His kiss.

di mingssi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Love tension. ***
Capitolo 3: *** Tell me, James. ***
Capitolo 4: *** I love you. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Sono passati ormai cinque mesi da quando James ha un unico pensiero che offuscava la sua mente. Sono passati cinque mesi dal fatidico giorno che s'innamorò di Saul, il suo migliore amico. Per James, abituarsi a questa situazione non era mai stato facile e non lo è nemmeno tutt'ora. Insomma, chi è che si sentirebbe felice se si innamorasse del proprio migliore amico? Nessuno, perché si potrebbe perdere l'amicizia di una persona così importante per sé stessi, cosa che non si vuole che accada in nessun modo. 
Sono ormai cinque mesi che James, si tiene tutto dentro. E' allo stremo, non riesce più a trattenersi dalla voglia di dirlo a Saul. Ci ripensa; pensa a ciò che potrebbe accadere ma poi riflette... Tenersi tutto dentro non fa che peggiorare ulteriormente la situazione. Si fa coraggio, prende in mano il cellulare, compone il suo numero e non appena gli viene alzata la cornetta invita il ragazzo ad un'uscita, così fra amici sfruttandola come occasione per dichiararsi. In un primo momento si pente della sua azione che ritiene stupida ed inutile, ma poi ci riflette su complimentandosi con sé stesso e autoconvincendosi che fosse un'idea a dir poco brillante. 
Incontratisi a tarda sera, considerano, o meglio Saul propone, come prima tappa un pub nella periferia di Downey. Un posto carino, non affollato, ideale per rilassarsi dopo una giornata impegnativa o per discutere. James non la trova una bella proposta a primo impatto, ma poi riflettendoci su la trova fantastica. Loro due soli, birra, quattro chiacchiere tra amici ed una dichiarazione inaspettata per Saul. 

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Capitolo 2
*** Love tension. ***


Arrivati lì, notano che il locale è stranamente affollato, fin troppo sia per i gusti di James che per quelli di Saul. James diviene preda dalla tensione mista ad un po' di rabbia. Insomma, non era nei suoi piani trovare tanta gente e non era nei suoi piani dichiararsi con un caos disumano come sottofondo. 
Scrutano tutto il locale in cerca di un tavolo vuoto dove sedersi e, se Dio permette, prendere una birra o un qualcosa da bere. Saul ne trova uno, da una gomitata al braccio di James che non appena riceve quest'ultima si volta verso di lui guardandolo male come per dire "Ma che sei scemo?", per poi sorridere quando gli viene detto che è stato avvistato una tavolo.
«Certo che hai gli occhi da falco, mh?» Dice James, ridacchiando appena.
«Mi sottovaluti.» Ribatte Saul, con un tono fra lo scocciato e il divertito.
«Come potrei.» Risponde James, mentre insieme cominciano ad avviarsi al tavolo.
«Dimmelo tu visto che già lo fai.» Ancora Saul, che si volta verso James inarcando un sopracciglio.
«Taci, va'.» Dice nuovamente James, ridacchiando ancora sonoramente.
Raggiunto il tavolo, i due si siedono uno di fronte all'altro, posizione strategica ideata da James per un eventuale bacio che avrebbe potuto dare. Aaah, la fantasia. Sapeva che per il 99% non sarebbe successo, ma perché non provarci?
Per qualche istante fra i due ci fu un silenzio tombale, solo qualche occhiata a vicenda, fin quando Saul non attacca bottone.
«Oh, dai, parlami di oggi. Com'è andata?» Chiede curioso.
«Male. Non ho dormito per niente 'sta notte. Troppo caldo e troppo nervosismo.-Risponde-E a te?»
Non avesse mai detto la parola nervosismo: Saul, ancora più curioso gli chiede a cosa fosse dovuto.
"Che mi posso inventare?" Pensa James fra sé e sé, mentre una serie interminabile di «Ehm..» vengono pronunciati attraverso la sua bocca.
«Su, James, parla. Sono o non sono il tuo migliore amico?»
«Sì, ma non mi va di raccontarlo a stomaco vuoto. Voglio qualcosa da bere.»
«E sia. Ma poi me lo racconti, ormai mi hai fatto incuriosire.» Dice Saul, alzando poi un braccio ad un cameriere per chiamarlo al tavolo e prendere le ordinazioni dei due, curioso di sapere ciò che ha innervosito James tutta la notte per farci due risate su, come suo solito.

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Capitolo 3
*** Tell me, James. ***


Arrivato il cameriere chiamato precedentemente dal riccioluto, James non esita ad ordinare una birra, per lui. Saul prende ciò che ha preso James, un alcolico che non li avrebbe dovuto stordire più di tanto. L'attesa sarà di qualche minuto e James, non sapendo che fare, prende a giocare con il cartellino indicante il numero del tavolino, addobbo del tutto inutile in un pub, facendo notare la tensione di cui è preda da quando sono entrati nel locale. L'altro prende a fissare le sue mani e i movimenti di questo, chiedondosi il perché di quel gesto inusuale da parte di James.
«Allora, mi vuoi dire che hai?» gli chiede notando, appunto, la tensione che non era mica trasperente del biondo.
James sbuffa in risposta alla sua domanda, non aggiungendo nemmeno una parola dopo aver sbuffato.
Tutto ciò era insolito da parte sua; non aveva mai sbuffato, né tanto meno a Saul, il suo migliore amico che conoscendolo da parecchi anni, cominciava ad offendersi dato il suo comportamento. Non poteva negare che le sue risposte erano secche ma affettuose nel contempo anche questa sera, ma il fatto che non volesse parlare di quello che lo ha turbato nella notte, comincia a farlo preoccupare e non poco.
Dopo qualche minuto arrivano le birre, già stappate. James ne afferra una cominciando a sorseggiare il contenuto della verde bottiglia. Lo stesso fa Saul, guardandolo perplesso. "E' strano, fin troppo", penso quest'ultimo fra sé e sé mentre beveva gli ultimi sorsi della propria birra.
«Okay, James, abbiamo bevuto. Ora raccontami che succede. Sei strano.»
«Devo proprio?» Disse James, alzando lo sguardo che in quel momento era passato da ridente a preoccupato. Preoccupato perché sente che quello che sta per dire, potrebbe cambiare tutto, persino la sua esistenza.
«Sì, devi.» Ribatte Saul, con un tono a metà fra il serio e il preoccupato.
«Va bene, te lo dirò. Preparati, non sarà una cosa che potrebbe piacerti.» Continuò James, facendo assumere anche lui alla sua voce un tono serio che tinge l'atmosfera creatasi di ansia, preoccupazione. Come se fossero due ragazzini di terza media che devono fare gli esami. 
 
 
 
***ANGOLO SCRITTRICE***
Aaaah, allora, questo capitolo per me è leggermente deludente e mi scuso se è corto. (Lo sono anche i precedenti, I know). Non odiatemi per questa coppia abbastanza improbabile. :c
Se recensite vi do un biscotto! :3 (?)

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Capitolo 4
*** I love you. ***


Le parole di James turbano molto l'altro e lo si può notare dal modo in cui ha preso un tovagliolo di carta e dal modo in cui lo stringe. Ora è lui ad essere teso, quasi più del biondo. 
James prende fiato, strappa dalle mani il tovagliolo all'amico, prendendo a guardarlo negli occhi. "O la va, o la spacca." Pensa prima di aprire la bocca. Euforia mista a paura comincianoa farsi sentire in lui.
«Sai, Saul, hai presente quando ti accorgi di essere innamorato di una persona che ti è sempre stata accanto ma che solo dopo tanto tempo ti accorgi che la ami, che è davvero speciale per te?» Chiede, cominciando a mostrare un lieve rossore in viso.
«Sì James. So come ci si sente. Lo so. E' capitato anche a me e posso dirti che non è una sensazione poi tanto piacevole. La sconsiglierei a tutti. Ma, ok, questo che c'entra?» Gli risponde, continuando a guardare l'amico nei suoi occhi. In quel momento, non può negare, di essersi perso in quei meravigliosi occhi che solo ora, dopo aver sentito le parole del proprietario, realizza di amare alla follia ogni loro sfumatura.
«Sì? Sul serio? E se ti dicessi che la persona che amo, sei tu... Che faresti?» Chiede, abbassando lo sguardo.
«Ti direi che la persona che ama la persona seduta di fronte a sé, non sei solo tu. Ti direi che ti amo anche io, James.» 
Tra i due si viene a formare un'atmosfera intensa, ricca di emozioni sparse intorno a loro. Nessuno dei due poteva credere a quello udito. Ben presto quell'atmosfera viene interrota dal cameriere. Scegliere un altro momento per chiedere se chiudono il conto no? Vabbè. James tira fuori il portafogli, da 20 dollari al cameriere e lo invita cortesemente a tornare a servire i tavoli. Cortesemente non proprio, James non è il tipo da cortesie e si sa. 
«Forse è meglio andare. Non credi anche tu? C'è troppa gente.» Propone il biondo avendo in risposta un cenno del capo da parte del riccioluto.
Usciti da quel locale, si trovano a vagare per la periferia di Downey, zona molto calma dove a quell'ora di sera non c'è nessuno se non qualche ubriaco sballato fino al midollo. Tutt'un tratto James si ferma sotto un palo della luce, si volta verso Saul, squadrando ogni singolo centimetro del suo viso, soffermandosi alle labbra. Non ce la fa più, muore dalla voglia di stampargli un bacio sulle labbra e senza pensarci due volte, avvicina il proprio viso a quello dell'amico andando poi a posare le proprie labbra sulle sue. Le unisce così in un casto bacio ricambiato, facendolo poi degenerare in un bacio più intenso e ricco di passione. Il riccioluto scioglie l'effusione, mostrando al biondo un ampio sorriso e allacciando le braccia dietro al suo collo, stringendolo forte a sé per poi sussare vicino al suo orecchio un fievole «Ti amo.»

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