It's raining on Yule Ball di SakiJune (/viewuser.php?uid=25189)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 1 *** capitolo 1 ***
Due righe sulla genesi di questa fic.
Sono una grande appassionata di musical, e un giorno ascoltando la
colonna sonora di "Grease", ho ri-scoperto una canzoncina intitolata
appunto "It's raining on prom night". Parla di una ragazza che non
può andare al ballo della scuola perché si bagna
sotto la pioggia e prende l'influenza. E' deliziosa e molto commovente,
oltre ad avere una bellissima melodia, e vi consiglio di ascoltarla.
La mia idea, riguardando il quarto film di HP, è stata
questa:
E se quella ragazza fosse stata Ginny, e per quel motivo si fosse persa
il Ballo del Ceppo?
Allora ho iniziato a scrivere una filk della canzone, ma mi sono
imbrogliata con i verbi inglesi e non è uscito un bel
lavoro. Solo oggi ho deciso di mettere giù una storia vera e
propria, e spero proprio che vi piaccia perché mi sto
divertendo tanto a scriverla!
SakiJune
Vi assicuro che avevo accettato il suo invito solo per fare
un dispetto a tutti quelli che sbavavano per venire al Ballo con me.
Mi era simpatico,
e basta.
Ma non credevo che per me sarebbe andato tutto a rotoli...
E che il mio rimpianto per quella serata si sarebbe trasformato in
qualcosa di profondo...
Ma cominciamo dall'inizio.
Segnavo su un block-notes i nomi di quelli a cui avevo detto di no. E
ne avevo riempito una pagina. Alcuni erano carini... altri meno... ce
n'erano di tutte le Case. Harry non figurava nella lista,
naturalmente. Aveva una cotta per quella Cho, che
però sarebbe stata la dama di Cedric. Forse avevo ancora
qualche speranza... ma volevo davvero diventare una tappabuchi?
Basta, dovevo dimenticare Harry! E trovarmi un cavaliere come volevo
io: che non fosse vanitoso, né avesse pregiudizi sui Muggles (non me ne
importa niente se io sono purosangue, è una questione di
principio) e soprattutto che non parlasse solo di stupidaggini.
Un ragazzo come Harry... sempre che ne esistessero... ma che mi volesse
bene veramente.
- Ginny... posso parlarti un attimo?
Mi ero voltata, sobbalzando. Ecco un altro ad allungare la lista...
Avevo di fronte Neville Longbottom. Si grattava la testa, imbarazzato,
guardando per terra.
- Ecco, io...
Oh, no... in quella lista non ci sarebbe finito, lui. Ero sicura che
non fosse per il mio aspetto fisico che si interessava a me: ormai lo
conoscevo bene.
- Neville, vorresti venire al ballo con me? - lo precedetti, temendo
che si bloccasse e scappasse via prima di riuscire a dire qualsiasi
cosa.
Lui spalancò la bocca e gli si illuminò il viso.
L'avevo reso felice.
- G...Ginny! Stavo appunto per-
- Splendido, allora! Siamo d'accordo! - E corsi via, lasciandolo
stupefatto.
Immaginavo le facce dei miei "spasimanti", quando ci avrebbero visti
insieme. La faccia di Harry, anche. O no? O forse non m'importava
più?
L'indomani, Ron mi confidò che Neville, in dormitorio, si
era esercitato a ballare da solo per tutta la sera. Mi divertii ad
immaginarmelo. "Speriamo che non mi faccia fare brutte figure" pensai,
ma poi conclusi che mi sarei divertita comunque.
- Ehm, Ginny, ma è vero che l'hai invitato tu? - mi chiese,
sicuro che l'avrei smentito.
- Perché non dovrebbe essere vero?
- No, era solo una domanda! Pfff... - ridacchiò. - Sono
contento per lui. Non trattarlo troppo male, ok?
Così era questa la reputazione che avevo nella scuola.
Mordi-e-fuggi, mangia-uomini, prendi-e-butta-via? Oh, si sbagliavano, e
di grosso.
Ginevra Molly Weasley è semplicemente se stessa. E sono
convinta che Neville sia l'unico ad averlo capito finora!
Mi sfilo i guanti, la lezione di Erbologia è finita. Colin
si avvicina e ricomincia a lamentarsi di quanto sia ingiusto non essere
ammesso al Ballo.
- Perché tu sì e io no? Volevo fare delle belle
foto... Chissà come starà bene Harry vestito
elegante...
- Dì un po', Creevey, sei innamorato di Harry Potter? - gli
grida in faccia una Slytherin del nostro anno, e i nostri compagni
iniziano a ridere. Ma per poco.
Un tuono rimbomba nell'aria e fa tremare i vetri della serra. Inizia a
piovere a dirotto.
- Oh, noooooo! E adesso come rientriamo? Non possiamo restare qui tutto
il pomeriggio!
- Professoressa, non conosce mica un incantesimo per far smettere di
piovere? - domanda qualcuno, speranzoso.
- Certamente! - risponde la Sprout. - Ma non ho nessuna intenzione di
intralciare la volontà della natura. Aspetterete. Tra poco
inizierà la lezione del quarto anno... potete assistere.
Infatti, dieci minuti dopo, un groviglio di impermeabili e ombrelli
irrompe dalla porta.
I cappucci scivolano via dalle teste spettinate.
- Che corsa, ragazzi! - esclama Dean Thomas, mentre Padma Patil cerca
di ravviare i capelli a Ron. Mio fratello si ritrae.
- Mi raccomando di aggiustarti bene,
per stasera - gli raccomanda lei. Ron si lancia un'occhiata con Harry...
Neville non mi degna di uno sguardo, va dritto dalla professoressa e
cominciano a parlare fitto fitto. Ah, già. Lui ha una fissa
per questa materia.
Gli altri vanno al tavolo, prendono i vasi con su scritto il loro nome
e iniziano a riempirli di terra. Lui no. Continua a chiacchierare con
la Sprout. Lei ogni tanto fa una risatina e lui arrossisce. Ma che ci
troverà in quella vecchia cicciona?
Finalmente, tra pacche sulle spalle e bisbigli, la conversazione si
conclude, e la lezione ha inizio. Ma io ormai sono disgustata. Se
quello è il suo tipo di donna, perché dovrei
andare al Ballo con lui?
- Ginny, dove vai? Prendi il mio ombrello, almeno! - Ron tenta di
corrermi dietro, ma sono già fuori. |
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Capitolo 2 *** capitolo 2 ***
Mi inzuppo
completamente. Quando arrivo nell'ingresso, mi fermo a
valutare i danni.
Fa freddino... ho i brividi... non basterà asciugarmi!
Penso e ripenso. Ma certo, il bagno dei Prefetti... non esiste un posto
migliore per riscaldarsi. Sempre che non sia occupato e che non se ne
accorga nessuno.
Salgo al quinto piano e apro la porta. Via libera! Mi libero a fatica
dai vestiti che ho incollati addosso, e mi immergo nella vasca colma
d'acqua calda.
Ma ero davvero gelosa?
Di un'insegnante, poi...
Che avrà si e no sessant'anni.
Insomma, anche Hermione fa la lecchina con Flitwick, ma non ne
è mica innamorata.
E Lavender non fa che parlare di quant'è brava la Trelawney,
ma nessuno pensa per questo che abbia cambiato sponda all'improvviso.
Forse mi preoccupo troppo.
E poi dai, mica Neville è il mio ragazzo! Balleremo, tutto
qui. Ci conosceremo meglio.
I miei pensieri vengono interrotti bruscamente. Dall'acqua emerge di
colpo una figura fin troppo nota...
SPLASH!
- Myrtle, stava per venirmi un infarto!
- Oooooh... ma certo, è un bellissimo giorno per morire, non
trovi? - fa lei, svolazzandomi attorno. - Questi preparativi per il
Ballo del Ceppo... mi mettono una tristezza incredibile.
Si lamenta a lungo. Poi sospira.
- Tu ci andrai, non è vero?
Le rispondo di sì...
- Tutte ci vanno! Tutte le ragazze di Hogwarts! Solo io
rimarrò nel mio gabinetto, sola, disperata...
Non so che dirle. - Mi dispiace, Myr...
Non mi lascia il tempo di finire. Emette un grido stridulo, che mi
intontisce. E all'improvviso mi accorgo con terrore che l'acqua
è diventata gelida.
- Che cos'hai fatto, brutta-
Ma Moaning Myrtle è sparita.
Cerco di uscire in fretta dalla vasca, ma scivolo più volte.
Che freddo! Trovo un accappatoio appeso alla parete... lo indosso, ma...
I brividi ricominciano. Batto i denti. Ed esplodo nella più
lunga serie di sternuti della mia vita. No, eh? Non vorrò
mica ammalarmi prima del Ballo, vero?
Noooo...
Calma. Brr.
Ragiona. Uhfff...
Mi rimetto le scarpe e scendo in infermeria. Chiamo Madame Pomfrey, ma
sembra essere sparita, così mi siedo sul lettino e aspetto.
Comincio a sentirmi calda. O è un'impressione?
Non deve succedere. Non posso perdermi il Ballo! Non per colpa di uno
stupido fantasma... Che poi, la stupida sono stata io: se non fossi
uscita sotto la pioggia come una pazza, non mi troverei un questa
situazione.
- Oh, la signorina Weasley! Cos'abbiamo?
Eccola, ce ne ha messo. Vorrei farle il verso, ma mi trattengo.
Sternutisco due volte, togliendole ogni dubbio su "che cos'ho".
- Bene bene.
Bene bene un cavolo!
- Ora mi darà una pozione e stasera starò bene,
non è vero Madame Pomfrey?
Lei fa una smorfia come per dire: "più o meno".
- No?
Mi gira la testa e sento ancora più caldo, eppure tremo...
Lei mi fa stendere e mi misura la temperatura.
- Domani, sicuramente, sarà tutto passato. Ma stanotte
dovrai passarla qui.
Mi fa bere da una ciotola un liquido disgustoso. Si dice che,
più la medicina è amara, più
velocemente fa effetto: ma ora so che è un luogo comune.
Devo proprio rassegnarmi? Neville resterà solo, stasera?
Danzerà con la Sprout? O si troverà un'altra dama
all'ultimo momento?
Grrr...
La Pomfrey se ne va, augurandomi una buona permanenza.
Ma è fuori? Come si permette? Come può pensare
che io possa divertirmi qui, sola, con la febbre che sale e questa
rabbia incredibile...
|
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Capitolo 3 *** capitolo 3 ***
Rieccomi...
spero di fare cosa gradita facendo entrare un personaggio che...
insomma nei primi sei libri non compare: la prof. di Babbanologia (e mi
fermo qui per non fare spoiler!)
Credo che "se lo
meriti"!
Grazie a Feux, Moony
Potter
e Rosalie Malfoy
per le loro stupende recensioni! A presto,
SakiJune
Un lavandino gocciola.
E se un mostro uscisse dalle tubature e mi assalisse? I ricordi su Tom
Riddle non sono svaniti dalla mia mente. Avrei potuto uccidere
qualcuno per davvero, allora. Ricomincio a sentirmi in colpa, come due
anni fa... non un solo pensiero felice riesce ad affiorare. Il
silenzio, questo maledetto silenzio!
Tic, tic, tic.
E questo maledetto lavandino!
Mi alzo e vado a chiuderlo. Mi sento debole, ho paura. Sembra che tutto
mi crolli addosso.
Mi rimetto a letto, e rimpiango di non avere la mia bacchetta. Con un
incantesimo di appello avrei potuto procurarmi un libro (qui ce ne
sono, ma parlano solo di malattie e sto già troppo da schifo
per
riempirmi la testa di certe cose). Sarebbe stato un passo avanti, dopo
qualche pagina mi sarei addormentata e...
Invece non ho affatto sonno. Un po' di fame, forse.
Qualcuno bussa alla porta ed entra. E' la professoressa Burbage, con il
vassoio della cena.
- Poppy mi ha detto che eri qui... oh, come mi dispiace! Avevi
già un cavaliere per il Ballo?
- Ehm, sì... - taglio corto. Però è
stata gentile
a portarmi da mangiare. Poteva lasciar fare alla Pomfrey, e invece si
è disturbata personalmente...
Io adoro le lezioni di Muggle
Studies, credo di assomigliare a
papà sotto questo aspetto. Ecco... come Neville ama
Erbologia,
già...
- Allora credo di sapere chi è. Si sta ancora guardando
attorno, al
tavolo di Gryffindor, e non si spiega perché la sua bella
damina
l'abbia abbandonato.
Gli manco! Neville mi sta cercando! Il Ballo inizierà tra
poco, e io...
- Tranquilla, dai... - aggiunge, notando la mia reazione - Glielo
dirò, se vuoi. Guarda,qui ho qualcosa che ti
aiuterà a
distrarti.
Tira fuori dalla tasca un oggetto rettangolare, con dei pulsanti.
- So cos'è! Un... viri... vidigioco Muggle! Ma non so
come funziona...
- Oh, nemmeno io! L'ho portato agli studenti del sesto anno per una
dimostrazione, ma non ne siamo venuti a capo. Forse tu sarai
più
intuitiva. Buona notte, Ginny!
- Buona notte, professoressa...
La porta si chiude. Ripiombo nella solitudine. Prendo il vassoio e
comincio a mangiare, ma tutto ha uno strano sapore. Non riesco a
gustarmi niente. Lascio perdere.
Il vidicoso, poi è un vero enigma. Non ci capisco un tubo, e
dopo qualche tentativo, lo butto in aria.
Sento della musica... forse è solo il complesso che fa le
prove prima che inizino le danze...
Una lacrima mi scende sul viso.
Vorrei essere in quella sala, con tutti i miei amici...
Mio fratello Fred con la Johnson, che magari parleranno di Quidditch
invece di ballare.
E vorrei vedere Ron tra le grinfie di Padma Patil.
Cedric e Cho che si guardano negli occhi come se non avessero nessuno
intorno.
E Harry che schiuma di rabbia.
Victor Krum che non trova un argomento di conversazione con Hermione,
ma usa la bocca per fare ben altro che parlare.
Un bacio...
Vorrei un bacio, le labbra mi bruciano, non è solo la
febbre, non è...
Scivolo nel sonno, cullata dalle note del valzer che mi giungono dal
pianterreno.
Ed ecco cosa sogno.
Sogno Harry.
E' in pericolo.
Lo sono anch'io.
Mi ama.
Lo amo anch'io.
Ma quella è
un'altra Ginny, un altro Harry, che non esistono ancora.
E' troppo presto...
è troppo buio... troppo lontano...
|
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Capitolo 4 *** capitolo 4 ***
Questo capitolo
è stato di difficile gestazione^^ Fate molta attenzione alla
carie e ai livelli glicemici, perché è parecchio
zuccheroso.
Grazie a Feux, Moony Potter e ladymarie (leggete anche le loro
fanfiction, non ve ne pentirete).
Bene bene, alla prossima
SakiJune
Si fanno sempre incubi quando si sta male.
Ma non era solo un sogno, vero?
Da quando Scabbers è fuggito, l'anno scorso, Harry
è davvero in pericolo.
Forse tutti noi lo siamo. Non posso dimenticare quei Death Eaters, alla
Quidditch World Cup. E' stato orribile.
E la scuola non è così protetta come crede
Dumbledore... se quello
tornasse, nessun incantesimo potrebbe tenerlo lontano. Con quel
professore di Difesa contro le Arti Oscure che ci ritroviamo, poi! Uno
strambo ubriacone, matto come un cavallo... Non che non mi diverta il
pensiero di Malfoy trasformato in furetto, quella è stata
una
mossa geniale. Ma Ron mi ha raccontato anche un altro episodio
accaduto durante una lezione di Moody.
La maledizione Cruciatus...
e l'espressione terrorizzata di Neville.
Ron non ha saputo dirmi il perché, ma sono riuscita a
saperlo lo
stesso, chiedendo un po' in giro: e i miei sospetti hanno avuto
conferma.
Nella mia mente vedo due volti, diversi come il giorno e la notte.
Harry James Potter, la Speranza. Il ragazzo che mi ha salvato la vita e
che finora mi aveva fatto battere il cuore all'impazzata... colui che
è destinato a grandi cose, l'eroe che il mondo magico
attendeva
da tempo.
Neville Longbottom, solo e spaurito. Un cuore da Gryffindor che non
riesce a svelarsi, una famiglia ugualmente distrutta ma con una
differenza sostanziale.
La pazzia è peggiore della morte.
Io, Ginny Weasley, ultimogenita di una coppia sana e affettuosa,
rifletto sui loro destini.
Il Ballo è nel suo pieno svolgimento: la musica è
così forte che mi ha svegliata.
Cosa fai adesso, Neville?
Perché anch'io ho dovuto abbandonarti? Questa serata
significava tanto per te...
Toc. Un colpo leggero alla porta.
- Ginny? Sei... vestita, vero? Posso?
Tum. Un colpo più forte nel mio petto. Sei venuto da me!
Entri. Ti siedi. Prendi in mano il viricoso...
- Non funzionerà mai, senza le file. Dean ne ha
uno uguale, mi ha spiegato un po' di cose. Bisogna cambiare le file, ogni tanto.
Sono come depositi di energia eclettica,
capisci? Dopo un po' finiscono...
Sei vestito elegante, i capelli pettinati con cura, per nulla seccato
da quanto è successo. Mi sorridi.
- Domani abbiamo Storia della Magia, possiamo dormire in classe. Posso
stare un po' qui?
Il tuo sguardo complice mi diverte immensamente.
- Oh, Neville, mi dispiace così tanto. Non volevo farti
perdere il Ballo.
- Guarda che l'avevo trovata, un'altra ragazza. Una del tuo
anno, non chiedermi come si chiama perché non lo
ricordo.
Ma due
minuti fa... le ho detto che proprio non me la sentivo, di ballare con
lei e divertirmi quando tu eri qui a stare male...
Fingo di non esserne contenta, ti sgrido:
- L'hai lasciata lì? Non è stato molto carino da
parte tua.
- Ma no... Si è trovata subito un altro. Mentre uscivo
dalla
Sala, era già tra le braccia di un armadio di Durmstrang!
- Un armadio! - scoppio a ridere.
- Ginny... vuoi dirmi perché sei scappata in quel modo,
oggi?
Perché non hai aspettato con gli altri che smettesse di
piovere?
Ma cosa ti posso rispondere?
Che ero gelosa della Sprout?
Mi prenderesti per scema.
(No, lui no. Neville non pensa mai che qualcuno sia scemo)
- C...cosa vi dicevate tu e la professoressa? Parlavate di me, forse? -
Non è proprio come dirti che ero gelosa, ma sono arrivata al
punto ugualmente.
Ti fai serio e mi guardi dritta negli occhi. Poi mi rispondi di
sì.
- Chiudi gli occhi, Ginny.
- Ma cosa le hai...
- Chiudi gli occhi, per favore.
Ubbidisco, un po' irritata.
- Ora aprili.
Nella tua mano c'è un mazzolino di fiori iridescenti. Lo
sfioro.
Le corolle sono vellutate, sulle dita mi rimane un buon profumo. Sono i
più belli che abbia mai visto.
Ora capisco tutto...
- Volevo farti una sorpresa. Dartelo prima del Ballo, per appuntartelo
sul vestito... Avevo notato quei fiori in quella serra dove nessuno va
mai, la numero quattro. Così ho chiesto alla professoressa
se me
ne lasciava cogliere qualcuno. Solo che lei ha cominciato a chiedermi
chi fosse la mia dama, e a fare battutine. Ma niente di male, sai...
Oh, Neville! Sono stata un'idiota! Un'idiota assurda!
- Mi dispiace, mi dispiace... - comincio a ripetere, mentre sfili un
fiore dal mazzetto e me lo infili dietro l'orecchio. Fai scorrere le
dita sulla mia fronte.
- Stai meglio, vero?
Non aspetti nemmeno la mia risposta.
- Harry deve essere cieco, Ginny. Non riesco a immaginare come possa
non notarti.
Che c'entra Harry adesso?
E poi, si vedeva così tanto?
Cosa ti avrà spifferato Ron su di me e la mia infatuazione?
- Non esiste solo Harry al mondo - penso, ma mi accorgo che l'ho detto
ad alta voce.
Scuoti la testa. - Ma questo mondo esiste ancora grazie a lui. Harry
è una persona speciale, e non devi nascondere i tuoi
sentimenti.
Non con me, almeno. Non sono stupido.
- Io non l'ho mai pensato! Neville, io non ti ho preso in giro! E'
vero, speravo che Harry mi invitasse, ma quello era... prima...
- Se è per questo anch'io speravo di andarci con Hermione. -
mi
dici a bruciapelo. - Pensavo di dover almeno provarci,
perché
lei è sempre gentile con me e mi aiuta in Pozioni.
L'ammirazione
è una cosa diversa dall'amore, non trovi? Prendi Creevey...
Ammirazione? E' questo che provo per Harry? E' vero... La prima volta che papà mi
parlò
del Ragazzo Sopravvissuto, provai un enorme desiderio di conoscerlo.
Poi lo vidi alla stazione. E l'anno successivo lo ritrovai a casa mia.
Continuavo a pensare "è lui, il ragazzo con la cicatrice",
"è la nostra Speranza". Lo trovavo bellissimo, con lui mi
sentivo protetta e... e basta?
Ma l'amore dovrebbe andare al di là della fama e
dell'aspetto esteriore.
Vorrei solo lasciarmi andare con te, Neville. Non pensare alle ombre
che stanno fuori.
Ho tredici anni! Voglio un bacio... voglio vivere.
Adesso, ti prego, prima che la musica finisca.
Prima che Madame Pomfrey entri da quella porta.
La realtà non
deve entrare, Nev... questo è il nostro sogno... questo
è il nostro Ballo.
Non sento più la febbre. Non potrei stare meglio di
così.
Mi tendi la mano, la stringo. Scendo dal letto e iniziamo a danzare,
lentamente.
Piano... piano... mi accarezzi i capelli.
- Sei così bella, Ginevra.
- Vorrei un bacio...
Mi manca il respiro. Non capisco più niente. Ti
voglio bene, Nev, voglio stare con te.
- E'... la prima volta, Gin. Non so come si fa.
Oh. E' per questo.
- Se-sei scalza. Dovresti-
- Shhh.
E succede. Le nostre labbra si uniscono, per un tempo indefinito.
Voglio restare così, Nev... è tutto perfetto.
Ma poi ti stacchi da me; il tuo sguardo è cambiato.
Ritornano le ombre, ritorna la paura.
- Ginny, sono tanto felice... però...
Il mio cuore manca un battito.
PERÒ CHE COSA? COSA VUOI DIRMI? |
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Capitolo 5 *** capitolo 5 ***
Scusate
se quest'ultimo chap è corto. Ho scelto di finirla qui...
più avanti nella storia sarebbero successe troppe cose
drammatiche, e preferisco lasciare un sapore dolce^^
Grazie a tutti quelli che hanno recensito la scorsa puntata (siete
stati la mia forza!):
SaryKrum Ianevski,
Milly92, Moony Potter e la
mia dolcissima Feux!
- Ginny, sei sicura di quello che stiamo facendo?
Davvero tu pensi che con me non avrai problemi di nessun genere?
Ok, non sono un eroe. Non sono la Speranza.
Non sogno un futuro da Auror.
Il mio più grande sogno è diventare l'assistente
della professoressa Sprout...
Vedi come io non sia una persona ambiziosa.
Questo ti conforta, vero? Ti fa credere che insieme a me sarai lontana
da queste ombre che s'infittiscono su Hogwarts.
Mi dispiace, non è così.
Quando un giorno Harry verrà da me e mi dirà: "E'
ora di combattere, restami vicino", cosa pensi che
risponderò?
Che queste cose non mi riguardano? Mi chiuderò nella serra,
tremando di paura, e aspetterò che il pericolo sia passato?
No, non lo farò. Gli tenderò la mano, e gli
giurerò la mia fedeltà.
Perché sarà anche la mia battaglia. Lo
è già, vedi... l'ho capito quando Moody mi ha
mostrato le sofferenze dei miei genitori.
Tu pensi di non volere più Harry perché avresti
paura di perderlo... bene, sappi che nemmeno io posso darti la certezza
di vivere più a lungo di te.
"Si può parlare così a quattordici anni?" penso.
"Siamo davvero tutti coinvolti... non c'è nessuno che mi
possa aiutare a restare una bambina... tutte le strade mi porteranno
sempre di fronte a ciò che temo di più".
E non posso restare indietro, sola.
- E' giusto così, Nev, io non voglio un eroe, ma nemmeno un
codardo... voglio un ragazzo come te.
- Adesso rimettiti a letto, però. Avrai i piedi ghiacciati.
Faccio come mi dice, malvolentieri.
- Non voglio addormentarmi...
- Buonanotte, Ginevra.
Non posso dirti di restare ancora. Sarei troppo egoista. Dovrai pure
farti trovare nel dormitorio, a una certa ora, no?
La musica è finita.
- Buonanotte... a domani, Nev...
Mi baci di nuovo. Questa volta è diverso. Ha un altro
sapore... più intenso.
Ripenso a quel sogno: forse era una premonizione. Forse il mio futuro
sarà davvero con Harry... un futuro quanto mai incerto ed
oscuro.
Ma tu sei il mio presente, Neville. Facciamolo durare.
- Ti sei annoiata, ieri notte, in infermeria? - mi chiede Colin,
premuroso. - Io non sono riuscito a dormire...
Aspettiamo che quelli del quarto anno escano dall'aula di Storia della
Magia, per poi a nostra volta riposarci per un'oretta, cullati dalla
voce soporifera del professor Binns.
- No, niente affatto. Annoiarmi, io? - E rido.
La porta si apre. Draco Malfoy, seguito dai suoi fedelissimi,
ridacchia. Parvati, a braccetto con Lavender, guarda Harry con
disprezzo. Hermione si stringe i libri al petto e si allontana, con le
labbra strette e l'aria imbarazzata, mentre Ron sospira.
E poi ti vedo, Neville.
Mi vieni incontro. Sorridi a Colin e gli dici, con estrema naturalezza,
indicandomi:
- Creevey, ti presento la mia ragazza.
- Ma dai, davvero? - risponde Colin guardandomi stupito.
Vorrei saltarti al collo e stringerti forte. Ma qui in corridoio,
circondata dagli sguardi dei nostri compagni, posso solo sorridere.
E in questo sorriso troverai il mio sì. |
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