WHY GET BACK ALONE?

di SakiJune
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** capitolo finale ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


Prima di addentrarvi nella storia, ricordate che:
1) E' PIENA DI SPOILER DEL SETTIMO LIBRO DI HP
2) Non per questo tiene conto di tutti gli avvenimenti del libro, ma ne prende ampiamente spunto. E' ambientato nel futuro, circa 14 anni dopo la conclusione di HPDH. quindi: se avete letto DH potreste trovare molte incongruenze, ma se non l'avete letto potreste non capirci nulla...
3) Ho lasciato i nomi in inglese, ma potrei averne sbagliato o dimenticato qualcuno (scusateee)
4) Non sono un'esperta di Harry Potter quindi godetevi la storia senza eccessive pignolerie... anche se qualche saggio consiglio mi farà piacere!




WHY GET BACK ALONE?


Era un pomeriggio di ottobre e gli studenti del primo anno avevano appena lasciato l'aula di Erbologia, chiacchierando e ridendo.
- Albus, aspettami!
- Saremo in ritardo per la prossima lezione, non ho ancora capito come... queste scale ballerine... corri, Scorpius!
I piccoli Potter e Malfoy, incredibilmente, erano amici più che mai.
Il professor Longbottom sorrise, pensando a quando aveva la loro età. Ma non appena si vide solo, quel sorriso si spense, e le sue mani si allungarono sotto il tavolo ad afferrare un libro.

"Segreti della Luna"

Da anni, ormai, non aveva avuto altro pensiero. Troppi erano stati gli amici perduti... sconfiggere il Signore Oscuro era stato doloroso. Li sognava tutte le notti...
Cedric. Sirius. Il professor Dumbledore. Fred Weasley. I coniugi Lupin. Tutti... persino quelli che non aveva mai conosciuto: i genitori di Harry, per esempio. Nella sua libreria figuravano soltanto volumi sulla materia che insegnava a Hogwarts, ma in segreto studiava antichi libri di incantesimi trovati in paesi lontani. Non aveva mai viaggiato, lui, no. Era un'amica a mandarglieli. Una donna sempre in giro per il mondo, in cerca di creature mai viste prima. Una strega bionda e curiosa della vita, il cui nome era Luna Lovegood.

Dumbledore diceva sempre che è inutile aggrapparsi al ricordo dei nostri cari, perché possiamo ritrovarli soltanto dentro di noi. Ciò era vero per Harry, che aveva ritrovato lo spirito di suo padre nel suo Patronus. Era vero per Ron, che prima di lavorare per il Ministero aveva preso il posto di Fred al Weasleys' Wizard Wheezes. Ma non significava nulla per lui, Neville. Non era stato mai legato a nessuno, in realtà. Desiderava semplicemente che i caduti nella lunga guerra contro Voldemort tornassero a vivere. O anche soltanto uno, uno qualsiasi...

Nel libro che stava sfogliando aveva trovato la pozione Wolfsbane, creata da Damocles Belby: un intruglio complicato che, quando lui era studente, solo Piton sapeva preparare. E c'erano centinaia di altri incantesimi per scacciare, calmare, pietrificare, cambiare colore ai lupi mannari. Ma leggendolo gli si era accesa in una speranza in cuore.
Ormai era quasi sicuro che, senza ricorrere alla magia oscura, non era possibile riportare in vita un essere umano, Mago o Babbano che fosse.
Ma a quanto pareva, a credere a quello che era scritto su quel libro...
Doveva parlarne con qualcuno. "Qualcuno dell'Ordine della Fenice" avrebbe detto una volta, e lo pensava ancora. Voldemort non esisteva più, ma il male non sarebbe mai stato sconfitto totalmente. I buoni dovevano restare uniti. Erano parole semplici, ma ci credeva davvero.

Il problema era che parlarne sarebbe stato proprio inutile. Harry e gli altri non erano più dei sognatori, si erano rassegnati al dolore, non avrebbero mai accettato di prendere parte ad una follia simile!
Sì, era una follia.
Sissignori.
Forse era vero, il professor Neville Longbottom stava diventando pazzo. Ma sarebbe andato fino in fondo, anche solo per andare incontro ad una delusione. Provarci, e che cavolo.


Victoire Weasley piangeva nel bagno delle ragazze, così forte che Moaning Myrtle non reggeva il confronto. Piangeva per la vergogna, il dispetto e la disperazione, ma in fondo, piangeva per amore.
Teddy non l'amava.
Era chiaro come il sole.
"Mi dispiace, Vicky". Aveva risposto così alla sua dichiarazione! Davanti a tutti! Gli dispiaceva, ma di che cosa? Di non poterla corrispondere? Di amare un'altra? Di che cosa, stupido di un Lupin?

- Perché le hai risposto così? - aveva chiesto Albus a Ted, mentre andavano a pranzo. - A te piace mia cugina, è evidente. Perché l'hai respinta?
Ted non rispose. Che importava se a lui piaceva o no? Lui non si sarebbe mai messo con una Weasley, punto.
Non voleva confrontare la sua famiglia con quella.
Da una parte c'era una nonna molto triste e molto coraggiosa.
Dall'altra, fratelli, sorelle, cugini... non voleva fare un paragone, ma lo faceva continuamente.
Non se la sentiva di frequentarla, tutto qui. Lo rattristava stare con i Weasley, con qualunque Weasley.
Gli piaceva stare con le persone che capivano la sua situazione. La sua nonna, Andromeda. Il suo padrino, Harry. Il professor Longbottom. E pochi altri.


Harry era nel suo ufficio al Ministero, quando un gufo batté con il becco sul vetro della finestra. L'aprì e prese la lettera che portava il suo nome, mentre il gufo beveva da una ciotola d'acqua lasciata appositamente sul davanzale.
La lettera veniva da Hogwarts. Aspettandosi una comunicazione piacevole, si sedette e cominciò a leggere:

"Caro Harry,
spero di non disturbarti. Volevo soltanto chiederti se avessi un po' di tempo per farmi visita qui a scuola, magari con Ron ed Hermione. Come ai vecchi tempi... vero? Non si tratta di nulla di urgente, ma mi sento un po' inquieto. Insomma, ho bisogno di voi. Grazie, a presto, Neville"

Anche se il lavoro non era poco in quel periodo, ugualmente Harry accettò l'invito, e i Weasley riuscirono ad affidare i figli più piccoli ai nonni e partirono per Hogwarts insieme all'amico.




Se non riceverò recensioni credo che continuerò lo stesso, ma non ne sono sicura... per me è molto difficile perché è la mia prima ff su Harry Potter! Avvisatemi se vado troppo OOC, così metto l'avvertimento nelle note...
Grazie a chi mi leggerà.
SakiJune

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


RIPETO L'AVVERTIMENTO: SPOILER DEL SETTIMO LIBRO!
Grazie per chi ha recensito il primo capitolo.
Per Mey: sono d'accordissimo con la tua precisazione, viene detto molto chiaramente... ma semplicemente non avevo intenzione di seguire la trama di DH alla lettera! so che è capriccioso da parte mia, boh... non mi piace che ci sia troppa differenza di età tra i ragassuoli, forse perché non sopporto che Harry abbia aspettato così tanto tempo a procreare! Quindi l'ho impostata arbitrariamente così: Ted 4^ anno, James 2^ e Albus, Scorpius e Rosie 1^! Li ho fatti nascere prima. Ora lapidatemi pure... non prima di aver letto il nuovo chapter però! Arrivederci a dopo le vacanze...




Sicuramente non si trattava di una cosa "legale". Il Ministero l'avrebbe punito per un'azione simile. Ma era sicuro che non sarebbe stato Harry a denunciarlo, almeno. Tutto quello che avevano passato insieme aveva lasciato il segno, sotto forma di una lealtà reciproca indistruttibile. Avrebbe cercato di dissuaderlo, certo, ma non avrebbe mai usato la sua posizione per...
Si guardò intorno. La biblioteca era deserta, a parte il fantasma di Hufflepuff che vagava tra gli scaffali. Aveva ancora un po' di tempo prima che Harry arrivasse, quindi si rimise a scrivere, cancellare e riscrivere finché perse la cognizione del tempo.

- Al?
- Sì, James?
Il maggiore dei due fratelli fece un cenno verso la porta della biblioteca, da dove potevano scorgere il professor Longbottom.
- Non ti pare che sia un po' strano da qualche giorno?
- Boh. Il professor Longbottom è sempre strano, mi pare. Pensi sia stato lui a chiedere a papà di venire a Hogwarts, oggi?
James fece una smorfia come per dire: "Ci hai azzeccato, fratellino!". Anche l'anno prima il padre aveva fatto visita al preside della scuola, e lui era riuscito a scoprire che si trattava di una delicatissima questione del Ministero. Questa volta aveva qualcuno in più di cui fidarsi: Al e il suo amico Scorpius l'avrebbero aiutato a svelare il nuovo mistero...
Non era il caso di coinvolgere Ted, però. A lui non interessavano queste cose. Anzi, sarebbe andato dritto da Harry a dirgli che aveva dei figli spioni.

Quella sera, al settimo piano, dopo che tutti (o quasi tutti) gli studenti si furono ritirati nei dormitori, ebbe inizio una strana riunione di ex studenti.
Chiunque fosse entrato nella stanza di Neville, avrebbe visto lui, un professore, conversare con il capo del dipartimento degli Auror ed un suo dipendente, nonché un alto funzionario del Ministero.
Chiunque non sapesse nulla del loro passato.
Delle loro avventure.
Del loro dolore.
Quella sera, erano semplicemente Neville, Harry, Ron ed Hermione.

Il libro venne esaminato. Hermione scuoteva la testa, disapprovando. Aveva capito "dove si voleva andare a parare".
Ron si arrabbiò con Neville.
Harry, semplicemente, si rattristò.
- Il fatto che un incantesimo esista, non vuol dire che sia giusto compierlo.
- Se il professor Dumbledore era contrario, significa che...

- Il professor Dumbledore non era un santo, mi dispiace ricordartelo, Harry... perlomeno, non lo è sempre stato.

- Non è solo questo il punto. - sussurrò Ron, quasi parlando tra sé.
- Certo che è questo. Andiamo, gli incantesimi sono regolamentati... anche per quelli non espressamente vietati, voglio dire...

- Ah-ah, quindi non è espressamente vietato riportare in vita una creatura non completamente umana...

Hermione stava per rispondere, ma Ron la interruppe, perdendo il controllo:
- Ce l'abbiamo fatta finora! Mia madre ce l'ha fatta finora, e ho detto tutto! George... tutti noi... abbiamo accettato quello che è successo. Noi non abbiamo nessuna speranza. E perché mai dovremmo metterci nei guai per qualcuno che nessuno piange?

Neville lo fissò scandalizzato. Si era aspettato ogni possibile obiezione, ma non questa.

- Harry?

- Non dovevi dirlo, Ron. E' una menzogna. Però, Neville... cerca di capirlo. Io credo che non avesse più rimpianti, perché la donna che amava è morta insieme a lui...
Non era del tutto vero, ma sperava di convincere Neville a desistere, in questo modo. In realtà, quando l'aveva rivisto nella foresta, grazie alla pietra, insieme a Sirius e ai suoi genitori, i pensieri di Remus erano rivolti a Teddy. Certo che aveva dei rimpianti!
Ricordava persino le sue parole esatte: "Ho provato a rendere il mondo un posto dove lui potesse vivere una vita più felice".

Neville aveva aperto il libro sul tavolo. - Leggete meglio quella pagina, almeno.

Hermione sospirò, pensando al suo impiego, alle sue responsabilità al Dipartimento. Ma vide che Harry era ormai perso nei ricordi, e capì che se persino lui stava per cedere alla proposta di Neville, non sarebbe stato leale unire le sue resistenze a quelle di Ron. Lesse.
- E' davvero un incantesimo per resuscitare i lupi mannari. E pare che non abbia nessuna relazione con la magia oscura, anzi. Qui dice che si può far tornare in vita un lupo mannaro che abbia compiuto atti eroici per il mondo magico, a patto che esista qualcuno con il suo stesso sangue...
- Mi pare che la descrizione corrisponda. - ammise Harry.
- Perché la magia riesca, in mancanza del cadavere, serve una descrizione che non lasci adito ad equivoci... dopo la recitazione della formula scritta qui.

Neville frugò in un cassetto, e ne estrasse un foglio piegato più volte.
- A questo ci ho già pensato. Non sono un grande inventore di formule né un poeta, ma credo che possa andare bene.

Harry scosse la testa. - So già che andrà bene. Proprio per questo ho paura... ora mi rendo conto che POSSIAMO DAVVERO FARLO... Ma lui sarà contento di tornare adesso? - Ricordò che, in quella visione che aveva avuto nella foresta, Tonks non era con lui: era tornato giovane, insieme agli altri Marauders... Forse non sapeva che anche lei era morta.

Ron disse solo un'altra cosa.
- Mi dispiace.
E uscì, accostando la porta.

- Servono almeno tre persone, oltre a chi lancia l'incantesimo - proseguì Hermione, voltando la pagina. - Non guardarmi così, Neville! Io non ho voce in capitolo nelle decisioni di Ron! Lo sai che non dirà nulla.
- Tu credi che Ginny... - cominciò a dire Neville a Harry, ma in quel momento Ron fece di nuovo capolino nella stanza.
- Io non dirò nulla. Ma loro?
Harry vide James e Albus, rossi in viso, sulla soglia: e avevano l'aria di voler essere altrove...
Tump! Nel corridoio si udì un rumore. Ron si precipitò di nuovo fuori. Hermione seguì il marito e si trovarono a faccia a faccia con Rosie, ancora mezzo nascosta dal Mantello dell'Invisibilità in cui era inciampata, insieme a Scorpius Malfoy.
Harry e Neville sentirono lo schiocco sonoro di uno schiaffone e si guardarono con un lampo di ilarità negli occhi. Ma quando tutti e quattro i ragazzi si trovarono nella stanza, parlò loro con molta severità.
- Non so quanto abbiate ascoltato o compreso. Non mi interessa. Quello di cui voglio essere sicuro è che nessuno ne parli. Non vi sto minacciando, sia chiaro, desidero soltanto chiedere la vostra discrezione e la vostra fedeltà. A proposito, ehm... vi sequestro il Mantello.
Commosso dal fatto di essere trattato dal padre come un suo pari, James giurò.
Albus lo imitò, seguito dai suoi compagni.
- Scusa, mamma... - piagnucolò Rosie, ma Hermione aveva altro a cui pensare.
- Visto che vi siete intromessi senza averne il diritto in questa situazione così delicata, farete qualcosa per aiutarci. E poi, se sarà necessario, dimenticherete tutto.
- Io ho sentito tutto. So quello che volete fare, e non potrei essere più felice... - disse James.
Harry accostò l'indice alle labbra. - Ascolta quello che dice Hermione.

- C'è un'altra cosa da fare perché l'incantesimo funzioni. Mi ricorda molto la pozione Polyjuice...
- Va bene, mamma! Strapperò tutti i capelli a Ted, se è necessario! - dichiarò Rosie, che sapeva molte cose per essere una studentessa del primo anno (il sangue dei Granger non è acqua).
- Credo che ne basti uno - le disse piano Albus, tirandola per la manica. - Papà, ma ci farai partecipare all'incantesimo?
- Questo è fuori discussione! - sbottò Neville. - Amico o non amico, si tratta di un lupo mannaro. Non sappiamo in quale forma tornerà... SE tornerà.

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


COME AL SOLITO MI RACCOMANDO, ATTENZIONE AGLI SPOILER DEL SETTIMO LIBRO CHE TRABOCCANO IN QUESTE PAGINE!
Rieccomi, dopo un lunghissimo break causato da una bella vacanza in quel delle valli ossolane... ho trascorso gran parte delle serate in montagna scrivendo questa ff! ora mi tocca la revisione... e penso di pubblicare a distanze un po' più ravvicinate.
Vorrei ringraziare Lory91 e Anyux, che mi hanno recensito: e a quest'ultima in particolare vorrei dire di non disperare... ci sarà una sorpresa!
A tutti quelli che, come Mey, vorrebbero (a ragione) leggere una storia perfettamente integrata con la trama del settimo libro, devo purtroppo confermare che ormai le linee guida sono state tracciate, e non c'è modo di tornare indietro. Oltretutto, ieri ho letto un'intervista della Rowling in cui racconta alcuni particolari che nel libro non ci sono,
e che avevo già provveduto ad inventare per conto mio (lo vedrete nei prossimi capitoli). A presto!

SakiJune




Il sole stava per sorgere quando raggiunsero le loro camere. Hermione fu sul punto di dire a Ron che avrebbe dormito da sola, ma Harry li salutò velocemente e chiuse la porta della sua stanza, intuendo che la coppia aveva bisogno di chiarire la situazione.
Avevano sempre mille discussioni per i motivi più futili, ma non era mai successo nulla di tanto sconvolgente, da quando erano sposati.

"Un tempo credevo di sapere quello che era giusto e quello che era sbagliato. Ma il giusto, il legale, non sempre è bene... io lo credo dentro di me, anche se nel mio lavoro devo comportarmi in modo opposto. Io ho fiducia nelle intenzioni delle persone, nella loro determinazione"

Fu Ron a rompere il silenzio.
- Hermione, credimi, io non vi impedirò di farlo. Non andrò a dirlo a Shacklebolt, se è questo che temete. Semplicemente, non parteciperò.
- Io non temo affatto che tu... io ho paura che tu mi ami di meno per quello che sto per fare con Harry e Neville.

Amarla di meno? Ma cosa le passava per la testa? Mai, mai poteva succedere!
- Hermione, cara...
- Ron, tu disprezzi tutto questo, e credi che Remus non ne valga la pena.

Lo pensava davvero? Che nessuno l'aveva rimpianto? Andiamo, anche lui conosceva bene Teddy, e avrebbe desiderato di vederlo sorridere.
Ma era profondamente ingiusto, cercò di spiegarle, nei confronti di tutti coloro che non potevano avere questa speranza, nei confronti di...
- Di tua madre, Ron?
Lui chinò la testa.
- Di mia madre, di tutta la nostra famiglia, di tutti quelli che hanno perso qualcuno e non potranno più riaverlo. Ma io non disprezzo nessuno, lo sai. E... abbiamo bisogno di dormire, adesso, ne parliamo domani. Cioè, più tardi, va bene?
Spensero la luce. Poco dopo, però, Ron sbottò con un:
- Perché hai dato uno schiaffo a Rosie? Anche noi, alla sua età, abbiamo sempre girellato per Hogwarts di notte, abbiamo aperto stanze proibite e ascoltato conversazioni segrete...
- Lo so! E sono fiera di avere una figlia curiosa e intraprendente. Solo, non ho sopportato di vederla in compagnia di quel Malfoy! Sotto il Mantello, oltretutto: chissà cosa facevano... poi anche a te non piaceva l'idea di saperli a scuola insieme, quando l'hai incontrato alla stazione, ricordi?

I pregiudizi erano duri a morire, a quanto pare.


Hermione si addormentò, e sognò Remus Lupin dietro la cattedra dell'aula di Difesa contro le Arti Oscure, il giorno della sua prima lezione.
Il cuore le batteva forte. Si aggrappò al banco, mentre la visione di ciò che sarebbe accaduto continuava a ripetersi davanti ai suoi occhi. Ad una domanda rivolta alla classe, Hermione scattò in piedi con il braccio alzato, gridando:
- Non voglio che lei venga ucciso! Resti a casa, resti con la sua famiglia! Tonks verrà a cercarla qui a Hogwarts...
I suoi compagni erano scoppiati a ridere, tranne Parvati, che le aveva chiesto, interessata:
- Te l'ha detto la Cooman, vero?
- Ted Tonks verrà qui a scuola? Beh, che male ci sarebbe? - aveva risposto lui.
Hermione vide scomparire i suoi amici, l'aula, tutto quanto.
- Non Ted! Nymphadora! - gridò, mentre una figura nera l'afferrava per la gola.

Si svegliò sudata, ansante, e aprendo gli occhi vide che Ron si era già vestito. Era mezzogiorno.

- Non dire mai più che nessuno lo rimpiange!
- Lo sai che non lo pensavo, amore.

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RAPPORTO DI AL POTTER.

Questa mattina, dopo la lezione di volo, Rosie ha seguito Ted in biblioteca e ha provato a compiere la missione. Purtroppo lui se n'è accorto e ha creduto che quel gesto avesse a che fare con la pozione Polijuice o con qualche strano filtro d'amore per Victoire! L'ha cacciata in malomodo, e per oggi i tentativi si sono conclusi qui.
Scorpius ci ha suggerito di prenderne un po' dalla sua spazzola, se ne adopera una, ma James ci ha fatto notare che non saremmo mai sicuri che siano proprio i suoi capelli perché può sempre averla prestata a qualcuno.
Ce la stiamo mettendo tutta, papà. Abbi fiducia.
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Avevano mascherato la loro visita ad Hogwarts con una serie di lezioni per gli studenti del quinto anno, in cui venivano approfondite le gioie e i rischi del mestiere di Auror. Una sorta di "corso di orientamento" per chi stava per prendere gli O.W.L..
Non era la prima volta che Harry svolgeva questo ruolo di "insegnante speciale", e anche Ron se la cavò egregiamente. I ragazzi facevano moltissime domande, comunque, e la giornata si rivelò piuttosto impegnativa.
Anche quella sera Harry ed Hermione si recarono nell'ufficio di Neville. Lo trovarono intento a preparare la lezione pratica del giorno dopo; avrebbe portato la classe in cerca di piante rare nella Foresta. Questa era diventata un luogo abbastanza sicuro, da quando i centauri, con Firenze in testa, la pattugliavano segnalando ogni stranezza ai chi di dovere, in nome di un'ormai solida amicizia con gli umani.
Vedendolo tanto occupato, stavano per andarsene, ma Neville alzò gli occhi dai suoi erbari e disse ad Hermione:
- Prendilo tu, il libro. Potresti trovare qualcos'altro che mi è sfuggito.

Ma non c'era nient'altro da scoprire. La formula era quella, la descrizione in versi era perfetta (quando l'aveva letta, Hermione non era riuscita a trattenere le lacrime: Neville era davvero un poeta), potevano usare una bacchetta qualsiasi. Mancava solo quel capello, e poi sarebbero stati pronti, a patto che trovassero un'altra persona che si unisse a loro... Cosa sarebbe successo? Ce l'avrebbero fatta? e dopo?
Hermione pensò al Ministro Shacklebolt, a tutti i suoi colleghi, alla strada compiuta fino ad allora...
e poi non pensò più a nulla. Si addormentò sulla poltrona, in camera sua, con il libro sulle ginocchia, sognando solo cose belle.

"Vi aiuterò io"
Fu un soffio sul suo viso. Parole di speranza.
"Già, chi ha detto che debba essere una persona? Non era specificato, in realtà" rifletté Hermione svegliandosi. Aveva riconosciuto quella voce.
- Sir Nicholas! Voi dite davvero? Lo fareste?
"Lo farò, signorina Gran... oooh, scusate! signora Weasley!"
Lei rise, lo ringraziò più volte, avrebbe desiderato abbracciarlo.
- Ora è di nuovo tutto nelle mani dei ragazzi.

Passarono alcuni giorni, e si avvicinava il momento in cui i tre avrebbero dovuto tornare. Harry ed Hermione passeggiavano in corridoio, e stavano per raggiungere Ron al campo di Quidditch. La vicepreside, Madame Hooch, stava chiedendo ad Hermione perché fosse venuta insieme al marito, e lei si trovava un po' imbarazzata a rispondere.
- Avevo bisogno di una vacanza, mi sa.
- Una vacanza? Ad Hogwarts? - aveva ridacchiato, apparentemente soddisfatta dalla risposta. In quel momento era arrivato James, eccitatissimo.
- Papà, abbiamo... - Si accorse di Madame Hooch e la salutò con deferenza.
- Mi perdoni, devo parlare con mio padre.
- Prego, prego, andate pure! Dicevamo, signora Weasley, lei davvero si rilassa qui? Io spesso rimpiango i tempi in cui ero solo un'insegnante, ed è uno di quei periodi... - Continuò a chiacchierare, mentre Hermione pregò in cuor suo che James avesse proprio quella notizia.

- Come ci siete riusciti, allora? - stava chiedendo in quel momento Harry a James.
- Sapessi, papà! E' stata una faticaccia. Senza il Mantello, non c'erano molti modi per riuscirci. Sarebbe stato molto più semplice se non ce l'avessi sequestrato!
Harry si fece un esame di coscienza e decise che no, aveva fatto bene. Spiare genitori, insegnanti e quant'alro non era un bel modo di comportarsi, non ora che dei "grandi" ci si poteva fidare. Il Mantello adesso stava, per ogni evenienza, in un cassetto dello studio di Neville.
- Vai avanti, racconta.
- Abbiamo detto a Victoire che volevamo aiutarla a conquistare Teddy, e lei ne ha parlato con una sua amica del quarto anno: guarda caso, questa ragazza sta nel banco dietro di lui.
- Quindi anche lei, adesso, è convinta che stiate preparando una pozione per farlo innamorare?
- Proprio così!
Harry sorrise. - Forse funzionerà lo stesso. Se Teddy sarà felice, potrà amare chi desidera.
- Eccolo, comunque. - James gli stava porgendo una bustina. - Secondo quello che ci ha detto quella ragazza, Kirstie, Ted non si è accorto di niente, stavolta. Era la lezione di Difesa contro le Arti Oscure, e lo sai quanto gli piace quella materia.
- Chissà in cosa si trasforma il suo Boggart... - mormorò Harry. - Qual è la sua paura più profonda... che Andromeda muoia, forse? oppure?
- Il suo cosa? - James strabuzzò gli occhi. Con la mente piena di ricordi, lo sguardo sognante, Harry accarezzò i capelli del figlio.
- Il suo Boggart. Oh, lo imparerai l'anno prossimo.

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


solito avvertimento... spoiler di HP7!
Visto che ho aggiornato subito?
La filastrocca mi è costata sudore e sangue, e avrei preferito scriverla in inglese, ma poi ho pensato che non sarebbe stata compresa da tutti. Ho quasi pianto mentre la scrivevo! Scusate inoltre per la scelta della vice-preside, ma era l'insegnante che mi stava più simpatica.
*Grazie Mey per l'incoraggiamento*! baci, SakiJune




Harry aveva pronunciato la formula, e ora si stringevano l'un l'altro, pallidi e seri, mentre l'aria e le pareti vibravano di minuscole onde. Hermione legò il capello di Ted attorno alla bacchetta e la porse a Neville, che fece due passi avanti e lesse:

Che torni su questo mondo,
che torni colui che fu morso;
che torni, come se il tempo
avesse seguito il suo corso.

Fenrir fu la sua condanna
ad un ben triste cammino,
l'Oscuro Signore lo uccise,
ma ora, che ci sia vicino!

Che torni su questo mondo
colui che amò Nymphadora,
il nostro cuore ci spinge
a vederlo rivivere - ora!

Quasi gridò gli ultimi due versi, agitò la bacchetta e la puntò in aria. Ci fu una piccola esplosione, la stanza si riempì di fumo bianco e di quella che Arthur Weasley avrebbe chiamato "ecletticità".

"Una distorsione del tempo..." pensò Hermione. "A confronto, la Time-Turner era una bazzecola".

Il fumo prese a vorticare, costellato di scintille. Tutti chiusero gli occhi. Divenne una spirale che si assottigliava sempre di più, mentre acquistava velocità, finché rimase solo un buco... uno schiocco... più nulla.

La porta si spalancò di colpo, e ancora storditi, Hermione, Harry, Neville e Nick si voltarono.
- Volete spiegarmi cosa sta succedendo?
- Teddy, ecco, noi... - balbettò Harry, spaventato per il pessimo tempismo del ragazzo. Ted Lupin era VERAMENTE furioso. I capelli gli cambiavano colore alla velocità della luce.
- Kirstie Thomas mi ha strappato un capello durante la lezione, stamattina. Non ho disturbato la spiegazione del professore, ma non potevo fargliela passare liscia. Dovevo sapere cosa stava combinando. C'era anche Rosie in mezzo, ma non credevo che il complotto si estendesse a voi! - aggiunse guardando Hermione, e poi, con ironia: - Oh, Sir Nicholas, ma che onore... Beh, le ho messo del Veritaserum nella zuppa, a pranzo. Poi le ho chiesto chi le aveva detto di farlo. Mi ha risposto: Victoire. Le ho chiesto perché. Ha risposto: non ne sono sicura. Le ho chiesto: mi vuole incastrare? Ha risposto: può darsi. Allora sono andata da Victoire...
- E lei, sotto l'effetto del siero, ti ha confessato che l'idea era di Al e James.
Hermione era scoppiata a ridere, un po' per lo choc, un po' per il sollievo.
- Ragazzo mio...
- No, Harry, non toccarmi! - gridò Ted, scostandosi dal padrino. Fece per andarsene; ma esasperato si voltò e disse:
- Ma ci tenete tanto a farmi diventare un Weasley? Continuare ad allargare quella banda di allegri marmocchi? Essere spensierato nonostante le avversità e... ma per chi mi avete preso? Io sono Ted Lupin. Non sarò mai come gli altri!
Nick fece cenno di tacere; aveva sentito dei passi sulle scale. Si affacciò oltre la porta: era Ron.
- Madame Hooch sta per venire a vedere che succede qui.
- Ha sentito lo scoppio? - s'informò la moglie.
- No, ha sentito GRIDARE.

Harry, intanto, era riuscito a calmare Teddy.
- Io so perfettamente chi sei. E credimi, non ti costringerei mai a fare una scelta che non condividi. Ti amo quanto amo i miei figli e Ginny, e ti giuro...
- E allora perché? - l'interruppe Ted, ormai stanco, indicando la bacchetta
che Neville teneva ancora in mano, addossato contro la scrivania. Il capello, color verde-azzurro (ma un po' bruciacchiato), era ancora strettamente annodato, a prova dell'incantesimo appena compiuto.
- Tu credi che noi abbiamo intenzione di legarti a lei con la magia? Hai potuto pensare che Victoire Weasley sia la nuova Merope Gaunt? Non c'è nessun complotto, nessun inganno, Teddy.
Neville, rimasto immobile durante tutta la sfuriata, parlò.
- Non era un tuo capello, che ci serviva. Solo quello di un Metamorphmagus. L'amore non c'entra, è una questione molto più prosaica. Vedi questa pianta?
Ted guardò la parete che il professore gli mostrava, dove cresceva - fin quasi alle finestrelle in alto - un rampicante che non aveva mai visto prima, nemmeno nella Foresta: aveva foglie blu e marrone, e piccole bocche circolari che sembravano sbadigliare ritmicamente.
- Ma è fantastica! L'ha avuta dalla sua amica, la signora Scamander, vero?
"Sa un sacco di cose, ma non che Luna e Rolf hanno divorziato" ghignò Neville. - Mi ha mandato i semi, già. Ma quando è cresciuta, ho visto quell'accostamento orribile... non me la sento di eliminarla, ci tengo, e volevo provare solo a cambiare il colore di quelle foglie!
Ted non sembrava convinto.
- Ma basta un incantesimo molto più semplice, e poi non ha funzionato, vedo!
- Sì, ma già che c'ero, ho pensato in grande. Mi aspettavo che cambiasse tinta ogni volta che aveva freddo, caldo, che si sentiva sola e così via...
- Mhm. E Victoire cosa c'entra?
- L'hanno coinvolta i ragazzi - si intromise Harry - Non avremmo mai voluto che si illudesse nei tuoi confronti. Credimi.
Madame Hooch, con le mani sui fianchi, aspettava sulla porta una spiegazione. Ma vedendo Ted ridacchiare e poi scusarsi con Harry, si limitò a ordinargli di tornare nel suo dormitorio.
Si arrabbiò moltissimo, invece, per il rampicante sulla parete.
- Non si è mai visto un così cattivo gusto per i colori, in natura! Oh, professore, non può farci qualcosa?
- Stavamo appunto provandoci - rispose Neville, grattandosi la testa.
- Humpf... - fece la vicepreside, e si eclissò.

Nick stette un po' ad ascoltare i passi che si allontanavano, poi:
- Allora? E' servito?
Harry accennò ad un sorriso, avvicinandosi a Neville. Questi si fece da parte, scoprendo la figura rannicchiata sotto la scrivania.
Si chinarono a guardarlo. Hermione tremava. I capelli grigi, il viso solcato di rughe, quegli occhi erano gli stessi...
Aprì la bocca, e a fatica mormorò:
- Perché mi avete fatto tornare... solo?

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


ATTENZIONE SPOILER DEL SETTIMO LIBRO, E RIDAJE!
So che il colpo di scena è troppo forte, ma era necessario per il proseguire degli eventi. Non prendetelo troppo sul serio, per lo meno! Anch'io, come Rosie, ho una cugina più carina di me, e questo fatto mi ha ispirato un poco. Voglio farvi partecipi del fatto che mentre scrivevo questo capitolo avevo il batticuore e la pelle d'oca... per me Remus è una questione "sacra"! Come avrete capito lui e Neville sono i miei personaggi preferiti in assoluto...
** Mey, abbi fiducia... e grazie!**




Avvolta nella nebbia di fine autunno, l'ignara Hogwarts custodiva un uomo che non sarebbe dovuto più essere di questo mondo.
A metà novembre era prevista la partita di Quidditch Gryffindor-Ravenclaw, e James si doveva allenare quasi tutti i giorni. Victoire, constatato che Ted continuava ad ignorarla, si rassegnò.
- Oh, professore, se solo Ted potesse incontrare suo padre... forse accetterebbe l'amore di Victoire! - diceva Rosie a Neville. Per lei sua cugina era un modello, oltre che un'amica. Era la ragazza che sognava di diventare.
Ma lui scuoteva il capo, negando questa possibilità.
- Remus non vuole vederlo. Dice che ha vergogna di essere tornato senza Tonks. Non vuole mangiare, non dorme, oppure ha gli incubi. Di questo passo, non tarderà ad andarsene di nuovo - concluse, dimenticandosi che stava parlando con una ragazzina di nemmeno dodici anni.
- Perché non mi ci fai parlare, allora? Forse riuscirei a distrarlo un po'. Ho delle Chocolate Frogs che mi ha portato Vicky quando è stata ad Hogsmeade!
Neville si commosse.
- Sei molto gentile, signorina Weasley. Ma deve essere oggi, perché presto ci sarà la luna piena e devo portarlo nella Foresta. Non sono sicuro che la pozione funzioni, non sono bravo come lo era Piton... humpf.
Rosie rifletté sui rischi che correva il professor Longbottom. - Potrebbero licenziarla, se lo scoprissero, vero?
- Peggio, molto peggio. Il Ministero non è severo come ai miei tempi, certo, ma non passerebbe sopra ad un evento del genere. Ascolta, se ci tieni, saremo nel mio ufficio dopo la fine delle lezioni. Porta Albus, se lo desideri, ma evita di far venire Malfoy: nulla di personale, sia chiaro, ma non è prudente.
Rosie non capiva. - Scorpius è il mio miglior amico!
- Sì, ma molte cose sono cambiate senza che Remus lo sappia. Tuo padre ti avrà raccontato di come Draco Malfoy fu quasi costretto a commettere un omicidio orribile... tutti noi, allora, lo odiavamo. Draco si unì a noi solo all'ultimo momento, e devo ammettere che non ci fidammo di lui neanche allora. Se andrà tutto bene, e Remus potrà restare, allora avrà tempo per imparare a voler bene anche ai Malfoy. Forse.

Rosie fece cenno che sì, ora aveva compreso.
- A più tardi, allora.

Al era in punizione. Avrebbe passato tutto il pomeriggio in biblioteca, a preparare due temi. L'insegnante di Storia della Magia l'aveva "beccato" in corridoio mentre baciava una graziosa Hufflepuff del secondo anno.
"Precoce, signorino Potter... vediamo se lo è anche nel programma di studi!" gli aveva detto, nascondendo il suo divertimento.
Rosie non si trattenne a parlare con Al, ma lo lasciò ai suoi compiti e salì nel l'ufficio del professor Longbottom. Le scale, stranamente, non si mossero. Sembrava che Hogwarts volesse proteggerla e condurla da quell'uomo. Sir Nicholas, incrociandola su un pianerottolo, accennò ad un inchino e scomparve dicendo: "I miei omaggi, signorina Weasley, lei è la stella della nostra Casa!".
E per un momento ci credette, di essere speciale, ma poi pensò che no, lei era solo una bambina, era di certo Victoire la più bella di Gryffindor. Accanto alla porta dell'ufficio c'era un enorme specchio, e la ragazza riflessa era proprio Victoire Weasley.
- Ah, già, questo è il Mirror of Erised, e io sono una stupida invidiosa - ne concluse. Bussò.
Il professore la fece entrare e richiuse velocemente la porta. - La prudenza non è mai troppa, mia cara... huh.
Rosie si voltò e vide Remus Lupin su una poltrona, i capelli grigi spettinati e gli occhi febbricitanti. Su un tavolino, lì accanto, un piatto coperto attendeva.
- Chi mi hai portato, Neville? Una spia?
- Ma... ma professore, non ha avvisato il signor Lupin che sarei venuta? - Neville si strinse nelle spalle, imbarazzato. - Io sono Rose Weasley - dichiarò avvicinandosi all'uomo - e non sarò mai una spia. I miei genitori sono suoi amici, e anch'io voglio esserlo!
Ma certo, una piccola Weasley: a Remus si allargò il cuore. Le tese la mano, esitante, abbassando lo sguardo.
- Perdonami.
Rosie la strinse; era così fredda!
- Non è felice di essere tornato, signore? Dall'altra parte... era più bello che qui?
- Felice! Più bello! Come se esistesse un mondo dove un uomo solo possa essere felice!
Rosie gli ricordò che non era affatto solo.
- Ma il professore, mia madre e Harry l'hanno riportata in vita perché le vogliono bene!
- Non sono un ingrato, piccola Rose. Anch'io provo un affetto immenso per loro. Alla fine, anche là avevo tanti amici. James e Lily, i genitori di Harry, sai... Sirius Black e Albus Dumbledore...
Rosie saltò su, impaziente di parlargli dell'epoca attuale, di fargli desiderare di vivere:
- James, Albus e Lily! Si chiamano così i miei cuginetti! Albus è nella mia classe!
- E non c'è nessun Sirius?
Lei sorrise. - Nascerà a febbraio. Zia Ginny però spera che sia femmina, in quel caso si chiamerà Syria.
- Mi pare giusto. Quello che vorrei farvi capire, anche a te, Neville - disse guardandolo duramente - è che nemmeno gli amici più cari possono sostituire la donna che ami. Perciò non m'importa di essere vivo o morto; io non esisto, senza di lei.
Rosie restò interdetta. Non sarebbero bastate tutte le Chocolate Frogs o le Blowing Gums del mondo per farlo stare meglio!

"Non si sono mai più incontrati... io credevo che le persone che si amano si ritrovino, dopo che muoiono"

Era un pensiero così triste che scoppiò a piangere a dirotto.
- Mi dispiace, mi dispiace tanto! Ma non deve lasciarsi andare!
Ma Remus non sembrava più ascoltarla. Chiuse gli occhi, stringendo i pugni.

"Io... voglio... Dora".

Neville guardava dalla finestra gli allenamenti, rimurginando su molte cose. Non si accorse nemmeno che Rosie aveva lasciato la stanza, sconvolta da tanta disperazione. I minuti passavano.

La voce incrinata di Remus spezzò il silenzio.
- Ti chiedi perché io non l'abbia ritrovata, non è vero?
- E' una delle cose che trovo inconcepibili, in effetti. Ma nemmeno prima ero certo che foste insieme, altrimenti penso che non avrei tentato l'incantesimo.
- Grazie. Neville, io so il perché - rispose Remus lentamente, attingendo con fatica ed orrore agli ultimi ricordi della Battaglia di Hogwarts. - Sono stato io ad ucciderla!

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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


COME SEMPRE VI AVVERTO CHE QUI CI SONO SPOILER GROSSISSIMI DI DEATHLY HALLOWS!
Che triste, non ricevere recensioni!
Va beh... andiamo avanti...
Questo sarà un capitolo cortissimo perché formato di sole due lettere: quella di Neville a Harry e la relativa risposta. Mi rendo conto che ci sono sempre più incongruenze e forzature, ma superato questo "periodo" spero di poter inventare a mio piacimento senza storpiare gli avvenimenti del settimo libro!
baci, SakiJune






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Caro Harry,

ci sono novità. Che siano buone o cattive, lo deciderai tu.
Remus ha recuperato la memoria riguardo alla battaglia. Pare che stesse combattendo contro Dolohov, quando Tonks l'ha raggiunto (ma questo lo si sapeva già). Ha sostenuto di essersi trasformato e di averla uccisa. Questo, l'ha visto in sogno.
Siccome quella notte non c'era affatto la luna piena, mi è sembrata una cosa abbastanza improbabile.
Allora ho avuto un'idea. Mi sono recato di nascosto nei locali del Museo di Hogwarts, dove sono esposte le bacchette dei Deatheaters. Ho preso quella di Dolohov e ho lanciato un incantesimo Reversus. Ora mi è chiaro come si sono svolti i fatti.
Dolohov voleva far soffrire Remus prima di ucciderlo. Quando ha capito che Tonks era la sua donna, ha ricreato le condizioni della luna piena (anche questa formula è nel libro). E' rimasto a godersi la scena mentre Remus, completamente trasformato, attaccava la prima persona che gli era a tiro... lei.
Ma non è morta per questo, Harry, ne sono sicuro. L'ho vista anch'io, dopo: se avessimo controllato, avremmo trovato un morso, ma nulla di più. Non ce n'è stato il tempo, perché se Dolohov avesse aspettato che la finisse, sarebbe stato la prossima vittima! Ha rinunciato all'idea di vedere Tonks sbranata dal marito e l'ha uccisa direttamente. In questo modo è svanito l'effetto-luna. Tornato umano e ripresosi dallo stordimento, Remus l'ha vista... il dolore e il senso di colpa che doveva avere stampati in volto sono bastati a soddisfare il sadismo di Dolohov, che ha lanciato la seconda maledizione contro di lui.
Se la mia ricostruzione è giusta, anche tu riesci a dedurre le stesse conclusioni?
1) Remus non è affatto colpevole della morte di sua moglie;
2) il fatto di averla morsa, comunque, è stata la causa della loro separazione nell'altra vita.

Per il resto, nulla di preoccupante. Ho condotto Remus nella Foresta, ieri sera, dopo avergli fatto bere la pozione. Ha funzionato e (se sarà ancora qui) il mese prossimo non dovrò più disturbare Firenze e gli altri.
Quando eravamo studenti, Hermione doveva sempre aiutarmi, durante le lezioni del professor Snape, ricordi? Dille che sono diventato più bravo di lei.

Con affetto, Neville

P.S. Sigillo questa lettera in modo che, se dovesse aprirla qualcuno che non sia tu o Ginny, andrà in frantumi. Non si sa mai.

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Caro Neville,

quando questa lettera ti arriverà, io ed Hermione saremo già in viaggio per Hogwarts. Parafrasandoti: SE LA TUA RICOSTRUZIONE E' GIUSTA, ne deduco altre due verità. Una era già assodata, ma alla luce delle nuove scoperte, riceve conferma.
1) Tonks, caduta per mano di Dolohov, è stata una martire per la salvezza del mondo magico. Io ero convinto che fosse stata Bellatrix ad ucciderla, ma non cambia nulla.
2) Al contrario di Bill Weasley, è stata morsa da un lupo mannaro in pieno stato di trasformazione. Perciò, al momento della morte, era stata a tutti gli effetti contagiata.
Aggiungendo il fatto che sono indubbiamente in vita molte persone della sua famiglia, ora sappiamo che le caratteristiche coincidono anche per lei.
La mia speranza è grande, Neville.

Harry

P.S. Il mio sigillo è più potente del tuo! Se qualcuno che non sia tu dovesse aprire la busta, la lettera si trasformerà in un liquido puzzolente. Così potrai rintracciare chi ha voluto intercettarla.

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**Eddài, recensite!**

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Capitolo 7
*** capitolo 7 ***


**SPOILER DI DEATHLY HALLOWS IN AVVICINAMENTO, SCANSATEVI!**
Tra poco mi troverò senza più capitoli da postare, perché non sono andata molto avanti nel frattempo che rivedevo la storia...
Perdonatemi per la filastrocca su Tonks, ad un certo punto è un po' cattivella ma secondo voi Remus non sarà anche un po' arrabbiato perché lei non era rimasta a casa quella notte?
Per Mey: effettivamente, Hermione aveva suggerito a Harry di coinvolgere Ginny (per il fatto che c'era scritto che ci volevano in tutto quattro persone per l'incantesimo - chissà perché poi mi sono inventata 'sta cosa -), ma lui ha preferito non farlo perché le manca poco a partorire... comunque Nick si è offerto di aiutarli e anche se è un fantasma "ha fatto presenza". Questa volta, come vedi, sono in quattro quindi non c'è nemmeno bisogno del fantasma-tappabuchi! (Sir Nicholas: Come osi? Io: Scusi, scusi, non volevo offenderla!)

always yours, SakiJune




Andromeda, in fuga dal male,
le ha dato la vita e l'ha amata;
a forma di cuore il suo viso,
e il nome suo pare di fata.

Quel giorno, ad unirsi alla lotta
la spinse il suo cuore testardo,
per chi si lasciava alle spalle
non ebbe poi molto riguardo.

E cadde, lei fiera e ribelle,
non ha altra ragione il mio pianto.
Mia sposa, mia luce, mio bene!
Io voglio riaverti qui accanto!


Il vortice di fumo roteava, risucchiandosi. L'aria tornò limpida.
Clack! Il buco del tempo si era richiuso.
Tutti si guardavano attorno, ma a parte loro la stanza era deserta.

Remus, con un lamento, crollò sulle ginocchia. - E' inutile... è tutto inutile... come poteva andar bene? Basta! Lasciatemi solo! Mi sono illuso a sufficienza!

"Forse sono state le mie parole ad essere sbagliate? Oppure perché Harry ha deciso di non coinvolgere Teddy ulteriormente, e -"
- E' tutta colpa di quel Malfoy! - continuò. - Ha il sangue di un Deatheater, lui...

Harry chinò la testa.
- Scorpius, che tu lo voglia o no, è parente di Nymphadora. E tra di essi era l'unico che sapesse già della faccenda.
- Escludo che sia stato il suo capello a far fallire l'incantesimo - aggiunse Neville.
- Già - riprese Harry. - Credo che, piuttosto, la nostra teoria non fosse corretta.
Hermione tremava dalla rabbia... non era possibile! Non poteva non aver funzionato! Forse...
In un impeto d'angoscia e di speranza, corse fuori dall'ufficio... e là, accanto alla porta, la vide.
Vestita solo di un abitino rosa come i suoi capelli, Nymphadora Tonks dormiva, accoccolata contro il muro. Hermione allargò la bocca per gridare di gioia, ma d'un tratto si mise la mano tra i denti e strinse...

- Noooo! Perché? - disse a mezza voce.
Harry la raggiunse- - Hermione?
Lei si voltò, con gli occhi colmi di lacrime. - Perché è qui? Chi ha messo il Mirror of Erised proprio qui?

Harry non guardò nemmeno lo specchio, ma capì quello che era successo e abbracciò l'amica. - Ha fatto quasi impazzire anche me, una volta, ricordi? Il mio primo anno qui... quando vidi riflessi i miei genitori, e solo Dumbledore riuscì a staccarmene...

In quel momento, si udirono dei colpi al portone. Dapprima lievi, poi frenetici.
Harry chiamò Neville:
- Presto, vai a vedere! Ma che dico... andiamo!
Dimenticarono la prudenza, il buon senso, e corsero di sotto. Anche Remus, afferrato il Mantello, li seguì: ma arrivato al terzo piano, le scale deviarono, e si trovò a non poter più scendere.

Hermione disse: Alohomora! e il portone si aprì.
La notte era fredda, cadeva una pioggia sottile.
Era la realtà quella che vedeva, finalmente?
Non c'erano specchi, stavolta. Soltanto il buio e il gelo di novembre.

Lei era là.
Ce l'avevano fatta anche questa volta!
- Dove... sono? - Era pallida, spettinata, in preda al terrore; ma era tornata.
Hermione la sfiorò, le prese le mani, per assicurarsi che fosse vera.
- Nymphadora!

Neville lanciò uno sguardo alle scale. Remus si sporgeva fin quasi a cadere, e quando ebbe sentito Hermione gridare il nome di sua moglie, lo implorò di aiutarlo a scendere.
- Accio scopa! - disse Neville senza pensarci troppo, puntando la bacchetta verso la vecchia Bluebottle del custode, posata in un angolino del cortile. Quando l'ebbe davanti a sé, pronunciò "Wingardium Leviosa", dirigendola verso il terzo piano. Remus l'afferrò e quasi cadde, nell'impeto di raggiungere l'ingresso: l'atterraggio fu alquanto rovinoso. Ma ora erano l'uno davanti all'altra. Erano insieme.
Tonks, che fino ad allora non sembrava aver riconosciuto nulla intorno a sé, alzò gli occhi e lo fissò a lungo.
- Tu! Tu mi hai... no, Dolohov, è stato lui! Io lo so che tu non mi avresti mai fatto del male!
Remus annuì. - Amore mio... Harry ha sconfitto Voldemort, è tutto finito... Siamo a Hogwarts, siamo al sicuro, finalmente sei qui! - e la strinse tra le braccia, in preda ad una felicità senza limiti.
- Adesso siamo uguali... tu e io. Noi siamo una cosa sola - mormorò lei, poi appoggiò la testa sul suo petto e svenne.

L'ingresso si era riempito di studenti assonnati, insegnanti in allarme, e davanti a tutti il preside, seguito da Madame Hooch.

Harry sospirò.
Era giunto il tempo delle confessioni, della vergogna pubblica, delle grida dei giornali, dell'implacabile Wizengamot. Il crollo di tutte le loro illusioni e l'azzeramento delle loro carriere.

Ma Hermione e Neville, assorti com'erano nel contemplare il trionfo dell'Amore, sembravano non rendersene conto, non ancora.

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Capitolo 8
*** capitolo 8 ***


---------SPOILER DI DEATHLY HALLOWS, ATTENZIONEEEE...--------
Per Mey: Grazie di continuare a sostenermi!! Perché Ginny non è andata a fargli compagnia? Io non l'ho specificato nella fic, ma credo che Harry sarebbe un grande str**** se coinvolgesse la moglie incinta di otto mesi in questa faccenda! è già troppo "grave" che ci sia immischiato lui, il capo del Dipartimento degli Auror^^

Infatti questo capitolo parla appunto del processo! Un processo strano che ricorda un po' troppo da vicino quelli babbani... ma in quest'epoca i rapporti tra i due mondi sono molto più stretti, no? inoltre per non inserire troppi personaggi ho messo il Ministro ANCHE a capo del Wizengamot! povero Kingsley, lavora troppo...




Il processo ebbe inizio subito dopo le vacanze di Natale, che Neville, Harry ed Hermione trascorsero agli arresti domiciliari. Remus e Tonks, invece, furono presi immediatamente in custodia dal Ministero.
Fiale e fiale di Veritaserum furono impiegate negli interrogatori - ma fu uno spreco: nessuno aveva intenzione di mentire sull'argomento. Vennero comunque alla luce alcune situazioni rimaste in sospeso fino ad allora.


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DEPOSIZIONE DI LUNA LOVEGOOD

D - E' stata lei ad inviare questo libro al professor Neville Longbottom?
R - Sì. Insieme ad altri. Era diventata un'abitudine, ormai. Quando trovo un libro che parla di piante, e che quindi potrebbe trovare utile per i suoi studi... ma anche su altri argomenti! ecco, glielo mando, per la biblioteca di Hogwarts!
D - Prima di inviarlo all'imputato, lei l'ha letto? Sapeva cosa conteneva esattamente?
R - L'ho sfogliato, e ho capito che si trattava di uno dei manuali di incantesimi e pozioni più completi, per quanto riguarda i lupi mannari. Ho pensato che Neville potesse farlo leggere all'insegnante di Difesa contro le Arti Oscure, e forse inserirlo come libro di testo.
D - Quindi non si è accorta, in specifico, di quella formula.
R - No. Ma anche se così fosse stato, non avrei mai pensato che i miei amici avrebbero deciso di USARLO!
D - Perché no?
R - Perché, quando Sirius Black venne assassinato, Albus Dumbledore spiegò a Harry che la morte è di fatto irreversibile e come tale dev'essere accettata.
D - Grazie. Solo un'altra domanda: perché, tra tutti i suoi ex compagni di scuola e di battaglia, ha mantenuto i contatti proprio con il professor Longbottom... e questo ha o no un rapporto con il suo recente divorzio?

Questa domanda non c'entrava nulla con il processo - era un'iniziativa personale del Ministro. Pura curiosità. Ma, pur arrossendo un poco, Luna rispose:
R - Sicuramente. Io amo Neville. Solo, l'ho capito troppo tardi.
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Quando l'effetto del siero svanì, Luna non riuscì a capacitarsi di quello che aveva dichiarato, ma non ne fece un dramma.
I suoi sentimenti erano sinceri, dopotutto, e non potevano portare a nulla di male.

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D (A Ted Lupin) - Come si sente? Che cosa prova?
R - Gioia, direi... felicità. Come posso spiegare... ora sono un'altra persona.
Mentre diceva queste parole, Teddy guardava Victoire, anche lei seduta tra i testimoni, che seguiva il processo con apprensione.


- Guardate - sussurrò qualcuno - fanno il terzo grado anche i bambini.

Un uomo biondo, elegante, rassicurava il figlio che veniva chiamato a dare la sua versione dei fatti. Ma questi non sembrò averne bisogno; si diresse con passo risoluto verso il Ministro, prese un sorso di Veritaserum e disse:
- Cosa volete sapere?
- Pare che lei abbia preso parte alla, ehm, resurrezione di Nymphadora Tonks. Con quali promesse o stratagemmi è stato convinto, lei, uno Slytherin, il rampollo di una delle più nobili famiglie di maghi...
Kingsley era volutamente ironico, perché in realtà era soddisfatto del comportamento del ragazzo, che sembrava non aver ereditato nulla degli ideali distorti dei suoi antenati. Ma la legge era legge.
- Sì! Ma se lo sapete già, perché me lo chiedete?
- Signorino Malfoy, un po' di rispetto.
- Mi perdoni, signor Ministro... però -
- Nulla! - Shacklebolt alzò una mano. Ha ragione, eliminiamo le domande retoriche. Piuttosto, perché non è stato Ted Lupin a fornire il capello anche per il secondo incantesimo?
- La prima volta, lui ne fu assolutamente inconsapevole: cioè, se ne accorse, ma gli diedero una spiegazione fasulla... non si poteva rischiare una seconda volta che scoprisse tutto.
- E per quale motivo?
- Ecco, non ne sono sicuro. Credo che il signor Lupin non volesse mostrarsi a suo figlio, non prima di avergli ridato sua madre. Se non avesse funzionato, Ted avrebbe sofferto moltissimo.

- Basta così! - gridò il Ministro, in bilico tra l'esasperato e il commosso. - Gli imputati si alzino. Ehm, signorino Malfoy, può andare.
Scorpius tornò tra le braccia di suo padre.
- La sentenza sarà resa nota tra un mese. La data e l'ora verranno comunicate in tempo utile. Nel frattempo, resterete agli arresti domiciliari... sì, anche lei, signor Weasley!- aggiunse, intercettando lo sguardo incerto di Ron.
- Per quanto riguarda i minorenni coinvolti a vario titolo in questa faccenda, in quanto tali non sono punibili. Figureranno comunque sugli atti del processo. Il mio consiglio è di tornare immediatamente ad Hogwarts e non perdere ulteriori lezioni.


Ted Lupin saltò su:
- Ma signor Ministro...
- Sì? Sono forse stato poco chiaro?
- I... i miei genitori... cosa ne sarà di loro? Avete intenzione di tenerli rinchiusi per tutto questo tempo? - chiese il ragazzo con le lacrime agli occhi.
Shacklebolt ci rifletté un poco. - Ebbene, i controlli del caso sono stati effettuati. Stando al rapporto del Dipartimento competente, non c'è ragione di trattenerli oltre.
Ted strabuzzò gli occhi. Il Ministro proseguì:
- Finché non sarà pronunciata la sentenza, possono restare in famiglia, naturalmente sotto sorveglianza. Ma badi bene: si tratta di una situazione temporanea. Non si faccia illusioni, su questo!




Colgo l'occasione per annunciare che presto (o tardi) pubblicherò uno spin-off di questa storia, ambientato qualche anno dopo. Anticipo soltanto che si tratta di una death-fic (ma si chiama così anche se chi muore non è un personaggio molto importante? beh, cmq è importante per me!), che sarà ambientata ad Hogwarts e i protagonisti saranno degli insegnanti...

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Capitolo 9
*** capitolo 9 ***


COME AL SOLITO VI AVVISO CHE QUI CI SONO SPOILER DEL SETTIMO LIBRO!
COME AL SOLITO VI AVVISO CHE QUI CI SONO SPOILER DEL SETTIMO LIBRO!
siamo agli ultimi capitoli? continuerò? boh! andrei avanti ancora per tre generazioni, ma capisco che la cosa diventerebbe noiosissima!
sto ancora ultimando la storiella di cui parlavo la volta scorsa. per me è molto importante e tremo al pensiero che verrà letta... ma mi farò coraggio!
forse il discorso del Ministro sarà un po' contraddittorio: ma mi piace così.
^^Kingsley you're great!^^
ciao, SakiJune








Nell'attesa, fu più felice chi non pensò al futuro, e visse quei giorni inebriandosi della realtà effimera che stringeva nelle mani.

Harry poté godere di una rinnovata intimità con Ginny, che era ormai all'ottavo mese di gravidanza, e con Lily. La bambina era così eccitata che il suo papà potesse passare tanto tempo a casa, a giocare con lei! Non sapeva nulla del perché, naturalmente, altrimenti sarebbe stata un po' meno entusiasta.
Era certo di dover dire addio al suo posto di lavoro - forse a qualsiasi altro incarico.
Ma da parte della moglie non ci furono accuse, non un rimprovero, né sguardi risentiti. Si preparavano anzi a fronteggiare, uniti, qualsiasi decisione avesse preso il Wizengamot.

A casa Weasley c'era un'atmosfera un po' meno serena che dai Potter. Hermione sembrava tornata adolescente; stava sempre a leggere, senza occuparsi di nient'altro. Si sentiva in colpa nei confronti di Ron. Per quanto lui la rassicurasse, quando pensava a ciò che aveva fatto il suo cuore era in bilico tra il rimorso e l'orgoglio.

Sembrava che Ted Lupin stesse a dieci metri da terra, e non solo quando viaggiava sulla sua scopa. Scorrazzava tra la redazione del Daily Prophet e quella del Quibbler, per procurarsi giornali arretrati che Remus leggeva avidamente.
In quegli anni, grazie all'apertura dei rapporti con i Muggles, oggetti e tecnologie prima sconosciute erano approdati nel Mondo Magico: cose che loro non avevano mai visto... spesso completamente inutili, ma quelle sciocchezze parevano divertire Nymphadora, e Teddy trasformò la casa in un bazar.
Ma soprattutto, la sera, curiosità e chiacchiere lasciavano il posto alla tenerezza. Si sedeva tra di loro, come se non avesse sedici anni, ma sei... e si lasciava colmare di carezze, per ore...
Oh, poter pronunciare finalmente quel nome: "Mammina!", stretto nel suo abbraccio, in preda a un'emozione mai immaginata prima! e capire che questo e nient'altro gli era mancato!

Andromeda, invece, sin dai primi giorni fece di tutto per estraniarsi, lottando con se stessa fino allo sfinimento.
Era davvero sua figlia?
Non poteva essere tutto un mostruoso scherzo, invece?
E ammesso che fosse la realtà, lasciarsi trasportare dal cuore, ora, avrebbe significato straziarlo nuovamente di lì a poco...

La prima trasformazione di Tonks non fu nulla di drammatico; al Ministero avevano fatto inghiottire ad entrambi una pastiglia. Fu detto loro che era pozione Wolfsbane concentrata, secondo un procedimento imparato dai Muggles, e il suo effetto aveva la durata di un anno. Bisognava però mantenere il segreto, in quanto era una tecnica ancora sperimentale per il mondo magico.

"E pensare che, quando insegnavo a Hogwarts, Snape me la faceva bere bollente, oltre che amara, perché sosteneva che altrimenti avrebbe perduto efficacia: forse voleva solo essere sicuro che la prendessi!" aveva pensato Remus.
In ogni caso, si fidava di Kingsley. Era arrivato, da un'epoca in cui il Male era penetrato ovunque, in un mondo estremamente amichevole, dove non esistevano favoritismi e parzialità, che forse non badava troppo a conservare le tradizioni, ma dove le leggi avevano una ragione e un significato.
Già. A ben guardare, soltanto lui e Dora non avevano ragione d'essere, perché avevano cessato di esistere molti anni prima.
Ma cosa poteva farci? Erano vivi, adesso! E non volevano certo tornare indietro...


- Gli imputati si alzino.
Harry James Potter! Il Consiglio del Wizengamot ha decretato il tuo licenziamento! Per permetterti di mantenere la tua famiglia, verrai assegnato ad un ufficio in cui svolgerai mansioni di semplice impiegato. Hermione Jane Weasley! Ronald Bilius Weasley! Lo stesso vale per voi.

"Ma lui non ha fatto niente... non ci ha aiutati!" pensò Hermione, furiosa.

- Vi ha coperto, signora Weasley. Io penso che sia la stessa cosa. - continuò il Ministro, gli occhi puntati su di lei.

"Shacklebolt è... un Legilimens?" si chiesero tutti, ma era inutile stupirsi di qualsiasi cosa.

- Mi dispiace molto, ma il Consiglio ha deciso la peggior pena possibile per l'ideatore di questo reato. Tutti devono capire che i misteri di vita e morte sono e hanno da rimanere tali, che dobbiamo guardare avanti per il bene del Mondo Magico e di quello dei Muggles. Altrimenti, come è già accaduto, il Male potrà nuovamente impadronirsi delle nostre esistenze. La paura della morte! Non è forse questo timore che ha animato i pensieri dei più potenti e spietati maghi oscuri nei secoli? E' questo che li ha spinti, non semplicemente l'ambizione e la gloria... Io credo fermamente che solo la completa accettazione della nostra mortalità può impedire che l'orrore si ripeta.

Prese in mano il libro, aperto alla pagina dell'incantesimo.
La strappò.
Mormorò due parole: essa fluttuò in aria e scomparve in una fiamma arancione.

- Che cosa pensate di me, tutti voi? Non posso leggere la mente di ognuno. Vorrei piuttosto, che voi capiate il perché di questa sentenza. Pensate che io non sia felice di riavere qui Remus e Tonks? Oh, quanto poco mi conoscete! Quanto poco ricordate del tempo in cui ero soltanto un Auror... un uomo che voleva vedere il Bene trionfare, nient'altro: no, ora voi mi vedete come la personificazione del potere. Ma non vi annoierò oltre - e soprattutto non vi darò illusioni. Sono qui per applicare la legge e le decisioni del Consiglio, e lo farò, nonostante il mio cuore, nonostante...

I suoi occhi erano lucidi e le labbra tremavano. Ma andò avanti.

- Neville Longbottom...

Luna era diventata come di pietra. Nascose il viso tra le mani fredde... in attesa...
"La peggior pena possibile"? No, non potevano essere così crudeli da -

- Neville Longbottom, sei condannato all'esilio. Non potrai più tornare in Gran Bretagna. Potrai vivere come desideri: insegnare, viaggiare, amare. Non vogliamo rinchiuderti ad Azkaban, non avrebbe senso per una persona così giovane e pura di cuore.

Luna respirò liberamente. "Verrà via con me. Sì, lo porterò con me, e gli mostrerò le meraviglie nascoste di questo mondo... Non ci lasceremo mai..."

Magical animals,
wonderful magical world!
I have walked, I have flied
almost everywhere...
Places where the sunset means dawn
lands and oceans all around
double-headed spiders and dragons -
just a bit of what I've found.
Magical animals,
wonderful magical life!
I am free, I am wild
almost everytime...
I have tasted a warm kind of love
sharing my life with someone
but now I need a hot kind of love
I want to stare at the sun.
Wouldn't you follow me,
wonderful magical love?(1)




- E poi, papà? Dai, racconta!
- E poi... Teddy non potrà stare con i suoi genitori, purtroppo.
Albus aggrottò la fronte. - Ma allora è tutto uguale. Hai perso il lavoro per niente? E non potremo più avere il professore qui a Hogwarts... per niente?
Harry sorrise: - Ma che dici? Loro sono vivi adesso! Teddy non sarà più triste. Gli è dispiaciuto, nel vederli partire, ma è tutto cambiato rispetto a prima.
Si chinò e gli disse all'orecchio: - Pare che il vostro amico si sia finalmente fatto avanti con una certa signorina Weasley. Me l'ha detto il Preside. Non gli sfugge nulla...
- Teddy e Victoire stanno insieme? Wow! - gridò Al, voltandosi verso suo fratello e Rosie, che era arrossita di colpo.
- Veramente, sì... ma non mi riferivo a loro.
La ragazzina strillò: - Zio Harry, sei cattivo! Non dovevano saperlo! - e corse via.
- Oh! Ho commesso un errore diplomatico. - buttò lì Harry. - Davvero non sapevate che lei e Malfoy...
James scoppiò a ridere.
- Ma lo sanno tuuuuutti! Tranne zia Hermione e zio Ron, per fortuna. Ma vai avanti. Allora, dove vivranno i signori Lupin?
- Nel mondo dei Muggles, in un posto che solo il Ministro e pochi altri conoscono. Non potranno usare la magia, dovranno abituarsi ad una vita completamente nuova. Questa È comunque una vita nuova per davvero, no? Mi sono stupito, quando Andromeda ha chiesto di andare con loro. Ma immagino che sarà un bene.
- E potranno scrivere a Teddy? - s'informò Albus.
- Certo... soltanto, se vorremo mandare delle fotografie, dovremmo scattarle con una macchina da Muggle. Le lettere passeranno attraverso il Ministero, e se dovessero trovarci qualcosa di magico, potrebbero esserci conseguenze. Ma, James! Ma non sei in ritardo per la partita?
- Aah! Devo scappare, siiii... ciao papà, ci vediamo per le vacanze!
Harry salutò i figli e salì sulla scopa.
Ma in quel momento un gufo lasciò cadere una busta proprio sulla sua testa.
- Viene da casa. Oh-oh... ragazzi - e il suo viso si illuminò di contentezza, mentre leggeva - E' nato! E' nato il vostro fratellino! E' un maschietto...
- Sirius Potter - sillabò Al. - Papà, sono così felice! Vai, vai dalla mamma, e dai un bacio a tutti e due... e noi andiamo, James, se no farai tardi davvero!
I due ragazzi si diressero verso il campo, e Harry prese il volo. Hogwarts, la foresta, il lago rimpicciolivano sotto di lui, mentre i suoi pensieri erano già a casa, dalla sua Ginny, per conoscere quel nuovo miracolo che era nato dal loro amore.


(1) si può immaginare questa canzone con una melodia da musical. giusto per dare l'idea, Jesus Christ Superstar o Grease... le parole mi sono venute camminando in montagna: probabilmente l'aria era troppo rarefatta per ragionare a dovere... se avete bisogno della traduzione chiedete senza farvi scrupoli.

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Capitolo 10
*** capitolo 10 ***


why get back alone 10 NON MI STANCHERO' DI RIPETERLO: SPOILER DEL SETTIMO LIBRO!!!
Facciamo un salto in avanti... Victoire è al settimo anno e... una certa Hermione finalmente ha capito cosa sta succedendo alla sua Rosie! Un po' troppo semplicistico, come chap, lo so.
Ma sto lavorando su quell'altra cosa, e mi sta prendendo troppo!
P.S. Mey, hai ponderato? Dimmi cosa ne pensi!^^
SakiJune






"Roooose Weasley!
Credevi che non lo venissi a sapere?
Credevi che tua madre e tuo padre siano degli sciocchi?
Ooh, quattordici anni e già flirta con i ragazzi! Vergognati!
Sto pensando seriamente di mandarti alla scuola di magia di Coldwitch, in Alaska! Lì almeno sareste tutte ragazze...
Ma che ti è preso di frequentare un Malfoy? Toglitelo dalla testa, già da adesso, è CHIARO?"

- Sentito che Howler? Povera la mia cuginetta! - disse Victoire a Dharma dall'altro lato del tavolo dei Gryffindor, quando la lettera smise di urlare e cominciò a strapparsi da sola. - Che può farci se le piace quello Slytherin...
- Tu invece vai sul sicuro: una pozione d'amore e -
- Ma no, Dharma, ti sbagli! Come te lo devo ripetere!
- Allora quel lavoretto che hai fatto fare a Kirstie Thomas quando era al quarto anno? - rispose l'amica in tono di sfida. - Andiamo, non c'è niente di male! Ma almeno ammettilo!
- Teddy mi ama davvero. E i miei cugini non hanno preparato nessun filtro, quella volta... - Victoire impallidì, portandosi una mano alla gola. - Cosa c'era nella minestra di oggi? Stinksap? Mi viene da vomitare!
- Sarà meglio che vai dalla signorina Brown, se non stai bene, così puoi saltare Storia della Magia! E' una tale noia... ma un momento - saltò su Dharma guardando bene Victoire in viso - Lupin non ti avrà mica... messa nei guai?
Lei non seppe cosa rispondere. Poteva essere, per Merlino, poteva proprio essere.
Teddy era in addestramento: non poteva scrivergli, o rischiava di mandarlo nel pallone. Sapeva quanto ci tenesse a diventare Auror. Ma cosa fare? Se quella nausea continuava, prima o poi se ne sarebbero accorti tutti, non solo le sue compagne. Tutti! Madame Hooch, la signorina Brown... e se fosse svenuta? Avrebbero avvisato subito a casa!
Non doveva succedere. Avrebbe trovato una pozione che -
"No. Se davvero aspetto un bambino, non devo metterlo in pericolo. Parlerò con Teddy, quando verrà a trovarmi. La verità è l'unica strada".

............

Uno dei giovani seduti al tavolo si voltò verso il bancone e ordinò:
- Altre quattro butterbeers, perfavore! Dobbiamo festeggiare come si deve! Ehi, ragazzi, ma dov'è finito Lupin?
- Sarà corso dalla sua fatina... - rispose quello che gli stava vicino, mimando un pancione che si ingrossa. Tutti scoppiarono a ridere.
- Beh, dai, brindiamo, no? Da oggi siamo Auror!
- Per la difesa del mondo magico! Slainthe!
Alzarono i boccali, orgogliosi di aver superato i difficili esami.
- Eccomi, eccomi. Non mi avete aspettato, vedo. - farfugliò Teddy, raggiungendo il tavolo. - Scusate, a casa è un pandemonio. Harry si è messo a farmi la paternale, nientemeno: invece di farmi le congratulazioni per il lavoro...
- Lo credo! L'hai detto al signor Weasley, vero?
Teddy annuì, decisamente abbattuto. - Dovevo farlo. Ormai cominciava a... vedersi. Non l'ha presa bene, per lui Vicky è ancora una bambina, capite?
Gli altri si guardavano ridacchiando. - Siiii, capiamo - fece uno, appioppandogli una sonora pacca sulle spalle. - Ma adesso sei a posto, potrai mantenerla, lei e il bambino... sempre se è quello che vuoi!
Teddy arrossì. - Ma certo che è quello che voglio... andrà tutto bene. Saremo una splendida famiglia.
- E la suocera?
- Oh, lei. Mi è bastato promettere che, se sarà una femmina, le daremo il suo nome.
- Rrromantico, non c'è che dire!
I quattro parlottarono tra loro, scoppiando ogni tanto in sonore risate. Poi:
- E della figlia segreta, che ci dici? Farà parte anche lei del quadretto?
Amici.
Begli amici.
Si allontanò, incurante dei richiami.
Li avrebbe rivisti presto, comunque, no? Ormai erano diventati i suoi colleghi, che lo volesse o no. Superficiali, ecco cos'erano. Gli avevano trovato in mano una fotografia, una sera, e avevano voluto credere quello che garbava a loro.

"Non sono uno sciupafemmine, e non metto incinte le ragazze per divertimento, porco schifo! Certo, non era previsto adesso, ma prima o poi Vicky e io ci saremmo comunque sposati. E la bambina della foto non è mia figlia, merda, è mia sorella!"
Avrebbe voluto gridarglielo in faccia, a tutti. Ma non poteva.
Uscì dal Three Broomsticks, e si accorse che stava iniziando a piovere.
"Piccola... Vorrei vederti... vorrei proteggerti"
Si riparò sotto un balcone, infilò una mano in tasca e prese quella foto. Una foto da Muggle: immobile, a colori.


Caro Teddy,
scusa se non ho scritto prima, so che sei stato in pensiero.
Semplicemente volevamo aspettare la luna piena, sai... per essere sicuri.
E' andato tutto bene.
Siamo tanto felici. Eppure il pensiero del suo futuro ci tormenta.
Non potrà frequentare le scuole qui, questo è sicuro.
E non sappiamo se sarà ammessa a Hogwarts.
Devo fare attenzione anche a portarla in giro sul passeggino: è estate, eppure sono costretta a metterle quel ridicolo berretto! E se penso a quando dovrò portarla a far visitare dal pediatra...
Guarda i suoi occhi. Sono quelli di tuo padre.
E i capelli, beh... devo tenerglieli arruffati, altrimenti si vedrebbe.
Per ora sono rimasti sempre color biondo scuro. Non ha preso da me, questo è certo.
Non è un Metamorphmagus, non è un lupo mannaro.
Ha solo le orecchie da lupo. E un domani quanto mai incerto.
Dimenticavo... l'abbiamo chiamata Doreen.

un bacio, la tua mamma

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Capitolo 11
*** capitolo 11 ***


-----AVVISO: SPOILER DI DEATHLY HALLOWS!!!!-----








Nell'ufficio del Preside Thomas troneggiava un tavolo a cui sedevano gli insegnanti di Hogwarts. L'anno scolastico stava per iniziare.
- Dichiaro aperta la riunione, colleghi e colleghe. Ha trascorso bene le vacanze, Madame Hooch?
- Molto bene, Dean. E tu?
Era senza dubbio uno strano scambio di battute, in quanto la vicepreside lo chiamava per nome mentre lui le dava del Lei. Ma ripensando al fatto che era stata la sua professoressa di volo, quando era studente, lo rendeva un po' più comprensibile.
- Non ho avuto tempo per andare da nessuna parte. Tranne per la settimana scorsa, quando il Ministro mi ha invitato per un torneo di scacchi.
Rolanda Hooch arrivò al punto. - Dobbiamo discutere di qualcosa di serio, mi pare. Due allieve di quest'anno avranno quantomeno un'iscrizione irregolare.
- Già. La piccola Selena... ha solo nove anni. Ma è l'età in cui si viene ammessi alla scuola di magia di Amberfire, la più prestigiosa di tutta l'Africa. La bambina, che ha sempre vissuto in Camerun, si è dovuta trasferire in Gran Bretagna per causa di forza maggiore.
(che eufemismo, vecchio mio... come sai fingere indifferenza)
- Vuoi dire che può frequentare Hogwarts anche se è così piccola? - chiese l'insegnante di Astronomia, un po' scandalizzato. - Oh, beh, se va bene a lei!
- E come faremo riguardo a quell'altro problema? Hai mandato la lettera?
- Oh, sì. Mi è bastato qualche piccolo accorgimento.
- Per esempio, Dean? - s'informò la vicepreside.
- Per esempio... beh, leggi tu stessa.
Le mostrò una copia della comunicazione:

---------
SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS
Preside: Dean Thomas

(e ancora per quest'anno insegnante di Difesa contro le Arti Oscure, ma presto passerò. Mi stanca troppo)

Cara signorina Lupin,
siamo lieti di informarLa che Lei ha diritto a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà l'elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie. I corsi avranno inizio il 1o settembre.

Vogliamo però sottolineare che qui a scuola lei avrà il nome di Doreen Tonks. Il perché debba usare il cognome di sua madre le verrà spiegato più avanti.
--------


Era tutto così nuovo. Tutto così strano.
Non che la sua vita, fino ad ora, fosse stata normale. Però...
Non sapeva di essere speciale: semmai diversa, ma in senso negativo.
Andiamo, aveva sempre studiato a casa. Amici, neanche a parlarne. Sempre con il cappello in testa, oppure con i capelli a soffione, perché non si vedessero le sue orecchie. Per non parlare di quando i suoi genitori si trasformavano in lupi e uggiolavano tutta la notte...
No, decisamente la sua non era una famiglia normale.
Ma non aveva mai sospettato di essere una strega!
Il papà le aveva detto che non poteva accompagnarla a comprare i libri e le altre cose. Ma le aveva spiegato come raggiungere Diagon Alley, passando da quella strana taverna di Charing Cross Road.
E proprio nel locale incontrò un uomo alto, più alto di chiunque avesse mai visto, con una gran barba e due occhi affettuosi.
- Hogwarts? Primo anno? - le chiese.
- Sì, signore, ma...
- Di qua. - Le mostrò il muro, che si aprì e rivelò la via affollata e vivace. - Buona fortuna e buon anno scolastico.
Le girava la testa, tutta quella gente e quelle vetrine la confondevano. - Mi chiedevo, potrebbe accompagnarmi per favore? Credo di potermi fidare di lei.
L'uomo rise. - E io mi impegnerò a non deluderti... oh! Per Merlino, non mi sono presentato! Sono Rubeus Hagrid, custode delle chiavi e guardiacaccia ad Hogwarts.
- Oh, piacere. Io sono Doreen.
Fu un pomeriggio divertentissimo. Andarono alla Gringott's e i goblin un poco la spaventarono, ma si stupì piacevolmente di avere dei soldi "messi da parte per lei", come le spiegò Hagrid. Scelse con cura le penne, le provette, il bilancino. Comprò la veste e il cappello, la bacchetta e un gufo color paglia - pressappoco come i suoi capelli: lo chiamò Flax. Al Flourish & Blotts notò un ragazzino con i capelli lunghi e legati da un elastico, accompagnato dai genitori; chiese gli stessi libri che doveva comprare lei.
- Fai amicizia, coraggio. Li conosco, sai? - le sussurrò Hagrid. Ma Doreen non era abituata a parlare con quelli della sua età. - Harry? Ginny?
- Hagrid! Sempre a zonzo? Sei riuscito finalmente a liberarti di quelle lumache? - Il padre del ragazzo, un uomo dai capelli brizzolati e gli occhialini tondi, sembrava conoscerlo davvero bene, perché si abbracciarono da veri amici.
- Questo è il piccolo Sirius? Oh, ma è identico a suo zio Bill. In quale Casa vorresti entrare, sentiamo?
Lui ci pensò su. - Non mi piacerà studiare troppo, penso, quindi niente Ravenclaw. Per il resto, lascerò fare al Cappello. Non sono schizzinoso come mio fratello Albus.
- Oh, sì - rise sua madre. - Aveva una fifa matta di finire a Slytherin.
- Lei è Doreen. Anche lei è al primo anno, e non l'ha accompagnata nessuno. Potete pensarci voi? - Alla risposta entusiasta di Ginny, continuò: - Ora io torno al Leaky Cauldron. Ci vediamo domani, Doreen e Sirius.
- A...arrivederci, signor Hagrid! - salutò lei.
L'uomo chiamato Harry era impallidito un poco. La stava guardando proprio dritto negli occhi, imbarazzandola. "Cos'ho che non va?" pensò con timore.
- Sei proprio tu... sei la figlia di Remus.
Doreen lo fissò a sua volta, con identica meraviglia.
- Conosce mio padre? Com'è possibile... io non credo che loro siano dei -
- Maghi? Oh, ma allora non ti hanno raccontato nulla. Non ha importanza, sai. Scoprirai tutto piano piano, come feci io quando avevo la tua età. Oh, sono così felice di conoscerti!
Ginny portò lei e suo figlio a prendere un gelato.
- Mamma, andiamo a Hogsmeade?
- Ma Sirius, prenderai tutti i dolci che vuoi sul treno...
Doreen chiese cosa fosse questa storia delle Case.
- Hai fegato, te la tiri, sei un secchione o ti piace farti il c... per gli altri? - cominciò a informarsi Sirius, giusto per darle un'idea. Schivò il ceffone di sua madre, mentre Doreen ci stava pensando seriamente.
- Io non me la tiro. Questo è sicuro.
- Slytherin vuol dire ambizione - precisò Ginny. - Non è per forza una cosa negativa, anche se...
- Anche se l'ambizione porta alla malvagità molto facilmente. Io non sono andata a scuola, ma mi piace leggere, e ho capito che nella Storia è sempre stato così.
- Mi sa che sei una Ravenclaw. Studiare! La vedo dura per me.
Doreen era stanca, era in giro da un sacco di tempo. Presero due camere in una pensioncina: lei avrebbe dormito con Ginny.
- Signora, ho capito bene, prima...? - le domandò quando furono a letto. - Anche i miei genitori sono maghi?
- Eccome!
- E' il motivo per cui diventano lupi una volta al mese? E perché sono nata con queste... - mormorò arrossendo e scostandosi i capelli dalle orecchie.
- Oh! No, è diverso. Ma non ci farà caso nessuno, stai tranquilla. Però i Muggles le notano queste cose, immagino.
- Sì... non potevo fare niente... non sono mai stata con gli altri bambini... mamma e papà avevano troppa paura che mi scoprissero.
Ginny le rimboccò le coperte e le diede un bacio. - Da domani la tua vita sarà uno splendore.
Stava per addormentarsi, quando le venne in mente un'altra domanda. - Signora, mia madre ha frequentato... Hogwarts?
- Ma certo!
- In che Casa era?
- Hufflepuff, mi ricordo quando me lo disse.
Era un nome carino. - E vorrebbe dire...
- Appartengono a questa Casa i giusti e i leali, i pazienti e i sinceri...
- Ah, e quelli che... come ha detto Sirius...
- Lavorano sodo! Ma non far caso al suo linguaggio, sai.
- Mi è simpatico - disse, scivolando nel sonno.





Pensavate che Doreen sarebbe stata una squib? O che non sarebbe stata ammessa alla scuola? No che non l'avete pensato, nemmeno di striscio...
Senza dubbio mi sarà uscito qualche strafalcione (anche se ho usato come riferimento HP e la Pietra Filosofale mentre scrivevo questo capitolo). Ricordate tutti i titoli e le menzioni d'onore di Dumbledore nell'intestazione della lettera? Ecco, io ci ho messo una nota umoristica^^ per il nuovo Preside: ma si può? sono le 00:50, fate voi!
Solo un avvertimento: per quanto riguarda "lo splendore di vita", non credete a Ginny.
Poi: chi sarà questa Selena? non è difficile indovinare...
SakiJune

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Capitolo 12
*** capitolo 12 ***


spoiler di deathly hallows! io vi ho avvertito!






Mentre il treno si allontanava dalla stazione, Doreen provò un senso di nausea e smarrimento. Era la prima volta che si trovava lontana dai suoi genitori e dalla nonna. Non vedeva l'ora di arrivare, comunque, perché così avrebbe potuto scrivere una lettera a casa e avvisarli che era sana e salva.
- Se ho capito bene, i messaggi si mandano con i gufi, vero?
Sirius scosse la testa. - Sì, di solito sì, ma mio padre ha detto che dovrai consegnarli al Preside, e lui penserà a farla avere ai tuoi.
- Ma li leggerà? - domandò lei preoccupata.
- Il Preside no. Che gliene importa? E' al Ministero, che li ispezionano.
Doreen credette si riferisse ad una sorta di controllo per le comunicazioni tra il mondo magico e quello dei Muggles - in generale.
Lo scompartimento si aprì e una testa si sporse:
- C'è posto qui?
- No, siamo in venti. Lo vedi da sola che c'è posto - rispose Sirius, credendo di essere spiritoso.
- Ciao, vieni - disse Doreen alla nuova arrivata. - Non morde, sai? E' solo maleducato.
La bambina si scusò e richiuse la porta scorrevole.
- Ecco, le hai fatto paura! Ma ti diverte?
Lui rideva. - Rilassati, troverà da sedersi da un'altra parte. Vuoi vedere delle foto? Passeremo il tempo prima che arrivi il carrello dei dolci.

Le mostrò il suo album. C'erano i coniugi Potter, naturalmente, poi i fratelli maggiori di Sirius: James, Albus (che somigliava al padre come una goccia d'acqua) e Lily, che abbracciava una ragazza vestita da sposa.
- Quella è mia cugina Rose, il giorno del suo matrimonio. E' stato due anni fa. I suoi non l'hanno ancora mandata giù. - Si chinò su Doreen come per dirle un segreto. - Lui è stato uno Slytherin, quando andava a scuola, ed è pieno di soldi.
- E quest'uomo con i capelli blu?
- Oh, non è nessuno... - rispose in fretta Sirius. - Un amico di James.
Non poteva dirle che era suo fratello. Gli ordini erano chiari.
"Lo saprà, e sarà molto presto, ma non adesso. Deve adattarsi, rassicurarsi. C'è tempo" erano state le parole di suo padre.

Era iniziata la cerimonia dello smistamento. Doreen non era ancora riuscita a staccare gli occhi dalle stelle sul soffitto della Sala Grande, ma Sirius le diede una gomitata.
- Guarda che poi ci chiamano.
Infatti, non appena lo disse, Madame Hooch scandì proprio il suo nome.
Lui andò allo sgabello e si mise il Cappello in testa.
- Un altro Potter? Toh! Non se ne vedevano in giro da un bel po'. Niente Ravenclaw, non è vero? E niente Hufflepuff. Sei troppo saccente e sboccato.
Tutti risero, inclusi gli insegnanti.
- Non t'importa niente, vero? Ma nel tuo cuore, in fondo in fondo, hai già scelto. Gryffindor!
Sirius tirò un sospiro di sollievo e si andò a sedere al tavolo, accolto dai suoi compagni con un bell'applauso.

- Finnigan, Ian.
Questi era un ragazzo dall'aria scanzonata, con un sorriso e un'andatura spavalda difficile da non notare. Il Cappello gridò di nuovo, questa volta immediatamente:
- Gryffindor!

Doreen si torceva le mani nell'attesa.

- Smith, Jeremy.
- Slytherin!

- Tonks, Doreen.
Ok. Toccava a lei. Mentre si avvicinava allo sgabello, incrociò lo sguardo del ragazzo che era stato appena smistato ed andava a raggiungere i suoi compagni di Casa. Vi lesse disprezzo e senso di superiorità.
Quando il cappello fu sulla sua testa, tacque. Passò quasi un minuto...

- Ebbene? - gli si rivolse, nervosa ma non troppo stupita, Rolanda Hooch.
- Ecco, è imbarazzante - spiegò il Cappello - Questa ragazza non dovrebbe nemmeno esistere. Dove la metto?

A Doreen sembrò che le stelle cadessero dal soffitto piombandole addosso. Lentamente, se lo tolse e lo guardò con terrore.
Cosa voleva dire? Com'era crudele e desolante!
Non sarebbe stata la benvenuta, mai, in nessun posto... perché era uno scherzo della natura... ma allora perché Ginny Potter le aveva parlato di un futuro migliore?

- Io ti incenerisco, bada! - tuonò il Preside Thomas, puntando la bacchetta contro il Cappello.
- Va bene, va bene! Rimettimi su, ragazzina. Ci penserò un poco...
- No, basta! - Doreen tremava e stava per scoppiare in lacrime. - Voglio solo tornare a casa mia!
Una voce si alzò dal tavolo di Gryffindor. - Ehi, Cappello Scoreggiante! Chiedile un po' scusa, capito?
"Grazie, Sirius" pensò lei.
- Capito. Scusami, signorina Tonks, ti dirò a quale Casa appartieni. Vuoi indossarmi di nuovo, per favore?
Doreen si girò verso la vicepreside. - Devo...
- Coraggio, perdonalo. E' vecchio, lo sai? Si annoia, e a volte dice qualche sciocchezza.
Se lo rimise.

- Hai un disperato bisogno di amicizia. E hai fiducia negli altri, il che significa che anche gli altri si potranno sempre fidare di te. Buona fortuna, Doreen. Hufflepuff!
"Come la mia mamma" pensò, e si sentì rincuorata. C'era un posto per lei, a quel tavolo, nella scuola, nella vita. Ma non aveva ancora compreso perché il Cappello si era comportato così.

- Longbottom, Selena!
La bambina che lei e Sirius avevano incontrato sul treno andò a farsi smistare. Di sicuro non aveva undici anni. Aveva un visetto paffuto, ancora infantile, con grandi occhi color argento, e la pettinatura a treccine dei suoi capelli biondi stonava un poco con la carnagione chiarissima.
- Oh, ma certo. Un'altra Hufflepuff! Ma non sei un po' giovane per frequentare Hog...
Il Cappello si zittì, non appena il Preside gli puntò nuovamente la bacchetta contro.

Doreen la fece sedere vicino a lei. Espresse il suo rammarico per l'atteggiamento di Sirius e l'altra alzò le spalle.
- Saremo amiche, io e te? Io non conosco proprio nessuno qui in Inghilterra.
- Amiche? - Non riusciva a crederci.  - Puoi starne sicura! E anch'io sono parecchio a disagio, sai... hai visto cosa mi è successo?
- Per me non ha senso, c'è sempre un motivo se siamo al mondo. Tutti siamo delle belle persone. Anche quelli là - continuò indicando con il mento il tavolo degli Slytherin. - Solo che non lo sanno.
Jeremy e i suoi compagni le fissavano ridacchiando. Doreen distolse gli occhi.
- Beh, mangiamo! Buon appetito!
- Selena... hai detto una cosa importante. Grazie.
E il banchetto ebbe inizio.





Per Liserc: grazie di cuore per avermi recensito. Riguardo all'incongruenza degli anni scolastici, in uno dei primi capitoli ho già spiegato che ne sono consapevole^^
Mi era indispensabile far interagire i personaggi nell'ambito scolastico, e ho modificato parecchio la cronologia rispetto al libro. Spero che continuerai a seguirmi, anche se mi rendo conto che le mie storie non sono il massimo della scorrevolezza.
Per Mey: la tua fedeltà è ammirevole, specialmente ora che la storia ha preso una piega completamente diversa. Ti ringrazio molto! P.S. Sia Doreen che Selena parlano come libri stampati, vero? Mettiamola così: Doreen ama leggere (vedi chap precedente), mentre Selena porta con sé un poco di saggezza africana: le sue sono parole di libertà ed eguaglianza.
See ya soon! yours SakiJune

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Capitolo 13
*** capitolo 13 ***


SERISSIMI SPOILER DEL SETTIMO LIBRO, ATTENZIONE!


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Cari mamma e papà,
sono arrivata a Hogwarts.
Mi hanno assegnata alla Casa di Hufflepuff e oggi abbiamo avuto lezione di Pozioni e di Volo.
Perché non mi avete mai detto che eravate maghi? Cos'è successo prima che nascessi?
Il Cappello mi ha detto che non dovrei esistere... è una cosa brutta da dire, non trovate?
Il vostro amico Harry Potter è una brava persona, e anche i professori sono simpatici.
Spero di trovarmi bene, anche se penso che parecchi ragazzi abbiano intenzione di farmi i dispetti.
Vi voglio bene e mi mancate tanto.
Doreen
-----------

Mentre consegnava la lettera al Preside Thomas, provò a chiedergli di raccontarle la storia dei suoi genitori. Invano.
- Mi dica almeno perché non posso usare il mio cognome!
Allora lui le rispose:
- Cosa ti hanno fatto credere finora?
- Che siamo profughi dell'Est Europa, che mio fratello vive ancora in quel paese... e che mio nonno è morto in Afghanistan!
Dean Thomas ridacchiò. - Però, Remus... che fantasia! Ascolta, Doreen, per adesso è meglio se pensi a studiare e a fare amicizia con i tuoi compagni. Alla fine dell'anno torna da me e ti spiegherò quello che vuoi sapere.
Lei, rassegnata, fece per uscire.
- Ah, una cosa soltanto. Ho notato che tu e Selena Longbottom avete legato...
- Oh, sì, signore! Ha notato bene.
- Te ne ringrazio. Stalle vicino, perché sta passando un periodo molto difficile.
Doreen annuì e lo assicurò che era già nelle sue intenzioni.


- Sei tornata, Nagini! Sei tornata e me l'hai strappato via! Lasciatemi, deve venire da me, quella schifosa...
La donna bionda batteva i piedi a terra, inutilmente trattenuta dagli infermieri, e quei suoni cupi rimbombavano per i corridoi del St. Django1. I suoi occhi parevano ancora più grandi, e fissavano un nemico invisibile... la disperata sfida si ripeteva nella sua mente da giorni e giorni.
- Striscia verso di me, coraggio! Mordimi, brutta stronza!
Poi urlava. Si portava le mani al petto. Sorrideva.
- Sì, era quello che volevo...


- Qualcuno vi avrà raccontato che Storia della Magia è una materia tremendamente noiosa...
- Beh, a me l'hanno detto - fece una voce impertinente.
- Non mi stupisco signor Potter! - disse la professoressa, una donna molto alta ed elegante, con un forte accento francese. - Ma farò del mio meglio per farvela piacere. Come saprete il professor Binns, che mi ha preceduto, ha deciso di andare in pensione di punto in bianco... Un fantasma che va in pensione, mah!
Tutti risero.
- Se vi interessa vi dico come mi chiamo... - si voltò e scrisse sulla lavagna:
OLYMPE HAGRID
- E' parente del guardiacaccia, signora? - si sentì sibilare dal fondo dell'aula.
- Sì, signor Dolohov, si dà il caso che Rubeus Hagrid sia mio marito. E la voglio informare che oltre a svolgere le mansioni di cui lei è a conoscenza, insegna Cura delle Creature Magiche, materia che si incomincia a studiare al terzo anno.
Non riuscì a frenarsi e aggiunse:
- Ma lei non dovrebbe essere a Durmstrang?
Il ragazzino la guardò con disprezzo e strinse le labbra. - Se intende rinfacciarmi le scelte di vita di mio zio, signora, sappia che non permetto agli incroci di giudicare la mia famiglia.
Aveva proprio detto "incroci"? Persino Sirius rabbrividì.
- Fuori! La voglio fuori da quest'aula! - gridò la professoressa, furiosa.
Doreen, con le lacrime agli occhi, bisbigliò a Selena:
- Dicevi che anche loro sono belle persone?
- Ehm... beh, quasi tutti.
Finora a Hogwarts aveva visto solo discriminazioni e parzialità. Il mondo magico non era poi così diverso da quello in cui era vissuta finora.


Dopo che Yurij Dolohov ebbe scontato la sua punizione, per un po' il gruppetto di Slytherin non dette fastidio a nessuno.
Erano giorni tranquilli, le lezioni e i pomeriggi in biblioteca si alternavano alle passeggiate nel parco. Sirius e Ian fecero amicizia con Grawp, e trascuravano spesso i compiti. Doreen si applicava con successo in Pozioni (materia in cui invece Selena era proprio "negata"). Inoltre detestava il Quidditch.
- Com'è vivere da Muggle? - chiedeva Sirius a Doreen.
- Mah... com'è vivere da maghi? - rispondeva lei. Stava imparando a controbattere alle sue uscite con sempre maggiore velocità.

- Mio fratello forse è uno squib, sapete? - azzardò Selena, un giorno che avevano convinto Doreen ad assistere agli allenamenti.
Sirius aprì la bocca in un'espressione di stupore. Era la prima volta che la bambina (non poteva che vederla come tale) parlava della sua famiglia.
- Ma quanti anni ha?
- Tre. Quasi. Forse è troppo presto per saperlo, vero?
Ian confermò.
Era quasi ottobre ma il sole continuava a bruciare come se volesse combattere fino all'ultimo contro l'inverno. Selena, ad occhi chiusi, scivolò in un torpore piacevole, immaginò di essere ancora in Africa, e dimenticò per un istante il suo dolore immenso:
- Sì, papà dice di non preoccuparsi perché lui ha cominciato a otto anni... e quindi Gus potrebbe-
Dal campo giunsero grida e suoni di fischietto. Selena si riscosse, si guardò intorno. Era tornata alla realtà. Quant'era stupida... aveva parlato al presente...
- Scusate, ho dimenticato di ripassare per domani. A dopo - disse con un filo di voce, e corse via.
Ian, cambiando completamente discorso, si rivolse a Sirius:
- Anche tu sai chi era lo zio di Yurij?
- Certo che sì. Che schifo. Ma non parliamone... - gli diede una manata sulla schiena e indicò Doreen, che cercava di scartare una Chocolate Frog. - Lei non deve saperlo.
Ian gli fece il verso. - Ti piace, vero?
Sirius gli mostrò la lingua e gli ricordò che anche loro avevano dei compiti arretrati.

Selena era seduta sul letto, e si scioglieva le treccine con le dita umide di lacrime.
Quando ebbe finito, si pettinò con cura e si guardò allo specchio.
- Adesso sono uguale a te, mammina. Cosa fai adesso? Mi pensi? Pensi a Gus? Perché non vieni qui anche tu?
Si interruppe, accorgendosi che Doreen era entrata nel dormitorio.
Non parlarono per un tempo indefinito.
Finalmente, una delle due ruppe il silenzio:
- Facciamo così. Tu mi dici il tuo segreto e io ti dirò il mio. Va bene?

- Signora, non le piacerebbe raggiungere i suoi figli? Sono sicura che sentano la sua mancanza.
La donna guardò l'infermiera. Abbassò la testa.
- Io aspetto. Non importa quanto... prima o poi il veleno farà effetto.
- Ma noi l'abbiamo curata. Non morirà. Pensi ai bambini.
- A chi? - bisbigliò lei inconsapevole. Le immagini sfocate di Selena e Gus le balenarono per un momento davanti agli occhi, ma poi scomparvero.
- Io aspetto... prima o poi me ne andrò...


In quello stesso istante, Rolf Scamander si metteva in viaggio per il Camerun.





(1) Django Reinhardt è stato un musicista famoso, re incontrastato del gipsy jazz. Mi piaceva l'idea di un ospedale per maghi che avesse qualche assonanza con il St. Mungo...


NOTE DI DISTRAZIONE E/O SCLERO
- Il clima non è proprio quello scozzese... sopportate le mie stranezze^^
- Il nipote di Dolohov è una brutta uscita per me... ma è una sfida.
- Prima che me lo ricordiate, è vero che Sirius dovrebbe avere almeno un anno in più di Doreen, se non due, ma per me era troppo importante che si trovassero in classe insieme. Quindi mettiamola così: è stato bocciato alla scuola elementare babbana, che Ginny aveva voluto fargli frequentare, e ha dovuto aspettare prima di entrare a Hogwarts. Salvata in corner...
- A chi interessa, Ian è l'ultimo della nidiata di Seamus, mentre Jeremy è figlio dell'odiatissimo (almeno per me) Zacharias Smith.
- Niente spoiler su Selena, ma mi piacerebbe che faceste qualche supposizione.

Per Mey: Doreen si chiama Lupin, ma nella lettera in cui viene ufficialmente invitata a frequentare Hogwarts, il Preside le dice che a scuola si chiamerà con il cognome della madre. Il motivo è ovvio... Tonks è un comunissimo cognome babbano, mentre Lupin è troppo riconoscibile, specialmente se associato alle sue orecchie!

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Capitolo 14
*** capitolo 14 ***


SPOILER DEL SETTIMO LIBRO, ATTENTI OKAY?!!!


So già che mi odierete per questo capitolo. E anch'io non avrei mai voluto che la storia prendesse questa piega... posso solo promettervi che questa è l'ultima volta che faccio morire qualcuno in questa fic. I prossimi capitoli saranno "un attimino" più allegri, anche se qualche scena drammatica è prevista comunque.
(Nota: lo so che il siero antiveleno si inietta e non si beve. Ma l'azione sarebbe risultata troppo complessa!)







Doreen sfogliava il libro distrattamente, pensando che era fortunata.
La sua amica si era confidata con lei... e lei aveva fatto altrettanto. Era stato confortante.
Innanzitutto, Selena le aveva detto che le sue orecchie erano assolutamente carine.
Capiva però che non tutti le avrebbero apprezzate, quindi era d'accordo con il continuare a nasconderlo ai loro compagni (Slytherin in primis).
Invece di raccontarle la sua storia a voce, le aveva prestato quel libro.
- Ricordi quando mi è arrivato un pacco, l'altro giorno? Era proprio questo. Non so chi mi abbia fatto uno scherzo così terribile.
- Chi è Jack Purple? - le aveva chiesto, dando un'occhiata alla copertina. Si intitolava Cronaca della spedizione Kettleburn e sembrava un romanzo d'avventura.
- Un Muggle. Uno che credevo fosse amico della mia famiglia. Non ci sono bugie, qui dentro, però avrebbe potuto fare a meno di descrivere tutto nei particolari... ma lui pensa solo a se stesso, a vendere copie, e che gli importa se io ci sto male? Non voleva bene ai miei, era solo un buffone...


La storia iniziava con l'incontro fra Purple, documentarista e scrittore, e il mago-zoologo Shane Kettleburn. Il loro viaggio, tra animali magici e non, si era snodato per giungle, savane e montagne, ed era durato parecchi mesi. Dopo aver raccolto moltissimo materiale, si erano fermati in una riserva del Camerun.
Lì erano stati accolti calorosamente dai custodi: Neville Longbottom e sua moglie Luna. Avevano due bambini. Saltò fuori che Shane era imparentato con un ex professore di Hogwarts, che però non avevano avuto occasione di conoscere.
Passeggiate, bevute, lunghe chiacchierate. La riserva era molto grande, vi era anche una clinica per gli animali feriti. Shane era deliziato.

Il giorno prima della partenza si erano recati in una foresta non molto distante, per osservare delle farfalle magiche che Luna aveva avvistato qualche giorno prima, e che si credevano estinte.
Shane aveva fatto notare a Neville che avrebbe fatto meglio ad indossare degli stivali.
Ma faceva così caldo.
- Eccola! Guardate, è volata su quei fiori laggiù... - aveva esclamato Luna.
Jack Purple aveva tirato fuori la macchina fotografica. Sarebbero diventati famosi, ora che avevano le prove che quella farfalla era ancora in circolazione.
- Ah... - Neville si era appoggiato ad un albero, impallidendo. Un serpente schizzò via dalla loro vista.
Conoscevano la specie. Velenosissima.
Lo videro accasciarsi a terra, lentamente.
Shane gridò per chiamare Luna, che era ancora a caccia della farfalla poco più in là... e lei, mentre si avvicinava, vide quello che era successo.
- Hai tu il siero, no? - le chiese, concitato.
Lei tirò fuori la boccetta dallo zaino con le mani che tremavano... inciampò...
CRACK!
- Vado a prenderne un'altra, aspettate... - Shane si smaterializzò, lasciandoli soli. Era la prima volta che Jack gli vedeva compiere una magia simile.
Quanto passò? Un minuto, due?
Vide la donna alzarsi da terra, i suoi occhi farsi enormi...
- Torna indietro, essere schifoso! Hai dimenticato me!
Luna cominciò a pestare per terra, furiosa. Jack sapeva che era pericoloso: cosa voleva fare, richiamare tutti i serpenti della foresta?
Con orrore si rese conto che era proprio quello il suo intento.
Neville era morto, e lei voleva seguirlo.
In quel momento Shane riapparve, in tempo per assistere ad una scena che non avrebbero mai più dimenticato.
Luna si era strappata il vestito di dosso, chinandosi in avanti, mentre finalmente il rettile (era lo stesso? o un altro? non si saprà mai) era strisciato verso di lei e aveva spiccato un salto. La morse sul petto, e l'urlo che uscì dalla bocca della donna non fu di dolore. Semmai, di consolazione.
Shane aveva tirato fuori la bacchetta: e con due parole che Jack non capì, il serpente era sparito. Poi la constrinse a bere dalla boccetta che aveva portato, salvandole la vita. Ma si capiva ormai che Luna aveva perso la ragione.



- Nargles...
Ero convinto di avere eliminato quelle fantasie dalla tua mente.
Oh, ma se è per questo ero anche convinto che mi amassi.
E invece per anni hai camminato e volato al mio fianco, pensando ad un altro.
- Mi hanno tolto tutto quello che avevo!
Sei bella, sei unica, sei stata mia.
Eppure ora siamo estranei. A dire meglio, sei estranea persino a te stessa.
- Quella bestiaccia voleva vendicare Nagini... l'ho capito, è così chiaro!
Nulla è chiaro in te. Solo la tua carnagione, solo i tuoi capelli. I pensieri che si agitano dentro di te sono confusi e oscurati.
Vorrei riportarti indietro da questa triste follia.
Farti di nuovo aprire gli occhi alla vita.
E poi, come ho già fatto una volta, voltarmi e riprendere il cammino. Perché tu non mi appartieni.

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Capitolo 15
*** capitolo 15 ***


ATTENZIONE COME AL SOLITO, SPOILER DEL SETTIMO LIBRO!!!!





Fu con un poco di imbarazzo che Doreen si rivolse a Selena, due giorni dopo.
Non sapeva come dirle quanto le dispiacesse quello che era accaduto ai suoi genitori.
Sembrava la trama di un brutto film. Nel libro (oh, quel Purple era sceso davvero troppo nei particolari!) c'era persino una foto del gruppo, davanti alla casa dei Longbottom.
Selena somigliava incredibilmente a sua madre! Era davvero il suo ritratto!
Glielo disse, all'uscita dalla lezione di Erbologia, l'ultima di quel pomeriggio.
- Lo so. Però lei non mi riconosce più. La vuoi sapere una cosa, Doreen?
- Che cosa?
- Mio padre... una volta insegnava qui - e indicò le serre. - Ne parlavano, a volte, quando pensavano che dormissi. Era stato mandato via per qualcosa che aveva fatto... e sai qual è la cosa più strana? Siamo stati affidati legalmente proprio alla persona che l'ha cacciato da questo Paese. Mio fratello adesso vive a casa sua.
- Con il Ministro della Magia? - si intromise Sirius, sbucando d'improvviso. Conosceva tutta la storia del processo, naturalmente. - Beh, è una brava persona. A parte il fatto che una volta mio padre era capo del Dipartimento degli Auror e adesso timbra i documenti...
- Che cos'è un Auror? - chiese Doreen. Voleva sviare il discorso dalla situazione di Selena, e non aveva ancora sentito quella parola.
Sirius glielo spiegò e per poco non gli sfuggì di dirle: "come tuo fratello". Uffa, per quanto doveva ancora tenerle nascosto tutto? Quando si sarebbe deciso, il Preside, a rivelarle la verità?
Certo, avrebbe potuto reagire male. Era solo questo pensiero a trattenerlo, quando sentiva l'impulso di riferirle il passato dei suoi genitori. Il viso di Doreen in lacrime era qualcosa che non voleva vedere, che gli faceva male allo stomaco. O forse al cuore?
- Quindi tornerai da lui, per le vacanze? Dal Ministro? Huu... che lusso.
Selena non gli rispose male per educazione.


L'autunno avanzava. Nel giardino di una villa, un bambino apriva e chiudeva gli sportelli di una carrozza giocattolo, canticchiando.
Il suo nome, complicato e altisonante per la sua età, era Augustus Xenophilius Longbottom.
Dalla veranda, un uomo lo osservava.
Quando il Ministro della Magia dell'Africa centrale gli aveva mandato quel gufo, era una tranquilla giornata d'estate, ed era impegnato in una partita a scacchi con Dean Thomas.
Mentre leggeva, la sua fronte si aggrottò, il suo volto si fece livido.
- Brutte notizie, Kingsley? - aveva chiesto preoccupato Dean.
- Sono stato io a mandarlo a morire... - aveva detto lui, prendendosi la testa tra le mani e sospirando.
Era andato alla scrivania e si era messo a rispondere alla lettera.
L'unica cosa che poteva fare per riscattarsi dalla sua sentenza era prendersi cura di quei bambini. Ecco perché Selena, invece di iniziare l'anno scolastico ad Amberfire, era finita ad Hogwarts: le spettava. Era il minimo che potesse fare per loro - tenerli con sé. E se un giorno Luna avesse superato lo shock, allora...
- Kinshi, on ci sciono i cavalli? - Gus si era avvicinato, mostrandogli la carrozza.
Shacklebolt, invaso da un moto di struggente tenerezza, pensò ai thestral:
- Ci sono, piccolo... ma quando li vedrai, il tempo dei giochi sarà passato per te...


Gli Slytherin erano tornati all'attacco. Non era prudente, per Doreen, aggirarsi per la scuola da sola: specialmente nelle vicinanze del dormitorio, perché era troppo vicino al loro. Le nascondevano gli ingredienti durante l'ora di Pozioni (che invidiosi!), la facevano inciampare sulle scale... Ma cosa aveva mai fatto? Perché ce l'avevano con lei? Perché pensavano fosse una figlia di Muggles? Se avesse detto loro che non lo era, non le avrebbero creduto comunque; e poi, non ne aveva nessuna prova.
Il ragionamento la portò a concludere che non doveva dare nessuna spiegazione. Il ruolo di quella Casa era l'equivalente del partito conservatore alle Camere... non era lei a dover cambiare atteggiamento o vergognarsi di se stessa. Le cose erano sempre andate in quel modo, probabilmente da quando la scuola era stata fondata.


Mia piccola Doreen,
anche tu ci manchi. La casa è così vuota senza di te!
Tua nonna, per non annoiarsi, si è iscritta a un circolo di bridge.
Quanto al Sorting Hat, è un gran pettegolo. Credo proprio ti abbia assegnata nella Casa giusta, ma poteva fare a meno di ferirti in quel modo.
Tu sei quanto di più prezioso abbiamo, non c'è niente di sbagliato in te. Non dimenticarlo.
Non ascoltare le voci malevole, resta con chi si dimostra un vero amico, impara ogni cosa tranne che ad odiare.
Ti voglio bene, bambina mia. A presto.
il tuo papà.



- Dov'eri stamattina? Mi sono preoccupata tanto quando non ti ho visto in classe.
Selena fece un mezzo sorriso come per dire: "sono contenta che qualcuno mi pensa".
- La Hooch mi ha portata a Hogsmeade. Che carino, il villaggio! E tutti quei negozi... peccato che non ho potuto guardare bene le vetrine, perché siamo state a far visita a una signora...
Si erano fermate a parlare davanti alle scale, perché aspettavano Sirius e Ian. Da quando le serpi erano di nuovo agguerrite, si erano fatti un punto d'onore di accompagnarle fino alla porta della loro Sala Comune.
- Wow! Mi hanno detto che fino al terzo anno non sarebbe permesso andarci... sei stata fortunata! Ma dimmi, da chi siete andate?
Selena le raccontò che si trattava di un'ex insegnante di Hogwarts, e che aveva dovuto raccontarle un mucchio di bugie. Non poteva farle del male, rivelandole che suo padre era morto: era stato il suo alunno preferito.
- Le ho dovuto promettere che sarebbe andato a trovarla presto... mi ha fatto tanta pena... io non vorrei pensarci, sai? Ma tutto in questa scuola mi parla di lui!
I loro amici Gryffindor le raggiunsero:
- Yaay! Dory! Lena! Voi che fate a Natale? - Ian era così elettrizzato per le vacanze che si avvicinavano, che trasmetteva la sua ansia di partire a tutti i suoi compagni (e un po' anche agli insegnanti).
- Selena va dal Ministro, mi pare? - Il ritornello di Sirius era diventato ormai monotono.
Lei gli piantò un'occhiataccia che significava "smettila".
- Mi pare che non ho altra scelta! Mi verrà a prendere direttamente! Chissà, forse potrete vedere Gus. Lo spero, mi manca tanto...
- E tu, Doreen? Torni a casa? - chiese Ian.
- Oh, sì. Mio papà mi ha scritto, oggi! Io credo che le lettere restino un bel po' al Ministero, perché mi sembra strano che abbia risposto solo adesso, dall'inizio dell'anno scolastico.
Sirius iniziò a ridere. - Vedi! C'entra sempre Shacklebolt. Quell'uomo è come il prezzemolo...
Oh, sì. Erano entrambe legate, nel bene e nel male, a quella persona così importante. Per lo stesso motivo, oltretutto, anche se ancora non lo sapevano.



- Luna, lo sai chi sono? Dì il mio nome, dillo, te ne prego...
Lei, così libera e avventurosa, in quel letto, in quella stanza d'ospedale. Lei che l'aveva lasciato perché le aveva detto di non volere dei bambini... ora aveva dimenticato i suoi figli.
- Rolf... Sei venuto a dirmi addio?
- Non ce n'è bisogno, tu non morirai, non adesso. Ma è di questo che hai paura: di continuare a vivere.
- Era un Crumple-horned Snorkack... la mia casa... la mia stanza-
Aveva ricominciato ad agitarsi. L'infermiera entrò e le diede una pozione per calmarla.
- Era un Erumpent. Ne abbiamo parlato tante volte. Tuo padre sapeva farti sognare...
"Io invece avrei voluto cambiarti"
- Avevano detto che non lo avrebbero processato... la McGonagall era sicura...
Quanto in profondità sarebbe andata a scavare? Quanto dolore aveva dentro?
- Luna, non esistono gli Snorkacks. E nemmeno i Nargles. Quando perdiamo qualcosa, o qualcuno, spesso non possiamo trovare un colpevole.
- Mio padre era innocente! Voleva solo salvarmi! E Neville l'aveva capito, sai? Per questo Gus ha anche il suo...
La voce si fece impercettibile. Qualcosa si era acceso.
- ...nome... oh, Rolf... io non voglio tornarci! Perché devo tornare sola?




Tornare dalla morte, tornare dall'abisso della follia.
Non è un po' la stessa cosa?
Tirandola per le pinze, sono riuscita a tornare sul titolo.
Però che fatica... scrivo fino alle tre di notte...
p.s. Il nome del bimbo non c'entra niente con Rookwood. Si chiama semplicemente come la nonna di Neville al maschile! e poi ci ho messo quello del signor Lovegood che in fondo mi era simpatico.
SakiJune

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Capitolo 16
*** capitolo 16 ***


SPOILER DI DEATHLY HALLOWS, STATE ATTENTI!





Uffi... sono stata costretta a riscrivere mezzo capitolo, perché mi si è spento il PC di colpo... ci avevo messo tutta la mattina! grr!
Questo chap è ambientato nella casetta babbana dei Lupin, spero che vi piaccia^^
Alla fine salta fuori un nuovo personaggio, ma non so quando lo metterò su carta (su schermo). A qualcuno ne ho già parlato in chat, ma non mi ricordo a chi!
Mi raccomando, non siate tirchi con le recensioni...
SakiJune





Quando Doreen scese dal treno, a King's Cross, non si aspettava di trovare nessuno. Ma non appena attraversò il passaggio nella colonna, e si trovò nella stazione dei Muggle vera e propria, si sentì circondare da due braccia affettuose.
- Papà! Che bello... la mamma non è venuta? E nonna come sta? Gioca sempre a bridge davvero, o scherzavi?
- Io non scherzo mai. Ma lasciati guardare, oh! - disse Remus. - La mia maghetta è cresciuta, e tanto! In tre mesi...
- Mi prendi in giro? - Doreen lo fissò di sottecchi, poi rise.
Durante il viaggio in metro tentò di fargli qualche domanda su tutta la questione in sospeso, ma lui teneva le redini della conversazione. Beh, avrebbe avuto tempo dopo... o forse avrebbe dovuto davvero aspettare la fine dell'anno scolastico.
- Chi è adesso l'insegnante di Difesa contro le Arti Oscure?
- Ma papà... c'era scritto anche sulla lettera di convocazione, no? E' il preside, il signor Thomas.
- Oh, già. Gran bravo ragazzo! Prometteva bene, sai? Non mi ero sbagliato. E sei in classe con Sirius Potter... mi ha scritto suo padre, sai?
- Sai, sai... non so niente! Vorrei che mi spiegassi tutto dall'inizio, SAI? E poi Sirius è a Gryffindor, non è che stiamo sempre insieme. O sai anche questo?
- A dire la verità, lo immaginavo. Tutti i Potter finiscono a Gryffindor. E beh, anch'io sono stato smistato lì.
Scesero alla fermata e si incamminarono verso casa.
- Se volessi invitare qualche mio compagno, in questi giorni?
- Temo che non sia possibile - Remus strinse le labbra. - Sarebbe lunga da spiegare...
Ma lei smise di ascoltarlo e affrettò il passo, delusa.
- Aspettami, no? Sono un po' vecchiotto per correre! - le gridò suo padre, ma ormai lei aveva infilato il vialetto e si era gettata tra le braccia di Dora, affacciatasi alla porta in quel momento.

A tavola c'erano tutti i suoi piatti preferiti: patate con le uova, pasticcio di maccheroni e la torta alle nocciole. La nonna le disse che, se le faceva piacere, l'indomani l'avrebbe portata con sé al circolo, ma Doreen fece una faccia così schifata che ritirò l'invito.
"Anche lei era una maga, prima?" si chiese. "Non si direbbe proprio".
Mentre guardava la sua famiglia, cercava di immaginarsi ognuno di loro con una bacchetta in mano, o a mescolare pozioni, o a volare sulla scopa. Non riusciva proprio a figurarseli. L'unica particolarità che li rendeva diversi dai Muggle era il fatto che diventassero lupi una volta al mese, naturalmente.
- E poi Ian ha sentito che ci sarà un torneo, l'anno prossimo. Gliel'ha detto la signora Hagrid, che una volta era la preside di Beauxbatons. Poverina! La trattano sempre male, quegli Slytherin. Soprattutto Smith e Dolohov...
Remus quasi soffocò mentre mandava giù un boccone. Allargò gli occhi, sbiancando in volto. Le sue mani tremavano.
Dora guardò la figlia come se avesse appena detto una bestemmia:
- Non pronunciare mai più quel nome! Ma cosa! Ci sono ancora parenti di quell'essere immondo, a scorrazzare per il mondo magico? E a frequentare Hogwarts?
La nonna chinò la testa. - Già, è inaudito.
Nessuno aveva più fame, l'atmosfera era tesa. Remus si alzò da tavola e disse che andava a fare un sonnellino.

Toc, toc!
- Amore, posso entrare?
- Mh. - fu la risposta. Nymphadora spinse la porta e vide il marito seduto sul letto, con la testa fra le mani.
- E' suo nipote. Non so in che grado. Pare che sia estremamente dispettoso e fanatico; ma, tesoro, è finito il tempo dei Deatheaters. Voldemort è solo più un brutto ricordo, ormai...
- Non è Voldemort, Dora! E' quell'uomo schifoso, è lui che sogno tutte le notti! Solo Greyback era peggiore di lui. Tutti gli altri agivano per timore, convinzione, fanatismo... inclusa tua zia, credo... ma loro erano malvagi dentro, da sempre. Ci ha uccisi in un modo così orrendo! Non sopporto che la mia bambina debba subire le angherie di uno di quella razza!
Lei rivisse quegli ultimi momenti in una terribile visione.
Remus che si avventava su di lei, la feriva... poi tornava normale. Un lampo di luce verde. Si era risvegliata davanti al portone, sotto la pioggia battente. Hermione...

- C'è un'altra cosa. - Doreen, poco prima, le aveva raccontato anche di Selena e della sua famiglia.
- Ancora brutte notizie? - Lui si era voltato dall'altra parte, stanco di sentir parlare del passato.
Poteva dirglielo? Dirgli che Neville era morto... l'uomo a cui dovevano le loro vite...
Se Harry non gliene aveva scritto, un motivo c'era. Era meglio che Remus non venisse a saperlo.
- No, niente... c'è che ti amo. Non voglio che tu stia male così.
Lui l'abbraccio, la baciò sulle labbra. - Non c'è nessun pericolo, vero? Le cose sono molto diverse, ora... voglio crederci.
- Niente che la nostra maghetta non possa affrontare. Hai visto com'è cambiata? Temo che se non fosse stata accettata a Hogwarts, la sua vita sarebbe stata terribile.


L'indomani arrivò una cartolina di Natale.
Era firmata: Teddy, Victoire e Del.




GRAZIE A:

mhcm per la stupenda recensione (mi hai fatto arrossire davvero!)
Temperance_Booth e tutte le utenti del Remus Lupin Forum e del Kingdom of the Pink Moonlight che mi seguono. Siete grandi, e siete un sostegno per me^^
Mey, quando torni dal mare? Mi manchi!

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Capitolo 17
*** capitolo 17 ***


---ATTENZIONE SPOILER DEL SETTIMO LIBRO---


Questo è solo un capitoletto "di raccordo"! Volevo farla finita con la sofferenza di Luna e raccontare la sua storia dall'inizio.

Perdonate il paragone letterario che troverete in questo chap... ma Doreen mi assomiglia molto, e alla sua età Cime Tempestose era tra i miei romanzi preferiti^^
Ehm... avevo detto che non sarebbe morto più nessuno? Beh, non nel tempo attuale... almeno. Uffi uffi! Perdonatemi... Vi assicuro che adoro Xeno! Ma sono una sadica^^
SakiJune




Doreen si mise con le mani sui fianchi.
Questo non avrebbe suscitato brutti ricordi, e non c'erano scuse.
Doveva sapere tutto sul fratello e la sua famiglia.
- Parlami di loro, papà.

Ted Remus Lupin, giovane e stimato Auror, si era trasferito da alcuni anni a Marsiglia, e lavorava per il Ministero francese. La moglie Victoire (cugina di Sirius, tra l'altro, come puntualizzò Dora) insegnava Volo a Beauxbatons. Avevano un bambino di nome Delacour, che frequentava il primo anno.
- Ha la mia stessa età, allora?
- No, ma a quanto pare a Beauxbatons si viene ammessi a dieci anni.
- Ad Amberfire, anche prima... - cominciò a dire, ma Dora le fece segno di tacere.
Remus si incuriosì:
- Dov'è Amberfire? Non ne ho mai sentito parlare.
- In Africa... Ma che nome è, Delacour? Mi sembra una marca di saponette.
- Il cognome della madre di Victoire. Un po' come in Wuthering Heights, ti ricordi? Linton...
Già, il figlio di Heathcliff. Lei aveva sempre pensato di somigliargli, a quel personaggio malaticcio e insulso. Ma ora, guardandosi allo specchio, vedeva un'immagine diversa: una ragazzina con le guance colorite e gli occhi ridenti. Volare, correre, frequentare i suoi coetanei, tutto questo aveva contribuito a trasformarla. Per quanto stare qualche giorno con i suoi genitori fosse importante per lei, non vedeva l'ora di tornare a Hogwarts. Con tutte le sue contraddizioni.


Mio padre è morto ad Azkaban. Di crepacuore.
Lui non era un Death Eater... li odiava. Aveva sempre sostenuto la causa dell'Ordine, ponendosi in prima linea con il suo giornale. Ma quando mi rapirono... il terrore di perdermi gli tolse ogni dignità, ogni principio. Lui aveva solo me al mondo, nessuno ha pensato a questo? E io avevo solo lui.
Credevo che il Wizengamot tenesse conto di queste attenuanti... che l'avrebbero lasciato libero... ma non andò così.
Non c'era più nemmeno la mia casa.
Non avevo più nessun posto dove tornare.
Così, quando finii la scuola, andai nel Dorset a cercare il signor Scamander, il mio idolo di sempre.
Mi accolse con inaspettata gentilezza, e mi presentò suo nipote. Un ragazzo affascinante, che aveva ereditato la sua stessa passione per gli animali magici e non.
Rolf e io da allora fummo inseparabili. Credevo di amarlo, perché ci piaceva fare le stesse cose. Wonderful magical world... con quel che segue.
Ma anni dopo, quando gli chiesi di avere un figlio, si mise a ridere e rispose che non ne aveva nessuna intenzione.
Allora mi resi conto che quella vita, sempre in viaggio, sempre in pericolo, non faceva per me. Per quanto amassi la mia professione, volevo anche una famiglia vera.
Così divorziai, e andai a stare un po' per conto mio... finché non ricevetti quel gufo dal Ministero.
"La signora Luna Scamander è formalmente invitata a testimoniare all'udienza che si terrà in data ecc..."
- Non sono Luna Scamander! Sono di nuovo io, Luna Lovegood! Sono la figlia di quell'uomo che avete lasciato marcire in prigione. E non farete lo stesso con i miei amici. Non ve lo permetterò.
Rispetto a come ricordavo, le cose erano un po' cambiate. Il Ministro Shacklebolt era, adesso, anche a capo del Wizengamot. Speravo che l'esperienza comune della guerra, la gratitudine per Harry e gli altri influisse sulla sentenza.
Ed in parte fu così.
Quando rividi Neville... capii quanto mi era mancato, in tutto quel tempo. Non sarebbe finita quella felicità... non doveva finire mai...
NON COSÌ!
E ora dovrò raccogliere il coraggio. Andare avanti. Perché ora li ho ben chiari in mente, i miei figli. Mi chiamano. Mi cercano.
Sono tutto quello che mi resta di lui.
Gus, poi... ha i suoi stessi occhi. Voglio riabbracciarlo, dirgli che la sua mamma è tornata, che non lo lascerà mai più...
E infine, grazie, Rolf. Sarai sempre un buon amico per me. Hai saputo risvegliarmi, mentre annaspavo nel nulla.
Ora voglio ripartire da dove ho cominciato.

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Capitolo 18
*** capitolo 18 ***


^^ATTENZIONE SPOILER DEL SETTIMO LIBRO, VI HO AVVISATI...^^




Mey, grazie del supporto. Teddy tornerà, anche se non so ancora che ruolo appioppargli. Sono molto combattuta! Ho una scena in mente ma potrebbe non piacervi. Di sicuro più avanti vedrete Del, ma l'avevate già capito...
Riguardo al cognome Tonks... non è che sia comune in senso stretto, ma non ha rimandi magici, volevo dire questo. Honky-Tonk è un aggettivo che si può tradurre con "bettolaro"! E Mei Thian nella mia fantasia dovrebbe essere parente di Cho... mentre Stu(art) Bletchley è collegato in qualche modo all'ex portiere di Quidditch... ma naturalmente queste sono sciocchezze!
Scusate se i capitoli ultimamente sono cortini.
SakiJune




Quando si rividero a scuola, dopo le vacanze, Selena aveva un mucchio di cose da raccontarle. In primo luogo, non aveva più nessun rancore nei confronti di Kingsley. Gus gli era così affezionato, come poteva essere una persona cattiva?
- Ma non ti ho detto la cosa più bella! Mia madre sta bene adesso!
Doreen abbracciò l'amica per comunicarle la sua gioia.
- Lo sapevo... non poteva che andare bene. Siete così uguali! Doveva per forza tornare da te! Perché è tornata, vero? Adesso siete di nuovo una famiglia...
- Già - ammise Selena. - Anche se non sarà mai più come prima. Però c'è un'altra bella notizia.
- Dai!
- Indovina - fece l'altra, maliziosa.
- Gus ha fatto una magia! Quando ha rivisto la mamma, era talmente felice che tutte le finestre della villa hanno cominciato a sbattere e...

- Occhi color cacchetta, un covone al posto dei capelli, guardala, è Honky-Tonks! Hai passato un bel Natale Muggle? Ti hanno fatto tanti regalini Muggle, Ragazza-che-non-Dovrebbe-Esistere?
I soliti Slytherin rompiscatole: Jeremy, Stu e Yurij. Ma alla luce della reazione di suo padre al solo sentir nominare quest'ultimo, Doreen ebbe un brivido.
- Ignorali - suggerì Selena. - Allora, stavo dicendo... capisci, non è uno squib, e quando sarà grande anche lui verrà a Hogwarts e-
- Guardate cosa mi ha insegnato mio fratello, ragazzi... - disse Stu Bletchley, e scandì una parola che né Doreen né Selena conoscevano. Un getto d'acqua gli sprizzò dalla bacchetta, inzuppandole completamente.
Doreen entrò nel panico più totale. Doveva scappare... nascondersi! Sarebbe stata la fine se quelli avessero visto le sue orecchie!
Oppure no?
Le parole di suo padre le tornarono alla mente come un'onda di speranza e di verità: "Non c'è niente di sbagliato in te".
Non si mosse. I capelli grondanti, appiattiti sulla testa, ora lasciavano mostrare il suo segreto. Selena era impallidita e così anche Ian e Sirius, che erano accorsi in quel momento senza riuscire ad impedire il patatrac.
Doreen scoppiò a ridere, una risata nervosa in cui erano mescolate insieme coraggio, sollievo e orgoglio.
Gli Slytherin, adesso, mostravano tanto d'occhi. - Guarda... - si bisbigliavano l'un l'altro, sgomitandosi. Cominciò a formarsi una piccola folla ad osservare la scena.
- Cosa succede qui? - tuonò una voce conosciuta. Rubeus Hagrid avanzò a grandi passi in mezzo al cortile. - Chi ha fatto questo scherzo? Andrò subito a dirlo al Preside Thomas, quanto è vero Merlino...
- No, non importa, davvero. - disse Doreen, tranquilla.
- Che cosa? - Hagrid era stupefatto. Dovevano pur pagarla, quei ragazzacci!
- Non è successo niente di grave. Selena, andiamo a cambiarci, o ci prenderemo un accidente.
Ed entrarono nel castello, seguite dai due amici Gryffindor.

L'indomani nell'aula di Difesa contro le Arti Oscure c'era un bel trambusto, naturalmente. Ognuno di quelli che aveva assistito al quadretto si era fatto un'idea differente della vicenda.
Una Gryffindor di nome Tess Peakes aveva accusato Stu:
- Gliel'hai fatte tu, quelle orecchie, con il tuo incantesimo!
- Scema, Aguamenti non c'entra niente con quel tipo di trasfigurazione! Ignorante! - rispose Mei Thian, della Casa di Ravenclaw, disgustata.
Doreen fingeva di non sentire. Era stranamente rilassata, mentre rileggeva il tema che doveva consegnare. Si era tolta un peso dalle spalle. E ora avrebbe potuto acconciarsi i capelli come più le piaceva, persino farsi fare le treccine da Selena...
- Wolf Honky-Tonks! - strillò Jeremy dal fondo della classe.
Stu Bletchley faceva l'occhiolino a Mei, che si voltò dall'altra parte.
Cominciò a mimare un lupo con il muso alzato alla luna, ma si ritrovò da un istante all'altro la bacchetta di Sirius quasi infilata nel naso.
- Anch'io ho imparato qualche nuova magia, a casa. Vuoi che te la mostri, Bleachley?
Dean Thomas era entrato in quel momento.
- Sirius Potter! Come le salta in mente di minacciare in quel modo un suo compagno? Dieci punti in meno a Gryffindor!

Stu tirò fuori la lingua, ma il Preside si avvicinò al suo banco e gli disse di non cantare vittoria.
- So quello che è successo ieri in cortile, signor Bletchley. Venti punti in meno a Slytherin, linguaccia compresa. Le donne non si toccano neanche... con un getto d'acqua. E ora cominciamo la lezione.

Doreen raggiunse i suoi amici fuori dall'aula, correndo.
- Me lo dirà oggi!
- Che cosa, che cosa ti dirà oggi? Chi?
- Il Preside Thomas mi dirà tutto... tutta la storia della mia famiglia... ha detto che il momento è arrivato!
E sapeva perché.
"Dovevo accettare me stessa. Essere fiera di quello che sono. Solo allora sarei stata pronta ad affrontare tutta la verità".

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Capitolo 19
*** capitolo 19 ***


SPOILER DI DEATHLY HALLOWS, ATTENZIONE!






Così ora Doreen si ritrovava in quell'ufficio.
- Piacere, io sono Phineas... siamo parenti, sai? - le disse il ritratto di uomo vestito di verde, con la barbetta a punta. - Non sarai una purosangue, ma devo dire che hai fegato. Perché non hai chiesto al Cappello di smistarti a Slyth...
- Taci, Black! - lo ammonì il Preside, sedendosi alla scrivania. - Allora, da dove posso cominciare, signorina Tonks...
- Può cominciare con il chiamarmi signorina Lupin, ormai, oppure Doreen e basta, signor Preside.
- Già, già - fece lui grattandosi la testa. - Ecco, Doreen... il problema con il tuo smistamento non è stato nulla di personale. E' ovvio che nessuno qui pensa che non saresti dovuta esistere. Il Cappello, però, si è accorto che, in circostanze normali, non saresti potuta nascere. Ciò significa che sei molto fortunata.
- Proprio così - confermò un altro ritratto, un vecchio dalla lunga barba bianca, con gli occhiali a mezzaluna.
- Grazie, professor Dumbledore, potrebbe non interrompermi?
- Ma guarda che insolente! E' questo il rispetto che dimostri al tuo vecchio Preside? Solo perché sei lì seduto al mio posto... Ma pensa tu! - si risentì l'altro, e strizzò l'occhio a Doreen, che sorrise divertita.
- Hai già sentito parlare di Voldemort, non è vero?
- Non moltissimo. So soltanto che era un mago oscuro ed è stato sconfitto dal padre di Sirius. Siamo ancora molto indietro, in Storia della Magia.
- Già-già. Ho chiesto io stesso alla professoressa Hagrid di evitare di parlarne in classe. Trovo inutile e pericoloso creare dissapori all'interno delle nuove generazioni... ti basterà sapere che aveva una schiera di fedeli al suo comando, i Death Eaters: e alcuni di loro erano maghi davvero temibili. Bellatrix Black Lestrange, per esempio, che torturò i nonni della tua amica Selena fino a fargli perdere la ragione. Spero di non ferirti, se ti dico che era la tua prozia.
- Quindi io vengo da... ma non è possibile... i miei genitori non sono così! Non potrebbero mai fare del male a qualcuno...
- Doreen, calmati. Siamo solo all'inizio.
Lei sospirò. Non era per niente facile sentire certe cose.
- La famiglia Black, di cui faceva parte il qui presente Phineas...
(l'uomo vestito di verde fece una smorfia e si eclissò)
- ...Era composta anche di persone di animo gentile. Sirius Black, da cui il tuo compagno Gryffindor ha preso il nome, era un uomo coraggioso ed onesto. Così come tua nonna Andromeda...
La ragazzina ascoltava ormai a bocca aperta, senza commentare oltre. Era tutto così confuso. Sperava di venirne presto a capo.
- Lei, sposando un mago figlio di Muggles, si ribellò agli ideali distorti dell'etica Slytherin. Ebbero una figlia, che poi... è la tua mamma. Ho conosciuto tuo nonno, durante la guerra. Non è morto in Afghanistan, l'avrai capito ormai. E' stato ucciso quando i Death Eaters presero il controllo del Ministero e cominciò la caccia ai cosiddetti Mudblood. Una parola orribile, vero? Anch'io sono di famiglia Muggle, e in quel periodo dovetti nascondermi per lungo tempo... ma non è di me che devo parlarti.

- I tuoi genitori si sposarono in quell'anno, e nacque tuo fratello Ted. Ma ormai la guerra era al suo apice. Tornammo tutti qui a scuola, in dicembre, studenti e insegnanti, elfi e fantasmi, uniti per sconfiggere Voldemort e liberare il mondo magico dalla follia crescente, da quell'orrore. Harry Potter riuscì nel suo intento, e quell'essere malvagio cessò di esistere. Ma i Death Eaters fecero molte vittime. Ascoltami, Doreen, non spaventarti di quanto sto per dirti.
Lei fece cenno di continuare, ma si aggrappava alla sedia con le mani sudate, tremando per quello che stava per udire.
- I tuoi genitori sono stati uccisi quella notte.
Doreen impallidì. Era peggio di quanto si aspettasse.
- N-non è... COSA?
- Ted fu allevato da tua nonna. Passarono quattordici anni, e un giorno un insegnante di questa scuola prese il coraggio a due mani e tentò un incantesimo per riportarli in vita. Ci riuscì, ma fu processato insieme a coloro che vi avevano preso parte. E' morto di recente... tu hai capito di chi sto parlando?
- Il... padre di Selena?
Il Preside annuì. - Neville Longbottom, una delle persone che mi erano più care. Eravamo compagni di Casa.
- Quale? - chiese Doreen, non tanto per curiosità, ma per ambientare quella storia inverosimile nel mondo reale.
- Gryffindor. Insieme a Harry Potter, Seamus Finnigan... sì, proprio lui, il padre di Ian... e Ron Weasley. Eravamo tutti grandi amici. Tuo padre per un periodo è stato il nostro professore di Difesa contro le Arti Oscure. Poi saltò fuori che era un lupo mannaro, e si sa, con i pregiudizi che circolano...
- Ma anche mia madre lo è.
- Adesso, sì. E' rimasta contagiata durante la battaglia... ma non conosco i dettagli. Quando tornarono, io ero all'estero. Fu uno shock piuttosto piacevole, per me, venire a sapere che erano di nuovo tra i vivi... anche se sono stati costretti a trasferirsi nel mondo Muggle.
- Ma perché?
- Perché secondo il Wizengamot la loro presenza era un'anomalia. Qualcosa di innaturale, perché la linea del tempo era stata modificata. Loro non sono stati semplicemente resuscitati... la loro morte è stata cancellata dal corso degli eventi.
Era tutto così complicato.
Non poteva pretendere di capire.
- Quindi loro non possono venire qui.
- Proprio così. E nessun mago, tranne te ovviamente, riuscirebbe a vedere la tua casa. Esiste soltanto per la tua famiglia e per i Muggle.
- Nemmeno Teddy?
Dean scosse il capo. - Lui è nato... prima. Non so bene come funzioni la faccenda, sono state decisioni del Ministero.
- Signor Preside?
- Sì, Doreen?
- Lo zio di Yurij era uno di quei Death Eaters, non è vero? E' per questo che mio padre ha avuto un attacco di panico a sentire il suo cognome?
- Sei perspicace, signorina.
- A me lui è antipatico... però non credo sia davvero cattivo. Selena dice che tutti hanno qualcosa di buono, a cercare bene.
- Siete proprio due Hufflepuff, và! Avete capito tutto della vita. Torna dai tuoi amici, adesso.


"Ma lo incontrerò, prima o poi, vero?"
Doreen rimurginava su questo desiderio.
Aveva in mano la foto del matrimonio di Rose, che Sirius le aveva regalato. Ora sapeva chi era quell'uomo dai capelli color della notte. Lo sognava spesso.
- Io credo che ormai sappia che frequento Hogwarts. Perché non viene a trovarmi?
- James dice che gli dava fastidio abitare a Londra e non potervi vedere. - provò a spiegarle Sirius. - Allora si è fatto trasferire in Francia. Il suo lavoro è tutt'altro che piacevole, sta sempre in viaggio e la sua famiglia lo vede molto poco. Però forse l'anno prossimo, se Del sarà scelto per la delegazione di Beauxbatons al Torneo...
- Ah, già! Il Torneo TriLittleWizard! Cos'hai saputo ancora? Io ero rimasto alle notizie di quest'autunno. - saltò su Ian.
- E' come il Triwizard, a cui ha partecipato mio padre. Però è per gli studenti più giovani. Infatti io non potrò partecipare.
Selena non capiva. - Ma come, sono ammessi solo gli studenti del primo anno?
- No, anche quelli del secondo.
- E tu l'anno prossimo sarai al secondo, come noi...
Sirius sbuffò. - OK, ve lo dico, ma non mi prenderete in giro, vero?
Gli altri giurarono di no.
Li guardò, sperando in bene: non avrebbe sopportato i loro sberleffi.
- Io ho tredici anni. Sono stato bocciato alla scuola Muggle. Così mia madre è andata dal Preside e gli ha precisato che finché non avessi finito le elementari non avrei frequentato Hogwarts. Ecco, ve l'ho detto!
- Mi dispiace, allora. - disse Doreen. - Quindi bisogna avere al massimo dodici anni. Tu pensi che Del...
- E' più che probabile. E' uno dei migliori studenti della sua scuola, a quanto pare.
- Chi sarebbe questo Del? - chiese Ian. Odiava restare fuori dalla discussione, anche solo per un momento.
- Mio cugino - disse Sirius, mentre Doreen si rese conto della comicità della situazione:
- Mio nipote...
Le risate di Ian e di Selena rimbalzarono per il parco, tanto che Hagrid si affacciò alla finestra a vedere chi stesse facendo tanto chiasso.


- Guardali, Olympe... mi sembra che il tempo non sia mai trascorso...
- Ma Rubeus, invece stiamo invecchiando eccome!
- Non guardare noi, ma loro. Solo così resteremo giovani nel cuore: guardando sbocciare la gioventù.
Era bello avere un uomo che sa commuoversi. Fino a un certo punto...
- Ma dai, tesoro, stai bagnando tutto il davanzale!
- La sai la novità?
- No, Rubeus, dimmi.
- L'anno prossimo avrò un'assistente.
- Un assistente guardiacaccia? Ma no, ho capito, per Cura delle Creature Magiche! Finalmente. Ma... la conosco? Devo essere gelosa?
- Olympe, ma che dici. E' la mamma di quella bimba laggiù...
Lei seguì lo sguardo del marito e gli rispose stupita:
- Vuoi dire...
- Voglio dire Luna.






Fine del capitolo e della narrazione sul primo anno. Salterò parecchi mesi... per catapultarvi nel Torneo TriLittleWizard... salvo complicazioni^^
Baciottoli Mey!

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Capitolo 20
*** capitolo 20 ***


---SOLITA RACCOMANDAZIONE: SPOILER DEL SETTIMO LIBRO!!---



Eccoci al secondo anno di Doreen... non indignatevi per le differenze con le consuetudini del Torneo Tremaghi, in quanto si tratta proprio di una sfida abbastanza diversa. E poi uffi... non ho ancora letto tutto il quarto libro!
Più avanti ci sarà un mistero da risolvere, ma per ora... godetevi questo chap.
Nota: Erno Nemecsek è il mio personaggio preferito dei Ragazzi della via Paal, così come Kolnay. Vuole essere un omaggio ad un libro che adoro...







Già durante lo smistamento dei nuovi studenti, tutti si accorsero che nella Sala c'erano due tavoli in più. Sirius e Ian si scambiarono uno sguardo d'intesa.
- Visto? Ve l'avevo detto. Stanno già per arrivare.
- Ma chi? - chiese la Peakes.
- Ignorante! - rispose Mei, dal suo tavolo. - Le delegazioni per il torneo!
- SMETTILA DI CHIAMARMI IGNORANTE!
Il capo della Casa di Raveclaw, il professor Clearwater, aveva sentito tutto e andò a bisbigliare all'orecchio della Thian:
- Se continua di questo passo, signorina, sarò costretto a togliere 5 punti... lei è la vergogna della nostra Casa. Questa sua compagna non è affatto ignorante, altrimenti non avrebbe avuto risultati così brillanti nella mia materia l'anno scorso.
E tornò con gli altri insegnanti.
- Ok, scusa Tess... - fece Mei, rossa in viso.
- Che forza! Sgrida anche quelli della sua Casa. E' troppo un grande! Se non fossi una frana simile in nella sua materia, direi che è il mio preferito. - commentò Sirius.
L'insegnante di Incantesimi era davvero una persona piena di qualità.
Spesso lasciava uscire prima i giocatori di Quidditch dalle sue lezioni, il martedì pomeriggio, perché si potessero allenare più a lungo. Inoltre era molto imparziale con gli studenti, ad eccezione degli Slytherin. Sembrava irrigidirsi quando aveva a che fare con loro: non li guardava nemmeno negli occhi, tranne per quanto riguardava Jeremy Smith.
- Il figlio di un Hufflepuff, ma dove sei finito! - lo compativa. Ma naturalmente Jeremy non sentiva di dover dare spiegazioni sulla sua appartenenza o simili. Né l'uno né l'altro sapevano che suo padre aveva sempre preso alla leggera il suo impegno con l'esercito di Dumbledore, e che partecipava alle riunioni solo per sentir raccontare i dettagli della morte di Cedric Diggory...


Conclusa la cerimonia, il Preside richiese attenzione.
- Come ormai sapete, quest'anno Hogwarts sarà sede di un importante sfida di magia. Il suo nome è Torneo TriLittleWizard, e vi potrà partecipare uno studente per ogni scuola, del primo o del secondo anno. E' con immenso piacere che accogliamo i nostri amici francesi, della scuola di Beauxbatons!
Le porte della Sala si spalancarono ed un gruppetto di ragazzi entrò con molta grazia, preceduto da un'affascinante signora che sembrava essere la direttrice della scuola. Dean Thomas si affrettò a farle il baciamano, e lei parve gradire.
- E' lui, quello in seconda fila - cercò di dire Sirius a Doreen, ma ovviamente erano troppo lontani, e uno dei prefetti lo indusse al silenzio.
- Ed ora, gli studenti di Durmstrang, accompagnati dal loro Preside Viktor Krum!
Questi entrarono a passo di marcia, in ranghi ben serrati. Krum era un uomo magro ma muscoloso, dallo sguardo impenetrabile.
Selena ne fu un po' spaventata.
Dean andò a stringergli la mano, e l'abbracciò come tanti anni prima aveva fatto Dumbledore con Igor Karkaroff.
Poi, quando tutti furono ai loro posti, annunciò:
- Ora vi aspetterete di sentire i dettagli sul Torneo. Beh, dovrete aspettare, perché personalmente ho una gran fame. Voi no?
Tutti scoppiarono a ridere, Krum incluso.
"Allora è umano..." pensò Selena con sollievo, e cominciò a mangiare.
Subito dopo cena, finalmente, Sirius prese Doreen per mano e andò al tavolo di Beauxbatons.
- Delacour! Ehi, mi riconosci?
Un ragazzo dai capelli biondo-rossastri, con le lentiggini, si voltò ed emise uno strilletto gioioso.
- Ma guarda! Sirius... c'est fantastique! Come stanno i tuoi? Rose è tornata dalla luna di miele o no? E Lily è sempre zitella?
- Del, lascia perdere Lily! Tu sai chi è lei?
Doreen aveva le lacrime agli occhi. Gli sfiorò la guancia, quasi non credendoci.
- Tu sei il figlio di Teddy... oh, sono troppo felice!
Senza il minimo imbarazzo, Del la strinse a sé, commosso a sua volta.
- D-dimmi, ti devo chiamare zia? - balbettò tra le lacrime.
- Provaci e ti lancio un Bat-Bogey!
Sirius si sentì un po' messo da parte. Quei due erano parenti, era assurdo... ma era geloso.


- Tu andrai a mettere il tuo nome nel Calice? - si chiedevano l'un l'altro gli studenti.
La risposta di Ian fu un sì deciso.
Quella di Doreen: un no pieno d'orrore. Già non sopportava il Quidditch... odiava le competizioni.
Mei Thian ci andò, e anche Tess, ma solo per farle dispetto.
Selena non ne aveva ancora l'età e Sirius era troppo vecchio.
Riguardo agli Slytherin, non si sapeva nulla. Ma avevano un'aria strana, quindi probabilmente qualcuno di loro si era iscritto.

I siparietti comici si moltiplicavano per i corridoi e il cortile. Solo un piccolo esempio:
MEI: - Quando si terrà lo Yule Ball?
TESS: - Che cos'è?
MEI: - Un ballo, ignorante!
PROFESSOR CLEARWATER: - Adesso basta, signorina Thian! Quei punti glieli tolgo, e basta!
MEI, con un'enorme faccia tosta: - Ma professore, è la sua Casa, è CONTROPRODUCENTE per lei...

E finalmente si giunse alla scelta dei campioni.

- Per la scuola di Durmstrang!
ERNO KOLNAY!

Un applauso generale.
Il prescelto, un ragazzone bruno e piuttosto robusto, andò a stringere la mano alla Hooch. Dean estrasse il secondo biglietto dal Calice.

- Per la scuola di Beauxbatons!
DELACOUR WILLIAM LUPIN!

Questi si alzò quasi incredulo, ma soddisfatto. Doreen applaudì così forte da farsi male alle mani, e Selena la imitò. Lo trovava molto carino...

- E infine, il campione di Hogwarts...
Il Preside rimase stupefatto di quanto si accingeva a declamare, ma non lasciò trapelare il suo disappunto.
YURIJ ILIC DOLOHOV!

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Capitolo 21
*** capitolo 21 ***


ATTENZIONE, SPOILER DEL SETTIMO LIBRO!






Tutti e tre superarono la prima prova. Si era trattato di recarsi, separatamente, nella Foresta, infestata per l'occasione da sciami di Cornish Pixies, per recuperare un oggetto a loro molto caro (sottrattogli in modo opportuno). La difficoltà non stava tanto nel tenere a bada i folletti, per quanto fosse abbastanza impegnativo... quanto nel fatto che nessuno di loro sapesse quale fosse l'oggetto in questione.
Erno riuscì a trovare il suo berretto di pelliccia dopo più di sei ore.
Del fu quasi sopraffatto dalla furia delle creaturine, e scivolò provvidenzialmente sulla sua Remembrall. I suoi tempi furono quindi migliori, anche se quando uscì dalla Foresta era piuttosto malconcio.
Infine Yurij aveva già in mente cosa potessero avergli preso, e lo trovò subito. Si trattava del suo bilancino d'oro. Perse comunque tempo al ritorno perché un folletto gli si era attaccato alla schiena e non accennava a mollare la presa. Corse fuori con la bestiola ancora saldamente aggrappata...
Le risate dagli spalti, studenti, insegnanti e genitori, rimbombarono fragorose.


- Mio padre è ancora impegnato con il lavoro. Mi ha scritto che gli dispiace di non essere qui, ma secondo me non gli importa nulla.
Sempre quel maledetto lavoro! Era il campione della sua scuola, accidenti... ci teneva così tanto a dimostrare le sue capacità...
- C'est intenable... sono suo figlio, per Merlino!
Doreen non era meno delusa di Del. A lei del Torneo non importava niente: aveva solo pensato che Teddy sarebbe venuto, sì, che si sarebbero guardati negli occhi e lui l'avrebbe riconosciuta immediatamente... solo per questo aveva aspettato quel giorno...
- Verrà per la seconda prova. Ne sono sicura.
Ma non lo era affatto. Non ci sperava più.

La distrassero i preparativi per il Ballo, comunque. Sirius l'aveva invitata ufficialmente, anche se con ben poco romanticismo. Tutto stava nel trovare un cavaliere per Selena... i loro compagni (Slytherin inclusi, da quando avevano saputo che era una purosangue) la trovavano carina, certo, ma la giudicavano troppo piccola.
- Ma tu, con chi vorresti andarci? - le chiese.
- Mah.
- Quelli della nostra Casa sono già tutti occupati, temo. Però Keith Corner...
- Corner? Ti prego! Io detesto i bellocci. E poi va dietro a Mei. Sicuramente le avrà già chiesto di andare con lui.
- J.D. Creevey? Va beh, è del primo anno, però... oppure quel tipo alto di Durmstrang che ti lancia le occhiatine?
- No, assolutamente! - rispose Selena con orrore.
- Si può sapere chi ti piace, allora? Dimmi un nome.
- Dimmi che non mi prenderai in giro, giuralo, Doreen!
Il suo sguardo era di supplica.
- Certo che no, che domande sono? Avanti.
Un sussurro appena, rossa come un pomodoro:
- Mi piace Del... però ti prego non dirglielo!

Un segreto in mano a Doreen era al sicuro. Il problema era che Ian aveva sentito la conversazione dall'inizio alla fine, e spifferò ogni cosa al diretto interessato. Fu così che Delacour, che per gentilezza aveva già invitato Charmaine, una sua compagna di Beauxbatons (parecchio bruttina, peraltro), desiderò un Time-Turner più di ogni altra cosa.


Musica! Stelle! E quella sensazione strana... il rumore impercettibile di un cuore che sboccia... il suo cuore, che batteva forte...
Sirius non era un ballerino eccezionale, ma non le importava. Ridevano, mentre volteggiavano per la Sala, senza altro pensiero al mondo che godersi quella serata.

La Hooch danzava con Viktor Krum, e chiacchieravano fitto fitto di Quidditch. Lei sembrava ringiovanita di trent'anni. Dean Thomas dava il braccio a Lavender Brown... (chissà cosa ne pensava sua moglie?) ma il professor Clearwater se ne stava seduto al tavolo dei rinfreschi, smangiucchiando dei dolcetti, con il muso lungo. Forse era giù perché gli avevano detto che avrebbe arbitrato la sfida finale del Torneo. Era una responsabilità non indifferente.
Selena, alla fine, si era rassegnata a ballare con J.D.: ma presto lo trascinò a bere qualcosa, tutto purché la smettesse di farla inorridire con i suoi racconti macabri e di pestarle i piedi...
- Sono preoccupato per il campione di Beauxbatons... rischia parecchio. - lo sentì commentare quasi tra sé.
Selena, sentendo nominare Del, ebbe un sussulto. Si guardò intorno, e lo vide più in là, seduto su un divanetto con la sua dama, che gli stava incollata e sbatteva le ciglia. Non sembrava molto felice.
- J.D., potresti parlare più chiaro per piacere? Che cosa rischia?
- Ma sono l'unico ad aver letto la storia della Battaglia di Hogwarts? Non sai che quel Dolohov è imparentato con un Death Eater? Se ho capito bene, suo zio ha assassinato i nonni di Delacour. Non vedo perché fidarsi di lui. Al posto del Preside, io avrei mandato a quel paese il Calice e tutto quanto...
Non era una notizia piacevole, e Selena stava proprio per farsi condizionare dai timori del suo compagno. Eppure qualcosa le diceva che Yurij non era pericoloso. Era soltanto uno Slytherin fatto con lo stampino, tutto qui. E poi, anche ammettendo il peggio, non sarebbe stato logico che aspettasse di duellare con lui per fargli del male: aveva avuto un mucchio di occasioni.
Sospirò ugualmente, pensando: "Fai attenzione, Del".






GRAZIE MEY! e grazie anche a tutti quelli che leggono soltanto.

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Capitolo 22
*** capitolo 22 ***


ATTENZIONE! SPOILER DEL SETTIMO LIBRO ECCETERA...


Eccomi di nuovo!
Questo chap è più lungo... ok?
Ragazzi, siamo alle ultime battute! Non solo del torneo!
A chi indovina chi è il Vice-Ministro, gli pago un gelato. Scherzo naturalmente.

Per Salsero, che è stato molto gentile a recensire: in effetti è vero che non tutti conoscono i nomi originali, ma vedi, io mi sono fatta un punto d'onore di non scrivere mai il cognome "Paciock" nelle mie fanfiction. Mi viene da vomitare, e se consideri che Neville è tra i miei personaggi preferiti (voi: allora perché l'hai fatto morire=_=)...
Quindi ho dovuto adeguare anche gli altri.
Riguardo al fatto di essere superficiale, mi piacerebbe se fossi più specifico. E' possibile che abbia affrontato alcuni passaggi con leggerezza, ma non me ne posso rendere conto se non mi spieghi quali siano. (e se si trovino effettivamente nel primo capitolo oppure disseminati lungo tutta la ff)








Nel suo ufficio, Shacklebolt sbrigava la corrispondenza, canticchiando. La sua vita era diventata tremendamente piacevole, negli ultimi tempi. Sentire Gus che gli diceva "Ti voio bene, Kinshi" gli dava una gioia che non aveva mai conosciuto prima... e persino Luna non aveva nessun rancore nei suoi confronti. "I miei bambini non sarebbero mai nati, se Neville fosse rimasto ad insegnare a Hogwarts" aveva ammesso.
- Ho ricevuto un gufo da Dean. Alla fine Ted non si è presentato nemmeno per la seconda prova. E dire che suo figlio ha ottenuto il massimo del punteggio, alla pari con... il campione di Hogwarts.
Era ancora difficile pronunciare quel cognome. Dopo ventisette anni, conservava ancora tutta la sua aura distruttiva. Ultimamente, poi...
- Invece io lo capisco. Voglio dire, Kingsley, a Parigi c'è un bel trambusto... è stata evitata una strage per un soffio, e il pericolo non è ancora rientrato. Se Lupin non rimanesse al suo posto, non so cosa accadrebbe. - rispose il Vice-Ministro. Era un uomo magro, invecchiato troppo in fretta, con ancora qualche riflesso rossastro nei capelli grigi.
- E' un ottimo Auror, non c'è che dire. Tanto che lo rivorrei qui a Londra. - fece Shacklebolt, senza perdere il buon umore. - Allora, che dici? Ci saremo per la conclusione del Torneo? Dean ci tiene davvero.

L'altro scrollò le spalle e accennò un sì. Gli era abbastanza indifferente. Da quasi trent'anni la vita gli scorreva davanti senza avere nessun significato.
"Lei non ti ama più, rassegnati"
"Non è vero, 'Medes. Lei non sa che sono un'altra persona, adesso".
"Se n'è andata in Giappone, non vuole più vederti"
Non ho avuto neanche il coraggio di cercarla. Mi sono ributtato nel lavoro, ho provato a dimenticare. Ecco perché capisco perfettamente Ted...
Sono Vice-Ministro della Magia. L'orgoglio della mia famiglia.
Ma sono solo.
I miei fratelli hanno famiglie numerose, confusionarie, con loro si respira allegria.
Io vivo ancora nella vecchia casa dei miei genitori, e a volte dormo in ufficio.
Sono una persona importante. Ma niente è importante per me.



Alla vigilia della terza e ultima prova, in una villetta di Marsiglia, due coniugi litigavano.
- Ci andrò da sola, chiaro? E' incredibile quanto tu sia freddo!
Freddo? Lui era...
- Vicky, ma che cosa credi? Quei criminali stanno mettendo a ferro e fuoco la capitale! Attaccheranno il Ministero, uccideranno i Muggles! Del capirà, è grande abbastanza per comprendere l'importanza di una missione come questa!
La moglie se ne stava a braccia conserte, imbronciata.
- Ti odierà, se non vai nemmeno domani. Si porterà questa delusione per tutta la vita, te lo assicuro!
Ted Lupin sospirò. Lo sapeva bene, che il figlio non gliel'avrebbe mai perdonata.
Ma era anche per lui, che doveva sconfiggere quella nuova ondata di maghi oscuri.
Per "rendere il mondo un posto migliore1", pensò, inconsapevole di ripetere le parole che suo padre aveva pronunciato nell'aldilà.
- Spero di tornare in tempo. Ma non ti prometto niente. Tu vai pure... sono più tranquillo se sei a Hogwarts invece che qui.
Entrò nel caminetto e scandì: Ministero della Magia di Parigi!
- Teddy, tesoro, mi raccomando...
Ma era già scomparso.
- ...Stai attento...


"E' normale che ci sia meno gente rispetto al TriWizard originale", pensò Harry. "E' un Torneo da ragazzini. Niente draghi, labirinti o sirene. E soprattutto niente tragedie".
Meno gente significava meno giornalisti e curiosi, ma c'era una bella folla lo stesso.
Dopo tanti anni, si era riconciliato con Kingsley e il suo impiego era migliore rispetto al periodo immediatamente successivo al processo. Per questo motivo occupava un posto nella tribuna centrale, insieme al Ministro e ai suoi collaboratori.
Sirius, invece, era rimasto con i suoi compagni e gli altri genitori. Continuava a guardare in su, verso un palco semivuoto, dove Victoire sedeva in ansia.
- Povero Del... è una batosta per lui.
- Com'è bella la sua mamma - sospirò Selena.
Luna, seduta a fianco di sua figlia, ridacchiò pensando: "Così io sarei brutta?"
- Dì pure... com'è bello LUI! Non serve più che ti nascondi, Lena... lo sanno tutti che hai una cotta smisurata per Deeelacour! - strillò Ian, a beneficio dei presenti.
- Taci, Finnigan! Lo sanno tutti perché sei TU che vai a dirlo in giro!
- Hai la mia benedizione, tesoro. Anche se spero che aspetterai ancora un po'... Peccato che non sia un Metamorphmagus come suo padre...
- Nooo, mamma, ti ci metti pure tu?
- Sst, inizia!

- Siamo arrivati alla sfida che determinerà le sorti del Torneo. Uno solo dei campioni conquisterà la Coppa. Ma per farlo dovrà saper affrontare i suoi rivali in duello. Ops... si chiama duello anche quando si è in tre? Non importa! Siete assicurati magicamente alle scope, quindi non dovreste precipitare all'improvviso... ovviamente tutto è possibile! Ricordo che non sono ammessi incantesimi pericolosi o dall'effetto imprevedibile. Siate coscienti di quello che fate. Auguri a tutti e tre.

Il professor Clearwater eseguì il conto alla rovescia, mentre i tre campioni restavano concentrati, stringendo la scopa con una mano. Il Vice-Ministro si volse di scatto alla provenienza del fischio d'inizio, piuttosto che ai duellanti.
- 'Medes...
- Che succede? - borbottò Kingsley, senza guardarlo.
- Niente... una vecchia conoscenza.

Yurij fu il più veloce a tirare fuori la bacchetta.
- Mangia Lumache! - gridò, puntandola contro Del. Questi si scansò e l'incantesimo colpì la professoressa Hooch, che stava nei pressi. Hagrid corse a prendere un secchio, ridendo a più non posso.
- Expelliarmus - tentò Del, ma Yurij fece un giro su se stesso e nemmeno questo andò a segno.
Erno scese in picchiata e tentò di schiantare Yurij.
- Testa di rapa! - urlò Viktor Krum, agitando il pugno. - Non hai capito un cavolo allora! Vuoi farti sbattere fuori?
Cercò conferma delle sue parole sul volto dell'arbitro, che alzò le sopracciglia.
- Ha ancora una possibilità.
L'altro ringraziò e tornò a seguire l'incontro.
Sirius alzò gli occhi ancora una volta verso il palco di fronte, e sorrise.
- E' arrivato, ragazzi, incredibile!
Ovviamente nessuno lo stette a sentire. Gli occhi di Selena erano fissati su Del, che aveva puntato verso il campione di Hogwarts:
- Expelliarmus!
Questa volta lo scandì con più convinzione. Yurij venne spinto all'indietro mollando la presa dalla bacchetta... e nello stesso momento Erno gli lanciò contro un Confundus.
Il professor Clearwater fu costretto a dichiararlo squalificato.
- Stupido... - fu il commento di Krum. Niente incantesimi dall'effetto imprevedibile, porco schifo, era stato pur detto. Kolnay era ufficialmente un cretino, visto che non riusciva nemmeno a seguire il regolamento. Durmstrang era fuori... che figuraccia. Si dette una manata sulla testa e fece per allontanarsi.
Yurij era visibilmente in difficoltà. Disarmato, stordito, volava ormai senza una meta precisa.
La direttrice di Beauxbatons stava per esprimere il suo trionfo, ma l'espressione allarmata di Dean le fece cambiare idea.
- Sta andando verso il Whomping Willow! Si sfracellerà! 'Medes, che caspita stai...
Si interruppe, sbalordito. Il professor Clearwater stava sospeso in aria per le caviglie, annaspando con le braccia. La scopa gli era caduta a terra.
"Levicorpus? Chi accidenti può essere stato?"
- Qualcuno aiuti quel ragazzo! - gridavano gli spettatori, ma per Yurij sembrava la fine.







(1) Allusione al discorso di Remus a Harry, quando usa la Resurrection Stone...

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Capitolo 23
*** capitolo 23 ***


SPOILER DEL SETTIMO LIBRO, IN QUESTO CAPITOLO PIÙ CHE MAI.




Sono un po' stufa, sinceramente, di ricevere così poche recensioni... ma tanto la storia è quasi finita.
Per amika: Gli spoiler ci sono eccome, ma se ora ti dico quali sono e tu non hai ancora letto il libro? Mi schianteresti...
Riguardo a questo chap... perdonate la carrambata^^ ...sono settimane che penso a questa scena. Intendo proprio che: mi alzo al mattino e ci penso, al lavoro mi immagino i dialoghi, torno a casa e scrivo, su msn ne parlo con mezzo mondo, eccetera!






Quando capì cosa stava succedendo, Del non ci pensò due volte. Schizzò come un fulmine verso Yurij e lo strattonò per un braccio, facendogli cambiare direzione.
Ma ora era lui a trovarsi alla mercé dell'albero.
Urlò. Un ramo lo avvolse, sbattendolo qua e là... la scopa finì in mille pezzi...

Victoire Lupin svenne. Teddy, che era arrivato da pochi minuti appena, alzò d'istinto la bacchetta, ma il palco era troppo lontano perché qualsiasi incantesimo potesse avere effetto. Disperato, scomparve di nuovo, per materializzarsi vicino al Willow.
- Immobilus!
I rami cessarono di dimenarsi. Del cadde pesantemente sull'erba.
Lavender Brown accorse, seguita da Dean e dal Ministro. Quest'ultimo tirò fuori dalla tasca una moneta, che sembrò illuminarsi, e immediatamente al suo fianco apparirono due Auror dall'aria ben poco rassicurante.
- Sei venuto per completare la tua missione, Ted? Perché hai fatto una cosa simile?
Shacklebolt non credeva davvero a quanto stava dicendo, ma era la spiegazione più plausibile in quel momento. Chi altri, infatti, aveva ragioni sufficienti per lasciare che il nipote di Antonin Dolohov finisse tra le braccia del Whomping Willow?
L'interpellato non ascoltò nemmeno le parole di Kingsley, e cercò di avvicinarsi a suo figlio per vedere come stava...
- Sei stato tu a ridurlo così, Ted. Guarda pure, e rifletti. Le nuove generazioni hanno imparato la lezione. Tuo figlio è un eroe, ma tu? Flaskie, Stunner! Portatelo nel castello per interrogarlo.
Ted era sconvolto: - Di cosa mi stai accusando, Kingsley? Qualcuno mi spieghi che cosa succede... Lasciatemi!

- Ma cosa gli stanno facendo? - gridò preoccupato Sirius. - Vieni, Doreen, qui c'è qualcosa che non quadra. Che ci fanno quegli Auror laggiù? Corri, dai!
Luna provò a trattenere Selena, ma anche lei seguì i suoi amici.

- Santo cielo, Doreen - mormorò Dean Thomas, quando vide la ragazzina che correva verso di loro.
Ted sbarrò gli occhi e tentò di sfuggire alla presa di Stunner. Le grida di Doreen erano strazianti.
- Lasciatelo andare! E' mio fratello! Perché volete fargli del male?
Forte della sua confidenza con il Ministro, la piccola Longbottom aggiunse: - Kingsley, ma cosa ti salta in mente?
Il Preside Thomas fermò i ragazzi, tentando di calmarli.
- Vogliono solo fargli qualche domanda. E' meglio non mettersi contro il Ministero, fidatevi.
- Qualche domanda? Che cavolo, lo stanno arrestando... - disse Sirius, ma gli Auror stavano già trascinando con poca grazia Ted Lupin verso l'ingresso della scuola.

- Perché sei venuto ad Hogwarts?
- Per vedere mio figlio, per quale altro motivo sarei dovuto venire? Siamo riusciti a sbattere in prigione quelle teste nere. La setta è sciolta, e Parigi è salva. Sono mesi che provavamo ad acciuffarli... e ora, invece di godermi la pace, mi devo trovare in questa situazione? Per che cosa, in nome di Merlino?
Nel suo cuore, Kingsley gli credeva. Ma doveva andare fino in fondo a quella storia.
- Non fingere, Ted. Posso comprendere la tua rabbia e il tuo risentimento, ma nessuno ti aveva chiesto di completare la missione fino a quel punto...
- La mia missione è finita. Avevo intenzione di chiederti se potevo tornare a lavorare qui in Gran Bretagna, se vuoi saperlo.
Era anche quello che sperava lui. Finora.
- Devo sapere come sta Del... vi prego, lasciatemi andare!
Il Ministro un cenno a Flaskie, che non aspettava altro.
- Stupeficium!
Teddy finì in fondo alla stanza, privo di sensi. Stunner gli aprì la bocca e vi rovesciò il contenuto di una fialetta.
- Innerva! Ok, adesso possiamo ricominciare.
"Mi dispiace tanto, ma era necessario".

- Hai lanciato il Levicorpus contro Diomedes Clearwater, non è così? Per impedirgli di salvare quel ragazzo.
Ora non avrebbe potuto mentire.
- Io non ho pronunciato nessun incantesimo. Ve l'ho già detto, mi ero appena materializzato... è vero, ho tirato fuori la bacchetta, ma è stato per salvare mio figlio...
- O per lasciare che Yurij Dolohov finisse contro il Whomping Willow? E poi non prenderci in giro, Ted, certo che non hai detto nulla, visto che il Levicorpus non ha bisogno di nessuna formula! - incalzò il Vice-Ministro.
- Yurij... Dolohov? C'entra qualcosa con... Chi sarebbe?

- Sono io Yurij Dolohov.
Il ragazzino era entrato senza fare rumore. Gli effetti del Confundus sembravano svaniti.
Il suo tono di voce era tranquillo, con quel pizzico di orgoglio Slytherin che non si sarebbe potuto mai cancellare:
- Hanno arrestato mio padre, spero.
Shacklebolt rimase piacevolmente sorpreso da un simile atteggiamento.
- E' così.
- Bene. - rispose Yurij sollevato. - Era ora.
Ted cominciava a capire, adesso. Avevano potuto pensare che un Auror della sua integrità potesse agire spinto dal desiderio di vendetta? D'accordo, Antonin Dolohov aveva ucciso i suoi genitori, ma ora erano di nuovo in vita. E suo fratello Ilia aveva costituito una setta di maghi oscuri in Francia, ma lui e i suoi colleghi li avevano sconfitti. Non sapeva nemmeno dell'esistenza di Yurij, fino ad un attimo prima. Certamente, se ne fosse venuto a conoscenza prima del Torneo, si sarebbe preoccupato di una simile coincidenza... ma nulla di più...
Tutte queste cose le disse d'un fiato, stanco delle accuse che gli venivano rivolte. E finalmente Kingsley gli credette senza riserve. Il Veritaserum non poteva fallire, non nelle condizioni in cui gliel'avevano somministrato.
- Grazie. Sono libero, allora. Però non posso restare a Hogwarts. Credo di essermi fatto odiare abbastanza. - Silenzioso come era arrivato, Yurij si chiuse la porta alle spalle, e andò a cercare Viktor Krum.

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Capitolo 24
*** capitolo 24 ***


COME AL SOLITO VI AVVERTO CHE CI SONO SPOILER DEL SETTIMO LIBRO... ANCHE SE MI SONO ORMAI DIMENTICATA DOVE STIANO...

Credo che ormai siamo davvero alle ultime battute. Lo scarso riscontro che ha avuto questa storia, unito al naturale concludersi delle vicende narrate, mi spinge a mettere la parola fine. Perciò credo che il prossimo sarà l'ultimo capitolo... salvo ovviamente imprevisti e ripensamenti che fanno parte del mio carattere!^^
SakiJune






Chi aveva fermato il professor Clearwater per impedirgli di soccorrere Yurij?
Se Teddy era innocente, chi poteva essersi spinto ad un gesto così eclatante, davanti a centinaia di persone?
Non era questione di movente, pensava Kingsley. Il figlio di Ilia Dolohov non poteva certo pretendere di non avere nemici. Non dopo tutto il male che avevano fatto suo padre e suo zio in tutta Europa.
Ma perché davanti a tutti, rischiando di essere scoperto? Non era stato un gesto premeditato, questo era fuori di dubbio... nessuno poteva immaginare che Yurij si sarebbe trovato in pericolo durante il duello. Era stata una reazione estemporanea.
Viktor Krum? Non faceva i salti di gioia all'idea, ma era possibile.
Si era sempre chiesto perché Yurij non frequentasse Durmstrang. Un rancore profondo nel cuore di Krum, forse legato al ricordo di Karkaroff?
"Nessuno ti aveva chiesto di completare la tua missione..." aveva detto a Teddy. E questo era vero per chiunque fosse il vero colpevole. Una vendetta, ecco cos'era... ma una vendetta improvvisata.

Un volto affiorò dalla sua memoria, quello di una ragazza la cui anima era stata risucchiata da un Dementor. Ed era stato proprio Antonin Dolohov a rapirla e portarla ad Azkaban perché figlia di Muggles.
C'erano solo due persone, per quanto ne sapeva, che avrebbero desiderato fortemente vendicarsi per la sua orrenda fine. Ma l'uno e l'altro, per motivi differenti, erano esclusi da ogni sospetto.
O no?

Mentre si recava in infermeria, il Vice-Ministro incontrò Sirius Potter. Sembrava avere parecchia fretta.
- Ciao, zio. Sai mica se il professor Clearwater è qui?
- 'Medes? Credo di sì. Era piuttosto... sottosopra poco fa.
Sirius gli mostrò la bacchetta che teneva in mano.
- Allora questa deve averla persa quando era sottosopra. Sai, credevo foste tutti impazziti, quando avete arrestato Teddy.
- Sono contento anch'io che sia innocente. Peccato che ora siamo al punto di partenza.
All'interno della stanza, Del sembrava dormire tranquillamente, anche se il suo viso graffiato fece alquanto impressione a Sirius. La signora Brown stava tentando, con molta pazienza, di convincere il professore di Incantesimi ad assumere una pozione medicinale.
- Non vede che sta tremando? Non deve mica vergognarsi! Se avessero appeso me là sopra, non credo che starei meglio di lei...
Sirius si avvicinò e gli diede la bacchetta. - L'ho trovata nel prato, vicino alla sua scopa. Spero non si sia rotta, ma penso di no.
Clearwater finse di esaminarla, ed emise un grugnito che somigliava ad un "grazie, Potter". La infilò nell'astuccio che come sempre portava alla cintura, assicurandola con un bottoncino.
Sirius tirò suo zio per la manica.
- Credo che non perderete tempo se lo interrogherete... alla vostra maniera. Hai capito?
Ovviamente il Vice-Ministro non afferrò immediatamente cosa intendesse suo nipote, ma erano trent'anni che aspettava di ascoltare una certa verità dal suo amico Diomedes.

Abbassò lo sguardo verso la pozione che aveva preparato Lavender Brown. La sue dita si avvolsero intorno ad una fialetta che teneva in tasca, del tutto simile a quella che Stunner aveva propinato a Teddy Lupin. Senza farsene accorgere, vuotò il suo contenuto nella ciotola.
- Coraggio, 'Medes, bevi quella roba e non fare storie. - disse in tono amichevole. - Sei ancora così schizzinoso come quando eri in classe con Charlie? Oh, dopo quella partita di Quidditch avevi le ossa a pezzi, eppure ti rifiutavi di bere la medicina di Madame Pomfrey!
Dean e Kingsley erano entrati, causando la disperazione della Brown.
- Ma volete lasciar riposare questa povera creatura? - si sbracciò, inutilmente. - Fuori, fuori! E lei, si vuole sbrigare a prendere la pozione?
Il professor Clearwater finì per ubbidire. Non appena ebbe posato la ciotola, Sirius ebbe via libera.
- Mi ha deluso molto, professore.
La fronte di Clearwater s'imperlò di sudore. Era in trappola.
- Sa, mi domandavo come avesse fatto a caderle la bacchetta, siccome la tiene sempre chiusa a quel modo nell'astuccio. Per quanto si trovasse in una posizione scomoda, non sarebbe potuto succedere. A meno che...
Si volse verso suo zio e Kingsley.
- A meno che non la stesse usando!

Il Ministro annuì. I suoi sospetti andavano prendendo forma. Ma quello non era un posto per interrogatori né per accuse. Era l'infermeria di Hogwarts, il territorio della temibile Lavender Brown, che ora li fissava con un cipiglio inequivocabile. Fece cenno agli uomini presenti nella stanza di seguirlo. Tutti, tranne Sirius, che uomo non era ancora... eppure aveva praticamente risolto il caso.
"Ti aspetta un posto al Ministero, quando finirai la scuola" pensò Kingsley, ma avrebbe avuto tempo per dirglielo più tardi.

- Sei stato tu a lanciarti da solo il Levicorpus? Si può sapere COME HAI FATTO?
Diomedes Clearwater appariva terribilmente indifeso, ora che non poteva più fingere. Indifeso ma aggressivo.
- Come, mi chiedi? Per la miseria, io insegno Incantesimi! Se non ne fossi capace, il vecchio Flitwick non mi avrebbe dato un Outstanding agli esami!
Il Vice-Ministro impallidì. - Ma... perché l'hai fatto, allora!
Diomedes diede un urlo e si volse verso di lui, con un misto di rabbia e compassione.
- NON CAPISCI, PERCY, CHE TI HO MENTITO? PENNY NON E' MAI PARTITA! NON AVEVA MAI SMESSO DI AMARTI!
Amaro. Quel sapore amaro.
Il terrore che ti oscura gli occhi...
- Mi dispiace, Percy... ti ho tenuto nascosto qualcosa che avevi il diritto di sapere - disse Kingsley. - Ma non volevo darti un dolore troppo grande: per questo ti mandai a Berlino per tutta la durata del processo contro Antonin Dolohov... Perché tra i capi d'accusa c'era-
- L'ASSASSINIO DI MIA SORELLA! - strillò il professor Clearwater. - Da un anno e mezzo, Percy, tre volte a settimana, in quell'aula io e quel ragazzo respiriamo la stessa aria! Nelle sue vene scorre il sangue di quel mostro... Eppure ho resistito. Credo che non sarei mai stato capace di fargli del male. Ma salvargli la vita, no! Non potevo!

Il buio si faceva più fitto. Una voragine nella mente.
Penny...
mio unico, prezioso amore...

- Lei continuava a pensarti, a piangere per te. Eppure ormai eri lontano, eri un'altra persona. Sembrava che Thicknesse ti avesse plagiato. Sono arrivato a credere che fossi diventato un Death Eater!
Percy alzò il braccio per colpirlo.
- Coraggio, signor Vice-Ministro! Picchiami! Ma non ti servirà a niente. Lei è peggio che morta... e tu non eri là per proteggerla.

C'è qualcosa di peggio della morte? Un guizzo di terrore.
Ombre frastagliate, gelo che si espande...

- L'ha data in mano ai Dementors. Rideva... come rideva... lo risento ancora!

Il Wizengamot avrebbe punito il gesto di Diomedes Clearwater, seppure scaturito dalla disperazione. E Yurij Dolohov sarebbe partito per la Bulgaria entro la fine di dicembre, accolto - con le dovute cautele - a Durmstrang.
Teddy avrebbe firmato la domanda di trasferimento al Ministero di Londra.
Delacour Lupin, il piccolo grande eroe, si sarebbe rimesso completamente di lì a poco, e avrebbe trascorso le vacanze invernali con delle persone che non avrebbe mai sperato di incontrare.
Non poteva revocare totalmente il provvedimento, in quanto il Consiglio non avrebbe mai accettato. Ma alcune delle barriere magiche poste sulla casa dei Lupin sarebbero state rimosse, e quell'anno Doreen non sarebbe tornata sola da Hogwarts.

- Mi dispiace... - mormorò rivolto al professor Clearwater, stringendo la moneta che serviva a richiamare i due Auror. - Devo arrestarti.
Quando Flaskie e Stunner si materializzarono nella stanza, e ad un cenno del Ministro lo afferrarono, non oppose resistenza.
Percy esitò un poco... ma poi corse fuori dalla porta:
- Aspettate, fermi! - I due Auror lo guardarono senza espressione. - 'Medes... tu sai che io l'amavo più della mia vita! Ero cieco, sì, non capivo che era in pericolo... Non mi sono mai sposato, lo sai? Ho voluto crederti, quando mi hai detto che stava bene e che mi aveva dimenticato... e per tutto questo tempo, forse, non ho fatto che aspettarla!
Sentì la mano di Kingsley sulla sua spalla. E chiuse gli occhi.
- Coraggio, Percy. Coraggio.

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Capitolo 25
*** capitolo finale ***


SPOILER DEL SETTIMO LIBRO.... WATCH OUT...


Eccoci arrivati alla fine. Non sono sicura che scriverò mai più una fic tanto lunga, ma non è detto... Grazie a tutti coloro che hanno recensito, letto, commentato su msn, a chi mi ha dato consigli. Mi sono divertita a scriverla, anche se ci ho passato molte notti insonni.
Doreen, Sirius, Selena, Ian e Del sono rimasti nel mio cuore. E' come se fossero davvero personaggi della saga originale...
Un bacio

SakiJune







Il ritorno di Teddy al Dipartimento degli Auror di Londra fu salutato con unanime entusiasmo. Le sue imprese a Parigi erano destinate a diventare leggenda. Era soprannominato, dai colleghi più anziani, "Mad-Hair Lupin", e gli assicurarono che si trattava di un complimento. Eppure negli ultimi tempi il colore dei suoi capelli rimaneva pressoché costante, e assomigliava moltissimo a quello di Doreen.
Era forse perché trascorreva tutti i fine settimana a casa dei genitori?
Perché finalmente la famiglia era riunita, per sempre?
Del dovette ammettere che, ora che lo conosceva, nonno Remus era più simpatico di nonno Bill. Ma non per questo trascurò mai di passare qualche giorno a Shell Cottage, durante le vacanze. Era sì un piccolo Marauder, ma a Beauxbatons aveva imparato la buona educazione.

Era chiaro che Doreen e Tess non sarebbero mai diventate amiche di Mei.
Infatti la Ravenclaw si lasciava corteggiare da Stu Bletchley, in un modo così spudorato che le sue compagne la evitavano. Ora che Yurij era partito per Durmstrang, Stu e Jeremy si erano uniti alle scorribande degli Slytherin più grandi, che però li trattavano con sufficienza.
Il nomignolo "Wolf Honky-Tonks" passò di moda quando Delacour, che ora era a tutti gli effetti uno studente di Hogwarts (per lui il Cappello non ebbe nessuno dubbio: Gryffindor), diventò Prefetto al suo quinto anno. La Marauder's Map era passata nelle sue mani, naturalmente, mentre Sirius aveva il Mantello dell'Invisibilità... e al Preside Thomas vennero presto i capelli bianchi.
Marachelle a parte, Sirius finalmente capì che avrebbe causato un grosso dispiacere a Harry se i suoi esami fossero andati male, così cominciò a studiare un poco più seriamente e giunse a rifiutare di far parte della squadra di Quidditch, anche se fino ad allora era stato il suo più grande desiderio.
Questo comportamento ebbe un grande effetto su Doreen e la spinse ad approfondire la loro amicizia, aiutandolo nei compiti, anche se un pochino le mancavano le sue battutine.

Luna continuava a ricevere frequenti gufi da Rolf e da Shane Kettleburn, e ormai sia Selena che Kingsley si erano fatti una certa idea sulla sua vita sentimentale. Ma lei negava. Ed era la verità: l'uomo che aveva cominciato a frequentare non era un naturalista.
Era, semplicemente, Dean Thomas.
- Ma ha una figlia, quindi è sposato! Mamma, hai intenzione di metterti con un uomo sposato?
- Essere padre non significa per forza avere una moglie, non vi è mai passato per la testa?
- Ma è un donnaiolo! Al Ballo flirtava con la Brown!
- Chi, Lavender? Dovrei essere gelosa di lei? - rise Luna, sicura del fatto suo. Ma ad un tratto si fece seria e prese la mano della figlia:
- Ti giuro, Selena, su quanto ho di più caro al mondo, che non dimenticherò mai tuo padre. Ma voglio tornare ad essere felice.
Non le raccontò della loro prigionia, di Shell Cottage e delle parole che si erano scambiati a quel tempo. Non era nemmeno sicura che ci fosse una relazione tra quell'episodio ed il sentimento che stava nascendo tra loro. Stava accadendo, e basta.
- Vi siete già baciati? - chiese curiosissima.
Luna arrossì, e finse di arrabbiarsi. - Insomma! Che domande sono? Uff... e il tuo Del, allora?
Kingsley si intromise. - A proposito: il suo Del mi ha già detto che vuole diventare Auror come il papà. Sirius Potter, invece... pare che intenda mettere le mani sul negozio di suo zio George, insieme al giovane Finnigan. Peccato, però. C'è bisogno di nuove leve al Ministero, anche perché è ora che io e Percy andiamo in pensione.

- Non è possibile, Sirius. Io credevo che avresti pensato seriamente al tuo futuro.
Lui e Doreen passeggiavano ai bordi della Foresta, commentando i risultati degli esami e la decisione del ragazzo di non continuare la scuola.
Era riuscito a strappare una A al suo O.W.L. di Difesa contro le Arti Oscure, e non era abbastanza motivato da pensare ad una carriera impegnativa. E poi sarebbe stato così divertente gestire il negozio...
- Tu e Ian non crescerete mai! - si lamentò la ragazza, allontanandosi di qualche passo.
- Che dire di te? Outstanding in Pozioni... Te lo dissi quando ci siamo visti la prima volta: dovevi finire a Ravenclaw! Tu e quell'altro perfettino di Delacour!
Lei si fermò:
- Non litighiamo, Sirius. Io sono fiera di te. Ti sei impegnato tanto, e non sono nessuno per decidere della tua vita.
Si chinò ad accarezzare dei fiori, per nascondere il magone.
- Mi basta che mi vuoi bene.
Lui si sentì un grande cretino. Avevano ancora davanti due anni a Hogwarts. Poteva capitare di tutto, in due anni: persino cambiare idea riguardo a quello che avrebbe fatto da grande. Ma una cosa non sarebbe mai cambiata.
- Io non ti voglio bene, e tu non sei nessuno. Doreen, sono innamorato di te...
Sentì un fruscìo tra gli alberi... non erano soli, allora...
- Maledizione, Grawp, non ci spiare per favore!



FINE

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