Four hours in paradise

Four hours in paradise

Chapter 3: Only a dream 

 

 

 

Sasori correva, lanciato nel vuoto: la sua Hinata lo aspettava.

Sentiva l’adrenalina salire, il battito cardiaco accelerare pericolosamente, vorticosamente.

Pochi minuti lo dividevano da lei, minuti interminabili.

E finalmente avrebbe saziato quella dolce passione, sfociata in tormento, ora ossessione.

Giunse nel luogo dell’appuntamento, senza prestar attenzione alla bellezza del posto,  che in altre circostanze avrebbe certamente notato. Era un posto dalla rara bellezza, distante dal resto del mondo. La tenue luce lunare rispecchiata dal lago dava l’impressione di trovarsi in una terra incantata, fiabesca. E la principessa stava arrivando.

E lei era lì, intenta a fissare il suo riflesso sulla superficie lievemente increspata del lago, come per accertarsi che non stesse sognando. La fioca luce lunare le donava un colorito etereo, in netto contrasto con la lunga chioma corvina, anch’essa colpita dai raggi della Luna. Gli occhi dalle lievi sfumature violette erano contornati da un sottile strato di matita, per sottolinearne ancor di più il colore inusuale. Tutto in lei era un contrasto, ma maledettamente ben riuscito.

Perché lei era l’angelo di Konoha, e si stava donando al nemico, consapevolmente.

 

Sasori fissò la sagoma della ragazza per un paio di secondi, completamente avvinto dalla visione onirica di fronte a lui. Ma non era lì per contemplarla, il loro momento era arrivato. Avevano poco tempo, anzi, non ne avrebbero mai avuto abbastanza. Scese con grazia dall’albero, dove a terra il fogliame attutì la caduta. Hinata si girò in direzione del suono, e seppe che lui era lì, per lei. Ma non si mosse: lui l’aveva cercata, desiderata, e ora lui doveva andare da lei.

 

Tic Tac

“ Non ti ho mai vista da così vicino,dire che sei solo perfetta sarebbe offenderti..“

 

Tic Tac

“ Perché una come te starebbe con uno come me? ”

 

Tic Tac

“Sono cosi vicino a te,come fai a non sentirmi?”

 

 

Si fermò a brevi passi da lei, pronto a coglierla di sorpresa, inconsapevole che lei sapesse già tutto.

Constatò quanto fossero diversi anche fisicamente, di quanto fosse insignificante dinanzi a lei, ma non lo avrebbe mai ammesso.

 

 

Lei si voltò lentamente, pronta finalmente ad un approccio con il suo tormento.

Ma Hinata non aveva più i capelli corvini né tanto meno gli occhi violetti.

Aveva un volto vagamente femminile, i capelli color del grano e gli occhi cerulei.

« Danna, si svegli! » proferì la creatura di fronte a lui, riconosciuto come il suo partner e collega, Deidara.

 

^*^*^

 

Era un sogno,un bellissimo sogno.

Si guardò freneticamente intorno, e capì immediatamente di non trovarsi nella sua stanza.

« Non è la mia stanza questa. Aspetto delucidazioni, Deidara. » domandò l’artista al compagno, ancora interdetto dai fatti appena accaduti, in particolar modo dal sogno.

«Sa com‘è,quando si esagera con l‘alcool non si mai che fine si fa...» replicò il biondo, con fare malizioso, chiaramente alludendo alla serata precedente.

«Peccato che non ricordi nulla di ieri sera.» Commentò stizzito Sasori,rifilandogli un’occhiata truce.Odiava attendere risposte,ma soprattutto odiava essere deriso da quel ragazzino egocentrico colmo di sé. Gli ricordava troppo sé stesso in “tenera“ età, in chiaro delirio di onnipotenza.

 

«Uhm..se  dico: mio compleanno e saké, riesce a collegare? » Deidara aveva il coltello dalla parte del manico, poteva tranquillamente inventare qualsiasi cosa sulla serata precedente, vista l amnesia dell’altro.Ma non voleva farlo, nutriva troppo rispetto per il suo Danna.

Ma tutto ciò non gli impediva di prenderlo velatamente in giro, ma soprattutto lo divertiva a fargli trapelare emozioni, cosa insolita per il marionettista.

 

«Ah,ora si.»
Ripercorse mentalmente la serata precedente,terminata con il suo crollo nel locale.Ed evidentemente Deidara lo ebbe portato a letto, gesto stranamente affettivo.Ma una cosa però non quadrava…

«Ma perché proprio nella tua stanza?»

 

«Semplice, perché la sua è chiusa a chiave. Comunque, ho interrotto il suo sonno perché tra un‘ora ci sta la riunione. E se non ci sta di certo sarò io il primo indiziato per la sua sparizione… » fece il biondo in tono pratico, particolarmente cinico.

 

«Perché, che ore sono?»

Sasori era allarmato,qualcosa gli diceva che era veramente tardi, e ciò gli avrebbe impedito di osservare la sua Hinata, cosa che gli avrebbe rovinato la giornata.

«Mmm, le undici in punto.Credo »

Il marionettista imprecò sottovoce, nella disperata ricerca della sua veste. Avrebbe avuto si e no 10 minuti per ammirarla, calcolando che il percorso per il luogo era a circa mezz’ora da lì.Forse correndo sarebbero diventati 20, ma aveva sempre poco tempo.Odiava essere vittima del tempo.

«Dove va?» chiese sospettoso il partner, con stampato sulle labbra un ghigno. Sapeva il suo segreto. Ma non lo avrebbe rivelato, alla fine anche Sasori sapeva il suo, sempre se ricordasse il tutto..

«Non ti riguarda, Deidara.Per le dodici sarò qui. Stanne certo.»

E con questo chiuse sbattendo la porta, lasciando il compagno ghignante, stracerto che per le dodici non sarebbe tornato. Possibile che doveva sempre inventare scuse per coprirlo?

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Omg! Quante recensioni, non ne sono abituata!^^

Scusate del ritardo, ma l'ispirazione non arrivava, o quando lei ci stava non ci stava tempo!

Non avrei mai pensato di avere tutto questo successo, mi fate commuovere..*-*..

Comuque,ecco l'angolo delle risposte!(Le risposte sono messe in ordine di recensione)

 

Arwen5786: Bè ci sta gente che lo fa, e vorrei evitare incavolature..-.-
Che dire, sono felice che non hai trovato errori, non avendo betareader sono sempre incerta nella sintassi  et simli...-.-..Oddio, Shikamaru Sakura o.O,sinceramente non l ho mai pensata, e io sono un talento in queste cose XD..Spero che ti sia piaciuto il capitolo, calcolando che mi è costato una fatica non indifferente..Un bacio,e grazie ancora!

 

Miyuk: mi commuovi pure tu, *-*..davvero i miei capitoli danno questo effetto?o.O..Ma comuqnue questo capitolo stando ai miei standar ermetici è abbastanza lungo,spero che ti sia piaciuto lo stesso =)..Ahecco perchè Sasochan non è andato dalla sua Hinata.Altro che missione!XD Ecco il link dell''immagine fautatrice di tutto questo delirio.é molto inusuale...

 

Lalyblackangel:Anche io sono per le HinaxNaru, sono perfetti *-*..Grazie dei complimenti ^^..Per la NaruxKarin..mmm..potrei pensarci, visto che entrambi sono ( a modo loro ) interessati ossessivamente a Sasuke XD..Ma di certo sarebbe una oneshot..Grassie dell'idea!Un bacio ^^

Tsuyiko In effetti l'idea del primo capitolo era "ingannare" il lettore,poi ho deciso di continuarla..Come vedi ho preso alla lettera i vostri consigli, questo capitolo è decisamente più lungo dei primi 2..Grassie dei complimenti sul mio modo di scrivere, molti non lo apprezzano -.-'..Un bacio e ancora grassie!

Tifalockhart: In primis grassie del consiglio per la battitura, mi sto chiedendo come facevo prima a scrivere in quella maniera tutta appiccicata XD...Cè..grassie a me ti sei innamorata di questo pairing?o.O..sai che stai mandando il mio Ego alle stelle, lo sai?*-*..Sulla lunghezza del capitolo credo di averti accontenata, non ci sta paragane cone gli altri due XD...ancora grazie dei tuoi preziosi consigli, spero che sia di tuo gradimento questo capitolo leggermente ambiguo..XD..un bacione!Me onorata di star tra i tuoi preferiti!

Lea91:*-* che bellu,hai capito la vera essenza di Sasori: un criminale con nette carenze affettive sfociate in amore per le bambole *-*..Eh si, volevo proprio che questa storia risultasse inusuale, in effetti ho il panico di sfociare nel banale...Vista la "missione" di Sasori? XD...Un bacio,e ancora grassie dei complimennti!

Daydreamer: Uh, che bel nick che hai scelto *-*..Poi mi ricorda troppo una canzone...*-*..comunque grassie dei commenti,visto ho aggiornato abbastanza in fretta!Un bacio!

_Fimmy_: Oh Fiamma, te l'ho già detto che hai un nome belissimo?Si mi sa di si, comunque lo ripeto XD..Sono felice di averti conosciuta, poi abbiamo troppe cose in comune! Anche Hinata è la mia pg femminile preferita e Sasori è tra i primi ( alla pari con Deidara..*-*)..Spero che non ti sia messa paura leggendo altre mie storie, scritte malissimo tra l'altro ( ero agli inizi...)..Che bellu,sto tra i tuoi preferiti*-*..Un bacio, e non farti mettere in punizione! XD

Mimi18:Oh Mimi!*-*..Fa strano sapere che la dolce Hinata sia felice di essere spiata eh?Ma quanto la sto facendo perversa..ç.ç..Bè, credo che quasi tutte vorrebbero esser spiate da lui...(sospira sognante)..Sono felice di averti conosciuta, ma sappi che se anche mi contagerai con le InoxSasu rimarrò fedele ai crak pairing!Un bacio!

Eldercloud: Collega di crak pairing!Certo che me ne fai di concorrenza, una Sakura Kisame!O.O
Tra l altro ho quasi finito di leggere i capitoli arretrati della tua "Mizuage", bellissima!*-*..Avessi io la fantasia che hai tu!Grassie anche di avermi messa tra i preferiti!Comunque sul continuarla stanne certa, non me la sento di abbandonarli!XD..grassie dei complimenti, un bacione!

Ah,ultima cosa, somma compagna di classe, se leggi batti un colpo!

Anche chi mi ha messo tra i preferiti cioè, crazyKikka e Saclala e Zenity (oltre ai sopraccitati *-*),datemi segnali di vita! ^^

Ultimissima cosa, grazie a tutti, anche a chi legge e non commenta!Alla prossima!Baci a tutti!

Four hours in paradise

Chapter 4: The meeting  

 

 

 

 

 

Spesso il tempo pare non scorrere mai. I minuti trascorrono lentamente, e tutto ciò a cui un tempo davi importanza, ora semplicemente non ne ha. Hinata sapeva, conosceva bene questa apatia, benissimo.

Questa sensazione l’aveva devastata appena partito Naruto, distruggendo una parte di lei, come un terremoto.

Ma si sa, dopo il terremoto devi solo ricostruire dalle macerie, pur sapendo che nulla sarà più come prima.

Il tempo stava lenendo quella ferita, in apparenza.

Ma non era solo il tempo, e la kunoichi lo sapeva, e questo sospetto divenuto oggi realtà l’aveva frastornata, felicemente.

Era la prova reale di essersi totalmente lasciata alle spalle l’infanzia, e tutti i suoi sogni infantili.

Non era più la graziosa erede degli Hyuuga, sopraffatta da sempre dal cugino Neji, intimorita da se stessa, da tutto il suo clan che l’aveva sempre giudicata inetta.

Era una donna, consapevole del suo fascino e della sua avvenenza, ed una ottima kunoichi, forse la migliore tra quelle della sua età. Aveva quegli occhi che nessuna avrebbe potuto avere, neppure Sakura, ora allieva prediletta dell’Hokage , sua rivale in amore.

E Sakura era rimasta sola, - per sua scelta(oppure no,punti di vista)- mentre Hinata non era sola, non più.

Aveva ancora il suo Team, la sua vera famiglia. Aveva Kiba, il fratello che non aveva mai avuto, sempre pronto a difenderla, ad amarla. E Shino, quello strano ragazzo fissato con gli insetti, ma dimostratosi anch’egli degno di fiducia e del suo affetto. E poi aveva (si, sapeva che era oramai suo) quello strano ragazzo, straordinariamente seducente, che quotidianamente l’attendeva.

Ma oggi lui non si era presentato, che anche lui si fosse stancato di lei?

Hinata sedette su una panca, alle porte del villaggio. La leggera brezza estiva le accarezzava il volto, scompigliandole la fluente chioma corvina. Così presa dai suoi pensieri non si accorse della ragazza che lentamente si stava avvicinando a lei, quasi di soppiatto, come per non distrarla dalle sue riflessioni.

«..Hinata?» pronunciò incerta, come se stesse parlando a una persona in balia del sonno, o in convalescenza.

Hinata si girò di scatto, riportata bruscamente alla realtà. Allargò i pallidi occhi per lo stupore, una volta vista la sua interlocutrice: Sakura Haruno. Non si parlavano da mesi, anche vivendo nello stesso villaggio. E proprio ora che stava pensando indirettamente a lei, le era apparsa davanti. Scherzo del destino?

«..oh ciao Sakura, non ci si vede da tempo, vero?» sorrise lei, un sorriso così falso da farle male le gote. Forse stavano cambiando molte cose nella vita di Hinata, ma alcune cose erano fatte proprio per rimanere tali, come il velo di diffidenza che nutriva nei confronti della Haruno.

«Sei tu che a quest’ora non sei mai qui.Non ti fai vedere spesso ultimamente, e non sono l’unica che lo nota. Hai qualche novità? O è solo allenamento?» il tono parve a Hinata vagamente allusivo, possibile che lei sapesse?

«Solo allenamento, Sakura. C‘è chi sa anche allenarsi da solo, senza chiedere aiuto all‘Hokage, sai?» la situazione stava lentamente precipitando, e Hinata si sentì quasi in colpa per la punta di acidità usata nel pronunciare la frase.

« Beh, non sai le cose che puoi imparare da un ninja adulto, per non parlare di Tsunade, lei è una ninja leggendaria! Si, è dura all‘inizio, però ne vale di certo la pena. Basta esser motivati in qualcosa, e le difficoltà si superano, fidati.» Sakura sembrava non aver colto la provocazione dell’altra, o perlomeno non aveva voglia di metterla sul personale, ed iniziare una discussione.

« E quali sarebbero le tue motivazioni, Sakura? Per caso hanno un nome ed un cognome?»

La mora kunoichi si maledì per quella frase, stava dando sfogo ad anni di silenzio, ma una parte di se era ancora fragile, non desiderosa di uno scontro.

«Sai di chi parlo..» rispose Sakura con aperto tono di sfida, Hinata stava stuzzicando una ferita di lei ancora aperta. E lo stava facendo volontariamente.

«Peccato che questa persona se ne sia andata di sua spontanea volontà, nessuno l’ha costretta ad allearsi con uno che ha tentato di distruggere il villaggio. Sakura, vuoi sapere una cosa? Io non ti ho mai capita, mai. Avevi Naruto, quel ragazzo ti ha sempre amata cavoli! E tu che fai? Vai dietro a Sasuke Uchiha, che delle ragazze non gli è mai importato! Se penso che ora sei sola, riesco a pensare che te lo sia meritata e basta. Potevi essere felice, ma non l‘hai voluto tu.»

Si sentiva svuotata, come liberata da un veleno tossico. Aveva passato tre anni a pensare quelle cose, e finalmente aveva avuto la possibilità di sfogarsi realmente. Tutti potevano ammirare la nuova Hinata, e seppe che da quel momento nulla a Konoha sarebbe stato più come prima.

Si alzò dalla panca, lasciando Sakura ancora sotto shock, forse per le parole o forse perché proprio pronunciate dall’ultima persona da cui se lo sarebbe aspettato.

Si diresse verso il luogo dell’allenamento, inquieta, desiderosa di sfogare l’energia negativa accumulata durante la mattinata. E magari avrebbe anche visto lui..

 

^*^*^

 

Sasori correva, diretto verso il solito luogo. Gli tornò in mente lo strano sogno, che almeno in apparenza stava rivivendo. Peccato che nel sogno aveva la certezza di incontrare Hinata, ma soprattutto nel sogno non era attanagliato da una lieve e fastidiosa emicrania, tipica di chi eccede con l’alcool la sera precedente. Gli tornò in mente la conversazione fatta con Deidara prima di uscire, era sua impressione o il tono del collega era stato vagamente allusivo? Scacciò immediatamente questo pensiero: ci avrebbe pensato dopo, ora aveva altre priorità.

Perché osservare quella ragazza era diventata da una semplice distrazione quotidiana ad ossessione, ne era oramai dipendente.

E non avrebbe permesso al suo nemico -il tempo- di privarlo della sua droga.

Il tragitto parve più lungo e faticoso delle altre volte, anzi, non gli era mai parso così tortuoso come quel giorno.

 

^*^*^

 

Giunse in nel bel mezzo del bosco, nelle vicinanze di un ruscello, il luogo dove lei abitualmente si allenava, ora il loro luogo. Salì su un albero, per acquisire una migliore visuale. Il sole lo accecò, facendogli lacrimare gli occhi.

Il luogo era troppo silenzioso, decisamente.

Hinata non c’era, anche se lui era arrivato in orario, stando ai suoi calcoli.

Possibile che lei si fosse accorta di questo "gioco"?

Possibile che lei si fosse stancata di lui?

Si, per l’ennesima volta era stato abbandonato da chi amava, sensazione familiare per Sasori.

O forse semplicemente aveva creduto troppo a questa storia, lui che di solito evitava qualsiasi tipo di coinvolgimento emotivo, era di nuovo ricaduto nei suoi errori.

Con un colpo di reni scese dal ramo, elegantemente. Si guardò attorno per l’ultima volta: quel luogo era teatro dei suoi sogni, per l’ennesima volta infranti.

Un suono ruppe quell’odiato silenzio, simile ad un singhiozzo.

Sasori alzò lo sguardo cercandone l’origine.

E Hinata era lì, accucciata su se stessa con le gambe al petto, la testa poggiata sulle ginocchia, premuta a forza, forse per trattenere le lacrime. I lunghi capelli color notte le ricoprivano interamente il viso, ma Sasori era certo che fosse lei.

Ma non era l’Hinata che aveva da sempre visto, l’Hinata che sferrava calci con una grinta straordinaria, la sua Hinata non aveva nulla a che fare con l’esserino indifeso che stava osservando.

Indietreggiò, e fu il suo errore fatale. Il suono catturò l’attenzione della kunoichi, che alzò gli occhi violetti ingrossati dalle lacrime. E ne incontrò un paio nocciola, dalle fulgenti sfumature rossastre.

Il gioco era finito.

O iniziato?