Sandbox Story. di pseudo_shigure (/viewuser.php?uid=372888)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** .1 ***
Capitolo 2: *** .2 ***
Capitolo 3: *** .3 ***
Capitolo 1 *** .1 ***
Titolo: Sandbox
Story.
Autore
originale: pseudo_shigure
+ bl4ckm4lice
Traduttrice: Sanaka.
Lingua
originale: inglese.
Disclaimer: Ovviamente è tutto inventato, bla bla, Eunhyuk e
Donghae, così come Siwon e Kyuhyun, sono solo amici. Certo.
Pairing: Eunhae,
Wonkyu.
Avvertimenti:
Shonen-ai, AU.
Rating:
Verde.
perchè non so mai come iniziare...?
Buondì belleee persone, io sono Sanakaaaa. Aaaaaaa. (・ω・)/
Comunque, da come avrete già capito, questa è una traduzione. La traduzione è una cosa inventata per permettere a persone incapaci e che non sanno scrivere come me di contiribuire nel loro fantastico fandom. Allora, la storia è abbastanza lunga, anche se la struttura non l'ho capita bene manco io, quindi vabbè. Sono tutte piccole storie, formate da 2-3 capitoli. Le prime tre storie sono Kid!fic. Non sapete cos'è una Kid!fic? Leggete e lo capirete :D Per chi lo sa, invece, magari potrà subito pensare che sia una cosa un pò noiosa, visto che non piace a molti ed a me per prima non piaceva. Peeerò ho rivalutato molto il 'genere' con questa fic. E' scritta davvero bene e spero che sia tradotta altrettanto bene. Con il tempo si andrà avanti nella vita dei personaggi, oltre a sapere le idiozie che dicono da bambini, scopriremo anche le incredibili pippe mentali che si faranno da adolescenti e così via.
E niente, in pratica parla della vita de 'sti quattro cinesi froci. Booooh.
WARNING
-
FLUFF. Questa storia vomita fluff. No, sul serio.
-
KYUMIN SHIPPERS. Allora, voglio farvi sapere che anche se molte di voi chiuderanno la pagina con un 'ma che cazz...', io vi stimo e vi amo ugualmente.
-
Come ho già detto, Kid!fic.
-
Un piccolo consiglioinformazione: questa volta ho fatto la seria, ma nelle note scriverò solo cazzate a random che non interessano a nessuno, probabilmente commentando ogni singola figura di merda fatta da uno dei nostri amati beniamini (ne fanno tante <3), quindi sù, passate subito alla storia ( °ー°)
.1
La prima volta che
vide il più piccolo fu durante il suo primo giorno di scuola.
Sua
madre lo stava accompagnando con la macchina e, durante il tragitto per
la scuola elementare, passarono per quella materna, che si trovava
affianco. Sorrise, pensando che era cresciuto ormai, non doveva
più indossare il grembiule e poteva avere finalmente lo
zaino che aveva sempre sognato. Poteva davvero studiare, e non giocare,
come si faceva all'asilo.
Un'altra
madre stringeva la mano del figlio, un bambino magro, piccolo (beh,
andava comunque all'asilo), con la pelle pallida, le guance tonde ed un
broncio a decorargli il viso. Sembrava sbuffare contro un altro
bambino, la cui mano era stretta anch'essa in quella della propria
madre. Quest'ultimo si agitava eccitato contro il braccio del primo
bambino, ottenendo solo occhiatacce in cambio. Ma il secondo bambino
era persistente ed il primo bambino finì per essere spinto
nell'asilo dalla madre.
"Siwon,
tesoro?" Sua madre gli posò una mano sulla spalla, facendolo
girare, "Che cosa stai guardando?"
Si
voltò di nuovo per guardare il bambino, ma lui era sparito.
Scosse la testa verso sua madre. "Niente."
***
Conobbe
un nuovo amico nella nuova classe. Erano seduti vicini ed il ragazzo
subito si presentò con il nome di Hyukjae; aveva il sorriso
tutto gengive ed amicizia.
"Allora,
dove abiti?" chiese Hyukjae, quando si avviarono verso il cancello
principale.
"Ad
un paio di isolati da qui. Da quella parte," indicò Siwon.
"Ah!
Anche io devo fare quella strada! Andiamo a casa insieme?"
"Beh,"
sorrise Siwon imbarazzato, "Vorrei, ma...di solito vengono a prendermi
con la macchina."
Hyukjae
sgranò gli occhi: "Hai una macchina? Wow, sei ricco."
"No,
non in quel senso," Siwon arrossì ed agitò le
mani, ma Hyukjae sembrava indifferente alla cosa.
"Hyukkie!"
gridò qualcuno all'improvviso. Hyukjae si girò ed
alzò la mano in aria in segno di saluto. "Oi!"
Siwon
si girò e sbattè le palpebre quando riconobbe i
due bambini visti all'asilo quella mattina. Il primo bambino era ancora
accigliato (e Siwon si chiese se quella fosse la sua solita faccia)
mentre il secondo bambino correva verso Hyukjae (o Hyukkie).
"Perchè
siete già qui? Sarei dovuto venire a
prendervi—uff!" Hyukjae sbuffò quando il ragazzo
si schiantò contro di lui.
"Donghae
continuava a dire di volerti vedere e stava diventando un tantino
rumoroso," disse l'altro ragazzo: "E per rumoroso intendo che stava
iniziando a dar fastidio a tutto il cortile, così l'ho
portato qui."
Il
bambino di nome Donghae mise il broncio, "Io non sono rumoroso."
Siwon
si schiarì la gola, riuscendo ad attirare l'attenzione di
Hyukjae. "Oh, scusa, Siwon. Questi sono Donghae e Kyuhyun. Sono i miei
vicini. Beh, Donghae è mio vicino, Kyuhyun vive a pochi
isolati di distanza, ma amano giocare nel parco insieme così
sono finito a fargli da babysitter—OW!" Hyukjae
urlò di dolore quando Kyuhyun gli calpestò un
piede.
"Io
sono quello finito a fare il babysitter," lo schernì
Kyuhyun. "Combini più guai tu che io."
"Beh,"
Siwon esitò, "Buon pomeriggio. Il mio nome è Choi
Siwon. Piacere di conoscervi."
"Ciao,
Siwon. Sono Donghae!" disse Donghae, sorridendogli. Kyuhyun lo
fissò dall'alto in basso prima di dire ciao.
Quel
giorno Siwon capì che Kyuhyun non era esattamente quello che
si
poteva chiamare uno simpatico.
***
"Ti
piace leggere?"
Erano
al parco quel giorno. Hyukjae, qualche giorno prima, gli aveva chiesto
se voleva unirsi a loro quella domenica e lui aveva accettato. Hyukjae
e Donghae erano da qualche parte, a giocare, e Siwon non
potè fare a meno di notare Kyuhyun seduto da solo su una
panchina, a leggere un libro. Era nella sua natura l'essere gentile con
gli altri, e così cerco di fare conversazione con il ragazzo
antipatico.
"Mi
piace la matematica," rispose Kyuhyun e Siwon si rese conto che quello
era un libro di matematica. Per la terza elementare.
"Non
ricordavo che insegnassero la matematica all'asilo."
"Perchè
gli altri bambini sono stupidi," disse Kyuhyun, roteando gli occhi ed
affondando di nuovo il viso nel libro, come per tagliarsi dalla
conversazione. E Siwon in qualsiasi altra situazione se ne sarebbe
andato via (perchè comportarsi in quel modo era
irrimediabilmente scortese), eppure era ancora lì, cercando
di continuare la conversazione.
"A-anche
a me piace studiare!"
Un
momento. Due. "Si?" Kyuhyun finalmente fece capolino da dietro il
libro, "Cosa?"
Siwon
formulò subito la risposta. "Inglese," disse, l'unica cosa
in cui se la cavava. Se la cavava anche nello sport, ma era abbastanza
sicuro che Kyuhyun non considerava lo sport uno studio. "Riesco a
parlare in inglese abbastanza bene," disse Siwon, formulando poi una
frase in inglese a caso.
"Oh,"
gli occhi di Kyuhyun brillarono e le labbra gli si allargarono in un
sorriso, per la prima volta da quando lo aveva incontrato. "Sei bravo."
Siwon
quel giorno capì che, sebbene Kyuhyun fosse antipatico,
aveva dei
begli occhi ed un sorriso che faceva sorridere anche lui.
***
"Kyuhyun?
Che ci fai qui?" Siwon sbattè le palpebre quando lo vide
nell'atrio della sua scuola, anche se non potè fare a meno
di sorridere.
"Donghae
voleva venire a prendere Hyukjae perchè Hyukjae non si
è portato l'ombrello oggi," spiegò Kyuhyun
indicando il ragazzo, "Sono qui solo perchè mia madre mi ha
detto di non lasciarlo solo."
"Ciao,
Siwon," disse Donghae allegro come sempre. "Dov'è il tuo
ombrello?"
Siwon
ricambiò il saluto e guardò fuori. Pioveva forte.
"Non
preoccuparti per lui," Hyukjae apparve alle sue spalle, "Lo vengono a
prendere tutti i giorni."
"Beh,
in realtà non oggi," disse Siwon grattandosi la testa,
"Credo di dover aspettare fino a che non smetterà di
piovere."
"Eh?"
Hyukjae alzò un sopracciglio, "Sei sicuro? Non so dove
abiti, ma puoi anche aspettare da me se vuoi."
"Mi
dispiace Siwon," si scusò Donghae, "Io devo condividerlo con
Hyukkie, altrimenti dopo mette il broncio."
"Non
è vero!" gridò Hyukjae: "Non mi importa se vuoi
ripararti con lui," aggiunse, anche se non senza un leggero broncio.
"Va
tutto bene, Hyukkie. Voglio ripararmi con te," disse Donghae colpendo
leggermente la schiena di Hyukjae, rassicurante.
"Uhm...perchè non ti ripari sotto l'ombrello di Kyuhyun?!"
disse Donghae allegramente, credendo di aver avuto l'idea
più geniale di sempre.
"Intendi
io e Siwon?" chiese Kyuhyun. E Siwon fu l'unico che sembrò
notare il lieve panico sul viso dell'altro.
"Non
preoccuparti, Kyu," Siwon non voleva che il suo amico si bagnasse per
condividere l'ombrello con lui. E poi non voleva che il più
piccolo si sentisse a disagio. "Sono sicuro che smetterà
presto di piovere."
Hyukjae
glielo chiese di nuovo, per poi rinunciare dopo un altro rifiuto da
Siwon. Per tutto il tempo Donghae chiese a Kyuhyun perchè
Siwon non potesse venire con loro e, per tutto il tempo, Kyuhyun lo
guardò come per dire 'Mi
stai infastidendo'. E Siwon realizzò che, anche
se Kyuhyun aveva dei begli occhi (ed un bel
sorriso, anche se non stava sorridendo in quel momento), era comunque
antipatico.
I
tre lo lasciarono ed altri amici di classe lo salutarono prima di
dirigersi anch'essi verso casa. Siwon, impotente, guardò il
cielo, che sembrava scurirsi sempre di più, invece che
schiarirsi. Bene.
I
suoi pensieri furono interrotti dal rumore di qualcuno che si
avvicinava. Correndo. Rimase sopreso quando vide che si trattava di
Kyuhyun, che indossava un impermeabile rosa-che gli stava decisamente
grande- e degli stivali. In mano aveva due ombrelli.
"Tieni,"
disse Kyuhyun, offrendogli l'altro ombrello.
"Eh?"
Siwon sbattè le palpebre, "Sei tornato fin qui solo per
portarmi un ombrello?"
"Non
mi sembra che la pioggia stia per finire."
"Ma
sei tornato fin qui solo per—"
"Si,
ti ho sentito," disse l'altro, roteando gli occhi.
Siwon
ancora non comprendeva il motivo per cui il ragazzo antipatico era
tornato indietro solo per dargli un ombrello. Ma un'altra cosa aveva
catturato il suo interesse e Kyuhyun gli buttò
un'occhiataccia quando vide su cosa si erano posati i suoi occhi. "Stai
zitto e non dirlo a nessuno. Mia madre non mi permette di uscire senza
usare un impermeabile e degli stivali, quando piove e visto che i miei
azzurri sono a casa di mio zio, ho dovuto usare quelli di mia sorella."
Quindi
non solo Kyuhyun gli aveva portato un ombrello, ma aveva anche
acconsentito ad indossare un impermeabile rosa solo per poterlo fare.
"Puoi
ridarmelo quando vuoi. Ciao," Kyuhyun si voltò senza
preavviso e cominciò a correre via.
"A-Aspetta!"
gridò Siwon, "N-Non ti ho ringraziato! Grazie!"
Kyuhyun
rise, guardando da sopra la propria spalla. "Sei divertente."
Siwon
quel giorno capì che Kyuhyun era, in realtà,
molto
simpatico. Ed aveva anche una risata davvero, davvero bella.
***
Dopo
che i due ragazzi Lee si separarono da Kyuhyun—che
sembrò all'improvviso andare di fretta—non ci
volle molto prima che i due iniziassero a litigare.
"Hyukkie,
puoi tenere l'ombrello?"
"No."
"Ma
perchè? Sono stanco, tu sei più alto di me.
Dovresti essere tu a mantenere l'ombrello."
"Il
tuo ombrello ha le orecchie! Non voglio che i miei amici mi vedano con
questo coso in mano."
"Hyukkie,
non dire così! Mr.Bear potrebbe sentirti. Poi
sarà triste."
"Mr.Bear?"
"Mr.Bear,
l'ombrello," rispose Donghae con aria ovvia. "Visto che ha le orecchie
potrebbe sentire quanto sei piagnucolone. Per questo, non lamentarti
quando piove se no poi Mr. Bear sentirà che non vuoi
portarlo e si sentirà triste."
"Sei
proprio un bambino," lo schernì Hyukjae, incrociando le
braccia al petto.
"No,
non lo sono!" protestò Donghae.
"Si,
lo sei."
"No!"
"Si."
"Non
lo sono, non lo sono, non lo sono, non lo sono, non lo sono!"
"Si,
si, si, si, si," rispose Hyukjae con un sorrisetto. Più che
cercare di vincere sull'altro si stava solo divertendo a prenderlo in
giro.
Ma
il suo ghigno sparì quando Donghae andò a finire
in una pozza in mezzo alla strada, spruzzando l'acqua ovunque, anche
sui loro vestiti. Donghae indossava l'impermeabile blu, quindi la sua
divisa era protetta. Purtroppo, però, Hyukjae quel giorno
aveva dimenticato il suo, quindi la sua divisa si bagnò
tutta.
"Hae!"
"Scusati
con Mr.Bear!"
"No,
non chiederò scusa ad un ombrello!"
"Ma
Mr.Bear non è solo un ombrello! Può sentirti!"
"Pff!"
Hyukjae
si allontanò da sotto l'ombrello giallo (con le orecchie da
orso) ed, un secondo dopo, i suoi capelli e la sua divisa
erano completamente fradici. Ma lui era testardo, così
continuo a camminare a due passi da Donghae.
Il
più piccolo spalancò la bocca. Non lo sa che si
ammala se non usa l'ombrello, pensa Donghae. Però sembrava
così bello camminare sotto la pioggia senza ombrello. Voleva
farlo anche lui, ma sapeva che sua madre si sarebbe infuriata se fosse
tornato a casa tutto bagnato.
"Hyukkie!
Aspetta!"
Donghae,
con le sue gambe piccoline, cercò di affrettare il passo.
Ma, appena raggiunse Hyukjae, il ragazzo più grande
cominciò ad andare più veloce.
"Hyukkie,
vieni sotto l'ombrello."
Hyukjae
affrettò il passo.
"Hyukkie
non devi chiedere scusa a Mr.Bear, vieni sotto l'ombrello."
Sentì
le dita piccole di Donghae stringergli la maglia.
"Ti
prego."
Hyukjae
sapeva di poter scappare dalla presa dell'altro. Ma sapeva anche che
Donghae gli sarebbe corso dietro. E poi sarebbe caduto.
"Hyukkie,"
chiamò Donghae dolcemente. La sua voce era quasi inghiottita
dal rumore della pioggia che si schiantava al suolo.
Hyukjae
sospirò: "Va bene." E ritornò sotto all'ombrello.
Donghae non lasciò la presa sulla sua maglia fino a che non
raggiunsero le loro case, una di fronte all'altra.
"Andiamo
prima da te," disse finalmente Hyukjae dopo aver camminato in silenzio
per cinque minuti. Non erano mai riusciti a stare zitti per
così tanto tempo.
"Ma
è il mio ombrello. Non puoi tornare a casa senza ombrello,
Hyuk."
"Abito
proprio difronte. Andrà tutto bene. E comunque sono
già fradicio."
Hyukjae
non era sicuro di poter lasciare che Donghae andasse da solo a casa. Se
non fosse stato attento, se fosse inciampato, sarebbe potuto andare
sotto ad una macchina. Anche se erano pochi i passi che separavano le
loro case, Hyukjae non riusciva a rischiare.
"Ma..."
"Andiamo,"
Hyukjae spinse piano Donghae verso casa sua. "Ho promesso a tua madre
di portarti a casa tutti i giorni e non è bello rompere le
promesse."
"Uh...va
bene," disse Donghae, con riluttanza.
Quando
arrivarono al portico della casa di Donghae, Hyukjae perdeva acqua,
creò addirittura una pozzanghera sul pavimento. La maglia
era bagnata ed aveva i capelli fradici. Era scosso da brividi ed aveva
le labbra bluastre. Donghae si sentì davvero in colpa. Se
lui non gli avesse chiesto di scusarsi con Mr.Bear, se non avesse
insistito, Hyukjae non si sarebbe arrabbiato e non si sarebbe avviato
da solo sotto la pioggia.
"Hyukkie."
Donghae aveva ancora le dita strette alla maglia di Hyukjae. "Vuoi
entrare?"
Hyukjae
scosse la testa, "Voglio farmi un bagno caldo," rispose l'altro, scosso
dai brividi.
"Puoi
farlo a casa mia. Ti lavo la schiena."
"Voglio
del latte alla fragola, caldo."
"Posso
chiedere alla mia mamma di preparartelo."
"Ok,
ma quando faremo un pisolino sul tuo letto voglio tutta la coperta per
me. Ed anche il tuo peluche di Nemo," disse Hyukjae.
Donghae
ridacchiò. "Va bene," e trascinò Hyukjae dentro.
***
"Che
ci fai qui?"
"Um,"
Siwon si agitava sotto lo sguardo di Kyuhyun "Sono venuto a prenderti?
Donghae è andato da qualche parte con Hyukjae, giusto?"
"Non
ho bisogno della scorta. Semplicemente andavo a casa con Donghae tutti
i giorni, è Hyukjae che dice di venirci a prendere, ma
comunque oggi sono andati tutti e due a visitare la zia di Donghae.
Quindi, perchè sei qui?"
Perchè
quel ragazzino rendeva sempre le cose difficili? "Non possiamo andare a
casa insieme?" Stava per chiedergli 'Siamo amici, no?', ma
ebbe improvvisamente paura che la risposta potesse essere un freddo
'no'.
"...Di
solito non vai a casa con la macchina?"
'Ho
detto a mia madre che voglio iniziare ad andare a casa con i miei
amici.' "Ho detto a mia madre che ormai sono grande. Posso andare a
casa con voi, da oggi in poi. Credo che abitiamo vicino."
Kyuhyun
sbuffò, ma poi iniziò a camminare.
"Non
ho mai visto tua madre venirti a prendere," disse Siwon, per iniziare
la conversazione.
"Sono
grande," disse Kyuhyun aggrottando la fronte, come se quel particolare
non sarebbe dovuto scappare a Siwon, "E poi abito proprio dietro
l'angolo."
Siwon
si sentì un pò deluso, pensava che avrebbero
potuto camminare insieme per un pò di più. "Posso
venire a giocare un pò da te?"
L'altro
lo guardò a lungo. "Certo,"disse infine, "Ho alcuni giochi."
Arrivarono
difronte ad una grande casa, e Siwon ammirò la calda,
accogliente facciata, mentre Kyuhyun apriva il piccolo cancello.
"Kyuuuuu~~!"
Siwon
si voltò alla voce e vide tre ragazze, forse di qualche anno
più grande di lui, correre dall'altro lato della strada.
Sentì Kyuhyun sbuffare al suo fianco, e ben presto le
ragazze lo avevano raggiunto e lo avevano preso in braccio, "Che cosa
sta facendo il piccolo Kyu?"
"Noona!
Mettimi giù!" Kyuhyun la allontanò prima che
potesse dargli un bacio sulla guancia.
"Aww,
imbronciato come sempre!" Le altre ragazze ridacchiarono. Una
notò Siwon e disse: "Ciao! Sei un amico di Kyuhyun?"
Il
panico lo colpì. Di questo si preoccupava. Non sapeva se
Kyuhyun si sarebbe sentito infastidito se avrebbe risposto di
sì, ma dire no avrebbe reso la situazione
strana...Perchè dovresti andare a casa di una persona che
non è—.
"Si,
è un mio amico," si accigliò Kyuhyun, mentre
cercava di liberarsi. "Noona!"
"Si,
si, piccolo," la noona di Kyuhyun finalmente lo mise giù,
per rivolgersi a Siwon. "Ciao, io sono Ahra. Come ti chiami,
amico di Kyuhyun?"
'Amico
di Kyuhyun,' Siwon dovette reprimere un grande sorriso, 'Amico di
Kyuhyun, amico di Kyuhyun, amico di Kyuhyun-'
"Buon
pomeriggio, il mio nome è Choi Siwon."
***
"Ehi,
tu," lo prese in giro Hyukjae, "ragazzo popolare!"
Siwon
fissò scoraggiato la pila di cioccolato sul suo banco. Gli
piaceva la cioccolata, ma così tanta... "Ne vuoi un
pò?" offrì.
"Certo
che sì!" ghignò Hyukjae mentre prendeva due delle
scatole più grandi e se le ficcava nella borsa.
Siwon
decise che ne avrebbe dato un pò alla sua famiglia. E forse
anche a Kyuhyun. Ehm. Ed anche a Donghae così non sarebbe
sembrato st—.
"Perchè
stai sorridendo come un ebete?" chiese Hyukjae pizzicandogli un fianco.
"Sei strano."
***
Quando
la lezione finì, Hyukjae disse a Siwon di avviarsi verso
l'asilo (si, Siwon aveva preso l'abitudine di andare a prendere i due
bambini), visto che lui doveva restituire un libro ad un suo amico di
un'altra classe. Ma ciò che lo accolse nel cortile
dell'asilo non fu esattamente una scena piacevole.
"Per
te!" esclamò Donghae, sorridendo a Kyuhyun. "Mia madre mi ha
detto di dare la cioccolata alle persone che mi piacciono, visto che
oggi è il giorno di San V—" aggrottò le
sopracciglia cercando di ricordare il nome del
giorno, "Veleno...o qualcosa del genere."
Kyuhyun
ispezionò il cioccolato, decorato con un nastro alla
bell'è meglio. "Mmh, okay," disse, mentre prendeva il
cioccolato. Il gesto, per qualche motivo, causò l'immediata
rabbia di Siwon.
"Perchè
l'hai accettata?"
Kyuhyun
si voltò, guardandolo sorpreso, "Siwon?"
"Certo
che l'ha accettata, Siwon!" gli sorrise Donghae, ma Siwon non
riuscì a ricambiare il sorriso. "Oggi Kyu ha accettato un
sacco di cioccolata!"
Proprio
in quel momento, Siwon vide i cioccolatini nella busta che Kyuhyun
aveva in mano. "Fammi vedere," disse, tirandola.
Kyuhyun
aggrottò la fronte e la trattenne, "Ehi! Sono miei!"
"Fammi—!"
Poi successe tutto troppo in fretta. La busta si ruppe e tutti i
cioccolatini finirono nella pozza poco distante da loro. Era poco
profonda, si, ma ormai tutto quello che aveva ricevuto Kyuhyun era
rovinato, fatta eccezione per la cioccolata appena ricevuta da Donghae.
Si
congelarono e nessuno si mosse fino a che non arrivò
Hyukjae, "Heeeey! Eh? Che cos'è successo?"
"Perchè
l'hai fatto?" la voce di Kyuhyun sembrò così
debole, così ferita, tutto il contrario di quello che Siwon
aveva previsto (urla?). Il ragazzo più grande
alzò lo sguardo verso di lui e fu subito attaccato dai sensi
di colpa, vedendo le lacrime dell'altro.
"Tu,"
deglutì vedendo il bambino, di solito calmo, così
arrabbiato "non
puoi mangiare così tanta cioccolata."
"Ho
accettato solo quello che mi piaceva."
Qualcosa
di peggiore dei sensi di colpa gli appesantì il petto, "T-ti
piace...?"
"La
cioccolata fondente," singhiozzò Kyuhyun, "C'è
n'era così tanta e tu li hai buttati via tutti."
"Io-"
"Perchè
l'hai fatto."
"Mi
dispiace tanto, Kyu-"
Kyuhyun
si voltò e corse via.
"Wow,"
Siwon sentì Hyukjae sussurrare a Donghae. "Non avevo mai
visto Kyuhyun piangere prima."
A
Siwon venne quasi voglia di chiedere a suo padre un trofeo per 'Il
peggior amico di sempre', quando tornò a casa.
Più
tardi, quel giorno, Siwon spese tutta la sua paghetta settimanale per
comprare cioccolata fondente ed andò a casa di Kyuhyun.
"Ecco...io...ti ho comprato della cioccolata. So che forse non mi
perdonerai e forse non vorrai neanche più essere mio amico,
ma...voglio solo che tu ti goda questi," Siwon mise i cioccolatini sul
comodino, "li metto qui. Ed...ehm, non dimenticare di lavarti i denti,
dopo."
"Come
se non lo sapessi."
Siwon
lo guardò sorpreso. Gli occhi del bambino più
piccolo erano gonfi.
"Mi
dispiace, Kyuhyun," disse Siwon. Kyuhyun si lasciò cadere
sul letto e guardò la cioccolata. Cioccolata fondente. Ne
prese uno e lo porse al più grande. "Tieni. Sei ancora mio
amico."
Lentamente,
un sorriso cominciò a formarsi sul volto di Siwon.
E,
per sua gioia, quel sorriso gli fu restituito.
***
#GETWELLSOONKIMJONGHYUN (guys scusate l'off-topic ma lo sto scrivendo
ovunque. Che poi non serve a niente però
vabbè...ho perso dieci anni di vita).
vi chiedo umilmente perdono per gli errori che avete trovato, Shisus
non mi ha ancora donato una beta.
|
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Capitolo 2 *** .2 ***
annyeeeong! (・ω・)/
no...sul serio, parliamone. Per quale motivo io non posso andare all'aereoporto della mia città e ritrovarmi i Super Junior (mica cazzi) vestiti da supereroi? La vita è ingiusta. Sinceramente mi aspettavo che il graaande evento a sorpresa che ci aveva gentilmente annunciato stamattina Lee Hyukjae fossero le benedette date europee, quindi quando li ho visti conciati in quel modo in aereoporto.....ho bestemmiato, ma vabbè, ci accontentiamo lo stesso. Ma poi...cari tizi della SM, ma dopo 25 ore di aereo, tra scali e foto a random con hot dog e tizi sconosciuti, quando vorrebbero solo una superficie morbida dove dormire per i prossimi vent'anni, gli fate fare 'ste cose in aereoporto :') Però sto zitta, perchè Donghae con la barba è il mio fetish. Coooomunque, questo è il secondo capitolo C: e scusate sempre eventuali errori di ortografia t.t
2.
"Yah! Donghae, dov'è la mia cioccolata!" disse Hyukjae il
giorno dopo, agitando le mani davanti al viso del bambino.
Il giorno prima era stato ad aspettare per tutto il tempo che il
bambino venisse correndo a casa sua per dargli la cioccolata (ma questo
è un segreto, che nessuno lo dica a Donghae). Non capiva
perchè il bambino ne aveva data un pezzo a Kyuhyun e non a
lui. Nel giorno di San Valentino non si dà la cioccolata
solo alla persona che ti piace? Ed era lui la persona che Donghae
preferiva...no?
"Anche Hyukkie vuole della cioccolata?" chiese Donghae accigliato.
"Ma...ma a te non piace la cioccolata."
"Voglio la cioccolata."
"Non ho cioccolata per Hyukkie, adesso." La colpa era
chiaramente visibile sul viso di Donghae.
"Che cosa?! Perchè? L'hai data anche a Kyuhyun,
perchè non ce l'hai per me?" chiese Hyukjae calpestando il
pavimento.
"Mi dispiace."
Siwon notò il cipiglio sul volto di Hyukjae ed il mento
tremante di Donghae. Ed essendo un bel bambino che amava la pace,
cercò di offrire una soluzione.
"Hyukjae, Donghae sta per piangere. Hai ancora quella scatola di
cioccolata nello zaino, no? Smetti di chiederla a Donghae," disse
Siwon, cercando di calmare l'amico.
"Hyukkie ha avuto una scatola di cioccolato?" Questa volta era suo il
cipiglio.
"Proprio così!" rispose Hyukjae, compiaciuto.
"Chi te l'ha data?"
"Segreto!" disse Hyukjae, tirando fuori la lingua per vendetta,
perchè Donghae non gli aveva dato la cioccolata.
Infastidito dall'atteggiamento di Hyukjae, Donghae lo spinse con
entrambe le mani, dopodichè corse via, lontano dagli altri
ragazzi, verso la strada opposta alle loro case. Kyuhyun
alzò gli occhi al cielo.
"Si perderà," disse in tono pratico.
Hyukjae guardò Kyuhyun, poi Siwon, che annuì. Il
bambino sospirò. Se non l'avesse seguito, Donghae si sarebbe
perso.
"Farà meglio a darmi una scatola di cioccolata, l'anno
prossimo," borbottò Hyukjae, prima di rincorrere Donghae.
"Yah! Lee Donghae! Ti perderai!"
Ma Donghae era sempre stato bravo nella corsa—quelle rare
volte in cui non cadeva o inciampava in qualcosa—, ed in
più la sua testardaggine aumentava la sua energia. Quindi
Hyukjae non poteva competere con lui quando si trattava di correre.
Hyukjae trovò il bambino seduto su una panchina di una
strada affollata, non molto lontano da un semaforo. Donghae piangeva.
Piangeva come se gli fosse appena morto il cane e del moccio gli
scorreva dal naso. Hyukjae sapeva che Donghae gli avrebbe rivolto la
parola solo dopo qualche minuto ad aspettare. Così rimase
accanto al bambino, in silenzio.
"Io..." Donghae singhiozzò, finalmente. Dopo 5 volte che era
scattato il rosso, osservò Hyukjae. "Non posso attraversare
la strada. Troppe macchine."
"Perchè vuoi attraversare la strada?"
"Voglio andare a casa," Donghae iniziò a piangere
più forte. Perchè, perchè Hyukjae non
riusciva a capirlo?
"Casa è dall'altro lato."
Donghae lo guardò scioccato, prima di iniziare a piangere di
nuovo. Afferrò più stretto il bordo della
panchina. La bocca si aprì leggermente, lasciando colare
della bava. Hyukjae pensò che era davvero brutto. Ed un
piagnucolone. Avrebbe potuto seriamente piangere per ogni minima cosa.
Forse era proprio per questo che la madre di Donghae aveva deciso di
tenerlo all'asilo per un altro anno, anche se era abbastanza grande per
andare alle elementari, proprio come Hyukjae.
"Tieni."
Una scatola di cioccolato apparve di fronte a Donghae. Il bambino
rivolse uno sguardo interrogativo al più grande,mentre le
lacrime continuavano a scorrergli sul viso.
"Ti piace il cioccolato, no? Tieni," Hyukjae gli avvicinò di
più la scatola di cioccolata, "Adesso smettila di piangere."
Timidamente, Donghae prese la scatola di cioccolata dalle mani di
Hyukjae.
"E' questa quella che ti ha dato il tuo amico?"
Hyukjae annuì. E improvvisamente Donghae pensò
fosse una buona idea ingurgitare tre cioccolatini alla volta.
"Non te ne lascierò mangiare neanche uno!"
Non ci volle molto prima che le dite e la bocca di Donghae fossero
coperte di cioccolata. Hyukjae rise.
"Sei davvero brutto."
"Zitto!" urlò Donghae, dandogli un calcio nello stinco. Ma
Hyukjae rise ancora più forte perchè non gli
aveva fatto neanche un pò male.
Quel giorno, a scuola, Hyukjae aveva fatto Educazione Fisica,
così la sua mamma gli aveva messo un asciugamano nello
zaino, per asciugarsi il sudore. Prese l'asciugamano sporco dalla borsa
e pulì il viso di Donghae, le lacrime e la cioccolata.
"Hyukkie ~ ~ dai, dimmelo. Chi te l'ha data la cioccolata?" gli chiese
Donghae.
"Siwon."
"Siwon!?!?" Gli occhi di Donghae si allargarono. Si grattò
il naso. "Credevo gli piacesse Kyu."
"Aspetta, a Siwon piace Kyuhyun?"
"Si! Ed a Kyu piace Siwon!"
Hyukjae sbuffò, "Impossibile."
"E' vero! Lo so perchè a Siwon piace giocare sempre con Kyu
ed anche a Kyu piace giocare sempre con Siwon!"
"Comunque impossibile," L'educato Siwon e l'antipatico Kyuhyun?
Donghae mise il broncio, "Perchè, perchè Siwon ti
ha dato la cioccolata?"
"No! Siwon l'ha ricevuta da una ragazza della nostra classe. Lui l'ha
data a me perchè io non ne ho avuta neanche un
pò," Hyukjae abbassò lo sguardo. Era ovviamente
imbarazzato dalla cosa.
Ma Donghae ridacchiò, "Povero Hyukkie," lo prese in giro.
"Che povero Hyukkie? Questo non significa che devi darmene tu un
pò?"
Donghae posò la scatola di cioccolata sulla panchina e si
tolse lo zaino dalle spalle. Hyukjae lo guardava, mentre l'altro
cercava di tirarne fuori qualcosa.
"Ecco."
Il più piccolo gli mise davanti un cartone di latte alla
fragola.
"Per me?" chiese Hyukjae, dubbioso.
Donghae annuì. "Mmhm. Mamma voleva comprare del cioccolato
ieri, così potevo darlo a te. Ma gli ho detto Mamma, a
Hyukkie non piace il cioccolato. Gli piace il latte alla fragola.
Pensa, l'ho anche preso da solo dallo scaffale del
supermercato Perchè io adesso sono alto, lo sai?"
Disse Donghae, con orgoglio. "E visto che ieri era un giornata di
cioccolato, posso darti questo solo oggi."
"Grazie, Hae."
Hyukjae gli mostrò il suo sorriso tutte gengive e gli
accarezzò la testa. Il più piccolo fece un
sorriso così largo che gli occhi si trasformarono in piccole
striscioline sottili.
"Pronto a tornare a casa?" gli chiese Hyukjae.
"Okay!"
Donghae saltò giù dalla panchina e gli
offrì la mano. Hyukjae la prese ed accompagnò il
più piccolo a casa, mentre beveva il suo latte alla fragola
con un sorriso sul volto.
"Hyukkie, mi fa male la pancia."
"Questo è quello che si ottiene a mangiare il cioccolato di
un'altra persona!"
***
"Vuoi unirti a noi, oggi? Andiamo al parco!"
Siwon annuì. "Ci sarà anche Kyuhyun?"
"Pfft. Non so perchè ti piace stare con lui," disse Hyukjae.
"E' antipatico. E poi crede di essere il più intelligente!
Mi guarda come se fossi uno scarafaggio. Voglio dire, è solo
un bambino dell'asilo!"
Siwon fece il broncio, "Non è poi così male.
Potrebbe essere gentile con te se magari tu fossi più
gentile con lui. Forse dovresti smetterla di trattar male quel suo
amico."
"Forse dovrebbe smetterla di fare l'eroe."
"Hey! Non parlare così."
Hyukjae socchiuse gli occhi, confuso, "Ti piace, vero?"
Silenzio.
Ancora silenzio.
Anc—
Le guance di Siwon sembrarono esplodere, "MA DI CHE COSA STAI
PARLANDO?"
Hyukjae sbattè le palpebre e poi scoppiò a
ridere, "Ti piace! Ahahah! Davvero ti piace quel coso magrolino! Ti
PIACE! Non è minimamente carino!"
Il ragazzo più grande diede uno spintone all'amico. "Come se
a te non piacesse quel bambino piagnucolone!"
Fu il turno di Hyukjae di arrossire. "M-Mi prendi in giro? A chi
piacerebbe quello stupido?"
"Beh a te!"
"No, non mi piace! Lo odio!"
Un singhiozzo interruppe la conversazione. Proprio in quel momento, i
due bambini si resero conto di essere arrivati all'asilo e di aver
appena discusso di fronte agli altri due.
"Idiota," mormorò Kyuhyun.
"Hyukkie..." Donghae singhiozzò di nuovo, "Tu mi odi?"
"Io...No, Io....aspetta!" Hyukjae inciampò nel nulla mentre
cercava di rincorrere il più piccolo. Si rialzò,
dicendo una parola che forse aveva imparato da qualche cattivo
programma televisivo, e seguì Donghae. Kyuhyun e Siwon
furono lasciati...soli.
Ora la cosa era abbastanza....imbarazzante.
"Ci...Ci hai sentiti?" chiese Siwon, esitante.
"Si."
"Tutto?"
Kyuhyun scrollò le spalle, invece di roteare gli occhi come
suo solito, e questo fece capire a Siwon che qualcosa non
andava. Non che la situazione non andasse già di
suo.
"Kyuhyun...?" Perchè forse Siwon doveva iniziare ad essere
un bambino grande. Un bambino grande che non solo fosse in grado di
tornare a casa da solo, ma che avesse anche il coraggio di..."Umm...Su
quello che ha detto Hyukjae..."
"Pensi che io sia magrolino e brutto?"
"Non ho detto questo!" si affrettò a dire Siwon. Kyuhyun non
rispose, facendolo preoccupare. Avendo paura che il più
piccolo stesse piangendo, si chinò per guardarlo meglio in
viso. Per fortuna, Kyuhyun non stava piangendo, ma sembrava comunque
dispiaciuto. "Hey, non ho detto questo."
"Va tutto bene, mi dicono sempre che sono brutto."
"Tua sorella pensa che tu sia adorabile."
"Mia sorella è imbarazzante. Nessuno altro potrebbe mai
pensarlo, comunque."
"Anche io lo penso," sbottò Siwon riflessivamente, per poi
rimanere a bocca aperta dopo essersi reso conto di averlo detto ad alta
voce. Kyuhyun lo fissò senza capire.
"Lo dici solo perchè sei mio amico."
"No!"
"Si, si, ti credo. Va tutto bene, Siwon. Lo so che Hyukjae dice le cose
senza prima pensarci—"
"No, ascoltami," Siwon prese le mani di Kyuhyun tra le sue ed il
più piccolo smise di parlare, guardandolo sorpreso (anche
lui era sorpreso da tutto quel coraggio). "Quello che Hyukjae ha
detto...su di te...sul fatto che mi piaci? E' vero. Mi piaci. Ma...non
come...tra amici."
Fu il più lungo periodo d'attesa di tutta la sua vita. Le
mani iniziarono a sudargli.
"Ti stanno sudando le mani."
"Si, lo so. Ma non ti lascierò fino a che non mi
risponderai."
"Risponderti a cosa? Non mi hai fatto nessuna domanda."
"Oh," Siwon sbattè le palpebre stupidamente, "Oh."
Kyuhyun fece un lungo sospiro, ma Siwon si azzardò quasi a
vedere (sua madre gli aveva sempre detto di vedere sempre le cose in
grande) le guance di Kyuhyun colorarsi di un leggero rosa pallido.
***
E' quasi divertente come Hyukjae e Donghae finirono seduti fianco a
fianco, sul bordo della scatola di sabbia, al parco. Entrambi
piangevano in silenzio, erano troppo tristi per fare anche un suono.
Donghae lo era perchè aveva sentito Hyukjae dire quelle cose
orribili. Hyukjae, invece, piangeva perchè gli faceva male
il ginocchio, quello su cui era caduto cercando di inseguire
l'altro bambino. Ma quello che era peggio di un ginocchio fatto male
era che probabilmente Donghae lo odiava e Hyukjae quindi non aveva
nessuno che gli baciasse la ferita.
Hyukjae scrisse la parola 'Scusa' sulla sabbia. Ma poi si
ricordò che Donghae non aveva ancora imparato a leggere e
pianse più forte.
"Ugh! Perchè rendi sempre tutto così complicato!"
Gridò Hyukjae, improvvisamente. "Sono caduto, per
inseguirti!"
"Perchè mi hai inseguito?!?"
"Perchè ti saresti perso."
"Ma a te che importa, tu mi odi!"
"Ma i tuoi genitori, tuo fratello, Kyuhyun, Siwon, Bada, il tuo alieno
giocattolo, ed il tuo pesce peluche sarebbero stati tristi." Per la
prima volta, Donghae si voltò a guardare Hyukjae. Ma il
più grande non riuscì a sostenere lo sguardo,
così girò il viso.
"Se io mi perdo tu sei felice," disse Donghae tra i singhiozzi.
"Certo che no! La tua mamma si arrabbierebbe con me e poi dovrei venire
a cercarti! Sarebbe davvero scocciante."
"Lo dirà alla mia mamma, Hyukjae mi odia. Così
lei la smetterà di chiederti di fare attenzione a me,"
Donghae nascose il viso tra le ginocchia. "Non dovrai più
venire a prendermi a scuola. Puoi giocare con i tuoi amici simpatici
dopo scuola."
Hyukjae non credeva che lo smemorato Donghae potesse ricordare che una
sola volta lui si era lamentato del doverlo andare a prendere a scuola,
quella volta in cui voleva sapere delle partite di calcio che facevano
i suoi amici ogni venerdì. Ma fu solo quella singola volta.
Non voleva giocare tutti i giorni con loro. Erano noiosi. Loro non
giocavano mai alla cattura degli alieni o ad il mondo dei mostri sotto
il letto come faceva Donghae.
Hyukjae sapeva che mostri ed alieni non erano reali e che era stupido
ed infantile giocare credendo che lo fossero. Ma si divertiva sempre
quando lo faceva con Donghae.
Non intendeva dire che il più piccolo era stupido. Donghae
era solo un pò diverso e solo poche riuscivano a capirlo.
Hyukjae era uno di quelli. Donghae si sarebbe sentito davvero solo se
loro due avessero smesso di essere amici. E sarebbe stato abbastanza
triste a dire la verità, perchè Donghae era
simpatico, il più simpatico di tutti. Era solo fastidioso a
volte...Ok, molte volte, ma rimaneva comunque quello che comprava il
latte alla fragola solo perchè il suo preferito. E quello
che condivideva l'ombrello con lui.
"Mr. Bear mi ha detto che vuole che io torni a casa con voi ogni volta
che piove," disse Hyukjae quando lo colpì un'idea.
"Hai detto che Mr.Bear è solo un ombrello."
"Questo fino a che non mi è apparso in sogno."
"Quando?"
"Quando feci quel pisolino a casa tua, dopo quella tempesta."
"Davvero?" Donghae diede una sbirciatina a Hyukjae da dietro la
frangia. Hyukjae annuì. "Allora ho deciso che
tornerò a casa con voi quando piove. Non voglio renderlo
triste."
"E se fa caldo ed io ho sete? Vorrò bere del latte alla
fragola. Nessuno me lo darà, tranne te, giusto?" Donghae
annuì. "Allora tornerò a casa con te anche quando
ci sarà il sole."
"Si..." Disse Donghae mettendo un dito nella sabbia, creando una
spirale. "E nei giorni nuvolosi?"
Hyukjae si grattò la testa. Non aveva pensato ad una scusa
per i giorni nuvolosi.
"I giorni nuvolosi sono molto scuri ed a volte ci sono anche i tuoni,"
disse Donghae imbronciato. "Mi fanno paura."
"Potrei venire a prenderti, allora. Se vuoi."
Donghae annuì. "Voglio."
Hyukjae sospirò di sollievo, almeno uno dei suoi problemi
era risolto. Ora poteva ancora ritornare a casa con il più
piccolo, ogni giorno. E probabilmente rimanere a giocare da lui.
"Hai dei cerotti nella tasca dei pantaloni," borbottò
Donghae di punto in bianco. A quanto pare aveva appena notato il
graffio sul ginocchio di Hyukjae.
Hyukjae guardò il bambino con aria interrogativa, ma
infilò comunque la mano nella tasca.
"Oh, l'avevo dimenticato."
Era quasi un'abitudine per lui. Se usciva a giocare con Donghae portava
sempre con sè due cerotti. Dopo tutto, il bambino sarebbe
potuto cadere in qualsiasi momento.
Hyukjae prese uno dei cerotti e lo guardò. C'erano dei
disegni di pesciolini sopra, i preferiti di Donghae, lo facevano subito
smettere di piangere, quando si faceva male.
"Aspetta!" Donghae gli afferrò il polso prima che Hyukjae
potesse mettere il cerotto sulla ferita. "Bisogna prima sputare sopra
alla ferita," Donghae si inginocchiò vicino al ginocchio
dell'altro e sputò un pò di saliva sulla ferita.
"Come hai fatto a dimenticarlo? Sei tu quello che mi dice sempre di
farlo prima di mettere i cerotti."
Donghae spalmò la saliva con un dito. Quando
sentì che era abbastanza, prese il cerotto che Hyukjae aveva
tra le mani. Hyukjae sapeva che il più piccolo si stava
concentrando molto, perchè quando Donghae si concentrava
metteva la lingua tra le labbra. Mise comunque il cerotto un
pò storto.
"Ecco," Donghae stese bene la strisciolina sul ginocchio di Hyukjae. "E
poi, si bacia." Senza esitazione, diede un veloce bacio sul ginocchio
pulsante del più grande.
E Hyukjae sentì veramente il dolore andare un pò
via.
"Mi odi ancora?" chiese Donghae, timidamente.
"No." Hyukjae stava giocando distrattamente con la sabbia. Si sentiva
davvero in colpa per avere detto di odiare Donghae. Era solo
imbarazzato ad ammettere che gli piaceva. Pensava che Siwon l'avrebbe
giudicato strano se lui avesse ammesso che gli piaceva un bambino
dell'asilo. Non che quello che piaceva a Siwon non fosse un bambino
dell'asilo, comunque.
"Anche se sono stupido e piagnucolone?"
"Tu sei il più simpatico, stupido, piagnucolone, migliore
amico che io abbia," rispose Hyukjae, bruscamente.
Il più grande arrossì, ma le sue parole fecero
risplendere Donghae. E quello, in qualche modo, andava bene per
entrambi.
"Hyukkie!"
"Si?" Si voltò per vedere Donghae in piedi, fuori alla porta
della proprio casa.
"Non fare tardi, domani mattina."
Hyukjae sorrise al suo migliore amico.
"Non lo farò!"
***
"Andiamo," Siwon gli tirò il bordo della maglia, "dimmi di
si."
Kyuhyun
sospirò e mise giù il libro, "Ti ho
detto che non possiamo."
"Chi l'ha detto?"
"Funziona in questo modo."
"Allora studierò duramente e diventerò la persona
che cambierà il modo in cui funziona."
"E perchè dovrei dire di si?"
"Perchè mi renderebbe felice."
"E questo perchè dovrebbe interessarmi?"
"Perchè renderò anche te felice."
Kyuhyun alzò gli occhi al cielo, "Va bene, come vuoi. Ma
solo perchè così la smetterai di tormentarmi."
Siwon sorrise fino a mostrare le fossette. Era così felice
che Kyuhyun non riuscì a respingere il bacio sulla guancia
che gli diede l'altro, seguito da un forte abbraccio.
E forse, forse arrossì un pò.
Quando arrivò l'ora della cena, la madre di Kyuhyun li
chiamò e Siwon si aggiustò i vestiti e fu
lì che il più piccolo si rese conto che l'altro
indossava abiti piuttosto formali (pantaloncini neri, bretelle, camicia
bianca e cravatta?).
"Per favore date vostro figlio a me," Siwon si inchinò,
tenendo stretta la mano di Kyuhyun. Il padre di Kyuhyun
sputacchiò fuori tutto il suo caffè.
"Mi dispiace," disse Kyuhyun stringendosi nelle spalle. "Gli ho detto
che i ragazzi non possono sposarsi tra di loro, ma non mi ha voluto
ascoltare."
***
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Capitolo 3 *** .3 ***
Salve!
Innanzitutto volevo scusarmi con le persone che stanno seguendo la storia, è passato un pò da quando ho aggiornato >.< La scuola mi sta uccidendo..Comunque, questo è l'ultimo capitolo di questa prima storiella. Questa è stata un pò l'introduzione dei personaggi, dalla prossima comincieremo a vedere le magnifiche avventure dei bambini. Si. Comunque, sinceramente mi aspettavo questa poca...affluenza di persone che seguono la storia, la Kid!fic non piaceva neanche a me, anche se poi ho cambiato idea. Ma comunque posso capire che tante persone possano trovarla noiosa, ovviamente. Presumo che anche nella prossima 'storiella', che sarà ancora una Kid!fic, non ci sara tutta 'sta affluenza, ma vabbè, spero di rifarmi quando passeremo alla HighSchool!fic u.u Voglio comunque ringraziare le persone che hanno seguito la storia e che l'hanno recensita ^^ Ringrazio sopratutto eos_92, che mi ha fatto notare qualche o\errore di ortografia ^\\^ grazie mille! Comunque, vi lascio al capitolo, buona lettura :DD
3.
Un entusiasta Siwon
raccontò a Donghae di come era andato a casa di Kyuhyun e di
come aveva chiesto ai suoi genitori il permesso di sposarlo. Donghae
batté le mani felicemente mentre gli occhi gli brillarono,
ma poi girò la testa verso il suo Hyukkie e
cominciò a pensare.
"Hyukkie,
vuoi ancora sposare una bella ragazza dai capelli lunghi?" gli chiese
Donghae, mentre si aggrappava forte al suo braccio.
Hyukjae
annuì.
"Sono le
più carine."
Donghae
mise il broncio.
Era circa
una mese dopo quando la madre di Hyukjae urlò il suo nome
dal piano di sotto. Hyukjae corse subito da lei, perché
quando la mamma urlava in quel modo non era mai per qualcosa di buono.
"Cosa hai
fatto questa volta?" gli chiese la madre.
"Non ho
fatto niente," rispose Hyukjae, sulla difensiva.
"Allora
perché Donghae è arrivato qui piangendo come una
fontana?"
"Non lo
so, mamma. Ma tanto sta sempre a piangere."
La madre
di Hyukjae sapeva che era vero, così decise di lasciarlo
andare, ma solo fino a quando non avrebbe avuto la conferma
che fosse stato suo figlio a far piangere Donghae.
"Donghae,"
la mamma di Hyukjae liberò la propria gamba dalla stretta di
Donghae e si inginocchiò davanti a lui. "Qual'è
il problema? Hyukjae ti ha fatto qualcosa di brutto?"
Il
bambino scosse la testa.
"E allora
perché piangi così?" chiese Hyukjae, impaziente.
Anche se il figlio cercava di nasconderlo, la madre non
fallì nel notare la preoccupazione sul suo viso. A Hyukjae
non piaceva quando era qualcun'altro a far piangere Donghae,
perché in quel caso non sapeva come riuscire a fermare il
pianto.
Per la
prima volta da quando era arrivato, Donghae finalmente volse lo sguardo
verso il più grande. Il suo viso era così triste.
"La mamma mi ha
tagliato i capelli," rispose il più piccolo, iniziando di
nuovo a piangere disperatamente mentre correva verso Hyukjae.
Lo
abbracciò stretto. Hyukjae sentì la maglia
bagnarsi all'altezza della spalla, mentre due manine gli circondavano
la vita. Vide la madre lanciargli uno sguardo interrogatorio,
ma lui stesso non aveva ancora capito il motivo del pianto dell'altro,
così fece spallucce.
"Volevo
farmi crescere i capelli ancora un po'. Ma la mamma me li ha
tagliati," singhiozzò Donghae, "Adesso non posso
più essere la tua bellissima sposa."
La bocca
di Hyukjae formò un silenzioso 'oh'. Accarezzò la
testa dell'altro.
"Hey,
vuoi vedere il mio nuovo pesciolino?"
"Pesciolino?
Ne hai uno nuovo?" Donghae si allontanò leggermente,
così da poterlo guardare in viso.
"Nuovi!
Papà me ne ha comprati altri due!"
"Davvero?"
gli occhi del più piccolo brillarono d'eccitazione.
"Hyukkie! Voglio vederli!"
La mamma
di Hyukjae rise e, prima che potesse accorgersene, Donghae stava
trascinando l'altro al piano di sopra.
In
momenti come quelli Hyukjae non poteva che essere felice della scarsa
memoria di Donghae.
Quando si
sedettero uno di fronte all'altro nella stanza del più
grande, con un piccolo acquario tra di loro, Hyukjae notò
che la faccia di Donghae appariva enorme se guardata attraverso
l'acquario.
"La tua
faccia sembra enorme," disse Hyukjae tra le risate.
"Anche la
tua!"
Si
guardarono fare facce buffe attraverso il vetro dell'acquario, ridendo.
"Hyukkie,"
chiamò Donghae quando si stancò di ridere,"La
mamma ha detto che quando sarò grande non gli
interesserà se porterò i capelli lunghi. Saranno
affari miei."
"Affari
tuoi?" chiese Hyukjae, confuso. "Tipo un azienda?"
"Non lo
so," disse Donghae, alzando le spalle. "Allora...puoi aspettare fino a
quando sarò grande e potrò avere i
capelli lunghi?"
"Certo.
Fa lo stesso," Questa volta fu Hyukjae ad alzare le spalle. "I bambini
non posso sposarsi, comunque."
"Cosa?!
Davvero?!" chiese Donghae, sorpreso dalla nuova informazione. "Come fai
a saperlo?"
"Beh, io
vado alle elementari. Lo sapresti anche tu se non fossi bloccato
all'asilo nido," rispose Hyukjae.
"Colorate
ancora nella tua scuola?"
"A volte.
Ma non tutti i giorni."
Donghae
si accigliò. "Non voglio venire nella tua scuola. Voglio
rimanere nella mia per sempre."
"Se
rimani nell'asilo nido per sempre, rimarrai un bambino per sempre. Se
rimarrai sempre un bambino allora la tua mamma continuerà a
tagliarti i capelli e non potrai mai averli lunghi."
"Oh,"
Hyukjae quasi vide girare le rotelle del cervello dell'altro. "Ok! E'
deciso! Verrò nella tua scuola domani e crescerò.
Dopo essere cresciuto, mi farò crescere i capelli, proprio
come una ragazza. Così ci sposeremo!"
Mentre
Donghae correva per tutta la stanza, urlando felicemente di come
sarebbe stato la sposa più bella di tutte, Hyukjae si
domandava quando sarebbe stato il momento di dirgli che la parola
'sposa' si usava solo per le ragazze.
"Hyukkie,
pensi che tua mamma dovrei chiamarla 'suocera'?"
***
"Dove sono?" chiese
Kyuhyun, un pò seccato. Si stava facendo tardi e Donghae e
Hyukjae non erano ancora tornati dal luogo in cui si erano avventurati
nel parco.
"Non
preoccuparti," Siwon gli accarezzò la testa.
"Non sono
preoccupato," il bambino scrollò via la mano, "Voglio solo
andare a casa e continuare a giocare al mio gioco."
"Stai
sempre a giocare," disse Siwon, mettendo il broncio. Troppo poco tempo
per lui.
"Adesso
sei mia madre?"
"No, sono
il tuo futuro marito, ricordi?"
"Purtroppo
sì, ho buona memoria."
Il
più grande ridacchiò, avendo ormai imparato
quando Kyuhyun era serio e quando scherzava. "Menomale che te lo
ricordi, perchè ho qualcosa da darti"
Il
più piccolo alzò le sopracciglia alla vista della
scatolina blu nelle mani dell'altro. Siwon si inginocchiò di
fronte a lui ed alzò la scatolina verso l'altro, aprendola
lentamente. All'interno si trovava un anello giocattolo con un enorme
pietra di plastica incastonata dentro.
"Mi
dispiace, ti darò un vero anello quando ci sposeremo. Ma per
ora...Cho Kyuhyun, vuoi sposarmi?"
"Mi hai
già chiesto di sposarti ed ho detto si, cos'è
tutto questo?"
"Sono
stato stupido, non sapevo che avrei dovuto fare questo mentre ti
chiedevo di sposarmi."
"Da dove
l'hai imparato?"
"Drama."
Kyuhyun
sbuffò, "Non lo indosserò."
"Perché?"
chiese Siwon, ovviamente deluso.
"E'
troppo grande. Non posso giocare con quel cose sul dito."
Siwon
rise, "Te ne prenderò uno più piccolo dopo. Puoi
metterlo solo adesso, per vedere come ti sta?"
Non
ottenne nessun rifiuto, così Siwon lo prese come un permesso
silenzioso per mettergli l'anello al dito. Era un po' grande, ma
pensò che in quel modo gli altri avrebbero potuto vedere che
Kyuhyun era la sua futura sposa. "Ti sta bene il blu."
Kyuhyun
fissò l'anello.
Già,
gli stava bene il blu.
***
"Hyuk,"
chiamò Donghae.
I due
bambini erano stesi a pancia in giù, con il mento sulle
mani, nascosti dietro ad un cespuglio.
"Quanto
tempo dovremo rimanere qui?"
"Non lo
so. Perché?"
"Voglio
andare a casa."
"Non
possiamo andare a casa. Se andiamo a casa poi saremo costretti a
camminare con Siwon e Kyuhyun. E non dobbiamo farlo. Dobbiamo lasciarli
soli."
"Perché?"
I piedi
di Donghae erano in aria ed andavano su e giù.
"Non lo
so. A volte mamma e papà chiedono a me e mia sorella di
lasciarli soli. A volte mia sorella mi chiedi di lasciare lei ed il
ragazzo che le piace da soli," Hyukjae si strinse nelle spalle. "Penso
sia giusto così."
"Ma io ho
fame."
Hyukjae
pescò dalla propria tasca una caramella che gli aveva dato
il suo insegnante per essersi comportato bene.
"Ecco.
Mangia questa."
Donghae
sorrise e diede un bacetto sulla guancia dell'altro.
"Grazie,
Hyukkie."
"Sssh...stai
zitto o scopriranno che siamo qui."
Passò
solo un minuto, poi Donghae ricominciò a piagnucolare.
"Hyukkie...ho
ancora fame."
Si
sdraiò sul fianco così da essere più
vicino al più grande. Nascose il viso contro la spalla
dell'altro e mise un braccio sulla sua schiena.
"Che fai?"
"Faccio
un pisolino," rispose Donghae.
"Qui?"
"Mamma ha
detto che mi dimentico della fame se faccio un pisolino."
"Oh. Va
bene, allora."
Hyukjae
mise un braccio intorno alle spalle dell'altro e lo tirò
più vicino. Si strinsero l'uno all'altro, cercando di fare
silenzio, mentre 'lasciavano da soli' Siwon e Kyuhyun.
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