Sandbox Story.

di pseudo_shigure
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** .1 ***
Capitolo 2: *** .2 ***
Capitolo 3: *** .3 ***



Capitolo 1
*** .1 ***




Titolo: Sandbox Story.
Autore originale: pseudo_shigure + bl4ckm4lice
Traduttrice: Sanaka.
Lingua originale: inglese.
Disclaimer: Ovviamente è tutto inventato, bla bla, Eunhyuk e Donghae, così come Siwon e Kyuhyun, sono solo amici. Certo.
Pairing: Eunhae, Wonkyu.
Avvertimenti: Shonen-ai, AU.
Rating: Verde.

 
perchè non so mai come iniziare...? 
Buondì belleee persone, io sono Sanakaaaa. Aaaaaaa. (・ω・)/ 
Comunque, da come avrete già capito, questa è una traduzione. La traduzione è una cosa inventata per permettere a persone incapaci e che non sanno scrivere come me di contiribuire nel loro fantastico fandom. Allora, la storia è abbastanza lunga, anche se la struttura non l'ho capita bene manco io, quindi vabbè. Sono tutte piccole storie, formate da 2-3 capitoli. Le prime tre storie sono Kid!fic. Non sapete cos'è una Kid!fic? Leggete e lo capirete :D Per chi lo sa, invece, magari potrà subito pensare che sia una cosa un pò noiosa, visto che non piace a molti ed a me per prima non piaceva. Peeerò ho rivalutato molto il 'genere' con questa fic. E' scritta davvero bene e spero che sia tradotta altrettanto bene. Con il tempo si andrà avanti nella vita dei personaggi, oltre a sapere le idiozie che dicono da bambini, scopriremo anche le incredibili pippe mentali che si faranno da adolescenti e così via.
E niente, in pratica parla della vita de 'sti quattro cinesi froci. Booooh.
 
WARNING
  • FLUFF. Questa storia vomita fluff. No, sul serio.
  • KYUMIN SHIPPERS. Allora, voglio farvi sapere che anche se molte di voi chiuderanno la pagina con un 'ma che cazz...', io vi stimo e vi amo ugualmente.
  • Come ho già detto, Kid!fic.
  • Un piccolo consiglioinformazione: questa volta ho fatto la seria, ma nelle note scriverò solo cazzate a random che non interessano a nessuno, probabilmente commentando ogni singola figura di merda fatta da uno dei nostri amati beniamini (ne fanno tante <3), quindi sù, passate subito alla storia ( °ー°)
.1


La prima volta che vide il più piccolo fu durante il suo primo giorno di scuola.
Sua madre lo stava accompagnando con la macchina e, durante il tragitto per la scuola elementare, passarono per quella materna, che si trovava affianco. Sorrise, pensando che era cresciuto ormai, non doveva più indossare il grembiule e poteva avere finalmente lo zaino che aveva sempre sognato. Poteva davvero studiare, e non giocare, come si faceva all'asilo.

Un'altra madre stringeva la mano del figlio, un bambino magro, piccolo (beh, andava comunque all'asilo), con la pelle pallida, le guance tonde ed un broncio a decorargli il viso. Sembrava sbuffare contro un altro bambino, la cui mano era stretta anch'essa in quella della propria madre. Quest'ultimo si agitava eccitato contro il braccio del primo bambino, ottenendo solo occhiatacce in cambio. Ma il secondo bambino era persistente ed il primo bambino finì per essere spinto nell'asilo dalla madre.

"Siwon, tesoro?" Sua madre gli posò una mano sulla spalla, facendolo girare, "Che cosa stai guardando?"

Si voltò di nuovo per guardare il bambino, ma lui era sparito. Scosse la testa verso sua madre. "Niente."



***



Conobbe un nuovo amico nella nuova classe. Erano seduti vicini ed il ragazzo subito si presentò con il nome di Hyukjae; aveva il sorriso tutto gengive ed amicizia.

"Allora, dove abiti?" chiese Hyukjae, quando si avviarono verso il cancello principale.

"Ad un paio di isolati da qui. Da quella parte," indicò Siwon.

"Ah! Anche io devo fare quella strada! Andiamo a casa insieme?"

"Beh," sorrise Siwon imbarazzato, "Vorrei, ma...di solito vengono a prendermi con la macchina."

Hyukjae sgranò gli occhi: "Hai una macchina? Wow, sei ricco."

"No, non in quel senso," Siwon arrossì ed agitò le mani, ma Hyukjae sembrava indifferente alla cosa.

"Hyukkie!" gridò qualcuno all'improvviso. Hyukjae si girò ed alzò la mano in aria in segno di saluto. "Oi!"

Siwon si girò e sbattè le palpebre quando riconobbe i due bambini visti all'asilo quella mattina. Il primo bambino era ancora accigliato (e Siwon si chiese se quella fosse la sua solita faccia) mentre il secondo bambino correva verso Hyukjae (o Hyukkie).

"Perchè siete già qui? Sarei dovuto venire a prendervi—uff!" Hyukjae sbuffò quando il ragazzo si schiantò contro di lui.

"Donghae continuava a dire di volerti vedere e stava diventando un tantino rumoroso," disse l'altro ragazzo: "E per rumoroso intendo che stava iniziando a dar fastidio a tutto il cortile, così l'ho portato qui."

Il bambino di nome Donghae mise il broncio, "Io non sono rumoroso."

Siwon si schiarì la gola, riuscendo ad attirare l'attenzione di Hyukjae. "Oh, scusa, Siwon. Questi sono Donghae e Kyuhyun. Sono i miei vicini. Beh, Donghae è mio vicino, Kyuhyun vive a pochi isolati di distanza, ma amano giocare nel parco insieme così sono finito a fargli da babysitter—OW!" Hyukjae urlò di dolore quando Kyuhyun gli calpestò un piede.

"Io sono quello finito a fare il babysitter," lo schernì Kyuhyun. "Combini più guai tu che io."

"Beh," Siwon esitò, "Buon pomeriggio. Il mio nome è Choi Siwon. Piacere di conoscervi."

"Ciao, Siwon. Sono Donghae!" disse Donghae, sorridendogli. Kyuhyun lo fissò dall'alto in basso prima di dire ciao.

Quel giorno Siwon capì che Kyuhyun non era esattamente quello che si poteva chiamare uno simpatico.



***



"Ti piace leggere?"

Erano al parco quel giorno. Hyukjae, qualche giorno prima, gli aveva chiesto se voleva unirsi a loro quella domenica e lui aveva accettato. Hyukjae e Donghae erano da qualche parte, a giocare, e Siwon non potè fare a meno di notare Kyuhyun seduto da solo su una panchina, a leggere un libro. Era nella sua natura l'essere gentile con gli altri, e così cerco di fare conversazione con il ragazzo antipatico.

"Mi piace la matematica," rispose Kyuhyun e Siwon si rese conto che quello era un libro di matematica. Per la terza elementare.

"Non ricordavo che insegnassero la matematica all'asilo."

"Perchè gli altri bambini sono stupidi," disse Kyuhyun, roteando gli occhi ed affondando di nuovo il viso nel libro, come per tagliarsi dalla conversazione. E Siwon in qualsiasi altra situazione se ne sarebbe andato via (perchè comportarsi in quel modo era irrimediabilmente scortese), eppure era ancora lì, cercando di continuare la conversazione.

"A-anche a me piace studiare!"

Un momento. Due. "Si?" Kyuhyun finalmente fece capolino da dietro il libro, "Cosa?"

Siwon formulò subito la risposta. "Inglese," disse, l'unica cosa in cui se la cavava. Se la cavava anche nello sport, ma era abbastanza sicuro che Kyuhyun non considerava lo sport uno studio. "Riesco a parlare in inglese abbastanza bene," disse Siwon, formulando poi una frase in inglese a caso.

"Oh," gli occhi di Kyuhyun brillarono e le labbra gli si allargarono in un sorriso, per la prima volta da quando lo aveva incontrato. "Sei bravo."

Siwon quel giorno capì che, sebbene Kyuhyun fosse antipatico, aveva dei begli occhi ed un sorriso che faceva sorridere anche lui.



***



"Kyuhyun? Che ci fai qui?" Siwon sbattè le palpebre quando lo vide nell'atrio della sua scuola, anche se non potè fare a meno di sorridere.

"Donghae voleva venire a prendere Hyukjae perchè Hyukjae non si è portato l'ombrello oggi," spiegò Kyuhyun indicando il ragazzo, "Sono qui solo perchè mia madre mi ha detto di non lasciarlo solo."

"Ciao, Siwon," disse Donghae allegro come sempre. "Dov'è il tuo ombrello?"

Siwon ricambiò il saluto e guardò fuori. Pioveva forte.

"Non preoccuparti per lui," Hyukjae apparve alle sue spalle, "Lo vengono a prendere tutti i giorni."

"Beh, in realtà non oggi," disse Siwon grattandosi la testa, "Credo di dover aspettare fino a che non smetterà di piovere."

"Eh?" Hyukjae alzò un sopracciglio, "Sei sicuro? Non so dove abiti, ma puoi anche aspettare da me se vuoi."

"Mi dispiace Siwon," si scusò Donghae, "Io devo condividerlo con Hyukkie, altrimenti dopo mette il broncio."

"Non è vero!" gridò Hyukjae: "Non mi importa se vuoi ripararti con lui," aggiunse, anche se non senza un leggero broncio.

"Va tutto bene, Hyukkie. Voglio ripararmi con te," disse Donghae colpendo leggermente la schiena di Hyukjae, rassicurante.
"Uhm...perchè non ti ripari sotto l'ombrello di Kyuhyun?!" disse Donghae allegramente, credendo di aver avuto l'idea più geniale di sempre.


"Intendi io e Siwon?" chiese Kyuhyun. E Siwon fu l'unico che sembrò notare il lieve panico sul viso dell'altro.

"Non preoccuparti, Kyu," Siwon non voleva che il suo amico si bagnasse per condividere l'ombrello con lui. E poi non voleva che il più piccolo si sentisse a disagio. "Sono sicuro che smetterà presto di piovere."

Hyukjae glielo chiese di nuovo, per poi rinunciare dopo un altro rifiuto da Siwon. Per tutto il tempo Donghae chiese a Kyuhyun perchè Siwon non potesse venire con loro e, per tutto il tempo, Kyuhyun lo guardò come per dire 'Mi stai infastidendo'. E Siwon realizzò che, anche se Kyuhyun aveva dei begli occhi (ed un bel sorriso, anche se non stava sorridendo in quel momento), era comunque antipatico.

I tre lo lasciarono ed altri amici di classe lo salutarono prima di dirigersi anch'essi verso casa. Siwon, impotente, guardò il cielo, che sembrava scurirsi sempre di più, invece che schiarirsi. Bene.

I suoi pensieri furono interrotti dal rumore di qualcuno che si avvicinava. Correndo. Rimase sopreso quando vide che si trattava di Kyuhyun, che indossava un impermeabile rosa-che gli stava decisamente grande- e degli stivali. In mano aveva due ombrelli.

"Tieni," disse Kyuhyun, offrendogli l'altro ombrello.

"Eh?" Siwon sbattè le palpebre, "Sei tornato fin qui solo per portarmi un ombrello?"

"Non mi sembra che la pioggia stia per finire."

"Ma sei tornato fin qui solo per—"

"Si, ti ho sentito," disse l'altro, roteando gli occhi.

Siwon ancora non comprendeva il motivo per cui il ragazzo antipatico era tornato indietro solo per dargli un ombrello. Ma un'altra cosa aveva catturato il suo interesse e Kyuhyun gli buttò un'occhiataccia quando vide su cosa si erano posati i suoi occhi. "Stai zitto e non dirlo a nessuno. Mia madre non mi permette di uscire senza usare un impermeabile e degli stivali, quando piove e visto che i miei azzurri sono a casa di mio zio, ho dovuto usare quelli di mia sorella."

Quindi non solo Kyuhyun gli aveva portato un ombrello, ma aveva anche acconsentito ad indossare un impermeabile rosa solo per poterlo fare.

"Puoi ridarmelo quando vuoi. Ciao," Kyuhyun si voltò senza preavviso e cominciò a correre via.

"A-Aspetta!" gridò Siwon, "N-Non ti ho ringraziato! Grazie!"

Kyuhyun rise, guardando da sopra la propria spalla. "Sei divertente."

Siwon quel giorno capì che Kyuhyun era, in realtà, molto simpatico. Ed aveva anche una risata davvero, davvero bella.



***



Dopo che i due ragazzi Lee si separarono da Kyuhyun—che sembrò all'improvviso andare di fretta—non ci volle molto prima che i due iniziassero a litigare.

"Hyukkie, puoi tenere l'ombrello?"

"No."

"Ma perchè? Sono stanco, tu sei più alto di me. Dovresti essere tu a mantenere l'ombrello."

"Il tuo ombrello ha le orecchie! Non voglio che i miei amici mi vedano con questo coso in mano."

"Hyukkie, non dire così! Mr.Bear potrebbe sentirti. Poi sarà triste."

"Mr.Bear?"

"Mr.Bear, l'ombrello," rispose Donghae con aria ovvia. "Visto che ha le orecchie potrebbe sentire quanto sei piagnucolone. Per questo, non lamentarti quando piove se no poi Mr. Bear sentirà che non vuoi portarlo e si sentirà triste."

"Sei proprio un bambino," lo schernì Hyukjae, incrociando le braccia al petto.

"No, non lo sono!" protestò Donghae.

"Si, lo sei."

"No!"

"Si."

"Non lo sono, non lo sono, non lo sono, non lo sono, non lo sono!"

"Si, si, si, si, si," rispose Hyukjae con un sorrisetto. Più che cercare di vincere sull'altro si stava solo divertendo a prenderlo in giro.

Ma il suo ghigno sparì quando Donghae andò a finire in una pozza in mezzo alla strada, spruzzando l'acqua ovunque, anche sui loro vestiti. Donghae indossava l'impermeabile blu, quindi la sua divisa era protetta. Purtroppo, però, Hyukjae quel giorno aveva dimenticato il suo, quindi la sua divisa si bagnò tutta.

"Hae!"

"Scusati con Mr.Bear!"

"No, non chiederò scusa ad un ombrello!"

"Ma Mr.Bear non è solo un ombrello! Può sentirti!"

"Pff!"

Hyukjae si allontanò da sotto l'ombrello giallo (con le orecchie da orso) ed, un secondo dopo, i suoi capelli e la sua divisa erano completamente fradici. Ma lui era testardo, così continuo a camminare a due passi da Donghae.

Il più piccolo spalancò la bocca. Non lo sa che si ammala se non usa l'ombrello, pensa Donghae. Però sembrava così bello camminare sotto la pioggia senza ombrello. Voleva farlo anche lui, ma sapeva che sua madre si sarebbe infuriata se fosse tornato a casa tutto bagnato.

"Hyukkie! Aspetta!"

Donghae, con le sue gambe piccoline, cercò di affrettare il passo. Ma, appena raggiunse Hyukjae, il ragazzo più grande cominciò ad andare più veloce.

"Hyukkie, vieni sotto l'ombrello."

Hyukjae affrettò il passo.

"Hyukkie non devi chiedere scusa a Mr.Bear, vieni sotto l'ombrello."

Sentì le dita piccole di Donghae stringergli la maglia.

"Ti prego."

Hyukjae sapeva di poter scappare dalla presa dell'altro. Ma sapeva anche che Donghae gli sarebbe corso dietro. E poi sarebbe caduto.

"Hyukkie," chiamò Donghae dolcemente. La sua voce era quasi inghiottita dal rumore della pioggia che si schiantava al suolo.

Hyukjae sospirò: "Va bene." E ritornò sotto all'ombrello. Donghae non lasciò la presa sulla sua maglia fino a che non raggiunsero le loro case, una di fronte all'altra.

"Andiamo prima da te," disse finalmente Hyukjae dopo aver camminato in silenzio per cinque minuti. Non erano mai riusciti a stare zitti per così tanto tempo.

"Ma è il mio ombrello. Non puoi tornare a casa senza ombrello, Hyuk."

"Abito proprio difronte. Andrà tutto bene. E comunque sono già fradicio."

Hyukjae non era sicuro di poter lasciare che Donghae andasse da solo a casa. Se non fosse stato attento, se fosse inciampato, sarebbe potuto andare sotto ad una macchina. Anche se erano pochi i passi che separavano le loro case, Hyukjae non riusciva a rischiare.

"Ma..."

"Andiamo," Hyukjae spinse piano Donghae verso casa sua. "Ho promesso a tua madre di portarti a casa tutti i giorni e non è bello rompere le promesse."

"Uh...va bene," disse Donghae, con riluttanza.

Quando arrivarono al portico della casa di Donghae, Hyukjae perdeva acqua, creò addirittura una pozzanghera sul pavimento. La maglia era bagnata ed aveva i capelli fradici. Era scosso da brividi ed aveva le labbra bluastre. Donghae si sentì davvero in colpa. Se lui non gli avesse chiesto di scusarsi con Mr.Bear, se non avesse insistito, Hyukjae non si sarebbe arrabbiato e non si sarebbe avviato da solo sotto la pioggia.

"Hyukkie." Donghae aveva ancora le dita strette alla maglia di Hyukjae. "Vuoi entrare?"

Hyukjae scosse la testa, "Voglio farmi un bagno caldo," rispose l'altro, scosso dai brividi.

"Puoi farlo a casa mia. Ti lavo la schiena."

"Voglio del latte alla fragola, caldo."

"Posso chiedere alla mia mamma di preparartelo."

"Ok, ma quando faremo un pisolino sul tuo letto voglio tutta la coperta per me. Ed anche il tuo peluche di Nemo," disse Hyukjae.

Donghae ridacchiò. "Va bene," e trascinò Hyukjae dentro.



***



"Che ci fai qui?"

"Um," Siwon si agitava sotto lo sguardo di Kyuhyun "Sono venuto a prenderti? Donghae è andato da qualche parte con Hyukjae, giusto?"

"Non ho bisogno della scorta. Semplicemente andavo a casa con Donghae tutti i giorni, è Hyukjae che dice di venirci a prendere, ma comunque oggi sono andati tutti e due a visitare la zia di Donghae. Quindi, perchè sei qui?"

Perchè quel ragazzino rendeva sempre le cose difficili? "Non possiamo andare a casa insieme?" Stava per chiedergli 'Siamo amici, no?', ma ebbe improvvisamente paura che la risposta potesse essere un freddo 'no'.

"...Di solito non vai a casa con la macchina?"

'Ho detto a mia madre che voglio iniziare ad andare a casa con i miei amici.' "Ho detto a mia madre che ormai sono grande. Posso andare a casa con voi, da oggi in poi. Credo che abitiamo vicino."

Kyuhyun sbuffò, ma poi iniziò a camminare.

"Non ho mai visto tua madre venirti a prendere," disse Siwon, per iniziare la conversazione.

"Sono grande," disse Kyuhyun aggrottando la fronte, come se quel particolare non sarebbe dovuto scappare a Siwon, "E poi abito proprio dietro l'angolo."

Siwon si sentì un pò deluso, pensava che avrebbero potuto camminare insieme per un pò di più. "Posso venire a giocare un pò da te?"

L'altro lo guardò a lungo. "Certo,"disse infine, "Ho alcuni giochi."

Arrivarono difronte ad una grande casa, e Siwon ammirò la calda, accogliente facciata, mentre Kyuhyun apriva il piccolo cancello.

"Kyuuuuu~~!"

Siwon si voltò alla voce e vide tre ragazze, forse di qualche anno più grande di lui, correre dall'altro lato della strada. Sentì Kyuhyun sbuffare al suo fianco, e ben presto le ragazze lo avevano raggiunto e lo avevano preso in braccio, "Che cosa sta facendo il piccolo Kyu?"

"Noona! Mettimi giù!" Kyuhyun la allontanò prima che potesse dargli un bacio sulla guancia.

"Aww, imbronciato come sempre!" Le altre ragazze ridacchiarono. Una notò Siwon e disse: "Ciao! Sei un amico di Kyuhyun?"

Il panico lo colpì. Di questo si preoccupava. Non sapeva se Kyuhyun si sarebbe sentito infastidito se avrebbe risposto di sì, ma dire no avrebbe reso la situazione strana...Perchè dovresti andare a casa di una persona che non è—.

"Si, è un mio amico," si accigliò Kyuhyun, mentre cercava di liberarsi. "Noona!"

"Si, si, piccolo," la noona di Kyuhyun finalmente lo mise giù, per rivolgersi a Siwon. "Ciao, io sono Ahra. Come ti chiami, amico di Kyuhyun?"

'Amico di Kyuhyun,' Siwon dovette reprimere un grande sorriso, 'Amico di Kyuhyun, amico di Kyuhyun, amico di Kyuhyun-'

"Buon pomeriggio, il mio nome è Choi Siwon."



***



"Ehi, tu," lo prese in giro Hyukjae, "ragazzo popolare!"

Siwon fissò scoraggiato la pila di cioccolato sul suo banco. Gli piaceva la cioccolata, ma così tanta... "Ne vuoi un pò?" offrì.

"Certo che sì!" ghignò Hyukjae mentre prendeva due delle scatole più grandi e se le ficcava nella borsa.

Siwon decise che ne avrebbe dato un pò alla sua famiglia. E forse anche a Kyuhyun. Ehm. Ed anche a Donghae così non sarebbe sembrato st—.

"Perchè stai sorridendo come un ebete?" chiese Hyukjae pizzicandogli un fianco. "Sei strano."



***



Quando la lezione finì, Hyukjae disse a Siwon di avviarsi verso l'asilo (si, Siwon aveva preso l'abitudine di andare a prendere i due bambini), visto che lui doveva restituire un libro ad un suo amico di un'altra classe. Ma ciò che lo accolse nel cortile dell'asilo non fu esattamente una scena piacevole.

"Per te!" esclamò Donghae, sorridendo a Kyuhyun. "Mia madre mi ha detto di dare la cioccolata alle persone che mi piacciono, visto che oggi è il giorno di San V—" aggrottò le sopracciglia cercando di ricordare il nome del giorno, "Veleno...o qualcosa del genere."

Kyuhyun ispezionò il cioccolato, decorato con un nastro alla bell'è meglio. "Mmh, okay," disse, mentre prendeva il cioccolato. Il gesto, per qualche motivo, causò l'immediata rabbia di Siwon.

"Perchè l'hai accettata?"

Kyuhyun si voltò, guardandolo sorpreso, "Siwon?"

"Certo che l'ha accettata, Siwon!" gli sorrise Donghae, ma Siwon non riuscì a ricambiare il sorriso. "Oggi Kyu ha accettato un sacco di cioccolata!"

Proprio in quel momento, Siwon vide i cioccolatini nella busta che Kyuhyun aveva in mano. "Fammi vedere," disse, tirandola.

Kyuhyun aggrottò la fronte e la trattenne, "Ehi! Sono miei!"

"Fammi—!" Poi successe tutto troppo in fretta. La busta si ruppe e tutti i cioccolatini finirono nella pozza poco distante da loro. Era poco profonda, si, ma ormai tutto quello che aveva ricevuto Kyuhyun era rovinato, fatta eccezione per la cioccolata appena ricevuta da Donghae.

Si congelarono e nessuno si mosse fino a che non arrivò Hyukjae, "Heeeey! Eh? Che cos'è successo?"

"Perchè l'hai fatto?" la voce di Kyuhyun sembrò così debole, così ferita, tutto il contrario di quello che Siwon aveva previsto (urla?). Il ragazzo più grande alzò lo sguardo verso di lui e fu subito attaccato dai sensi di colpa, vedendo le lacrime dell'altro.

"Tu," deglutì vedendo il bambino, di solito calmo, così arrabbiato "non puoi mangiare così tanta cioccolata."

"Ho accettato solo quello che mi piaceva."

Qualcosa di peggiore dei sensi di colpa gli appesantì il petto, "T-ti piace...?"

"La cioccolata fondente," singhiozzò Kyuhyun, "C'è n'era così tanta e tu li hai buttati via tutti."

"Io-"

"Perchè l'hai fatto."

"Mi dispiace tanto, Kyu-"

Kyuhyun si voltò e corse via.

"Wow," Siwon sentì Hyukjae sussurrare a Donghae. "Non avevo mai visto Kyuhyun piangere prima."

A Siwon venne quasi voglia di chiedere a suo padre un trofeo per 'Il peggior amico di sempre', quando tornò a casa.

Più tardi, quel giorno, Siwon spese tutta la sua paghetta settimanale per comprare cioccolata fondente ed andò a casa di Kyuhyun. "Ecco...io...ti ho comprato della cioccolata. So che forse non mi perdonerai e forse non vorrai neanche più essere mio amico, ma...voglio solo che tu ti goda questi," Siwon mise i cioccolatini sul comodino, "li metto qui. Ed...ehm, non dimenticare di lavarti i denti, dopo."

"Come se non lo sapessi."

Siwon lo guardò sorpreso. Gli occhi del bambino più piccolo erano gonfi.

"Mi dispiace, Kyuhyun," disse Siwon. Kyuhyun si lasciò cadere sul letto e guardò la cioccolata. Cioccolata fondente. Ne prese uno e lo porse al più grande. "Tieni. Sei ancora mio amico."

Lentamente, un sorriso cominciò a formarsi sul volto di Siwon.

E, per sua gioia, quel sorriso gli fu restituito.




***


#GETWELLSOONKIMJONGHYUN (guys scusate l'off-topic ma lo sto scrivendo ovunque. Che poi non serve a niente però vabbè...ho perso dieci anni di vita).


vi chiedo umilmente perdono per gli errori che avete trovato, Shisus non mi ha ancora donato una beta.


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Capitolo 2
*** .2 ***


annyeeeong! (・ω・)/
no...sul serio, parliamone. Per quale motivo io non posso andare all'aereoporto della mia città e ritrovarmi i Super Junior (mica cazzi) vestiti da supereroi? La vita è ingiusta. Sinceramente mi aspettavo che il graaande evento a sorpresa che ci aveva gentilmente annunciato stamattina Lee Hyukjae fossero le benedette date europee, quindi quando li ho visti conciati in quel modo in aereoporto.....ho bestemmiato, ma vabbè, ci accontentiamo lo stesso. Ma poi...cari tizi della SM, ma dopo 25 ore di aereo, tra scali e foto a random con hot dog e tizi sconosciuti, quando vorrebbero solo una superficie morbida dove dormire per i prossimi vent'anni, gli fate fare 'ste cose in aereoporto :') Però sto zitta, perchè Donghae con la barba è il mio fetish. Coooomunque, questo è il secondo capitolo C: e scusate sempre eventuali errori di ortografia t.t

2
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"Yah! Donghae, dov'è la mia cioccolata!" disse Hyukjae il giorno dopo, agitando le mani davanti al viso del bambino.

Il giorno prima era stato ad aspettare per tutto il tempo che il bambino venisse correndo a casa sua per dargli la cioccolata (ma questo è un segreto, che nessuno lo dica a Donghae). Non capiva perchè il bambino ne aveva data un pezzo a Kyuhyun e non a lui. Nel giorno di San Valentino non si dà la cioccolata solo alla persona che ti piace? Ed era lui la persona che Donghae preferiva...no?

"Anche Hyukkie vuole della cioccolata?" chiese Donghae accigliato. "Ma...ma a te non piace la cioccolata."

"Voglio la cioccolata."

"Non ho cioccolata per Hyukkie, adesso." La colpa era chiaramente visibile sul viso di Donghae.

"Che cosa?! Perchè? L'hai data anche a Kyuhyun, perchè non ce l'hai per me?" chiese Hyukjae calpestando il pavimento.

"Mi dispiace."

Siwon notò il cipiglio sul volto di Hyukjae ed il mento tremante di Donghae. Ed essendo un bel bambino che amava la pace, cercò di offrire una soluzione.

"Hyukjae, Donghae sta per piangere. Hai ancora quella scatola di cioccolata nello zaino, no? Smetti di chiederla a Donghae," disse Siwon, cercando di calmare l'amico.

"Hyukkie ha avuto una scatola di cioccolato?" Questa volta era suo il cipiglio.

"Proprio così!" rispose Hyukjae, compiaciuto.

"Chi te l'ha data?"

"Segreto!" disse Hyukjae, tirando fuori la lingua per vendetta, perchè Donghae non gli aveva dato la cioccolata.

Infastidito dall'atteggiamento di Hyukjae, Donghae lo spinse con entrambe le mani, dopodichè corse via, lontano dagli altri ragazzi, verso la strada opposta alle loro case. Kyuhyun alzò gli occhi al cielo.

"Si perderà," disse in tono pratico.

Hyukjae guardò Kyuhyun, poi Siwon, che annuì. Il bambino sospirò. Se non l'avesse seguito, Donghae si sarebbe perso.

"Farà meglio a darmi una scatola di cioccolata, l'anno prossimo," borbottò Hyukjae, prima di rincorrere Donghae.

"Yah! Lee Donghae! Ti perderai!"

Ma Donghae era sempre stato bravo nella corsa—quelle rare volte in cui non cadeva o inciampava in qualcosa—, ed in più la sua testardaggine aumentava la sua energia. Quindi Hyukjae non poteva competere con lui quando si trattava di correre.

Hyukjae trovò il bambino seduto su una panchina di una strada affollata, non molto lontano da un semaforo. Donghae piangeva. Piangeva come se gli fosse appena morto il cane e del moccio gli scorreva dal naso. Hyukjae sapeva che Donghae gli avrebbe rivolto la parola solo dopo qualche minuto ad aspettare. Così rimase accanto al bambino, in silenzio.

"Io..." Donghae singhiozzò, finalmente. Dopo 5 volte che era scattato il rosso, osservò Hyukjae. "Non posso attraversare la strada. Troppe macchine."

"Perchè vuoi attraversare la strada?"

"Voglio andare a casa," Donghae iniziò a piangere più forte. Perchè, perchè Hyukjae non riusciva a capirlo?

"Casa è dall'altro lato."

Donghae lo guardò scioccato, prima di iniziare a piangere di nuovo. Afferrò più stretto il bordo della panchina. La bocca si aprì leggermente, lasciando colare della bava. Hyukjae pensò che era davvero brutto. Ed un piagnucolone. Avrebbe potuto seriamente piangere per ogni minima cosa. Forse era proprio per questo che la madre di Donghae aveva deciso di tenerlo all'asilo per un altro anno, anche se era abbastanza grande per andare alle elementari, proprio come Hyukjae.

"Tieni."

Una scatola di cioccolato apparve di fronte a Donghae. Il bambino rivolse uno sguardo interrogativo al più grande,mentre le lacrime continuavano a scorrergli sul viso.

"Ti piace il cioccolato, no? Tieni," Hyukjae gli avvicinò di più la scatola di cioccolata, "Adesso smettila di piangere."

Timidamente, Donghae prese la scatola di cioccolata dalle mani di Hyukjae.

"E' questa quella che ti ha dato il tuo amico?"

Hyukjae annuì. E improvvisamente Donghae pensò fosse una buona idea ingurgitare tre cioccolatini alla volta.

"Non te ne lascierò mangiare neanche uno!"

Non ci volle molto prima che le dite e la bocca di Donghae fossero coperte di cioccolata. Hyukjae rise.

"Sei davvero brutto."

"Zitto!" urlò Donghae, dandogli un calcio nello stinco. Ma Hyukjae rise ancora più forte perchè non gli aveva fatto neanche un pò male.

Quel giorno, a scuola, Hyukjae aveva fatto Educazione Fisica, così la sua mamma gli aveva messo un asciugamano nello zaino, per asciugarsi il sudore. Prese l'asciugamano sporco dalla borsa e pulì il viso di Donghae, le lacrime e la cioccolata.

"Hyukkie ~ ~ dai, dimmelo. Chi te l'ha data la cioccolata?" gli chiese Donghae.

"Siwon."

"Siwon!?!?" Gli occhi di Donghae si allargarono. Si grattò il naso. "Credevo gli piacesse Kyu."

"Aspetta, a Siwon piace Kyuhyun?"

"Si! Ed a Kyu piace Siwon!"

Hyukjae sbuffò, "Impossibile."

"E' vero! Lo so perchè a Siwon piace giocare sempre con Kyu ed anche a Kyu piace giocare sempre con Siwon!"

"Comunque impossibile," L'educato Siwon e l'antipatico Kyuhyun?

Donghae mise il broncio, "Perchè, perchè Siwon ti ha dato la cioccolata?"

"No! Siwon l'ha ricevuta da una ragazza della nostra classe. Lui l'ha data a me perchè io non ne ho avuta neanche un pò," Hyukjae abbassò lo sguardo. Era ovviamente imbarazzato dalla cosa.

Ma Donghae ridacchiò, "Povero Hyukkie," lo prese in giro.

"Che povero Hyukkie? Questo non significa che devi darmene tu un pò?"

Donghae posò la scatola di cioccolata sulla panchina e si tolse lo zaino dalle spalle. Hyukjae lo guardava, mentre l'altro cercava di tirarne fuori qualcosa.

"Ecco."

Il più piccolo gli mise davanti un cartone di latte alla fragola.

"Per me?" chiese Hyukjae, dubbioso.

Donghae annuì. "Mmhm. Mamma voleva comprare del cioccolato ieri, così potevo darlo a te. Ma gli ho detto Mamma, a Hyukkie non piace il cioccolato. Gli piace il latte alla fragola. Pensa, l'ho anche preso da solo dallo scaffale del supermercato Perchè io adesso sono alto, lo sai?" Disse Donghae, con orgoglio. "E visto che ieri era un giornata di cioccolato, posso darti questo solo oggi."

"Grazie, Hae."

Hyukjae gli mostrò il suo sorriso tutte gengive e gli accarezzò la testa. Il più piccolo fece un sorriso così largo che gli occhi si trasformarono in piccole striscioline sottili.

"Pronto a tornare a casa?" gli chiese Hyukjae.

"Okay!"

Donghae saltò giù dalla panchina e gli offrì la mano. Hyukjae la prese ed accompagnò il più piccolo a casa, mentre beveva il suo latte alla fragola con un sorriso sul volto.

"Hyukkie, mi fa male la pancia."

"Questo è quello che si ottiene a mangiare il cioccolato di un'altra persona!"



***



"Vuoi unirti a noi, oggi? Andiamo al parco!"

Siwon annuì. "Ci sarà anche Kyuhyun?"

"Pfft. Non so perchè ti piace stare con lui," disse Hyukjae. "E' antipatico. E poi crede di essere il più intelligente! Mi guarda come se fossi uno scarafaggio. Voglio dire, è solo un bambino dell'asilo!"

Siwon fece il broncio, "Non è poi così male. Potrebbe essere gentile con te se magari tu fossi più gentile con lui. Forse dovresti smetterla di trattar male quel suo amico."

"Forse dovrebbe smetterla di fare l'eroe."

"Hey! Non parlare così."

Hyukjae socchiuse gli occhi, confuso, "Ti piace, vero?"

Silenzio.

Ancora silenzio.

Anc—

Le guance di Siwon sembrarono esplodere, "MA DI CHE COSA STAI PARLANDO?"

Hyukjae sbattè le palpebre e poi scoppiò a ridere, "Ti piace! Ahahah! Davvero ti piace quel coso magrolino! Ti PIACE! Non è minimamente carino!"

Il ragazzo più grande diede uno spintone all'amico. "Come se a te non piacesse quel bambino piagnucolone!"

Fu il turno di Hyukjae di arrossire. "M-Mi prendi in giro? A chi piacerebbe quello stupido?"

"Beh a te!"

"No, non mi piace! Lo odio!"

Un singhiozzo interruppe la conversazione. Proprio in quel momento, i due bambini si resero conto di essere arrivati all'asilo e di aver appena discusso di fronte agli altri due.

"Idiota," mormorò Kyuhyun.

"Hyukkie..." Donghae singhiozzò di nuovo, "Tu mi odi?"

"Io...No, Io....aspetta!" Hyukjae inciampò nel nulla mentre cercava di rincorrere il più piccolo. Si rialzò, dicendo una parola che forse aveva imparato da qualche cattivo programma televisivo, e seguì Donghae. Kyuhyun e Siwon furono lasciati...soli.

Ora la cosa era abbastanza....imbarazzante.

"Ci...Ci hai sentiti?" chiese Siwon, esitante.

"Si."

"Tutto?"

Kyuhyun scrollò le spalle, invece di roteare gli occhi come suo solito, e questo fece capire a Siwon che qualcosa non andava. Non che la situazione non andasse già di suo.

"Kyuhyun...?" Perchè forse Siwon doveva iniziare ad essere un bambino grande. Un bambino grande che non solo fosse in grado di tornare a casa da solo, ma che avesse anche il coraggio di..."Umm...Su quello che ha detto Hyukjae..."
"Pensi che io sia magrolino e brutto?"

"Non ho detto questo!" si affrettò a dire Siwon. Kyuhyun non rispose, facendolo preoccupare. Avendo paura che il più piccolo stesse piangendo, si chinò per guardarlo meglio in viso. Per fortuna, Kyuhyun non stava piangendo, ma sembrava comunque dispiaciuto. "Hey, non ho detto questo."

"Va tutto bene, mi dicono sempre che sono brutto."

"Tua sorella pensa che tu sia adorabile."

"Mia sorella è imbarazzante. Nessuno altro potrebbe mai pensarlo, comunque."

"Anche io lo penso," sbottò Siwon riflessivamente, per poi rimanere a bocca aperta dopo essersi reso conto di averlo detto ad alta voce. Kyuhyun lo fissò senza capire.

"Lo dici solo perchè sei mio amico."

"No!"

"Si, si, ti credo. Va tutto bene, Siwon. Lo so che Hyukjae dice le cose senza prima pensarci—"

"No, ascoltami," Siwon prese le mani di Kyuhyun tra le sue ed il più piccolo smise di parlare, guardandolo sorpreso (anche lui era sorpreso da tutto quel coraggio). "Quello che Hyukjae ha detto...su di te...sul fatto che mi piaci? E' vero. Mi piaci. Ma...non come...tra amici."

Fu il più lungo periodo d'attesa di tutta la sua vita. Le mani iniziarono a sudargli.

"Ti stanno sudando le mani."

"Si, lo so. Ma non ti lascierò fino a che non mi risponderai."

"Risponderti a cosa? Non mi hai fatto nessuna domanda."

"Oh," Siwon sbattè le palpebre stupidamente, "Oh."

Kyuhyun fece un lungo sospiro, ma Siwon si azzardò quasi a vedere (sua madre gli aveva sempre detto di vedere sempre le cose in grande) le guance di Kyuhyun colorarsi di un leggero rosa pallido.



***



E' quasi divertente come Hyukjae e Donghae finirono seduti fianco a fianco, sul bordo della scatola di sabbia, al parco. Entrambi piangevano in silenzio, erano troppo tristi per fare anche un suono. Donghae lo era perchè aveva sentito Hyukjae dire quelle cose orribili. Hyukjae, invece, piangeva perchè gli faceva male il ginocchio, quello su cui era caduto cercando di inseguire l'altro bambino. Ma quello che era peggio di un ginocchio fatto male era che probabilmente Donghae lo odiava e Hyukjae quindi non aveva nessuno che gli baciasse la ferita.

Hyukjae scrisse la parola 'Scusa' sulla sabbia. Ma poi si ricordò che Donghae non aveva ancora imparato a leggere e pianse più forte.

"Ugh! Perchè rendi sempre tutto così complicato!" Gridò Hyukjae, improvvisamente. "Sono caduto, per inseguirti!"

"Perchè mi hai inseguito?!?"

"Perchè ti saresti perso."

"Ma a te che importa, tu mi odi!"

"Ma i tuoi genitori, tuo fratello, Kyuhyun, Siwon, Bada, il tuo alieno giocattolo, ed il tuo pesce peluche sarebbero stati tristi." Per la prima volta, Donghae si voltò a guardare Hyukjae. Ma il più grande non riuscì a sostenere lo sguardo, così girò il viso.

"Se io mi perdo tu sei felice," disse Donghae tra i singhiozzi.

"Certo che no! La tua mamma si arrabbierebbe con me e poi dovrei venire a cercarti! Sarebbe davvero scocciante."

"Lo dirà alla mia mamma, Hyukjae mi odia. Così lei la smetterà di chiederti di fare attenzione a me," Donghae nascose il viso tra le ginocchia. "Non dovrai più venire a prendermi a scuola. Puoi giocare con i tuoi amici simpatici dopo scuola."

Hyukjae non credeva che lo smemorato Donghae potesse ricordare che una sola volta lui si era lamentato del doverlo andare a prendere a scuola, quella volta in cui voleva sapere delle partite di calcio che facevano i suoi amici ogni venerdì. Ma fu solo quella singola volta. Non voleva giocare tutti i giorni con loro. Erano noiosi. Loro non giocavano mai alla cattura degli alieni o ad il mondo dei mostri sotto il letto come faceva Donghae.

Hyukjae sapeva che mostri ed alieni non erano reali e che era stupido ed infantile giocare credendo che lo fossero. Ma si divertiva sempre quando lo faceva con Donghae.

Non intendeva dire che il più piccolo era stupido. Donghae era solo un pò diverso e solo poche riuscivano a capirlo. Hyukjae era uno di quelli. Donghae si sarebbe sentito davvero solo se loro due avessero smesso di essere amici. E sarebbe stato abbastanza triste a dire la verità, perchè Donghae era simpatico, il più simpatico di tutti. Era solo fastidioso a volte...Ok, molte volte, ma rimaneva comunque quello che comprava il latte alla fragola solo perchè il suo preferito. E quello che condivideva l'ombrello con lui.

"Mr. Bear mi ha detto che vuole che io torni a casa con voi ogni volta che piove," disse Hyukjae quando lo colpì un'idea.

"Hai detto che Mr.Bear è solo un ombrello."

"Questo fino a che non mi è apparso in sogno."

"Quando?"

"Quando feci quel pisolino a casa tua, dopo quella tempesta."

"Davvero?" Donghae diede una sbirciatina a Hyukjae da dietro la frangia. Hyukjae annuì. "Allora ho deciso che tornerò a casa con voi quando piove. Non voglio renderlo triste."

"E se fa caldo ed io ho sete? Vorrò bere del latte alla fragola. Nessuno me lo darà, tranne te, giusto?" Donghae annuì. "Allora tornerò a casa con te anche quando ci sarà il sole."

"Si..." Disse Donghae mettendo un dito nella sabbia, creando una spirale. "E nei giorni nuvolosi?"

Hyukjae si grattò la testa. Non aveva pensato ad una scusa per i giorni nuvolosi.

"I giorni nuvolosi sono molto scuri ed a volte ci sono anche i tuoni," disse Donghae imbronciato. "Mi fanno paura."

"Potrei venire a prenderti, allora. Se vuoi."

Donghae annuì. "Voglio."

Hyukjae sospirò di sollievo, almeno uno dei suoi problemi era risolto. Ora poteva ancora ritornare a casa con il più piccolo, ogni giorno. E probabilmente rimanere a giocare da lui.

"Hai dei cerotti nella tasca dei pantaloni," borbottò Donghae di punto in bianco. A quanto pare aveva appena notato il graffio sul ginocchio di Hyukjae.

Hyukjae guardò il bambino con aria interrogativa, ma infilò comunque la mano nella tasca.

"Oh, l'avevo dimenticato."

Era quasi un'abitudine per lui. Se usciva a giocare con Donghae portava sempre con sè due cerotti. Dopo tutto, il bambino sarebbe potuto cadere in qualsiasi momento.

Hyukjae prese uno dei cerotti e lo guardò. C'erano dei disegni di pesciolini sopra, i preferiti di Donghae, lo facevano subito smettere di piangere, quando si faceva male.

"Aspetta!" Donghae gli afferrò il polso prima che Hyukjae potesse mettere il cerotto sulla ferita. "Bisogna prima sputare sopra alla ferita," Donghae si inginocchiò vicino al ginocchio dell'altro e sputò un pò di saliva sulla ferita. "Come hai fatto a dimenticarlo? Sei tu quello che mi dice sempre di farlo prima di mettere i cerotti."

Donghae spalmò la saliva con un dito. Quando sentì che era abbastanza, prese il cerotto che Hyukjae aveva tra le mani. Hyukjae sapeva che il più piccolo si stava concentrando molto, perchè quando Donghae si concentrava metteva la lingua tra le labbra. Mise comunque il cerotto un pò storto.

"Ecco," Donghae stese bene la strisciolina sul ginocchio di Hyukjae. "E poi, si bacia." Senza esitazione, diede un veloce bacio sul ginocchio pulsante del più grande.

E Hyukjae sentì veramente il dolore andare un pò via.

"Mi odi ancora?" chiese Donghae, timidamente.

"No." Hyukjae stava giocando distrattamente con la sabbia. Si sentiva davvero in colpa per avere detto di odiare Donghae. Era solo imbarazzato ad ammettere che gli piaceva. Pensava che Siwon l'avrebbe giudicato strano se lui avesse ammesso che gli piaceva un bambino dell'asilo. Non che quello che piaceva a Siwon non fosse un bambino dell'asilo, comunque.

"Anche se sono stupido e piagnucolone?"

"Tu sei il più simpatico, stupido, piagnucolone, migliore amico che io abbia," rispose Hyukjae, bruscamente.

Il più grande arrossì, ma le sue parole fecero risplendere Donghae. E quello, in qualche modo, andava bene per entrambi.

"Hyukkie!"

"Si?" Si voltò per vedere Donghae in piedi, fuori alla porta della proprio casa.

"Non fare tardi, domani mattina."

Hyukjae sorrise al suo migliore amico.

"Non lo farò!"



***



"Andiamo," Siwon gli tirò il bordo della maglia, "dimmi di si."

Kyuhyun sospirò e mise giù il libro, "Ti ho detto che non possiamo."

"Chi l'ha detto?"

"Funziona in questo modo."

"Allora studierò duramente e diventerò la persona che cambierà il modo in cui funziona."

"E perchè dovrei dire di si?"

"Perchè mi renderebbe felice."

"E questo perchè dovrebbe interessarmi?"

"Perchè renderò anche te felice."

Kyuhyun alzò gli occhi al cielo, "Va bene, come vuoi. Ma solo perchè così la smetterai di tormentarmi."

Siwon sorrise fino a mostrare le fossette. Era così felice che Kyuhyun non riuscì a respingere il bacio sulla guancia che gli diede l'altro, seguito da un forte abbraccio.

E forse, forse arrossì un pò.

Quando arrivò l'ora della cena, la madre di Kyuhyun li chiamò e Siwon si aggiustò i vestiti e fu lì che il più piccolo si rese conto che l'altro indossava abiti piuttosto formali (pantaloncini neri, bretelle, camicia bianca e cravatta?).

"Per favore date vostro figlio a me," Siwon si inchinò, tenendo stretta la mano di Kyuhyun. Il padre di Kyuhyun sputacchiò fuori tutto il suo caffè.

"Mi dispiace," disse Kyuhyun stringendosi nelle spalle. "Gli ho detto che i ragazzi non possono sposarsi tra di loro, ma non mi ha voluto ascoltare."


***

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Capitolo 3
*** .3 ***


Salve!  
Innanzitutto volevo scusarmi con le persone che stanno seguendo la storia, è passato un pò da quando ho aggiornato >.< La scuola mi sta uccidendo..Comunque, questo è l'ultimo capitolo di questa prima storiella. Questa è stata un pò l'introduzione dei personaggi, dalla prossima comincieremo a vedere le magnifiche avventure dei bambini. Si. Comunque, sinceramente mi aspettavo questa poca...affluenza di persone che seguono la storia, la Kid!fic non piaceva neanche a me, anche se poi ho cambiato idea. Ma comunque posso capire che tante persone possano trovarla noiosa, ovviamente. Presumo che anche nella prossima 'storiella', che sarà ancora una Kid!fic, non ci sara tutta 'sta affluenza, ma vabbè, spero di rifarmi quando passeremo alla HighSchool!fic u.u Voglio comunque ringraziare le persone che hanno seguito la storia e che l'hanno recensita ^^ Ringrazio sopratutto eos_92, che mi ha fatto notare qualche o\errore di ortografia ^\\^ grazie mille! Comunque, vi lascio al capitolo, buona lettura :DD
 
3.



Un entusiasta Siwon raccontò a Donghae di come era andato a casa di Kyuhyun e di come aveva chiesto ai suoi genitori il permesso di sposarlo. Donghae batté le mani felicemente mentre gli occhi gli brillarono, ma poi girò la testa verso il suo Hyukkie e cominciò a pensare.

"Hyukkie, vuoi ancora sposare una bella ragazza dai capelli lunghi?" gli chiese Donghae, mentre si aggrappava forte al suo braccio.

Hyukjae annuì.

"Sono le più carine."

Donghae mise il broncio.

Era circa una mese dopo quando la madre di Hyukjae urlò il suo nome dal piano di sotto. Hyukjae corse subito da lei, perché quando la mamma urlava in quel modo non era mai per qualcosa di buono.

"Cosa hai fatto questa volta?" gli chiese la madre.

"Non ho fatto niente," rispose Hyukjae, sulla difensiva.

"Allora perché Donghae è arrivato qui piangendo come una fontana?"

"Non lo so, mamma. Ma tanto sta sempre a piangere."

La madre di Hyukjae sapeva che era vero, così decise di lasciarlo andare, ma solo fino a quando non avrebbe avuto la conferma che fosse stato suo figlio a far piangere Donghae.

"Donghae," la mamma di Hyukjae liberò la propria gamba dalla stretta di Donghae e si inginocchiò davanti a lui. "Qual'è il problema? Hyukjae ti ha fatto qualcosa di brutto?"

Il bambino scosse la testa.

"E allora perché piangi così?" chiese Hyukjae, impaziente. Anche se il figlio cercava di nasconderlo, la madre non fallì nel notare la preoccupazione sul suo viso. A Hyukjae non piaceva quando era qualcun'altro a far piangere Donghae, perché in quel caso non sapeva come riuscire a fermare il pianto.

Per la prima volta da quando era arrivato, Donghae finalmente volse lo sguardo verso il più grande. Il suo viso era così triste.
"La mamma mi ha tagliato i capelli," rispose il più piccolo, iniziando di nuovo a piangere disperatamente mentre correva verso Hyukjae.

Lo abbracciò stretto. Hyukjae sentì la maglia bagnarsi all'altezza della spalla, mentre due manine gli circondavano la vita. Vide la madre lanciargli uno sguardo interrogatorio, ma lui stesso non aveva ancora capito il motivo del pianto dell'altro, così fece spallucce.

"Volevo farmi crescere i capelli ancora un po'. Ma la mamma me li ha tagliati," singhiozzò Donghae, "Adesso non posso più essere la tua bellissima sposa."

La bocca di Hyukjae formò un silenzioso 'oh'. Accarezzò la testa dell'altro.

"Hey, vuoi vedere il mio nuovo pesciolino?"

"Pesciolino? Ne hai uno nuovo?" Donghae si allontanò leggermente, così da poterlo guardare in viso.

"Nuovi! Papà me ne ha comprati altri due!"

"Davvero?" gli occhi del più piccolo brillarono d'eccitazione. "Hyukkie! Voglio vederli!"

La mamma di Hyukjae rise e, prima che potesse accorgersene, Donghae stava trascinando l'altro al piano di sopra.

In momenti come quelli Hyukjae non poteva che essere felice della scarsa memoria di Donghae.

Quando si sedettero uno di fronte all'altro nella stanza del più grande, con un piccolo acquario tra di loro, Hyukjae notò che la faccia di Donghae appariva enorme se guardata attraverso l'acquario.

"La tua faccia sembra enorme," disse Hyukjae tra le risate.

"Anche la tua!"

Si guardarono fare facce buffe attraverso il vetro dell'acquario, ridendo.

"Hyukkie," chiamò Donghae quando si stancò di ridere,"La mamma ha detto che quando sarò grande non gli interesserà se porterò i capelli lunghi. Saranno affari miei."

"Affari tuoi?" chiese Hyukjae, confuso. "Tipo un azienda?"

"Non lo so," disse Donghae, alzando le spalle. "Allora...puoi aspettare fino a quando sarò grande e potrò avere i capelli lunghi?"

"Certo. Fa lo stesso," Questa volta fu Hyukjae ad alzare le spalle. "I bambini non posso sposarsi, comunque."

"Cosa?! Davvero?!" chiese Donghae, sorpreso dalla nuova informazione. "Come fai a saperlo?"

"Beh, io vado alle elementari. Lo sapresti anche tu se non fossi bloccato all'asilo nido," rispose Hyukjae.

"Colorate ancora nella tua scuola?"

"A volte. Ma non tutti i giorni."

Donghae si accigliò. "Non voglio venire nella tua scuola. Voglio rimanere nella mia per sempre."

"Se rimani nell'asilo nido per sempre, rimarrai un bambino per sempre. Se rimarrai sempre un bambino allora la tua mamma continuerà a tagliarti i capelli e non potrai mai averli lunghi."

"Oh," Hyukjae quasi vide girare le rotelle del cervello dell'altro. "Ok! E' deciso! Verrò nella tua scuola domani e crescerò. Dopo essere cresciuto, mi farò crescere i capelli, proprio come una ragazza. Così ci sposeremo!"

Mentre Donghae correva per tutta la stanza, urlando felicemente di come sarebbe stato la sposa più bella di tutte, Hyukjae si domandava quando sarebbe stato il momento di dirgli che la parola 'sposa' si usava solo per le ragazze.

"Hyukkie, pensi che tua mamma dovrei chiamarla 'suocera'?"



***



"Dove sono?" chiese Kyuhyun, un pò seccato. Si stava facendo tardi e Donghae e Hyukjae non erano ancora tornati dal luogo in cui si erano avventurati nel parco.

"Non preoccuparti," Siwon gli accarezzò la testa.

"Non sono preoccupato," il bambino scrollò via la mano, "Voglio solo andare a casa e continuare a giocare al mio gioco."

"Stai sempre a giocare," disse Siwon, mettendo il broncio. Troppo poco tempo per lui.

"Adesso sei mia madre?"

"No, sono il tuo futuro marito, ricordi?"

"Purtroppo sì, ho buona memoria."

Il più grande ridacchiò, avendo ormai imparato quando Kyuhyun era serio e quando scherzava. "Menomale che te lo ricordi, perchè ho qualcosa da darti"

Il più piccolo alzò le sopracciglia alla vista della scatolina blu nelle mani dell'altro. Siwon si inginocchiò di fronte a lui ed alzò la scatolina verso l'altro, aprendola lentamente. All'interno si trovava un anello giocattolo con un enorme pietra di plastica incastonata dentro.

"Mi dispiace, ti darò un vero anello quando ci sposeremo. Ma per ora...Cho Kyuhyun, vuoi sposarmi?"

"Mi hai già chiesto di sposarti ed ho detto si, cos'è tutto questo?"

"Sono stato stupido, non sapevo che avrei dovuto fare questo mentre ti chiedevo di sposarmi."

"Da dove l'hai imparato?"

"Drama."

Kyuhyun sbuffò, "Non lo indosserò."

"Perché?" chiese Siwon, ovviamente deluso.

"E' troppo grande. Non posso giocare con quel cose sul dito."

Siwon rise, "Te ne prenderò uno più piccolo dopo. Puoi metterlo solo adesso, per vedere come ti sta?"

Non ottenne nessun rifiuto, così Siwon lo prese come un permesso silenzioso per mettergli l'anello al dito. Era un po' grande, ma pensò che in quel modo gli altri avrebbero potuto vedere che Kyuhyun era la sua futura sposa. "Ti sta bene il blu."

Kyuhyun fissò l'anello.

Già, gli stava bene il blu.



***



"Hyuk," chiamò Donghae.

I due bambini erano stesi a pancia in giù, con il mento sulle mani, nascosti dietro ad un cespuglio.

"Quanto tempo dovremo rimanere qui?"

"Non lo so. Perché?"

"Voglio andare a casa."

"Non possiamo andare a casa. Se andiamo a casa poi saremo costretti a camminare con Siwon e Kyuhyun. E non dobbiamo farlo. Dobbiamo lasciarli soli."

"Perché?"

I piedi di Donghae erano in aria ed andavano su e giù.

"Non lo so. A volte mamma e papà chiedono a me e mia sorella di lasciarli soli. A volte mia sorella mi chiedi di lasciare lei ed il ragazzo che le piace da soli," Hyukjae si strinse nelle spalle. "Penso sia giusto così."

"Ma io ho fame."

Hyukjae pescò dalla propria tasca una caramella che gli aveva dato il suo insegnante per essersi comportato bene.

"Ecco. Mangia questa."

Donghae sorrise e diede un bacetto sulla guancia dell'altro.

"Grazie, Hyukkie."

"Sssh...stai zitto o scopriranno che siamo qui."

Passò solo un minuto, poi Donghae ricominciò a piagnucolare.

"Hyukkie...ho ancora fame."

Si sdraiò sul fianco così da essere più vicino al più grande. Nascose il viso contro la spalla dell'altro e mise un braccio sulla sua schiena.

"Che fai?"

"Faccio un pisolino," rispose Donghae.

"Qui?"

"Mamma ha detto che mi dimentico della fame se faccio un pisolino."

"Oh. Va bene, allora."

Hyukjae mise un braccio intorno alle spalle dell'altro e lo tirò più vicino. Si strinsero l'uno all'altro, cercando di fare silenzio, mentre 'lasciavano da soli' Siwon e Kyuhyun.

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