Perchè si può davvero inciampare nell' Amore..

di IsabeauPhantomhive
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Compito con sorpresa ***
Capitolo 3: *** Invito Amaro ***
Capitolo 4: *** Sussurri, Ricordi, BIP... ***
Capitolo 5: *** Evitando il passato non troppo lontano ***
Capitolo 6: *** The End. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Perchè si può davvero inciampare nell' Amore..



Marta si nascose velocemente dietro la porta in legno massiccio che apriva la scuola “Alexandra” ai visitatori. Da quell’anno la scuola sarebbe diventata mista e non più solo femminile. Per Marta, cresciuta sempre tra quelle mura prettamente femminili, la presenza di ragazzi nell’androne o nei corridoi, era praticamente “la fine del mondo”. In classe poteva anche far finta di nulla, ma non era proprio capace ad interagire con i ragazzi. Tutte le sue compagne erano più o meno contente di questa grande novità, ma lei no, era davvero spaventata. Cercando di pensare al buon pasto che l’attendeva in mensa, molto lentamente e tenendo lo sguardo esclusivamente piantato a terra, Marta si diresse all’edificio adiacente, prendendo una scorciatoia attraverso il grande giardino ben conosciuto.

Sentendosi al sicuro tra quegli alberi e quei piccoli sentieri, Marta decise di sollevare lo sguardo al cielo e di rilassarsi. Ad un certo punto però inciampò e cadde su qualcosa che non era il terreno. Alzandosi si accorse che quella “cosa” sotto di lei aveva emesso un mugolio e che adesso la guardava con due ridenti occhi azzurro-verdi. L’unica cosa che l’imbarazzo consentì a Marta di dire, fu una semplice parola per scusarsi. Il ragazzo sorrise davanti al suo viso imporporato e fece cenno alla ragazza di sedersi vicino a lui, però Marta corse via dopo un “no” appena bisbigliato.
Dopo il pranzo, Marta si diresse verso l’aula 15. Solitamente inutilizzata, per il primo incontro del club scolastico di cui faceva parte: “Un libro, un amico”. Non appena fu entrata, Marta notò una figura nuova e familiare seduta un po’ in disparte, ma non ebbe tempo per indagare perché la leader del club prese immediatamente la parola.
<< Intanto buon inizio anno, vorrei dare il benvenuto ai due nuovi membri e dire a tutti voi che oggi ci siamo riuniti qui perché il dirigente non ci ha concesso di andare direttamente nella piccola classe adibita a biblioteca, dicendo che ancora non sono stati portati i nuovi libri per ampliarla.>>
Una delle due facce nuove era familiare a Marta, che per tutta la durata dell’incontro cercò di ricordare quella figura, ma fu solo alla fine dell’incontro che la sua memoria cedette: il ragazzo del giardino. Appena arrivata al ricordo, Marta focalizzò la propria attenzione esclusivamente sulla leader, avendo però la paura che il ragazzo attaccasse bottone con lei, con la scusa della caduta nel giardino.

Finito l’incontro Marta non riuscì ad alzarsi dalla sedia, nonostante volesse praticamente fuggire via, però fortunatamente il ragazzo uscì lanciandole solamente un’occhiata annoiata. Dopo aver aspettato una decina di minuti, Marta decise di tornare alla sua stanza nel vecchio dormitorio per studiare. Per tutto il percorso la ragazza fece attenzione a non incappare direttamente nei ragazzi, ma arrivata alla porta della sua camera ebbe una bruttissima sorpresa. La porta accanto a quella della sua camera era aperta e da dentro veniva della musica senza parole. Il fatto che ci fosse qualcun altro nel vecchio dormitorio rimasto aperto solo per lei, la fece sentire derubata di qualcosa, come se un estraneo avesse preso possesso della sua casa. Passando davanti la porta aperta,non poté fare a meno di sbirciare e vide una ragazza che, canticchiando, sistemava dei fogli colorati sulla scrivania. Marta sospirò di sollievo, almeno l’ “intruso” non era un ragazzo. Aprì la porta della sua stanza, entrò e nel chiudere vide che dentro la stanza di fronte vi era il ragazzo biondo disteso sul letto, incurante della porta aperta che dava sul corridoio. Il mondo crollò sulla testa di Marta, che chiuse la porta della propria camera con la voglia di piangere ed urlare. Andò a dormire senza sapere come avrebbe reagito l’indomani.

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Capitolo 2
*** Compito con sorpresa ***


Perchè si può davvero inciampare nell' Amore.. Come ogni mattina, Marta fu svegliata dal sole appena sorto e cominciò a vestirsi, prima di andare nel bagno in fondo al corridoio. Dopo aver lavato i denti ed il viso aprì la porta per uscire nel corridoio e prendere i libri nella sua camera, ma il ragazzo con il pugno alzato che stava per bussare e che adesso le sorrideva, la fece tornare alla dura realtà.
Il biondo si appoggiò allo stipite della porta del bagno “bloccando” Marta all’interno. Lui le tese la mano e lei lo guardò interdetta. <> disse lui guardandola, ma lei continuò a spostare lo sguardo dagli occhi azzurro-verdi di lui alla sua mano tesa. Daniel cercò di incoraggiarla con lo sguardo ma alla fine le disse <<.. e tu sei?>>. Solo a quel punto lei collegò gli unici neuroni non svenuti e arrossendo balbettò il proprio nome e tese la mano stringendo quella di Daniel. Il ragazzo le sorrise e si spostò per permetterle di sgattaiolare via, intuendo il disagio di Marta.

Per lei la giornata trascorse tranquillamente, anche se la concentrazione scivolava tra i banchi e la riportava alla “conversazione” con Daniel. Ripensandoci tutta la mattina, la ragazza capì che non era stata poi una tragedia parlare col ragazzo e a fine giornata aveva preso una decisione: avrebbe superato le sue paure e, visto che l’unico ragazzo con cui aveva parlato era Daniel, sarebbe stato lui ad aiutarla.
L’occasione si presentò per Marta il giorno in cui l’insegnante di italiano, dovendo andare in ospedale dalla figlia, decise di dividere la classe in coppie e far scrivere un racconto lungo almeno 10 pagine ad ogni duo: i due ragazzi potevano scegliere il proprio partner a piacimento e i due potevano cercare l’ispirazione in qualsiasi angolo della scuola. Sperando di non essere rifiutata, Marta si alzò lentamente non appena la professoressa uscì.
Si diresse verso il banco di Daniel e guardandolo “coraggiosamente” negli occhi gli chiese tutto d’un fiato se avesse voluto far coppia con lei. Inizialmente il ragazzo sembrò non capire, ma ad un certo punto fece per rispondere, quando uno dei ragazzi che pranzava con lui gli chiese: «Ehi amico, ti va di fare coppia? Qui mi hanno lasciato tutti solo!» per poi mettersi a ridere aspettando una risposta.
Daniel ci pensò un attimo e dopo aver fatto un mezzo sorriso si rivolse al suo amico: « Mi dispiace Carl, ho già qualcuno con cui svolgere il compito» disse spostando lo sguardo verso Marta per guardarla negli occhi.
I ragazzi cominciarono ad uscire rapidamente dall’aula e Marta non aveva idea di dove poter cercare la “somma ispirazione” ma (s)fortunatamente Daniel, sistemate le sue cose, la prese per mano e la guidò fino al giardino, dove si erano scontrati la prima volta. Il ragazzo si sedette sotto un albero e tirò fuori un quaderno e una matita. Marta, dopo un breve momento di indecisione decise di sedersi poco lontano da Daniel e di cominciare a scrivere qualcosa anche lei.
Dopo un buon quarto d’ora, la ragazza aveva scritto circa mezza pagina e le era salita la curiosità verso il quaderno di Daniel. A gattoni si avvicinò a lui e sbirciò il foglio che era pieno di schizzi di lei che scriveva. Marta posò lo sguardo sconvolto su Daniel che in risposta fece un’alzata di spalle e le prese di mano ciò che lei aveva scritto.
 Dopo aver letto speditamente ciò che la ragazza aveva scritto, Daniel  le chiese: « Una storia su una ragazza che scopre di essere una mezza fata? Ok, ma ci sarà una battaglia contro qualche popolazione o un cattivo qualsiasi e io scriverò le scene d’azione.. e se sarà il caso metteremo anche alcuni disegni! … Tu sai disegnare?» Marta non sapeva cosa rispondere, aveva sempre adorato disegnare e scrivere ma mai nessuno aveva visto qualche sua produzione.
«Non sono molto brava, per lo più riesco a scarabocchiare qualche paesaggio o qualche esserino inventato..» disse la ragazza arrossendo ancora di più.

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Capitolo 3
*** Invito Amaro ***


Passarono l’intera settimana successiva ad incontrarsi per scrivere e disegnare, lui imparò molto riguardo la scrittura e lei imparò molto riguardo il disegnare … e il vivere. Alla fine il lavoro venne più di 50 pagine compresi i disegni ed entrambi ottennero un importante riconoscimento nel loro curriculum scolastico. Daniel, dopo aver ricevuto i complimenti dall’insegnante, decise di ringraziare Marta con una merenda farcita di dolci che avrebbe preparato lui stesso. Quella ragazza tanto, troppo, timida avrebbe avuto l’onore di conoscere il suo segreto: adorava cucinare dolci e gli riusciva anche molto bene! Da quando l’aveva conosciuta, Marta era davvero cambiata moltissimo, anche lei ogni tanto si accorgeva di stare parlando o sorridendo più del solito e ritornava ad essere la ragazza super timida che gli era inciampata sopra quel caldo primo giorno di scuola.

Marta, appena aperta la porta della sua stanza, mise il piede su una busta verde sigillata. La busta odorava di cioccolata e la ragazza non poté fare a meno di aprirla odorandola a più non posso. Il biglietto dentro la busta era di un delicato bianco panna e vi era scritto:

“ Ti aspetta un dolce ringraziamento alle 17 di oggi pomeriggio nella serra della vecchia preside, sono certo che la conosci.
D. “


Marta rimase sbalordita da quel biglietto, non se lo aspettava per nulla e non aveva idea di come reagire. Decise praticamente all’istante che sarebbe andata a quell’incontro anche contro qualsiasi calamità. La ragazza ripose con cura il biglietto nella busta, che a sua volta fu riposta dentro l’agenda che Marta portava sempre con sé. I compiti non potevano essere rimandati e furono svolti da Marta molto frettolosamente e superficialmente, inframmezzati da lunghe pause ricche di riflessioni “esistenziali” che spaziavano da Marta stessa a Daniel o addirittura al futuro della ragazza.
Alle 16.50 Marta era già in prossimità della vecchia serra e sentiva arrivare un odorino di dolci che le inebriava i sensi. Stava per salire gli ultimi 4 gradini quando sentì un boato e venne scaraventata di nuovo al pianerottolo inferiore travolta da una pioggia cristallina di vetri infranti. Dopo qualche secondo di incoscienza Marta riuscì a riprendersi e cercò di alzarsi per andare a vedere le condizioni della serra che adesso era riempita di piccoli principi d’incendio. Ad un certo punto la ragazza vide una sagoma accasciata a terra, si avvicinò e riconobbe Daniel. Gli si avvicinò e lo portò faticosamente all’esterno della serra, dove l’aria era più respirabile. Con le ultime forze, chiamò il pronto soccorso dal cellulare che trovò nella tasca della felpa di Daniel.
Il ragazzo tossì facendola spaventare, Marta cercò di parlargli ma le forze le vennero meno e la vista le si oscurò.

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Capitolo 4
*** Sussurri, Ricordi, BIP... ***


Un leggero “BIP” si insinuò tra la nebbia che offuscava la coscienza di Daniel, che cercò di aprire gli occhi. Una forte luce non gli permise di mantenere le palpebre aperte ma riuscì ad aiutarsi con l’udito: sentiva dei sussurri intorno a lui e quando riprese coscienza anche del tatto sentì delle mani strette convulsamente intorno alla sua mano sinistra. Cercò di aprire di nuovo gli occhi, questa volta più lentamente, riabituandosi pian piano alla forte luminosità che riempiva la stanza. Capì immediatamente di trovarsi nella camera di un ospedale e continuando a guardare con gli occhi socchiusi il soffittò cercò di ricordare.

“Cucinare dolci gli era sempre piaciuto e immerso in quella magnifica serra si sentiva quasi nel posto più bello al mondo. La cosa che più lo tormentava però era vedere di nuovo Marta. Non era ancora sicuro di cosa stava accadendo dentro sé stesso e aveva paura di commettere errori, tremendi errori. Cercò di scacciare via quei pensieri e aumentò la temperatura del forno. Dopo qualche secondo sentì un forte calore e …”


..e poi nulla. Appena riuscì ad aprire totalmente gli occhi, Daniel si girò verso il suo fianco sinistro. Aveva il braccio ricoperto di graffi, contusioni e piccole bruciature. E le mani che avvolgevano la sua e la riscaldavano appartenevano ad una ragazza che dormiva seduta al suo fianco, i capelli castani a coprirle parzialmente i lineamenti. A causa della morfina che sicuramente ancora gli circolava nelle vene, Daniel dovette mettere a fuoco la vista per riconoscere Marta.
Rimase qualche secondo ad osservarla, fin quando lei si risvegliò. Marta fece un lieve sorriso e stava per dire qualcosa quando entrò un’infermiera che la fece uscire per occuparsi di Daniel. Dopo almeno dieci minuti di controlli fu di nuovo permesso ai visitatori di entrare nella stanza del ragazzo.

Marta si stupì di come Daniel sembrasse diverso, molto più pallido del solito e con il viso pieno di piccoli graffi che gli rendevano irriconoscibili le espressioni di cui lei ormai era un’ imprevista esperta. La ragazza si sedette di nuovo di fianco al letto e cominciò ad osservarsi le scarpe in maniera esageratamente accurata.
Fu Daniel a pugnalare quel silenzio carico di domande che si era creato: - Marta, grazie di essere qui … - non riuscì neanche a completare la frase, non aveva la minima idea di cosa dire. Dopo qualche altro minuto passato in silenzio, accompagnato da fugaci scambi di sguardi imbarazzati, il ragazzo provò nuovamente a far sparire quell’aria priva di familiarità che dopo tutti i pomeriggi passati insieme a Marta era diventata troppo pesante da sopportare. Le chiese all’improvviso cosa fosse successo e lei, dopo un rapido sguardo carico di stupore, cominciò a raccontargli tutto osservandolo attentamente negli occhi.
A fine racconto Daniel aprì le labbra per ringraziare quella dolce e forte ragazza che gli aveva praticamente salvato la vita, ma fu interrotto sul nascere da un’ infermiera che un po’ duramente spiegò a Marta che doveva andare a casa perché il paziente aveva bisogno di riposare per rimettersi al più presto. Solo allora Daniel notò un grande borsone poggiato sul pavimento vicino la porta e subito intuì che Marta non aveva lasciato l’ospedale praticamente mai. La ragazza si alzò immediatamente, come spinta da un’invisibile molla e Daniel non poté far altro che salutarla velocemente mentre lei gli sorrideva uscendo.

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Capitolo 5
*** Evitando il passato non troppo lontano ***


Marta, appena arrivata nella sua camera al dormitorio, si rese conto di essere stremata. Passare tutto quel tempo vicino a Daniel l’aveva privata delle poche forze che le erano rimaste dopo l’esplosione. Dopo una rapida doccia calda e una focaccia semplice comprata durante il tragitto dall’ospedale al dormitorio, Marta decise di “spegnersi” e di dormire profondamente per un po’.


Dopo più di tre settimane forzato prima nel letto d’ospedale e poi nella sua camera al dormitorio, Daniel ricominciò a seguire le lezioni felice di tornare alla normalità. Non vide più Marta in giro e si ritrovò a pensare inaspettatamente a lei molte volte durante il giorno. Un pomeriggio, dopo una mattinata di pioggia, decise di godersi quel sole appena spuntato. Si diresse senza pensarci all’albero dove per la prima volta aveva visto Marta e dove successivamente avevano studiato insieme. Pensava di essere il solo ad aver piacere a stare seduto all’aria aperta con quell’aria frizzantina ma, come al solito, Marta l’aveva colto di sorpresa. Leggeva un libro seduta su una coperta a scacchi proprio sotto il “loro” albero. Non si accorse di lui fino a quando non le si sedette vicino. La ragazza lo guardò sorpresa per poi rituffarsi in silenzio nel suo libro. Era chiaro che la sua testa era altrove, nonostante la grande concentrazione che voleva mostrare, Marta rimase sulla stessa pagina per molti minuti.

Come al solito, i suoi sforzi erano stati inutili. Aveva paura che fosse cambiato qualcosa in Daniel dopo tutto quel tempo praticamente costretto al riposo. Marta non era sicura dei suoi sentimenti nei confronti del ragazzo ma grazie ai tanti libri letti nei momenti di solitudine sapeva che per lui il loro legame era importante; questo almeno fino all’incidente. Si dice che il tempo fa sbiadire i sentimenti e Marta era terrorizzata. Aveva cominciato ad uscire presto la mattina e a chiudersi immediatamente nella sua camera appena poteva, pur di non incontrarlo, ma quel pomeriggio proprio non ce la fece a star al chiuso con quell’atmosfera idilliaca. Non aveva idea di come vi era arrivata, ma i suoi piedi la guidarono ai piedi del “loro” albero.

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Capitolo 6
*** The End. ***


-Perché mi eviti?- tre piccole parole, una semplice domanda lanciata da Daniel nel silenzio assordante che si era creato tra lui e Marta. Lei ci mise un’eternità a rispondere, ma dopo aver dischiuso le labbra più volte non sapendo cosa dire, sussurrò solamente: -Ho paura che tra noi sia cambiato tutto..-. Per Daniel fu come ricevere uno schiaffo in pieno viso, non aveva idea che nella mente della ragazza vi fossero simili dubbi. Non sapendo cosa rispondere fece l’unica cosa che il suo istinto gli suggerì: le prese il mento con una mano, le girò delicatamente la testa verso di lui e la baciò. Lei dopo qualche istante di sorpresa, rispose al bacio inaspettato. Quando ad entrambi mancò il respiro si osservarono a lungo negli occhi: azzurro-verde nel castano chiaro, certezze nella paura, amore nell’ amore.












Nessuno avrebbe mai creduto che fosse possibile, ma adesso Marta e Daniel vivono in una casa tutta loro, una semplice villetta a 2 piani con un piccolo giardino, con un albero uguale a quello sotto il quale si sono conosciuti. Marta ritorna proprio adesso a casa, il pastore tedesco le corre incontro saltando in una volta tutti i gradini della veranda. La porta di casa si spalanca e corre fuori un bambino di circa 5 anni, Rory, che, tutto contento, salta al collo di Marta e le grida un ‘Ciao Mammina!’ udibile da tutti i vicini. Qualche istante dopo esce di casa anche Daniel, con un sorriso smagliante, tanta panna in viso e la piccola Melody di qualche mese in braccio. Nessuno avrebbe mai scommesso su di loro: “Troppo diversi” dicevano, “Lei è troppo timida” aggiungevano, “Lui è troppo per lei” continuavano … “Vi sbagliavate tutti” risponde adesso il Destino.







Fine.




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Ok, se sei arrivato/a fin qui ti ringrazio :) Ti va di lasciare un piccolo parere riguardo questa storia? mi faresti un favore :)

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