Miss Self Destruction

di Rain79
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The Beginning ***
Capitolo 2: *** Sid & Nancy ***
Capitolo 3: *** Brucia veleno ***
Capitolo 4: *** Happy Birthday ***
Capitolo 5: *** Miss Self Destruction ***
Capitolo 6: *** Never hide ***
Capitolo 7: *** Loverdrive ***



Capitolo 1
*** The Beginning ***


In ritardo. Anche oggi. Ma che ci posso fare? E' nel mio dna.
Tre, quattro ore di sonno decente. Mal di testa. Ho indossato i primi vestiti che mi sono capitati. Per fortuna il trucco di ieri ancora regge.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Giulia cammina svelta. Con gli anfibi che pesano troppo per le sue gambe cosi' magre. I jeans logori. La maglietta nera. La solita maglietta nera col teschio. Quella che indossa ad ogni concerto.
Cammina svelta, e la catena che pende dalla cinta borchiata sembra scandire i suoi passi sull' asfalto.
Finalmente arriva. Getta la sigaretta anche se è solo a meta'. Il furgoncino dei Self-Distructions è parcheggiato nel retro del locale. Marco sta gia' scaricando gli amplificatori.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Accenno un saluto muovendo la testa. Faccio notare la chitarra che ho a tracolla. Lo zaino. E che non ho nessuna intenzione di dare una mano.
Marco non replica. Si limita a seguirmi con lo sguardo. E continua con gli amplificatori.
Entro. Percorro il coridoio stretto e buio. Sospiro. C' è silenzio, troppo, e il cervello automaticamente va alla discussione di questa mattina senza un preciso perchè.
Ho ancora in testa le urla di mia madre che mi butta giu' dal letto. Perchè dormo sempre fino a tardi. Non faccio mai un cazzo a casa. Non studio. Non do mai retta. La musica non mi servira' a niente. E' solo un passatempo da adolescenti. Devo pensare al futuro. Buttare i vestiti da baby-troia. Smettere di frequentare gente poco raccomandabile, perchè se no presto finiro' su un marciapiede..
Sospiro di nuovo. Scuoto la testa.
Arrivo sul palco. Tiro fuori la chitarra. I cavi. E la mente si vuota. Collego gli effetti e il distorsore. Sorrido accorgendomi che non c' è un cavo intatto. Sono tutti "decorati" con del nastro adesivo nero.
Poi mi fermo un' attimo a dare un' occhiata in giro. Il posto non è granchè. Il solito pub che cerca di attirare gente con musica live.
Ma in fondo non mi importa. Mi basta suonare. Scroccare una cena e da bere.

Vedo Morgana in giro per il locale. Parla con un tipo. Mi fa cenno di raggiungerla.
E in tre secondi netti mi presenta il nuovo bassista.
Capisco al volo il nome, Diego, poi Morgana lo trascina via. Non faccio in tempo a chiedere che fine ha fatto Rox che gia' sono spariti.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Le prove.
Marco siede dietro la batteria. Sistema lo sgabello e ricontrolla la scaletta. Morgana è gia' pronta con la sua chitarra. Parla ancora col nuovo bassista. Perfettamente a suo agio e conteno delle attenzioni di Morgana.
Giulia sistema gli effetti. Il cavo del distorsore, che a volte non funziona. Sbuffa e spera che sta volta non ceda. Allunga la cinta della chitarra. Poi si sistema il microfono.
Il locale è mezzo vuoto. Le luci sono un pò basse, e quei quadri con gli stemmi delle birre sono storti.
Marco da il via.
Giulia non è convinta del nuovo arrivato, ma pare non se la cavi male.
Anzi. Diego è piuttosto bravo. Anche se non ha mai provato prima quelle canzoni, riesce a stargli dietro.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Allora sto tizio non' è solo carino.
Mi volto a guardarlo e lo trovo serio e concentrato, mentre Morgana se lo sta mangiando con gli occhi.
Sorrido.
La conosco troppo bene. So cosa ha in mente con quello sguardo. Prevedo dei bei momenti per tutti. Anche se le situazioni personali non dovrebbero influire sulla band, ma Morgana fa sempre di testa sua.
La conosco da anni. E' fatta cosi'. E mi fido cecamente di lei.
Continuo a cantare leggendo il testo della canzone. Perchè ovviamente non l' ho' ancora imparato a memoria.

Nel garage/sala prove discutiamo della serata. Poca gente, ma alla fine abbiamo suonato bene. E Diego non se lè cavata male. Con la band riunita facciamo una votazione. Risultato: Diego diventa bassista ufficiale dei Self-Distructons.
Lui è contento, e Morgana pure.

Lei che adesso è sparita con Diego. E gia' immagino il motivo.
Marco: Il ragazzo non perde tempo!
Ci guardiamo sorridendo. Buttiamo giu' un paio di birre.

Esco e mi accendo una sigaretta. Dentro Marco prova qualcosa.
Ora sono totalmente indifferente a tutto quello che mi circonda. Un' attimo in cui mi alieno dal reale. Fisso un punto a caso. Compio movimenti automatici. Come pre-impostati.
Marco: Hey tutto ok??
Getto la sigaretta e rientro. Prendo la chitarra e improvvisiamo qualcosa insieme. Qualcosa degli Shandon. Perchè quando sto cosi', solo con certe canzoni riesco a riprendermi. Solo le parole di Olly puossono arrivare fino in fondo allo stomaco. Stravolgerlo. E darmi quel senso di buon umore che spesso mi manca.

Mi godo il momento. Quando suono mi sento come elettrizzata. E le fottute paranoie adesso non mi toccano.
Io e Marco continuiamo pestando il piu' possibile, finchè non torna Morgana.
Si accende una sigaretta e si sdraia sul divano. Ha un sorrisetto che parla da solo. Scuoto la testa.
Morgana: Allora? Che ve ne pare?
Giulia: Bè.. mi pare piuttosto bravo, no?!
Morgana mi guarda scontenta. Non era quella la risposta che voleva. Ma è comunque daccordo.

Per festeggiare passiamo al serata al Norman. A fracassarci le orecchie e le ossa pogando come matti. Distruggendoci il fegato bevendo alcolici come spugne e fumando a piu' non posso..

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

La musica ha un volume pazzesco. Le pareti nere non aiutano le luci fioche. Il locale stasera è pieno. Corpi sudati in un movimento continuo. Mentre il DJ spara i Korn a stecca. E tutti esultano contenti della scelta.
I ragazzi fanno avanti e dietro al bancone del bar. La serata procede tra cocktal, sigarette e balli scatenati.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Sono sfinita. Non ho piu' fiato. Mi manca l' aria. Devo sedermi.
Mi sdraio su un divanetto, ma ho subito voglia di una sigaretta. Esco da un' uscita di sicurezza.

Loris: Cosi' ti prenderai una polmonite!
Gelo. Riconosco quella voce ancora prima di girarmi e guardare. Sudata nella mia magliettina stretta e corta mi rendo conto che ha ragione, ma non mi va di rientrare.
Giulia: Pazienza..
Veloce trovo il pacchetto di Marlboro. Ne accendo una. Aspiro. Cerco di essere il piu' naturale possibile.
Loris: Ancora suoni con quei due sfigati?
Giulia: Cos'è.. il principio di una conversazione??
Loris: Hey, come siamo scontrose stasera!!
Giulia: Guarda che non è cambiato niente dell' ultima volta..
Tempo tre secondi e gia' mi sto allontanando.

Anche Diego è fuori. Faccio per avvicinarmi, quando mi accorgo che è in compagnia di una biondina.
Non so perchè ma resto a guardarli. Forse è un' amica. O forse no. Dai loro attegiamenti non mi pare proprio. Poi li vedo allontanarsi verso il parcheggio.
Finisco la sigaretta mentre gelo per un lieve vento notturno.
Rientro e torno a ballare. Non prima di un' altra sosta al bancone del bar. Vedere Loris m' ha' scazzata di brutto. Non ci voleva.
Ho bisogno di non vederlo. Della sua piu' totale assenza, ma non è facile se me lo ritrovo sempre intorno. E non mi va di rovinarmi la serata. Continuo a bere.


~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Stufa della mia immagine riflessa allo specchio, decido di cambiare.
Nessun colore particolare. Sono stanca di questo viola che continua a scolorire ogni giorno.
Entro. Do un' occhiata veloce.
Nero. Ecco il colore che mi si addice in questo momento. Semplicemente. Nero. Semplicemente. Io.
E visto che ci sta bene, taglio una frangia molto corta, a lasciare scoperte le sopracciglia finissime.

Morgana: Cazzo!! Non sembri neanche tu..
Giulia: Bè, in effetti hai ragione.
Morgana: ..devo solo abituarmi all' idea che non abbiamo piu' i capelli dello stesso colore!!
Ridiamo. Brindiamo. Con vodka alla pesca. Fuori. Su una panchina del parco. Con le felpe pesanti, perchè è sera e inizia a fare freddo. E noi iniziamo a bere seriamente. Poche parole. Lunghi sorsi al sapore di pesca. Finchè non arriva Diego.
Diego: Figo il nuovo look!!
Morgana: Bè, allora ciao, ci vediamo piu' tardi.
E io resto sola. Con una bottiglia di vodka da finire. Mezza sigaretta che lentamente si consuma tra le dita. Mentre Diego e Morgana si allontanano di fretta.
Butto fuori il fumo della malboro e raccatto il lettore mp3 nello zaino. Vado in cerca di quella canzone. The Fire. Ixis. E chiudo gli occhi quando Olly urla Music play by radio..

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

E' cosi' che tutto è iniziato. Un po' per caso. Un pò per noia.
Tra alcool, droghe e sesso.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

"Vuoto dentro e fuori
dove sei?
con chi sei?

scegliere nonè possibile

Odiami per questo
ma non te ne andare
resta qui

resta con me.."

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Capitolo 2
*** Sid & Nancy ***


Dal pc parte una canzona degli Shandon. Noire.
Giulia sembra non farci caso, ma in automatico gia' la sta canticchiando. Alza il volume, poi si butta sul letto. Sopra il piumone viola.
Scansa i libri dell' universita'. Oggi non ha nessuna intenzione di aprirli. Cerca la borsa nera, quella con le spillette dei gruppi preferiti. Prende un quaderno a caso. Sfoglia pagine piene di disegni e parole. Con la mente assente.
Poi un bip dal computer la distrae. Sul monito, lampeggia il contatto di Diego.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

(17:24) DiegO//Le nuvole nn hanno regole xk nn hanno mai rinunciato alla loro libertà di sognare..scrive:
devo farti vedere una cosa.. ci sei??
(17:25) MissSelfDestruction//To night I'm dressed to kill every body look me.. scrive:
oddio.. chi t'ha' messo la catena col lucchetto al collo??
(17:25) DiegO//Le nuvole nn hanno regole xk nn hanno mai rinunciato alla loro libertà di sognare..scrive:
ti piace??
(17:27) MissSelfDestruction//To night I'm dressed to kill every body look me.. scrive:
ti manca solo il guinzaglio.. haha.. no, scherzo, fa molto Sid Vicious..
(17:27) DiegO//Le nuvole nn hanno regole xk nn hanno mai rinunciato alla loro libertà di sognare.. scrive:
si, ma io so molto meglio :)
(17:29) MissSelfDestruction//To night I'm dressed to kill every body look me.. scrive:
no comment!!
(17:31) SiD//Le nuvole nn hanno regole xk nn hanno mai rinunciato alla loro libertà di sognare.. scrive:
cmq grazie, ho trovato il mio nuovo nik, grazie Nancy.. hahaha..
(17:33) MissSelfDestruction//To night I'm dressed to kill every body look me.. scrive:
hey frena, io non sono mica bionda e con i capelli a cespuglio??
(17:35) SiD//Le nuvole nn hanno regole xk nn hanno mai rinunciato alla loro libertà di sognare.. scrive:
hè hè, non si sa mai.. un giorno potresti convertirti al biondo e alla permanente..
(17:35) MissSelfDestruction//To night I'm dressed to kill every body look me.. scrive:
si, il giorno che tu diventerai gay!!
(17:37) SiD//Le nuvole nn hanno regole xk nn hanno mai rinunciato alla loro libertà di sognare.. scrive:
ok, messaggio ricevuto, la smetto.. quando arrivi??
(17:35) MissSelfDestruction//To night I'm dressed to kill every body look me.. scrive:
dammi 10 minuti e sono li.

In realta' mi ci vorranno piu' di 10 minuti, ma non fa niente. Tanto c' è abituato.
Mi cambio infilando la felpa nera con i teschietti bianchi. Passo in bagno a truccarmi, ma non prima di aver scelto la musica di sottofondo. From Out Of NoWhere. Shandon.
I capelli spettinati ormai fanno parte del mio look. Esco come mi alzo dal letto. Rifaccio il trucco consumando quintali di matita nera.
Metto i calzettoni a righe colorati e le etnies slacciate. Aggancio le chiavi col mollettone alla cinta. Metto le cuffiette e premo play. Il display del lettore mp3 si accende. Scorro veloce la lista di titoli fino ad arrivare a lei.
Heaven in Hell.
In questo momento non vorrei ascoltare altro. Solo quella voce che urla nelle mie orecchie. Col volume al massimo.
Esco senza guardare l' orologio. Tanto gia' sono in ritardo. Lo so.

Suono. Diego apre. Sorride. Ormai non si lamenta neanche. C' ha' rinunciato tempo fa.
Ordiniamo la pizza da farci portare a casa. Poi passiamo ore a decidere un film.
Io non sopporto gli horror. A lui non piacciono le commedie. Velvet Goldmine lo abbiamo imparato a memoria, e alla fine, anche stasera, la scelta cade su "La regina dei dannati".

Mangiamo le pizze seduti sul suo letto. Il film parte, ma serve piu' da sottofondo alle nostre chiacchiere che altro.
Giulia: Sabato sera poi dovè che sei sparito?
Diego: ..da nessuna parte..
Giulia: Dai, non cominciare, tanto lo sai che lo so, e lo sai che lo voglio sapere!!
Diego: Cazzo ma non posso avere dei segreti?
Il mio sguardo è piu' persuasivo di qualsiasi parola. Diego sbuffa, ma poi alla fine si decide a parlare.
Giulia: E cosi' è una rossa la vittima di sabato?!
Diego: Bè, almeno mi pare fosse rossa..
Giulia: Dio, sei proprio..
Diego: Hey io non faccio niente di male, mi piace solo divertirmi senza impegno..
Giulia: Magari potevi dirlo prima a quella che continua a chiamarti e che eviti da mesi!!
Diego: Le parole non sono il mio forte, preferisco i fatti.. e te invece??
Giulia: Io cosa??
Diego: Avevi una faccia l' altra sera.. che tè successo?
Giulia: Ma, niente di che..
Diego: Guai con tua madre?
Giulia: bè lo sai.. è la solita storia..
Diego: Ce l' ha ancora con te per via del gruppo?
Giulia: Gia'..
Diego: Che non avrai futuro e che devi crescere??
Giulia: Ma lei poi che ne sa? Tanto non c' è mai. Che ne sa che io vivo solo per fare e ascoltare musica.. che mi sento bene solo quando posso urlare le mie canzoni, suonare la mia chitarra al massimo del volume..
Diego: Bè, potresti anche dirglielo..
Giulia: E come potrebbe capire? E' sempre in giro per lavoro. Cene d' affari. Incontri con persone importanti.. persone piu' importanti di me..

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Passano le ore.
Giulia ascolta Diego, ripetendogli che non puo' continuare a saltare da un letto all' altro ogni notte. Diego ripete a Giulia che dovrebbe parlare con sua madre di quanto ama fare musica e di quanto le manca. Continuano a parlare, ascoltare. Finchè le loro maschere non crollano e riescono a dirsi quello che hanno veramente dentro.
Un vuoto. Qualcosa che non riescono a colmare. Che li divora costantemente. Oppressi dalla costante e disperata voglia di vivere che quasi sempre si riduce a sopravvivere.
Si addormentano abbracciati su quel letto enorme. Sotto quel piumone che butta un caldo pazzesco, ma che nessuno dei due toglie.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Dovrei andare a dormire. Spegnere tutto. Cliccare quel pulsante. Saranno le 3 passate di notte. Ma c' è quella voce nella mia testa. Riepete sempre le stesse parole.
Heaven in hell.
Heaven in hell.
Heaven in hell..
E non voglio smettere di ascoltare. Anche se sto gia' sbadigliando. E sento gli occhi pesanti.
La canzone sta per finire, ma velocemente muovo il mouse e la rimetto dall' inizio.
Ripenso alle prove di oggi e mi sento soddisfatta. La gola brucia un pò. Mi convinco che è perchè ho strillato troppo invece che dovrei smettere di fumare. Ma va bene cosi'.
Ripenso a Morgana, che non perde occasione per litigare con Diego. E lui che la sopporta, mentre Marco se la ride dietro la batteria.
E anche questa serata è giunta al termine.
Stacco il pc e mi alzo dalla sedia. Il cellulare sul mobile si illumina.

Messaggio: "Prima di andare a dormire voglio solo dirti una cosa. Forse nn ce nè bisogno, te lho' detto tante volte, ma ora piu' che mai voglio ripetertelo: non esiste per me persona piu' speciale di te. Non importa chi dividera' la strada con te o con me, piu' importante di te non ci sara' mai nessuno.Sid"

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Giulia si agita a ritmo di quella musica altissima. Scuote la testa. Muove i piedi veloci. E si convince che va bene. Che cosi' puo' andare. E per quell' attimo forse è ok.
E poi c' è lui. C' è Diego. Entrato cosi' per caso nella sua vita. Senza un preciso perchè, ma in poco tempo diventato una presenza indispensabile.
La gonna nera ondeggia qua' e la'. Le mani scivolano lungo i fianchi a rendere sexy i movimenti.
C' è un gran caos nel locale. Giulia balla con tutti. E ogni tanto con lo sguardo cerca lui. Poco distante che balla con una tipa vestita di pelle. Probabilmente appena conosciuta. Ma è ok. Lui è li. E' sempre li. Ogni volta che ha bisogno di qualcosa lui c' è sempre. E Giulia ha sempre bisogno di qualcosa. Di qualcuno vicino che sappia leggerle l' anima. Che la capisca con uno sguardo. Che le faccia compagnia. Che sia presente. Sempre.
Diego è tutto questo. Lui è diventato tutto il suo mondo. E forse neanche se ne rende conto.
"Tu sei il mio Sid. E per te potrei anche essere Nancy.."
Giulia continua a ballare scacciando tutto quello che non va. Non è facile. A volte non ci riesce. Per niente. E lui se ne accorge. Sempre. Perchè non è poi cosi' brava a fingere come crede. Almeno, non con lui.
Le 2:30 Il locale chiude.


~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Cerco il giubbetto con l' aria assente. Prendo la borsa. Mi volto e vedo Diego che mi guarada.
Sorriso complice. Poi se ne va con la tipa.
Io osservo ancora. Finchè la sua figura non sparisce tra la gente.
Aspetto Morgana e usciamo dal locale. L' aria fresca sulla pelle mi piace. Come l' odore dell' asfalto bagnato. Della pioggia di fine settembre.
Con gesti automatici tiro fuori una sigaretta. Fuori dal locale è ancora pieno di gente, ma io sono stanca. Gli altri non fanno che chiacchierare. Ridere. Scherzare. Io sono di nuovo assente. Cosi'. Senza un preciso perchè. O forse il perchè lo so, ma ho paura di rendermene davvero conto.
Il viaggio in macchina invece mi riporta dritta coi piedi per terra. Morgana non fa che parlare. E nonostante sia passato un sacco di tempo, ormai parla solo di una persona. Diego.
Non accetta di essere stata solo una tra tante.

Morgana: E anche stasera se nè andato con un' altra.. che poi neanche la conosce, perchè l' ho' visto, l' ha' conosciuta stasera quella!!
Morgana parla. Ma lentamente le sue parole diventano solo rumore. Un leggero sibilo che mi accompagna mentre sto ancora fumando.
Morgana: Ma non ti fa incazzare che salti da un letto all' altro tutte le sere? Dai, ogni volta che usciamo è la stessa storia..
Per un attimo resto in silenzio. Comodamente seduta in macchina. A guardare l' asfalto nero e la riga bianca che segna un confine. Aspiro la sigaretta appena accesa.
Giulia: Se questo lo fa stare bene, per me non è un problema..
Diego è grande abbastanza. Sa quello che fa.
Vorrei tanto stesse davvero bene.

Sospiro. Lo so che non sta bene. Lo so che non va bene. Ma piu' di stargli vicino non posso fare. Un' altro tiro dalla sigaretta, mentre penso a lui in quell' appartamento.
In quel monolocale cosi' piccolo. Cosi' grande per una persona sola. Vuoto. Spoglio. Senza niente che possa essere troppo personale. Sempre in disordinde. Ancora con gli scatoloni mezzi aperti. Come se dovesse partire da un giorno all' altro, quando sono gia' due anni che è ancora qui.

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Capitolo 3
*** Brucia veleno ***


Morgana perde tempo a sistemarsi i vestiti. Marco e Diego cercano di fare i seri mettendosi la cravatta. Sorrido mentre fumo con la schiena appoggiata a una parete e osservo gli altri.
Guardo la punta degli stivali neri. Sporchi e consumati. Slacciati. Che pesano un botto ma che non posso evitare di mettere. Li adoro. Mi piace il rumore che fanno sull' asfalto. Cosi' grandi e massicci che mi separano dalla terra.

Morgana: E' ora. Tocca a noi.

Ultimi tiri di una marlboro e saliamo sul palchetto. Un' altro pub che inaugura i tavoli all' aperto, ma ci si accontenta. Uno sguardo agli altri, e poi Marco da l' attacco. 3,2,1..

Finalmente mi sento viva. Suonando e cantando riesco a sentire qualcosa che mi scorre in tutto il corpo. Adrenalina, Eccitazione. Emozione. Caos. Rabbia.
Solo cosi' capisco di non essere morta.

Potrei strillare davanti a questo microfono per ore. Fregandomene se li sotto ascoltano o meno.
Mi importa solo di me. Di come sto adesso. Di come riesco a sentirmi bene solo quando sono qui sopra. Con la mia band. Con la mia chitarra. Non c' è niente per cui rinuncerei a tutto questo. Niente.

"E' sotto la mia pelle
è solo la mia paura

dammi qualcos' altro da tirare fuori
tutto è ghiaccio dentro me
nessuno vede cio' che è in me

sono semplicemente io
sotto pelle con le mie paure
che non riesco ad uccidere

tutto ancora scorre nei miei occhi
dammi qualcosa per farlo smettere

è nelle mie vene
non è un sogno
è un' altra lezione che non ho imparato"

La musica finisce. Le luci si spengono.
Resta una sensazione aspra. Perchè vorrei continuare. Ancora. Invece dobbiamo smontare l' attrezzatura e tornarcene a casa. Non prima di esserci scolati qualche bicchiere di birra.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

I verdena come sottofondo. Col vulume basso. Per non disturbare mentre Giulia prova qualcosa con la chitarra acustica.
Appena sveglia è balzata dal letto e ha iniziato a scrivere. Non c' è neanche stato tempo per vestirsi.
Ha passato un' ora scrivendo. Cancellando. Riscrivendo. Accendendo sigarette guardando nel vuoto.
In boxer, canottiera e calzettoni a righe viola si è seduta sul letto sfatto. Con la chitarra sulle ginocchia.
Strimpellando accordi, leggendo le parole appena scritte.
Accende un' altra sigaretta. L' appoggia frettolosa tra le labbra e prova un' altro accordo. Accenna un sorriso e poi scrive di nuovo su quel foglio.
Al momento non c' è niente che la distrae. Neanche il cellulare che continua a vibrare sulla scrivania. Persa nelle sue parole non ascolta altro. E la melodia che ne esce è un misto tra grunge e punk.

"Brucia veleno nel mio stomaco
è solo un' altra ferita
niente di piu'

brucia sangue
brucia sangue su di me

devi solo abbracciarmi e stringermi
se solo fossi qui
perchè ho freddo e sto gelando
mentre brucio di follia
e non c' è niente che posso fare

brucia sangue su di me.."

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Morgana ascolta con attenzione. E sembra piacerle. Sorride.
Morgana: Certo, il testo non sprizza allegria e felicita'.. pero' ci si puo' lavorare su..
Ci si puo' lavorare su è un buon voto. Morgana è molto critica ed esigente. Se quello che fa non è perfetto, manda tutto all' aria. E in questo è molto simile a Diego. Pignolo e rompiscatole. Preciso e puntuale. Che scazza facilmente se non rispondo alle chiamate o ai messaggi. Ma oggi è cosi'. Non voglio vedere ne sentire nessuno. C' è solo Morgana che è capitata all' improvviso. Con una bottiglia di vodka.

Poggio la chitarra sul letto e vado alla ricerca delle sigarette. Perse da qualche parte. Nell' indecifrabile caos che è la mia stanza.
Morgana: Ma quelle parole a chi sono rivolte??
Giulia: ..
Morgana: Ancora non tè passata, vero??!
Gli occhi mi si socchiudono appena. Trovo le sigarette nella tasca dei jeans a terra. Ne sfilo una. L' accendo. Il fumo mi va negli occhi. E mi convingo che è per quello che si inumidiscono.
Resto di spalle. Ma sento che Morgana mi sta fissando e aspetta una risposta.
Una risposta che pero' non arriva. Perchè mi limito a versare vodka nei bicchieri. Brindiamo alla nostra. E tutto prosegue.

Sono stanca. Mi sento annoiata. Di un umore imprecisato. Che non riesco a capire. Come in bilico tra il tranquillo e l' agitato.
Immersa nell' acqua calda della vasca da bagno, lascio fuori solo una mano per il cellulare.
6 chiamate perse. Sid.
Cancello le chiamate. Poso il cellulare e prendo il pacchetto di sigarette.
Mi spiace. Oggi è cosi'. Punto e basta.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Diego chiama ancora una volta. Conta gli squilli.
Niente. Nessuna risposta. Guarda il cellulare deluso. Poi lo rimette nella tasca dietro dei jeans.
Resta ancora un attimo a fissare la finestra della sua Nancy. Ben chiusa e con le tende nere tirate.
Sbuffa e risale in macchina. "Magari ancora dorme.." pensa tra di se.
Ancora uno sguardo alla finestra. Poi via. E' solo il secondo giorno di lavoro, in un cocktail-bar in centro, e non vuole fare tardi.
Fosse per lui, starebbe tutto il giorno a cazzeggio con Giulia, ma non puo'. C' è l' affitto da pagare. Le bollette. La spesa da fare. E in qualche modo deve arrangiarsi se non vuole tornare a vivere dai suoi.
E poi c' è lei. Giulia. Conosciuta quasi due anni fa e da allora diventata una parte fondamentale della sua vita.

In bagno, Diego cambia la maglia dei Ramones con una camicia bianca. Nasconde la catena con il lucchetto che ha al collo allacciando un' altro bottone. Sfila l' anello col teschio, il bracciale di pelle nero e la cinta borchiata. Poi controlla di nuovo il cellulare.
Nessuna chiamata. Nessun messaggio.
Storce leggermente il labbro inferiore. Inizia a scrivere. Veloce sui tasti. Aggiungi destinatario: Nancy.

Nancy. Cosi' piccola e fragile. L' unica che riesce a farlo stare bene. Perchè tra loro c' è questa cosa speciale. Questo legame che col tempo è diventato sempre piu' forte e intenso. Quasi come una relazione, ma senza le complicazione dell' amore.
Diego continua a frequentare ragazze. A conoscere gente. Ma poi alla fine, è sempre lei che cerca.
Giulia che soffre per l' ennesima relazione finita male. E che si lascia consolare solo da lui.

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Capitolo 4
*** Happy Birthday ***


21 novembre. Disegno una bella croce nera sul calendario. Spengo il cellulare. Stacco messenger.
Dio quanto odio il mio compleanno!!

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Giulia compie 20 anni. Ma non è questo a renderla isterica. E' che a volte non sopporta le persone. I sorrisi. Dover fingere di essere qualcosa che non è. Felice.
Per un giorno si esclude da tutto il resto. Poi domani tornera' tutto come prima. E forse è piu' questo che la spaventa. Tutto come prima.

Giulia compie 20 anni, ma è gia' stanca.
Annoiata. Stufa della vita. Della sua vita.

Gli Afterhours sostituiscono il silenzio che c' è nella stanza. Il volume è alto, ma non importa. Oggi Giulia si concede tutto quello che vuole. Tanto sua madre non c' è. Fuori per lavoro. Come sempre. Si limita a qualche telefonata. A dare ordini. A criticare amici e abitudini.
Giulia gira per casa. Con una maglietta dei Ramones che le fa da vestito. Il trucco sfatto della sera precedente.
Arriva al frigo. Prende una birra e brinda da sola.
"Buon compleanno.."
Passa il giorno cosi'. Da sola. Ascoltando musica. Guardando la tv. Addormentandosi perchè è in piedi dalle 7. E stanotte è rientrata alle 4 passate.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Sbadiglio e cerco di riaprire gli occhi. Mi stiracchio mentre mi accorgo dell' ora. Cazzo. Non' è possibile. Sono in mega ritardo!! Anche oggi che è il mio fottutissimo compleanno.
Infilo un paio di jeans a caso. La maglietta nera di Emily. Le convers slacciate perchè è tardissimo. Mi precipito giu' per le scale rischiando di cadere inciampando nei lacci.

Cazzo!! Ho scordato le sigarette. Panico. Controllo nelle tasche dei jeans. Per fortuna ho abbastanza soldi per ricomprarle.
Finalmente arrivo. Diego è appoggiato alla macchina. A braccia incrociate. Serio. Con gli occhiali scuri.
Se stavolta s' incazza non posso dargli torto. Ho un' ora e mezzo di ritardo. Che è troppo anche per una ritardataria cronica come me..
Mi avvicino con l' aria un pò sottomessa. Storcendo le labbra in una qualche smorfia per distrarlo.
Per un attimo non parla. Poi sorride.
Diego: Ma che facce fai??!
Mi abbraccia.
Diego: Auguri scimmietta..
Lo stringo forte e sorrido.
In macchina metto su un cd dei Negazione. E' una vita che non li ascoltavo. Diego apprezza la mia selezione. Alla traccia successiva cantiamo in coro il nostro pezzo preferito..

"La nostra vita e`
un giorno d'inverno col sole
e fugge via veloce
come la luce di oggi
presto sara` sera
presto sara` notte
e noi saremo seduti in qualche posto
a bere, e ridere, e parlare
ma non ci sara` piu` la luna
a poterci illuminare
...a cercare un sentiero
in questo giardino scuro..."

Il tempo passa. La strada scorre veloce dietro di noi.
Giulia: Hey, ma dov' è che mi porti??
Diego: E' una sorpresa, non rompere!
E inizio ad assumere espressioni assurde. Tanto che Diego quasi piange dal ridere. Perchè impazzisce quando gli faccio le smorfie da bambinetta, e io adoro vederlo ridere.
Giulia: Allora, mi dici dove andiamo??
Diego: Non rompere, è una sorpresa.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Dopo quasi due ore di macchina, Diego rallenta ed entra in un parcheggio. Il posto è pieno. C'è un sacco di gente. Giulia si guarda intorno. Non capisce.
Eppure era stata chiara. Aveva detto che non voleva vedere nessuno. Ed era gia' tanto se usciva con lui.
Poi sgrana gli occhi. Vede un manifesto al muro. C' è un simbolo familiare. E anche le facce della foto sembra riconoscerle. E' il nuovo gruppo di Olly. L' "uomo impossibile" di Giulia.
Diego sorride mentre si accorge che ha capito. Lei si volta. Lo guarda un attimo, poi gli corre incontro saltandogli addosso. Quasi strangolandolo.
Diego: Poi un giorno mi spiegherai che è sta tua mania di evitare il mondo il giorno del tuo compleanno!!
Si sorridono a vicenda, poi si avviano verso l' entrata.
Diego saluta il tipo al bancone del bar. Scambiano due chiacchiere, mentre Giulia si guarda intorno. Fino a fissare il palco. Le transenne gia' occupate da baby-teenager-affamate.
Si volta e trova una birra proprio di fronte a lei. Guarda Diego che la invita a un brindisi. E giu'. Il primo bicchiere è andato.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

La voce di Olly è potente. Graffiante. Mi emoziona ogni volta che lo ascolto. Che urla o parla, non fa differenza. Lo adoro. Tra birre e cocktail il concerto va avanti. Io e Diego balliamo e poghiamo come se esistessimo solo noi.
Tra la mischia ci perdiamo. Penso che è gia' sparito con una tipa, come suo solito. E un pò mi rattristo, ma continuo a saltare e cantare.
Quando partono le note di Heaven in Hell mi prende un colpo. Qualcuno mi abbraccia da dietro. Sto quasi per mandarlo a fanculo, quando mi accorgo che è il mio Sid.
Ci stringiamo forte ascoltando Olly cantare quella canzone. E mi sento felice. Sicura. Protetta. Perchè quando c' è lui vicino a me, non mi preoccupo di niente. Tutto puo' succedere, e tutto diventa incredibile.
Quello che c' è tra noi è strano. Non è amore, ma va oltre l' amicizia. E mi piace.

Il concerto finisce, e ci trasferiamo nella sala di sopra dove c' è la tecno. Un genere che non balleremo mai da sobri, ma ormai ci sono quantita' indefinite di alcool nelle nostre vene.
Gente. Luci intermittenti. Il volume che stordisce insieme all' alcool. Movimenti sconnessi che cerco di adattare al ritmo indefinito della musica.

Un tipo che mi balla accanto si struscia troppo per i miei gusti. Diego se ne accorge, e non c' è bisogno di parole. Tempo tre secondi e il tipo capisce che non è aria. Diego mi si appiccica addosso. Balliamo come fossimo incollati. E non mi da fastidio. Sorrido divertita.

Quando ti sono vicina so che niente di male mi puo' accadere. E sono tranquilla.
Il tempo passa. Tra balli, sigarette e birre la serata scorre veloce. Usciamo a prendere aria perchè dentro non si respira piu'. Fuori fa freschetto, ma con abbastanza alcool in corpo, sopportiamo bene il freddo.
Il tempo di una sigaretta, due chiacchiere, e siamo di nuovo dentro a ballare scatenandoci come pazzi, sfogando tutto quello che abbiamo dentro da giorni e che solo cosi' riusciamo a far uscire.
Continuo a muovermi da ore, finchè non riesco a bloccare un nodo in gola. Gli occhi lucidi.

Non sono triste tanto da piangere. Eppure è quello che sto facendo. E non capisco perchè.
Come non capisco perchè prendo e me ne vado.

Passi incerti mentre scendo le scale. Sfiorando il muro con la mano. Con lo sguardo basso.
Arrivo in bagno ad asciugarmi la faccia. Cercando di cancellare i segni della matita nera scolata fino alle guance.
Respiro. Becco due tipe nascoste a fumare in un angolo. Gli scrocco una sigaretta ed esco.

Succede sempre cosi'. L' alcool mi fa questo effetto.
Eppure continuo a bere. Forse perchè ho bisogno di questo. Perdere il controllo e rendermi conto che non va bene.
Fuori. Fa un freddo cane stasera. Mi stringo nella maglia fradicia di sudore. Vorrei restare da sola. Andarmene. Chiudere qui la serata, ma so' che presto Diego verra' a cercarmi.
Chiedera' spiegazioni. Come sempre. E come sempre finiro' in lacrime tra le sue braccia.

Mi detesto per questo. Non volevo finisse cosi'. Crolla la mia illusione di non essere triste abbastanza da piangere.
Inizio quasi a tremare. Appoggiata al muro continuo a fumare. E con la bocca anestetizzata dall' alcool non sento niente. Vedo solo il fumo bianco che esce dalla mia bocca.
Rientro. Sto barcollando, ma vado lo stesso verso il bar. Un' altra birra da aggiungere a tutte le altre.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Guarda a destra e sinistra con gli occhi spalancati nel buio del locale. Diego sta andando in crisi. Un pò perchè ha bevuto troppo. Un pò perchè non trova Giulia. E quando lei sparisce, non è mai un buon segno.
La cerca ovunque. Anche fuori in macchina. E si incazza con se stesso per non essersene subito accorto, perchè troppo preso da una tipa che ballava vicino a loro.
Sospira quando finalmente la vede.
Con la faccia triste e il bicchiere mezzo vuoto. Appoggiata al bancone del bar.
Un tizio vicino sembra le stia parlando. Diego arriva e si mette in mezzo.
Giulia è ubriaca. Completamente. Ha gli occhi rossi e ancora lucidi. Con quello sguardo triste che lui non regge.
Diego: dai usciamo un attimo..
Lei non risponde. Non reclama. Si lascia trascinare appoggiata a lui. Biascica qualche parola.
Giulia: Perchè tutti mi abbandonano.. cosa c' è che non va in me??
Non ha equilibrio stabile. Giulia sta crollando. Come il suo sistema emotivo vicino al collasso.
Diego: Dai, andiamocene, ti porto a casa..
Lei non ascolta. Segue Diego e basta. Attaccata alla sua maglietta per non cadere. Perchè le ginocchia adesso sembrano troppo fragili per sorreggerla.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Sono di nuovo fuori. E ho di nuovo freddo. Mi stringo a Diego nascondendo la faccia nella sua maglia. Arrivati alla macchina non ho voglia di salire. Perchè vuol dire che la serata sarebbe finita. E io non voglio che finisca cosi'.
Lo abbraccio piu' forte che posso. E piango ancora un pò addosso a lui. Perchè solo con lui riesco a essere sincera anche con me stessa.
Giulia: Scusa..
Diego: Shsss..
Diego stringe forte. Quasi mi soffoca, ma non mi lamento. In questo momento, potrei anche morire tra le sue braccia.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Diego asciuga le lacrime sulle guance di Giulia. Si perde nei suoi occhi azzurri che adesso sono ancora piu' chiari. Sorride.
Diego: Buon compleanno scimmietta..
Lei ora non piange piu'. E' solo un pò stordita per le troppe birre. Non sente neanche piu' freddo. Ha solo voglia di essere coccolata in quell' abbraccio cosi' dolce. Mentre lui pensa al perchè di questo suo comportamento. E non lo sopporta. Perchè cosi' finira' per distruggersi. E questo per lui non è accettabile, ma non puo' fare molto, se non starle vicino. Il piu' possibile.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Gia' prima di aprire gli occhi sento il mal di testa darmi il buon giorno. Ma non mi lamento. E' la giusta punizione per quanto ho bevuto. Per come ho scazzato anche sta volta.
E anche sta volta c' era lui.
Diego dorme accanto a me. Mi fermo un' attimo a sentire il suo respiro. A guardarlo e a pensare.. che farei senza di te? Che fine avrei fatto senza di te?
Sorrido mentre cerco di scendere dal letto senza fare rumore. Scivolo via dalle lenzuola piano piano. E' buio. Dalle persiane arriva giusto un filo di luce. Non so neanche che ore sono.
Mi rimetto le scarpe acciuffando i vestiti per terra. Frego gli occhiali da sole di Diego. Il trucco sara' a pezzi. E di sicuro avro' gli occhi gonfi. Poi co sto mal di testa, non sopporto la luce.
Esco da quell' appartamento in punta di piedi.
E' probabile che sia pomeriggio. O forse ora di pranzo. Bè, chi se ne frega.
Dalla tasca del giubbetto prendo il lettore mp3. Il mal di testa è potente, ma la mia voglia di musica lo è di piu'.
Infilo le cuffiette. Regolo il volume un pò basso. Oggi ascolto Johnny Cash.

Il rientro a casa non è dei migliori. Mamma è tornata. E non è per niente di buon umore.
Mi tocca subire una mega ramanzina prima che possa chiudermi in camera mia.
Fanculo. Nenache sapevo tornava oggi. E poi perchè cavolo è tornata?

Mi sdraio sul letto. Raccatto il cellulare lasciato a casa. Spento. Imposto silenzioso. Chiudo gli occhi.
Forse mi addormento. Forse sogno. Un coniglio. Qualcosa che corre e io non riesco a prenderlo. Corro e non lo arrivo mai. E il coniglio, o quello che è, è sempre piu' veloce e lontano.
Mi sveglio mezza sfasata. Ho la bocca amara e secca per le sigarette fumate. In effetti fumo un botto quando bevo. E non va bene. Controllo il cellulare. Troppi messaggi da leggere e cancellare.
Buona notte.

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Capitolo 5
*** Miss Self Destruction ***


Cazzeggio in giro per il negozietto di cd. Oggi non ho voglia di fare niente. Piove, ma a casa non posso restare.
Il volume del lettore mp3 è sempre al massimo. E' come se creassi un vuoto attorno a me. Cosi' che nessuno possa disturbarmi. Continuo a girare tra i cd di musica metal. Curiosando qua e la' ma senza cercare niente di preciso. Passo il tempo cosi', finchè non decido che è ora di uscire perchè ho voglia di fumare.
La porta del negozio si è appena chiusa ditro di me. Qualche passo incerto in una direzione a caso. Le pile del lettore sono scariche e mi tocca staccare. Che sfiga.
Mi sento chiamare.
Dopo un pacco di tempo ricontro Rox. E' una vita che non ci si vede.
Rox. Prima bassista dei Self Distruction. Restiamo un pò a parlare del piu' e del meno. Da quando sè trasferita, ci siamo perse.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Giulia è contenta di aver rivisto Rox. Ripensa un po' ai vecchi tempi. Ai primi concerti della band. A quanti disastri avevano combinato, e ricordare alcuni episodi la fanno sorridere. Finchè l' argomento non cambia.
Rox: E poi con Loris come va?? E' una vita che non vi vedo, non so piu'niente di voi..
E quel sorriso che si era appena formato sulle sue labbra subito sparisce. Sentire quel nome è come una doccia fredda. Un pugno allo stomaco. Ancora. Dopo mesi e mesi.
Giulia: Pensavo sapessi tutto.. non eravate amici?
Rox: Gia', eravamo.. ormai non lo sento piu' da tanto..
Giulia ha cambiato espressione. Cerca nervosa il pacchetto di sigarette. Ha bisogno di nicotina. Di sparire e andarsene subito di li. Perchè nonostante quello che vuole dare a vedere, non l' ha' superata.
Non riesce a dimeticare quel nome. Il male che le ha fatto e tutto quello chè successo. E Rox si accorge della sua reazione, ma non sa niente di quello che è accaduto dopo che ha lasciato la band.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Lampi e vento. Piove. E io amo quando piove. Mi fisso fuori dalla finestra mentre mi accendo una sigaretta. Poi mi distraggo tornando nella mia stanza. E quella cazzo di foto sul muro mi riporta a lui.
Perchè è cosi' difficile staccarsi da certi ricordi. Ricordi che fanno male. Che non lasciano niente se non il segno delle lacrime versate.
Lo chiamo. Voglio urlargli quanto dannatamente lo odio. Quanto lo detesto.
Non risponde. Chiudo la chiamata e resto immobile.
Attimo di panico.
Ma che cazzo sto facendo?? Spengo il cellulare e inizio a camminare isterica per la stanza. Non ce la faccio più. Sono a pezzi. Sto dormendo poco o nulla. Non ne posso più di tutto. Sono stufa.

E poi se Diego lo viene a sapere mi uccide. E' per lui che mando a puttane la mia vita. Che continuo a scazzare e stare male. Non posso ricaderci ancora.

Mi odio. Mi distruggo. Non capisco più niente. Per quel che serve, provo a non pensare concentrandomi sulla musica del lettore mp3. Non conto più le giornate che passo in queste condizioni. Non so nemmeno da quanto sono qui. Non ce la faccio. Ricordi continui di tempi passati e di cose che ormai sono andate.

Sono su una panchina quando Diego si avvicina interrompendo i miei pensieri.
Diego: Lo sai, non posso vederti così.. ma non potevo neanche lasciarti sola..
Debole sorriso sul mio volto. Per un attimo. Dimentico tutto. Vorrei abbracciarlo, ma il mio sguardo rimane fisso nel vuoto, mentre la sigaretta continua a consumarsi tra le dita.
Passo le ore a cercare di cancellare ricordi dalla mia mente.

I polsi legati e i vestiti sporchi di sangue. Vorrei urlare ma non ci riesco. Sento il viso umido di lacrime.
E' la solita stanza, dove succede la solita storia. Quella del fine settimana.
Inizio a respirare sempre piu' veloce. Sento i suoi passi. Poi la maniglia della porta che cigola.
Mi sveglio con una strana sensazione. Cazzo, quanto tempo era che non lo sognavo?

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Un' altro concerto si è appena concluso. Di fretta i ragazzi hanno gia' smontato l' attrezzatura, e caricato tutto sul furgoncino nero. Marco è alla guida. Diego accanto. Le ragazze sono dietro. Si cambiano i vestiti. Stasera Giulia e Morgana indossano la stessa maglietta. Quella con la scritta Psycho Bitch. La stessa vista a Dolores Oriordan, dei Cranberries, su una foto.
Marco va a tavoletta. All' Urban c' è la serata free-alcool. E nessuno se la vuole perdere.
Intanto dallo stereo a cassette parte il nastro doppiato da Morgana. La prima traccia è Hot Kiss, dei Juliette & The Licks.
Arrivano giusto in tempo. Parcheggiano, e in un attimo sono tutti dentro. Con il timbro che gli hanno fatto all' entrata, al bar bevono l' inverosimile. Hanno 10 minuti per bere, ma a loro ne bastano 5. Buttano giu' di tutto. Intenti a volersi fare del male. Giusto per festeggiare il concerto andato bene.
Incontrano altri amici. Conoscenti. Tutti si mischiano con tutti.
Il tempo passa. L' alcool aumenta sempre piu' nelle vene dei ragazzi. La musica ha il solito volume allucinante. Ma a questi livelli, nessuno riesce piu' a capire che stanno ascoltando.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

I rumori iniziano a confondersi. Diventano amplificati. Tutto è confuso. Come i miei gesti. Le persone intorno. Ma la testa è leggera. Non faccio che ridere. Ballare. Fumare.

E' come un brivido caldo. Qualcosa all' altezza dello stomaco.
Qualcosa che provo solo adesso che incollo le mie labbra a quelle di Diego.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Succede tutto in un secondo. Cosi' in fretta. Cosi' inaspettato.
Giulia e Diego. E lei non capisce. Il cervello va come in crash. Non era questo che doveva succedere. Non tra loro. E Giulia va in down. Spegne il cervello. Sente il bisogno di respirare. Di uscire. Di allontanarsi. Da tutti. Il piu' in fretta possibile.
Giulia corre. Come inseguita dai sensi di colpa, ma sensa sapere il perchè. Sta scappando senza sapere esattamente da cosa. Ma corre.
L' aria fredda contrasta sulla sua pelle calda e sudata. Le catene che pendono dalla cinta fanno rumore. Ma lei adesso non sente niente. Nenache il rumore degli anfibi sull' asfalto. E' solo frastornata. Ma non riesce a capire se per le troppe birre, o per quel bacio.
Diego la rincorre per tutto il locale. Fuori. Perchè non puo' lasciarla andare. Non puo' lasciarla sola.

Seduta a terra. Su uno scalino. La testa tra le mani.
Diego non regge una tale visione. Deve distogliere lo sguardo. Mentre dentro ha una confusione che non riesce a controllare.
Lei, piccola un pò ubriaca che piange tenendosi la testa tra le mani. Lui che si avvicina con una paura folle nello stomaco.

Fa freddo. Il vento di ottobre li fa rabbrividire, perchè entrambi sono usciti senza giubbetto. Troppo ubriachi e troppo presi dai loro pensieri.
Diego si incanta a seguire i capelli neri di Giulia al vento. Non sa che fare. Lui, che ha sempre saputo cosa fare. Con chiunque. In qualsiasi situazione.
Si avvicina incerto, e gli si siede di fronte. Vorrebbe stringerla, ma lei lo allontana. Allora resta li.
Seduto per terra a guardarla. Senza riuscire a capire cosa pensa. Cosa prova.
Resta li per minuti che sembrano non finire mai. La sente piangere. Muove le braccia per stringerla a se, ma ha paura che reagisca come prima. Allontanandolo. E non lo sopporterebbe.

Sospira. Poi si alza di scatto. Confuso. Mille pensieri passano per la sua testa. Si guarda in torno. Diego è stravolto. Non tanto per le birre bevute, ma per lei. Lei che a poco a poco è diventata il suo mondo. Lei che se ne sta li. Senza parlare. Senza muoversi.
E lui non regge di non poter fare niente. Se non prendere a pugni un muro.

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Capitolo 6
*** Never hide ***


Morgana: Ma hai visto che sè fatto alle mani quel coglione??
Giulia: ..
Morgana: Sè fracassato le mani prendendo a pugni un muro per quanto stava sbronzo..
Giulia: ..
Morgana: Che poi quella sera c' eri anche tu, no??
Giulia: Si, ma non me lo ricordo..

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

In realta' se lo ricorda benissimo. Ha sentito le sue braccia che volevano stringerla. La sua voce che cercava di capire. I suoi pugni contro un muro. Ma era troppo presa a pensare a se stessa. Troppo intenta a capire che gli stava succedendo per fermarlo.
E l' ha' lasciato fare. Senza dire una parola. Senza fare niente. Cosi' adesso puo' sentirsi in colpa e non pensare a lui.
Spegne la sigaretta mentre dalla sua bocca esce il fumo dopo l' ultimo tiro.
Sta quasi sul punto di dire tutto. Perchè ormai sono giorni che non parla. Che non ha piu' comunicazioni con l' esterno.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

E' tutto cosi' assurdo. Non riesco piu' a capire niente. Sto da schifo, ma preferisco non vederlo. Non ancora.
E vorrei che il tempo passasse in fretta. Che tutto tornasse come prima. Perchè in fondo è stato solo un bacio. Solo un fottuto bacio che ha stravolto tutte le mie sicurezze.
Dove sei? Ti vorrei qui, ma senza domande. Senza dover cercare risposte che non so, o che forse ho paura di scoprire.
Mi detesto quando faccio cosi'. Ma non posso farci niente.
Lo so come sta. Leggo continuamente il blog. I messaggi su msn.
E ho paura di fare qualsiasi cosa.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

- Crack_! No, non è il rumore delle mie ossa che vanno in pezzi......ma quello della mia anima che si sgretola come un castello di sabbia al sole....! -
Questo è quello che scrive Diego. Questo è quello che prova Diego.

Due giorni che piove di continuo. Giulia incolla spesso il viso alla finestra. Con lo sguardo perso. E ci resta per ore. Ascoltando solo il rumore dell' acqua sul vetro. Sull' asfalto.
Ogni tanto accende una sigaretta.
E oggi i suoi pensieri sembrano chiari. Si sente sicura e decisa. "E' stato un incidente.. solo un incidente dovuto al troppo alcool in corpo.." E di questo lei ne è convinta.
Tempo mezzora ed è sotto casa di Diego. Lui che apre e se la trova di fronte. Lei che si comporta come niente fosse successo. Diego si trova spiazzato, non capisce questo suo comportamento, ma non fa niente, l' importante è che adesso lei è tornata.
In questi giorni sentire la sua assenza è stato terribile. Ancora di piu' accorgersi che ormai non riesce piu' a fare a meno di lei. Pur distarle accanto fa il suo stesso gioco.
Non un commento sulle sue mani fasciate. In fondo erano ubriachi. E lei continua a dare la colpa all' alcol.

Passano giorni, e tutto torna come prima.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Sotto l' acqua della doccia bollente canto i Good Charlotte.
Esco e mi avvolgo nell' asciugamano. Poi resto a fissarmi davanti allo specchio appannato. Magari oggi potrei anche uscire senza trucco. Ma è un pensiero che dura troppo poco per essere preso in considerazione.
Con la matita nera esagero sempre intorno agli occhi. Niente cipria, niente fondotinta. Il contrasto con la mia pelle bianca mi piace.

Infilo una maglia nera e i pantaloni di pelle.
Mi collego non prima di aver acceso una sigaretta.

Tuono. Apro gli occhi. Mi sono addormentata sopra la tastiera.
Sul monitor il blog di Diego.
Fingo di non aver letto. Che quello che scrive non è poi cosi' importante.
Mi accendo un'altra sigaretta cercando di ricordare quello che ho sognato.

Sono le 2. Varie chiamate perse sul cellulare. Un messaggio. Quando torni in vita squilla, sono al concerto dei Linea, ti ricordi??
Chiamo.
Giulia: Dove sei?
Diego: Siamo al solito pub, ci raggiungi?
Visto che sono gia' vestita accetto. Anche se con scarso entusiasmo.

Passiamo qualche ora bevendo e mangiando patatine. Finalmente tra me e Diego tutto è tornato come prima. E' cosi' che deve essere. E' cosi' che voglio che sia. E questo non deve cambiare.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Sono le 3 passate quando Diego e Giulia arrivano al Norman. Stasera hanno voglia di ballare. E non importa se gli altri sono gia' andati a dormire perchè domani è lunedi'.
Pagano l' ingresso e sono dentro. Entrambi tranquilli, e abbastanza lucidi.
Si buttano subito in mezzo alla pista. Stasera il locale è proprio pieno. Sembra tutto il mondo sia li.
I ragazzi ballano. Sorridono. Si agitano saltando e cantando a squarciagola. L' errore. Subsonica.
Diego nota un tipo che sè fissato su Giulia semplicemente con lo sguardo. E non lo sopporta.
Lui è fatto cosi'. Ha questo istinto protettivo nei suoi confronti che non riesce a controllare. E gli si incolla addosso. Vicino. Forse troppo. Un bacio. Un' altro.

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Capitolo 7
*** Loverdrive ***


Stavolta l' alcool non c' entra. E Diego va in paranoia. Il suo cervello si riempie veloce di preoccupazioni. Anzie.
Lui che non sè mai fatto problemi a baciare chiunque, adesso è in completo stato confusionale. Perchè quel bacio era suo.
E in tutto questo tempo non aveva mai pensato potesse accadere. Non aveva mai pensato a lei diversamente.

I giorni passano apparentemente tranquilli. Diego e Giulia sembrano gli stessi di sempre.
Lei, si comporta come sempre.
Diego invece è attento a qualsiasi cosa gli possa spiegare la situazione.
Escono insieme, e non aspetta altro che quel bacio si ripeta ancora una volta.
Questo lo sconvolge, ma non vuole farne a meno.
Il sapore di quelle labbra sembra avergli avvelenato il sangue.

Per Giulia è tutto normale. Non si fa domande. Non si chiede perchè quando gliè accanto non sa resistergli. Si lascia trasportare dalla situazione senza pensarci troppo su.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

Stasera mi sento elettrica. Il concerto è finito. Sono stanca. Sudata. Senza voce. Con la nostalgia di aver lasciato quel palco. La voglia di risalirci al piu' presto. Perchè amo sentirmi cosi'.
Persa tra il fracasso della mia chitarra e un microfono che amplifica le mie urla.
Butto giu' piu' birra che posso. Ho voglia di sballare. Di andare fuori di testa. L' adrenalina è alle stelle, e tra poco lo sara' anche il livello dell' alcool nel mio corpo.

Mi lascio trascinare da Morgana in mezzo alla pista. Balliamo come due lesbo. E gli sguardi incuriositi dei presenti non fanno che divertirmi. Tanto che gli stampo un bacio in bocca. E lei sorride mezza sbronza come me.
Diego ci raggiunge. Balla un po' con noi. Balla con me.

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~

"ora muoio
trai il nero e viola
mi vedi o no??

sei lontano
e io moriro'
e tu sei lontano

nessun riflesso
tutto scorre
e io sono qui

è la notte delle streghe
oramai
io sono qui
oramai
tu non ci sei

non ci sara piu'
oramai

good bye.. "

~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
Per Giulia è tutto normale. Non si fa domande. Non si chiede perchè quando gliè accanto non sa resistergli. Si lascia trasportare dalla situazione senza pensarci troppo su..
Fino a quando Diego non sclera. Perchè non regge piu' la situazione.
E lei non capisce come mai se la prende tanto. In fondo, lui è uscito con tutte le sue amiche senza tanti problemi, perchè adesso dovrebbe reagire cosi'.
Lei proprio non ci arriva. Mentre Diego ha perso la testa e la ragione.

Escono la sera per locali. Ubriachi o no, ormai non fa differenza.
Per quanto lo neghi, Giulia non aspetta altro.
Per quanto non voglia, Diego non sa resistere.
E dopo qualche bacio, le solite discussioni, dove lui cerca di spiegare il perchè sia tutto cosi' complicato, mentre lei risponde sempre che sono solo amici.
Non vedersi sembra la soluzione migliore, ma puntualmente, dopo neanche due giorni, uno dei due cede, e ricomincia tutto da capo.

Giulia è seduta a terra nella sua stanza. Incrocia le braccia intorno alle ginocchia. Apre e chiude gli occhi. Respira e aspira. La distrae giusto il cellulare. 4/5 squilli. Non è ancora decisa a rispondere.
Un' altro tiro di sigaretta, poi si alza.
Marco: Hey ma allora che fine hai fatto??
Marco dall' altra parte del telefono. Morgana li vicino. E' preoccupata. Lo sono entrambi. Giulia non si fa piu' vedere in giro da settimane. Diego si presenta spesso ubriaco. Non parla. Sta sempre incazzato e sballato.
Marco: La tua sostituta è brava, ma noi rivogliamo te!!
Marco punta sulla sua passione per la musica. Per il gruppo, ma non ottiene granchè.
Giulia: Appena sto meglio mi faccio viva. Ciao.
Chiude la chiamata. Sospira. Poi guarda Morgana.

Marco: Ma che cavolo sara' successo?
Morgana: Non te lo immagini??
Marco: Che vuoi dire??
Morgana: Ma dai, era inevitabile, se ne erano accorti tutti..
Marco: Dici che è per quello??
Morgana: E per cos' altro..

Gia. Tutti se ne erano accorti. Tutti tranne loro. Tranne lei. Costretta adesso a fare i conti con i suoi sentimenti confusi.
Marco vorrebbe provare a parlare con Diego, ma ultimamente sembra diventato un' altra persona.
Si avvia lento verso la saletta delle prove. Seguito da Morgana. Delusi, perchè speravano di riuscire a risolvere la situazione.
Marianna è al posto di Giulia. Non se la cava male. Solo sembra che stoni con tutto il resto. In oltre, ha messo gli occhi su Diego, che in questo periodo è completamente fuori di testa.

I giorni passano tutti uguali. Lenti. I ragazzi continuano a provare. A suonare per qualche pub. La tipa nuova sembra essersi ben ambientata.
Tra sbronze e serate tutto sembra tornare piu' normale. A parte Diego, che non perde occasione per fare danni, provocando risse e distruggendo quello che gli capita sotto mano.
Lei gli manca. Da impazzire. E vorrebbe tornare indietro. Che niente fosse successo. Perchè senza lei si sente perso. Si sente vuoto e inutile.

Ma si rende conto che era inevitabile..

Cosi', anche stasera, sfoga le sue frustrazioni con Marianna, per niente dispiaciuta, convinta di aver conquistato il bassista dei Self Distruction.
Piccola. Ingenua. Che non sa niente di lui. Non sa niente di loro. Con l' unica colpa di essere capitata nel momento sbagliato, ma che per ora, sembra l' unica a tenere sotto controllo Diego.

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