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Non
riuscì a distinguere bene il saluto di lei, fortemente
sfocato dalla chiusura brusca delle porte dell’autobus. Gli parve essere un
cenno di negazione ma in realtà non comprese ciò che
ella volesse comunicargli.
Cercò
un posto a sedere nel bus mezzo vuoto. “Là!” pensò, adocchiando un posticino
doppio vuoto. Sedette, sul lato del finestrino, estraendo agevolmente dallo
zaino il suo libro preferito “di turno”: Il fu Mattia Pascal.
“Io mi chiamo Mattia Pascal!”
“Grazie, caro. Questo lo so!”
“E ti par poco?”
Questo
dialogo, buffo e veloce, lo invitò a riflettere: siamo veramente consapevoli di essere ciò che siamo?
Non
indugiò oltre su tale, confuso, ragionamento… i suoi pensieri andavano oltre. –Quanto è bella!
Pensava
a Bulma, quella meravigliosa
ragazza lasciata quindici minuti prima alla fermata: aveva due occhi e
dei capelli color del cielo, il suo profumo inebriava quanto di più vicino ci
fosse nel raggio di cento metri, le sue giunoniche forme stimolavano il
desiderio dei passanti (e, nei casi peggiori, anche delle passanti!). Ma,
soprattutto, colui che era più colpito dal suo
fascino, dal suo carisma, era proprio Vegeta Windsor, il diciottenne che ora
ritornava nella sua casa ai pressi dei Monti Paoz.
Quel
giorno era rimasto senza macchina, poiché si era guastata ed era a riparare dal
meccanico. Vive con la mamma e i due fratelli nel grande e freddo appartamento
di 90 metri
quadri. Le giornate là dentro trascorrono noiose… se non fosse per i suoi
amici, Vegeta cadrebbe nella più profonda depressione.
-Buonasera!-
saluta la mamma come al solito e getta lo zaino nel
divano, spogliandosi poi del giubbino che indossava
ed appendendolo sulla sedia. –Ciao Vegeta! Senti, io sto andando dal ragioniere per andare a sbrigare
le ultime pratiche della pensione di papà. Poi vado a farmi la tintura da tua
sorella. Va bene?- -Sì, mamma… Ce ne sono pancarré?- -Sì, ma sono stati aperti
domenica e non so se sono ancora buoni… Ora vado,
ciao!-
-Muffa…
Che rottura!- Vegeta constatò il cattivo stato degli alimenti precedentemente scartati e si consolò con una brioche al
cioccolato.
Richiamato
da bisogni impellenti raggiunse il bagno; per fare ciò doveva però passare per
il lungo corridoio e, facendo ciò, doveva anche vedere la faccia di quel
brontolone e testa di cazzo di suo fratello Napa, un trentenne dal carattere cupo e ombroso, senza
amici e che trascorreva l’intera giornata al computer e in palestra. Vegeta lo
odiava con il cuore ma, al contempo, soffriva nel
vedere qualcuno della sua stessa famiglia essersi ridotto in quello stato. Non
era la vita che meritava, che avrebbe sognato di avere: glie lo
si leggeva negli occhi… Nonostante però questi suoi pensieri
altruistici, Vegeta non dimostrava il benché minimo affetto nei suoi confronti,
mostrandosi duro e scontroso.
Soddisfatti
i suoi bisogni, Vegeta raggiunse la sua stanzetta e accese il PC, mentre che
s’infilava il sottotutaper
raggiungere il suo migliore amico Goku in palestra.
Si collegò al suo blog personale… un nuovo commento…
anzi, tanti nuovi commenti; uno in particolare però,
balzò ai suoi occhi:
“Io sono del parere che ognuno di noi nella
vita debba fare delle scelte o rinunciare
definitivamente a qualcosa. Credo che se non si affronta la vita per come ci si
presenta davanti preferendo sognare, dubito che si potrà crescere. La nostra mente
rimarrà chiusa, non sarà più capace di volare. Per
questo, mio caro Vegeta, ti consiglio caldamente di riflettere sui tuoi
sentimenti ed agire, immediatamente, di conseguenza noncurante dei rischi che
si possono o meno presentare. Baci! Tua Filos”
Si
diresse al Pannello di controllo e cliccò sulla voce
“Aggiungi nuovo messaggio”.
«Caro Diario,
stamane sono stato a scuola e quella di Letteratura mi ha
interrogato sul Pirandello e Svevo,
che ancora dovevo portargli, beh… che dire… l’interrogazione è andata bene,
infatti mi ha messo sette però mi ha detto una frase che mi ha molto colpito
–Non lasciare che la tua vita sentimentale interferisca sul tuo studio. Cerca
di concentrarti di più e di mettere da parte, per un po’, ciò che ti turba
interiormente. Vedrai che con il tempo riuscirai a trovare una risposta per
tutto.
Ma lei
come diavolo fa a sapere quello che sto passando? Persino il mio migliore amico
Goku ignora il mio reale stato d’animo… tante sono le
fighe che mi faccio ogni
sera e questo credo sia il massimo per un adolescente, dovrebbe rappresentare
l’apice della felicità… Ma perché non è così per me?
Forse Lei è un mio obiettivo irraggiungibile, un obiettivo impossibile, il sogno di un bambino di diventare
un supereroe… Ma perché è così difficile per me dirle ciò che provo? Cos’è che
mi blocca?
Ho sempre fatto a botte con i fidanzati gelosi,
fidanzati grandi e grossi anche il doppio di me e, la maggior parte delle volte
ho pure vinto... Stavolta non dovrebbe essere tanto
difficile! Lei sta con un coglione del quarto anno,
potrei stenderlo con un solo pugno se volessi ma… non
ci riesco…
Non so, forse è il desiderio di non farla soffrire
che m’impedisce d’agire come vorrei ma... non capisco
perché tenga così a freno i miei istinti…
Perché quando
sono solo con lei alla fermata divento un babbeo improvvisamente… lei mi
fulmina con i suoi occhi, m’incanta ogniqualvolta dischiude così divinamente
quelle sue sensualissime labbra… Io… io… mi perdo…
non so più se sogno o son desto…
Non ho mai provato sensazioni simili con altre
donne… ad un’altra avrei subito detto di appartarci nei bagnidell’ospedale lì vicino ma con lei… è
diverso… provo una strana sensazione di “estasi”, di meraviglia, pendo dalle
sue labbra in tutto e per tutto…
Io… io… non so quello che provo… Forse dire Amore è
troppo, ma anche dire Infatuazione sarebbe riduttivo…
Non lo so… io non voglio perderla… io voglio
poterle dire apertamente ciò che provo ma… perché non ci riesco neanche con un
misero SMS… perché finisco sempre con quel maledetto “TVUKDB!”???»
Terminato
il messaggio, cliccò su “Pubblica”.
“0
commenti…” osservò la fatidica scritta posta al di sotto del
messaggio appena pubblicato, fissandola impaziente in attesa che cambiasse in
“1 nuovo commento”, senza però aggiornare la pagina.
Fissò
per un tempo impreciso quel dannatissimo indicatore che non si accingeva a
cambiare e, dopodichè, spense il computer, impugnò il borsone e si recò in
palestra.
Ciao a tutti! Ecco un’altra long-fic in
corso di parto dalla mia mente malata… L’ideuzza mi è
venuta ieri pomeriggio e mi è sembrato giusto metterla subito in pratica! Mi raccomando commentate in tanti! Ciao!
Giunto
in palestra, Vegeta scavalcò l’ingresso, fatto di un porticato in metallo
gigantesco, simile a quello di un garage, ed entrò salutando la signora al
bancone.
-Buongiorno
signora Brief!
-Ciao
ragazzi!- la signora Brief, madre della sua amata Bulma, teneva sempre gli occhi chiusi per
cui, quando entrava qualcuno rispondeva sempre al contrario, cioè se
entrava una sola persona salutava una caterva di ragazzi immaginari e,
viceversa, se entrava un gruppetto esclamava un “Ciao bello!”. Vegeta e i suoi
amici si divertivano ad assistere ogni volta a tale scenetta che aveva luogo ogniqualvolta terminasse il pomeriggio in
palestra.
-Hey!
Sperduto dalla vita!- il suo amico SonGoku, seduto sulla panca multifunzionale, lo salutò
scorgendolo da lontano, mentre che eseguiva un esercizio per i pettorali.
Vegeta si limitò a rispondere con un cenno della mano. Posò il borsone nello
spogliatoio, indossò le scarpette da ginnastica e raggiunse l’amico.
-Se prendi
bene una di questa non sai come ti diverti! Guarda un
po’…- commentava eccitato Goku osservando una ragazza
in tuta succinta davanti a lui, intenta ad eseguire esercizi di
interno coscia. Vegeta poggiò una mano sulla spalla dell’amico.
–Siamo
in malora, eh?-
-Ormai
da una settimana…- confermò Goku a capo chino.
–Oddio!
Ma qua urgono interventi d’emergenza!!Vabbé, comunque con una di questa
appena glie la chiedi “attracchi” di sicuro!
Lei,
udita la discussione (e terminato l’esercizio) si alzò, si mise la tovaglia
dietro la nuca e si recò al tapis roulant –No! Con me non attracchi!-
-Sì!
Sì! Però ti piace quando esco dalla doccia e mi tolgo la
tovaglia!- controbattèGoku,
reduce del faticoso esercizio, osservandola mentre l’altra si era già
incamminata verso il tappeto.
-Ma la
conosci?- Vegeta, salito sulla cyclette, domandò all’amico se aveva già avuto “contatti”
con quella tipa di prima.
-Chi
quella? Dice di chiamarsi Chi Chi…
è la figlia del proprietario di quel pub là… il Ventaglio di Bashor.
-Ma…
come siamo combinati?- chiese Vegeta con fare
malizioso.
-Ah?
Macchè, da quanto ne so dicono che è una “scavallata”… L’ha provata una volta mio cugino Radish e me l’ha consigliata.- rispose Goku
mentre indossava i guanti per il bilanciere –In effetti è proprio carina e vale
la pena provarci, non credi?
Ma
Vegeta non rispose… si era perso… era totalmente immerso nei suoi pensieri a
senso unico…
“Oh Bulma… sapessi quanto mi manchi già… Guardo tutte queste
ragazze qua, eppure non ce n’è una che possa definirsi al tuo livello… Ma quanto sei bella!!!!”
-Vegeta
mi passi per favore quei pesi da cinque chili?
“Non
sai cosa farei io a te… Gokuparla parla… Ma alla fine non è che concluda sto granché! Però tu sei diversa dalle altre: sei speciale! Hai delle
gambe meravigliose, un sedere da favola… due tette da brivido! Quando penso a te mi sento come un ragazzino di quindici
anni di fronte ad una rivista di Playboy… avrei voglia di farmi… ah! Che idiota! E il bello è che ci
penso ancora! Ma che posso farci? In questo caso il
fine giustifica i mezzi… eccome! Sfido io a non rincitrullirsi guardandoti!”
-Vegeta??
Per favore mi passi quei pesi?
“Eh sì,
Bulma… Tu mi rubi l’anima. Sei straordinariamente
sensazionale! Sei la ragazza che più di altre ha occupato le mie fantasie. E’ strano ma non mi capita di rado di sognarti mentre mi fai un
bel… hmmm!! Non sai quanto ti voglio!!! Per me sei meglio di una playmate,
di una pornostar. Oddio! Già mi si è indurito… Ma che
ci posso fare… Sei una porconaBulma!! Non sai quanto darei per prendertelo e sentirli urlare
come una cagna in calore! Ahrrr!!”
-Vegeta?
“Ma…
nonostante tutto… io non ti vedo uguale a tutte le altre… Per
te provo qualcosa di speciale. Con te mi piacerebbe
trascorrere momenti diversi da una semplice scopatella…
Vedendoti mi viene voglia di portarti via con me sulla cima dei monti Hilghygas e guardare il tramonto. Io… io credo di voler
stare con te! Vorrei poter passeggiare al tuo fianco al Viale Pan di Satan Citye vantarmi di fronte ai miei amici invidiosi.
Io… credo di provare qualcosa di speciale per te… Bulma,
io… io… ti a…
-VEGETAAAAA!!!- urlò Goku spazientito,
destandolo dai suoi sogni.
-Eh?
Uh? Che diavolo vuoi?- chiese Vegeta come se si fosse
svegliato di soprassalto.
-Oh…
vedo che ti sei svegliato… Hai dormito bene?
-Idiota!
Che accidenti vuoi?- chiese alquanto imbronciato e con
il suo vocione scuro.
-Cortesemente…
i pesi da cinque chili, grazie!
Esaudendo
la richiesta, Vegeta si voltò dal lato ove erano collocati gli aggeggi
richiesti e, non appena toccò i pesi, altri pensieri lo assalirono…
“Aspetta
un momento! Goku conosce quel coglione
del ragazzo di Bulma… Magari se gli chiedo di
organizzare un’uscita a sei…”
-VEGETA!!! Un’altra volta?
Voltatosi
di scatto, Vegeta lo bloccò per le spalle –Goku! Ti devo parlare!
Ed eccomi con il secondo capitolo di questa stramba longfic… Ringrazio gli Ocean’sEleven che hanno commentato il
primo capitolo (e che spero continuino a fare anche con gli altri). Comunque… domandina tecnica: il rating “R” va bene per
questo tipo di contenuti? In fondo sono solo i pensieri di
noi ragazzi diciottenni… Vi prego di darmi delle delucidazioni! Grazie!
Ciao!! ^^
X AtegeV: Ho visto, ho visto!
Spero che però, leggendo questo capitolo, non sia stato turbato il tuo piccolo
e docile animo! o.o
X
Nihal91: Beh… come hai potuto leggere non è solo “sentimentale”! ^.°
Eppoi la mia storiella è un pizzico OOC.
X Angelik: Grazie mille!
X miky polvere di stelle: Ma sei tu “versione
italianizzata” o sei un’altra? o.O
Comunque grazie per l’appoggio! ^^
X Lilac: L’hai detto… staremo a vedere! ^.°
X G&V: Ti è piaciuto il continuo? ^.°
X BulmaMiky: GRAZIE
GRAZIE!!!! TVB!!
X
CamyllaSsj5: Innamoratissimo… fino a tre settimane fa!
X santy86:
Grazie bedda!!! Ci dovremmo
incontrare qualche volta!!! (Ma che spudorato!!ndLettori)
X vit: Grazie mille!!
Mi fa piacere ricevere questo tipo di complimenti!! Grazie
ancora!
X sweetmemole 87:
Tutti ci passiamo per questa fase… perché non dovrebbe
passarci Vegeta! Giusto? ^.°
Tappando
la bocca a Goku delirante, Vegeta aveva cercato di
spiegare il suo lampo di genio all’amico che, naturalmente, mise
al corrente della sua idea l’intera palestra…
-E
poi scusami… Un’uscita a sei: e chi dovremmo essere? Bulma, Yamcha, tu, io e…- Gokuprese a farsi i conti sulle
punte delle dita.
-Allora…
ascoltami… Tu ti porti a quella là…
-Quella
là chi?
-Ma
sì, quella di prima che si faceva l’interno coscia…
-Ah, Chi Chi? Vabbè…
ora le chiedo… Ma tu?
-Io?
Lo chiedo alla tipa di Crilin, come si chiama… 18,
sì…- rispose fermamente Vegeta.
-Scusami…
ma se lo sai che è fidanzata…
-Che? Sai
quanto glie ne frega di quel pomodoro pelato… Anzi,
ora le mando un messaggio…
SMS: Ciao biondona… Stasera kefai? Usciamo? T passo a
prendere alle 9. Ah, diglielo a Crilinke esci con me… se no sta in
pensiero! Ciao!
-Vegeta, lasciatelo dire: secondo me sei un po’ bastardo… Perché lo tratti così quel poverino?
-Macché…
tanto anche se glie lo chiedessi di persona mi direbbe
di sì… È solo un frocetto. Mica oserebbe sfidarmi.
-Sarà…
comunque sia, dopo che stasera usciamo tutti e sei,
cosa speri di concludere con Bulma? Ti ricordo che
c’è il suo fidanzato con noi!!
-Meglio!!
La faccio ingelosire e poi lascio che sia lei a fare tutto! Non sai come
funziona!
-Tu
sei pazzo…- concluse Goku scuotendo la testa.
-Chi è?- una voce metallica rispose dal citofono.
-Buonasera
signor Gero. Sono Vegeta, l’amico di sua figlia 18. Le
può dire che l’aspetto in macchina?
-Ah… vabbè!
-Grazie,
buonasera!
-Ciao…-
rispose svogliato il vecchio scienziato pazzo.
SCLONK! Il
portello della Celica di Vegeta si aprì…
quella era la macchina data in prestito a lui dal suo fratello maggiore Turles (Vegeta è l’ultimo di cinque figli). Entrò 18, bella come sempre. Indossava un
elegante giacca nera in pelle, una voluminosa sciarpa e una minigonna
proprio mini-mini.
-Ma non
sentirai un po’ di freddo?- non fece a meno di osservare Vegeta.
-Un
po’ sì… Ma almeno metto un po’ di caldo a qualcun altro, no?- lo fulminò di
tutta risposta, schioccandogli un sonoro bacio sulle labbra.
Arrivati
a destinazione, i due scesero dalla macchina e raggiunsero il resto del gruppo
all’ingresso del locale.
Si
trattava dello Spirit of Time,
il pub più inn della città.
-Buonasera
a tutti!- salutò Vegeta, tenendo stretta per mano 18. Il diciottenne Windsor, non fece a meno di constatare il
lieve cambiamento nell’espressione di Bulma: inarcò
leggermente il sopracciglio destro, squadrando ben bene quelle due mani
intrecciate della bionda e del suo compagno di fermata, Vegeta.
Ma
tutto sommato non fu niente di rilevante… non se ne accorse
nessuno…
-Entriamo?-
domandò Goku, venuto in compagnia di Chi Chi.
Neon
verdognoli illuminavano il buio locale. Una lap-dancer
si esibiva sul palchetto mentre che quattro sfigati le
sbavavano, lasciando laute mance.
L’uscita
a sei era funzionata: occupato un tavolo a 6 posti (3 da un lato e 3 da un
altro), il gruppetto conversava tranquillo, con il tormentoso sottofondo di
musica house.
-E
quindi, quando vi siete conosciuti?- domandò Chi Chi alla finta coppia Vegeta – 18.
Simulando
una rapida riflessione, Vegeta rispose –Da circa… un anno…
-Ieri!-
lo interruppe bruscamente 18… -Amore, questa è già la
quarta volta nell’arco di ventiquattrore che lo dimentichi…
-Azz! È
vero… Scusa amore mio! SMACK!-
questo baciò fu colto con sorpresa da Bulma, che
stavolta spalancò leggermente gli occhi, ma sempre con molta nochalance… Del resto appare
normalissimo rimanere sorpresi di fronte ad una reazione improvvisa del genere.
Guarda caso, però, Vegeta era seduto proprio di fronte l’adorata. A tratti
le loro gambe si sfioravano…
-Ah
ieri? E dove?- domandò curiosa la ragazza blu,
prendendo parola.
-In pal…- cercò di rispondere Vegeta, grattandosi il capo
arrancando qualcosa di plausibile.
-Nel sexy shop dove lavoro!- 18, più fredda che
mai, lo interruppe una seconda volta. La
sua affermazione, naturalmente, scatenò l’ilarità generale e provocò
l’arrossamento di Vegeta.
-Non
potevi inventarti qualcosa di meglio?- le sussurrò Vegeta all’orecchio, mentre
che gli altri ancora se la ridevano.
-Eddaistupidino!!! Non vorrai far
credere alla tua amichetta che sei soltanto un bravo ragazzo come tutti gli
altri!!- gli strusciò una mano sulla coscia destra, in una zona molto prossima a
quella “nevralgica” e poi proferì sensualmente –E poi a noi piacciono i ragazzi
monelli! Hnhn!- lo mordicchiò al lobo auricolare,
scatenando, ancora una volta, un accenno di sorpresa dell’attraente BulmaBrief, la quale però si
limitò a scrutarli mentre che continuava a ridere assieme agli altri.
-Abbiamo
la prevendita… C’è l’omaggio donna, vero?- arrivati all’UPA Obelisk,
la discoteca in cui si teneva una serata con ospite il celebre DJ Kibito, il gruppo passò per
l’ingresso, mostrando la prevendita e disponendosi a coppia.
-OK…
Per il biglietto di là!- il buttafuori li invitò a proseguire.
La
musica era assordante, non era possibile comunicare ad
una distanza superiore ai cinque centimetri…
Tutto
il gruppetto raggiunse la pista ove, sul cubo, ballavano quattro spogliarellisti (uomini e donne). Il locale era gremito di
gente. Non si riusciva a camminare.
Scatenatesi,
le tre coppiette si fecero possedere dal ritmo del techno.
Vegeta e 18,
distaccatisi dal gruppo, raggiunsero un muro. La bionda cominciò
a strusciarsi sensualmente sul corpo muscoloso dell’aitante Windsor… Tutto
questo era chiaramente fatto in funzione di Bulma!
Quest’ultima infatti,
adocchiati i due, non poté fare a meno di lanciare un’evidente segnale di
gelosia. Vegeta notò tale reazione e rispose con sguardo marpione e seducente,
attaccandosi poi al collo di 18.
Di
ciò si accorse pure Yamcha, il fidanzato dell’azzurra –AMORE… CHE GUARDI?- le dovette urlare
all’orecchio, data l’impossibilità di comunicare ad un volume decente.
-NIENTE!
NIENTE!- rispose lei, voltandosi e riprendendo a ballare.
Visto
ciò, Vegeta sogghignò: ci stava riuscendo!
Grazie per le recenzium!! ^.^ Avete visto che furbo Vegeta??? Mi raccomando,
commentate in tanti! Alla prossima!!
X MrsBrown: Vegeta
rappresenta un normalissimo diciottenne… Grazie per la recensione e i
complimenti! ^^
X
CamillaSsj5: Simpaticissima! >.<
X AtegeV: Leggi, leggi
e scoprirai dettagliamene il carattere di tutti i personaggi!
X miky_stardust: Uffi…
Ma è solo un ragazzo!!! Perché ci trattate tutti
così?? ç_ç
X lilac: …18!
X
Monica: Sembrano?? ^.°
X
santy86: Grazie bedda! ^_^
X
Nihal91: Aspetta a chiamarle “povere”...
X BulmaMiky: L’unica che abbia azzeccato il
pensiero giusto! TVB! *.*
Con
decisione e delicatezza, Vegeta scuoteva la folta chioma della sua dolce Bulma…
Erano
insieme nella stanza del diciottenne, sdraiati nel letto singolo, appiccicati
l’uno all’altro…
Vegeta
la cingeva a sé con la sua gambetta muscolosa
trattenendola per la nuca e fissandola dolcemente negli occhi.
Lei,
a sua volta, aveva la sua gamba sinistra in mezzo a
quelle di lui, forti e lo cingeva al fianco destro, accarezzandolo nella
guancia…
-Sei
bellissima…
-Anche tu…
Senza
proferire altro, Vegeta le si avvicinò e le posò delicatamente
le labbra sulle sue… All’inizio fu un bacio dolce, fuggiasco… Molti baci
rapidi, fievoli… Ma la passione crebbe poi di volta in volta… Le loro lingue
iniziarono a toccarsi, poi ad incastrarsi, poi a scavare l’una sotto l’altra…
La
pressione della mano di Vegeta dietro la testa di lei
crebbe…
Questo
però non bastò più!
Quasi
in sincronia, i due drizzarono sulle loro schiene: adesso erano in ginocchioni
sul letto, l’uno di fronte all’altro, senza staccarsi le bocche…
La
mano di Vegeta scese… stavolta raggiunse il bordo inferiore del dolcevita di Bulma… Lei,
completamente trasportata dall’eccitazione del momento, si lasciò spogliare,
cercando sempre di mantenere il più possibile il “contatto” con
Vegeta… ogni secondo era vitale!!
Spogliata
l’azzurrina, Vegeta fece altrettanto, liberandosi del maglioncino
con la velocità e la sensualità di cui solo un esperto è capace…
Bulma era
sua!
Riprendendo
i “contatti”, Vegeta passò alla seconda fase: il reggiseno…
Raggiuntolo,
con un tocco sapiente e abile, lo sganciò: la sua Dea adesso si mostrava in
tutto il suo splendore… Quei seni così sodi, grandi, proprio come li aveva sempre immaginati, adesso Vegeta li aveva davanti agli
occhi...
Con
un gesto lento li raggiunse… dapprima con le mani; voleva sentirli, tastarne
appieno la corposità, la rotondità, la perfezione. Inizialmente si limitò a
palparli, osservando Bulma mentre gemeva, poi passò a stimolarle i capezzoli per inturgidirli e, infine, raggiunse la bocca di lei, continuando
il lavoro di “petting” (di cui era molto esperto).
-Oh
Vegeta…
Con
impressionante rapidità, Vegeta si liberò degli “opprimenti” jeans aderenti e
dei calzini, rimanendo con i soli boxer neri e
tornando poi alla sua Bulma per procedere, anche lì,
alla “liberazione”…
Completamente
in balia del vigore maschio, l’azzurrina si lasciò, ancora una volta, spogliare
da lui… Cintala per i fianchi, Vegeta le abbassò la zip
posteriore della mini-gonna bianca che portava… La invitò a sdraiarsi…
Lei eseguì.
Poteva
osservarla adesso… Vedeva chiaramente che ormai Lei era in suo potere… Poteva farne ciò che voleva!
Lentamente,
il diciottenne Windsor le sfilò via prima uno e poi
l’altro collant, lasciandolasolamente
in perizoma e ammirandola ancora di più nel suo splendore, nella sua
impressionante magnificenza…
-Bulma… io…
-No,
Vegeta, non parlare…
Chiudendo
dolcemente la bocca dischiusa, le labbra del diciottenne padrone di casa, ora
apparivano sensualmente perfette, morbide…
Procedendo
adagio, le sue mani, scolpite e modellate dall’esperienza e dal lavoro manuale,
raggiunsero i fianchi dell’amica…
Sotto
i suoi occhi desiderosi, le tirò via anche l’ultimo pezzo… la foglia di fico
che ora celava la sua Femminilità, ora la lasciava esposta al Fatale Incontro…
Vegeta
avrebbe voluto parlare in quel momento, avrebbe voluto dirle tutto ciò che
provava in quel momento nel vederla, ma preferì obbedire all’ordine
prima impartito da Lei…
Fatto
ciò, anche lui si privò di quella fascia opprimente che ora sopprimeva i suoi
desideri ora ne dava il via libera…
Yin
& Yang s’incontrarono…
Dapprima
quel rendez-vous fu delicato, Vegeta preferì non andarci troppo bruscamente:
magari lei era ancora alle prime esperienze… Avrebbe potuto farle male! E
questo di certo era l’ultima cosa al mondo che desiderasse…
Lei rimase sdraiata, con le gambe allargate per far spazio all’altro
mentre che, attaccata ai bordi del letto, godeva di quella meravigliosa
sensazione… Vegeta la tratteneva per le gambe, mantenendo eretto il busto ed
osservandola dall’alto…
Con
colpi ritmici del bacino, quel valzer assunse, gradualmente, una sempre
maggiore velocità, velocità gestita dall’abile e
saggio maestro Windsor…
Vegeta
lo stava facendo… sì! Lo stava facendo con la ragazza della sua
vita… Quella volta aveva addirittura dimenticato di indossare il
preservativo, tanta era l’emozione e la frenesia! In quel momento, per loro, la
razionalità non esisteva… la realtà percepita non aveva
più senso… erano solo loro, unici, inglobati all’interno di un’unica sfera
dimensionale: la loro Anima.
Mantenendo
alti i livelli del piacere, Vegeta si accasciò su di lei, afferrandola per le
delicate mani, le cui palme erano ora rivolte verso l’alto, ed intrecciandosi
in un tenero e focoso bacio, mentre che l’atto sessuale si consumava…
Un
gemito…
Entrambi
avevano raggiunto l’apice… il vertice… la punta di
diamante…
-Oh… B-Bulma!
-Vegeta!!...
Vegeta
ansimava volgendo il capo verso l’alto e mostrandole il petto muscoloso… Lei,
ancora in preda all’orgasmo più grande della sua vita, prese a strusciare le
mani su quella grande piana collinata…
come per accarezzare una tenera bestiola…
-Vegeta…
-Dimmi,
amore mio…
-Girati…
Baciatola,
come per congedarsi, il diciottenne ne acconsentì la
richiesta, “uscendo” e provocando un’inversione dei ruoli: stavolta erano lui
sotto lei sopra.
Dispostasi
a cosce divaricate davanti al corpo stanco dell’aitante Windsor, Bulma si preparò ad eseguire le operazioni di “pulizia”.
-Vegeta…
-Che c’è?
-È la
prima volta che… io… beh, sì insomma… avrai capito!!...-
l’azzurrina arrossì lievemente. Vegeta ne scorse la reazione…
-Ah…
capisco… Ma se non te la senti io non ti forzo! Voglio solo che tu ti senta
perfettamente a tuo agio!- replicò lui, mantenendo comunque
la posizione…
-Oh,
Vegeta!! Io ti amo… Ti amo anche per questo!!E per questa stessa ragione io,
stasera, voglio renderti ancora più felice!
-Bulma…
Visibilmente
agitata, ma decisa più che mai a farcela, Bulma
superò le sue paure, le sue incertezze, i suoi limiti…
Dischiudendo
lievemente le labbra, raggiunse la di lui Virilità,
ancora contenente residui di quel caldo seme Windsor… Dapprima si limitò a
“baciarlo”… Poi, presoci gusto, passò all’azione, sciogliendosi completamente
di ogni freno e inibizione…
Vegeta
adesso era davvero al settimo cielo… Non riusciva più a capirci niente… Teneva
gli occhi verso l’alto, man mano che il suo respiro e il suo
autocontrollo andavano scemando…
-Oh sì!...
I’d give my all… to have…
just one more night with you… I’d risk my life to feel… your body next to mine…
cause I can’t go on… living in the memory of our song…
I’d give my all… for your love… tonight…
-Groan! Uff…
La
sveglia del telefonino, collegata con il ritornello della celeberrima canzone
della Carey, la preferita di Vegeta, suonò. La luce
del sole delle 7:00 del mattino penetrava debole dalle
tende…
Ma…
allora… tuttò ciò era stato solo… un SOGNO?
Sì…
Purtroppo anche stavolta il giovane Windsor dovette
fare i conti con l’amara realtà… Quella magica notte con Bulma,
quel suo desiderio, finalmente, realizzato erano destinati a rimanere… dei
sogni… Ma non finì però tutto così semplicemente…
-Hnnn… Hey, ma… che diavolo??...
Sfiorando
la zona pubica con la mano destra, Vegeta notò che si era verificato uno
spiacevole imprevisto: quell’intensa “notte d’amore”
con Bulma, aveva lasciato un ricordino… Sollevata la
coperta, Vegeta scoprì che il sotto del suo pigiama presentava una strana
macchia… di umido…
Provò
a percepirne l’odore appoggiandovi due dita… sì, si trattava proprio di quello…
l’odore era proprio quello di uova marce… e, a
giudicare dalla “densità” di quella macchia, credeva di aver capito cos’era
successo: aveva, ancora una volta, fatto uno dei quei sogni “bagnati”…
Restò
per un tempo a vergognarsi, in silenzio, dell’accaduto sicché non passò di là
suo fratello maggiore, il penultimo di cinque figli, Turles
il quale constatò l’evidente situazione imbarazzante del minore…
-Fratellino,
fai schifo!
Uhuhuhu!!! Ah!! Povero Vegeta… Tutto un sogno… Beh,
rileggendolo, questo chappy è, in un certo senso, nostalgico per me… Mi ricorda
perfettamente le mie esperienze passate e tutte le cavolate che noi adolescenti
abbiamo combinato… E a voi che ve ne pare? Mi
raccomando commentate!! Ah… una cosa… il rating “R” va ancora bene in questo caso?
X miky_stardust: Dice Vegeta di non sbavare troppo
altrimenti gli rovini i sedili!!!
X
CamillaSsj5: Grazie per il “brathless”!! XD
X
Monica: All’inizio di questo chappy ti
sembrava avesse funzionato, eh?
X lilac: Beh… sono comunissimi locali notturni
della città dell’Ovest… Comunque c’è di peggio in
giro, credimi! ^_°
X vit: Ehm… sei ancora viva??
^.^
X AtegeV: Sì sì mia
cara!!:-D Siamo tutti così! Eddai, scherzo!!... Non siamo mica
così rammolliti! Eheh!! >:-D
TVB piccola!
X
Nihal91: Dice Vegeta che se ti accontenti di lui passa a prenderti
stasera stesso!
Incuriositi
da quel brutto voto, pronunciato dalla voce tonda e simpatica del professor Popo, tutti i compagni di classe di Vegeta presero a
meravigliarsi accompagnando lo stupore del diciottenne in questione. Vegeta
aveva sempre avuto 9 in
biologia e ciò lo coglieva sicuramente di sorpresa…
-Ma
cosa… come?... io?...
Incredulo
dell’accaduto, il giovane Windsor si alzò raggiungendo
visibilmente scosso la cattedra ove stava seduto, con il suo giacchettino rosso rubino e il simpatico copricapo di fasce
con al centro una pietra preziosa, il gentile e competente insegnante.
-Professore,
posso vedere il compito?- chiese Vegeta grattandosi il
capo.
-Certo…-
rispose cordialmente il professor Popo, il quale
impugnò il compito e lo porse all’alunno -Ma che ti è
successo, Vegeta? Paradossalmente il tuo è stato quello che è andato
peggio! Ringrazia Dio che gli scrutini li abbiamo già
fatti e quindi questo non inciderà sul voto del primo quadrimestre!
Vegeta
restò per un po’ di tempo a fissare quel foglio pieno di scarabocchi con la
penna rossa: “Incompleta”, “0”,
“E poi?...”;
il mormorio di fondo, invece, continuava senza indugi, discutendo su questa o
quella partita di pallone o su riviste di cosmetici.
Osservando
ancora quel foglio, Vegeta si passò una mano sulla fronte e adagiò delicatamente
il foglio sul tavolo dell’insegnante.
-Professore…
non lo so… Posso recuperare?- chiese con voce
supplichevole e profondamente dispiaciuta. Di tutta il
risposta, il professor Popo, anima gentile,
ricambiò con il suo sempre solare e splendente sorriso, incoraggiando il
diciottenne con dei rassicuranti colpetti sulla mano sinistra.
-Dai,
non ti preoccupare… Certo che recuperi!! Ora vatti a
sedere che devo spiegare, su!- queste rassicuranti
parole fecero tornare il sorriso al diciottenne Windsor il quale eseguì la
richiesta e tornò a sedersi con una nuova speranza in cuore.
“…Shakespeare's works have been translated into every major
living language, and his plays are continually
performed all around the world. In addition…” DRIIIINN!
La campana della ricreazione
suonò.
La suadente voce di Bulma fu interrotta dal trillo di quel congegno metallico.
Era stata interrogata d’Inglese ma, interrotta,
rivolse uno sguardo alla professoressa Baba, anziana
donna di bassissima statura e dai capelli viola, la quale la squadrò com’era
suo solito, mentre che gli altri s’erano già alzati ed erano corsi al primo
piano per raggiungere il bar, strapieno per la tavola calda.
-Professoressa… continuo la
prossima volta?- chiese umilmente Bulma…
Continuando a rivolgerle lo
stesso sguardo di prima, l’anziana insegnante inarcò il sopracciglio e arricciò
il nasino increspato.
-Hmm… no! Va
bene così! Però la prossima volta cerca di guardare meno il quaderno
quando ripeti e… studia di più!- rispose l’insegnante con tono tra l’autoritario
e lo sprezzante.
-Ok! Grazie
prof!- esclamò estasiata la giovane Brief –Ma quanto mi ha messo?- chiese, stringendo a sé gli
appunti, con una certa curiosità…
Con un gesto del braccino scuro
e logorato dal tempo, la invitò a scostarsi, avvistando Vegeta che era l’unico
rimasto in classe, intento a messaggiare con
qualcuno…
-WINDSOR!...
Colto di sorpresa, Vegeta balzò
su se stesso e rivolse lo sguardo a quella piccola vecchia bacucca –Mi dica, prof!
-Tu quanto daresti
a lei- indicava Bulma –per quest’interrogazione?
-Quanto le darei?...- staccatosi dall’ampio display a colori del cellulare,
lo sguardo di Vegeta raggiunse quello di Bulma... I
due si fissarono per un po’, cercando l’uno risposta nell’altro.
Vegeta aveva un’espressione
intontita, se ci aggiungiamo che aveva anche la bocca leggermente spalancata,
come per dire “Boh… io… che devo dire…”;
dal suo canto, Bulma, appariva “speranzosa”, come se
stesse gridando un dolce aiuto al suo salvatore, con due occhi pieni di
commozione e di carica emotiva, con le labbra appena adagiate l’una all’altra
in un tenero ammiccare di un sorriso.
-10…- sospirò
lui, ormai al settimo cielo... Bulma accennò
una minuscola risatina, coprendosi la boccuccia con le mani.
-Nah!-
bofonchiò la vecchietta, gesticolando –E pensare che ritenevo
tu avessi maggiore capacità di giudizio!! Mi deludi, Windsor! Comunque…- continuò impugnando la penna e cercando la
lettera “B” sul registro personale –per quanto riguarda te… ti do 7½. Ho voluto
premiarti per questa volta!
-Wow! Grazie!!-
gridò emozionatissima l’azzurrina Brief.
Alla sua gioia corrispose quella di Vegeta che, silenziosamente, sorrise
compiaciuto. Tra l’altro a lui piaceva osservarla mentre
faceva i salti di gioia: diventava ancora più carina!
Con la sua “catwalk”,
Bulma raggiunse il suo
posto, infilando all’interno dello zaino i propri appunti.
-Hai visto? Non sono un genio?-
domandò al vicino Vegeta, visibilmente felice.
-Sì… sei stata
bravissima!- corrispose lui, con un tono molto, ma molto dolce. Di
risposta, Bulma si limitò a sorridere tra sé.
-BULMAAA!
-AMOREEEE!!
Yamcha, il
ragazzo di Bulma, era appena entrato, portando con sé
i pezzi di tavola calda che andava a prendere apposta
per lui e la sua ragazza. Lei gli si gettò sul collo, baciandolo
appassionatamente e stringendolo forte forte
a sé. Tutto avvenne sotto gli occhi indignati e, apparentemente indifferenti
della docente di Inglese, che raccattava le sue cose.
-Buongiorno professoressa…- la
salutò Yamcha.
-Ciao…- rispose lei con tono
sdegnoso.
La coppietta si sedette sul
banco di Bulma, scartando le cibarie, appostati l’uno
accanto all’altro e cominciando a parlare del più e del meno, di cosa avessero
fatto, di cosa avrebbero fatto…
Chiaramente, tutto ciò non fu
digerito da Vegeta che, con un sonoro sbuffo, abbandonò l’aula dirigendosi per
il corridoio, con la sua tipica camminata sinuosa e sexy.
La sua reazione attirò l’attenzione dei presenti e, in particolare, della
coppietta, che scostò lo sguardo dalle cartocciate, cercando la figura del diciottenne Windsor…
Bulma restò a
fissarla per un tempo impercettibilmente più lungo…
-Amore…- la destò d’improvviso
il suo ragazzo, cingendola con la sinistra per un fianco, sgamandola
con lo sguardo perso nel vuoto.
-Ah, sì?
-Che hai?
-Niente… è che mi ha interrogato
d’inglese e sono ancora un po’ confusa…- abbozzò una scusa –Sai, però mi ha
messo 7½!! Non è fantastico?- simulò,
fintamente estasiata.
-Davvero???
Ma è magnifico, amore!!!- replicò sinceramente compiaciuto il giovane ragazzo
del quarto, schioccandole poi un sonoro bacio sulle labbra.
-WINDSOR…- la rauca voce della
sua vecchia “teacher”, richiamò l’attenzione di
Vegeta che proseguiva lento lungo il corridoio, che si fermò e voltò
all’improvviso.
-Sì, prof…
-Ti piace, vero?- chiese con certa
curiosità, alludendo a Bulma.
-No… ma che va
a pensare!!- Finse lui, arrossendo palesemente –E poi è anche fidanzata!!-
aggiunse, marcando con decisione l’ultima parola. La vecchia megera ridacchiò
istericamente per un istante portandosi una mano in bocca…
-Ihih!! Beh, sapessi cosa ho scoperto oggi…
-Cos’ha
scoperto??- riprese lui, abbandonando la finta aria di
disinteresse.
-È un segreto… non devi dirlo a
nessuno!!- bisbigliò lei, portando il suo indicino di fronte alla boccuccia ormai arida per la vecchiaia.
Vegeta annuì, curiosissimo e impaziente. –Beh… oggi, sbirciando sui suoi
appunti, ho visto scritto a matita, sul lato in basso a sinistra del foglietto,
il nome “Vegeta”… Ho visto che poi di sopra c’era stato passato un colpo di
matita, come per cancellarlo…- Vegeta rimase a bocca aperta… -Beh…- riprese lei
con fare orgoglioso, battendogli dei colpetti sulle giovani spalle muscolose –A meno che in questa città non ci sia un altro che porti
questo nome… Tanti auguri, bello! Ciao!!
Vegeta
non corrispose il saluto, rimanendo pensieroso in mezzo al
corridoio…
Destatosi dopo un po’ da quello
stato di immobilità, raggiunse i suoi amici al
cortiletto della scuola…
-Hey tu,
scansati!!- ordinò con tono autoritario Vegeta al suo
amico Crilin, che in quel momento era in compagnia
della fidanzatina infedele 18…
-Ah… sì… ciao Vegeta!- biascicò
lui profondamente terrorizzato dall’amico.
-Ciao bello!!-
soggiunse la bionda sensualmente. Il diciottenne si limitò a ricambiare con uno
sguardo.
-Come è finita oggi?? Ti sono serviti quegli appunti d’italiano?- chiese con
fare interessato Vegeta all’amico Goku, che in quel
momento stava seduto lì.
-Ah sì! Mi sono acchiappato un
bel 7!!!- replicò l’altro con la bocca ancora piena.
-Wow!! Mi fa piacere un casino!! Sai…- il diciottenne Windsor
assunse un tono incalzante –Oggi ho scoperto una cosa troppo bella!!
-Che
cosa?- domando Goku, fingendo disinteresse, mentre in
realtà lui era la curiosità personificata. Vegeta si avvicinò al
suo orecchio destro, si coprì adeguatamente con il dorso della sinistra e gli
bisbigliò qualcosa…
-Mi raccomando, non dirlo a
nessuno!!- gli intimò poi a volume normale,
invitandolo a mantenere la cosa segreta. Goku,
chiaramente, da gran figlio di…, vabbé ci siamo
capiti, quale era, non controllò il volume della voce
squillante già per natura.
-CHE COSA?- prolungò in maniera
imbarazzante l’ultima vocale, attirando l’attenzione degli astanti –BULMA HA
SCRITTO IL TUO NOME NEI SUOI APPUNTI????- anche qui
allungò indefinitamente la “I”.
Rosso per l’imbarazzo, Vegeta
non riuscì a digerire quel colpo sinistro ricevuto dal
suo migliore amico; tuttò ciò aveva provocato
l’interessamento generale della questione, tant’è che
dovunque volavano parole come “Bulma”, “Vegeta”, “Yamcha”…
Tradito dal migliore amico in
quel modo e carico di rabbia in cuore, Vegeta si scagliò addosso a Goku, colpendolo violentemente con dei pugni in pieno volto
e atterrandolo.A sua volta, l’amico
infedele rispose con una serie di pedate e sberle…
Nessuno osò però alzare un dito per dividerli, anzi tutti osservavano la scena
impietriti, altri ancora tifavano per le differenti “fazioni in guerra”…
Dio solo sa come sopravvissero i
due a quello scontro rosso scarlatto…
Eccomi qua con il chappy del sabato sera
(e sì, neanche questo Saturday… ç_ç)…
Che ne pensate della bastardaggine “Gokuiana”… Da buon OOC quale è, il
mio racconto prevede anche questo! E poi Gokuce lo vedo fare il bastardo, SÌ! SÌ! Comunque
sia, ringrazio tutti coloro che mi seguono e vi chiedo di continuare su questa
scia e cioè commentare!! Grazie!! Alla prox!! ^^
X
Nihal91: Ehm… Turles è fidanzatissimo!! Ma lei vive alle Montagne del Nord e la vede solo una
volta a settimana!!Quindi
quasi quasi…
X AtegeV: Ancora non mi hanno chiesto di cambiare
il rating. Quindi fino a quel momento non lo cambierò!!
X BulmaMiky: Ti ringrazio per il “PERFETTO”… non
sai quanto mi gratifichi!! Un bacione.
gianpy
X lilac:Vegeta è un personaggio multisfaccettato!!
X
luisa87: Beh… con la batosta di oggi credo
che abbia ancora altri ostacoli davanti! Quindi dovrà proprio cambiare
strategia!!
X
Videl91: Grazie Videl!!
Baci. gianpy
X vit: Fai scorrere la storia e vedrai se si
decideranno o meno… Un bacino. gianpy
-RAZZA
DI IDIOTI! Sapete quanto vi verrà a costare questa bravata? Ben due giorni di
sospensione!
Il
preside Muten, rettore della OrangeScientific High School, interrogava ora i due diciottenni, Goku e Vegeta, reduci della furiosa lite che li vedeva
coinvolti durante l’ora della ricreazione.
Se l’erano cavata con qualche graffietto in viso,
qualche fascia elastica sulle costole ed alcuni cerotti sui labbri tumefatti. Fortunatamente niente di più grave.
Certo
era che nessuno intervenne per separarli, anzi c’era chi, goliardicamente, li
incitava a “picchiare più duro”, a “spaccare le ossa”. L’intervento
provvidenziale di Piccolo, un saggio diciannovenne, ripetente di un anno, servì
a scampare la tragedia di qualche naso rotto o qualche
braccio spezzato.
-Ragazzi-
riprese l’anziano ma arzillo preside –Sapete benissimo
che ormai siete all’ultimo anno. Voi dovreste dare l’esempio e non scannarvi
come due animali feroci. Lì vi stavano a guardare
ragazzini del primo e del secondo. Secondo me non
hanno reagito perché pensavano che una lite per l’inadempimento di una
promessa, una sciocca promessa se posso permettermi di aggiungere, fosse una
cosa giusta. Tu, Goku- continuò
volgendo lo sguardo sul diciottenne Son, che adesso
portava anche una benda sulla testa, a causa di un leggero colpetto con il
terreno –Ti sei comportato in maniera sleale con il tuo compagno. Anche se non sono affari miei, ritengo opportuno che tu gli
chieda delle profonde scuse per il tuo comportamento infantile. Comportamento
che, in parte, giustificherebbe la reazione violenta
di Vegeta… Riguardo a te, invece, signorino…- stavolta si voltò dal lato di
Vegeta, che portava un cerottino sul labbro inferiore spaccato, imbronciato e
con lo sguardo in una direzione misteriosa –Cioè… Ma mi chiedo dove andremo a
finire!!- continuò il preside leggermente indignato –Parti all’improvviso e
PUM! ti scaraventi addosso a un tuo compagno come un
leone azzanna una povera gazzella. Windsor… sei uno dei nostri migliori
studenti! Sai che, una volta sparsa la voce di questa lite, il prestigio della
scuola sarà inevitabilmente macchiato?- a tale rivelazione Vegeta inarcò un
sopracciglio… ciononostante, in quel momento a lui non glie ne poteva fregare di meno. Ma… -Per questo motivo tu quest’anno non parteciperai alla competizione nazionale e
liceale di Karate… Mi dispiace!- concluse,
profondamente deluso e dispiaciuto, l’ardito preside Muten.
Il
disinteresse di Vegeta scomparve.
-Ma
preside!!... No, non può farmi questo!- Vegeta ci
teneva molto a partecipare a quella competizione. Lui era sempre stato un
campione storico di quella competizione. Sin dal primo anno aveva vinto,
portando a casa e regalando alla sua scuola ben 4 trofei. Non partecipare quest’ultimo anno per lui era stato un colpo veramente
basso, una profonda ferita al cuore.
E
tutto per colpa di Goku!!
Quel
bastardo, che fino a mezz’ora prima considerava suo migliore amico, lo aveva
tradito, gli aveva voltato le spalle in una maniera così sciocca e infantile
che chiunque avrebbe vomitato…
Ma in
realtà Vegeta non aveva perso solo la possibilità di partecipare al torneo…
Un’altra, triste, realtà saliva a galla: tra lui e Bulma
non ci sarebbero state più speranze… in maniera definitiva! Lei lo avrebbe
certo visto come uno da cui stare alla larga, come un
galletto che si vantava pubblicamente delle sue conquiste, come uno che se la
tirava spudoratamente. No… stavolta era proprio finita…
Erano
questi i pensieri che giravano nella
mente di Vegeta, il diciottenne Windsor dei Monti Paoz.
-Mi
dispiace Vegeta- proseguì l’anziano rettore del liceo –Ma
non posso permettere che tutti, in quel torneo, ci riconoscano come “Scuola
violenta”… No, non posso permetterlo. Troveremo un sostituto per te…
-Preside…-
proruppe improvvisamente Goku,
uscito da quel silenzio e sentendosi, inconsciamente, chiamato a prendere parte
in causa –Io sono arrivato secondo alle selezioni interne di quest’anno!
-Tu… Son!- replicò indignato il preside sbattendo energicamente
un pugno con la mano destra sulla cattedra personale rivestita in velluto –Con quale faccia tosta mi chiedi di voler
partecipare al Torneo nazionale… eh? Ma dico io…-
continuò, assumendo una connotazione sempre più altera nel suo tono di voce
–Prima mi combini un disastro del genere e poi, con non so che quale coraggio,
mi vieni a chiedere di sostituire un tuo compagno di sventura? Son, mi dispiace dirtelo, ma la tua immaturità e
irresponsabilità crescono di giorno in giorno…- Goku
abbassò la fronte, profondamente vergognato di quel suo comportamento; il
preside riprese -Comunque il sostituto sarà il terzo classificato alle
selezioni interne- al continuare del dialogo del rettore, i due annuirono
conoscendo già il nome del candidato –Si tratta del giovane Mirai Trunks, un valente giovanotto del terzo anno… Quello coi capelli lilla insomma. Lo conoscete?
-Sì…-
confermò Vegeta –E’ mio nipote. Figlio di mia sorella
maggiore.
-Ah,
si?! Bene, in tal caso puoi fornirgli accurate
delucidazioni sullo svolgimento della competizione. E ancora meglio è il fatto che siete parenti…- concluse il vecchio Muten, contorcendosi le scheletriche mani e sistemandosi
gli occhiali sul naso magro e adunco –Comunque… ragazzini miei… adesso voglio
vedere una sincera stretta di mano tra voi due! Su!
Chiaramente,
Goku e Vegeta tergiversarono per innumerevoli attimi.
L’odio che permeava dai loro sguardi era impressionante. L’uno avrebbe
desiderato vedere l’altro sepolto in uno dei più tetri e oscurati antri della
terra, con il corpo marcito dai vermi…
Si
odiavano in quel momento: uno per motivo, l’altro per diversi motivi.
Ma comunque sia, per accontentare le richieste del loro
superiore, entrambi, seppur molto forzati, preferirono non disubbidire,
stringendosi la mano destra, in segno di riappacificazione, finta
riappacificazione… S’incrociarono con degli sguardi assassini, come per dire
“Appena usciamo fuori io ti ammazzo.” “Non resteranno che le tue misere ossa
spezzate”…
Il
preside Muten preferì non scendere in dettagli
“emotivi” e preferì contentarsi di quella stretta di mano, seppur fredda e carica di odio.
-Bravi,
ragazzi! Così si fa! Adesso potete pure tornare in classe. La sospensione partirà
da domani!
Congedatisi
dal preside, i due varcarono l’ampia porta a due ante in
legno che dava ingresso all’ufficio presidenziale, e raggiunsero il corridoio
del primo piano che, con le sue ampie vetrate, forniva una piacevole veduta del
cortile della scuola e della città dell’ovest, centro ipertecnologico
in continua evoluzione.
Fermatosi,
Goku raccolse le emozioni, cercando di redimersi…
-Vegeta…
A
tale richiamo, anche il diciottenne Windsor si fermò…
Senza voltarsi rispose in maniera gelida, senza lasciar trasparire alcuna
sensazione… né odio… né sdegno… né altro…
-Goku, no…
Non dire niente. Dopo quello che è successo oggi, io
non voglio più essere tuo amico. Fai finta che non ci siamo mai conosciuti, non
rivolgermi più la parola. Anzi, quando mi vedi bada di girare al largo, perché
il solo incrociare il tuo sguardo mi dà sui nervi…- detto questo, Vegeta contrasse forte il pugno destro e gli occhi, cercando di
reprimere la rabbia –In una parola: VAFFANCULO GOKU! Sparisci dalla mia vita…-
concluse il diciottenne Windsor, dirigendosi poi verso
le scale per raggiungere la classe.
Goku
restò immobile in mezzo al corridoio. Si sentì profondamente in colpa per ciò
che era successo e la reazione di Vegeta era stata, secondo lui, più che
giustificata. Si sentiva un verme, un idiota che, con l’incoscienza di un
bambino di tre anni, aveva spifferato a centinaia di persone un segreto che
l’amico gli aveva raccomandato di custodire gelosamente…
-PORCA
PUTTANA!- esclamò incazzato il diciottenne SonGoku, mollando un potente
calcio sulla parete bianca, lasciandone un permanente segno con la suola delle scarpa.
-Professoressa
posso entrare?- chiese con voce flebile il diciottenne
Windsor all’avvenente e gentile professoressa Satan,
giovane donna sulla trentina dagli occhi azzurro cielo.
-Sì,
Vegeta… Entra!- rispose lei con tono più calmo che
mai.
Il
“colpevole” entrò…
Si
respirava aria di tensione fra quelle quattro bianche mura, illuminate dal sole
che proveniva dalle ampie finestre scorrevoli. Nessuno osò proferire parola a
Vegeta, tanto meno la sua dolce Bulma, che ora lo
squadrava con aria più repellente che mai. Si poteva perfettamente leggere nei di lei occhi la profonda disillusione da quelloche reputava il “ragazzo ideale”, un ottimo
fidanzato su cui fare affidamento. Adesso più che mai provava nel vederlo un
istintivo senso di repulsione, avrebbe voluto frequentare una scuola lontana
almeno mille miglia da quella maledetta città…
Lo
odiava…
Non riusciva
a concentrarsi sapendo che “quello lì”, stava ora seduto dietro di lei, con il
suo labbro tumefatto coperto dal cerotto e pieno di graffi sul viso. No… non
poteva accettare quella situazione…
Ma così
fu invece…
Frastornata
dai suoi continui pensieri “Yamcha” “Vegeta” “Yamcha”, l’azzurrina diciottenne BulmaBrief non riusciva più a fare
il quadro della situazione…
Cosa
stava spiegando la prof?
Era
la seconda guerra mondiale o la rivoluzione francese? La fine del mondo o la
venuta di Cristo?
Beh,
in qualunque caso, la battaglia che in quel momento era combattuta dentro di
lei, era sicuramente più grande di qualsiasi altro
conflitto storico…
-Chi
mi sa dire cosa accadde il 7 dicembre 1941?- chiese, indossando gli occhiali,
la bellissima VidelSatan,
docente di Lettere e Storia. In molti alzarono le braccia…
-Tu… Vegeta!- continuò, indicando l’aitante diciottenne non al massimo
della forma.
-Il Giappone attaccò gli USA a PearlHarbor…- rispose lui, decisamente
sottotono.
-Bravo Vegeta!
La spiegazione continuò mentre che l’interesse ad essa calava sia da parte di Vegeta che di Bulma, assorti in pensieri ben più distanti…
DRIIIN! –…E per domani fatevi anche il ventesimo e il ventiduesimo
capitolo! Buongiorno ragazzi!- terminò la professoressa Satan,
la cui voce fu inframezzata dal suono stridulo e
sordo della campanella delle 13,30, orario che segnava il termine delle
lezioni.
L’azzurrina
e il suo spasimante non si salutarono… Con una fredda e distaccata cautela, le
loro strade si separarono, prendendo direzioni differenti.
Raggiunto
il cortiletto d’entrata, Bulma fece per cercare Yamcha, suo unico e grande amore, che certamente una
stupida scritta a matita sugli appunti di inglese non
gli avrebbe di certo portato via…
Lo
individuò…
-Amore…
ti devo parlare… per quello che è successo oggi…- disse
lei, con la voce rotta dal pianto che stava per fuoriuscire dalla sua gola ma
che, abilmente, riuscì a trattenere. Di tutta risposta, lui, mantenendo una
certa calma e rigorosità, la guardò negli occhi, con aria profondamente
dispiaciuta. Nonostante tutto, però, non l’aggredì…
-Bulma…-
preferì chiamarla per nome; in quel momento non si sentiva più sicuro dei suoi
sentimenti verso di lei –Io ti chiedo solo una cosa…
-Dimmi amore!- disse lei, con una voce sempre più fragile e ormai sul
punto di far traboccare quel vaso pieno di lacrime. Preferì comunque
mantenere le distanze da lui, per una questione di rispetto verso i suoi
sentimenti.
-Io
devo pensarci… concedimi un po’ di tempo… Ti farò sapere
quando avrò fatto maggiore chiarezza dentro di me. Ti prego, rifletti un
po’ anche tu…- Ma all’udire queste parole, la goccia confermò il proverbio… Bulma non trattenne le lacrime. Mangiata dalla
disperazione, lo supplicò…
-YAMCHA!
Ti prego! Non crederai davvero che io mi metta a pensare ad un altro?? Sono tutte balle quelle della scritta sul foglietto…
Ecco, guarda!- Sempre più disperata, aprì lo zaino e lanciò fuori tutto ciò che
esso conteneva –Dimmi dove la vedi una scritta di quella!!
DIMMELO YAMCHA! Io ti amo e non voglio perderti!
Le
sue grida di disperazione suscitarono l’interesse di alcuni
altri ragazzi che, come durante la scena di lite a cui avevano assistito
qualche ora prima, ora osservavano apatici quel melodramma che ora metteva in
atto l’azzurrina Brief. Yamcha
si vergognò profondamente mentre che Bulma piangeva
come una matta ai suoi piedi.
-Bulma ci
devo pensare… Ciao!- e detto questo, insellò il motojet e si recò a casa, abbandonandola lì, in mezzo al
cortile, disperata, accerchiata da una quantità considerevole di fogli e di mura bianche…
Sola…
Ehi ciao!! Come va la vita?? Vi è piaciuto questo capitolo con “guest stars” Vegeta incavolato e Bulma
disperata?? ^.° Commentate, please!!
X
CamyllaSsj5: Ecco… l’ha scoperto… Certo che zitta non ti potevi stare,
eh? >:-(
X
Videl91:Goku zitto? Che espressione “ossimorica”!!!O.O
X lilac:Ihih! >:-D Io shonocattivishimo!!
Ma ancora il bello è tutto da vedere!!
X vit:¡Graçias!… Besos. gianpy
X
Nihal91: Ehm… non essere così spudorata in pubblico!! La fidanzata di Turles abiterà
in montagna ma possiede anche lei un PC… Ti ha sgamato!!! O.O SCAPPA!!
X BulmaMiky: Grazie!!!
Baci. gianpy
X AtegeV: Io userei una parola diversa da “mito”
per definire 18… Non sei d’accordo?? Povero Crilin!!ç_ç
-Chi
è?- domandò la voce metallica di Lina, sorella maggiore di Vegeta, al citofono.
-Vegeta.-
rispose lui con tono assolutamente ed esplicitamente svogliato e monotono.
-Ah…-
rispose lei comprendendo.
Varcato
il portoncino in metallo e vetro, il diciottenne salì
le bianche scale in marmo che giravano poi a destra per raggiungere il primo
piano, ove abitava Lina con suo marito Eric e loro
figlio Trunks, un educato e tranquillo sedicenne dai
capelli lilla, amante dello sport e delle arti marziali. Egli, nonostante
l’età, è nipote di Vegeta poiché sua sorella maggiore, Lina, ha 32 anni e,
chiaramente ha avuto il suo primo e unico figlio alla tenera età di 16 anni, in
seguito ad una sciocchezza adolescenziale commessa in occasione delle “prime
esperienze”. Decise comunque di tenerlo quel bambino e così fece Eric, aitante poliziotto dai capelli lilla, padre di Trunks e attuale marito di Lina.
-Ciao!-
lo salutò lei appostandosi davanti la porta d’ingresso in legno massiccio.
-Ciao…-
rispose lui atono.
Entrato,
Vegeta raggiunse la cucina, situata a destra dell’ingresso e a cui era
possibile accedere per una porta scorrevole a scomparsa.
-Vegeta!-
lo accolse con tono gaudente il nipote, intento, a quanto sembrava dai quadernoni aperti sul tavolo, a svolgere alcuni esercizi di
matematica, materia per cui Vegeta provava un profondo e sincero odio.
-Ciao
Trunks… Che facciamo?- domandò il diciottenne Windsor
con tono tranquillo ma comunque celante una leggera vena d’invidia e disprezzo.
-Sì…-
rispose l’altro raccattando tutto il materiale scolastico sparso sul tavolo –Un
attimo che poso queste cose e mi metto la tuta... Dove ci alleniamo?- chiese
poi il figlio di Lina infilando alcuni quaderni nello zaino.
-Nei
boschi Paoz!
Giunti
ai boschi Paoz, non molto distanti dalla dimora del
nipote di Vegeta, i due fecero un po’ di riscaldamento prima di passare al
combattimento.
Si
poteva percepire chiaramente il profondo odio che Vegeta provasse per quella
situazione.
Ma
nonostante ciò e la fascia elastica decise comunque di aiutare suo nipote
poiché, alla fine, non l’aveva mica voluto lui che i due “ex-amici” si scannassero
come due pit-bull quella mattina…
-Ci
sei, Vegeta?- così lo chiamava Trunks poiché, data la
lieve differenza d’età, chiamarlo zio gli sembrava esagerato, e poi anche
Vegeta era d’accordo…
-Sì, Trunks! Forza!
E
assumendo le varie posizioni di combattimento e difesa, i due cominciarono a
sganasciarsi a colpi di pedate, pugni e capriole varie, com’era nell’arte
marziale e karateka.
•••••••••••
Frattanto,
in casa Brief, una giovane ragazza piangeva inconsolata
sul suo letto, con forti gemiti e singhiozzi udibili da ogni parte di quel
grande villino.
L’azzurra
BulmaBrief, bellissima
diciottenne, stringeva in mano una foto del suo ragazzo Yamcha,
come si usa fare quando si perde una persona cara…
La
sua reazione fu forse esagerata, ma comunque nei suoi occhi gonfi di pianto si
poteva leggere chiaramente il profondo dispiacere e rabbia e disperazione che
provasse per ciò che si era venuto a creare…
-Oh Yamcha… che stupida che sono stata!!- si ripeteva a voce
alta e rotta dal pianto.
Quel
giorno non aveva pranzato, era subito corsa in camera sua e, dato che era sola
in casa, poiché i suoi genitori si ritavano tardi dal
lavoro e la sua sorellina Bra, graziosa bambina
identica a lei di soli sette anni, rimaneva a scuola, poiché aveva il “tempo
pieno”, Bulma si era chiusa in camera sua e si era
gettata sul letto con un unico obiettivo: sentirsi in colpa.
-BULMAAA!!
Dove sei tesoro?- la voce stridula della signora Brief,
che si ritirava sempre prima del marito, riecheggiò per tutta la casa, cercando
risposta dalla figlia che, insolitamente, non stava seduta sul tavolo a
guardare i cartoni animati come faceva sempre da quando era bambina.
-BULMAAA!!
Sei in camera tua?- la risposta alla domanda della signora Brief
arrivò tramite i forti lamenti che la figlia accusava da camera sua.
-BULMA!
Che ti è successo?- la donna, recatasi in fretta e furia nella direzione
indicata da quel triste vocio, fu però bloccata dalla maniglia della porta,
evidentemente chiusa a chiave.
-BULMA!
Piccola mia, aprimi per favore! Sono io, la tua mamma!- la implorò la donna
dagli occhi sempre chiusi.
-MAMMA
VAI VIA! Per favore… voglio restare sola!
-Bulma…
-MAMMA
VATTENE!
•••••••••••
SMS: amore t prego!... risp!
t amo + della mia stessa vita e nn saprei cs farei senza d te! risp!! t
amo!
-Ma che cavolo vuoi, puttana!
-YAMCHA! Che cosa sono queste parole!
-Ops…- si portò una mano alla bocca –Scusa
mamma!
Innumerevoli furono i messaggi che la disperata Bulma inviò al suo ragazzo. Quest’ultimo
non si rivelò affatto dispiaciuto della situazione venutasi a creare, anzi
rivelò una certa vena di menefreghismo, mangiando tranquillo e seguendo i
programmi trasmessi qua e là per i canali trasmessi dal tubo catodico.
In effetti il suo comportamento era parzialmente giustificabile:
in fondo in fondo lui non aveva alcuna colpa di ciò che era successo e quindi
dal suo canto aveva ben poco da disperarsi.
Certo era che, però, se avesse veramente tenuto, anche un po’, a
quella ragazzina disperata, non avrebbe un simile atteggiamento…
SMS: amore ti prego! risp!
io nn ce la faccio +… perdonami! sn
stata un’irresponsabile, una sciocca, qualsiasi cs tu
voglia definirmi… ma t giuro ke io nn ho mai amato nessun altro quanto te! risp
ti prego!
“ma t giuro ke io nn ho mai amato nessun altro quanto te!” queste parole
ricomparvero più volte sotto gli occhi indagatori del diciottenne Yamcha che, come provocato, scelse subito l’opzione
“Rispondi” e scrisse, anche lui, il suo SMS.
SMS: Nn hai amato
nessun altro qnt me… Allora vuol dire ke l’hai amato + d me! Vero? Cmq
un’ultima cosa Bulma… nn mi
cercare +! Va dal tuo Vegeta e digli cs provi
veramente… Sn stufo di baciarti e sentirti cn il cuore da tutt’altra parte… Nn è qstquelloke voglio da te! Fatti la tua vita ke io mi faccio la mia… t lascio. Addio.
-Oh… così non rompe più i maroni!- pensò e sospirò
soddisfatto Yamcha, gettando sul tavolo il cellulare.
-Ma con chi ce l’hai, si può sapere?- gli
chiese curiosa la madre?
-Niente mamma… Io e Bulma ci siamo lasciati.
-VI SIETE LASCIATI? E me lo dici così
tranquillo?- obiettò lei visibilmente sconvolta, alzandosi.
-E che devo fare? Mi devo mettere a urlare
e a piangere come una femminuccia?- rispose lui antipaticamente, com’era suo
solito. Detto questo, impugnò sottobraccio il suo fido gattino, Puar, e si andò a chiudere in camera, senza terminare il
pranzo, per evitare l’ennesima predica da parte di “quella donnaccia”.
Lei non capì…
Ho cercato, in questo capitolo, di rendere più realistiche possibili
le figure adolescenti di Bulma e Yamcha…
spero di esserci riuscito!!! Alla prossima!!
Commentate! Ciauz!!
X
Videl91: Ciao collega!! Domani pubblico il
terzo chappy! ;-)
X lilac: CATTIVISSIMO!!
>:-D Comunque hai proprio capito bene… il bello deve
ancora arrivare!! Chi pagherà lo scotto?
X BulmaMiky: Grazie! Baci. gianpy
X
Nihal91:Ehm… ha anche il navigatore satellitare… ç_ç
Ma non sapevo che “Nihal91” fosse un satellite!!
X AtegeV: Tranquilla che ne passerà di tempo
perché le cose si rimettano “veramente” a posto!
Visibilmente
intimorito, Trunks, allenandosi con Vegeta, cercava
di placare la tensione che caratterizzava suo zio in quel momento.
Sicuramente
il diciottenne Windsor risentiva ancora di quel
fattaccio successo in mattino e, per questa ragione, si sfogava violentemente
con il nipote che, difendendosi abbastanza bene, riusciva a parare i suoi
micidiali calci e pugni.
Vegeta non si controllava più!
Nella
sua testa c’era un solo pensiero: “Ti odio Goku! Devi
morire! DEVI MORIRE!”
-DEVI
MORIREEEE!!- il suo pensiero acquistò volume e, con un
potente grido, si scagliò di tutta furia sul nipote che, vedendosi ricevere un
pugno inaspettato in pieno stomaco, non seppe reagire.
-Ma
cosa…- sconvolto, Vegeta si domandò cosa avesse combinato, osservando il nipote
in ginocchio per terra, tossente e con le braccia avviluppate alla zona
addominale.
-Oh…
ma che cazzoho fatto! Scusa
Trunks! Ti fa molto male?
-No… N-non ti preoccu…pare Vegeta! M-ma oggi non mi va
più di allenarmi…- rispose dolorante Trunks, cercando
il più possibile di trattenere le lacrime di dolore:
ricevere un pugno da uno zio come Vegeta è come riceverlo da un peso massimo!
Rispettando
le volontà del nipote, Vegeta lasciò il posto tornando direttamente a casa; non
sarebbe passato a salutare la sorella perché altrimenti lei si sarebbe chiesta
il perché della sua venuta solitaria, senza il nipote. Quest’ultimo,
ben conosciuto da Vegeta, sarebbe comunque stato
capace di riprendersi e tornare a casa da solo.
Il
diciottenne dai capelli corvini prese la linea autobus cittadina n°418, la
quale l’avrebbe lasciato proprio di fronte casa. Sceso dall’autobus, raggiunse
il porticato e suonò il campanello…
-Chi
è?- una voce maschile, scura, cupa rispose al
citofono: si trattava di quella di suo fratello Napa,
il tanto odiato fratello maggiore. Quest’ultimo non
rispondeva mai al citofono e, se oggi l’aveva fatto, c’era sicuramente un
motivo: era solo in casa. Vegeta odiava questa situazione, perché significava“silenzio di tomba
più assoluto”; i due infatti non comunicavano, erano in perenne litigio. Infatti il carattere di Napa
risulta molto difficile da comprendere poiché non si sa mai se con lui si fa la
cosa giusta: non si sa come rispondergli, come porgersi, come dirgli che la
cena è pronta… No! Proprio niente… E se le cose tra lui e il fratello minore
sembrano essersi sistemate… ecco che c’è lo zampino del diavoletto che fa
andare le cose storte!! I loro litigi durano parecchio
tempo (a volte è storia di mesi!!) e ad esempio
l’ultimo è avvenuto circa un mese fa dalla data odierna per una banalissima
questione: decidere il programma da vedere la sera in TV! E
da quel momento i due non si parlano… Anzi: Napa non
parla più con nessuno, nemmeno con sua madre e passa tutto il tempo libero in
palestra e di fronte quel dannatissimo PC “rovinavite”.
-Apri…-
risponde come di consueto Vegeta.
Entrato
in casa, il diciottenne si diresse immediatamente negli sportelli superiori
della cucina contenenti i tanto amati croissant al cioccolato.
Acceso
il microonde, ne infilò dentro uno, poiché a lui
piacevano belli caldi e fumanti. Contemporaneamente, accese anche la TV.
Uscito
il croissant bollente dal forno, seguì con particolare interesse, un
talent-show che trasmettevano in quella fascia oraria, cioè verso le 17, ove
diversi ragazzi convivevano all’interno di una scuola di canto, ballo e
recitazione. Gli piaceva il programma in sé per le discipline artistiche e per
le varie discussioni che animavano i pomeriggi dei protagonisti e, tutto
sommato, anche i suoi pomeriggi “neri”.
Terminato
il programma, raggiunse la sua cameretta, con l’intenzione di ivi chiudersi
sino all’ora di cena: era sicuro che quella sera non sarebbe uscito!
Toltosi
le scarpe e indossato il pigiama, nonostante l’orario, premette il pulsantino d’accensione del suo PC dal case nero e
illuminato di luci blu, e raggiunse subito il suo blog
personale dove, con suo grande stupore, trovò ben 25 commenti sul suo ultimo
intervento pubblicato, quello sulle sue incertezze.
Lesse
ad uno ad uno ed attentamente i commenti. Tra questi, uno balzò in modo
particolare ai suoi occhi… ciò che lo lasciò di stucco fu il nickname usato per inviare tale commento… “SuperHeroSG”… poteva essere solo una persona…
-Goku?!-
si domandò tra sé Vegeta.
Seguì
attentamente quelle righe…
“Ciao Vegeta… Se scrivo, anzi se “ri-scrivo”
sul tuo blog è solo x 1 ragione ke
tu conosci benissimo… Stamattina è successo quel ke è
successo. Ttt è andato x il verso + storto che io
potessi prevedere e, credimi, sarò stato sciocco ma non era questo il mio
intento, non volevo che ttt finisse così
tragicamente! Beh, forse sarò esagerato ad usare qst
termine ma credimi, a me dispiace sul serio x ciò ke
è successo e nn voglio assolutamente rovinare la nstr amicizia x 1 cazzata dl
genere! T prego Vegeta fatti sentire al + presto xké
x tttqst io c sto male e
mi dispiacerebbe davvero xdere 1 amico cm te! Risp presto! 1 caro saluto… Goku”
Tali affermazioni non fecero altro che aumentare quel sentimento
di odio che il diciottenne Windsor provava per il suo ex-amico Goku che ora diveniva, più che mai, un suo grande nemico.
Carico di astio, e posate le mani sulla tastiera, cominciò a
“fustigare” quei piccoli tasti, inserendo rapidamente un nuovo commento da
pubblicare.
«Caro Diario,
quella che pubblicherò sarà la descrizione
della giornata che ho appena trascorso e di ciò che essa mi fa provare in
questo momento…
Stamattina la giornata era cominciata
come tutte le altre, anzi come tutte le altre non direi
proprio vista la situazione prettamente imbarazzante nella quale mi sono ritrovato
appena sveglio… così imbarazzante che non racconterò mai neanche a te o,
addirittura, vorrei poterla dimenticare io stesso ma… sorvoliamo, su su! :-D
Comunque… dicevo… già la giornata in sé era
cominciata così così e la cosa ha cominciato a prendere
una piega sempre più brutta nelle prime due ore, cioè quelle di Biologia. Perché? Perché ho preso 4 nel
compito! Io meno di 8½ non ho mai preso in questa materia ed ora mi ritrovo con
quest’insufficienza appioppata nel registro del prof…
Grazie a Dio le pagelle del primo quadrimestre sono già state consegnate!
Ok… una piccola sbavatura in una giornata
che avrebbe comunque potuto essere “piacevole”… Sì,
avrebbe potuto esserlo, poiché ascoltare la Sua soave voce in inglese è
qualcosa di straordinariamente sensazionale! Sì… la mia cara e dolce e bella
Musa, la ragazza più bella dell’universo era
interrogata sotto i miei occhi… Era così chiara, così pulita, così dolce nel
suo parlato che io in quella mezz’ora mi sono completamente perso… Mannaggia al tempo tiranno che ha fatto scattare l’ora
della ricreazione!! Tsk!
Dopo che la prof le ha detto il voto io ho goduto appieno di quegli istanti in cui lei si
dirigeva verso me per raggiungere il suo banco chiedendomi cosa ne pensassi. Più
mi è vicina più è straordinariamente bella! Ragazzi,
credetemi: è qualcosa che non avete mai visto nella vita!
Sfortunatamente però poi è arrivato
quel coglione del suo ragazzo e io ho
dovuto lasciare l’aula… Ma… è solo a causa di ciò se oggi è successo quello che
è successo… Una certa persona (che però non menzionerò per rispetto) mi ha
confessato di conoscere un segreto non scottante ma bollente! Sì… mi ha detto che era perfettamente al corrente dei desideri della “Mia
Lei proibita” nei miei riguardi, il tutto sbirciando su di un foglio di
appunti.
Emozionatissimo, metto subito al
corrente della mia interessante scoperta colui che ritenevo mio migliore
amico e, cosa fa? Lo urla al mondo intero, facendo sapere tutto a tutta la
scuola… proprio tutta!
Io, forse avrò esagerato, ma gli sono
saltato addosso ed ho cominciato a pestarlo a sangue anche se
nemmeno lui ha scherzato con me! Risultato: due giorni di sospensione per
entrambi e mia esclusione dal Torneo Nazionale, tra licei, di Karate! A quest’ultimo
parteciperà mio nipote Trunks che, da quanto ne so,
ora sta vomitando in continuazione a seguito di un mio “errore tecnico” durante
l’allenamento… Per lui mi dispiace sul serio ma spero
che almeno, al torneo nazionale, porti avanti la tradizione… la MIA tradizione!
Ma tutte queste cose sono bazzecole in
confronto alla doppia perdita che ho subito: la prima riguarda quella di un
amico, un vero amico (o perlomeno che ritenevo tale fino a qualche ora fa), scassapallesì ma stavolta ha
superato ogni limite!! La seconda, più importante, riguarda Lei… Lei che ora mi
guarda con occhi diversi, spaventati, disgustati… io non lo so! So solo che ora
sto bagnando di lacrime amarissime le mie ginocchia unite
mentre scrivo, con il mento appoggiato su di esse…
E lei cosa starà facendo? Il suo ragazzo
sarà venuto a saperlo? E se sì come l’avrà presa? Oddio,
spero solo che a lei non succeda niente per colpa mia! Spero solo di non averla
ferita eccessivamente… Già l’ho persa ma spero solo
che non mi odierà più di tanto!! Oddio che devo fare??...
Forse so cosa devo fare: dovrò cambiare. Cambiare completamente le mie direzioni, la mia vita, il mio modo di vedere le cose... Cambierò il modo
di trattare i miei “Amici”, quello di affrontare i miei “nemici” e farò
chiarezza sui miei reali sentimenti e sulle mie reali intenzioni…
Ma non credo sarà così facile…
Non pensi anche tu, Diario?»
Asciugatosi le lacrime, sgorgate
stranamente dagli occhi di quel corpo, seppur giovane, virile, cliccò su “Pubblica”…
BOOM! Un boato, un forte boato proveniva da
una stanza in particolare…
-Ma che cazzo…
NAPA!
Alors… non commenterò questo capitolo ma mi rivolgo a voi lettori “doppiamente”:
1. per ringraziare tutti coloro che mi
seguono e, ancor più, quelli che commentano. GRAZIE A TUTTI!
2. per chiedervi di partecipare
stavolta in modo diverso, ossia rispondendo direttamente al messaggio
pubblicato nel suo blog da Vegeta. Voi che consigli sentireste di
dargli? Rispondete e l’intervento che riterrò più consono alle mie idee sarà
pubblicato nel prossimo chap con tanto di citazione
del nick… Beh, non sarà poi una cosa così stratosferica ma io ringrazierò comunque tutti quanti voi
che continuate a seguirmi e a commentare la storia… È solo un modo per rendervi
più partecipi! OK?? Grazie!! Alla prossima!! ;-)
X Monica:
Sembra proprio che sia così… Ma non è
detto che non lo incontreremo più nella storia!! ;-)
X Shavanna: Con “colma” proprio non credo!!Ihih! Scusa ma mi hai fatto pensare alla pubblicità della R.e.dB.u.l.l.conSherlockHolmes e Watson… Ihih! Comunque
sì… Yamcha è proprio stronzo
e forse credo che fra tutti sia risultato quello meno OOC! O.O
X CamyllaSsj5: Ti
dirò: non sempre ce ne freghiamo. A volte soffriamo pure noi (e tanto
credimi!)… Certo non ci metteremo a tagliare le teste
a tutti i nostri pupazzetti e peluches ma un po’ ci
dispiace… (Ma molto po’ po’po’… ndChi Chi Hey!
E tu da dove salti fuori??ndAutore)
X lilac:Tsk! Tsk! E
secondo te Vegeta, il principe dei Sayan,
sceglierebbe una strada così insulsa e banale e patetica per vendicarsi? Tsk! Tsk! ndVegeta
X AtegeV: Beh, il quadratino degli SMS è fatto
apposta per riportare perfettamente la scena.
X BulmaMiky: Grazie!!Kix anche a te! ^.^
X
Nihal91: Ehm… ignora il discorso del satellite… un piccolo frutto
malriuscito della mia mente malata!!ComunqueYamcha dice che quella
parola non smetterà mai di ripeterla se gli va così… (Complimenti!… -_-“ ndLettori)
X
Videl91: Grazie per i complimenti sul parentame!! ^.^ Collega… a quando il tuo quarto chappy??
Aspetto con ansia!! Baci. gianpy
La
forte esplosione, chiaramente proveniente dalla stanza del fratello “odiato”, Napa, destò chiaramente l’attenzione del diciottenne
Windsor che, in un misto di agitazione e preoccupazione, si scaraventò di botto
nel suddetto locale.
Non
parlava mai a suo fratello, non gli rivolgeva quasi mai la parola –se non per
espressa richiesta della madre o di qualcun altro- e quello scorbutico faceva altrettanto… Ma in questo caso ogni
precetto, ogni regola, cadeva miseramente.
-Napa… ho
sentito una forte esplosione… cos’è successo?
L’altro,
in un misto di rabbia e furia indomata, aveva gli occhi rossi come rossa era
anche l’espressione del suo volto… Era incazzato con
sé stesso e con il mondo, era chiaro, cristallino, lo si capiva da un miglio.
Vegeta non pretendeva una risposta da parte sua ma, in cuor suo, volle
assicurarsi che il fratello non si fosse fatto niente.
Notò
però la causa di quel forte botto: era esploso, per cause ancora a lui ignote,
il gruppo di continuità che il fratello possedeva per avere quelle due ore in
più per utilizzare il computer in caso di mancanza di elettricità. Era un
gingillo alquanto costoso, poiché era uno degli ultimi modelli e garantiva una
resa perfetta, affidabile e, forse anche per questo, si trovava ancora più
giustificazione nella rabbia di Napa.
Nessuna
parola fu scambiata tra loro finché, in un impeto violento, il maggiore
scoppiò…
-CHE
CAZZO VUOI? VATTENE!- e dettò questo sbattè con forza
la porta in faccia al minore.
-Mah!-
si limitò a commentare il diciottenne. Alla fine mica era colpa sua se era
successo quello che era successo. Napa se la poteva
prendere solo con sé stesso, nonostante le sue bestemmie oltrepassassero di
netto le mura e le porte di quella casa creando, qualche volta, imbarazzo per
gli altri inquilini.
Agguantato
qualche pacco di crackers salati e presa la crema
alla nocciola, Vegeta prese a spalmare e ad ingurgitare, ma con la classe di un Windsor, uno dei suoi
spuntini preferiti mentre che riprendeva, tranquillamente, a navigare per il
Web.
-Wow!
Con grande stupore noto che, nel giro di circa tre minuti, al suo intervento
erano già stati aggiunti ben 7 commenti, un record personale storico.
Lesse,
lesse… tutto sommato quelli che riceveva erano tutti commenti utili, saggi e
tipici di coloro che vogliono darti una mano. Ma fra tutti, quello che catturò
di più la sua attenzione, fu il seguente:
“Caro Vegeta, capisco che in questo momento
tu possa sentirti frustrato... cominciare una giornata con un brutto voto e
finirla con la perdita di un amico e del proprio amore è terribile... ma non
per questo devi abbatterti! Ricordati che la vita non è fatta solo di cose
tristi... hai preso un brutto voto? Studia di più... Un tuo amico è come se ti
avesse tradito? Prova a pensare se fosse veramente nelle sue intenzioni, o non
fosse semplicemente un errore... una cosa sbagliata detta nel momento sbagliato.
Poi, tu parli di questa "Tua Lei" come fosse una dea in terra... ma
ti ascolti quando parli??? Prova a dare un poco meno importanza a questa
"dea" e un po' più a te stesso... un consiglio insolito, lo so, ma ti
sei reso conto che ti stai sciupando per una stupida ragazzina che sembra non
ti caghi neanche di striscio??? Prendi un bel respiro e fatti un'iniezione di
autostima, per l'amor di Dio! Non lasciare che queste cose ti buttino giù...
REAGISCI! Sai cosa vuol dire questa parola? Questa parola vuol dire che devi
cominciare a FARE QUALCOSA, invece che buttarti "nel cestino" in
questo modo! La vita è fatta per essere vissuta, non per essere buttata via in
questo modo, compiangendosi su uno stupido computer! Ricorda che là fuori ci
sono persone che ti vogliono bene! Il tuo migliore amico ti vuole ancora bene,
anche se tu non lo credi... tuo nipote, anche dopo il tuo "errore
tecnico", ti vuole ancora bene! E come loro dopo i tuoi errori ti vogliono
bene e ti sostengono ancora, così anche tu devi avere l'umiltà di perdonare gli
errori di qualcun altro! Insomma, errare è umano, perseverare è diabolico!
Poi... scusami, ma mi è venuto veramente da ridere quando ho letto che hai
rotto i ponti col tuo migliore amico solo perchè lui ha urlato la "notiziona" ai quattro venti... ahahahah!
Ma ti rendi conto dell'enorme cazzata per cui avete
litigato??? Te ne rendi conto??? Per terminare... smettila di abbatterti in
questo modo, perchè sembri solo un debole! Quindi prendi le redini della tua
vita e direzionale dove vuoi tu! Non lasciare siano gli eventi a comandarla!
Con tanto affetto, AtegeV”
Posato il coltello e
imboccando l’ennesimo cracker, provò a riflettere su ciò che aveva appena
letto, cadendo in un profondo monologo interiore, masticando quell’impasto di farinacei, sale e crema di nocciole e con
gli occhi persi nel vuoto…
“Mi sto compiangendo
su uno stupido computer… Sto facendo proprio questo … Ma a che punto voglio
arrivare? Voglio proprio ridurmi come quel coglione di Napa? Voglio proprio
gettare al vento tutti gli anni passati con i miei amici, tutte le serate in
discoteca, tutte le ragazze che mi sono fatto e che non aspettano altro che
me?? Perché mi ostino ad andare appresso a qualcosa che mi fa solo stare male?
Sì, perché è così che mi sento adesso: uno sfigato che ci prova con la ragazza
che gli piace e finisce solo per raccogliere brutte figure e sospensioni ed è
proprio questo che io NON sono! IO SONO VEGETA! IO SONO L’UOMO PIÙ DESIDERATO
DAL SESSO FEMMINILE! IO SONO QUELLO CHE SI SCOPA LE RAGAZZE MIGLIORI DELLA
SCUOLA! IO SONO QUELLO CHE A MARE SI FA LE TRENTENNI! IO SONO VEGETA WINDSOR,
IL VINCITORE DI QUATTRO TORNEI NAZIONALI DI FILA, IL MIGLIOR KARATEKA
INDISCUSSO DELLA SCUOLA… IO SONO VEGETA: SONO IL NUMERO 1!”
“…e fatti un'iniezione di autostima, per
l'amor di Dio!”
Questa parte del
commento, Vegeta aveva deciso di metterla in pratica sin da quella sera stessa,
da quell’istante in cui, con orgoglio, ma sempre nei
suoi pensieri, aveva affermato chiaramente di essere il numero 1.
“Quindi prendi le redini della tua vita e
direzionale dove vuoi tu! Non lasciare siano gli eventi a comandarla!”
Lui era Vegeta
Windsor. Lui poteva controllare la sua vita. Di certo non sarebbe stata una
squallida puttanella a dirigergliela in altro modo.
NO! NO! Sarebbe stata un’umiliazione troppo grande per lui! Meglio morire
evirati in pubblico che supplire a un’infamia del genere!
Si ricomincia Vegeta!
Impugnando il fido
cellulare clamshell, compose rapidamente un SMS.
SMS: Ciao bella. T passo a prendere stasera
alle 11. Fatti trovare pronta xké ho voglia… Andiamo
al Taiiya e poi mangi il cioccolato al latte ke t piace tanto 1 kiss
Quell’SMS
era destinato a lei, al suo rifugio nell’angoscia, al suo riparo nelle
tempeste… a 18, alla biondina dagli occhi di ghiaccio che tanto lo soddisfaceva
quando era stato troppo in astinenza.
Lui
sapeva che lei non gli avrebbe mai rifiutato una scopata occasionale,
nonostante fosse “fidanzatissima” da quasi quattro anni. E da qui lui capiva
che lei non sarebbe mai potuta essere una sostituta di B… NO! Non doveva
neanche più pensarlo quel nome, quel nome che adesso gli faceva venire il
voltastomaco… NO! Si cambia, si ricomincia a vivere sul serio! Da vero
diciottenne!
MAI INNAMORARSI! Diceva un famoso detto che ora gli rimbombava in
testa più che mai. Ed infatti lui aveva sbagliato proprio nell’innamorarsi di
quella sciocca e stupida azzurrina, uguale a tutte le altre, buona solo per
fare bocchini.
La
risposta di 18 non tardò ad arrivare…
SMS: Hmmm… Ha voglia il mio
pony eh?? beh… allora ok. C sto. A + tardi allora! 1
bacio
Vegeta ghignò sadico.
Come
ci sapeva fare lui con le donne non ci sapeva fare nessun’altro.
Su questo era fermamente convinto.
Ritornato
in sé, ma illuminato di una luce nuova, superba, accecante, rispose,
utilizzando l’apposita opzione, al messaggio inviato da quella utente con un nick a lui così maledettamente familiare…
└ Ciao… Grazie per avermi aiutato ad aprire gli occhi sulla
realtà… Erano queste le parole che volevo sentirmi dire. Io sono io e non devo
assolutamente svalutarmi. GRAZIE! Mi hai fatto veramente capire che stavo
solamente sprecando il mio tempo. Sembrerà esagerato pensare che la propria
visione di vita possa cambiare con la lettura di un messaggio online: ma per me è stato così. GRAZIE ANCORA… AgeteV? AtegeV? Boh! ;-P Comunque bel nick… molto
particolare! Un bacio. Vegeta
Ma in
realtà Vegeta non fu molto obiettivo nello scrivere ciò…
Infatti
aveva palesemente saltato parecchi punti, come ad esempio:
“Ricorda che là fuori ci sono persone che ti
vogliono bene! Il tuo migliore amico ti vuole ancora bene, anche se tu non lo
credi... tuo nipote, anche dopo il tuo "errore tecnico", ti vuole
ancora bene! E come loro dopo i tuoi errori ti vogliono bene e ti sostengono
ancora, così anche tu devi avere l'umiltà di perdonare gli errori di qualcun
altro!”
NO! Per lui non
esistevano persone che lo volevano bene. A parte sua madre e i suoi familiari
lui era ormai convinto che non ci si dovesse più fidar di nessuno. Doveva solo
guardare avanti e marciare imperterrito sulla propria strada e… chi vivrà
vedrà! Basta: non sarebbe più stato male per o causa di qualcun altro. Niente
“amici” ma solo “conoscenti con cui spassarsela”.
UNA VITA NUOVA.
Una vita vuota…
Arrivata la sera e
tornati la madre e il fratello Turles, Vegeta si unì
a loro per la cena.
Appariva di ottimo
umore e, nonostante la brutta cera causata dal fattaccio mattutino, il
diciottenne raccontò con molta vérve quanto accaduto, senza scomporsi
eccessivamente. Tant’è che la madre non si adirò più
di tanto quando seppe dei due giorni di sospensione ma si compiacque del fatto
che così suo figlio avrebbe imparato una lezione.
-Hai visto? Così
impari a fare lo spaccone!
Del resto lei sapeva
benissimo che Vegeta era un bravo ragazzo e che le aveva sempre dato
soddisfazioni nella scuola e nella vita e un incidente del genere non avrebbe
certo cagionato il suo “status”, la sua “etichetta”, ma sarebbe stata solo una
comunissima sbavatura in un quadro perfetto, quale era suo figlio: la sua più
grande opera d’arte e di cui andava molto fiera.
Cenavano in tre.
Napa non uscì dalla sua stanza dal
momento dell’incidente.
Premurosa, sua madre
chiese spiegazioni al minore dei figli il quale, con fare molto menefreghista,
raccontò l’accaduto.
-E lui che ti ha
detto?
-“CHE CAZZO VUOI? VATTENE!” e mi ha sbattuto la
porta in faccia.
L’altro
fratello, Turles, che frattanto masticava
dell’insalata, scosse il capo vistosamente, sghignazzando silenziosamente.
-Cosa
ridi tu?- Lo ammonì la madre; riprese, contorcendosi
le mani –Oddio se non mangia come fa? Ma perché non ci andate aparlare?
I due
figli, interrotte le loro attività “mangerecce”, alzarono lo sguardo dai
piatti, fissandola con stupore, del tipo “Ma sei matta?”.
-Turles…
Nessuna
risposta.
-Vegeta…
-E a
me che cazzo me ne frega?- rispose bruscamente il
minore –Sta tutto il giorno di là, non parla, è sempre incazzato,
dice parolacce, bestemmia in continuazione, quando ci vede sbuffa sempre… E
insomma.
-VEGETA!
PERCHÉ DICI QUESTE COSE DI TUO FRATELLO!- lo rimproverò con dolore la donna le
cui lacrime non tardarono a fuoriuscire –LO
SAI PERCHÉ LUI STA COSÌ MALE!!
E
dette queste parole, la donna, in lacrime, scappò, raggiungendo la stanza del
figlio maggiore e implorandolo ad uscire fuori e cenare.
Rimasti
soli, Vegeta e Turles, impassibili di fronte a ciò,
continuavano a mangiare e guardare la
TV.
-Turles…
-Che
c’è?- chiese il maggiore con la bocca piena.
-Mi
presti la macchina stasera?
L’altro,
per fare un po’ di scena, s’interruppe e si preparò ad un discorso molto serio
ed eloquente.
-Dopo
tutto quello che hai combinato stamattina e dopo aver risposto in quel modo a
tua madre?
Silenzio…
Si
fissarono…
Improvvisamente
una fragorosa risata colpì entrambi.
-MA
SÌÌÌÌÌÌÌÌÌ!- urlò Turles, battendo il cinque con suo
fratello.
Vegeta
era cambiato, vero. Ma Turles era così di natura, era
bastardo dentro. E quando riscontrava questa somiglianza nel fratello, il cuore
gli si riempiva di gioia.
Fatto
sta che, quella sera, alle 11
in punto, Vegeta era già di fronte alla casa di 18,
aspettandola, come al solito in macchina.
Si
aprì una portiera della Celica… Entrò lei, vestita sexyssima come al solito, con quei suoi capelli biondi
naturalie con i suoi occhi di ghiaccio
da favola.
-Ciao
“Ragazza Vietata ai Minori”!- sghignazzò Vegeta non appena lei sedette.
Di tutta
risposta, lei, senza scomporsi, gli “massaggiò” in modo alquanto incalzante e
provocante una certa zona, schioccandogli un sonoro bacio sulle labbra.
-Ciao
Rocco Siffredi…
Un’improvvisa
vampata di calore, accompagnata da un immediato e visibilissimo rigonfiamento
dei pantaloni, investì il conducente della favolosa Toyota.
Quella sarebbe
certamente stata una vera notte senza
pensieri…
Ciauuuu!!! ^.^ Qualcuno potrà pensare “AtegeV hai creato un mostro!!”. Bene. A questo qualcuno io
potrò rispondere che invece è solo grazie a quest’intervento
della piccola AtegeV se la storia ha preso la piega
che realmente volevo prendesse. Non stupitevi del comportamento di Vegeta: è
normalissimo per un diciottenne e se qualcuno può, confermi pure!
Tra l’altro, nonostante la storia fosse prettamente OOC, ho
deciso comunque di attribuire al personaggio quel tocco di oscurità, di
tenebrosità, di orgoglio che contraddistingue l’unico, grande, originale
Vegeta!
Che ne pensate?? ^.° Commentate, please!
Thanx! À la prochainefois!!
X CamyllaSsj5: Ciao Pit… Ti ringrazio tanto per
l’intervento nel blog di Vegeta ma non rientrava
esattamente nelle mie idee… Comunque, come puoi ben vedere, ci sei andata molto
vicina riguardo all’esplosione anche se, a dirla tutta, sono ancora sconosciute
le cause dell’incidente… sovraccarico? ATTENTATO?? O.O
X AtegeV: Beh… che dire? COMPLIMENTI! XD Sei
stata la prima a cogliere nel segno. BRAVA!
X
Nihal91: Grazie anche a te per
l’intervento però, da come certamente avrai capito, Vegeta nel suo cuore
rifiuta di continuare ad avere amici od amori… O è solo qualcosa di passeggero?
Boh… Lo
scopriremo solo vivendo! ;-)
X lilac:Allora… devo dire la verità: nel pubblicare gli interventi sono stato
combattuto tra te e AtegeV. Il tuo mi ha colpito molto
ed infatti ha “perso” per un pelo. Beh… che dire… non demordere! Magari alla
prossima occasione potresti essere tu la fortunata!! ;-D (P.S.:
Sia chiaro che non garantisco niente, eh!)
X
Monica: E chi non lo vuole fuori Yamcha!!
Ma quello lì non ne vuole sapere di sparire! Mi sa che dovremo ancora
sorbircelo per un po’… :-(
X bulmass:Molto convincente il tuo intervento però credo che ora come ora Vegeta
abbia tutt’altro nella testa che parlare con Bulma e perdonare Goku!! ^.°
Baci. gianpy
X Miky: Tranquilla, tranquilla lo continuo!
^_^” Però tu seguimi, eh? ^.° Baci. gianpy
Passati
i due giorni di sospensione, alcuni ragazzi della VªA dell’OrangeScientificHighSchool, si chiedevano come mai quel giorno mancasse il loro
coetaneo Windsor; era Venerdì e quel giorno, le prime due ore, c’era la
professoressa Satan che spiegava Lettere e Storia.
Di
certo le sue lezioni erano fondamentali in quanto la sua era
una materia portante e poi, dietro le porte, aspettavano gli esami.
-Ciao
a tutti!!- salutò Vegeta, una volta varcata la soglia.
La
sua espressione era sorridente e solare. Stava bene ed appariva luminoso in
volto, illuminato di una luce nuova.
-Wèè!!
Vegeta!!- lo accolsero alcuni compagni e, da parte
loro, anche le compagne vedettero di non sfigurare davanti al ritorno del “Bel
principino dei Monti Paoz”. Tutte tranne una… Bulma, chiaramente.
Seduta, zitta, al suo banco, l’azzurra Brief si limitò a lanciare uno sguardo verso Vegeta che,
come se nulla fosse, non la degnò nemmeno di uno sguardo. Ma d’altra parte non lo si
poteva biasimare: non è che lei l’avesse accolto proprio come un cagnolino fa
la festa al padrone!!
E poi
dentro di sé Vegeta aveva deciso di dimenticarla. Si sarebbe comportato con lei
come con tutte le altre e, forse, in questo modo, avrebbero comunicato meglio e
più di prima, una semplice e spontanea comunicazione tra ragazzo e ragazza.
-Buongiorno
ragazzi…- salutò l’affascinante professoressa Videl,
varcata la soglia della quinta classe. Era sempre così: tutti i maschi
sbavavano osservandole il di dietro –e non solo- mentre tutte le ragazze
commentavano con un “Antipatica!!”.
-Oh…
noto con piacere che qualcuno è tornato tra noi… Come stai Vegeta?
-Bene,
grazie professoressa.- si limitò a rispondere lui, fissandola dritta dritta negli occhi.
Ci stai provando con una prof, Vegeta?
-Allora…
vi avverto che oggi spiegherò. Se qualcuno si vuole
fare interrogare di Lettere o di Storia…
-Io,
prof!- intervenne Vegeta alzando il braccio. Per quel giorno aveva studiato
l’ultimo autore di cui si era spiegato in classe, tutte
le poesie e le prose varie. Di certo non avrebbe buttato al vento tutto il
tempo speso di fronte ai libri… No, mai!
-Ok,
Vegeta. Vieni!! C’è qualcun altro?
Nessuno…
L’interrogazione
cominciò.
Vegeta quel giorno apparì
più brillante del solito. Era
completamente sciolto nel parlato e utilizzava una quantità varia e infinita di
verbi, complementi, aggettivi che lasciarono di stucco persino la professoressa
di lettere.
-Ma
che interpretazione sensuale!!- commentò ironicamente
la docente, squadrando Vegeta e abbassandosi gli occhiali, con fare parecchio
sensuale. Il diciottenne Windsor era alle prese con
una poesia dal contenuto in chiave alquanto erotica. La sua vérve nel leggere,
nel comunicare emozioni e nell’evocare sensazioni, che persino l’avvenente
professoressa Satan non potè
resistere, sciogliendosi in quel vorticoso turbinìo
con cui Vegeta, con il suo improvviso e misterioso carisma, stava contagiando
l’intera classe.
-Complimenti…
Davvero un’interrogazione eccellente!! Ti do 9½!
-Grazie
prof!!- ringraziò sorridente il diciottenne Windsor.
Tutti
erano rimasti di stucco… Ma cosa aveva fatto Vegeta in quei due giorni di
sospensione? Aveva bevuto dell’acqua miracolosa? Aveva fatto i bagni a Lourdes?
Fatto sta che quel giorno aveva sostenuto
un’interrogazione senz’altro da record.
-Hey
amico, ma come diavolo hai fatto?- gli chiese Syldra, suo compagno di banco.
-Il
segreto è nel relax…- spiegò filosoficamente Vegeta,
gettandosi all’indietro con la sedia, trovando appoggio nel muro retrostante.
-Relax??- chiese stupito il compagno.
-Sì
amico: relax, relax, relax…
-Mah…
sei strano a volte, sai? Ah!! Una cosa: oggi usciamo alle 10,00!!-
lo informò il compagno.
-Come?
E perché mai?- domandò Vegeta, abbandonata la
posizione comoda, con le braccia all’indietro.
-Assemblea
sindacale…
-Bene!!
Allora ci facciamo queste due ore e poi… Sabato e Domenica divertimento!!Yu-huu!!-
commentò entusiasta il diciottenne Windsor. –Che fate
questo weekend?
-Si va al campeggio…- rispose Syldra
prendendo appunti dalla spiegazione appena incominciata della prof –Ci vieni?-
soggiunse poi, rivolgendo uno sguardo al compagno.
-Chi siete?- domandò a sua volta Vegeta, cominciando a prendere
appunti anche lui.
-Quasi
tutti… Non ci vengono solo 2 ragazze e 3 ragazzi.
-Allora
ok!! Ne parliamo più tardi,
ci sentiamo tramite SMS.- concluse Vegeta, senza curarsi di sapere chi fossero quelli che non venivano. Voleva solo divertirsi e divertirsi significa non pensare a niente e a nessuno.
La
spiegazione terminò e le due ore, chiaramente, trascorsero.
Suonata
la campana della fine della seconda ora, tutti gli alunni si diressero
all’uscita dell’aula… Tutti tranne uno…
-Complimenti
per oggi…- si congratulò la bella professoressa VidelSatan con il giovane Windsor,
mentre che raccoglieva le sue cose dalla cattedra.
-Grazie
prof!!- rispose lui, avvicinandosi lentamente alla
cattedra.
-Che hai fatto in questi giorni?- chiese lei, infilando le ultime
cose nella sua valigetta.
-Niente
di particolare, mi sono solamente divertito e rilassato un po’ e ho fatto
qualcosa di utile in casa…- la informò Vegeta che, ormai,
era di fronte e a due passi da lei.
-Tipo?
-Ho
aggiustato qualche tubo rotto in casa, ho aiutato mia nonna a portare la spesa,
sono andato in discoteca…
-Come
stiamo a ragazze?- domandò impertinente la prof,
ammiccando.
-Bene,
grazie. Non potrebbe andare meglio!!- rispose
energicamente lui; incalzò a sua volta –E lei? Come sta a
uomini?
-Ihih!!
Che domande!! Perché me lo chiedi?-
lo interrogò lei, sorridendo.
-Beh…-
si preparò lui, abbassando il volto e poi rialzandolo velocemente per guardarla
con occhi languidi –Se dovesse aver bisogno…
Lei,
abbozzato un sorrisetto e inarcato un sopracciglio,
si diresse immediatamente alla porta d’ingresso dell’aula.
Ma che
cosa voleva fare? Voleva chiamare qualcuno? Voleva farla pagare
all’impertinenza di Vegeta? Un’altra sospensione nel giro di una settimana gli
sarebbe di certo costata l’anno!
Un
sussulto fu avvertito nel petto del diciottenne Windsor,
che cercò però di non scomporsi.
E
invece…
Lei chiuse la porta… Non c’era nessuno in classe. Erano loro due…
soli…
Ma
allora… aveva deciso di accondiscendere alla richiesta implicita del
diciottenne??
Direttasi
verso di lui e raggiuntolo con passo felino, e fissandolo negli occhi, si passò
un dito nella scollatura che caratterizzava quel suo maglioncino…
Avvicinatasi
all’orecchio destro del diciottenne, sussurrò…
-Fammi
vedere se hai studiato!!- e detto questo lo fissò
dritto negli occhi, compiaciuta.
Vegeta
quasi quasi non ci credeva: la professoressa più
bella e desiderata della scuola voleva fare sesso con lui… Aveva battuto ogni
record: ci stava riuscendo con una prof!!
Ma
Vegeta non si perse in futili pensieri: deciso, rispose allo sguardo complice
della donna, ghignando maliziosamente e inarcando un sopracciglio.
-Con
piacere, prof…
Presole
il mento tra due dita, avvicinò le sue labbra a quelle della bella VidelSatan, dapprima baciandole
in superficie… poi sempre più vigorosamente… poi ebbe finalmente accesso… la
prof era sua!! Ora più che mai!
Con un’esperienza molto superiore a quella di un giovane
studente diciottenne, l’avvenente professoressa scavò nella bocca del ragazzo,
trattenendogli la testa dalla nuca.
Diversi
sospiri scaturirono da quell’intenso bacio.
Trascinato
dalla passione, Vegeta andò via via spingendo la
donna adulta verso il muro, intrappolandola in una forte e sensuale gabbia…
-Lo
sa che è proprio un gran donna, prof??- confessò lui
dopo tanti anni di silenzio, mentre che le fissava il decolletè.
-Lo
so, Vegeta… Lo so come tu e i tuoi compagni mi
guardate il fondoschiena mentre scrivo alla lavagna… Lo percepisco!!- rispose
lei, con la voce intervallata dai sospiri.
Terminata
la breve sequenza dialogica, i due ripresero a limonare,
mentre che, pian piano, il desiderio saliva e qualcos’altro andava abbassandosi…
-Questi
jeans mi sembrano un po’ troppo stretti, eh Vegeta?-
indicò lei passando una mano in una zona alquanto intima dell’alunno.
-E
questa gonna mi sa che le è ingombro, eh prof?- controbattè
lui a sua volta.
-Via
questa cintura!!- cominciò lei…
-E
giù questa zip…- continuò lui…
-Siamo
ben forniti, eh Vegeta?– constatò lei squadrando il
membro eretto di Vegeta coperto dai soli slip arancioni
-Almeno sembra…- ammiccò stuzzicante e suadente.
-Beh,
lo scoprirà presto!!
Eheh!! Via con lo scandalo!! XD Ve l’aspettavate una Vegeta-Videl
o, meglio ancora, una Vegeta-Prof??
Per legge questo è reato ma a me sinceramente... Sono
imprevedibile, eh? Dite la verità!! E il meglio deve
ancora venire!! Fatemi sapere cosa ne pensate!! Lasciate qualche commentuccio!!(anche nelle altre mie storie,
come “Il coraggio di un Sayan”) Bacini, baciotti. Gianpy
X
CamyllaSsj5: Ghgh!! Sono
pazzo!!!! XD Tranquilla però… s’incasinerà molto di
più di quanto tu possa immaginare!! TVB… (Ah, per il “progetto
fiction” ti farò sapere via email)
X Monica:
Beh… se avrai letto tutto questo chap fino alla fine avrai di certo capito a cosa si riferiva 18 con quel
nomignolo!! ;-)
X lilac:Brava!!
È questo lo spirito giusto!!;-)
Continua a seguirmi!! Baci. gianpy
X BulmaMiky: Doppio grazie, Bulmina!! Due baci! ^.^ gianpy
X AtegeV:Beh, sarebbe stato troppo banale se l’avesse
capito!! E poi: devo dire grazie a te!! Grazie per i
complimenti che mi fai di volta in volta!! TVB
piccolina!!
X Nihal91:
Tranquilla, a tutto ci sarà una sistemazione… per Bulma,
Crilin e co. Baci. gianpy
-DOV’È LA
DIGITALE??- domandò il diciottenne rovistando tra le
cianfrusaglie della sua stanza.
-Qua,
nel cassetto!!- comunicò la madre, aprendo detto
cassetto.
-Ah…
e chi ce l’ha messa, là? Ma è carica?- chiese Vegeta tirando fuori la fotocamera
dalla custodia e accendendola… -BATTERIA SCARICA!!- sbottò lui seccato.
-Ma
quando vengono a prenderti i tuoi compagni?- domandò
lei osservando l’arrabbiatura del figlio.
-Tra
mezz’ora…- rispose il giovane Windsor con voce atona e
senza girarsi dal lato della madre.
-Ma
perché non provi a metterla sotto carica questa mezz’ora?- consigliò la madre
stringendo forte il grembiule bianco che portava indosso.
-Sì,
mamma… La metto sotto carica… Poi tu…- la snobbò lui,
tornando nella sua stanza.
-Fa come ti pare.- concluse lei tornando ad occuparsi
delle faccende domestiche.
-DOVE SONO LE MINI-STILO?-
urlò lui dalla sua stanza.
-Ce n’è qualche pacchetto nella
stanza di Napa…- riferì la madre, senza
tuttavia tralasciare i lavori domestici.
Entrato nella stanza dell’odiato fratello maggiore,
Vegeta rovistò fra tutte quelle diavolerie che il familiare teneva sulla
scrivania: hard disk, joystick, CD… Finché…
-Trovate!!- esclamò il
diciottenne, agguantando due confezioni da 4 di batterie mini-stilo. Di certo Napa non se ne sarebbe accorto: ne aveva
a decine sopra quella scrivania!!
E con
ciò Vegeta completò il borsone per il weekend in campeggio.
Soddisfatto, si guardò allo specchio, dando
un’ultima ritoccatina ai neri capelli corvini e
controllando qua e là se si fosse rasato per bene.
-MAMMA!!
-Che c’è
Vegeta?
-Dove sono le pillole?-
domandò lui raggiungendo la cucina.
-Le ho già messe dentro al tuo
borsone.- comunicò lei, voltando solo la testa.
Vegeta soffriva di asma
leggera. Il suo non era un grosso problema poiché tra lo sport e i medicinali poteva tranquillamente dire addio al problema del respiro
affannoso. Seguita una terapia (fatta di spray e pillole) per qualche mese,
poteva poi staccarla per ricominciarla quando si fossero
ripresentati i primi sintomi di affaticamento respiratorio. Ma questo suo
problema non gl’impediva comunque di condurre una vita
normale, anzi non voleva proprio sapessero gli altri di questo suo problema.
-MAMMA, IO VADO!! CIAO!!- salutò lui, borsone in mano, uscendo dalla porta
d’ingresso.
-Ciao, Vegeta!!
Sta attento!!- lo raccomandò lei, ma senza però
ricevere alcuna risposta come “Va bene” o “OK”.
Vegeta era molto cambiato ultimamente.
Non dimostrava più di nutrire quell’affetto
che prima provava per la madre. Non le parlava più come una volta. Ora tutto
era velato da una sottile patina di freddezza e distacco.
Chiaramente questo faceva stare male la donna che,
però, non si azzardò a chiedere al figlio cosa fosse mai successo perché fosse
avvenuto un simile e improvviso cambiamento.
“Sta crescendo.” Si rispose la donna.
-Wèèè!!
Vegeta!!- Lo accolsero i suoi 4 compagni una volta
salito a bordo.
-Ciao a tutti!!- rispose
lui, con tono allegro e vitale. –Vi siete dati
appuntamento da qualche parte?- cercò di sapere poi il diciottenne Windsor.
-Ci incontriamo tutti davanti al
benzinaio prima dell’UPA Obelisk…- rispose Syldra, conducente, nonché suo compagno di banco.
-Qualcuno se li è portati??...-
domandò poi Vegeta, guardando con fare complice i compagni.
-Cosa?- chiese qualcuno di loro.
-Come cosa?- esclamò stupefatto Vegeta; ma poi
chiarì –I Durex!!...
-Ahhh!!-
esclamò il compagno seduto nel posto davanti accanto al conducente; questi aprì
poi lo sportellino del cruscotto, rivelando una decina circa di confezioni di
preservativi –Questi bastano?
-AHAHAHAH!!- rise Vegeta,
seguito a ruota dagli altri.
E tra una battuta all’altra, un insulto e l’altro,
la combriccola giunse al luogo di ritrovo, trovando parcheggiate una mezza
dozzina di auto, con il resto della VªA dell’OrangeScientific High School.
Scesi dalle macchine e salutatisi, tutti i ragazzi
discussero poi sul pranzo, su chi aveva portato la Play,
su chi aveva con sé l’Ipod… ecc. ecc.
“C’è anche lei?”
Vegeta
scoprì qualcosa che sicuramente non gli faceva piacere: Bulma
era lì…
Evidentemente
anche lei si era ripresa da quanto era successo e forse stava ancora con Yamcha, e ciò che era successo era stato dimenticato…
Ma
Vegeta non era a conoscenza della verità.
“Sì… macchisenefrega!!” si liberò poi
lui, cercando di scaricare l’ansia che quella ragazza gli trasmetteva.
Ripartiti,
i ragazzi della VªA raggiunsero il campeggio: lo YardratParadise.
Si
pagava solamente l’ingresso, che era di circa 10 zenit a persona, poi bastava
avere la tenda per fare tutto ciò che si voleva: ballare, suonare, divertirsi.
Chiaramente,
per i gruppi c’erano delle agevolazioni sul prezzo: più si era meno si pagava.
Quella
mattinata il campeggio era pieno di adolescenti.
C’erano persino Crilin, 18, Goku
e Yamcha…
Le
ultime due presenze, chiaramente, non agevolavano lo status del
giovane Windsor ma quel weekend doveva essere di solo divertimento e,
quindi, era meglio far finta che quelle persone non ci fossero.
E
mentre c’era chi si accingeva a montare la tenda, con risultati differenti
l’uno dall’altro, c’era anche chi passava il tempo a scambiarsi canzoni col
telefonino, chi giocava a pallavolo, chi attaccava bottone già di primo
mattino…
Inutile
dire cosa stesse facendo Vegeta…
Appartato
sotto alcuni alberi con tre ragazze, sue coetanee, cominciò a pavoneggiarsi
senza scrupoli sul suo saperci fare con le ragazze, spiegando quale fosse il suo tipo di ragazza ideale, ecc. ecc. suscitando le risatine da ochette di quelle tre adolescenti.
La
mattinata passò e arrivò così il pranzo, quando tutti si riunirono alle enormi
tavolate che riempivano l’area pranzo dello YardratParadise.
Si
mangiò dalla carne al pesce, dal riso alla verdura, di tutto di più.
C’era
poi chi era a dieta e chi invece divorava qualunque cosa gli passasse
sotto il muso… in certi casi si raggiungeva l’imbarazzante!!
Rimpinzandosi
a sua volta, Vegeta frattanto osservava attento le
persone che meno di chiunque altro desiderava ci fossero quel giorno: Goku e Bulma. Se il primo era
davvero osceno quando ingurgitava senza ritegno uno,
due, tre piatti di riso e quattro, cinque, sei di carne e pesce, la seconda
invece, con una grazia quasi sovrannaturale, mangiucchiava quel poco di verdura
che condivideva con le amiche, ridendo a qualche battutina pronunciata
sporadicamente qua e là da e con le amiche.
-Umpf…-
sbuffò Vegeta, tornando a fissare il suo piatto.
Trascorsa
anche l’ora del pranzo, arrivava ora il soleggiato primo pomeriggio.
Le
ragazze si distesero al sole, ascoltando musica all’Ipod.
Anche alcuni maschi però seguirono la tendenza femminile, sdraiandosi accanto alle giovani rappresentati del gentil sesso e cominciando a
fare i buffoni (cosa molto apprezzata dal pubblico femminile).
I
maschi invece, posizionato un pallone di cuoio al centro
campo, ingaggiarono un acceso e coinvolgente match di calcio, a cui
parteciparono anche alcune ragazze sportive o, comunque, vivaci e desiderose di
farsi quattro risate con la loro impacciataggine. A
ciò si unì anche il diciottenne Windsor, sudando e mescolando
il proprio sudore a quello dei coetanei.
Erano
divisi in due squadre: i neri e i bianchi. A tale occasione, era la stessa
direzione dello YardratParadise
a passare le magliette usa e getta alle squadre, fornendo inoltre un segnapunti
digitale e palloni a volontà (anche se, il più delle volte,
sgonfi!).
-Rufus
passa!!- gridò ansimante Vegeta, posizionato
all’interno dell’area di rigore avversaria (ma non in fuorigioco); il compagno
lo ascoltò e, una volta divenuta in suo possesso la palla, con un cross degno
di un giocatore di serie A, segnò lo strepitoso gol del 2 a 1, sfiorando
l’incrocio dei pali sinistro.
-VAI!!!- esultò lui, osannato poi dai compagni di squadra.
Terminata la partita (dalla durata regolare di 45
minuti a tempo) tutti quanti raggiunsero le docce comuni messe gratuitamente a
disposizione del campeggio.
Certo, in quanto gratuite, non potevano sempre garantire la presenza costante di acqua calda per tutti i doccioni: c’era a chi capitava
calda e a chi gelida. Ma, con questa scusa, c’era chi ci giocava su, gettando
sprazzi di acqua congelata nella schiena del compagno.
-Eddai!! La
volete smettere?- protestò Vegeta mentre che sigodeva lo scrosciare di quella bella
acqua calda e fumante alla faccia dei compagni; quest’ultimi,
per invidia, gli lanciavano su schizzi di acqua fredda, facendolo sussultare.
Il vedere l’umore irritabile di Vegeta, li faceva ridere a crepapelle.
-Guardate
gli si è raggrinzito!!- urlò qualcuno indicando il
membro “a riposo” del giovane Windsor, ricoperto un po’ di schiuma.
-EHI!!
COSA GUARDI?- si seccò Vegeta, coprendosi e arrossendo
come un peperone.
E tra
le risate passavano anche i venti minuti nelle docce…
Il
resto del pomeriggio fu trascorso ad organizzare ed ingaggiare tornei di “Gran
Turismo” e di “F.I.F.A.” alla Play,
a farsi fotografie o a registrare videoclip con i videofonini.
Poi
venne la sera e quindi la cena…
Beh,
non resta che aspettare la notte!!
Ciao!! Vi è piaciuta la giornata al campeggio? Partite di
calcio, docce, Ipod… Beh, se avreste qualcos’altro da
aggiungere ricordatevi che ci sono ancora Sabato notte
e Domenica mattino!! Consigliate pure!! Grazie a tutti
quelli che mi seguono (e recensiscono)!! ^.^
X Shavanna: Eheh… è
Vegeta ad essere imprevedibile, non io!! Non perderti
i prossimi capitoli, ne scoprirai delle belle!!
X AtegeV:Hmmm… Chi Chi… non sarebbe male… Ma,
chissà!! ^.° Comunque è solo “grazie” a te se Vegeta
ha riscoperto se stesso!!
X
santy886:Beddaaaa!!
Non ti preoccupare!! Ti ringrazio lo stesso solo perché
mi segui e recensisci (certo, quando hai tempo!!).
X
Niahl91 (ma hai sbagliato a scriverlo??o_O):
Beh, non è che si sia eccitata solo per la poesia, non credi? Secondo me premeditava la cosa già da molto tempo (ah, per dovere di
cronaca: in questa fic, Gohan
è fratello minore di Goku e non è sposato con Videl; quest’ultima pertanto è
single!! E da qui si capiscono tante cooooose…)
X lilac:Hmmm… non ho
capito un po’ il discorso però se con Yaoi ti
riferisci a “Il coraggio di un Sayan”, sappi che in quest’epopea non c’è soloYaoi.
Questa dicitura io l’ho inserita per avvertimento di alcune
scene che saranno presenti tra i protagonisti (tra qualcuno dei protagonisti)
ma ciò non preclude il fatto che il resto dei protagonisti non possa avere
unavita sentimentale “politicallycorrect”!! ^.^
Leggila se ti va, se no grazie lo stesso!! ^.°
X In_The_Dark: Beh,
diciamo che l’amicizia è terminata “per” Vegeta… Ma
solo per lui! Quindi…
X emyc: Grazie per la recensione, ma sono un
ragazzo!! ^.^”
X BulmaMiky: Wè… sono
stato proprio imprevedibile stavolta, eh? Beh, spero di non deludervi con il
seguito!! Baci. gianpy
Tra canzoni,
storie terrificanti e barzellette, tutti i campeggiatori trovarono il modo di
disimpegnarsi divertendosi.
-No,
ti giuro! Mi ha detto che sua sorella se la fa con i
professori!!- spiegò Vegeta al compagno con fare incalzante.
-Ma
ha solo 13 anni ed è in terza media!!- cercò di
ragionare l’amico, visibilmente sconvolto dal racconto del compagno.
-Beh,
si fa di tutto pur di “eccellere” a scuola!!Ahah!- sghignazzò il narratore –Sentissi come ne parlano i
professori “È una ragazza che s’impegna: soprattutto presenta una particolare
propensione alle lingue!!”. Uahahahah!!
Lo humour
di quella storia raccontata da Vegeta coinvolse l’intero circolo piazzatosi
attorno al falò.
In
disparte, invece, c’era chi s’intratteneva diversamente…
-Per
favore, Mindy… non ci tormentare con la storia dell’Ipod!! Stiamo parlando io e Marron!
Con
uno sbuffo, Bulma allontanò la secchiona
della classe che, chiusa nel suo mondo tecnologico, non faceva altro che
disturbare il prossimo, seppur senza cattiveria. Mindy,
offesa, si ritirò nella sua tenda dove, sola, cominciò a trafficare con i suoi
aggeggi elettronici.
-Bulma…-
riprese il discorso Marron –Ma Yamcha
che ti ha scritto?
-Leggi.-
proferì l’amica, porgendo il cellulare alla bionda, mentre qualcosa suggeriva
che la voce stava per rompersi col pianto.
-Ah!
Ah!
Frattanto
c’era chi, rifugiato all’interno di una qualche sperduta tenda, faceva
“Pubbliche Relazioni” venendo sempre più a conoscenza dell’ospite.
-Mmmh… Ma
certo che sei proprio un cavallo!! Hai cominciato a
sei anni?- osservò Chi Chi
mentre, sdraiata a pancia in su e con le gambe aperte, si ritrovava Goku sopra di lei, che aveva appena finito di penetrarla ritmicamente.
-Se vuoi
saperlo, no… non ho cominciato alle elementari…- raccontò lui, mentre che si
sdraiava al suo fianco; riprese poi, fissandola negli occhi –La mia prima volta
è stata a 14 anni.
-Ah,
sì?!E con chi?- domandò
curiosa lei, poggiando poi la testa sul palmo della mano.
-Si chiamava, anzi, si chiama C18… La conosci?
-Sì!
Quella bionda della VªE!! Certo allora che è proprio
vero quello che raccontano di lei!!
-A me
ha detto di aver perso la verginità a 12 anni e mezzo con suo cugino! Infatti quando l’ho fatto la prima volta poi non l’ho più
potuto rifare per un mese. Tanto mi bruciava!!- spiegò
Goku, portandosi una mano al basso ventre e
tastandosi l’arnese che aveva appena finito il suo turno lavorativo.
-Oh…
ti brucia adesso?- domandò Chi Chi
leccandosi le labbra carnose.
-Da
morire!!- asserì Goku
malizioso, facendo spazio alla nuova
amica del suo amico…
-Hai
visto??- chiese Bulma, ormai
rigata dalle lacrime.
Marron non
sapeva cosa rispondere. Da un lato Yamcha era stato
brusco a mandare un messaggio del genere senza avere certezze concrete, dall’altro però, aveva ben ragione se le cose stavano realmente
in quel modo.
Senza
cercare di fare l’avvocato difensore di nessuno, Marron,
tirato un forte respiro, domandò la chiarezza dei fatti a Bulma.
–Dimmi la verità, Bulma: lo
ami?
-Chi?-
domandò l’interrogata, asciugandosi le lacrime, con gli occhi già rossi.
-Come
chi? Yamcha, no?
-Ah! Yamcha! Certo che lo amo!!- in
realtà, così facendo, si era tradita con le sue stesse mani! Dicendo quell’”Ah” prima del nome, aveva
fatto intendere il tutto per tutto. Se veramente si ama una persona, non ci si
pensa due volte!! Il suo nome è sempre il primo che
echeggia nella nostra mente: lo si grida!
-BULMAAAAAA!
-E chi
cavolo è, Bulma? Guarda che io mi chiavo…
ehm… scusa… mi chiamo Jacklyn! Eheh!
Deformazione professionale, sai?- ghignò lei, mentre
che, da dietro, Vegeta aveva appena “compiuto la sua missione”.
-Scusami…- disse lui, pulendosi e cominciando subito a rivestirsi.
-Te
ne vai?- domandò lei, dispiaciuta.
-Sì!
Ci vediamo! Ciao!- salutò lui, rivestitosi in tempo da record, mentre che
abbandonava la tenda dell’amica.
Procedendo
con un’andatura piuttosto sostenuta, Vegeta, mani in tasca, raggiunse il pendio
di una roccia e vi sedette, facendo sporgere le gambe verso l’esterno. Da lì,
una maestosa visione della città dell’Ovest, illuminata dalle sue luci gialle,
rosse, viola, di tutti i colori del mondo, ispirava magnifiche sensazioni
d’amore.
Abbracciati
su quelle rocce sporgenti, degli amanti si danno da fare, suscitando in Vegeta
che guarda, involontariamente, sensazioni di profonda nostalgia…
“Bulma… come faccio a non pensarti? Sarei un illuso se
potessi credere di poterti ignorare, fare finta che
tutto questo non sia mai successo, che tu non sia mai esistita! Vorrei poterti
abbracciare anch’io ogniqualvolta che piangi, per starti vicino e consolarti. E poi potrei ricominciare ad amarti. Potrei anche illudermi
che tu sia una passione passeggera ma non sarebbe
reale, anzi, il dolore sarebbe più che reale. Ma, se proprio non posso averti,
allora mi accontenterò di vivere una vita normale, tranquilla, senza pensare a
tutte le gioie e le avventure che avrei potuto provare
con te…
E così
resti solo un ricordo, il ricordo di una battaglia persa, persa senza neanche
combattere…
Comunque
spero tu lo sappia: ti amo Bulma.”
-Bulma tu menti!- osservòMarron a braccia
conserte.
-No, Marron! Te lo assicuro!! Io amo
soltanto lui! Amo solo Vegeta e… ops!- questa era la dimostrazione pratica di ciò che la tesi sosteneva.
Imbarazzata, Bulma si portò entrambe le mani per
cercare di rimediare alla sciocchezza appena detta, ma
inutilmente.
-Vieni!- disseMarron alzandosi e trascinandola per un braccio.
-No!
Ferma! Dove mi vuoi portare?- protestò l’azzurra,
sentendosi enormemente in colpa.
Frattanto,
con andatura piuttosto lenta, Vegeta ritornava in tenda, con
lo sguardo rivolto verso il basso, probabilmente ancora immerso nei suoi
pensieri.
Al
suo ritorno, però, trovò una sorpresa che lo lasciò non poco di stucco.
-Eccolo!-
proferì l’amico indicando il diciottenne Windsor a due
ragazze, una bionda e un’azzurra…
-Vai Bulma!- disse la bionda, incoraggiando l’amica.
Avvicinatasi
a testa bassa e con le mani intrecciate l’un l’altra, Bulma raggiunse, a piccolissimi, microscopici, passi, colui
che era stato motivo della fine della sua storia con Yamcha.
-Ciao Vegeta…
Riecchimeeee!! ^^ Dopo qualche era geologica ecco
di nuovo “Gli orizzonti del cielo”. Ve lo aspettavate? Eh, eh??
XD Beh, in qualunque caso, spero continuiate a seguirmi (e recensirmi) con lo
stesso fervore!! Un bacione.
X emyc: Grassieee!! Spero ti sia piaciuto anche questo!!
^.°
X lilac:Hmmm… ne hai
sparate abbastanza!! o.O
Ecco! Vabbé un bacio, va!!
;-D
X AtegeV: Spero che ti piaccia ancora adesso!!ç_ç
X Shavanna: Ecco cosa “sta accadendo” la notte! Mi
raccomando: non perderti il prossimo chap!! Baci!
X
Monica:Incrociamo
le dita e speriamo bene!! XD
X BulmaMiky: Ehm… ho aggiornato MOLTO presto, eh!? ^.^”
X
BULMA_007: Certo che continuo!! ^^ Tranquy! Continua a seguirmi!! Un bacione.
X vanegirl: Ecco il dodicesimo chap!! Spero in una tua recensione!! Grazie diecimila!!
X ele888: Grazie!! E come vedi l’ho continuata!!
Recensiscimi se ti va! Un bacio.
Quelle
parole riecheggiarono violente e prepotenti nella testa di Vegeta. Era Bulma. Era proprio lei.
Che
fare? Reagire? Urlarle contro tutto il dolore che Vegeta si teneva dentro?
“Forza
Vegeta! Falle vedere chi sei!
Grida
che la disprezzi! Non lasciare che il tuo orgoglio venga
travolto da una magnifica notte di luna piena?
Su
coraggio! Dimostra che sei uomo e mandala al diavolo una volta per sempre!!”
-Ciao
Bulma…- l’orgoglio, il più delle volte, va a farsi
friggere.
Vegeta
restò come pietrificato. Possibile che due parole pronunciate da una voce così
angelica potessero avere quell’effetto?...
Evidentemente sì!
-Ti vorrei parlare…- soffiò lei, una vocale dopo l’altra sempre
più insicura e pronta a scoppiare a piangere.
-Va
bene…- replicò lui e assieme, a distanza l’uno
dall’altra, s’incamminarono per il sentiero alberato.
Nessun
suono. Nessuno scambio di parole mise in contatto i due che, a braccia conserte
lei e mani in tasca lui, proseguivano come indifferenti.
Raggiunto
lo stesso luogo dove prima Vegeta era stato a “meditare” tutti
e due siedono, l’uno accanto all’altra, su di una roccia da cui si può
ammirare lo spettacolo della Città dell’Ovest di notte.
-Vegeta…-
sibila lei, molto impaurita, senza però sapere da cosa.
-Dimmi,
Bulma…- replica lui, mantenendo un clima di totale
indifferenza. Anche se in cuor suo non era così.
-Io
non so cosa provo per te…- parole sospese, sospese più
di una nuvola appena nata. L’incertezza di Bulma però
non è nei suoi sentimenti. Ma è proprio la certezza
dei suoi sentimenti a renderla fragile, insicura, incapace di mentire a se
stessa.
-Non
so neanche se provo qualcosa per te!- la tensione cresce. Bulma
continua a mentire a se stessa ma, già da questa
seconda frase, sente pian piano la sua forza interiore affievolirsi sempre più.
-A
volte, però, quando ti vedo provo una strana sensazione… cosa sia non so. Attrazione fisica?- le scuse della giovane
azzurrina cominciano sempre a farsi più inverosimili anche se, per un tipo come
Vegeta, che le ragazze abbiano provato verso di lui attrazione
fisica, non c’è niente di strano. Ma non è il caso di Bulma!
-Sì,
forse è solo questo. Tu sei un bel ragazzo. Ma io amo
un altro…- a quest’ultima frase, lei china il capo.
“Yamcha…”
In
cuor suo, l’azzurrina cerca di farsi una ragione di ciò che sta accadendo.
Non può, non può cedere! Yamcha è
troppo importante!
Ma
Vegeta… cos’è Vegeta?
Lui,
dal suo canto, assiste palesemente impassibile con le mani in tasca anche se, in realtà, non un solo respiro, non una sola
pausa fatta da Bulma non passi inascoltata dal suo
orecchio attento.
-Non so, Vegeta… Ho immagini confuse su di te. Non credo però di
provare dei sentimenti forti per te…- la convinzione con cui Bulma pronunzia queste parole è,
però, paragonabile solo a quelle di un bambino di prima elementare che provi a
leggere la Divina Commedia.
“O
mamma mia… che devo fare?? Non ce la faccio più. Chi cerco d’imbrogliare? Mento a me stessa? Dovrei uccidere i
miei sentimenti? No! Non se ne parla!”
-D’accordo
Bulma!- interrompe brusco lui –Ho
capito tutto. Noi due siamo incompatibili. Finiamola qui.
L’azzurrina
rimane pietrificata da quelle parole.
Come
lama tagliente hanno diviso in due, lacerato
violentemente la sua anima.
È il
momento di reagire: ora o mai più!
Incamminatosi
verso il camping, Vegeta, sempre con le mani in tasca erra a testa bassa.
-VEGETA
IO TI AMO!
Quel
grido.
Quel
grido d’amore disperato crea una muraglia davanti al
diciottenne Windsor.
Con
gli occhi spalancati, Vegeta adesso non sa più che
fare. Fermatosi, si gira verso Bulma che è ora in
lacrime.
-Vegeta!
Tu sei sempre stato nei miei pensieri, sin dal primo giorno che tu sei arrivato
in V A! Ho sempre maledetto il giorno in cui io e Yamcha
ci siamo messi assieme perché avrei voluto conoscerti
molto prima di lui!!- con la voce ormai rotta dal pianto, l’azzurrina, come in
un potente canto, libera tutte le sue emozioni; ma il suo fiato non accenna ad
esaurirsi qui –Il mio cuore, se continua a battere, è solo perché ogni giorno
quei tuoi occhi m’illuminano l’anima! Tu ci sei, Vegeta,
nelle pagine del mio diario segreto, nei miei appunti di Chimica, negli schizzi
fatti al computer… Io… io… ti amo!
Vegeta
rimane attonito.
Ha
avuto la conferma di quanto la sua professoressa gli aveva bisbigliato quel
giorno.
Allora
era tutto vero: Bulma provava qualcosa per lui; e
glie lo stava spiattellando bello papale papale in faccia!
Al
che, senza lasciarsi sfuggire questa grande occasione,
il giovane dai capelli corvini raggiunge l’azzurrina in lacrime.
Postosi
davanti a lei, la raggiunge con lo sguardo.
Si
guardano.
Dolcemente
e tra i singhiozzi di lei, lui raggiunge le sue mani
che intreccia tra le proprie.
-Bulma…
Dillo di nuovo, ti prego…- la implora lui, a voce
bassa. Il suo grande orgoglio sembra ormai essersi estinto. Ritto davanti alla
sua Dea, Vegeta non resta che a contemplarla.
-Ti…
amo…- sibila lei, singhiozzando.
-Dillo
più forte! Grida a tutto il mondo che mi ami!- neanche lui sa precisamente
perché le sta chiedendo tanto però è forse il suo
cuore a parlare: vuole delle certezze.
-VEGETA
IO TI AMO E VOGLIO PASSARE IL RESTO DELLA MIA VITA CON TE!- grida lei con lo
sguardo al cielo stellato, accondiscendendo alle richieste del suo amato. Dopo
aver fatto ciò, ritorna sugli occhi di Vegeta che, al chiaro di luna, diventano
ancora più belli, straordinariamente affascinanti, incantevoli, come se il diciottenne Windsor fosse il principe azzurro che ogni
ragazza, sin da bambina, abbia sognato d’avere.
Senza
proferir verbo e abbozzando un sorriso che lo rende ancora più dolce, angelico,
Vegeta avvicina il suo viso a quello di Bulma,
incrociandolo.
I
loro respiri aumentano frenetici.
Il
battito cardiaco è incontrollato.
Una
stella cometa passa e illumina sino agli orizzonti
del cielo.
Il
desiderio di Bulma e Vegeta è stato esaudito.
~ Fine ~
Ecco qua!! Finita anche questa!! ^^ Che dire, grazie per avermi seguito fino alla fine,
nonostante i miei non proprio rapidi aggiornamenti!!
^.^”
Spero di non avervi deluso e spero che continuiate a seguirmi e
sostenermi!
Un grazie e un abbraccio forte forte a: Camy (ti adoro!! ^.°), emyc, ele888, bulma_92, vanegirl,
BULMA_007.