Caro Diario.

di CathCarey
(/viewuser.php?uid=229690)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Caro diario. ***
Capitolo 2: *** Non chiederò scusa per ciò che sono. ***
Capitolo 3: *** Io non mi sposo! ***
Capitolo 4: *** I Will never Marry ***
Capitolo 5: *** decisioni. ***
Capitolo 6: *** non avrei mai dimenticato quella mano su di me ***
Capitolo 7: *** Christian Ristori ***
Capitolo 8: *** Che dio mi aiuti ! ***
Capitolo 9: *** Conversazione con Andrea Corsi. ***
Capitolo 10: *** Se solo avessi pienamente il coraggio di ribellarmi a questa totale sciocchezza. ***
Capitolo 11: *** Destino. ***
Capitolo 12: *** Non lo voglio al mio matrimonio. ***
Capitolo 13: *** Ci vediamo All'altare. ***
Capitolo 14: *** le prime lacrime. ***
Capitolo 15: *** Notte prima del matrimonio. ***
Capitolo 16: *** Il matrimonio. ***
Capitolo 17: *** La prima notte di nozze. ***
Capitolo 18: *** Sentimenti. ***
Capitolo 19: *** Una notte di passione. ***
Capitolo 20: *** Buon viso e cattivo gioco. ***
Capitolo 21: *** Un matrimonio di troppo. ***
Capitolo 22: *** Ripensamenti e imprevisti. ***
Capitolo 23: *** Ti amo. ***
Capitolo 24: *** La violenza. ***
Capitolo 25: *** Come hai potuto dargli un pezzo del mio mondo? ***
Capitolo 26: *** My heart is breaking and I have no one else to turn . ***
Capitolo 27: *** Nuove possibilità. ***
Capitolo 28: *** Malinconia. ***
Capitolo 29: *** Una serata focosa. ***
Capitolo 30: *** Con quale forza ? Con quale coraggio? ***
Capitolo 31: *** La resa dei conti ***
Capitolo 32: *** Annullamento. ***
Capitolo 33: *** Ti aspetterò senza andar via. ***
Capitolo 34: *** Situazioni divertenti. ***
Capitolo 35: *** Il tempo scorre, ma io non perdo la speranza. ***
Capitolo 36: *** Quando farsi male è più facile che darsi un bacio. ***
Capitolo 37: *** Questa notte ci appartiene. ***
Capitolo 38: *** Punti di vista. ***
Capitolo 39: *** Quando tutto sembrava essere perduto. ***
Capitolo 40: *** Arrivederci. ***
Capitolo 41: *** Life is very beautiful. ***



Capitolo 1
*** Caro diario. ***


Image and video hosting by TinyPic

Firenze 1775 



 

Non ho mai avuto un diario, pensavo che non avrei mai scritto su delle pagine Bianche, invece no, eccomi qui, pronta a raccontare chi sono su queste pagine . Non so scrivere di me. Sinceramente non so chi sono, non mi conosco. Quando qualcuno mi chiede di parlare di me vorrei dire tante cose, ma alla fine resto in silenzio e accennando un sorriso dico soltanto ‘non c’è niente di interessante da sapere su di me’ sperando che la gente capisca che è una bugia, che io potevo dare tanto e che stavo solo aspettando la persona che a quell’affermazione avrebbe risposto ‘non importa, parlami di te’.” Vedi caro diario, non sono una persona molto aperta, sono chiusa, rigida, diffidente. Anche se sono forte, spigliata, determinata. Spesso ribelle. Purtroppo questa mia dote non è apprezzzata dalla mia famiglia, in questa famiglia è un tutto stare alle regole senza opporsi, dove le donne devono solo stare al loro posto. Sento il bisogno di evadere, scappare via. Oggi per il mio sedicesimo complenno, il mio fratello Maggiore Henry, mi ha regalato un piccolo diario, dice che è importante, che io sappia scrivere. Gli voglio un mondo di bene. Anzi forse è l'unica persona della mia famiglia a cui voglio bene davvero. La mia famiglia è composta da mio padre, e mio fratello. Mio padre è un uomo rispettabile, qui a firenze , è un conte. Mia madre invece è morta dandomi alla luce, mi odio, è colpa mia se è morta. Ma di questo ne parlerò più tardi. Ps : Che sciocca! Non ti ho detto il mio nome. Io mi chiamo Virginia, Virginia Amantato !

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Non chiederò scusa per ciò che sono. ***


Image and video hosting by TinyPic
Caro diario, finalmente sono tua !
Ho passato L'intero pomeriggio a studiare con il mio precettore una tale noia.
Finalmente è notte, e tra poco andrò a dormire. 
Domani tornerà dalla Francia Mio fratello Henry, non vedo l'ora, mi è mancato così tanto sembrano passati secoli, è l'unica persona su cui io possa fare affidamento, comunque sia non ho voglia di parlare di questo adesso.
Mio padre, oh mio padre ! 
Non vede l'ora di sbarazzarsi di me, facendomi sposare con uno dei suoi uomini, arroganti e meschini, ma io non farò come vorrà lui,  non seguirò la sua volontà, io sono padrona di me stessa, non prendo ordini da nessuno, io sono uno spirito libero! nessuno deve permettersi di comandarmi o tanto meno impormi di sposare un uomo che non amo.
Non credo nell'amore, credo che l'amore sia per sciocchi e illusi e per gli uomini deboli. 
Amo gli uomini forti, decisi , consapevoli di quello che desiderano. 
Voglio essere corteggiata, ammirata.
E'  forse una colpa caro diario ?
Comunque non ho paura del futuro, io non ho paura di niente. Io amo il pericolo, il pericolo è il mio mestiere, mi chiedo da chi abbia preso tutta questa tenacia. 
Anche se devo ammettere di avere molti pretendenti, non sono vanitosa, ma ammetto di avere una particolarità, che nessun'altra donna ha.
Ho solo sedici Anni, a volte sembra che io ne abbia 30 .
Forse assomiglio a mia madre, mio fratello quando mi parla di lei mi dice che le somiglio molto, ho i suoi occhi. Ho i capelli biondi, lisci , e occhi profondi verdi, ho la pelle chiarissima, e un sorriso profondo, e una forte autostima una dote che  ti aiuta molto in certi casi.
Fondamentalmente in me prevale la ragione, non sono molto sentimentale, per me l'orgoglio è l'unica cosa che serve, odio  i romanzi rosa non mi piacciono.  Preferisco il latino, l'aritmetica, la religione, la musica ! 
Mi piace ballare, ma concedo a pochi l'onore di ballare con me. 
Lo so cosa penserai Diario, sono una presuontuosa sciocca ragazzina, Ma infondo che colpa ne ho? 
Madre natura mi ha fatta così, e io mi adoro, non chiederò scusa per ciò che sono, non è da me chiedere scusa.
Detto questo, andrò a dormire, domani per mio fratello devo essere perfetta.
 
Virginia Amantato.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Io non mi sposo! ***


Image and video hosting by TinyPic
<< Finalmente non vedevo l'ora di abbracciarti >> Dissi saltandogli praticamente addosso.
<< Non sai quanto mi sei mancata sorellina>> disse baciandomi la fronte. << Come stai ? "
<< Bene, senza di te , mi sono annoiata a morte, stare da sola con nostro padre non è stato molto piacevole, ma sono sopravvissuta>> dissi ironica.
<<  Tendi ad esagerare sempre piccola>> disse ironico.
<< Mi conosci fin troppo bene e sai fino al midollo osseo che non esagero, mi ha fatto studiare tutto il giorno, e non ho potuto nemmeno uscire, se non scortata >>  
Mi alzò il mento.
<< Vedrai, da domani recupereremo >> 
<< Domani? Non dirmi che sei stanco? Stai perdendo colpi Fratello!"
<< Non mi sfidare bambina >> Rise dolcemente.
Fece irruzione nella sala mio padre, calmo, con la sua aria fredda e diffidente, io e mio fratello ci inchinammo.
<< Henry>> Disse mio padre.
<< Padre>>
" Ben tornato, figliolo, sono contento che tu sia qui, devo parlarti di affari della massima importanza>>
Non era una novità, pensai io. Come minimo ora mi avrebbe mandata via, infatti fu così.
<< Virginia, va in camera tua >> Dovetti trattenermi dal non rispondergli, io stavo parlando con Henry e poi arrivava lui come se niente fosse.
A malincuore obbedì.
<< Si padre>> 
Salì su in camera mia, mi guardavo intorno e mi avvicinai alla mia scrivania, vidi il diario e lo scrutai attentamente.
Dopo ore passate in camera mia, scesi nel salotto, mio padre e mio fratello parlavano ancora.
" Virginia si deve sposare"
Io sbiancai come se non potessi concepire questa idea, feci irruzione nella stanza.
" Io non mi sposo!" dissi infuriata!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** I Will never Marry ***


I WILL NEVER MARRY




 
" Voi siete un pazzo se solo credete che mi sposerò con uno dei vostri uomini! io non mi sposo vi è chiaro io non mi sposo!"                   
" Calmati Virginia, non dare spettacolo" Disse mio padre alterato, mio fratello venne vicino a me e mi guardò con sguardo rassicuratorio.
" Questo sarebbe un matrimonio molto vantaggioso, ma è anche chiaro, che non posso offrirti al primo pretendente, tutti ti vorrebbero, e poi prima dovrai fare il tuo debutto in società ormai hai l'età Virginia"
Io ero a bocca aperta " Beh" dissi a mio fratello " Tu non dici niente? "
" Virginia, ascoltami, non dovrai sposarti subito, se tutto va bene tra i prossimi mesi, ma non subito"
" Ma io non voglio! non voglio vi è chiaro !! ?? io non voglio sposarmi! Punto! la cosa finisce qui!"
" Non osare parlarci così signorina" disse mio padre " tu ti sposerai, che tu lo voglia o no ,e tu non prendi decisioni a riguardo"
" Ma riguarda me, il mio futuro"
" Vedrai un giorno mi ringrazierai"
" Ringraziare? e di cosa? mi avete rovinata! Ma andate al diavolo!"
" Virginia Non ti permettere" 
Io me ne andai sbattendomi in camera mia, ero arrabbiata, ma non piangevo, piangere era per i deboli, nessuno mi aveva mai insegnato a piangere.
" Io non mi sposerò MAI! MAI!"

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** decisioni. ***


Caro diario, mio padre vuole che io mi sposi. 
Vuole  che strisci via e mi sposi  con uno dei suoi uomini ?ebbene non lo farò,vuole  che menta davanti a Dio e dica che giuro di amarlo in eterno finchè morte non ci separi ? ebbene non lo farò mai. Vuole  che io mi allontani da mio fratello  e rinunci al diritto di avere una mia indipendenza e di decidere per me ?
ebbene non lo farò mai.
neanche tra un migliaio di anni.
Nemmeno se mi torturerà   fino a strapparmi la vita.
Io sono Virgina Amantato, decido io per la mia vita, e per il mio futuro, lui non è nessuno, non farà con me come ha fatto con mio fratello. Non deciderà per me come ha fatto con lui, se mai mi sposerò deciderò io con chi e quando.
Lo detesto, caro diario, non so cosa devo fare e nessuno mi aiuterà. Mio fratello per quanto cercherà di parlarci non è dio, non ha il potere di fargli cambiare idea. 
L'unica cosa che mi consola è che tra poco ci sarà il mio debutto in società, è la mia grande occasione per farmi notare, per farmi conoscere, devo essere perfetta e irresistibile. Sarò semplicemente divina.
Ora caro diario, devo lasciarti e me ne dispiace, sento dei rumori, temo che sia mio padre, spero di no.
Se mi trova ancora alzata a quest'ora mi ammazza. 
A presto cario diario tua
 
- Virginia Amantato.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** non avrei mai dimenticato quella mano su di me ***


Image and video hosting by TinyPic
Non avrei mai dimenticato  quella mano su di me.



 

"Non potete Obbligarmi !" dissi con aria infuriata, se avessi potuto avrei scatenato una rivoluzione, non poteva impormi di rinunciare alla mia libertà." Invece posso, preferisci rimanere una stupida zitella ? Oppure preferisci diventare una suora?!"
   " Beh, senza dubbio le suore sarebbero una gradevole compagnia, piuttosto che sottomettermi alla volontà di mio marito, io non rinuncio alla mia libertà solamente per fare un piacere a voi "
" Virginia, ascoltami te lo dico adesso e non te lo ripeto più, tu ti sposerai che tu lo voglia o no, sei mia figlia, sei Virginia Amantato! possibile che tu non te ne renda conto? Sei la figlia dell'uomo più importante del paese ! il migliore amico  del duca reale nonchè primo cugino di sua altezza reale. "
In effetti era vero mio padre, era uno dei migliori amici fedeli  . Ammettevo che sarebbe stato un matrimonio vantaggioso con chiunque mi avrebbe fatto sposare, ma non avrei mai rinunciato alla mia libertà. Era una cosa troppo importante.
" Non mi importa potreste anche farmi sposare con uno degli uomini più ambiti di tutta Firenze, ma io non lo farò Mai, che dio mi Maledica se Mai lo farò !"
Mio padre si avvicinò a me. " Saresti una Bellezza sprecata in un convento. Virginia non voglio sentire scuse, tu mi obbedirai, che tu lo voglia o meno. Tra due sere ci sarà il tuo debutto in società, e sarà lì che incontrerai il tuo futuro Marito. "
Se ne andò lasciandomi sola. Ma avevo ancora una speranza non mi sarei mai arresa così.
Mio fratello Henry, mi raggiunse dopo poco senza nemmeno parlare mi buttai subito tra le sue braccia.
Mio Fratello Henry, era sposato con una donna che detestava non volevo che tutto questo capitasse anche  a me. Avevo già sofferto molto, questo era uno di quei momenti in cui desideravo avere mia madre, vicina ma lei non c'era, lei era morta, e io ero sola.
" Vedrai sorellina, non ti sposerai con uno stupido, noi vogliamo solo il meglio per te"
" Tu vuoi solo il meglio per me, nostro padre no, lui è il diavolo in persona"
Lui rise e si fece sera.
Tra pochi giorni ci sarebbe stato il mio debutto in società, era L'unica cosa che mi rendeva felice.
 



Villa Amantato, era meravigliosa, era tutto organizzato un sacco di luci, un sacco di persone, questo era il più grande evento. La mia più grande occasione, il mio debutto.
Era presente tutta la nobiltà di Firenze.
Mi facevo attendere, ero in ritardo, di solito non era da me, ero sempre molto precisa puntuale, ero in camera mia, pronta preparata ed ero sola, ma ero tremendamente agitata, anche se ero sicurissima che me la sarei cavata alla grande, era solo un po' d'eccitazione.
Mio padre parlava con dei Nobili.
Parlava con Il duca Corsi, I corsi erano una delle principali famiglie Nobiliari,  Era una famiglia molto ricca, il primogenito, Andrea, poteva essere uno dei principali canditati a sposarmi. Mi auguravo di No. Era Bellissimo, possedeva il classico fascino di un seduttore dall'aria dannata, era conosciuto anche per la sua reputaziono poco " Pulita " Nel senso che era suo solito andare a letto con molte donne, insomma un Libertino, era il classico uomo che non avrei mai voluto sposare.
Mio padre si rivolse al padre di Andrea " Prima si sposa, meglio è, ormai ha l'età"
" E' splendida " si sentì udire da qualcuno.
I due uomini alzarono il viso e rimasero semplicemente incantati.
Avevo un bellissimo abito bianco di seta, il bianco era il colore delle debuttanti. Scendevo le scale di Villa Amantato accompagnata dal mio adorato Fratello. Dovevo ammettere che ero particolarmente bella, ma anche il vestito faceva la sua parte, i capelli Biondi acconciati sembravano dorati quelli di un angelo.
Il bianco risaltava il mio incarnato chiarissimo.
Tutti quanti mi guardavano io scendevo le scale con molta naturalezza, ero bella da togliere il respiro.
Il duca Corsi ovvero Andrea , si avvicinò a noi sfoderando un delizioso Inchino.
" Posso avere L'onore di scortarvi Contessina Amantato, sempre se vostro fratello me lo concede "
" Permesso accordato" disse mio Fratello.
Mi tese il braccio, anche se avrei preferito il braccio di qualcuno di più diverso , mio padre aveva l'aria Impassibile, sapevo fino al midollo che Andrea sarebbe stato il mio futuro sposo.
Mi sentivo sicura di me, mentre camminavo con Andrea, lui aveva l'aria molto  sicura, ma era antipatico, pieno di se, conoscevo bene gli uomini come lui, aveva vent'anni.
" Mi fa veramente piacere scortarvi Contessina"
" A me fa piacere godere della vostra compagnia" dissi molto calma.
" Molto probabilmente sarò il vostro futuro marito" Quell'affermazione mi fece venire i brividi e mi si seccò la gola, così bevvi un bicchiere di Champagne.
" Ne avete certezza di tale affermazione mio signore? "
" Ormai è ovvio" 
Mi staccai dal suo braccio, si poteva notare in me una leggere Freddazza nei suoi riguardi.
" Beh, non siamo ancora sposati, potrebbe succedere di tutto, Promessi Sposi  non vuol dire essere sposati ... è un lungo cammino  prima di arrivare in ginocchio all'altare."
La mia frase diceva tutto.
Me ne andai fuori in giardino.
Avevo bisogno di prendere Aria, ero in piedi difronte a qualche cespuglio e c'era tutto buio.
Quando All'improvviso mi sentì toccare il braccio, non avrei mai dimenticato quella mano su di me.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Christian Ristori ***


Image and video hosting by TinyPic
Non avrei mai dimenticato quella mano su di me.
" Scusate Contessina, non volevo assolutamente spaventarvi, ma vi ho visto qua da sola e mi sono preoccupato, questa è la vostra serata"
Lo guardavo, e dio non volevo ammerlo a me stessa, ma era tremendamente Affascinante, più bello di Andrea Corsi, più bello di tutti i maschi della nobiltà di Firenze, era splendido. 
Ma poi la ragione mi chiamò.
" Non mi avete spaventata Mio signore, avevo semplicemente bisogno di prendere una boccata d'aria, sapete queste serate stancano molto."
" Nessuno può capirvi meglio di me, Anche se la festa è molto Gradevole"
" Non ho detto che la festa non è di mio gradimento solo che.."
Quando All'improvviso Andrea Corsi mi stava cercando, avrei voluto non farmi vedere.
" Vi prego, non vi girate, non voglio essere trovata da quell'uomo"
Lui rise leggermente
" Perchè mai dovreste nascondervi da uno Come Andrea Corsi Contessina ? "
" E' il mio futuro sposo, lo detesto , Restate in silenzio, e non vi voltate"
Quando finalmente dopo due minuti Andrea rientrò di nuovo dentro, io sospirai sollevata.
" La faccenda è grave, se dovete nascondervi dal vostro futuro marito, voi siete strana"
Io lo guardai male.
" Io strana, perchè mai ? "
" Potreste avere una sfilza di uomini intorno a voi, eppure scegliete la solitudine"
" Ci vuole coraggio per la solitudine, e io sono in grado di sopportarla, sapete preferisco rimanere sola piuttosto che essere circondata da inutili damerini. Io non sono strana, semplicemente sono realista, non credo nel matrimonio. Io penso che il matrimonio  sia un sacrificio sociale. E voi potete dirmi che non è vero, ma questo è quello che ho visto. Mi guardo intorno ed è pieno di persone  intenti a chiudere un divorzio,  io come posso sposarmi con la consapevolezza che un giorno potrei finire anche io come loro?"
" Non approvo il vostro ragionamento Contessina , sono sempre stato  convinto  che il matrimonio fosse l’eterna unione di due anime una promessa"
" Le promesse vengono sempre infrante , abbiamo opinioni diverse su questo argomento"
Rimanemmo in silenzio per molti minuti, era bellissimo, non lo guardavo, ma sapevo che lui guardava me, non avevo mai provato un emozione così forte in vita mia. Ma cosa mi stava succedendo?
" Il gatto vi ha mangiato la lingua? "
" Mi piace il silenzio"
" Vorrà dire che rimarremo in silenzio"
Va bene. Ma adesso quel silenzio era tremendamente Imbarazzante, e lui mi guardava.
" Si può sapere cosa avete da guardare? "
" Siete molto bella"
Io non arrossì non era mio solito farlo.
" Vi ringrazio"
" Si è fatto molto tardi contessina, io rientro dentro" Mi prese delicatamente la mano e la baciò.
Quando le sue labbra sfiorarono la mia mano il mio cuore andò in tumulto per qualche secondo, anche se cercavo di tenerlo nascosto a me stessa.
Lui se ne andò. 
E io dissi " Aspettate non mi avete detto il vostro nome"
" Che importanza ha ? "
" Per me ha importanza"
Christian Ristori"
" Christian Ristori " sussurrai, non avrei mai dimenticato il suo nome. Mai.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Che dio mi aiuti ! ***


Caro diario, è tardissimo ma non potevo andare a dormire senza prima aggionarti del mio grande debutto in società.
La serata è stata bellissima, l'unica cosa che mi amareggia è che ho scoperto chi sarà il mio futuro Marito, Andrea Corsi.
Non è un brutto uomo, è molto bello, affascinante, uno degli uomini più belli della nobiltà di Firenze, ma è un libertino, uno spudorato, come posso sposarmi con un uomo che non passerà le notti con me, e sarà in altri letti, dimenticando di essere sposato, di aver giurato difronte a dio eterna fedeltà  e amore eterno.
Come posso sopportarlo?
E' vero sono sempre stata una persona molto forte, ma questo è veramente troppo , ho una dignità, non posso sprecare la mia vita con uomo troppo impegnato a farmi le corna.
E poi se la vogliamo dire tutta il ruolo della sposa devota, e obbediente, non mi si addice per niente, io voglio il meglio per me, io merito il meglio da questa vita.
Una Cameriera è appena uscita dalla mia stanza, mi ha riferito che mio padre mi vuole a letto entro Le due.
La mezza notte è passata da un pezzo e sono ancora sveglia.
Ma sono troppo eccitata per dormire, ripenso all'incontro avuto prima con quel ragazzo, il Conte Ristori, Abbiamo opinioni diverse, ma nonostante questo, sembra una brava persona, di solito non parlo molto con gli uomini, ecco perchè vengo definità una persona abbastanza diffidente, ma infondo che colpa ne ho? non voglio soffrire quindi tanto vale rimanere soli.
Il conte Ristori mi ha colpito, ovviamente, non mi ha lasciata indifferente, è molto bello ma credo che la bellezza sia una cosa secondaria. Di solito guardo ben altro in un uomo, La bellezza la possiedono tutti, o meglio quasi tutti.
Io so da cosa sono attratta, anzi so per certo che Ogni donna sa da cosa è attratta: io personalmente so che se un uomo non mi colpisce nei primi cinque minuti di conversazionenon ci riuscirà mai più,  Venti frasi per giocare a freccette con il mio cuore, chiedo solo questo,  La simpatia ce l’hanno anche gli idioti, l’educazione si può tranquillamente fingere, ma la lucentezza intellettuale non si può sfoggiare se non è reale.
E devo ammettere a me stessa che Christian Ristori mi ha ammaliata, e per ammaliata non intendo dire follemente innamorata, ci sono ragazze della mia età che si innamorano a prima vista, oh santo cielo, è un eresia anche solo pensare ad una cosa del genere, L'amore.. Non ci credo molto, io  credo che non mi innamorerò mai. 
Dico solo che è molto affascinante, e il fascino è una cosa totalmente diversa dall'amore.
le persone   mi giudicano  inaffettiva, eh si lo ammetto lo sono.
Riflettere è considerevolmente laborioso; ecco perché molta gente preferisce giudicare.
Non voglio dilungarmi troppo caro diario, credo proprio che andrò a dormire, la mia vita può definirsi finita, se mi sposero con quel mostro di Andrea Corsi, che dio mi aiuti !
La tua 
Virginia Amantato.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Conversazione con Andrea Corsi. ***


Camminavo per i giardini di Villa Amantato, pensavo al mo debutto di qualche sera fa e pensavo che era stato tutto molto bello, o meglio quasi tutto. L'incontro con il mio futuro marito ovvero Andrea Corsi non era stato dei migliori , ma non potevo farci niente, sinceramente mi era antipatico e non potevo dicerto cambiare opinione su di lui.
Mentre camminavo all'improvviso mi sentì prendere il braccio. " Dio " pensai per ironia della sorte era proprio Andrea Corsi.
" Conte"
" Virginia." disse inchinandosi io ricambiai l'inchino sensualmente.
" Cosa fate qui? la vostra visita mi sorprende"
" I miei familiari sono venuti qui per discutere del nostro futuro matrimonio mia cara."
Sospirai, volevo scacciare dalla mia mente il pensiero che sarei dovuta andare in sposa ad Andrea Corsi.
" Vi vedo seccata"
" Lo sono, Andrea, sinceramente non sprizzo di gioia nel sapere che tra molto presto dovrò diventare vostra moglie, non sprizzo di gioia nel sapere di condividere la mia vita con un libertino come voi che passa da un letto all'altro senza ritegno, senza scrupolo, che passa le notti con donne sposate, che passa le notti in locande con prostitute, non voglio passare il resto della mia vita ad essere chiamata dall'intera Firenze " cornuta" io merito più di questo, io merito più di voi !"
" Non vi facevo così diretta"
" Dovrete abituarvi sappiate che non ho alcun timore di dirvi cosa penso"
" io e voi ci assomigliamo molto Virginia sapete ? Voi non vi siete tenuta dentro la verità ebbene non lo farò nemmeno io. Devo confessarvi che il nostro è un matrimonio combinato privo di sentimento, io non provo alcun tipo di sentimento nei vostri riguardi come voi non ne provate per me va bene lo accetterò sicuramente il vostro atteggiamento non mi indurrà al suicidio, però ci tengo a dirvi il mio pensiero :
Io non rinuncerò mai ai miei desideri, farò sempre ciò che voglio e voi dovrete obbedirmi come moglie."
Io risi leggermente.
" Sapete voi avete proprio una bella faccia tosta, io non ho mai preso ordini da nessuno e sicuramente non li prenderò da voi, non siete nessuno, e soprattutto non siete niente per me, quindi io vi dico :
Più saremo lontani meglio staremo.
Andremo a vivere insieme? Molto bene, posso anche accettarlo, ma non voglio alcun tipo di relazione con voi nessuna, siamo sposati consacrati davanti a dio, ma per me questo matrimonio è nullo è privo di senso. Ora se non vi dispiace vorrei rientrare. Vi auguro una buona passeggiata."
" Non così in fretta. Devo porvi una domanda"
" Dite" dissi con aria seccata e stanca
" Siete vergine ? "
" scusate ? "
" Avete capito bene, siete Vergine ? "
Lo guardai male, mica pensava che il giorno della nostra prima notte di nozze saremmo andati a letto insieme?
Mai. Non avrei mai perso la mia verginità per un lurido verme come lui.
Mi si seccò la gola.
" Molto bene lo reputo come un si "
Nessuno poteva zittirmi così non era da me stare zitta.
" Non vi ho detto ne si ne no signore"
" Il vostro silenzio mi basta"
" Si lo sono, mi sembra che funzioni così, la sposa deve arrivare vergine all'altare" risi sarcastica " Oh che sciocca, penso che voi non ne saprete molto a riguardo, voi vi scopate solo prostitute, o sgualdrine dell'alta società"
" Se vostro padre vi sentisse parlare così vi schiaffeggerebbe all'istante"
" è la verità ma potete fare quello che volete" alzai un sopracciglio " Il vostro comportamento non mi induce al suicidio" 
Lui rise , un sorriso smagliante, a dir poco seducente.
Ma non mi lasciavo incantare da quello.
" Ritornando al discorso di prima, voi sarete mia moglie conoscete i vostri doveri"
" Non mi sembra di avere alcun dovere nei vostri confronti"
" Alla prima notte di nozze, spero di trovarvi preparata"
Deglutì.
" So cosa succede tra un marito e una moglie la prima notte di nozze, non mi sembra di aver bisogno di alcun insegnamento a riguardo."
" Non avendo alcuna presenza femminile.. pensavo"
" Pensavate male"
Me ne andai. Quella conversazione era stata decisamente troppo lunga e troppo nauseante.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Se solo avessi pienamente il coraggio di ribellarmi a questa totale sciocchezza. ***


Caro diario,
Perdio ! ma come osa quel maledetto di Andrea Corsi pormi domande del Genere? come osa ? 
diamine !
di solito sono calma e razionale ho sfogato la mia rabbia appena salita in camera mia non volevo che nessuno mi vedesse infuriata.
E devo ammettere un po' a me stessa che ho paura di quel che succederà.
Oh maledizione ! come posso aver paura ? io Virginia Amantato, come posso donare a quell'uomo una cosa così importante, la cosa più intima che possiedo ? come posso ?
sono terrorizzata, odio ammetterlo ma è così. So cosa succede la prima notte di nozze tra due coniugi ma come posso fare l'amore con quel diabolico? con quel libertino? 
Non ho paura del dolore quello non mi spaventa io non temo il dolore, sono sempre stata abituata a sopportare tutto. Non ho mai pianto mai, neanche da piccola quando mi facevo male, ho sempre imparato a trattenere le lacrime, nessuno mi ha mai vista piangere, nemmeno mio fratello che è la persona più importante per me.
Ho paura solo di una cosa.
Di non essere felice, di aver sprecato la mia vita, ho sempre voluto fare grandi cose per me stessa, ma questo matrimonio ha rovinato tutto e tutto questo è per colpa di mio padre.
Io non sarò mai felice questa è l'unica amara e triste verità. 
Caro diario, solo con te posso sfogarmi, solo tu mi ascolti in silenzio senza giudicare, solo con te urlo il mio dolore.
Se solo potessi decidere per conto mio.
Se solo noi donne avessimo più indipendenza.
Se solo avessi pienamente il coraggio di ribellarmi a questa totale sciocchezza.
Tua
Virginia Amantato.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Destino. ***


Image and video hosting by TinyPic
 
"La  mia vita era  fatta di cose straordinarie ma allo stesso tempo di cose inaspettate mi ero sempre immaginata  una vita da favola,  dei sogni  da realizzare ma in questo istante mi ero trovata  davanti tutto l’opposto di quello che  immaginavo  perché tutto va a finire secondo il nostro destino che spesso non racchiude nulla di quello che si desidera. Ma di ogni incontro o di ogni qualcosa  che è scritto nel destino nulla avviene per caso"




 
" Maledizione" pensai appena svegliata, oggi era una giornata da incubo, quanto avrei desiderato fingermi malata e non fare quello che dovevo fare oggi.
Erano le otto, tra non molto le cameriere sarebbero salite in camera mia per prepararmi per la mattinata.
Oggi dovevo andare dalla sarta per farmi confezionare il mio abito nuziale, era una tortura, il mio matrimonio sarebbe stato tra qualche settimana. 
Come previsto uscì da villa amantato esattamente alle dieci e insieme a mia zia Barbara sorella della mia defunta madre insieme a sua figlia Camilla ovvero mia cugina mi accompagnarono dalla sarta.
Camilla era mia cugina aveva la mia stessa età ovvero sedici anni, era la mia parente più intima e la mia amica più cara eravamo confidenti e ci volevamo molto bene. Camilla era da poco tornata dalla Francia infatti tornò come una vera francese anzi sembrava addirittura che ci fosse anche nata.
Con mia zia Barbara non andavo molto d'accordo pensava di sostituire mia madre, aveva sempre puntato all'eredità di mio padre, da quel che mi raccontava mio fratello , Barbara era sempre stata gelosa di mia madre.
Durante la sua morte fu molto vicina alla nostra famiglia e nostro padre la ritiene una di famiglia anche se per me è indifferente a me importa solo di Camilla , lei è stata sempre leale verso di me, dopo mio fratello era per me la persona più cara.
Le strade del centro storico di Firenze erano molto affollate , la carrozza fermò poco distante dal negozio vicino la piazza principale di Firenze, Amavo la città mi piaceva la sua grandezza, la sua caotica gente, insomma amavo la gente di Firenze.
Guardavo dei pittori dipingere assorti a dipingere queste meraviglie.
Io , mia zia, e Camilla e entrammo nel negozio della modista, ci fu subito un gran movimento non appena entrammo mia zia si annunciò come la cognata del conte Amantato, uno degli uomini più potenti della città, la odiavo.
Ci trattavano come dei reali, e provai i vestiti più belli e raffinati alcuni tessuti arrivavano dalla Francia altri anche dall'oriente. Insomma mio padre non badava a spese dovevo ammetterlo mi aveva sempre fatto regali molto costosi ma io non mi facevo comprare con i regali io chiedevo solo un po' d'affetto cosa che lui non era mai stato in grado di darmi, forse si spiegava il motivo del mio carattere di ghiaccio.
Mi guardavo allo specchio e alla fine Camilla mi aiutò a scegliere, ma io non ero felice al contrario, la mia faccia era quella di un funerale, non avrei mai voluto sposarmi con Andrea.
Uscimmo dal negozio io ero imersa nei miei pensieri volevo confidarmi con Camilla, ma non mi sembrava il caso , non volevo turbare la sua felicità, lei era così felice all'idea che presto la sua cuginetta la sua Virginia si sarebbe sposata.
Quando All'improvviso Andai a urtare contro un giovane, un giovane dal viso conosciuto, non avrei mai potuto dimenticare quel viso, era Christian, Christian Ristori , l'uomo che incontrai nei giardini la sera del mio debutto.
" vi siete fatta male Contessina? " Oddio si ricordava ancora di me. " Vi chiedo scusa non guardavo"
Mi schiarì la voce e dissi con una forte sicurezza, stavo leggermente tremando " Sto bene, sono io a dovervi chiedere scusa, scusate ancora." 
Guardai Camilla e mia zia. 
E in quel frammento di secondo pensai che per qualche strana ragione ero felice di aver incontrato Christian, anche se avrei voluto incontrarlo in circostanze diverse, ma ero felice.
" Vedo che state organizzando il vostro matrimonio contessina"
" si" dissi chiara " tra qualche settimana dovrei sposarmi, Conte potrei presentarvi mia cugina Camilla  e Mia Zia Barbara? "
Mia zia Barbara venne più vicino a Christian e fece un leggero inchino, ma in quella riverenza vidi tutto, un inchino sensuale e lascivo.
Io la guardai male, non so cosa mi prendeva, ma mi dava fastidio, Non poteva fare così con Lui.
" E' un onore conoscervi Mia signora, vostra nipote è davvero una cara ragazza"
Io lo guardai.
" Signor conte" disse Barbara " Per me sarebbe davvero un onore avervi il giorno della cerimonia, sarei davvero lieta se anche voi ci foste quel giorno"
A me salì una rabbia, non poteva decidere lei per me il giorno del mio matrimonio, non volevo Christian il giorno del mio matrimonio.. non volevo.. e non sapevo nemmeno io il perchè.
" No" dissi 
Tutti quanti si voltarono verso di me increduli.
" Cioè volevo dire" 
Respirai
" Certo, sarei lieta di vedervi il giorno del mio matrimonio" dissi con un velo di tristezza negli occhi.
" Sarei molto onorato di parteciparvi Contessina" mi baciò la mano delicatamente, e in quel momento volevo morire, non avevo mai provato nulla del genere in vita mia, ma sapevo che tutto questo era incominciato da quella notte, quando la sua mano si poggiò sul mio polso.
Sentivo per la prima volta un fremito che mi faceva sentire viva.
Degli intrecci dentro lo stomaco fastidiosi ma che mi rendevano viva più di ogni altra cosa.
Salimmo infine nella carrozza e la confessione di Camilla mi traumatizzò.
" Oh dio" disse a bassa voce per far si che sua madre non sentisse " Devi sapere che io punto su Christian da molti anni, ma lui non mi ha mai notata"
La guardai esterrefatta " Dici sul serio Camilla? "
" Si, mi è sempre piaciuto sempre"
" Sempre " dissi a bassa voce non volendo ammettere che il sentimento di Camilla era anche il mio. 
 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Non lo voglio al mio matrimonio. ***


Caro diario, non so cosa mi sta succedendo ma qualunque cosa sia mi sta facendo sentire viva.
Tutto è incominciato da quella sera, dal mio debutto, non volevo ammetterlo ma fin da quella sera Christian mi aveva colpita.
E ora... averlo incontrato per le strade di Firenze è stato l'immenso.. si Firenze è così grande eppure era lì davanti a me, era destino.
L'unica cosa che mi fa davvero arrabbiare è che lui sarà presente il giorno del mio matrimonio, e io non voglio. 
Christian mi piace da morire, preferirei che lui fosse mio marito piuttosto che quell'Andrea.
Mi piace ma non glielo darò a vedere, mostrare i propri sentimenti è da deboli, e io in questo momento è così che mi sento " debole" 
mi sento un fallimento non posso evitare di sposarmi non posso fare niente.
Il mio matrimonio è tra qualche settimana e io mi auguro che possa succedere di tutto, spero che lui muoia così sarò costretta a sposarmi con un altro e questa volta potrei decidere io.
Vorrei rivivere quel momento più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Camilla è innamorata di Christian, del mio stesso uomo, oddio non posso dire di essere innamorata ma mi piace ha fascino ha grinta, è l'uomo ideale, non posso confessare questo sentimento a Camilla ne soffrirebbe e non la voglio perdere.
Mia zia Barbara la odio non doveva permettersi di invitarlo, non è mia madre e si comporta come se lo fosse.
Parlerò con mio fratello o addirittura con mio padre ma non voglio che Christian sia invitato al matrimonio.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Ci vediamo All'altare. ***


" Non lo voglio al mio matrimonio" ripeto con forte certezza
" Perchè non vuoi Christian Ristori al tuo matrimonio sorellina? è un mio carissimo amico uno dei miei migliori amici non farei bella figura non invitandolo"
" Potrei almeno decidere chi o chi non invitare al giorno più brutto della mia vita? "
" Mi spiace  ma gli inviti sono fatti e spediti , sorella non capisco cosa ti prende "
" Pensavo che almeno tu mi sostenessi"
Mi girai dandogli le spalle e sospirai.
Lui si avvicinò a me e mi cinse le spalle " Piccola, potresti dirmi cosa succede ? "
" Non succede niente" " E' palese "
" No non è evidente, qualcosa succede perchè non vuoi che Christian venga al matrimonio? me lo spieghi? cosa ti ha fatto? "
Per me era difficile ammettere che mi piaceva era più forte di me ma per me era tutto nuovo provavo tanti sentimenti un vortice di emozioni che non avevo mai provato in vita mia.
Ma lo feci e mi odiai,  mi odiai per avergli fatto quella confidenza " Mi piace "
Non lo guardavo negli occhi.
Lui si avvicinò a me e mi prese il mento " Ti piace sul serio Christian? "
" Si, e detesto il fatto che possa vedermi sposare un altro, non lo so non mi è mai successo, ma provo qualcosa non so come spiegarmelo.. ma è bello.."
" Virginia Amantato, la Gelida Virginia Innamorata"
" Frena.. non ho detto che sono innamorata.. mi piace. Ecco tutto. Ora promettimi che non glielo dirai"
" Lo prometto"
" Ora capisci? Non lo voglio il giorno delle nozze, inventati qualcosa"
" Mi spiace tesoro, non puoi farci niente, al massimo puoi evitarlo."
" Ma.."
" Ora scusami devo proprio andare "
Mi baciò la fronte e se ne andò, e io rimasi sola nel grande salone.
Mi sedetti svogliatamente Quando All'improvviso un servitore annunciò Andrea Corsi. Eravamo soli, mio padre non c'era e mio fratello era appena andato via.
Mi alzai in piedi e lui fece irruzione nella sala.
" Virginia"
" Non mi aspettavo una vostra visita Andrea, vi devo dire mio padre per ora non è qui. E vi devo dire che non è bene farvi trovare in mia compagnia da soli non siamo ancora sposati "
" Come siete formale Virginia" Un servitore gli versò un bicchiere di vino Francese nella coppa.
" Vorrei solamente godere della vostra compagnia mia cara mogliettina"
" Non chiamatemi così, non sono ancora vostra moglie e poi non avevate detto che non volevate alcun tipo di relazione con me? "
" E' lecito cambiare idea tesoro" si avvicinò a me e mi accarezzò la guancia.
" Vorrei conoscervi meglio" La sua mano passò dalla mia guancia al mio collo e incominciò ad accarezzare il corpetto mettendoci due dita nell'interno.
Mi accarezzava il seno e mi spinse su un tavolo mettendoci sopra.
provavo eccitazione e ripugnanza per quello che stava facendo ma una cosa era certa non avevo mai provato un senso di eccitazione così grande anzi ero sicura di non averlo mai provato in vita mia.
E mi lasciavo toccare come una qualsiasi sgualdrina di un bordello, ma era più forte di me e non riuscivo a smettere dio.. ero eccitata.
Le mie mani erano istintive e gli accarezzavo la schiena e gli accarezzava anche i pantaloni, non avevo mai fatto niente del genere.
La sua mano si mise sotto la mia gonna e cominciò ad accarezzarmi le cosce e punti molto più intimi.
Un piccolo gemito di piacere uscì dalla mia bocca un gemito di puro godimento.
Le sue dita accarezzavano i peli pubici e poi mi penetrarono e mi accorsi di essere tutta bagnata, avevo paura ma ero eccitata la paura di farci soprendere e l'eccitazione di farlo di nascosto, mentre gemevo lui mi sussurrava all'orecchio " Mi piaci mentre godi piccola, non vedo l'ora della nostra notte di nozze" Le sua dita continuavano e infine avvinghiai le mie gambe intorno ai suoi fianchi. Quando Alla fine la ragione in me tornò e mi resi conto di quello che stava facendo e di quello che io stavo facendo.
Tolsi le sue mani dalla mia passera e mi alzai " smettetela subito" dissi autoritaria " non è il caso"
" Fino a pochi istanti fa non vi è sembrato un errore " disse sarcastico
" Mi avete provocata signore, e state pur certo che non accadrà più niente di così sconveniente"
Si avvicinò a me e le sue dita erano ancora bagnate, bagnate del mio piacere " mi piaci Virginia, non sai quanto. E mi sei piaciuta molto di più in questo senso" Mi baciò la bocca delicatamente.
" E' vero sono un amante del piacere, un libertino ma che voi ci crediate o meno sono felice di sposarvi mi sono dovuto ricredere su di voi, siete una donna molto sensuale e intelligente e grintosa poche donne sono come voi e io sono fortunato."
Rimasi a bocca aperta.
" Davvero pensate questo di me Andrea? "
" Certo e spero che con il tempo anche voi potrete ammirarmi come vi ammiro io."
" Mi avete sorpresa" Dissi avvicinandomi a lui alzando un sopracciglio " e sorprendere me è arte di pochi, consideratevi fortunato. Ci vediamo All'altare."
" Ci vediamo All'altare Virginia" 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** le prime lacrime. ***


Image and video hosting by TinyPic
Caro diario, sono triste molto triste perchè sono stata una stupida a credere alle parole di Andrea, sono stata stupida a crederci.
Erano solo parole.
stamani sono  andata a trovare Andrea da sola era L'alba di solito mi era negato uscire a quest'ora sola, ma mio padre fece un piccolo strappo alla regola mandandomi dal mio futuro marito.
Non mi feci nemmeno annunciare dai servitori volevo fargli una sorpresa e speravo che rimanesse contento del mio gesto.
Non capivo perchè i servitori mi guardassero in malo modo infondo stavo per diventare la moglie del padrone e io tra poco sarei stata la signora di questa casa ma dopo pochi secondi capì il motivo del loro atteggiamento.
Una donna dai capelli Corvini, sensuale e formosa scese le scale era vestita in modo eccessivo era una nobile si vedeva e non ci volle molto per capire che lei era una delle tante che Andrea si portava a letto.
Io la guardavo ma lei non si fermò a guardarmi. E io non volevo dare spettacolo ero troppo degna per mettermi a discutere con una tale puttana. Ma una cosa la dovevo pur fare. Stavo salendo le scale quando una cameriera mi fermò e disse " contessina non potete salire di sopra"
Io la guardai con uno sguardo freddo e austero " Scusate ? temo di non aver capito io posso salire. E vi voglio ricordare graziosa cameriera che tra non molto sarò la vostra padrona e potrei sbattervi in mezzo alla strada per il tono in cui vi state rivolgendo a me, quindi fatevi gli affari vostri e rimanete al vostro posto vi è chiaro? "
" si contessina" 
" Bene"
Salì le scale e i corridoi erano pieni di stanze entrai nella stanza con la porta aperta e trovai Andrea a dorso nudo dovevo ammettere che era bellissimo.
" Vedo che stanotte vi siete dato da fare"
Lui si voltò udendo la mia voce " Virginia"
io feci qualche lento passo nella stanza e mi avvicinai a lui
" Pretendo spiegazioni" dissi acida
" Non vi devo spiegazioni penso sia tutto chiaro "
" Voi siete un lurido bastardo verme schifoso mi fate schifo"
" Calma, come siamo agitate stamattina" Disse accarezzandomi il mento
" Non toccatemi non ne siete degno" mi sentì ferita nell'animo e io non potevo combattere perchè era una battaglia persa.
Avevo le lacrime agli occhi ma le respinsi e mi voltai e dissi
" Sapete qual'è la cosa che mi fa più star male, io vi ho creduto, e ci ho creduto per un momento un solo momento che le vostre parole fossero sincere ma voi siete un bugiardo niente di quello che avete detto era vero"
" Voi siete senza ritegno, e dio solo sa quanto vi detesto "
Me ne andai sbattendomi ed ero veramente ferita.
Non appena misi piede in casa vidi mio padre.
E non so cosa mi prese ma piansi. Per la prima volta in sedici Anni piangevo. A singhiozzi e mi buttai tra le sue braccia per mio padre fu strano vedermi così fragile e vulnerabile.
E mi abbracciò per una volta sentì il suo calore e per una volta non lo odiai perchè non mi respinse e soprattutto non domandò perchè piangevo, mi lasciava solamente sfogare e piangere a singhiozzi.
E mi sentì una persona migliore più libera.
" Piangi bambina, piangi "
E lo facevo piangevo. Ma solo dio sapeva quanto mi faceva stare meglio. 
Così è andata caro diario per la prima volta ho pianto e dopo mi sono sentita subito meglio. La notte stessa mio padre salì in camera mia e mi domandò il motivo e io gli risposi che non c'era un motivo avevo solamente bisogno di piangere.
Mi accarezzò la guancia.
E mi sentì amata sotto ogni punto di vista per la prima volta in vita mia.
Ma questo non avrebbe cambiato la situazione perchè comunque avrei dovuto sposarmi lo stesso.
Caro diario ora ti lascio dopo domani è il giorno del matrimonio e dio solo sa quanto non lo vorrei.
A presto tua

Virginia.

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Notte prima del matrimonio. ***


" Tu hai mai baciato un ragazzo? " mi chiese camilla appoggiandosi alla testiera del letto.
Rimasi sopresa dalla domanda e riflettei per un momento.
L'ultimo bacio che avevo ricevuto l'avevo ricevuto dal mio futuro marito ovvero quel verme di Andrea Corsi, ma l'avevo baciato malissimo con le labbra chiuse anzi ero rimasta immobile. Non avevo mai baciato nessuno.
" No. Mai nessuno e tu Camilla? " dissi svogliata 
" In Francia ho fatto molte cose"
Alzai il sopracciglio, la francia era conosciuta per la sua  smania e perversione.
" Capisco"
" Non mi chiedi che cosa ho fatto"
" Sono cose intime cugina, sono cose private bisogna tenersele per se"
" Andiamo non mi dire mia cara Virginia che non sei curiosa di sapere cosa accade tra un uomo e una donna"
" so già tutto Cami, non c'è bisogno che tu me lo spiega, è vero sono vergine e non ho mai baciato nessuno ma questo non vuol dire che non so come si fa. Anzi.."
" cosa vuoi dire.."
" Sei l'unica a cui lo dico, e dato che sei la mia migliore amica te lo dico ieri Andrea beh.."
" non farti tirare le parole da bocca dai cugina sputa il rospo"
" Mi ha penetrato con le dita" risi 
" Oh mio dio.. e ti è piaciuto? "
" Ovvio, intendo fisicamente per il piacere che mi ha procurata, è stato esaltante.. poi mi toccava il seno... mi toccava la passera.. era smanioso!"
" Sei contenta di sposarti domani ? "
" Si lo sono " Mentìì 
Ero una gran bugiarda questo lo sapevo bene. Non ero contenta anzi ero triste e arrabbiata e avrei condiviso il resto delle mie giornate con un uomo che mi avrebbe tradito costantemente , e sarei anche dovuta andare a letto con lui. Dovevo obbedirgli e accettare ogni cosa . Sarei stata infelice, perchè io avrei voluto sposare Christian Ristori, quel ragazzo meraviglioso che avrebbe assistito al giorno più brutto della mia vita, lo stesso uomo che piaveva a Camilla. Mi sentì egoista e lo ero.
" Domani al tuo matrimonio ci sarà Christian lo sai vero? "
" si lo so " dissi con una punta di indifferenza
" Virginia, domani sarai la sposa più bella di questo mondo. Sarai divina"
Sorrisi " si " mentìì ancora " sarò sposata e felice" Mi veniva da rimettere mentre lo dicevo.
" Ora dormiamo però non vorrai arrivare all'altare con le occhiaie "
" Certo che no." dissi con un mezzo sorriso " Buonanotte Camilla"
" Buona notte Virginia" disse lei e si mise sotto le coperte.
Spensi le candele e affondai la testa sul cuscino cercando di non pensare che domani avrei mentito difronte a Dio.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Il matrimonio. ***


Image and video hosting by TinyPic
Le cameriere mi preparavano, mi lavavano , mi pettinavano i capelli era come un lungo processo, una lunga tortura per me.
Mia zia Barbara e mia cugina Camilla erano nella stessa stanza e guardavano e sorridevano felici.
Mi faceva strano tutto non avrei più vissuto in questa casa, avrei visto di rado mio Fratello, e mio padre..
Anche lui mi sarebbe mancato nonostante tutto. Questa casa sarebbe stata un po' vuota erano solamente in tre. Mio fratello Henry sua moglie Clarissa, e mio padre.
Io sarei andata via avrei cominciato un'altra vita, solo dio sapeva quanto mi sarebbe potuto mancare tutto questo.
Ero davanti allo specchio avevo l'abito bianco e i capelli sciolti come una vergine.
Mio fratello entrò in camera , le cameriere si inchinarono, io feci qualche passo verso di lui e dovetti trattenere le lacrime, sua moglie Clarissa non era con lui, non andavano d'accordo anzi si odiavano e io pensavo che stavo andando incontro al suo stesso destino. 
" Sei bellissima piccola" 
" Anche tu" dissi sorridendo.
" lasciateci soli " Tutti quanti lasciarono la stanza e io rimasi sola con lui. Lo abbracciai e lui vide i miei occhi con le lacrime.
" Con me non devi fingere"
" Lo so . Sono triste Henry, molto triste ti perderò.."
" no.. virginia questo non lo voglio sentire, qualsiasi cosa accada tu non mi perderai mai, anche se sarai sposata."
" Dovrò separarmi da te e questo non lo posso sopportare"
" è difficile , ma tu sei forte e sarai in grado di sopportare qualsiasi cosa"
" Promettimi che verrai a trovarmi tutti i giorni "
" te lo prometto" mi baciò la fronte.
Chiusi gli occhi e mi abbandonai.
Era quasi mezzo giorno e tutti quanti erano nella Chiesa di sant'Ambrogio.
C'erano tutti tutti quanti, l'unico volto che non avrei voluto vedere era quello di Christian.
Mio padre mi accompagnò fino all'altare. Io non mi guardavo intorno per la paura di vederlo perchè sapevo che se l'avessi visto sarei potuta fuggire.
Ma non fu così lo vidi e in quel momento vidi tutto quello che avevo sempre cercato e non trovavo.
Non ero una sentimentale lo dovevo ammettere anzi mi faceva strano pensare in questo momento.
Anche lui guardò me ne ero convinta e seppi con certezza che mi guardava con sguardo ammaliato e anche triste.
Mi voltai verso mio padre che mi stava scortando all'altare.
" Non posso tirarmi indietro? "
" Virginia non discutere"
" Padre vi prego.." 
Allungammo il passo verso Andrea Corsi e vidi il diavolo. Dovevo farlo ormai dovevo sposarmi ormai questo era il mio destino e in quel momento mi augurai solo una cosa :
La sua morte o la mia.
Se lui morisse in futuro io avrei ancora la possibilità di sposarmi con un altro.
Se invece lui non sarebbe morto mi auguravo di morire io perchè preferivo la morte mille volte piuttosto che riconoscerlo come marito e piuttosto che non vivere con l'uomo che amavo perchè io amavo Christian.
"Chi è a conoscenza di qualche impedimento per il quale quest’uomo e questa donna non dovrebbero unirsi in matrimonio, parli ora o taccia per sempre" disse il prete.
Avrei voluto urlare " Si io sono contro questo matrimonio"
 Era il momento delle promesse era l'ora di sentire la più grande bugia del secolo.
" Volete voi Andrea   come tua sposa Virginia Amantato , promettendo di esserle fedele sempre nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarla e onorarla tutti i giorni della tua vita? "
Lui rise leggermente e disse sarcastico " Lo voglio"
io lo guardai male , malissimo solo dio sapeva quanto lo odiavo.
Il prete si rivolse a me seriamente e disse 
" volete voi Virginia Amantato  prendere  come vostro  sposo Andrea Corsi promettendo di essergli fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarlo e onorarlo tutti i giorni della tua vita? "
Mi guardai intorno, frammenti di secondi interminabili tutti in attesa della mia risposta.
Girai lo sguardo verso Christian quando alla fine sospirai e dissi insicura e bugiarda come non mai.
" Si, lo voglio"
" Il Signore onnipotente e misericordiosoconfermi il consensoche avete manifestato davanti alla Chiesae si degni di ricolmarvi della sua benedizione.Non osi separare l'uomo, ciò che Dio unisce."
" Amen"
Il matrimonio finì ero sposata Ero Virginia Amantato Corsi.
Per me non era il giorno del matrimonio era il giorno del mio funerale, avevo bisogno di togliermi questo vestito avevo bisogno di bruciarlo.
Villa corsi era sfarzosa per il gran ricevimento c'era tutta la nobiltà della toscana.
Avevo paura. Ora non avevo più niente. Ora ero di Andrea e questo mi terrorizzava.
Camminavo da sola per i giardini di quella grande villa quando mio marito si avvicinò a me sussurrandomi all'orecchio.
" Moglie" detestavo che mi chiamasse così
" Marito " dissi a denti stretti
" Spero che voi siate pronta per la vita che ci attende insieme e volevo darvi qualche suggerimento per stanotte"
" Non mi serve alcun suggerimento Andrea" dissi acida
" Non vedo l'ora di possedervi le vergini mi eccitano"
Avevo paura ma cercai di non farglielo capire. Mi avvicinai a lui e dissi sussurrandogli all'orecchio.
" La sola idea di fare l'amore con voi mi fa ribrezzo anzi mi da la nausea, il pensiero di dover condividere un unico letto mi fa vomitare, io vi odio, siete la mia rovina voi che non pensate ad altro che portarvi a letto altre donne, che schifo che mi fate !"
" Shh Calma mogliettina, non dovreste parlarmi così" disse toccandomi il sedere.
" Sappiate che ora posso decidere su tutto, ora siete mia moglie e dovrete obbedirmi e se non lo fate io vi giuro che vostro fratello non lo vedrete"
" Però non siamo nemmeno sposati da ventiquattro ore che già siamo a dettare legge , beh sappiate che non farò mai quello che dite voi, non siete nessuno"
Mi accarezzò la guancia.
e sbuffò " a volte dimentico che avete solo sedici Anni. Non credo proprio che sarà così piccola." Mi cinse la vita e sussurrò all'orecchio.
" Benvenuta All'inferno Virginia"
Sbiancai e lui se ne andò. Lasciandomi dentro con una paura incolmabile.
Tremavo. Dopo mezz'ora incontrai Christian il mio Christian.
" Conte Ristori" dissi come se avessi visto un dio.
" Virginia. Tanti auguri" Disse falsamente e triste.
" Grazie" dissi con la voce soffocata dal pianto avevo lo sguardo basso non lo guardavo perchè se no sarei crollata.
Mi alzò il mento con un dito " Perchè state così ? "
" Io sono infelice perchè vi voglio" lo dissi e finalmente lo confessai. E andai perchè non potevo sopportarlo di vederlo senza fare niente.

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** La prima notte di nozze. ***


Image and video hosting by TinyPic
Avevo fatto male a confessare a Christian i miei sentimenti per lui ma non potevo più tenermi dentro questi sentimenti che mi facevano male.
Avevo bisogno di liberarmi di sfogarmi.
Eppure era strano non ero mai stata così , ero stata sempre una persona molto diffidente e abituata sempre a tenermi tutto dentro eppure oggi avevo dichiarato di essere infelice ed ero convinta che anche Christian provasse quello che provavo io.
Ero davanti allo specchio e mi pettinavo i capelli le cameriere avevano abbandonato da poco la stanza matrimoniale, quella era la mia nuova stanza quella era la mia nuova casa.
Per me fu strano ero abituata a Villa Amantato alla sua raffinatezza e bellezza ora vivere in un'altra casa che non fosse la mia mi faceva stare male, era l'inizio della mia nuova vita, della mia triste infelice vita con mio Marito Andrea Corsi.
Avevo la camicia da notte e attendevo proprio lui mio marito, questa notte dovevo consumare il mio matrimonio, la mia prima notte di nozze, avrei perso la mia verginità, la mia prima volta, avevo paura ma non più di tanto io non temevo il dolore, temevo più di perdere la verginità con un uomo come lui, non avevo grandi aspettative sulla mia prima volta ma desideravo ardentemente fare l'amore con Christian piuttosto che con lui.
Andrea arrivò calmo e sicuro di se.
Si fermò sulla soglia della porta e mi guardò per una manciata di secondi, senza dire niente si avvicinò a me e senza dire niente mi accarezzò la guancia.
" Virginia" non dissi nulla io ero muta riuscivo solamente a pensare a quello che sarebbe avvenuto tra poco.
Volevo che durasse poco volevo che finisse subito allora presi L'iniziativa lo baciai con ardore e cominciai a levargli la camicia bianca con una forte sicurezza, non volevo comportarmi come una vergine spaventata non era da me fingermi sotto queste vesti.
Lui mi slacciò i lacci della camicia e cominciò ad accarezzarmi la schiena mentre io lo baciavo, mentre la mia lingua cercava la sua esplorando la sua bocca, mentre mi accarezzava provavo un piacere come non lo avevo mai provato in vita mia.
Mi portò delicatamente sul letto, strano ma non era desideroso di possedermi con passione voleva fare piano ed era delicato.
Mi stuzzicava i seni li accarezzava e mi succhiava i capezzoli e dopo poco sentivo che essi si stavano indurendo. Continuavo a baciare Andrea con Affare esperto e voglioso per un attimo pensavo solamente all'immenso piacere che stavo provando.
Quando All'improvviso sentì la mano di Andrea scivolare sulle mie parte intime e incominciò ad accarezzare i peli della mia intimità quando un suo dito entrò dentro di me, emisi un gemito forte e caldo.
Avvinghiai le mie gambe sulla sua schiena e le mie mani accarezzavano la sua erezione stimolandolo sapevo come si faceva.
E dopo poco senza nemmeno che me ne accorgessi entrò in me virilmente ma sempre delicatamente per non farmi soffire, provai un dolore acuto ma abbastanza sopportabile spingeva in me e io dopo un po' incominciai a gemere.
E continuammo così per tutta la notte lui non si stancava e io non ero morta di dolore quando alla fine lui si addormentò esausto.
Alla fine io dissi " Beh Andrea come amante sei soddisfacente" 

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Sentimenti. ***


Image and video hosting by TinyPic
Era passata una settimana dalla mia vita coniugale , e dovevo ammettere che non era nemmeno così male. Andrea non era presente quasi mai , eppure sapevo con certezza che almeno per il momento non mi tradiva ed ero sollevata. Il ruolo di moglie mi si addiceva mi comportavo bene ed ero una perfetta donna di casa, ogni giorno mio fratello veniva a trovarmi e mio padre non lo vedevo dal giorno del matrimonio.
Dovevo ammetterlo.
Mi mancava la mia casa, avevo perso un pezzo della mia vita andandomene da Villa Amantato.
Un giorno senza mio marito di domenica andai alla messa ero da sola, ma solo dopo poco mi accorsi che c'era anche Christian Ristori. Il mio Christian.
Cercavo di fare l'indifferente cercando di dimenticare quel momento di intimità avuto il giorno del mio matrimonio nel giardino. Gli avevo confessato di volerlo, ora guardarlo negli occhi mi metteva un certo imbarazzo. Uscì dalla chiesa con una certa fretta anche se ero sicurissima che lui mi avesse vista. 
" Virginia" Va bene. Ero proprio sfortunata. Mi si raggelò il sangue nelle vene e non ebbi nemmeno il coraggio di voltarmi, quando alla fine mi voltai.
" Christian" dissi in tono abbastanza distaccato e freddo.
" Come state? "
" Molto bene vi ringrazio e voi? scusate mi piacerebbe parlare con voi ma devo andare, mio marito mi aspetta"
" Non fate finta che non sia successo niente"
Io alzai e dissi con una forte determinazione " Io non fingo signor conte, non è successo niente , cosa dovrei fingere? "
Lui si avvicinò a me e io feci qualche passo indietro.
" Non è opportuno stare così vicini" Mi guardai attorno. " Cosa penserà la gente? "
" Da quando vi importa dell'opinione pubblica"
" Non devo darvi spiegazioni, mi importa da quando sono una moglie e una donna rispettabile e esigo che mi trattiate in modo abbastanza rispettevole, ora devo andare"
" Virginia, perchè avete detto quelle cose il giorno del matrimonio?"  Cercai di essere convincente. " è stato un  momento di debolezza, ovviamente non provo sentimenti per voi e spero che questo vi sia chiaro."
" Virginia, non faccio altro che pensarvi, siete continuamente nei miei pensieri , da quando vi ho visto per la prima volta ho capito che tra noi c'era qualcosa. Qualcosa di speciale, unico"
" No" dissi con fermezza " Voi non provate niente per me , esattamente come io non provo niente per voi" Mentivo e solo io lui e dio lo sapevamo.
Me ne andai di corsa e raggiunsi la carrozza, e andai con un vortice di pensieri che attraversavano la mia mente.

Villa corsi Firenze 1775
caro diario. Sono sconvolta e non so cosa pensare, da un lato sono felice ho scoperto che l'uomo che amo ricambia i miei sentimenti e l'altra parte pensa che questa storia mi porterà solo un mucchio di guai...
 
Virginia.

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Una notte di passione. ***


Image and video hosting by TinyPic
Dormivo nella mia stanza era notte fonda, ma io non riuscivo a dormire ero scossa da molti pensieri che mi facevano rabbrividire, soffocavo un amore, ma quell'amore stava soffocando me. Mi giravo e mi giravo nel letto e ringraziai il cielo che mio marito non c'era questa notte nel mio letto, era rientrato tardi e non mi importava dov'era stato poteva tradirmi con tutte le donne di Firenze ma io non sarei stata male per uno come lui. 
In una notte come questa avrei voluto solo Christian, avrei voluto che mi avvolgesse in un caldo abbraccio, avrei voluto essere sua moglie ma niente di tutto questo era possibile.
E siccome non sapevo cosa fare presi il mio diario e cominciai a scrivere.


Firenze 1775

" Caro diario, ho bisogno di dirti che sto male, è una vita orrenda se lui non c'è. E mi trovo con il mio disordine nel cuore, senza di lui, ho bisogno di dirti che non è vero, io sono gelosa di lui, e dei fatti suoi, sono gelosa di ogni altra donna.
Io vorrei, stare con lui, io vorrei, ma non si può. Quante cosa ho bisogno di dirgli ancora, Quest'amore mi appartiene dal profondo, io vorrei vederlo, salutarlo, invece mi devo accontentare dei ricordi.
Mi devo accontentare di quella notte la sera del mio debutto a quando lo incontrai per la prima volta.
Eppure sembra così strano che la mia felicità dipenda da un solo essere essere umano, dovrei essere felice ho tutto, ma in verità vorrei solo una persona per sentirmi appagata.
Andrea non è male come marito, facciamo vite completamente separate e quando vuole facciamo anche l'amore, ma sembriamo due estranei. 
Non immaginavo la mia vita così, dovevo essere io la padrona del mio destino.
Una cosa è certa caro diario, resisterò perchè sono forte, non resterò qui a piangermi addosso autocommiserandomi pensando che la mia vita sarebbe potuta andare diversamente, non resterò qui a pensare che la mia vita sia un fiasco. Userò tutte le mie forze per essere felice" 






Posai il diario ed era circa l'una di notte e non riuscivo a prendere sonno, quando sentì un rumore fuori dal mio balcone, uscì fuori coprendomi con la vestaglia, uscì fuori e sentivo solamente il rumore del vento pensando che forse mi ero solamente suggestionata un po'.
Quando All'improvviso vidi  Christian Ristori salire da una siepe per arrivare al mio balcone, io rimasi a bocca aperta ed emisi un suono dalla bocca indecifrabile. " Christian ma siete impazzito? cosa vi dice il cervello? oh diamine!" 
" Aiutatemi , vi prego" disse sussurrando.
Io gli allungai la mano e tentai di farlo salire senza farlo cadere perchè se fosse caduto si sarebbe fatto davvero male. Ce l'avevamo quasi fatta quando All'improvviso tutti e due rotolammo sul mio balcone, lui sospirava e io tremavo per lo sforzo. Quando mi ritrovai il suo corpo sul mio provai un fremito di eccitazione. 
Mi alzai lentamente, la mia vestaglia era scomposta, e cercando di ritrovare la lucidità dissi con forte convinzione " Si può sapere cosa ci fate voi nel mio balcone a quest'ora della notte Christian?"
Lui sospirava ancora forte " Virginia sono qui per dirvi le stesse cose di questa mattina.
Io vi amo"
Mi sfuggì una piccola risata. " Vi prego entriamo, è pericolo stare qui fuori qualcuno potrebbe vederci"
Entrammo nella mia stanza e accesi una candela e mi sedetti per riprendermi.
" Christian, io sono fermamente convinta che quello che provate per me sia sincero e anche io nutro molti sentimenti nei vostri confronti anche io vi amo, vi amo da morire, vi ho amato dal momento in cui vi ho visto per la prima volta la sera del mio debutto, vi ho amato, semplicemente perchè bisogna essere simili per comprendersi e voi siete la mia persona, ho un vuoto dentro che solo voi potete colmare, ma... io sono sposata ho un'altra vita, sono con un altro uomo e niente e nessuno potrà cambiare la situazione, io non posso sottrarmi al volere della mia famiglia e mio marito. "
Christian si avvicinò a me e mi accarezzò la guancia " Christian vi prego..."
" Virginia, io non faccio altro che pensarti, sembra inconcepibile che due persone che si amano non possano stare insieme."
" Purtroppo è così e non possiamo fare niente per cambiare le cose, ma vi scongiuro ora dovete andare perchè se vi scoprono qui sarà la fine per entrambi"
" Virginia.." Mi prese il viso tra le mani sfiorandomi le labbra.
" Vi prego.." tremavo dal desiderio, quando alla fine non resistetti più e lo baciai, anzi ci baciammo, il nostro bacio fu lento ma passionale, le nostre labbra a contatto creavano un essenza meravigliosa, le nostre lingue che si cercavano e si trovavano . Avvinghiai le mie cosce alla sua vita, e lui mi portò delicatamente nel letto. Ci guardammo negli occhi… quello che provavo non riuscirò mai a descriverlo… c’era qualcosa nei suoi occhi che ancora non capivo… era qualcosa di strano… qualcosa… un misto tra mistero – dolcezza – paura – imbarazzo.
Le mie mani cominciarono a pulsare, sentii il battito del mio cuore sperduto in ogni singolo millimetro del mio corpo, le mie mani iniziarono a sudare,  ero agitata,  tremavo, Mi sentivo il cuore a mille,  mi sentivo la testa girare,non capivo più nulla.
Quando tutto ad un tratto ci ritrovammo tutti e due nudi , il mio corpo combaciava perfettamente con il suo, le mie manci accarezzavano dolcemente la sua schiena fino ad arrivare al sedere, quando sotto lui aprì le gambe per permettergli l'accesso in me. Mi baciava tutta dal collo , fino alla pancia , poi il seno, e il mio corpo tremò per quel contatto unico. 
Quando entrò in me sentì un senso di soddisfazione come se per tutta la vita mi fosse mancato un pezzo e finalmente l'avevo ritrovato.
Raggiungemmo l'orgasmo insieme, e cercammo di non urlare perchè se ci avessero scoperto sarebbe stata la fine. E Facemmo L'amore per tutta la notte, dimenticandoci di quello che eravamo dimenticandoci del mondo che ci circondava, eravamo noi, Christian e Virginia .

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Buon viso e cattivo gioco. ***


Image and video hosting by TinyPic
Caro diario, non ho parole per quello che è successo tra me e  Christian, credo sia stato il momento più emozionante di tutta la mia vita. Appena svegliata non c'era accanto a me ma lo sentivo , lo sentivo talmente vicino a me in una maniera inaudita che faceva paura. Infatti avevo paura, avevo paura di questo nuovo sentimento che si era creato tra di noi, e solo ora me ne stavo realmente rendendo conto.
Appena svegliata trovai accanto a me un suo biglietto, profumava di lui e dopo averlo letto lo strinsi a me, il biglietto diceva " Questa notte sono rinato, temevo di non riprovare più un sentimento del genere, ma poi sei arrivata tu, hai sconvolto la mia vita, mia piccola Virginia. Ci rivedremo, tuo
Christian Ristori"
Ora capisci caro diario? sono così felice ! ma così totalmente devastata, io sono sposata e so che è del tutto immorale quello che sto facendo, ma del resto non mi importa si tratta della mia felicità e se non sono soddisfatta della mia vita coniugale posso avere tutti i diritti di farmi un amante all'insaputa di mio marito, così come fa lui.
Durante la mattinata vidi poco mio marito e fui così sollevata non si accorse di niente, ero solamente tanto felice e raggiante.
Durante il pomeriggio venne a farmi visita mia Cugina Camilla, la mia cara migliore amica, la mia unica e sola amica, mi sentivo un po' in colpa nei suoi confronti io ero stata a letto con Christian  e sapevo i sentimenti che lei provava verso di lui, mi sentivo a disagio, ma cercai di nasconderlo e fingere.
" Cami" dissi con tono felice.
" Mia cara cugina" disse baciandomi entrambe le guancie.
" Ti prego accomodati " dissi facendola sedere sulla grande poltrona, mi sedetti anch'io ordinando ai servitori di portarci un po' di the Caldo.
Le presi le mani " Non sai quanto mi rende felice averti qui Camilla, mio marito non c'è mai, e mio fratello e mio padre non li vedo mai e mi sento un po'.. persa.."
Mi strinse le mani " Anche io desideravo venire prima a trovarti Virginia, ma purtroppo ho avuto molto da fare con mia madre, ma ora sono qui ed è questo l'importante ! " sospirò " Voglio sapere tutto! e dico tutto ! Come va la tua vita coniugale? sei felice? "
Sorrisi e dissi falsamente
" Si sono felice, con mio marito, la vita qui è piacevole, mi manca la vita a casa mia ma è comprensibile, ma tutto sommato sono davvero molto contenta" Il mio sguardo si rabbuiò, ma poi mi ripresi e dissi " E tu invece? Cosa mi racconti? non ti vedo dal giorno del mio matrimonio!"
" Non c'è molto da raccontare! Anzi forse una notizia c'è.."
I servitori arrivarono con il thè e lo appoggiarono delicatamente sul piccolo tavolino.
" Quale notizia? " dissi sorseggiando  il thè.
" Forse mi sposo" Era molto felice lo vedevo dai suoi occhi. " E io spero vivamente che sia Con Christian , forse c'è un minimo di probabilità " 
Mi tremarono le mani. Christian il mio Christian sposato con mia cugina Camilla non era possibile, io non potevo permettere una cosa simile.
" Non ti vedo entusiasta" disse lei
" No non è questo solo che mi hai colto un po' di sorpresa tutto qui"  Mi alzai di scatto.
" Forse ci sono altri pretendenti ma io spero vivamente che sia lui."
Questa notizia mi ha rovinato la giornata caro diario, sono così infelice al solo pensiero che il mio amore si sposi con mia cugina ma il mio ottimismo mi induce a credere che non sarà così e Che Christian non l'avrebbe mai permesso.
Ora devo andare Caro diario, questa sera a Villa Amantato ci sarà una cena importante dove ci saranno mia cugina e mia zia Barbara insieme a mio padre e mio fratello, ovviamente andrò con mio marito mi toccherà farò buon viso e cattivo gioco.
A presto tua
VIRGINIA AMANTATO.

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Un matrimonio di troppo. ***


Marzo Firenze 1775.
 
 
 
Oh perdio, Caro diario sono infuriata, e non poco! sono terribilmente infuriata! non potrai mai credere a quello che sto per scriverti ! Mia zia Barbara e mio padre si sposano ! si sposano! 
E' vero che mia zia era sempre stata Avida aveva sempre puntato all'eredità di mio padre, ma questo! questo era veramente troppo.
Eravamo a cena, c'eravamo io , mio fratello e mio padre e mio marito, fummo accolti con tutti gli onori da novelli sposi, Anche se la mia mente pensava solo ed esclusivamente a Christian, continuavo a pensare alla magnifica notte che c'era stata tra di noi. Salutai mia zia con due baci sulle guance, e altrettanto feci con la mia cara Camilla. Intanto mio marito e mio padre e mio fratello parlavano dei loro noiosi affari.
Ci accomodammo tutti a tavola e nel frattempo i servitori versavano il vino nei bicchieri,
" Vi ho invitato, per discutere di questioni molto importanti" disse mio padre, alzai lo sguardo capì che era qualcosa di veramente importante.
" Questa è una notizia che coinvolgerà tutti quanti voi."
" Avanti padre, non fateci attendere" dissi con malizia " Sono curiosa di sapere" Sapevo che non dovevo interromperlo ma ero sempre stata così.
" Vedo che il matrimonio non ti ha cambiata Virginia " rise leggermente.
" Che volete farci padre, certe cose non cambiano mai, comunque vi ascoltiamo"
" Henry, Virginia, io e vostra Zia Barbara ci sposeremo a breve" Il vino mi andò di traverso e tossì.
Feci una faccia sconvolta e perplessa, mio fratello era spiazzato, e anche mia cugina Camilla lo era, era evidentemente che non sapeva nulla.
Mio marito Andrea si alzò e disse " Vi faccio i miei migliori auguri, propongo un brindisi "
Io mi alzai sbattendomi e dissi " è la sorella di mia madre! è vostra cognata! non potete sposarla! "
" Virginia Calmati" disse mio fratello.
" Come faccio a calmarmi come? Si è sempre saputo che la zia Barbara ha sempre aspirato ad entrare nella nostra famiglia! come ci siete riuscita? L'avete sedotto!" dissi urlandole rivolgendomi a lei.
" Virginia state delirando Cara " disse con tono infastidito.
" Io non ho mai aspirato ad entrare nella vostra famiglia, io e tuo padre ci siamo innamorati"
" Voi non siete capace di amare! siete una falsa"
" Ora basta Moglie!"  Io guardai male mio marito per aver osato a rivolgermi a me in quel modo.
" Non permettetevi più di chiamarmi così."
" Calmatevi adesso! sembrate una bambina!"
" E voi moderate i toni" disse mio fratello.
Camilla era Allibita, e notavo che era arrabbiata con me per quello che avevo detto di sua madre.
" Ora basta" Intervenì mio padre.
" Virginia, non permetterti mai più di fare scenate del genere sono stato chiaro? io sposerò Tua zia Barbara che ti piaccia o meno"
Io alzai lo sguardo in tono di sfida " Bene, ma ci tengo a dirvi una cosa signore, non verrò al vostro matrimonio, quindi dite di fare un invito in meno! che il signore mi maledica se solo oso mettere piedi in quella chiesa a sentire solo falsità! già sono stata costretta ad assistere al mio ! uno mi è bastato ! Grazie a voi!"
Così ho girato su i tacchi e me ne sono andata, caro diario, sono troppo triste, Andrea Non è ancora rientrato e ho paura che dopo dovrò subirmi uno dei suoi discorsi.
Eccolo. Parlo del diavolo e spuntano le corna.
Devo andare Caro diario. A presto.
Tua
Virginia.

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Ripensamenti e imprevisti. ***


" Non potete comportarvi così ! come una pazza isterica! mi avete fatto fare vergognare, e ho dovuto chiedere scusa da parte vostra"
" Oh perdonatemi caro marito, se vi ho fatto vergognare" dissi sarcasticamente " Tanto si tratta della mia famiglia a voi non riguarda"
" Questo non importa, se la prossima volta vi comporterete di nuovo così, sarò costretto a prendere dei provvedimenti "
Alzai un sopracciglio.
" è  una minaccia? "
" Prendetela come volete,  ma non lo tollererò un'altra volta volta, quindi domani mattina voi andrete da vostro padre e gli chiederete scusa."
" Che io sia dannata se lo farò!" urlai.
Lui si avvicinò e mi prese per i bracci e mi fece anche parecchio male. " Non osate toccarmi, mi fate male! lasciatemi!" 
" Voi farete quello che io vi ho ordinato! sono stato chiaro? " 
Mi zittì. Non era da me ma c'era riuscito.
Ma poi il coraggio non mi mancò.
" Come ho già detto prima sono stata costretta ad assistere al mio matrimonio con voi, e mi è bastato. " dissi con un sorrisetto di sfida.
" Io non verrò al matrimonio, e non chiederò scusa a mio padre. Non chiederò scusa a quella sgualdrina solo per il tuo piacere, Vi avevo avvertito non poco molto tempo fa che io non prendo ordini da nessuno. E adesso fatemi la cortesia di uscire dalla mia camera da letto per quel che mi riguarda potete anche andare All'inferno. Buona notte."
Lui mi guardò malissimo " Ve ne farò pentire Virginia. "
Quando Lui uscì io mi buttai di peso sul letto e imprecai.
Passai la notte a guardare il soffitto e pensavo a Christian erano   due giorni che non lo vedevo.
La mattina seguente decisi in un modo o nell'altro che dovevo appoggiare il matrimonio di mio padre e mia zia. 
E poi volevo troppo bene a Camilla.
Quindi decisi a malincuore di andare a Villa Amantato.
feci preparare la carrozza e dopo poco fui arrivata.
Mi feci annunciare e mio padre con sua grande sorpresa mi ricevette. 
Mi inchinai e dissi " Padre."
Quando mi vide si alzò e lasciò le carte che stava leggendo e  disse freddamente " Pensavo che non volessi mettere piede in questa casa."
" è lecito cambiare idea no? " Alzai lo sguardo e feci un gesto che avevo fatto poche volte in vita mia. Gli presi le mani.
" Vi chiedo scusa, per avervi mancato di rispetto ieri sera, non so cosa mi è capitato, sono stata egoista, la solita egoista, voi fate bene a risposarvi con un'altra, Anche se è la zia Barbara, non vi biasimo se volete rifarvi una vita. Siete stato solo per troppo tempo, ed è giusto che anche voi siate felice, quindi io accetto la vostra decisione, e verrò al vostro matrimonio se lo desiderate ancora ovviamente."
Lui sorrise leggermente e mi baciò la fronte.
" Capisco quanto possa essere difficile per te, Ma non sai quanto mi hai reso felice con questa tua decisione. Non te lo dico mai Virginia lo so, ma ti voglio bene e tu lo sai."
Sorrisi " Certo che lo so, come potrei non saperlo? "
" Henry è in giardino, se vuoi puoi raggiungerlo" 
" Daccordo " Mi inchinai. e lo guardai.
 
Andai in giardino convinta di trovare mio fratello Infatti lo trovai. Appena Lo vidi gli sorrisi e dissi raggiante " Henry!" quando All'improvviso trovai Christian Con lui , il cuore rallentò e si fermò a quell'istante e dissi pietrificata.
" Christian..."

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Ti amo. ***


Image and video hosting by TinyPic

Quando vidi Christian insieme a mio fratello raggelai, sapevo che loro due fossero amici ma non mi sarei mai aspettata di trovarli insieme, speravo vivamente che Christian non avesse rivelato a mio fratello che c'era tra di noi non è che non mi fidavo di mio fratello ma poche persone lo sapevano meglio era.
Mio fratello sapeva una minima cosa gliel'avevo rivelata qualche tempo fa, prima del mio matrimonio ovvero che mi piaceva molto ma secondo me già si era dimenticato di questo particolare.
Christian mi guardava e anche lui come me fu sorpreso.
Ma anche mio fratello in quel momento sembrò collegare che tra noi c'era qualcosa.
Allora guardò me.
E guardò anche Christian.
" C'è qualcosa che devo sapere? "
Io ero terrorizzata semplicemente terrorizzata, Christian era il mio amante, e se mio marito  dovrebbe scoprirlo io ero morta.
Raggelai e impallidì.
" Niente" Mentii, ma io che ero sempre stata brava a dire le bugie, io che ero sempre stata sicura di me stessa questa volta ero impreparata e sconvolta.
Christian cercò di reggermi il gioco " Amico mio non c'è niente da sapere, ci siamo solamente salutati, io e vostra sorella ci conosciamo appena"
" Allora perchè non mi guardi negli occhi?" si riferì a me.
" Henry ti prego." Avevo gli occhi lucidi. E lui mi alzò il mento, ma io non potevo mentire a mio fratello, lui che mi conosceva meglio di chiunque altro.
" Virginia, guardami . Piccola."
Guardai prima Christian e poi guardai lui.
Poi Christian Intervenì.
" Henry, io e Virginia dovremmo parlarvi"
Io tremavo leggermente.
E sputai tutto come se non ce la facessi più a tenermi dentro un peso così grande.
" Henry, io e Christian Abbiamo una storia, siamo amanti, noi ci vediamo di nascosto all'insaputa di Andrea, noi ci amiamo, io lo amo, lui ama me"
" Io amo vostra sorella Henry, ci siamo innamorati, e spero che almeno voi comprendiate vi prego, ve lo chiedo da fratello sosteneteci"
Henry si mise una mano tra i capelli perplesso e sconvolto.
" Dio, ma com'è possibile, vi siete spinti fino a questo punto?"
" Si ti prego. Henry. ti prego sostienici te lo chiedo da sorella"
" Dio Virginia, se lo venisse a sapere tuo marito o addirittura nostro padre ..dio.. saresti morta! hai capito in che guaio ti sei cacciata? "
" è forse un guaio innamorarsi Henry ? " oddio mi ero innamorata io che non avevo mai detto ti amo, io che non ero una stupida sentimentale ero innamorata.
Mio fratello rise se n'era accorto anche lui.
" vedi Henry, Andrea negli ultimi mesi non è mai stato con me, non si è mai comportato da marito, per tutta la giornata sparisce è sempre impegnato con i suoi affari e quando ritorna e freddo e distaccato, non mi tratta con il dovuto rispetto. Mi usa solo.. per.. portarmi a letto" sapevo che l'ultima parte avrei potuto risparmiarmela.
Henry Arrossì. E Christian Era geloso.
" Vedi io sono infelice. Sono infelice, perchè un matrimonio non deve essere questo. Il matrimonio non è basato su questo. Christian Mi ama, e io voglio stare con lui, perchè solo con lui capisco che la vita è davvero meravigliosa. Lui rende il mio mondo meraviglioso. Ma non voglio perdere te . Ti prego dimmi che mi capisci e dimmi che mi aiuterai, Io ho bisogno di te." 
Christian sorrise e si avvicinò a me prendendomi la mano.
" Henry.." disse Christian.
" Vostra sorella ha ragione."
Henry sorrise e disse " D'accordo va bene, avete la mia benedizione. Ma vi avviso che non sarà facile."
" Non ho bisogno che sia facile, ho bisogno che ne valga la pena, e tutto questo ne vale la pena"
" Vi aiuterò, ma voi dovrete avere pazienza,  parlerò con nostro padre, ma solo dopo il suo matrimonio.  Per il momento vi posso dire solo di fare attenzione ."
Sorrisi e Abbracciai Henry, " Non sai tutto questo quanto conta per me, oh Henry grazie!" mi baciò la fronte e fece l'occhiolino a Christian lasciandoci soli.
Saltai praticamente in braccio a Christian.
e lo baciai.
" Oddio non mi sembra vero!"
" E' tutto vero. è tutto vero."
Ci baciammo appassionatamente come non facevamo da due giorni, le nostre bocche e così vicine. E rotolammo a terra e io risi raggiante.
" Ascoltami. Ascoltami.niente vale quanto te e me insieme ."
Lui mi accarezzò la guancia e mi baciò questa volta più delicatamente.
" Ti amo. Virginia."
Non l'avevo mai detto e ora mi batteva forte il cuore era la prima volta che lo dicevo.
" Ti amo, amore mio."
E mi alzai e lo baciai, felice come non mai, ora sentivo tutto il mondo su di me che andava per il verso giusto.

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** La violenza. ***


Image and video hosting by TinyPic
Quando tornai a casa mia ero più sollevata più felice, ora che avevo l'appoggio di mio fratello e avevo visto Christian ero decisamente più felice, più sollevata.
Era notte fonda e io mi pettinavo i capelli davanti allo specchio e mi spruzzai una boccetta di profumo all'acqua di rose, sui polsi e sul collo.
Era molto tardi ma io non riuscivo a dormire, forse era la felicità , ma il mio cuore non riusciva a dormire.
Sentivo dei passi, speravo con tutto il cuore che fosse una mia cameriera perchè non avevo voglia ne di vederlo ne discutere con mio marito.
Ma invece come se non avessi pregato il cielo , come se non avessi pregato con tutte le mie forze era Andrea. Entrò violentamente nella mia stanza, e aveva l'aria infuriata, e si vedeva lontano un miglio che era ubriaco.
" Vedo che le buone maniere le avete dimenticate stasera Andrea."
" Sarà perchè la mia mogliettina a mia insaputa va a letto con un altro. "
Raggelai, come poteva sapere di Christian? Mio fratello non poteva aver parlato, non mi avrebbe mai tradita così. Cercai di mantenere la calma anche se il mio sangue non scorreva più nelle vene.
" Vi si è fuso il cervello marito? " dissi ironica
si avvicinò con dei passi lunghi e violenti e mi mise il mio diario con una tale violenza davanti alla faccia.
Ora non potevo nascondere la verità, le pagine del mio diario parlavano chiaro e io non potevo nascondere la verità nemmeno volendo. 
" Da quanto tempo dura questa storia? Neh? da quanto? voi e il vostro lurido amante da quanto tempo va avanti? da quanto si infila nel vostro letto? " Urlò.
" Oddio Andrea, con quale coraggio potete parlarmi così voi che ve ne scopate a centinaia di puttane! "
Mi schiaffeggiò violentamente e io urlai e mi spinse per terra. Mi accorsi che mi fece uscire sangue dal naso.
Poi mi raggiunse e mi prese il braccio violentamente.
" Voi non siete tanto meglio delle puttane che mi porto a letto! Come mi avete descritto nel vostro diario? Ah si che sono un ipocrita, che sono un senza cervello, ora vi dimostrerò che posso essere anche peggio di come avete scritto!"
Mi spaventai e non avevo la forza per muovermi ero terrorizzata.
" Non mi fate paura, siete solo un vigliacco. Capace di mettere le mani addosso ad una donna, mi sembra anche logico che io sia innamorata di un altro, non potrei mai innamorarmi di uno come voi! e sapete perchè? perchè siete un maledetto bastardo! un schifoso troglodita infame!" Gli sputai in faccia " E sapete.. Non valete nemmeno la metà di Christian! Christian Mi fotte meglio! siete una nullita!" lo spinsi , ma lui con la stessa cattiveria mi diede uno schiaffo ancora peggio di prima.
Urlai, e mi tirava i capelli.
" Maledetto!"
" Ripetilo di nuovo se ne hai il coraggio puttana!"
Urlai e lo dissi " Voi siete un maledetto Bastardo!"
Mi alzò violentamente e mi sbattè sulla scrivania e io urlai " Lasciatemi!"
Mi alzò la camicia da notte e disse sussurrandomi all'orecchio " Ora vedremo se ne è valsa la pena!"
Mi penetrò dal dietro violentamente, e io urlavo ero incapace di muovermi, mi faceva male, e talmente mi faceva male piangevo.
Mi penetrava talmente forte che stavo quasi per cadere a terra.
" Vi prego basta! Basta!"
Piangevo e urlavo, ma nessuno sarebbe venuto a salvarmi, mi stava violentando .
Talmente penetrava forte mi uscì del sangue, e dopo minuti infiniti quella tortura finì.
Mi accasciai a terra piangendo a singhiozzi come una bambina , con la camicia sporca di sangue e tutta tremante.
Lui non fece una piega a sentirmi piangere. Io sapevo solo che lo odiavo è che in quel momento volevo morire, mi aveva portato via una parte di me stessa. Così mi sentivo derubata.
Si avvicinò a me e disse al mio orecchio sottovoce " Io vi giuro che se accadrà di nuovo non ammazzerò solo voi, ma anche il vostro lurido amante."
Piangevo ancora e non avevo la forza di combattere.
" Buonanotte Mogliettina"
E se ne andò ridendo. E io rimasi da sola per terra a piangere.
E io ero morta. Semplicemente Morta.

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Come hai potuto dargli un pezzo del mio mondo? ***


Image and video hosting 



<blockquote>
	<p style= Amore Mio. Senza un addio mi stai lasciando. Come hai potuto dargli un pezzo del mio mondo?






Passai tutta la notte a piangere a maledire quel bastardo di mio marito che aveva abusato di me.
Mi sentivo violata, ferita, derubata.
Non avevo la forza di alzarmi dal letto ma dovevo, dovevo vedermi allo specchio. Mi alzai con molta calma, se no sarei barcollata a terra. Mi spostai qualche ciocca dal viso e vidi l'orrore che mi aveva fatto.
Mi aveva lasciato dei brutti lividi sul viso avevo le labbra un po' spaccate con un brutto taglio, ero conciata malissimo.
E avevo delle profonde occhiaie viola, e gli occhi gonfi e rossi dal pianto. Mi sentivo distrutta e molto fragile, non era mia abitudine piangere ma questa volta mi sentivo il mondo totalmente cadermi addosso, e non solo perchè ero stata violentata anche perchè avevo preso la scelta più sofferta e dolorosa della mia vita.
Avrei lasciato Christian. Il mio amore. Il mio solo unico e amore, non mi sarei mai perdonata se gli sarebbe capitato qualcosa di brutto.
Andrea mi aveva minacciata apertamente, non lo facevo per me stessa, io lo facevo solo per Christian, lo amavo troppo.
Quindi nel bene o nel male sarei andata da lui e l'avrei lasciato anche al costo di farmi odiare.
Mi feci preparare l'acqua calda e mi lavai con cura, ancora tra i singhiozzi e le lacrime.
Ero molto pallida e nemmeno la cipria riusciva a coprire quei brutti lividi in viso.
Poi presi un sospiro e con il cuore spezzato uscì da quella stanza maledetta.
Non volevo raccontare a nessuno quello che mi era accaduto nessuno avrebbe potuto fare niente.
Feci preparare la carrozza, e durante il tragitto pensai a quello che mi era capitato la scorsa notte, quando avevo sposato Andrea sapevo della sua forte passione per le donne, per il sesso, e dovevo ammettere che io e Andrea Andavamo poco a letto insieme, i primi tempi li avevamo passati ignorandoci litigando per la maggior parte del tempo, non avevamo mai tentato di andare d'accordo, da sempre ci avevano divisi il mio spirito ribelle e il suo egoismo, ma non avrei mai pensato che arrivasse al tal punto di violentare una donna, sua moglie, e lo odiai, lo odiai come non l'avevo mai odiato in vita mia.
Ma ora mi sarei dovuta sottomettere, dovevo diventare una moglie obbediente e fedele, e tutto questo lo facevo per amore di Christian.
Arrivai a Villa Ristori, un servitore mi aiutò a scendere, e io attendevo solo di farmi annunciare.
Sospiravo e volevo piangere.
Christian era nel suo studio e appena un servitore lo avvertì della mia presenza mi fece immediatamente entrare.
Io entrai a sguardo sbasso.
Christian mi accolse con uno dei suoi migliori sorrisi e mi baciò " Amore mio, è pericoloso farti vedere qui. Che ci fai qui?"
Sospirai.
" Proprio perchè è pericoloso che ho preso una decisione Christian" dovevo essere brutale e fredda " Dobbiamo finirla qui, Christian questo gioco sta diventando troppo pericoloso e io non voglio più rischiare, io mi sono stancata io non ti amo più" Mi girai non avevo il coraggio di guardarlo negli occhi.
Mi prese il braccio violentamente e quasi scoppiavo in lacrime non sopportavo nessun contatto fisico.
" Virginia, ma che cosa ti prende? che cosa stai dicendo? ti rendi conto di quello che dici? fino a qualche giorno fa scoppiavi dall'amore per me e ora mi vieni a dire che era tutta una menzogna!? mi spiace non ti credo! non riesco a crederti!"
Io mi girai e con le lacrime agli occhi ma sicura dissi " Invece è così mi devi credere! io amo mio marito! e non lascerò che il mio matrimonio vada in pezzi per una bravata del genere" perdonami amore mio. perdonami. lo faccio solo per te. solo per te.
" Virginia, non lo tollero dopo tutto quello che abbiamo fatto per averci, sei solamente una bugiarda, sei esattamente come tutte le altre, non di più e non di meno." Mi fece male e mi si spezzò il cuore per una seconda volta.
Le lacrime scesero.
" .. Christian."
E me ne andai di corsa perchè non riuscivo a sopportare una situazione del genere.
Mi raggiunse immediatamente e mi prese, e io scoppiai in lacrime singhiozzando.
" Ti prego, Christian, lasciami!"
" senza un addio mi stai lasciando! come puoi dargli un pezzo del mio mondo?"
" Quel mondo è sempre appartenuto a lui. Io non posso darti niente di più di quello che ti ho dato."
Lasciò la presa del mio braccio e io feci per andarmene e mi voltai verso di lui.
" Non cercarmi, ti prego"
E andai via di corsa in lacrime, salendo in carrozza e scoppiai in un pianto silenzioso.
Avevo perso me stessa, e soprattutto la parte migliore di me:
CHRISTIAN.

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** My heart is breaking and I have no one else to turn . ***


Image and video hosting by TinyPic


My heart is breaking and I have no one else to turn. 

 

 




Caro diario, vorrei gridare ciò che sento , ciò che provo, ma purtroppo le cose qui vanno malissimo, peggio di quanto credessi.
Due giorni fa mio padre ha invitato tutti noi a Villa amantato, pensavo fosse una normalissima cena di famiglia niente di più. Il suo matrimonio con mia zia Barbara scorre tranquillo, e lui ha trovato una serenità che non gli ho mai visto negli occhi, anche se è palese che lei non l'ama minimamente.
Lei è una falsa, sempre abituata a fingere.
Ma questo non è il problema più grande caro diario, il problema più enorme è un altro.
Riguarda Mia cugina Camilla, sapevo che doveva sposarsi presto e sapevo e ho sempre saputo che ambiva a Christian, il mio Christian, e il fato, il destino non so come chiamarlo ha voluto farmi questa cattiveria.
Camilla è entusiasta, il suo sogno più grande è proprio quello di sposare Christian, e io non posso rovinarglielo.
Sono io che ho lasciato Christian, l'ho fatto per lui! l'ho fatto per amor suo perchè so fino al midollo che mio marito non lo risparmierebbe.
Quando Mio padre ha annunciato la notizia io sono rimasta immobile e impassibile.
Mio marito invece ha brindato sarcasticamente come se gli bruciasse il fatto che un altro mi avesse portata a letto, un altro che non era lui.
Mio fratello durante il brindisi mi ha guardata , perplesso , lui conosceva tutto di me e Christian e sapeva anche della nostra relazione clandestina.
Mi sono congratulata con Camilla fingendo di essere felice nel sapere che presto l'amore mio più grande l'avrebbe sposata.
Ma il mio cuore piangeva Caro diario , e io volevo e voglio semplicemente morire.
Finita la cena mio fratello mi ha portata fuori in giardino, era da più di un mese che non lo vedevo.
" Devi perdonarmi sorella se ultimamente sono scomparso, ho avuto molto da fare"
sospirai " Tranquillo Henry" avevo bisogno di lui più che mai in quel momento.
" Come stai piccola? "
" Sto bene"
Vedi caro diario, mio fratello è l'unica persona che mi conosce veramente bene e lui si è accorto subito che non era vero.
" Non mentirmi, Virginia non puoi fingere di stare bene, Christian il tuo amante si sta per sposare con nostra cugina e tu hai il coraggio di dire che stai bene? "
Le lacrime cominciarono a scorrere calde sulla mia guancia.
" Christian non è più il mio amante, l'ho lasciato." Mi sono lasciata sfuggire un piccolo singhiozzo.
Non disse una parola mi ha abbracciata e basta.
E in quell'abbraccio sono crollata totalmente, il peso dentro me era troppo grande e io non riuscivo più a tenermelo dentro.
Così ho confessato tutto caro diario, ho confessato a mio fratello che Andrea ha abusato di me, che sapeva tutto, e che l'avrebbe ucciso se io non l'avessi lasciato.
Mi bacia la fronte e mi dice che tutto si sarebbe sistemato, e che Andrea non mi avrebbe nemmeno più sfiorata con un dito.
Ma era falso, e io e lui e compreso dio sapevamo che era così.
" Lo guarderò sposarsi con un'altra, potrà sposarsi con chiunque ma il suo cuore apparterrà solo ed esclusivamente a me. Perchè mai nessun'altra lo amerà come l'ho amato io."
Mio fratello mi bacia la fronte e mi sorride dicendomi " Doveva andare così"
" Non sarà giusto ma è così , Il mio cuore è spezzato e non ho altro a cui rivolgermi ." abbassai il viso " Posso rimanere sola? perfavore? "
" Va bene tesoro, parlerò con quel bastardo di tuo marito, non la passerà liscia"
" Sei il migliore Fratello del mondo"
Così è andatato via Caro diario. E io sono rimasta sola. A fissare il vuoto davanti a me. Triste e sconsolata ormai la vita mi ha abbandonata in tutti i sensi, e io non ho niente per cui lottare.


Virginia Amantato.

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Nuove possibilità. ***


Image and video hosting by TinyPic
L'ho lasciato andare, perchè lo amo.




" Siete silenziosa "
" Beh la cosa vi sorprende? scusate se non sono in vena di parlare con voi" dissi sarcasticamente.
" Voi ce l'avete con me per quello che è accaduto l'altra notte"
Guardavo fuori il finestrino della carrozza anche se era buio e faceva anche abbastanza feddo.
" Non dovrei? mi avete stuprata Andrea, è vero io capisco che voi in quel momento eravate infuriato, lo posso anche comprendere, ma non avreste mai dovuto fare quello che avete fatto, io non ho nemmeno più il coraggio di guardarvi in faccia."
" Mi avete messo le corna, ho reaginto d'istinto."
" Beh lasciatevi dire che il vostro istinto è peggio di satana" 
" io e vostro fratello abbiamo avuto una conversazione abbastanza pesante, ma ovviamente ho promesso di non rifare quello che ho fatto"
" Me lo auguro" ma io non gli credevo era difficile crederlo.
" Voi non siete una cattiva persona Andrea, lo so per certo, voi non siete cattivo.  Io avrei voluto davvero fare qualcosa per il nostro rapporto, invece abbiamo passato tutto il nostro tempo a ignorarci  e odiandoci, abbiamo fatto di tutto per non capirci. "
" Avete ragione, sono stato così accecato che non sono riuscito a vedere quello che avevo davanti, una donna meravigliosa, ma che ormai l'ho persa".
Ero davvero strana, un tempo avrei messo l'orgoglio avanti a me, ma non mi importava niente, da quando avevo perso Christian avevo perso la forza per lottare per tutto e ora vivere un matrimonio felice poteva essere la migliore delle soluzioni.
" Non è mai troppo tardi per fare dei passi indietro mio caro Andrea" 
" Virginia, voi la gelida Virginia mi perdonate?"
" Si, io vi perdono. Voglio dare una possibilità al nostro matrimonio, perchè io credo che noi potremmo essere felici insieme."
Lui mi accarezzò la guancia.
" E Christian? "
" L'ho lasciato andare via"
" Perchè l'avete fatto? "
" Perchè lo amo" dissi con tutta sincerità. " Lo amo, ma non possiamo stare insieme, ma la vita ha altro da offrirmi, voglio provare a stare con voi. Voglio provare ad essere felice. Voglio che il nostro matrimonio sia felice e soprattutto voglio darvi una Chance"
" Vi prometto che ce la faremo" " Ma chi l'avrebbe mai detto ho davanti a me Un lato di Andrea Corsi davvero interessante"  E lo baciai cercando di non pensare a Chrisian. E Così arrivammo a casa, e passammo la nostra prima notte insieme, ce l'avrei messa tutta per dimenticarmi del mio unico e solo amore.

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Malinconia. ***


Passarono alcune settimane , il mio rapporto con Andrea Ebbe modo di evolversi, scoprì una persona totalmente diversa da quella che avevo conosciuto all'inizio. Andrea era premuroso e anche dolce, avevo imparato a convinverci e oltre a questo era davvero molto intelligente, quasi dimenticai l'inferno che mi fece passai quasi dimenticai che mi aveva stuprata.
Ovviamente non l'amavo, ma ero molto affezionata e gli volevo bene, era splendido, e molto probabilmente se non avessi mai conosciuto Christian mi sarei innamorata di lui, ma io amavo Christian la mia mente pensava solo a lui e non riusciva pensare ad altro, era brutto fingere di averlo dimenticato.
Io e Andrea eravamo molto affiatati facevamo anche L'amore, ma il suo era solo un corpo non gli davo l'anima, e quando finivamo lui si addormentava e io scoppiavo in lacrime. Mi mancava Christian. E non riuscivo a concepire la mia vita senza lui. Avevo un vuoto che non riuscivo a colmare.
Ero sicura che con quell’amore avremmo spaccato il mondo,ma poi, quell’amore ha spaccato me. 
Dovevo solo accettare il fatto che fosse finita.
Non dimenticherò mai  che è finita, che siamo finiti e che non torneremo mai più. Non dimenticherò niente. Non dimenticherò quanto di quanto lo amo Non dimenticherò mai, nemmeno quando amerò di nuovo. Lui sarebbe stato sempre con me. Non volevo dimenticare niente, soprattutto il male, perché un amore come il nostro era solo destinato a finire,  non poteva nemmeno iniziare. Non volevo dimenticare niente, soprattutto il male. Lo faccio per non tornare.
All'improvviso sento Andrea che si sveglia, mi cinge la vita e mi bacia il collo " Ancora sveglia mogliettina?"
" Non riesco a dormire"
" Vieni qui " e mi strinse a se.
" Andrea, Grazie"
Mi baciò " No grazie a te" e si addormentò e intanto passò un'altra notte dove nei miei sogni era tutto più bello.

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Una serata focosa. ***


Image and video hosting by TinyPic
Questa sera ci sarebbe stata la festa di fidanzamento di mia cugina Camilla e Christian dio solo sapeva che non avrei mai voluto andarci ma purtroppo dovevo.
Mi stavo preparando a Villa Amantato sarebbe venuta tutta la nobiltà di Firenze.
Per l'occasione mi feci confezionare un nuovissimo abito. Ma dio solo sapevo che volevo morire, perchè dovevo vedere mia cugina e il mio amore felici e fidanzati e in procinto di sposarsi.
Raggiunsi Andrea lui era magnifico e pronto, faceva finta di nulla anche se io sapevo fino al midollo che gli bruciava il fatto di vedere Christian.
Salimmo in carrozza e dopo circa una mezz'ora arrivammo a villa Amantato.
Quanti ricordi a casa mia, era proprio lì che conobbi Christian la prima volta. Mio marito mi aiutò a scendere e mi guardai intorno a testa alta. Cercando di non incrociare gli occhi di lui perchè sapevo che sarei morta, il solo rivederlo con un'altra mi uccideva.
Entrammo e ci annunciarono Villa Amantato era in festa, tutti ci osservavano come i giovani novelli sposi, fingevo di pensare che fossimo tutto sommato una bella coppia, che magnifica bugia.
Cercai di non guardarmi intorno sapevo che il suo sguardo mi cercava e non mi abbandonava nemmeno per un istante.
Mio fratello venne con sua moglie e mi baciò la fronte e salutò Andrea Lui vide il netto miglioramento di Andrea ed era entuasiasto per noi ma sapeva che io ero davvero infelice.
Poi venne mio padre e mia zia Barbara anche loro novelli sposi il loro matrimonio sorpresa l'intera Firenze. Io ero ancora disgustata ero rimasta dell'idea che Barbara lo usasse solo per i suoi scopi , ma mio padre era troppo cieco per accorgersene.
Ed eccolì.
Lui il mio peggiore incubo. Il mio sogno più grande era lì mano nella mano con Camilla e si stavano avvicinando a noi.
Il mio cuore si fermò.
Un cuore può ancora  spezzarsi una volta che ha smesso di battere? 
Mia cugina era entusiasta mi baciò entrambe le guancie per salutarmi e si vedeva da lontano un miglio che era veramente felice . Come avrei potuto distruggere la sua felicità?
E poi il mio timore più grande. Il mio dolore più grande fu quando dovetti incrociare lo sguardo di Christian come se tra noi non fosse mai accaduto niente, come se tutto ad un tratto fosse scomparso tutto.
Gli sguardi dei presenti erano fissi su di noi e si poteva notare un certo imbarazzo, una certa freddezza.
I suoi occhi non li riconoscevo più.
Andrea non mi tolse mai lo sguardo di dosso, nemmeno per un istante, per fortuna cercai di camuffare al meglio i miei sentimenti ma io volevo solo morire.
Dovevo distruggere ciò che mi distruggeva e così presi la situazione in mano più falsa che mai.
" Cara Camilla, non sai quanto io sia felice, nel vederti così raggiante, questo era il tuo sogno fin da bambina, goditelo, vi auguro entrambi molta felicità e prosperità" Ecco che tornava la gelida e fredda Virginia Amantato.
" Riguardo a voi Conte Ristori trattate bene mia cugina, e rendetela felice" Alzai un sopracciglio.
" Ora miei signori perdonateci ma io e mio marito Andremo a salutare alcune persone, buon proseguimento di serata" Andrea mi prese per mano e noi andammo. E mi odiai semplicemente mi odiai.
Io e Andrea passammo la serata così a scambiarci sguardi intensi e amoreggiare teneramente , a baciarci e desiderarsi e io fingevo che fosse Christian, e mi facevo ancora più schifo perchè tutto questo lo facevo sotto i suoi occhi, gli occhi di Christian, Vedevo il suo sguardo e vedevo che era infelice perchè sapevo che avrebbe cercato me in ogni donna.
Stavo bevendo molto, per non pensare, Poi Andrea mi portò in un corridoio della casa abbastanza appartato e tra noi scoppiò la passione.
Mi sbattè al muro e io cinsi le mie gambe alla sua schiena, poi mise le mani sotto la mia gonna e incominciò ad accarezzarmi e toccarmi la passera umida e bagnata.
Le sue dita scivolarono dentro di me e io mi morsicavo le labbra per non urlare.
Tutto questo era eccitante, avevamo paura che ci scoprissero ed era questo che rendeva tutto emozionante.
Andrea continuava a penetrarmi con le dita e io raggiunsi l'orgasmo ma c'era la musica e nessuno avrebbe potuto sentirmi. 
Io gli slacciai i pantaloni e gli presi il suo sesso tra le mani e incominciai ad andare su e giù .
E man mano che andavo avanti lui godeva. 
Ma volevo fare di più. Gli abbassai i pantaloni e mentre lui chiuse gli occhi  mi chinai in avanti e glielo presi con le labbra, poi provavo a succhiare accarezzandogli la punta con la lingua.
" Sei mia , solo mia non dimenticarlo"  la sua voce venne soffocata da un gemito.
sentivo la sua erezione crescere sempre più nella mia bocca. Lo prendevo ancora più in bocca fino ad arrivare alla gola.
Stava per venirmi in bocca.
E ingoiai il suo sperma dentro di me.
Continuammo così e lo facemmo anche tutto ed era stato così eccitante , in quel momento mi dimenticai completamente di Christian.
Ridemmo per quello che era successo e io gli sussurrai all'orecchio " Dovremmo farlo più spesso maritino"
Tornammo nella sala e io ero totalmente brilla  e un po' ubriaca, tornammo con i vestiti fuori posto, io avevo i capelli scompigliati e il corpetto leggermente abbassato.
Tutti potevano intuire quello che era successo tra me e mio marito.
" Miei signori, vi prego di scusarmi ma io porterei mia moglie a casa non si sente molto bene"
" E' così all'improvviso mi è venuto un forte mal di testa, buona serata a tutti soprattutto a te Camilla."
Rubai un bacio a mio marito sotto gli occhi di Christian non so cosa mi prese.
" Buonanotte a tutti" 
E così la serata terminò e io e mio marito tornammo a casa riprendendo ciò che stavamo facendo a Villa Amantato.

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** Con quale forza ? Con quale coraggio? ***


Tutti ci lasciano qualcosa, purtroppo anche quelli che vorremmo non fossero mai passati nella nostra vita.
 



Caro diario,  mi sento sola, mi sento triste, mi sento svuotata, non so più a che cosa devo aggrapparmi, sto cercando di andare avanti ma il mio cuore fa sempre qualche passo indietro e io desidero solo morire.
Andrea è perfetto credo proprio che lo avrei amato davvero se fosse arrivato in un altro momento della mia vita se non avessi mai conosciuto Christian, la persona cattiva che era non c'è più, è scomparsa e io ne sono davvero contenta. E' davvero una brava persona in fin dei conti non che io abbia dimenticato tutto quello che mi ha fatto passare ma ho capito che non bisogna portare rancore e provo davvero un'affetto così grande per lui. 
Ma non è l'uomo che vorrei.
Non lo amo.
Amo Christian.
E ora lui sarà di un'altra, un'altra che lo abbraccerà di notte, un'altra che lo amerà.
Ma qualunque cosa accadrà mi ha lasciato un ricordo bellissimo.
Tutti ci lasciano qualcosa, purtroppo anche quelli che vorremmo non fossero mai passati nella nostra vita.
Ma io non ne posso più di fingere, non posso.
Desidero la morte immensamente perchè preferisco morire piuttosto che continuare a vivere senza di lui caro diario.
Forse non è il mio destino essere felice.
Voglia Dio che la mia morte venga presto e ci liberi tutti da questa Perché questo è peggio della morte, per me. Sapere che mi ha amata . Sapere, ogni mattina quando  mi sveglio, ogni notte quando mi addormento, che è con lei, che sceglie di essere con lei invece che con me. Mi divora come un cancro, Caro diario Penso che ne morirò. Questo dolore è come la morte. Preferisco la morte.
E tra qualche settimana ci sarà il loro matrimonio e io non so quale coraggio assisterò al loro matrimonio. Con quale faccia? con quale coraggio?
 
Virginia Amantato.

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** La resa dei conti ***


" Virginia vieni dentro prenderai freddo" Mi alzai effettivamente faceva molto freddo.
" Come sei dolce Andrea, ma non devi preoccuparti per me"
" Sono tuo marito no? "
" Si " dissi con un velo di tristezza degli occhi " sei mio marito " 
E lo abbracciai lui mi strinse .
" E' un problema se vado a trovare mia cugina Camilla a Villa Amantato? "
" Ma certo che no amore mio è sempre casa tua, non voglio impedirti nulla"
" Grazie, grazie Marito mio."
E restammo abbracciati per molto tempo.


 
 
Villa Amantato  Ore 16.00 " La resa dei conti "






Image and video hosting by TinyPic  
 
Feci preparare la carrozza e andai a Villa Amantato volevo guardare negli occhi Camilla vedere la sua felicità, vederla per l'ultima volta nubile, dopo di che lei sarebbe stata una donna sposata.
Volevo gioire di questa cosa, ma era impossibile, anche se Camilla aveva sempre desidarato Christian. Il mio Christian.
Arrivvai a Villa amantato la servitù mi accorse con tutti gli onori come se non si fossero dimenticati che prima di Barbara e Camilla ci abitavo io insieme a mio padre, rimpiangevo quei tempi, dove tutto mi era permesso, dove non conoscevo niente e nonostante tutto non mi mancava niente per essere felice, realizzai quanto fosse cambiata la mia vita in pochi attimi.
Mi inchinai a mio padre e malincuore anche a mia zia Barbara era la mia matrigna.
" Virginia che sorpresa tesoro" disse mio padre baciandomi entrambe le guancie.
" Volevo salutare Camilla, prima del Grande evento"
" Grazie" disse lei con una strana freddezza, con un'acidità che non le era mai appartenuta.
Mio padre e Barbara ci lasciarono sole.
Io mi accomodai sul mio divano preferito di pelle rossa. Adoravo quel divano fin da quando ero una bambina.
" Come stai? " dissi io guardandola negli occhi cercando di vedere se in quegli occhi c'era qualcosa del mio Christian.
" Piuttosto come stai tu, cugina non è un bel periodo per te, si può dire." La sua schiettezza mi raggelò.
" Come? scusami? come mai non dovrei stare bene , ho la vita che ho sempre sognato, un marito stupendo e una splendida cugina che si sta per sposare, come mai dovrei essere infelice? "
Camilla si alzò in piedi sbattendo un piede per terra.
" Sei la persona più falsa e ipocrita che io abbia mai conosciuto Virginia, so tutto, so che sei stata l'amante del mio futuro consorte e so anche che ci sei andata a letto spudoratamente e ora hai il coraggio di venire qui in casa mia a fare la falsa? con me? non devi osare! "
Tante emozioni si mescolavano in me in quel momento, rabbia, ragione, e tristezza.
Cercai di comportarmi con diplomazia.
" Prima cosa, questa non è affatto casa tua Camilla, se non mi sbaglio questa casa ha il mio cognome, il cognome degli Amantato, la famiglia più ricca dell'alta Toscana, non mi sembra che tu possieda il mio stesso cognome, dato che tua madre prima di mio padre ha sposato tuo padre che era un fallito su ogni aspetto.
Secondo si è vero io e il tuo futuro consorte siamo stati a letto insieme e ti dirò di più :
Ci siamo amati e ci amiamo ancora. Basta avere cervello " dissi toccandomi la tempia " Ma tu non ce l'hai.Vorresti negarlo? Basta guardare come ci guardiamo, non si cancella tutto quello che abbiamo passato, e tu nel bene o nel male, non gli darai mai quello che gli ho dato io. "
Camilla si avvicinò a me.
" Però, le tue parole sono così affilate, ma non mi lascerò abbattere da quelle, Virginia, si è vero mio padre era un bastardo, Ma guardami ora! ho preso il tuo posto, e tuo padre diciamo che si ricorda a malapena di avere una figlia."
" Non osare" le presi il braccio
" Io invece oso, perchè posso. Virginia, guardati allo specchio, non sei altro che una puttanella da due soldi che ha aperto le gambe facendo le corna a suo marito, sei una poco di buono, sei una sgualdrina, ma forse loro hanno più dignita di te."
Dovevo combattere non risparmiargli niente.
" Beh, tu non sei migliore di me cugina, ti devo ricordare io che cosa hai fatto in Francia? ti devo ricordare io che eri peggio delle prostitute dei bordelli?
Ti devo ricordare io che gliel'hai preso in bocca a mezzo popolo Francese Neh? Adesso dimmi chi è migliore io o tu? perchè si è vero io avrò messo le corna a mio marito ma io lo amavo e lo amo ancora Christian ! hai capito bene? Lo amo! e lui ama me!
E' giusto perchè tu lo sappia dovresti sceglierti con maggiore cura le domestiche! sono così pettegole! credi che non mi abbiano spifferato quello che è avvenuto tra te e Andrea? Siete andati a letto qualche sera fa e mentre lui raggiungeva il culmine lui ha gridato il mio nome! Adesso dimmi credi ancora che il tuo dolce Christian sia innamorato di te? Lui è sempre stato innamorato di me sempre! tu lo amavi prima di me certo ma tu per lui non sei niente sei solo un rimpiazzo !"
Lei rimase atterita senza parole ma non si lasciò affliggere dovevo ammettere che aveva la determinatezza nel suo carattere come me.
" Siamo due puttane Virginia, ne megliore ne peggiore dell'altra. Ma il fatto è questo, quella che perde sei tu, perchè al contrario di come vorresti Christian me lo sposo io."
Io risi di gusto e presi le mani a Camilla
" Eh no Cugina è qui che ti sbagli, tu non vinci niente, ma proprio niente, se la vittoria la reputi un matrimonio senza amore buon per te.
Non hai vinto tu.
Non ho vinto io.
E' vero tu ti terrai il mio uomo ma saremo entrambi infelici e vuoi sapere perchè?
Perchè tu avrai un matrimonio privo di felicità, e io sarò senza di lui consapevole della sua infelicità"
Sospirai.
" Ci vediamo al tuo matrimonio"
Voltai lo sguardo e feci qualche passo verso l'uscita e me ne andai.
Appena salita in carrozza sospirai, e andai via.

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** Annullamento. ***


Image and video hosting by TinyPic
Stavo prendendo una tazza di the caldo, avevo molto freddo e cercavo di non pensare ero davanti al camino e cercavo di non pensare agli ultimi avvenimenti.
Quando All'improvviso sentivo dei passi dietro di me, era mio marito.
" Andrea" gli sorrisi e mi alzai.
Lui si avvicinò a me e mi fece sedere tra le sue ginocchia.
" Virginia, ho una cosa importante da farti vedere."
Alzai un sopracciglio " Cosa devi farmi vedere? sono curiosa! ma è bella o brutta?"
" Lo lascio giudicare a te"
" Mi sto preoccupando, è successo qualcosa? "
Lui sospirò e prese dal farsetto delle carte e me le porse.
Le guardai attentamente. " Ma Andrea, cosa sono? "
" Leggi"
sospirai e il mio sguardo lesse le carte, erano le carte dell'annullamento del matrimonio  ma non avrei mai potuto pensare che fossero le mie.
" Andrea ma cosa significa? non capisco"
" Quello che vedi tesoro mio, vedi Virginia, io con il tempo ho potuto scoprirti ho potuto apprezzarti, ho imparato ad amarti, ma per quanti sforzi tu faccia tu non puoi costringerti ad amarmi. Tu non sei felice Virginia, io so che quando sei con me il tuo cuore è da un'altra parte, so che il tuo primo pensiero quando ti alzi la mattina non sono io e non sono sicuramente l'ultimo.
Vedi, Virginia, edi io ti amo, in un modo veramente incredibile, cerco di amare tutto di te. Potrei saltare dalla montagna più alta se me lo chiedessi e ciò che mi porta ad odiarti mi spinge ad amarti.
Io so che i miei sentimenti non sono i tuoi, ma io non posso vedere nei tuoi questo velo di tristezza che ti affligge, non sono cieco. Tu meriti più di questo, perciò io ti chiedo se vuoi veramente fare qualcosa per me firma queste carte"
Io rimasi impalata, scioccata, rimasi pietrificata senza parole.
" Andrea" Gli presi le mani " Io apprezzo tutto quello che stai facendo per me, ma non puoi sciogliere questo matrimonio consacrato difronte a dio, non puoi renderlo nullo questo matrimonio c'è stato."
" Ci sono cause che possono dichiarare che il matrimonio è nullo"
" Andrea, non posso metterti in imbarazzo davanti all'intera Firenze dichiarando che tu sei privo di virilità, andiamo lo sa tutta Firenze che sei tutto ma tranne questo."
" Non c'è solo questa possibilità, Cara le motivazioni possono essere altre.
Ne ho parlato con la tua famiglia.
Io ero già promesso a un'altra nobildonna , il matrimonio non è valido. Sono vincolato da un matrimonio precedente e tu hai tutto il diritto di dichiarare che questo matrimonio non è valido."
" Andrea ti prego" dissi con le lacrime agli occhi.
" Virginia, io so che tu lo vuoi quanto a me, ti sarò per sempre grata per quello che c'è stato tra di noi, ma non è questa la nostra strada.
Il matrimonio tra tua cugina Camilla e Christian non è ancora reso ufficiale, ma manca poco, perciò devi sbrigarti, devi firmare queste carte e andare lui, non puoi permetterti di aspettare"
Mi porse le carte e l'occorrente per scrivere.
La voce mi tremava " Dove devo firmare"
" Qui" Mi indico.
Sospirai come se non ci potessi credere e firmai. Ero libera, non ero sposata, ero una donna libera da ogni vincolo.
Presi le carte, preparate dal tribunale dove dichiaravano il mio matrimonio nullo.
" Corri va da lui" scoppiai in lacrime, ma prima di andai corsi verso di lui e gli diedi l'ultimo bacio d'addio.
" Non ti ringrazierò mai abbastanza Andrea, ti ringrazio, non sai quanto possa valere per me tutto questo, ti sarò per sempre debitrice" Lui si staccò da me e mi baciò a stampo dolcemente.
Io lo guardai e gli sorrisi, mi inginocchiai e gli baciai le mani.
Lui mi alzò da terra " Sono diventato un uomo migliore grazie a te, tu mi hai insegnato questo. Ma le nostre strade non si divideranno mai"
" Mai" " Se tu fossi arrivato in un altro momento, ti giuro che ti avrei amato."
" Non era destino piccola Mia, ma adesso devi giurarmi che farai di tutto per averlo"
" Non hai mai creduto ai giuramenti"
" Ora voglio crederci"
" Lo giuro"
" Corri va da lui."
Corsi verso l'uscita principale.
" Virginia, farò preparare alla servitù i tuoi bagagli, da questa sera sarai di nuovo a casa tua"
" Mio padre lo sa? "
" Si ha accettato la cosa, Dovresti vedere tua zia e Camilla sono delle belve"
" Questa guerra non è finita la vincerò io"
" Me l'hai giurato"
" io mantengo sempre i giuramenti"
" Adesso corri"
E così andai via, correndo non feci nemmeno preparare la carrozza, dio mi aveva permesso ancora di essere felice, forse questo era il mio destino, ero felice, forse egoista, ma felice.
" Virginia Amantato" sussurrai
" Sono tornata a vivere."

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** Ti aspetterò senza andar via. ***


Image and video hosting by TinyPic
Villa Ristori
 
Corsi di corsa fino a Villa Ristori, entrai fino dentro non respiravo, e i servitori mi seguivano imperterriti.
" Signorina non potete entrare!"
" Ho urgenza di vedere il vostro padrone, non potete impedirmelo!"
" Signorina , il padrone è stato molto chiaro non vuole vedere nessuno" disse il servitore con una voce molto ferma.
" Bene, allora lo aspetterò qui fin quando non uscirà"
" Ma signorina!"
Quando All'improvviso uscì Christian guardandomi perplesso e sorpreso come se non si aspettasse di vedermi lì.
" Lasciateci soli"
Io mi misi davanti a lui, con una tale fermezza, con una tale decisione, avevo dentro il corpetto le carte dell'annullamento ora speravo solamente che lui avrebbe potuto perdonarmi.
" Spiegami cosa ci fai qui, in casa mia come una pazza, non avevi detto che saresti scomparsa dalla mia vita? "
" Era così, era.
Vedi Andrea, Ho commesso l'errore più grande della mia vita a lasciarti andare, so che non avrei mai dovuto farlo, che avrei dovuto combattere per noi due, ma non l'ho fatto. Ora sono qui, per chiederti perdono, per quanto possa sembrare sciocco io ti amo, ti amo.
Io non ce la faccio a rinunciare a te, non posso, tu sei troppo importante per me, a meno che non ci sbatto la testa e mi rendo conto che fra noi due non può funzionare, altrimenti non mi arrenderò. La prima volta che ti ho visto, io ho capito che eri quello giusto, che eri l'uomo che avevo sempre sognato, che avevo sempre desiderato.I tuoi occhi, la tua bocca, il tuo sorriso. Eri tu! Tu sei l'amore dela mia vita. Io lo so che devi sposarti con Camilla, che ti ho lasciato e che probabilmente mi odierai,ma non me ne importa. Per una volta nella mia vita io voglio pensare a me, voglio pensare a noi, perchè io credo che noi potremmo essere davvero felici insieme.
Ti prego" dissi avvicinandomi a lui accarezzandogli la guancia " Se lo vuoi adesso sono qui, tua , per sempre" sospirai e presi le carte dell'annullamento.
" Andrea ci ha dato il suo consenso, mi ha fatto firmare le carte per l'annullamento lui era già promesso ad un'altra. Sono libera Christian. Sono libera di sposare chi voglio, e io voglio te, voglio sposare te."
Lo guardavo negli occhi e tutto ciò che vedvo non era l'espressione di un uomo felice, era arrabbiato, era gelido, non era lui, non era Christian.
Lui mi diede le spalle, e questo mi ferì più di qualsiasi altra parola. 
Mi bastò fissarlo negli occhi per capire la verità. La capii con la brutale chiarezza con cui si dissolvono i sogni. Non sarebbe rimasto con me.
Si girò e disse arrabbiato " Credi di venire qui adesso come se niente fosse accaduto con quale coraggio vieni qui Virginia? quale? tu mi hai lasciato! hai distrutto tutto ciò in cui credevo! hai distrutto il mio mondo! e adesso vieni qui con questo bell'annullamento a dirmi che è tutto finito! come fai ad essere così egoista Come? Non hai avuto nessuna pietà quando mi hai lasciato, non siamo tutti burattini nelle tue mani Virginia, sei solo una ragazzina viziata! e io per te non ero nulla!"
" Come fai a dire questo?" sbraitai e avevo le lacrime agli occhi.
" Tu non hai idea di quello che ho dovuto passare, non lo immagini nemmeno che inferno ho dovuto sopportare! tu non lo sai ma io volevo solamente morire! io l'ho fatto per te per te solamente!"
" Vorresti farmi credere che mi hai lasciato solo per fare un favore a me? sei patetica mi fai ridere!"
" Si" non avevo parole.
" Avrei voluto che combattessi per me. Avrei voluto più fiducia nel nostro amore. Mi spiace, ma è tutto finito, è stato tutto un errore, ora devo sposare tua cugina Camilla e che tu lo voglia o no adesso è lei la donna che amo."
" Come puoi farmi questo? tu non la ami, tu non ami nessun'altra tu ami solo me, e lo sai, lo sai."
" Io l'ho fatto per te" singhiozzai " Quando mio fratello ha saputo di noi qulla mattina, credevo di avere il mondo in pugno che nessuno ci avrebbe mai separato. Ma.." alzai gli occhi al cielo piangendo come una disperata " Ma la sera quando sono tornata, Andrea è entrato come una furia in camera mia...e..." Singhiozzai di nuovo e il suo sguardo si fece più spaventato.
" Aveva letto il mio diario, e aveva scoperto di noi. E... mi ha violentata" i singhiozzi mi si fermavano in gola.
" E.. mi ha minacciata di ucciderti se non avessimo finito con questa storia, ti voleva uccidere Christian, io l'ho fatto per te, non l'ho fatto per egoismo o per gioco, io l'ho fatto per noi per te. Perchè preferivo morire senza di te non potevo sopportare l'idea che ti uccidesse per causa mia, io non me le lo sarei mai perdonata"
Lui si avvicinò a me e mi accarezzò la guancia.
" Non immaginavo che avessi affrontato tutto questo da sola, quel verme schifoso.."
" No lui è cambiato.. lui è diventato una persona diversa.. non è una cattiva persona"
" Questo non giustifica il suo comportamento, e l'annullamento non mi scioglie dagli obblighi presi con tuo padre e tua zia Barbara, io devo sposare Camilla, devo."
" No, Sei ancora in tempo per tirarti indietro, ti prego non abbandonarmi qui."
" Non posso" " Io ti amo Virginia, sei l'unica donna che io abbia mai amato ma non posso lasciar perdere."
" Ti prego " piangevo " Non puoi lasciarmi andare via così."
" Devo, la tua vita sarà migliore senza di me."
" Preferisco morire"
" Non dirlo"
Mi prese il viso e mi baciò la bocca e ci baciammo.
" Ti dico Addio, Virginia, ma ricordati che nessuno ti ama come ti amo io."
" Ti amo, Non amerò mai più"
Mi asciugò le lacrime.
" Non dirmi addio, io so che tu tornerai da me."
" Virginia.." " Shh.. non dire niente..tu tornerai, ti aspetterò, senza andar via."
presi le carte dell'annullamento e lo guardai e andai via Positiva, io sapevo che sarebbe tornato con me prima o poi, e Da oggi avrei preso in mano la mia vita.

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** Situazioni divertenti. ***


Image and video hosting by TinyPic
Prima di fare ritorno a Villa Amantato, ero passata ancora da Andrea, volevo ringraziarlo e informarlo dell'accaduto e gli avevo promesso che ogni qual volta che lo desiderava potevamo vederci.
 
Villa Amantato.
 
I miei servitori portavano nelle mie stanze i bagagli e mio padre mia zia e Camilla mi aspettavano nel salotto.
Entrai con un'aria raggiante, grintosa e anche un po' spavalda, non avevo nulla da perdere.
"  Ecco, Virginia Amantato che rimette piede nella sua amata casa Padre, oh come sono felice di vedervi" Gli baciai entrambe le guancie " Sono tornata qua con voi, non ne siete contento? " Barbara e Camilla erano inacidite.
" Avrei preferito che il tuo matrimonio fosse  durato di più , ma il tuo promesso era già promesso"
" Assolutamente, questo matrimonio non poteva continuare." Lanciai uno sguardo a mia Zia Barbara e poi a Camilla e dissi.
" Oh mia cara Zia ci siete anche voi" dissi sarcastica. Sospirai. E mi tolsi i guanti e glieli porsi alla mia Cameriera Personale.
Le dissi " Desidero, dell'acqua calda per farmi un bagno, sono molto stanca."
Lei si inchinò e annui e andò via.
Mia zia Barbara dissi " Come ben sai mia cara nipote, tra non molto ci sarà il matrimonio di mia figlia Camilla e Christian Ristori"
" Come potrei non saperlo, ultimamente non si parla di altro" il mio tono era pungente.
" Gradiremo molto che la tua presenza qui, non sia di peso" Rimasi offesa per la sua schiettezza questa era casa mia, ma non avrei contato sul fatto che mio padre avrebbe preso le mie difese.
" Sono convinta, che in Casa mia non darò alcun fastidio, ne ho così abbastanza di sentire parlare di matrimoni, che non mi sposerò per un bel po'. "
" A cosa ti dedicherai Cara? "
" A me stessa, ora che vivo qui di nuovo potrò dedicarmi unicamente alle cose che facevo prima , sono così entusiasta che sono ritornata qui"
" Ora gentile famiglia, scusate ma io mi ritiro nelle mie stanze" E feci per andarmene.
" Oh che schiocchina che sono" Andai verso Camilla e gli baciai le guancie ero peggio di Giuda , che grande falsa che ero. Ma a volte non era sempre un male.
" Cara Camilla, davvero tanta ma tanta felicità con il tuo promesso" Risi 
Lei aveva una faccia da pesce lesso.
" A dopo miei signori."
 
Image and video hosting by TinyPic Villa Amantato ora di Cena 19.35

 



I servitori mi avvisarono che era ora di Cena, mi sarei molto divertita, con quelle due zotiche. La serata era decisamente nelle mie mani.
Feci la mia entrata in grande stile, più bella che mai e sicura che mai. Mio padre difronte a me insieme a mia zia, e Camilla era affianco a me. Oh che dolce Compagnia. Pensai.
" Allora ditemi, mia cara zia, come vedo il vostro matrimonio procede molto bene"
" Direi una favola se così si può dire, vostro padre è davvero amorevole." Gli strinse la mano.
" Non lo metto in dubbio" dissi e bevvi un sorso di vino.
Camilla si rivolse a me e disse " Ho sentito certe voci, sul tuo matrimonio Virginia, in centro, quando dovevo acquistare il mio abito nuziale" disse pungente.
" Ah si? che voci, sono proprio curiosa di sentire cosa si inventa la gente" dissi sarcastica.
" Beh, che vostro marito non era la virilità fatta persona, come ci voleva far credere."
" Cosa intendi? "
" Intendo dire, che si mormora che vostro marito avesse dei gusti un po' particolari se così si può dire, alcuni dicono che fosse un sodomita."
" Camilla mia cara, se ascolti quello che dice la gente, vuol dire che l'organizzazione del tuo matrimonio non ti rende occupata abbastanza, comunque posso confermare che mio marito non è certo un sodomita, anzi tutt'altro. E la virilità.. Beh... Ce l'ha tutta ha un forte vigore."
Ero abbastanza maliziosa.
E vidi dallo sguardo di mio padre che era un po' in imbarazzo.
I servitori portarono le prime portate. Pensavo a Christian sapevo che sarebbe tornato.
" Beh c'è sempre un fondo di verità."
" Fidati cugina, non c'è neanche una piccola parte di verità"
" Comunque sia" disse mio padre " Virginia sono molto contento che tu sia tornata qui"
Gli sorrisi e sorrisi sarcastica a quelle due oche. " Anche io ne sono molto felice, ma io propongo di fare un brindisi. Un Brindisi alla mia dolce Camilla e al suo matrimonio e a me." 
" Sono d'accordo " disse mio padre.
" Vedo che il tuo ego non si è sminuito affatto."
Io risi " Rinunciare al mio Ego? Mai Camilla, mai, la parola rinuncia  non fa parte del mio vocabolario" Ed era chiaro a cosa mi riferissi, mi guardò malissimo, ma io sostenni il suo sguardo.
" A camilla e a me" Brindammo.
" Ora che sei sola senza un marito , e dato che sei già stata sposata mi chiedo se ti sposerai ancora, se c'è ancora qualcuno che è disposto a sposarti" disse Barbara.
" Ma certo Cara, chiunque vorrebbe sposarla" disse mio padre.
" Grazie padre, anche se questa volta pretendo il meglio , non mi accontenterò facilmente" guardai Camilla.
" Accontentati di quello che hai. " disse Camilla.
" Tu accontentati,  Io mi prendo tutto quello che posso" La guardai scaltra.
" E cosa vuoi prenderti? "
Risi leggermente e dissi " Il mondo Camilla, e tutto quello che c'è dentro" e Mi riferivo a Christian e lei lo capiva.
E la Cena prosegui tra battutine pungenti e occhiate, ma tutto sommato divertente, era troppo divertente falla arrabbiare senza poterlo dimostrare.
 
Image and video hosting by TinyPic

 Villa Amantato Notte ore 23.55
 
Mi stavo preparando per dormire ero in camicia da notte e mi pettinavo i capelli quando qualcuno bussò alla porta.
Era Camilla.
" Camilla, vorrei dormire, e sinceramente la tua presenza mi rivolta lo stomaco."
" Non sai a me la tua presenza quanto possa rivoltare il mio di stomaco!"
" Molto bene, ma ora dimmi cosa vuoi e facciamola finita, sono molto stanca e non ho voglia di sentire le tue stupide chiacchere"
" Devi lasciare in pace me , mio marito e il mio matrimonio"
" La strada per l'altare è ancora lunga non è ancora tuo marito."
" Sarà anche così. Ma non me lo porterai via."
E se ne andò. E io dissi ridendo " Vedremo, Vedremo"

Ritorna all'indice


Capitolo 35
*** Il tempo scorre, ma io non perdo la speranza. ***


Caro diario, è stata una serata decisamente divertente, ma non posso nascondere le mie paure e preoccupazioni, ho paura che Christian non ritornerà da noi, ho paura che andrà fino in fondo che sposerà Camilla, io ci spero nel suo ritorno, ma è difficile svegliarsi la mattina è convincersi che tutto andrà bene.
Quella faccia tosta di mia cugina, davanti agli occhi di mio padre e mia zia mi ha invitato a visitare la chiesa , durante il viaggio ci siamo scambiate battutine davvero pungenti.
Questa storia la devo vincere io, non posso permettermi di perdere e soprattutto non posso permettermi di perdere Christian.
La cosa più difficile è stata sostenere proprio il suo sguardo, oggi Lui è venuto a trovare la nostra famiglia e la sua " Futura" moglie. 
Camilla, mi ha fatto scendere apposta, la detesto.
Ho cercato di mantenere la calma volevo solo esplodere, ma la cosa che mi ha rassicurata di più è stato il fatto che Christian non è riuscito a togliermi lo sguardo di dosso nemmeno per un secondo.
Però il tempo sgocciola,  e io prego dio tutti i giorni affinchè ritorni da me, perchè per me è impossibile stare senza di lui.
Caro diario, ora scusami ma devo andare, e ora di cena.
E io cercherò di mangiare qualcosa, anche se mangiare ultimamente sta diventando un tale peso.

Ritorna all'indice


Capitolo 36
*** Quando farsi male è più facile che darsi un bacio. ***


Image and video hosting by TinyPic
" Tu non sai quanto è bello prendere ingiro quella stupida di Camilla, non ne hai idea mi entusiasma troppo"
" Dovresti andarci piano sorellina, come fai ad essere sicura che Christian tornerà da te? "
" Ma è chiaro fratello, mi ama, e io amo lui, non era convinto di quello che diceva l'altro giorno quando sono andata da lui per dirgli che Andrea mi ha consegnato le carte per l'annullamento"
" Ora sei un po' felice? "
" Sto bene, e sono tranquilla, ma non sono felice, Andrea non era così terribile, anzi negli ultimi tempi era anche diventato un marito perfetto, e gli voglio bene, nonostante tutto quello che mi ha fatto patire, credo che se non avessi mai conosciuto Christian avrei potuto amarlo"
" Non ti arrenderai vero, piccola ? dovresti, hai la vita davanti non devi concentrarti solo su di lui, Virginia, tesoro, devi prendere in mano la tua vita solo così potrai essere davvero felice"
" E' solo un eresia pensarla questa cosa, Mai fratello, non rinuncerò mai alla mia felicità, non rinuncerò all'uomo che amo, io andrò fino in fondo anche se ho il rischio di farmi male."
Chiusi gli occhi e respirai l'aria fresca del giardino.
" Non voglio che tu soffra."
" Il dolore è il sale della vita."
" Ora piccola mia devo andare, ho degli affari da sbrigare"
" Non voglio farti far tardi, ci vediamo Henry"
Mi baciò la fronte e io rimasi in giardino da sola, quando All'improvviso arrivò Christian e mi mise le mani davanti agli occhi, avrei riconosciuto le sue mani ovunque perchè io non avrei mai dimenticato le sue mani su di me.
" Christian, ma che ci fai qui."
" Sono qui per.."
" Non c'è bisogno che tu lo dica, sei qui per lei no? "
Lui annui.
" Virginia, mi dispiace per tutto , e io sono infelice quanto te, ma ho dato la mia parola, e devo rispettarla, devo sposare Camilla, nonostante io ti ami più di me stesso"
Sospirai gli andai vicino e lo baciai con una forte passione.
" Se tu mi baci così, non potrò mai lasciarti andare"
" Io non voglio che tu lo faccia" E stavo per ribaciarlo.
" Tesoro, ti prego"
" Io ti amo, e tu tornerai da me lo so." Quando farsi male è più facile che darsi un bacio. Mia zia Barbara venne d'istinto verso di noi.
" Oh Virginia vedo che hai accolto il nostro ospite"
" Oh certo, io sono una ragazza educata zia se non lo rammentate"
" Non l'ho mai messo in discussione cara, Conte Ristori la vostra futura moglie è dentro che vi aspetta"
" Andate caro Christian prima che la vostra futura moglie si chieda che fine abbiate fatto, mi sentirei tremendamente in colpa se si preoccupasse inutilmente" dissi sarcastica.
Mia zia mi guardò male, aveva intuito che tra noi due c'era molto più di una semplice conoscenza, evidentemente Camilla non le aveva parlato.
 
VILLA AMANTATO ORE 18.40
 
Mancavano 3 giorni esatti al matrimonio, tre giorni, ma Christian non sembrava fare alcun passo indietro, e io stavo letteralmente perdendo la speranza.
 
Ore 22.35
 
Camminavo da sola per i corridoi, quando All'improvviso mi sentìì dire " Vedo che non hai perso tempo a parlare con il mio uomo."
Sbuffai " Camilla, non ho voglia, e soprattutto non ho il tempo per parlare di queste cose con te, pensa al tuo matrimonio, sempre se ci sarà un matrimonio."
" Sei patetica, pensi davvero che lui ritornerà? mancano solamente tre giorni e dico tre e noi due ci sposeremo. tutto è ufficiale , ormai non può far alcun passo indietro, sai qual'è la cosa che mi fa star male Virginia ? che quando io ti raccontavo del mio amore per Christian, tu ci andavi a letto. Io mi confidavo con te e tu mi hai solo preso ingiro."
" Il ruolo dlla vittima non ti si addice per niente Camilla, è vero non ho avuto rispetto per i tuoi sentimenti lo ammetto, ma mi sono innamorata è così sbagliato? come può una cosa che mi fa star bene essere così sbagliata? "
" Camilla" dissi avvicinandomi a lei.
" Comunque vadano le cose, non puoi costringerlo ad amarti, si ama e basta, e se l'amore non è vero, è inutile coltivarlo, quindi se vuoi fare una cosa giusta, tirati indietro e rinuncia a questo matrimonio, ti scongiuro, rinuncia a questo matrimonio."
" Per fare un favore a te? Mai. Mai e poi Mai, io non ti darò ciò che mi spetta per diritto"
" Bene, ma poi non venire a piangere, quando la notte starà nel mio letto piuttosto che nel tuo."
" Preferisci essere la sua puttana? "
" Si, assolutamente preferisco essere la sua puttana almeno so che non verrà a letto con te"
" Dovremmo pur consumare il matrimonio"
" Certo, ma quella è una banalità, goditela perchè non avrai altre notti sempre se ci sarà quella notte."
" Buonanotte Camilla"

Ritorna all'indice


Capitolo 37
*** Questa notte ci appartiene. ***


Image and video hosting by TinyPic
Stavo lentamente perdendo la speranza, come potevo ancora sperare Che Christian tornasse da me? come ancora potevo sperare in una banalità del genere.
Mancavano meno di ventiquattro ore al matrimonio, e io sapevo che Christian questa volta non sarebbe tornato da me e che questa volta l'avevo perso per sempre.
Non avevo vinto io.
Non aveva vinto Camilla.
Nessuno aveva vinto.
Non volevo stare qua, stanotte, non volevo vedere Camilla, e la sua faccia soddisfatta, non volevo farmi vedere sconsolata e amareggiata, non volevo che mi rinfacciasse il fatto che lei si era tenuto Christian.
Presi il mantello e uscì, da sola. Era notte fonda. Avevo bisogno di schiarirmi le idee.
Uscì fuori da Villa Amantato, e cominciai a Camminare, e piangevo, piangevo disperata, perchè questa volta niente sarebbe andato come avrei voluto che andasse.
Quando all'improvviso incominciai a non respirare bene, sentivo il cuore uscire fuori dal petto, mi sentivo tremare, e mi sentivo soffocare, mi accasciai vicino ad un albero e mi sedetti, non riuscivo a prendere bene il respiro.
Mi misi le mani tra i capelli, e incominciai a piangere a singhiozzi.
Quando All'improvviso, non sapevo se chiamarla coincidenza, o destino, ma All'improvviso vidi Christian , questa notte camminavamo nella stessa direzione e lui mi vide.
Si precipitò verso di me tutto agitato e preoccupato.
" Virginia, Virginia, oddio"
Io continuavo a respirare malissimo era una crisi.
" Virginia respira tesoro, avanti piccola, respira"
" Non riesco a respirare" singhiozzai
" Si si che ce la fai, avanti, respira tesoro, respira."
La sua presenza lì mi tranquillizzò in una maniera assurda, incominciai a calmarmi e chiusi leggermente chiusi gli occhi e lui mi prese in braccio.
" Grazie , avevo paura di morire"
" Non devi temere niente fin quando ci sarò io al tuo fianco"
Mi portò a Villa Ristori e mi appoggiò delicatamente sul letto, ora finalmente riaquistai un po' di lucidità.
" Stai un po' meglio?"
" Bene, ora sto bene, ho avuto molta paura, mi sentivo soffocare"
" L'importante è che tu stia bene adesso. Ma che ci facevi da sola a quest'ora di notte per giunta? è pericoloso uscire da sola"
" Ti preoccupi per me adesso? sono abbastanza forte, me la so cavare da sola"
" Dimenticavo quanto fossi determinata"
mi avvicinai a lui e gli accarezzai la guancia.
" Sei pronto per il grande evento? " Dissi un po' amareggiata?
" Ti prego, non parliamone."
" Perchè? dovrai affrontare  domani, da domani incomincerai una vita assieme a Camilla, a tua moglie"
"  Virginia, io ti amo per me è inconcepibile che devo sposare un'altra"
" L'hai voluto tu, Andrea mi ha concesso le carte dell'annullamento liberandomi da ogni vincolo matrimoniale, io ero una donna libera, sono venuta da te pregandoti di mandare tutto al diavolo, ma non l'hai fatto, perchè preferivi stare senza di me piuttosto che venire meno alla parola data alla mia famiglia"
" Non parlarne come se non me ne fosse importato niente, non parlare come se non me ne importasse nulla, perchè mi importa, sai che mi importa, Tesoro io potrò anche sposare Camilla, ma il mio cuore quello apparterrà a te."
" Io non voglio il tuo cuore, io voglio te!"
Mi si avvicinò e mi baciò le labbra con forte passione, il nostri bacio spassionato durò qualche minuto, era il bacio più intenso che ci fossimo scambiati. Il più bello.
" Ho bisogno di te questa notte."
Mandai al diavolo l'orgoglio volevo fare l'amore l'ultima volta con lui.
" Ho bisogno di te, voglio te stanotte, per l'ultima volta."
Mi spogliò delicatamente, e io spogliai lui mentre continuavamo a baciarci intensamente, 
Quella notte facemmo l’amore per l’ultima volta.Lottammo contro i nostri sentimenti e contro il fato.  Sfogammo la nostra frustrazione e la nostra rabbia per quell’addio a cui non riuscivamo a trovare rimedio. Una carezza era uno schiaffo, un bacio un morso.  Ci amammo e ci odiammo.
Mi portò delicatamente sul letto e i nostri corpi completamente nudi si sfioravano, lui era dolcissimo, mi baciava i senti e stuzzicava i miei capezzoli e ogni qualvolta che lo faceva io gemevo dal piacere, mi baciava il ventre, le cosce e il linguine, ardevo di desiderio , questo desiderio si faceva sempre più forte sempre più incontenibile.
Aprì le gambe e lui mi penetrò, raggiungemmo l'orgasmo insieme, urlando, finì sopra di lui e mentre seguivo i movimenti su di lui gli baciavo il collo e il petto, e raggiungemmo un altro orgasmo, facemmo l'amore tutta la notte , questa notte ero sua per l'ultima notte. Era mio, e io ero sua.
Ci addormentammo, per poco, poi ci svegliammo all'alba, il sole ancora doveva sorgere, e rifacemmo ancora l'amore senza stancarci, senza saziarci.
Dopo un po' finimmo e ci sdraiammo e respiravo a malapena.
Poi mi girai dandogli le spalle,  e incominciai a singhiozzare amaramente. Poi lui mi sentì e mi cinse la vita e mi baciò spalle, e mi fece voltare verso di lui e mi baciò e ci addormentammo dimenticandoci che tra meno di un'ora avrebbe dovuto svegliarsi.
Ci addormentammo fingendo di essere ancora insieme, fingendo che tutto sarebbe cambiato.
Questa notte me la sarei ricordata per sempre.
Image and video hosting by TinyPic

Ritorna all'indice


Capitolo 38
*** Punti di vista. ***


Image and video hosting by TinyPic
Erano le sette e dovevo fare i conti con questa giornata, ma decisi di non starmi a piangere addosso la vita andava avanti che lo volessi o no, e dovevo chiudere con questa storia, Christian non avrebbe fatto più parte della mia vita.
Mi alzai completamente nuda dal letto e incominciai a vestirmi nel modo più silenzioso possibile , per non fare svegliare Christian sarebbe stato ancora più difficile guardarlo negli occhi e dirgli addio, eppure non ero mai stata una persona vigliacca avevo sempre affrontato tutte le situazioni, io non avevo mai paura di niente, tutto quest'amore mi aveva cambiata decisamente.
Uscì e diedi l'ultimo sguardo a quella camera, e quel letto scompigliato, la mia pelle odorava di sesso.
non andava più via l'odore del sesso che avevo addosso. E ci siamo mischiati la pelle le anime  le ossa Ed appena finito ognuno ha ripreso le sue vite come se niente fosse accaduto.
Erano appena le sette, ma fuori c'era un bellissimo sole che mi riscaldava la pelle, eppure dentro avevo freddo.
Arrivai fino a Villa Amantato a piedi, casa mia era in subbuglio, persone che camminavano avanti e indietro, Tutti eccitati e in fibrillazione per il grande matrimonio.
Mia Zia Barbara, era con Camilla a prepararsi, mio padre e mio fratello fuori in giardino, già svegli e davano ordini alla servitù.
Sarebbe stata una giornata nera.
Era difficile realizzare che da oggi in poi sarei rimasta sola senza lui.
Mio Padre mi venne in contro e mi disse un po' alterato mio fratello ci raggiunse.
" Virginia, posso sapere dove sei stata stanotte? "
Beh si vedeva da lontano un miglio che avevo passato la notte con un uomo, avevo i capelli scompigliati, l'odore del sesso addosso, e i vestiti altrettanto scompigliati.
" Non si vede Padre? " dissi sarcastica.
Mio fratello era imbarazzato.
mio padre era infuriato, ma non poteva di certo scatenare la sua ira proprio il giorno del matrimonio di Camilla.
" Va a prepararti" disse frettoloso.
" Non verrò al matrimonio Padre."
Lui rimase incedulo per qualche secondo " Virginia non ho intenzione di ascoltarti, tu verrai a questo matrimonio, è il matrimonio di tua cugina e tu ci verrai."
Mio fratello si avvicinò a me e mi prese il braccio perchè sapeva perfettamente che sarei esplosa da un momento all'altro.
Io mi avvinai a lui ancora di più e sussurrai " No, sono io che non ho intenzione di ascoltarvi, io non verrò a questo matrimonio, che voi lo vogliate o no. Io non ci verrò!" E feci per andarmene. Mio padre mi prese il braccio violentamente e mi voltò verso di lui " Tu verrai, te lo ordino!"
" Voi non siete nessuno, per ordinarmelo!"
E mi beccai uno schiaffo.
" Tu verrai, o se no ti sbatterò via da questa casa, e ti scorderai di avere un padre!"
Io imprecai e salì su in camera mia seguita da mio fratello, e per i corridoi incontrai Camilla e sua madre, era praticamente perfetta con quell'abito bianco in dosso, il bianco il colore della purezza, peccato che Camilla di puro non avesse niente.
" Virginia, cara cugina, non sei ancora pronta? preparati oggi è il gran giorno! " disse sarcastica.
" Ho saputo che non hai passato la notte qui."
" Eh si, la notte l'ho passata con il tuo futuro marito."
Sorrisi sprezzante e Camilla e Barbara e specie mio fratello rimasero spiazzati.
 
 
P.O.V. Camilla.
 
" Mamma, quella puttana, ha passato la notte con mio marito! con mio marito!"
" Camilla, adesso calmati, e sta tranquilla, non preoccuparti, Christian sarà ugualmente tuo marito anche se è andato a letto con quella piccola Serpe"
" Mamma, io non voglio sposarmi con un uomo che è innamorata di un'altra."
" Tu sposerai Christian, Non voglio sentire ragioni, tu lo sposerai che tu lo voglia o no."
Barbara le andò vicino e le cinse le spalle.
" Guardati, piccola mia"
La fece voltare verso lo specchio 
" Sei Bellissima, Virginia non può competere con una come te, tu sei di gran lunga superiore."
" Lei è molto più bella di me"
" Ha preso la bellezza di mia sorella, ma tu sei sicuramente più bella. Avanti, adesso devi fare il tuo ingresso in scena, hai vinto tu, hai vinto, hai tenuto Christian, ci sei riuscita, e questo era il tuo sogno."
" D'accordo mamma, sposerò Christian"
" Brava tesoro, ordino alla tua cameriera di finire di prepararti, io devo parlare con tuo zio."
E Camilla rimase a riflettere sul letto, si stava realmente chiedendo se valeva la pena sposare un uomo che non l'amava.
 
P.O.V Barbara
 
" Quella inconsciente di vostra figlia, è andata a letto con Christian Ristori, il marito di mia figlia, ne siete a conoscenza? io non permetterò a vostra figlia a quella sciocca di rovinare la felicità della mia Bambina."
Armand mio padre disse afferrandola per un braccio " Ascoltatemi bene, moglie, perchè non lo ripeterò, è mia figlia, Virginia, è mia figlia, e per quanti errori lei faccia rimane tale, quindi non osare parlare così di lei in mia presenza, perchè non risponderò delle mie azioni."
" Quindi non dite niente? vostra figlia è una puttana e non dite niente? era L'amante di Ristori e non dite nulla?"
" Non mi sembra che vostra figlia sia l'immagine della castità. Me ne hanno dette di cose sul suo conto sul suo soggiorno in Francia, quindi smettetela di dire che vostra figlia è una vergine, perchè vostra figlia non ha niente di casto. E quanto a Mia figlia, lei non è una puttana, e se volete rimanere mia moglie vi ordino di tenere a freno la lingua."
Lei rimase in silenzio, e senza parole.
 
P.O.V    VIRGINIA.
 
" Forse l'ho fatta grossa, non avrei mai dovuto dire niente, oh Henry io non so più dove devo cominciare, non so più niente"
Mio fratello venne verso di me e mi abbracciò " andrà tutto bene tesoro, andrà tutto bene"
" No, niente andrà bene niente."
Mio padre entrò in camera mia e io mi infuriai.
" Beh cosa volete? volete schiaffeggiarmi di nuovo? oppure scomunicarmi ?"
Lui venne verso di me e mi abbracciò.
" Scusami" fu tutto ciò che riuscì a dirmi.
Io scoppiai in lacrime. " Non devo perdonarvi niente, niente" 
E rimanemmo abbracciati, mancava davvero pochissimo.
Image and video hosting by TinyPic

Ritorna all'indice


Capitolo 39
*** Quando tutto sembrava essere perduto. ***


Image and video hosting by TinyPic
Alle ore undici andammo nella chiesa di  Santa Maria del Fiore, avevo gli occhi gonfi dalle lacrime e mio fratello mi guardava e mi teneva la mano. Christian era davanti all'altare e non facevamo altro che fissarci aveva un viso tristissimo, aveva una faccia da funerale , non sembrava che si dovesse sposare. C'era un sacco di gente, come al mio matrimonio c'era la gente più in vista di Firenze e l'intera Toscana. C'era anche Andrea e mi abbracciò.
Camilla entrò, Barbara in prima fila commossa, e mio padre l'accompagnò all'altare, Camilla aveva una faccia terrorizzata e non mi seppi spiegare il perchè, era agitata e pensierosa e non riuscivo a capire, fino a qualche ora fa era vittoriosa e felice, era l'immagine della gioia , cos'era accaduto?
Era bella, pensai, un po' pallida, ma bella, quell'abito bianco dovevo ammettere che gli stava bene.
Anche Lui era bellissimo avrei dato oro per essere al posto di Camilla solo per un momento, ma purtroppo non sarebbe mai accaduta una cosa del genere.
Christian baciò la fronte di Camilla, e mio padre si sedette accanto a Barbara.
Il prete celebrava il matrimonio, ma io ero assente completamente assente, continuavo  a pensare al mio primo incontro con Christian, continuavo a pensare alla nostra prima volta insieme, continuavo a pensare tutto quello che avevamo passato e continuavo a pensare alla notte precedente.
Il prete disse quella frase rivolgendosi a Christian . 
 " Volete voi Christian Ristori prendere    come vostra  sposa Camilla  Innocenti promettendo di esserle fedele sempre nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarla e onorarla tutti i giorni della tua vita? "
Christian non guardò Camilla, guardò me e il mio cuore uscì dal petto, non doveva guardarmi , morivo ogni qualvolta che lo faceva.
" Lo voglio" disse lui sbrigativo. Chiusi gli occhi e cercavo di fermare un singhiozzo.
" Volete voi  Camilla Innocenti prendere  come vostro  sposo  Christian Ristori  promettendo di essergli fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarlo e onorarlo tutti i giorni della tua vita? "
Camilla non rispose, rimase immobile muta.
Era come se stesse pensando, e io mi chiedevo perchè non dicesse " Si" cosa stava aspettando?
Il prete ripetè la domanda " Volete voi  Camilla Innocenti prendere  come vostro  sposo  Christian Ristori  promettendo di essergli fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarlo e onorarlo tutti i giorni della tua vita? "
Nessuna risposta, silenzio, Camilla guardava Christian, e infine guardò me.
Barbara si alzò e le sussurrò qualcosa all'orecchio, Camilla la guardò e disse ferma e decisa "  No mamma, non lo farò"
La gente rimasero sbalorditi tutta la chiesa rimbalzò al rumore delle loro voci.
Io rimasi sorpresa dovetti trattenermi o sarei svenuta, i miei occhi erano sbalorditi e continuavo a stringere la mano di mio fratello, e Christian era altrettanto sorpreso e non capiva perchè Camilla si stesse tirando indietro.
" No mamma, non lo farò" disse Camilla sicura e con voce ferma " Non sposerò un uomo che ama un'altra donna."
" Tu devi! non puoi buttare tutto via così! per un capriccio!"
" Non è un capriccio mamma! non è un capriccio è la verità!"
" Tu sei un'ingrata!" la schiaffeggiò e Christian si mise tra loro.
" Voi sposerete mia figlia" Era indemoniata " Che lo vogliate o no"
" No, io lo sposerò mamma" La gente era sorpresa e indignata e imbarazzata, la chiesa era tutto un vocio.
Camilla si avvicinò verso di me e mi fece andare avanti a Christian.
Mio padre si mise accanto a Barbara.
" Io voglio che Virginia e Christian stiano insieme, loro si amano, si amano davvero, e non posso competere con questo." Mi prese le mani e disse " Virginia, io so quanto sia importante per te, so quanto lo ami, e lo amo anche io, ma preferisco lasciarlo andare e vederlo felice, deve andare così, avevi ragione tu, l'amore è più forte di ogni altra cosa, scusami se ci ho messo tanto a capirlo. Potrai mai perdonarmi? " 
Non capivo più niente, sembrava di stare sognando tutto stava prendendo una piega diversa, Scoppiai in lacrime e dissi " Vieni qui, piccola" e ci abbracciammo per mettere fine alle nostre liti.
Christian era pallido e a bocca aperta , mio padre incredulo l'unica che disse qualcosa fu mia zia " Scordati che io accetti questa cosa, io non lo permetterò" La gente guardava come per chiedersi come sarebbe andata a finire.
Mio padre si intromise e disse " Barbara è giusto così"
" Non è giusto! e voi..voi.." non aveva parole.
Io andai vicino a Christian e lui mi prese la mano.
Barbara uscì indignata dalla chiesa si era arresa.
Mio padre mi accarezzò la guancia e la raggiunse.
Io e Camilla ci abbracciammo di nuovo " Oh Cami, grazie" " Grazie" le lacrime scendevano.
" Non devi ringraziarmi tesoro, non devi, su! ora cosa aspettate? sposatevi"
C'eravamo dimenticati della gente e del prete che guardavano la scena veramente allibiti.
Così Christian disse ad alta voce " Signori pare che ci sarà un'altro matrimonio"
E la gente battè le mani, era vero, tutto vero, i miei sogni si erano realizzati e Christian era mio, e ora ci saremmo sposati, non mi sembrava possibile ma era così.
E non avevo più nessun motivo per essere arrabbiata con dio.
Io e Christian ci guardammo negli occhi e le nostre mani erano intrecciate " Non posso crederci, ma è tutto vero"
" Non speravo più, oddio amore mio, potremmo finalmente sposarci"
" Si, e io ti amo, ti amo in un modo veramente incredibile, ti amo Christian Ristori"
" Ti amo Virginia, ti amo"
ci baciammo, era la fine, si la fine di una favola a lieto fine.
Image and video hosting by TinyPic

Ritorna all'indice


Capitolo 40
*** Arrivederci. ***


Image and video hosting by TinyPic
" E così hai deciso? vuoi partire per parigi? " Camilla aveva deciso di partire eravamo fuori a Villa Ristori. Guardai il cielo e il prometteva un bel temporale.
La carrozza attendeva Camilla.
" Si, Virginia ho deciso, questa storia mi ha insegnato molto e credo proprio che in Francia sarò felice, devo fare chiarezza in me stessa" aveva le lacrime agli occhi e lo stesso anche io.
Ci abbracciammo e dissi " Abbi cura di te, piccola"
" Anche tu, piccola mia. Anche tu, vivi con tutta la forza che hai e sii felice"
Ammiravo Camilla aveva rinunciato a tutto per me, aveva rinunciato al suo amore più grande.
Salì in carrozza e dissi " Addio Cami"
" No non dire addio, piuttosto arrivederci"
Sorrisi.
" Arrivederci Camilla"
La carrozza partì e io raggiunsi Christian e ci baciammo eravamo davvero felici.
L'unica amareggiata in tutta questa storia era solamente quella brutta antipatica di mia zia Barbara.
Risi al solo pensiero, non ero mai stata così felice in vita mia.

Ritorna all'indice


Capitolo 41
*** Life is very beautiful. ***


Image and video hosting by TinyPic
Caro Diario, sono passati quattro mesi dal mio matrimonio, e io sono felice più che mai e indovina indovina? Sono incinta! aspetto un bambino , quando gliel'ho detto a Christian non poteva crederci era davvero felice.
Tutti eravamo felici, anche Camilla, qualche giorno fa mi ha mandato una lettera da Parigi e dice che ha trovato l'amore con un francese! mi ha promesso che verrà presto a trovarmi qui a Firenze. 
Mio fratello è molto felice, e ho visto in lui una felicità che non avevo mai visto prima, il suo matrimonio prima non era dei migliori ma ora qualcosa sembra essere cambiato e io non posso altro che essere felice per lui!
Mi starai chiedendo come vanno le cose tra mia zia Barbara e mio padre, beh le cose vanno bene anche tra loro, e c'è un'altra novità anche quella Barbara è incinta.
Non potevo crederci, avrò presto un fratellino o una sorellina, e un bambino in arrivo che cresce dentro di me, non potrei essere più felice di così. Purtroppo per il nostro bene io e mia zia stiamo cercando di migliorare i nostri rapporti.
E che dire di Andrea, Andrea in questi quattro mesi si è sposato con una donna bellissima, all'inizio non si poteva dire che la loro unione fosse sincera ma col tempo e con il passare dei mesi hanno imparato ad accettarsi e andrea non era più l'uomo di un tempo.
Stanotte ho fatto un sogno Caro diario, ho sognato mia madre, non sapevo con precisione che volto avesse ma era bellissima, sembrava un'angelo. 
Anche se non la conoscevo mi mancava, ma lei mi era vicina senza dubbio ovunque lei fosse.
Mi rendo conto quanto sono cresciuta, mi rendo conto di quanto la mia vita sia cambiata, e finalmente dopo tanto tempo di agonia sono veramente felice.
Non vedo l'ora di partorire! Non vedo l'ora di vedere la mia creatura, e stringerla tra le braccia, voglio essere una buona madre per questo bambino e farò di tutto per renderlo felice.
Caro diario, adesso purtroppo devo lasciarti, non posso fare altro che dirti che ti aggiornerò presto, promesso.
 
 
 
Era in giardino sdraiato con un telo  a prendere un po' di sole.
" Ecco dov'eri, ti stavamo cercando" mi toccai il ventre.
" Vieni qui tesoro mio" Mi sedetti delicatamente e poi infine mi sdraiai stringendomi a lui chiusi gli occhi e respirai , Christian mise una mano sul mio ventre e io lo guardai.
" Ti amo, sono felice che tu non abbia sposato qualcun'altra prima di incontrare te"
" Non sarebbe stato possibile"
" Perchè? "
" Perchè , amore mio, stavo aspettando te"
Quasi mi commossi, e mi resi conto che era questa la felicità, ora sapevo perfettamente che tutto questo sarebbe durato per sempre.





 
Fine.
Image and video hosting by TinyPic

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1403306