Per te qualunque cosa

di kae
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** commento dell'autrice ***
Capitolo 2: *** dall'episodio ***
Capitolo 3: *** i pensieri di jack ***



Capitolo 1
*** commento dell'autrice ***


Commento a “Per te qualunque cosa”

Commento a “Per te qualunque cosa”

 

Eccomi di nuovo qui, per la gioia di tutti voi, con una nuova fanfiction sul colonnello O’Neill e sul maggiore Carter.

Questa mia è divisa in due parti.

La prima è tratta dall’episodio “2010” della quarta stagione. È la discussione che Sam e Jack hanno quando lei va a chiedere il suo aiuto per inviare un messaggio indietro nel tempo, per impedire all’SGC del passato di allearsi con gli Aschen. L’ho riportata solo per farvi arrivare preparati alla seconda parte.

Che è…beh, non voglio anticiparvi niente. Sappiate solo che rappresenta il motivo della scelta di Jack di appoggiare i vecchi amici nell’impresa. Almeno secondo me…eh, eh!

In ogni caso, spero vi piaccia.

Grazie a tutti!

 

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Capitolo 2
*** dall'episodio ***


« Salve

« Salve. »

« Salve. »

« È questo il posto in cui minacciava di portarmi? »

« … »

« È un piacere…rivederla, signore. »

« Sono in pensione, Carter. Lascia perdere il signore. »

« Va bene,…Jack. »

« Che cosa ci fai qui? »

« A quanto pare, abbiamo commesso un errore. Enorme, anche. »

« A quale ti riferisci? Ne abbiamo commessi diversi… »

« La nostra alleanza con gli Aschen. »

« Ah, quello. Non sta funzionando, eh? Ah, Dio, magari me ne fossi accorto prima. No, un momento! Io me ne sono accorto prima! »

« Non è quello che pensi tu. »

« … »

« Un paio di giorni fa ho scoperto che…che io non potrò mai avere dei figli. »

« Mi dispiace, Carter. »

« Anche a me. »

« »

« Secondo i dottori degli Aschen io stavo bene. Ma non secondo il dottor Fraiser. Siamo entrati nella rete del computer degli Aschen. Loro tengono statistiche su tutto. Negli ultimi anni, senza che nessuno se ne accorgesse, sono riusciti a sterilizzare più del 90% della popolazione mondiale. Per l’altro dieci forse è solo una questione di tempo. Non sappiamo neanche come abbiano fatto o come siano riusciti a tenerlo segreto. »

« E io cosa dovrei fare? »

« Darci una mano. »

« A fare cosa? »

« Possiamo tornare indietro. »

« Ah, ecco il punto. »

« Possiamo mandare un messaggio a noi stessi dieci anni indietro nel tempo. Possiamo impedire che questo possa accadere! »

« Impedire…che questo possa accadere? »

« Sappiamo che è possibile. »

« Perché stiamo facendo questa conversazione? »

« Noi sappiamo che dobbiamo fare. Sono sicura che con il computer degli Aschen posso stabilire con qualche ora di anticipo il momento in cui ci sarà un’eruzione solare. E dovremo riuscire a mettere le mani su un GDO. In questo modo potremo avere accesso allo Stargate, digitare le coordinate giuste e inviare il messaggio. »

« Beh, se si tratta soltanto di questo, fatelo. »

« Se pensassi che fosse facile non sarei venuta fin qui a chiedere il tuo aiuto. »

« È una semplice curiosità. Ma se lo facessimo…che ne sarebbe di tutto quello che è successo negli ultimi dieci anni? »

« Non succederebbe. »

« Quindi non andremo su P4C–970, non incontreremo gli Aschen e poi…che altro? »

« Non lo so. »

« Lascia che ti dica una cosa. Se vuoi cancellare i tuoi errori, sono affari tuoi, la mia coscienza è a posto. Io avevo avvertito tutti. Ho alzato la bandiera rossa davanti a tutti e nessuno mi ha ascoltato. »

« Ti chiedo di lasciare tutto alle spalle. »

« Se non ti va come si sono svolte le cose…mi dispiace tanto. Personalmente…a me piacciono così come sono. Sono stufo di salvare il mondo. Uno stagno limpido senza quegli stupidi pesci dentro. Adesso la decisione più importante della mia vita è se prendere un cane oppure no. Ci sono un sacco di pro e contro da considerare. »

« Jack, io parlo del futuro della razza umana! »

« Beh, anch’io. »

« Noi andiamo avanti. »

« Fammi sapere come va a finire. »

« Abbiamo molte più possibilità di riuscire con te che senza. »

« Posso farti una domanda? Il tuo…adorato ambasciatore che cosa ne pensa di questa idea? »

« Non gliene ho ancora parlato. »

« Magari ti può aiutare lui. »

« Già. »

 

dall’episodio “2010” della quarta serie di “Stargate SG-1”

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Capitolo 3
*** i pensieri di jack ***


Guardai Carter andarsene, leggermente seccato

Guardai Carter andarsene, leggermente seccato.

Perché era venuta da me?

Quando si era trattato di scegliere, non aveva esitato a schierarsi con chi pensava che gli Aschen fossero una benedizione.

Non aveva esitato a sposare Joseph Faxon.

Già…Carter si era sposata.

Benché mi avesse invitato al suo matrimonio non c’ero andato.

Ero infuriato con lei perché non mi credeva.

O almeno era quello che pensavo.

In realtà ero geloso.

E ferito.

L’ambasciatore Faxon me l’aveva portata via.

Con i suoi modi affascinanti aveva conquistato il maggiore Carter.

E Sam, la mia Sam, si era fatta fregare.

Ma che potevo dire io?

Non mi ero mai fatto avanti, benché l’amassi.

Più della mia vita.

Quante volte avevo rischiato di morire per salvarla, per aiutarla?

Era anche vero che non potevamo stare insieme.

Ma da quando una cosa come questa mi fermava?

Quello che mi aveva fermato era stato il suo desiderio di mettere tutto a tacere.

Il suo desiderio di non violare le regole.

Il suo desiderio di non finire nei guai.

Per lei avrei fatto di tutto, anche reprimere ciò che provavo.

E così avevo fatto, per molto, molto tempo.

Ma non era servito a niente.

E poi Faxon.

Dio, quanto odiavo quell’uomo!

Quel politico da strapazzo tutto moine l’aveva incontrata, l’aveva amata, l’aveva sposata.

Lei sembrava felice quando ci comunicò la data del matrimonio.

Ma io, come sempre, non avevo partecipato alla sua felicità.

Dal giorno del suo matrimonio non ci eravamo pressoché più incontrati.

All’inizio era stato difficile non vederla più tutti i giorni.

Poi mi ero abituato.

Infine l’avevo dimenticata.

Ma era tornata.

In cerca del mio aiuto, per portare a compimento una missione pericolosa.

E io le avevo detto di arrangiarsi.

Non la volevo intorno.

Avevo paura di innamorarmi nuovamente di lei.

Ho sempre creduto di essere forte.

E invece ecco la prova che per quanto forte potesse essere il mio carattere, per quanto duro, c’era una persona che mi trasformava in un debole, che mi faceva sciogliere.

E questa persona aveva bisogno di me.

Sam Carter aveva bisogno del mio aiuto.

E non mi importava se lo stare con lei avrebbe risvegliato in me i sentimenti che un tempo avevo provato.

Mi sarei imbarcato in questa missione senza speranza, in un altro salvataggio della Terra.

Amavo Sam e per lei avrei fatto qualunque cosa.

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