LA NOSTRA PROMESSA (yubikikiri)

di cola23
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** UN GIORNO COME TANTI ***
Capitolo 2: *** 2 CAPITOLO UNO STRANO RAGAZZO ***
Capitolo 3: *** 3 CAPITOLO: UN RAGAZZO COMPLETAMENTE FUORI DI TESTA ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4:UN RAGAZZO INTROVERSO ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 5 :UN RAGAZZO INVADENTE ***
Capitolo 6: *** 5 CAPITOLO: COMPORTAMENTI LUNATICI ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 7:LITIGI E CHIARIMENTI ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 8:IMBARAZZANTI DICHIARAZIONI E PUNTI INTTEROGATIVI ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO 9 :CONFESSIONI ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO 10:IL PRIMO VERO PASSO ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO 11:NUOVE ABITUDINI ***
Capitolo 12: *** CAPITOLO 12:(EXTRA) NUOVE ABITUDINI (PARTE 2) ***
Capitolo 13: *** CAPITOLO 13:IL PRIMO VERO LITIGIO ***
Capitolo 14: *** CAPITOLO 14:PREOCCUPAZIONI E PREPARATIVI PRE-APPUNTAMENTO ***
Capitolo 15: *** CAPITOLO 15:UN AIUTO INASPETTATO ***
Capitolo 16: *** CAPITOLO 16: PRIMO APPUNTAMNTO ***
Capitolo 17: *** CAPITOLO 17:DEVIAZIONI,SCHERZI, E FUGHE ***
Capitolo 18: *** CAPITOLO 18:RUOTA PANORAMICA,TRAMONTO E SITUAZIONI IMBARAZZANTI ***



Capitolo 1
*** UN GIORNO COME TANTI ***


                                 LA NOSTRA PROMESSA 
 
1 capitolo:
UN GIORNO COME TANTI 
 
         
fresch bach.......
 
ore 7:oo mattina .
Anche questa mattina come al solito sono in ritardo,la televisione è rimasta accesa, è sento distintamente il volume alto del telegiornale mentre finisco di prepararmi.
«ieri all'alba....due studentesse di una scuola media femminile si sono gettate dal terrazzo del loro istituto .Una delle due è morta, mentre l'altra è in coma.»
 
mi abbottono la camicia e finisco di bere il latte, lanciando distrattamente un occhiata alle immagini della tv.
«Una tale noncuranza della vita umana è una vergogna, vorrei che i giovani d'oggi dessero più importanza alla vita.Di questi tempi il valore della vita....»
Bepp!
spengo al improvviso il televisore con uno scatto brusco, irritato. Poggio il bicchiere sul tavolo, prima di uscire l'occhio mi cade sul biglietto vicino alla colazione che non ho toccato.
«Caro Ace vado al lavoro, mamma.»
Dopo di che prendo la mia cartella sulle spalle e esco silenziosamente di casa chiudendomi la porta alle spalle con un tonfo. 
 
 
 
Perchè è sbagliato suicidarsi?
 
Ci ripensai qualche tempo dopo,un giorno che ero sul tetto della scuola al ora di pranzo. 
Quanti adulti potrebbero rispondere con chiarezza a una simile domanda?
Parlavano di questo argomento l'altro giorno in tv.
Perchè le persone pensano con tanta sicurezza di avere il diritto di giudicare quello che fanno gli altri senza  nemmeno sapere  le loro ragioni ? e perchè tutti danno per scontato che sia una cosa immorale e se qualcuno non è daccordo lo guardano come se fosse impazzita?.
Forse le persone che la pensano così, sono quelle così fortunate che dalla vita hanno avuto tutto e non hanno mai dovuto faticare per guadagnarsi qualcosa, per loro è inconcepibile che nella vita accadano cose così orribili da far sembrare la morte come una cosa meno orribile .
-Però chissà perchè fra i tanti modi che ci sono  per morire tante persone scelgono propio di buttarsi dai palazzi?-
rifletto ad alta voce guardando giù dalla ringhiera del tetto dove sono appoggiato, sporgendomi un pò .
-Uh....deve fare malissimo cadere da questa altezza.O forse non fà male perchè si muore al istante? mmh.....però......-
«chissà che macello rimane poi.Che schifo!»  finisco solo pensandolo con un espressione disgustata, sentendo un leggero conato di vomito salire al solo pensiero .
 Certo che non sono tanto normale se mi metto a pensare a certe cose di punto in bianco nel bel mezzo della mattina ! penso sospirando accasciandomi sulla ringhiera con uno sbuffò .
-WAAAAAAAAAAH!-
Un urlo improvviso alle mie spalle rompe il silenzio intorno a me, facendomi sussultare. Quasi mi prende un colpo e per poco non mi sbilancio in avanti cadendo giù dal tetto!.
Ma chi è quel idiota così stupido da urlare al improvviso?!per poco non mi ammazzavo per la sua stupidità!.
Riesco per un pelo a ritrovare l'equilibrio e a poggiare di nuovo i piedi al suolo .
Sto quasi per girarmi e dirgliene 4, ma prima che possa farlo mi sento trascinare indietro, tirato giù per un braccio con forza.
Ma che diavolo vuole fare? se pensa di potermi mettere fuori gioco aggredendomi alle spalle non sa con chi a che fare!.
Faccio resistenza alla sua presa ,e mi preparo a mollargli un pugno,ma prima che possa fare qualsiasi mossa quello che dice mi brocca, e desisto per un minuto.
-CHE STAI FACENDO ?! RIPENSACI!!!!-
Aspetta......ma non avrà mica pensato...?
Volto la testa di lato per guardarlo e mi ritrovo davanti un ragazzo più o meno della mia età, forse un pò più piccolo, con una massa di capelli neri tutti in disordine peggio dei miei, con indossa la divisa della mia stessa scuola e con un strano cappello di paglia enorme che oltre a stonare con quel abbigliamento «formale" gli coprima gli occhi e metà della faccia .
Quando avevo intuito  l'equivoco che si era creato, la mia rabbia si era un pò scemata, e intenzionto subito a chiarire  mi ero girato per guardarlo e spiegargli.
 Ma per un soffio di vento il suo cappello si sollevo un pò, permettendomi di vederlo finelmaente in viso, ogni mio intento iniziale  svanì, quando per un attimo  incrociai i miei occhi ai suoi:
Per un momento rimasi interdetto, e mi dimenticai di qualsiasi cosa volessi dire.
A una prima occhiata mi erano sembrati normali occhi castani , ma quando un raggio di sole gli aveva illuninati mi ero accorto che tendevano ad assumere una colorazione più dorata e brillante alla luce.
I suoi occhi erano come profondi pozzi d'orati in cui per un attimo  mi sembrò di pedermi.
Erano di un giallo così scuro, tendente al ambra, talmente brillanti che sembravano topazi. Era strano ma non riuscivo proprio a  distogliere lo sguardo dagli occhi di quel moccioso e non riusciva nemmeno a capire il perchè,forse perchè erano molto particolari che era impossibile non rimanerne sorpresi,non avevo mai visto qualcuno con gli occhi cos'ì, non credevo nemmeno che qualcuno potesse avere quella colorazione, e nemmeno così grandi, occupavano più di mettà del viso, ma con quella forma allungata sembravano quasi quelli di un gatto.
Mi chiesi se per caso non portasse delle lenti a contato o fossi in preda a delle  allucinazione per via della fame.
Qualunque fosse il motivo comunque, era da diversi minuti che non riuscivo a distogliere lo sguardo e continuavo a sentirmi come iplnotizzato, sena riuscire a sentirmi del tutto lucido.
Dal' altra parte sembrava che nemmeno lui volesse dire qualcosa, anche lui si limitava a fissarmi, sembrava aver perso completamente la voce dopo quel urlo, il che visto quanto era stato forte-direi quasi disumano- non mi sembrava tanto difficile.
Non so per quanto, ma per un altro pò continuammo a non dirci niente, restammo
sempricemente lì così, a fissarci.
Io lo fissai con un espressione che doveva essere  tra il perplesso e il sorpreso.
Lui invece sembra essere agitato, e ha sul viso un espressione preoccupata o spaventat, non avrei saputo dirlo con certezza .
Continuando a fissarlo senza mai distogliere lo sguardo con un sopracciglio alzato, iniziando a riscuotermi da quel  torpore mi decido finalmente a parlare per primo,attirando la sua attenzione. Così innarcando un sopracciglio e guardandolo con aria scettica sbotto :
 -Mica volevo buttarmi.-
Lui fà una faccia strana, e poi mi gurda in un modo ancora più strano, finchè non sembra fare un sussulto, apre leggermente la bocca, e i suoi occhi  si spalancano(riuscendo a diventare incredibilemnte ancora più grandi di prima)
Non mi ero sagliato,a  quanto pare aveva pensato propio quello.
-......Eh?? ho frainteso?- 
Urla istericamente facendosi titubante e arrossendo furiosamente.
Io non gli rispondo, mi limito semplicemente a guardarlo con un espressione eloquente  facendogli solo un lieve segno affermativo con la testa.
Sbarra ancora di più gli occhi e allenta la presa.La sua faccia diventa ancora più paonazza finchè non diventa completamente rosso fino alla punta dei capelli, e inizia a balbettare incerto-No....non....- 
Sto per dirgliqualcosa io ma al improvviso.... 
-Cretino idiota! -SBAM! 
non urla a squarciagola mollandomi contemporaneamente un pugno dritto in testa senza alcun preaviso!
-Non fare gesti equivoci!idiota!- 
coclude voltandosi sulla porta un ultima volta, poi la richiude con un forte tonfo e se ne và, è stato così veòloce a muoversi che non mi sono nemmeno accorto che ci fosse arrivato.
Io invece rimango ancora  li, un momento a fissare la porta chiusa come un ebete,con una mano ancora sul bernoccolo e un gocciolone sulla testa, troppo sorpreso e perplesso  per l'assurdità di quella situazione paradossale per provare qualcosa, o avere una reazione immediata. 
Finchè quando realizzo che un perfetto estraneo in meno di 2 minuti  e riuscito a farmi  quasi cadere giù dal tetto, solo per poi darmi del idiota e mollarmi un pugno in testa senza nemmeno avere un buon motivo, la rabbia e la frustrazione inizano a farsi strada facendomi montare un enorme irritazione per non aver reagito subito,con la voglia e il
 dispiacere di non aver buttato lui di sotto!.
Quello che era iniziata come una giornata qualunque ,un giorno come tanti in meno di 10 minuti era appena diventato decisamente bizzaro.!

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Capitolo 2
*** 2 CAPITOLO UNO STRANO RAGAZZO ***


2 capitolo :
uno strano ragazzo
 
Quello stesso giorno, più tardi al ultima ora.....
 
 
-Un moccioso  che assomiglia a una scimmia, con la voce da cornacchia e con uno strano cappello di paglia?-
Marco risponde così, perplesso per la mia domanda improvvisa mentre ci prepariamo per tornare a casa.
-Si hai mai visto un tipo del genere in giro?-
Alla fine sono riuscito a libermi  un pò della rabbia rimasta da quello stupido «incontro» nelle 2 ore di fisica succesive, prendere a calci un pallone non è stato gratificante come sarebbe stato se avessi potuto prenderlo a pugni, o almeno prendere a pugni qualcun'altro, uno qualsiasi.
Peccato però che propio oggi non avessi anche l'incontro con il club di lotta libera, quello mi avrebbe scaricato decisamente meglio.Anzi no, forse era una fortuna,visto tutta la rabbia e il nervoso che avevo accumulato sarei riuscito difficilmente a controllarmi,-meno del solito, non che le altre volte ci riuscissi tanto meglio- sarebbe stata la volta buona che avrei ucciso qualcuno sul serio, decisamente meglio bucare 5 palloni con le mani, e spedirne almeno una 10 contro il muro fracassando solo quelli che qual' cosa altro.
Era servito comunque a scaricarmi  e calmarmi almeno un pò.
Ma l'irritazione quella no, mi dava molto fastidio essere picchiato e insultato da un mocciosetto che magari sapeva anche chi ero mentre io di lui non sapevo un bel niente.
Non mi ricordavo nemmeno di averlo mai visto in giro per la scuola, così avevo provato a chiedere a Marco se ne sapeva qualcosa .Essendo l'assistente del professore e il responsabile della classe di solito era sempre informato su tutto.
Lui parve rifretterci per qualche minuto finchè non parve avere un illuminazione:
-Aspetta hai detto che a ha un cappello di paglia giusto?-
-Si, fra le altre cose.-
Anche se con tutte le sue caratteristiche....irritanti quello non mi sembrava propio il dettaglio che lo contradistingueva di più. 
-Ma certo che lo conosco, è Monkey D. Rufy della sezione A, vero Sach?-dice rivolto al nostro amico al primo banco avanti al nostro
-O si, lo conosco.E nel club di ginnastica e corsa.-
-Ginnastica e corsa?- 
chiesi perplesso, abbastanza sorpreso nonostante tutto.
Mi sorprendeva davvero che quel, «cosino»li praticasse uno sport, addirittura 2.
 A prima vista mi era sembrato piuttosto debole e gracilino per praticarne certi così impegnativi.
Però a pensaci visto la forza con cui nemeno poco fà era riuscito a tirarmi per un braccio non poteva essere davvero poi così debole .
Sach sembra aver intuito i miei pensieri:
-O non farti ingannare dal suo aspetto.Nonostante le apparenze è molto bravo in quasi tutti gli sport.Pensa che può frequentare questa scuola propio grazie a una borsa di studio ottenuta con lo sport .Grazie anche al fatto che è un atleta  professionista  esperto soprattutto nella corsa 110 m ad ostacoli  e nel salto in alto.-
-Insomma se la cava in tutti gli sport dove c'è da usare le gambe e essere veloci.-
 Marco conclude la spiegazione per lui.Poi con le braccia conserte allargò un sorriso ironico nella mia direzione. 
-Forse potrebbe anche cavarsela bene nel calcio, so che è conteso da tutti i club sportivi.- -O si , ho sentito che stava pensando di iscriversi propio a quello.-si intromise Sach.
Marco lancio uno sguardo significativo nella sua direzione, lui sembrò perplesso e lo guardò con aria interrogativa al inizio.Poi spalanca gli occhi e ridacchia, come se avesse avuto un illuminazione, e poi entrambi guardano nella mia direzione ridacchiando sotto i baffi, con uno strano sorriso malizioso in viso.
Ma che gli è preso, e che hanno da fissarmi così?.
Non ho neanche il tempo di capirlo che Sach ricomincia a parlare:
-O Ace, non dirmi che temi la concorrenza nel tuo campo? e per questo che sei così interessato a lui? eh?-
-Eh? ma certo che no! lo sanno tutti che sono il miglior rappresentante  del club di calcio in tutta la scuola, figuriamoci se mi faccio spaventare dal ultimo arrivato.E comunque ho
solo fatto una semprice domanda, non sono certo interessato a lui!-
Concludo indignato e scandalizzato alla sola idea che possano credere che io mi abbassi a prestare la minima attenzione a un impiastro del genere.
Si perchè mi è bastato il nostro breve «incontro» per inquadrarlo subito come tale, e io non sono certo il tipo che frequenta soggetti del genere.
Sono ben sicuro della prima impressione , in fondo non credo si possano avere dubbi su un tipo del genere. E non credo nemmenone che sapere qualcosa in più su di lui mi farà cambiare idea, se ho chiesto a qualcuno è solo perche mi irritava essere picchiato da qualcuno di cui non so niente, specie perchè non potrei cercarlo per picchiarlo più tardi , per restituirgli le sue stesse «gentilezze" se non so nemmeno il suo nome.
Ma adesso  non capisco cos'hanno quei 2  da fissarmi ancora con quel sorriso malizioso, specie se è per quelo che ho detto, non mi sembra ci sia niente di così divertente.
-Oh hai ragione Ace, Rufy chan è decisamente più interessante sotto molti altri «punti di vista» se capisci cosa intendo, hi hi!- 
esclama Sach ridacchiando, e Marco gli dà subito corda:
-Da tutto questo inusuale interesse mostrato finora si direbbe che lo capisca anche meglio di te,non ti pare?-
Rufy....chan? Ci metto 5 minuti per capire che diavolo stanno dicendo,quando realizzo cosa vogliono insinuare sorpreso, sputo di geto la cola che stavo bevendo verso Marco,senza riuscire a trattenermi.Stranamente lui riesce a scansarsi in tempo con un rapido movimento, come se avesse previsto questa reazione e si fosse preparato, aspettando pronto il momento giusto. 
-EHHHHH? che diavolo stata insinuando? non ho certi gusti, e tantomeno per quel.....quello sgorbio! è pure più piccolo di me, è un bambino! vi sembro un pedofilo o un aspirante  baby sitter per caso?-
-Esagerato, ha solo 3 anni in meno, e in quanto ai baby sitter io lavorerei per sempre anche gratis per un bocconcino così!- 
Okey,Sach è completamente andato l'avevo perso.
-Bo....bocconcino?-
-O andiamo Ace, non puoi non averlo notato, non mi dirai che lo trovi  brutto per davvero? non sarà prestante come te ma io lo trovo adorabile, è abbastanza carino.-
Marco sembra distrasi un momento dai nostri discorsi,-o meglio dai deliranti discorsi di 
Sach-per girare lievemente la testa e gurdare fuori dalla finestra .
-Tò, parli del diavolo.......-
non conclude la frase  e si limita a continuare a fissare fuori, verso il cortile .
Sporgendomi un pò verso la finestra vedo che c'è propio questo Rufy in questione, propio la sotto di noi .Era propio al centro del cortile, con addosso la divisa sportiva da pallavolo, e sembrava fare delle strane facce,ma......oddio.....ma ha delle cannucce infilate nel naso e due nelle orecchie? 
-Ma che diamine sta facendo ?!-chiedo a dir poco perplesso
-AHH!AHH! il piccolo Rufy chan è sempre il solito, oltre ad essere carino è anche spiritoso, adoro un ragazzo che mi faccia ridere, e se è così carino ancora meglio!-
Okey, Sach è stato rapito dagli alieni che hanno mandato un sosia per prendere il suo posto, deve essere così per forza, perchè quel ragazzo con gli occhi a cuoricino e la voce smielata e zuccherosa non può di certo essere lui!
Il peggio è che sembra anche serio mentre lo dice! ma non può pensarlo sul serio.
Mi sporgo di nuovo un pò di più dalla finestra per controllare che stiamo guardando la stessa persona o c'è qualcosa che lui ha visto e a me è sfuggito.
Invece sembra di no, stiamo guardando propio la stessa cosa, solo che io assisto alla disfatta di un povero idota, disgustoso e rivoltante che è intento a rendersi ridicolo e a perdere anche quel poco di dignità che poteva ancora avere 2 minuti fà. 
Invece Sach sembra stia assistendo a  qualcosa  di estremamente divertente da come ride, e da come lo sta guardando anche Marco ora, sembra che entrambi stiano guardando un dolce appetitoso tanto non gli staccano gli occhi di dosso,come se volessero mangiassero con quelli!:
Comè possibile? qui qualcuno a problemi di vista e non sono certo io!
-A proposito dei «punti di vista» più interessanti di cui parlevamo prima, sembra che oggi siamo fortunati  - 
 Come se mi avesse letto nel pensiero Marco si rivolge a me con tono malizioso, e un ghigno stampato in faccia.
Di fronte alla mia espressione perplessa si limita ad allargare il ghigno senza parlare limitandosi  sempricemente a indicarmi con un dito a cosa si riferisce. 
Sbuffo seccato e mi sporgo nuovamente dalla finestra per vedere che stara facendo adesso di tanto interessante e che cosa possa esserci da fare tanto i maliziosi.
Mi basta un occhiata per trovarlo e lo vedo di nuovo: Pare si sia versato qualcosa addosso,è completamente zuppo dalla testa ai piedi.
Infatti si è tolto la maglietta per asciugarsi, e nel farlo sta schizzando anche tutti i suoi amici con lui, muovendo la testa come un cane.
Che buffone!
- Be, e allora? che avete di così interessante da guardare con quella faccia da ebeti? si è solo tolto la maglietta, capirai, non è neanche un granchè.-
-Non è un granchè? ma stai scherzando? non vedi quanto è carino? così tutto bagnato, sembra un gattino.....-
Esclama Sach a dir poco  indigniato prima di riprendere  a fissarlo con la sua solita aria da ebete sognante, con tanto di cuoricini sugli occhi .
-Magari, se fosse davvero un gattino lo porterei a casa con me.....-
O no, anche Marco adesso? ma che gli è preso a questi 2? passi per Sach, lui è sempre stato un tipo strano. Uno che va pazzo per le cose vintage, e ama tutto quello degli anni 60 a tal punto da imitare Alvis persino nel acconciatura non ha tutte le rotelle a posto, oltre a una totale mancanza di buon gusto.
Per i suoi gusti strani -forse e dico forse- potrebbe anche essere normale piacergli un tipo così , ma Marco? propio non capisco come possa dargli corda, e tantomeno che propio lui si metta a sbavare dietro un tipo del genere, e dire che ha sempre avuto un aria così seria e composta. Era l'unica persona normale che conoscessiin quella banda di matti della mia classe, e ora invece è regredito al livello di pazzia Sach!.
Ma che gli ha fatto quel ragazzino per ridurlo in questo stato ? forse è un demonio e gli ha lanciato una maledizione, deve esserlo per forza, quale altra persona normale ha gli occhi gialli?.
-Secondo me voi 2 siete fuori di testa, ma l'avete visto bene in faccia? con quei tratti infantili sembra un bambino, non credevo aveste gusti del genere.Anzi, sembra quasi anche una ragazza siamo sicuri che sia propio un uomo?.-
-Be ma il suo fascino è propio in questo no?-
-Voi mi preoccupate....-dico dopo un minuto di silenzio-lo sapete che i pedofili iniziano sempre parlando così?-
-O Ace sei pro.....-Sach sta per dirmi qualcosa, ma di colpo si brocca, nel bel mezzo della frase al improvviso senza una ragione apparente.
Noto che è rimasto con la bocca spalancata, con tanto di lingua di fuori, e gli occhi letteralmente fuori dalle orbite.Non capendo cosa gli sia successo volgo lo sguardo verso Marco per chiedergli spiegazioni, ma mi accorgo ,-non senza rimanerne stupito- che anche lui e nella stessa situazione, se non peggio. :Gli è persino caduta la sigaretta che teneva in bocca sulla mano e lui non se ne e neanche accorto! andiamo bene, e adesso che gli è preso?.
Noto solo adesso che Marco ha persino un pò di bava alla bocca, e non è del sangue quello che gli esce dal naso ? . Sach non è di certo messo meglio, e nello stesso identico stato di Marco, solo che sembra addirittura peggio: Ha gli occhi a forma di cuore , praticamente ha  una cascata di bave che continua a scirgli dalla bocca ,e sembra che stia quasi per svenire in preda ad un infarto.Oddio, ma che hanno tutti oggi? e cos'è che mi sono perso negli ultimi minuti che ha potuto ridurli così?.
-Lo dicevo che c'erano molti punti di vista interessanti, ma non credevo di essere così fortunato da vedere uno del genere propio oggi-
Marco è il primo a parlare,
-Credo che mi stia venendo un infarto,ma non mi importa, dopo questa visione posso anche morire felice.-
e Sach rincarna la dose, ma di che diavolo stanno parlando?
-Dovremo ringraziare Rufy chan per averti fatto morire contento allora.-
Aspetta, Rufy? ancora lui? è per lui che si comportano come 2 idioti? lo dicevo che quel ragazzo era un demonio! ma che altro può aver mai fatto per scatenare questa reazione?.
Mi alzo di scatto dalla mia sedia, di nuovo, sbuffando scocciato deciso a capire che diavolo a combinato ancora quella specie di disastro ambulante.

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Capitolo 3
*** 3 CAPITOLO: UN RAGAZZO COMPLETAMENTE FUORI DI TESTA ***


3 capitolo :
 
un ragazzo completamente fuori di testa
 
Perplesso per la precedente reazione decisamente bizzara dei miei amici, mi sporgo nuovamente dalla finestra, guardando nella loro direzione per capirci qualcosa, e noto che stanno ancora fissando Rufy, ma non riesco ancora a capire comunqueil perchè di quella reazione, non mi sembra che stia facendo qualcosa di strano.
E di lato rispetto a noi e tiene qualcosa in basso con le mani, e ma ha i pantaloni calati e 
che sta...ma non....ODDIO, MA STA FACENDO LA PIPì!! ,NEL BEL MEZZO DELL CORTILE!, DOVE POSSONO VEDERLO TUTTI!ma è pazzo? non ha un minimo senso del pudore? non si vergogna a farsi vedere così da tutti? l'avevo detto io che era un idiota!.
Questi furono i miei primi pensieri,ma nonostante fossi scandalizzato, e la mia opinione  su di lui già da prima negativa, fosse notevolmente aumentata, non fui comunque in grado di distogliere lo sguardo.Per qualche motivo non riusci a staccargli gli occhi di dosso, e non so come, ma senza che lo volessi abbassasi lentamente lo sguardo, finchè  gli occhi andarono a fissarsi propio su.......quello.
A quel punto nonstante i mie dubbi e i miei giudizi  dovetti ammettere che si, nonostante a prima vista non sembrasse con certezza un maschio era sicuramente un uomo, e se anche al esterno sembrasse sempre «piccolo» , da quel punto di vista.......aveva decisamente la «grandezza» di un adulto.
Purtroppo anche più di me, -da quel singolo ma importante punto di vista,- i costrinsi ad ammettere seppure con riluttanza, quando realizzo appieno questi pensieri mi affretto a distogliere velocemente lo sguardo, e nonostante tutto arrosisco.
Fortuna che un attimo prima di farlo noto che un ragazzo con la testa verde
 -probabilmente un suo amico- gli ha mollato un pugno in testa, e gli sta sbraitando contro dicendogliene di tutti i colori, mentre continua a picchiarlo, così «per fortuna» grazie al suo intervento si è deciso a rimettersi su i pantaloni .
Ora che non rischio più di vedere cose «inopportune» mi sento più tranquillo, ma nonstante le considerazioni appena fatte e ciò che avevo appena visto,non riesco comunque a capire perchè quel piccoletto riscuotesse tanto successo. 
D'accordo che « li sotto» era tutto nella regola, ma a parte quello aveva un aspetto piuttosto normale, poteva benissimo confondersi nella massa, non c'era propio niente di particolare che lo facesse spiaccare e non essere uno dei tanti.
 Ma insomma allora perchè tutti a parte me lo guardano come  se invece lo fosse? che ci sarà di tanto speciale in lui? cerco di dimenticare le idiozie che ha appena fatto e di guardarlo come se lo vedessi solo adesso, concentrandomi solo ed esclusivamente sul suo aspetto,non tenendo conto del resto. Tentando così di capire se c'è qualcosa che mi è sfuggito per via di quello che ho visto e per «l'incidente» che ho avuto con lui, che forse mi rende un pò prevenuto.
 Così,gli lancio un ultima occhiata mentre finalmente a ripreso a fare qualcosa di abbastanza normale: Ride con i suoi amici per chissà cosa anche se lo fà come uno scemo, e concludo che si, tutto sommato è carino.:Aveva solo un accenno di muscoli, ma erano molto ben scolpiti e risaltavano ancora di più illuminati dal sole su quella abbronzatura color caramello,e il corpo era slanciato e ben proporzionato.
Tutte le curve erano al punto giusto; i capelli neri erano corti e disordinati e di tanto in tanto si scostava dalla fronte qualche ciocca ribelle mentre rideva sguainatamente. 
La bocca,era stesa in un sorriso incredibilmente grande, almeno quanto quegli occhi luminosi e allegri.Quegli occhi così intensi, con quel colore così particolare che erano riusciti a intrappolarmi in un secondo .
Ripensando al nostro primo incontro, soprattutto al modo in cui mi avevano fatto sentire incorociare per la prima volta il suo sguardo, come trascinato, inghiottito da quei pozzi dorati, finisco per sentirmi ancora in imbarazzo, e arrossire di nuovo mio malgrado.
Scuoto la testa con forza, cercando di riprendermi da quelle inutili considerazioni e tornare in me.
Però anche se a malincuore devo ammettere per forza  che alla fine almeno una qualcosa di particolare c'è l' aveva,quegli occhi erano piuttosto songolari,non avevo mai visto 
qualcuno con gli occhi gialli, non pensavo nemmeno che qualcuno potesse averli,
non una persona almeno.
In genere occhi colorati in quel modo c'è li avevano al massimo solo alcuni animali, come i gatti per esempio, e in effetti a guardarlo bene Rufy somigliava un pò a un gatto:
Quei capelli neri così disordinati sembravano propio il pelo arruffato di un gatto, e gli occhi appunto erano di un colore piuttosto comune per loro e quando me li ero trovati così vicini , avevo avuto la sensazione che fossero così profondi da potermi scavare e leggermi dentro, propio quelli di in gatto.Erano così belli.....belli? ma a che diamine sto pensando?!.
Rendendomi nuovamente conto del assurdità dei miei pensieri torno a risuotermi con più vigore di prima, ma che diavolo mi metto a pensare? in primo luogo era assurdo che mi mettessi a pensare a un soggetto del genere, dandogli tante attenzioneche di certo non meritava, per di più facendo certi pensieri, considerando che era un ragazzo sopratutto!
Lo stavo idealizzando troppo, in fondo un paio di occhi colorati non erano tutta questa gran cosa, non era il caso di attribuirli tutta questa impotanza e non capiivo come avessi potuto farlo. 
Evidentemente il virusi del idiozia che aveva contaggiato Marco e Sach aveva finito per contagiare anche a me, le loro parole dovevano avermi influenzato,io non ero certo il tipo che dava tanta importanza o prestava attenzione al primo che passava! e dire che ero partito con l'intenzione di farli rinsavire, invece avevo finito per essere quasi plagiato anch'io!.
Dopo un minuto quando sono abbastanza sicuro di aver ritrovato abbastnza lucidità mentale lo osservo di nuovo e con uno sguardo di sufficienza constato che nonostante tutto la mia prima impressione era quella giusta,:Alla fine non è niente di particolare; ne trovavo a migliaia di ragazzi come quello. 
-Sarà anche carino ma ne ho visti di migliori-
potevano continuare a tesserne le lodi quanto gli pareva, non ho intenzione di cambiare idea, un impiastro è e quello rimane.
 Non mi importa un fico secco quanto sia considerato bravo o quanto sia conteso, ne quanto successo abbia riscosso, un idiota che fà una cosa come «quella» anzi, che fà una serie di idiozie come quelle tutte di seguito, è solo un emerito cretino.Solo pensare il contrario è ridicolo,e mi stupisce che delle persone inteligenti come Sach o Marco non ci siano arrivate subito, e dire che dicono sempre di essere quelli più intelligenti.
Per quanto uno sia carino, non potrà mai esserlo abbastanza per compensare così tanta stupidità dal altra parte.
Ma decido di non sprecare altro fiato cercando di farglielo capire, non sembrano nemmeno aver ascoltato il mio ultimo commento:Dalla scena del»andare in bagno» sono del tutto partiti, non fanno altro che continui commenti idioti dei primi:
-Ahah! che carino! -
-Ha un aria ingenua, non mi dispiace.-
-Promosso.Decisamente.-
-Uno così carino avrà anche un carattere che lo rispecchi. Sarà sicuramente dolce e tenero-
-Si, scometto che anche quaando parla è adorabile, e che voce melodiosa che deve avere, propio come quella di un angelo-
-Però sembra anche timido,chissà come è imbarazzato per prima.-
Okey , avevo deciso di non sprecare più fiato ma non posso starmene zitto anche di fronte a queste cretinate!.
-Dolce? adorabile? timido? ma quando mai!voi siete pazzi!-
Uno che  riesce a mollare un pugno con tanta facilità a uno che vede per la prima volta per di più dopo aver quasi rischiato di ucciderlo e aver fatto la figura del babbeo con una gaffe del genere di certo non può essere definito così!, e poi da come mi ha urlato nelle orecchie quasi assordandomi più che un angelo melodioso sembrava al massimo una cornacchia gracchainte,o una gallina strozzata !.
E poi sopratutto timido? ma dove? si prende anche fin troppa confidenza con gli estranei per essere definito vagamente timido, cosomai è troppo espansivo e sfacciato, e sopratutto invadente.: 
Prima si è intromesso negli affari miei senza averne alcun diritto!forse qualcun altro al mio posto lo troverebbe gentile, o sarebbe commossa di vedere una tale preoccupazione per la propia vita da un estraneo, e gli sarebbe grato per aver provato ad aiutarlo, ma io invece lo trovo solo seccante, sono scocciato e infastidito e di certo non gli sono grato per niente.
I tentativi di aiutare qualcuno per me sono solo un altro nome per  invadenza o impiacciarsi, se le persone volessero essere aiutate, lo chiedono, altrimenti vogliono solo essere lasciate in pace, esattamente come me .Se anche avessi davvero voluto suicidarmi non sarebbero stati forse cazzi miei? non poteva sempricemente fare dietro front e andarsene se non voleva vedere? io al suo posto l'avrei fatto,in fondo le scelte che facciamo riguardano solo noi e nessuno a il diritto di intromettersi.
Ammettendo anche che davvero volessi fare un gesto stupido, e sbagliato 
-modo in cui probabilmente lui lo vede-ma io sono una persona libera e faccio quello che mi pare. Non può  di certo essere lui a dirmi cosa fare o non fare. 
Se ho voglia di fare un gesto stupido lo farò. Non ho certo bisogno del suo permesso!! ne di quello di nessun altro! la vita è solo mia è posso farne quello che voglio! , anche buttarla se non la voglio più.
Detesto che qualcuno cerchi di controllarmi o darmi ordini, per questo non mi intrometto mai nella vita degli altri e in quello che fanno.
Se i miei amici mi chiedono aiuto bene, altrimenti non mi impiccio, forse molti mi considerano un egoista insensibile per questo, ma per me questo è rispetto.
Per questo non riesco propio a farmelo piacere quel moccioso, le persone invadenti che si impiacciano della mia vita, o i saputelli che credono di sapere tutto e di poter espreimere giudizi sono quelle che detesto di più.
E propio come quelle persone che si scndalizzano tanto di fronte ai casi di suicidio del altro giorno in tv, un idiota che della vita non capisce niente.
Ormai stufo di questa conversazione inutile decido di andarmene.
-Pensate quello che volete, ma vi avverto è una persona irritante, è un ficcanaso,-
prendo la cartella e mi avvio.
-e un impiccione rompiscatole-
Marco:-Tu dici?-
Sach:-Aspetta come fai a saperlo? ci hai parlato? quando?-
-Tsk, io me ne vado-
e senza aggiungere altro esco definitivamete dalla porta, percorrendo il corridoio, come ho già detto non mi piace che ci si impicci degli affari miei.
 
 

                

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 4:UN RAGAZZO INTROVERSO ***


Capitolo 4: un ragazzo introverso
 

In poco più di un ora sono finalmente a casa, di solito ci metto solo pochi minuti visto che è vicina, ma oggi ho provato a fare una corsetta per cercare di scaricarmi tutto il nervosismo e l'irritazione accumulate, ma non credo sia servito a molto.

Se il buon giorno si vede dal mattino, oggi sarà una giornataccia fino alla fine.

Infatti dopo che entro in casa, appena passo per la cucina intravedo subito sul tavolo il solito piatto di cibo da riscaldare con affianco solo un biglietto:

 

«Sono fuori con una mia amica.

tornerò tardi.

Mamma.»
 

Sono riuscito a leggerlo da cui, non che cambi poi molto, i messaggi sono quasi sempre tutti uguali che potrei anche far a meno di farlo.

Senza nemmeno fermarmi quindi, mi dirigo veloce verso la mia camera.

Mentre salgo le scale di marmo, mi sciolgo la cravatta, mi sbottonò i primi bottoni della camicia e con un grande sbadiglio apro la porta entro nella stanza.

Entrando vedo il letto,e per un attimo sono tentato di buttarmici e addormentarmi, ma cerco di trattenermi e filo dritto verso l'armadio,aprendolo prendo una maglia e dei jeans.

Mi cambiò velocemente e infilandomi le scarpe da ginnastica esco velocemente di casa con una meta precisa.

 

più tardi in un ristorante........

 

In meno di 10 minuti sono arrivato alla mia destinazione .Non so cucinare bene, quindi quando rimango solo in casa mia madre fa sempre in modo di lasciarmi qualcosa da magiare per ogni pasto,ma non mi piace il cibo freddo, e mi secca anche doverlo riscaldare, visto che il sapore non cambia molto, e rimane comunque insipido.

Così ho preso l'abitudine di uscire a mangiare sempre fuori ogni giorno, ma da qualche tempo, facendo un giro ho trovato questo posto: L' one piece bar, e da allora è qualche settimana che ho iniziato ad andare sempre qui invece che cercare sempre un posto nuovo.

E un pò lontano da casa, per cui mi secca un pò doverci andare sempre a piedi, ma è il più vicino fra i ristoranti aperti fino a tardi,e poi correndo ci arrivo subito,e anche i prezzi e i piatti sono abbastanza buoni.

Ma la cosa che più mi piace di questo posto è la sua calma e tranquillità, forse perhè è un pò piccolo e antiquato rispetto ai modernissimi ed enormi ristoranti di oggi, ma di solito sia al ora di pranzo che la sera non viene mai molta gente, e quei pochi che si vedono sono comunque pochi e silenziosi .Credo di essere io il loro miglior cliente.

Ma la cosa non mi dispiace per niente, di solito sono molto festaiolo, mi piace far casino e divertirmi in compagnia facendo confusione, però anche se non sembra anch'io ogni tanto ho voglia di starmene da solo con i miei pensieri, in tranquillità,e lontano dalla confusione.

I miei amici non sospetterebbero mai che ci sono volte in cui anch'io ho bisogno di questi momenti, sono troppo abituati a vedermi come il più entusiasta del gruppo, quello che fà sempre casino e trascina gli altri con se, l'anima di ogni festa insomma.

Probabilmente se mi vedessero in questo momento mangiare da solo, tranquillo e silenzioso per di più, mi guarderebbero come se fossi un alieno e inizierebbero a fare qualche sciocca battuta, come che qualcuno si è impossessato del mio corpo, o che sono malato, in punto di morte, o che domani per colpa mia nevicherà.

Stare con gli altri mi piace, ma quando mi sento stanco o sono di cattivo umore come oggi preferisco evitare, e inutile stare in compagnia quando non si è del umore giusto si finisce per non riuscire a divertirsi comunque, e deprimere anche gli altri.

E molto meglio stare in compagnia solo quando ci si sente in vena, altrimenti si rischia solo di peggiorare il propio stato d'animo, e deprimersi ancora di più, senza contare che è difficile essere gentili con gli altri quando non si è del umore giusto.

Certo, sono sicuro che i miei amici non sarebbero seccati da un mio eventuale cattivo umore,anzi, si mostrerebbero disponibili, e cercherebbero subito di aiutarmi, e mi spingerebbero a confidarmi con loro. Ma sono io che non voglio, non che non mi farebbero piacere queste manifestazioni d'affetto da parte loro, ma sono sempre stato

per natura un tipo riservato e introverso anche se a prima vista non sembrerebbe, e le apparenze mi smentiscano.

E vero che mi piace stare al centro del attenzione e sono espansivo con gli altri di solito, ma solo nelle occasioni allegre, non mi piace parlare di me o essere circondato dalle persone quando invece sono in difficoltà o di pessimo umore .

Sono abituato a non lamentarmi e a tenere per me le mie preoccupazioni quando ne ho,preferisco risolvere da soli i miei problemi e rintanarmi in solitudine per farlo.

Tendo così a isolarmi in quei momenti,per ritornare a essere il solito Ace di sempre solo quando gli ho risolti,apprezzo la presenza dei miei amici, loro sono tutti fantastici, non è per mancanza di fiducia che non mi confido con loro, è solo che come ho detto poco fà sono piuttosto introverso.

Mi costa ammettere un problema che non so risolvere o una mia debolezza anche solo con me stesso, detesto in qualche modo sentirmi vulnerabile, quindi mi riesce molto difficile riuscire a essere sincero su quello che provo o penso in certi momenti, è più facile fare da solo.

I miei amici sanno che ci sono cose di cui non voglio sempre parlare e che preferisco tenermi per me, e lo rispettano.

E anche per questo che sopratutto Sach e Marco sono i miei migliori amici, loro sono fantastici,: Quando intuiscono che c'è qualcosa che non va Sach mi racconta delle barzellette, e cerca in tutti i modi di farmi ridere , Marco invece mi prende in giro e mi stuzzica con battutine e provocazioni, con il vero intento di farmi distrarre.

Insomma, cercano di aiutarmi a modo loro, con discrezione,senza chiedermi niente o forzarmi a farlo, e sopratutto senza impormi la loro presenza a tutti i costi .

Loro ci provano e se vedono che al momento preferisco rimanere da solo, mi assecondano senza obbiettare,sono fra i pochi che riescono a starmi vicino anche in momenti come quelli senza farmi sentire soffocato o in gabbia, facendomi di conseguenza venire il forte desiderio di scappare lontano.

Tutti gli altri invece di solito sono troppo appiccicosi e invadenti,o finiscono per diventarlo prima o poi .Per questo preferisco di gran lunga tenermi come amici stretti solo loro 2 e pochi altri, mantenendo dei rapporti meno stretti seppure cortesi.

Non sopporto quel genere di persone e non oso immaginare di ritrovarmene una alle costole, come quel tipo per esempio!accidenti, non vorrei propio pensare a lui, visto che da quando lo «incontrato» sulla mia strada mi ha procurato solo sensazioni spiacevoli e mi a messo costantemente di cattivo umore, ma è praticamente impossibile non farlo pensando a le persone che detestano e le varie cose che fanno che mi infastidiscono:

Lui è sicuramente tra le prime, è sembra essere un concentrato vivente di tutte quelle ! .Se provo a pensare a un sola cosa che sia il simbolo migliore per rappresentarle tutte insieme, la sua faccia,è la prima cosa a cui le associo! quella sua stupida irritante faccia da babbeo, insieme a tutto il resto della sua altrettanto irritante persona!.

E propio il tipo di persona che voglio evitare come la peste , solo pensiero di trovarmi tra i piedi un soggetto del genere ancora più spesso di oggi mi mette addosso i brividi! mi è bastato un solo giorno e poco meno di un ora per stufarmi subito della sua presenza, non credo che riuscirei a sopportare di vederlo di nuovo per lungo tempo senza farmi prendere dalla voglia di strozzarlo, e magari buttarlo davvero giù dal tetto!.

Per fortuna siamo in classi e sezioni diverse,e si trovano entrambi al lato opposto del

corridoio, con un pò di fortuna sarà molto difficile che ci incontriamo di nuovo, e giuro che se solo osa iscriversi alle mie stesse attività, specie il calcio me ne vado!andrei a fare persino le attività dei club femminili piuttosto che dover «dividere»anche solo poche ore di spazio comune con lui!.Finirei per odiare persino il mio sport preferito con quello nei pareggi!

O forse no, potrei invece sfruttare questa sfortuna a mio vantaggio e ribaltarla, potrei approfittarne per tormentarlo,per esempio mirando alla sua faccia come bersaglio, sono certo che con questo sistema non sbaglierei un tiro! o ancora meglio, potrei usare direttamente lui come palla!o questo si che sarebbe un ottimo allenamento! renderebbe ancora più divertente giocare!. Rido malignamente immaginandomelo, questo mi ha decisamente risollevato il morale, quindi più allegro e rilassato di prima riprendo a mangiare, finendo il mio pasto.

Pensando che comunque, qualunque cosa capiti almeno devo vederlo solo a scuola,e frequentando gli stessi giri sarà sicuramente difficile che lo incontri anche fuori.

Dopo un pò o quasi finito di mangiare, ma ormai sono talmente immerso nel mio piatto che sembra quasi che abbia avuto un altro dei miei attacchi di sonno mentre mangiavo,per fortuna pare che invece questa volta sia riuscito a resistere, ci credo, dopo essere stato cacciato a pedate negli ultimi ristoranti in cui è successo questo forse è rimasto uno degli unici posti dove ancora non mi sia capitato, e non voglio certo rischiare che succeda propio qui ! forse poi on avrei più un posto dove mangiare!.

O quasi finito, ma di colpo sento un grido dietro di me, ma non faccio in tempo a voltarmi, che sento qualcosa piombarmi sulla testa, insieme al rumore di piatti rotti che cadono a terra. La botta mi lascia così frastornato che non riesco nemmeno a muovermi dalla mia posizione

-con la faccia ancora immersa nel piatto, con gli spaghetti in bocca e forchetta e coltello alzati saldamente in mano - per controllare cosa mi sia finito in testa.

Ma non c'è ne bisogno, dopo un pò qualcosa di freddo inizia a colarmi per i capelli, giù fino alla faccia, leccando quello che mi arriva alle labbra -tirando un pò fuori la lingua- sento il sapore inconfondibile della fragola.

Un cameriere a quanto pare molto imbranato a rovesciato una probabile ordinazione, facendone finire una, -del gelato alla fragola precisamente- sopra la mia testa.!

Sporcandomi tutto, e cosa ancora più importante,distraendomi e interrompendomi così dalla mia importantissima attività.

Dopo un momento di normale sorpresa mi ridesto, alzo di scatto gli occhi dal piatto e mi giro di fianco, per incrociare l'imbranato artefice di questo disastro, pronto a riempirlo di insulti e anche di pugni se sarà necessario.

Ma quando lo individuo, rimango basito vedendo  di chi si tratta

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 5 :UN RAGAZZO INVADENTE ***


capitolo 5 : Un ragazzo invadente

 

Quando mi accorgo, con orrore chi è la persona che ho di fronte sono così sorpreso che per lo shock non riesco ne a muovermi ne a parlare.

Non riesco a fare altro che rimanere li a fissarlo con gli occhi sbarrati e la bocca spalancata , in un espressione che probabilmente deve darmi un aria da idiota, ma in questo momento non riesco propio a preoccuparmene.

-Ah!-

E lui il primo a riprendersi rompendo il silenzio:

-Sei quello del terrazzo!-

«Tu sei il rompipalle invece!»

penso rabbiosamente .

E propio quel tipo, Rufy ancora!.

Avevo appena finito di pensare che speravo di non rivederlo tanto presto, e sentirmi sollevato per non correre il rischio di vederlo anche fuori da scuola, e lui neanche un minuto dopo mi compare davanti! ma è una persecuzione allora !

cos'è una specie di stalker? non mi starà mica pedinando?.

E propio l'ultima persona al mondo che volevo vedere!

-Ciao come và?-

intanto quella persona in questione, a rotto di nuovo il silenzio fra noi.

Alzo la testa e incrocio il mio sguardo con il suo, parlando stavolta a messo su un sorriso enorme. Rimango impressionato da quanto riesca ad allargare la bocca, il suo sorriso è quasi più grande della sua testa!sembra quasi che non riesca a contenerlo e stia per uscirgli fuori !.

A quanto pare lui invece non sembra affatto infastidito da questo incontro,anzi, ne sembra quasi felice.

Aggrotto le sopracciglia scettico al idea di questa ipotesi,non capisco per quale ragione dovrebbe esserlo, ci siamo visti solo una volta, e anche se mi ha riconosciuto come io -purtroppo- mi ricordo di lui, non abbiamo parlato per molto, e di certo non in modo particolarmente amichevole.

-Comunque che bello incontrarti!.La sera dopo la scuola lavoro qui.-

Allora è davvero felice, ma che diavolo ha da essere così felice?e poi perchè si è messo a raccontarmi della sua vita privata? prima di tutto chi gliela chiesto cosa fà dopo la scuola , e sopratutto per secondo, cosa diavolo gli ha fatto pensare, nel breve incontro che abbiamo avuto che io abbia il minimo interesse verso di lui e per quello che fà?.

-Ah,ma sei da solo, non ti mette tristezza mangiare qui da solo?-

ma farsi i cazzi suoi almeno una volta no? è troppo difficile per lui?, l' avevo detto che era invadente! e non capisce nemmeno i segnali non verbali, a chiunque sarebbe bastato vedere la mia espressione per capire che la sua presenza non è gradita, ma lui invece propio non ci arriva! e continua li fermo a fissarmi con quell maledetto sorriso irritante e quella stupida espressione felice.!

A quanto pare è pure stupido! e anche a sfrontatezza ed indiscrezione non scherza il moccioso!.

Sto per dargli una rispostaccia, ma ancor prima che possa aprire bocca,lui mi sbatte in

faccia un menù,-tirato fuori da chissà dove- e mi anticipa senza che io abbia avuto il tempo di dire una sola parola.

-Comunque quel menù non è un granché . Qui la pasta fa schifo. Se propio devi, prendi questo,questo, e pure questo, o quest'altro. Il resto lascialo perdere. Fidati!-

Neanche stavolta riesco a dire qualcosa , che lui mi mette sotto il naso una coppa di gelato al cioccolato e fragola. Parla e si muove così velocemente che mi ha lasciato frastornato e non ho avuto nemmeno il tempo di reagire per la sorpresa.

-I dessert invece sono tutti buoni, ma per il dolce questo è decisamente il massimo!-

Sposto lo sguardo dal gelato che ho davanti, a lui che mi sorride soddisfatto.

-Avanti, che aspetti? mangia!-

-Guarda che mica l'ho ordinato!-

ribatto diffidente. Non ho tanti soldi dietro, e non pagherò certo pr una cosa che non ho neanche chiesto solo perchè lo vuole lui!ma con chi crede di avere a che fare? non mi faccio certo fregare!.

-Non importa, offre la casa!.Basta non dirlo al capo.-

risponde facendomi l'occhiolino e lanciandomi un occhiata complice.

Sono ancora più perplesso si fronte a questa inaspettata generosità, perchè tutta questa gentilezza nei miei confronti? nemmeno mi conosce.

Sono ancora piuttosto scettico,mi chiedo se non stia cercando di ingraziarmi per ottenere qualcosa. Anche se frequentiamo la stessa scuola prima di oggi non ci eravamo mai parlati prima, quindi siamo a tutti gli effetti degli estranei, e non è normale mostrarsi così gentili con tutti gli estranei che si incontrano per caso, mi è difficile credere che tutta questa gentilezza non abbia dei secondi fini. Lo osservo di nuovo con sguardo indagatore,sospettoso, cercando di capire che cosa abbia davvero in mente, e dove voglia arrivare.

Ma guardando la sua espressione sembra così sincera che è impossibile pensare che nasconda davvero qualcosa oltre quello che vedo.

Guardo ancora prima il dolce e poi lui, non sono del tutto convinto, ma alla fine decido comunque di accettarlo .Dopotutto, mi dico prendendolo, è solo un dolce, anche se volesse qualcosa non potrà mica pretendere chissà che in cambio, e se invece non vuole niente tanto meglio.

In ogni caso è del cibo in più, e per di più gratis, sarei un idiota a non approfittarne!.

Iniziando a mangiare però,cerco di mostrarmi indifferente,annoiato, come se in fondo non ne avessi affatto voglia e mi pesasse quasi,cercando di farlo sembrare come se fossi io a fargli un favore, e non lui a me ,accettando di mangiarlo.

e mi porto anche il cucchiaio alle labbra molto lentamente, anche se in realtà ho già l'acquolina in bocca, e il mio stomaco continua imperterrito a gridarmi di infilare direttamente tutta la testa nella coppetta e di divorarlo, ma mi trattengo con tutte le mie forze, imperterrito.

Lo assaggio ben deciso da subito a mostrami indifferente, per quanto possa essere buono e mi piaccia, non ho intenzione di sembrare così patetico da mostrarmi troppo felice solo per mangiare del cibo,e poi non voglio dargli la soddisfazione di fargli vedere quanto fossi affamato, ne farlo sentire soddisfatto per aver azzeccato i miei gusti.

E sopratutto non voglio che abbia l'impressione di avermi fatto un gran favore, non voglio che si monti la testa!.

Così continuo a mangiare svogliatamente, mantenendo un aria di sufficienza a ogni boccone, fin quando arrivato quasi fino al fondo mi al ennesimo boccone mi brocco accorgendomi che..

-Grande! In fondo ci sono dei bignè alla crema! non lo sapevo ! buoni !- esclamo entusiasta con gli occhi che brillano di felicità.

-Visto? che ne pensi ?, come sono?-

-Buonissimi! è una delle cose più buone che abbia mai mangiato!-

esclamo di nuovo ancora più entusiasta di prima, senza più ormai riuscire a contenermi dal divorare letteralmente il cibo con foga e nascondere il mio appetito.

Solo quando ho letteralmente finito di pulire il piatto con la lingua mi impietrisco, rendendomi conto di quello che ho fatto.

Accidenti! non sono riuscito a trattenermi fino alla fine e ho finito per comportarmi come al mio solito, e senza nemmeno accorgermene! meno male che non dovevo fargli capire il mio apprezzamento,sono stato fin troppo esplicito invece !

-Sono felice che ti siano piaciuti.-

Infatti eccolo la che mi sorride tutto soddisfatto con quel sorriso idiota che sta cominciando seriamente ad irritarmi! be, per lo meno ora che ho finito di mangiare,posso andare a casa e non lo vedrò più per oggi.

-Fra poco finisco di lavorare. Aspettami qui che ti accompagno a casa. Ho il motorino.-

-Eh? cosa? no aspetta....-

-Ora devo sbrigarmi con gli altri clienti, mi paghi dopo-

-Non ho bisogno di un passaggio! ehi fermo aspetta!-

Mi sono alzato in piedi e tento di richiamarlo per dirgli che non ho alcuna intenzione di farmi portare a casa da lui, ma quello continua imperterrito ad allontanarsi dandomi le spalle, ignorando completamente le mia grida, come se neanche avessi parlato!

Ma come osa? se c'è una altra cosa che odio è essere ignorato!

specie da un idiota come lui!

gonfio le guance stizzito,prendendo tutto il fiato che posso fino a esplodere :

-Chi diavolo ti credi di essere per decidere per me?! mocciosooooooooooooo!-

urlo a squarciagola più forte che posso.

Ma non è servito a niente, pur avendo urlato talmente forte che è impossibile non mi abbia sentito lui continua beatamente a darmi le spalle e ignorarmi beatamente!è così naturale che mi viene il dubbio se non mi abbia davvero sentito o mi stia prendendo in giro!.

In compenso però tutti gli altri presenti,-addetti ai lavori compresi- mi hanno sentito eccome,si sono voltati tutti a guardarmi e mi ritrovo con una ventina di occhi perplessi e incuriositi fissi su di me.

Arrostisco di botto e mi volto di scatto rimettendomi al mio posto con lo sguardo basso,

imbarazzato da morire .

Maledetto quel moccioso! quando non mette a rischio la mia vita mi mette in imbarazzo e mi fà fare figuracce!

SPRASH!

Solo adesso mi accorgo che mi sta gocciolando qualcosa sia sulla faccia che sui pantaloni.

O no! poggiandomi una mano sulla testa ne ho la conferma:

Mi ero completamente dimenticato di avere del gelato sopra la testa! e rimasto per tutto

questo tempo li sopra e adesso si è completamente sciolto! tutta colpa di Rufy che mi ha distretto! maledetto moccioso!

prima o poi lo butto sul serio giù da un palazzo!

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Capitolo 6
*** 5 CAPITOLO: COMPORTAMENTI LUNATICI ***


Capitolo 6 : comportamenti lunatici

 

-Ti ho detto che non ce n'è bisogno!-

ripeto per l'ennesima e ultima volta ormai stufo, e scocciato mi dirigo praticamente correndo verso l'uscita.

Non so cosa voglia da me o che cosa si sia messo in testa ma è inutile tentare di togliermelo dai piedi continuando a parlarci visto che continua a ignorarmi, tanto vale che me ne vada direttamente a casa ignorandolo anch'io.

Queste erano le mie intenzioni, ma mi basta mettere solo un piede fuori per dover desistere:Fuori sta piovendo a dirotto ed io sono a piedi senza neanche un ombrello!

-Per questo ti ho detto che ti accompagno.-

Rufy mi ha parlato raggiungendomi alle spalle.

Allora è per questo che insisteva tanto a darmi un passaggio, era preoccupato per me e non voleva che mi bagnassi.

Rendendomi conto di aver espresso ancora un giudizio troppo affrettato e averlo di nuovo giudicato male, inizio a sentirmi vagamente in colpa e abbasso lo sguardo, senza riuscire a voltarmi o rispondergli, indeciso su cosa dover dire adesso o come dovermi comportare.

Prima che possa fare qualsiasi cosa Qualcosa si posa senza preavviso sulla mia testa coprendomi la visuale riscuotendomi dai miei pensieri,togliendomela di dosso vedo che è un giubbotto di almeno 3 taglie più piccolo di me.

-Forza vieni! andando col motorino non ci bagneremmo troppo! dai corriamo fino al parcheggio!-

Dopo avermelo gettato addosso e aver detto questo Rufy inizia per primo a correre sotto la pioggia precedendomi, e incitandomi a fare lo stesso.

Mentre mi affretto a seguirlo, -senza neanche accorgermi di muovermi- lo osservo e mi accorgo che sotto il giubbotto indossa solo una maglietta leggera senza maniche, e sotto ha solo dei pantaloncini corti fino al ginocchio,è vestito in modo davvero troppo leggero per quel acquazzone.

E ovvio che il cappotto che ho indossato-con molta fatica visto che mi va stretto- è il suo, e che se le tolto per evitare che mi bagnassi io.

Adesso si che mi sentivo davvero in colpa e mi vergognavo da morire.

Non era di certo la prima volta che qualcuno si mostrava gentile verso di me, ma mai fino a questo punto, e di certo non in quel modo così spontaneo, come se fosse la cosa più normale del mondo correre mezzi nudi sotto la pioggia.

Credo che nemmeno i miei migliori amici sarebbero arrivati a fare tanto per me, specie in quel modo così spontaneo,e figuriamoci per un perfetto estraneo poi.

Quel ragazzo mi lascia letteralmente allibito:Ma che aveva in testa? perchè fra tante

persone era così gentile propio con me? ogni minuto che passava lo capivo sempre meno.

Mi stava confondendo: In questo momento non riuscivo a capire più neanche se mi piacesse o no; solo in senso d’amicizia, ovviamente .

La sua gentilezza era così esagerata che in parte mi faceva piacere, ma dal altro mi disorientava e mi metteva totalmente a disagio, come mai in vita mia.

Mi sentivo le guancia tutte rosse.

Ero veramente imbarazzato, finora era stato anche troppo gentile con me, anche se io non me lo meritavo di certo, ero stato subito prevenuto e lo avevo continuamente giudicato male.

Con tutte le figuracce che avevo fatto finora chissà ora che pensava di me, ma perchè poi mi interessava tanto cosa pensava di me?, meglio non pensarci e affrettarmi se non volevo prendermi una broncopolmonite.....

Ma perchè diavolo ho accettato ? questo qui guida come un pazzo! sto rischiando di morire, solo non so averà prima per un infarto o perchè finiremo fuori strada o

morire, spiaccicati sulla strada o contro una macchina a questa velocità folle!e come se non bastasse con questa pioggia non aiuta per niente!non riesco neanche a tenere gli occhi aperti e a smettere di sbattere i denti.

-Ci stiamo bagnando tutti !il giubbotto e il casco non servono a niente!-

-Shhhi! shhhi! è vero è peggio di quello che credessi!la pioggia punge! ed è freddissima! shhhi shhhi!-

-Non c'è niente da ridere! è una cosa brutta idiota!-

-Non c'è mica bisogno di arrabbiarsi così!le tue urla non fermerano la pioggia.-

-Ma trattengono me dal metterti le mani addosso e ucciderti! e mi fà sentire meglio!perciò io urlo quanto mi pare!e non dirmi cosa devo fare, non prendo ordini da un moccioso come te !-

-Shiii shiii! lo sai che quando ti arrabbi sei davvero divertente? sei così buffo!-

-Cosa hai detto!!?come ti permetti! io.....-

Sto per ribattere dicendogliene 4, ma una brusca sterzata su una curva mi brocca.

-E guida piano! stai per caso cercando di uccidermi?-

-Ma che dici? vado pianissimo!-

-In confronto a un treno forse!-

-Buu! fifone!-

-Cosa hai detto!!!ora basta ti faccio vedere io!-

gli grido furioso,saltando in piedi mollandogli prima un pugno sul fianco, e poi stringendogli le mani intorno al collo per strozzarlo, dimenticandomi temporaneamente che mi trovo su una moto e fregandomene di quanto sia pericoloso!

-Ahio! Ace perchè lo hai fatto? lasciami mi fai male!-

grida dopo un gemito di dolore iniziando a sbandare a zig zag con la moto da tutte le parti, iniziando a perdere il controllo.

-No! prima ritira quello che hai detto!-

-Perchè dovrei? ho solo detto la verità! e adesso mollami-

-No! prima ritiralo!-

-Ma manco per sogno! e smettila così finiamo contro un muro o una macchina!-

-Tu morirai prima se non mi chiedi scusa e non lo ritiri subito!-

-E va bene va bene!hai vinto! ritiro tutto!ma ora lasciami o moriamo sul serio!-

-Così va meglio, ecco ci voleva tanto?-

dico soddisfatto sghignazzando contento per averla spuntata.

-Tu sei veramente pazzo lo sai?-

-Senti chi parla! non mi lascio dare del pazzo propio da te! psicopatico!

-A si? allora beccati questa!-

e così dicendo sbanda sul ciglio della strada, passando apposta su una pozzanghera, che con un ondata finisce per inzupparci ancora di più.

-Ahhh!ma che diavolo fai? imbecille!-

-Shiiii shiiiii,ti sta bene così impari!-

-Guarda che ti sei bagnato anche tu !-

-Ne valeva la pena!-

-Cretino!-

-Guarda che se fai così rivado di nuovo su una pozzanghera è!-

-Tu provaci e io ti scaravento giù dalla moto e ti ci butto direttamente dentro la pozzanghera!.-

-O che paura,! allora sarà meglio non provocarti.-

-L'hai capito solo adesso!!?-

Benché vorrei continuare a rispondergli per le rime, per non dargliela vinta non ho il tempo di dire altro, che dopo pochi minuti , con una brusca frenata laterale , che per poco non ribalta la moto di lato, con noi sopra, siamo davanti casa mia.

-Alla fine non è servito a molto coprirsi eh! shhiii shhii ! guarda siamo fradici!-

Lo guardo per un attimo con uno sguardo indecifrabile,alzando solo leggermente un sopracciglio.

Poi gli mollo un pugno in testa senza preavviso.

Procurandogli un enorme bernoccolo .

 

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 7:LITIGI E CHIARIMENTI ***


capitolo 7:  
      Litigi, e chiarimenti,   
 Il pugno che gli ho dato era decisamente forte, il bernoccolo sulla testa sta diventando sempre più grosso.
-Ahh! ma che diavolo ti prende!?-
 -Si, samo fradici,e  di chi pensi che sia la colpa !eh genio?-
-Ahio! mi hai fatto male! te la mai detto nessuno che sei un pò troppo permaloso?-
-Tsk! sai quanto me ne frega di cosa pensi di me! la tua oppinione mi è del tutto inddiferente!-
-A si? vediamo se ignori anche questo allora!-
e mi restituisce il pugno di prima con un altro,e.....un calcio nelle parti basse!
Nonostante il dolore,  sia molto forte,sopratutto in basso mi riprendo abbastanzza velocemente .Dopo essermi lasciato sfuggire solo un leggero rantolo di dolore, per non dargli soddisfazione ed essere lievemente idietreggiato riesco a tornare in me abbastanzza da scgliarmi contro di lui, con l'intenzione di restituirgli il gesto con il doppio!.Così iniziamo a prenderci a pugni e calci sotto la pioggia, urlandoci contro.
-Smettila cretino!-
-No smettila tu!-
-Mai! prima devi restituirti tutto con gli interessi ! e poi devi chiedermi scusa !-
-Ehh? perchè dovrei chiederti scusa? sei tu che mi hai picchiato per primo!-
-Perchè tu mi hai provocato!-
-Ma tu l'hai fatto per primo!-
-Non è vero, hai cominciato tu!!-
-No tu!-
-No tuu!-
-No tuuu!-
-No! ho detto tuuuu!!
-No sei stato tuuuuu! e smettila di ripetere tutto quello che dico io!-
-No, sei stato tuuuuu e smettila di ripetere tutto quello che dico io!-
-Sono stato io-
-Sono stato io...ehi! no! così non vale!-
-Tsk! ti sei fatto fregare da un trucco alla Baz Banny,non credevo che una cosa tanto idiota  avrebbe funzionato.Per un attimo devo averti sopravvalutato, invece sei anche più cretino di quello che sembri!- 
-Cretino sarai tu!-
-No tu!-
-No tu!-
-Non osare ricominciare!-
E giù a picchiarci ancora, mentre continuiamo a lanciarc frasi di questo tipo.
Andiamo avanti per non so quanto tempo e mentre litighiamo non posso non pensare a quanto questo tipo diventi sempre più assurdo ogni minuto che passa,appena credo di averlo un pò capito ecco che fà un altra cosa che non capisco !.
Che senso ha offrirmi,-anzi decidere senza neanche chiedermelo- di accompagnarmi a casa per non farmi bagnare se poi va a passare apposta sulle pozzanghere!?.
Iniziavo quasi a credere che quel tipo non fosse normale , che fosse una specie di angelo per quanto era gentile, sembrava troppo buono per essere un essere umano!.
Fin ora non si era mai mostrato arrabbiato , e ha sempre risposto in modo amichevole, restando perennemente  con il sorriso sulle labbra anche davanti a tutte le mie risposte sgarbate e i miei modi bruschi di trattarlo.
Era anche più piccolo di me, e aveva anche un aspetto così mingherlino e fragile , sembrava così delicato.....Era solo un bambino in confronto a me, era normale che si comportasse in modo un pò infantile e persino irritante a volte, ma io avrei dovuto mostare più pazienza e sopportare essendo il più grande.
In un certo senso cominciavo anche a pensare che  quel modo di comportarsi non fosse  così fastidioso e irritante come mi era sembrato al inizio.
Iniziavo a trovarlo quasi.....dolce .Stava cominciando quasi  a farmi tenerezza, e sentivo anche un vago senso di colpa farsi strada in me, per il modo in cu  lo avevo trattato finora.
Invece mi ero sbagliato di grosso! altro che dolce ! altro che angelico! 
Avevo appena avuto prova che non era tutta questa innocenza, quando voleva sapeva essere veramente dispettoso e vendicativo! piuttosto era un demonio ben mascherato da angioletto innocente! .
E non era nemmeno tanto debole e  indifeso come sembrava a prima vista:Si sapeva difendere anche fin troppo bene, ed era tutt altro che debole.
Tutti quei pugni mi avevano fatto spuntare una montagna di bernoccoli in un attimo come funghi! non riuscivo a credere che mi avesse colpito con tanta violenza, era incredibile che delle braccette così mingherline avessero tutta quella forza! non ci avrei mai creduto.
Finalmente dopo un tempo interminabile ci eravamo sgolati, e inizievamo ad essere stanchi di picchiarci , così c'eravamo fermati un attimo a riprendere fiato, e io mi ero messo con la schiena piegata e le mani sulle ginocchia per farlo rifrettefndo acora arrabbiato su quanto il carattere di quel tipo fosse contrastante dal suo aspetto.
Chissà che faccia avrebbero fatto Marco e Sach se glielo avessi detto! probabilmente gli avrei distrutto un sogno .Dubitavo seriamente che avrebbero continuato a trovarlo tanto»adorabile» se lo avessero visto mentre urlava con quella vocetta stridula e sgraziata e aveva il viso contratto dalla rabbia, che però invece di renderlo minaccioso lo su di lui quel espressione lo faceva sembrare solo sempricemente ridicolo! gli avrei riso in faccia vedendolo se non fossi stato occupato a parare i suoi colpi.
Si erano presi propio una grossa cantonata! ma per poco non rischiavo di cascrci anch'io! stavo quasi per cominciare a capire cosa ci trovassero in lui, ma alla fine la sua vera natura è venuta fuori! non importa quanto possa fare tenerezza ed essere dolce al esterno, dietro a quel visino da angioletto nascondo un carattere insopportabile!: E lunatico , intrattabile, manesco, e dispettoso, ed è pure permaloso! dico io c'era bisogno di scaldarsi così? e poi sono io quello che è stato colpito per primo dopo essere stato «annafiato» dovrei essere io quello furioso ! .
-Senti......- 
Sono ancora arrabiato, immerso nelle mie riflessioni,quando  mi sento strattonare lievemente per il bordo della camicia e chiamare da una voce talmente bassa che sarebbe stato impossibile sentirla con quella pioggia se non fossimo stati così vicini.
Mi rimetto eretto e alzo la testa fissandolo, perchè non posso credere che una voce del genere sia la stessa di quello che un attimo fà mi urlava contro come un ossesso .
-Hai ragione ho sbagliato è colpa mia , non dovevo farti andare su una pozzanghera-
lo sto guardando ma ancora non riesco a crederci,è incredibile mi sta davvero chiedendo scusa? è in quel aria così umile poi?
-Non dovevo farlo, però tu hai tentato di strozzarmi e  i sono arrabbiato, mi sembra il minimo!-
la sua voce torna per un attimo ad assumere una sfumatura arrabbiata e offessa di prima di prima .Ah ecco, mio sembrava strano a questo punto penso che da un momento al altro ricominceremo a litigare, ma lui mi sorprende di nuovo cammbiando ancora una volta tono.
-Però io ti ho ricoperto di gelato dalla testa ai piedi quindi è naturale che fossi un pò nervoso-
Ah giusto! mi ero quasi diementicato di quel «piccolo incidente» con cui mi aveva apostrofato, ora che ci ripenso ero rimasto con del gelato in testa , finche non si era sciolto completamente , e tutto per colpa sua che mi aveva distratto!.
Ricordandomelo comincio di nuovo ad arrabbiarmi ma la sua voce mi trattiene ancora una volta:
-Mi dispiace, però io non volevo andarci propio in mezzo, stavo solo scherzando,ma ho perso il controllo della moto per un attimo e non sono riuscito a evitarla, ma non volevo ,davvero! mi dispiace tanto! ti prego scusami, scusami,scusami,.......-
Ricomincia a scusarsi e cambiando di nuovo atteggiamento , il comportamento spavaldo e indisponente di prima sembrano spariti del tutto, al suo posto sembra esserci tutta un altra persona, adesso sembra così remissivo,cosi timido, quasi inidifeso. Continua a chiedermi scusa con l'aria afflitta di un bambino che ha appena subito un ingiusto rimprovero, ma anche spaventato, come se temesse di ricevere una punizione da un padre severo.
Non so come mi sia venuto in mente, ma mi mente un pò a disagio il pensiero che lui possa vedermi così, sono stato davvero così duro con lui per portarlo a gardarmi così ?.
Fin'ora lo visto comportarsi in tanti modi,ma non gli avevo ancora mai visto prima un espressione così dolce , guaedandolo non posso  evitare di pensare che così fosse ancora più carino del solito. Nonostante non voglia cascarci di nuovo sento tornare a galla di nuovo un moto di  tenerezza verso di lui malgrado le mie intenzioni finisco per addolcìrmi un poco.
Come per magia, vedere quel visino triste con quegli occhioni e quella vocina delicata mi toccò di nuovo il cuore, e tutta la mia rabbia svanì al istante.
-Va bene, non è nulla.- lo rassicurai, guardando i miei vestiti completamenti zuppi e sporchi di fango, persino nelle mutande.
-Sono cose che succedono e si possono rimediare.E poi ho sbagliato anch'io, non dovevo prendermela in quel modo.-
-Grazie! tu sei troppo gentile!-
replicò subito quel buffo ragazzino sollevato,
stavo per dire ancora qualcosa, ma prima che potessi farlo lo vidi buttarsi letteralmente su di me, e poco dopo senti il suo piccolo corpicino completamente intirizzito e tremante per il freddo scontrarsi contro il mio petto.
-Ru...Rufy! ma che diavolo fai!- 
esclamai interdetto dopo un momento di sbalordimento.
-Che bello che non sei arrabbiato con me! temevo che non mi sopportarsi e mi odiassi! sono così felice!- 
Rimango ancora più interdetto da quelle parole, in fondo è vero che la prima volta lo trovato insopportabile, ma non pensavo che per lui fosse così importante la mia opinione, ne che potesse mostrarsi così gentile.
-Dai che dici, non è vero che ti odio.-
E mentre lo dico mi rendo conto che non è una bugia, è davvero così.

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Capitolo 8
*** CAPITOLO 8:IMBARAZZANTI DICHIARAZIONI E PUNTI INTTEROGATIVI ***


capitolo 8:  
 
imbarazzanti dichiarazioni e punti intterogativi 
 
Sentendo le mie parole , lui alza la testa dal mio petto e mi guarda felice sorridendo ancora di più.
 Possibile che bastino solo queste poche parole per renderlo cos'ì felice ? ci tiene davvero così tanto a piacermi? è per questo che è stato così gentile con me fin' ora? perchè voleva piacermi?,malgrado sia ancora scioccato, riesco a trovare anche il tempo per passare dalla semprice sorpresa al senso di colpa, per non averlo capito prima e per come lo trattato.
Per di più visto che non si decideva a staccarsi,  cominciavo a sentirmi ancora più a disagio, e il fatto che invece di allentare almeno la presa continuasse a stringermi più forte mi agitava e confondeva ulteriormente, e di certo non mi aiutava a ragionare e a non sentirmi imbarazzato.
-Rufy, dai staccati.Mi stai bagnando tutto!-
tento debolmente di protestare e scollarmelo di dosso.
-Shhi shii! ma da Ace! siamo già completamente zuppi! come potremmo bagnarci di più?-
Oddio aveva ragione, quella era la scusa più stupida che potessi dire, ma che diavolo succedeva? io iniziavo a dire cose assurde e lui diceva cose sensate? quella situazione non era già abbastanzza strana e inverosimile così com'era?
A quanto pare Rufy riusciva a sconvolgermi al punto che non ero più capace nemmeno di pensare e parlare lucidamente .
Dopo questa uscita, non avrei avuto più il coraggio di guardarlo in faccia. 
Però ora, osservandolo per un attimo dovevo ammettere che in fondo non dispiaceva poi molto quella situazione, anzi.
Non mi era dispiaciuto affatto aver potuto vederlo meglio così da vicino, in quel frangente, mezzo nudo per giunta. 
Era così bello, con i capelli neri tutti ribelli, tutti bagnati,che gli ricadevano disordinati sulla fronte, quel fisico forse piccolo e minuto a prima vista, ma sotto sotto perfetto , muscoloso e virile.
E quella cicatrice sotto l'occhio sinistro poi,che prima non avevo notato, visto da vicino lo rendeva addirittura sexy. 
Passai un paio di minuti imbambolato a contemplarlo, fissandolo.
-Ehi ti senti bene ? stai guardando qual'cosa di bello?- 
esclama  a un certo punto Rufy alzandosi con le punte ,avvicinando così  il suo viso ulteriormente  al mio.
Mi pietrificai al istante , non mi aspettavo che se ne accorgesse, e arrossi di colpo .
Non avevo il coraggio di guardarlo in faccia e avrei voluto subito allontanarmi mettendo una distanza di sicurzza, ma non riuscivo nemmeno a muovermi, e non sapevo proprio cosa rispondergli .Non potevo di certo dirgli che era lui l'oggetto della mia riflessione.
Per di più abbasso lo sguardo,e mi accorgo solo ora con sgomento ,che mentre lo guardavo ho avvolto entrambe le mia braccia intorno a lui :
Una a cincergli i  fianchi stingendolo più vicino, e un altra sulla testa, ad arrufare ancora di più quei capelli indomabili.
Ma come diamine è possibile? il mio corpo si è mosso da solo, non mi sono nemmeno accorto di averlo fatto!.
-No niente!!-
rispondo allontanandomi di scatto, distogliendo velocemete lo sguardo arrossendo, senza neanche avere il coraggio di guardarlo di nuovo in faccia .
-Okey allora ciao!-
-Eh? ehi, aspetta! almeno ti porto giù un asciugamano- 
gli dico trattenendolo, visto che essendo appunto praticamente mezzo nudo si è bagnato sicuramente più di me e mi ha comunque accompagnato a casa anche se non era sulla sua strada credo si meriti almeno un pò di gentilezza alla fine,  anche se ha un carattere assurdo, al limite della schizzofrenia non è  cattivo,e in fondo sembra un bravo ragazzo,e poi  è stato gentile.
-Fà nulla, tanto mi bagnerei di nuovo per tornare-
Be, in effetti.....non ha tutti i torti.
E la cosa più intelligente che gli ho sentito dire finora,non posso controbattere.
Gli porgo il casco che mi aveva gentilmente prestato insieme alla giacca che tenevo ancora in mano, però gli lascio andare molto lentamente, e nel frattempo mi ritrovo di nuovo  a osservarlo insistentemete.
Ci sono un sacco di cose che vorrei dirgli,e altrettante che vorrei chiedergli,ma sono talmente confuse e forse stupide che non so neanche come esprimerle senza sembrare un idiota.
-Mmmh?- 
lui però intanto se ne è accorto,perchè adesso mi fissa anche lui con una faccia perplessa, e un espressione tra confusa e l'interrogativa, ma anche allo stesso tempo curiosa.
Un pò imbarazzato per essere stato beccato cerco di nasconderlo. 
Meno male che sta piovendo così la mia faccia non si vede bene,anche se non c'è motivo di farlo credo di essere arrossito.
-Rufy.....-
inizio ma non so bene che dire esattemente, forse dovrei ringraziarlo mostrandomi gentile in qualche modo, ma non so propio come potrei fare.
-Sono certo che tutti ti considerano un tipo invadente.-
Mi pento subito di aver pronunciato quelle parole, e vorrei rimangiarmele nel istante stesso in cui le ho dette, ma il danno ormai è fatto.
Cavoli! avevo appena detto che volevo essere gentile e invece ho finito per trattarlo di nuovo male.Accidenti! ora sicuramente si sarà offeso.
Invece lui inaspettatamente scoppia a ridere.
-Ma và!.Mica mi dedico così a tutti!-
ah davvero? allora io cosa sono? la vittima designata?
-Eri già venuto parecchie volte nel ristorante dove lavoro vero?-
sorride sistemando la moto e il casco.Be a pensarci è vero,vado molto spesso nel ristorante, quindi conoscevo quasi a memoria quelli che ci lavoravano,ma lui non ricordo di averlo mai notato prima d'ora.
Per questo pensavo che non lavorasse li da molto,ma da come ha detto l'ultima frase,e sopratutto da come mi guarda-con un insopportabile sorrisetto furbo, di chi la sa lunga- sembra che non sia cos'ì.Aspetta, ma se lui mi ha visto spesso e io invece no, questo significa che.....mi ha  osservato di nascosto senza farsi vedere ! insomma,in pratica mi ha spiato!.
Ma la domanda è perchè diavolo lo ha fatto?prima di oggi non ci eravamo mai parlati, almeno di questo sono sicuro!.Perchè uno dovrebbe fare una cosa del genere ?.
-Mi hai spiato per caso!?-
Lui scrollo le spalle tranquillo, e non fece una piega davanti al mio tono isterico.Anzi sorride allegro come al solito
-Cos'altro potrei fare per passare il tempo?tu sei la cosa più interessante che ho trovato fin'ora-
Questo non è di certo un comportamento normale,ma la cosa che più sconvolge, stranamente non è la scoperta in se, quanto la mia reazione.
Scoprendo una cosa del genere dovrei sentirmi indignato e arrabbiato, ma non so come non ci riuscivo. Non del tutto almeno, e nemmeno facilmente come avrei dovuto . Quando mi era sfuggita quella domanda, (retorica tra l'altro,) avevo dovuto faticare  per mantenere un tono infastidito ed ero sembrato più  arrabbiato di quanto fossi .
In realtà,mi sentivo lusingato di essere considerato così interessante e di quelle attenzioni.
Però a pensarci la cosa non avrebbe dovuto lusingarmi, avrebbe dovuto preoccuparmi, era una speci di stalker?.Un momento....prima mi ha chiamato per la prima volta per nome, ma io non mi sono mai presentato, e mi ha anche accompagnato propio sotto casa, ma adesso che ci penso io non gli ho mai detto dove abitavo, nella fretta del momento prima non ho notato questi dettagli. Ma questo significa che lui mi conosceva già!non deve avermi solo
osservato, deve anche avere chiesto informazioni in giro su di me.
Anche se non voglio impercettibilmente arrossisco per l'ennessima volta.
Ma che accidenti mi succede, da quando mi faccio mettere così facilmente in imbarazzo? e poi perchè non sento  altro oltre alla semprice sorpresa? dovrei essere furibondo invece sento una sensazione di calore, qualcosa che mi sembra molto vicino al piacere.Ma non può farmi piacere avere uno....uno stlaker alle costole!dovrei sentirmi violato nella mia praivasy , dovrei aggit armi non stare così tranquillo!.
Nei pochi minuti di tempo in cui avevo riflettutto su queste cose comunque , lui ha continuato ontinuato a parlare  senza neanche aspettare o lasciarmi il tempo di dire altro.come al solito del resto) 
-Il fatto è che è da un pò che ti ho notato e mi piaci !-
Spalanco gli occhi e la bocca per la sorpresa.
-Che cosa???-
esclamo con voce stridula ma lui non mi risponde e fà finta di niente rimeettendo in moto .-
-Ci si vede Ace ciao ciao!-
-EH??-
-E mi raccomando non ti ammalare!-
e dopo quest ultima frase corre via sgommando .
-Ehi! aspetta un attimo!- esclamo urlando per trattenrlo, ma niente, se ne và via sgommando.
E mi lascia li così come in fesso sconvolto e confuso per le su parole, con le guancia in fiamme.
- CHE DIAVOLO SIGNIFICA «MI PIACI»!! CHE CAVOLO INTENDI DIRE???!-
 
 
 
 
 

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Capitolo 9
*** CAPITOLO 9 :CONFESSIONI ***


capitolo 9:  
 
confessione   
 
-ETTCIU!-
-Ace mi fai vedere i compiti d'inglese?-
-Certo Sabo.....ETTICIU!-
-Uhm? è l'ennesima volta che starnutisci in un ora.Ace, ti sei raffredato?
-Ieri sono rimasto in piedi immobile sotto la pioggia per un' oretta.....accidenti a lui!-
-EH??-
-Niente lascia perdere ET.....-
-ETTICIU!-
che strano, non mi sembrava di aver ancora starnutito .
Infatti stavolta proviene da qualcuno che sta passando per il  corridoio , non sono l'unico oggi con il raffreddore a quanto pare. 
-Rufy hai preso il raffreddore?-
-Si, un pò.....-
«Anche lui.....»
-..........-
Quello stessio giorno nel pomeriggio sono di nuovo al ristorante.
Ma questa volta sono io il primo a rivolgergli la parola  quando viene al mio tavolo,dopo averci pensato un pò ho deciso di portarglielele.
-Tieni- 
gli dico subito appena si avvicina al mio tavolo dandogli un pacchetto:
 
«Caramelle per il mal di gola, tosse, e raffreddore»
 
-EH? sono per me? davvvero?! grazie! come sei gentile!-
-Tsk! esagerato, non farti venire strane idee,ne avevo troppe in casa, e  visto che ne avanzavano un sacco ho pensato di darle a te invece che buttarle.-
E una bugia, in realtà quando ho cercato in casa qualche medicina per curarmi 
le ho trovate, ma bastavano appena per me, così sono uscito a comprarle apposta, solo per lui .
Ma non ho alcuna intenzione di dirglielo, non so nemmeno che cosa mi sia saltato in mente di  fatto, in fondo non è un mio problema se anche lui è malato .
Non è che sia colpa mia in fondo, è stato lui a darmi il suo giubotto e a decidere di camminare sotto la pioggia mezzo nudo, io non gli ho chiesto niente a fatto tutto da solo quindi la colpa è sua e della sua impulsività.
Però finora è stato sempre così  gentile al contario di me, anche di fronte a certi miei atteggiamenti antipatici non ha mai mostrato di offendersi o arrabbiarsi.
Così ho pensato che  avrei potuto provare a essere io gentile con lui almeno per una volta, per ricambiare.
Non lo fatto certo perchè mi sento in colpa,ovviamente. 
 Continuo ancora a  pensare che sia un pò strambo e completamente fuori di testa, e ovviamente lo trovo ancora un gran ficcanaso.
Ma ho iniziato a capire che dietro i suoi modi, magari a volte troppo invadenti e indelicati c'è un sincero e disinteressato interesse per gli altri, non una semprice , mera curiosità.
Magari sarà un pò goffo e impacciato nel dimostrarlo ma adesso che capisco da dove nascono, non mi danno più tanto fastidio il suo interesse e le sue domande.
Forse sto addirittura iniziando a trovarlo simpatico .
Un pò, solo un pò ,forse ovviamente.
Di sicuro però non lo odio più, è impossibile odiare uno così, specie  dopo quello che ha fatto ieri.
Però forse sono stato troppo brusco prima,dovrei provare a sforzarmi almeno un pò di più ,ma anche se avrei voluto essere diretto nel farlo non c'è lo fatta, non sono riuscito a ricambiare in modo esplicito, mi imbarazza troppo essere apertamente gentile con le persone, specie quelle che non conosco ancora  bene.
-Comunque grazie per avermi accompagnato ieri.-
Aggiungo per rimediare, voltando leggermente la testa di lato per non mostrargli la mia espressione imbarazzata.
Odio sentirmi così impacciato.
-Allora cosa ordini oggi?.-
mi chede con la consueta allegria.
-Riso bollito con pollo,visto che oggi sono malato.-
-Ehi Ace posso chiederti una cosa? -
Mi chiede il permesso, ma poi non riesce ad aspettare nemmeno il tempo di lasciarmi rispondere che inizia già a parlare come una macchinetta e a riempirmi con una sfilza di domande.
-Perchè ceni sempre da solo?I tuoi non ti dicono nulla? di certo non ti fà bene alla salute.Costa anche mangiare sempre fuori.E poi non ti dispiace? non ti senti solo? a me dispiacerebbe mangiare sempre da solo.-
Mi aspettavo che mi facesse delle altre domande visto che non sta mai zitto, ma anche se adesso non mi infastidicono e non mi secca  più così tanto rispondergli, resto comunque spiazzato di fronte a questa.
e per un momento non so cosa rispondere.
Non me l'aspettavo.
Parlare della mia famiglia,mi mette sempre a disagio, non mi piace parlarne, e quando capita cerco di sviare l'argomento o rispondo sbrigativamente a monosillabi di solito.
Quando qualcuno mi fà domande di questo genere tendo a dare sempre risposte preparate, che non mi espongano troppo, anche a costo di mentire.
Però di fronte a lui non so perchè ma per la prima volta non riesco a mentire, 
-Ai soldi.....ci pensa mio padre.-
le parole mi escono spontane dalla mia bocca senza che neanche me ne 
renda conto.
-Siccome in passato, sin da quando ero piccolo era sempre via di casa per lavoro, credo che ora si senta in colpa.Se glieli chiedo me li dà subito, sempre.
Mia madre invece un tempo era severa, ma  avevamo comunque un bel rapporto.....Ma da quando ultimamente abbiamo avuto un litigio violento.....non parliamo più e non mi dice più niente.-
Mi sono già pentito di aver parlato appena ho aperto bocca, ma non riesco a fermarmi, la mia bocca ormai sembra avere una vita propia, e proma che me ne renda conto finisco col dirgli tutto.
-Lavora e ha un sacco di amiche.Credo che ora le secchi occuparsi di me.-
Penso a quando mi lascia il cibo pronto con un biglietto, solo per non essere costretta a parlarmi o a incontrarmi.
-Vengo qui solo perchè non mi piace il cibo riscaldato.-
Avevo detto anche più del dovuto, mi era sfogato, avevo il fiatone per l'ansia. Non avevo riflettuto su ciò che dicevo, le parole mi erano uscite come un fiume in piena, senza controllo.
 avevo avuto gli occhi bassi per tutto il tempo mentre parlavo,
e anche quando ho finito continuo a tenerli bassi,
 lui  invece era rimasto sempre immobile. Avevo ascoltato tutto il mio improvviso  sfogo senza emettere un fiato, era la prima volta che restavo così tanto tempo con lui senz sentirlo parlare.
 Non avevo il coraggio di guardarlo in faccia, e non sapevo propio come avrebbe potuto reagire adesso,ma temevo di scoprirlo, qualsiasi fosse stata la sua reazione non poteva essere positiva per me,e io avevo comunque fatto una figuraccia irrimediabile.
Che cosa poteva rispondermi una persona quasi estranea che con una semplice domanda si vedeva scaricare addosso tutti i miei problemi degli ultimi tempi, di cui ovviamente a lui non importava nulla.
E ormai era da quasi 10 minuti che non diceva nulla, quel silenzio prolungato, era davvero insopportabile,e diventava sempre più pesante,se non fosse stato per un leggero rumore di sottofondo sarebbe stato totale.
Ero pietrificato dal terrore di sentire la sua risposta, e divorato dal ansia di vedere l'effetto delle mie parole su di lui.
Probabilmente non avrei avuto il coraggio di guardarlo in faccia mai più. 
Stufo di aspettare la mia pubblica umiliazione, sto per decidermi ad alzarmi e scappare via prima che possa ridermi in faccia e prendermi in giro.
Ma quando sto per farlo sbatte al improvviso un pugno sul tavolo facendomi trasilire per la sorpresa e cogliendomi alla sprovista.
Confesso che mi aspettavo una reazione negativa, ma non addirittura una così violenta, addirittura arrabbiarsi mi sembra esagerato.
-Questo è il mio cellulare!-
un momento....che ha detto? che centra adesso il celllulare?
Guardo in basso sul tavolo è solo ora mi accorgo che ha la mano aperta, e che sotto c'è un foglietto.Ma allora non è arrabbiato,e non ha nemmeno avuto uno scatto di rabbia , mi ha solo dato il numero del suo cellulare.
Questa propio non me l'aspettavo,di tutti i modi in cui poteva reagire a questo propio non avevo pensato, ma perchè ? e che centra con quello che ho appena detto?,non è che non mi stava ascoltando? o forse sta cercando di cambiare argomento? mentre rifletto tentando di trovare un filo logico che mi faccia 
capire il suo comportamento lui ha continuato imperterrito a scrivere  altri foglietti.
-Questo è il numero di casa.-
e inizia a metterli uno sopra l'altro tutti ammucchiati davanti a me.
-Questo è il fax-
non faccio che alternarmi nel guardarli chiedendomi cosa centrino o cosa voglia dirmivo .
-Questi invece sono delle copie in caso li perdessi, e questo è il numero del ristorante.Il locale e dei miei genitori.Quindi può darsi che a volte ti riponda mia madre, ma puoi chiamare quando ti pare! in qualsiasi giorno e a qualsiasi ora !-
conclude con un tonfo più forte dei precedenti, abbassandosi sul tavolo per essere alla mia altezza e fissarmi.
-Non cenare mai più da solo!-
mi dice guardandomi dritto negli occhi con uno sgardo per la prima volta fin troppo serio per lui.
L'ultima frase detta così sembrava quasi una via di mezzo fra un rimprovero e un ordine, ma stavolta non ci faccio molto caso.
Di fronte a tutti quei fogli rovinati e pasticciati, con una caligrafia confusa, capendo quale fosse il loro vero valore e cosa rappresentavano, ogni pensiero, ogni sensazione nella mia mente, s’interruppe per lasciare il posto al nulla, tabula rasa. Aprì e chiusi  la bocca più volte, nel tentativo di parlare, ma non riusci ad emettere alcun suono. 
Sentì un nodo in gola, e poco dopo il sapore del sale in bocca e gli occhi che pizzicare. 
Sapendo cosa stava per succedere cercai di impedirlo, non volevo far cadere nemmeno una lacrima ma ci provai invano perché, una dopo l’altra, le gocce d’acqua presero a rigarmi il volto.In meno di un minuto senza che me ne rendessi conto mi ritrovai a 
singhiozzare convulsamente, stavo facendo una figuraccia  rendendomi ridicolo piangendo convulsamente come un bambino, senza nemmeno sapere perchè lo stessi facendo.
L'unica cosa che riuscivo a fare era sprofondare la testa sul tavolo cercando di nascondendermi invano con le braccia ai lati della faccia.
Invece Rufy sembra pietrificato.
Mi guarda sconvolto con le guance tutte rosse e sembra quasi spaventato.
Strano, credevo che non ci fosse niente capace di imbarazzarlo, è talmente spiazzato si è persino zittito,un vero miracolo! incredibile che sia bastato così poco.
Mentre sto praticamente quasi affogando nelle mie lacrime  purtroppo sento anche  un vociare intorno a me, o no qualcun altro si è accorto del mio stato, vorrei sprofondare dalla vergogna.
-Rufy ma che combini? fai piangere i clienti adesso?-
-Rufy ma che gli hai fatto ?-
-Eh? no no io non gli ho fatto niente, lo giuro! Ace ti prego digli anche tu che  non ti ho fatto niente ! ti prego....-
Incapace di proferire parola, mi limitò a scuotere il capo in segno di diniego.
Cerco di calmarmi serro i pugni fino a sbiancare le nocche finchè non sento finalmente le lacrime fermarsi . 
Quando riesco a  riconquistare un briciolo d’autocontrollo e sono di nuovo  capace di formulare dei pensieri e delle frasi coerenti sibilai a mezza voce:
-Gra....grazie-
-Va bene va bene ma ora non piangere per favore su!- mormora dandomi delle ripetute pacche sulle spalle.
Agitato comè ha un aria più buffa del solito, guardandolo non riesco a trattenermi e mi viene un attacco di ridarella nervosa.
-E adesso perchè ti metti a ridere? sei strano! non sarai mica schizzofrenico?-
darmi dello strano da lui è il colmo!e schizzofrenico poi, è lo stesso che ho pensato io di lui!mi viene da ridere ancora più forte, più che altro mi escono degli strani grugniti mezzi strozzati, ma anche se provo, batto una mano sul tavolo e mi tengo la pancia con l'altro non riesco a fermarmi.
Oddio! ma perchè quando sono con lui finisco sempre per comportarmi anch'io in modo assurdo? allora la pazzia è una malattia contagiosa.
Ma sopratutto perchè con lui non posso mentir? perchè? perchè solo con lui riesco a essere sincero ?.
 
 

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Capitolo 10
*** CAPITOLO 10:IL PRIMO VERO PASSO ***


finalmente c'è lo fatta! questo è il capitolo più difficile che abbia scritto fin ora ma è anche quello che credo di aver scritto meglio! spero vi piaccia e BUONA FESTA DELLE DONNE A TUTTE LE DONNE CHE LEGGONO LE MIE STORIE E NON.



capitolo 10:  
il primo vero passo   
 
Monkey D. Rufy 
0873-361794
 
Sono le 10 di sera, e sono più di 2 ore che sono qui, sdraiato sul mio letto , in camera mia, leggendo e rileggendo questo benedetto numero,- che però rimane sempre lo stesso per quanto io lo fissi-indeciso su cosa fare.
-Mmmhh....lo chiamo o no?-
Lo fisso ancora per un altro minuto, poi con uno scatto mi siedo sul letto deciso.
-Okey lo chiamo!-
Faccio un profondo respiro per calmarmi e darmi coraggio .
Gesù devo solo fare una telefonata! lo fatto miglioni di volte perchè sono così nervoso?.Mi accingo dinuovo a premere il tasto di chiamata dopo un altro sospiro.Forza! non è difficile , c'è la posso fare.
Finalmente mi decido è premo il tasto d'invio, ma il telefono inizia a squillare propio quando mi sono finalmente deciso .Ero talmente concentrato e chino sul telefoninino, che mi prende un colpo e faccio un salto per la sorpresa .
Così cado giù dal letto di testa, rotolo su me stesso come una palla fino al altra parte della stanza, finchè non sbatto violentemente la testa contro la scrivania e l'impatto riesce a fermarmi, ma tutti i fogli che c'erano sopra mi cadono addosso, ricoprenndomi dalla testa ai piedi.
Esco da qualla motagna di carta , ringhiando, più infuriato che mai. 
Ma chi diavolo è così idiota da chiamare a quest ora della notte ?! per poco non mi ammazzava, ora mi sente!.Mi rimetto in piedi e  con uno scatto e afferro il cellulare ,che nel frattempo ha continuaro a suonare ed è finito sotto il letto.
Sto per rispondere e urlare una serie di insulti a quel idiota che si trova sul altra parte, ma poi vedo il numero sul display del telefonino e mi brocco con la bocca e gli occhi spalancati, la sorpresa e tale che per poco non mi casca di nuovo il cellulare dalle mani :
0873-361794.... non ci posso credere, è il numero del cellulare di Rufy!
non ho neanche  bisogno di leggere il nome per saperlo, ho riletto talmente tante volte quel numero nelle ultime 2 ore che ormai lo conosco a memoria.
E incredibile,mi ha chiamato propio quando stavo per farlo io,abbiamo avuto la stessa idea nello stesso momento! è una coincidenza davvero singolare,per non dire unica, quante possibilità ci sono che accada una cosa del genere? Dopo il primo attimo di sorpresa sento diffondersi dentro di me una calda
 sensazione di piacere .Chissà se anche lui  prima di chiamarmi a tentennato fissando il telefono al infinito, propio come me.
A pensare a questo mi sento stranamente in imbarazzo, e un rossore ormai famigliare diffondersi sulle guance.Accidenti, sta cominciando a diventare un abitudine, Rufy riesce sempre a mettermi in difficoltà e a farmi sentire in imbarazzo, anche per la cosa più piccola e insignificante.
Adesso persino a distanza senza essere presente,dannazione!  la cosa è davvero seccante, ma sto cominciando a rassegnarmi al idea che con lui non la spunto mai, non c'è propio niente da fare.
Poi però mi viene da ridere, attentare alla mia vita sta diventando propio un abitudine per lui! e meno male che i suoi tentativi non sono intenzionali, ma solo il risultato della sua goffagine,chissà che combinerebbe se ci provasse apposta!.Ancora ridacchiando mi ricordo che il cellulare sta ancora suonando così cerco di soffocare le risate con una mano, e mi afretto a premere il tasto di risposta.
Ma sul momento mi rendo conto che sono stato così occupato a trovare il coraggio di chiamarlo,....che non ho nemmeno pensato a cosa potrei dirgli!
oddio e adesso che faccio!sono tesissimo....che gli dico? non potrei sopportare il silenzio....! forse è meglio che non rispondo e lo richiamo quando trovo qualcosa da dire.....non posso mica fare scena muta o dire la prima cosa che mi viene in mente, magari dico qualcosa di stupido e ci faccio una figuraccia!.
Si basta,ora lo spengo....Bip.
-MALEDETTO AGGREGGIO VUOI FUNZIONARE SI O NO!! FAMMI PARLARE CON ACE!!!-
Un urlo assordante esce dal cellulare perforandomi le orecchie,è talmente inaspettato che trattengo a malapena un urlo, ma non riesco a evitare di fare  un salto per lo spavento,così finisco per sbilanciarmi e cadere di nuovo giù dal letto.Questa volta però almeno attero subito di faccia e non rotolo per tutta la stanza, in un certo senso potrei dire che mi è andata bene.
Ma che è successo?..... accidenti, ho premuto il tasto sbagliato e ho risposto!
quello era Rufy che urlava! ora devo per forza parlargli, anche perchè sta continuando a «litigare» con il suo telefonino, è passato ha minacciarlo di distuggerlo in 1000 modi e così di«farlo fuori». Quindi meglio che vada a «salvarlo» prima che decida di scagliarlo davvero contro un muro.
-Ehm....?-
chiedo titubante 
Rufy  è talmente furioso con il suo cellullare che non ha ancora smesso di urlare,e così non mi ha sentito.
provo ancora a farmi sentire alzando leggemente la voce ma ancora niente, ci riprovo ancora con calma 1, 2,3........finchè.....
-INSOMMA BRUTTO IDIOTA SCIMUNITO! VUOI STARE ZITTO ALMENO PER UNDANNATISSIMO  MINUTO? HO RISPOSTO AL TELEFONO! SMETTILA DI URLARE COME UN CRETINO! BAKAAAAAAA!!!!- 
Non volevo urlare ma non mi ha lasciato scelta, a volte è davvero esasperante,non abbiamo ancora parlato e già ho una vene che pulsa sulle tempie e mi sento arrivare  un gran brutto mal di testa .
-Eh? oh finalmente qualcuno risponde!.Ehm.....buonasera chi parla? potrei parlare con Ace per favore ?-
 -_- -!-.....-
-Pronto? c'è qualcuno?-
-UAH AH AH AH AH AH HA!-
-Ehi ! chi è che ride?-
-Rufy sei un idiota!-
-Eh? Ace sei tu?-
-Certo che sono io stupido! si può sapere come hai fatto a non riconoscermi subito? e poi è ovvio che al mio cellulare risponda sempre io! -
-Ma io come facevo a saperla questa cosa scusa ?-
-Fanno tutti così col propio cellulare , quindi lo sanno tutti! è una cosa talmente ovvia non c'è nemmeno bisogno di dirlo!-
-In effetti......non ci avevo mai pensato.....-
-Che sorpresa.....! perchè ci sono volte in cui pensi tu?-
-Certo un sacco di volte!- 
risponde tranquillo senza cogliere  il mio sarcasmo. 
-Immagino a cosa.....- commento alzando gli occhi al celo sospirando rassagnato, anche se ultimamente ho fatto qualche altra chiacchierata al ristorante con lui ,e inizio a conoscerlo meglio il carattere di Rufy resto ancora  sconvolto dalla sua totale ingenuità.
-Ehi a proposito lo sai che eri  propio irriconoscibile ? al telefono la tua voce è così bassa e frebile .....è strana! con quel timbro delicato sembrava quasi quella di una ragazza!
-Ha chi hai dato della ragazza? come osi!! pensa alla tua che è ancora più stridula è fastidiosa del solito! sembra il verso di una cornacchia !-
-Shi shi, ma  Ace non c'è motivo di offenderti! io volevo farti un complimento, a me piace, è molto più bella. così-
La sua voce al inizio così squillnte, come al solito a questa frase cambia tono . Si abbassa gradualmente ,tanto che diventa quasi un sussurro quando pronunica le utlime frasi:
-La tua voce al telefono mi piace tantissimo, è sempre bellissima ma prima era davvero sexy, molto più del solito.....Peccato però che così non posso vederti....-
Lo sento sospirare mentre lo ascolto immobile,e  impietrito.
-Anche tu sei così bello,Ace.- 
La sua voce adesso è diventata così bassa che se non fossi con la cornetta praticamente incollata al orecchio non potrei sentirlo, ma così 
invece la sento benissimo,come sento il brivido che mi sale lungo la schiena ,il calore salire verso le  guance, e 1000 altre sensazioni stane quanto piacevoli che quelle parole mi provocano.
Involontariamenre arrossisco, e anche se so che non può vedermi nascondo e abbasso lo sguardo, imbarazzato.
- Ma.. Ma ti sembrano cose da dire queste ?- Balbettò.
- Ma è la verità! è quello che penso!-
Ridacchio leggermente e sorridendo e scuotendo la testa.Ormai dovrei saperlo, è tipico di Rufy. Dice sempre tutto quello che gli passava per la testa, senza mai preoccuparsi del resto.
-Sei incorreggibile.....-
-Si! tu invece sei bellissimo!-
-Smettila di ripeterlo!-
-Uffa! ma a me piace dirlo!-
-.....Va bene allora ogni tanto puoi dirlo....ma non in continuazione !-
rispondo  dopo un attimo di esitazione su cosa rispondere.
-Oh! allora in fondo anche a te piace sentirlo ! shi shi lo sapevo!-
-Che diavolo ti salta in mente?! non ho mica detto questo, idiota!-
-Però non l'hai nemmeno negato!.-
-Se non la smetti subito con questa storia ti avverto che riattacco il telefono e spengo il cellulare!-
-No!!!! dai ti prego Ace scusa, scusa! non riattaccare dai! non lo dico più , prometto che faccio il bravo!-
-Prometti di comportarti bene?- gli chiedo fingendo un tono severo scherzando, ma in realtà  faccio fatica a trattermi dallo scoppiare a riderergli in faccia. 
-Si lo prometto! e se dovessi disubbidire.... puoi sempre mettermi in punizione-
-Esatto, ti punirò prendendoti a sculacciate.....oh dio! Rufy! ma che cosa mi fai dire?! non sono mica tuo padre!-
-E meno male ! averti per padre  sarebbe un vero spreco!-rimango un attimo sbigottito, mi sbaglio ho il suo tono era leggermente malizioso? no,forse me lo sono solo immaginato.
-Però non mi dispicerebbe essere sculacciato da te.....-
Questa volta ne sono certo,non posso essermi sbagliato di nuovo ha usato davvero un tono allussivo.
Adesso più che sorpreso sono sconvolto,ma è davvero il Rufy che ho conosciuto fin ora quello che ora mi sta parlando con quel  tono intenzionale, carico di doppi sensi?non riesco a crederci!
Ingenuo comè di solito non mi aspettavo certo potesse diventare al improvviso così audace! .
Ma è assurdo,le prime parole che ci siamo detti sono stati insulti, e abbiamo passato il primo quaro d'ora a litigare, come ci siamo finiti da questo a filtrare per telefono? perchè è quello che sta succedendo, il tono della telfonata, la stessa atmosfera che sento intorno è cambiata in modo così graduale, inpercettibile che non me ne sono accorto subito, ma il tono e le parole che usa sono propio tipiche del filtrare.Poi però dopo un attimo mi ricordo che è di Rufy che stiamo parlando, uno che non sà nemmeno cosa voglia dire «leggere tra le righe» ,« fare doppi sensi» o «usare il sarcasmo».
Uno così è impossibile che lo stia facendo di proposito, è più probabile che lo lo abbia fatto incosciamente,conoscendo Rufy avrà detto quelle parole in modo del tutto innocente, senza accorgersi di come e di quanto suonassero ambigue, o come poteva essere fraintese.
Sospirò sconsolato portandomi una mano aperta sulla faccia esasperato .
Se al suo posto ci fosse stato un altro in una situazione del genere  non avrei mai dubitato nemmeno per un secondo delle sue intenzioni, non avrei mai pensato a un ipotesi tanto assurda, ma con Rufy tutto è possibile. A furia di cercare di stragli dietro, per capirlo, sto cominciando anch'io ha ragionare in maniera contorta come lui , la cosa è decisamente preoccupante.....Quel ragazzo mi farà impazzire prima o poi!
-Rufy! insomma quante volte ancora dovrò dirti di pensare prima di parlare? non puoi uscirtene fuori con delle frasi così ambigue ! qualcuno al posto mio potrebbe anche prenderti sul serio e credere che si stai provando.....-
Sento degli strani rumori dal altra parte, come delle risate soffocate.
 
-E cosa ti fà pensare che io non lo stia facendo?-
 
Ora la mia espressione deve sembrare davvero quella come quella di un pazzo.Non riesco a credere propio a quello che ho sentito, ho capito bene?allora la voce e i discorsi di prima non erano solo  una mia immaginazione? ci stava davvero provando con me? e meglio chiederglielo direttamente per esserne davvero sicuri,con Rufy non si sa mai....
-Rufy.....mi stai dicendo che ci stai davvero.....provando? con me?
-Be......-
-......-
-Se davvero ci stessi provando....-
-.....-
-Tu ci staresti?-
-......-
-Que...questa non è una risposta!-
-Neanche tu mi hai risposto-
La sua sfaccaitaggine forse è la cosa che più mi indispettisce , non gli ho risposto perchè non vorrei propio dover rispondere a una domanda tanto idiota, come fà a chiedrmi seriamente una cosa del genere?è ovvio che la risposta sia no, non c'è neanche bisogno di chiederlo! non ci penso nemmeno ad assecondarlo! io che prendo sempre l'iniziativa ,il «cacciatore» che «caccio» le mie vitttime avrei dovuto recitare la parte passiva e starmene tranquillo e buono farmi rimorchiare? dovrei interpretare il ruolo della preda passiva e lasciare che sia lui a prendere l'iniziativa ?ma non esisteva propio!.
E una questione di principio, non c'entra niente il fatto che lui mi possa piacere o meno, in entrambi i casi dovrei essere  sempre e solo quello che agisce, che fà la prima mossa,o decide di troncare questo gioco.
Non esiste propio che io abbia un ruolo passivo, in qualsiasi circostanza devo essere io quello comanda, che ha il controllo.
Volevo quindi dargli in secco e deciso no,troncando sul nascere quella assurda situazione , prima che si facesse delle idee strane per la testa.
Stavo per rispondergli subito, ma mi accorsi che prima di di poterlo fare
 dovevo riuscire  a calmare il battito del mio cuore, a far scomparire il rossore sulle sue guance e a regolarizzare il mio respiro.Per quanto non volessi ammetterlo non potevo mentire anche a quei segnali inequivocabili del mio corpo:La sua domanda non mi aveva lasciato del tutto indifferente come avrei voluto.Dannazione!.
Stavo iniziando un pò a capire il carattere di Rufy , ma non riuscivo ancora  a capire cosa lo spingesse a fare o dire cose spesso assurde, che per me erano prive di logica,e sopratutto non riuscivo mai a capire quando faceva sul serio.Come adesso,non  capivo se stesse facendo sul serio o mi stesse solo scherzando prendendomi in giro.
 E questo il più delle volte mi lasciava completamente broccato,incapace di reagire o rispondere in qualche modo, facendomi apparire impacciato!.
Io impacciato!io che con tutti, sia ragazze che ragazzi ero sempre stato brillante e disinvolto, io che aveva sempre condotto il gioco! Forse era proprio questo che mi faceva andare in bestia: perché non riusciva a leggere tutto di lui
 perché riusciva sempre a confondermi , a sorprendermi ogni volta,e  a farmi  rimanere disarmato?.
-Ace,.....ci sei ancora?-
Adesso che ci faccio caso anche la sua voce al telefono appare diversa,di 
solito è squillante ,sgraziata, e ha un che di infantile, sembra la voce di un bimbo, invece filtrata dal telfono, adesso mi suona maschile e virile.....dio è così sensuale.....
 -Ace.....-
-Allora, tu ci staresti?-
-.........-
-.....Può darsi.-
-Bene! okey!-
Eh? come bene? che significa okey?!
-Allora che mi dici? che facevi prima? hai fatto qualcosa di bello oggi?......-
Inizia a sormergermi con 1000 domande tutte insieme che sul momento rimango ammutolito, e prima della metà perdo il filo del discorso.
La fatto di nuovo:Per una volta stavamo facendo un discorso serio e quando eravamo arrivati a un punto cruciale.....ha cambiato completamente argomento tornando a dire le solite idiozie di sempre! ma allora lo fà apposta!.
Sto meditando di chiudergli il telefono in faccia,ma poi rifretto e concludo che in fondo è meglio che abbia cambiato discorso, volevo dirgli di no ma non so perchè sul momento di farlo non ci sono riuscito.Anche se non lo detesto più e tutto sommato mi piace non so ancora quanto, e sopratutto in che senso.
A volte penso di vedere in lui solo un fratellino minore,in altri momenti quando ripenso a quel giorno che eravamo rimasti abbracciati sotto la pioggia sento che potrei vederlo anche come qualcosa di più.
Quindi non volevo dirgli di si ,perchè non sono neanche sicuro sul tipo di rapporto che voglio avere, che cosa cerco da lui,ma allo stesso tempo non me la sentivo di escludere completamente altre possibilità.
Per una volta la sua mancanza di concentrazione è stata un bene,ci siamo appena conosciuti e non ho voglia di rispondere subito a queste domande, per il momento preferisco godermi soltanto la sua compagnia e conoscerlo meglio, ancora per un po.
-Rufy se riesci a stare zitto per un attimo forse  posso risponderti!-
visto che stranamente si è zittito subito continuo:
-Prima non stavo facendo niente di che,avevo appena finito i compiti, e oggi non ho fatto niente di particolare, ho fatto i compiti, ho schiacciato un pisolino,  e ho giocato alla praystation.
Perchè non mi racconti tu cosa hai fatto oggi? qualcosa mi dice che hai una gran voglia di parlare.....-
concludo ironico.
Lui com'era preveibile è ntusiasta al idea di poter parlare liberamene a ruota libera senza essere interrotto, e inizia subito a intontirmi di parole.Dopo pochi minuti sono giù a ridere così forte che ho le lacrime agli occhi e rischio di 
rischio di nuovo di cadere giù dal letto.
Sono così impegnto a ridere che l'ansia e le preoccupazioni su cosa dire o come comportarmi prima della telefonata sono completamente dimenticate, e comincio a sentirmi completamente rilassato . 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 11
*** CAPITOLO 11:NUOVE ABITUDINI ***


capitolo 11: 
 
nuove abitudini         
 
 
Dal giorno di quella famosa telefonata iniziammo a vederci sempre più spesso, e la mia vita prese nuove abitudini.
Anche senza dircelo a voce stabilimmo il tacito accordo di cenare insieme tutte le sere.Al inizio per un pò continuai a mangiare al ristorante come sempre ,solo che adesso non cenavo più in completa solitudine e silenzio, Rufy prese l'abitudine di salutarmi appena arrivavo, e di fermarsi a scambiare qualche parola con me mentre lavorava.
Mi faceva piacere, ma dopo un pò Rufy venne ripreso più volte perchè ultimamente, anche quando lavorava era sempre distratto, molto più di quanto già non fosse prima e combinava molti più guai del solito .
Per forza era distratto, quando smettevamo di parlare con me,-di solito perchè preso a forza da uno dei suoi colleghi, un tipo biondo riccioluto, che doveva trascinarlo e costringerlo a riprendere a lavorare- e rimanevo solo, continuavo sempre a sentire
una strana sensazione: come se mi stessero fissando. Al inizio credevo fosse la mia immaginazione, e mi limitavo a ignorarla,ma quando una volta avevo alzato lo sguardo di sfuggita avevo sorpreso che era Rufy che mi fissava.
 La prima volta che lo avevo beccato, aggrottai  le sopracciglia e lo fissai per qualche istante anche io, pensando che avrebbe distolto lo sguardo, in imbarazzo. Invece niente. E così andò anche tutte le altre volte.
Tutte le volte che i nostri sguardi si incrociavano non distoglieva ne abbassava mai lo sguardo per primo .Continuava a fissarmi tranquillamente , finchè non distendeva ogni volta le labbra in un gigantesco sorriso e si metteva persino a salutarmi con la manina, con uno sguardo ebete in faccia. 
Oltre che ha indiscrezione e invadenza  anche  in quanto a sfrontatezza  non scherzava mica !.
Comunque se anche quando avrebbe dovuto lavorare passava il suo tempo a fissarmi non c'era da stupirsi che venisse ripreso!.
Anche se non era colpa mia -come mi aveva accusato lui:E colpa tua Ace! non riesco a non guardarti sei troppo bello!.Beccandosi un pugno in testa da
parte mia-
Decisi che per evitare che fosse licenziato d'ora in poi avrei aspettato che finisse di lavorare e avremmo mangiato insieme.Così adesso sono fuori dal locale che aspetto che finisca il suo turno, ormai non dovrebbe mancare molto.
Infatti finalmente sento una porta che si apre e lo vedo uscire, finalmente.
-Ciao Rufy a domani!.-
-Vedi di arrivare puntuale almeno domani!-
-Buona notte Zoro! ciao Sanji!-
Sta salutando alcuni suoi colleghi,due tipi un pò strani e dal aspetto un pò bizzaro a dire il vero:Il primo sembra un marimo o una verza vivente, ed è il cameriere che dorme sempre sul lavoro, l'altro invece sembrerebbe  abbastanza normale a parte un ridicolo sopracciglio a ricciolo. Ma quando vede una clientela femminile sembra impazzire e inizia fare dei ridicoli balletti intorno a loro spargendo cuori dovunque e perdendo copiosi liquidi di bava e sangue dal naso.
Fà quasi paura, la sua faccia in quei momenti  ha un espressione ancora più ebete e idiota di quella che ha normalmente Rufy.
Be, io per amico ho un ananas vivente e il clone di Elvis quindi sono l'ultimo che può parlare delle stranezze altrui......
Ho notato che sono anche gli stessi che lo hanno sgridato quando e ho pian.....ehmmm.....ho avuto quel momento di debolezza,il biondino è il cuoco del locale, quello che lo sgrida ogni volta che combina qualche disastro o tenta di rubare dalla cucina il cibo o dalle ordinazioni  che porta.
Non gli ho mai conosciuti direttamente ma una volta Rufy mi ha parlato un pò di loro,oltre che suoi coleghi sono i suoi migliori amici, e anche se hanno qualche anno più di di lui,-credo siano miei coetanei- frequentano la nostra stessa scuola.
Prima o poi vorrebbe presentarmeli e farmeli conoscere ma io per ora sto rimandando, sono un pò restio a fare nuove conoscenze, a lasciarmi andare con gli estranei, e faccio fatica ad aprirmi con chi non conosco bene.
Certo vedendo come ho fatto in fretta amicizia con Rufy non sembrerebbe, ci conosciamo da poco ma il nostro rapporto si è evoluto in brevissimo tempo, ho
parlato più tempo con lui che con chiunque altro, e gli ho confidato cose che non ho mai detto a nessuno. 
Ma Rufy è un eccezione,con lui viene facile confidarsi e parlare liberamente senza quasi neanche accorgersene,è così sincero e spontaneo che viene naturale che ti spinge a comportarti allo stesso modo.E poi c'era  qualcosa in lui ti spingeva ad abbassare le difese e a rilassarti automaticamente.
Non ero l'unico credo cha ha tutti farebbe lo stesso effetto la sua presenza.
E poi a dire la verità per il momento mi interessa molto di più conoscere meglio Rufy,e con i suoi amici intorno non riuscirei ad approfondire il nostro rapporto,
 preferisco godermi ancora un pò la sua compagnia da solo.Non che io sia geloso o possessivo e lo vglia tenere tutto per me,so bene che non ho alcun diritto di farlo o provare gelosia, non sono mica il suo fidanzato,solo che be, non vorrei contraddire me stesso ma vorrei che Rufy passasse più tempo solo con me,magari solo per un altro pò.
Comunque anche a lui non sembrava dispiacere così tanto l' idea di passare un pò di tempo da soli.
Ora ha finito di parlare, si volta e finalmente mi vede.
-Ciao!-
diciamo in coro.Poi annulla il metro di distanza che ci separa mi prende per il braccio e mi trascina dentro il locale.Visto che il ristorante  appartiene a sua madre ha ottenuto il permesso di cenare li dopo l'orario di chiusura.
-Uffa!-
-Uhm? che c'è Ace?-
-Da quando ho cominciato a cenare con te.....sono ingrassato!-
-Davvero? io non lo notato.-
-Io si, tutto per aspettare te che finisci di lavorare.-
-Ma io che centro scusa?-
-Anche quando finisci il turno presto,sono almeno le 9.Si ingrassa di più quando si mangia tardi.-
spiego addentando un cosciotto.
-E poi mangio tanto perchè ti vedo mangiare tanto, anche quando non ho molta fame mi viene guardandoti.-
-Io invece non sono affatto ingrassato.-
-Non vale! tu mangi anche il triplo di me!-
-A proposito lo mangi quello? e se non lo finisci dammi questo.-
parla con il cibo ancora in bocca,le guancie piene e sputacchiando ovunque, e infilzando con una forchetta un mio cosciotto e provando ad agguantarne un altro con l'altra mano.
Gli schiaffeggio la mano e gli brocco la forchetta infilzandocela anch'io.
-Non ci provare! smettila di rubarmi il cibo dal piatto e mangia nel tuo!-
-Ma anche tu prima hai rubato il mio cibo!-
-Non è vero, è una storia che ti sei inventato.-
-Invece si che l'hai fatto! e poi lo facevo per te hai appena detto che sei ingrassato.-
-Questi sono affari miei e poi non è un buon motivo perchè te lo mangi tu!-
-Va bene peròse propio devi  lamentarti per problemi femminili poi almeno cerca di non essere così isterico, certe volte sembri mia madre quando è «in quei giorni».-
Gli tiro un pugno in testa.
-Smettila di paragonarmi a una donna! so che per un tipo trasandato come te è una cosa incomprensibile ma per uno come me è fondamentale restare in forma.Non farebbe male neanche a te curarti un pò di più ogni tanto.-
-Ehi! la tua porzione di riso è più grande dammene un pò anche a me!-
-Non hai ascoltato una sola parola di quello che ti ho detto! vero? e smetilla di fregarmi il cibo! molla quel cosciotto!-
Le nostre cene cominciavano tutte così più o meno, poi però dopo un pò ci mettevamo a parlare tranquillamente.
Tranquillamente per modo di dire,perchè le conversazioni con Rufy erano sempre in qualche modo movimentate,ma non erano poi tanto male quelle nuove abitudini.                       
 
 
 
 
 

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Capitolo 12
*** CAPITOLO 12:(EXTRA) NUOVE ABITUDINI (PARTE 2) ***


capitolo 12:
 
(extra) nuove abitudini parte 2
 
-A proposito, e da un pò che volevo chiederti una cosa. Senti.....Ora...capisco  darmi il numero di cellulare e quello di casa...ma il fax mi spieghi a cosa cavolo mi serve?
Lui alza le spalle.
- Non lo so, te lo dato e basta-
-.....-.-
-Si, ok, grazie per la risposta esauriente Rufy.-
-Ah! però se per caso mi si rompe il cellulare, perdo il telefono o il fax esprode e si rompe  poi non possiamo comunicare! come facciamo?-
-Be in quel caso useremmo un piccione viaggiatore.....-
dico ironico prendendolo in giro, divertito da quelle sue paure così irrazionali.
Da come parla agitato sembra quasi che non dovremmo vederci più, manco fossimo su un isola deserta! la sua irrazionalotà è  davvero divertente a volte.
-Giusto! me ne stavo dimenticando! vado a prenderlo.-
-Eh? dimenticato cosa? dove vai?-
Che è successo? mi sono perso un passaggio? cos'è che va a prendere? Che cavolo gli è preso ? e sopratutto che cavolo avrà in mente adesso? ho un brutto presentimento, quando Rufy ha qualche iniziativa di solito è sempre qualcosa di assurdo, e non è mai niente di buono.....
(Dieci minuti dopo)
-Eccomi!- esclama poco dopo squillante e rumoroso come al solito, tornando.
-Ci sono! Ci ho messo un po' a trovarne uno, ma alla fine sono riuscita a convincere Lucci a prestarmi il suo. Che faticaccia!-
Alzo lievemente un sopracciglio, sempre più perplesso.Faccio già fatica a seguirlo di solito ma stavolta non ho propio idea di che diavolo gli passi per quella testaccia.
-Si può sapere di cosa diavolo stai parlando?-
-Del piccione viaggiatore no? Questa è una genialata!sapevo che saresti stato d'accordo con me!-
esclama 
Per poco non cado per terra per l'assurdità della sua trovata.
-Stai scherzando vero?- esclamo sconvolto.
Daccordo che sapevo che Rufy è un idiota, ma questo mi sembra troppo anche per lui!
-NO!ho ragione,! pensaci:Se succede una delle cose che prima ti ho elencato non possiamo comunicare. Con il piccione viaggiatore sei a posto!-
-E se schiatta?-
-Em bhe, allora saresti decisamente sfortunato!-
-..... -.-
-Io non lo voglio quel pennuto!-
-Non è un pennuto! è un piccione e si chiama Hattori!-
-Non  mi importa come si chiama! io non lo voglio e basta!neanche so che mangiano i piccioni!-
-Non c'è probrema te lo dico io....-
-Non voglio saperlo!.-
-Ma Ace! dai! che ti costa? perchè non vuoi?-
insiste gonfiando le gance e metteno il broncio.
-Perchè non voglio questa seccatura!se volessi un animale domestico prenderei un cane o un gatto,non un uccellaccio spennacchiato! e.....-
Rufy alza la testa di scatto e quando vedo la sua faccia mi brocco al improvviso.
-Ace.....-inizia a dirmi con voce lamentosa.Non vorrei guardarlo, ma propio non resisto:Ha due grandi occhioni da cucciolo lacrimosi e luccicanti, insieme a le labbra corrucciate in un adorabile broncio.
-Ti pregoooo.....- inizia con voce supplicevole e gli occhi ancora più luccicosi, sempre più prossimi alle lacrime.
-Ti prego fallo per me!-conclude con le mani giunte in preghiera supplicandomi con lo sguardo.
Dopo un  minuto di silenzio.....sospiro sconfitto.
-E va bene....-
Neanche un minuto dopo Rufy mi salta addosso al collo quasi strozzandomi nel abbracciarmi.
-Grazie!! ti adoro Ace! sei fantastico!-
e mi da un forte bacio a schiocco sulla guancia.
Trattengo un altro sospiro nascondendo l'imbarazzo e ricambiando l'abbraccio. 
Anche il cedere sempre alle sue richieste e non riuscire più a dirgli di no sta cominciare a diventare  un nuova abitudine.....

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Capitolo 13
*** CAPITOLO 13:IL PRIMO VERO LITIGIO ***


capitolo 13: 
 
Il primo vero litigio 
 
-Ace ma almeno lo sai cosa stai facendo?-                                                            
-Chiudi il becco Rufy! certo che lo so!se ci riesce una zucca vuota come te per me è un gioco da ragazzi.-
-Facile per te, non stiamo mica parlando di una cosa tua!ma almeno c'è l'hai la patente?-
-E basta! che piaga che sei, com'è che quando fai qualcosa tu non ti preoccupi mai ? rifletti e fai la persona responsabile solo quando ti conviene!-
-Vorrei vedere te! ho faticato per avere questo motorino e vorrei godermelo prima di morire, e vorrei anche non morire tanto presto per colpa tua grazie!-
-Ti ho detto che lo so guidare!non ho ancora fatto l'esame ma lo guidato un sacco di volte. Se sei così preoccupato allora chiudi il becco, e sta zitto, e buono!e smettila di muoverti! tanto ormai sto guidando io e finchè non arriviamo non ti faccio scende ,quindi rassegnati e lamentati in silenzio.-
-Uffa! sei un prepotente Ace! quando ti ci metti sai essere davvero odioso! ancora non capisco perchè hai voluto guidare tu! in fondo il motorino è mio! e dovrei essere io a riportarti a casa .-
-Te lo detto tu sei troppo leggero per stare davanti, il peso è sbilanciato, e poi  non riesco ad aggrapparmi bene a te da dietro.Il tuo corpo è troppo piccolo, così è più sicuro.-
-Be scusa tanto se non ho una corporatura di un brutto scimmione come te!e poi tu hai 18 anni,sei più grande! quando avrò la tua età avrò anche più muscoli di te!-
-Io neanche a 15 anni avevo un corpo così debole e mingherlino!non parsagonarmi a uno come te! sembri una femminuccia!-
-Uffà Ace! sei cattivo.Basta non ti parlo più!-
-Nooo! per un pò non sentirò  le tue frasi insulse? che peccato!sarà dura resistere, non so come sopravvivrò!.-
-Ace! perchè devi essere sempre così cattivo con me?-
-Non avevi detto che non mi avresti più parlato?-
-Cattivo! .-
-Argh....! A volte sei proprio pesante, sai?!- Urlo al limite della sopporatazione, esasperato. Forse sono stato troppo brusco,forse me la sono presa troppo, ma non lo sopporto più! gli ho solo chiesto di farmi guidare la sua moto,perchè deve farla così lunga?.
Sento mollare di scatto la sua presa sulle mie spalle. Conoscendolo avrà sicuramente incrociato le braccia arrabbiato, ignorando il piccolo particolare che stando su una moto ed è pericoloso. 
Infatti dallo specchietto retrovisore vedo  che dopo avermi fulminato con lo sguardo gonfia le guance, mettendo su un broncio offeso.
Stano, di solito anche quando litighiamo non sembra mai prendersela troppo, si limita a ridere o a rispondermi per le rime, e sorride sempre,non credevo sarebbe stato  capace di arrabbiarsi davvero.
Ridacchio sotto voce tornando a guardare la strada, certo che anche quando mette il broncio ha sempre un aria adorabile,anche quando è arrabbiato la sua espressione suscita sempre tenerezza.Ma questo è meglio non dirglielo visto che è già arrabbiato.
Dopo qualche minuto di silenzio torno a guardarlo ancora con la coda di un occhio, curioso dal fatto che fose riuscito davvero a starsene zitto come aveva detto, e non mi avesse ancora  risposto per le rime. e notando la sua espressione corrucciata sorrido ancora più  intenerito.
- Eddai Ru, non ti sarai davvero offeso? -
Rufy non risponde.
- Lo sai che stavo solo scherzavo, no?!-
Niente.
Sto quasi iniziando a preoccuparmi sul serio, fin ora quando si arrabbiava sul serio e arriva a non parlarmi i suoi propositi non durano mai più di 2 minuti al massimo, poi riprendeva a parlare allegramente come prima di qualche sciocchezza, come se non fosse successo niente.
Stavolta però sembra intenzionato a mantenere il suo proposito fino in fondo,
possibile che questa volta abbia esagerato e sia andato troppo oltre? eppure non mi sembra di aver detto qualcosa di diverso dal solito.
Ormai siamo arrivati davanti a casa mia, scendo,e sto per provare a dirgli ancora qualcosa,ma prima che possa farlo mi strappa il casco dalle mani e senza nemmeno guardarmi si volta per rimettersi in moto.
Eh no! non posso lasciare che se ne vada via così!devo fare qualcosa per fargli dimenticare le mie parole di prima.
Visto che ora è girato di spalle ne approfitto per coglierlo di sorpresa,e lo abbraccio da dietro.Sento Rufy che sussulta, non se lo aspettava, lo colto di sorpresa, ma continua imperterrito a non volermi parlare, si limita solo a ribellarsi e a tentare di divincolarsi dalla mia presa, ma io aumento la mia stretta intorno a lui, stringendolo ancora di più .
Dopo un pò però sento provenire  un piccolo mugolio di dolore nella sua direzione, sentendolo lascio subito la presa preoccupato .
- Scusami, scusami Rufy, non volevo farti male -
E lui si limita ad allontanarsi di qualche passo,ma continua a rimanersene zitto.
Accidenti oggi non ne combino una giusta, se prima era offeso e non mi parlava ora che lo quasi stritolato non mi parlerà di certo!.
Sospirò. Mi avvicino di nuovo, e questa volta con cautela lo attirò di nuovo a me e lo stringo dolcemente, posandogli anche un bacio 
sulla testa.E facendolo, anche se sul momento non ci avevo pensato, posso anche sentire il profumo del suo schampo.
Mmhh.....è dolce è sà di fragole.....ma a che diamine sto pensando! in un momento delicato come questo poi?!! non devo distrarmi, mi devo concentrare, Rufy è ancora arrabbiato con me, e non credo propio che mettermi ad annusarlo come un cane sia esattamente lacmossa giusta per  migliorare le cose!se se ne accorge forse stavolta arriva addirittura a darmi un pugno ,ci mancerebbe solo questo, come se già non fossi abbastanzza nei guai!.
Fortuna che Rufy è sempre Rufy,arrabbiato o allegro che sia, e non si accorgerebbe nemmeno se il mondo gli cascasse intorno.
A meno che non ci sia anche della carne vicino....se quella sparisse se ne accorgerebbe eccome.
Cerco di tornare concentrato su quello che sto facendo e provo di nuovo a parlare, con cautela,Rufy continua a rimanere rigido, ma almeno a smesso di opporsi e si è lasciato abbracciare,è un buon segno.
-Senti Rufy, mi dispiace.Qualunque delle cose che ho detto ti abbia offeso ti giuro che non le pensavo davvero, stavo solo scherzando,quindi non dargli troppo peso e dimenticale, puoi?-
-Però è vero.....tu sei più carino di me.-
Sussulto al suono della sua voce, è così bassa che se non fossi praticamente con la sua schiena appiccicata contro il petto non riuscirei a sentirlo.
Cioe.....aspetta, da dove è uscita questa storia? e che centra? e poi quando mai avrei detto una cosa del genere?
Sarà stato quando gli ho dato della femminuccia? la interpretato come una vera offesa sul suo aspetto? ma io non volevo offenderlo, lo detto senza neanche pensare,non lo penso davvero.
Be, certo è davvero un pò mingherlino,ma non pensavo che potesse arrabbiarsi tanto per un osservazione simile,non pensavo nemmeno che un tipo bizzaro come lui potesse preoccuparsi o rimanere male per cose come questa.
Anche se non è di certo brutto non ha l'aria di chi si preoccupa particolarmente per cose così superficiali.
Comunque è meglio che ora trovi un modo per farmi perdonare, il modo in cui glielo detto è stato indelicato ma non era del tutto falso,e non voglio mentirgli.
-Rufy-gli dico stingendolo più stretto, appoggiando la mia fronte sulla sua nuca
-Mi dispiace che tu ci sia rimasto male, non volevo offenderti,e di certo non volevo neanche dire una cosa del genere.-
Alzo lievemente il braccio sinistro per acccarezzargli una guancia
-Dai,siamo troppo diversi per fare un confronto,e poi io credo che a modo tuo 
anche tu sia carino,di sicuro a differenza di me hai un aria adorabile, sei più grazioso.-
Ummm....forse le parole grazioso e adorabile non sono esattamente il complimento ideale per farmi perdonare.
Ma che diamine mi è saltato in mente di dirgli! certo non si può negare che lo sia davvero...è la prima cosa che ho notato in lui(dopo il suo irritante e strambo carattere) e anche se personalmente è una cosa che a me piace, e la trovavo una cosa carina a lui di sicuro non avrebbe fatto piacere sentirsi descrivere così.
Come avevo potuto dirlo! che cavolo mi era passato per il cervello in quel momento?! se qualcuno avesse descritto me così sarei diventato un belva e lo avrei preso a pugni.Insomma definizioni del genere, anche se dette con le migliori intenzioni non erano certo cose adatte da dire a un uomo! e Rufy per quanto fosse infantile e sembrasse un bambino piccolo era pur sempre un uomo!Anche se purtroppo a volte me lo dimenticavo ....colpa sua però! aveva un aspetto così dolce, cosi indifeso, sembrava così delicato......quasi più di una vera ragazza!.
Di sicuro adesso come minimo Rufy avrebbe reagito male,invece di migliorare la situazione mi stavo scavando da solo una fossa sempre più profonda!.
-Ru....Rufy senti......-
Compretamente in preda al panico,sicuro che stavolta Rufy mi avrebbe sul serio dato un pugno, in preda alla rabbia, mi affretto a cercare in fretta qualcosa per giustificarmi. Ma prima che possa dire qualsiasi altra cosa per rimediare Rufy al improvviso, si rigira nel mio abbraccio e si getta letteralmente su di me, con una forza tale da farmi arretrare di qualche passo, e quasi per poco cadere. Mi stringe forte, posando la sua testolina  nera sul mio petto spostandola poi contro il mio collo, nell’incavo della spalla  lasciandomi  un bel po’sorpreso.
- Ehi ti stavo parland_!-
-Va bene Ace ti perdono!visto che mi hai chiesto scusa è tutto apposto!- esclama sorridendo.
Ecco un altra cosa che mi sorprende,e mi lascia letteralmente senza parole:Prima se l'era presa a morte perchè l'avevo paragonato a una femminuccia,e adesso che gli ho rifilato 2 aggettivi molto più adatti riferiti a una femmina, lui è tutto contento! ma che senso a eh! che diamine di ragionamento contorto a fatto per reagire così?!!.
Lo sapevo, questo ragazzo mi porterà al manicomio!
Per un attimo rifletto,indeciso se picchiarlo o fare finta di niente, ma visto che avevo miracolosamente scampato un furioso litigio-anche se non avevo idea ne come fosse nato ne come fosse finito-alla fine il sollievo prende il sopravvento 
e decido di lasciar correre per stavolta.
 
Scuoto solo lievemente la testa, ricambiando il sorriso.
-Alla fine ogni volta l’hai sempre vinta tu!-
 Gli sussurrò,fingendomi scocciato, ma sotto sotto davvero molto sollevato.
Negli ultimi 3 mesi ho avuto modo di conoscere molto più a fondo Rufy, e ormai posso dire con assoluta certezza che è una persona che in generale, mi piace,decisamente. Anche se a volte rischio seriamente che mi mandi al manicomio è diventata una persona davvero importante per me, nonche una costante e preziosa presenza nella mia vita.
Ormai non potrei più fare a meno di lui,non vorrei assolutamente perderlo
perciò sono troppo felice per aver superato il nostro primo vero litigio per rimanere seccato con lui, la mia rabbia è già completamente dimenticata.

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Capitolo 14
*** CAPITOLO 14:PREOCCUPAZIONI E PREPARATIVI PRE-APPUNTAMENTO ***


capitolo 14: 
 
Proccupazioni e preparativi pre-appuntamento    
 
Come mi ero ritrovato in quella situazione? sul momento non mi sembrava un grande problema, anzi mi sembrava una buona idea e ne ero stato felice ma adesso ero in preda al ansia, come al solito la colpa è tutta di Rufy, lui e la sua stupida mania di complicare sempre tutto e rendere stana anche la cosa più normale......

fresch back....
 
-Domenica prossima?-
 replico sorpreso.
-Si,mi piace vederci al ristorante come facciamo adesso, però mi piacerebbe vederti anche da altre parti, e vorrei uscire con te quel giorno ti va bene?-
Be, questa volta non ha tutti i torti.Ci vediamo ormai da quasi 4 mesi,mangiamo insieme e parliamo di tutto, dalla scuola ai nostri interessi,ma non ci siamo mai visti al di fuori di quel ambiente. Anche a scuola non abbiamo molte occasioni per parlarci, sia perchè abbiamo gruppi di amici differenti, sia perchè frequentiamo classi diverse.Ci siamo visti sempre solo a cena prima, e poi anche a pranzo tutti i giorni,ma anche se ci vediamo praticamente tutti i giorni, neanche a me dispiacerebbe vederlo in un altro ambiente.
Era giusto da un pò che ci stavo pensando, quindi non capisco perchè la sua proposta mi abbia così spiazzato sul momento.
Se non mi avesse anticipato lui, probabilmente prima o poi l'avrei fatto io.
Ecco, forse è questo il problema, anche se volevo non riuscivo a trovare il modo adatto per farlo,mi ero scervellato per giorni su come e quando chiederglielo nel modo giusto,e lui se ne usciva così tranquillo, come se l'idea
gli fosse venuta sul momento, dopo che aveva appena litigato per giunta !.
A vederglielo chiedere così semplicemnte come se fosse la cosa più naturale del mondo mi sentivo un pò idiota per averci pensato così tanto. 
E poi dirla tutta.....volevo essere io a chiederglielo! insomma va bene che ervamo entrambi ragazzi,ma ero io quello più più grande in fondo! si presumeva quindi che fossi io quello più maturo ed esperto che dovesse guidare il gioco, prendere l'iniziativa, invece Rufy si stava dimostrando in più di un occasione decisamente più disinvolto e intraprendente,di quanto ci si sarebbe mai aspettato.E dire che sembrava così ingenuo e timido, del tutto inesperto, sembrava nemmeno pensarci a queste cose, con quegli occhioni da cucciolo indifeso......si come no! cucciolo indifeso una pippa! 
secondo me sotto sotto a queste cose ci pensava anche lui eccome! be, dopotutto era pur sempre un maschio.....e faceva l'ingenuo quando gli conveniva! lo dicevo che sotto quel aria da tenero angiolletto si nascondeva un demone-scimma dispettoso!.
Comunque anche se sono un pò irritato per essere stato preceduto non ho certo intenzione di dire di no!.....
-Ce....certo, si d'accordo.Sono libero quel giorno.-
-Bene allora pensa tu a dove andare!-
-Eh? scusa tu mi chiedi di uscire e io devo scegliere il posto dove andare?-
-Be certo visto che io te lo chiesto per primo e ho scelto il giorno, lascerò decidere a te dove andare,così potrai decidere qualcosa anche tu!.Non sei contento?-
Ma che per caso legge nel pensiero? ha capito che ero irritato per non averlo inviatato io?  chissà forse aveva lasciato a me la scelta del luogo per non farmi sentire del tutto escluso dalle decisoni.
Però così restava a me la parte più difficile!io non avevo idea di dove portarlo!
scometto che aveva scaricato a me questa scelta solo perchè non aveva voglia di pensarci lui.
E con la scusa che lo faceva per farmi un piacere non potevo neanche ribattere.
Che razza di furbetto! diventava incredibilmente furbo quando gli conveniva....
 
fine del fresch back
 
E così ecco  mi sono ritrovato agitato per tutta la settimana.
Mi sono scervellato per giorni pensando a dove potevo portarlo,ma non è stata affatto un impresa facile.
Già  normalmente è difficile una decisione del genere, in fondo anche se nessuno di noi 2 l'ha detto esplicitamente questo è un appuntamento,anzi,è un 
primo appuntamento, è un passo importante in base a come andrà questa   
giornata potrebbe dipendere il resto del nostro rapporto.
Okey, magari ora la stavo prendendo troppo sul serio, ma è colpa sua che riesce a mandarmi nel panico!.
Dopo giorni di interminabili riflessione, propio il penultimo giorno ho avuto un ispirazione:
Ormai con l'acqua alla gola stavo cominciando a disperare che avrei trovato un posto dove andare,stavo facendo un ultimo disperato tentativo consultando una rivista speciallizzata:
 
«I POSTI MIGLIORI PER UN USCITA IN PRIMAVERA»
 
La sfogliavo da cima a fondo da più di un ora meditando, rigirandomi ogni 5 minuti sul letto, cambiando continuamente posizione, emettendo mugoli frustrati.
-Mmmh, potremmo andare a vedere i negozi in centro, ma è troppo affolato, se voglio che rimaniamo da soli dovrei portarlo in un luogo più appartato....ma aspetta, forse  è meglio non restare da soli !se poi a un certo punto non so più cosa dire e cala un silenzio imbarazzato fra noi ? .Be per Rufy è difficile non avere niente da dire, potrei fare affidamento sulla sua loquacità......ma non riesco mai a seguire i suoi discorsi fino alla fine, e a volte mi fà venire il mal di testa quando parla a ruota libera.Se si accorge che non lo seguo potrebbe offendersi di nuovo, è così permaloso!.
Forse povremmo andare al cinema,così non dovremmo parlarci.....si ma perchè dovremmo uscire insieme se poi passiamo il tempo a ignorarci? certo che in un cinema saremmo in un luogo buio, e potrebbe succedere di tutto......ma se capisce il vero motivo si allarmerà e sarà  sulla difensiva!.
Si aspetterà che faccia per forza qualcosa, e non so sarebbe d'accordo.....devo trovare un luogo meno sospetto.....si ma sospetto per cosa?! in fondo non so come reagirebbe se tenatassi un avvicinamento, ma non so nemmeno se io voglio farlo davvero!.
Non voglio che si aspetti qualcosa che poi potrei anche non fare....e poi fare cosa? andiamo ad un appuntamento mica in un hotel...non che mi dispiacerebbe,....no! ma che dico! è solo un appuntamento! voglio solo uscire con lui! non ho secondi fini.Almeno non credo......forse si, un pò.....
....però non dovrei ! che razza di persona sono!.Be però sono pur sempre un uomo......ma non è una giustificazione!......ARGHHHH!!!!!-
Alla fine del mio lungo monologo urlo buttando via la rivista, spazientito dai miei stessi pensieri contorti .Sto parlando da solo a voce alta, con me stesso, e ci sto pure litigando!è ufficiale sono impazzito del tutto, lo sapevo che questa storia mi sarebbe costata la sanità mentale.
Le mie difficoltà non erano solo causate dalla scelta del luogo.
Il vero problema è che non ero ancora  del tutto sicuro di cosa provavo veramente per Rufy. 
A volte quando mi tornavano alla mente dei momenti come quello di noi 2, rimasti abbracciati sotto la pioggia, e quando ricordavo come mi era sembrato  allora Rufy,e come mi aveva fatto sentire mi sembrava bellissimo e irresistibile, pensavo che tutto sommato non era tanto male, e mi piaceva davvero.
Ma altre volte invece ricordavo anche cose come il nostro primo incontro, o quando aveva detto, o fatto qualcosa di altrettanto invadente ,stupido o assurdo.
Allora mi sembrava solo insopportabile, e l'unica cosa che provavo nel averlo intorno era fastidio, in quei momenti mi dimenticavo delle altre sue qualità e mi chiedevo che diavolo ci avevo visto neanche in secondo fà, e di come avevo potuto sentirmi attratto da un tipo così fastidiosamente appiccicoso.
Insomma sapevo che Rufy mi piaceva, ma non sapevo « quanto» mi piaceva.
Che fosse brutto no, questo non potevo propio dirlo,l'avevo osservato tanto, e lo trovavo davvero carino.Da quel punto di vista mi piaceva sicuramente,ma ormai eravamo diventati anche amici,temevo che facendo un passo azzardato 
avrei rovinato il rapporto che c'era già.
Non ero sicuro se valesse la pena rischiare di forzare il rapporto che avevamo adesso per trasformarlo in qualcosa di più,in fondo potevo anche trovarlo attraente, ma se poi mi fossi accorto che non c'era altro? che la mia era solo un attrazione superficiale e fugace? se fosse successo la nostra amicizia si sarebbe rovinata. 
Forse questa uscita sarebbe riuscita a chiarirmi le idee, vederlo in un ambiente diverso dal solito poteva chiarirmi le idee.Per questo era così importante che andasse tutto bene,e sempre per questo ero così preoccupato.
Non sapevo propio che fare.
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 15
*** CAPITOLO 15:UN AIUTO INASPETTATO ***


capitolo 15:
 
un aiuto  inaspettato
 
Mentre mi  tormentavo con quei contorti pensieri,un rumore nella stanza mi ridesta,dalla mia posizione allunga sul letto mi metto a sedere di scatto, e apro gli occhi guardomi intorno e finalmente ne vedo la causa:
Hottori,quel pennuto del cavolo sta stracciando con le zampe la mia rivista facendola a pezzi!odio quella maledetto impiastro con le ali! questa volta lo faccio arrosto sul serio, diventerà la mia cena!.
Maledetto Rufy che mi ha convinto a prenderlo! e maledetto a me che mi sono fatto fregare come un cretino da quel suo visino d'angelo! è da più di 2 mesi che tengo quel coso, ma è riuscito a farmi impazzire già dal primo giorno!.
Non se ne sta mai zitto un minuto, con quel suo irritante starnazzare, con cui mi sveglia tutte le mattine puntualmente all alba, neanche fosse un gallo!un giorno ho persino scoperto che è capace di aprirsi la gabbia da solo, ma come cavolo fà un uccello ad aprire una gabbia senza le dita?! scometto che è stato il suo precedente padrone,-che ora è in America-Lucci ad insegnarglielo.
Rufy mi ha detto che gli piace addestrarlo a fare cose originali.
Accidenti pure a lui!.
Poi se provo pure a riprenderlo e rimetterlo nella gabbia mi becca pure dappertutto!.
Ma stavolta me ne frego delle raccomandazioni di Rufy.
-Hottori! oggi l'hai combinata davvero grossa! ah ma stavolta non la passerai liscia sai! oggi nemmeno Rufy potrà salvarti ! adesso ti strozzo sul serio !- 
E con un balzo salto dal letto e mi fiondo su di lui,ma quello al ultimo minuto si scansa,e io finisco con la faccia spiaccicata contro il pavimento.
Ancora più arrabbiato mi rimetto subito in piedi e mi metto a inseguirlo per tutta la stanza,facendo  inciampando e sbattendo contro di tutto.
Dopo un ora di estenuanti inseguimenti riesco finalmente ad acchiapparlo.
Sto già ghignando soddisfatto, mentre lo tengo fermo per il collo, pregustando il momento in cui lo spennero,piuma per piuma, quando noto che ha qualcosa nel becco.
Il pennuto sporge in avanti il becco agiatando un pezzo di carta, come se volesse dirmi di leggerlo,un pò perplesso indicando il suo becco e lo guardo bene :
-Vuoi che io legga quello che hai li ?-
gli chiedo, ma scuoto la testa subito dopo,rendendomi conto che è assurdo rivolgermi a un stupido pennuto come se potesse davvero capirmi.
Ma lui incredibilmente sembra capire davvero la mia domanda e muove la testa in segno di assenso. 
-Okey, facciamo un patto:Io prendo il tuo pezzo di carta,e lo leggo, e tu in cambio non mi becchi la mano e non cerchi di strapparmi il braccio, d'accordo?-
Muove di nuovo il becco in segno di assenso.Cautamente gli sfilo il pezzo di carta dal becco,e lo sdrotolo per vedere cosè, anche se non mi aspetto niente di che.
Quando vedo di cosa si tratta, rimango interdetto: E una recram che pubblicizza un nuovo luna park.Rimango ancora più confuso, 
-E adesso che cavolo ci dovrei fare con questo eh? si può sapere che cosa vuoi dirmi?-
gli domando leggermente alterato, e anche scocciato guardandolo come se mi aspettassi una spiegazione.Poi mi rendo conto di quello che sto facendo e mi do una botta in testa, oddio ma che sto facendo? sto parlando con un piccione! 
e lo sto facendo pure come se potesse davvero capirmi e mi aspettassi una risposta, Rufy mi sta contagiando con la sua pazzia, prima di conoscerlo mai avrei fatto una cosa tanto idiota!.
Avrà preso un volantino a caso, non può certo aver cercato di dirmi qualcosa,certo  che però sarebbe un bel posto dove andare.....o portare qualcuno per un appuntamento! che idea!. 
-Potrei portarci Rufy!.-escalmo soddisfatto e sollevato!
Alzo la testa e osservo di nuovo la fonte della mia ispirazione, probabilmente mi sbaglierò, ma mi sembra che ora Hottori mi stia guardando soddisfatto.
Ma è impossibile, non può veramente avermi voluto dare un suggerimento....no? ma certo che no è solo un animale! scuoto la testa,forse non mi fà bene passare così tanto tempo con Rufy, inizio a farmi suggestionare 
e pensare cose assurde!.
Lo guardo ancora una volta, sospettoso e ci scrutiamo per qualche minuto, come se  ci stessimo studiando a vicenda.Poi mi rendo conto che starsene in mezzo a una stanza, a fissare in questo modo un pennuto tenuto con una mano e con un foglio nel altra è una scena decisamente troppo strana, e in più mi fà sembrare un idiota, così decido di rialzarmi.
Intanto Hottori si sta agitando, come se stesse protestando per la mia presa ancora salda su di lui .
-Senti un pò tu.....-
Si lo so, sto parlando di nuovo con un piccione, ma tanto lo già fatto una volta, quindi che importa  quante volte lo faccio ancora ormai? 
-Mi volevi aiutare? è così?-
Lui ovviamente non mi dice niente, ma muove la testa in avanti,come per dire di si.
Lo fisso ancora per qualche minuto, poi esplodo:
-HATTORI CHAN! TI ADORO!!!!-
Mi metto a urlare abbracciandolo forte, poi lo sollevo in aria e mi metto a saltellare.
-Non credevo che l'avrei mai detto ma sono contento che Rufy mi abbia costretto a tenerti!  ti meriti la grazia! per oggi ti risparmio,vivrai un altro giorno!grazie pennuto! ora fatti dare un bacio -
E poi inizio a baciarlo, anche se Hottori non sembra d'accordo,inizia a tentare di beccarmi.
-Ehi dai voglio solo ringraziarti! tranquillo non ci sto provando, non sei il mio tipo!senza offesa ma ho altri gusti! ah ah!- esclamo ridendo.
Forse baciare un pennuto non è molto igenico, specie un piccione con le 
malattie che portano ma in questo momento sono così felice che bacerei persino un lebbroso! finalmente so dove portare Rufy!.

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Capitolo 16
*** CAPITOLO 16: PRIMO APPUNTAMNTO ***


CIAO! CHI NON MUORE SI RIVEDE EH? MI SCUSO PER ESSERE STATA ASSENTE PER QUASI UN MESE,  MA SPERO CHE IL RITORNO CON DUE AGGIORNAMENTI PIUTTOSTO LUNGHI MI PERDONIATE! SINCERAMENTE CREDO CHE QUESTO QUESTO SIA IL CAPITOLO MIGLIORE CHE HO SCRITTO FIN ORA, EH CHI MI CONOSCE BENE Sà CHE NON è DA ME DARMI COSì DELLE ARIE,MA STAVOLTA SONO DAVVERO SODDISFATTA DI ME, PER LA PRIMA VOLTA HO CONCLUSO UN CAPITOLO CON LA SENSAZIONE DI AVER DATO IL MASSIMO E DI NON POTER FARE DI MEGLIO, QUINDI SPERO PROPIO CHE VI PIACCIA.
DEDICO QUESTO CAPITOLO A CHI è RIUSCITO HA CORREGGERE, grazie a lei questo insieme al altro capitolo è perfetto anche dal punto di vista grammaticale, che altro vi posso dire? buona lettura!
capitolo 16: 
Primo appuntamento
 
 Anche se di solito curavo il mio aspetto, non ero mai stato un ragazzo particolarmente vanitoso, anche perchè, senza falsa modestia, dovevo ammettere che mi bastava davvero poco per rendermi irresistibile. Quella sera, però, la mia pazienza era davvero messa a dura prova dalla scelta dei vestiti da indossare per l'appuntamento con Rufy.
Solo io sapevo dove saremmo andati, e non volevo che Rufy lo scoprisse finché non vi fossimo arrivati. Volevo che fosse una sorpresa, perciò non volevo mettere dei vestiti che facessero capire subito che tipo di attività avremmo fatto, però volevo indossare qualcosa che mi stesse bene e che allo stesso tempo fosse pratico, comodo e adatto all'occasione.
Il problema ora era che non riuscivo a decidere cosa sarebbe stato più adatto.
Il mio letto era stracolmo di vestiti che avevo prima indossato e poi scartato, indugiando su ciò che avrei dovuto mettere.
Mi guardai intorno, sospirando irritato. Dovevo cercare di darmi un contegno. Mi stavo comportando come una ragazzina al suo primo appuntamento!
Bastò quel pensiero per farmi immediatamente rinsavire. Era già tardi e non potevo tentennare ancora. Non volevo far aspettare troppo a lungo Rufy, quindi afferrai un paio di jeans bianchi lunghi, delle scarpe da tennis nere e una camicia nera con le maniche lunghe ma leggermente ripiegate, e lasciai il primo e l'ultimo bottone aperti, visto che quel giorno non faceva particolarmente freddo, e finii di vestirmi in fretta.
Nonostante i miei propositi, quando scesi giù in strada e andai a prenderlo, ero già in ritardo di venti minuti. Per fortuna, però, quando lo chiamai sotto casa anche lui non era ancora pronto, così mi misi ad aspettare che scendesse. 
Sfortunatamente, mentre aspettavo l'agitazione di poco prima, che ero riuscito momentaneamente a scacciare, tornò a galla. Anche se avevo alle spalle una discreta esperienza e quello non era certo il mio primo appuntamento, mi sentivo teso ed imbarazzato come un adolescente. Mi tremavano le gambe, le ginocchia, le mani, e il mio cuore batteva a mille. Perché dentro di me, era come se lo fossi a tutti gli effetti.Dovevo cercare di calmarmi e di rilassarmi, ma il  solo pensiero che a breve saremmo stati ancora insieme per tutta la giornata mi faceva andare fuori di testa.
Non facevo altro che camminare avanti e indietro per la strada, in attesa che Rufy finalmente arrivasse.
Nella mia vita avevo avuto altre storie - molte, a dire il vero -, ma mai nessuna ragazza era riuscita a farmi sentire bene e felice come Rufy. Le emozioni che mi faceva provare erano indescrivibili, mi mandavano in paradiso. Quando stavamo insieme dimenticavo tutti i miei problemi e le mie preoccupazioni - era come se il mondo intorno a noi sparisse e ci fossimo soltanto noi due.
Non sapevo ancora se fosse amore. Le mie relazioni erano sempre state state basate solo sul sesso senza impegno: non mi ero mai innamorato prima di allora, ma dai racconti dei miei amici, ciò che provavo sembrava assomigliare molto all'amore.
Non volevo affrettare le cose per niente al mondo, però. Volevo andarci piano. Non mi ero mai trovato in una situazione simile - per me era un'esperienza completamente nuova e non volevo rischiare di rovinare tutto avendo troppa fretta. Se davvero l'amicizia e la simpatia che provavo all'inizio per Rufy si stavano trasformando in qualcosa di più, prima o poi l'avrei scoperto. Ma finché non ne fossi stato sicuro volevo andarci cauto. Anche se in fondo ne ero quasi del tutto convinto, in realtà il motivo che mi frenava era un altro: temevo che Rufy non provasse quello che provavo io e mi considerasse solo un solo un amico.
Era quel pensiero che mi impediva di fare qualcosa per far evolvere la nostra amicizia in qualcosa di più. Se lui non ricambiava i miei sentimenti, avrei potuto perderlo come amico e non volevo. Se non potevamo diventare qualcosa di più, volevo a tutti i costi conservare almeno la nostra amicizia - a quella non avrei mai potuto rinunciare.Il rumore della porta che si apriva mi fece tornare al presente.
Ok, calmati, Ace. Calmati e rilassati, pensai.
Mi passai una mano tra i capelli e mi voltai.
Come avevo sperato ed immaginato, Rufy era davanti ai miei occhi. Aveva un sorriso più grande del solito stampato in viso, gli occhi gli brillavano e il suo volto era illuminato di una luce meravigliosa.
Al posto delle solite felpe, indossava anche lui una camicia bianca a maniche lunghe, e stranamente persino una cravatta a righe, che a chiunque altro avrebbe conferito un'aria elegante, mentre a lui dava un'aria sbarazzina. Il tutto era abbinato a dei pantaloncini corti un po' sopra il ginocchio, un paio di sandali e l'inseparabile cappello di paglia.
Di solito fra noi due era lui ad avere sempre un atteggiamento più spontaneo e rilassato, ma dal suo sguardo intuii che quel giorno era teso tanto quanto me. Ciò riuscì stranamente a farmi sentire più rilassato. Allora non avevo frainteso - anche lui considerava quell'uscita diversa dalle altre, anche per lui era un appuntamento!
-Scusami per il ritardo... Spero di non… averti fatto aspettare troppo.- Abbassò lo sguardo in segno di timidezza e si passò una mano tra i capelli.
-No, affatto.-
Cercai di restare il più calmo possibile. Non volevo che mi vedesse agitato. -Che dici, andiamo?-
Lui annuì, e senza dire una sola parola mi seguì fino alla sua moto dove sallimo e partimmo. Il luna park non era lontano, ma avevo deciso comunque di  prendere la moto per non farlo insospettire.
Per tutto il viaggio Rufy non disse una sola parola, come me del resto. Eravamo entrambi molto tesi, timidi ed imbarazzati. Ogni tanto, quando ero sicuro di non essere visto, mi voltavo per sbirciare nella sua direzione e osservo il suo meraviglioso sguardo, completamente perso in chissà quali pensieri o nell'ammirare il paesaggio.
L'imbarazzo era così forte che nessuno dei due aveva il coraggio di aprire bocca per primo. Io avevo paura di dire la frase sbagliata, di rovinare tutto, e non volevo affatto che ciò accadesse. E forse, anche lui non parlava per i miei stessi motivi, aggrappato alle sue spalle le sentivo un pò rigide.
Nella mia testa, cercavo di tranquillizzarmi, ripetendomi che sarebbe andato tutto bene. Sembrò funzionare. Dopo un po' la tensione, l'imbarazzo e la timidezza iniziarono pian piano a scomparire,le sue spalle perserò la rigidità iniziale, assumendo una posizione più rilassata, segno che insieme al sorriso che intravidi dallo specchieto mi diedero la conferma che Rufy era tornato del suo solito umore. Restavamo ancora in silenzio, ma non era più un silenzio pesante era sereno,piacevole.
Continuammo a proceder nel traffico senza dire una parola, ascoltando semplicemente i nostri cuori che battevano.
Continuando a procedere, ad ogni passo mi sentivo sempre meglio.
Dopo un pò arrivamo a pochi metri dal luna parck, feci segno a Rufy di fermarsi , parcheggiammo la moto e entrambi smontammo.
Qualche istante dopo, sentii la sua mano intrecciarsi con la mia. Non sapevo come fossimo finiti così, chi avesse preso l'iniziativa o se fossimo stati entrambi, ma non feci nulla per scogliere quel contatto che mi sembrava così naturale.
Con la coda dell'occhio guardai le nostre mani l'una nell'altra, accennai un sorriso in direzione di Rufy e strinsi più forte.
Il contatto con la sua mano mi provocò una scarica elettrica lunga la schiena e aumentò a mille la già grande voglia che avevo di baciarlo. Era più forte di me.Tutto di lui mi attraeva. Il suo dolcissimo sorriso, il suo esile corpo, .
le sue labbra e anche il suo profumo dolce e delicato.
...........................................
 
-O mio Dio, o mio Dio, o mio Dio, o mio Dio, che fico!-
Era quello il ritornello che usciva dalla bocca di Rufy da almeno mezz'ora.Appena aveva visto dove lo avevo portato, i suoi occhi si erano illuminati e, lanciando un urlo di gioia che mi aveva fatto perdere almeno metà udito, mi aveva quasi strangolato, saltandomi in braccio. Si era messo a saltare e a correre in tutte le direzioni, urlando quella cantilena davanti ad ogni attrazione, e non aveva ancora smesso. E io che arrancavo nel tentativo di stargli dietro!
Ero contento che la mia sorpresa gli fosse piaciuta, ma cominciavo a sentirmi un po' seccato. Mi aveva chiesto di uscire per quello che avrebbe dovuto essere il nostro primo appuntamento - anche se nessuno di noi aveva mai pronunciato quella parola -, quindi avremmo dovuto stare insieme, e invece da più di mezz'ora Rufy mi stava completamente ignorando! Era talmente preso che avrei potuto andarmene e lui non se ne sarebbe nemmeno accorto! O non gli sarebbe importato. Sembrava divertirsi benissimo anche senza di me.
Perchè mi aveva chiesto di uscire insieme se era evidente che la mia presenza per lui era del tutto superflua?
Se gli ero tanto indifferente, poteva pure venirci da solo, qui, pensai sbuffando. Stupido io che mi ero pure impegnato tanto a trovare un posto che potesse piacergli. Volevo che gli piacesse, certo, e speravo anche che una volta arrivati sarei riuscito a rompere il ghiaccio e a scacciare definitivamente quel filo di imbarazzo che era rimasto fra di noi, ma a quel punto lo preferivo decisamente com'era prima - almeno dimostrava di accorgersi della mia presenza!-
Continuai a rimuginare per un po', ma persi il filo dei miei pensieri nel momento in cui i miei occhi si posarono sulle montagne russe più grandi che avessi mai visto. Una struttura che avrebbe potuto superare persino l'Everest, a mio parere, con dieci vagoni a due posti e curve, giravolte e tutto ciò che poteva mettere paura.
Mi veniva in mente solo una cosa, guardandola:"Caspita, mi fa girare la testa solo a guardarla, figuriamoci se ci salissi!"
-Ace, per favore, fammi salire!-
Per poco non spalancai la bocca per lo stupore. Mi voltai e lo guardai come se fosse il ragazzo più idiota del pianeta.
-Stai scherzando, vero?-
-No, ci voglio salire!-
-No.-
-Perché no?-
-Perché non sai quel che dici! Sei minuscolo, ti spaventi!-
Ripresi la sua mano e feci per trascinarlo via, ma lui sembrava irremovibile,puntò i piedi a terra e oppose resistenza.
-Qui mi sa che l'unico che si spaventa sei tu!-
-Io? Andiamo, vengo qui una volta al mese, ci sarò salito mille volte!- Cosa vera, anche se non ero mai salito là sopra, ma solo perchè non mi piaceva, non certo perchè avessi paura! Ma questo mi guardai bene dal dirlo.
-E allora?-
-Non per dire, ma...mi voli via!.-
-La vuoi smettere di fare lo scemo?-
-Ma smettila tu! Hai pure mangiato un sacco di roba: cioccolata, caramelle, zucchero filato, gelato e una montagna di carne! Non vorrai sentirti male?-
-Oh, ti prego! Una volta ho mangiato croccantini per gatti senza alcuna complicazione.-
-Rufy, no- continuai con tono irremovibile.
-Se non mi accompagni, allora ci salgo da solo!-
-Figuriamoci, non lo faresti mai da solo! Scommetto che senza di me non ne avresti il coraggio- ribattei sicuro.
Rufy sorrise con l'aria di chi la sa lunga. Beh, nella sua testa, almeno.
-Non per dire, ma sono cintura nera di karate, pratico judo e conosco tutti i tipi di arti marziali, con cui ho preso a calci nel sedere più di cento bestioni grandi il doppio di te. E non mi hanno mai fatto alcuna paura! Non c'è niente che mi spaventi, quindi non mi sottovalutare! Non credo proprio che mettermi seduto su una giostra sarà difficile per me. A parte stare a galla nell'acqua perchè non so nuotare, non c'è niente che non sappia fare.-
-No, aspetta, fammi capire. Alla tua età non sai ancora nuotare perchè hai paura di qualche innocua goccia d'acqua... ma non hai paura di salire a quell'altezza e roteare come fossi una pallina da tennis?-
-Non ho detto che ho paura! Ho solo detto che non so stare a galla perchè non ho mai imparato! Uffa, per favore... Scommettiamo che non ho paura?-
-Bene- cedetti, ormai rassegnato.
-Sono sicuro che invece sarai tu ad aver paura, scommettiamo?-
-Con piacere. Sarà la sfida più facile che abbia mai fatto.-
-Non ci contare. Ma se vinco io, per una settimana mi cedi la tua razione di carne a pranzo. Oh, e dopo vieni con me in un posto.-
-Dove?-
-Non ti interessa. Ora tocca a te. Quale sarebbe la tua posta?-
-Mh... lo stesso. Se vinco io, a pranzo mi dai la tua razione di carne. Ah, e non potrai mangiarla per un mese intero.-
-Okay. Ci stai?-
Mi allungò una mano ed io la stinsi, sfoderando un sorriso.
-Mi dispiace sul serio doverti veder perdere.-
-A me dispiace che tu sia così convinto, invece.-
Comprammo i biglietti e ci mettemmo in fila, pronti a salire. Finimmo sul terzo vagone. Davanti a noi c'erano due ragazzine che dal momento in cui si erano sedute non avevano fatto altro che urlacchiare come tante galline.
-Ragazzi, allacciate le cinture-
ci avvisò il giostraio, prima di allontanarsi e rientrare nella sua cabina.
Rufy fece per allacciarsi la cintura, ma subito gli bloccai le mani.
-Che vuoi adesso?-
-Fermo, la allaccio io. Non vorrei che volassi via.-
-Oh, ti prego!-
Incurante del suo tono scocciato, strinsi la cintura al punto che era quasi impossibile respirare e abbassai la sbarra di fronte a noi.
-Tieniti qui.-
-Ace, mi lasci respirare per due secondi?-
-Ci tengo solo a farti uscire vivo da qui.-
-Ahah, lo sapevo! Grande e grosso e sei un fifone di merda!-
-Senti, Rufy...- Stavo per rispondergli per le rime, ma proprio in quel momento la giostra partì. I vagoni cominciarono a muoversi lentamente e per un po' proseguimmo a quella velocità, sempre in salita.
-Mi tieni per mano?- mi sussurrò Rufy con uno sguardo da cucciolo, notando che ormai la salita stava per finire e che a breve saremmo stati catapultati chissà dove ad una velocità stratosferica.
Anche se cercava di fingere noncuranza, avvertì una lieve nota di panico nella sua voce.
-Paura, eh?-
-No, affatto. Sto solo cercando di non farne avere a te- rispose, facendomi la linguaccia.
Ridacchiai. Lo sapevo che non lo avrebbe ammesso. Poteva anche avere paura, ma era troppo orgoglioso per dirmelo.
Afferrai comunque la sua mano, accarezzando lievemente il palmo con le dita, come in una carezza. Lo sentii sussultare e voltarsi sorpreso. Lo guardai negli occhi, ma non dissi niente, limitandomi a mostrargli un sorriso rassicurante. 
Lui arrossì lievemente e ricambiò con un sorriso timido, prima di distogliere lo sguardo, imbarazzato.
Trattenni un sorriso soddisfatto alla sua reazione. Adoravo quel suo lato timido che mostrava così di rado.
In fondo quella situazione non mi dispiaceva: dovevamo stare per forza vicini e finalmente potevamo stare un po' insieme. Ed ero sicurissimo che, nonostante la sua spavalderia di poco prima, in breve avrebbe avuto paura e si sarebbe stretto a me, urlando a squarciagola.Arrossii, vergognandomi un po' di quei pensieri, ma non potevo fare a meno di pensare che sarebbe stato bellissimo avere una scusa per coccolarlo e stringerlo un po'.
E fu in quell'esatto momento che tutto iniziò a prendere velocità. Fummo trascinati verso il basso ad una velocità tale da farmi sentire uno strano vuoto allo stomaco. Sentii l'aria colpirmi in pieno viso, e anche per me fu quasi impossibile non urlare.Seguirono diversi giri, in cui finimmo praticamente sottosopra, e sembrava che il mio cervello si fosse capovolto assieme a tutto il resto del corpo, e gli occhi non riuscivano più a mettere a fuoco alcuna figura. Andava davvero tutto troppo veloce.
All'ennesima discesa, sentii qualcosa salire dallo stomaco fino alla gola.
Oh, merda. 
Tenni la bocca e i denti serrati e cercai di inghiottire il tutto, mentre sentivo Rufy che quasi involontariamente stringeva più forte la mia mano.
-Va tutto bene!- urlai, sicuro di aver capito il significato di quel gesto.
Sì, Rufy, va tutto bene, in effetti. Andrà tutto bene anche alla fine del giro, quando mi ritroverò ricoperto da uno strano liquido verde, su questa bella camicia nuova.
Fortunatamente il resto del giro non durò molto. Di colpo la velocità diminuì e tutto ricominciò a muoversi lentamente.
Riaprii gli occhi e capii solo in quel momento che ero riuscito a trattenere almeno dieci conati di vomito di fila.
Tutto intorno a me girava, e non riuscivo a distinguere
una sola cosa senza vederla moltiplicarsi o muoversi.
Non appena la giostra si fermò, sentii le risate divertite di Rufy rimbombarmi nelle orecchie.
-Visto che avevo ragione? Non faceva affatto paura! È stato divertentissimo! Lo rifacciamo?-
Si voltò verso di me sorridendo entusiasta, ma non appena notò il mio viso, sicuramente di una tonalità simile al bianco cadavere, assunse un'espressione preoccupata e non attese oltre, alzando la sbarra e slacciando entrambe le cinture.
-Alzati, dai- mi disse dolcemente. Mi prese per mano, aiutandomi ad alzarmi e ad uscire di lì, e poteva starne certo: non ci sarei mai più risalito.
Non seppi come feci a scendere tutti i gradini dell'entrata senza cadere rovinosamente.
-Su, Ace, appoggiati a me o cadrai, forza.-
In effetti era esattamente così. La testa mi girava così tanto che faticavo a camminare in linea retta senza farmi lo sgambetto da solo.
Anche se non ero sicuro che riuscisse a sostenermi, mi aggrappai a lui. Sorprendentemente, sembrava non fare alcuna fatica a sostenere il mio peso. Mi sorreggeva come se fossi un fuscello. Per fortuna era più forte di quello che sembrava, così, più tranquillo, mi rilassai un po' e mi affidai totalmente a lui, lasciandogli la responsabilità di trasportarmi, fino a che...
-Ru... Rufy... devo...- Non riuscii a finire la frase che avvertii un'altra ondata di nausea, che mi costrinse a portarmi una mano alla bocca. Rufy però capì lo stesso, e il suo passo aumentò. Corse fino a raggiungere il retro di una delle roulotte in cui bisognava vincere un premio, mi afferrò per i capelli e io non aspettai un solo secondo prima di rigurgitare tutto ciò che avevo trattenuto prima di salire su quella giostra infernale, probabilmente buttando via tutto ciò che avevo mangiato da una settimana a quella parte.
Tossii un paio di volte e sputai un po' di saliva.
Rufy mi passò un fazzoletto e mi aiutò a rialzarmi.
-Non per rovinare la tua autostima, ma...-
-Sta' zitto- sibilai mentre mi asciugavo l'angolo della bocca. Iniziavo a sentire in bocca il sapore di quel vomito disgustoso.Merda,Vaffanculo!
-Te lo avevo detto che saresti stato male tu, ma tu non ascolti mai nessuno....-
-Ho detto zitto!-
-Uffa, quando sei così testardo avrei voglia di...-
-Anch'io vorrei prenderti a pugni ora, perciò il sentimento è reciproco, okay? Quindi, SMETTILA!!- gli dissi, allontanandolo con uno spintone.
Erano cose da dire in quel momento? Non capiva che mi sentivo umiliato? Che avrei voluto sprofondare per la vergogna? Quel ragazzo non aveva la minima idea di cosa fosse il tatto! Ero in uno stato pietoso, avevo fatto la figura della femminuccia smidollata e, quel che era peggio, Rufy non solo mi aveva visto, ma aveva anche dovuto aiutarmi!
Meglio lasciar perdere.
Feci per andarmene, ma Rufy mi trattenne per un braccio e mi fece voltare nuovamente.
-Che vuoi ora?-
-Non mi hai fatto finire la frase- mi sorrise.
Aveva gli occhi più dolci del mondo, ora - come potevo dirgli di no? Non potevo, era quello il punto. Era impossibile negare qualcosa a quello sguardo.
Sbuffai. 
-Sentiamo.-
-Volevo dirti che quando fai il testardo sei così carino che avrei tanta voglia di darti un bacio.-
Sbarrai gli occhi, stupito. Cavolo, iniziai a sentire caldo alle guance di botto - di sicuro ero arrossito.- Mi scappava un sorriso, ma lo trattenni, cercando di mostrarmi indifferente e schiarendomi la voce.
-Quindi?-
-Quindi... insomma...- continuò Rufy, abbassando la voce, incerto. Parlava sommessamente e guardava per terra, come se avesse paura di proseguire. Strano, perchè di solito non aveva peli sulla lingua. Faceva quasi impressione vederlo così, era un atteggiamento così insolito per lui.
Dopo qualche minuto di silenzio, si avvicinò di più a me ed io glielo lasciai fare. Era più basso di me di qualche centimetro, così si alzò leggermente sulle punte, 
poi appoggiò le mani sulle mie spalle, e il suo viso fù a pochi millimetri dal mio.
Ci guardammo negli occhi per secondi infiniti, poi le sue labbra si avvicinarono lentamente alle mie.
-Te lo puoi scordare.-
Mi allontanai da lui, che restò lì con una faccia da coglioncello del liceo mollato dalla ragazza al primo appuntamento. Che scena da Oscar.
-Come "te lo puoi scordare"? Stai scherzando! Perchè no?-
-Perché no. Non mi faccio baciare da chi mi prende per il culo, sai? E poi puzzo di vomito. Piuttosto, usciamo da qui, ché questa puzza mi fa schifo. Andiamo?-
Per un secondo Rufy rimase lì a fissare il punto in cui ero prima con un'espressione confusa, poi alzò gli occhi al cielo e mi raggiunse sbuffando, afferrandomi una mano.
-Uffa! A volte sei proprio uno stronzo, lo sai?-
Ridacchiai, guardandolo con un sorrisetto e con l'espressione più strafottente e arrogante del mio repertorio.
-Certo. E chissà perché, vero? Te lo meriti!-
-Sei cattivo!- 
sbottò Rufy, offeso. Mollò la mia mano incrociò le braccia al petto e mi sorpassò, andando avanti e mettendo su il solito broncio che ormai conoscevo bene.
Sospirai. Certo che in quel momento più che essere ad un appuntamento mi sembrava di fare il baby-sitter!
Quella volta, però, anch'io avevo la mia parte di responsabilità. Ero un idiota. Perchè quando voleva baciarmi all'ultimo mi ero tirato indietro? Non era forse quello che volevo anch'io? Quando i nostri visi erano a pochi centimetri, l'idea di ciò che stava per succedere non mi aveva disturbato affatto, ma all'ultimo mi ero ritratto senza volerlo.
Forse per un momento avevo pensato che mi anticipava sempre. Mi aveva già chiesto lui di uscire ,almeno il primo bacio dovevo darglielo io! Non era nel mio carattere essere così passivo e subire le azioni degli altri, e non potevo lasciare che un ragazzino mi cambiasse così tanto.
Però così lo avevo offeso e magari in quel momento Rufy stava pensando che non volessi baciarlo. E se ora non mi fosse più ricapitato il momento giusto? E se avessi provato a baciarlo e la prossima volta mi avesse respinto lui per ripicca?
Non avrei di certo potuto biasimarlo, me lo sarei meritato.
Mi diedi una manata in faccia.
Ero proprio un idiota.
-Ti piacciono i peluches?- mi chiese dopo un po'.
-Mh... scusa? Non ho sentito.-
-Ti ho chiesto se ti piacciono i peluches.-Gli sorrisi, sollevato che non mi avesse tenuto il muso troppo a lungo, ma confuso da quella strana domanda. I peluches non erano certo una passione maschile, ma forse a lui piacevano. Se gli avessi detto che li trovavo una cosa da femmine avrebbe potuto offendersi. Cosa dovevo dirgli?
-Uhm... sì, perché?-
Lui mi indicò una bancarella strapiena di peluches di qualsiasi tipo - orsi, cani, gatti, Hello Kitty e Winnie the Pooh.
-Tiro al bersaglio, ti va?- mi chiese dopo aver appurato di avere di nuovo la mia attenzione.
-Va bene- gli sorrisi.
Ci avvicinammo alla bancarella, dove uno strano signore grassottello, vestito in modo insolitamente elegante per quell'ambiente, con dei lunghi baffi alla francese e un cappello a cilindro, ci spiegò il gioco.
-Freccetta e bersaglio. Colpisci per tre volte l'area verde e prendi il premio che vuoi. Chi vuole giocare?-
-Gioco io- dissi convinto, prima di prendere il portafoglio e pagare i due yen per il gioco. Se a Rufy piacevano i peluches, vincere qualcosa e poi regalarglielo mi sembrava un'ottima scusa per avere di nuovo l'occasione di baciarlo. Gli avrei chiesto un bacio come ringraziamento - era un piano perfetto!
Il signore mi diede sei freccette e cominciai a tirare.
Prima freccia - fuori.
Seconda freccia - area gialla.
Iniziavo ad innervosirmi leggermente. La pazienza non era esattamente il mio forte.
-Ace?-
-Sì?-
-L'area verde è quella al centro, hai presente?-
-Sì, lasciami concentrare- risposi irritato. Ma quanto era spiritoso!
Presi la mira, ma inspiegabilmente la freccetta cambiò direzione e andò a colpire la tuba del signore lì a fianco. Potevo giurare di aver visto la sua lingua uscirgli dalla bocca, come fosse un cartone animato.
Tirai e... Strano, fuori di nuovo.
-Posso tirare io?- chiese Rufy, e lo sentii sbuffare.
-Macché, è truccato.-
Doveva essere per forza così - figurarsi se io non riuscivo a fare qualcosa!
-No, sei tu che sei una schiappa.-
-Lasciami provare di nuovo.-
Presi l'ennesima freccetta e feci per tirare, ma Rufy mi bloccò la mano prima che potessi provarci.
-Per favore, non mi va di farti spendere altri due yen inutilmente. Lascia fare a me.-
Sospirai e gli consegnai le ultime tre frecce.
-Se non ho fatto centro io, figuriamoci se puoi riuscirci tu!- dissi, ma lui, a parte rivolgermi una linguaccia, mi ignorò completamente.
-Okay, Rufy, la mira non ti manca. Hai sempre fatto centro al primo colpo per gran parte della tua vita. Sai cosa fare.-
"Perfetto, ora si mette anche a parlare da solo,la sua personalità già strampalata non fà che peggiorare!"
Prima freccia - area verde.
Seconda freccia - area verde.
Terza freccia...
...area verde.
La sorpresa fu tale che per un attimo non riuscii neanche a muovermi. Rimasi lì impalato, mentre i miei occhi non riuscivano a staccarsi da quel bersaglio così perfetto che io non ero riuscito a colpire.
-Visto? Tutto merito delle lezioni del mio grande amico Usopp! Non te l'ho detto che ho un amico con la mira degna di un cecchino che mi ha insegnato a tirare?-
Quando sentii la voce e le risate di Rufy mi risvegliai. Mi voltai e vidi il sorriso più cattivo che gli avessi mai visto in volto.
-Ace? Chiudi la bocca, ti entrano le mosche.-
Lo guardai male. -Vaffanculo.-
-Shishi, certo, ma solo se vieni con me, tesorino.-
-Tesorino? TESORINO A CHI??!!- 
-Complimenti, ragazzino! Che premio vuoi?- si intromise il proprietario, interrompendo il nostro battibecco. -Abbiamo cagnolini, gatti, panda, koala...-
-Voglio quella scimmia lì.- Rufy gli indicò l'ultimo scaffale, su cui riuscivo a scorgere l'enorme pupazzo di una scimmia.
Il signore annuì e prese la scaletta per arrivarci.
-No, fammi capire- bisbigliai mentre mi avvicinavo a Rufy, prendendolo in giro. -Tutte le "ragazze" del mondo chiedono cuscini a forma di cuore, cani o panda, e tu ti fai dare una scimmia?-
-Che c'è? Che hai contro le scimmie? Le scimmie sono animali bellissimi!-
Ecco, quello non me lo aspettavo. Si era offeso, sì, ma per un presunto insulto alle scimmie (di peluche, tra l'altro) e non perché gli avessi praticamente detto che si stava comportando come una ragazza. Ma era possibile?
-Ecco a lei!- Rufy prese quell'immensa scimmia tra le braccia e la tenne stretta a sé.
-È bellissima e morbida!-
-Grazie e arrivederci- salutammo prima di allontanarci, io camminando normalmente e Rufy saltellando come un coniglio tutto contento, stringendo quel gigantesco ammasso di peli che era almeno cinque taglie più grande di lui. Come facesse a non sbilanciarsi con tutto quel peso restava un mistero.
-Ehi, vuoi dell'altro zucchero filato?-
-Sì!-
.......................................................
 
-Sai, era da un bel po' che non lo facevo- commentò Rufy, addentando con gusto un batuffolo di zucchero rosa e impiastricciandosi tutta la faccia.
Eravamo entrambi stesi sull'erba, io e lui di lato, la scimmia nel mezzo.
-Cosa?-
-Tutto questo. Sai, divertirmi, giocare, vincere un premio... o mangiare zucchero filato! Ultimamente sono stato troppo impegnato con gli allenamenti e con i recuperi delle materie scolastiche, non sai che stress!-
-Ti è piaciuto rifarlo?-
-Sì! Mio padre mi ci portava spesso quando ero piccolo. Sai, da bambino ero davvero insistente. Gli chiedevo l'impossibile e mangiavo come un maiale. Mamma cercava di trattenermi per non farmi diventare enorme, ma papà pensava che fosse giusto farmi crescere felice, così appena poteva mi viziava vergognosamente, e allora... avevo caramelle, gelati, zucchero filato e montagne di carne infinite!-
Sorrisi ripensando a come doveva essere carino da piccolo. Me lo immaginavo non molto diverso, con due guanciotte paffute strapiene di cibo, i capelli disordinati e il solito sorrisone allegro a ottocentosedici denti, come quello che aveva in quel momento. Non doveva essere stato molto diverso, solo in formato più piccolo e con un aspetto ancora più tenero di quanto non fosse anche ora. 
Quello era ciò che pensavo, ma ovviamente a lui lo dissi a modo mio.
-Guarda, non è che tu sia cambiato poi molto. Mangi ancora peggio di un maiale, ti comporti spesso come un bambino capriccioso, sei ancora vizziato,e  la maggior parte del tempo sei seccante.-
-Ehi, stronzo, non sfottere, ché tu non riesci nemmeno a fare centro in un bersaglio per bambini di dieci anni!- venni prontamente zittito, mentre quel bastardo mi lanciava un sorriso furbetto, decisamente soddisfatto di aver avuto l'ultima parola, e scoppiava a ridermi in faccia.
Decisi che per conservare almeno un briciolo di dignità mi conveniva cambiare discorso - per fortuna era facile distogliere la sua attenzione.-
-Ehi, che nome vorresti dare alla tipa qui accanto?-
-Non lo so, pensavo...-
-Batuffolo?-
-Che schifo! Ma che cazzo dici?-
-Mh... allora... Brown? Red?-
-Perché la chiami con i colori?-
-Ogni cosa, ogni persona è un colore, non lo sai?-
-Ah, sì? E io che colore sono?-
Si sdraiò completamente sul prato e poggiò la testa su un braccio, mettendosi poi su un fianco per osservarmi con uno sguardo curioso.
-Tu sei tutto giallo,rosso e arancione.-
Sole, luce, allegria, speranza. Erano quelle le cose che vedevo in lui, ciò che lui rappresentava per me.
-Davvero? Bello, ma non chiamerò mai la mia povera scimmietta con un nome ridicolo come Yellow.-
Sentii una venetta pulsarmi sulla fronte. E ti pareva! Io provavo ad essere gentile, cercavo di dirgli delle cose carine, e lui, invece di limitarsi a dire grazie o magari ricambiare, mi sfotteva! Ma perchè dovevo sforzarmi solo io?
Sospirai. -Va bene, signorino. Allora sentiamo: tu che nome avevi in mente?-
-Mi piace Monkey.-
-Monkey? Vuoi chiamare una scimmia 'Scimmia' in un'altra lingua?-
-Sì, perchè no? È un nome che le si addice!-
-Tu non sei normale.-
-È un bellissimo nome da scimmia!-
Scoppiai a ridere e poggiai una mano davanti agli occhi, imbarazzato per lui.
-Okay... Monkey. Benvenuta nel nostro gruppo, Monkey- dissi, posando una mano sulla testa del pupazzo e accarezzandolo come se fosse un cane.
Rufy si mise a ridere e sollevò il peluche, mettendolo davanti a sé e imitando una voce diversa.
-Grazie, Ace! Sono tanto felice, mi dai una banana?-
-Ma che fai? Dai, smettila!-
-Smettere di fare cosa?-
-Rufy, sei ridicolo con quella voce.-
-Quale voce? Non so di cosa tu stia parlando. E poi sono Monkey, Rufy adesso non è qui.-
-Oh, davvero? Scusa, Monkey, ma il mio amico assomiglia così tanto a una scimmia che faccio fatica a distinguervi!-
-Se dici queste cose e Rufy ti sta ascoltando, non tornerà più!-
-Oh, dici che mi ha sentito e si è offeso? Povero piccolo! E non vuole tornare? Peccato. Sarà dura, ma credo che sopravviverò. Se lo vedi, salutamelo.-
-Ace...-
-Sì, Monkey?-
-Se non hai una banana, mi dai il tuo zucchero filato?-
-Non sapevo che le scimmie mangiassero lo zucchero filato.-
-Io lo mangio!-
-No, mi spiace, agli animali i dolci fanno male. Peccato però che non ci sia Rufy: lui potrebbe mangiarlo, ma visto che non c'è...-
-Ace! Sono tornato! Dammi lo zucchero filato!- esclamò Rufy con la sua vera voce, sbucando da dietro il peluche.
-Oh, Rufy! Ciao, quando sei tornato?-
-Voglio lo zucchero filato!-
-Okay, okay, calma!- risposi, porgendogli ciò che restava del mio bastoncino.
-Tutto questo teatrino solo per chiedermi di dartelo. Non facevi prima a chiedermelo subito? Cos'è, avevi paura a dirmelo direttamente? Strano, perchè di solito non ti fai tanti problemi a prenderti il mio cibo!-
-Non è vero! Non lo faccio mai!-
-Sì, sì, va bene. Almeno stavolta me l'hai chiesto prima, stai facendo progressi!-
-Ne vuoi un po'?-
-Dopo avermelo praticamente rubato, mi offri il mio zucchero filato?-
-Uffa, sei impossibile! Volevo solo fare qualcosa di gentile, visto che dici sempre che prendo e non offro mai!- sbuffò stizzito, gonfiando leggermente le guance.
Stavo per dirgli che era facile offrire qualcosa che non era suo, ma mi morsi la lingua. In fondo non mi dava tanto fastidio. Mi piaceva renderlo felice con così poco, e poi non era vero che era un egoista - conoscendolo gli era costato uno sforzo immenso rinunciare a mangiarsi tutto lo zucchero filato.- Quando voleva, anche Rufy sapeva essere gentile. A modo suo, un modo un po' goffo, ma che mi faceva tanta tenerezza.
Lentamente portai una mano al suo viso e gli accarezzai delicatamente una guancia. Lo sentii sussultare e lo vidi voltarsi verso di me, sorpreso.
Mi avvicinai di più a lui, chinandomi leggermente fin quasi a far toccare le nostre fronti, e lo fissai intensamente per un po', notando come le sue guance si fossero di nuovo tinte di rosso e il suo sguardo fosse diventato languido.
Schiusi leggermente le labbra, poi mi chinai e... diedi un morso allo zucchero filato.
-È buono. Grazie!- sorrisi, leccandomi le labbra.
Rufy assunse un'espressione strana, fra il sorpreso e il perplesso. Probabilmente si stava chiedendo se avessi voluto prenderlo in giro di nuovo o se fosse stato lui a fraintendere e avesse immaginato tutto.
Non sapevo a che conclusione fosse giunto, però iniziò a ridacchiare finché non scoppiò a ridere completamente, e guardandolo venne da ridere anche a me .Dopo esserci calmati un po' e aver smesso di ridere, passammo un po' di tempo in silenzio, senza sapere bene cosa dirci.
Alla fine capii che... sì, glielo dovevo dire. Glielo dovevo dire sul serio.
-Mh... Grazie, okay?-
-Di cosa?-
-Tutto questo. Di avermi chiesto di uscire, di avermi fatto ridere e divertire. Era un po' che non mi rilassavo così tanto.-
-Nemmeno io.-
Ed eccoci di nuovo, con quei sorrisi da ebeti. Ecco due idioti che forse si amano ma che non trovano il coraggio di dirselo
-Ace,c'è una cosa che vorrei dirti.-
-Dimmi- risposi, conficcando nel terreno il bastoncino dello zucchero filato ormai finito.
mi gurda con un sorriso furbetto.
-Ho vinto la scommessa. Ora devi venire con me!-


ecco com'erano vestiti ACE  e RUFY al loro appuntamento, chi vi piace di più?
 
 
 
 
 

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Capitolo 17
*** CAPITOLO 17:DEVIAZIONI,SCHERZI, E FUGHE ***


eccomi qui! finalmente sono riuscita ad aggiornare una storia! il recente progetto di tentare di scrivere qualcosa su varie coppie etero mi ha un pò distratto ultimamente,ma l'yaoi resta il mio primo grande amore, e non lo abbandonerò di certo! per chi mi legge ma segue anche o preferisce l'etero consiglio due storie del genere che hanno contibuito a farmi appasionare anche a questo genere :Amore? ma per favore! di Temari Ace, che ha contibuito a farmi adorare ancora di più la coppia SaboxBibi e facendomi venir voglia di scrivere qualcosa su di loro anche a me, è anche grazie a lei se ho scritto l'one short Halloween di paura. e Un giorno io e te di Shane 94 che ha compiuto un miracolo riuscendo a farmi rivalutare coppie yaoi che prima odiavo o ritenevo ridicole, e mi ha fatto rivalutare anche la mia idea su certe coppie etero, facendmi venire voglia di provarci anch'io, per chi invece ama i personaggi di Sanji e Robin consiglio di leggere la mia storia Cucina amore e fantasia, per chi invece a già letto i miei esperimenti etero annuncio che la prossima one short sarà una AcexNami


capitolo 17:
 deviazioni, scherzi, e fughe
-Scusa, ma era qui che volevi portarmi?- chiesi perplesso dopo essermi ripreso dalla lunga corsa a cui mi aveva costretto Rufy.
Eravamo entrati in un bar in cui Rufy aveva ordinato cibo per un intero reggimento, sia per lui che per me, anche se poi aveva iniziato ad abbuffarsi ignorandomi completamente.
-Uhm?- mi rispose lui, perplesso, riportando finalmente l'attenzione su di me.
Sospirai.
-Hai detto che volevi portarmi in un posto. Ti riferivi a questo bar?-
-Oh, no! Il posto è un altro!- esclamò Rufy con noncuranza, riprendendo a mangiare.
Alzai un sopracciglio.
-Allora si può sapere perchè siamo venuti qui?-
-Be', durante la corsa mi è venuta fame e ho fatto una picola deviazione.-
-Ma tu pensi sempre e solo a mangiare?- chiesi sbalordito.
-Sì!- rispose immediatamente lui, ridendo.
-Rufy!- sbottai, crollando con la fronte sul tavolo in segno di sconfitta.
-Non è colpa mia se mi viene sempre fame! Prenditela con il mio stomaco!- rispose lui, imbronciandosi.
-Lasciamo perdere. Piuttosto, vedi di non iniziare a mangiucchiarti anche le dita insieme al cibo: fa male mangiarsi le unghie- lo rimproverai, ricordandomi che ogni volta che finiva un pasto, Rufy aveva la pessima abitudine di iniziare a mangiarsi anche le unghie.
Lui sussultò e si lasciò scappare un'esclamazione di sorpresa prima di mettersi a ridacchiare, lanciandomi un largo sorriso.
-Te ne sei accorto?-
-Giusto in tempo per vedere che danno stai facendo al tuo corpo.-
-Oh, sì. Potrei rischiare di perdere una mano. Grazie per il consiglio, Ace, lo seguirò a vita.-
-Guarda che non scherzo!-
Rufy si appoggiò allo schienale della sedia e si lasciò scappare una risata.
-È come se tu tenessi in continuazione una penna in bocca: pensa a tutti i germi e i batteri raccolti in una sola giornata- dissi.
-Oh, questo è un commento proprio da te.-
-Che vorresti dire?-
-Andiamo, sono cose che dicono solo i perfettini che vogliono avere un fazzoletto di stoffa sempre con sé.-
-Io non ho fazzoletti di stoffa.-
-Ah, davvero?-
-No- replicai, fingendomi offeso.
-Oh, okay. Però di' a tua mamma che il rovescio nel ricamo del tuo nome è venuto male. Ha dimenticato un punto.-
Mi morsi il labbro e abbassai lo sguardo, cercando di rimanere indifferente.Okey, molte persone avevano un fazzoletto di stoffa ricamato, ma quelle persone appartenevano ad una fascia d'età dai cinquant'anni in su. Lo sapevo anch'io, e probabilmente, se fossi stato al posto di Rufy, lo avrei sfottuto anch'io - anzi, era certo che lo avrei fatto. La mamma però aveva cucito quel fazzoletto apposta per me, anche se non sapeva cucire, perché voleva farmi un regalo di compleanno. Quando me lo aveva consegnato con le dita tutte coperte di cerotti e due enormi occhiaie a causa delle notti insonni passate a finirlo, come avrei potuto dirle di no? Chiunque avesse avuto un minimo di affetto materno si sarebbe comportato in quel modo.
E naturalmente quel singolo episodio non faceva di me un mammone, ma era meglio che non mi arrischiassi a spiegarlo a Rufy.
-E tu come fai a sapere tutte queste cose?-
-Il tuo zaino a scuola- rispose lui con aria innocente, spostandosi una ciocca di capelli più lunghi dietro l'orecchio. Quei gesti mi avrebbero fatto davvero male un giorno, me lo sentivo.
-Come?-
-Ho trovato quel fazzoletto nel tuo zaino lunedì scorso a scuola, quando sei sceso per l'ora di ginnastica.-
-Come fai a conoscere l'orario delle mie lezioni se siamo in classi diverse? E che sei venuto a fare nella mia aula?-
-Avevi lasciato il tuo zaino incustodito e temevo che qualcuno te lo rubasse o ci sbirciasse dentro, così sono andato a proteggerlo. Tranquillo, non c'è bisogno che mi ringrazi, è stato un piacere.-
-E mentre facevi il sorvegliante, che ci facevano le tue mani dentro la mia borsa?-
-Ci sbirciavo dentro. E mentre facevo la guardia mi è venuta fame e ti ho preso dei soldi per comprarmi una merendina.-
-Quindi hai anche rubato.-
-Certo che no: si tratta un prestito.-
-E di grazia, potrei sapere cosa cercavi nella mia borsa?-
-Niente. Giocavo.-
-Giocavi?- chiesi, trattenendo una risata.
-Sì, mi stavo annoiando.-
-E così hai rovistato nel mio zaino.-
-Esatto.-
Calò il silenzio, durante il quale io e Rufy continuammo a fissarci.
-Non mi piace quello sguardo- disse lui.
-Strano, piace a molte ragazze.-
-Io sono un maschio, e non sono come loro.-
-Sei una versione migliore.-
-Ecco.-
-Ma non per questo meriti un trattamento diverso.-
I suoi occhi si spalancarono, e due secondi dopo si alza e comincia a correre, e io faccio subito lo stesso, cercando di acchiapparlo. Rufy fà il giro intorno all'isola del bar e ci ritrovammo uno di fronte all'altro.
-Oh, dai, non vale! Sei quaranta volte me e corri più veloce!-
Mi scappò una risata e mi allungai per afferrarlo, ma lui si allontanò.
-Almeno concedimi qualche secondo di vantaggio!-
-Sei una bambinetto fin troppo scaltro per i miei gusti.-
-Per questo sei qui- disse lui, facendomi l'occhiolino.
-Per quanto ancora staremo fermi così?- chiesi.
-Credo finché quel quadro non ti cadrà in testa.-
-Cosa?-
Mi voltai, ma giusto uil tempo di farlo che Rufy riuscì a darsi nuovamente alla fuga.Ovviamente non c'era nessun quadro.
Quel ragazzino mi avrebbe mandato al manicomio, un giorno.
-Rufy, questa me la paghi!-
Sentii la sua risata rimbombare all'interno di quel locale grande e luminoso.
Mentre lo rincorrevo, mi chiesi da quanto tempo desiderasse fare una cosa del genere.
Continuammo a correre ancora per un po', incuranti delle persone che ci fissavano scioccate e indignate, finché Rufy non riuscì a guadagnare l'uscita. Raggiunse la scalinata di fronte al bar su cui eravamo saliti prima, mentre io ero ancora sulla porta. Lo vidi voltarsi e farmi la linguaccia.
-Sei una lumaca, Ace! Scommetto che non riesci a prendermi!-
E ridacchiando si precipitò giù dalle scale.
Io misi in mostra il mio ghigno migliore, accettando silenziosamente la sfida.
-Ora ti prendo, nanerottolo impertinente!- esclamai e mi lanciai al suo inseguimento.
Tentai più volte di acchiapparlo, arrivando a sfiorarlo con la punta delle dita, ma lui riusciva sempre a sfuggirmi per un soffio.
Continuammo a rincorrerci per un po', fino a quando Rufy non tentò per l'ennesima volta di risalire le scale, ma quella volta riuscii ad afferrargli una caviglia, facendolo inciampare.
-Mollami, stronzo!- gridò lui tra le risate.
-Scordatelo.-
Rufy cercò di rialzarsi, ma la mia presa era ferrea.
-Anzi, ora scendi finché non arrivi qui.-
-Qualcuno mi sta tenendo per il piede e sembra che io stessi facendo qualcosa con le gambe e sembra che per fare quello che vuoi mi servano.-
-Dio ti ha dato due braccia.-
-Come sei rude Ace- disse Rufy con una voce roca che, in un'altra situazione, mi avrebbe fatto andare fuori di testa.
-Vieni qui, muoviti!-
Rufy si alzò sulle braccia e con modi insolitamente fini ed aggraziati riuscì a scendere le scale all'indietro e a raggiungermi. Lo tirai per le caviglie finché non raggiungemmo entrambi la fine della scala.
-Ho vinto- sussurrai mentre con una mano lo volto verso di me, e prendendolo per i polsi, lo feci sedere e lo avvicinai a me.
Lui mi rispose con un broncio.
-Hai barato, non vale.-
-Tutto è lecito in guerra e in amore.-
-E cosa pensi che sia questo?-
-Una via di mezzo, direi.-
-O forse per uno di noi è una cosa, per l'altro è un'altra.-
-Questo non lo so. So solo che in entrambi i casi, le cose si fanno sempre in due: combattere, correre, vincere o perdere.-
Per un momento non dicemmo altro, rimanendo semplicemente fermi a fissarci negli occhi, poi con uno scatto improvviso Rufy si liberò dalla mia presa, appoggiò una mano dietro il mio collo e lentamente spinse il mio volto verso il suo, finché le nostre fronti non si toccarono.
Per un attimo dimenticai di respirare. Credevo volesse baciarmi.
Trovavo ancora assurdo come Rufy riuscisse sempre prima a coinvolgermi nei suoi giochi puerili, comportandosi in modo talmente infantile da superare un marmocchio di tre anni, e poi a trasformare quelle situazioni ridicole in momenti come quelli, in cui fra di noi aleggiava una strana atmosfera che non sapevo definire. Era sempre come se dovesse succedere qualcosa, qualcosa di importante, che però alla fine non accadeva mai perchè nessuno di noi due aveva il coraggio di fare una prima mossa azzardata che avrebbe potuto rovinare quel precario equilibrio. L'unica cosa che sapevo era che in quei momenti Rufy mi sembrava tutt'altro che un bambino infantile. Io stesso lo vedevo come se fosse un'altra persona, pur sapendo che in realtà era sempre lo stesso. Perchè quei suoi cambiamenti d'umore e di atteggiamento, che a chiunque altro sarebbero parsi troppo repentini per essere naturali, a me invece iniziavano ad apparire così normali?
Non c'è un momento esatto per baciarci. Con Rufy i momenti esatti non ci sono mai. Lui è diverso,è fatto d'istinto. Avrebbe potuto portarmi al manicomio o in un altro mondo solo con dei piccoli gesti, perché a lui non piacciono le cose programmate, organizzate, perfette. Lui è come me: se fà qualcosa, è sempre perché lo vuole sul serio. Non c'è un vero motivo per cui fà certe cose - le fà e basta. Poteva scegliere, era lui a decidere sempre di se stesso e l'istinto era la sua arma, l'arma con la quale riusciva a farmi cadere ai suoi piedi ogni volta che lo guardavo negli occhi.
Rufy si allontanò da me e mi sorrise in quel suo modo imbarazzato, buffo e felice allo stesso tempo.Rufy si muove risvegliandomi dai miei pensieri, riportandomi al presente.
Una sua mano si sposta sui miei capelli, li accarezza stringendoli un po' e poi ridiscende fino all'orecchio, giocherellando con il lobo, mentre l'altra si ferma all'altezza di una guancia.I suoi sono leggermente abbassati e posso sentire chiaramente il suo respiro calmo sulla mia pelle. La cosa più incredibile di Rufy era che riusciva a farmi eccitare e ad essere sexy senza sembrare mai minimamente volgare.
-Su una cosa sbagli- sussurrò vicino al mio orecchio.
-Ovvero?-
-C'è sempre uno che vince...-
-Come fai a crederlo?-
-Così.-
-Così.-
In pochi istanti allontana il suo corpo dal mio e mi dà una leggera spinta che mi fà perdere l'equilibrio, facendomi finire con la testa contro il marciapiede. Giusto il tempo di rialzarla, che lo vido nuovamente scendere le scale e rientrare nel bar.
Oh, che stronzo...
Mi rialzo velocemente e salgo di nuovo le scale finché non lo vido correre lungo tutto il perimetro del locale. Ritorna vicino al nostro tavolo, afferra la scimmia peluche lasciata appoggiata su una sedia e me la scaglia contro, ma io riusco a fermarlo.
-È così che si trattano i regali?-
-Contro di te, sì!- ribatte mostrandomi la lingua.
Gli getto il peluche addosso e lo colpisco dritto in testa. Quasi mi stupii della mia mira - dov'era finita prima, quando ne avevo più bisogno?
-Stronzo!-
Rufy afferrò il pupazzo e continuò a correre finché non si infila nel bagno.Sento la porta di una delle toilettes sbattere e mi precipito all'interno, fermandomi esattamente di fronte al bagno in cui si era rifugiato Rufy.
-Ah, ottimo nascondiglio, davvero.-
Faccio per entrare, ma ovviamente lui si è messo dietro la porta e spinge per impedirmelo.
-Sai qual è uno dei peggiori errori che fanno sempre i protagonisti dei film horror?- chiesi.
-Piantala, Ace!-
-No, davvero. Sono tutti così idioti. Prendi "Shining"*: quella poverina sapeva che il bagno sarebbe stato il luogo meno opportuno. Insomma, da dove sarebbe potuta scappare? Quella finestra era troppo piccola.-
-So scalare un muro a mani nude, bello.-
-Ma il punto è un altro. Il punto è che il cesso è oggettivamente il posto peggiore per nascondersi: non ci vuole niente a sfondare la porta, eppure tutti ci vanno sempre. Perché?-
-Probabilmente per evitare discorsi filosofici come i tuoi, Ace.-
-Oppure perché la maggior parte delle volte sono donne esili o ragazzi minuscoli che pesano quanto un mio braccio.-
Mi allontano di qualche passo e dò una spallata alla porta, e ciò basta perché Rufy non riuscisse più a bloccare la porta e finisca per sbilanciarsi all'indietro e cadere sul water. Arretrò fino a raggiungere il muro con le spalle e sorrise.
-Effettivamente mi sono sempre chiesto perché non si metta mai una chiave al bagno.-
-Rufy caro, tesoro. Luce della mia vita- lo apostrofo, pronunciando le parole a denti stretti.
-Non puoi fare del male a Monkey- mi supplica, raccogliendo quell'enormità e tenendola davanti a sé.
-Ia tua amica non ti salverà questa volta.-
-Ma perché, che ho fatto?- piagnucola con tono lamentoso.
-Chi cazzo ti ha dato il permesso di frugare nella la mia roba?-
-Oh, andiamo! Io ti ho raccontato tutta la mia vita nei minimi dettagli, tu sai tutto di me! 
Io invece non so niente di te perchè tu non mi racconti mai niente.Volevo almeno qualcosa di tuo.-
-E guarda caso, fra le tante cose hai preso proprio i miei soldi e un fazzoletto bianco con ricamato il mio nome.-
-E anche un orsacchiotto che ho trovato nel tuo armadietto.-
Sgranai gli occhi. La sua espressione divertita non migliorava affatto la situazione.
Quell'orsacchiotto lo portavo con me solo quando avevo una partita importante come portafortuna, e fra tutti i giorni disponibili, Rufy aveva dovuto curiosare nella mia borsa proprio l'unico giorno in cui l'avevo portato? ma che cazzo!
-Ma che caz...?-
-Non ti credevo così attaccato ai ricordi di famiglia da portarteli dietro.-
-Era di mia sorella.-
-Certo, con un fiocco blu?-
-Era un maschiaccio,Rufy-.
-Okay, Ace-.
-Rufy-.
-Dimmi, Ace-.
-Questa me la paghi-, 
Con un solo passo mi avvicino, lo afferro da sotto le spalle  e me lo carico velocemente su una spalla, scatenando le sue urla, mentre cerca inutilmente di liberarsi scalciando e prendendo a pugni la mia schiena. Incurante delle sue proteste, mi guardai intorno
cercando qualcosa che potesse aiutarmi a compiere la mia vendetta, finché non trovo 
quello che faceva al caso mio.
Sfortunatamente per Rufy, la nostra era una città turistica vicino al mare, e molti bar, come quello in cui ci trovavamo, oltre al normale bagno avevano anche uno spogliatoio e varie cabine doccia che i turisti che visitavano la città in estate potevano utilizzare a pagamento.
Lo faccio entrare/lo spingo dentro/in una doccia, poi richiudo/chiudo velocemente i vetri per non farlo uscire.
-Ehi, andiamo, tirami fuori!-
-Perchè dovrei?-
-Che razza di bastardo!-
-Mmh…-
Allungo la mano verso il pulsante esterno e lo accarezzo/accarezzandolo lentamente con un dito.
-Ti prego…- mormorò Rufy, strisciando le mani contro il vetro.
-Monkey sa nuotare, fatti insegnare da lei.-
-No, Ac...-
In un istante tutti i getti d’acqua dall’alto e dai lati della doccia si aprirono e Rufy non poté far altro che saltellare come un idiota mentre cercava di evitarli.
-SEI DAVVERO UNO STRONZO! AAAH! PORCA PUTTANA!-
-Uhm,come sei volgare/rude, Rufy. Da te non me l'aspettavo.-
Continuai/Continuo a ridere senza riuscire/che riesca a smettere. Vederlo dimenarsi in quel modo era uno degli spettacoli più divertenti a cui la vita mi avesse mai fatto assistere/che la vita mi abbia mai messo davanti.
-Dai, basta!-
Mi facevano quasi male i fianchi/I fianchi quasi mi fanno male ma…okay, adesso è decisamente arrivato il momento di farlo uscire da lì/era decisamente arrivato il momento di farlo uscire da lì, anche perché non ero sicuro di essere stato attento ad impostare una temperatura non troppo fredda.
Bloccai i getti d’acqua e finalmente Rufy smise di urlare e battere i pugni contro il vetro. Si era semplicemente fermato, con le braccia lungo i fianchi e gli occhi di uno che bramava vendetta.
-Sai cosa ti dovrei fare, adesso?- mormorò a denti stretti.
-Il mio dito è ancora fermo sopra il pulsante, Rufy. Non so quanto ti convenga.-
-Co... tu! Sei un…!-
-Sì, sì, lo so. Ora esci, stai tremando.-
Allungai una mano verso la sua e lui la afferrò dopo pochi secondi.
-Ma tu guarda se per colpa tua mi devo bagnare anch'io- sbuffai, prendendo un rotolo di carta per tamponargli i capelli.
-Colpa mia?-
-Certo, non sono io quello che rovista nella roba altrui.-
-Ma finiscila! Hai bagnato anche la povera Monkey, uffa.-
-Certo, perché tu ti stai disperando per la tua scimmia.-
-Ti conviene che sia asciutta entro stanotte, o non ti rivolgerò più la parola!-
Rido/risi, prendendo dalle sue mani il peluche completamente fradicio e appoggiandolo sul lavandino.
-Lì c’è un phon automatico, se vuoi.-
-Okay. Ora mi... mi dai qualcosa di asciutto da mettermi?- domandò Rufy imbarazzato, 
stringendosi la stoffa dei vestiti bagnati addosso.
Era così carino. Sembrava un cucciolo abbandonato, tutto tremante e gocciolante.Vedendolo in quello stato, per un secondo mi sentii in colpa per lo scherzetto che gli avevo fatto - forse avevo esagerato.
Lo abbracciai e avvolsi il suo minuscolo corpo fra le mie braccia per cercare di scaldarlo un po'. Gli passai ripetutamente le mani dietro la schiena e gli diedi un bacio sulla fronte per poi poggiare il mento sulla sua testa.
-Okay, lo ammetto: forse ho un tantino esagerato.-
-Un tantino?-
-Okay, ho esagerato tanto, va bene così?-
-Sì, meglio. Non è che dirlo mi asciughi i vestiti, però.-
-Oh, vuoi dire che non sono abbastanza caldo da riuscire a scaldarti?- ammiccai nella sua direzione con un sorriso malizioso,e con mia grande soddisfazione lo vidi diventare completamente rosso dalla testa ai piedi.
-No...- borbottò imbarazzato, affondando la testa nel mio petto.
-Dobbiamo ancora andare in un posto, però, ma di questo passi sarò morto assiderato prima di arrivarci e tu mi avrai sulla coscienza!- sbotta, staccandosi da me all'improvviso. Fà un passo indietro e incrocia le braccia, lanciandomi uno sguardo truce che avrebbe dovuto spaventarmi, ma la cui efficacia era attenuata dalle guance gonfiate come un criceto che lo rendevano semplicemente buffo. Quell'espressione era talmente ridicola che mi fece venire voglia di scoppiare a ridere. Mi trattenni solo perchè mi ricordai che Rufy era molto permaloso.
-Va bene, ho capito. Aspetta un attimo.-
Così dicendo mi sbottono lentamente la camicia, facendo per togliermela.
-A-Ace! Che stai facendo?-
-Hai detto che senti freddo, no?-
Finisco di togliermi la camicia e gliela porgo.
-Questa è abbastanza asciutta.Tieni.-
Rufy batte le palpebre un paio di volte, perplesso, poi allunga una mano e afferra cautamente la camicia, fissandola come se fosse una bomba ad orologeria pronta ad esplodergli in faccia.
-Grazie, ma tu non sentirai freddo così?- chiede, guardandomi preoccupato.
Io scoppio a ridere.
-No, figurati: vado sempre in giro così. A dire il vero, non mi piacciono molto le maglie in generale, mi danno fastidio. Mi sento molto più a mio agio così- spiego sempricemente con un'alzata di spalle.
Era la verità: da quando avevo compiuto quattordici anni, la mia massa muscolare era notevolmente aumentata e da quel momento indossare dei vestiti era diventato un incubo. Anche prendendo le taglie più grandi, tutte mi stavano strette e tiravano sulle spalle, rendendo difficili i movimenti, perciò appena ne avevo l'occasione ne facevo a meno, andando in giro a torso nudo o slacciando tutti i bottoni. Indossavo in quel modo anche la divisa scolastica, nonostante i continui rimproveri scandalizzati dei professori. Il freddo non era mai stato un problema: non lo avevo mai sofferto particolarmente e resistevo benissimo ad eventuali attacchi di raffreddore anche in pieno inverno.
Rufy non sembra ancora del tutto convinto, ma indossa lo stesso la camicia sopra la sua maglia bagnata, lasciandola poi scivolare fino a terra.
Lo guardo un po' sorpreso, chiedendomi perchè non si fosse semplicemente tolto prima la sua maglietta.
-Grazie- mormora, rosso in viso e con lo sguardo bassofacendo di tutto per evitare di guardarmi in faccia.E ho così la conferma che Rufy era imbarazzato.Era una cosa di cui potevo sentirmi orgoglioso, dato che prima di questo giorno non avevo mai pensato di avere l'onore di vederlo imbarazzato. Episodi come quelli del giorno in cui ci eravamo conosciuti, come la pipì fatta davanti a tutti nel cortile della scuola o il balletto improvvisato con i bastoncini nel naso, la dicevano lunga sulla conoscenza del significato della parola "pudore". Rufy aveva l'aria di non essersi mai sentito in imbarazzo in vita sua.
Sento un gran sorriso comparire sul mio volto.Mi piace l'idea di essere in grado di sconvolgerlo così tanto e mi piace ancora di più pensare cdi essere io la causa di quel comportamento.Oltre al fatto che io non gli fossi indifferente, significa anche che lui si sente spaesato e agitato quando siamo insieme, propio come capita a me.
Mi fà sentire speciale riuscire a suscitare in lui reazioni così forti.
Con quel comportamento così inusuale, poi, mi piaceva ancora di più.Imbarazzato oltre misura, mi appariva di una dolcezza disarmante mentre si passava una mano sulla nuca con gli occhi bassi e un delizioso rosso acceso gli colorava le guance. Quel colore s'intonava perfettamente a quello della sua pelle. Del resto il rosso era il suo colore preferito ed era persino in tinta con l'abbigliamento.
-Vedrai che i vestiti si asciugheranno subito- dissi cercando di alleggerire il suo imbarazzo e scompigliandogli quei capelli perennemente arruffati che scoprii per la prima volta essere incredibilmente morbidi e serici.
-Ehi, non toccarmi la testa! Non sono mica un cane!-
Rufy mi scosta la mano così bruscamente che penso si sia arrabbiato, tanto che per paura di aver fatto qualcosa di sbagliato il mio cuore manca un battito e mi salta in gola.
Poi però, come sempre, Rufy mi stupisce di nuovo, facendo l'ultima cosa che mi aspetto: mi salta addosso e mi circonda il collo con le mani. Mi costringr a chinarmi fino ad arrivare alla sua altezza, poi, approfittando del mio stato di confusione, mi appiattisce i capelli con le mani, scompigliandoli. Prima che possa riprendermi dalla sorpresa iniziale, magari assestandogli un pugno o inveendogli contro per aver osato rovinare i capelli che avevo impiegato tre ore a pettinare, Rufy mi afferra una mano e con una forza insospettabile per un ragazzo mingherlino come lui mi trascina letteralmente di peso, così velocemente che non ho quasi il tempo di accorgermene.Un attimo prima sia dentro il bagno e un attimo dopo siamo di nuovo fuori sulla scalinata.
-Rufy, perchè stai correndo? Così rischi di cadere e romperti l'osso del collo!- riesco a dire a fatica.Che il rischio lo corra anch'io è un dettaglio.
-Dai, Ace, non rompere! Abbiamo perso troppo tempo, dobbiamo sbrigarci! Ormai è quasi ora e potrebbe essere troppo tardi! Dobbiamo andare in un posto, ricordi?-
-È quasi ora per cosa? Tardi per cosa? E dov'è che dobbiamo andare?- chiedo, sempre più confuso.
Volta la testa indietro per farmi una linguaccia-Non te lo dico! Appena saremo arrivati vedrai!-
Sto per insistere, ma improvvisamente mi sento troppo stanco e soprattutto a corto di fiato per continuare a parlare e a correre contemporaneamente, così rimando il discorso a più tardi.
-Va bene, ma almeno rallenta un po'! Vorrei che ci arrivassimo entrambi tutti interi- sbuffai rassegnato.
Poi però spalanco gli occhi, rendendomi conto di un piccolo dettaglio a cui prima non avevo fatto caso, e quando mi volto sbiricaindo cautamente indietro ne ho la conferma.
Rafforzo la presa sul braccio di Rufy e inizio a correre ancora più velocemente, trascinandomelo dietro con abbastanza forza da sollevarlo da terra.
-Ace? Che ti prende?-
-Corri! Corri senza fermarti e non voltarti indietro!-
-Eh? Ma non mi avevi appena detto di rallentare?-
-Questo prima che mi ricordassi.-
-Di  cosa?-
-Che siamo usciti dal ristorante senza pagare il conto!-
-Oh!- esclamò semplicemente Rufy dopo un breve momento di silenzio.
-"Oh?" È tutto quello che hai da dire? Se ancora non te ne fossi reso conto, il proprietario ci sta inseguendo, e purtroppo lui se n'è accorto eccome!-
-FERMATEVI BRUTTI DELINQUENTI SCROCCONI!- ecco, appunto .
Rufy, che come al solito vede tutto come un gioco, scoppia a ridere, trovando il tutto inspiegabilmente divertente.
-È un motivo in più per sbrigarci, allora!- sghignazzò, e con uno scatto mi supera, tornando in testa riprendendo a trascinarmi.
-Per una volta sono d'accordo con te!-

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Capitolo 18
*** CAPITOLO 18:RUOTA PANORAMICA,TRAMONTO E SITUAZIONI IMBARAZZANTI ***


Hola ragazze! chi non muore si rivede eh? chiedo persono per questo ritardo dovuto a una compreta mancanza di iepirazione, spero che non ricapiti più per un periodo così lungo!

ps:Questo capitolo è stato corretto solo in parte da una beta quindi chiedo scusa per eventuali errori, purtroppo    al momento sono anche senza beta perchè quella che mi aiutava non è più dispnibile per ragioni personali, se per caso qualcuno sarebbe disposto a prendere il suo posto me lo comunichi, gli farei un monumento!


capitolo18:
 
Ruota panoramica,tramonto, e situazioni imbarazzanti 
 
 
-La ruota panoramica?- esclamo sorpreso spostando il mio sguardo dal attrazione a lui, guardandolo sbalordito
 
-E' qui che volevi portarmi?!-
 
-Si, perchè non ti piace?-
 
-...-
-Ace?-
 
-Non è che non mi piace,solo che...Che senso ha andarsene, se poi dobbiamo tornare indietro? Non era meglio andarci subito invece di fare due volte la stessa strada?-
 
-No,prima non potevo portarti, non era ancora il momento-
 
-Eh?- chiesi non capendo la sua risposta-che cambiava farlo prima o adesso?-
 
-Cambiava tutto-
 
-Ma tutto che?!-
 
-Tutto!-
 
-Argh! basta ci rinuncio quando fai così  sei davvero antipatico sai?- 
 
ribatto, incrociando le braccia.Lui per nulla colpito dal mio insulto si mette a ridere,fregandosene alla grande della mia irritazione.
-E non ridere! guarda che se continui mi arrabbio sul serio!-fà spallucce
 
-Pazienza mi farò perdonare-
 
-Scusa?- domandai non capendo di nuovo
 
-Mi farò perdonare sulla ruota panoramica- 
 
mi dice ridendo e io non ho nemmeno il tempo di chiedergli cosa intende dire, perché mi rendo conto che mentre parliamo, la coda si è mossa ed è arrivato finalmente il nostro turno.Saliamo su una cabina ,che tra l’altro è parecchio grande.
Dopo pochi minuti la ruota parte e iniziamo a salire sempre più in alto,lentamente, molto lentamente. In effetti ho sempre trovato il giro sulla ruota  piuttosto lungo, ma davvero rilassante.
Ricordo che quando ci salivo da bambino, chiudevo gli occhi e mi sembrava quasi, di essere cullato come tra le braccia della mamma. Lo trovavo così rilassante, che prima di accorgermene, mi addormentavo profondamente.
Ho sempre avuto il sonno facile,riesco ad addormentarmi in qualsiasi momento e in qualsiasi posto, dovunque, anche nel bel mezzo del caos più assordante,come a un concerto, si una volta sono riuscito ad addormentarmi persino lì.Spero che non mi succeda anche stavolta, in parte è colpa della mia narcolessia e chi lo sa, ormai, non ci fa più caso, ma è comunque imbarazzante addormentarsi di colpo, davanti a qualcuno.
Poi per com’è Rufy non avrebbe perso occasione per sfottermi al infinito! Per sicurezza avrei tenuto le palpebre, ben spalancate.
Per maggior sicurezza mentre Rufy si siede, su uno dei due sedili ai margini della cabina, rimango in piedi ad osservare il panorama fuori dal finestrino, un panorama che non conosco molto, visto che non metto più piede su quest attrazione  da quando avevo 12 anni.
Dopo dieci minuti abbondanti in cui  abbiamo iniziato a parlare del più e del meno, mi sposto dalla mia postazione, andando a sedermi vicino a Rufy, fissandolo intensamente.
 
-Che c’è?- mi chiede, accorgendosi del mio sguardo su di lui.
 
 -Niente- gli rispondo, ma non sembra molto convinto dalla mia risposta .
 
-Sembri preoccupato per qualcosa.-
 
-È leggermente imbarazzante.-
 
-Di cosa stai parlando?-domanda non capendo.
 
-Soffro un po’ di vertigini- dico serio.
 
Rufy mi guarda, sgranando gli occhi e un secondo dopo, cogliendomi alla sprovvista, scoppia a ridermi in faccia.
-Lo trovi divertente?- domando, quasi offeso della sua reazione.
 
-Dai Ace, smettila di scherzare- riesce a dirmi, con difficoltà, tra una risata e l’altra.
 
-Dovresti cercare di distrarmi, invece che ridere-.
 
-E cosa dovrei fare, scusa?- mi domanda stando al gioco.
 
-Che ne so, qualunque cosa. -
 
-Spiacente, ma non ti bacerò, se è questo era il tuo intento-.
 
-E che cazzo però, nei film funziona la scusa delle vertigini- 
 
mi lascio scappare, facendo il finto offeso e dandogli la conferma che aveva ragione, nel non aver creduto alle mie parole.
 
-Ah! Lo sapevo!- esclama infatti,puntandomi un dico accusatore e sfoderando un ghigno soddisfatto.
-Tra tutto quello che potevi dire,questa è la cosa più assurda e divertente , troppo divertente, ma che fosse una bugia bella e buona, non c’erano dubbi!-
 
Non gli rispondo, limitandomi a sbuffare per essere stato scoperto così facilmente.
Sono il primo a rendermi conto che, è stata una bugia piuttosto pietosa, ma non pensavo che se ne accorgesse, è più sveglio di quanto sembra.
 
-Ma dai, mi spieghi come avrei mai potuto credere che soffrissi di vertigini, se sei stato dieci minuti buoni a guardare il panorama lì fuori? Non credi che se volevi inventare questa scusa dovevi pensarci prima?-
 
mi domanda, sarcastico, mentre ancora se le ride per il mio tentativo fallito. 
Hai capito che acuto osservatore! Lo dicevo che la sua ingenuità è tutto un bluff.
 
-Una volta in un film ha funzionato. Come distrazione il bacio era perfetto. Quello lì ha chiesto anche il secondo giro nonostante soffrisse davvero di vertigini-spiego, ricordando una puntata di OC.*
Lui continua a ridacchiare.
 
-Magari avresti potuto semplicemente chiedermi un bacio, se era quello che volevi, senza perdere tempo a inventarti fobie.-
 
-In effetti hai ragione, ma i baci non si chiedono- 
 
gli faccio notare convinto, pensando a quanta verità ci sono in quelle parole, riferite al mio solito modo di fare.
Fino a ora quando volevo qualcosa, me lo prendevo e basta, così con le ragazze che mi piacevano, così come in tutti gli aspetti della mia vita.
Sono abituato da sempre a prendermi quello che voglio, senza guardare in faccia a nessuno, l'unica cosa di cui mi importa è ciò che voglio io, se per farlo ferisco o irrito qualcuno, non m’importa.
Però con Rufy è tutto diverso, tutto, non solo perché è un ragazzo, forse per quello non sono riuscito ancora a baciarlo, nonostante l'idea non mi dispiaccia.
Il punto è che sono abbastanzza certo di volerlo io, ma non sono altrettanto sicuro se lo voglia anche lui,a volte ci scherziamo sopra come fino a poco fà, ma poi se per lui fossa davvero tutto solo uno scherzo e sono solo io quello che pronto a passare ai fatti? non voglio fare qualcosa, per cui finisca per odiarmi.
E spesso mi sento disorientato e confuso e non so come comportarmi, perche non sono mai stato abituato a farmi tutti questi problemi quando mi piace una ragazza, ma allo stesso tempo non sono abituato a desiderare così tanto qualcuno, come sta succedendo con lui.
È la prima vilta che mi importa cosa pensa qualcuno di me, mi chiedo perché mi succede solo adesso e proprio con lui.
-Giusto,...credo- sento che mi risponde.
Restiamo in silenzio per qualche minuto, poi mi volto nuovamente a guardarlo.
 
-Me l’avresti dato se te l’avessi chiesto?- chiedo. Dato che da solo non ci arrivo, tanto vale chiederglielo direttamente. Visto che è un tipo diretto, magari mi risponde.
 
-Cosa?-domanda, probabilmente non capendo davvero a cosa mi riferisco, mentre si alza per avvicinarsi al vetro.
 
-Un bacio-
 
-Uhmm....può darsi di si,può darsi di no. Non lo saprai mai, ormai- risponde facendomi la linguaccia e gli occhi da cucciolo.
 
-Monkey D.Rufy tu giochi un po’ troppo con il fuoco per i miei gusti-dico, alzando un sopracciglio.
 
-Oh, davvero?- mi domanda con fare innocente.
 
-Be sai com'è, il fuoco mi ha sempre affascinato-mi fa l'occhiolino.
 
-Ti conviene smetterla- è la mia unica risposta.
 
-E se non lo faccio?- mi domanda curioso.
 
-Non risponderò delle mie azioni. Sei avvisato-.
 
-Oddio che paura- mi prende in giro.
 
Mi sta provocando davvero, lo riconosco .Mi fissa, mentre mi alzo e mi avvicino pericolosamente a lui, e con sorpresa e soddisfazione sembra che la cosa non gli dispiace per niente, anzi noto che il suo corpo sembra bramare il contatto con il mio, quanto me.
Quando gli sono talmente vicino da poter sentire il suo respiro sulla pelle...la ruota si ferma, sospesa in alto. Segno che sarebbe stata ferma, per permettere ai passeggeri di ammirare il paesaggio. Così senza darmi il tempo di fare nulla, Rufy ne approfitta per allontanarsi, facendo un piccolo salto al indietro, andando a sedersi dal lato opposto della cabina, sorridendomi beffardo.
Non gli dico niente, ma lo guardo male, decisamente male.
 
-Questo è per le montagne russe,non è bello essere illusi e poi fregati, vero Ace? Adesso siamo pari!- mi fa la linguaccia.
Stavolta incasso il colpo, consapevole che infondo me lo merito e non aver elementi validi per ribattere,però chi si aspettava che ci pensasse ancora? ecco un’altra cosa che non sapevo di Rufy:
Ti perdona subito, ma appena abbassi la guardia, si vendica! 
Quindi senza dire niente vado dal suo lato e mi metto con le spalle contro il finestrino, accanto a lui.Inaspettatamente per quanto ci sia rimasto male, mi volto a guardarlo e mi
scappa un sorriso sincero e quasi compiaciuto.
 
Perché mi guardi così?- mi chiede, sbattendo le palpebre.
 
-Perché inizio a capire che è per questo che mi piaci-.
 
-Per questo cosa?-
 
-Per il fatto che non sei mai prevedibile, che bisogna sempre stare con gli occhi e le orecchie aperte con te, ma soprattutto per il fatto che stando con te riesco a sentirmi al tuo stesso livello- dico, sincero.
 
-Che intendi dire con il fatto che ti senti al mio livello?- domanda, inclinando la testa, con un espressione ancora più confusa.
 
-Non fraintendermi. Non voleva essere un’offesa- mi affretto a specificare.
 
-Dico solo che tutte le ragazze  con cui sono uscito, di solito mi mettono su un piedistallo, mi trattano come se fossi una specie di divinità e mi fanno sentire superiore a loro e credevo che questo mi piacesse. Con te non succede invece e mi sto accorgendo che stare su un piedistallo, non è poi così divertente, come stare alla pari- gli spiego, sincero.
Mi guarda e mi sorride.
 
-Mi fa piacere che ti senti così allora- mi confida, seriamente contento.
 
Non aggiungo altro,mi limito solo ad allungare un braccio, per scompigliargli affettuosamente i capelli.
E visto che sembra apprezzare, da come mi si strofina contro la mano, come un gatto che fà le fusa, non la ritraggo subito, ma rimango un po’ così ad accarezzarlo.
Finché a un certo punto lui si scosta saltando su,  come scottato,  facendomi prendere un colpo.
-Ehi! guarda che bello! Da qui si vede il tramonto!- esclama con la faccia e le mani attaccate al vetro.
Mi giro anch'io, e in effetti vedo che a queta altezza offre un ottima visuale, non solo del parco, ma di tutta la città, e del sole, che sta tramontando lentamente come se venisse risucchiatonel mare,vedere i suoi raggi che si riflettono sul acqua creando giochi di luce è davvero uno spettacolo bellissimo,sembra un dipinto .
 
-Non potevamo venire prima perchè solo adesso il sole tramonta vero?-
 
chiedo voltandomi di scatto nella direzione di Rufy, ricordando le parole di prima.
 
-Indovinato! non trovi che sia uno spettacolo bellissimo? quando posso dalla veranda della mia stanza lo vedo ogni sera,guardando il mare che «risucchia» il sole portandoselo via mi fà sentire come se anche il dolore e i problemi  sparissero, assieme alla lucelasciando spazio alla tranquillità della notte .-
 
lo sento sorridere mentre parla, senza distogliere lo sguardo dal finestrino o staccare la fronte dal vetro. annuisco certo che lo noti anche da quella posizione,
 
-Si,anche a me piace molto il sole al tramonto ma non mi ero mai soffermato a riflettere sul perchè.Ma mi piace la tua spiegazione-
 
La sua unica risposta è una risata particolarmente allegra.
 
-Ehi lo sai che da qui si vede anche casa mia? è quella laggiù- gli indico indicandogli un punto con un braccio, sporgendomi dal finestrino aperto della mia parte.
 
-No!-
 
Urla improvvisamente Rufy lanciando un grido che mi perfora i timpani e mi spaventa facendomi sussultate e arretrare di un passo, stordito, sia per la potenza del rumore sia per la vicinanza da cui lo sento.
E' un attimo,non faccio neanche in tempo a emettere una sillaba che mi sento spingere di schena da una presa ferra fino al sedile,dove mi ritrovo seduto, non riesco a trattenere un gemito di dolore quando anche la mia testa sbatte violentemente contro la tastiera.
Per un attimo o un moto istintivo di paura, prima di realizzare che non sono caduto da solo perchè la ruota ha ripreso a muoversi,o perchè ho perso l'equilibrio,ma che la causa è Rufy, che mi si è gettato contro, atterrandomi adosso.
E' successo tutto così in fretta...un attimo prima sto cadendo al indietro,l'attimo dopo mi ritrovo tra le sue braccia, che mi circondoano la vita stringendomi forte,quasi come se non volesse lasciarmi andare più.Il suo viso incastrato nel incavo fra il collo e la spalla è così vicino che mi permetterebbe quasi di affondare il naso tra i suoi capelli, a pochi centimetri dal mio viso.
Non posso fare a meno di respirare ancora una volta il loro profumo fresco e intenso.
Profumano come al solito di fragola, mischiato al odore di biancheria pulita e a un qualche sapone della sua pelle.
E' inebriante.E' così piacevole che per un momento mi storidisce quasi più della botta sulla testa.
A un tratto mi risveglio da questo breve stordimento quando finalmente sento qualcosa pesarmi sulle gambe.
Noto solo in quel momento che Rufy mi è finito in braccio,con le gambe aperte hai lati, seduto sulle mia ginocchia,il suo inguine vicinissimo al mio.
Arrosisco imbarazzatissimo, realizzando la posizione equivoca in cui siamo finiti.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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