di nuovo insieme

di Aandyy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** primo capitolo ***
Capitolo 2: *** secondo capitolo ***
Capitolo 3: *** terzo capitolo (prima parte) ***
Capitolo 4: *** terzo capitolo (seconda parte) ***
Capitolo 5: *** quarto capitolo ***
Capitolo 6: *** quinto capitolo ***
Capitolo 7: *** sesto capitolo ***
Capitolo 8: *** settimo capitolo ***
Capitolo 9: *** AVVISO ***
Capitolo 10: *** epilogo ***



Capitolo 1
*** primo capitolo ***


                                           PRIMO CAPITOLO
 
 
-è una promessa tra sette anni ci incontreremo di nuovo!-
-si!...e quando ci incontreremo saremo i tre pirati più temuti!...i più forti del mondo!-
-e io sarò il nuovo re dei pirati!-
-si questa è una promessa!!!- gridarono in coro
 
7 anni dopo:sul’isola di Amazon Lil tutti si preparavano ai festeggiamenti che si sarebbero tenuti di lì a poco sulla Moby Dick, tutti tranne una giovane ragazza che ripensava alla promessa che sette anni prima si era scambiata con i suoi due inseparabili amici.
Non avrebbe mai pensato che si sarebbero rivisti per un’occasione simile.
Non avrebbe mai pensato che il luogo in cui si sarebbero finalmente riuniti sarebbe stato lo scenario di una delle più violente guerre tra marina e pirati.
Lei che aveva sempre sognato il giorno che avrebbe riabbracciato i suoi cari amici mai , neanche negli incubi più spaventosi , lo avrebbe immaginato in tale modo , a Marineford , una delle fortezze della marina , per salvare uno degli amici con cui era cresciuta.
Stava ripensando a tutto quello che era successo nel giro di pochi giorni: la scoperta della condanna a morte , lo scontro a Marineford e in fine il suo salvataggio quando venne interrotta da una voce familiare che le era mancata tanto negli ultimi sette anni
-ehi Liv come mai così pensierosa?-
-riflettevo su quello che è successo in questi giorni … non mi sembra vero che abbiamo affrontato l’intera marina e che siamo riusciti a salvarlo-
-già … fa strano anche a me … a volte ho paura che questo sia solo un sogno e che potrei svegliarmi e scoprire che lui non c’è più-
-non avrei mai immaginato in tutto questo tempo che siamo stati separati che ci saremmo incontrati di nuovo così-
-si ma l’importante e che siamo di nuovo tutti e tre insieme … solo questo conta- e detto ciò l’abbracciò lasciandola sorpresa per quel contatto improvviso che però non le dispiaceva affatto.
Liv rimase sorpresa nel vedere come il suo amico , che anche dopo tutti quegli anni sembrava sempre il ragazzino buffone e ingenuo di sempre,  invece fosse cresciuto e maturato capace di capire l’animo di chi gli stava accanto solo con uno sguardo , capace di capire quando era il momento di scherzare , parlare o semplicemente restare in silenzio … e Liv fu felicissima di notare come Rufy , il suo inseparabile amico , si stava trasformando da ragazzino a uomo.
Era calato il silenzio tra i due immersi ognuno nei propri pensieri ancora stretti nell’abbraccio quando delle grida li fecero tornare alla realtà.
Entrambi si girarono un po’ preoccupati per quelle grida improvvise , ma non appena videro di cosa si trattava non riuscirono a trattenere un sorriso.
Finalmente Ace faceva la sua apparizione sul ponte della nave al seguito di Barbabianca e Marco.
Nei giorni che seguirono la guerra a Marineford  a nessuno , oltre Barbabianca , Marco e le infermiere ,era concesso entrare nella stanza di Ace , neanche a Rufy , e quando quella mattina una delle infermiere aveva raggiunto tutta la ciurma gridando che si era svegliato Barbabianca non ci aveva pensato due volte ad organizzare una festa per il suo amato figlio quella sera stessa.
E adesso dopo quasi una settimana , che per Rufy e Liv era stata una tortura più di tutti gli anni trascorsi separati , finalmente potevano vedere di nuovo Ace nella sua forma migliore non c’erano più i segni di quei mesi di torturo o degli scontri a Marineford.
Loro due non si mossero vedendo che tutti i capitani della flotta di Barbabianca erano corsi a dosso ad Ace per salutarlo , i primi a salutarlo tra lacrime abbracci e grida di gioia furono Jaws , Vista , Halta e Izo seguiti poi dal resto dei capitani e dall’intera ciurma.
Gli unici che non riuscirono a fare neanche un passo erano Rufy e Liv , il primo perché troppo emozionato di rivedere il fratello stava lottando con tutte le forze per non scoppiare a piangere di fronte a tutti , la seconda perché ancora non si capacitava di averlo di nuovo a così pochi metri di distanza e travolta di un’infinità di emozioni.
Fu infatti Ace ad avvicinarsi a loro con stampato in faccia uno dei suoi sorrisi a 32 denti e quando fu a meno di un metro di distanza da loro non ebbe il tempo di aprire le braccia nell’atto di abbracciarli che i due si fiondarono a dosso scoppiando in un pianto liberatorio.
Tutta la ciurma di Barbabianca aveva osservato la scena , conoscendo il legame che univa i tre e avendo visto con quanta determinazione i due avevano affrontato la marina per salvare il loro amato capitano , senza poter evitare di commuoversi almeno un poco.
Ace per tutta la durata dell’abbraccio con il fratello e l’amica non aveva smesso per un secondo di pensare alla promessa che si erano scambiati anni addietro e parlando a bassa voce , in modo che solo i due potessero sentirlo disse
-ve lo avevo promesso che ci saremo incontrati di nuovo-
 
 
 
FINE PRIMO CAPITOLO



angolo autrice: volevo ringraziare chi ha letto il primo capitolo e avvertirvi che non sò se durante la storia cambierò il rating a rosso vedremo con lo svolgersi della storia
grazie ancora e a presto

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Capitolo 2
*** secondo capitolo ***


                                                  SECONDO CAPITOLO
 
 
Dopo un tempo che sembrò infinito i tre finalmente sciolsero l’abbraccio e i due più piccoli poterono ricomporsi asciugando le scie che avevano lasciato le lacrime.
Rufy ed Ace si misero subito a chiacchierare e scherzare tra di loro invece Liv rimase ad osservarli  , Rufy era rimasto lo stesso ragazzino che albergava nei sui ricordi , l’unica differenza era un pizzico di maturità che ogni tanto veniva fuori.
Invece Ace era cambiato molto da quando erano piccoli , adesso era un uomo , lo sguardo innocente aveva lasciato il posto ad uno furbo e il fisico un tempo gracile ora era modellato dalla muscolatura ben definita.
Come era successo in precedenza i suoi pensieri vennero interrotti dall’arrivo di tre nuove figure che avrebbero partecipato ai festeggiamenti imminenti.
I tre in questione erano l’imperatrice Boa Hancock , il re oscuro Silvers Rayleigh e il chirurgo della morte Trafalgar Law.
L’imperatrice ed il chirurgo erano stati invitati da Barbabianca perché avevano contribuito al salvataggio dell’amato figlio , la prima aiutando Rufy sia prima che durante la guerra di Marineford , il secondo perché aveva salvato e curato Rufy e Liv dopo lo scontro.
Il re oscuro invece si trovava lì per assicurarsi della salute del suo vecchio amico/nemico Barbabianca , di Liv di Rufy e di suo fratello.
Liv appena vide salire sulla Moby Dick Trafalgar gli si avvicinò , il gesto passo inosservato agli occhi di tutti tranne che di Ace , lui era l’unico sulla nave a non sapere come i due si conoscessero , ma abbandonò questi pensieri quando seguendo Barbabianca si avviò verso i nuovi arrivati per salutarli.
Boa salutato Newgate e i suoi primi due capitani indirizò tutte le sue attenzioni a Rufy che parlava allegramente con Silvers .
Dopo che anche Trafalgar ebbe salutato solo Barbabianca , il vecchio imperatore con una fragorosa risata sentenziò
-che i festeggiamenti abbiano inizio-
 
Tutti si andarono ad accomodare alle grandi tavolate preparate per la serata.
Ace si accomodò al tavolo dove c’era Barbabianca lasciando i posti liberi vicino a lui per Rufy e Liv , il primo non tardò ad arrivare , la seconda invece , con grande sorpresa di Ace , si andò a sedere di fianco a Trafalgar.
Iniziarono ad arrivare i primi piatti ed Ace e Rufy rubarono buona parte del cibo che era appena uscito , c’era un gran vociare Barbabianca e Silvers chiacchieravano dei vecchi tempi Boa aveva occhi solo per Rufy che scherzava con Marco , Ace invece era stato distratto per buona parte del tempo perché impegnato ad osservare Liv e Trafalgar che scherzavano e parlavo , vedendoli così in confidenza si sentiva strano quasi geloso di vedere che Liv dava tutte le sue attenzioni a Law , ma non riusciva a spiegarsi il motivo di questa gelosia.
Ad un certo punto si girò verso il fratello , che ancora parlava con Marco , e chiese
-sai come fanno quei due a conoscersi ?-
Rufy lo fissò prima per un po’ poi con naturalezza rispose
-Liv è uno dei componenti più forti e potenti degli Heart … non lo sapevi-
Ace che stava bevendo della birra per poco non si strozzo a quella scoperta
-da quando fa parte della ciurma di Law … e no che non lo sapevo!!-
Rispose un po’ innervosito a Rufy … fu Marco a prendere parola questa volta
-sono un paio di anni che si è unita agli Heart , ma erano in pochi a saperlo , è stata lei a dircelo-
-ecco perché a Marineford è arrivata con loro e perché Law si era preoccupato di recuperarla e controllare che stesse bene prima della ritirata- aveva aggiunto Rufy
Alla discussione si aggiunse Boa –sarà anche forte e potente ma di certo non si può permettere di snobbare un membro della flotta dei sette come ha osato fare con me … chiaro che l’unico che gli rivolge la parola sia il suo capitano sono tutti  e due glaciali e solitari-
Fu sulle ultime parole che Ace rimase maggiormente colpito … lui si ricordava una Liv solare e sempre col sorriso sulle labbra e no una bambina glaciale e solitaria come aveva detto Boa
-bhè in effetti in questi giorni ha parlato solo con Law , Rufy e il babbo- aveva aggiunto Marco –non ci ha praticamente raccontato niente di quello che ha fatto o delle avventure vissute … le uniche cose che sappiamo di lei sono quelle che ci ha raccontato Rufy e sinceramente facciamo fatica a credere che quella ragazza li e quella dei racconti di tuo fratello siano la stessa persona- questa volta a parlare era stata Halta che continuò – a volte ho anche paura di disturbarla e di essere gelata dal suo sguardo- e concluse rabbrividendo.
Dopo tutto questo Rufy decise di prendere la parola usando un tono di voce basso e serio che nessuno si aspettava di sentire proprio da lui –voi non sapete niente di quello che ha passato … neanche a me ha raccontato tutto quello che le è successo ma posso assicurarvi che se si comporta così ci sarà un motivo-
Ace non aveva proferito parola e per tutto il tempo della discussione lui era stato ad osservare Liv che ignara di essere al centro dei loro discorsi continuava a scherzare con Law.
Aveva deciso che avrebbe aspettato la fine dei festeggiamenti per fare una chiacchierata con la sua cara amica e aspettando il momento giusto continuava ad osservarla da lontano.
 
 
FINE SECONDO CAPITOLO




Angolo dell’autrice: spero vi piaccia il secondo capitolo … ho iniziato a scrivere qualche piccolo dettaglio sulla personalità della protagonista nel prossimo capitolo ci sarà la chiacchierata con Ace dove verranno fuori altre sfaccettature del suo carattere e anche alcuni episodi del passato.
Ringrazio chi ha letto il primo capitolo chi l’ha recensito e messo la storia tra le seguite o le preferite spero di non deludervi e qualsiasi critica sarà ben accetta soprattutto se fatta allo scopo di migliorare la storia
Vi saluto e ci vediamo (spero) al prossimo capitolo XD !!!

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Capitolo 3
*** terzo capitolo (prima parte) ***


                                    TERZO CAPITOLO (PRIMA PARTE)
 
 
Dopo ore passate a parlare e scherzare ma soprattutto a mangiare e bere alcuni pirati iniziarono ad alzarsi chi per sgranchirsi le gambe chi per andare nelle proprie cabine per dormire.
Al tavolo di Barbabianca erano rimasti solo il capitano , Ace ,Marco , Rufy e Silvers , anche l’imperatrice Boa si era congedata e ritirata nel proprio palazzo.
Al tavolo a fianco Liv e Trafalgar si erano alzati ma , come avevano fatto per tutta la serata , continuarono a parlare tra di loro fino a quando non decisero di avvicinarsi ai cinque che stavano ancora bevendo e scherzando come a inizio serata.
Il primo ad accorgersi del loro avvicinamento fu Rufy che li chiamo a gran voce facendo in modo che anche gli altri si voltassero verso i due che ormai erano a pochi passi di distanza.
Fu il chirurgo , col suo solito sguardo gelido e distaccato , a rivolgersi a Barbabianca
-è stato un piacere partecipare a questa serata , ma è giunto il momento che anche io mi congedi- e rivolendosi anche agli altri –vi auguro un buon proseguimento di serata- e si voltò per andarsene scambiandosi prima un’occhiata con Liv per poi incamminarsi verso il sottomarino.
Liv non ebbe il tempo di accomodarsi che Ace spuntò alle sue spalle sussurrandole
-ti va se parliamo un po’ così mi racconti cosa hai fatto in questi anni- concludendo con un sorriso che venne prontamente ricambiato da Liv che con un cenno della testa seguì il ragazzo.
Non si allontanarono molto , il minimo per non essere ascoltati dagli altri.
Ace era veramente curioso di sapere cosa le fosse successo non voleva che qualche impiccione , come il fratello , li disturbasse , voleva restare solo con l’amica , voleva rivedere la bambina che aveva conosciuto tanti anni prima e no quella ragazza fredda e distaccata di cui aveva sentito parlare gli amici.
Arrivati sulla prua rimasero in silenzio per qualche istante che permise ad Ace di notare come la ragazza fosse cambiata.
I capelli un tempo corti e arruffati ora ricadevano morbidi e lisci fino ad accarezzarle i fianchi e mentre sul lato sinistro una piccola parte era stata rasata lasciando scoperto l’orecchio sinistro , gli occhi profondi e penetranti un tempo limpidi e che gli permettevano di capire ciò che provasse solo guardandola ora erano freddi e distaccati ma sempre di quel nero pece come i capelli , quest’ultimi con dei riflessi blu che tanto gli ricordavano il colore del mare di notte.
Il fisico asciutto di quando era piccola ora era più tonico e leggermente muscoloso , poi passo alle braccia e gambe lasciate scoperte mettendole in bella mostra e facendo risaltare la pelle chiarissima e perfetta in netto contrasto con i capelli.
Ace si irrigidì un poco quando dovette ammettere che l’amica era cresciuta davvero bene , insomma non poteva negare che fosse una bella ragazza , attraente e con le curve al posto giusto.
Inoltre aveva notato , osservandola per tutta la serata , che i modi da maschiaccio che un tempo la caratterizzavano , erano stati abbandonati per essere sostituiti da atteggiamenti più aggraziati e femminili che la rendevano molto sexy agli occhi degli uomini.
Si trovò ad arrossire all’ultimo pensiero ma venne deviato , o salvato , dall’andare oltre , quando posando lo sguardo sulle braccia dell’amica per poi scendere ai polsi notò due tatuaggi , uno per polso , che raffiguravano rispettivamente , a destra e a sinistra , i caratteri kanji del fuoco e del ghiaccio.
Mentre Ace faceva le suo osservazioni Liv non riusciva a smettere di pensare a come si sentisse strana in quel momento.
Si sentiva gli occhi di Ace addosso e non capiva come mai , dopo averle chiesto di parlare , stesse in silenzio e quello sguardo le metteva un’agitazione mista ad imbarazzo ma non riusciva a spiegarsi il motivo.
Si sentiva come se la persona al suo lato fosse un’estranio e no un amico d’infanzia.
I suoi pensieri vennero interrotti da Ace che finalmente decise di parlare
-ho saputo che fai parte della ciurma di Trafalgar Law-
Liv notò che il tono di voce utilizzato dall’amico lascia trasparire una certa acidità che non riusciva a spiegarsi ma che decise di ignorare
-si sono quasi tre anni che mi sono unita alla sua ciurma- concluse molto sbrigativa
Calò di nuovo il silenzio poi dopo aver sospirato profondamente Ace riprese a parlare questa volta però aveva un sorriso malinconico sulle labbra e il tono di voce era tornato quello caldo e affettuoso che aveva sempre utilizzato con lei
-… sinceramente … non credevo che ti avremmo rivista … o meglio io , ma immagino anche Rufy , abbiamo sempre saputo che fossi ancora viva e che stavi bene , ma una piccola parte del mio cervello aveva iniziato a perdere la speranza … iniziavo a dubitare nel riuscire a mantenere la promessa che ci eravamo fatti-
A Liv si strinse il cuore a sentire quelle parole con quel tono pronunciate proprio da Ace , ma in fondo sapeva che era colpa sua , non aveva più dato sue notizie dopo aver lasciato Foosha e si sentiva tremendamente in colpa al pensiero di come potevano sentirsi Ace e Rufy nell’inseguire una promessa di cui non avevano più la certezza di riuscire a mantenere.
Abbassò lo sguardo e Ace poté vedere chiaramente che i suoi occhi avevano perso la freddezza che aveva ostentato fino a poco fa per riempirsi di tristezza
-mi dispiace di non essermi fatta viva … avrei tanto voluto dirvi dove mi trovavo e che stavo bene , ma non potevo rischiare di mettervi in pericolo-
Ace lasciò perdere quel discorso e riprese a parlare
-sei riuscita a scoprire perché la marina ti cercasse?-
Abbozzo un sorriso –si … a quando pare da piccola ho mangiato un frutto del diavolo su cui stavano lavorando i miei prima che morissero … pensa quando vi ho conosciuto ero una mocciosa che si spaventava di tutto e pure al mio interno nascondevo un potere immenso-
A quelle parole ad Ace riaffiorarono i ricordi di quando Liv arrivò sull’isola Dawn , svenuta su di una barchetta che per miracolo l’aveva portata fin lì.
Quando si riprese sembrava un cucciolo bastonato , lo sguardo triste e spaventato che metteva tenerezza a chiunque la guardasse.
Si ricordò come strinsero subito amicizia e come piano piano Liv iniziò ad essere sempre più sicura di se abbandonando la paura e la tristezza riuscendo ad aprirsi , almeno con lui e Rufy , e raccontandogli il suo passato dai genitori , due scienziati , che lavoravano per la marina , alla notte dell’incendio che li uccise e all’inizio della caccia da parte della marina senza un apparente motivo.
Fu grazie a Garp che loro poterono viveri in pace e felicità per tre anni , infatti il vecchio aveva cercato di coprire l’esistenza di Liv a Foosha fino a quando gli fu possibile , poi arrivò il giorno in cui non poté più fare niente , qualcuno del villaggio aveva fatto una soffiata alla marina e stavano andando a Dawn per catturarla.
Accadde tutto velocemente , Garp che li avvisava , i preparativi per farla scappare e infine quella promessa scambiatasi al porto un istante prima che lei partisse …
 
 
 
Angolo autore: nel prossimo capitolo continuerà la chiacchierata tra Ace e Liv con altri dettagli del suo passato … uhm cosa sono queste strane sensazioni che colpiscono i due ragazzi?
E adesso parlando di cose serie ringrazio come sempre chi legge e segue la mia storia sperando di non deludervi
Al prossimo capitolo … ciao!!!

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Capitolo 4
*** terzo capitolo (seconda parte) ***


                           TERZO CAPITOLO (SECONDA PARTE)
 
 
Dopo aver ripercorso alcuni momenti della sua infanzia con Liv si ripeté in mente l’ultima frase pronunciata dall’amica
-hai mangiato un frutto del diavolo e non ti sei mai accorta di niente?-
Le chiese stupito … lei ridacchiò , sembrava quasi imbarazzata , e poi rispose –ero piccola e poi prima che iniziassi a controllarlo riuscivo ad usarlo solo in caso di pericolo-
-non immaginavo che la marina portasse avanti certi esperimenti … ma loro come facevano a sapere del frutto?-
-oh ma loro non lo sapevano … volevano catturarmi per assicurarsi che nessuno andasse in giro a raccontare di cosa si occupassero i loro scienziati … solo dopo un paio di anni sono venuti a conoscenza del fatto che io avessi mangiato uno dei frutti su cui lavoravano i miei-
-dopo che sei partita cosa hai fatto?-
-bhè all’inizio ho girato di nave in nave … avevo paura che stando troppo tempo sulla stessa imbarcazione mi potessero scoprire … poi , mentre mi trovavo su di un’isola per cambiare imbarcazione , ero entrata in una locanda dove c’era un capitano della marina che si lamentava dell’incarico che gli avevano assegnato , doveva catturare una mocciosa che aveva mangiato un frutto del diavolo , non spiegò come questa bambina fosse entrata in possesso del frutto , si limitò a raccontare della morte dei suoi genitori ed ascoltando la storia notai come tutto coincideva con la mia storia , per me non ci volle molto a far tornare i conti e capire che per sbaglio avevo mangiato uno degli esperimenti dei miei genitori-
Sospirò per poi riprendere il racconto –decisi di fermarmi per un po’ su quell’isola , il marines aveva detto che loro oltre al mio nome non sapevano nient’altro e non avevano neanche una mia foto , così cambiai nome e cercai di condurre una vita normale come se fossi stata una semplice orfana. Poco tempo dopo incontrai un’anziana signora che mi prese a vivere con lei e il figlio , non erano ricchi e avere una bocca da sfamare in più non era di certo un’ottima idea , ma lei non volle sentire ragione mettendosi anche contro il figlio , lui non accettò mai l’idea però riuscivamo a convivere in pace fino a quando un giorno l’isola venne saccheggiata e distrutta dai pirati , uccisero quasi tutti gli abitanti , stavano per aggredire anche l’anziana ed il figlio , io arrivai appena in tempo e capendo ciò che stava per succedere per la prima volta usai il mio potere uccidendo quei pirati … restai su quell’isola ancora per un po’ … sai la signora dopo che aveva visto di cosa ero capace continuò a farmi stare con loro , ma una sera la sentii parlare con il figlio , avevano deciso che mi avrebbero consegnato alla marina … “ visto abbiamo fatto bene a tenerla con noi adesso che la consegneremo alla marina ci ricaveremo un bel po’ di soldi “ aveva detto- quel tratto della storia l’aveva raccontato con un tono di voce pieno di amarezza , Ace se ne accorse e si sentì triste , incapace di poterle dare una mano , incapace di alleviare un po’ quel dolore.
-quello che successe dopo fu un incubo … entrai in casa lasciando senza parole i due interlocutori , arrabbiata sia con loro per quello che volevano fare e con me stessa per essere stata così stupida da credere che mi avrebbero accettato anche sapendo dei miei poteri , non riuscii a controllarmi e scaricai tutta la rabbia su quei due … - in quel momento il suo sguardo era tornato quello gelido che ormai la caratterizzava –mi fermai vedendoli in fin di vita e scappai , fu allora che decisi di chiudermi in me stessa e non commettere più l’errore di fidarmi degli altri-
Per un momento Ace non riconobbe la persona che aveva al lato , la Liv che conosceva non era così ma riflettendo anche lui , forse , avrebbe preso la stessa decisione in una situazione del genere … rimase in silenzio allora Liv continuò a parlare
-passai due anni alla ricerca di qualcuno che potesse aiutarmi a controllare il mio potere e così arrivai all’arcipelago Sabaudy dove incontrai Rayleigh che decise di aiutarmi consapevole di essere una minaccia per me e chi mi stava vicino. Divenni più forte e  riuscii a controllare il mio potere. A 16 anni incontrai Law , sempre a Sabaudy , mi ero messa nei casini con alcuni marines , anche se non avevano scoperto chi fossi , avevo promesso a Rayleigh che non avrei mai usato i miei poteri fino a quando sarei stata su quell’arcipelago quindi l’unica cosa che potevo fare era scappare , fu allora che lo incontrai , mi aiutò a scappare dai marines e mi riportò a casa-
-è per questo che ti sei unita alla sua ciurma?-
-oh no!... è stata un’idea di Silvers farmi andare con Law , diceva che con lui sarei potuta diventare più forte e poi avere qualcuno su cui contare in caso di aiuto faceva sempre bene , inoltre law aveva un debito co Silvers e dopo che quest’ultimo gli raccontò tutto quello che sapeva su di me decise di accettare e prendermi nella sua ciurma.-
- certo che tra tanti pirati propri Trafalgar Law doveva capitare- disse fra i denti Ace convinto che Liv non l’avesse sentito , ma le parole di quest’ultima lo smentirono.
Infatti sorridendogli disse – Law non è come sembra , cioè è uno psicopatico pervertito , però se lo conosci bene è una brava persona poi dopo quello che mi era successo diventando più chiusa e fredda lui era l’unica persona con cui mi trovavo a mio agio- concluse con un sorriso a 32 denti.
Quel sorriso rese Ace felice perché con lui riusciva ad essere quella di un tempo , ma la felicità durò poco per essere sostituita dalla gelosia , anche se lei ora si comportava come un tempo , il pensiero che in questi ultimi anni il suo posto , quello di confidente e migliore amico , fosse stato preso da Trafalgar Law lo faceva impazzire.
Tutti questi pensieri vennero spazzati vi quando si accorse che Liv lo stava abbracciando con la testa bassa per non farsi vedere il volto arrossato e gli occhi lucidi.
Ace per un po’ rimase spiazzato , ma ripresosi ricambiò l’abbraccio , e quando Liv sentì le braccia di Ace stringerla si sentì felice , il calore che emanava il suo corpo le metteva sicurezza.
-sai in questi anni non ho fatto altro che aspettare questo giorno-
A quelle parole Ace sentì uno strano calore all’altezza del cuore e strinse ancora di più l’abbraccio.
Dopo alcuni secondi in cui era calato di nuovo il silenzio tra di loro , Liv venne riscossa dai suoi pensieri rendendosi conto che si era praticamente lanciata sul petto di Ace e senza capire il motivò iniziò a sentirsi a disagio.
Non era la prima volta che abbracciava Ace e pure sentiva una moltitudine di emozioni che non aveva mai provato voleva che quell’abbraccio non venisse interrotto per nessun motivo al mondo e questi pensieri l’agitavano e preoccupavano.
Fu proprio per questo motivo che decise di staccarsi da Ace con le guance arrossate , ma che vennero nascoste dal buoi , iniziò a balbettare leggermente
-bhè … si-si è fatto tardi è meglio se-se andiamo a dormire …-
Ace la guardò un po’ perplesso , non aveva per niente gradito l’interruzione di quell’abbraccio , ma decise comunque di accettare la richiesta dell’amica accompagnandola fino al sottomarino del suo capitano.
Si salutarono e si diedero la buonanotte , poi prima che Liv scomparisse dietro la porta del sottomarino Ace la richiamo facendola girare
-non mi hai detto che potere ha il tuo frutto del diavolo-
Liv senza dire niente , ma con un sorriso stampato sulle labbra gli fece vedere quali fossero i poteri del suo frutto del diavolo per poi scomparire all’interno del sottomarino.
Ace ancora con lo sguardo pieno di stupore si avviò verso la sua cabina.
Quella notte due persone non riuscirono dormire troppo prese a capire o pensare cosa gli stesse succedendo …
 
 
 
 
Angolo autore: bhè spero vi sia piaciuto il nuovo capitolo … come sempre ringrazio tutti quelli che leggono e seguono la storia … vi saluto e al prossimo capitolo ;)

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Capitolo 5
*** quarto capitolo ***


                                QUARTO CAPITOLO
 
 
Erano ormai quattro ore che cercava di prendere sonno … non riusciva a togliersi dalla testa il corpo di Liv circondato da tante saette … già lei aveva lo stesso potere di Ener , controllava l’elettricità.
Non poteva immaginare che la marina fosse riuscita a clonare un frutto del diavolo.
Ace era rimasto sbalordito per il suo potere , ne aveva sentito parlare ma non l’aveva mai visto , e poi Liv , quelle saette dello stesso colore degli occhi , era bellissima.
A quest’ultimo pensiero le guance gli divennero leggermente rosse , poi vedendo che ormai era l’alba e che non sarebbe riuscito a prendere sonno , decise di uscire dalla cabina.
Arrivato sul ponte si beò dell’aria fresca di prima mattina , ma subito venne distratto da dei rumori provenienti dalla spiaggia vicino a dove avevano attraccato.
Si avvicinò e riconobbe Liv e Trafalgar che si allenavano in un corpo a corpo.
Trafalgar indossava solo il solito jeans senza la maglietta , lasciando il petto nudo , e scalzo.
Anche Liv era scalza ed indossava un top striminzito che copriva a stento il seno ed un pantaloncino di jeans , che copriva solo il sedere.
A quella visione Ace si immobilizzò , non l’aveva mai vista vestita in quel modo , per lui era sempre stata la piccola ragazzina indifesa , ma di certo la ragazzina indifesa era cresciuta e aveva lasciato i vestiti da maschiaccio per quelli da donna sexy , e anche molto aggiunse mentalmente Ace , che era diventata.
Tutti quei pensieri vennero spazzati via per lasciare spazio ad una rabbia crescente di fronte alla scena a cui assistette.
Mentre si allenavano Liv appoggiò male un piede scivolando e portandosi dietro anche Trafalgar che gli cadde addosso.
I loro volti vicini , troppo vicini per i gusti di Ace , ma la cosa che gli faceva più rabbia era vedere Liv che non scansava Trafalgar.
La rabbia diminuì quando li vide scoppiare a ridere e Liv spostò , con una leggera spinta , Trafalgar di lato , ma la tranquillità appena ritrovata venne nuovamente cacciata con forza dalla rabbia e la gelosia quando Liv si mise a cavalcioni su Trafalgar.
Però Ace interpretò male quel gesto perché dalla sua posizione sembrava ambiguo l’atteggiamento dei due , ma loro stavano semplicemente scherzando e mai si sarebbero sognati di avere un qualsiasi rapporto al di fuori dell’amicizia.
Mentre Ace continuava a farsi film su ciò che poteva esserci tra Liv e Trafalgar , i due si erano accorti della sua presenza e la ragazza si era alzata e avvicinata a lui , grazie al suo potere molto velocemente , provocando un infarto al povero giovane che quando se la ritrovò a meno di dieci centimetri dal volto divenne completamente rosso in volto.
-perché non sei sceso invece di restare qui a fissarci?- le chiese Liv sorridente
Di colpo tutta la rabbia se ne andò , già perché solo la rabbia lo lasciò libero la gelosia invece c’era ancora e come se c’era
-non volevo disturbare- rispose un po’ bruscamente e guardando di lato
-quanto sei scemo su muoviti- disse il tutto prendendo una mano di Ace e tirandolo verso la spiaggia.
Arrivati vicino a Law il moro più giovane lo guardò in cagnesco provocando un ghigno al chirurgo ancora seduto sulla spiaggia.
I due si accomodarono con Liv rigorosamente in mezzo , Ace continuava a pensare al rapporto che poteva esserci tra l’amica e il suo capitano , Liv invece aveva incentrato tutte le sue attenzioni sull’amico cercando di capire il motivo di un comportamento così freddo e distaccato da parte sua , Law che era completamente ignorato decise di vedere se i suoi sospetti fossero fondati o se si era immaginato tutto , ovviamente questi pensieri vennero accompagnati dal solito ghigno.
Così si avvicinò pericolosamente a Liv ottenendo l’attenzione di tutti e due e tenendo gli occhi fissi su di Ace le sussurrò qualcosa all’orecchio giocherellando con una ciocca di capelli della ragazza.
Ace non capì cosa le stesse dicendo , ma il ghigno e lo sguardo che erano nati sul volto di Trafalgar non gli piacquero per niente , ma anzi fecero crescere nuovamente rabbia e gelosia nel suo animo che vennero sfogati stringendo i pugni da cui iniziò ad uscire qualche fiamma.
Law fu pienamente soddisfatto dalla reazione del ragazzo e senza aggiungere niente si alzò e se ne andò , lasciando perplesso , e anche molto , Ace che subito si girò a guardare l’amica.
-cosa ti ha detto?- chiese impaziente
-che si era rotto di allenarsi-
A quella risposta Ace si sentì  un idiota , aveva rischiato di provocare un incendio solo perché quel tipo si era rotto di allenarsi? , si però se si rivolgeva alla sua Liv con quel ghigno e quello sguardo era normale che reagiva così , un attimo aveva pensato a Liv come SUA.
A quel pensiero divenne nuovamente rosso e si irrigidì.
Liv notando quella reazione si preoccupò non capendo cosa prendesse all’amico così si avvicinò e per cercare di ottenere la sua attenzione gli accarezzò una guancia.
Si blocco quando lo sguardo di Ace si posò sul suo restando entrambe sorpresi di quel gesto.
Dopo un paio di secondi in cui Liv non ritrasse la mano Ace sentendo sempre un maggiore imbarazzo scattò in piedi e articolando scuse senza senso se ne andò.
Liv ancora immobile per il suo gesto e per la reazione di Ace dopo essersi ripresa si diresse al sottomarino per farsi una doccia rilassante e schiarirsi le idee.
 
Arrivò l’ora di pranzo e tutti i capitani , gli ospiti qualche componente delle varie ciurme si ritrovarono sulla Moby Dick per mangiare.
Barbabianca aveva deciso che per tutto il tempo di permanenza a Amazon Lily tutti sarebbero stati loro ospiti.
Così si ritrovarono , come la sera prima , Rufy , Silvers , Boa Hancoc , Law e Liv ad essere ospiti di Barbabianca e i capitani della sua flotta.
Per tutta la durata del pranzo Ace evitò accuratamente lo sguardo di Liv che iniziava a pentirsi del suo gesto credendo che fosse quello il motivo di tale comportamento da parte di Ace.
Guardare i due giovani chi dispiaciuto e quasi triste e chi in perenne imbarazzo provocò le risate o i sorrisi dei presenti , tranne di Rufy troppo concentrato a mangiare e di Law che non abbandonò mai il suo ghigno.
Infatti in quella sala notando il comportamento dei due giovani tutti , tranne i due interessati , avevano capito che quello che li legava non era una semplice amicizia e neanche amore fraterno , persino Rufy si era accorto , dal modo in cui si guardavano e da come l’uno parlava dell’altro , che i sentimenti che provavano non erano più gli stessi di quando erano piccoli.
Rufy era sempre stato convinto che tra i due ci fosse più di una semplice amicizia ,già da piccoli Ace era sempre pronto ad aiutarla in caso di pericolo ed era estremamente geloso di tutti i bambini che gli si avvicinavano , mentre Liv si preoccupava per lui non appena faceva qualche minuto di ritardo o se lo vedeva pensieroso , ovviamente si preoccupava anche per lui , ma con Ace era sempre stata diversa.
Adesso che erano cresciuti e osservandoli solo per una serata , lui che li conosceva meglio di chiunque altro , aveva subito notato che quei sentimenti erano cresciuti e diventati sempre più forti.
Si ricordò l’impegno che Liv ci aveva messo per salvare Ace usando tutto il suo potere per fermare Akainu quasi restando senza forze , e poi mentre aspettavano che Ace si risvegliasse , tutte le volte che avevano parlato di lui , lei non riusciva a trattenere un sorriso e gli occhi le brillavano anche se a volte era triste o malinconica parlare di Ace le faceva bene.
Invece aveva notato che la gelosia del fratello era aumentata tanto da non fargli staccare neanche per un secondo il suo sguardo da Liv e aveva visto anche come si rilassasse avendola al fianco , e tutto questo solo in una sera.
Però sapeva che se si fossero accorti dei loro veri sentimenti sarebbe stato difficile per entrambe al momento di separarsi , era per questo che non aveva mai parlato al fratello dei suoi pensieri , credendo che forse , da un lato , se non se ne accorgevano non avrebbero sofferto.
Silvers si accorse dell’espressione seria che aveva assunto Rufy e , chiamandolo in disparte , gli chiese il motivo di tale serietà quando intorno a lui tutti stavano festeggiando e ridendo.
Rufy sapeva che poteva fidarsi del vecchio e gli raccontò tutti i suoi pensieri e le preoccupazioni.
Quando fini di parlare Silvers rimase stupito da quanta giudizio avesse messo quel ragazzo in così poco tempo , e anche lui riflette sulla situazione sapendo che , se mai si fossero chiariti le idee quei due giovani , nessuno avrebbe mai scelto di abbandonare la propria ciurma ed il proprio capitano.
Mangiarono per due ore poi tutti tornarono ai propri compiti.
Liv per scaricare un po’ di tensione andò ad allenarsi come aveva fatto la mattina.
Questa volta non si accorse di essere osservata.
Ace infatti era stato tutto il tempo a guardarla avendo anche l’opportunità di rivedere lo spettacolo della sera prima.
Infatti , contrariamente da come aveva fatto con Law , quel pomeriggio si allenò usando il suo potere facendo incantare Ace ogni volta che il suo corpo veniva avvolto dalle saette.
Ormai aveva capito che quello che provava per Liv non era più semplice amicizia , ma non riusciva a dare un nome a ciò che provava , o meglio non voleva dargli un nome.
Aveva paura di quei sentimenti , aveva paura che il suo rapporto con Liv potesse cambiare , aveva paura di non rivederla più e rimpiangere di non aver capito prima quei sentimenti , aveva paura di molte , troppe cose per un uomo solo.
Ma non sapeva che quelle paure sarebbero solo aumentate il giorno dopo …
 
 
Angolo autore: ammetto che non sono pienamente convinta di questo capitolo , ma vi annuncio che tra poco le cose diventeranno più movimentate.
Non so se siete d’accordo sulla scelta del frutto del diavolo , ma amo il potere rombo-rombo e non ho potuto farne a meno.
Ringrazio come sempre chi legge e recensisce la storia e ovviamente ringrazio chi l’ha messa tra le seguite , le preferite e le ricordate non potete neanche immaginare quanto mi rendiate felice.
Bhè dopo i dovuti ringraziamenti mi auguro che il capitolo sia stato di vostro gradimento e vi aspetto al prossimo capitolo!!!

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Capitolo 6
*** quinto capitolo ***


                                   QUINTO CAPITOLO
 
 
“più veloce , devo essere più veloce , devo correre più veloce , non devo fermarmi a guardare cosa sta succedendo , non devo badare a Law che mi chiama , esiste solo lui , devo correre da lui e salvarlo … DEVO SALVARLO!!!”
Se lo ripeteva come un mantra , sentiva che le gambe da un momento all’altro avrebbero ceduto , ma non si fermava.
“lo vedo! Si è con Rufy , dai Liv un ultimo sforzo e l’avrai raggiunto”
Mancava poco e quella guerra sarebbe finita , si lo avrebbe salvato … ma … “cosa!?!.. maledizione Liv corri!”
Quasi le si gelò il sangue , vide tutte le sue speranze spazzate via da quell’uomo.
Il suo pugno che stava per colpirlo alle spalle.
E poi accadde tutto in un attimo.
Prima che Akainu lo colpisse , il corpo di Liv venne avvolto dai fulmini.
Aveva liberato tutto il suo potere contro quell’uomo e con le ultime forze lo chiamò disperatamente …
-Ace!!!-
Aprì di colpo gli occhi , era sudata , affannata e qualche lacrima le rigava le guance.
Aveva di nuovo sognato quel giorno.
Da quando erano fuggiti da Marineford ogni volta che chiudeva gli occhi per dormire rivedeva quella scena , ed ogni volta si svegliava urlando il nome di Ace.
Ormai i suoi compagni ci avevano fatto l’abitudine e non correvano più a vedere se stesse bene o meno.
Però quella mattina , dopo il risveglio , si sentiva strana , più tesa del solito , come se stesse per succedere qualcosa.
La testa iniziò a farle leggermente male e sedendosi sul materasso si portò una mano a massaggiare le tempie.
Guardando fuori si stupì di constatare come fosse già l’alba , mentre lei si sentiva ancora stanca come se avesse dormito solo per qualche minuto , facendosi forza si alzò e decise di uscire fuori a prendere un po’ d’aria.
Arrivata sul ponte trovò Law immerso nei propri pensieri.
-più pensieroso del solito?-
Senza girarsi , tenendo lo sguardo puntato sul mare –dobbiamo parlare-
A quelle parole la tensione di poco prima ritornò ad impossessarsi del suo corpo.
Non riusciva a spiegarsi il perché , ma provò uno strano senso di paura.
 
 
Un paio di ore dopo , sulla Moby Dick
-sei uno stupido-
-buongiorno anche a te Marco … -
-buongiorno fratellone!-
-dovresti prendere esempio da lui Marco … così si salutano le persone la mattina-
-buongiorno … stupido … va meglio così?-
-si può sapere che ti prende?-
-se non ti dai una mossa e non le parli sarà troppo tardi-
A parlare non era stato Marco e neanche Rufy , ma fu Rayleigh.
Ace lo guardò stupito , sapeva a cosa si riferiva , ma non capiva come facesse a saperlo.
Come se avesse letto i suoi pensieri , rispose
-tutti sulla nave se ne sono accorti solo voi due non ci siete arrivati-
-ecco perché sei uno stupido e se non ti dai una mossa , entro questa sera mi darai ragione-
-sono d’accordo con Marco , sarai pure il mio fratellone , ma sei uno stupido , tutti sanno quello che sta per succedere e se fossi in te non perderei tempo a mangiare- aveva concluso Rufy puntando lo sguardo in quello del fratello e assumendo un atteggiamento serio verso la fine della frase.
Anche Marco si era fatto serio e la cosa iniziava a far preoccupare Ace.
-vatti a fare un giro fuori e poi dicci se noti qualcosa di strano- gli aveva consigliato l’amico e sempre più preoccupato uscì dalla stanza.
-secondo voi si deciderà a dirgli tutto?- aveva chiesto Rufy dopo che il fratello fu uscito.
-lo scopriremo presto- era stata l’unica risposta di Marco.
Infine e tre sospirarono pesantemente pensando a quando quei due ragazzi , considerati da tutti dei temutissimi pirati che affrontavano ogni sfida con coraggio , avessero una tremenda paura di ammettere i propri sentimenti.
 
Quando Ace raggiunse il ponte , notò che sulla riva erano state portate provviste e viveri che sarebbero bastate per un lungo viaggio.
Non capì subito il perché quella scena avesse dovuto fargli capire qualcosa , ma qundo notò che tutta quella roba veniva caricata a bordo del sottomarino di Law , si immobilizzò , sbarrò gli occhi e per qualche istante gli si mozzo il fiato.
Non poteva crederci , non poteva essere vero , doveva assolutamente parlare con Liv.
Avevano ragione Marco e Rufy , era uno stupido , perché aveva sprecato quei due giorni a farsi mille domande invece di parlare direttamente con lei?
Correva per la nave , nel sottomarino , ma non la trovava , dove diamine si era cacciata?... poi quando scese a riva la vide , era in piedi , lontano dalle due navi , a fissare l’orizzonte.
La raggiunse correndo , non si accorse della sua presenza fino a quando non parlò
-dimmi che non è vero?-
Quando Liv riconobbe la voce , ebbe un sussulto e continuando a guardare di fronte a lei
-domani all’alba salperemo … - si sforzò con tutta se stessa per mantenere un tono di voce fermo.
Sentì gli occhi pizzicare leggermente al ricordo della conversazione avuta con Law
 
 
-dobbiamo parlare-
Tesa come raramente si era sentita , si avvicinò al suo capitano continuando a stare in silenzio.
Questo comportamento spinse Law a riprendere la parola
-non appena tutti saranno svegli darò l’ordine di caricare tutte le provviste e i viveri … domani all’alba riprenderemo il largo-
A quelle parole le mancò il respiro e si immobilizzò , non poteva crederci , anzi no non voleva crederci.
Sapeva che prima o poi sarebbero dovuti ripartire , ma non pensava che sarebbe successo così presto.
Erano solo due giorni che Ace si era risvegliato e aveva di quelle cose da raccontargli e dirgli.
I suoi pensieri vennero interrotti da Law che , puntando lo sguardo dritto nel suo , parlò
-ormai il tuo amico è guarito e si è ripreso , ti avevo promesso che saremmo restati fino a quando si sarebbe svegliato e sono passati già due giorni da quando si è ripreso , è tempo di riprendere il nostro viaggio-
-ma … - cercò di protestare inutilmente perché con uno sguardo che non ammetteva repliche la interruppe
-niente ma ,domani all’alba partiremo , questo è un ordine quindi vedi di non fare storie-
Lanciandogli uno sguardo freddo e che non lasciava trasparire nessun sentimento rispose
-agli ordini capitano- e scendendo dal sottomarino sparì.
 
 
Ritornò al presente e vide che Ace le si era avvicinato affiancandola.
Riusciva a percepire quanto fosse teso , ma lo sguardo , non capiva cosa provava e questo le provocò una forte fitta al cuore.
Abbassò lo sguardo , era convinta che tale comportamento fosse dovuto perché arrabbiato con lei , le venne in mente come Ace aveva reagito il giorno prima , quando l’aveva accarezzato e poi se ne era andato senza dire o fare niente.
Non voleva ammetterlo , ma quel silenzio le aveva fatto male , molto male.
Poi tutte le paure e il dolore che aveva provato per il silenzio di Ace vennero spazzate via proprio da quest’ultimo che , prendendola per mano , la trascinò verso le due imbarcazioni e con un sorriso a 32 denti , si voltò verso di lei
-oggi ti rapisco … sarai solo mia!-
Aveva deciso , non avrebbe perso altro tempo , doveva dirle ciò che provava prima che ripartisse , a qualunque costo.
Nella testa di Liv rimbombavano solo tre parole … sarai solo mia …
 
Arrivati alla Moby Dick , ignorarono tutti , dai loro capitani , ai componenti della ciurma.
Ace saltò sul suo striker e , porgendo una mano a Liv per farla salire , tagliò la corda che lo teneva legato alla nave e voltandosi leggermente verso Liv , alle sue spalle , le sussurrò
-tieniti forte- mostrando un sorriso che , agli occhi di Liv , era bellissimo , ritrovandosi rossa in volto per suoi stessi pensieri.
Ace non appena sentì le braccia di Liv circondargli il torace per reggersi , partì a tutta velocità vero una delle isole disabitate vicino ad Amazon Lily.
Dopo neanche una decina di minuti erano abbastanza lontani dall’isola delle donne e Liv , con un coraggio che non sapeva di avere , si strinse maggiormente ad Ace ed appoggiò la fronte alla schiena , dove si trovava il tatuaggio di Barbabianca.
A quel contatto Ace sentì il suo corpo riempirsi di un calore che però non era dovuto al suo potere ; era un calore che partiva dal cuore per poi estendersi in tutto il corpo rendendolo immensamente felice.
Liv senza accorgersene aveva stretto la presa delle mani , quasi conficcando le unghie nella carne di Ace.
Aveva paura , aveva tremendamente paura di non rivederlo più e si sentiva un’idiota , perché sapeva alla perfezione da cosa nasceva quella paura , ma non aveva abbastanza coraggio per dirglielo , per confessare ciò che sentiva.
Era terrorizzata all’idea di non rivederlo più , ma aveva ancora più paura di perderlo a causa di ciò che provava.
Poi si sentì incredibilmente tranquilla , Ace aveva poggiato le braccia sulle sue e aveva intrecciato le loro dita , stringendogli le mani con la stessa paura di perderla che provava lei nei suoi confronti.
Restarono così fino a quando non arrivarono sull’isola.
Si staccarono dal loro abbraccio per scendere dallo striker che venne legato da Ace per non permettere alla corrente di portarlo via.
Quando ebbe finito si girò verso Liv e , con una naturalezza che sorprese entrambe , le prese una mano , con l’altra ancora libera le accarezzò una guancia.
Rimasero a fissarsi a lungo , gli occhi dell’uno puntati in quelli dell’altro.
L’unica cosa a cui riuscivano a pensare era la voglia irrefrenabile di confessare i propri sentimenti e ,entrambi con la stessa determinazione , avevano deciso che non avrebbero lasciato quell’isola fino a quando non si sarebbero detti tutto.
 
 
 
Angolo autore: spero che questo capitolo vi piaccia. Come sempre grazie per le recensioni e grazie a tutti voi che continuate a leggere e seguire la mia storia. A presto e al prossimo capitolo!!!

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Capitolo 7
*** sesto capitolo ***


                          SESTO CAPITOLO
 
 
Rimasero così a fissarsi , gli occhi puntati in quelli dell’altro , senza fare il minimo movimento.
Entrambe cercavano il coraggio per confessare i propri sentimenti.
Avevano paura , paura che tutto potesse cambiare tra di loro , paura di non avere più lo stesso rapporto , paura di essere rifiutati.
Eppure quel semplice contatto aveva fatto nascere , nei cuori dei due , uno strano senso di protezione e di sicurezza che non avevano mai provato.
Ace era sempre più convinto dei suoi sentimenti ed era sicuro che , anche in caso di rifiuto , non sarebbero mai cambiati , l’amava a tal punto che si sarebbe accontentato di vegliare su di lei anche da lontano , consapevole che la sua felicità dipendeva dalla felicità di Liv.
Anche Liv era convinta dei suoi sentimenti e sapeva che non se ne sarebbe andata via da quell’isola senza dichiararsi n non gli importava la reazione del ragazzo , voleva solo che sapesse quanto l’amava.
A questi pensieri gli nacque un sorriso sulle labbra , non avrebbe mai creduto che un giorno si sarebbe ridotta a formulare pensieri come una stupida ragazzina innamorata , la cui unica priorità era il bene della persona amata.
Ace notando quel sorriso non poté pensare ad altro che a quanto fosse bella quando sorrideva , anche se riflettendoci per lui era sempre stupenda.
Si diede dello stupido mentalmente , ma non era mai stato così felice di sentirsi un completo idiota.
Immersi ancora nei loro pensieri e sempre con lo sguardo puntato sull’altro , si avvicinarono maggiormente , i loro petti aderirono l’uno all’altro.
Con la mano ancora sulla guancia di Liv , Ace iniziò ad accarezzarla.
Subito Liv portò la sua mano su quella del ragazzo per farla aderire maggiormente e , come se volesse godere al massimo di quel contatto , chiuse gli occhi ed il sorriso gli si allargò leggermente.
Guardandola , anche Ace sorrise e non riuscì a trattenersi dal farle sapere quanto fosse bella ai suoi occhi , a pochi millimetri dalle sue labbra , gli sussurrò
-sei bellissima-
Sentendo il respiro del ragazzo a così poca distanza dal suo volto , un brivido le percorse tutto il corpo e , riaprendo gli occhi , non riuscì a non arrossire.
Ace fu felicissimo e soddisfatto dalla reazione che aveva provocato alla ragazza , ed anche a lui il sorriso si ampliò.
Poi però tornò subito serio , aveva deciso , era arrivato il momento di dirle tutto.
-Liv devo dirti una cosa-
non poté che irrigidirsi lievemente.
Ace non ricevendo risposta lo prese come un invito a continuare il discorso e dopo un piccolo sbuffo , causato dal nervosismo , continuò.
-vedi è da quando  mi sono ripreso e ti ho rivisto che mi sento strano quando … quando sto con te-
Sentì Liv irrigidirsi maggiormente e si fermò per cercare di capire cosa stesse pensando.
Credeva che quella reazione era dovuta al fatto che lei non ricambiasse i suoi sentimenti e che quindi quella situazione la innervosiva.
Invece Liv aveva reagito così perché , gran parte del suo cuore e del suo cervello , avevano iniziato a sperare che anche il ragazzo provasse i suoi stessi sentimenti , ma , fino a quando non gli sentiva pronunciare quelle parole , non si sarebbe riuscita a rilassare.
Ace , un po’ titubante rispetto all’inizio , riprese a parlare sperando di non ricevere un rifiuto.
-ecco , è dall’altra sera , quando abbiamo parlato , che mi sono accorto di non provare più della semplice amicizia nei tuoi confronti. Non riesco a sopportare che tu stia vicino a qualcun altro o che parli e scherzi con qualcuno che non sia io. Non sopporto di vederti con quel chirurgo , ed il pensiero che lui ti sia stato vicino in tutto questo tempo mentre io ero lontano mi uccide. Poi basta che tu mi sia vicina o semplicemente sapere che uno dei tuoi sorrisi sia rivolto a me , mi rende la persona più felice del mondo. Averti vicino mi fa sentire invincibile e capace di superare tutti gli ostacoli , e tutte queste sensazioni mi hanno portato ad un’unica spiegazione-
Si fermò di nuovo , questa volta per riprendere fiato.
Aveva detto tutto d’un fiato , le parole gli erano uscite come un fiume in piena , incapace di fermarle.
Liv aveva ascoltato il tutto senza fiatare o fare il minimo movimento , ma ad ogni parola che Ace pronunciava , il suo cuore perdeva un battito per poi iniziare a galoppare sempre più veloce.
Quando Ace aprì di nuovo bocca , Liv trattenne il respiro inconsapevolmente , il cuore fermò per un momento la sua corse e tutto sembrò fermarsi per fare in modo che quel momento non finisse mai.
-Liv … io … ecco io credo … anzi no sono sicuro … - Liv poté notare come lo sguardo di Ace si fosse fatto più sicuro e deciso.
-Liv io mi sono innamorato di te-
Gli occhi di Liv si sgranarono ed il cuore poté ricominciare la sua folle corsa , minacciando di uscirle dal petto per quanto furiosamente battesse.
Non ci credeva , non ci poteva credere , l’amava , provava i suoi stessi sentimenti e lo aveva appena detto con lo sguardo più serio , sicuro e sincero che gli avesse mai visto.
Nella sua mente rimbombava la frase che aveva appena pronunciato il ragazzo.
L’amava , era innamorato di lei e non poteva essere più felice di così.
Ace invece , non ricevendo alcun tipo di risposta o reazione se non gli occhi sgranati di Liv , iniziò a credere che da un momento all’altro la ragazza potesse scappare o mollargli uno schiaffa convinto di non essere ricambiato.
Si diede di nuovo dello stupido , ma questa volta per aver creduto anche solo per un momento che lei potesse ricambiare i suoi sentimenti.
La felicità che aveva provato fino a qualche istante prima , adesso aveva lasciato spazio al vuoto più totale.
Rimasero ancora a pochi centimetri di distanza , ma la mano , che per tutta la durata del discorso era sempre stata sulla guancia di Liv , ora era scivolata ricadendo lungo il corpo del ragazzo.
Si stava quasi convincendo a rimangiarsi tutto , quando accadde l’ultima cosa che avesse immaginato dopo la “non-reazione” di Liv.
La ragazza dopo aver metabolizzato le parole di Ace ed aveva capito che non fosse solo un sogno , ma che le si era dichiarato veramente , non ci pensò due volte ad appoggiare le mani sulle grandi spalle del ragazzo per darsi la spinta e colmare la distanza che li separava ed unire finalmente le loro labbra.
Fu un semplice contatto , un bacio dolce e delicato.
Liv si staccò quasi subito non ricevendo alcuna risposta da parte di Ace , che era rimasto del tutto spiazzato da quel gesto.
La sua incredulità però durò pochissimo , per niente felice dell’interruzione di quel bacio.
Infatti non appena si riprese , portò le braccia a cingere la vita di Liv , facendo aderire maggiormente i loro corpi e si lanciò , quasi famelico , sulle labbra della ragazza.
La sua risposta non tardò ad arrivare , allacciò le braccia al collo del ragazzo insinuando le mani nei morbidi capelli , stringendoli tra le dita ,spingendo così la testa del ragazzo verso di lei per approfondire maggiormente quel contatto.
Questa volta fu un bacio lungo e passionale , le loro lingue si incontrarono subito iniziando a giocare a rincorrersi , dando il via ad una guerra che nessuno dei due voleva perdere.
Continuarono così fino a quando non mancò il respiro ad entrambe.
Si staccarono ed Ace appoggiò la fronte su quella di Liv continuando a tenere gli sguardi puntati l’uno sull’altro.
Poi , accortosi finalmente di ciò che quel bacio stava a significare , Ace non poté che ghignare soddisfatto.
-questo vuol dire che anche tu provi le stesse cose per me?-
La risposta che ricevette da Liv fu un altro bacio passionale.
-lo prendo come un si- disse staccandosi leggermente per poi riprendere a baciarsi.
Quando decisero di staccarsi , Liv affondò il volto nell’incavo del collo di Ace stringendosi ancora più forte contro quel petto immenso che le provocava un forte senso di protezione.
Ace rispose aumentando la stretta delle sue braccia e lasciando tanti teneri baci sui lunghi capelli corvini.
Rimasero così per un po’ , godendosi a pieno quel momento , poi fu il momento di Liv di parlare.
-Ace- lo chiamò , sollevando il volto per incontrare nuovamente i suoi occhi.
Lui subito si girò incatenando il suo sguardo a quello di Liv , restando in silenzio aspettando che continuasse.
Il sole che incontrava il mare al tramonto come sfondo.
Liv si alzò sulle punte dei piedi e gli lasciò un tenero bacio a fior di labbra per poi sussurrargli , senza mai staccare le sue labbra da quelle del ragazzo
-ti amo-
 
 
 
 
 
 
 
Angolo autore: scusate se ci ho messo un po’ a pubblicare il nuovo capitolo.
Spero che vi piaccia!!!! Alla prossima ;)

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Capitolo 8
*** settimo capitolo ***


                               SETTIMO CAPITOLO
 
 
Liv si alzò sulle punte dei piedi e gli lasciò un tenero bacio a fior di labbra per poi sussurrargli , senza mai staccare le sue labbra da quelle del ragazzo
-ti amo-
 
Rimasero così , le labbra dell’uno su quelle dell’altro , ancora per minuti interminabili.
Il sole era ormai tramontato ed era giunto il momento di tornare alle proprie ciurme e dai propri capitani.
Fu Ace il primo a rompere il silenzio
- se non torniamo Trafalgar verrà a cercarti- disse con una nota di amarezza nella voce sapendo che quel medico da strapazzo l’avrebbe fatto seriamente se non riportava Liv alla nave.
Anche quest’ultima era consapevole di ciò che poteva fare il suo capitano motivo per cui , dopo un altro bacio a fior di labbra e una piccola risatina , annui col capo e prendendo la mano di Ace , insieme si diressero verso lo striker per tornare alle navi.
 
In una manciata di minuti si trovarono sotto l’immensa Moby Dick.
Erano rimasti in silenzio per tutto il tempo , ognuno immerso nei propri pensieri e dubbi.
Quando si fermarono scesero dallo striker , Ace fece per incamminarsi ma venne fermato dalle braccia di Liv che circondarono il suo torace.
- come faremo da domani?-
Eccola la domanda che non voleva per nulla al mondo sentire e alla quale non sapeva come rispondere.
Ace si stava tormentando a causa di questa domanda , potevano stare insieme e non vedersi per settimane , mesi o anni nel peggiore dei casi , ma chi gli garantiva che lei sarebbe rimasta ad aspettarlo o se lui avesse ceduto prima?
Potevano far finta di niente , ma lui ne sarebbe morto prima ancora di scordarla.
Tormentato da tutti questi dubbi si divincolò dalla stretta di Liv e con un freddo e distaccato – non lo so – se ne andò lasciandola li da sola.
Liv dopo una leggera fitta al cuore , che le fece trattenere il respiro per un istante , calando di nuovo la sua maschera impassibile tornò sul sottomarino.
Tutta la ciurma , non appena la vide , iniziò a lanciarle battutine la cui unica risposta era uno sguardo gelido e omicida.
Percorse tutto il ponte e si fermò solo una volta che si trovò di fronte la figura di Law.
- scusa non sarei dovuta sparire per tutto il pomeriggio – asserì puntando il suo sguardo in quello del capitano.
- non sono affari miei di come occupi il tuo tempo , basta che domani mattina tu stia su questa nave , il resto sono problemi tuoi –
Il tono di voce con cui Law gli rispose la ferì tanto quasi come la risposta di Ace di qualche minuto prima.
Non riuscendo a restare ancora impassibile , o almeno non con lui , si lanciò tra le braccia di Law.
Quel gesto stupì , e non poco , il giovane medico che , consapevole di averla trattata male sia la mattina che poco prima , non riuscì a fare altro se non ricambiare l’abbraccio.
- scusa non metterò mai più in dubbio un tuo ordine e puoi stare tranquillo , domani sarò su questa nave al tuo fianco –
Law sapeva che alla base di quella reazione centrava Ace , ma non le chiese nulla continuando solo ad abbracciarla.
 
Dopo un paio di minuti sciolsero l’abbraccio e tornarono ognuno nelle proprie cabine per prepararsi all’imminente , ed ultima , cena sulla Moby Dick.
 
-si può sapere che ti prende?-
Erano ormai tutti sul ponte a cenare , come sempre la ciurma di Barbabianca da una parte e quella dei pirati Heart dall’altra.
Marco era da svariati minuti che cercava di attirare l’attenzione dell’amico , solo dopo la quinta volta che gli poneva la stessa domanda Ace si girò , rivolgendogli come risposta un grugnito.
Spazientito e innervosito dal comportamento dell’amico , Marco decise di ignorarlo , aveva capito che era successo qualcosa con Liv ma se non gli parlava lui non poteva fare niente.
Nel frattempo Ace stava ribollendo dalla rabbia , per tutta la serata Liv non gli aveva rivolto parola mentre scherzava e rideva con Trafalgar come se non fosse successo niente.
Sapeva di aver sbagliato , ma non sapeva cosa fare e come comportarsi , non poteva imporre a Liv la sua decisione , ma non poteva neanche lasciare che se ne andasse così.
Senza dire niente a nessuno si alzò di botto , raccolse tutto il coraggio che possedeva , manco dovesse affrontare chissà che grande nemico , e si avviò verso Liv.
Avrebbe trovato una soluzione , non voleva lasciarla ora che finalmente aveva aperto gli occhi.
 
 
Angolo autrice: chiedo umilmente scusa per tutto il tempo che è passato dall’ultima volta che ho aggiornato e so di avere contro tutto il vostro odio per un capitolo così misero e corto … spero di avere ancora qualcuno che segua questa storia … al prossimo capitolo , sperando di scriverlo il più presto possibile

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Capitolo 9
*** AVVISO ***


salve a tutti!!!...spero che sia rimasto qualcuno a seguire questa storia e per queste gentili anime fiduciose chiedo umilmente scusa per la mia assenza negli ultimi tempi.
per tutti quelli che speravano in un aggiornamento , mi dispiace deludervi , ma dovrete aspettare ancora un pò dato che il mio caro computer ha deciso di resettarsi e cancellare 
tutto ciò che avevo salvato , compresi gli ultimi capitoli che avevo scritto.
in conclusione spero di trovare qualcuno quando aggiornerò , il prima possibile , e ringrazio tutti coloro che continueranno a seguirmi.
grazie per l'attenzione e a presto!!!

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Capitolo 10
*** epilogo ***


      epilogo
 
 
Ace  si avvicinò a grandi falcate verso Liv, che concentrata a conversare con il suo capitano ignorò completamente Ace.
Law  invece, accortosi dei movimenti di Ace, decise di giocare sporco pur di tenersi stretto uno dei membri più valorosi della sua ciurma.
Non appena Ace fu abbastanza vicino da poterli sentire il chirurgo della morte, alzando il tono di voce, e cambiando inprovvisamente discorso iniziò a parlare.
-Liv, domani mattina non voglio nessun tipo di ritardo e nessuna scenata da parte del tuo amico, non mi interessa cosa vi lega, tu fai parte della ciurma degli Heart, hai giurato fedeltà a me ed al resto della ciurma, non ti permetterò mai di lasciare questa nave per seguire pugno di fuoco e Barbabianca!-
Ace rimase impietrito da quelle parole, sapeva benissimo che Liv non avrebbe mai abbandonato i suoi compagni, come del resto lui stesso non avrebbe mai rinunciato a seguire Barbabianca, neanche se a chiederglilo fosse stata Liv.
Eppure nel sentire le parole di Trafalgar, il cuore non resistette e perse un battito, giungendo alla consapevolezza che l’amore che legava lui e Liv, non era abbastanza forte da poter sovrastare l’amore che i due provavano per i loro capitani e i loro compagni.
Il colpo di grazia gli arrivò quando l’unica risposta di Liv, alle parole del suo capitano, fu un leggero cenno del capo come assenso.
Fu allora che così come era venuto Ace tornò al suo posto, solo con il cuore più ferito.
 
Per il resto della cena Ace non posò più lo sguardo su Liv, fingendo come meglio poteva di stare bene, anche se leggeva perfettamente la preoccupazione negli occhi del fratello e di Marco, invece Liv continuava a comportarsi freddamente come aveva fatto per tutta la settimana, prima del risveglio di Ace.
Dopo il duro colpo ricevuto dalle parole del ragazzo, Liv aveva riflettuto su tutto ciò che era successo, lei e Ace non appena ripresa la vita di tutti i giorni sarebbero tornati ad essere nemici, come poteva anche solo sperare nel continuare un qualsiasi tipo di rapporto se i loro capitani avrebbero cercato di uccidersi a vicenda?
E fu nell’istante in cui capì di non avere futuro con Ace, che ringraziò Trafalgar, lui sapeve dal primo istante che non ci poteva essere domani tra i due, decdendo di porre fine ad un addio molto più doloroso quanti più giorni passavano su quell’isola.
Adesso capiva il perché di quella partenza improvvisa, ma nonostante tutto quell’amaro in bocca non riuscì a cancellarlo.
 
Quando ormai la cena fu terminata e tutti tornarono nelle proprie cabine, due anime inrequiete vagavano, chi sulla Moby Dick, chi sulla spiaggia, cercando di alleviare il dolore causato delle reciproche prese di coscienza.
In un attimo di puro istinto Liv decise di salire sulla nave di Barbabianca per cercare Ace.
Sapeva che sarebbe stato doloroso, ma non voleva che il suo ultimo ricordo del ragazzo fosse quel “non lo so” troppo freddo per essere uscito dalle labbra di Ace.
Così iniziò a percorrere tutta la nave, cercando da prima nella sua cabina, poi in cucina, ma senza risultati.
Era sul punto di tornare sul sottomarino quando lo vide sulla prua intendo a fissare il cielo.
-anche il cielo e triste, non si vede neanche una stella-
Ace senza neanche girarsi proferì queste parole, lasciando Liv piacevolmente sorpresa.
-come mai il cielo è triste?-
Dopo un sospiro Ace si girò verso Liv rispondendo –è triste perché ha scoperto di non poter avere tutto ciò che vuole, è triste perché ha dovuto rinunciare ad una persona importante, sapendo di fare la cosa più giusta, ma anche la più dolorosa-
Per tutto il discorso non avevano smesso un attimo di fissarsi, di studiarsi a vicenda, leggendo la tristezza e il dolore che li attanagliava scorrere nei loro occhi.
-Ace…- Liv si avvicinò al ragazzo poggiandogli la mano destra sul petto all’altezza del cuore e con la sinistra prese la mano del ragazzo poggiandola sul suo cuore –non so se questo è un addio o un arrivederci, ma posso assicurarti che qualsiasi cosa ci riserva il futuro, anche se non staremo insieme o non ci incontrassimo mai più, lui…- premette con maggiore forza la mano del ragazzo sul suo petto -…lui continuerà a battere per te!-
Ace chiuse gli occhi e poggiò la fronte su quella della ragazza, inspirando forte tutto il suo profumo e portando la mano libera ad accarezzargli la guancia.
-è incredibile come il nostro amore è appena nato è già finito, ma ti prometto che anche il mio cuore continuerà a battere per te!-
Liv sollevò la testa e guardandolo dritto negli occhi gli disse –stringimi, ancora per un po’- e stretta tra le braccia di Ace si scambiarono il loro ultimo bacio.
 
Dopo qualche altro istante uniti nell’abbraccio, ognuno tornò alla propria cabina, ancora tristi, ma consapevole che per quanto lontani potessero essere il loro amore non sarebbe mai finito.
 
Quella stessa mattina all’alba si ritrovarono Barbabianca e i capitani della sua ciurma, Rufy e Rayleigh ed in fine Law e Liv.
I due capitani si salutarono con la massima compostezza, che fu rovinata da Rufy quando si lanciò su Law per salutarlo e ringraziarlo.
Nel frattempo Liv salutò Barbabianca, e fece un misero cenno con il capo per salutare il resto della ciuma, evitando accuratamente la figura di Ace, poi passo a salutare Rayleigh che le augurò buon viaggio e di non combinare troppi casini con Trafalgar, più di qualche volta aveva avuto dei dubbi sulla scelta, presa anni prima, di farli viaggiare insieme.
Poi fu il turno di Rufy, che promettendogli di rincontrarsi e tra risate e battute, dopo aver lanciato un’occhiata al fratello sussurò all’orecchio di Liv –questa non è la fine- usando una voce e uno sgurdo così seri che quasi Liv ci credette.
 
Finiti i saluti i massimi componenti degli Heart salirono sul sottomarino e partirono.
E come successe sette anni prima, una nuova promessa venne sigilatta sulle spiagge dell’isola di Amazon Lil, un semplice sussurro pronunciato dagli stessi bambini ormai cresciuti e divenuti adulti…
Così con Liv sul ponte del sottomarino
             Ace sulla scogliera
             Rufy sulla Moby Dick
                                                fissando il sole, che baciava il mare, risorgendo, si levo contemporaneamente quel sussurro più forte di mille urla…
                                                                                                       -…questa non è la fine-
 
 
 
 
Salve a tutti non so se c’è ancora qualcuno che legge questa storia…ma se ci fosse bhè spero ti piaccia il capitolo nuovo e anche l’ultimo...forse il finale non è come ve lo aspettavate ma sinceramente sono molto orgogliosa di quello che ho scritto! Spero di trovare ancora qualcuno interessato a questa storia e chissà magari ci sarà anche una continuazione…infondo questa non è la fine!!!

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