Mondi Differenti, Stesso destino

di Princess Ofelia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap 1 ***
Capitolo 2: *** Cap 2 ***
Capitolo 3: *** Cap 3 ***
Capitolo 4: *** Cap4 ***
Capitolo 5: *** Se solo ricordassero... ***
Capitolo 6: *** cap6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Cap 8 ***



Capitolo 1
*** Cap 1 ***


Sssalve gente! Seconda Fanfiction che scrivo, ho scritto anche una Naru/Sasu che se volete andare a leggere si chiama “Rock Everywere”, ma adesso eccomi a scrivere su un’altra coppia che ha preso il mio cuore Draco ed Harry! Buona lettura allora! Baci GirlEvil!

 
Ad Hogwarts tutto andava a gonfie vele, Hermione  e Ron stavano insieme, il settimo anno era appena cominciato, era stato sconfitto Voldemort, Albus Silente era vivo e vegeto e sostanzialmente…:

-Potter! Io ti crucio!- si sentì l’urlo di Malfoy nei corridoi del castello:
-Si certo Malfoy a parole siamo buoni tutti!- replicò Harry

…non era cambiato proprio nulla!


Gli alunni giunti in Sala Grande e sedettero nelle loro rispettive tavolate , stavano per mangiare ma Silente attirò la loro attenzione e parlò:
-Quest’anno ospiteremo dei nuovi alunni, vi sorprenderà scoprire che provengono da un mondo parallelo, ma è complicato spiegarvelo lasciamo che vi spieghino loro- e con un cenno della mano le porte si aprirono e una flotta di alunni comparve se ne fece avanti uno, con i capelli bruni-rossicci  e gli occhi nocciola:

-Buongiorno studenti di Hogwarts, io mi chiamo Hero Granger e sono un prefetto appartenente alla casata dei Grifondoro, noi proveniamo da un mondo parallelo, purtroppo la nostra  Hogwarts è rimasta gravemente danneggiata dalla guerra e Albus Silente ci ha gentilmente concesso di passare l’anno qui per evitare di perdere i M.A.G.O e per permettere la ricostruzione del castello. Detto questo se avete qualche domanda potete farmela liberamente- concluse il giovane con un aria compita e austera, Hermione quasi scioccata si alzò dal proprio posto e disse:

-Scusa hai detto che ti chiami Granger di cognome?- disse guardando il giovane negli occhi che assomigliavano anto ai suoi:

-Si esatto- rispose secco l’altro sperando che il suo alterego  arrivasse da solo alla soluzione:

-Quindi per ognuno di noi c’è una copia diversa da noi solo per il sesso?-

-Esatto signorina Granger- rispose quello con un sorrisetto sghembo:

-Quindi c’è una me femmina!?- esclamò Ron esterrefatto vedendo avanzare una ragazza piuttosto carina con occhi verdi e capelli rossi:

-Rosanna Weasley , piacere – disse quella con un sorriso vivace.

E così  tutte le casate persero quasi tutto il pranzo per ridere e scherzare con i propri doppioni.

Poi entrò nella sala una ragazza bionda dai lunghi capelli dorati e lisci e gli occhi come il ghiaccio e la divisa dei Serpeverde che con molta indifferenza si andò a sedere nella sua tavolata, Blaise perso a rimirare il suo doppione donna e a cercare quello di Neville , spostò lo sguardo su di lei e chiese:

-E tu chi sei?- chiese mirando lo spettacolo della ragazza magra e ben proporzionata, con lunghe gambe da gazzella e un fisico da sirena:

-Finiscila di guardarmi il seno Zambini!- replicò acida quella e senza degnarlo di una risposta , Draco la guardò intensamente  e anche lei lo rimirò per un poco
:
-Tu devi essere me- dissero atoni insieme, l’intera casata dei verde-argento cominciò a bisbigliare dopo che un alquanto scioccato Blaise aveva urlato:

-Una Malfoy femmina!?-

- Lucylla Malfoy con esattezza Zambini, e chiudi quella bocca non vorrei che una povera mosca entrasse in quell’inferno.-  seguita dal ghigno di Draco :

-Quindi se c’è una Malfoy femmina deve esserci un Harry Potter femmina- esclamò uno dei Tassorosso  , Lucylla indicò al tavolo dei Grifondoro dove nel trambusto della nuova scoperta non si erano accorti che una ragazza dai capelli neri e ribelli dal fisico mozzafiato e con due paia d’occhi verde smeraldo, aveva fatto il suo ingresso e si stava accomodando tra i grifoni:

-Avanti Potter presentati! Non essere timida! O il Gufo ti ha mangiato la lingua?- la schernì Lucylla provocando le risate delle serpi. La ragazza stette in piedi e guardò la ragazza negli occhi:


-Malfoy, fatti gli affaracci tuoi!- rispose quella e dopo con un sorriso si scostò i capelli dietro l’orecchio e si sedette tranquillamente :
-Piacere Hermione, vedo che anche tu hai un Malfoy con cui litigare- la ragazza gli porse la mano e il doppione di Harry  la strinse sorridendo, ma la sua attenzione fu catturata da Harry stesso che la fissava stralunato, poi dopo un attenta visione da parte di entrambi, scoppiarono a ridere:

-E’ davvero buffo- disse Harry

- Già vero, comunque piacere Lily- disse la ragazza:

-Come…- cominciò Harry

-…La mamma- finì l’altra con un sorriso :

- Ritornando a Malfoy, vedo che non si smentisce mai maschio o femmina che sia- disse Ron , Lily adocchiò la ragazza nel tavolo delle serpi:

-Già!- disse con un sorriso che le fu ridato dalla bionda sua “rivale”.

Cosa che non sapevano gli studenti di Hogwarts è che quell’anno sarebbero cambiate molte cose, anche grazie a Silente che guardava la scena divertito.

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Capitolo 2
*** Cap 2 ***



Era passata una settimana dall’arrivo dei nuovi alunni,  nella casata dei grifondoro avevano accolto Lily Potter, Hero Granger , Rosanna Weasley, Isabel Paciock e gli altri  con grande entusiasmo, soprattutto Harry che era stato vicino alla sua copia quasi sempre, solo lei, infatti, sapeva lo stato d’animo del Golden Boy, anche se non si spiegava il perché fosse così , Lily sapeva che qualcosa era andato  storto durante la guerra e era sempre più determinata ad andare da Silente per delle delucidazioni.

Nella casata dei verde-argento le cose erano andate diversamente, l’intera popolazione maschile dei serpeverde  si era innamorata perdutamente di Lucylla Malfoy e Ginevra Zabini  cose che ai loro doppioni non andava giù certo erano bellissime ma un po’ di contegno! Erano sempre dei freddi e calcolatori Serpeverde no?
 Draco dal canto suo era sempre con Lucylla , aveva sempre desiderato una sorella, e lei aveva la stessa eleganza nei gesti di Narcissa e poi chi meglio di lei poteva sapere come si sentiva il giovane principe delle serpi in quel momento?
Quel giorno anche Lucylla si recò da Silente accompagnata da Ginevra che non era potuta stare con la sua ragazza per evitare di provocare una sommossa nella nuova scuola:

-Gin!- si sentì chiamare la ragazza dai lunghi capelli mori e dagli occhi color zaffiro e poi vide la sua bella Bel con i sui capelli ricci e castani e gli splendidi occhi nocciola , la ragazza gli corse incontro e gli stampò un bacio sulle labbra:

-Zabini! Paciock! Per favore!  Non ricordate che cosa abbiamo promesso a Silente prima di venire qui!?- disse Lucylla :

-Lucy non possiamo biasimarle, sono innamorate e basta- disse Lily circondandola con le braccia, Lucylla storse la bocca e dopo essere stata rigida per un po’ si rilassò al forte profumo di Lily:

- Secondo te perché loro non stanno insieme?- chiese esasperata Lucylla:

-Draco è distrutto, ha gli occhi così stanchi…-  aggiunse.

Sapeva benissimo come si era sentita durante la guerra , quando il padre la voleva Mangiamorte e lei era scappata bussando alla porta di Potter la sua nemica leggendaria e sapeva benissimo che prima o poi doveva scontrarsi col suo stesso padre, ma non era quello che le faceva più paura,  lei aveva paura della consapevolezza di amare Potter, che avrebbe dato la vita per lei, e che l’aveva amata dal giorno in cui le aveva rifiutato la mano.
Ma come mai Draco non l’aveva capito? Come mai  non aveva capito che era Harry la risposta al suo dolore, alla sua perdita?

 Perché entrambi erano assassini del proprio padre, entrambi avevano perso la propria madre.

-Semplicemente perché sono uomini e sono troppo orgogliosi per ammetterlo, Signorina Malfoy- disse Silente facendo balzare le quattro che subito si staccarono:

- Signor Preside, ma come possiamo noi fargli ammettere che sono destinati l’uno all’altro? – disse Isabel sperando che ci fosse una soluzione anche per Neville che passava le giornate da solo con le sue amatissime piante:

-Elementare, mettendoli a confronto- disse il preside con un ghigno , Lucylla lo guardò:

-Mi sta dicendo che dovremmo chiuderli a chiave in una stanza da soli e lasciare che si scannino?  Harry e Draco si odiano! – disse la serpe :

-Invece no Lucy, posso garantirti che se li lasciamo soli le loro voglie represse si scateneranno no? Immagina soli in una stanza…ahia!- Lily fu fermata da una gomitata di Lucylla.

Silente aveva un’espressione completamente divertita in volto.
 
Quel pomeriggio le due grifoncine e le due serpi avevano già un piano.

Lily tornò alla sua sala comune trovando un’Hermione  sospettosa:

-Lily Potter! Adesso tu mi spiegherai questo!- disse la grifoncina mostrando la foto di Lily e Lucylla avvolte da una sciarpa rosso-oro mente si baciavano in mezzo la neve:

-Calma Hermione! Vieni e ti spiegherò tutto…-

Hermione si era seduta comoda sul suo letto e aveva ascoltato iniziare Lily, le parlò della guerra e di Lucylla:

-E’ destino Herm,  pensaci bene quando facevano una duello  Harry e Draco, non è mai accaduto che le bacchette avessero un contatto? E’ così che abbiamo sconfitto Voldemort  nel nostro mondo, e Harry ha fatto lo stesso solo che non se ne accorto, non si è accorto che Draco gli era vicino in quel momento, con l’anima e non fisicamente com’è accaduto a me! Hermione…- la mora la bloccò:

-Lo so benissimo, e voglio partecipare al piano che avete con Silente, voglio che Harry sia felice- disse Hermione:

-Ma tu come lo sai?-   gli chiese la ragazza :

- Un uccellino…- rispose l’altra con un sorriso:

-Grazie Herm! Ci servivi proprio dato che Hero è molto impegnato con i suoi studi e prove di esame!- Lily saltò addosso ad Hermione che cominciò a ridere :

-Va stasera ti copro io con Harry, ho già mandato un gufo a Lucylla Malfoy fate in modo che rimangano soli!- Lily scappo via come un fulmine .

Nella sala comune dei serpeverde Blaise ascoltava il racconto del suo doppione femmina:

-Quindi stai con Isabel Paciock – disse con gli occhi luminosi. Lei fece segno di si con la testa con un enorme sorriso stampato sulle labbra:

-Quindi sai tipo il suo punto G- la incalzò:

-Blaise! Qui si tratta di Malfoy e Potter mi aiuterai o no?- disse l’altra :

-Si, se tu mi aiuterai con Neville- Ginevra annuì  si alzò e gli sussurrò all’orecchio:

-Il capezzolo sinistro, mordiglielo bene e diventerà duro come una roccia,  il timido e impacciato Paciock si trasformerà in un leone!- Blaise  tremò e sentì una pressione nel basso ventre :

-Mmmmh, Gin questo non lo dovevi dire!- replicò quello alzandosi e guardando Lucylla  che li guardava rimproverante:

-Ti aiuterò, Malfoy femmina, solo perché voglio bene a Draco e voglio seriamente che sia felice, anche se con Potter- disse infine , gli sorrise vedendo entrare un gufo che posò un biglietto sulle sue ginocchia, Blaise, Ginevra e Lucylla lo lessero.

L’operazione chiudi-a-chiave-i-due-piccioncini-finchè-non-scoperanno-selvaggiamente (idea di Blaise)  era appena cominciata.

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Capitolo 3
*** Cap 3 ***


Galeotto fu il sesto anno, pensò Blaise guardando il soffitto della camerata dove dormiva con gli altri serpeverde, quando dopo la medesima schermaglia tra Potter e Malfoy, Paciock era rimasto nella serra di Erbologia  a travasare le piccole mandragole munito di un paio di paraorecchie esagerati, Blaise era rimasto nascosto per fargli uno scherzo come al suo solito, ma ad un tratto un raggio di luce attraversò la stanza, segno che il tramonto era vicino, una piccola farfalla si posò sulla foglia verde della mandragola appena travasata, Zabini stava per saltare addosso a Neville ma si fermò di scatto ascoltando la voce vellutata di quello:
 
 
-Ehi, piccolina, non dovresti essere qui, se non te ne vai subito, la mandragola potrà mangiarti!- disse il moro che con dolcezza prese la farfalla e la lasciò volare via. Nessun balbettio aveva colto la voce di Paciock, era così chiara e sensuale,  in quel momento il fascio di luce si posò sul ragazzo che guardava la farfalla volare via, e Blaise fu folgorato.
 
 
Neville Paciock era semplicemente bellissimo , i capelli mori erano cresciuti formando delle onde ricciolute  sul viso ormai snello, infatti era molto dimagrito, ma mostrando sempre quelle forme un po’ arrotondate sui fianchi, ma che non erano sgradevoli, anzi Blaise aveva voglia di morderlo proprio lì, gli occhi erano grandi e lucenti, color della nocciola  e la bocca…era puro orgasmo così rosea e carnosa, Zabini dovette chiudersi da solo la bocca che si era spalancata in una O oscena. Ma com’era potuto essere così cretino!? Prenderlo in giro per tutti quegli anni!?
 
 
Era un’autentica bellezza! Ma che cazzo? Quello era Neville Paciock, lo sbadato, il ciccione, il pisciasotto! Lui era Blaise Zabini, Serpeverde e senza cuore! Si affrettò a lasciare la serra e ritornare alla sua sala comune. A  LUI non PIACEVA Neville Paciock, si sforzava di imporsi il verde-argento nelle settimane seguenti, ma ormai il Grifondoro popolava i suoi sogni, ed ogni volta che Neville magari sbagliava la pozione , o un incantesimo e incominciava ad arrossire e balbettare a più non posso, Blaise non faceva che trovarlo adorabil…RIDICOLO!  Si correggeva sempre nella speranza di auto-convincersi.
 
 
 
Ma la guerra presto arrivò,  e dopo essere scappato da casa al seguito di Draco si unì ad Harry Potter, quei giorni erano stati un inferno, aveva quasi lanciato una maledizione-senza-perdono al proprio padre, aveva rinnegato tutto e tutti, aveva dato un bacio alla madre dicendole  “Addio”, sapeva che andava incontro a morte certa, ma doveva farlo, per ciò che lui riteneva giusto, sperando che la felicità fosse arrivata dopo la morte di Voldemort.
 
 
 
Poi era arrivato, lo scontro finale, Potter in prima linea e gli altri al suo seguito, e poi l’aveva visto…Neville  traballante , in piedi, scontrarsi con Bellatrix , con gli occhi pieni di fuoco, la bocca sporca di sangue ma ancora in piedi. Si accorse che il cappello parlante non aveva sbagliato, Paciock era un vero e proprio Grifondoro. Quella visione lo stimolò a combattere e combattere fino allo stremo, difendendo chiunque ne avesse bisogno.
 
 
 
Ma tutto era diventato nero quando aveva visto Neville accasciarsi a terra , e subito la bacchetta di Bellatrix  gli si puntò al cuore, Blaise corse, in quel momento gli passò tutta la vita davanti agli occhi,  e si accorse di quando fosse vuota, la sua bella villa, i suoi bei giocattoli, i suoi bei vestiti, non erano niente al confronto alla paura che gli attanagliava il cuore, se perdeva Neville perdeva tutto, se perdeva lui…si lanciò praticamente davanti a Neville proteggendolo alzando la bacchetta contro la donna:
 
 
 
-Oh! Guarda c‘è tuo figlio, è venuto in soccorso del piccolo Paciock! Che cosa buffa!- si mise a ridere la pazza con accanto il padre di Blaise;
 
 
-Spostati Blaise- ordinò quello:
 
 
-Non ucciderai Neville- rispose quello con lo sguardo freddo, il padre rise :
 
 
-E come me lo impedirai? Sentiamo!- lo incalzò l’uomo più grande, fu in quel momento che Blaise dovette scegliere veramente, cosa che aveva evitato per tutta la vita dato che gli era stato imposto tutto dagli altri, strinse le labbra, sollevò la bacchetta :
 
 
-Avada Kedavra!- urlò con tutto il fiato che aveva in corpo, in quel momento un altro fascio di luce era apparso, Voldemort era stato ucciso, tutti i Mangiamorte scapparono o furono uccisi, Blaise osservava imperterrito il cadavere del padre , poi un lamento attirò la sua attenzione , Neville si stava muovendo:
 
 
-Piano Paciock, non muoverti- disse inginocchiandosi vicino a lui sollevandolo appena:
 
 
-Za…Zabini che è successo?- disse il moro con un sussurrò:
 
 
-E’ tutto  finito, Paciock, Voldemort è morto- lo rassicurò l’altro con un lieve sorriso, Neville sorrise a fatica , ma poi gli occhi si chiusero:
 
 
-No, No, Paciock devi stare sveglio, svegliati, Paci… Neville, non puoi morire ora, ti comprerò tutte le piante che vuoi, potrai costruire una serra nel giardino della mia villa, pensaci, una bella serra colorata, con tutte le farfalle che vuoi, potrai metterci tutte le Mandragole urlanti che vorrai, tutto questo solo perché tu viva, Neville svegliati ti prego, non vuoi la serra? Bene ti porterò la colazione a letto, ti tratterò con un re, ti dirò ti amo tutte le mattine appena sveglio e tutte le sere prima di andare a dormire, e guarda che te lo sta dicendo Blaise Zabini, non sono un tipo di queste cose io…Neville…-  Blaise lo scosse un’ altro poco ma il giovane non diede nessun segno, le lacrime cominciarono a scendere:
 
 
-Oh, cazzo, Neville…se muori ti verrò a cercare nel regno dei morti, ho ucciso mio padre, Neville, l’ho ucciso solo perché quando ti ho visto a terra ho creduto di perdere l’unica cosa preziosa che avevo, anche se ti ho preso in giro, anche se ti ho fatto piangere, ti prego Neville svegliati solo per dirmi che ti faccio schifo e non potrai mai amarmi come ti amo io, che non verrai mai a vivere con me e non ti vedrò mai armeggiare con le piante  nella serra fuori il mio giardino, svegliati per dirmi che sono patetico, Neville  ti scongiuro…- e con la voce rotta da pianto, aveva sollevato Neville e portato via dal campo di battaglia.
 
 
 
Per fortuna Neville grazie ai medimaghi si riprese presto e ritornò tutto come prima, Blaise ringraziò che Neville non avesse sentito quella confessione a dir poco patetica, ma non demorse voleva rifargliela se era possibile e umiliarsi ancora di più, è con quel pensiero in testa che Blaise si alzò dal letto e si vestì , scendendo in sala comune mai così determinato, Gin se ne accorse ed un sorriso le spuntò sulle labbra:
 
 
-Ti vedo bene sta mattina Blaise- disse la ragazza, lui annuì:
 
 
-Tu vai a fare colazione Gin, io devo fare una cosa- disse risoluto quello :
 
 
-Vedrai si ricorderà- fece lei con un occhiolino al ragazzo, Blaise si girò verso di lei con uno sguardo dubbioso:
 
 
-Vedi di sbrigarti, Zabini- disse Ginevra cacciandolo fuori la sala comune, Lucylla che aveva osservato la scena si rivolse alla sua amica:
 
 
-Dici che sarà così facile?- chiese con aria inquisitoria:
 
 
-Per loro si, c’è stata una dichiarazione, che semplicemente per timidezza e per paura Neville non ne ha fatto menzione…per  Draco ed Harry invece…beh… che Salasar ci aiuti!- disse alzando gli occhi al cielo , guadagnandosi una gomitata dalla bionda.
 
 
Blaise percorse i corridoi di Hogwarts  con grande fretta si avviò alla serra dove Neville sicuramente stava curando i Bubotuberi, spalancò la porta e lo osservò per un poco, era così bello mentre aveva quell’aria tutta concentrata. Poi prese coraggio e si schiarì la voce per attirare la sua attenzione,  Neville si girò e restò pietrificato :
 
 
-Z…Za…Zabini, C...c…cosa c…ci f…fai q…q…qui?- balbettò quello tutto rosso in viso inumidendo le labbra ormai secche, Zabini sgranò gli occhi, guardando quelle labbra sensuali bagnate, così rosse, da baciare…
 
 
Oh Salasar! Tu mi vuoi morto!  Ma da bravo Serpeverde si trattenne, doveva essere il più dolce possibile, stava andando contro natura, ma sapeva che con Neville ci doveva andare piano:
 
 
-Paciock, sono venuto qui per dirti una cosa e tu mi ascolterai senza interruzioni, poi quando avrò finito potrai parlare ok?- disse la serpe con tono calmo, quasi stesse parlando ad un cucciolo di cane, Neville annuì  guardando Zabini negli occhi:



-Bene, adesso sto facendo uno sforzo immane ad essere possibilmente dolce, quindi mi scuserai se ti sembra che non lo sia, no cioè, sto cercando di non essere brusco e di sembrarti  insensibile ,cioè, Paciock, io…Oh merda! Per tutti i maghi che sono esistiti! E’ possibile che un serpeverde come me non sappia esprimersi? – Blaise si passò nervosamente le mani tra i capelli, Neville lo osservò attentamente, e pensò che era veramente bello, da quel giorno che lo aveva intravisto nella serra che lo spiava, Neville aveva osservato il serpeverde, trovandosi irrimediabilmente innamorato di lui, ma Zabini non poteva amare uno come lui, un essere insignificante, ma tutto si era aspettato tranne che Blaise il giorno della battaglia lo difendesse, non si era mai immaginato neppure lontanamente che Blaise piangesse per lui e ne tantomeno che gli dicesse quelle cose, ma Neville aveva paura che Blaise si stesse prendendo gioco di lui, era una cosa idiota da pensare dato che un Zabini non avrebbe MAI detto quelle cose, almeno che non fossero vere, ma aveva ugualmente paura, anche perché, Zabini non aveva mai fatto menzione di quello che aveva detto quel giorno, Neville fu destato dai suoi pensieri  dalla voce di Blaise:
 
 
-Neville, quel giorno sul campo di battaglia, quando ti ho visto a terra, io non ho visto più, avevo una paura di perderti, e lì ho capito che ti amavo, mi sono messo pure a parlarti come uno scemo, spero che tu non mi abbia sentito, ed io…- ma due labbra soffici si posarono sulle sue, Blaise allargò gli occhi, Neville lo stava baciando… in quel momento stava ringraziando Godric Grifondoro  per aver fondato quella casata, e il cappello magico che aveva collocato Neville tra i coraggiosi, quando si staccò Neville disse:
 
 
-Mi hai promesso una serra ricordati…- disse con un sorriso, Blaise boccheggiò alla vista di tale bellezza e strinse il rosso-oro a se:
 
 
-Quindi ti ricordi?- disse la serpe con un ghigno, quel maledetto Grifondoro! Gliela aveva fatta sotto il naso!:
 
 
-Ehi, voi due! Meno chiacchere e più fatti, vi siete scordati di Malfoy e di Potter!?- irruppe una voce dietro le loro spalle, Isabel e Ginevra stavano là in piedi a braccia incrociate, i due ragazzi si guardarono, e scoppiarono a ridere!
 
 
Per loro era stato facile…ma Draco e Harry?
 
 
Coloro che si odiavano a morte?
 
 
Quella si prospettava un’impresa più ardua che sconfiggere il Signore Oscuro!
 
 
 

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Capitolo 4
*** Cap4 ***


Durante l’ora di Divinazione Blaise non staccò gli occhi di dosso da Neville, Ginevra passò tutto il tempo a mandare bigliettini ad Isabel, Hero ed Hermione stavano ascoltando passivamente la lezione, mentre in un angolino tra i Serpeverde Lucylla era vicino a Draco e fissava sottecchi Lily, pensando a come aiutare il suo doppione, non sapeva proprio dove sbattere la testa, ma lei era una Malfoy, l’avrebbe trovata una soluzione.  Lucylla però era preoccupata per un'altra cosa, infatti non si spiegava come mai Potter e Draco non si erano avvicinati, eppure tutto ciò che era accaduto ad Harry e Draco era accaduto anche a lei e a Lily, la spiegazione di Silente non era abbastanza soddisfacente per lei, conosceva bene il carattere di Potter, non gli mancava di certo il fegato di confessarsi, avrebbe certamente tenuto testa a Draco, quello era poco ma sicuro. L’unico modo per capirlo era tornare indietro nel tempo:
 
 
La mente la trasportò indietro ai tempi della guerra, quando suo padre la trascinò davanti a Lord Voldemort  e le aveva scoperto il braccio dove sarebbe apparso il marchio, ma lei si era svincolata, schiantando il padre con la bacchetta, scappò via, si presentò davanti alla casa di Sirius Black, all’ordine della Fenice, vicino a lei c’era  Ginevra e altri serpeverde sfuggiti dai genitori, e bussarono a quella porta e dopo un attimo di stizza da parte di Weasley , Potter aveva spalancato la porta, facendoli entrare. Se li ricordava bene quei giorni, le immagini della sua infanzia, dove la madre e il padre erano sereni senza alcuna minaccia, le ritornavano alla mente, adorava il padre, lo aveva sempre visto come un eroe ma adesso che ne restava del mito fanciullesco? Si sentiva così vuota, e la cotta che aveva per Potter dal primo anno di certo non la aiutava, ed era per questo che si era ribellata a tutto, o meglio aveva scelto, lei aveva scelto per amore. Ma lei era una Malfoy e lo sarebbe stata fino alla morte, anche se per mano del padre, avrebbe continuato a stare con la testa alta e lo sguardo fiero, sarebbe morta con onore, come ad un Malfoy si addiceva.  Anche se aveva disonorato il nome stesso della sua famiglia lei era una Malfoy.
 
 
Poi la battaglia finale era giunta, e lei era più che pronta, mentre osservava Lily non faceva almeno di pensare che Potter non l’avrebbe mai amata, lei era Santa Potter, lei era LA Grifondoro, lei era la prescelta.  Come avrebbe potuto amarla?  Lei che la chiamava Malfoy con ribrezzo, lei che era una Serpeverde, lei che era un Nemico, figlia di Mangiamorte. Con questo senso di inadeguatezza, Lucylla si era avviata al seguito di Ginevra , ed aveva combattuto, con la tristezza nel cuore, ma con lo sguardo fiero e l’eleganza di un cigno, il padre l’aveva osservata, e anche se a malincuore, si era dichiarato fiero di lei, era diventata davvero un strega potente, e assomiglia così tanto a Narcissa, ma il suo affronto era imperdonabile. Fu così che padre e figlia si scontrarono, Lucylla sentiva i lamenti di Potter, provocati dalla battaglia contro Voldemort, ad ogni grido di dolore corrispondeva  un battito accelerato del cuore di Lucylla, fu nel momento in cui al stremo delle forze, Lucylla vide il padre cadere a terra , in seguito al suo incantesimo, si accasciò e chiuse gli occhi e tutto quello a cui pensava era Potter, un senso di pace l’avvolse, sapeva che doveva fare qualcosa per aiutare Potter, ed è così che le parole del padre le vennero alla mente: “ Potter ha qualcosa che Voldemort non ha…si dice che sia l’amore, ma sono tutte sciocchezze”. L’amore, pensò Lucylla mentre sentiva la terra sotto le sue mani, già sapeva cosa doveva fare, con un attimo l’anima di Lucylla lasciò il corpo a cui apparteneva e corse in aiuto di Lily, quando la Grifondoro la sentì stentò a crederci, l’anima era così calda, spostò lo sguardo e vide Lucylla a terra priva di sensi, ed ebbe una paura atroce, che stesse accadendo la stessa cosa che era accaduta al Torneo Tre Maghi? Quando i fantasmi della madre , del padre , la aiutarono con Voldemort?  Ebbe una paura immensa, Malfoy non poteva essere morta, ma l’anima era vicino a lei, ne sentiva il calore e ne percepiva i pensieri e sentimenti, fu lì che Lily capì, l’amore, quello vero, quello che fa venire le farfalle allo stomaco, non fa dormire e ne mangiare, quello era la soluzione, Lucylla era venuta per quello, perché l’amava , fu così che la mano dell’anima di Lucylla prese quella di Lily ed insieme pronunciarono l’incantesimo , un fascio di luce si diradò per tutta la radura, e Voldemort  fu sconfitto, l’anima tornò dalla sua padrona e Lily corse vicino al corpo di Lucylla:
 
 
-Lucy…Lucy…andiamo Lucy svegliati!- disse quella con voce piena di preoccupazione:
 
 
-Potter da quando in qua mi chiami per nome!?- ripose Lucylla con voce impastata, ma le labbra di Potter tapparono le sue, le diede tanti baci:
 
 
-Finiscila Malfoy, so che mi ami, e adesso che lo so, non ti permetterò di andare via da me!- disse con un sorriso Lily, aiutando la serpe ad alzarsi.
 
 
Lucylla non trovava nulla di strano, era andata esattamente così, Lei e Lily poi si erano chiarite sui propri sentimenti ed adesso era una coppia felice anche se litigavano un giorno sì e l’altro pure. Ma come mai Harry e Draco erano ancora a quel punto? :
 
 
-Il Signore Oscuro, Malfoy ,è  tutta opera sua- disse l’insegnante di Divinazione con l’aria assente, come spesso le capitava quando aveva una visione. Lucylla si accorse che tutti la stavano osservando e per non destare sospetti, fece un ghigno made-in-Malfoy e disse:
 
 
-Il Signore Oscuro è morto, chiedetelo alla Sfregiata, professoressa.-  destando i risolini della propria casata e di Draco che la guardava fiero, cos’era successo? Cosa aveva fatto Voldemort al suo Draco? Silente doveva spiegarle tutto! Quando l’ora finì si precipitò fuori dall’aula, e percorse le scale in fretta e furia e piombò letteralmente nell’ufficio del preside, dove Albus Silente aveva preparato tre tazze di tè e fece segno di accomodarsi, poi entrò Lily affannata dalla corsa per inseguire la sua ragazza:
 
 
- Lucy mi vuoi spiegare che ti è preso? Sei praticamente scappata come un fulmine! Cos’è questa storia di Voldemort?- Lily si sedette e prese fiato e aspettò che qualcuno rispondesse, Silente le porse del tè e parlò:
 
 
-Voldemort prima di essere annientato ha fatto un sortilegio…quando si accorse dell’amore tra Draco ed Harry ne approfittò, ma non aveva calcolato il fatto che il VERO amore è più potente di qualsiasi altra cosa, così Harry e Draco hanno sconfitto Voldemort  ma tutto quello che è successo nel campo di battaglia è stato rimosso dalle menti dei due ragazzi, Voldemort così aveva sperato di ritornare ma come ho detto prima l’amore non può essere annientato, è per questo che voi due siete qui!- concluse l’uomo anziano:
 
 
-Mi sta dicendo che Draco non ricorda di amare Harry e viceversa?- disse Lucylla
 
 
-No, Signorina Malfoy, Draco sa di amare Harry solo che non vuole ammetterlo, per le stesse ragioni per cui lei non lo ha detto alla signorina Potter prima della battaglia.- la corresse Silente :
 
 
-Quindi non ricordano della battaglia? Non ricordano la paura di perdere l’altro? Ma se non li riportiamo alla mente quella paura, loro non lo ammetteranno mai!- intervenne Lily :
 
 
-Esatto Lily, e la paura che dovete riprodurre!- disse entusiasta  Silente , certo per lui era facile!:
 
 
-Ma come? Dovremmo far affiorare i ricordi con una pozione o qualche magia? Perché queste cose non ce le ha dette fin dall’inizio? Non pensavamo che la situazione era così grave!- disse Lily
 
 
-Volevo vedere di che pasta erano fatte il Malfoy e Potter in versione femminile!- ridacchiò Silente – La risposta è semplice il Quiddich!- continuò l’uomo:
 
 
-Quiddich ma che?- sbuffò Lucylla:
 
 
-Lucy ci sono! Un incidente! Un incidente sul Quiddich, potrà riprodurre la stessa paura di perdere l’altro, Harry sicuramente correrà da Draco, e si ricorderà tutto! Pensa se riproduciamo anche un minimo della paura che ha provato Harry, la sua mente ritornerà al passato!- Ok aveva perso Lily, pensò Lucylla:
 
 
-Tutto questo non ha senso!- disse Lucylla- E poi perché deve essere Draco a farsi male?- aggiunse aggrottando le sopracciglia:
 
 
-Come possiamo riprodurre quella paura Lily? E’ una paura indescrivibile….- ma fu fermata da Lily che disse:
 
 
-Non sto dicendo che dobbiamo riprodurre la stessa paura, sto dicendo che dovremmo far preoccupare Harry per Draco, almeno un poco, tanto per smuovergli la memoria! – detto questo la Grifoncina trascinò via una dubbiosa serpe e lasciando un Albus Silente sorridente :
-Ancora non ho capito il perché deve essere Draco!- si lamentò Lucylla:
-Perché Harry non si fa male facilmente! Draco è quello piagnucolone!- disse la mora, facendo una frecciatina a Lucylla che subito storse la bocca stizzita:
 
 
-Come faremo a farli giocare a Quiddich? Sentiamo Potter!- disse la bionda fulminandola con lo sguardo:
 
 
-Allora faremo così; Torniamo alla sala comune e invitiamo Harry e Draco a giocare con noi per distrarci un poco, casualmente ci troveremo tutti e quattro nello stesso campo, a quel punto tu mi sfiderai, io rifiuterò, poi comincerai a prendermi in giro e coinvolgeremo anche i ragazzi, sai benissimo come stuzzicare Draco ed io so come stuzzicare Harry, a quel punto senza farci vedere stregheremo la scopa di Draco, così Harry soccorrerà il ferito e sarà fatta!- disse entusiasta Lily dandosi del genio:
 
 
-Non funzionerà mai!- disse Lucylla –E’ assurdo!- aggiunse:
 
-Fidati di me Malfoy, sono o non sono la salvatrice del mondo magico?- disse fiera la mora, con un sorrisetto sghembo:
 
-Quello era Voldemort! Stiamo parlando di POTTER e MALFOY, lo sai benissimo! Noi stesse ci odiavamo!  Ci pareva impossibile stare insieme in una stanza ed eravamo delle ragazze! Figuriamoci dei ragazzi, in piena crisi esistenziale-ormonale! Il tuo piano è assurdo Lily! – si alterò Lucylla cercando di far ragionare quell’incosciente, Lily la guardò negli occhi e disse:
 
 
-Lucy, fidati di me!- e con un sorriso trionfante  Lily si incamminò verso la propria sala comune lasciando Lucylla  esasperata:
 
-Vedremo Potter- sussurrò e andò verso i sotterranei.

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Capitolo 5
*** Se solo ricordassero... ***


Quando aprì  la porta Lucylla trovò lo stesso scenario di sempre, Blaise leggeva un libro sulle piante ( Tutto per il suo Neville) seduto su di una poltrona vicino al grande camino, Pansy e il suo alterego stavano  parlando di Finnegan la nuova fiamma della Parkinson, gli altri stavano studiando o facevano incantesimi. Si incamminò verso la stanza del prefetto sperando che Draco non stesse studiando, sapeva che odiava essere interrotto, beh era la stessa cosa per lei, bussò piano alla porta  e un “Chi è?” abbastanza scocciato, provenne  da dietro la porta, “non funzionerà” si ripeté di nuovo la bionda, ma suo malgrado rispose:

-Sono Lucylla, posso entrare?-  la porta si spalancò e si richiuse dopo che Lucylla era entrata:

- Dov’eri? Ti ho cercata dopo la lezione di Divinazione!- chiese Draco guardandola negli occhi, dopo averli staccati dal libro di pozioni:

- Oh, Potter, dopo la lezione ha detto che questa non me la faceva passare eccetera, le solite  cavolate sai…- alzò le spalle con aria di indifferenza, Draco annuì con una smorfia, Lucylla gli andò vicino e gli spettinò i capelli, troppo in ordine, da quando stava con Lily era cambiata, stava meglio, sorrideva di più ed era meno pignola:

-Draco, ti andrebbe di venire con me? Che ne so al campo di Quiddich…ho bisogno di…aria- disse con voce flebile :

-Un giro sulla scopa?- disse il biondo guardando Lucylla annuire con sguardo triste :

-Capita anche a te vero?- chiese il ragazzo :

-Sono il tuo  alterego Draco, comunque si, capita anche a me che i pensieri e le immagini mi si accumulino nella testa fin quando non scoppia, nostro padre non avrebbe mai permesso che la mente di un Malfoy fosse offuscata da pensieri così sciocchi, rido per questo, ma dopo…voglio solo che finisca tutto questo, voglio aria…- Draco sorrise tristemente e andò a prendere la sua scopa, Lucylla intanto si era scossa dai quei pensieri, presto la tristezza dagli occhi di Draco sarebbe sparita, o almeno se quell’assurdo piano avrebbe funzionato.

 

Dopo aver preso la sua scopa Lucylla raggiunse Draco, che dopo averle rivolto un flebile sorriso, le offrì il braccio, l’impeccabile educazione da gentiluomo che il padre gli aveva impartito! Lucylla lo prese e si incamminarono  verso il campo da Quiddich, dove degli schiamazzi stavano arrivando:

-Potter!- esclamò irritato Draco, che aveva visto Harry ridere spensieratamente con la sfigata della Potter femmina, come faceva quel pappamolle a sorridere sempre? Dopo tutto quello che era successo? Questo Draco non se lo spiegava, e ne tantomeno  voleva perdonare Harry per il fatto che sapesse sorridere dopo tutto quello.

-Malfoy…- ringhiò l’altro, Lucylla intervenne con aria colpevole “ Scusami Draco, lo faccio per te” dopo che aveva osservato la scena con l’aria triste:

-Oh come siamo aggressivi Potter! Mi chiedo da chi avrai preso questo atteggiamento… Forse da quel cane di Black, che dici Draco?- Lily e Harry la fulminarono con lo sguardo, era stata troppo crudele, ma chi lo aveva detto che doveva seguire il piano alla lettera? Draco si perse in una risata acuta e maligna:

-Oh Lucylla, credo proprio che Potter sembri proprio un cane spelacchiato come quel Black!- e rise ancora più forte, Lucylla mandò uno sguardo a Lily, era ormai su tutte le furie si stava scagliando contro Lucylla ma Harry la fermò:

-Ok, Malfoy uno e due, io e Lily vi sfidiamo ad una gara, chi prede prima il boccino d’oro vince ok?- disse il moro con gli occhi smeraldini iniettati di rabbia:

 

-Punto primo Potter, Io. Sono. Lucylla. Mary. Malfoy. E non Malfoy Due. Secondo punto Potter, cosa ti fa crede che io accetti la tua sfida?- disse con tono freddo e glaciale Lucylla che sentiva la mano di Draco stringersi attorno al suo fianco:

-Già Potter! Cosa te lo fa credere?- replicò Draco

-Il vostro Orgoglio- rispose Lily- Non lascerete mai che due insignificanti Grifondoro vi battano no? O che si dica di voi che siete dei codardi!- concluse la ragazza con un sorriso maligno,” Hai sbagliato cappello magico, Lily Potter doveva finire tra i Serpeverde” si disse Lucylla :

-Draco? Che dici? Li facciamo andare a piangere da Silente?- gli si rivolse la bionda, Draco sorrise ed annuì salendo sulla scopa seguito da Harry:

 

-Si può sapere cosa ti è preso Lucy!? Sai che mi dà fastidio che prenda in giro i miei cari!- la rimproverò Lily:

 

-Di questo parliamo dopo, l’importante è che il piano sta funzionando, lancia l’incantesimo, non voglio essere io a farlo!- disse Lucylla e partì via con la scopa e raggiunse il fianco di Draco , Lily lanciò l’incantesimo con la scusa di volersi cacciare la divisa scolastica, non era indicato giocare con la gonna. Poi tornò sul campo e si mise anche lei sul fianco di Harry.

 

Il boccino d’oro cominciò a zizzagare in aria, ed Harry era già partito, con al seguito Draco che sfrecciava ad alta velocità, Lucylla seguì Lily nell’attesa che la scopa cominciasse a perdere il controllo, Harry e Draco cominciarono a speronarsi, poi la scopa cominciò a perdere quota troppo velocemente, gli occhi di Harry si allargarono, spaventati, e si lanciò subito per salvare Draco, tese la mano in un’azione disperata e Draco tese anche la sua…Ecco era il momento, i ricordi dovevano affiorare proprio in quel momento…Harry prese Draco  e se lo scaraventò letteralmente tra le braccia…

 

Era così caldo

 

Un calore così forte da riscaldare l’intero mondo.

 

Draco aveva capito perché Harry sorrideva ancora. Come poteva una persona con quel calore non sorridere? Come poteva non avere un cuore che batteva così forte? Aveva paura, una paura immensa, e non sapeva neanche il perché…Quel calore gli sarebbe stato tolto? Draco si mise a piangere, sentì quel calore stringersi attorno ancora più su di lui, il calore  aveva anche una voce molto calda:

-Draco, non piangere- diceva, era rassicurante, era forte, era dolce, era Harry.

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Capitolo 6
*** cap6 ***


Lucylla guardava la scena dalla scopa, dovevano al più presto attuare la parte seconda del piano.

Flashback

-Ma non potranno stare tutto il giorno al campo da Quiddich. Qualcuno verrà prima o poi al campo, e per un po’ Draco ed Harry devono stare soli- disse Lucylla guardando Lily mentre aveva ancora quel ghigno maligno sulle labbra:

-Semplice, Polvere smaterializzante, li porterà direttamente nel camino della stanza delle necessità!- ripose la mora allargando quel ghigno inquietante:

-Potter, certe volte mi fai paura!- ridacchiò Lucylla scuotendo la testa in senso di diniego, la mora le si avvicinò sensualmente e la fece indietreggiare fino al muro, la bloccò con entrambe le braccia:

-In quanto a noi due, andremo nella  tua stanza…-  disse a pochi centimetri della sua bocca:

-Per quanto mi tenti questa proposta sai che condivido la stanza con Ginevra, e tu con la Granger femmina, a meno che il mezzo-gigante non ci presti la casa- mormorò la bionda fissando le labbra rosse di Lily:

-C’è pur sempre la camera di Draco…- e con un occhiolino la mora si stacco da lei e si diresse verso la sua sala comune:

-Vedremo, Potter- disse Lucylla che si diresse verso i sotterranei.

Fine Flashback

Lily infatti, prese un po’ di polvere da un secchetto, che aveva nascosto sotto la maglia della divisa, volò vicino ai due racchiusi ancora nel forte abbraccio, Lily sorrise e con un gesto gettò la polvere addosso ai due mormorando:

-Stanza delle Necessità, Hogwarts-   e con un puff i due sparirono.

Harry e Draco erano ancora abbracciati. L’odore di Harry era ormai penetrato nelle narici di Draco, e come se fosse droga aveva messo a tacere la sua coscienza che gridava:

“ Cosa cazzo sta facendo? Draco Lucius Malfoy, ritorna subito in te!”

Ma ormai Draco era partito. Forse per un isola lontana, o forse il suo mondo era proprio là tra le di Harry.

-Draco, dove siamo finiti?- disse Harry che si era appena destato dall’osservare i capelli dorati di Draco.

Il biondo alzò gli occhi argentei e osservò la stanza:

-Questa è la mia stanza! Ma siamo a Malfoy Manor?-  disse sbalordito.

Infatti la stanza era la perfetta riproduzione della stanza di Draco nella grande villa che era stata distrutta dagli Auror. Era completamente bianca con il letto a baldacchino ricoperti dalle coperte di seta verde, un comodino semplice di mogano vicino e il grande armadio dello stesso legno all’altro lato della parete, era piuttosto spartana come camera, ma tutto di questa gridava il nome di Draco.

-Questa è la stanza delle necessità- sentenziò Harry, storcendo un po’ la bocca:

-Lily e Lucylla devono aver fatto qualcosa…- aggiunse sovrappensiero, Draco intanto si era alzato e aveva accarezzato, le coperte con uno sguardo di nostalgia, quella stanza non era esattamente uguale, non c’era la grande finestra che affacciava sul grande giardino, dove c’erano i fiori coltivati da sua madre. Scosse lievemente la testa, Harry lo aveva raggiunto e aveva preso la sua mano e l’aveva stretta:

-Cosa credi che significhi tutto questo? E’ come se nella mia mente ci fosse una nuova consapevolezza, ma…- disse Draco sbuffando mettendo un broncio a dir poco adorabile. Harry cominciò a ridere, Draco lo fulminò con lo sguardo:

-Che c’è da ridere Potter?- disse con stizza.

-Niente, è solo che non so cos’è questa nuova consapevolezza nelle mia mente, ma mi piace- e continuò a ridere, cosa che presto fece Draco con la sua bellissima risata elegante e discreta.

Fu lì che Harry capì cos’era quella consapevolezza:

Il ragazzo davanti a lui stava ridendo, gli occhi azzurro-ghiaccio brillavano vivaci, come non li aveva mai visti, i lineamenti eleganti , le labbra piene , il naso ben fatto , le mani affusolate e fine, il petto minuto ma  muscoloso, era proprio bello.

Era amore.

-Draco…- sussurrò Harry in preda ad un adorazione completa del biondo, si avvicinò piano e lo baciò.

Il bacio casto si trasformò presto in un  bacio umido e caldo.

Draco stava impazzando. Harry  cominciò a farsi più intraprendente. Il respiro di Harry era proprio sul suo orecchio, le mani incominciarono a muoversi sul petto sollevando la camicia della divisa, dopo aver letteralmente gettato via la giacca e torturandogli i capezzoli, Draco si aggrappò alla colonna del letto, mordendosi le labbra per trattenere i gemiti: -Mh- mormorò. La sua erezione pulsava e quelle mani non gli davano tregua, nessuno lo aveva mai fatto impazzire con le carezze, in verità non sapeva neanche come fosse il vero piacere, e lui stava impazzendo, le mani scesero e raggiunsero l’ombelico , mentre la lingua disegnava il contorno dell’orecchio, Harry morse il lobo e Draco alzò la testa per lasciare scoperto il collo, il suo corpo non rispondeva più ai comandi e quando le dita lunghe del suo torturatore scendevano leggere o scoprire la pelle sotto i pantaloni, Draco sentì la bocca di Harry lasciargli tanti baci umidi sul collo le dita si bloccarono all’elastico dei boxer, il biondo gemette di disappunto, Harry era aveva completamente perso la cognizione del tempo, era tardi sicuramente Lily e Lucylla non avrebbero tenuto a bada ancora a lungo i compagni curiosi:

-Draco…- un bacio da parte del biondo  lo interruppe- Dovremmo andare…- un altro bacio-Draco…mh- un bacio – smettila…- si mise a ridere, Harry lo staccò da lui e disse:

-Torneremo te lo prometto- disse infine

-Mh- replicò stizzito il biondo, con il broncio. Harry rise di nuovo .

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


-Dici che l’avranno fatto?- chiese Isabel guardando Harry che aveva  un’espressione a dir poco soddisfatta in viso:

-No ma che dici? Non ha l’espressione- confermò Ginevra :

-Hai ragione Gin, non ha l’espressione.- confermò Blaise che stringeva a se Neville:

-L’espressione?- chiese Neville  inarcando le sopracciglia:

-L’espressione post coito – risposero all’unisono i due Zabini , Isabel e Neville si guardarono dubbiosi:

-Post Che?- chiesero in coro:

-Post coito Paciock, ti dovrei fare una lezione di educazione sessuale,  sai Neville è una materia molto pratica.- spiegò Blaise con un tono di voce molto basso che fece avvampare di vergogna Neville:

- Comunque l’espressione post coito è l’espressione che ti appare in viso dopo una sana e vigorosa scopata, è quell’espressione che dice: cazzo ho scopato da Dio. Gli occhi sono lucidi, le labbra rosse e umide, i capelli sono una matassa ingovernabile  e il corpo sembra più lucido e rassodato. Anche tu ti senti meglio, fare l’amore è il più antico rimedio contro la tristezza.- spiegò in breve Blaise.

Presto però i due grifoni dovettero allontanarsi dalle serpi per andare alla lezione di Erbologia.

Neville passeggiava assorto nei suoi pensieri:

-Ehi Nev, che hai?- lo interrogò Isabel cercando il suo sguardo:

-Ho un problema- spiegò il ragazzo arrossendo un poco:

-Che tipo di problema? Se posso ti aiuto- si offrì Isabel che si era incominciata ad allarmare alla parola “problema” :

-Da quando io e Blaise ci…ci siamo…b…baciati, io ho cominciato a pensare a c…cose s…strane s…su d...di lui.- cercò di dire Neville ma la sua lingua non era d’accordo a parlare :

-Cose strane? Tipo volerlo baciare tutto il giorno o cose simili?- domandò Isabel che si era tranquillizzata :

-Anche, ma prima q…quando mi ha d…detto q…quelle  c…cose, ho d…davvero d…desiderato c…c…che l…l…lui m…m…me li f…facesse p…provare, p...poi non s…stiamo m…molto t…tempo i…insieme, v…vorrei s…stare u…un po’ c…con l…lui.- spiegò il ragazzo diventando ancora più rosso:

-Cioè mi vuoi dire che tu vorresti che Blaise…insomma…vuoi fare l’amore con Blaise?- chiese Isabel arrossendo anche lei, il grifone diventò paonazzo, ma poi annuì con un breve cenno di testa:

-Bè cosa aspetti? A quest’ora alla stanza delle necessità non va nessuno, trova Blaise e…- Neville le tappò la bocca prima che finisse, era ormai diventato più rosso di un tizzone ardente:

-M…M….Ma Isabel!- farfugliò, però la Paciock femmina lo trascinò fuori dalla serra, la lezione non era ancora cominciata, ritornando verso il cortile dove Blaise e Ginevra stavano parlando serenamente, spinse Neville davanti a lei e lo esortò a parlare, Neville ormai un fuoco guardò gli occhi di Blaise che erano puntati nei suoi:

-B…B…Blaise- sussurrò il grifone:

-Dimmi amore che c’è? E’ successo qualcosa?- chiese premuroso il ragazzo, con tono dolce. Neville si era già squagliato alla parola “amore”, poi il colpo finale erano stati gli occhi di Blaise che apparivano affettuosi e sinceramente preoccupati, lui si avvicinò alla serpe in modo che lo sentisse solo lui e sussurrò:

-Vorresti venire con me nella stanza delle necessità?- chiese d’un fiato, Blaise dapprima spalancò gli occhi, poi uno splendido sorriso gli spuntò sulle labbra:

-Questo perché non ci vediamo spesso vero?- chiese con un espressione beffarda:

-S…Sì v…vorrei t…tanto s…stare c…con t…te- sussurrò di nuovo il grifone, erano così vicini che ormai i loro sussurri non venivano captati da nessuno e non si erano neanche accorti che Ginevra e Isabel se ne erano andate:

-Ad una condizione.- chiese Blaise ormai raggiante, Neville alzò gli occhi nocciola con aria interrogativa:

-Quale?- chiese curioso:

-Puoi chiamarmi per nome se siamo in pubblico, ma quando siamo così stretti l’uno all’altro chiamami pure Amore- disse stringendo a se Neville per i fianchi, che ormai aveva assunto tutte le colorazioni di rosso immaginabili:

-Allora? Rifammi la domanda.- lo incalzò la serpe, Neville cominciò a parlare ma poi si fermò, doveva dirlo bene, Amore era un’importante parola associata alla persona di Blaise e non poteva balbettare, quindi soppesò e scandì bene ogni singola parola nella sua mente e disse:

-Amore vorresti venire con me nella stanza delle necessita?-

-Certo, andiamo piccolo.- disse la serpe dandogli un piccolo bacio a fiordi labbra.

Blaise e Neville arrivarono davanti la stanza, dopo aver fatto praticamente di corsa le scale. Blaise sorrideva raggiante e sollevò la mano verso il muro che fece apparire una maniglia e con essa una porta di legno, la aprì e davanti a loro  apparve una stanza da letto spaziosa e confortevole. Il camino era acceso con davanti due poltrone di pelle rossa ed un tappeto con dei disegni floreali , un piccolo tavolinetto, dall’altra parte invece troneggiava un imponente letto di legno massiccio e le coperte pesanti anch’esse decorate di fiori, l’inverno era piuttosto freddo quell’anno.  Mentre Neville si era perso nella sua osservazione della stanza, la porta si era già chiusa dietro di loro e Blaise si era già accomodato sulla poltrona. Neville allora lo osservò mentre si toglieva il mantello della divisa e lo riponeva sul bracciolo della poltrona, si sedeva elegantemente su di essa e accavallava le gambe con un gesto fluido e in un certo senso sensuale. Blaise era davvero un bel ragazzo, con i suoi folti capelli neri, i suoi occhi splendidi e la bocca carnosa. Aveva un corpo che gridava interamente “Sono dannatamente sexy” . Fu allora che Neville si fermò dal togliere il mantello, lui non era esattamente ciò che veniva definito esteticamente bello, lui aveva delle forme un po’ arrotondate sebbene era dimagrito molto dal primo anno, tutti gli allenamenti in previsione della guerra avevano dato i suoi frutti, ma non era così bello, slanciato e sexy. Sembrava più un orsacchiotto tenero da stringere e coccolare. La più grande crisi esistenziale cominciò a nascere dentro Neville. “ Oddio, io…sono orribile! Lui invece è perfetto! Cosa devo fare adesso? Oddio, Oddio, ODDIO” la paranoia si era ormai impossessata di Neville, che ormai si era seduto sulla poltrona davanti a Blaise che lo stava guardando con occhi liquidi e affettuosi, stavano scandagliando il suo corpo, già lo sapeva, Neville si coprì con il mantello e strine le spalle per poi seppellirsi interamente nella poltrona. Blaise aggrottò le sopracciglia, si alzò dalla poltrona e andò dal ragazzo e gli scostò il mantello da viso:

-Ma che stai facendo?- chiese accarezzandogli la guancia :

-M…mi v…vergogno.- sussurrò Neville che ormai era nel panico più totale:

-Perché? Ci sono solo io qui.- sorrise la serpe avvicinandosi a lui e cingendolo con le braccia:

-A…appunto, m…mi v…vergogno p…proprio p…perché s…sei t…tu!- stringendo ancora di più il mantello attorno a se:

-Amore non coprirti con il mantello, voglio vederti- disse la serpe con tono dolce e un sorriso splendido, cercando di prendere il mantello dalle mani strette a pugno del grifone:

-N…No!- e lo strinse di più:

-Perché?- chiese Blaise divertito:

-P…perché s…sono o…orribile! S…seriamente, s…sono g…grasso!- rispose il grifone, Blaise allora si mise a ridere di gusto:

-Amore! Ma che dici? Tu sei splendido! Su dammi il mantello- disse Blaise :

-N…No!-

-Neville, il gioco è finito- replicò la serpe con voce autoritaria e prese il mantello e lo gettò a terra, Neville era diventato rossissimo e si mise le mani davanti agli occhi, Blaise sbuffò e incominciò a baciargli le mani, con piccoli baci:

-Amore…- lo chiamò con voce sottile e mielosa, Neville scostò le mani che furono subito prese da quelle di Blaise  e strette forte:

-Finalmente!- disse la serpe che baciò le labbra di Neville:

-Tu. Sei. Bellissimo.- scandì bene la serpe tra un bacio e l’altro:

-E Adesso sei ancora più bello! Lo sai perché?- chiese Blaise

-N…No- mormorò il grifone :

-Perché adesso sei mio!- spiegò il moro sorridendo. Neville allora avvampò:

-M…ma B...Blaise- replicò Neville :

-Non voglio sentire ma! Tu sei splendido, bellissimo e magnifico!-  e lo riempì di baci,  così Neville si lasciò andare ai baci e alle carezze della serpe.  I piccoli baci si trasformarono in baci appassionati  e umidi, le mani diventarono frenetiche, le camicie bianche volarono via dai corpi che ormai lottavano per stare più vicini, le bocche si staccarono per prendere aria, una passionalità così sfrenata non se l’era mai immaginata Blaise guardando gli occhi liquidi di Neville,  poi improvvisamente gli rivenne in mente cosa gli aveva detto Ginevra, il capezzolo sinistro. Blaise avvicinò la sua bocca al capezzolo roseo del grifone e lo morse appena, Neville inarcò la schiena e conficcò le unghie nella schiena della serpe, Blaise rabbrividì, adorava quell’aggressività, i graffi sulla schiena erano sei segni di possesso, segni tangibili della sua appartenenza a quel splendido ragazzo che adesso aveva le labbra arrossate.

 

Tentazione, passione, appartenenza, il calore, i corpi che si uniscono, il respiro affannato , i baci umidi, d’un tratto tutto aveva senso. Tutto era logico. Non c’era più imbarazzo o ripensamenti, erano loro due, nella loro semplicità e passionalità, erano due anime che si volevano, che erano destinate ad unirsi, erano due cuori che palpitavano all’unisono,  che si cercavano e ormai non battevano più se l’altro era assente.  Era tutto qui. Nei loro occhi. Nelle loro mani. Nelle loro labbra. Tutto l’universo si era racchiuso in loro.

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Capitolo 8
*** Cap 8 ***


Nella  stanza delle necessità, era tutto come prima.

La stanza di Draco era fedelmente riprodotta, in ogni piccolo dettaglio.

Harry e Draco erano soli. Il moro si avvicinò stregato da quegli occhi così magnetici e con quella nota sensuale che avevano assunto e lo baciò con passione leccandogli le labbra e torturandogli la lingua, quando si staccò inebriato dal profumo di Draco che sapeva di arancia e vaniglia, disse:

-Sei splendido-  Draco sorrise. Harry era l’unico in grado di aiutarlo a non sentirsi solo, a non sentirsi inadeguato, a non sentirsi debole, lo aveva capito dalle sue braccia forti, dai suoi occhi verdi, dal suo corpo snello, dalla sicurezza che trasmetteva e da quelle mani fine e forti che lo stringevano: 

-Anche tu- rispose il biondo.

Harry lo osservò per un attimo… si era innamorato di quel ragazzo dagli occhi chiari , contornati da ciglia lunghe e bionde, dai capelli lunghi dello stesso colore le cui onde si infrangevano su viso lungo e liscio, si era innamorato delle labbra piene , del fisico asciutto che si intravedeva dalla camicia bianca e di quelle mani lunghe e affusolate, si accorse che aveva era una bellezza rara, da mozzare il fiato e adesso era suo, tutto suo!

-Che cosa guardi?- domandò curioso l’amante:

-Te!- esclamò il ragazzo Grifondoro. Draco arrossì lievemente.

Ad un tratto però sentirono dei rumori da dietro il muro, stavano battendo insistentemente:

-Harry, Draco! So che siete li dentro! Sbrigatevi! Lucylla, Lily, Isabel, Ginevra e gli altri stanno per partire!- esclamò Blaise. I due si guardarono, i loro alterego stavano per partire!?

Subito  si precipitarono fuori dalla stanza, corsero a perdifiato seminando il povero Blaise che gli stava dietro.

Arrivarono senza fiato in cortile dove un ampio squarcio temporale divideva il loro mondo dall’altro, si intravedeva il castello ed il fiume con la foresta proibita e tutto quanto. Gli studenti stavano salutando le loro copie con qualche lacrimuccia, Hermione stringeva forte Hero, Ron che baciava sulla guancia Rosanna, Lily che salutava Neville e Lucylla che salutava Pansy. Harry e Draco guardavano la scena increduli, dopo tutto quello che avevano passato, non potevano andarsene quelle due!

Loro che avevano saputo ascoltare. Loro che li avevano risollevati. Loro che gli avevano fatto scoprire l’amore. Si perché quella mattina Silente gli aveva spiegato tutto, del sortilegio, di Voldemort e di Lucylla e Lily, le loro inconsapevoli angeli custodi. Harry prese per un braccio Lily che stava per varcare lo squarcio con Lucylla, l’abbracciò forte e disse:

-Lily, tu…- ma fu fermato dalla mano della mora che con le lacrime al viso disse:

-No, Harry, adesso sei felice, non hai bisogno di me. Non più- e con un sorriso dolce lo baciò sulla guancia, intanto Draco si era stretto a Lucylla, quando si lasciarono, le due si fermarono a guardare la folla:

-Lucy…adesso lo possiamo pure fare!- esclamò Lily , che si avvicinò a Lucylla e la baciò tenendola stretta per la vita, tutti rimasero a bocca aperta:

-Si esatto, Lucylla Malfoy è fidanzata con Lily Potter, mi dispiace ragazzi, la bambolina è già mia!- reclamò a gran voce Lily, notando l’espressione di delusione da parte di tutti i Serpeverde e altri ragazzi. Lucylla le gettò un sonoro schiaffo sulla nuca:

-Idiota!- disse furibonda, ma dentro gli occhi brillava una luce dolce:

-Ma che ho fatto?- piagnucolò Lily:

-Dentro Potter!- esclamò autoritaria  e proprio quando lo squarcio si stava chiudendo si udì la voce della Malfoy:

-Siate felici voi due!-

Così un altro anno ad Hogwarts era passato, Harry e Draco passarono brillantemente i M.A.G.O , come d’altronde Hermione, Ron, Blaise e Neville.

Mentre Blaise e Hermione fecero gli studi di medimagia, Ron divenne un portiere di Quiddich e Neville un abile erborista.  

Draco intraprese gli studi per diventare un pozionista e Harry un Auror.

Entrambi erano ormai felici. Il loro Amore cresceva ogni giorno di più. Nessuno di loro due era più solo. Anche quello di Blaise e Neville si evolse. La promessa della ormai ex Serpe, era stata mantenuta, Neville ormai armeggiava nella serra posta nel giardino di villa Zabini, mentre era osservato dolcemente da Blaise che sedeva come sempre in mezzo ad essa, dove era posto un tavolino e delle sedie in bambù. La vita non poteva essere più dolce!

Quella sera Harry rientrò a casa dagli allenamenti per diventare un Auror:

-Amore, sono a casa!- esclamò. Il biondino gli corse in contro e gli diede un grosso bacio:

-Ti sono mancato?- chiese Harry con gli occhi che brillavano, Draco annuì, con un sorriso:

-Grazie a quelle due, adesso posso averti tutto per me!- esclamò Harry sovrappensiero, Draco rise di gusto:

-Grazie Lucy e Lily!- Gridò Draco all’aria e fu seguito dall’urlo di Harry che diceva la stessa cosa.

Dall’altra parte dello spazio temporale, la stessa scena si ripeté a casa Malfoy e Potter. Mentre le due si scambiavano il bacio del “Bentornata a casa Amore” , sentirono l’urlo spargersi nell’aria, Lily osservò Lucy e poi si mise a ridere ed entrambi gridarono:

-Prego, non ce di che!-

 

 

 

Ed Eccoci alla fine! Ringrazio tutti quelli che mi hanno seguita, e tutti quelli che mi hanno elogiato come quelli che mi hanno criticato, grazie per le recensioni! Non disperate, sono troppo affezionata a questa coppia, scriverò un'altra Fanfiction, un po’ più hot. Questa l’ho voluta concludere così. Grazie ancora e a presto!

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