Sotto il sole cocente, sotto la luna lucente.
Capitolo 4
L'incontro
Sebbene fosse solo di passaggio e per una questione tutt’altro che piacevole, Edward era felice di poter respirare l’aria pulita e fresca del suo villaggio natale.
Pinako l'aveva aiutato a risolvere una questione che gli stringeva il cuore già da un po' di tempo.
La brezza di quel luogo lo riportava a ricordi lontani, belli, sì, ma anche dolorosi. La morte della mamma, la partenza di Hohenheim, la trasmutazione umana...
A volte gli capitava di avere l'irritante sensazione che tutto ciò che era successo a lui e a suo fratello fosse soltanto un'illusione o, peggio ancora, un incubo.
Di quelli che ti svegliano di soprassalto, che non ti fanno più dormire e ti costringono all'insonnia.
Di quelli che non ti lasciano in pace e ti perseguitano fino alla fine dei tuoi giorni.
Ma poi, sentendo il freddo metallo che occupava il posto del suo braccio e della sua gamba capiva.
Di aver sbagliato, di aver commesso un peccato.
Che stupido! Proprio lui, che si considerava in tutto e per tutto ateo, si preoccupava della sua anima macchiata da un atto sacrilego.
L'irruente flusso di pensieri cozzava con il suo procedere lento ma leggero; per quanto lieve fosse il suo passo, l'erba si piegava comunque sotto il peso dei suoi piedi mentre percorreva l'immensa campagna, illuminata dai raggi solari.
Ma il suo istinto gli suggerì di fermarsi, scorgendo una figura alta e robusta stagliarsi contro l'azzurro del cielo.
Sapeva di conoscerlo, ma non ne aveva certezza assoluta. Ma poi capì chi era la figura misteriosa.
Hohenheim.
Van Hohenheim.
L'uomo più importante della loro vita, colui che avrebbe dovuto proteggere lui, sua madre e suo fratello, era lì, davanti a lui.
Reale come il vento che gli accarezzava la pelle del viso; reale come il contrasto fra cielo e terra che dominava il paesaggio davanti a loro.
I suoi lineamenti erano così marcati e definiti che a Ed venne naturale escludere a priori la possibilità che quell’incontro fosse solo un frutto della sua immaginazione.
Gli occhi tremanti del giovane contrastavano con l’immobilità di quelli dell'uomo, che troneggiava davanti a lui.
Lo stesso sguardo duro e persistente che vide la volta precedente.
Non riuscì a provare più niente di così contrastante in vita sua.
Gioia mista ad odio. Astio misto ad incredulità.
Una cosa però poteva passare. La sua promessa infine l'aveva mantenuta. Era tornato a casa.
Questa è stata molto più facile da gestire. Sarà che è tratta da una scena XD
In questa flash ho cercato di accostare i movimenti dei due personaggi con significati simbolici; spero riusciate a coglierli.
Ringrazio i recensori Taiga_02, MkBDiapason e JackyXed
Anche coloro che l’hanno messa fra i preferiti, fra le ricordate e fra le seguite. Arigatou!!!!!!!!!!
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