Nessuno sente il rumore di un cuore che si rompe

di danyazzurra
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** ops...ho combinato un guaio ***
Capitolo 3: *** uragano Alice ***
Capitolo 4: *** bianco e nero ***
Capitolo 5: *** io non ho mai... ***
Capitolo 6: *** Conseguenze ***
Capitolo 7: *** Farsi del male ***
Capitolo 8: *** Debole o forte? ***
Capitolo 9: *** Mi hai tradita ? ***
Capitolo 10: *** EPILOGO ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***


No, decisamente non era fortunata in campo di uomini.
Forse avrebbe dovuto rinchiudersi in un monastero, sì una di quelle chiese babbane che non permettevano l’ accesso agli uomini.
Basta. Caput. Eliminati dalla sua vita.
Non avrebbe mai più permesso a nessun rappresentante di sesso maschile di avvicinarla, va bè forse al suo papà.
Certo anche ai suoi fratelli.
E anche qualche cugino.
Uhm perché la sua famiglia era così piena di uomini? E perché gli unici uomini seri e con un cuore che conosceva appartenevano proprio ad essa?
Si prese la testa tra le mani. Era incredibile. Due su due.
Forse aveva qualcosa di terribilmente repellente e non se ne rendeva conto?
Che cosa c’ era che non andava in lei?
Certo, non era perfetta, ma non era neanche da buttare via, o almeno sperava.
In effetti, forse, in quel momento non stava facendo una gran bella impressione, mentre camminava ondeggiando, a notte fonda e sotto la pioggia, in piena Londra con le scarpe in mano e il trucco che ormai colava lungo il suo viso.
Non c’ era da stupirsi che i passanti la guardassero interrogativi, o qualcuno anche un po’ spaventato.
Aveva anche pianto. Non riusciva a crederci, lei non piangeva mai, soprattutto quando si trattava di umiliarsi davanti ad un ragazzo.
Ed invece quando si era trovata davanti a lui, non ce l’ aveva fatta e fanculo all’ orgoglio Grifondoro.
Sentiva il suo viso andare a fuoco, per la rabbia e l’ umiliazione.
Alzò il viso verso la pioggia, lasciando che qualche goccia le colpisse le guance e le desse sollievo.
Percorse ancora qualche passo e si fermò davanti ad un pub.
Sentiva la musica provenire dal suo interno e le luci e il calore l’ attiravano come un’ ape al miele.
Magari, avrebbe potuto prendere qualcosa da bere, ma non aveva il coraggio di entrare e farsi vedere in quelle condizioni.
Sicuramente, con la sua fortuna, dentro avrebbe trovato qualcuno che conosceva, qualcuno che avrebbe potuto dirlo ai suoi genitori.
Certo, a ventitrè anni non doveva rendere conto di come o con chi andava in giro, ma non avrebbe sopportato di vedere il dispiacere e la rabbia negli occhi di sua madre e suo padre.
La pioggia cadeva sempre più fittamente e lei si riparò sotto ad un tetto che sporgeva un po’, creando una piccola tettoia.
Si piegò sulle ginocchia, infischiandosene degli sguardi delle persone e ripensò a quello che era successo poco più di un ora prima.

“Sono tornata”
Spalancò la porta con fare teatrale, era tornata un giorno prima dal suo seminario di medicina e non vedeva l’ ora di abbracciare Joseph e potersi finalmente rilassare con lui.
Ma quando era entrata nel salotto di lui non vi era alcuna traccia.
Si guardò intorno e vide le loro cose disposte ordinatamente come al solito, lo stereo era acceso e i piatti erano dentro al lavabo.
Si avvicinò al mobile in salotto e vide il cellulare di Joseph, spento e abbandonato sopra di esso.
Ecco perché continuava a chiamarlo e lui non rispondeva.
Si era innamorata di un Babbano e si era allontanata dalla Londra magica, certo aveva sempre continuato a tenere i rapporti con i suoi familiari, ma dopo quello che le era successo tre anni prima, aveva desiderato solo allontanarsi.
Sospirò, sicuramente si era addormentato come al solito e aveva lasciato tutto com’ era, contando di rimetterlo a posto, prima di essere beccato da lei il giorno successivo.
Aprì la porta della camera da letto, piano, con delicatezza, non voleva svegliarlo, sapendo che non l’ aspettava fino al giorno successivo, voleva fargli una sorpresa. Svegliarlo con un bacio e vedere nei suoi occhi la felicità del suo ritorno.
Invece lo trovò sveglio, le sorrideva, ma il suo sguardo sembrava imbarazzato.
“ Che succede?” gli chiese stupita “ cosa fai a letto, se non dormi?” gli chiese ancora.
Poi fu questione di un attimo, mise a fuoco il suo corpo e sembrava completamente svestito, accanto a lui, c’ erano due bicchieri di vino e il suo sguardo saettò un secondo, un solo impercettibile attimo, verso la porta del bagno prima di riconcentrarlo su di lei.
“ Sei tornata prima” le disse con voce incerta.
Lily sentì il sorriso spegnersi nel suo volto. Lo guardò di nuovo e gli sembrò un animale braccato.
“ Chi c’ è ?” gli chiese, stringendo i pugni e sentendo la rabbia invaderla e farla arrossire.
Il panico nei suoi occhi le diede la conferma della quale aveva bisogno.
Senza attendere un attimo in più si precipitò verso il bagno.
Lui si alzò di scatto, capendo le sue intenzioni, ma ormai era troppo tardi.
Lily aveva già aperto la porta e stava guardando al suo interno con la bocca spalancata.
Una ragazza bionda e dal fisico perfetto la stava osservando seduta sulla loro vasca.
La loro vasca da bagno, un’ altra ragazza, ed era nuda.
La rabbia prese definitivamente possesso di lei e si voltò verso Joseph.
I suoi occhi sembravano emettere saette, ma questo non fermò il suo ragazzo “ senti, Lily…” cominciò, ma lei non lo lasciò finire “ da quanto?” gli chiese, la sua voce fredda e glaciale.
Non poteva credere di esserci caduta un’ altra volta.
“ Lily, per favore, ti assicuro che…”
“ Non dirmi che non è come sembra” lo ammonì e non sapeva neanche lei che cosa la stava trattenendo dal saltargli al collo.
“ Sei già uno schifoso, pervertito, maiale, non essere anche un patetico bugiardo” gli disse, la rabbia sempre più mal controllata che faceva tremare la sua voce.
“ Tu non dovevi tornare oggi” si giustificò.
Gli occhi di Lily si sgranarono e la rabbia prese definitivamente possesso del suo corpo, facendola avventare contro di lui.
“ Sei uno schifoso” gli urlò, tempestandogli il petto di pugni.
Joseph la prese per i polsi, probabilmente lo stava colpendo piuttosto forte “ mi dispiace, Lily, mi dispiace, ok?” gli disse.
Lily guardò i suoi occhi neri, non poteva credere di essersi fidata di nuovo di un uomo e di aver buttato via, la sua vita un’ altra volta.
Scosse la testa e cercò di allontanarsi da lui che vedendola più calma le lasciò i polsi “ sono una stupida” sussurrò a se stessa.
Si voltò e rientrò in camera.
Prese la valigia e tirò fuori la bacchetta.
Joseph sapeva chi era, anche se era solo un Babbano, lei gli aveva detto che era una strega, ma a quanto pare, la sua giovane amante non lo sapeva, perché lui socchiuse la porta “ sei pazza?” le chiese, guardandola con occhi di rimprovero.
Lily non alzò neanche gli occhi su di lui, prese una borsa, semplice e nera dalla valigia e le applicò un incantesimo estensibile, poi iniziò ad infilarci tutto dentro.
“ Non vorrai andartene” le disse Joseph.
“ Non crederai che resti” replicò Lily freddamente, senza smettere di fare quello che stava facendo.
“E’ stato un errore” si difese lui.
“ Non insultare la mia intelligenza” si oppose lei.
Finì di mettere tutto dentro e fece passare la tracolla della borsa, attorno alla sua spalla.
Si voltò per uscire, ma Joseph la fermò per un polso.
“ Non andartene”  le disse soltanto “ io…non lo so…tu…i turni…è anche colpa tu…”
La mano di Lily si abbatté sulla sua guancia, prima ancora che lui finisse l’ ultima parola.
“ Non provare a darmi la colpa” gli disse con cattiveria, mentre lui si lisciava la guancia dolente.
“ Anche tu hai i turni in ospedale, tutte le tue passioni eppure io” si dovette interrompere e con suo grande orrore si rese conto che era perché le lacrime le impedivano di parlare.
Stava piangendo, maledizione “ io non mi faccio tutto quello che respira” gli disse con voce rotta, prima di girarsi e dargli le spalle.
“ Dammi una seconda possibilità” la voce di Joseph la raggiunse che aveva già la mano sulla maniglia.
Un senso di deja-vu la invase.
Un’ altra persona, la persona che aveva amato per tutta la vita.
La persona che aveva odiato negli ultimi tre anni.
“ Non do seconde possibilità” disse con orgoglio e uscì sbattendosi la porta alle spalle.

Il suo orgoglio, forse era quello?
Chi amava una donna forte? Chi voleva una donna che sapeva prendere le sue decisioni, togliersi dai suoi impicci e soprattutto che se prendeva una decisione la portava fino in fondo.
No, era molto meglio una donna gallina, una di quelle che hanno sempre bisogno dell’ aiuto di qualcuno, gli uomini amano sentirsi indispensabili.
Aumenta il loro ego e li fa sentire potenti.
Proprio in quel momento dal pub di fronte a dove si trovava lei, uscirono un ragazzo ed una ragazza abbracciati.
Lei rideva sommessamente continuando a portarsi i capelli dietro le spalle e a soprattutto continuando a toccare il ragazzo accanto a lei, quasi distrattamente: prima una mano sul petto, poi sul braccio, infine intorno alla vita, per sollevarsi a baciarlo sulla guancia.
Oh sì, gli uomini impazzivano per quel tipo di ragazze.
E così, essere com’ era lei, era davvero sbagliato?
“ Esistono le vie di mezzo, Lily” le diceva sempre Alice, rimproverandola che lei tendeva ad unificare tutto quello che vedeva o sentiva.
O tutto bianco. O tutto nero.
Niente grigio, niente seconde possibilità. 
Cominciò a ridere, forse era ubriaca senza aver bevuto.
Si alzò e decise di andare dentro al pub. Avrebbe rischiato, chi se ne fregava se qualcuno la beccava, tanto sarebbe dovuta tornare a casa comunque.
Stava impazzendo dalla gioia, o almeno stava cercando di convincersene, perché non c’ era niente che odiava di più, dell’ idea di tornare a Godric’ s Hallow.
Di nuovo a casa di mamma e papà.
Di nuovo con un fallimento della sua vita sulle sue spalle.
Non aveva ancora finito di attraversare, quando sentì il rumore di un motore piuttosto potente.
I fari dell’ auto illuminarono la sua figura.
Bagnata, immobile e completamente scioccata.
L’ asfalto era bagnato, la visuale pessima. Non ce l’ avrebbe mai fatta a frenare in tempo.

COMMENTO: LO SO…ENNESIMA LILY/ SCORPIUS…QUANDO MAGARI DOVREI AGGIORNARE L’ ALTRA : )) MA NON TEMETE, L’ ALTRA SARA’ PRONTA PER GIOVEDI’ COME AL SOLITO E QUESTA E’ DAVVERO UNA MINI LONG ROMANTICA…NIENTE D’ IMPEGNATIVO, UNA PICCOLA IDEA FORSE UN PO' BANALE :)) MA CHE MI PRENDERA’ POCO TEMPO E POCHI CAPITOLI  : )) DIMENTICAVO HO ANCHE PROVATO A CAMBIARE CARATTERE PERCHE' SPESSO MI DICEVANO CHE INFASTIDIVA...FATEMI SAPERE SE PER VOI E' MEGLIO!! SPERO CHE LEGGERETE E SE VI ANDRA’ DI FARMI SAPERE MI FARETE FELICE !! UN BACIONE A TUTTI !!

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Capitolo 2
*** ops...ho combinato un guaio ***


Tre.
Lily provò a muovere le gambe, ma erano completamente bloccate dalla paura.
“ spostati, Lily, spostati” sussurrò a se stessa.
Due.
La macchina frenò bruscamente e Lily ebbe la fugace immagine del guidatore che impaurito stava cercando di sterzare nell’ asfalto bagnato. Le ruote che slittavano, ma che continuavano a dirigersi verso di lei.
Chiuse gli occhi strizzando le palpebre e continuò a ripetersi quelle tre parole nella sua testa che in quel momento aveva posto solo per il panico.
Uno.
Le urla delle persone attorno a lei le fecero venire i brividi. Era troppo tardi.
Si portò le mani sopra il volto in una sorta di inutile autodifesa.
Inutile perché se la macchina l’ avesse colpita, lei sarebbe stata scaraventata lontano.
“ Spostati, spostati” si disse agitata, ma le sue gambe non volevano rispondere ai comandi.
Zero.
Si preparò mentalmente al dolore, ma l’ impatto non avvenne.
Sentì uno strappo al livello dell’ ombelico e pochi secondi dopo sentì il rumore dell’ auto che sbatteva rumorosamente contro un’ altra.
Le gambe le cedettero e cadde a terra, cercando di tornare a respirare.
Si prese qualche secondo lasciando che il suo cuore tornasse a battere regolarmente e poi spostò le mani dal viso, ma quello che vide la lasciò a bocca aperta.
La macchina non aveva affatto fatto in tempo a sterzare, anzi si era schiantata contro un’ altra auto parcheggiata proprio davanti al pub.
Quindi non era stata la macchina, era lei che si era spostata.
Ricompose tutti i pezzi del puzzle in pochi secondi.
Lei si era spostata, ma le sue gambe non si erano mosse.
Merda, si era smaterializzata. Aveva fatto una magia senza bacchetta.
Sapeva che poteva succedere. Sapeva come accadeva. Solo che non le era mai successo, o perlomeno, mai, da quando aveva compiuto undici anni.
Era magia istintiva. Quando sei bambino accade spesso, spariscono cose o le riesci ad attirare a te, suo padre le aveva sempre raccontato che da bambino aveva fatto sparire un vetro allo zoo e liberato un boa.
Ma quando inizi ad andare ad Hogwarts, t’ insegnano ad incanalarla, ad usarla in modo giusto e a non seguire più l’ istinto.
A quel punto non succede più, eppure a lei era appena accaduto, probabilmente il pericolo e la paura, oltre al fatto che erano tre anni che non esercitava la sua magia, l’ avevano fatta agire d’ istinto.
Il problema era che le era accaduto davanti a tanti Babbani che in quel momento la stavano guardando come se avessero appena visto una mucca volare.
In fondo era davvero così, nessuna mucca che volava, certo, ma lei era scomparsa e riapparsa poco più in là.
Per quanto sua cugina Rose le dicesse sempre che i Babbani tendono a razionalizzare ogni cosa che vedono, quello era alquanto strano anche ai loro occhi.
Cercò di regolarizzare il respiro e si accorse che stava iper ventilando.
Come poteva fare?
Non poteva obliviare tutti. Probabilmente se avesse tirato fuori la bacchetta avrebbero chiamato immediatamente i soccorsi.
Avrebbe voluto riuscire a riflettere nitidamente, ma l’ unica cosa che in quel momento riusciva a pensare era solo una serie d’ improperi irripetibili.
Vide il ragazzo che era alla guida della macchina scendere e fissare lo sguardo nel suo, anche lui era impaurito.
“ Come hai fatto?” le chiese avvicinandosi.
Lily si mise le mani sulle ginocchia cercando di rialzarsi, ma queste non ne volevano sapere.
“ No…resta seduta…ti ho gettato io quaggiù? O non l’ ho fatto?” chiese sempre più confuso, guardandosi intorno e cercando conferma negli altri.
Le altre persone si stavano avvicinando incoraggiate dal fatto che lui si fosse avvicinato e non fosse morto fulminato.
Chissà magari la credevano uno di quei cattivi dei fumetti e immaginavano che adesso avrebbe tirato fuori una spada laser o qualche altra diavoleria.
“ Hai visto?” chiese una ragazza castana, dando una gomitata alla sua amica con lo stesso colore di capelli, ma con la corporatura un po’ più imponente.
“ Due secondi fa era lì” confermo quella ragazza.
“ No, vi sbagliate… io mi sono scansata” si giustificò Lily, cercando di parlare.
Era proprio una serata no.
Prima Joseph, poi rischiava di morire e adesso era al centro di un cerchio composto da passanti Babbani che la stavano guardando come se fosse un fenomeno da baraccone.
Cos’ altro poteva succederle?
“ Non ti sei scansata, io ti ho ripreso con il cellulare” intervenne un ragazzo alto e biondo che non doveva avere più di diciott’ anni ed il volto pieno di brufoli.
Ecco cosa poteva succedere. Poteva accadere che incontrasse un pazzo.
“ Il cellulare?” chiese stupita. Per Merlino, ma che gente era?
Lei stava per finire spiaccicata contro una berlina nera e lui invece di aiutarla, la riprendeva con il cellulare?
Era davvero macabro e quasi da malati mentali.
Strinse la sua borsa più forte. Avrebbe voluto prendere la bacchetta e obliviare quel deficiente, e prima ancora cancellare tutti i suoi video, tanto era sicura che sarebbero stati tutti di quella qualità.
“ Domani lo metto su internet” affermò con un sorriso felice e compiaciuto, mentre altri ragazzi si avvicinavano a lui per vedere il video di prima mano.
“ Io chiamo l’ ambulanza” affermò una ragazza, guardando il volto pallido di Lily “ ha bisogno d’ aiuto”
Un amico del ragazzo biondo e brufoloso gli diede una gomitata “ i supereroi non hanno bisogno d’ aiuto” affermò con un sorriso complice.
Lily impallidì ancora di più. Alla faccia dello statuto di segretezza.
Il giorno successivo sarebbe stato su Internet e questo significava solo…dominio pubblico.
Quindi, non sarebbe passato molto tempo prima che la gente la rintracciasse e cominciasse a farle domande scomode.
“ Sentite, qua non c’ è nessun supereroe” disse Lily, cercando di respirare fluentemente.
“ Ho saltato…vi assicuro… non si vede nel filmato, perché…perchè sono stata veloce”
Sapeva di non essere stata convincente. Non aveva convinto neanche se stessa.
Vide una macchina della polizia con i lampeggianti accesi fermarsi accanto alla macchina incidentata.
Perfetto. Di bene in meglio.
“ Che succede qua?” chiese il poliziotto avvicinandosi a lei e guardandola.
Sembrava studiarla come per vedere se fosse ferita.
Doveva alzarsi, il fatto che fosse ancora a terra, la faceva sentire esposta e vulnerabile più di quanto non si sentisse già.
Cercò di piantare i piedi a terra e di alzarsi facendo forza sulle sue gambe, queste traballarono un po’ per lo sforzo, ma la sorressero.
“ Sto bene” disse rivolta al poliziotto, nonostante le sue gambe tremassero come se stessero compiendo uno sforzo immane nel reggere il suo peso.
Cavoli quella magia senza bacchetta, l’ aveva prosciugata di tutte le sue energie fisiche.
“ Può impedire a quel ragazzo di mettere un mio video in rete?” chiese, indicando il ragazzo brufoloso.
Lo vide spalancare gli occhi e guardare il poliziotto e poi la strada, come se stesse valutando l’ idea di scappare con la sua succulenta preda: il suo prezioso video.
“ Non provarci” disse Lily, muovendo un passo in avanti, ma le sue gambe cedettero di nuovo e soltanto le braccia del ragazzo accanto a lei le impedirono di cadere di nuovo a terra.
“ Sicura di star bene?” le chiese, osservandola con i suoi occhi azzurri.
Lily annuì, come poteva spiegare ad uno sconosciuto e per di più Babbano che era soltanto preoccupata?
Impaurita dalle conseguenze?
Il poliziotto prese il cellulare del ragazzo di fronte a lei “ ehy non può farlo” protestò lui “ io ho il diritto…”
“ Ha ragione” disse una voce che Lily riconobbe prima ancora di vederne il proprietario.
S’ irrigidì e il cuore parve cominciare a battere così velocemente che lo sentiva rimbombare nelle sue orecchie.
No. Non era possibile. Non lui.
Il ragazzo accanto a lei parve accorgersi del suo stato, perché guardò immediatamente verso la persona a cui apparteneva la voce, prima di voltare di nuovo la testa verso Lily e la vide pietrificata le mani strette a pugno e gli  occhi fissi sulla persona davanti a lei.
Lily boccheggiò cercando di respirare. Era davvero Scorpius ed era ancora bellissimo.
I suoi capelli biondi e ricci conferivano al suo viso, quell’ aspetto di studiato disordine che aveva sempre tolto il fiato a Lily. I suoi occhi grigi erano come il cielo prima di una tempesta ed era fissi su di lei, sembravano volerle penetrare l’ anima.
Merlino, perché Godric la perseguitava quella sera? Quale stupido peccato doveva espiare?
“ Ci pensiamo noi” disse un’ altra voce familiare e Lily chiuse gli occhi.
Sapeva che avrebbe dovuto essere sollevata, ma in realtà si sentiva morire.
Non dovevano arrivare adesso. Non dovevano vederla così.
Scorpius non doveva vederla così, non in quel momento, non tremante e piena di timori.
Aveva sempre immaginato di tornare a casa, felice e soddisfatta e pienamente appagata, così da fare un’ entrata trionfale e sbattergli nel viso la sua felicità, invece l’ aveva trovata tremante, zuppa d’ acqua e impaurita.
L’ esatto contrario di come avrebbe voluto mostrarsi.
“ Come sarebbe a dire?” protestò il poliziotto e parve raddrizzarsi in tutta la sua altezza per cercare di risultare imponente e autorevole.
Suo padre, la seconda voce che aveva sentito, si fece spazio tra la folla.
Sorrise nella sua direzione e poi guardò il poliziotto “ se chiama la centrale, sicuramente la informeranno di un piccolo spettacolo d’ illusionismo organizzato nella zona” disse con fare sicuro e indicò la radio nel suo taschino.
Il poliziotto lo guardò poco convinto, ma Lily vide suo zio avvicinarsi, la bacchetta bassa e stretta contro il fianco così che non si notasse, ma era sicura che in quel momento lo stesse confondendo.
Cercò di smettere di tremare, mentre vide il poliziotto allontanarsi per conferire con la centrale.
“ Ragazzi venite, la produzione offre da bere a tutti quanti”
Perfetto c’ era anche James. C’ erano davvero tutti.
Umiliazione poteva diventare il suo secondo nome.
Le persone cominciarono a seguirlo dentro al furgone dove sicuramente James avrebbe annullato il ricordo e modificato la memoria di quella sera.
“ Il cellulare” disse piano, ma James la sentì e le strizzò l’ occhio “ vorrei proprio vedere questo filmato” disse rivolto al ragazzino, prendendogli il telefonino dalle mani.
Questo non protestò e si apprestò a seguire James e Jasmine, un’ altra Auror, che stavano pilotando le persone verso il furgone.
Il loro punto d’ appoggio.
Adesso restavano solo lei e Scorpius.
“ Forse è meglio se vai a bere un bicchier d’ acqua anche tu”
O meglio, lei, Scorpius e il ragazzo che aveva appena parlato e che le stava ancora tenendo una mano attorno alla vita per evitare che cadesse a terra.
Gli occhi di Scorpius si concentrarono sulla sua mano e poi risalirono al volto del ragazzo “ tu sei?” gli chiese freddo.
“ Potrei chiederlo anche a te” ribattè lui con la solita freddezza nella voce.
Perfetto, avrebbe potuto dare una bacchetta al ragazzo accanto a lei e poi sarebbero stati pronti per duellare.
Ma perché gli uomini erano sempre così infantili?
Scorpius strinse la mascella e guardò Lily “ dobbiamo andare” disse semplicemente.
Certo, cosa si aspettava?
Credeva davvero che si sarebbe inginocchiato ai suoi piedi chiedendole perdono per tutto quello che aveva fatto?
Scorpius Malfoy?
Se avesse voluto scusarsi, se si fosse mai solo pentito di qualcosa l’ avrebbe seguita subito.
Sapeva dov’ era e cosa faceva.
“ Lei deve andare in ospedale” si oppose il ragazzo che probabilmente non stava credendo ad una sola parola della spiegazione che aveva fornito suo padre “ io l’ ho investita” spiegò, poi parve pensarci e si voltò verso di lei “ ti ho investita?” le chiese ancora incerto.
Lily sorrise “ no, non mi hai investita, mi sono davvero scansata in tempo, per cui ti ringrazio ma non ho bisogno d’ aiuto” gli disse, provando a spostarsi e a ristabilizzarsi sulle sue gambe.
Le sentiva così molli e il ragazzo parve accorgersene perché si avvicinò di nuovo per aiutarla, ma prima che Lily potesse fermarlo, lo fece Scorpius.
“ L’ hai sentita, no?” gli chiese, guardandolo come se volesse farne polpette “ non ha bisogno di te” chiarì avvicinandosi a lei e infrapponendosi tra i due.
Da dove veniva tutta quella rabbia? Era lui che aveva rinunciato a lei e adesso faceva il fidanzato geloso?
Scorpius si voltò verso di lei “ andiamo” ripetè.
Lily sentì la rabbia invaderla violentemente.
Lui era arrabbiato, lui si comportava come se non fosse successo niente, lui faceva l’ arrogante con le persone che cercavano di essere gentili con lei.
Ma precisamente cosa voleva dalla sua vita? A parte riapparire dopo tre anni e cominciare a dispensare ordini?
“ Non vengo da nessuna parte con te” obbiettò Lily e lo sorpassò per andare a sedersi sulla panchina davanti al pub.
Doveva davvero sedersi, non credeva che le sue gambe avrebbero retto ancora a lungo e ci mancava solo che gli svenisse davanti agli occhi.
Sentì Scorpius sbuffare “ senti, Potter, non credo sia il momento di fare la bambina, hai combinato un bel casino stanotte” la rimproverò.
“ Senti, Malfoy” lo schernì Lily “ non sei mio padre, mio fratello o mio marito” disse calcando la voce sull’ ultima parola “ quindi puoi anche andartene” gli disse con rabbia.
“ Potter…” l’ ammonì lui e i loro occhi si specchiarono gli uni negli altri, com’ era sempre accaduto, come sempre in quel senso di sfida eterna.
Nessuno disposto a cedere, nessuno disposto ad abbassare lo sguardo.
Il castano di Lily che si rifletteva nel grigio di Scorpius rendendo i suoi occhi ancora più cupi.
“ Hai sentito la ragazza”
Lily non si era neanche accorta che quel ragazzo fosse ancora là. Perché non se ne andava?
“ Nessuno ha chiesto il tuo parere”  riprese Scorpius voltandosi verso di lui.
Avevano la stessa altezza e si fissavano come due cervi pronti ad attaccare per la femmina della specie.
Lily alzò gli occhi al cielo e si alzò, andando vicino al ragazzo “ grazie di tutto, davvero, ma non mi è successo niente puoi anche andartene” gli disse, sperando di non esser sembrata scortese, però per quella sera ne aveva davvero abbastanza di uomini.
Voleva solo andare a casa dei suoi genitori, rannicchiarsi sotto le coperte e sotterrare la sua testa sotto il cuscino imprecando e piangendo tutte le sue lacrime.
Ma questo non poteva dirlo. Lei era forte.
“ Non posso lasciarti con questi pazzi” spiegò quel ragazzo e Lily ne fu intenerita, sembrava davvero preoccupato per lei.
Vide Scorpius stringere i pugni, sicuramente stava facendo appello a tutto il suo autocontrollo.
“ Vedi quelli laggiù?” gli chiese indicando gli uomini accanto al poliziotto “ sono mio padre e mio zio, ti assicuro che starò benissimo” lo rassicurò.
Il ragazzo guardò i due uomini e poi tornò a concentrarsi su di lei “ e lui?” chiese indicandolo con la testa.
Scorpius si mosse verso di lui “ senti un po’…” cominciò arrabbiato, ma Lily si mise davanti a lui e guardò Scorpius assottigliando gli occhi e sfidandolo a muoversi ancora.
Lui la guardò con altrettanta rabbia, ma si fermò e si girò verso il furgone, dandole le spalle, come se si stesse interessando a quello che stavano facendo gli altri.
Lily si voltò verso il ragazzo e sorrise “ posso gestirlo” gli disse, il ragazzo annuì finalmente convinto e si frugò in tasca prendendo una penna.
Lo guardò aggrottando le sopracciglia, ma lui le prese il palmo della mano e lo rivoltò, scrivendole sopra una serie di numeri “ è il numero del mio cellulare, io sono Josh” le disse.
Lily cercò di non guardare Scorpius, era sicura che le desse ancora le spalle così com’ era sicura che stesse ascoltando ogni singola parola, perché ne sentiva il respiro pesante e sempre più arrabbiato “ nel caso tu abbia bisogno di qualcosa” aggiunse sorridendole dolcemente.
Lei rispose al sorriso, quasi un po’ stupita “ grazie” mormorò e Josh le fece un occhiolino, prima di lanciare uno sguardo verso Scorpius e rimontare in macchina per andarsene.
Lily sospirò e guardò il numero per un attimo pensierosa. Doveva essere davvero un bravo ragazzo.
“ Non avevi un modo migliore per far conquiste?” le chiese Scorpius sollevandola dai suoi pensieri e la sua voce nonostante sembrasse controllata, era in realtà piena di rabbia.
Lily si voltò verso di lui, ma si accorse di non riuscire a guardarlo.
Tutto in lui le faceva male.
Guardare di nuovo i suoi occhi le faceva stringere lo stomaco fino a farla lacrimare, ascoltare di nuovo la sua voce le faceva fermare il cuore fino a chiedersi se sarebbe mai tornato a battere, guardare di nuovo il suo viso le faceva ribollire il sangue nelle vene.
Perché lui era tutto quello che aveva sempre amato ed era tutto quello che l’ aveva fatta fuggire.
Gli voltò le spalle e si avviò verso suo padre.
Scorpius l’ afferrò per un polso “Non mi parli?” le chiese e Lily trattenne il respiro sentendo la sua pelle andare a fuoco come se la stesse marchiando.
Perché continuava a reagire al suo tocco? Perché ancora? Perché dopo tutti questi anni?
Non poteva essere così stupida.
“ Perché, pensi che dovrei? ” chiese semplicemente e si scosse il braccio per andarsene definitivamente.

COMMENTO: OK , QUESTO CAPITOLO NON MI PIACE…SPERO CHE A VOI SIA PIACIUTO UN PO’ DI PIU’ !! PRIMO INCONTRO / SCONTRO TRA I NOSTRI AMATI…BE’ NON POTEVANO SALTARSI AL COLLO, NO? VI CHIEDERETE PERCHE’ ANCHE SCORPIUS E’ ARRABBIATO CON LILY E TUTTO TROVERA’ UNA SPIEGAZIONE, MA COME VI HO DETTO NESSUN MISTERO, SEMPLICE, BANALE, VITA NORMALE ; )) RINGRAZIO LE FAVOLOSE PERSONE CHE HANNO RECENSITO OVVERO:  ARYELLE / LUISA 21 / FEDERCHICCA / MARY GRIFONDORO / ALESSANDRA CORTESE / EMANU2000 / RISA SLYTHERIN / MIKILILY /  TATA MATTA / HUMOR  E MARGHE PUFFOLA !! GRAZIE DI CUORE!! SPERO MI FARETE SAPERE ANCHE IN QUESTO CAPITOLO!! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE !!

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Capitolo 3
*** uragano Alice ***


Lily si portò le mani sopra la testa per risciacquare lo shampoo che aveva sui capelli e vide l’ alone blu sopra di esse.
Il numero di telefono di quel ragazzo. Josh.
Scosse la testa con decisione e passò più volte il bagnoschiuma sulla mano, doveva scomparire.
Non aveva certo voglia di intraprendere una nuova relazione e di soffrire di nuovo.
Il suo cuore era chiuso. Sigillato per sempre.
Era un giuramento che aveva fatto a se stessa la sera prima e non intendeva infrangerlo.
Dopo Joseph e soprattutto dopo Scorpius, aveva chiuso con gli uomini.
“ Sei tornata” il grido di Alice le arrivò alle orecchie ancora prima che la porta si aprisse.
Lily non s’ imbarazzò per il fatto che fosse sotto la doccia, lei e Alice erano amiche da così tanto tempo che ormai si erano viste in tutte le condizioni.
Soprattutto dopo il lungo viaggio che avevano fatto percorrendo tutta l’ Europa.
Erano partite l’ estate dopo che lei e Scorpius si erano lasciati e ne avevano, decisamente, combinate di tutti i colori.
“ Aly” disse Lily, strizzandosi i capelli rossi con una mano e chiudendo l’ acqua della doccia.
Alice aprì leggermente la porta facendo uscire tutto il vapore “ come al solito doccia bollente, eh?” le disse scherzosa.
Lily sorrise. Se c’ era una cosa per la quale era felice di essere tornata era Alice.
Certo non avevano mai smesso di sentirsi, Alice aveva comprato anche un cellulare per continuare a parlare con lei nel mondo Babbano, ma non era mai stata la stessa cosa.
Non era certo come essere insieme. Nella stessa città e frequentando gli stessi posti.
Lily si avvolse l’ asciugamano attorno al corpo e Alice l’ abbracciò subito di slancio “ mi sei mancata” le disse con affetto.
“ Aly non ci sentiamo da due giorni” la rimproverò Lily.
Alice scosse le spalle “ non è la stessa cosa, ora sei qua “ le disse felice, poi s’ accigliò “ a proposito, perché sei qua?” le chiese.
Lily sospirò “ mia madre non ti ha detto niente?” le chiese.
La sera prima quando era arrivata a casa aveva provato a dire a tutti che era stanca e distrutta, ma non era riuscita a fuggire dall’ interrogatorio di Ginny Potter.
Nessuno poteva fregarla o ingannarla, lo sapeva da quando era bambina, da quando cercava di fare le marachelle e di far ricadere la colpa su Albus o James.
Sua madre le diceva sempre che era cresciuta con Fred e George e che ce ne voleva per ingannarla.
Per cui si era dovuta arrendere e le aveva raccontato tutto ed alla fine era stato un sollievo, per quanto fosse stato difficile aprirsi, in conclusione le aveva fatto davvero bene poter parlare con la sua mamma, soprattutto visto che lei aveva sempre le parole giuste.
Davvero. A volte Lily si chiedeva se esisteva un corso per mamme, ma se fosse mai esistito lei avrebbe voluto che sua madre le insegnasse.
Era l’ unica anche a sapere cosa era davvero accaduto con Scorpius.
L’ unica, a parte Alice, che sapeva tutta la verità, quella verità che non sapeva neanche Scorpius e per la quale ancora la odiava.
“ Non una sola parola, sai com’ è tua madre” le disse Alice, alzando gli occhi al cielo.
Sinceramente Alice stravedeva per Ginny, ma le piaceva molto fare la scena della povera vittima lasciata all’ oscuro di tutto.
Forse perché inizialmente era stato così, quando successe il fatto, come lo chiamava Lily, solo Ginny lo seppe, solo lei prese le sue confidenze.
Lily si vergognava troppo per parlarne anche con Alice, però la sua amica seppe starle vicino e non l’ abbandonò, capendo che era solo di questo di cui aveva bisogno, e durante il viaggio in Europa, Lily trovò la forza di raccontarle tutto.
“ Allora che ha combinato ieri sera?” le chiese Alice, riportandola alla realtà.
Lily prese un respiro “ da dove vuoi che inizi?” le chiese superandola per tornare nella sua camera.
“ Dal fatto che ho trovato il mio ragazzo a letto con un’ altra?”
Alice sgranò gli occhi portandosi una mano alle labbra. Oh no, la storia che si ripete, riusciva solo a pensare.
O forse no?
“ Perché non sei distrutta?” le chiese semplicemente.
Lily inarcò le sopracciglia fino a farle sparire sotto ai suoi capelli rossi.
“ Lo sono “ rispose, prendendo un altro asciugamano e abbassando la testa per metterselo a mo’ di chignon, poi la rialzò e guardò Alice negli occhi.
“ Sono arrabbiata, furiosa, umiliata, non posso credere di esserci cascata un’ altra volta, di essere stata così stupida da affidare di nuovo il mio cuore ad un uomo” spiegò.
Alice annuì “ Sì, ma non sei distrutta, a terra, piangente, tremante di rabbia e tutto il resto” si oppose.
“ Dovevo sciogliermi in miliardi di lacrime?” le chiese. Adesso anche Alice la stava facendo arrabbiare.
Alice sorrise “ bè per Scorpius è stato così”
Lily sbuffò “ fammi il favore di non nominarlo e comunque esperienza insegna, per Josh ho somatizzato la cosa e sono riuscita ad incanalarla in una grande dose di rabbia” allargò le mani fino ad arrivare da un lato all’ altro del suo torace “ grande così, anzi di più” disse nervosa.
Alice annuì, ma non era affatto convinta.
Dopo la sua confessione tre anni prima, aveva capito fino in fondo com’ era Lily, aveva imparato a conoscerla in tutte le sue sfaccettature e in quel momento Lily le sembrava più arrabbiata per l’ umiliazione che non disperata per la fine della sua storia.
“ Bè che fai resti qua?” le chiese, cambiando per il momento argomento.
Lily mosse la testa come se stesse soppesando le scelte “ non ho molte alternative, ma non resto a lungo, mi cercherò un posto mio” rispose abbassando di nuovo la testa per strusciarsi e frizionarsi i capelli, prima di gettare l’ asciugamano sul letto.
Alice lo riprese “ ti si bagnerà il letto” la rimproverò “ scusa miss precisione” la riprese Lily.
Alice rise “ devi prendere una decisione” le disse tornando seria “ disse quella che ancora non è riuscita a dichiararsi con mio fratello” la schernì Lily, prendendo un paio di slip e un reggiseno dal cassetto.
“ Quanti anni sono che…”
“ Questo non c’ entra niente” la interruppe Alice arrossendo “ lo sai perché” aggiunse e Lily scosse la testa.
Erano un caso irrecuperabile. Entrambi innamorati l’ uno dell’ altra dai tempi della scuola, eppure entrambi fermi sui suoi passi.
Alice diceva di aver paura. Diceva di avere un rapporto così bello con Albus che, soprattutto dopo quello che era successo a lei, non si sentiva di cambiarlo.
Perché non sempre i cambiamenti portano cose positive.
Alice s’ avvolse l’ asciugamano attorno al braccio e si sedette di nuovo sul letto “ dico sul serio, Lily” le disse.
“ Cosa?” chiese lei distrattamente, aprendo le ante dell’ armadio per prendere dei Jeans e una maglietta.
“ Dovresti prendere in considerazione di restare e di dimenticare”
Lily s’ irrigidì e Alice notò la sua reazione, forse la scelta lessicale non era la stata la migliore che avesse potuto fare.
Doveva immaginare che per Lily dimenticare sarebbe stato impossibile.
“ Non posso e non voglio e comunque non ho ancora deciso se restare” scosse i suoi lunghi capelli rossi, come se volesse chiudere quell’ argomento e s’ impose un sorriso sul viso.
“ Sai potrei di nuovo riprendere a viaggiare” disse cercando di assumere un tono frivolo.
“ Non freghi nessuno, Lily” le disse Alice, alzandosi in piedi e lei la guardò avvicinandosi all’ amica.
“ Devo invece, devo ingannare tutti e far credere di essere la felicità fatta persona anche se…” si fermò e prese un respiro “ anche se non sarà facile”
Alice l’ abbracciò “ puoi contare su di me” le disse e Lily alzò le braccia circondando il torace dell’ amica.
“ Sai su cosa mi concentrerò?” le chiese, staccandosi all’ improvviso come colpita da una folgorazione improvvisa “ far mettere insieme i due colombi” disse con una luce maliziosa negli occhi.
“ Oh no” disse Alice, alzando le mani come per difesa “ no, no, no, toglitelo dalla testa, Lily Luna Potter” l’ ammonì cercando di apparire severa, ma sapeva che Lily non avrebbe mai avuto paura di lei.
***
Lily stava scendendo le scale assieme ad Alice e ridevano come due bambine.
Non riusciva a credere come fosse migliorato il suo umore rispetto al giorno precedente, forse la casa dei suoi genitori aveva davvero qualcosa di magico, o forse era l’ affetto dei suoi familiari ad essere magico.
Appena arrivarono alla seconda rampa di scale ed intravidero il salotto, videro due ragazzi seduti completamente stravaccati sul divano a chiacchierare tranquillamente.
“ Ma non ce l’ ha una casa?” chiese, voltandosi innervosita verso Alice.
“ Sai quanto sono amici” bisbigliò Alice e Lily alzò gli occhi al cielo, certo che sapeva quanto erano amici e non poteva certo credere che suo fratello avesse preso le sue parti, non se non sapeva tutta la storia e non la sapeva.
Anzi, a conti fatti, forse, era la cattiva anche agli occhi della sua famiglia, aveva fatto una cosa tremenda.
Che poi l’ avessero perdonata, in quanto loro figlia o sorella e che l’ amassero ancora, non significava certo che non pensassero che si era comportata male.
Lei. Certo.
Alice le diede una lieve gomitata e Lily si risvegliò dallo stato di trance in cui sembrava caduta e si accorse che stava ancora fissando Scorpius, doveva proprio essere sembrata stupida e patetica, perché Albus sorrideva e Scorpius la stava guardando interrogativo.
“ Tutto bene, sorellina?” le chiese Albus e Lily lo fulminò. Credeva di mettere il dito nella piaga?
“ Benissimo” disse con un sorriso ampio, ma così ampio che credeva le si sarebbe incastrata la mascella.
“ Sono stata finora al telefono con il ragazzo di ieri…Jonathan”
“ Josh” la riprese Scorpius e Lily arrossì, allora aveva davvero ascoltato?
“ Josh…sì che scema” si corresse scoppiando a ridere e portandosi una mano davanti alla bocca.
Alice la guardò a bocca aperta. Che stava facendo? Sembrava una stupida gallina.
A lei non erano mai piaciute le stupide galline.
“ Credo che uscirò con lui” determinò guardando Scorpius negli occhi, ma lui non ebbe alcuna reazione apparente e Lily si diede della stupida.
Cosa voleva fare? Pensava di ferirlo? E perché doveva importarle ancora qualcosa di lei?
E soprattutto a lei perché importava?
In fondo Alice aveva ragione, avrebbe dovuto disperarsi per la fine della sua storia con Joseph e invece era lì che cercava  di far star male Scorpius.
Che le prendeva?
“ Lily?”
Lily chiuse gli occhi e li riaprì un paio di volte e vide che Albus le stava agitando una mano davanti al viso.
“ Ma la macchina non l’ ha presa, vero?” chiese a Scorpius, alzandosi in piedi per studiarla più da vicino.
Lily si maledì, puntando gli occhi in quelli di Scorpius, per quanto ci provasse, non riusciva proprio a sembrare indifferente.
Scorpius la fissò di rimando ed emise un ghigno strafottente “ immagino avrai modo di chiederlo al suo investitore, quando verrà a prenderla per un appuntamento” disse strafottente.
Lily sgranò gli occhi. Merda era fregata.
Tutti la guardarono, ma lei si limitò a sorridere affabilmente “ non credo che farò gli stessi errori” disse sibillina, guardando Scorpius dritto negli occhi.
Davvero pensava d’ intimidirla? Credeva che bastassero i suoi occhi magnetici per farla impaurire?
Oh no, lo conosceva troppo bene.
“ Certo” disse lui guardandola con cattiveria “ Infatti, tuo fratello mi stava giusto spiegando cos’ è successo tra te e il tuo ultimo ragazzo” continuò.
Lily assottigliò pericolosamente gli occhi “ e quindi?” gli chiese, cercando di tenere la voce tranquilla.
“ Quindi direi che ti è andata peggio rispetto a me, giusto?” le chiese.
Come poteva dirle questo? Stava negando il fatto di averla tradita oppure si stava riferendo al fatto che l’ avesse beccato a letto con questa?
“ Chissà magari è vero il detto che il male fatto è sempre reso” aggiunse.
“ Scorpius” lo riprese Albus, sconvolto dalla rabbia che aveva impresso l’ amico in quella frase.
Lily si accorse che stava tremando quando Alice le prese una mano e gliela strinse.
“ Io…io ho… devo andare” disse con voce incerta.
Doveva andarsene, voleva piangere, voleva morire e non poteva farlo davanti a lui.
Alice le venne in soccorso “ Sì, noi dobbiamo decisamente andare a fare un po’ di shopping” disse e Lily alzò i suoi occhi su di lei.
La vide annebbiata e si accorse di avere le lacrime agli occhi.
Alice aveva ragione, non capiva ancora per quale motivo, ma Scorpius aveva il potere di distruggerla.
Non riusciva a restargli indifferente come si era ripromessa.
Chiudere Joseph fuori dal suo cuore era stato un gioco da ragazzi, ma chiudere Scorpius fuori sembrava impossibile.
Sembrava che fosse sempre una ferita aperta, una ferita pronta a riprendere a sanguinare.
COMMENTO: OH- OH LE COSE SON MESSE MALE PER I NOSTRI AMATI…TANTO ODIO ( ALMENO ALL’ APPARENZA : ))) E TANTA RABBIA !! CHISSA’ QUAL ‘ E’ IL SEGRETO DI LILY E CHISSA’ COME MAI LILY DICE CHE SCORPIUS L’ HA TRADITA E SCORPIUS NO…NEGA OPPURE…MAH LASCIO A VOI LE OPINIONI !! RINGRAZIO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE HANNO RECENSITO OVVERO: ICEPRINCESS / LUISA 21 / ARYELLE / RISA SLYTHERIN / MIKILILY / HUNTER / TATA MATTA /FEDERCHICCA  E ALESSANDRA CORTESE !! SPERO MI FARETE SAPERE ANCHE STAVOLTA !! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE !!

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Capitolo 4
*** bianco e nero ***


“ Sei stato cattivo”
Scorpius alzò gli occhi, spostando il viso dalle proprie mani e guardò il suo migliore amico.
“ Sono stato…” si alzò in piedi “ cattivo?” chiese quasi incredulo.
Come poteva dirgli questo.
Lui che più di tutti aveva visto come aveva vissuto questi ultimi tre anni. Lui che sapeva che per colpa di sua sorella aveva sofferto come mai aveva creduto di poter soffrire.
Albus annuì sfidando lo sguardo stupito e irato del suo amico.
“ Non dovevi dirle quelle cose”
Scorpius mosse una mano con rabbia “ Io…dovevo immaginare…lei è tua sorella e tu…” Scorpius era talmente pieno di rabbia che non riusciva neanche a finire una frase in maniera coerente.
“ Ed io, cosa?” chiese Albus “ credi che solo perché è mia sorella non capisca che ha sbagliato?” chiese ancora.
“ Credi che non ricordi tutte le sere passate a casa tua a cercare di farti riprendere?” domandò.
Scorpius lo guardò a fondo. Albus c’ era sempre stato per lui.
Quando Lily se ne era andata, quando era partita con Alice per l’ Europa e successivamente quando aveva esternato ai suoi genitori la voglia di restare nel mondo Babbano, Albus gli era sempre rimasto vicino.
“ Dico solo che queste cattiverie non aiutano né te né lei” sentenziò e Scorpius si lasciò cadere nuovamente nel divano come se fosse stato privato di ogni forza.
“ Sai come mi sento, Al?”  gli chiese.
Albus spinse i suoi occhiali con l’ indice di modo da farli aderire meglio al suo viso “ dimmelo tu” gli disse, sperando che si aprisse.
Scorpius si guardò le mani bianche quasi lattee “ mi sento come nell’ occhio di un ciclone” disse semplicemente “ pensavo che la mia vita fosse stata travolta da un tornado” spiegò “ un tornado con i capelli rossi che mi ha sollevato e portato fin quasi a toccare il cielo per poi ributtarmi giù nel peggiore dei modi, ferendomi e facendomi sanguinare” continuò con voce spenta “ poi tutto passa, tutto viene accantonato, razionalmente la mia mente cerca di fare pulito di quello che mi è successo, cerca di dimenticare quanto il mio cuore sia stato ridotto in brandelli” alzò gli occhi su Albus fissandoli in quelle iridi verdi “ ma un ciclone non passa e se ne va’…c’ è sempre un occhio, quel momento di calma e adesso sono in quell’ attimo, quando ieri sera l’ ho rivista le mie vene hanno ribollito di rabbia, il mio cuore ha ricominciato a sanguinare ed ad accartocciarsi sotto i suoi occhi, tutto in me sembra in attesa, non riesce ad allontanarsi da lei, ma contemporaneamente sa che il ciclone tornerà a colpirlo e a fargli più male di prima”
Albus sospirò “ forse se parlaste” ipotizzò.
Scorpius emise una risata sarcastica così grottesca che Albus quasi si spaventò “ cosa dovrei dirle?” gli chiese ironico “ complimenti per essere riuscita ad uccidermi dentro?”
“ Non ti sembra di essere un po’ melodrammatico?” chiese ancora Albus e si beccò un’ occhiataccia da Scorpius.
“ Ok, senti, io conosco mia sorella…”
“ Per favore” lo interruppe Scorpius “ Per favore, non scusarti per lei” lo ammonì con rabbia.
Non poteva sopportarlo. Non di nuovo.
Quando era successo tutto quello che era successo, Albus si era scusato per mesi con Scorpius, mentre la loro sorellina era in vacanza a godersi la bella vita, Albus continuava a chiedergli perdono per lei e persino James era stato a trovarlo un paio di volte per assicurarsi che stesse bene, che non stesse sprofondando.
“ So che fa poco Serpeverde” disse Albus scherzoso, ma Scorpius lo guardò con affetto “ fa molto amico” gli disse e Albus sorrise imbarazzato, passandosi una mano tra i capelli.
“ Quello che voglio dire è che sono stato per mesi arrabbiato con mia sorella, quando chiamava o comunicava tramite camino facevo in modo di non trovarmi nella stanza per non dover guardarla o per non dover parlare con lei” Scorpius annuì, lo sapeva, l’ aveva sempre saputo.
“ Poi un giorno chiamò ed io non riuscì ad andarmene in tempo e ti giuro che quello che ho visto mi rimarrà impresso per la vita, mia sorella non era più lei, i suoi occhi erano pieni di dolore e la sua voce sembrava un sussurro…”
“ Deve sentirsi in colpa” lo interruppe Scorpius e Albus non riuscì a contraddirlo.
Aveva ragione. Lily doveva sentirsi in colpa, doveva sentirsi sopraffatta dal dolore, eppure qualcosa gli diceva che c’ era altro oltre all’ apparenza.
“ Sai ho parlato con Alice proprio pochi giorni prima che Lily tornasse”
Scorpius alzò un angolo delle sue labbra per emettere un mezzo sorriso “ e ti sei fatto avanti?” gli chiese schernendolo, sapeva che non c’ era ancora riuscito.
“ Non essere stupido” lo rimproverò Albus scuotendo la testa.
Scorpius alzò le mani per difendersi “ Ehy non ci sarebbe niente di male” affermò “ siete cotti a puntino e non capisco perché aspettiate ancora” gli disse con un sorriso.
Albus lo guardò quasi offeso “ qua nessuno è cotto di nessuno, non siamo polli” si offese incrociando le braccia al petto.
“ E non sono neanche disposto a fare esperimenti e perdere la cosa più bella che ho” continuò in tono duro.
“ Se non hai tentato non hai mai vissuto…”
“ Questa l’ hai fregata a qualcuno” ribattè Albus.
Scorpius incrociò le braccia dietro la testa appoggiandosi allo schienale, un po’ più rilassato “ dimostralo” lo prese in giro.
Albus s’ innervosì “ non credo che tu sia nella posizione ideale per potermi parlare di tentativi”
Scorpius s’ irrigidì e Albus capì di essere stato troppo cattivo. In realtà voleva essere solo un rimprovero scherzoso, ma nello stato d’ animo in cui si trovava Scorpius anche quello era risultato essere troppo.
“ Io non volevo…”
Scorpius lo interruppe alzandosi in piedi “ va tutto bene, Al” lo rassicurò, ma le sue iridi erano tornate ad essere di un grigio così torbido che Albus ebbe pena per lui.
“ Forse è meglio se vado a casa”  disse in un sussurro.
“ Non devi andartene per colpa mia” si giustificò Albus, il senso di colpa che si allargava nel suo petto.
“ Non è tua la colpa” ribattè Scorpius, sottolineando la parola tua con la voce.
Albus annuì “ almeno vieni a cena, Ginny preparerà le lasagne stasera”
Scorpius sorrise, quando Albus si doveva vantare di sua madre tendeva a chiamarla per nome, come se fosse un’ autorità in quel campo.
Scosse la testa “ non posso vedere tua sorella” disse semplicemente ed Albus sentì il suo dolore ancora vivo nelle sue parole.
Albus si alzò e lo raggiunse “ senti non so per quanto resterà e se resterà” gli disse “ ma non puoi nasconderti fino a quando non se ne sarà andata”
Quella che avrebbe dovuto nascondersi sarebbe dovuta essere lei, pensò con dolore, ma si guardò bene dal dirlo a Scorpius.
“ Non è un gioco, Al “ disse Scorpius “ sai quel che provo per tua sorella”
Quello che provo e non quello che provavo. Albus ci aveva visto giusto, Scorpius era ancora innamorato di lei e soltanto la rabbia e il dolore gli impedivano di tornare da lei.
Ma se lui aveva ragione, se aveva interpretato bene le parole di Alice quel giorno, anche sua sorella era arrabbiata con lui. Furiosa per l’ esattezza e il suo carattere le impediva di vedere nitidamente.
“ Parla con lei”
Scorpius emise una mezza risata “ come se lei mi lasciasse avvicinare, hai visto come mi guarda?” gli chiese “ mi odia”
Albus mosse di taglio la mano “ non ne sarei così sicuro, ti guarda come si guarda qualcuno che ami ma non vuoi amare…” prese un respiro “ il confine tra l’ odio e l’ amore è così sottile” concluse.
“ Ok, questa l’ hai decisamente rubata a qualcuno” lo prese in giro Scorpius scherzoso.
Albus sorrise “ bè ho imparato da te” replicò stando allo scherzo, poi tornò serio “ ti chiedo solo di parlarle, credo ci sia qualcosa dietro, conosco bene Lily e non avrebbe fatto quello che ha fatto se…”
Poi parve rifletterci “ bè, non credo che lo avrebbe fatto per alcun motivo al mondo…”
“ Ma lo ha fatto” lo interruppe Scorpius, sentendo la rabbia tornare prepotentemente dentro di lui.
“ Anch’ io non credevo che avrebbe mai potuto fare una cosa del genere, ma…” mi sono sbagliato, concluse dentro di sé, accorgendosi che gli mancava il fiato per finire la frase.
Albus sospirò e Scorpius lo guardò, sembrava così sicuro che Lily non avrebbe mai potuto fare quello che aveva fatto che a volte si chiedeva se fosse il suo amore fraterno a renderlo cieco.
“ Se…” iniziò Albus, ma Scorpius lo interruppe “ se io vengo a cena, tu parlerai con la dolce Alice, ok?” gli chiese strizzando l’ occhio.
Albus si passò una mano tra i capelli. Era pronto a rischiare?
Perdere quello che aveva, mettere a rischio il loro rapporto?
Guardò Scorpius e pensò a come si erano ritrovati lui e Lily, loro non avevano avuto problemi, si erano cercati come un’ ape cerca il miele, si erano amati da subito, da quando erano maturati abbastanza per capire che le loro schermaglie erano solo una patetica scusa, un modo per cercarsi l’ un l’ altro e poi?
Come si erano ritrovati? Adesso erano due estranei. Due estranei che parevano odiarsi.
Eppure non aveva il coraggio di rinunciare al suo amore. L’ amore si ritrova sempre e la dimostrazione più bella era quella dei suoi genitori.
Annuì lentamente, forse era arrivato il momento di mettere da parte i timori e vivere la sua occasione.
Era arrivato il momento di smettere di darsi scusanti e di pensare che probabilmente era per quello che era stato smistato a Serpeverde e di diventare uomo.
Un uomo che trovasse gli attributi per dire alla ragazza che ama quello che prova.
Scorpius sorrise “ ce la puoi fare” gli disse dandogli una spallata e Albus si chiese se si rendeva conto che uno dei motivi per cui era così bloccato era proprio lui e il suo rapporto con Lily.
***
“ Cos’ hai fatto?” la voce di Lily era a metà tra l’ isterico e il disperato.
“ Dovete parlare” affermò Albus, seduto sul letto di camera sua.
Lily scosse la testa e si scambiò un’ occhiata piena di panico con Alice. No, non dovevano parlare, non dovevano di nuovo rischiare di addentrarsi in quei discorsi. Non poteva farcela.
Si alzò e aprì l’ armadio “ posso stare qualche giorno da te, Alice ? ” chiese, togliendo qualche vestito dalla gruccia e gettandolo sul letto.
Albus le afferrò un braccio, mentre Lily cercava di voltarsi di nuovo verso l’ armadio.
“ Si può sapere che ti prende?” le chiese arrabbiato, fissando i suoi occhi in quelli della sorella.
Lily alzò su di lui i suoi occhi castani pieni di lacrime di rabbia.
“ A te cosa prende” gli disse con rabbia e stupore “ chi ti dà l’ autorizzazione a impicciarti nei miei affari?” gli chiese sempre più arrabbiata “ perché non pensi ai tuoi e a farti sotto con chi ami tu?” la rabbia la stava facendo straparlare.
“ Lily” intervenne Alice, spalancando gli occhi e scuotendo la testa.
Albus guardò Alice solo un secondo, ma lei non ricambiò lo sguardo e lui riportò lo sguardo sulla sorella “ non stiamo parlando di me” disse senza mollare la presa “ forse se mi spiegassi” ipotizzò Albus.
Certo. Non stavano parlando di lui e Alice e allora perché gli affari suoi e di Scorpius avrebbero dovuto essere di dominio pubblico?
“ Non devo alcuna spiegazione né a te, né a Scorpius, né a nessun altro” la voce di Lily era ormai talmente alta e arrabbiata che,  infatti, pochi secondi dopo Ginny ed Harry si affacciarono alla porta.
“ Che succede?” chiese suo padre, studiando i suoi figli nel volto e poi guardando la mano di Albus che serrava il polso della sorella.
“ Voglio solo sapere perché non vuole vedere Scorpius e invece lei vuole andarsene di nuovo” disse mestamente Albus, lasciandole il braccio e sedendosi sul letto.
Un lampo di comprensione passò nelle iridi castane di sua madre, ma fu suo padre a parlare per primo.
“ Albus, tua sorella è moralmente a pezzi, il suo ragazzo l’ ha lasciata e tu vuoi metterle il suo ex davanti agli occhi?” gli chiese con voce di rimprovero “ e ti aspetti davvero che ti ringrazi?” gli chiese ancora.
Albus sbuffò come un bambino che era stato colto in flagrante dai genitori.
“ Non è un gioco, Al” lo rimproverò sua madre “ questa l’ ho già sentita” mormorò lui tra i denti.
Tutti continuavano a ripetergli che non era un gioco, ma non era così neanche per lui.
Era solo sicuro che tra loro ci fosse ancora molto amore e che stessero solo cercando di nasconderlo al mondo e a loro stessi.
“ Allora ricordatelo” disse lapidaria Ginny ” a volte ci sono ferite talmente profonde che non si possono risanare con un colpo di bacchetta” gli spiegò e poi spostò gli occhi sulla figlia e sui vestiti gettati sul letto.
“ Vai da qualche parte?” le chiese con uno sguardo indagatore.
Lily si fece piccola sotto lo sguardo della madre “ a dir la verità volevo andare da Alice” disse in un sussurro.
La sua amica la guardò “ ma non la farò venire se voi non volete” disse subito e Harry e Ginny si scambiarono uno sguardo sorridenti.
Per certe cose Alice assomigliava così tanto a suo padre.
“ Ho ventiquattro anni, Aly” si arrabbiò Lily, poi emise un gesto d’ impazienza e raccolse i suoi vestiti con le braccia “ va bene, andrò da Rose” determinò, senza guardare nessuno.
Sua madre mosse qualche passo verso di lei per entrare nel suo campo visivo “ davvero?” le chiese.
“ Da Rose? L’ aiuterai ad occuparsi del suo piccolo?” le chiese ancora e Lily trasalì.
Sua madre aveva ragione. Stare da Rose l’ avrebbe uccisa, ma Lily non era sicura che incontrare di nuovo Scorpius non l’ avrebbe uccisa ugualmente.
Il suo labbro tremò sotto il peso dei suoi pensieri.
Si sentiva un mostro. Un mostro per tutto quello che quasi tutti pensavano avesse fatto.
Un mostro senza cuore perché aveva paura di vedere il bambino di sua cugina.
“ Tutti fuori” sentenziò Ginny.
Albus si alzò dal letto e suo padre gli mise una mano sulla spalla “ non volevo…” iniziò, ma Lily non seppe mai che cosa non voleva Albus, perché appena la porta si richiuse chiudendo fuori la voce di Albus e suo padre, Lily si accasciò a terra in una nuvola di vestiti.
“ Sono cattiva, mamma” le disse con le lacrime che le scendevano copiose.
“ No, non lo sei” disse Ginny, accarezzandole i capelli e spostandoglieli da davanti agli occhi.
“ Dovevi vedere la rabbia e l’ odio con cui mi guardava Scorpius, era furioso. Nonostante siano passati tre anni, mi odia ancora”
Ginny sorrise, allora Albus aveva ragione, era per quello che Lily voleva di nuovo scappare.
Amava Scorpius e non reggeva il suo odio.
“ Perché non gli spieghi realmente quello che è successo?” le chiese dolcemente.
Lily scosse la testa “ lui mi ha tradito, quella Bridget, Britney o come cavolo si chiamava” si asciugò le lacrime con il dorso della mano, passandoselo con rabbia sopra alle guance bagnate.
“ Io non posso passarci sopra, non potrò mai, per me Scorpius Malfoy è morto” disse arrabbiata.
Ginny annuì. Da donna l’ aveva sempre capita e da mamma più che mai, le conseguenze poi del tradimento di Scorpius erano state così devastanti che Ginny non era riuscito né a guardarlo, né a parlare con lui per mesi, ma poi aveva visto il dolore e come questo l’ aveva consumato e si era chiesta se non ci fosse qualche falla nella visione della figlia.
Non le era sembrato un uomo che aveva tradito e si era gettato alle spalle la sua storia, le era sembrato un uomo disperato e devastato dall’ accaduto.
Ed ora vedendo la figlia, vedendo i sentimenti che cercava di tenere sopiti dentro di sé, una fiamma si era riaccesa nel suo cuore.
La fiamma della speranza, perché non aveva mai visto Lily così felice come nel periodo in cui era stata con Scorpius, anche quando aveva trovato questo nuovo ragazzo, sembrava quasi che le fosse capitato, che non l’ avesse davvero voluto e lo dimostrava il fatto che le lacrime che in quel momento bagnavano il suo volto, non erano per lui, ma per Scorpius.
“ Allora se è morto, puoi sopportare di vederlo a cena”  le disse asciugandole una lacrime all’ angolo del suo occhio, Lily fece per ribattere, ma Ginny le prese il viso tra le mani “ Lily, tu sei una parte di me e non solo nel senso letterale del termine” le disse “ sei la mia bambina, la mia unica bambina e la persona che mi somiglia più in assoluto” disse orgogliosa “ sei il mio orgoglio, lo sei sempre stato, sin da quando a cinque anni ti facevo le trecce e tu ribelle nell’ animo te le disfacevi e poi mi guardavi come a sfidare a rifartele, fin da quando volevo farti mettere il vestito e tu uscivi dalla tua camera in Jeans e scarpe da ginnastica” continuò con un sorriso “ mi arrabbiavo, urlavo, ma dentro di me ero orgogliosa che tu avessi preso il mio carattere ribelle e combattivo…ma non dirlo a tuo padre” disse facendole l’ occhiolino.
Lily sorrise e tirò su con il naso “ Somiglio anche a lui, no?” le chiese scherzosa.
Ginny annuì “ Oh sì, quel tuo metterti nei guai di continuo e fare quello che ti pare e piace credo tu l’ abbia preso da lui” affermò con un sorriso, mentre Lily appoggiava la guancia sopra la spalla della madre.
“ Il tuo assolutismo l’ hai preso da lui” continuò facendo una leggera smorfia.
Lily si alzò di scatto per fissare la madre negli occhi “ io non sono assolutista” si oppose offesa.
Ginny sorrise “ allora cerca la crepa in quello che è accaduto, prova per una volta a pensare che non è tutto bianco o nero, ma che esistono anche molte sfumature di grigio e forse capirai che avete fatto qualche errore entrambi” le consigliò.
“ IO” disse Lily impettita “ non l’ ho mai tradito” continuò abbassando gli occhi.
Sua madre le mise due dita sotto al mento e lo sollevò “ e lui sì ?” le chiese.
Lily era sconvolta. Sua madre aveva sempre saputo quello che era successo, le aveva raccontato per prima quello che aveva visto, era stata lei a trovarla e a portarla all’ ospedale e adesso…adesso cosa cercava di dirle?
Che non le credeva più?
Si asciugò le ultime lacrime prendendo un paio di ampi respiri per calmarsi “ vorrei aver preso anche la tua propensione a non piangere” si lamentò Lily, lottando con se stessa e con le lacrime che non volevano saperne di smettere di scendere.
“ L’ hai fatto” le disse sua madre, alzandosi in piedi e riprendendo i vestiti spiegazzati di Lily, cominciando a lisciarli sul letto.
“ Ma se ho pianto fino ad adesso” si oppose Lily e sua madre si fermò nell’ atto di lisciare un Jeans voltandosi verso di lei.
“ Credi davvero che io non abbia mai pianto?” chiese guardandola con un’ espressione quasi divertita.
Lily la guardò “ bè, papà, lo zio Ron…tutti dicono…”
“ Lo hai chiesto alle persone sbagliate” disse Ginny aprendo l’ armadio e infilando nuovamente i vestiti nelle grucce.
Lily aggrottò le sopracciglia “ e a chi dovevo chiederlo?” le domandò.
Ginny si voltò verso di lei “ al mio cuscino” le disse facendole l’ occhiolino e Lily aprì la bocca sorpresa.
“ Andiamo, Lily” le disse Ginny avvicinandosi di nuovo “ non puoi credere che non abbia mai pianto, sono una donna forte, sicuramente non mi vedrai mai disperarmi per cose futili o non mi vedrai mai piangere davanti agli altri, ma piango e mi dispero come tutti gli altri” le spiegò.
Poi le prese le mani racchiudendole nelle sue in un gesto molto materno “ Nessuno è tutto bianco o tutto nero, Lily” le ripetè “ non buttare via l’ amore, non farlo” continuò.
Lily si gettò letteralmente tra le sue braccia e Ginny la circondò con le proprie.

COMMENTO: OK…LO SO E’ UN CAPITOLO DI TRANSIZIONE, MA VI PROMETTO CHE NEL PROSSIMO SCOPPIERA’ LA BOMBA E CAPIRETE COSA E’ SUCCESSO TRA LILY E SCORPIUS O ALMENO CAPIRETE IN PARTE…ANCHE SE IMMAGINO VI SIATE FATTE GIA’ DELLE IDEE E SAREI CURIOSA DI CONOSCERLE : )) RINGRAZIO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE HANNO RECENSITO OVVERO: ICEPRINCESS / LUISA21 / ARYELLE / MIKILILY / HUNTER / HUMOR / ALESSANDRA CORTESE E TATA MATTA !! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE A TUTTI !! 

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Capitolo 5
*** io non ho mai... ***


Appena scesero l’ atmosfera allegra che regnava nel salotto di casa Potter, sembrò cambiare radicalmente.
Suo padre che stava scherzando con Albus e Scorpius si zittì e la guardò per vedere il suo stato d’ animo e anche Alice che stava distrattamente sfogliando una rivista alzò gli occhi su di lei, evidentemente preoccupata.
Lily si agitò leggermente, suo padre era sempre riuscito a guardarle fino in fondo all’ anima, come se i suoi occhi verdi avessero il potere di aprirle il cuore e guardarvici dentro.
Ginny le diede un piccolo colpetto e stirò le proprie labbra in un sorriso.
Aveva ragione, il suo viso era talmente teso che sembrava che stesse andando ad incontrare un Dissennatore, anche se, pensò guardando Scorpius e i suoi occhi cupi, forse era davvero così.
Forse era la sua vendetta. Risucchiarle tutta la felicità.
“ James non c’ è ?” chiese impostandosi un sorriso e guardando suo padre.
Suo padre fece cenno di diniego “ esce con Nadya” rispose e Lily storse la bocca. Almeno con James avrebbe avuto un alleato.
Iniziarono a cenare nell’ imbarazzo più totale. Lily vedeva i suoi genitori continuare a parlare e ogni tanto scambiarsi qualche occhiata disperata e di soccorso l’ un l’ altro, quando rimanevano senza argomenti.
Alice muoveva le ginocchia sotto il tavolo in un modo così ritmico e nervoso che il bordo della tovaglia continuava a muoversi avanti e indietro e soprattutto continuava a far aumentare il nervoso di Lily che rischiava ad ogni momento una crisi isterica.
Albus lanciava occhiate a tutti i commensali, una volta a Lily, una volta a Scorpius e persino ad Alice, ma ogni volta riabbassava lo sguardo scuotendo la testa e probabilmente pensando che quella situazione era tutta colpa sua.
Lily posò la forchetta sul piatto. Era una situazione ridicola.
Nessuno voleva essere lì, soprattutto lei ed era sicura neanche Scorpius, lo guardò un attimo e lo vide sorridente e assorto a parlare con Albus, ma Lily lo conosceva troppo bene e il suo volto parlava per lui, la mascella era indurita dal nervoso e nonostante le sue labbra fossero aperte in un sorriso, poteva vedere il nervo teso proprio sotto lo zigomo.
Cercò di trattenere un sospiro ed allungò la mano per prendere la bottiglia dell’ acqua sopra al tavolo.
L’ afferrò nello stesso istante in cui anche le dita di Scorpius si mossero per circondare la bottiglia e attirarla a sé.
Appena le loro dita si sfiorarono, Lily emise un gemito come se si fosse scottata e ritrasse immediatamente la mano.
Forse si era davvero scottata perché adesso le sue dita bruciavano ed erano informicolate come se avesse toccato un forno bollente.
Tutti si zittirono e la guardarono e Lily si maledì. Dov’ erano finiti tutti i suoi propositi? Il cercare di non mostrare niente?
Sorrise a beneficio di tutti “ ero sovrappensiero e mi sono spaventata” spiegò con una lieve risatina, poi portò gli occhi sulla madre “ quindi, stavi dicendo che lo zio Charlie è tornato ?” le chiese, chiedendole soccorso con gli occhi.
Ginny la guardò solo un secondo prima di prendere a parlare tranquillamente e tutti portarono l’ attenzione su di lei.
Lily tirò un sospiro di sollievo, ma d’ istinto alzò gli occhi e guardò Scorpius.
Ma appena i suoi occhi incrociarono quelli di lui, s’ immobilizzò.
Non solo sentiva come se le si fossero intorpidite le braccia, ma anche come se le si fosse gelato il sangue nelle vene.
Lui aveva ancora la mano sopra la bottiglia come se non fosse riuscito a muoversi.
I suoi occhi spuntavano nello spazio tra le due bottiglie e sembrava che potessero entrarle dentro.
Forti, duri, penetranti, ammalianti.
Si sentì per un attimo spogliata della sua anima, come se la stesse analizzando, come se le stesse entrando dentro la testa e dentro il cuore e tutto questo con uno sguardo.
Albus si schiarì la voce “ Scorp, andiamo a prepararci per uscire, dai” gli disse e Scorpius spostò lo sguardo da lei, annuì  “ ottima cena come sempre, Ginny” le disse con un sorriso e prima ancora che sua madre potesse rispondere qualcosa i due si erano già alzati e li sentirono correre per le scale.
L’ incantesimo si ruppe e Lily riprese a respirare.
Non riusciva a credere che ancora dopo tutto questo tempo e soprattutto, dopo tutto quello che era successo, lei fosse così attratta da lui, così coinvolta da non riuscire a smettere di guardarla.
Si alzò per aiutare la madre a sparecchiare e Alice si alzò con lei.
“ Voi due restate in casa?” chiese loro Ginny “ di sabato sera?” chiese ancora, innalzando un sopracciglio.
Lily la guardò, quando sua madre iniziava a tempestarle di domande non era mai un buon segno, vuol dire che voleva arrivare da qualche parte.
Sentì Alice arrancare qualche scusa sul fatto che non avevano voglia e che si sarebbero guardate un film e poi vide sua madre posare la bacchetta con la quale stava incantando la spugna per lavare i piatti.
“ Sentite, so che i vostri sentimenti, sono i vostri sentimenti” disse pratica e Lily e Alice s’ irrigidirono automaticamente.
“ Ma se c’ è una cosa di cui sono sempre andata fiera è stato il mio orgoglio Grifondoro. Appena sono cresciuta quel tanto che bastava per capire come metterlo in pratica l’ ho fatto.” Affermò, senza smettere di passare lo sguardo su l’ una e sull’ altra.
“ Alice” disse puntando lo sguardo su di lei “ so che non dovrei darti consigli, ma non sono cieca e vedo come guardi mio figlio, perché io ho guardato Harry così per anni, so che ti convinci che siete solo migliori amici e via dicendo, ma sai benissimo che non è così e se vuoi che lui ti noti…” s’ interruppe e alzò una mano per farle una lieve carezza sulla guancia “ ricordi quando a casa tua io e tua madre ripensavamo ai tempi andati? Ricordi come ho conquistato mio marito?”
Alice si concentrò un attimo e i ricordi fluirono al suo viso e contemporaneamente un rossore la invase.
Ginny le stava consigliando di frequentare qualcuno che non fosse suo figlio? Era sorpresa che sapesse quello che lei provava per Albus, ma in fondo neanche più di tanto, perché sapeva che agli occhi attenti di Harry e Ginny non sfuggiva niente, ma che le stesse consigliando addirittura di…
Alzò lo sguardo su di lei “ non dice sul serio, vero?” le chiese, continuando a sentire molto calore a livello delle guance.
Ginny si limitò a sorridere e spostò lo sguardo sulla figlia “ a te ho già detto quello che secondo me dovresti fare” le disse semplicemente.
“ Sai benissimo che non è semplice” si oppose Lily “ sono passati tre anni e…”
La ferita è ancora troppo fresca, stava per dire, ma sua madre la interruppe “ …e forse è arrivato il momento di dire la verità” le disse semplicemente.
Poi scrollò le spalle “ comunque sia, volevo solo dirvi, uscite, divertitevi, non condannatevi alla segregazione per una sorta di punizione cosmica, non mi sembra che loro lo facciano, no?” chiese loro.
“ Ci sarebbe una festa da Tracy Steeval “ propose, quasi senza accorgersene Alice.
“ Loro ci vanno?” chiese Lily e Alice annuì.
Lily emise un mezzo sorriso e guardò la madre “ bene, ci vediamo stanotte, mamma” le disse e prese Alice per un polso portandola al piano di sopra.
***
Quando arrivarono alla festa, Lily si era quasi un po’ pentita.
C’ erano tante persone, la maggior parte di esse o non le conosceva o non le vedeva da anni e quindi si rese conto che probabilmente il suo tentativo di svagarsi sarebbe stato un fiasco totale.
Bè per lo meno avrebbe potuto aiutare Alice come si era ripromessa.
“ Quello ti piace?” le chiese, indicando un ragazzo biondo e con gli occhi chiari appoggiato contro il muro.
Alice scosse la testa “ quello piacerebbe a te” le disse innervosita.
Non le piaceva che Lily cercasse di farle valutare ogni singolo ragazzo le passasse davanti a quella festa.
“ Ho chiuso con gli uomini” sentì rispondere a Lily e Alice la guardò comprensiva.
Avrebbe voluto dirle che una singola mela marcia non fa un albero malato, ma lei, ormai, aveva trovato più di una mela marcia.
“ E quello?” chiese Lily, tirandole una gomitata che per poco non le fece rovesciare l’ interno del suo bicchiere proprio dentro la sua scollatura.
“ Lily” la rimproverò, fulminandola con gli occhi e tirandosi più su l’ abito di modo che l’ ampia scollatura non si notasse, ma come fece quel gesto sentì il tessuto del vestito salirle lungo la gamba e abbassò lo sguardo, le si vedeva metà coscia.
“ Mi spieghi come mi hai convinto a vestirmi così ?”
Più che una domanda era un rimprovero. Quando erano salite in camera di Lily, lei era cambiata totalmente, sembrava posseduta.
Aveva cominciato a cercare nel proprio armadio il vestito per Alice, dicendole che doveva essere favolosa e che Troll di suo fratello avrebbe dovuto strisciare ai suoi piedi.
Sembrava diventato un fatto personale e mentre Lily le appoggiava contro almeno una decina di vestiti, scartandoli tutti e facendoli volare sul letto, Alice si chiese se volesse che lei ce la facesse, soltanto per lei o anche per se stessa.
“ Questo va bene” le aveva detto Lily dopo l’ ennesimo vestito scartato e Alice l’ aveva guardata quasi con orrore.
Lei non era mai stata un tipo da vestitino nero, cortissimo e con ampia scollatura. A dire la verità non lo era mai stata molto neanche Lily e Alice si chiese se l’ avesse comprato nella Londra Babbana.
“ No, Lily, non ho intenzione di vestirmi così” obbiettò Alice e Lily la guardò corrugando le sopracciglia.
Un piccolo solco si era formato proprio in mezzo ai suoi occhi.
“ Dai, Aly, non farti pregare, sarai uno schianto” le disse “ e tu che ti metterai?” le chiese Alice “ questo” disse Lily, tirando fuori un semplice vestito verde che s’ intonava perfettamente con i suoi capelli.
Alice smosse le labbra da una parte all’ altra, come per valutare, se valesse la pena dar spago all’ amica, ma poi pensò agli occhi verdi di Albus.
Albus che la prendeva in giro, che la considerava un’ amica, che non si accorgeva che era una donna e il suo coraggio Grifondoro venne fuori quasi ruggendo.
“ Ok” disse con un sorriso “ in fondo devo solo tentare” le disse cercando di tenere la voce sicura.
Adesso che erano lì, però, Alice non era per niente sicura di aver fatto bene a tentare.
Quando erano arrivate, aveva trovato per primo James, ma era stato troppo indaffarato per dar loro anche la minima relazione e poi avevano visto Albus e Scorpius.
Come sempre in coppia e come sempre impegnati a tener banco con più di una ragazza.
Alice aveva avuto voglia di protestare e di dire a Lily di tornare a casa, ma poi si era voltata verso l’ amica e aveva visto il suo sguardo mentre guardava Scorpius parlare con quella ragazza.
Andava oltre l’ odio. Andava oltre la tristezza. Sembrava uno sguardo imbevuto di puro dolore.
“ Non sarà…” la voce di Alice si fermò, non c’era neanche bisogno di completare la domanda, gli occhi di Lily parlavano per lei.
“ Dai andiamo via” le disse prendendola per un braccio, ma Lily non si mosse, i piedi piantati per terra, lo sguardo pietrificato davanti a sé, il respiro che sembrava quasi assente.
“ Suppongo che adesso possano stare insieme liberamente” disse e Alice notò quanto quelle parole fossero usciti dalle labbra di Lily con difficoltà, quasi come se pronunciarle richiedesse ogni suo briciolo di determinazione.
“ Non è stata una grande idea venire qua, possiamo andare da qualche altra parte” propose Alice, cercando di appoggiare l’ amica.
Sapeva che nonostante il suo carattere forte, quello era stato un episodio così difficile che probabilmente sarebbe bastato un niente e Lily sarebbe crollata come un castello di carte con un soffio di vento.
“ No” disse Lily risoluta, si voltò verso Alice e puntò i suoi occhi castani in quelli verdi dell’ amica “ noi restiamo, dobbiamo trovarti un ragazzo” continuò e Alice vide che stava cercando di sorridere e di fingere di non aver visto niente.
“Bene” rispose Alice, sperando che in quel modo potesse realmente distrarsi  “ troviamo il ragazzo per me” le disse scherzosa e le fece voltare le spalle da Scorpius.
E quindi adesso, si erano ritrovate a fare l’ asta dei ragazzi.
Una cosa piuttosto disgustosa in effetti, ma che per lo meno era servita a Lily per pensare ad altro.
“ Quello ti piace?” le chiese, puntando la scarpa verso il divano e facendole notare un ragazzo moro sedutoci sopra.
Alice lo guardò, era moro e aveva le labbra carnose, ma forse un po’ troppo, gli occhi sembravano chiari, ma non erano di quel verde perfetto che aveva Albus e forse era un po’ troppo muscoloso, mentre Albus sembrava aver tutto distribuito nel modo perfetto.
Espose i suoi dubbi a Lily e lei scosse la testa “ sei un caso disperato” la rimproverò “ non puoi paragonare tutti a mio fratello…devi scegliere uno che ti piace, anche solo un pochino” provò ad incoraggiarla.
“ Magari non lo voglio uno che mi piaccia anche solo un pochino” si arrabbiò Alice.
“ Magari l’ unico che mi piace è tuo fratello, forse non mi ricambierà mai, forse starò tutta la vita in una pensione per vecchie zitelle, ma non ce la faccio proprio” continuò alzando di un tono la voce e guardando l’ amica “ io non sono così” le spiegò indicando se stessa e il vestito che aveva messo.
“ Lo so” disse Lily, capendo di aver esagerato e sapendo benissimo quello che provava.
Non potevi innamorarti a comando, così come non potevi semplicemente smettere, certo sapeva di persone che si erano obliviate o che erano ricorse a pozioni per smettere di soffrire, ma non erano mai cose che si risolvevano bene “ è che…è che tu devi essere il mio finale felice*”  si giustificò.
Alice la guardò interrogativa e Lily riprese “ il mio finale non potrà mai essere felice, ma il tuo sì…serve solo un piccolo incentivo”
“ Lily…” Alice si fermò, sapeva che se c’ era una cosa che Lily odiava era la compassione e per quanto il loro legame la portasse in quel momento ad avere il cuore strinto in una morsa per lei, Alice s’ impose di restare con il sorriso “ Forse con un bicchiere in più, potrei lasciarmi andare” le disse e la prese sottobraccio spostandosi con lei verso la cucina.
Quando arrivarono in cucina per prendere da bere, però, Alice si pentì della sua idea.
Seduti a terra, in circolo, c’ erano diversi ragazzi e ragazze, tra cui Albus e Scorpius.
Albus rideva e i suoi occhi brillavano, sembrava leggermente brillo, Scorpius rideva con l’amico, ma se era anche lui alticcio, lo nascondeva molto bene.
Le due ragazze s’ irrigidirono e fecero per tornare indietro, ma una voce le bloccò.
“ Alice, Lily, sedetevi con noi”  era la voce leggermente impastata di Albus.
Entrambe si voltarono e guardarono Albus “ non giochiamo a stupidi e infantili giochi” disse Lily, cercando di non guardare Scorpius e quella che si era seduta accanto a lui e cercava di stargli appiccicata come una gomma da masticare ad una scarpa.
“ Paura, Potter?” la provocò Scorpius.
Lei non si scomodò neanche a guardarlo, il disprezzo che aveva sentito nella sua voce e la mano della ragazza che era salita ad appoggiarsi possessivamente sul suo braccio, le erano bastate “ il gioco della bottiglia, lo facevo a quindici anni” spiegò, guardando la bottiglia distesa accanto a lui “ le persone dovrebbero maturare” gli disse con rabbia.
Scorpius rise, seppur senza una vera allegria “ ma non è il gioco della bottiglia “ le disse e lei portò l’ attenzione su di lui “ mai sentito parlare del gioco di “ io non ho mai…” ?”  poi le indicò Albus “ tuo fratello, non ha mai fatto un sacco di cose come puoi notare”
“Non è colpa mia, se sono un ragazzo responsabile” si lamentò, poi si alzò in piedi barcollante e si diresse verso di loro “ dai Aly, sei la mia migliore amica” le spiegò e Alice rise per come aveva allungato la o “ e tu, Lily, sei la mia sorellina, almeno non sarò l’ unico ubriaco” si lamentò e prese entrambe per un polso, portandole a sedere sul pavimento.
Lily vide Albus seguire con gli occhi il movimento di Alice che per sedersi aveva scoperto parte della coscia e alzò lo sguardo divertita, allora era vero che in vino veritas.
Subito un ragazzo riempì loro due bicchierini di whisky incendiario e fece loro pronunciare una formula, se non avessero detto la verità, il loro viso si sarebbe riempito di orrende pustole.
Lily aggrottò le sopracciglia, quell’ idea l’ aveva già sentita “ come ti chiami?” chiese rivolta al ragazzo moro davanti a sé.
Lui rise “ non ti ricordi di me, Lily Potter?” le chiese “ Sono  Simon Leery e se non vado errato mia madre e tuo padre si conoscevano”
Lily fece mente locale. Simon Leery, era un ragazzo di Corvonero dell’ età di Albus e Scorpius e soprattutto era il figlio di Cho Chang e di un uomo Babbano.
Ecco dove aveva preso l’ idea delle pustole “ sei sparita per un po’” disse lui “ che fine avevi fatto?”
Ma Lily non ebbe modo di rispondere, perché Scorpius intervenne “ se non volete giocare, potete andarvene” disse con astio e Lily si girò verso di lui.
La stava guardando, ma per la prima volta nei suoi occhi, Lily, vide qualcos’ altro oltre alla rabbia.
Simon si passò una mano tra i capelli “ no…no, giochiamo” disse, quasi imbarazzato e poi sorrise a Lily.
“ Sta proprio a te” gli disse la ragazza accanto a Scorpius.
“ Non ho mai visto un pinguino” disse lui, scherzoso e quasi tutti presero il bicchiere e bevvero, solo Alice e Lily, lasciarono il bicchiere appoggiato sul pavimento.
“ In Europa ci sono i pinguini?” chiese Albus con voce divertita “ no, ma agli zoo Babbani, sì” rispose Alice sorridendogli.
L’ atmosfera si alleggerì e continuarono a giocare. Lily sentiva lo sguardo di Scorpius su di sé, ma cercava di guardare ovunque tranne che verso di lui.
Continuava a pensare alla sua faccia tosta, al fatto che lui se ne stesse tranquillamente seduto di fronte a lei con accanto a sé la ragazza che aveva provocato tutto questo.
Sentì la persona accanto a lei dire “ io non ho mai bevuto succo di zucca” e alzò il suo bicchiere per berne il contenuto quasi automaticamente, mentre la sua testa era persa nei ricordi.
Ricordi di Scorpius. Di tutte le volte che le aveva giurato amore e che invece erano state menzogne.
Guardò Alice sentendo il cuore scaldarsi per come lei e suo fratello si stavano guardando, cercando di simulare indifferenza.
L’ uno guardava l’ altro senza che l’ altro se ne accorgesse, tipo in quel momento: Albus stava scherzando con Scorpius e Alice lo guardava come se non ci fosse altro davanti a sé, come se fosse l’ unica cosa che aveva davvero importanza.
Sì aveva decisamente bisogno del loro finale felice.
“ Io non mi sono mai innamorata del mio migliore amico” disse sollevando di nuovo il bicchiere e bevendo.
Alice si voltò di scatto, gli occhi sgranati, Lily sapeva benissimo che lei e Albus dicevano di essere migliori amici, ma Lily si limitò a guardarla con un sorriso che sembrava dire: vediamo adesso cosa fa.
Alcuni bevvero, altri no, il bicchiere di Alice rimase appoggiato sul pavimento con lei che lo guardava con un’ espressione inorridita e impaurita.
Con felicità di Lily anche il bicchiere di Albus rimase sul pavimento “ ti abbiamo scoperto, Potter” disse Simon “ tu e Malfoy, vero?” gli chiese ironico.
Albus non rispose limitandosi a guardare la sorella, come aveva potuto.
“ E’ per questo che è finita tra te e Malfoy, Lily?” le chiese scherzosamente Simon.
Lily trattenne il respiro e alzò lo sguardo su Simon “ no, non è per questo” si limitò a rispondere, cercando di non guardare verso Scorpius, nonostante sentisse il suo sguardo su di sé con così tanta intensità che credette le stesse bruciando la pelle.
Era tutto un errore. Uno sbaglio. Tornare, fare finta di niente. Non poteva essere stata più stupida.
Anche l’ idea di fare da cupido ad Albus e Alice era stata un’ idea stupida, non era stata in grado di portare avanti la sua di relazione, come poteva fare le scelte giuste per aiutarli.
Guardò il viso di Alice e la vide ancora con gli bassi, probabilmente si stava chiedendo quali conseguenze avrebbe avuto il suo gesto avventato.
“ Scusate” mormorò Alice alzandosi, Lily fece per seguirla, ma vide Albus alzarsi prima di lei “ stanne fuori, Lily” le disse con rabbia e uscì anche lui dalla stanza.
Era stata una stupida. Era una stupida.
Aveva creduto davvero di dare una smossa a quei due, invece aveva sbagliato.
Aveva incasinato le cose e non poteva sentirsi più da schifo di così. Alice la sua migliore amica, colei che era stata l’ unica, a parte sua madre, a cui aveva confidato tutto e lei l’ aveva tradita così.
“ Lily dovresti bere” Simon mise una mano sulla sua e Lily lo guardò “ che cosa?” gli chiese senza spostare la mano, un tocco caldo sulla sua pelle in quel momento gelata.
“ Non credo tu abbia mai indossato un kilt” le disse ironico e il suo sguardo era quasi felice, forse perché lei non aveva ancora spostato la mano da sotto la sua.
Lily scosse la testa e bevve ancora persa nei suoi pensieri.
Il liquido sembrò bruciarle la gola più del solito, forse il suo senso di colpa per il gesto che credeva giusto verso Albus e Alice le stava bruciando le vene.
“ Io credo che…io smetto di giocare” disse e fece per alzarsi in piedi.
“ Non puoi smettere “ disse Scorpius e Lily alzò finalmente gli occhi su di lui, i suoi occhi sembravano ardere di rabbia e non avevano niente dello sguardo con cui l’ aveva guardata a cena.
“ Adesso sta a me” continuò, poi senza neanche aspettare che si rimettesse seduta aggiunse “ io non ho mai ucciso nessuno”
Non furono tanto le parole di Scorpius, quanto il suo sguardo fisso su di lei e pieno d’odio, che le fecero quasi cedere le gambe.
Lily vacillò leggermente, ma non distolse lo sguardo da Scorpius.
Poteva davvero aver detto quello che aveva appena sentito?
Di fronte ad un gruppo di quindici ragazzi? Con tutto l’ odio che era riuscito ad imprimere nella sua voce?
L’ aveva fatto davvero?
Guardò il suo bicchiere e valutò. Non avrebbe mai perdonato Scorpius, ma forse sua madre aveva ragione era arrivato il momento di mettere da parte l’ orgoglio per il quale aveva mentito per tre anni e di dire la verità.
Si accucciò sui talloni e lo prese in mano “ ricordati le pustole” le disse Scorpius con sarcasmo.
Lily lo guardò fisso negli occhi e bevve tutto un sorso.
Scorpius aveva uno sguardo stupito, per la prima volta, tutte le emozioni che provava sembravano trapelare dal suo volto.
Guardò il viso di Lily, mentre sbatteva il bicchiere sul pavimento con una forza tale che produsse un sordo rumore rabbioso e vide che era liscio e pulito come sempre.
“ Che storia è questa?” chiese, ma non era neanche sicuro di essere riuscito a formulare la domanda.
I pensieri all’ interno della sua testa vorticavano come impazziti “ io ho finito” rispose Lily, alzandosi e lasciando tutti a chiedersi cosa fosse successo.
Quando Scorpius sentì lo sguardo di tutti su di sé riacquistò il controllo.
Si accorse che era rimasto immobile con il bicchiere in mano, quello con cui stava sfidando Lily a bere.
Il problema era che lei aveva bevuto davvero. Lei non aveva ucciso nessuno, ma la cosa non tornava, eppure il suo viso non si era riempito di pustole.
Quindi era tutto una bugia.
Bugia. Quella parola continuava a rimbombargli nel cervello, come se rimbalzasse da un lato all’ altro della sua testa in quel momento vuota e confusa.
Si alzò e senza neanche dare una spiegazione si affrettò ad uscire dalla cucina noncurante di Bridget che lo richiamava. Doveva trovare Lily.
Cercò di calmare il battito del suo cuore.
Perché gli aveva mentito? Perché gli aveva detto una menzogna proprio sul loro bambino? Voleva delle spiegazioni.

COMMENTO: BOOM…LA BOMBA E’ SCOPPIATA : P PERO’ LE SPIEGAZIONI NON CE L’ HO FATTA AD INSERIRLE PERCHE’ MI SONO ACCORTA CHE TUTTO PRENDEVA TROPPO SPAZIO E SICCOME ENTRAMBE LE NOSTRE COPPIE HANNO BISOGNO DEL GIUSTO SPAZIO…LE VEDRETE NEL PROSSIMO CAPITOLO ; )) COMUNQUE CREDO CHE ORMAI SI SIA CAPITO ABBASTANZA BENE DI COSA LILY ACCUSA SCORPIUS E VICEVERSA…NEL PROSSIMO CAPITOLO VEDRETE ANCHE IL PERCHE’  : )) LA CITAZIONE CON L’ ASTERISCO PER CHI NON L’ AVESSE RICONOSCIUTA E’ PRESA DAL MITICO GREY’S ANATOMY : )) RINGRAZIO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE HANNO RECENSITO OVVERO : ICEPRINCESS / LUISA 21 / ARYELLE / MIKILILY / ALESSANDRA CORTESE / HUNTER E TATA MATTA !! GRAZIE DI CUORE !! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE !!

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Capitolo 6
*** Conseguenze ***


Albus vide Alice aprire la portafinestra del salotto e uscire, sgomitò appena per sorpassare le persone che gli si stavano mettendo in mezzo ed ignorò chiunque si rivolgesse a lui.
Arrivò davanti alla portafinestra e la guardò restando fermo dall’ altra parte del muro: i capelli neri le si scompigliavano al vento e lei si stringeva le braccia attorno al corpo, forse per il freddo o forse per proteggersi.
Non sapeva se era giusto uscire. L’ aveva vista davvero sconvolta e non voleva invadere la sua intimità.
“ Sei solo un vigliacco” si disse tra i denti, era inutile cercare scuse, la realtà era quella, aveva solo paura di quello che avrebbe potuto dirle o peggio ancora di quello che avrebbe potuto dire lui.
“ Scusa” un ragazzo gli pose una mano sulla spalla per spostarlo e afferrò la maniglia per uscire.
Stava per uscire e c’ era solo lei fuori, forse voleva parlare con lei o magari voleva qualcosa di più da lei.
Lo guardò avvicinarsi a lei e mettere le mani sulla balaustra iniziando a parlare con Alice.
Era davvero questo quello che voleva? Stare a guardare?
Avrebbe sopportato tutta la vita lontano da lei, solo per la sua stupida paura di soffrire come avevano sofferto Lily e Scorpius?
Sarebbe riuscito a sopportare di vederla accanto ad un altro?
Vide il ragazzo alzare una mano e accarezzarle una guancia e abbassò gli occhi sulle sue mani, sembravano informicolate per la voglia di toccarla, di sentire la sua pelle sotto le proprie dita.
Non poteva continuare così. Scorpius aveva ragione, doveva almeno tentare, non valeva la pena rimpiangere per tutta la vita, qualcosa che non era neanche nato.
E invece rimpiangere per tutta la vita una serie d’ errori?
Strinse i pugni e aprì la portafinestra “ quindi mi chiedevo…” le stava dicendo quel ragazzo, ma Albus non lo fece finire di parlare.
“ Alice” disse in un sussurro, ma sembrò quasi che l’ avesse urlato, perché entrambi si voltarono verso di lui e lei fissò direttamente lo sguardo nel suo.
Sembrava che volesse piangere, ma non ne avesse neanche più la forza ed Albus si sentì tremendamente in colpa.
“ Scusa” disse, guardando il ragazzo davanti a sé e prendendola per un polso per allontanarsi, lui sembrò voler protestare, guardò un attimo Alice, ma quando vide lo sguardo di lei, si fermò e rientrò dentro la casa, senza dire niente, solo la contrazione della mascella a dimostrazione di quanto la cosa l’ avesse fatto infuriare.
Alice si fermò puntando i piedi e mettendo una mano sulla balaustra “ Che vuoi, Albus?” gli chiese e i suoi occhi erano pieni di tristezza.
“ E’ solo uno stupido gioco” disse lui, cercando di sorriderle.
Alice lo guardò negli occhi, ma non ricambiò il sorriso “ si può essere più di stupidi di così ?” chiese quasi più a se stessa che a lui “ non ho neanche portato la bacchetta, ho lasciato che la portasse solo Lily, perché credevo che saremo rimaste sempre assieme” fece un gesto con la mano, come a voler amplificare il concetto “ ed invece quella…quella…quella che dovrebbe essere la mia migliore amica vuole il mio finale felice ed io invece non so…”
Albus la interruppe prendendole entrambe le mani e bloccandole nel suo gesticolare frenetico “ Alice, puoi calmarti, per favore?” le chiese e Alice fece un sospiro, un po’ per calmarsi e un po’ perché le sue mani racchiuse in quelle di Albus sembravano incastrate alla perfezione “ non sto capendo una sola parola di quello che stai dicendo e dimenticati di quello che ha detto Lily in cucina, ti ripeto, non conta niente, è solo uno stupido gioco” le disse serio.
Alice tolse le mani di scatto.
Non conta niente. Tre parole che sembravano lame affilate nella sua carne.
Non conta niente e come poteva essere altrimenti. Lui non era innamorato di lei, era lei quella persa per lui, era sempre stato così.
Patetica. Ecco cos’ era, patetica come una ragazzina alla prima cotta.
Rise sommessamente, una risata nervosa “ non è il gioco ad essere stupido, sono io” rispose mesta.
Albus aggrottò le sopracciglia, il suo viso sembrava nuovamente triste, avrebbe voluto poter leggere i suoi pensieri e capire.
“ Sono stata stupida a farmi convincere a venire qua. Sono stata stupida a giocare a quel maledetto gioco. Sono stata stupida a mettermi questo inutile vestito pensando di poterti piacere…”
Si fermò rendendosi conto di quello che aveva appena detto e agitò la mano libera davanti al suo viso.
“ Lascia perdere, Al, tu non ne hai colpa” disse girandosi per andarsene.
Albus le riprese il braccio e intensificò la presa voltadola verso di lui “ non sei stupida” le disse “ se sei stupida, allora lo sono anche io”
Gli occhi verdi di Albus brillarono riflessi nella luna e Alice rabbrividì.
Albus pensò che fosse un brivido di freddo e si tolse la giacca per metterla sulle sue spalle e Alice mise le mani sopra il colletto, assaporandone il profumo.
Il suo profumo.
“ Chi ha detto che la cavalleria è morta?” disse scherzosa.
Albus rise e le prese la mano e se la portò al petto, proprio sopra il suo cuore. Alice poteva sentire il ritmo del suo cuore e in quel momento sembrava lanciato in una corsa.
“ Io credo che ci siamo fatti limitare anche troppo da quello che è successo a Scorpius e a mia sorella”  disse e alzò esitante una mano.
Accarezzarle il viso, la sua pelle, non c’ era niente che desiderasse di più.
Quando i suoi polpastrelli si posarono sulle sue guance, tutto in lui sembrò vibrare e gridare vittoria allo stesso tempo.
Alice stava ancora cercando di far penetrare le sue parole nel proprio cervello, ma appena le sue dita sfiorarono la sua pelle sentì ogni pensiero coerente abbandonarla e rimasero solo quelli basilari.
Albus era tutto ciò che voleva dalla vita.
“ Noi non siamo loro, Albus” si oppose con un filo di voce “ faremo le nostre scelte, i nostri errori, le nostre esperienze, ma saranno nostre”
Albus sorrise “ con questo vuoi dirmi che sono un coglione pauroso?” le chiese scherzoso, Alice rise e Albus non aspettò neanche che finisse di ridere e spense la sua risata con un bacio.
Aveva aspettato anche troppo. Si era limitato anche troppo, adesso dovevano vivere la loro vita.
Quello che gli dicevano tutti, i suoi genitori e persino Lily e Scorpius, Alice gliel’ aveva fatto capire con una sola frase “ saranno nostre” .
Certo, nessuno era al sicuro da guai, litigi e forse anche rotture e Lily e Scorpius gli avevano dimostrato che anche l’ amore più forte poteva rompersi, ma quella era la loro opportunità e non poteva non coglierla.
Sentì Alice circondargli il collo con le braccia e immettere le mani tra i suoi capelli.
Il suo tocco sulla sua nuca ebbe il potere di eccitarlo e di fargli desiderare solo un maggior contatto fisico, senza staccare le labbra dalle sue le mise una mano attorno alla vita e l’ avvicinò a sé, facendo aderire i loro corpi. Incastrandoli tra loro come se non avessero aspettato altro per tutta la vita.
***
James era seduto su uno sgabello, aveva le gambe leggermente divaricate, quel tanto che bastava per permettere a Nadya di potercisi sistemare in mezzo.
Le passò una mano dietro al collo e l’ attirò a sé, ma prima che le loro labbra potessero trovarsi, la sua spalla fu strattonata all’ indietro “ scusa” disse Lily, guardando la ragazza che aveva sgranato gli occhi come se non potesse credere che qualcuno li avesse davvero separati.
“ Lily, ma che ti prende?” le chiese James, poi la guardò meglio, le sue guance accese di rabbia, i suoi occhi lucidi di lacrime ingoiate “ va tutto bene?” le chiese, alzandosi in piedi “ una meraviglia” rispose Lily spiccia.
“ Senti, hai visto Alice?” gli chiese, non aveva voglia di dar troppe spiegazioni.
Non in quel momento. Non adesso che rischiava di esplodere da un momento all’ altro.
“ L’ ho vista prima, mi sembrava che stesse uscendo..:”
Lily non aspettò neanche che finisse e si voltò verso la portafinestra che era dall’ altro lato, fece due passi, ma una mano la fermò per un polso, Lily si voltò e guardò James “ che c’ è ?” gli chiese “ puoi tornare dalla tua…come si chiama stavolta?” domandò con una punta di rabbia.
Non ce l’ aveva davvero con suo fratello, solo con tutto il genere maschile e adesso le era capitato lui sotto mano.
“ Lily, mi sembri sconvolta” le disse il fratello “ non lo sono, sto benissimo non si vede?” gli chiese ironica, poi si liberò il braccio “ e ora lasciami in pace, voglio solo andare da Alice”.
James annuì ancora poco convinto e Lily era sicura che non avrebbe smesso di osservarla fino a quando non sarebbe sparita dal suo campo visivo, per cui afferrò la maniglia della portafinestra e uscì, senza darsi modo di riflettere o di guardare fuori.
La porta si richiuse con il classico rumore della porta a cerniera, ma Lily non lo sentì “ Oh Merlino” riuscì solo ad esclamare, prima che la sua bocca si spalancasse e si stendesse in un sorriso allo stesso momento: davanti a lei c’ erano Albus e Alice e si stavano baciando.
Appena sentirono l’ esclamazione, si staccarono e si voltarono entrambi verso di lei.
Sorrisero, leggermente imbarazzati, ma lo sguardo con cui la stavano guardando esprimeva felicità in tutto il loro essere, quella felicità che hanno solo le coppie innamorate.
Quella felicità per la quale, a volte, vengono presi in giro e accusati di essere stomachevoli, ma quella felicità che si legge in ogni angolo dei loro occhi e che li fa brillare come stelle.
“ Io…scusa…scusate…torno dentro…anzi vado a casa, immagino ti riaccompagni lui” disse Lily, senza riuscire a smettere di sorridere.
“ Perché vai via?” le chiese Alice, sciogliendosi dall’ abbraccio di Albus e guardandola preoccupata.
Lily sorrise, non era esattamente il momento adatto, non voleva rovinare il loro finale felice, per cui scosse le spalle “ tutto ok, davvero, sono solo stanca”.
La portafinestra si riaprì e Lily s’ irrigidì, aveva riconosciuto il suo profumo senza neanche vederlo.
Sentiva la sua presenza dietro di sé e le sembrava che le sue membra tremassero e forse era davvero così.
“ Ah Scorp, menomale sei arrivato, accompagneresti mia sorella a casa?” gli chiese Albus.
“ Al, sono una strega e mi posso smaterializzare” lo rimproverò, senza neanche guardare Scorpius.
“ Ma se sei troppo stanca e poi…” sorrise e passò lo sguardo dall’ uno all’ altra “ dovete parlare” disse con un sorriso vendicativo.
Lily si sarebbe voluta colpire la fronte con il palmo della mano, suo fratello aveva veramente un pessimo tempismo per le vendette.
Chiaramente lui non poteva sapere cos’ era successo dopo che lui aveva seguito Alice, ma questa frase rischiava di far esplodere una bomba.
Sentì Scorpius inspirare pesantemente e Lily immaginò che avesse annuito, perché il viso di Albus si accese di felicità.
Lily si morse ripetutamente l’ interno del labbro e poi annuì a sua volta “ ci vediamo domani, Aly” le disse “ a dopo, Albus” .
Alice la guardò, la sua voce era rassegnata e lei non era mai così, il suo viso era pieno di dolore e guardò Scorpius, sembrava che la rabbia gli facesse vibrare tutti i muscoli “ Ti accompagno io, se vuoi” si offrì, ma Lily scosse la testa e si rimise immediatamente la sua maschera di donna forte “ goditi la serata” le disse, prima di dare le spalle a tutti e tre e rientrare nel salotto.
Non fece in tempo neanche a fare due passi che una mano le prese il polso, una presa gentile, ma decisa. Una presa che le provocò i brividi puri, si voltò e lo guardò negli occhi “ non toccarmi” gli disse sillabando le parole una per una.
“ Non ho intenzione di ascoltarti più” le disse senza lasciarle il braccio “ mi hai nascosto la verità, Lily” il suo volto solitamente pallido sembrava aver preso colore a causa della rabbia.
“ Adesso voglio che tu mi dica tutto” le impose e i suoi occhi in quel momento erano tempesta pura, sembrava che il grigio dei suoi occhi fosse divenuto cupo.
“ Cosa vuoi sapere?” gli chiese “ se domani farà bel tempo? O se i Cannoni di Chudley vinceranno…”
“ Smettila” la interruppe lui “ non voglio più menzogne, non voglio più cambi di discorso, voglio la verità e subito”
Lily sentì la rabbia invaderla e il sangue ribollirle nelle vene.
Scosse violentemente il braccio fino a quando lui non lasciò la presa e lo fissò con occhi lampeggianti di rabbia.
“ Anch’ io avrei voluto la verità da te, molto tempo fa, ma come vedi nessuno di noi può avere quello che voleva” gli disse dandogli le spalle, ma non fece un passo che lui la riprese e stavolta le afferrò entrambe le braccia con le sue mani, portandola verso di sé.
Lily quasi aderiva al suo petto e il suo profumo le stava solleticando le narici, fin quasi a farle girare la testa.
“ Ho il diritto di sapere cosa è successo al mio bambino” la sua voce era quasi un soffio, ma la rabbia in essa era talmente evidente che Lily ebbe quasi la percezione che avesse urlato.
“ E cosa te ne dà il diritto? Non eri un padre per lui, ti eri dimenticato persino della sua esistenza e di avere una ragazza che aspettava un figlio, quindi…cosa? Cosa ti dà il diritto di voler sapere?”
Scorpius la lasciò di colpo, sul suo viso sembrarono passare mille emozioni diverse e le sue mani tremavano.
“ E’ per questo che mi odi? È per questo che mi hai mentito per tre anni? “ le chiese, cercando di controllare le sue emozioni.
Era inutile cercare di spiegarsi in quel momento. Non gli venivano in mente le parole, tutto era così confuso nella sua testa, riusciva solo a pensare che, forse, c’ era ancora un bambino.
“ La legge è dalla mia parte, devo far parte della sua vita”  si oppose.
Lily rise nervosamente mentre gli occhi le si riempivano di lacrime “ non c’ è nessuna vita di cui far parte” gli disse semplicemente.
“ Ma…ma le pustole”
“ Lui è morto, ok? “ gli disse alzando la voce “ non l’ ho ucciso io, ma è morto…” si asciugò una lacrima, non voleva fargli vedere quanto ancora soffrisse e lo trafisse con uno sguardo pieno di rabbia.
La musica si abbassò e Lily prese un respiro, sentendo le orecchie ovattarsi. Doveva andarsene, ma Scorpius non era d’ accordo e la riprese per un braccio.
“ Tu non te ne vai, fino a quando non mi spieghi tutto” le pupille sembravano lampeggiare nei suoi occhi e correvano da un lato all’ altro del suo viso come se la stessero studiando.
Sembrava non importargli che fossero ad una festa, che questa fosse piena di gente e che adesso che la musica era bassa, molte testa si fossero voltate verso di loro.
“ Sei stata così egoista da tenermi all’ oscuro e adesso…”
Egoista? Il suo sguardo s’ indurì.
Aveva il coraggio di dirle che l’ aveva tenuto all’ oscuro? Lei? Dopo tutto quello che aveva fatto lui?
Le sembrò di vedere rosso per la rabbia che provava in quel momento, le sembrò che non esistesse più nessuno al di fuori di loro due.
Di lui e dei suoi occhi ghiaccio che la stavano guardando con rabbia.
“ Vuoi sapere tutto, giusto?” gli chiese, ormai la sua rabbia era oltre e non riusciva a fermarsi.
“ Bene. Ricordi quando ti vidi baciare quella? Ricordi di avermi chiesto una seconda possibilità? E ricordi che cos’ hai fatto il giorno stesso? Dove sei stato?”
Sentiva le sue gote infuocate ed i suoi occhi gonfi di lacrime non versate “ non pensavi di poter essere beccato, vero? La tua stupida e patetica ragazza incinta, come poteva venirlo a sapere, giusto?”
Scorpius ebbe uno scatto di rabbia “ che stai dicendo?” le chiese, muovendosi verso di lei, ma Albus si frappose tra loro “ forse è meglio se andiamo tutti a casa” disse, indicando con la testa le persone che li stavano guardando e il silenzio che si era creato nella stanza.
Lily ansimava per lo sforzo e la rabbia e anche Scorpius sembrava non riuscire più a controllare il suo respiro.
Si sentì una stupida. Era esplosa, sembrava una di quelle patetiche scene da film, quando entrambi si confessano e tutti li guardano, solo che poi, nei film, i protagonisti tornavano assieme, mentre adesso Scorpius la stava guardando come se non l’ avesse mai conosciuta veramente.
“ Era più facile farti credere di aver abortito, più facile spiegarti che me ne andavo perché non m’ importava di te, invece di dirti che ti avevo visto e che ero caduta per le scale, scappando da te”
Gli occhi di Scorpius si dilatarono e Lily sorrise “ sei felice adesso?” gli chiese, si portò una mano alla bocca continuando a ridere istericamente e Alice le si avvicinò prendendole la mano e intrecciando le dita alle sue.
“ Una banale caduta, neanche un bernoccolo e la vita del mio bambino mi è scivolata dalle mani”
Lily non aveva neanche più lacrime, così come Scorpius non aveva più parole, riusciva solo a guardarla.
Non credeva di essersi mai sentito così in vita sua, era sempre rimasto stupito di quanto fosse legato a lei, di quanto riuscisse a sentirla e a sentire quello che provava, ma in quel momento avrebbe voluto non fosse così.
Sentiva il suo cuore che sanguinava, poteva sentire il sangue nelle sue vene scorrere in modo quasi doloroso.
“ Lily…” iniziò, ma prima che potesse anche solo avvicinarla entrambi i fratelli Potter fecero da muro tra lui e la loro sorella “ credo tu abbia detto abbastanza, Malfoy” gli disse James con aria minacciosa.
Scorpius lo guardò con rabbia “ togliti di mezzo, Potter” gli disse, mettendogli una mano sul braccio per scansarlo, ma Albus gli afferrò il polso e gli fece abbassare la mano prima che la cosa degenerasse “ credo davvero sia meglio che ne riparliate in un altro momento, Scorpius”  lo ammonì in un sospiro.
Poi entrambi si voltarono e raggiunsero Lily e Alice per smaterializzarsi a casa, lasciando Scorpius al centro del salotto con gli occhi di tutti addosso.
Scorpius si passò una mano tra i capelli.
L’ aveva odiata. L’ aveva odiata davvero, o almeno ci aveva provato e invece adesso aveva scoperto che lei non aveva fatto niente?
Che aveva perso il bambino fuggendo da lui? Ma fuggendo da lui per cosa?
Ricordava il bacio con Bridget, il suo più grande errore, ma ricordava anche il giorno successivo e non aveva fatto niente.
Eppure lei era fuggita da lui come dal peggiore dei mostri?
Perché?
Tirò un calcio alla sedia davanti a lui e questa volò per qualche metro, schiantandosi rumorosamente contro il pavimento.
Il rumore della sedia nel silenzio della stanza lo fecero infuriare ancora di più.
Sentiva il cuore galoppare come un cavallo imbizzarrito “ non avete niente di meglio da fare?” chiese con rabbia, guardando le persone davanti a lui, poi afferrò la bacchetta e si smaterializzò.

COMMENTO: OK, QUESTO CAPITOLO E’ STATO DIFFICILISSIMO, COME SI FA A FAR RENDERE SU CARTA QUELLE CHE SECONDO ME SONO EMOZIONI TANTO INTENSE? CIOE’ SPERO DI ESSERE RIUSCITA A RENDERNE ALMENO UNA MINIMA PARTE : )) SCORPIUS ADESSO SA LA VERITA’ …ANCHE SE NON RIESCE A CAPIRE A COSA SI RIFERISCA LILY PER IL TRADIMENTO…CHE AVRA’ COMBINATO SECONDO VOI? E ALBUS E ALICE VI SONO PIACIUTI? VOLEVO RESISTERE ANCORA QUALCHE CAPITOLO PRIMA DI FARLI BACIARE, MA NON CE L’ HO FATTA…SI SONO PRATICAMENTE SCRITTI DA SOLI ; ))  SPERO MI FARETE SAPERE COSA NE PENSATE !! RINGRAZIO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE HANNO RECENSITO OVVERO ICEPRINCESS / LUISA 21 / ARYELLE / HUNTER / MIKILILY / HUMOR / OLIVIA101 / ALESSANDRA CORTESE / CE / TATA MATTA E ALYX !! GRAZIE DI CUORE !! RINGRAZIO ANCHE CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE A TUTTI !!

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Capitolo 7
*** Farsi del male ***


“ Sbagliare è umano, ma le conseguenze ce le portiamo dietro per sempre” Notte prima degli esami 2

 
“ Scorpius è di sotto”
Lily era seduta sul letto, le ginocchia raccolte al petto e la guancia appoggiata sopra di essa.
Alzò lentamente la testa e guardò la madre “ quindi?” le chiese “ chiama Albus” disse con indifferenza.
Stava cercando di non pensare alla sera precedente, ma lo sguardo di sua madre le fece capire che aveva compreso che era successo qualcosa.
Ginny entrò nella stanza e si chiuse la porta alle spalle “ ha chiesto di te e Albus è fuori, credo sia andato da Alice”
Lily emise un verso che era una via di mezzo tra uno sbuffo e una risata.
Non avrebbe mai creduto che le cose avrebbero preso il volo così velocemente.
Dopo la festa e il casino della sera precedente, Albus e Alice si erano salutati piuttosto frettolosamente e quasi in maniera imbarazzata, invece, adesso, appena gli era stato possibile, lui era andato da lei.
Lily ne era veramente felice, sperava che quei due testoni riuscissero a fare chiarezza nel loro rapporto e che riuscissero finalmente a capire di essere innamorati.
Il loro finale felice, non come il suo e quello di Scorpius che non sarebbe mai potuto accadere.
Era stato un errore tornare, un errore dirgli tutto e poteva porvi rimedio in un solo modo.
“ Non ho intenzione di vederlo” disse Lily, stringendo le labbra in una linea sottile.
Ginny scosse la testa “ gliel’ hai detto, vero?” le chiese, Lily aprì la bocca per rispondere, ma sua madre riprese subito.
“ Si legge nei suoi occhi, posso vedere tutta la confusione che prova in questo momento, gli devi una spiegazione” la rimproverò.
Lily si alzò dal letto e guardò sua madre quasi rabbiosamente “ io non gli devo niente” disse offesa.
Ginny si avvicinò e si sedette sul letto, guardandola dal basso con un’ espressione che a Lily non piaceva affatto, sembrava quasi che riuscisse a vedere oltre a quello che vedeva lei.
“ Lily, vuoi restare rinchiusa in camera per sempre?” le chiese “ oppure vuoi andartene di nuovo?”
Lily abbassò gli occhi, in realtà sua madre la capiva anche troppo bene.
“ Non posso vederlo, mamma e tu dovresti essere dalla mia parte”
Ginny sorrise “ sai tuo padre e il suo sono stati nemici per anni” la fermò con una mano prima che lei potesse intervenire per dire che questa storia la conosceva ormai a memoria “ e non intendo nemici come lo eravate voi ad Hogwarts. Non piccole litigate”
Piccole litigate? La mente di Lily si perse nei ricordi di quando lui le tese l’ agguato dietro alla statua della strega orba e lei dovette ballare fino a raggiungere l’ infermeria, oppure quando lei per vendetta gli gettò una fattura che riempì il suo viso di buffi tentacoli rossi.
“ Non erano esattamente piccole litigate” disse Lily con un sorriso.
“ Se ripensi a quei giorni, sorridendo come stai facendo ora, significa che sono state piccole litigate” determinò Ginny “ hai mai provato a chiedere a tuo padre dello scontro con Draco Malfoy nel bagno di Mirtilla Malcontenta?” le chiese “ hai mai visto i suoi occhi pieni di rimpianto?” le chiese ancora.
Lily aggrottò le sopracciglia, sì ricordava quel racconto e ricordava come suo padre ne parlava e il senso di colpa nella sua voce.
“ Se Piton non l’ avesse salvato, Draco sarebbe morto quel giorno”
Lily annuì con un brivido, ricordava anche quel piccolo particolare e le faceva un certo effetto pensare che suo padre avrebbe potuto essere un assassino.
Ma era diverso. C’ era la guerra e quella non lasciava scampo, inoltre suo padre e Draco Malfoy si odiavano.
E lei odiava Scorpius? Sì, lo odiava.
Lo odiava perché l’ aveva tradita.
Lo odiava perché per colpa sua aveva perso il suo bambino.
Lo odiava perché tutto vibrava in lei e il suo cuore smetteva di battere quando pensava a lui.
“ Dove vuoi arrivare?” chiese alla madre, studiandola con gli occhi.
Tutto quello che le stava raccontando, erano cose vecchie e che riguardavano i loro genitori e non loro.
Ginny sorrise e si alzò in piedi “ voglio solo dire che non avrei mai creduto che un Potter avrebbe avuto paura di un Malfoy” la guardò fissa negli occhi “ mai” rimarcò.
Lily rimase a bocca aperta mentre sua madre si avvicinava alla porta “ e ora vado a dirgli che non vuoi vederlo” la informò, mettendo una mano sopra alla maniglia.
“ Mamma” la fermò Lily “ io non ho paura di lui” si oppose.
Lei non aveva paura di Scorpius, lei lo odiava semplicemente, solo questo.
Non voleva vederlo e non voleva parlare con lui perché lo odiava, o almeno era quello di cui cercava di convincersi.
Sua madre scosse la testa “ tu hai paura di lui, hai paura di quello che senti quando sei con lui” le disse prima di uscire e lasciarla sola nella stanza.
Lily rimase ad osservare la porta per un minuto buono, sentiva i passi di sua madre che scendevano le scale.
Aveva davvero paura di quello che provava per lui?
Lei sapeva cosa provava e sapeva che era solo odio, ma allora perché ogni volta che si avvicinava a lui il fiato sembrava sparire dai suoi polmoni?
Sbattè forte un piede contro un cassetto e il rumore sordo la fece solo innervosire di più.
Lei non stava mentendo a se stessa, non era una di quelle patetiche ragazzine che si convincono di non essere innamorate per non soffrire.
Per quel che ne volesse dire sua madre, lei lo detestava.
Scosse la testa e si buttò sul letto. Lui l’ aveva tradita e lei non poteva perdonarlo, ci aveva provato una volta, aveva voluto credergli e poi era finita solo con sofferenza per lei.
Chiuse gli occhi cercando di azzerare i pensieri nella sua testa. Doveva cercare di dormire, visto che la notte precedente non aveva chiuso occhio.
“ Non è come credi” Lily era di fronte a lui, gli occhi pieni di lacrime, ma non una che scendeva dal suo viso.
“ E com’ è? dimmelo tu” gli disse, cercando di controllare il tremito nella sua voce, tutto sembrava sfocarsi davanti a lei.
Lui sembrava sgretolarsi davanti a lei.
“ E’ stata lei, è stato un incidente” replicò lui con voce sicura.
“ Ah sì?” chiese Lily “ le sue labbra sono finite sulle tue per un incidente?” gli chiese sollevando un sopracciglio.
“ Per favore, Scorpius non prendermi in giro. Sono troppo grande ormai per credere alle favole”
Gli occhi di Scorpius sembravano  riflettere tutta la disperazione che Lily provava in quel momento.
Lily non riusciva più a guardarlo, non era sicura di riuscire a trattenere le sue emozioni, per cui si girò per andarsene, ma Scorpius la trattenne per un polso “ dammi un’ altra possibilità” la pregò.
Negazioni. Preghiere. Non sembrava neanche Scorpius.
I suoi occhi grigi pieni di angoscia, poteva sembrare davvero disperato.
“ Non sbaglierò di nuovo, aspettiamo un bambino, non puoi lasciarmi così” la sua voce era quasi una supplica.
Lily guardò i suoi occhi e vi lesse pentimento. Pentimento vero.
“ Ti amo, Lily, devi credermi” le disse e Lily sentì il suo cuore stringersi.
“ E’ stata lei a baciare me ed io…” s’ interruppe alzando una mano e portandola sopra la sua guancia.
“ Povero bambino innocente” replicò Lily, ma la sua voce era già meno arrabbiata.
Lo sentì ridere e chiuse gli occhi e sentì i suoi polpastrelli asciugarle le lacrime.
Stava piangendo e lo stava facendo per lui “ non piangere” le disse e sentì le sue labbra poggiarsi sui suoi occhi “ ti prometto che non piangerai mai più per colpa mia” le sussurrò, prima di scendere sulle sue labbra.
Lily sentì la testa girarle, le emozioni che stava provando le stavano facendo perdere la cognizione di sé.
Dischiuse le labbra e lasciò che il bacio la travolgesse.
Attimi, minuti, ore, non sapeva neanche lei per quanto tempo rimasero l’ uno nelle braccia dell’ altro.
Lily si svegliò di soprassalto. Il sapore del suo bacio ancora sulle sue labbra.
Si toccò una guancia e si accorse che aveva pianto anche nel sogno.
Perché doveva continuare a soffrire così? Doveva andarsene e lasciarsi alle spalle la loro storia.
Le sue bugie.
Mise le gambe a penzoloni nel letto e afferrò la bacchetta. Non voleva più quei ricordi.
Se la puntò alla tempia e lasciò che un filo argenteo le uscisse da essa.
Sapeva che non c’ era modo per eliminare del tutto i ricordi, almeno che non si sottoponesse all’ Oblivion, ma non era quello che voleva.
Lei non voleva dimenticare del tutto. L’ esperienza insegna, sbagliare aiuta a non ripetere i soliti errori.
I suoi errori con Scorpius l’ avevano fatta diventare quello che era.
Voleva soltanto che i ricordi le facessero meno male, che non fossero più come delle pugnalate al cuore, voleva renderli meno intensi e sapeva che per questo bastava un pensatoio.
Tirò fuori una fiala e vi depose il ricordo, poi poggiò la fiala sul comodino e cominciò a vestirsi.
Non poteva restare. Ricordava anche troppo bene tutto quello che era successo in seguito.
Sentiva che i ricordi la stavano soffocando, ormai era entrata in un processo che non riusciva a fermare, ormai la sua mente non le ubbidiva più.
Poteva vedere tutto nitidamente, come se fosse lì, in quel momento.
Cos’ era successo il giorno dopo. Il giorno successivo a quello che lui le aveva promesso di non farla più piangere. Di amarla.
Lui la riaccompagnò a casa, ricordava ancora come lei avesse insistito per rimanere nella loro casa e come lui le avesse detto che aveva bisogno degli ultimi ritocchi e che ancora non era un ambiente sicuro per lei.
Lei si arrese e si lasciò portare dai suoi genitori e lui dopo poco se ne andò dicendo che andava ad ultimare i lavori.
Si mise i pantaloni quasi automaticamente, completamente assorta dai ricordi.
Ricordava benissimo di essere arrivata davanti al loro appartamento e di aver visto uscire lei.
Ancora il cuore le lanciava fitte dolorose se pensava a come si era nascosta come una ladra, appiattendosi contro il muro perché non la vedesse.
Afferrò la borsa e la bacchetta, sarebbe potuta tornare dopo a prendere le sue cose, adesso doveva solo uscire. Doveva calmare la sua testa.
Ricordava di averla vista benissimo in viso, quando lei si era voltata per essere sicura che non ci fosse nessuno in giro.
Le lacrime che le erano salite agli occhi, la rabbia per la sua stupidità, l’ angoscia per avergli creduto come una cretina e la delusione per il fatto che lui, proprio lui, le avesse mentito.
Poi la corsa per fuggire da quel luogo, le lacrime che le offuscavano la vista, i piedi che si muovevano da soli e il gradino sul quale era scivolata, fino a battere la testa e perdere i sensi.
Si smaterializzò. Doveva impedire che i ricordi la soffocassero.
Ricordava di essersi risvegliata e di aver capito subito che qualcosa non andava, si sentiva bagnata.
Abbassò gli occhi e vide il sangue, lentamente si mise in piedi sentendo le gambe e le mani tremarle e si smaterializzò al San Mungo, ma loro le dissero solo quello che già immaginava.
Ricordava come il suo cuore s’ indurì, la sua promessa di non credere più ad un uomo, il suo desiderio di fuggire e la sua bugia.
Quando tornò a casa, tutti le chiesero che cosa fosse successo, dove fosse stata.
Lei s’ impostò una maschera di freddezza e disse a tutti di essersi liberata del bambino, che ci aveva pensato e non riusciva a perdonare Scorpius per quello che le aveva fatto e che loro figlio le sarebbe stato solo d’ impiccio, visto che aveva intenzione  di girare il mondo.
Cominciò a camminare, svelta, non sapeva neanche dove le sue gambe la stavano portando, ma sapeva dove il suo cuore e il suo cervello la stavano conducendo.
Ricordava i loro volti sconvolti per quello che aveva fatto, la rabbia di Scorpius e la disapprovazione negli occhi dei suoi fratelli.
Le sue lacrime per tutta la notte, lo sfogo con sua madre e successivamente con Alice.
Il giorno dopo aveva fatto la valigia e se ne era andata.
Alzò il viso e  si rese conto di essere davanti a quella che doveva essere la loro casa.
Prese un respiro e cercò di calmare il tremito nelle sue gambe, rilasciando i muscoli e lasciando che il braccio che reggeva la bacchetta ricadesse lungo il suo corpo.
Quella doveva essere la loro casa.
Sembrava pronta. Disabitata, ma completa.
Se le cose fossero andate come sarebbero dovute andare in quel momento probabilmente ci sarebbero stati fiori al balcone e quasi sicuramente il viso di un bambino di due anni sarebbe stato affacciato ad esso.
“ Speravo che venissi qua”
Lily sobbalzò, come aveva fatto a sapere dove sarebbe andata, non lo sapeva neanche lei.
“ Non ho voglia di parlare con te” gli disse, voltandosi e riprendendo a camminare.
Lui la fermò per un polso “ sembra una cantilena ultimamente, mi dici solo che non hai voglia di parlare con me”
La stava guardando duramente, ma Lily poteva vedere dietro al suo sguardo, la preoccupazione.
Solo che non capiva: perché era preoccupato?
“ Non credi che sia perché, davvero, non voglio parlare con te?” gli chiese con sarcasmo.
“ Magari il tuo ego non ti permette di credere che una ragazza non voglia più avere a che fare con te, d’ altronde sei tu che le usi e che le getti via, senza preoccuparti delle conseguenze” gli spiegò con amarezza.
Scorpius mosse appena le dita che stringevano il suo polso e Lily sentì i suoi muscoli intorpidirsi come se una scarica elettrica le avesse appena attraversato tutto il corpo.
Ritrasse di scatto il braccio “ non puoi sopportare neanche che ti tocchi?” le chiese.
Lily lo guardò senza parlare, ma nel suo sguardo si potevano leggere più di mille parole, più di un milione di emozioni diverse.
“ Capisco” annuì Scorpius “ ed hai intenzione di punirmi ancora a lungo per quell’ unico, stupido bacio?” le chiese.
Lily sentì di nuovo la rabbia invaderla, come poteva far finta di niente?
D’ accordo, sicuramente non l’ aveva vista e non sapeva di essere stato visto, ma non era patetico, continuare a fingere?
Ancora? Dopo tre anni? Dopo tutto quello che avevano passato?
Lo vide scuotere la testa, sicuramente stava pensando a quanto fosse infantile questo suo silenzio “ Non mi hai permesso di vederti, eppure mi devi una spiegazione” le disse e la sua voce era ancora piena di rabbia.
Mi devi una spiegazione. Gli devi una spiegazione.
Tutti sembravano concordare su questa cosa, ma lei non era sicura di dovergli un bel niente.
Non ad una persona che aveva finto di amarla. Non a lui che ancora fingeva e le mentiva.
“ Me ne vado, Scorpius” gli disse a bruciapelo e lui spalancò gli occhi.
“ E’ stato un errore tornare, un errore credere di riuscire a superare tutto” gli stava parlando con calma, come se lo stesse informando di un nuovo abito che aveva acquistato.
“ Non puoi andartene” le impose.
“ Perché no?” gli chiese e lui si avvicinò talmente tanto da permetterle di sentire il suo profumo.
Chiuse gli occhi e inspirò per tranquillizzare i battiti del suo cuore.
“ Mi devi una spiegazione” ripetè
“ Non ti devo nie…”
“ Perché mi hai detto che ti eri liberata del nostro bambino?” le chiese interrompendola.
Lily voltò le spalle per andarsene, ma Scorpius la fermò di nuovo “ dimmelo” le impose.
Lily guardò i suoi occhi grigi e lucenti alla luce del tramonto “ Perché continui a mentire?” gli chiese a sua volta.
Sentiva quasi di non aver la forza per litigare, ma la calma che imprimeva alla sue parole dimostravano solo quanto fosse ancora ferita.
“ E’ stata davvero una vendetta?” le chiese lui “ davvero…seriamente…per quello stupido bacio rubato?” le chiese ancora e la sua voce sembrava davvero incredula.
“ Sono semplicemente stanca di sentire le tue menzogne” rispose lei .
“ Menzogne? L’ unica che ha mentito sei stata tu e non mi vuoi neanche spiegare perché l’ hai fatto” la voce di Scorpius cominciava ad essere alterata.
Lily non rispose e lui riprese “ mi hai detto che ti eri liberata del nostro bambino, quando in realtà lo hai perso” Scorpius inspirò bruscamente “ perché Lily? Perché non mi hai permesso di soffrire con te?” le chiese.
Lily sentì tutto il sangue affluirle sulle guance e le sue vene riempirsi di rabbia “ perché?” il suo era quasi più un urlo che una domanda.
“ Davvero osi chiedermi perché? Davvero vuoi continuare questa tua inutile finzione?” gli chiese con rabbia.
“ Oso?” Scorpius la stava guardando con confusione, Lily si chiese quanto sarebbe riuscito ancora a nascondere le sue emozioni.
“ Lily, io non ti riconosco più” sentenziò con voce dura “ tutta la sceneggiata che hai fatto alla festa, adesso queste tue frasi criptiche” si fermò e la guardò negli occhi profondamente, intensamente “ ti guardo negli occhi e non riesco più a leggerti, una volta eri come un libro aperto per me, eri la mia certezza” disse l’ ultima parola quasi in un sussurro e Lily emise uno sbuffo.
“ Facile, vero?” gli chiese e lui la guardò stupito “ facile, sapere quali mosse compiere, nasconderti e sapere che la tua ragazza non ti scoprirà mai, perché sarà sempre così idiota da credere alle tue parole, da perdersi nei tuoi occhi e da non volere altro che stare con te” rise nervosamente “ ingannarla persino quando aspetti un figlio da lei”.
“ Non sono più la ragazzina di tre anni fa” gli spiegò, spostando la testa verso la casa per nascondere le lacrime che pungevano i suoi occhi.
Scorpius non riusciva a capire, era davvero sconvolta, ma lui era sicuro di non aver fatto niente.
Niente a parte quel bacio. Quel bacio che Bridget gli diede con l’ inganno.
Eppure lui era sicuro che Lily non si riferisse a quello.
Sollevò l’ indice e il medio della mano destra e le spostò delicatamente il viso, per niente stupito di trovare i suoi occhi pieni di lacrime.
“ Dimmi cosa ti ha fatto cambiare così” le disse calmo.
Lily scosse la testa e lui riprese “ per favore” disse e deglutì come se stesse ingoiando qualcosa d’ ingombrante.
“ Mi conosci e sai che quello che sto per dire non è facile per me, non sono bravo a scusarmi e non so neanche se devo farlo” disse e Lily vide che stava stringendo i pugni, sicuramente tutto questo non era davvero facile per lui.
“ Ma ti assicuro che non riesco a dormire la notte, mi chiedo perché la nostra storia è finita, mi chiedo se tu mi abbia davvero mai amato…”
“ E tu?” gli chiese Lily di rimando.
“ Non credi che le stesse domande posso farmele io?”
Scorpius sospirò e si portò una mano tra i capelli, era evidente che la sua pazienza fosse finita.
“ Non credi che dovresti spiegarmi perché ho sofferto per tre anni? Perché ho perso fidanzata e figlio in un colpo solo?” le chiese arrabbiato.
Lily non rispose.
Doveva andarsene, non sopportava che lui continuasse a fingere con lei; anzi avrebbe dovuto andarsene molto prima.
Fece un gesto di taglio con la mano “ me ne devo andare” disse decisa e afferrò la bacchetta per procedere alla smaterializzazione, ma Scorpius la fermò, stringendole con le mani entrambe le braccia, impedendole qualsiasi movimento  “ LASCIAMI” urlò Lily.
Scorpius guardò il suo viso, era quasi trasfigurato per la rabbia: il suo viso era rosso, i suoi occhi erano dilatati, le sue sopracciglia erano contratte, le sue labbra strette l’ una contro l’ altra e il suo petto si muoveva velocemente come se il fiato faticasse ad uscirle dai polmoni.
“ Hai ascoltato almeno una sola parola  di quello che ho detto?” le urlò di rimando.
Sentire Scorpius urlare fece fermare il fiato nei polmoni a Lily. Lui non urlava mai.
Mai, in nessuna occasione.
Lui dovette notare il suo viso perché la lasciò “ mi dispiace” le disse “ ma io…”
“ E’ per questo che devo andarmene” sentenziò Lily “ ormai siamo capaci solo di farci del male” affermò con voce triste “ forse lo siamo sempre stati” continuò in un sussurro e poi si smaterializzò.

COMMENTO: OK, SCUSATE IL RITARDO, MA QUESTO WEEK END HO AVUTO UN ADDIO AL NUBILATO E SONO ANCORA UN PO’ DEVASTATA…COMUNQUE PARLANDO DELLA STORIA, SO CHE SEMBRA CHE LE COSE TRA LILY E SCORPIUS NON SIANO RECUPERABILI, MA VI ASSICURO CHE IN REALTA’ LO SONO…ANZI NON MANCA MOLTO ALLA FINE E QUINDI… : )) RINGRAZIO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE HANNO RECENSITO OVVERO: ICEPRINCESS / LUISA 21 / ARYELLE / HUNTER / TATA MATTA / ALESSANDRA CORTESE E SOLARIA 87 !! GRAZIE DI CUORE !! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE A TUTTI !!

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Capitolo 8
*** Debole o forte? ***


Lily si smaterializzò direttamente nella sua camera.
Si sentiva piena di rabbia, tutte le emozioni che stava provando rischiavano di farla esplodere come una pentola a pressione.
Non riusciva più a gestire la sua ira e quella di Scorpius. Non sapeva neanche che cosa la trattenesse dallo sbattergli in faccia tutto quello che era successo, semplicemente, forse, voleva che lui fosse sincero con lei, che ammettesse quello che aveva fatto senza doversi umiliare.
Bianco e nero. Poteva essere il riassunto della sua vita.
Suo padre diceva sempre che c’ era un po’ di oscurità in qualunque persona, anche in quelle che sembravano o facevano di tutto per apparire totalmente buone e forse era quello il suo problema.
Forse, anche se aveva sempre accusato Scorpius, era lei quella che aveva sbagliato.
La sua oscurità, la sua parte cattiva che le impediva di mettere da parte l’ orgoglio, anche se sentiva il cuore andare in frantumi ogni volta che ripensava a quel giorno.
No, nessuno era perfetto e probabilmente quello era decisamente il suo difetto peggiore: l’ orgoglio.
Non sarebbe mai riuscita a perdonarlo.
Presa da una rabbia incontrollata aprì le ante del suo armadio e cominciò a tirare fuori tutta la sua roba.
Erano giorni ormai che pensava di andarsene, aveva sbagliato a non dare retta a se stessa. Adesso era giunto il momento di farlo.
Prese la sua fedele borsa nera e vi applicò il tanto familiare incantesimo estensivo, poi cominciò a buttarci tutto dentro, alla rinfusa.
Non le importava se dopo avrebbe dovuto risistemare tutto, forse anche stirare, se fosse stata in un luogo Babbano, la cosa più importante era andarsene e subito.
Non dover più guardare gli occhi azzurri di Scorpius, le sue espressioni di disapprovazione e quelle piene di confusione.
L’ aveva accusata di non riconoscerla più e lei che cosa avrebbe dovuto dire?
Scorpius non era mai stato facile da decifrare, ma non aveva mai mentito, o almeno, non l’ aveva mai fatto prima di quel maledetto giorno.
Emise un verso gutturale pieno di rabbia. Aveva decisamente voglia di rompere qualcosa, ma non voleva attirare l’ attenzione, per cui si sedette sul letto.
Le spalle nude che toccavano la spalliera del letto fredda e dura.
Spostò lo sguardo sul comodino e vide la fiala che conteneva il suo ricordo.
La prese tra le mani e guardò il suo contenuto, né solido, né gassoso, ma come sempre, neanche liquido.
Era incredibile pensare quanto dolore fosse impresso in quei ricordi, quante lacrime in quella fiala.
La fece scorrere tra le dita chiedendosi se la doveva portare con sé.
Sicuramente non poteva lasciarla lì, l’ avrebbero vista e dopo aver analizzato i suoi ricordi probabilmente si sarebbero sentiti tutti in colpa.
E lei era stufa di passare come la ragazzina bisognosa di aiuto.
Se poi l’ avessero fatta vedere a Scorpius sarebbe stato un guaio, lui avrebbe compreso che lei sapeva e probabilmente sarebbe corso a cercarla con la coda tra le gambe.
No, forse non proprio con la coda tra le gambe conoscendo Scorpius.
Ma sarebbe andato comunque da lei, adducendo scuse o spiegazioni patetiche e lei non avrebbe potuto reggere.
Scendere a compromessi non era mai stato nella sua natura e non avrebbe cominciato proprio adesso.
Per quanto anche in quel momento pensare a lui, le desse una fitta dolorosa allo stomaco, lei non poteva cedere.
Non voleva cedere.
“ Che stai facendo?” era talmente soprappensiero che non aveva neanche sentito suo fratello bussare, sempre che lo avesse fatto conoscendo James.
Ricordava quante volte, nonostante glielo ripetesse all’ infinito, lui le era entrato in camera più volte senza bussare.
“ Secondo te?” gli chiese, poi si pentì del suo tono sgarbato, in fondo James era sempre stato il suo fratellone iperprotettivo e non lo meritava.
Sospirò e lo guardò dritto nei suoi occhi così simili ai propri “ me ne vado, Jamie” gli disse quasi stancamente.
Lily si sarebbe quasi aspettata scatti di rabbia da parte del fratello,  che la fulminasse con un solo sguardo o che la riempisse di rimproveri, invece le sorrise e le disse soltanto: “ fatti un po’ più in là”
Lily sbatté le palpebre per un secondo poi si spostò più al centro del letto e James si sedette accanto a lei.
Distese le gambe e Lily notò quanto fosse alto, i propri  piedi non arrivavano neanche ai suoi polpacci.
Sorrise chiedendosi con cosa si nutrisse e perché a lei non era stata data la stessa cosa.
“ Che c’ è ?” le chiese lui cercando il suo sguardo.
Lily sorrise scuotendo la testa “ mi stavo chiedendo se non fossi stato sostituito alla nascita” gli disse scherzosa.
“ Solo perché sono molto più bello di te e Al ?” le chiese lui stando allo scherzo. Lily gli assestò una gomitata tra le costole.
Essere cresciuta con due fratelli aveva qualcosa di positivo, oltre ai fatti negativi, come l’ invadenza in campo di ragazzi, aveva però acquisito una notevole bravura nei corpo a corpo e aveva sempre saputo difendersi.
“ In fondo non ve ne dovete fare una colpa” continuò James “ si sa che con il primo si applicano di più” concluse.
Lily alzò gli occhi al cielo “ già ma hanno conservato tutto il cervello per noi” commentò Albus comparendo sull’ arco della porta.
James sbuffò scherzosamente “ è arrivato il rompipluffe” si lamentò, mentre Lily sorrideva al suo fratello di mezzo.
“ Oh no, le pluffe sono quelle che infilavo nella porta di Grifondoro, durante le partite di Quidditch” ribatté Albus, chiudendosi la porta alle spalle e avanzando di qualche passo.
“ C’ è posto anche per me?” chiese.
Lily stava già per aprire la bocca e rispondere affermativamente, quando James si distese per orizzontale, schiacciandole dolorosamente le ginocchia e guardando il fratello con ostilità “ pussa via, Serpeverde” gli disse.
Lily rise “ in effetti dovresti correggere la tua frase, sei in minoranza” gli suggerì.
Albus alzò gli occhi al cielo in maniera molto teatrale “ cos’ ho fatto di male per avere due fratelli Grifondoro” si lamentò.
“ Ehy, qua se c’ è uno che ha sbagliato casa in cui stare sei tu, mio caro sono ambizioso e astuto come un vero Serpeverde…noi abbiamo seguito le orme di famiglia” lo prese in giro James.
Albus alzò le mani sfiancato “ ho capito, ho capito” disse “ sono passati troppi anni per continuare a litigare sulle stesse cose, quindi…diciamo…che voi Grifondoro non eravate così male come squadra” ammise guardando suo fratello, poi alzò un dito a mo’ di ammonizione “ ma non mi chiedere più di questo” .
James alzò gli occhi su Lily, guardandola di sbieco per colpa della sua posizione “ secondo te può passare?” le chiese.
Lily rise “ ma quando crescerete?” chiese, e anche se era una domanda rivolta ad entrambi guardò James che cercava ancora di occupare tutto il letto come faceva quando erano ragazzini, senza pensare che ormai era un ragazzo di ventisette anni e non un bambino di undici.
“ Uhm, per fortuna nostra sorella è clemente” disse alzandosi e tornando alla sua posizione originaria, con grande sollievo delle ginocchia di Lily “ io ti avrei anche fatto baciare lo stendardo” lo minacciò, mentre Albus si sedeva dall’ altro lato del letto.
Lui fece una smorfia “ neanche sotto Imperius” scherzò, poi distese le gambe anche lui e si mise comodo.
“ Quindi a parte vantarti come al solito della tua bellezza, cosa stavate facendo?” chiese guardando Lily che era accanto a lui.
Lily abbassò gli occhi sulla fiala e poi li rialzò per guardare anche il suo secondo fratello dritto negli occhi “ gli stavo dicendo che me ne vado” disse soltanto.
Sentì Albus inspirare tutto il suo fiato e restare immobile, ma anche lui non disse niente di quello che lei si sarebbe aspettata limitandosi a fare un gesto con le spalle “ se pensi che starai meglio” commentò soltanto.
Lily conosceva bene i suoi fratelli, li amava e li conosceva quanto se stessa.
James era un tipo da reazione esplosiva, ruggente, aggressiva, proprio come un leone, ma non l’ aveva avuta.
Albus era un tipo da reazione controllata ma decisa, proprio come un serpente che ti studia e poi colpisce, ma non l’ aveva avuta.
Che cosa stava succedendo ai suoi fratelli?
Da quando in qua accettavano passivamente le sue decisioni?
Non che avesse voluto combattere o discutere, anche se forse dopo una sana litigata, si sarebbe sfogata e sentita meglio, ma era alquanto strano che non le muovessero neanche una piccola protesta.
“ Ok, che succede, ragazzi?” chiese loro, voltandosi dall’ uno all’ altro fratello.
“ Noi? Niente!” affermò James con un po’ troppa enfasi e Albus si mise una mano sopra gli occhi.
“ Mi spieghi come fai a sedurre tutte quelle ragazze se fai così schifo a mentire?” si lamentò.
James gli lanciò un’ occhiata furente “ visto che sei tanto bravo a mentire, perché non l’ hai fatto tu? Ti mancava il coraggio?” si oppose.
Lily sbuffò rumorosamente e si alzò sulle ginocchia, di modo che fosse voltata verso entrambi i fratelli.
“ Ora, entro due minuti, entrambi mi direte che cos’ avete combinato oppure vi lancerò una fattura sui gioielli di famiglia e sapete che lo posso fare” li minacciò.
James e Albus si portarono entrambe le mani a coprirsi automaticamente le parti intime, sapevano che le fatture di Lily andavano sempre a segno e sapevano anche che non minacciava a vuoto.
“ Ecco…forse…noi…” cominciò James e guardò Albus in cerca di sostegno “ davvero un cuor di leone” si lamentò lui, ma poi guardò Lily e il suo sguardo tornò serio.
“  Sai, noi non sapevamo dov’ eri andata, siamo entrati in camera tua per vedere se i tuoi vestiti c’ erano ancora o se avevi lasciato un biglietto…”
Lily ripensò all’ ultima volta che se n’ era andata e al fatto che aveva salutato i suoi genitori, ma aveva lasciato solo un biglietto ai suoi fratelli.
Non riusciva ad affrontarli dopo quello che aveva lasciato credere loro di aver fatto.
Ancora però non capiva.
Guardò Albus per incitarlo a continuare e lui sembrava imbarazzato.
“ Credevamo che fosse per noi” disse indicando la fiala che era ancora tra le sue mani.
Lily non ebbe bisogno di altre spiegazioni, sentì il colore defluire dal suo viso e contemporaneamente le ginocchia le cedettero e si accucciò sui talloni.
“ Avete visto i ricordi” disse in un sussurro “ avete visto tutto” continuò, sentendo le lacrime pungerle pericolosamente gli occhi.
Ora capiva perché non le avessero chiesto che cos’ era quello che aveva in mano.
James annuì serio “ vorrei strappare gli attributi di Scorpius in questo momento” disse come se fosse una giustificazione per quello che avevano fatto.
“ Non avevo idea” disse invece Albus.
Lily chiuse gli occhi per cercare di riprendere la padronanza di sé.
I momenti scherzosi che avevano vissuto fino a qualche attimo prima erano completamente spariti.
Ora c’ era un silenzio carico di anticipazione, perché entrambi sapevano come la pensava Lily sul fatto di invadere la sua privacy.
“ Mi dispiace, Lily” si scusò Albus e Lily si chiese per cosa si stava scusando.
Se per il fatto che aveva visto i ricordi o per il fatto che l’ aveva creduta una donna meschina per tutto questo tempo.
“ Però, io continuo a credere che dovreste parlare…”
“ Continui a difenderlo?” lo interruppe James.
“ Dai, James, hai visto anche tu…si amano e lei potrebbe aver frainteso…Bridget potrebbe essere andata solo…”
“ Fermati” lo interruppe Lily.
Sentire il nome di quella l’ aveva fatta rabbrividire e tornare alla realtà.
“ Gliel’ ho chiesto” disse guardando Albus negli occhi.
“ Gli ho chiesto di dirmi la verità, l’ ho pregato e lui non ha fatto niente, ha continuato a dire che era solo un bacio” prese un respiro cercando di scacciare il volto di Scorpius dalla sua mente.
“ Per me è finita qua…ha avuto la sua possibilità, poteva dire la verità e ha continuato con la menzogna” asserì decisa, le sue lacrime ancora sotto controllo al limitare dei suoi  occhi.
“ E se non fosse successo niente?” si oppose Albus.
“ Perché cavolo credi che lei sia uscita da casa sua?” scattò in sua difesa James.
Albus si passò una mano tra i capelli “ non lo so, ma ti giuro, non ho mai visto Scorpius così innamorato e probabilmente se mi sentisse ora mi ucciderebbe, ma lui non ha mai amato nessuna come te”
Lily avrebbe voluto ridere, ma sapeva che se avesse aperto la bocca le sarebbe uscito un gemito strozzato.
“ Amava la debole ragazzina che ero, quella che si faceva fregare dalle sue parole dolci, adesso non sono più così, non sono più debole e non mi lascio più fregare” disse Lily.
“ Ben detto” affermò James, lanciando un’ occhiata ad Albus e sfidandolo a replicare.
Albus scosse la testa “ vuoi sapere una cosa?” le chiese.
Lily riconcentrò lo sguardo su di lui e guardò con stupore le guance di Albus imporporarsi leggermente.
“ Sai cosa mi ha sempre frenato con Alice?” le chiese.
Lily aggrottò le sopracciglia, non capiva cosa c’ entrava adesso.
“ Io ho vissuto la storia tua e di Scorpius più da vicino di chiunque altro, lui è il mio migliore amico, tu sei mia sorella, vi ho visto crescere innamorarvi e poi lasciarvi…tutto finito, un amore che sembrava indissolubile finito…”
“ Non per colpa mia” lo interruppe Lily.
Albus fece cenno di diniego “ no, è vero, ma tutto è finito e tra voi è rimasto solo odio e io ho avuto paura che potesse succedere anche a me, perché non riuscivo a capire come due persone come voi potessero smettere di amarsi…”
“ Adesso lo sai” lo interruppe di nuovo “ Adesso sai che mi considerava solo una debole, stupida, ragazzina credulona” continuò.
Albus sorrise “ non è tanto male essere deboli ogni tanto”
Lily sgranò gli occhi e guardò James per capire se almeno lui sapesse a cosa si stava riferendo, ma lo vide con la stessa espressione stupita.
“ Vorresti che fossi una di quelle ragazze galline che escono con un ragazzo al giorno?” gli chiese, ma fu James a rispondere “ no” disse in un tono così deciso che Lily quasi rise.
“ No, sto semplicemente dicendo che forse, per amore, a volte si può mettere da parte l’ orgoglio, smettere di voler sembrare forti come rocce e ammettere qualche propria debolezza e anche chiedere qualche spiegazione…” alzò una mano “ ti prego lasciami finire” le disse “ io credo che ci possa essere qualche spiegazione e credo anche che tu gliela debba chiedere, poi potrai decidere se credergli o no, se andartene, restare o fare quello che vuoi, ma credo che a volte la forza sia rischiare…quindi, se lo ami davvero, come credo, devi rischiare l’ umiliazione che tanto temi e provare a chiedergli che cosa successe quel giorno. Non cercando di fartelo dire da lui, ma chiedendoglielo”
Lily restò in silenzio fissando la fiala.
“ A volte, essere forti è mostrare le proprie debolezze senza alcuna paura” concluse Albus.
Se lo ami davvero. Rischiare l’ umiliazione che tanto temi. Chiederglielo direttamente.
James si allungò nuovamente sul letto “ wow non scherzavi sul cervello” disse in tono scherzoso.
“ E tu da quando mi dai ragione?” chiese Albus, in tono quasi stupito.
“ Da quando mi conviene” disse semplicemente “ se tu avessi ragione, avrei ahimè di nuovo Malfoy in famiglia, ma ci sarebbero due fatti positivi” alzò una mano pronto ad elencare.
“ La mia sorellina ancora a casa” e alzò un dito “ e Malfoy da distruggere” e alzò il secondo dito.
Albus rise “ sì, ti vorrei proprio vedere” lo prese in giro.
James si voltò verso di lui “ credi che non ne sarei in grado?” gli chiese e cominciarono a becchettare vivacemente senza accorgersi che Lily stava ancora fissando la fiala e non li stava più ascoltando.
Essere forti, a volte è mostrare le proprie debolezze senza paura.
Chi non ha qualche debolezza?
Le parole dei suoi fratelli, di sua madre e di Alice le vorticavano nella testa come un calderone impazzito.
“ Vorrei andare a letto” disse interrompendo le loro accese litigate.
Albus e James si zittirono guardandosi e poi riportando lo sguardo su di lei “ Lily, sono le otto, dobbiamo ancora cenare”
Lily inspirò ed espirò “ scusatemi con mamma e papà, ma sono molto stanca” si giustificò.
James guardò Albus come se fosse colpa sua e Albus gli restituì un’ occhiata per dirgli che ancora non se n’ era andata.
Entrambi la baciarono sulla testa “ come puoi dirmi che dovrei essere debole?” chiese Lily in un sussurro, dopo che Albus le depose il suo bacio.
“ Non lo dico, Lily, vorrei solo che fossi meno orgogliosa e ascoltassi di più il tuo cuore” le rispose.
Adesso era in piedi davanti a lei, James era accanto a lui e Lily notò quanto nonostante le differenze di carattere i due fratelli si somigliassero.
Avevano le stesse movenze e a volte le stesse espressioni e soprattutto Lily sapeva che avrebbero fatto di tutto per lei.
“ Come puoi essere sicuro che potrei perdonarlo e amarlo di nuovo, se non lo so neanche io?” gli chiese.
Sapeva che forse era una domanda stupida e un po’ banale, ma doveva esternarla a qualcuno, erano giorni che non riusciva a pensare ad altro che a Scorpius.
James rise e Lily lo guardò male “ cosa c’ è di tanto divertente, James Sirius?” gli chiese innervosita.
“ Oh oh devo essere nei guai se mi chiami con il mio nome completo” asserì lui “ comunque ridevo perché anche un cieco, un sordo o un folle riuscirebbero a capire che sei innamorata di lui” poi parve pensarci “ che cosa ci trovi non l’ ho mai capito” le disse “ Forse sono i suoi capelli biondi come il grano estivo o i suoi occhi di quella tonalità che non sono azzurri, ma non sono neanche blu…ecco forse sono grigi come un cielo in tempesta”
Lily si accorse che la stava prendendo in giro, scimmiottando le sue parole di quando era ragazzina e gli tirò un cuscino “ fuori di qui” disse seria “ entrambi” concluse e loro sorrisero prima di uscire dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.
Lily rimase nella stessa posizione: piegata sui talloni e le ginocchia appoggiate sul materasso. Le sue mani poggiate in grembo e la fiala con il suo contenuto grigiastro che vorticava davanti ai suoi occhi come se la stesse ipnotizzando.
Albus aveva ragione?  James aveva ragione?
Sicuramente lo aveva amato molto,  ma poteva dirlo di amarlo ancora?
Dentro di sé la risposta emise nacque come un ringhio nel suo petto.
C’ era un motivo se lui aveva tutto questo potere su di lei, se continuava a pensare a lui.
Se non era riuscita a toglierselo dalla mente in tre anni.
Non era solo perché aveva perso il bambino che li aveva legati.
Le sembrava di sentire ancora la voce di Alice nelle sue orecchie “ perché non sei disperata?”
Già perché non si era disperata per Joseph, aveva accettato la cosa, accantonandola e ricominciando a pensare a Scorpius appena i loro occhi si erano incrociati.
Si era voluta giustificare, aveva trovato la scusa dicendo che non riusciva ancora a vederlo e che lo odiava.
Ma anche lei sapeva che si era mentita tutto questo tempo.
E se lui non l’ amava? E se lui era davvero, come purtroppo credeva, colpevole?
Sarebbe riuscito a perdonarlo.
No, non ci sarebbe riuscita e sarebbe andata via cercando di dimenticarlo, cercando di vivere la sua vita senza pensare che si era innamorata di un vigliacco.
Ma sapeva che Albus aveva ragione, doveva mettere da parte l’ orgoglio, anche solo una volta.
Anche se avrebbe significato ingoiare sassi e diventare di pietra.
Si alzò e afferrò la bacchetta.
Non sapeva neanche se stava ancora là, ma  se non l’ avesse fatto subito, se non avesse seguito il coraggio dettato dall’ impeto e dalla rabbia del momento, non l’ avrebbe più fatto.
Chiuse gli occhi e senza darsi tempo di ripensarci si smaterializzò.

COMMENTO: ECCO I NOSTRI ALBUS E JAMES A SALVARE LA SITUAZIONE…QUESTA, COME HO GIA’ DETTO AD ALCUNE DI VOI, CREDO CHE SIA LA LILY PIU’ INTRANSIGENTE E ORGOGLIOSA CHE ABBIA MAI DESCRITTO E CI VOLEVA QUALCUNO CHE LA FACESSE RIFLETTERE…CERTO NON IMMAGINATEVI CHE ORA SALTERA’ AL COLLO DI SCORPIUS PERDONANDOGLI TUTTO PERCHE’ LEI NON E’ COSI’ : )) RINGRAZIO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE HANNO RECENSITO INCORAGGIANDOMI TANTISSIMO OVVERO: ICEPRINCESS / LUISA21 / ARYELLE / ALWAYS 89 /MIKILILY / FEDERCHICCA / HUNTER E  ALESSANDRA CORTESE !! GRAZIE TANTISSIMO ANCHE A CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE E ANCHE A CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE !!

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Capitolo 9
*** Mi hai tradita ? ***


“Amore non è non avere mai problemi, ma superarli assieme” Anonimo

Lily era sulla porta. Una mano appoggiata alla maniglia e il cuore che batteva all’ impazzata.
Poteva dire davvero che fosse la decisione giusta?
Doveva suonare subito o non lo avrebbe fatto. Doveva parlare con lui.
Alla fine, la cosa si riduceva a due semplici parole, a una semplice domanda che era implicita nel discorso dei suoi fratelli: Lo ami?
Se lo amasse davvero, forse, avrebbe già suonato.
Se lo amasse davvero, forse, non gli avrebbe nascosto la verità per tre anni.
Quindi probabilmente non lo amava davvero, forse era solo un’ infatuazione.
Ebbe uno scatto di rabbia e tornò indietro riscendendo i tre scalini che la separavano dall’ entrata.
Si vergognava anche ad averlo solo pensato.
Infatuazione? L’ amore che aveva provato per Scorpius era quello che di più forte avesse mai sentito dentro al suo cuore.
Possibile che fosse così stupida solo per la paura di soffrire di nuovo?
Chiuse gli occhi cercando d’ inspirare aria fresca.
Possibile che ogni volta che prendeva una decisione la sua coscienza doveva farsi sentire? E possibile che questa avesse anche la voce di Alice?
Imprecò mentalmente contro la sua amica e mossa da un impeto di rabbia si sedette sugli scalini.
Non riusciva a suonare, ma non riusciva neanche ad andarsene.
Era come un cane che si morde la coda: un circolo vizioso.
Sapeva che sarebbe stato giusto parlare con lui, sapeva che tutti avevano ragione e che lui doveva avere almeno la possibilità di spiegarsi, ma al contempo, sapeva che se le avesse detto che quel giorno lui l’ aveva tradita, lei con tutta probabilità sarebbe fuggita di nuovo.
E questo avrebbe significato mettere la parola fine, definitivamente e indissolubilmente alla loro storia.
Scoppiò in una mezza risata e mise la testa sulle braccia che erano già appoggiate sulle proprie ginocchia.
Quale storia? Per quello che ne sapeva lei, Scorpius poteva benissimo stare già con qualcun'altra, magari con quella Brigdet, Britnay o come diavolo si chiamava.
Chi poteva dire che l’ avesse aspettata? In fondo era sparita per tre anni.
“ Non hai nessuna storia da mettere in pericolo” borbottò a se stessa.
“ Parli da sola?” Lily sobbalzò e alzò la testa di scatto trovandosi davanti Draco e Astoria Malfoy.
Lo sguardo della madre di Scorpius sembrava incuriosito, quello del padre era indecifrabile quasi come quello del figlio: non sorrideva, ma non sembrava neanche arrabbiato. Semplicemente la stava studiando, come se si trovasse davanti a un caso curioso di malattia mentale.
E forse era davvero così.
“ E comunque cosa ci fa una Potter seduta sui gradini di casa nostra?” le chiese ancora.
“ Io…scusate” disse Lily imbarazzata cercando di non guardarli. In effetti non doveva fare una grande impressione, nella migliore delle ipotesi la pensavano impazzita, nella peggiore una maniaca spiona.
“ Sei venuta per Scorpius?” la domanda di Astoria era  posta con tono gentile e quasi speranzoso, ma Lily arrossì come se l’ avessero sorpresa a rubare.
“ Pensavo…dovevo…” che le prendeva? Se continuava così tanto valeva dirgli direttamente che aveva il cuore in frantumi e non sapeva se sarebbe mai stata in grado di ripararlo senza Scorpius.
Prese un respiro dandosi una calmata “ dovevo dargli un messaggio da parte di mio fratello, ma poi ho pensato che probabilmente non sarebbe stato in casa” disse cercando di apparire sicura.
Draco rise “ sai, persino tuo padre mentiva meglio” la prese in giro, ma si beccò una gomitata da Astoria.
“ E’ in casa” le disse con un sorriso “ e noi stiamo uscendo per una cena” la informò e Lily li guardò meglio, in effetti erano vestiti in maniera elegante e impeccabile.
“ Sì…ma…credo che non importi ormai” replicò Lily, si sentiva come una ragazzina alle prime armi.
Era sempre andata molto d’ accordo con Draco e Astoria e anche adesso, nonostante quello che era successo non sembravano arrabbiati con lei, ma forse era proprio quello a metterla a disagio.
Perché non erano arrabbiati con lei? Forse Scorpius aveva confessato loro la verità? Forse sapevano che era una povera ragazza tradita?
Lei non voleva la compassione di nessuno.
“ O entri o te ne vai” disse Draco. No, forse si era sbagliata, forse non erano compassionevoli.
“ Non posso avere una persona in giardino, voglio mettere gli incantesimi di protezione prima di uscire” le spiegò.
Lily prese un respiro e stava quasi per dire che se ne sarebbe andata quando Astoria la fece desistere.
“ Sai, io non so quello che sia successo tra di voi, ma mio figlio ti nomina…” la guardò dritta negli occhi, in uno sguardo da donna a donna “ ripete il tuo nome tra il sonno…gli manchi…”
“ Astoria” la riprese Draco, guardandola sconvolto, ma Astoria sostenne lo sguardo del marito, si portò una ciocca di capelli bruni dietro l’ orecchio e sospirò “ non starò a guardarlo soffrire, Draco” disse al marito “ e al diavolo l’ umiliazione” continuò.
Al diavolo l’ umiliazione. L’ amore di una madre supera tutto, era quello che le aveva sempre detto suo padre .
E il suo di amore? Poteva superare la paura di un’ umiliazione?
Bianco e nero. Bianco e nero.
Lily li guardò un altro secondo e senza darsi il tempo di ripensarci salì di corsa i tre gradini che la separavano dall’ interno della casa e vi entrò chiudendosi la porta alle spalle.
Si appoggiò con la schiena alla porta, aveva il fiatone come se avesse corso per chilometri invece che salire solo tre gradini.
L’ ansia le faceva battere il cuore così veloce che credeva potesse uscirle dal petto e le mani le tremavano così forte che dovette chiuderle a pugno per farle smettere.
Il salotto era completamente al buio, si vedeva una luce entrare dalla cucina, ma quando Lily si affacciò la trovò vuota.
Doveva salire in camera di Scorpius.
Salì i primi scalini con la mente quasi completamente offuscata dalla paura “ fai schifo come Grifondoro” si disse in un  sussurro e per darsi coraggio poggiò la mano sul corrimano come se quello potesse risucchiare la sua mano e non lasciarla più andare.
Arrivò in cima alle scale e sentì delle note musicali.
Guardò verso la fonte del rumore e vide la porta della camera di Scorpius, era chiusa ed una luce filtrava da sotto di questa.
Lo immaginò disteso sul letto, le gambe leggermente piegate e i capelli biondi, disordinati per colpa del cuscino. Lo aveva visto così tante volte in quel modo, eppure il suo corpo, in quel momento, non si stava comportando come se fosse stata abituata.
Le mani continuavano a tremarle e un brivido le percorse la schiena.
“ Non stai andando a morire, Lily” si disse per infondersi coraggio, ma era inutile continuare a mentire a se stessa, non era questo quello di cui aveva paura.
Si chiese dove fosse finito tutto il suo coraggio e perché ne aveva bisogno come se fosse una ragazzina al primo appuntamento.
Ma in fondo, si era risposta prima, semplicemente, perché tutto in lei aveva paura che quella sera sarebbe finito tutto.
Il tutto che era già finito, ma aveva smesso di cercare una logica nei suoi pensieri diverse ore prima.
Bussò alla porta, ma nessuno rispose.
Chiuse gli occhi. Che cosa doveva fare? Cosa avrebbe fatto la vera Lily Luna Potter? E non quella con il panico che le riempiva la testa?
Mise una mano sulla maniglia e l’ abbassò entrando nella stanza.
Lo vide. Era nell’ esatta posizione che si era immaginata, gli occhi chiusi, probabilmente concentrato sulla canzone.
“ Scorpius” chiamò e non aveva ancora finito di pronunciare il suo nome che lui aprì gli occhi.
La guardò per un attimo con uno sguardo da bambino smarrito, sembrava non credere che lei fosse davvero lì, nella sua stanza.
Lily si perse per un secondo nell’ ipnosi del suo sguardo, poi cercò di riportare la mente alla lucidità.
“ Ti chiederai perché sono qua” gli disse, impedendo alla sua voce di tremare.
Lui non rispose, limitandosi a continuare a guardarla, sembrava deciso a non facilitarle le cose.
Lily si spostò di qualche centimetro dalla porta ed entrò nella stanza.  Non potè far a meno di notare che non era cambiata per niente.
Era sempre ordinata al limite del maniacale: nessun vestito fuori dall’ armadio, i cd impilati ordinatamente nell’ apposito contenitore, la scrivania con i libri riposti con cura e sopra a questa una bacheca con qualche foto ricordo.
Una foto grande con Albus, scattata il giorno del conseguimento dei MAGO, una più piccola con i suoi genitori ed una con lei: sorridevano e si stuzzicavano davanti all’ obbiettivo, come avevano sempre fatto.
Sarebbero mai tornati ad essere così felici?
“ Cosa vuoi, Lily?” le chiese, ridestandola dai suoi pensieri.
Lily si girò verso il letto e vide che lui si era alzato a sedere, le gambe, avvolte nei Jeans, poggiavano per terra.
“ Vuoi dirmi di nuovo che sono capace solo di farti soffrire? Sei venuta a dirmi qualche altra bugia?”
Bugia? Lei?
Lily sentì la rabbia percorrerle la pelle. Calma. Doveva stare calma.
“ Da che pulpito…” mormorò e lui si alzò definitivamente in piedi e la raggiunse in due passi, fermandosi proprio davanti a lei.
Il suo profumo le arrivò alle narici diretto e inebriante.
“ Mi stai dicendo che sono un bugiardo?” le chiese alterato “ dopo che mi hai mentito per tre anni?” le chiese ancora.
Il suo sguardo sembrava avere il potere di entrarle dentro la pelle.
“ Ti sei chiesto perché ti ho mentito?” gli chiese di rimando.
“ Credo di star per scoprirlo” disse sarcastico, ma Lily poteva vedere dalla sua espressione dura che era arrabbiato.
“ Sì, stai per scoprirlo” confermò Lily.
Storse la bocca. Eppure nei suoi pensieri sembrava così semplice.
Mi hai tradito? Tre parole e una domanda.
Semplicissimo, almeno nella sua testa.
Nella realtà era molto più difficile, gli occhi di Scorpius seguivano ogni suo movimento e sembravano non lasciarla mai e il suo silenzio e la rabbia che traspariva anche solo dal suo respiro la bloccavano.
“ Allora?” le chiese Scorpius in tono irato.
“ La tua rabbia non ha senso”  affermò lei, cercando di arretrare di un passo per andare verso il muro, ma lui avanzò di un passo nello stesso momento.
“ Non provare a fuggire di nuovo e non provare a cambiare discorso, Lily” l’ ammonì “ ne ho abbastanza delle tue fughe e dei tuoi rigirii, voglio sapere di cosa mi accusi, voglio sapere che cosa ti ho fatto” le disse guardandola negli occhi con una profondità tale che se avesse avuto la bacchetta in mano, Lily avrebbe creduto che stesse provando a leggerle la mente.
“ Voglio sapere se mi hai tradito” disse Lily velocemente.
Via il dente, via il dolore, è così che si dice, no?
Scorpius aggrottò le sopracciglia “ allora è davvero per quel bacio?” le chiese stupito.
Prima che Lily potesse rispondere, Scorpius sospirò e si allontanò da lei rimettendosi seduto sul letto e Lily poté respirare appoggiandosi alla scrivania per riprendere le forze.
“ Ho cercato di spiegarti di quel bacio e te l’ avrei spiegato meglio se tu il giorno dopo non mi avessi detto che eri andata ad abortire perché non riuscivi a perdonarmi”
Si passò entrambe le mani tra i capelli, nello stesso gesto che avrebbe fatto se in quel momento se li stesse lavando.
“ Lei mi ha baciato, Lily” le disse “ certo” replicò Lily e lui la guardò con rabbia.
“ Lily, noi eravamo in quel bar con tutti gli amici, stavo tornando dal bancone con le bibite in mano e lei mi si è messa davanti e mi ha baciato, sono indietreggiato di alcuni passi immediatamente, ma Alice aveva già visto tutto e ti ha riferito tutto…” si alzò di nuovo in piedi, avanzando di qualche passo verso di lei, come se non riuscisse a star seduto.
“ Puoi biasimarla?” gli chiese Lily, in fondo sembrava un’ accusa e invece quella di Alice era solo stata una grande prova di amicizia nei suoi confronti.
“ Se lei mi avesse lasciato spiegare e non si fosse smaterializzata subito da te, forse non saremmo a questo punto” affermò Scorpius con una rabbia tale che Lily si chiese se avesse più rivolto la parola ad Alice.
Non ci aveva neanche fatto caso. Era davvero una pessima amica.
“ E tu invece non l’ avresti fatto con Albus?” gli chiese, Scorpius parve voler replicare, ma poi chiuse la bocca e annuì.
“ Ti assicuro che non è successo niente, non è neanche stato un bacio”
Lily rise “ certo, perché le tue labbra e le sue si sono incontrate per sbaglio” affermò Lily tristemente.
“ Non era un bacio” sibilò Scorpius e sembrava davvero infuriato.
“ Ah no?” chiese Lily, ma non fece in tempo ad aggiungere altro che Scorpius avanzò di altri due passi verso di lei e prima ancora di darle il tempo di reagire intrecciò le dita tra i suoi capelli e l’ attirò a sé.
Lily rimase sbalordita e senza fiato.
L’ altra mano di Scorpius raggiunse la sua vita e la premette ancora di più contro di sé, come se fosse possibile entrare in contatto più di così.
Lily sentì la passione travolgerla: le sue mani sulla sua vita erano scie di fuoco, le sue labbra sulle proprie erano morbide e passionali  e il suo profumo, tutto le stava facendo perdere il controllo.
Ma se lo avesse fatto che cosa sarebbe rimasto di lei?
Lei che si era sempre vantata di essere diversa da quelle ragazze che si fanno trasportare dagli ormoni.
Lei che era piena di ideali e di cose in cui credeva, tra i quali che l’ amore e la fedeltà vanno di pari passo.
Si staccò di scatto, indietreggiando bruscamente e andò a sbattere contro la scrivania.
“ Sei impazzito?” chiese con un filo di voce, guardandolo con gli occhi lucidi di lacrime.
Solo la sua forza di volontà era riuscita a farla separare da lui.
Scorpius sorrise e si allontanò di un passo per impedirle di cercare di entrare dentro la scrivania “ questo è un bacio” le disse deciso.
“ Quello è stato…sì, l’ hai definito bene, un incontro di labbra” le spiegò.
Poi sospirò “ non posso credere che sia finita per…”
“ Allora perché sei andato a letto con lei? ” gli chiese.
Fatto. Ecco, l’ aveva detto.
Forse perché era ancora un po’ intontita per gli effetti del bacio, o forse era stato proprio quello a farla decidere, ma finalmente l’ aveva detto.
“ Che cosa?”  chiese Scorpius.
I suoi occhi si erano sgranati come Lily non aveva ritenuto sarebbe mai stato possibile e la sua voce era sembrata uno stridio, come un gesso che passa su una lavagna.
“ Che cos’ hai detto?” chiese di nuovo.
Lily sospirò “ ti ho chiesto, come mai sei andato a letto con lei ?” ripeté Lily.
“ Io non sono andato a letto con lei”  rispose Scorpius, continuando ad essere incredulo e Lily si maledì perché le sembrava così maledettamente sincero.
Lily scosse la testa “ e in base a cosa dovrei crederti?”  gli chiese tagliente, la sua rabbia, la sua paura di essere stata raggirata era sempre pronta a riaffiorare.
“ E tu invece? in base a cosa lo affermi?” le chiese lui a sua volta.
Lily fissò lo sguardo nel suo: ormai non poteva più tornare indietro.
“ Il giorno successivo al nostro chiarimento io sono venuta da te, nella nostra casa” Lily lo stava guardando, ma quello che gli stava dicendo non sembrava colpirlo.
“ Tu non sei venuta” affermò lui pensieroso “ io non sono entrata” replicò immediatamente lei.
“ Insomma, Scorpius, smettila di fare così” si arrabbiò Lily “ l’ ho vista uscire da casa nostra”  gli disse e stava quasi urlando.
Ma non ci fu la reazione che Lily si aspettava.
Un lampo di rabbia passò nelle iridi grigie di Scorpius e le sue labbra si serrarono in una linea sottile, ma non disse “ Ah, ecco” e neanche “ Per Merlino, mi hai beccato” rimase in silenzio.
Un silenzio così assordante che sembrava quasi che le parole di Lily continuassero a rimbombare in esso.
“ Tu sei fuggita per questo?” la domanda di Scorpius era poco più di un sussurro, ma sembrava quasi che l’ avesse urlata, per la rabbia che vi era impressa.
Lily non capiva. Perché era lui che era arrabbiato con lei?
“ Il bambino quando l’ hai perso?” le chiese e la sua voce tremava per la rabbia.
“ Scorpius, dimmi perché sei andato a letto con lei” ribatté Lily, odiava che volesse passare dalla parte della ragione.
“ Sei fuggita da casa nostra, vero?” le chiese, come se non avesse udito la sua domanda “ sei caduta per le scale?” gli chiese ancora.
Lily non rispose.
 “ Hai idea di quello che ho passato?”  le chiese e i suoi occhi sembravano così arrabbiati da far sembrare che iride e pupilla fossero fusi insieme.
“ Ho creduto che ti fossi liberata del nostro bambino che non mi amassi più e tutto per uno stupido bacio ed invece scopro che sei fuggita da me, per qualcosa che non ho fatto, solo perché non ti sei fidata di me, perché non mi hai voluto chiedere cosa era successo…e non volevi chiedermelo neanche quando sei tornata…”
Qualcosa che non ho fatto. Lily credette di non riuscire più a respirare, mentre la fiammella della speranza si accendeva dentro il suo petto.
“ Io dovrei crederti?” gli chiese.
“ Sì, dovresti” affermò Scorpius “ e sinceramente non capisco perché tu sia qui a dirmelo ora”
Perché ti amo, ma le parole le rimasero chiuse e sigillate dentro di sé.
“ Non mi hai creduto allora, perché dovresti credermi adesso?” le chiese.
“ Io…ho pensato…ho creduto…prima di andarmene volevo sapere la verità”
Scorpius rise “ la verità” disse amaramente “ buffo detto da te, dalla donna che mi ha mentito per anni”  continuò amareggiato.
Lily strinse i pugni con rabbia “ credo di meritare la verità, di meritare che tu mi dica perché mi hai tradito”
Scorpius ebbe uno scatto d’ ira e si mosse verso di lei, Lily quasi arretrò automaticamente “ io non ti ho mentito e non ti ho tradito, il motivo per cui quella stupida si trovava a casa nostra era semplicemente riportarmi il giubbotto che avevo dimenticato la sera prima per correre da te, è stata dentro casa per un minuto e non ci ha neanche provato con me e vuoi sapere perché ?” le chiese, la sua rabbia era così tangibile che Lily annuì mordendosi un labbro “ perché io le ho fatto credere che tu fossi a letto nell’ altra stanza…” sbattè un pugno sulla scrivania e Lily sobbalzò.
“ Sono un idiota” commentò “ uno stupido idiota, io ti amavo e tu non solo non ti sei fidata di me, ma non mi hai dato neanche una possibilità” le disse guardandola con rabbia, poi distolse lo sguardo e si allontanò come se la rabbia che provava fosse troppa per starle vicino.
“ Non sai cos’ ho passato, cosa ho sofferto, cos’ ho provato a perderti” le disse sedendosi sul letto, come se si fosse sgonfiato, come se fosse stato tutto troppo.
Lily era rimasta impietrita.
Era vero? Poteva credergli?
Eppure anche se non aveva prove gli credeva, troppa la rabbia, troppa la delusione che sentiva nella sua voce.
“ Adesso puoi andartene con la tua verità” concluse guardando verso la porta.
“ Mi stai mandando via” disse e non era una domanda, ma un’ affermazione dell’ ovvio.
Scorpius non la guardò neanche “ hai avuto la tua possibilità” disse guardandosi le mani intrecciate “potevi essere sincera in qualsiasi momento e non l’ hai fatto” continuò.
Lily si era chiesta se sarebbe mai riuscita a perdonarlo ed invece era lui che non riusciva a perdonare lei.
Sentì le lacrime di rabbia riempirle gli occhi, ma che Godric Grifondoro l’ avesse maledetta se avrebbe pianto davanti a lui.
Adesso era lui che l’ accusava di non essere stata sincera? La rabbia la fece vibrare.
“ Vuoi che sia sincera con te?” gli chiese, ma lui continuò a tenere lo sguardo sulle sue mani.
 “ Bene ecco la verità, sicuramente per te non è stato facile, ma almeno potevi darti una motivazione” lui la perforò con lo sguardo, prima di distogliere di nuovo lo sguardo “ pensa a me, credevo che mi avessi tradito, che non mi amassi, ho dovuto affrontare la perdita del mio bambino…” alzò lo sguardo verso il soffitto per ricacciare indietro le lacrime.
Non piangerai, si disse.
“ Sai che cosa vuol dire perdere un figlio per una donna, sai delle pozioni che devi prendere perché l’ utero torni al suo posto? Sai quanto è doloroso? I crampi alla pancia che ti ricordano continuamente che cosa ti è successo? No, non lo sai perché tu non c’ eri” disse le ultime due parole in un grido di rabbia e cercò di respirare fluentemente.
Le sembrava di non riuscire a respirare, le sembrava di avere la testa vuota e un macigno sullo stomaco.
“ Non c’ ero perché non mi hai voluto” affermò Scorpius e alzò la testa per guardarla.
Forse Lily avrebbe preferito che non l’ avesse fatto perché adesso i suoi occhi sembravano così tristi da farle sentire la colpa nascere dal cuore.
“ Tu hai buttato via tutto, io ti amavo e che io sia dannato ti amavo anche quando sei tornata…ma adesso…” s’ interruppe e distolse lo sguardo da lei, come se il dolore che aveva impresso nelle sue parole aumentasse guardando il suo viso.
“ Adesso non mi ami più?” chiese Lily in un sussurro e fanculo all’ umiliazione, aveva bisogno di lui.
Aveva capito di aver sbagliato a non dargli la possibilità di chiarire, aveva capito di essere stata troppo intransigente.
“ Ho sbagliato a non darti fiducia, ma chiediti cosa avresti fatto tu” gli disse, cercando di non soccombere al dolore per il fatto che lui non aveva risposto alla sua domanda.
Scosse la testa. Era tutto inutile.
Lui non capiva che lei la sua punizione l’ aveva già avuta.
Sentì di non riuscire più a trattenere le lacrime e si girò per andarsene.
Mise la mano sulla maniglia e alzò il mento e raddrizzò le spalle.
Non sarebbe uscita a testa bassa, non aveva niente di cui vergognarsi “ Sai perché sono venuta?” gli chiese, senza neanche voltarsi “ perché io a differenza tua ti amo ancora” gli disse, poi abbassò la maniglia e uscì.
Cominciò a scendere gli scalini reggendosi al corrimano, le lacrime che le annebbiavano la vista, una sensazione di deja vu nella mente e un peso nel cuore.
Era arrivata quasi in fondo quando mise un piede in fallo e sarebbe caduta se due mani forti non l’ avessero afferrata per la vita e stretta al suo petto.
Sentì il suo respiro tra i suoi capelli e le sue labbra sulla sua nuca. Sentì il suo profumo inconfondibile.
Lily rimase con la schiena appoggiata al suo petto senza osare muoversi e chiudendo gli occhi “ sei davvero imbranata” le disse, prima di voltarla verso di sé e baciarla.
La baciò a lungo e Lily fece scorrere le mani attorno al suo collo, senza riuscire a smettere di piangere.
C’ era tutto in quel bacio, la tenerezza, la passione, la mancanza, la rabbia, la delusione. Tutto racchiuso in uno spazio di pochi millimetri tra le sue e le proprie labbra.
Lui le mise le mani a cornice sul viso e raccolse le sue lacrime con i polpastrelli continuando a baciarla ovunque, sul naso, sugli occhi, persino sugli zigomi, come se volesse di nuovo assaporare la sua pelle.
“ Maledizione, Potter” le disse e sembrava che il suo respiro fosse irregolare quasi quanto il proprio “ sei una testona e prova a non fidarti di nuovo di me e…” parve pensarci, poi scosse la testa “ qualcosa mi verrà in mente” le disse e Lily rise, prima di attirarlo di nuovo a sé.

COMMENTO: OK, LO SO, FORSE SCORPIUS MERITAVA DI STARE ARRABBIATO PIU’ A LUNGO ( VISTO CHE NON L’ AVEVA TRADITA…COME IMMAGINAVATE PIU’ O MENO TUTTE ; )), MA IN FUNZIONE DELLA STORIA L’ AVREI SOLO TIRATA ALLA LUNGA E QUINDI ECCOCI QUA…SPERO VI PIACCIA LO STESSO : ))ADESSO MANCA SOLO L’ EPILOGO !! RINGRAZIO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE HANNO RECENSITO OVVERO ICEPRINCESS/ LUISA21 / ARYELLE /ALWAYS 89 / MIKILILY / HUNTER / ALESSANDRA CORTESE E ERULE !! GRAZIE DAVVERO !! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO !! UN BACIONE A TUTTI !! 

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Capitolo 10
*** EPILOGO ***


COMMENTO: ECCOCI ALLA FINE DI UN’ ALTRA STORIA E COME SEMPRE E’ CARATTERIZZATO DAL COMMENTO INIZIALE …PERCHE’ COME SEMPRE L’ ULTIMA COSA CHE MI FAREBBE PIACERE VOI LEGGIATE SONO I NOSTRI LILY E SCORPIUS : )) ALLORA PRIMA DI TUTTO GRAZIE A CHI MI HA SUPPORTATO ANCHE IN QUESTA PICCOLA LONG…NATA DA UNA SEMPLICE IDEA CHE HA INVASO IL MIO CERVELLO !! QUINDI GRAZIE A ICEPRINCESS / LUISA 21 / ARYELLE / ALWAYS 89 / MIKILILY / LILY NON LILIAN / HUNTER / ARIB / ALESSANDRA CORTESE / ERULE E CHIARAB98 !! GRAZIE ANCHE A CHI MI HA LASCIATO OGNI TANTO TRACCIA DEL SUO PASSAGGIO E ALLE  26 PREFERITE / 6 RICORDATE E 59 SEGUITE !! INFINE GRAZIE ALLE 81 PERSONE CHE MI HANNO MESSO TRA GLI AUTORI PREFERITI !! SIETE TANTISSIMI E AUMENTATE SEMPRE PIU’ ED IO NON SO DAVVERO COSA DIRVI SE NON GRAZIE INFINITE !!  ORA CHE HO FINITO CON I RINGRAZIAMENTI VI LASCIO ALLA LETTURA, MA VI RICORDO CHE SE VI VA HO UN’ ALTRA LONG A META’ E S’ INTITOLA “ IN ASSENZA DI TE” E NELLA MIA TESTA IERI SERA HA COMINCIATO A FARSI SPAZIO UN’ ALTRA IDEA…QUINDI NON PERDETEMI DI VISTA ; )) GRAZIE ANCORA A TUTTI !! UN BACIONE E…COME SEMPRE TENETE A PORTATA DI MANO L’ INSULINA…ANCHE SE STAVOLTA NON TROPPO ( OGNI TANTO SI DEVE CAMBIARE  : ))

Lily sentì la porta aprirsi e fece appena in tempo a gettarsi sotto le coperte.
“ Papà, siete tornati” disse Scorpius cercando di fingere noncuranza mentre Lily respirava affannosamente sulla sua gamba.
Draco lo guardò approfittando dello spiraglio di luce che lo illuminava.
Non aveva acceso la luce per non svegliarlo.
Quando era tornato si era solo premurato di vedere come stava, aveva paura che la Potter gli avesse spezzato nuovamente il cuore ed invece lo aveva trovato sollevato sui cuscini con le gambe sotto le coperte e un sorriso nel viso.
“ Quindi, è andata bene con Lily Potter?” gli chiese.
Scorpius fece un gesto con la mano “ ti sembra il caso di parlarne alle due di notte?” e con Lily sotto le coperte? Aggiunse tra sé.
Lily gli tirò un pelo della gamba indispettita “ Sì, è andata bene” aggiunse comunque.
“ Vi rivedrete?” chiese Astoria, raggiungendo il marito dopo pochi secondi.
Scorpius alzò gli occhi al cielo. Amava i suoi genitori, amava il fatto che si preoccupassero per lui, ma in quel momento voleva solo che si togliessero dalle scatole.
L’ idea di Lily, il suo respiro sulla sua pelle nuda, lo stavano facendo nuovamente eccitare.
“ Ho sonno, possiamo rimandare a domani la riunione di famiglia?” chiese quasi scocciato.
Astoria lo guardò sbattendo le lunghe ciglia per lo stupore. Scorpius aveva sempre parlato volentieri con loro.
Draco assottigliò leggermente gli occhi “ Va bene, ma credimi Lily Potter è proprio come suo padre: maleducata e arrogante”
Lily diede un morso alla gamba di Scorpius per resistere alla tentazione di uscire fuori e rispondere per le rime a Draco e Scorpius sussultò.
“ Lui era…”
“ Papà “ lo riprese Scorpius, se Lily gli avesse dato un altro morso, o se avesse continuato a stuzzicarlo in un’ altra qualsiasi maniera, Scorpius le sarebbe saltato addosso, fregandosene dei suoi genitori.
“ Sono davvero molto stanco” disse per giustificarsi.
Draco guardò gli occhi del figlio, quegli occhi grigi uguali ai suoi.
Erano illuminati e felici. Non aveva più visto quello sguardo negli occhi di suo figlio da molto tempo.
Era stato spento per tre anni, mentre adesso sembrava rinato.
“ Buonanotte” disse Astoria, capendo l’ antifona e uscendo dalla stanza “ sì, sì, ok, ‘notte mamma” rispose frettolosamente Scorpius.
Draco sorrise rivolto a Scorpius “ dormi bene, figliolo” gli disse e la sua voce sembrava ironica, poi prese la porta per la maniglia di modo da chiudersela dietro, ma improvvisamente parve ripensarci.
Si fermò sul posto e fece un sorriso sarcastico “ ‘ notte, Potter” disse e cominciò a ridere per l’ espressione rabbiosa del figlio, prima di chiudersi la porta alle spalle.
Lily rilasciò il respiro e si affacciò con il viso dal lenzuolo “ lo sapevo che tuo padre ci avrebbe scoperti” commentò sentendosi ancora le guance accaldate.
“ Bè dice sempre di essere stato un maestro dell’ inganno per troppo tempo per poterlo fregare” si giustificò Scorpius.
Lily giocherellò con il lenzuolo facendosi aria “ Siamo circondati di persone che non riusciamo a fregare” si lamentò.
Scorpius rise e le mise una mano sulla guancia, chiudendo le  dita attorno alla sua nuca “ sei bellissima imbarazzata” le disse prima di attirarla a sé per baciarla.
Lily si strinse a lui lasciando che il lenzuolo la scoprisse nuovamente. Scorpius sentì di nuovo i suoi sensi infuocarsi, le mise una mano sul fianco e la trascinò sopra di sé.
“ Aspetta” disse Lily, cercò la bacchetta tastando un po’ il comodino con la mano e mormorò un paio d’ incantesimi di silenzio e di chiusura “ sai che non rientrerebbero” disse Scorpius baciandole il collo “ non dopo che hanno capito che ci sei tu” aggiunse depositandole un altro bacio sul mento.
Lily fremette e si sporse leggermente per lasciar cadere la bacchetta accanto al letto “ sai come dice sempre mio padre?” gli chiese, lo guardò negli occhi argentei che sembravano avere luce propria nel buio della stanza “ vigilanza costante” disse e scoppiò a ridere, prima di essere trascinata nuovamente nella passione da Scorpius.
***
“ Stanno arrivando” Scorpius corse verso di lei che era seduta tranquillamente sopra un gradino che scendeva nel giardino di suo padre.
“ Sei pronto?” gli chiese lei con sguardo furbo.
Scorpius annuì e lei si strusciò le mani felice “ sai, in questo momento mi sembri molto una Serpeverde” commentò lui depositandole un bacio fugace sulla bocca.
Lily lo guardò con una luce negli occhi “ oh no, sono solo un po’ Malandrina” gli rispose facendogli l’ occhiolino e riferendosi al fatto che i suoi fratelli per tutta la loro adolescenza avevano amato paragonarsi ai Malandrini.
Scorpius sorrise, ma si ricompose subito vedendo il cancello aprirsi.
“ Sei un idiota” urlò Lily, calandosi subito nella parte.
Scorpius la guardò e poi spostò lo sguardo su entrambi i fratelli di Lily che stavano entrando seguiti da Alice e da un’ altra ragazza, sicuramente l’ ennesima conquista di James.
“ Tu e i tuoi segreti, non sei mai stata sincera con me, tra di noi non potrà mai funzionare”  rimarcò Scorpius.
Gli veniva quasi da ridere e pensare che fino al giorno precedente aveva pensato realmente quelle cose.
“ Sai che ti dico hanno ragione Albus e James, tu non fai per me, mi sono sempre sbagliata, il nostro non potrà mai essere amore”  fingersi irritata era difficile, soprattutto dopo che erano stati a scambiarsi effusioni e recuperare il tempo perduto per ore.
Albus e James si avvicinarono “ cosa sta succedendo?” chiese Albus, passando lo sguardo dall’ uno all’ altra preoccupati.
“ Cosa sta succedendo?” chiese Scorpius, guardando il suo migliore amico.
“ Non posso credere che tu mi abbia fatto credere di essere innamorato di tua sorella, tra noi non ci potrà mai essere amore” sentenziò Scorpius.
“ Io…ma veramente...” Albus sembrava allibito.
“ Sai che ti dico non ne sai un bel niente dell’ amore, povera la ragazza che si metterà con te” rincarò la dose Lily.
“ Non posso credere che tu mi abbia detto di recuperare con lei o tu e Alice non sareste mai stati felici” la voce di Scorpius era quasi sconvolta e Lily inarcò le sopracciglia all’ espressione di suo fratello.
Forse avevano esagerato?
Sembrava seriamente sconvolto. Forse non riusciva a credere che il suo migliore amico stesse dicendo tutte quelle bugie su di lui e che lo stesse facendo davanti alla sua neo fidanzata.
Alice assottigliò gli occhi. Era sempre stata una buona osservatrice.
James e Albus sembravano troppo sconvolti per accorgersi di quei piccoli particolari, ma Lily non era affatto arrabbiata.
Il suo viso non era rosso e fiammeggiante, i suoi capelli restavano composti ai lati della sua testa invece che venire martoriati dalle sue dita e soprattutto i suoi occhi non erano lucidi di rabbia, anzi sembravano quasi, quasi felici.
“ Ah è così ?” chiese Alice, serrando le labbra per non ridere mentre Albus si voltava verso di lei.
“ Alice, io ti giuro…”
“ Non giurare. Non osare giurare, Albus “ lo rimproverò.
Lily sbattè le palpebre più volte, non voleva mettere nei guai suo fratello, stava per dire che era tutto uno scherzo, ma Alice riprese.
“ Ho sbagliato a mettermi con te” disse.
“ Aly” provò Lily. Doveva assolutamente recuperare.
“ Ho sbagliato perché lo so che mi nascondi qualcosa” confessò Alice e adesso tutti si erano improvvisamente zittiti e l’ attenzione era tutta catalizzata sulla ragazza.
“ Nascosto…e cosa ti avrei nascosto?” chiese Albus e la sua voce non era più preoccupata, sembrava pericolosamente dura.
Lily sapeva che Albus non si arrabbiava quasi mai.
Ma era quel quasi a preoccuparla.
Lei e James prendevano fuoco facilmente, bastava una minima scintilla e spesso questo li aveva portati a discutere anche tra di loro.
Albus al contrario era sempre calmo e piuttosto pacato, ma c’ erano quelle quattro o cinque cose che uno non doveva toccargli. Non se non voleva incorrere in un’ ira devastante.
Lily e James si scambiarono uno sguardo capendo che quello era uno di quei momenti.
“ Dai, Al, andiamo in casa, ne riparleremo dopo un bicchierone di thè freddo” propose James, mettendogli un braccio sulla spalla, ma Albus se lo riscosse.
“ Che cosa ti avrei nascosto, sentiamo?” ripeté con freddezza e i suoi occhi verdi sembravano emettere lampi di rabbia.
Alice abbassò la testa e sussurrò qualcosa.
Se la situazione non fosse stata drammatica, Lily sarebbe scoppiata a ridere, si erano tutti sporti verso Alice per poter sentire meglio.
Albus addirittura aveva fatto qualche passo in avanti.
Automaticamente e senza pensare “ Non ho sentito niente” si arrabbiò Albus.
Alice ripeté la frase a voce un po’ più alta, ma alle loro orecchie arrivò solo un indistinto borbottio.
Albus ebbe uno scatto di rabbia “ mi sembra di essere preso in giro” commentò e guardò Scorpius, quasi in cerca di aiuto “ io ti amo e tu mi prendi in giro?” chiese senza neanche rendersi conto di quello che aveva effettivamente detto.
Alice sollevò la testa di scatto e sorrise “ Finalmente!” esclamò felice e Albus la guardò come se avesse battuto la testa.
Alice fece un paio di passi e lo raggiunse “ Albus Severus Potter, smettila di nascondermi i tuoi sentimenti, perché ti amo anch’ io” gli disse e lo baciò sulle labbra, ma lui restò immobile.
“ Tu…tu…mi stavi prendendo in giro?” le chiese sconvolto.
Alice sollevò le spalle “ perché no?” chiese con un sorriso “ lo meritavi dopo avermi fatto patire per anni e poi hanno cominciato loro” aggiunse puntando il dito contro Lily e Scorpius.
Lily era rimasta a bocca aperta.
La sua migliore amica. La dolce e candida Alice era più Malandrina di lei.
Era riuscita a fregarli tutti, mentre lei non era riuscita ad ingannarla.
Scoppiò a ridere seguita a ruota da Scorpius “ sei una Serpeverde perfetta” gli disse Scorpius, sedendosi accanto a Lily e mettendole una mano sul ginocchio.
Alice scosse la testa “ no, sono loro che sono creduloni” disse con modestia.
Albus che era ancora immobile la fissò un secondo “ bene, giuro che non credevo fossi così, tra noi è finita” disse velocemente.
Un po’ troppo velocemente per potergli credere, sembrava quasi che stesse prendendo una pozione di quelle da buttare giù senza guardare e senza annusare.
Un colpo e via.
James gli prese la testa sotto il braccio “ ma stai zitto, sono anni che ci rompi con Alice” gli disse cominciando a muovere la mano sui suoi capelli e frizionandoglieli dolorosamente.
“ Ahi…James…fermo” si oppose Albus ridendo, gli tirò una gomitata poco gentile sulle costole e i due si separarono.
“ Sei tremenda, sai?” domandò ad Alice, avvicinandosi a lei.
Alice lo guardò storcendo la bocca e puntando un piede come una bambina colta in fallo.
Albus rise e senza aspettare un secondo di più se la caricò sulle spalle “ Albus, lasciami” si oppose Alice, battendogli i pugni sulla schiena.
“ Oh no, verrai punita per avermi preso in giro” le disse dirigendosi verso la loro piscina, incurante delle grida di protesta di Alice.
Lily rise “ poverina” commentò, ma non aveva ancora finito del tutto di pronunciare la parola che vide gli occhi di Scorpius illuminarsi.
“ Oh no” disse alzandosi in piedi e correndo via, ma Scorpius la raggiunse in pochi passi.
“ Malfoy, stai lontano da me” protestò Lily, girandosi per affrontarlo e maledicendo di avere le gambe venti centimetri più corte delle sue.
Scorpius rise “ Potter, sai benissimo che non posso starti lontana” la prese in giro e poi prima che lei potesse emettere anche solo un gemito di protesta, la sollevò e si buttò in piscina con lei.
Lily sputacchiò un po’ d’ acqua e si risollevò lo spallino della canottiera.
“ Lo scherzo era per loro” si oppose avvicinandosi a lui.
Scorpius fece spallucce “ così è più divertente” rispose lo sguardo fisso sulle sue labbra.
Bagnate e imbronciate erano qualcosa di fortemente eccitante per lui.
Si chinò a baciarla con passione, le loro labbra unite dall’ amore.
“ Malfoy, fai spazio” urlò James e Lily e Scorpius alzarono gli occhi vedendo che anche lui e la sua compagna si stavano per tuffare, ma al contrario loro, lo stavano facendo in costume.
“ Vi devo proprio insegnare tutto” disse James, uscendo dall’ acqua “ il bagno in piscina si fa in costume e non vestiti” li rimproverò scherzoso.
Albus prese lo slancio per affogare il fratello e finirono per un po’ sott’ acqua, riemergendo dopo pochi secondi e coinvolgendo anche Scorpius, cominciando a ridere e scherzare tutti assieme.
“ L’ avresti mai detto un mese fa?” Alice le si era avvicinata quasi silenziosamente.
“ Che sapevi mentire così bene oppure che James e Scorpius avrebbero parlato senza uccidersi?” le chiese divertita, continuando ad osservare i fratelli e Scorpius che cercavano di affogarsi a vicenda.
Alice rise e si allontanò per andare da suo fratello, vedendo Scorpius avvicinarsi.
Lui si fermò e le disse qualcosa e Alice lo abbracciò di slancio, baciandolo sulla guancia.
“ Che le hai detto?” gli chiese Lily, appena lui si fu avvicinato e le ebbe cinto la vita con le braccia.
“ Non posso dirtelo” rispose misterioso.
Lily fece finta d’ incupirsi “ non vanno mai a finire bene i segreti tra di noi” si lamentò e Scorpius le fece scorrere le mani sul pezzo di pelle scoperta tra la sua canottiera e i suoi pantaloni “ no, hai ragione” disse sovrappensiero.
“ Quindi?” chiese Lily curiosa.
“ Quindi…” cominciò lui “ le ho chiesto scusa e le ho detto che voglio sposarti” disse con naturalezza.
Lily restò per un attimo a bocca aperta e lo guardò come se avesse un pazzo davanti a sé, ma poi si riscosse e gli passò le mani attorno al collo.
“ Fammi pensare, io e te per sempre?” gli chiese.
Scorpius strusciò le sue labbra sulla sua fronte “ l’ idea sarebbe quella” rispose.
Lily alzò una mano e la pose sul suo cuore. I loro battiti andavano all’ unisono.
I loro cuori battevano emozionati come il primo giorno che si erano conosciuti.
“ Sai cosa penso?” gli chiese, staccando le mani e allontanandosi di un passo da lui.
Scorpius la guardò perplesso. Perché si era allontanata?
Ma non ebbe il tempo di chiederglielo, perché Lily si diede lo slancio e premette con forza sulle sue spalle.
“ Queste cose devono essere chieste in ginocchio” urlò scherzosa, affondandolo dentro l’ acqua.

FINE

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