This is war.

di Chubbiestgirlintheworld
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Time to jump. ***
Capitolo 2: *** Vicini. ***



Capitolo 1
*** Time to jump. ***


La paura di saltare giù da quel tetto, verso l' ignoto, la spaventava, la intimidiva.

'No' si ripeteva, i pugni stretti lungo i fianchi con tanta forza da rendere le sue nocche bianche come neve e le sue dita altrettanto fredde, 'non sei più un'Abnegante, ora, non devi avere paura. Non puoi.'.
Una mano sconosciuta le strinse improvvisamente la spalla, costringendola a voltarsi ritrovandosi due penetranti occhi svegli e pungenti.

- Cosa c'è Rigida, paura?

A giudicare dai suoi indumenti era un Candido il ragazzo che con aria di sfida sosteneva il suo sguardo impaurito. Non c'era da stupirsi nel trovarlo lì a concorrere per entrare negli Intrepidi data la sua mole e la sua non indifferente sfacciataggine.
Beatrice deglutì a fatica pur di non rispondere, le avevano insegnato a non ribattere, a non cercare rogne soprattutto con i Candidi; nella sua fazione non era permesso ribattere con sfrontatezza, bisognava mettersi sempre n secondo piano rispetto agli altri, lì, nei Grigi.
Ma non era più una di loro ormai, doveva metterselo in testa, ben presto avrebbe lasciato quei larghi e consunti vestiti, il suo simbolo di appartenenza alla fazione: doveva iniziare ad abituarsi a questa idea.
O sarebbe inevitabilmente finita fra gli Esclusi, ai margini della città, sarebbe morta.

 

Una sensazione nuova iniziò a farsi largo fra i suoi pensieri, scansando poco a poco il timore e quella sensazione che la faceva sentire così 'piccola' in confronto agli altri iniziati.
Coraggio? No, meglio, Adrenalina.
Si tolse la camicia, la appallottolò con foga e la lanciò con tutta la forza che aveva in quel momento contro il Candido, Peter. Lo riconobbe, era quel trasfazione che la colpì quando quasi con noncuranza fece gocciolare il suo sangue nella coppa degli Intrepidi e come non suscitò scalpore fra gli altri della sua ormai ex fazione.
- Salto io.

 

Lo stupore generale accompagnò Beatrice fino al bordo del tetto. Un'Abnegante la prima a saltare?
Chiuse gli occhi, lasciando che sconcerto altrui la cullasse.
Inspirò. Non poteva tirarsi indietro proprio ora.
Espirò. Ce l' avrebbe fatta.
E si buttò.

- Questa è una sfida, bella e buona – disse Drew, l' ombra di Peter, ma il ragazzo non lo sentì nemmeno.
Era troppo preso a cercare di nascondere l' avvampare lento delle sue guance.
Perchè non era rabbia o sete di vendetta.
Attorcigliando le dita nella camicia della Rigida capì che quella non sarebbe stata l' ultima volta in cui l' avrebbe vista.

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Capitolo 2
*** Vicini. ***


Beatrice fluttuava nell'aria, si sentiva leggera come una piuma, attratta dall' ignoto, pura adrenalina. Cadde su una rete, se lo aspettava: gli Intrepidi erano coraggiosi, si, ma non di certo dei pazzi suicidi. 
Con un tonfo sordo si ritrovò sbalzata in piedi in piedi dopo aver toccato la rete, sbilanciata e raccolta da un paio di bra ccia sconosciute.
Un bel paio di braccia sconosciute, constatò, percorrendole con lo sguardo fino a perdersi in due occhi che la fissavano.
 
Nel frattempo ci fu il secondo salto della giornata, di Peter. Scese dalla rete senza aver bisogno di sostegno, in tempo per vedere beatrice fra le braccia dello sconosciuto Intrepido.                  
Andò a passo spedito verso l' entrata del quartier generale urtando conuna spallata il ragazzo che sorreggeva la ragazza, sbilanciandolo e facendogli perdere per un secondo la presa.
 Beatrice lo  fulminò con lo sguardo quando lui si avvicinò così tanto da poter sentire il suo fiato sul collo mentre le diceva: - Scusami tanto, Rigida -, tutt'altro che amichevolmente.

-Hai un nome o vorrai essere ricordata come 'la Rigida che saltò per prima' per tutta la vita?        
- Mi chiamo Be-..- stava per dire, ma si fermò in tempo ricordandosi che ora poteva ricominciare da capo, ricominciare tutto, in un'altra fazione.
- ..Tris, mi chiamo Tris. - concluse, accennando un timido ma sicuro sorriso al ragazzo che ora non la sorreggeva più e la osservava con occhi impenetrabili: Quattro.
 
Arrivò nell' atrio dove doveva asoettare che tutti gli altri Iniziati saltassero. Era sola. Sola con Peter.
Non aveva intenzione di rivolgergli la parola, non avrebbe ottenuto altro che ulteriori preoccupazioni. Era in un angolo lei, attaccata alla parete, fu Peter ad avvicinarsi.
- Allora, com'è essere la prima a saltare? Insolito, per una Rigida, non trovi? Cosa pensi che avrebbero detto i tuoi, Grigia?
- Tris, il mio nome è Tris, ora. Sono un'Intrepida adesso, inizia ad abituarti all' idea che siamo della stessa fazione.
- Tecnicamente non sei ancora un'Intrepida a tutt igli affetti, non si sa mai, chissà che il tuo istinto da Abnegante prenda il sopravvento durante l'Iniziazione. E' solo questione di tempo.
- Sei sfacciato, tu, per essere un Candido. Credo che nemmeno i tuoi sarebbero così contenti di vederti così..
- Così cosa? Non credo tu sia nella posizine di parlare, Abnegante, non ero mica io quello letteralmente crollato fra le braccia del primo Intrepido di turno, o sbaglio? 
Il suo tono  non era accusatorio, non del tutto. Il suo sorriso aveva una nota nervosa e.. Quasi imbarazzata. Tris se ne accorse ma non ci diede conto, era troppo impegnata a cercare di non arrossire, non più del dovuto.
- Ma io non stavo.. Cioè, noi.. Io non.. Insomma, non è vero.. Emh.. Io..
La vole le si stava alterando involontariamente, non riusciva a controllarsi, il volto avvampava.
Erano vicini, troppo vicini. Non ci aveva fatto caso, non si era accorta che adesso la distanza fra lei e il Candido era minore di una spanna, non le era mai successo.
Anche Peter non sembrava  tanto a suo agio, le sue guance avevano un leggero colorito rosso, imbarazzo? Il suo sorrisetto di sfida adesso era un po' più contratto, nervoso, innaturale.
Divertito, quasi. Aveva notato anche lui che la distanza fra loro era improvvisamente diminuita. 
Stava per ribattere quando nella stanza entrò Drew.
Prima che potesse notare i due e la loro sospetta vicinanza, Peter si abbassò e le sussurrò all' orecchio, in un movimento impercettibile delle sue labbra: -Ti tengo d'occhio, T.
Raggiunse l' amico e iniziarono a parlare e a tirarsi pacche sulle spalle, Peter sembrava completamente cambiato, era tornato il solito spavaldo.
Tris rimase lì invece, osservando con sguardo vuoto la massa di Iniziati che adesso occupava la stanza, capitanati da Quattro, che la guardò senza che lei se ne accorgesse nemmeno.
Una ragazza le si avvicinò, porgendole la mano.
- Com'è stato saltare per prima? Che coraggio, sei un'intrepida nata, sei già famosa, lo sai?
Ah, comunque piacere, Christina! -
Tris le strinse la mano con  noncuranza, non aveva sentito una parola. Non capiva se a distrarla era la tensione del momento o il ricordo di quelle parole sussuratele nell' orecchio da Peter.
La attraeva, forse. Era sbagliato?

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