It's so Hard To say I'm sorry

di RoriStark
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Golden feathers ***
Capitolo 2: *** paradise? ***
Capitolo 3: *** broken glasses ***
Capitolo 4: *** we'll take a cup of kindness yet ***
Capitolo 5: *** mine. ***
Capitolo 6: *** I love the way you lie.. ***
Capitolo 7: *** are you afraid of me? ***
Capitolo 8: *** un cuore di latta ***
Capitolo 9: *** not so Puny ***
Capitolo 10: *** sacrifice. ***
Capitolo 11: *** big girls don't cry ***
Capitolo 12: *** Fix you ***
Capitolo 13: *** d i s t a n c e ***
Capitolo 14: *** Walking with the gods ***
Capitolo 15: *** And I Made Myself stronger somehow.. ***
Capitolo 16: *** meet daddy ***
Capitolo 17: *** Ice and Fire ***
Capitolo 18: *** home. ***
Capitolo 19: *** I love you ***
Capitolo 20: *** Lost Memories ***
Capitolo 21: *** ice and blood ***
Capitolo 22: *** looking for an happy ending ***



Capitolo 1
*** Golden feathers ***


“signore..l’abbiamo trovato..”
La mano ferma di Fury afferrò prontamente il telefono  il telefono e dopo aver composto il numero senza nemmeno guardare la tastiera portò il telefono all’orecchio fissando lo schermo dove il volto di Loki mostrava un ghigno beffardo e sicuro di sé, c’era il 65% di compatibilità, bastava ed avanzava per poter andare là dove era stato avvistato
“è a Stoccarda, avete qualche uomo  nelle vicinanze?”
“uomini no, abbiamo lei.”
Fury rimase un attimo in silenzio, sospirò e si voltò verso la finestra, lei, ma certo, un'altra pedina nella lista dei suoi “avangers”, sospirò rincuorato ed annuì
“allora mandatela immediatamente”
“sì signore…”
Dietro Fury, la giovane Romanof sbattè le palpebre piegando il capo stupita di quella decisione. La spia si avvicinò all’uomo osservandolo meglio, poi dischiuse le labbra per proferir parola
“quella lei?...ma non sappiamo nemmeno cos’ha di speciale..e la mandi contro un Dio?”
“è la più adatta..”
“e perché?”
“perchè sa come trattare gli Dei repressi..”
Sussurrò con un ghignò convinto mentre riprese a lavorare sui suoi computer alla ricera di maggiori informazioni sulla posizione di Loki e dei suoi scagnozzi. Compreso il suo falco con il lavaggio del cervello.
Le luci del grande edificio illuminavano l’esterno, mentre centinaia di invitati entravano in abiti eleganti portati da limousine e auto di lusso. Era come dare perle ai porci, pensava Loki dal pianerottolo del piano superiore che affacciava sull’immensa sala dove già aveva preso il via la festa . Per il suo debutto aveva scelto di indossare vesti “umane” portava un vestito elegante nero ed al collo una fascia verde. I capelli neri erano come al solito tirati indietro mentre i ciuffi ribelli erano diventati più lunghi dal suo ultimo esilio. Con un ghigno guardò in basso e prese a scendere le scale stringendo in mano il bastone con la pietra  azzurra che splendeva. L’asgardiano si avvicinò alla folla e con un colpo di bastone stese in primo uomo. Aveva bisogno di un bulbo oculare, ma non uno qualsiasi. Dopo aver abbattuto senza problemi la sicurezza. Afferrò il suo bersaglio che si trovava a pochi metri di distanza, lo alzò in aria trascinandolo verso quello che sembrava un altare di pietra. Lo sollevò in aria e lo ribaltò facendolo ruotare su se stesso come se fosse una bambola. Con una mano lo teneva fermo senza fatica mentre con l’altra afferrò quello strano oggetto che Falco gli aveva dato per prendere quello che voleva. Lo avvicinò  all’occhio dell’uomo che inutilmente cercava di dimenarsi e mentre il suo sorriso cresceva ammaliato dalle grida dell’uomo. I suoi cani erano già entrati in azione, così Loki decise di mollare la presa, si avvicinò alla folla che scappava terrorizzata, creò diverse copie di lui che si materializzarono bloccando l’uscita agli ospiti terrorizzati
“in ginocchio..”
Sussurrò lui fermandosi
“ORA!!”
Tuonò il Dio mentre il suo vestito mutò tornando ad essere un armatura. Gli umani si inginocchiarono terrorizzati mentre il Dio apriva le braccia soddisfatto
“visto? Voi umani..siete fatti per essere governati..”
Sibilò guardandosi attorno, ma il suo sguardo andò a posarsi su una piccola figura bianca. Era una giovane dai capelli lunghi e rossi,portava un vestito elegante bianco. Sorrideva, mentre lui stava terrorizzando ed uccidendo della gente, lei lo fissava sorridendo. Evidentemente Quella stolta non aveva idea di chi aveva davanti.
“vedo..che c’è un povero agnellino che non ha ancora realizzato la situazione..”
Disse materializzandosi davanti a lei mentre ai suoi piedi la gente gridava dal terrore. Si avvicinò alla giovane senza nome e le sfiorò il viso con un dito. Senza smettere di sorridere le puntò il bastone al petto
“cosa c’è da sorridere?..non capisci?..io sono un Dio..e posso ucciderti solo sfiorandoti..”
La ragazza continuava a fissarlo, passò la mano minuta su quella grande di lui e lo fissò. Gli occhi di ghiaccio di lui si persero in quelli grandi ed ambrati di lei
“cos’è un Dio senza i suoi fedeli?..”
“uno in meno non mi darà problemi..”
“vedo che ti piace essere temuto…”
“esatto..sei perspicace ragazzina..”
“ed è meglio che essere amati?”
“non sono affari che ti riguardano…la tua morte sarà un esempio per gli altri”
Loki stava per colpire la ragazza ma questa non si trovava più davanti a lui. Con stupore si guardò attorno, non poteva essere sparita.
“ti andrebbe di parlarne?..Loki? figlio di Odino…fratello di Thor..”
“STA ZITTA!!”
Gridò esasperato voltandosi e cercando di colpirla, ma si ritrovò la giovane seduta sul bastone che aveva allungato per colpirla
“Loki..per favore..non voglio farti del male”
Lui rise divertito mentre la ragazza toccava di nuovo il suolo con fare elegante, come un petalo che si posava sulla superficie di un lago
“e cosa vorresti?”
“il tuo aiuto..”
“per cosa di grazia?”
“per fermare questa follia..”
“…ora capisco…sei una di quei fenomeni da baraccone…vero?..”
La giovane sorrise mentre Loki cercò di colpirla di nuovo con il bastone, ma la ragazza si trovò di nuovo sul bastone di Lui. Con le punte dei piedi, si reggeva sulla cima del bastone. Un paio di ali dorate dava il giusto contrappeso. Non erano eccessivamente grandi, sembravano quelle di un cherubino . La ragazza continuava a sorridere
“interessante… si sentivano soli ed hanno comprato un canarino?”
Lei rise appena scendendo di nuovo a terra, lo osservò attentamente piegando le ali.  Si avvicinò al Dio e gli sfiorò il viso con la mano
“soffri?..”
“io..io non soffro, tu dovrai soffrire..quando ti avrò spezzato quelle ali..”
L’uomo si avvicinò a lei ma stavolta tirò indietro il bastone. Lei rimase ferma ad osservarlo attentamente. Era questo il suo compito. Capire, analizzare e persuadere  una mente che i suoi superiori avevano definito malata. Ma la giovane capì che non si trattava di questo. C’erano ferite ovunque, e lacrime che non erano state versate e che avevano corroso un anima ormai lacerata.
“come osi..rivolgermi la parola…come se nulla fosse..come osi…dire cosa provo come se riuscissi a leggermi nel pensiero…come osi…RIVOLGERTI AD UN DIO COME UNA COMUNE PSICANALISTA.”
Disse avvicinando il volto a quello di lei. Sentiva il profumo della giovane. Fresco ed elegante, mentre il suo respiro gli solleticava la pelle. Lui invece respirava affannato e nervoso. Mai un essere tanto piccolo gli aveva fatto perdere le staffe.Rimase diversi secondi a fissarla poi indietreggiò e le puntò contro il bastone
“tu non puoi sapere niente di me..tu…non..”
“Loki io…”
La giovane stava per avvicinarsi a lui quando un bolide rosso fiammante si scaraventò contro Loki spingendolo a diversi metri da lei. La giovane si voltò di scatto riconoscendo immediatamente  il nuovo invitato
“…Tony?”
Tony Stark si alzò in piedi puntando ogni arma che aveva addosso contro Loki che indietreggiando sulla schiena alzò le mani osservandolo. Il sorriso era sparito dal suo volto,sembrava un cervo spaurito
“bella mossa.”
Commentò l’uomo mentre la giovane si avvicinò a lui nascondendo di nuovo le ali
“…non serviva Tony..”
“Aniel..mi conosci ormai, amo fare le mie entrate ad effetto. E poi non voglio che si faccia del male al mio coniglietto alato”
Disse facendole l’occhiolino da dietro la maschera. La giovane sorrise appena e si avvicinò a lui dandogli una leggera pacca. Se avrebbe colpito con più forza si sarebbe rotta un dito come minimo.
“per favore non fargli più male di così ok?..”
“ok capo”
Rispose lui mentre il casco si apriva mostrando il volto dell’uomo che le sorrideva.  La giovane ricambiò il sorriso ma poi si inginocchiò accanto a Loki ormai disarmato
“stai bene?”
“sadica…”
Commentò lui fissandola con gli occhi vitrei. La giovane scosse il capo e lo aiutò ad alzarsi mentre Tony lo bloccò prontamente con delle manette per portarlo sull’aereo. A bordo la giovane si sedette accanto a Loki mentre in ginocchio osservava il panorama dal finestrino
“guardi il cielo come se non avessi mai volato”
Commentò Loki mentre Iron Man e capitan America che stava aspettando a bordo discutevano dandosi frecciatine a vicenda
“ho un paio d’ali, ma non le ho usate mai per volare così in alto”
Commentò tranquilla
“vertigini?..”
“no…non c’era nulla per cui valeva la pena volare tanto in alto”
Rispose calma voltandosi verso di lui che fece spallucce e tornò a fissare a terra.Dopo diversi minuti di volo, il cielo cominciò a riempirsi di fulmini, e Loki alzò lo sguardo apparentemente allarmato
“paura per un po’ di fulmini?”
Chiese ironico Capitan America. Loki non sorrise come era suo solito fare quando rispondeva ad una provocazione, bensì continuava a guardare in alto come un segugio dopo. La giovane Aniel si voltò verso Loki osservandolo pensierosa
“mi preoccupa quello che  seguirà”
Sussurrò guardandosi attorno, Quando un tuono sembrò all’improvviso colpire il Quinjet. O forse, non era proprio un tuono.  Senza aggiungere altro,Tony afferrò il suo elmo e dopo averlo indossato aprì il portello.  Aniel sentì Loki sussultare accanto a lei, istintivamente posò una mano sull’avanbraccio di lui osservandolo. Lui si voltò verso di lei come se quel contatto fosse per lui qualcosa di assurdamente bizzarro Ma non ebbe il tempo di focalizzare la situazione che Tony Stark venne colpito in pieno da qualcosa. Qualcosa che irruppe nel jet. Qualcosa di rosso e argentato. Capelli biondi e barba incolta. Armatura ed un grande Martello in mano. Con uno scatto spinse indietro Aniel ed afferrò per il collo del vestito Loki gettandosi poi con la spinta del martello fuori in picchiata. Aniel si alzò di scatto allarmata
“Loki!”
Gridò spalancando le ali. Stava per gettarsi fuori quando Iron Man la bloccò
“aspetta piccola..vado io, sono cose da uomini”
Disse serio
“se  Thor ammazza Loki o lo libera, perderemo ogni speranza di ritrovare il tesseract”
“ma Tony!”
“sta tranquilla, lo riporto intero…”
“Tony! Dobbiamo avere un piano d’attacco!”
“ce l’ho un piano..attacco!”
Disse spingendosi fuori e volando nella direzione in cui Thor era sparito. Kobato sospirò mentre Capitan America si gettò dal Jet dopo aver preso un paracadute. Così la giovane decise di non star con le mani in mano e anche lei spalancò le ali e rggiunse capitan America
“dobbiamo evitare che si ammazzino tra di loro!”
Disse lui aprendo il paracadute mentre Aniel si appollaiò sulla spalla di lui, non essendo abituata a planare da un altezza tanto grande. Ma doveva farlo, doveva capire cosa aveva in mente quella divinità. Con un dolore così umano.

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Capitolo 2
*** paradise? ***


I due atterrarono in mezzo alla foresta un paio di minuti dopo, subito Capitan America afferrò saldamente il suo scudo e voltandosi fece cenno ad Aniel di seguirlo. Subito la ragazza annuì e prese a correre a piedi nudi per la foresta. La giovane si guardava attorno
“Loki!!Loki!!”
Gridava sperando di sentire una risposta da parte dell’asgardiano. I due corsero per diversi metri quando una luce abbagliante attirò la loro attenzione
“questo è Tony!”
Disse nervosa la ragazza alzandosi in volo verso la zona dove era apparsa la luce. Subito si trovò davanti Tony Stark che cercava di contrastare un tipo dalla strana armatura. Era lo stesso che aveva afferrato Loki nel jet. Aveva i capelli biondi ed un armatura simile a quelle degli antichi popoli del nord. La sua arma era un martello che pareva dar colpi estremamente possenti per le sue dimensioni. La giovane senza preoccuparsene scese a terra
“EIH TU! Cosa hai fatto a Loki??”
Chiese mettendosi davanti ad Iron Man che cercava di alzarsi dopo aver preso un brutto colpo da parte del tizio misterioso. Si voltò appena per controllare se stava bene ,poi tornò a fissare l’uomo che aveva cominciato a roteare il martello in modo minaccioso
“non intrometterti ragazzina…è una questione tra me e mio fratello.”
Tuonò nervoso mentre si avvicinò a lei. Subito Iron Man si mise davanti a lei e con il palmo della mano colpì l’uomo facendolo andare contro un albero spezzandolo a metà. La ragazza approfittò della situazione per alzarsi in volo e guardarsi intorno, finalmente notò appollaiato su una roccia una figura scura. Subito si avvicinò dall’alto.
Loki stava osservando lo scontro tra Iron Man e suo fratello, erano davvero ridicoli,, invece di combattere la nuova minaccia perdevano tempo a litigare come bambini e a suonarsele di santa ragione. Erano davvero ridicoli, pensò il Dio ridacchiando senza muoversi, non voleva scappare, non ne aveva bisogno.
“Loki…sei ferito?”
La voce mielosa della giovane lo fece sobbalzare mentre le sue narici si riempirono del profumo di lei trasportato dal vento prodotto dalle ali di lei,stupido pennuto.
“mi spiace per voi, ma non mi ferisco tanto facilmente”
La giovane si appollaiò accanto all’uomo sorridendogli rincuorata e chinando il capo
“meno male”
“meno male? Sei stupida per caso?”
“perché dovrei essere stupida?”
“potrei ribellarmi dato che sono in forze..potrei  spezzarti un braccio o quelle alucce che ti sorreggono”
Lei lo guardò smettendo per un attimo di sorridere, i suoi occhi ambrati rimasero puntati su quelli di ghiaccio di lui che fu costretto a guardare altrove, come se quello sguardo gli avesse dato la sensazione che lo stesse penetrando nell’anima
“non lo farai vero?..”
“per ora non ne ho bisogno…ma potrei cambiare idea”
Sussurrò accostandosi alla ragazza per osservarla meglio. La giovane di risposta non si mosse, sorrise di nuovo mentre le ali scomparvero
“perché non provi a scappare?”
“non sono affari tuoi”
“perché non mi uccidi?”
“…non sono affari tuoi”
Ripetè sorridendo appena in tono di sfida verso la ragazza
“lo sai che ti terremo prigioniero?...vero?”
“ma tanto ci sarai tu che mi proteggerai, anche da mio fratello..”
Disse in tono di beffa senza distogliere lo sguardo dalla ragazza che di risposta continuava a sorridergli come se quel dibattito fosse un gioco tra amanti più che tra due nemici
“ma non so se riuscirei a tenere a freno Fury, è molto arrabbiato”
Sussurrò indietreggiando appena, anche lui fece lo stesso scuotendo la testa. Per un attimo sembrava averci preso gusto a scherzare con quella ragazzina, e quel profumo sembrava quasi apprezzarlo, ma non poteva cadere in trappole del genere, non lui, doveva restare saldo, non poteva perdersi in smancerie da umani. All’improvviso alle loro spalle apparve di nuovo il fratello di Loki.  Aniel si mise davanti a lui coprendolo con un ala per difenderlo ma all’improvviso Iron Man spuntò da dietro l’asgardiano misterioso
“bene! Grazie alla freddezza di Capitan ghiacciolo, ora Thor…*
Indicò l’uomo dai capelli biondi
“è uno di noi”
Proseguì sorridendo gentilmente mentre si avvicinò a Loki prendendolo di peso, istintivamente Aniel si aggrappò al braccio di Iron Man preoccupata per come lo stava trattando, era un prigioniero sì, ma non un oggetto
“Tony…non tutte le guerre si risolvono con la spada”
“ma io ho un razzo”
Disse scherzoso Stark dando un buffetto alla giovane che però lo fissava in modo severo
“ok, ok..non farmi quella faccina ti prego, mi spezzi il cuore!”
Continuò poi alzandosi in volo con Loki, la ragazza attese che il Jet si fosse avvicinato abbastanza da poterla far salire, si sedette di nuovo accanto a Loki mentre osservava di nuovo fuori dal finestrino
“quindi..ti chiami Aniel..”
“sì, è il mio nome”
“hai il nome di un angelo..”
“e…sembro un angelo…Loki?”
chiese sorridendo gentilmente, poi proseguì
“ nell’antico Giappone mi chiamavano…yatagarasu..”
“capisco..e cosa sono quelle ferite che hai alle gambe?...sembrano recise..”
Constatò guardando la giovane serio ed interessato alla sua risposta. Aniel si scostò una ciocca di capelli tornando seria all’improvviso
“in Giappone…si diceva che mangiare la carne di uno spirito…e berne il sangue…donasse la vita eterna..”
Sussurrò posando una mano sulla cicatrice che si notava appena, ma che il Dio non si era fatto sfuggire
“loro hanno bevuto il mio sangue..e….mangiato le mie carni…le mie gambe…erano così lontane da me…il mio ventre era dilaniato…ed io ero ancora viva..”
Sussurrò, Il Dio deglutì stringendo il pugno, come se all'improvviso avesse provato lo stesso dolore di lei. Certo, anche lui voleva picchiarla, ma quello era troppo, come potevano far del male ad una creatura così? e lui che si illudeva di essere il peggiore. Pensò osservandola ancora più serio di prima
“stupidi umani….”
Commentò seccato, come se quella fosse stata l’unica reazione, anche se dentro di lui vi era tutt’altro..pena,confusione,paura.
“li hai uccisi?”
“dopo che Tony mi ha salvata….li ho perdonati…anche se lui, aveva sterminato una buona metà di loro”
Sussurrò guardando il gruppo di vendicatori che chiacchierava  inconsapevolei del discorso dei due. Loki annuì appena e si voltò verso di lei. Allungò una mano verso quelle cicatrici e le sfiorò appena con il dito, sospirò di nuovo. La giovane di risposta si inginocchiò accanto a lui, togliendo lo sguardo dal finestrino, lo osservò
“sei strana…quasi irreale”
Sussurrò fissandola di nuovo, con la mano le scostò una ciocca di capelli come per accertarsi della sua esistenza. Quella ragazzina non era un angelo, ma era molto vicina. Erano quelli gli occhi di un angelo?.. erano quelle le ali di un angelo?..era quello, l’odore  di quel posto che gli umani chiamano paradiso?

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Capitolo 3
*** broken glasses ***


Circa otto membri specializzati della shield scortavano Loki alla sua prigione. Le manette erano strette,avevano così tanta paura di lui? Pensò soddisfatto il Dio mentre girava i polsi doloranti. Poi accanto a lui vide un paio di ali troppo familiari. Era talmente bassa che non l’aveva nemmeno notata subito
“Aniel cosa vuoi?..”
“ti sto scortando!”
Rispose lei tranquilla mentre alzò lo sguardo verso di lui. Ma dove credeva di stare? Non era un posto per canarini parlanti , soprattutto, per canarini parlanti che credono che sia tutto un gioco. Pensò Loki dubitando fortemente della serietà della ragazza. Nick Fury doveva aver bevuto un goccio di troppo quando l’ha reclutata, o forse era davvero una mascotte. Stark sembrava molto legato a lei, in effetti l’aveva raccolta lui da quell’orribile situazione. Poi l’asgardiano abbassò lo sguardo, quasi l’aveva scordato, ma la cicatrice che ogni tanto si intravedeva era per Loki una fitta allo stomaco. Il che era strano, era abituato a vedere ferite di guerra,sangue e interiora. Non poteva  rabbrividire davanti ad una stupida cicatrice.No?..
“credo che questi gentiluomini siano abbastanza per me…sparisci…”
Sussurrò nervoso mentre inconsciamente si era invece affiancato a lei distanziandosi dagli uomini di Fury, la giovane se ne rese conto e anche lei si avvicinò a lui
“ma io sono qui per tenerti compagnia”
Loki rise sarcastico mentre con il braccio urtò la spalla di lei che barcollò appena ma poi con le ali riprese equilibrio
“non mi serve compagnia…stupida Aniel”
La giovane non rispose e di risposta anche lei gli diede una lieve spinta  con la spalla anche se lui non si mosse di un millimetro
“attenta, potrei farti attraversare il muro  se mi dovessi impegnare seriamente. Disse lui in tono di sfida con un sorriso furbo stampato sul viso, la giovane non rispose e si appoggiò a lui osservando le manette che gli avevano arrossato i polsi
“ti fanno male?”
“…cosa ti importa?...”
“mi importa e basta”
“…sono abituato al dolore”
La giovane allungò una mano verso le sue, Loki le stava stringendo con forza e nervosismo, le nocche erano bianche e si vedevano i tendini tesi come le corde di una vela. Le piccole dita di lei andarono ad allentare la presa, o meglio Loki non fece nulla per contrastare la mano di lei. La giovane gli prese un dito stringendolo con delicatezza, lo guardò ed inclinò il capo sorridendo
“tra poco passerà”
Disse lei gentilmente mentre camminavano. Loki abbassò lo sguardo verso di lei, si chinò verso il suo viso e per un attimo la fronte di lui sfiorò quella di lei. Entrambi si fermarono mentre la scorta rimase a sorvegliarli  pronti a fare fuoco, anche se sarebbero state inutili le pallottole su di lui
“non passerà mai..”
Sussurrò lui con voce tremante senza distogliere lo sguardo da quelli ambrati di lei,sembravano gioielli per quanto brillavano, mentre i suoi erano come il ghiaccio,freddi e vuoti. Lei rimase a fissarlo, posò l’altra mano sul viso di lui accarezzandolo piano,stava per parlare ma poi Loki scattò indietro serrando i denti . Come potave? Come poteva abbassarsi a tanto? Cosa gli era preso? Perché aveva cercato lei? Perché aveva avuto bisogno di sentirla più..più vicina?
“portatemi nella mia prigione e sparite tutti..”
“Lo..Loki..”
La giovane strinse la presa sul dito di lui, Loki però con uno strattone le fece perdere la presa e la osservò di nuovo dall’alto mentre lei alzò lo sguardo verso di lui come se stesse sul punto di piangere
“smettila Aniel,sei solo una stupida..sei inutile e la tua presenza è solo un impiccio, per fortuna quelli che ti hanno mangiata sono morti,avrebbero ereditato solamente la tua stupidità..non ti voglio qui,non ti voglio vicina, non ho bisogno di aiuto, sei tu che ne hai bisogno ragazzina.”
Disse con tutta la rabbia che aveva in corpo, ma appena chiuse la bocca maledisse ogni singola parola che aveva pronunciato. In fondo aveva davvero esagerato con quella ragazza che voleva solo dargli il calore che non aveva mai ricevuto,ma non voleva chiedere scusa, non l’aveva mai fatto e quel giorno di certo non l’avrebbe fatto. La giovane spalancò gli occhi davanti a quello sfogo improvviso, stava per mettersi a piangere di certo, pensò il Dio guardandola confuso. Ma lei inclinò la testa e sorrise imbarazzata, come se volesse dire “eh già, hai ragione, ma che posso farci?”. Quella fu una frecciata ancora peggiore delle lacrime,quel sorriso era la conferma che aveva fatto centro sulle debolezze della ragazza, le aveva ricordato quell’incubo mentre lei voleva solo aiutarlo. Loki venne scortato fino ad una grande capsula di vetro, la giovane entrò insieme a lui e con delicatezza gli tolse le manette . Dalla borsa prese un sacchetto di carta e lo posò sui polsi dell’uomo.
“che roba è?..”
“ghiaccio, ti farà passare il dolore”
Disse lei sorridendo tranquilla,ma poi eccola lì. Una lacrima che le sfuggì e le rigò il viso.  E Loki commise il più grande “errore” della giornata. Di scatto andò ad asciugare via quella lacrima e poi allontanò la mano, la giovane però la afferrò, Loki non fece nulla per ritirarla indietro, cosa che avrebbe facilmente fatto, e lasciò che la ragazza la posasse sulla sua guancia mentre lo osservava sorridendo
“tutto passa,con la giusta cura”
“Aniel…”
Sussurrò lui distogliendo lo sguardo,aveva colto nel segno,la giusta cura…cosa avrebbe potuto curarlo dall’odio che provava verso tutti, verso il mondo,verso la vita.
“dovresti uscire da qui, questa non è la tua prigione”
“signorina esca subito di lì!”
Tuonò all’improvviso Fury dietro di loro, Tony osservava la giovane severo, la giovane si allontanò appena mentre Loki imprecò voltandosi dall’altra parte mentre Aniel uscì dalla capsula
“che cosa stavi facendo?? Stupida ragazzina!”
Tony spinse indietr Fury
“non usare quel tono con lei…Aniel”
“Tony ti prego..”
“perché Aniel?..non…non voglio che ti accada qualcosa…non puoi aiutare tutti..”
“Tony…ti prego fidati di me, io…devo…devo aiutarlo.”
Fury sbuffò voltandosi mentre Tony le accarezzò il viso baciandole la fronte, la strinse piano a sé mentre le accarezava i capelli e le passava una mano sulle ali accarezzandole le piume una ad una
“se ci sono problemi sarò da te in un attimo..ok piccola?..”
“ok..grazie Tony..”
Sussurrò sorridendo,poi si avvicinò a Loki che intanto si era appoggiato con la fronte sul vetro mentre Fury gli spiegava che se avesse fatto un passo falso, la sua fine non sarebbe stata delle migliori, infatti quella capsula si sarebbe staccata ed avrebbe fatto cadere il Dio da 300 metri, dopo che tutti se ne andarono, Aniel si sedette davanti a Loki che era ancora nella posizione di prima. La giovane si alzò di nuovo e posò la fronte nello stasso punto di Loki che la osservò serio
“cosa vuoi?”
“resto con te”
“non voglio far pena a nessuno..sei tu che mi fai pena”
“allora posso restare?”
“…fai come ti pare”
Disse seccato posando il palmo sul vetro senza staccare lo sguardo dalla ragazza
“io distruggerò tutto…e sarò il re di questa misera terra”
“e poi?sarai il re della distruzione?”
“tutti mi ameranno”
“no..tutti ti temeranno…e ti odieranno”
“già,non è meraviglioso?”
“…io non ti odierò”
Loki sbarrò gli occhi mentre gli occhi di lei lo scrutavano attentamente, la sua mano si era unita a quella di Loki e le piccole dita accarezzavano il vetro
“io non voglio odiatri,soffriresti ancora di più lo sai?”
“….io non soffro”
“tutti soffrono, anche gli dei..”
Loki non potè controbattere, era vero,stava soffendo come non mai, eppure la presenza di lei era come un balsamo,un refrigerio dal dolore che da anni provava. Strinse il pugno come se volesse afferrare la mano di lei per stringerla forte, ma non poteva. Lo scudo del potente Loki, era come vetro quando c’era lei, bastava…un colpo d’ali, una piuma dorata, per poterlo infrangere.
“Aniel…”
“sì?”
“resta ancora un po’…”
“resterò finchè vorrai..”

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Capitolo 4
*** we'll take a cup of kindness yet ***


Il tempo scorreva lento nella prigione del Dio delle menzogne e delle malefatte. Insieme alla sua carceriera alata ,però le ore sembravano essere molto meno pesanti del previsto, anche se quel vetro era alquanto d’intralcio. I due erano seduti uno davanti all’altro. Si osservavano mentre le mani erano una di fronte all’altra mentre lei si divertiva a disegnarne il contorno con il dito
“sai…quando mi hanno parlato di te per la prima volta…o di tuo fratello…pensavo a voi come…come..”
“esseri giganti con ali, aureola e chi più ne ha più ne metta?”
Disse accennando ad una risata
“mmh…più o meno..e invece,sei un po’ come noi..”
Loki si tirò indietro inclinando il capo senza smettere di sorridere
“non bestemmiare ragazzina..”
Rispose lui calmo come se avesse appena sentito una barzelletta, si avvicinò al vetro con un dito,ora era il suo turno di tracciare il contorno della piccola mano di lei, il suo sguardo sembrava sereno, sognante
“sono comunque un Dio, non dimenticarlo…”
Puntò un dito in direzione della sua testa poi posò l’intero palmo sul vetro e sorrise mostrando i denti bianchi,perfetti
“io…potrei romperti il cranio con questa mano..potrei ucciderti in svariati modi senza che tu possa far nulla…lo sai questo?”
“lo so Loki”
Rispose lei avvicinandosi al vetro e posando la fronte al vetro,anche lui fece lo stesso senza distogliere lo sguardo da lei,si fissarono per diversi secondi, entrambi con l’immenso desiderio di distruggere quel vetro.  Anche se Loki era più restio ad ammetterlo. Fece un profondo sospiro andando indietro con la schiena
“anche se io, sono sempre stato odiato perché…più fragile degli altri asgardiani…e..anche della razza da cui provengo davvero..”
Aniel lo osservò inclinando il capo, le avevano detto che era stato adottato da Odino quando era in fasce dato che i giganti di ghiaccio lo avevano abbandonato. E anche gli asgardiani lo odiavano per come era fatto. Per un certo senso il suo comportamento era comprensibile,eppure, era così bello,così forte e..così perfetto agli occhi di lei. La sua intelligenza era fuori dal comune, sicuramente stare lì dentro era un gioco per lui ed era sicura che c’era un piano dietro a tutto quel comportamento. Ma non riusciva a fare nulla,e non riusciva ad impegnarsi per indagare, non voleva vedere quegli occhi,lo avrebbe tradito ,avrebbe tradito la sua fiducia, e lui aveva solo bisogno di essere amato.
“conosco la storia…Loki…”
Sussurrò sorridendo, mentre gli occhi di lui la osservavano pieni di malinconia mista a rabbia
“e non concordo affatto…hanno fatto cose terribili….ti hanno fatto del male…”
“…cosa puoi…cosa puoi saperne tu?”
Chiese lui serio voltando altrove lo sguardo. La giovane sospirò ed alzò lievemente la gonna mostrando di nuovo le sue cicatrici
“io so cosa si prova..quando si è diversi…”
Fece un altro sospiro, ed alzò anche il vestito per mostrare il suo ventre, aveva un incisione netta che andava fin sotto al costato,Loki poggiò entrambe le mani al vetro osservandola sconcertato. Quella ragazza, quell’angelo era stato squartato come una preda  appena cacciata, qualcosa dentro di lui si mosse,batteva forte a livello del petto. Cos’era? Quella cosa che gli umani chiamavano cuore forse?
“Aniel...”
Il Dio delle malefatte e della menzogna si alzò all’improvviso e schioccò le dita in direzione della telecamera,apparentemente sembrò non essere successo nulla, ma Aniel si alzò allarmata
“che succede?..Loki?”
Lui non rispose, puntò la mano verso di lei schioccando di nuovo le dita. La giovane chiuse gli occhi sussultando. Poi sentì una forte pressione alle spalle,sent le ginocchia cedere ed il terreno darle piano appoggio. Sentì del vento accarezzarle il collo e qualcosa di caldo che pulsava  nelle orecchie di lei. Aprì gli occhi, era tra le braccia di Loki. L’asgardiano stava combattendo il suo orgoglio con tutte le sue forze per poterla stringere a sé. Magari, almeno una volta, poteva provare a fare qualcosa di buono, in fondo tentar non nuoce. Pensò l’asgardiano mentre posava la guancia sui capelli di lei respirandone il profumo
“hai ragione…piccola…”
“L..Loki..ci vedranno Loki..”
“sì, stanno vedendo noi…che ci fissiamo negli occhi mentre tu dall’altra parte di questo vetro  giochi ad uno stupido gioco da umani”
Rispose lui  cullandola appena mentre le passava una mano tra i capelli
“Aniel….perchè il petto mi batte tanto da far male?...”
La giovane sorrise appena chiudendo gli occhi,sentì il battito di lui potente e veloce che le pulsava nell’orecchio dandole una sensazione indescrivibile.
“quello è il cuore….batte forte..quando c’è qualcuno a cui tieni, o quando sei felice…o spaventato”
“..forse sono tutte e tre le cose..”
“già…la felicità fa paura qualche volta sai?...”
La giovane si alzò appena e posò il petto sul suo
“ecco…ora i nostri cuori sono vicini…”
Loki non resistette, posò la mano sulla nuca della giovane e la tirò a sé  osservandola serio. Lentamente lasciò che le labbra di lei sfiorassero le sue. Sentì la giovane  aggrapparsi a lui mentre accettava quel bacio come se fosse per entrambi una boccata d’ossigeno dopo un eterna apnea. Portò una mano al ventre di lei mentre strinse la presa su di lei, appena i due si separarono lentamente si rannicchiò su di lei che non fece altro che aggrapparsi forte a lui. Erano entrambi angeli con le ali spezzate, ed i loro cuori cadevano in pezzi . Eppure, continuavano a battere, eppure continuavano a respirare, eppure...in qualche modo…continuavano ad amare.



(ringrazio infinitamente Rin-chan per lo straordinario disegno ç****ç)


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Capitolo 5
*** mine. ***


Ma poi accadde qualcosa, mentre le labbra dei due si stavano sfiorando, la bocca di Loki cominciò ad avere il sapore del sangue. La sua stretta aumentò fino a far male alla ragazza. I muscoli del Dio contratti mentre il respiro prese ad accellerare. Nella mente del Dio scorrevano ricordi del suo esilio, ricordi di smarrimento, ricordi di quel discorso con quell’essere al servizio di Thanatos. Lui era un burattino, non era altro che un burattino nelle man di quell’essere dai poteri inimmaginabili. Le minacce dell’essere gli pulsavano nelle tempie mentre sentiva ancora la sua gelida mano che gli afferrava la testa mostrandogli quello che era solo parte del dolore che avrebbe provato con Thanatos. La giovane non potè reagire che si ritrovò di nuovo davanti a quella teca mentre dietro al vetro un Loki dolorante si teneva la testa serrando i denti. La giovane si alzò subito andando contro al vetro allarmata
“Loki! Loki che succede??”
La giovane bussò al vetro anche se i muscoli delle braccia le facevano male, anche se nonostante tutto il dio si fosse contenuto, la sua forza era comunque troppo per lei. Lui alzò appena lo sguardo mentre con un un movimento rapido della testa cacciò di nuovo via quei ricordi
“Loki....”
“….tutto quello che tocco si distrugge…tutto…quello che voglio mi viene negato…tutto..”
Sussurrò lui mentre il sangue gli colava dalle labbra e i suoi occhi di ghiaccio fissavano la ragazza. La giovane bussò di nuovo al vetro come se volesse romperlo, lui si avvicinò a lei posando una mano su quella di lei , era sfinito,non poteva usare i suoi poteri, e la sua mano era di nuovo lontana
“shh…fermati…ti farai male…Aniel..”
“io sono qui Loki…sono qui e non vado via..resto qui con te ok?..restiamo qui  un altro po’…restiamo qui fino alla fine..”
Sussurrò lei appoggiandosi al vetro mentre le lacrime le bruciavano come colate di lava sulle gote. Loki allungò il dito come se volesse asciugare quelle lacrime, la sua mano tremava, le loro mani tremavano. Paura, una strada a senso unico, non si poteva tornare indietro. Provavano qualcosa entrambi, entrambi si desideravano, ma  entrambi avevano scelto una strada diversa. Loki si pulì il sangue dalle labbra con il dito, poi osservò la ragazza
“eih..”
Con il dito disegnò una sorta di cuore sul vetro, sorrise appena, quel cuore, aveva scoperto finalmente a cosa serviva oltre a mantenere in vita il suo corpo di dio,anche se era impossibile,almeno aveva quasi raggiunto il suo desiderio
“avrei voluto incontrarti prima…o…in un'altra vita…ora è tardi…la mia felicità non è stata scritta mai…la mia felicità forse non sarà mai scritta”
Sussurrò Loki affranto mentre Aniel lo fissava. La giovane abbassò lo sguardo, poi portò un dito alle labbra. Morse appena la punta e fece uscire del sangue, e con quello disegnò un altro cuore sul vetro, Loki alzò lo sguardo osservando le piccole dita di lei tracciare quel disegno mentre lei continuava a sorridere tra le lacrime limpide come il più puro dei diamanti.
“…se nessuno l’ha scritta,potrei inventare io qualcosa..”
“Aniel..”
“io resto….Loki…qualunque cosa accada, io starò qui..perchè lo so che ne hai bisogno…e so..che io ne ho bisogno..”
La giovane posò la fronte sul vetro e Loki fece lo stesso, ma poi un rumore di passi li costrinsero ad alzarsi di scatto. Loki barcollò per lo spostamento iprovviso, era ancora spossato. Aniel si voltò preoccupata ripetendo il suo nome a bassa voce per non farsi sentire. Tony Stark entrò tranquillo nella stanza. Aveva tolto la sua solita maglia dei black sabbath e ora aveva uno dei suoi vestiti da cerimonia.
“piccola…scusa se ti ho lasciata sola con questo mostro..”
Sussurrò mentre i sui occhi la scrutavano, analizzavano in modo malizioso. L’uomo salutò Loki con un cenno
“eihlà amico, come va la prigionia? Vuoi una rivista?”
“…a cosa devo l’onore di questa visita signor Stark?..”
“non sono vento qui per visitarti, ti avrei portato un mazzo di rose altrimenti, io sono qui per Aniel”
“ma se è così in pena per lei, perché allora lasciarla con uno come me qui? L’avrei uccisa se solo avessi voluto”
“ma non l’hai fatto vero? Bene!”
“Tony ma cosa?..”
Aniel sfiorò il braccio di Tony che voltandosi le carezzò il viso sorridendole. Le prese la mano e le osservò il dito ferito
“cos’è questo?..”
“nulla..”
Sussurrò, per fortuna Loki aveva cacellato immediatamente quelle tracce di sangue, per questo evidentemente si era sentito male, pensò la giovane cercando di non voltarsi verso di Loki, che invece era appoggiato al vetro a fissare i due
“non voglio che una sola goccia di sangue esca ulteriormente dal tuo corpo..”
Sussurrò portandosi il dito alle labbra per fermare il sangue.  Le cinse la vita con il braccio mentre la avvicinò a sé senza smettere di guardarla. Dietro di loro Loki cominciò ad innervosirsi. Pensava che lui la vedesse come una figlia, ma nessun padre avrebbe toccato così una figlia. I pugni di Loki si strinsero fino a ferirsi
“Stark, potresti risparmiare queste scenette sdolcinate?..potreste affittare una stanza fuori di qui,non mi sembra abbiate problemi di spazio..”
La sua voce tremava, il suo sarcasmo vacillava,le orecchie fischiavano e mai come in quel momento aveva pregato che il suo cuore si fermasse.
“Tony….per favore…che ti prende?..sei ubriaco?”
Gli chiese lei aggrappandosi a lui per non cadere indietro. Ma la presa di Tony era salda e la stringeva forte al suo corpo, lentamente si avvicinò a lei e le annusò i capelli
“scusami piccola..scusami tanto…”
Ecco cosa voeva fare, voleva ingannare Loki. Un punto debole, Tony Stark era un asso nel cercare i punti deboli, e la ragazza capì in quel momento che il punto debole di Loki..era lei. Tony Stark si allontanò appena dalla ragazza posando la fronte sulla sua e baciando le labbra di lei. Assaggiò le labbra di quella creatura. Aniel sentiva la barba di lui sfregare sul suo viso mentre le labbra di lui mordevano le sue. Loki rimase immobile, gli occhi sbarrati ad osservare quella labbra rubate. Come sempre, quello che era suo veniva sempre rubato. Quello che toccava distruggeva, e nessuno avrebbe scritto il suo lieto fine. Non esisteva un lieto fine per Loki di Asgard.
“SMETTILA.”
Gridò Loki dant un pugno al vetro fino ad incrinarlo. Quel vetro era stato progettato a resistere contro Hulk, eppure lui era riuscito quasi a romperlo tanto era rabbioso. Aniel non era riuscita a parlare, Tony l’aveva fermata appena  lei aveva capito cosa volesse fare. Così l’uomo lasciò la presa lentamente,osservando la ragazza addolorato per quello che le aveva fatto, per aver distrutto la sua fiducia. Aniel di risposta lanciò un cchiata a Tony addolorata, non c’era rabbia, non c’era rimorso, adorava Tony e non l’avrebbe mai odiato, eppure si sentiva tanto ferita e confusa.
“Loki!”
La giovane corse verso la capsula mentre temeva si rompesse
“fermati Loki! Ti prego!”
La giovane poggiò di nuovo i palmi sul vetro, se lo avesse colpito di nuovo, lo avrebbero fatto cadere. Tony sospirò. Aveva quel che voleva, ma a quale prezzo? Pensava mentre si allontanava
“hai visto?...non c’è nulla da fare, tu non sarai mai mia…io non avrò mai nulla…tanto meno l’amore”
“Loki..ti prego…io…stai fermo…fermati o cadrai..”
“che importa?...sarei felice di vedere se gli dei sono davvero immortali..”
“resta….resta con me…io..voglio essere tua…io…sarò tua Loki..Tony voleva ingannarti…io..non sono riuscita a dirtelo…”
“Aniel…”
“andrà tutto bene Loki..ne usciremo insieme…andrà..andrà tutto bene..”
“io sono un vostro nemico”
“…no…tu sei Loki…il mio Loki…”
Loki prese un profondo respiro, era stremato, si inginocchiò davanti al vetro mentre la giovane socchiuse gli occhi,entrambi con le mani unite, solo il vetro le separava. La giovane prese un respiro profondo, poi cominciò a cantare una melodia. Una dolce melodia che spesso aveva sentito a natale con Tony, e che amava cantare davanti a chi amava. Loki alzò lo sguardo verso di lei, la sua voce sembrava dargli di nuovo forza, sorrise posando la fronte al vetro mentre lasciava che quella melodia li cullasse. Dietro alla porta, anche Tony ascoltava la canzone della ragazza, con le spalle poggiate al muro, alzò lo sguardo

"Should auld acquaintance be forgot, 
And never brought to mind? 
Should auld acquaintance be forgot, 
And auld lang syne? 
 
For auld lang syne, my dear, 
For auld lang syne, 
We'll tak a cup o' kindness yet, 
For auld lang syne...."

Tony sospirò massaggiandosi le tempie, poi con una mano si sfiorò le labbra, avevano ancora il sapore di lei.
“perdonami…piccola..”

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Capitolo 6
*** I love the way you lie.. ***


Le ore ripresero a scorrere lente per Loki, Aniel si era addormentata con la schiena poggiata al vetro, il suo respiro appannava appena il vetro , il Dio riusciva persino a sentire  il suo respiro. Non aveva mai sentito un respiro tanto delicato, sembrava una bambina. Per lui che era abituato a suo fratello era un evento miracoloso sentire qualcuno al di fuori di lui respirare senza russare,anzi, respirare emettendo un rumore piacevole alle orecchie. Attese un altro po’ poi strinse i pugni. Le forze erano finalmente tornate e in un attimo portò la giovane su di sé . Dormiva tanto profondamente che non si accorse di nulla. Loki la strinse piano mentre con un dito modificò le immagini della sorveglianza. Il suo volto si accigliò quando realizzò che quel momento non sarebbe durato per sempre. Presto, molto presto, i suoi uomini sarebbero tornati a liberarlo. Presto il sangue si sarebbe sparso alla base volante della s.h.i.e.l.d . Loki serrò i denti senza però stringere troppo la presa sulla ragazza, avrebbe rischiato seriamente di farle male. Sospirò posando le labbra tra i capelli della ragazza mentre nella sua mente cercava di escogitare un piano. Abbassò lo sguardo mentre con la punta delle dita tracciava il perimetro delle cicatrici della ragazza
“cosa ti hanno fatto…”
Sussurrò mentre una parte di lui, forse una parte umana, desiderava toccare quelle gambe tanto esili e martoriate, una parte di lui desiderava il suo corpo come non mai. Ma doveva contenersi, era un Dio, non poteva abbassarsi ad istinti così primitivi. Si morse un labbro mentre sentì la ragazza stringere la presa sulla sua veste. Le scostò i capelli e notò che la giovane aveva gli occhi socchiusi
“Loki…”
Sussurrò sorridendo appena. Quel sorriso fece crollare letteralmente lo scudo di Loki. Quel sorriso fece fermare per un attimo il cuore del Dio, quel sorriso fu la prova evidente che il dio delle malefatte, si era innamorato di una mortale dalle ali dorate. Abbassò lo sguardo verso di lei e le sfiorò il viso con un dito sorridendo appena
“sono qui..”
“è un sogno?..”
Lui scosse la testa posando poi la fronte su quella di lei,come per darle la certezza che non stava sognando. Non doveva preoccuparsi di quel che faceva, quegli idioti non avrebbero scoperto nulla
“non è un sogno..”
“allora resta….”
“resterò…”
Il sorriso sulle labbra di lei si accentuò, e con la piccola mano gli sfiorò il viso, Loki non poté fare a meno di inclinare il capo per godersi appieno quella carezza, come fa un gatto bisognoso di amore
“bugiardo…”
Sussurrò lei guardandolo negli occhi. Quegli occhi erano così vicini e così lontani, come se stessero guardando più lontano di lei, di loro del mondo. Sentiva nel profondo che qualcosa sarebbe accaduto, per questo decise di godere appieno quei momenti, pregando che il tempo si fermasse, pregando per un miracolo. Loki la guardò e sorrise appena abbassando lo sguardo allontanandolo ancora di più, tanto che la giovane di scatto gli prese il viso tra le mani
“Loki…torna qua…”
Lo supplicò cercando le sue labbra che non le vennero negate, anzi, Loki le prese piano il viso e cominciò a baciarla con passione tirandola a sé con l’altra mano, non voleva scappare, non da lei, o almeno l’avrebbe portata con sé ovunque. Ed ecco la soluzione che illuminò la mente del Dio, sì, lei sarebbe stata la sua regina, l’unica che lo avrebbe capito, l’unica che lo avrebbe amato davvero per quello che era.  Lasciò poi che la giovane si appoggiasse alla sua spalla
“riposa ora..ok?..”
La giovane scosse la testa mentre il suo sguardo si fece triste
“cos’hai?..”
Chiese Loki avvicinandola a sé osservandola
“ho paura, non voglio dormire..”
“paura di cosa?..”
“mi sveglierò...e tu non ci sarai..”
“ti prometto che ci sarò..”
“menti..”
Loki sospirò e prese a fissarla con un lieve sorriso comprensivo, in fondo, chi si fidava realmente delle sue promesse? Forse, toccava a lui cambiare un pò le cose “no,non oggi..non a te..”
Le baciò la fronte mentre con la mano le coprì piano gli occhi sorridendo mentre la giovane si addormentò, Loki aveva usato su di lei un piccolo incantesimo
“domani quando aprirai gli occhi…ci sarai…ci saremo io e te, nessun altro lo giuro piccolo angelo..”

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Capitolo 7
*** are you afraid of me? ***


 

C’era odore di fumo nell’aria. Un odore che costrinse Aniel ad aprire gli occhi. Non era più sulla nave, né tra le braccia di Loki. Era su un divano in pelle nera dalla forma circolare. Ma quanto aveva dormito? Si mise a sedere massaggiandosi le tempie e guardandosi attorno. Quella stanza la conosceva bene. Troppo bene. La giovane si trovava infatti nella Stark Tower, la torre che Tony progettava per mostrare a tutti la sua nuova “energia pulita”. Ma fuori c’era tutt’altro che un bel panorama. I grattaceli erano martoriati da bestie volanti che ondeggiavano come serpenti tra le strade della città. Erano enormi, grandi come palazzi e per passare distruggevano intere fiancate di grattaceli. In cielo volava uno sciame di esseri dall’aspetto inquietante. Alieni? Molto probabile. Si alzò confusa nauseata da quell’odore di morte e guerra. Si guardò attorno.

On the first page of our story
The future seemed so bright



“Tony?...”
Sussurrò ancora intontita. Ma cos’era successo? L’avevano drogata? Dov’era finita la nave della s.h.i.e.l.d? dov’erano finiti tutti?
“ti sei svegliata piccola..”
La voce di Loki la fece sobbalzare, la giovane si voltò e senza pensarci su gli corse in braccio dandosi una spinta con le ali tanto era alt lui. Si aggrappò al collo di lui nascondendo il viso nell’incavo del suo collo. Finalmente un volto familiare, finalmente lui, almeno lui stava bene.
“Loki…Loki che succede?
Lui la osservò, sembrava tranquillo. Le massaggiò la schiena con la mano andando poi a carezzarle le ali dorate. Erano così soffici, così pure il suo viso rifletteva un innocenza  disarmante. Gli occhi dorati di lei lo fissavano fin dentro l’anima, le lunghe ciglia che le incorniciavano gli occhi si muovevano sinuose ogni volta che chiudeva gli occhi. Sorrise baciandola piano le labbra
“hai visto?...ora siamo insieme finalmente…io il tuo re...e tu la mia regina…”
“come?...che significa?”
“là fuori la mia armata conquisterà la terra e presto io…noi…comanderemo su questi umani, su quei mostri che ti hanno fatto questo..”
Sussurrò carezzandola piano una delle cicatrici che aveva alle gambe facendo poi scorrere la mano più in alto mentre le baciava il collo piano

Then this thing turned out so evil
I don't know why I'm still surprised


“cosa ne sarò degli altri?...de miei compagni…di tuo fratello..”
“a breve moriranno..”
La giovane sussultò lasciando all’improvviso la presa, lui però la reggeva con un braccio così non riuscì ad allontanarsi più di tanto. Si diede la spinta con le mano sulle spalle di lui per poterlo guardare bene in faccia
“…cosa?...”
La giovane si divincolò dalla presa, Loki la posò piano a terra per vedere cosa volesse fare. La giovane corse alla finestra. Il vetro era rotto, per questo entrava il fumo. Come aveva fatto un vetro rinforzato a rompersi così?
“questo…”
“ci ha fatto un volo quel Tony Stark, l’ho buttato giù”
La giovane impallidì e s affacciò dalla finestra fissando il terreno. Ma non c’era nulla
“ha un sacco di assi nella manica quel tipo, si è salvato giusto in tempo”
Disse poi tranquillo. La giovane alzò quindi lo sguardo al cielo e vide una figura che volava a tutta velocità inseguito da una di quelle bestie. A terra c’erano i suoi compagni che combattevano, mentre Hulk saltava da un palazzo all’altro abbattendo mostri a destra e a manca. La giovane si voltò verso Loki confusa. L’asgardiano  si avvicinò a lei posandole la mano sulla schiena per avvicinarla di nuovo a sé
“perché Loki?? Perché tutto questo??”
 
 
 

Even angels have their wicked schemes
And you take that to new extremes


Lui la guardò confuso, perchè non capiva che stave facendo tutto questo anche per lei? Quelli erano esseri inferiori , perché voleva proteggerli? Perché li amava?
“sto facendo questo per noi…finalmente staremo insieme..”
“Loki, non è questo il modo di stare insieme, io…non voglio regnare in un mondo martoriato e sottomesso..”
Loki indietreggiò appena
“quindi sarei dovuto stare dentro quel barattolo della s.h.i.e.l.d? finchè non mi processavan e mio padre mi attaccava ad una rupe con degli uncini sulla schiena? Tu conosci le punizioni asgardiane? No ovviamente, mentre io ho una certa esperienza..”
Sussurrò con tono severo avvicinandosi di nuovo a lei, ma stavolta aveva un aria minacciosa, la giovane indietreggiò spaventata da quell’espressione che mai aveva usato con lei, nemmeno la prima volta che lo aveva visto. Era adirato.
 “Loki..ti prego…mi..mi fai paura”
“e fai bene piccola Aniel…fai bene…”
Sussurrò tendendo la mano verso di lei che però non si mosse
“perché non corri?...”
Le afferrò piano il collo senza però fare alcuna pressione. Avvicinò il viso al suo respirando velocemente, il cuore gli batteva all’impazzata mentre i muscoli pulsavano, la mano tremava vogliosa di stringere la presa, ma non poteva, l’avrebbe uccisa in un attimo.
“te l’ho detto…tutto quello che tocco si rompe…vedi?...il mio destino è segnato, il cammino della vendetta è un cammino doloroso e solitario..e Loki di Asgard non sarà mai amato…”
“Loki..io..”
“Nessuno mi amerà mai!! Mai!!!”
Tuonò il dio delle malefatte in preda all’ira. La giovane dovette chiudere gli occhi mentre le orecchie le fischiavano tanto aveva urlato lui. Quando aprì gli occhi le lacrime le rigavano il viso, la giovane posò le mani su quella di Loki che stringeva ancora il collo di lei senza però farle mancare l’aria. La giovane posò la fronte su quella del dio tremando come una foglia.
“io…io ti amo…..”

But you'll always be my hero

                                                    Even though you've lost your mind

Loki lasciò la presa di scatto appena sentì una maggiore pressione,non voleva farle male, per quanto fosse adirato, per quanto odiasse il mondo, realizzò sconcertato che mai sarebbe riuscito ad odiare lei
“vattene…”
Sussurrò. Abbassò lo sguardo mentre Aniel lo guardava confusa, si avvicinò a lui sfioranogli il braccio, ma lui con uno scatto la allontanò di nuovo facendola retrocedere intimidita. Non poteva averla,non poteva contaminare una cosa tanto pura
“nella parte ovest della città, passa di lì e scappa da questo inferno..”
“Loki…io non..”
“vattene!!! Raggiungi quell’uomo di latta, ti porterà in salvo, salverà questo insulso mondo e io sarò solamente un brutto ricordo..”
Loki aveva spinto Aniel fuori dalla stanza, sul terrazzo della torre, in bella vista. L’uomo alzò lo scettro come se volesse colpirla, non l’avrebbe fatto, ma sapeva che i due erano osservati. Infatti appena mimò il colpo, un raggio di energia lo colpì al fianco spingendolo a terra
“Loki!!”
“eih smilzo, tocca di nuovo la mia piccola e ti apro in due come i tuoi serpentoni”
Tuonò Tony Stark minaccioso atterrando al fianco della ragazza e prendendola in braccio senza distogliere lo sguardo dal dio. Lui alzò lo sguardo mentre si teneva il fianco ferito. Sorrise appena ed annuì
“portala via idiota.”
Sussurrò mentre un rivolo di sangue gli percorse le labbra. Aniel sussultò guardandolo, era una finta, era solo una finta per spngere Tony a portarla via. Da sola non sarebbe riuscita a fuggire,per questo voleva attirare l’attenzione, voleva farsi temere e voleva farla recitare per bene come lui aveva fatto per tutto quel tempo, anche inconsciamente, fingeva di odiarla, fin dall’inizio. Era finita? Era davvero finita per Loki? Era finita per loro?


Now there's gravel in our voices
Glass is shattered from the fight
And this tug of war, you'll always win
Even when I'm right
'Cause you feed me fables from your head
With violent words and empty threats
And it's sick that all these battles
Are what keeps me satisfied

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Capitolo 8
*** un cuore di latta ***


Tony Stark prese in spalla Aniel e tornò a fissare Loki da dietro la maschera

“non so cosa tu abbia in mente smilzo, ma di certo lei non la toccherai più”

Tuonò minaccioso con la sua voce metallica, Aniel si aggrappò a lui continuando a fissare Loki che a testa bassa la osservava con la coda dell’occhio, sorrise, un sorriso che parlava più di mille parole. Un sorriso che chiedeva perdono, un sorriso consapevole della triste sorte cui era destinato, un sorriso tanto bello quando doloroso. Aniel tese la mano, riuscì a malapena a sussurrare il nome di lui, ma Tony era già partito in alto, veloce, più veloce che mai, tanto che la giovane dovette rannicchiarsi per il vento che le faceva ondeggiare i capelli come una cascata rossa. Chiuse le ali. Era andata in giro così con Tony, ma non aveva mai volato tanto velocemente.

“Tony rallenta!!Tony!!”

Lui non rispose, afferrò la giovane che non riusciva più a tenersi e la prese con un braccio, la giovane si avvinghiò al collo metallico di lui. La stava fissando, riusciva a percepirlo nonostante lui portasse l’armatura

“Tony….”

Sussurrò in lacrime stringendosi a lui

“Tony ti prego portami da lui..”
“no..”
“perché??”
“perché devo portarti al sicuro. Stanno per lanciare un arma nucleare e io non voglio che ti accada nulla. Ti lascerò a terra nella città più vicina…e io tornerò là a cercare di risolvere il problema”

Disse serio come mai lo era stato. Dopo un paio di minuti di volo lui atterrò al centro di una piccola città, tutta la gente attorno a loro si radunò incredula nel vedere il famoso “iron man”

“guardate c’è Iron man!”
“sì e c’è anche quella ragazza con le ali dorate!”

Il casco di Tony si aprì mostrando finalmente il volto di lui. Si voltò verso la giovane e sorrise, non c’era nulla da dire, era una situazione drammatica e non poteva accontentare le richieste della giovane. Era per il suo bene, e anche un po’ per gelosia. Sfiorò il viso di lei asciugandole una lacrima. Aniel alzò lo sguardo, quel sorriso lo conosceva bene, stava per fare qualcosa, una delle sue solite pazzie probabimente. Prese la mano di lui come per aggrapparsi a quel’appiglio,almeno lui, doveva restare. Ma poi Tony cominciò a parlare

“vi prenderete cura di questa ragazza! Le darete una casa e da mangiare! La shield verrà a prenderla appena possbile!”

Si voltò poi verso Aniel

“ricorda…ricorda di lavare bene i dentini la sera ok?...e non fare il curry con tutta la bottiglia di spezie, ti farai venire un ulcera…”

Aniel fissò Tony sorpresa da quello che stava dicendo, sembrava una mamma che salutava il figlio, sembrava...sembrava un modo impacciato di dire addio... e questo fece gelare il sangue ad Aniel

“To…”

Non riuscì a finire la frase che lui riprese a parlare

“non piangere più…e non pensare più a quelle brutte cose… qualunque cosa accada, io sarò con te ok?...anche se non mi vedrai..ricordalo…perché sei tutto per me…sei la mia piccina..”
“T…Tony..pe..perchè dici questo?..mi..mi fai paura..”

Le gambe di Aniel tremavano, le lacrime scendevano copiose mentre disperata continuava a tirare Tony a sè e con le ali cercava di avvolgerlo per farlo star fermo

“Tony dove vai?...”

Sussurrò continuando a stringere la mano di lui

“dove state andando tutti?...”

Continuò posando la fronte su quella di lui, Loki, cosa sarebbe successo? Sarebbe morto anche lui? Sarebbero morti tutti?

“devo andare..”
“NO!!NO!! Tony!!”
“sta tranquilla, il tuo amichetto non morirà se arrivo in tempo,vedrai di nuovo gli altri”
“e tu??”

Tony rimase in silenzio, abbassò lo sguardo e le prese il viso tra le mani, le baciò la fronte, poi la punta del naso, poi avvicinò le labbra a quelle di lei, le sfiorò piano solleticandole con il suo respiro, Aniel non si mosse,rimase aggrappata a lui

“sei la cosa più bella che mi sia capitata …abbi cura di te scricciolo…”

Sussurrò baciandole le labbra e allontanandosi da lei

“Tony…T..Tony no…non andare via…”

Sussurrò lei cercando di tirarlo di nuovo a sé

“ti prego non andare!!!torniamo a casa!! Ti prego!!”
si alzò sulle punte posando di nuovo la fronte su quella di lui che subito le sostenne il viso con le mani premendo la fronte e chiudendo gli occhi come per godersi quel contatto un ultima volta, rise debolmente avvicinando le labbra a quelle di lei

“casa nostra verrà cancellata se non intervengo, e morirebbe anche lo smilzo”

Disse carezzandole il viso mentre il casco si richiudeva.

"ricorda...che questo batte solo per te."

sussurrò toccandosi il petto con il dito

"...addio.."

Sussurrò allontanandosi. Quella sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe visto il suo volto? Sentito la sua voce e…assaporato quelle labbra? Lei amava Loki, ma Tony…Tony era sempre Tony. Nulla poteva cambiare il loro rapporto, un rapporto che non era amicizia, non era amore,era qualcosa di più... un rapporto che solo loro potevano condividere. Iron Man si alzò in volo lasciando la giovane Aniel a terra, le gambe le cedettero e cadde in ginocchio, a gridare il suo nome, a supplicare di tornare, ma lui non sarebbe tornato indietro, non stavolta.

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Capitolo 9
*** not so Puny ***


Aniel  prese a camminare avanti e indietro con le mani tra i capelli. Respirava affannata come se tutta l’aria attorno a lei non bastasse a riempirle i polmoni. Si guardava attorno mentre attorno a lei c’erano volti sconosciuti che continuavano a fissarla. A chiederle di lui. A chiederle cosa stava accadendo. Lei non rispose, prese il volo andandosi a posare sul primo tetto che le capitò. Chiuse gli occhi premendo un tasto a caso sull’auricolare che Fury le aveva dato senza nemmeno spiegarle come funzionava. Una lacrima le rigò il viso mentre sussurrava mille mille volte il nome di Tony.Quando sentì delle interferenze e finalmente una voce, la sua.

“proprio ora dovevi imparare ad usare quell’aggeggio?”

“Tony, ti prego torna qui! Posso combattere! Voglio combattere!”

“no piccola, è tropo pericoloso”

“non posso guardarti mentre ti suicidi!”

Ci fu un attimo di silenzio, sentiva lui respirare piano, lungi calmi sospiri. Aniel chiuse gli occhi ricordando le notti passate a dormire sul suo petto che si alzava e si abbassava con una regolarità impressionante. Non perdeva mai la calma, nemmeno in momenti disperati

“Anthony…non mi lasciare sola…ho paura…ho ancora bisogno di te con me..”

“perdonami piccola…ascolta io ti..”

“NO! Ti prego…non dirlo, non così, non ora…non voglio sentirlo come un addio..”

“…Falco ti darà delle ottime lezioni di tiro con l’arco…Capitan ghiacciolo ti aiuterà con la Boxe…ricorda di lavare i denti la sera…e…smettila di spargere briciole di torta alle fragole per casa ok?..”

“no…ti prego..resta con me…resta qui…non attaccare..fermati…fermati Tony..”

Aniel si inginocchiò a terra con le lacrime che ormai sgorgavano come fiumi di lava bollente che andavano ad infiammarle le gote, le ali piegate in un tentato abbraccio, tremavano, le piume dorate vibravano,sembrava un pulcino spaurito.

“ciao piccolo angelo….”

La chiamata si chiuse all’improvviso. Aniel alzò lo sguardo al cielo scuotendo la testa. Non poteva permetterlo, non poteva perdere lui, non poteva perdere Loki. Si alzò tremante in piedi e prese di nuovo il volo. Nella sua mente continuava a pensare a Loki che la fissava. Aveva gli occhi stanchi,dal primo giorno che lo aveva visto aveva gli occhi così. Quegli occhi brillavano di un blu innaturale. Poi qualcosa scattò nella mente della giovane. Quegli occhi erano azzurri come la strana pietra che aveva su quel bastone. Cosa aveva detto Fury nel rapporto? Aveva incantato Falco con quel coso. E diceva che quel bastone colpiva le anime martoriate, quelli che avevano..cuore.

“Oddio Loki…”

Sussurrò portando la mano al viso. Che stupida, era stata una stupida. Doveva scoprire di più su di lui, doveva sapere di più,doveva capire di più. Quel giorno nella gabbia, era stato scosso perché aveva cercato di far resistenza. La giovane prese un profondo respiro. Noon c’era tempo per piangere, con uno scatto riprese a volare in direzione della città quando la sua traiettoria venne incrociata da uno di quegli alieni con un mezzo volante simile ad un motoscafo alieno. La giovane fece apparire all’improvviso un arco dorato  e tirando la corda apparve una freccia di energia. Aniel scoccò la freccia che trafisse in pieno il mostro facendolo cadere, subito lei prese il posto di guida. Era una frana con le tecnologie, ma per fortuna sembrava avere dei comandi simili a quelli di una moto..solo un po’ più complicati. La giovane rimase ferma un paio di secondi, poi finalmente trovò l’acceleratore e partì di nuovo verso la città. In poco tempo raggiunse la Stark Tower, ma il mezzo sembrava difettoso e non riusciva ad alzarsi fino alla sommità. La solita fortuna insomma. Non aveva mai volato così tanto in alto, ma doveva farlo. Prese un respiro profondo e cominciò la sua scalata. Spesso si voltava per scagliare frecce contro i chetauri che cercavano di fermarla ma invano. Era determinata, era forte, doveva salvare due persone, doveva salvare  le persone che amava. Fnalmente raggiunse il terrazzo, corse verso le finestra ed entrò passando per il vetro che Loki aveva sfondato lanciando Tony. La stanza sembrava desolata quando sentì qualcosa sfondare la finestra dietro di lei. La giovane corse verso la zona bar e dietro al bancone vide Loki che si rialzava bisbigliando parole poco gradevoli nei confronti di Falco.

“Loki…Loki!”

Aniel gli corse incontro mentre il dio spalancò gli occhi vedendola arrivare.

“Aniel..no..Aniel…ti avevo detto di fuggire! Maledizione! Come sei arrivata così in alto?? Avevi detto che..”

Aniel si avvicinò a lui prendendogli una mano. Le nocche erano rosse e sanguinavano, anche sul viso aveva diverse lacerazioni. Portò la mano di lui sul suo viso e sorrise mentre lui le asciugava le lacrime fissandola con uno sguardo di rabbia misto a disperazione.

“non c’era nulla per cui valeva la pena volare tanto in alto…”

Loki scosse la testa mentre sembrava sul punto di piangere da un momento all’altro. I suoi occhi sembravano ora diversi. Un verde smeraldo, bellissimo. Di scatto la strinse a sé carezzandole la nuca con la mano e nascondendo il viso tra i capelli di lei. Aniel di risposta si aggrappò a lui singhiozzando

“sono qui Loki….non ti lascio solo…sono qui…non sei da solo Loki…”

Sussurrò poi tirandosi appena indietro per posare la tempia a quella del dio avvicinando poi le labbra all’orecchio di lui

“io ti amo..lo giuro…lo giuro Loki..”

Sentì i muscoli di Loki irrigidirsi all’improvviso mentre il respiro di lui sembrò cessato. Sentì la tretta di lui farsi ancora pià salda, poi il suo respiro riprese, veloce ed irregolare come dopo una lunga apnea. Un respiro tremolante,sconvolto, poi lentamente tornò regolare, sentiva la mano di lui carezzarle la nuca

“anche io….ti amo Aniel…”

Sussurrò poi posando le labbra nell’incavo del suo collo. La giovane gli prese piano il viso tra le mani e rise appena mentre  gli puliva il sangue dal viso

“guarda…come ti sei conciato..”

Sussurrò mentre anche lui le sorrise appena.  Ad un tratto qualcos’altro irruppe nella stanza. Qualcosa di grosso, qualcosa d verde. Qualcosa di troppo familiare. Loki si mise davanti ad Aniel mentre Hulk si scagliava contro di loro. Con uno scatto afferrò la caviglia di Loki cominciando a lanciarlo a terra come un neonato faceva con il proprio orsetto di pezza. Ma quello che aveva tra le mani era un dio.

“No!!!fermo!! Hulk!!!”

Gridò Aniel cercando di attirare l’attenzione del gigante verde che imperterrito continuava a sfondare il pavimento con il corpo di Loki finchè una pietra non lo colpì in testa. Si voltò ringhiando verso Aniel lasciando la presa su Loki che giaceva incastrato nel pavimento rantolante. Aniel indietreggiò appena ma  poi si fermò mentre si trovò faccia a faccia con Hulk

“basta Hulk, smettila..il nemico è la fuori, non più qua dentro..”

Sussurrò mentre il mostro sembrò rabbonirsi mentre fissava le ali della ragazza

“uccellino…Aniel?”

“sì, sono io Bruce…o meglio..Hulk”

Disse sorridendo appena mentre il mostro indietreggiò

“adesso vai…Tony ha bisogno di te..”

“uomo di latta è volato”

“Volato..dove?”

Hulk si voltò indicando il grosso portale  dalla quale entravano in continuazione gli alieni invasori

“no….no!!Hulk..devi fare qualcosa! Vai da Thor!io…io…maledizione!”

La giovane si inginocchiò accanto a Loki prendendogli il viso tra le mani

“Loki..Loki stai bene??dì qualcosa ti prego..”

Loki rise appena mentre il sangue gli colava dalla fronte

“c..cavolo..sono davvero..arrugginito..”

Sussurrò mentre cercava di alzarsi con l’aiuto di Aniel. Nel vederlo di nuovo in piedi Hulk si voltò di nuovo

“oh no…Hulk no!!”

Ripetè Aniel, ma il gigante aveva di nuovo fatto la carica.Stavolta però Loki allungò un braccio

“mi spiace…ma stavolta non ho tempo per giocare”

Disse mentre uno scudo verde bloccò l’attacco di Hulk, con un gesto della mano spinse via il mostro verde con una facilità assurda. Avanzò di nuovo fissandolo con gli occhi verdi. Sorrise sussurrando delle parole ad Aniel incomprensibili mentre Hulk veniva come bloccato da una forza invisibile

“fai come ha detto Aniel, vai a salvare Tony”

Hulk lo fissò ruggendo per diversi minuti, ma poi si ammutolì annuendo. Loki sorrise compiaciuto mentre lasciò la presa e Hulk saltò di nuovo via dall’edificio. Aniel corse verso Loki stringendolo da dietro. Nessuno aveva tenuto testa ad Hulk prima d’ora, forse Thor. Quell’uomo era davvero incredibile

“Loki…”

Sussurrò

“sono…fiera di te…”

“erano secoli che non sentivo queste parole…”

disse mentre sfiorva le mani di lei per poi andare ad intreccire le sue dita doloranti con quelle piccole e bianche della giovane, sorrise appena

“Loki…”

“dimmi Aniel..”

“resta…”

“farò il possibile..Aniel…ti prometto però..che non ti lascio sola…qualunque cosa accada..”

Promise il dio delle malefatte mentre fissava lo scenario apocalittico fuori dall’edificio semi distrutto. Allungò la mano afferrando il suo scettro,avrebbe rimediato ai suoi danni, avrebbe salvato la terra. Ora finalmente, aveva qualcuno per cui lottare, aveva qualcuno da rendere orgoglioso.Aveva qualcuno per cui valeva la pena essere un eroe.

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Capitolo 10
*** sacrifice. ***



Era uno scenario da vera apocalisse. Gli alieni invasori scendevano dal portale come uno sciame d’api, non finiva mai e Tony era sparito, Hulk era stato circondato  e colpito da una pioggia di laser che sembravano averlo bloccato. Thor e Cap erano nelle strade ma si stavano stancando, soprattutto Steve. Aniel si voltò verso Loki afferrandogli d’istinto la manica. Lui si voltò serio mentre con l’altra mano stringeva il suo scettro, sorrise appena  carezzando il viso della giovane

“immagino tu sia stanca…adesso riposati…raggiungi un posto sicuro..”

“non sono stanca!posso combattere!”

“Aniel…basta così…davvero..”

La giovane scosse il capo prendendogli il viso tra le mani,si alzò sulle punte mentre lui si chinava per posare la fronte sulla sua. Fuori era il chaos, ma in quel momento tutto si placò,entrambi fecero un respiro profondo mentre le loro labbra si sfioravano come per cercarsi. Ma non c’era tempo per un bacio, i loro corpi fremevano, ma non c’era tempo per amarsi.

“io non ti lascio solo”

Sussurrò lei baciandogli poi le labbra e volando fuori dalla finestra, portò un dito all’orecchio per attivare il dispositivo di comunicazione, prese un respiro profondo

“Tasha…sono alla torre Stark, raggiungimi! Se vedi Loki non colpirlo, è uno dei nostri”

“sei impazzita??”

Sentì la voce esasperata di Tony sfondarle quasi un timpano, era vivo, almeno quello. Sospirò premendo di nuovo il pulsante

“dove sei?..”

“sono un po’ impegnato al momento…”

“dimmi dove sei Tony!”

“guarda in alto..”

La giovane alzò lo sguardo. Qualcosa stava volando verso la città, qualcosa di piccolo e bianco, sotto di esso un puntino rosso,cosa stava portando in sulle spalle Tony? La giovane sbiancò quando vide che aveva addosso un razzo

“Tony che diavolo fai??”

“è un regalino dei piani alti, sto allontanando la bomba dalla città o la disintegrerà…e so già dove metterla”

“Tony non fare pazzie!!”

“sta tranquilla, me la caverò…”

La giovane guardò poi verso l’edificio sentendo una forte esplosione. Loki stava salendo verso la punta della torre dove aveva posizionato il tesseract, dovevano riuscire a fermarlo, dovevano chiudere il portale. Natasha era già al piano di fronte ad Aniel, stava eliminando degli alieni con difficoltà, anche lei era stanca. Aniel si avvicinò a lei sistemando due alieni che stavano per colpire la vedova.

“dov’è Loki??”

“è lassù a cercare di chiudere quel coso!”

“bene…allora lo raggiungo! Ha bisogno di copertura”

“bene, io farò copertura dall’alto!”

Disse lei riprendendo il volo e lanciando una scarica di frecce verso un gruppo di alieni che li stavano puntando. Finalmente Loki aveva raggiunto la punta della torre, accanto a lui black widow reggeva lo scettro mentre Loki combatteva a mani nude contro gli alieni, lanciava incantesimi dalle mani e sembrava cavarsela anche con il corpo a corpo. Tasha stava infilando lo scettro con la punta rivolta verso il tesseract, la giovane sospirò sollevata, stava per finire tutto.

“eih uccelletto”

La giovane sobbalzò mentre accese di nuovo il dispositivo

“Tony!”

“ricordi quel giorno in cui ci siamo conosciuti?...eri un piccolo uccelletto ferito..e io avevo quasi paura di toccarti, eppure tu, appena ti svegliasti…la prima cosa che vidi fu il tuo sorriso…”

“Tony….perchè mi dici così?”

La giovane alzò lo sguardo verso il portale, vide una luce, Tony stava entrando nel portale, era lì che avrebbe fatto esplodere quel razzo, era lì che si sarebbe suicidato Tony Stark

“Tony!!!Tony fermati!!Tasha aspetta!! “

La vedova si fermò mentre osservava il cielo, anche lei lo aveva visto e stava temporeggiando nella speranza di vederlo uscire di nuovo

“ti prego….ti prego torna qui…”

“ciao piccola…ti…”

La connessione venne interrotta, non riuscì a sentire nulla salvo interferenze, le lacrime presero a scorrere di nuovo mentre dovette atterrare anche lei per non cadere giù, sentì le gambe cedere mentre in ginocchio fissava il cielo.

“non c’è tempo!! Chiudi il portale!!”

Gridò Loki alla vedova che annuì e riprese ad avvicinare lo scettro al tesseract fino a creare un contatto che fece collassare il portale, la giovane fissava il passaggio che si chiudeva mentre dall’altra parte ci fu un enorme esplosione. Aniel fissò quel punto con gli occhi spalancati,non aveva neanche le forze per gridare, fissava attonita il portale che si chiudeva portando via con sé l’uomo che per anni era stata la sua famiglia.
Poi vide qualcosa, un puntino rosso che all’ultimo istante spuntò fuori dal portale all’ultimo istante. La giovane non ci pensò due volte. Spiccò il volo verso quello che doveva essere Tony. Era lontano, ma la giovane riuscì a raggiungerlo prima che toccasse terra, istintivamente lo afferrò per la mano, era svenuto e non reagiva, spalancò le ali per fare da paracadute ma il peso era eccessivo e  i due continuavano a precipitare inesorabilmente

“Tony!! Tony svegliati!!”

Ad un tratto qualcosa li afferrò saldamente, qualcosa di grosso e verde li prese atterrando rumorosamente aiutandosi con un edificio per frenare la caduta. Con poca grazia, Hulk mise a terra Tony strappandogli il casco per farlo respirare. Aniel si gettò su di lui preoccupata prendendogli il viso con le piccole mani

“Tony….Tony!!”

Gridò lei in lacrime posando la fronte sulla sua

“svegliati ….svegliati per favore…”

Sussurrava quando ad un tratto Hulk ruggì dietro di loro facendo sobbalzare la giovane, si voltò verso Hulk sorpresa  chiedendosi se fosse successo qualcosa.

“eih! Non è un bel modo per svegliare la gente!”

Aniel si voltò di scatto, fissando Tony che le sorrideva con il suo solito modo di fare, era vivo, era salvo. La giovane si gettò al collo di lui stringendolo forte piangendo come una bambina mentre lui la strinse piano a sè per paura di farle male  a causa dell’armatura

“è finita Aniel…è finita..”

Sussurrò lui baciandole la fronte

“stasera Shawarma per tutti!”

Continuò poi, anche Aniel sorrise. Ma nella sua testa c’era un solo pensiero, cosa avrebbero fatto a Loki? Lo avrebbero perdonato? L’idea di doverlo perdere , la paura di non vederlo più la stava distruggendo dentro.

*Loki…*

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Capitolo 11
*** big girls don't cry ***


La città non sembrava più la stessa, cumuli di macerie e cadaveri di alieni giganti sovrastavano quel che rimaneva dei grattaceli  che fino al giorno  precedente  si innalzavano imponenti sulle loro teste. Aniel camminava a passo lento seguita dai suoi compagni, I suoi passi leggeri erano coperti da quelli possenti di Hulk e quelli metallici di Tony al suo fianco.  La giovane guardava a terra mentre a stento tratteneva altre lacrime. Strinse il pugno mordendosi il labbro mentre fissava le vittime di quella follia. Sentì poi un rumore metallico e subito dopo la mano calda di Tony che afferrava quella bianca di lei. La giovane abbassò lo sguardo verso quelle mani strette come tanto tempo fa. Non riuscì a trattenere un lieve sorriso, alzò lo sguardo incontrandog li occhi nocciola di Tony. Occhi stanchi, occhi di chi come lei aveva combattuto e sofferto fino allo stremo. Ma allo stesso tempo, occhi gentili e premurosi che l’avevano accudita quando non era altro che un ammasso di sangue e piume spezzate.
“abbiamo fatto del nostro meglio…abbiamo salvato tante vite…e tu…sei stata davvero brava”
Disse con un tono che difficilmente lo avrebbero associato al freddo  e ultrabilionario Tony Stark.  Solamente lei non si sorprese del suo tono caldo e gentile. Cecò di sorridere di nuovo anche se le salì nuovamente un groppo in gola. Strinse la mano di lui mentre si trovarono sotto alla Stark Tower, o almeno quel che ne restava. Le scale erano salve, Aniel avvicinò la mano al ricevitore per contattare la vedova. Prese un respiro profondo

“Tasha..”

“Aniel, sono contenta tu stia bene”

“anche io Tasha…Loki..è lì?”

“sì..”

“posso parlare…con…con lui?”

“Aniel…”
Natasha sospirò, molto probabilmente stava fissando Loki chiedendosi quale fosse la cosa giusta da fare, era comprensibile, era lui l’artefice della strage, è vero, ha dato una mano a chiudere il portale, ma quel gesto non era abbastanza, non per la shield. Passarono diversi minuti quando sentì di nuovo la voce della vedova, ma non più nell’apparecchio, bensì alle loro spalle

“non ce n’è bisogno..siamo dietro di voi..”
Aniel si voltò di scatto, il cuore le martellava nel petto come se volesse sfondarle la cassa toracica. La giovane si ritrovò a fissare gli occhi verdi del dio delle malefatte, a pochi metri da lei. Non disse nulla, le gambe si mossero da sole, la giovane si gettò tra le braccia di Loki che la strinse forte a sé. Chiuse gli occhi aggrappandosi al mantello di lui

“Aniel….stai bene? Sei ferita?..”

“no..sto..sto bene…”

Sussurrò alzando appena lo sguardo con gli occhi gonfi di lacrime che non era più riuscita a trattenere, sorrise appena mentre Loki le carezzava il viso asciugandole le lacrime con il pollice. Sorrideva, ma il suo era un sorriso malinconico. Entrambi sapevano che quel momento non sarebbe durato. Non era finita, anzi.. la loro battaglia era appena cominciata. I due rimasero a fissarsi per un po’, non sapevano cosa dire, o forse erano troppe le cose che avrebbero voluto dire in quel momento. Tony Stark si avvicinò ai due, dondolò sui talloni sospirando

“Loki, devi seguirci alla shield dove decideremo del tuo destino…ma prima mi devo prendere un dannatissimo shawarma”

Disse mentre Falco si avvicinava a Loki

“Aniel…scusami”

Disse mentre con calma allontanò la giovane dalla stretta del Dio che non smise di fissarla mentre gli mettevano le manette. Non erano manette comuni, erano come due enormi blocchi d’acciaio, forse dello stesso materiale dello scudo di Capitan America o dell’armatura di Tony.

“fermi! Aspettate non c’è bisogno di tutto questo!”

“Aniel, cerca di capire..questo asgacoso ha quasi distrutto il pianeta con la sua armata…un paio di manette è il minimo”

“occorre anche altro”

Disse Falco tirando fuori dallo zaino uno strano arnese di metallo. Aniel si mise davanti a Loki confusa, fissando i suoi compagni.

“aspettate! Non fategli male per favore!!Tony digli qualcosa!”

“mi spiace piccola..lo faccio anche per te..”

Disse mentre si avvicinò a Falco prendendo l’oggetto, lo osservò attentamente poi fece cenno a Loki di avvicinarsi, Aniel stava per avvicinarsi di nuovo quando falco la bloccò attendo a non farle male. La giovane si voltò poi tornò a fissare Tony che avvicinava quell’affare al viso di Loki, cosa diamine era? Sembrava una museruola. La giovane cercò di divincolarsi dalla presa di falco

“Tony maledizione fermati! Lascialo stare!! Lasciatelo stare!!”

Gridò cercando di portare avanti tutto il peso per liberarsi dalla presa di Falco, dovette intervenire Thor a trattenerla dato che stava usando anche le ali per darsi la spinta. La giovane stava per raggiungerlo ma si rese conto che la stretta del Dio del tuono era nettamente superiore a quella di Falco e la ragazza non poté nemmeno muoversi. Tony aveva appena messo la maschera sul viso di Loki , questa si aggrappò alla mascella del dio emettendo un rumore metallico dipingendo sul suo viso un espressione di dolore coperto da un ringhio soffocato dal ferro che gli aveva coperto l’intera bocca fino a sotto il naso. Aniel sentì un vuoto a livello dello stomaco come se un buco nero le avesse risucchiato le viscere al suo interno. Le gambe tremavano mentre le lacrime le scendevano dalle gote come colate di lava bollente

“non fategli del male!basta!Tony ti prego!!smettila Tony!!”

Tony si voltò verso Aniel guardandola addolorato, abbassò lo sguardo facendo cenno a Thor di lasciarla andare. La giovane corse subito da Loki prendendogli piano il viso tra le mani. Fissandolo con un espressione devastata sul volto.  Cosa ne sarebbe stato di lui? Perché doveva soffrire ancora? Perché nessuno riusciva a capire? Loki la osservava, i polsi immobilizzati gli impedivano di stringerla a sé, le stringeva le mani carezzandole piano con il pollice, avvicinò il viso posando la fronte su quella di lei chiudendo poi gli occhi, le sopracciglia mostravano chiaramente un espressione sofferente.

“Loki….L..Loki…”

Sussurrava lei passando le mani tra i capelli neri del dio. Le mani le tremavano come foglie in autunno. Le lacrime non smettevano di creare scie infuocate lungo le sue gote rosse in contrasto con il resto della pelle bianca come il latte.

“Aniel, andiamo”

Disse Tony sfiorandole la spalla. La giovane si ritrasse fissandolo

“non toccarmi!! Non.. non toccatemi!”

Tony rimase con la mano tesa verso di lei, gli occhi sbarrati in un espressione di puro panico. Abbassò incredulo la mano, come se non credesse a quello che lei aveva appena detto. Strinse il pugno abbassando la mano, le nocche bianche tanto stringeva il pugno. SI morse un labbro annuendo rassegnato, si voltò seguendo gli altri compagni che si erano avviati. Aniel guardò Tony voltarle le spalle. Per un attimo avrebbe voluto saltargli addosso chiedendo scusa, ma quel che aveva fatto a Loki era evitabile. Aveva semplicemente infierito su una creatura già distrutta. Non era per nulla giusto. Thor era accanto a Loki, il gruppo raggiunse un negozio con un grande cartello con su scritto “shawarma” intorno  c’erano macerie degli edifici circostanti ma il locale nonostante il polverone ed alcuni tavoli sottosopra sembrava reggere. I commessi stavano già spazzando a terra, scena alquanto bizzarra. Il gruppo raggiunse un tavolo sotto lo sguardo incredulo del personale. Loki si sedette accanto ad Aniel , accanto a lei Tony Stark. La giovane teneva le mani di Loki, quando all’improvviso Falco si alzò per rispondere ad una chiamata. Passarono diversi minuti e l’uomo tornò serio a sedersi al tavolo
“ho appena parlato con Fury, dice che il giudizio, sarà affidato al “capo”  degli asgardiani”
Thor annuì tranquillo, come se sapeva già della decisione di Fury, ma forse era normale, sarebbe stato assurdo portare un Dio davanti alla corte marziale americana. Sarebbe stato
ridicolo vedere un Dio giudicato da degli umani. Aniel sospirò guardando in basso

“ma occorre comunque una rappresentanza, perciò assisterò anche io al giudizio”

Disse seria mentre Loki spalancò gli occhi incredulo. Ton posò invece il foglio delle ordinazioni, come se nulla fosse, come se fosse stato altrove durante l’intero discorso. Sorrise alla giovane

“mangia qualcosa..”

“non ho fame..”

“piccola…devi..”

“Tony….per favore…”

Tony sospirò battendo le nocche sul tavolo di legno, aveva tolto l’armatura, ora era accanto  a lui con la forma di una valigetta piena di bozze e graffi. Si  alzò dal tavolo poi tornò a fissare la giovane

“vieni con me..”

Aniel sospirò , si voltò verso Loki che annuì come per acconsentire. Aniel sorrise appena alzandosi dal tavolo seguendo Tony fuori dal locale. La giovane si guardò attorno stringendosi nelle spalle mentre la polvere li circondava. Tony si avvicinò a lei con fare goffo. Cosa alquanto insolita per un playboy. Osservò la giovane sorridendo  malinconico

“ora mi odierai…definitivamente…vero?”

Aniel alzò gli occhi al cielo prendendo un profondo respiro, quell’uomo riusciva a spiazzarla in qualsiasi situazione. Quell’uomo riusciva a scuoterle l’anima con una sola parola… ora con quella frase glie la stava rivoltando come un calzino. Scosse il capo abbassando di nuovo lo sguardo

“sai qual è la cosa che odio Tony?...”

Sussurrò alzando lo sguardo verso di lui, avvicinandosi piano, le ali semi aperte per spostare un po’ di polvere che sembrava volerli separare. Gli occhi alzati, fissi su quelli stanchi di lui. Sorrise appena malinconica e sussurrò con voce spezzata

“è che non riesco ad odiarti….nemmeno un po’…nemmeno un briciolo…”

Sussurrò alzando la mano per sfiorargli il viso.  Tony chiuse gli occhi strofinando la barba ispida sul palmo morbido e vellutato di lei. Sorrise appena malinconico tornando a fissarla. Aniel teneva gli occhi fissi su di lui mentre il caos che regnava attorno a loro era nulla in confronto a quello che aveva in testa.  Non sapeva cosa provava per Tony, sapeva solo che non sarebbe mai riuscita a farne a meno, non sarebbe mai riuscita a separarsi da lui.

“ti prego…”

Tony le prese il viso tra le mani, posò la fronte sulla sua respirando il suo profumo. Chiuse gli occhi in una smorfia di dolore misto a disperazione. Quell’espressione gelò il sangue ad Aniel che subito gli prese il viso tra le mani, come per tirarlo su, come per cercare il Tony che conosceva. Allegro, spensierato. Ma lei lo sapeva, sapeva benissimo che quella che portava in valigia non era l’unica sua armatura. Viveva con lui, dormiva con lui. E le sue crisi erano nulla in confronto agli incubi che lo perseguitavano ogni notte. Tony aprì gli occhi di nuovo, sorrise appena

“non volare via…non….non dove non posso raggiungerti per tenerti al sicuro..”

Di nuovo quella sensazione. Stavolta sembrò che le gambe di Aniel cedessero definitivamente.
 
                                                                                                     

                                                                                                         “and I’m gonna miss you like a child misses their blanket”
 



Aniel non sapeva cosa dire. Solo allora si rese conto della distanza che li avrebbe separati. Forse non sarebbe nemmeno tornata. E Tony? Sarebbe rimasto da solo? Come poteva essere così cieca? Così egoista? La giovane prese per mano Tony, tutti li stavano osservando e lei non voleva. Non sopportava l’idea di far vedere Tony così..fragile. Aniel e Tony raggiunsero un angolo del vicolo lontano dagli sguardi degli altri vendicatori. Tony la osservava serio, come se volesse studiare ogni sua espressione o movimento. Poi la giovane alzò lo sguardo sorridendo appena

“non voglio lasciarti…”

Sussurrò con voce tremante mentre gli stringeva le mani. Posò la fronte al petto di lui, sentendo il freddo metallo del reattore conficcato nel suo petto

“ma…lui ha bisogno di me…”

Sussurrò poi alzando lo sguardo



 
                                                                                                                       “it’s time to be a big girl now, and big grls don’t cry”




“non tornerai più..quindi?”

La sola idea di non rivederlo più sembrò annebbiarle la mente facendola cadere nel panico più totale. La giovane chiuse gli occhi, prese un respiro profondo e si alzò sulle punte. Le labbra di lei che si scontrarono con quelle di lui. Un minuto, due minuti. Le mani di lei aggrappate come artigli alla maglia di lui. E le mani gentili di lui che la stringevano a sé. La giovane si staccò da lui continuando a fissarlo, lui sorrise appena mentre le carezzò il voltò

“spero che questo sia la conferma che tornerai..”

La giovane stava per parlare di nuovo ma Tony la baciò di nuovo, un bacio veloce,come per bloccarle una risposta che faceva paura ad entrambi

“non dire nulla…ti prego..”

Sussurrò stringendola a sé. Aniel annuì stringendolo forte. Forse era meglio così, non sapeva nemmeno cosa avrebbe detto. Forse era meglio lasciar parlare il silenzio.

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Capitolo 12
*** Fix you ***


Quella sera i vendicatori scortarono Loki alla nuova sede della shield visto che la precedente era stata distrutta a causa sua. Fury rimase freddo davanti a lui ma si vedeva che avrebbe desiderato dargli un pugno in faccia per tutto quello che aveva combinato. Aniel era rimasta al suo fianco, ma poi era stata separata da lui, non poteva stare nella cella di isolamento insieme a lui. Era tornata con Tony nel suo grande appartamento, erano mesi che non stava da lui, la missione che li aveva separati era durata più del previsto e la giovane era rimasta in hotel per tutto quel tempo. I due avevano raggiunto l’abitazione con il jet privato di Tony. I due si diressero verso casa mentre Tony giocherellava con le chiavi salendo le scale

“finalmente a casa eh?”

“già..”

Ogni casa che Tony Stark possedeva era una specie di reggia ipertecnologica . Quella in particolare era piena di computer e oggetti tecnologici all’avanguardia. Tra cui l’immancabile Jarvis. Tony aprì la porta e si scostò per lasciar entrare Aniel. La giovane tolse le scarpe ed entrò in casa guardandosi attorno. Subito un forte senso di nostalgia le fece stringere lo stomaco, non era cambiato nulla, evidentemente Tony non ci andava da un po’. L’uomo chiuse la porta e si avvicinò a lei con passo sicuro, tipico di lui.

“allora? Come ti sembra?”

“non è cambiata…”

Disse lei sorridendo appena mentre posava la giacca sul divano bianco di pelle. Tony la seguiva con lo sguardo mentre andava nella zona alcolici a riempirsi un bicchiere di rum. Prese un altro bicchiere e vi versò del latte, si avvicinò ad Aniel porgendole il bicchiere sorridendo gentilmente

“freddo appena aperto...come piace a te”

Aniel sorrise prendendo il bicchiere mentre Tony si avvicinò baciandole la fronte. Si  sedette sul divano prendendo un sorso dal bicchiere. Come suo solito aveva già ridotto a metà il bicchiere. Aniel si sedette accanto a lui, poi pian piano si rannicchiò al suo fianco appoggiandosi a lui. Tony la guardò stupito, ma poi la strinse a sé massaggiandole a schiena. Aniel prese un sorso di latte e posò il bicchiere accanto a quello di Tony tornando ad appoggiarsi a lui. Rimasero in silenzio un paio di minuti, poi Tony riprese a parlare

“mi dispiace per tutto quello che è successo….vorrei poter far qualcosa...per renderti felice..”

Aniel si scostò appena per guardarlo in viso, stupita di quelle scuse. Di cosa si stava scusando? Loki voleva distruggere il mondo, tutto quello che lui aveva fatto era salvarlo, eppure si scusava con lei, per cosa? Aveva rinchiuso una minaccia mondiale.  Abbassò lo sguardo scuotendo piano il capo

“sono io che devo scusarmi…io….io..”

Allungò le mani fino a raggiungere la mano grande di Tony, la prese stringendola forte e portandola al viso, posò le labbra sulle dita di lui che continuava a fissarla senza dire nulla

“io….ti ho fatto male…Tony…ti ho fatto male…”

Sussurrò con voce tremante. Con uno scatto Tony si mise in ginocchio sul divano, in un attimo Aniel si trovò tra le braccia di Tony. L’uomo di ferro prese a cullarla piano carezzandole i capelli

“non mi hai mai fatto male….non dirlo nemmeno per scherzo piccola..”

“invece sì…io…io…Tony….”

Non sapeva cosa dire, si aggrappò a lui stringendolo forte. Una parte di lei voleva stare con lui, ma l’altra non poteva fare a meno di pensare a Loki.

“sono qui….non piangere..”

“non…non sto piangendo”

Sussurrò lei strofinando il viso contro il petto di lui. Tony di risposta la sollevò in braccio sorridendole dolcemente, la osservò mentre con le labbra le portò via una lacrima che era riuscita a sfuggire e che stava scendendo lungo le gote della giovane

“hai versato abbastanza lacrime…sei stata coraggiosa…sono davvero fiero di te angioletto.”

Disse posandola piano a terra. Aniel sorrise appena sentendo il parquet caldo sotto i suoi piedi.Alzò lo sguardo verso Tony che continuava a fissarla intenerito.

“grazie….ho fatto del mio meglio…”

Sussurrò, poi prese per mano Tony, gli mancava, gli mancava da morire e non riusciva a stargli lontano. Aveva bisogno di sentirlo, di toccarlo, come se per tutti quei mesi non avesse aspettato altro. E sembrava che per Tony fosse lo stesso.

“giochiamo?..”

“come?”

Chiese stupito guardandola. Aniel sorrise impacciata mentre lo condusse verso la tv, in quella stanza c’erano anche diverse console per videogiochi, ricordava che spesso ci giocava con Tony, le aveva comprate apposta per lei quando era ancora sotto shock. Diceva che aiutavano a sfogarsi e magari aiutavano a ridere un po’. Tony non obiettò e seguì la giovane. Si sedette a terra mentre Aniel si sistemò sopra di lui prendendo il pad. Tony la strinse a sé posando la fronte sulla sua spalla e prendendo anche lui un pad

“sei pronto??”

“sono sempre pronto”

Passarono l’intera serata a giocare a qualsiasi gioco lui le aveva comprato. Risero, scherzarono, una sensazione bellissima per Aniel. Finalmente riusciva a respirarem finalmente era tornata indietro. Anche solo per un giorno, erano tornati, erano loro due e basta.

“pietà…basta!!mi arrendo! Sei troppo potente!”

Disse Tony sdraiandosi a terra con le mani doloranti. DI risposta Aniel scattò in piedi saltellando per la vittoria

“sì!! Ho sconfitto Iron Man!! “

Ripeteva saltellando, poi si avvicinò di nuovo a Tony per aiutarlo ad alzarsi. Lui lei prese la mano e ridacchiando la tirò a sé. Aniel perse l’equilibrio e si ritrovò sopra a Tony, senza pensaci posò le labbra su quelle di lui mordendoli il labbro inferiore

“eih adesso vuoi anche mangiarmi?”

L’uomo di ferro allungò una mano mentre Aniel fece spuntare le sue ali. Tony sorrise divertito mentre prese ad accarezzarle le ali. Lei chiuse gli occhi muovendo i piedi. Quello era il suo
punto debole e lui lo sapeva benissimo. Si poggiò con la fronte al petto di lui strofinandosi a lui come se fosse un gattino in cerca di coccole

“ti piace eh?”

Lei non rispose, si limitò ad annuire facendo degli strani versetti che Tony sembrava apprezzare visto che continuava a carezzarle le ali.

“hai fame piccola? È da stamane che non tocchi cibo..”

“un po’…ti preparo qualcosa?”

“non se ne parla cucino io..”

“così dovremmo prendere un'altra casa”

“ok allora cucineremo insieme”

Aniel lo guardò incuriosita. Di solito per cena Tony ordinava per entrambi dal cinese. Presa dalla curiosità, la giovane si alzò e dopo aver aiutato Tony ad alzarsi si diressero in cucina.

“bene…cosa cuciniamo?”

“pizza!”

Disse mentre tirava fuori dal frigo delle pizze surgelate

“Tony…”

“cosa?”

“da quanto sono lì?”

Tony osservò la confezione e fece una smorfia che Aniel trovò semplicemente adorabile. Sembrava un bambino che aveva appena raccontato una balla alla mamma per non andare in
punizione. Aniel sospirò ridendo appena  mentre prese a cercare qualcosa tra gli scaffali o nel frigo, ma tutto quello che trovò furono alcolici e snack vari.

“Tony…”

“chc’è?”

“qui non c’è nulla di commestibile se non per qualche festino!”

“mmh…forse ho un idea”

“che non sia una pazzia…”

Come non detto, ormai doveva esserci abituata. Tony Stark era pura pazzia. In un attimo era aggrappata alla schiena di Iron Man che volava a tutta velocità verso il centro della città alla ricerca di qualche negozio aperto. I due atterrarono in mezzo alla piazza sotto lo sgaurdo stupito di tutti. Aniel sentiva le grida di parecchie ragazze e per un attimo si sentì orgogliosa di essere al suo fianco. I due entrarono in un market , il commesso stava bevendo una bibita e nel vederli entrare per poco non si strozzava. 

“bene…prendi quello che ti serve”

Disse tranquillo mentre sfogliava delle riviste in un angolo sotto lo sguardo di tutto il personale e clientela. Molti si erano anche accalcati davanti alla vetrina per sbirciare l’insolito evento. Aniel cercò di fare il più in fretta possibile, già immaginava i giornalisti famelici di notizie che si stavano precipitando dagli angoli della città per un intervista a Tony Stark.  La giovane
afferrò una borsetta e vi infilò uova, farina e tutti gli ingredienti che le venivano in mente per cucinare qualcosa di commestibile.

“ecco! Andiamo prima che..”

Stava per raggiungere Tony ma già l’uomo era stato accerchiato dai giornalisti

“Tony!!”

“arrivo tesoro!scusatemi…ma la principessa reclama”

Disse mentre si faceva largo ignorando le domande degli uomini intorno a lui. Tony si avvicinò alla cassa e mise una manciata di banconote sul bancone

“tieni il resto”

Disse tranquillo mentre Aniel uscì dal negozio ed alzandosi in volo, ma Tony la bloccò tirandola verso di sé scuotendo poi il capo

“eh no signorina”

Subito lui la prese in spalla mentre Aniel cercò di non far cadere la busta con gli acquisti, Tony prese al volo la busta con una mano mentre senza fatica si alzò in volo

“ma Tony..non puoi volare così”

“eih, per chi mi hai preso? So volare anche senza mani”

Disse ridendo mentre ripartiva a tutta velocità verso casa. In un attimo atterrarono sul terrazzo, Aniel scese aiutandosi con le ali mentre Tony si diresse verso l’entrata del balcone mentre dei macchinari gli toglievano l’armatura man mano che camminava. Lei rimase a fissarlo incantata dal suo modo di fare, rilassato, sicuro di sé, quel suo modo di fare che tanto la faceva stare bene, che la faceva sentire protetta. Sorrise appena entrando in casa mentre sistemò le cose in cucina. In un attimo era già intenta a cucinare qualcosa di buono. Era da un po’ che non cucinava qualcosa, se aveva preso un vizio da Tony, era quello di ordinare cibo d’asporto. Per fortuna che però non aveva perso la mano ai fornelli. Ricordava benissimo il piatto preferito di Tony, i famosi ravioli cinesi o “dimplings” come li chiamava lui. Preparò una porzione abbondante per Tony che la stava aspettando sulla sedia della cucina. La giovane si sedette davanti a lui con il suo piatto mentre Tony versava altro Rum. Aniel allungò il braccio scambiando il bicchiere di lui con un bicchiere d’acqua

“non dovresti bere così tanto…”

“hai ragione piccola…brutte abitudini”

Disse mentre addentava un raviolo.

“come al solito…sono ottimi, non ne potevo più di quelli preconfezionati”

Aniel arrossì sorridendo. Lui la riempiva di complimenti ogni volta che gli cucinava qualcosa, aspettò che Tony pulisse il piatto per prenderlo e posarlo per lavare. Stava per aprire l’acqua quando Tony la strinse da dietro posando le labbra sul collo di lei

“mi manchi…mi manchi piccola….non immagini quanto….”

Sussurrò baciandole il collo. Aniel tirò indietro il capo mentre passò una mano tra i capelli di lui. Chiuse gli occhi sentendosi mancare l’aria

“sono qui Tony, adesso sono qui”

“ma andrai via..”

“…tornerò…”

“promettimelo..”

Tony la strinse ancora più forte nascondendo il viso tra i suoi capelli

“sono stufo di comprare bottiglie di Rum nella speranza di vederti in una delle mie sbornie..”

Aniel si voltò prendendo il viso di lui tra le mani. Gli baciò le labbra piano, glie le morse mentre lui la avvicinò a sé prendendola piano per la nuca per darle un bacio appassionato.  Quando si separarono lei sorrise appena

“te lo prometto..”

Sussurrò mentre gli occhi si facevano sempre più pesanti, tanto che Tony dovette reggerla prima che si addormentasse di colpo

“eih...vedo che non hai perso il vizio di addormentarti al volo”

Disse lui ridacchiando e portandola in braccio in camera. Stava per posarla sul letto quando lei si aggrappò a lui forte emettendo versetti contrariati, come se non volesse stendersi. Tony si fermò mentre la giovane era aggrappata al collo di lui e sembrava non voler mollare la presa.

“eih…non ti mangia nessuno..”

“resta…resta con me stanotte…non lasciarmi sola….”

Sussurrò stringendolo e tirandolo a sé

“mi sei mancato anche tu…mi sei mancato tanto Tony….”

Tony sorrise appena mentre con delicatezza si distese insieme a lei. La strinse piano cullandola, le barriere di Aniel erano interamente crollate. Aveva bisogno di Tony, era sempre stato il suo punto fisso e vederlo così fragile la stava distruggendo, non poteva permetterlo. Lui l’aveva salvata e lei non poteva lasciarlo solo. Tony le stava sussurrando qualcosa, ma lei era troppo stanca per capire cosa stesse dicendo, chiuse gli occhi sorridendo appena mentre sussurrò il nome di lui.
Era notte fonda, quando Tony cominciò ad agitarsi nel sonno. Aniel si svegliò sentendolo tremare, si mise seduta guardandosi intorno confusa, poi vide Tony, di fianco con il viso corrugato in una smorfia di tensione, sembrava stesse soffrendo. La giovane gli carezzò il viso e lo scosse appena cercando di svegliarlo

“Tony…eih…”

L’uomo aprì gli occhi di scatto sobbalzando poi a sedere emettendo un urlo soffocato. Aniel rimase ferma a fissarlo mentre lui portò una mano al viso sudato. Subito lei si alzò per prendere un asciugamano all’uomo, lo osservò preoccupata mentre lui si asciugava il viso togliendo la maglia

“Tony….hai…hai avuto di nuovo un incubo?”

Nei primi mesi che viveva con lui era così ogni singola notte, eppure negli ultimi periodi sembrava essersi calmato, cos’era allora che lo faceva agitare così tanto?

“scusami…ti ho svegliata piccola…”

Aniel sospirò mentre tirò a sé l’uomo. Si stese facendolo appoggiare al suo petto, prese ad accarezzagli i capelli mentre gli baciava il viso. Chiuse gli occhi mentre gli sfiorava la schiena delineandone la muscolatura ben sviluppata

“sono qui Tony…..sono qui….va tutto bene…niente più incubi…”

Sussurrò con voce tremante mentre lui si aggrappò a lei. Era molto più grande di lei, ma in quel momento sembrava un bambino troppo cresciuto che cercava conforto tra le braccia della mamma. Dopo un Po’ Tony si calmò rimanendo però stretto alla giovane, Aniel sorrise appena mentre una lacrima le rigava il viso. CHiuse gli occhi mentre il sentiva il petto esplodere, e dallo stomaco sentiva risalire parole che non riuscì più a trattenere..

“….Tony Stark..ti....ti amo...”


forse era sbagliato, forse quella cosa avrebbe creato il caos totale nella mente della giovane, ma forse qualche volta serve anche sbagliare.

 

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Capitolo 13
*** d i s t a n c e ***


Quella mattina il silenzio regnava sovrano nella casa. L’aria attorno a loro era densa ed elettrica. Aniel aveva finito la sua colazione mentre Tony non aveva toccato nulla. Se ne stava sul tavolo ad osservarla mentre lei beveva il latte con difficoltà mentre cercava di far rallentare il cuore che sembrava non volerle dar tregua.

“ti ho sentito ieri…..”

Sussurrò poi mentre quelle parole colpirono la giovane come un pugno in faccia. Alzò lo sguardo verso Tony con espressione confusa, spaventata mentre Tony si avvicinava a lei sospirando rumorosamente e poggiando le mani sul tavolo fissandola con i suoi occhi nocciola. Occhi profondi, e caldi che spesso erano stati il suo unico conforto. Ora non riusciva quasi a fissarlo per più di tre secondi prima di puntare altrove lo sguardo

“hai detto che mi ami..”

Il panico prese il sopravvento su Aniel che prese a voltare lo sguardo in qualsiasi angolo della casa come una lepre alla ricerca del nascondiglio migliore. Ma non poteva fuggire, non doveva. Alzò lo sguardo verso  Tony con l’intento di negare, di dire che era stato solo un sogno e che non aveva detto nulla di tutto ciò. Poi però si rese conto di quanto crudeli e false sarebbero state quelle parole. Gli occhi di Tony erano pieni di speranza, paura e dolore. La giovane ebbe un tuffo al cuore mentre una morsa le attanagliò lo stomaco mentre le lacrime presero a rigarle il viso, abbassò lo sguardo piegandosi come per una smania di dolore, alzò lo sguardo mentre prese fiato e tornò a fissare Tony annuendo piano

“….e ti amo infatti…”

Sussurrò poi allungando la mano verso quella grande di lui, prendendola e stringendola forte. Lui abbassò lo sguardo stringendole la mano, sorrise trattenendo una lieve risata malinconica mentre con l’altra mano asciugò le lacrime di lei

“perché piangi mentre mi dici che mi ami?...ti fa tanto male?”

“il fatto…che io mi sia resa conto di quanto tu sia indispensabile per me, di quanto io abbia bisogno di te e tu ne abbia di me…mi spaventa, mi fa venir voglia di stare tra le tue braccia in eterno, sentire il tuo calore…sentire il tuo cuore che batte sulla mia tempia….mentre penso….”Dio quanto lo  amo”…ma …la cosa che mi terrorizza… è che non riesco a fare a meno neanche di Loki….ho bisogno di entrambi…come voi ne avete di me….ma non voglio lasciarti…Tony Stark…tu non mi hai mai lasciata sola e per questo che ti amo….è per te che piango perché l’idea di perderti mi uccide…e beh…chi non amerebbe il bel Tony Strak?”
Disse poi cercando di scherzare, Tony sorrise dolcemente avvicinandosi a lei e facendola sedere sul tavolo mentre lentamente si infilò tra le gambe di lei che subito si aggrappò alla vita di lui

“non sei mai stata tanto poetica bambina…sono onorato…e..lo sai che ti amo anche io, non serve che te lo dica…e solo la morte mi strapperà via da te, nemmeno quello smilzo potrà separarci…tu sei mia….la mia bambolina…il mio angelo…e tornerai sempre da me, perché mi appartieni come io appartengo a te…”

Sussurrò calmo, sicuro di sé ora che aveva sentito quelle parole uscirle finalmente dalle labbra.

“credo che tu…sia davvero un po’ un angelo…amare le persone come fai tu non è umano…lo capisco…ma almeno so che io sono speciale per te… e te lo vedo dagli occhi… e te lo  sento in petto quando ti stringo ed il tuo cuore spinge come per unirsi al mio…non voglio che tu voli via perché non potrei proteggerti. Te l’ho giurato mentre rimettevo a posto le tue ali spezzate…e te lo ripetevo ad ogni lacrima che versavi…finchè  questo cuore di latta brillerà io non me ne andrò e mai ti lascerò andare..a costo di salir su a prendere a calci ogni singolo asgardiano che incontro…”

Le baciò il collo mentre Aniel si aggrappò a lui nascondendo il viso nell’incavo dei suo colloe  respirare il profumo di colonia che tanto adorava al mattino. Chiuse gli occhi mentre le mani
scorrevano lungo i muscoli delle braccia di lui, poi la schiena e poi le spalle.Poi Tony rise appena

“tu guarda che razza di dichiarazioni mi fai fare..potrei fregare la parte a Sheakespeare ora”

Disse mentre le carezzava le gambe e massaggiandole piano come quando le facevano male le cicatrici, con delicatezza e cura le sfiorava e gambe vellutate. Aniel non potè fare a meno di provare un brivido alla schiena mentre si aggrappava ancora più forte a lui

“ora devi andare bambina…”

“però…verrai con me?”

“ti accompagnerò fino alla piazza dove ci sarà l’incontro…poi però dovrai andare tu…”

“ok...ma andiamo in aereo ok?”

Tony rise appena

“uffa….non vuoi fare un ultima cavalcata con lo zio Tony?”

“no..perchè la prossima.. “cavalcata” che farò sarà quando torneremo a casa…ok?”

Il sorriso di Tony si fece ancora più grande mentre  stringeva forte la giovane , passò le mani tra i capelli di lei mentre le prese piano la Nuca per avvicinarla ancora di più.

“non potevi dirmi cosa più bella..”

Sussurrò mentre si allontanò appena e la baciò le labbra mordendole poi piano.  Appena si allontanò la giovane lo tirò di nuovo a sé posando la fronte su quella di lui sorridendo appena. Chiusero gli occhi stando fermi per un paio di minuti. Lasciando parlare i loro respiri mentre intorno regnava un silenzio irreale. Poi però il telefono di Tony prese a squillare rumorosamente e l’uomo sbuffò prendendolo dal mobile

“dovranno dare un premio a Fury per la sua capacità innata di rovinare dei bei momenti…”

Sussurrò pigiando il tasto e osservando lo schermo della videochiamata, il volto irritato di Fury apparve sul monitor mentre con un gesto della mano Tony spostò quell’immagine ad uno schermo che sembrava proiettato nell’aria mentre Aniel si affiancò a Tony per partecipare alla chiamata

“…ho interrotto qualcosa?”

Notando la giovane che si stava mettendo in ordine i capelli scomposti, Tony sbuffò osservandolo

“poche chiacchiere… allora cosa dobbiamo fare?”

“dovete raggiungerci alla piazza centrale, Loki è insieme a suo fratello e stanno aspettando Aniel…sei sicura di voler partire?”

“certamente, voglio assicurarmi che il loro giudizio resti civile. Inoltre la terra ha diritto ad una persona che li rappresenti visto che è il nostro pianeta che hanno messo a ferro e fuoco”

Sussurrò seria mentre Tony fece una smorfia compiaciuta nelle parole di lei

“…. Forse ti ho fatto vedere troppe volte il signore degli anelli….questa è la mia piccola elfa”

Disse poi fingendosi commosso mentre Aniel rise appena, Fury invece sembrava ancora più scocciato e sbuffando concluse la chiamata ricordando loro di quanto fosse seria la situazione.  Come se non lo sapevano. Forse loro più di tutti erano in tensione per quello che stava per accadere. Appena arrivò il Jet, i due raggiunsero il grande terrazzo, Aniel stava per salire ma Tony la tirò a sé stringendola

“lo so che poi non potrò salutarti come si deve…perciò voglio farlo ora…”

Sussurrò mentre la baciò quasi con prepotenza, la giovane non obiettò lasciandolo fare, sentiva i muscoli di lui contrarsi come se avesse paura di farle male. Le mani della giovane si aggrapparono alla giacca di lui stringendolo fino a farsi male ai tendini. Sentiva il corpo di lui sovrastarla completamente, come una coperta calda in una notte fredda d’inverno. Quanto le sarebbe mancata quella sensazione? E quanto lui? Dopo un po’ le labbra dei due si separarono, per un attimo rimasero fermi , poteva sentire il respiro di lui solleticarle le labbra mentre la tentazione di baciarle di nuovo era troppa da poter resistere. Di nuovo le loro labbra si unirono e ancora un'altra volta finchè i due non si trovarono ansimanti. La fronte di Tony posata su quella di lei e gli occhi di lei che penetravano gli occhi nocciola di lui.

“riportami qualche souvenir da asgard ok?”

Sussurrò

“e dimmi se vestono tutti come quei due… e se alcuni maschi portano anche la veste da donna, fai tante foto e poi torna qui da me..”

Aniel si lasciò sfuggire una risatina mentre prese ad accarezzare i capelli di lui.

“sarà fatto capo…”

Sussurrò allontanandosi dopo un po’ mentre sul volto di Tony appariva un sorriso impacciato. Era bravo a fingere, ma sembrava che in quel momento le sue doti di attore fossero evaporate. Sembrava sul punto di piangere da un momento all’altro e questo Aniel non poteva sopportarlo. Gli prese la mano intrecciando la dita con quelle di lui che strinse piano la presa mentre entravano nel jet. Aniel si sedette di fianco a lui senza lasciare la presa nemmeno per un secondo, il viaggio fu silenzioso. Nessuno dei due parlava, ma le mani erano unite, strette ed intrecciate in un nodo che lei sapeva benissimo non si sarebbe mai sciolto. Con il pollice lui le carezzava il dorso della mano mentre lei poggiava la testa sulla sua spalla fissando le nuvole. In breve arrivarono alla pista di atterraggio davanti alla grande piazza dove già li attendevano tutti i vendicatori.

“…è buffo…siamo appena atterrati e già ti sento lontana anni luce..”

Aniel abbassò lo sguardo, poi si voltò e gli baciò piano le labbra mentre si sfilò  dal collo una collana con una stella in cristallo e la mise nelle mani di Tony. Lui la guardò stupito spostando lo sguardo su quel piccolo ciondolo che brillava nelle sue mani

“lo so che non indosseresti mai una cosa del genere perché…sei troppo macho.”

Disse imitando la sua voce

“per dimostrarti…che non sarò mai tanto lontana..”

Sussurrò mentre una lacrima le rigava il viso. Tony sorrise e la raccolse subito con un dito portandola poi alle labbra come per baciarla.

“eih…non vorrai farti vedere piangere dallo smilzo?”

Disse mentre si alzò in piedi facendole cenno di seguirlo, Aniel sorrise alzandosi mentre senza dire nulla i due scesero dal jet. Dall’altra parte della strada la giovane venne trafitta dallo sguardo di ghiaccio di Loki che sembrava non approvare per nulla la presenza di Tony al suo fianco. La giovane fece per avvicinarsi a Loki, la manica di lei sfiorò il braccio di Tony e per un attimo sembrò che il suo cuore si fermasse. Prese un respiro profondo e prosegui verso Loki. L’asgardiano era più alto di Tony, e la giovane si sentiva davvero minuscola in confronto a lui.

“eih…”

Sussurrò prendendogli le mani e sorridendo appena, gli alzò le mani per infilarsi timidamente tra le braccia di lui e stringendolo forte

“son qui…andrà bene ok?...”

Sussurrò mentre Loki si piegò su di lei nel goffo tentativo di stringerla a sua volta. Aveva ancora quella cosa in faccia e non riusciva a dire nulla. Le gambe di Aniel tremavano e a malapena riusciva a stare in piedi. Prese un respiro profondo mentre cercò di sorridergli. Gli sfiorò il viso tirandogli indietro un ciuffo

“siamo pronti”

Disse Thor avvicinandosi ai due con il tesseract in mano

“oh! Sì!”

Loki strinse ancora di più Aniel che prese a fissare quel coso scintillante cercando di  mostrarsi professionale, ma poi sospirò

“come funziona questo coso?”

Chiese imbarazzata. Da dietro la maschera Loki parve sorridere un attimo mentre  prese le mani di lei e le portò sulla maniglia opposta a quella che Thor reggeva. Sentì come una scarica di energia passarle lungo le braccia, la giovane si voltò per cercare gli occhi di Tony, ma lui era di spalle a testa bassa. Non era riuscita a vederlo e la consapevolezza di non sapere nemmeno il giorno in cui lo avrebbe rivisto di nuovo sembrò ucciderla.

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Capitolo 14
*** Walking with the gods ***


 
 Fu un attimo e un lampo di luce li avvolse. I un attimo i tre si trovarono davanti ad un enorme ponte che sembrava fatto di cristallo, al suo interno sembravano scorrere luci di tutti i colori come un fiume. Intorno il vuoto

“oh mamma…”

Sussurrò lei guardandosi attorno mentre Thor avanzava senza problemi. Loki la spinse appena. Ma erano impazziti? Erano in un luogo anni luce dalla terra e dovevano attraversare un ponte sospeso nel nulla . Senza rendersene conto aveva puntato i piedi a terra  e aveva spalancato le ali terrorizzata

“umana…cosa stai aspettando?”

“ma….OH MAMMA NO! Non c’è una strada alternativa??”

“ma sei una creatura alata, che problema dovrebbe farti un po’ di altezza?”

“è…è che è tutto buio, io non so nemmeno se c’è l’atmosfera adatta per volare…ma cosa vi passava per la testa quando vi siete trasferiti qui??”

Loki sembrò ridere appena mentre Thor si avvicinò di nuovo a lui osservandolo come se in realtà stavano avendo una conversazione. In effetti era quello che stava accadendo viste che Thor annuì sbuffando.

“e va bene…”

Sussurrò mentre  si avvicinò al Dio togliendogli la “museruola” con poca grazia e lo stesso fece con le manette. Aniel si voltò sorpresa mentre finalmente Loki le sorrise di nuovo. Aveva un rivolo di sangue che gli scorreva sulle labbra, evidentemente  quell’affare lo aveva ferito all’interno della bocca.

“cosa fai ora…fai la fifona?”

Sussurrò mentre Aniel si alzò sulle punte per carezzargli il volto, con il dito gli tolse il sangue mentre gli passava un dito sulle labbra sorridendogli appena. Loki si chinò appena per mordere le labbra di lei, attento a non farle male, poi prese a baciarle piano, la giovane sentiva il sapore metallico del sangue di lui, quanto era stata dura portare quell’affare? E lei lo aveva perfino lasciato solo. Con entrambe le mani si aggrappò al collo di lui tirandolo a sé. Cercare di spostare Loki era come cercare di spostare un armadio a sei ante pieno. O peggio una montagna. Capiva benissimo che tirandolo a se non lo avrebbe mosso di un millimetro nemmeno quando lui era rilassato. Evidentemente aveva sentito che lo stava tirando a sé e si era chinato per conto suo. La cosa un po’ inquietò la ragazza che si sentiva completamente impotente. Quella notte in cui lui era ancora suo nemico, se quella notte l’avesse davvero colpita sarebbe morta molto probabilmente.

“Loki….”

Sussurrò lei posando la fronte sulla sua, Il Dio strofinò piano la fronte su quella della giovane. Sorrideva tranquillo nonostante tutto, nonostante quello che stava per accadere. Aniel al contrario era piena di paura, d’ansia. Quel posto era sconosciuto, era immenso, e lei si sentiva minuscola ed impotente, si aggrappò al collo di lui avvicinando le labbra all’orecchio. Al diavolo il suo orgoglio, con Loki non poteva di certo fingere

“ho paura Loki…stammi vicino….è tutto così…così grande qui….mi spaventa questo posto…”

“shhh….sono qui non mi vedi?....non mi senti?...”

Loki si voltò verso Thor mentre alzò le braccia per poi puntare i pugni davanti al fratello

“liberami, la porto in braccio”

“no, la porterò io se necessario”

“NON. Ti permetto di sfiorarla…fratello..”

Sussurrò nervoso mentre Aniel si nascose dietro al suo mantello sentendo il vuoto dietro di sé

“liberami, non posso di certo scappare in queste condizioni, a malapena mi reggo in piedi…non  voglio che nessuno la tocchi oltre me”

Sussurrò mentre Thor sospirò togliendogli anche le manette. Lo osservò severo mentre lui sorrideva furbo massaggiandosi i polsi rossi. Si voltò alzando il mantello e sorrise intenerito vedendo Aniel rannicchiata alle sue spalle come una bambina sotto alla gonna della mamma

“eih..”

Sussurrò con un tono affettuoso mentre Aniel portò lo sguardo sui polsi martoriati. Era ancora ferito e pieno di tagli. Portò una mano al viso coprendosi le labbra sconvolta. Non disse nulla, lo guardò negli occhi mentre lui continuava a sorriderle calmo. Lei gli prese le mani  baciandogli piano i polsi poi nascondendo il viso tra le mani di lui nel tentativo di non piangere di nuovo

“eih..eih…”

Sussurrò lui prendendole il viso tra le mani e baciandole le gote. Aniel sentiva il suo respiro sul viso , chiuse gli occhi mentre con tutte le forze tratteneva le lacrime. Con tutte le forze sorrise fissando Loki negli occhi, anche se la voce tremante la tradì

“andrà tutto bene, non ti preoccupare…appena…appena andremo in una stanza ci penso io alle tue ferite…ci sono io non preoccuparti..”

“forse dovrei dirti io di star tranquilla..”

Disse ridendo appena e prendendola in braccio massaggiandole la schiena. Le carezzò poi il viso e le mise una mano davanti agli occhi

“Loki…sei stanco non…”

“piccola il tuo peso non lo sento nemmeno…sono comunque un Dio..”

“oh..giusto..”

“ora non guardare…”

Aniel posò le mani sul dorso della mano di Loki che le copriva il viso, sentiva  Il movimento di Loki ma cercò di immaginare che stessero camminando su un prato in perfetta pianura per non entrare nel panico totale. Ci vollero un paio di minuti prima che Loki togliesse la mano dal viso di lei mostrandole di nuovo la terra ferma. Aniel sospirò rincuorata, ma di nuovo il panico sopraggiunse quando si trovò davanti un gruppo di uomini e donne alti almeno quanto Loki e Thor, perfino la donna era più alta di lei e anche più muscolosa. Solo uno di loro era un po’ più basso degli altri ma sembrava altrettanto minaccioso.

“bentornato principe Thor..e…principe Loki”

La donna pronunciò quasi con disprezzo il nome di Loki, Aniel fece un passo avanti dimenticando per un attimo il terrore che prima l’aveva sopraffatta ma che ora era stato momentaneamente sostituito dalla rabbia ma Loki la bloccò appena Sif stava per estrarre la spada

“eih…allora i terresti non sono fifoni come immaginavamo”

Disse avvicinandosi ad Aniel ma Loki la tirò dietro di sé e l’asgardiana si scontrò con il petto di lui che la osservava severo. Lei indietreggiò come se fosse consapevole che avrebbe perso di certo in uno scontro con Loki. Serrò i denti  mentre gli altri accolsero Thor con calore

“Sif smettila di spaventare gli animaletti”

Disse l’uomo più basso e barbuto ridendo gioioso

“andiamo!!dobbiamo festeggiare il ritorno…dei figli di Odino!”

“io non sono…figlio di Odino..”

Sussurrò Loki mentre Aniel gli prese la mano stringendola forte mentre camminava intimidita. Quegli asgardiani erano potenti, perfino il più fragile di loro doveva essere come il più forte degli umani. E Loki sembrava comunque intimidire tutti loro, camminava dritto e fiero, lo sguardo di ghiaccio fisso davanti a lui mentre  lentamente, sotto il mantello le sue dita si intrecciavano con quelle di Aniel

“sono qui…stai tranquilla”

Disse calmo senza voltarsi. Aniel annuì mentre il gruppo raggiunse un immensa sala con due lunghe tavolate piede di cibi e bevande di tutti i generi, quella sala le ricordava molto gli affreschi che Tony l’aveva portata a vedere al museo. Gli strani individui si sedettero seguiti da Thor ridendo come se fosse un normalissimo ritrovo tra amici mentre lei e Loki erano rimasti in disparte ad osservarli. Lei spaurita e lui disgustato.

“Aniel, non hai fame?”

“no…ho paura che uno di loro mi lanci addosso un cinghiale intero…”

“aspetta qui…”

Sussurrò avvicinandosi al tavolo. Appena lo notarono tutti ammutolirono fissandolo mentre Loki ghignò afferrando un piatto e mettendoci dei bocconcini di carne e della frutta

“non ricordavo che l’ospitalità degli asgardiani fosse così…scadente…la  nostra…..vostra, ospite è lì a tremare spaventata da voi e di risposta cantate e bevete ignorandola, i miei complimenti”

Sussurrò mentre Sif infilzò la forchetta nel legno serrando i denti

“io sono ospitale con chi è degno....tu saresti ospitale con una formica??”

Fu un attimo. Loki afferrò Sif per il collo sollevandola con una sola mano mentre la fissava adirato

“non mi importa del mio destino…se mi ammazzeranno o cosa…ma lei…lei è mille volte migliore di voi…in questa stanza se ci sono delle formiche…non è dicerto la mia Aniel.”

Subito lasciò la presa mentre si guardò attorno e vide che tutti avevano estratto le armi, mentre Thor lo fissava immobile

“ha ragione, Sif, tratta con rispetto la ragazza”

Gli altri sospirarono riponendo le armi e ridendoci sopra, Loki tornò da Aniel che gli corse incontro preoccupata aggrappandosi a lui. Loki dovette alzare il piatto per non far cadere tutto a terra.

“eih…è tutto ok, andiamo..”

Si voltò verso Thor facendogli cenno che stava uscendo, il fratello annuì piano sicuro che non sarebbe scappato. Era un figlio di odino in fondo, e cosa più importante, non avrebbe mai fatto del male ad Aniel.

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Capitolo 15
*** And I Made Myself stronger somehow.. ***


due raggiunsero un giardino di fianco all’enorme palazzo. Loki fece sedere Aniel su un muro accanto ad una grande fontana e sedendosi accanto a lei sorridendole.  Ma Aniel vedeva chiaramente quanto fosse affaticato, gli occhi erano stanchi ed il respiro era lento ed irregolare

“Loki…andiamo su un letto…hai bisogno di cure…hai bisogno di riposare”

“e tu di mangiare..”

“ma io posso aspetta..”

Lui le posò un dito sulle labbra

“restiamo qui….solo un po’..”

Disse mentre con il movimento di un dito fece fluttuare un bocconcino di carne

“apri..”

Aniel sospirò e fece come le era stato ordinato, mando giù il boccone di carte quasi senza masticare mentre Loki prese ad imboccarla come una bambina.  Mentre lei continuava a fissarlo preoccupata

“qui venivo spesso a mangiare…”

Sussurrò prendendo un bocconcino anche lui mentre sorrise impacciato.

“non ero ben accetto nemmeno da piccolo, dicevano che ero strano perché preferivo la magia alla forza bruta…e leggevo spesso, forse sono l’unico che sa leggere”

Disse ridendo appena

“avevo capito subito di non essere come loro…per questo mi trattavano da appestato..”

Aniel sorrise appena mentre spostò il piatto e a gattoni si avvicinò a lui, gli prese il viso tra le manie  posò la fronte sulla sua

“già…loro sono diversi da te…”

Sussurrò  mentre gli passava una mano tra i capelli mentre gli baciava le ferite che aveva sul viso

“ho sempre saputo che eri speciale….nessuno di loro vale la metà di quel che vali tu…”

Loki sorrise appena mentre sembrò perdere l’equilbrio per un attimo, Aniel sobbalzò cercando di sorreggerlo, poi il Dio recuperò l’equilibrio rimettendosi dritto

“ops..forse…mi hanno emozionato le tue bellissime parole…”

“no…no Loki stai male…”

Disse alzandosi e tirandolo per la manica

“andiamo….hai…hai un alloggio? Un posto dove puoi stenderti? magari lontani da quei pazzi?”

“…va bene….seguimi”

Disse sospirando mentre si allontanarono dai giardini, aggirarono le mura del grande palazzo evitando di avvicinarsi alla sala del banchetto

“sono ridicoli….stanno festeggiando…sembrano essersi scordati che verrò processato…”

“…meglio così no?...magari se lo scordano davvero..”

Disse lei cercando di ridere, Loki sorrise alla giovane scompigliandole i capelli e scuotendo il capo

“mio padre no…”

Aniel abbassò lo sguardo mentre i due raggiunsero un lungo corridoio, erano entrati di nuovo all’interno, ai lati c’erano colonne in bassorilievo di marmo , non c’erano quadri o tappeti, c’erano però rampicanti e piante che entravano dalle finestre e coprivano parte delle mura come carta da parati. Aniel si guardò intorno stupita mentre Loki barcollava sempre di più tanto che lei lo aiutò a reggersi

“di qua”

Disse mentre entravano in una grande stanza con un enorme letto a baldacchino, almeno i letti li avevano, ed erano anche bellissimi. Loki si distese sul letto mentre respirava affanato. Non era possibile che fosse tanto stanco, prima di lasciarlo alla shield sembrava star bene comunque. Aniel sussultò collegando gli avvenimenti. Cosa gli avevano fatto quelli della shield?

“Loki..Loki che hai?..”

“sto bene…”

“no, tu non stai bene…cosa ti hanno fatto?”

“non lo so…mi hanno iniettato qualcosa…fidati, stavo peggio prima”

Disse ridendo appena mentre Aniel gli scoprì piano il collo notando diversi segni di perforazione ed ematomi. Indietreggiò sconvolta mentre scuoteva il capo

“ma…ma che diavolo ti hanno fatto…”

Sussurrò poi mentre si sedette accanto a lui, posò la fronte sulla sua mordendosi il labbro e maledicendosi per non essere stata lì a proteggerlo da quei pazzi scienziati. Chissà cosa gli avranno iniettato, Voleva chiamare qualcuno, magari Bruce per chiedergli cosa gli avevano fatto, ma non aveva possibilità di contattare nessuno.

“mi dispiace….mi dispiace tanto…”

Sussurrò rannicchiandosi accanto a lui.

“eih…non è colpa tua…ti hanno portata via da me con la forza, e loro avevano una paura matta di me che mi hanno dato tutti gli intrugli possibili inventati da Banner per tenermi giù..”

Loki le carezzò la schiena mentre sorrise. Ma non poteva star con le mani in mano a piangere, doveva far qualcosa. Doveva trovare qualcosa per curarlo, così si tirò su asciugandosi le lacrime e sorridendo appena

“vado a trovare qualcosa…delle bende e dell’acqua …ho alcune cose di primo soccorso in borsa ma non bastano..aspettami qui ok?”

“ma Aniel…siamo qui da nemmeno mezza giornata…e poi non voglio che ti spaventi la fuori..”

“e io non voglio star qui a vederti star male senza far nulla…”

Sussurrò carezzandogli il viso, gli baciò piano le labbra e poi la fronte. Doveva essere forte, non aveva attraversato galassie per starsene a piangere dietro al mantello di Loki. Doveva essere forte, doveva combattere. Si alzò dal letto, si chinò per baciare di nuovo Loki

“torno subito ok?...”

“ok….mia eroina..”

Sussurrò chiudendo gli occhi per riposare. Aniel rimase ad osservarlo per un attimo prima di voltarsi ed uscire dalla stanza. Osservò il corridoio ed uscì percorrendo a ritroso il percorso che avevano fatto.  Dopo un po’ trovò di nuovo il giardino dove avevano sostato , tirò fuori dalla borsa una bottiglia e la riempì d’acqua

“quella borsa sembra un buco nero diceva Tony…non ti serviranno a nulla tutte quelle cose diceva… HA! Questa poi glie la scrivo”

Dopo aver chiuso la bottiglia la infilò di nuovo in borsa. Rimase ferma diversi secondi e prese da una tasca la sua macchina fotografica, si guardò attorno sperando di essere sola e prese a scattare un paio di foto. Sorrise mettendo a posto la macchina fotografica e si voltò per raggiungere un altro posto dove poter cercare delle bende, ma non riuscì a fare un passo che la sua faccia andò a collidere con un armatura d’acciaio che le spaccò il labbro inferiore. La giovane indietreggiò portando una mano alle labbra sanguinanti con una smorfia di dolore

“aih…mi..mi dispace!”

“come mai sei sola formichina?”

Quella voce le fece gelare il sangue nelle vene. La giovane alzò lo sguardo rabbioso di Sif. La donna avanzò spingendola a terra. Aniel frenò la caduta facendo apparire le ali dorate. Rotolò prima che il piede della donna la schiacciasse al suolo e si alzò di scatto

“smettila!!”

“dov’è Loki? Non hai paura di camminare in mezzo agli dei?”

“…ho una paura matta è vero…”

Ammise sorridendo appena ma poi tornò diritta mentre mise le mani come se stesse tendendo un arco invisibile, subito un arco di luce rosea si formò tra le mani di lei mentre era pronta a scoccare una freccia alla donna

“ma voglio ricordarti che al mio fianco ho il principe di voi “dei”..”

Disse seria mentre scoccò una freccia ai piedi di Sif, prima di collidere con il suolo la freccia si divise in centinaia di altre frecce che tracciarono una linea sul terreno. Sif serrò i denti mentre avanzò di nuovo

“non avresti il coraggio”

La donna estrasse la spada dal fodero. Aniel indietreggiò schivando il colpo per un pelo. La donna notò le cicatrici alle gambe dopo che il colpo le alzò la gonna mostrando le gambe  della giovane

“vedo che qualcuno è arrivato prima di me…”

Disse con un ghigno mentre cercò di colpirla di nuovo ma la giovane era svelta e quella spada era troppo pesante, tanto che la giovane si posò per un attimo sulla testa di Sif per darsi un ulteriore slancio. La donna sembrò non apprezzare il gesto e la guardò furiosa, ma non ebbe il  tempo per insultarla che una pioggia di frecce era sulla sua testa. Sif chiuse gli occhi mentre le frecce le passavano vicine senza colpirla. Se fosse stato un colpo mirato sarebbe stata presa in pieno. La donna guardò con riluttanza la giovane che svolazzava davanti a lei. Aniel la fissava seria

“non capisco il motivo del tuo odio nei miei confronti, mi dispiace in ogni caso, ma non posso star qui a cercare di piacerti…”

Disse mentre scese a terra e corse all’interno della struttura senza aspettare una risposta dalla guerriera che continuava a fissarla attonita. Aniel attraversò la sala pensando alla ramanzina che le avrebbe fatto Thor per aver quasi distrutto il giardino. Avrebbe voluto fare una foto per mandarla a Tony ma non era per nulla il momento adatto. La giovane raggiunse dopo un po’ una grande stanza, era piena di scaffali  pieni di cibarie e rifornimenti vari. C’erano inoltre armi ed armature appese ai muri. Quella doveva essere di sicuro la dispensa.

“bingo..”

La giovane prese a rovistare nelle ceste alla ricerca di qualcosa con cui bendare Loki. Trovò degli stracci di seta perfetti. La giovane tirò fuori dalla borsa un paio di forbici e tagliò la stoffa a strisce lunghe 

“spero non siano i vestiti della regina..”

Borbottò mentre infilava tutto in borsa, arraffò poi un paio di mele e  degli strani frutti dall’aspetto invitante. Uscì di corsa dalla stanza sperando di non incontrare nessuno e seguì di nuovo la stessa strada percorsa con Loki. Finalmente vide di nuovo il corridoio e in un attimo si fiondò nella stanza chiudendosi alle spalle la porta mentre cercava di riprendere fiato. Loki era disteso a letto, immobile, gli occhi chiusi. Il cuore di Aniel si fermò per un attimo

“Lo…Loki..”

Sussurrò avvicinandosi di fretta al dio. Posò una mano su quella di lui tremando come una foglia

“Loki….Loki…Loki!!”

La giovane lo scosse , era sul punto di scoppiare a piangere quando Loki sobbalzò mettendosi a sedere guardandosi attorno confuso

“eih..!mi hai fatto prendere un colpo..”

“TU!! Tu mi hai fatto prendere un colpo!! Pensavo…pensavo…”

La giovane lo fissava con i lacrimoni, poi gli saltò al collo stringendolo forte. Loki rise appena stringendola a sè. Molto probabilmente il suo corpo aveva parzialmente smaltito le strane sostanze che gli avevano iniettato e pareva star già meglio

“ho preso le bende…”

Disse allontanandosi appena e mostrandogli la stoffa che aveva trovato. Loki spalancò gli occhi, ma poi non riuscì a trattenere una risata. Aniel lo fissò stupita mentre il dio si sdraiò con la schiena sul letto portando le mani al volto mentre rideva come non aveva mai fatto

“vedo che hai trovato il cesto delle vesti sacerdotali!”

Disse mentre si mise su un fianco asciugandosi una lacrima tanto aveva riso. Aniel all’inizio diventò rossa come i suoi capelli ma poi anche lei rise di gusto immaginando la faccia del sacertote dopo aver trovato la sua veste a pezzi. Scosse il capo cercando di non ridere di nuovo, doveva curare le ferite di Loki ed aveva temporeggiato anche troppo. Stava per prendere le altre cose quando Loki le prese il volto con le mani

“eih..piccola ma stai sanguinando”

Disse mentre le  leccò piano il labbro per togliere il rivolo di sangue ed osservandola per vedere quale fosse il danno. Sospirò sollevato vedendo che era solo un taglietto

“…cos’è successo?”

“nulla! Mi sono morsa un labbro cadendo… e mi sono ferita”

Disse ridendo appena mentre prendeva dalla borsa il disinfettante e dei batuffoli di cotone. Loki la osservò incuriosito mentre prese la borsa guardandosi dentro. Tirò poi indietro il capo ridacchiando

“potrei perdermi qui dentro”

“stai fermo tu…”

Disse ridendo appena mentre prese a tamponargli le ferite sul viso. Loki fece una smorfia infastidita sentendo il disinfettante bruciare sulle ferite

“auh..”

Aniel rise appena intenerita, le sembrava di curare un bambino, nemmeno Tony faceva così quando gli disinfettava le ferite che si procurava combattendo. Mentre lo disinfettava Loki coglieva ogni minima occasione per baciarle le labbra per gioco. Aniel gli fasciò i polsi ed il collo dopo ave pulito e disinfettato anche quelle ferite. Loki tolse poi la giacca rimanendo a petto nudo

“ho anche queste…”

Disse ridacchiando mentre mostrò diverse ferite e tagli a livello del petto e dell’addome

“oh cielo…forse dovevo prendere tutta la veste”

Disse sospirando mentre riprese a curarlo. Aveva un fisico snello ma i muscoli si vedevano perfettamente, soprattutto quelli dell’addome, sembrava una statua di marmo, anche al tocco i muscoli erano rigidi e possenti. Nemmeno un proiettile lo avrebbe scalfito, evidentemente era stato colpito da un artefatto non umano. Forse gli alieni con cui avevano combattuto. Dopo aver disinfettato anche il petto di lui, la giovane lo strinse da dietro. Sentì il calore della pelle di lui, vellutata e perfetta.

“ecco…ora devi solo riposare…”

Sussurrò

“ok..ma prima..”

Loki si alzò dal letto e le fece cenno di seguirlo. Aniel si avvicinò con lui alla finestra mentre Loki scansava le grandi tende dorate

“questa stanza affaccia direttamente sul giardino...non è stu..”

Aniel portò una mano al volto mentre Loki sbarrò gli occhi, poi tornò a fissare la giovane, poi di nuovo il giardino. Fece la stessa cosa per due minuti pieni per poi fermarsi sulla giovane

“e quindi...sei caduta”

Disse storcendo il naso mentre Aniel chiudeva le tende imbarazzata. Rise appena mentre Loki sospirò prendendola in braccio immaginando l’intera scena

“addosso a Sif immagino..è stata lei?”

“..beh il labbro me lo sono morso davvero io…non voleva farmi passare e ho dovuto difendermi…sei..arrabbato?”

Loki rise di nuovo mentre la posò sul letto stendendosi accanto a lei

“Sif..è davvero una brava guerriera..”

“io ne conosco una migliore…”

Sussurrò baciandola piano e coprendo entrambi con le coperte. Aniel si aggrappò a lui osservando i muscoli di lui tendersi come se avesse paura di farle male Il dio le tolse la maglia baciandole il collo mentre i loro corpi si fondevano nel silenzio della notte che stava già calando.

 
 

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Capitolo 16
*** meet daddy ***


La luce del giorno illuminò di nuovo la grande stanza da letto. Aniel era sveglia da un po’, gli occhi sbarrati a fissare il letto a baldacchino mentre mille pensieri le correvano per la mente. Ansia e paura per la battaglia che avrebbe dovuto affrontare a breve e probabilmente la più difficile di tutte. In quel momento si sentiva sola, smarrita. Ogni volta che era in difficoltà Tony andava là a salvarla, non importava quanto fosse distante, lui sarebbe arrivato. Ma ora la distanza era davvero troppa per poter chiedere aiuto, nemmeno l’avrebbe sentita. La giovane strinse le coperte al petto mentre si voltò verso Loki che le dormiva a fianco, sembrava non aver per nulla freddo dato che aveva il busto completamente scoperto.  Il braccio sotto la nuca di lei come per farle da cuscino, anche se ogni tanto sentiva i muscoli irrigidirsi diventando simili al marmo. I capelli di lui erano leggermente scomposti mentre quelli lunghi di lei erano quasi ovunque. Sentiva il suo respiro solleticarle il collo e la clavicola. Sorrise appena carezzandogli i capelli e rannicchiandosi  di nuovo accanto a lui chiudendo gli occhi. Una mano le carezzò la schiena nuda facendole salire dei brividi alla spina dorsale

“eih…sei sveglia?”

“s..sì..”

“sembri preoccupata…guarda che processeranno me..”

Disse ridendo in modo impacciato cercando di allentare la tensione che pian piano sembrava sentire anche lui. Aniel di risposta si rannicchiò ancora di più tremando appena

“appunto…”

Mugugnò mentre Loki cercava di coprirla con le coperte per non farle prendere freddo. Sospirò massaggiandole poi la schiena

“sai…non ho idea di come una piccola umana come te sia riuscita a farmi diventare…così…”

Lasciò la frase in sospeso come se per un attimo non riuscisse a trovare le parole, poi sospirò nuovamente e concluse sorridendo appena

“umano..”

“ed è un male?..”

“in un certo senso….i sentimenti umani rendono deboli…io sono un dio…non dovrei nemmeno sapere cosa sia la paura”

Aniel alzò il viso avvicinandolo a quello di Loki. Le labbra vicinissime che si sfioravano i corpi quasi del tutto uniti mentre le gambe si intrecciavano come se avessero paura di separarsi

“e ora hai paura?”

“no…ma ho avuto paura…”

“di cosa?”

“di perderti….di farti male….di vederti piangere…in pezzi, di nuovo”

“ed ora tocca a me avere paura..”

Sussurrò lei  posando la fronte contro quella di Loki. Il dio sorrise dandole un bacio veloce sulla fronte, le carezzò i capelli massaggiandole piano la nuca mentre continuava a fissarla senza dire nulla. Il respiro di lui copriva totalmente quello di lei riempiendole le orecchie  mentre sentiva le farfalle allo stomaco. Loki indietreggiò dopo un po’ per poi alzarsi mentre si avvolse dalla vita in giù con un lenzuolo. Aniel scese dal letto facendo lo stesso mentre con la coda dell’occhio osservava il corpo di Loki. Arrossì mentre in un attimo afferrò uno dei vestiti dalla borsa che aveva portato e lo infilò al volo. Era un abitino lilla bombato, Tony amava prenderle abiti da bambola. Si avvicinò al letto prendendo il vestito che aveva indossato il giorno prima

“scommetto che non ci sono lavanderie”

Disse ridendo appena mentre piegava l’abito, poi qualcosa cadde a terra dalla tasca dell’abito. Aniel si chinò a raccoglierlo mentre Loki era sparito probabilmente a cambiarsi. Era un anello argentato con  sopra una specie di mini reattore arc che brillava come quello vero. Attaccato all’anello c’era un biglietto. La giovane lo prese cominciando a leggerlo.
 
“ visto che non potrò seguirti stavolta, volevo che almeno qualcosa di me ti restasse accanto. Ho messo nell’anello un pezzetto del mio cuore, letteralmente. Un pezzo del mio vecchio reattore (non temere non esploderà). Finchè lo porterai il mio cuore sarà sempre con te. Ti amo, il tuo uomo di latta. Tony Stark ps: saluta lo smilzo da parte mia e se ti fa piangere lo sventro pps: scommetto che hanno tutti la gonna laggiù ”
 
Aniel rimase immobile mentre  fissava l’anello che le brillava in mano. Portò  una mano al volto mordendosi il labbro per trattenere le lacrime mentre rise appena, Tony era sempre Tony in fondo. Tolse il biglietto e lo nascose  in tasca mentre mise al dito il gioiello. Chiuse gli occhi e lo portò alle labbra

“Tony…”

Sussurrò cercando di trattenersi dallo scoppiare a piangere.  Non l’aveva notato mentre lo indossava, non aveva mai messo le mani in tasca e dopo tutte quelle acrobazie era un miracolo che fosse rimasto intatto nella sua tasca. Loki intanto era di nuovo vestito ed osservò Aniel avvicinandosi

“Aniel?”

La giovane sobbalzò voltandosi mentre pregava di non avere gli occhi lucidi. Sorrise appena mentre lui le sfiorò il viso con una mano

“cos’è?”

Chiese poi osservando il gioiello che brillava sulla mano della giovane. Aniel sorrise appena mentre tornò a fissare l’anello

“un regalo di natale, l’ho trovato in tasca e non volevo si perdesse”

“è molto bello, ti dona”

Disse poi baciandole il collo. Si allontanò dopo un po’ e prese un respiro profondo. Dovevano andare, era l’ora dei conti e non poteva far nulla per evitarlo. Lei osservò Loki tornando
seria. Strinse le labbra ed annuì  fissando Loki come per fargli capire che aveva intuito cosa stava per accadere. Eccome se lo aveva intuito. Prese la mano di Loki stringendola forte ed uscirono dalla stanza. Percorsero il corridoio ed appoggiata ad una colonna li attendeva Sif. La donna lanciò uno sguardo d’odio verso Aniel che abbassò lo sguardo sospirando. Non aveva certo tempo di accapigliarsi con quella strana donna.

“avete passato bene l’ultima notte insieme?”

“credevo che non ci fosse nulla di più affilato della tua lama…ma non ho tenuto conto della tua lingua”

Commentò freddo Loki  mentre il viso di Sif si riempiva di altra rabbia come una caldaia che stava per esplodere, ci mancava solamente il fumo che le usciva dalle orecchie

“bada a come parli di me…principe asgardiano”

“e tu bada a come parli della mia donna, sono ancora il tuo principe e lei potrebbe diventare la tua principessa”

“non ci conterei…”

“non badare alle parole di Sif, aveva un debole per te non ricordi figlio mio?”

Un uomo dalla folta barba bianca si avvicinò a loro con fare amichevole. Un occhio coperto da una benda ed un abito dorato che scintillava alla luce . Sif indietreggiò inchinandosi anche se dalla faccia sembrava parecchio imbarazzata dall’affermazione dell’uomo. Aniel lo osservò senza muovere un muscolo

“questa bellissima giovane è l’umana che la terra ha mandato come testimone?”

“sì Odino..”

Sussurrò Loki fissandolo, il volto contratto da una smorfia d’odio, i pugni stretti  fino a sbiancare le nocche. Se avesse dato un pugno alla colonna l’avrebbe frantumata. Aniel posò la mano su quella di Loki cercando di farlo calmare, ma era inutile. Odino notò il gesto e sorrise appena emettendo uno sbuffo dalle narici

“beh…anche tu hai portato un souvenir?”

Loki non rispose, si voltò verso Aniel facendole cenno di seguirlo. Passarono accanto al padre degli dei ma solo Aniel gli rivolse lo sguardo intimidita. Lui di risposta la osservò, un po’ le ricordava babbo natale e un po’ uno di quegli anziani che di solito trovava al super market che le sorridevano chiedendole di prendere loro qualcosa su uno scaffale per loro troppo alto. Eppure quell’uomo, era un dio. Il più potente tra gli dei, e preso avrebbero dovuto affrontare il suo giudizio.

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Capitolo 17
*** Ice and Fire ***


 
Sembrava di stare in un film stile "300". Nell’antica Grecia, o magari tra i vichingi leggermente civilizzati visto le stazze di ogni singolo presente. Solo le donne, a parte Sif sembravano abbastanza femminili con le loro tuniche bianche. Le colonne in marmo li circondavano, non c’erano sedie, stavano tutti in piedi e la stanza sembrava più un tempio greco con al centro Odino. L’unico seduto su un grande trono che sembrava scolpito direttamente dal pavimento. Il Dio li osservava con il suo unico occhio mentre le labbra dietro i baffi bianchi si muovevano appena come se stesse mugugnando a bassa voce. Quella che sembrava la moglie, guardava Loki con apprensione, come una madre in pena per il figlio. Aniel chiuse gli occhi quando Odino parlò

“Loki, figlio mio, hai commesso un grave errore nel minacciare la terra per favoreggiare la colonizzazione di popolazioni aliene”

Aniel si voltò sentendo  la risatina compiaciuta di Loki. Lui alzò lo sguardo osservandolo quasi divertito, come se tutto fosse uno scherzo mentre sul viso si disegnava un sorriso beffardo, di scherno . Gli occhi verdi fissi su Odino, Poi scrutò sudditi ed i soldati attorno a lui. Non aveva catene, eppure non sembrava aver intenzione di muoversi.

“fammi il piacere… tu hai distrutto intere razze, e ora per…dei terrestri te la prendi tanto? O forse è perché il tuo caro figlio Thor aveva trovato la ragazza”

Pronunciò il nome di Thor con disgusto, mentre il suo sorriso svaniva  e le labbra si tesero in una smorfia di rabbia

“non puoi giudicarmi per qualcosa che in confronto alle tue gesta sono un opera di carità”

Aniel sobbalzò nel sentire le parole di Loki, come se per un attimo si fosse dimenticato che al suo fianco c’era una terrestre, la donna che diceva di amare”

“beh anche tu hai trovato qualcuno vedo su quel pianeta… “

Loki rimase in silenzio voltando piano lo sguardo verso Aniel, chiuse poi gli occhi come se si fosse reso conto in quel momento del peso delle sue parole. Si voltò piano, il capo rivolto verso il basso mentre Odino sembrò non riuscire a trattenere una leggera risata

“vedi?...è per lei che ti sei fermato? Un umana…”

“obiezione!!”

Aniel rimase un attimo in silenzio. Loki la fissò ad occhi spalancati mentre la giovane si rese conto di non essere davanti ad una semplice corte marziale, e peggio ancora, lei non era un avvocato. Si schiarì la voce cercando di passare oltre, alzò lo sguardo verso Odino seria

“se non fosse stato per lui…non avremmo  chiuso il portale, ha rischiato la vita per aiutarci!”

Odino osservò la giovane con uno sguardo apparentemente sorpreso, sorrise ridendo appena mentre prese a lisciarsi la folta barba bianca mentre scrutava la giovane da dietro le folte sopracciglia bianche
“bene.…il tuo nome è Aniel vero?...Aniel…?”

Lasciò in sospeso la frase, come per sapere se il suo nome fosse stato solo Aniel, la osservava beffardo mentre Aniel fu costretta ad abbassare lo sguardo. In effetti ricordava solamente il suo nome. Non sapeva il nome dei suoi genitori, non sapeva nulla del suo passato. Era sempre stata Aniel, non aveva mai fatto caso ad un cognome o chissà cosa. Ma poi la giovane abbassò lo sguardo verso quella piccola luce che le brillava al suo dito. Già, Aniel era piccola, fragile e debole, forse perché era incompleta. Era sempre stata solamente Aniel. Aveva sempre desiderato essere forte, e la giovane Aniel lo diventava solamente quando aveva qualcosa da proteggere, o qualcosa che le desse forza. Strinse le nocche mentre alzò di nuovo lo sguardo, fiera.

“Aniel Stark”

“Stark? Thor me ne ha parlato…sei la figlia…sorella di quello Stark?”

“non sono obbligata a dichiarare la mia posizione sociale all’interno della famiglia Stark… sappia solo che se ha a che fare con uno Stark, le possibilità che lei ne esca vincitore saranno basse”

Odino rimase fermo ad osservarla mentre prese a ridere di gusto. Aniel serrò i denti mentre Loki riuscì a trattenerla dal prenderlo a pugni.

“bene giovane Stark…rispetto il tuo coraggio, ma non posso tollerare il crimine commesso da mio figlio, sebbene vi abbia aiutato, è stato lui il responsabile di tutto. Il popolo umano è sotto protezione di mio figlio Thor, e la sua violazione va punita”

Per un attimo ad Aniel passò per la mente tutta la letteratura nordica che aveva divorato in una giornata nella biblioteca di Tony. Le punizioni degli dei erano terribili. Il fatto che loro fossero immortali rendeva la loro pena ancora peggiore, quasi come una condanna all’inferno. Aquile che mangiavano fegati, serpenti che strangolavano all’infinito. Fiamme e sangue. La giovane sbiancò all’improvviso quando sentì il rumore delle catene dietro di lei. Una guardia portava delle catene nere spesse come non mai, sembravano le catene di un ancora. Aniel si mise subito davanti a Loki appena l’uomo stava per alzare le catene minaccioso. Si fermò osservandola seccato.

“Ma dico siete pazzi??? Cosa volete fare?? Questa cosa è una barbaria!!”

Gridò verso Odino. Lui si alzò e si avvicinò alla giovane con un sorriso. Con la mano la afferrò per un braccio tirandola indietro mentre l’altro avvolgeva Loki con le catene

“no!! Loki!!! Loki!! Ne farò rapporto alla shield di questo!! Io sono la rappresentante della terra e ho il diritto di difenderlo!!siete incivili!! “

Osservò Odino con rabbia mentre aprì le ali puntandogli il dito contro

“e tu bello sguardo….vedrai che significa sfidare una Stark.”

Ringhiò mentre seguì Loki che intanto veniva portato via dalle guardie. La giovane si avvicinò a lui prendendolo per mano. Nonostante le catene sembrava muoversi bene. Per fortuna aveva recuperato le forze

“Loki…sono qui…”

Loki si voltò e sorrise dolcemente ridendo appena mentre la sua mano stringeva quella di lei per poi giocherellare con le dita affusolate di Aniel.

“sei stata grande piccola…non pensavo che un uccelletto come te avesse anche gli artigli..”

Sussurrò mentre chiusero entrambi in una gabbia. Aniel si voltò di scatto sorpresa mentre la guardia chiudeva le sbarre. Stavano rinchiudendo anche lei?? Si avvicinò a passo svelto alle sbarre

“eih!”

“sta tranquilla umana…sei talmente piccina da passare attraverso le sbarre, non vogliamo rinchiudere anche te”


Disse scomparendo dietro ad un angolo. La giovane sbuffò mentre si avvicinò a Loki che intanto aveva tolto le catene di dosso come se nulla fosse. Lei lo osservò sorpresa, come era possibile?

“visto? Non è stato difficile…ora andiamo”

“co…cosa…dove??”

“via…uccido un paio di guardie e usiamo il tesseract per andarcene..”

Aniel si fermò di scatto sbiancando in viso mentre lo fissava ad occhi spalancati e la bocca dischiusa. Una confusione assoluta le balenava per la testa

“andare…dove?”

“in altri mondi! Mondi da conquistare, sottomettere…”

“ma così sarai di nuovo un criminale!”

“Aniel…io lo sono già”

“ma…ma poi ci daranno la caccia…io non voglio peggiorare la situazione”

“….di nuovo mi tradisci?”

“Loki….smettila con quest’ossessione del tradimento…io..”

“stai aspettando cosa?? Che mi torturino?? Così potrai tornare dal tuo Stark?? Stai aspettando di mettermi da parte per poi andare a divertirti??”

Loki si avvicinò con uno scatto a lei, come se si fosse teletrasportato mentre in mano aveva il suo scettro. Fu una frazione di secondo. Aniel era in ginocchio con l’arco in mano e la freccia caricata che puntava al petto di Loki. Lui con il suo scettro verso il petto di lei. Entrambi rimasero fermi, sconvolti.  Si fissavano con gli occhi sbarrati come se si fossero appena resi conto di cosa stavano facendo. Per la prima volta si stavano puntando delle armi addosso, come nemici. Lei fu la prima ad abbassare l’arco facendolo sparire in uno sbuffo di energia mentre  Loki tirò subito indietro lo scettro mentre il suo respiro sembrava affannato

“… cosa stiamo facendo?...”

Sussurrò lui. Aniel portò le mani al viso rannicchiandosi mentre strinse la presa sui suoi capelli confusa come non mai. Non voleva che fosse torturato, ma nemmeno che fosse ricercato di nuovo come criminale. Ma Loki era troppo adirato per capire. La giovane rimase ferma poi si alzò in piedi, lo sguardo fisso su quello di Loki che si avvicinò a lei. Le sfiorò il viso con la mano posando la fronte su quella di lei chiudendo poi gli occhi con un espressione di sofferenza

“Aniel….io…”

Stava per parlare quando si sentì un forte boato. Aniel si voltò di scatto mentre il terreno prese a tremare. Loki si avvicinò alle sbarre e puntando lo scettro contro le sbarre queste si piegarono come se fossero di rame. Fece cenno ad Aniel di seguirlo mentre si avviò. Mentre camminava gli apparve addosso la sua armatura verde e dorata mentre anche l’elmo si materializzò sul suo capo

“Loki aspetta!”

La giovane lo seguì di corsa materializzando ali ed arco mentre salivano verso i piani superiori. Delle grida di battaglia provenivano da sopra. Grida titaniche, non erano per nulla umane. I due raggiunsero i giardini di Asgard che ora erano quasi irriconoscibili. Colonne a terra e terra arsa ovunque mentre davanti a loro imperniava la battaglia. Giganti dal colore dell’acqua marina stavano attaccando le schiere asgardiane. Loki era immobile con lo scettro piantato al suolo, fissava quei mostri confuso come se già sapesse chi fossero. Aniel gli corse vicino mentre puntò l’arco verso la mischia

“certo che voi asgardiani ne avete pochi di amici”

Disse mentre scoccò una freccia sulla fronte di un gigante che stava andando loro incontro

“chi diavolo sono questi ora??”

“sono…i giganti di ghiaccio…”

Sussurrò mentre abbassò lo scettro. Aniel lo guardò confusa, si affiancò a lui mente continuava a scagliare frecce per bloccare i giganti che si avvicinavano. Davanti a loro anche Thor stava combattendo

“fratello!Aniel! Cosa diamine ci fate in mezzo alla battaglia??”

“oh scusa il disturbo fratello, abbiamo sentito dei boati, ma ora che sappiamo cos’è  ce ne torniamo in gabbia mentre Asgard viene distrutta…”

Disse Loki all’improvviso con un sarcasmo che avrebbe fatto concorrenza a Tony Stark. All’improvviso sembrò essersi ripreso, infatti puntò lo scettro contro un mostro che si stava scagliando contro le spalle di Aniel. Ma questo venne buttato a terra da un fascio di luce verde.

“sia chiaro, non lo sto facendo per voi...ma comunque voglio sgranchirmi un po’ le braccia”

Disse mentre lo scettro si tramutava lentamente in un arco. Ghignò verso il fratello che ricambiò con un sorriso speranzoso. Loki tese l’arco sotto lo sguardo incredulo di Aniel. Una freccia partì verso  i giganti colpendone un paio con un solo colpo

“non mi hai mai detto che sapevi usare l’arco”

Loki si voltò verso di lei con un sorriso furbo strizzandole poi l’occhio. Aniel si sentì all’improvviso più leggera. Si sentì di nuovo sicura, quel sorriso sembrò averla dato di nuovo le forze,così riprese a scagliare frecce ai nemici senza tregua. Ferma, spietata e professionale. Le lezioni di Falco avevano dato i loro frutti, pensava mentre i giganti indietreggiavano. Ad u tratto però uno di loro  gridò verso di loro

“TU! Hai tradito la tua razza!! Non sei uno di loro!! E non sei neanche uno di noi! Figlio di Laufey!! Tu sei un…”

Una freccia si scagliò nella bocca del mostr trapassando da parte a parte la faringe dell’essere che ora si inginocchiava a terra emettendo rantoli e gorgoglii mentre sembrava annegare nel suo stesso sangue. Loki si avvicinò freddo come non mai mentre tirò fuori la freccia iridescente a mani nude

“non osare rivolgerti a me in questo modo…mostro…”

L’essere prima di cadere a terra afferrò il braccio di Loki che si divincolò dalla presa lasciandolo cadere a terra. Si voltò verso Aniel mentre fissava la sua mano tingersi dello stesso colore di quei mostri, gli occhi erano diventati rossi per un attimo, ma poi Loki scosse il capo mentre la sua pelle ed i suoi occhi tornavano del suo colore abituale. Aniel corse verso di lui preoccupata

“Loki! Loki stai bene??”

“sì…sto bene…”

Sussurrò

“beh...ora sai la mia vera natura…”

Aniel scosse il capo mentre afferrò Loki tirandolo a sé, lo baciò sulle labbra mordendogliele piano mentre lui la teneva per la schiena mentre chiuse gli occhi per assaporare quel bacio

“….io ho sempre saputo la tua natura….scemo..”

Disse sorridendo appena mentre gli occhi si stavano riempiendo di lacrime. Cosa importava da dove veniva? A lei importava solamente cosa fosse diventato

“sei sempre tu….”

Sussurrò mentre posò la fronte sulla sua
“smettila di tormentare il tuo cuore….non importa da dove vieni… la cosa che conta…è come tu scegli di vivere..”
Sussurrò passandogli una mano tra i capelli. La battaglia era conclusa, gli asgardiani avevano vinto all’ennesimo assedio dei giganti di ghiaccio, a quanto pare stando alle parole di Odino non era una novità un loro attacco. Eppure in quel momento le loro facce erano cupe, preoccupate. Thor si avvicinò a Loki mentre osservava Aniel pensieroso

“che succede Thor?”

Chiese lei guardandolo

“temo che…non potrai tornare indietro ora…”

“…come?”

“i giganti hanno preso il tesseract..”

“no...no!! dobbiamo riprenderlo!!!io…io...devo parlare con Tony!! Datemi qualcosa dobbiamo trovare una soluzione!! Io non posso restare qui….noi non possiamo restare qui!”

Disse poi fissando Loki. Non era il posto per lui, non poteva stare in un luogo che tanto lo faceva soffrire. Voleva dargli una nuova vita, offrirgli una possibilità insieme a lei sulla terra. Ora invece sembrava tutto perso. Aniel tirò indietro i capelli mentre cercava una soluzione.

“vado un attimo in camera…devo prendere una cosa”

Disse sorridendo appena mentre Loki fece per seguirla

“no! Aspettami qui per favore….”

Loki rimase fermo a fissarla, poi annuì, tese una mano carezzandole i capelli mentre la giovane si avvicinò a lui di nuovo posando la fronte sulla sua sorridendo appena

“Aniel….se c’è qualcosa che devi dirmi…”

“sì…che ti amo…..lo giuro…..giuro che ti amo Loki…”

“….lo so…ora vai..”

Disse mentre la giovane corse nelle sue camerate. Prese un respiro profondo mentre si lasciò scivolare a terra con la schiena poggiata sulla parete di marmo. Certo, Loki era lì con lei, ma l’idea di essere bloccata, di non poter dire nulla a Tony, la stava uccidendo. Si sentiva persa sapendo che lui intanto la stava aspettando. Cosa avrebbe potuto fare? Le lacrime presero a rigarle il viso mentre fissava l’anello che le brillava al dito.Non c’era modo di comunicare, no era un genio come Tony e di certo non aveva il materiale necessario per inventare dispositivi che solo Tony sapeva fare. Osservava l’anello mentre le lacrime vi cadevano sopra

“scusami Tony…..scusami…..”

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Capitolo 18
*** home. ***


Erano passati diversi mesi dall’attacco dei giganti di ghiaccio. Dopo le insistenti richieste di Thor e del resto della popolazione, Aniel aveva deciso di indossare anche lei uno di quelle strane vesti bianche che tanto le ricordavano le divinità femminili greche.  Non era brutto, ma di certo Tony l’avrebbe presa in giro a vita se l’avesse vista così. Già… Tony, chissà cosa stava facendo in quel momento? Magari la stava ancora aspettando, o magari si era rifatto una vita. Anche se ne dubitava fortemente, testardo com’era. Era una mattina tranquilla. Aniel stava seduta su un albero dei giardini asgardiani mentre Loki si esercitava con l’arco. Aveva trovato un piccolo sfogo come ai vecchi tempi, diceva lui. Lei lo osservava, era davvero elegante e preciso, il suo stile era però diverso da quello di lei o di Falco. Loki tendeva l’arco con una grazia unica, non sembrava umano , sembrava trovarsi su un piano del tutto superiore. Sorrise appena quando lui le rivolse lo sguardo

“come procedono gli allenamenti?”

“…sono solo un passatempo, comunque anche tu dovresti allenarti, non tocchi un arma da quel giorno”

“più tardi forse…”

Loki si avvicinò a lei prendendole piano una mano e baciandola delicatamente, posandovi poi la fronte. Aniel si mosse per sfiorargli i capelli

“detesti stare qui…vero?”

“sì…ma non sono l’unico immagino..”

Aniel rimase in silenzio, poi scese piano dall’albero sistemandosi i vestiti. Sorrise baciandolo piano sulle labbra, poi fece apparire il suo arco caricando una freccia. Scagliò la freccia contro un albero. Sospirò abbassando la mano mentre l’albero si spezzò in due

“no…odio anch’io questo posto…”

Sussurrò lei voltandosi, portò una mano al viso mentre rifletteva sulle sue parole. Odiava quel luogo, sentiva la sofferenza di Loki e l’idea di dover star là la irritava. Ma la cosa che più l’addolorava era che sicuramente Tony la stava ancora aspettando. Stava impazzendo? In alcuni momenti doveva trattenere la voglia di prendere a calci tutto e tutti. La guardavano dall’alto in basso, già perché si credevano superiori, divinità. E lei non erano altro che un ospite indesiderata. Era un miracolo che Loki fosse così calmo. La mano di Loki si posò sulla spalla di lei facendola cadere dalle nuvole e dalle sue riflessioni, si voltò notando che non erano più soli. Davanti a loro c’erano Thor, Sif e altri soldati. Li osservavano beffardi

“andiamo a caccia principino?”

“vengo anche io!”

“no ragazzina, non vorrai sporcarti il vestito bianco..”

“hai ragione Sif…e poi rischierei di non lasciarti nemmeno una preda da uccidere…troverò un altro giorno per sporcare di rosso il mio abito…chissà, magari con un po’ del tuo sangue..”

Loki si voltò spalancando gli occhi

“Aniel?..”

“…stavo scherzando”

Disse lei ridendo divertita mentre Thor la osservava cupo. Aniel tirò indietro i capelli sospirando con fare quasi sarcastico

“voi andate pure! Ha ragione Sif, vado a fare uno spuntino nel frattempo!”

Disse mentre diede un bacio veloce a Loki che però la bloccò fissandola

“stai bene…?”

Chiese sfiorandole il viso preoccupato. Aniel annuì senza smettere di sorridere

“certo!vai pure a divertirti principino…ci vediamo dopo”

Disse baciandolo di nuovo. Quando il gruppo si fu allontanato, Aniel portò di nuovo una mano alla fronte. Cosa stava succedendo? Ogni tanto le venivano in bocca parole che mai avrebbe pensato di dire, sangue, in alcuni momenti aveva davvero desiderato vedere quel luogo tanto perfetto in pezzi. Quel luogo che la separava da casa sua. Corse verso le sue stanze mentre si gettò sul letto confusa. Portò l’anello alle labbra chiudendo gli occhi mentre cercava di calmarsi

“che mi prende?...che mi sta succedendo?...”

Un dolore lancinante le prese le gambe ed il ventre facendola contorcere con un gemito. Cercò di riprendere fiato quando le fitte ricominciarono, allungò la mano verso la borsa alla ricerca delle sue medicine, ne prese un paio ma scoprì che erano ormai terminate. Non aveva mai avuto tante crisi in vita sua.  Portò una mano al viso mentre l’anello sembrava diventare più caldo del solito e il dolore svaniva lentamente. Ad un tratto qualcosa illuminò la stanza. Dall’anello apparve un fascio di luce che proiettò un piccolo schermo . Aniel rimase ferma a fissarlo pensando di aver rotto qualcosa, quando sentì una voce familiare

“prova..prova…oh maledetto coso vuoi funzionare??”

Lentamente dai pixel che prima riempivano quello schermo cominciò a distinguersi la figura di Tony . Perfetto, ci mancavano solo le allucinazioni e davvero era del tutto impazzita.

“…Aniel….Aniel sei tu??cosa diavolo hai addosso?”

La giovane stava per sfilarsi l’anello quando si bloccò sentendo di nuovo lui parlare. Forse, non era un allucinazione. Alzò lo sguardo incontrando di nuovo, dopo tanto tempo, gli occhi nocciola di Tony. Era pallido, gli occhi sembravano stanchi, e la barba incolta confermavano che non dormiva da giorni ormai.

“To…Tony?...”

Sussurrò lei allungando la mano verso lo schermo cercando di sfiorare il viso di lui con la punta delle dita, ma queste passarono attraverso l’ologramma sgranandolo leggermente.

“eih…ti sei dimenticata di me?..”

“…stupdo! Certo che no…io…sei..sei davvero tu?”

“no...sono il fantasma del natale passato…certo che sono io piccola…che fine hai fatto? Sto cercando di contattarti da mesi, non pensavo ti volessi fermare così a lungo là….ma cos’hai addosso le tende del bagno??”

“Tony…non posso tornare a casa…

“..cosa?”

“io…volevo tornare…ma il tesseract…lo hanno portato via…io volevo contattarti…davvero, non voglio più star qui…voglio tornare a casa…Tony sto impazzendo….”

Tony sembrò diventare più serio che mai, portò una mano alle tempie per massaggiarle mentre appoggiò una mano allo schermo come se tra di loro vi fosse solamente un vetro. Aniel vi sovrappose la sua mano tremante mentre lui riprese a fissarla. Abbozzò ad un sorriso

“hai le medicine?..”

“sono finite…”

“quanti attacchi hai avuto?”

“ho perso il conto…”

“ok, vengo io da te”

Aniel alzò lo sguardo di scatto verso Tony, aveva appena detto di aver perso l’unica possibilità per tornare a casa e lui voleva andare da lei? Come? Il tesseract era l’unico artefatto in grado di viaggiare così

“Tony io..”

“non pensare che abbiamo solo loro il tesseract…ho studiato la sua composizione grazie ad un campioncino che ho prelevato allo smilzo mentre ci picchiavamo...così ho creato un….alternativa al portale, ma basterà per un solo viaggio…quindi io vengo lì, e ci prendiamo il tesseract che vi hanno rubato…non ho ancora sperimentato su soggetti umani, ma la mia donzella ha bisogno di me ora...e quindi arrivo subito..”

“Tony!”

“sì?”

“perché non sei venuto prima?...”

Lui rimase fermo, lo sguardo a terra che lentamente si mosse verso di lei. Una smorfia di dolore apparve sul suo viso per un attimo

“pensavo…che non volessi tornare…”

Aniel lo osservava con le lacrime che scendevano sulle gote, un lieve sorriso le illuminò il volto mentre inclinò il capo

“Tony...sei uno scemo...….ti prego vieni da me…”

Lui rimase ad osserverla, poi sorrise dolcemente mentre tirò su una valigetta rossa ed argentata. La sua tuta portatile, si alzò in piedi  con un lieve inchino

“vengo a prenderti piccola mia…”

Sussurrò quando la connessione si concluse mentre lo schermo scomparve sgranandosi in tanti  pixel nello stesso modo in cui era comparso poco prima. La giovane abbassò lo sguardo sfiorando l’anello sospirando. Adesso l’ansia era perfino aumentata.  Tony era un genio, non dubitava della sua bravura, ma se gli fosse accaduto qualcosa non se lo sarebbe perdonato mai. Passarono un paio d’ore, ma di Tony nessuna traccia. La giovane uscì dalla stanza guardandosi attorno mentre l’angoscia cominciava a salire. Stava bene? Ha detto che era un esperimento, ma ogni volta che lui diceva così il successo era assicurato. Portò le mani tra i capelli tirandoli indietro mentre ogni secondo che passava sembrava un eternità.  No, lui era Tony Stark, ogni suo esperimento era un successo, lui il successo ce lo aveva nel sangue. Non poteva di certo morire per una sua invenzione. Passò un'altra interminabile ora, quando Aniel si diresse nel parco, l’angoscia ormai si era impadronita di lei che scattava ad ogni minimo rumore. Si sedette sul tronco del suo albero preferito portando al petto le ginocchia e nascondendo il viso. Tremava come una foglia mentre pensava a lui, di nuovo sentì quella fitta alle gambe ma stavolta le medicine le aveva finite per davvero. Portò la mano alla gamba serrando i denti ma il panico aveva preso il sopravvento. Aveva mandato alla morte Tony Stark? Forse doveva fermarlo,non doveva essere tanto egoista da fargli rischiare la vita. E ora chissà dove era? Il sangue prese a scorrere sotto gli occhi della giovane, allucinazioni. Perfetto, stavolta erano davvero allucinazioni. Fissava le sue gambe lontane, il ventre aperto

“Tony……Tony….ti prego…..ti prego Tony….”

Sussurrava confusa quando qualcosa la afferrò, di scatto sentì un forte calore avvolgerla mentre il sague scomparve lentamente lasciando spazio ad un odore familiare, si sentì cullare mentre sentì qualcosa di ispido grattarle il viso ed una voce dolce solleticarle le orecchie

“Aniel…eih…va tutto bene…calmati…”

Sentì qualcosa posarsi sulle sue labbra, la giovane aprì la bocca sentendo la medicina scenderle giù per la gola. Il dolore cessò all’improvviso riportandola alla realtà. La giovane si voltò scattando indietro come se avesse visto un fantasma. Tony Stark, era davanti a lei, la osservava preoccupato mentre aveva la valigetta al suo fianco.  Aniel rimase a bocca aperta, aveva aspettato da tanto questo momento e ora quasi non ci credeva. Allungò la mano tremante verso il viso di Tony, sentiva la barba ispida sotto ai polpastrelli ed il suo respiro caldo sul suo viso

“To….Tony…sei tu?...sei davvero tu?...”

Sussurrò mentre lui si avvicinava di nuovo a lei carezzandole il viso piano. Anche lui smanioso di poterla di nuovo sentire, poterla di nuovo accarezzare . Il tesoro più prezioso che aveva. Aniel di scatto si gettò tra le sue braccia, si avvinghiò a lui come una bambina mentre tra le lacrime ripeteva il suo nome. Tony la cullava piano mentre lei continuava a stringerlo come per accertarsi della sua presenza, stringendo forte i suoi vestiti e respirando il profumo della sua pelle.

“sono a casa Tony…..sono tornata a casa….”

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Capitolo 19
*** I love you ***


 
Come se nulla fosse, ora Aniel era seduta accanto a Tony, seduti sul prato come in una tranquilla giornata estiva al central park .Dapprima Aniel gli aveva raccontato tutto, dei giganti di ghiaccio e delle sue crisi in sua assenza. Ma ora per  la giovane quel luogo non sembrava più tanto ostile. Stavano seduti a parlare del più e del meno. Tony aveva portato una paio di borsoni pieni di roba, forse era per quello che aveva ritardato. La giovane gli teneva la mano come se volesse ancora accertarsi che fosse davvero insieme a lei.

“allora gli ho detto, se puoi attaccarti a tutto, prova ad attaccarti a Hulk!”

“hahaha! Tony sei il solito!”

Disse lei appoggiandosi a lui ridendo. Finalmente sentiva di nuovo la pace nella sua testa. Si voltò verso le borse curiosa

“ma cosa hai portato?”

“un po’ di roba per me…e un po’ di vestiti per te..e…un paio di sorprese …”

“…anche..quelle?”

“sì…”

“ti prego tirale fuori!!”

“ok piccola..”

Si voltò allungando il braccio verso uno dei borsoni e tirò fuori una scatolina con dentro una dozzina di ciambelle. Aniel le osservò come se sotto agli occhi avesse una montagna d’oro massiccio. Le prese quasi titubante osservandole

“fragola e frutti di bosco…come piacciono a te, rigorosamente rosa”

“ti ho già detto che ti amo?”

Disse lei con tono scherzoso mentre prese una ciambella. Stava per addentarla quando sentì le labbra di Tony sfiorare le sue, sentiva la barba ispida di lui solleticarle il mento. Sorrise dolcemente mentre si allungò per dargliene un altro. Tony sorrise dolcemente mentre Aniel istintivamente si sporse cercando di nuovo le sue labbra per un altro bacio, per poi tornare a mangiare la sua agognata ciambella

“…Dio quanto mi sei mancata…”

Sussurrò lui osservandola. Aniel alzò lo sguardo con le labbra sporche di zucchero a velo , inclinò il capo regalandogli un sorriso dolce

“…anche tu Tony…credevo di impazzire senza vederti…”

“non voglio che tu vada più via da me allora…”

Tony la strinse a sé mentre Aniel non potè fare a meno di aggrapparsi a lui e nascondere il viso nell’incavo del suo collo. Chiuse gli occhi mentre le passava una mano tra i capelli. Non piangeva più, non tremava più. Non si era mai resa conto prima d’ora da dove venisse la sua forza. Sulla terra sapeva che era lì, anche se lontana in missione sapeva che Tony Stark era lì accanto a lei. Ma ora che aveva raggiunto un altro mondo, l’idea di non averlo più vicino l’aveva resa debole, sull’orlo della pazzia. Lui la stava cullando gentilmente. Sembrava tutto tranquillo quando sentì Tony sussultare

“un altro umano qui ad Asgard vedo…”

Quando Aniel aprì gli occhi si trovò circondata dalle guardie asgardiane. Tony si alzò lentamente osservando le lance puntate contro di lui. Subito Aniel si mise davanti a lui

“wow mi sembra di stare all’opera”

“eih!! Abbassate subito le armi! Lui è Tony Stark! Siamo entrambi della shield!”

Al sentire le sue parole, le guardie abbassarono le armi osservandoli quasi con disgusto. Tony invece sembrava divertito, divertito dal loro esibizionismo e dalla loro illusione di essere superiori solamente perché cosiddette divinità. Aniel aveva puntato il suo arco contro le guardie osservandole, queste abbassarono le armi , ad un tratto si scostarono ai lati mostrando le figure di Odino, Loki, Thor e Sif. Quest’ultima sembrò sorridere maliziosa osservando entrambi. Ma Aniel cercò di non farci caso. Subito Loki si fece avanti  e tirò a sé Aniel che senza pensarci sembrò far resistenza

“Stark…cosa ci fai qui?”

“sono tornato a riprendere la piccola…”

“come hai fatto a viaggiare così lontano… se posso chiedere?”

Chiese con un ringhio mentre strinse a sé Aniel facendole quasi male. La giovane fissava entrambi, Tony invece sembrava fissare solamente lei

“le stai facendo male smilzo.”

Loki allentò la presa mentre puntò lo scettro contro il petto di Tony, Aniel subito lo spostò mettendosi di nuovo davanti a lui

“basta con queste lance!!  Tony è qui per aiutarci e voi gli puntate contro le armi come ad un nemico..certo che siete davvero stupidi per essere divinità...Loki….almeno tu…. ti prego…”

“…bene…allora abbiamo un altro terrestre qui…un altro Stark…”

“un altro?”

Chiese Tony curioso, Odino alzò un sopracciglio stupito nel vedere che Tony Stark non era a conoscenza del fatto che la Stark era proprio davanti a lei

“…la signorina qui presente si è presentata con il nome di Aniel Stark..”

Aniel sentì una fitta allo stomaco mentre si voltò verso Tony che invece la osservava stupito, poi un lieve sorriso si dipinse sul volto di lui. Stava per allungare una mano verso di lei quando una guardia lo afferrò tirandolo via

“Tony!!”

“allora la ragazza ha mentito…qual è il vostro legame di parentela?”

“ma cosa vi importa???”

Disse Tony nervoso mentre Loki osservava i due nervoso. Aniel era confusa, nel panico totale. Fissava Tony e poi si voltava verso Loki tremando come una foglia

“se avete mentito su questo…allora potrebbero esserci altre menzogne…non ci fidiamo degli umani visto che sappiamo cosa hanno fatto con il tesseract…allora ragazzina?...e questo cos’è? Sempre fatto grazie al tesseract?”

Disse mentre si avvicinava a Tony . Gli alzò la maglietta mentre co una mano gli tirò fuori il reattore arc

“NO!!!FERMO PER FAVORE!!”

Di scatto Aniel  prese il suo arco colpendo alle spalle le due guardie che tenevano Tony , questi cadde in ginocchio con una mano al petto ed il respiro affannato. La giovane si inginocchiò accanto a lui mentre cercava di reggerlo

“Tony…Tony!! Vecchio orbo restituiscigli subito quell’oggetto!!non è un tesseract!!! Morirà senza!!”

Gridò piena di rabbia mentre stringeva Tony tra le braccia, si voltò verso Loki che la osservava confuso, ma poi scosse il capo voltandosi dall’altra parte. Le mani di Aniel si aggrapparono alla maglia di lui

“allora…vogliamo la verità”

Sentenziò Odino mentre si avvicinava con il tesseract

“qual è il vostro rapporto? E perché hai il suo cognome e lui nemmeno lo sapeva?”

“…perché…perché io non ho famiglia…lui è la mia famiglia…io…io….”

Tremava come una foglia mentre gli occhi di Tony erano fissi su di lei. La giovane abbassò lo sguardo incontrando gli occhi nocciola di Tony, le lacrime le rigavano il viso, con una mano sfiorò il viso di Tony

“io lo amo…lui è venuto qui solo per portarmi a casa…..vi prego….vi prego…punite me, è colpa mia! È tutta colpa mia!”

Odino si avvicinò ancora posando il reattore a terra senza dire nulla mentre fissava Aniel. Loki si era appena voltato ed il suo sguardo fu  più doloroso di mille lance al suo petto. Ma non c’era tempo da perdere, prese il reattore mettendolo di nuovo al suo posto mentre Tony sobbalzò come se si fosse ripreso da una lunga apnea, riempiendo i polmoni affamato d’aria. Si voltò poi verso Aniel mentre continuava a respirare affannato. La giovane gli prese il viso tra le mani posandovi la fronte

“p..piccola…”

“scusami Tony…scusami…”

Sussurrava mentre gli accarezzava i capelli. Sif si avvicinò con un sorriso beffardo

“bene…ora che abbiamo visto una bella scenetta d’amore…che ne dici di spiegarci come ha fatto un mortale a venire qui ad Asgard?”

“…sei una donna?”

Il sarcasmo di Tony Stark fece arricciare il viso di Sif in una smorfia infastidita.

“certo che voi Stark non avete peli sulla lingua”

Commentò mentre Tony si voltò verso Aniel carezzandole il viso e sorridendo per cercare di tranquillizzarla. Aniel abbassò lo sguardo nascondendo il viso nel palmo della sua mano mentre cercava di calmarsi

“ho usato un residuo del tesseract per creare un portale…non temete, l’ho potuto usare solo una volta, sono qui per aiutarvi a riprendere quello che vi è stato rubato…e se non fosse per il fatto che è grazie al tesseract che potremmo tornare a casa, allora già sarei di nuovo  sulla terra con Aniel mentre voi vi ammazzate allegramente con quei cosi di ghiaccio”

Disse mentre si alzò in piedi aiutando anche Aniel ad alzarsi, mise a posto la maglia mentre osservava Odino

“è questo il tipico benvenuto degli asgardiani? Non mi meraviglio che tutti vi vogliano sterminare”

“bada umano..”

Sussurrò minaccioso mentre Tony rispose con un ghigno beffardo tipoco di lui. Aniel si avvicinò a Loki

“Loki…”

“non avvicinarti”

“Loki! Ascoltami almeno…”

“cosa dovrei ascoltare? Ho ascoltato già abbastanza non trovi??”

Disse avvicinandosi di nuovo a lei. La giovane gli prese il viso tra le mani, Loki sembrò volersi allontanare all’inizio, ma poi si lasciò accarezzare osservandola severo

“lui è la mia famiglia…lui ha bisogno di me….e io di lui….come tu hai bisogno di me…e io di te…..mi dispiace…far soffrire entrambi così…io…”

Abbassò lo sguardo tremando come una foglia

“andiamo da un'altra parte a parlare…Stark, seguici”

Disse serio Loki mentre Tony era ancora impegnato a scambiarsi minacce di morte con Odino. Si voltò avvicinandosi ai due, annuì mentre prese da terra i due borsoni che aveva portato. Loki li scortò fino alle loro stanze. Tony sembrava incuriosito dall’arredamento e posò le borse distrattamente in un angolo della stanza. Aniel portò le mani al viso, era una situazione assurda. Tony si avvicinò a lei posandole le mani sulle spalle. Loki rimase fermo ad osservare, anche lui aveva capito che l’unico in grado di calmarla da quelle crisi era lui

“piccola…eih…sta calma…va tutto bene, non è successo nulla, adesso parliamo un po’ e si sistemerà tutto ok?...non ti lascio sola…non resterai sola,te lo giuro..”

“no…io…io…”

Aniel si allontanò dalla presa di lui sedendosi sul letto
 
                                                                           
                                                                                            Ouch I have lost myself again
                                                                                     Lost myself and I am nowhere to be found,


Si sedette sul letto rannicchiandosi mentre le lacrime scorrevano e le bruciavano il viso e gli occhi

“io vi sto facendo soffrire….è tutta colpa mia….scusatemi…Loki….Tony….io  non riesco a stare senza…senza di voi…siete tutto per me…ma così vi faccio solamente male…se fossi morta quel giorno…non sarebbe successo nulla…”

La giovane nascose il viso tra le mani quando sentì qualcosa avvolgerla gentilmente,e poi altro calore. Aprì gli occhi, alla sua destra Tony le teneva le mani e aveva la fronte poggiata sulla sua tempia mentre Loki la stringeva piano alla sua sinistra con la fronte poggiata sempre sulla tempa di lei.

“non dirlo nemmeno per scherzo…non piangere più,io….noi…non ti lasciamo sola…”

“per una volta sono d’accordo con lo smilzo...va bene così Aniel…”

“…Loki…Tony….”

“siamo qui piccola…”

“grazie…..”

Rimasero stretti per almeno un ora, a stringere la cosa che più amavano, l’unica cosa che poteva unirli, l’unica cosa che poteva rendere felice un cuore di latta ed un Dio delle malefatte. Un angelo.

                                       


                                                                                          Be my friend
                                                                                      Hold me, wrap me up
                                                                                               Unfold me
                                                                                     I am small and needy
                                                                                              Warm me up
                                                                                                  And breathe me

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Capitolo 20
*** Lost Memories ***


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Una piccola figura si aggirava sperduta nel deserto  pachistano, come vi fosse finita, era un mistero anche per lei. I lunghi capelli rossi risplendevano sotto la luce del sole cocente. Le ali dorate sopra alla testa per un po’ di ombra. Dopo diverse ore di cammino, finalmente vide un accampamento di nomadi. La giovane si avvicinò nascondendo le ali. Chiese asilo e all’inizio erano tutti gentili con lei. Le diedero da mangiare e da bene, sembrava tutto tranquillo, quando un giorno, un bambino stava per  essere morso da un cobra. La giovane senza pensarci usò le sue ali per salvarlo, con uno scatto prese il bimbo tirandolo in aria prima che il rettile saltasse per morderlo.

“Yatagarasu!”

Presero a gridare in coro come se spaventati da quella che fino a poco prima era un ospite adorata da tutti

“Yatagarasu!Yatagarasu!”

Ripetevano insieme a tante altre parole che lei non risuciva a capire. Venne presa di forza e bloccata su una roccia con delle corde. La giovane era terrorizzata, non riusciva a muoversi. Le misero un bavaglio alla bocca i denti le facevano male tanto era stretto. Voleva gridare, chiedere aiuto, quando vide che stavano prendendo un accetta cercò di divincolarsi, ma era inutile. Tentò di usare le ali ma questi le afferrarono spezzando le fragili ossa.

*zac* *zac*

All’improvviso la giovane sentì un calore irreale alle gambe, e poi non riuscì più a sentirle, solamente un dolore atroce sulla coscia. Quando abbassò lo sguardo, queste erano a terra in una pozza di sangue. Una donna si avvicinò con il coltello affilato. Sentì il sapore del sangue in bocca, si sentiva quasi soffocare dal suo stesso sangue per colpa del bavaglio che le impediva di sputarlo fuori. Voleva morire, perché ancora non riusciva a morire? Stavano per mangiarla viva. Il suo ventre era aperto fino allo sterno e le sue gambe erano a terra. Eppure non moriva, non riusciva a morire. La vista ed i sensi la stavano abbandonando. All’improvviso sentì un boato. I suoi macellai gridavano e sembravano scappare terrorizzati. Qualcosa di rosso e dorato si stava avvicinando a lei. Sembrava un uomo, ma sembrava avere addosso un armatura. Questa si avvicinò con una velocità incredibile mentre sentì le catene spezzarsi come carta sotto alle sue mani. Forse era un robot? La sua armatura scintillava al sole acciecandola. Tremava come una foglia mentre il robot le toglieva il bavaglio lasciandole sputare una grande quantità di sangue. Poi l’armatura smise di luccicare. Qualcosa sembrò uscire da essa, un essere umano? Mani forti e calde la afferrarono tirandola su. Una mano sul ventre, tossì di nuovo sangue. Era in stato confusionale ma sentiva ancora un dolore indescrivibile. Stava parlando, quell’uomo le stava parlando, magari la stava rassicurando ma lei non riusciva a capire nulla. Quando un'altra figura sembrò pararsi su di lei, la giovane perse i sensi sussurando una sola parola

“pietà…”

Quando aprì gli occhi era in una stanza bianca. In un letto altrettanto bianco. La giovane riuscì a mettersi a sedere mentre sentì una fitta alle gambe. Quando alzò la coperta vide che erano di nuovo al loro posto ma con una fasciatura al punto dove erano state tagliate. Portò  una mano al ventre e sentì che anche lì aveva delle medicazioni. Si guardò attorno spaesata mentre la porta in fondo si aprì lentamente. La giovane si nascose sotto alle coperte terrorizzata mentre sentiva dei passi

“sei sveglia allora…”

Sussurrò una voce profonda, rassicurante e gentile. La giovane sbirciò da sotto alle coperte sentendolo vicino al letto. Era un uomo sulla trentina, con i capelli scuri ed il pizzetto curato. Gli occhi nocciola la fissavano  con compassione. L’uomo accennò ad un sorriso, aveva degli occhi davvero particolari, erano dolci ma allo stesso tempo sicuri e protettivi.

“hai un nome piccola?..”

La giovane fece capolino da sotto alle coperte, era ancora spaventata, annuì  fissandolo.  conosceva il suo nome, era l’unica cosa che ricordava.  Lui scosse il capo mentre allungò la mano come per accarezzarla, ma lei sobbalzò indietreggiando, così anche lui abbassò la mano

“non voglio farti del male piccola. Mi chiamo Tony, Tony Stark”

Lei  continuava a fissarlo, non disse nulla, non riusciva a dire nulla tanto era stato lo shock e Tony se ne rese conto. Così riprese a parlare lui

“non vuoi parlare vero?...allora vediamo…”

Mise la mano in tasca, appena lo fece lei riprese a tremare come se avesse paura che tirasse fuori un coltello. Tony sospirò mentre mostrò alla giovane un blocchetto di foglietti bianchi, prese poi una penna mentre posò tutto sul vassoio dei pasti e lo mise sulle gambe della giovane con delicatezza. Posò la penna vicino e tornò a fissarla

“sai scrivere?..”

Lei annuì mentre con la mano tremante cercò di prendere la penna, ma questa le cadde di mano, non riusciva a stringere ancora bene la mano. Tony la raccolse e la rimise di nuovo in mano a lei, che sussultò osservandolo spaurita

“shh…va tutto bene piccola…coraggio…sei al sicuro ora, non tremare più”

Le strinse piano la mano per farle prendere la penna, teneva la sua mano calda su quella di lei come per sostenerla mentre sul foglio la giovane cominciò a scrivere il suo nome

“…è questo il tuo nome?”

Lei annuì mentre posò la penna e prese a fissare il foglio. La sua scrittura era tremolante e a malapena leggibile. Era debole, ancora molto debole. Tony sorrise mettendo di nuovo in tasca la penna

“è davvero un bellissimo nome...Aniel...hai una casa? Una famiglia che possiamo contattare?”

Aniel scosse il capo tornando a fissarlo con gli occhi di un cerbiatto spaurito, Tony sospirò di nuovo e si massaggiò le tempie con una mano mentre riprese ad osservare la giovane

“allora…ti porterò con me ok? Finchè non sarai guarita e potrai rifarti una vita magari…”
 
La casa di Tony Stark sembrava una reggia.Ci erano volute un paio d’ore in aereo per raggiungerla, era una grande abitazione posta su una specie di montagna, metà della casa era sospesa sul mare, sembrava quasi una fortezza. Aniel era sulla sedia a rotelle, quello sarebbe stato il primo giorno in cui avrebbe imparato a camminare di nuovo.

“ti ho già preparato una camera e un armadio pieno di vestiti…spero ti piaccia il rosa, così potrai togliere questi stracci piccola..”

Disse Tony mentre portava la giovane in bagno. La prese in braccio sistemandola sulla sedia vicino alla vasca da bagno. Una donna entrò nella stanza, aveva i capelli color carota ed un sorriso gentile. Si avvicinò alla giovane

“lei è Pepper, ti aiuterà a lavarti..ok?”

Disse con l’intento di allontanarsi dalla giovane, ma questa rimase aggrappata a lui nascondendo il viso al suo petto tremando. Tony sospirò

“piccola non posso restare qui..io…”

“signor Stark…credo che si fidi di lei soltanto…non voglio spaventarla ulteriormente”

Disse la donna

“dovrei…io…???Aspetti Pepp..”

Non finì la frase che la donna era già uscita dalla stanza. Tony osservò Aniel preoccupato mentre annuì piano.

“va bene piccola…ho capito…”

Sussurrò mentre le toglieva la vestaglia strappata. Osservò le cicatrici ben visibili, aveva tolto le bende dato che sembrava avere un fattore guarigione al di sopra della norma. Eppure ora una cicatrice le percorreva il ventre e due cicatrici le circondava. Per due settimane, Tony era stato accanto al suo letto in ospedale cercando di non farla spaventare, di farla riprendere in qualche modo. E la giovane sembrava davvero fidarsi solo di lui. Tanto che nonostante fosse senza nulla addosso e solo i capelli le coprivano il seno, non sembrava vergognarsi. Tony la prese in braccio mentre la fece immergere nella vasca piena d’acqua calda. Aniel sembrava apprezzarne il calore, tanto che si mise a giocare con la schiuma attorno a lei . Tony prese a massaggiarle la schiena con la spugna. Non aveva ancora parlato da quel giorno, se non fosse per il fatto che avesse detto qualcosa prima di svenire avrebbe pensato fosse muta

“guarirai piccola…te lo prometto…”

 
Era una mattina come le altre, Aniel viveva lì da almeno un mese, ormai riusciva a muoversi disinvolta per la casa. si avvicinò a Tony con la sua sedia a rotelle, lui sembrava occupato a saldare una specie di robot. Ormai era abituata visto che in casa c’erano un sacco di quei cosi, uno di loro aveva perfino un nome, Jarvis lo chiamava e sembrava rispondergli perfino. Come se fosse una persona vera. Allungò la mano tirandogli la maglia. Subito Tony si voltò sorridendole

“eih…cosa ci fai qui?”

La giovane gli tese le braccia saltellando dalla sedia senza però dire nulla.

“vuoi…vuoi provare a camminare??”

Disse Tony togliendosi la mascherina per gli occhi sorridendo alla giovane entusiasta Si avvicinò a lei inginocchiandosi per stare alla sua altezza. La giovane gli prese le mani annuendo con un sorriso timido.

 “ok…allora facciamolo!”

Portò la carrozzella al centro della stanza, dove c’era uno spazio maggiore, non aveva bisogno di appigli, sarebbe stato lui il suo unico appiglio.

“allora piccola…fai un bel respiro...fidati di me ok?”

Disse prendendola sotto alle braccia

“adesso metti i piedi a terra,e spingi piano..ce la fai?...perfetto….bravissima…”
 
 
Lentamente la sollevò in piedi sorreggendola. Le gambe di lei tremavano per i muscoli atrofizzati. Eppure sembrava che lentamente prendesse equilibrio.

“ti tengo io, non cadrai piccola…ci sarò sempre io …non cadrai più con me..”
 
 
“coraggio piccola! Vieni da me!”

Tony era ad un paio di metri di distanza. Ormai Aniel riusciva a stare dritta da sola, era passato solo un giorno eppure  aveva fatto un grande miglioramento in poco tempo. La giovane tese le mani incerta verso di lui, fece un passo incerto, barcollò appena ma poi mise avanti l’altro piede, guardò Tony che sicuramente l’avrebbe afferrata in tempo se fosse caduta, ma lei voleva raggiungerlo da sola. Voleva camminare di  nuovo. Voleva raggiungerlo e renderlo fiero di lei. Un altro passo, un altro ancora, poi però le forze sembrarono venirle meno, all’ennesimo passo barcollò di nuovo, mise una mano avanti come se stesse per cadere quando sentì la stoffa della maglia di Tony. Alzò lo sguardo, c’era riuscita. Aveva raggiunto Tony da sola, aveva camminato di nuovo. Si aggrappò a Tony che la strinse forte a sé

“ce l’hai fatta Aniel!! Ce l’hai fatta!”

“Tony…”

Nel sentire la sua voce lui ammutolì all’improvviso, le prese il viso tra le mani fissandola

“….cosa?...”

“T…Tony….”

Ripetè lei con un lieve sorriso mentre gli occhi le si riempivano di lacrime. La sua prima parola, la sua prima parola dopo quel giorno era stata Tony? L’uomo sorrise dolcemente e le baciò la fronte

“sì…sono qui piccola…”

“non voglio…andare via….”

“…e io non voglio che ti vada via…..Aniel…la mia piccola Aniel…”

“non ci separerà nessuno…vero?..”

“…nessuno…”








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 “Tony!! Tony!!”

La giovane Anel sbucò da dietro ad una colonna di marmo saltando in braccio a Tony che prontamente la afferrò sorreggendola. La giovane lo avvolse con le sue ali baciandogli poi le labbra dolcemente

“eih! Guarda che nascondino non funziona così!”

“lo so ma appena ti ho visto non ho saputo resistere”

Disse lei ridendo appena

“dov’è lo smilzo?”

“sta facendo una riunione con gli altri…credo stiano studiando dei piani di attacco, ma hanno detto che non possiamo stare con loro”

“che importa, io sono un piano vivente”

Disse ridendo

“Tony…”

“dimmi piccola…”

Aniel sorrise appena, gli accarezzò il viso baciandogli la fronte, poi lo strinse di nuovo forte nascondendo i viso nell’incavo del suo collo

“…non ci separerà nessuno vero?....”

“….no piccola mia…niente e nessuno…”
 

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Capitolo 21
*** ice and blood ***


Le file erano schierate. I soldati asgardiani ora erano pronti ad un contrattacco. Fieri e possenti si ergevano osservando l’orizzonte davanti a loro, il ponte era stato costruito e l’unico mondo che sarebbero riusciti a raggiungere sarebbe stato proprio quello dei giganti di ghiaccio. Il Bifrost era ricostruito infatti, ma ancora era incompleto. Tony Stark, Aniel, Loki e Thor erano ad un lato dello schieramento. Quasi come emarginati, solamente Thor era con loro di propria volontà. Non conoscevano i loro piani e a Thor sembrava proibito dar loro qualsiasi informazione. Le truppe partirono per prime, seguirono poi gli altri quattro. Aniel sentì il vuoto sotto ai suoi piedi, per poi ritrovarsi in una distesa innevata. I piedi erano nascosti dalla neve, Tony aveva l’armatura e almeno lui era al caldo. Si sollevò con le ali da terra rimanendo a mezz’aria per non congelare.

“giganti di ghiaccio…non potevano essere di sabbia? Magari vivevano su una bella spiaggia al caldo..”

Disse seccato Tony. Loki sembrava non sentire nulla, osservava la neve sotto ai suoi piedi e poi rise appena alla battuta di Tony

“beh…visto che tutti hanno un piano, ne servirebbe uno anche a noi”

“non sono il tipo sa fare piani smilzo.”

Disse Tony mentre Aniel si massaggiava le braccia per il freddo, Loki allungò una mano verso di lei facendo apparire un mantello bianco invernale sulle sue spalle, lasciando comunque lo spazio per le ali. La giovane si sentì leggermente appesantita ma almeno era al caldo.

“grazie Loki..”

Disse lei sorridendo mentre lui le prendeva la mano baciandola elegante. Thor intanto stava facendo roteare il martello mentre fissava il paesaggio attorno. Era tutto calmo troppo calmo.

“allora…ci serve un piano”

Disse Thor avvicinandosi ai tre mentre Loki lo fissava sorpreso. Piani? Thor? Stai male? Sembrava stesse dicendo dalla sua espressione facciale che tutto mostrava tranne fiducia nelle conoscenze tattiche del fratello. Evidentemente era una testa calda come Tony, anche se Tony aveva una logica dietro ogni cosa che faceva nonostante le facesse al volo o istintivamente. I tre si misero in cerchio, sembrava quasi una riunione di una squadra di Rugby prima del fischio d’inizio.

“allora..li sbaragliamo e ci prendiamo il tesseract..”

“…e io che per un attimo ho creduto che volessi fare un piano..”

Commentò ridacchiando Loki

“a me piace l’idea del rocchettaro, però voglio aggiungere un dettaglio. Mentre io e Mr Loreal partiamo alla carica, tu e Loki passerete attraverso il varco che creeremo e andrete direttamente dal capo a prendere il tesseract”

“ottima idea! Bravo Tony!”

“mi fai arrossire piccola”

Disse con tono scherzoso mentre Loki annuì con un ghigno.

“allora abbiamo un piano.”

Confermò lui, Aniel non ebbe nulla da aggiungere, sentiva i passi degli asgardiani marciare verso lo schieramento nemico che colto di sorpresa stava faticando a raggruppare le truppe . Tony e Thor stavano già avanzando quando la giovane prese la mano dell’uomo di ferro

“aspetta!”

L’uomo si voltò, la osservava da dietro la maschera. Aniel  non riusciva a capire se stava sorridendo o era preoccupato, avrebbe voluto rivederlo in viso ma era pericoloso scoprirsi così. SI limitò a sorridere appena mentre si morse il labbro

“che c’è piccola..”

“stai attento….ok?..”

Abbassò lo sguardo mentre la paura che tutto andasse in frantumi si impadronì della giovane , la paura di perderli, la paura di essere di nuovo sola. Ma poi un rumore metallico scosse  la giovane che alzò lo sguardo cadendo dai suoi mille pensieri. Labbra calde, morbide. La barba ispida sulla pelle come quasi a solleticarla. Un bacio inaspettato, un bacio nel chaos. Tony era ora chino su di lei a baciarla senza paura, senza veli. SI alzò di nuovo maestoso mentre la maschera tornava al suo posto

“andrà bene…ti proteggerò, te lo giuro angioletto..e tu smilzo, un solo graffio o una piuma fuori posto e con te ci faccio la tappezzeria di casa”

Disse partendo all’attacco. Loki si affiancò a lei e per un attimo la afferrò per la vita tirandola quasi di prepotenza mentre avanzò

“L..Loki!! attento, mi fai male!”

L’asgardiano mollò la presa voltandosi verso di lei, stava per parlare quando sentì un boato e schivò una freccia di ghiaccio che lo colpì solamente a bruciapelo tracciando un segno sulla gota

“Loki!”

Aniel aveva scagliato una freccia contemporaneamente. Aveva colpito il bersaglio che sembrò sgretolarsi come roccia davanti a loro. Tony si era voltato per controllare se la giovane stesse bene, poi insieme a Thor riprese la sua avanzata tra le righe.  I due avanzarono  infilandosi tra gli spazi creati dai due in avanguardia. Finalmente trovarono una fessura  rocciosa dove sembrava proseguire un lungo tunnel. Senza perder tempo Loki sfilò elegantemente all’interno dello spiraglio seguito dalla giovane. Proseguirono per diverse decine di metri mentre il vento fischiava tra le fessure  e le grida della battaglia erano ovattate e lontane. Questo portò alla giovane un senso di angoscia, ma non c’era tempo da perdere. I due entrarono in quello che sembrava un palazzo molto rudimentale, fatto solamente di pietre gelate

“Loki, il loro re dov’è??”

“L’ho ucciso…quello era il mio vero padre”

Disse senza mostrare alcuna emozione al riguardo. La prima domanda a sorgere spontanea alla giovane era la notevole differenza tra lui e gli altri giganti di ghiaccio. Ma decise di tenere per se quelle domande. Arrivarono in una specie di salone senza però alcuna copertura

“certo che…amano stare al fresco eh?”

Disse lei cercando di ridere, ma Loki era più serio che mai mentre alcune guardie che erano rimaste nei pressi si stavano avvicinando a loro minacciosamente. Aniel stava per partire all’attacco ma Loki la precedette scagliandosi freddo contro uno dei giganti e infilzandogli in gola il suo scettro. Senza nemmeno muoversi era già sull’altro gigante che fece  le stessa fine del precedente. Stava per sparire di nuovo quando un gigante lo colse di sorpresa prendendolo per un braccio. Gli abiti si sgretolarono mentre Loki ringhiò al gigante.

“Loki!”

Aniel scagliò una freccia  in fronte al gigante che  mollò la presa cadendo in frantumi. La giovane corse da Loki preoccupata mentre l’asgardiano si reggeva il braccio. La sua pelle era per un attimo diventata bluastra, come quella dei giganti

“Loki stai bene??”

“sì…non farti toccare da loro, tu non sei immune..”

“tu stai bene?”

“sì, sto bene.”

Disse secco alzandosi, il suo sguardo fisso verso il braccio che lentamente tornava del suo colore naturale. La giovane gli prese piano la mano

“eih..vieni qui..”

Sussurrò carezzandogli il viso , lo tirò piano a sé e lo baciò sulle labbra. Loki sorrise appena mentre lei si allontanava, senza dire nulla le prese delicatamente la nuca tirandola di nuovo a sé, la strinse  “forte” nascondendo il viso tra i capelli della giovane. Lei lo avvolse con le braccia stringendolo a sua volta mentre lui la sollevava senza fare il minimo sforzo.

“quando prenderemo il tesseract….andrai via?...”

Ad Aniel si gelò il sangue per qualche istante. Cosa avrebbe fatto? Sarebbe tornata con Tony sulla terra? Non voleva stare ad Asgard, quel luogo la terrorizzava, ma forse una soluzione c’era… doveva esserci. Le mani della giovane si aggrapparono al mantello di lui

“vieni con me…andiamo via insieme…”

“Aniel…io..”

“Asgard non è casa mia…e nemmeno casa tua…possiamo creare una nuova casa…insieme”

Loki stava per rispondere quando qualcosa sfondò una delle pareti alla loro destra, alcuni giganti li avevano visti intrufolarsi nello spiraglio ed ora erano lì per fermarli

“il tesseract è alla fine del corridoio…sul trono di Laufie…corri!”

Aniel rimase ferma al suo fianco fissandola preoccupata ma Loki si voltò creando diverse copie che andarono a contrarsi con i giganti già in carica verso di loro. Aniel voleva controbattere ma Loki alzò di nuovo la voce

“vai!!”

La giovane annuì appena mentre si precipitava a recuperare il tesseract. Raggiunse una stanza ancora più ampia ed in fondo un trono di ghiaccio e roccia imponente. Sopra di esso una pietra azzurra che brillava, il tesseract. La giovane si avvicinò prendendolo in mano e riponendolo nella sacca che aveva portato. Si voltò mentre qualcosa si mosse alle sue spalle, qualcosa che ringhiava, qualcosa di grosso. Quando la giovane si voltò vide un mostro di ghiaccio che le ruggì contro. Sembrava una lucertola gigante, simile ad un drago ma non sputava fuoco. La giovane schivò con un salto fortuito una zampata dell’animale e prontamente scagliò diverse freccie alla corazza dell’animale che sembrò non scalfirlo

“ok….va bene..”

Disse sarcastica prendendo il volo e schivando una codata dell’animale che ringhiò feroce saltando per afferrarla ma la giovane schivò senza problemi. Era grosso, era goffo, ma aveva anche una pellaccia dura. Pensò mentre scagliava altre frecce addosso al mostro. Esasperata la giovane tese le braccia mentre due chakram  apparvero davanti a lei, due lame con dei campanellini.  Con un volteggio atterrò sulla testa del mostro e vi infilzò entrambe le lame. Questo si divincolò rompendo la parete dietro di se e partendo in una corsa folle verso un dirupo

“oh non da quella parte!!”

Disse cercando di spostare le lame e di conseguenza il mostro si voltò dirigendosi verso le schiere di asgardiani

“oh nonono!!!!”

Le lame si conficcarono più a fondo mentre si sentiva il rumore viscido delle cervella della bestia che venivano schiacciate dalle lame. Aveva passato il cranio e infine la bestia si accasciò a pochi metri dalla battaglia. Alzò lo sguardo mentre a pochi metri Tony Star la fissava orgoglioso

“piccola quante volte ti ho detto di non portare trovatelli in casa?”

“Tony!!”

La giovane gli saltò in braccio contenta. La battaglia era ormai agli sgoccioli e le forze nemiche erano in ritirata

“l’hai preso?”

La giovane annuì ma poi sentì una fitta al petto. Si voltò lentamente mentre sentiva nell’aria un odore metallico.

“brava…piccola…”

Loki era davanti a lei, si reggeva un fianco grondante di sangue, sorrise appena  per poi cadere in ginocchio. Un dio che sanguinava. Eppure dicevano che gli dei non possono sanguinare, gli dei non possono essere feriti, gli dei non possono…morire.

“Loki….Loki!!”

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Capitolo 22
*** looking for an happy ending ***


L’aria divenne rarefatta, le grida di vittoria dei soldati divennero ovattate, insignificanti.  Solamente un odore di ferro che entrò nei suoi polmoni conficcandosi come spine nella sua gola.  Loki era in ginocchio, una mano al fianco sporca di sangue. Il viso stanco mentre un rivolo di sangue gli bagnava le labbra. Sorrideva mentre gli occhi fissavano lei. Fu un attimo, le sue gambe  si mossero da sole,  cadde in ginocchio davanti a lui. Incredula, terrorizzata, confusa ed impotente. Allungò le mani tremanti posandole su quella di Loki , sentiva il sangue caldo bagnarle la pelle e scorrere tra le dita nonostante stesse premendo sulla ferita anche lei. I loro sguardi si incrociarono. La disperazione di lei e la spiazzante calma di lui.

“no,no Loki no! Cos’è successo?? Perché? Per..perchè??no..no!”

Non capiva, non capiva cosa stava succedendo. Scuoteva il capo mentre le lacrime le bruciavano le gote e cadevano nella neve lasciando solchi ben visibili. STava sanguinando. Loki, il Dio delle malefatte stava sanguinando, il suo Loki stava sanguinando. Poi Le mani di lui si posarono sul viso di Aniel, deviando le lacrime con i pollici, tracciandole segni rossi sulle gote.

“va tutto bene,abbiamo il tesseract,puoi tornare a casa..”

“io non vado da nessuna parte senza di te!è colpa mia, è colpa mia Loki..”

Sussurrò posando la fronte sulla sua. Nel frattempo Thor e Tony erano accorsi mentre tutti i soldati tacquero davanti a quella scena. Tony prese per le spalle Aniel tirandola appena indietro, la giovane sentiva il sangue sulle gote, rimase ferma con le mani ancora tese verso Loki e lo sguardo sconvolto

“andiamocene piccola, andrà bene stai tranquilla”

Disse prendendola in braccio mentre Thor prendeva in spalla suo fratello. Una luce li avvolse mentre di nuovo si ritrovarono all’entrata del bifrost. Il guardiano osservava da lontano ma si avvicinò vedendo  Loki in difficoltà si avvicinò, Odino poi si fece avanti osservando Thor e per la prima volta sembrava avere uno sguardo di apprensione

“alla camera della guarigione! Presto!”

Disse ad alta voce mentre Tony posò Aniel a terra che subito corse al fianco di  Loki riempiendo quelli intorno a lui di domande. Dove lo stavano portando? Cosa volevano fargli? SI sarebbe salvato? Gli Dei potevano morire? Nessuna risposta. Percorsero il lungo ponte fino ad un ala del palazzo che non aveva mai visto. Una grande cupola circondata da tende dorate con al centro delle vasche con dei cuscini al loro interno ed un velo dorato che copriva ogni vasca come una cupola. Thor adagiò Loki su una delle vasche mentre la corazza svaniva lentamente lasciando solamente la giacca in cotone sporca di sangue. Aniel si avvicinò

“dobbiamo vedere la ferita!”

Disse  con voce tremante mentre Thor gli strappava senza problemi la camicia. La giovane lo fermò quando con poca delicatezza si stava accingendo a togliergli la camicia, lentamente cominciò lei a scostare i lembi di stoffa che ancora erano attaccati alla ferita. Sentì Loki ringhiare dal dolore e la giovane sentì una fitta al petto mentre la sua voce tremava

“scusami….scusami Loki..ho quasi fatto…coraggio”

Sussurrava mentre scostò del tutto la camicia per vedere la ferita. Portò una mano al viso vedendone la gravità

“piccola…”

La mano gentile di Tony sfiorò la spalla della giovane che sentì la sua barba ispida sfiorarle il viso per darle un po’ di sollievo

“andrà bene…è un Dio, questi sono duri come il marmo…fidati che questo smilzo mi ha ammaccato l’armatura a pugni”

Disse a bassa voce dandole una carezza

“posso..restare con lui?”

Thor annuì mentre Tony le baciò la tempia

“la camera della guarigione è un luogo sacro…è superiore ai vostri…”ospedali”…non ha bisogno di medicazioni come le concepite voi, ma se vuoi, puoi restare..”

“noi siamo di là piccola, per qualsiasi cosa fai un fischio..”

Appena i due si allontanarono, la giovane si voltò di nuovo verso Loki. Aveva gli occhi chiusi, evidentemente aveva perso i sensi. Respirava lentamente ed il suo viso era pallido. Il sangue aveva smesso di sgorgare forse quella stanza stava già dando buoni risultati. Aniel gli prese la mano con entrambe le mani mentre sorrise tra le lacrime che stavano lavando il sangue dal suo volto mentre di nuovo le tornò nei polmoni quell'odore di ferro

“è colpa mia Loki…io ed il mio egoismo...ti ho fatto male come gli altri…sono…sono come tutti gli altri Loki, tutti dicono che sei un mostro…ma qui i veri mostri sono loro…sono io..ti prego, ti prego resisti..sei un Dio, sei…sei il mio eroe vero? Quindi non morire ok?... andiamo via insieme…ti porterò via da questo inferno…non ti faranno più male…ma ti prego non lasciarmi…Loki…”

Piegò il capo mentre sentiva le lacrime scendere lungo il naso per poi cadere sulle mano di entrambi, lacrime miste a sangue. La presa di Loki aumentò leggermente quando la giovane notò che i suoi occhi erano aperti, stava sorridendo

“non vedo nessun mostro piccola…solo..un angelo…”

Sussurrò. Aniel  rimase diversi secondi ad occhi sbarrati a fissarlo. Era sveglio? Aveva sentito tutto? Lentamente si chinò su di lui scoppiando definitivamente in lacrime, posò la tempia al suo petto mentre lui le carezzava i capelli piano. La ferita si stava rimarginando. Certo che quel luogo era davvero magico.

“andremo via…insieme piccola..”

Sussurrò mentre lei avvicinò il viso a quello di lui. Le labbra sfioravano quelle di lui, respirava affannata per il pianto. Lo baciò delicatamente, come per carezzare le labbra di lui con lei sue. Sorrise carezzandogli il viso

“promettimelo…”

“promesso…e un dio mantiene sempre le sue promesse..”

Sussurrò lui mentre la tirava di nuovo a sé per baciarla con passione. La presa si faceva più stretta, quella cura stava funzionando davvero, ed Aniel potè tirare un sospiro di sollievo. Sfiorò la pelle nuda del dio, era calda e liscia mentre sentiva i muscoli tesi. Se avesse stretto di più l’avrebbe spezzata come un ramoscello. Si allontanò appena per guardarlo in viso, gli passò una mano tra i capelli tirando indietro i ciuffi che gli erano caduti sul volto, gli baciò la fronte mentre lui rise appena osservandola.

“a casa…”

Sussurrò lei sorridendo

“a casa..”

Ripetè lui con un tono caldo e sicuro.  Finalmente anche lui poteva dirlo, lui che non ne aveva mai avuta una. Il principe senza trono aveva trovato una casa.
 

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New York City, Midtown Manhattan.  Una piccola figura scendeva in picchiata dalla Stark Tower per poi virare a pochi metri dal suolo lungo la strada principale. Alcune piume dorate caddero a terra ed i passanti si apprestarono a raccoglierle come souvenir della piccola eroina. Aniel intanto raggiunse  il suo punto  starbucks preferito dove alla finestra c’era un piccolo sacchetto ad attenderla , insieme alla sua colazione c’era anche qualcun altro. La giovane sorrise posando i piedi a terra ed avvicinandosi per prendere il sacchetto

“stavo per buttarti giù dal letto..”

Aniel si avvicinò afferrando il sacchetto e baciando le labbra dii Tony Stark che sorridendo prese a bere il suo caffè, con un balzo entrò dalla finestra sedendosi accanto a Tony sul loro divanetto personale

“hai svegliato l’asgacoso?”

“stava ancora dormendo a dire il vero..”

“ti abbiamo schiacciato durante la notte? Se ti diamo fastidio puoi sempre buttarlo giù dal letto eh, poi ci allarghiamo”

“Tony! Non mi avete schiacciato...e poi tu russavi!”

“io non russo!”

“russi più di Thor Tony…”

La voce di Loki apparve alle loro spalle. Aveva una maglietta nera con su scritto “I love new York” dei pantaloni neri e degli occhiali da sole verdi. In mano aveva già il suo caffè, si avvicinò ad Aniel carezzandole i capelli e baciandola per toglierle il latte che le aveva sporcato le labbra

“avevi i baffi ..”

Disse lui ridendo appena mentre si sedette accanto alla giovane accavallando poi la gamba con nonchalance. Sembrava perfettamente a suo agio e soprattutto era stato parecchio contagiato da Tony.  Molta gente si era già ammassata alla finestra per far foto per il nuovo articolo che molto probabilmente si sarebbe intitolato “la colazione degli dei” ecco il nuovo prodotto di quel bar , ovvero la prima colazione scelta a caso da Loki. Era anche finito su un cartellone per pubblicizzare un balsamo per capelli. Tony lo aveva fotografato mentre usava il balsamo di Aniel e se non fosse stato per la giovane sarebbe sparita mezza Manhattan. Tony si voltò accennando saluti alla folla mentre Loki si ritrovò un reggiseno in testa

“…quasi quasi ho voglia di tornare ad Asgard..”

Commentò mentre Aniel lo prese al volo e lo mise in borsa come se nulla fosse. In quella giornata la giovane guadagnò diversi completini intimi, peluches e rose a volontà. Era così ogni giorno prima di ogni missione e ormai la loro stanza era colma di quelle robe.  Ad un tratto il telefono di Tony prese a squillare. L’uomo controllò il numero e lo passò ad Aniel sbuffando

“tieni parlaci te…”

“oh!!”

La giovane aprì di scatto il telefono con un gran sorriso  muovendo allegra le ali

“Tasha!! Come stai?? Va tutto bene??”

“ciao Aniel…abbiamo bisogno di una mano qui al parco, nulla di che solamente whip slash da rimettere a cuccia, ancora non si è rassegnato a superare la tecnologia Stark, vi spiace fare un salto? Io e Falco lo stiamo tenendo a bada ma abbiamo bisogno di una mano “

“ok! Allora arriviamo subito!”

“Io continuo a chiedermi dove trovi la forza di sopportare due uomini contemporaneamente”

Aniel rise di gusto, salutò Natasha e porse di nuovo il telefono a Tony

“abbiamo un lavoro al parco…”

Disse Loki mentre terminava in un sorso la sua colazione posando la tazza sul tavolo, per fortuna non somigliava a suo fratello in questioni di tazze. Solitamente Thor la frantumava a terra chiedendone un'altra. Tony si alzò pulendo le labbra con il tovagliolo annuendo. I tre uscirono dal locale, Ad ogni passo l’armatura di Loki apparve come per magia mentre sul suo capo apparve il suo elmo dorato. Tony allungò un braccio e la sua armatura volò dalla torre per poi montarsi in un attimo addosso a lui. L’uomo di latta si voltò e scoppiò a ridere

“che c’è?”

Chiese seccato Loki

“hai scordato gli occhiali!”

“odio il sole di prima mattina”

Aniel rise divertita mentre spiccò di nuovo il volo. Finalmente erano di nuovo insieme. Finalmente avevano l’occasione per essere felici, finalmente erano una famiglia.

“forza ragazzi! chi arriva ultimo paga la cena!”



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eccoci alla fine di questa storia >w< spero che la mia storia sia stata di vostro gradimento! Ormai il mio istinto da crocerossina ha avuto il sopravvento e spero che questa conclusione abbia soddisfatto un pò tutti >__< ringrazio tutti quelli che mi hanno seguita ed hanno avuto la pazienza di aspettare questi interminabili capitoli TWT <3 grazie mille!
 
 

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