Our Hearts Will Be Blend.

di AngelOfSnow
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #Felice- Sora ***
Capitolo 2: *** #Leggerezza- Riku ***
Capitolo 3: *** #Forza- Sora ***
Capitolo 4: *** #Convinzione- Sora ***
Capitolo 5: *** #Maturità- Riku ***
Capitolo 6: *** #Consapevolezza- Sora ***
Capitolo 7: *** #Diversità- Riku ***
Capitolo 8: *** #Cambiamento- Kairi ***
Capitolo 9: *** #Scelta- Riku ***
Capitolo 10: *** #Abbandono- Sora ***
Capitolo 11: *** #Calore- Riku ***
Capitolo 12: *** #Vivo- Sora ***
Capitolo 13: *** #Debolezza- Riku ***
Capitolo 14: *** #Negatività- Sora ***
Capitolo 15: *** #Pieno- Sora ***
Capitolo 16: *** #Perdita- Riku ***
Capitolo 17: *** #Imbarazzo- Sora ***
Capitolo 18: *** #Inaspettato- Riku ***
Capitolo 19: *** #Legame- Sora ***
Capitolo 20: *** #Luce- Sora ***
Capitolo 21: *** #Oscurità- Riku ***
Capitolo 22: *** #Perdono- Sora ***
Capitolo 23: *** #Casa- Riku ***



Capitolo 1
*** #Felice- Sora ***


 Questa storia partecipa al Contest Hikari [ a Kingdom Hearts Contest ] indetto da Audrey_24th sul Forum di EFP. ( http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10523023 )

-Autore:AngelOfSnow.
-Coppia:Riku/Sora.
-Elemento:Tutti.  [ escluso “Colpevole" + Aggiunta di “Luce”; “Oscurità”; “Casa”.  ]
-Avvertimenti:/
-Contesti:Kingdom Hearts; Kingdom Hearts II; KH 358/2 Days; KH Chain of Memories.
-Personaggi:Accenni su Kairi ( più nello specifico ); tutti in generale.
-Note: Missing Moments; Raccolta;
-Ratings: Verde.
-Lunghezza Storia: Long Flashfiction ~ { su per giù 23 capitoli } ♥ 
-Per tediarvi (? ):pur scegliendo una coppia scippata da più e più per la sua irresistibile aurea da “vissero-felici-contenti-in-un-letto-di-rose” essendo questa questa la prima storia che scrivo su Kingdom Hearts, ho preferito non complessarmi la vita ma... complessarla a voi. *ride*
Si tratta di una raccolta di FlashFic, dove si andranno a ripercorrere alcuni Missing Moments e alcuni eventi per me significativi.
Buona lettura.  

 
 


Our Hearts Will Be Blend.

 

[...]
 They Share The Same Sky.
 

#Felice.

Si, perché quando Sora guardava il limpido cielo che si legava al brillante mare oltre l’orizzonte, le nuvole formare arabeschi indistinti in cielo – che spesso perdeva tempo a dare un senso, in compagnia di Kairi – i suoi amici intenti ad organizzare giochi e Riku – sempre pronto ad atteggiarsi a capo – si sentiva felice.
<< Sora! >> soprattutto quando lo stesso algido e fiero albino lo chiamava, sorridendo da lontano e muovendo la mano inguantata in segno di richiamo. Sora si sentiva felice e tanto.
<< Eccomi! >> e non poteva fare a meno di sperare che quella tranquillità non li abbandonasse mai. 

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Capitolo 2
*** #Leggerezza- Riku ***


Questa storia partecipa al concorso Hikari [ a Kingdom Hearts Contest ] ( http:// http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10523023 )

 

#Leggerezza.

La leggerezza era la carta vincente di Sora.
Riku ne era consapevole e molto spesso digrignava i denti, cercando di mantenere la calma per non spiattellarlo a suolo e, per farlo uscire dallo stato di pacatezza, sapeva che bisognava trattarlo con la stessa moneta.
<< Sora! >> sentiva pronunciare a Kairi da lontano – che cercava di far smuovere il castano dalla sabbia, esasperata – e prendeva ad avvicinarsi loro, con l’ennesimo tronco sotto braccio e l’aria di chi sa il fatto suo, pronto a lanciare la “bomba”.
<< Lascialo stare Kairi. >> mormorava in modo tale da essere sentito. << Non sarebbe comunque utile per la costruzione della barca. >> finiva e si lasciava andare ad un sorriso sghembo – influenzato dal sorriso raggiante di Kairi – mentre il moro scattava in piedi come una molla e prendeva a lamentarsi, sul fatto che non fosse inutile. << Dimostralo. >> allora terminava l’albino e, automaticamente, prendeva a sentirsi leggero all’altezza del petto.

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Capitolo 3
*** #Forza- Sora ***


Questa storia partecipa al concorso Hikari [ a Kingdom Hearts Contest ] ( http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10523023 )



#Forza.


Sora si era confrontato più volte con Tidus e Wakka.
Solitamente vinceva facilmente contro loro e poteva vantare di essere il più agile, il più furbo, quello dall’inventiva maggiore e dalla fantasia sibillina, pronta a dargli manforte in qualsiasi situazione.
Si sentiva forte, in quei casi: forte e pronto ad ogni pericolo; e rideva gioioso, dando calorose pacche sulla spalla al perdente e sorridendo dei complimenti, compiaciuto di se stesso.
<< Vediamo come te la cavi contro di me. >>
Quella frase era capace di fargli perdere tutta la sua spocchiosa giocosità e finta modestia, pronto per lo scontro che non era mai riuscito a vincere.
Allora, solo allora, annuiva – sotto i caldi raggi del sole – e brandiva la sua inseparabile arma di legno, scagliandosi contro il suo avversario.
<< Preparati, Riku! >> urlava calando il colpo e pensava che quello non sarebbe andato male – non quella volta. 
Ogni volta però, era come andare a lottare contro dei mulini a vento: Riku rimaneva sempre il più forte fra i due.
<< Prima o poi ti batterò! >> urlava e Riku sorrideva in modo sghembo, posando la spada di legno sulla spalla e andandosene via con nonchalance.
<< Illuso. >>







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Capitolo 4
*** #Convinzione- Sora ***


Questa storia partecipa al concorso Hikari [ a Kingdom Hearts Contest ] indetto sul Forum di EFP da Audrey_24th. ( http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10523023 )


#Convinzione.


Sora non l’avrebbe mai ammesso: gli piaceva guardare Riku.
Lo faceva senza pensarci, inconsciamente, preso dalla strana luce che gli occhi azzurri dell’amico riflettevano sempre: mentre giocavano, mentre parlavano, mentre erano fermi a guardare il mare e il tramonto.
Sora aveva chiesto a Kairi se anche i suoi – di occhi – brillassero allo stesso modo e lei puntualmente negava, dicendo che lo facevano ma in modo diverso. Sembrano essere convinti di qualcosa che solo lui sa. Erano state le ultime parole della rossa sull’argomento – presa a guardare il mare con le mani dietro la schiena – e lui aveva annuito, non capendoci nulla ma sforzandosi di farlo.
Solo dopo avrebbe compreso. 





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Capitolo 5
*** #Maturità- Riku ***


Questa storia partecipa al concorso Hikari [ a Kingdom Hearts Contest ] indetto sul Forum di EFP da Audrey_24th. http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10523023 )



#Maturità.


Riku era il volto della maturità.
Tutti – lì sull’isola – conoscevano il ragazzino dal cuore di ghiaccio e la mente aperta, dalla grande forza d’animo e maturità.
Perfino i genitori di Riku solevano vantarsi di questa sua particolare parte del carattere e anche i suoi amici molte volte lo allontanavano, pensando che non si sarebbe mai azzardato a lasciare quella fredda maschera di indifferenza nei confronti dei giochi scurrili.
Principalmente allo stesso Riku, quei giochi fatti di insulse cacce al tesoro e lotte – immersi in fantasiosi scontri contro un nemico inesistente – non interessavano. Lui puntava ad altro.
Cercava di capire da dove provenisse Kairi, perché sentiva in lei una forza fuori dal comune e come avesse fatto ad infrangere la barriera di quel mondo finto, costruito su uno sfondo monotono di pacatezza e tranquillità.
Poi, quando emergeva dai propri pensieri – fissi sul mondo oltre il mondo – s’accorgeva delle occhiate incuriosite di Sora, al suo fianco, che cercava di capire il senso dei suoi gesti e sorrideva leggermente di cuore; anche se le labbra rimanevano tese in una linea diritta a causa della sua maturità.



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Capitolo 6
*** #Consapevolezza- Sora ***


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#Consapevolezza.

Anche quel giorno era passato lì sull’isola e Sora era sempre più impaziente di poter salpare con la barca che stavano costruendo con tanta fatica. Certo, lui rispetto a Riku non stava facendo nulla, ma il fatto stesso di andare in giro a cercare provviste, legni adatti, tele e passatempi utili da portare durante il viaggio – senza contare gli usuali incontri di spada con Tidus e Wakka – lo sfibravano parecchio.
La sera era l’unico momento in cui poteva togliersi la maschera di spensieratezza puerile e guardare il mondo con più consapevolezza.
Sentiva qualcosa di strano premere all’altezza della bocca dell’anima. Qualcosa che fosse direttamente collegato a Riku e a Kairi.
In fondo – se solo cercava di essere un pelo più consapevole – Sora conosceva la risposta a quella strana sensazione di disagio e scompiglio.
Un flash della giornata lo portò a sedersi sul letto e a guardare fuori, alla ricerca di ciò che Riku gli aveva fatto notare con occhi febbrili e pieni di convinzione.
<< Osserva dove vivi, Sora! Guardati intorno e capirai che questo mondo noncambia mai! Resta sempre lo stesso, non ci sono turisti a meno che non si tratti di visitatori delle altre isole. Guarda il cielo e il mare, questa notte, e dimmi se noterai un’increspatura che non conosci già! >>
 
E Sora guardò tutta la notte il mare, trovando quella sensazione di consapevolezza, sempre più radicata in fondo all’animo. 

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Capitolo 7
*** #Diversità- Riku ***


Questa storia partecipa al concorso Hikari [ a Kingdom Hearts Contest ] indetto sul Forum di EFP da Audrey_24th.
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#Diversità.  


Riku aveva visto Sora leggermente diverso nei confronti del mondo e se ne sentiva compiaciuto.
Credeva di aver fatto bene a parlare lui in modo franco e non poteva non chiedersi come la pensasse, come si sarebbe relazionato nel mondo esterno. Quel mondo che Riku considerava vero.
Proprio per quello un pomeriggio – senza la presenza di Kairi nei dintorni – aveva poggiato la mano, perennemente fasciata da un guanto usurato dal tempo, sulla spalla di Sora e aveva posto lui la domanda che tanto aveva a cuore di dire.
<< Hai pensato a quello che ti ho detto? >> sembrava che gli occhi di Riku potessero trasmettere a Sora tutta la sua trepidazione e il moro parve riceverla e recepirla.
<< Io... >> si era messo subito sulla difensiva, Sora, e Riku aveva lasciato la presa, deluso dallo sguardo basso e confuso del migliore amico.
<< Non preoccuparti. Ho capito. >> era subito corso ai ripari dal dolore che il petto aveva preso a pompare lentamente e mai in vita sua, Riku si era sentito così tradito da Sora.
Riku si trovò a pensare che la loro diversità fosse troppo radicata, quasi infima nel volerli rendere nemesi, e gli fece male.



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Capitolo 8
*** #Cambiamento- Kairi ***


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#Cambiamento.


Kairi era rimasta spesso e volentieri in silenzio,  ad osservare i suoi due più che fidati “Cavalieri Della Luce” – come ricordava che una ragazza dalla chioma simile a quella di Riku le avesse detto da piccola – ad allenarsi fra di loro, eppure quella sera sentiva che qualcosa rendeva Riku ancor più schivo del normale e Sora leggermente triste.
Nemmeno quando completarono la barca e la inaugurarono, vide negli occhi dei suoi amici la scintilla di gioia che sperava avessero alla fine e... la stilla d’amarezza che le crepò il cuore parve inasprire in lei il sapore della fatica ripagata. << Cosa vi prende? >> si trovò a sussurrare al vento, mentre vedeva le schiene dei due ragazzi allontanarsi in modo diverso dal normale.
Allora - immersa com’era nella cupidigia dell’ignoranza sbattuta in faccia – decise di andare a ricamare sulla tela della loro nuova barca il frutto che li avrebbe legati in un unico destino.
 
Per la prima volta da quando si era risvegliata nelle Isole del Destino ebbe paura: il tempo – sempre calmo – prometteva una tempesta a cui nessuno era abituato e urlò di paura, non appena degli esseri neri, dagli occhi incassati nel cranio, di colore nero, apparvero davanti a lei. 



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Capitolo 9
*** #Scelta- Riku ***


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#Scelta.


La prima cosa che aveva fatto Riku notando le nuvole nel cielo, era stata quella di sporgersi dal balcone della propria abitazione e sgranare gli occhi. Deluso, folle di una manovra di calcolo errata a cui non aveva pensato: anche il mondo urla di dolore quando sta male.
E lui se ne stava rendendo conto, poiché dall’alto della sua visuale, poteva vedere alcuni pezzi delle spiagge divenire nere e scomparire, ghermite da qualcosa che lo stava affascinando.
Si trovò fuori di casa a correre per le strade della città, maculata da chiazze di nero catrame e il grigio non più caldo delle stradine, quasi euforico per quel cambiamento che implicava non solo il panico nelle persone ma la sensazione che tutto ciò a cui aveva pensato fosse corretto.
Anche Sora avrebbe dovuto ammettere che Kairi era stato il segno del destino e non un evento qualunque.
Arrivato davanti al rivo della spiaggia da dove prendevano le barche familiari per andare negli isolotti in cui giocavano, Riku notò l’assenza di quella di Kairi e per la prima volta ebbe timore che fosse accaduto qualcosa a lei – nel sicuro tentativo di salvare la barca;
Il vento prese ad ingrossarsi e ebbe più volte il desiderio di tagliarsi i capelli, visto e considerato che andavano ad appiattirglisi in viso e gli oscuravano la visuale di quello spettacolo apocalittico – per le Isole del Destino – e affascinate ai suoi occhi.
Trovò Kairi riversa al suolo vicino alla loro barca e si preoccupò, ma non perse la calma... nemmeno quando quelle pozze del colore del catrame andarono ad unirsi davanti ai suoi occhi, bloccandogli qualsiasi via d’uscita.
Improvvisamente capì che doveva compiere una scelta tra soccombere a qualcosa di cui non ignorava la presenza ma che non conosceva o restare lì, in quelle isole dimenticate, a crogiolarsi in giornate spensierate e prive di concretezza.
<< Sora... >> sussurrò.
L’Oscurità lo inghiottì completamente insieme a Kairi. 



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Capitolo 10
*** #Abbandono- Sora ***


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#Abbandono.


La Cittàdi Mezzo era stato il luogo in cui aveva conosciuto tante persone. Yuffie, Leon, Cid, Qui, Quo, Qua, Mago Merlino, Aerith e tanti altri figuri che gli avevano affidato addosso le vesti di Custode del Keyblade.
Lo stesso oggetto che teneva in una mano senza che ne sentisse davvero il peso che gli altri affermavano. Senza capire davvero a cosa stesse andando incontro con la sua solita buona parola per tutti.
A lui importava trovare Kairi e Riku... lo stesso ragazzo che era stato inghiottivo dalle tenebre e che non era riuscito a raggiungere. Stava bene? Sperava di si. E Kairi? Pensando al modo in cui era scomparsa fra le sue braccia, un brivido viscido andò a salirgli lungo la schiena.
Si sentiva solo. Abbandonato ad un Destino di cui doveva ancora capire il senso e circondato continuamente da mostri, pronti a divorare il cuore delle persone e attentare al suo.
<< Nascono dall’Oscurità dei cuori, divorandoli. Tutti abbiamo una parte oscura e sono pochi quelli che riescono a domarla senza venirne inghiottiti. >>
Leon era stato più che eloquente nel rispondergli e Sora ebbe paura di camminare da solo, in un sentiero fatto di sola Luce.
 
<< Riku! >> aveva urlato – dopo lo scontro contro uno di quegli Heartless – sollevato nel trovarlo sano e salvo. << Stai bene? >>
Riku era rimasto immobile, lo sguardo gelido e algido di chi non prova pietà per niente e nessuno. << Vieni con noi. Cercheremo Kairi insieme e... >> ma Riku l’aveva fermato – anzi gelato – con parole che non erano mai appartenute all’albino, nemmeno per gioco, e che lo ferirono intimamente.
In quell’occasione si sentì perso, abbandonato a quello stesso Destino di cui aveva appreso poco da Pippo e Paperino. 


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Capitolo 11
*** #Calore- Riku ***


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#Calore.


Malefica affermava che fosse il calore dell’umiliazione nel pensare alla prima sconfitta inflittagli da Sora, quello stesso che gli logorava il petto ad ogni evocazione.
 Cercava di plagiarlo al suo volere e assoldarlo per le sue macchinazioni, infangando i valori alla quale credeva da sempre, ma non gli importava.
Il punto principale era che Sora – il suo migliore amico – l’aveva già dimenticato, prendendo a viaggiare per i mondi a cui non aveva creduto quando era stato lui stesso a parlargliene, per fare cosa? Aiutare lui e Kairi. Patetico!
Come se non stesse già pensando a come trovare il cuore di Kairi in tutta quell’Oscurità.
Si era lasciato andare alle tenebre per fare prima, evitando di immischiarsi in affari che non lo riguardassero e che mai avrebbe voluto osservare.
Perché Sora l’aveva sconfitto, era cresciuto e stava continuamente afferrando ciò che lui stava perdendo e della quale Kairi aveva bisogno: il calore che viene sprigionato dalla forza di un amico.
In quel momento, dalla parte del male, però, si sarebbe dovuto accontentare di una fredda stanza, del lavoro sporco e del calore della rabbia sussurrato dal potere Oscuro che aveva preso a circolargli nelle vene. 



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Capitolo 12
*** #Vivo- Sora ***


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#Vivo.


Non si sarebbe mai immaginato di incontrare così tante persone, di divenire così forte, di fare sue tante storie e... di sentirsi così vivo.
Odiava ammetterlo, ma Riku aveva avuto ragione: com’era possibile che le Isole del Destino non potessero contenere tutto quello?
<< Sora, che ti prende? >> chiese Paperino e Pippo lasciò andare i comandi della Gummiship, inserendo il pilota automatico.
Gli sorrisero calorosi e Sora non poté non pensare a Riku e al modo in cui era scomparso fra le Tenebre con in braccio Kairi, sulla barca di Uncino, nell’Isola che non c’è.
Avrebbe dovuto combatterlo e – il solo pensiero lo uccideva – magari fargli davvero male.
<< Non è nulla, ragazzi. >> aveva sussurrato, sorridendo debolmente e cercando di riprendersi. Sentì tutta la vita scorrere via, sfibrato, e la Gummiship perse potenza, rischiando di precipitare.
<< Non devi preoccuparti. >> Pippo gli si era fatto vicino, paziente, e aveva assicurato lui che Riku avesse un cuore capace di domare le tenebre, che non sarebbe scomparso sotto il peso del Male. << Vedrai che tutto si sistemerà. >>
Sora si sentì finalmente più leggero e vivo. 


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Capitolo 13
*** #Debolezza- Riku ***


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#Debolezza.


Da quando aveva rapito due delle sette Principesse del Cuore, il suo – di cuore – aveva cominciato a vacillare.
La sua intenzione di andare avanti nonostante il dolore al petto e la continua ricerca di un qualcosa che non trovava, facendosi beffe dei suoi sforzi, lo stavano consumando lentamente.
Si sentiva debole.
Non solo fisicamente ma emotivamente e la voce di Ansem, il padre di quel disegno contorto, era capace di irritarlo.
<< Unisciti a me. Lasciami il tuo corpo e riceverai la forza per proteggere i tuoi amici. Per proteggere Kairi e per fare in modo che Sora accetti il tuo punto di vista. >>
Sora non aveva bisogno di lui. L’aveva lasciato andare e ripudiato in un angolo remoto del suo cuore eppure... rimaneva sempre la sua più grande debolezza. 



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Capitolo 14
*** #Negatività- Sora ***


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#Negatività.


In quel luogo la negatività sembrava nascere ed evolversi. La Bestia era ferita a la presenza degli Heartless non aiutava la creatura a chetare lo spirito.
Sora non aveva mai sentito così tanto la pesantezza di una qualsiasi arma addosso. Guardò la spada di legno che teneva in mano e strinse l’elsa fino a far sbiancare le nocche.
<< Ti lascio indietro, moccioso. Muoviti. >> aveva ruggito la Bestia e lui aveva annuito, non potendo fare a meno di seguirla, di sentirsi ancora appartenente alla parte del bene, per non lasciarsi andare alla negatività che Riku era stato in grado di creargli nel cuore. Sono io il vero Custode.
Le parole dell’albino erano state piantate come coltelli nel suo cuore e anche quando fu solo nella ricerca di Kairi, guidato dalla forza delle promesse che non voleva infrangere, fu più volte sull’orlo di interrompere la sua corsa e rimanere semplicemente fermo, a guardare l’aumentare di Heartless e il collasso dei mondi.
Poi chiuse gli occhi e tornò a casa, al tepore del sole, a giocare con Riku e disegnare con gessetti la grotta con Kairi.
Solo quel pensiero per Sora bastò a farlo tornare a sperare e scacciare la negatività che cercava di ghermirgli il petto. 



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Capitolo 15
*** #Pieno- Sora ***


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#Pieno.    


Era sempre più difficile capire dove si trovasse.
I suoi ricordi sbiadivano e lasciavano spazio al Nulla, facendolo sentire sempre più vuoto.
Non ci sarebbe stato più nessun Sora, nessun Riku, nessuna Kairi; non ci sarebbero stati più mondi, amici, nemici; nessun Ansem e nessun Heartless da sconfiggere.
Non lì, non in quel luogo fatto di pura Oscurità.
Pieno del Nulla ricordava solo lo scontro contro un Riku che non conosceva, un Riku posseduto.
Lui – chi era lui? – non poteva fare più nulla, anzi, si sentiva come se avesse fatto più di quanto il Destino gl’avesse concesso.
Aveva capito dove erano fuggiti i Cuori delle Principesse e li aveva liberati. Era stato un piacere dare loro la libertà e il suo non era paragonabile a “Sacrificio” anzi: finalmente poteva rilassarsi in quella culla, pieno del Nulla.
 
<< Sora! >> improvvisamente il suo orizzonte fu pieno di una luce improvvisa e della voce melodiosa di una persona che aveva il sentore di conoscere. Kairi

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Capitolo 16
*** #Perdita- Riku ***


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#Perdita.



Aveva visto Sora compiere l’atto più struggente di tutti. Non importava quanto Ansem si fosse radicato nel suo animo, lui non era scomparso e mai l’avrebbe fatto. Soprattutto quando vide il suo corpo – poteva considerarlo ancora tale, nelle sembianze di un uomo? – avanzare minaccioso contro Kairi, Paperino e Pippo, si sentì invadere dal senso di perdita.
Si fece violenza e pensò a Sora, al suo migliore amico. L’unico che poteva proteggere ciò che rimaneva di se stesso e della sua identità e proteggere tutti. L’unico che in quel momento aveva bisogno di una mano e che, nonostante tutto, aveva dato ogni cosa per gli altri. L’unico... no.
Il tempo in cui Riku provava una profonda e abissale impotenza contro Sora era finito. Doveva finire. Riku era famoso per imparare dagli errori, e quello di provare inferiorità, invidia e una forma d’odio mista ad amicizia verso il moro, era stato il suo più grande errore.
E tutti ne stavano pagando le conseguenze.
Aveva perso la sua casa, la sua tranquillità, il suo mondo, la sua identità, il suo orgoglio, il sorriso, l’amicizia, la fiducia, Kairi e... Sora.
 
Contro ogni previsione di Ansem, riuscì a prendere  il controllo di se stesso per alcuni secondi, materializzandosi con una visione onirica di sé.
<< Correte, io cercherò di resistere il più possibile! >>
<< Ma! >>
<< Andate! >>
<< Riku! >>
<< Andate! >>
L’unica cosa che rimaneva lui, era la certezza di aver salvato qualcuno. 




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Capitolo 17
*** #Imbarazzo- Sora ***


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#Imbarazzo.



Trovarsi fra le braccia di Kairi e venire liberato dalla prigionia di essere un Heartless, era stato imbarazzante: Sora se ne era reso conto solo quando poté guardarla in volto, in bilico fra i due mondi, mettendo in pausa la corsa verso il compimento della sua missione.
<< Tornerò. >> si era sentito in dovere di dire, come se quell’unica promessa valesse sia per lui che per Riku.
<< So che lo farete. >> Kairi aveva capito che avrebbe cercato di farlo e mise la mano in tasca, con gli occhi lucidi di lacrime, consegnando a Sora il suo Portafortuna. << Vedi di riportarmelo intero, intesi? >> dirlo aveva dimezzato la tensione presente in loro e Sora aveva posato la mano su quella della ragazza.
Si erano stretti la mano non appena il blocco di Kairi aveva cominciato ad allontanarsi, per riportarla a casa.
Vedere l’isolotto di Kairi allontanarsi in quel groviglio di luci azzurre gli mise addosso ansia. << Tornerò! Lo prometto! >> infatti urlò con gli occhi sbarrati.
<< So che lo farai! >>
E Sora si promise di farlo, solo dopo l’aver preso Riku, chiesto lui scusa e chiarito tutto quello che si erano detti per farsi solo male.
Perché per Sora, Riku era qualcosa di davvero importante. 



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Capitolo 18
*** #Inaspettato- Riku ***


Questa storia partecipa al concorso Hikari [ a Kingdom Hearts Contest ] indetto sul Forum di EFP da Audrey_24th. (http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10523023)


#Inaspettato.



Non si sarebbe mai aspettato di dover compiere quell’atto, eppure non si sentiva una vittima.
Lui non aveva paura del buio e scoprire che Kingdm Hearts fosse la Luce, era stato un duro boccone da mandare giù. << Sora! >> mise una mano sulla porta non appena vide che il moro non poteva reggere un tale sforzo e tirò a sé più forte che poté.
Come gli eventi fossero andati in quella direzione Riku non se lo spiegò mai. Era un cammino inaspettato che avrebbe continuato a percorrere al buio, dentro la parte Oscura di Kingdom Hearts, a pagare per i propri errori e peccati, per il male che aveva disseminato e per l’accidia che aveva dimostrato fino alla fine.
<< Non si chiude! >> si lamentò Paperino e Riku si prodigò a tirare con maggiore forza, con in petto la sensazione di essere stato colpevole di ogni cosa.
<< Chiudiamola insieme, Sora! >>
Riku non aveva osato smettere di tirare nemmeno quando un fascio di luce andò a rischiarare l’ambiente alle sue spalle e Sora aveva retrocesso puntando il Keyblade in alto, sprigionando la stessa piacevole luce.
Dopo alcuni secondi non aveva avuto più bisogno di tirare, Riku, e si concesse un leggero sorriso soddisfatto, mentre stava per girarsi e accettare il proprio Destino. << Riku! >> la voce di Sora – preoccupata – fu una conferma che quella non fosse la fine per lui, per loro. Lo guardò con il cuore in mano.
<< Prenditi cura di lei. >> si limitò a dire e la porta fu sigillata. 



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Capitolo 19
*** #Legame- Sora ***


Questa storia partecipa al concorso Hikari [ a Kingdom Hearts Contest ] indetto sul Forum di EFP da Audrey_24th. (http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10523023)


#Legame.


Il sonno di Sora era durato un anno.
Un anno in cui Riku aveva vegliato sull’amico come un angelo custode.
Riku era cresciuto, così come Sora dentro la capsula: i suoi capelli avevano superato le scapole, i lineamenti del viso si erano addolciti pur rimanendo mascolini e virili, e il taglio degli occhi si era pronunciato; il corpo, a causa dei duri allenamenti che aveva intrapreso con Topolino in quel lungo periodo, si era andato a tonificare, sfilare, facendolo sembrare un adulto a tutti gli effetti.
Diciassette anni, due passati lontani da casa e molto altro tempo sarebbe passato, prima di poter annusare l’odore della salsedine e farsi accarezzare dalle gentili brezze delle Isole del Destino.
Riku era diventato forte non solo nel corpo, ma anche nello spirito.
Improvvisamente ripensò a Roxas, a Axel, a Xion, a Naminè – così simili a Kairi ma al contempo diverse - e a tutti i Nessuno che aveva eliminato, pur di rivedere in piedi Sora, ricorrendo nuovamente al potere Oscuro di Ansem nel suo cuore, prendendone le sembianze.
<< Non hai accresciuto i tuoi peccati, Riku. >> la voce di Re Topolino fu un lenitivo per i nervi e - anche con la benda sugli occhi -  riuscì a carpirne le espressioni e gli spostamenti.
<< Vostra Maestà... >> mormorò e , vedendo che fosse in compagnia di Diz, non proferì più nulla, aspettando e percependo una strana sensazione all’altezza del petto.
<< Topolino, chiamami così, per favore... >> sospirò il diretto interessato, socchiudendo gli occhi, e Riku sorrise leggermente.
<< Si è risvegliato. >>
Riku fu sicuro che quella sensazione fosse dovuta al legame che lo univa a Sora. 



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Capitolo 20
*** #Luce- Sora ***


Questa storia partecipa al concorso Hikari [ a Kingdom Hearts Contest ] indetto sul Forum di EFP da Audrey_24th. (http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10523023)


#Luce.



Sora non aveva più dormito dal suo risveglio.
Si era trovato a Crepuscopoli, una città- mondo di cui non conosceva nulla ma che era stata in grado di fargli nascere della strana malinconia in petto, sciolta con delle lacrime.
Da quell’episodio non si era fermato un attimo, dovendo stringere i denti ed evitare che Kingdom Hearts venisse aperto da una banda di scellerati – una certa Organizzazione XIII – composta da Nessuno, che continuavano a fare dei strani riferimenti su di lui e sulle sue memorie. Aveva viaggiato per altri mondi, conosciuto altra gente, rivisto vecchie conoscenze e salvato ciò che le sue forze gli permettessero, spingendosi fino al limite.
In lui la Luce non era mai morta.
Era stato in grado di tenere testa a fenomeni mostruosi e figuri incappucciati dai poteri immensi.
Adesso era dentro la casa del nemico, nuovamente ai piedi di Kingdom Hearts.
<< Un anno. >> mormorò a se stesso e guardò Kairi. Della ragazza sperduta e spaurita che aveva salvato un anno prima non vi era più traccia: adesso la sua bellezza era sbocciata, le forme divenute generose e i capelli cresciuti.
Si erano ritrovati, lì, nel covo del malvagio e non si sarebbero separati.
<< Sora... lui è... >> solo quando Kairi gli aveva messo davanti la figura di un uomo incappucciato – fino a non farne vedere i lineamenti – si era sentito finalmente appagato. Quasi i suoi sforzi di Custode della Luce fossero stati ricompensati.
Non seppe proprio spiegarselo fino a quando non fu in grado di guardarlo in volto e... pianse.
Pianse di gioia, di soddisfazione, le lacrime delle sue paure, di poter chiedere scusa, per l’ansia. << Riku... >> si limitò a singhiozzare, tenendo per mano ciò che rimaneva del proprio migliore amico. 



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Capitolo 21
*** #Oscurità- Riku ***


Questa storia partecipa al concorso Hikari [ a Kingdom Hearts Contest ] indetto sul Forum di EFP da Audrey_24th. (http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10523023)


#Oscurità.



Diz era scomparso, vittima del suo stesso sacrificio e lui... lui aveva potuto riprendere possesso del proprio corpo.
<< L’Oscurità in te sta letteralmente abbandonandoti, Riku. >> era stato l’ennesimo appoggio da parte del Re a fargli prendere la decisione di abbandonare il vestito così simile ai propri nemici.
Ne afferrò la stoffa vicino al cappuccio e trattenne il respiro. Si sentiva sotto esame, completamente estraneo alla sensazione di essere nuovamente se stesso. Non più il male, non più l’osservatore o l’aiutante ma Riku.
Socchiudendo gli occhi e guardando l’espressione così assorta di Sora, il suo Sora, sfilò via la casacca nera e la lanciò lontana, così come la benda degli occhi. Non ne aveva più bisogno.
 Davanti all’entrata di Kingdom Hearts Riku sentì un leggero panico invadergli il corpo ma si tranquillizzò non appena alzato il Keyblade, insieme a Sora e Re Topolino, questo si irradiò della stessa luce dei due detentori della Chiave Regale e contribuì all’apertura delle porte.
<< Sei pronto, Sora? >> una frase detta così, per smorzare la tensione e sentire la risposta sempre sicura di Sora.
<< Facciamolo. >>
 
Erano stati subito divisi.
Non era importante quanto il fatto che – nonostante i suoi tentativi di redimersi – fosse sempre dentro Kingdom Hearts mentre era piena di mostri.
Eppure Riku continuava a lottare al fianco di Sora. Finalmente dalla parte che avrebbe dovuto coprire da sempre e che gli apparteneva.
Avrebbero diviso la gloria di aver salvato i mondi e si sarebbero potuti rilassare a casa.
 
Si erano riuniti dopo l’aver sconfitto Xemnas e Kingdom Hearts aveva subito dato segni di cedimento. Riku si era sentito in grado di essere il punto di svolta, di poter dare una mano aprendo un passaggio oscuro eppure...
<< Non capisco! >> era stata la sua imprecazione mentre si rendeva conto di non poter fare nulla e subito si era dato del patetico, pur mantenendosi in piedi diritto.
<< Non sei più parte dell’Oscurità, non l’hai ancora capito? >> i presenti avevano guardato il Re con tanto d’occhi e Riku si era sentito rinascere sotto lo sguardo zaffiro di Sora.
La rabbia arrivò dopo, quando si rese conto che non poteva fare davvero nulla per portarli lontano da quella dimensione in bilico.
<< Non preoccuparti, uno modo lo troveremo. >> le parole di Sora lo riportarono presente e gli diedero la carica per non perdersi d’animo.
Naminé fu la risposta ai loro problemi. La stessa Naminé che aveva cucito insieme i ricordi di Sora, Pippo e Paperino e che presto sarebbe scomparsa del tutto, tornando dentro Kairi.
 
Bastava un passo per tornare a casa. Sia lui che Sora ne erano consapevoli ma... il passaggio si chiuse e la torre collassò su se stessa, costringendoli a combattere fino alla fine. 


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Capitolo 22
*** #Perdono- Sora ***


Questa storia partecipa al concorso Hikari [ a Kingdom Hearts Contest ] indetto sul Forum di EFP da Audrey_24th. (http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10523023)


#Perdono.



Non avrebbe permesso a Riku di lasciarsi andare.
Avevano troppe cose da dirsi e troppo da raccontarsi, semplicemente troppo da ricostruire e dimenticare, che non avrebbe permesso a nessuno di fare del male all’albino, nemmeno se stesso.
<< Lasciami qui... >> Sora ignorò la richiesta di Riku e – afferrato per un braccio e dalla cintura – se lo trascinò quasi addosso, fino ad arrivare in un luogo di completa oscurità.
<< Saremo i Custodi della parte Oscura. >> aveva mormorato, perdendosi a guardare la luna pallida in cielo e il movimento tranquillo e cadenzato delle onde.
Sora non si sarebbe mai immaginato di poter aprire il proprio cuore in un luogo del genere, esprimendo ogni sua paura e dubbio.
Non si sarebbe mai immaginato quella fine dopo tante fatiche e avventure.
Se ne sentì sinceramente amareggiato.
<< Forse è meglio così... >> sussurrò perdendosi a guardare il panorama incantevole per l’ennesima volta e rimase di sasso nel sentire le scuse velate di Riku.
Non si sarebbe mai immaginato di poter essere un modello da seguire, un punto di riferimento per qualcuno – soprattutto per Riku – e sorrise di cuore guardando gli occhi azzurri dell’amico.
<< Pensavo di essere migliore di te in ogni cosa. >> borbottò Riku, continuando quel discorso e Sora lo fermò.
<< Pensavo che tu fossi migliore di me in ogni cosa... >>
Ridacchiarono sommessamente e si abbandonarono alla brezza fresca, priva d’odori, di quel luogo immobile.
Il tempo aveva lenito le loro ferite – quelle che si erano inflitti all’inizio del loro viaggio – ed era inutile parlare di perdono.
Per loro era una parola superflua.
Era bastato che si riunissero per risanare ogni dolore.
 
Sora lasciò cadere la testa all’indietro, guardando il cielo nero senza stelle, tenendosi ben saldo sui gomiti.
Riku rimase seduto a guardare il mare e fu lui ad accorgersi della bottiglia verde, contenente un messaggio per Sora.
Non parlò, corrucciando le sopracciglia, e si limitò a dare una leggera gomitata a Sora, il quale lo guardò con curiosità.
<< Mh? >> Riku si limitò a consegnargli il messaggio in bottiglia e Sora prese a leggere.
Sgranò gli occhi leggendo ad alta voce il messaggio firmato da Kairi, così da rendere partecipe anche l’albino, e si sorprese quando davanti a loro s’aprì la porta della Luce.
 
A Sora tremò il cuore così come quello di Riku.
Divennero Luce e poi... il mare. 




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Capitolo 23
*** #Casa- Riku ***


Questa storia partecipa al concorso Hikari [ a Kingdom Hearts Contest ] indetto sul Forum di EFP da Audrey_24th. (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1821958&i=1 )


#Casa.


Riku non ricordava le Isole del Destino così belle come in quel momento.
Stava galleggiando sul suo mare natio e stava credendo che fosse un sogno.
Un sogno vedere Sora davanti a lui – a sbracciare come un ossesso per arrivare a destinazione – Kairi sulla spiaggia e la sua casa.
Intatta.
Sorrise quando Paperino e Pippo saltarono addosso a Sora e sorrise a Topolino, lasciando che gli saltasse addosso per abbracciarlo.
Riku sentì la sabbia sui piedi e guardò Kairi come se fosse la prima volta; guardò tutto ciò che lo circondava come se fosse la prima volta.
Pensò di aver visto male quando Sora prese le sembianze di Roxas e Kairi di Naminé e temette che fosse davvero un sogno.
Non proferì parola quando Sora afferrò il Portafortuna di Kairi, mentre la ragazza era ancora ferma a porgergli la mano.
Mai, come in quel momento, si sentì degno di considerare quei luoghi Casa.
 
<< Bentornato a casa. >>
Fu la semplice frase di Kairi, accompagnata da un sorriso raggiante.
 
Solo dopo Riku ripensò alla lettera in bottiglia trovata nella parte Oscura; al fatto che, forse, fosse stato il potere dell’amica a far trovare loro la giusta strada e che, forse, lei stessa era consapevole della fine.
Rimasero dei dubbi alla quale non seppe mai dare una spiegazione, ricordando il contenuto, quasi come se fosse marchiato in lui...
 
<< Riku! >> fu distratto da Sora, che rideva correndo e sventolando il costume a righe marinare di Paperino, mentre il papero lo seguiva correndo con un telo allacciato in vita, rosso in viso.
 << Dai, vieni a giocare..! >> fu chiamato da Kairi che si sbracciava, insieme a Topolino e Pippo, con un pallone ai piedi.
Riku sospirò e tornò in piedi, scrollandosi di dosso la sabbia, e Sora gli cadde davanti con addosso Paperino – che cercava di prendersi il costume in qualsiasi modo. << Ai-..! Aiu..! >>
Gli strepitii di Sora attutiti dalla sabbia e coperti dagli urli isterici di Paperino – perché nonostante Sora fosse a terra, non riusciva a prendere il proprio costume – misero di buon umore tutti e lo fecero ridere.
<< Mmh... quasi quasi... >> mormorò a se stesso l’albino e solo in quel momento, mentre afferrava dalle mani di Sora il costume di Paperino e cominciava a correre, capì il vero senso delle parole di Kairi...
 

[...]
One Sky, One Destiny.



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