Full Metal Alchemist:La Pietra Rossa

di _Son Hikaru
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. La pietra Rossa ***
Capitolo 2: *** 2. Incontro inaspettato ***
Capitolo 3: *** 3.Ciao? ***
Capitolo 4: *** 4. Amestris ***
Capitolo 5: *** 5. Ricerche ***
Capitolo 6: *** 6. Alchimia ***
Capitolo 7: *** Avviso^^ ***



Capitolo 1
*** 1. La pietra Rossa ***


1.
Era una serata come tutte,abbastanza fredda,considerando che il bel tempo non era ancora iniziato.
L’unica cosa negativa di quella serata era che alle 10 di sera si era ancora a scuola.
Gran parte degli alunni della terza media si erano riuniti nell’aula magna per ascoltare blaterale gli Astrofili.
Fra i tanti ragazzini della scuola,eccitati per il fatto di essere con i loro compagni, ce n’era una con i capelli rossi e corti e gli occhi blu, lei avrebbe preferito restarsene a casa a riposarsi,ma una sua compagna l’aveva praticamente costretta ad andare all’incontro.
Il suo piano iniziale era quello di andare a letto alle 10 e svegliarsi alla9 del giorno dopo,che per di più era giorno di vacanza, era uno degli ultimi ponti, l’ultimo fine settimana che avrebbe trascorso serenamente prima dell’ultimo mese di scuola quello in cui sarebbe dovuta rimanere chiusa in casa a studiare per gli esami .
Gli astrofili parlarono per più di mezz’ora e lei non ne poteva più di sentir parlare dei pianeti, così quatta, quatta strisciò fra le sedie fino ad arrivare alla porta della classe, aveva deciso che sarebbe rimasta in bagno fino alla fine dell’incontro,avrebbe detto che si era sentita “male all’improvviso”.
Una volta arrivata alla porta del bagno notò uno strano oggetto rosso, le sembrava tanto una pietra era tutta luccicante e poi il suo colore era così bello che non poté fare altro che prenderla per ammirarla.
Appena la toccò questa si illuminò di una luce intensa  rossa che quasi accecò la ragazzina, che di getto la buttò a terra sfregandosi gli occhi,li riaprì a fatica,vedeva  tutto strano. Una volta recuperata la vista riprese la pietra temendo un'altra reazione come quella di prima.
“Che razza di pietra è? Magari è solo un giocattolo,  eppure non c’è il posto dove mettere le pile e poi andiamo che razza di gioco sarebbe!?”
Rimase chiusa nel bagno finché la sua amica non andò a cercarla.
“Ehi, Chi sei qui?”
“mmm… sì” rispose lei facendo un faccino sconvolto
“Come mai sei sparita così di colpo?”
“Scusa… mi sono sentita male all’improvviso” rispose lei
“Ah, ora come stai?”
“Meglio…  scusami Eri” disse lei
“Ma  va e ti scusi anche?! Me lo dovevi dire che non stavi bene così saresti stata a casa”
“Grazie”
“Ora vieni torniamo a casa”
“Sì”
Salirono nella macchina di Eri che si fermò qualche isolato più avanti dove si trovava la casa di Chiara.
Scese dalla macchina e fece una sorta di inchino alla giapponese per ringraziarle poi entrò a casa,praticamente lanciando il diario sul divano.
La casa era completamente buia, non si sentiva un rumore, in fondo erano le 11 passate,erano sicuramente tutti aletto.
Andò in camera mise  il pigiama e si infilò sotto le coperte.
Senza nemmeno accorgersene  si trovò a pensare alla pietra che aveva trovato a scuola e che si era portata a casa, era bizzarro che una pietra emanasse quella luce, pensò che poteva trattarsi di uno scherzo, ma la pietra non andava a elettricità e nemmeno a pile, ma allora come mai si era illuminata!
“Bah ci penserò domani” detto questo si  addormentò.
Il giorno seguente Chiara decise che quello che era successo era stato solo un effetto ottico.
Quella pietra era comunque bellissima, così tanto bella che decise di farci una collana, in modo da averla sempre con se.
Era molto stano l’effetto che aveva quella pietra su di lei, era quasi come se fosse in un  certo senso più forte, e questo lei proprio non lo capiva.
Il ponte era ormai finito e la scuola era ricominciata come sempre.
“Ehi Chi!” una ragazzina con i capelli castano scuro le arrivò alle spalle
“Ah Eri sei tu, Ciao” rispose lei
“Oggi come stai?”
“Bene e t…”  non finì nemmeno la frase, non ne valeva la pena, tanto lei era già andata via, non le piaceva quando la trattava in quel modo. Ogni volta era così, iniziavano un discorso lei incontrava delle sue amiche e la lasciava a parlare da sola come una stupida; ma ormai ci aveva fatto l’abitudine era così ormai da tre anni.
Finite le lezioni Chiara corse verso casa, e vi giuro che non è una metafora, no, no era la sua regola personale, ogni giorno si imponeva un modo di tornare a casa e se non lo rispettava rimaneva di pessimo umore.
Quel giorno però era diverso,un edicola l’attrasse e non poté fare a meno di entrare.
Vide un orologio d’argento rinchiuso in una scatola con raffigurato un ragazzo basso ma veramente bello, aveva i capelli biondi e gli occhi color dell’oro, guardandolo arrossì leggermente, si chiese il perché di quella reazione,insomma lui era solo un personaggio di fantasia.
“Signorina per caso vuole l’orologio di Edward Elric, il famoso alchimista d’Acciaio?” chiese l’edicolaio
Chiara arrossì vistosamente
“Eh ecco io veramente,no, mi scusi il disturbo!” fece un inchino alla giapponese e se ne andò di corsa,aveva fatto una figura orribile rimanendo lì impalata a guardare in quel modo quella scatola.
“Sono pessima, faccio sempre figuracce!” pensò mentre entrava in casa.
“Sono tornata!”
Nessuno rispose, logico sua madre non c’era mai e il padre nemmeno a parlarne. Lui le aveva abbandonate per andare chissà dove e con chi soprattutto.
Lei  lo odiava per questo, si continuava a chiedere il perché di quell’azione, era per colpa sua che sua madre era sempre di cattivo umore e se la prendeva con lei.
Prima di mettersi a fare i compiti decise di guardare un po’di televisione,nemmeno  a farlo apposta capitò su un canale chiamato Man-Ga decise di guardare,non poté beccare momento migliore.
Iniziò a guardare il cartone e rimase quasi scioccata nel sentire il nome Edward Elric.
Il cartone si chiamava Fullmetal alchemist e il protagonista era proprio il ragazzo che aveva visto sulla scatola.
Iniziò a seguire la storia e in poco tempo divenne una fan dell’alchimista d’acciaio Edward Elric, aveva una storia molto triste, il padre aveva abbandonato lui e la sua famiglia come aveva fatto il suo  e per giunta odiava il latte!
Insomma lei lo adorava, era diventato il suo eroe!
 
                    ****
Angolo autrice<3
Ehi come butta lettori!XD scherzo.
Forse l’inizio è un po’ noioso, ma capitemi l’idea mi è venuta proprio durante l’incontro con gli Astrofili XD
Non chiedetemi che abbiano detto quei signori perché non stavo ascoltando XD ero immersa nei miei pensieri  (ovvero Edward Elric).
Questa è la prima fan fiction che scrivo su Full Metal Alchemist anzi diciamo che è la prima che pubblico XD
La protagonista guarda caso si chiama come me XD.
Vabbeh dai volevo vivere un avventura con Ed e Al XD
Ora vi saluto!
Ciao<3
 
 
 

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Capitolo 2
*** 2. Incontro inaspettato ***


2.  Incontro inaspettato!
 
Era passato un mese esatto da quando Chiara aveva trovato la pietra e aveva scoperto Fullmetal Alchemist, e il momento degli esami si avvicinava sempre di più,non vedeva l’ora di finire la scuola,non ne poteva veramente più di quel maledetto edificio.
Quel giorno tornando da scuola decise di passare di nuovo nell’edicola del mese scorso, decisa a comprare l’orologio di Ed.
Entrò e rimase incantata nel vedere l’immagine di Ed.
“Ehi sei tornata, hai deciso di comprare l’orologio?” chiese l’edicolaio
“S-sì” rispose lei arrossendo
“Tieni, sei fortunata è l’ultimo che mi rimane” disse l’uomo porgendole lascatola
“Tenga, grazie tante!”  disse lei correndo felice verso casa.
L’ungo il tragitto aveva già scartato con molta cura la confezione. Era al settimo cielo ora che aveva finalmente quell’orologio.
Entrò in casa e si mise seduta sul divano per guardare un po’ di televisione.
Si accorse solo dopo che fuori da casa sua si sentivano degli strani rumori metallici e che c’erano delle ombre molto strane, pensò subito a degli assassini o robe varie, si sarebbe nascosta sotto il letto, sicuramente lì non avrebbero guardato mai, poi quella voce così familiare…
“Tu sai dove siamo finiti?”
“No fratellone”
Era sicura di quello che stava pensando, senza quasi volerlo si alzò di scatto dal divano e andò di corsa alla porta,la aprì con una lentezza quasi snervante,aveva paura di una delusione, certo perché sicuramente Edward Elric e Alphonse Elric non potevano essere veramente lì.
Aprì la porta e rimase letteralmente senza parole, davanti a lei c’era un enorme armatura e di fianco un ragazzino basso con i capelli biondi raccolti in una treccia e gli occhi oro che disse sorridente
“Ciao!”
Per un pelo Chiara non svenne, insomma aveva davanti Edward e Alphonse Elric! Non poteva crederci! Come diavolo ci erano arrivati a casa sua quei due?
Rimase lì immobile con una faccia da scema per almeno cinque minuti, tanto da far preoccupare Ed  che si avvicinò mettendole una mano sulla fronte, facendola arrossire leggermente.
“Stai bene?” chiese lui
“No, c’è volevo dire sì ma no! Insomma voi due che ci fate qui! Insomma non che mi dispiaccia avervi qui a casa mia, però è strano, insomma voi siete personaggi di fantasia, e questo sarà sicuramente solo un sogno” disse lei confondendo i due fratelli
“Oh no,noi siamo veri,siamo venuti da Amestris,non so come ma siamo entrati in uno strano cerchio alchemico e ci siamo ritrovati qua” rispose Ed
“Ah… certo, sì è abbastanza logico… ma che dico logico! Voi non dovreste nemmeno esistere!” urlò poi
“Calmati ti prego” disse Al
“Già ci guardano tutti” aggiunse Ed
“Ah e secondo te è perché io sto urlando che ci guardano! Ma non vedete come siete vestiti!” urlò lei trascinandoli in casa.
“Ehi tu vivi qui?” chiese Ed
“Sì” rispose lei
“Come ti chiami?” chiese Al
“Chiara, voi siete Edward e Alphonse Elric” si fermò un attimo poi guardando Alphonse disse “ E tu devi essere il famoso alchimista d’Acciaio,ti chiamano così perché indossi un armatura d’acciaio vero?!”
A quelle parole Edward andò su tutte le furie
“Guarda che l’alchimista d’Acciaio sono io!” urlò poi
“Certo,lo so,per chi mi hai presa conosco tutta la vostra storia, sono una vostra fan!”
Superato il momento dello shock Chiara iniziò a dare di matto e a saltellare ovunque.
“Una nostra fan?”
“Sì” rispose lei fermandosi
“Ma non è tenera Al? È una nostra piccola fan!” disse Ed abbracciandola, facendola arrossire leggermente.
“Ehi! Piccola no. Ho solo un anno in meno di te Ed” disse lei irritata da quel “piccola”
“Scusa”
“Figurati Ed, ma ora che farete?” chiese lei
“Dobbiamo trovare il modo di tornare a casa” rispose lui
“Però qui la vostra alchimia non funziona, come farete?”
“Dobbiamo pensarci e trovare un modo” rispose Al
“Che ne dite di restare a casa mia fino a quando non troverete la soluzione?” chiese lei imbarazzata
“Oh sì sarebbe bello!” disse Al entusiasta
“Sono d’accordo!” disse Ed
“Bene, l’unica cosa dovete nascondervi da mia madre, lei non deve sapere che siete qui, anzi non deve saperlo nessuno, chiaro?” fece lei
“Certo, chiarissimo!” disse Ed sorridendo
“Bene, ora ecco… non so dove farvi dormire, ci sono solo due stanze la mia e quella dei miei genitori…  potreste stare in soffitta, ma no non va bene,siete ospiti e non posso farvi dormire in mezzo alla polvere”
“Noi  non abbiamo problemi a dormire con la polvere”
“Va bene… allora vorrei dirvi che vi preparo io i letti in soffitta ma io non ci entrerò affatto” disse lei arrossendo
“Perché?” chiese Ed
“Perché…” cercò di trovare una buona scusa, non voleva dire proprio a loro che non voleva entrarci solo per i ragni.
“Allora perché non vuoi entrarci?”
“Per i ragni” disse lei diventando automaticamente rossa
Ed e Al si guardarono un secondo poi Ed disse ridendo
“Ahah! È solo per quello? Guarda che i ragni non ti fanno nulla,sono così piccoli”
“Non è vero alla TV ho visto un ragno gigante! Era nella grotta del Signore degli anelli!”
“Il signore di che? Comunque ti assicuro che non ti fanno proprio nulla i ragni”
“Beh sta di fatto che io non ci entro, sono anni che chiedo a mia mamma di pulire quella soffitta ma lei non lo fa” rispose lei seccata
“Che ne dici se ti diamo una mano noi a superare la paura?”
“No sto bene così, e poi oggi non ho molto tempo, devo studiare per gli esami” rispose lei cercando di distoglierlo dalla sua idea.
“Esami?”
“Sì quest’anno se voglio andare alle superiori devo superare gli esami di terza media, e non sono molto facili” rispose lei sedendosi sul divano
“Capito, e perciò tu vai a scuola”
“Esatto”
“Ti piace studiare?” chiese Alphonse
“Beh ecco… diciamo di sì… ma che dico, a me non piace per niente studiare!” disse lei abbassando la testa
“Ma almeno le materie sono belle?”
“Per niente, sono tutte noiose” rispose lei aprendo il libro di storia
“E ora cosa devi studiare?” chiese Al
“Storia, ho deciso di portare la prima guerra mondiale all’esame” disse lei sospirando
Poco prima che Chiara potesse dire altro l telefono suonò; saltò praticamente giù dalla sedia e corse a rispondere
“Pronto, ah mamma ciao!” disse lei con voce squillante
“Tesoro oggi parto per la Cina”
“Come per la Cina, non potevi scegliere un posto migliore?”
“No, senti ci starò per più di un anno, non so quando tornerò. Tu non fare cavolate in casa mia”
“Per chi mi hai presa per una scema!”
“Sei arrabbiata?”
“Figuriamoci se mi arrabbio! Tanto tu fai sempre così”
“Ma te ne avevo parlato”
“Certo nei tuoi sogni!”
“Non rispondermi così ragazzina!”
“Io ti tratto come voglio! E comunque non c’è bisogno che ti preoccupi per me” disse lei in tono sarcastico attaccando il telefono in faccia alla madre.
“ Tutto bene?” chiese Ed
“Per niente… fa sempre così, il lato positivo è che voi potete dormire nella stanza di mia madre”
“Ma tuo padre?” chiese Al
“Mio padre? Quasi non ricordo il suo viso, ha abbandonato me e mia madre quando avevo  cinque anni, da quel che ricordo non è mai stato molto affettuoso nei miei confronti” disse lei
“Capisco, mi dispiace, noi possiamo capirti”
Lei sorrise.
“Senti cos’hai contro la Cina?” chiese poi Ed
“La cinesina che ti stava sempre appiccicata Al, non la posso vedere” disse lei fulminando Al con lo sguardo
“Ah sì, ricordo,mi stava sempre appiccicata era assillante” rispose lui
“Sarà meglio per te se continui a pensarla così” rispose lei
“Tanto è successo qualche anno fa è andata via” rispose Ed
“Meglio così,non posso vederla quella lì” disse lei
Rimasero un po’ a parlare poi Chiara iniziò preparare da mangiare,non era molto brava a cucinare ma il cibo non era da buttare almeno.
 
 
         ****
 
 
Angolino Autrice<3
Hi!
Come andiamo fedeli lettori? Io abbastanza bene, domani c’è scuola çAç  disgrazia tremenda disgrazia!!!!
Bene ora che ho finito con le cavolate XD Secondo voi è interessante questa storia? No perché io più la leggo più la trovo una cavolata AHAHA
Il personaggio di Chiara è un po’ tanto stano, ha paura dei ragni e ha una regola personale per tornare a casaXD (Lo faccio pure ioXD mi è venuta l’idea guardando Alice di Aria)
Ora vi saluto! Ah e mi raccomando non siate timidi e lasciatemi un commentino ;)
By!

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Capitolo 3
*** 3.Ciao? ***


3. Ciao?
 
Era trascorso un mese da quando Ed e Al vivevano con Chiara, erano diventati molto amici.
“Chiara sei pronta?” chiese Ed che le camminava a fianco
“Sì” rispose lei titubante
“Bene ti sei preparata tanto, mi raccomando eh?” continuò Ed
“Già,devi stare calma non pensare a quanto sarà difficile” disse Al
“Ragazzi così non mi aiutate, sono agitatissima!” disse lei
“Su coraggio calma, tieni”  Ed le porse il suo orologio d’argento
“Perché me lo dai?” chiese lei sorpresa
“Solo  come portafortuna, potrai tenerlo con te fino alla fine degli esami” rispose lui
“Grazie Ed” rispose lei sorridendo.
Appena prese l’orologio  la pietra che portava al collo si illuminò di una luce rossa e accecante.
Chiara rimase sorpresa da quella reazione,guardò Ed e Al quasi spaventata.
“Chiara, tutto bene?” chiese Ed appena la pietra si “spense”
“Sì, ma non riesco a capire la reazione della pietra”
“Che strano, il mio orologio avrà causato una sottospecie di contatto”
“Sì,ma con una semplice pietra?” chiese  Al
“Non penso sia una semplice pietra, fa reazione come con la pietra filosofale” disse Ed
“La pietra filosofale? Ed non vorrai scherzare vero?” chiese lei
“Ma certo quella non può essere la pietra, sarebbe bizzarro” disse lui ridendo provocando la risata di Al e Chiara.
“Ora non pensarci e vai, e mi raccomando stai calma non farti prendere dall’ansia!” le urlò Ed mentre lei correva verso la scuola.
Un ora dopo Chiara uscì dall’edificio con una faccia sconvolta.
“Chiara tutto bene?” chiese Al
“Certo… ma sicuramente non l’ho passato” disse lei abbattuta
“Perché? ti si impappinata?” chiesero Ed e Al
“No, però i professori avevano una faccia strana, mi guardavano come se stessi dicendo solo stupidaggini” rispose lei abbattuta
“Su, su non preoccuparti, l’avrai sicuramente passato, ti sei preparata con noi e sapevi tutto” disse Al
“Giusto, speriamo che mi sia andato bene” rispose lei.
Dopo poco che camminavano verso casa a Chiara venne l’idea di andare al mare, in quel modo si sarebbero rilassati tutti e tre.
Ed e Al accettarono la proposta,ansiosi di vedere se il mare che c’era da loro era uguale a quello che c’era lì…
“Dai muoviamoci a prendere le cose che ci servono!” disse Chiara sorridendo ai due fratelli
Corsero a casa per cambiarsi.
Indossavano tutti, è meglio dire che Ed e Chiara indossavano dei pantaloncini corti e una maglietta a maniche corte; solo dopo che erano saliti sul pullman Chiara si ricordò del braccio e della gamba meccanici di Ed, era preoccupata che iniziassero a fissarlo per il suo braccio e la sua gamba “strani”. Non voleva che lo giudicassero bizzarro solo per quello. Per gran parte del viaggio fissò il suo braccio un po’ preoccupata,quando Ed se ne accorse le sorrise per dirle di non preoccuparsi.
Infatti Ed aveva ragione, solo pochi si accorsero del suo braccio.
Una volta arrivati sulla spiaggia Ed e Chiara si fiondarono in acqua, nessuno dei due però si immerse del tutto si limitavano a giocare schizzandosi in continuazione, passarono più di un ora così con  Al che restava lì a guardarli; era tanto che non vedeva sorridere così il fratello, del resto, con tutto quello che gli stava capitando ultimamente non aveva un attimo di tregua.
Dopo un po’ che li guardava Al pensò che mentre giocavano sembravano proprio due bambini. Sembravano così felici mentre si schizzavano, erano davvero teneri,ma questo a loro non l’avrebbe mai detto, perché sicuramente si sarebbero infuriati entrambi. Ormai conosceva anche Chiara e sapeva che si sarebbe irritata, non le piaceva essere definita tenera.
“Accidenti Ed mi hai bagnata tutta!” protestò Chiara ridendo  uscendo dall’acqua seguita da lui
“Beh, anche tu non ci sei andata leggere con quelle schizzate!” rise Ed
“Ahah giusto” rispose lei scoppiando a ridere
“Finalmente siete usciti” disse Al porgendo loro degli asciugamani
“Mi spiace che tu non sia potuto entrare in acqua a giocare con noi” disse Ed
“Non importa,mi sono divertito ugualmente guardandovi giocare”
Ed e Chiara arrossirono leggermente, ammutolendosi immediatamente.
“Il braccio?” chiese lei rompendo il silenzio appena formato
“Tutto bene, appena torneremo su Amestris lo farò controllare da Winry” rispose lui
“Già… avete intenzione di tornare ad Amestris molto presto?” chiese lei con una nota di tristezza ,che sperava che i due fratelli non notassero
“Sì, però possiamo fermarci ancora un po’… c’è almeno finche non abbiamo trovato il modo di tornare indietro” rispose Ed mettendole una mano sulla testa, Chiara però sapeva che non sarebbe potuta andare via con loro, le sarebbe mancata molto la sua vita quotidiana, anzi non poteva abbandonare quella vita, lei DOVEVA restare lì, sicuramente se lei fosse sparita ci avrebbero sofferto, almeno sperava che a qualcuno importasse di lei. Lo sperava con tutto il cuore…
“Ed ti va di prendere un gelato?” chiese lei sorridendo
“Certo, Al tu ci aspetti qui?” chiese lui rivolto al fratello minore, che annui.
I due corsero fino alla bancarella e presero due gelati; uno al cioccolato per Chiara e uno  al pistacchio per Ed.
Tornarono in fretta da Al e rimasero seduti sulla spiaggia a godersi il gelato e l’arietta che c’era,parlarono del più e del meno. I due  fratelli le raccontarono alcune delle loro avventure, e in tanto Chiara li tempestava di domande, temeva di risultare noiosa, ma non poteva fare a meno di chiedere. La sua natura curiosa aveva preso il sopravvento,infatti a causa di tutte quelle domande rientrarono a casa alle 7.30.
Dopo aver cenato e dopo l’ultima chiacchierata della giornata si misero tutti e tre a letto.
La mattina seguente, subito dopo aver fatto colazione Ed e Chiara si precipitarono a scuola per vedere i risultati degli esami.
“Ehi Chi!” urlò Erica
“Eri,ciao!” rispose Chiara abbracciandola
“Hai già visto i risultati?” chiese l’altra
“No,siamo appena arrivati… tu invece?”
“No,non ancora, ho troppa paura per guardare”
“Allora guardiamo insieme” disse Chiara sorridendo
“Sì, su muoviamoci!” disse l’altra trascinandola alla bacheca
Chiara non riuscì quasi nemmeno a dire a Ed di aspettarla lì per via della fretta di Erica.
“Chiara ti prego guarda tu” la esortò l’amica
“Va bene…”
Chiara fece scorrere il dito lungo l’elenco fino ad arrivare ai loro nomi, poi diede uno strattone all’amica per dirle di guardare.
Poi delle urla di gioia iniziarono a saltellare tenendosi per mano.
Erano riuscite a passare tutte e due.
“Che bello siamo riuscite a passare Chi!” esultò ancora Erica
“Sono felicissima!” rispose l’altra
“Ehi ti va di venire con me, abbiamo deciso con gli altri di andare a festeggiare la promozione” disse Eri
“Ah! Mi piac… non posso…”
“Perché?”
“Ecco perché… sono venuta con un mio amico e non posso lasciarlo solo”
“Nessun problema, può venire anche lui”
“Ma non è una cosa solo della classe?”
“Ehi Chiara!”  urlò Ed raggiungendola
“Ed!” disse lei girandosi di scatto
“Non poteva scegliere momento migliore per venire” pensò lei
“Allora sei passata?”
“Sì” rispose lei sorridendo
“Sono felice per te!” rispose lui abbracciandola.
“Ehi Chiara… non ci avevi mai detto di avere un ragazzo” dissero alcune compagne che si erano avvicinate
“Ah ecco… in realtà Ed  è – è solo un…”  fu interrotta subito dai commenti delle sue compagne
“Però brava, è anche bello, peccato che sia così basso, darei oro per essere la sua fidanzata”
“Ecco…” a quel punto non sapeva proprio cosa dire, dicendo che Ed era il suo fidanzato si sarebbe messa nei guai con lui rovinando la loro amicizia, mentre se negava tutto le sue compagne l’avrebbero presa per vigliacca che non sapeva nemmeno dichiarasi, cosa che non avrebbe mai fatto perché per Ed provava solo simpatia!
“Mi  spiace per voi, ma come vedete sono già impegnato e non intendo lasciare Chiara per delle ragazze che si credono chissà chi come voi” disse Ed
“Secondo me non è vero, non siete fidanzati!” protestò una
Di tutta risposta Ed diede una bacio sulla fronte a Chiara abbracciandola stretta.
A quei gesti del ragazzo Chiara avvampò di colpo smettendo per un attimo di respirare,il cuore le batteva a mille per l’emozione o forse era vergogna  o forse timidezza? Questo non riusciva a capirlo essendo la prima volta che provava certe emozioni.
Tutte le sue compagne rimasero a guardarla scena a bocca aperta, erano davvero invidiose.
“Bella coppia” si limitò a dire una
“Noi ora andiamo” disse Ed prendendo per mano Chiara, che da canto suo era ancora abbastanza sconvolta per l’accaduto.
Per circa metà strada i due non si dissero nulla
“Ed…” sibilò lei
“Sì?”
“Ecco… ora p- puoi anche lasciarmi la mano, le mie compagne non ci sono più già da un pezzo” disse lei arrossendo leggermente
“Ah, sì hai ragione, scusa” disse lui lasciando la mano della ragazza arrossendo leggermente.
“Senti, mi spiace per averti messo in imbarazzo davanti alle tue compagne” disse lui
“Ah. Non importa Ed” rispose lei “Piuttosto muoviamoci ad andare a casa o Al si preoccuperà” disse Chiara iniziando a correre.
Una volta a casa Al spiegò al fratello che aveva scoperto un modo per tornare su Amestris, sarebbe bastato ripetere la stessa procedura con la quale erano arrivati  fin lì.
“Ma è meraviglioso Al! L’ho sempre detto che sei un genio!” disse lui
“Quando avete intenzione di andarvene?” chiese Chiara
“Potremmo andare via questa notte…”  rispose Ed
“Sono felice per voi” disse lei dopo una piccola pausa di silenzio.
Finito di mangiare i due fratelli si misero al lavoro nel disegnare il cerchio alchemico che li aveva portati fin lì esattamente il mese scorso.
 
                            ****
 
Angolo Autrice<3
Ciaussu!
Come va? Felici che domani non c’è scuola? Io sì e anche tantoXD
Bene bene, questo è stato uno dei capitoli che mi sono divertita di più a scrivereXD  adoro le scene con Ed e Chiara, mi metto a ridere leggendole, però mi metto a ridere perché mi accorgo che ho scritto cose banali.
Beh ma si sa gli scrittori dicono sempre che il loro lavoro è banale, mentre invece è una meraviglia AHAHAH, scherzo.
E ora ringrazio la mia primissimissima FaN!!!
Aya  Ichirouta: Sono felicissima che la storia ti piaccia! Sei dolcissima a dire che i capitoli meriterebbero più recensioni, ma quando io ho visto la tua ero felicissima! Grazie!
Ora vi saluto!
Hi<3

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Capitolo 4
*** 4. Amestris ***


 
4. Amestris
Arrivata la mezzanotte i tre amici si salutarono, in quel momento Chiara non avrebbe voluto piangere, avrebbe voluto salutarli col sorriso ma non riuscì a trattenere le lacrime.
La sua vita era cambiata, in meglio, da quando i fratelli Elric avevano bussato alla sua porta. Era durata solo un mese la loro amicizia, non li avrebbe più rivisti.
Al solo pensiero rabbrividiva, sarebbe rimasta per un anno sola.
“Dai non essere triste Chiara, cercheremo il modo di venire a trovarti” disse Ed sorridendo
“Però…  però io voglio venire con voi” disse lei
“Ma, ma qui c’è la tua vita, non puoi abbandonarla solo perché vuoi seguirci” disse Ed
“Invece sì, per favore non lasciatemi qui da sola”
“Ma Chiara il nostro mondo è diverso dal tuo, potrebbe capitarti qualcosa di terribile, e io non voglio che ti capiti qualcosa per colpa mia”
“Ed,io però…” Chiara non finì di parlare che la sua pietra si illuminò di nuovo, aprendo un varco nel pavimento.
Rimasero tutti e tre sorpresi dall’accaduto e nemmeno Ed o Al avrebbero saputo spiegare il perché  di quelle strane reazioni che aveva la pietra.
“Ed…”
“No, non chiedermi nulla, non so cosa dire” disse lui guardando il fratello nella speranza di una risposta da parte sua
“Non guardare me fratellone, nemmeno io so spiegarmelo”
“Ma voi non dovreste essere abituati a queste cose? Insomma  siete alchimisti”
“Sì, ma non abbiamo mai avuto a che fare con cose di questo tipo” rispose Ed iniziando a riflettere.
“Fratellone, che facciamo?”
“A questo punto mi pare ovvio che anche tu devi venire con noi, se quella pietra è quello che penso che sia allora non possiamo assolutamente lasciarti da questa parte del portale” disse Ed
“Veramente mi farete venire con voi!”
“Sì, dobbiamo fare delle ricerche su quella pietra che porti al collo” rispose lui
“Grazie ragazzi” rispose lei eccitata.
Insomma avrebbe visto AMESTRIS!!! Era praticamente il suo sogno, avrebbe potuto imparare ad usare l’alchimia.
“Bene andiamo” disse Ed saltando dentro al buco seguito subito da Al e poi da Chiara.
Ed e Al riuscirono ad atterrare perfettamente in piedi, mentre Chiara cadde addosso a Ed, che sfortunatamente si trovava proprio lì sotto.
“Scusami Ed” disse lei alzandosi
“Ma va figurati, ma la prossima volta ti prego cadi su Al” rispose lui massaggiandosi  la schiena
“Va bene… siamo su Amestris ora vero?” chiese lei iniziando ad eccitarsi
“Sì, ti piace?” chiese Al
“Stupenda! Amestris dal vivo è a dir poco meravigliosa!!! Ah! Guardate  quella è la biblioteca di Central City allora vuol dire che mi farete conoscere Roy Mustang!” disse lei eccitata
“Magari un altro giorno” disse Ed
“Qui la potete usare l’alchimia giusto? Dai mi fate vedere qualcosa, vi prego, vi prego, vi prego!” disse lei tutta eccitata
“Va bene, basta che la smetti di muoverti!” disse Ed, congiunse le mani poggiandole poi a terra creando un grosso muro di pietra, Chiara rimase semplicemente senza parole, era affascinata, insomma sapeva quanto fosse bravo Ed ma vederlo in azione dal vivo era tutta un'altra cosa.
“Sei bravissimo Ed!” disse lei entusiasta
“Sì, lo so, dopo tutto io sono l’alchimista più abile del mondo”
“Ehi fratellone non vantarti troppo”
“Ah sì è vero sei l’alchimista più bravo di tutta Amestris!” disse Chiara
“Ah, lasciamo stare”
“Dai ora dobbiamo andare, chiederemo al colonnello se sa qualcosa su questa pietra”
“Incontrerò veramente Roy Mustang, il famosissimo alchimista di Fuoco?” chiese lei eccitata
“Sì, anche se io non vorrei chiedergli aiuto”
“Sei troppo orgoglioso fratellone” lo canzonò Al
“Non sono orgoglioso, solo mi infastidisce dover sempre sorbirmi le sue battutacce sulla mia altezza!”
“Beh, guarda che tu sei basso, Ed Roy dice solo la verità” disse Chiara
“Chi sarebbe il minuscolo granello  di sabbia invisibile all’occhio umano?! Eh chi sarebbe!” urlò lui
“Non ho detto questo” rispose lei
“Vabbeh, ora andiamo o altrimenti Ed cambierà idea” disse Al
“Giusto, dai che sono curiosissima di conoscerlo di persona” disse Chiara
“Andiamo” disse Ed incamminandosi seguito dal fratello e da Chiara.
In poco tempo furono al quartier generale di Central City, si fecero annunciare al colonnello e poi entrarono nel suo ufficio.
“Acciaio, che sorpresa vederti, la ragazzina chi è?” chiese lui
“Lei è Chiara,viene dall’altra parte del portale” rispose lui
“Capisco, ma perché l’avete portata qui?”
“Per la sua pietra, ha delle reazioni molto strane quando è vicina al mio orologio d’argento, prima ha addirittura attivato un cerchio alchemico” rispose Ed
“Capisco, allora Chiara, come hai ottenuto quella pietra?”
“Io l’ho trovata nel bagno della mia scuola colonnello” rispose lei tutta agitata
“E quando l’hai trovata hai notato qualcosa nella pietra?”
“All’inizio niente di strano poi però si è illuminata…, pensavo fosse solo un effetto ottico ma poi quando si è illuminata di nuovo alla vicinanza con l’orologio di Ed mi è sembrato strano” rispose ancora lei
“Capisco, avete considerato la possibilità che quella pietra possa essere la vera pietra Filosofale?”
“Sì, ma mi pare strano, visto che dall’altra parte del  portale l’alchimia non funziona”
“Non saprei cosa dirvi, dovrei tenere sotto osservazione quella pietra”
“Dovrei dargliela perciò?” chiese Chiara
“Esatto, se volete scoprire che cos è penso sia l’unica soluzione, non penso che voi possiate affrontare ricerche di questo tipo” rispose lui
“Dai dagli la collana, così la facciamo finita e possiamo andarcene” disse Ed
“Non c’è un altro modo?” chiese lei
“Mi  spiace, ma non c’è”
“Come può dirlo? Non ci ha nemmeno pensato. Se questa è davvero la pietra Filosofale allora io non dovrei separarmene, non crede Colonnello, e poi  Ed e Al possono benissimo portare aventi le ricerche da soli, non crede?” chiese lei
“Ti fidi più di due ragazzini che di un adulto?”
“Sì, mi spiace ma non le lascerò tenere questa pietra, penso di dover essere prudente considerando il fatto che  potrebbe essere la pietra Filosofale”
“Come vuoi tu, la pietra è tua del resto. Bene allora la vostra prossima missione è quella di svolgere le ricerche su questa strana pietra” disse lui sospirando
“Come vuole colonnello” rispose Ed uscendo dalla stanza leggermente alterato.
Una volta che furono fuori dal quartier generale Ed iniziò a lamentarsi del comportamento che aveva avuto Chiara.
“Insomma, anche io non lo sopporto, ma potevi evitare di parlargli in quel modo!” disse lui
“Beh lui voleva la mia pietra!”
“Voleva solo farci delle ricerche!”
“Io non ci casco! Se questa è veramente la pietra Filosofale io voglio che la usiate voi!”
“Ma potevi rispondergli in modo diverso” si intromise Al
“Perché? infondo non ho detto nulla di così grave!”
“Sì ma lui è un colonnello, non è un semplice soldato come Ed”
“Però… lui ha voluto subito che gli dessi la pietra e questo è strano non trovi Al?”
“Beh in effetti avrebbe potuto affidarci subito  le ricerche invece di dire che non c’era alcuna soluzione”
“Ho fatto bene a non dargliela”disse lei
“Sotto questo aspetto hai ragione ma la prossima volta ti dovrai scusare con lui” disse Ed
“Ma Ed!”
“Non protestare!”
“Va bene!” rispose lei seccata dal comportamento del ragazzo.
“Fratellone ora cosa facciamo?”
“Andremo a cercare informazioni nella biblioteca di Central City,lì troveremo di sicuro qualcosa”
“Va bene,però non vorrai rimanere tutto il tempo arrabbiato con Chiara, vero?”
“Arrabbiato? Io non sono arrabbiato Al,solo non si comportata bene!”
“Dai non l’ha fatto apposta, solo era diffidente e ha risposto in quel tono. Tu lo fai sempre!”
“Ma il colonnello non aveva cattive intenzioni! È questo che lei non capisce!”
“Va bene, non arrabbiarti con me ora!”
“Non sono arrabbiato!” rispose lui
 
 
             ****
Angolino Autrice<3
Hi!!! Come andiamo?
Io bene.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, ci ho messo un sacco per scriverloXD non avevo idee.
Io darei ora per incontrare Roy Mustang ma Chiara l’ha trattato proprio maleXD
Ora vi faccio vedere un disegno di Chiara, lo so è brutta perché io disegno malissimo però è più o meno così^^
By!

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Capitolo 5
*** 5. Ricerche ***


5.  Ricerche
 
Una volta arrivati alla biblioteca di Central City Ed e Al iniziarono le ricerche, lasciando Chiara in disparte perché non conosceva nulla di alchimia.
“Ed,posso aiutarvi in qualcosa?” chiese lei
“No, va bene così grazie”
“Va bene…”
“Perché non ti fai un giro?” propose lui
“Certo..”
Chiara uscì dalla biblioteca  e iniziò a percorrere le strade di Central City.
Iniziava a sentirsi inutile,Ed e Al l’avevano esclusa dalle ricerche,però lei voleva essergli utile in qualche modo,certo lei non aveva mai studiato alchimia però poteva imparare.
“Ma certo sarei solo un peso, in fondo loro non sono costretti a rendermi partecipe di tutto” pensò lei sedendosi su una panchina.
Erano passati già 10 giorni da quando avevano iniziato le ricerche e lei non li aveva potuti aiutare nemmeno una volta, e quando ci aveva provato non era riuscita a capire molto di quello che leggeva.
Erano libri troppo difficili per una che quasi non sapeva usare un cerchio alchemico. Certo lei era disposta ad imparare ma loro non potevano perdere tempo dietro a lei, e così si era rassegnata.
Continuando a camminare si trovò davanti  al quartier generale di Central City, pensò di andare a parlare col colonnello ma quando entrò nell’enorme edificio quasi cambiò idea.
Non avrebbe mai avuto il coraggio di ammettere un suo sbaglio, anzi più che altro si vergognava di averlo trattato in quel modo, lei aveva sbagliato, lui voleva solo aiutarli.
Prese tutto il coraggio che aveva in corpo e si fece annunciare al colonnello.
Adesso lo stava aspettando in una saletta piena di soldati uno in particolare la stava fissando, come se avesse qualcosa di strano in faccia.
Era una donna dai capelli biondi raccolti con un fermaglio e gli occhi nocciola, indossava anche lei la divisa militare sicuramente era un membro dell’esercito.
Avere il suo sguardo puntato addosso le metteva ansia, poi per fortuna arrivò il colonnello.
“E così eri tu la ragazzina che voleva parlarmi”
Lei annui
“Su vieni, nel mio ufficio parleremo più tranquillamente” disse lui.
Una volta entrati nell’ufficio, Mustang la esortò a sedersi.
“Allora di cosa volevi parlarmi?”
“Ecco… io volevo solo… solo chiederle scusa” disse lei diventando rossa
“Per cosa?”
“Ecco… per, per averla trattata in quel modo… l, l’altro giorno”
“Capisco… ma non ti devi scusare, forse io sono stato troppo frettoloso chiedendoti subito di darmi la pietra. Tu hai fatto la cosa giusta non fidandoti subito di me” rispose lui
“Perciò non è arrabbiato con me, buono, almeno non sarà un mio nemico” pensò lei sospirando
“Piuttosto dimmi, avete già fatto qualche esperimento con quella pietra?”
“Eh? No signore!” rispose lei agitata
“Signore, non sono poi così vecchio” protestò lui divertito nel vedere la buffa faccia della ragazzina.
“Mi scusi…”
“Perché tu ora non sei con loro? Non dovresti aiutarli?”
Certamente il colonnello sapeva benissimo la risposta che avrebbe ricevuto da parte della ragazzina, però voleva chiederlo alla diretta interessata per non farla sentire a disagio.
“Perché io.. io non so usare l’alchimia. A malapena so come si traccia un cerchio alchemico” rispose lei
“Certo, tu vieni da un mondo in cui l’alchimia non si è sviluppata, perciò saresti solo d’intralcio, giusto?”
“Accipicchia ha proprio colto nel segno, quest’uomo è incredibile” pensò Chiara ammirata
Poi fece cenno di sì con la testa
“Capisco… se vuoi io ho qualche ora libera prima di rimettermi a lavorare” disse lui sistemando nel cassetto dei documenti.
“Veramente lei sarebbe disposto a darmi lezioni di Alchimia!”
“Certo, basta che ti impegni… dimmi che tipo di alchimia vorresti usare?”
“Ci sono dei tipi diversi di alchimia?” chiese lei
“Certo, c’è l’alchimia di fuoco, di terra, d’acqua, di vento… poi ci sono alcuni alchimisti che si specializzano nella realizzazione di chimere, o pietre rare”
“Forte!”
“Tu che tipo di alchimia vuoi usare?”
“Quella di vento! No aspetti quella di fuoco! Ma posso sceglierne più di una?”
“Certo”
“Per ora però preferisco quella di vento, poi mi insegnerà qualcosa anche sull’alchimia di fuoco?”
“Sì… ora vieni con me, ti devo procurare i libri adatti”
“Libri?” si guardò un po’ intorno “E da dove li prende?”
“Dalla biblioteca di Central City”
“Ma io non ci posso entrare!”
“Se sei con un superiore sei autorizzata”
“Chiaro…”
Una volta nella biblioteca, Mustang si mise subito a cercare dei libri adatti a Chiara.
“Hai detto di non saper nemmeno tracciare un cerchio alchemico, giusto?”
“Sì, ma non c’è bisogno di ripeterlo in continuazione colonnello”
“In questo caso dovrai partire da questo libro, se non sai le basi dell’alchimia non potrai mai imparare ad utilizzare l’alchimia di vento” rispose lui
“Veramente? Perciò se studio quello che c’è scritto qui dentro riuscirò a usare l’alchimia!”
“Sì, ma le prime volte farai esperimenti solo nel mio ufficio, capito? Con quella pietra che porti al collo non si sa mai che potresti combinare qualche guaio”
“Grazie colonnello”
“La prossima volta, quando sarai riuscita ad imparare tutto quel libro a memoria, ti darò un libro con informazioni più specifiche sull’alchimia di vento” disse lui
“Grazie mille colonnello!”
“Figurati ora torna da Acciaio”
“Certo, arrivederci!”
“Mi raccomando torna sempre verso quest’orario”
“Va bene!”
 
   ***
“Ehi fratellone sai che fine ha fatto Chi?” chiese Al
“Sarà da qualche parte in città” rispose l’altro continuando a leggere il libro
“L’hai lasciata andare in giro da sola!”
“Sì perché?”
“Perché lei non conosce niente di questo mondo! Potrebbe addirittura essersi persa!”
“Accipicchia non ci avevo pensato, su andiamo a cercarla!”
I due uscirono immediatamente dal piccolo appartamento per cercare la loro amica.
Cercarono nei paraggi dell’appartamento ma niente.
“Fratellone se non è qui allora dove potrebbe essere andata, è tutta colpa tua che l’hai esclusa dalle ricerche!”
“Non l’ho certo fatto apposta!”
“Dai dividiamoci e cerchiamola”
“Cercare chi?” chiese Chiara alle loro spalle
“Chiara!” urlarono i due fratelli
“Che c’è?”
“Ma dove accidenti eri finita?!” urlò Ed
“Ero con… alcune ragazze che ho conosciuto prima quando sono uscita” rispose lei.
Aveva deciso di non dire nulla del fatto che prendeva lezioni dal colonnello Mustang, sicuramente Ed si sarebbe arrabbiato e non poco. Sapeva bene quanto lui non sopportasse il colonnello Mustang, che invece a quanto pareva, era più gentile del previsto.
“Non uscire più senza avvisare però!”
“Ma Ed sei stato tu a dirmi di uscire!”
“Giusto, ma almeno potevi dire dove andavi!”
“Va bene scusa Ed” rispose lei entrando di corsa nel piccolo appartamento, annunciando che sarebbe rimasta chiusa nella sua stanza per fare una cosa in privato, e quando Ed e Al le avevano chiesto cosa dovesse fare lei aveva risposto semplicemente che un giorno o l’altro avrebbe mostrato anche a loro quella cosa.
 
     ****
Angolino Autrice<3
Hi! Ne  passato di tempo dall’ultimo capitoloXD scusate ma non avevo proprio idee.
L’illuminazione mi è venuta oggi visto che sono stata a casa per malattiaXD niente di grave un semplice mal di pancia che mi terrà a casa anche domani perciò il prossimo capitolo lo posterò primaXD
Comunque per la faccenda di Mustang avete capito che quella di Chiara era solo un po’ di diffidenza veroXD
Perché come vedete ore lui è diventato il suo maestro di alchimia!
A proposito  i vari tipi di alchimia non so se esistono realmente nelle due serie e nel manga perciò se sono sbagliate fa niente tanto è una storia inventataXD
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Bacio Hika<3

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Capitolo 6
*** 6. Alchimia ***


6.  Alchimia
Era pomeriggio e Chiara era nascosta in un angolino della stanza a leggere il libro di alchimia che le aveva dato Roy Mustang il giorno precedente, per quanto incredibile, era già riuscita ad imparare metà di quello che vi era scritto.
“Chiara che fai?” chiese Al arrivandole davanti
“Eh? Niente Al!” rispose lei nascondendo il libro dietro la schiena agitata
“Cosa stavi leggendo?”
“Niente di importante” rispose lei
“Se vuoi venire ad aiutarci con le ricerche, puoi, noi non ti volevamo escludere”
“Ma non ti devi preoccupare, non sono arrabbiata e poi ora ho una cosa urgente da fare” rispose mettendo il libro nella borsa correndo fuori dall’appartamento.
“Ehi Al, ma dove corre Chi?”
“Non lo so, ha detto di avere una cosa urgente da fare”
“Più urgente che scoprire le origini di quella pietra?”
“A quanto pare sì”
Chiara corse fino al quartier generale di Central City e si fece annunciare al colonnello.
Come il giorno precedente lo stava aspettando  nella saletta con gli altri soldati, iniziava quasi ad abituarsi a stare in mezzo a tutti quei soldati.
“Sei già qui?” chiese il colonnello
“Sì, l’ho disturbata?”
“No, ti ho detto io di venire sempre a quest’orario no?”
Lei annuì
“Hai già imparato tutto quel libro a memoria?” chiese lui andando verso il suo ufficio
“No, solo metà”
“Notevole, in mezza giornata sei riuscita a studiare metà libro, pensi di essere pronta per provare una trasmutazione?”
“B, beh ecco non saprei” rispose lei
“Puoi sempre provare, ma per sicurezza è meglio se ti levi la collana, potrebbe avere qualche strana reazione, e io non voglio esserne il responsabile”
“Certo, ma non farà reazione ugualmente? Insomma non dovrebbe essere nella stanza con noi per non fare reazione” disse lei
“è giusto, ma non saprei dove altro metterla”
“Non la si può lasciare nel cassetto della sua scrivania e poi tornare a prenderla?”
“Va bene,lo chiudo con la chiave che terrai tu”
“Così sarò sicura che nessuno mi rubi la pietra” pensò lei
“Grazie…” si limitò a dire lei
“Su usciamo, così potrai fare la tua prima trasmutazione” disse l’uomo sorridendo
Uscirono nel giardino del retro e si sistemarono sotto un albero. Mustang si mise seduto mentre Chiara era davanti a lui in ansia.
“Coraggio fammi vedere quello che hai imparato” disse lui
“C-certo!”
Chiara disegnò a terra un cerchio alchemico mettendovi al centro un po’ di terra posandovi poi le mani.
Aspettò qualche istante, poi prese fiato, lo rilasciò e cercò di trasmettere quanta più energia al cerchio alchemico per permettere la trasmutazione.
Il cerchio prese ad illuminarsi di una luce accecante, apparvero delle strane forme. Quando quelle sparirono e la luce si “spense” apparve una sotto specie di bambola mal riuscita che scatenò la risata di Mustang.
Chiara prese in mano la bambola soddisfatta, certo era una bambola tendenzialmente terribile, ma era pur sempre la sua primissima trasmutazione e le ne andava orgogliosa.
“Dalla tua faccia direi che ne vai stranamente orgogliosa” disse lui
“Perché non dovrei? È la mia primissima trasmutazione, e per me, che ero certa che l’alchimia non esistesse, è già un ottimo traguardo” disse lei sorridendo soddisfatta.
“Bene, se entro domani  riuscirai a portarmi la trasmutazione di una bambola almeno decente ti insegnerò qualcosa sull’alchimia di vento” disse lui mettendole una mano sulla testa
“Ho solo un giorno!” urlò lei
“Sì, non ti basta un giorno?” chiese lui guardandola in modo provocatorio
“Certo… sì mi basterà…” rispose lei
“Bene , ora vai a prendere la tua pietra io ti aspetto qui”
Lei annuì e corse verso l’ufficio del colonnello.
Prese la chiave e aprì il cassetto, però fu “beccata” da Riza che iniziò a farle una specie di interrogatorio.
“Cosa ci fai nell’ufficio del colonnello?”
“Sto prendendo questa, perché?”
“Come ti chiami?”
“Mi chiamo Chiara, ma non capisco…”
“è da ieri che ti vedo qui, come mai?”
“Beh ecco vede signorina io sto prendendo lezioni di alchimia dal colonnello”
“Lezioni di alchimia hai detto?”
“Esatto signorina” rispose Chiara titubante
“E quella è tua?”
Lei annuì con la testa
“Ora p… posso andare?” chiese lei titubante
“Sì, ma con me al seguito”
“P.. perché?”
“Perché devo accertarmi della veridicità delle tue parole” rispose lei prendendola per la maglietta
“Sì ma poi mi lascerà andare questa pazza spero” pensò Chiara mentre veniva portata di forza dal colonnello.
Quando le vide arrivare Mustang si lasciò scappare una risatina, Chiara era praticamente stata sollevata da Riza per tutto il tempo. La ragazzina teneva la collana fra i denti perchè le mani erano strette con una corda.
“Colonnello, sono tornata” disse lei cercando di non far cadere la collana dalla bocca.
“Non la conosco” disse lui
Chiara ci rimase malissimo e iniziò ad agitarsi come un anguilla.
“Colonnello la prego non faccia scherzi!” urlò lei cercando di liberarsi le mani
“Colonnello cosa devo fare con lei?”
“La lasci andare tenente”
Riza adagiò a terra la ragazzina slegandole le mani.
Mustang chiese spiegazioni al tenente che si limitò a dire che la ragazzina stava frugando nel cassetto della sua scrivania e lui si limitò a dirle che lei era autorizzata, e per tutto il tempo Chiara era rimasta a fissare male il colonnello.
Poco dopo Riza se ne andò porgendo le sue scuse a Chiara che aveva risposto che non c’era bisogno che lei si scusasse.
“Colonnello!”
“Cosa c’è?”
“Lei è un traditore!”
“Perché mi chiami in questo modo ora?  Mi ringrazi così per le lezioni di alchimia?”
“Basta che lei si scusi per aver negato di conoscermi! Se lei non diceva la verità io sarei finita in prigione per uno stupido scherzo!” urlò lei irritata
“Su, su non prendertela” disse lui fermandosi un secondo “Si è fatto tardi i tuoi amici saranno preoccupati” disse poi
“Giusto, allora io torno domani” disse lei sorridendo
“Certo”
Chiara corse verso casa e si ritrovò davanti alla porta Edward che l’aspettava.
“Ciao Ed” disse lei
“Come mai fai così tardi ultimamente?”
“Eh? Non ho fatto tardi, sono tornata in tempo” protestò lei
“Invece sì! Ieri dopo essere tornata ti sei rinchiusa nella tua stanza e non ci ha detto niente! Oggi torni a quest’ora, si può sapere che succede?” chiese lui innervosito
“Non succede proprio niente” rispose lei voltando la faccia
“Dimmi la verità Chiara!” urlò lui prendendola per un polso
Lei lo guardò qualche istante negli occhi senza riuscire a distogliere lo sguardo
“Non ti riguarda Edward!” disse lei in tono seccato, liberandosi dalla presa del ragazzo andando nella sua stanza.
“Fratellone, perché hai trattato Chiara in quel modo?” chiese Al arrivandogli alle spalle
“Non lo so” rispose lui arrossendo
“Fratellone non è che a te piace Chiara?”
“Per niente!” protestò lui
“Invece sì, sei tutto rosso! Sei geloso!” lo canzonò Al
“Per niente! E poi di chi dovrei essere geloso?” disse lui andando a chiudersi nella stanza.
“Qui gatta ci cova” pensò Al
 
 
       ****
Angolino Autrice<3
Hi a todos!!!!!!
Scusate il ritardo nell’aggiungere il capitolo ma per cerca tre settimane sarà così, sono in terza media e ho gli esami (nooooooo che brutta robaçAç)
È praticamente un miracolo che sia riuscita a finire questoXD infatti è venuto una vera schiefezza.
Ma spero vi piaccia ugualmente^^
Ringrazio Aya Ichirouta per aver commentato tutti i miei capitoli*w*
(Fate una preghierina per me, domani ho l’esame di inglese aiutatemi)
Ciao!!

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Capitolo 7
*** Avviso^^ ***


Ciao a tutti ho deciso di modificare la storia, non mi piace molto così. Per ciò per ora è in sospeso, ma non temete che modificherò molto presto i capitoli^^ Non sarà una cosa radicale non preoccupatevi XD solo ci sarà qualche piccolo cambiamento^^ Ciao! ♥

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