Dirlo Ai Suoi!

di little star
(/viewuser.php?uid=14226)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Inizio Della Catastrofe ***
Capitolo 2: *** Narcissa, Lucius, Phineas e Ursula ***
Capitolo 3: *** Cena & Dopocena ***
Capitolo 4: *** Run! ***
Capitolo 5: *** Discussioni Importanti ***
Capitolo 6: *** Proposte Di Matrimonio ***
Capitolo 7: *** Spia! ***



Capitolo 1
*** Inizio Della Catastrofe ***


Lo sapevano anche le pietre che al matrimonio Potter-Malfoy mancasse solo un mese. Tutte le pietre tranne quelle del Malfoy Manor, e di conseguenza anche i suoi genitori.
Draco non aveva avuto il coraggio, in verità. No, no, no, non aveva minimamente il fegato, né voleva averne, di dirlo a mamma Narcissa e papà Lucius. La scena di sua madre che urlava strappandosi tutti i capelli, giurando di renderlo impotente per sempre perché non avrebbe avuto nessun nipotino, e di suo padre che ordinava a tutti gli elfi domestici di mandarlo fuori a pedate lo perseguitava nei suoi peggiori incubi.
Quindi aveva rinunciato da un bel pezzo al matrimonio in stile Malfoy, pur di non dirlo ai padroni di casa. Che ci fossero o meno i suoi genitori era un dettaglio, no? Quello che serviva erano gli sposi, uno che avesse i poteri necessari per unire lui e Potter in matrimonio, due anelli, un testimone (magari anche un tizio sceso per portare il cane a passeggio per fargli fare i suoi bisogni, povera bestia) e una fantastica, intima, splendida, luna di miele. Con altrettante fantastiche, intime, splendide nottate di sesso da sposini.
E quando credeva di riuscire a cavarsela e a farsi infilare finalmente un anello al dito da Harry, quest’ultimo decideva di assecondarlo! Le sue testuali parole?
“Ma no, Draco, non ti preoccupare, infondo è il nostro matrimonio, se tu vuoi fare le cose per bene, beh, così saranno fatte. Promesso. Inviteremo tutti, e per tutti intendo proprio tutti. Contento?”
NO! Dannazione a te, Potter, a al tuo complesso di eroe accondiscendente! Cavolo, tira fuori la parte Serpeverde che c’è in te e dì che non ti va affatto bene, il matrimonio alla Malfoy!
Inutile dire che Draco aveva ceduto subito, ad un Harry così pronto a subire ogni maltrattamento che andasse dalla torta, alla cerimonia, alle posate, al menù, e seguenti. Ma poi era successa una cosa irreparabile.
Era andata più o meno così:

“Draco, tesoro di mamma, che cos’è che squilla in questo modo?”
“Niente, è quello stupido aggeggio Babbano che mi ha regalato Potter… Si chiama feletono cellulare, o una cosa così…”
Lucius aggrottò la fronte.
“Babbano?”
“Si papà, Babbano…” Iniziò a frugare un po’ dappertutto. “Ma dove cavolo… Ah, eccolo. Era sul divano.”
“Tu e Potter siete diventati molto amici, vero?” trillò Narcissa.
Se per lei due amici facevano sesso 25 ore al giorno allora si, erano mooooolto amici.
“Ciao.” fece, più calorosamente che poté, cercando di pensare al tono che usava quando parlava con Blaise e non quando cercava di provocare Potter facendogli le fusa.
“Ehi. Come va?”
“Bene, tu?”
“A posto. È appena passato Ron, mi ha detto che verranno anche Molly e Arthur e tutti i suoi fratelli al nostro matrimonio.”
Draco trattenne un gemito. Proprio TUTTI i Weasley?
“E parlando di parenti… L’hai detto ai tuoi?”
Certo che no, Potter! Ma dannazione, lui non aveva questo problema perché i suoi, di parenti erano tutti morti! Si, si una gran sfortuna, ma evidentemente il Signore Oscuro quando li aveva fatti fuori aveva avuto un barlume di onniveggenza e gli aveva risparmiato questa tremenda undicesima piaga che non si era mai abbattuta sull’Egitto!
“Ehm… No.”
Sospiro dall’altro capo del telefono.
“Draco, sono due settimane che mi prometti che glielo dirai e invece…” lasciò sfumare la frase e sospirò di nuovo.
“Harry, ascolta io…” Non voglio restare impotente per le maledizioni di mia madre, né voglio essere preso a pedate dagli elfi domestici! “C’ho ripensato. Insomma, avevi ragione tu quando dicevi che volevi un matrimonio molto intimo. Insomma, non devono esserci tutti per forza…”
“Oh, non ti preoccupare, Draco. So quanto sia importante per te. Non ti preoccupare. Te l’ho promesso, ci saranno tutti, al nostro matrimonio.”
Oh, beh, lui c’aveva provato. Certo, sarebbe stato molto meglio se ci fosse riuscito, ma come si poteva replicare a una voce di Harry così… Cristallina?
“Facciamo una cosa. Vengo io a casa tua. E glielo diciamo insieme. Ok?”
Draco in quel momento pensò che scherzasse. Indi per cui borbottò un “Si, si, d’accordo.” e così terminò la telefonata.
Ridacchiò al pensiero di Harry che si presentava in casa sua dicendo ai suoi: “Ehi, sono il promesso sposo di vostro figlio, non vi dispiace, vero?”
Sarebbe stato matto se l’avesse fatto davvero. Ma c’era una cosa che Draco non aveva calcolato: il fatto che Harry fosse, completamente, incredibilmente, matto da legare.

Il mattino dopo venne svegliato da una bussata insistente alla sua camera da letto.
“Che… c’è…” mugugnò, con la bocca ancora impastata. Dannazione, erano solo le undici di mattina!
“Signorino Draco…” squittì un elfo domestico “c’è una persona per voi giù. Si si chiede proprio del Signorino Draco…”
“Arrivo…”

Dopo mezz’ora si presentò alla porta, con gli occhi ancora semi chiusi dal sonno, non riuscendo, o non volendo, mettere a fuoco la persona che gli stava davanti.
“Chi è?”
“Ehi, buon giorno.”
La voce fin troppo familiare ebbe l’effetto di cinque caffè di fila.
“Ha-harry?!”
“Te l’avevo detto che sarei venuto, no?”
O. Mio. Dio.
“Allora, dove sono il padrone e la padrona di casa? Stanno ancora dormendo come stava facendo il loro bambino fino a qualche minuto fa, o no?”
Draco assisté impotente alla visione di Harry che varcava definitivamente la soglia del palazzo e, con un sorriso stampato in faccia cercava i coniugi Malfoy.
Sarebbero stati dei lunghiiiiissssimi giorni al Malfoy Manor.

SPAZIETTO!

È una piccola pazzia che mi è venuta in mente mentre alcune settimane fa stavo facendo zapping e sono capitata su "Caterina e le sue figlie 2" (lo so, a cosa mi sono ridotta...) comunque vedendo la storia di Enrichetto e Pablo il mio spirito Slash ha iniziato ad elaborare, e dopo vario tempo... Ecco che è uscita questa fic...^^

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Narcissa, Lucius, Phineas e Ursula ***


“Mamma, papà. Harry starà da noi per un po’!” esordì Draco, facendosi poi da parte per fare posto all’altro.
“Signora Malfoy! Sta benissimo da quando ci siamo visti l’ultima volta a Grimmauld Place, quando avete accettato di far parte dell‘Ordine per riscattarvi! Sembra quasi ringiovanita!”
Per un attimo Narcissa rimase seria e altera, e Harry credette di aver fatto la mossa sbagliata. Dare troppa confidenza alla padrona di casa era stato fin troppo azzardato, vero?
“Tu e Draco siete diventati molto amici, vero?” chiese, con tono inquisitore.
“Si, signora Malfoy.”
“Draco sembra molto felice.” Narcissa sorrise improvvisamente, illuminandosi. “Davvero sembro ringiovanita? Tutto merito della fine della guerra, sai durante ero costretta a vestirmi di nero, ed è un colore che non esalta per niente il colore di miei capelli né della mia pelle, non trovi? Bellatrix invece è sempre così… cupa…” si fermò un attimo, forse rendendosi contro di essere stata fin troppo esuberante. Poi decise che evidentemente non gliene fregava niente e aggiunse: “Non chiamarmi più Signora Malfoy, mi fa sentire vecchia! Chiamami Narcissa!”
“O-ok, Narcissa.” mormorò imbarazzato. Ricordava la madre di Draco come quella che nella sede dell’Ordine non faceva che ripetergli ogni giorno che la casa era diventata una topaia, non adatta ad una signora come lei, che aveva rovinato tutto, che era indegno di avere il quadro di sua madre appeso al muro. E quando Harry le aveva detto che poteva pure portarselo al Malfoy Manor , il quadro, che non ci teneva affatto ad avere quella vecchiaccia urlante appesa al suo muro, era scoppiato il putiferio e mamma Malfoy aveva giurato eterna vendetta.
Harry conosceva troppo bene i Malfoy e la propria eterna, proverbiale sfortuna per sperare che Narcissa se ne fosse dimenticata.
“Signor Malfoy.”
“Potter.” sputò lui, in fretta, per non macchiare troppo la sua lingua di aver pronunciato quel nome.
Ecco, il suddetto Potter lo sapeva. Oh, Narcissa non si sarebbe vendicata. Perché evidentemente anche lei sapeva benissimo che sarebbe bastato il marito, a metterlo K.O. Avanti, Harry, smettila di sudare freddo e dirti che per i prossimi giorni (e anche anni, se le cose sarebbero andate per il verso giusto) Malfoy Senior ti renderà la vita coniugale un inferno.
“Allora, come mai questa visita? Finalmente quelli del Ministero si sono resi conto che sei un essere inutile e dispendioso, contando quanto paghiamo noi di tasse per mantenere te che non fai nulla tutto il giorno, e ti hanno tagliato i viveri? È forse per questo che sei venuto ad elemosinare un tetto sotto cui stare…” diede una rapida occhiata agli abiti di Harry. “e dei vestiti decenti?”
Ok. D’ora in poi sarebbe stato Il Bambino Sopravvissuto Che Però Non Sopravvivrà Di Certo Alla Furia Distruttiva Di Lucius Malfoy Alias Il suo Futuro Suocero Che Però Non Sapeva Ancora Di Esserlo.
Bisogna respirare. Respira, respira respira. Cercò di pensare a Draco, al loro matrimonio, alla loro luna di miele, e di nuovo a Draco, Draco nel suo letto, Draco nudo, Draco ricoperto di panna, Draco sapeva di panna, Draco… BASTA! L’effetto era troppo deleterio.
“Veramente no, non mi hanno tagliato i viveri, anche se che lo facessero o meno più o meno sarebbe lo stesso, visto la miseria che mi danno per aver salvato il mondo. E comunque tutte le tasse che pagate voi le pago anche io. Ero venuto perché io e Draco dobbiamo dirvi una cosa…” Il biondo, che era restato in disparte per tutto il tempo, esclamò: “GIÀ!”
Lucius sollevò un sopracciglio con fare aristocratico e Harry capì da chi aveva preso il figlio.
“Già… Harry, ed io, ovviamente, volevamo dirvi che… fra qualche settimana ci prediamo una vacanza!”
Il padrone di casa si rivolse all’altro: “È così Potter?”
“Certo che è così papà, perché lo chiedi a lui e non ti rivolgi a me?”
“Potter, allora?”
Harry si morse il labbro. Cavoli, quell’uomo era un segugio per le bugie…
“Papà!”
“Potter!”
“Lucius!”
“Potter!”
“Papà!”
“Draco!”
“Narcissa!”
“Lucius!”
“Harry!”
“E-ehmm…”
Tutti si girarono verso la porta d’ingresso.
“Ehmm… Signor Malfoy, signore… Tappo* vuole sapere che stanza deve preparare per il signor Potter, signore… Perché Tappo ha ancora molto lavoro da sbrigare allora deve sapere se… quale camera deve preparare Tappo, signore?”
Lucius sbuffò, chiuse gli occhi per un attimo e quando li riaprì… Brillavano di una luce sadica. Harry decise che non se lo sarebbe mai scordato.
“Prepara la camera rossa, Tappo. Così il signor Potter si sentirà proprio come a casa sua…”
“Ma papà, è dall’altra parte del castello! Harry non conosce ancora la casa! E poi vicino ci sono Phineas e Ursula!”
“Oh, non ti preoccupare. Gli dirò io di starsene zitti, la notte.”
Harry rabbrividì. E quelli chi erano? Gli incaricati a mettere fuori uso le parti basse di chiunque si fosse dimostrato indegno a mettere le sue mani (o qualcos’altro) su uno dei membri della casata dei Malfoy?
“Vieni, Harry, ti accompagno.”

Camminarono in silenzio per il primo tratto di corridoi, Harry prese Draco per la vita le lo spinse sul muro vicino, baciandolo quasi a strappagli la bocca.
“Scusa, è che morivo dalla voglia di farlo da quando ti ho visto stamattina.”
L’altro restò a fissarlo con uno sguardo un po’ vacuo, indeciso se baciarlo ancora, perché in effetti anche lui aveva una voglia matta di baciarlo da quando era arrivato quella mattina, o lasciare perdere, terrorizzato all’immagine di suo padre che lo faceva buttare sua a pedate dal castello. Alla fine di tutto un ragionamento contorto nella sua piccola testolina, sorrise e si avventò ancora sulla bocca di Harry, sentendosi stringere forte in un abbraccio possessivo.
“Non dobbiamo farlo più. Questa casa è peggio di Hogwarts, ci sono quadri chiacchieroni dappertutto…”
“Ma, davvero… allora lascia che sappiano…”
Questa volta le mani di Potter si premurarono di andare a frugare anche sotto la maglietta di Draco, mentre il suo cervello stava valutando seriamente l’opzione di scoparselo su quel muro e finirla lì.
“No, davvero, Harry. Con i miei bisogna essere delicati su certe cose. Dirglielo adesso sarebbe… un po’ come fare sesso al primo appuntamento, ecco.”
“Draco, noi abbiamo fatto sesso al nostro primo appuntamento, ti ricordo.”
“Che c’entra, Potter.”
Harry scosse la testa.
“Avanti, saliamo. Fammi vedere dove dormirò stasera.”
“Di sicuro non in camera mia.”
“Oh, questo è quello che pensi tu, Draco.”
“Potter, camera mia è piuttosto vicina a quella dei miei.”
“Malfoy, non è certo un problema. Farò piano.”
“E comunque la visione di te che scorrazzi in mutande per tutto il castello cercando la tua stanza, perché lo so già, razza di stupido Sfregiato che non sei altro, che non ti ricorderai nemmeno un minimo dettaglio che ti potrebbe aiutare a ritrovarla, non ci aiuterà di certo a tenere nascosto il fatto finché non sarà il momento giusto!”
“Mi stati dicendo che ti proclami in voto di astinenza fin quando questa storia non sarà finita?”
“Ovvio che no, Potter. Ti chiedo solo di. Non. Fare. Di. Testa. Tua!”
“Ai suoi ordini, signorino Malfoy!”
“Oh, sta zitto!”
“Draco?”
“Si?”
“Sono contento.”
“Perché?”
“Come perché? Perché io sono qui, perché ci sei tu, perché tra un mese ci sposiamo e io… non vedo l’ora.”
A quel punto Draco si sciolse, letteralmente, si disse che dannazione a lui e al matrimonio alla Malfoy, che voleva sposare quell’uomo lì ora e subito.
“Questo è l’ultimo corridoio. Dopo siamo arrivati.”
Il moro annuì distrattamente.
Poi iniziò a sentire dei rumori. Anzi, non erano dei semplici rumori. Erano… gemiti?
“Draco?”
“Non farci caso. Sono Phineas e Ursula. Da loro è nata tutto il resto della famiglia Black. Phineas era noto per… le sue fantastiche doti naturali. Mamma li ha diciamo adottati… e eccoli lì.”
“Ma stanno…”
“Si, se ti stai chiedendo come fanno anche se sono fantasmi, ti prego non me lo chiedere, non mi sono mai cimentato nell’arte di scoprirlo.” Indicò la camera ad Harry e ridacchiò. “Sai, dicono che le doti di Phineas siano ereditarie.” disse, lanciandogli uno sguardo provocante. “Tu che dici?”
E che doveva dire?
Che con una stanza vicino a due fantasmi che continuavano a scopare tutto il giorno, Draco che si metteva a provocare in quel modo ma pretendeva che stessero lontani, Narcissa Malfoy con la doppia personalità e Lucius che lo odiava, di sicuro non sarebbe sopravvissuto a lungo.

SPAZIETTO!

*Lo so, non è un nome molto furbo, ma contando che questa storia è (o almeno cerca essere) in chiave comica ho pensato di chiamarlo Tappo!
In effetti questo capitolo doveva comprendere anche quello seguente (credo) ma siccome devo ancora rifinire un pò il lavoro (nella mia lingua vuol dire che devo iniziarlo ancora) allora ho deciso di postare prima questo e non farvi aspettare orltre...
Per le recensioni grazie mille (siete davvero tanti!! Sono contenta e piacevolmente sorpresa che questa pazzia sia piaciuta a così tanta gente!!) a :
Manny_chan: Ecco il seguito, l'inizio dei giorni di fuoco!Spero che ti piaccia!
Summers84: Grazie! Oh, Lucius... io non ancticipo assolutamene nulla (me sghignazza come una cretina XD)
ely_scorpioncina: Si, sosopetto anche io che sia nei geni dei Potter ficcarsi nei casini! Ma anche cavarsela... Altrimenti come ha fatto Harry a sopravvivvere??
Selene_90: Ho aggiornato più in fretta che potevo! Leggersi anche: quando ho un minimo di tempo libero per permettermi di mettermi a litigare con l'HTLM (io ooooooodio l'HTLM! È che il mio piccolo cervellino non c'arriva, e fa SEMPRE casini!)
ximeng: Sono contenta che la storia ti incuriosisce molto! Spero che il secondo capitolo rispetti le aspettative!
Ginny W: Noi due ci risentiamo di qua! Grazie della recensione, mi fa sempre piacere sentirti e vedere che commenti le mie fic! (sono tre, little star, non è che ci vuole una laurea... nd mio cervello XD)
animablu: Draco come vedi non può fare assolutemnte niente anche perché Harry è troppo cocciuto e se lo cacciasse via di casa credo che annullerebbe il matrimonio!
Lithia del Sud: Addirittura spettacolare? E divertentissimo? Oh, così mi fai arrossire! Draco se la passa male, in effetti...
xla: Ti reingrazio davvero tantissimo! Anche perché io sto leggendo le tue fic di cui sono una grande appassionata^^!Comunuqe mi sa che mi hai fatto sbellicare più tu con la tua recensione che io a te con la mia ficcina cretina cretina... A proposito... appena ho letto la tua recensione il mio cervello ha incominciato ad annotare, annotare e annotare... Perché in effetti, a parte il fatto che sei una veggente, vedi Harry nell'armadio, più o meno ci siamo... Comunque LE TUE IDEE SONO FANTASTICHE! Ti volevo chidere il permesso di prestarmi Narcissa versione bella addormentata (nome in codice Cissa ron ron). La userò SOLO con il tuo permesso, non ti preoccupare, se non vuoi non ti preoccupare minimamente!
Un grazie a tutti quelli che leggono che che hanno messo la fanfic tra i preferiti!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Cena & Dopocena ***


Harry sistemò alla bene e meglio le sue cose nei cassetti della sua camera a Malfoy Manor.
Per odiarlo, Lucius doveva avere un concetto davvero raffinato di distruzione, perché la stanza che gli era stata assegnata era enorme. Almeno per i suoi gusti.
Evidentemente a nessun membro di quella casata piaceva particolarmente il rosso. O più probabilmente a nessuno in generale piaceva dormire con due fantasmi troppo dotati per certe cose.

Decise di scendere giù, avrebbero presto servito la cena, e lui non voleva certo fare la figura di quello che si faceva desiderare. Anche perché Lucius l’avrebbe defenestrato, se solo si fosse azzardato a fare un minuto di ritardo.

Mentre camminava per i corridoi cercò di fare mente locale per orientarsi, ma con scarsi (diciamo pure scarsissimi) risultati.

“Merda.”

***

“Ma insomma, quanto diavolo ci mette quel Potter a scendere a cena? Cosa vuole, che lo andiamo a prendere noi e lo portiamo in braccio di sotto?” ringhiò Lucius.
“Lucius caro, abbi un po’ di pazienza… Magari si sarà addormentato…”
“Addormentato? Perché, cos’ha fatto di tanto stancante?”
“Papà, smettila…” sbuffò stancamente Draco, che intanto si stava chiedendo dove diavolo fosse andato a finire Harry.
“Oppure è così bradipo, così idiota, così… Oh, non riesco a trovare l’aggettivo adatto per descriverlo.”
“Per fare cosa, papà?”
“Così deficiente da perdersi!”
“Ma no… Ricordi? Al Torneo Tre Maghi c’era quell’enorme labirinto…”
Lucius si irrigidì di colpo.
“Draco, tesoro di mamma, evita di toccare certi argomenti… È una così bella serata, vogliamo forse rovinarcela?”
“No.” ringhiò Malfoy Senior.

Ad un certo punto Draco sentì qualcosa in tasca che vibrava.
“Che diavolo è?!” gridò, spaventato.
Poi si rilassò, capendo che era il suo cellulare.
“Harry?! Perché diavolo mi stai chiamando con questo coso?!”
“Ehmm… Io… Ecco… Mi sono perso.”
“Cosa?! Come sarebbe a dire che ti sei perso!”

“Ecco, lo sapevo! Quel Potter è proprio un idiota!”
“Lucius!”
“Va bene…” Draco sbuffò e si massaggiò piano le tempie. “Che cosa vedi?”
“In che senso che cosa vedo?!”
“Potter, nel caso non l’avessi capito sto cercando di venire a recuperarti, quindi per favore, dimmi che cosa vedi davanti, o dietro di te, o da qualunque parte. Lo so che con quegli occhiali è difficile, però sforzati.”
“Divertente, Draco, divertente. Comunque vedo… beh c’è un quadro con un tizio vestito da donna, un vestito a fiori gialli che mi sta guardando malissimo… Un po’ come mi guarda tuo padre, sai?”

Draco gelò, rendendosi conto che aveva messo Harry in vivavoce. E che le ultime sue frasi le avevano sentite sia Lucius sia Narcissa. E che il quadro al quale si riferiva il suo futuro sposo era quello della sua nonna paterna.

***

“Sei arrivato…” sospirò Harry, sollevato.
“Muoviti.” intimò invece il biondo.
Harry lo prese per i fianchi e gli baciò i capelli.
“Smettila, Potter. Sei proprio un idiota.”
“Ehi. Si può sapere che ti è preso, ok, scusa, mi sono perso, ma non mi sembra un gran dramma!”
“Beh, mio padre ritiene un cretino patentato. E quell’uomo vestito da donna… era mia nonna!”
Harry spalancò gli occhi.
“Oh.”
“Già oh.”
Continuarono a camminare in silenzio.
“Mi dispiace…”
Draco non rispose. Non disse niente per un po’, poi si girò verso il moro e gli buttò le braccia al collo.
“Ciò non vuol dire che io ti abbia perdonato.”
Harry ghignò, mentre le baciava.
“Oh, no, naturalmente no.”

***

“Potter.” lo freddò subito Lucius. Ogni volta che quell’uomo gli parlava si sentiva trasportato in un luogo molto molto freddo, dove c’erano i pinguini che gli facevano ciao ciao.
“Scusatemi…” soffiò.
“Mai nessuno era riuscito a perdersi nel castello. Mai.”
“C’è sempre una prima volta.”
“E dire che l’avevano costruito a prova di idiota, i miei poveri avi.”
“Evidentemente erano tutti molto intelligenti.”
“O tu sei molto stupido.”
“Papà!”
“Mi chiedo come tu abbia fatto a sopravvivere fino ad ora. Evidentemente Draco ti deve aver doto una mano proprio in tutto. Tranne che nel vestiario.”
“Papà! Insomma, un minimo di cortesia! È un ospite!”
Lucius ghignò.
“Lo faccio perché mi annoio. Adesso che non ricevo più chiamate dal Signore Oscuro non ho niente da fare.”
Harry sgranò gli occhi. Quell’uomo era pazzo. E lo ammetteva davanti a tutti, che gli piaceva torturarlo così!
“Draco ha ragione, Lucius. È un ospite, e per giunta un amico di tuo figlio.”
Narcissa poi aggrottò la fronte, come oppressa da un dubbio.
“Hai preso le pillole, vero?”
“No.”
“LUCIUS! VUOI DIVENTARE PSICOTICO, PER CASO? FILA SUBITO A PRENDERE QUELLE PILLOLE!”
Harry si rese conto che la madre di Draco in quel momento gli faceva molta più paura di Lucius. Era una furia.
Sembrava sputacchiare piccoli pezzi di carne umana appena divorata. Magari Lucius aveva perso alcune rotelle per quel motivo…
Il padrone di casa si alzò di mala voglia da tavola, borbottando qualcosa di poco carino su sua moglie.
Narcissa ridiventò normale.
Ha una doppia personalità, Harry, diceva il suo cervello. Che fai ancora qui? Scappa!
“Sai, Lucius in questo periodo è un po’ in fase depressiva. Dice che non ha più niente da fare. Il medico ha detto che potrebbe andare completamente fuori di testa, se non si cura come si deve. L’altro giorno l’ho sorpreso a fare del male agli elfi domestici.”
“Quello lo fa sempre, mamma.”
“Ma questa volta ci giocava a Quidditch, usandoli come Pluffa!”
“…”
“…”

***

Harry sgattaiolò fuori da camera sua, in punta di piedi.
Perché?
Semplice. Stava facendo quello che faceva da due anni e mezzo circa e quello che aveva sognato di fare per tre: infilarsi nel letto di Draco.
Aveva capito sin dal primo momento che ciò comportava un sacco di vantaggi interessanti:
1- Il letto di Draco era più morbido 80% delle volte. L’altro 20% era più morbido comunque, perché lui dormiva a terra.
2- Aveva quasi esclusivamente lenzuola di seta, perché il principino aveva la pelle delicata. Quando l’aveva ospitato a Grimmauld Place si era dannato, per fargli avere quelle maledette lenzuola. Che poi Draco aveva subito provveduto a sporcare. Insieme a lui.
3- Contemplazione del corpo di Draco senza vestiti. Aveva la fantastica abitudine di dormire N U D O.
4- Completa presa di possesso del corpo di Draco.
5- Maratona dal sesso assicurata, visto che il letto, essendo quello di Draco, cigolava molto meno, ed era minore il rischio che potesse rompersi.
6- Dormita con Draco accoccolato sul suo petto. Beh, era schifosamente innamorato, che poteva farci? Era anche venuto in quel posto assurdo chiamato Malfoy Manor, per riuscire a sposarlo come convenuto!
7- Risveglio con Draco. E con piccoli calcoli elementari, che prendevano poco tempo, di poteva dedurre che ciò avrebbe implicato inevitabilmente… Sesso mattutino con Draco.
Altro?

Ovviamente, richiamo del cuore, o di qualcos’altro, si ritrovò facilmente davanti alla porta della camera del biondo = metà del piano.
L’altra metà era occupata da Lucius e Narcissa.
Grazie a Dio aveva il Mantello dell’Invisibilità addosso…
Inorridì solo al pensiero di Lucius che lo trovava inequivocabilmente in compagnia di suo figlio.
Avrebbe concluso quello che Voi-Sapete-Chi aveva iniziato il giorno in cui gli aveva lasciato quel fantastico sfregio sulla fronte: La Morte Di Potter.

Constatò sorridendo che Draco non aveva chiuso la porta della camera.
Entrò in punta di piedi, ben attento a non fare rumore.

“Harry, è inutile che cerchi di fare piano. Lo so che sei tu.”
Il diretto interessato sbuffò e si tolse il mantello.
“E poi perché sei qui?”
“Secondo te perché sono qui, genio?”
L’altro ghignò.
“Perché sono tremendamente affascinante, Potter. Dovresti saperlo, ormai.”

Harry gli si avvicinò, piano, come un leone pronto a scattare per mangiare la sua preda. Draco gli dava le spalle e per quel poco che lui poteva vedere stava ghignando ancora, aspettandosi da un momento all’altro un assalto.
Con un braccio gli circondò la vita intrufolando poi la mano sotto il pull over.
“Com’è che non ti sei ancora svestito?” chiese, baciandogli il collo.
“Aspettavo che lo facessi tu.”

***

Nella stanza di fronte Lucius si sbottonò la camicia costosa, rimanendo a torso nudo.
“Insomma, Narcissa, come diavolo ha fatto Draco a scegliere un amico così idiota? Ma non lo odiava, Potter? Vedi, non avremmo dovuto lasciarlo solo per due anni dopo la fine della guerra. Ha preso una brutta strada.”
“Ma caro… Sembra così felice…”
“Felice un corno! Era felicissimo anche quando Zabini rimaneva qui per le vacanze di Natale! Perché non c’è lui al Manor adesso?”
“Avrà cambiato giro di amicizie…”
“E questo perché secondo te?”
“Umm… Perché Potter è più simpatico di Zabini?”
Lucius scosse la testa, rassegnato. Adorava Narcissa perché era ingenua come una bambina, ma a volte questo suo modo di fare lo faceva soltanto innervosire.
“No. Perché Potter lo ha corrotto.”
“Corrotto?!”
“Si, corrotto! Gli ha inculcato princìpi assurdi! O forse Draco è sotto la maledizione senza perdono…”
“Il mio bambino!”
Malfoy ghignò, sapendo di aver ottenuto l’effetto sperato. Quando si trattava di suo figlio, la signora di casa aveva la furia di mille Giganti messi insieme.
Narcissa ci pensò su un po’, poi scosse vigorosamente la testa.
“Noooo! Potter è un perbenista, è anche finito a Grifondoro, me l’hai detto tu, che non farebbe male a una mosca!”
“Comunque sia, io devo parlare di questa faccenda con Draco!”
“Ma caro, starà dormendo…”
“Lo sveglierò!”
“Ha avuto una giornata stancante…”
“Narcissa! Ne ho abbastanza delle tue contraddizioni, per stasera!” sbottò Lucius, aprendo la porta.
“Bene! Allora visto che ne hai abbastanza, quando torni non pensare di dormire insieme a me!” ribatté, offesa. L’uomo borbottò qualcosa di poco carino, prima di uscire dalla stanza.

***

“Harry… Harry…”
Draco sospirava sotto il tocco delle labbra roventi del compagno, che lo stavano baciando dappertutto: sul petto, sulle gambe, all’interno delle cosce, sul collo, sulle guance, sulle labbra…
“Non puoi… capire… quanto… mi sei… mancato…”
“Umm… si… infondo anche tu mi sei mancato…”
Harry sorrise e decise che bastava farsi le coccole. A quelle avrebbe pensato dopo due o tre orette di sano sesso con il signorino del castello.
E poi… avere il corpo nudo di Draco davanti aveva sempre effetti devastanti. Alle parti basse.

TOC TOC
“Draco?”

Harry ringhiò.
Odiava essere interrotto. Specialmente quando aveva un grosso problema anatomico al di sotto dell’ombelico e Draco nudo davanti, che riconduceva il problema al punto primo.
“Draco? Posso entrare? Stai dormendo?”

“Ovvio che no… Staremo cercando proprio di non dormire!”
“Cazzo, è mio padre!”
“Ti prego, Draco, evita di nominare la parola cazzo in certi momenti.”
“Merda! Merda merda merda!”

“Draco?!”
“Arrivo!”

“Non può vederti qui!”
“Certo che no, non voglio essere il sostituto degli elfi domestici a fare la parte della Pluffa!”
“Ho un’idea!”
“Wow… un’idea, complimenti Draco.”
“Dentro l’armadio!”
“Cosa?!”
“Ho detto dentro l’armadio!”
“Non se ne parla proprio!”
“Fidati!”
“Ma è squallido!”
“Tu stai zitto e vacci!”
“Ma è il primo posto dove ficcare un amante! Non le sai queste cose?”
“Fila, Harry!”

E Potter si ritrovò sommerso dai vestiti di Draco. Credeva fosse un normale armadio angusto, ma evidentemente non aveva calcolato il fattore Appartenenza alla Casata Malfoy.
Era enorme. Quanto la sua stanza a Grimmauld Place. E c’era una porta, dentro l’armadio.

“Che c’è, papà?”
“Volevo parlare con te di una cosa.”
“Cosa?”
“Potter.”

Ti pareva. Odioso Malfoy. Accostò l’orecchio ancora di più all’anta dell’armadio.

“Perché?”
“Avevo capito che odiassi Potter.”

Si. Certo. Come no. C’era cascato anche lui all’inizio.

“No papà. Io e Harry siamo molto amici.”
“Già. Ho visto.” sputò Lucius, disgustato. “Comunque la mamma lo trova molto simpatico.”

Per Narcissa ipp ipp… urrà!

“Beh, non posso dirti chi frequentare o meno.”

Finalmente l’ha capito, il vecchiaccio.

“Ma sappi che Potter non mi piace.”

Non si era capito.

“Buona notte papà.”
“Notte. Vado a vedere dove si è cacciato Potter, devo dirgli una cosa.”

Harry spalancò gli occhi.
Merda.
Draco aprì l’armadio appena il padre chiuse la porta.
“Fai presto!”
“Non arriverò mai prima di lui! Senza contare che tuo padre sa dove deve andare!”
“Passa dall’armadio!”
“Cosa?!”
“Non c’è tempo per spiegare, apri quella porta, poi la terza a sinistra, e ancora quella nera, seconda a destra e sei in camera tua!”
“Ma che cazzo di armadio è?!”
“Muoviti!”

E lo spinse malamente.

Mentre correva, Harry si augurò solo di aver capito bene le istruzioni di Draco, e di arrivare prima di Lucius. Avrebbe passato un bruttissimo quarto d’ora, se avesse scoperto il loro segreto in quel modo.

SPAZZIETTO!

Visto?? Ho fatto un capitolo un pò più lungo rispetto al solito^^ (me tuuuutta soddisfatta XD) Spero vi sia piaciuto!!

cesarina89: Grasssssie mille!!! Spero che continuerai a leggere la fic!!

lemnia: Un capolavoro?? Troppo gentile! Il fatto è che a me piace scrivere cose un pò pazze^^!!

Manny_chan: Addirittura caduta dalla sedia?? Mon Dieu, sono così contenta che questa fic piaccia così tanto!! Spero che anche il terzo ti piaccia!!

ximeng: Harry è già completamente matto di suo secondo me! Ma è acneh per questo che riesce a sopportare Draco... E al cosa è reciproca^^! Quello che farà Lucius quando saprà che lui e Draco si sposano?? Dovrai aspettare un *pò* (dice così perché non ha la più pallida idea di quando finirà la fic, anche se ha già in mente la fine nd cervello di little star)

animablu: sci sci, Harry ama taaaanto Draco, così taaanto che adesso sta sopportando tutti i maltrattamenti di Lucius...

Ginny W: Certo che la famiglia Malfoy è stramba, sennò da chi ha preso Draco?? Hihihi no, poverino io adoooooro quel ragazzo!! Grazie che commenti sempre^^!

xla: Davvvvveeeeeero hai nascosto un tuo amico dentro un armadio per nasconderlo?? Nooooo! Tappo lo rivedremo mooolto presto (anch'io lo adoro! È la versione pezzotta di Dobby! XD) Lo sai che con le tue recensioni continui a fornirmi spunti per questa fic? Ovviamente ho tutto in testa, NON SIA MAI che scrivo qualche capitolo in anticipo, ma mi sono venute delle ideuzze proprio nieeeente male! Mi raccomando continua a recensire, così la fic si allunga^^! Certo che leggo i tuoi deliri, sono divertentissimi, ma non ho mai tempo di lasciare un commentino piccino picciò (notare: ho appena il tempo di aggiornare le mie fic, sono una disorganizzata cronica, mi dimentico le cose = little star è troppo scema per lasciare recensioni^^!) Ma un giorna di questi mi impegnerò e troverai un mio commentino dappertutto!! (Ummm... sembra più una minaccia... XD) Un bacione!!

Un grazie anche a tutti quelli che leggono e non commentano a a tutti quelli che hanno questa fic tra i preferiti!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Run! ***


Un problema sostanziale di Harry Potter era sempre stato la memoria.

Da che era nato, forse per colpa della cicatrice che portava sulla fronte, aveva un sostanziale problema a ricordare le cose, e questo si riscontrava mentre cercava invano di ricordare che ingrediente si dovesse mettere nel calderone di Pozioni, o chi aveva fondato il Wizengamot per Storia della Magia; insomma, la parte teorica era sempre stata la sua più grande pecca.

Ed in quel momento, nudo come mamma Lily l’aveva fatto, mentre correva per lo sconfinato armadio di Draco, con Lucius che lo stava cercando, improvvisamente l’istinto di sopravvivenza prese il sopravvento sul suo handicap.

Continuò a ripetersi quello che gli aveva detto il suo fantastico, futuro marito (che non sarebbe stato tale, nel caso fosse arrivato tardi, e quindi, risolvendo la facile equazione, morto) per tutto il tragitto, scoprendo che ricordava ogni parola perfettamente. Ne fu sorpreso, e decise che da quel giorno in poi qualunque cosa doveva ricordarsi se la sarebbe fatta dire in una situazione strema, con davanti il bel corpicino di Malfoy Junior davanti.

Imboccò la terza porta a sinistra alias reparto blu, chiedendosi ancora da dove diavolo era uscito dell’armadio assurdo. Lui aveva quattro magliette in un unico cassetto, mentre Draco pareva averne quattrocento per ogni stanza!

Ummm.

A proposito di Draco. Forse un giorno gli avrebbe chiesto un amplesso tra le magliette del suo immenso guardaroba.

Per ogni stanza, magari.

Passò la porta nera e si ritrovò sommerso da capi da funerale che predicavano qualcosa di irrimediabilmente funesto…

Difatti urtò per sbaglio una gruccia.

Quello che accadde dopo, non lo seppe mai con certezza.

Semplicemente cappotti, magliette, pantaloni e mutande si animarono di colpo e si diressero verso di lui, accerchiandolo. Si sentiva come accerchiato da una sessantina di Mangiamorte, proti a farlo fuori al minimo movimento brusco.

‘Ok.’ pensò. ‘Ricapitolando. Sono nudo. Se arriverò in ritardo, Lucius mi taglierà le palle. Narcissa mi farà giustiziare per aver seviziato il suo bambino. Draco mi rinfaccerà a vita di non poter più scopare perché Lucius mi avrà tagliato le palle. Sono in un cazzo di armadio gigante. E sono la prossima vittima dei capi neri di Draco. Fantastico. Ma che bell’augurio prematrimoniale.’

Poi ebbe un flash.

Merda.

Che porta era, quella che doveva prendere?

Prima o seconda a destra? Seconda a sinistra? Prima a sinistra?

Merda.

Allora Harry Potter, rilassati. Te la sei sempre cavata. Il tuo corpo ha una predisposizione per le situazione pericolose, infatti te la cavi sempre, e tu stesso non sai propriamente il perché, ma adesso mettiti sulla modalità lucky boy: on, e ricorda. Quale. Cazzo. Di. Porta. È.

Fece un passo avanti, per avere una visuale migliore delle opzioni che gli si presentavano davanti.

Peccato che si rivelò una mossa sbagliatissima. I vestiti di Draco gli si gettarono letteralmente addosso, ed Harry ebbe un déjà vu, avendo avuto la stessa bruttissima esperienza con le chiavi per aprire la porta per arrivare alla pietra filosofale.

Le giacche iniziarono a dargli dei sonori schiaffoni con le maniche, i pantaloni gli si attorcigliarono attorno ai piedi e le mutande cercarono di coprirgli gli occhi. Capì che volevano tenero fermo, anche se non capiva propriamente il perché.

Poi vide avvicinarsi, strisciando come dei lunghi serpenti neri…

Le cinture.

Spalancò gli occhi e si fece strada a manate tra i vestiti molesti, scacciò un paio di pantaloni, mise a tappeto una mezza dozzina di camice, sputò un calzino che gli si era infilato in bocca e impose al suo cervello di smettere si fantasticare sui boxer di Draco e di ricordare invece una straccio di cosa che gli permettesse di arrivare in camera sua prima di Malfoy Senior.

Imprecò.

Le cinture continuavano ad avvicinarsi, e quella cavolo di giacca continuava a schiaffeggiarlo. La stracciò al livello della manica e riprese ad avanzare. Probabilmente Draco gli avrebbe fatto la pelle, se non riuscivano a fargliela quei costosissimi serpenti di pelle di drago.

Destra? Sinistra? Prima o seconda porta?

Oh, avanti, Potter. Sforzati. Ricorda, ricorda. Vuoi sposare Draco Malfoy, vero? Non se venuto qui per niente, no? Non ti stai sorbendo i tuoi futuri suoceri in anticipo perché non te ne frega niente, vero? E allora forza.

Decise la seconda.

Ok, adesso destra o sinistra? Perché una delle due l’avrebbe portato nella sua camera rossa, vicino ai due fantasmi perversi, l’altra magari in corridoio di fronte a Lucius.

Bene, quello era un momento di profonda riflessione spirituale interna per Harry Potter, uno di quei pochi attimi di secondo in cui chiunque aveva il potere di farlo decidesse il suo destino.

Ci facciamo quattro risate, e lo facciamo finire nella porta sbagliata o anche questa volta gliela diamo buona? Infondo il ragazzo ha già avuto un infanzia difficile… E poi Malfoy resterebbe solo e dispiaciuto. Povero caro, piccolo, dolce Malfoy (che probabilmente aveva regalato dei fiori al Fato per avere un destino migliore, da bravo avvenente lecchino).

Destra.

Aprì la porta, e si ritrovò scaraventato fori dall’armadio di camera sua, con Lucius che bussava insistentemente alla porta, urlando: “Potter! Sono io, apri!”

Sospirò di sollievo, si mise addosso un asciugamano, pronto a dire che si stava facendo una doccia, ed aprì.

 

 

ANGOLINO!

Si, signore mie, sono tornata, sono viva, e sono vegeta (almeno in teoria...) Diciamo che ho deciso di aggiornare questa fic perché questo è un periodo che rasenta il demenziale (che c'è di nuovo?? Mah!) Un esempio? Allora, scenetta tipo(di cui probabilemte non ve ne fregarò niente, ma ve la racconto lo stessoXD).

Io sono a casa del mio migliore amico, Andrea. Lui deve stampare una cosa e non ha inchiostro. Cerca di cambiare l'inchiostro ma la cartuccia non è quella giusta, allora andiamo a comprarla, facendomi fare tra l'altro tutto un altro giro allungando soltanto. Siccome lui è mooooolto un genio più di me, prende i soldi interi, e quindi non avevano da cambiare. Andrea:"Andiamo al supermercato e ci facciamo cambiare i soldi, torniamo subito" Arrivati al supermercato. Andrea: "Claudia, dobbiamo comprare qualcosa, se no non ci cambiano i soldi." Io: "E che ne so." Andrea: "Io compro uno shampoo." Io: "Guarda che non te li cambiano lo stesso " (E difatti) Andrea: "Compramo due shampii allora." Io: "Mah. A che ti servono? E sei sicuro che la tizia ti cambia i soldi" Andrea: "Boh. Prendiamoli e basta." (È un genio, vero???) A quel punto però aveva speso troppo! E la tizia non ci cambiava i soldi lo stesso. Io: "Perché non mi ascolti mai??" Andrea: "Compriamo una spillatrice." Io: "A che ti serve????" Andrea: "NON LO SO! Basta che compriamo questa benedetta cartucciaaaaa!" Torinamo a casa. Andrea: "Perché non entra???" Io: "Boh!" Andrea: "Claudia, ma... NON È QUELLA GIUSTAAAAAAAAAAAA!!"

Ora le recensioni, va...

xla: Il gioco di società mi è piaciuto un sacco!! Ma lo sai che mi vengono un sacco di spunti leggendo le tue recensioni?! Praticamente qui stai facendo tutto tu!! (Anche questo lo devo usare, ti preego, me ne sono innamorata!) Concordo che per sfuggire al vice-preside si fa di tutto...  Draco ha un armadio megagalattico! come vorrei che fosse il mio! Io sono 'un pelino' megalomane, non so se hai notatoXD!! Per la Draco/Harry, ecco, dipede dalle situazioni, perché per esempio io vedo molto più  Harry forte e prestante che Draco, anche perché Draco è fatto per sedurre (è troppo bello quel ragazzo!) e Harry per essere sedotto... Un bacione!

animablu: si, diciamo che l'ho graziato, al povero harry.... Un bacione!

DJKIKA: Si, anch'io voglio un armadio come quello di Draco, tutto diviso per colore!

twinkle: Continuata! Credo che però dovrai farci il callo, con i mei ritardi colossali!

Lucy Light: Grazie per i cnsigli, ho aggiornato appena ho potuto^^!

diavolettadark: Nove?? Ma che ficata! Grazie, davvero! Spero ti sia divertita anche con questo capitolo!!

Lalia: Sono uan ritardataria, lo so, spero che ti gustarai il capitolo a fondo!!

cesarina89: Grazie^^!!

fra ro: Ma così mi fai arrossireeeee! Sono contenta che ti piaccia così tanto!

Manny_chan:Invece ci riesce! Ma devi aspettare quello che viene dopo per giudicare se non ha fatto meglio a restarsene dentro l'armadio XD!

lemnia: Oh, sei troppo gentile! Adesso Harry ha avuto un problema con le cinture... non penso chele userà mai più XD!!

frallina_12_12: Certo! Te l'ho sempre detto che draco è bellissimo (e che deve stare con Harry, altrimenti che gusto c'è???) Un bacione!

Ringrazio anche chi legge e chi ha messo questa storia nei preferiti!

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Discussioni Importanti ***


“Potter.”
La ormai familiare ondata di gelo investì Harry appena questi si decise ad aprire la porta.
“Lucius.”
Il mago biondo sbuffò ed entrò senza permesso nella stanza di Harry, guardandosi con circospezione in giro. Evidentemente sospettava ci fosse qualcosa di troppo. O qualcuno.
Lucius si aggirò ancora una volta con circospezione, fece due o tre passi grandi, poi si girò di scatto, si ricompose, squadrò Harry dal basso verso l’altro, fino ad incontrare i suoi occhi e chiese:
“Come mai sei in asciugamano?”
“Stavo facendo una doccia.”

Le sopracciglia dell’uomo scattarono in alto.
“Una doccia senza acqua?”
“Oh, no, l’acqua c’è… stavo per… poi la porta…”
“Eri con qualcuno?”
“Cosa?”
Lucius se possibile diventò ancora più sospettoso.
Infatti, con qualche falcata decisa aprì la porta del bagno con decisione. Vi restò dentro qualche secondo, ed Harry dedusse facilmente che stava esplorando ogni centimetro, poi vi riemerse con uno sbuffo.
“Ti volevo parlare.”
“Si, lo so."
Lucius aggrottò la fronte un‘altra volta.
“Cioè… l’ho dedotto.”
“Umm.” borbottò, dubbioso. “Volevo parlarti… a proposito di Draco.”

Harry non si sorprese per niente. Era così scontato, che si era trattenuto a stento per non finire la frase prima di Lucius.
“Vedi, Potter, probabilmente non ne sarai a conoscenza, ma Draco è l’ultimo di due grandi stirpi: quella dei Malfoy e quella dei Black.”
“Si, me ne ha parlato.”
L’occhiataccia che seguì quella sua affermazione gli fece capire che al padrone di casa non piacevano le interruzioni.
“Quindi capirai che il suo giro di amicizie è molto esclusivo.”
Harry questa volta si limitò ad annuire. Non aveva ancora capito dove voleva andare a parare il suo futuro suocero, ma qualunque cosa fosse sapeva per certo che non gli sarebbe piaciuta per niente.
“Tu… Sei mezzosangue, Potter, vero?”
Annuì di nuovo, questa volta più duramente. Non era certo che Lucius fosse ancora di queste idee, almeno non dopo la guerra. Cavoli, nessuno e doveva dire nessuno dopo la guerra si era più fregato di chi era Mezzosangue, o di chi era Purosangue.

“Senti… perché non porti Draco e i suoi amici in un negozio Babbano?”
“COSA?!”

Giurò di aver visto Lucius arrossire leggermente. “Ecco… Narcissa mi ha fatto capire che per il suo compleanno avrebbe molto piacere se le regalassi quell’aggeggio infernale che hai regalato a Draco… Quel coso che fa rumore…”
“Il cellulare.”
“Si, il cell… celurale…”
Harry stava per correggerlo, ma preferì di gran lunga starsene in silenzio, intuendo che non era il caso. “E poi Draco ha bisogno di vedere un po’ la Londra Babbana… Non c’è mai stato, e sin da piccolo mi tartassava chiedendomi di andarci. Siccome io non avevo idea di come mi sarei mosso in quel posto, visto che non sapevo, e non so tutt’ora, di come fosse la città, ho dovuto inculcargli che i Babbani erano feccia e che la Londra non magica probabilmente era una schifezza. Non volevo perdere la stima che Draco aveva di me, sai, aveva quattro anni, e mi vedeva come un gran padre e… bah, ma perché te lo sto spiegando?” borbottò.

Potter sorrise senza farsi vedere. Infondo infondo, ma molto infondo, Lucius non era poi così male.

“E comunque non è che io mi fidi di te, capito Potter? Non ti montare la testa. Questa è la prima e l’ultima volta che ti chiedo un favore. E non ti azzardare a dire a Draco che è stata un’idea mia.”

Come non detto.

Mentre Lucius si girava per aprire la porta, Harry giurò di aver sentito uno gnek. Il padre di Draco si mosse ancora ed ecco un altro gnek.

Gnek. Gnek, gnek gnek, gnek gnek. Gnek.

Veniva dal basso.

Gnek.
Harry guardò il pavimento e, con gli occhi fuori dalle orbite, vide che Lucius, ai piedi , portava due pantofole a forma di pupazzo, due enormi peluche.
A forma di Basilisco.

***



“Sveglia Potter, è mattina!”
Draco aprì le tende rosse della camera di Harry, facendogli emettere un mugugno infastidito per la luce del sole.
“Noooo… Dai, Draco!”
“Su, su… Non ti fa certo male se stamattina ti butti fuori dal letto ad un orario decente.”
“Draco, chiudi subito quelle tende!” ringhiò, appena riuscì a mettere insieme, con i pochi neuroni funzionanti della prima mattina, una frase coerente.
“Harry, non è possibile che tu sprechi la tua mattinata dormendo! Potresti fare un sacco di cose interessanti…”
Era troppo stanco per cogliere la nota maliziosa nella voce dell’altro, e questo fu un male, molto male.
“Chiudi quelle tende…”

Draco, per tutta risposta, si infilò sotto le coperte del letto.
“Harry…?”
“Umm?”
“Ti andrebbe di riprendere il discorso che avevamo lasciato in sospeso ieri sera?”
“Draco?”
“Si?”
“Adesso tu chiudi le tende, poi torni da dove sei venuto… e ne riparliamo quando mi sarò svegliato!”
“Ma…Harry!”
“Ho sonno!”

Draco sbuffò e si girò dalla parte opposta del letto, indispettito.
“Che palle, Potter.”
“Non sei tu quello che ieri sera ha passato i minuti peggiori della sua vita, con quella specie di mostro che è tuo padre! E poi ho dovuto fare una corsa per il tuo schifosissimo armadio, e poi…”
“A proposito di armadio…” lo fermò il biondo, con un le labbra stirate in un ghigno omicida. “Stamattina ho trovato il reparto nero distrutto. Tu c’entri niente per caso?”
“Assolutamente no.”
“Ma davvero…"
“No, Draco, non è stata colpa mia. Loro mi sono venuti dietro e io…”
“Potter, ascoltami bene. Hai due opzioni. La prima: alzarti dal letto, io ti darò trenta secondi di vantaggio, poi inizierò a lanciarti contro tutte le fatture che conosco. Probabilmente dopo dovrò rinviare il matrimonio, perché tu sarai morto. La seconda: ricominciare con me il famoso discorso senza fiatare e balbettare inutili stupide scuse sul fatto che sei stanco. Allora?”
“Decisamente la seconda.”

***



“Draco, sei sveglio?”
Vide che il suo futuro sposo stiracchiarsi come un gatto e mugugnare qualcosa di sconnesso che avrebbe dovuto somigliare ad un si. Dopo poco due assonnati occhioni grigi gli si pararono davanti.
“Senti… quando pensi di dirlo ai tuoi?”
“Harry… Ti ho detto che devi avere pazienza! Non è facile, cavolo… Hai visto come sono schizzati i miei!”
“Draco, detto da te suona persino comico.”
“Oh, ‘sta zitto.”
Potter fece scivolare una mano a stringere l’altro in una morsa dolce, mentre con l’altra gli scompigliava i capelli.
“Dove andremo in viaggio di nozze, c’hai pensato?”
“In giro per il mondo!” rispose Harry sornione.
“Perché continuo a farti domande se so che mi darai delle risposte che coincidono con le tue capacità intellettive?”

Seguì un minuto di silenzio.
Due minuti.
Anche tre.
“Potter, ti ho appena detto che sei un idiota! Certe volte mi fai seriamente ripensare a come diavolo io possa averti detto di si.”
“Perché io sono l’unico che riesce a sopportarti, Malfoy!”
“Oh! Ma senti un po’, io sarei quello da sopportare?”
“Certo che si! Tu e le tue manie di protagonismo, il tuo essere narcisista, e petulante, e arrogante… e… e… tu non hai idea di quanto io ti ami.” Mormorò, prima di gettarsi a capofitto sulla bocca di Draco. Questi sorrise come un bambino a cui è appena stato regalato il giocattolo che desiderava da secoli, sulle labbra di Harry, felice.
“Se non la smetti di ridere come un cretino non riesco a baciarti.”
“Non sto ridendo.” Borbottò, cercando di nascondere un risolino spensierato.
“Oh, ma smettila, Draco Malfoy. A me non puoi nascondere niente. Allora, si può sapere perché sei così contento?”
“Niente.”

Poi si mise a fissare il moro con un’intensità tale che quello quasi si spaventò.
“Harry…?”
“Si?”
“Mi prometti che staremo sempre insieme? Qualunque cosa succeda?”
Harry sorrise, morbido.
“Che domande fai, scemo. Certo."
“E guarda che se nel caso tu dovessi tradirmi ti assicuro che non uscirai dalla porta di casa intero. Magari sotto forma di un adorabile cumuletto di cenere.”
“Certo, certo.”
Ancora un attimo di silenzio, poi Harry disse: “Draco… Che ne dici se una di queste volte andiamo a vedere la Londra Babbana?”



SPAZIETTO!

Abbiate pietà di me, sono distrutta, sono quattro notti che non dormo in modo decente, mi spiace di non rispondere alle recensioni, ma sono distrutta... Un bacione a tutte!

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Proposte Di Matrimonio ***





Quel pomeriggio, Narcissa convocò Harry e Draco per un the in uno dei deliziosi salottini settecenteschi del Manor. La padrona di casa aveva fatto in modo che il suo abito fosse dello stesso colore del mobilio: un delicato azzurro cielo molto raffinato.
Li fece accomodare con modi da signora, un gesto veloce della mano e un sorriso tirato, prima di far cenno a Tappo di portar loro il the. La ceramica della tazze era molto pregiata e ricoperta da disegni di stucco d’oro. Harry suppose che avrebbe dovuto farci l’abitudine, a tutto quel lusso. Non che fosse poi così difficile, dopotutto.
Narcissa poso la tazza sul piattino riuscendo chissà come a non produrre alcun suono e sorrise, serena.
“Allora, Harry… Draco ti ha portato a vedere il parco?”
“Oh, si. È meraviglioso.”
“Ti ha fatto vedere la cascata?”
“Certamente. Fino ad ora, si può dire che è il posto che preferisco.”
Oh già. Lui lo preferiva solo perché vicino alla cosiddetta cascata Draco gli aveva fatto due occhioni dolcissimi, aveva dato bella mostra dei suoi denti bianchissimi, per poi spogliarsi e buttarsi in acqua ridendo come un matto. Harry lo aveva raggiunto pochi attimi dopo, mormorando tanti di quei “ti amo” sulla sua pelle bagnata che a Malfoy per poco non era venuto il diabete.

“Mamma, posso sapere il perché di questa convocazione così formale? Ci hai mandato delle pergamene che andavano bene per un gran ballo!”
“Oh, ho finito quelle per il the, tesoro. Tuo padre aveva ragione, quando diceva che dopo un po’ sarei riuscita a finire anche gli Inviti Infiniti che mi aveva regalato.”
Harry rabbrividì al solo pensiero che la famiglia di Draco usasse costosissima carta intestata per ogni occasione. Per lui bastavano foglietti spiegazzati, ecco.

Narcissa sorseggiò un altro po’ del suo the, prima di parlare nuovamente.
“Tuo padre mi vuole portare a vedere i mondiali di Quidditch, la settimana prossima.” buttò lì con noncuranza.
“Cosa?”
“Il bello è che io non so nemmeno come funziona una partita di Quidditch! Ma tuo padre… lo sai com’è, no?” sbuffò molto elegantemente, accavallò leggermente le gambe. Poi si morse il labbro inferiore pieno di rossetto, in preda a chissà quali pensieri nervosi. “Non è che mi insegnereste le regole? Non voglio arrivare lì senza sapere niente, sai… Infondo a tuo padre fa piacere…”
“Oh porca miseria, mamma!”
“Draco! Usa un linguaggio consono alla tua posizione sociale e alla tua educazione, insomma!”
“Oh, mamma!” protestò Draco “Ho solo detto “porca miseria” non “porca puttana” o “porco cazzo” o…"
“Basta così, smettila! Puoi dire tutti i “porca puttana” che vuoi, ma non davanti ad un ospite.”
Draco sbuffò e si lasciò andare contro lo schienale della poltrona.
“D’accordo. Cosa vuoi sapere del Quidditch?”
Narcissa fece un sorrisone che non prometteva niente di buono. Andò alla porta e chiuse a chiave.
“Voi due non ve ne andrete da qui finché io saprò tutto quello che c’è da sapere sul Quidditch.”

***



Tre ore dopo Draco aveva una voglia matta di strapparsi i capelli, che intanto erano diventati bianchi per disperazione. E meno male che Narcissa era una che capiva in fretta.
“Mamma, allora… Se Harry mi dà un pugno mentre sto cercando si prendere il Boccino, che succede?”
“Che io lo uccido?”
“No! L’arbitro, mamma, l’arbitro che deve fare?”
“Ummm. Lo uccide l’arbitro al posto mio?”
Draco sbuffò. Sua madre era decisamente troppo realista, per poter giocare a Quidditch.
“L’arbitro assegna una punizione.”
“Uff. Dài, un’altra domanda.”
“Ma non abbiamo fatto altro che chiederti cose da quando ci hai chiusi qui dentro! Basta! Io non ne posso più!”
“Beh, se non ho imparato niente ci sarà un motivo, no?”
“E con questo cosa vorresti insinuare?”
“Che sei un pessimo insegnante, tesoro.”
A quel punto Draco temette che non sarebbe più riuscito a trattenersi dall’uccidere quella donna tremenda. Lo stava facendo impazzire, non ne poteva più!
“Allora… Una delle due squadre chiede un time out, la partita dura dodici ore, cosa succede se questa stessa squadra, allo scadere delle due ore previste dal regolamento, non si presenta in campo?”
“Lo so! Il pubblico inizia a gridare e a tirare un sacco di schifezze ai giocatori fino a fare del male a qualcuno, allora devono intervenire gli Auror, e poi c’è il rimborso dei biglietti, e un sacco di proteste e…e… Ho sbagliato, vero? Te lo si legge in faccia.”
“Si, mamma. La squadra viene squalificata, se non si presenta in campo.”

Narcissa sospirò.
“Non ce la farò mai. Come cavolo fate a giocare con tutte queste cose per la testa?” E qui un altro sospiro affranto. “Insomma, lo stesso giorno della Coppa del Mondo c’è l’anniversario della proposta di matrimonio che mi ha fatto Lucius… Pensavo se ne fosse ricordato, ma… pazienza. E quindi pensavo che dimostrandomi un po’ più entusiasta a lui avrebbe quantomeno apprezzato lo sforzo.” E concluse con l’ennesimo sospirone.
A quel punto intervenne Harry, che con sguardo dolce, disse:
“È una cosa molto bella quella che sta cercando di fare, Narcissa. Ci vuole solo un po’ d’impegno.”
Draco si stupì quando vide il suo uomo, vicino a sua madre, mentre le prendeva le mani con un sorriso bellissimo, uno di quelli che potrebbero infondere l’amore in tutte le persone del mondo.
“Draco magari è un po’ stanco. Lei è una donna che capisce in fretta, Narcissa, quindi con un po’ di pazienza e di impegno, tra un’oretta saprà più regole di Quidditch che io e suo figlio messi insieme.”
Sorrise questa volta in direzione del biondo, come a dire: “Ehi, guarda, lo sto facendo per te, solo per te, perché ti amo così disperatamente da cercare di ingraziarmi tua madre insegnandole tutto quello che so di Quidditch come non ho mai fatto con nessuno.”

“Grazie, Harry. La data della nostra proposta di matrimonio è un giorno importante per me. Anche perché forse è l’unica cosa davvero carina che ha fatto quello sconsiderato del padre di Draco nei miei confronti! All’inizio, sapete, eravamo due giovani purosangue, un matrimonio combinato, e il resto si sa. Le nostre famiglie ci hanno fatto conoscere un mese prima delle nozze. E ovviante abbiamo passato le prime due settimane antecedenti al matrimonio a litigare. Poi un giorno, mentre io stavo cercando di incantare il bagno di Lucius affinché gli vomitasse dalla tazza del water qualcosa di schifoso, lui se n’è accorto. Oh, Draco, avresti dovuto vederlo tuo padre. Ha iniziato a fare i capricci come un bambino, pestando perfino i piedi per terra, gridando e strepitando che non ne poteva più, che io ero una cretina, e che non era possibile che io fossi così ristretta di mente da scegliere di incantargli il bagno eccetera eccetera. Era così comico che, quando sono triste, per tirarmi su il morale ripenso a quanto si era reso ridicolo. Comunque sia… l’ho trovato delizioso. Infatti ogni volta che ci penso me ne stupisco. Non ho la più pallida idea di come diavolo abbia fatto a piacermi tuo padre in versione isterica, ma beh, è successo. In ogni caso, Lucius dopo una settimana mi ha portata nel giardino d’inverno del Manor e mi ha fatto, un po’ goffamente, una dichiarazione d’amore, mi ha regalato un diadema di diamanti e il giorno dopo ci siamo sposati.”
Narcissa sorrise al vuoto, poi si riscosse ed chiese, in un tono che sembrava più un ordine: “Draco, perché non vai un po’ da tuo padre, mentre io e Harry ripassiamo il Quidditch?”

***



Sfrattato da sua madre, e si augurò con tutto il cuore che non stesse martirizzando Harry come credeva stesse facendo, Draco andò a rintanarsi in camera sua. In effetti, quando sua madre aveva detto tutte quelle cose sulla sua fantastica proposta di matrimonio, gli era venuta un po’ di nausea, e tanta, tanta malinconia.

Tra lui ed Harry le cose avevano preso una piega tutt’altro che romantica. Era stato un caso, che avessero deciso di sposarsi. Stavano parlando di matrimoni in generale, dopo essere stati a quello di Ron e Hermione, e Harry aveva buttato giù, con leggerezza: “E se io ti chiedessi di sposarmi?”. Non l’aveva neanche scandito in modo decente, aveva, ecco, borbottato.
Certo, Draco non aveva mai preteso troppo zucchero nella loro relazione, anzi. Riusciva a smorzare ogni istinto romantico che aleggiava nell’aria. Solo che, col senno di poi, ripensandoci, avrebbe voluto che quella proposta fosse stata mandata avanti con meno sottigliezza.
Si ritrovò a pentirsi di anni interi di parole dolci frenate, e di baci casti sulle labbra trasformati in qualcosa di violento. Oh, ma che diamine, era tutta colpa di quella brutta strega di sua madre!

Si buttò sul letto con le braccia aperte, affondando nella seta nera delle lenzuola.
Ma perché doveva essere tutto così complicato? Lui voleva sposare Harry senza pensarci. Quando aveva pensato al matrimonio la prima cosa che gli era venuta in mente era libertà.
Ok, non proprio la prima. Quella era stata: fare l’amore con Harry ogni momento della mia vita, fino a morirne. Ma era stata la seconda, che differenza c’è?

***



Toc. Toc, toc toc.
“Draco! Draco! Aprimi!”
Il biondo mugugnò qualcosa di sconnesso. E aprì gli occhi. Doveva essersi addormentato.
“Arrivo…”
Aprì la porta per ritrovarsi di fronte un Harry che gli sorrideva timidamente.
“Ehi. Tua madre ed io abbiamo finito. Ci sono volute tre ore e mezza abbondanti, ma ora ne sa più di me. Sinceramente pensavo peggio, questo te lo devo dire.”
“Grazie.”
“E di cosa.”
Ci fu un attimo, poi il moro rise e disse: “Mi fai entrare, o pensi di lasciarmi sulla porta fino a che tuo padre non mi veda a decida di insultarmi per l’ennesima volta?”
“Oh, scusami…”
“Qualcosa non va?”
“Niente. Non ti preoccupare, sto benissimo.”
Harry lo scrutò con occhio indagatore, poi abbassò lo sguardo e prese a fissare a terra e a tormentarsi le mani. Draco lo osservò cercando di capire che diavolo stesse pensando, in quella sua piccola testolina bacata che si ritrovava.
“Draco… Ti ricordi a quando ti ho chiesto di sposarmi?”

Ok. Cos’era quell’aria affranta? Non si era pentito, vero?
Vero?
VERO?

“E tu hai detto di si, ecco io… lì non stavo facendo sul serio.”

Draco spalancò gli occhi fino a arseli schizzare fuori dalle orbite.
Cosa?!
Come sarebbe a dire che non stava facendo sul serio?! Il matrimonio era tra un mese, diavolo, non poteva mandare tutto a monte così! Che cosa ne sarebbe stato del pranzo? E dei testimoni? E delle fedi? E del menu? E del povero, piccolo cuore di Draco che in quel momento era straziato?
Lo stava mollando? Solo perché aveva passato tre ore in compagnia di Narcissa? Che gli aveva fatto, quella megera? Perché non aveva pensato ad uccidere Narcissa prima? Perché?!

“Harry…”
“No, no, lasciami finire. Ecco, quando te l’ho chiesto, non intendevo chiedertelo. Io… Mio, Dio, non so come dirtelo.”

Oh beh, bastava dire “ti lascio” non ci volevano mica parole così sofisticate, per esprimere quel concetto così rude.

“Volevo fosse una cosa un po’ più romantica, ma ti conosco, Draco, tu mi avresti allontanato, e quindi… l’ho buttata già in modo distratto. Non era così che volevo chiedertelo. Mi ero anche preparato un discorso, quella sera, ma non ho mai avuto il coraggio di dirtelo. Sai, oggi, quando tua madre ci ha raccontato quella storia di lei e tuo padre, io mi sono sentito… incompleto. Quindi adesso ti prego, lasciami fare a modo mio.”
Harry gli andò vicino, gli prese le mani, le baciò, e con uno sguardo limpido gli chiese:
“Draco, mi vorresti sposare? Ti giuro che sarai il mio unico pensiero ogni giorno, ogni minuto, ogni secondo, della mia vita. Te lo giuro. Ti giuro che riuscirò a sopportarti per sempre e sempre. Non ti assicuro che riuscirò a non perdere la pazienza, ma… vorrei passare la mia vita con te, se ti fa piacere.” Prese fiato, sbuffò. “Oh, è venuta male. Doveva essere molto più…”

Non riuscì a finire la frase, perché Draco gli aveva premuto le labbra sulle sue e lo stava abbracciando così forte da mozzargli il respiro.
“Razza di idiota, avevo quasi pensato tu stessi per lasciarmi.”
Harry rise di cuore, avvolgendo le sue braccia attorno al busto di Draco e dandogli un bacio sulla fronte.
“E sentiamo, perché avrei dovuto lasciarti proprio adesso? Ti ho sopportato per così tanto tempo che non credo riuscirei a dormire più la notte senza te nel letto che scalci come un disperato.”
“Per mia madre!”
Harry rise di nuovo. “Oh, ma ti prego. Tua madre è esattamente insopportabile come te, Draco.”
“Ehi!”
“Ti avevo comprato una cosa, per il matrimonio, sai. Apri l’armadio.”
Gli occhi di Draco brillavano, letteralmente. C’era così tanto amore, in quella stanza, che si poteva facilmente essere sommersi da cumuli e cumuli di cuoricini rossi.
“É… una giacca…” mormorò, cercando in tutti i modi di nascondere la delusione.
“Oh, ma non è una giacca qualunque, infila le mani nelle tasche.”
“Ma…”
“Sono calde. Forza, mettici le mani.”
“Ma…”
“Draco, ficca quelle cazzo di mani nelle tasche e non rompere!”

C’erano due gemelli. Con due diamanti enormi, e bellissimi, di una lucentezza quasi spaventosa.
“Ho pensato che ti avrebbero fatto piacere…”
“Stanotte non ti muovi di qui, Harry Potter, che ti piaccia o no. Farai l’amore con me finché non sorgerà il sole, e finché non avrai più forze nemmeno per respirare. Chiudi la porta.”



SPAZIETTO!

Eccomi qui! Le regole del Quidditch le ho prese da "Il Quidditch attraverso i secoli", credo che ritornerò sull'argomento... Non so voi, ma a me piace follemente Narcissa che cerca di imparare le regole! Mi è venuta una fissa pazzesca per gli HIM, e appena ho scoperto che avevano già fatto il concerto a Milano il 6 marzo ho urlato: "NOOOOOOO! Non è giustoooooooooooooo!"
E comunque, una buona notizia: mi sono innamorata di questa fic^^! Mi stanno venendo in mente un sacco di cose, tnato che faccio fatica a tenerle dentro la testa!

Manny_chan: Per quei due in giro per Londra ci vuole un pò (oh, ma chi voglio prendere in giro? Nonn ne ho la più pallida idea, scrivo TUTTO sul momento!)Si, i conoglietti rosa erano finiti, povero Lucius, ha pianto come una fontana quando lo ha saputo...

animablu: Quello che passa nella mente schizzofrenica di Draco è un mistero^^... forse!

DJKIKA: Grassie, grassie! Io adoooooro Lucius. Lo vorrei avere io un suocero così... così... così... Lucius!

xla: Tessora! Lo sai io come la pensao, su Harry, per me emanava stupro solo nel quarto film^^! Però, si, lì era davvero da stupro! Ho passato tutto il film ha dire: "Ma quanto è puccioso!" Dopodiché ho convertito un altro paio di mie amiche allo slash, sai? Ma tu quando è che continui BbDG? Io la ADORO! (No, non ti sto mettendo pressione...) SCRIVI, SCRIVI, SCRIVI! (Ecco, adesso si.)Un baicone!

Eleonora22: Sono contenta che ti sia divertia a leggerla! Spreo che ti piaccia il continuo!

frallina_12_12: Toh, ma guarda chi si vede... Come promesso non ti ho anticipato niente, anche se sei la mia tester, ma se a te fa piacere leggerli così, i capitoli, partoriti senza permesso dalla mia mente bacata, accomodati pure! Besos!

Un grazie anche a tutti quelli che hanno letto e messo nei preferiti questa fic!

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Spia! ***





“Come mai ieri sera non siete scesi a cena?” grugnì Lucius, facendo passare il suo sguardo inquisitore da Draco a Harry.
Stavano pranzando, in modo apparentemente tranquillo. O meglio, era filato tutto liscio fino a quel momento, quando Lucius aveva posato con un suono appena percepibile la forchetta nel piatto e aveva posto la fatidica domanda.
“Harry aveva un mal di stomaco atroce, papà. Mi sembrava scortese abbandonarlo per scendere a cenare con voi.”
“Chissà perché ti ricordi della buona educazione solo quando ti fa comodo, Draco.”
“Sarà perché ho preso da te, papà. Zia Bella mi ha raccontato un sacco di episodi interessanti dove regna una tua completa mancanza di cortesia.”
“Non ascoltare quella vecchia pazza bisbetica e isterica di tua zia, Draco. Meno male che è finita a Azkaban…” borbottò, sorseggiando un po’ d’acqua.
“Lucius! È mia sorella!”
“Lo noto ogni giorno da quando ci siamo sposati, tesoro.”
“E con questo…”

“E-ehmm. Tappo ha portato la carne, padroni.”

Lucius e Narcissa smisero di litigare per riprendere il loro impeccabile comportamento di quando stavano consumando un pasto, ma non dopo di un sibilo della padrona di casa: “Ne riparliamo dopo.”
Tappo servì tutti con una reverenza eccessiva, scoccando però qualche occhiata divertita qui e lì per la tavola, esaminando i visi di ognuno. Poi, trattenendo un ghigno, buttò lì, come se fosse stato del tutto casuale:

“Devo preparare qualcosa per il matrimonio?”

Harry e Draco rimasero congelati. A Harry in particolare, si era fermata la forchetta a mezza strada tra il piatto e la bocca, mentre Draco fece una smorfia tirata.
“Ti devi essere sbagliato, Tappo. Non c’è nessuna celebrazione in vista.”
“Oh, si che c’è, padrona. Signorino Draco parlava con Harry di matrimonio.”

Dannato, brutto, malefico, impiccione, spione, sudicio, pettegolo d’un elfo! Come faceva a sapere, eh? Eh? EH?! E adesso? Quanto ne sapeva Tappo, di tutta la questione? Che cosa aveva sentito esattamente? E perché non si era fatto i fatti suoi? Aveva ascoltato la proposta di matrimonio? Stava proprio alludendo a Draco e Harry? Dalle occhiatine e dai ghigni divertiti malamente repressi era molto probabile. E soprattutto: che diavolo si sarebbero inventati adesso?!

“Ehmm… il matrimonio di ehmm… della Granger e di Weasley!” “Ma non ci sei andati un sacco di tempo fa, tesoro?” Alle parole di Narcissa seguì un grugnito infastidito di Lucius.

Era venuto a sapere solo molto recentemente che suo figlio era andato all’unione ufficiale di traditore della sua razza e di una Mezzosangue, e la cosa gli aveva dato non poco fastidio. Ma la cosa che l’aveva irritato di più era che Draco aveva finito da solo i confetti al cioccolato della bomboniera, non conservandogliene nemmeno uno. E lui adorava i confetti al cioccolato.

“Oh, avanti, non tenermi sulle spine, chi si sposerà? Sarà un’ottima occasione per andare un po’ in giro a fare compere!”
“Ehmm… Blaise… e… ehmm…”
“Pansy.”aggiunse Harry, cercando di mantenere la voce ferma. “Blaise e Pansy si sposano.” Ripeté. In effetti dalla faccia sembrava stesse convincendo più se stesso che gli altri.
“Oh! E come mai non ci è arrivata la partecipazione di nozze?”
“Beh perché… è una cosa molto intima… e riservata… a pochissime persone…”
Draco stava iniziando a sudare freddo, soprattutto perché Tappo era rimasto lì vicino a godersi la scena con una smorfia deliziata sulle labbra. E poi raccontare una bugia da solo, sarebbe stato senz’altro più facile, infondo lo faceva da una vita: raccontarla in due, si rese conto suo malgrado, era tremendamente complicato.
“Strano. Pansy mi ha sempre detto che avrebbe voluto un matrimonio in grande.”
“Blaise l’ha convinta.” Ribattè Harry, cercando di apparire il più naturale possibile.
“Ma Blaise non era… a me sembrava... ecco, poco consono al matrimonio con una donna.” Narcissa tossicchiò leggermente, per far presente tutti dei sottintesi di quella frase.
“NO! Assolutamente! Blaise ama Pansy, già…” poi mollò un calcio sotto al tavolo ad Harry accompagnato ad un’occhiataccia micidiale che gli intimava, inequivocabilmente di stare zitto.
Lucius alzò un sopracciglio in segno di glaciale stupore. “Stiamo parlando dello stesso Blaise, Draco?”
“Quanti altri Blaise conosco, papà?”
“Oh, non lo so, dimmelo tu.”
Seguì il silenzio più assoluto, a quell’orribile giro di botta e risposta. Harry e Draco, che sedevano di fronte, si guardavano preoccupati, e l’infelice forchetta del primo non era ancora riuscita a raggiungere né il piatto né la bocca di Harry.
Tappo si avvicinò alla tavola e, con un ghigno malefico e strafottente stampato in faccia chiese:

“Desiderate dei finocchi?”

***



“Draco, smettila di fare avanti e indietro, mi stai facendo venire il mal di testa!”
“Oh, sta’ zitto, Harry! Tu non capisci in che razza di casino ci siamo andati a cacciare! Hai visto quell’elfo? Sa tutto! E in più adora mia madre. Come facciamo a farlo sparire?”
“Liberalo.”
“Si. Così dopo sarà libero di andare a spifferare tutto ai miei.”
Draco sbuffò, si prese la testa tra le mani e andò a sedersi sul letto, vicino al moro. Pochi secondi dopo sentì la stretta familiare del suo futuro sposo, e le sue labbra fresche e morbide sulla guancia.
“Ehi. Smettila di preoccuparti. Vedrai che si sistemerà tutto. Magari Tappo si ucciderà per il senso di colpa. O potremmo farlo fuori noi…”
“Harry! La Granger non sarebbe affatto felice di sentirti parlare così dei suoi adorati elfi!”
“Con tutta la fatica che ha fatto per pianificare il nostro matrimonio, stando dietro alle tue trovate dell’ultimo minuto, pensi che vorrà rinunciare a tutto questo in favore della CREPA? Io credo che ci aiuterebbe nell’omicidio, piuttosto. Potremmo nascondere il cadavere nel tuo armadio, nessuno lo troverebbe, ti assicuro.” “Ah. Ah. Ah. Molto divertente davvero, Potter.”

Harry si lasciò mollemente andare all’indietro, facendo emettere un dolce sbuffo alle coperte, e si mise a fissare il soffitto, immerso in chissà quali pensieri.
“Come siamo finiti qui, Malfoy?”
Draco inarcò elegantemente un sopracciglio, sovrastando dall’alto con occhio critico il suo futuro marito.
“In che senso? Come siamo finiti a dover escogitare piani di uccisione per un elfo domestico, come siamo finiti a dire ai miei genitori che ci stiamo per sposare, o come siamo finiti a continuare una storia pazza, folle e sconsiderata fino a questo punto?”
“Ummm. Tutte e tre.”
“Beh.” Si sporse abbastanza da finire quasi a baciare Harry, mentre si sosteneva col gomito. “Se troviamo una risposta all’ultima domanda ne troviamo una anche alle altre due, ti pare?”
“Si, direi di si.”
“E la risposta è…” lasciò un bacio morbido sulle labbra di Harry, poi sorrise “che tu come me ti lasci completamente coinvolgere nelle storie pazze, folli e sconsiderate, più che in qualunque altra cosa. E pare che io sia l’unico che può soddisfare questa richiesta, al momento, come tu soddisfi la mia. Compreso l’elficidio.”
Potter sorrise a sua volta, poi, afferrò Draco per il colletto della camicia e lo coinvolse in un bacio mozzafiato, lasciandosi avvolgere nella sensazione di familiare colore che era la bocca del suo compagno, mentre spingeva la sua lingua ad esplorare quella dolce cavità.
“Niente di più vero.” Soffiò, appena si diedero tregua per respirare.
Draco gli mordicchiò il collo piano, con i suoi denti bianchissimi, mentre la mano di Harry gli si intrufolava sotto i vestiti, e gli accarezzava gli centimetro di pelle che riusciva a catturare.
Ad un certo punto, i morsetti del biondo si fermarono di colpo.
“Oh mio Dio.”
“Che è successo?”
Draco si lasciò cadere pesantemente sul materasso.

“E adesso chi lo dice a Blaise e a Pansy che si devono sposare?!”

***



Non fu esattamente il pomeriggio che Draco aveva sperato. In effetti, contava di preparare psicologicamente la madre al fatto che non avrebbe tenuto in braccio nipotini, così che sarebbe stata un’alleata preziosa contro Lucius. Il suo diabolico piano per consentirgli di arrivare indenne al matrimonio con l’approvazione dei suoi genitori era andato in fumo per colpa di un insignificante elfo. Molto frustrante, per un Malfoy.
Purtroppo per lui, Pansy e Blaise ricevettero le lettere che li mettevano al corrente dei fatti recenti un po’ troppo in fretta, per i suoi gusti. Mezz’ora dopo il suo gufo stava già tornando indietro con due buste di un inequivocabile e spaventoso color rosso fuoco.
Harry fece tanto d’occhi e gli suggerì timidamente di aprire prima la Strillettera di Pansy.
“Beh, se proprio vogliamo morire giovani…”

“TU! COME HAI OSATO! TI RENDI CONTO CHE COSA HAI FATTO, RAZZA DI MICROCEFALO CHE NON SEI ALTRO! TU E QUEL DANNATO HARRY POTTER! IO LO SAPEVO CHE IL VOSTRO STUPIDO MATRIMONIO NON AVREBBE PORTATO NULLA DI BUONO! CHE COSA DOVREI FARE IO PER PARARTI LE TUE ONOREVOLI CHIAPPE ARISTOCRATICHE?! SPOSARE BLAISE?! CHI DIAVOLO HA AVUTO QUESTA IDEA BRILLANTE?! CHI MI HA TIRATO IN MEZZO DEI DUE?! SCOMMETTO QUEL CRETINO DI POTTER! E TU, STUPIDO D’UN MALFOY, TI SEI FATTO FREGARE DA UN ELFO DOMESTICO! MA NON TI VERGOGNI?! SCORDATEVI CHE IO STIA A MENO DI MEZZO METRO DI DISTANZA DA QUEL MINORATO MENTALE DI BLAISE PER REGGERVI IL GIOCO! MAI! MAI! MAI LO FARÓ! POTETE SCORDARVELO! E NON SPERATE CHE IO VENGA AL VOSTRO MATRIMONIO! E… DRACO? SCORDATI CHE IO TI FACCIA DA TESTIMONE!”

La lettera si distrusse in un cumulo di foglietti stracciati.
“L’ha presa bene.”
“Oh, si, Harry. L’ha presa magnificamente. Poteva spedirci un bel Cruciatus per posta, e invece siamo stati fortunati.”
“Pronto ad aprire quella di Blaise?”
Draco sbuffò.

“DRACO LUCIUS MALFOY! E HARRY JAMES POTTER! COME AVETE POTUTO! ADESSO VENGO Lİ E STACCO LE PALLE A TUTTI E DUE, POI LE TRITO E ME LE MANGIO A COLAZIONE! COSİ MAGARI LA SMETTERETE DI SCOPARE TALMENTE TANTO DA RINCOGLIONIRVI IN QUESTO MODO ATROCE, CHE NON VI SPINGE NEMMENO A PENSARE A QUELLO CHE DIAVOLO FATE! INSOMMA, AVETE PENSATO ALLE CONSEGUENZE? DRACO, CAZZO, IO SONO GAY! NON POSSO SPOSARMI CON PANSY! È ASSOLUTAMENTE FUORI DISCUSSIONE! E POI… COEM CAVOLO FACCIO A DIRLO A THEO? EH? EH?! CI AVETE PENSATO A QUESTO?! IO NON RIMARRO’ FUORI LA PORTA DI CASA MIA, CON THEO CHE SBRAITA DALL’ALTRA PARTE, E SOPRATTUTTO IN ASTINENZA SOLTANTO PERCHÉ VOI DUE AVETE DECISO DI ROVINARMI L’ESISTENZA! NOSSIGNORE! NON SUCCEDERA’ MAI! E… DRACO? SCORDATI CHE IO TI FACCIA DA TESTIMONE!”

“Splendido. Superlativo. Abbiamo perso due testimoni di un sol colpo. Che si fa?”
Draco sfoderò un ghignò criminale, che si andava a fare largo sopra un’espressione completamente folle. Harry comprese che Narcissa non era l’unica schizofrenica, in famiglia.

“Uccidiamo l’elfo.”
Potter non stentò a credere che facesse sul serio.

***



Tappo non aveva mai stirato gli abiti dei padroni di così buon umore. Di solito ci sputava sempre sopra, specialmente sui bottoni del padrone Lucius, visto che non si sopportavano. Ma quel giorno stava meravigliosamente bene. E si stava divertendo come un matto. Aveva fatto benissimo a disobbedire alla padrona, la sera prima, sentendo così un sacco di cosa incredibilmente interessanti da poter poi riferire in giro.
Fischiettò, mentre prendeva un vestito da sera di Narcissa e lo ripiegava con cura.
Se la sarebbe spassata.
Oh si.

Questo era quello che pensava trenta secondi prima che Draco Malfoy e Harry Potter irrompessero nella stireria, il suo regno indiscusso, e Draco non lo richiamasse, più autoritario e dispotico del solito. E anche palesemente irritato. Molto irritato. Irritatissimo.

“Tappo! Che diavolo hai sentito ieri sera?” ringhiò.
L’elfo si fece piccolo piccolo e pigolò: “Niente, padrone, niente.”
“Oh, ma sta’ zitto. Questa farsa con me non funziona, Tappo! Dimmi esattamente che cosa hai sentito, brutto impiccione!”
A quel punto Harry si mise in mezzo ai due, girandosi verso Draco.
“Spaventandolo non risolvi niente!”
“Oh, tu non ti immischiare! Quel brutto esserino schifoso deve solo essere fatto a pezzi!”
“Tappo non ha sentito niente, padrone.” Continuava a pigolare l’altro.
“Tappo!” sibilò “Smettila di frignare immediatamente! Dovevi pensarci prima di dire quello che hai detto a tavola! Te lo ripeterò un’ultima volta. Che. Cosa. Sai?!”

Il biondo sbuffò, ad un altro singhiozzo dell’elfo domestico, che negava di sapere qualunque cosa.
“Tappo! Non ho tempo da perdere!”
“Draco! Perché non glielo chiedi con le buone maniere?”
“Oh, avanti, signor Potter. Prova tu, se ci riesci.”

Harry si avvicinò a Tappo un po’ titubante, abbassandosi fino all’altezza del suo brutto muso, per guardarlo nei grandissimi occhi lacrimosi.
“Ehm… Tappo? Potresti per favore dirci che cosa hai sentito esattamente?”
A quel punto, il servo si trasformò completamente.
Vedendo che quell’uomo moro lo trattava come suo pari, da piagnucolante che era riprese la sua aria spavalda di quando aveva servito le portate a pranzo.
Poi punto un dito sullo sterno di Harry e, con ghignando proclamò:

“No.”

“Lo vedi?! Non si ottiene niente ad essere gentili con loro. A loro piace essere comandati e dominati.” Draco aggrottò le sopracciglia. “Credo abbiano una natura masochista.” Sospirò. “Comunque torna in camera, a lui ci penso io.”
Poi si portò di nuovo vicino a Tappo.
“Te lo dirò solo un’altra volta, elfo.” Lo apostrofò. “Dimmi immediatamente cosa hai sentito.”

“Tappo l’altra sera è passato davanti a camera del padron Draco, ma non voleva, no no no, però l’ha fatto, Tappo si è punito per questo, Tappo si dovuto infilare la testa nell’armadio e sbattere l’anta sul cranio, signore… Tappo ha sentito del matrimonio! Quello di signor Potter con padron Draco!” squittì con voce sempre più acuta.
“Zitto! Zitto, per l’amor del cielo. Avanti, cosa vuoi in cambio per tenere quel tuo brutto muso chiuso?”

L’espressione soddisfatta che apparve sul viso piagnucolante di Tappo appena gli sentì pronunciare quelle parole non piacque a Draco nemmeno un po’.

***



“Quel dannato spione! Io come lo spiego, a mio padre che dobbiamo dare al nostro elfo domestico una stanza nuova e più grande? E una casacca nuova! E un calzino… Harry, mica gliel’ha messa tu in testa quest’idea del calzino, vero?!” Harry si limitò a fissare il pavimento, colpevole.
“Potter! Ma è mai possibile! Ti avevo detto di NON parare agli elfi! Di non raccontargli della libertà, e soprattutto di Dobby! E del tuo stupido calzino salva elfi!”
“Ma Draco, io non ho fatto niente… Quindi vuole essere liberato?”
“No! È questo il punto! Vuole semplicemente un calzino! E vuole anche… non so come si chiama, dannazione, quell’affare Babbano… Oh, ecco. La Playstation. Tu hai idea di cosa sia?”
“Purtroppo si.” Harry si stupì che Draco avesse finalmente azzeccato il nome di qualcosa di Babbano. Lo shock, probabilmente.
“Ci sai giocare?”
“Si.”
“Bene. Per i prossimi due anni giocherai ogni sabato con Tappo alla Playstation. Dovrei farlo io, ma siccome non so come si usa…”
“Ottima scusa, Malfoy, davvero.”

Draco sbuffò.
“Fantastico. Poco meno di un mese, e il matrimonio già va a rotoli. Splendido.”

“No che non va a rotoli! Ascolta: io non sono venuto qui a rischiare la morte e l’impotenza a causa di tuo padre perché ho deciso di sopportarti per tutta la vita, ok? E poi credo che fra me e te… mi auguro solo di non finire come Phineas e Ursula.”
“Beh, mio mi auguravo di soddisfare le mie esigenze in vita.”

Harry abbracciò Draco da dietro, ficcando il naso a ispirare l’odore assolutamente divino che giaceva tra la spalla e il collo del futuro sposo.
Draco ghignò mordace, mentre sentiva il tonfo morbido dei suoi vestiti che cadevano per terra. Poi si girò sorrise a Harry un’altra volta e insonorizzò la stanza.

Tanto per essere al sicuro contro eventuali spie.



SPAZIETTO!

Che fatica! Ho cercato di postare il testo ben 5 volte, e tutte le volte, mentre stavo facendo l'HTLM mi si cancellava tutto sigh sob... Me miseranda... Comunque ho trovato la mia nuova fiamma in... Tappo! Mi sono divertita un sacco a farlo ritornare in scena, spero che per voi sia stato lo stesso.

anc: Io adoooooro Cissa. Cissa è fantastica. Poi in questa fic non volevo farle fare la figura della snob che arriccia il naso davanti a tutto e a tutti.

animablu: Vogliamo parlare di quanto è fortunato Harry, invece? Io fare subito scambio con lui XD! Un kiss enorme!

DJKIKA: Si, credo che Harry dopo aveva solo bisogno di fare una visitina al San Mungo...

jehan du moulin: Non hai idea quando mi ha resa felice la tua recensione, e non importa se i tuoi commenti saranno rari, l'importante di una storia è seguirla, e sono molto lusingata che tu segua proprio questa piccola pazzia. Mi fa molto piacere che tu abbia apprezzato la caratterizzazione di Harry e Draco, perché io li vedo così, Draco anti-romantico e Harry più dolce, più coinvolto, ma non troppo, non sia mai. Cissa doveva avere per forza un lato "malandrino" secondo me, perché non me la ci vedo proprio a fare la donna elegante e altera, anzi. Io la immagino come una donna che cerca in tutti i modi di esserlo, ma alla fine non ci riesce. Ti ripeto che non importa se non commenterai in seguito, perché so che ci sei^^! Un bacio.

Manny_chan: Coppa del Mondo? É il mio sogno! Però mi sa che dovrò lavorarci davvero molto, non sono sicura di riuscire a descrivere una partita di Quidditch!

ranzie74: Lucius è fuori di testa! Altrimenti Draco da chi ha preso?! Il lato schizofrenico di Narcissa non basta da solo per rendere Draco pscicotico^^!

Vejitina: Troppo gentile!! Ma lo sai che a me piace fare cose un po' strane e fuori dal comune (vedi Cissa, io adooooooro quella donna. Deve avere per forza un lato pazzo e romantico, secondo me!).

Eleonora22: Concordo: quale persona sana di mente lascerebbe Draco?!?!?!?! Draco aveva dei seri sospetti su Harry perché contando che Voldemort gli ha fritto metà del cervello, è un pò insano di testa, quindi... Non ti preoccupare se hai casini con l'università, io ho casini praticamente CON TUTTO e riesco ad aggiornare ogni morte di papa!

lemnia: Grazie! Io credo che troppo troppo romantici Draco e Harry non possono essere, perché sono pur sempre Potter e Malfoy! Anche io AMO Narcissa e Lucius, sono contenta che piacciono anche a te^^!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=171938