Survive

di giugisusy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ultima mattina di libertà ***
Capitolo 2: *** La Mietitura ***
Capitolo 3: *** Goodbye ***
Capitolo 4: *** First talk ***
Capitolo 5: *** Show ***
Capitolo 6: *** Gonna die. ***



Capitolo 1
*** Ultima mattina di libertà ***


Mi sveglio incredibilmente tardi.
Non riesco a capire perché non mi abbiano svegliata, poi realizzo.
La Mietitura.
Affondo la testa nel cuscino per soffocare un gemito.
Ringrazio il cielo di essere la più piccola della famiglia. I miei avrebbero dovuto preoccuparsi solo di me e di mia sorella Genevieve.
La Mietitura, quella barbara usanza che ogni anno manda al macello ventitrè ragazzi e ne sconvolge mentalmente uno.
La Mietitura, da cui fino ad ora la mia famiglia è stata salva.
Dei miei tre fratelli, solo Genn è sorteggiabile, come me.
Lei ha 18 anni, io 15.
Sia Niall che Caylin sono in salvo dalla Mietitura, per fortuna.
Due miei amici erano stati sorteggiati negli anni precedenti. Non li avevo più rivisti.
Lei era morta colpita da una lancia, lui era finito sotto una frana.
Qua nel Distretto 7 non è impossibile vincere, negli ultimi anni avevamo avuto 13 vincitori.
Ma la maggior parte non erano, beh, molto equilibrati ultimamente.
L'ultimo vincitore che avevamo avuto si chiamava Jayce.
Si è suicidato, tipo tre mesi dopo il Tour Della Vittoria.
Ed ora, durante questi Cinquantaquattresimi Hunger Games, chissà chi sarebbe finito nell'arena.

-Cass, tutto bene?
Niall si siede accanto a me nel letto.
-Non dovresti essere a farti bella?- sorride forzatamente.
-Ho paura Niall. Non voglio partecipare a questa.. Questa COSA. Se non toccherà a me, a chi toccherà? Se toccasse a Genn? Non voglio neanche pensarci.- nascondo la testa tra le ginocchia.
-Ci sono passato anche io, Cassidy. È quasi impossibile che ti sorteggino.
Lo so che non dovrei avere paura. Almeno, non così tanta.
Nella boccia dell'estrazione vengono messe una striscia per ogni anno di sorteggio. Io che ho 15 anni, ho tre strisce.
I miei fratelli mi hanno sempre proibito di prendere tessere, cioè altre nominazioni che ti danno il diritto ad una piccola fornitura di cibo.
Genn ha preso tessere a partire da due anni fa. 18 anni più sei tessere, moltiplicate per tre anni, sono 24 nominazioni.
Quindi è un po' egoista lamentarmi dei tre foglietti con scritto il mio nome.
-Niall, non possiamo permettere che venga estratta Genn. Lei è indispensabile per voi.. Non come me.
-Non dire così, Cass..
-È la verità. Lei spacca la legna, lei aggiusta il tetto quando si rompe, lei so cucinare le piante selvatiche che si trovano nel bosco..
-Tu sai arrampicarti meglio di chiunque altro, sai lanciare coltelli per colpire anche i più piccoli bersagli, sai costruire ripari sugli alberi con tre ramoscelli. Ti sembra poco?
-Queste sono abilità più utili nell'arena che a casa, Niall..- sussurro.
Lui mi guarda negli occhi, poi mi abbraccia.
-Non devi avere paura. Ora ti conviene uscire a prendere un po' d'aria, prima che mamma ti chiami per i preparativi. Genn è già fuori.
Abbraccio velocemente mio fratello ed esco fuori.
Il sole è tiepido sulla mia pelle, e il cielo è terso ed azzurro.
Come per uno scherzo della natura, il giorno più brutto di sempre ha il tempo migliore che si sia visto durante quest'anno.
Sbuffo, ed inconsciamente mi incammino verso la piazza della città.
-Cassidy!!- urla qualcuno.
Mi giro verso la voce, e sorrido. Abbraccio stretta Zayn, il mio migliore amico.
Lui per fortuna ha 19 anni, e nessuna nominazione.
-Zay, ti stavo venendo a cercare..
-Anche io Cass. Vieni a fare un giro?- sorride.
Lo seguo per la piazza.
Zayn è alto, con la pelle ambrata, i capelli neri e gli occhi nocciola. Come la maggior parte dei ragazzi qui è atletico e con i muscoli della braccia ben sviluppati.
Succede, quando non fai altro che spaccare legna dalla mattina alla sera.
Ci sediamo su una panchina, il sole che brilla.
Zayn inizia ad accarezzarmi i capelli, divertendosi a farli risplendere con la luce del sole.
Mia mamma dice sempre che ho dei capelli che sembrano oro colato, e devo ammettere che effettivamente è vero.
Sbuffo. Non mi lascerebbero vincere nell'arena grazie ai miei capelli.
-Sai dov'è mio padre?- chiedo al ragazzo.
-Credo sia andato a comprare delle ciambelle al forno, per stasera. Per festeggiare un eventuale "non nominazione".- sorride.
Festeggiare. Lo abbiamo sempre fatto, in questi anni, ma per la prima volta mi chiedo come debba essere passare la serata chiusi in casa, con la quasi-certezza che non rivedrai più un componente della tua famiglia.
Chiudo gli occhi, e Zayn mi stringe.
-Non ti nomineranno Cass. Non devi averne paura.
-E se anche non nominassero me, e nominassero, non so, chiunque altro? Fa schifo lo stesso, Zay.
Sappiamo bene perchè veniamo puniti ogni anno, per il divertimento di Capitol City.
Ce lo ripetono ogni anno prima della Mietitura.
Dopo una serie di eventi che distrussero la porzione di territorio chiamata Nord America, nacque Panem, una nazione formata dalla ricca Capitol City e tredici distretti.
Tempo dopo vennero i Giorni Bui, la rivolta dei distretti contro la capitale.
12 distretti vennero sconfitti, il Distretto 13 venne distrutto.
Dopo questo evento venne stipulato il Trattato Del Tradimento, che ridusse allo schiavismo buona parte dei distretti.
E per ricordare sempre della rivolta, vennero creati gli Hunger Games.
Due ragazzi per ogni Distretto, maschio e femmina, vengono sorteggiati da una boccia, e spediti a scannarsi a vicenda in un'arena che nessuno sa dove sia nè cosa contenga. Deserti, ghiacciai, boschi, spiaggie.
Ventiquattro ragazzi tra i 12 ed i 18 anni costretti ad uccidersi l'uno con l'altro. Solo uno può vincere, e questo tutti lo sanno bene.
Se vinci vieni ricoperto di onore, gloria e soldi, e per un anno il tuo distretto avrà cibo extra.
Se perdi, beh, si sa.
-Cass, a che pensi?- mi sorride Zayn.
Faccio per sorridere, quando i miei occhi rimangono impigliati su qualcuno dall'altra parte della strada.
Lo vedo a stento, ma riconoscerei quella sagoma ovunque.
Là, con suo fratello Louis ed il suo migliore amico Liam, è seduto Harry.
Harry Styles, il ragazzo di cui sono innamorata da troppo, tanto tempo.

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Ciaao C:
Io sono Wel :)
Chi ha letto la mia altra fanfiction mi conosce come Susy,
ma ho deciso di darmi anche io un nick LoL
Grazie a chiunque leggerà la mia fanfiction :)
Potete trovare la mia altra QUI

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1260491
Grazie a chi ci farà un salto ;)
A presto <3
-Wel

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Capitolo 2
*** La Mietitura ***


-Ti piace, eh?- sorride.
Non provo neanche a ribattere. Zayn mi conosce troppo bene.
-Si Zay. Ed anche tanto. Ma il punto è che non sa neanche che esisto.
-E tu come fai a conoscerlo?
Sorrido. -Avevo tipo, beh, cinque anni. Era il periodo in cui mio padre aveva preso la polmonite, e non poteva lavorare. Mia madre mi aveva mandata a barattare un panetto di burro per un po' di legna. Avevo fatto il giro del distretto, ma nessuno aveva voluto fornircene. Ero stremata, quando incontrai Louis.- ricordo. -Aveva circa nove anni, ed era la persona più amichevole che ancora oggi io conosca. Mi sorrise e mi offrì una ciambella, senza neanche conoscermi. Gli sorrisi a mia volta, e gli spiegai di cosa avevo bisogno. Lui corse in casa, per prendere quello che gli avevo chiesto. Fu allora che lo vidi. Aveva otto anni, ma per me era il bambino più bello che avessi mai visto. Con i capelli ricci e quegli occhi.. Mi sorrise, e desiderai di poter toccare le sue fossette. A quel punto Louis uscì di corsa con un sacco di legna, dicendomi di correre via perché sennò ci avrebbero scoperti. Non volle neanche il burro. Mentre scappavo mi voltai un istante soltanto. Lui era ancora lì, e riuscii a vedere i suoi occhi per un ultimo istante. Quella è stata la prima volta che ho visto Harry Styles.
-Sai che lui ha 18 anni, vero?- chiede Zayn.
-Si, e allora?- mi inalbero, convinta che voglia farmi discorsi patetici sulla differenza d'età e chissà cos'altro.
-È sorteggiabile, Cass.
Il mio stomaco scende sotto i piedi.
-Non ha mai dovuto prendere tessere. Ha solo sette foglietti, sette stupidi foglietti. È molto più probabile che estraggano Liam.- dico indicando il ragazzo, che per sua estrema sfortuna compie 19 anni il giorno DOPO la mietitura. La sua famiglia è una delle più numerose del distretto. Sono 7 figli, di cui Liam è il più grande. Tra tessere ed altro, il suo nome comparirà ben 70 volte.
-Cass, sono le undici. Tua madre ti vorrà a casa, all'una dobbiamo essere in piazza.
Mi alzo controvoglia, lanciando un'ultima occhiata ad Harry Styles, che ride disinvolto seduto su una panchina.
-Chi è il mentore quest'anno?- chiedo distrattamente.
-Bryson Edwards.- risponde Zayn. Questo nome non mi dice molto, quindi lui spiega. -Quello che vinse i giochi decapitando gli avversari con un'accetta.
Rabbrividisco. Non ne sarei mai capace. Di uccidere, di ferire.
Ho una buona mira con i coltelli, ma li uso solamente per prendere volatili e scoiattoli.
I Pacificatori hanno regole molto severe a proposito di questo, ma se faccio fuori qualche animale nella zona dove stanno tagliando gli alberi faccio solo disinfestazione.
E poi sono i primi a farsi avanti quando si tratta di comprare uno scoiattolo.
-Dai Cass, vai. Avrai tempo dopo per ragionare.
Abbraccio Zayn, poi mi avvio verso casa. Riportando alla mente tutti gli istanti in cui avevo spiato Harry di nascosto mi volto, non sorpresa di vedere l'aureola bionda di capelli di mio fratello che chiacchiera animatamente con Louis.

-Sei arrivata finalmente!! Genn è già uscita dalla vasca, sbrigati, abbiamo poco tempo!!- urla istericamente mia madre. Mi sfugge una risatina. Ad ogni edizione degli Hunger Games è sempre la stessa storia.
Mamma va nel panico più totale.
Mi infilo nell'acqua ancora tiepida, e mi ripulisco dall'aria umida del distretto. Quando trovo la voglia di alzarmi ed entro in camera, Genn è già pronta. Ha gli occhi azzurri che risaltano sulla sua pelle abbronzata, ed i capelli neri raccolti appena sulla sommità del capo, per poi ricadere in onde morbide sulle spalle.
È il preciso ritratto di mia madre.
Io e Niall siamo gli unici in famiglia ad aver ereditato i capelli biondi di nostro padre. Non sono una rarità, qui nel Distretto 7. Ci dividiamo principalmente in due gruppi. Quelli con la pelle chiara, i capelli di varie sfumature di biondo e gli occhi azzurri, e quelli con pelle olivastra, capelli corvini ed occhi blu.
-Vestiti Cass, è quasi l'ora.- mi sorride, e come al solito sono gelosa della sua bellezza. Ha una lunga fila di ammiratori dietro, ma l'unico che a lei interessa è proprio quel Liam Payne tanto sfigato, con così tante possibilità di essere scelto.
Credo che in fondo Genn mi possa capire.
Solo che almeno Liam sa della sua esistenza.
-Prendi il mio vecchio vestito da Mietitura.- mi sorride. Infilo il suo abito bianco da festa, che ha indossato fino a due Mietiture fa.
Mi sta giusto, forse un po' largo sulle spalle.
Caylin, nostra sorella maggiore, me lo aggiusta.
Con i suoi 22 anni di età è la più grande fra noi.
-Ragazze, speriamo che anche quest'anno la fortuna sia dalla nostra parte.
-Felici Hunger Games.- ridacchio, ripetendo la frase che ogni anno il delegato di Capitol City affidato al nostro distretto esclama come se fosse una bella citazione.
-E possa la buona sorte essere SEMPRE a vostro favore!- finisce Genn, imitando lo stupido accento di Capitol City.
Cay mi pettina i capelli con le dita, e me li lascia sciolti sulle spalle.
-Sei bellissima Cass. Buona Mietitura.- sorride, con gli occhi lucidi. Esce, ed io blocco Genn che la sta imitando.
-Cosa succede?- mi sorride.
-Genn, non posso permettere che venga estratta tu. La nostra famiglia non può fare a meno di te.
-Cassidy..- inizia lei.
-No Genn. Giurami che qualunque cosa succeda, tu non ti offrirai volontaria al posto di nessuno. Giuralo.
Una regola dice che una persona sorteggiabile possa prendere il posto di quella estratta, se lo desidera. Alcuni anni è successo, ma nessuno è così ansioso di andare incontro alla morte.
-Cass..
-Genn, giuralo.
-Lo giuro. Ma questa è una futilità. Non verremo estratte, te lo prometto.- mi sorride.
Ci avviamo verso la piazza, e ci registriamo all'entrata. Ogni Mietitura è anche una sorta di controllo da parte di Capitol City.
Mi sistemo nella fila delle quindicenni, mentre Genn va nelle file più avanti. Frugo con lo sguardo nella folla dei ragazzi, ed eccolo lì. Harry è accanto a Liam Payne. È bellissimo, come al solito. Come sempre ogni volta che lo guardo.
Sul palco sono sistemate tre sedie. Sulla prima è seduto il nostro sindaco, un uomo rubicondo ed allegro con delle strane idee in fatto di giustizia. Sulla seconda si trova una ragazza con la pelle azzurra ed i capelli viola. Amanda Hills, la rappresentante di Capitol City. Nell'ultima dovrebbe trovarsi Bryson Edwards, ma non so davvero quando potrebbe arrivare. A nessuna edizione, per quanto io cerchi di ricordare, si è presentato in orario.
Alle due in punto il sindaco si alza e ballonzola fino alla pedana del microfono.
Al solito discorso sulla nascita degli Hunger Games (che ormai tutti conosciamo a memoria), segue la lettura dell'elenco dei vincitori.
Quando viene pronuncato il nome di Bryson Edwards, questo salta sul palco dal nulla. Amanda tira un urletto, e la sua pelle azzurra sfuma verso il viola.
-Salve bellezze!! Sono Bryson, il vostro mentore preferito! A chi tocca quest'anno lasciare le penne nel gioco??
In quel momento desidero soltanto che una voragine si apra ed inghiotta Bryson Edwards. E smetto di chiedermi perché ogni anno abbiamo così poche probabilità di vincere. Oramai mi sembra chiaro.
Amanda Hills si riprende e prende il posto del sindaco, ondeggiando su un paio di anfibi dalla suola spessissima.
-Felici Hunger Games! E possa la buona sorte essere SEMPRE a vostro favore!- ripete come da copione.
Sbircio una volta in direzione dei ragazzi, e noto che Liam sta guardando Genn.
Un dialogo silenzioso, al termine del quale Amanda si avvicina alla boccia delle ragazze.
-È arrivato il momento dell'estrazione!!- trilla.
La sua mano si immerge tra i foglietti, ed io spero che non sia Genn. Lo spero con tutta me stessa. Chiunque, chiunque altro ma non Genn.
Amanda Hills tira fuori una strisciolina, ed avvolta dal più completo silenzio, si avvicina al microfono. Apre il foglietto, sorride e legge.
-Cassidy Horan!
Il fatto di sentire il mio nome e non quello di Genn non è di grande aiuto.

Salgo tremante sul palco, trattenendo i conati di vomito. Nell'arena.
Andrò nell'arena.
Lancio un'occhiata ammonitrice a Genn, che rispetta il patto e non si fa avanti. Raggiungo il mio posto, ma vedo il terrore riflesso negli occhi di mia sorella.
-Ci sono volontari?
Nessuno si fa avanti.
-Allora andiamo con i ragazzi!
Amanda saltella allegra all'altra boccia, ed estrae una strisciolina sul fondo.
-Il tributo maschio è.. Liam Payne!!
Vedo Genn sull'orlo del collasso. Ma, un istante prima che Liam possa uscire dalle fila, una voce risuona per la piazza.
-Fermi! Mi offro come tributo!
E stavolta tocca a me cercare di tenermi in piedi.
Perché questa voce appartiene ad Harry Styles.

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LoL zaao a tutti :)
Questo è il secondo capitolo :3 spero vi sia piaciuto :)
Grazie a chi seguirà la mia fanfiction ed
anche a chi mi ha recensito il primo capitolo :')
A presto :D
-Wel <3

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Capitolo 3
*** Goodbye ***


Dopo il consueto inno, ci scortano fino il Palazzo di Giustizia. Abbiamo un'ora, solo un'ora perché chi vuole venga a salutarci.
Mi portano in un salottino lussuosissimo. Tappeti, quadri alle pareti, un bellissimo divano dall'aspetto invitante. Mi siedo, cercando di non cedere al panico.
Mi hanno estratta per partecipare agli Hunger Games. Ed il tributo maschile sarà Harry.
Mi volto e vomito dietro il divano.
Quando sollevo la testa vedo Niall che sta entrando. Mi abbraccia, e mi accorgo che sta tremando.
-Cass.. Non è possibile, non te.. Come è potuto succedere? Io non..- balbetta frasi sconnesse.
-Niall, ascoltami. Sappiamo entrambi che non ho possibilità, okay? Quindi, se questa è l'ultima volta che ci vediamo..
-Ssssh, non dirlo neanche!- dice lui poggiandomi un dito sulle labbra. -Tu ce la puoi fare Cass. Io ci credo, credo in te. Quando arrivi nell'arena, cerca di prendere una cerbottana e dei coltelli. Con quelli sarai imbattibile. E tieni gli occhi aperti. Tutti ti guarderanno, tutti aspetteranno un tuo passo falso, anche quando dormi. Non devi mai abbassare la guardia. Tieni. Gli. Occhi. Aperti.
Faccio per rispondere quando un Pacificatore ci avverte che il tempo è finito.
-Non arrenderti mai Cass, okay?
Lo abbraccio, e parlo senza esitazioni.
-Se anche non tornassi.. Desidero solo che Harry sia salvo. Lui deve salvarsi.
Niall mi guarda negli occhi, come se avessi detto qualcosa che lui sa già.
-Ti voglio bene Cassidy.
-Anche io Niall. Non sai quanto. Ora vai..- dico, cercando di non far tremare la mia voce.
Il Pacificatore lo fa uscire bruscamente. Mi chiedo se questa sia stata l'ultima volta in cui ho parlato con Niall.
Entrano i miei genitori, con Cay e Genn.
Le mie sorelle mi abbracciano e stiamo lì qualche minuto.
-Ora che non ci sarò dovete trovare il modo di fare scambi con i Pacificatori senza di me. Genn, semmai potrai cacciare qualcosa tu, hai una buona mira. Cay, tu continua a raccogliere quelle strane piante di cui non ho mai imparato i nomi. Ce la farete anche senza di me, avrete una bocca in meno da sfamare.
-Non dire così Cass..- mormora mia madre. Credo che potrebbe mettersi a piangere da un momento all'altro.
-Mamma, papà, non lasciatevi andare. Posso tornare, non è ancora detta l'ultima parola.- dico, cercando di sembrare convincente.
Spero di sembrarlo. In realtà non ci credo affatto. Probabilmente mi faranno fuori all'inizio dei giochi.
Il tempo sembra passare troppo velocemente. Il Pacificatore all'entrata dice alla mia famiglia di uscire.
-Qualsiasi cosa succeda, voi andate avanti.- sorrido incerta. Mio padre annuisce, e così mia madre e Cay. Genn invece scoppia a piangere. -Scusa se ho tenuto fede al giuramento, Cass. Mi dispiace.
-Tranquilla Genn. Hai fatto ciò che dovevi. Vai da Liam Payne, visto che Harry si è offerto al suo posto sarà scioccato.
Escono, e sento il mio stomaco annodarsi di nuovo. Trattengo i conati, mentre vedo la mia prossima visita.
Zayn.
Mi butto tra le sue braccia, e mi accorgo che le sue guancie sono bagnate.
-Zay, non farlo.
-Cass, non può essere successo veramente a te. Non capisco, c'erano tanti altri nomi, perché proprio il tuo??
-Non c'è una risposta.. Zayn, tu lo sai che non tornerò. Ce la metterò tutta, ma so che questa probabilmente sarà l'ultima volta che ti vedrò. Ci sono ventitre tributi oltre me, e non è difficile capire che uno di loro mi farà fuori. Mi spiace, avrei voluto vivere qua nel Distretto con voi.. Con te. Per quanto il distretto faccia schifo, ci sei tu, c'è la mia famiglia..
-Come farai con Harry?- chiede a bassa voce.
Il mio stomaco si contrae.
-Non lo so. Spero solo che vinca. Lo desidero più di ogni altra cosa.
-Non devi combattere per lui. Combatti per me Cass. Devi tornare, ti prego..- la sua voce si spezza sull'ultima parola.
-Ti voglio bene Zayn. Qualsiasi cosa mi succeda in quello stupido reality show, non badarci okay? Io sarò sempre al tuo fianco.
-Vorrei che fosse vero Cassidy..- singhiozza sottovoce.
Mi abbraccia forte, ed io mi abbandono nella sua presa salda. -In qualunque posto io sia, sarò sempre a badare a te okay? Ed ora vai Zayn..- soffoco un singhiozzo. Non posso piangere, non devo.
-Tieni questo come portafortuna nell'arena. Lo farai?
Si scioglie dal collo una catenina sottile, con un ciondolo a forma di stella.
-Volevo regalartela per il tuo compleanno. Ora ha più senso che..- non riesce a trovare le parole per finire la frase. Me la allaccio al collo, e lo bacio sulla guancia.
-Grazie Zayn..
-Addio Cass.- singhiozza, poi se ne va senza voltarsi.
Mi asciugo gli angoli degli occhi, e stringo nel pugno il ciondolo.
La visita successiva è alquanto inaspettata.
Louis, il fratello di Harry, nonchè migliore amico di Niall.
Si siede davanti a me, e mi sorride. Sorrido a mia volta, poi lui si schiarisce la gola per parlare.
-Mi dispiace che tu sia stata estratta. Harry avrebbe potuto evitare di offrirsi, ma non avrebbe mai lasciato andare Liam nell'arena. È il suo migliore amico.
Forse si aspetta che sia il mio turno a parlare, ma tengo la bocca ben chiusa. Credo che, se rispondessi, vomiterei di nuovo.
-Niall è il mio migliore amico.. Controllerò che non faccia pazzie nel caso tu..- incespica sulla fine. Sorrido, ed annuisco.
"Nel caso tu venga fatta fuori nel peggiore dei modi".
-Grazie.
Prima che possa rispondermi, il Pacificatore lo butta fuori.
-È l'ora di andare.

La stazione è affollatissima di giornalisti. Vengo abbagliata dai flash, e corro fino al vagone, ma prima di entrare ci fermano a beneficio delle telecamere. Il braccio di Harry sfiora il mio, e mi viene la pelle d'oca.
Dopo qualche istante ci danno il permesso di salire.
Il treno è veloce, 300 chilometri orari. Si dice addirittura che stiano lavorando a qualcosa di più rapido. In mattinata saremo a Capitol City.
Amanda Hills mi mostra la mia stanza, che più che altro è un appartamento. Una doccia, un armadio enorme, un letto dall'aspetto sofficissimo.
Mi infilo sotto l'acqua, e dopo vari tentativi riesco a capire come regolare la temperatura.
Esco dalla doccia bollente, e spalanco l'armadio. Tiro fuori un abito azzurro di stoffa lucida, e lo indosso.
Amanda Hills viene a chiamarmi per la cena.
Mi porta in una spaziosa sala da pranzo, apparecchiata riccamente.
Mi siedo, e dopo poco anche Harry ci raggiunge, accompagnato da Bryson.
Il riccio si siede di fronte a me, in silenzio. Bryson invece inizia subito a chiacchierare e parlare animatamente, certo che qualcuno lo stia ascoltando. Ci servono un pasto abbondante, composto da stufato, pollo all'arancia, verdure al forno con salse varie e molte altre prelibatezze.
Mi avvento sul cibo, e così fa anche Harry. Per un po' l'unico rumore che si sente, a parte le chiacchiere del nostro mentore, sono le nostre mandibole che lavorano. Quando poggio la forchetta, ormai sazia, sono talmente piena che riesco a malapena ad alzarmi.
Bryson si alza rumorosamente, e continuando a parlare ad alta voce, annuncia che andrà a dormire. Amanda lo imita, congedandosi con garbo.
Rimaniamo soli nella sala da pranzo, io ed Harry.
Lui mi sorride, e dentro di me inizio a ballare la conga. Poi però si alza e se ne va.
Rimango lì, a tavola, con un'espressione confusa dipinta sul volto, finchè i miei piedi agiscono da soli ed inizio a seguirlo silenziosamente.

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lol ciaaaao c:
Scusate se ci ho messo un po' ad aggiornare,
ma non riesco a venire spesso al fisso per postare :)
Spero che vi sia piaciuto il capitolo :)
Grazie per le 7 recensioni ai due precedenti <3
Vi invito a leggere la fanfiction di Giulia, la mia "compagna di account" (?)
Si chiama "Sulla via dell'autodistruzione".
Non ha niente a che fare né con i ragazzi che con gli Hunger Games,
ma vi consiglio di farci un salto :)

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1581627&i=1
Grazie a chi passerà, o comunque a chi ha
speso tempo a leggere il mio capitolo LoL
Ciaaaaaao :D
-Wel

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Capitolo 4
*** First talk ***


Percorro un lungo corridoio, illuminato da diverse torcie. Sbuco in una specie di terrazza esterna.
Harry è lì, appoggiato alla balaustra.
Mi avvicino titubante. Il vento provocato dallo spostamento del treno gli scompiglia i capelli.
-Vieni pure, mica ti mangio.
La sua voce mi riscuote. Mi appoggio accanto a lui, che si volta verso di me. Le luci delle lanterne creano strani giochi di ombre nel suo viso, ed i riccioli gli ricadono sugli occhi. Trattengo l'impulso di allungare una mano per rimetterglieli a posto.
-Allora.. Cassidy Horan, vero? La sorella di Niall.- mi sorride.
-Io, beh, si sono io. E tu sei Harry Styles.
-Già, è il mio nome.- ride amaramente. -Harry Styles, il ragazzo che si è offerto volontario per salvare il proprio migliore amico, e che morirà come un cretino nell'arena. Capitol City impazzirà per questo.- sbuffa.
-Non credi di poter vincere?- chiedo.
-Vincere? Io? Hai idea di chi ci troveremo davanti? I Favoriti ci faranno fuori entro i primi due giorni, se ci va bene. O ci fanno fuori PRIMA, o ci terranno vivi per eliminarci DOPO in modo lento e doloroso.
Scivolo a terra a sedere, abbattuta.
-Tu piuttosto non credi di poter vincere?
Mi giro, e vedo Harry scendere a terra accanto a me.
-Come hai detto tu, punto a sopravvivere nella fase iniziale, nulla di più.- scrollo la testa, nascondendomi la faccia tra i capelli.
-Ti ho vista, con i coltelli e la cerbottana. Sei brava.
-Quando un gigante del Distretto 2 verrà ad infilzarmi con la sua spada, vedrai quanto sarò brava.. A scappare.- affondo sempre di più la testa tra i capelli.
-E se ci fosi io a proteggerti?- sussurra una voce incredibilmente vicina al mio orecchio. Sento il suo respiro sulla mia guancia. Un istante, ed Harry mi scosta i capelli dagli occhi. Mi trovo faccia a faccia con lui, più vicina di quanto dovrei, più vicina di quanto lo sia mai stata, più vicina di quanto possa sopportare.
-Rischieresti la tua vita per una sconosciuta?- mormoro incerta.
-Siamo compagni di distretto, Cassidy. Il nostro compito è di proteggerci a vicenda.
-Ed in fondo? Può vincere uno solo di noi.
-Siamo in 24. È altamente probabile che mi faccia fuori qualcun altro prima che tocchi a te.- sorride, come se fosse una buona notizia.
Nascondo la faccia tra le mani. Che bello, entro un mese sarò morta. Che pensiero enormemente rassicurante.
-A cosa pensi?- mi chiede.
-Al fatto che ho 15 anni e sono una povera sfigata destinata a morire miseramente in uno stupido reality show.
-Dai, io ho 18 anni e sono un povero sfigato destinato a morire miseramente in uno stupido reality show. Abbiamo un destino simile.
-Non per questo deve piacermi.
-Affatto.
Restiamo in silenzio. L'unico rumore è quello del treno che sfreccia a tutta velocità verso il nostro destino.
-Dovremmo andare a vedere le Mietiture degli altri distretti. Sai, per vedere chi ci farà fuori.- sorride ironico. Mi alzo controvoglia, ed una domanda mi sorge spontanea alle labbra.
-Che ne pensi di Bryson?
Harry si incammina, rimuginando sulla mia domanda.
-Non credo fosse stato sempre così.. Deve essere successo qualcosa nell'arena che lo ha destabilizzato.
-Ma anche di tanto.- sbuffo. -Come nostro Mentore, è la nostra unica speranza di sopravvivere. Ma a guardare come ha gestito i tributi precedenti, io inizierei a fare testamento in anticipo.

Quando entriamo nella sala televisione, il programma è appena iniziato. Vediamo il logo di Capitol City stagliarsi sullo schermo, prima di mostrarci le Mietiture che si sono svolte nei vari angoli della nazione.
I Distretti scorrono veloci. Quando arriviamo al nostro, rabbrividisco nel vedermi nello schermo. Con quel vestito bianco sembro un'eroina di altri tempi, che si avvia determinata verso il proprio destino.
Harry.. Beh, è semplicemente bellissimo, mentre a testa alta prende il posto di Liam.
Scorriamo le altre Mietiture. Alla fine, Bryson entra.
-Avete osservato i vostri avversari?
-Mi hanno colpito i due del Distretto 4. Sembrano molto.. Feroci.- dice Harry, scrollando la testa.
-Io mi ricordo la ragazza del 12. Mi sembrava così indifesa..- intervengo.
-Magari sarà proprio lei ad ucciderti. Non fermarti alla prima impressione.- mi dice Bryson.
-Come hai fatto a vincere?- gli chiedo sbuffando.
-Un'accetta, un po' di fortuna e tanto olio di gomito.- mi risponde lui, guardandomi negli occhi.
Amanda ci avverte che è ora di andare a dormire. L'orologio segna le 23:15.
Se tutto va secondo i piani, arriveremo a Capitol City in meno di otto ore.
Mi alzo, ed annuncio che andrò a letto.
-Ti seguo.- mi sorride Harry.
Gli sorrido a mia volta, e mi avvio per il corridoio. Camminiamo in silenzio per qualche istante, fianco a fianco.
-Pensi che avremmo qualche possibilità? Harry rompe il silenzio, voltandosi verso di me.
-Non lo so. Lo spero, ma sinceramente non lo so.- rispondo sincera.
-Se non dovessi vincere, spero che vinca tu.- sorride.
-Davvero?- mi gonfio di speranza.
-Certo. Almeno il mio distretto avrà più cibo.
Mi affloscio come un palloncino senza aria.
-Sono arrivato. Buona notte Cassidy.- mi sorride. Faccio appena in tempo a girarmi, che lui è già sparito.
Abbozzo un ciao poco convinto con la mano, per poi entrare nella mia stanza.
Mi sdraio sul letto, ad occhi aperti.
Ho parlato più oggi con Harry che in tutta la mia vita.
Sospiro, ed afferro un foglio di carta. Nel cassetto trovo una penna, ma riesco a vergare solo poche parole prima di cadere nel sonno.

"Please, don't be in love with someone else.
Please, don't have somebody waiting on you.
"

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Zaaao :)
In questo capitolo, sinceramente non succede un granché LOL
Ma sennò sarebbe venuto troppo lungo :3
Ammetto, ci sono rimasta un po'
male per la recensione unica che è rimasta nello scorso capitolo,
sola solina soletta :c
No okay, non preoccupatevi.
Spero che comunque vi sia piaciuto C:
Aspetto opinioni, ciaaaoooo <3
-Wel

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Capitolo 5
*** Show ***


Mi sveglio al suono di qualcuno che bussa alla porta della mia camera.
-Su cara, svegliati! Non sai cosa vi aspetta!
La voce di Amanda Hills, insopportabilmente acuta ed allegra, mi riporta bruscamente alla realtà. Mi infilo una camicia bianca ed un paio di pantaloni neri, e mi raccolgo i capelli in una coda. Controllo la collana di Zayn, e la stringo nel pugno. Le sei punte mi si conficcano nel palmo, ma non sento dolore. Penso, penso a cosa starà facendo adesso il mio migliore amico, nella cava. Penso a Niall, Genn e Cay. Se staranno sentendo la mia mancanza, se avranno paura.
Se starano andando avanti, se staranno già cercando di dimenticarmi.
Amanda riprende a bussare alla porta, ed io mi riscuoto. Allaccio la collana, ed esco.
Entro nella sala da pranzo, dove Bryson è intento a spalmare della marmellata su un pezzo di pane.
Mi fa un cenno, che io ignoro. Mi accomodo, e lascio vagare lo sguardo sulla tavola imbandita.
Sento la saliva riempirmi la bocca.
Mentre inizio a riempire un piatto con qualsiasi cosa mi capiti sottomano, sento dei passi. Alzo appena la testa come saluto, e mi avvento sul cibo.
Quando sono così piena che riesco a malapena a respirare rivolgo la mia attenzione a Bryson.
-Ragazzi, tra poco saremo a Capitol City, e verrete consegnati ai vostri stilisti. Sinceramente? Non vi piacerà. Soprattutto a te, Cassidy. Non lamentatevi, chiaro? Nessuna lamentela deve uscire dalle vostre labbra.
Sbuffo, ma vedo Harry annuire. Faccio un vago cenno di assenso con la testa, e mi alzo in piedi. Bryson mi fa cenno di rimanere.
-Allora, cosa sapete fare?
-Beh, io so usare i coltelli.. Ho una buona mira.- deglutisco a vuoto.
Bryson annuisce, poi si volta verso Harry. -E tu, ragazzo?
Harry sorride strafottente. -Non vuoi davvero vederlo.
Si guarda attorno, alla ricerca di qualcosa. Individua un'accetta vicino al caminetto. La afferra, con noncuranza..
Poi inizia a farla roteare. Spalanco la bocca, mentre l'arma gira sempre più veloce, e va a piantarsi violentemente nel muro retrostante, facendo volare delle schegge. Lo guardo con gli occhi fuori dalle orbite.
-Complimenti, ragazzo, Questa è la stessa tecnica che utilizzai anche io nei miei Hunger Games.
-E si vede il risultato..- bofonchio a mezza voce. Harry mi fulmina con lo sguardo, ed io mi volto di spalle.
-Bene, allora, quando saremo a Capitol City avrete una settimana di sessioni di addestramento con gli altri tributi. Non cercate di colpirli dimostrando loro le vostre capacità. Non cercate di intimorirli, non distinguetevi, non fate niente che possa far attirare l'attenzione su di voi, chiaro?
Annuiamo, e solo allora Bryson ci congeda. Mi avvio verso la mia camera, non sicura di voler scoprire cosa ci aspetta fuori da questo treno.

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Stringo i denti, mentre uno di quelli strani esseri che mi girano attorno sta usando la scusa di "farmi bella" per eliminarmi prima dell'inizio dei giochi.
Definirla una tortura è poco.
Mi hanno scartavetrato la pelle, eliminato ogni singola traccia di peluria e lasciata nuda ed indifesa sotto le luci artificiali della stanza in cui mi trovo.
Ufficialmente questo è il mio "cast di preparatori".
In realtà ho il serio dubbio che qualcuno li abbia pagati per debilitarmi al massimo in previsione degli scontri.
-Tranquilla cara, abbiamo quasi finito. Tra poco il tuo stilista verrà a prenderti.
Non sono poi così sicura di voler incontrare il mio stilista. Come minimo mi farà vestire da albero. Come massimo mi metterà qualcosa di ridicolo che mi segnerà a vita.
Osservo le provette contenenti liquidi colorati poggiate sugli scaffali attorno a me. Prendo seriamente in considerazione l'idea di ingoiarli uno dopo l'altro, e sperare che mi uccidano più in fretta dei miei preparatori.
-Sei pronta. Guarda come sei carina adesso, senza tutta quella roba superflua addosso.- cinguetta quella che dovrebbe essere una donna, ma che deve pesare circa 5 chili.
E, tra parentesi, la roba superflua erano tre strati della mia pelle.
Mi infilo un accappatoio bianco che sembra fatto di carta velina, e l'unica cosa che riesce a sollevarmi di morale è pensare al fatto che Bryson, prima di me, ha dovuto sopportare queste torture.
Uno dei miei preparatori, un uomo dalla pelle maculata stile ghepardo e gli occhi allungati, mi fa accomodare in una poltroncina imbottita, all'interno di una stanza.
-Bene, vediamo chi abbiamo qui.
Una voce alle mie spalle mi fa sobbalzare, e mi volto di scatto.
Un uomo magro, alto, con occhi e capelli blu, mi sorride.
-Ciao, Cassidy. Sono Edmion, il tuo stilista.
Ci squadriamo a vicenda, poi lui sorride di nuovo.
-Allora, iniziamo a parlare della sfilata di stasera.
Mi accascio a sedere con un gemito di disappunto. Edmion ride, poi mi prende il mento per sollevarmi la testa.
-Uhm, direi che il verde potrebbe donarti, si. Sei pronta a rappresentare il tuo Distretto?
Mi preparo ad ascoltare, rassegnata.
Almeno anche Harry avrà un vestito terribile come il mio.
Perché mi lamento? Beh, semplice.
Nella sfilata, i Tributi devono indossare abiti rappresentativi del loro distretto.
E noi del Distretto 7, falegnameria e carta, generalmente finiamo per essere vestiti da alberi.
Magari le betulle mi donano.

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-Come sto?
Seduta sul carro che ci condurrà alla sfilata, spalanco la bocca.
-Oh, H-har-ry pen-penso che il t-tuo abito sia..
Meraviglioso. Non ci sono altre parole per descriverlo.
Harry è vestito da boscaiolo.
E beh, non come un boscaiolo del nostro distretto, quando torna a casa la sera coperto di segatura.
Come un boscaiolo sexy. Ma sexy da morire.
Indossa una camicia rossa che gli fascia il corpo, marcando i muscoli delle braccia, ed un paio di pantaloni scuri di cotone.
Stupendo, bellissimo, affascinante, incredibile.
-Sinceramente? Avevo paura di ritrovarmi nudo con dei rami intrecciati in testa.- ride. Rido a mia volta, poi lui mi guarda negli occhi.
-Fatti vedere..
Mi alzo, timidamente.
Harry spalanca gli occhi. Ed io mi segno mentalmente di adorare Edmion appena torniamo dentro.
Il mio abito è verde, lungo fino ai piedi, senza maniche.
Ma ciò che lo contraddistingue è il tessuto.
Cangiante, come gli occhi di un insetto, cattura la luce per poi rifletterla in mille sfaccettature differenti, che sembrano riprodurre i giochi della luce tra il fogliame.
Mi sono vista allo specchio, e devo ammettere che l'abito, assieme al trucco luminoso che mi ha applicato il mio terzo preparatore (una donna pallida dagli enormi occhi verdi) mi rendono.. Si, carina.
-S-sei bella..- sussurra Harry, per poi scuotere la testa arrossendo.
-Ragazzi, salite sul carro! Tra poco si entra in scena!- urla Bryson.
Sorrido timidamente ad Harry, e mi isso sulla piattaforma.
Sento le mie gambe cedere.
Faccio per crollare, quando harry mi prende e mi sostiene per un braccio.
Mi rialzo tremante, e lui circonda la mia vita con un braccio.
La sua stretta salda mi rassicura.
E quando il nostro carro inizia ad avanzare, mormoro sottovoce poche parole. -Non mollarmi.
Lui sorride.
-Non lo farò.

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Yooooooo C:
Lo so, non pubblico da un po'.
Ma non ero ispirata, davvero.
Lo so, anche in questo capitolo non succede CHISSA' COSA,
ma sto aspettando di arrivare nell'arena u.u
L'ultimo capitolo non ha avuto recensioni, ma
la mia ff è la preferita di 5 persone
e tra le seguite di 7, per cui
CON MANAGNIMITA' vi perdono u.i
ahahahahaha, a parte gli scherzi, spero che seguirete Survive
anche in questi primi banali capitoli.
Ciaaaaaaaaaaaaaao
-Wel <3

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Capitolo 6
*** Gonna die. ***


Il carro avanza, ed io barcollo, cercando di non perdere l'equilibrio.
Mi aggrappo al braccio di Harry, che ride.
La musica di apertura detta il ritmo del movimento del carro, che ci farà percorrere le strade di Capitol City fino all'Anfiteatro cittadino.
Credo che questa sarà l'ultima volta che staremo all'aria aperta, prima di essere rinchiusi per una settimana al Centro d'Addestramento.
Vedo il carro del Distretto 6 uscire, ad inspiro profondamente.
-Sorridi.- mi consiglia Harry, facendomi l'occhiolino.
Gli lancio un'occhiataccia, e sfodero il mio miglior sorriso.
Scoppia a ridere, perché so quello che sta pensando. Sembro un procione in prognosi riservata.
Il nostro carro varca l'ingresso, e vengo abbagliata dai flash e dalle luci delle telecamere.
Il mio vestito inizia a risplendere come reazione alla luce, e rimango a bocca aperta.
Mi volto verso Harry, sorridendo.
-Questo sorriso mi piace molto di più di quello di prima.- ride, e poi si volta verso il pubblico, salutano con la mano.
Mi affretto ad imitarlo, ed in breve veniamo sommersi dalle grida.
Intravedo la nostra immagine su uno schermo, ed il mio sorriso si allarga. Harry al mio fianco sembra veramente a suo agio, ed io cerco di dare il meglio di me.
Il mio vestito continua a sfavillare, avvolgendo anche Harry con la sua luce, che aumenta sempre più d'intensità.
Una moltitudine di scintille scoppiano attorno a noi, provenienti direttamente dal mio abito.
Il ragazzo al mio fianco mi guarda sbalordito, ma neanche io ho una spiegazione. So solo che è fantastico.
Tutto ciò è molto più di ciò che mi aspettassi, molto più di ciò che ognuno si sarebbe mai potuto aspettare.
I carri occupano l'anello dell'Anfiteatro.
Quando ci fermiamo, di scatto, perdo nuovamente l'equilibrio. I tacchi delle scarpe che indosso sono troppo alti, nonostante siano i più bassi tra tutte le ragazze che vedo negli altri carri.
Harry mi afferra per la vita, ed un boato esplode attorno a noi. Sorrido, tornando in piedi, e mi sfilo lo scarpe.
Lancio uno sguardo malizioso al vuoto, e le lancio tra la folla.
Le mani si tendono, a prendere un ricordo di Cassidy, tributo del Distretto 7 dei 54esimi Hunger Games.
Il Presidente Snow, un uomo minuto dai fluenti capelli bianchi, da il benvenuto a noi tributi, in piedi su un alto balcone sopra di noi.
L'inno nazionale parte, ed i carri tornano a muoversi. Lancio un bacio alla folla, e le telecamere seguono un'ultima volta noi tributi nel giro dell'Anello.
Ed, un attimo prima che il carro venga inghiottito dall'ingresso del centro d'Addestramento, il mio vestito riluce un'ultima volta.
Il buio ci inghiotte per un istante, lasciando fuori anche le urla del pubblico in delirio.

Appena il carro si ferma, scivolo a sedere.
Inizio a tremare, involontariamente. Due braccia mi avvolgono, e desidero che siano quelle di Niall, di Zayn.
Abbasso lo sguardo e vedo la loro sfumatura azzurrina, e mi divincolo poco convinta dalla stretta di Edmion.
-Lascia, la prendo io.- dice la voce che amo più di ogni altra. Quando le braccia di Harry prendono il posto di quelle precedenti arrossisco violentemente, sotto lo strato di trucco pallido che mi ricopre la faccia.
-Ce la faccio da sola.- dico spavalda, inghiottendo a vuoto.
Guardo Harry negli occhi. Mi sorride, e per un attimo mi sciolgo.
Cretina, quando sarai nell'Arena ci sarà poco per cui sciogliersi.
Questo pensiero mi entra nella testa, ed improvvisamente torno alla realtà. 
Non si tratta di essere belle per andare ad una festa, o per fare colpo sul ragazzo che ci piace.
Si tratta di essere belle per andare incontro alla morte.

Ci avviamo verso l'ascensore che ci porterà nelle nostre stanze. Amanda Hills è tutta esaltata per il mio abito, e continua a riempirmi di complimenti e commenti per tutta la durata del viaggio in ascensore.
-Ho iniziato a cercarvi degli sponsor, ma fin'ora non ero riuscita a molto.. Dicevano che tu avevi la faccia troppo pulita per essere una carnefice, ragazzina.
La fisso ad occhi spalancati. Una faccia troppo pulita? Nel senso, SCUSATEMI, la prossima volta cercherò di nascere con la mentalità di un killer!
-Però, con l'apparizione di oggi, ho trovato contatti che prima non avrei mai sperato di ottenere. Solamente il vostro mentore può concludere contratti, ma dopotutto sono soddisfatta della giornata. Siete stati veramente.. Appariscenti.
Sorrido forzatamente, mentre Amanda mi scorta fino alla mia stanza.
Entro e mi sfilo il vestito, che ormai ha perso la sua luminosità.
La stoffa di cui è fatto è sempre devastante, ma sembra più.. Innocuo.
Mi infilo sotto la doccia, premendo pulsanti a caso su un enorme display. Finisco per essere avvolta da una nuvola di bagnoschiuma alla vaniglia, il che mi tranquillizza. Appena metto piede sul tappetino, il mio corpo viene asciugato da un getto d'aria, ed i miei capelli sbrogliati da una leggera corrente elettrica.
Infilo un paio di pantaloni aderenti neri, ed un corpetto nero allacciato sul davanti. Mi guardo allo specchio, e mi lascio andare ad una risata amara.
Cassidy Horan, tra dieci giorni probabilmente sarai morta. Sorridi alla vita.
Mi avvio a cena, ma il mio stomaco chiuso mi impedisce di mandare giù molto.
Harry invece sembra padrone di se stesso, e ride e scherza con Edmion.
La sua stilista, una ragazza dalla pelle scura e gli occhi neri, mi sorride timida.
Non riesco ad evitare di pensare a quanto somigli ad una pantera.
Finita la cena, Bryson ci intima di sederci su un divanetto, a vedere la replica della cerimonia di apertura degli Hunger Games.
Quando arriva il nostro turno, tutti iniziano a farci notare i pregi della nostra esibizione.
Sembro quasi padrona di me stessa, mentre sorrido alla gente. Quando poi lancio le scarpe, si levano grida di giubilo.
-Sei stata bravissima! Tutti si ricorderanno di voi!- sorride la ragazza, che credo si chiami Shantya.
-Come no! Sarà molto utile, una volta che sarò morta.- dico frustrata.
Mi alzo in piedi, e mi avvio verso la mia stanza.
-Cass!
Harry mi segue, ed io mi volto, con occhi fiammeggianti.
-Tutto ciò è ridicolo! Ci fanno gustare la felicità per così poco, prima di spedirci a morire! Io..
Il mio sguardo incontra quello di Harry.
-Io..
Con voce rotta finisco la frase.
-Io non voglio morire.

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