Life di Dastrea (/viewuser.php?uid=16796)
Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. L'incontro ***
Capitolo 2: *** 2. L'inizio dei guai ***
Capitolo 3: *** 3. Una serata da baby-sitter ***
Capitolo 4: *** 4. Vincent e Yuffie ***
Capitolo 5: *** 5. Bacio ***
Capitolo 6: *** Pensare ***
Capitolo 7: *** life. 7 ***
Capitolo 1 *** 1. L'incontro ***
Year
Corri, stai correndo da sola per un
bosco, questo è il bosco della tua vita, ogniuno di noi ce l'ha piccola
Yuffie, ma tu non sei più tanto piccola perciò svegliati perchè la
vita continua. Ti svegli di scatto perchè forse questo incubo ti ha
spavenmtata e ti guardi attorno, nel tuo letto a baldacchino sei nella tua
stanzxa a Wutai. Perchè sei ancora lì? Non devi andare a Midgar dai tuoi
amici? Ecco brava alzati e mettiti qualcosa di decente rispetto al
tuo bel pigiamino azzurro... Apri l'armadio e prendi il tuo vestito migliore. E'
leggermente scollato e lungo fino alle ginocchia, bianco e sembri una bambolina
di porcellana. Calmati perchè ti vedranno solo e soltanto i tuoi amici e l'uomo
che ami da lontano da così tanto tempo : Vincent .
Ora sei pronta e chiedi alle tue guardie di
accompagnarti a Midgar. Ti faranno da guardia del corpo perchè sei una
principessa e non si può mai sapere. Ammettilo Yuffie vorresti come guardia del
corpo il tuo Vincent, ma smettila di parlarne come una tua proprieà perchè non
lo è. Ci vogliono parecchie ore prima che arrivi lì e a cosa pensi? Alle tue
solite e sciocche fantasie su di lui. Ma sei una illusa perchè lui pensa
solo e soltanto alla sua Lucrecia si tu credi che abbia smesso di pensare al
passato, ma non è così, tu Yuffie Kisaragi prossima Imperatrice di Wutai..
riuscirai a far sì che il tuo principe azzurro riesca a innamorarsi di te? E'
una cosa del tutto impossibile, ma se ti ci metti d'impegno forse ce la farai
infondo tutto può succedere e tutto è possibile basta solo
provarci.
Dormi per tutto il tempo che volate, ma non appena
ti svegliano tu sobbalzi e loro titutti gli altri che parlottano
tranquillamente, ci sono Tifa e Cloud abbracciati mentre salutano gli altri e
sembra proprio che lui abbia ascoltato Aerith e sia andato avanti con la sua
vita. C'è Barret con la piccola Marlene che parlotta con Denzel e mi stupisco di
come siano così l'uno dell'altro anche ora che sono ragazzini già, perchè
è passato così tanto tempo che non li avresti mai riconosciuti se fossero stati
per strada. Ti avvicini cauta e non appena tutti si girano e vedono tutte
quelle guardie del corpo sobbalzano come in pericolo però poi vedono te e
si avvicinano stupefatti. Tu però stai cercando Vincent Valentine e lui
non si mostra.
"Ehy piccolina, ma che ci fai con tutti questi
omoni?" la pacca di Barret sulla spalla ti fa trasalire e tu sorridi compiaciuta
di tutti quei complimenti che ti sta facendo Tifa poi però un mantello rosso
cattura la tua attenzione ti volti di scatto così come fanno tutti ed ecco che
la figura muscolosa di Vincent si presenta davanti ai nostri
occhi.
"Ma guarda chi c'è qui. Vincent Valentine... come
stai vecchio mio?" dal canto suo il tuo vampiro non fa nulla sta zitto e
annuisce ignorando qualsiasi loro parola finchè i suoi occhi scarlatti non si
posano su di te e tu ricambi il suo sguardo sorridendogli dolcemente come hai
sempre fatto e solo allora per la prima volta lo vedi come il tuo Vincent
quell'uomo che ti ha salvata da un sacco di situazioni e tu sei lì che lo
aspettavi. Tutti capiscoo forse e se ne vanno persino le guardie del corpo
che ti circondavano se ne vanno e tu e lui rimanete l'uno di fronte all'altra. .
Ti avvicini piano e lui fa altrettanto.
"E' un piacere rivederti piccola peste." quanto
ami quando lui ti parla in quel modo e tu...
"Anche per me vecchio
mio.."
non ce la fai, non resisti ti getti tra le sue
braccia stringendolo forte a te.... lui ricambia quell'abbraccio e tu non puoi
fare altro che versare lacrime di gioia perchè quello che senti adesso è un solo
amare la persona più importante, ma no lo farai adesso perchè lui deve ancora
dimenticare la sua parte passata, ma tu ce la farai a rimanere con lui e
aspetterai il suo amore...
Siete rimasti stretti l'uno nelle braccia
dell'altra senza contare i minuti, ma tu eri così felice Yuffie che quando quel
momento finì scoppiasti ancora di più uin lacrime. Ciò però fece
incuriosire Vincent che prontamente te le asciugò con il pollice della sua mano,
ricoperta dal guanto nero.
"Scusami Vince..." lo guardasti negli occhi mentre
lui indifferente come suo solito si allontanò sussurrandoti di entrare assieme
agli altri. Non ti perdesti d'animo e lo seguisti nel la cupola
dell'osservatorio, dove avreste svolto la serata. Le simulazioni delle
stelle e dei vari pianeti ti piaceva da morire e guardavi verso l'alto
stupita ed emozionata. Ora però non saresti caduta nelle tenebre della tua
illusione, ma semplicemente nel mondo dell'amore che da tanto bramavi. Vincent
dal canto suo rimase a guardare con la sua aria annoiata, avrebbe preferito di
gran lunga stare con Lucrecia nella grotta, a guardare quel corpo diafano
ricoperto dalla materica azzurra e lui seduto davanti a lei a
rimuginare tutto quelo che avevano passato insieme. Forse anche lui avrebbe
dovuto seguire il consiglio di Aerith e cambiare vita, lasciarsi indietro i suoi
fantasmi.
Tu eri lì e lo guardavi nel souo stato di trance e
anche tu ti eri imbambolata a guardarlo finchè la mano di Reno, il Turks
dai capielli rossi ti sfiorò la spalla facendoti
sussultare.
"Ciao piccolina! Se lo guardi così tanto potrà
anche accorgersi che gli fai il filo da una vita.." a quelle parole diventasti
rossa e guardasti stranita Reno e lui sorrideva tranquilo facendoti capire che
aveva inteso chiaramente i sentimenti che provava per
l'ex-Turks.
"Smettila Reno! Non è come pensi tu... e poi.. lui
non mi guarda nemmeno.." Con quelle parole facesti sorridere il
ragazzo.
"Non ti preoccupare Yuffie sei così carina ci sono
altri uomini non puoi puntarti sul vampiro." Gli lanciasti un'occhiataccia che
lo fece zittire e addirittura allontanare, mai contraddire Yuffie Kisaragi
perchè poteva diventare pegio di uno di quei mostri che vedevi in giro a
Wutai. E non erano uno scherzo. Cloud si stacco ò dalla sua fidanzata e
alzò le mani per richiamare l'attenzione di tutti, persino Vincent si avvicinò,
come un bambino richiamato dall'insegnate. Yuffie si avvicinò a lui portando le
mani dietro lla schiena e guardandolo da sotto , poichè aveva chinato il busto e
i capelli pendevano un pò da un lato. Nessuna risposta o movimento da
parte di Vincent così si arrese, ma lui aveva vinto solo il primo round dopo
l'abbraccio non poteva tirarsi indietro.
"Bene siamo tutti qui riuniti perchè eio e Tifa
abbiamo un annuncio da fare.."
"E' per caso incinta?" Tifa guardò male REno che
se n'era uscito con una delle sue eccezionali trovate per far ridere il gruppo,
ma come al solito aveva solo fatto una figuraccia.
"No! Comunque dicevamo..ah sì, io e Tifa ci
sposiamo tra due mesi!"
La faccia di Cloud era felicssima così come il
sorro raggiante di Tifa e quella sua testa di Chocobo come fidanzato non faceva
altro che ricevere congratulazioni da parte dei suoi amici. Ti avvicinasti
alla tua amica e le posasti una mano sulla spalla.
"Complimenti Tifa, sono davvero felice per
voi." Ti sentivi leggermente abbattuta, tanta felicità e tu eri
triste.
"Yuffie che cosa ti succede? Ti senti bene?"
Annuisti sorridendole, ma si vedeva che era un sorriso
forzato.
Dopo quella visita all'osservatorio svi recaste
tutti ad un ristorante e là tra brindisi e portate persino Vincent sembrava
divertisti e sotto al souo mantello riuscivi a vedere le sue labbra aprirsi in
un sorriso, era diventato qualcun altro e tu Yuffie Kisaragi futura imperatrice
di Wutai saresti riuscita a scoprire se quello che ti stava davanti era Vincent
Valentine o forse un fantasma che aveva preso le sue
sembianze.
Le tue guardie ti assistettero per tutto il tempo
e finalmente quando tutto fu finito chiedesti di lasciarti rimanere lì a Midgar
per poter aiutare nel matrimonio e dopo i permessi dell'imperatore riusandasti
assieme a Tifa, ospite nel suo locale. Forse era lì che si sarebbe svolto il
matrimonio...
Tifa ti diede la sua camera perchè ormai lei e
Cloud dormivano insieme, scaricasti i bagagli e poi andasti nel tuo letto a
riposare, questa sarebbe stata l'inizio di una delle tue future
avventure... |
Ritorna all'indice
Capitolo 2 *** 2. L'inizio dei guai ***
Year
Erano già passati tre
giorni da quando eri andata a vivere in casa di Tifa, cercavi di aiutarla in
tutti i modi, nel bar perché come sempre si gremiva di gente soprattutto durante
i week-end, andavi con lei per vedere il suo vestito da sposa, i fiori da
mettere al bouquet e naturalmente il buffet per il pranzo nuziale e non era cosa
facile soprattutto perché bisognava soddisfare le bocche affamate di tutti
quanti. Quindi i più voraci erano Cid, Barret e Reno, Vincent neanche a contarlo
era già un miracolo che aveva accettato l’invito, Cloud si sapeva contenere
benissimo e poi gli altri non li aveva mai visti a un ricevimento quindi non eri
in grado di giudicare i loro comportamenti, stranamente vi avrebbe raggiunto
anche Reeve, Shelke e altri della WRO.
Quel giorno andaste a
provare il vestito da sposa, era bianco tradizionale, ma molto semplice, Tifa
sembrava una Dea. Era scollato così da lasciar intravedere i suoi seni e per un
momento pensasti che persino il prete avrebbe abbandonato il suo incarico per
prendere il posto di Cloud. Le maniche erano lunghe e aderenti alle braccia,
corto fino alle ginocchia e con lo strascico in seta che partiva dalla vita,
tutto il vestito era in taffettà bianca, esaltava completamente tutto il corpo
magro e allenato della donna.. tu come saresti stata in quel vestito? Certamente
male perché i vestiti da sposa di Wutai non erano così erano più complicati per
farla breve.
“Yuffie!? Mi
senti?”
eri rimasta a fissare
il vestito da non accorgerti che la tua migliore amica ti stava chiamando per
chiedere conferma se non l’ingrassava o sembrava stretto sui
fianchi.
“Scusami, ma sei
perfetta Tifa… va benissimo così” la donna si girò ancora una volta verso lo
specchio e si guardo meglio. Sorrise soddisfatta sia a te che alla sarta, la
seguisti con lo sguardo mentre scendeva dal “piedistallo” e andava dietro il
paravento per rimettersi i suoi abiti. Adesso non sembrava più una sposa, era
Tifa, la solita. La Dea combattente.
“Vieni Yuffie,
torniamo a casa così chiamo il ristorante e poi prendo appuntamento con la
parrucchiera. Oh no! Ho dimenticato che oggi viene Barret a lasciarmi Marlene e
Denzel!” si ricordò facendoti sussultare. Ringraziò ancora la sarta e si misero
a correre verso il suo bilocale sul bar.
Col fiatono arrivaste
davanti e ad aspettarvi c’era Barret con i due bambini ad aspettarli, seduti su
uno scalino.
“Finalmente siete
arrivate, scusa Tifa, ma non posso stare qui a lungo!” salutò l’omone per poi
ripartire via, i due bambini si alzarono e aspettarono che la loro tutrice
aprisse la porta.
“Adesso fate merenda
ragazzi e poi andate a giocare ok?”
Denzel annuì contento
e anche Marlene era d’accordo. Tifa lasciò la borsa mentre tu ti siedevi su uno
sgabello seguita a ruota dai due che iniziarono a battere le mani richiedendo la
loro solita merenda, toast con marmellata e succo di frutta, chissà perché ma
tutti i bambini amavano quella cosìdetta pietanza.
Tu li guardavi
contenta mentre ti riemergevi nei tuoi pensieri, pensavi al matrimonio di Tifa e
Cloud però cosa sarebbe accaduto se tuo padre ti avrebbe chiamato in qualsiasi
momenti dicendoti di aver trovato un ottimo partito per la sua erede? Sarebbe
stato matrimonio immediato e tu non volevi perché aspettavi il tuo principe
rosso.
Lui adesso dov’era?
Da Lucrecia, davanti a quella tomba a guardarla, a fissare i suoi occhi nocciola
chiusi e le mani incrociate sul petto. Il suo sguardo era calmo riposava il suo
sonno eterno e lui? Rimaneva a piangere nel suo cuore perché non era riuscito a
proteggerla, non era riuscito a farle cambiare idea e amarla prima che un uomo
spietato quando Hojo la prendesse e la facesse sua moglie e
amante.
Lei non le
apparteneva più, ma Vincent Valentie rimaneva lì a contemplarla e a cercare di
farla rivivere nei suoi pensieri, solo con i suoi occhi. Sei un illuso Vincent
perché così non la porterai mai in vita, devi vivere, lo disse Aerith, bisogna
andare avanti perché rimanere nel passato porta solo cattivo umore, bisogna
andare verso il futuro e quel futuro lo hai sempre conosciuto. È quella piccola
ragazzina che ti vuole bene, che si è innamorata di te e ti aspetta, perché non
apri gli occhi e ti guardi intorno? Smettila.
Era stanco e si alzò
da lì per uscire e andare chissà dove, si stupì quando uscendo dalla grotta gli
venne l’idea di andare a trovare Tifa, chissà, forse aveva nel cuore la voglia
di aiutarla, ma non sapeva chi avrebbe incontrato.
Sei una sottospecie
di vampiro e arrivi veloce dove vuoi, quando arrivasti davanti al bar ti
fermasti sulla porta ed esistasti, ma preso il coraggio entrasti e tutti si
voltarono, vedesti Yuffie, i suoi grandi occhi neri ti guardavano nei tuoi
cremisi, ti perdesti e anche tu non sentisti la voce di
Tifa.
“Ma che avete tutti
quanti oggi? Nessuno mi ascolta!” ritornaste dai vostri pensieri e guardaste la
donna arrabbiata.
“Scusami Tifa, ero
venuto qui per vedere se avevi bisogno di aiuto…”
la donna rimase
sorpresa e alzò un sopracciglio.
“Bhè vorrei che tu e
Yuffie badaste a Marlene e Denzel perché mi sono ricordata che devo andare
personalmente al ristorante.”
Eri leggermente
contrariata e cercasti di sviare.
“Perché non vai
assieme a Vincent rimango io coi piccoli.”
“Meglio di no, non
sai cosa potrebbero combinare a entrambi, meglio se siete in
due”
ti rassegnasti così
come Vincent che tirò un grande sospiro e si sedette accanto a te al
bancone.
“Ah Vincent, cerca di
tenere sotto controllo anche Yuffie per quanto riguarda gli alcolici.” Vi
rassicurò, ma tu non eri d’accordo.
“Cosa?!!!
Tifa!??”
la donna uscì fuori
la lingua e prima che tu potessi fare o dire qualcosa era già sparita fuori
dalla porta. Eravate rimasti soli soletti con due bambini.
“Ehm… e adesso che si
fa?”
“Noi vogliamo
giocare!!” urlarono in coro, scendendo dallo sgabello e andavo vicino a Vincent
per vedere il mantello, Marlene glielo toccava e a Vincent sembrava non
dispiacere, ma quello a cui mirava Denzel era la Cerberus che prese e portò
via.
“Mollala
immediatamente potresti farti male è carica!” tentò di dire Vincent e tu lo
guardasti spaventata.
“Porti la Cerberus
carica?”
“Non si sa mai, c’è
sempre pericolo ad ogni angolo”
al bambino non
importò più di tanto, la prese in mano e la impugnò facendo trasalire tutti e
tre, persino Marlene dalla dichiarazione di Vincent si stava spaventando da
morire… |
Ritorna all'indice
Capitolo 3 *** 3. Una serata da baby-sitter ***
Year
Marlene si
stringeva a Vincent mentre Denzel minimamente preoccupato dal fatto che la
pistola fosse carica l’agitava come se fosse pronto a sparare. Tu ti avvicinasti
alla piccola e la prendesti per mano mentre Vincent si avvicinava cautamente al
piccolo portando in avanti le mani come per dire non muoverti. Ma si sa che i
bambini sono sempre più furbi dei grandi, il piccolo Denzel guardò Vincent prima
indifferente e poi aprendo la bocca in un grande sorriso che fece spaventare
l’uomo ancora prima di sapere che cosa sarebbe accaduto. Denzel si mosse
lateralmente iniziando a correre, ma lui lo prese e lo sollevò per aria, tu ti
avvicinasti sempre cauta mano nella mano con Marlene e gli sfilasti la pistola
dalle mani, cosa alquanto ardua visto che il bambino sgambettava come se stesse
correndo. Quando la Cerberus era al sicuro nelle tue mani un calcio da parte del
bambino colpì la costola di Vincent che al primo impatto lasciò la presa
facendolo scappare.
“Vince tutto
bene?” ti avvicinasti portando una mano sulla sua spalla mentre Marlene si
liberava raggiungendo l’amico.
“Sì… non ti
preoccupare, vai a vedere che combinano…” annuisti mentre lui si sedeva su uno
sgabello massaggiandosi la parte ferita.
Tu invece
salisti al piano di sopra dove presumibilmente i bambini si erano andati a
ficcare e proprio come sospettavi erano in camera loro pronti a escogitare un
qualche diabolico piano. Entrasti facendoli sobbalzare come se avessi appena
scoperto il loro segreto.
“Siete stati
cattivi, avete fatto del male al signor Vincent…” ti avvicinasti a loro
inginocchiandoti e guardandoli dicendo quelle parole, ma loro di tutta risposta
sorrisero e ti trascinarono per terra.
“Ahhhh!”
urlasti per la botta che avevi preso al mento, quelle pesti avevano preso una corda e avevano iniziato ad
avvolgerti tutta come se fossi un pezzo di carne pronto per essere arrostito sul
fuoco. Continuasti a urlare mentre ti dimenavi, ma in fondo ci stavi al gioco,
erano bambini e avresti potuto fargli male.
Vincent dal
piano inferiore sentite le tue urla si era precipitato sulle scale e seguendo il
suono del tuo urlo era giunto nella camera dei bambini dove tu eri legata e
imbavagliata per bene mentre sia Denzel che Marlene volevano fare altrettanto
con te.
“Meno male che
siete grandi e non fate questi giochi.” Pensò ad alta voce mentre tu ti dimenavi
ancora e i due si strofinavano le mani pronti a mettere K.O. anche il secondo
scocciatore, Vincent li guardò storto e indietreggiò mentre loro avanzavano, non
era da lui fare una cosa simile, ma non poteva certo affrontarli a colpi di
calci e di Cerberus per salvarti.
Con un nervo
che gli pulsava si ritrovò a condividere la tua stessa
fine.
“E ora
entrambi gli agenti sono in mano nostra mia dolce
moglie!”
che bella
recitazione certo che quei bambini avevano un’immaginazione
tale.
“Oh sì, mio
sovrano cosa possiamo fargli ora?” il linguaggio di Marlene era sviluppato e
dire che qualche anno fa era una mocciosetta. Denzel era il solito ragazzo
bambino. Entrambi tu e Vincent eravate schiena contro schiena legati con
un'unica corda e sistemati sotto la finestra della
stanza.
“Voi rimanete
buoni buoni qui mentre io e la mia adorata andiamo nel nostro
studio…ahahahah”
“Non penserete
di andare nell’ufficio di Cloud!?” domandò Vincent stupito e preoccupato dalla
reazione che avrebbe potuto avere quella testa bionda se qualcuno avrebbe
toccato i suoi affari.
“No! Io
pensavo alla cucina... Cloud si arrabbia..” disse timidamente Marlene, eccola la
ragazzina di un tempo, ma tu non facevi altro che sbuffare perché anche se ti
piaceva, volevi alzarti e ritornare a camminare perché le gambe ti facevano
leggermente male.
Non appena
quei due uscirono sentisti Vincent prendersi a muoversi forse per cercare di
raggiungere le corde e tagliarle con l’artiglio, ma una cosa del tutto inutile
visto che quei due avevano pensato bene ricoprirlo con una sottospecie di
plastilina in modo che non potesse tagliare neanche un filo
d’erba.
“Yuffie hai
gli shuriken a portata di mano?” ti chiese mentre tu arrossisti vistosamente per
quella domanda forse perché non sapeva…
“Ehm… se ti
dicessi di no sarebbe una bugia…”
“Yuffie dove
sono?” sinceramente preoccupato, perché temeva che fossero nelle mani di quelle
pesti.
“Ecco… sono
nel…”
“Nel?...”
stava diventando nervoso.
“Nel sacchetto
sotto alla maglia…” ti rassegnasti, peccato che erano proprio sotto il tuo seno
e non sarebbe stato per niente facile tirarli fuori di
lì..
“Almeno non ce
gli hanno le pesti… ce la fai ad alzarti?”Annuisti mentre al suo tre iniziaste
ad alzarvi, ma l’altezza non era granchè eri staccata da terra e attaccata alla
schiena di Vincent.
“Vincent c’è
un piccolo problema…” abbassò la testa e vide i suoi piedi arrivare al suo
polpaccio, sbuffò portando le mani indietro trovandosi i fianchi della ragazza.
Arrossisti appena ti sfiorò senza farlo apposta.
“Cerca di
allargare un po’ le corde devo riuscire a spostarti e le hanno fatte abbastanza
strette…”Raggiungesti la sua mano con la tua e battesti il cinque in senso di
assenso con tutta la tua forza allargasti le corde, ma ti facevano malissimo le
braccia, quel poco che riuscisti a fare Vincent lo sfruttò per liberare le mani
da dietro la schiena e prenderti i fianchi con una mano per spostarti davanti a
lui, la tua forza resistette poco perché non appena arrivasti a metà del cammino
cedesti..
“Scusami…”
sussurrasti mentre lui si malediceva perché c’era quasi
riuscito.
“Ti devo
trascinare ora però…” non capisti, ma lui riuscì a prenderti entrambi i fianchi
con le mani e fece forse per spostarti davanti a lui, ci riuscì e il tuo corpo
strusciò contro il suo finchè non foste l’uno di fronte
all’altra.
“Allora dove
sono?” chiese.
“Vincent ormai
hai le mani libere, puoi anche tagliarle..” gli facesti
notare.
“Ho l’artiglio
fuori uso..” alzò il braccio metallico e mi fece vedere, feci una smorfia
schifata per come lo avevano ridotto quei bambini.
“Sotto la
maglietta…” ti arrendesti tu mentre lo vedesti arrossire perché avrebbe dovuto
alzarti la maglia, ma ormai il danno era fatto, vi eravate messi contro due
bambini molto, ma molto più furbi di voi.
Vincent portò
le mani sui tuoi fianchi da dove partita la tua maglietta e piano iniziò ad
alzarla finchè non arrivò al punto in cui la corda teneva entrambi, portò le
mani oltre questa e fece continuare la salita della maglietta, la tua pelle
rosea si stava scoprendo a poco a poco, il tuo fisico magro, e accentuato dalle
leggere curve dei fianchi, ti percorse interamente mentre tu senza volerlo
chiudesti gli occhi perché anche se era per la vostra salvezza ti stava
piacendo. Iniziò a sentire la busta che partiva da sotto al tuo seno e si fermò
strappandola e prendendo due shuriken e iniziò a tagliare le corde. Lo guardasti
fare tutto ciò mentre tu ti rendesti conto di essere ancora incollata a lui, il
tuo seno schiacciato contro i suoi pettorali, il bacino di entrambi così vicino…
arrossisti e le corde si staccarono e il tuo peso poco prima appeso dalla corda
al corpo di Vincent finì per gettarlo a terra… eravate stesi per terra l’una
sopra l’altro e così vicini che tu potevi specchiarti ancora di più nei suoi
occhi color cremisi, lui potè vedere il tuo rossore e i tuoi occhi semi
socchiusi.
Ci sei Yuffie
è il tuo momento, adesso potrai avere le labbra dell’uomo che ami, te ne sei
accorta solo ora? Che avresti potuto averle ancor prima di
adesso?
Il vampiro non
sapeva cosa pensare, aveva su di sé una ragazza bellissima che era diventata una
donna, erano stati così vicini, ma così lontani allo stesso tempo, volevi
sentirla sempre così, forse ora si rendeva conto delle parole di Lucrecia, forse
poteva riprendere in mano la sua vita e tutto non sarebbe stato perduto perché
avrebbe preso Yuffie con se, avrebbe potuto prendere le sue piccole labbra…
“I prigionieri
si sono liberati!” i pensieri di entrambi furono interrotti da due voci che
erano appena giunte dall’uscio della porta, ti togliesti da sopra a Vincent e ti
alzasti in piedi imbarazzata.
“Brutte
pesti!” sbraitò Vincent per due motivi, perché lo avevano interrotto proprio nel
momento in cui avrebbe ripreso in mano la sua vita e perché gli avevano ridotto
l’artiglio in una cosa schifosa…
I due bambini
iniziarono a correre spaventati per la reazione brusca che aveva preso il
vampiro e avevano paura, questa volta la situazione si era scambiata. Tu
rimanesti a fissarli mentre tutti e tre uscivano dalla stanza, ti portasti una
mano sulla bocca e prendesti a saltellare per poi abbracciarti il corpo, Vincent
ti aveva toccata.
Scendesti
anche tu felice, superasti i tre parandoti davanti ai due bambini, in modo che
non potessero scappare né da avanti né da dietro e ai lati non potevano perché
erano nel corridoio.
“Facciamo
così, vi perdoniamo se voi adesso fate i bravi e io vi preparo la cena…”
chiedesti sorridente, Denzel e Marlene la guardarono con fare pensoso, avevano
già assaggiato la cucina di Yuffie e non gli dispiaceva affatto, si voltarono
verso di lei e sorrisero.
“Sìììì!”
urlarono entrambi saltellando. Vincent ti guardò scuotendo la testa sorpreso, ma
per quella giornata potè concedersi un sorriso.
Scesero le
scale e Yuffie si mise ai fornelli iniziando a
cucinare.
“Signor
Vincent perché prima tu e la signorina Yuffie eravate stesi per terra?” Vincent
che stava bevendo trasalì e guardò Marlene. Si
ricompose.
“Perché tu e
Denzel ci avete legati.” Rispose lui serio senza lasciarsi abbindolare perché
non voleva ritornare sull’argomento, con dei bambini per lo più, preferiva
parlarne con te.
Mettesti la
cena davanti ai due bambini e poi guardasti l’ora, erano passate circa due ore e
Tifa non c’era, forse aveva ricevuto una telefonata da Cloud ed era uscita con
lui. Non appena i due finirono di mangiare tu li mandasti a lavarsi i denti
perché era tardi per loro e dovevano andare a
dormire.
Li
accompagnasti in camera loro mentre Vincent sparecchiava, era stata una giornata
pesante e i piccoli anche se si erano divertiti erano crollati non appena li
avevi rimboccato le coperte, scendesti giù e trovasti Vincent seduto nel
salotto, era una parte esterna al bar e lui era completamente poggiato contro di
questo e aveva gli occhi chiusi, credevi stesse dormendo così facesti il più
piano possibile.
Ti sedesti e
lo guardasti.
“Perché mi
fissi principessa?” aprì gli occhi e io sussultai
leggermente.
“Nulla…” ero
ancora un po’ imbarazzata per tutto quello che era capitato oggi, non mi sentivo
tranquilla però era stato tutto così meraviglioso.
“A proposito
di prima mi dispiace per esserti caduta addosso…” iniziasti a scusarti, però lui
si ritrovò quasi stupito da quelle parole come se non dovessi farlo, però anche
lui si sentiva in debito perché in fondo non aveva fatto niente per scansarti e
forse ti sentivi turbata, ma era tutto il
contrario.
“No, scusami
tu io…” gli desti un bacio sulla guancia facendolo zittire e poggiasti la testa
accanto alla sua spalla chiudendo tu gli occhi.
“Yuffie…?” si
voltò verso di te, ma tu eri ormai bella e addormentata, mentre ti guardava
sorrise e gli venne un sonno profondo, forse tu davi pace e tranquillità a
chiunque ti guardasse e così fece, posò la sua testa sulla tua e si
addormentò.
Nessuno dei
due sentì la porta aprirsi e una voce che li chiamava, persino Vincent che aveva
il sonno leggero, ma entrambi dormivate pesantemente e non davate cenno di
ripresa.
“Yuffie?”
“Tifa… shh..
stanno dormendo…” la tua migliore amica seguì il fidanzato verso il salotto e
sorrisero entrambi vedendovi assopiti l’uno affianco
all’altro.
“Quelle due
pesti sono peggio di qualsiasi missione della WRO, per ridurre Vincent in quello
stato starò successo qualcosa…”
sussurrò lei
prendendo dal mobile al fianco una coperta per coprire
entrambi.
“Proprio così
Tifa!” due voci fecero sobbalzare i due che li zittirono così da non farvi
svegliare.
“Li abbiamo
legati e quando siamo tornati si erano staccati e li abbiamo trovai una sopra
all’altro.”
Cloud li
guardò ad occhi sgranati, Tifa sorrise, avevano cercato di liberarsi, non era la
prima volta che succedeva. “Sono
fiera di voi ragazzi.” Disse la tua amica forse intuendo quello che sarebbe
successo, ma che voi tralasciavate… |
Ritorna all'indice
Capitolo 4 *** 4. Vincent e Yuffie ***
Year
Quando sì svegliò
dovevano essere circa le due di notte, Vincent Valentine si stupì quando vide
accanto a sé il corpo addormentato di Yuffie, si guardò intorno insonnolito e
vide che era ancora nel bar di Tifa, fece pianissimo per non svegliarti ed
eccolo lì in piedi con te tra le braccia. Uscì dal salotto e vide al bancone
Cloud con Tifa al fianco che servivano alcuni clienti, la porta del salotto era
stata chiusa per permettere a voi di riposare.
“Ben svegliato…
Yuffie puoi portarla di sopra, la sua stanza è in fondo a sinistra, non puoi
sbagliare, c’è lo shuriken appeso al muro.” Disse Tifa guardandomi sorridente,
come se tra lui e te fosse successo
qualcosa.
Salì le scale e andò
nella tua stanza, ti poggiò sul letto e ti coprì col lenzuolo, avevi un viso
angelico, sembravi una bambina che sta sognado un cavallo su un praticello con
dei fiorellini, ma sappiamo che non sogneresti più quelle cose. Semmai un bacio
del tuo ex-Turks.
Sorrise e uscì dalla
stanza. Cosa pensava adesso Vincent?
Si stava dando dello
stupido per non aver preso le tue labbra, per non averti portato a casa sua e
averti fatto passare la notte più bella della tua vita, ma non era quel genere
di uomo. Prima di fare qualcosa di così importante avrebbe riflettuto ed era
proprio quello che stava facendo ora.
Salutò distrattamente
Tifa e Cloud e uscì dal locale camminando nell’oscurità della notte verso la sua
casa, già era rimasto lì per aiutare, per rendersi utile soprattutto ora che
Tifa si sposava.
Entrò in casa e andò
sul suo letto, si svestì e si mise sotto le coperte portandosi una mano dietro
la testa, rivide per un momento il tuo volto addormentato, si toccò la mano,
quella con cui aveva sfiorato la tua pelle. Le immagini gli passarono nella
mente, il tuo sforzo, la tua forza che cercava di liberarsi e poi le tue labbra
socchiuse e i tuoi occhi chiusi per godersi il piacere delle mani del vampiro
sulla pelle.
Yuffie era cambiata,
non era più la bambina peste come Denzel e Marlene, lei era diversa. Solo allora
Vincent si rese conto che Yuffie era la sua ultima chance per la sua vita, il
suo modo per riscattarsi, era la porta da aprire per andare avanti nel futuro.
Doveva chiudere la porta del passato di
Lucrecia.
Chiuse gli occhi
addormentandosi, stanco di tutto quello che aveva passato, voleva cambiare, e
con lui ci sarebbe stata Yuffie.
“Ho deciso…
domani…”
disse quelle tre
parole, domani, lui Vincent Valentine avrebbe invitato Yuffie a fare una
passeggiata, era una cosa stupida però… era un gesto dolce per uno come lui, non
poteva cambiare tutto una volta, altrimenti tu non avresti mai creduto che
l’uomo dolce che era stato con Lucrecia Crescent in realtà era il tuo Vincent
pronto per comportarsi altrettanto con te. Sarebbe stato troppo strano perché
potevi sembrare per lui una seconda Lucrecia ed era proprio questo che lui non
voleva, voleva proteggerti come non aveva saputo fare con lei, voleva amarti
come non era riuscito in passato. Voleva la sua luce, voleva il suo fiore, anche
lui voleva quelle cose sdolcinate che avevano le ragazze, almeno una volta nella
vita.
Chiuse gli occhi e si
addormentò, la notte era alta, ma il sonno di prima gli era tornato, era stata
la giornata più pesante, ma più bella che aveva passato almeno in quell’anno,
aveva avuto Yuffie, la principessa di Wutai tra le sue braccia, stava per avere
le sue labbra, tanto così e sarei cambiato, ma non era destino che capitasse
proprio ora.
Intanto al bar Tifa e
Cloud avevano avuto un momento di pausa, soprattutto perché i clienti se ne
stavano già andando via, anche loro avevano bisogno di dormire dopotutto, non
era nottambuli.
“Credi che accadrà
qualcosa tra quei due?” chiese Cloud guardando la sua futura moglie con una
sorta di concordanza con quel che stava pensando
lei.
“E’ inevitabile
Cloud, quei due sono fatti l’uno per l’altra, Vincent senza rendersene conto è
così che supera le sue missioni…” a quelle parole Cloud non capiva, così come?
Con la presenza della ninja? Era stanco, ma non capiva comunque cose così
semplici.
“Che vuoi
dire?”
“La solarità di
Yuffie riesce a rallegrare il cuore di Vincent, così riesce a combattere
meglio.”
“Quindi senza di lei
lui è come…”
“Un corpo senza
anima, l’anima di Vincent è alimentata dai sorrisi di quella ragazza…”
Possibile che Cloud
non se ne fosse mai accorto? Bhè in effetti era improbabile che un
ex-insensibile come lui potesse vedere una cosa così ovvia, soprattutto con la
stanchezza della giornata era una cosa
ardua.
Ma almeno Tifa era
riuscita a spiegare la situazione.
Tu stavi dormendo
così beatamente e non riuscivi a togliere le immagini della giornata di oggi che
cosa sarebbe successo se Denzel e Marlene non fossero entrati? Di sicuro avresti
avuto le labbra di Vincent incollate alle tue, saresti riuscita ad avere quel
bacio che tanto chiedi, che tanto brami.
Un giorno lo avrai
principessa?
Può essere, perché tu
non ti arrendi mai, tu non sei altro che una ladruncola che ruba il cuore delle
persone per poi tenerselo stretto.
Hai fatto altrettanto
con Vincent vero? No, questa volta non ci sei riuscita, perché il suo cuore
apparteneva a te dalla prima volta che vi siete incontrati, due sguardi, il tuo
sorriso, il tuo salvataggio, è stato lui ad
affidartelo.
Ti ha dato quella
parte di cuore che Lucrecia non si era portata via, adesso tu aspettavi anche
l’altra metà, volevi tutto il suo cuore per te, volevi tutto di lui, e chissà se
lo avresti mai avuto, ma tu non sei la tipa che si perde facilmente, tu riesci a
non perdere mai la speranza, sei solare positiva, sei l’unica che ce la fa. È
proprio per questo che Vincent Valentine ti ha sempre sostenuta anche se
segretamente, è stato per questo che la sera del vostro incontro ti ha
abbracciata, lui non può fare a meno di te e lo devi tenere bene in testa perché
questo è l’unico modo che hai per vincere contro Lucrecia, lei ormai sta
scomparendo definitivamente ormai il cuore di Vincent si sta abbandonando al
futuro e quel futuro sei tu piccola
Yuffie. |
Ritorna all'indice
Capitolo 5 *** 5. Bacio ***
Year
Quando ti
svegliasti ti sentivi rilassata e riposata, sbadigliando ti avviasti giù per
andare a preparare la colazione, Tifa era già in piedi con Cloud al fianco che
l’aiutava a preparare delle frittelle, si stavano scambiando bacetti
affettuosamente, ti sentisti come di troppo però loro ti videro e si fermarono
anche loro leggermente imbarazzati, erano fidanzati da tre anni e non erano
ancora riusciti a togliere quella timidezza da coppietta fresca fresca…
-Scusate, non
preoccupatevi per me…-
ti sedesti al
bancone mentre Tifa chiamava a gran voce quelle piccole pesti che scesero le
scale a gran velocità senza badare a dove mettevano i
piedi.
-State
attente voi due, tanto non scappa la colazione!-
-No Yuffie se
la mangia!-
Protestò
Denzel, ma si sa come sono i bambini, tu in quel momento non avevi proprio
voglia di discutere, pensavi a quello che era accaduto l’altro
giorno.
Quando
finiste la colazione aiutasti Tifa a pulire tutto così che i clienti giungessero
al più presto e dessero alla futura sposa qualcosa per il viaggio di
nozze.
Mentre tu
pulivi i bicchieri sentisti la porta aprirsi, ti voltasti e ciò che vedesti fu
il mantello rosso di Vincent Valentine, eri stupita nel vedertelo davanti però
anche lui non era da meno, pensava di ritrovarsi Tifa invece la donna che non
aveva il coraggio di invitare a uscire anche solo per una
passeggiata.
Sei un
rammollito Vincent Valentine.
Respirasti
profondamente e avanzasti verso il bancone, la guardasti dritta nei suoi occhi
quasi perdendoti in quel nero profondo, ma la tua bocca si aprì per parlare.
-Vuoi
accompagnarmi a fare delle commissioni?-
Bell’interpretazione di perfetto idiota Vincent, delle
commissioni davvero molto originale… non potevi semplicemente dirle Yuffie vuoi
uscire con me? Si vede che sei rimasto trent’anni in una tomba. Sei
antiquato.
Però tu non
potesti far altro che sorridere radiosamente e annuire davanti ai suoi occhi
cremisi e da sotto al mantello l’ex-Turk sorrise, eri la prima a compiere questi
miracoli. Forse eri diventata una santa.
Chiamasti
Tifa e uscisti dal balcone per indirizzarti assieme a lui fuori dalla porta,
nessuno dei due riusciva a parlare, ma Vincent sorrideva andando avanti fiero e
maestoso, il gigante e la bambina, ma tu non lo eri più… eri una
donna.
-Cosa
dobbiamo fare Vinnie?-
-Una
passeggiata al parco…-
Ti fermasti
improvvisamente senza capire il motivo, lui si fermò e la guardò, aveva detto
quelle parole con naturalezza senza timore, non erano missioni, era solo un
semplice accompagnamento.
Lo
raggiungesti correndo al suo fianco e finalmente arrivaste lì al parco con tanti
alberi e prati verdi, come il sogno, già… stavate vivendo un sogno
meraviglioso.
-Vin c’è una
panchina libera vieni!- lo chiamasti piazzandoti davanti alla panchina tinta di
verde e sedesti composta aspettando l’arrivo del tuo
amato…
non se lo
fece ripetere due volte e si sedette accanto a lei continuandola a
guardare.
-Come mai
siamo venuti qui Vinnie?-
-Ti dovevo
parlare Yuffie…-
Rimanesti
spiazzata da quelle quattro parole ti aspettavi qualsiasi cosa come un rifiuto o
un ritorno all’argomento di ieri, potevi aspettarti di tutto di più anche un non
possiamo più vederci perché amo Lucrecia, ma non ti saresti mai aspettata quello
che ti avrebbe detto.
-Dimmi…-
questo era
tutto il tuo coraggio, ma lui era più timido di te, ma riuscì a fare il suo
discorso.
-Ho deciso di
dimenticare Lucrecia… non posso più rimanere legato al passato… io Yuffie penso
che sia tu il mio futuro…-
Ti
avvicinasti a lui e gli poggiasti una mano sulla spalla, ti stava facendo una
confessione in piena regola e tu, non riuscivi a incoraggiarlo… ti avvicinasti
di più e gli baciasti una guancia guardandolo felice…
-Non sai
quanto mi faccia felice questo…-
Fu allora che
non ti aspettasti la sua reazione.
Un bacio, un
bacio sulle labbra dato con calma, mista alla passione, al desiderio che lui
aveva sviluppato per te, voleva che tu lo aiutassi e amare era il modo migliore,
per te era un sogno tutto ciò ti strinse in un abbraccio e sentisti le sue calde
braccia intorno al tuo corpo, era così meraviglioso che non volevi staccarti
più, ma i polmoni di entrambi richiedeva aria e il vostro cuore aveva battiti
troppo veloci per pensare e resistere a un bacio così
lungo.
Vi guardaste
negli occhi tu nei suo cremisi e lui nei tuoi neri, finchè le vostre labbra non
chiesero un altro contatto l’une con l’altre. Eri talmente felice che stavi
piangendo, calde lacrime scendevano sulle tue guancia mentre vi scambiavate baci
teneri e affettuosi… avevate aspettato tanto questo momento e ora che era
arrivato non potevate fare a meno di farlo vedere.
-Grazie…-
Vincent parlò
quando vi staccaste, ti stava togliendo le lacrime e tu non smettevi di farle
sgorgare, ma per lui era diventato come un
divertimento.
-Smettila di
piangere… tu sei la rosa di Wutai… non devi piangere… tu sei il
sole.-
Ti gettasti
tra le sue braccia stringendoti sempre di più, ricambiò quegli abbracci che
avevate sempre chiesto e che da quella notte al vostro ritrovo era stato un
incanto. Rimaneste fermi in quel parco, su quella panchina per due ore e quando
ormai si fece ora di andare ti accompagnò al bar di Tifa e senza farvi vedere vi
scambiaste un bacio, un delizioso bacio che solo qualche occhio attento di due
piccole pesti poteva vedere e infatti quelle pesti di Denzel e Marlene dalla
loro finestra guardavano i due che si baciavano e ridevano di
contentezza.
Vincent tornò
a casa ed era davvero contento di ciò che era accaduto con la sua piccola luce,
l’avrebbe protetta, l’avrebbe amata, lei era il suo futuro e il futuro si
presentava bene davanti ai suoi occhi.
Eri sognante
mentre salivi le scale del bar, per ritornare nella tua stanza e gettarti a
capofitto sul letto con la faccia affondata nel cuscino, eri stanca e felice
allo stesso tempo, ciò nonostante era ancora presto e il bar era pieno, Cloud
era andato a fare consegne, e lei era sola a badare a tutti i clienti, ti
sentisti un egoista, approfittare della sua ospitalità e non aiutarla, scendesti
velocemente ed entrasti dietro al bancone iniziando a servire drink e
birre.
-Allora cosa
è successo tra te e Vincent…-
-Ecco… ci
amiamo…-
Tifa sorrise
saldandoti al collo fregandosene dei clienti che bestemmiavano per avere le loro
bibite, questo era più importante di tutto ciò, ma… cosa sarebbe successo se suo
padre il sommo imperatore di Wutai avrebbe scoperto tutto
ciò?
-Devi
mantenere il segreto… non devi dirlo a nessuno, ma a Cloud
puoi…-
Dovevano
essere stretti campi a conoscere questo grande segreto e Vincent non l’avrebbe
detto ad anima viva o morta…
Tifa annuì
comprendeva quel segreto ed essendo la sua migliore amica non avrebbe fatto
niente che potesse ferirla e sapeva che le sue guardie del corpo prima o poi
sarebbero ritornati a prenderla, però il matrimonio si doveva fare, accelerando
e non, ma con il giusto tempo… |
Ritorna all'indice
Capitolo 6 *** Pensare ***
Year
Tifa si mi se
a letto che erano già le undici di notte, Cloud era andato in bagno, ma sapeva
che prima che arrivasse dormiva come un ghiro.
Quando
ritornò e la vide a letto le si mise vicino e l’abbracciò dolcemente poggiando
la sua testa sulla fronte della ragazza.
“Allora cos’è
successo oggi? Ti vedo piuttosto allegra.”
Tifa fu lieta
che gliel’aveva chiesto perché non ce la faceva più a trattenere quel
segreto.
“Vincent e
Yuffie si sono baciati!”
Cloud rimase
a bocca spalancata scostandosi dalla sua fidanzata e mettendosi seduto sul
letto.
“Come fai a
saperlo?”
“Le piccole
pesti gli hanno visti e poi Yuffie ha detto che si amano quindi… trai le
conclusioni!”
Cloud fece un
sorriso malizioso e si avvicinò alla sua amata iniziandole a baciare il collo,
sperava in un finale del genere per la parola “amano”.
“Lo hai fatto
apposta a farmelo spifferare…” gemette lei per l’emozione, iniziando ad
accarezzare i capelli biondi di Cloud.
“Esatto
Einstein…”
La notte era
buia e dalla finestra il vento entrava nella stanza mentre i due iniziarono la
loro unica danza d’amore, labbra su labbra, corpo su corpo, le loro mani
toccavano l’uno e l’altra era come se ne avessero bisogno, volevano
aversi.
Tu eri
addormentata nella tua stanza e pensavi al tuo angelo, le sue ali color del
sangue proteggevano il tuo cuore dalla sofferenza, aveva preso il coraggio di
dimenticare Lucrecia, per sostituirla con te, non eri come le
altre.
Non avevi un
seno esagerato come Tifa, non avevi tutte le caratteristiche di una donna
matura, ma avevi un bellissimo sorrisi e due bellissimi occhi, tristi che agli
altri illuminavano il cammino.
Il pensiero
di quel contatto ti fece sprofondare nel sonno, l’amore che provavi per Vincent
era così forte che eri pronta a renderlo felice, a dargli tutto ciò che avrebbe
chiesto, lo amavi al punto da andare fino in capo al
mondo.
Vincent era
ritornato nel suo appartamento e si era fatto una doccia per poi stendersi sul
letto, ripensava alla tue lacrime, a quel sorriso che gli avevi fatto dicendogli
grazie, a tutto l’amore che gli avevi trasmesso su quella verde panchina nel
parco.
I tuoi occhi
chiusi e le sue braccia che ti stringevano, eravate una sola persona e Vincent
aveva già provato una sensazione come quella, aveva sentito il corpo fragile di
Lucrecia stretto tra le sue braccia e che aveva chiesto così tante volte, ma ora
era stanco di aspettare una donna che non avrebbe mai potuto
avere.
Adesso aveva
la sua bellissima rosa di Wutai al fianco e sapeva che non l’avresti mai deluso,
ti amava così tanto che avrebbe desiderato regalarti il suo vecchio cuore che
già apparteneva al tuo sorriso.
“Yuffie…”
Sussurrò il
tuo nome come se fossi stata lì, ti avrebbe voluto per sé in quel letto, stretta
contro il suo petto sfiorarti il capo e baciarti la fronte e le
labbra.
Si alzò di
scatto, no, non poteva pensare a una cosa simile in quel momento, forse, forse
si stava lasciando andare troppo facilmente, si alzò dal letto per andare in
cucina e aprì il frigorifero trovando solo qualche goccia di latte, doveva
decidersi ad andare a fare la spesa, erano troppi giorni che rimaneva a digiuno,
bevendo soltanto qualcosa al bar di Tifa.
Se ne ritornò
a letto, troppo stanco per andare avanti, troppo stanco per rimanere a
contemplare il pallore della luna che gli faceva ricordare la tua pelle e sempre
di più desiderava averti lì affianco a lui, a consolare il suo dolore con baci
di gioia, passione e amore per la vita.
Una vita che
lui non aveva mai amato, si era buttato giù dopo la morte di Lucrecia
tormentandosi per non averla portata via da Hojo, quel pazzo che le ha fatto
solo del male, non vi è stato un giorno della loro vita insieme che fossero
innamorati, quel dottore voleva solo sfruttarla per i suoi scopi e lui la
guardia del corpo di lei, il suo Turk personale si era fatto sparare e usare per
ritrovarsi in quelle condizioni. Lanciò lo sguardo al suo guanto metallico e la
paura di poter ferire la tua pelle candida lo avvolse, l’incertezza di un amore
proibito come il vostro, un amore fatto di dolore
fisico.
Ma allora lui
non sapeva nulla, non sapeva che a te contava solo il suo essere uomo dentro, il
suo carattere, il tuo destino era ridargli speranza nella vita e i tuoi sorrisi
che rivolgevi a tutti, per lui avevano un lato particolare, era l’uomo che avevi
sempre amato.
|
Ritorna all'indice
Capitolo 7 *** life. 7 ***
Year
Ti sentivi
stanca in quel giorno nuovo, già oggi la tua migliore amica avrebbe coronato il
sogno delle sue nozze. Già da quando tu e Vincent vi eravate baciati era passata
una settimana, non vi eravate visti perché a lui era stata affidata una missione
dalla WRO, ti era mancato in quei giorni e le tu notti erano tormentate dal suo
volto, anche lui aveva pensato a te, voleva rivederti e stringerti tra le sue
forti braccia, baciare le tue labbra che gli erano mancate, non avrebbe mai
scordato il giorno in cui partì, ti chiamò in disparte e ti baciò con forza,
entrambi richiedevate l’uno la lingua dell’altra in un susseguirsi di carezze,
volevate stare insieme, ma in quel momento ciò non era possibile. Lo guardasti
andare via lasciando che le vostre mani si toccassero dita con dita, non
potevate farne a meno e quando la sua figura scomparve ti sentisti vuota senza
più un briciolo di vitalità.
Ma oggi
l’avresti visto, tu eri la damigella d’onore e in quel momento aiutavi Tifa ad
allacciare il suo meraviglioso abito bianco, volevi mettertelo tu e far sì che
lo sposo fosse stato Vincent, tuo padre così non ti avrebbe portata via da lui.
In quei giorni tutto era stato difficile, una lettera mandata da Wutai ti
richiamava a corte per discutere con tuo padre dell’imminente matrimonio, tu non
volevi partire, volevi rivedere il tuo amato e dirgli quell’incresciosa notizia
che ti aveva torturato assieme al ricordo dei suoi baci sulle tue
labbra.
Tifa notò il
tuo sconforto e ti portò davanti allo specchio, eri ancora in pigiama e dovevi
prepararti, andasti a prendere il kimono delle damigelle, sì lo avevi portato
dal tuo paese e per quell’occasione lo avresti indossato, era color bianco
tempesta, e il tuo viso era in contrasto con esso perché il sereno dei tuoi
occhi sembrava il sole che fa breccia tra la pioggia, ma le lacrime che
scendevano in quel momento erano la prova che la sensazione di contrasto era
invece di unione tra il tuo stato fisico e il tuo cuore distrutto dal dolore.
Tifa ti abbracciò per confortarti, non dovevi piangere perché lui non avrebbe
voluto, tu eri il sole e dovevi illuminare il cammino della tua
gente.
Te le
asciugasti con un fazzoletto e ritornasti col sorriso, già stavi di nuovo
pensando a lui, all’uomo che ti aveva fatto sorridere e la tua amica divenne
contenta.
Ti legò bene
il nastro intorno alla vita, era di un celeste pallido che esaltava le foglie di
acanto celesti disegnate sul tuo kimono, eri davvero bellissima, i tuoi capelli
leggermente lunghi li acconciasti dietro la nuca in uno chignon avvolgendolo in
un nastro blu e un bellissimo pettinino con una rosa azzurra. Il lieve trucco
sui tuoi occhi ti rese ancora più bella. Eri diventata una donna stupenda,
nessuno ti avrebbe resistito.
Quando
scendeste dalla scalinata della casa tutti guardavano te e Tifa, e il gruppo non
capiva chi fosse quella bellezza dietro la sposa, il tuo Vincent non c’era,
Barret accompagnò Tifa all’altare dove l’aspettava un Cloud nervoso e Vincent
era al suo fianco, che ti guardava sorridente e tu stavi per piangere di
felicità, ma trattenesti le lacrime donandogli un sorriso smagliante che avrebbe
fatto imbarazzo al sole stesso. Sorridevi come non avevi mai fatto in vita tua
per l’uomo che amavi, l’uomo con cui avresti condiviso la tua vita per sempre,
finchè la morte non vi separi.
Notasti anche
alcune guardie del corpo, li riconoscesti, erano del tuo paese, forse erano
venuti per portarti via, tra loro c’era un uomo anziano, era tuo padre e lo
guardasti con disprezzo, non volevi tornare a casa. Denzel e Marlene erano a
braccetto e guardavano Tifa con ammirazione, ai loro occhi sembravano la coppia
più bella del mondo. La cerimonia ebbe inizio e lo scambio degli anelli fu
atteso da tutti, il bacio degli sposi fu il simbolo che la celebrazione era
finita, tu e Vincent eravate al seguito degli sposi vi guardavate negli occhi
con tutto l’amore che riuscivate a trasmettere,tuo padre guardava sospettoso
l’ex-turk, aveva capito subito che tra lui e te c’era qualcosa e doveva fare di
tutto per impedire che il peggio avvenisse, lui ti aveva promessa a un nobile di
Wutai che avrebbe preso posto come reggente assieme a te che saresti diventata
l’imperatrice.
Tu parlasti
con lui spiegandogli ciò che provavi per Vincent e che per nulla al mondo
avresti rinunciato al suo amore, dopo tutto quello che entrambi avevate passato,
non stava bene rovinare tutto per un capriccio.
Lui arrivò e
ti chiese di ballare, accettasti con entusiasmo e lo seguisti verso la sala,
prendesti il vestito in mano in modo da non cadere, non eri portata per la
danza, ma lui conduceva benissimo e faceva in modo che i tuoi piedi venissero
calpestati dai suoi e tu cercavi di non fare altrettanto guardando per terra,
lui però ti alzò il volto con le mani in modo che poteste guardarvi negli occhi
e ammirarvi dopo così tanto tempo.
“Mi sei
mancata Yuffie…” disse lui quasi in un sussurrò avvicinandosi al tuo orecchio
mentre una lenta musica suonava per tutta la
stanza.
“Anche tu
amore mio…” disse la ragazza in preda al pianto che non sgorgò dai suoi occhi
perché si sentiva perfettamente a suo agio con
lui.
Vincent aveva
la divisa dei Turk, il mantello non era stracciato, ma ben cucito e la divisa
era decisamente nuova.
“Hai deciso di
prenderne un’altra?” chiese
lei.
“Reeve mi ha
costretto. Perché non sto bene?” tu scuotesti la testa ridendo allegramente, da
lontano tuo padre guardava la scena mentre ripensava alle parole che gli avevi
detto, forse doveva rassegnarsi e lasciarti sposare il tuo amato Vincent, gli
sembrava un bravo ragazzo, bello e responsabile, forse l’unico che riuscisse a
fermare la tua testa calda.
Decise che gli
avrebbe parlato.
Quando il dj
richiamò tutti interrompendo le danze tuo padre si avvicinò chiedendo di parlare
con Vincent, l’uomo accettò scusandosi con lei.
“Ho visto come
guarda mia figlia… che intenzioni avete?” chiese l’imperatore con tono
serio.
“Se lei me lo
permettesse vorrei anche sposarla.” Disse con altrettanto tono Vincent, certo
non si aspettava quelle parole da se stesso, ma era ciò che gli aveva detto il
suo cuore, voleva sposare la sua amata Yuffie, tenerla per sempre tra le sue
braccia e poterla amare.
“Va bene… io
vi do la mia benedizione a costo che voi vi prendiate la responsabilità di
essere reggente al fianco della futura imperatrice.” L’ex-turk annuì e con un
cenno della testa ritornò dalla sua amata.
“Che cosa ti
ha detto? Io non voglio lasciarti, non gli permetterò mai di rovinare la nostra
storia io…”
“Mi vuoi
sposare Yuffie?” ti aveva interrotta per dirti quelle parole, non te le
aspettavi, rimanesti a guardarlo con occhi sgranati mentre le lacrime
scendevano.
“Non ho un
anello adesso però…” gli saltasti al collo baciandolo con passione, stupito, ma
altrettanto felice ti strinse a sé e quando vi staccaste volteggiaste per tutta
la sala con gli occhi dei presenti stupiti.
“Sì che lo
voglio!! Sì Vincent Valentine!!” urlasti dalla gioia, mentre Tifa applaudiva
felice per la sua amica. Cid si stava sbellicando dalle risate vedendo i due.
Berret che aveva intuito tutto sorrideva mentre Marlene e Denzel gli facevano il
girotondo contenti anche loro.
Come andò a
finire? Bhè semplicemente con il matrimonio dei due, Godo presiedette la
cerimonia e una settimana dopo abdicò in favore della figlia che venne
incoronata imperatrice assieme a Vincent.
Tifa e Cloud
ebbero un bambino davvero stupendo, coccolato sia dai genitori che da Denzel e
Marlene che quando giocavano alla famiglia lo includevano come loro figlio.
Vincent viaggiava spesso per spedizioni militari coi ninja di Wutai, ma quando
tornò dalla sua amata ebbe una sorpresa.
“Vincent
potresti venire un attimo?” quel giorno eri al settimo cielo, lo trascinasti in
camera da letto mentre ti torturavi le mani, Vincent capendo il nervosismo te le
prese e ti baciò le labbra per darti coraggio.
“Sono
incinta…. Avremo un bambino o una bambina non si sa.. io…” le braccia di Vincent
ti circondarono baciandoti le labbra, era estremamente felice, quando vi
staccaste, dai suoi occhi sgorgavano lacrime di
gioia.
“Grazie… mi
hai reso di nuovo felice… Yuffie.” Un nuovo bacio vi unì, ti stese piano sul
letto coccolandoti con i suoi baci sul tuo collo, ti carezzava il ventre in cui
in quel momento vostro figlio riposava placido. Rimaneste abbracciati finchè un
paggio non venne a chiamarvi per ricevere i cittadini più bisognosi di
aiuto.
Questa è la
tua storia giovane rosa di Wutai, il tuo amore coronato e tuo padre felice
dell’arrivo di un nipotino. Godo Kisaragi dapprima ostile nei confronti di
Vincent si rivelò tutto il contrario quando lo vide a contatto con la gente, era
severo e al contempo dolce, soddisfava tutti i desideri di Yuffie, e la metteva
a tacere sempre con un bacio, per farla rilassare quando era
arrabbiata.
Ora era
curioso di vederlo nelle vesti di padre, ma… questa è un’altra
storia. |
Ritorna all'indice
Questa storia è archiviata su: EFP /viewstory.php?sid=134389
|