Warzone

di xrapismylife
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La mia storia e l'inizio della mia vita a Londra ***
Capitolo 2: *** La serata con i miei amici ***
Capitolo 3: *** 5 anni dopo ***
Capitolo 4: *** Jay dice ciò che prova ad Annett ***
Capitolo 5: *** Max, Nath e Jim mi scoprono ***
Capitolo 6: *** La festa dei 18 anni di Jim ***
Capitolo 7: *** Una giornata indimenticabile ***
Capitolo 8: *** Non ti abbandonerò mai, qualunque cosa succeda ***
Capitolo 9: *** Mamma viene a Londra parte 1 ***
Capitolo 10: *** Mamma viene a Londra parte 2 ***
Capitolo 11: *** la prima ecografia ***
Capitolo 12: *** Voglia di pizza e momento dolce con Nathan ***
Capitolo 13: *** Dammi un'altra possibilità, ti prego... ***
Capitolo 14: *** D'ora in avanti ci prenderemmo cura noi di te ***
Capitolo 15: *** Non può essere vero ***
Capitolo 16: *** Non è colpa tua ***
Capitolo 17: *** La mia vita non ha più senso senza te ***
Capitolo 18: *** Ti amo ***
Capitolo 19: *** No, sarà maschio ***
Capitolo 20: *** Benvenuta dove? ***
Capitolo 21: *** Mi vorresti dire come trattare mia figlia? ***
Capitolo 22: *** E io ti amo come Winnie The Poo ama il miele ***
Capitolo 23: *** Sex and Paris. ***
Capitolo 24: *** Ritorno e fine :( ***



Capitolo 1
*** La mia storia e l'inizio della mia vita a Londra ***


Il mio nome è Adrianne, Adrianne George sono la sorella minore di Max, che ha due anni in più di
me. Mi sono trasferita a Londra quando avevo 10 anni accompagnata da mia mamma, perché i miei
sono separati e volevo a tutti i costi tornare con mio fratello, alla fine dopo pianti e pianti mia madre
acconsentì di farmi tornare con mio padre e mio fratello. Quando arrivai lì non conoscevo nessuno,
quindi feci amicizia con gli amici di Max: Nathan Sykes che con le sue battute e il suo sorriso me
ne strappa uno anche se sono triste, io sono innamorata di quel grande ragazzo che è; Jay
McGuinnes mi diverto a giocare con i suoi ricci e ogni volta che glieli scompiglio dopo qualche
secondo se li rimette come stavano; Siva Kaneswaran è il più stupido di tutti, perché si fa male
ovunque stia e a casa mia rotola sempre per le scale ed è uno che sta in un mondo tutto suo; Tom
Parker è uno degli amici di Max che non sopporto molto, perché è un appiccicume continuo non mi
si stacca mai di dosso... però è un mio amico e quindi lo sopporto con molta calma, perché so che è
innamorato di me ma io non ricambio i sentimenti che prova per me io lo vedo come un amico e
basta io non voglio essere cattiva con lui ma lui mi irrita per divertimento, gli piace vedermi
incazzata e dice che quando sono incazzata sono molto più bella, ma io penso il contrario.

In quanto a Max io lo chiamo “pelatino di casa” ebbene si mio fratello è pelato anche se ha 20
anni... lui ha una splendida voce ma lui non lo capisce dice sempre che la sua voce fa schifo ma in
realtà è una voce stupenda, sensuale la sua voce mi fa sognare. Quando io non riesco a dormire
(perché a tutti può succedere) lo chiamo e mi canta qualcosina e mi fa subito addormentare e rimane

vicino a me mentre mi accarezza i capelli. Tante volte io e lui sembriamo fidanzati.

Ora veniamo a me sono un po' la ragazza cattiva del gruppo cattiva nel senso non CATTIVA
CATTIVA sono soltanto un po' ribelle ho tanti tatuaggi, piercing a volontà e fumo 3-4 sigarette al
giorno e alle feste mi ubriaco di brutto. L'anno scorso sono stata “salvata” da Max e dagli altri,
perché avevo degli amici a scuola poco affidabili che volevano farmi fumare una canna per forza,
per fortuna che c'era sempre Max a non farmelo fare anche perché non volevo entrare nel giro della droga, perché la mia vita è perfetta così come è e non la cambierei per nulla al mondo, poi Max una volta ha dato un pugno al mio ex ebbene si il mio ex-ragazzo voleva farmi entrare nel girone della droga anche perché lui fumava di tutto e di più e non so se dopo averlo lasciato ha capito che non doveva più farlo ma ho dei seri dubbi, ora l'ho lasciato e non me ne frega più nulla di quel senza cervello. Ho i capelli lunghi quasi fino al sedere biondi e le punte fucsia-viola, ho gli occhi di un azzurro oceano e un sorriso perfetto come lo chiamano tutti quelli che conosco e sono alta 1 e 75; ogni ragazzo che mi vede secondo me guarda subito le mie tette e tutti i ragazzi che conosco (anche Nath me l'ha detto) sono il paradiso terrestre proprio come il mio sedere in pratica sono la ragazza che qualunque ragazzo vorrebbe avere e Max di questo è gelosissimo dice che sono la sua piccola e mi vuole tutta per sé lo capisco in fondo è il mio fratellone e anche io sono gelosa se qualche ragazza me lo tocca perché ci tengo a lui sinceramente ho paura che me lo portino via.

La mia migliore amica è Annett la fidanzata di Jay stavano insieme grazie a me, anche lei come me ha molti tatuaggi e piercing a volontà. Ha i capelli nocciola fino ai fianchi con i boccoli e piano piano diventavano sempre più chiari, ha gli occhi verde smeraldo ed è alta su per giù come me. Lei è la mia roccia, lei è tutto per me io non so che cosa farei senza di lei, è il mio angelo custode, il mio rifugio durante una tempesta e sono sicura che lei ci sarà sempre per me e io ci sarò sempre per lei.

I miei si sono separati quando avevo 8 anni e Max 10, l'idea di separarmi da lui mi dava tanto fastidio, non volevo e tutto questo solo per quella stupida di mia madre, si mia madre mise le corna a mio padre con uno che aveva all'incirca 45 anni e lei solo 30... è tutta colpa sua. Mio padre mi voleva con lui perché io sono la sua cucciola e tutt'ora mi chiama così, ma mamma non ha voluto a messo in mezzo la storia di quando sarei dovuta diventare signorina per non farmi stare con mio padre pft che donna stupida che è io non gli ho parlato nel 1° anno in cui abitavamo insieme, a Manchester, io la odiavo per quello che aveva fatto mi aveva separato da mio padre e da mio fratello il mio punto di riferimento, da quel calciatore fantastico che era, però ha dovuto lasciare per

un problema al ginocchio, ma lui era veramente bravo era eccezionale era quello che alle partite segnava che riusciva a salvare la squadra quando perdevano. Ed è così che mi sono trasferita a Londra mia madre mi accompagnò per tutto il viaggio finché non arrivammo a casa di papà, dopo 8 anni mi ricordo ancora quel giorno come se fosse ieri...

Era l'8 di giugno ero tornata a casa dopo i gavettoni bagnata fracida e vidi mia madre che piangeva, non aveva mai pianto in quel modo MAI quando mi vide era come se non mi vedesse da una vita, mi abbracciò forte a sé e mi disse tra un singhiozzo e un altro:

“Piccola mia... ti vorrò sempre bene e lo sai questo vero?”

Io annuì semplicemente e lei continuò dicendo:

“Tu ti trasferirai a Londra da tuo padre e Max... perché io mi devo trasferire in America per lavoro e non ho nessuno che ti possa vedere mentre io non ci sono ho chiamato tuo padre e le ho chiesto se gli andava bene e lui mi rispose che erano super contenti di riavere il tuo faccino dolce in giro per casa quindi visto che sei minorenne io ti accompagnerò per tutto il viaggio, partiremo il 16 di giugno. Preparati!”

 

Io ero felicissima di ritornare da mio padre e da Max.

16 giugno all'aeroporto

“Papà dov'è Adri?” chiese mio fratello a papà che lo assillava ogni 5 secondi con questa domanda

“Adesso arriva Max sta tranquillo” disse mio padre accarezzando il volto a Max

“Papà non qui ci potrebbero essere delle ragazze belle qui...”

“AHAHAHAH, oh ecco tua sorella!” disse mio padre indicandomi

“MAX!!!!!!” urlai io saltando addosso a mio fratello

“PAPÀ!” dissi abbracciando forte mio padre.

“ADRIANNE!!!” urlarono insieme mio padre e Max tutti contenti di rivedermi

“Come sono felice di essere di nuovo con voi!” dissi

“Io sono molto felice di riaverti con me piccolina mia” disse Max abbracciandomi e dandomi un bacio sulla fronte. Mio padre mi abbracciava sempre più forte a sé piangendo insieme a Max, salutai mamma e ci incamminammo verso la mia nuova casa.

La mia stanza era fantastica letto a baldacchino con un altro letto per le mie ospiti, pareti bianche e rosa con dei fiocchi fucsia sparsi sulle pareti un armadio enorme, una scrivania da 2 metri e mezzo, una libreria e una scarpiera è molto grande come stanza e tutt'ora ce l'ho così com'era 8 anni fa è stupenda così com'è.

Dopo poco tempo arrivarono gli amici di Max: Nathan, Jay, Tom, Siva e Jim. Mi presentò e tutti mi trovarono subito simpatica soprattutto Jim che dopo 5 anni mi disse ciò che provava per me e dopo 2 anni l'ho lasciato per quello che era successo quel giorno(ora si può dire che è l'ex amico di Max).

Il giorno dopo mi svegliai con Max abbracciato a me.

“Buongiorno.” disse vedendo che ero sveglia lui si era svegliato prima di me e non mi ha svegliata non gli sembrava giusto, mi aveva accarezzato anche la spalla scoperta dalla bretella del reggiseno.

“Buongiorno! Hai dormito con me?” chiesi schioccandogli un bacio sulla guancia.

Lui annuì semplicemente sorridendomi e ricambiando il bacietto sulla guancia.

Scendemmo giù per fare colazione e mio padre stava a tavola bevendo il suo tè mentre leggeva il giornale nuovo di zecca.

“Buongiorno piccoli miei!” disse contento di vederci arrivare insieme

“Buongiorno pà” disse Max

“Ciao papi!” dissi io abbracciandolo e dandogli un bacio sulla guancia.

“Che fate oggi?” chiese mio padre

“Mah non so, forse andiamo in giro con Nath, Jim, Siva,Tom e Jay” disse

“Non dimenticarti di Annett” lei era arrivata due giorni prima di me è la mia migliore amica e non voleva perdermi così si è trasferita dai suoi nonni qui a Londra.

“Perché viene anche lei?”

“Certo, perché non doverebbe venire?”

“Certo, certo no era per avere la conferma, perché stavo pensando di andare a mangiare una pizza a pranzo così potevo sapere quanti eravamo...” minchiata dell'anno.

“Ammettilo Max che ti piace Annett!”

“No non mi piace... ho fatto vedere una foto di lei a Jay e ne è rimasto incantato.”

“Che hai fatto?”

“Quello che ti ho appena detto”

“Dai ragazzi non litigate per una scemenza di questo tipo.” disse papà facendomi calmare un po' ma non tanto

“Ma papà, gliela dovevo far vedere io a Jay e non lui!” dissi indicando Max

“Dai non fa niente comunque in qualche modo doveva rimanerne incantato da quello che mi ricordo è una bella ragazza.” disse mio padre

“Oh si e ora è ancora più bella” affermai io

“Piccolina ti squilla il telefono” mi avvertì Max

“Oh grazie vado a rispondere”

“Ciao Amore mio!” dissi rispondendo

“Ciao bellezza senti a che ora vengo sotto casa tua?”

“Va bene alle 10-10.30?” erano le 8 e 40 quando aveva chiamato e io mi ero alzata 10 minuti prima.

“Per me va bene ci vediamo dopo salutami Max e tuo padre”

“Ok sarà fatto a dopo” dissi per poi bloccare la chiamata.

“Chi era?” chiese curioso mio padre

“Era Annett mi ha chiesto a che ora doveva venire sotto casa e le ho detto verso le 10-10.30, oh e vi saluta”

“Voglio vedere la faccia che farà Jay quando la vedrà con noi...”

“Sicuramente diventerà tutto rosso!” dissi prendendo il latte dal frigo, ancora non avevo fatto colazione e avevo una fame da lupi quindi optai per la cosa più semplice:latte e cereali. Presi le tazze sia per me sia per Max.

“Grazie sorellina”

“E di che!” dissi io versandogli il latte dentro la tazza

“Ci sono sia i cereali al miele sia quelli al cioccolato” disse papà

“Io voglio quelli al miele” disse Max

“Io quelli al cioccolato” dissi io prendendo la scatola dei coco-pops

Mi feci una doccia veloce e mi vestii mi misi un paio di shorts rosa e bianchi e una canottiera rosa con dei brillantini sotto la scollatura e anche un po' più in giù e le mie amate converse bianche.

Mi inprofumai con playboy play it spicy mi truccai leggermente soltanto una riga sottile di matita rosa (per restare in tema), un po' di mascara e un lucidalabbra rosa con dei brillantini e infine feci una bella coda di cavallo e sentì suonare al campanello.

“Adri vai ad aprire tu?” chiese mio padre

“Si vado”

Aprii la porta e mi ritrovai davanti Annett era arrivata alle 10 in punto appena la vidi l'abbracciai forte forte e gli diedi un bacietto sulla guancia sorridendogli e lei ricambiò tutto.

“Max è pronto? Voglio conoscere i suoi amici sono curiosa di sapere come sono!”

“Vedrai ti faranno molto ridere fidati e ce né uno in particolare, però non ti posso anticipare nulla!”

Dopo qualche secondo scese Max a petto nudo con soltanto i boxer.

“Oh... ciao Annett” disse Max dandogli un bacio sulla guancia

“Ciao Max!” disse sorridente Annett

“Ma non ti vergogni?” chiesi a Max

“No perché?”

“Perché c'è la mia migliore amica qui...”

“Non ti preoccupare tanto faceva così anche a Manchester e non dicevamo nulla.” disse Annett

“Se non ti da fastidio a te figuriamoci a me”dissi “Quando dovrebbero arrivare gli altri?” continuai

“Tra una mezz'oretta” disse Max

MEZZ'ORA DOPO...

Suonò la porta e come al solito toccava a me andare ad aprire, aprii la porta e davanti a me c'erano tutti:Jim, Nath, Jay, Tom e Siva, li salutai e Jim sprofondò con gli occhi nella canottiera, Max se ne accorse e lo guardò male, malissimo. Presentai Annett a tutti e iniziò a dirmi subito che Jay era bello!(amore a prima vista).

“Max? Fino a due secondi fa era qui!” chiese Nathan

“Non lo so sarà andato ancora al bagno...” mi guardai intorno e non c'era nemmeno Jim e continuai: “Ma non c'è nemmeno Jim!”

“Può essere che Max è andato a fargli la ramanzina, hai visto come ha sprofondato gli occhi nella tua canottiera?” chiese Siva sbattendo allo spigolo del tavolo(che tonto che è)

“Di sicuro guai a chi gli tocca la sorellina” disse Jay

Dopo qualche minuto tornarono e chiesi a Max dove erano andati e lui mi disse che me lo diceva dopo, ma mi dimenticai di chiederglielo.

“Siamo pronti?”chiesi a tutti

“Io direi di si!” rispose Max

“Vado a salutare papà e torno subito”

Dopo averlo salutato tornai da loro e uscimmo, andammo al parco vicino a casa come prima tappa.

Io e Annett andammo sull'altalena e gli altri facevano la fila per lo scivolo e cercavano di entrare nell'altalene dei bambini ma con scarsi risultati...Jim inciampò e cadde a culo per terra e io incominciai a ridere come una matta e Annett addirittura scrofava.

Andammo a fare una passeggiata io abbracciata a Max e sentii Jim che aveva detto a Tom: “ Devo starci io al posto di Max un giorno”, ma non ci feci neanche tanto caso perché ancora dovevo conoscerlo bene. Dopo un po' si fece l'ora di mangiare e Max propose di andare a mangiare una pizza e tutti acconsentirono. Arrivati in pizzeria ci sedemmo a un tavolo grande naturalmente, e ordinammo: io margherita e salsiccia; Annett margherita; Max rossa con i wurstel; Tom pomodoro e salsiccia piccante; Jim rossa con prosciutto crudo sopra;Nathan bianca e wurstel e Jay margherita con salsiccia piccante e funghi.

Finito di pranzare tornammo a casa mia tutti insieme e i ragazzi si misero a giocare con la play e io e Annett parlammo un po' di ragazzi mentre giocavamo a tennis con la wii ovviamente vincevo io ma non mi importava basta che stavo con Annet e basta.

“Che ne pensi di Jay?” gli chiesi

“È fantastico!” disse a bassa voce per paura che la sentisse.

“Vuoi rimanere a dormire qui?” gli chiesi

“Per me va bene, ma devo sentire nonno e nonna che dicono.”

“Aspetta a chiamarli prima chiedo a papà.”

“Papi?”

“Dimmi piccola”

“Annett potrebbe dormire da noi stasera?”

“Certo perché no? Ma ora dovremmo prepararci...”

“A cosa?”

“Max di sicuro vorrà far dormire almeno due dei suoi amici.”

“Non fa niente ci divertiremo di più!”

“Sei sicura che non ti dia fastidio?”

“Certo che no!”

“Max, Annett dormirà da noi stasera”

“Chi di voi può dormire da me stasera?”

“Io posso!” rispose Jim

“Anche io posso!” rispose Jay

Io e Annett ci guardammo negli occhi e credo che eravamo diventate rosse perché le guance cominciarono a bruciarci. Annett chiamò i suoi nonni e dissero che poteva restare.

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Capitolo 2
*** La serata con i miei amici ***


Erano le 17.30, quando gli altri se ne andarono, ma rimasero solo Jim, Jay e Annett che dormivano
da noi. Io e Annett siamo state in camera mia quasi per tutto il tempo, perché naturalmente i ragazzi
si stavano rimbecellendo davanti alla play, a parlare di quello che avremmo potuto fare con gli
amici di mio fratello naturalmente non potevamo girare in mutande e in reggiseno, cosa che io avrei
fatto perché stavo comoda magari non in mutande ma con i calzoncini di mio fratello quando
giocava a calcio. Erano le 8 e 30 e decidemmo di cenare con pasta al sugo, e patatine fritte con
vicino una fettina panata anche quella fritta e per dessert i pop corn al cioccolato mentre
guardavamo un film dell'horror un film che tutti gli amanti del genere devono vedere per forza: Lo
Squalo un film horror stupendo è uno dei miei film dell'horror preferiti.
Annett non lo voleva vedere ma l'abbiamo costretta, perché vedere Annett impaurita è
uno spettacolo e così poteva stringersi a Jay, che sapevo gli piaceva tanto.
Io avevo visto quel film tante volte, però vabbé l'ho visto lo stesso. Anche perché così potevo fare
l'impaurita e stringermi Jim, che lo trovavo ogni secondo più attraente, più bello.
Jim è alto, occhi azzurri, con i capelli neri e degli addominali e una tartaruga fantastici entrambe
Cenammo, ci vedemmo il film che finì alle 22 e 30 così io mi misi in “pigiama” cioè reggiseno e i
calzoncini di mio fratello. Tornai in cucina per prendermi un bicchiere d'acqua e mi trovai Jim
davanti ai miei occhi che mi stava facendo i raggi x, piano piano si avvicinò a me e mi disse nell'orecchio:
“ Che tette che hai! Sei fantastica così” non finì di dire questa frase che arrivò mio
fratello, ma lui ha il radar o cosa?
Appena un ragazzo mi fa i raggi x arriva subito lui e o gli da una pizza in faccia o lo porta in camera
sua e gli fa la ramanzina oppure mi spedisce in camera mia a mettermi qualcosa addosso ma io sono fatta così
io anche d'inverno dormo in mutande e reggiseno è una mia abitudine e non l'ho
mai cambiata, dico la verità.
Comunque fatto sta che il pomeriggio gli aveva fatto la ramanzina sul fatto che non mi
doveva guardare le tette, che non mi doveva guardare il culo e così via, soltanto che Jim questo proprio non
lo capisce! E allora quella sera gli ha mollato un pizzone che ci ha lasciato la cinquina! E gli ha
detto anche che per un po' di tempo non avrebbe dormito a casa nostra finchè non imparava la lezione:
non fissarmi con un sorriso malizioso e di non farmi i raggi x.
I ragazzi stranamente si erano addormentati alle 23 in punto (per fortuna mia e di Annett che
durante il film è stata sempre appiccicata a Jay) io e Annett facemmo le ore piccole andammo a
dormire all'una.
Appena svegliate mi era venuta un'idea:
“Annett che ne dici di divertirci un po'?”
“In che senso? Divertirci come?”
“Spruzzando la panna spray sulla faccia dei ragazzi, ci stanno due bombolette in frigo andiamo a prenderle, ma facciamo piano! Non dobbiamo svegliarli”
Presa la panna spray dal frigo aprimmo piano la porta della stanza di mio fratello e iniziammo a
spruzzargli la panna montata su tutta la faccia come ci capitava non avevamo fatto dei
disegni “perfetti” uno spruzzetto qua e là.
Alle 10 sentimmo un urlo: era Max che si era svegliato e si era toccato la faccia, perché quando
arrivò in cucina aveva la mano tutta sporca di panna, e io e Annett iniziammo a ridere come delle
matte a costo di far svegliare gli altri, che stavano ancora dormendo. Max iniziò a rincorrermi per
tutta casa finchè mi prese per i fianchi e mi spalmò la panna su tutta la faccia e anche sui capelli
“Max Alberto George! Questa me la paghi e anche cara!” urlai
“Si certo certo Adrianne Azzurra Geroge!” disse lui
“Non ci credi guarda!” dissi prendendo ancora la bomboletta della panna per poi spruzzargliela in
testa e facendogli i baffi.
“Ora non dire che non ti avevo avvertito!” disse Max prendendo l'altra bomboletta per spruzzarmela
sui capelli e sulla pancia(visto che dormo in reggiseno e calzoncini di mio fratello) e una punta aul mio naso.
“Questo non lo dovevi fare!” gridai ancora io spruzzandogli la panna sui pettorali e sulla sua
tartaruga.
Arrivò papà che si era svegliato con le nostre urla
“Che succede qui?” domandò lui
“È tutta colpa sua pà!” disse Max indicandomi
“Non è vero hai incominciato tu! Mettendomi la panna sui capelli! Guarda qui papà me li
ero lavati 3 giorni fa e guarda in che condizioni stanno!” brontolai io
“Ma sentila quella che mi ha spruzzato per prima la panna mentre dormivo su tutto il viso e ora
anche sulla testa!”
“Basta!” urlò mio padre spedendomi in bagno per fare lo shampoo e Max all'altro bagno per farsi
la doccia.
Sulla mia strada incontrai Jim e Jay che avevano osservato tutta la scena
“Ma che è successo?” chiese preoccupato Jim
“Chiediglielo all'amico tuo!” risposi scontrosa ma non gli volevo parlare così era con Max che ce
l'avevo e non con lui non aveva fatto nulla, mi aveva fatto una semplice domanda e io gli avevo
risposto male.
Mi feci doccia e shampoo con i capelli ci avevo combattuto un po' di più col fatto della panna. Una
volta pronti tutti e due papà ci disse che dovevamo far pace così la facemmo e io tornai
la sua piccolina. Quel giorno stranamente c'era un sole splendente così decidemmo di fare una bella
passeggiata, ma ci portammo l'ombrello(non si poteva mai sapere), e iniziammo ad andare in giro io
e Max mano nella mano come fidanzati e gli altri che camminavano per i fatti loro.
Io avevo un pacchetto di gomme e mi venne un'idea
“Ragazzi che ne dite se facciamo a gara a chi sputa la gomma più lontano?” proposi
“Ma così non c'è divertimento!” disse Max e continuò dicendo: “Perché non facciamo a chi fa
centro dentro al cestino della spazzatura?”
“Per me va bene è più figo, ma attenzione però: io ho una mira da far invidia a un giocatore di
pallacanestro” mi vantai un po'... un bel po'.
“Io accetto la sfida” disse Annett
“Anche io, in fondo non ho nulla da perdere.” disse Jay
“Anche per me va bene.”
“Ok allora mettere la gomma in bocca, masticarla per bene, farla diventare una piccola palla e poi
spuntare!” dissi masticando la gomma per poi facendo canestro dentro al cestino.
Tutti rimasero a bocca aperta specialmente Jim, che mi abbracciò da dietro mettendo le mani
sui miei fianchi dicendomi:
“ Sei stata brava, bravissima me lo insegni anche a me?”
Stavo per rispondere quando Max lo chiamò dicendogli che toccava a lui quando in realtà toccava
ad Annett, perché avevamo detto prima le ragazze e poi i ragazzi invece lui era geloso di quello che
aveva appena fatto Jim che cambiò del tutto programma.
Facemmo tutto il pomeriggio così con i passanti che ci guardavano come a dire sono stupidi o cosa?
Però ci divertimmo talmente tanto che volevamo rifarlo un giorno.
Io e Max tornammo a casa prima di pranzo e raccontammo quello che avevamo fatto durante la
giornata e quando gli dicemmo della gara con le gomme si mise a ridere.
“Perché ridi?” chiesi
“Perché lo facevo anche io quando avevo la vostra età...”
“Ah ecco, comunque io ho fame mangiamo?”
“Ok che volete?”
“Mah per me va bene tutto tu che vorresti Max?”
“Una bella bistecca con salsa barbeceau.”
“Ok per me va benissimo!” risposi super contenta come un bambino che aveva ricevuto una caramella
-Durante il pranzo-
“Che facciamo oggi pomeriggio?” chiese Max mangiando la sua bistecca
“Non lo so sinceramente io vorrei riposarmi un po'”
“Allora mi riposo anche io, ci guardiamo un film?”
“Oook fratellone!”
“Quale però?”
“Lo Squalo?”
“Un'altra volta no non lo voglio rivedere quel film.”
“Allora...vediamo...che ne dici di...''Quel mostro di suocera''?”
“Ok va bene è carino come film da quello che mi ricordo, poi c'è Jennifer Lopez” disse facendo la sua solita faccina da ebete.
[-]
La sera ci addormentammo insieme nel letto di mio fratello.

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Capitolo 3
*** 5 anni dopo ***


Io stavo ancora dormendo beatamente nel mio letto quando mi vibrò il telefono:messaggio era di Jim
c'era scritto:
“Buongiorno Adri, oggi pomeriggio ti andrebbe di uscire con me? Solo io e te, ti devo parlare, un
bacio x
Jim”
Risposi subito al messaggio:“Ok ci sarò, a che ora vieni a prendermi?”
Mi rispose pochi secondi dopo scrivendo: “ Alle 16 in punto mi trovi sotto casa tua ciao ti voglio
bene x”
Mi alzai dal letto tutta contenta e mentre andavo in cucina inciampai per le scale e ruzzulai giù per
poi cadere a culo per terra. Max iniziò a ridere come un matto
“Cazzo ridi?”
“È troppo divertente, scusa ma non riesco a smettere tu non sei mai inciampata per le scale e ora è
uno spettacolo!”
“Max vai ad aiutare tua sorella a rialzarsi” disse mio padre
“Va bene pà”rispose Max e continuò dicendo: “Ma dove ce l'avevi la testa?”
“All'appuntamento di oggi pomeriggio con Jim”
Papà mentre beveva il suo solito tè si alzò in piedi e lo sputò sul tavolo per poi dire:
“Tu cosa hai oggi pomeriggio? Con chi? Quando? Dove?”
“Ho un appuntamento, con Jim, alle 16 in punto e non so dove mi porta so solo che mi viene a
prendere e ha detto che mi deve parlare e sinceramente non so cosa voglia dirmi.” risposi io a tutte
le domande che mi aveva fatto papà, che iniziò a piangere e iniziò a dire:
“ La mia piccolina... avrà un appuntamento... sola con un ragazzo... e ciò significa che diventerai grande!”
“Pà non esagerare è un appuntamento, non è chi sa che cosa...” dissi
“Ma un appuntamento vuol dire fidanzarsi, poi sposarsi e poi avere dei bambini!”
“E dai papà non fare così è solo un appuntamento e io sarò sempre la tua cucciolina” dissi io calmandolo.
“Che vuoi per colazione sorellina?”
“Latte e cereali grazie fratellone”
[-]
Arrivarono le 15 molto velocemente allora decisi di farmi una doccia veloce per rilassarmi un po',
vestirmi e truccarmi. Mi vestii con degli shorts, dato che era luglio e faceva caldo, caldissimo, una
canottiera e le mie amate converse bianche. Mi truccai con un po' d'ombretto bianco e nella piega
un po' di nero sfumato bene bene un po' di eyeliner nero con dei brillanti verdi in mezzo, fard color
rosato e rossetto rosa tendente al fucsia. Alle quattro meno cinque ero pronta mi mancava da preparare
soltanto la borsa e stavo apposto, quando finii di prepararla suonarono alla porta:era Jim.
Andai ad aprire e mi abbracciò e mi diede un bacio sulla guancia.
“Andiamo?” mi chiese
“Un attimo” dissi per poi salutare mio padre e Max che arrivò davanti alla porta e saltò addosso a
Jim “Ei bro come va?” chiese Max a Jim
“Bene, bene bro” rispose a mio fratello e continuò dicendo: “Sei pronta Amò?(lui mi chiamava
sempre così)” mi chiese
“Si sono pronta, possiamo andare”
“Dove andiamo?” chiesi mentre stavamo in macchina
“È una sorpresa” rispose
“Non mi piacciono le sorprese e tu lo sai no?”
“Certo che lo ed è per questo motivo che ti ho detto che è una sorpresa”
“Quanto sei White...”
Parcheggiammo eravamo in parco che non avevo mai visto e non ne avevo mai sentito parlare...
c'erano tutte coppiette innamorate che si baciavano o che camminavano mano nella mano oppure
abbracciati.
“Dove siamo?” chiesi
“Al Primerose Hill, dove passeggiano le coppie innamorate e contente”
“Come coppie innamorate e contente? Noi non siamo una coppia o sbaglio?”
“È proprio di questo di cui ti voglio parlare... Siamo amici da tempo ma non mi basta io non voglio
averti come un'amica ma come...ecco come... come...” disse nervosamente
“Dillo a parole tue White”
“Io ti amo Adri dal primo momento che ti ho vista...”
Non gli feci finire la frase e lo baciai non era un bacio qualunque era intenso e passionale. Nessun
ragazzo mi aveva fatto provare quello che ho appena detto, lui era diverso dal mio ultimo ragazzo.
“Quindi ora siamo fidanzati?” MA CHE CAZZO DI DOMANDE FAI ADRIANNE?
“Certo che si Amore” disse rispondendo alla stupida domanda fatta poco prima.
18.30
“Scusa Amore ma è tardi ho detto a papà che per le sette sarei tornata a casa.” dissi
“Ok principessa ti riporto alla stazione”disse baciandomi
A CASA DI ADRIANNE
“Ciao amore ci vediamo domani”disse Jim accompagnandomi alla porta
“Perché non entri un attimo? Così diciamo a tutti la notizia”
“Perché no 5 minuti e poi me ne vado che devo tornare a casa per le sette e mezzo”
“Ok”
Suonai alla porta e mi venne ad aprire Max, entrammo mano nella mano e papà che stava sul divano
se ne accorse per primo.
“Papà, Max vi dobbiamo dare una notizia...”iniziai a dire io per poi continuare subito dopo: “Ci
siamo fidanzati”
“Voi cosa?” chiese papà che un altro po' sveniva, per fortuna che Max lo prese appena in tempo
“Auguri!” disse contento, a me mi abbracciò e zompò addosso a Jim dicendogli: “Da ora in avanti,
bro, farai parte della famiglia!”
“Auguri ragazzi”disse papà abbracciandomi e stringendo la mano a Jim
“Grazie signor Georg”
“Puoi chiamarmi anche papà, purché tu tratti bene la mia piccola...”
“Certo signore, ma ora devo andare, ciao amore” disse baciandomi
“Ciao Max, papà...”
“Ciao Jim buonaserata.”
“Grazie anche a lei ops... anche a te”
“Bravo vedo che hai capito subito”
“Io vado a telefonare ad Annett”dissi
“E io vado a telefonare agli altri”disse mio fratello
“Annett? Sono Adri vieni a casa mia ora!”e riattaccai non gli diedi nemmeno il tempo di dire si o no
“Tom, avverti gli altri di venire a casa mia ora, subito devo dirvi una cosa importante.”come aveva fatto
Adri con Annett non diedi nemmeno io il tempo a Tom di dire si o no.
Dopo 15 minuti arrivarono gli altri
Io e Annett andammo in camera mia e gli raccontai di me e Jim e lei disse:
“Sono super contenta per te, ma secondo me Jim ti porterà su una strada sbagliata, e per me non è il
ragazzo giusto per te...”
“Nah ma che dici?”dissi io prendendo il pacchetto di sigarette e prendendo una di esse.(io fumavo da quando
avevo 13 anni)
“Io la penso in questo modo poi tu pensa quello che vuoi!”
Intanto da Max...
“Ragazzi c'è una novità!”
“Cioè?”
“Adrianne e Jim sono fidanzati!”
“Congratulazioni bro! Ma io credo che non sia il ragazzo adatto per lei...”disse Siva prendendo in
pieno il tavolo con la pancia.
Tutti iniziarono a ridere.
“Il ragazzo se lo deve scegliere lei... ma se gli fa del male lo uccido, guai a chi mi tocca Adrianne!”
disse Max sbattendo un pugno sul tavolo.
“Si, ok Max hai ragione a dire così, ma non esagerare, comunque devi rispettare anche i sentimenti
di tua sorella” disse Nathan
“Hai ragione anche te Nath”rispose Max
Io e Annett tornammo giù tanto per sentire quello che mi dovevano dire.
“Ragazzi cenate da noi?” chiese papà mentre andava in cucina per preparare la cena
“Perché no”risposero tutti in coro
Così rimanerono a cena e anche a dormire e la serata volò subito, mi dispiaceva che non c'era Jim.
Allora decisi di chiamarlo.
“Amore”
“Ciao principessa che mi racconti?”
“Niente... senti stanno tutti qui a casa mia vuoi venire anche tu?”
“Si certo perché no dammi 10 minuti e sono da voi!”
“Ok ciao ti amo”
“Anch'io amore” e riattaccò
“Con chi parlavi?”domandò Siva prendendo in pieno lo spigolo del tavolo mentre stava prendendo
il cellulare, che gli era cascato per terra.
“Ho chiamato Jim per sentire se voleva venire non mi sembrava giusto che noi stiamo a cazzeggiare
per tutto il tempo e lui ad annoiarsi a casa.”
“Hai fatto bene”disse Max
“Adri puoi venire un attimo con me?”chiese Tom
“Si certo.”
Mi sbatté contro il muro per poi mettersi davanti a me e iniziò a baciarmi con foga,
finché non arrivò all'elastico del reggiseno e piano piano salire sempre più su.
“Tom basta, ti prego”dissi ansimando un po'
“Adri tu mi piaci e non voglio vederti con Jim, mi spezzerebbe il cuore.”disse tra un bacio e l'altro
“Tomhas Anthony Parker! SMETTILA! BASTA! Cazzo, ma lo vuoi capire che tre me e te non potrà
mai funzionare, tu sei un appiccicume continuo e non voglio un ragazzo che sia così! Io non ti amo,
non provo gli stessi sentimenti che tu provi per me, io ora sono innamorata persa di Jim e non puoi
negarmi di amare una persona!”dissi io per poi portarmi una mano davanti alla bocca, maledicendomi
di quello che avevo appena detto, urlato.
“Scusa Parker, non, non volevo, scusami ti prego.”dissi io prendendomi il viso tra le mani e iniziare
a piangere. Cazzo avevo ferito i sentimenti del mio “migliore amico” come facevo a non odiarmi
per quello che avevo fatto poco prima.
“Non fa niente in fondo è stata anche un po' colpa non dovevo farlo, perché tu rispetti Jim e questo è
anche giusto” disse per poi continuare “Io sono cotto di te, della tua splendida risata, sei la ragazza
che ogni ragazzo vorrebbe avere accanto, sei la perfezione in persona”disse venendomi vicino per
asciugarmi le lacrime che colavano sulle mie guance.
“Grazie, non dovevo urlarti, in fondo hai detto solo ciò che provavi per me, non dovevo dire tutto
ciò”dissi mentre suonò il campanello della porta
“Adri vai ad aprire tu?” chiese Max
“Tanto già ci stavo andando da sola sta tranquillo!”
Adri si era già imparata che toccava sempre a lei andare ad aprire alla porta. Andò ad aprire e si
ritrovò davanti il suo ragazzo.
“AMORE!” urlò Adrianne saltandogli addosso.
“PRINCIPESSA!”
“Ciao Jim”dissero tutti in coro
“Ma hai pianto?”chiese preoccupato Jim alla ragazza
“Si, mi sono fatta male sbattendo con il ginocchio al letto mentre passavo” non voleva dire quello
che aveva fatto poco prima Tom, non voleva che gli succedesse nulla dopo tutto è il suo migliore
amico e quindi si inventò una cacchiata sul momento.
“Non so se crederti o no” disse Jim
“Credimi, credimi è la verità...”
“Ok ti credo”disse dandogli un bacio
Tom spostò gli occhi da un'altra parte, per non “soffrire” di quel bacio durato secondo un'eternità.
“Che facciamo?”chiesi
“Non so.”disse Jim per poi continuare dicendo nell'orecchio della ragazza: “Potremo andare in
camera tua”
Max che naturalmente lo sentì disse: “Non ci provare nemmeno per sogno!!”
“Fatti i cazzi tuoi, sono problemi miei e non tuoi!” risposi scontrosa
“Fai come ti pare, ma poi non dire che non te l'avevo detto!”disse Max indicandomi.
“Senti bro, ti dovresti stare più calmo con tua sorella, ha un cervello anche lei e me lo deve lei di si
o di no, non devi rispondere tu al suo posto”gli rispose Jim
“Sentite basta, non dovete litigare per questa stronzata!”dissi e continuai dicendo: “Devo andare un
attimo a prendere una cosa in camera mia e torno”
Arrivata in camera mia, mi buttai sul letto e mi misi il cuscino in faccia e iniziai a piangere, non
volevo che Max non avesse fiducia in me e non volevo nemmeno che Jim rispondesse a cazzo a lui,
non ce la facevo più con quei due! Max che era geloso di tutto e di tutti e Jim che diceva quelle cose
dovevo sfogarmi e l'unica cosa che mi venne in mente fu quella di piangere, ma poi cambiai idea,
perché fare tutto ciò? Allora andai silenziosamente al bagno, presi le forbici dal cassetto e misi la
lama sulla mia pelle. Sapevo che era una stronzata iniziare a tagliarmi ma secondo me era l'unico
modo di scordare la gelosia di Max e quelle cose che mi diceva in continuazione Jim. Con paura,
che potessero scoprirmi iniziai a farmi dei tagli sempre più evidenti sul braccio sinistro, mi guardai
il braccio e contai tutti quei segni erano 4 tagli tutti sanguinanti. Appena finii di farli mi resi conto
che tutto quello che era successo poco prima non me lo ricordavo più e mi resi conto che avrei di sicuro
continuato a tagliarmi. Andai in camera mia e presi una maglietta a maniche lunghe, nera in
modo tale da nascondere quei segni e sopra ci misi dei braccialetti per tenere ferma la manica della
maglietta. Tornai giù e Jim preoccupato mi chiese:
“Come mai ci hai messo tanto?”
“Sono dovuta andare al bagno”mega minchiata del secolo.
“Vi va di guardare un film?” propose Siva sbattendo allo sportello della cucina aperto(colpa mia mi
ero dimenticata di chiuderlo)
Tutti iniziarono a ridere e lui poverino che si teneva la testa con la mano.
“Ok che film?” chiesi
“Mah non so, vediamo un po' che abbiamo qui sorellina”
“Ok”
Io e Max andammo a vedere un po' i film che ancora dovevamo vedere e il mio sguardo si posò
subito su un film horror naturalmente “Paranormal Activity”. Presi il dvd e gli dissi a Max:
“Che ne dici di questo” allungandoglielo
“Ma tu solo film dell'horror?”
“È il mio genere preferito, comunque si per me potrebbero esistere solamente film horror... che ne
dici di Zombieland?”
“Perché no è un film horror-comico quindi la risposta è si, voglio vedere la faccia che farà
Annett quando lo metteremo.”
“Non diciamo nulla a nessuno del film,se ci chiedono che film abbiamo scelto, così tanto per
fare qualcosa, che ne dici fratellone?”
“Oh si!”
Tornammo dagli altri e mettemmo soltanto il film, semnza rispondere alle loro domande. Quando
Annett vide gli zombie fece uno zompo e si abbracciò Jay io invece stavo tranquillamente vicino a
Jim abbracciati sul divano.
Quando finì il film andammo a cazzeggiare in giro. Riandammo al parco sotto casa io e Jim
sull'altalena, io seduta e lui in piedi dietro di me, aveva un'equilibrio impressionante io non ci sarei
mai riuscita, e gli altri stavano un po' di la e un po' di qua.
Dopo poco andammo in piazza a fare di peggio. Io ero passata dal tabaccaio per le sigarette, anche
Jim prese le sigarette. Io aprì il nuovo pacchetto e ne presi una, mentre il ragazzo preferì finire
il pacchetto che aveva aperto 1 settimana fa.
Annett volle fare un tiro di sigaretta dalla mia, io la avvertii che gli sarebbe girata la testa e che forse
avrebbe anche vomitato e iniziavano a tremagli le gambe, ma lei volle lo stesso.
“Posso fare un tiro Adri?”chiese Annett
“Per me va bene, però ti inizierà a girarti la testa, ti traballeranno le gambe e forse vomiterai anche.”
“Non fa nulla! Voglio provare lo stesso!” iniziò a frignare, come se fosse una bambina che non riceveva
la caramella dai genitori.
Fece il tiro e gli chiesi:
“Come è stato?”
“Mi gira un po' la testa ma niente di che”
A un certo punto la vedo correre vicino a un cespuglio e inizia a vomitare (che figura di merda).
“Ann tutto a posto?” chiese premuroso Jay tenendogli la fronte e i capelli.
“Si si tranquillo, sto meglio”disse una volta finito
“Torniamo a casa, così ti faccio un po' di tè caldo e ti passa tutto.”dissi io accarezzandogli
la schiena dolcemente
“Ok grazie amò”
“E di che, non mi devi ringraziare, per te questo e altro amore!”
Mi fece un sorriso a 32 denti.
ARRIVO A CASA
“Ti preparo un tè caldo?”
“Si va bene, grazie”
Intanto sentivo le urla di Jim e di Max, stavano litigando, da quando stavamo insieme mio fratello
ancora doveva fare l'abitudine di tutto quello che mi diceva e il modo in cui mi toccava, allora
decisi di fare quella cosa che mi avrebbe aiutato a dimenticare, dovevo farlo non avevo altra scelta.
Allora mi inventai una scusa per andare al bagno e Ann ci cascò, ma prima o poi glielo avrei detto è
la mia migliore amica, andai, presi le forbici dal cassetto e iniziai a farmi dei tagli sempre più
evidenti sulla mia pelle,mi guardai il braccio e contai quanti ne avevo 10 contando i 4 di prima ora
ne avevo fatti 6, fumare e piangere non bastavano.
“Come cazzo vuoi conciarti Adrianne Azzurra Georg, come?” mi chiesi tra me e me.
Sentii aprire la porta del bagno, allora posai le forbici e misi giù la manica della maglietta nera: era
Max per fortuna avevo fatto in tempo a mettere giù la manica se no mi avrebbe conciata per le
feste...
“Che ci fai qui piccola?”
“Mi sono tagliata un'unghia così l'ho tagliata” mega minchiata.
“Scendo devo mettere il tè nella tazza di Ann” dissi per poi andarmene
“Hey Ann, scusa se ci ho messo tanto, mi ero anche spezzata un'unghia, così l'ho tagliata ma mi
sono scordata totalmente del tuo tè”
“Non fa niente davvero... faccio io?”
“Nah non ci vuole nulla, bevi finché è caldo” dissi porgendogli la tazza con il tè
“Ok, grazie amore”
“Ma Jim?”chiesi
“Se ne è andato sbattendo la porta, ma prima mi ha detto che ti dovevo salutare e non ha detto nulla
ha sbattuto la porta e se ne è andato”
“Ah...bene...”
Poche ore dopo, mi arrivò un messaggio era Jim diceva:
“Scusa amore se non ti ho salutata, ma non ti ho visto insieme a Ann, quindi ti saluto ora un bacio ti
amo”
“Ti amo anch'io e non ti preoccupare se non mi hai salutata un bacio” gli risposi subito.

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Capitolo 4
*** Jay dice ciò che prova ad Annett ***


“Adri mi devi aiutare.”affermò il riccio
“In che modo riccio?” chiesi scompigliandogli i capelli
“Mi piace Annett...”
“Ma dai non me ne ero accorta...”dissi io premndendolo un po' in giro
“E dai non cazzeggiare proprio ora... è una cosa seria e inizierò a parlare solo quando sarai seria.”
“Ok va bene sarò seria”
“Ok allora: io voglio sempre chiedergli un appuntamento, ma ho paura che mi dica di no, come faccio?”
“Potresti fare così: la chiami gli chiedi se vuole uscire con te, che dirà di sicuro di si, gli dici a che
ora la vai a prendere, la metti in macchina non gli dici dove dovete andare e la porti... vediamo...
dove la potresti portare? Fatti venire un'idea anche a te ora ho fatto tutto io!”
“Al Primrose Hill?”
“Quello è perfetto è dove ci siamo fidanzati io e Jim! Soltanto che ti dovrò aiutare a trovare l'outfit perfetto”
“Ok, quando gli chiedo se vuole venire all'appuntamento te lo faccio sapere”
“Adesso è meglio di no, col fatto che è stata male tra 1 settimana va bene”
“Ok allora tra 1 settimana glielo chiedo io stravedo per lei!”
“Sono contentissima che la mia migliore amica si stia per fidanzare!” dissi euforicamente
1 SETTIMANA DOPO
“Jay dai chiamala su cosa aspetti?Cazzo! Prendi in mano questo cazzo di cellulare e chiamala! Su!
Muoviti!”
“Ok, ok non ti incazzare”
“E chi è incazzato qui?”
“Ora la chiamo.”disse prendendo il cellulare “Squilla,squilla”mi avvertì Jay
“Pronto?Ann, sono Jay, volevo chiederti se domani pomeriggio ti andava di uscire insieme a me.”
“Si certo che mi va a che ora?”
“Alle 16.30? va bene?”
“Certo, certo.” e attaccò.
“Allora?”
“Ha detto di si!!!!” disse Jay urlando dall'entusiasmo
“Te l'avevo detto io che avrebbe accettato”
“Grazie, grazie a te ho trovato il coraggio di chiedergli un'appuntamento ti adoro Adri!”
“E di che, però fa caldo” dissi io per poi togliermi la maglia a maniche lunghe in quella settimana
mia ero fatta altri tagli ma non per colpa di Max o di Jim li avevo fatti per liberarmi da tutto quello
che avevo dentro, di mia madre che non mi ha chiamata in questi 5 anni, insomma un po' per tutto,
Jay si accorse dei tagli e mi chiese:
“Quei segni che sono?”
“Non, non sono nulla” dissi io cercando di rimettermi la maglia, ma Jay me la strappò di mano e la
buttò per terra facendomi ancora quella domanda:
“Cosa cazzo sono questi segni?”
“Ok mi taglio Jay e non ne vado fiera, ma fumare e piangere non bastano per dimenticare tutto, io
ho una madre stronza, che non mi risposto alle telefonate o hai messaggi che gli ho mandato,
soprattutto per questo motivo è che mi taglio...”dissi
“Ma, ma Adri hai me, tuo fratello, Ann e gli altri per sfogarti, perché tutto ciò? Proprio non ha senso
cazzo.” disse abbracciandomi e io sprofondai nella sua spalla con tutto il viso
“Jay, non lo dire a nessuno ti prego, devo pensarci io a dirlo...se mi va, di sicuro lo dirò ad Ann
promesso, lei è la mia migliore amica e deve sapere quello che combino, il mio stato d'animo e tutto
il resto.”
“Si, ma glielo devi dire solo quando ti andrà, ok?”
“Ok.”
IL GIORNO DOPO
“Adri! Mi devi aiutare a scegliere i vestiti che mi devo mettere per l'appuntamento di
oggipomeriggio con Ann!” urlò Jay dalla cucina di casa mia
“Si ecco sto arrivando” dissi prendendo le blazer fucsia e viola
“Andiamo a casa mia”
Io annuì e partimmo verso casa del riccio
Jay aprì la porta della sua villa e c'era suo fratello Tom
“Bella a bro!”disse Tom saltandogli addosso
“Bene, bene ora mi devi aiutare però eh?”
“Si certo.”
“Adrianne io mi fido di te, fai diventare Jay un figo ti prego!” disse Tom
“Certo McGuiness”
Andammo in camera di Jay, che aprì l'armadio e mi disse:
“Guarda tu! Sei tu l'esperta”
“Grazie, lo so”
Iniziai a guardare quello che aveva il ragazzo nell'armadio e i miei occhi si posarono su un jeans,
una felpa blu e le blazer blu e bianche.
“Che ne dici di questo?” tirando fuori quello che avevo scelto
“Direi che va più che bene!” disse tutto contento
“Ok ora il mio lavoro qui è finito” dissi io andandomi
“Grazie Adri!”
“Non c'è di che ora vai a cambiarti che se no fai tardi!” dissi io uscendo dalla porta
ALL'APPUNTAMENTO
In macchina di Jay
“Dove mi porti?”chiese tutta incuriosita la ragazza
“Sapessi...” rispose il ragazzo mantenendo il patto fatto con Adrianne

Arrivati, scesero dalla macchina e Annett rimase a bocca aperta, non era mai stata in un posto così,
e soprattutto non credeva che era stato proprio un ragazzo a portarla in quel posto fantastico.
“Jay... ma, ma è stupendo” disse abbracciandolo e baciandolo, dopo il bacio lei diventò rossa
“Come sei bella quando arrossisci!” disse il ragazzo carezzandogli la guancia sinistra
“E dai, non dire così, mi fai arrossire di più!”
UN PÒ DI TEMPO DOPO
“Jay andiamo, gli ho detto a nonna che sarei tornata a casa presto”
“Ok, ti riaccompagno” disse dandogli un bacio
A CASA DELLA NONNA
“Ciao Jay!”
“Ciao Ann!”
Si baciarono e la ragazza scese dalla macchina.
“Salutami i tuoi nonni!” urlò il ragazzo abbassando il finestrino
“Ok ci vediamo domani!”
Il ragazzo mise in moto e se ne andò intanto Ann cercava le chiavi da dentro la borsa, non le trovò e
suonò al campanello, venne ad aprire il nonno
“Ciao nonno!”
“Ciao bella, dove sei stata?”
“In giro con un ragazzo...”
“È simpatico?”
“Certo, certo è molto simpatico... siamo fidanzati”
“Sono contento per te!” disse il nonno abbracciandola
“Che è successo?” chiese la nonna dalla cucina
“Ann si è fidanzata!” gli rispose il nonno
“Posso uscire, devo andare da Adrianne, glielo devo dire comunque che sono fidanzata”
“Certo, certo, ma torna a casa per le otto ok?”
“Ok, ok state tranquilli”
A CASA DI ADRIANNE
“Ciao Max Adrianne?”
“È in bagno”
“Grazie, vado”
Arrivata al bagno, aprì la porta e trovò Adrianne con le forbici sulla pelle del suo braccio.
“Che cazzo stai facendo?”
“Niente...niente” rispose la ragazza abbassando la manica.
“A me non sembra! Perchè non me l'hai detto?”
“Lo volevo fare, solo quando sarei stata pronta a farlo...”disse Adrianne affogando nelle lacrime per
poi continuò:
“Mi taglio da poco, non ne vado fiera.”
“Perchè tutto ciò? Chi altro lo sapeva”
“Non, non te lo posso dire, se no te la prenderai con lui e io non voglio!”
“Non me la prenderò con nessuno, ora: dimmi chi lo sa.”
“J...Ja...Jay” disse tra un singhiozzo e un altro e anche con un po' di paura per la reazione che
potrebbe avere avuto Annett.
“Io non me la prenderò con Jay, e nemmeno con te anzi ti aiuterò a smettere, io non voglio vederti
in questo stato, sei la mia migliore amica, mia sorella, mia cugina e la mia confidente, sei molto
importante per me e non voglio perderti”
“Ann..”
“Dimmi”
“Voglio smettere, non ne posso più mi aiuterai vero?”
“Certo che ti aiuterò, non ti preoccupare”
Detto ciò Ann abbracciò Adrianne come non aveva mai fatto e Adri la stringeva sempre più a lei.
“Ann, per favore non lo dire a Max, ti prego” disse Adrianne con ancora le lacrime agli occhi.
“Ma certo che non glielo dico, ma ti pare che lo possa fare?Comunque mi sono fidanzata con Jay!”
“Oddio!!!!!! yeeeeeeeeeeeeeeeee! Daje!!!” disse abbracciandola di nuovo e saltando dalla gioia.

 

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Capitolo 5
*** Max, Nath e Jim mi scoprono ***


Era mattina, mi stavo preparando per andare a scuola, mi svegliai alle sette meno venti, scelsi quello
che mi dovevo mettere e lo misi sul letto, poi andai in bagno. Bussai alla porta e c'era Max allora
scesi a fare colazione un tè caldo e delle fette biscottate con marmellata di pesca. Quando Max uscì
dal bagno andò direttamente in cucina.
“Buongiorno sorellina” disse dandomi un bacio sulla guancia
“Ciao” dissi ricambiando il bacietto
Vidi i suoi occhi posarsi sui miei tagli e disse:
“Che sono quei segni?”
“È stato il gatto del vicino” super minchiata del secolo
“No, non è vero, il nostro vicino è allergico ai gatti, ora ti rifaccio la domanda: cosa sono questi
cazzo di segni?” disse alzandomi il braccio
“Nulla.”
“Non è vero! Ora Adrianne dimmi cosa sono questi cazzo di segni porca troia!!” disse incazzato
nero
“Ok Max mi taglio, ma stò cercando di smettere. Non ne posso più Annett e Jay stanno cercando di
aiutarmi, ma non so se ci riusceranno!”
“Quello stronzo di Jay! Me lo doveva dire!”
“Non è colpa sua sono io che gli ho detto di non dirti nulla!”
“Perchè?”
“Perchè non volevo che lo sapessi, comunque non lo dire a papà ti prego”
“Vatti a mettere qualcosa addosso in modo che papà non li veda! Muoviti!” disse dandomi una pizza
al sedere mentre stavo camminando io da lui me lo facevo fare, non glielo facevo fare nemmeno a
Jim. Andai in camera mia e mi misi una maglia a maniche lunghe. Andai in bagno e mi feci una
bella doccia calda e mi lavai i denti. Uscii dal bagno e iniziai a vestirmi: leggins neri e una maglietta con
lo scollo a v grigia e le mie blazer grigie e bianche. Io e Max salutammo papà e ci
incamminammo verso la scuola, comunemente chiamata “castello degli orrori”, io odiavo quel posto
non ci volevo mai andare.
Stranamente la giornata passò velocemente, mi ero ammazzata dal ridere con Nathan e Jim mi
guardava male io non ci facevo tanto caso, però mi da fastidio che non si fidasse di me.
“Oggi che ne dici di uscire?” chiese Nath mettendomi il braccio in torno al collo e mi prese la mano
io in quel momento pensai “ quanto vorrei baciarti, ma purtroppo non posso, cazzo”
“Per me va bene a che ora mi vieni a prendere?”
“Va bene alle cinque?”
“Si si no problem!” dissi io dandogli un bacio sulla guancia
Arrivai a casa e mi chiusi in camera mia a scegliere quello che mi dovevo mettere il pomeriggio,
naturalmente non volevo che Nath scoprisse i miei tagli quindi optai per una maglietta a maniche
lunghe nera con un disegno sopra fucsia, un paio di jeans neri e le mie converse fucsia.

“Ciao Max tua sorella?” chiese qualcuno alla porta, non avevo riconosciuto chi era.
“In camera sua”
“Grazie, vado”
Sentii bussai alla porta della mia stanza mentre mi stavo mettendo la maglietta alzai le maniche, non immaginavo
che fosse:
“Nathan!” dissi saltandogli addosso
“Adrianne!” vidi il suo sguardo posarsi sui miei tagli pensai tra me e me:
“Cazzo le maniche! Porca puttana ora mi fa nera.”
“Cosa sono quei segni?”
“È stato il gatto della vicina” minchiata
“No, non è vero la tua vicina ha un cane, ora dimmi cosa cazzo sono questi tagli!” non l'avevo mai
visto così incazzato, lui è come un altro fratello per me e glielo dovevo dire.
Ok, Sykes mi taglio e non ne vado fiera, ma è l'unico modo per stare bene!”
Perchè? Perchè tutto ciò? Hai me, tuo fratello e gli altri per sfogarti, Jim ti ha fatto qualcosa?”
disse mettendomi le mani intorno ai fianchi.

No, non mi ha fatto nulla, all'inizio lo facevo perchè ho una madre stronza che non mi ha filato
per questi 5 anni, ma poi mi sono resa conto che più lo facevo e più mi sentivo bene” cazzo, volevo
baciarlo volevo
averlo mio, ma era un pensiero del cazzo, perchè io ero fidanzata con Jim e
volevo stare con lui, ma al tempo stesso volevo anche stare con Sykes... dovevo decidere: Jim o Nathan?
White o Sykes? Poi capii che dovevo stare con Jim.
Mentre mi giravo, perchè stavo di spalle, Nathan mi baciò mentre mi baciava è entrato Jim e
quando lo vidi, cazzo volevo
uccidermi.
“Stronza! Come cazzo hai potuto?! Io mi fidavo di te!”
“Jim, io, io non ho fatto nulla...credimi”
“Non ti credo! Quanto tempo è che stai con lui?”
Io non l'ho baciato! Vuoi credermi si o no? Siamo fidanzati o sbaglio?”
“Si, siamo fidanzati e non dovresti stare con me e nello stesso tempo con lui!”
“Jim, io non l'ho baciato è lui che ha baciato me!”
“È vero?” chiese Jim voltandosi verso Nathan
“Si, è vero”
Io corsi verso il bagno lo dovevo fare, perchè doveva accadere tutte a me, perchè? Allora presi le
forbici dal cassetto mi appoggiai al muro e scivolai giù, per mettermi seduta con le gambe piegate
verso il petto e mi iniziai a taglirami come non mai. Mentre mi stavo facendo il dodicesimo taglio si
aprì la porta ed era Jim.
“Oh merda” dissi a bassa voce
“Che cosa stai facendo?”
“Nulla...”
“Come sarebbe a dire che non stai facendo nulla? Perchè ti tagli amore perchè?”
“Ora sono tornata amore e non sono più la stronza di prima?”
“Amore dai... ho fatto uno sbaglio e tutti li commettono...”
“Si è vero tutti commettono degli sbagli, ma tu, tu sei saltato a conclusioni troppo affrettate”
“Lo so, lo so, e mi dispiace; ora dimmi il motivo per cui ti tagli”
Feci un bel respiro e iniziai a parlare:
“All'inizio lo facevo un po' perchè non sopportavo più te e mio fratello che litigavate continuamente
e un po' lo facevo perchè ho una madre stronza che non ha mai rosposto né alle chiamate né ai
messaggi che gli ho mandato... in pratica non mi ha cagato più, sono più che sicura che non vedeva
l'ora di trasferisi in America per il suo, nuovo lavoro, così non doveva più badare a me, però...”
“Però...” disse il ragazzo sedendosi accanto alla ragazza
“Più lo faccio e più mi rilasso, ora lo faccio anche solamente per agitazione e mi sto rompendo
letteralmente i coglioni”
“Amore... senti ti aiuterò a smettere in tutti i modi possibili” disse dandogli un bacio sulla fronte
Adrianne si soffermò a guardare il sangue che colava piano piano sul suo braccio e gli scese una
lacrima
“Oi, che hai?”
“Non ce la faccio più, ma è difficile smettere non so se potrò mai finirla...”
Silenzio totale, Jim medicò tutti quei tagli a Adrianne e quando uscirono dal bagno Nathan non
c'era.
“Si può sapere che è successo?! Non ho mai visto Nathan così incazzato nero”
“Non è successo nulla Max tranquillo”
“Ok starò tranquillo... dimmi quanti cazzo di tagli ti sei fatta?”
“Devo proprio dirtelo?”
Max annuì e basta e la ragazza capì che lo voleva sapere veramente
“11... stavo per fare il dodicesimo quando è entrato Jim”
“E l'ho fermata”
“Non so che fare con te sorellina... però ti aiuteremmo a smettere questo è poco ma sicuro”

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Capitolo 6
*** La festa dei 18 anni di Jim ***


Era un anno che io e Jim stavamo insieme, Nathan e lui erano tornati amici e in quanto a me, sono
fiera di me stessa perchè? Bhè perchè avevo smesso di tagliarmi tante volte mi guardavo le braccia
e pensavo: “ O mio Dio! Che cazzo mi ero fatta?” Ho deciso di smettere perchè non volevo
dipendere da un paio di lamette e così o smesso; con l'aiuto di Jim, Ann e tutti gli altri, Seev lo è
venuto a sapere dopo tanto tempo che gli altri lo avevano saputo, e ci è rimasto male, lo capisco gli
ho tenuto nascosto questo particolare della mia vita è normale che ci sia rimasto male.

Adesso era solo un brutto ricordo.
Mi stavo stiracchiando nel letto e mi iniziò a squillare il telefono era Jim
“Ei bellezza!” disse lui tutto pimpante
“Ei...” dissi ancora piena di sonno
“Sai che giorno è oggi?” chiese lui
“Auguri amore mio!” dissi ricordandomi che era il suo compleanno
“Eri ancora assonnata eh?”
“Tu che dici? Hai il radar amò!”
“Lo so, lo so, riesco a capire anche quando ti alzi! Comunque stasera c'è la festa a casa mia e i miei
stanno fuori città e mi hanno che potevo invitare qualche amico... e voi siete i benvenuti come al
solito dillo anche agli altri!”
“Aspetta, chiedo a Max. MAX!!!!!!!”
“CHE C'È?”
“STASERA C'È LA FESTA PER I 18 ANNI DI JIM E SIAMO INVITATI A CASA SUA!”
“VA BENE IO VENGO!”
“OOOOOK”
“Allora?” chiese Jim
“Veniamo!” dissi io tutta contenta
“Ok, ciao piccola a dopo”
“Ciao, ti amo”
“Anch'io” e riattaccò
“Buongiorno fratellone”
“Buongiorno cucciola”
“Che mangiamo a colazione?” chiesi con la fame da lupo
“Che ne dici di latte e cereali? Mi sembra la cosa più veloce, dato che hai fame”
“Come hai fatto a indovinare?”
“Sono tuo fratello, ti conosco e so come sei fatta” disse stampandomi un bel bacio sulla guancia
Io ricambiai il bacio e ci mettemmo a mangiare.
[-]
“Allora vediamo cosa mi posso mettere” dissi stando davanti all'armadio
“Questo va bene” dissi prendendo un vestito corto (arrivava a metà coscia)nero e con dei brillantini
dorati, sopra un cardigan nero, e le calze nude, scarpe con il tacco anche esse nere e con le borchie.
I capelli me li piastrai e li lasciai lisci giù, in quanto al trucco uno smokey eyes nero, il fard rosa e le
labbra rosa chiaro.
Quando scesi le scale con quel vestito e truccata in quel modo papà disse:
“Dove dovresti andare tu?”
“Alla festa del mio ragazzo” risposi
“Comunque sei fantastica sorellina”
“Grazie pelatino”
“Andiamo che ne dici?”
“Si, si andiamo! Ciao papi”
“Ciao divertitevi e non fate stronzate!”
“Si certo pà, tranquillo”
Entrammo in macchina e dopo 30 minuti stavamo a casa di Jim, per colpa del traffico.
Si sentiva la musica dalla strada e suonai alla porta con la speranza che si sentisse, per fortuna che
Jim ha il suono del campanello troppo alto, e venne ad aprire proprio lui
“Wow, sei una favola!”
“Grazie amore” dissi baciandolo
“Bella White!” disse Max saltandogli addosso quando il bacio finì
“A bro! Entrate!”
Entrammo e nella stanza e la musica era ancora più alta, c'era Locked out of heaven di Bruno Mars,
cazzo era proprio fantastica a tutto volume
“Bellezza!!” mi sentì chiamare mi girai e c'era Annett
“Tesoro!!”
Era vestita con un paio di shorts neri e sulle tasce le borchie, una maglietta scollata, i tacchi e il trucco tutto sbrilluccicante.
“Jay?”
“Secondo me mi stà controllando, ha paura che qualche altro ragazzo mi porti a letto, fatti vedere un
po' tu! Cazzo Adri sei FA-VO-LO-SA!”
“Grazie e anche tu sei FA-VO-LO-SA”
“Jim, invece?”
“Mah non ne ho la più pallida idea! Forse mi stà controllando anche lui!” e ci mettemmo a ridere
come delle matte. Ad un certo punto vidi Nathan, gli feci ciao con la mano e lui venne verso di me.
“Ei bellezza”
“Ciao Nath, come va?”
“Bene, bene, non c'è male direi tu?”
“Tutto a posto” e se ne andò a cazzeggiare con Seev e gli altri
“Beviamo un po'?” chiesi
“No, tu lo sai che non li reggo gli alcolici, dopo forse mi prendo un bicchierino di vodka”
“Okay” dissi io prendendo la bottiglia di vodka e iniziando a bere
“Che cazzo fai?” chiese Max
"Bevo non si vede?” dissi iniziando a ricominciare a bere alla fine Max me la diede vinta, e se ne
ritornò a cazzeggiare con gli altri.
“Ei Adri” mi sentì toccare i fianchi mi girai ed era Jim
“Ei”
“Lo sai che i miei non ci sono vero?”
“Si e allora?”
“Beh potremmo andare in camera mia...” disse iniziando a baciarmi il collo, sapeva che mi
facevano imapazzire letteralmente i baci sul collo
“Stai cercando di portarmi a letto White?”
“Forse... dai vieni”
Mi prese per mano e mi portò in camera sua, aprì la porta e sentì un profumo di vaniglia favoloso,
entrammo e l'atmosfera era fantastica: le candele intorno al letto, quelle che odoravano di vaniglia,
era tutto così romantico, ma non era la sua stanza era la camera dei suoi genitori
“White, ma questa non è la tua stanza!”
“Tanto i miei non ci sono e non lo verranno mai a sapere” disse mettendo le mani sotto al vestito, e
me lo sfilò, io rimasi in mutande e reggiseno, allora io gli iniziai a sbottonare i bottoni della camicia
e gliela sfilai, mi sfilò le calze e io gli sfilai i pantaloni, mi prese in braccio e mi mise sul letto e lui
si mise sopra di me senza pesarmi
“Sei sicura piccola?”
Io annuii, mi sentii le sue mani arrivare al gancio del reggiseno che mi sfilò ero rimasta in mutante,
che mi levai e lui si tolse le sue. Lo guardai e arrossii e lui nell'orecchio mi disse:
“Sei perfetta”
e riconciò a baciarmi, quei baci erano semplici baci dolci, ma poi premette le sue labbra sulle mie e
le nostre lingue iniziarono a giocare a rincorrersi. Era tutto così perfetto, noi due ci completavamo a
vicenda; io lo completavo e lui completava me era così fottutamente perfetto. Mi sentti chiamare,
ma non era Jim, anche perchè lui mi stava accarezzando dolcemente i capelli, ma era quel rompi
coglioni di Max, mi rivestii velocemente, mi passai la spazzola sui capelli e anche Jim si rivestii
velocemente, uscimmo nel momento perfetto, quando Max era tornato giù almeno non avrebbe fatto
tutte quelle cazzo di domande che tanto odio con tutta me stessa, salutai Jim con un bacio e
tornammo a casa, questa serata non la scorderò
mai.

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Capitolo 7
*** Una giornata indimenticabile ***




    Mi ero alzata da tanto e mi arrivò un messaggio

    “Ei amore come stai? Senti ti va di venire a casa mia oggi, di pomeriggio?”

    “Certo amore verso che ora?”

    “Verso le 16 puntuale però...”

    “Certo come sempre a dopo ti amo”

    “Anch'io” e non gli risposi più, non mi andava di sprecare altro credito *-*

    Anche se mi ero svegliata ero rimasta nel letto al calduccio, allora decisi di scendere giù per fare

    colazione, non avevo una gran fame, quindi tè e un po' di biscotti i miei biscotti, che nessuno deve

    toccare tranne me.


    “Ciao sorellina” disse Max dandomi un bacio sulla guancia

    “Ciao pelatino” dissi ricambiando il bacio

    “Che hai fatto ieri sera, alla festa?”

    “Nulla” dissi mentendo

    “Ah si?”

    “Si si, tranquilli, senti io oggi pomeriggio non ci sono vado a fare due passi con Jim...”

    “Va bene”

    [-]

    Passò il tempo molto in fretta e decisi di iniziare a prepararmi mi vestii con un paio di jeans chiari,

    una maglietta a maniche corte e le mie converse bianche, un po' di eyeliner, fard e un po' di rossetto

    chiaro.

    Andai giù salutai papà e Max e mi incamminai verso casa di Jim. Arrivai sotto casa, suonai e mi

    venne ad aprire Jim

    “Amore”

    “Ciao bella” e mise le mani sui miei fianchi e mi iniziò a baciare, prima baci normali a stampo, ma

    poi iniziarono a diventare passionali, le nostre lingue iniziarono a rincorrersi e iniziarono a ballare

    tra di loro

    “Entra dai...”

    “Okay”

    Entrai e mi disse:

    “Dobbiamo finire quello che abbiamo iniziato ieri...”

    Mi prese per la mano e mi portò in camera sua, veramente era la sua camera non era quella dei

    genitori, mi mise le mani sui fianchi e iniziò a sfilarmi la maglietta, io feci così con la sua, mi sfilò i

    pantaloni e io gli sfilai i suoi, cazzo era perfetto, mi tolse il reggiseno e io mi tolsi le mutande e lui

    si tolse le sue ci buttammo sul letto e iniziamo a baciarci con foga, cazzo era tutto
perfetto, mi misi

    sopra di lui, ma rotolammo e si mise lui sopra di me, mise la mano sullo schienale del letto e iniziai

    a gridare, ma poi quelle grida non erano più per quello che stavamo facendo, erano grida di una

    persona felice.


    Facemmo l'amore per più di 4 ore, poi dovetti tornare, perchè era tardi allora Jim mi riaccompagnò a casa

    “Vuoi rimanere a cenare, dato che stai solo a casa?”

    “Si certo perchè no”

    “Papi?”

    “Si dimmi Adri?”

    “Jim rimane a cenare da noi okay?”

    “Okay”

    “Ciao papà”

    “Ciao figliolo”

    “Andiamo a guardare la tv amore?” chiese Jim

    “Certo, certo”

    Ci mettemmo sdraiati sul divano lui si mise dietro di me e mi mise la mano sulla pancia

    “Ti amo”

    “Io di più” e iniziammo a baciarci

    “Ragazzi la cena è pronta!” disse mio padre

    “Ora veniamo ma Max?”

    “È uscito con gli altri, torna a mezzanotte”

    “Okay” e ci mettemmo a cenare

    Passarono due settimane, mi doveva venire il ciclo la settimana prima, ma non arrivava e avevo le

    voglie di dolci, di tutte queste schifezze, allora andai giù, aprii il frigo e per mia grande fortuna

    trovai un vassoio pieno di pastarelle, me le finii tutte, ma poi vomitai, era più di una settimana che

    succedeva questo, allora mi ricordai ciò che era successo il giorno dopo la festa di Jim

    “Cazzo...non abbiamo usato il preservativo” dissi toccandomi la pancia una volta aver finito di vomitare

    Jim mi chiamò

    “Ei bellezza”

    “Ciao amò”

    “Oggi pomeriggio puoi venire da me?”

    “No, ho da fare, senti possiamo fare così tu vieni verso le 17.30 a casa mia okay?”

    “Si, si perfetto a dopo ti amo”

    “Anch'io” e riattaccai

    Andai in farmacia, presi il test di gravidanza e tornai a casa, entrai e non c'era nessuno

    “Bene... farò il test senza problemi

    Andai in camera mia lessi il fogliettino e c'era scritto:

    'Se diventa azzurro come il cielo non sei incinta, se diventa blu intenso si'

    “Okay... facciamolo” dissi premendo il bottone, ma mentre lo facevo qualcuno suonò alla porta

    “Merda” dissi nascondendo il test nel comodino

    Andai ad aprire e c'era Jim

    “Ei...”

    “Ciao amore” disse iniziando a baciarmi, non mi sentivo bene

    “Senti entra dai...”

    Entrò si mise seduto sul divano

    “Senti amore io devo andare a prendere una cosa su”

    “Mh mh”

    Andai al bagno e vomitai

    “Che palle però” dissi una volta finito

    Allora andai in camera e presi il test

    “Oh merda...”

    Dissi vedendo Jim con il test nelle sue mani...



    CONTINUA...

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Capitolo 8
*** Non ti abbandonerò mai, qualunque cosa succeda ***


 

Vidi Jim con il test in mano, penso di aver perso 5 battitti del cuore, non sapevo cosa dirgli, ma iniziò lui:
“E questo?”
“Jim, ecco io...”
“Tu...”
“Oh cazzo Jim, sono... sono incinta”
Non rispose, si limitò a sorridere, un sorriso a 32 denti
“Adrianne!” mi abbracciò forte a sé “Sono super contento!!”
“Lo avevo visto amore!” dissi sorridendo
“Ma non sei felice tu?”
“Si si lo sono, ma sono al tempo stesso anche preoccupata...” dissi sedendomi sul letto
“Amò andrà tutto bene e non ti abbandonerò mai, qualunque cosa succeda”disse sedendosi accanto
a te, mi abbracciò e mi diede un bacio sulla fronte

Come glielo dirò a papà e a Max?”
A tua madre non glielo dici?”
“No che non glielo dico, come se gli potesse interessare di me, non mi ha cagato per 6 anni e ora
dovrebbe tornare a rompere il cazzo nella mia vita? No grazie, se non fosse stato per papà io a
quest'ora stavo in una casa con due persone che non conoscevo, perchè lei mi ha sempre ritenuta
un'errore che lei abbia mai fatto in tutta la sua vita"
"Sta calma"
"No, non stò calma, non l'ho mai detto a nessuno, solo le forbici lo sanno" dissi scoppiando in lacrime
"Ei, basta ora andiamo in cucina, ti prearo una tazza di tè, tu lo bevi e ti calmi okay?"
"Okay" andai in bagno e mi rinfrescai un pò la faccia
"Jim ciao c'è Adrianne?"
"Si sta di sopra, ma che è successo?"
"Niente, niente tranquillo Adrianne?"
"Oi, ma che hai fatto?"
"Ho visto Jay che baciava un'altra!"
"Non è possibile, sei sicura che era veramente lui?"
"Certo che lo sono, seno non si sarebbe fermato una volta che mi ha vista e mi sarebbe
corso dietro no?"
"Okay, allora adesso facciamo così: ora andiamo ion cucina, ci prendiamo una tazza di tè,
 ci calmiamo, che ti devo dire una cosa"
"Okay"
Bevemmo il tè
"Allora che mi devi dire?"
"Sei sicura che glielo vuoi dire?"
"Certo che si, lei è la mia migliore amica"
"Allora?!"
"Sono incinta!"
"Ma è fantastico! WOOW" e iniziò a saltare per tutta la stanza e iniziò a danzafre in
modo strano, tante volte mi preoccupava questa ragazza, mi mangiai 2-3 dei miei biscotti
e pensai strano che ancora non correvo in bagno a vomitare
Si aprì la porta era Max e Ann stava ancora facendo la sua strana danza...
"Perchè balla così"
Avevo parlato troppo presto, perchè in quel preciso momento corsi in bagno a vomitare,
che brutta cosa...
"Ei Adri tutto okay?"
"Si si tranquillo, dovrebbe essere un virus intestinale"
"Dimmi la verità sorellina"
"Okay, allora non mi viene il ciclo da due settimane e questo vuol dire che io...io..."
"Tu.." disse con aria di uno che stà per uccidere qualcun'altro *-*
"Sono incinta"

CONTINUA

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Capitolo 9
*** Mamma viene a Londra parte 1 ***


"Mi stai prendendo per il culo?"
"No, sono incinta non ti prendo per il culo"
Lui corse di sotto, da Jim
"Che cazzo hai fatto?" gli urlò Max contro
"Max, dai ti prego smettila..." dissi io mettendomi davanti a lui
"No, io non mi calmo, cazzo! Sei troppo piccola, per prenderti questa grossa
responsabilità..." disse mettendo la mano sulla mia pancia
"Lo so..." dissi
"Ma darlo in adozione?"
"Ma ti sei fumato il cervello cazzo?! Ma anche no! Non voglio che faccia la
fine che stavo per fare io!" dissi incazzata levando bruscamente la sua mano
dalla mia pancia
"Che situazione?"
"Mamma in quei due anni che abitavamo insieme, a Manchester, mi ha detto
che sono stata il suo sbaglio più grande che abbia mai fatto in tutta la sua vita,
tutto ciò lo sapevano solo le forbici"dissi portandomi le mani sulla faccia "Papà,
è grazie a papà che io ora stò con te Max"
Max prese il telefono di casa e chiamò mamma
"Mà?"
"Chi è?" nemmeno aveva riconosciuto la voce del figlio che stronza
"Sono Max"
"Oh ciao"
"Senti, potresti venire qui a Londra per un pò?"
"Si, certo, dipende dai voli, perchè? È successo qualcosa?"
"No, tranquilla ma" disse Max portandosi una mano dietro al collo
"Posso venire tra una settimana"
"Va bene ci vediamo tra una settimana, ciao ma"
"Ciao Max"
"Con chi parlavi?" chiesi
"Con mamma..."
"Cosa?!"
"Viene tra una settimana, così chiariremmo tutto"
"Ragazzi vi devo parlare" disse papà entrando dalla porta
Ci fece mettere seduti sul divano a tutti
"Di che ci devi parlare pà?"
"Allora... per tutta la settimana prossima non ci sarò, quindi..."
"Sempre le stesse cose: non fate cazzate e non date feste...giusto?"
"Giusto Adri!"
UNA SETTIMANA DOPO
"Va bien, io vado, che faccio tardI" disse dandomi un bacio sulla guancia
e sbattendo il pugnetto a Max
"Ciao pà!" dimmo in coro
Dopo 2-3 ore qualcuno suonò alla porta, andai ad aprire e mi ritrovai davanti mia madre
"Ciao Adrianne"
"Ciao, entra"
Entrò e mi abbracciò
"Tesoro, dobbiamo chiarire alcune cose"
"Si mamma, ma prima devo dirti una cosa"
"Cosa?"
"Aspettiamo, tra cinque minuti arriva Jim"
"E chi è Jim?"
"Il mio ragazzo"
"Oh"
Bussarono alla porta, era Jim
"Ciao amore" disse
"Ciao amò" e ci baciammo "Dai entra"
"C'è già tua madre?"
"Si è arrivata da cinque minuti..."
"Salve signora, sono Jim"
"Hope, allora cosa mi devi dire Adri?"
"Io, bhè io..."
"Tu..."
"Sono incinta"
"Tu cosa?"
"Sono incinta, diventeremo genitori"
Lei sorrise e poi disse:
"Sono contenta per te, ma è troppo presto, per una responsabilità
così grande"
"Lo sappiamo signora, e io gli starò accanto, non sarò come quei
cretini, che prima mettono incinta la sua ragazza e poi va via" disse abbracciandomi
da dietro e mettendomi la mano sulla pancia, io lo baciai
"Da quanto tempo state insieme?"
"Da un anno e mezzo" sispondemmo in coro e scoppiammo a ridere tutti
"Oh ciao mà!"
"Ciao Max, allora lo sai?"
"Di Adrianne? Si lo so e sono contento"
"Diventerai zio"
Mi alzai le maniche della maglietta e mia madre vide quelle cazzo di cicatrici
"Oh cazzo" dissi a bassa voce
"Che sono quei segni?" chiese preoccupata
"Mamma, io l'anno scorso ero un'autolesionista..." dissi con voce tremante
"C-cosa?"
"Si, mà, ma ora non lo faccio più, da un bel pò"
"Perchè hai cominciato?"
"Perchè tu e papà vi eravate separati, lui e Jim non andavano daccordo,
all'inizio per questo, ma poi divenne una cosa che facevo anche solo perchè
ero agitata o nervosa"

CONTINUA

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Capitolo 10
*** Mamma viene a Londra parte 2 ***


"Perchè non ti sei sfogata in un altro modo, ad esempio
chiamandomi"
"Mamma, io ti chiamata, ti ho mandato dei messaggi, ma
tu non mi hai mai risposto, perchè?"
"Perchè ero impegnata con il lavoro e mi dovevo comprare
una casa decente"
"Può essere anche vero mà, però secondo me la propria
figlia è molto più importante del lavoro e della casa"
Mentre stavo dicendo questo mi suonò il cellulare: era papà
"Oi papi"
"Ei Adri, senti ho perso l'aereo, per colpa del traffico, e ce ne è
un'altro domani mattina, stò per tornare a casa"
"Okay papi ci vediamo fra poco" e riattaccai
"Che è successo?"
"Papà ha perso l'aereo e ce ne è un'altro domani mattina, gli
dovrò dire tutto, sono agitatissima"
"Glielo spiegerò io a tuo padre Adri" disse mamma
"Okay mà"
Arrivò papà, e quando vide mamma disse:
"Lei perchè è qui?"
"David, Max mi ha chiamata, perchè dovevamo chiarire delle cose,
che ora abbiamo chiarito e Adrianne deve dirti una cosa importante,
ma non sa come dirtelo"
"Che mi dovresti dire al posto suo Hope?"
"Lei, lei..."
"Lei.."
“Papà sediamoci sul divano, è importante” dissi

“Allora dimmi tutto”

“Allora... non è facile dirlo, ma troverò il coraggio”
“Avanti... Adri”

“Io, io sono incinta”

Papà si alzò dal divano e mi diede una pizza in faccia, era la prima volta

che lo faceva

“David!” lo rimproverò mamma

“Tu che vuoi? Come cazzo ti è venuto in mente Adrianne? Sei troppo

piccola per una responsabilità così grande! Non aspettatevi nessun aiuto da

parte mia! Chiaro?”
“Certo papà”

“Dovete cercare un lavoro”
“Papà, io già ce l'ho” disse Jim

“Quanto guadagni?”

“100 alla settimana”
“Mh, Adrianne anche tu dovrai trovare un lavoro!”
“Mi fai finire gli studi prima?”

“Potresti studiare e lavorare al tempo stesso...”
“Potrei provarci, ma poi non ti lamentare se prendo brutti voti a scuola!”

Cenammo in silezio, nessuno aveva aperto bocca
IL GIORNO DOPO
Ero a casa, sarebbe venuto Nathan a tenermi un pò di compagnia, dato che ero
praticamente sola mia madre se ne era andata a fare compere, mio fratello in giro
con Jim e mio padre stava all'aereoporto.
Suonarono al campanello andai ad aprire
"Ciao Nath"
"Ciao Adri"
"Entra dai, che ti devo dire una cosa"
"Okay, che mi devi dire?"
"Sono incinta!"
"Tu cosa?"
"Sono incinta, aspetto un bambino"
"Sono contento, ma è una grande responsabilità, sei pronta?"
"Ma è ovvio che lo sono Nath!"
"Ma sei ancora una ragazzina..."
"Nathan mi gira la testa..."
Stavo per svenire, per fortuna che Nathan mi prese appena in tempo e chiamò
Jim e gli disse di tornare a casa
"Ei amore!" disse Jim, venendo vicino al divano dove mi aveva fatto sdraiare Nath
"Ei Jim"
"Come stai? Stai meglio?"
"Si stò meglio"
Squillò il cellulare era Max
"Max che è successo?" risposi
"Annett, ha avuto un incidente!"
"Cosa? Un incidente? Dove stai?"
"All'ospedale vicino casa di Annett!"
"Okay arriviamo"
"Che è successo" chiese Jim
"Annett ha avuto un incidente!"

CONTINUA

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Capitolo 11
*** la prima ecografia ***


 

“Cosa le è successo dottore?” chiesi
“Incidente”
“Come è successo?” chiese preoccupato un ragazzo mi girai e
vidi Jay
“Che ci fai qui tu?”
“Sono venuto a vedere come stà, non posso più fare nemmeno
questo?”
“Si si, ma dopo quello che le hai fatto, cazzo, ti ripresenti come se
nulla fosse...”
“Quello che è successo quel giorno, è acqua passata...”
“Jay, non fare lo stronzo! Tu non sai quanto ti abbia amato, e tu
che cazzo fai? La ripaghi così?”
“Adri, non ti devi agitare nelle tue condizioni” disse Jim
“In che condizioni?”
“Te lo dico dopo, ora tu dimmi: come cazzo hai fatto ad essere così
deficiente?”
“Ora ti spiego come è andata”
“Non lo devi spiegare a me! Lo devi spiegare a quella ragazza, che ti
ha dato tanto, quando tu non meritavi un bel cazzo!”
“Lo so che ho fatto una cazzata, e me ne sono accorto troppo tardi...”
“Ti sei svegliato troppo tardi...”
“Adri, io la amo ancora... non puoi capire quanto la amo”
“Te lo ripeto ancora una volta lo devi dire a lei e non a me”
“In che stanza stà?” chiese al medico
“Nella 201”
“Grazie”
“Ora ti preoccupi di lei?”
“Veramente me ne sono sempre preoccupato”
POV JAY
Ero entrato nella sua stanza, stava ascoltando la musica mentre leggeva
un giornaletto e non si era accorta di me
“Ann?”
“Si? Oh Jay, che ci fai qui?” disse togliendosi le cuffie dalle orecchie
“Sono venuto a vedere come stavi”
“E da quando ti importa di me?”
“Da sempre”
“Tu ora mi dici, il motivo per cui sei venuto qui...”
“Per spiegarti”
“Cosa? Cosa mi devi spiegare?”
“Ti devo spiegare ciò che è successo quel giorno”
Nessuna risposta da parte sua, allora iniziai a raccontare...
Flashbeck

Stavo tornando dagli allenamenti di football, a una ragazza gli erano
cascati i libri e io da gentiluomo glieli ho raccolti, lei mi ha ringraziato e
mi diede un bacio sulla guancia
"Grazie Jay"
"Come fai a sapere il mio nome?"
"Tu mi piaci e non vedevo l'ora di darti un bacio!"
"Bhè sono losingato, veramente, ma io sono già impegnato"
"A me non interessa, io voglio stare con te e tu lascierai la tua
ragazza per stare con me"
"No, io amo lei, non so nemmeno come ti chiami"
"Mi chiamo Jessica, ora sai il mio nome"
"E allora? Senti stò facendo tardi, devo andare" dissi cercando di andarmene
ma lei mi prese per il braccio e mi baciò, io cercai di levarmi, ma non ci riuscii,
quando ti ho vista piangere mi si è spezzato il cuore
Fine flashback

"Quando ti sono corso dietro, io l'ho fatto perchè non ti voglio perdere e ora
mi sono reso conto che ho fatto una cazzata, non ti ho afferrata per un braccio
e non ti ho detto come era andata veramente, io ti amo e non amo nessun'altra,
apparte te" dissi prendendole la mano
"Jay... ti amo anche io"
E ci baciammo, un bacio passionale le nostre lingue cominciarono a rincorrersi e
a giocare tra di loro
POV ADRIANNE
"Tra quanto può uscire?"
"La teniamo d'occhio, per questa notte e può tornare a casa domani mattina"
"Meno male non è nulla di grave..."

Passarono 2 giorni, Ann si era rimessa alla grande e aveva fatto pace con Jay
quel giorno avrei fatto la prima ecografia! Ero felicissima, l'idea di vederlo, di
sentire il suo cuoricino battere... mi accompagnarono Jim, naturalmente, Ann
Max e Nathan.
Arivammo in ospedale, mi fecero mettere sdraiata su un lettino, mi spruzzarono
un gel freddo e sopra quel gel misero uno strumento che faceva vedere l'immagine
di mio figlio in uno schermo
"Vuole sentire come batte il cuore?"
"Si" dissi io tutta contenta
Jim mi prese la mano e aveva le lacrime agli occhi, quando sentì anche il suo cuore
battere uscivano lacrime senza sosta
"Amore" dissi carezzandogli la guancia destra
Lui mi baciò e i nostri sguardi tornarono sul monitor.
Anche gli altri piansero, proprio tutti
Max per la felicità, come e Annett e Nathan non ne ho idea, forse perchè quello non
era suo figlio, proprio non lo so...

CONTINUA

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Capitolo 12
*** Voglia di pizza e momento dolce con Nathan ***


Stavamo ancora in ospedale, avevamo finito di fare l'ecografia, gli altri erano

tornati a casa, stavamo per andarcene anche io e Jim quando il dottore ci disse:

"Vi dispiace restare altri due minuti?"

"Si, certo ma che è successo?"

"Nulla, nulla tranquilli, vi devo dire solo una cosa, molto importante..."

Mi stava facendo preoccupare, volevo sapere, volevo sapere se mio figlio

stava bene oppure no

"Che ci deve dire?" chiesi preoccupata

"Adrianne, Jim, i bambini stanno benissimo"

"I bambini?"

"Si, lei aspetta due gemelli"

Io e Jim facemmo un sorriso a 32 denti, eravamo contenti, anzi molto contenti

"Ci doveva dire solo questo?"

"Si, si tranquilli, stanno in ottima forma"

"Grazie dottore, ora andiamo"

"Ah, Adrianne, tieni"

Disse dandomi un foglio

"Cos'è?"

"C'è scritto quando dovrai fare la prossima ecografia"

"Okay, grazie arrivederci"

"Arrivederci"

Uscimmo dall'ospedale mano nella mano, ancora non ci credevo

che aspettavo due bambini, cazzo ero in extasy...

Jim stasera avrebbe dormito da me, andammo a dormire alle 23, avevamo

avuto una giornata lunga e volevamo riposare

Lo chiamai alle 4 di mattina:

"Amore?"

"Si bellezza?"

"Vammi a comprare una pizza, la voglio margherita, salsiccia e funghi"

"Okay mi vesto e vado"

Tornò dopo mezz'ora

"Come mai ci hai messo tanto?"

"Non trovavo una pizzeria aperta... tieni la tua pizza" disse porgendomela

"Io ti ho chiesto il gelato, non la pizza"

"Ma amore, mi hai chiesto la pizza e non il gelato!"

"Non è vero, comunqe vammi a comprare un gelato al gusto di

pistacchio, nocciola e nutella io mi mangio la pizza intanto"

"Va bene"

Tornò dopo poco

"Okay, ora mangia tutto e torniamo a dormire che ho sonno"

"Sei pure stanco? Non hai fatto un cazzo per tutta la giornata"

"Come sarebbe a dire che non ho fatto un cazzo tutta la giornata?"

"Mamma mia quanto sei, stavo scherzando, Madonna pe 'na battuta"

Finii di mangiare e tornammo a dormire

La mattina dopo mi svegliai, ma Jim non c'era, c'era solamente un

bigliettino con scritto

'Buongiorno amore mio, se non ci sono quando ti svegli, è perchè sono

andato in giro con Max, perchè gli serviva una cosa.

Ti amo Jim'

Scesi giù e trovai sul divano Nathan

"Non ci vediaqmo da tanto, tanto tempo, Sykes"

"Giorno piccola, ti preparo la colazione?"

"No, no, tanquillo faccio io"

"No, faccio io!" disse alzandosi dal divano

"Va bene, come vuoi tu Sykes" dissi mettendomi seduti su una sedia

in cucina

"Che vuoi?"

"Latte e cereali, ma esagera con essi"

"Agli ordini"

Io risi, finii di mangiare, poi ci sedemmo sul divano

"Posso farti una domanda Sykes?" chiesi rompendo quell'attimo di

silenzio che si era creato

"Certo, dimmi tutto"

"Perchè ieri all'ecografia piangevi?"

"Perchè non è mio figlio, io vorrei tanto che fosse mio figlio" disse mettendo

la sua mano sulla mia pancia e iniziò a parlargli gli diceva:

"Ei piccolino, mi senti? È tuo zio che ti parla" e mise il suo orecchio, sperando di

sentire qualcosa

"Nath, ancora non scalcia!"

"Adrianne, Jim è fortnato ad averti come fidanzata, dico veramente! Sei la

perfezione! E lo sarai anche col pancione" disse dandomi un bacietto sulla guancia

Io gli sorrisi

Passò un bel pò di tempo, uscii per andare a comprare una cosa, che mi serviva

i miei biscotti e sapevo che li potevo trovare, solo al negozio sotto casa, ad un certo

punto vidi unragazzo che assomiglia tanto a Jim con un'altra ragazza, aguzzai la vista

ed era proprio lui, lo chiamai

"Chi è quella ragazza?"

Lo sentii dire ' Scusa torno tra un secondo'

"È mia cugina"

"Non è vero! Ti ho visto prima che la baciavi!"

"Senti Adri, ti posso spiegare..."

"No, tu non mi spieghi un cazzo, ho creduto a ogni

singola stronzata che mi hai detto! Sei uno stronzo White!" e riattaccai

tornai a casa piangendo, non trovavo le chiavi allora suonai e mi venne

ad aprire Max

"Che è successo?"

"Oh Max, ho creduto a ogni stronzata che mi ha detto..." dissi abbracciandolo e

scoppiando nuovamente in lacrime

"Oi piccola che è successo?" chiese prendendo il mio viso tra le sue mani

"Mi ha tradita Max... l'ho visto, mentre baciava un'altra, cazzo Max mi sono

fidata troppo" dissi entrando

"Che è successo?" chiese Nathan che era rimasto a dormire la sera prima

"Mi ha tradita Nathan capisci? Io che mi ero fidata di tutto quello che mi aveva detto,

mi aveva detto he non mi avrebbe mai abbandonata qualunque cosa succedeva, ma

erano solo parole"

Mi abbracciò forte a sè e mi diceva:

"Non ti preoccupare, ci sono io con te, tranquilla"

POV NATHAN

Adrianne era tornata a casa in lacrime,  e preoccupato gli chiesi:

"Che è successo?"

"Mi ha tradita Nathan capisci? Io mi ero fidata di tutto quello che mi aveva detto,

mi aveva detto che non mi avrebbe mai abbandonata qualunque cosa succedeva, ma

erano solo parole"

La abbracciai forte a me gli dicevo continuamente:

"Non ti preoccupare, ci sono io con te, tranquilla"

Cercavo di consolarla in tutti i modi possibili, ma lei continuava a piangere,

le sue lacrime uscivano senza sosta, ci mettemmo seduti sul divano e ci spiegò

tutto

"Ero andata a comprare i miei biscotti, e vidi un ragazzo uguale a Jim con un'altra,

aguzzai la vista ed era lui, allora lo chiamai e mi disse che era la cugina e io gli ho detto

che l'avevo visto che la baciava e gli ho detto che era uno stronzo"

Un minuto di silenzio che lei ruppe dicendo:

"Io mi vado a sdraiare un pò sul letto"

"Okay" dimmo io e Max conteporaneamente

"Gliela devo far pagare a quel coglione, non può mettere incinta mia

sorella per poi tradirla, sembravano vere le cose che gli diceva"

"Dobbiamo fare qualcosa Max, non posso vederla così"

Suonarono alla porta andò ad aprire Max

"Chi è?" chiese

"Sono Jim"

Aprì la porta e gli diede un pugno in faccia

"Come cazzo ti è venuto in mente come? Prima metti incinta mia

sorella e poi la tradisci?"

"Max, non lo so, non mi sento pronto a diventare padre..."

"Ma vattene affanculo!" sbottai io

Adrianne che aveva sentito tutto quel casino, uscì dalla sua stanza e scese giù

quando vide Jim, vidi i suoi occhi riempirsi di lacrime

"Che ci fai tu qui?"

"Sono venuto a spiegarti..."

"Tu non mi devi spiegare un cazzo, chiaro? I miei occhi hanno già visto

tutto, mi ero fidata di te, mi hai fatto credere che provavi dei sentimenti

veri, invece era tutta una presa in giro, vattene via!"

"Ma Adri..."

"Vai via adesso! Ti ho sentito che dicevi che non sei pronto per fare il padre

e ora va via! E per te d'ora in avanti sono Adrianne"

Non l'avevo mai vista così incazzata, ci teneva molto a Jim

"Ma..."

"Ma un cazzo Jim, ti ha detto che te ne devi andare e ora vai via!"

gli urlai contro, Adri non si doveva arrabbiare

"Dai andiamo su Adri" dissi prendendola per la mano per poi portarla in camera

sua, lei continuava a piangere senza sosta, io sapevo quello che la faceva

calmare, così iniziai ad accarezzargli i capelli dolcemente, lei si girò verso di me:

"Mi sono fidata troppo Nathan, io gli ho creduto, io gli ho dato tanto..."

"Quando lui non meritava un gran cazzo" finii la frase io al posto suo

"Come fai a sapere quello che volevo dire?"

Gli sistemai una ciocca di capelli dietro l'orecchio e la baciai

CONTINUA...

Questo è Jim


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Capitolo 13
*** Dammi un'altra possibilità, ti prego... ***


POV ADRIANNE

Avevo sentito un gran casino provenire dal piano di sotto, così

decisi di scendere, mentre scendevo sentì 'non sono pronto

per fare il padre' e spaevo perfettamente che era Jim, quando lo vidi

forse avevo gli occhi pieni di lacrime, in quanto mi si erano appannati

"Che ci fai tu qui?"

"Sono venuto a spiegarti..."

"Tu non mi devi spiegare un cazzo, chiaro? I miei occhi hanno già visto

tutto, mi ero fidata di te, mi hai fatto credere che provavi dei sentimenti

veri, invece era tutta una presa in giro, vattene via!"

"Ma Adri..."

"Vai via adesso! Ti ho sentito che dicevi che non sei pronto per fare il padre

e ora va via! E per te d'ora in avanti sono Adrianne"

"Ma..."

"Ma un cazzo Jim, ti ha detto che te ne devi andare e ora vai via!" disse Nathan,

non voleva che mi arrabbiassi, ma era troppo tardi

"Dai andiamo su Adri" disse prendendomi la mano e portandomi in camera mia,

continuavo a piangere senza sosta e Nath cercava di calmarmi carezzandomi

dolcemente i capelli, mi volsi verso di lui per dirgli:

"Mi sono fidata troppo Nathan, io gli ho creduto, io gli ho dato tanto..."

"Quando lui non meritava un gran cazzo" lui finii la frase che stavo per dire io,

allora curiosa gli chiesi:

"Come fai a sapere quello che volevo dire?"

Mi sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e mi baciò

"Perchè io, Nathan, conosco te Adrianne troppo bene, e anche perchè io

provo qualcosa per te, io ecco io ti amo"

"Nathan, io per un periodo stavo cercando di capire se provavo qualcosa per te, e

quando mi hai baciata quella volta volevo lasciare Jim per mettermi con te, ma quando

l'ho visto arrabbiato non voloevo perderlo, ma oggi l'ho visto io che baciava a un'altra, io

non stò dicendo che io non provo nulla per te, anzi... è proprio il contrario, ma io ora ho

bisogno di un pò di tempo, per pensare, ma tutto ciò non vuol dire che tu non mi piaci"

"Adri, io sono più che sicuro che sia io il ragazzo giusto per te, io non voglio vederti

soffrire per uno stronzo"

"Ei Nath, ti chiedo solo un pò di giorni okay? Poi ti dirò"

Lo vedevo, voleva baciarmi

"Se mi vuoi baciare fallo..."

Lui prese delicatamente il mio viso tra le sue mani e mi baciò, io gli misi la mano sulla guancia

e lui intanto mi accarezzava i capelli

E in quel momento così romantico, entrò Jim

Io mi fermai, perchè lo vidi e Nath mi chiese:

"Che c'è?"

Io indicai lui

"Che ci fai anocra qui?"

"Voglio spiegare"

"Tu non devi spiegare un cazzo, capisci che mi hai tradita nel

momento, in cui ho bisogno di te più che mai?"

"Lo so amore e mi dispiace, credimi"

"Ti ho già detto che non mi devi più chiamare amore, White, allora

non hai capito che tra noi è finita?"

"Adri perdonami ti prego..."

"NO! Dopo quello che mi hai fatto, io mi sono fidata di te, tu mi tradisci e

chiedi pure di essere perdonato? Ma vattene affanculo!"

Jim stava per parlare di nuovo, quando Nathan lo fermò

"Allora non hai capito che non ti vuole più vedere, e che non si deve

arrabbiare?"

"Ora vai via" dissi io indicando la porta

Lui se ne andò e sbattè la porta d'entrata

Intanto entrò mio padre, scesi per prendere un bicchiere d'acqua e mi chiese:

"Ma che è successo?" vedendomi il trucco tutto sciolto

"Mi ha tradita..."

"Che cazzo ha fatto?"

"L'ho visto, sotto al negozio da Mary, che baciava un'altra e tra noi ora è

finita"

"Prima ti mette incinta e poi se ne va?"

"Si papà e ancora non hai sentito la parte migliore"

"Cioè? Che ha detto quel bastardo?"

"Che non è pronto per fare il padre"

"Ma io lo uccido"

"Papà..."

"Non è possibile che prima ti mette incinta, ti gtradisce e dice anche

che non è pronto a fare il padre? Dove abita?"

"Abita vicino al centro commerciale, quello davanti dove abita Tom"

QUESTA È ADRI
CONTINUA...
 

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Capitolo 14
*** D'ora in avanti ci prenderemmo cura noi di te ***


Passarono 3-4 giorni e Jim non si  era fatto nè vedere nè sentire,

io avevo pensato a quello che mi aveva detto Nathan e avevo

deciso, allora decisi di chiamarlo

"Nath? Nthan dove sei?"

"Sono qui, piccola" disse dalla cucina

"Dobbiamo parlare"

"Dimmi tutto"

Io non dissi nulla, lo baciai

"Questo bacio lo prendo come un: cazzo Nathan

voglio stare con te no?"

Io annuii e mi ribaciò

"Ti va di andare al centro commerciale? Tanto

per fare qualcosa, non sopporto più di stare rinchiusa

dentro casa"

"Per me va bene piccola"

Ci vestimmo e prendemmo la macchina (di Nathan, la mia stava

dal meccanico)

"Allora... come stà il piccolo?" chiese, per spezzare quell'attimo di

silenzio che si era creato

"Stanno bene"

"Stanno?"

"Si, sono gemelli"

"Ma è fantastico!"

"Già..."

Iniziò a piovere, la strada era scivolosa e Nathan

iniziò ad andare piano, ad un certo punto vidi un cane

sulla strada

"Ei Nath, guarda un cane"

"Fermiamoci, vediamo come stà"

Scendemmo ed era messo maluccio, era magro, gli si

vedevano le costole ed era tutto sporco

"Povero piccolo"

Appena ci vide mise la coda tra le zampe, e iniziò a tremare

"È meglio portarlo da un veterinario" disse Nath prendendolo in braccio

Andammo dal veterinario più vicino, lo conoscevo, perchè era mio zio...

"Ei ciao Adri, come stai?" chiese zio venendomi in contro

"Bene zio te?"

"Bene"

"Senti abbiamo trovato un cane per strada e lo abbiamo portato

subito da te, è messo maluccio"

"Abbiamo?"

"Si, io e..."

"Ei amore" disse Nathan interrompendomi

"Io e il mio fidanzato..."

"Piacere Nathan"

"Chris, lo zio di Adrianne"

"Allora la cucciola è malnutrita, ed è anche un pò impaurita,

credo che i suoi vecchi padroni la picchiassero, ora dobbiamo

solo trovare un nuovo proprietario per questa piccola Beagle"

"Te l'avevo detto io che è un Beagle, ma tu 'No, no ma che dici?'"

"Comunque, non dovrebbe avere più di due anni"

"Zio, senti, i peli del cane potrebbero farmi male?"

"Perchè?"

"Perchè sono incinta"

Mi prese da parte e mi chiese:

"È lui il padre?"

"No, è un cretino che mi ha tradita, comunque si o no?"

"Cosa?"

"Potrebbero farmi male i peli della cagnolina?"

"No, no tranquilla, se volete prenderla potete farlo"

"Allora che ne dici, la prendiamo?"

"E me lo chiedi anche? Mi pare ovvio"

"Okay, ora come la chiamiamo?"

"Scegli tu"

"Melody?"

"Perfetto"

"Okay, d'ora in avanti ci prendermmo cura noi di te..." dissi

accarezzandole la testa, era così morbida, era di colore chiaro,

bianco e macchioline marroncine, come facevano a maltrattarla?

"Zio, senti, noi andiamo a prendere guinzaglio queste cose qua,

la puoi tenere tu?"

"Certo, tranquilli ora andate"

"Ciao zio" dissi dandogli un bacio sulla guancia

"Ciao bella" disse ricambiando il bacio

Trascinai Nathan per il braccio fuori, non gli diedi nemmeno il

tempo di salutare zio

"Allora, andiamo da Moby Dick"

"Okay"

Arrivammo al negozio e prendemmo tutto quello di cui avevamo bisogno:

collare rosa con borchiette, guinzaglio anche esso rosa, sacchettini per i

bisogni, giocattoli ecc...

Tornammo e Melody dormiva

"Si è addormentata poco fa, è meglio non svegliarla" disse zio

"Okay, allora gli metto il collare e la prendo in braccio" disse Nath

Andammo in macchina e tornammo a casa, arrivati suonammo alla porta

venne ad aprire Max

"E questo cucciolo?"

"Questa cucciola vorrai dire"

"È nostra?"

"Certo pelatino, si chiama Melody e ha 2 anni"

"Dove l'avete trovata?"

"Per strada, l'abbiamo portata da zio"

"E che ha detto?"

"Che è malnutrita e forse gli ex padroni la maltrattavano"

"Oh piccola" disse accarezzandola sulla testa

"Ora lasciala libera, così esplora un pò la nuova casa"

"Agli ordini"

"Gli diamo da mangiare?" chiese Nath

"Si, certo, ma poco, si deve abituare ai nuovi croccantini"

"Okay"

"Melody! Pappa!" e arrivò subito

Mangiò e si misi acciambellata sul divano, alle 16 e qualcosa si

svegliò e iniziò  a piagnucolare vicino alla porta, allora Max la portò fuori

al rientro, giocammo un pò, io li lanciavo la pallina e la riportava a Max o a Nathan

per farsela rilanciare, era tanto bella, dopo un pò di gioco andò da Max per farsi fare le coccole

"Vuoi le coccole?" gli chiese Max

Lei annuì e Max iniziò a fargliele, si era già abituata alla casa e a tutto quanto

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Capitolo 15
*** Non può essere vero ***


"Amore usciamo?" dissi mezza assonnata a Nathan

"Perchè no, è una bella giornata"

Andammo a prepararci e subito dopo uscimmo, andammo

a fare colazione al bar, avevo molta fame e i piccoli dovevano

mangiare, dopo un pò iniziammo ad incamminarci verso casa

Io intanto pensavo, pensavo di aver fatto un enorme sbagli a

fidarmi di Jim, ma questo dovevo daperlo fin dall'inizio, cammino

al passo di Nathan, mano nella mano e mi chiedevo come fa a

prendersi una responsabilità così grande, tra l'altro i bambini non sono

neanche i suoi, ad un tratto smisi di pensare e ci baciammo, era un

bacio di quelli di cui ne vai dipendente, le sue labbra erano ormai la

mia droga. Arrivammo a casa

"Amore vado a prendere Max alla stazione, mi ha detto che sarebbe

arrivato un suo amico da noi, arrivo appena ho finito, a dopo piccola"

e mi schioccò un piccolo bacio

"Ciao amore"

Ero particolarmente stanca, non avevo dormito stanotte, i bambini si

fanno sentire. Mi misi a letto e mi addormentai per circa un'oretta, all'improvviso

suonò il campanello andai ad aprire ed era Jim... aveva un'aria strana, all'improvviso

si avvicina e chiuse la porta violentemente, mi prese per un braccio e mi avvicinò a sè,

avevo paura

"Che stai facendo... Jim?" cercai di allontanarlo ma non ci riuscì, si allontanò e mi disse:

"Brutta puttana!" mi diede un pugno sul ventre, io caddi a terra a peso morto, lo guardavo

mentre continuava a tirare calci e pugni sul ventre

"Jim basta, ti prego..." urlavo singhiozzando

"Stai zitta!" per finire mi diede un calcio all'altezza dello zigomo, dopo di chè mi sfilò la maglietta

"Lasciami ti prego" dissi con voce tremante, quasi sfinita, cercavo ancora le forze per reagire, ma

niente...

Intanto lui mi tolse i vestiti, iniziò a toccarmi, mi accarezzò il seno, ero nuda, ero nuda sanguinante, ma

a lui non bastava...

Lo vedi togliersi i pantaloni e i boxer

"No ti prego, Jim..."

"STAI ZITTA, CRISTO" urlò

Mi penetrò mi prese per i fianchi e iniziò a spingere, era diverso non era Jim, non lo

riconoscevo, o forse non l'avevo mai conosciuto

Mi guardava come se fosse fiero di quello che stava facendo, mentre io ero sanguinante

davanti ai suoi occchi lo pregavo di andare via si tolse velocemente dalle mie gambe e si

rivestì cpn il respiro affannato, mi guardò e disse:

"Tu dovevi essere mia, nessuno ti doveva amare, questa è la lezione" queste furono le sue

parole prima di andarsene

Ero immobile per terra, ero dolorante, mi toccai la pancia, sentivo il sangue colarmi

sotto, mi toccai sotto e vidi la mano piena di sangue

"I bambini" iniziai ad urlare e a piangere

Sentì qualcuno arrivare; erano Max, Nathan e Lucas, aprirono la porta

"Adrianne... CRISTO SANTO MAX!" mi prese in braccio e iniziò a gridare:

"CHI CAZZO TI HA RIDOTTO COSÌ, CHI?"

Max entra e mi vede quasi morta tra le braccia di Nathan

"CRISTO DIOOO" urlò Max mentre chiamava l'ambulanza

"Max i bambini..." disse Nathan

Max guardò Nathan sofferente, poi distrase lo sguardo da lui e lo puntò su di me:

"È stato Jim?"

"Si... mi ha stuprata..." dissi con voce singhiozzante

Arrivò l'ambulanza, i paramedici mi misero sulla barella e mi trasportarono velocemente

sull'ambulanza, poco dopo arrivammo in ospedale, mi portarono in sala operatoria, mi

operarno, Max e Nathan mi aspettavano nella mia stanza, e dopo poco arrivai e mi misero

sul lettino

"Hei..."

"Io e Nathan oggi lo andiamo a cercare e lo scoppiamo, giuro"

Mi accarezzai dolcemente la pancia, sorrisi senza pensare a quello che diceva Max, pensavo

solo ed escusivamente ai miei bambini

Vidi il dottore entrare:

"Signorina..."

"Mi dica dottore"

"Come si sente, un pò meglio?"

"No, mi fa male tutto..."

"Mi dispiace doverle dire questa cosa nelle condizione in cui stà,

ma devo, ha perso un bambino..."

CONTINUA

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Capitolo 16
*** Non è colpa tua ***


"C-cosa?" chiesi con un filo di voce, non ne avevo più per quanto avevo urlato

"Mi dispiace, davvero" e se ne andò

Quando uscì io scoppiai a piangere, le lacrime uscivano da sole. Max e Nathan

cercavano di farmi calmare, ma nulla

POV NATHAN

La guardavo piangere senza sosta, gli presi la mano e iniziai ad accarezzarle i

capelli

"Ho bisogno di te" disse tra i singhiozzi

"Io sono qui, tranquilla, non me ne vado"

Vidi un sorriso posarsi sul suo viso, tra le lacrime, tutto questo dolore lo provava

per un coglione senza cervello

"Ti prometto che lo andrò a cercare e lo scoppio"

"Scoppiamo" disse Ann entrando dalla porta seguita da Max

"Papà stà arrivando" disse Max carezzando una guancia bagnata di Adri

Lei annuì e non parlò per tutto il tempo

"Dai cazzo parla dì qualcosa!" disse Ann

"Che dovrei dire? Dai sentiamo"

"Non lo so, non voglio vederti così"

"Ann, non sei tu quella che stà su questo cazzo di lettino,

e che ha perso un bambino! Quindi ho tutto il diritto di non parlare!"

"Oi basta, perchè vi state alterando qui dentro?"

"PAPÀ!!!!" disse Adri

"Ei piccola" disse baciandole la fronte

"Tu non sai quanto sono felice di vederti!"

"Anche io, l'importante è che tu stia bene"

"Si, ma ora stò pensando al mio bambino che è morto" disse diventando

di nuovo triste

"È morto tuo figlio?"

"Si, uno di loro" disse tornando a singhiozzare

"Come sarebbe a dire uno di loro?"

"Papà, io aspettavo due bambini"

"Due gemelli?!"

Lei annuì tristemente, io mi inginocchiai vicino a quel "letto" se
 

lo vogliamo chiamare così, lei non mi lasciò mai la mano e io

non gliela lasciai, e continuai a tenerle la mano mentre le accarezzavo

la guancia, vidi i suoi occhi riempirsi di lacrime, sospirò per non farle

rigare le guancia di nuovo

"Non mi lasciare mai la mano, ti prego"

"Io non ho intenzione di farlo, sei la mia cucciola, la mia piccola, la mia

ragione di vita, il mio ossigeno, la mia bambina da proteggere, anche

se oggi non l'ho fatto e per questo mi sento in colpa"

"Tu non hai nessuna colpa amore, ti dovevo chiamare subito, invece

non l'ho fatto, perchè quel bastardo mi continuava a dare calci e pugni

sul ventre, Nathan James Sykes, non ti devi dare nessuna colpa, doveva

sentirsi lui in colpa, mentre lo faceva, io lo guardavo e vedevo dentro i

suoi occhi tutto l'odio, e mi guardava come se fosse fiero di quello che stava

facendo, lui prima di andarsene disse:' tu dovevi essere mia, nessuno ti doveva

amare questa è la lezione', dopo tutto ciò mi ricordo solo che ero quasi morta

tra le tue braccia e che dissi a Max:' mi ha stuprata', questo è tutto quello che

ricordo, ed è solo colpa sua se io stò in questo cazzo di lettino, la colpa è solo ed esclusivamente

sua, non ti devi sentire in colpa per una cosa che non hai fatto, ma che ha fatto

qualcun'altro"


"Adri, è complicato da spiegare, mi vuoi ascoltare?"

"Certo"

"Allora, quando tu stai male, io sono sempre il primo che corre da te per sapere come

stai, che ti succede, e ogni volta che ti succedeva qualcosa di male, io sentivo delle fitte

allo stomaco e al petto, io li ho sentite, ma non sono corso da te in tempo, per prendere

alla stazione quel coglione di tuo fratello"

"Quanto sei gentile, grazie tante" disse Max interrompendomi, poi si lamenta se lo chiamano

coglione

"La prossima volta taci. Tuo fratello e Lucas avevano perso il treno e io rimasi lì, come un

coglione senza correre dalla mia ragazza, è solo colpa mia cazzo, solo e solamente mia"

"No, non lo dire nemmeno per scherzo, non è colpa tua e già te l'ho detto che non lo è,

non lo ripetere più, okay?"

Io abbassai il viso e iniziai a piangere

"Chiaro? Smettila di piangerti addosso cazzo!" disse asciugandomi le lacrime

"È colpa mia punto"

Mi diede uno schiaffo dietro la testa

"Ahi!"

"Non ti pensare che se io stò su questo cazzo di lettino, non posso prendere a pizze qualcuno,

dovevo farlo prima o poi"

Tutti risero e bussarono alla porta

"C'è una visita per lei, signorina"

"Chi è?" chiese lei

Nesuno rispose, ed entrò lui, il ragazzo che le aveva fatto tutto questo, Ann andò verso

di lui e gli diede una pizza in faccia Adri pregò Max di fermarla con lo sguardo e lui obbedì

"Max lasciami, lo devo picchiare, prima mette incinta la mia migliore amica, la stupra e poi torna

qui con quella faccia da coglione, MAX! Cazzo lasciami lo devi picchiare a sangue, perchè non

la può mettere incinta mia sorella e poi dire 'non sono pronto per fare il padre'!” disse con tutto

l'odio che provava, io strinsi il pugno con l'altra mano e feci diventare le nocchie bianche

“Lascia fare a me” dissi

“No, Nathan, ti prego”

Io non gli diedi ascolto

“Che vorresti fare piccoletto?”+

“Spaccarti la faccia, stronzo!”

“Non sono venuto qui per essere preso a pugni da una troietta e da un nano da giardino” disse

dandomi una spinta

“Tu non dai della troia a mia sorella, bastardo!” disse Adri “E non dici nano da giardino

al mio fidanzato, figlio di puttana”

“Adrianne stanne fuori, piccola puttana” a quelle parole sentii la rabbia corrermi dentro,

stavo per darle un pugno, ma lo fece Max

“NESSUNO PUÒ DARE DELLA PUTTANA A MIA SORELLA! BASTARDO!!!” urlò dopo

“Ragazzi, non vi potete picchiare qui, cazzo, se vi dovete scoppiare a vicenda, datevi un orario”

disse Adri

“Io sono venuto qui per parlare con te e non per essere picchiato”

“Io non voglio parlare con te White, in che modo mi vuoi parlare? Stuprandomi ancora? La colpa

è soltanto tua, se ora srò su questo cazzo di lettino, è colpa tua se uno dei miei bambini è morto, e

tu che eri felice di diventare padre, mi hai tradita, mi hai stuprata, hai voluto solo una cosa da me: la

mia verginità, mi avevi fatta tua, io di te mi fidavo, ora che altro vuoi da me sentiamo?”

“Parlare e basta George”

“E io non voglio parlare con te”

“Perchè?”

“E chiedi anche il perchè? Perchè tu, mentre mi stupravi, vedevo nei tuoi occhi tutto l'odio, e

quando ti sei tolto i pantaloni e i boxer, e ti misi a cavalcioni su di me, avevi la faccia di uno che è

fiero di quello che sta facendo, e prima che te ne andasti dissi:' tu dovevi essere mia, nessuno ti

doveva amare, questa è lezione', potevamo parlare, invece no, mi hai dovuto stuprare per poi dirmi

solo questo, io ora non ti voglio ascoltare e un'altra cosa vattene affanculo, brutto figlio di puttana”

Abbassò il capo, in segno di arresa e gli dissi:

“Domani ti aspetto sotto casa di Max e parliamo” dissi

Lui annuì e se ne andò, cazzo quanto lo odio

POV ANNETT

“Perchè mi avete fermata?”

“Perchè questo non è luogo per fare a botte, soprattutto davanti a Adri” rispose Nath

“Nathan, però domani vengo anche io a 'parlare' con quello” dissi facendo il segno delle virgolette

sulla parola parlare

“No, tu stai con Adri punto” disse Max

“Ma...”

“Ma un cazzo Ann, capisco che sei incazza per quello che gli ha fatto, ma ce la dobbiamo vedere

noi con quel figlio di puttana, okay?”

“Okay pelatino, certo Adri che gliene hai dette quattro a quello, grande sorella”

“Grazie fratella” e scoppiammo in una fragorosa risata

Il dottore entrò e disse:

“Signorina, potrà uscire domani pomeriggio, prima facciamo degli accertamenti”

“Va bene e quando li devo fare?”

“Domani mattina, quando ce la dovrebbe avere la seconda ecografia?”

“Tra una settimana”

“Okay, allora tra una settimana, andrà a fare l'ecografia”

Lei annuì e il dottore se ne andò

“Che bello che potrai uscire subito amò”

“Già, fratella”

CONTINUA...

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Capitolo 17
*** La mia vita non ha più senso senza te ***


Erano le 10 di mattina, ed era lui, l'unica persona che non volevo vedere, sta seduto vicino al letto,

aspettando il mio risveglio, mi stiracchiai e mi disse:

“Buongiorno”

“Ciao, ma che ci fai tu qui?”

“Sono venuto per portarti a casa, ma prima passiamo a casa mia”

“Perchè?”

“Voglio parlare con te, spiegarti...”

“Non lo so, Jim, non so se mi posso fidare, dopo quello che mi hai fatto”

“Vestiti, ti aspetto fuori”

“Non ti arrendi mai, vero?”

“Mai e poi mai, specialmente se ci sei di mezzo tu”

Mi vestii e uscimmo da quel posto orribile

“Non vedevi l'ora vero?”

“Non sai quanto hai ragione”

Arrivammo a casa sua, mi disse di sedermi sul divano, mi sedetti e spofondai in quel divano,

quel cazzo di divano, sul quale abbiamo fatto le cose più pazze, i ricordi tornarono nella mia mente,

ma uno in particolare

flashback

Suonai alla porta

“Chi è?” chiese una voce maschile che riconoscerei tra mille

“Il lupo mangia frutta”

“Ahahahahaha, allora non ti apro!”

“E dai coglione, non fare il ragazzino de 3 anni!”

“Va bene, ma solo perchè sei tu!”

Aprì la porta e mi diede un bacio, un bacio pieno di passione, le nostre lingue giocavano tra di loro

e iniziarono a ballare, mi teneva per i fianchi, come se avesse paura che me ne andassi

Mi fai entrare?”

“Certo, principessa”

Entrai e mi buttai sul divano, lui si mise sdraiato vicino a me e iniziammo a baciarci, iniziai a

sfilargli la maglietta

“No, no, ferma”

“Perchè?”

“Non voglio farti del male”

“E che ne sai?”

“Io mi fido di te”

fine flahback

Iniziai a piangere, a quel ricordo, lui tornò con una tazza di tè, si sedette vicino a me

“Oi che hai?”

“Nulla, nulla”

“Non è vero, che è successo?”

“Mi sono tornati in mente dei nostri ricordi...”

“E qual è il rricordo che ti ha fatta piangere?”

“Ti ricordi quel giorno che ero venuta a casa tua, quando ti ho risposto il lupo mangia frutta e tu non mi aprivi?”

“Si, quando sei entrata ti sei buttata sul divano, io mi sono messo sdraiato vicino a te e feci per sfilarmi la maglietta?”

“Si e tu mi hai fermata e hai detto che non mi volevi far del male”

“E tu risposi che io non ti avrei fatto del male”

“E tu mi chiesi il perchè”

“E tu risposi 'io mi fido di te'”

Io annuii, ci guardammo negli per vari secondi, minuti e vedevamo gli occhi lucidi a entrambi, io

vedevo i suoi e io vedevo i miei, non so perchè mi mancavano così tanto i suoi abbracci che mi

davano sicurezza e i suoi baci che mi facevano dimenticare il resto del mondo

Mi baciò a stampo, poi mi accarezzò il viso bagnato dalle lacrime, tracciò con il dito il contorno

delle mie labbra e mi ribaciò con molta più passione, chiese il permesso di entrare, io acconsentii e

le lingue si cercavano, iniziarono a rincorrersi e a ballare tra di loro

“Posso spiegarti, tutto?”

“Civilmente”

“Ovvio”

“Okay, vai”

“Ti chiedo scusa per quando mi hai vosto baciare Cindy”

“E chi sarebbe questa Cindy?”

“Mia cugina” l'avevo capito che stava dicendo una cazzata, glielo leggevo in faccia

“Ti baci con tua cugina?”

“No, ci stavamo salutando con dei baci sulla guancia, ma io ho calcolato male la distanza tra le mie
e le sue labbra e ci siamo baciati”

“Jim, senti, se fosse stato per sbaglio, le tue mani non le stringevano i fianchi e non gli accarezzavi
la guancia dopo il bacio, non mi voglio far prendere per il culo da un coglione che non vuole fare
il padre, addio” e andi verso la porta, ma lui venne dietro a me e mi strinse i fianchi per non farmi uscire

“Prima che tu vada via, fammi spiegare quello che ti ho fatto 2 giorni fa, ti prego”

“Okay, White”

Ci risedemmo sul divano e iniziò a parlare

“Quando ti ho vista baciare Nathan, la rabbia mi è salita dentro, allora andai con i miei amici in
discoteca e mi ubriacai per dimenticare, ma nemmeno l'alcool riusciva a farmi dimeticare, allora
con tutta la sbronza, sono venuto a casa tua e ho fatto quel che ho fatto, non rispondevo delle mie
azioni, ti giuro, non sapevo che mi prendeva, mi faceva male vederti in quel stato, volevo smettere,
ma non ci riuscivo, perdonami” disse affogando tra le lacrime

“Jim, io ti perdono, ma non voglio che mio figlio cresca con un padre che potrebbe fargli del male”

"Mi dispiace, per quello che ti ho fatto, la mia vita non ha più senzo senza te..."

Stavo per rispondergli, quando mi iniziò a squillare il cellulare

“Ei pelatino”

“Dove cazzo stai? Porca puttana?!”

“Sempre molto delicato tu è?”

“Non cazzeggiare, dove sei?”

“A casa di Jim”

“Come? A casa sua? Mi stai prendendo per il culo”

“No, non ti stò prendendo per il culo”

“Vengo subito a prenderti” e attaccò

Andai in bagno per rinfrescarmi un pò il volto, mi guardai allo specchio,

vedevo una ragazza sicura di sè, che sapeva sempre scegliere la cosa

giusta da fare, una ragazza pronta a fare la madre

Sentii suonare alla porta

"Dov'è?"

"In bagno"

Bussarono, io aprii

"Amore mio" disse Nath

"Amore" dissi baciandolo

Scendemmo giù e Jim mi salutò con un abbraccio e un bacio

sulla guancia, mi avvicinai all'orecchio e gli sussurrai:

"Mi devi dimenticare, Jim, in un modo o nell'altro, non puoi vivere nel dolore"

"Io non penso di riuscirci"

"Devi voltare pagina, ti devi trovare una ragzza che ti renda felice, voltarla
questa pagina sarà difficile, ma so che tu sei forte, ci riuscirai, ne sono sicura" e me ne andai

POV JIM

Come cazzo faccio a togliermerla dalla testa questa ragazza?! Come?

Lei è la persona più importante della mia vita, ma ha ragione, devo voltare

pagina, perchè solo così posso dimenticarla, bene tornerò a fare il puttaniere, lei mi

aveva cambiato, in 1 anno questa ragazza, mi aveva reso una persona migliore, mi

poggiai al muro e caddi a terra, con le gambe piegate verso il petto, misi il viso tra le

gambe e iniziai a piangere, lacrime di dolore, lacrime per lei, solamente per lei, non ce

l'ho più al mio fianco ed è questa la cosa che mi fa più male

Ciao a tutti, volevo scusarmi per il ritardo, ho avuto problemi con la connessione ad internet,
ultimamente fa i capricci XD spero tanto che questo capitolo vi piaccia quanto piace a me
un bacione grande grande
-Flavia



 

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Capitolo 18
*** Ti amo ***


Stavo in macchina con Ann, mi aveva accompagnato a fare compere per negozi

"Che palle! Sto traffico di merda!" dissi suonando il clacson

"Perchè non si muovono porca puttana?!?" disse Ann infastidita, e gli davo ragione,

stavamo lì da 2 ore!

"Perchè la gente si deve impiccià di tutto ecco il perchè!" e riprendemmo a camminare,

ma lentamente troppo lentamente, dovetti inchiodare ad un certo punto e una persona

così stupida non se ne era accorta, perchè invece di fermarsi, quell'ebete che stava dentro

la macchina, continuò a camminare, così diede una leggera botta alla mia auto. Lo avrei

ucciso, nessuno può toccare la mia macchina.

"Oh perfetto! Ci mancava solo questa! Porca puttana Eva zoccola! Voglio proprio sapere chi

cazzo è stato a tamponarmi la mia adorata macchina, lo uccido!!"

"Ma sei incinta!"

"Posso anche uccidere, fumare, bere, correre con la macchina, fare tutto quello che cazzo mi

pare, anche se lo sono, oh e posso fare anche un'altra cosa"

"Cioè?"

"Posso scopare lo stesso"

"Ma stà zitta!"

"No, credo che non mi starò mai zitta!"

E scoppiammo a ridere, per due secondi mi scordai, che dovevo commettere un omicidio.

"Cazzo!"

"Che hai?"

"Devo commettere un omicidio!"

"No!" disse prendendomi per il braccio

"Ma tu lo sai che non ne sarei mai caapace no? Voglio solo andare a parlare

civilmente con quella testa di cazzo!"

"Ah, allora fai pure!"

"Grazie"

Scesi dalla macchina, andai verso la macchina della testa di cazzo e bussai al finestrino,

che si abbassò subito

"JIm!"

"Come fai a sapere il mio nome? Adrianne!!"

"Che ci fai tu qui?"

"Ero andata a fare compere con Ann, quando ci siamo ritrovate in mezzo al traffico"

"Compere?"

"Si per il bambino, sai, da quando sà che diventerà presto zia, non fa altro che dire

che non vede lo che il bambino nasca e così mi ha detto che voleva essere la prima

a comprarmi una cosa per il bambino"

"Che carina!"

"Già"

Scese dalla macchina, mi prese in braccio e mi fece sdraiare lentamente sul cofano

della macchina, poi unì le sue labbra alle mie, Dio sa solo quanto mi erano mancate.

"Mi sei mancata piccola"

"Anche tu, amore"

Mi faceva uno strano effetto richiamarlo in quel modo, non vedevo l'ora di ribaciare le

sue labbra.

"Ti prego rimettiti con me, sono stato uno stupido, non dovevo violentarti e non ti dovevo

lasciarti sola, anzi, lasciarvi soli nel momento del bisogno, tu e il bambino, siete le cose più

belle che mi siano mai capitate, so che ancora non è nato, ma già gli voglio un bene dell'anima,

come te, quindi ti prego, prometto che farò il bravo padre, ti starò sempre accanto"

Io in tutta risposta lo baciai, mentre io tenevo la mano fra i suoi capelli, lui mi accarezzava la pancia

"Ma come farò con Nathan?"

"Non lo vuoi far soffrire vero?"

"No, come diavolo faccio?"

"Non lo so, ma ricorda, qualsiasi cosa succeda io starò al tuo fianco"

Io sorrisi e lo ribacia, e no non mi erano mancate le sue labbra sulle mie. XD

Arrivate a casa Ann mi saltò praticamente addosso

"Ma che cazzo fai amò?"

"Ti sei rimessa con JIm vero?"

Io annuii

"Sono felice per te"

"Ma se eri la prima che lo voleva uccidere?"

"Si, lo so, ma dopo, quando ho visto che ti ha messo sul cofano della

macchina, io capii che è il ragazzo giusto per te...e poi ho anche rosicato

perchè Jay non ha mai fatto questo!"

"Tranquilla, fatti mettere incinta e lo farà anche a te"

E scoppiammo a ridere come delle matte.



Ciao ragazze! So che il capitolo è corto, e mi faccio perdonare, mettendovi
una splendida gif qua sotto! Spero che vi piaccia e recensite!
Un bacio
-Flaviaxx




 







 

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Capitolo 19
*** No, sarà maschio ***


2 mesi dopo

Dovevo dirglielo, dovevo parlargli, ma come fare? Come gli potevo dire che mi stò vedendo con
Jim da 2 mesi, come? Non potevo andare da Nathan e dirgli: “Ehi Nath, ti lascio, perchè mi stò
vedendo con Jim”
“Ehi Adri” disse Nath, facendomi tornare alla realtà.
“Ehi”
“Dobbiamo parlare”
“Okay...dimmi pure”
“Allora...non è facile...” Melody andò vicino alla porta e iniziò a piagnucolare, segno che doveva
fare i suoi bisogni.
“Amore, io porto Melody a fare la sua passeggiata, parliamo quando torno okay? Okay” gli
schioccai un bacio, mi alzai dal divano, presi il guinzaglio, lo misi al collare di Melody e uscii di
casa. Tornai a casa dopo 30 minuti di passeggiata, Melody non aveva tirato, strano...con Nathan e
Max non fa altro che tirare, ma, quando la porto io mi cammina vicino, forse perchè sente che io
sia incinta, bha...questo non lo so.
“Adri” disse Nath venendomi incontro e darmi un bacio, si sedette sul divano e io lo seguii, subito
dopo aver sguinzagliato(?) Melody.
“Dobbiamo parlare”
Io annuii e lui iniziò a parlare:
“Non è facile da dire”
“Dillo a parole tue, Sykes”
“Okay...allora, secondo me è meglio tornare ad essere amici, sento un po' di tenzione tra di noi ed è
una cosa che non mi piace, quindi, che ne dici se torniamo ad essere migliori amici? Io tengo molto
a te,ma ora mi sono reso conto che io tengo a te come migliore amica, mi dispiace” finì con aria
triste, allora, lo baciai per l'ultima volta.
“Non fa niente Sykes, era quello che volevo dirti anch'io”
“Vuoi restare single per il momento oppure hai già un ragazzo che ti va dietro?”
“In realtà ce l'ho...”
“E chi è?”
'Oh merda...questo mi uccide se sa che è Jim' pensai.
“Emh...lo conosci...”
“Dimmi come si chiama, porca miseria”
“Indovina tu”
“L'iniziale del nome?”
Io annuii e lui iniziò.
“D”
“No”
“T”
“No”
“J”
“Esatto! Ora indovina anche le altre lettere”
“S”
“No”
“I”
“Esatto l'ultima”
“NO ADRIANNE!”
“Cosa?”
“NON MI DIRE CHE È...JIM?!?”
“Emh....si”
“E ME LO DICI COSÌ, COME SE NULLA FOSSE?! RICORDI QUELLO CHE TI HA FATTO
O SOFFRI DI RINCOGLIMENTO DA GRAVIDANZA?”
“Nathan 1) non urlare come un posseduto e 2) l'ho perdonato per quello che mi ha fatto, e poi...”
“E poi...”
Restai in silenzio
“CAZZO ADRIANNE PARLA! PORCA PUTTANA!”
“Civediamodaduemesi”
“Che?”
“Ho detto: civediamodaduemesi”
“Adrianne, parla piano non capisco”
“Ci-vediamo-da-due-mesi”
Stava per aprire bocca, quando il campanello suonò.
“Vado io” disse Nathan
E indovinate un po' chi si ritrovò davanti? Parli del diavolo e spuntano le corna...
“Ciao, Jim”
“Ciao, Nathan, Adri è in casa?”
“Si, entra”
“Okay, grazie”
Entrarono tutti e due, e mi videro sdraiata sul divano e con la mano accarezzavo la mia pancia che
si stava un po' gonfiando, Jim sorrise a quella vista, e mi raggiunse, accarezzandola anche lui.
Gli diedi un bacio, e lui ci rimase, dato che davanti a noi c'era Nathan.
“Ma, non hai paura che...”
Lo interruppi: “Tranquillo, siamo tornati migliori amici”
“Bene” e mi diede un altro bacio.
Inizziammo ad accarezzare insieme la mia pancia e Jim diede un bacio su di essa e disse:
“Ciao piccolo”
“Potrebbe essere anche piaccola”
“No, sarà maschio”
“E te che ne sai? Potrebbe essere una bella femminuccia”
“Bella come la mamma” sorrisi e gli diedi un bacio.
Passò un po' di tempo e i ragazzi e Max, fecero l'abitudine sul fatto che io e Jim tornammo insieme.
E fecero anche pace :D yeeeeeeeeeeeee sono troppo contenta.
-6 mesi dopo-
Tra 2 settimane, ma nemmeno, avrei dovuto partorire, ero spaventa, ma allo stesso tempo felice.
Raccontai ad Ann di ciò che avevo paura:
“Ehi Ann” dissi dandogli un bacio sulla gancia
“Panzona!” disse carezzando la mia pancia, eh si era cresciuta, tanto.
Ci sedemmo sul divano, e calò il silenzio, ma Ann decise di parlare.
“Come mai sei strana?”questa mi capisce anche solo con un'occhiata.
“Ho l'impressione che qualcosa andrà storto, durante il parto...ho questo presentimento”
“Ehi, tranquilla, andrà tutto bene. Tutti noi staremmo al tuo fianco”
“Okay...starò tranquilla”
-due settimane dopo-
In questi giorni iniziai a sentire dei forti dolori al basso ventre, non riuscii a capire cosa fossero.
Stavo dormendo, dato che la sera avevo fatto tardi. (E se state pensando a quello, non lo abbiamo
fatto, zozzone!)
Mi svegliai di scatto, dato che avevo sentito un forte dolore al basso ventre. Jim, che stava
dormendo vicino a me saltò in piedi.
“Amore, un'altra contrazione?”
Io annuii, sentii un po' di liquido colarmi da sotto, guardai e il lenzuolo era tutto bagnato.
“J-Jim, mi si sono rotte le acque!”
“Oh merda! Tranquilla, ora andiamo all'ospedale”
“Perchè dovete andare all'ospedale?” chiese Max facendo capolino dalla porta.
“Perchè le si sono rotte le acque!”
“Oh cazzo! PAPÀ!” iniziò ad urlare come un posseduto.
“CHE C'È?”
“PREPARA LA MACCHINA!”
“PERCHÈ?”
“AD ADRI LE SI SONO ROTTE LE ACQUE!”
“PAPÀ DATTI UNA MOSSA!” urlai anch'io.
Scesi, Jim mi aiutò a salire in macchina e andammo verso l'ospedale. Dopo 30 minuti
arrivammo, mi fecero entrare, e mi portarono in una stanza, mi fecero sdraiare su un lettino e dopo
circa 5 ore le contrazioni erano più frequenti e facevano sempre più male.
“Cazzo, non ce la faccio più...fanno sempre più male” dissi mentre piangevo dal dolore.
Jim continuava a tenermi la mano, nonostante io gliela stringevo sempre più forte ad ogni
contrazione. Dopo un'altra mezz'ora, arrivò il medico e disse:
“Non è dilatata al massimo, ma dobbiamo farla partorire ora”
Io annuii, e il dottore continuò dicendo:
“Le faremmo un cesareo”
“Ma anche no!”
“Signorina, lei ha dei problemi al cuore, e se fa il parto naturale, potrebbe non farcela”
“Io non voglio fare il cesareo punto e basta, e ora mi porti in quella cazzo di stanza e mi faccia
partorire ORA!”
Dopo di chè mi portarono in sala parto senza storie...E ADRIANNE COLPISCE ANCORA, SI!
Iniziai ad urlare, faceva molto male. Il dottore iniziò a dire a Jim:
“Vada fuori”
“No, le ho detto che le sarei stato accanto, non voglio”
Il dottore guardò un'infermiere, che prese per il braccio Jim e lo portò fuori.
POV JIM
Mi fecero uscire a forza che bastardi, io volevo stare vicino alla mia ragazza, quasi moglie, dopo
il parto le avrei chiesto di diventare mia moglie.
Tutti mi guardarono, e Max parlò:
“Allora?”
“Mi hanno fatto uscire a forza, c'era sangue ovunque e lei iniziò a urlare, io ho cercato di fermarli,
ma nulla, non ci sono riuscito.”
Dopo un po' uscì un dottore, con un fagottino rosa in braccio e disse:
“Le presento sua figlia” e me la diede in braccio, era bellissima, proprio come la mamma.
“Posso andare a vedere la mia ragazza?”
“No”
“Perchè?”
“Perchè...lei sa che la signorina aveva dei problemi al cuore no?”
“Si, ma perchè aveva? Non mi dica che...”
“Si, mi dispiace, abbiamo fatto il possibile per salvarla, ma non ci siamo riusciti”
Diedi la piccola al dottore che la doveva mettere nella culla, e subito dopo mi buttai per terra,
iniziando a piangere, come gli altri, specialmente Max, il padre, Ann e Nathan.


OAIC A TUTTE!!!!!!!
Ed eccomi di nuovo here, dopo che non postavo da un secolo.
Mi scuso per questo e ora metterò anche 1 o 2 in più, per farmi perdonare.
Parlando del capitolo Adri partorisce...ma la fatica del parto è stata troppa
per il suo cuore ed è morta....ma al prossimo succede:
bkfòosvaowsòufoksfbduvsdfgruew chiaro? Spero di si.
Ecco una foto della bambina della coppia Jianne.



http://kseniablog.tumblr.com/post/54004337016
 

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Capitolo 20
*** Benvenuta dove? ***


POV JIM
La notte rimanemmo tutti in ospedale. Ci avevano detto che non potevamo entrare, nella sua
“stanza”, ma naturalmente noi l'avremmo fatto eccome.
Entrai nella stanza e la vidi lì, sdraiata su quel cazzo di lettino, senza vita. Iniziai a parlare, con la
speranza che mi potesse sentire, riaprire gli occhi e saltarmi addosso, per poi andarcene con la
nostra bambina.
Adrianne, non puoi fare una cazzata del genere, tu sei forte, non ti fai mettere i piedi in testa da
nessuno, vuoi sempre avere l'ultima parola, vuoi avere ragione sempre, anche quando sei in torto.
Quando ti ho vista quel giorno, con le forbici sula tua pelle, intenta a tagliarti, mi si è spezzato il
cuore, nessuna ragazza mi ha mai fatto sentire amato, l'unica che ci è riuscita sei stata tu...io mi
voglio godere la nostra bambina con te, non posso vivere senza di te, Adrianne Azzurra George, io
senza di te sono nulla, io ti stò parlando al presente e non al passato, perchè io so che tu ce la
farai, sei così forte, che sei riuscita ad uscire dall'autolesionismo, sei determinata, e quando ti metti
in testa una cosa, nessuno è capace di farti cambiare idea, tu sei la ragazza che ogni ragazzo
vorrebbe avere affianco, e sono stato io il fortunato, Adri, tu mi hai fatto sentire qualcuno, quando
abbiamo fatto l'amore eravamo una cosa sola, perchè noi ci completiamo a vicenda io completo te
e tu completi me. Io non ho intenzione di parlare al passato, perchè so che ce la farai, Adri, ti
prego...torna da me”
dissi con gli occhi colmi di lacrime, gli diedi un ultimo bacio e scoppiai in
lacrime, si aprì la porta ed entrarono gli altri e scoppiammo nuovamente in lacrime. Finchè non
sentimmo una voce familiare...

POV ADRIANNE
(Quando vedete <> è il dialogo tra Adri e l'omino misterioso)
Mi ritrovai in un posto a me sconosciuto, azzurro, tutto quanto di quel colore. Davanti mi si parò
una figura, anche essa sconosciuta.

'Benvenuta'
'Benvenuta dove? Chi cazzo sei? Dove cazzo sono?'

'Sei in paradiso, sei morta dopo il parto, perchè il tuo cuore ha ceduto'

'No, non, non può essere vero...'

'Purtroppo si...ma le cose si possono ancora aggiustare'

'Ma come?' non mi resi conto che era sparito e ad un certo punto mi ritrovai davanti al mio corpo,
steso sul lettino, senza dare segni di vita, con Jim inginocchiato al lato destro, che mi parlava:
Adrianne, non puoi fare una cazzata del genere, tu sei forte, non ti fai mettere i piedi in testa da
nessuno, vuoi sempre avere l'ultima parola, vuoi avere ragione sempre, anche quando sei in torto.
Quando ti ho vista quel giorno, con le forbici sula tua pelle, intenta a tagliarti, mi si è spezzato il
cuore, nessuna ragazza mi ha mai fatto sentire amato, l'unica che ci è riuscita sei stata tu...io
mi voglio godere la nostra bambina con te, non posso vivere senza di te, Adrianne Azzurra George, io
senza di te sono nulla, io ti stò parlando al presente e non al passato, perchè io so che tu ce la farai,
sei così forte, che sei riuscita ad uscire dall'autolesionismo, sei determinata, e quando ti metti
in testa una cosa, nessuno è capace di farti cambiare idea, tu sei la ragazza che ogni ragazzo
vorrebbe avere affianco, e sono stato io il fortunato, Adri, tu mi hai fatto sentire qualcuno, quando
abbiamo fatto l'amore eravamo una cosa sola, perchè noi ci completiamo a vicenda io completo te
e tu completi me. Io non ho intenzione di parlare al passato, perchè so che ce la farai, Adri, ti
prego...torna da me”
e iniziò a piangere, io allora gridai:
'JIM!AMORE SONO QUÌ!'
'
Non ti può sentire, puoi solo sentire tu' disse quell'omino tornando...
Vidi Jim darmi un bacio, e entrarono gli altri, ormai in lacrime anche loro.

'Come, come posso fare, per tornare da loro, dalla mia bambina, ti prego dimmelo, voglio tornare da loro'

'Devi solo pensare a tutte le cose belle che ti sono successe fino ad ora'e sparì.
Iniziai a pensare: pensavo a quando sono arrivata a Londra, al mio fidanzamento con Jim, a quando
abbiamo fatto l'amore, perchè in quel momento era come se fossimo una cosa sola, al giorno in cui
ho scoperto di essere incinta e a questo giorno, perchè è nata la mia bambina.
Vidi il mio corpo riprendere piano piano colore, da quel bianco cadaverico, passò al mio colore
naturale, e mi resi conto che io da quel posto stavo sparendo.
Mi svegliai, mi misi seduta e osservai meglio la situazione: tutti piangevano, allora dissi:
“Cazzo piangete??”
E sul loro volto si formò un sorriso a 32 denti, Jim venne verso di me, correndo, mi abbracciò forte
a sé e mi riempì di baci
“Amore mio” disse
“Abbraccio di gruppo forza!” e me li strinsi tutti in un abbraccio.
“Vado a chiamare il dottore” disse papà
Io annuii e dopo due secondo entrò il dottore dicendo, anzi gridando:
“MA QUESTO È UN MIRACOLO! SIGLORINA, È VIVA!”
“Eh si, mi riavrete tra le palle tutti i giorni” dissi ridendo e anche loro si unirono a me.
“Le porto sua figlia”
“Corra, corra, non vedo l'ora di vederla” dissi super contenta.
“Dobbiamo ancora darle un nome”
“Non gliel'hai dato tu?”
“No, glielo volevo dare con te”
“E ora mi dirai che già sapevi che io sarei tornata in vita?”
“Mh,mh”
Il dottore rientrò con un fagottino rosa.
“Questa è la sua bambina” me la mise in braccio e se ne andò.
“Come la chiamiamo?”
“Sunshine”
“Mi piace”
Il dottore rientrò per sapere il nome della mia bambina.
“Come si chiama la bambina?”
“Sunshine White” rispondemmo in coro io e Jim.
“Okay, perfetto, domani può uscire signorina e auguri”
“Grazie”
“DAI CAZZZO SONO DIVENTATO ZIO DI UNA BAMBINA STUPENDA!” disse mio fratello
saltellando per tutta la stanza
“Max 1) non urlare come un posseduto e 2) se continui a saltellare come un matto non te la
faccio tenere in braccio”
“Ma io sono suo zio...” disse mettendo il broncio.
“Prometti che non inizi a saltare con lei in braccio?”
“Si”
“Allora tienila” dissi dandogliela in braccio. Lui scoppiò in lacrime, gli prese la sua manina e lei
iniziò a stringergli un dito.
“Ha già capito che io sono lo zio, sarò il suo zio preferito”
“E te che ne sai?”
“Io so tutto”
“AHAHAHAHAHAHA si certo come no...il suo zio preferito potrebbe essere Tom, Nathan, Jay,
Siva...”
Lui mi fece il verso e scoppiammo a ridere.
Jim fece una tosse finta e disse:
“Devo chiedere Adrianne”
Si inginocchiò, prese un confanetto e iniziò a parlare:
Adrianne, tu sei la persona più importante della mia vita, non so cosa farei senza di te ed è solo
grazie a te, se ora potremmo goderci questa bambina. Ti amavo prima, ti amo adesso e ti amerò in
futuro. Ho iniziato ad amare questa bambina dal primo momento in cui ho saputo che eri incinta,
anche se non era ancora nata, io l'amavo già...quindi Adrianne Azzurra George vuoi sposarmi, per
passare il resto della tua vita con me?”
disse per poi aprire il cofanetto, dentro c'era un anello con
tutti brillantini, come piaceva a me, iniziai a piangere e dissi:
“Si, si e ancora si”

E ci baciammo. Un bacio passionale, le nostre lingue iniziarono a ballare tra di loro.
IL GIORNO DOPO
Finalmente potevo tornare a casa, non ce la facevo più, di stare in quell'ospedale.
Arrivò Jim, mi aiutò a mettere la bambina in macchina e partimmo verso casa, solo dopo un po' mi
accorsi che quella non era la direzione giusta...
“Ma, amore, non è la direzione giusta per tornare a casa”
“Lo so”
E calò di nuovo il silenzio. Dopo un quarto d'ora, Jim disse:
“Chiudi gli occhi”
“Mi posso fidare?”
“Tranquilla ti guido io”
“Okay” e li chiusi, intanto Jim mi guidava e io facevo ciò che mi diceva di fare lui.
“Ora puoi aprirli” e mi tolsi le mani da davanti gli occhi, davanti a me c'era una villa molto grande
con giardino e piscina.
“Ma..è fantastica AMORE!” dissi zompandogli addosso e riempendolo di baci. Prendemmo
Sunshine e la portammo dentro, appena accessi la luce, tutti uscirono da dei nascondigli per poi
gridare: “SORPRESA!” e lessi uno striscione con scritto:
Benvenuta a casa Sunshine” in grande e in piccolo: “Bentornata anche tu Adrianne!”
“Ragazzi, tutto questo è fantastico! Vi voglio bene!”
“Abbraccio di gruppo?”
“Mi pare ovvio” disse Max.
Mi guardai un po' intorno e vidi mia madre
“MAMMA!”
“Piccola mia...che bella bambina!”
“Grazie, la vuoi tenere un po' in braccio?”
“Magari, volentieri” poi vidi anche un uomo, a me sconosciuto, così chiesi a mamma:
“Mamma ma chi è quel signore?”
“Oh, Dio, mi sono scordata di presentarti Daniel, il mio fidanzato”
“Ah, piacere di conoscerla” dissi allungando la mano che lui prese subito dopo
“Il piacere è tutto mio, e dammi del tu”
“Okay, vado a recuperare il mio ragazzo e te lo presento”
Lui annuii e io andai alla ricerca di Jim. Dopo un po' riuscii a trovarlo, allora lo presi per un polso e
lo trascinai da mia madre e Daniel.
“Jim, lui è Daniel il ragazzo di mia madre e Daniel questo è Jim il mio ragazzo” si strinsero la mano
e iniziarono a parlare, mentre io iniziai a parlare con mamma, mentre lei giocava con le manine
piccole di Sunshine.
[-]
La festicciola per il benvenuto di Sunshine era finita da un'oretta. In quell'ora, girai per tutta casa,
era fantastica *-* soggiorno(http://pinterest.com/pin/346355027562903773/ )
cucina(http://www.tumblr.com/blog/lovetheglamorous-life ) camera di
Sunshine(https://www.google.it/search?client=ubuntu&channel=fs&q=cameretta+da+bambina&oe=utf-8&redir_esc=&um=1&ie=UTF-
8&hl=it&tbm=isch&source=og&sa=N&tab=wi&ei=vk27Uf3JGuXQ4QTUzoDoBw&biw=959&bih=510&sei=xE27Ubi
hKvSa4gSYmIDADw#um=1&client=ubuntu&channel=fs&hl=it&tbm=isch&sa=1&q=cameretta+neonato&oq=cameretta+&gs_l=img.3.1.0l9.1146199.1152037.0.1153847.12.11.1.0.0.0.192.1411.3j8.11.0...0.0...1c.1.17.img.GGYqma2Yxdg&bav=on.2,or.r_qf.&bvm=bv.47883778,d.bGE&fp=aecd2220e6dcc808&biw=959&bih=510&facrc=_&imgrc=ZVhB-lvagj78RM%3A%3B4mQ7TQls1_gGvM%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.desainer.it%252Fimages%252F2011%252F09%252Farredo-cameretta-neonato-10.jpg%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.desainer.it%252Farredamento-design%252Fcamerette%252Farredare-la-cameretta-per-neonato.php%3B554%3B386) camera nel caso vorremmo avere un altro bambino, totalmente vuota,
la camera da letto(http://www.facebook.com/photo.php?fbid=288974184502607&set=a.288970... )
e camera per gli ospiti(http://www.paloma81.blogspot.ch/search?updated-max=2013-02-11T08:00... ).
Entrai in camera nostra e mi sedetti alla fine del letto, dopo un po' arrivò Jim.
“La bambina?”
“L'ho messa nella culla, si era addormentata”
“Okay” e mi levai la maglietta, con i pantaloni, e rimasi in mutandine nere in pizzo e il reggiseno
uguale, Jim iniziò a guardarmi in modo malizioso.
“Che hai intenzione di fare, White?”
“Buttarti sul letto e sentirti gemere sotto di me come non hai mai fatto”
“Fallo, allora”
Mi sganciò il reggiseno, fece scendere una bretella piano piano da una spalla, e una volta sfilata del tutto
fece lo stesso con l'altra. Mi iniziò a baciare il collo, scoperto dai capelli, e si soffermò su un punto
in partocolare, sentii dei brividi percorrere lungo il mio corpo quando iniziò a succhiare un po',
per poi leccarci sopra, e mordendo leggermente, a quel contatto uscì un gemito, dalle mie labbra chiuse.
“Ora, far fare a me”
“Sono tutto tuo”
Mi voltai, e gli iniziai a sganciare la camicia, per poi buttarla a terra. Iniziai a tracciare con il dito i
suoi addominali scolpiti. Dopodichè iniziai a baciargli il petto, feci sfiorare il mio naso sul suo
collo, per poi stampargli un bacio sulle labbra. Iniziò a slacciarsi la cintura:
“Non mi dai un aiutino?” disse con un sorriso malizioso.
“Con molto piacere...” dissi ricambiando il suo sorriso.
Slacciai il bottone e insieme a lui abbassai la cerniera, dopodichè fece un passo indietro per togliersi
definitivamente i pantaloni, intanto mi levai le mutande e lui si levò i suoi boxer.
Mi buttai sul letto e lui si mise cavalcioni su di me.
“Voglio fare qualcosa di diverso...”
“Cioè?”
“Mettiti gattoni sul letto”
“Ma, io voglio sentirti”
“E mi sentirai lo stesso, amore” disse dandomi un bacio per incoraggiarmi a fare come mi aveva
detto. Ci pensai un secondo e poi mi misi gattoni sul materasso, lui iniziò a entrare in me da dietro,
prima piano, con movimenti piuttosto lenti, dopo un po' iniziò ad aumentare la velocità, all'iniziò
faceva un po' male, ma poi mi abituai. Dopo mezz'ora ci buttammo sul letto e ci addormentammo.
Alle quattro e mezza sentimmo un pianto, Sunshine, feci per alzarmi, ma Jim mi bloccò:
“Tranquilla, vado io”
“Va bene”
Aspettai, sdraiata sul letto a pancia in su, dopo 5 minuti tornò Jim:
“L'ho cullata, mentre la cullavo ha sorriso, mi ha preso il dito e lo stringeva, e lì ho iniziato a
piangere” infatti, vedevo i suoi occhi un po' rossi e un pochino gonfiotti.
“Femminuccia”
“Ma sono la femminuccia che tanto ami” disse cercando di imitare la voce di una ragazza.
“La voce da ragazza non fa per te, amore” e lo baciai.
“Ora dormiamo”
“Notte, femminuccia”
“Notte, maschiaccio”
Mi girai, mi misi su un fianco e lui mise un braccio intorno la mia vita, e mi strinse sempre più forte,
amavo quando faceva così.
“Ti amo”
“Ti amo anch'io”
-IL GIORNO DOPO-
Mi svegliai con Sunshine che piangeva, allora mi alzai e andai verso la porta:
“Amore vado io?”
“No, femminuccia”
“Basta con 'sta storia, e ora va da mia figlia
“È nostra figlia
“Te va da Sun, io intanto vado a fare la colazione”
“Va bene, dammi un bacio prima di scendere”
“Okay, piccola”
Mi baciò, dopo poco ci staccammo e io andai da Sun. La presi in braccio e iniziai a cullarla, ma
non finiva di piangere, allora chiamai mamma, che prese le ferie a lavoro per stare un po' con me.
“Mamma? Scusa se ti ho svegliato, ma è urgente”
“Dimmi tutto piccola, e comunque no, non mi hai svegliato”
“Stò cullando Sunshine da circa 10 minuti, ma non smette di piangere che devo fare?”
“Prova ad allattarla”
“Okay, grazie mamma, ora vado ti voglio bene”
“Di nulla piccola, anch'io ti voglio bene”
Attaccai il telefono, scesi in salotto e mi sedetti sul divano. Alzai la cannottiera e abbassai la coppa
del reggiseno(era il reggiseno quello che usano le mamme quando devono allattare), avvicinai la
piccola al mio seno destro e ci si attaccò subito. Mi sentivo osservata, cosa che non mi piaceva affatto,
così alzai gli occhi e vidi un Jim tutto sorridente appoggiato allo stipide della porta a braccia conserte.
“Perchè sorridi come un ebete?”
“Perchè è la scena più bella che abbia mai visto in tutta la mia vita”
Io gli mandai un bacio volante e lui lo prende con la mano e la mette in tasca, allora lui me ne mandò un altro,
lo prendo e metto la mano sul cuore. Perchè? Bhe perchè lui e il mio cuore, e senza di lui non posso vivere.
“Hai finito di fare la colazione?”
“No, altri due minuti ed è pronta”
“Va bien”
“Me gusta cuando tù parlas en espanolito”
“AHAHAHAH”
“Vado a controllare la colazione mi amor”
“Okay, ti amo”
“Anch'io”
E va a controllare la colazione, abbasso lo sguardo verso Sunshine che si è staccata, allora la metto
seduta sulle mie ginocchia e inizio a batterle dei colpetti sulla schiena, dopo alcuni minuti fa il suo
ruttino, allora mi alzo con lei in braccio e vado verso la cucina. Ci mettiamo seduti, mentre la piccola
dorme in braccio a Jim, e iniziamo a mangiare e inziamo a parlare del più e del meno.
Ad un certo punto suonò la porta, Jim portò la bambina nella culla. Andai ad aprire ed era...
“Ann! Ciao! Entra”
“Okay...grazie”
“Che hai?”
“Sono venuta qui per dirti che io torno a Manchester”
“Perchè? Che è successo?”
“Mia madre forse ha un cancro...e devo aiutare papà con la casa...”
“Oh amore! Mi dispiace tanto! Quando parti?”
“Tra 2 giorni”
”Quando l'hai saputo di tua madre?”
“Oggi, così mi sono messa a cercare, per l'aereo e l'ho trovato...”
“Capisco”
“Sunshine?”
“Nella culla di sopra, vieni dai”
“Ma non è che si sveglia”
“Cazzo dici? Lei non si addormenta cade in letargo è diverso!”
“WOW è proprio come la mamma”
“EHI! Io quando dormo non cado in letargo!”
“Nooo mica”
“Ma quanto sei simpatica!”
“Lo so, lo so”
E scoppiammo a ridere, e iniziammo a parlare, rimase anche a pranzo.



Come promesso una mezz'oretta fa più o meno ho messo un'altro capitolo
e ne metterò anche un altro.
Passando al capitolo Adrianne si risveglia grazie al bacio di Jim e portano la piccola
a casa. Spero che il capitolo ci piaccia.
Un bacione
-Flavia
P.s: ecco una foto della coppia Jianne:

http://www.tumblr.com/dashboard

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Capitolo 21
*** Mi vorresti dire come trattare mia figlia? ***


-3 ANNI DOPO-
Sono già passati tre anni, da quando Sunshine è nata, e siamo sempre più felici. A un anno e mezzo
ha iniziato a parlare, e quando ha detto per la prima volta 'papà' Jim si è pisciato addosso, ma io
dico, si può essere più stupidi di così? NO. Adesso ha tre anni e ha una bella parlantina!
Sono passati anche tre anni dall'operazione al cuore, così se avessi partorito di nuovo non avrei
avuto nessun problema. 3 anni che Ann è tornata a Manchester, che alla fine rimase definitivamente
lì, un po' perchè voleva stare con i suoi genitori e un po' anche perchè avevamo litigato due anni fa e
da allora non ci siamo più parlate, solamente Jim sa di tutte quelle lacrime che ho versato, dopo che
abbiamo deciso di non parlarci più.
Mi alzai e andai in camera di Sun, che dormiva ancora. Iniziai a scuoterla dolcemente, finchè non aprì
i suoi occhi che tanto amo.
“Gionno mami” disse avvolgendo le braccia intorno al mio collo, io la strinsi e gli dissi:
“Giorno piccola, andiamo a fare colazione?”
“Ci”
La presi in braccio e scesi giù. Inziai a preparare la colazione: biberon con del latte e dei biscotti
della Plasmon spezzati per Sun, mentre per me e Jim uova strapazzate, pancetta e succo d'arancia.
“Tappati le orecchie amore” dissi a Sun, che subito dopo fece quello che gli avevo detto di fare.
“JIIIIIM!!!”
POV JIM
Stavo dormendo beatamente nel letto, quando sentì un urlo.
“JIIIIIM!!!”
Non mi alzai, volevo rimanere ancora un po' nel letto caldo.
POV ADRIANNE
“Piccola, non scendere dal seggiolone, vado a svegliare papà”
“Piccio venile anche io?”
“Va bene, vieni”
La presi in braccio e la misi giù dal seggiolone, poi iniziò a correre in camera nostra.
“Mami”
“Si?”
“Mi è venuta un'idea”
“E quale sarebbe sentiamo” dissi inginocchiandomi davanti a lei.
“Che ne dici se vegliamo papà, sattando sul letto?”
“È perfetto!”
“Evviva!”
“Mi piace tanto il tuo sorriso piccola, sei bellissima”
“Mami cei bella anche tu” disse, con le guancie che gli si colorarono di rosa.
Arrivammo nella mia camera, ci buttammo sul letto e iniziammo a saltare.
“OH CRISTO SANTO!!” disse Jim, saltando dallo spavento.
“Ciao papi”
“Ciao amore” disse prendendola in braccio e iniziando a dargli bacini da tutte le parti, io e lei
ridevamo come delle matte, perchè a me fece anche il solletico.
“J-JIM! B-BASTA T-TI P-PREGO” dissi continuando a ridere come una matta.
“Va bene, ma solo perchè non mi va più di fartelo”
“Sese, come no”
“Ti amo”
“Anch'io” e ci baciammo.
“Quanto siete calini!” disse Sun, saltandoci addosso.
“La colazione è pronta White, scendi o ti devo portare in braccio?”
“La seconda”
“NO! Pesi troppo”
“Mi devo alzare?”
“Si”
“Ma non voglio”
“Se ti do un altro bacio ti alzi?”
“Si”
“Okay” mi avvicinai alle sue labbra, controllai se avesse gli occhi chiusi, dopo essermi accertata di
questo, gli diedi un bacio sulla guancia.
“Str...stupida”
“Non si dicono le parolacce davanti ai bambini ricordatelo la prossima volta, Mr White”
“Ah-ah-ah, ma quanto sei spiritosa oggi”
“Lo so, lo so”
“Scendiamo, ho fame” disse Sun
“Va bene scendiamo” dissi prendendola in braccio
“A lei la prendi in braccio e a me no!” disse Jim mettendo il muso
“Lei non pesa 70 kili come te mio caro...”
Mi sentii sollevare da terra, stavo in braccio a Jim, che a mia volta tenevo in braccio la piccola.
“Papi cei motto fotte”
“Grazie piccola”
Io sorrisi, poi mi rimise giù, e io continuai a camminare verso la cucina, sempre con Sun in braccio.
Ci mettemmo a tavola e iniziammo a mangiare, ma ci rimasi, quando Jim mi chiese:
“Ti arrabbi se ti chiedo questa cosa?”
“No, ma dipende cosa”
“Ti sei più sentita con Annett”
Io mi arriggidii di colpo, erano 2 anni che non toccavamo “l'argomento Annett”.
“No” risposi fredda e continuai: “Ha addirittura cancellato il mio numero”
“Annett ha fatto questo?!”
“Mh mh, me l'ha fatto vedere Jay, quando stavano ancora insieme...”
“Ne vuoi parlarne oppure...”
“No, parliamone”
“Okay, inizia dai”
Iniziai a raccontare quel giorno me lo ricordo come se fosse ieri...(gli stavo dicendo questa cosa,
perchè Sun era andata a vedere i cartoni, alla televisione in salotto)
Flashback
Stavo da Jay, perchè mi doveva far vedere una cosa, ma non so cosa, e questo mi preoccupa, ho
paura che centri con la lite che abbiamo avuto ieri io e Annett.
Suonai al campanello e mi venne ad aprire proprio lui, dopo un paio di secondi.
“Ciao Adri”
“Ciao Jay”
“Vieni entra...”
“Grazie, lei c'è?”
“No, è andata un attimo dalla vicina e si è dimenticata il telefono”
“Okay, allora come mai mi hai chiesto di venire qui?”
“Perchè ti devo far vedere una cosa”
“Cosa?”
“Per prima cosa il suo stato su WhatsApp”
“Quale sarebbe?”
“Leggi tu stessa”
Mi porse il telefono di quella e lessi il suo stato, mi si è spezzato il cuore, c'era scritto:
'Adrianne, sei solo una puttana, vaffanculo' con il dito medio.
Io non avevo cambiato lo stato, perchè mi concentravo molto sulla bambina e avevo ancora:
'A+A friends forever' e per foto avevo una nostra foto.
“Ma che cazz....?”
“Mi dispiace Adri, ma ancora non hai visto niente”
“C-Che altro dovrei v-vedere?”
“Ha cancellato il tuo numero dal suo cellulare, guarda tu stessa”
e mi porse di nuovo il telefono di Ann, io andai su e giù con il dito sullo schermo, senza trovare il
mio nome, avevo le lacrime agli occhi.
“J-Jay devo andare”
“Va bene, ricordati che io ci sono”
“Okay, grazie”
“E di che, ho fatto solo quello che ritenevo giusto”
“Ciao”
“Ciao, ti accompagno alla porta”
“Nono, tranquillo grazie ancora” e me ne andai, mi misi dal lato del guidatore della macchina e mi
avviai verso casa, e iniziai a piangere come una matta.
Inviai un messaggio ad Ann, con scritto:
Spero che sarai contenta, senza di me.
Adrianne

Poco dopo arrivò la risposta:
Oh si, tanto, e d'ora in avanti cancella il mio numero.
Annett

“Vaffanculo Annet, vaffanculo” dissi fermandomi, mi appoggiai con la testa sul volante e i
singhiozzi aumentarono.
Fine flashback
“Tu l'hai cancellato il suo numero?”
“Si, anche le nostre foto, ho lasciato solo una”
“Cioè?”
“Quella dove ci stavo anche io, e lei aveva in braccio Sun”
“Ci stai molto male ve?”
“Mh mh”
“Ma sei tu che non hai il numero...”
“E allora?”
“Io ce l'ho”
“Che tu avessi 'l'amichetto' già lo sapevo”
“Ma che cazzo hai capito? Tu non hai il suo numero, io si”
“E che vorresti fare?”
“Chiamarla, per poi passartela”
“NO”
“Perchè?”
“PERCHÈ SENNÒ RICOMINCIA COL DIRE: “NON MI HAI CAGATA PER TUTTO QUESTO
TEMPO E ORA TI RIFAI VIVA? NON VOGLIO PARLARE CON TE, VAFFANCULO
PUTTANA!” E IO MI SONO STUFATA”
“Perchè già l'hai richiamata?”
“Si”
“Quando?”
“Tre- quattro settimane fa, e mi ha risposto come ti ho detto io”
“Ti va di andare al centro commerciale?” sapeva che fare shopping mi avrebbe calmata.
“Ovvio! Sun! Vieni un attimo!”
“Ci mami?”
“Ti va di andare al centro commerciale?”
“CIIIIIIIIII!”
“Okay, okay, calma, andiamo al bagno”
La presi per mano e la portai al bagno, riempii la vasca di acqua tiepida, misi un po' di
bagnoschiuma per fare la schiuma(dato che piace tanto a lei e alla mamma) e la misi dentro con la
sua paperella di gomma. Mentre lei stava nella vasca io andai a preparargli i vestiti: jeans, con una
magliettina a mezza maniche con il disegno di un gattino e le scarpe da ginnastica. Dopo un quarto
d'ora, la tirai fuori dall'acqua e le misi l'accappatoio, dopo averla asciugata per bene, la vestii. Mi
andai a vestire anch'io con: shorts neri, maglietta rosa, con delle sfumature più chiare in giro e le
mie amate converse rosa.
Andammo in macchina, e ci diriggemmo verso il centro.
“Mami” disse Sun, mentre stavamo in macchina.
“Dimmi amore”
“Mi compli un lecca-lecca?”
“Certo! Jim, fermati un attimo al bar” si fermò, allora io chiesi alla piccola:
“A che gusto lo vuoi?”
“Fragola e panna”
“Va bene” entrai al bar, presi il tanto amato lecca-lecca e uscii. Rientrai in macchina e lo diedi a
Sun. Dopo un po' disse:
“Mami non lo voglio più”
“Okay, dammi” e lo presi e chiesi al mio ragazzo:
“Lo vuoi?”
“No, grazie”
“Di nulla-inziai a masticarlo-cavolo...è davvero duro” mi guardò in modo malizioso.
“Non quello, il lecca-lecca, convinto”
“Convinto?”
“Si convinto” presi il cellulare dalla tasca e scrissi:'Per non dire coglione', glielo feci leggere e lui disse:
“Aaaah, ora ho capito” mi girai verso Sun e la trovai addormentata.
“Sun dorme” dissi a Jim, che guardò il semaforo rosso, poi me e infine guardò la sua erezione. Solo
in quel momento notai che aveva un rigonfiamento, si era eccitato quando ho detto:
'Cavolo è duro'
Capii subito, quello che intendeva, così mi chinai, ma prima lanciai un'occhiata a Sun, che dormiva beatamente,
slacciai la zip dei suoi pantaloni, abbassai anche un po' i boxer e presi l'erezione in
mano e iniziai ad accarezzare la lunghezza, poi feci dei cerchi sulla punta e lo misi in bocca, gli
leccai la lunghezza e continuai a succhiare, venne nella mia bocca e io ingoiai il liquido, mi staccai
e gli rialzai i boxer con la zip dei pantaloni.
Dopo 15 minuti arrivammo al centro e Jim parcheggiò, svegliammo la piccola e entrammo, Jim
portò Sunshine nel negozio di giocattoli, mentre io andai al bar e mi sedetti a un tavolo.
“Ciao, che ti porto?” mi chiese un cameriere.
“Ciao, portami un frullato alla fragola”
“Con panna sopra?”
“Si, grazie” e sorrisi.
“Di nulla, ehi ma tu sei Adrianne George vero?”
“Si, ma come fai a conosciermi?”
“Sono Mattew, Mattew Collins, stavamo alle medie insieme ti ricordi?”
“Oh si! Ora mi ricordo! Eri quello che mi veniva dietro, ma io non ricambiavo, ve?”
“Esatto! Sei fidanzata?”
“Si”
“Con chi?”
“Jim White, il ragazzo che ti ha dato un pugno, perchè mi avevi toccato il fondoschiena”
“Ah, stai con lui...”
“Si, e abbiamo anche una bambina”
“Di già”
“Mh mh”
“Mi dai il tuo numero?”
POV JIM
Io e Sun eravamo appena usciti dal negozio di giocattoli, quando vidi Adri parlare con un ragazzo al
bar. Stavo ascoltando la loro conversazione.
Mi dai il tuo numero?” gli chiese. Quando gli fece quella domanda pensai: no Adri, non glielo dare.
“Ma certo! Dammi il cellulare che te lo scrivo!”
Quando sentii quella risposta la rabbia mi attraversò tutto il corpo.
POV ADRIANNE
Vidi Jim venire verso di noi con Sun in braccio e mi guardava con occhi furiosi, mi spaventava.
“Alzati immediatamente! Andiamo via!”
“Ma Jim, non abbiamo fatto nulla, abbiamo solamente par...”
“HO DETTO ALZATI!” spaventata, feci come mi aveva detto.
“Amico, non bisogna alterarsi ho chiesto solo il numero ad Adri..”
“Adri?! ADRI?! Hai anche le palle di chiamarla per nomignoli, ora ti levi immediatamente dai
coglioni, se non ti vuoi ritrovare in ospedale, con le ossa fracassate” detto questo mi prese per il
polso e mi trascinò fuori. Mi fece male al polso, sinistro, dove c'erano le cicatrici dei tagli, iniziò a
stringere troppo forte
“Ji...Jim...m...mi...f..ai..ma..le..”
“ZITTA!”
Mentre salivamo in macchina iniziai a piangere e Sun preoccupata chiese:
“Mammina, tai bene?”
“Sunshine non parlare!” per la paura stette zitta.
“Senti, trattami come ti pare, ma a lei non devi rivolgerti così” dissi a voce bassa.
“Mi vorresti dire come trattare mia figlia?”
“Sto dicendo solamente che non te la devi prendere con lei”
“Non mi dici tu, come mi devo rivolgere a mia figlia, intesi?” abbassai lo sguardo.
“INTESI?!” annuii e piansi silenziosamente per tutto il viaggio, Sun si era addormentata, così la
presi in braccio e la portai in camera sua. Scesi e trovai Jim che dava pugni sul tavolo.
“COME DIAVOLO HAI POTUTO DARE IL TUO NUMERO A QUELLO?!” mi urlò contro,
avvicinandosi a me, io indietreggiai, ma mi prese per il polso come prima e mi strattonò contro il
muro, in questo modo mi bloccò, e iniziai a piangere e tra le lacrime dissi:
“Era un mio vecchio amico”
“Non me ne frega un cazzo di chi sia!” disse sbattendo un pugno nel muro, vicino la mia testa, mi
stava spaventando veramente.
“Era solamente Mattew, quello che stava con noi alle med...” non finii la frase, perchè aumentò la
stretta sul mio polso, ho solamente peggiorato la situazione dicendo che era Mattew.
“Jim, ti prego lasciami” sussurrai.
“Jim, ti sei incazzato tanto per una stronzata! Mi ha solo chiesto il numero, non mi ha né detto né
fatto nulla, e non puoi dirmi quello che devo e che non devo fare!” dissi urlando, quando finii mi
diede un schiaffo talmente forte, da fammi cadere a terra, misi una mano sulla guancia e iniziai
a piangere dal dolore e dalla paura.
“Io ho il diritto di farti qualunque cosa voglia, chiaro?!” urlò, mi alzai e sempre piangendo andai in
camera di Sunshine, mi misi vicino a lei e mi addormentai.

OAIC! All'altro capitolo mi sono scordata di metterlo, perchè d'ora in avanti
sarà il mio nuovo modo di salutarvi yuppiiiiiiiiiiiii!
Parlando del capitolo; sono passati 3 anni, Adri e Ann hanno litigato e nel prossimo
capitolo si saprà il motivo, che è il seguente: òrobsdiisubfwlisbcsdbcòiwi
Portano la piccola al centro commerciale, dove Jim vede parlare con un suo vecchio
amico e si ingelosisce...arrivati a casa litigano di brutto...
Ho cercato una gif che assomigliasse il più possibile a quando Jim stava urlando contro
Adri, in casa:

http://gif-beetch.tumblr.com/post/50845681830
 

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Capitolo 22
*** E io ti amo come Winnie The Poo ama il miele ***


OAIC bella gente!!!!!!!!!!!! Vi avverto questo capitolo è
molto lungo (doppio senso XD) vi consiglio di mettervi
comode e con un cuscino sotto il lato B, dopo questa 
introduciòn (?) vi lascio al capitolo e alla fine di esso
metterò un apio di foto o gif.
Bacioniiiiiiiiiiii :**
-Flaviaxx




La mattina seguente, mi svegliai e Sun ancora dormiva, così piano piano mi alzai e scesi al piano
inferiore, mentre pulivo il lavandino della cucina, sentii dei passi, iniziai ad avere paura, dopo
quello che aveva fatto ieri.
“Perchè non sei venuta a letto stanotte?” disse con tono poco gentile.
“Ho dormito con Sunshine” dissi senza guardarlo, mi prese per il polso e mi fece girare
bruscamente verso di lui.
“Quando ti parlo, mi devi guardare!”
“Papà, lascia tare mamma” disse Sun scendendo le scale.
“Vai in camera tua, Sunshine” gli ordinò Jim
“No” rispose lei.
“Che hai detto?! Se ti dico di andare in camera tua, ci vai, chiaro!” gli urlò contro, prendendola per
il braccio, Sunshine si mise a piangere e scappò in camera sua, presi coraggio e dissi:
“Non dovevi trattarla male”
“Io la tratto come mi pare!” urlò, scappai anch'io di sopra, presi qualche vestito di Sunshine e
qualche mio, li misi in un borsone, presi Sunshine in braccio, presi il telefono e chiamai mamma,
non mi sembrava una bella idea chiamare Max o papà, lo avrebbero di sicuro massacrato di botte.
“Pronto?” rispose.
“Mamma, vieni a prendermi, sbrigati”
“Amore, che è successo?”
“Ti spiego dopo, sbrigati per piacere!” dopo qualche minuto vidi dalla finestra l'auto di mia madre,
scesi velocemente le scale con la borsa e Sun, Jim stava sul divano.
“Dove stai andando?!”
“Il più lontano possibile da te” corsi verso la macchina e mamma partì.
POV JIM
Mi sedetti sul divano, con la testa tra le mani, come diavolo ho potuto dare quello schiafo alla
persona che amo più della mia vita, e a parlare male alla mia bambina, di soli 3 anni? E mentre mi
facevo queste iniziai a piangere.
'Sei un coglione ecco perchè le hai dato quello schiaffo!'
'E mo tu chi cazzo sei?'
'La tua coscienza mio caro'
'Perfetto, ho anche una fottuta coscienza che mi rompe i coglioni'
'Non voglio essere volgare, quindi faccio finta di non aver sentito'
'Come ti chiami?'
'Mi chiamo Sidney'
'Perfetto, ho una coscienza con il nome da baldracca'
'Ehi! Stà attento a come parli!'
'Ora che devo fare, con Adrianne?'
'Valle a parlare, prima che sia troppo tardi susu'
'Okay..'
POV ADRIANNE
Stavamo ancora in macchina e c'era un silenzio, che non ci sarebbe stato neanche in un cimitero,
mamma decise di romperlo:
“Ora, mi dici che è successo”
Le raccontai tutto, del bar, fino a poco prima e solo in quel momento vidi dei lividi sul polso, oltre
alle cicatrici.
“Devi stare tranquilla, con Jim si risolverà tutto, vedrai”
“Come diavolo fai, ad essere così buona con lui, dopo quello che ha fatto?”
“Perchè era solo geloso, pensava che l'avessi tradito”
“Non lo farei mai, e lui lo sa”
“Lo so, ora stà tranquilla”
Arrivati a casa di mamma, andai nella stanza degli ospiti e misi apposto i vestiti miei e di Susnhine.
Dopo pranzo io e Sun ci mettemmo sul letto 'Alla ricerca di Nemo', e quando stava per finire entrò
mamma:
“Piccola, c'è Jim”
“Che?! Mandalo via!”
“Adri, è dispaiciuto, sta piangendo, non mandare a monte tutto per una litigata”
“Mami, non andare” disse Sun preoccupata
“Tranquilla Sun” mi alzai e gli diedi un bacio sulla fronte, inziai a scendere al piano inferiore e vidi
Jim che piangeva, vicino la porta.
“Jim, vai a casa è meglio...”
“Io non tornerò a casa senza la mia famiglia! Adri, mi dispiace ti prego scusami, la gelosia mi ha
mandato completamente fuori di testa, sono stato un coglione, non mi merito te e Sunshine, ti giuro
che non lo farò mai più...” disse con la voce rotta dal pianto.
“Jim, non posso, antrambe abbiamo paura di te...”
“Mi dispiace, non ti dovevo dare quello schiaffo e mi spiace di aver parlato male a Sun, io vi amo
più della mia stessa vita, tornate a casa con me...” mi avvicinai a lui e lo abbracciai e mi strinse a sé.
“Io tornerei, ma non devi convincere me” si accinò un po' insicuro e mi diede un lieve bacio.
“Lo so” vidi Sunshine scendere le scale e mettersi dietro le mie gambe per proteggersi.
“Sun, amore, non nasconderti, non ti farò del male”
“Bugiardo, tu sei cattivo!”
“Sun, papà era solo arrabbiato, e adesso è dispiaciuto non ti farà del male, piccola” si avvicinò al
padre con un po' di timore e Jim la abbracciò stringendola a sé.
“Piccola mia, non ti farò mai più del male, né a te né alla mamma, lo prometto, ora torni con me a
casa?”
“Ci” disse sorridendo, prendemmo le borse e tornammo tutti e tre a casa. Sunshine andò a dormire,
io andai in bagno, misi delle coulotte rosse e una cannottiera bianca per dormire. Uscii e Jim era
seduto sul letto che mi guardava, si alzò mi prese la mano e mi diede dei baci sul dorso e arrivò al
polso, quando me lo baciò lo scansai e vide i lividi che mi aveva procurato e inziarono ad uscire
lacrime dai suoi occhi, che io asciugai con il pollice.
“Jim, amore non piangere”
“Te li ho fatti io quei lividi?”
Abbassai il capo.
“M-Mi dispiace, sono stato un coglione, non mi sarei meritato il tuo ritorno, il vostro ritorno”
“Sono stata io, non avrei dovuto dare il mio numero di telefono a quello, e se avessi visto te dare il
tuo numero ad un'altra ragazza avrei fatto lo stesso, anzi molto peggio” dissi iniziando a ridere e
anche lui rise, asciugandosi le lacrime e mi sussurrò:
“Ti amo più della mia stessa vita”
“E io ti amo come Winnie The Poo ama il miele”
“Ti va di farti una doccia?”
“Ma certo”
Entrammo nella doccia e iniziò a penetrarmi da dietro, con dolcezza mentre mi teneva i fianchi,
iniziammo a gemere e quando arrivammo all'apice del piacere mi rigirò e continuammo a baciarci,
con l'acqua che bagnava i nostri corpi, dopo mezz'ora uscimmo e dopo esserci asciugati ci
addormentammo abbracciati.
La mattina seguente mi svegliai e trovai Jim giocare con Sunshine.
“Buongiorno” dissi scendendo l'ultimo scalino.
“Gionno mami” disse Sun correndo verso di me, io la presi in braccio mi sedetti sul divano con lei
sulle mie gambe e inziai a muoverle, mentre lei rideva come una matta.
“Giorno amore mio” disse Jim dandomi un bacio.
“L'hai già preparata la colazione?”
“Si, è in cucina che ti appesta”
“Che mi hai fatto?”
“Eh sapessi...”
“Dimmelo!”
“No”
“Perchè?”
“Surprise!”
“Che convinto!”
“Non lo sono”
“Si invece” dissi rimettendo Sun a terra per farla continuare a giocare e mi diressi verso la cucina.
Aperta la porta rimasi a bocca aperta, la mandibola un altro po' cadeva sul pavimento :O questa era
la mia faccia. C'era un mazzo di rose sul tavolo. Come colazione c'erano un po' pancake a forma di
cuore con scritto sopra 'Ti amo <3' e per bere un cappuccino.
“A-Amore ma è fantastico! TI AMO ANCH'IO” e gli saltai in braccio, allaccai le mie gambe alla sua
vita e lui mi reggeva tenendo le mani sul mio fondoschiena e lo baciai, con tutta la passione che
avevo nel corpo. Dopo un po' scesi e mi misi a mangiare, mentre mangiavo suonò il campanello,
andai ad aprire dato che Jim era andato a pisciare perchè aveva il pisciotto (?) e mi ritrovai davanti..
“Che ci fai qui?” gli chiesi fredda.
“Sono venuta per chiederti scusa”
“Non credi che sia troppo tardi per le scuse?” dissi quasi urlando.
“Ho capito da poco, che sono stata una cogliona, perchè non ho più parlato con la persona più
importante della mia vita, la persona che mi è stata sempre accanto, che mi ha fatto conoscere 6
coglioni, col quale abbiamo fatto tante cazzate”
Flashback
Sunshine ha 1 anno, io e Jim vogliamo aspettare ancora un po' per il matrimonio, tengo sempre
l'anello(
http://www.ladieshobbies.com/picture.php?%2F21653)

che mi ha regalato al dito. Stavamo a casa di Jay e Ann, Sun stava dormendo, non sapevamo
che fare, così decidemmo di giocare ad 'obbligo o verità', toccò a Nathan per primo (e te pareva,
quello ti fa fare certi obblighi) e scelse Jay e chiese:
“Obbligo o verità?”

“Obbligo”
“Jay dà un bacio a stampo ad Adrianne”
“No, sono già fidanzata, mi dispiace” dissi.
“Ma porco cazzo è solo un bacio”
“Ehi modera il linguaggio, ti ricordo che c'è una bambina”
“Che ora dorme, come un ghiro”
“Che ca...volo centra?”
“Centra, centra e ora Jay fa l'obbligo susu” vedevo Ann gelosa.
“Ma...”
“Ma un ca...volo, ora Jay baciala”
Jay si alzò e mi diede un bacio a stampo e si risedette.
“Adri puoi venire un attimo in cucina?”
“Certo Ann”
Ci alzammo e ci diriggemmo verso la cucina, Ann chiuse la porta, per non far sentire la nostra
conversazione ai ragazzi e iniziò dicendo:
“Come diavolo ti è venuto in mente di baciare il mio ragazzo?”
“Primo non l'ho baciato io e secondo stiamo giocando a 'Obbligo o verità' quindi perchè cazzo devi
incazzarti così tanto per un bacio a stampo?”
“Il punto è che tu non hai fatto nulla per far cambiare idea a Nathan”
“MA SEI DIVENTATA SORDA PER CASO? IO C'HO PROVATO A FARGLI CAMBIARE IDEA,
MA LUI È UN COGLIONE, LO SAI CHE QUANDO SI METTE UNA COSA IN TESTA
NESSUNO GLIELA FARÀ CAMBIARE NO? DOVRESTI PRENDERTELA CON LUI E NON
CON ME! E POI TI RICORDO CHE HAI SCELTO DI FARE TU QUESTO GIOCO E NON IO”
“Tu sei innamorata di lui, ti vedo come lo guardi”
“Come lo guardo io?”
“Con gli occhi a cuoricino”
“Ti stai sbagliando”
“Allora perchè sorridi come un ebete quando lo guardi, con la bambina in braccio?”
“Io non guardo Jay, io guardo mia figlia, che si diverte con i suoi ricci e sorrido come un ebete per
quello, COGLIONA!”
“Non ti credo”
“Non mi credi? NON CREDI ALLA TUA MIGLIORE AMICA? MA TI RENDI CONTO DI
QUELLO CHE SPARI? TU NON CREDI ALLA PERSONA CHE TI È STATO ACCANTO PER
17 ANNI? TI VOGLIO UN BENE DELL'ANIMA E TU CHE FAI? DICI CHE NON MI CREDI!
TI SEI INCAZZATA PER UNA STRONZATA UNA S-T-R-O-N-Z-A-T-A!” dissi urlando e
sbattendo la mano sul tavolo per poi sbattere anche la porta della cucina, una volta uscita sentii gli
occhi di mio fratello, il mio ragazzo e i miei amici addosso. Iniziai a salire le scale e presi in braccio
Sun, stando attenta a non svegliarla e riscesi.
“Jim andiamo, non mi sento molto bene”
“Certo, piccola” salutammo tutti e la porta della cucina si aprì, io e Jim, stavamo di spalle, e ci
incamminando verso la porta d'ingresso per uscire dalla casa, quando sentirono gridare:
“IO DICO SOLO LE COSE COME STANNO!” in tutta risposta le feci il medio e uscimmo.
Fine flashback
“Ora, mi puoi dire per quale cazzo di motivo l'hai detto?”
“Perchè, ero convinta che ti piacesse”
“A me non piace Jay, è un mio amico e basta, io non ruberei mai il fidanzato o l'ex fidanzato alla
mia 'migliore amica'-dissi facendo le virgolette-non lo farei mai, e se ti stai chiedendo il motivo per
cui ho messo le virgolette a 'migliore amica', il motivo è semplice: tu non ti sei fidata di una persona
che conosci da ben 17 anni, o anche di più, lo sai che io non te l'avrei mai portato via, perchè
vedevo come vi guardavate, come tu guardavi lui, e di come lui guardava te. Non mi sarei mai
messa in mezzo a voi, anche perchè io stò con il ragazzo che amo”
Ci mettemmo a piangere, e lei avanzò con un po' di timore, per paura che l'avrei respinta, e mi
abbracciò, all'inizio non lo ricambiavo ma poi la strinsi tra le mie braccia. La feci entrare e disse:
“Non me la ricordavo così bella questa casa”
Io risi, vidi la bambina scendere dalle scale e fare un sorrisone quando vide Ann, eh si lei l'amava.
“Zia Ann!”
“Piccola mia, vieni dalla zia” e la vidi correre da Ann, che la prese in braccio stringendola a sé.
“Quatto mi cei mancata zia”
“Anche tu piccola” e la rimise giù, la bimba tornò sopra a giocare. Vidi Jim iniziare a scenderle
invece (?) e vidi Ann nascondersi dietro al divano.
“Io stavo giocando al re e alla regina con Sun, e ad un certo punto la vedo alzarsi e scendere come
un treno le scale, stare due minuti qui per poi risalire come un treno e dirmi:' Scuci mio re, ma sotto
c'è zia e l'ho salutata'”
“SORPRESA” disse Ann uscendo dal suo 'nascondiglio'.
“Ma che ci fai tu qui?”
“Ci siamo riappacificate” dimmo in coro, ci guardammo e scoppiammo a ridere.
“Sono felice per voi”
“Anche noi, siamo felici per noi” dissi.
“Ma che cazz...?”
“Modera il linguaggio Ann, c'è una bambina”
“Che in thi moment stà al pino superiore”
“È uguale”
“No, non lo è”
“Invece si”
“No”
“Si”
“Basta Adrianne, andiamo a portare Sun al parco?”
“Si. SUNSHINE!”
“Che c'è mami?”
“Vuoi andare al parco?”
“Ci”
Diedi un bacio al mio ragazzo, che rimaneva a casa visto che non gli andava di uscire, e ci
avviammo verso la porta, ci mettemmo i cappotti e io lo misi alla piccola, la presi per la mano
destra e Ann per quella sinistra e ci avviammo verso il parco. Iniziammo a parlare, come se quello
che fosse successo 2 anni fa non fosse successo. Arrivate al parco lasciammo Sun libera di giocare e
continuammo a parlare, mi ero alzata un po' la manica sinistra, e mi grattai il braccio, Ann vedendo
i lividi fece una faccia preiccupata:
“C-Come te li sei fatti i lividi?”
“Jim”
“Io gli spacco il culo a quello”
“Tranquilla, è stata anche colpa mia”
“Perchè?”
E le raccontai di quella, bellissima, giornata dal bar a quando Jim arrivò a casa di mamma e
tornammo insieme nella nostra.

 

Ora come promesso prima metterò un paio di foto:
la coppia Jianne:

http://loveismypleasure.tumblr.com/      questa è quando Jim dà il lieve bacio ad Adri
http://gar0ta-iludida.tumblr.com/post/54030504648       quì è quando si baciano, prima di finire sotto la doccia
http://www.facebook.com/dubreSmrdis#         quì è quando stavano sotto la doccia
http://ministrawberrypudding.tumblr.com/post/54017212614        quì è quando continuano a baciarsi, sempre sotto il doccio (?)
http://speaknowwanderlust.tumblr.com/post/49301955867         ho cercato di trovare una foto migliore , ma...questa è quella più decente che abbia trovato, questa è la coppia Adriatte

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Capitolo 23
*** Sex and Paris. ***


10 dicembre
Sono passati 5 mesi ed è già dicembre, stò già pensando a cosa regalare per Natale al mio ragazzo e
a mia figlia. Voi vi chiedereste, perchè già ci stai pensando? Bhè la risposta è semplice...sono una
frana nei regali. Ora stò camminando per il centro commerciale. Stò facendo vari giri, per i negozi,
in cerca del regalo perfetto. Passai davanti Stroili Oro, e lo vidi lì, il regalo perfetto per Jim: un
braccialetto in argento. Entrai dentro al negozio, e chiesi aiuto ad una commessa:
“Salve” mi salutò
Buongiorno” ricambiai
Serve aiuto?”
Si, vorrei acquistare quel braccialetto, per il mio ragazzo”
Oh certo, venga, c'è anche in oro, se vuole”
Uno in argento, e un'altro in oro, grazie” l'altro era per Max
Okay...glielo porto in cassa” io annuì e mi diressi verso la cassa, lo feci impacchettare e uscii.
Ora mancava solo il regalo per Sun, ad Ann gli avevo preso un braccialetto, con la scritta: Friends
Forever e il segno dell'infinito vicino. Entrai in un negozio di giocattoli e vidi il Cicciobello che
voleva tanto: Cicciobello bua. Lo presi, lo feci impacchettare e uscii definitivamente dal centro.
Tornata a casa, mi sbrigai a entrare e nascosi tutti e quattro i regali.
24 dicembre
La vigilia di Natale è arrivata, andiamo a cena da mia mamma, a pranzo siamo stati con i nostri
amici, a casa mia. Arrivati, davanti casa di mia madre, suonai il campanello e mi venne ad aprire
Daniel, il suo ragazzo.
Ciao Daniel, auguri” dissi
Ciao Adri, grazie auguri anche a voi” disse con il sorriso stampato in faccia.
Ciao a tutti!” dissi entrando in camera da pranzo.
Ciao anche a voi!” ci salutò mamma.
Ci mettemmo a mangiare, e arrivata mezzanotte, andammo in salotto a scartare i regali.
Jim quando scartò il suo mi baciò con molta passione, dato che era il braccialetto che voleva.
Jim, staccati da mia sorella, la voglio viva” disse Max
Gelosone” dissi
Chi? Io...no”
Noooo, mica”
Apri il mio regalo va”
Alberto, non cambiare discorso”
“Non chiamarmi per secondo nome, lo sai che lo odio”

Scartai il regalo con un sorriso stampato in faccia, ma quando lo vidi, spalancai la bocca...misi una
mano sugli occhi della bambina, perchè? Perchè era una scatola di preservativi!
Ma che cazzo mi hai regalato?”
Di nulla, ora apri quello di Jim” disse lanciandogli un'occhiata...
Richiusi quella scatola e tolsi la mano dagli occhi della bambina. Jim mi diede il suo regalo e lo
scartai, erano due biglietti per....per Parigi!
Amore mio!” dissi saltandogli addosso per riempirlo di baci.
Vi siete messi d'accordo voi due”
Può essere” disse Max facendo spallucce.
Quando partiamo?”
Il due gennaio e ritorneremmo il 16”
Fico”
2 gennaio
Il giorno della partenza è arrivato e stiamo in aereoporto. Ieri abbiamo lasciato Sun, da mia madre,
che mi avvisò che tra una settimana l'avrebbe presa Max, per portarla a casa con lui e papà.
Tutti i passeggeri del volo Londra-Parigi devono derigersi verso il gate 14, il volo partirà tra 15
minuti”
disse la voce metallica.
Amore è meglio sbrigarci, o perderemo l'aereo”
Già...” dissi, ma non mi mossi.
Che hai?”
“I-Io niente m-ma ti p-pare c-che io abbia qualcosa c-che n-non v-vada?”

Ma l'hai preso già l'aereo. Quando sei venutaa a Londra”
“L-Lo so, ma...era completamente diverso...”
“No, non lo era, e poi sei con me, non succederà nulla”

Sicuro?”
“Si”
“Al cento per cento?”
“Muovi quel culo sexy e andiamo!”

Okay, okay, comuuuuunque lo sapevo di aver un culo sexy” e scoppiammo a ridere come cretini.
Entrammo in quel coso, comunemente chiamato aereo, allacciai la cintura di sicurezza, ancor prima
che quella fastidiosa voce metallica lo disse.
Si prega di allacciare la cintura di sicurezza, l'aereo partità tra pochi minuti”
Già l'ho fatto, voce metallica” Jim mi guardava tipo: O.O
Ma che ti prende amore?” mi chiese.
Niente, sono solo....agitata”
Tranquilla
Gli sorrisi, presi l'mp3 dalla borsa e mi misi le cuffiette, misi una canzone qualsiasi, tanto...basta
che ascolatavo musica e mi tranquillizzavo.
Guadai fuori dal finestrino, e potevo ammirare la bellezza del paesaggio, veramente molto bello.
Quando passavamo vicino alle nuvole, queste si dividevano, era tutto troppo bello, per fortuna che lo
potevo ancora ammirare per altre 2 ore.
Sentii qualcosa di pesante mettersi sulle mie gambe, abbassai lo sguaardo e vidi Jim, che aveva messo
la sua testa sulle gambe. Sorrisi. Gli accarezzai i capelli e appoggiai la testa sul finestrino,
abbandonandomi completamente a Morfeo.
POV JIM
Mi svegliai sentendo qualcosa sulla mia testa, aprii gli occhi, e vidi la mano di Adri tra i miei
capelli. Ma dov'è...? Alzai la testa, e la vidi appoggiata al finestrino, che dormiva. Mi rimisi seduto
sul mio sedile, cercando di non svegliarla, e le presi la testa, per poi fargliela mettere sulle mie
gambe. Non la potevo svegliare. Lei non dorme, cade in letargo...letteralmente.
La guardai, e iniziai ad accarezzargli delicatamente i capelli, guardai meglio il suo fisico, che era un
po' maturo, per una ragazza di 19 anni, a causa della gravidanza. Il mio angelo, ora dormiva sulle
mie gambe. Pensai anche a Sunshine, e al fatto che assomigliasse così tanto a lei.
Come se fossero due goccie d'acqua.
Vorrei sapere come sta e cosa fa, in questo momento il mio secondo angelo, ma purtroppo non mi è
permesso.
Iniziò a mugugnare qualcosa incomprensibile, e si svegliò, stropicciandosi gli occhi.
Ma non era il contrario?”
“Mi sono svegliato prima, così, ti ho messa comoda”
“Grazie, cucciolo”

De nada”
Mi chiani e la baciai.
Si rimise seduta, e parlammo del più e del meno.
Ti amo”
Ti amo anch'io, angelo mio” e mi baciò, un bacio molto WOW.
POV ADRIANNE
Preghiamo i gentili passeggeri di slacciare le cinture, siamo pronti all'atterraggio”
Finalmente, cavolo”
L'atterraggio era andato a meraviglia, ora stiamo aspettando le valigie.
Eccole” disse Jim.
Uscimmo dall'aereoporto.
Chiamo il taxi, due secondi” compose il numero e dopo 5 minuti arrivò un taxi bianco.
Salve, dove vi accompagno?”
“All'hotel Majesty, grazie” risposi al posto di Jim, il tassista mi sorrise, e io ricambiai.
Ehi non sorridere troppo, sono molto geloso dell'autista”
“Ahahah, scemo”
e lo baciai.
Arrivammo all'hotel dopo una decina di minuti, magammo e entrammo.
Salve, ho prenotato al nome di White”
“Un attimo. White White
-disse facendo scorrere il dito sul quadernone, pieno di nomi-oh eccolo
qui, stanza 269”

“Grazie” prese la chiave e si girò verso di me, sorridendo malizioso. Lo guardai interrogativa, ma
poi capii, e iniziai a ridere come una matta. Prendemmo l'ascensore e andammo al 2° piano.
Iniziai a cercare disperatamente la camera.
250, 252, 254-camminai ancora un po', per poi arrivare alla 'sezione' 60-262, 265, 267...ma che
cazz..?”

“Ehm..amore, eccola qui la camera”
“Oh, fanculo, se la mettevano un po' più vicino che succedeva? I cani randaggi scomparivano
dal pianeta Terra e gli accalappiacani non avevano più lavoro?”

Ahahahahah, ma da dove le tiri fuori?”
“Dalla mia bocca?”
“Ah-ah-ah”
prese la chiave dalla tasca, e cercò di metterla nella toppa.
Ma non riesci ad infilare una chiave, in un cavolo di buco?” gli tolsi le chiavi dalle mani e
aprii io la stanza.
“Posso infilare, un'altra cosa, nel tuo buco, però” spinse il suo bacino contro il mio.

Facendomi salire l'eccitazione a mille. Presi le valigie e le buttai nella stanza. Lo presi per il colletto
della maglietta e lo spinsi alla porta ormai chiusa. Lo baciai violentemente e a lui non dispiacque
questo mio senso di ‘ribellione’ anzi iniziò a togliermi la maglietta accarezzandomi i fianchi. Stessa
cosa feci anche io con la sua maglietta e i pantaloni facendolo rimanere in boxer. Mi prese in
braccio e mi mise sul letto molto delicatamente per poi mettersi su di me e iniziare a baciarmi il
collo con baci umidi e caldi fino a scendere al mio petto. Si soffermò su quello destro facendomi un
succhiotto rosso e grande. Scese sul mio ventre con un po’ di pancia e leccò intorno al mio
ombelico facendomi eccitare molto di più. Sentii le sue mani iniziare a sbottonare i bottoni dei miei
pantaloni per poi toglierli velocemente. Si abbassò all’altezza del mio sesso e sentii i suoi capelli
sfiorarmi l’inguine. Spostò le mie mutandine e mise un dito nella mia apertura facendomi gemere,
gettare la testa indietro e stringere il lenzuolo tra le dita. Si muoveva lentamente e sempre più
profondamente poi aggiunse un altro.

J-Ji-Jim ahh” Sussurrai gemendo. Sentivo la sua erezione sulla mia gamba. Mi tolse velocemente
le mutande e al posto delle sue dita mise la sua lingua. Inarcai la schiena serrando gli occhi e stringendo
ancora più forte le lenzuola tra le mani. Iniziò ad affondare in me e quando sentì che stavo per venire si
tolse facendomi l’occhiolino mentre io lo guardavo male. Si alzò a prese i suoi pantaloni e aprire il
suo portafoglio per prendere un preservativo all'anguria, il mio preferito e lui lo sapeva. Mi devo
ricordare di ringraziare Max. Si tolse le mutande ma io gli presi il preservativo dalle mani .lanciandolo sul
pavimento...almeno credo. Mi misi su di lui e iniziai a baciargli il petto mentre lui mi guardava malizioso.
Alzai lo sguardo verso di lui con una spinta feci entrare il suo membro in me. Lo vidi separare un po’ la
bocca e chiudere gli occhi. Inarcai leggermente la schiena e aprii la bocca per riprendere aria. Feci dei
movimenti circolatori e dopo poco iniziai a far uscire e entrare lentamente il suo membro.

A-Adri p-più ve-veloce” Disse guardandomi. La sua faccia eccitata mi faceva eccitare ancora di più. Non
gli diedi ascolto e andai ancora più lentamente. Lo vidi guardarmi di sfida e capovolse la situazione mettendosi
su di me e appoggiando le sue braccia al lati della mia testa e iniziò a dare tantissimi baci sulla mia spalla
mentre iniziava a spingere sempre più forte.

Jim...mmm si” Sussurrai nel suo orecchio facendolo eccitare sempre di più.
Uscì da me per poi rientrai con una spinta fortissima toccando il mio punto. Gli misi le mani sul sedere per
aiutarlo e spalancai le gambe sempre di più. Sembrò apprezzare la mia azione perché mi sorrise.
Vedevo le gocce di sudore scendere dalla sua fronte, e lo rendevano ancora più bello.
Continuava sempre con spinta velocissime e profonde.

Dio mio...Adri....” mi baciò.
Sento che stò per venire...”
“Ti amo”
“Ti amo anch'io”
l'orgasmo arrivò. Non gridammo. Non volevamo sapere agli altri quello che facevamo,
ma certe volte ci scappava qualche gridolino. Si accasciò tutto sudato, come me, sul mio corpo. Non si levò
da dentro di me. Facevamo dei respiri profondi per cercare di respirare normalmente e per bene.

Questo, è stato il migliore di tutti” disse alzando la testa per guardami.
Mio caro, non è ancora finito” Spalancò gli occhi e ribaltai di nuovo la situazione. Lo feci uscire da me e
iniziai a baciargli il collo poi il petto e i suoi tatuaggi. Sentivo di nuovo la sua erezione che sbatteva contro la
mia intimità. Senza dargli tempo di respirare la spinsi dentro di me iniziando a muovere il mio bacino veloce
su di lui mentre gli davo i baci sul collo. Sentii che mise le mani sui miei fianchi e aiutava a muovermi.
Iniziai a far andare il suo membro molto più profondamente.

Cristo, s-stò per v-venir...”
Non fece in tempo a finire che venne in me. Mi accasciai su di lui e poi mi tolsi mettendomi al suo fianco di
pancia in giù. Si mise su di me facendo entrare la sua erezione dentro di me dal mio sedere. Era su di me con
il petto sulla mia schiena e iniziava a spingere sempre di più.

A-Apri le gam-gambeAvevo le gambe un po’ chiuse e non riusciva bene nei movimenti. Spalancai le gambe
e lo sentii stringermi i fianchi facendomi muovere insieme a lui nei movimenti. Il piacere ormai si faceva spazio
dentro di me.

“C-Cristo Jim mio Dio… sei un perv-pervertito”
“Però ti piace eh?”
Disse nel mio orecchio dando una spinta fortissima facendomi gemere.
La notte andò avanti così fino alle 7.00 di mattina.











OAIC a todos!!!!!!!!
NON uccidetemi, lo so, non aggiorno da tanto tempo...
ma perdonatemi, volevo che questo capitolo pervy fosse
perfetto *si mette in ginocchio e fa il labbruccio*
Spero che il capitolo vi piaccia e fatemelo sapere tramite
RECENSIONE.
Un bacione :**
-Flaviaxx

 

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Capitolo 24
*** Ritorno e fine :( ***


16 Gennaio.
Bene, oggi si ritorna, ma non sono molto tranquilla, perchè ieri sera io e Jim stavamo a letto e
abbiamo litigato...
Flashback
Mi tolse i pantaloni, si mise a cavalcioni su di me e iniziò con leggere spinte.
“Cazzo Adri”
“C-Che c'è?”
“Sei troppo stretta”
Gli diedi una spinta molto forte, da fallo cadere dal letto.
“Io serei troppo stretta? Te dici così, perchè hai un albero in mezzo alle gambe! E poi...fino a ieri
non ero stretta e ora lo sono? Sai che c'è Jim? Vai a scopare, o fai a fare 69 con una bambola
gonfiabile, tanto quella non è stretta, per te. Ah un'ultima cosa. VAFFANCULO!”
Mi girai dall'altra parte, su un fianco e cercai di chiudere gli occhi. Sentii Jim alzarsi dal pavimento,
e sdraiarsi sulla sua parte, mi mise un braccio intorno al fianco, ma gli diedi una pizza sul mano.
Fine flashback
Perfetto, l'aereo sta per decollare, mi stò cagando sotto.
Prendo le cuffiette e metto un po' di rap, rap italiano.
Quando aspettavo Sun, ascoltavo molto il rap italiano, riesco a reppare e cantare in italiano, dato
che ho origini italiane.
I rapper che ascoltavo di più erano anzi sono Fedez, Emis Killa, Nayt, Marracash, Fabri Fibra,
Clementino e Baby K.
Misi Fedez, ma dopo due canzoni si scaricò l'mp3, però non tolsi le cuffiette, perchè già ci stava
pensando una persona.
"Che minchia vuoi?"
"Adri, dai...non fare così"
"Stavo ascoltando un pò di rap, e se non ti dispiace ridammi quella maledetta cuffia!"
Si mise la cuffietta nell'orecchio e si mise a ridere, dopo un pò mi unii anch'io alla sua risata.
"Ma che bella canzone, come si chiama?"
"Dovrebbe essere Single a vita, ma l'mp3 mi si è scaricato"
"Ahahahahahah! Ancora con Fedez?"
"Si, problemi White?"
"Nessun problema"
Si avvicinò sempre di più, e mi baciò. Un bacio normalissimo, a stampo, ma che mi procurò
un sacco di brividi.
"Mi perdoni?" chiese con una faccia da cucciolo cucciolosa (?)
"Si, amore"
"EVVAI!" iniziò a fare una strana danza, e io me lo guardavo mentre ridevo come una matta.
Dopo 2 ore di viaggio
Finalmente! Dopo due ore d'aereo, seduta su quelle cavolo di sedie, scomode quanto un cammello (?)
mi si era indolenzito il culo.
Uscimmo dall'aereoporto e vidi la macchina di mio fratello, con lui fuori, a braccia conserte poggiato
sul cofano, con fare sexy. Sventolai il braccio libero, dato che quell'altro ce l'avevo intorno alla
vita del mio ragazzo, mi vide e aprì lo sportello del passeggiero, dalla quale spuntò Sunshine.
Appena mi vide, iniziò a correre verso di me, mi accovacciai e aprii le braccia.
"Amore mio" dissi prendola in braccio e riempirla di bacetti.
"Mamma, mi sei mancata!" disse allacciando le sue braccine al mio collo.
"Grazie della considerazione, piccola"
"Gelosone!" feci scendere Sun, che corse dal padre.
"Papino"
Non gli rispose, ma si girò dall'altra parte, aveva messo il broncio con la figlia! Ahahahahah,
facevano spesso così, ed era sempre uno spasso.
Lei 'abbracciò' la gamba del padre, e Jim iniziò a camminare, cercando di scrollarsela di dosso, ma
senza risultato.
"Eddai papi, mi cei mancato anche tu"
Lui la guardò con un sopracciglio alzato, con la faccia da coglione.
"Davvero?"
"Ci"
"Piccola mia! Mi sei mancata tanto!"
La prese in braccio, la fece roteare e gli diede un sacco di bacetti. Mentre Sun rideva come una
matta.
"Sorella" Max mi abbracciò, talmente forte, da non farmi più respirare.
"Fratello, mi sei mancato anche tu, ma fammi respirare!"
"Ops, sorry"
"Come si è comportata la diavoletta?"
"Benissimo"
"Max..? Che ha combinato?"
"Niente, abbiamo disegnato, giocato con le bambole e ci siamo fatti scherzi a vicenda"
"Siete proprio un caso perso!"
"È la dura verità"
"Già.."
Salutò anche Jim e salimmo in macchina.
Arrivammo a casa di Max in una 15na di minuti.
Parcheggiò e entrammo, andammo in soggiorno e trovammo mamma, papà, i ragazzi con Ann.
Salutammo tutti con un baci e abbracci.
"Come è andato il viaggio?"
"Una favola, era tutto bellissimo molto...romantico"
"Avete fatto...?"
"Mamma! Ma che cavolo di domande fai?"
"L'avete fatto!"
"Okay, si, contenta?"
"Si...avete usato..?"
"Mamma ma che cazzo ti sei fumata? Credo roba forte, troppo! Cambia spacciatore, per favore!"
"Non l'avete usato, torno subito!"
"Ora dove minchia vai?! Donna, torna quì, se c'hai il coraggio!"
In risposta, ricevetti solo lo sbattere della porta, che dopo 5 minuti venne risbattutta, da mia
madre che era tornata. Ma..aveva un razzo, o usava il teletrasporto?
"Adiranne Azzurra George, vieni con me!"
Okay...quando mi chiamava per nome completo mi preoccupavo sempre.
"Si mamma" e la seguii fino al bagno. WTF? Che ci facevano al bagno?
Mi chiuse nel bagno, e scese le scale, per poi tornare 2 secondi dopo con 2 bottiglie d'acqua da 1
litro ciascuna. Ma che cazz..?
"Tieni" e mi diede una bustina, diedi un'occhiata dentro, e vidi un test di gravidanza.
"Perchè me l'hai comprato?"
"Avete detto che non l'avete usato no?"
"E allora?"
"Cazzo Adri, ma sei rincoglionita per caso? Dato che non l'avete usato, potresti essere incinta"
"Oh"
"Ora bevi, forza! E se non ti scappa, ti porto un altro litro d'acqua"
"Okay..."
Bevvi le 2 bottiglie d'acqua, poi feci la plinplin (?) sul test.
"Allora, blu se sei incinta, azzurro cielo se non lo sei"
"Che colore è?" chiese mamma.
"Blu"
"EVVAI!" e iniziò a ballare Gangman Style, mischiata a Gentlemen.
"Perchè io non ho una mamma normale, come tutte le altre ragazze?" chiesi più a me stessa che a lei.
"Ma è una bellissima notizia! Vai a dirlo a Jim, forza" disse dandomi una scullacciata.
"Okay...basta che non mi sculacci"
Uscii dal bagno e mi avviai nel salotto.
"Jim? Puoi venire un momento?"
"Certo amore dimmi"
"Bhè...lo vorresti un altro bambino?"
"Si, mi piacerebbe, perchè?"
"Perchè sono incinta"
"Oddio, amore ma è fantastico!"
Mi abbracciò e mi sollevò da terra e mi baciò con passione.
"Ora lo dovremmo dire a Sun"
"Mh..Jim, e se glielo dicessimo domani? Tanto è il suo compleanno, oggi gli potremmo chiedere che
cosa vorrebbe per il compleanno"
"Giusto, ottima idea...cosa farei senza te?"
"Sesso con una bambola gonfiabile"
"Ancora con 'sta bambola?"
"Si, ti ci vedo molto bene insieme a lei"
"Ah-ah-ah"
Andammo in salotto e prendemmo Sun, per portarla in cucina.
"Piccola, domani è il tuo compleanno, che cosa vorresti?"
"Qualcosa di peciale"
"Cioè?"
"Un fratellino!"
"Okay, Sun, ma ti andrebbe bene anche una sorellina?"
"Ci"
"Va bene piccola, torna dagli zii su"
E corse di nuovo nel salotto.
IL GIORNO DOPO
Salimmo in camera di Sun, la scuotemmo leggermente, e si stropicciò gli occhi.
"Tanti auguri a te! Tanti auguri a te! Tanti auguri piccola Sunshine! Tanti auguri a te!"
"Accie mamma, accie papà"
"È ora del regalo" mi sussurrò Jim all'orecchio, io annuii.
"Tesoro, ti ricordi che ieri ci hai detto che per il compleanno volevi un fratellino?"
"Ci"
"Bhè...presto lo avrai, avrai un fratellino!"
"CIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!" mi abbracciò, io risi.
"Scendiamo giù a fare colazione?"
Annuirono tutt'e due e scendemmo.
TRE MESI DOPO
"Bene signorina, oggi scopriremmo il sesso del bambino"
Annuii, e mi spalmò quel gel freddo che tanto odio.
"Che cosa volete? Un maschietto o una femminuccia?"
"La femminuccia ce l'abbiamo già...quindi un maschietto" rispose Jim.
"Mmm...e lo avrete! Lei signorina aspetta un maschietto"
"Evvai!" esultai io.
Tornammo a casa, e Sun ci corse in contro.
"Allora? Macchio o femmina?"
"Maschio"
"Ciiiiiii!"
6 MESI DOPO
Bene, oggi mio figlio nasce.
Sono nervosa, agita e felice.
Anche se ho partorito già una volta sono sempre agitata.
Dopo 5 ore di travaglio, il dottore mi disse che potevo spingere.
Dopo 6 spinte nacque mio figlio.
Austin White, nato il 15 ottobre.
Io tutta contenta, perchè è lo stesso giorno in cui è nato Fedez...
Fedeziana forever and ever!
All'inizio lo volevo chiamare Federico o Leonardo, ma non stavano bene con il cognome
così abbiamo deciso Austin, che poi l'ha scelto Sunshine.
10 ANNI DOPO
Bene, ora ho una figlia di 14 anni, quindi teenager che rompe i coglioni tutto il giorno,
dicendo che gli rompo le palle e bla bla bla. Ma io un giorno di questi gli ammollo un pizzone, da
falla 'andà talmente lontano da dovella cercà su Google Maps!
Poi c'è Austin che gli frega la roba e lei che lo vuole picchiare perchè non gli deve toccare la sua roba.
Poi Jim, vuole che Sunshine si fidanzi a 20 anni, e non a 14, perchè è lui il suo unico fidanzato e anche
perchè ha paura che potrebbe rimanere incinta, quindi lei gli sbraita contro, dicendo che è la sua vita
e che non gli deve rompere i coglioni.
Austin che sembra più grande della sorella, essendo alto più di lei, quindi la chiama nanetta o nana da
giardino e lei che lo vorrebbe picchiare perchè la prende in giro.
Voglio morire! Aiutatemi, non posso andare avanti così!
Ah...Max si è sposato con Danielle, una ragazza adorabile! Annett si è sposata con Jay, e sono
felici insieme. Siva con Nareesha, anche lei simpaticissima. Tom con Kelsey, simpatica ma che
si veste un pò da battona, ma è di una dolcezza incredibile. E Nathan..bhè Nathan è rimasto single,
perchè vuole aspettare che Sunchine sia abbastanza grande, così si mettono inisieme. Mi ricordo
ancora il giorno in cui lo disse.
Flashback
"Nate, sei fidanzato?" chiese Jim.
"No"
"Perchè? Cavolo, hai 30 anni, ti devi trovare una ragazza" dissi.
"Sunshine? È fidanzata?"
"No, perchè"
"Perchè voglio aspettare che lei sia abbastanza grande da mettersi insieme a me"
Proprio in quell'istante spuntò Sunshine, che disse:
"Fosse per me mi ci metterei pure con te!"
"No, tu non ti metterai con mia figlia, perchè è troppo giovane, e tu signorina, non ti metterai
con lui, perchè è troppo grande per te!" sbraitò Jim.
Fine flashback
Solo al pensiero, iniziavo a ridere da sola.
"Mamma sono tornata!"
La voce di mia figlia, mi riportò sul pianeta Terra.
"Ciao Sun!"
Si sciolse la coda, e si mise i capelli sulla parte destra.
"Com'è adata scuola?"
"Benissimo, ho preso B al compito di chimica"
"Bravissima tesoro! Dovremmo segnare questa data sul calendario! Visto che prendi sempre C"
"Scusa se la chimica non è il mio forte!"
"Sun eddai! Sono fiera di te! Stai migliorando!"
"Grazie mamma" l'abbracciai e gli scompigliai un pò i capelli.
Vidi un segno violaceo sulla parte destra del collo, ma che cazz..?
"Sunshine Cher Whyte, che cazzo è quel segno?" urlai.
"Oh...non è niente"
"Come non è niente? Ti prego dimmi che sei ancora vergine! Non è possibile! Dopo tutto quello
che ti abbiamo spiegato io e tuo padre..."
"Mamma"
"Oddio, e se dovessi rimanere incinta? Allora era vero che se una ragazza diventa madre a 16 anni
anche la figlia diverrà una madre teenager"
"Mamma!"
"Si?" dissi finendo di dare capocciate al muro.
"Sono vergine"
"Sicura?"
"Ovvio! Questo succhiotto me l'ha fatto il puttaniere della scuola nel bagno delle ragazze"
"Quale dei 4 puttanieri sarebbe?"
"Jake"
"Oh...ma quel è un gran figo"
"Mamma! È un puttaniere! Ca...ctus si è portato a letto tutte le ragazze della scuola! Gli manco
solo io all'appello, e poi ha finito!"
"Quindi non sei andata a letto con nessuno?"
"No"
"Brava, non farti togliere la verginità da un coglione"
"Vai mamma!" e ci battemmo il 5.
DOPO 30 MINUTI
"Mà? Stò a casa!"
"Ciao Aust! Com'è andata a scuola?"
"Bene bene"
"Vai a chiamare tua sorella? È pronto il pranzo"
"Okay...papà quando torna?"
"Oggi pomeriggio"
POV SUNSHINE
Mi stavo ascoltando la musica, ma proprio sulla mia canzone preferita, quel coglione di mio
fratello mi è venuto a rompere i coglioni (?)
"Sunshine?"
"Che cazzoculominchiafigatroiaputtanazoccolaladra vuoi?"
"Eh?"
"SUCAA!"
"Ma ora ti faccio vedere io nana da giardino!"
"Che cosa vorresti farmi? Ricordati che sono più grande di te!"
"Quindi?"
"Mi devi rispettare, bello!"
"Contaci!"
"Ma non potevo avere dei figli normali? Pretendo troppo dalla vita?" sentimmo bofonchiare mamma.
"Ehi!" dimmo in coro.
"Donna, guarda che ti abbiamo sentito!" dissi io.
"Meglio!"
"Ma vai a farti un viaggio in Cina và!"
POV ADRIANNE
40 ANNI DOPO
Ora ho 70 anni, e Jim 72, ma siamo arzilli ancora come ragazzi di 20.
Siamo nonni di due splendide gemelline, da 'parte' Sunshine e di un bellissimo maschietto
da 'parte' di Austin.
Le gemelline si chiamano Tyffany e Sole, mentre il maschietto Max, come mio fratello.
Ora sono felice con mio marito, con una bella famiglia, dei figli fantastici e dei nipoti anche loro
fantastici, anzi troppo.
FINE









Ciao ragazze!
No troppo serio.
QUELLO CHE VOGLIO SE VOGLIO LO OTTENGO E POI MI INCULO TUTTI QUANTI.
Bene ora va bene.
Oddio, stò piangendo! Mi sono affezzionata alla coppia Jianne, cazzo.
Ma non avevo altre idee quindi...quella della litigata mentre facevano sesso
ce l'avevo in mente già da un bel pò di tempo, poi oggi mi è venuto questo
colpo di genio.
Ringrazio:
AnaDarkLady97
BeliectionerFede
per averla messa tra le preferite.
Poi ringrazio:
gaiamalik013
IamAdreamer99 per averla messa tra le ricordate.
E infine ringrazio:
AnaDarkLady97
BeatriceConsiglio
Jammyne per averla messa tra le seguite.
E infine ringrazio tutte le ragazze che hanno recensito la storia <3
Vi amo ragazze <3
Un bacione :**
-Flaviaxx

Il look di Adrianne: http://www.polyvore.com/adrianne-warzone/set?id=97867020
Il look di Sunshine: http://www.polyvore.com/sunshine-warzone/set?id=97869283
 

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