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di _mrs directioner_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio... ***
Capitolo 2: *** La scelta che mi cambierà...tutto. ***
Capitolo 3: *** Da quanto tempo... ***



Capitolo 1
*** L'inizio... ***


“vattene!! Scompari dalla mia vita!!!”, uscii di corsa da quella porta, una porta che avevo varcato tante volte, una porta che per me era stata sempre aperta, stavo uscendo da lì per l’ultima volta, lo sapevo. “Jennifer!!! Jennifer ti prego!!! Aspetta!!”, Harry mi rincorse per tutto il vialetto, e alla fine riuscì ad afferrarmi il braccio e a bloccarmi. “Fammi spiegare per favore…”, “che cosa mi devi spiegare?? Avanti Harry, spiegami perché hai baciato Luisa davanti ai miei occhi? Potevi dirmi che era finita! Avrei sofferto molto meno… sei solo un bastardo!!”, “non sono stato io… lo sai anche tu che è stata lei…”, è vero, era stata lei ad avvicinarsi a lui, ma era stato Harry a chiudere gli occhi e a ricambiare il bacio, era stato lui che l’aveva stretta a se e l’aveva spinta contro il bancone di quella maledetta discoteca. “No non è vero… è inutile continuare a fingere che tra noi ci sia ancora qualcosa…”, non piangevo, in quel momento non provavo alcun tipo di emozione; “Ti prego… ti chiedo un’ultima cosa… posso?”, lo guardai, aveva un’espressione di supplica talmente grande che non ebbi il coraggio di dirgli di no: “Posso baciarti? Un’ultima volta, poi scomparirò per sempre dalla tua vita te lo giuro.”, io lo fissai, devo essere sincera, lo volevo anche io, anche io lo volevo lasciare con un bacio. “l’ultimo…”, lui non aspettò nemmeno che pronunciassi la parola per intero che mi afferrò e mi sbatte con la parete di mattoni, mi baciò come solo lui sapeva fare: nella mia mente si affollarono i ricordi, il nostro primo incontro al supermercato, il nostro primo appuntamento alla pista di pattinaggio, il nostro primo bacio sotto la pioggia, e poi tutti quelli successivi, le nostre litigate, i nostri baci… e poi eccola lì che compariva nella mia mente quell’immagine di lui appiccicato a Luisa, mentre si baciavano. Le mie guance ripresero a bagnarsi di lacrime eppure non smettevo di baciarlo, non ci riuscivo, e lo odiavo per quello, ma alla fine mi feci coraggio, voltai il viso, le mie labbra leggermente arrossate, entrambi avevamo pianto con quel bacio, sapevamo che sarebbe stata l’ultima volta che ci saremmo visti, sapevamo che era finita per sempre. DOPO DUE ANNI. Sono passati due anni da quell’ultimo bacio con Harry, non l’ho più visto, mi sono dovuta trasferire da Londra a Roma, all’inizio ogni tanto ci sentivamo, ma poi le chiamate sono finite. A Roma mi trovo bene, ma per quanto ci siano un paio di ragazzi che vorrebbero mettersi con me io non sono più riuscita ad accettare nessuno, ultimamente leggendo i giornali ho scoperto che Harry è diventato famoso assieme ad altri quattro ragazzi, hanno partecipato ad X-factor e nonostante si sono classificati terzi hanno fatto scala di tutte le classifiche mondiali, molte mie amiche sono loro grandi fan, ma io non ho mai avuto il coraggio di raccontare loro che due anni prima, prima che diventassero qualcuno io avevo avuto una storia con uno di loro, era troppo dura per me, non ero riuscita a superarlo; avevo fatto sempre finta di niente dicendo che di loro non mi importava molto, in realtà un po’ li seguivo. Quel pomeriggio una mia amica mi chiamò dicendomi di correre subito in edicola e di prendere un giornale, io ingenuamente andai, ma non immaginavo certo che quello che avrei letto mi avrebbe scandalizzato così tanto. Pagai e subito mi misi a sfogliarlo: c’era un articolo dedicato ai one direction e specialmente a Harry, lo lessi a tutto d’un fiato: x: “Harry perché non ci racconti della tua prima ragazza?” H: “in realtà non è la mia prima ragazza che mi ha segnato la vita…” X: “E allora chi è?” H: “si chiamava Jennifer… Jennifer Gregory, ci siamo conosciuti al supermercato, è stata una storia meravigliosa, probabilmente se non fossi stato un grande idiota e non l’avessi tradita, forse saremmo ancora insieme…” X: “wow… a quanto sembra sei ancora innamorato di lei… vi sentite ancora?” H: “no… lei si è traferita… e io non ho più avuto il coraggio di chiamarla… spero che se lei legga questa intervista possa decidere di chiamarmi, mi manca davvero tanto…”. Lasciai cadere il giornale, dovetti reggermi ad una colonna per rimanere in piedi: io credevo che lui mi aveva dimenticata, credevo che si fosse messo con qualcuna di famosa, non potevo credere che soffrisse ancora per me, avrei tanto voluto correre a Londra, ma come potevo fare, da quando mio padre era morto, mia madre non aveva più voluto saperne di tornare a Londra, ma io invece volevo tornare, volevo rivederlo. Quella sera, rimasi chiusa in camera fingendo di stare male, presi in mano più volte il cellulare e composi più volte quel numero che conoscevo a memoria, ma tutte le volte ripensai a quel tradimento e mi rifiutare di premere il tasto per chiamarlo. Rilessi più volte l’intervista e più volte mi resi conto che volevo rivederlo, mi mancava davvero tanto, volevo che tornassimo amici, volevo conoscere la sua band, volevo tornare a Londra, e se mia madre non voleva sarei andata da sola, mi mancava poco per compiere 19 anni. Alle undici e mezza di sera mi decisi e lo chiamai, lasciai squillare più volte ma niente, lui non rispondeva, probabilmente stava facendo qualche concerto o intervista. Non gli lasciai alcun messaggio; poi preparai le valige, volevo che fossero pronte, la mattina dopo avrei comprato il biglietto di sola andata, la casa a Londra era ancora nostra, quindi sapevo dove tornare, dovevo solo dirlo a mia madre, ma la sua reazione non mi importava, sarei partita comunque.

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Capitolo 2
*** La scelta che mi cambierà...tutto. ***


La mattina dopo mi alzai presto, uscii di casa senza far rumore, a scuola non dovevo andare, le vacanze estive erano cominciate da pochi giorni, la cosa mi rendeva più libera. Mi recai all’aeroporto e comprai un biglietto di sola andata per Londra. Tornai a casa, pensai a quello che stavo facendo, ma in quel momento volevo solo rivederlo, volevo rivedere Londra, volevo tornare a fare quella vita che tanto amavo, Roma era stupenda, le persone erano accoglienti, ma non facevano per me, io ero nata lì, lì avevo conosciuto il mio primo amore, lì avevo fatto tante che cose, che nonostante rimpiangessi alcune cose, volevo tornare lì, volevo rivederlo, anche solo per un ultima volta. Arrivai a casa, mia madre era al lavoro quindi lasciai il biglietto sul tavolo in bella vista e salii a preparare le ultime cose, sarei partita quella sera, sarei arrivata a poche ore dall’alba, sarei corsa a casa, avrei buttato le valige sul letto alla cavolo, mi sarei fatta la doccia e sarei andata da Harry, ma che cosa stavo facendo? Lo avevo lasciato io in fondo, non potevo ricomparire così, o ma cosa mi importa, quello che avevo letto su quella rivista mi aveva fatto venire la voglia di tornare, mi aveva fatto venire la voglia di rivederlo, almeno un ultima volta. “Jennifer!!! Vieni giù subito!!”, sentendo la voce di mia madre, così dura e fredda capii che lei non era ancora andata al lavoro e avrei dovuto affrontarla in quel momento. Presi la rivista, o meglio la pagina di Louis e scesi lentamente: “Puoi spiegarmi?”, aveva le lacrime agli occhi e il biglietto in mano: “Be mamma forse non c’è molto da spiegare, ho deciso di tornare a Londra, almeno per un po’… andrò da sola, so che tu non te la senti, mi dispiace…”, lei mi fissò, sembrò leggermi l’anima, “Torni da lui vero? Lo ami ancora?”, me lo disse dolcemente, ma la sua espressione era comunque afflitta. “non lo so se lo amo ancora, ma non posso più aspettare, lui è diventato famoso, voglio vederlo ancora una volta, almeno una volta…”, “E allora vai… però scrivimi ogni tanto…”,non credevo alle mie orecchie, lei che mi lasciava andare a Londra da sola, ma forse sapeva quanto fosse importante per me quel viaggio. “Porta la carta di credito… ti servirà…”, “Grazie mamma.”, ci abbracciammo sapendo che non ci saremmo viste ancora per un bel po’, poi lei uscì per andare al lavoro. Controllai il cellulare, Harry non aveva risposto, ma cosa potevo pretendere? L’avevo lasciato, ero partita senza dirgli nulla, e ora solo perché avevo letto una rivista volevo tornare da lui? Non mi aspettavo che mi accogliesse a braccia aperte, ma non era solo per lui che tornavo, tornavo perché amavo quella città e avevo ancora tanti amici in quel luogo. L’ora della partenza giunse subito, la giornata era volata. Presi le valige e mi avviai all’aeroporto, non sapevo se sarei tornata ancora a Roma, ma una cosa era certa, per quel momento era un addio. Il viaggio durò diverse ore e io dormii per quasi tutto il tempo. Appena misi piede fuori dall’aereo sentii di nuovo l’aria di Londra sfiorarmi il viso mi sentii viva, mi sentii di nuovo me stessa. Presi un taxi e mi feci portare davanti a casa mia, pagai e mi soffermai ad osservare la porta, era rimasta bella come quando c’era mio padre, mi scese una lacrima, poi entrai, andai nella mia stanza, che era rimasta uguale. Il sole stava sorgendo. Mi vestii con dei semplici jeans e una felpa, uscii di casa, senza nemmeno disfare le valige, volevo ripercorrere tutte le strade che percorrevo due anni prima, volevo rifare tante cose, ma soprattutto volevo rivedere la sua casa, non sapevo se abitava ancora lì, ma volevo rivedere quel vialetto, quel muro su cui mi aveva spinta l’ultima volta che ci eravamo baciati. A piedi ci voleva mezz’ora per arrivare, ma io feci con molta calma e ci misi quasi un’ora, ormai erano le otto e mezza, le ore erano volate. Non ero ancora arrivata proprio davanti alla casa, che lo vidi uscire, aveva il cellulare in mano e lo fissava insistentemente, scendeva le scale senza guardare, io sentii le lacrime clade che mi rigavano le guance, mi fermai, non me la sentivo di restare lì a guardarlo, non me la sentivo nemmeno di andare a parlargli, non mi ero nemmeno accorta di essermi fermata in mezzo alla strada. Una macchina mi passò di fianco suonando a strombattuto e urlandomi di levarmi dalla strada, fece talmente tanto casino che attirò persino l’attenzione di Harry, i nostri sguardi si incrociarono, lo vidi quasi svenire, poi mi venne incontro come se niente fosse. “Jennifer… s-sei tu?”, sembrava sconvolto, anzi probabilmente lo era, e anche io, non credevo che rivederlo nuovamente mi avrebbe fatto quell’effetto. Lui si fermò a pochi passi da me, continuava a fissarmi, io misi lentamente una mano in tasca e tirai fuori il foglio di giornale con il suo articolo, ma non trovai il coraggio di pronunciare alcun che, non mi sentivo bene per niente, mi ricordai solo allora che non mangiavo da mezzogiorno del giorno prima e oltre a quello vederlo mi stava facendo sentire male, non riuscivo più a respirare, stavo per svenire. “che cos’è? Jennifer? Jennifer stai bene? Ehy?”, sentivo la sua voce sempre più distante, sentii che le mie gambe cominciavano ad abbandonarmi, stavo svenendo, sentii il ragazzo chiamarmi ancora una volta e poi tutto fu buio, non capii e non sentii più niente.

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Capitolo 3
*** Da quanto tempo... ***


Dopo poco tempo mi svegliai,non capivo dove fossi,poi d'un tratto ecco i ricordi ripercorrere la mia mente.Non c'era nessuno lì,così scesi al piano di sotto e lì lo rividi dopo 2 lunghissimi anni.Non avevo parole,rimasi lì a guardarlo,immobile.Nessuno si accorse della mia presenza ma ad un tratto un biondino si gira e mi fa un sorriso smagliante a 32 denti,tutti si girarono di scatto:erano in 5 compreso Harry,tutti con un fascino diverso dall'altro,uno era alto,magro con i capelli disordinati,gli occhi azzurri assomigliavano a un mare alla deriva,un'altro moro,occhi castani come il pelo di uno scoiattolo,uno moro con un ciuffo biondo,occhi castani anche lui e poi c'era il biondino,occhi azzurri quasi blu.nessuno fiatò;io rimasi a guardare Harry e lui a guardare me,gli altri mi fissavano come se per dire "bè che fai non parli?!?".Decisi di rompere quel silenzio imbarazzante quando dalla mia bocca uscirono solo tre parole forse neanche sensate:"H-harry...da-da quanto tempo!-finsi un sorriso,che non era nemmeno credibile.Così spontaneamente lo abbracciai,lui ricambiò:"Da quanto tempo jenny...mi sei mancata tanto,immagino che tu abbia letto l'articolo,giusto?" "si lo sapeva che sarei tornata da lui,si se lo aspettava"pensai fra me e me,io feci cenno con la testa annuendo,il moro con gli occhi come il mare si presento gentilmente con un sorriso abbagliante:"Piacere Louis,Louis Tomlinson e tu sei...Jennifer giusto?Harry ci ha parlato molto di te!ok,tutto apposto,so che sei svenuta."ok,ero decisamente imbarazzata tutti in quella stanza sapevano che avevo fatto una figura di merda!!o nooooo!!!!!comunque lo rassicurai e gli altri si presentarono:"Piacere,Zayn"un tipo decisamente di poche parole "io sono Niall"disseil biondino con ancora il suo bellissimo sorriso"io invece Liam"anche lui molto simpatico.A quel punto mi girai verso Harry che rimase a guardarmi"Stai bene allora,perfetto,Jenny...ma che ci fai tu a Londra?!?"io rimasi sotto shock,non sapeva che ero andata lì solo per lui!!Io trattenendo la calma di tutto il mondo risposi in modo sarcastico"Bhe,forse a trovare la regina Elisabetta,oppure a trovare un mio amico che non vedo da anni?"lui mi stava sorridendo ma a quelle ultime parole il suo sorriso svanì"Solo amico??"...

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