Teenage Dream

di Wondream
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Addio liceo! ***
Capitolo 2: *** Jesse ***
Capitolo 3: *** Avrò dimenticato Jesse? ***



Capitolo 1
*** Addio liceo! ***


Ecco. Sono qui. Ce l'ho fatta! Ho trascorso questi cinque anni di purgatorio ed ora sono arrivata al traguardo! Magnifico! Ora devo solo prepararmi per bene per tappare quelle luride bocche degli insegnanti e andarmene in vittoria, lasciando alle mie spalle tutto l'amaro e le incompresioni che in questi cinque anni hanno articolato e vestito la mia adolescenza. Ecco. Non vedevo l'ora di arrivare a questo giorno. Il giorno dei quadri a scuola! E' una sensazione magnifica vedere scritto sul quel dannato foglio timbrato della scuola il nome: "Katy Jonhson, matricola N° 352, ammessa agli esami di Maturità Linguistica. Alla faccia di quelle dannate vipere che all'inizio tartassavano la mia mente dicendomi che non ce l'avrei fatta a sopportare i cinque duri anni di liceo linguistico, che sarebbe stato troppo pesante, troppo stressante, troppo tutto. Troppe stronzate mi hanno detto ed ora mi prendo io le troppe soddisfazioni che ho sempre voluto prendermi da quando mi sono iscritta a questa scuola! Però, è anche malinconico lasciare tutto, la scuola dove sono cresciuta, la scuola dove ho imparato a "vivere", la scuola che ha fatto di me la persona che sono oggi. E poi, gli amici.. Gli amici del liceo, quelli che ti accompagnano verso il tuo traguardo vitale: La vita adulta! Sì, è proprio così. Gli amici del liceo non sono come quelli delle medie o dell'elementari, gli amici del liceo ti segnano, ti entrano dentro, ti fanno sentire parte della loro vita e loro parte della tua vita. E' una sensazione fantastica vivere ogni giorno una giornata diversa, ricca di inaspettati colpi di scena ma, soprattutto, ricca di amore e di gioia che solo gli amici liceali sono capaci di donarti.
Sono Katy Johnson, ho 18 anni e mezzo e non vedo l'ora di togliermi dalle scatole quest'esame, per essere libera e per volare in Inghilterra, dove studierò Medicina alla Manchester University. Sono stramba, solare, simpatica e molto estroversa. Proprio per questa mia estroversione ed anche per la mia assertività ho spesso dipinto la mia immagine come quella "perfettina" o, magari, come la "sapientologa" della situazione. Ma io non mi sono mai frenata da queste diciture e ho sempre continuato il mio cammino in piena armonia con l'amore verso gli altri e, soprattutto, con i miei "veri" amici. In questi cinque anni io e i miei "veri" amici ci siamo formati un gruppo, Diamonds, dove non possiamo stare due secondi separate. La mia migliore amica, Grace, che mi ha sempre confortato e mi è sempre stata vicina in ogni occasione, la conoscevo da piccola, quando cantavamo insieme nel Coro della chiesa, quando facevamo le recita natalizie, e quando veniva a giocare a casa mia. Ci conosciamo da ben 10 anni ed è stata l'unica, insieme al resto del gruppo formato da Kelly e Mary, a starmi sempre vicino, soprattutto con la rottura di un mio ex, Jesse, di poco più grande di me. Sono state le uniche a rendere la mia adolescenza da sogno, anche accompagnate da litigi e fraintendimenti, utili a far crescere il nostro amore sempre più.
Ora sono qui, a casa, a ricordare i bei momenti di questi cinque anni, di questa mia adolescenza, delle mie fiamme e delle mie vicissitudini. Sono stesa sul letto, con le cuffie all'orecchio, ritornando in secondo superiore, quando conobbi Jesse.

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Capitolo 2
*** Jesse ***


Era una sera del quattro ottobre. Ero al computer a chiacchierare del più e del meno con Luke, un ragazzo favoloso che conobbi sul web ma che stava a cinquecento chilometri da me. Ogniqualvolta che parlavamo raggiungevo il cielo. Mi faceva star così bene che non potevo desiderare altro. E così mi connettetti su Netlog, una community per conoscere nuova gente, dove conobbi anche Luke. Quella sera mi connettetti, ricevetti un messaggio da JeZatchbell88, un profilo senza foto, che mi mandò un messaggio, dicendomi: "Ei, ciao, sei bellissima, vorrei conoscerti :)". Dapprima non voletti rispondere ma qualcosa anonima mi spinse a risponderlo. Ci scambiammo i contatti messenger, chiacchierammo lì e, per comodità, ci scambiammo anche quelli di Facebook. Era un ragazzo che abitava a pochi chilometri dalla mia città, aveva 24 anni. Al primo impatto con le foto non mi piaceva un granché, ma, guardandolo bene da una prospettiva diversa, guardando anche il lato interiore che lui mostrava, mi ricredetti, e caddi come corpo morto cade ai suoi piedi, alla sua dolcezza, al suo modo di fare con me. Era fantastico, speciale, tutto! Si chiamava Jesse e faceva di tutto pur di uscire con me, anche per un misero caffé. Raccontai questa mia vicenda a Luke. Io e Luke non eravamo, di certo, fidanzati, ma tra noi c'era quel feeling dalla serie "Tu sei mio/a, nessuno deve toccarti". Luke era un tipo orgoglioso, non mostrava la sua gelosia, quasi mai la esternava, ma la faceva capire comportandosi freddamente nei miei confronti. Iniziai a sentirmi con Jesse; Luke oramai non si faceva sentire più: mi bloccò su messenger. Ci rimasi male, molto male! Molto male a tal punto di pentirmene stesso oggi ma, a quel tempo, assurdamente, mi fidai della presenza di Jesse e mi buttai tra le sue braccia. Il sette ottobre decidemmo di vederci. Alle cinque del pomeriggio passò a prendermi a casa con la sua Smart grigia e mi portò a fare un giro per la città. Passeggiammo per il lungomare, mi offrì una crêpes, andammo verso il porto e rimanemmo abbracciati a parlare. Era chiaro: ci piacevamo tantissimo e quel ragazzo sembrava mandato dal destino, il ragazzo giusto per me! Scattò il primo bacio, poi il secondo, poi il terzo e così via. Non successe niente di particolare, ovviamente. Ci conoscevamo appena! C'era tanto traffico in città e perdemmo un po' di tempo per ritornare a casa. Mi riaccompagnò a casa, entrai. Mi spogliai e vidi un nuovo sms sul cellulare. Era Jesse: "Mi piaci tantissimo. Sono stato così bene con te che veramente il tempo è volato. Che farei per riaverti di nuovo qui." Il mio cuore si elevò al cielo. Ero emozionatissima! Lo risposi, altrettanto. Quella fu la giornata più favolosa che mi capitò in tutta la mia vita. Almeno fino a quel momento. Il giorno dopo, sabato, mi recai in chiesa per suonare ad un venticinquesimo di matrimonio. Dirigevo il coro. Ogni minuto, un messaggio suo che mi riempiva l'anima. Quella sera non uscì. Pioveva e non mi sentivo affatto bene. Quello che volevo era lui al mio fianco. Mi stesi sul letto. Ero stanchissima. Lo chiamai. Era così contento di sentirmi che quasi urlava dalla gioia. In quel periodo non ero in "tempo di pace" con mia mamma. Litigavamo per ogni cosa e, sia io che lei, eravamo sempre nervose. Quindi dissi a Jesse che era quasi del tutto impossibile che potevamo vederci nei giorni seguenti. Di conseguenza lui si tolse il pensiero di vedermi e si fece una ragione. All'improvviso dissi: "Ei, ma domani che ne dici se.." Lui, senza che io continuassi a dire quel che stavo dicendo, mi interruppe, dicendo: "Si, si, si, si, si, si, si! Tutto quello che vuoi". Quel che volevo era di vederlo di nuovo. Avevo bisogno di lui! Detto fatto, il giorno seguente sempre allo stesso orario mi venne a prendere. Questa volta non girammo per la città, ma andammo ad un centro commerciale. Girovagammo per i negozi e stavamo insieme. La sera andammo a mangiare al McDonald's sempre vicino al centro commerciale. Fin qui tutto bene. Ma lì scoppiò la passione. Ci piacevamo tantissimo, sentivamo tutti e due che eravamo fatti l'un per l'altra. I nostri corpi si congiunsero. Fu così bello e dolce che finalmente facemmo "l'amore"! Quella serata fu fantastica, ma, quando mi riaccompagnò a casa, una tragedia! Ero tristissima. Stavo malissimo. Mi mancava qualcosa: lui! Era stato così capace di conquistarmi che ora non potevo stare senza lui. Era un qualcosa di straordinario. In quel periodo frequentavo il secondo superiore. Io e la mia attuale migliore amica, Grace, a quel tempo eravamo soltanto due normalissime amiche, ma lo stesso non ci nascondevamo nulla. Le raccontai tutto e lei fu capace di tirarmi sù. Jesse in settimana era sempre lo stesso, io ero cambiata. Gli ero troppo assillante, troppo possessiva, troppo gelosa. Ero troppo innamorata! Con quel ragazzo io ci avevo fatto l'amore! Era ovvio che mi mancava! Ma, purtroppo, questo mio comportamento, a lui non andava. Mi amava, però non si sentiva di essere prigioniero della sua vita. Così decise di allontanarsi ed io sprofondai nella più piena depressione. Erano dei mesi oscuri, troppo oscuri per me. Mi autolesionavo, assurdamente, mi facevo del male senza ottenere risultati. Mi stavo per uccidere ma la mia vita era troppo preziosa per buttarla all'aria solo per colpa di un ragazzo. Un ragazzo che aveva tutte le ragioni del mondo per allontanarsi da me. E così due mesi dopo mi richiamò. Gli mancavo! Anche lui mi mancava. Decidemmo di vederci, ma tale fu la lite con mia madre che ci impedì di vederci. Restò per ore giù casa mia, ed io non l'avvertì dell'accaduto. Si sentiva preso per i fondelli, così decise di chiudere i battenti con me. Soffrì per un po', ma oramai mi ero abituata alla sua assenza. Vivevo il resto dei giorni come andava. Grace diventò la mia migliore amica, mia sorella! E così rinacqui. Uscì dal tugurio. Grazie anche ad un ragazzo che conobbi in chiesa, di nome Niall.

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Capitolo 3
*** Avrò dimenticato Jesse? ***


Nel pomeriggio ricevetti una telefonata da Lara, una mia carissima amica che conoscevo da 10 anni e con la quale dirigevo il coro della Parrocchia. Era molto eccitata e parlava molto velocemente che non si capiva! Pian piano la calmai e cercai, bene o male, a capire cosa mi stesse provando a dire. Dopo continue richieste, mi disse che in chiesa era arrivato un nuovo gruppo parrocchiale proveniente dagli Stati Uniti d'America, Regno Unito, Giappone e Irlanda. Esclamai subito un "wow" ma poi gli chiesi, nuovamente: "Ma perché sei così eccitata?" Lei mi rispose: "Ma come, vengono nuova gente in chiesa, nuovi ragazzi..." Ma io la interruppi dicendo: "Lara, so dove vuoi andare a finire, ma ricordati che sei fidanzata da tre anni!" Lei soggiunse: "Ma dai, Katy, è soltanto un'amicizia, come sei maliziosa!" Ma la interruppi nuovamente: "Sisi, so io le amicizie che tu fai..!" Dopo una chiacchierata di circa mezz'ora staccammo. Lara era una ragazza dal cuore d'oro, perfetta, ancora vergine, sì. Sembrava strano che volesse conoscere nuovi ragazzi. Ma per lei, veramente, era soltanto amicizia. Era fidanzata con Anthony, un ragazzo che abitava a 10 chilometri da lei e si vedevano quasi tutti i giorni. Anthony era innamorato di Lara e Lara era innamorato di Anthony. Erano perfetti insieme! Ma col tempo le cose andavo ad affievolirsi ed erano sempre più distanti ma sempre innamorati. Due giorni dopo la telefonata di Lara, arrivarono il primo gruppo, ossia quello Americano. Erano tutta gente dai 30 ai 45 anni. Gente poca interessante, insomma! Stettero lì una settimana e, dopo il loro soggiorno, arrivò il gruppo Giapponese. Stette lì una settimana e dopo il loro soggiorno gli succedette il gruppo Inglese e, dopodiché, arrivò il gruppo Irlandese. Il gruppo Irlandese arrivò, ovviamente, per ultimo. Era formato anch'esso da persone dai 30 ai 40 anni, ma c'erano anche molti adolescenti dai 18 ai 25 anni. Il gruppo Irlandese fu il primo a colpirmi! Era pieno di enfasi e pieno di entusiasmo. Gli piaceva la chiesa e il suo gruppo parrocchiale. Io e Lara facemmo subito amicizia con tutti i ragazzi. Soprattutto, strinsi conoscenza con un ragazzo dai capelli biondicci e gli occhi azzurri di nome Niall. Precisamente era di Mullingar, al nord dell'Irlanda. Mi colpì dal primo momento, sia per i suoi modi di fare, per il suo carisma e tutto, ma, soprattutto, perché un chitarrista come me! Ed io amo i chitarristi! Andammo nelle stanze della chiesa a mangiare qualcosina e parlammo del più e del meno. Lui si era da poco lasciato con la sua fidanzata, Jey, e cercava svago. Mi raccontò anche che i suoi genitori divorziarono quando lui aveva poco più di cinque anni. Era un ragazzo fantastico! Perfetto! Ma non mi azzardai di fare un passo con lui, per non cadere di nuovo nella trappola di Jesse! Mi piaceva, sì, e si era capito abbastanza! Lo accompagnai agli alloggi parrocchiali, gli feci vedere la sua stanza e gli spiegai un po' com'era la vita qui in città. Lo salutai e tornai a casa. Ero sfinita quella sera! A scuola ero uscita alle 17.00 per via del Trinity ed ero corsa subito in chiesa per accogliere questo nuovo gruppo. Non cenai neanche, mi infilai un pigiama, accesi l'iPad, mi stesi sul letto e vidi un po' di notizie su Facebook. La linea non prendeva tanto bene e così ci misi trent'anni solo per accedervi. Avevo la richiesta d'amicizia di Niall, che accentai senza tentennamenti. Appena lo accettai, subito mi arrivò un suo 'hey' che venne, logicamente, ricambiato. Chattammo per 3 ore, parlando della sua vita e della mia vita. Arrivata la mezzanotte, crollai dal sonno! Il mattino seguente solita routine: casa-scuola, scuola-casa. Il pomeriggio avevo le prove di canto col coro. C'era un nuovo componente, Niall, che, sapendo suonare la chitarra, aveva tutte le carte in regola per prendere il mio posto alla chitarra, così, io e Lara, dirigevamo soltanto. La melodia che usciva da quella benedetta chitarra era qualcosa di celestiale. Era come lui! Era perfetta quella musica. La sua voce, Dio solo sa quanto mi ha fatto arrivare al paradiso. Era davvero un angelo mandato dal cielo! Era un qualcosa di speciale! La settimana volò come un gabbiano verso l'orizzonte, portandosi via tutti i ricordi che avevo accumulato. Jesse finalmente l'avevo dimenticato definitivamente e non mi importava più nulla! Ora quel che mi importava era quel che faceva Niall che, nel giro di pochi giorni, si aveva preso il mio cuore e ne aveva fatto di lui un cristallo, fragile, fragile per la sua assenza. Non potevo immaginare che lui doveva di nuovo partire. Non l'accettavo. Mi recai in chiesa per dare un saluto al gruppo ma Niall....

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