Life

di Dastrea
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. L'incontro ***
Capitolo 2: *** 2. L'inizio dei guai ***
Capitolo 3: *** 3. Una serata da baby-sitter ***
Capitolo 4: *** 4. Vincent e Yuffie ***
Capitolo 5: *** 5. Bacio ***
Capitolo 6: *** Pensare ***
Capitolo 7: *** life. 7 ***



Capitolo 1
*** 1. L'incontro ***


Year

Corri, stai correndo da sola per un bosco, questo è il bosco della tua vita, ogniuno di noi ce l'ha piccola Yuffie, ma tu non sei più tanto piccola perciò svegliati perchè la vita continua. Ti svegli di scatto perchè forse questo incubo ti ha spavenmtata e ti guardi attorno, nel tuo letto a baldacchino sei nella tua stanzxa a Wutai. Perchè sei ancora lì? Non devi andare a Midgar dai tuoi amici?  Ecco brava alzati e mettiti qualcosa di decente rispetto al tuo bel pigiamino azzurro... Apri l'armadio e prendi il tuo vestito migliore. E' leggermente scollato e lungo fino alle ginocchia, bianco e sembri una bambolina di porcellana. Calmati perchè ti vedranno solo e soltanto i tuoi amici e l'uomo che ami da lontano da così tanto tempo : Vincent .
Ora sei pronta e chiedi alle tue guardie di accompagnarti a Midgar. Ti faranno da guardia del corpo perchè sei una principessa e non si può mai sapere. Ammettilo Yuffie vorresti come guardia del corpo il tuo Vincent, ma smettila di parlarne come una tua proprieà perchè non lo è. Ci vogliono parecchie ore prima che arrivi lì e a cosa pensi? Alle tue solite e sciocche fantasie su di lui.  Ma sei una illusa perchè lui pensa solo e soltanto alla sua Lucrecia si tu credi che abbia smesso di pensare al passato, ma non è così, tu Yuffie Kisaragi prossima Imperatrice di Wutai.. riuscirai a far sì che il tuo principe azzurro riesca a innamorarsi di te? E' una cosa del tutto impossibile, ma se ti ci metti d'impegno forse ce la farai infondo tutto  può succedere e tutto è possibile basta solo provarci.
Dormi per tutto il tempo che volate, ma non appena ti svegliano tu sobbalzi e loro titutti gli altri che parlottano tranquillamente, ci sono Tifa e Cloud abbracciati mentre salutano gli altri e sembra proprio che lui abbia ascoltato Aerith e sia andato avanti con la sua vita. C'è Barret con la piccola Marlene che parlotta con Denzel e mi stupisco di come siano così  l'uno dell'altro anche ora che sono ragazzini già, perchè è passato così tanto tempo che non li avresti mai riconosciuti se fossero stati per strada. Ti avvicini cauta e non appena tutti si girano e vedono tutte quelle guardie del corpo sobbalzano come in pericolo però poi vedono te e si avvicinano stupefatti. Tu  però stai cercando Vincent Valentine e lui non si mostra. 
"Ehy piccolina, ma che ci fai con tutti questi omoni?" la pacca di Barret sulla spalla ti fa trasalire e tu sorridi compiaciuta di tutti quei complimenti che ti sta facendo Tifa poi però un mantello rosso cattura la tua attenzione ti volti di scatto così come fanno tutti ed ecco che la figura muscolosa di Vincent si presenta davanti ai nostri occhi.
"Ma guarda chi c'è qui. Vincent Valentine... come stai vecchio mio?" dal canto suo il tuo vampiro non fa nulla sta zitto e annuisce ignorando qualsiasi loro parola finchè i suoi occhi scarlatti non si posano su di te e tu ricambi il suo sguardo sorridendogli dolcemente come hai sempre fatto e solo allora per la prima volta lo vedi come il tuo Vincent quell'uomo che ti ha salvata da un sacco di situazioni e tu sei lì che lo aspettavi. Tutti capiscoo forse e se ne vanno  persino le guardie del corpo che ti circondavano se ne vanno e tu e lui rimanete l'uno di fronte all'altra. . Ti avvicini piano e lui fa altrettanto.
"E' un piacere rivederti piccola peste." quanto ami quando lui ti parla in quel modo e tu...
"Anche per me vecchio mio.."
non ce la fai, non resisti ti getti tra le sue braccia stringendolo forte a te.... lui ricambia quell'abbraccio e tu non puoi fare altro che versare lacrime di gioia perchè quello che senti adesso è un solo amare la persona più importante, ma no lo farai adesso perchè lui deve ancora dimenticare la sua parte passata, ma tu ce la farai a rimanere con lui e aspetterai il suo amore...
Siete rimasti stretti l'uno nelle braccia dell'altra senza contare i minuti, ma tu eri così felice Yuffie che quando quel momento finì scoppiasti ancora di più uin lacrime. Ciò però fece incuriosire Vincent che prontamente te le asciugò con il pollice della sua mano, ricoperta dal guanto nero.
"Scusami Vince..." lo guardasti negli occhi mentre lui indifferente come suo solito si allontanò sussurrandoti di entrare assieme agli altri. Non ti perdesti d'animo e lo seguisti nel la cupola dell'osservatorio, dove avreste svolto la serata. Le simulazioni delle stelle e dei vari pianeti ti piaceva da morire e guardavi verso l'alto stupita ed emozionata. Ora però non saresti caduta nelle tenebre della tua illusione, ma semplicemente nel mondo dell'amore che da tanto bramavi. Vincent dal canto suo rimase a guardare con la sua aria annoiata, avrebbe preferito di gran lunga stare con Lucrecia nella grotta, a guardare quel corpo diafano ricoperto dalla materica azzurra e lui seduto davanti a lei a rimuginare tutto quelo che avevano passato insieme. Forse anche lui avrebbe dovuto seguire il consiglio di Aerith e cambiare vita, lasciarsi indietro i suoi fantasmi.
Tu eri lì e lo guardavi nel souo stato di trance e anche tu ti eri imbambolata a guardarlo finchè la mano di Reno, il Turks dai capielli rossi ti sfiorò la spalla facendoti sussultare.
"Ciao piccolina! Se lo guardi così tanto potrà anche accorgersi che gli fai il filo da una vita.." a quelle parole diventasti rossa e guardasti stranita Reno e lui sorrideva tranquilo facendoti capire che aveva inteso chiaramente i sentimenti che provava per l'ex-Turks. 
"Smettila Reno! Non è come pensi tu... e poi.. lui non mi guarda nemmeno.." Con quelle parole facesti sorridere il ragazzo.
"Non ti preoccupare Yuffie sei così carina ci sono altri uomini non puoi puntarti sul vampiro." Gli lanciasti un'occhiataccia che lo fece zittire e addirittura allontanare, mai contraddire Yuffie Kisaragi perchè poteva diventare pegio di uno di quei mostri che vedevi in giro a Wutai.  E non erano uno scherzo. Cloud si stacco ò dalla sua fidanzata e alzò le mani per richiamare l'attenzione di tutti, persino Vincent si avvicinò, come un bambino richiamato dall'insegnate. Yuffie si avvicinò a lui portando le mani dietro lla schiena e guardandolo da sotto , poichè aveva chinato il busto e i capelli pendevano un pò da un lato.  Nessuna risposta o movimento da parte di Vincent così si arrese, ma lui aveva vinto solo il primo round dopo l'abbraccio non poteva tirarsi indietro.
"Bene siamo tutti qui riuniti perchè eio e Tifa abbiamo un annuncio da fare.."
"E' per caso incinta?" Tifa guardò male REno che se n'era uscito con una delle sue eccezionali trovate per far ridere il gruppo, ma come al solito aveva solo fatto una figuraccia.
"No! Comunque dicevamo..ah sì, io e Tifa ci sposiamo tra due mesi!"
La faccia di Cloud era felicssima così come il sorro raggiante di Tifa e quella sua testa di Chocobo come fidanzato non faceva altro che ricevere congratulazioni da parte dei suoi amici. Ti avvicinasti alla tua amica e le posasti una mano sulla spalla.
"Complimenti Tifa, sono davvero felice per voi."  Ti sentivi leggermente abbattuta, tanta felicità e tu eri triste.
"Yuffie che cosa ti succede? Ti senti bene?" Annuisti sorridendole, ma si vedeva che era un sorriso forzato.
Dopo quella visita all'osservatorio svi recaste tutti ad un ristorante e là tra brindisi e portate persino Vincent sembrava divertisti e sotto al souo mantello riuscivi a vedere le sue labbra aprirsi in un sorriso, era diventato qualcun altro e tu Yuffie Kisaragi futura imperatrice di Wutai saresti riuscita a scoprire se quello che ti stava davanti era Vincent Valentine o forse un fantasma che aveva preso le sue sembianze.
Le tue guardie ti assistettero per tutto il tempo e finalmente quando tutto fu finito chiedesti di lasciarti rimanere lì a Midgar per poter aiutare nel matrimonio e dopo i permessi dell'imperatore riusandasti assieme a Tifa, ospite nel suo locale. Forse era lì che si sarebbe svolto il matrimonio...
Tifa ti diede la sua camera perchè ormai lei e Cloud dormivano insieme, scaricasti i bagagli e poi andasti nel tuo letto a riposare, questa sarebbe stata l'inizio di una delle tue future avventure...

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Capitolo 2
*** 2. L'inizio dei guai ***


Year

Erano già passati tre giorni da quando eri andata a vivere in casa di Tifa, cercavi di aiutarla in tutti i modi, nel bar perché come sempre si gremiva di gente soprattutto durante i week-end, andavi con lei per vedere il suo vestito da sposa, i fiori da mettere al bouquet e naturalmente il buffet per il pranzo nuziale e non era cosa facile soprattutto perché bisognava soddisfare le bocche affamate di tutti quanti. Quindi i più voraci erano Cid, Barret e Reno, Vincent neanche a contarlo era già un miracolo che aveva accettato l’invito, Cloud si sapeva contenere benissimo e poi gli altri non li aveva mai visti a un ricevimento quindi non eri in grado di giudicare i loro comportamenti, stranamente vi avrebbe raggiunto anche Reeve, Shelke e altri della WRO.

Quel giorno andaste a provare il vestito da sposa, era bianco tradizionale, ma molto semplice, Tifa sembrava una Dea. Era scollato così da lasciar intravedere i suoi seni e per un momento pensasti che persino il prete avrebbe abbandonato il suo incarico per prendere il posto di Cloud. Le maniche erano lunghe e aderenti alle braccia, corto fino alle ginocchia e con lo strascico in seta che partiva dalla vita, tutto il vestito era in taffettà bianca, esaltava completamente tutto il corpo magro e allenato della donna.. tu come saresti stata in quel vestito? Certamente male perché i vestiti da sposa di Wutai non erano così erano più complicati per farla breve.

“Yuffie!? Mi senti?”

eri rimasta a fissare il vestito da non accorgerti che la tua migliore amica ti stava chiamando per chiedere conferma se non l’ingrassava o sembrava stretto sui fianchi.

“Scusami, ma sei perfetta Tifa… va benissimo così” la donna si girò ancora una volta verso lo specchio e si guardo meglio. Sorrise soddisfatta sia a te che alla sarta, la seguisti con lo sguardo mentre scendeva dal “piedistallo” e andava dietro il paravento per rimettersi i suoi abiti. Adesso non sembrava più una sposa, era Tifa, la solita. La Dea combattente.

“Vieni Yuffie, torniamo a casa così chiamo il ristorante e poi prendo appuntamento con la parrucchiera. Oh no! Ho dimenticato che oggi viene Barret a lasciarmi Marlene e Denzel!” si ricordò facendoti sussultare. Ringraziò ancora la sarta e si misero a correre verso il suo bilocale sul bar.

Col fiatono arrivaste davanti e ad aspettarvi c’era Barret con i due bambini ad aspettarli, seduti su uno scalino.

“Finalmente siete arrivate, scusa Tifa, ma non posso stare qui a lungo!” salutò l’omone per poi ripartire via, i due bambini si alzarono e aspettarono che la loro tutrice aprisse la porta.

“Adesso fate merenda ragazzi e poi andate a giocare ok?”

Denzel annuì contento e anche Marlene era d’accordo. Tifa lasciò la borsa mentre tu ti siedevi su uno sgabello seguita a ruota dai due che iniziarono a battere le mani richiedendo la loro solita merenda, toast con marmellata e succo di frutta, chissà perché ma tutti i bambini amavano quella cosìdetta pietanza.

Tu li guardavi contenta mentre ti riemergevi nei tuoi pensieri, pensavi al matrimonio di Tifa e Cloud però cosa sarebbe accaduto se tuo padre ti avrebbe chiamato in qualsiasi momenti dicendoti di aver trovato un ottimo partito per la sua erede? Sarebbe stato matrimonio immediato e tu non volevi perché aspettavi il tuo principe rosso.

Lui adesso dov’era? Da Lucrecia, davanti a quella tomba a guardarla, a fissare i suoi occhi nocciola chiusi e le mani incrociate sul petto. Il suo sguardo era calmo riposava il suo sonno eterno e lui? Rimaneva a piangere nel suo cuore perché non era riuscito a proteggerla, non era riuscito a farle cambiare idea e amarla prima che un uomo spietato quando Hojo la prendesse e la facesse sua moglie e amante.

Lei non le apparteneva più, ma Vincent Valentie rimaneva lì a contemplarla e a cercare di farla rivivere nei suoi pensieri, solo con i suoi occhi. Sei un illuso Vincent perché così non la porterai mai in vita, devi vivere, lo disse Aerith, bisogna andare avanti perché rimanere nel passato porta solo cattivo umore, bisogna andare verso il futuro e quel futuro lo hai sempre conosciuto. È quella piccola ragazzina che ti vuole bene, che si è innamorata di te e ti aspetta, perché non apri gli occhi e ti guardi intorno? Smettila.

Era stanco e si alzò da lì per uscire e andare chissà dove, si stupì quando uscendo dalla grotta gli venne l’idea di andare a trovare Tifa, chissà, forse aveva nel cuore la voglia di aiutarla, ma non sapeva chi avrebbe incontrato.

Sei una sottospecie di vampiro e arrivi veloce dove vuoi, quando arrivasti davanti al bar ti fermasti sulla porta ed esistasti, ma preso il coraggio entrasti e tutti si voltarono, vedesti Yuffie, i suoi grandi occhi neri ti guardavano nei tuoi cremisi, ti perdesti e anche tu non sentisti la voce di Tifa.

“Ma che avete tutti quanti oggi? Nessuno mi ascolta!” ritornaste dai vostri pensieri e guardaste la donna arrabbiata.

“Scusami Tifa, ero venuto qui per vedere se avevi bisogno di aiuto…”

la donna rimase sorpresa e alzò un sopracciglio.

“Bhè vorrei che tu e Yuffie badaste a Marlene e Denzel perché mi sono ricordata che devo andare personalmente al ristorante.”

Eri leggermente contrariata e cercasti di sviare.

“Perché non vai assieme a Vincent rimango io coi piccoli.”

“Meglio di no, non sai cosa potrebbero combinare a entrambi, meglio se siete in due”

ti rassegnasti così come Vincent che tirò un grande sospiro e si sedette accanto a te al bancone.

“Ah Vincent, cerca di tenere sotto controllo anche Yuffie per quanto riguarda gli alcolici.” Vi rassicurò, ma tu non eri d’accordo.

“Cosa?!!! Tifa!??”

la donna uscì fuori la lingua e prima che tu potessi fare o dire qualcosa era già sparita fuori dalla porta. Eravate rimasti soli soletti con due bambini.

“Ehm… e adesso che si fa?”

“Noi vogliamo giocare!!” urlarono in coro, scendendo dallo sgabello e andavo vicino a Vincent per vedere il mantello, Marlene glielo toccava e a Vincent sembrava non dispiacere, ma quello a cui mirava Denzel era la Cerberus che prese e portò via.

“Mollala immediatamente potresti farti male è carica!” tentò di dire Vincent e tu lo guardasti spaventata.

“Porti la Cerberus carica?”

“Non si sa mai, c’è sempre pericolo ad ogni angolo”

al bambino non importò più di tanto, la prese in mano e la impugnò facendo trasalire tutti e tre, persino Marlene dalla dichiarazione di Vincent si stava spaventando da morire…

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Capitolo 3
*** 3. Una serata da baby-sitter ***


Year

Marlene si stringeva a Vincent mentre Denzel minimamente preoccupato dal fatto che la pistola fosse carica l’agitava come se fosse pronto a sparare. Tu ti avvicinasti alla piccola e la prendesti per mano mentre Vincent si avvicinava cautamente al piccolo portando in avanti le mani come per dire non muoverti. Ma si sa che i bambini sono sempre più furbi dei grandi, il piccolo Denzel guardò Vincent prima indifferente e poi aprendo la bocca in un grande sorriso che fece spaventare l’uomo ancora prima di sapere che cosa sarebbe accaduto. Denzel si mosse lateralmente iniziando a correre, ma lui lo prese e lo sollevò per aria, tu ti avvicinasti sempre cauta mano nella mano con Marlene e gli sfilasti la pistola dalle mani, cosa alquanto ardua visto che il bambino sgambettava come se stesse correndo. Quando la Cerberus era al sicuro nelle tue mani un calcio da parte del bambino colpì la costola di Vincent che al primo impatto lasciò la presa facendolo scappare.

“Vince tutto bene?” ti avvicinasti portando una mano sulla sua spalla mentre Marlene si liberava raggiungendo l’amico.

“Sì… non ti preoccupare, vai a vedere che combinano…” annuisti mentre lui si sedeva su uno sgabello massaggiandosi la parte ferita.

Tu invece salisti al piano di sopra dove presumibilmente i bambini si erano andati a ficcare e proprio come sospettavi erano in camera loro pronti a escogitare un qualche diabolico piano. Entrasti facendoli sobbalzare come se avessi appena scoperto il loro segreto.

“Siete stati cattivi, avete fatto del male al signor Vincent…” ti avvicinasti a loro inginocchiandoti e guardandoli dicendo quelle parole, ma loro di tutta risposta sorrisero e ti trascinarono per terra.

“Ahhhh!” urlasti per la botta che avevi preso al mento, quelle pesti avevano preso  una corda e avevano iniziato ad avvolgerti tutta come se fossi un pezzo di carne pronto per essere arrostito sul fuoco. Continuasti a urlare mentre ti dimenavi, ma in fondo ci stavi al gioco, erano bambini e avresti potuto fargli male.

Vincent dal piano inferiore sentite le tue urla si era precipitato sulle scale e seguendo il suono del tuo urlo era giunto nella camera dei bambini dove tu eri legata e imbavagliata per bene mentre sia Denzel che Marlene volevano fare altrettanto con te.

“Meno male che siete grandi e non fate questi giochi.” Pensò ad alta voce mentre tu ti dimenavi ancora e i due si strofinavano le mani pronti a mettere K.O. anche il secondo scocciatore, Vincent li guardò storto e indietreggiò mentre loro avanzavano, non era da lui fare una cosa simile, ma non poteva certo affrontarli a colpi di calci e di Cerberus per salvarti.

Con un nervo che gli pulsava si ritrovò a condividere la tua stessa fine.

“E ora entrambi gli agenti sono in mano nostra mia dolce moglie!”

che bella recitazione certo che quei bambini avevano un’immaginazione tale.

“Oh sì, mio sovrano cosa possiamo fargli ora?” il linguaggio di Marlene era sviluppato e dire che qualche anno fa era una mocciosetta. Denzel era il solito ragazzo bambino. Entrambi tu e Vincent eravate schiena contro schiena legati con un'unica corda e sistemati sotto la finestra della stanza.

“Voi rimanete buoni buoni qui mentre io e la mia adorata andiamo nel nostro studio…ahahahah”

“Non penserete di andare nell’ufficio di Cloud!?” domandò Vincent stupito e preoccupato dalla reazione che avrebbe potuto avere quella testa bionda se qualcuno avrebbe toccato i suoi affari.

“No! Io pensavo alla cucina... Cloud si arrabbia..” disse timidamente Marlene, eccola la ragazzina di un tempo, ma tu non facevi altro che sbuffare perché anche se ti piaceva, volevi alzarti e ritornare a camminare perché le gambe ti facevano leggermente male.

Non appena quei due uscirono sentisti Vincent prendersi a muoversi forse per cercare di raggiungere le corde e tagliarle con l’artiglio, ma una cosa del tutto inutile visto che quei due avevano pensato bene ricoprirlo con una sottospecie di plastilina in modo che non potesse tagliare neanche un filo d’erba.

“Yuffie hai gli shuriken a portata di mano?” ti chiese mentre tu arrossisti vistosamente per quella domanda forse perché non sapeva…

“Ehm… se ti dicessi di no sarebbe una bugia…”

“Yuffie dove sono?” sinceramente preoccupato, perché temeva che fossero nelle mani di quelle pesti.

“Ecco… sono nel…”

“Nel?...” stava diventando nervoso.

“Nel sacchetto sotto alla maglia…” ti rassegnasti, peccato che erano proprio sotto il tuo seno e non sarebbe stato per niente facile tirarli fuori di lì..

“Almeno non ce gli hanno le pesti… ce la fai ad alzarti?”Annuisti mentre al suo tre iniziaste ad alzarvi, ma l’altezza non era granchè eri staccata da terra e attaccata alla schiena di Vincent.

“Vincent c’è un piccolo problema…” abbassò la testa e vide i suoi piedi arrivare al suo polpaccio, sbuffò portando le mani indietro trovandosi i fianchi della ragazza. Arrossisti appena ti sfiorò senza farlo apposta.

“Cerca di allargare un po’ le corde devo riuscire a spostarti e le hanno fatte abbastanza strette…”Raggiungesti la sua mano con la tua e battesti il cinque in senso di assenso con tutta la tua forza allargasti le corde, ma ti facevano malissimo le braccia, quel poco che riuscisti a fare Vincent lo sfruttò per liberare le mani da dietro la schiena e prenderti i fianchi con una mano per spostarti davanti a lui, la tua forza resistette poco perché non appena arrivasti a metà del cammino cedesti..

“Scusami…” sussurrasti mentre lui si malediceva perché c’era quasi riuscito.

“Ti devo trascinare ora però…” non capisti, ma lui riuscì a prenderti entrambi i fianchi con le mani e fece forse per spostarti davanti a lui, ci riuscì e il tuo corpo strusciò contro il suo finchè non foste l’uno di fronte all’altra.

“Allora dove sono?” chiese.

“Vincent ormai hai le mani libere, puoi anche tagliarle..” gli facesti notare.

“Ho l’artiglio fuori uso..” alzò il braccio metallico e mi fece vedere, feci una smorfia schifata per come lo avevano ridotto quei bambini.

“Sotto la maglietta…” ti arrendesti tu mentre lo vedesti arrossire perché avrebbe dovuto alzarti la maglia, ma ormai il danno era fatto, vi eravate messi contro due bambini molto, ma molto più furbi di voi.

Vincent portò le mani sui tuoi fianchi da dove partita la tua maglietta e piano iniziò ad alzarla finchè non arrivò al punto in cui la corda teneva entrambi, portò le mani oltre questa e fece continuare la salita della maglietta, la tua pelle rosea si stava scoprendo a poco a poco, il tuo fisico magro, e accentuato dalle leggere curve dei fianchi, ti percorse interamente mentre tu senza volerlo chiudesti gli occhi perché anche se era per la vostra salvezza ti stava piacendo. Iniziò a sentire la busta che partiva da sotto al tuo seno e si fermò strappandola e prendendo due shuriken e iniziò a tagliare le corde. Lo guardasti fare tutto ciò mentre tu ti rendesti conto di essere ancora incollata a lui, il tuo seno schiacciato contro i suoi pettorali, il bacino di entrambi così vicino… arrossisti e le corde si staccarono e il tuo peso poco prima appeso dalla corda al corpo di Vincent finì per gettarlo a terra… eravate stesi per terra l’una sopra l’altro e così vicini che tu potevi specchiarti ancora di più nei suoi occhi color cremisi, lui potè vedere il tuo rossore e i tuoi occhi semi socchiusi.

Ci sei Yuffie è il tuo momento, adesso potrai avere le labbra dell’uomo che ami, te ne sei accorta solo ora? Che avresti potuto averle ancor prima di adesso?

Il vampiro non sapeva cosa pensare, aveva su di sé una ragazza bellissima che era diventata una donna, erano stati così vicini, ma così lontani allo stesso tempo, volevi sentirla sempre così, forse ora si rendeva conto delle parole di Lucrecia, forse poteva riprendere in mano la sua vita e tutto non sarebbe stato perduto perché avrebbe preso Yuffie con se, avrebbe potuto prendere le sue piccole labbra…

“I prigionieri si sono liberati!” i pensieri di entrambi furono interrotti da due voci che erano appena giunte dall’uscio della porta, ti togliesti da sopra a Vincent e ti alzasti in piedi imbarazzata.

“Brutte pesti!” sbraitò Vincent per due motivi, perché lo avevano interrotto proprio nel momento in cui avrebbe ripreso in mano la sua vita e perché gli avevano ridotto l’artiglio in una cosa schifosa…

I due bambini iniziarono a correre spaventati per la reazione brusca che aveva preso il vampiro e avevano paura, questa volta la situazione si era scambiata. Tu rimanesti a fissarli mentre tutti e tre uscivano dalla stanza, ti portasti una mano sulla bocca e prendesti a saltellare per poi abbracciarti il corpo, Vincent ti aveva toccata.

Scendesti anche tu felice, superasti i tre parandoti davanti ai due bambini, in modo che non potessero scappare né da avanti né da dietro e ai lati non potevano perché erano nel corridoio.

“Facciamo così, vi perdoniamo se voi adesso fate i bravi e io vi preparo la cena…” chiedesti sorridente, Denzel e Marlene la guardarono con fare pensoso, avevano già assaggiato la cucina di Yuffie e non gli dispiaceva affatto, si voltarono verso di lei e sorrisero.

“Sìììì!” urlarono entrambi saltellando. Vincent ti guardò scuotendo la testa sorpreso, ma per quella giornata potè concedersi un sorriso.

Scesero le scale e Yuffie si mise ai fornelli iniziando a cucinare.

“Signor Vincent perché prima tu e la signorina Yuffie eravate stesi per terra?” Vincent che stava bevendo trasalì e guardò Marlene. Si ricompose.

“Perché tu e Denzel ci avete legati.” Rispose lui serio senza lasciarsi abbindolare perché non voleva ritornare sull’argomento, con dei bambini per lo più, preferiva parlarne con te.

Mettesti la cena davanti ai due bambini e poi guardasti l’ora, erano passate circa due ore e Tifa non c’era, forse aveva ricevuto una telefonata da Cloud ed era uscita con lui. Non appena i due finirono di mangiare tu li mandasti a lavarsi i denti perché era tardi per loro e dovevano andare a dormire.

Li accompagnasti in camera loro mentre Vincent sparecchiava, era stata una giornata pesante e i piccoli anche se si erano divertiti erano crollati non appena li avevi rimboccato le coperte, scendesti giù e trovasti Vincent seduto nel salotto, era una parte esterna al bar e lui era completamente poggiato contro di questo e aveva gli occhi chiusi, credevi stesse dormendo così facesti il più piano possibile.

Ti sedesti e lo guardasti.

“Perché mi fissi principessa?” aprì gli occhi e io sussultai leggermente.

“Nulla…” ero ancora un po’ imbarazzata per tutto quello che era capitato oggi, non mi sentivo tranquilla però era stato tutto così meraviglioso.

“A proposito di prima mi dispiace per esserti caduta addosso…” iniziasti a scusarti, però lui si ritrovò quasi stupito da quelle parole come se non dovessi farlo, però anche lui si sentiva in debito perché in fondo non aveva fatto niente per scansarti e forse ti sentivi turbata, ma era tutto il contrario.

“No, scusami tu io…” gli desti un bacio sulla guancia facendolo zittire e poggiasti la testa accanto alla sua spalla chiudendo tu gli occhi.

“Yuffie…?” si voltò verso di te, ma tu eri ormai bella e addormentata, mentre ti guardava sorrise e gli venne un sonno profondo, forse tu davi pace e tranquillità a chiunque ti guardasse e così fece, posò la sua testa sulla tua e si addormentò.

Nessuno dei due sentì la porta aprirsi e una voce che li chiamava, persino Vincent che aveva il sonno leggero, ma entrambi dormivate pesantemente e non davate cenno di ripresa.

“Yuffie?”

“Tifa… shh.. stanno dormendo…” la tua migliore amica seguì il fidanzato verso il salotto e sorrisero entrambi vedendovi assopiti l’uno affianco all’altro.

“Quelle due pesti sono peggio di qualsiasi missione della WRO, per ridurre Vincent in quello stato starò successo qualcosa…”

sussurrò lei prendendo dal mobile al fianco una coperta per coprire entrambi.

“Proprio così Tifa!” due voci fecero sobbalzare i due che li zittirono così da non farvi svegliare.

“Li abbiamo legati e quando siamo tornati si erano staccati e li abbiamo trovai una sopra all’altro.”

Cloud li guardò ad occhi sgranati, Tifa sorrise, avevano cercato di liberarsi, non era la prima volta che succedeva.

“Sono fiera di voi ragazzi.” Disse la tua amica forse intuendo quello che sarebbe successo, ma che voi tralasciavate…

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Capitolo 4
*** 4. Vincent e Yuffie ***


Year

Quando sì svegliò dovevano essere circa le due di notte, Vincent Valentine si stupì quando vide accanto a sé il corpo addormentato di Yuffie, si guardò intorno insonnolito e vide che era ancora nel bar di Tifa, fece pianissimo per non svegliarti ed eccolo lì in piedi con te tra le braccia. Uscì dal salotto e vide al bancone Cloud con Tifa al fianco che servivano alcuni clienti, la porta del salotto era stata chiusa per permettere a voi di riposare.

“Ben svegliato… Yuffie puoi portarla di sopra, la sua stanza è in fondo a sinistra, non puoi sbagliare, c’è lo shuriken appeso al muro.” Disse Tifa guardandomi sorridente, come se tra lui e te fosse successo qualcosa.

Salì le scale e andò nella tua stanza, ti poggiò sul letto e ti coprì col lenzuolo, avevi un viso angelico, sembravi una bambina che sta sognado un cavallo su un praticello con dei fiorellini, ma sappiamo che non sogneresti più quelle cose. Semmai un bacio del tuo ex-Turks.

Sorrise e uscì dalla stanza. Cosa pensava adesso Vincent?

Si stava dando dello stupido per non aver preso le tue labbra, per non averti portato a casa sua e averti fatto passare la notte più bella della tua vita, ma non era quel genere di uomo. Prima di fare qualcosa di così importante avrebbe riflettuto ed era proprio quello che stava facendo ora.

Salutò distrattamente Tifa e Cloud e uscì dal locale camminando nell’oscurità della notte verso la sua casa, già era rimasto lì per aiutare, per rendersi utile soprattutto ora che Tifa si sposava.

Entrò in casa e andò sul suo letto, si svestì e si mise sotto le coperte portandosi una mano dietro la testa, rivide per un momento il tuo volto addormentato, si toccò la mano, quella con cui aveva sfiorato la tua pelle. Le immagini gli passarono nella mente, il tuo sforzo, la tua forza che cercava di liberarsi e poi le tue labbra socchiuse e i tuoi occhi chiusi per godersi il piacere delle mani del vampiro sulla pelle.

Yuffie era cambiata, non era più la bambina peste come Denzel e Marlene, lei era diversa. Solo allora Vincent si rese conto che Yuffie era la sua ultima chance per la sua vita, il suo modo per riscattarsi, era la porta da aprire per andare avanti nel futuro. Doveva chiudere la porta del passato di Lucrecia.

Chiuse gli occhi addormentandosi, stanco di tutto quello che aveva passato, voleva cambiare, e con lui ci sarebbe stata Yuffie.

“Ho deciso… domani…”

disse quelle tre parole, domani, lui Vincent Valentine avrebbe invitato Yuffie a fare una passeggiata, era una cosa stupida però… era un gesto dolce per uno come lui, non poteva cambiare tutto una volta, altrimenti tu non avresti mai creduto che l’uomo dolce che era stato con Lucrecia Crescent in realtà era il tuo Vincent pronto per comportarsi altrettanto con te. Sarebbe stato troppo strano perché potevi sembrare per lui una seconda Lucrecia ed era proprio questo che lui non voleva, voleva proteggerti come non aveva saputo fare con lei, voleva amarti come non era riuscito in passato. Voleva la sua luce, voleva il suo fiore, anche lui voleva quelle cose sdolcinate che avevano le ragazze, almeno una volta nella vita.

Chiuse gli occhi e si addormentò, la notte era alta, ma il sonno di prima gli era tornato, era stata la giornata più pesante, ma più bella che aveva passato almeno in quell’anno, aveva avuto Yuffie, la principessa di Wutai tra le sue braccia, stava per avere le sue labbra, tanto così e sarei cambiato, ma non era destino che capitasse proprio ora.

 

Intanto al bar Tifa e Cloud avevano avuto un momento di pausa, soprattutto perché i clienti se ne stavano già andando via, anche loro avevano bisogno di dormire dopotutto, non era nottambuli.

“Credi che accadrà qualcosa tra quei due?” chiese Cloud guardando la sua futura moglie con una sorta di concordanza con quel che stava pensando lei.

“E’ inevitabile Cloud, quei due sono fatti l’uno per l’altra, Vincent senza rendersene conto è così che supera le sue missioni…” a quelle parole Cloud non capiva, così come? Con la presenza della ninja? Era stanco, ma non capiva comunque cose così semplici.

“Che vuoi dire?”

“La solarità di Yuffie riesce a rallegrare il cuore di Vincent, così riesce a combattere meglio.”

“Quindi senza di lei lui è come…”

“Un corpo senza anima, l’anima di Vincent è alimentata dai sorrisi di quella ragazza…”

Possibile che Cloud non se ne fosse mai accorto? Bhè in effetti era improbabile che un ex-insensibile come lui potesse vedere una cosa così ovvia, soprattutto con la stanchezza della giornata era una cosa ardua.

Ma almeno Tifa era riuscita a spiegare la situazione.

 

Tu stavi dormendo così beatamente e non riuscivi a togliere le immagini della giornata di oggi che cosa sarebbe successo se Denzel e Marlene non fossero entrati? Di sicuro avresti avuto le labbra di Vincent incollate alle tue, saresti riuscita ad avere quel bacio che tanto chiedi, che tanto brami.

Un giorno lo avrai principessa?

Può essere, perché tu non ti arrendi mai, tu non sei altro che una ladruncola che ruba il cuore delle persone per poi tenerselo stretto.

Hai fatto altrettanto con Vincent vero? No, questa volta non ci sei riuscita, perché il suo cuore apparteneva a te dalla prima volta che vi siete incontrati, due sguardi, il tuo sorriso, il tuo salvataggio, è stato lui ad affidartelo.

Ti ha dato quella parte di cuore che Lucrecia non si era portata via, adesso tu aspettavi anche l’altra metà, volevi tutto il suo cuore per te, volevi tutto di lui, e chissà se lo avresti mai avuto, ma tu non sei la tipa che si perde facilmente, tu riesci a non perdere mai la speranza, sei solare positiva, sei l’unica che ce la fa. È proprio per questo che Vincent Valentine ti ha sempre sostenuta anche se segretamente, è stato per questo che la sera del vostro incontro ti ha abbracciata, lui non può fare a meno di te e lo devi tenere bene in testa perché questo è l’unico modo che hai per vincere contro Lucrecia, lei ormai sta scomparendo definitivamente ormai il cuore di Vincent si sta abbandonando al futuro e quel futuro sei tu piccola Yuffie.

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Capitolo 5
*** 5. Bacio ***


Year

Quando ti svegliasti ti sentivi rilassata e riposata, sbadigliando ti avviasti giù per andare a preparare la colazione, Tifa era già in piedi con Cloud al fianco che l’aiutava a preparare delle frittelle, si stavano scambiando bacetti affettuosamente, ti sentisti come di troppo però loro ti videro e si fermarono anche loro leggermente imbarazzati, erano fidanzati da tre anni e non erano ancora riusciti a togliere quella timidezza da coppietta fresca fresca…

-Scusate, non preoccupatevi per me…-

ti sedesti al bancone mentre Tifa chiamava a gran voce quelle piccole pesti che scesero le scale a gran velocità senza badare a dove mettevano i piedi.

-State attente voi due, tanto non scappa la colazione!-

-No Yuffie se la mangia!-

Protestò Denzel, ma si sa come sono i bambini, tu in quel momento non avevi proprio voglia di discutere, pensavi a quello che era accaduto l’altro giorno.

Quando finiste la colazione aiutasti Tifa a pulire tutto così che i clienti giungessero al più presto e dessero alla futura sposa qualcosa per il viaggio di nozze.

Mentre tu pulivi i bicchieri sentisti la porta aprirsi, ti voltasti e ciò che vedesti fu il mantello rosso di Vincent Valentine, eri stupita nel vedertelo davanti però anche lui non era da meno, pensava di ritrovarsi Tifa invece la donna che non aveva il coraggio di invitare a uscire anche solo per una passeggiata.

Sei un rammollito Vincent Valentine.

Respirasti profondamente e avanzasti verso il bancone, la guardasti dritta nei suoi occhi quasi perdendoti in quel nero profondo, ma la tua bocca si aprì per parlare.

-Vuoi accompagnarmi a fare delle commissioni?-

Bell’interpretazione di perfetto idiota Vincent, delle commissioni davvero molto originale… non potevi semplicemente dirle Yuffie vuoi uscire con me? Si vede che sei rimasto trent’anni in una tomba. Sei antiquato.

Però tu non potesti far altro che sorridere radiosamente e annuire davanti ai suoi occhi cremisi e da sotto al mantello l’ex-Turk sorrise, eri la prima a compiere questi miracoli. Forse eri diventata una santa.

Chiamasti Tifa e uscisti dal balcone per indirizzarti assieme a lui fuori dalla porta, nessuno dei due riusciva a parlare, ma Vincent sorrideva andando avanti fiero e maestoso, il gigante e la bambina, ma tu non lo eri più… eri una donna.

-Cosa dobbiamo fare Vinnie?-

-Una passeggiata al parco…-

Ti fermasti improvvisamente senza capire il motivo, lui si fermò e la guardò, aveva detto quelle parole con naturalezza senza timore, non erano missioni, era solo un semplice accompagnamento.

Lo raggiungesti correndo al suo fianco e finalmente arrivaste lì al parco con tanti alberi e prati verdi, come il sogno, già… stavate vivendo un sogno meraviglioso.

-Vin c’è una panchina libera vieni!- lo chiamasti piazzandoti davanti alla panchina tinta di verde e sedesti composta aspettando l’arrivo del tuo amato…

non se lo fece ripetere due volte e si sedette accanto a lei continuandola a guardare.

-Come mai siamo venuti qui Vinnie?-

-Ti dovevo parlare Yuffie…-

Rimanesti spiazzata da quelle quattro parole ti aspettavi qualsiasi cosa come un rifiuto o un ritorno all’argomento di ieri, potevi aspettarti di tutto di più anche un non possiamo più vederci perché amo Lucrecia, ma non ti saresti mai aspettata quello che ti avrebbe detto.

-Dimmi…-

questo era tutto il tuo coraggio, ma lui era più timido di te, ma riuscì a fare il suo discorso.

-Ho deciso di dimenticare Lucrecia… non posso più rimanere legato al passato… io Yuffie penso che sia tu il mio futuro…-

Ti avvicinasti a lui e gli poggiasti una mano sulla spalla, ti stava facendo una confessione in piena regola e tu, non riuscivi a incoraggiarlo… ti avvicinasti di più e gli baciasti una guancia guardandolo felice…

-Non sai quanto mi faccia felice questo…-

Fu allora che non ti aspettasti la sua reazione.

Un bacio, un bacio sulle labbra dato con calma, mista alla passione, al desiderio che lui aveva sviluppato per te, voleva che tu lo aiutassi e amare era il modo migliore, per te era un sogno tutto ciò ti strinse in un abbraccio e sentisti le sue calde braccia intorno al tuo corpo, era così meraviglioso che non volevi staccarti più, ma i polmoni di entrambi richiedeva aria e il vostro cuore aveva battiti troppo veloci per pensare e resistere a un bacio così lungo.

Vi guardaste negli occhi tu nei suo cremisi e lui nei tuoi neri, finchè le vostre labbra non chiesero un altro contatto l’une con l’altre. Eri talmente felice che stavi piangendo, calde lacrime scendevano sulle tue guancia mentre vi scambiavate baci teneri e affettuosi… avevate aspettato tanto questo momento e ora che era arrivato non potevate fare a meno di farlo vedere.

-Grazie…-

Vincent parlò quando vi staccaste, ti stava togliendo le lacrime e tu non smettevi di farle sgorgare, ma per lui era diventato come un divertimento.

-Smettila di piangere… tu sei la rosa di Wutai… non devi piangere… tu sei il sole.-

Ti gettasti tra le sue braccia stringendoti sempre di più, ricambiò quegli abbracci che avevate sempre chiesto e che da quella notte al vostro ritrovo era stato un incanto. Rimaneste fermi in quel parco, su quella panchina per due ore e quando ormai si fece ora di andare ti accompagnò al bar di Tifa e senza farvi vedere vi scambiaste un bacio, un delizioso bacio che solo qualche occhio attento di due piccole pesti poteva vedere e infatti quelle pesti di Denzel e Marlene dalla loro finestra guardavano i due che si baciavano e ridevano di contentezza.

Vincent tornò a casa ed era davvero contento di ciò che era accaduto con la sua piccola luce, l’avrebbe protetta, l’avrebbe amata, lei era il suo futuro e il futuro si presentava bene davanti ai suoi occhi.

Eri sognante mentre salivi le scale del bar, per ritornare nella tua stanza e gettarti a capofitto sul letto con la faccia affondata nel cuscino, eri stanca e felice allo stesso tempo, ciò nonostante era ancora presto e il bar era pieno, Cloud era andato a fare consegne, e lei era sola a badare a tutti i clienti, ti sentisti un egoista, approfittare della sua ospitalità e non aiutarla, scendesti velocemente ed entrasti dietro al bancone iniziando a servire drink e birre.

-Allora cosa è successo tra te e Vincent…-

-Ecco… ci amiamo…-

Tifa sorrise saldandoti al collo fregandosene dei clienti che bestemmiavano per avere le loro bibite, questo era più importante di tutto ciò, ma… cosa sarebbe successo se suo padre il sommo imperatore di Wutai avrebbe scoperto tutto ciò?

-Devi mantenere il segreto… non devi dirlo a nessuno, ma a Cloud puoi…-

Dovevano essere stretti campi a conoscere questo grande segreto e Vincent non l’avrebbe detto ad anima viva o morta…

Tifa annuì comprendeva quel segreto ed essendo la sua migliore amica non avrebbe fatto niente che potesse ferirla e sapeva che le sue guardie del corpo prima o poi sarebbero ritornati a prenderla, però il matrimonio si doveva fare, accelerando e non, ma con il giusto tempo…

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Capitolo 6
*** Pensare ***


Year

 

Tifa si mi se a letto che erano già le undici di notte, Cloud era andato in bagno, ma sapeva che prima che arrivasse dormiva come un ghiro.

Quando ritornò e la vide a letto le si mise vicino e l’abbracciò dolcemente poggiando la sua testa sulla fronte della ragazza.

“Allora cos’è successo oggi? Ti vedo piuttosto allegra.”

Tifa fu lieta che gliel’aveva chiesto perché non ce la faceva più a trattenere quel segreto.

“Vincent e Yuffie si sono baciati!”

Cloud rimase a bocca spalancata scostandosi dalla sua fidanzata e mettendosi seduto sul letto.

“Come fai a saperlo?”

“Le piccole pesti gli hanno visti e poi Yuffie ha detto che si amano quindi… trai le conclusioni!”

Cloud fece un sorriso malizioso e si avvicinò alla sua amata iniziandole a baciare il collo, sperava in un finale del genere per la parola “amano”.

“Lo hai fatto apposta a farmelo spifferare…” gemette lei per l’emozione, iniziando ad accarezzare i capelli biondi di Cloud.

“Esatto Einstein…”

La notte era buia e dalla finestra il vento entrava nella stanza mentre i due iniziarono la loro unica danza d’amore, labbra su labbra, corpo su corpo, le loro mani toccavano l’uno e l’altra era come se ne avessero bisogno, volevano aversi.

Tu eri addormentata nella tua stanza e pensavi al tuo angelo, le sue ali color del sangue proteggevano il tuo cuore dalla sofferenza, aveva preso il coraggio di dimenticare Lucrecia, per sostituirla con te, non eri come le altre.

Non avevi un seno esagerato come Tifa, non avevi tutte le caratteristiche di una donna matura, ma avevi un bellissimo sorrisi e due bellissimi occhi, tristi che agli altri illuminavano il cammino.

Il pensiero di quel contatto ti fece sprofondare nel sonno, l’amore che provavi per Vincent era così forte che eri pronta a renderlo felice, a dargli tutto ciò che avrebbe chiesto, lo amavi al punto da andare fino in capo al mondo.

 

Vincent era ritornato nel suo appartamento e si era fatto una doccia per poi stendersi sul letto, ripensava alla tue lacrime, a quel sorriso che gli avevi fatto dicendogli grazie, a tutto l’amore che gli avevi trasmesso su quella verde panchina nel parco.

I tuoi occhi chiusi e le sue braccia che ti stringevano, eravate una sola persona e Vincent aveva già provato una sensazione come quella, aveva sentito il corpo fragile di Lucrecia stretto tra le sue braccia e che aveva chiesto così tante volte, ma ora era stanco di aspettare una donna che non avrebbe mai potuto avere.

Adesso aveva la sua bellissima rosa di Wutai al fianco e sapeva che non l’avresti mai deluso, ti amava così tanto che avrebbe desiderato regalarti il suo vecchio cuore che già apparteneva al tuo sorriso.

“Yuffie…”

Sussurrò il tuo nome come se fossi stata lì, ti avrebbe voluto per sé in quel letto, stretta contro il suo petto sfiorarti il capo e baciarti la fronte e le labbra.

Si alzò di scatto, no, non poteva pensare a una cosa simile in quel momento, forse, forse si stava lasciando andare troppo facilmente, si alzò dal letto per andare in cucina e aprì il frigorifero trovando solo qualche goccia di latte, doveva decidersi ad andare a fare la spesa, erano troppi giorni che rimaneva a digiuno, bevendo soltanto qualcosa al bar di Tifa.

Se ne ritornò a letto, troppo stanco per andare avanti, troppo stanco per rimanere a contemplare il pallore della luna che gli faceva ricordare la tua pelle e sempre di più desiderava averti lì affianco a lui, a consolare il suo dolore con baci di gioia, passione e amore per la vita.

Una vita che lui non aveva mai amato, si era buttato giù dopo la morte di Lucrecia tormentandosi per non averla portata via da Hojo, quel pazzo che le ha fatto solo del male, non vi è stato un giorno della loro vita insieme che fossero innamorati, quel dottore voleva solo sfruttarla per i suoi scopi e lui la guardia del corpo di lei, il suo Turk personale si era fatto sparare e usare per ritrovarsi in quelle condizioni. Lanciò lo sguardo al suo guanto metallico e la paura di poter ferire la tua pelle candida lo avvolse, l’incertezza di un amore proibito come il vostro, un amore fatto di dolore fisico.

Ma allora lui non sapeva nulla, non sapeva che a te contava solo il suo essere uomo dentro, il suo carattere, il tuo destino era ridargli speranza nella vita e i tuoi sorrisi che rivolgevi a tutti, per lui avevano un lato particolare, era l’uomo che avevi sempre amato.

 

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Capitolo 7
*** life. 7 ***


Year

 

Ti sentivi stanca in quel giorno nuovo, già oggi la tua migliore amica avrebbe coronato il sogno delle sue nozze. Già da quando tu e Vincent vi eravate baciati era passata una settimana, non vi eravate visti perché a lui era stata affidata una missione dalla WRO, ti era mancato in quei giorni e le tu notti erano tormentate dal suo volto, anche lui aveva pensato a te, voleva rivederti e stringerti tra le sue forti braccia, baciare le tue labbra che gli erano mancate, non avrebbe mai scordato il giorno in cui partì, ti chiamò in disparte e ti baciò con forza, entrambi richiedevate l’uno la lingua dell’altra in un susseguirsi di carezze, volevate stare insieme, ma in quel momento ciò non era possibile. Lo guardasti andare via lasciando che le vostre mani si toccassero dita con dita, non potevate farne a meno e quando la sua figura scomparve ti sentisti vuota senza più un briciolo di vitalità.

Ma oggi l’avresti visto, tu eri la damigella d’onore e in quel momento aiutavi Tifa ad allacciare il suo meraviglioso abito bianco, volevi mettertelo tu e far sì che lo sposo fosse stato Vincent, tuo padre così non ti avrebbe portata via da lui. In quei giorni tutto era stato difficile, una lettera mandata da Wutai ti richiamava a corte per discutere con tuo padre dell’imminente matrimonio, tu non volevi partire, volevi rivedere il tuo amato e dirgli quell’incresciosa notizia che ti aveva torturato assieme al ricordo dei suoi baci sulle tue labbra.

Tifa notò il tuo sconforto e ti portò davanti allo specchio, eri ancora in pigiama e dovevi prepararti, andasti a prendere il kimono delle damigelle, sì lo avevi portato dal tuo paese e per quell’occasione lo avresti indossato, era color bianco tempesta, e il tuo viso era in contrasto con esso perché il sereno dei tuoi occhi sembrava il sole che fa breccia tra la pioggia, ma le lacrime che scendevano in quel momento erano la prova che la sensazione di contrasto era invece di unione tra il tuo stato fisico e il tuo cuore distrutto dal dolore. Tifa ti abbracciò per confortarti, non dovevi piangere perché lui non avrebbe voluto, tu eri il sole e dovevi illuminare il cammino della tua gente.

Te le asciugasti con un fazzoletto e ritornasti col sorriso, già stavi di nuovo pensando a lui, all’uomo che ti aveva fatto sorridere e la tua amica divenne contenta.

Ti legò bene il nastro intorno alla vita, era di un celeste pallido che esaltava le foglie di acanto celesti disegnate sul tuo kimono, eri davvero bellissima, i tuoi capelli leggermente lunghi li acconciasti dietro la nuca in uno chignon avvolgendolo in un nastro blu e un bellissimo pettinino con una rosa azzurra. Il lieve trucco sui tuoi occhi ti rese ancora più bella. Eri diventata una donna stupenda, nessuno ti avrebbe resistito.

Quando scendeste dalla scalinata della casa tutti guardavano te e Tifa, e il gruppo non capiva chi fosse quella bellezza dietro la sposa, il tuo Vincent non c’era, Barret accompagnò Tifa all’altare dove l’aspettava un Cloud nervoso e Vincent era al suo fianco, che ti guardava sorridente e tu stavi per piangere di felicità, ma trattenesti le lacrime donandogli un sorriso smagliante che avrebbe fatto imbarazzo al sole stesso. Sorridevi come non avevi mai fatto in vita tua per l’uomo che amavi, l’uomo con cui avresti condiviso la tua vita per sempre, finchè la morte non vi separi.

Notasti anche alcune guardie del corpo, li riconoscesti, erano del tuo paese, forse erano venuti per portarti via, tra loro c’era un uomo anziano, era tuo padre e lo guardasti con disprezzo, non volevi tornare a casa. Denzel e Marlene erano a braccetto e guardavano Tifa con ammirazione, ai loro occhi sembravano la coppia più bella del mondo. La cerimonia ebbe inizio e lo scambio degli anelli fu atteso da tutti, il bacio degli sposi fu il simbolo che la celebrazione era finita, tu e Vincent eravate al seguito degli sposi vi guardavate negli occhi con tutto l’amore che riuscivate a trasmettere,tuo padre guardava sospettoso l’ex-turk, aveva capito subito che tra lui e te c’era qualcosa e doveva fare di tutto per impedire che il peggio avvenisse, lui ti aveva promessa a un nobile di Wutai che avrebbe preso posto come reggente assieme a te che saresti diventata l’imperatrice.

Tu parlasti con lui spiegandogli ciò che provavi per Vincent e che per nulla al mondo avresti rinunciato al suo amore, dopo tutto quello che entrambi avevate passato, non stava bene rovinare tutto per un capriccio.

Lui arrivò e ti chiese di ballare, accettasti con entusiasmo e lo seguisti verso la sala, prendesti il vestito in mano in modo da non cadere, non eri portata per la danza, ma lui conduceva benissimo e faceva in modo che i tuoi piedi venissero calpestati dai suoi e tu cercavi di non fare altrettanto guardando per terra, lui però ti alzò il volto con le mani in modo che poteste guardarvi negli occhi e ammirarvi dopo così tanto tempo.

“Mi sei mancata Yuffie…” disse lui quasi in un sussurrò avvicinandosi al tuo orecchio mentre una lenta musica suonava per tutta la stanza.

“Anche tu amore mio…” disse la ragazza in preda al pianto che non sgorgò dai suoi occhi perché si sentiva perfettamente a suo agio con lui.

Vincent aveva la divisa dei Turk, il mantello non era stracciato, ma ben cucito e la divisa era decisamente nuova.

“Hai deciso di prenderne  un’altra?” chiese lei.

“Reeve mi ha costretto. Perché non sto bene?” tu scuotesti la testa ridendo allegramente, da lontano tuo padre guardava la scena mentre ripensava alle parole che gli avevi detto, forse doveva rassegnarsi e lasciarti sposare il tuo amato Vincent, gli sembrava un bravo ragazzo, bello e responsabile, forse l’unico che riuscisse a fermare la tua testa calda.

Decise che gli avrebbe parlato.

Quando il dj richiamò tutti interrompendo le danze tuo padre si avvicinò chiedendo di parlare con Vincent, l’uomo accettò scusandosi con lei.

“Ho visto come guarda mia figlia… che intenzioni avete?” chiese l’imperatore con tono serio.

“Se lei me lo permettesse vorrei anche sposarla.” Disse con altrettanto tono Vincent, certo non si aspettava quelle parole da se stesso, ma era ciò che gli aveva detto il suo cuore, voleva sposare la sua amata Yuffie, tenerla per sempre tra le sue braccia e poterla amare.

“Va bene… io vi do la mia benedizione a costo che voi vi prendiate la responsabilità di essere reggente al fianco della futura imperatrice.” L’ex-turk annuì e con un cenno della testa ritornò dalla sua amata.

“Che cosa ti ha detto? Io non voglio lasciarti, non gli permetterò mai di rovinare la nostra storia io…”

“Mi vuoi sposare Yuffie?” ti aveva interrotta per dirti quelle parole, non te le aspettavi, rimanesti a guardarlo con occhi sgranati mentre le lacrime scendevano.

“Non ho un anello adesso però…” gli saltasti al collo baciandolo con passione, stupito, ma altrettanto felice ti strinse a sé e quando vi staccaste volteggiaste per tutta la sala con gli occhi dei presenti stupiti.

“Sì che lo voglio!! Sì Vincent Valentine!!” urlasti dalla gioia, mentre Tifa applaudiva felice per la sua amica. Cid si stava sbellicando dalle risate vedendo i due. Berret che aveva intuito tutto sorrideva mentre Marlene e Denzel gli facevano il girotondo contenti anche loro.

 

Come andò a finire? Bhè semplicemente con il matrimonio dei due, Godo presiedette la cerimonia e una settimana dopo abdicò in favore della figlia che venne incoronata imperatrice assieme a Vincent.

Tifa e Cloud ebbero un bambino davvero stupendo, coccolato sia dai genitori che da Denzel e Marlene che quando giocavano alla famiglia lo includevano come loro figlio. Vincent viaggiava spesso per spedizioni militari coi ninja di Wutai, ma quando tornò dalla sua amata ebbe una sorpresa.

 

“Vincent potresti venire un attimo?” quel giorno eri al settimo cielo, lo trascinasti in camera da letto mentre ti torturavi le mani, Vincent capendo il nervosismo te le prese e ti baciò le labbra per darti coraggio.

“Sono incinta…. Avremo un bambino o una bambina non si sa.. io…” le braccia di Vincent ti circondarono baciandoti le labbra, era estremamente felice, quando vi staccaste, dai suoi occhi sgorgavano lacrime di gioia.

“Grazie… mi hai reso di nuovo felice… Yuffie.” Un nuovo bacio vi unì, ti stese piano sul letto coccolandoti con i suoi baci sul tuo collo, ti carezzava il ventre in cui in quel momento vostro figlio riposava placido. Rimaneste abbracciati finchè un paggio non venne a chiamarvi per ricevere i cittadini più bisognosi di aiuto.

Questa è la tua storia giovane rosa di Wutai, il tuo amore coronato e tuo padre felice dell’arrivo di un nipotino. Godo Kisaragi dapprima ostile nei confronti di Vincent si rivelò tutto il contrario quando lo vide a contatto con la gente, era severo e al contempo dolce, soddisfava tutti i desideri di Yuffie, e la metteva a tacere sempre con un bacio, per farla rilassare quando era arrabbiata.

Ora era curioso di vederlo nelle vesti di padre, ma… questa è un’altra storia.

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