Torn ∞

di SimpleButEffective_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno. ***
Capitolo 2: *** Capitolo due. ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre. ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro. ***
Capitolo 5: *** Capitolo cinque. ***
Capitolo 6: *** Capitolo sei. ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno. ***


*Capitolo uno.*
 
Sono passati quattro mesi dall’ultima volta che ho ricevuto notizie di Niall.
Persino i ragazzi non sono riusciti a contattarlo.
Mia sorella aveva già raggiunto il sesto mese di gravidanza e,per di più i ragazzi avrebbero dovuto fare ritorno a Londra.
Avevano già ritardato la partenza di troppo.
Tra pochi giorni saremmo entrati in Gennaio e io mi ero completamente arrese all’idea del ritorno del ragazzo che amavo.
Non sentivo più niente per lui?
Mi mancava,si.
Dopo tre mesi di sofferenza ho deciso di lasciarmi tutto alle spalle e rifarmi una vita.
Adesso c’era lui. Finn.
Era un bravo ragazzo. Mi piaceva e non mi tiravo certo indietro ai suoi corteggiamenti.
Aveva dei bellissimi occhi verdi e portava i capelli castani,sempre arruffati delicatamente.
Era poco più grande di me. Doveva compiere venti anni tra poco,mentre io avevo già festeggiato i miei diciassette,senza gli auguri di Niall.
Mi aveva tradita di fronte ai miei occhi e cominciavo a pensare che a Londra avesse trovato una ragazza molto più carina e adatta a lui,di me.
Finn sapeva tutto,glielo avevo raccontato alcuni giorni prima che mi chiedesse di andare ad abitare con lui,non volevo che lo sapesse da qualcun altro.
Al contrario di ciò che pensavo,la prese più che bene e si offrì di starmi accanto.
Per poter andare a vivere con lui,mia madre dovette fare un sacco di passaggi legali,ma dopo quattro settimane d’attesa riuscii finalmente a fuggire da quella casa,che ormai mi stava stretta.
Michela invece sarebbe rimasta lì,anche se è tutt’ora decisa a seguire Zayn a Londra,nonostante le sue condizioni alquanto ingombranti.
Quest’ultimo ha messo la testa apposto ed è davvero tenero con il futuro nascituro.
E’ un maschio. Io sarei diventata zia e il padre di mio nipote sarebbe stato uno dei miei idoli. Ormai sembrava tutto così normale,far parte del loro mondo,ma in realtà a volte dovevo sedermi e convincermi che questo non era solo un sogno.
“Ehi,Vu. Sei sveglia?” mi sussurrò caldamente la voce di Finn,che mi fissava dal mio fianco con i suoi occhi verdissimi.
“Si.” Mugugnai in risposta,lasciando spazio ad un grande sbadiglio.
Lui mi circondò con le braccia e mi baciò dolcemente,prima di alzarsi e andare a preparare la colazione,come suo solito.
Forse stavo iniziando ad amarlo veramente.
Mi alzai anch’io,quasi rotolando giù dal letto e accesi il cellulare con l’ennesimo sbadiglio assonnato. Non si dormiva spesso con accanto Finn.
C’era un messaggio di Lou. Che novità.
Eravamo diventati grandi amici. Mi aveva aiutato molto la sua vicinanza e ora era il mio migliore amico.
Vu,corri subito a casa nostra. E’ urgente,fai presto.
Ci risiamo. L’ultima volta che mi aveva inviato un messaggio del genere era perché aveva perso le chiavi della macchina di Harry e temeva di morire.
Mi trascinai in bagno a fatica e mi lavai.
Tornando in camera indossai una felpa larga e dei jeans aderenti.
Scendendo in cucina per fare una colazione veloce trovai Finn alle prese con Samantha,che aveva da poco smesso di prendere il biberon e cercava di bere il latte dalla tazza,con il pessimo risultato di sporcarsi sempre il pigiama.
”Mamma!” gridò saltellando su e giù costretta nel seggiolone.
Ridacchia. Non mi dispiaceva che mi chiamasse così,anzi,ma io non ero la sua vera madre.
Finn mi aveva raccontato della sua ex ragazza a cui aveva chiesto di non abortire e lei però non voleva avere a che fare con la bambina,così Finn la prese con sé fin dalla sua nascita. Aveva un cuore d’oro e io mi sono sempre chiesta come si fa ad abbandonare la propria figlia,sangue del tuo sangue.
“Buongiorno Sam.” La abbracciai amorevolmente,come sempre.
Finn sorrideva sempre a quella vista,diceva che in futuro sarei stata una bravissima madre.
Chissà,magari di due gemelli.
Amo i bambini e ne vorrei a carrelli. Ma tutto a tempo debito.
”Faccio una colazione veloce e scappo da Louis.” Mi rivolsi a Finn che stava addentando un toast croccante con marmellata.
“Va bene,amore.” Disse annuendo con il boccone fra i denti.
Afferrai la mia tazza calda di cappuccino e lo tracannai velocemente.
Conoscendo Louis mi avrebbe fatto a pezzetti se non mi fossi sbrigata a salvarlo da qualche altro terribile avvenimento.
Stampai un bacio sulle labbra al sapor di marmellata alle ciliegie di Finn e uno sulla candida fronte di Sam e uscii di casa di fretta.
Saltai sulla mia bici e presi a pedalare freneticamente.
Fortuna che non eravamo poi così lontani da casa loro.
L’aria gelida mi scompigliava i capelli che in questi mesi mi erano cresciuti parecchio.
Il naso mi perse completamente la sensibilità,costringendomi ad arricciarlo parecchie volte per il fastidio.
Arrivata di fronte casa loro,le varie guardie mi lasciarono passare senza problemi,ormai abituate alle mie visite improvvise.
Louis aprì la porta prima che mi avvicinassi ad essa e corse verso di me con aria euforica.
”Corri,vieni dentro!” continuava a tirarmi per un braccio e ripetere quella frase.
”Buongiorno anche a te. Sono felice di vederti. Come stai?” m’impegnai ad occupare il breve tragitto sarcasticamente.
Quando entrai,ebbi un gran sollievo lasciandomi avvolgere dal calore casalingo.
Lou mi fece sedere accanto a lui e gli altri tre mi fissavano in attesa.
”Che c’è?” dissi guardandoli tutti male.
Nessuno accennò risposta e io iniziai ad innervosirmi.
Harry mi passò il suo portatile,attento a rimanere in silenzio, e mi avviò un video da you tube.
Niall,come sta tuo padre?
Molto meglio,ma è ancora sotto osservazione in ospedale.
Cosa aveva di preciso?
Preferirei mantenere queste informazioni,private.
Hai abbandonato il resto della band,in Italia per lui?
Ehm…non li ho abbandonati.
Si dice che non avete contatti tra voi,da mesi ormai,è vero?
Basta domande,per favore.
Questa è un intervista,cosa pretendevi?
Un po’ di privacy,tutto qui.

Si vocifera che tu abbia affrontato una pericolosa operazione per salvare la vita di tuo padre,è così?
Basta così. Sto benone e presto tornerò in Italia con il resto della Band per recuperare il tempo perso.
In quel video,Niall appariva,pallido e con delle occhiaie accompagnate dai suoi occhi arrossati da parecchi pianti.
Non potei fare a meno di pensare a cosa avesse dovuto affrontare.
Non mi aveva dato neppure la possibilità di stargli accanto e tutto questo mi faceva stare male. Ero lacerata dentro. Ma soprattutto nel cuore.
Ripensando alle ultime parole che aveva detto nel video,realizzai che presto sarebbe tornato qui. Con quale coraggio avrei potuto guardarlo negli occhi?
Louis mi abbracciò forte. Sapeva che stavo per cedere,di nuovo.
Non sapevo più come comportarmi.
Proprio ora che riacquistavo un pizzico di felicità,con Finn,il muro che avevo costruito mi ricrollava addosso.
Chissà se stavolta sarei riuscita a sopravvivere.


Spazio autrice

Hola a tutteeee  *^*
Allora eccomi qui,ho ricevuto abbastanza richieste
per questa seconda serie,quindi eccola a voi
spero di non deludervi e che mi farete
trovare tante recensioni pronte ad affrontare
la seconda serie di Dare to Dream.
Un bacio a tutte,
grazie xx

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Capitolo 2
*** Capitolo due. ***


*Capitolo due*

L’abbraccio di Lou,non servì poi a molto.
Harry mi guardava con aria di chi la sa più lunga di quanto voglia dimostrare,
ma non avevo ne la forza,ne la voglia di chiedergli cosa sapesse di più,
rispetto a quanto avevo appena appreso io.
Solo l’idea che Niall sarebbe tornato qui da un giorno all’altro,mi ricopriva di un misto di sensazioni che non riuscivo a controllare.
C’erano paura,sofferenza ma anche gioia e voglia di riabbracciarlo.
Ormai non era più mio,questo lo sapevo,ma lui è stato il mio primo vero amore,
e a differenza di quanto si pensi,non è così semplice dimenticarlo.
Senza contare il fatto ch,inoltre,è uno dei miei idoli.
Non ci voleva proprio. E ora?
Finn,Samantha?
Non volevo far soffrire nessuno,anche se la prima a farlo ero io.
“Vu…posso parlarti da solo?” m’intimò Harry,toccandomi un braccio dolcemente.
Dopo un paio di secondi di titubanza,accettai e uscimmo entrambi,per parlare privatamente.
“Che succede,Hazza?” forzai un sorriso che a quanto pare fu poco convincente.
“Non è vero che non abbiamo ricevuto notizie di Niall,per tutto questo tempo.
Ci ha spedito delle bozze di lettere,per farci sapere come stava,fino a pochi giorni fa.”
Confessò lasciandomi tra le mani un grande pacchetto,con rilegate moltissime lettere.
“Leggile. In questo modo capirai.” Aggiunse deglutendo vistosamente.
“Voi,me lo avete nascosto,nonostante io stessi male?” sbottai guardandolo malamente,anche se era impossibile arrabbiarsi più di molto,con lui.
“Lo sapevamo solo io e Zayn e abbiamo deciso che era meglio così. Mi dispiace Vale,ma ci era sembrata la cosa giusta da fare.” Abbassò lo sguardo evidentemente mortificato e mi lasciò lì,sfiorata dalla gelida brezza invernale a rimuginare su quelle lettere.
“Tutto bene?” fece capolino dalla porta,il viso sempre sorridente di Lou.
Scossi la testa,non essendo ancora in grado di parlarne.
“Che sono quelle?” indicò curioso il pacchetto di epistole.
“N-nulla.” Riuscii a rispondere con un filo di voce.
Guardai l’orologio di Louis e mi ricordai dei vari impegni di oggi.
“Cazzo,la registrazione!” gridai correndo verso la mia bici,seguita da Lou.
“Non arriverai mai in tempo,con quella. Vieni,ti do uno strappo io.” Mi sorrise e mi fece montare in macchina con lui,che non era sicuramente un automobilista provetto,
ma quando si trattava di arrivare in tempo da qualche parte,era il migliore.
In pochissimo tempo,mi ritrovai davanti l’edificio dove ultimamente mi recavo.
Durante l’assenza di Niall,avevo deciso di pubblicare su You tube dei miei video dove cantavo cover di ogni genere e da poco avevo ricevuto una bellissima proposta di comporre un singolo,e se avesse riscosso almeno un po’ di successo,mi avrebbero consentito di incidere un intero album.
Quando ne ero venuta a conoscenza,ero al settimo cielo,e avrei voluto confidare queste gioie con Niall,ma lui non c’era.
E’ così che ho incontrato Finn. Lui lavora lì,come assistente e ci incrociavamo spesso.
“Dai corri! In bocca al lupo!” mi baciò la guancia e saltai fuori dall’auto correndo verso l’ascensore,in tutta fretta.
All’interno incrociai Helen,la mia nuova manager,che mi fece un discorsetto sulla puntualità,che nemmeno ascoltai.
Entrai in quella piccola stanza di registrazione e svuotai la mente.
Da dietro il vetro mi fecero cenno d’iniziare e fecero partire la base.
 
I could honestly say 
You've been on my mind 
Since i woke up today
i look at your photograph 
all the time 
These memories come back to life 
And i dont mind 

I remember when we kissed 
I still feel it on my lips 
The time that you danced with me 
With no music playing 
i remember those simple things 
I remember till i cry 
But the one thing i wish i'd forget 
A memory i wanna forget 
Is goodbye 

I woke up this morning 
And played our song 
And i know my tears sing along 
I picked up the phone and then put it down 
Cuz i know I’m wasting my time 
And i dont mind 

I remember when we kissed 
I still feel it on my lips 
The time that you danced with me 
With no music playing 
I remember those simple things 
I remember till i cry 
But the one thing i wish i'd forget 
A memory i wanna forget 

Suddenly my cell phone's glowing up 
With your ring tone 
I hesitate but answer it anyway 
You sound so alone 
It does it right to hear you say 

Remember when we kissed 
You still feel it on our lips 
The time that you danced with me 
With the no music playing 
You remember those simple things 
We talked till we cryed 
You said that your biggest regret 
The one thing you wish i'd forget 
Is saying goodbye 
Saying goodbye 


Ohhhh 
Goodbye

 

L’avevo scritta I primi tempi in cui soffrivo moltissimo per la sua mancanza,e cantarla ogni volta,me lo faceva ricordare.
L’ho sempre tenuto saldamente all’interno dei mio cuore,non ci siamo mai lasciati veramente,ma lui mi ha ferita,e questo non posso dimenticarlo facilmente.
Sono convinta che potremmo essere dei buoni amici,magari con un po’ di tempo.
Al termine della canzone,i produttori mi fecero un grande applauso di gruppo e anche se ferita,mi sentivo fiera di me stessa.
Perché ero riuscita a mettere i miei sentimenti,in una canzone.
E guarda caso quella canzone era dedicata a lui.

 
--
 
Lettera Numero uno:

E’ solo il secondo giorno che sto senza di te,Vale.
Senza sentirti vicina a me,senza il tuo amore,calore. I tuoi baci,il sentire le tue mani calde avvolgermi. Com’è possibile che mi manchi così?
Sei come l’aria per me,non posso vivere senza.
So ciò che pensi di me in questo momento,ma ti giuro,te lo giuro con tutto me stesso,
che quel bacio,non ha significato nulla per me.
So che probabilmente avrai chiesto spiegazioni a qualcuno e so anche che adesso sei a conoscenza del chi fosse quella donna e non voglio più parlarne.
Non posso smettere di amarti più della mia stessa vita.
Non posso starti lontano per un così lungo tempo,ma devo.
Ti prego,perdonami.
Ho un ottima causa per cui dover restare qui,ma ti prometto.
Te lo prometto,amore mio,che quando tornerò,mi impegnerò affinché tu possa perdonarmi.
Sei la persona più importante che ho a questo mondo e perderti mi ucciderebbe.
 
Ricordati che ti amo, Niall. xx



Spazio Autrice

Salve a tutteeee °o°
Lo so,lo so,è da tanto che non aggiorno,
scusate le tre ff che scrivo mi rubano
un sacco di tempo e in più
ci si aggiunge la scuola e
il fatto che non mi fanno usare
internet a casa,perchè
il compagno di mia madre mi odia
e quindi mi impedisce di usarlo,
quindi ne approfitto per dirvi che
non so quando potrò aggiornare ancora,
ma spero vivamente che mi lascerete
le vostre meravigliose recensioni,
grazie
xx

Piesse: LA CANZONE NON L'HO SCRITTA IO,E' DI MILEY CYRUS,IL TITOLO E' GOODBYE :))

SimpleButEffective_

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Capitolo 3
*** Capitolo tre. ***


*Capitolo tre*
 
Il giorno seguento,ero presa dal panico.
Avrei partecipato ad un programma radiofonico,dove avrebbero mandato in onda per la prima volta,
il mio singolo e degli ascoltatori avrebbero chiamato per delle domande.
Ed erano proprio quelle che mi preoccupavano.
Se avessi fatto una brutta impressione? 
Se risultassi antipatica o altezzosa?
Il respiro interrotto,l'ansia crescente,tutto questo,mi torturò durante la notte.
Non riuscii a chiudere occhio,e di certo,non avrebbe aiutato.
Fortunatamente non sarei dovuta apparire in televisione,o tutti avrebbero notato le mie enormi occhiaie violacee.
Credevo di potercela fare benissimo,ma in realtà avevo bisogno di una mano.
"Amore,tutto okay?" Finn mi abbracciò da dietro,baciandomi il collo dolcemente.
Amavo i suoi baci sul collo,riuscivano sempre a distrarmi,in un certo senso,calmarmi.
"Un pò di nervi." mi voltai osservando il suo viso più che perfetto,sorridermi.
Mi sfiorò leggermente le labbra,quanto basta per tranquillizzarmi.
"Non preoccuparti,andrai benissimo. Sono delle semplici domande." affermò sicuro delle mie capacità.
Ricordo il giorno del nostro primo incontro,non è così lontano.
 
*flash back*
 
Vorrei sapere che cazzo ci faccio in questo edificio.
Tra cento persone non sceglieranno di certo me,con questa voce banale.
La sala audizioni era proprio di fronte a me.
La porta è chiusa,ma si udisce benissimo la voce candida di una ragazza,
entrata prima di me.
Sono divisa in due.
In parte vorrei esibirmi subito,per sapere il risultato.
Dall'altra vorrei che quella ragazza non uscisse mai da lì.
"Heater01?" chiamò a gran voce un uomo,con il naso a punta,con degli occhialetti 
minuti posati lievemente sulla gobbetta evidente del suo naso.
Aveva appena chiamato il mio nickname di Youtube.
Esitai un attimo,prima di avvicinarmi a lui forzando un sorriso.
Mi sorrise di rimando,a sua volta e mi fece accomodare al centro della stanza,
di fronte a quel microfono inquietante.
Ad accompagnarmi con la chitarra ci sarebbe dovuto stare Niall,ma era scomparso da tempo,
così feci richiesta per uno dei loro assistenti.
Finn.
I suoi profondi occhi verdi mi colpirono all'istante.
Mi si mozzò maggiormente il fiato e il cuore cominciò a battere all'impazzata.
All'inizio mi sembrava di star tradendo,in qualche modo,Niall.
Ma più lo conoscevo,più i miei sentimenti per lui crescevano.
 
*fine flash back*
 
Sono felice con lui.
Certo,non come lo ero con Niall.
Ma forse è più giusto così. Forse la nostra relazione non era destinata a perdurare,
anche perchè siamo così lontani e diversi.
Senza contare che tra poco,dovrò dire addio anche agli altri.
Soprattutto a Louis,a cui mi sono terribilmente affezionata.
"Lo spero." risposi titubante a Finn.
Riuscii a mandare giù solo qualche sorso del cappuccino e due piccoli morsi dal muffin.
"Mamma,posso venire con te?" mormorò Sam,tirandomi con il pugnetto,un angolino dei jeans.
Sorrisi amorevolmente.
Quella bambina era dolcissima e al contrario della vera madre,io l'amavo tantissimo.
Mi ero ripromessa che l'avrei trattata proprio come mia figlia,e così è stato e lo è ancora.
La presi tra le braccia,baciandole la fronte bianca e navigando nei suoi occhi verdi,come quelli di Finn.
"Tesoro,la mamma non può portarti al lavoro lo sai,ma se fai la brava ti porto un regalino,ti và?" le proposi amorevolmente.
Fece cenno di si con il capo,arrossendo lievemente,mentre le brillavano gli occhi.
Mi baciò la guancia,affondandoci il viso e scappò via trotterellando gioiosa.
"Ehm,io devo andare." farfugliai a Finn che osservava la scena,ben appoggiato con la schiena sul tavolo.
Ovviamente indossando solo i suoi boxer neri attillati e con quel suo sorriso perfetto,stampato in viso.
Il suo fisico statuario,spesso,m'intimidiva.
Mi sentivo così inferiore a lui,mi chiedevo ancora come facesse a stare con me.
Non avevo il suo fisico scolpito ne ero poi dotata di molta bellezza.
"In bocca al lupo amore,ma non ne hai bisogno." mi stampa un bacio sulle labbra e poi,
mordendomi l'orecchio mi sussurra:" Stasera,festeggiamo." mi lancia,infine,uno sguardo perverso
che naviga su tutto il mio corpo.
Lo saluto ridendo ed esco da casa,assaporando l'aria invernale.
Louis e gli altri,avevano insistito tanto per accompagnarmi e assistere,così avevo accettato
a patto che si sarebbero camuffati,per evitare che le fans avessero assalito lo studio.
La range rover nera di Harry,spiccava tra tutte le altre auto comunissime.
E per fortuna che gli avevo raccomandato di non farsi notare.
Apro lo sportello e monto in macchina,gettando uno sguardo ai loro travestimenti.
Harry si era limitato ad una felpa nera con cappuccio e i suoi immancabili ray ban.
L'avrebbe riconosciuto anche un cieco,ma non feci polemiche.
Zayn si era rifiutato di coprire la sua chioma,per evitare di rovinarla,
così aveva optato per una sciarpa che gli copriva parte del viso e un giaccone di pelle
nero,non troppo vistoso,infine i suoi occhiali. Ero fiera di lui.
A parte il ciuffo,era irriconoscibile.
Louis aveva preso la mia idea di camuffamento,alla lettera.
Aveva dei baffi finti appiccicati malamente e degli occhialoni spessi due dita.
Indossava un cappello di lana,che gli copriva quasi tutta la fronte.
Un giaccone lungo fino ai piedi e degli stranissimi scarponi mimetici.
Scossi la testa e guardai Liam sperando nel meglio.
Portava semplicemente un passamontagna,che gli lasciava scoperti solo gli occhi,
e un semplicissimo maglione nero più che anonimo.
"Grazie a Dio." esclamai finendo di squadrarlo.
Alla fine uno di loro,mi aveva capita alla perfezione.
Non fecero caso ai miei vari sguardi accusatori e continuarono 
a chiacchierare tra loro,come se nulla fosse.
In poco meno di un ora,ci ritrovammo di fronte all'imponente studio radiofonico.
L'attesa fu snervante,ma alla fine mi ritrovai nella stanzetta radiofonica,con il sorridente
conduttore radiofonico,sembrava euforico.
"Bentornati amici ascoltatori su teen radio,abbiamo qui con noi Heater." avevo scelto che quello
sarebbe rimasto il mio nome d'arte. Il mio non mi piaceva proprio.
"Vi faremo ascoltare la sua nuovissima canzone e subito dopo,potrete chiamare e farle tutte le domande
che volete,quindi,ecco a voi,Goodbye!" appena terminò la frase partì la mia canzone.
Mi sentivo così realizzata in quel momento.
I ragazzi,dietro il vetro,mi mimavano vari complimenti per la voce.
In effetti non mi avevano mai sentita,questa era la prima volta.
Così riuscii ad allentare un pò i nervi,fin quando non arrivò la prima chiamata.
"In linea da Milano,abbiamo Simone." esclamò il conduttore.
"Pronto?"
"Ciao Simone!" dissi cercando di essere più sciolta possibile.
"Ciao! Ti ho appena ascoltata e già ti amo,hai una voce stupenda Heater."
"Ti ringrazio,sei ufficilamente il mio primo fan." sorrisi arrossendo.
"E' un onore. Posso chiederti quanti anni hai?"
"Diciassette." dissi fieramente.
"Benissimo,come me. Spero d'incontrarti un giorno."
"Bene,adesso passiamo la parola a Cristina,da Brescia." annunciò il conduttore,
lasciandomi il tempo per salutare Simone.
"Ciao Cristina!" dissi più calma.
"Oh Dio,sono in onda? Heater?"
"Già,proprio io." ridacchiai.
"Oh mio Dio,ehm,allora volevo dirti che sei bravissima e chiederti se c'è qualcuno in particolare
a cui hai dedicato questa canzone?"
Quella domanda mi lasciò spiazzata. Ma non potevo rimanere in silenzio,quindi risposi schietta.
"Innanzitutto grazie e poi si,l'ho dedicata al mio ex ragazzo,che mi ha tradita." cercai di non essere fredda.
"Oh,mi dispiace." 
"Non preoccuparti. Dopotutto,devo a lui se adesso sono qui,no?" cercai di risollevare il discorso.
"Hai ragione,ti ringrazio."
Salutai anche Cristina per passare alla terza chiamata.
"Abbiamo una chiamata speciale,da Londra,Niall Horan." annunciò entusianta il conduttore.
Mi bloccai.
Non è possibile,non ce l'avrei fatta. Perchè adesso.
Stava andando tutto bene.
Una morsa mi stringe lo stomaco,le parole mi si gelano in bocca.
Kevin,il conduttore,mi da una pacca sulla schiena,incitandomi a parlare.
Non ci riesco,sono come congelata.
"Ehm,pronto?" riconobbi perfettamente il suo accento irlandese.
Fortunatamente il mio inglese è ottimo,grazie anche all'esperienza che ho con i ragazzi,
che mi guardano da dietro il vetro,titubanti.
Cerco l'aiuto di Lou,anche se so che non può fare nulla per me,adesso.
"P-pronto?" sussurro.
"Heater...bel nome."
"Grazie." dico freddamente.
"Bhè,volevo chiederti,perdonerai mai il tuo ex ragazzo?" 
"Io non...non lo so,ecco." sono nel panico.
Non doveva chiamare,perchè l'ha fatto.
"Penso che lui ti ami davvero molto,e non riesca a vivere senza di te."
"Non la penso allo stesso modo,mi dispiace." dico con tono raggelante.
"Te lo dimostrerà presto. Grazie per aver risposto. Ti amo."
terminò la chiamata a quel modo,dandomi la possibilità di tornare a respirare.
Il conduttore mi disse che avevamo raggiunto un numeron record di ascolti e ne fui sorpresa.
Cercai di sembrare più spensierata possibile,ma non lo ero.
Appena mi fecero uscire,mi fiondai tra le braccia di Louis,che sapeva che sarei crollata di nuovo.
Piansi per molto.
Non so nemmeno il perchè.
Non volevo stare male di nuovo,basta.
 
--
 
Lettera Numero 2
 
Una settimana senza di te.
Passo i pomeriggi a guardare le nostre foto.
Sto malissimo al pensiero che tu sia li da sola,a soffrire e io non sono lì con te.
Vorrei abbracciarti e dirti che va tutto bene,
ma non posso abbandonare mio padre.
Non mi sento ancora pronto per dirti il perchè ti ho lasciata sola.
Sappi solo che non l'ho fatto perchè per me non sei importante.
Tu sei tutta la mia vita.
Perderti equivarrebbe a morire per me.
Ti prego,non odiarmi per questo.
Aspettami amore,non dimenticarmi ti prego.
Ne morirei.
 
Ti amo moltissimo,Niall xx
 
Spazio autrice

Salve a tutte le mie carissimeeee *^*
Spero che stiate tutte bene,
ed ecco qui il terzo capitolo,
spero vivamente che vi piacca e 
che lascerete qualche recensioncina.

Un grazie a tutte,vi amo xx

SimpleButEffective_

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Capitolo 4
*** Capitolo quattro. ***


*Capitolo quattro*
 
Non volevo lasciare le calde braccia di Louis,per nulla al mondo.
Così,mi prese gentilmente in braccio e mi trasportò fino alla macchina ,mentre ancora singhiozzavo malamente.
Mi fece sedere accanto a se,riempiendomi di carezze e parole rassicuranti,quel suo inconfondibile profumo di cocco e vaniglia,ormai per me era come un calmante.
Era il mio primo vero migliore amico,mi era stato veramente molto accanto durante il periodo in cui soffrivo molto per Niall,o meglio per la sua assenza.
Sarebbe stato straziante viverla,senza il suo appoggio.
Ormai,era diventato ancora più importante nella mia vita,il solo pensiero che presto avrei dovuto separarmene,mi faceva rabbrividire.
“Grazie…” riuscii a sussurrare con un filo di voce.
“Per cosa?” disse con uno dei suoi meravigliosi sorrisi.
“Per tutto.” Risposi ricambiando il sorriso dolcemente.
In quello stesso attimo Harry prese una piccola sbandata e finimmo molto più vicini di quanto un amicizia lo potesse permettere.
Sentivo il suo respiro sul viso.
Non so cosa ci spinse l’uno contro l’altro,ma improvvisamente mi ritrovai ad assaporare il dolce sapore delle sue labbra.
Sentivo la sua barba punzecchiarmi le guance,rendendo il tutto ancora più idescrivibile.
Non pensavo a nulla in quel momento. M’importava solo di partecipare a quella danza infuocata tra le nostre labbra e lingue,che sembrava essere stata repressa per lungo tempo,forse l’avevamo desiderata da tempo,ma nessuno dei due aveva il coraggio di ammetterlo. Le sue mani mi attraversavano il corpo,leggere come piume,e,anche se non avrei mai voluto separarmi da lui,Zayn accanto a me ci fissò malamente con tale intensità da farci dividere a forza,anche se nessuno dei due staccò lo sguardo dall’altro.
In questo modo avevo complicato ancor di più la mia posizione.
E’ ovvio che per me Lou,è una persona importante,insomma tutti loro sono importantissimi per me,perché sono i miei amici,ma prima di tutto sono i miei idoli.
Solo quando mi vibrò in tasca il cellulare,alla chiamata in arrivo di Finn,mi accorsi di aver commesso un errore madornale. Perché non riuscivo a farne una giusta?
Lo sguardo di Louis si fece cupo e triste allo stesso tempo,lasciai squillare a lungo il cellulare per riprendere coscienza e poi risposi sotto lo sguardo attento di tutti i presenti in quell’auto che avevano assistito alla nostra effusione totalmente pubblica.
Harry lanciava sguardi maligni a Louis,che scuoteva la testa scocciato.
“Pronto?” dissi esitando.
“Amore! Ti ho ascoltata,alla radio…tutto ok?”
“Alla grande.” Risposi seccata.
“Sicura? Mi è sembrato che la chiamata di Ni-“
“Non dire quel nome!”
lo interruppi.
“Appunto…Ne parliamo a casa,dopo,con calma.”
“Non voglio parlarne,Finn!”
sbottai. Mille pensieri mi aleggiavano in testa.
“Bhè io ho bisogno di parlarti invece.” Disse con un tono che mi fece raggelare il sangue.
“Perché? Cos’è successo?” balbettai incerta.
“Torna presto a casa,a dopo.” Chiuse la chiamata prima che potessi ribattere.
Il mio sesto senso prevedeva un improvvisa rottura tra noi due.
Non pensai ad altro che a questo durante il viaggio di ritorno.
Raggiungemmo la villa dei ragazzi in un silenzio tombale.
Harry continuava a squadrare sia me che Louis come se avessimo commesso un reato che doveva essere punito severamente.
Appena varcata la soglia di casa,evidentemente,perse il controllo.
“Sei impazzito?” scattò urlando verso Louis.
Zayn scuoteva la testa in segno di disappunto,mentre Liam sembrava stranamente sollevato. Per quale moivo?
Abbassai la testa,sapendo di essere colpevole.
Ma dopotutto,due persone si baciano solo se attratte l’uno verso l’altra.
Qual è dunque,la nostra colpa?
Sto per allontanarmi a testa bassa,dal litigio crescente che stava nascendo tra i due,ma Louis mi afferrò velocemente la mano e la intrecciò alla sua.
Nonostante avessimo un bel rapporto d’amicizia,non eravamo mai arrivati a prenderci la mano e sentendo il suo tocco,mi sentii così protetta e amata quanto mai avevo sentito.
Non riuscii a contenere un lieve rossore sulle guance,di cui Louis sembrò bearsi,seppur nel mezzo di una litigata contro il suo migliore amico.
“Ragazzi,non voglio essere di nuovo la causa di un litigio tra di voi,per favore.” Interrompo le loro voci in contrasto,che si urlano contro.
“Vu,pensi davvero che sia giusto? Insomma Niall-“ iniziò a dire Harry prima che lo bloccassi.
“Niall mi ha lasciata qui. Senza una spiegazione,senza nulla. Cosa pretendevi Harry? Che mi facessi suora?” mi sfogai la rabbia repressa dentro,lasciandolo allibito.
“No,ma Finn…” continuò lui.
“Finn è un'altra storia. E’ vero,voglio bene a lui e a Sam,ma lo sappiamo tutti,che la nostra storia è nata per sotterrare il dolore dell’assenza di Niall.” Conclusi irritata.
“Io…Io,non lo trovo giusto.” Aggiunse ancora Harry con tono sempre più titubante.
“Harry,sai che cosa provo per lei,cosa ho sempre sentito nei suoi confronti. Tu mi sei stato accanto quando dovevo abituarmi all’idea che la ragazza che amavo,stesse con uno dei miei migliori amici. Anche io sono umano,ho dei sentimenti,non lo dimenticare.”
Le sue parole mi sorpresero. Mi tornarono in mente tutti gli sguardi di Lou nel corso della relazione con Niall,la litigata che si erano fatti perché Lou non voleva che ci andassi al letto,usando come scusa il mio essere ‘troppo piccola’ e tutte le volte che mi aveva aiutata,consolata e confortata.
Come avevo fatto a non accorgermene.
Dopo le parole di Louis,Harry restò in silenzio per un po’,poi raggiunse le scale a passo lesto e si diresse di sopra,in camera sua.
Istintivamente,mi voltai verso Lou,che mi osservava sognante con quei suoi meravigliosi occhi azzurri,che amavo tanto.
Liam sorrise compiaciuto.
“U-un attimo. Voi sapevate tutto?” Alla mia domanda Zayn e Liam annuirono in sincronia con sorrisi perversi.
Ero stata allo scuro di tutto,senza neanche averne la più pallida idea.
“Anche Niall?” chiesi titubante.
“No. Non volevo rovinare la nostra amicizia.” Sussurrò Lou,al mio fianco,aumentando la stretta delle nostre mani,come se si stesse trattenendo dal fare i salti di gioia per non aver ancora realizzato il fatto che ci eravamo baciati.
Si,ci siamo baciati.
Anche se dovrebbe essere sbagliato,non me ne pento.
Perché se l’ho fatto è perché lo volevo.
“Ti accompagno a casa.” Mi sussurra con un sorriso. Annuisco e saluto gli altri,chiedendogli di salutare anche Harry,che speravo non se la fosse presa troppo sul personale. Voglio un bene dell’anima a quel ragazzo. Mi dispiacerebbe se ce l’avesse con me per una cosa del genere,anche se in parte poteva anche aver ragione.
Mi ritrovai di nuovo nella sua auto,con la sola differenza che regnava il silenzio.
Di solito ridevamo,sparavamo cazzate e ora? Entrambi imbarazzati come bambini.
“Pensi…che io,possa avere una possibilità?” mi chiese tremando vistosamente.
Gli presi una mano per tranquillizzarlo.
“Si. Ma adesso c’è Finn…non voglio rovinare tutto come al solito. Tengo molto anche a lui.” Dichiarai apertamente e con tutta sincerità.
Annuisce in modo da farmi capire che nonostante sia geloso,non può darmi torto.
Mi lascia di fronte al portone di casa,mi saluta con un bacio sulla fronte,anche se avverto anche io il desiderio di ritrovare le sue labbra,e poi sfreccia via con l’auto.
Sto per affrontare Finn. Al telefono mi era sembrato strano.
Mi sto costruendo delle ipotesi mentali di ogni genere,non voglio perderli.
Sam e Finn sono la prima famiglia che ho avuto,ne morirei.
Aprii la porta e subito mi venne incontro a braccia aperte,quella deliziosa bambina in cerca del mio solito abbraccio di ritorno. La sollevo delicatamente e la riempio di baci.
Tiro fuori dalla mia borsa,un bel peluche di un panda,che lei adora,e glielo passo.
Lei lo prende con le sue piccole manine e lo stringe a se come ho fatto poco prima io con lei,è una bimba terribilmente dolce e non voglio perderla.
“Vu…” mi chiama Finn mantenendo quel tono freddo.
“Volevi parlarmi?” cerco di abbozzare un sorriso ma non ci riesco molto.
Annuisce e mi porta nel salone,con passi lenti ma incisivi.
Ci sediamo l’uno di fronte all’altra e mi lascio scrutare per circa un paio di minuti da lui.
“Devo partire.” Dichiarò perdendo lo sguardi nel vuoto.
“Come? Perché? Che è successo?” congiunsi le mani colta dalla preoccupazione.
“Mia madre…le è stato diagnosticato un tumore al cervello. Io devo andare.” Vidi una lacrima scivolargli sulla guancia,ma che raccolsi subito con il dorso della mano.
Lo abbracciai pur sapendo che non avrei potuto fare nulla per sua madre.
Mi sentivo così impotente.
“Non è tutto.” Aggiunse tra i singhiozzi.
Mi separai da lui in attesa di qualcosa di ancora peggiore e così fu.
“Dato che non so il tempo che mi tratterrò lì a New York,penso sia meglio che noi due ci lasciassimo.” Le sue parole risuonarono dolorosamente nella mia testa,anche se sapevo che era giusto così,che lo faceva per il bene di entrambi.
Ma non facevo altro che pensare ai sorrisini adorabili di Sam,ai suoi abbracci,alle sue guance rosee al bene che le volevo.
“Ma Sam? Come reagirebbe?” tremavo al solo pensiero della sua risposta.
“Ecco,ho un grande favore da chiederti…potresti prendertene cura tu,solo per questo mese. Non voglio che veda la nonna in quello stato e poi la situazione non è una delle migliori. Vu lo chiedo a te perché non ho nessun’altro e perché mi fido di te.
So che è chiedere troppo,ma ti manderò una quota a settimana per il mantenimento e continuerò a pagare il mutuo della casa,non dovrai spendere nulla per lei,
io ti sto implo-“
lo bloccai.
“Non farlo. Non implorarmi. Lo faccio con piacere,sai che lei è come una figlia per me. Cerca di stare accanto alla tua famiglia,ora,ne ha bisogno.” Gli sorrido lasciando che si sfoghi ancora un po’ tra le mie braccia.
Tra una sola settimana non lo potrò più vedere.
Non potrò stargli accanto,sapendo che soffre.
Forse adesso,inizio a capire la scelta di Niall.
Mi sembra di rivedere me stessa,nei panni di Sam,che viene lasciata per il proprio bene in un posto dove ci sono e saranno sempre persone che la amano.
Io mi prenderò cura di lei,come i ragazzi si sono presi cura di me.
Adesso,ti capisco,Niall.
 
--
 
Lettera Numero tre.
 
Comincio ad avere la nausea ogni volta che mi guardo allo specchio.
Mi faccio schifo,pena.
Ti ho abbandonata senza una spiegazione.
Provo ribrezzo per me stesso.
Anche se non è lo stesso dirtelo ora,il motivo per cui sono fuggito così è che mio padre,
ha una grave malattia al rene.
L’unica persona compatibile con lui,sono io.
Presto mi opereranno per donare uno dei miei reni a lui.
In tutto ciò,non ho nemmeno la certezza,che sopravviverò.
E’ per questo che non ti ho detto nulla.
In questo modo,se morirò dopo l’operazione,tu non avrai nulla da rimpiangere,perché mi avrai già dimenticato.
So che i ragazzi ti stanno nascondendo le lettere. Spero che sappiano quello che fanno.
Ho sempre attacchi d’ansia più frequenti,Vu.
Mi manchi. Mi manchi da morire.
Perché tutto questo doveva succedere ora?
Mi dispiace di non poter essere lì,tra due giorni è il tuo compleanno.
Tutto ciò che posso darti da qui è una promessa.
Ti amerò per sempre,per il resto della mia vita.
Non dimenticarmi,per favore.
Non farlo.
 
Non scordarti mai che ti amo più di ogni altra cosa,Niall xx


Spazio Autrice

Ed eccomii quaaaa!
Ad aggiornarvi di nascosto çç
Spero vi piaccia,
fatemelo sapere nelle recensioni,
please? OwO
Grazie a tutte,vi amo xx

Scappooooooooo uu

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Capitolo 5
*** Capitolo cinque. ***


*Capitolo cinque.*

 
Il giorno seguente mi trovavo sulla soglia della porta di casa,accerchiata da vari bagagli e valigie,con un nuovo senso di abbandono.
Perché mi sembrava di rivivere l’esperienza con Niall?
Perché ogni singolo avvenimento mi riportava lui alla mente?
“Okay,tutto pronto.” Mi richiamò fuori dai miei pensieri la voce di Finn,che aveva appena posato a terra l’ultima delle sue enormi borse.
“Sei sicura di farcela da sola?” mi ripetè per la millesima volta.
“Non preoccuparti. E poi non sono sola,posso contare su quei quattro,sai sono bravi con i bambini!” risposi abbozzando un sorriso che lasciò trasparire ogni mia paura,sconforto e pensiero. Finn mi conosceva troppo bene. Fin troppo per i miei gusti.
“So che ti senti abbandonata. Di nuovo. Ma io…”
“Finn.”
Gli presi la mano,calda e tremante. “Tu non sei come lui. Capisco.”
Anche se non volevo ammetterlo,il mondo mi crollava addosso per una seconda volta,tutte le persone che amavo erano destinate ad andarsene.
“So che in teoria non stiamo più insieme ora ma…posso avere un ultimo bacio?” mi chiese come se m’implorasse.
Come se quello fosse un addio.
Annuii,perché anche io avevo bisogno di ricordare.
Ricordare il sapore delle sue labbra.
Il suo respiro sul viso.
Il contatto con la sua pelle.
Le sue mani.
Lui.
Non esitammo nemmeno un secondo dall’avvicinarci lentamente l’uno all’altra,a fare accarezzare i nostri nasi,chiudere gli occhi e imprimere nella nostra mente ogni singolo particolare dell’altro. Quando ci dividemmo,realizzai una volta per tutte,che mi sarebbe mancato,dannatamente,ma che non saremmo mai tornati insieme.
“Ti amo.” Furono le sue ultime parole prima di uscire dalla porta con tutti i suoi bagagli,lasciando penetrare in casa una ventata d’aria gelida,che sembrava fosse determinata proprio dalla nostra separazione.
E con il rumore della sua auto,che pur essendo flebile,a me pareva assordante,fui costretta a lasciarmi alle spalle un'altra parte della mia vita a cui ero davvero affezionata.
Era mattino presto,fuori casa si udiva ancora il silenzio delle prime ore del giorno,ma nel nostro giardino,l’albero di ciliegio era quasi in fiore.
Diversi boccioli erano spuntati di qua e di là tra i rami,ma ancora non si erano schiusi.
Sarebbe successo presto. Ormai mancava poco.
Sam dormiva beata nel suo letto. Speravo con tutta me stessa che al suo risveglio le sue prime parole non fossero ‘dov’è papà?’ perché in quel momento non avrei potuto risponderle nulla di confortante.
Riuscii a riaddormentarmi per qualche minuto sul divano di casa,ma venni interrotta dal suono del campanello.
Dentro di me speravo fosse lui,che tornava indietro,da me,ma mi resi conto di che pensiero egoista fosse e quando aprii la porta,
fui piacevolmente sorpresa dal vedere il viso sorridente e arrossato per il freddo,di Louis.
Teneva la sciarpa fin sopra il naso,e un cappello gli copriva il resto del viso,lasciando scoperti solo i suoi occhi. I suoi meravigliosi occhi.
“Posso entrare?” farfugliò battendo i denti.
Lo accolsi al caldo della casa,nel quale sospirò di sollievo. Ero felice di averlo qui in questo momento.
Lui c’era sempre per me e sempre ci sarà,di questo ne sono certa.
Si liberò di tutti gli accessori e del giubbetto,ma era evidentemente ancora infreddolito.
Cominciai a preparare della cioccolata calda,mentre lui tremava dietro di me.
“Ehi,tremi come una foglia!” dissi dirigendomi verso di lui,che teneva le mani nelle tasche della felpa e lo abbracciai per scaldarlo.
Improvvisamente fece scivolare le mani fuori dalle tasche,gelide anch’esse,e le intrecciò alle mie,facendomi rabbrividire.
“Non sai quante volte ho desiderato di farlo.” Confessò guardandomi fissa negli occhi,da cui non potevo scappare.
Mi sentivo un po’ in colpa per il nostro comportamento,appena dopo aver salutato Finn,mi ritrovavo tra le braccia di quello che in teoria era il mio migliore amico,con il batticuore.
“Louis,non penso sia giusto nei confronti di-“ mi mise delicatamente un dito sulle labbra per farmi restare in silenzio,ma avvertii che avrebbe voluto che quel dito fossero le sue labbra. Era come se una strana forza ci spingesse l’uno verso l’altra.
Sono una persona disgustosa.
“Lo so. Non è affatto giusto. E’ per questo che dovremmo rimanere solo amici…” sussurrò a labbra strette,come se fosse stato forzato a dire esattamente quelle parole.
“Cosa? Hai già cambiato idea?” tolsi le mie mani dalle sue,un po’ scossa.
“Non fraintendermi. Io ti amo,con tutto me stesso,ma Niall-“
“Niall cosa? Niall c’era prima di te? Sono forse il suo giocattolo? La sua bambola che ogni tanto riprende dal vecchio baule per rigiocarci un po’ e poi dimenticarla di nuovo,eh?”
ero un po’ tesa,quello non era il giorno adatto.
“Lui ha dovuto,Vu…” abbassò lo sguardo e strinse i pugni.
“Che vuol dire?”
“Non hai letto le lettere?” mi guardò sorpreso.
“N-Non ancora,non sono pronta.” Gettai un fugace sguardo alla cioccolata.
Mi voltai travasandola in due tazze,e passandone una fumante a Louis.
“Scusa se ho reagito in quel modo…” ripresi sedendomi affianco a lui sul divano e bevendo due sorsi.
“Non preoccuparti.” Sorrise in quel suo amabile modo che non so descrivere.
“E’ solo che ieri in macchina mi hai chiesto una possibilità e ora sei qui a dirmi di fare finta che non sia successo nulla.” Presi altri due sorsi dalla tazza.
“Harry mi ha fatto una lavata di testa. Mi ha fatto capire alcune cose,ma ciò non cambia quello che provo per te.” Soffiò sulla sua cioccolata,facendo arrivare il torpore fino al mio viso. Mi sentivo un po’ a disagio.
“Oh,aspetta…” posò la sua tazza e si avvicinò a me con la mano per pulirmi le labbra,
ma si bloccò a pochi millimetri da essa e spostò lo sguardo su di me,
cercando una qualche sorta di consenso e poi ritornò a fissare le mie labbra sulle quali,
passai morbidamente la lingua.
“Pulita?” sussurrai quasi senza fiato.
“Ne hai ancora un po’ qua…” disse appoggiando dolcemente le labbra sulle mie e leccando via la cioccolata e allontanandosi subito dopo,sotto il mio sguardo perplesso.
“La tua è più buona.” Sorrise soddisfatto riferendosi alla bibita.
Anche in questa situazione riusciva ad essere immancabilmente scemo.
Sorrisi,ma non capivo davvero quali fossero le sue intenzioni.
Un attimo prima mi diceva che dovevamo restare solo amici,
l’attimo dopo mi confonde con un bacio a prova di stupro,ciò che mi trattenne fu solo il rispetto per Finn.
Non se lo meritava. Ma quel breve tocco con Louis mi aveva stranamente ricordato il primo bacio con Niall.
Ed ecco che ci risiamo. Penso di nuovo a lui.
“Voglio dimenticarlo,Lou.” Lo guardai cambiano atteggiamento.
Lui comprese subito di chi stavo parlando.
“Tu mi sei stato affianco per tutto questo tempo e mi hai aiutato a rialzarmi,
sei l’unico,con il quale riuscirei a dimenticarlo definitivamente.”
Mi espressi nel modo più sincero che conoscevo,
sperando che lui non interpretasse male le mie parole.
“Sei veramente sicura di volerlo fare,Vu?” mi disse con l’aria di chi sa che sta sbagliando ma non riesce a farne a meno.
“Sicurissima.” Nel preciso istante in cui pronunciai quella parola,lui mi si letteralmente gettò addosso,
finendo sdraiata sotto di lui,su quel divano troppo stretto per noi due.
Mi riempì di baci,puramente innocenti,contrariamente a ciò che pensavo io.
Eppure mi sentivo così felice. Amata.
“Mamma?” Sam era sulla soglia della cucina,con in mano il suo peluche di panda,che trascinava a terra e con l’altra mano,si stropicciava gli occhi.
Catapultai sotto Louis,che fece un gran tonfo sul pavimento e continuò a massaggiarsi la testa per una buona mezz’ora.
“Sam!” l’abbracciai prendendola in braccio e dandole un bacino sulla guancia.
“Mamma,dov’è papà?”
 
 
Niall Pov.
 
 
Per gli altri poteva essere un giorno come un altro. Ma per me.
Per me non lo era.
Presi le mie pillole,ormai mio pane quotidiano.
Dopo aver messo qualcosa sotto i denti,tornai in camera mia,dove sulla scrivania ormai c’era sempre un foglio di carta e una penna.
Scrissi una semplice frase,ma che per me,aveva un grandissimo significato:
‘Sto tornando,amore.’
Chiusi il foglio in una lettera,misi un francobollo e scrissi l’indirizzo.
Dopo una doccia, scesi subito sotto l’albergo,dove c’era già il taxi con tutte le mie cose,ma prima di entrare imbucai la lettera nella cassetta della posta,sperando che sarebbe arrivata prima di me,cosa impossibile,ma non importava.
L’importante era che io stavo tornando da lei.
Che l’avrei rivista.
Rivissuta.
Riassaporata.
Riavuta al mio fianco.
O almeno era ciò che speravo.
Chiusi lo sportello difettoso del taxi e mi lasciai portare fino all’aeroporto. Non c’impiegai molto,il volo era tra poche ore e io non vedevo l’ora di rincontrare i suoi occhi.
Speravo che non fosse solo un sogno,volevo davvero farmi perdonare per tutto.
Presi un gran respiro e mi avviai verso il mio cuore.
 
 
Lettera Numero Quattro
 
Mi hanno detto che mio padre ora sta bene ma che io non ho reagito bene all’operazione.
Questa potrebbe essere la mia ultima lettera.
Le mie ultime parole.
Voglio che tu sappia,che ho chiesto a Louis di starti vicino.
Vicino più che mai,se devi innamorarti di qualcun altro,che non sia io,
preferisco sia lui,che so prova dei sentimenti molto profondi per te.
Ma non profondi quanto i miei.
Se sopravvivo,voglio che diventiamo una famiglia.
Voglio sposarti. Avere dei bambini.
Una casa tutta nostra.
Una vita tutta nostra.
Pensi che sia impossibile.
Nulla lo è per il nostro amore.
Spero di vederti presto amore,perché non riesco a vivere senza di te.
Ti amo,più di chiunque altro.
Lotterò per te.



Spazio Autrice

I'm baaaaaaaack.
I know,non mi perdonerete mai,ma come ho scritto
anche sulla mia altra ff,
sto passando davvero un periodo brutto per il quale
inoltre,mi è stato tolto internet a casa
così ho comprato una chiavetta tutta mia
per continuare a scrivervi sti cessi di capitoli
per non farvi annoiare.

Conto davvero sulle vostre recensioni,
ditemi che non mia vete abbandonato,
ho davvero bisogno di voi,ora.

Grazie a tutte xx

 

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Capitolo 6
*** Capitolo sei. ***


*Capitolo sei.*
 
Fortunatamente c’era Louis con me. Ogni volta.
Ogni sfottuta volta che mi sentivo in difficoltà,lui mi salvava.
Sam era in ottimi rapporti con lui,inoltre.
Lou la prese tra le braccia e le sussurrò all’orecchio cose che non riuscivo a sentire ma che la facevano ridere,e ciò mi evitò il fatto di doverle spiegare dov’era Finn.
Ma prima o poi avrei dovuto dirle qualcosa.
Louis,la portò con se nella sua camera,ma prima m’indicò le lettere di Niall,sul tavolino. Mimò un ‘leggile’ e poi si ritirò con Sam.
Mi risedetti sul divano. Portai le mani sul viso,indecisa sul da farsi.
Quando afferrai la prima,le mani mi tremavano come non mai.
Sentivo il mio corpo raggelarsi. Avevo paura.
La lettera era già stata aperta. Passai le dita sulla carta,pensando che lui stesso la aveva toccata. Mi sembrava quasi di sentire il suo tocco sulla mia pelle. Scossi la testa e iniziai a leggere le prime righe. Lessi una lettera dopo l’altra,senza fermarmi.
Tutto incominciava ad avere senso.
Non avevo mai pianto così tanto in vita mia,se non leggendo le parole di Niall,i suoi sentimenti scritti su carta.
Ad un tratto mi sentivo così in colpa.
Io mi ero rifatta una vita senza di lui,mentre lui era costretto ogni giorno a prendere pillole per i dolori,sopportare la vista del padre malato,operarsi,rischiare di morire e nonostante ciò,continuare ad amarmi. Volevo sprofondare nel più buio angolo dell’inferno.
C’era rimasta un ultima lettera,ma al contrario di tutte le altre,quella sembrava non essere mai stata aperta.
Era datata a ieri. La aprii lentamente,non sapendo più cosa aspettarmi. Speravo solo che stesse bene.
Sto tornando,amore.
Tre semplici parole che riuscirono a farmi provare milioni di sentimenti tutti aggrovigliati tra loro.
Ansia,preoccupazione,indecisione ma anche amore,desiderio e speranza. Ma tutto era così complicato.
Sam,Finn e…e Lou.
Ero avvolta dai miei pensieri da circa un ora ormai e non riuscivo a venire a capo di una soluzione.
Louis,mi abbracciò da dietro,baciandomi semplicemente una guancia,come se i miei sentimenti fossero anche i suoi.
“Cosa dovrei fare adesso?” dissi asciugando le lacrime e stringendomi a lui.
“Segui il tuo cuore,come hai sempre fatto. Sono sicuro che farai la scelta giusta.” Mi tenne tra le sue braccia per diversi minuti,avevo bisogno del suo conforto più che mai,con lui mi sentivo protetta.
“Ho detto a Sam che andiamo dai ragazzi,ti va? Lei si sta già facendo bella per Liam.” Sorrise amabilmente.
Risi anche io. Sam aveva una cotta per Liam sin dal momento in cui lui gli aveva regalato una piccola coroncina. E da quel momento per lei,lui era il suo principe e per lui,lei la sua principessa.
Era davvero un rapporto tenero e sicuramente mi sarebbe risultato utile in questo periodo,senza Finn.
Annuii alla richiesta di Louis e mi affrettai a prepararmi.
Almeno dai ragazzi avrei svagato un po’ riguardo la faccenda di Niall e le lettere,solo loro potevano riuscirci.
Montammo in macchina,tutti e tre,come un allegra famigliola.
Sam continuava a canticchiare canzoncine felici,mentre io mi sentivo a disagio al fianco di Louis.
Anche se sentivo qualcosa per lui,non era forte tanto quanto ciò che provavo per Niall. Già…provavo.
Non so ancora cosa sento per lui,ma avere Lou al mio fianco mi rende felice e serena.
Appena entrammo in casa loro,Sam sgambettò verso Liam che era sdraiato sul divano,e gli saltò sopra urlando al suo principe che lo amava tanto. Harry guardava la scena,intenerito,ma quando rivolse lo sguardo verso di me,che mi trovavo affianco di Louis,cambiò espressione e Louis si scostò.
Posai il mio giubbotto e quello di Sam nella sala affianco e quando tornai in salone,vidi Zayn scendere dalle scale con qualcun altro.
All’inizio non lo riconobbi,ma quando incrociai il suo sguardo tutto mi fu più chiaro. Era lì. Davanti a me. Era tornato,come aveva scritto nelle sue lettere. Ma io,cercai istintivamente l’appoggio di Lou,che era nell’altro capo della stanza e mi guardava,sostenendomi,anche solo con lo sguardo.
Niall non si mosse. Restò lì,in cima alle scale ad osservarmi,come feci io. Il silenzio che si formò in casa,influì sulla strana atmosfera creatasi. Non mi resi nemmeno conto di star indietreggiando lentamente,mentre lui scendeva gli ultimi scalini.
Nessuno osava aprire bocca,in quel momento.
Continuavo a farmi indietro,per non so quale motivo,non riuscivo a fare niente di diverso. Ma quando superai la metà del salone,inciampai sul pupazzetto di panda che Sam si portava sempre dovunque,e proprio quando pensavo di stare per cadere a terra,mi ritrovai sorretta magicamente dalle braccia di Louis.
Ci fu un evidente intreccio di sguardi tra il mio,quello di Lou e infine quello di Niall. Fortunatamente ruppe questa situazione imbarazzante,Sam con il suo fare innocente.
“Stai bene,mamma?” mi prese con la sua manina,mentre Lou mi lasciò andare a malincuore.
“Si,tesoro,non preoccuparti.” La presi in braccio e lei mi diede un bacino per chiedermi scusa,perché si sentiva in colpa.
“M-mamma?” chiese confuso Niall.
Era la prima volta dopo un intero anno che risentivo la sua voce,
pensavo di averla dimenticata,ma in realtà è sempre stata con me.
“Già…ti sei perso un po’ di cose.” Gli disse Zayn battendogli una mano sulla spalla. Niall lo guardò spaesato.
“Vuoi dire che quella e sua figlia?” chiese.
“Oh,andiamo,ti ricordi come si fanno i bambini vero Niall? Sei stato via un anno non quattro!” aggiunse Harry con una lieve mancanza di tatto,nei miei confronti.
Lascia tornare Sam dal suo principe e poi mi accostai a Louis,facendo scivolare la mia mano al suo fianco,e lui non mancò ad afferrarla e stringerla.
Niall buttò un occhiata alle nostre mani intrecciate e saldate.
Un nuovo silenzio regnò nella stanza,ma stavolta fui lui a romperlo.
“Ragazzi,potreste lasciarci un po’ da soli?” chiese platealmente Niall.
Tutti annuirono,persino Louis,da cui non volevo affatto separarmi,lasciò sgusciare via la sua mano dalla mia stretta.
Quando nella stanza rimanemmo solo io e lui,non riuscivo a guardarlo in faccia anche se in realtà avevo mille domande da fargli: ‘come stai? Come sta tuo padre? Perché prima di partire non mi hai detto nulla? Perché hai voluto fare tutto da solo? Perché mi hai escluso da un intero anno della tua vita?’
Mentre io facevo la lista di tutti i come e i perché senza risposta,lui mi si avvicinò,cauto,e allungò una mano verso di me.
Mi sfiorò lentamente il braccio,come se avesse paura che scomparissi al suo tocco. Mi era mancato così tanto.
Istintivamente,lo abbracciai. Mi sembrava di rivivere tutti i momenti passati assieme,ma c’era qualcosa di diverso.
I miei sentimenti erano cambiati?
“Mi sei mancata da morire,amore mio.” Mi sussurrò all’orecchio con la sua voce vellutata. Avrei voluto che quell’abbraccio non finisse mai. Ma non volevo nient’altro. Solo abbracciarlo.
“Anche tu mi sei mancato tanto…Niall.”



Spazio Autrice

Hey pipol OuO
Per la vostra gioia Niall è finally
tornato,ma le cose non sono così facili
lo sapete che a me piacciono le cose
complicate no?
Quindi dovete ancora vedere il peggio
amiche mie.
Bhe spero che questo capitolo vi sia 
piaciuto almeno un pochino çç
Se si,vi prego di lasciarmi anche solo una 
piccola recensioncina,pliz *u*
Grazie a tutte cc:


Piesse: Da pochi giorni ho postato il prologo di una mia nuova ff,con Harry.
Mi fareste davvero un gran favore se passaste a dare un occhiatina e se
potreste lasciare una mini recensione,poichè mi piacerebbe almeno riceverne 3
prima di postare il primo capitolo. http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1744800&i=1
Siate misericordiose çç Grazie ancora xx

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