Mia madre è SATANA!

di Viscula
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Regola numero uno: il risveglio. ***
Capitolo 2: *** Regola numero due: Il ritorno a casa. ***
Capitolo 3: *** Regola numero tre: Il pomeriggio ha i compiti in bocca. ***



Capitolo 1
*** Regola numero uno: il risveglio. ***


MIA MADRE È SATANA! DIECI SEMPLICI REGOLE PER RICONOSCERLA E CONTRASTARLA.

Il calore del piumone in inverno è la miglior coccola che una persona può ricevere. Ed è meglio ancora se sei una femminuccia in "età da marito" e stai sognando il tuo "principe azzurro" in vans e camicia a quadri. Vi state avvicinando. Lui ti guarda con occhi sognanti, con un leggero sorriso e una meravigliosa luce nei grandi occhi verdi. Inizia ad accarezzarti la guancia, apre la bocca per sussurrarti qualcosa. Prende fiato e, con un'incredibile vocetta stridula da donna in menopausa incazzata urla "IDIOTA, SEI IN RITARDO!". Un attimo. Idiota sei in ritardo?
Ed eccola tua madre che irrompe nella tua camera, sbattendo la porta e con occhi carichi di odio nei tuoi confronti perchè SA in partenza che la giornata ti andrà male, e ti sbatte giù dal letto forzatamente, rimpiangendo l'abbraccio del principe azzurro e delle coperte.
Regola numero uno: se la tua Madre-Satana ti deve svegliare, lo farà sempre e comunque nel momento più bello del sogno. E, se non stai sognando, lo farà spaventandoti. Poi, ti tartesserà di domande inutili che ti porteranno ad un'intolleranza verso il genere umano per il resto della mattinata.
Il suo sguardo vigile e sprezzante ti segue per il resto dei venti minuti che hai a disposizione per mangiare, lavarti, preparare la cartella, vestirti, sistemarti, truccarti se ne hai bisogno (perchè almeno di uno strato di correttore anti-occhiaie ne avrai bisogno), staccare il cellulare dall'alimentazione, ricordartelo, fare un ultimo controllo della borsa per non dimenticare abbonamento e portafogli. E, d'obbligo, farlo con sveltezza e già che ci sei con un bel sorriso con le labbra, per dimostrarle quanto le vuoi bene.
Tutto questo, ovviamente, sarà accompagnato da una serie di domande alle quali devi rispondere con fermezza e attivamente.
"Hai fatto colazione?", è la prima. "Hai dormito bene?", la seconda. Quando a fatica ti trascini verso il bagno, te la ritrovi di fronte con aria contrariata. "Ma l'hai sistemata la tazza?". E torna in cucina, o sala da pranzo, a sistemare dove hai mangiato. Inizi a lavarti i denti, mentre contemporaneamente ti infili i primi jeans che trovi in camera. "Certo che questa stanza sembra veramente una cuccia". La ignori. "Mettila a posto". Continui ad ignorarla, non posso farlo adesso, ci arriverebbe chiunque. "Ho detto mettila a posto". Non la ignori più. Ti giri verso di lei, dopo avere sputato il dentifricio, con espressione esasperata. Ti decidi, finalmente, a risponderle. "Mi prendi in giro? Fra un quarto d'ora ho il pullman". Si arrabbia. "Certo che però sono sempre presa in giro, non pensi a me che devo lavorare e fare contemporaneamente i mestieri, eh? No, nè tu nè tuo padre mi aiutate mai in casa, figuriamoci che vi scomodate!" (la cosa vale per il padre, il fratello, la sorella, il nonno, la nonna, il cognato, lo zio, la vicina che è venuta a vivere da voi, il cane, il criceto e anche il barbone che dorme sulla panchina fuori da casa tua. Non importa quanti siate: non la aiutate mai abbastanza). Non puoi più ignorarla, rischi di non trovare il pranzo il pomeriggio. "Lo faccio quando torno, ok?" forse ora starà zitta.
Una pausa. Ti senti libera, finalmente, anche se è comunque lì accanto a te a controllare tutto ciò che fai.
"Ma hai già deciso come ti vesti?" Mai cantare vittoria troppo presto. "SÌ" sbuffi. "Non mi rispondere così, sono tua madre e esigo rispetto!". Prepari la cartella. "Hai tutto?" chiede. "Sì." "Libri? Merenda?" continua. "Sì." "Telefono, portafogli, abbonamento?" insiste. Sei all'esasperazione. "Sì." "Hai verifiche?" ecco, la domanda cruciale. "No." mentre lei continua a blaterale, tu ti infili il giubbino, in anticipo di due minuti rispetto alla tabella di marcia. Sei fiera di te. " No? E come no? E chimica? La studiavi ieri. Greco? Latino? Ti ho vista particolarmente concentrata sulla divina Commedia". Prendi lo zaino. "Si chiama portarsi avanti mamma". "Sei di cattivo umore?" Chiede, come se fosse la cosa meno naturale del mondo essere innervositi la mattina, soprattutto con un'ultra cinquantenne che ti ronza attorno e ti stressa peggio di un neonato col pannolino sporco. "Sì." secca, con cattiveria, chiudi la porta salutandola appena.
Sei pronta per una giornata scolastica. Accendi il cellulare. Un sms. Controlli. È LEI. "Ah, comunque ieri mi sono dimenticata di dirti che oggi non ci sono, torno verso le due. Le hai le chiavi? Sei sicura di averli presi tutti i libri? Bacio."
Imprechi, abbastanza volgarmente. Non vuoi arrivare alle due del pomeriggio!

Annientare la madre-Satana subito dopo il risveglio.
Purtroppo, questa è una pratica destinata solamente ai più esperti cacciatori di madrei-Satana. Una prima opzione potrebbe essere riempirle il bicchiere fino all'orlo di sonnifero la notte prima: la nostra vittima non si sveglierà nemmeno con le cannonate. L'effetto collaterale è che, purtroppo, bisogna puntare una sveglia a questo punto per svegliarsi. Cosa difficile, ahimè, per chi è affetto da pigrizia cronica come me.
Un'altro metodo può essere quello di farsi svegliare dai padri. È difficile trovarsi di fronte un padre-satana, anche se non impossibile. Il risveglio diventa più calmo e, in un grande atto di clemenza, potrebbe addirittura accompagnarci a scuola evitando così la scocciatura dell'autobus/pullman/metropolitana/tram o chi più ne ha più ne metta.
L'ultima, è essere previdenti. Preparare i vestiti, la cartella e il resto la sera prima. Sistemare dove si è mangiato prima che ve lo dica lei. Pulire la camera il giorno prima. Insomma, una cosa un po' da super eroe.


Note dell'autrice.
Salve a tutti (: Volevo fare una cosa un po' diversa, per una volta. L'idea è nata dai video de iPantellas, "mia madre è Satana", appunto. Mi sembrava carino fare una fanficion, senza copiare pari pari il loro lavoro. Sinceramente pensavo (speravo) di fare qualcosa di un po' più comico.. È la prima volta che mi cimento in questo genere di cose. Siate clementi e, soprattutto, fatemi sapere se anche vostra madre è così ;)

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Capitolo 2
*** Regola numero due: Il ritorno a casa. ***


La tua giornata scolastica è stata un inferno. Scendi dal pullman, nella quale sei stato opportunamente pressato da quelli più grandi e più alti, facendo fatica a respirare ed essendo obbligato a ficcare i gomiti nelle  costole degli energumeni che sorvegliano la porta seduti sui gradini per potere scendere alla fermata corretta. Quando cadi con il peso dello zaino che preme sulla schiena, hai la folgorazione. Negativa, ovviamente. Pochi passi ti separano da Lei. Pochi passi e la tortura ricomincerà. Inutile fuggire: tanto ti troverà. Arrivi al portone di casa, suoni il campanello. O fai girare le chiavi nella toppa, dipende dalle abitudini.  Percorri il vialetto, fai le scale, la pressione sale. Apri la porta che separa il corridoio dalla cucina, il suo regno.
"COM'È ANDATA A SCUOLA?"
Eccolo, di nuovo, il Satanasso che si avvicina alla sua povera vittima in attesa di sottoporlo alla tipica tortura post-scolastica. L'esemplare di filius spacciatus, ovvero tu che stai leggendo,  che non hai ancora messo pentrambi i piedi in casa, ti ritrovi con le spalle al muro costretto a rispondere alla tua Madre-Satana personale. "Bene", azzarda, con gli occhi sgranati per il terrore. "Mi rispondi sempre allo stesso modo". Bofonchia lei, e indecisa se crederti o no a quell'incerto "bene", aumenta la dose di cattiveria. "Hai preso voti?"
A questa domanda le risposte e le relative reazioni saranno due. "No", è la più comune. La madre ti fissa non molto convinta e si appresta ad andare sul computer per visitare il registo elettronico personale dell'alunno, per accertarsi che il suo pargolo adorato non le abbia raccontato una bugia. Alla risposta "Sì", vi sono altre due alternative. La prima, è che il compito, o l'interrogazione, siano andati decentemente o, più raramente, bene. Non aspettarti la madre felice e allegra, giammai! Questo solo se sei il più bravo della classe intera. Se il compito è andato male.. sotterrati finchè sei in tempo, perchè tua mamma ti mostrerà le sue incredibili doti da sputafuoco. La domanda che seguirà (perchè sì, l'arma migliore per una Madre Satana è la sua incredibile capacita di porre domande, su domande, su domande) sarà: "Come sono andati i tuoi compagni?". Se anche solo UNO di loro ha preso un voto più alto, beh, sei fregato. Sia che il compito sia soddisfacente, che no.
Regola numero due: tua madre non sarà MAI soddisfatta del tuo operato scolastico. Ci sarà sempre e comunque il compagno "più bravo", il "modello da seguire", che ti farà opportunamente sentire un microcefalo pronto al suicidio.
 
Quando vi metterete a tavola, nella speranza di starvene in pace almeno durante il pranzo, lei vi seguirà. Se dovrà andare a lavorare, la tortura durerà di meno. Ma ci sarà. Sempre. "Certo che, come lui, anche tu avresti potuto fare di meglio", èla prima frecciatina. Tu la ingori. Stai guardando I Simpson, non puoi interromperli! "Certo che doveva essere proprio facile l'argomento perchè anche il tuo compagno peggiore è riuscito a prendere più di te", è la seconda. Per rabbonirla, tenti la carta del "Mi dispiace,  io mi sono impegnato a fondo per questo compito!". Se hai i cocomeri girati per conto tuo, la risposta è meno gentile. "Non mi rompere le palle", comunque, non è consigliato. La sua rabbia potrebbe salire ad un livello disumano e ti ritroveresti confinato per il resto dei tuoi giorni in una torre alla Rapunzel, senza possibilità di comunicazione verso il mondo esterno e senza capelli.. tanto per gradire. Intento, dai un'occhiata al piatto. Verdura. Frutta. Un po' di pasta, magari della carne, ma verdura. Ed è SEMPRE quella che tu non sopporti mangiare, perchè lei lo sa, e l'ha fatto apposta. Dopo avere ingurgiato forzatamente il pasto, con un sorriso sulle labbra, devi pure sparecchiare la tavola e magari anche mettere i piatti in lavastoviglie. Se non lo farai, inscenerà il suo solito teatrino: "Nessuno mi aiuta in questa casa! Nessuno! Non tu, non tuo padre!", e ti sentirai meravigliosamente male. Il tutto, ovviamente, sotto il suo sguardo vigile da tipico scagnozzo di Hitler, mancano solo i tratti ariani. E, se ci sono, emigrate.

COME ANNIENTARE LA MADRE SATANA AL MOMENTO DEL PASTO.
Adeguarsi è la soluzione dei pacifisti. Ma noi non lo siamo, giusto? La nostra Madre Satana è vulnerabile alla televisione. Alzate il volume più che potete, anche nelle pubblicità per bambini, e  girate -se non avete un udito da preservare- sul quarantaquattro: Frisbee. Su quel canale, vi sono "Due Fantagenitori" ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette, dodici mesi l'anno. Le vocette stridule di Timmy Turner e compagnia bella la distrarranno dai suoi tentativi di tortura portandola in qualche altra stanza nel tentativo di scampare alle magie di Cosmo e Wanda.

Salve a tutti/e! :D Per prima cosa volevo ringraziare tutti coloro che mi hanno recensito, siete stati tutti gentilissimi, davvero! Non mi sarei apsettata delle critiche così positive sinceramente. Ho deciso che la cadenza fra una storia e l'altra sarà all'incirca due o tre volte a settimana, ad eccezione della settimana prossima che per cause di forza maggiore non mi è concesso accedere al computer (Professori-Satana VS Gita scolastica). Beh, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, recensite **
Delia

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Capitolo 3
*** Regola numero tre: Il pomeriggio ha i compiti in bocca. ***


Se il mattino ha l'oro in bocca, il pomeriggio, nella vita di uno studente, nella cavità orale non avrà altro che compiti, su compiti, su compiti. Sei in casa, hai pranzato e hai superato -non sai ancora come- l'interrogatorio di Satana. Esci dalla cucina, le gambe a pezzi, la schiena pure per il peso dello zaino. La testa scoppia per le troppe ore di matematica passate a fissare la lavagna senza capire nemmeno un'acca di tutto ciò che dice la professoressa. Hai solo un obbiettivo dritto di fronte a te: IL DIVANO. Il corridoio sembra infinito. Cammini, cammini ma il divano è sempre lontano da te. Poi, la luce: finalmente puoi toccarlo in tutti i suoi morbidi cuscini. Prendi la coperta, sistemi il cuscino e ti sdrai. Hai finalmente di fronte a te la possibilità di chiudere gli occhi, anche se solo per un secondo. Appoggi la guancia, con un'espressione angelica sul volto, quando la tua Madre Satana arriva: occhi perennemente incazzati, pigiama/tuta/grembiule sporco, denti aguzzi pronti a sbranarti. "Che cosa ci fai sul divano?" chiede, in un tono di falsa cortesia. Non ha ancora strillato, è già un passo avanti. "Mi rilasso", rispondi. INCOSCIENTE. I suoi occhi diventano vitrei, i tendini delle mani si irrigidiscono, fa un balzo indietro con un'espressione spaventata sul viso. "Ti rilassi?!" Vuole una conferma alle tue ultime parole. "Sì, ho tutto il pomeriggio per fare i compiti" azzardi. Incosciente, sempre più incosciente. "Ah, ma allora li hai i compiti". L'esemplare di madre Satana si ricompone, e torna all'attacco. Capisci di essere fregato, di avere fatto uno degli errori peggiori della giornata, nell'ultima frase che hai pronunciato. La fissi. Vedi che si avvicina di nuovo, sorniona. "Che materie hai domani?" sempre più sorridente, ti toglie la coperta per fare svanire le ultime speranze che riponevi nel divano. "Ehm.. Religione! E.. ginnastica e.." cerchi di nascondere il tuo disagio. Ma lei ti conosce, e sa anticipare ogni tua mossa. E, soprattutto, conosce l'orario scolastico. "E greco, e pure storia, e mi sembra anche Italiano. Li hai studiati gli aoristi*? E le poesie del Foscolo le hai imparate a memoria, che ti interroga di sicuro? E portati avanti nelle materie per le prossime cinque settimane dai, che non fai mai niente!" Sei indeciso fra l'essere esasperato o divertito. Tua madre sa meglio di te il tuo orario.
Regola numero quattro: La tua Madre Satana sa leggerti nel pensiero, quando si tratta di compiti. Sa quanti ne hai, e come gli ufficiali di Hitler lavoravano nel Lager, tua madre ogni dieci minuti entrerà in camera tua a controllare se stai facendo il tuo dovere.
Quando hai una Madre-Satana non puoi permetterti di essere stupido, o di fare passi falsi. Lei è sempre pronta ad aspettarti al varco. E, in alcuni casi, perfino il figlio più furbo viene colto in flagrante. Ti chiudi in camera, il cellulare in una mano, la cartella dall'altra. E, ignara dl pericolo inagguato, entro in facebook a cazzeggiare un po'. Ed è così che con i suoi occhi furenti spalanca la porta, i denti aguzzi in bella mostra si muovono recitando strane maledizioni su di te. Risultato? Punizione plus, "Sabato non esci, cretina, impari a non prendermi per il culo". Perchè sì, un'altra caratteristica della perfetta madre Satana è quella di essere tremendamente volgare, quando vuole.


COME ANNIENTARE LA MADRE SATANA IN CASO DI COMPITI E VERIFICHE. No. Non sperate in qualche consiglio particolarmente efficace perchè.. questa è una lacuna decisamente grave nel mio "decalogo". Effettivamente un modo ci sarebbe: occhio svelto e tanta capacità di fingere. Ma purtroppo, la mia Madre Satana mi ha fatta troppo onesta. Mettetevi il cuore in pace perchè, anche per il vostro bene, forse studiare is the only way.

AAAAH, ritardo di un mese AHAHAHA perdonatemiiiii giuro non lo farò mai piùùùùùùùù! Ma conscervatorio, liceo classico, impegnii extrascolastici e madri satana in agguato pronte a togliere internet purtroppo di tempo per scrivere proprio non ne ho, scusate tanto! Mi rendo conto che questo capitolo non è dei migliori. Bacione, alla prossima Regola <3 Viscula *aoristo: l'equivalente del passato remoto in greco.

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