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spero che vi
piaccia, è la mia prima fanfiction ma ci tengo
moltissimo, è scrttaco il
cuore, comincia prima della battaglia delle pinure
ardenti, per poi continuare con il libro inedito!! vorrei
tanto che mi lasciaste un commentino, siate brutali (ma non troppo, per
esempio, se devo darmi all'ippica non me lo dite troppo brutalmente...)
WYRDA
Wirda si svegliò con la sensazione di aver qualcosa
di grosso piantato nella testa.
Vedeva in modo sfocato ed aveva le idee confuse.
Dopo qualche minuto tornò a vedere in modo chiaro: si trovava in una radura.
Non fece in tempo a chiedersi cosa ci facesse, in una radura, che la realtà,
dolorosa, la travolse con forza.
La sera prima stava dormendo tranquillamente nel suo letto, quando fu svegliata
da un forte grido.
Spaventata, era uscita di corsa dal granaio dove
dormiva per capire l’accaduto.
Quel che vide andava ben al di là delle sue più nere
aspettative: un’orda di soldati vociava per le strade del suo minuscolo paesucolo, trucidando senza pietà chiunque avesse la
sfortuna di capitarne a tiro. Wirda ebbe paura, specialmente
quando vide un drappello di soldati e di quei mostri spaventosi degli urgali che si avvicinavano.
Cominciò a correre, afferrando al volo un bastone da terra, e difendendosi con
quello.
Non aveva avuto problemi ad usarlo, grazie a tutte le lezioni di scherma che
aveva avuto da Isire, un vecchio soldato che abitava al villaggio, praticamente l’unico che non la deridesse per la
passione decisamente poco femminile, per la spada ed i combattimenti in genere. Wyrda sapeva di non aver speranze contro i
soldati, in un affronto diretto, ma riuscì a farsi largo, a suon di botte, fino
al bosco che confinava con il villaggio.
Ricordava di aver corso a rotta di collo, fino a che non era inciampata, battendo
la testa. Wirda decise di provar a tornare al villaggio, ma
quando fu a non troppa distanza da esso dovette
tornare indietro: i soldati lo avevano presidiato; vide una catasta indefinita
di corpi bruciare, e in lontananza un ammasso di persone, che venivano condotte
via. Si inciampò, attirando su di se
l’attenzione di un soldato. Pregando che il maestro non fosse stato ucciso scappò, con le lacrime che scorrevano
libere, a causa della sua consapevolezza di essere impotente rispetto allo
spettacolo che le si prospettava innanzi.
Singhiozzando silenziosamente aggirò per un certo tratto il villaggio. Prese il
cavallo dei mugnai, l’unica bestia che trovò libera, poiché era stata
legata sul retro del mulino, che si trovava ai margini del paese, leggermente discosto
dalle altre case dove i soldati non avevano pensato di guardare.
Grazie ad un colpo di fortuna trovò anche una spada, conficcata nella schiena
di un soldato riverso in una pozza di sangue, ai margini del bosco. Wyrda si lanciò al galoppo, come suo solito
cavalcando a pelo, decisa ad andare lontano.
Il suo villaggio, Norwell, si trovava vicino a Terim,
ed era molto piccolo, ma mal visto dal re, poiché i suoi abitanti gli erano
sempre rimasti ostili, rifiutandosi talvolta di pagare le tasse, ritenute
eccessivamente alte.
Per decenni la cosa era andata avanti senza troppe conseguenze, poiché era un
paese talmente piccolo che il re non si dava nemmeno la pena di raderlo al
suolo, ma ora l’impero era in fermento, da quando
si vociferava di un nuovo cavaliere dei draghi, che a quanto pareva, con i
Varden, aveva sconfitto il re. Già da tempo Wyrda
sospettava che il sovrano, già adirato, avrebbe voluto eliminare qualsiasi
forma di resistenza, timoroso di un’ulteriore
rivolta interna.
Durante la unga cavalcata per allontanarsi il più possibile da Norwhell, il suo villaggio, Wirda
prese una decisione.
Sarebbe andata nel Surda, dove sapeva che avevano rifugio i Varden. Era brava a combattere, nessuno lo poteva negare, il
suo maestro le aveva insegnato molto, e ormai batteva fin troppo facilmente
tutti i ragazzi di Norwhell che avevano avuto il
coraggio di sfidarla.
Quasi tutti gli adulti del villaggio la disapprovavano, addossando la colpa
della sua poca femminilità alla mancanza dei genitori, che nessuno sapeva chi
fossero, dal momento che era stata trovata quindici
anni prima assolutamente sola, e al vecchio soldato, che secondo loro la
assecondava troppo.
L’aspetto di Wyrda era decisamente
bizzarro: era più alta delle sue coetanee, anche se dimostrava meno anni di
quelli effettivi, più sottile e agile del normale. Era decisamente
strana,tutti pensavano che venisse da paesi lontani, qualcuno era persino
arrivato ad insinuare che non fosse del tutto normale. D’altronde i
motivi c’erano: era decisamente più forte del
normale, tanto più per una ragazza, aveva i sensi più fini del consueto,
le orecchie erano leggermente fuori dall’ordinario; non proprio a
punta, ma con un’irregolarità al margine, che si notava solo da vicino,
che se non fossero state sommate alle altre stranezze della ragazza non si
sarebbero nemmeno notate.
Mentre ripensava al villaggio le lacrime ripresero a rotolarle sulle guance,
soprattutto al pensiero del suo maestro.
Non sapeva quanti anni avesse, ma sembrava che il
tempo non avesse effetti su di lui, anche se sembrava decisamente vecchio, ma
era rimasto sempre uguale da quando Wyrda aveva
memoria. Viveva solo, e trascorreva la maggior parte del tempo con lei.
Le voleva bene e la trattava come se fosse sua figlia. Le aveva insegnato tutto quello che sapeva, istruendola discretamente
per quello che riguardava la letteratura, la storia e la geografia, oltre che
nelle armi.
Le aveva detto di essere un ex soldato, maWyrda sospettava che fosse qualcosa di più, ma riguardo al
suo passato era decisamente riservato e schivo. Parlava una strana lingua, che
aveva insegnato a Wyrda, anche se lei non sapeva quale fosse l’origine.
Isire le aveva detto che era un dialetto delle regioni
lontane nelle quali aveva vissuto per molto tempo, e la ragazza si era dovuta
accontentare della poco esauriente spiegazione.
La cosa buffa era che in quel linguaggio il suo nome significava Destino.
siete arrivati fin qui? grande!!! me lo
dite cosa ne pensate? questa è solo l'introduzione, le
prossime saraanno più interessanti (credo)
BACIOTTI BACIONI la vostra Yavanna
Seguendo
il fiume Toark, fermandosi solo per far provviste, rubando a suo
malgrado in alcune fattorie,depredando incauti viaggiatori, oppure,
nella maggior parte dei casi arrivando addirittura ad elemosinare,
Wyrda giunse in due settimane circa a Dras-Leona, dove decise di
sostare per alcuni giorni.
Lei, che proveniva da un agglomerato di una ventina di case rimase
interdetta alla vista di una città tanto vasta, e si
sentì di nuovo piccola e sola.
Era stata a Terim, qualche volta, ma questa era una città del
tutto diversa,era un ammasso di edifici senza un ordine logico, dalle
vie strette e tortuose, dove svettava l’opulenza sulla miseria
più disperata. Vicino all’Helgrid, una montagna rocciosa
dai profili svettanti ed acuminati, che le dava però un senso di
inquietudine.
Da qualsiasi punto della città era visibile la cattedrale,
complicata nel troneggiare di archi e pinnacoli svettanti e maestosi.
Le strade erano tutto un brulicare di persone indaffarate, che non
prestavano minimamente attenzione ai mendichi laceri e disperati ai
margini delle strade.
L’intera città le pareva una follia, ma ormai il giorno declinava, quindi decise di fermarsi.
Trovò una locanda, il Globo d’oro, che, pur essendo
dignitosa, non avrebbe intaccato più del necessario le riserve
di denaro che aveva preso facendo occasionalmente qualche servizio,
sgraffignando o mendicando lungo la strada.
Dovette pagare anticipatamente per non dover dare spiegazioni sul fatto
che fosse sola e così giovane, ma alla fine riuscì ad
ottenere una camera.
Non era un granché, dentro il materasso dovevano annidarsi
parecchi inquilini indesiderati, ma dopo due settimane di notti
all’addiaccio al prospettiva non le parve tanto male.
Dopo una cena che non era il massimo, ma alla quale aveva rimediato
innaffiandola da una birra che non era niente male (gli era costata
diverse occhiatacce da parte del locandiere, che aveva fatto qualche
commento sottovoce sulle signorine ammodo), andò finalmente a
letto.
*******
l’indomani riprese il viaggio, e nel giro di dieci giorni raggiunse Belatona.
Era molto diversa da Dras-Leona; gli edifici erano disposti con ordine,
non si sviluppavano molto in altezza, ma arrivavano mediamente solo
a due piani: le strade erano parallele, precise.
Sembrava progettata con il righello.
Trascorse lì un’altra giornata prima di riprendere il cammino verso il Surda.
Approfittò delle ore trascorse nella città, che era la
più vicina al confine per raccogliere nuove informazioni
riguardo ai Varden e sugli ultimi sviluppi della guerra. La gente era
molto più informata di quello che si fosse aspettata, ma
ciò era probabilmente dovuto al fatto che per la sua particolare
posizione vi transitavano alcune truppe de era una dei maggiori centri
da cui transitavano i rifornimenti.
Procurarsele non era difficile, bastava attaccare bottone con qualcuno, offrirgli da bere...
Ormai era chiaro che avevano effettivamente sconfitto il re, e le
informazioni più plausibili davano per certo che la battaglia
fosse avvenuta nei pressi dei monti Beor, all’interno di una
montagna chiamata Fraten durl o qualcosa del genere.
wyrda era piuttosto perplessa: una battaglia dentro una montagna?
Comunque avrebbe scoperto tutto: era decisa come non mai ad unirsi ai
Varden, non per vendetta, sapeva benissimo che passare la vita a
combattere per un sentimento così vile era una stupidaggine, ma
semplicemente per Giustizia, perché il re non poteva perseverare
indisturbato nello scempio che stava compiendo in Alagaesia, erano
troppi anni che era al potere, aveva fatto troppo male, sapeva che
aveva praticamente sterminato l’intera razza dei draghi e... non
era giusto! Doveva essere fermato, e se lei avesse potuto dare una
mano... tanto meglio!
Wyrda aveva anche scoperto che in effetti c’era un nuovo
cavaliere, e che si chiamava Eragon. Era soprattutto grazie a lui che
avevano vinto la prima battaglia.
Sembrava che stesse scoppiando un'altra guerra, e lei aveva tutte le intenzioni di parteciparvi!
stefy_81: ma grazie! aspetta che poi vedi hihihihi bacibaci Silvietta: grazie1000000anche a
te! la questione del nome... hem prima avevevo deciso di chiamare la
protagonista Seren, che in Gaelico, un'antica lingua celtica ,
significa Stella (nota per tutte le Serena), ma poi mi è venuta
la folgorazione per dare un risvolto diverso alla storia
(hihihihi)...VEDRETE VEDRETE Lovva_chan: thank you
addirittura nei preferiti!!!!!!!!! ora leggo le tue e cerco di capire
come si fa, a mettere qualcuno nei preferiti... :-P Solebum: visto!? eh lo dicevo che ce l'avrei fatta!!!! grazie 10000 anche a te!!!! dreamgirl91: pensa, cara la mia
drimmy, che io TVTTTB!!! comunque poi ti uccido io...non ti preoccupare
(hihihihihihi) aspetta che arriva il bello!!!!!
PER TUTTI QUELLI CHE HANNO LETTO PUR NON AVENDO RILASCIATO COMMENTI:
GRAZIE LO STESSO...........MAGARI POI MI DITE COSA NE PENSATE......
CIAAAAAAAAAAAAOOOOOOOOOOO TORNERò PRESTO A TORMENTARVI!!!!!!!!!!!!!!!!
VOSTRA
Chiedo scusa per tutti gli errori di ortografia, ma battendo a tastiera sull’html non me ne ero accorta. I nomi dovrebbero essere tutti
a posto…
I VARDEN
Erano passate ormai poco più di due settimane da
quando Wyrda aveva lasciato Belatona, quando
finalmente giunse nel Surda.
Stava seguendo il corso del fiume Jiet , ed era
arrivata da qualche tempo nelle pianure ardenti, una terra malsana ed
inospitale, quando vide in lontananza due sagome scure, separate da
poche centinaia di metri l’una dall’altra.
Wyrda comprese che erano gli accampamenti dei due eserciti, e decise di
avvicinarsi, per chiedere a quello dei Varden di unisi a loro.
Proseguì cautamente fino a quando non fu avvistata da
una sentinella dei Varden.
Subito fu circondata da tre soldati, due dei quali erano molto giovani, mentre
il terzo era sulla quarantina, ed aveva il grado palesemente più alto.
Chiese di essere accompagnata da un comandante, e spiegò loro la sua volontà di
unirsi per combattere.
I soldati più giovani la squadrarono scettici, ma il terzo aveva
un’espressione indecifrabile.
Dopo alcuni istanti di silenzio imbarazzante il soldato più anziano disse
–bene, se sei convinta di quello che fai ti accompagnerò personalmente da
lady Nasuada, che se non lo sapessi è la guida dei
Varden, ma è necessario che tu sia davvero decisa. Io sono il generale Anurhe, non ci hai ancora rivelato il tuo nome...-
-sono Wyrda, la mia risposta è sì, desidero essere accompagnata da lady
Nasuada, se ella mi farà l’onore di concedermi
il suo tempo, e ti ringrazio, Anurhe, della tua
disponibilità di accompagnarmi-
detto questo Wyrda fu relegata, sotto la sorveglianza di una delle giovani
guardie in una tenda vicino alla torretta di avvistamento.
Circa due ore dopo fu fatta chiamare dal generale, che la attendeva sulla
soglia per portarla da Nasuada
Quella donna colpì molto Wyrda: era vestita da guerriero, molto alta, portava
una lunga spada legata in vita. La sua carnagione era molto particolare, la sua
pelle infatti era del colore dell’ebano. Era
molto bella, e aveva lo sguardo penetrante, che mise immediatamente in
soggezione Wyrda.
Nella grande tenda dove entrarono per conversare
c’era anche una bambina con una frangia di capelli neri che le copriva
gran parte del volto. Non sapeva bene il motivo, ma in qualche modo la inquietava.
-Il generale Anurhe mi ha informata del fatto che
desideri parlarmi. Purtroppo non ho molto tempo, ma spero che ti basti; mi ha
accennato al fatto che vorresti unirti a noi, ma ora lascio a te la parola.-
wyrda, impacciata, rispose:
-ti ringrazio del tempo che mi hai concesso: spero che mi accettiate nel vostro
esercito, sono stata addestrata al combattimento, e desidero ardentemente
lottare per la vostra causa, che è anche la mia-
Nasuada la fissò per alcuni istanti, prima di risponderle:
-vorrei sapere il motivo che ti spinge a chiedere di allearti a noi-
Wyrda le spiegò allora quello che era accaduto al suo villaggio, spiegandole
però che non combatteva per mera vendetta.
-bene- disse Nasuada sorridendo- allora le tue richieste verranno soddisfatte.
Questa sera, se acconsentirai, un soldato idoneo saggerà le tue capacità, in
modo da poter collocarti adeguatamente nell’esercito.
Dopo aver ringraziato lasciò Nasuada, per mettere le poche cose che aveva con
se nella piccola tenda che le era stata assegnata, e poi si diresse verso il
piccolo spiazzo dove si allenavano i soldati.
Ad aspettarla c’era un uomo enorme e barbuto: indossava una corazza
irsuta di pelle di bue e un lungo cappuccio di maglia, che gli copriva la testa
e le spalle massicce.
L’uomo, che si chiamava Fredric la seguì
nell’uso di tutte le armi che era capace di usare, che, grazie al suo
maestro, che aveva combattuto praticamente con
qualsiasi arma, quando serviva l’esercito, erano molte: il bastone,
l’arco , la picca e la sua specialità:la spada. Mano a mano che la prova proseguiva Fredric si mostrò sempre più stupito dall’abilità
della giovane, e rimase letteralmente spiazzato quando provarono il combattimento
con le spade. La sua agilità era ineguagliabile, ostacolata solo dalla pesante
spada che era costretta ad utilizzare.
La fissò chiaramente sbigottito per qualche minuto mentre
Wyrda, ancora ansante, gli si inchinava innanzi.
Non disse nemmeno una parola mentre la ragazza, che
era evidentemente imbarazzata da tutti gli sguardi dei presenti che, increduli,
si posavano su di lei lo ringraziava per la lezione ricevuta
-ma chi ti ha insegnato a combattere in questo modo?- le chiese Fredric, ancora allibito
-beh... al villaggio dove vivevo c’era un uomo, che è anche colui che mi
ha cresciuta... si chiamava Isire. Era un soldato, ma non era assolutamente
dalla parte del re, era stato obbligato a combattere nell’esercito... è
stato il mio maestro praticamente in tutto, non solo
nel combattimento-
-ti sei allenata con lui?-
-non molto, era molto anziano, ma ho combattuto con gli altri ragazzi, anche se
pochi accettavano di sfidarmi, perché sono una ragazza, anche se sospetto che
fosse anche perché non avrebbero sopportato di essere battuti da me, per il
resto mi sono allenata molto da sola, non avevo una famiglia, quindi a parte
qualche lavoretto che facevo presso alcune famiglie, non dovevo rendere conto a
nessuno.-
-sei davvero molto brava, sai sfruttare al meglio le tue capacità, essendo più
minuta giochi sull’agilità, molto saggio- Wyrda, arrossendo, annuì
– della tua età ho incontrato davvero pochi ragazzi che fossero così
abili, spero che mi sarà concesso di allenarti, hai davvero della stoffa, ragazza!-
Wyrda, sempre più rossa ringraziò con fare impacciato, per poi tornare alla sua
tenda.
Il giorno seguente fu carico di tensione, Wyrda capì, da quello che le
riferirono, che la battaglia era imminente, ma che il cavaliere
Eragon non era ancora arrivato.
Durante la giornata le spiegarono cosa era effettivamente accaduto negli ultimi
anni: il cavaliere arrivava da un villaggio molto lontano, vicino alle pendici
estreme grande dorsale, la catena montuosa che si
snodava dall’estremità opposta di Alagaesia
dove lei viveva fino a poche leghe da Feinster, una
città costiera poco distante dal Surda. Eragon aveva fatto un viaggio molto
lungo, che l’aveva portato ad attraversare praticamente
tutta Alagaesia in compagnia di Brom,
un cavaliere a cui Morzan, uno dei tredici rinnegati
che tradirono l’ordine dei cavalieri, aveva ucciso il drago, che si
chiamava come quello, o meglio,quella di Eragon, Saphira.
Eragon, dopo la morte di Brom aveva deciso di unirsi
ai Varden, e aveva contribuito a vincere la battaglia del FarthenDur, che in realtà era la residenza segreta dei nani,
all’interno di una grande montagna, dove avevano alloggiato i Varden fino
a pochi mesi prima.
Nella tarda mattinata del giorno seguente arrivò il tanto atteso cavaliere.
Seren lo osservò da lontano. Era rimasta affascinata dal drago: pensava che non
potesse esistere al mondo una creatura tanto bella ma
allo stesso tempo possente, era semplicemente... il massimo!
Dopo aver accompagnato il cavaliere da Nasuada e Orrin,
Frecric incontrò Wyrda, che bighellonava nervosamente
da quelle parti e le spiegò che avrebbe combattuto in seconda linea, essendo la
prima volta che interveniva in una vera guerra ”speriamo che non sia
anche l’ultima” pensò Wyrda
Quella notte dormì poco e male. Sapeva che il giorno dopo avrebbe combattuto la
sua prima battaglia , e anche se non avrebbe voluto
ammetterlo... aveva paura!paura di non uscirne viva, di non combattere bene
e... paura di uccidere.
Lovva_Chan me commossa!!!!!
Fede: me commossa bis!!!
Salvietta: tris!!!
VaLe: quatris
stefy_81: grazie! Per la verità sto cercando di descrivere anche i
contorni della nostra storia, per non concentrarmi troppo sulla
protagonista…. solembun: detto da te è un vero onore… tra un
po’ comparrà anche il mio gatto mannaro preferito…
ha un ruolo piuttosto importante…
Herm90: no!! Assolutamente non è come Nihal è per quanto quei libri mi piacciano
questo personaggio volevo che fiosse completamente di
mia invenzione… per quanto ai tuoi presentimenti… non ci contare
troppo… o forse sì? Hahahah ti lascio il
dubbio… lo scoprirai!!!
alce93: alleluia!!!! Allora… chi aveva ragione?!?!?!Hihihihihi
DreamGirl91:ce l’hai fatta!!!! applausi ed ovazioni!!! sono contenta che anche quel cappy ti sia piaciuto!
X TUTTI: cercherò di aggiornare sempre in fretta, per quanto possibile!! x piacere continuate a leggere! credo
che andando avanti siano migliori!!!!!!
PER
TUTTI QUELLI CHE HANNO LETTO PUR NON AVENDO RILASCIATO COMMENTI: GRAZIE LO
STESSO...........MAGARI POI MI DITE COSA NE PENSATE......
CIAAAAAAAAAAAAOOOOOOOOOOO TORNERò
PRESTO A TORMENTARVI!!!!!!!!!!!!!!!!
VOSTRA
YAVANNA
Ps volevo
mettere un’immagine ma…non ho trovato che
mi piaceva… vedremo il prox!!!
Se per caso
voleste vedere il disegno della nostra protagonista fatto da ma (non è un gran
ché, è solo per rendere l’idea), potete andare a vederlo sul sito della
mia amica Ilaria. È nelle immagini sotto la cartella Roby grazie
dell’attenzione: http://ilariaaathebest.spaces.live.com/
(nel sito sembra che Wyrda abbia la pelle gialla, ma è venuta così dalla
scansione… cosa devo dire ancora? Ah sì man mano aggiungerò altre foto!! Grazie
ilariuccia, cara la mia alce!!!!)
LA BATTAGLIA
Wirda era
immobile, a fianco degli altri soldati. Cercava di calmarsi, di svuotare la
mente, come la aveva insegnato il maestro, ma era difficile, non era un
addestramento. Lì la morte c’era davvero.
Il grido di
attacco giunse.
Partì alla
carica all’unisono con gli altri soldati, il cuore in tumulto.
L’urto fu violentissimo e una lancia mancò Wyrda per un soffio, ma lei
trafisse all’istante l’urgali che la impugnava.
La battaglia
durò parecchie ore, ma Wyrda era talmente concentrata che malapena se ne
accorse; aveva visto i suoi commilitoni cadere , ma non si era persa
d’animo, continuando a falciare un nemico dopo l’altro,
nonostante stesse accumulando molte ferite non gravi.
Era ormai
stanca e livida , ma la rasserenava il pensiero che forse, nel suo
piccolo, stava contribuendo alla caduta del tiranno.
Dal suo
punto di vista non poteva comprendere come stavano volgendo le sorti della
battaglia, ma ad un certo punto i combattenti furono distratti e quindi
interrotti da un forte ruggito, ma... proveniente dalla parte del nemico! Dalla
moltitudine di urgali ne emerse qualcosa di realmente inaspettato: un drago
rosso! Visto che ovviamente non poteva essere ne’ il drago di Eragon, che
aveva visto essere blu, ne’ il drago di Galbatorix, che sapeva essere
nero doveva per forza essere un nuovo cavaliere, per giunta dalla parte del re!
Wyrda tornò
alla realtà, e realizzato che i mostri, come d’altronde i suoi
commilitoni, erano distratti per guardare quello spettacolo, chiamò i suoi
vicini, per poi buttarsi sui nemici uccidendone tre prima che si rendessero
conto che avevano ripreso ad attaccare.
La battaglia
durò ancora un’ora, durante la quale si decisero le sorti della
battaglia in favore dei Varden: una nave arrivò dal fiume Jiet ma al contrario
delle aspettative generali si trattava di alleati.
Il cavaliere
tornò dopo la fine; Wyrda lo vide atterrare poco lontano: era ferito, così come
il drago, ma osservando la scena la ragazza non era molto convinta che avesse
vinto,poiché l’altro drago si era allontanato illeso.
Quella sera
non ci furono grandi festeggiamenti, molti soldati erano periti o feriti, e
soprattutto, tutti erano esausti.
La ragazza
si lasciò cadere sulla branda con un gemito, senza neanche darsi pena di
togliersi i vestiti insanguinati, con la spada cinta in vita.
Si svegliò
che le doleva dappertutto. Con un grugnito cominciò a cambiarsi, ignorando il
dolore. Così facendo scoprì con disappunto che il sangue ormai rappreso
che la ricopriva non era solamente quello degli Urgali,ma anche suo.
Non aveva
potuto indossare l’armatura, poiché nel poco tempo che aveva avuto non
era riuscita trovarne una che andasse bene; inoltre, dal momento che la sua
arma più efficace era l’agilità non se ne era data pena, ma le
conseguenze erano ben visibili.
Verso il
tardo pomeriggio, mentre vagava nelle vicinanze dalla zona vicino
all’arena degli allenamenti, dove risiedevano anche le tende dei
comizi,incontrò Fredric.
-ho visto
come hai combattuto ieri. Mi hai davvero impressionato, il che,credimi, è tutto
dire! È davvero la tua prima battaglia?-
Wyrda,
visibilmente arrossita, assentì.
-bene,
ti sarai accorta che la battaglia è ben diversa dall’allenamento. Un
eccellente spadaccino può non farcela durante una vera battaglia, mentre tu hai
mostrato di avere anche le carte giuste per entrambe le situazioni... me ne
compiaccio! Penso che con te potrei fare grandi cose, ovviamente, se tu
vorrai: potresti farti valere anche nelle azioni nelle quali i singoli sono importanti,
anche perché, con rispetto parlando, non si trovano molte ragazze capaci così,
e l’elemento sorpresa sarebbe sfruttabilissimo...-
detto questo
guardò Wyrda con aria interrogativa. Lei prese coraggio e rispose:
-con tutto
il cuore, se posso fare qualcosa per aiutare i varden lo farò. A causa del re
ho perso quel poco che avevo, e sempre a causa sua non ho più nulla da perdere
a parte la mia stessa vita, ma sono disposta a perderla per distruggerlo-
Cerdric
parve riflettere qualche secondo prima di dire: -tutto fa pensare che da domani
si riprenderà con una sorta di lunga guerriglia, che impegnerà le truppe per
mesi, ma non sarà un attacco come quello di ieri, su larga scala, ma una serie
di attacchi costanti.
La cosa
positiva è che in questo caso entrano in gioco le strategie, e dal
momento che in molti casi abbiamo a che fare con degli urgali... bhe... abbiamo
un vantaggio di intelligenza. Non dimenticare però che sono comunque guidati
dai migliori soldati del re...-
Durante
tutto il mese seguente, come previsto da Cerdric combatterono senza sosta, e
dopo le prime due settimana non avevano neanche più il cavaliere che gli dava
man forte. Wyrda dimostrò di essere un buon stratega, e dal momento in
cui, guidando lei stessa una pattuglia di circa cinquanta uomini, gli fece
sferrare un attacco a sorpresa all’impero, che , con l’ausilio di
altre due pattuglie appostate secondo la sua idea, fruttò la neutralizzazione
di quasi cinquecento uomini, la fecero partecipare ai comizi degli strateghi.
*********************
quella
mattina stava osservando le pianure ardenti: a terra c’erano cumuli di
cadaveri. Ovunque orde di rapaci , grassi e ben pasciuti, banchettavano sul
corpo dei caduti. Wyrda chiuse gli occhi, avvilita. Una lacrima le rotolò sulla
guancia. Quanto doveva andare avanti quel massacro? Quanti uomini non sarebbero
più tornati a casa?quante lacrime sarebbero state ancora versate? Wyrda era
triste, ma non scoraggiata. Avrebbe combattuto nella speranza che un giorno
tutto questo dolore avesse una fine, per le persone del suo villaggio, per
tutti quelli che avevano perso la vita, per i loro cari. Semplicemente perché
era giusto.
Arrivò
Cerdric. Nasuada l’aveva fatta chiamare per affidarle un incarico.
Col cuore in
gola si diresse verso la tenda del condottiero dei Varden...
grazie a
tutti!!!! siete assolutamente fantastici, favolosi, eccezionali, straordinari,
formidabili.... vi ringrazio x i commenti ma voglio dirvelo ad uno ad uno:
Lovva_Chan;
ma grazie!!! me veramente commossa!!!! ^___^* sto cercando di postare
molto vcelocemente!!!! XD dreamgirl91: lo scrivo a te ma è diretto a
tutti: MI DISPIACE X QUANDO LA PROTAGONISTA VIENE CHIAMATA SEREN MA STO
CERCANDO DI ELIMINARE GLI ERRORI!!!!!!!! cmq non ci credevo quasi che ti fossi
fatta viva XD XD XD ma se tu mi dici che è bello (visto i tuoi soliti paramtri
sadici) lo prendo davvero come un complimento!!!! XD XD
Alce93 : tesoro!!!!!!!! Non rivelare a tutti che in
realtà tu sai quello che i nostri cari lettori ancora non sanno…
MWAHAHAH*risata malefica* aspettate … MWAHAHAH* risata ancora + malefica*
Mary: ma grazie tesoro!!!!
PS il cappy era un po’ cortino ma posterò presto!!!!! XD
PER TUTTI QUELLI CHE HANNO LETTO PUR NON AVENDO LASCIATO
COMMENTI: GRAZIE LO STESSO...........MAGARI POI MI DITE COSA NE PENSATE......
CIAAAAAAAAAAAAOOOOOOOOOOO TORNERò
PRESTO A TORMENTARVI!!!!!!!!!!!!!!!!
VOSTRA
Wyrda non riusciva a capacitarsi. Un incarico
così importante... a lei!
Sapeva di aver senza dubbio dimostrato di non
essere solo una ragazzina di sedici anni con la fissa del combattimento e delle
armi e la testa montata, ma un incarico del genere... aveva
dell’incredibile!
Certo, aveva accettato e sicuramente si sarebbe
impegnata con tutte le sue forze per portarlo a termine ,
ma aveva para.
E se Nasuada avesse sbagliato a riporre in lei
così tanta fiducia?
E se avesse fallito miseramente?
E se...fosse morta?
In battaglia era diverso... ma
andare dritta a Uru’baen
a tentare di rubare l’ultimo uovo di drago di cui si fosse a
conoscenza... era come buttarsi nelle braccia aperte di Ggalbatorix...
Ma ormai aveva deciso: sarebbe partita
appena avesse potuto, quando avesse ricevuto le istruzioni necessarie.
La mattina dopo trovò davanti alla sua tenda
un’elfa che aveva visto spesso con Nasuada e
col cavaliere, e constatò con stupore che attendeva lei
Dopo le presentazioni, l’elfa si chiamava Arya (che nome
strano) Wyrda rimase molto imbarazzata, fino a poco tempo
prima credeva che gli elfi non esistessero se non nelle fantasie, e
nelle storie epiche del suo maestro.
L’elfa le
spiegò che Nasuada le aveva chiesto di informarla di più sul suo compito
ed insegnarle qualcosa di utile per portarlo a
termine. Le spiegò che aUru’baen
la attendeva una persona di fiducia, incaricata di fornire servi a palazzo.
L’avrebbe fatta entrare nella fortezza come serva,
il più possibile vicino all’obbiettivo. Ma di lì avrebbe dovuto cavarsela
completamente da sola : poteva contare solo sulla sua
abilità per rubare l’uovo e fare in modo di poterlo raccontare. Fu in
quel frangente che scoprì una cosa strana: Arya le
stava parlando, mentre erano al margine del campo,dalla
parte dove erano state infisse le tende degli elfi, quando arrivò un elfo che
non aveva mai visto.
Dopo aver salutato Wyrda nella maniera consueta
disse ad Arya:
-atra esternìonotheduin (che la fortuna ti assista)
l’elfa rispose
-mon’aver lifauninhjartaonr
– (che la pace regni nel tuo cuore)
-c-unduevarinyaonovarda-(che le stelle
vi proteggano)
Mentre l’altro si allontanava Wyrda la osservava
stupita, ma Arya come se fosse la cosa più
naturale del mondo le rispose:
-quella che hai sentito prima era l’antica
lingua:è l’ idioma che usiamo noi elfi, è
la lingua della magia…-
ma Wyrda la interruppe:- il mio maestro parlava
questo idioma, mi aveva detto che era un dialetto che usava quando era giovane,
nel suo paese. A me piaceva, così me lo ha insegnato…n effetti per me è
come una seconda lingua, qundo eravamo lontani da
orecchie indiscrete Isire, appunto il mio maestro, amava conversare così, lo
chiamava l’idioma nobile.-
Wyrda non aveva mai visto un elfo esprimere
emozioni esplicitamente, anzi, a volte si chiedeva se per caso avessero una
paresi facciale, ma quella volta avrebbe giurato che Arya fosse stupita. L’elfa le chiese, usando
l’antica lingua:
-ma chi era il tuo maestro?-
-non so molto di lui, se non quel poco che egli
stesso ha voluto rivelarmi, ossia che era un ex soldato, non sono
nemmeno sicura di quale esercito servisse, è sempre stato molto schivo sulle
domande che riguardavano il suo passato…-
-non ho avuto il piacere di conoscerlo…ma
sono convinta che sia stato qualcosa di più di un semplice, per quanto
onorevole, ex soldato…-
Dopo averle dato le
ultime informazioni sulla missione Arya la salutò e
la lasciò sola.
Partì dopo appena tre giorni, sola, a cavallo.
Doveva incontrare Herck, l’uomo di cui le aveva
parlato Arya, in un palazzo che sapeva raggiungere
grazie alle istruzioni della stessa, in piena Uru’baen.
Cavalcò ininterrottamente ,
per due settimane sostando solo lo stretto indispensabile per non uccidere il
cavallo, fino a quando raggiunse l’agognata ma temuta capitale.
Herch si dimostrò un uomo corpulento e nerboruto,con gli occhi neri e incavati, guizzanti d’astuzia.
Essendo arrivata in tarda mattinata ebbe tutto
il tempo di discutere con l’ uomo della missione.
Lui le spiegò che , una
volta indossato il travestimento da serva avrebbe dovuto necessariamente
comportarsi come tale , mantenendo un atteggiamento sottomesso e remissivo, da
chi è abituato a non vedere neanche l’ombra di un diritto. Precisò ancora
le ultime sottigliezze su quello che avrebbe dovuto fare, dopodiché le consegnò
gli abiti per il giorno dopo e le mostrò la piccola stanza dove avrebbe
dormito, con un modesto giaciglio di paglia e uno sgabello tutto tarmato, che
le parvero una reggia, dopo notti passate all’addiaccio.
Una volta rimasta sola Wyrda rabbrividì: una
gonna. Fin da quando era piccola si era sempre vestita da maschio; un po’
per necessità, poiché essendo orfana e sola si era dovuta accontentare di quello
che passava il convento, poi perché non avrebbe di sicuro potuto combattere ne’ allenarsi con una gonna impacciante!
Sospirando, fece cadere
il vestito a terra, e si lasciò cadere a sua volta sul giaciglio, dove crollò
istantaneamente in un sonno ristoratore.
Il mattino dopo dovette lasciare le sue armi,
l’arco, la spada e i cinque pugnali che aveva tenuto nascosti addosso
durante il viaggio ed indossare gli abiti femminili, assicurandosi un sacco
sotto il vestito per riporci l’uovo, se mai fosse riuscita
ad entrarne in possesso
Stefi_81: ci
avevi azzeccato?!?!?cmq
grazie!!!! Pensavo che non avresti + letto…
spero che anche questo ti sia piaciuto… aspetto un tuo commento!!! ^__^
Mary92: grazie!!! Me commossa ^___^*
Alce: grazie ma….. molto prolissa la faccenda?!?!?!
Cicoria: detto
fatto!!!!! Grazie 10000000000000000000000
Lovva_Chan: agli ordini!! ^____^* sono contenta che ti piaccia!!!!!!!!!!!!!!!!
Herm90: mah
non so…sul blogdi ila non ci sono mai stati problemi… Eragon arriverà
molto presto.. quando – te lo aspetterai… ovviamente…
Cristo Risorto:
ma 6 angelino? (me lo ha
detto ila)!! Cmq cosa ne
pensi? Davvero, non prendermi in giro, solo x il gusto di farlo, se non 6 angelino.. grazie della
recensione! Ma.. avevi ragione in merito a cosa?
Dreamgirl: dai scherzavo anche io!!!
Volevo solo dimostrarti che sono contenta che ti piaccia!! Hai commentato
appena in tempo!!!! Tv1kdb
Fede:ma
grazzie!!!!! Mi sto commuovendo!!!Sigh!! M^___^* 6 fino esagerata!!!!
PER TUTTI QUELLI CHE HANNO LETTO PUR NON AVENDO LASCIATO
COMMENTI: GRAZIE LO STESSO...........MAGARI POI MI DITE
COSA NE PENSATE......
CIAAAAAAAAAAAAOOOOOOOOOOO TORNERò
PRESTO A TORMENTARVI!!!!!!!!!!!!!!!!
VOSTRA
Il palazzo di
Galbatorix era enorme tetro, come se una presenza
oscura si annidasse negli antri del palazzo. Era costruito con una pietra
scura, e si ergeva imponente e minaccioso su un’altura ai margini della
capitale.era di una bellezza
struggente: le ricordava la cattedrale di Dras-leona:
era infatti un trionfare di archi e pinnacoli intricati, meravigliosi e arziggoggolati ma inquietanti.
Wyrda vi
entrò da un’apertura secondaria, seguendo un uomo decisamente
robusto e muscoloso, che tuttavia non pareva eccellere nel ragionamento.
Col passare
dei giorni Wyrda rimase inorridita di come il re faceva trattare i suoi servi:
dormivano tutti insieme, in precarie condizioni
igieniche, in uno stanzone freddo e umido, nei sotterranei della fortezza. Venivano messi alle dipendenze del re quando erano giovani e
forti,e ci rimanevano fino a quando, per qualche motivo, morivano, per cause
più o meno naturali.
Quelli che
avevano tentato di fuggire erano periti nel tentativo, demoralizzando gli altri
servi e convincendoli a non tentare nemmeno.
Erano ormai
quasi due settimane che aspettava il momento propizio.
Le cose si
erano messe bene fin dal mattino , quando era riuscita
ad appropriarsi di un coltello da cucina: era passata nelle cucine per ritirare
come di consueto gli strofinacci ed il secchio per le faccende, quando finse di
avere un attacco di stanchezza, così mentre aspettava la guardia che doveva
portarla al luogo dove doveva pulire, si appoggiò ad un tavolo, facendo
“accidentalmente” cadere un involto pieno di coltelli da cucina. Si
raccolse propendendosi in scuse remissive. Infilò il più vicino in uno stivale.
La ragazza che la stava aiutando la vide. Le disse con un sussurro
-spero che
tu sappia quello che fai-
Wyrda la
guardò negli occhi. Era una ragazza di quindici anni, la conosceva perché
dormivano nello stesso stanzone, anche se non conosceva il suo nome
-lo spero
anch’io-
Quel giorno
le fecero pulire proprio il corridoio antistante alla sala dove sapeva fosse conservato l’ultimo uovo di drago superstite.
Fortuna
volle che durante il cambio della guardia, un’ora esatta prima che
passasse la sentinella, che aveva il compito di controllare che tutto fosse
nella norma, era nei pressi dell’obbiettivo, così ebbe tutto il tempo che
le era necessario per tirar fuori il coltello ed essere pronta a sgozzare senza
un rumore la prima guardia e la seconda, che precedevano come di consueto
le altre due., che vennero annientate dalla spada di
uno dei loro compagno ormai entrati ne Grande Buio.
Nel giro di
pochi minuti riuscì ad aprire la porta della sala, impresa
non indifferente, date le dimensioni a dir poco ciclopiche della stessa.
La sala era decisamente grande, ma soprattutto alta. Era illuminata da
un enorme lampadario magico a forma di goccia che pendeva dal soffitto. Alle
pareti erano infisse le spade più belle che avesse mai visto: finissime, di
fattura pregiata, con numerose gemme incastonate nelle else. L’uovo era
al centro, su un piedistallo, ed il suo color argento screziato riluceva nella
fievole luce emanata.
In un attimo
infilò l’uovo nella sacca e decise di prendere
una spada. Indubbiamente non erano spade comuni, e Galbatorix
non se ne era impadronito con mezzi ne’ leciti
ne’ pacifici.
Ce ne erano di tutti i colori, emanavano bagliori che si
riflettevano sulle pareti e sul piedistallo dell’ uovo, colorando gli
oggetti. In un effetto coreografico sensazionale.
Fu
attratta da una spada in particolare: era del color dell’argento,
con l’elsa formata da due draghi che si avvolgevano fondendosi in una
spirale che diventava un’impugnatura, dalle teste usciva del fuoco e le
ali si fondevano nella lama,completando un capolavoro
che mani umane non sarebbero mai riuscite a creare. Non era sicuramente il
massimo dell’originalità nel colore ma
l’elsa le piaceva troppo per non scegliere quella.
Seren esitò
un istante, prima di staccarla dal muro; era decisamente
più leggera di una spada ordinaria, il che avrebbe favorito la ragazza,
che aveva l’ agilità dalla sua parte, grazie a quella spada ne avrebbe
giovato.
Nascose
momentaneamente la spada nel vestito, infilata nella schiena, in modo d poterla
estrarre in qualsiasi momento.
Riuscì a
farla franca dicendo di aver terminato il lavoro, dirigendosi però dalla
parte opposta di quella prevista, ma senza che nessuno se ne accorgesse,
poiché le sentinelle avevano ben altro a cui pensare che non fosse una servetta negligente...
Afferrò al
volo un paniere, e si finse guaritrice in cerca di erbe,
riuscendo così ad uscire.
Era appena
riuscita ad uscire dalle mura della città quando un
drappello di cinque soldati delle truppe scelte di Galbatorx
cominciò ad inseguirla.
Si addentrò
nella macchia in modo che nessuno potesse scorgere il combattimento e venir a
dare man forte ai soldati.
Correndo era
riuscita ad estrarre la spada, e quando ritenne opportuno si voltò
ed affrontò i cinque.
Era un
combattimento impari, ma gli uomini non sospettavano che avesse
una spada, e tantomeno che sapesse usarla; a causa
della sorpresa i primi due soldato ci rimisero la vita. Il terzo inciampò in
una radice, in modo che Wyrda riuscì a trapassarlo da
parte a parte.
La lotta con
gli ultimi due si protrasse per parecchi minuti, ma alla fine la ragazza ebbe
il sopravvento su entrambi.
Wyrda corse
a rotta di collo per ore, fino a quando crollò in una
radura, completamente sfinita. Si concesse qualche breve ora di sonno, nascosta
tra qualche basso ma folto cespuglio. Quando si
risvegliò era notte fonda, e scorse una piccola fattoria in lontananza.
Non era
contenta di quello che stava per fare, ma se lei non fosse
sopravvissuta il tempo necessario per riportare l’uovo ai Varden
ne poteva andare del destino dell’intera guerra.
Rabbrividì
al solo pensiero, e si alzò, risoluta.
Scivolò
silenziosa nella casa quieta. Rubò dalla dispensa lo stretto necessario per
sopravvivere un paio di settimane, con il quale riempì una bisaccia trovata
insieme a degli indumenti da uomo dei quali si impossessò,
dopodiché fuggì, silenziosa come era venuta.
Tornò dunque
nella radura dove si era riposata, si cambiò tenendosi però gli abiti da serva
in vista di un’altra possibile copertura e riprese il viaggio.
Camminò per tutta la notte ed il giorno seguente, evitando più volte per
un soffio drappelli di soldati. quando si fermò dentro
alla macchia, risultando invisibile anche dall’alto.
Era
abbastanza tranquilla di non essere scoperta, al momento, prima di tutto perché
aveva intrapreso un itinerario di marcia improbabile, poi perché il re si
sarebbe di certo aspettato che avesse dei complici ed un mezzo di trasporto,
infine perché per lunghi tratti aveva camminato nell’acqua.
Prima di
coricarsi osservò l’uovo alla luce della luna: era perfetto, bellissimo.
Del colore della madreperla, tanto che sembrava fatto di argento
liquido. I suoi occhi si persero nelle infinite sfumature, e così si
addormentò, tenendo l’uovo tra le braccia.
DreamGirl91: bene!!!perchè altrimenti... IRA
FUNESTA!!!!! ihihih sapevo
che quella parte ti sarebbe piaciuta!!XD all'inizio pensavo che fosse un po' banaluccia, ma il risultato finale mi ha soddisfatta!!!
prima di vedere Murtagh (non piangere) dovrai
attendere ancora parecchio, ma non disperare... avrà un ruolo importante!!! XD XDXDihihi
adoro tenervi sulle spine, ma non dimenticarti che è sotto il nostro caro reuccio, quindi per slegarsi... dai tempo al tempo!! XD
Mary:non mi merito tutti questi complimenti, ma se mi
definisci addirittura fantastica... sigh, me molto
commossa!! *^__^*
Stefy81: ma grazie!!l'unica cosa... ci avevi
preso... era forse troppo scontato?! *me in crisi* la scoperta dell'antica
lingua... non sapevo come farla quindi mi sono laniata con quest'idea bizzarra,
ma se a quanto vedo ti è piaciuta... verygood!!!
Solebum:ok se è colpa
dei compiti ti perdono!! XD Solebum arriverà… aspetta!!
Adoro quel gatto mannaro (werecat!!!),
infatti ho deciso di dargli una parte piuttosto importante! Ma… non dico altro (ma quanto sono sadica)
Alce:grazie come al solito devi essere originale!!! 6
unica!!!...lo definisci interessante…bene!!! Ti adoro!!!!!!!!!!!!!!!!!
ANZI VI
ADORO TUTTIIIIIIIIIIIIIIII VV1MDB
grazie a tutti quelli che mi stanno
seguendo, perché per me è importante... che qualcuno apprezzi davvero quello
che scrivo!!
PER TUTTI QUELLI CHE HANNO LETTO PUR NON AVENDO LASCIATO
COMMENTI: GRAZIE LO STESSO...........MAGARI POI MI DITE
COSA NE PENSATE...... CIAAAAAAAAAAAAOOOOOOOOOOO TORNERò PRESTO A TORMENTARVI!!!!!!!!!!!!!!!! VOSTRA
Era notte fonda quando fu svegliata da un forte pigolio. Spaventata si
guardò intorno per percepirne la fonte. Possibile che fossero
già riusciti ad intercettarla?! Pensò di essersi autosuggestionata, e si accinse a tornare a dormire, quando
il rumore la fece nuovamente sobbalzare. Era l’uovo.
-non è
possibile...-
l’uovo si stava riempiendo di una
ragnatela di sottilissime crepe. Lo posò per terra e continuò a fissarlo
attonita, con il fiato sospeso. A poco a poco l’uovo si frantumò del
tutto e quando il primo frammento cadde ne fuoriuscì una piccola testa di
drago.
Wyrda provò
un’immensa tenerezza per quella creatura che si contorceva per
liberarsi dalla membrana che la ricopriva mentre era
all’interno dell’uovo, era semplicemente bellissima.
Le sue
squame erano color dell’argento,talmente lucenti
da parer avere vita propria. Pur avendo parecchie zanne affilate sembrava
talmente fragile ed indifeso che allungò le mani per
prenderlo in braccio...
Un lampo di
pura energia le trapassò il corpo, a partire dalla
mano. Wyrda si trovò scaraventata all’indietro, dove si schiantò contro
un albero. Si riprese dopo qualche minuto.
Si guardò la
mano e rimase a bocca aperta; sebbene non le facesse più male avvertiva
solamente un leggero formicolio sul palmo, dove si era formato un ovale
luminescente, la cui luce a poco a poco si affievoliva. Dopo qualche momento
provò a flettere le dita. Vedendo che non succedeva nulla tornò a rivolgere la
sua attenzione al draghetto, che in piedi barcollante sulle sottili zampe la
fissava con i suoi grandi occhi d’argento.
-sei tu che
mi hai fatto questo? Ma... lo sai che sei davvero un
amore?-
il piccolo drago si stava avvicinando con passi
malfermi. Lei vinse la paura di essere fulminata e lo prese in braccio. La
creatura non fece resistenza, anzi, emise un suono gutturale che assomigliava
incredibilmente a delle fusa.
Improvvisamente
fu come se qualcosa sfiorasse la sua coscienza, il suo
essere, e sentì di provare sensazioni che non erano sue: aveva paura, ma anche
fiducia e una forte curiosità. Guardò il piccolo sgranando gli occhi: possibile
che fosse lui?
Si accorse
che istintivamente aveva ritratto la coscienza. Un tentacolo di pensiero tornò
a sfiorare Wyrda che si sentì stanca; nello stesso momento il draghetto sbadigliò
mostrando un’incredibile chiostra di zanne candide, prima di
addormentarsi placidamente sul suo grembo.
Wyrda si
addormentò a sua volta, con la schiena appoggiata ad un tronco, felice come non
mai, perché non era più sola.
∞∞∞∞∞∞∞∞
quando riaprì gli occhi era ancora notte.
vide il drago ancora placidamente addormentato, e osservò per qualche minuto le
squame che si alzavano e si abbassavano sul ventre, fin quando si destò a sua
volta. La ragazza capì che aveva fame, così diede al cucciolo qualche striscia
di carne secca che aveva rubato nella fattoria. Non aveva mai amato mangiare
carne, pensava che se poteva evitare di causare sofferenza tanto meglio, ma in
mancanza d’altro...
osservò il
cucciolo mentre mangiava. Saphira, il drago del cavaliere Eragon, era
gigantesca, d’altronde un drago doveva essere per forza grande per poter
essere cavalcato e nello stesso momento poter fare le evoluzioni in volo.
Ma se
cresceva così in fretta come avrebbe fatto a tornare dai Varden?
-sai che mi
hai proprio messo nei guai?e ora come faccio? I varden mi faranno a pezzi! Di
sicuro l’uovo era destinato a qualcuno più capace ed eroico di me! Non
sono neanche riuscita a portare a termine la missione-
Wyrda sentì
il rammarico del draghetto, allora gli sorrise e gli disse -no, non fare così,
non sono arrabbiata, anzi sono felicissima che tu sia nato per me, sei la cosa
più bella che poteva capitarmi! Mi è venuta in mente una cosa... come vuoi
chiamarti? Non so neanche se sei un maschio o una femmina... il cavaliere dei
varden, Eragon ha chiamato il suo drago Saphira, mi sembra che sia una
dragonessa tu lo sai?- il drago fece sentire il suo assenso alla ragazza
-non è che
hai un nome? Io non ci ho pensato, magari quando voi nascete ne possedete
già uno...-
un netto rifiuto
troncò le parole ancor prima che venissero pronunciate –beh... in questo
caso...-
stette in
silenzio, pensando.
Alzò gli
occhi al cielo, dove i primi chiarori dell’alba stavano facendo sbiadire
ad una ad una le stelle. Il piccolo drago le fissava, come rapito dalla
bellezza dell’infinito.
Folgorazione
-visto che
ti piacciono così tanto le stelle… che ne diresti del nome Aster?- il
drago ne fu felice,disse sì e pronunciò la prima parola nitida della sua vita
Wirda
E il patto
fu suggellato
∞∞∞∞∞∞∞∞
Viaggiarono
tutto il giorno, Wyrda teneva il cucciolo in braccio o sulla spalla,
perché aveva volato per brevi tratti, ma era appena nato, e la ragazza vedeva
che dopo poco si stancava.
Si
riposarono al limitare di una foresta che avrebbero attraversato il giorno
dopo; non potevano viaggiare su strade troppo battute, dal momento che tutto
l’impero era sulle sue tracce non le sembrava il caso di farsi
vedere con un drago in spalla!
la mattina
dopo si svegliarono presto e osservarono insieme il sole sorgere.
Si rimisero in cammino: Wyrda a piedi mentre Aster le svolazzava intorno,
posandosi sulla sua spalla quando era stanco. Era già cresciuto tanto in due
giorni, così in fretta che Wyrda ne era rimasta stupita.
Nel
tardo pomeriggio sentirono degli scalpicii di
piedi pesanti in avvicinamento. Wyrda si arampicò
agilmente fino in cima ad un albero, seguita in volo da Aster. Si erano appena
sistemati quando la fonte del rumore, una quarantina di Urgali, passarono sotto il pino dive si erano rifugiati.
Ci furono
passaggi di urgali per tutto il resto della giornata,
ma questi erano troppo goffi e stupidi per accorgersi di due figure silenziose
camuffate sulla cima di un albero. Per due volte sentì uno stridio in
lontananza, segno che il re o il cavaliere al suo servizio la stavano cercando;
in quei momenti tenne la mente completamente sgombra, e così disse di fare ad
Aster, come le aveva raccomandato di fare l’elfa
dei Varden. I cavalieri percepivano i pensieri altrui, specialmente se
provavano emozioni forti, e lei non doveva farsi sentire impaurita, perché
sarebbe come andare in una pianura con il drago, fare i segnali di fumo e
gridare “sono quiiiiiiii”
Intanto
aveva pensato di a cosa fare
Aster?!
Si?
Ti sarai
chiesto dove andiamo adesso...
Esattamente...
ebbene...
Che
vocabolario! E pensare che sei nato da quattro giorni… comunque andremo a
dras-leona... la conosci
attraverso i miei ricordi...
Ma è
grandissima! Pullulerà di gendarmi, come pensi che ce la faremo?
È quello il
trucco! Nessun fuggitivo sano di mente andrebbe in una grande città, che è
esattamente quello che faremo.
Appunto…
nessuno sano di mente…
Wyrda lo
ignorò
Di la
cercherò di procurarmi una cavalcatura, magari camuffandomi da uomo... penso
che il primo giorno farò la contadina, poi tornerò il giorno dopo nei panni di
un uomo.
E poi cosa
faremo?
Ho
un’idea pazza
Sai che
novità...
Spiritoso!
Penso che dovremmo raggiungere Terim, rubare una
barca e raggiungere i Varden... è l’unica soluzione che mi viene in mente…
Ah bene!
Cacciarsi in una città affollata, rubare una barca e tentare di
raggiungere u Varden a remi… fantastico direi!
Se hai idee
migliori…
Arrivarono a
Dras-leona nel giro di due settimane, e si
accamparono nella macchia antistante la città.
A Wyrda
piangeva il cuore all’idea di separarsi da Aster, e se gli fosse successo
qualcosa? Poi però lo guardò: era alto quasi quanto lei, aveva una chiostra di
zanne e artigli non indifferenti, non era propriamente indifeso insomma... le
tre volte che si erano trovati davanti un piccolo drappello di urgali li aveva fatti a pezzi...
Anche aster
era inquieto ma alla fine si separarono.
La ragazza
riuscì ad entrare nella cittadella senza problemi, rispondendo con pacatezza e
remissività alle guardie che era andata a trovare una cugina. Non sembrava ne
armata ne fuori dal comune, nonostante avesse una formidabile spada elfica e
sapeva usarla molto meglio di quello che i soldati potevano solo lontanamente
immaginare.
Uscì dalla
città solo nel tardo pomeriggio. Era andata a sentire che aria tirava nelle
varie osterie. Era ormai risaputo della scomparsa di un tesoro dal
palazzo del vecchio re (e l’opinione comune era che ben gli stava, anche
se non sapevano che l’oggetto in questione fosse un uovo, tantomeno
che si fosse schiuso), e pendeva una taglia alquanto lauta a chiunque
riportasse a palazzo l’uovo, mentre la pena era la morte per chiunque
fosse stato trovato in possesso di tale oggetto e non lo stesse riportando a Galbatorx.
Wyrda trovò
anche dei manifesti con la sua faccia (così poco somigliante che se non avesse
saputo che cercavano di ritrarre lei non l’avrebbe mai indovinato). Era
certa che l’impero le dava la caccia, ma averne direttamente la prova le
dava comunque un forte senso di inquietudine. La ricompensa che si offriva per
la sua cattura era addirittura la stessa che si offriva per l’altro
cavaliere, che valeva a dire un’intera contea! Solo adesso si rendeva
davvero conto dell’impresa in cui si era lanciata... la stessa ricompensa
testimoniava il fatto che la sua missione poteva mutare i destini di Agaesia! E il re non sapeva nemmeno che l’ultimo uovo
che aveva trafugato si era schiuso... e proprio per lei!
E aveva
rovinato tutto con la schiusura! I Varden
l’avrebbero senza dubbio disintegrata!
La ragazza
convenne con Aster che sarebbe stato meglio passare la notte sotto l’hengrid, dal momento che era temuto (e non dava davvero
torto a chi lo temeva), e nessuno si sarebbe avventurato da quelle parti,
specialmente di notte.
Arrivarono
che era già buio, ma fortunatamente non faticarono a trovare una cavità ai
piedi della montagna abbastanza ampia da contenerli, anche se un po’
costretti, entrambi.
Fede: non
esagerare ti prego mi fai arrossire!!!! KD tv1mdb
herm90:vedrò di
perdonarti queste tue lunghe assenze... purchè da ora
in poi commenti + spesso hihihihihhi XD tvb! murthagghino arriverà... ma
tra parecchio (non mi uccidete, quando arriverà ne varrà davvero la pena hihihihih) fatti sentire… non solo
con i commenti!!!!!!!!!!!!!! KD
Alce:grazie... ma
quando mi lascerai un commento lungo gli asini voleranno... ai! munirsi di
ombrelli rinforzati! presente i proettili?!?!?!?! Ti
adoro lo stesso!!!!!!!!!!!!!!!!! tanto ti uccido a scuola mwahahaha
*risata malefica!*
Lovva_chan: ma grazie!! ti
è piaciuta... verygood!!!
sono contenta che continui a seguirmi nonostante l'associazione malefica
= lagher = scuola
Stefy81:hihihihigraaaaaaaaaaaaaaziiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiieeeeeeeee me
commossa!!! vai segugio hihihihihi
VI ADORO
TUTTIIIIIIIIIIIIIIII VV1MDB
grazie a tutti quelli che mi stanno
seguendo, perché per me è importante... che qualcuno apprezzi davvero quello
che scrivo!!!
PER TUTTI QUELLI CHE HANNO LETTO PUR NON AVENDO LASCIATO
COMMENTI: GRAZIE LO STESSO...........MAGARI POI MI DITE
COSA NE PENSATE...... CIAAAAAAAAAAAAOOOOOOOOOOO TORNERò PRESTO A TORMENTARVI!!!!!!!!!!!!!!!! VOSTRA
Quella notte
Wyrda non riusciva a dormire, sentiva che qualcosa non andava.
Inizialmente cercò di convincersi che i rumori che sentiva erano il frutto
della suggestione, ma dopo un po’ dovette convenire che era vero, c’era qualcuno.
Non chiuse occhio per tutta la notte. Era ormai l’alba, e
stavano accingendosi ad uscire finalmente dal riparo quando
videro l’ultima cosa che si sarebbero aspettati: un drago blu stagliarsi
nel cielo.
Era risaputo che il drago del re era nero come la sua
anima, mentre il cavaliere al suo servizio aveva un
drago rosso, il frutto dell’ultimo uovo le stava accanto...
Doveva per forza essere Eragon! Ma cosa
ci faceva lì, ora che era in corso una guerra? MISTERO
Restarono immobili, accucciati, ad osservare la scena che si
parava davanti. Il drago si avvicinò alla sommità del monte. Prima ancora che
la raggiungesse fu attaccato da un essere mostruoso:
aveva vagamente la fattezze di un cane scheletrico. Il corpo del mostro
mostrava la carne viva, ricoperta solamente da uno strato di pelle grigia e
coriacea, tesa sulle ossa e sui muscoli del mostro. La testa era smisuratamente
lunga, con un becco acuminato. Le ali parevano simili a
quelli dei pipistrelli, erano enormi e traslucide. Nel complesso era
terrificante.
Saphira non diede al mostro il tempo di attaccare, e gli lanciò addosso una fiammata enorme. Approfittando del vantaggio arrivò sulla sommità, diede il tempo a due uomini di
saltarle giù dal dorso. Subito, mentre il drago tornava ad affrontare la
creatura mostruosa, una figura ammantata di nero comparve sulla cima e cominciò
ad attaccare i due, ma Wyrda non riuscì a scorgere altro, poiché erano stati
inghiottiti dall’oscurità di un’apertura.
La battaglia aerea intanto volgeva decisamente
a favore del drago; il mostro non poteva certo competere con le enormi
vampate di fuoco, e seppur fosse più agile era più piccolo di Saphira ed in
breve fu atterrato e finito.
Wyrda cercò di raggiungere Saphira, che
si stava levando dalla carcassa dell’essere con il pensiero.
Il coraggio di farlo derivava dalle ore che aveva passato a
lambiccarsi il cervello alla ricerca di un modo per raggiungere viva i Varden,
che sarebbe stato difficile con un uovo, ma
praticamente impossibile con un drago!
La dragonessa le fu ad un palmo dal naso nel giro di una manciata di secondi. Stava già aprendo le
fauci minacciosa quando la ragazza, chiedendosi se si fosse gettata a
capofitto nelle braccia della morte gridò con tutta la voce nell’antica
lingua
-Aspetta!-
sorpresa, ma allo stesso
tempo sospettosa la dragonessa si fermò, richiudendo la bocca con uno
schiocco secco a dieci centimetri dal suo naso.
La giovane armeggiò con la benda che si era avvolta intorno alla
mano e le mostrò il palmo.
Il drago fissò per qualche momento Wyrda
con i suoi immensi occhi color dello zaffiro poi le parlò. La sua voce,
indubbiamente femminile, risuonò nei suoi pensieri
come le succedeva con Aster, anche se nel primo involucro del pensiero, non
nelle profondità della sua anima, come avveniva con il suo drago.
Sei un cavaliere
Sì, ero in missione per i Varden...
Non c’è tempo adesso, mi basta sapere che sei dalla nostra
parte. Hai già un piano per tornare?
No, anzi siamo nei guai fino al
collo e...
Va bene, aspettateci qui, sarete meno
protetti, ma altrimenti dovrei atterrare.
Va bene, grazie
Prima di spiccare il volo la dragonessa la fissò per qualche
secondo, e la ragazza ebbe l’impressione che le stesse sondando
l’anima, poi il suo sguardo si fissò su Aster.
La dragonessa atterrò nuovamente sulla sommità del monte: le due
figure la attendevano; la più massiccia teneva in mano un involto
voluminoso. Wyrda non pensava che fosse il cavaliere. L’aveva visto da
lontano, e sebbene avesse le spalle larghe tipiche degli spadaccini allenati era
piuttosto esile.
Mentre planavano verso di lei si
accorse di non essersi sbagliata.
Eragon si protese dalla sella e
l’acciuffò al volo per la vita e Seren, aiutata da un colpo di muso
della dragonessa riuscì ad issarsi sulla sella davanti a lui. Aster si librò in
volo accanto a loro.
I due cavalieri si fissarono per qualche minuto, senza emettere
suono.
L’involto che aveva visto in braccio al secondo uomo si rivelò essere una ragazza pallida e macilenta, ma
tuttavia graziosa, dai capelli rossi, che portava i segni di un’evidente
prigionia.
Fu Eragon a rompere il silenzio.
-come ti chiami?-
-Wyrda- poi indicò
il drago che svolazzava intorno a Saphira –lui invece è Aster. È inutile dire che sarebbe superfluo rivelarmi i vostri nomi, anche se
non conosco i loro.-
-ti presento Roran e Katrina. Lui è mio cugino, mentre lei è la sua fidanzata.
Avrai capito che siamo venuti qui per salvarla, perché
i ra’zac l’avevano rapita... è una storia
lunga...-
Seren osservò Roran: mentre il cugino
era alto, anche se non eccessivamente, e dal fisico nervoso, scattante, questi
era più robusto, muscoloso. Entrambi erano bruni, ma
solo Roran aveva la barba. Eragon non sembrava
totalmente umano, aveva le orecchie a punta come di norma avevano solo gli elfi, e non solo leggermente diverse come quelle della
ragazza, e anche fisicamente era fuori dal comune. Wyrda aveva visto alcuni
elfi, ed erano molto longilinei (la ragazza li trovava esageratamente sottili,
tanto che non erano molto virili) ma il ragazzo non
era così, anzi, era piuttosto attraente, Wyrda non si sarebbe immaginata che
fosse così giovane, sembrava non avere neanche vent’anni,
era appena più grande di lei.
Il cavaliere tornò ad interrogarla, parlando nell’antica
lingua, in modo di assicurarle dalla sua parte di non mentirle, ma impedendo a
sua volta di farlo alla ragazza.
-come sei entrata in possesso dell’uovo? Saphira mi ha detto che sei dei Varden...-
-esattamente. Ero in missione da parte di Nasuada, dovevo
rubare l’uovo al vecchio tiranno e...-
-mi avevano detto che avevano inviato
un valoroso guerriero che si era distinto in guerra per tattica, abilità ed
astuzia, quindi... saresti tu?- disse quasi con sdegno. Wyrda arrossì, pur
infastidita, aveva forse qualcosa in contrario al fatto che fosse una
ragazza?!
-beh la descrizione mi sembra esagerata, ma in
poche parole, sì hanno mandato me! Sono riuscita nell’impresa,
senza troppi intoppi, ma due notti dopo la mia fuga
Aster è nato per me. Mi dispiace di aver rovinato i piani, immagino che
l’uovo fosse destinato a qualcuno molto più capace e valoroso di me...-
Eragon la interruppe
-no! Non devi dispiacerti , anzi! I
draghi decidono di nascere davanti ad una sola persona, e a volte per
incontrarla attendono anni, secoli prima di schiudersi! L’uovo di
Saphira, che era stato l’unica speranza dei Varden
è passato nelle mani di migliaia di persone, e non si è mai schiuso. Non è
chiaro il perché scelgano proprio determinate persone, per esempio nessuno si sarebbe mai aspettato, o avrebbe voluto, che Saphira
nascesse per me: un semplice contadino umano, che non sapeva nemmeno tenere in
mano una spada –
Wyrda sgranò gli occhi un contadino?,
l’eroe dei Varden era stato un contadino?!
-ma alla fine
se ne sono fatti una ragione, ma non credere che non ci siano state tensioni,
ad un certo punto mi sono addirittura ritrovato a fare a botte con un elfo! E per quello che riguarda te, non solo hai portato a termine
egregiamente a termine la missione, ma hai fatto di più! Tu hai detto che un drago sarebbe stato meglio in mani più
capaci...ma io non conosco persone capaci di entrare nella fortezza del re,
carpirgli l’ultimo uovo esistente e fargliela in barba! Avrai dovuto
combattere contro qualche drappello di soldati-
-sì ma non era molto grosso, erano solo cinque delle truppe
scelte...-
-chiamali pochi! Per una persona normale ne sarebbe
bastato uno, sono gli uomini migliori del re... ma
evidentemente tu hai delle capacità in più, anche se ti ostini a negarlo!-
proseguirono per circa
due ore poi, come preannunciato da Eragon, si fermarono in mezzo ad una terra
brulla e disabitata, a ridosso di una montagna non molto alta. Seduta
sotto un masso, accanto ad Aster, osservava Eragon che curava con la magia le
molteplici ferite di Katrina, con un Rorandecisamente preoccupato che
gli ronzava attorno. La coppia era stata estremamente
silenziosa lungo il tragitto, la ragazza dopo poco era caduta in un sonno
profondo tra le braccia del suo amato, che aveva passato tutto il tempo a
scrutarla preoccupato, tenendole la mano come se temesse che gliela portassero
nuovamente via.
Ringraziamenti:
Herm90:
tesoooooooro!! Non ci
contavo quasi più che commentassi…appena in
tempo!!! Cmq la descrizione di Aster(mi piace troppo
come nome!!!!!) mi ha preso molto! Ci tenevo a trasmettere la bellezza del
drago, che doveva sembrare nel contempo dolce e
indifeso ma possente!! Spero di esserci riuscita!!!XD
XD Grazie per l’aiuto che mi darai per lo spazio note!!! TVB!!!
roby88:
una new entry: ma ciao!!! Anche tu a leggere le mie parole mistiche?(più che
altro deliranti?!?)XDXDsonomoltocontenta
che la storia ti piaccia, e spero che continuerai a seguirmi!!! Cercherò di
postare spesso, per quanto la scuola mi permetta!!!
Fede: ciao feffe!!!
In che senso ti ha incuriosito il drago? Sono cmq
contenta che la storia ti piaccia, e che continui a
leggere, sono commossa sigh… prendo il fazzoletto!!!XDXD
Alce: il tuo commento era – corto del solito..XDXD definisci il
capitolo bellissimo *me con occhini luccicanti stile emoticon
di msn* ma per vedere come va avanti… devi
leggere!!!hihihihi KDKD
DreamGirl91:
non offenderti!!!Daveroscuuuuuuuuusa come ti ho detto ho visto il tuo
commento DOPO che ho postato, e mi scuso umilmente per la mia mancanza, non
accadrà + ma spero che tu mi abbia perdonato, visto che mi hai scritto che il cappy è strabello e la storia straappassionante!!
Sono davvero commossa dalla tua bontà d’animo (nn
ti ci abituare!!!)KD TV!MDB anche se tu nmvb
Lovva_Chan: addirittura gli occhi luccicanti?!?!?!?!?!
Mi commuovi!!!!Sn contenta che Aster ti piaccia così tanto!!!
Ma non ti illudere: lui è il MIO cucciolo!! XDXDXD
Marimi stai
addirittura dicendo che miglioro?!?!?!?!?!?!? Ma 6 un tesoro!!
grazie!!!!
stefy_81: già segugio hihihihi riguardo alla lunghezza dei cappy….
A me piace leggerli lunghi anche questo doveva essere
più lungo, ma visto che diventava 12 pagine di word con un carattere minore a
quello dell’html…ho diviso!!!(non odiarmi
per questo) la scelta del nome… è dettata dal fatto che io amo le stelle,
sono le tra le cose più belle che si possono vedere! Infatti
quando volevo usare Seren come nome della protagonista, era perché in
Gaelico(l’antica lingua celtica dei galli) vuol dire Stella diana
(l’ho letto su un libro…) per quanto riguarda il battibecco…
mi sono divertita a scriverlo! Ma ce ne saranno di
peggiori hihihi XDXD ho messo la storia
dell’identikit perché per il re Wyrda sarà sempre un mistero… ti
assicuro che anche Eragon avràuna bella parte… le cose sono anche collegate….
VI ADORO
TUTTIIIIIIIIIIIIIIIIVV1MDB
grazie a tutti quelli che mi stanno
seguendo, perché per me è importante... che qualcuno apprezzi davvero quello
che scrivo!!
PER TUTTI QUELLI CHE HANNO LETTO PUR NON AVENDO LASCIATO
COMMENTI: GRAZIE LO STESSO...........MAGARI POI MI DITE
COSA NE PENSATE...... CIIIIIIIAAAAAAAAAAAAOOOOOOOOOOO TORNERò PRESTO A TORMENTARVI!!!!!!!!!!!!!!!! VOSTRA
possibile che Eragon, la leggenda
vivente, colui che ha ucciso lo spettro Durza, sia
davanti a me, mi abbia salvato e mi sta parlando con tono amichevole?
Evidentemente...
Dico sul serio Aster, non è possibile!
Ormai sei una sua pari, dovrai fartene una ragione...
Wyrda
tacque, riflettendo sulle parole che aveva appena
proferito il suo drago
I suoi
pensieri furono bruscamente interrotti dal cavaliere in persona, che le
disse:
-sarebbe
meglio che non riprendessimo il volo, per oggi... Katrina dovrebbe riposarsi. Un altro problema inoltre
sorge dal fatto che ora Saphira deve trasportare quattro persone, e ogni tanto
deve pur riprendersi. –
ci fu un mormorio di assenso da parte di Roran e Wyrda, che evitò di dire che secondo lei era ovvio
che per quel giorno non si partisse, e Saphira sarebbe stata affaticata dal
doppio del carico che si sarebbe aspettata… il ragazzo non era certo un
genio comunque…
Solo in quel
momento Eragon notò la magnifica spada della ragazza.
- è una
spada elfica! Come ne sei entrata in possesso?-
-beh...ero
nel palazzo di Galbatorix, avevo appena recuperato
l’uovo, e nella medesima stanza c’erano file e file di spade come
questa infisse alle pareti... ne ho presa una!-
-hai fatto
bene! Spade come queste sono rare, più leggere di quelle normali, non si
rovinano ne’ perdono il filo... insomma, meglio
che sia in buone mani!
Stettero qualche minuto in silenzio, ad
osservare Roran che teneva Katrina
addormentata tra le braccia.
Ad un certo
punto Eragon chiese alla ragazza di allenarsi con le spade, e lei assentì
felice: le era sempre piaciuto tirare di scherma, anche se aveva paura di farsi
una figuraccia davanti al cavaliere per la sua incapacità.
Eragon si
mise in posizione d’attacco, subito
imitato dalla ragazza.
Fu lui ad
attaccare, ma lo fece più lentamente di come poteva fare
grazie alle nuove capacità acquisite nella notte del giuramento di sangue, per
non mettere troppo in difficoltà Wyrda.
Era fin
troppo tranquillo, convinto che di sicuro quella ragazza
minuta non gli avrebbe dato problemi eccessivi, che perse quasi
l’equilibrio quando lei rispose con una velocità ed una prontezza non
comuni.
Continuarono
a duellare per tutta la sera, scambiandosi poche parole, entrambi concentrati
nel duello, con come unico spettatore Roran, che
teneva la testa di Katrina addormentata in grembo.
Eragon era rimasto stupito che una ragazzina che dimostrava circa sedici anni,
nonostante fosse piuttosto alta, riuscisse quasi a
tenergli testa.
Quando smisero era ormai notte fonda, e
Wyrda era stanca. D’altra parte non si faceva un sonno decente da giorni,
e aveva patito prima la prigionia nel palazzo, poi le vicissitudini della fuga.. Anche Eragon, d’altra parte, non era precisamente
fresco come una rosa. La osservò mentre accarezzava
con dolcezza il collo di Aster, e si accoccolava al suo fianco. Roran si era addormentato da tempo.
- posso
essere sfacciato?- Wyrda lo guardò sottecchi. Non sembrava malizioso…
-se posso
risponderti...-
- come hai
imparato ad usare la spada?-
Wyrda
raccontò al ragazzo del suo maestro, anche se non dilungandosi troppo, perché
parlare di Isire, le faceva tornare il dolore di aver
perso l’uomo che l’aveva cresciuta, l’unico che le avesse mai
voluto bene. Gli narrò della tragica fine del suo villaggio, e quindi della sua decisione di unirsi ai Varden. Fu poi Eragon a
raccontarle dell’analoga fine del suo villaggio, e delle vicissitudini
che l’avevano portato adunarsi ai ribelli. Le confessò anche di essere il
figlio di Morzan, cosa che nemmeno la totalità del
consiglio dei Varden era a conoscenza, lasciando Wyrda sbigottita. Le spiegò
anche il perché ora non aveva più la spada cremisi, ma
turchese.
Si misero
d’accordo per i turni di guardia, decidendo che Eragon avrebbe fatto il
primo turno di guardia, Wyrda il secondo, e avrebbe poi
svegliatoRoran poco prima dell’alba.
Il ragazzo
osservò Wyrda dormire. Non era sicuramente come le altre
ragazze, anche per l’aspetto fisico: più alta, con il viso ovale dagli
occhi leggermente allungati e le sopracciglia sottili. Teneva i capelli
raccolti in una grossa e lunga treccia, ma i ciuffi ribelli
che ne fuoriuscivano erano decisamente molto ricci. Nonostante gli abiti
esageratamente larghi, che le cadevano addosso come sacchi, sui vedeva che aveva un fisico muscoloso, sebbene sottile e
flessuoso. Aveva notato anche una prontezza di riflessi e un’agilità che
erano al di fuori dalla portata di un umano normale.
Non era un elfo, ma certamente era la persona più simile ad un elfo che
conosceva. La trovava molto simpatica, e le sembrava aver qualcosa di
familiare... come se l’avesse già vista da qualche parte, o perlomeno assomigliasse a qualcuno. Portava però
l’evidente segno del trattamento disumano che aveva ricevuto nella
fortezza del re.
L’allenamento
gli aveva ricordato dolorosamente le serate con Brom,
e il tempo passato con Murtagh.
Sorrise,
pensando all’atteggiamento strano che la ragazza aveva tenuto nei suoi
confronti: all’inizio lo guardava come se fosse una specie di apparizione, ma dopo un po’ che parlavano si era
tranquillizzata.
Non passò
molto tempo che anche lui si addormentò, se poteva chiamare dormire la sorta di
trance consapevole che aveva da quando aveva ricevuto
il dono dei draghi. Avevano convenuto che sarebbe stato superfluo fare turni di
guardia, dal momento che il ragazzo poteva sentire con
l’occhio della mente le persone in avvicinamento anche se dormiva,
inoltre si sarebbero fermati poche ore, ed era meglio sfruttarle dormendo il piùpossibile.
Fu riportato
alla realtà da un rumore. Era notte inoltrata, e si sentivano fruscii
diffusi, come se qualcuno si stesse avvicinando furtivamente, senza tuttavia
riuscirci con grande successo.
I due
innamorati dormivano placidamente, ma Wyrda era già in ginocchio, con la spada
sguainata tra le mani, vigile e guardinga. Si scambiarono un cenno
d’intesa, e il ragazzo si sedette, sguainando a sua volta la spada.
Eragon raggiunse Wyrda con la mente
Sono
io...fai allontanare Aster...io intanto trasporto con la magia Roran e Katrina, c’è
bisogno di Saphira per il Ra’zac adulto...dobbiamo combattere, non ce la faremmo a fuggire sul dorso
di Saphira, siamo in 4 e verremmo attaccati dal mostro adulto, ti ho già detto
che di notte sono più forti e...
Wyrda
interruppe il flusso dei pensieri del ragazzo, infastidita
Ho capito,
basta!
Scusa
Nel giro di
una manciata di secondi la coppia e il giovane drago
furono nascosti. Aster si allontanò in volo, mentre il cavaliere fece volare
con la magia i due ancora addormentati poco distante. La ragazza lo guardò
stupita, ma non emise un suono.
All’inizio
Eragon non era riuscito a percepire la coscienza degli aggressori, capiva la
presenza del Ra’zac
adulto solo per i poderosi battiti d’ali; ma ora ne sentiva
nitidamente la presenza: otto urgali e i due Ra’zac superstiti.
In un attimo
si avventarono su di loro.
Prima ancora
che Eragon avesse il tempo per far qualsiasi cosaudì
Seren che urlava
-Jierda-(spezza)
e dal palmo segnato dal marchio dei draghi
scaturì raggi di una luce fortissima che, lasciando illeso il ragazzo colpirono
in pieno gli Urgali, facendoli stramazzare con
strazianti ululati di dolore a terra.
Il ra’zac, refrattario alla magia, che era a poco più
di una iarda da lui, si voltò a guardare i servi morti,
così il cavaliere colse l’attimo (carpediem eh ehehNda
), e trapassò il mostro come uno spiedino.
Solo allora
Eragon si voltò verso la ragazza, che lo guardò un istante
stralunata, prima di crollare svenuta senza emettere suono.
Saphira intanto,
sebbene a costo ci numerose e profonde ferite, riuscì ad avere il sopravvento
sull’essere mostruoso et crudele.
La scena che
si presentò alla dragonessa quando atterrò fu a dir
poco strana: gli otto kull erano stati colpiti
inequivocabilmente da un incantesimo, ma non doveva averli uccisi. A provvedere a ciò ci aveva pensato un colpo di spada in pieno
petto. Anche il mostro era stato infilzato. Al centro
della scena c’era Wyrda riversa a terra, con Eragon e Aster chini su di
lui, mentre Roran e Katrina
parlavano concitati.
Ringraziamenti:
Stefy81: mi sa che
d’ora in poi saranno tutti un po’ + lunghi… eh già la nostra
cara Saphi fa un entrata
spettacolare… e terrificante…ihihi
grazie che continui a seguirmi!!!
Alce: argh io feffe l’uccido!!NOTA PER TUTTI: QUESTA FANFICTION NON è ASSOLUTAMENTE
LEGATA AL FILM DI ERAGON, CHE PERSONALMENTE GIUDICO UNO SCEMPIO (a parte che
per gli attori sbav ) MA è SUL LIBRO quindi
Eragon è moro (d’altronde a me piacciono i mori…) trovi poco furbo
che Roran non parli a Katrina…
comprensibile, ma tieni in conto che lei è semi incosciente,
ha patito la prigionia dei ra’zak che non è
proprio villeggiatura… capiscila!!
Herm90: come sottolineato nel secondo libro Eragon è attraente… ma
ti assicuro che Murtagh sarà all’altezza…
anche se un po’ +…dark…
DreamGirl91:contenta del tuo perdono!! Mi sento
assolutamente lusingata dai tuoi complimenti!!!
Lovva_Chan: povero Velis…
a me sta simpa!!!
Aster:broncio Io: ma dai 6 sempre il mio preferito, dal momento che provieni
dalla mia mente contorta Aster: occhini a cuoricino!! Sé mor’rarnonofinna (Che la tua spada
resti affilata)
Mary:me commossa!!!
Mora1992: non ci
credo non mi hai insultata!!!
VI ADORO
TUTTIIIIIIIIIIIIIIIIVV1MDB
grazie a tutti quelli
che mi stanno seguendo, perché per me è importante... che qualcuno apprezzi
davvero quello che scrivo!!
PER TUTTI QUELLI CHE HANNO LETTO PUR NON AVENDO LASCIATO
COMMENTI: GRAZIE LO STESSO...........MAGARI POI MI DITE
COSA NE PENSATE...... CIIIIIIIAAAAAAAAAAAAOOOOOOOOOOO TORNERò PRESTO A TORMENTARVI!!!!!!!!!!!!!!!! VOSTRA
Partirono
all’alba, e dal momento che Wyrda non dava segni
di ripresa, fu tenuta in sella da Eragon, che la teneva tra le braccia, inerte.
Per due
giorni la ragazza non si mosse, nonostante i grandi sforzi che faceva il cavaliere per raggiungerla col pensiero
nell’oblio in cui era caduta.
Solo il
terzo giorno riuscì a entrare in contatto con
lei e a riportarla alla realtà: c’era andata molto vicino, a consumare la
sua vita nell’incantesimo.
Quando riaprì gli occhi erano passate
poche ore dal tramonto, e cominciavano a sorgere le prime stelle. Si erano
accampati in una radura non lontano dal confine con il
surda.
La prima
immagine fu due figure appannate che si rivelarono
essere Eragon e Aster. Subito la sua mente toccò quella del drago, che
sprizzava felicità e sollievo, ma la ragazza avvampò per il cavaliere, che,
chino su di lei, le teneva la mano con la sua, decisamente
sudaticcia.
-co...cosa è
successo? Mi sento stanchissima, gli urgali… la luce … la mia mano.. cosa ho fatto?-
Eragon le
porse un pezzo di pane, e improvvisamente la ragazza si rese conto di avere
fame (bella forza, erano 3 giorni che non toccava cibo!!NdYavy)
e mentre mangiava cominciò a spiegare:
-hai usato
la magia! Essa è nella natura dell’antica lingua, perché questa chiama le
cose nel loro vero nome, e per questo esse eseguono ciò che il mago dice..... con l’antica lingua pieghi la natura al tuo
volere, ma ciò costa fatica…è complicato da spiegare. -
Wyrda
replicò –no, nei limiti del possibile credo di aver capito... alla fine
tutto ciò non è poi molto diverso dalle lezioni del Maestro sulle leggi e
sull’equilibrio della natura… ma tutti i cavalieri sanno usare la
magia?-
-sì ma tu
non avresti dovuto...è troppo presto! Io stesso sono
stato precoce, sotto quel punto di vista, ma Saphira
aveva già quattro mesi! (che sborone! NdYavy) Il mio
maestro di allora mi disse che era decisamente strano,
senza preparazione, e ipotizzò che dipendesse dalla pressione alla quale ero
sottoposto...direi che se si parla di essere sotto pressione sei messa bene.-
risero entrambi, ma cautamente, per non
svegliare i due innamorati che dormivano poco distante abbracciati.
- comunque penso che sia un bene... se tu lo desideri, potrei
iniziare ad insegnarti qualcosa...non sono un buon maestro ma se ti accontenti
di quel che passa il convento...-
ridacchiarono ancora un poco, ma dopo Wyrda disse
che ne sarebbe stata felice, inciso però che non tralasciassero la scherma.
Dopo qualche minuto di silenzio il ragazzo disse, serio:
-potrei
farti una domanda piuttosto personale?perdona la mia insaziabile curiosità-
-capisco, il
mio maestro diceva sempre che anche le mie domande
erano come le stelle: infinite! Comunque, se posso
risponderti...volentieri-
- la stessa
cosa mi è stata ripetuta numerose volte... comunque
volevo chiederti... sei un elfo?-
-no, o
almeno, non credo...non lo so... suppongo di non esserlo, o almeno non
completamente...-
-come è
possibile che tu non lo sappia?-^_^*
-beh...non
ho idea di chi fossero i miei genitori, non li ho mai
conosciuti... quando ero poco più di una neonata quando il Maestro mi prese con
se, mi ha narrato di avermi trovata nel bosco vicino alla sua abitazione. Disse che era stato attratto da un boato, come di una grande
esplosione, infatti quando giunse a me la radura era bruciata.-
Wyrda
sussurrò -deve essere l’opera di una magia... a proposito… bella
parola”magia”…ne sono convinta, comunque
mi ha cresciuta tutto il villaggio, ma colui che mi fu più vicino è stato
Isire. Era un uomo solo, anche perché mal visto per il suo passato
misterioso… ed è stato la persona più simile ad un padre che io abbia mai avuto. Gli volevo bene… e anche lui
era legato a me… Ha acconsentito ai miei desideri e mi ha insegnato
l’arte del combattimento, iniziandomi all’uso delle armi… ma
non solo quello! Le sue erano lezioni di vita, per anni è stato tutto per me!-
arrivarono al fronte nel giro di quattro
giorni. Ormai Aster superava in altezza Wyrda, e il suo pensiero nel conversare
con Wyrda era ormai nitido e cristallino.
La ragazza apprezzò il fatto che Eragon non cercasse di
comunicare con Aster direttamente, ma al contrario Saphira passava ore a
parlare con lui, e anche se le era difficile ammetterlo era gelosa: non
riusciva a sopportarlo, e involontariamente voleva avere le esclusive
attenzioni di Aster, e per questo si trovava spregevole. Se non fosse stato per
Eragon si sarebbe sentita la persona più sola al mondo.
Affrontò
l’argomento con il suo drago solo quando ormai
erano ad un giorno dalla meta. Aster la rincuorò affermandole che il loro
legame superava qualsiasi cosa, e che le voleva bene, e gli dispiaceva d averla
trascurata… era rimasto talmente felice di
incontrare un altro drago che qualsiasi altro pensiero era passato in
secondo piano… e poi Saphira aveva così tanto da insegnargli...- Wyrda
sapeva che era la verità, e non solo perché utilizzavano l’antico idioma,
ma perché se riusciva ad accantonare la gelosia il suo stesso cuore glielo
diceva. Cercò di essere felice per Aster, anche se un
tantino di astio nei confronti della dragonessa rimaneva. Capì che come lei anche eragon era geloso, e il pensiero la fece sorridere…
Durante il
viaggio erano incappati in diverse pattuglie, ma
Eragon le aveva distrutte con l’ausilio della magia, e per il resto avere
due draghi con loro dava un discreto vantaggio…
Nel
frattempo i due cavalieri non mancavano di duellare, e Wyrda cominciava a far
progressi con la magia.
Era appunto
la notte che precedeva l’arrivo dai Varden, quando Wyrda si svegliò nel
bel mezzo della notte e vide Eragon assorto, intento a fissare le fiamme
azzurrine che aveva acceso lui stesso con la magia. I baluginii del fuoco
creavano sul suo viso ombre spettrali, che lo facevano
parer più vecchio.
Le si accostò e attese in silenzio per qualche
istante, prima di mormorare
-Eragon...non
vorrei essere insensibile, e tantomeno invasiva ma ti vedo teso e triste...mi
chiedo la ragione del tuo sconforto.-
- voglio
essere completamente sincero con te...penso che tu mi possa capire, dal momento che la nostra situazione non differisce più di
tanto.- sospirò, prima di riprendere il discorso -hai mai sentito parlare dei
rinnegati?-
-ovviamente,
Isire me ne parlò spesso di quei subdoli traditori del loro stesso ordine...-
Eragon le parve leggermente in difficoltà
-ebbene, per un certo periodo ho viaggiato con Murtagh, il
figlio di Morzan; non sapevo chi fosse suo padre, ancora. Siamo
diventati amici... sai ogni sera duellavamo come
stiamo facendo in questi giorni... come facevo con il mio primo maestro, Brom.
Sai...in queste sere mi sembra di rivederli... ti prego, non giudicarmi
debole, o troppo sentimentale... anche se in effetti
lo sono.-
-non penso
che tu lo sia... dovevi essere molto attaccato a loro, e io so bene quanto possa essere doloroso perdere le persone che si amano.-
-più tardi ho scoperto di essere il fratello di Murtagh... lui è il
cavaliere dal drago rosso.-
Wyrda rimase
attonita per qualche momento
-quindi tu
sei...-
-il figlio
di Morzan, e mio fratello, uno dei pochi amici che ho avuto, è
legato al re nell’antica lingua e deve uccidermi,anche se non lo
vorrebbe.-
-mi dispiace
davvero tanto! Mi hai detto che Murtagh non può farci
nulla...quando questa guerra sarà finita vi rappacificherete, ne sono sicura!-
Eragon
continuava a tacere, ma malgrado tutto le sembrava un
po’ più disteso, quindi continuò:
-comunque
vadano le cose non sarai mai solo del tutto... Roran ci sarà sempre, anche se
si sposerà-
Eragon sospirò, poi si decise a parlare
-è da quando ho lasciato Carvahall che le cose sono cambiate...
Roran non mi ha perdonato del tutto per quello che è successo a Garrow...e mi
sento solo! Certo, con me ho Saphira, ma avere un amico è diverso. Ti chiedo
scusa per averti tediato con i miei problemi, dal momento che
anche tu ne hai tanti... ma ho davvero bisogno di parlare con qualcuno, oppure
impazzirò sul serio!-
- davvero
non mi hai annoiato, e non ti devi assolutamente scusare per nulla! Anche io mi sono sentita sola... mi sento sola! anche io ho perso il mio maestro, era tutto quello che
avevo! So cosa vuol dire perdere il proprio mondo. Rasserenati, sono sicura che
le cose si sistemeranno.-
sul volto di Eragon si allargò a poco a
poco un pallido sorriso
-Wyrda...
grazie davvero!-
-non
scherzare neanche! Se hai bisogno di parlare, nel
limite del possibile, ci sono! Adesso è tardi, ti auguro la buonanotte, e che
le stelle ti proteggano!-
ringraziamenti:
fede:ciao tesoro!
Eh già è arrivato Eragon!! Spero in un momento non
troppo prevedibile!!ti dico solo che
Arya(l’elfetta antipatica e smorfiosa) mi sta antipatica, ma le faccende
di cuore saranno molto complicate ma ti dico che non saranno scontate!! Scusami
se non ti ho rix al cappy prima… ma tu non hai
recensito…buu
herm90: non avevo dubbi che aspettassi
Murty… ma non diventarmi dark! Scusa per la “piccola”
rivelazione ma ce ne saranno talmente tante…non ti preoccupare! Poi non
sai minimamente… ihihih la smetto o mi uccidi
stefy_81: ma graaazie! Ovvio che vi lascio
sul più bello! Altrimenti smettereste di leggere no?!
Ihihihi sono perfida!!!
Roby88: sto
cominciando a leggere…ma sono tanti
capitoli… lunghi… ce la farò!!! Sono contenta che ti piaccia!!
Lovva_chan: ciao a te
e velis, Aster fa ciao ciao con la zampina (sìsì
proprio zampina) Aster *ringhia* Yavanna *glom* oooooobè visto?! Non dovevi
preoccuparti x Wyrda… ma ne
succederanno…ihihihi che le stelle ti proteggano!!!
Alce:tesoro!!! NdA vuol dire nota
dell’autrice!!! Cioè quando la mia mente malata fa capolino
direttamente… mwahahahVISTO?! HO CORRETTO!
Dreamgirl91:grazie grazie grazie!!!!mi fa piacere che
ti appassiona!!! Murty arriverà ma aspetta un po’…
Atra esternì
ono thelduin
CIIIIIIIAAAAAAAAAAAAOOOOOOOOOOO TORNERò PRESTO A TORMENTARVI!!!!!!!!!!!!!!!! VOSTRA
Prima
di ripartire, la mattina dopo, discussero a lungo e animatamente, e convennero
di non presentarsi ai Varden con Aster, per poter avere il tempo di spiegare il
tutto prima che corressero voci.
Il
drago si sarebbe piuttosto nascosto nei pressi dell’accampamento, e la ragazza
avrebbe rivelato la sua nascita quando l’avrebbe ritenuto opportuno.
Atterrarono
nello spiazzo dell’accampamento riservato all’esercizio delle armi, l’unico
abbastanza vasto per l’atterraggio senza danni di Saphira.
Appena
i quattro smontarono dal drago si radunò una piccola folla che acclamava con
ovazioni il cavaliere.
Dalla
moltitudine emersero Nasuada, affiancata da re Orrin.
-eragon
ammazzaspettri, deduco con gioia che la tua missione è andata a buon fine! Tu
devi essere Katrina, benvenuta tra i Varden.-
-ti
ringrazio mia signora. -
Solo
in quel momento Nasuada posò gli occhi sulla ragazza, e le si allargò il
sorriso trionfante –Wyrda! Vedo che sei di ritorno anche tu dalla missione...
non ti aspettavamo così presto!-
-sì,
mia signora, ma preferirei approfondire l’argomento in altra sede, se
possibile.-
-certo,
se ritieni sia meglio così convocherò il consiglio e potrai fare rapporto. Nel
frattempo vi invito a riposarvi. Ovviamente mi aspetto la tua presenza, Eragon,
ma invito anche Roran fortemartello a parteciparvi. Katrina, dopo l’esperienza
di prigionia e il lungo viaggio penso che sarai più propensa al riposo che ad
una lunga e tediosa riunione. Penso che troverai un’adeguata accoglienza dai
tuoi compaesani. Jarsha ti accompagnerà.
Un
ragazzetto impacciato ma sorridente si fece innanzi e portò via Katrina.
Dopoappena un’oraerano tutti intorno al tavolo delle trattative, in uno spiazzo appena
fuori dall’accampamento (dalla parte opposta del fronte) in modo che potesse
partecipare anche la dragonessa e che Triana, la maga più potente del Du Vangr
Gata, avesse la possibilità di controllare l’area circostante dal margine del
cerchio.
Eragon,
che aveva posto un incantesimo insonorizzante in modo che nessuno al di fuori
del consiglio potesse udire nulla, aveva già arringato a proposito della sua missione,
ed era la volta di Wyrda:
-mia
signora, re, consiglieri, vi annuncio di aver portato a termine la missione,
sebbene al momento io non sia in possesso dell’uovo.-
Nasuada,
che un attimo prima era parsa raggiante, divenne costernata. Un brusio eccitato
e forse un minimo sospettoso si era innalzato dalla folla.
-è
tornato in possesso del re?-
-no
mia signora… il giorno dopo la mia fuga dalla rocca del tiranno mi sono fermata
in una radura per passare la notte, e…si è schiuso!- dicendo queste parole alzò
la mano, in modo che tutti vedessero il marchio Jeweldey Ignasia sul suo palmo,
che aveva tenuto celato fino a quel momento. Tutti rimasero interdetti, e nel
silenzio generale il drago arrivò in volo, quasi rasente al terreno per non
farsi scorgere a distanza, soprattutto dal campo avversario
-lui
è Aster-
seguirono
diversi minuti di silenzio agghiacciante, sotto solamente dal battito vellutato
delle grandi ali di Aster, che planò dolcemente affianco alla ragazza, che in
quel momento, con gli sguardi di tutti i presenti puntati addosso voleva solo
scomparire in una nuvoletta di fumo con un lieve “puff”, anche se il fatto di
avere Aster accanto la rassicurava un poco.
Fu
l’elfa di nome Arya a rompere la pesante cappa di silenzio che era scesa tra
gli astanti:
-
penso di esprimere il pensiero comune affermando che questa notizia, sebbene
inaspettata, possa cambiare le sorti di questa guerra. Sono sia accompagnare la
ragazza al più presto dagli elfi perché sia istruita. Credo di aver capito che
conosce l’uso della spada, almeno per quello che riguarda la semplice battaglia
ma…-
Wyrda
ebbe un moto di stizza: tipico discorso elfica, parole vuote di significato,
costruite secondo il preciso schema necessari ad ingraziarsi la totalità dei
presenti senza prendere posizioni precise. E poi… la ragazza?! Aveva un nome
lei!!!
Aster
interruppe bruscamente il corso dei suoi pensierifunesti.
Non esplodere… l’elfa sta
antipatica anche a me…
Grr tenterò. Comunque non uno che ti abbia salutato degnamente… neanche fossi un
cavallo!!
Ora capisco che cosa
intendeva Saphira quando diceva di non arrabbiarmi se non venivo considerato…
Arya
stava ancora parlando quando Eragon la interruppe:
-se
posso esprimere un mio modesto giudizio direi che Wyrda sa usare la spada in
modo decisamente più che sommario…-
Intanto
che la discussione andava avanti i discorsi si fecero più noiosi e tecnici,
allontanandosi da quel che riguardava direttamente i cavalieri e i draghi.
Intanto
Wyrda avvertì un’altra coscienza sfiorare la sua
Non preoccuparti, sono
Eragon…
Wyrda
assentì
Ti vedo turbata
dall’atteggiamento diArya…rassegnati… gli elfi sono tutti così. Per il tuo bene
volevo consigliarti di stare attenta… molte persone tenteranno di conquistare
la tua fedeltà per i loro fini… non errare come me… i cavalieri devono essere
al di sopra di qualsiasi legame con i governanti, edfondamentale che almeno tu lo sia! A causa di
una serie di situazioni sconvenienti sono stato costretto a giurare fedeltà a
Nasuada ed ai nani… non lo dico per mancarti di rispetto, ma…
Grazie ho capito… è per
quello che porti l’elmo nella foggia del clan di Durin?
Esattamente… come sai che
è del clan di Durin? Vabè non importa. Sai…pensavo di proporre una cosa…lo so
che potrebbe non piacerti…
Dimmi…
Ecco…mi par ovvio che Galbatorix sapesse di te
provvederebbe a distruggerti immediatamente, senza che tu possa essere
addestrata e possa quindi costituire una minaccia…
Ovviamente…
Beh… se invece ne
rimanesse all’oscuro…
Ci ho pensato... e mi pare
che tenerlo segreto sia la cosa migliore, e non mi dispiace per niente! Le
ovazioni e la folla non stanno certo nelle mie aspirazioni… mi piace la
retroscena… d’altra parte non sono mai stataal centro dell’attenzione;mi
sento più a mio agio a non essere conosciuta…
Eragon
pensò che Wyrda era senza dubbi la più strana e misteriosa ragazza che avesse
mai conosciuto. Poi però si chiese se lui stesso nonfosse diventato troppo dipendente dalle
ovazioni altrui. Si spaventò al pensiero: si era forse dimenticato che lui era
un contadino segnato dalla sorte?
Proposero
e discussero con il consiglio la proposta dei ragazzi, che venne accolta,
nonostante due dei consiglieri volessero far propaganda per raccattare nuove
reclute.
Dopo
varie, noiose, prolisse, formali discussioni decisero che Wyrda ed Eragon avrebbero
raggiunto Ellesmera a dorso di drago la settimana successiva, lui per
completare il suo addestramento, lei per compierlo nelminor tempo possibile.
Era
ormai quasi sera quando Wyrda arrivò alla tenda che le avevano assegnato, al
bordo dell’accampamento.
Aster,
stanchissimo, rimase al coperto, mentre Wyrda andò a salutare Cerdric.
Lo
trovò che si allenava da solo nell’arena. Appena lavide le sorrise, e le diede una rude pacca
sulla schiena.
-Wyrda,
quando sei tornata? alla fine sei riuscita ad uscirne tutta intera! Come èandata?-
-bene,
ma vorrei parlartene in modo che la cosa resti segreta…-
-va
bene, seguimi…-
la
condusse alla sua tenda, dove la ragazza fece un semplice incantesimo di
insonorizzazione, lasciando interdetto Cerdric.
-quella
era magia?!-
-sì
ma lasciami spiegare…sai, sono riuscita a portare a termine la missione, ma
l’uovo si è schiuso, per me. -
Wyrda
passò l’ora successiva a narrare i fatti. Quando ebbe finito l’uomo rimase
qualche istante in silenzio, prima di dire in quell’uomo rude ma affettuoso,
che aveva avuto tanta fiducia in lei.
-
ne hai fatta di strada! Ci avevo visto giusto io! Immaginavo che saresti stata
destinata a fare qualcosa di grande! -
-
so che avrei dovuto tenere il tutto segreto,ma desideravo davvero ringraziarti.
Quando sono arrivata qui hai creduto in me, ed è solo grazie a te che ho
intrapreso la missione… se non avessi parlato con Nasuada, insomma… volevo
ringraziarti per aver avuto fiducia.-
chiacchierarono
ancora qualche minuto, e Cerdric le raccontò nei dettagli gli sviluppi della
guerra; poi si salutarono e la ragazza andò a dormire.
I
giorni trascorsero lenti: Wyrda non poteva praticamente farsi vedere, e
trascorreva la maggior parte delle sue giornate nella tenda, quando non era
impegnata nei consigli di guerra, ai quali ora, volente o nolente, era tenuta a
prender parte.
A
volte si sentiva trattata come una ragazzina, e aveva la netta impressione che
più persone non apprezzassero il fatto che era una femmina. Queste occhiate di
sbieco le scivolavano addosso, ma nel profondo a volte si chiedeva se in realtà
non avessero ragione.
D’altro
canto chi era lei per esser degna di essere cavaliere di drago? Però sapeva che
in un certo senso era giusto così, perché sapeva che l’uovo di Aster non si
sarebbe schiuso per nessun altro nell’universo ad eccezione di lei.
Aster
non se la passò affatto bene: nonostante la tenda assegnatagli fosse piuttosto
grande lui era un drago, e si sentiva costretto.
Finalmente
arrivò l’agognato giorno della partenza. Mancavano diverse ore all’alba quando
Saphira si librò in aria, seguita a ruota da Aster. Volarono fino
all’imbrunire, fermandosi alle prime pendici dei monti Beor, vicino al mare.
Avevano deciso di non forzare i tempi, sebbene non avessero esattamente tutta
la calma del mondo, anche perché era il primo viaggio lungo per Aster.
Aster
si era allontanato un poco dallo spiazzo dove si erano accampati, e invitò
Wyrda a seguirlo.
Lei
si arrampicò sul suo dorso, dove le punte acuminate che costellavano il drago
dalla testa alla punta della coda sinuosa facevano un intervallo, dove aveva
visto Eragon montare la sella del suo drago tante volte. Si sedette lì con
emozione, sapeva che in quel momento, come nell’istante in cui l’uovo di Aster
si era dischiuso per lei, diventava un cavaliere del Drago. Pensò ai millenni
di tradizione e di onore che ora passavano a lei.
Aster
spiccò un balzo formidabile e si librò in volo.
Anche
se aveva già volato quel decollo pieno di significato le diede un’emozione
immensa, che le strappò un grido di gioia appena represso. Quello era il suo volo!
Volarono
in ascensione fino alle nuvole, che bagnarono il volto di Wyrda come lacrime
gelide. Aster si buttò quindi in picchiata, aprendo le ali solo all’ultimo
istante.
Atterrarono
solo un’ora dopo, quando stavano per sorgere le prime stelle.
Subito
arrivò Eragon, che, come Saphira, si dimostrò contento che avessero volato insieme,
anche se sembrava vagamente preoccupato.
-cosa
c’è? È successo qualcosa mentre eravamo in volo?-
-oh
no, assolutamente! Solo… mi chiedevo se stessi bene…-
-certoche sto bene! Sono felicissima… penso di non
essere mai stata tanto bene in vita mia! Perché me lo domandi?-
il
ragazzo arrossì molto, e le narrò della sua prima esperienza di volo. Risero e
parlarono insieme fino a notte inoltrata, quando, esausti, si sdraiarono
ciascuno contro il fianco tiepido del proprio drago, che già dormiva da tempo.
APPROFITTANDO:
Lovva_chan:
okok ti avevo detto che non ti avrei fatto aspettare… ma almeno il cappy è +
lungo!!! Contenti? Velis *ringhia* Yavanna: *occhieggia speranzosa verso Aster*
Aster: *scuote il muso con aria altezzosa* ah no! È colpa tua!! Yavanna
*comincia a correre* vabè cmq grazie dei complimenti (ti pago più tardi)
aggiorna presto anche tu mi raccomando, non seguire il mio esempio!! Un
kissone!!!Ciao ciao!!
DreamGirl91:
solo carino? *lacrimoni* però hai proprio ragione: Voldy è fiero di me!!! La
fanfy sulla nostra storia d’amore è davvero alle porte!!! Ma penso che sotto
tuo suggerimento la posterò giusto giusto il primo gennaio, quale compleanno
del mio adorato Volduccino-cappuccino tornando alla fanfy: Tutta sta confidenza
tra i due… per ora è AMICIZIA così come dice il cappy… poi chissà! Ma non farti
troppeIn quanto ad Arya non la sopporto proprio quindi vedrò di farle fare una
fine estremamente dolorosa MWAHAHAH*risazta malefica da genio del male
psicopatico n(quale sono)
Stefy_81:
sentirsi ripetere cose come questa fa sempre piacere!! Grazie*+* kiss kiss!!!
Herm90:
noooooooooooo lo so che sono stata crudelissima ma non rivelare il mio
segreto!!!! Comunque: ebbene sì: io RIFLETTO!! È una mia bruttissima abitudine,
ma penso che dovresti cominciare a farlo anche tu !i prossimi cappyperòsaranno + sull’azione non ti preoccupare!!! Con qualche perla di
saggezza in mezzo, è ovvio! (NdTutti: saggezza?!?!?!demenza semmai!!!)
Alce:
grzieeeeeeeeeeeesai non dovrebbe + succedere che sbagli nomi, anche perché ora
scrivo i capitol,i di volta in volta, e se succede di nuovo… abbiate pietà e
perdonatemi con magnanimità!!!
Dal
suo primo volo con Aster il viaggio si rivelò piuttosto piacevole, ma quando ,
avendo passato le propaggini del deserto di Hadarac arrivarono al margine della
Du WerdeVarden, Wyrda divenne talmente nervosa che,prima ancora di addentrarsi
nel bosco si era rosicchiata le unghie fino alla radice.
Tutto
il nervosismo era però scomparso quando era infine entrata nella magica
penombra del bosco elfico.
Era
diverso da qualunque altra foresta avesse visto: gli alberi, che da tempo
sapeva esseri sebbene vivi, solo vagamente senzienti, in quel luogo erano quasi
svegli; sentiva che essi avvertivano la sua presenza, ma non le davano un senso
di ostilità, era come se per quegli esseri, in vita da molto tempo prima che
finisse l’era dei primi cavalieri, il loro passaggio fosse del tutto
indifferente, una piccola goccia nell’oceano che era il tempo dato loro da
vivere.
Si
sentiva in sintonia in quell’ambiente pieno di morbidi fruscii delle fronde, e
nella notte che passarono in quel luogo non dormì, ma stette ad ascoltare i
piccoli rumori intorno a lei, ed a osservare le stelle che a sprazzi si
scorgevano tra i rami, stupendosi della quasi indifferenza mostrata da Eragon.
Finalmente
arrivarono ad Ellesmera, in tarda mattinata; avevano passato il custode eterno,
mostrando i gewedey Ignasia, per poi atterrare davanti al palazzo della regina
degli elfi. Rimase estasia dal perfetto equilibrio armonico tra gli elfi e la
natura, che si fondevano in simbiosi perfetta, in un’armonia di forme e colori
che non pareva nemmeno artificiale.
Questo
era davvero il popolo leggiadro, si rese conto che si sentiva bene, in
quell’ambiente, forse per la prima volta non estranea.
La
regina degli elfi poi era uno spettacolo a se stante: altera, e soprattutto
eterea, se possibile ancor più delle altre elfe. Era vestita d’azzurro
turchese, come il cielo che si intravedeva tra le fronde degli alberi, con
ricami di foglie in oro sugli orli, che rilucevano nel sole primaverile,
rendendo, se possibile, la regina ancora più splendida.
Per
la prima volta Wyrda ebbe il contatti più ravvicinati con gli elfi maschi, le
truppe elfiche erano infatti arrivate dopo la sua partenza per la capitale, e
quando era tornata era rimasta praticamente tutto il tempo confinata nella sua
tenda, e l’unica rappresentante della stirpe elfica presente alle riunioni
ufficiali a cui aveva preso parte era Arya.
Come
le “donne” essi erano eterei, dallo sguardo profondo, nel complesso erano
un’immagine di perfezione, con i loro zigomi pronunciati, il viso altero e
fine, ma non avevano una gran virilità, pur essendo gli uomini più belli che
avesse mai visto.
I
capelli degli elfi avevano fondamentalmente due colori: alcuni avevano la
lucentezza e la consistenza dell’argento liquido, gli altri erano neri come la
notte più impenetrabile. Le donne li tenevano sciolti, a volte intrecciati con
fiori freschi.
Tutto
le sembrò irreale, mentre venivano condotti -draghi al seguito- attraverso un
enorme corridoio di rami intrecciati, verso una gigantesca sala col soffitto a
cupola, sempredi rami fittamente
intrecciati, inframmezzati da germogli, che sembravano gemme incastonate e
splendenti come stelle, mentre era invece la luce del sole che filtrava tra le
fessure dei rami, rendendo l’aria quasi solida di luce.
Appena
la regina si sedette, sul suo scranno di legno, che pareva sorgere dalla terra
stessa, subito imitata dai cortigiani, un corvo bianco s’involò dal trespolo
posto alla destra della regina, fino a frullare le ali a pochi centimetri da
Wyrda. Strillò:
-Wyrda!-
il
suo nome, la sua vita. La ragazza si chiese che cosa significasse, la sua vita,
perché proprio a lei il compito di esser cavaliere, di votare la sua vita alla
giustizia, c’erano tante persone che l’avrebbero meritato più di lei; persone
più forti, più sagge…più adatte a fare gli eroi… distanti dalla sua vita…
d’altronde
aveva sempre pensato che le cose fantasmagoriche come essere il terzo membro
della rinascita dei cavalieri capitassero solamente a… qualcun altro…
I
pensieri della complessata ragazza vennero quindi interrotti dalla regina, che
la interrogò a lungo sulla sua vita.
La
ragazza, vincolata dall’antica lingua, non mentì, ma omesse parecchi aspetti
della sua esistenza, come il maestro, perché sebbene la sovrana e i cortigiani
avessero il diritto di conoscere almeno in parte il passato della ragazza che
avevano il compito di istruire, alcuni ricordi erano troppo forti, e le ferite
della sua anima sul suo passato non si erano rimarginate.
la
dimora che fu affidata alla ragazza, che venne scortata personalmente dalla
regina, era assolutamente in stile con gli elfi: un tutt’uno con l’albero a cui era appesa, collegata con
una lunghissima passerella all’albero dove aveva visto salire Eragon pochi
istanti prima. La regina le disse che le avrebbero portato il pranzo nella sua
dimora, che la sera avrebbero organizzato un banchetto in suo onore, mentre nel
pomeriggio, se lo desiderava, avrebbe potuto visitare Ellesmera sotto la guida
di Arya.
Salì
le scale a tortiglione, mentre Aster volava fino all’apertura sul lato della
struttura, e in pochi minuti entrò.
L’ambiente
le piacque moltissimo, anche se lo trovava fin troppo lussuoso rispetto alle
sue abitudini assai semplici.
Lo
esplorò con Aster, e apprezzò molto lo studiolo al piano superiore.
L’esplorazione le fece venire in menta che magari gli elfi avevano persino una
biblioteca contenente gli originali degli scritti che gli aveva fatto leggere
il maestro tempo prima, e magari altri ancora.
Entrata
nella stanza da bagno stette qualche minuto a trafficare intorno alla conca in
mezzo al pavimento, prima di scoprire il suo uso effettivo: era una vasca da
bagno!
Ridendo
di se stessa insieme ad Aster si distese per qualche istante sul letto, fin
quando non sentì con la coscienza un elfo in avvicinamento sulle scale a
tortiglione.
In effetti
l’incontro con gli elfi era stato molto diverso, per quel che riguardava la
percezione che aveva con i sensi mentali: le coscienze degli elfi infatti erano
entità molto più grandi e complesse di quelle di tutti gli umani con cui aveva
avuto a che fare fino ad allora, e ci aveva messo parecchi minuti ad abituarsi.
L’elfo
che stava salendo sipresentò come
Vlaer, e le disse, consegnandole un vassoio colmo di frutta e verdura di vario
genere, che da lì a un’ora circa sarebbe venuta Aryaper accompagnarla nella visita alla città.
Wyrda
condivise con Aster il cibo, mangiando sul bordo dell’ampio davanzale
dell’apertura accanto al letto, conversando con Aster, entusiasta come leidi
tutto ciò che avevano visto nella giornata.
Finalmente
arrivò il momento della visita della città, e Wyrda rimase letteralmente
estasiatada tutto ciò che vedeva, fin
quando arrivarono alla biblioteca, il culmine della meraviglia non aveva
pensato che potesse esistere un luogo contenente tutte quelle migliaia di
rotoli di sapere, e il desiderio di buttarvisi sopra era forte, ma si
trattenne, anche per non far brutta impressione sull’elfa ed Eragon, che era
venuto ad accompagnarli.
Le
furono donati degli abiti nuovi, da uomo, che la ragazza indossò prima del
banchetto, che si tenne appunto la sera.
Sebbene
il cibo che le fu servito non mangiò quasi nulla, al contrario di Eragon, che
come al solito si ingozzava, così come i draghi.
Lei era
troppo estasiata dalla cristallina musica suonata dolcemente dagli elfi, accompagnata
dalle loro voci che parevano ultraterrene, per accorgersi della presenza del
resto del mondo.
Assaggiò
il flevnir…un forte liquore elfica, che rese l’atmosfera ancora più surreale.
Quando
andò, volando con Saphira affiancata, alla sua abitazione sull’enorme albero
tutto le sembrava distante, etereo, e lei era davvero felice, perché finalmente
si sentiva al posto giusto, anche se era assurdo, trovandosi a migliaia di
miglia da dalla sua terra, circondata da elfi, sospesa su un albero a cento
iarde del suolo…
scusate
i mancati ringraziamenti individuali...ma ho fatto fatica anche a
riuscire a scrivere il capitolo...comunque grazie a tutti!!!
come
forse avrete notato è un po' diverso dal mio solito modo di
scrivere...per questo motivo ci terrei ad avere un vostro sincero e
obiettivo commento! grazie 100000000
Atra Esternì ono
thelduin!!
CIIIIIIIAAAAAAAAAAAAOOOOOOOOOOO TORNERò
PRESTO A TORMENTARVI!!!!!!!!!!!!!!!! VOSTRA