Meravigliosa follia

di Daymy91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Conference ***
Capitolo 2: *** Un buon inizio... ***
Capitolo 3: *** Blow in your mind ***
Capitolo 4: *** Un oggetto prezioso ***
Capitolo 5: *** Incontrollabile ***
Capitolo 6: *** Frammenti ***
Capitolo 7: *** Wish of my heart ***



Capitolo 1
*** Conference ***


Salve a tutti

Salve a tutti!!

Nemmeno tempo di rendermi conto di aver terminato una storia… che non ho potuto resistere nello scriverne un’altra. Sono diventata una fanfic-dipendente!!>o<

Comunque… questa volta mi son dedicata alla sempre più frastornata  coppia Huddy!

Era da un pò che mi frullavano in testa parecchie idee al riguardo e adesso ho finalmente deciso di scriverla.

 

Da premettere,è il fatto che ne è stata tratta dalla lettura dell’anteprima di una puntata della terza serie di House,precisamente la diciottesima.

Certo,la storia non è proprio calzante con ciò che c’è scritto nell’anteprima,(che consiglio a tutti di andare a leggere! È stupenda!!) ma a me è arrivata come un’improvvisa scossa elettrica che mi ha fatto accendere taante lampadine di idee…

 

Ok,ok… sono un po’ matta,lo so. ;)

 

Comunque,scherzi a parte,intendo dedicarla a tutti i fan di questa coppia che in “Happy new year” l’hanno richiesta ma senza successo e a elixyz, che,a mio parere, ha scritto delle ff Huddy stupende e la quale ringrazio per aver recensito qualche mia vecchia fic.

 

Insomma..,spero proprio che questa fic riuscirà a piacervi! 

Aspetto con ansia le vostre recensioni, belle o brutte che siano!

L’importante è che mi fate sapere che ve ne pare… sono proprio curiosa! XD

 

Un saluto a tutti!

 

Miky91

 

Meravigliosa Follia

 

 

Aventuroso carcere soave,

dove né per furor né per dispetto,

ma per amor e per pietà distretto

la bella e dolce mia nemica m’ave.

 

                                                                                                    L. Ariosto (da ‘Aventuroso carcere soave’)

 

 

 

 

 

 

Capitolo I: Conference

 

 

 

Non è che io non ti voglia offrire il pranzo!” Borbottò Wilson. “Ma sai,ogni tanto un ‘Per favore’ fa piacere….”

 

“Andiamo! Non dirmi che anche tu ti sei convertito alla teoria di Cameron!?

 

“Giusto… visto che ora la gentilezza è un opinione.”

 

“Più che un opinione, le definirei un inutile scemenza.” Esclamò il diagnosta,fregando dal piatto dell’amico una foglia di insalata.

 

Lui annuì rassegnato.

Del resto… il giorno in cui House avesse imparato la gentilezza, sarebbe stato il giorno nel quale le persone avrebbero iniziato a camminare a testa in giù.

 

“Ho visto Cuddy questa mattina… che hai combinato?” 

 

“Niente di nuovo.”

 

L’oncologo stentò un sorriso mentre tentava di fermare con una forchettata la mano dell’amico che si era avvicinata per fregare un’altra foglia di insalata. “Prima o poi ti sbatterà fuori,se continui così!”

 

“No… non ne ha il coraggio.”

 

“… Be, a come ti ostini a tormentarla, sembra quasi che muori dalla voglia di farglielo venire.

 

“Pff!” Esclamò House con un sorriso. “ Amico mio,è tutto un gioco di potere… nel quale io vinco,mentre lei si dispera.”

 

“Vedrai che a furia di disperarsi,qualche tortura adatta a te la trova”

 

“Uffa!!” Sbuffò House. “Allora me lo offri il pranzo o no?!?

 

“No,prendi il mio. Fra cinque minuti ho una visita,devo andare.” Disse l’oncologo alzandosi dalla sedia e spingendo il piatto ancora pieno verso l’amico.

 

“No,grazie.” Disse House con una smorfia. “Improvvisamente mi è passata la fame.”

 

Wilson guardò l’amico e sorrise soddisfatto. “Fa come vuoi.” Disse,per poi allontanarsi.

 

“Sempre così ‘Gentile’” Mugugnò tra se House,mentre si alzava anch’egli dalla sedia.

 

Dr. House?” La voce femminile di un’infermiera alle sue spalle lo fece tornare alla realtà.

 

“Che c’è!?

 

“la dottoressa Cuddy ha…”

 

 

 

 

* * *

 

 

 

 

“Bella questa tua idea!! Cosa hai intenzione di farmi adesso!? Ucciderai il mio gatto?!?” Esclamò House furioso,entrando all’improvviso nell’ufficio della dottoressa Cuddy, direttrice dell’ospedale e sua acerrima nemica sin dai primi giorni dell’università.

 

“Tu non hai un gatto.” Rispose lei tranquilla,alzando il viso dalle varie scartoffie poggiate sulla sua scrivania.

 

“È uguale!” Sbottò lui,sempre più nervoso. “Chi diavolo ti ha dato il permesso di annullare l’operazione della mia paziente!?!” 

 

 “Quell’operazione è molto rischiosa..” Continuò lei,poggiando la penna sulla scrivania. “E poi a me non risulta che io debba chiedere il permesso per certe cose…”

 

Si invece!!” Sbottò lui. “Io sono il dottore,ricordi?!”

 

“E io sono ilCapo’ del dottore.” Continuò lei,fissandolo soddisfatta.

 

House si guardò in torno e,dopo qualche istante di riflessione,si andò a gettare su una poltrona.”Ok.” Iniziò,questa volta più calmo. “Questo è un ricatto vero e proprio!”

 

Nel volto della dottoressa si allargò uno strano sorrisino vittorioso. “Ma… più che ricatto,lo definirei un compromesso.”

Un espressione inedita persino per House,che la guardò sempre più incuriosito.

 

“Non vado oltre le tre ore.” Esclamò dopo cinque secondi di pausa.

 

“Tre ore di cosa?”

 

Di Ambulatorio!” Disse lui ovvio,poi iniziò a fissarla malizioso. “Che cosa va a pensare dottoressa!?

 

“No,l’ambulatorio non mi interessa.” Continuò lei,ignorando l’ultima frase del diagnosta.

 

House sgranò gli occhi. Cosa mai poteva volere da lui se non qualche ora in più di ambulatorio??

Certo… questa volta doveva essere proprio arrabbiata se l’ambulatorio non gli bastava… Del resto,quella mattina, aveva rotto per la seconda volta la macchina delle risonanze!

 

Cuddy lo fissò per qualche istante per poi iniziare il discorso: “L’ospedale ultimamente ha avuto dei problemi finanziari… che hanno raggiunto il culmine con l’ultimo guaio che hai combinato!”

 

“Parli di quando ti ho gettato il gelato sulla camicia?”

 

La dottoressa lanciò un’occhiataccia al soffitto,cercando di non dar retta alle provocazioni del diagnosta. “No…” Sospirò per poi tornare a guardarlo,questa volta con un espressione più convinta. “Vedi… io ho sempre avuto un sogno…”

 

“ah… ecco che ricomincia con le favole…” brontolò House,adagiandosi in maniera più annoiata sulla poltrona.. ma curioso di voler capire dove voleva andare a parare Cuddy.

 

“… Il mio più grande sogno è sempre stato di partecipare tranquillamente a qualche convegno prestigioso… sai,quelli che si fanno una volta ogni tre anni o ogni quattro…”

 

E che c’entro io? Mica sono un’agenzia organizzativa!”

 

Ma purtroppo!” Sbottò lei. “Non ho mai potuto parteciparci ogni qual volta che mi invitavano,visto che il mio dovere era quello di tenerti d’occhio!” Fece una pausa. “Ma ora ho io il coltello dalla parte del manico…” Questa frase,terminò con un suono molto diverso di quello iniziale… un suono più di vendetta che di fiaba….

 

House sgranò gli occhi,balzando improvvisamente in piedi. “ Sei matta o cosa!?! Io non ci vado!! Nemmeno se mi pagassero con tutto l’oro del mondo!!” Brontolò. “Sono noiosi,lunghi e non si fa altro che parlare!”

 

“hmm.. da come li descrivi sembra quasi che stai parlando di te stesso.” Ironizzò Cuddy.

 

“Scordatelo!!” Concluse il diagnosta,uscendo velocemente dall’ufficio.

 

“Bene.” Disse tra se la dottoressa,tornando ai suoi soliti lavori.

 

1…

 

2…

 

3.

 

“Tre mesi di ferie!” La testa di House sbucò all’improvviso dalla porta a vetri.

 

Lisa sorrise. “Facciamo due e,naturalmente,l’operazione al tuo paziente.”

 

House la guardò perplesso.

 

“Lo so che ci tieni tanto a far nuove conoscenze. Continuò la dottoressa,ironizzando. “Domani mattina alle 9:00 in aereo porto,ho già fatto i biglietti.”

 

“Questa me la paghi!” Bofonchiò lui, chiudendosi la porta alle spalle.

 

 

Lisa,non appena il diagnosta lasciò la stanza, scattò in piedi con una velocità improvvisa.

“Si!” Esclamò felice,prendendo in mano il telefono. “Pronto? Sono la dottoressa Cuddy,del Princeton Plaisboro Teaching Hospital. Volevo confermare la presenza mia e del dottor House…”

 

 

* * *

 

Greg entrò nel suo ufficio e si distese sulla sua poltrona,con un evidente nervosismo.

 

Cameron,Foreman e Chase si scambiarono qualche sguardo interrogativo.

“Ok,vado io.” Esclamò rassegnato il neurologo,avviandosi verso l’ufficio del suo capo. “House?”

 

Lui alzò lo sguardo.

 

“hem… hai parlato con Cuddy? Che si fa?”

 

“Si… potete operarla. Abbiamo trovato un compromesso.”

 

Foreman fissò incuriosito il suo capo,aspettandosi il seguito della frase appena enunciata.

 

House gli lanciò un’occhiataccia,infastidito. “Cos’è che non capisci della frase ‘potete operare’?? Vuoi che ti faccia lo spelling??

 

Il neurologo annuì lasciando la stanza e trattenendo con difficoltà un sorriso.

Si vedeva lontano un miglio che di quel compromesso ad House non  garbava neanche una virgola.

 

 

House rimase nella stanza,con lo sguardo perso nel nulla e le mani intente a far rotare il bastone.

Fece una smorfia.

 

Vedrai che a furia di disperarsi,qualche tortura adatta a te la trova.

 

Alla faccia di Wilson!

 

 

 

 

 

 

 

 

To be continued…

 

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Capitolo 2
*** Un buon inizio... ***


Salve a tutti

Ed eccovi anche il secondo capitolo di ‘Meravigliosa follia’!

Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno letto e recensito il precedente capitolo.

Grazie infinite! Il vostro appoggio mi è fondamentale!

Spero che anche questo cap sarà di vostro gradimento… e mi scuso anticipatamente per il ritardo che avrà il terzo cap,visto che andrò in vacanza per qualche settimana. Comunque non preoccupatevi… in questo periodo ho avuto modo di scriverlo e prometto che appena torno, pubblicare sarà la prima cosa che farò.

Un saluto a tutti!

 

Miky91 

Meravigliosa Follia

 

Capitolo II: Un buon inizio…

 

 

Erano passate ormai due ore dal decollo.

 

Cuddy era li.

Seduta,con il gomito appoggiato al bracciolo del sedile,il capo abbandonato su di esso e lo sguardo fisso su di lui: House.

 

House era seduto accanto a lei.

Saliti in aereo,avevano dovuto far cambio per forza perché lui voleva stare dal lato del finestrino!

Proprio come i bambini!

 

E proprio come i bambini… House,per la prima volta nella sua vita,era rimasto in silenzio tutto il tempo a guardare il cielo.

 

Lisa sospirò,senza distogliere lo sguardo dal diagnosta.

Ma chi glielo stava facendo fare!?

Era una follia vera e propria!

 

Ancora non riusciva a togliersi dalla mente quello che House le aveva fatto passare quella mattina…

Avrebbero dovuto incontrarsi alle 9:00 in aeroporto,cioè un’ora prima del decollo in modo da poter avere il tempo di spedire i bagagli, e invece lui si era presentato alle 9:45!

E questo perché??

 

“Scusa,ma non ho sentito la sveglia.” Si era giustificato lui, senza riuscire a nascondere un sorrisetto.

 

La donna scosse la testa.

Ancora non riusciva a capire come erano riusciti a prendere l’aereo…

E questa era stata solo la mattinata!

Lo avrebbe dovuto sopportare per altri due giorni!

 

Ma che le prendeva!?

Insomma… lo aveva sopportato per tanti anni ed ora si creava dei problemi per qualche giorno?!?

 

“Hei!” Una voce la distolse dai suoi pensieri. “Quando arriviamo!? Mi sto mummificando…”

Si vedeva lontano un miglio che se avesse potuto,House, si sarebbe buttato immediatamente da quel finestrino.

 

“Ci vorranno parecchie ore ancora…”

 

Lui annuì dando due colpetti al suolo con il bastone e tornando a posare lo sguardo sul paesaggio.“Secondo te dove ci troviamo?”

 

“Non lo so…” Sbuffò lei.

 

“Ma come!? Non sei tu quella che sa sempre tutto??” La stuzzicò lui,vedendo che iniziava a perdere le staffe.

 

“House! Non sono un navigatore satellitare! Non so dove siamo!” Esclamò lei,voltandosi dall’altra parte.

 

Lui la guardò per qualche istante… certo si aspettava una risposta più tagliente….

Ma ormai era troppo crudele perfino per lui infierire tanto.

Sapeva quel che la dottoressa aveva passato quella mattina a causa sua… e immaginava quanto potesse essere stanca,come lui del resto.

 

Si limitò a gettarle un sorriso soddisfatto per poi tornare al suo paesaggio.

Almeno quello lo avrebbe tenuto un po’ sveglio…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

* * * * *

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Era sera ormai e Cuddy ed House erano appena entrati in albergo.

 

Lisa non era più tanto stanca,visto che era riuscita a dormire parecchio in aereo.

Al contrario di House,che si gettò sulla prima poltrona libera della hall dell’albergo.

 

“Aspetta qui. Faccio in un attimo ” Gli disse Cuddy,avviandosi verso il bancone.“Buona sera.”

 

“Salve.” Rispose il portiere al di la di questo. “In che posso aiutarla?”

 

“Ci dovrebbe essere una prenotazione…”

 

L’uomo annuì ed iniziò a sfogliare un grande elenco. “Nome?”

 

“Lisa Cuddy e Gregory House.”

 

“Si…” Esclamò lui,chiudendo l’elenco e poggiando sul bancone una chiave. “Stanza 125, secondo piano”

 

“Stanza!?” Esclamò sorpresa la dottoressa. “Mi scusi… ma siamo in due.”

 

“Si,è una camera a due letti… come aveva prenotato lei.”

 

Lisa si passò una mano in fronte,cercando di ricordare. “Avevo detto che volevo prenotare per due persone! Intendevo due camere distinte e separate!”

 

“Mi dispiace…” Continuò il portiere mortificato. “Avranno sbagliato…”

 

“Ok.” Cuddy scosse la testa,andando a posare lo sguardo su di House che la guardava interrogativo cercando di capire il perché di quella sua agitazione. “Senta…” La dottoressa tornò a rivolgersi dall’altro lato. “Può darci due stanze singole?”

 

“Mi dispiace… ma essendoci un convegno,abbiamo il resto delle camere occupate o prenotate.”

 

Lisa sgranò gli occhi… era proprio destino?! “Ok,mi arrendo!” Sbottò,prendendo la chiave e facendo cenno ad House di alzarsi.

 

Il diagnosta si alzò,prese il suo borsone e si diresse verso l’ascensore.

 

Lisa lo seguì con lo sguardo.

Perché si preoccupava tanto?? Del resto… avrebbero dormito li solo per due notti.

E per quanto House potesse fare l’idiota,sapeva che non si sarebbe spinto oltre le solite battutine…

 

Già,ma allora perché era così nervosa?!?

 

 

Scosse a testa,cercando di cacciar via quei pensieri e,nel giro di pochi secondi,raggiunse il diagnosta di fronte l’ascensore,in attesa che le porte si aprissero.

 

Che è successo?” Sembra che ti sia appena morto il cane!” La stuzzicò lui.

 

Lei si voltò a guardarlo esasperata. “C’è stato un errore nella prenotazione ed ora abbiamo una stanza singola con due posti letto.

 

House,dopo qualche istante di meraviglia,fece spallucce. “Ok. D’accordo.”

 

Cuddy annuì nervosamente entrando,seguita da lui,in ascensore.

Era questo tutto quello che aveva da dire House!? Un ok,d’accordo!?

 

Seguì qualche secondo di silenzio…di un imbarazzante silenzio.

 

“Andiamo… non preoccuparti!” Esclamò House,punzecchiandola con il bastone. “Mica ti salto addosso!” Ironizzò.

 

“Ci mancherebbe!”

 

Lui sorrise malizioso. “Certo…l’atmosfera c’è,la stanza pure…”

 

 

“Gia.” Lo interruppe lei. “peccato che la compagnia lasci un po’ a desiderare…”

 

“Il sentimento è reciproco!” Rispose lui,facendole una smorfia.

 

Lei lo guardò divertita,come se tutta quella tensione di prima fosse svanita di colpo, ed uscì dall’ascensore,apertosi qualche istante prima.

 

Il diagnosta la guardò allontanarsi di qualche passo,poi un accenno di sorriso si stampò sul suo volto. “Sempre carina.”

 

 

 

**

 

 

 

I due non ci misero tanto a trovare la camera.

 

Era piuttosto spaziosa ed appena si entrava,a sinistra,c’era il bagno mentre più avanti c’erano due lettini messi di fronte ad una scrivania con sopra il televisore ed accanto un frigo-bar.

 

Cuddy,appena entrò si gettò sul primo letto che vide. House ,intanto, era andato un po’ in giro ad ispezionare le varie zone della stanza,compresi bagno e balconata.

 

Lisa si voltò a guardare l’orario sul telefono che c’era sul comodino affianco: le 23:15.

Certo che era stato proprio un viaggio stancante… ma ora,finalmente,erano a Los Angeles.

 

Un tonfo alla sua sinistra la fece distrarre: House aveva gettato il borsone sul suo letto…con una ‘delicatezza’ da far paura.

 

“Hai finito o hai intenzione di controllare anche sotto i letti?” Gli chiese divertita.

 

“Ma che vuoi?? Ho bisogno di prendere familiarità con l’ambiente…”Rispose lui ovvio,sventolando a mezz’ara la mano destra.

 

“Come gli animali?”

 

“Si,problemi?!” Sbottò,uscendo dalla borsa i vari indumenti. “Allora,mettiamo in chiaro qualche cosetta… visto che sei stata tu a sceglierti il letto,non ammetto proposte di scambio! Quello sinistro è tuo e quello destro è mio.

Per quanto riguarda le mie cose,non si toccano e non si mangiano! Sono mie e basta!

Invece per quanto riguarda il frigo-bar potremmo fare a metà….

 

“House.” Cuddy lo guardava sconcertata. “Possiamo andare a letto?”

 

Lui scosse la testa,fintamente sorpreso. “Wow! Impavida la dottoressa!”

 

“Idiota…” Concluse lei,prendendo dalla sua valigia un vestito,probabilmente il pigiama, ed andando a rinchiudersi in bagno.

 

Lui non riuscì a trattenere un sorriso,mentre iniziava ad indossare un paio di pantaloni neri. -suoi unici vestiti per la notte.- Certo che non avrebbe mai immaginato di trovarsi in una situazione del genere proprio con lei…

Con il tanto temuto ‘diavolo del princenton.

 

 

Dopo qualche minuto la porta del bagno si aprì,lasciando spazio alla figura della donna.

Il suo stomaco fece una piccola capriola quando la vide.

 

Indossava una camicia da notte bianca,piena di pizzi e merletti con una profonda scollatura nel petto,mentre dei pantaloncini le coprivano una piccola porzione di gambe.

 

“Buona notte!” Lisa si mise subito sotto le coperte, spegnendo la propria bajoure,imbarazzata del fatto di essersi trovata di fronte House con solo un paio di pantaloni addosso.

 

 

Lui sorrise.

In fondo… doveva ammettere che quello che si era presentato come un viaggio noioso stava iniziando a prendere una piega alquanto interessante…

 

 

 

 

To be continued…

 

 

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Capitolo 3
*** Blow in your mind ***


Salve a tutti

 Rieccomi!

Delle scuse per il ritardo credo che siano necessarie,ma necessari sono anche i ringraziamenti che porgo a voi tutti per il sostegno che mi avete dato.In particolar modo a:

_vally_,madda e Earine 

 

In conclusione,spero che anche questo capitolo sia di vostro gradimento… e come sempre,sono apprezzate le vostre opinioni al riguardo. (_ _)

Buona lettura!

 

Miky91

 

Meravigliosa Follia

 

Capitolo III: Blow in your mind 

 

 

Era mattina.

Una tiepida mattina di aprile…

 

La finestra era coperta da una tenda bianca, dalla quale si facevano spazio dei piccoli raggi di sole.

 

La stanza era silenziosa,racchiusa nella sua penombra.

 

Ma quel silenzio venne improvvisamente interrotto dallo squillare del telefono della camera.

House aprì un occhio,assonnato più che mai. Appena vide che era il telefono l’autore dello strano suono,si cacciò il cuscino sopra la testa,cercando di ignorarlo.

 

Ci fu di nuovo silenzio.

Ma dopo, il telefono riprese a suonare insistentemente per parecchi minuti.

 

“Basta…” Mugugnò il diagnosta,prendendo la cornetta affianco al letto e mettendosela all’orecchio. “Che c’è?!

 

*Signore,mi scusi, ma ieri sera mi avevate detto di avvisarvi quando la colazione fosse stata pront…*

Ma l’uomo non ebbe tempo nemmeno di terminare la frase che House aveva già chiuso la chiamata.

 

Al diavolo la colazione!

Quegli idioti gli avevano rotto le scatole tutta la mattina per dirgli che la colazione era pronta!?!

Questo tutto merito di Cuddy che aveva chiesto di essere ‘svegliata’ quella mattina,ma che ora era l’unica a non aver sentito tutto quel baccano infernale che aveva fatto il telefono!

 

House alzò lo sguardo sul telefono,per vedere l’orario nello schermetto.

Erano le 8:30.

 

Troppo presto per alzarsi!

 

 

 

 

 

I successivi 10 minuti li passò a voltarsi e rivoltarsi nel letto.

Non riusciva più a prendere sonno.

 

Di colpo scattò a sedere,infastidito come non mai.

Insomma… l’ultima volta che si era svegliato a quell’ora era stato l’ultimo giorno di università!!.. e forse nemmeno quello!

 

Sospirò,rassegnato.

Almeno… ora avrebbe ripagato la cortesia a Cuddy!

 

Si voltò a guardare nell’altro lettino.

Lei era distesa dolcemente,abbracciata al suo cuscino,con uno sguardo sereno toccato leggermente da un fievole raggio di sole sulla guancia.

 

House rimase a fissarla per qualche istante.

Certo che era proprio bella… chiunque si sarebbe innamorato di quella stupenda figura in quell’istante…

 

Scosse la testa.

 

Ma di certo non lui…! 

 

Prese il suo bastone accanto al letto e si alzò,spalancando la tenda.

 

Niente. Non si svegliava.

 

Sbuffò e si avvicinò a lei.

“Hei!!” Gli urlò. “Sei in letargo,per caso!?”

 

“hmm…House…Finiscila..”Borbottò Cuddy nel sonno,voltandosi dal lato opposto.

 

House inarcò un sopracciglio.

Roba da matti…e chi l’avrebbe mai detto?!

Era peggio dei bambini!

 

“Va bene…” Il diagnosta sfoderò un sorrisetto,gettandole addosso un cuscino.. “Basta che poi non ti lamenti se finisco l’acqua calda.”

 

Lei balzò a sedere all’istante,colta di sorpresa dalla cuscinata. “Che diavolo vuoi?!” Sbuffò.

 

La colazione è pronta.” Rispose lui ironico, imitando la voce dell’uomo che pochi attimi prima l’aveva svegliato.

 

Lisa si mise le mani sul volto.“La colazione?” brontolò,strofinandosi gli occhi.

 

“No,la scampagnata!” Ironizzò House,chiudendosi in bagno.

 

La donna guardò l’orario.

Si era dimenticata totalmente che dovevano andare a fare colazione…

Certo,ora non gli andava affatto di alzarsi,ma chi glielo andava a dire ad House?

 

Scosse la testa rassegnata.

No.

Era meglio alzarsi.

 

 

 

 

* * *

 

 

 

Verso le 9:15 i due scesero,entrando nella sala della colazione e sedendosi in uno dei tavoli.

La sala non era molto piena,anche perché erano arrivati un po’ in ritardo.

 

House si era preso una tazza di caffè e un cornetto,mentre Cuddy dei biscotti.

 

“E tu mi hai fatto alzare dal letto alle 8 di mattina…solo per dei biscotti?!” La stuzzicò lui,fingendosi offeso.

 

“House, se non la finisci te li ritrovi in faccia ‘i biscotti ’.”

 

Lui non riuscì a trattenere un sorriso soddisfatto tra un sorso di caffè e l’altro.

Del resto… si stava divertendo più di quel che pensava!

 

“Scusate.” Un uomo si avvicinò al tavolo dei due medici. “Salve, dottoressa Cuddy.” Disse sorridente.

 

“Josh!” Rispose la donna,alzandosi ed abbracciandolo. “Avevo intenzione di contattarti proprio questa mattina.

 

Quando siete arrivati?”

 

“Ieri sera.”

 

“Spero che il viaggio sia stato piacevole. Concluse l’uomo,rivolto al diagnosta.

 

“Si… come no.” Rispose secco lui,senza distogliere dall’uomo uno sguardo sinistro.

 

Josh era sulla trentina d’anni,alto,con capelli corti e neri ed uno sguardo più amichevole del normale.

 

L’uomo sorrise,porgendogli la mano. “Dr. House,giusto? Ho sentito molto parlare di lei.”

 

House diede un morso al suo cornetto,ignorando il saluto. “Hai sentito Cuddy? Sono famoso!”

 

“Il dr. Josh Weber è colui che ha organizzato questo convegno e che ci ha invitati.” Intervenne lei,cercando di non far caso alle sue frecciatine.

 

“Invitati?” House le gettò  uno sguardo incerto.

Da quando lui era stato ‘Invitato’? Se mai… era stato obbligato!

 

Weber sorrise. “Devo costatare che ciò che si dice in giro su di lei è vero.

 

“Dipende… a lei cos’hanno detto?.” Continuò a schernirlo il diagnosta.

 

Weber sorrise divertito,per poi rivolgere la propria attenzione alla dottoressa.“È un grande onore avervi qui.” esclamò,poggiando una mano sulla spalla di Cuddy. “Ed è anche un grande piacere rivederti,Lisa.”

 

Anche per noi… è un piacere essere qui.” Le sorrise lei.

 

Il diagnosta scosse la testa allibito.

Era una sua impressione…o quello li ci stava forse provando con Cuddy!?

Si alzò,estraendo dalla tasca il cellulare che aveva iniziato a vibrare. “Scusate… ma,ultimamente Wilson soffre di depressione.” Decretò con enfasi,rispondendo al cellulare ed allontanandosi dai due.

 

Che c’è?” Sbuffò.

 

*Qualcosa non va?* Chiese l’amico,sentendolo alquanto scocciato.

 

“Mi hai chiamato per chiedermi questo?” Domandò. “Che c’è,hai un radar con delle spie che ti si accendono in base al mio umore?!?”

 

*No! Ti ho chiamato per dirti che l’intervento alla tua paziente è andato bene.*

 

“Grazie… Meno male che me l’hai detto! Sai, non ci speravo!” Esclamò il diagnosta con enfasi.

 

*Me l’hanno chiesto i tuoi di dirtelo,per conferma!* Continuò l’oncologo esasperato. *Allora,come va con Cuddy?*

 

“Ti giuro che se sopravvivo a questo maledetto raduno, non le rompo più le scatole per un anno!”

 

*Che è successo?*

 

House pensò immediatamente alla scorsa sera,alla mattinata ‘insonne ’,per poi posare lo sguardo in fondo alla sala,dove Cuddy e quell’idiota del ‘dr. Weber avevano iniziato a ridere e a scherzare. “Niente… oltre al fatto che Cuddy si è rimbambita del tutto con un certo ‘dr. Weber… e che mi sono dovuto alzare presto perché lei aveva messo la sveglia alle 8:30 per fare una stramaledettissima colazione!! E dire che se non la svegliavo io,quella continuava a dormire!!”

 

L’amico,dopo aver ascoltato quest’ultima esclamazione,ci mise un po’ di tempo a rispondere. –Wilson loading…-* Non capisco quale è il tuo problema, la colazione o il fatto che a Cuddy piaccia questo medico?*

 

Dall’altra parte della cornetta ci fu silenzio.

 

*House? Ci sei?* Wilson si bloccò. * Aspetta un momento! Che vuol dire che hai dovuto svegliare Cuddy per fare colazione?!? Non mi dire che siete nella stessa stanz*

 

Scusa ma devo andare, è svenuto un cameriere!”

 

*Hous…*

 

“Mi dispiace,ciao!” Concluse lui chiudendo la telefonata.

Dannazione!

Ma perché Wilson doveva sempre capire tutto al volo?!

 

Si avviò verso gli altri due medici,sbuffando e maledicendosi per aver risposto a quella telefonata.

 

 

‘Non capisco quale è il tuo problema, la colazione o il fatto che a Cuddy piaccia questo medico?’

 

 

 

“Già e invece ti ricordi di quando …”

 

“Si,si… lo sappiamo.” Esclamò innervosito il diagnosta dividendo Cuddy e Weber con il bastone e passandoci in mezzo.

 

Cuddy si voltò verso di lui. “Che ha detto Wilson per farti innervosire tanto?” Lo stuzzicò.

 

“Mi tradisce…” Piagnucolò lui.

 

L’altro medico lo guardò allibito andando a cercare con lo sguardo il volto della dottoressa. “Non preoccuparti.” Gli rispose lei. “Scherza.”

 

“Hei!!” Sbottò lui,fintamente offeso. Poi si rivolse a Weber. “Ti giuro… da quando c’è lui,la mia vita è diventato un dolore continuo!” Esclamò teatralmente,ingoiando una forte dose di vicodin. “Invece con Cuddy è stato sempre tutto più facile…”

 

Lisa lo fulminò con lo sguardo.

Se solo avesse potuto… l’avrebbe strozzato.

 

“Scusa ma ora devo andare.” La salutò il medico,un po’ imbarazzato. “Ho parecchio da fare per questa sera.”

 

Va…va bene. Ci vediamo più tardi.” Lo salutò lei.

 

Weber si rivolse incerto verso il diagnosta che ora esponeva trionfante un sorriso a trecentosessanta gradi. “Arrivederci dr. House:

 

“Ci si vede.”

 

 

 

 

“House! Dico,sei impazzito!?!” Gli urlò Cuddy non appena il medico si fu allontanato.

 

Lui fece finta di non ascoltarla e si diresse verso l’uscita della sala.

 

Ma lei non demorse e continuò il suo rimprovero andandogli dietro.“Te ne rendi conto che hai appena detto ad uno dei medici più prestigiosi di questo convegno che…”

 

“Uffa!E dire che hai cominciato tu a confidargli i nostri segreti…” Piagnucolò maestralmente lui.

 

“Io non gli ho confidato nessun nostro segreto. Concluse lei,sottolineando le ultime due parole. “Era un mio vecchio amico dell’università ed era tanto che non lo vedevo, stavamo solo parlando di…”

 

“Di come vi facevate le treccine?” Esclamò lui ironico,fermandosi a guardarla.

 

Cuddy rimase a fissarlo per qualche istante. “Perché devi essere sempre così difficile!?” Sospirò.

 

“Chi,io?!” Rispose lui teatralmente,poggiandosi una mano sul petto. “Strano… nessuno mel’aveva mai fatto notare….”

 

Lei scosse la testa.

Era inutile…Nemmeno Socrate sarebbe riuscito a fare un discorso sensato con lui.

 

“Io vado in camera.” Sospirò Lisa superandolo.

 

 

 

Lui la guardò allontanarsi per poi gettarsi a sedere su una poltrona della hall.  “Difficile!?... tz!come se lei è facile!” Borbottò,continuando a fissarla finchè non la vide sparire all’interno dell’ascensore.

Sospirò,mettendo una mano in tasca e estraendone qualcosa: …un orologio.

 

Era piuttosto bello con il cinturino verde acqua e il quadrante azzurro.

Certo… sarebbe stato molto più bello se non avesse avuto il vetro del quadrante spaccato e le lancette tutte storte…

 

Sorrise un’altra volta,ricordandosi il perché quell’oggetto si era ridotto così.

 

Un tiro non preso della sua pallina tirata contro il muro gli si era scagliato addosso,mentre Cuddy,prima di venire a colazione,era chiusa in bagno.

L’unica speranza era che lei non se ne accorgesse… anche se come speranza era un po’ stiracchiata.

 

Del resto… Cuddy aveva quell’orologio da quando lui aveva iniziato a lavorare per lei e se non ricordava male… anche dai tempi dell’università.

 

Ci sarebbe sicuramente rimasta male.

 

Forse era un ricordo di qualche suo parente… o forse era il regalo di qualcuno… magari di quel suo vecchio amico che aveva appena incontrato…Come si chiamava? Wegher?

 

Be… ormai l’orologio era andato.

Ma chissà perché non gli dispiaceva poi così tanto..

 

 

Dr. House?”

 

Una voce alle sue spalle lo obbligò a voltarsi. “Mi dispiace,ha sbagliato persona!”

 

Josh sorrise. “Mi ero dimenticato di dirle una cosa.”

 

“Lo dica alla dottoressa Cuddy, è lei che si occupa dei miei impegni ormai…” Continuò a brontolare.

 

L’uomo si sedette nella poltrona vicino.

 

 “Dico… perché quando cerco di stare solo, qualcuno fa di tutto per rompermi le scatole!?! Se dico che ho voglia di compagnia se ne va?!

 

“Mi piacerebbe se lei intervenisse questa sera…” Continuò l’uomo,ignorando le provocazioni.

 

“Mi crede un’idiota?” Il diagnosta gli gettò un’occhiataccia. “Io non parlo in pubblico. Dovrebbe saperlo… visto che ha sentito molto parlare di me.

 

“Come mai?”

 

House lo guardò incuriosito per qualche istante. “Cuddy le ha parlato di me,vero?”

 

“Un po.”

 

“Immagino che le abbia detto che sono un po’ viziato…”

 

“Lisa mi ha parlato molto bene di lei.” Ammise l’uomo,attirandosi lo sguardo meravigliato del diagnosta. “Dice che è il miglior medico che abbia mai avuto nel suo ospedale e che ha salvato molte vite.

 

“Tende sempre a minimizzare…” Decretò ironico House, facendo roteare il suo bastone. “Strano che non le abbia detto che…”

 

“Lisa la rispetta.” Lo interruppe Weber. “E se lei lo fa,non dubito a fare lo stesso anche io.”

 

House adesso non parlava.

Si limitava a fissare l’altro medico con uno sguardo un po’ confuso.

Sorrise. “Be… se le cose stanno così… “ Bisbigliò alzandosi.

 

“Allora? Per questa sera?”

 

“Io non parlo in pubblico.” Ripetè,uscendo dall’edificio.

 

Quel tipo continuava a non piacergli!

Ed odiava non riuscire a capire il perché!

 

‘Lisa la rispetta.’

 

Scosse la testa.

 

Lei non era tipo da dire queste cose… al massimo,quando parlava di lui, andava a dire che era un bastardo ma che in fondo… conosceva il suo lavoro.

 

E questo a lui bastava.

 

Non gli importava di essere simpatico o gentile agli occhi degli altri… e questo lei lo sapeva benissimo!

Anzi… lo aveva sperimentato a sue spese.

 

Quel Weber si era sicuramente inventato qualche storia per convincerlo a fare un discorso quella sera.

Cosa che lui non avrebbe fatto nemmeno se gli avessero dato un anno di ferie!

 

 

Si fermò,notando un taxi posteggiato proprio di fronte l’albergo.

Sospirò mettendosi una mano in tasca e tirandone fuori l’orologio di Cuddy.

 

Be… forse era meglio se andava a farsi un giretto.

 

 

 

 

 

 

To be continued…

 

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Capitolo 4
*** Un oggetto prezioso ***


Salve a tutti

Salve a tutti!

Eccomi ritornata con il 4° cap! Mi scuso enormemente per il ritardo ma d’estate mi è parecchio difficile pubblicare puntualmente,scusate.^^” Ci sono sempre parecchi impegni e il più delle volte mi ritrovo a rimpiangere le noiose giornate invernali che mi sono lasciata alle spalle. ;P.. per non contare il fatto che pubblico da un internet caffè.

Comunque prometto di mettercela tutta nello scrivere questa fic e nel pubblicarla,anche se non posso garantire molta puntualità in questo periodo.

In conclusione ringrazio come sempre tutti coloro che leggono e recensiscono questa storia e spero che anche questo cap sia di vostro gradimento.

 

Meravigliosa Follia

 

Capitolo IV: Un oggetto prezioso. 

 

 

Era sera ormai ed una meravigliosa luna piena aveva iniziato a rischiarare l’atmosfera sempre più buia.

 

 

 

“Lisa?” Dei colpi contro la porta fecero distrarre la dottoressa dal suo da fare. “Ci sei?”

 

“Un attimo!” Esclamò lei,andando ad aprire.

 

“Hei.” Le sorrise Weber. “Sei pronta?Tra mezzora si scende.”

Ma appena la vide interamente,non riuscì più a muovere un muscolo.

Era bellissima!

Indossava un lungo vestito azzurro scollato,una collanina semplice d’oro ed aveva i capelli raccolti tranne delle ciocche in basso che si adagiavano delicatamente sulle spalle.

 

Cuddy diede istintivamente un’occhiata al suo polso.“No!” Borbottò.

 

“Che succede?” Le chiese l’uomo,cercando di tornale il più normale possibile.

 

“Non trovo il mio orologio.” Esclamò, rientrando nella stanza e ricominciando a cercare in giro. “Eppure ieri sera era qua…”

 

“Non è che qualcuno l’ha preso?” Intervenne Josh,seguendola. “O forse ti è caduto da qualche parte...”

 

Lisa si mise una mano in fronte e si sedette nel letto. “Non credo.”

 

“Non dirmi che è ancora quell’orologio!?” Le domandò Josh sedendosi accanto a lei.

 

“Ti da così fastidio!?

 

“Pff!” Esclamò lui con sguardo innocente. “Figurati!”

 

Lisa gli gettò uno sguardo divertito. “Non sei cambiato per niente.”

 

“Perché,tu?!” Borbottò lui,fintamente offeso. “Ancora con quel coso!”

 

“QuelCoso’, è il mio orologio!” Concluse lei,alzandosi improvvisamente con l’intenzione di ricominciare a cercarlo.

 

“hei,hei..” Josh la prese per un braccio,tirandola a sedere nuovamente a letto. “Scusa,non intendevo prenderti in giro. Ma è solo un orologio…”

 

Lisa lo fissò per qualche istante per poi abbassare lo sguardo. “Per me importante.” Sussurrò.

 

“Capisco.” Josh abbassò il capo.

Non conosceva le vere origini e il vero significato di quell’oggetto… ma qualsiasi cosa fosse,era preziosa per lei. L’aveva sempre custodito con cura sin dai tempi dell’università.

 

Nella stanza comparve un improvviso silenzio,così improvviso che se qualcuno li avesse visti da fuori avrebbe pensato che i due fossero più imbarazzati di quel che volevano dare a vedere.

 

 

House fissò il suo bastone roteare di fronte a lui,alle sue spalle la porta socchiusa della sua stanza.

Aveva ascoltato tutto. Non sapeva chi in realtà fosse questo Josh, ma a quanto pareva Cuddy lo sapeva più di quanto voleva dare a vedere.

Rimase imbambolato per qualche secondo per poi far cadere pesantemente il suo bastone al suolo e dirigersi nuovamente verso l’ascensore,questa volta con uno strano nervosismo.

Certo,avrebbe potuto rompere le scatole ad entrambi entrando in camera e iniziando a fare il rompiballe come aveva sempre fatto,distruggendo tutta la loro ‘atmosfera’… ma non lo fece. L’unica cosa che adesso gli andava di fare era andarsene.

 

“E comunque..” iniziò Lisa,cercando di rompere quell’atmosfera sempre più rigida. “L’orologio non è il solo ad essere sparito. House non si vede a questa mattina.” Sospirò. “Sono un po preoccupata. Tu non l’hai visto?”

 

“Non saprei…” riprese l’uomo,notando quel filo di insolita preoccupazione da parte della donna. “questa mattina abbiamo solo scambiato quattro chiacchere,poi non l’ho più visto.”

 

“Avete parlato?!” Quella frase uscì più come una sfida che come una domanda.

 

“Che c’è di così strano?!” Le domandò lui,cercando di contrastare il sorriso della dottoressa. “Gli ho solo chiesto se questa sera gli sarebbe piaciuto intervenire…”

 

“Si,come no.” Lisa continuò a sorridere,alzandosi dal letto e ponendosi di fronte all’amico a braccia incrociate,cercando di non far trasparire le sue preoccupazioni. “L’ultima volta che House ha parlato in pubblico ha quasi mandato a fallire una casa farmaceutica.” Decretò divertita.

 

“Ok.” Disse lui,rispondendo al sorriso. “Ci rinuncio.”

 

Lisa annuì e si diresse verso lo specchio della stanza,ricominciando a truccarsi. “Be,sarà maglio che tu vada o farai tardi. Io devo ancora prepararmi,ci vediamo dopo.”

 

“Ma come!?” Josh si alzò dal letto. “E ci vieni così!? Sola?”

 

“Non preoccuparti.” Fu la risposta della dottoressa.

Perché?...Perchè!? Perché quella frase che l’amico aveva appena detto le aveva fatto così male?!

Lei era sempre andata a raduni,riunioni e cose del genere da sola,ma poi li,trovava sempre tanti amici con cui stare,come Josh,appunto. Ma questa volta le pesava.

Lei era venuta con House. Perchè lui non era li,perché non era con lei?... e perché mai le faceva così male tutto questo!?

 

“Lisa...”

 

“Per favore Josh,ho bisogno di stare un po sola.”

 

Lui annuì,dirigendosi verso la porta,ma dopo aver messo la mano sul pomello si voltò nuovamente. “Se è per quel maledettissimo orologio che sei così triste,sappi che è solo un orologio!”Concluse,sottolineando le ultime parole.

 

Cuddy sorrise,mentre fissava le spalle dell’amico sparire dietro la porta.

Già,l’orologio… l’aveva dimenticato.

 

 

 

 

*********

 

 

 

House era sceso nel meraviglioso giardino che circondava l’albergo,andando a sedersi su una panchina bianca.

 

Si sentiva non poco frastornato e confuso… soprattutto perché non riusciva a decifrare la provenienza di molte sensazioni che lo avevano pervaso negli ultimi minuti.

Vedere Cuddy con quell’uomo lo aveva sconvolto più di quanto volesse far credere pure a se stesso. Non aveva un motivo ben preciso per sentirsi così,tuttavia lo era.

Cos’è?gli era bastato starle un po’ più vicino che gia Cuddy gli faceva questo effetto!?

Scosse la testa,no… no di certo!

Insomma lui era House! Vale a dire il medico più cinico,scorbutico,dispettoso ed insopportabile del Princeton Plaisboro Teaching Hospital! E quelle sensazioni non erano altro che stupidi balzi d’umore dovuti magari al clima,non c’erano dubbi!

O almeno credeva…

 

 

 

 

Cuddy era appena scesa dall’ascensore quando vide House entrare nella sala ricevimenti dell’albergo.

E non appena lo vide,non riuscì ad evitare un sospiro sollevato,mentre sul volto gli si stampava un dolce sorriso.

“House!” Esclamò,catturando l’attenzione del diagnosta,ora intento a tamburellare sul pavimento con il fido bastone,mentre lo sguardo era perso sul palco di fronte a lui,dove si sarebbe svolta la serata. “Dove diamine sei stato!?

 

Il medico si voltò all’udire il proprio nome. “Cuddy.” Bisbigliò,mentre lo sguardo andava a posarsi sulla bellissima donna che aveva davanti. “Wow!” Esclamò,inarcando il sopracciglio destro. “Se la metti in questi termini mi prenoto per il prossimo convegno!” ironizzò,squadrandola dalla testa ai piedi.

 

Cuddy sorrise. “Lo prendo come un complimento?”

 

“Fa come vuoi.” Concluse lui,facendo spallucce.

 

“Si può sapere dove sei stato?Iniziavo a preoccuparmi!”

 

“Ero andato a fare un giro.” Si giustificò,distogliendo lo sguardo.

 

“Be avresti potuto dirmelo!” Continuò la donna,questa volta però alzò la voce,come era solita fare quando rimproverava House per ogni cavolata che combinava. “Non sapevo dov’eri andato a finire,ti ho cercato da tutte le parti...”

 

“Eri per caso preoccupata,Cuddy?” Le domandò lui improvvisamente serio mentre si avvicinava pericolosamente alla donna. Non era una domanda nata per infastidirla o prenderla in giro,era una pura e innocente curiosità.

Lisa rimase immobile,mentre la distanza che copriva entrambi diminuiva ad ogni passo del diagnosta.

Incrociò le braccia e,imbarazzata, deviò lo sguardo di House che ora era a pochi centimetri da lei.

 

House sorrise,nell’ascoltare quel silenzio.

Quella mancanza di risposta era stato un “si” con la “s” maiuscola!

“Insomma... ! Dì direttamente che ti sono mancato,no?” Ironizzò,facendole gli occhi dolci mentre quell’imbarazzante silenzio si frantumava al suono di quelle parole.

 

“Si,come no.” Sbottò lei,tornando ad essere ferma ed impassibile. “Anzi, è stata una giornata piuttosto tranquilla in compagnia di Josh.

 

“Come puoi essere così insensibile!?” Continuò la commedia House,cercando di non far caso a ciò che la dottoressa gli aveva appena detto. “Mi dispiace,ma la nostra storia è finita!”

 

“Veramente,non è mai cominciata…” Brontolò Lisa voltandosi dalla parte opposta.

 

“Be,si. in questo mi tocca darti ragione.” Esclamò lui teatralmente.

 

Cuddy si voltò divertita. “Ti tocca!?

 

Certo,mica posso andare a spifferare a tutti la nostra storia!” Bisbigliò tra i denti,mentre un sorriso divertito veniva coperto da una mano.

 

Piantala.”

 

“Di già?!” Piagnucolò.

 

Cuddy scosse la testa,voltandosi nuovamente ed allontanandosi dal diagnosta.

Per quella sera aveva ancora qualcosa da sistemare con Josh e il fatto era che il convegno sarebbe iniziato fra mezzora.

 

“Cuddy!”

Questa volta fu House a chiamarla e quello che fece voltare la dottoressa fu il fatto che nella sua voce si poteva benissimo percepire un’insolita serietà.. cosa che nei loro discorsi era presente come la neve in estate.

Lisa non disse nulla,si limitò a voltarsi lentamente,mostrando un’espressione non poco stupita.

 

Il diagnosta fece una smorfia,mentre lo sguardo imbarazzato si posava su qualsiasi cosa tranne che su di lei.

“Tieni!” Borbottò poi,porgendole una scatolina estratta dalla tasca della giacca.

 

Lisa rimase imbambolata a fissare quella scena:House era di fronte a lei e le porgeva un cofanetto.

Il mondo stava per finire,per caso!?

“È.. per me?” Bisbigliò,sempre più confusa.

 

“No,per mia nonna!” Esclamò lui,infastidito. “Certo che è per te!”

 

Cuddy allungò la mano e prese il cofanetto per poi riposare lo sguardo nuovamente su di lui.

 

“Ovviamente,non è un regalo.” Spiegò House sempre più imbarazzato.

 

“No,certo che no!” Rispose lei ironica ma allo stesso tempo confusa.

 

“…lo definirei di più un risarcimento.”

 

Cosa?”

 

“Ecco…” Ma la frase gli si stroncò in gola quando Cuddy si decise ad aprire il suo ‘non regalo’.

 

“Un orologio?” Bisbigliò la dottoressa confusa,mentre non staccava lo sguardo dal regalo fattogli dal diagnosta.

 

“Già. Vedi,per sbaglio ho rotto il tuo vecchio orologio.”

 

Lisa alzò lo sguardo su di lui con una velocità impressionante. “Tu,che cosa!?!”

 

“Un piccolo incidente,ma come vedi ti ho già comprato un orologio nuovo.”

 

“Quello era il mio orologio!” Esclamò furiosa lei. “Come hai potuto romperlo!?!”

Ma il diagnosta non fece in tempo a rispondere che la dottoressa si allontanò velocemente da lui,furiosa più che mai.

 

House abbassò lo sguardo

Purtroppo,come era sempre accaduto,ci aveva azzeccato in pieno: quell’orologio per Cuddy valeva di più di quanto voleva dare a vedere.

L’aveva fatta infuriare.. per l’ennesima volta. E quel che più lo stupiva ma allo stesso tempo rendeva il fatto ironico era che questa volta veramente non aveva intenzione di farlo!

 

 

 

 

 

 

 

“Diamine!” Borbottò tra se Cuddy,mentre percorreva un lungo corridoio dell’albergo a passo spedito per una direzione ignota persino a lei. “Scommetto che ci trova un piacere immenso nel vedermi soffrire! Lo fa apposta,tutte le sante volte!!”

Ma qualche minuto dopo si fermò per poi posare lo sguardo su quello che House aveva definito unrisarcimento’.

Rimase a fissarlo per qualche istante,come per far spazio nella sua mente.. per mettere ordine nelle idee ma pure per calmarsi.

L’orologio era bello,altrochè!era molto più bello di quello vecchio… ma ciò che l’aveva fatta infuriare era stato ciò che House le aveva detto…

 

Ma una botta alla spalla destra la fece tornare alla realtà. Una botta così forte che la dottoressa dovette trattenere a stento un sibilo di dolore.

Qualcuno l’aveva urtata.

“Hei!”Esclamò,voltandosi verso l’autore del gesto,ma non appena lo vide non riuscì a spiccicare una parola.. come lui del resto.

 

“Salve Lisa.”Fece poi l’uomo,sfoderando un sorriso compiaciuto dopo qualche attimo di esitazione.

 

Cuddy sbattè più volte le palpebre e ci mancava poco di desiderare di avere un pizzicotto per non credere di essere proprio davanti a lui.

“Vogler!?

 

 

 

 

To be continued…

 

 

 

 

Sono sempre ben accette le vostre opinioni, ma naturalmente anche consigli o critiche.

Tutto o tutti possono sempre aiutare nel migliorarsi.

Grazie.^^

 

Miky91

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** Incontrollabile ***


Salve a tutti

Mille scuse per il solito ritardo!

Spero che questo cap possa piacervi,anche se piccolo.

Come sempre un grazie enorme a tutti quelli che continuano a recensire e a sostenermi!

Buona lettura

 

Miky91

 

Meravigliosa Follia

 

“Salve Lisa.”

 

Cuddy sbattè più volte le palpebre,incredula di aver davanti proprio lui.

La persona che più aveva odiato in tutto quel tempo,che l’aveva costretta a scegliere.. tra i suoi cento milioni di dollari ed un uomo.

“Vogler!?

Capitolo V: incontrollabile

 

“Vedo che sei abbastanza felice di vedermi. Ironizzò l’uomo,notando l’espressione stupita della donna.

 

“È.. un po’ che non ci si vede.” Rispose Cuddy sfoderando un sorriso di circostanza,mentre faceva cadere pesantemente le braccia lungo i fianchi.

 

“Già,quasi tre anni.” Vogler continuò a sfoderare un sorrisino compiaciuto,era visibilmente divertito. Divertito di aver incontrato dopo tanto tempo una delle poche persone che l’avevano respinto. Per non parlare di lui.. “E di House che mi racconti?.. È finalmente riuscito ad ottenere una medaglia d’oro per tutte quelle vite che ha salvato?” Le domandò ironico, calcando sulle ultime parole.

 

“Ci sta lavorando.” Gli rispose seria la dottoressa. Quella sarebbe dovuta uscire come una battuta ma solo qualche istante dopo capì di trovarsi talmente nervosa da non riuscire neanche a dire cavolate. Alla faccia di House! Alla faccia di Vogler! E alla faccia di tutti coloro che quella sera si erano messi in testa di tormentarla!!

“non dirmi che cel’hai ancora a morte con lui..” sospirò.

 

Cosa? E perché mai dovrei avercela con quel brav’uomo?” continuò il miliardario con fare melodrammatico.

 

“Che ci fai qui?” Lisa sbuffò.. a questo punto era molto più saggio cambiare discorso.

 

“Non dirmi che non sai che fra mezzora ci sarà un convegno di cardiochirurgia in questo edificio!?” La schernì lui. “E se mi dici che è così non ci credo.”

 

“Sono qui per questo.” Ammise la donna.

 

“Lo immaginavo.”

 

“Cuddy.”

Una voce alle spalle della dottoressa attirò l’attenzione di entrambi.

House dopo qualche attimo di esitazione aveva deciso di andare a chiarire le cose con Cuddy. Non che gli importasse più di tanto,ovviamente, ma non gli andava di vederla col broncio tutta la serata…ma ora si diede solo dell’idiota quando vide l’uomo con cui la dottoressa aveva attaccato discorso.

‘Questo posto è peggio di un manicomio!’ Pensò,mentre con uno scatto veloce girò dalla parte opposta con l’intenzione di andarsene.

 

“Dottor House!” Lo richiamò Vogler con tono spavaldo,prima che il medico potesse fare il primo passo.

 

“Mi dispiace,io non sono il dr. House!” Lo apostrofò il diagnosta,voltandosi a guardarlo con espressione ovvia. “Sono un suo gemello.” Si giustificò,sperando che col tempo il cervello di vogler si fosse deteriorato a tal punto da non capire che quella era una scusa penosa.

 

Il miliardario di risposta scattò in una sonora risata. “gliele insegni tu certe cose?” domandò divertito alla donna di fronte a se,che si limitò a rispondere lanciando uno sguardo inquisitorio al diagnosta. ‘una scusa migliore no,eh!?’

 

House roteò lo sguardo per poi avvicinarsi di più ai due. “Che diavolo ci fai qui,Vogler?”

 

“Come ben sai ho una ditta farmaceutica,per questo mi tocca intervenire a qualche convegno.. magari facendo un po di pubblicità” Iniziò l’uomo,mettendosi le mani in tasca e facendo qualche passo verso il diagnosta.

 

“Non sei cambiato per niente.” Lo schernì House squotendo il capo. “Grosso,stupido e con una voglia matta di stare al centro dell’attenzione.”

 

“Perché diamine è qui!?” Sbottò Vogler,cercando di trattenere i nervi e rivolgendosi alla Cuddy con fare furioso.

 

Cuddy sbattè più volte le palpebre,colta di sorpresa dalla domanda.

“Perché lui..iniziò, cercando di dare una risposta prima a se stessa che ai presenti. Perché House era li con lei? Una vendetta.. questo era stato a far venir li il diagnosta. Ma ora tutto era tranne che una vendetta. Ora si era trasformata in qualcosa di molto più complicato.. e decisamente separata dal lavoro e dal convegno stesso. Ameno questo lo era per lei.

 

“Che c’è!? Ti disturba la mia presenza per caso?” Intervenne House,lasciando che Lisa si calmasse. Riusciva a percepirlo benissimo che era nervosa.. e questo non lo attribuiva solo a Vogler.

 

Il miliardario gli gettò un’occhiataccia. “Enormemente.” Sibilò.

 

“Bene!” House sorrise soddisfatto alzando in aria le mani. “Ora si che mi sento utile!”

 

Vogler si limitò a fissarlo con sguardo furioso.

Solo lui sapeva quanto il suo odio per quell’uomo fosse tremendo. E ben presto House avrebbe pagato quella stupida insolenza che usava nei suoi confronti.

L’avrebbe pagata.

 

“Hem.. House andiamo,ricordi dovevamo occuparci di quella cosa…” intervenne improvvisamente Cuddy,tirandosi il diagnosta per un braccio. Era ovvio ormai che l’atmosfera si stava facendo fin troppo pesante. “Scusa Vogler,ci vediamo più tardi.”

 

Il miliardario annuì silenziosamente lanciando uno sguardo gelido alla dottoressa. “A più tardi.. Lisa.”

 

“Si,certo.” Continuò lei,sfoderando un debole sorriso,mentre apriva la porta di una sala e ci entrava tirandosi il diagnosta. “A più tardi.” Concluse,chiudendosi la porta alle spalle e sparendo dalla visuale dell’uomo.

Dopo qualche secondo,passato in uno strano silenzio, tirò un sospiro di sollievo. “Dai,è andata.” Bisbigliò alzando lo sguardo e notando che la stanza era buia,illuminata solamente dalla poca luce del giorno che andava affievolendosi sempre di più. “aspettiamo qualche secondo e poi usciamo. Disse imbarazzata. Era stata una mossa azzardata entrare li dentro.. con lui. Cioè.. con quel buio avrebbero potuto sbattere su qualcosa! “House?Tutto a posto?”

Silenzio.

Non lo vedeva bene,ma era certa che il suo sguardo era posato su di lei.. e ne fu ancora più certa quando sentì i suoi passi avvicinarsi. Il silenzio era tremendo ed ogni passo del diagnosta le sembrava molto più forte di quello che in realtà era. Il cuore iniziò a batterle forte,come se stesse per scoppiare. Che diamine le stava accadendo?! Bastava solo allungare la mano,accendere la luce e ritrovare la porta per uscire da quell’imbarazzante situazione.. eppure non lo fece. Rimase immobile,come paralizzata.

 

House si fermò a pochi centimetri da lei senza dire una parola. Nascondendosi nel silenzio e nell’oscurità che ora regnava nella sala.

 

Cuddy Chiuse gli occhi,abbassando il volto. “H..House..”

 

Shssss!” bisbigliò lui,mettendole un dito sulle labbra.

Il silenzio tornò,questa volta più pesante che mai.

House allentò il braccio,lasciando scivolare il dito sul mento della dottoressa. “Credi che se ne sia andato?” Chiese poi,concentrato ad ascoltare dei rumori che adesso si facevano spazio al di là della stanza. Probabilmente,Vogler era stato fermato da delle persone con le quali aveva iniziato a parlare.

House scosse la testa. “Credo che ci toccherà aspettare qualche minuto. Concluse,abbassando lo sguardo a fissare la vaga figura della Cuddy.

Solo ora comprese quel suo silenzio, quell’atmosfera sempre più pesante che aveva iniziato a farsi spazio,solo ora iniziava a percepire il battito irregolare della dottoressa e il suo debole respiro sfiorargli il dito che teneva ancora involontariamente sul suo mento.

Solo ora,sentiva una strana sensazione invaderlo,come se tutto quello che era successo pochi istanti fa fosse solo un lontano ricordo,troppo lontano per permettersi di pensarci. Troppo lontano per fermarlo.

Abbassò il volto,il dito ora sotto il viso di lei le fece alzare lo sguardo.

Lisa sussultò non appena sentì le labbra di House sfiorare le sue.

Il diagnosta non capì bene cosa fu a spingerlo in quel gesto improvviso,cosa lo fece chinare e desiderare di assaporare le sue labbra.. il buio? Il silenzio? O semplicemente il fatto di esserle così vicino da non riuscire più a controllare le sue emozioni,come era sempre riuscito a fare..

Fu un bacio dolce,semplice,delicato.

Così dolce e delicato da far sparire ad entrambi ogni minimo desiderio di uscire da quella stanza.

Ora più che mai, entrambi, desiderarono che il tempo si fermasse in quell’istante. In quel dolce e stupendo istante.

Per sempre.

 

 

 

To be continued.. 

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Capitolo 6
*** Frammenti ***


Meravigliosa Follia

Ed eccovi anche il sesto cap!^^

E finalmente è giunta l’ora di dare inizio alla ‘serata’… un piccolo consiglio: Ho immaginato questa conferenza prendendo spunto dalla puntata “Un candidato a rischio”. Ecco.. immaginatevi la sala allestita più o meno come quella di questa puntata.

Spero che anche questa volta il capitolo sarà di vostro gradimento!... e prometto di impegnarmi ancor di più per il prossimo che probabilmente sarà l’ultimo.

In conclusione non mi resta che ringraziarvi all’infinito per le bellissime recensioni che continuano a darmi la forza per continuare e che spero vogliate concedermele anche questa volta.

Buona lettura  

 

Miky91

 

Meravigliosa Follia

Capitolo VI: Frammenti.

 

Un grande silenzio dominava ora quella stanza ed il sole aveva lasciato definitivamente il cielo per far spazio al più completo buio. Persino la gente che fino a pochi attimi prima si trovava nel corridoio era sparita,attratta magari dal proprio da fare.

Eppure,per quanto fosse stato evidente quel silenzio, i due medici non si accorsero di nulla.

 

Chiusi dentro quella stanza da parecchi minuti ormai; minuti sembrati a loro stessi secondi.

Lisa era appoggiata alla porta,con una mano sul collo del diagnosta, mentre con l’altra stringeva ancora il regalo che le era stato fatto pochi minuti prima.

House era in piedi dinnanzi a lei,accarezzandole il viso mentre le sue labbra continuavano a giocare con quelle della dottoressa.

Entrambi avrebbero voluto fermarsi e chiedere all’altro ‘perché? Che diamine ci sta prendendo?.. perchè?!’… ma per entrambi quelle domande svanivano nel medesimo modo in cui erano nate: all’improvviso.

 

House si staccò delicatamente dalle sue labbra,come se si fosse reso conto improvvisamente di ciò che aveva fatto. Di ciò che aveva scatenato.

Rimase immobile mentre Cuddy,comprendendo la sua esitazione, fece scivolare via la mano dal suo collo senza risparmiarsi un sospiro.

Del resto… lui era House.

 

“Cuddy..” Bisbigliò House,cingendole i fianchi e guardandola dritta in volto,per quanto inutile poteva essere vista l’oscurità.

 

“… si?”

Quella piccola parola però,uscì tremolante. Come se Cuddy avesse avuto una certa paura di ciò che House avrebbe detto.

forse è meglio che la finiamo qui;

… Che stiamo facendo?!

O forse si sarebbe solo limitato a prenderla in giro. In tutti e tre i casi,avrebbe rovinato tutto.

 

 “Credi che qualcuno ci abbia drogato il bicchiere?” Chiese ironico.

 

Cuddy sorrise apertamente,mentre con uno scatto poggiò le mani sulle sue spalle dandogli un piccolo strattone. Come se con quella frase House fosse riuscito a dissolvere tutto quell’imbarazzo. “Riesci sempre ad avere la battuta pronta,eh!?”

 

Anche lui accennò ad un sorriso.

 

Cuddy non attese oltre e chinò la testa sulle sue spalle. “Come siamo arrivati fino a questo punto?” Sospirò. Poi alzò nuovamente il capo. “Escludendo la droga,ovviamente.”

 

Il diagnosta inarcò un sopracciglio. “Parla per te.”

 

“ok,ok…basta.” Adesso il tono della dottoressa divenne improvvisamente serio,mentre anche quel ultimo e piccolo contato venne interrotto bruscamente. “Mettiamola cosi: siamo stanchi,stressati,.. e l’improvvisa comparsa di Vogler ci ha letteralmente distrutto in senso psicologico..”

 

“Concordo pienamente.” Annuì lui.

 

“..quindi. hem.. consideriamolo un.. uno sfogo.” Concluse imbarazzata,lasciando cadere pesantemente le braccia lungo i fianchi.

 

“Certo,sembra quasi che stai parlando di una peste bubbonica.” La schernì lui. “Ti ringrazio per la tua stima.”

 

“oh,Piantala.”

 

Ok,questo piccolo scambio di battute era riuscito un po’ a sciogliere il ghiaccio. Ma ora era tornato il gelo.

La stanza buia fu nuovamente coperta da un forte silenzio ed entrambi rimasero immobili. L’uno davanti all’altro.

 

Lisa si mise a giocherellare nervosamente con la collanina.

Certo.. erano stressati e ogni tanto qualcosa del genere serve. Insomma, era stato proprio un bel bacio.. in tutti i sensi!

Non era stato niente di male e,cosa più importante, non avrebbe causato nessuna conseguenza.

Quindi,in generale, era stato.. bello.

 

House sospirò. “Capisco che stare qui imbambolati sia molto eccitante,ma..” Si bloccò un attimo,dando qualche colpetto al suolo con il bastone ed avvicinandosi nuovamente alla dottoressa.

Cuddy deglutì nervosamente. Che stava facendo adesso!?

Improvvisamente sentì un rumore alle sue spalle: House aveva allungato la mano dietro di lei,aprendo la porta.

 

 “Sarà meglio che tu vada.” Disse indicando l’uscita. “Il tuo ‘amichetto’ ti starà cercando.”

 

Cosa?”

Adesso lo sguardo di lei era confuso. E non solo per quello che House le aveva detto, ma perché adesso che vedeva finalmente il suo volto,riusciva a notare una cosa che mai avrebbe immaginato potesse avere House: Confusione. Notò la confusione nel suo sguardo.

 

House roteò gli occhi,infastidito del fatto che la dottoressa ora non distoglieva lo sguardo dal suo. “ Cos’è?! Non hai mai visto la mia faccia?!” Sbottò.

 

“I.. io....”

 

“Va da Weber. Io ti raggiungerò tra un po’.” Disse allontanandosi dalla donna,anche se quelle parole sembrarono uscite con forza.

 

Cosa?! Dove vai adesso?!” Le urlò lei da dietro.

 

“A farmi una doccia.” Brontolò lui,senza nemmeno voltarsi.

 

La donna rimase ferma a guardare la sua schiena sparire dietro l’angolo del corridoio.

Come aveva potuto permettersi tanto lusso con lui!? Erano colleghi…! e tutto ciò che pochi istanti prima l’aveva spinta ad abbracciarlo e baciarlo,doveva andarsene il più lontano possibile dalla sua mente!.. e dal suo cuore.

 

* * *

 

PRINCETON TEACHING HOSPITAL

Ufficio diagnostica.

 

“Questa è bella!” Esclamò Foreman, abbassando di qualche centimetro il giornale che teneva in mano.

 

“Non fraintendere.” Spiegò l’intensivista. “Sto solo dicendo che..

 

Che ti manca House?”

 

“No!” Sbottò il giovane. “Dico solo che quando non si aveva niente da fare,House..”

 

..faceva l’idiota e ci accollava i suoi turni di ambulatorio.”  Concluse il neurologo,rassegnato a dare ragione al collega. Erano passati due giorni ormai da quando House era partito con Cuddy,lasciandoli in balia della noia più totale.

 

“Finitela, vedrete che presto tornerete a rimpiangere questi giorni. Intervenne Cameron,intenta a lavorare al computer.

Lei era l’unica che avesse qualcosa da fare nell’ufficio.

 

Foreman sorrise. “Secondo voi come se la passa? Scommetto che ce la sta mettendo tutta per rovinare la vita a Cuddy.

 

“Be,almeno lui si diverte.” Brontolò Chase,posando lo sguardo sul proprio orologio,impaziente di tornare a casa.

 

“Scusate.” Disse Wilson entrando nella stanza. “Cameron? Hai fatto quelle analisi che ti avevo chiesto?”

 

“Si.” La ragazza annuì,aprendo un cassetto e porgendo i fogli all’oncologo.

 

“Grazie.”

 

Cameron esitò un attimo ma poi si decise a chiederlo. “Novità di House?”

 

Wilson sorrise,pensando all’ultima volta che l’aveva sentito. “No, ma probabilmente si starà divertendo più di quanto immaginiamo.

 

I tre medici alzarono contemporaneamente lo sguardo,curiosi di riuscire a capire il senso di quelle parole,ma Wilson si limitò a uscire con un sorriso stampato sulle labbra.

Anche lui avrebbe voluto capire meglio il significato di quelle parole.

Insomma.. da ciò che aveva capito,House e Cuddy si erano trovati nella stessa camera d’albergo.

E questo,lui lo sapeva benissimo, non avrebbe portato niente di buono.

Sospirò,entrando nel suo ufficio per riordinare le ultime carte della giornata.

Ma non appena l’oncologo varcò la soglia della porta il telefono dell’ufficio iniziò a squillare.

Corse per rispondere ma non appena lesse il numero in sopraimpressione sullo schermetto si bloccò. Cuddy?!’

Chiuse gli occhi,preparandosi psicologicamente per una sfuriata che la dottoressa gli avrebbe sicuramente fatto per sfogarsi. Era così tutte le volte.

“Pronto.”

 

Ma dall’altro capo del telefono non vi fu risposta.

 

“Pronto!?

 

*Ciao anche a te.*

 

“House?!”

 

“Gia. Sorpreso di sentirmi!?” Lo stuzzicò il diagnosta.

 

“Ma… questo non è il cellulare..

 

*Di Cuddy,forse?* Continuò a schernirlo House,divertito dall’atteggiamento confuso dell’amico.

 

“Si… tecnicamente si.” Esclamò Wilson. “Che succede? Perché usi il suo cellulare?”

 

* Il mio ha finito i soldi.*  Si limitò a dire ovvio.

 

“Devo dedurne che questa è una chiamata d’emergenza,visto che Cuddy ti ha fatto usare il suo telefono?”

 

*No.* Disse il diagnosta. *Lo ha dimenticato in camera.*

 

Wilson annuì rassegnato.“Certo.” 

 

*Allora mio fedele Wilson, come stanno i bimbi.?* Domandò ironico House,facendo la voce rauca.

 

L’oncologo sorrise. “Gli manchi… Non vedono l’ora di rivederti. Sibilò divertito.

 

*Lo sapevo che non avrei dovuto affidarli a te! Sono così esigenti... Soprattutto Chese,a lui si deve cambiare il pannolino due volte l’ora.*

 

“Wow! Sai House,continuerei volentieri questo dialogo da super laureati, ma preferirei sapere il perché di questa telefonata.”

 

*….*

 

“House!?

 

Ci fu silenzio,rotto solamente da qualche impercettibile rumore proveniente dal cellulare di House,poi un improvviso scrosciare d’acqua.

 

“Ma che diamine..

 

*Hei Jimmy, non dire parolacce!* Lo apostrofò il diagnosta.

 

“Che stai combinando!?

 

 

**

 

“Faccio la doccia!” Esclamò House,passandosi una mano fra i capelli bagnati. “Sei in viva-voce.”

 

*Non è un po’ tardino perfarsi la doccia’?*

 

“Già,immagino che la sotto abbiano già cominciato.”

 

*Come va con Cuddy?*

 

“Non lo so,ancora non è arrivata a rimproverarmi.” Rispose lui ironico.

 

*Intendo..* Lo stuzzicò Wilson. *Com’è dormire nella stessa stanza con lei?*

 

“Che c’è,vuoi sapere se ci sono andato a letto?! No,mi dispiace deluderti,ma Cuddy è troppo anche per me.” Continuò a scherzare il diagnosta.

 

*Wow.. ‘è troppo’. Non è cosa di tutti i giorni sentirti parlare così.*  Continuò a schernirlo Wilson. *Dovrei dedurne che tu..*

 

Ahh!!” Sbuffò House. “Ma tu fai sempre a dedurre?!

 

*Senti da che pulpito viene la predica!*

 

“Io ‘deduco’ per salvare la gente… mentre tu lo fai per rompermi la scatole!”

 

Ci fu un breve istante di silenzio,interrotto poi da un sospiro rassegnato di Wilson. *Che è successo?*

 

“hm.. niente,le solite cose.”

 

*House!*

 

Il diagnosta spense la doccia,rimanendo fermo a riflettere qualche istante,poi rispose. “Abbiamo incontrato Vogler.”

 

*Scherzi?!*

 

“No.” Sbottò. “Ma è naturale,no? Insomma…è proprio in posti simili che ti dovresti aspettare di incontrare certe persone… che c’è di tanto strano?! Quello che è strano invece è il comportamento di qualcun altro!... approposito,lo sapevi che Cuddy e Weber erano compagni di università?”

 

*H..House..* Balbettò l’amico. *cosa c’entrano loro con Vogler?!*

 

“Lascia perdere.” Sospirò il diagnosta.

 

*Inizia dal principio.* Si limitò a dire Wilson che,conoscendo House da una vita, aveva imparato a prenderlo con una certa delicatezza.

 

Ancora silenzio.

House gettò un ultima occhiata al cellulare di Cuddy poggiato sul lavandino del bagno.

“…”

 

*Senti House,io ho da fare. Se non è niente di importante…*

 

Il diagnosta prese fiato. “Abbiamo incontrato Vogler,lui ci ha detto che questa sera terrà un discorso,io l’ho preso a parole,Cuddy ha interrotto un imminente massacro tirandomi dentro una stanza, io l’ho baciata,poi ci siamo presi a parole e in fine sono venuto a farmi una doccia.” Disse tutto d’un fiato con lo sguardo fisso sul pavimento e quasi intimorito di ciò che era appena stato in grado di dire.

 

*Tu che cosa hai fatto!?*

 

“Lo so.. ma non ho saputo resistere. Quando vedo la faccia di Vogler le parole mi escono sole..”

 

*L’hai baciata!?* Esclamò James Wilson,con un fil di voce.

 

House sbuffò,certo era stato lui a dirglielo.. e l’aveva fatto perché avrebbe voluto parlarne.. almeno credeva. Ma una parte di lui non aveva ancora il coraggio di farlo. Di affrontare quel discorso. Per questo motivo l’aveva detto all’amico tutto d’un fiato,con la speranza che quella parte passasse inosservata. Ma con James Wilson questi trucchetti non avevano mai funzionato.. e questo lui lo sapeva.

Sospirò,cercando di farsene una ragione.

“Si… l’ho baciata.”

 

* * *

 

‘è in ritardo.’ Pensò Cuddy,guardando l’orologio che aveva al polso.

… Il suo nuovo orologio.

 

“Lisa,tutto bene?” Le domandò Weber,seduto accanto a lei. “Ti vedo preoccupata.”

 

“No,no. Va tutto bene.” Le sorrise lei. Anche se,effettivamente, non è che andava poi così bene.

Era seduta in un grande tavolo assieme a molti altri medici,tra cui anche Vogler.

‘Ti presento un mio caro amico.’ Le aveva detto pochi minuti prima Josh,presentandogli il miliardario. Naturalmente che avrebbe dovuto fare lei se non stringergli la mano e far finta di niente?!

Cuddy alzò lo sguardo sul palco,dove Vogler era salito da poco.

Dove diamine era finito House!?

 

Josh le poggiò una mano sopra la sua. “House è in ritardo.” Le bisbigliò,cercando di non disturbare la gente intenta ad ascoltare il discorso di Vogler.

 

“È sempre stato da lui esserlo.” Rispose lei,intimidita da quel gesto.

 

“Ti ho già detto che sei bellissima questa sera?”

 

Lei annuì distrattamente mentre,come di riflesso, scostò la mano da sotto quella dell’amico.

 

“scusa” Bisbigliò lui,levando la mano dal tavolo.

 

“no.. è solo che…”

 

“è colpa mia.” La tranquillizzò il medico con un sorriso tirato. Poi fece una pausa,abbassando il capo. “… è più difficile di quanto pensassi.” Sussurrò.

 

Anche Cuddy abbassò lo sguardo, capendo il significato di quelle parole. “Mi dispiace.”

 

“Che è successo?!” Esclamò Gregory House,venendo alle spalle di Cuddy e poggiandole una mano sul braccio;Gesto che fece trasalire la donna.

Lui si chinò verso di lei. “Cuddy, non mi dirai che hai combinato qualcosa alcaro Weber’?!”

 

Lisa sussultò non appena il volto del diagnosta si avvicinò al suo. Come se d’improvviso le fossero venute in mente delle immagini sfocate di quei minuti passati dentro quella stanza buia. 

Chiuse gli occhi,cercando di calmarsi e di riprendere il controllo. “Dove sei stato?” Bisbigliò.

 

House sorrise,vedendo il suo disagio. “A fare la doccia,no? Ah.. cara mia dottoressa,mi sa che inizi a perdere colpi.”

 

Lei gli gettò un’occhiataccia. “Siediti se non vuoi fare infuriare Vogler!” Sbottò.

 

Lui sorrise,lanciando uno sguardo al miliardario.“Grazie,ma preferisco rimanere in piedi.”

 

Lisa roteò lo sguardo furiosa. “Piantala di fare il bambino!”

 

Dr. House!” Esclamò Vogler, da sopra il piccolo palco,interrompendo il discorso iniziato pochi minuti prima e facendo voltare tutti i presenti verso i tre medici. “Ben venuto.”

 

Il diagnosta sorrise.

“è così simpatico,non trovate?” Bisbigliò ironico a Lisa e a Josh.

 

Cuddy sospirò rassegnata,gettando il viso tra le mani.

Non si preannunciava nulla di buono.

 

“Signori!” Esclamò poi il miliardario,facendo tornare l’attenzione su di lui. “Come tutti sappiamo,il dr. House è un ottimo medico,.. e la sua fama lo dimostra.” Fece una piccola pausa,guardando il diagnosta dritto negli occhi. “Allora, perché non invitarlo qua su ad esporci qualcosa?Scommetto che sarà lieto di illustrarci i suoi interressi nel campo della medicina cardiochirurgica.”

 

Cuddy sgranò gli occhi nel sentire quelle parole.

Che diamine aveva in mente Vogler!? Era questo il suo ‘piano diabolico’ per umiliare House?!? Certo.. avrebbe dovuto aspettarselo: un umiliazione per un'altra.

Del resto House era stato solo ‘invitato’ a quel convegno, non sapeva molto sulla cardiochirurgia…l’avrebbe umiliato per bene; E lo stesso risultato lo avrebbe ottenuto se House avesse rifiutato.

“House!” Esclamò Lisa,voltandosi verso di lui. “Non dargli retta,se non vuoi andare non farlo. è solo un modo meschino per rovinarti la reputazione.Non devi...”

Ma la dottoressa si bloccò nel vedere che il diagnosta ormai non le dava la minima attenzione.

 

Gregory House sapeva benissimo che quella era una sfida.

Ormai non si trattava più di un semplice discorso per lui.

Adesso,era una questione di orgoglio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

To be continued...

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Capitolo 7
*** Wish of my heart ***


Meravigliosa Follia

Rieccomi gente!!^o^

Avete visto House ieri sera!? Credo che sia stata la puntata più bella che io abbia mai visto… *_*… Comunque!Cambiando discorso,… come promesso eccovi il settimo ed ultimo capitolo! Anche se come sempre con untantino’ di ritardo… sorry!

Spero che possa piacervi e mi auguro di non deludere nessuno di voi. Per quel che mi riguarda ne sono abbastanza soddisfatta, quindi spero veramente che possa imprimersi in voi come ilfinale di una bella storia.’

Inoltre non escludo una realizzazione futura di una one-shot per delucidare un po quel che è stato il passato dei protagonisti… visto che l’ho lasciato un po sospeso nel tempo.

In conclusione,non mi resta che ringraziare voi tutti per il vostro appoggio.E naturalmente un grazie va anche a coloro che avranno la pazienza di leggere e recensire questo cap!

Ps: la canzone è Strangers Like Me – Tartan,Walt Disney

Buona lettura!

 

Miky91

 

 

Meravigliosa Follia

 

Gregory House sorrise al miliardario,comprendendo le sue vere intenzioni.

Sapeva benissimo che quella era una sfida.

Ormai non si trattava più di un semplice discorso per lui.

Adesso,era una questione di orgoglio.

Capitolo VII: Wish of my heart

 

Vogler adesso sfoderava un sorriso trionfante,mentre gli occhi dei presenti erano tutto sul diagnosta,in attesa di una risposta.

Cuddy lo fissava preoccupata,.. cosa avrebbe fatto!?

 

Ma prima che quella situazione si prolungasse,Weber si alzò in piedi. “Signori! Anche a me avrebbe fatto molto piacere un intervento da parte del dr. Gregory House.” Iniziò,attirandosi uno sguardo di rimprovero da parte di Cuddy. “Magari avrebbe potuto esporci uno dei tanti casi che ha risolto,casi molto complessi. Ma come molti sappiamo, Vogler, la cardiochirurgia non è il campo del dr. House. Lui si occupa più che altro della diagnostica. 

 

Ma nemmeno tempo che il giovane medico concludesse la frase che House si era avvicinato a Vogler.

Non era agitato,ne imbarazzato. Era tranquillo.

Fece un ennesimo sorriso, e limitandosi a muovere le labbra si rivolse al miliardario. “Sfida accettata.”

 

L’uomo,dal suo canto,rimase un po’ perplesso ma poi non potè fare a meno di annuire sorridente e di lasciare che House prendesse il suo posto,sotto lo sguardo incuriosito dei presenti.

Era proprio curioso di vedere come se la sarebbe cavata.

 

House si avvicinò al microfono,schiarendosi la gola.

In quell’istante vide tutta la sala davanti a se. Vogler era tornato al suo posto,nello stesso tavolo dove si trovavano anche Cuddy e Weber e adesso lo fissava soddisfatto,mentre Cuddy… era difficile definire la sua espressione. Era di meraviglia mista a rimprovero ma allo stesso tempo anche di approvazione.

Non avrebbe voluto essere li in quel momento;avrebbe pagato milioni pur di non esserci.

Ma nessuna somma in denaro era abbastanza alta per permettere che Vogler ne uscisse fiero da quella serata. Lo avrebbe ripagato con la sua stessa moneta.

 

“Bene.” Iniziò,dando dei colpetti al suolo con il bastone. “Sarò conciso, visto non mi piace prolungarmi o causare sonnolenze di massa. ”

 

Cuddy scosse la testa,riuscendo a trattenere a fatica un sorrisino divertito mentre posava lo sguardo su Vogler.

Certo.. il suo era un bel piano ma ci voleva di più di qualche parola per mettere fuori combattimento Gregory House e lei questo lo sapeva benissimo.

 

“È vero,non ho una laurea in questo campo..” Continuò House. “E sinceramente non ci tengo poi così tanto. Come dice il caro vecchio Josh, sono più portato alla diagnostica… ma del resto il nostro Ed,non è da meno. A lui importa vendere i suoi farmaci,farsi i suoi affari…” Fece una piccola pausa,facendo un sorrisetto al miliardario.  “E chi non lo farebbe al giorno d’oggi?! Ditemi,non è meglio ricavare denaro che complicarsi la vita cercando di risolvere tutti i suoi problemi?”

 

Adesso tutti lo guardavano spaesati… tranne Cuddy.

Del resto lei era l’unica a conoscerlo talmente bene da potersi aspettare di tutto dalle sue parole e per quanto potesse essere sorpresa difficilmente lo dava a vedere.

 

Lui annuì tra sé. “Non sono salito qui persparare’ sentenze ma… per farvi una domanda. Ho avuto a che fare con tanti malati, molti dei quali soffrivano di cuore… e non per motivi naturali; Milioni di persone al mondo portano uno stent nelle proprie arterie che, come saprete, si trova li per evitare infarti. Ma alcuni di questi dispositivi causano problemi al cuore invece di risolverli.  House fece una smorfia. “Senza offesa ragazzi ma non vi sembra un ‘tantino’ paradossale?!”

 

Ci fu totale silenzio nella stanza e si poteva benissimo notare ora l’interesse che i presenti stavano dando a quel discorso.

 

“Naturalmente,voi siete liberi di fare quel che volete..” Disse ironico facendo spallucce. “Io stesso molte volte arrivo quasi a far toccare la soglia della morte a qualche mio paziente, causando alla povera Cuddy più infarti di quanti ne possiate causare voi…” Esclamò divertito indicando la dottoressa. Poi si bloccò un attimo,tornato ad essere serio. “Ma comunque, va a finire sempre tutto bene. È nostro compito garantire la salute ai pazienti,evitando possibilmente di rifilargli qualche schifezza di farmaco o nel vostro caso, tubicini e congegni vari. Naturalmente molti di voi diranno che non è così ma… pf! a chi importa della verità ormai?”

 

A Lisa Cuddy parve di rivivere un dejavù. E come sempre House era riuscito a lasciarla senza parole.

Posò nuovamente lo sguardo su Vogler,visibilmente stupito,come tutti del resto.

Almeno di una cosa era certa: non era l’unica ad esserci rimasta di sasso.

 

“Adesso immagino che molti di voi siano qui per esporre nuove scoperte nel campo chirurgico. Annuì il diagnosta. “Spero vivamente che siano più interessanti di queste mie quattro parole.” Concluse,scendendo dal palco e dirigendosi sotto lo sguardo attonito di tutti verso Vogler.

“Immagino che adesso tocchi a te ribattere,no?” bisbigliò divertito al miliardario.

 

“T…tu..” Balbettò confuso Vogler.

 

Ma prima che potesse dire qualcosa un uomo si alzò in piedi ed iniziò a battere le mani verso il diagnosta,seguito poi da tutti i presenti in sala.

“Bel discorso.” Gli sorrise Weber alzandosi e dandogli una pacca sulla spalla. “Conciso ma ricco di succo.”


House annuì confuso posando poi lo sguardo su Cuddy che adesso lo ammirava fiera. 

Era fiera di lui.

Il diagnosta abbassò il capo,rendendosi conto che tutto quel che aveva detto non era passato minimamente come qualcosa nata per offendere ma l’avevano ascoltato con interesse. Con infinito interesse.

Alla faccia di Vogler!

 

 

La serata fu lunga e subito dopo lo scalpore deldiscorso iniziale’ ne seguirono molti altri: gente che parlavano di tecniche innovative in molti campi della medicina e via discorrendo…

Naturalmente la serata per Vogler fu molto più difficile. Dopo l’ennesima sconfitta contro House,fu costretto a riprendere il discorso da dove l’aveva interrotto,presentanto molte nuove medicine. Ma se pure in molti,quella sera, avevano assorbito il discorso di House come un rimprovero generale.. lui si limitò a presentare i prodotti migliori della sua ditta farmaceutica.

In definitiva… fu una bella serata. Interessante,senza dubbio.

Ma per quanto la serata fosse stata interessante e lunga, House e Cuddy non si rivolsero alcuna parola;E non per  via di qualche litigio o di qualche incomprensione.

‘Il suo discorso mi è molto piaciuto.’ Aveva detto un uomo,tirandosi House al proprio tavolo.

'Mi piacerebbe discutere con lei dei problemi di alcuni stent sui pazienti,se non le dispiace.’ Aveva detto un altro,sedendosi nel posto accanto.

La serata per House fu molto più lunga di quanto avesse mai immaginato.

Da annotare: Non mettere più piede in posti simili per i prossimi cento anni!

 

 

 

“Però!” Esclamò Josh,lanciando un’occhiata lontana al tavolo in cui era seduto Gregory House. “è chi l’avrebbe mai detto?!”

 

“Già.” Sospirò Cuddy,posando uno sguardo dolce verso di lui. “Quando vuole ci sa fare.”

 

“Immagino.” Disse Weber,poi rivolse lo sguardo verso la dottoressa. “Lisa...”

 

“hm?”

 

“ti va di fare un giro?”

 

 

 

***

“Ognuna di queste 2 opzioni ha indicazioni, rischi, costi, tempi di recupero e risultati differenti.” Sbuffò House,posandosi una mano sugli occhi.

 

“Quindi lei pensa che..

Ma House non diede minimo ascolto alle parole che l’uomo accanto a lui stava dicendogli.

Si tolse la mano dagli occhi e con uno scatto si alzò in piedi,prendendo in mano il fido bastone ma nello stesso istante in cui si era alzato notò qualcosa di strano: Cuddy e Weber non erano più seduti nel loro tavolo. Si guardò intorno,ma non li vide. E non che a lui fregasse tanto ma… per quale motivo Cuddy e Weber avrebbero dovuto uscire da li?!?

 

“Dr. House! È successo qualcosa?” Gli domandò un uomo alle sue spalle.

 

“Si.” Sbottò,allontanandosi dal gruppo di gente. “Devo andare in bagno.” Mentì,attratto ora da qualcosa di molto più importante.

 

***

 

La luna era alta in cielo, quella sera le nuvole non si erano permesse di comparire e adesso le stelle brillavano più che mai.

I rami dei salici si misero a volteggiare,spinti da una leggera brezza,mentre si potevano benissimo udire le cicale che nonostante il buio continuavano con il loro canto. 

Lisa Cuddy sorrise,mandando uno sguardo incuriosito verso l’uomo cha aveva accanto. “Allora… cosa c’è di tanto importante da non poter rimanere in sala?”

 

Lui fece spallucce. “Niente… è solo che mi piace la calma. Non è splendido questo giardino?”

 

“Molto.” Annuì lei,facendo vagare lo sguardo prima sui salici,poi sul laghetto ai loro piedi. “Hai ragione. Si sta bene.”

 

Josh sorrise e riprese a camminare con passo lento. “Scusa Lisa,è solo che ancora non ho preso totalmente atto del fatto che tu sia qui.” Disse. “Insomma,non ci vediamo da veramente tanto tempo. Non sai quanto ti ho pensata ultimamente…”

 

“Parli come se mi stessi vedendo solo ora.

 

Lui si voltò a guardarla. “Sei diventata la direttrice dell’ospedale di Princeton. Affermò. “Sei una donna dalle mille risorse. Sinceramente parlando… questo l’ho saputo qualche mese fa. Quando mel’hanno detto sono rimasto a bocca aperta. Insomma… Sei riuscita a diventare qualcuno.

 

“Tu no?!” Le domandò lei ironica. “Sei un medico molto stimato.”

 

“Siamo diventati entrambi delle persone importanti. E chi l’avrebbe mai detto?!” Il medico sorrise divertito. “Giusto ieri ho incontrato un mio ex compagno di corso… ora fa il lavavetri.

 

“Affascinante!” Rispose lei divertita.

 

“Più di quanto immagini.” Continuò lui ironico.

Poi si fermò a guardarla.“Sei splendida.”

 

Cuddy abbassò lo sguardo,non era abituata a tutti quei complimenti.

 

“Non sai quanto verrei abbracciarti in questo momento… stringerti a me. Proprio come allora.

 

“Siamo due persone completamente diverse da allora,Josh.”

 

“Già.” Annuì lui tristemente riprendendo a camminare. “Abbiamo due vite completamente diverse. ‘Amici’ completamente diversi..”

 

Cuddy lo guardò incuriosita. “Ti riferisci ad House?!”

 

Weber le rivolse un sorriso. “Non ho speranze contro di lui,vero?”

 

“Speranze?” Domandò lei confusa. “Ma cosa… di che diavolo parli?! Non penserai mica che io ed House stiamo insieme?!”

 

“Non l’ho detto.”

 

Ma allora cosa…”

 

Lui roteò lo sguardo. “Andiamo Lisa,ti si legge negli occhi quanto ammiri quell’uomo.”

“È normale che abbia stima di lui. È uno dei migliori medici di…”

Weber sorrise rassegnato,sedendosi in una panchina del giardino e iniziando a fissare il polso della donna. “Hai un orologio nuovo.” Disse,cercando di cambiare discorso.

 

“Eh?” Fece lei confusa,alzando il polso. “Si… l’altro si è rotto.”

Cosa!? Sul serio?” Sembrava che Weber tutto si sarebbe aspettato tranne una risposta del genere. 

“Era vecchio… prima o poi doveva accadere.”

“Giuro che MAI avrei pensato di sentirti dire una cosa del genere.”

“Sono così prevedibile,secondo te?!” Cuddy ora si era seduta affianco a lui.

“No.” Rispose Josh. “è solo che c’eri molto affezionata a quell’oggetto.

 

“Lo sono ancora.”

 

Lui annuì per poi fissare lo sguardo su di lei,incerto se domandarlo o meno. “… perché è così importante per te?”

 

Lei alzò lo sguardo verso di lui. Quella domanda l’aveva colta di sorpresa. Nessuno aveva mai fatto caso a quanto lei fosse legata a quell’orologio,forse neanche lei.. e desso l’unica persona che l’aveva fatto le stava chiedendo ‘perché.’

 

“Forse apparteneva a qualche tuo parente? O forse è un regalo…”

 

Lei negò con un semplice gesto del capo. “No,l’ho comprato io. mi piaceva e l’ho preso,tutto qua.”

Ed era la verità in fondo. In realtà la domanda era: Cosa celava questa verità?!... ma a questo nemmeno lei era ancora riuscita a dare una risposta.

 

“Capisco.” Esclamò lui alzandosi in piedi e porgendole la mano per tirarla su. “Sarà meglio che andiamo o inizieranno a mandare delle squadre di ricerca.

 

“Pf!” Sorrise lei stringendogli la mano e tirandosi su. “Saranno ancora tutti occupati a torturare House. Spero che sia ancora vivo..

 

“Hai ragione..” Ridacchiò il medico. Poi tornò a fissarla,questa volta con sguardo triste.

“Così questo è un addio definitivo.” Sospirò. “Mi ha fatto piacere rivederti.”

 

Anche a me.” Sospirò lei.

Sapeva che Josh aveva ragione. Quella sarebbe stata l’ultima volta che loro avrebbero parlato da amici… da ora in poi sarebbero stati solo colleghi.

Non sapeva bene perché… ma qualcosa in quel discorso era riuscita a dividerli.

“Vieni qui.” Bisbigliò,abbracciandolo.

 

Lui la strinse forte a se. “Si… è un addio.” Sussurrò,con una certa ironia.

 

***

 

C’era molta gente in giro nel corridoio,quella sera. E ancor più gente era in quella grande sala... la temperatura si era alzata,come accade spesso quando ci si trova in posti affollati,… eppure,adesso un brivido corse lungo la schiena di House,intento a tener sollevata una piccola porzione di tenda che copriva la vetrata che dava sul giardino.

Cuddy aveva abbracciato Weber… lui la stringeva a se…

 

“House.” Una voce alle sue spalle lo obbligò a lasciar andare il lembo di tenda e a voltarsi.

Era Vogler.

 

Uf! Che vuoi ancora?!” Sbuffò.

 

Lui fece un sorriso impacciato nascondendo le mani nelle tasche dei pantaloni. “Credo di aver toccato il fondo.”

 

 “Nel senso che vuoi finirla qui o che mi vuoi prendere direttamente a pugni?!

 

“Direi la prima.” Disse il miliardario.

 

House lo guardò perplesso,senza risparmiarsi una smorfia. “Strano… avei giurato la second..

 

“Sei un bastardo.” Lo interruppe lui.

 

“Grazie… ora va meglio.” Sbottò il diagnosta voltandosi ed allontanandosi.

 

Ma ammetto di esserlo stato più di te.” Continuò il miliardario,facendolo voltare. “Siamo dei bastardi.” Esclamò facendo spallucce ed allargando un sorriso. “Quanto credi che durerà?! Andrà a finire che quando saremo vecchi ci ruberemo le dentiere a vicenda.

 

“Se stai cercando di trovare delle belle parole,scusami tanto ma… mi sa che dovresti revisionare il tuo dizionario.” Lo schernì House con una smorfia. “Sempre che tu cel’abbia.”

 

“Il punto non è questo!” Sbottò Vogler. “Sto cercando di dire che mi ha stancato tutto questo.”

 

certo,alla fine ci rimetti sempre tu.” Esclamò il diagnosta divertito.

 

“Falla finita.”

 

House sbuffò. “Che cosa pretendi? Che ti abbracci e ti presenti agli amici!? Ops! Non ne ho… mi dispiace,offerta rifiutata.”

 

Vogler scoppiò in una risata. “Non sai quanto ammiro questa tua sfacciataggine!” Esclamò divertito,voltando le spalle al diagnosta ed allontanandosi. “Ma quanto potrà aiutarti nella vita?”

 

 

*

 

 

Lisa Cuddy adesso faceva vagare lo sguardo,cercando qualche segno di lui.

Era sparito.

“Scusate,sto cercando il dr. House.” Disse ad un gruppo di medici.

 

“Aveva detto che doveva andare in bagno… ma non si vede da quasi mezzora.”

 

“Ok.” Sbuffò lei,comprendendo la fuga del diagnosta.

 

“è salito in camera.” Disse una voce alle sue spalle.

 

“Come?” Ma non appena si voltò,la dottoressa vide che a pronunciare quella frase era stato Vogler.

 

“Almeno credo. L’ho visto prendere l’ascensore.”

 

“Da quando pedini House?!

 

“Non l’ho pedinato,mi è solo capitato di vederlo.”

 

Lisa sopirò,incerta se dare affidamento o meno alle parole del miliardario. “Grazie.” Annuì poi sorpassandolo e sperando che quello non fosse un ennesimo piano di vendetta. No ne poteva più di queste loro ‘rimpatriate’.

 

 

*

 

Whatever you do, I'll do            
it too
Show me everything
and tell me how
It all means something

 

 

 

Cos’è che fa soffrire di più? Credere che qualcuno conti veramente per te a tal punto da dover alzare lo sguardo al cielo ed odiarti per averlo capito troppo tardi o immaginare quel qualcuno,consapevole che quello rimarrà sempre e solo un immagine,un ricordo, nato dal nulla ma che diversamente dal reale ti porta a sognare?

No… nulla di tutto questo era reale. Nemmeno la realtà dei fatti lo era.

Come si poteva percepire un sentimento? .. perché lo si percepiva?

Ma la domanda che più assillava la sua mente era: perché si faceva di tutto per nasconderlo?!

 

“House.”

 

I suoi pensieri si arrestarono per un breve istante.

Era la sua voce. La voce di Lisa Cuddy.

House alzò sguardo al cielo stellato e sorrise.

Ecco che si rientrava in scena…

 

Uff!!” Sbuffò posando lo sguardo su di lei. “Che c’è ancora?! Qualcuno vule darmi la medaglia d’onore per aver fatto la festa a Vogler!? No,grazie. Magari più tardi.”

 

Lei uscì dalla stanza,raggiungendolo nella balconata. “Dobbiamo scendere.”

 

Cosa!? Ti sei bevuta il cervello,per caso!? Preferirei abbracciare un cactus piuttosto di ritornare la sotto!”

 

Lei lo guardò perplessa.

Un cactus?!

“House, stai bene?”

 

“Mai stato meglio.” Disse ironico.

 

“Capisco che per te è stato pesante,ma adesso c’è la cena.”

 

“Io rimango qua.”

 

“Non vorrai rimanere digiuno fino a domani!?

 

“Gia,non ci tengo molto.” Annuì lui pensoso. Poi schioccò le dita,come era suo solito quando prendeva in giro qualcuno. “Ma forse è per questo che c’è un frigo-bar qua dentro,non trovi?!”

 

Cuddy lo guardò confusa. “Sul serio non vuoi venire?”

 

“Mi dispiace ma ho finito il mio badget di sopportazione per questa sera.”

 

“Ok.” Sospirò la dottoressa,andando per rientrare in camera.

 

“Ok!?” Sbottò House,voltandosi verso di lei. “Cos’è,hai preso un calmante?!”

 

Lei lo fissò perplessa per qualche istante,poi torno indietro. “Si può sapere che diamine ti prende?!

 

Ma qualcosa di più interessante della smorfia di House in quel momento,attirò la sua attenzione.

House stringeva in mano il suo vecchio orologio.

“Ma che diavolo..” Esclamò,cercando di fregarglielo di mano,ma il diagnosta fu più svelto e con un veloce scatto,alzò in aria il braccio cosicché la dottoressa non arrivasse a raggiungere l’oggetto.

“Hei,hei…” Esclamò poi,sfoderando un sorrisetto dispettoso.

 

“House,che diamine ci fai con il mio orologio!?”

 

Lui fece spallucce. “Niente,lo guardo.”

 

“Non è un film!” Sbottò lei,mettendosi le mani sui fianchi. “Ridammelo!”

 

“Uffi!” Piagnucolò lui. “Ma tanto è rotto,non ti serve più. Fammici giocare un altro po.”

 

Ma Cuddy non rispose,si limitò a guardarlo furiosa aspettando che la smettesse.

 

House fece una smorfia. “Ok.” Brontolò porgendoglielo. “Non c’è più piacere a giocare con te.”

 

Lei lo prese e lo andò a posare in valigia,senza dar minimamente retta alle frecciatine di House.

 

Lui divenne improvvisamente serio mentre fissava con quanta cura posava quell’oggetto.

E prima che la dottoressa si rendesse conto di quel cambiamento,una domanda si fece spazio in quel piccolo silenzio.

“Tu è Josh stavate insieme all’università,vero?”

 

Cuddy sembrò spaesata da quella domanda. “Cosa?!”

 

“Immagino che tel’abbia dato lui quell’orologio. Continuò House,raggiungendola in camera con uno sguardo così serio che la dottoressa non potè fare a meno di rimanere immobile.

Non disse una parola,mentre il diagnosta adesso non staccava lo sguardo dal suo.

Dopo qualche istante House annuì al suo silenzio,ritornando a zoppicare verso il balcone.

 

“Una volta una persona mi disse… che quell’orologio mi donava. Rispose Lisa con un fil di voce,mentre House tornava a posare lo sguardo su di lei. “ Ed io come una stupida mi sono affezionata a quell’oggetto.

 

Lui non parlava adesso,ma in compenso la guardava come se nel giro di qualche istante avesse capito tutto.

 

Cuddy fece un sorriso. “ Ma alla fine.. è stato lui stesso a regalarmene uno,no? Mi sta bene. Mi piace.”

 

Adesso il silenzio era caduto nella stanza.

Un silenzio che troppo spesso li aveva avvolti in quella giornata.

“Capisco” Sussurrò House. E questo fu l’unica cosa che riuscì a dire.

 

“Adesso basta,ok?” Sospirò lei con un sorriso. “Sarà meglio andare.” Concluse,andando per uscire ma qualcosa la fermò.

House le aveva preso la mano,obbligandola a voltarsi.

Lisa sussultò a quel contatto. Mai avrebbe creduto che un semplice gesto come quello fosse in grado di paralizzarla in quel modo.

 

House si avvicinò a lei. “Io dovevo partire.”

 

Lei alzò lo sguardo verso di lui.

 

“…e tu mi dicesti che ti sarei mancato.”

Solo quando House terminò quella frase,entrambi compresero quanto tempo era passato da allora e che per tutto quel tempo niente era cambiato per loro.

Niente.

Si ritrovarono a pensare al loro primo incontro, ai loro litigi,ai loro amici… e a quel bacio. Al bacio che poche ore prima li aveva uniti.

A quella dolcezza nascosta da quattro timide parole che l’avevano sopraffatta. Era questo quel che entrambi volevano? Nascondersi anche a se stessi?

 

“Perchè,Cuddy?”

Adesso il suo sguardo era confuso.

 

Perché pretendi una risposta?” Riuscì a sussurrare Lisa. “ Cosa si ottiene con le risposte?.. cosa ci ottieni tu!? Il passato è passato,nient’altro.”

Questa risposta,per quanto si potesse definire ‘rigida’,’esagerata’,’razionale’… era la risposta che Cuddy si costrinse a dargli.

 

“Allora credo che sia inutile sottolineare il fatto che mi sia mancata anche tu.”

 

“Gia.” Sibilò la dottoressa,nonostante il suo volto esprimesse il contrario.

 

House poggiò il bastone sul muro e avvicinandosi ancor di più a lei si fermò a pochi centimetri dal suo corpo. Le sorrise, mettendole una mano fra i capelli.  “Credo che nessuno dei due sappia realmente ciò che gli accade intorno.  Disse ironico.

 

Un sorriso si fece spazio sul viso di Cuddy,ora illuminato dagli occhi lucidi. Il cuore le batteva all’impazzata mentre cercava invano di rendere tutto il più razionale possibile.

Lui era House… lei era Cuddy… loro non…

 

 Il braccio di House le scivolò dietro la schiena,attirandola dolcemente a se.

La fissò negli occhi.

Pochi secondi,sembrati un eternità.

“Se davvero credi che il passato sia solo passato… fermami.” Bisbigliò,chinandosi verso di lei..

Lei non rispose nemmeno. Inutile farlo. Poggiò la mano sul suo viso e chiudendo gli occhi,, si abbandonò completamente alle sue labbra.

E se il bacio di poche ore fa era stato per loro una dolcezza immensa,questo fu una dolcezza infinita.

 

Le parole… a cosa erano servite infondo? La logica a cui entrambi si erano sempre aggrappati,… era poi riuscita ed evitare i fatti?

No,li aveva solo ritardati. Tutte le loro convinzioni,li avevano solo portati ad aspettare di più… ma a mantenerli sempre e comunque insieme nella loro imperfezione.

 

Non passò molto tempo da quel bacio che House iniziò a baciarle il collo,le spalle… mentre la sua mano era intenta a far scivolare la cerniera del vestito di Lisa.

Un brivido percorse la donna,non appena la sua schiena venne a contatto con le mani di lui.

Ma ciò,bastò a destarla e a sciogliere fievolmente quel contatto. “House...”

 

Lui si fermò a fissarla,temendo un rifiuto.

Per la prima volta in vita sua… aveva paura.

 

“Che faccio, annullo la cena?” Gli sussurrò con un sorriso,ricominciando a baciarlo. Sentendosi finalmente libera delle sue azioni.

House sorrise,abbracciandola nuovamente ed attirandosela nel letto dietro di loro. “Ok, basta che domani non ti fai svegliare per la colazione.” Decretò, ricominciando a baciarla senza lasciargli spazio di risposta.

 

Ed ecco che d’improvviso,tutto l’irreale divenne realtà.

Una notte,una semplice notte per consumare ciò che di semplice non è mai stato.

 

Un bacio, poi un altro… ad ogni bacio un sorriso,un gemito,un brivido.

Ad ogni bacio, una lacrima.

Ad ogni lacrima, una goccia di felicità.

 

I loro corpi si intrecciarono in una meravigliosa danza,sotto il leggero pallore dei raggi lunari che attraversavano la stanza da quella porta aperta verso il cielo.

Ogni loro gesto,ogni loro movimento.. così leggero ma così profondo.

Tutto ciò che era accaduto sino ad allora, tutti i loro battibecchi,le prese in giro… avevano finalmente lasciato posto a caldi ed infiniti abbracci di passione.

 

 

 

 

 

L’indomani sarebbe iniziato un altro giorno, lo avrebbero dedicato magari a ricordare… oltre che a partire.

Forse loro lo sapevano infondo… forse ne erano consapevoli che quel viaggio li avrebbe cambiati.

E forse per questo House non fece tante storie nel venirci…. Chissà.

L’unica cosa di cui erano certi entrambi era che per quanto folle potesse essere stato quel viaggio… per loro era stata la follia più meravigliosa che avessero mai fatto.

 

 

I wanna know, can you
show me
I wanna know about these
strangers like me
Tell me more, please
show me
Something's familiar about
these strangers like me

 

 

-Fine-

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