It's raining on Yule Ball

di SakiJune
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


Due righe sulla genesi di questa fic.
Sono una grande appassionata di musical, e un giorno ascoltando la colonna sonora di "Grease", ho ri-scoperto una canzoncina intitolata appunto "It's raining on prom night". Parla di una ragazza che non può andare al ballo della scuola perché si bagna sotto la pioggia e prende l'influenza. E' deliziosa e molto commovente, oltre ad avere una bellissima melodia, e vi consiglio di ascoltarla.
La mia idea, riguardando il quarto film di HP, è stata questa:
E se quella ragazza fosse stata Ginny, e per quel motivo si fosse persa il Ballo del Ceppo?
Allora ho iniziato a scrivere una filk della canzone, ma mi sono imbrogliata con i verbi inglesi e non è uscito un bel lavoro. Solo oggi ho deciso di mettere giù una storia vera e propria, e spero proprio che vi piaccia perché mi sto divertendo tanto a scriverla!
SakiJune


Vi assicuro che avevo accettato il suo invito solo per fare un dispetto a tutti quelli che sbavavano per venire al Ballo con me.
Mi era simpatico, e basta.
Ma non credevo che per me sarebbe andato tutto a rotoli...
E che il mio rimpianto per quella serata si sarebbe trasformato in qualcosa di profondo...
Ma cominciamo dall'inizio.

Segnavo su un block-notes i nomi di quelli a cui avevo detto di no. E ne avevo riempito una pagina. Alcuni erano carini... altri meno... ce n'erano di tutte le Case. Harry non figurava nella lista, naturalmente. Aveva una cotta per quella Cho, che però sarebbe stata la dama di Cedric. Forse avevo ancora qualche speranza... ma volevo davvero diventare una tappabuchi?
Basta, dovevo dimenticare Harry! E trovarmi un cavaliere come volevo io: che non fosse vanitoso, né avesse pregiudizi sui Muggles (non me ne importa niente se io sono purosangue, è una questione di principio) e soprattutto che non parlasse solo di stupidaggini.
Un ragazzo come Harry... sempre che ne esistessero... ma che mi volesse bene veramente.


- Ginny... posso parlarti un attimo?
Mi ero voltata, sobbalzando. Ecco un altro ad allungare la lista...
Avevo di fronte Neville Longbottom. Si grattava la testa, imbarazzato, guardando per terra.
- Ecco, io...
Oh, no... in quella lista non ci sarebbe finito, lui. Ero sicura che non fosse per il mio aspetto fisico che si interessava a me: ormai lo conoscevo bene.
- Neville, vorresti venire al ballo con me? - lo precedetti, temendo che si bloccasse e scappasse via prima di riuscire a dire qualsiasi cosa.
Lui spalancò la bocca e gli si illuminò il viso. L'avevo reso felice.
- G...Ginny! Stavo appunto per-
- Splendido, allora! Siamo d'accordo! - E corsi via, lasciandolo stupefatto.
Immaginavo le facce dei miei "spasimanti", quando ci avrebbero visti insieme. La faccia di Harry, anche. O no? O forse non m'importava più?

L'indomani, Ron mi confidò che Neville, in dormitorio, si era esercitato a ballare da solo per tutta la sera. Mi divertii ad immaginarmelo. "Speriamo che non mi faccia fare brutte figure" pensai, ma poi conclusi che mi sarei divertita comunque.
- Ehm, Ginny, ma è vero che l'hai invitato tu? - mi chiese, sicuro che l'avrei smentito.
- Perché non dovrebbe essere vero?
- No, era solo una domanda! Pfff... - ridacchiò. - Sono contento per lui. Non trattarlo troppo male, ok?
Così era questa la reputazione che avevo nella scuola. Mordi-e-fuggi, mangia-uomini, prendi-e-butta-via? Oh, si sbagliavano, e di grosso.
Ginevra Molly Weasley è semplicemente se stessa. E sono convinta che Neville sia l'unico ad averlo capito finora!

Mi sfilo i guanti, la lezione di Erbologia è finita. Colin si avvicina e ricomincia a lamentarsi di quanto sia ingiusto non essere ammesso al Ballo.
- Perché tu sì e io no? Volevo fare delle belle foto... Chissà come starà bene Harry vestito elegante...
- Dì un po', Creevey, sei innamorato di Harry Potter? - gli grida in faccia una Slytherin del nostro anno, e i nostri compagni iniziano a ridere. Ma per poco.
Un tuono rimbomba nell'aria e fa tremare i vetri della serra. Inizia a piovere a dirotto.
- Oh, noooooo! E adesso come rientriamo? Non possiamo restare qui tutto il pomeriggio!
- Professoressa, non conosce mica un incantesimo per far smettere di piovere? - domanda qualcuno, speranzoso.
- Certamente! - risponde la Sprout. - Ma non ho nessuna intenzione di intralciare la volontà della natura. Aspetterete. Tra poco inizierà la lezione del quarto anno... potete assistere.
Infatti, dieci minuti dopo, un groviglio di impermeabili e ombrelli irrompe dalla porta.
I cappucci scivolano via dalle teste spettinate.
- Che corsa, ragazzi! - esclama Dean Thomas, mentre Padma Patil cerca di ravviare i capelli a Ron. Mio fratello si ritrae.
- Mi raccomando di aggiustarti bene, per stasera - gli raccomanda lei. Ron si lancia un'occhiata con Harry...
Neville non mi degna di uno sguardo, va dritto dalla professoressa e cominciano a parlare fitto fitto. Ah, già. Lui ha una fissa per questa materia.
Gli altri vanno al tavolo, prendono i vasi con su scritto il loro nome e iniziano a riempirli di terra. Lui no. Continua a chiacchierare con la Sprout. Lei ogni tanto fa una risatina e lui arrossisce. Ma che ci troverà in quella vecchia cicciona?
Finalmente, tra pacche sulle spalle e bisbigli, la conversazione si conclude, e la lezione ha inizio. Ma io ormai sono disgustata. Se quello è il suo tipo di donna, perché dovrei andare al Ballo con lui?
- Ginny, dove vai? Prendi il mio ombrello, almeno! - Ron tenta di corrermi dietro, ma sono già fuori.

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Mi inzuppo completamente. Quando arrivo nell'ingresso, mi fermo a valutare i danni.
Fa freddino... ho i brividi... non basterà asciugarmi!
Penso e ripenso. Ma certo, il bagno dei Prefetti... non esiste un posto migliore per riscaldarsi. Sempre che non sia occupato e che non se ne accorga nessuno.
Salgo al quinto piano e apro la porta. Via libera! Mi libero a fatica dai vestiti che ho incollati addosso, e mi immergo nella vasca colma d'acqua calda.
Ma ero davvero gelosa?
Di un'insegnante, poi...
Che avrà si e no sessant'anni.
Insomma, anche Hermione fa la lecchina con Flitwick, ma non ne è mica innamorata.
E Lavender non fa che parlare di quant'è brava la Trelawney, ma nessuno pensa per questo che abbia cambiato sponda all'improvviso.
Forse mi preoccupo troppo.
E poi dai, mica Neville è il mio ragazzo! Balleremo, tutto qui. Ci conosceremo meglio.
I miei pensieri vengono interrotti bruscamente. Dall'acqua emerge di colpo una figura fin troppo nota...
SPLASH!
- Myrtle, stava per venirmi un infarto!
- Oooooh... ma certo, è un bellissimo giorno per morire, non trovi? - fa lei, svolazzandomi attorno. - Questi preparativi per il Ballo del Ceppo... mi mettono una tristezza incredibile.
Si lamenta a lungo. Poi sospira.
- Tu ci andrai, non è vero?
Le rispondo di sì...
- Tutte ci vanno! Tutte le ragazze di Hogwarts! Solo io rimarrò nel mio gabinetto, sola, disperata...
Non so che dirle. - Mi dispiace, Myr...
Non mi lascia il tempo di finire. Emette un grido stridulo, che mi intontisce. E all'improvviso mi accorgo con terrore che l'acqua è diventata gelida.
- Che cos'hai fatto, brutta-
Ma Moaning Myrtle è sparita.
Cerco di uscire in fretta dalla vasca, ma scivolo più volte. Che freddo! Trovo un accappatoio appeso alla parete... lo indosso, ma...
I brividi ricominciano. Batto i denti. Ed esplodo nella più lunga serie di sternuti della mia vita. No, eh? Non vorrò mica ammalarmi prima del Ballo, vero?
Noooo...
Calma. Brr.
Ragiona. Uhfff...
Mi rimetto le scarpe e scendo in infermeria. Chiamo Madame Pomfrey, ma sembra essere sparita, così mi siedo sul lettino e aspetto.
Comincio a sentirmi calda. O è un'impressione?
Non deve succedere. Non posso perdermi il Ballo! Non per colpa di uno stupido fantasma... Che poi, la stupida sono stata io: se non fossi uscita sotto la pioggia come una pazza, non mi troverei un questa situazione.
- Oh, la signorina Weasley! Cos'abbiamo?
Eccola, ce ne ha messo. Vorrei farle il verso, ma mi trattengo.
Sternutisco due volte, togliendole ogni dubbio su "che cos'ho".
- Bene bene.
Bene bene un cavolo!
- Ora mi darà una pozione e stasera starò bene, non è vero Madame Pomfrey?
Lei fa una smorfia come per dire: "più o meno".
- No?
Mi gira la testa e sento ancora più caldo, eppure tremo...
Lei mi fa stendere e mi misura la temperatura.
- Domani, sicuramente, sarà tutto passato. Ma stanotte dovrai passarla qui.
Mi fa bere da una ciotola un liquido disgustoso. Si dice che, più la medicina è amara, più velocemente fa effetto: ma ora so che è un luogo comune.
Devo proprio rassegnarmi? Neville resterà solo, stasera? Danzerà con la Sprout? O si troverà un'altra dama all'ultimo momento?
Grrr...
La Pomfrey se ne va, augurandomi una buona permanenza.
Ma è fuori? Come si permette? Come può pensare che io possa divertirmi qui, sola, con la febbre che sale e questa rabbia incredibile...

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


Rieccomi... spero di fare cosa gradita facendo entrare un personaggio che... insomma nei primi sei libri non compare: la prof. di Babbanologia (e mi fermo qui per non fare spoiler!)
Credo che "se lo meriti"!

Grazie a Feux, Moony Potter e Rosalie Malfoy per le loro stupende recensioni! A presto,
SakiJune







Un lavandino gocciola.
E se un mostro uscisse dalle tubature e mi assalisse? I ricordi su Tom Riddle non sono svaniti dalla mia mente. Avrei potuto uccidere qualcuno per davvero, allora. Ricomincio a sentirmi in colpa, come due anni fa... non un solo pensiero felice riesce ad affiorare. Il silenzio, questo maledetto silenzio!
Tic, tic, tic.
E questo maledetto lavandino!
Mi alzo e vado a chiuderlo. Mi sento debole, ho paura. Sembra che tutto mi crolli addosso.
Mi rimetto a letto, e rimpiango di non avere la mia bacchetta. Con un incantesimo di appello avrei potuto procurarmi un libro (qui ce ne sono, ma parlano solo di malattie e sto già troppo da schifo per riempirmi la testa di certe cose). Sarebbe stato un passo avanti, dopo qualche pagina mi sarei addormentata e...
Invece non ho affatto sonno. Un po' di fame, forse.
Qualcuno bussa alla porta ed entra. E' la professoressa Burbage, con il vassoio della cena.
- Poppy mi ha detto che eri qui... oh, come mi dispiace! Avevi già un cavaliere per il Ballo?
- Ehm, sì... - taglio corto. Però è stata gentile a portarmi da mangiare. Poteva lasciar fare alla Pomfrey, e invece si è disturbata personalmente...
Io adoro le lezioni di Muggle Studies, credo di assomigliare a papà sotto questo aspetto. Ecco... come Neville ama Erbologia, già...
- Allora credo di sapere chi è. Si sta ancora guardando attorno, al tavolo di Gryffindor, e non si spiega perché la sua bella damina l'abbia abbandonato.
Gli manco! Neville mi sta cercando! Il Ballo inizierà tra poco, e io...
- Tranquilla, dai... - aggiunge, notando la mia reazione - Glielo dirò, se vuoi. Guarda,qui ho qualcosa che ti aiuterà a distrarti.
Tira fuori dalla tasca un oggetto rettangolare, con dei pulsanti.
- So cos'è! Un... viri... vidigioco Muggle! Ma non so come funziona...
- Oh, nemmeno io! L'ho portato agli studenti del sesto anno per una dimostrazione, ma non ne siamo venuti a capo. Forse tu sarai più intuitiva. Buona notte, Ginny!
- Buona notte, professoressa...
La porta si chiude. Ripiombo nella solitudine. Prendo il vassoio e comincio a mangiare, ma tutto ha uno strano sapore. Non riesco a gustarmi niente. Lascio perdere.
Il vidicoso, poi è un vero enigma. Non ci capisco un tubo, e dopo qualche tentativo, lo butto in aria.
Sento della musica... forse è solo il complesso che fa le prove prima che inizino le danze...
Una lacrima mi scende sul viso.
Vorrei essere in quella sala, con tutti i miei amici...
Mio fratello Fred con la Johnson, che magari parleranno di Quidditch invece di ballare.
E vorrei vedere Ron tra le grinfie di Padma Patil.
Cedric e Cho che si guardano negli occhi come se non avessero nessuno intorno.
E Harry che schiuma di rabbia.
Victor Krum che non trova un argomento di conversazione con Hermione, ma usa la bocca per fare ben altro che parlare.
Un bacio...
Vorrei un bacio, le labbra mi bruciano, non è solo la febbre, non è...
Scivolo nel sonno, cullata dalle note del valzer che mi giungono dal pianterreno.
Ed ecco cosa sogno.

Sogno Harry.
E' in pericolo.
Lo sono anch'io.
Mi ama.
Lo amo anch'io.
Ma quella è un'altra Ginny, un altro Harry, che non esistono ancora.
E' troppo presto... è troppo buio... troppo lontano...

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


Questo capitolo è stato di difficile gestazione^^ Fate molta attenzione alla carie e ai livelli glicemici, perché è parecchio zuccheroso.
Grazie a Feux, Moony Potter e ladymarie (leggete anche le loro fanfiction, non ve ne pentirete).
Bene bene, alla prossima

SakiJune



Si fanno sempre incubi quando si sta male.
Ma non era solo un sogno, vero?
Da quando Scabbers è fuggito, l'anno scorso, Harry è davvero in pericolo.
Forse tutti noi lo siamo. Non posso dimenticare quei Death Eaters, alla Quidditch World Cup. E' stato orribile.
E la scuola non è così protetta come crede Dumbledore... se quello tornasse, nessun incantesimo potrebbe tenerlo lontano. Con quel professore di Difesa contro le Arti Oscure che ci ritroviamo, poi! Uno strambo ubriacone, matto come un cavallo... Non che non mi diverta il pensiero di Malfoy trasformato in furetto, quella è stata una mossa geniale. Ma Ron mi ha raccontato anche un altro episodio accaduto durante una lezione di Moody.
La maledizione Cruciatus... e l'espressione terrorizzata di Neville.
Ron non ha saputo dirmi il perché, ma sono riuscita a saperlo lo stesso, chiedendo un po' in giro: e i miei sospetti hanno avuto conferma.
Nella mia mente vedo due volti, diversi come il giorno e la notte.
Harry James Potter, la Speranza. Il ragazzo che mi ha salvato la vita e che finora mi aveva fatto battere il cuore all'impazzata... colui che è destinato a grandi cose, l'eroe che il mondo magico attendeva da tempo.
Neville Longbottom, solo e spaurito. Un cuore da Gryffindor che non riesce a svelarsi, una famiglia ugualmente distrutta ma con una differenza sostanziale.
La pazzia è peggiore della morte.
Io, Ginny Weasley, ultimogenita di una coppia sana e affettuosa, rifletto sui loro destini.

Il Ballo è nel suo pieno svolgimento: la musica è così forte che mi ha svegliata.
Cosa fai adesso, Neville?
Perché anch'io ho dovuto abbandonarti? Questa serata significava tanto per te...

Toc. Un colpo leggero alla porta.
- Ginny? Sei... vestita, vero? Posso?
Tum. Un colpo più forte nel mio petto. Sei venuto da me!
Entri. Ti siedi. Prendi in mano il viricoso...
- Non funzionerà mai, senza le file. Dean ne ha uno uguale, mi ha spiegato un po' di cose. Bisogna cambiare le file, ogni tanto. Sono come depositi di energia eclettica, capisci? Dopo un po' finiscono...
Sei vestito elegante, i capelli pettinati con cura, per nulla seccato da quanto è successo. Mi sorridi.
- Domani abbiamo Storia della Magia, possiamo dormire in classe. Posso stare un po' qui?
Il tuo sguardo complice mi diverte immensamente.
- Oh, Neville, mi dispiace così tanto. Non volevo farti perdere il Ballo.
- Guarda che l'avevo trovata, un'altra ragazza. Una del tuo anno, non chiedermi come si chiama perché non lo ricordo. Ma due minuti fa... le ho detto che proprio non me la sentivo, di ballare con lei e divertirmi quando tu eri qui a stare male...
Fingo di non esserne contenta, ti sgrido:
- L'hai lasciata lì? Non è stato molto carino da parte tua.
- Ma no... Si è trovata subito un altro. Mentre uscivo dalla Sala, era già tra le braccia di un armadio di Durmstrang!
- Un armadio! - scoppio a ridere.
- Ginny... vuoi dirmi perché sei scappata in quel modo, oggi? Perché non hai aspettato con gli altri che smettesse di piovere?
Ma cosa ti posso rispondere?
Che ero gelosa della Sprout?
Mi prenderesti per scema.
(No, lui no. Neville non pensa mai che qualcuno sia scemo)
- C...cosa vi dicevate tu e la professoressa? Parlavate di me, forse? - Non è proprio come dirti che ero gelosa, ma sono arrivata al punto ugualmente.
Ti fai serio e mi guardi dritta negli occhi. Poi mi rispondi di sì.
- Chiudi gli occhi, Ginny.
- Ma cosa le hai...
- Chiudi gli occhi, per favore.
Ubbidisco, un po' irritata.
- Ora aprili.
Nella tua mano c'è un mazzolino di fiori iridescenti. Lo sfioro. Le corolle sono vellutate, sulle dita mi rimane un buon profumo. Sono i più belli che abbia mai visto.
Ora capisco tutto...
- Volevo farti una sorpresa. Dartelo prima del Ballo, per appuntartelo sul vestito... Avevo notato quei fiori in quella serra dove nessuno va mai, la numero quattro. Così ho chiesto alla professoressa se me ne lasciava cogliere qualcuno. Solo che lei ha cominciato a chiedermi chi fosse la mia dama, e a fare battutine. Ma niente di male, sai...
Oh, Neville! Sono stata un'idiota! Un'idiota assurda!
- Mi dispiace, mi dispiace... - comincio a ripetere, mentre sfili un fiore dal mazzetto e me lo infili dietro l'orecchio. Fai scorrere le dita sulla mia fronte.
- Stai meglio, vero?
Non aspetti nemmeno la mia risposta.
- Harry deve essere cieco, Ginny. Non riesco a immaginare come possa non notarti.
Che c'entra Harry adesso?
E poi, si vedeva così tanto?
Cosa ti avrà spifferato Ron su di me e la mia infatuazione?
- Non esiste solo Harry al mondo - penso, ma mi accorgo che l'ho detto ad alta voce.

Scuoti la testa. - Ma questo mondo esiste ancora grazie a lui. Harry è una persona speciale, e non devi nascondere i tuoi sentimenti. Non con me, almeno. Non sono stupido.
- Io non l'ho mai pensato! Neville, io non ti ho preso in giro! E' vero, speravo che Harry mi invitasse, ma quello era... prima...
- Se è per questo anch'io speravo di andarci con Hermione. - mi dici a bruciapelo. - Pensavo di dover almeno provarci, perché lei è sempre gentile con me e mi aiuta in Pozioni. L'ammirazione è una cosa diversa dall'amore, non trovi? Prendi Creevey...

Ammirazione? E' questo che provo per Harry? E' vero... La prima volta che papà mi parlò del Ragazzo Sopravvissuto, provai un enorme desiderio di conoscerlo. Poi lo vidi alla stazione. E l'anno successivo lo ritrovai a casa mia. Continuavo a pensare "è lui, il ragazzo con la cicatrice", "è la nostra Speranza". Lo trovavo bellissimo, con lui mi sentivo protetta e... e basta?
Ma l'amore dovrebbe andare al di là della fama e dell'aspetto esteriore.
Vorrei solo lasciarmi andare con te, Neville. Non pensare alle ombre che stanno fuori.
Ho tredici anni! Voglio un bacio... voglio vivere.
Adesso, ti prego, prima che la musica finisca.
Prima che Madame Pomfrey entri da quella porta.
La realtà non deve entrare, Nev... questo è il nostro sogno... questo è il nostro Ballo.

Non sento più la febbre. Non potrei stare meglio di così. Mi tendi la mano, la stringo. Scendo dal letto e iniziamo a danzare, lentamente.
Piano... piano... mi accarezzi i capelli.
- Sei così bella, Ginevra.
- Vorrei un bacio...
Mi manca il respiro. Non capisco più niente. Ti voglio bene, Nev, voglio stare con te.
- E'... la prima volta, Gin. Non so come si fa.
Oh. E' per questo.
- Se-sei scalza. Dovresti-
- Shhh.
E succede. Le nostre labbra si uniscono, per un tempo indefinito. Voglio restare così, Nev... è tutto perfetto.

Ma poi ti stacchi da me; il tuo sguardo è cambiato. Ritornano le ombre, ritorna la paura.
- Ginny, sono tanto felice... però...
Il mio cuore manca un battito.
PERÒ CHE COSA? COSA VUOI DIRMI?

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


Scusate se quest'ultimo chap è corto. Ho scelto di finirla qui... più avanti nella storia sarebbero successe troppe cose drammatiche, e preferisco lasciare un sapore dolce^^
Grazie a tutti quelli che hanno recensito la scorsa puntata (siete stati la mia forza!):
SaryKrum Ianevski, Milly92, Moony Potter e la mia dolcissima Feux!






- Ginny, sei sicura di quello che stiamo facendo?
Davvero tu pensi che con me non avrai problemi di nessun genere?
Ok, non sono un eroe. Non sono la Speranza.
Non sogno un futuro da Auror.
Il mio più grande sogno è diventare l'assistente della professoressa Sprout...
Vedi come io non sia una persona ambiziosa.
Questo ti conforta, vero? Ti fa credere che insieme a me sarai lontana da queste ombre che s'infittiscono su Hogwarts.
Mi dispiace, non è così.
Quando un giorno Harry verrà da me e mi dirà: "E' ora di combattere, restami vicino", cosa pensi che risponderò?
Che queste cose non mi riguardano? Mi chiuderò nella serra, tremando di paura, e aspetterò che il pericolo sia passato?
No, non lo farò. Gli tenderò la mano, e gli giurerò la mia fedeltà.
Perché sarà anche la mia battaglia. Lo è già, vedi... l'ho capito quando Moody mi ha mostrato le sofferenze dei miei genitori.
Tu pensi di non volere più Harry perché avresti paura di perderlo... bene, sappi che nemmeno io posso darti la certezza di vivere più a lungo di te.

"Si può parlare così a quattordici anni?" penso.
"Siamo davvero tutti coinvolti... non c'è nessuno che mi possa aiutare a restare una bambina... tutte le strade mi porteranno sempre di fronte a ciò che temo di più".
E non posso restare indietro, sola.


- E' giusto così, Nev, io non voglio un eroe, ma nemmeno un codardo... voglio un ragazzo come te.
- Adesso rimettiti a letto, però. Avrai i piedi ghiacciati.
Faccio come mi dice, malvolentieri.
- Non voglio addormentarmi...
- Buonanotte, Ginevra.
Non posso dirti di restare ancora. Sarei troppo egoista. Dovrai pure farti trovare nel dormitorio, a una certa ora, no?
La musica è finita.
- Buonanotte... a domani, Nev...
Mi baci di nuovo. Questa volta è diverso. Ha un altro sapore... più intenso.
Ripenso a quel sogno: forse era una premonizione. Forse il mio futuro sarà davvero con Harry... un futuro quanto mai incerto ed oscuro.
Ma tu sei il mio presente, Neville. Facciamolo durare.


- Ti sei annoiata, ieri notte, in infermeria? - mi chiede Colin, premuroso. - Io non sono riuscito a dormire...
Aspettiamo che quelli del quarto anno escano dall'aula di Storia della Magia, per poi a nostra volta riposarci per un'oretta, cullati dalla voce soporifera del professor Binns.
- No, niente affatto. Annoiarmi, io? - E rido.
La porta si apre. Draco Malfoy, seguito dai suoi fedelissimi, ridacchia. Parvati, a braccetto con Lavender, guarda Harry con disprezzo. Hermione si stringe i libri al petto e si allontana, con le labbra strette e l'aria imbarazzata, mentre Ron sospira.
E poi ti vedo, Neville.
Mi vieni incontro. Sorridi a Colin e gli dici, con estrema naturalezza, indicandomi:
- Creevey, ti presento la mia ragazza.
- Ma dai, davvero? - risponde Colin guardandomi stupito.
Vorrei saltarti al collo e stringerti forte. Ma qui in corridoio, circondata dagli sguardi dei nostri compagni, posso solo sorridere.
E in questo sorriso troverai il mio sì.

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