto il portico per altre tre o quattro... e questa novità? Stefan mi circonda con il braccio e mi tira verso di se. Faccio resistenza. “Non mi interessa più fare pace con te.”

Non dovrei essere io a perdonarti di avermi abbandonato in mezzo ad una muta di lupi mannari?”

Alzo le spalle e mi scrollo il suo braccio di dosso. “Me ne vado oggi, Stefan. Saluta Nik da parte mia.”

Lui mi guarda, una gamba piegata e una distesa, l'espressione di chi non ci crede veramente. Non ho bisogno dell'aiuto di April per fare quello che devo fare. Ho avuto un attimo di vigliaccheria. Frugo nella tasca dei jeans e infilo le istruzioni per Nik nella cassetta della posta. E' come bucarsi le orecchie. Fa male solo per poco.

Casa Mikealsohn

come gli amanti di un dipinto, nudi sopra le lenzuola...

Perché la prima cosa che ti viene in mente dopo una notte del genere, è sempre una stronzata? Forse perché siamo saturi della follia commessa. Caroline è sveglia e mi sta studiando fra le palpebre socchiuse. Ho fatto tutto quello che ha voluto, finché ho potuto. Finché il suo respiro non è diventato troppo corto e le sue richieste non sono svanite. Ho fatto tutto quello che ho voluto, finché lei me l'ha lasciato fare. E niente è stato troppo.

Mi sollevo su un gomito e lei mi viene incontro, baciandomi con un certo ardore. Dice piano che deve andare via. So che non vuole ma una nota di ritardo alla fine dell'anno rovinerebbe la sua media perfetta. Dice che deve andare via, che non ha molto tempo, ma si infila piano sotto di me e il suo odore mi annebbia. La pelle si surriscalda e la voce si spezzetta in piccoli gemiti. Mi vuoi, Caroline? Prendimi. Devi tornare nel mondo, devi mostrare il tuo lato forte. Prendimi. Decidi il ritmo, non ti costringo. Danza su di me. Le notti sono mie, le mattine solo tue. Sei bella da ferire quando il tuo viso si increspa di piacere.

Ti accompagno alla porta perché voglio un altro bacio, sono drogato dei tuoi baci e adoro il modo in cui mi guardi. Torno a letto e mi sdraio sullo stomaco, fissando la poca luce che scivola sotto le tende tirate. Non ci credo che è stata qui, afferro il suo cuscino e ci infilo la faccia dentro. Io ti amo, Caroline, ma non posso dirtelo e non posso dirlo ora che abbiamo fatto l'amore e ho ancora l'impronta del tuo corpo addosso. Impiego un mucchio di tempo a fare la doccia e mi chiedo se questo detergente ti piacerebbe o se è troppo maschile per te. Altrettanto ne passo a rimuginare sul colore delle lenzuola, se il bianco è troppo bianco o l'azzurro deprimente. Se l'illuminazione è adeguata o se hai bisogno di un certo tipo di musica per lasciarti andare. Mi rendo conto che sono solo cazzate inventate dagli uomini per sedurre donne che non gliela darebbero neppure sotto tortura e mi mando al diavolo da solo. I resti della pizza sul bancone della cucina mi provocano un brivido dritto... ehm! Ora mi ecciterò di fronte ad una quattro stagioni per il resto della mia vita? “Bekah, hai finito tu, il latte?!”

Rebekah non risponde, la bottiglia del latte è vuota e la scorta d'emergenza è in emergenza. Finisco di vestirmi e raccolgo le chiavi della macchina. Vi ho mai detto che non ho bisogno di chiudere la porta a chiave, da quando abito in questo posto? Raccolgo la posta e la poso sul sedile del passeggero. Il biglietto non lo trovo subito, ci metto un sacco di tempo per capirlo e non sono certo di interpretarlo nel modo giusto. Quella ragazza mi rende un completo idiota.

Mystic Grill

If I was a flower growing wild and free

All I'd want is you to be my sweet honey bee.

C'era un motivo per cui Elijah era pazzo di lei. Dopo secoli passati a procurare sofferenza alle persone e a sistemare i casini di Klaus, Dianna aveva sistemato i suoi. Come ogni vampiro che si rispetti, aveva i suoi momenti di sconforto e di insonnia e se ne andava in giro come un'anima in pena, scontroso e senza uno scopo nella vita.

La prima volta che l'aveva vista, indossava una gonna di un verde accecante e un golfino con le toppe colorate sui gomiti, i capelli raccolti in una coda alta e canticchiava a bassa voce una canzoncina straniera. L'esplosione di colori l'aveva accecato ed Elijah era rimasto attonito a guardarla. Lei l'aveva saluto con un 'ciao, vicino!' e gli aveva stretto la mano con forza mandandola su e giù. Elijah aveva risposto con un mugolio, Dianna si era scusata ed era schizzata via, saturando l'aria del pianerottolo di arancia e qualcosa che gli ricordava l'infanzia perduta. Elijah aveva sentito una crepa formarsi dentro e si era rinchiuso in casa per una settimana.

If you were the wood, I'd be the fire.

If you were the love, I'd be the desire.

Due settimane dopo, l'aveva raccolta da terra. Lei, la sua pianta, i libri di Jules Verne della biblioteca comunale e i occhiali finti da cui non si separava mai. Si era sbucciata una mano, scatenato la bicicletta ma aveva continuato a schermirsi, imbarazzata e sorridente. Quando pontificava sulle ingiustizie della società moderna, sembrava uscita da un racconto di Zadie Smith, ascoltava Kimya Dawson e Antsy Pants, si vestiva come Isabelle Adjani nel film 'The Tenant' e leggeva favole per bambini prima di andare a dormire. Che fosse una cacciatrice di vampiri con una scorta di paletti di quercia bianca sotto il letto, ci aveva messo un po' a scoprirlo. Lei, invece, se n'era accorta subito e gliel'aveva detto dritto in faccia, alla festa di Halloween, dopo l'inopportuno commento sulle loro maschere.

Non si può chiedere ad un vampiro di vestirsi da vampiro, nella notte di Ognissanti! Avete bisogno di una pausa anche voi, che diamine! Vado a prendere una Coca Cola, ne vuoi una anche tu?”

Elijah aveva declinato l'offerta, preoccupato. Era lui a doversi preoccupare di non farla entrare in casa? Dianna era tornata a mani vuote e gli aveva sussurrato all'orecchio che non l'avrebbe detto a nessuno, ma che doveva smetterla con quel broncio, forse doveva stare di più in mezzo ai vivi. E gli aveva presentato tutte le sue amiche. Tutte matte come cavalli.

All I want is you, will you stay with me?

Hold me in your arms and sway me like the sea.

Che c'è?! Non ti piace la mia armonica?”

Elijah scosse la testa e la guardò, prima di rivolgere la sua attenzione alla coppia che si avvicinava a grandi passi al Mystic Grill. Spiò i pochi avventori presenti nel locale a quell'ora. Avevano tutti l'espressione rilassata e il cameriere alto e biondo continuava a tenere il tempo con la testa, quando Dianna suonava le sue scale. Elijah si accorse di battere il ritmo solo quando Elena e Bonnie entrarono nel suo campo visivo. La scala si concluse con un svolazzo e qualcuno applaudì. Dianna si inchinò scherzosamente e rivolse un sorriso festoso alle ragazze. Bonnie la fissò, prima di sedersi. “Mi avevano detto che eri diversa dagli altri...”

Tutti sono diversi dagli altri. Sai che noia, se fossimo solo fotocopie.”

Una risposta del genere era tipica di Dianna. Elijah si addossò allo schienale, incrociando le braccia in atteggiamento di chiusura. Di protezione, pensò mentre le ragazze confabulavano.

Certo che posso farlo. Qualunque cosa pur di rendere la vita di Klaus un inferno. Ma dobbiamo parlarne di fronte a lui?”

Sarò l'unico a sopportarlo quando voi sarete morte” ricordò a Bonnie con un filo di voce.

Oh, tesoro! Ti ucciderò molto prima. Puoi sempre contare sulla tua amica festaiola!”

Tu pensi che io sia un abominio...”

Però carino. Pausa toilette!”

Bonnie li seguì con lo sguardo finché non scomparirono dietro il divisorio. “Perché vanno a parlare in bagno?”

Elena si irrigidì e socchiuse le palpebre, abbassando la voce. “Klaus è appena entrato. Muro di silenzio.”

Il vampiro attraversò il locale senza accorgersi di loro. Sedette ad un tavolino, ordinò un caffè e aprì le bollette. Rilesse il bigliettino di Rebekah ed improvvisamente si sentì osservato. Era paranoia? Klaus alzò lo sguardo e le sorprese a fissarlo. Già lo sapevano?! Perché non erano a scuola come Caroline?

Elena trasalì, colta in fragrante reato e gli diede la schiena. “E' strano” bisbigliò a fior di labbra.

Sono tutti strani per te, oggi” bisbigliò Bonnie di rimando. “Il sesso ti ha offuscato. Hai fatto altre porcate col tuo sire nella Stanza Rossa, sporcacciona?”

Elena la frustò col tovagliolo e l'amica le fece la linguaccia, tornando subito seria.

Avete visto mia sorella?”

Le due ragazze singhiozzarono all'unisono e Klaus picchiettò le bollette nel palmo della mano. “Ma non dovreste essere a scuola?”

Elena inclinò la testa, sgranando gli occhi. Bonnie decise che sì, era strano. “A quelli dell'ultimo anno è permesso uscire per pranzo.”

Quindi Caroline lo stava evitando. Bene, pensò raccogliendo l'armonica da bocca. Ci soffiò dentro e le note presero improvvisamente vita.

***

Ti sei adombrato. Sono empatica, percepisco tutti i tuoi malumori... e chi sta suonando la mia armonica?!” Dianna marciò fuori dal bagno con espressione battagliera. Chi sta riempiendo di saliva... hai capito, il vampiro! “Sai solo suonare... o sai anche sparare?” recitò picchiando le scarpe da ginnastica a terra e mimando la camminata di un cowboy strafottente.

Klaus interruppe il lungo monologo sonoro e la guardò, ammirato. “Aspettavi me?”

Da molto tempo” recitò alzando il mento e ficcando i pollici nei passanti dei jeans. “Ehi, sei bravo davvero!”

Klaus posò l'armonica sul tavolo, ignorandola. Le endorfine da buonumore stavano portandolo a rispondere a quel sorriso. “Elijah, hai visto Rebekah?”

Vado a cercarla.”

Dianna si scurì quando si rese conto che gli aveva fornito la scusa per fuggire. “Un aiuto dalla regia, tu che sei suo fratello? Che vuol dire quando smette di favellare senza una ragione?”

La gente come lui ha dentro qualcosa, qualcosa che sa di morte. Quello lì, se è ancora vivo, entra da quella porta, piglia la sua roba e dice addio.” Klaus le afferrò la mano e ne baciò il dorso, con un sardonico inchino. “Io invece resterei, se potessi.”

Dianna lo fissò, attonita. “Aspetta un attimo...”

Non ho tempo!” esclamò dandole le spalle e gettando un'ultima occhiata ad Elena. “Meriteresti di meglio.”

L'ultimo che me l'ha detto è sepolto là fuori.”

L'ha visto anche lei, quel film. Klaus sghignazzò correndo dietro al fratello con la sua andatura nervosa e veloce. Gli era tornato in mente qualcosa accaduto molto tempo prima, in una notte di luna piena, sul tetto di una vecchia abitazione. Come si chiamava, la ragazzina grassa? Hanna?

Cripta dei Lockwood

Rebekah continua a giocare col pugnale per non portare a termine quel che si è prefissata. Non la obbliga nessuno, ma è la soluzione più veloce e indolore. Fra cento anni sarà tutto diverso, pensa spingendo il polpastrello contro la punta. E se avrà fortuna, ci sarà stata una seconda glaciazione. O una guerra atomica.

Se ci stai ancora pensando, non vuoi farlo davvero.”

April, brutta traditrice! Rebekah ficca il pugnale nel terreno e fissa lo sguardo su Stefan. “E' proprio vero: trattali male e correranno da te! Perché non mi lasci in pace?”

Perché non è la soluzione.”

Tu cosa ne sai di me?!” esclama allargando le braccia con espressione incredula. “Io non ho nessun problema. Non mi piace stare qui e non mi piace questo secolo! E' tutto fuori forma, fuori tempo... il traffico, Internet, il bancomat che ti mangia la carta... quell'assurda regola di non bere da sola dopo le dieci di sera...” Rebekah sospira e lascia penzolare le mani fra le cosce. “Posso avere un po' di intimità, ti dispiace?”

Sì.” Stefan si appoggia al muro scrostato ed invaso da piante rampicanti e scuote la testa. “Ho sempre voluto guardare negli occhi un suicida.”

Fa come ti pare. Chiudi la bara quando te ne vai” sospira slacciando la giacchetta sul torace. L'ha visto fare nei film di samurai. Rebekah aggiusta la mira e lo guarda con espressione annoiata. Gli strizza l'occhio e si accorge che è più difficile farlo da sola. O la va o la spacca, come dice sempre... ma che cavolo è, quel rumore?! Chi sta scendendo le scale?

Ah, voleva dire questo, il biglietto!” Klaus elimina una pianta rampicante che gli sfiora i capelli e alza le spalle. “Fa come ti pare, la vita è la tua.”

E' vita, questa?!”

Klaus alza gli occhi al cielo e sospira, occhieggiando Stefan.

Sono un innocente spettatore” si difende senza abbandonare la sua posizione. “E qualcuno deve chiudere la bara, dopo... sai....”

Visto che ci sei, da anche una sistemata. Ogni volta che entro qua dentro, inciampo sui resti.”

Zi, bwana. Dove volere che io sgarigare balla di godone?”

Stronzi! Rebekah getta il pugnale a terra, scocca un'occhiataccia ad entrambi e fugge dalla cripta. Appena è lontana, le risatine cessano. Klaus intasca il pugnale e guarda Stefan, pieno di dubbi. “Sto sbagliando qualcosa?”

No” sospira pensieroso. “Sto sbagliando io.”



Dianna suona All I Want Is You di Barry L. Polisar (Film Juno)
Le citazioni in corsivo sono prese dal film
C'era una volta il West. Klaus si diletta con questa versione ( http://www.youtube.com/watch?v=CecyX_f_rtM) dal minuto 3:25 in poi

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Capitolo 13
*** La trappola ***


Via alla demenza... i commenti nel prox capitolo!


Casa Forbes

Caroline si era trattenuta. Sapeva per esperienza che affogare nelle ossessioni e abbuffarsi di sesso&sentimento ti lasciava spesso col culo per terra. Perciò, voleva andarci cauta. Tanto cauta. Talmente cauta che era impegnatissima ad aspettare una telefonata del Presidente o un piccione viaggiatore direttamente dallo scorso secolo. Non avrebbe ceduto per prima. Avrebbe fatto l'adulta... oh, oh, il campanello! Caroline si precipitò ad aprire e restò delusa per cinque secondi. Poi si vergognò. “Non capita spesso che un Salvatore bussi alla mia porta...”

Sei impegnata?”

Per te sono sempre libera. Vuoi entrare?”

Vorrei fare una passeggiata.”

Caroline annuisce, afferra le chiavi di casa dalla ciotola di legno e si chiude la porta alle spalle. La giornata sta finendo e di Klaus neppure l'ombra. Eppure, non era uscita a pranzo con le ragazze per non incontrarlo. Voleva stare sola, magari affrontare Tyler – si era guardato bene dal presentarsi a scuola, il verme! - e dirgli una volta per tutte che era sempre stata fedele. Anche se considerava il bacio l'anticamera del tradimento, era certa ci sarebbe voluto più tempo per deporre le armi. La loro attrazione sarebbe potuta rimanere in stand by per mesi, ma quella minaccia improvvisa aveva accelerato le cose. Aveva ragione Stefan, di fronte al pericolo aveva reagito in maniera istintiva e quello 'scappa, idiota!', era suonato ad entrambi come un 'ci tengo a te'. Tyler le aveva rovesciato addosso una montagna di accuse false e il suo corpo aveva detto basta. Esattamente come aveva predetto Elena. Forse doveva ascoltarli di più e magari smetterla di giudicare la sua amica. Erano tutti colpevoli di qualcosa – Klaus più di altri – e alla fine erano tutti fragili sullo stesso lato che Klaus non aveva esitato a mostrarle. Ci aveva sguazzato, nella sua dolcezza. Se n'era riempita le mani e sì, l'aveva usato, all'inizio. Non era intimorito dalla sua forza; aveva giocato con lei, le aveva cavato fuori la paura di non potersi appoggiare a nessuno, le aveva sbattuto in faccia le sue debolezze senza tradurle in difetti e l'aveva fatta sentire al sicuro. E pensare che il loro primo bacio era stato un completo fallimento. Niente male davvero! “Stef...”

Lo so.”

Caroline arrossisce e alza il mento, ferma in mezzo al giardino. “Te l'ha detto lui?”

Nik non parla dei suoi affari privati. Ho visto la macchina, stamattina.”

Non sono sicura di voler spargere la notizia. Non voglio mentire ai miei amici... però...” Caroline s'interrompe, intimidita. “Tyler va dicendo in giro cose non vere...”

E' arrabbiato, gli passerà.”

Sì... prima o poi. “Il tuo problema?”

Non riesco a dire ad una ragazza che ho voglia di passare del tempo con lei.”

Uh! Hai sublimato?”

Non è un rimpiazzo.”

La conosco?”

E' Rebekah.”

E glielo diceva così, senza neppure prepararla alla botta?! Caroline tace ma si morde le labbra per non aggredirlo verbalmente. Niente giudizi. Neppure uno. “Cosa ti piace di lei?”

Potrei farti la stessa domanda. Sapresti rispondermi?”

Lei, figurarsi. Ce l'aveva ancora addosso, stampato come un francobollo. “Posso dirti cosa mi spaventa. Arrivare al sesso è facile, è quello che succede dopo che... non prendermi in giro, ma l'idea che sia finita così...”

Non ti fa respirare” conclude con un lungo sguardo consapevole. “Bex non mi fa respirare...”

Stanza 13, Car Park Motel

Se lo porta sempre appresso, l'identikit. Dianna spiana i fogli sul letto rifatto e li dispone uno accanto all'altro. Avere tanti amici ti arricchisce la vita, se poi sono diplomati all'Accademia delle Belle Arti, è ancora meglio. In base ai frammenti dei ricordi, è riuscita a dare un volto a Chris. Forse ricorda male. Forse i capelli sono meno lunghi e il mento meno appuntito. Apre un fascicoletto e altri fogli cadono a terra, assieme a polvere di stelle rossa e un paio di coriandoli della festa di Carnevale dell'anno precedente. Scartabella i files stampati e si rende conto che Elijah ha ragione, è troppo distratta. Guarda tu che somiglianza col tipo dai capelli lunghi del ritratto del tardo ottocento... occappero! Dianna porta le mani alla bocca e si rifiuta di credere che sia vero.

Casa Mikealsohn

Che vuoi, ragazza stramba?”

Dianna vorrebbe sgozzarlo. Ecco, cosa vorrebbe. E' di malumore da quando i sogni di rivedere Chris sono andati in fumo. “Hai capito qualcosa di quei disegni?”

Ci sto lavorando.”

Ehi, ciao!”

'ao...”

Brutta serata?”

Rebekah alza le spalle e spinge il cuscino sotto la gola. Gioca con la punta dei capelli e li annoda su se stessi più e più volte.

Anche lei stava così, quando il suo ex l'ha mollata. Dianna tira indietro i capelli, risistemando il cerchietto rosso. “Cioccolata calda?”

Non sono una bambina.”

Non devi avere cinque anni per bere la cioccolata calda” la rimprovera posando i gomiti sulla testiera del divano e puntando le mani sotto il mento.

'k...”

Dov'è, la cucina?”

La vampira stende il braccio in una direzione che le sembra casuale.

Prima porta a destra” rettifica il padron di casa disponendo un foglio sull'altro. Klaus ha deciso di avere pazienza: Rebekah ha bisogno della sua presenza, altrimenti se ne starebbe rintanata in camera con le cuffie nelle orecchie. E' terribile che un'adulta di novecento e passa anni si comporti come un adolescente di quattordici anni, pensa guardandola apertamente. Sta morendo di ignavia.

Dianna torce il collo in due direzioni e si alza sulla punta dei piedi. Klaus ha riportato tutto su carta semitrasparente. Ehi, che lavoretto! “Non si capisce niente. Manca l'angolo in alto a destra...”

... e manca tutta la parte inferiore.”

Klaus la guarda, in quel momento. La guarda dritto negli occhi e poi si sposta sul volto, accigliato. “Potresti ammazzarlo un vampiro, ogni tanto. Dobbiamo completare la tua metà.”

Niente di più facile, resta fermo.”

Non fa ridere.”

Tanto più che non posso ucciderti.”

Eh no. Non avresti più uno scopo nella vita.”

Non sei la mia priorità, vampiro.”

Qual erano, le sue priorità? Raccogliere fiori di campo e saltellare nel tramonto, mano nella mano col grande amore? “Non ti è stato affidato un compito, donna?” Klaus la segue, per tenerla d'occhio. Non gli piace, ma non ha alcun motivo per non piacergli. E' una bella ragazza, gli ha procurato lavoro in un momento di 'bassa' e sembra ci capisca qualcosa di psicologia femminile. Può tornare utile.

Che ha, tua sorella?”

Appunto. “Problemi esistenziali.”

Soffrite di depressione, in famiglia?” domanda pescandolo pentolino e cioccolata dalla credenza.

Quale problema ti viene, se vivi così a lungo.”

Fossi in lei, sarei contenta. Avrei più tempo per fare quello che amo” sussurra distratta, cercando di calcolare le giuste quantità ad occhio e croce.

Uccidere vampiri?”

Insegnare ai bambini!” esclama con tono di rimprovero. “Voi non contate niente nella mia vita.”

E' un lavoro par time?”

Verticale.”

Dianna sorride e gli strizza l'occhio. Klaus gratta un angolo della bocca per non darle la soddisfazione di aver apprezzato la battuta. “Il motivo della visita?”

Il ragazzino fa resistenza e non voglio passare il resto della mia vita ad aspettare che si decida a completare la sua mappa. Hai parlato di un tipo abituato ad ammazzare la gente. Trasportiamo l'essenza del cacciatore dentro di lui e scateniamo il mastino della guerra.”

Oh, il ritorno dello Squartatore! Klaus sospira, ripensando ai vecchi tempi. “Stefan è sanguinario e perde facilmente il controllo. Uccide per il puro gusto di farlo... è perfetto.”

Ora sorride come se fosse il suo compleanno e avesse ricevuto una montagna di regali. Dianna versa la cioccolata in due tazze e lo guarda, ironica. “Siete grandi amici, eh?”

Naa, mi odia. E la cioccolata?”

La cioccolata è solo per chi si comporta bene e non minaccia di spolpare la carne dalle ossa altrui!” dichiara con un'occhiata di sufficienza abbassando il braccio quando Klaus cerca di impossessarsi della tazza. “Come si chiama, tua sorella?”

Casa Forbes

Gli stavano facendo uscire il sangue dalle orecchie, quelle due, e la voglia di rivedere Caroline lo faceva ballare sulle gambe. Si era ritrovato a tirar sassolini alla sua finestra, quando Caroline disponeva di un campanello perfettamente funzionante. Perché? Perché era romantico e poteva anche farla, la figura dell'idiota. Caroline gli aveva sorriso e quando era sgusciata dalla porta di servizio, era sembrata sollevata di vederlo. Aveva sentito il suo sospiro durante l'abbraccio, e la tensione dei muscoli mentre lo stringeva. E Klaus aveva deciso 'niente sesso', quella sera. Non si sarebbero incontrati solo di notte come amanti clandestini. L'aveva presa per mano e condotta a fare una passeggiata. Caroline gli aveva passato il braccio attorno alla vita. Il predatore dentro di lui l'aveva insultato per la decisione presa, e spesso Caroline lo sentiva approfondire i baci come se volesse divorarla. Ci era cascata, come una stupida. Se si fosse presentato solo per 'quel motivo', le avrebbe dato la scusa per 'tenerlo a distanza'. Sapeva giocare, il bastardo.

Te la senti di affrontare il pubblico ludibrio e di uscire con me, domani sera?”

Come una coppia?” Caroline lo fissa, chiedendosi se fa sul serio... “fai sul serio?”

Klaus annuisce e si avvicina, indurendo la mascella. “Carol...”

Sì.”

Sì, cosa? Dove lo portava?

***

Resta finché vuoi. Finché tua madre non torna a casa, pensa ciondolando in strada. Klaus sospira e guarda la luna che sta calando. E' una nottata fresca, deve chiudere il giubbotto per non rabbrividire ma è così rilassato che non fa caso alle piccole cose. Spera ardentemente che quella stramboide sia tornata a casa sua. Dianna lo mette a disagio. Sempre lì a fissarlo, sempre sul punto di chiedergli qualcosa di orribile. Tipo adottare una cucciolata di volpini di Pomerania. E' disdicevole pensare ad un'altra quando sei appena uscito dal letto della tua ragazza? Anche i dubbi cretini, ora? Dovrebbe concentrarsi solo su Caroline, non...

Il sangue è una scia sottile che si infila nelle narici e all'inizio Klaus non ci fa caso, poi l'odore si espande e una nuvola rossa cala di fronte agli occhi. La segue, ipnotizzato. Non è sangue animale, ma umano. È tratti è liquido e leggero, troppe volte risalta corrotto e marcio. Rabbrividisce fin nelle ossa e le gambe cambiano direzione. Sente dei gemiti, dei fruscii e non capisce, non capisce finché non la vede. Klaus non ha mai fatto caso a quanti vampiri vivano a Mystic Falls. Dianna ne ha scovati due e ci sta giocando. Klaus resta nascosto e la osserva. E' veloce davvero e domattina avrà due tatuaggi in più a completare il disegno. Quando uccide l'ultimo, si avvicina e si accorge che sta piagnucolando. L'odore di sangue è penetrante e Klaus si servirebbe volentieri del corpi straziati ma le vittime le preferisce vive ed agitate. Hanno più sapore. E' come bollire viva un'aragosta. Dianna struscia una mano sotto gli occhi e lo guarda, rapace. Per un attimo, una fitta di desiderio gli attraversa il ventre. Poi, di nuovo il disgusto.

Ah, sei tu. Hai preso il gelato?”

Ora l'odore è insopportabile. Klaus si ritrae, infastidito.

Che c'è, ti disturba la vista?”

Fa anche la sarcastica oltre ad avere un odore nauseabondo?

Aiutami a nasconderli.”

Non ti avvicinare a me, stai andando in putrefazione.”

Dianna ammutolisce e lo fissa, attonita. “Sei una persona orribile!”

Non metterti a piangere” l'avvisa, seccato. Ma quella sindrome premestruale non finisce mai? Klaus assottiglia le palpebre e la guarda, allontanandosi di un passo. La verità, puttana come sempre. “Tu non vai a cercarli. Aspetti che vengano da te, attirati dall'odore di sangue.”

Lavoro solo cinque giorni al mese, allora? La mattina insegno, non posso andarmene in giro tutte le notti. I bambini assorbono un sacco di energie e mi piace dormire!”

Sagace. Hai trovato il modo di sfruttare un evento naturalmente fastidioso per la maggior parte degli uomini, trasformandolo in una trappola sessuale per vampiri.”

Non parlare del mio ciclo!” sbotta, indignata.

Ma è ammirevole. Sono affascinato, dico sul serio!”

Stai ghignando” sibila, acida. “Indovina chi mi aiuterà a disegnare il nuovo tatoo?”

Fra qualche giorno, eh...”

Dianna sorride, maliziosa. “Oh, non credo proprio, tesoro.”

Casa Mikealsohn

Sapevo che la punizione sarebbe giunta, ma non pensavo nelle vesti colorate di una femminella mestruata dall'odore insopportabile. Mi sta venendo mal di testa! Chiunque abbia riportato su carta i suoi tatuaggi, dovrebbe essere frustato a sangue e cosparso di sale. La maggior parte sono incompleti o sbagliati. Sembra siano stati corrotti appositamente per combaciare con gli altri. “Tira su i capelli.”

Dianna obbedisce e li lega con tante mollettine colorate. Con quel cerchietto rosso in testa e i tatuaggi, sembra uscita dal sito di Suicide Girls. Se non fossi nauseato, sarebbe una bella vista. “Pausa.”

Ne hai fatta una dieci minuti fa! Di questo passo, finirà il secolo.”

Io non ho fretta!” sbotto, avvicinandomi alla finestra. L'aria fresca che invade la stanza fa rabbrividire Dianna provocandole la pelle d'oca lungo la schiena. Caroline è meravigliosa e bellissima, ma questa ragazza ha qualcosa...

Quando si uccide un vampiro Antico, tutta la sua linea di sangue muore con lui. E' come fare strike con un colpo solo. Hai un parente antipatico che possiamo sacrificare al piccolo Jeremy?”

Kol, penso occhieggiandola da sopra la spalla. “Se ti procuro il vampiro, ti togli dai piedi subito?”

Vedremo. Ora torna al lavoro.”

Fra qualche giorno ti pentirai di avermi stuzzicato” l'avviso riprendendo il blocco e la matita.

Ehi, chiudi la finestra!”

Non soffrirò solo in questo viaggio, donna.”

***

E quell'odore nauseante?! Avevano lasciato marcire il sangue della scorta d'emergenza?! Stefan coprì il naso col braccio ed esitò a suonare il campanello. All'inizio ti attirava e quando capivi che era sbagliato, l'emicrania ti aveva già steso. Era lo stesso odore che permeava un cimitero di cadaveri smembrati e lasciati all'aria per giorni. Rebekah spalancò la porta in quel momento, finendogli addosso. Aveva gli occhi vacui e lucidi e respirava a malapena. “Stef...”

Che sta facendo Klaus, là dentro?!” esclamò allontanandosi insieme alla ragazza. “E' terribile, fa venire voglia...”

... di uccidersi per non sentirlo più. Non so come faccia a resistere” bisbiglia prendendo grandi boccate d'aria. “E' quella ragazza, Dianna...”

Mandatela via! Rinchiudetela nello scantinato!” sbotta perdendo il controllo. “Sta attirando tutti i vampiri di Mystic Falls!”

Lo so, li vedo girare attorno alla casa da ore.” Rebekah si guarda attorno, perplessa. “Ho sentito un certo discorso e penso tu ne debba essere messo al corrente. Stanno tramando per trasferire l'essenza del cacciatore dentro di te. Bonnie si occuperebbe del trasbordo, come l'ha chiamato lei...”

Posso farlo.”

Tutto per non far piangere Elena, pensò con una smorfietta. “Ok, allora andiamo dalla strega e organizziamo la cosa.”

Dopo. Sono venuto per te.”

Oh...”

Ti va di uscire con me, stasera?”

Rebekah batte le palpebre e lancia un'occhiata alla casa. “Ti va se anticipiamo l'appuntamento?”

Stefan segue il suo sguardo e annuisce, deciso. “Togliamoci di qui.”

Non proporre cene, sto per vomitare... o per mettermi a piangere, non ho ancora deciso come perdere il controllo” mormora rendendosi conto che Stefan la sta tenendo per mano. Non dice niente e stringe le dita nelle sue. “Dove andiamo?”

Metti il casco.”

Il casco. Niente macchina? Niente bici? Rebekah indossa il casco e sale sulla Vespa lucida di Stefan. “Molto Vacanze Romane.”

Ci sei mai stata, a Roma?”

No.”

Andiamo.”

Col motorino?!”

Non ha bisogno di voltarsi per capire che sta sorridendo. “Perché no?”


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Capitolo 14
*** Confini ***


Tutte di parte, eh?! :D Lasciatemi fare il mio lavoro! Kannuki sa chi deve fare cosa, con chi e quando! Ogni 'cooosa??!' e 'perchè!!!' avrà la sua risposta! =D Buona lettura!


Stanza 13, Car Park Motel

Ehi, che buon odore! Biscotti?”

Prima o poi capirò se prende per il culo o meno. Lavorare, sopportare i mugugni di Klaus e fare gli straordinari con l'ironia per non mostrare il mio imbarazzo nel farmi ritrarre senza neanche un Cuore dell'Oceano attorno al collo, mi devasta. Seriamente, come fa Elijah a starmi vicino senza diventare verde? Funziona con tutti i vampiri tranne che con lui? L'olfatto è bruciato con i secoli? “Sua Maestà non riceve visite, stasera” annuncio stravaccata sul letto a leggere una rivista.

Ti ho portato una cosa.”

Il gelato?

Elijah brandisce un altro paio di occhiali finti e me li infila. “I bambini non ti avrebbero riconosciuto senza.”

E il gelato?”

E il gelato” sussurra sfilando dalla tasca una confezione di Häagen-Dazs alla vaniglia e noci Macadamia caramellate. La salivazione sale a bestia, scatto in avanti per rubargli il vasetto, lui gira le braccia dietro la schiena e sghignazza, guardando il soffitto. Te la faccio vedere io! Rido stupidamente e lo avvolgo in una presa da wrestling che non sortisce molto effetto quando si lascia cadere all'indietro e mi ritrovo soffocata. Ridiamo entrambi, ognuno a modo suo.

Sei pesanteee!”

Non sento. C'è una cosa fastidiosa.... no, il solletico no!”

Ah, ora ci siamo! Mi siedo sul suo stomaco e gli strappo il barattolino dalle mani, tenendolo alto sopra la mia testa. Elijah da uno strattone e mi cade il cucchiaino di mano. Lo mangio anche col dito, cosa crede?! “Assaggia, è buonissimo!”

Non lo metto quel dito in bocca, chissà dov'è stato... no!”

Una bella sporcata al naso così impara a fare il malizioso!

Sei peggiore dei bambini a cui insegni” borbotta tirandolo via con l'indice e portandolo alla bocca.

Ne ho sorpreso uno a mangiare la colla” biascico con la bocca piena di saliva. Raccolgo il cucchiaino di plastica finito vicino al cuscino, e do il via alla grande opera di sterminio. “Tua sorella è depressa” annuncio masticando un pezzetto di noce “e tuo fratello ha un problema di fiducia.”

Il pensiero non fa dormire neanche te?” domanda allegro, sdraiandosi sullo stomaco e sfogliando la mia rivista. Carico un bel po' di gelato e faccio l'aeroplanino con un 'ahhhhh' che sorvola lo spazio fra noi. Elijah sospira e si concentra sulla rubrica di fitness, ignorandomi. “Uh, senti questa!” sbotto ingurgitando una gran quantità di vaniglia. “Sembra che la maggior parte dei disegni sia sbagliata e tuo fratello debba rifarli da capo, ma non riesce a starmi vicino e ha quasi vomitato! Era del colore del latte scaduto, sai quel bel bianco virato al verdognolo...” rido e mi fa male la pancia, ma è troppo divertente per non raccontarla. “Dovevi vederlo! Quando ho sfilato i pantaloni, si è quasi messo a piangere!”

Elijah mi guarda con l'occhio dell'Inquisitore. E quella vena? Ma si sta gonfiando?

Ti vergogni a farti vedere nuda e ti sei spogliata di fronte a lui?!”

Alzo le spalle, ficcando il cucchiaino in bocca. “E' un artista! Non vede donne nude, solo forme. Ha odiato ogni singolo minuto del tempo passato insieme... ehi, ma è venerdì... e il tuo appuntamento con Trixie?”

Elijah continua a fissarmi con l'intento di squagliarmi la testa. “Quando ha provato a farti fuori, ti ha mandato un messaggio ben preciso. Seguilo.”

Naaa! Era solo una dimostrazione di forza. Si fa quando qualcuno più forte di te invade il tuo territorio...” mugugno per niente preoccupata. “Va tutto bene, rilassati. Sono ancora viva.”

Elijah espira e volta un'altra pagina. “Inusuale” ammette, guardandomi in maniera strana. “Nonono! Mi cade il gelato!” urlo nel suo orecchio quando mi 'aggredisce'. Quando l'ho conosciuto era ombroso e guastafeste, come ha fatto a raggiungere un simile livello di idiozia? Cerco di disincastrarmi dall'intrico di braccia e gambe, i capelli mi vanno in bocca e gli occhiali scivolano per terra. “Mi soffochi!” rido cercando di colpirlo con la nuca sul naso. Soffio via i capelli che continuano a ricadere sugli occhi, Elijah li tira indietro usando un'inusuale delicatezza e mi volta dolcemente. Le ossa si sciolgono tutte insieme, riducendomi ad un mucchietto informe. Un istante di pausa e parte la pubblicità nella mia testa.

Non voglio seppellire il tuo cadavere, ok?”

A-ah...” sussurro con cuore che batte come il percussionista di una band metal.

Elijah mi bacia sulla tempia e forse è solo la mia impressione, ma esita a lasciarmi andare. Mi sa che dobbiamo rivedere i confini di quest'amicizia. Quando mi saluta, passo una ciocca di capelli dietro l'orecchio e faccio un cenno di saluto con la mano. Ricapitoliamo per amor di chiarezza: ci conosciamo da due anni, io gli racconto i miei problemi e lui esce con le mie amiche. Esce con tutte le mie amiche. Tutte, nessuna esclusa.

Mystic Grill, la mattina dopo

Tu mi hai usato!”

Chi rompe le palle a quest'ora del giorno? Tiro indietro la testa e il cappuccio dai capelli, raddrizzando gli occhiali. E' mattina, ho fame e una gran voglia di tornare ad appoggiare la testa sul tavolo. Il lupastro che ci ha condotto a Mystic Falls. Cosa vuole, delle scuse? “Sì, allora?” Tyler – Tyler, giusto? - mi guarda a bocca aperta. Forse non si aspettava la risposta. “L'ufficio reclami è chiuso, oggi. Ripassa un'altra volta.”

Mi sono fidato di te...”

... e hai fatto male!” rantolo, alzandomi in piedi. “Senti, coso: quel che cura i vampiri, cura anche te. Klaus sta facendo tutto il lavoro, devi solo restare seduto ad aspettare che il piatto sia pronto. Qual è, il problema?!”

Lo voglio morto!”

Sono cazzi tuoi!” rantolo con la voce roca che stento a riconoscere come mia. Di solito non dico parolacce. Davvero, sono una brava ragazza! Stare qui mi rovina l'umore e non capire che sta succedendo fra me e Elijah, mi stressa da morire. “Se ti rode perché ti ha fregato la ragazza, va da lui e fate a pugni.”

Tyler mi guarda come... ops. Solo lui non lo sa? Piombo a sedere e afferro la tazza di te, scaricandoci dentro un po' di zucchero. “Scusa.”

Tyler scolpisce la sedia davanti al me con un piede quando si volta. Non l'ha fatto apposta, ma è fuori di se. Non è che ho causato un guaio a quella ragazza? “Il conto, per favore.”

Casa Mikealsohn

Resta dove sei!”

Eh, ma perché tutti urlano stamattina? “Sta a sentire, vampiro...” soffio muovendo una mano in aria. “Ho già avuto uno scontro con un licantropo incazzato e dio solo sa quanto mi stressano quei cagnacci randagi pieni di testosterone...” Klaus mi guarda con la sua solita aria odiosa ma appena capisce di chi sto parlando, alza un sopracciglio. “Potrei aver parlato troppo.”

Troppo quanto?”

Gli ho detto di... Éowyn.”

Caroline” rettifica. “Detto cosa?”

Che state insieme. Scusa.”

La porta si apre di più e la biondina mette la testa fuori, gli occhi di due taglie più grandi del normali.

Scusa” ripeto. Certo che è bella. E' luminosa e non credo sia merito della crema idratante. “Sentite, io devo tornare a lavoro. Il mio lavoro principale! Dov'è la strega e dov'è il prescelto?”

Prescelto?” Caroline sussurra a bassa voce nell'orecchio di Klaus. “Cosa mi sono persa?”

Il piccoletto non vuole uccidere vampiri e noi abbiamo un vampiro a cui non piace fare altro. Trasportiamo l'essenza del Cacciatore da uno all'altro, così sono tutti felici e contenti” spiego velocemente, accompagnando il discorso con un gesto delle mani. “Devo tornare a casa. Vi prego, non resisto più in questo posto assurdo!

Te l'ho detto che Mystic Falls non piace a nessuno.” Caroline sgomita leggermente Klaus che continua a fissarmi sperando che mi disintegri in loco. “Scusate, ho passato la nottata in bianco...”

Tu ti scusi troppo.”

Pure la ramanzina dal vampiro stronzo! “Si chiama educazione, qualcosa che nessuno ti ha mai insegnato!”

Caroline saetta lo sguardo fra noi, me ne accorgo con la coda dell'occhio visto che sono impegnata a sfidare la linguaccia di Klaus. Perché non ti ricordi di me?

***

Frena... piano, brava...”

La Vespa si ferma con un piccolo saltello e Rebekah mette i piedi per terra, emozionata. Sorride con tutta la faccia, ultra soddisfatta. Il casco di Stefan batte lievemente contro il suo quando smonta, e lei lo guarda come se le avesse fatto il più bel regalo della sua vita. “Posso fare un altro giro?”

Abbiamo finito la benzina.”

Oh...” borbotta stringendo il manubrio fra le mani e accarezzando la vernice lucida. “Che peccato...”

Facciamo così: te lo lascio usare quando vuoi...”

Rebekah allarga gli occhi, sorpresa e risucchia il labbro superiore, sorridendo.

... ma in cambio voglio una cosa.”

La ragazza si toglie il casco e vi scivola le mani sopra, come se avesse paura di romperlo.

L'anello di Willbourgh. Non puoi vivere legata al passato.”

Rebekah passa la mano fra i capelli scompigliati sul collo e li risistema, senza dire una parola.

Guarda cosa hai fatto in questi giorni.” Stefan si appoggia al manubrio e Rebekah lo guarda, silenziosa. “Ora sai nuotare, andare in bicicletta e condurre un motore a due tempi. Non è poco.”

A me non sembra un granché.”

Posso dirti il numero esatto dei motori fusi e/o ingolfati da Klaus mentre cercava di capire il funzionamento del freno e della frizione.”

Rebekah sorride e Stefan ammicca, facendole cenno di scendere. “Le ragazze in moto sono sexy. Il casco tienilo. Ci vediamo stasera?”

Anche quella sera? Rebekah lo guarda, indecisa e poi rivolge un'occhiata alla casa. La macchina di Caroline è di nuovo lì. Ma è un trasloco permanente? “Sono ricca, posso permettermi un posto tutto mio” annuncia, posando le mani sui fianchi. “Morirò di fame e i panni sporchi arriveranno al soffitto...”

Te la caverai benissimo.”

E' più fiducioso di lei, sulle sue possibilità.

Chiedi della signora Bell, gestisce l'unica agenzia immobiliare di Mystic Falls.”

Era solo un'idea, ma ok... andrà dalla signora Bell dopo una doccia e una dormita. “Grazie, Stef.”

Stanza 13, Car Park Motel

Jeremy continua a disegnare a rotta di collo, ha provato a seguire i tratti di Klaus ma ha dichiarato che era più semplice ricominciare da capo. Ha detto sì e no due parole, ha infilato le cuffiette nelle orecchie e si è messo al lavoro.

Ha davvero vomitato?” domanda di punto in bianco, sovrastando la musica che urla dagli auricolari.

Come una ragazzina alla sua prima sbornia.”

Dianna mangia cioccolata al latte e saltella fra i canali dei cartoni animati, tenendo il volume basso per non disturbare il lavoro dell'artista.

Finito.”

Vedere! Uau, sei davvero bravo!”

Sono molto belli.”

Magari potrei chiedere alla vostra strega di renderli invisibili.”

Scherzi? Le ragazze tatuate sono ultra sexy. Hai un look fantastico.”

Davvero?” Dianna batte le palpebre e sorride, imbarazzata. “Mi definiscono estrosa, non ultra sexy!”

Ma tu come fai a resistere?”

Dianna allaccia la felpa e tira il cappuccio fino a metà faccia, infilando le mani nelle maniche opposte. “Tutto sta procedendo come avevo previsto”* borbotta con voce profonda. “Sono persone come noi, solo con una dieta diversa. Puoi controllarti per la maggior parte del tempo, ma quando l'ossessione diventa pressante, non c'è modo di sfuggirgli.”

Ho cercato di uccidere mia sorella due volte. Se Stefan accetta, faccio cambio volentieri.”

Jer, quel che vi ho raccontato alla tavola calda, deve restare circoscritto.”

Ma se lo sa Elijah, lo sa anche Klaus.”

Dianna sorride e gli porge la barretta di cioccolata a metà. “Se prova ad aprire bocca, gli riempio la lavatrice di candeggina. A proposito...” la ragazza si piega e tira fuori la sacca 'da lavoro' nascosta sotto il letto. “Nascondilo ed usalo solo in caso di estrema necessità” mormora furtiva, passandogli un paletto di quercia bianca sottobanco. Jeremy non fa una piega e lo occulta nel borsone dei libri. “Ci vediamo stasera.”

***

Jeremy mi lascia gli ultimi disegni da consegnare a Klaus. Non voglio privarmi della soddisfazione di nausearlo un'altra volta. Uh, Jeremy ha dimenticato qualcosa?, mi chiedo quando sento bussare alla porta. “Ciao, Kermit!” Scoppio a ridere e il burattino mi saluta con voce nasale.

Ohhh Miss Piggy! È radiosa, stamattina!”

Scemo!” Afferro il braccio di Elijah e lo tiro dentro, chiedendomi come faccia anche lui a raggiungere simili vette di stupidità. Penso di aver sbagliato il momento in cui la scossa elettrica parte dalla contrazione dei suoi muscoli e finisce nelle mie dita. Lui mi guarda e sorride. All'inizio non voleva neppure essere sfiorato. Era cortese e più chiuso di un riccio di mare. Ci ha messo due anni per abbassare le difese. Mi siedo a gambe incrociate sul letto e gli mostro i disegni. “Li ha fatti Jeremy... belli, vero? Basta solo trasportarli su carta semitrasparente e sovrapporli agli altri. Ovviamente” sussurro con una lunga occhiata “mi assicurerò di portarli a Klaus di persona. Voglio vederlo in ginocchio!”

Ma lei è perfida, miss Piggy!

E' lui, il vampiro che ha ballato con me sul tetto.” Gli metto davanti l'identikit di Chris e anche lui deve ammettere che una somiglianza c'è. Kermit sta mangiando il foglio. Mi viene da ridere. Elijah si sbarazza del fantoccio e lo getta casualmente dietro di se. “Perciò devo supporre che tu sia innamorata di mio fratello.”

Non diciamo stronzate. “Ricordare con affetto un tipo che non ti ha fatto sentire una balenottera spiaggiata, non vuol dire essere innamorata!” lo rimprovero, un po' indignata.

Eri grassa?!”

Sono dimagrita quando ho preso la mononucleosi... e neppure per il motivo giusto! Nessuno bacia le ragazze grasse!”

E la tua scusa attuale?”

Ci rimango talmente male che lo degno di risposta.

Dove vai?”

Indosso le scarpe da rituale e vado a fare un giro in bicicletta” dichiaro infilando le trainer. “Sei in giro da troppo tempo per ricordare cosa significhi, essere innamorati!”

Elijah ha di nuovo quella faccia che non riesco ad interpretare. Giro la sciarpa due volte attorno al collo e chiudo il giubbotto. Credo nell'amore romantico, nel corteggiamento e nelle risate sotto le lenzuola. E' da troppo tempo che sono fuori dal giro, per questo ho le allucinazioni. “Ciao.”

Dianna...”

Mi fermo sulle punte dei piedi e mi volto con la faccia interrogativa. Sorrido, anche se non ho voglia di farlo. Elijah afferra i lembi della sciarpa e li tira da parti opposte, mimando uno strangolamento che mi fa subito ridere.

Guarda, prima di attraversare!”

Visto? Solo un amico farebbe una cosa del genere. Già... solo un amico. Uhm...



* Dianna cita l'imperatore Palpatine (Star Wars)

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Capitolo 15
*** Love Potion Number 9 ***


Casa Mikealsohn

Un sottofondo tranquillo ma allegro...”

Seducente.”

Caroline scrive e sottolinea. “Torna indietro.”

Dio benedica l'inventore dei cd.

Troppo languido per un ballo studentesco. Il Comitato della scuola passerà la serata a dividere gli adolescenti pruriginosi ed io farò una pessima figura.”

Non sei tu, l'organizzatrice della festa.”

Caroline alza la penna dal foglio e lo guarda, perplessa. “Sto dando una mano a April.”

Il tuo spirito di sacrificio è ammirevole.”

La ragazza tira indietro la testa, strofina la nuca sul petto del suo 'ragazzo' e si sbarazza del blocco. Eh sì. Forse è troppo.

Il vampiro l'avvolge in un abbraccio morbido e languido e la bacia sui capelli. E' stata carina a passare prima della scuola, ma mettersi a lavorare mentre sono a letto insieme...

Sembra che Caroline non possa fare a meno di toccarlo. E' il suo primo pensiero la mattina e l'ultimo la sera, e per una che non ha mai messo il partner davanti ai propri bisogni, è un brutto segno. Caroline batte le palpebre, le labbra socchiuse, sdraiata addosso al vampiro. Klaus lascia scivolare le mani lungo il corpo, risale lentamente e Caroline sospira, di nuovo eccitata. “Nik...”

Mh?”

Al sesso è facile arrivarci. Il difficile viene dopo. Si nasconde dietro il lenzuolo, così come nasconde i suoi pensieri al vampiro. “E' perfetta, hai ragione...”

La confessione di una donna, nasconde sempre un angolo di silenzio. Chi l'ha detto, deve averne conosciute, di donne. Klaus la spinge sul letto, bloccando metà del corpo col proprio. “C'è qualcosa che vorresti dirmi... qualcosa che non ha niente a che fare con questo?

Ogni volta che parla in quel modo dolce, la mette in ginocchio. Si è fatta incantare da due occhioni blu. “Devo andare...” bisbiglia alzandosi sui gomiti e baciandolo su una guancia. Klaus aggrotta la fronte, gira il braccio dietro il collo e la divora con un ultimo bacio finale che la 'sveglia' un'altra volta. Non è più la reginetta di Mystic Falls e non sta a lei occuparsi della festa. “Fra poco...”

I The Searchers raccontano la loro storia in Love Potion Number 9, e Klaus si raccomanda di trovare una strega in gamba che gli prepari una pozione d'amore funzionante. Potrebbe addirittura pagare per averla, invece di minacciare sempre...

Mystic Falls, Wickery Bridge

Un lato positivo di quel posto: traffico zero! Dianna allargò le gambe e la sciarpetta colorata che aveva attorno al collo frustò l'aria alle sue spalle. “Uaaaa!” La tortura stava per finire, sarebbe tornata dai suoi bambini… uh, il curvone prima del ponte! Dianna riportò i piedi sui pedali per avere maggiore stabilità e strinse il manubrio. Non c'era nessuno, poteva anche provare la mossa segreta 'senza mani'. Uhhhhmmmm, no, non aveva tanta stabilità su quel catorcetto noleggiato all'emporio vicino il giocattolaio. Oh... ma che fa quel matto?!

Il conducente del veicolo sterzò frenando, e la macchina falciò la bicicletta, prendendola in pieno. Dianna provò la strana sensazione di mancanza d'ossigeno nel naso, volò per un lungo tratto e quando atterrò, l'unica cosa che udì distintamente fu un crack che proveniva dalla sua spina dorsale.

***

Era il 1996, i Creedence Clearwater suonavano a tutto volume e il suo vestitino campagnolo svolazzava nella calda notte settembrina. Dianna si era tolta le scarpe e il fuoco della festa le scaldava il viso. Aveva sedici anni, le margherite fra i capelli e la luna brillava bassa all'orizzonte. A sedici anni, la vita era crudele con le ragazze grasse.

Ora, tutto quello che prova è dolore alla testa e alle mani graffiate. Non sente la parte inferiore del corpo. Crede di essere sdraiata - ha effettivamente la faccia premuta contro il sedile – ma quando cerca di sollevarsi dalla posizione che le provoca la nausea, non riesce a muoversi.

La stazione radio cambiò all'improvviso, e i Gipsy Kings esplosero dalle casse posteriori. Il guidatore accompagnò il ritmo sincopato tenendo il tempo sulla leva del cambio. Frenò poco dopo e si voltò a guardarla. Aveva un qualcosa di familiare. Qualcosa nel taglio degli occhi o nella curva della mascella. Il ragazzo aprì lo sportello dalla sua parte, la prese in braccio e Dianna si chiese il perché della sensazione ovattata che le toglieva sensibilità agli arti. Gentile, però. L'aveva investita e invece di lasciarla sul ciglio della strada, la stava portando all'ospedale. Però non sembrava l'ospedale ma l'ingresso di una casa privata.

Passi a salutare il tuo fratellone e guarda un po' che cosa investi! Un regalino per scusarmi dello scherzo alla biondina!”

Dianna sentì il collo ciondolare all'indietro e quando fu scaricata sul pavimento, giacque inerme a fissare le crine del tappeto. Li vide apparire contemporaneamente, con la coda dell'occhio. Uno dei due, voltò il suo viso verso sinistra. Klaus non tradì alcuna emozione. “Non devi portare a casa tutte le bestiole ferite” mormorò inginocchiandosi accanto alla sua testa. “Che ha di tanto speciale?”

I tatuaggi. Ci sono cinque nuovi cacciatori di vampiri in attesa di essere smembrati.”

Dianna capì che le aveva sollevato il maglione sullo stomaco, ma non sentì nulla. Non provò nulla. Il tatto sembrava svanito.

Potevi ucciderla, perché l'hai portata qui?”

Dianna aveva cominciato a fare due conti. I cacciatori erano longevi ma venivano feriti come tutti. L'urto doveva aver provocato un danno alla schiena. Il ragazzino l'aveva riconosciuto. Lo stesso sguardo di Klaus, la stessa mascella di Elijah. Non ricordava i dettagli, ma poco importava. Non deponeva a suo favore.

Eh, avete parlato di un'orda di licantropi e mi sono precipitato!”

E' successo cinque giorni fa!”

Come passa il tempo... beh, io mi faccio una doccia. Bekah è in casa?”

Piscina comunale, sta prendendo lezioni di nuoto.”

Posso usare il tuo bagnoschiuma?”

No.”

Appena la porta dietro di lui si chiuse, Klaus morse il polso e lo spinse contro la bocca di Dianna, costringendola a bere. Il dolore scoppiò in testa e si propagò lungo la spina dorsale, fino a scomparire con un sospiro di liberazione. “Grazie...” bisbigliò con un'occhiata sorda ai palmi delle mani intonse

Sparisci.”

Dianna tirò indietro la treccia sfatta e sorrise, alzando appena un angolo della bocca. Il risultato fu una brutta smorfia di paura che Klaus ignorò volutamente. Se avesse mostrato empatia, sarebbe scoppiata a piangere. E poi non voleva farlo, quella ragazza era sempre insopportabilmente felice. Non poté invece ignorare il bacetto che gli scaraventò sul bordo della mandibola. Inspirò, strusciò la mano sul punto incriminato e rabbrividì, contraendo tutti i muscoli. “Fila!”

Liceo di Mystic Falls, palestra.

La prima lettera del nome è come se non ci fosse. Apparirà una B o una F o una M quando dico Bo, aggiungi una B … uah! Me la ricordo!” *

E se la ricorda... Caroline sospira e gratta la nuca con la penna. “Il tuo contributo è tutto qui? Provare i cd?” Stefan le ha chiesto di trovare qualcosa da fare a Rebekah e non ha potuto negare un favore ad un amico. “Sei la nostra nuova dj, contenta? Aaron, falle un corso accelerato. Matt, quelle decorazioni devono sparire. Voglio vedere Don Draper, sigarette e cappelli di feltro. Siamo in Madmen, dolcezza, non c'è spazio per Grease!” Caroline ha parlato a raffica, ricalcando un tono che ha sentito troppo spesso. Si schiarisce la voce, gira il foglio e sospira di nuovo. “Ok. Chi si sta occupando dei rinfreschi?”

Una violenta onda sonora le drizza i capelli. Caroline spalanca gli occhi, ficca un dito nell'orecchio e lancia un'occhiataccia alla vampira che sta facendo pratica con le mille levette della postazione musicale. Un Originale contento, è un Originale che non attenta alla tua vita. O alla sua, pensa con un altro enorme sospiro, spostando il peso da una gamba all'altra.

Come va?”

Lavoro sempre e non mi diverto mai. Disturbami di nuovo e troverò qualcosa da fare anche a te.”

Stefan sorride e indica la vampira col mento. “E' brava?”

Se la cava. Va dai ragazzi e aiutali ad appendere quel tendaggio, Sembra che i giocatori di football pompati di anabolizzanti non abbiano la forza sufficiente per sollevarlo...” sospira di nuovo spuntando un'altra voce. “Non ho ancora trovato il vestito, porca miseria!”

Hai un fidanzato che invia fiori e poesie...”

Io non ho un fidanzato!” esclama sollevando la testa di scatto. “E non sono innamorata di lui!”

Stefan sorride e annuncia che si occuperà del tendaggio. Caroline annuisce bruscamente e si immerge nelle disposizioni che essa stessa ha scritto e che conosce a memoria.

Ah, è così? E' solo una scopata?”

La penna le cade in terra e quando Caroline si china a raccoglierla, Rebekah vi poggia il piede sopra. Per favore, non ora. Per favore!, pensa strappandola da sotto la scarpa della ragazza. “Va a fare pratica o ti tolgo l'incarico.”

Rebekah la studia, pensierosa. “Se avessi un ragazzo che tenesse a me, sarei felice.”

Trovati un ragazzo e poi ne riparliamo.” Caroline si umetta le labbra, lanciandole un'occhiata. Non ha cambiato posa e la sta ancora studiando. “Non volevo essere sgarbata...”

Stefan ti ha raccontato cosa ho fatto.”

Se posso esprimere un parere in merito, l'ho trovato davvero stupido” ammette, incrociando le dita, il blocco premuto contro lo stomaco. “Chi pensavi di impressionare? Una che tenta di suicidarsi non lascia un bigliettino d'addio al fratello con le istruzioni su dove trovarla! Hai coinvolto April in una cosa più grossa di lei, e reputati fortunata che Stefan si sia preso il disturbo di venire da te, bellezza! Poteva fregarsene e lasciarti marcire nella cripta dei Lockwood per il resto dei secoli!”

Care, stai gridando...”

E' inaccettabile che una donna moderna si comporti così! Noi non ci disperiamo se un ragazzo non ci guarda, noi ce lo prendiamo!” ribatte, secca. “Tu sei una che prende?!”

Rebekah la fissa, ipnotizzata. Caroline si avvicina, assottigliando le palpebre. “Sì o no, dolcezza? Non ho tempo da perdere con te!”

Parli come Nik.”

Hai chiamato la signora Bell?!”

Ho un appuntamento nel pomeriggio...”

Bene!” Caroline scioglie le braccia e la guarda in malo modo. “Voglio vederti volteggiare su quella pista con un bel vestito. Parrucchiera, manicure. Devi prenderti cura di te stessa. Un uomo non è mai la soluzione, ma un piacevole passatempo. Stefan!”

Il vampiro salta dalla scala verso di loro e stira le labbra, allegro. Caroline è sempre la soluzione a tutti i problemi di natura comportamentale. “Presente!”

Portatela via, mi sta infastidendo e devo ancora contattare Jeremy per il rinfresco. Rebekah non ha il cavaliere. Sarai tu il suo cavaliere!”

Credevo di essere il tuo.”

Caroline lo fissa, sfidandolo a ripetere la sciocchezza appena detta.

Agli ordini” sussurra con un saluto militare, prendendo Rebekah sottobraccio che lancia un'ultima occhiata spaventata alla ragazza. Avrebbe rimesso in riga anche il fratello, con quell'atteggiamento da sergente maggiore!

Stanza 13, Car Park Motel, pomeriggio

Dianna non era mai stata morsa da un vampiro in tutta la sua vita e non avrebbe lasciato impunito il mocciosetto che l'aveva investita e data in pasto al vampiro cattivo. Continuare a frignare era un modo per sfogare la tensione prima della battaglia, perciò finì un pacchetto di fazzoletti mentre preparava l'attrezzatura e rinforzava il parco 'paletti'. Si chinò sotto il letto e sfoderò l'artiglieria pesante. Prese un paletto di quercia bianca e lo fece roteare con decisione. Con un colpo avrebbero ammazzato cento indiani, pensò e disfò la treccia, lisciando i capelli aggrovigliati con le dita. Gli occhiali erano andati perduti. Aveva perso il regalo di Elijah. Il viso scivolò fra le mani e Dianna tirò indietro i capelli, fissando la tv spenta. Eliminò la sciarpa dal collo e la posò in un mucchietto sul letto. Fece la stessa cosa col resto dei vestiti e quando l'acqua della doccia fu bella calda, lavò via il sangue raggrumato sulle ginocchia, il brecciolino dai capelli e la brutta esperienza dalla testa.

Toc-toc-toc – toctoc!

Dianna si risvegliò con un sussulto, il fon in mano e l'asciugamano attorno al seno. Gridò 'un attimo' e infilò l'accappatoio caldo e asciutto. Un abbraccio da Elijah era quello che ci voleva, in quel momento. “Ah!”

Posso entrare?”

No! Come mi hai trovato?!”

Klaus sbuffò, già spazientito. “Vuoi parlare in corridoio del sacrificio umano?”

Dianna lo afferrò per il braccio e lo tirò dentro, sbirciò il corridoio e chiuse la porta. “Non è un argomento da sbandierare ai quattro venti!” sibilò agitata. “Shhh!”

Klaus alzò gli occhi al cielo, mostrando disinteresse. “Tu sei paranoica.”

Anche tu o non saresti rimasto in vita per tutti questi secoli!”

Touchè” ridacchiò sorvolando la stanza con lo sguardo. “Quelli sono nuovi?”

Jeremy li ha finiti al posto tuo.”

Bene.” Klaus li arrotolò su se stessi e li strinse nel pugno, guardandola al contempo negli occhi. “Non sono famoso per la mia pazienza, dolcezza. Cosa vuoi che faccia, a parte tradurre i disegni e trovare la cura?”

Dianna alzò le spalle e scosse la testa, le ciocche ancora umide. “Ho un gattino, se vuoi dargli da mangiare...”

Se ti uccido adesso, tornerai come vampiro” l'avvisò, tremendamente serio.

Dianna lo guardò, per niente spaventata dalla minaccia. Elijah l'aveva messa in guardia sui malumori del fratello. Sbirciò la sacca aperta e sorrise, ironica. “Tu non dovresti essere vivo. Tua madre...”

Non nominare quella donna!”

Mai nominare Esther. Mai nominare la donna che li aveva condannati alla vita eterna e che lui stesso era stato così stupido da uccidere... per non morire. Klaus l'afferrò, furibondo. “Non ho più una madre, e non ho più un padre. Li ho uccisi e farò la stessa cosa con te se non risponderai alle mie domande!”

Dianna mantenne il sangue freddo anche se il cuore batteva veloce. “Se mi uccidi dovrai trovare un altro Cacciatore ed impiegherai secoli a finire il lavoro.”

Non è un problema tuo!” Klaus inspirò e mille odori lo sommersero. Pelle, bagnoschiuma, sandalo, ricordi. Ricordi che non aveva mai pensato sarebbero tornati. “Ma chi sei?”

Un veloce sorriso balenò sulle labbra rosse della ragazza. “Un nessuno che ti ricorda qualcuno.”

Klaus la lasciò, di nuovo calmo. Rimirò le sue mani. Dita lunghe, ben formate, smalto rosso corallo che spiccava sulla pelle chiara. Girò il dorso e lo baciò, spingendovi a lungo le labbra sopra. Hanna. Gli ricordava Hanna. La tenera ragazzina grassa che nessuno voleva baciare. Hanna che aveva un fuoco dentro, un'energia che scoppiettava dagli occhi e un'attrazione per la vita che lui invece cercava di sfuggire, subendo il passar del tempo senza mai poter riposare. Strofinò la barba cortissima sulla pelle delicata del polso, arrossandola per un lungo attimo. Il suo cuore batteva sempre più in fretta.

Klaus lasciò cadere i disegni a terra, rifiutando la possibilità di essere attratto da lei. Il suo odore era sempre più avvolgente e la sua pelle profumava di peccato. L'aveva messo in ginocchio. Fissò i fogli sparsi sul pavimento. Li raccolse uno ad uno, trattenendo la saliva in bocca. Trattenendo l'impulso di scostare quei lembi candidi e accarezzare lascivamente ogni singola piega del centro caldo del suo corpo. Trattenendo l'impulso di affondare la lingua nell'interno umido delle cosce. Era l'essenza pura del sesso e l'aveva sentita poche volte nella vita. “Dianna...”

E' la prima volta che mi chiami per nome” disse, sorridendo. “Mi correggo: è la prima volta che non lo sbagli, il mio nome.”

* The Name Game, S. Hellis

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Capitolo 16
*** Brothers&Sisters ***


Non siete sazie del Klaroline? No, neanche io! :D Diamo un po' di spazio al Elijanna (oh mio dio, che mi scopro ad inventare...) e ad un po' di litigi di 'famigghia'... (Per lo Stebekah, tocca spettare un capitolo o due ;) ) Ho notato reazioni allibite al precedente capitolo. CALMA! Il fatto che Klaus sia innamorato (ehhhhh!!!) di Caroline, non lo tiene al riparo da eventuali attrazioni fisiche. E' un uomo, un essere inferiore, suvvia... ;)


Liceo di Mystic Falls, palestra

Caroline si guardò attorno e un brivido di piacere le passò lungo la schiena. Forse aveva ragione Elena, forse aveva scavalcato April ma la ragazzina avrebbe imparato dalla migliore: quella sarebbe stata la sua ultima festa.

Sono impressionato, mia cara.”

Caroline omaggiò Klaus con un sguardo di superiorità ma non poté mascherare la contentezza.

Ora puoi rilassarti e ballare con me?”

Oh dio, sì! Non vedeva l'ora di lasciare tutto sulle spalle di April! Organizzare feste era divertente e stancante insieme. Mettere d'accordo tante teste e impartire i giusti ordini, sempre un'agonia. “Tua sorella sta ballando con Stefan” sussurrò. “Ti ho detto quando sono brava a formare coppie?”

Klaus sorrise e l'avviluppò in un abbraccio inadatto al luogo e al tema musicale. Caroline pensò che sarebbe stato evidente a tutti e che non le importava un fico secco.

Spero tu abbia tenuto conto dei miei suggerimenti per la scaletta.”

Caroline girò lo sguardo sulla sala per capire le eventuali reazioni del pubblico al suo nuovo 'fidanzato' e si immobilizzò addosso al vampiro. Perse il sorriso e - se il suo cuore fosse stato vivo - anche una manciata scarsa di battiti. “C-c'è tuo fratello...”

Kol era già arrivato? Klaus lo guardò di sottecchi, sbirciò in direzione di Elijah in stretta conversazione con Dianna e una fiammata di oscuro desiderio gli attraversò l'inguine. “Rilassati” sussurrò a Caroline, tenendola stretta. “Sei al sicuro.”

***

Dobbiamo sviluppare i tatuaggi di Jeremy. Posso uccidere tuo fratello?”

Quale dei due?”

Dianna fece un gesto con la mano indicando l'altezza non proprio esaltante di Kol ed Elijah ingoiò un vol-au-vent. “Dovremo metterla ai voti ma non credo che Rebekah sarà d'accordo.”

Mi sa che non posso più essere tua amica. Io li devo ammazzare, quelli come te.”

Ok. Dove tieni i paletti di lusso?”

Dianna ghignò e gli allungò un buffetto. “Non arriverai neanche a toccarli, quei paletti.”

Ah, no?”

Potresti farti male.”

Devi piantarmelo nel cuore per farmi male” le ricordò sollecitandola piano con un colpetto della spalla.

Resterei di merda se ti succedesse qualcosa.”

Permette un ballo, madamigella?”

Dianna sorrise, divertita. Gettò lo stuzzichino nel piattino e pulì le mani. “Mi hai visto ballare, sono ridicola.”

Qua. Mano sulla spalla. Segui i miei passi e cerca di non calpestarmi.”

Più facile a dirsi che a farsi” borbottò guardando in basso. “Devo limitarmi a mettere un piede davanti all'altro?”

Elijah la fece girare su se stessa e Dianna finì un metro indietro, disorientata. “E' troppo complicato per me...” mugolò tornando dal suo partner. “Non ho neppure il vestito giusto.” Lui invece era ultra sexy e Dianna era certa che fossero personali, quegli abiti d'epoca. Sorrise sotto i baffi, incuriosita. “Hai ballato con molte ragazze?” domandò senza riuscire a frenare la lingua. Due anni le aveano insegnato a non fare mai domande personali al vampiro. Non amava ne parlare di se, ne del passato.

Qualcuna.”

Qualcuna, pensò distraendosi e guardando in giro per la sala.

La risposta non ti soddisfa.”

Possiamo smettere di pestarci i piedi? Ti sto rovinando le scarpe” soffiò tamburellando le dita sulla sua spalla.

Dianna tracciò una lunga panoramica che finì dritta nei suoi occhi e il vampiro la strinse di più, irrigidendo la mandibola. Non era la prima volta che accadeva... o che vedeva quell'espressione ansiosa. Il suo cuore era abituato a fare gli straordinari da quando era lì, ma un simile concerto non l'aveva mai tenuto.

Sai che non mi piace parlare...”

Lo sappiamo tutti!” esclamò alzando gli occhi al cielo. “Tu non mangi, tu non dormi, tu non racconti niente di quello che ti passa per la testa... da quando sei qui, sei tornato indietro. Mi sembra di averti appena incontrato. Parli a malapena con tuo fratello, Rebekah è adorabile ma non la degni di attenzione, quell'altro piccoletto lo tieni a distanza... c'è qualcuno della tua famiglia a cui sei legato?”

Sono legato a tutti loro in modo diverso” spiegò, prendendo le distanze sia fisiche che emotive dalla cacciatrice.

Ti sei mai confidato con qualcuno?” insistette. Il vampiro le rispose con uno sguardo di ghiaccio. “Un'amante, un amico di sbronze... il barbiere!”

No, se posso evitarlo.”

Bene. Stasera non potrai evitarlo” mormorò portando le braccia di Elijah attorno alla vita e allacciando le sue al collo. “Sono tutta orecchi.”

Mentirò. Ti racconterò una frottola per farti contenta” irrigidendo i muscoli e tirandola a se. “E' questo, quello che vuoi?”

Fammi contenta” sussurrò avvicinando il viso al suo. “Una cosa che ti piace e una cosa che non ti piace.”

Elijah inspirò ed espirò, in difficoltà. “Non mi piace sapere che giri intorno a mio fratello.”

Sei paranoico...”

Sono sempre paranoico quando si tratta di Niklaus.”

Dianna espirò, sorridendo. “Una cosa che ti piace?”

Il vampiro non rispose e quando irrigidì la mandibola, la cacciatrice inclinò la testa, incoraggiante. “Una canzone. Un film. Un libro!”

Sei insopportabile.”

Ma mi vuoi bene e risponderai alla mia domanda” sussurrò dondolando dolcemente. “Cosa piace al nostro sexy vampiro e vicino di pianerottolo?”

Sexy...” sogghignò come se lo trovasse assurdo.

Sei un fico e quel cappello... mh... gli uomini dovrebbero tornare ad indossare il capello, è così retrò! Ti vedessero le mie amiche...”

Non mi interessano le tue amiche, mi interessi tu.”

Dianna trattenne l'aria nei polmoni, inebetita. Elijah sembrava imbarazzato… ed ora che ci pensava, non era la seconda volta che le diceva una cosa del genere? Il vampiro la lasciò appena la musica finì e Dianna gli corse dietro, tagliandogli la strada, ma una volta di fronte a lui, non seppe cosa dire. Non andava forte nei discorsi con gli adulti. “Come, ti interesso?!”

Sei bellissima, sei piena di vita come potresti non piacermi?”

Ma se critichi ogni straccetto colorato che metto indosso!”

Sei spiritosa, dolce. Quando entri in una stanza, la illumini col tuo sorriso. Sei una persona buona e il tuo cuore è colmo di amore. Questo intendo, quando dico che sei bellissima.”

Strappo della puntina sul giradischi. Silenzio. Pausa pubblicitaria. “Salta la parte smielata e va al punto.”

A te piace la parte smielata. Mi hai costretto a vedere 'La casa sul lago del tempo' tre volte.”

Mi piaceva l'idea dello scambio epistolare su piani temporali diversi!” si difende con una certa foga.

No, ti piaceva l'idea di un amore impossibile e di una felicità inarrivabile.”

La conosceva troppo bene. “E tu con 'Sliding Doors'?

Universi alternativi e seconde possibilità. Mi piacciono le seconde possibilità. Mi piacerebbe avere anche una con te, ora.”

Lo sai in cosa ti vai a cacciare?” sussurrò senza capire il suono delle proprie parole. “Elijah, io non so neppure ballare! Nessuno bacia le ragazzine grasse e quando sono dimagrita, sono comparsi i tatuaggi e sai che sono timida con i ragazzi che mi interessano!” Era color porpora, lo sentiva dalle guance. Avevano parlato troppo, per quella sera.

Non hai mai ballato...” bisbigliò, incredulo. “Mai?”

Dianna mugolò un 'no' e passò le mani sui fianchi. Come rovinare una serata ben avviata, pensò facendo tintinnare un braccialetto. Le dovevano limitare, le confessioni.

Elijah alzò le sopracciglia, soffiando un debole 'ah' e Dianna dondolò sulle gambe, irrequieta. “Prendo da bere!”

***

La ragazzina grassa che nessuno voleva baciare. No, aveva udito male. Klaus girò di un passo per tenere d'occhio la coppia.

E' la prima volta che non lo sbagli, il mio nome.

Dianna.

Hanna.

La piccola Hanna che lo vedeva per come era davvero e non aveva paura del vampiro. Klaus strinse Caroline alla vita e posò la testa contro la sua. Una cacciatrici di vampiri, per di più vergine. L'avevano tesa bene, la trappola. Ci era quasi caduto.

Però ha ragione. Il capello dovrebbe tornare di moda.”

Aveva udito tutto anche lei. Klaus lo adagiò sull'acconciatura di Caroline, stando attento a non rovinarla. “Sexy.”

Caroline mimò una rivoltella col dito, schioccò la lingua e gli sorrise, abbagliandolo. Un istante di pura perfezione e le ultime barriere crollarono. “Ti amo.”

Le labbra di Caroline si rilassarono piano piano. “Mi ami...”

Con tutto il mio cuore, con tutta la testa, con tutto il mio corpo.”

La ragazza esalò un 'ah', attonita. “E lo dici qui...”

... dove sono impossibilitato a fare l'amore con te. Ho imparato che il letto non è il posto migliore per dire ad una donna che sei innamorato di lei.”

Oh...”

Doveva darle tempo di assimilarlo, pensò stringendo la mano fra le sue e portandola alle labbra. “Potresti occuparti di mio fratello mentre riscuoto una piccola vendetta?”

Lascia stare quella ragazza! Niklaus!” soffiò abbassando la voce. “Non essere inopportuno!”

Inopportuno?! Klaus si fregò le mani. La casualità e la lingua lunga delle donne gli fornivano sempre un sacco di idee!

***

Mi fermo di fronte al ponce e riempio il bicchiere, bevendo a piccoli sorsi. Tirò giù la manica salita oltre il polso e compro un tatuaggio. La botta è arrivata. Per lo shock, c'è tempo.

Permetti un ballo, cara?”

Non tediarmi, ho cose ben più importantiiiii.....!” miagolo quando mi trascina sulla pista, impossibilitata a fare scenate. Ma che vuole questo rompipalle?

Non ho potuto fare a meno di ascoltare il vostro sfogo adolescenziale! Sei anacronistica in tutto e stupida come cinque anni fa.”

Non solo ha ascoltato la conversazione ma si permette di dare giudizi?

La ragazzina grassa che non credeva all'amore” sussurra, maligno. “Non è sventolandogli sotto il naso la tua purezza che lo metterai con le spalle al muro. Anche se...” Klaus si ferma e sorride con tutta la faccia. “Il personaggio che interpreta non poteva trovare preda migliore!”

Non sventolo niente, credo non lo sappia nessuno, a parte il gatto. Ed Elijah, ormai. Che croce, sto vampiro! “Sposta la mano a sinistra.”

Sei contenta di vedermi?” sussurra tastando un'arma inconfondibile.

La migliore quercia bianca che puoi trovare in giro.”

Non avrebbe fatto tanto la sarcastica, senza quello stuzzicadenti. “Ho ripensato a ciò che hai raccontato. I tatuaggi sono comparsi su Jeremy quando Connor è morto. Per nostra fortuna, la strega da cui ci serviamo ha una certa predisposizione al portare in punto di morte e resuscitare all'ultimo momento, così non dovrà impazzire a studiare altre formule magiche... ciononostante, abbiamo bisogno di un piano B.”

E lei era il suo piano B. Se l'essenza di Jeremy fosse andata persa durante il trasferimento, sarebbe toccata a lei. “I miei tatuaggi non sono ancora completi. Io ti servo viva.”

Mi assicurerei di lasciarti una piccola scintilla di vita necessaria a muovere il braccio e giornalmente ti porterei un vampiro da uccidere. Che te ne pare?”

Tu sei tutto scemo.”

Klaus sorride di nuovo. E' fastidioso.

Sei mai stata tormentata da un vampiro?”

No, sono brava nel mio lavoro.”

Obbedisci o ti tormenterò fino alla fine dei tuoi giorni. Ucciderò e storpierò ogni singola persona che incontrerai sul cammino e chissà, potrei anche decidere di porre fine alla tua astinenza sessuale nel modo più squallido, doloroso e antipatico possibile.”

Ma dice sul serio? È proprio serio serio? “Non devi essere questo granché, nudo” mugugno con un'occhiata di superiorità. “Il mio insegnante gay di yoga ha più muscoli di te.”

Va a prendere Kol, ci vediamo qua fuori.”

Klaus mi lascia andare di scatto e inciampo su una coppia ferma alle mie spalle. Una mano gentile mi raddrizza. Li guardo di soppiatto e stiro le labbra. Anche Rebekah e Stefan stanno venendo verso di noi, e posso sentire i denti della biondina digrignare dietro la mia testa. Hai proprio un ragazzo stronzo, carina.

Cosa vuol dire la scena a cui abbiamo appena assistito?”

Klaus sollevò gli occhi al cielo e si voltò verso Elijah. “Vuoi la cura o no?”

Siamo tutti sacrificabili quando si tratta dei tuoi interessi. Tutti, compresi i tuoi fratelli.”

Al solito. Dianna aveva le idee ma se la prendevano con lui. Klaus strofinò i polpastrelli sulla fronte e sospirò. “Ho sostenuto la sua idea.”

Ma sei scemo?!” Rebekah puntò i pugni sui fianchi, livida di rabbia. “Sacrificare nostro fratello?”

Quale fratello? Parlate di me?” Kol finì di divorare il tramezzino che aveva rubato dal settore rinfreschi e li guardò, sorpreso. “Che cosa ho fatto?”

Fattelo dire da Niklaus” sussurrò Rebekah, arrabbiata, voltandosi verso Dianna. “Vi meritate a vicenda!”

Ehi, io devo fare il mio lavoro!”

Altre domande sulla mia famiglia?”

Comincio a farmi un'idea del perché Elijah non ami parlare di loro. Scuoto la testa e gli chiedo scusa sottovoce. Per fortuna, non sembra arrabbiato con me.

D'accordo, Kol ce lo teniamo!” urlò Klaus, frustrato. “Quanto vorrei essere figlio unico...”

Rebekah saltò come un grillo, abbandonando di nuovo il fianco di Stefan. “Dopo tutto quello che abbiamo fatto per te! Abbiamo sacrificato le nostre vite e i nostri interessi per te!”

Non stavo dicendo...”

Fa silenzio, Niklaus. Non dire un'altra parola.”

Kol spostò lo sguardo da un fratello all'altro, mascherò un minuscolo ruttino provocato dalla Coca Cola e alzò le sopracciglia. “Nessuno vi costringe a farlo. Se vuole rovinarsi la vita in cause impossibili, affari suoi. Perché perdete ancora tempo con i suoi farneticamenti?”

Rebekah guardò Elijah che la fissò a sua volta.

Voi due scegliete sempre le soluzioni peggiori. Di cosa dovete punirvi, esattamente?”

Rebekah arrossì e anche Elijah si sentì punto sul vivo. Guardò Klaus che spiava le loro reazioni inconsce. “Abbiamo udito la tua minaccia.”

Klaus alzò gli occhi al cielo, esausto. “Una così non la morderei neppure pagato! Le scorre lo zucchero filato, nelle vene!”

Non dirlo a me.”

Klaus si accorse solo in quel momento di Caroline e della sua espressione cupa. “Era una vuota minaccia per ottenere...”

Tu non minacci mai a vuoto” mormorò la ragazza passando la clutch da una mano all'altra e risistemando l'acconciatura dopo essersi sbarazzata del cappello.

Ma perché litigano sempre? “Ehm... rinunciamo al sacrificio e andiamo avanti con lo scambio?” Propongo per allentare la tensione. No, eh? Devono restare tutta la serata a litigare? Mi guardo attorno, individuo Bonnie e Jeremy che ballano scomposti ai bordi della palestra e faccio un cenno a Stefan che si allontana ben volentieri. “Dopo il rituale, ti spiegherò cosa dovrai fare fino alla consumazione dei tempi e quale sarà il tuo obbiettivo finale.”

Posso tirarmi indietro?”

No.”

Democratica.”

Alle due, nel bosco.”

Perché le due?”

Sollevo le spalle. “Mezzogiorno è meglio?”



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Capitolo 17
*** Remember me ***


Attenzione: qualcuno finirà nei guai e non per colpa del rituale! ;)

Stanza 17, Car Park Motel

Toctoctoc – toctoc

Dianna tirò indietro i capelli, seduta sul letto, le gambe sotto la coperta. Aveva cambiato stanza, appena tornata al motel, ma evidentemente i vampiri erano peggiori dei lupi mannari, in fatto di fiuto. “Va via, chiunque tu sia.”

Toctoctoc – toctoc

Quel suono martellante le stava spaccando la testa. Gettò da un lato le coperte e spalancò la porta, furibonda, uscendo sul corridoio. Uh? Nessuno? L'aveva sognato? Dianna trasalì quando qualcuno l'afferrò, reagì con la solita prontezza di riflessi ma chi la bloccava era ben più forte e veloce di lei. Inspirò per preparare uno di quegli urlacci che tirano giù mezzo quartiere, ma si ritrovò una mano spinta contro la bocca.

Ottimo, il trucchetto di cambiare stanza per impedirmi di entrare, ma ahimè, ho qualche anno sulle spalle più di te e questi giochetti li ho visti tutti. Abbiamo del lavoro da fare. Vestiti.”

Dianna si voltò, ancora impaurita. Le stava uscendo il cuore dal petto. “Non potevi mandare un sms?!”

Non ho il tuo numero” annunciò, scrutandola da capo a piedi. “Tu mi stai causando un problema, dolcezza.”

Te li tiri addosso, i problemi!” esclamò tornando in fretta al di là della barriera invisibile. “Minacciarmi va bene, ma non farti sentire dalla tua ragazza! Ricordati che Éowyn ha staccato il braccio al Re Stregone!”

Klaus arrivò a filo con la porta. Non ce l'aveva, l'attitudine della vittima. “Vestiti e facciamola finita.”

Bosco di Mystic Falls, 02:25

Bene, ci siamo tutti. Che ore sono?”

Rebekah pinzò la radice del naso e sospirò. Fissato. “Le due e mezza.” Klaus guardò Bonnie che sbadigliava e sfogliava il libro di incantesimi, svogliatissima. “Te l'ho detto, va bene un orario come un altro... ma non potevamo farlo a mezzogiorno?!”

La notte ha tutto un altro fascino” replicò, spingendo avanti Dianna. “Lei è il nostro piano B.”

Non ci serve il piano B, l'ho fatto un sacco di volte” borbottò schiaffeggiando leggermente le proprie guance. “Gli fermeremo il cuore e bla bla.”

Dianna si sedette sull'erba accanto a Jeremy. Era piuttosto preoccupato, pensò stringendogli la mano. Il ragazzo tornò in se e ricambiò la stretta, ma quando la guardò, si fece cauto. “Che ti è successo?”

Hanno tirato giù dal letto anche me.”

Hai le mani gelate e la stessa espressione di mia sorella quando cerco di trafiggerla.”

Beh, era più o meno quello che sarebbe successo a lei, se Klaus avesse portato la minaccia fino in fondo. Dianna strofinò i polpastrelli sulla fronte e tirò indietro i capelli. Guarda un po'. Aveva ragione Elijah un'altra volta. “Va tutto bene.”

Ti hanno mai detto che menti da far schifo?”

E' per questo che dico sempre la verità” sussurrò passandogli un braccio attorno alle spalle.

Quanti siamo? Sei. Mi piace. Simmetrico.” Klaus batté le mani e persino Stefan sussultò insonnolito. “Sei iperattivo, datti una calmata!”

Cerimonie magiche, luna piena... lascia stare. Potrei diventare romantico. Allora, strega! Cominciamo?!”

***

Ti stanno bene.”

Sì, sei un fico.”

Stefan strofinò i palmi delle mani. Erano sudate e faceva fatica a concentrarsi. Rebekah fissò i tatuaggi che si intravedevano dal collo della maglietta e capì che era finita un'era. “Dianna, puoi insegnargli a controllarsi? Tu ed Elijah siete amici e non ti ho mai visto attentare alla sua vita.”

Lei avrebbe lasciato la città il più velocemente possibile, l'indomani mattina.

Stefan smise di respirare. Se lo faceva, l'impulso ad uccidere lo sopraffaceva. “Ehi, posso cacciare di casa Damon con una buona scusa...” rantolò grattando le cuciture dei jeans sulle tasche.

Poi stare da noi. Elena ha già traslocato.” Jeremy lesse il sms e lo mostrò velocemente. “Ti cedo la mia camera.”

Grazie... ma ora... potreste...”

Klaus gli strinse una spalla e si allontanò dopo una lunga occhiata felice. Rebekah girò su se stessa un paio di volte. “Mi accompagni a scegliere i mobili, domattina?”

Non credo... non nell'immediato...”

La vampira annuì e sorrise, mesta. “Te l'avevo detto che sarebbe cambiato tutto.”

Ci vorrà solo più tempo...”

E chi glielo spiegava al suo cuore? “Non c'è alcuna fretta” sussurrò allontanandosi con un altro minuscolo sorriso.

Bonnie, Jeremy e Dianna restarono accanto al nuovo cacciatore di vampiri. Dianna si guardò bene dal manifestare qualsiasi emozione, Bonnie stappò una bottiglia e la passò a Stefan. “Da parte di Damon.”

Non voglio perdere il controllo. Ora sto meglio, senza quell'oppressione alla testa.”

Oppressione, aveva detto la parola giusta. Dianna rubò la bottiglia e ne bevve un piccolo sorso. Pensò che non aveva mai bevuto niente di così disgustoso e che, di certo, era ottimo per dimenticare. La sua mente rievocò l'immagine della propria abitazione, della gabbietta con gli uccellini che giaceva inutilizzata in un angolo del balcone, delle piantine che necessitavano di acqua e Dianna pensò 'a casa', due o tre volte. “D'ora in poi, il tuo compito sarà questo...”

Casa Mikealsohn, la mattina dopo.

Toh! C'era la discoteca a casa Mikealsohn, quella mattina. Caroline suonò il campanello sbirciando attraverso i vetri e quando la porta si aprì, Rebekah le diede il benvenuto allo Studio 54.

Cosa mi sono persa?”

La vampira sollevò le spalle e sedette al tavolo del salotto, sommersa dalla pratiche burocratiche per la nuova casa. “Nik, quando sono nata?”

1994!”

In che giorno e in che mese? Ce l'ho, la previdenza sociale?”

Caroline strinse le palpebre e mosse la testa a tempo di musica. Erano folli, quei due.

I got passion in my pants, and I ain't afraid to show it... ciao, amore. Certo che ce l'hai, ce l'abbiamo tutti. I'm sexy and I know it...”*

Caroline si inclinò da un lato quando la baciò sulla tempia, le affibbiò una tazza di caffè e ne lasciò un'altra alla sorella, ancheggiando lontano da loro.

Stefan è il nostro nuovo cacciatore di vampiri. Sta festeggiando a modo suo” spiegò la ragazza, sentendo il suo sguardo addosso.

Caroline batté le palpebre e si sporse in avanti. “Quando è successo?”

Stanotte.”

E nessuno mi ha avvertito?!”

Eravamo in sei... gli piaceva il numero... sai come è fatto. E' matto” sussurrò girando la penna vicino alla tempia.

Caroline si voltò sulla sedia. Non era sano ma era sexy. “Torno subito.”

Fate con comodo ma lasciate la musica accesa” borbottò riempiendo le caselle con i propri dati. “E chi la ricorda, la targa della macchina...”

***

Mi stai dicendo che non vuole vederci?!”

Stefan ha messo l'embargo” annunciò, alzando in modo comico le spalle. “Chi siamo noi per andare contro la sua volontà?”

Tu vai sempre contro tutti. Voglio vedere il mio amico e lo vedrò!” annunciò Caroline, caparbia. “Prova ad impedirmelo”

Non ci penso proprio. Ho più paura di te che di lui.”

Per questa bugia ti cadranno le zanne!”

Gradirei ti astenessi dal visitarlo. Fa un po' di fatica a controllarsi e non voglio vederti con un arto in meno.”

Klaus si preoccupava a modo suo, ma doveva sempre infilarci una battuta ironica in mezzo per non apparire protettivo, pensò indirizzandogli un sorriso dolce. “Bonnie ha insegnato il controllo a Jeremy, Jeremy può insegnare a Stefan... e poi c'è sempre la tua amichetta, non è vicina di pianerottolo di Elijah? Mi sembra goda di ottima salute.”

Ecco un nome che non avrebbe dovuto pronunciare. Klaus guardò il soffitto e lo sguardo cupo di Caroline entrò nel suo campo visivo. “Cosa hai fatto?!”

Potrei aver esagerato.”

L'hai minacciata di nuovo?”

Non si muoveva ed era tutto pronto per il rituale!” esclamò, in sua difesa. “Ho calcato la mano!”

L'hai terrorizzata!”

Eh...”

Non riesci a comportarti in maniera normale?”

Non ti piacciono i tipi normali. Ti annoiano.”

Ora tu vai da lei e le chiedi scusa!”

Non ci penso proprio!”

Ci andrai ed io verrò con te” ringhiò mostrando i denti. “Tuo fratello non merita di perdere la ragazza per colpa della tua linguaccia!”

Lo difendi sempre” sussurrò, indagatore. “C'è qualcosa che vorresti dirmi...”

Caroline alzò gli occhi al cielo e lo tirò per il braccio.

Car Park Motel, sala ristorazione

Una settimana di esposizione a mio fratello e hai perso tutta la tua gioia di vivere.”

Gioia di vivere...” soffiò stringendo la testa fra le mani. “Per aver bevuto un po'...”

La tua droga è la menta piperita, non lo scotch. Non sapevo ci fosse l'open bar alle cerimonie occulte. Mi giunge nuova.”

Era disgustoso...”

E perché l'hai bevuto?”

Per dimenticare...”

Cosa?”

Dianna alzò un angolo della bocca e sogghignò. “Non lo so. Ha funzionato, vedi?”

Non ti fidi di me.”

Non dire stronzate” soffiò affondando le dita nei capelli e allargando piano piano i gomiti. Dianna scivolò con la faccia sul tavolino e ci appoggiò la fronte. “Ignorami o dammi il colpo di grazia...”

Mangia, hai un calo di zuccheri.”

Hai idea dell'entità delle minacce che ho dovuto sopportare da quello stronzo di tuo fratello?!” sibilò alzando uno sguardo pesto di sonno e doposbronza. “Ora capisco perché non torni mai a casa per il Ringraziamento! Ti fa venir voglia di ingozzarlo di verbena come un tacchino e ficcarlo nel forno della strega di Hansel e Gretel!”

Elijah sogghignò e annunciò che aveva davvero un calo di zuccheri e che dovevano ingozzare lei, al posto di Klaus.

Mi urta il sistema nervoso solo udire il suo nome! Ti tormenterò fino alla fine dei tuoi giorni, mutilerò i tuoi amici... voi nosferatu bevete anche il sangue delle vergini?!”

Il sangue è sangue, bellezza! Da qualsiasi vena provenga... ahio!”

Smettila!”

Dianna mugugnò una parolaccia dentro di se e si accomodò sulla sedia. Caroline minacciò Klaus con un'occhiata gelida, spingendolo avanti. “Sei qui per scusarti, non fare lo stronzo!”

Sono contrario alle scuse false e non sentite.”

Un po' di legno su quella linguaccia ti farebbe un gran bene.”

Ci si metteva pure il fratello. Klaus alzò gli occhi al cielo. “Scusa!

Fottiti!”

Oh, finalmente aveva perso il sorriso! Klaus dichiarò conclusa la sua missione. “Le ventiquattro ore non sono ancora passate” le ricordò, allegro. “Attenta, gli incidenti capitano...”

Dianna gli fece il verso, nervosa. “Mi rammarico solo di non poter assistere alla tua morte.”

Quanto ti sbagli, dolcezza...”

Dianna comprese la minaccia di un futuro decesso appena Caroline sbiancò e lo spinse via. Il vampiro camminò all'indietro omaggiandola di un buffo inchino, uscì dalla saletta e sparì, lasciando un silenzio attonito dietro di se.

Dianna sospirò e dondolò istericamente una gamba. Tre, due...

Mio fratello ti morde e non senti la necessità di confessarmelo?!”

Uno. Che palle! “Non mi ha morso. Ho avuto un incidente e lui mi ha curato.”

Hai anche avuto un incidente?!”

Il piccoletto mi ha investito con la macchina.”

Kol?”

La cacciatrice annuì e allontanò le frittelle da se. “Ho qualche segreto anche io.”

Una cosa è non voler parlare di se stessi, un'altra è omettere dettagli fondamentali della propria vita. Sono venuto qui per te, per proteggersi da Niklaus e scopro che metà delle volte in cui sono stato assente, è accaduto qualcosa di orribile!”

Non farla lunga, non mi sono mai spaventata.”

Perché hai cambiato stanza?”

Dianna tacque ancora una volta.

E' stato in albergo?!”

Voleva solo insultarmi e prendere i disegni... le solite balle” esclamò muovendo una mano nel vuoto. “Sono viva, sto bene! Possiamo andarcene?”

Elijah la guardò, sempre più scuro.

Non nascondo niente. Lo sai, non so mentire.”

Non posso soggiogarti ma posso morderti e leggere la verità nel sangue” l'avvertì, sottovoce.

Ti faccio saltare i denti, se ci provi” sussurrò, minacciosa. “Vado a pagare il conto e poi prendo la corriera. Da sola!”

Non ti muoverai di qui finché le ventiquattro ore non saranno passate.”

Beh, sono già passate” mentì lasciando i soldi sul tavolino. “Vuoi legarmi al letto fino a stasera?!”

Sei l'unica persona che conti davvero qualcosa, per me. Se sarà necessario, lo farò.”

Elijah lo fissò e per un lungo attimo Dianna restò sospesa. Lei non conosceva, quella persona. Oh, ma erano zanne quelle?! La stava minacciando? “Ma fanno male quando escono?” domandò, spingendoci il dito contro. “Ti mordi mai da solo?”

***

Doveva imparare a tacere, in presenza di Caroline. Ora l'avrebbe assillato di domande...

L'hai morsa?!”

Ecco. “Se l'avessi fatto, l'avrei uccisa e mi sono bastati cinquantadue anni di tormenti per capire che è meglio restare lontano dai Cacciatori. Dopo che te ne sei andata, Kol è arrivato con una novità. L'aveva investita e riconoscendo i tatuaggi, ha deciso di non ucciderla per non scatenare la maledizione. L'ho curata e le ho detto di tornarsene a casa. Da quando è arrivata, non fa che scherzare e ridere con Elijah! Non ha neanche l'atteggiamento della vittima...”

... e la cosa ti sta facendo impazzire” concluse, abbassando la voce. “Perché cerchi di farle del male?”

I suoi stessi comportamenti lo lasciavano senza parole, a volte. “L'ho conosciuta molto tempo fa. Era una ragazzina grassa che non credeva all'amore. All'inizio decisi di prendermi gioco di lei, mi presentai con un nome falso ma mentre eravamo insieme, seduti sul tetto di una casa abbandonata, al chiaro di luna, mi resi conto che vedeva solo il lato bello di me... non vedeva il vampiro... Hanna... Dianna mi vedeva per come ero davvero ed io l'ho soggiogata per costringerla a dimenticarmi. Era un brutto momento e lei mi ha aiutato ad uscirne. L'ho ripagata strappandole i ricordi e facendo finta che non fosse mai successo... che non fosse mai esistita. Tutto qui” mentì e il senso di colpa lo frustò sulla nuca. Certe persone non dovrebbero girare a piede libero. Non dovrebbero essere così felici. E non dovrebbero aver quell'effetto su di lui. “Non ti ho tradito.”

Caroline arrossì all'accusa. “Ti accalori quando c'è lei...”

"Non ti fidi di me e vieni a letto con me? Ti sei lasciata prendere in sette modi diversi, perché non ti fidi di me?!"

Caroline raggelò in un istante e Klaus pensò di aver detto qualcosa di troppo, ad un tono troppo alto.


* LMFAO - I'm Sexy And I Know It

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Capitolo 18
*** Friends ***


Era bellissima... ed era tutta sua!

Rebekah voltò su se stessa un paio di volte, sorridendo come una bambina. Divise i capelli in due codine e li legò con elastici colorati, indossando una vecchia maglietta bianca che si sarebbe presto macchiata di mille colori. Aprì le latte di vernice e prese il pennello che l'imbianchino le aveva indicato essere il migliore per quel tipo di lavoro. Le aveva anche mostrato come fare. Rebekah aveva ringraziato con un sorriso a trentadue denti e per un momento le era sembrato che l'uomo sorridesse del suo stesso entusiasmo. Era strano che una ragazzina ricca decidesse di fare quel lavoro faticoso da sola, ma se proprio ci teneva... doveva solo ricordarsi di cominciare dal soffitto. Rebekah aveva guardato in alto e scosso la testa, adducendo una certa paura nel trovarsi al centro della stanza senza nulla a cui appoggiarsi. L'uomo l'aveva accontentata, provvedendo al posto suo, e ora le restavano quattro pareti da riempire di colori. Per la camera da letto doveva farsi un'idea, ma Rebekah non aveva dubbi sul salotto e la cucina. Rimescolò l'azzurro e sospirò, accendendo lo stereo rubato a casa del fratello.

***

Quel quartiere aveva vissuto in tranquillità fino all'arrivo di Rebekah. Ora la musica che proveniva dalle finestre aperte, giungeva fino in strada. Stefan attraversò il vialetto gettando un'occhiata al pratino. Aveva rasato quello di Caroline, poteva occuparsi anche del suo. Girò attorno alla casa e si affacciò all'entrata della cucina, spiandola mentre saliva e scendeva dalla scala, macchiata di vernice come lei.

Give me boots and boys Give me boots and boys, boys...”

La faceva più da Rihanna. Stefan dondolò la testa contagiato dalla cantante e dal suo entusiasmo e avanzò piano fino ad arrivarle alle spalle. “Bel colore!”

Rebekah trasalì e girò su se stessa, puntandogli il pennello contro. Non solo i vestiti erano macchiati. “Stef! Non pensavo di vederti prima di trenta giorni!”

Mi mancavi” gettò lì, noncurante, togliendo un fazzoletto di tasca. “Spero che sia lavabile. Se aspetti ancora, avrò difficoltà a non scambiarti per Puffetta.”

Non so se è lavabile... non me l'hanno detto” borbottò alzando il mento per permettergli di pulirle la gota destra dalla vernice. “Come stai?”

Agitato, grazie.”

Ti concedo di sfogare l'ansia sulla mia parete.” Rebekah sorrise e si chinò sulle gambe, rovistando fra i pennelli. “Toh! Ma ti sporcherai.”

Sempre meglio che tirare pugni al tronco di un albero. O a mio fratello.”

Ti cedo il mio. Ha detto qualcosa di troppo e Caroline l'ha piantato.”

Stefan fece una smorfia e si avvicinò alla parete. “Hai già attrezzato un sacco a pelo per dormire qui?”

Ho anche le birre nel frigo portatile” dichiarò rimettendosi al lavoro. “Se non avessi creduto in me, non ce l'avrei mai fatta...”

E' tutto merito tuo.”

Caroline mi ha dato il calcio finale. Il suo sfogo è stato illuminante” sussurrò insistendo su un punto particolare. “Non so cosa ha fatto Nik per farsi piantare, ma ho visto come lo guarda, quando sono insieme...”

Voglio crogiolarmi nell'ignoranza.”

E' innamorata di lui. Strano, no?”

Perché?” Stefan si fermò e fece due passi indietro per osservare il proprio lavoro. “Io non riesco a starti lontano.”

Rebekah lo guardò, mesta. “Non funziona mai fra noi... e ora che sei un cacciatore...”

Non cambia niente. La vernice rossa la vuoi sopra con un effetto Pollock?”

Rebekah sbiancò e gli tolse la latta dalle mani. “Sei pazzo?! Questa va... non lo so dove va... ma sai che non è una cattiva idea?”

Scherzavo.”

Io no! Prendi la vernice bianca!”

Entrare in casa sua, sarebbe stato come entrare in un incubo. O in un asilo nido. “Sicura di voler rovinare il tuo bel lavoro?”

Lo miglioriamo e se non ci piace, possiamo sempre ricominciare da capo” dichiarò intingendo il pennello piccolo nella vernice chiara. “Pronto? Al tre!”

***

E' proprio una bella parete.”

Rebekah batté la birra contro quella di Stefan e sorrise. “Ora come stai?”

Stanco morto.”

Mancano solo... quindici pareti?” domandò a se stessa con una smorfietta. “Mi fa piacere se passi, ogni tanto...”

Il ragazzo sorrise e l'aiutò a rialzarsi. “Posso restare a farti compagnia?”

Rebekah scosse la testa e infilò la birra vuota in un sacchetto. “Puoi riciclare questa, se vuoi.”

L'aveva messo elegantemente alla porta, pensò nel momento stesso in cui la vampira si sollevò sulle punte per baciarlo. Stefan non fece neppure in tempo a sfiorarla che era già sgusciata via.

Accendi lo stereo, per favore.”

Donna crudele. Stefan obbedì e si incamminò fuori dell'abitazione. Rebekah ripensò al bacio e la vernice le schizzò addosso, quando tornò ad aggredire la parete con meno entusiasmo di prima.

Casa Mikealsohn

Faceva troppo rumore, il silenzio di quell'abitazione. Erano le undici e Rebekah non era ancora tornata. Klaus guardò l'orologio, tirò giù le gambe dal bracciolo della poltrona e posò il bicchiere, ripensando alla scena di qualche sera prima.

Quando traslochi?”

Presto e tu non sarai invitato all'inaugurazione!”

Fa come ti pare, ma il sistema di allarme lo scelgo io. Non voglio vedere licantropi intrufolarsi in casa tua mentre dormi.”

Rebekah è l'unica fra noi che conti apparentemente qualcosa, per te.”

Sbagliava, Elijah. Teneva a tutti loro in maniera diversa, e proprio perché conosceva il sacrificio che avevano affrontato, che non poteva fare a meno di loro. Lui non poteva fare a meno di loro.

***

La tua parete ha avuto un incidente?”

Rebekah si voltò inclinando pericolosamente la scala e Klaus fu lesta ad afferrarla, prima che cadesse malamente. Peccato per la vaschetta di colore che rovinò sui jeans fino alle scarpe appena comprate. “Mi devi 300 sacchi, sorella...”

Rebekah sorrise e gli strizzò la guancia, sporcandogli il viso. “Prendili dal mio conto.”

Il vampiro la scaricò a terra, guardandosi attorno. “Hai fatto tutto da sola?”

Il soffitto è merito dell'imbianchino... Stefan è passato oggi pomeriggio e mi ha dato una mano a deturpare la parete” spiegò mostrando il capolavoro. “Cosa ne pensa l'artista?”

Non è male” ammise avvicinandosi all'opera d'arte. “Il tema centrale?”

Rebekah scrollò allegramente le spalle. “Pensa a qualcosa che ti rende felice, prendi un pennello e scegli una parete.”

Alternativa, pensò guizzando lo sguardo in giro. “C'è spazio per un ritratto, nel tuo salotto?”

Rebekah finì di rimestare il colore e lo guardò, incredula. “Vuoi farmi un ritratto con la tuta da ginnastica?”

No, ce l'ho in testa da un po'” ammise, vagamente imbarazzato. “Mi servirà questa parete e molti più colori.”

La ragazza annuì e lo fissò pensosa. “Nik...”

Mh?”

E Caroline?, domandò dentro di se. “Fammi carina.”

***

Che nasconde, quel lenzuolo?”

Non chiedere. E' un ritratto, opera di Niklaus. Non vuole che lo veda nessuno finché non è pronto.” Rebekah stappò un'aranciata e la versò in due bicchieri. “Come va, oggi?”

Pizzica.”

La vampira sorrise e gli mise davanti un catalogo di mobili. “Pensavo a questa composizione. Ho preso le misure, dovrebbe entrarci... Elijah dice che centra...”

Non posso concentrarmi sul lavoro intellettuale, devo muovermi. Dove tieni la falciatrice?”

Vuoi rasare il prato?”

Il movimento fisico mi aiuta a smaltire l'adrenalina. Con te ce la facevo, ma ora che tuo fratello ha deciso di decorare la cappella Sistina, è ben più difficile restare calmo.”

Ok...” sussurrò cauta. “Non toglierti la maglietta mentre lo fai.”

Bex, siamo a Gennaio.”

... ed io ho in fratello che dipinge a torso nudo. I vicini mi cacceranno con i forconi, appena vedranno un altro uomo seminudo in giardino...” borbottò chiudendo la rivista d'arredamento. “Cos'è?”

Il campanello. Te l'hanno allacciato ieri. Credo sia Caroline con un dolce.”

Rebekah batté le palpebre, adocchiando il lenzuolo che celava la presenza del vampiro. “Dobbiamo avvertirlo?”

Stefan alzò le spalle e imboccò il corridoio.

Congratulazioni! Oh, Stef... che ci fai qui? Non dovresti essere nei boschi ad abbattere alberi a mani nude?” Caroline avanzò nel salotto ingombro di colori, scale e pennelli e li aggirò con accortezza.

Non funziona per combattere l'impulso ad uccidere vampiri.”

Quindi metti in pericolo Bekah? Non è carino da parte tua... uau! Ma che bella!” esclamò di fronte alla parete schizzata. Mollò il ciambellone fra le mani del ragazzo, il collo inclinato per capire meglio il frattale e quando notò la vampira con la coda dell'occhio, sorrise con tutta la faccia. Rebekah indicò il lenzuolo con gli occhi e col mento, più volte.

Caroline non capì, aggrottò la fronte e si diresse verso di esso. Rebekah scosse vigorosamente la testa e le tolse ogni dubbio. “Ciao, Nik...”

Aveva terminato il nero e ci voleva un bel po' di giallo per completare la rifinitura del vestito. Klaus la ignorò, infilò la maglietta e la manciata di tubetti vuoti in tasca e le passò accanto senza degnarla di uno sguardo.

Caroline lasciò ricadere il lenzuolo e chiuse gli occhi per riacquistare la padronanza di se. Sì, aveva esagerato. La sua reazione era stata eccessiva ma era andato a toccare un settore off limits. Caroline gli corse dietro. Per la prima volta in vita sua.

***

Che fanno?”

Rebekah spiò oltre la finestra e sospirò. “Se lo riprende” annunciò passando le mani sulle braccia nude. “Non credo di avere la falciatrice.”

Non importa, faccio un salto a casa.”

Stef...” Rebekah morse l'interno della guancia, indecisa. “Resta a casa, me la cavo da sola. Devo andare al negozio di mobili con Elijah e devo cambiarmi.”

Non lo voleva fra i piedi. “L'attrezzatura per il giardino.”

Certo...” bisbigliò. Rebekah saltellò in avanti, quando Stefan la prese fra le braccia. Mantenne il sangue freddo durante il bacio, ben più lungo e passionale del precedente, e appena si accorse di stringere le maniche della sua maglietta, lo allontanò da se. “Noi non funzioniamo, insieme, ed io non voglio stare di nuovo male. Elena ti ha spezzato il cuore lasciandoti, e Willbourgh ha infranto il mio, morendo. Un dolore non può anestetizzare l'altro. Finiremmo per odiarci.”

Bex...”

Lo vedo che ti costringi a venire qui per stare con me, mentre imbianco pareti e urlo a Nik di finirla con la musica house, ma hai bisogno di concentrarti solo su te stesso, questo momento. Dianna è ancora in città. Elijah l'ha incatenata nella torre per impedirle di farsi male. Fa pratica con lei.”

Torre?”

A Mystic Falls non ci sono grattacieli. Nik ha comprato l'ultimo piano dell'edificio più alto e quando ha le manie di onnipotenza, ci va per osservare la città dall'alto e stabilire quale nuova piaga scagliare sui poveri abitanti...” sospirò, allegra. “Lo sai, è matto.”

La 'Torre'

Le ventiquattrore erano passate e quel citrullo era sparito! Non c'era l'ombra di un allaccio telefonico, Elijah le aveva sequestrato il cellulare... e l'aveva anche privata delle schifezze che mangiava giornalmente, pensò sbattendo l'anta del frigo. Come sopravviveva senza gelato e mashmellows rosa?! Dopo cinque anni di onorata carriera, scopriva che toccare i canini di un vampiro, lo faceva incazzare... che cosa curiosa, pensò uscendo sul balcone illuminato dal debole sole invernale. Tirò indietro la testa e stese le braccia, reggendosi alla ringhiera. Era strano forte, Elijah. Potevano passare del tempo insieme e invece... ooohhh!

Dianna trasalì e arretrò un po' troppo. Klaus l'afferrò per il collo del maglione e la tirò in avanti, fermandone l'evitabile caduta.

Cerca di fare un po' di rumore, cribbio!” sospirò come un drago arrabbiato, spaventata dal volo scongiurato.

Le ventiquattro ore sono passate. Perché non sei sulla corriera delle due?” Klaus guardò l'orologio e pensò che il tempo aveva cessato di scorrere. “Puoi uscire, se vuoi.”

Perché sei triste?”

Ma che diavolo...? Ma si accorgeva di tutto, quella ragazza? “E' la stessa domanda di cinque anni fa.”

Sei triste come allora?”

Non avrebbe dovuto. Caroline aveva argomentato il suo sfogo, spiegando lo stato d'animo al momento del litigio. E poi gli aveva detto una cosa che l'aveva lasciato senza parole. “Torna a casa, prima che si accorga che ti ho scarcerato senza autorizzazione. Io devo finire un ritratto.”

Dianna lo seguì con lo sguardo. “Ehi, vampiro...”

Klaus si fermò ma non si voltò.

Non vuoi sapere cosa succederà, quando avrai completato la mappa?”

Tutto avrà un termine.”

Già...”

Il tuo tempo è limitato, non sprecarlo” sussurrò voltandosi di qualche grado. “Non subirlo e non ignorarlo, perché quando sarai sul letto di morte, ti chiederai se quello che hai fatto potevi farlo meglio, e rimpiangerai di non aver detto a quella persona che tenevi a lei più della tua stessa vita.”

Dianna batté le palpebre e sorrise debolmente. “Siamo sempre in tempo per rimediare.”

Forse sì. Se metteva da parte l'orgoglio e la paura. “Ci vedremo ancora, vero?”

Sono sempre disponibile con gli amici.”

Loro erano amici?

Mi fai vedere quel ritratto?”


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Capitolo 19
*** Succo d'arancia ***


Abbiamo bisogno di un insegnante di disegno all'asilo...”

Non sono bravo ad insegnare. So solo dare ordini.”

Dianna pensò che un po' di polso non faceva mai male. Giocò con i capelli, seduta in terra a gambe incrociate mentre l'artista dava gli ultimi ritocchi. “Lascia senza parole.”

Mh...”

Le piacerà di certo.”

Mh...”

Ti imbarazzi sempre, quando ti fanno un complimento?”

Mh...” rispose picchiettando il bordo duro del pennello contro la mandibola.

Quel 'mhh' stava per 'finito?' “Sei davvero bravo e pensare che a guardarti non ti davo due soldi.”

Klaus le regalò uno sbuffo di vernice sulla punta del naso.

A-ah! Molto spiritoso!” esclamò rubando una ditata di colore dalla tavolozza e minacciandolo apertamente. “Vediamo se questo ti fa ridere!”

Rebekah lo sentì irrigidirsi appena messo piede nel salotto. Provò a dire qualcosa ma l'occhiata di Elijah l'ammutolì e la fece tacere. Il vampiro tirò via il lenzuolo e Rebekah restò a bocca aperta: non seppe dire se era per il quadro o per i due 'bambini' che si facevano i dispetti dietro il paravento.

Ma che fai? Era una sorpresa!” esclamò Dianna cercando di coprire l'immenso quadro con le braccia. Klaus scosse la testa e la ragazza lo sgomitò, incitandolo a ricalcare il gesto. “Nascondilo, dai!”

Hai idea di quanto è grosso quest'affare?” sospirò mollando la tavolozza a terra.

Non lo so. Dimmelo tu.” Dianna sollevò rapida le sopracciglia e Klaus scoppiò a ridere. Oh, aveva raggiunto il suo scopo, pensò sorridendo a Elijah che continuava a guardarli in riprovevole silenzio.

Klaus provava a darsi un contegno, ma ogni volta che smetteva di ridere, riprendeva più forte di prima. Se ci fosse stata la benché minima possibilità di una voragine improvvisa al centro della sala, Elijah ce l'avrebbe spinto dentro con un calcio.

Dianna scavalcò la montagna di tessuto e si avvicinò alla ragazza che era rimasta raggelata di fronte il proprio ritratto. “Dovrebbe togliere ogni dubbio, circa il suo affetto per te.”

Rebekah la guardò, attonita e sul punto di piangere. Dianna le passò il braccio sulle spalle e sorrise. “Te ne commissiono uno. Ce la fai per il mese prossimo, imbrattatele?”

Non so fare le caricature, mi dispiace!” esclamò riponendo pennelli e tubetti di colore. Alzò gli occhi su Elijah che lo fissava con l'intento di ucciderlo e si schiarì la voce. “A te l'ho già fatto!”

Elijah l'afferrò e lo sbatté contro il muro. Porca puttana, la vernice fresca! “Ma se devo, te ne faccio un altro...”

Elijah lo lasciò di scatto e il vampiro si voltò per osservare l'entità del danno. In alcuni punti, il tratto aveva perso di consistenza. Non era un gran danno, poteva rimediare. “Ce l'hai con me, va bene. Ma non rovinare il regalo di Bekah” sibilò a bassa voce.

Modigliani diceva che avrebbe dipinto gli occhi di Jeanne solo dopo aver conosciuto la sua anima. Mi chiedo come fai a 'vederla' dopo tutto quello che hai fatto.”

Klaus pulì un pennello e gli rivolse un sorriso di sufficienza.

Elijah, basta.”

Il vampiro spostò lo sguardo sulla cacciatrice e si incupì. “Tu non immischiarti!”

Dianna batté le palpebre e il discorso che aveva preparato, svanì in un attimo.

Non entrare nelle faccende di questa famiglia. Non chiedere, non scavare nel nostro passato e soprattutto sta lontano da quest'individuo!”

Klaus alzò le sopracciglia e non commentò. Era evidente che Elijah non avesse alcun bisogno di lui.

Se spremi un'arancia cosa ottieni?” domandò la ragazza, seria seria. “Succo d'arancia. Ne latte, ne limone. La gente mostra solo quello che ha dentro e non puoi prendetela se il succo d'arancia non ti piace.”

Rifiuto la tua argomentazione sotto ogni punto di vista.”

E' un poveraccio condannato all'infelicità! Devi imparare ad avere pazienza con le creature inferiori!” sospirò alzando gli occhi al cielo.

Inferiore? Klaus la guardò male e riprese a dipingere la parete, sentendo lo sguardo di Rebekah addosso. La sbirciò dal basso e quando si rialzò, la ragazza lo abbracciò di slancio. Il vampiro sospirò e la circondò con un braccio picchiando la testa contro la sua.

Dianna li indicò con entrambi gli indici e sorrise, altezzosa. “Sei l'unico a spandere energia negativa, qui dentro.”

Sono l'unico con una memoria funzionante” sbottò prendendo la strada più breve per il giardino.

Gli uomini e i loro ormoni impazziti! Dianna gli corse dietro. “Quando ti ho conosciuto eri esattamente come lui! Arrabbiato, annoiato, frustrato e rompicoglioni! Ci hai messo un mese solo per ricambiare il mio saluto.”

Non farti imbambolare da quattro schizzi su una parete!” ringhiò, seccato per essere stato paragonato al fratello. “L'ha sempre fatto e continuerà a farlo per paura di perdere le uniche persone...”

Perché sei così arrabbiato con lui?” lo interruppe, abbassando la voce e fissandolo negli occhi. “Il suo destino è segnato, quando morirà voi sarete già morti. L'ultimo volto che vedrà, sarà quello del cacciatore che gli toglierà la vita.”

Stefan?”

... che morirà dopo di lui, discendendo dalla sua linea di sangue” concluse, mesta. “Lo sa senza saperlo, e questo pensiero lo tormenterà per il resto dei suoi giorni. Ce n'è abbastanza per ucciderlo lentamente.”

La sua abitudine di scusare sempre tutti, le avrebbe rovinato la vita.

Sono fatta così, trovo il buono nel peggiore degli esseri umani. Vi vuole bene a modo suo ma non ti puoi arrabbiare, se non lo sa dimostrare. Tu dici di volermene ma non l'hai mai detto chiaramente. Lo capisco quando mi accompagni a prendere il gelato a mezzanotte o mi compri un paio di occhiali finti perché i miei sono andati persi” continuò avvicinandosi. “Perché non sei rimasto con me? Mi avrebbe fatto piacere passare in po' di tempo insieme.”

Insieme come? Capiva l'insieme pre-confessione, ma l'insieme post-confessione accendeva la lucetta del free entry che dimorava nel cervello di tutti gli uomini. Nel suo caso, invece, poteva significare qualsiasi cosa tranne quello. “Klaus non si sforza di dimostrare niente. Ti ha fatto uscire lui?”

Sì” sussurrò dondolando sulle gambe come una bambolina. “Sei ancora arrabbiato?”

Non ti devi fidare di lui” bisbigliò prendendola da parte. “Credo sia bipolare.”

Potevi farlo controllare. Eppure ne hai avuto, di tempo!” sussurrò colpendo su un braccio. “Riusciamo a prendere la corriera delle quattro per andarcene da questo posto?”

Ho la macchina” rispose automaticamente, indicando la vettura parcheggiata nel vialetto.

Tu sì che sai come conquistare una ragazza. Vado a prendere le mie cose.”

Sono nel portabagagli.”

Dianna lo abbracciò di slancio. “Sei il migliore!” esclamò baciandolo forte su una guancia. “Ce ne andiamo, ce ne andiamo!” cantilenò saltellando verso l'auto.

E ora gli toccava un viaggio di sei ore (senza contare le pause pipì) con un doppio cheeseburger al sangue sotto il naso. L'avrebbe morsa prima del calar del sole. “Ehi, siamo invitati ad una festa.”

Lo so. Zelda mi ha mandato l'invito via sms.”

Cosa regaliamo ad una coppia di narcisisti che ha tutto?”

Un soggiorno forzato a Mystic Falls.”

Casa Gilbert

Sai cosa succede quando due individui alfa si incontrano?

Si sbranano.

O si feriscono a morte.

Ti amo...

Perdonami se non ti credo.

Aveva toccato il fondo.

Jeremy è in casa?”

E' andato a lavoro.”

Caroline si fermò sullo zerbino di casa Gilbert, infilò la mano in tasca ed estrasse un sacchetto pieno di erba magica. “L'ho rubata a Bonnie. Se entro, ce la fai a non uccidermi?”

E' la stessa roba...”

La stessa.”

Il vampiro le fece cenno di accomodarsi. Caroline, per sicurezza, si guardò le spalle. “Non sono un esempio da seguire, meglio che Jer non mi veda indurti alla consumazione delle droghe...” sospirò sfilando la giacca. “Giura sul tuo onore che tutto quello che verrà detto in questa stanza, non sarà riportato ad anima viva o sovrannaturale per il raggio di cento chilometri.”

Giuro.”

Bene” esclamò con finta allegria. “Klaus mi ha piantato. Comincia ad accenderla e poi falla girare.”

***

Piantato... non ti ha piantato...”

Era strafatta. Caroline storse gli occhi e cercò di mettere a fuoco Stefan. Vedeva la bocca muoversi e non afferrava le parole. Aveva tutta la lingua impastata di erba e scotch. Caroline fece le boccacce e si trascinò in cucina per riempire un bicchiere d'acqua.

Rebekah mi ha piantato... non mi vuole più vedere...”

Non è un buon motivo per ammazzarsi di alcool!” esclamò tutto insieme gettando un po' di acqua sui vestiti. Uff, che caldo!!

Passa...”

E' acqua... credo... fa schifo...”

So dove trovare un sacco di acqua...”

Caroline smise di sventolarsi con la rivista di fitness di Jeremy e barcollò, rimettendosi in piedi. “La-go la-go!”

Stefan la prese per il polso e la trascinò fuori, nel giardino. L'aria era ben fredda e Caroline strizzò forte gli occhi. Gli riaprì quando qualcosa di gelido la colpì sulla spalla fredda e sulle gambe. Aveva acceso gli innaffiatori... perché? La vampira crollò sull'erba gelida, zuppa da capo a piedi e lo prese in giro mentre si toglieva la maglietta, fradicio come lei. Cominciarono a ridere come stupidi e non smisero neppure quando il lampeggiante della polizia si fermò all'entrata del vialetto.

Va bene, ragazzi. Chiudete quel rubinetto!”

Il poliziotto avanzò placido verso di loro, i due vampiri si guardano e scoppiarono a ridere finché non smisero, accarezzati entrambi dalla stessa idea.

Casa Mikealsohn

L'orario non era adatto alle visite. Forse agli amanti, sperò indossando la giacca da camera e stringendo il nodo sulla vita. Caroline? Fradicia d'acqua e sporca di sangue? Che magnifica visione! La ragazza lo guardò con aria ferocemente trasgressiva, Klaus se ne deliziò finché non gli saltò addosso e lo mandò lungo disteso. Caroline si strappò la camicetta facendo saltare i bottoni e dichiarò senza tanta delicatezza che 'era suo, cosa credeva di fare, evitandola?' Klaus non replicò. Non ne aveva ne la forza, ne la voglia. Aveva voglia d'altro.

Villa Rebekah

Ma chi cavolo rompeva le scatole a quell'ora? Era stanca morta... Rebekah sbuffò e uscì dal sacco a pelo. “Stef... ti ho detto... che hai fatto?!” esclamò svegliandosi completamente. Era bagnato e i suoi vestiti recavano tracce di sangue. “Vieni dentro, qualcuno ti ha visto?” sussurrò un attimo prima di essere 'aggredita'. Stefan l'abbrancò, la sollevò e la spinse contro il muro ancora da dipingere. La baciò e Rebekah sentì il sapore di sangue sulla lingua. Oppose resistenza solo per qualche secondo, poi lo abbracciò. Ma prima lo tastò per sentire se aveva armi addosso. La pressione lo eccitò e gli fece perdere il controllo. Sì, ora ricordava perché erano stati insieme per gran parte degli anni Venti.

In un'altra città, alcune settimane dopo.
Appartamento 4 B*

E lo zucchero?

Dianna aprì la dispensa e mugolò, adocchiando l'orologio. Il drugstore era chiuso, a quell'ora, ma non poteva presentarsi senza torta a scuola. I suoi bambini ne sarebbero rimasti delusi. Sbuffò, infilò le scarpe e prese la giacca pesante. Lanciò uno sguardo alla 4 A mentre scendeva le scale, saltellò negli ultimi gradini e planò addosso all'oggetto dei suoi desideri lanciando un singhiozzo per la sorpresa. Quello era stato il contatto più intenso degli ultimi due anni. Nessuno dei due aveva più toccato l'argomento e anche le uscite infrasettimanali si erano diradate. Dianna aveva il folle desiderio di toccarlo proprio di brutto, l'argomento. E il vampiro. “Ehi... ciao...”

Era inutile evitarla, se la pensava tutto il giorno. Elijah rispose al saluto, ringraziando la sua mania di correre per le scale. Aveva avuto la scusa per abbracciarla. Dianna sorrise, imbarazzata, e si chinò a raccogliere un tubo piuttosto grande che aveva sotto braccio e che era caduto nell'urto. “Cos'è?”

E' per te. Un regalo di Klaus.”

La torta l'avrebbe comprata già fatta, prima di entrare a scuola. “Perché tuo fratello mi invia regali? Devo aspettarmi di vederlo comparire all'improvviso?”

Niklaus è pigro, da quando ha scoperto il sintetizzatore vocale non digita neppure un sms” mormorò lasciandola di mala voglia. “Le visite a sorpresa le riserva alle vittime.”

Grazie di avermelo detto...” borbottò salendo le scale dietro di lui. Ruppe la carta e stappò il tubo da disegno. C'era un foglio arrotolato, dentro.

Il disegno te lo faccio ugualmente.

Gliel'aveva promesso ma non credeva se ne ricordasse ancora. Dianna arrossì e restò a bocca aperta. Le aveva detto che disegnava solo quello che vedeva, e se il dipinto di Rebekah mostrava una giovane altera magnificamente abbigliata con lo sguardo lucente e ingenuo, il suo la ritraeva languidamente abbandonata fra le lenzuola di un letto ingombro di cuscini. Guardava dritto in faccia il suo osservatore e chiedeva di essere raggiunta. Dianna abbassò le braccia col cuore che batteva ferocemente. Elijah lo percepì chiaramente, il tumulto improvviso del sangue nelle vene. Sbirciò il disegno da sopra la sua spalla e come previsto, si arrabbiò. Aveva timore che la gioia di vivere di Dianna lo urtasse al punto di pensare di farle del male... ma a quanto sembrava, l'aveva conquistato.

Dammi il suo numero, devo insultarlo” sussurrò la ragazza, sventolandosi col foglio.

Insultalo di persona. Rebekah ci ha invitato alla festa di inaugurazione della casa, questo week end.”

Tutti gli inviti che avevano ricevuto ultimamente, erano doppi. Chi aveva deciso che stavano insieme?

Portati un bikini, la festa è in piscina.”

A Gennaio?”

E' riscaldata.”

Ah, beh. Non rischiava una polmonite fulminante. “Sta cercando di dirmi qualcosa?” insistette indicando il disegno.

Klaus riusciva sempre a lasciarle a bocca aperta, le donne. Elijah la guardò e un miscuglio di sentimenti contrastanti lo dominò per un buon minuto. “Cosa vorresti che dicesse?”

'Mi sto sposando con la bionda e adotterò una nidiata di bambini'” sussurrò, a disagio. “E' il tipo che fraintende?”

Elijah scosse la testa, assottigliando le labbra.

Ah, bene...” sospirò, sollevata. “Devo fare una torta ai bambini. Ti avanza dello zucchero?”

Nella dispensa.”

Perché uno che non mangia ha sempre il frigo pieno?”

Perché ha una vicina che dimentica di fare la spesa. Una torta fatta di cosa?”

Cioccolato” sussurrò come se si trattasse di un segreto di stato. “Con una montagna di panna e le ciliegine come decorazioni.”

Ci sono molti maschietti nella tua classe?”

Un buon cinquanta per cento.”

Le ciliegine sono robe da femmine. Smarties, vai sul sicuro.”

Perché? Erano dure. Però colorate! Dianna sorrise e gli scaraventò un bacio sulla guancia. “Genio! Corro a comprarle!”

Ora basta, pensò trattenendola e riportandola verso di se. Dianna inciampò sui propri piedi e gli finì addosso. A prescindere dai suoi desideri, c'era un motivo per cui lo teneva a distanza. Elijah la baciò ma la sensazione piacevole durò poco. Dianna abbassò il mento, esalando un sospiro combattuto. Qualunque decisione avesse preso, l'avrebbe fatto soffrire.

Elijah tirò indietro la testa e la guardò. Dianna aveva una montagna di segreti... ed ora che ci pensava, non l'aveva mai invitato ad entrare in casa sua.

Scusa, devo occuparmi della torta...” sussurrò, picchiettando il pugnetto chiuso sul suo braccio. “E devo cercare quel bikini...”

Di...”

E' un mio problema e non puoi aiutarmi a risolverlo” concluse, umettandosi le labbra ed Elijah fu certo che non si riferisse ne alla torta, ne al 'problema' confessato nel corso della festa.



*citazione di The Big Bang Theory.
Penny è nell'appartamento 4B e Leonard nel 4A :)

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Capitolo 20
*** One night stand ***


Villa Rebekah, Mystic Falls

Trentotto gradi, signore. Come alle terme.”

Mh... meraviglioso...”

Non dovevo comprare quella maledetta wii...” sbuffò Rebekah tirando indietro la testa. “Ma che hanno, gli uomini, contro le piscine riscaldate?”

Caroline sorrise, piacevolmente rilassata. “Se fossero tutti qui, parlerebbero.”

Avete fatto caso a quanto parlano, quando sono insieme?” Elena sistemò la spallina del reggiseno e fissò meglio le forcine che tenevano alti i capelli.

Non parlano, tirano frecciatine...”

O si insultano.”

Ve ne è toccato uno a testa, io devo sopportarne tre.” Rebekah sventolò una brocca di soluzione alcolica mista ad un liquido arancione e prese quattro bicchieri di cartone spesso. Uno, due, tre... e la quarta? La vampira si guardò attorno, perplessa.

E' rimasta dentro con gli altri.”

Sta giocando anche lei?!”

Caroline batté le ciglia e lanciò uno sguardo gelido.

***

Sei un maledetto cheater!”

Non sai perdere!”

Io non perdo a Modern Warfare! Io ti fotto con il lanciagranate, se provi ad appostarti di nuovo su quel tetto irraggiungibile per spararmi addosso, ogni volta che torno in gioco!” Dianna si strappò la cuffia dalla testa con un sibilo arrabbiato e mancò poco le lanciasse in testa a Kol. “Baro!”

Dichiariamo concluso il Deathmatch a squadre prima che scorra il sangue!” Elijah ammortizzò l'occhiataccia di Dianna, si frappose fra lei e il fratello, Kol rispose con un doppio dito medio e Klaus sbuffò. “Mi avete rovinato il divertimento. Fanculo, mi butto in acqua.”

Dianna fissò Kol un'ultima volta, prima di slacciare la felpa con un gesto violento. “Ti seguo.”

La tua ragazza se la prende parecchio. In fondo, è solo un gioco. Si chiama infiltrazione tattica....”

Si chiama barare.”

Il ragazzo alzò le spalle e portò le mani dietro la testa. “La conosci da molto?”

Due anni.”

Due anni” ripeté, incuriosito. “Nasconde qualcosa.”

Era il 'cane da caccia' della famiglia. Senza di lui, non avrebbero mai trovato Katherine. Elijah pensò di assumerlo seduta stante. “E' solo riservata.”

Nasconde qualcosa.”

E quando era convinto di una cosa, non c'era verso di sbagliare. “Il tuo prezzo?”

***

E' un maledetto baro!”

L'abbiamo capito, ora tappati la bocca!” Klaus sollevò gli occhi cielo e si sbarazzò della maglietta. “Dov'eri mentre morivo sotto i colpi del mitragliatore? Dovevi coprirmi le spalle mentre assaltavo la baita!”

Io non copro le spalle. Io assalto!” esclamò ignorando le occhiate in tralice delle ragazze ferme a bordo piscina.

Caroline lanciò uno sguardo ad Elena e sorrise fra se, appollaiandosi sulla spalla del vampiro che la baciò sulla punta del naso, abbracciandola. Dianna li sbirciò con la coda dell'occhio e si voltò verso l'interno della casa. Elijah era in dirittura d'arrivo. La ragazza si scurì e il cambiamento d'umore non passò inosservato. Rebekah nuotò fino a lei e si issò sul bordo gelido, stupenda nel suo costume bianco. “Dove hai preso quel bikini? Mi piace da morire!”

Un regalo” borbottò immergendosi fino al mento. Il bikini era nero e con le borchiette sulle spalline e il bordino degli slip. Solo Trixie poteva regalarle qualcosa di tanto estroso e sexy. Guardò le unghie smaltate di rosso che contrastavano con il lucido del tessuto del bikini e si morse le labbra, anch'esse rosse e pregne di gloss. A sentire le amiche, era una bomba sexy. Dianna nuotò verso il centro della vasca quando sentì il vampiro entrare in acqua. Se si fosse voltata in quel momento, li avrebbe visti tutti scambiare occhiate interrogative.

***

Eccole, le cattive compagnie di cui parlava mia madre... ho bevuto troppo...

Signore, la bumba!”

Ogni volta che lo vedo, vorrei chiedergli i documenti per attestare la maggiore età. Kol è il bizzarro incrocio fra i fratelli maggiori. Il fratello di Stefan, invece... è innaturalmente bello, sembra fatto di vetro. Damon mi rivolge appena uno sguardo con i suoi occhi di ghiaccio e sussurra sottovoce qualcosa alla ragazza che annuisce, allunga le braccia e lo bacia... oh, che palle! Sembra che tutto il mondo non faccia che baciarsi di fronte a me! E non siamo ancora a San Valentino! Che succederà, fra una settimana? L'ape regina ha colto la palla al balzo quando è stata sollevata la questione del barbecue. Si è portata via il fidanzato in tutta fretta. Mi sa che non le è andata giù, la partita. Rebekah agguanta la brocca e ci guarda dentro. E' leggermente più chiara della precedente. Kol alza il volume dello stereo, inondandoci dell'ultimo tormentone di MTV. “Ve l'ho detto che organizzo le feste migliori?”

Rispetto a chi e dove? Mi sono quasi slogata una caviglia per imparare a ballare questa scemenza del Gangnam style, non crederà...

Quel coreano è un fottuto copione! Dovresti chiedere i diritti!”

Rebekah scivola, sollevando un sacco di acqua e scoppia a ridere, incurante della pelle d'oca e dei capelli fradici. E' fatta come una pigna. 'Spetta un po'. “L'hai inventata tu?”

Kol mi guarda con aria di superiorità e dopo mezzo secondo attacca lo stupido balletto. Non ci posso credere!

***

Sono stordita dall'alcool e a forza di ridere mi è venuta la nausea, ma mi sto divertendo da matti e la nostra coreografia migliora ad ogni bicchiere scolato. Quando la musica finisce, ci scambiamo un cinque a mano aperta. Sento odore di carne cotta sul barbecue e mi si apre lo stomaco. Sto per fiondarmi nel settore cibarie quando Kol gira un braccio sulle mie spalle e mi tira verso di se. “Non hai freddo?”

E' quel tipo di ragazzo con cui non puoi spuntarla con la logica. Devi usarlo fino alla morte e buttarlo fuori dal letto appena hai finito. “Ehm... no.”

Tranquilla, non pensavo di chiederti un impegno a lungo termine. Ero lanciato in una one night stand senza alcuna implicazione sentimentale...”

Oddio, ma è vero, questo?! Scoppio a ridere e copro le sue ultime parole. “Con me non funziona, ma continua pure su questa strada, tesoro!”

Ragazzi... oh!”

Caroline si ferma di colpo e ci guarda, spaventata. O meglio... guarda me e il suo viso si fa di pietra. “Scusate l'interruzione, ma stiamo cuocendo le bistecche ed Elijah non ricorda se sei vegetariana.”

Mi ha fornito la scusa che cercavo per andarmene. “Non mi nutro di animali morti, se non sono ben bruciati!” Esco dall'acqua e infilo l'accappatoio colorato. “Vengo a darti una mano.”

Caroline non replica e sposta lo sguardo da me a Kol. “Il grado di cottura della tua bistecca?”

Al sangue” risponde, ammiccando e mostrandole i denti. E' successo qualcosa fra questi due. Per quanto ammiri il fegato di una donna cazzuta, mettersi a litigare con un vampiro Antico ti accorcia la vita. “Ci ha provato anche con te?”

Sì.”

E Klaus non l'ha sbrindellato? Appena raggiungiamo il gruppo, la prima cosa che fa, è mettersi a trafficare con la sua amica e i piatti di carta. Davvero, perché nessuno l'ha pestato? Che cavolo ce l'ha a fare il fidanzato incazzoso se non interviene quando...

Chi stai guardando con aria omicida?”

Tuo fratello” rispondo a bassa voce, girando il collo verso Elijah. “Avevi promesso di restarmi attaccato alle chiappe e mi hai mollato subito dopo il tour panoramico della casa.”

Non hai l'aria di una che ha voglia di compagnia, stasera.”

Touchè. Il suo sorrisetto lascia intendere uno scoppio di sarcasmo. Odio, quand'è sarcastico. “Tuo fratello ci ha appena provato con me. Ma ce l'ha l'età legale per baciarla, una ragazza?”

La notizia lo tramortisce. All'inizio sposta lo sguardo su Klaus che sta pungolando una bistecca con aria bellicosa e poi si rivolge alla piscina.

Lascia stare” sussurro rabbrividendo nell'accappatoio. “Vado a cambiarmi.”

Ti accompagno. Sembra che non possa lasciarti sola cinque minuti, quando sei in presenza della mia famiglia.”

Dov'è Stefan? Non è stato invitato?” Dov'è l'uomo a cui ho rovinato la vita di proposito?

Sta lavorando.”

Già. Il suo lavoro. Aggrotto le sopracciglia ed Elijah entra intenzionalmente nel mio campo visivo.

Che cosa nascondi?” domanda prendendomi per i fianchi e protendendosi verso di me. Batto le ciglia, le labbra tese e incollate fra loro. Quando lo vedo arrivare, mi sento in colpa. “Ciao, Stef...”

Lui non sorride, non saluta nessuno e si pianta in mezzo al giardino, arrabbiato.

Stai morendo, vero?”

***

Bel modo di interrompere una festa. Tutti i vampiri che si erano voltati a salutare Stefan, ora stanno guardando me.

Quanto ti resta? Qualche anno?”

Dipende dalla concentrazione dei vampiri morti sulla mia strada. Gli invitati alla festa stanno aspettando una reazione da parte mia, così mi servo di un piatto di patatine fritte e le sgranocchio in silenzio. Ma sì... ormai... “Tutti i cacciatori sono malati. Noi moriamo per due cause principali: voi e un veleno nel sangue. A quanto pare, ogni volta che uccidiamo un vampiro, perdiamo un po' della nostra vita. Quando la mia mappa verrà completata, morirò.”

E Stefan?”

La sfortuna sentimentale di Rebekah è qualcosa di sconosciuto al genere umano. “Lui è un discorso diverso. E' un vampiro, si rigenera... sembra assurdo, ma sono i candidati migliori per questo lavoro. Non morirà... non nell'immediato.”

Rebekah è attonita, solo Stefan non fa una piega. Lode al suo sangue freddo.

Lo sapevi quando sei venuta a Mystic Falls?”

Lo so dal primo vampiro caduto.”

Stultorum mater sempiter gravida.”

Bravo, Nik. Hai fatto i compiti di latino.

Per quello non avevi paura di me.”

Sapere che ti restano pochi anni da vivere, ti fa vivere al massimo... ed io voglio andarmene col botto, lasciando un cadavere stupendo” mormoro, cercando di essere leggera. “Sapevo della maledizione e francamente non mi intimorisci. Spiacente di deluderti.”

Stai morendo. E quando pensavi di dirmelo?”

Merda, mi sono scordata di Elijah. Sollevo le spalle, visto che non posso fare nient'altro. “Mai?”

Elijah trasecola e mi guarda come se l'avessi tradito. “Gli amici si confidano, se hanno un problema. Gli amici te lo dicono, se stanno morendo!”

Mi chiami lamentina!

Hai rovinato la festa con la tua stupida confessione. Niente cibo alla morente!”

Klaus mi tira via il piatto. E' pazzo a togliermi il cibo? “Ehi, non mangio niente da stamattina!”

Come fai ad essere così grassa, allora?”

E' ritenzione idrica!” esclamo, offesissima e con lo stomaco che gorgoglia. “Verrò a tirarti le coperte tutte le notti, se non molli subito quella bistecca!”

Potete curarla.”

L'avvelenamento riprenderà appena ricomincerò ad uccidere” spiego ad Elena che tace, dispiaciuta. “Ci hanno già provato, in passato.” Li vedo bloccarsi tutti, soprattutto Klaus assume un'aria con non vorresti vedere due volte. “D'accordo, non era il sangue di un vampiro Originale...” gli concedo con calma quasi zen “... ma è stato fatto il tentativo.”

Quanti tentativi?”

Scrollo le spalle, non conosco il numero preciso. “Non possiamo tornare alla festa e dimenticare...”

No.”

Che palle! “Elijah...”

Parla con me, non parlare con lui. Con me non funziona la tua trappola sessuale.”

Oh dio, ma chi me l'ha mandato, questo?! “Ma cosa ve ne frega, se vivo o muoio?! Siamo in due squadre diverse... ahia!” Mi ha dato uno scappellotto, questo stupido!

Qualcuno estrapoli il numero di Meredith dalle profondità del proprio cellulare!” tuona Klaus rifilandomi un'occhiataccia che non capisco. Sbircio Elijah con la coda dell'occhio. A che sta pensando con quell'aria concentrata?

Se non funziona, abbiamo l'alternativa” borbotta strusciando il mento.

Mh, è sexy quando lo fa. 'Spetta 'spetta. Che alternativa? Non voglio diventare un vampiro! Vivere nell'ombra, nutrirsi di sangue... bleah! Mi piace mangiare e mi piace prendere il sole. “Si parla di anni, non agitatevi. Sono viva, sto bene!”

Cosa avevamo detto di quel 'non è successo niente, va tutto bene?”

Che mi avresti morso il culo” borbotto sovrappensiero, intercettando lo sguardo divertito di Elijah. “Non ci provare! Non andrà a finire come in quei filmini che mandano a tarda notte, sulle reti scadenti!”

Piantala di schiamazzare, sono al telefono!”

Se muoio, sono cinquantanni di tormenti a testa!” gli ricordo saltellando il dito fra Klaus ed Elijah.

Tieni a bada la pazza” sibila ed Elijah mi tira via, diretto verso il buffet. Mi conosce bene, sa che divento dispettosa quando sono affamata. C'è un unico problema: non ho fame, ho lo stomaco chiuso e preferirei davvero che mi mordesse il culo. Un contatto fisico fra noi sarebbe ben gradito, a questo punto della storia.

Per una volta, permettici di ricambiare il favore.”

Che favore? Non capisco. Guardo lui e sposto lo sguardo su Klaus che parla al telefono. “Tu sai di cosa stanno parlando?” domando al più innocente dei tre.

Kol scuote la testa, stirando le labbra. “Mio fratello maggiore si presenta con una dea shiksa dal costume borchiato, e l'altro mio fratello si prende il disturbo di risolverle un problema? Spero che il favore sia stato di carattere sessuale e spero di rientrarci, dopo questa serata.”

Dea shiksa? Addirittura?! “Non funzionerà, mi deprimerò e la mia sindrome premestruale vi sembrerà...”

Qualcuno la morda o la faccia stare zitta!” esclama Klaus ad alta voce. “Se devo morire per mano di un cacciatore, voglio scegliermi il cacciatore che mi toglierà la vita!”

Comincio a capire il suo modo di preoccuparsi. Abbaia un sacco quando tiene a qualcuno. “Ci vorranno centinaia d'anni, mica crederai che resterò ad aspettarti per tutto quel tempo?”

Peccato. Avrei avuto qualcosa di bello da guardare, mentre la mia vita si spegneva” mormora, raggelandomi. Mi fermo di colpo, cercando l'ape regina con lo sguardo. Se l'ha udito, mi sa tanto che non ci arrivo viva, all'ospedale.


Per cause di forza maggiore sono costretta a cancellare gli ultimi due capitoli, presto posterò il VERO capitolo finale (che avevo scartato piena di dubbi) che chiuderà definitivamente la storia. E' una cosa mai successa prima e spero non capiti mai... Scusate ancora! =(

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Capitolo 21
*** C'era una volta... ***


Chiudiamo col capito 'scandalo' che non volevo postare... alla fine capirete perché. Fatemi sapere cosa ne pensate. Io l'ho scritto con 'All is full of love' di Bjork in sottofondo, nell'ultima parte e mi sono ritrovare a frignare come una scema... ringrazio tutti quelli che hanno commentato e quelli che hanno solo letto... alla prossima! =)


Ospedale di Mystic Falls

Ahia!”

Non muoverti.”

Non mi sto muovendo!”

Sto tremando, infatti. Meredith mi guarda, incuriosita. “E' la prima volta che quattro vampiri Originali piombano nel mio ambulatorio per aiutare qualcuno...”

L'idea è tutta di quel pazzo laggiù!” esclamo indicando Klaus che sta monitorando i movimenti della dottoressa con aria annoiata. Sembra che sia l'unico che non possa donare sangue alla 'causa' per via del fatto che è mezzo licantropo. Credo ci sia rimasto male.

Ti ho collegato ad un macchinario per la dialisi. Sostituiremo il tuo sangue ma ci vorrà del tempo.”

Quanto tempo?”

Tre o quattro ore. Potrai avvertire nausea e cefalea. Se hai bisogno di me, spingi questo pulsante.”

Ok...”

Non preoccuparti, andrà tutto bene.”

Ok...” sussurro ed Elijah mi guarda. Si sente che sono terrorizzata? “Mi raccontate una storia? Una storia carina, che inizi col 'c'era una volta' e abbia un bel finale romantico.”

***

... tu hai... hai ascoltato l'interna conversazione con nostra madre?!”

Ho origliato. Dovevo capire chi castrare e quanto dolorosamente farlo.”

E lo dici dopo tutto questo tempo?!”

Speravo di portarmelo nella tomba!”

Rebekah boccheggia, Elijah ha l'aria terrorizzata e disgustata. L'occhiata di Klaus è in commentabile e mi fa morir dal ridere. Smetto quando la testa si apre in due e il senso di nausea mi blocca lo stomaco. Quando si intromette Kol, è un nuovo diluvio di risate.

Per te l'onore è questo?”

Soddisfare una donna? Certo! Ti elogerà alle sue amiche e la strada si aprirà come il portone di un palazzo reale colmo di indicibile ricchezze...” annuncia allargando le braccia con un gesto solenne. “Il genio, signori.”

Ma se le vedi una sola volta! Scappi come un ladro alle prime luci dell'alba!”

Sono i particolari che rendono leggendari. Non sei tu, il primo a dirlo?”

Io uscivo con le ragazze prima che tu imparassi a camminare!”

Poi hai dimenticato come si fa?”

Avevo chiesto una storia romantica, non le pagine della nostra vita. Ma questa nausea non passa mai? Finalmente la macchina fa bip e Meredith compare all'orizzonte. Mi sento bruciare... mi sa che neanche il sangue di vampiro Antico funziona.

Tu resti per le coccole, ammettilo!”

Sono abbastanza uomo per farlo!”

Meredith li guarda di sfuggita, sembra davvero sorpresa dei discorsi intavolati. Sfila l'ago dal braccio e appena mi tocca si rende conto che non ha funzionato. “Stai bruciando.”

Ma va?!” urlo in preda a dolori lancinanti. “Riprendetevi il vostro sangue, dannazione!”

I tre vampiri smettono di ciarlare e mi guardano, solo Rebekah salta verso di me e mi azzanna il polso. Urlo per il dolore e la sorpresa, rattrappisco sul lettino e penso che la loro cattiva idea mi porterà alla tomba prima di subito.

Volete darmi una mano? Non posso farlo da sola!”

Kol mi afferra il braccio destro e mi scopre il polso. Poi sospira. “Te l'avevo detto che saremmo diventati intimi...”

Stupido ragazzino! Almeno è più delicato della sorella che mi sta lacerando la carne. Ma se muoio per cause naturali, la maledizione a chi tocca? Se ne va sprecata? Il bruciore comincia a svanire, la pressione si abbassa di colpo e vedo macchie nere davanti agli occhi. Rebekah smette di bere e tossisce, nauseata. Elijah mi passa un braccio dietro il collo e gli ciondolo addosso, stordita. Sarà la debolezza, ma il contatto con lui mi rilassa da matti. Kol mi lascia andare a sua volta e schiocca la lingua, compiaciuto. Ma non la smette mai? Lo scappellotto di Klaus e il 'beh?' di sorpresa del fratello mi fa sorridere.

Non perdi mai il sorriso” sussurra Elijah spostandomi i capelli dal collo. Vorrei quasi fargli notare che secondo me è sufficiente, ma le sue labbra sul collo sono come un bacio e la pelle d'oca mi corre addosso. Ansimo e stringo debolmente le dita attorno alla sua maglia. Se mi eccito, il cuore pompa di più. Il dolore è maggiore ma in pratica glielo sto sparando dritto in bocca, il sangue. Lo vedi che va a finire come nei filmini?!

I tatuaggi stanno sparendo!”

Se i tatuaggi stanno sparendo, io sto morendo. Klaus tira via il fratello e mi spinge qualcosa di bagnato e caldo contro la bocca. Ma che... ma è sangue? Ma è deficiente?!

Fallo o ti uccido!”

Non capisco, con chi sta...

***

Mi sveglio di soprassalto, toccandomi il collo. Ritiro le dita ma non ci sono tracce di sangue. So che è successo, non me lo sono inventato! Vado nel panico per dieci secondi e quando Meredith mi posa una mano sulla spalla, spingendomi giù, un freddo indicibile sale lungo il corpo. Non l'hanno fatto davvero... non l'hanno... Una sacca di sangue mi viene sbattuta sul torace con poca delicatezza. Sollevo gli occhi su Klaus che mi fa un cenno col mento. Non sembra felice neppure lui. “Sei rimasta svenuta dieci minuti. Hai fino all'alba per decidere se vuoi vivere o morire.”

Sollevo la felpa sul braccio. I tatuaggi sono spariti. Sono spariti e tutto il nostro lavoro è scomparso con essi. “E' stata una tua idea, vero?!” urlo buttando per terra la sacca e lanciandomi addosso a Klaus che mi afferra e mi tiene ferma, ma non replica e non inventa bugie. Mi spinge indietro ed inciampo sul lettino, aggrappandomi ai bordi.

Gli incidenti capitano” mormora, stringendo gli occhi. “Ho esaudito il tuo desiderio. Adesso potrai vedermi morire.”

Sono talmente arrabbiata che potrei ucciderlo in questo istante! Sento il cigolio della porta che si apre e nello stesso momento in cui appare Stefan, Klaus gli finisce addosso. Lo riempio di pugni e chissà perché lui si lascia colpire e nessuno interviene a fermarmi. Continuo finché gli occhi mi si riempiono di lacrime e solo allora, qualcuno mi prende per le ascelle e mi tira via.

Perché l'hai fatta smettere? Finalmente qualcuno gli dava il fatto suo...”

Molto spiritoso, Salvatore.”

Damon sorride, prendendo Klaus in giro. Elena gli molla una gomitata leggera e Caroline gira attorno all'amica, raggiungendo il fidanzato.

Elijah sembra un cane bastonato e ha la stessa espressione lontana e sofferente che aveva la prima volta che l'ho incontrato. E la maledizione? A chi tocca, stavolta? Lui è stato l'ultimo a mordermi! “La maledizione...”

Elijah batte le palpebre e mi stropiccia i capelli come fa sempre. “Meredith”

Oh dio, grazie! Non l'avrei mai sopportato! Gli getto le braccia al collo e lo stringo come una pazza. Ci mette un po' a ricambiare la mia stretta e quando lo fa, sento le ossa scricchiolare.

Potete uscire, per favore?”

Quando rimaniamo soli, lui siede accanto a me e mi passa un braccio sulle spalle. “Sei in transizione. Questo vuol dire...”

Lo so cosa vuol dire” bisbiglio nel suo orecchio. Elijah posa la testa contro la mia, piega il braccio come se volesse strangolarmi e mi tiene stretta stretta. “Non lo farai, vero?”

Villa Rebekah

Rebekah è rimasta a farmi compagnia, indossiamo entrambi pigiamini colorati ma lei ha una tazza di cioccolata in mano. Io non riesco ad inghiottire nulla, ho ancora la terribile sensazione del sangue di Klaus in bocca. La sacca è stata travasata in una bella tazza colorata. Rebekah ha pensato di renderla un po' più attraente.

Com'è, questa vita?”

Lunga. A volte dolorosa. Devi imparare a vivere alla giornata e non programmare nulla.”

La mia aspettativa di vita si fermava ai ventisette anni... come Janis Joplin o Edie Sedgwick...”

Rebekah mi stringe la mano, comprensiva. “Devi fare solo quello che pensi sia un bene per te.”

Avessi avuto la scelta, mi sarebbe piaciuto tornare come zombie...”

Lo zombie che corre o lo zombie che barcolla?”

Ottima domanda.

***

Passa...”

Luna magnifica, quella sera. Un quarto calante, uno spicchio in mezzo al cielo. Klaus beve un sorso dalla bottiglia e la passa al fratello. “Non lo farà.”

No.”

Elijah annusa il liquore e fa una smorfia. “Potevi trovare qualcosa di meglio, in cantina.”

Per festeggiare la sua dipartita?” domanda girando lo sguardo su di lui. “Perché non sei con lei?”

Non voglio vederla morire.”

Che cazzo di discorso è? Nessuno vuole morire solo!”

Ehi, guardate che vi sento!”

Dianna sale le scale che portano sul tetto e quando mette la testa fuori, torna immediatamente ai suoi diciannove anni. Il vampiro sul tetto. La luna in cielo. Ha la musica pronta sul cellulare. “Un ballo, signori?”

***

Vederti morire è la punizione per averti rotto le palle, vero?”

E' così.”

Ha un fratello per braccio e adesso non ha più freddo. Dianna sorride e solleva la testa dalla spalla di Elijah. Fa una linguaccia a Klaus e torna ad appollaiarsi contro il vampiro.

Non trovi sia egoista da parte tua? Non pensi ai bambini?”

I tempi sono stati accorciati, ma sta andando tutto come previsto...”

Mi fai incazzare!” sbotta, sbattendo la bottiglia accanto a se. “Ti facciamo il dono della vita eterna e tu lo getti via!”

Nik, non ho mai voluto essere un vampiro! Non fa per me. Sono nel team dei buoni, faccio la raccolta differenziata e la domenica vado a trovare la nonna e le porto i biscotti a forma di coniglietto...”

Non pensi neppure alla nonna?”

Soffre di Alzheimer, non mi riconosce da quando avevo dieci anni!”

Klaus mosse la mascella, a corto di argomenti e Dianna gli indicò Elijah con la punta del dito e l'espressione comica. “Non pensi a lui?”

Conosce le mie ultime volontà, chi pensi l'abbia scritto, il mio testamento?”

L'ho scritto perché tu dimentichi le cose. Posso tenermi la tua collezione di calamite da frigo?”

Sono tutte tue” sussurra strusciando la testa contro la sua. “Non guardare, sto per baciare tuo fratello!”

Ti butterei giù dal tetto, altroché...” borbotta Klaus girando il collo. “E tu la lasci andare così?”

Non senti qualcosa? E' come un fastidioso rumore di fondo...”

Ignoralo. E' quasi l'alba.”

Dianna segue il consiglio di Elijah e sospira, abbracciata al suo vampiro preferito.

Se i tatuaggi scompaiono sempre, arrivare alla cura è pressoché impossibile.”

Non demorde! “Sei intelligente, ce la farai... ci vorrà solo un po' di tempo...”

Quanto tempo? Centinaia d'anni?”

Hai qualcosa di meglio da fare?”

Klaus ci pensa un po' e poi scuote la testa. La bottiglia è vuota come il suo cuore. “No...”

Dianna sospira e passa il braccio sulle spalle del vampiro. “Ti voglio bene, lo sai?”

A chiacchiere! Se mi volessi bene, non mi lasceresti solo su questo tetto con quel brutto tipo laggiù.”

Dianna sorride di più e gli tira una guancia giocosamente. “Sei così carino e disturbato!”

E tu un'amica stronza” sussurra gonfiando la guancia.

Dianna sogghigna e allunga le gambe in avanti. “Guarda l'orizzonte e falla finita...”

Casa Forbes, la mattina dopo

Din don

Ehi, ciao! Che ci fai a quest'ora...”

Dianna è morta, non hai più nulla da temere... non ne hai mai avuto...”

Caroline mi guarda, attonita. Non sa cosa dire e credo che per un breve momento si vergogni della sua gelosia.

Mi dispiace...”

No, non è vero.”

Arrossisce e capisco che in parte è vero. “Era l'unica amica che avevo.” Me ne vado perché non ho voglia discutere le dinamiche della nostra strana relazione. Mi piaceva, lei e la sua strana ansia di vivere. Ci sono persone che ti rendono migliori solo orbitando nella loro area. Allungo il passo, pensando che passerà anche questa. Metto il piede su qualcosa che scricchiola duramente e quando lo alzo, raccolgo un maialino di plastica tutto graffiato. Il giocattolo di un bambino. Siamo vicino al parco giochi.

Posso riavere il mio maialino?

You'll be given love
You'll be taken care of
You'll be given love
You have to trust it
It's all around you
All is full of love
All around you

Lo giro fra le dita e lo metto in tasca. Fa freddo. Fa sempre freddo quando succede qualcosa di brutto...


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